Family's troubles

di saramichy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Weasley o Light? ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Gary Stu

Prologo:

Prologo


Ai tempi di Hogwarts Penelope Light era ritenuta dai suoi professori una ragazza che avrebbe fatto strada: era bella, intelligente, molto preparata ed aveva ottenuto dei M.A.G.O. molto alti ma, una volta uscita dalla scuola, si era scontrata con la dura realtà. Aveva cercato per mesi un lavoro nel Mondo Magico, ma sembrava che non ci fosse posto per lei; l'unica cosa che andava bene nella sua vita era la relazione con Percy Weasley, quindi, la Corvonero si era decisa a fare dei colloqui anche nel Mondo babbano ed aveva trovato un posto come segretaria in un ufficio di avvocati a Londra. Aveva lasciato la casa dei suoi genitori ed affittato un piccolo appartamento vicino allo studio dove lavorava.

Con il passare del tempo si era abituata alla sua nuova situazione, ma il suo fidanzamento con Percy aveva iniziato a risentirne. Il ragazzo aveva ottenuto un lavoro al Ministero della Magia e, da quel momento, era cambiato: sembrava essersi montato la testa e pensava che nessuno fosse alla sua altezza. Penelope gli era rimasta vicina nella speranza che, una volta tornato in sé, potesse essere tutto come prima. La relazione tra i due era continuata tra alti e bassi fino al maggio 1997, quando Percy l'aveva lasciata con parole molto dure.

«Penny, mi dispiace ma dobbiamo lasciarci! Tu non sei abbastanza per me!»

Penelope era rimasta basita e, mentre il ragazzo usciva da casa sua, continuava a chiedersi dove avesse sbagliato con lui, ma non capiva che era stato Percy ad esagerare.

La ragazza aveva continuato la propria vita senza di lui e, due mesi dopo, si era accorta di avere un ritardo. Presa dalla paura e dalla tristezza, in quei mesi non aveva fatto caso a tutti i sintomi, perciò il giorno stesso era entrata in una farmacia ed aveva acquistato un test di gravidanza. Arrivata a casa, si era rinchiusa in bagno e, nemmeno due minuti dopo, aveva avuto la conferma che i suoi sospetti erano realtà: aspettava un bambino.

In un primo momento aveva pensato di dirlo a Percy, ma le parole del ragazzo le erano tornate in mente ed aveva finito per prendere una decisione completamente da sola. Aveva vagliato ogni singola soluzione possibile ed era arrivata alla conclusione che quello era il suo bambino e nessuno avrebbe potuto amarlo e crescerlo meglio di lei. In pochi mesi la sua vita era stata di nuovo rivoluzionata, ma a Penelope non pesava questa nuova situazione; anzi si sentiva felice e completa come mai prima di allora.

Nel frattempo la comunità magica era un subbuglio, gli echi di strane sparizioni continuavano a rincorrersi e la paura dilagava ovunque.Naturalmente le notizie erano arrivate anche alle orecchie di Penelope, la quale aveva deciso di trasferirsi per poter proteggere meglio sé stessa e la creatura che portava in grembo. La ragazza si aspettava da tempo che la situazione degenerasse, infatti, uno dei motivi di litigio più frequenti tra lei e Percy era proprio il credere o meno al ritorno di Lord Voldemort che era stato annunciato da Albus Silente poco dopo il Torneo TreMaghi. Penelope era sicura che l'uomo avesse ogni ragione per poter affermare una cosa del genere, mentre Percy si era lasciato convincere da Caramell che fosse solo un modo per potergli rubare la poltrona da Ministro della Magia. La donna ricordava ancora la loro prima litigata, proprio su quell'argomento.

Era pomeriggio e lei stava rientrando dal lavoro, Percy doveva arrivare per cenare assieme e festeggiare il loro anniversario, ma stava ritardando. Penelope si era messa a cucinare i piatti preferiti del ragazzo, quando ad un tratto, la porta si era aperta e Percy era entrato nell'appartamento con l'aria molto alterata.

«Non se ne può proprio più di Silente ed Harry Potter. Le loro dichiarazioni hanno mandato il Ministero e l'intera comunità magica nel caos. Non passa giorno senza che qualcuno telefoni per avvertirci dell'avvistamento di Tu-Sai-Chi da qualche parte, sono stanco di questa situazione.»

La ragazza aveva imparato a lasciarlo sfogare, ma in quel momento era particolarmente irritata perché Percy le aveva promesso che avrebbero tralasciato l'argomento, almeno per quella giornata, quindi la sua rabbia esplose in una difesa accorata dell'ex Preside e di Harry.

«Non dovresti parlare in questo modo né di Harry né tantomeno di Silente; avranno i loro giusti motivi per aver detto quelle cose ed inizio a pensare che abbiano ragione. Se Tu-Sai-Chi è tornato vuol dire che l'intera comunità magica e non è in pericolo e loro ci hanno solamente avvertito in tempo.»

Percy l'aveva guardata come se la vedesse per la prima volta; aveva scosso la testa e poi riniziato a parlare.

«Penny, cosa ne vuoi sapere tu? Non è per darti contro, ma non vivi all'interno della comunità magica da molto tempo e non puoi capire in che momento ci troviamo.»

Penelope era rimasta a bocca aperta ma, riacquistato un po' di amor proprio, aveva difeso sé stessa e il suo lavoro.

«Mi stai per caso dicendo che non posso esprimere la mia opinione su questa situazione solo perché ho un lavoro normale? Che cosa sei diventato, Percy? Un leccapiedi dei nobili Purosangue del Ministero, come Malfoy? Se pensi questo, allora dovresti uscire da casa mia e non metterci piede mai più.»

Detto questo gli aveva mostrato la porta, come chiaro invito ad esaudire la sua ultima richiesta; il giovane si era però ripreso e cercando di addolcirla le aveva parlato.

«Penny, su non litighiamo ancora per questo. Sono solamente molto stanco oggi e non intendevo veramente quello che ho detto. Adesso che ne dici di cenare e festeggiare la nostra unione?»

Aveva detto le parole magiche che sapeva avrebbero fatto breccia nel cuore di Penelope ed infatti, dopo qualche secondo, la ragazza aveva sorriso e deciso di perdonarlo. Ancora non si poteva immaginare che, nel giro di qualche mese, tutto sarebbe cambiato tra loro.

Da quando aveva scoperto la gravidanza, Penelope ripensava spesso ad ogni attimo passato con Percy ed era arrivata alla conclusione che forse, nonostante si amassero, non erano fatti per stare assieme. Nel settembre di quello stesso anno, mentre Severus Piton veniva designato Preside di Hogwarts, Penelope si trasferiva in un paesino irlandese dove gli abitanti erano pochi e i suoi vicini, i signori Williams, erano in attesa di una bambina.

La giovane non aveva avvertito nessuno della sua partenza, sembrava essere solo un'altra voce nella lista dei tanti scomparsi dalla fine del Torneo. Mentre Lord Voldemort si impadroniva della Scuola di Magia e Stregoneria ed Harry combatteva per contrastarlo, Penelope aveva dato alla luce, nel mese di gennaio, un bel maschietto di nome Andrew Percival Light.

Il bambino assomigliava come una goccia d'acqua al padre: aveva i capelli corti e rossi e qualche lentiggine sulle guance. La madre lo adorava e coccolava, cercando di crescerlo nel miglior modo possibile, senza fargli mancare l'amore del padre. Quando era nata la figlia dei vicini, Phoebe, Penelope si era convinta che i due bambini sarebbero andati d'amore e d'accordo e non si era sbagliata, in poco tempo, erano diventati inseparabili: due ottimi migliori amici!

Phoebe era nata a maggio, esattamente quattro mesi dopo Andrew, quindi i due avevano giocato insieme praticamente da subito. I due erano cresciuti molto in fretta ed erano diventati ragazzi di quasi undici anni, ormai.

Penelope non aveva dimenticato il posto da cui proveniva e, con l'avvicinarsi dell'undicesimo compleanno di Andrew, aveva parlato con il figlio per dirgli che si trasferivano.

Era una mattinata di gennaio e Penelope aveva deciso che era arrivato il momento della verità assoluta per Andrew. Aveva richiamato il ragazzo in casa, visto che lui stava allegramente giocando con Phoebe, ed aveva preso coraggio per iniziare il discorso.

«Andrew, tu sai che noi ci siamo trasferiti qui prima che tu nascessi e che siamo persone speciali. Vedi tra una settimana compirai undici anni ed è tempo che noi torniamo a Londra, perché tu dall'anno prossimo frequenterai la Scuola di Magia e Stregoneria per poter imparare ad utilizzare come si deve la magia. Fino ad ora siamo stati parecchio fortunati, non hai mai commesso nessuna imprudenza davanti ai vicini e agli abitanti del villaggio ma, mano a mano che cresci la tua magia diventerà sempre più forte ed hai bisogno di qualcuno che ti aiuti ad usarla nel migliore dei modi. Dovrai salutare Phoebe e i tuoi compagni di classe quest'estate, perché ci trasferiremo subito dopo la chiusura della scuola e a settembre andrai ad Hogwarts, come me e tuo padre.»

Andrew aveva ascoltato ogni singola parola, sapeva da tempo che questo momento sarebbe arrivato, ma non era ancora pronto a salutare i suoi amici e soprattutto Phoebe. Sapeva che la madre aveva pianificato il loro ritorno a Londra già molto tempo addietro e si chiedeva come mai avesse aspettato così tanto, lui avrebbe preferito non legarsi così tanto alle persone visto che dovevano ritornare a casa, ma Penelope era convinta che gli avrebbe fatto bene conoscere il mondo dei Babbani e legare con loro. Alla fine, però, aveva annuito senza dire nemmeno una parola ed era riuscito per passare più tempo possibile assieme a quella che era diventata la sua migliore amica.

Era passata la settimana e Andrew aveva festeggiato il suo compleanno con un peso sul cuore, ma Phoebe lo aveva tirato su di morale, lei riusciva sempre a farlo sorridere, qualsiasi cosa gli fosse successa. Quello stesso giorno era arrivata la tanto sospirata lettera di ammissione ad Hogwarts.

CARO SIGNOR ANDREW LIGHT,

SIAMO LIETI DI INFORMARLA CHE LEI É STATO ACCETTATTO ALLA SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS. L'ANNO SCOLASTICO INIZIA IL 2 SETTEMBRE PROSSIMO VENTURO. ALLEGATA A QUESTA NOSTRA LETTERA TROVA LA LISTA DELL'OCCORRENTE ACQUISTABILE A DIAGON ALLEY. LA ASPETTIAMO PER IL NUOVO ANNO SCOLASTICO.

LA PRESIDE MINERVA MCGRANITT

Andrew aveva dormito con la lettera sotto il cuscino quella notte e al suo risveglio aveva deciso di dire la verità, almeno a Phoebe.

L'aveva chiamata in disparte, durante la ricreazione ed aveva sganciato la bomba.

«Phoebe, mia madre ha deciso di trasferirsi a Londra alla fine dell'anno scolastico e quindi non potremmo più vederci dopo giugno.»

La ragazza aveva guardato negli occhi Andrew ed aveva iniziato a scrollare la testa, non voleva sentire certe idiozie, non era disposta a perdere il suo migliore amico.

«Ma non puoi lasciarmi qui da sola, andiamo Andrew, ci sarà pure qualcosa che si potrà fare. Non puoi chiedergli di restare?»

Andrew aveva abbracciato la piccola Phoebe e cercato di rassicurarla, come meglio poteva, che sarebbero rimasti amici per sempre, ma anche lui ci credeva poco, poi le aveva parlato.

«Phoebe, non importa dove andrò, saremo sempre amici, te lo prometto. Non posso chiedere a mamma di rimanere, ha già fatto l'iscrizione nella mia nuova scuola e non vede l'ora di rivedere la sua famiglia e io sono d'accordo con lei, abbiamo fatto un patto molto tempo fa e adesso è venuto il momento di mantenerlo. Ti voglio bene e te ne vorrò sempre.»

La ragazzina si era messa a piangere, lasciandosi abbracciare da Andrew, che non sapeva come comportarsi. Avrebbe tanto voluto dirle l'intera verità, ma non era possibile e quindi aveva optato per una mezza verità.

Da quel giorno i due ragazzi si era attaccati ancora di più, fino al giorno del compleanno di Phoebe, quando avevano visto arrivare uno strano personaggio a casa Williams.

Andrew era rientrato in casa e chiesto spiegazioni alla madre la quale, guardando dalla finestra, aveva riconosciuto il professor Vitious ed aveva quindi chiarito ogni cosa al povero ragazzo.

«Credo che infondo non dovremmo salutare Phoebe tanto presto. Quello là fuori, mio caro Andrew, è uno dei professori di Hogwarts, credo che la tua amica stia per diventare una tua nuova compagna di scuola.»

A quelle parole Andrew aveva saltato dalla gioia, dopotutto niente era perduto e lui avrebbe continuato ad avere vicina almeno la sua migliore amica.

Nei giorni seguenti Andrew aveva raccontato ogni cosa alla piccola Phoebe, raccontandogli anche di non aver mai conosciuto suo padre, ma di sapere solamente il suo nome e il suo stato di sangue. Phoebe ascoltava ogni argomento e non smetteva mai di fare domande per saperne di più di questo nuovo mondo appena scoperto e fu così che i due, mesi dopo, si ritrovarano alla stazione di King's Cross, sul binario 9 e 3/4.

Penelope ripensando alla sua vita, sapeva di aver fatto ogni cosa per il meglio e adesso, ritrovarsi al punto di partenza, aveva una prova della sua condotta. Guardando i due ragazzi che, mano nella mano, attraversavano il muro che portava sul binario dell'Espresso per Hogwarts, sentì di aver fatto la scelta giusta undici anni prima.

I due ragazzi, invece, erano talmente sicuri che ogni cosa sarebbe andata nel migliore dei modi e Andrew sperava di trovare tanti nuovi amici ad Hogwarts. Phoebe era estasiata, per lei tutto era nuovo ed eccitante ed assieme al ragazzo salì sul treno con un solo unico pensiero in testa: Hogwarts preparati, stiamo arrivando!






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Capitolo 2
*** Weasley o Light? ***


Weasley o Light

Weasley o Light?:


Weasley o Light

Andrew e Phoebe erano appena entrati sull'Espresso, mentre Penelope li guardava fiera di come erano diventati quando, ad un certo punto, vide nella folla assiepata vicino al treno la sagoma familiare di Percy e il sangue le si gelò nelle vene. Continuava a sorridere verso il figlio che aveva appena trovato posto nello scompartimento ed aveva abbassato il finestrino per salutarla, ma vedendo avvicinarsi il padre del ragazzo si era spaventata; pensava che lui avesse saputo, ma si sbagliava di grosso. Arrivato vicino a lei, Percy aveva sorriso e l'aveva salutata.

«Penny, ciao! Quanto tempo! Pensavamo che ti fosse successo qualcosa, non ti sei più fatta sentire e persino i tuoi genitori non avevano tue notizie. Sono contento di vedere che stai bene.»

Penelope era rimasta basita, quindi lui aveva cercato sue notizie? Ma da quando era tornato ad essere così socievole ed espansivo? Sembrava di essere tornati ai tempi di Hogwarts, quando loro due avevano iniziato la loro relazione. L'idillio di quella riunione, però, fu interrotto da una donna con i capelli castani, lunghi e mossi. La donna si era stretta al braccio di Percy, quasi come se volesse marcare il suo territorio, proprio come facevano i cagnolini. Dietro di lei, erano poi spuntate due piccole testoline dai capelli rossi: due bambine che assomigliavano molto ad Andrew e Percy. In un attimo, Penelope capì: quella doveva essere la moglie di Percy e le loro bambine. Il colpo che sentì al cuore venne mascherato da un sorriso, sempre conscia di essere sotto gli occhi di suo figlio.

«Mi sono trasferita anni fa in Irlanda, quando hanno iniziato a sentirsi gli effetti della ricomparsa di Voldemort. Ora sono tornata ed ho accompagnato mio figlio al treno, deve frequentare Hogwarts quest'anno.»

Avrebbe tanto voluto dire nostro figlio, ma si rendeva conto che la situazione era cambiata. Percy aveva due bambine ed una moglie e lei non voleva turbare la serenità di nessuno, tanto meno di due piccole che non avevano colpa alcuna se non quella di avere lo stesso padre di Andrew.

«Percy, chi è la tua amica?»

Dopo quello che aveva detto Penelope, Percy era rimasto a guardarla e quando aveva sentito la parola figlio era rimasto assente e bloccato sul posto, così a parlare era stata Audrey, sua moglie.

«Scusatemi, sono proprio un maleducato, non vi ho ancora presentate. Dunque, questa è una mia ex compagna di scuola, Penelope Light e loro sono le mie due figlie: Lucy e Molly Junior. Mentre lei è la stella di casa: mia moglie Audrey.»

Percy era certo che se avesse detto la verità ad Audrey, e cioè che Penelope era la sua ex ragazza, lei sarebbe andata su tutte le furie ed aveva optato per un'ipotesi più tranquilla.

«Piacere di conoscerti, Audrey. Sono sicura che hai fatto un'ottima scelta sposando Percy, era un ragazzo brillante fin dai tempi di Hogwarts.»

Ma come le uscivano certe frasi, ancora non sapeva dirlo. Si era autoimposta di essere tranquilla e calma, ma forse lo era un po' troppo in quel momento.

«Ne sono convinta anche io. E' un piacere conoscere qualche amico di Percy, sai lui non è un tipo molto socievole e, quando gli ho chiesto di presentarmi qualche suo amico, ha sempre finito per farmi conoscere dei parenti alla lontana.»

Penelope era sicura che Percy non avesse amici. Era sempre stato un tipo schivo, senza troppe idee strane nella testa e ai tempi della scuola si dedicava solo allo studio e a lei, quindi niente amici.

«A proposito, come mai siete qui? Le vostre bambine sono ancora troppo piccole per poter andare ad Hogwarts e da quello che ricordo i tuoi fratelli sono tutti già grandi e vaccinati. Chi è il fortunato o la fortunata che accompagnate?»

Percy si era riscosso a quella domanda ed aveva risposto, tralasciando il fatto che Penelope stesse accompagnando il figlio e che la cosa pareva averlo scosso più del dovuto.

«Abbiamo accompagnato un amico di famiglia. Il figlio di Remus e Ninfadora: Teddy Lupin. Eccolo, ha appena trovato posto in quello scompartimento.»

Mentre Percy le segnava il ragazzo, Penelope si girò e si accorse che Teddy era finito nello scompartimento di Andrew, il quale continuava a guardare fuori dal finestrino con aria decisamente alterata. La donna sapeva che aveva riconosciuto il padre, ma quello che la feriva veramente, era che il ragazzo sembrava sul piede di guerra ed alternava lo sguardo da lei a lui. Si riscosse da questi pensieri, quando vide una ragazzina bionda correre sotto il finestrino e salutare Teddy, così con sguardo interrogativo si voltò verso Percy che sorrideva alla sua nipote.

«Quella è mia nipote: Victoire. La prima figlia di Bill e Fleur, l'anno prossimo frequenterà anche lei Hogwarts, a meno che non decida di andare a Beauxbatons come la madre.»

Penelope sorrise, forse la ragazza aveva un piccolo debole per Teddy e stentava a credere che sarebbe andata in Francia, avendo la possibilità di frequentare la stessa scuola di Teddy.

«E' proprio una bella ragazza, siete stati fortunati. Avete dei figli stupendi, ma d'altronde anche Andrew non è male.»

Percy si era riscosso e l'aveva guardata per poi farle una domanda alquanto insidiosa.

«A proposito di tuo figlio, dov'è?»

Penelope aveva deciso di dire la verità, visto che ormai era arrivata a metà strada.

«E' nello stesso scompartimento di Teddy. Il ragazzo con i capelli rossi, quello è Andrew.»

Non sapeva se aveva fatto la scelta giusta, ma tanto valeva provare, anche se avesse effettivamente visto quanto gli assomigliava, non poteva chiederglielo davanti alla moglie. La risposta di Percy, però, la lasciò col fiato sospeso.

«Non si vede molto, si è appena ritirato dentro. Tutto sommato credo che sia un bel ragazzo se ha preso dalla madre.»

«Già.»

La risposta di Penelope sarebbe stata giusta se Andrew avesse ereditato qualche tratto somatico da lei, ma la verità era che assomigliava ogni giorno di più all'uomo che le stava di fronte e, nonostante la lontananza, lei aveva sempre percepito questa somiglianza.

*****

Andrew e Phoebe avevano cercato posto sul treno e, una volta trovato, si erano sistemati i bagagli. Poi, avevano abbassato il finestrino per salutare Penelope, ma Andrew aveva subito percepito che qualcosa nello sguardo della madre non andava. Loro avevano vissuto in simbiosi per parecchi anni e capiva all'istante se c'erano problemi. Quel giorno, era certo che ne fosse appena spuntato uno e, quando vide l'uomo che parlava con lei, capì che il suo peggiore incubo si era appena materializzato davanti a lui.

L'uomo dai capelli rossi doveva essere suo padre, ne era certo e il suo sguardo si indurì, passando da uno all'altro senza che se ne accorgesse. Odiava il padre, non tanto per il fatto che li avesse abbandonati, ma perché la madre soffriva ancora per lui. La sentiva spesso di notte piangere nel suo letto e, fin da quando era piccolo, lu si alzava ad andava a consolarla.

Ora era lì davanti a lui e l'unica cosa che passava per la testa di Andrew era che si assomigliavano e lui non voleva proprio saperne di essere come lui. Phoebe, in piedi accanto a lui, si era accorta che qualcosa non andava e aveva cercato di capire cosa stesse accadendo.

«Andrew, che cosa c'è? Sembra che tu abbia visto un fantasma, mi dici che ti prende?»

Il ragazzo si era riscosso ed aveva parlato.

«Quello che parla con mia madre deve essere quel grand'uomo di mio padre: Percy Weasley. Non ha nemmeno la decenza di starle lontano, anche se è quasi scontato che le tre donne vicino a lui siano la moglie e le due figlie. Vorrei poter scendere da qui e dirgli quello che penso di lui, ma credo che mi tratterrò. Non voglio fare scenate e soprattutto non voglio avere niente a che fare con lui e la sua nuova famiglia. Per me esiste solo mia madre, i Weasley non saranno mai parte di me.»

Le parole dure che Andrew aveva detto, avevano colpito Phoebe. Erano anni che si conoscevano e che lei sapeva la verità su suo padre, ma sentirlo dire dalla voce del ragazzo era una cosa ben diversa. In quel momento, a stemperare gli animi, ci fu un colpo alla porta dello scompartimento ed un ragazzo con i capelli blu elettrico fece la sua comparsa.

«Salve, mi chiedevo se potevo sedermi qui assieme a voi. Gli altri scompartimenti sono quasi tutti occupati e voi mi sembrate decisamente due bravi ragazzi.»

Andrew sorrise a quello che si prospettava essere un buon amico e gli disse che poteva sedersi.

«Ma certo, accomodati pure. Fa sempre piacere allargare le proprie amicizie, io sono Andrew Light e lei è la mia migliore amica, Phoebe Williams.»

Teddy aveva risposto al sorriso e si era presentato anche lui.

«Io sono Ted Remus Lupin, ma tutti mi chiamano Teddy.»

I ragazzi si erano stretti la mano e poi anche Ted si era unito al finestrino per salutare. Ad un tratto, tra la folla si era presentata una chioma bionda di una ragazza, la quale aveva corso fin sotto il loro finestrino e aveva salutato Teddy.

«Teddy, ciao. Sono riuscita ad arrivare in tempo, prima che partissi. Mamma e papà non la smettevano più di farmi raccomandazioni su raccomandazioni. Prometti che mi scriverai ogni giorno? Voglio sapere tutto di Hogwarts, devo avere una descrizione dettagliata di ogni cosa, così potrò decidere meglio dove andare a scuola l'anno prossimo.»

Ted scosse la testa, la giovane Victoire voleva avere assoluta certezza di scegliere sempre la migliore tra le ipotesi e quindi fu facile lasciarsi sfuggire un sì dalla bocca.

«Va bene, Victoire. Ti scriverò ogni giorno e sarò il più dettagliato possibile, okay? Scusate, questa è la mia migliore amica, Victoire Weasley e loro sono dei nuovi compagni di scuola: Andrew e Phoebe.»

Le ragazze si sorrisero, ma Andrew si gelò all'istante dopo aver sentito il cognome. Lei doveva essere una parente del padre e lui non voleva avere a che fare niente con quella famiglia, anche se col tempo avrebbe finito per cambiare idea. Proprio allora, il treno fischiò e, mentre loro salutavano dal finestrino, partì verso quello che sarebbe stato un nuovo anno scolastico.

*****

Il viaggio in treno continuò all'insegna del conoscersi, soprattutto per quanto riguardava i loro propositi e le loro aspettative. Teddy aveva iniziato la conversazione chiedendo in quale delle quattro Case avrebbero voluto essere smistati e gli altri due avevano risposto molto volentieri.

«Io spero di essere inserito a Tassorosso. Era la Casa di mia madre e la nonna ritiene che sia quella più adatta a me, anche se potrei finire a Grifondoro, visto che mio padre è stato smistato lì.»

Andrew era rimasto colpito, quindi anche il padre di Teddy era un Grifondoro.

«Anche mio padre era a Grifondoro, ma io spero di entrare a Corvonero, come mia madre.»

Ted annuì.

«Corvonero, interessante. E' la Casa degli intelligenti, ritieni di essere pronto per un compito così arduo?»

Andrew rise.

«Ero il primo della classe anche nella mia vecchia scuola, chiedilo a Phoebe, lei era sempre la seconda.»

Phoebe annuì e poi decise di dire la sua in merito ed esternare le proprie paure, che stavano mano mano scoprendosi.

«Voi siete fortunati, sapete in quale Casa finirete. Io non ho mai avuto genitori o parenti ad Hogwarts, quindi non so nemmeno dove potrei essere smistata. Sono un pochino in ansia, sapete?»

Andrew non aveva mai pensato che Phoebe potesse sentirsi tagliata fuori dalla discussione o che si sentisse inadeguata. Le prese la mano per rassicurarla, ma fu Teddy a dissipare ogni dubbio dalla mente della ragazza.

«Non ti devi preoccupare, di solito il Cappello fa delle scelte giuste e se, proprio tu non ne vorrai sapere della Casa alla quale vuole assegnarti, puoi sempre dirgli dove vorresti andare. Lo zio Harry dice che il Cappello ascolta le tue volontà e fa quello che gli chiedi.»

Andrew era molto grato di aver trovato un ragazzo come Teddy, nonostante fosse vicino alla famiglia Weasley, riteneva che fosse un bravo ragazzo e un ottimo amico. I consigli di suo zio potevano tornare utili e decise di provarli alla prima occasione possibile. Il loro arrivo alla stazione di Hogsmeade li fece sobbalzare, anche se si erano già preparati. Scesero dal treno e ad attenderli come sempre c'era Hagrid, il gigante buono che richiamava a gran voce i ragazzi del primo anno.

«Primo anno! Primo anno, da questa parte!»

Ted accompagnò i suoi nuovi amici da Hagrid, il quale lo salutò con molto affetto.

«Ciao, Teddy. Pronto per il tuo primo anno?»

«Ma certo che sì. Come stai, Hagrid? E' un po' che non ti si vede, zio Harry dice che sei stato occupato.»

Hagrid annuì, chiamando ancora a sé i ragazzi del primo anno.

«Primo anno! Harry ha ragione, l'inizio dell'anno scolastico è sempre frenetico. A proposito, come stanno Ginny e i bambini?»

«Tutto bene, anche se James non vede l'ora di venire ad Hogwarts. Gli altri due sono più tranquilli, non sembrano nemmeno fratelli alle volte.»

Dopo i convenevoli, Hagrid fece salire i ragazzi del primo anno sulle barche che, attraversando il Lago Nero, sarebbero arrivate al castello. Phoebe era estasiata, per l'intera traversata il suo sguardo era catturato dall'imponente castello di Hogwarts ed una volta ai piedi delle scale si disse che questa era decisamente una nuova vita. Vennero condotti in Sala Grande dalla professoressa Sprite, che li lasciò al centro, davanti al tavolo dei professori. La professoressa di Erbologia prese una lista e ad uno ad uno chiamò i ragazzi per essere smistati. I primi ad essere chiamati erano due ragazzi che finirono a Grifondoro, facendo esplodere degli applausi dalla tavolata in fondo alla Sala, quello che, però, attrasse l'attenzione di Andrew era un ragazzo di nome Oliver Flitt, il quale squadrava senza alcun ritegno Phoebe.

«Oliver Flitt!»

La professoressa prese il Capello e lo mise in testa al ragazzo e subito dopo si sentì l'urlo del Cappello.

«Serpeverde!»

Teddy, accanto ad Andrew, gli disse in un orecchio che Serpeverde era la Casa in cui tutti i maghi oscuri erano stati smistati, ma che suo zio riteneva fosse la Casa di chi voleva assoluto prestigio e quindi non avrebbero dovuto combattere contro gli studenti verde-argento. Andrew ascoltò, ma la sua antipatia verso quel ragazzo non diminuì di una virgola, forse era geloso, ma di certo non lo avrebbe mai ammesso così apertamente. Gli altri ragazzi smistati non attirarono la sua attenzione, ma quando fu il suo turno, all'improvviso le gambe divennero molli e tutto il suo entusiasmo fu sotterratto sotto le scarpe.

«Andrew Percival Light!»

Odiava che lo si chiamasse con il suo nome completo, ma sapeva perfettamente che in un appello il suo secondo nome sarebbe uscito fuori prima o poi, ma nessuno poteva accostarlo a suo padre, tanto meno Teddy che lo guardava curioso di sapere dove sarebbe finito. Si diresse verso la sedia, che sembrava lontana anni luce da dove era fermo e si sedette. La donna gli mise il Cappello in testa e quello prese a parlare.

«Un altro Weasley, uhm! Vedo che sei esattamente come tuo padre, orgoglioso e volenteroso, credo che staresti molto bene a Grifondoro.»

Andrew scosse la testa, non voleva affatto entrare a Grifondoro. Poi le parole di Teddy gli vennero in mente e decise di provare, non costava niente in fondo.

«Ti prego, ti prego, niente Grifondoro. Tutto tranne Grifondoro.»

Il Cappello riprese a parlare nella sua testa.

«Niente Grifondoro, d'accordo. Anche se saresti stato molto bene in quella Casa, ma forse il tuo cervello potrebbe andare bene anche a Corvonero!»

Andrew si accorse solo allora che la conversazione era avvenuta nella sua testa e che solo l'ultima parola era stata gridata dal Cappello, perché il tavolo dei Corvonero si era messo ad applaudire. Quindi con grande sollievo si alzò e si diresse verso di loro. Dopo fu il turno di Teddy, il quale fu smistato a Tassorosso, proprio come la madre e solo all'ultimo venne il momento di Phoebe, la quale rimasta sola davanti a tutta la Sala si diresse barcollando verso la sedia. Andrew pregava con tutto sé stesso che la ragazza finisse a Corvonero assieme a lui e non a Serpeverde con quel Flitt, altrimenti sarebbe stato un duro colpo per lui. Pochi secondi dopo Phoebe lo raggiungeva al tavolo e si sedeva vicino a lui, in fondo non era andata tanto male: entrambi erano a Corvonero e sarebbero stati compagni di Casa per i prossimi sette anni. Tutto sarebbe andato per il verso giusto o almeno lui lo sperava fortemente.






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