Ad occhi aperti...

di fann1kaoriyuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sognare fa male...? ***
Capitolo 2: *** Un solo giorno ***
Capitolo 3: *** cap finale ***



Capitolo 1
*** Sognare fa male...? ***


A Draco Malfoy piaceva molto sognare

A Draco Malfoy piaceva molto sognare.

Spesso perdeva tempo a guardare il vuoto completamente perso nel suo mondo di magia immaginaria e personale, un mondo dove non esistevano Signori Oscuri, marchi o quant’altro. Un mondo dove la sua famiglia era un modello da seguire, dove lui era famoso e ricercato, dove fosse il migliore in tutto, e, soprattutto, dove Harry Potter non fosse la sua nemesi ma qualcosa di ancor peggio: suo amico.

Era a conoscenza che più fantasticava su questo più tornare alla realtà diveniva difficile, ma ormai per lui era una droga inconscia.

Dovunque: a Pozioni, Trasfigurazione e a Divinazione. Ogni posto era buono per fermarsi, respirare profondamente, e sognare.

Entrare in quel mondo così utopico diventava tanto facile quanto bello, eppure aveva il particolare dono di riuscire a distinguere le due realtà e accettarle entrambe.

Quel mondo idilliaco era suo, solo suo, ed era perfettamente conscio di non poterlo rendere reale.

Non era un illuso né un pazzo sognatore, era semplicemente un rifugio nell’immaginario in cui amava immergersi quando poteva per sfuggire alla realtà.

Nei suoi pensieri inizialmente vinceva su ogni cosa contro Harry Potter, la sua reale nemesi. Ogni volta, infatti, vinceva e lui si prostrava ai suoi piedi.

Più i giorni passavano, però, più le fantasticherie sul Grifondoro peggioravano, iniziava ad avere di lui una visione così strana quanta personale: un ragazzo che cercava la sua amicizia e lo vedeva come proprio idolo.

Si era reso conto lentamente di quanto, il Potter della sua immaginazione, non fosse altro che la sua segreta speranza di ottenere, un giorno, l’amicizia del bambino sopravvissuto e, da allora, iniziò a fantasticare su un’ipotetica amicizia tra loro.

Su questo però, ogni tanto la sua concretezza veniva meno. Sebbene nei caratteri generali comprendeva perfettamente la netta distinzione tra mondo vero e fantasia, se riguardava l’amicizia con il moretto a volte iniziava a pensare di poterla concretizzare. Spesso s’interrogava sul perché fossero arrivati a quel punto, sul perchè fossero dichiarate nemesi e si era dato sempre la stessa risposta: era colpa sua.

Ora, con il senno di poi, aveva capito l’entità del danno creato dalla sua cocciutaggine e dall’educazione sbagliata, ma era ormai troppo tardi. Troppe cose erano state fatte e dette per poter rimediare.

Eppure i suoi sogni rimanevano nel suo cuore come segrete speranze folli e  velate emozioni mai provate seppur immaginate.

Spesso sentiva un vero dolore al contrasto tra le due realtà. Era come vivere una doppia vita in parallelo, un’altra vita che, purtroppo, sapeva di non poter concretizzare.

E dunque sognava: immaginava ipotetiche conversazioni, ipotetiche battutine scherzose, ipotetici scherzi ideati assieme…

Quando era particolarmente depresso si creava addirittura delle conversazioni immaginarie con il Potter che era in lui che lo consolava e gli era vicino. Un amico vero, come non ne possedeva.

Di queste conversazioni e di queste idee ne scriveva in un diario che aveva iniziato a scribacchiare da un po’. Era più come un racconto, una storia, una fiaba.

Ogni quanto rileggeva le pagine e si rattristava leggermente e al contempo si rallegrava.

Aveva nostalgia di una cosa mai accaduta, di un sogno fatto, di un fantasia esistita solo nella sua testa. Anche quella sera rilesse alcune frasi, risfogliando le pagine alla rinfusa, per sognare ancora un po’. Solo un po’…

 

- Oggi a Pozione eri agitato. -

- Già. –

- Come mai? –

- Non mi piace come Piton ti tratta… -

- Il grande Draco Malfoy che mi prende a cuore…che onore. –

 

 

- Hay, Potter…perché non torni dai tuoi amici? -

- Non ne posso più di loro… -

- Come mai? –

- Perché…. –

-…?

- Preferisco stare con te. –

 

 

- Il coccodrillo come fa? -

- Che razza di domande sono Harry? –

- C’è una canzoncina babbana idiota che lo chiede. Quando ero piccolo me lo chiedevo spesso anche io.

- E io che ne so? Chiedimi come fa uno schiopodo sparacoda e te lo saprò dire. –

- Non lo trovi un paradosso? Siamo a conoscenza d’animali che i babbani nemmeno conoscono e non sappiamo il verso di un coccodrillo. –

- Prova a chiederglielo, magari mentre ti mangia lo senti! –

- Se mi mangiasse tu saresti triste? –

-… E me lo chiedi pure? –

- Non si sa mai… -

 

Draco sorrise leggermente, erano cose insensate, buttate giù tranquillamente, eppure costituivano il suo tesoro il suo più grande tesoro.

Si sentiva stupido, eppure, in qualche modo, felice di quelle pagine.

Tuttavia…

Tuttavia non poteva più sognare. Quel giorno lo aveva capito. Harry gli si era avvicinato e lui per un folle istante aveva confuso le due realtà e gli aveva sorriso. L’altro lo guardò interrogativo.

Non poteva permettersi ancora errori del genere. Non più.

Prese la penna e scrisse…

 

- Quindi..è un addio? -

- Si, Harry. –

- Perché? –

- Perché ormai per me sei una droga, un’ossessione che non posso permettermi… -

- Ti mancherò? –

- Terribilmente.-

- Anche tu mi mancherai..

- Non dire stupidaggini…tu non esisti ti ho creato io… -

- Mi hai creato bene. –

 

Draco sospirò cercando di non badare al bruciore agli occhi.

 

- Certo! Tutto quello che faccio è perfetto! -

- Adesso non montarti la testa! –

 

Una lacrima cadde sul foglio creando un alone.

 

- Mi dispiace…-

- Lo so. –

- Non doveva mai iniziare. –

- Non dire così… non è vero che non esisto sai? Sono esistito in te, dentro di te –

- Harry… -

- Stammi bene, Malfoy. –

- Addio… -

 

Alcune parole erano sbavate dalle lacrime. Perchè era così difficile dire addio ad un personaggio fittizio? Perché era così doloroso?

Ma doveva crescere, lo sapeva. Strano che una sciocchezza come un sorriso glielo aveva fatto capire…

Quella notte andò a letto con la morte nel cuore.

Si mise sotto le coperte e invocò il sonno.

Un sonno rigorosamente privo di sogni….

 

 

Note:

E’ la prima pagina di una cosuccia che mi è venuta in mente!! Spero vi piaccia, non aspettatevi una long fic però ^_-

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Capitolo 2
*** Un solo giorno ***


Quando il cignuettiò degli uccelli si udì oltre la finestra chiusa, dRaco si destò dal sunno

Quando il cinguettio degli uccelli si udì oltre la finestra chiusa, Draco si destò dal sonno.

Si mise supino e respirò per svegliarvi lentamente e bene, poi, però udì qualcosa che non si sarebbe mai aspettato.

- Svegliati pelandrone!! – disse una voce molto simile a quella di Potter…

Draco storse il muso infastidito. – Lasciami in pace…. – bofonchiò.

- Guarda che fai ritardo! Muoviti! -

Perché quella voce era così simile a quella di Potter? Che scherzo idiota era?!

Aprì piano un occhio e guardò la figura che lo stava infastidendo.

Che strano…

Aveva gli occhi di Potter, il viso di Potter, il corpo di Potter…si, in generale, e anche nei dettagli, poteva sembrare proprio lui.

Lui..

LUI?!?!

- Potter chi diavolo ci fai qui?! – scattò in piedi Draco svegliandosi completamente.

Il moro lo guardò interrogativo – E dove dovrei essere? – fece con una naturalezza allarmante.

- Che ne so magari nella tua casa, nella tua sudicia stanza con i tuoi pidocchiosi amici?!?!

Il moro aggrottò le ciglia – L’unico amico di cui ho bisogno sei tu. – asserì convinto.

Draco stava per puntualizzargli qualcosa, quando restò immobile a quelle parole e a quel sorriso dolce e innocente spuntatogli sulle labbra.

- Come prego? -

- Pensavo mi avresti riconosciuto dato che sei stato tu a crearmi. – disse il moro con un sorriso enigmatico. Si avvicinò alla scrivania e scovò il diario senza problemi, sebbene Draco lo nascondesse più che bene. – Pensavo ti avrebbe fatto piacere… -

Draco si sentì gelare – N-non dire stupidaggini! – sbottò rabbioso – Potter non so come tu abbia fatto ad entrare e chi ti abbia dato l’ordine di toccare le mie cos…-

Ma non poté finire di parlare perché Harry riprese ad esprimersi – Non è vero che non esisto sai? Io esisto in te…. – ripeté le parole scritte dal biondo la sera prima.

Draco si alzò furente, strappò dalle mani del griffondoro il diario e lo fissò con astio – Divertente, davvero divertente. Sparisci Potter! –

Harry stava per dire qualcosa, ma un bussare insistente distrasse i due rivali.

- Draco?! Sei sveglio?! – la voce di Zabini giunse oltre la porta. – E’ tardi, dobbiamo muoverci! -

Draco si sentì gelare: come avrebbe spiegato la presenza di Harry in stanza?! Ma prima che potesse fare o dire una qualsiasi cosa, Zabini entrò.

- Insomma! Ti sto aspettando da tanto…- poi lo osservò meglio, Draco inghiottì a vuoto – Ma non ti sei ancora vestito?! – fece seccato – Senti…vado avanti ci vediamo lì! – fece chiudendosi la porta alle spalle.

Draco restò immobile, si girò verso Potter e lo trovò appoggiato alla scrivania con le braccia incrociate e ridacchiare – Solo tu puoi vedermi – gli disse.

Malfoy non dichiarò nulla, sembrava non averne il coraggio. Si avvicinò piano al moretto che non si scompose minimamente. Alzò una mano e sfiorò suo il viso.

- Sei….il mio Harry? -

Il moretto annuì seriamente – Sono io.- disse solo.

I suoi occhi verdi erano così sinceri e belli. Draco si sentì quasi mancare. Come era possibile che un personaggio inventato per non sentirsi solo fosse lì con lui?

Lo toccava, lo sentiva, lo avvertiva…

- Sto impazzendo? – chiese quasi boccheggiando.

- Forse.- sorrise l’harry immaginario – Però è un bel sogno no? –

Già, proprio bello. Potter era lì con lui, diventato reale…

Ritirò la mano come se il tocco scottasse.

- Perchè sei qui? Forse il mio sub-inconscio non era pronto a dirti Addio? -

- Può Darsi. O forse perchè non ero pronto io.-

- Come? –

I due si guardarono quasi a fronteggiarsi.

- Solo un giorno…- disse Harry seriamente – Mi basta solo un giorno. –

Quegli occhi e quello sguardo serio sconvolsero il biondo che sentì il cuore aumentare i battiti - Per far cosa? –

- Per stare con te. -

Ed eccolo ancora, quel colpo di cuore più forte rispetto agli altri, che quasi faceva male.

Come poteva essere davvero lì l’Harry Potter dei suoi sogni?

Per un giorno…

Un solo giorno.

Draco alzò le spalle e sospirò – Ho altra scelta? –

- Non mi pare. - ridacchiò.

Avanzò per la stanza e si buttò nel letto affondando la testa nel cuscino. Sembrava esattamente una delle sue immaginazioni, ma era reale. Tutto era così dannatamente reale.

- Che si fa allora? - chiese alzando un po’ il capo e guardando l’altro di sottecchi.

Harry sorrise e avanzò nella stanza salendo sul letto e stendendosi accanto all’altro.

Era sempre così che succedeva nei sogni: Draco immaginava di parlare con il moretto sopra il letto, senza fare nulla di nulla, semplicemente parlare.

Non che non avesse amici, anzi, ma sentiva di non volerli, non quanto ambiva LUI.

Si guardarono per lungo tempo finché Harry non riempì il silenzio.

- Il coccodrillo come fa? - fece di punto in bianco Harry sorridendo.

- Mi pare che questa conversazione l’abbiamo già avuta Potter. – sobillò l’altro ridacchiando a sua volta. Probabilmente aveva tirato in ballo questa sciocca domanda per iniziare da qualcosa, qualunque cosa.

E servì.

I due iniziarono a parlare esattamente del più e del meno, come facevano nell’immaginazione di Draco. Però era diverso, era reale, era…migliore.

Draco si perse in quella sensazione così nuova di serenità e completezza che aumentava ad ogni parola.

Ma aumentava anche la tristezza.

Un solo giorno da passare con Potter.

Uno solo.

- Perché tu e il vero Harry non provate a chiarirvi? – chiese d’un tratto Harry dopo un lasso di tempo dedito al silenzio.

Draco sembrò pensarci – E’ troppo tardi. – asserì.

- Perchè ne se così convinto? -

- Sono sei anni che continuiamo a battibecchare, ti pare che ora possiamo addirittura diventare amici? Tuttalpiù potremmo smettere di combatterci, ma così non avrei più alcun legame con lui e nascerebbe l’indifferenza…e sarebbe peggio. –

Il moretto, che si era seduto, lo osservò con gli occhi giada velati di una strana espressione – Senza contare…- disse, dunque, pensieroso – Che non lo conosci davvero e non sai come si comporterebbe se fosse tuo amico no? Ti sei creato un’amicizia del tutto irreale. Se diventaste amici e non fosse come quella che ti sei immaginato saresti deluso giusto?

Quelle parole a Draco sembrarono più un rimprovero che un riflessione. Colpirono il biondo come uno schiaffo in pieno viso.

- Immagino di si…- sussurrò con voce spenta.

Regnò per un po’ il silenzio.

Harry si portò una mano tra i capelli e li scompigliò più di quanto non fossero.

-  Però…- sentì dire a Malfoy ancora. Si girò immediatamente e lo guardò quasi con…speranza?

- Però se anche fosse diverso – riprese – Lo accetterei. – confermò - Sarebbe riscoprire una persona nuovamente, comunque non immaginata, reale…- fece una pausa - Senza contare che lui nemmeno se ne accorge ma so esattamente com’è, so cosa serve sapere che è buono leale e ha un gran cuore...insomma è griffondoro no? –

Il moretto inchinò la testa di lato – Certo… - disse con una sfumatura delusa nella voce che Draco non sembrò afferrare.

- Però vedo anche qualcosa che i suoi amici non vedono: quando sia triste in verità. Quando lo guardò incupirsi e noto che i due amici sanno solo capaci di litigare, vorrei penetrare nella sua mente, sapere cosa pensa…Non lo conosco, è vero, ma vorrei…- Draco si rabbuiò – Ma tanto non accadrà mai, quindi non mi pongo il problema.-

Harry si oscurò un secondo pensieroso, quasi malinconico, e stavolta Draco se ne accorse.

- Che hai? -

- Draco… - fece – Siediti. –

Il biondo tentennò un po’ poi si mise a sedere.- Che c’è? –

- Parlami… -

- Lo sto facendo. –

- No. – fece Harry mettendosi meglio davanti a Draco come a voler instaurare una conversazione seria, un confronto – Dì a me tutto ciò che vorresti dire al vero Harry Potter. – disse.

Draco alzò un sopracciglio scettico – E perchè? –

- Tu fallo. -

Draco avrebbe risposto scherzando o comunque ironicamente, ma lo sguardo di Harry non ammetteva repliche. Si chiese vagamente perchè prendesse ordini da una sua immaginazione, però eseguì. Si mise seduto meglio con la schiena dritta e guardò il moro negli occhi. Provò a dire qualcosa, ma non riuscì. Era troppo impressionante. Sembrava avere davvero lui davanti.

Rinunciò. Distolse lo sguardo. – Non ci riesco. –

- Riprova. -

- No, guarda non… -

- Riprova! – ordinò Harry con voce ferma – Guardami negli occhi…-

Draco tornò a guardarlo negli occhi  e restò in silenzio per un po’.

- Da sempre…- esordì teso – Da sempre ….- sbuffò – Scusami… -

Harry stava per parlare per invogliarlo a non demordere, ma si bloccò immediatamente quando Draco continuò.

- Ti chiedo scusa per tutto ciò che ho fatto in questi sei anni. So che un semplice “scusa” non servirà a nulla, che non cancellerà le cose dette e fatte, ma te le devo, te le meriti, mi sono comportato male con te. – Dopo i primi tentennamenti dalla bocca di Draco uscivano tante parole, cosa che sorprese il serpeverde stesso – Vorrei tornare indietro, vorrei cambiare le cose, ma non posso. – abbassò gli occhi e iniziò a tormentarsi le mani, nervoso – A dire il vero ho sempre cercato la tua amicizia, lo bramata così tanto tempo odiandoti per non averla ottenuta e odiando me stesso per come mi comportavo. Scusami Harry, perdonami…-

La voce divenne un sussurro e un singhiozzo. Quando rialzò gli occhi erano tinti di un tenue rosso.

Draco piangeva e Harry lo fissò con la bocca leggermente aperta.

Si slancio allungò le braccia e lo abbracciò forte come a volerlo rassicurare.

Ma non poteva, non come voleva, perchè era un personaggio fittizio, che non esisteva che non aveva alcun diritto di perdonare dal conto del vero Harry, però si discostò solo un po’ così da sfiorare con le labbra l’orecchio del biondo – Ti perdono. – gli disse serrando.

Draco si lasciò stingere, chiudendo gli occhi e immaginando di stare tra le braccia del vero Harry. Era così rassicurante e dolce.

- Grazie… - sospirò ricambiando l’abbraccio.

Il tempo passò in fretta e arrivò l’ora di andare a dormire. I due non si erano mossi nemmeno un secondo da quella stanza e avevano passato ora splendide assieme per la prima e ultima volta.

Draco si stese e guardò la figura del moro accanto a lui, gli accarezzava i capelli per farlo rilassare.

- Quando mi sveglierò non ti troverò vero? – chiese tristemente.

- No. –

- Mi mancherai… -

Harry non disse nulla, continuò a cullarlo finché non fu addormentato.

Quando sentì il suo respiro lento e regolare si alzò e andò verso il diario prendendolo e scrivendo qualche parola. Successivamente sparì nel nulla.

 Nella notte, sul diario, brillò una scritta con una diversa calligrafia da quella del biondino.

 

“Quel discorso farlo anche a lui, lo accetterà.

Non è mai tropo tardi

 

Continua…

 

 

Note:

Quando avevo detto che non era una long fic non intendevo mica che era una short!! °_° Intendevo che ci sarebbero stati pochissimi capitoli, il prossimo infatti è l’ultimo! Anche se ha poco successo fa nulla, è piaciuta a pochi ma è piaciuta. E mi sta più che bene!!XDD

E’ nata come puro delirio e finirà come tale! Parola di Funny(o Hachi o fann1kaoriyuki o come_volete_voi)!>_<

 

 

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Capitolo 3
*** cap finale ***


“Quel discorso fallo anche a lui, lo accetterà

“Quel discorso fallo anche a lui, lo accetterà.

Non è mai troppo tardi”

 

Draco rilesse più volte quelle righe con la morte nel cuore. No, accidenti, no! Non poteva! Non poteva dire la verità a Potter…al vero Potter.

Gli era uscito così facilmente con l’Harry finto…

Era sparito davvero. La mattina si era alzato e non lo aveva trovato in stanza.

Poco male. Doveva svegliarsi, smetterla di vivere in una fantasia che non rispecchiava minimamente il vero. Un giorno sarebbe stato duro l’impatto con la realtà.

Si vestì e andò a lezione.

Il fatto che il giorno prima fosse mancato, l’avrebbe giustificato con un malore o una stanchezza. Del resto che male avrebbe fatto?

Quando arrivò in Sala Grande per la colazione tutti si voltarono a guardarlo, cosa che lo fece sentire leggermente in soggezione.

Avanzò incerto per la stanza e andò a sedersi al suo posto.

Blaise lo squadrò con insistenza.

- Si può sapere che succede? -

- Che hai fatto ieri? –

- Non stavo bene perchè? –

Il moro ridacchio – Nulla, nulla…sarà una coincidenza. –

- Coincidenza? – fece eco Malfoy interrogativo.

- Si bhè. Il fatto è che anche Potter non si è visto ieri. –

Draco alzò un sopracciglio – Eh? –

- Ieri è sparito e non si è fatto vedere – ridacchiò – Dovevi vedere come erano preoccupati i suoi amici…-

Draco piegò la testa di lato per poi voltarla verso Harry che trovò comodamente seduto al suo posto a confabulare con i due amici, o meglio, a sentirli battibeccare.

Ed ecco quell’istante in cui i due sguardi s’incrociavano e Malfoy sentiva il cuore sobbalzare.

In quegli attimi in cui avrebbe voluto conosce Harry Potter per potergli chiedere cosa lo preoccupasse e se avrebbe potuto fare qualcosa per lui.

Abbassò gli occhi tristemente e iniziò a fare colazione.

Quindi anche Harry era mancato…

Ecco un’altra cosa che non sapeva di lui.

Draco sentì subito la sua fame passare.

 

“Quel discorso fallo anche a lui, lo accetterà.

Non è mai troppo tardi”

 

Anche se avesse accettato certo non si sarebbe creata l’amicizia che agognava.

Del resto aveva ragione l’Harry immaginario: l’immaginazione dalla realtà sarà sempre diversa e quindi deluderà a priori. Quindi la domanda era: ne valeva la pena?

Alzò gli occhi e lo vide immerso nei suoi pensieri, con quegli occhi velati di malinconia che riusciva a scorgere nonostante la distanza.

Una vocina dentro di lui rispose : Sì. La valeva.

Quindi…cosa lo tratteneva ancora?

Ricordò la figura mora che fino a ieri gli teneva compagnia. Era vero non avrebbe mai ottenuto quel tipo d’intimità, ma era anche vero che se non faceva nulla affinché accadesse non l’avrebbe mai potuto sapere.

 

“Quel discorso fallo anche a lui, lo accetterà.

Non è mai troppo tardi”

 

Che non fosse davvero troppo tardi?

Anche Harry alzò gli occhi e si guardarono per un po’. L’ultima volta che si erano visti Draco gli aveva sorriso, chissà Harry cosa aveva pensato in quel momento…

Ma Draco raggelò nel suo posto, quando vide le labbra del moro incresparsi un sorriso timido ma sincero.

Harry sorrideva a Draco Malfoy.

Strinse convulsamente le posate e distolse gli occhi più che altro per non dare a veder il rossore.

- Che hai? – chiese Blaise.

Harry gli aveva sorriso, ecco che aveva! Ed era il sorriso più dolce dell’universo…

Passò ore e ore a rimuginare su quell’azione da parte dell’altro tanto che non riuscì a concentrarsi ed ebbe per la prima volta un brutto voto a pozioni.

Ogni volta che incrociava Potter inspiegabilmente gli veniva da arrossire e distogliere lo sguardo come se quegli immensi occhi verdi potessero ucciderlo.

Ora che aveva visto i suoi occhi gentili verso di lui lo avrebbe ucciso uno guardo astioso. Non lo voleva, lo temeva.

Quando tornò nella sua stanza si chiuse la porta alle spalle esausto. Aveva passato la giornata ad evitare Potter e non aveva nemmeno tentato di parlargli.

La sua era una paura irrazionale che non sapeva combattere.

Alzò gli occhi e vide il diario che tanto gli dava sollievo, ora invece, lo odiò. Per un folle istante lo odiò: rappresentava la sua ossessione, il suo tormento, la sua pazzia…lo afferrò e lo scaraventò sul muro con rabbia.

Non lo voleva più vedere.

Non doveva mai iniziare.

Harry non avrebbe dovuto considerarlo, mai!

Harry doveva restare astioso nei suoi confronti!

Cadde sulle ginocchia e si prese la testa tra le mani: cosa gli stava succedendo? Perchè si comportava così?

Guardò il diario e gli venne da piangere. Un sorriso, un semplice sorriso lo stava scombussolando tanto. Perchè?

Aveva bisogno di parlare, di capire, di confrontarsi con qualcuno…

Ma non aveva nessuno.

Guardò ancora il diario e lo raggiunse. Sfogliò le pagine fino a trovarne una bianca e prese la penna d’oca.

Per l’ultima volta…

 

- Non so cosa fare…. -

 

Si fermò qualche istante probabilmente aspettando che la sua coscienza, l’Harry che era in lui, gli fornisse una risposta, un cenno.

Ma qualcos’altro accadde.

Sotto ciò che aveva scritto lui comparve un'altra scritta, un'altra calligrafia, quella dell’Harry immaginario.

 

- Perché?Cosa ti ha sconvolto?-

 

Draco sussultò sorpreso, strinse la piuma fortemente, poi decise di scrivere ancora.

 

- Oggi…lui…mi ha sorriso…-

 

Attese un po’ la risposta che arrivò immediatamente.

 

- .. e tu?-

 

- Io...io non lo so! Io… - la scritta sembrava frettolosa e confusa –Lui che mi sorride….so che è una sciocchezza, ma mi fa star male..ho paura…terribilmente paura, cosa significa? Oddio sembro  una ragazzina sciocca e innamorata…. -

 

- Sei innamorato di lui? -

 

A Draco si mozzò il fiato e strinse convulsamente la penna d’oca.

Non capiva più niente. Perchè gli rispondeva? Perchè scriveva? Perchè era così confuso?

Innamorato? Lui? Di..Potter?!

Stava per scrivere che no, non era così, magari gli avrebbe dato dell’idiota per averlo pensato, ma non ci riuscì. Restò a fissare quelle scritte per dieci minuti immobile. Poi posò la penna delicatamente.

 

-…..temo di si…. –

 

Scrisse solo senza non riuscire a formulare null’altro. Lo aveva scritto, lo aveva idealizzato, lo aveva concretizzato.

Era innamorato di Potter.

Attese una risposta con il cuore in gola, con una morsa allo stomaco, sull’orlo della disperazione per un amore che non avrebbe mai ottenuto.

 

- Quindi non vuoi più la sua amicizia? -

 

Esatto. Ormai era giunto a questa conclusione: non volevo l’amicizia di Potter, voleva di più…molto di più…una cosa impossibile da ottenere.

 

- No…non mi basterebbe…impazzirei…. -

- Quindi? –

- Mi sta bene così….non succederà nulla, io continuerò ad ammirarlo da lontano… -

- E ti sta bene così? –

- Deve andarmi bene…-

- Ma ti ha sorriso, non potrebbe essere una speranza?Un modo per dirti che anche lui vuole smetterla con l’astio e la guerra, di volerti essere amico, di parlare, di chiarirvi…di amarvi. –Non ci ameremo mai! Lui….non mi amerà…mai –

-Ti amo, invece…. –

 

Draco trasalì leggendo quelle parole, con il cuore in gola. L’alterego di Potter….

L’alterego?

Ma…?

 

-….Potter? –

- Si, Draco. Sono io ..perdonami se ho continuato a leggere il tuo diario senza permesso, ma volevo capirti, conoscerti… -

 

Draco boccheggiò nel caos.

 

-Ma tu…come.. come hai potuto?! –

- Perdonami. –

 

Aveva letto una cosa personale, e  l’aveva incantata affinché parlassero assieme.

 

-Anche ieri eri tu! –

- Si. –

- Perchè?? –

- Avevi scritto che non volevi più sognare….e io…non volevo che tu smettessi… volevo parlarti per una volta…davvero. Anche se fosse stata l’ultima. –

- Ma… -

- Quando ti ho chiesto perché mi volevi come amico all’inizio ero rimasto deluso. Mi vedevi anche tu come il buon leale grifondoro..uno stereotipo di me. Poi però hai detto che mi avresti voluto conoscere per capire come la pensavo, tu…volevi conoscermi davvero, volevi conoscere Me. Come nessuno hai mai provato… -

Draco lesse le righe con l’ansia crescente.

 

- Ti ringrazio Draco. -

 

Il biondo guardò quelle tre parole con agognata reverenza.

Harry continuò…

 

-Tu volevi il mio perdono….e io voglio il tuo… -

 

 

Già, era vero. Il giorno prima Draco aveva ottenuto il suo perdono e Poi Harry…

Harry lo voleva.

Lo voleva tanto fortemente da organizzare una stupida messa in scena per conoscerlo, per passare con lui anche poche ore.

Arrossì e sentì il suo cuore prendere a battere velocemente.

 

-Ti perdono. –

- Grazie.-

- Cosa accadrà ora…? –

 

Per lungo tempo Harry non scrisse. Draco attese con il cuore in gola.

 

- Domani mattina lo capirai. -

 

Domani mattina? Che intenzioni aveva?

Draco tentò più volte di continuare a scrivere ed ottenere risposta ma invano. Harry aveva deciso di fare qualcosa che Draco non sapeva.

Il biondo chiuse il diario e guardò il vuoto.

Era innamorato di Potter e Potter di lui…

Arrossì.

- Che coppia d’idioti… -

 

Il giorno dopo Draco entrò con cautela nella Sala Grande con l’ansia crescente. Cercò Harry nella folla, ma non lo trovò, poi si diresse al suo tavolo.

- Ciao Draco! – lo saluto Blaise guardandolo arrivare, gli fece spazio e lo lasciò sedere.

-Ciao – 

- Che hai? Hai una faccia..? –

Ma prima che potesse ribattere alcunché Harry entrò dalla porta  e subito gli occhi grigi del biondo saettarono su di lui ottenendo l’attenzione degli occhi speranza dell’altro.

Si guardarono per qualche secondo che al biondo sembrò un’ora intera poi, inspiegabilmente Harry si avvicinò.

- Ciao! – lo salutò con un sorriso raggiante. Il biondo lo guardò esterrefatto, tutta la scuola puntò gli occhi su quello che pensavano essere l’ennesimo battibecco.

- C-ciao.. –

- Posso sedermi? –

Blaise spalancò la bocca per ribatter che no, non poteva, quando Draco lo spinse con una mano facendo posto al moretto.

- Prego. – fece.

Harry si sedette accanto al biondo sotto gli occhi esterrefatti della sala.

Harry si guardò attorno piacevolmente soddisfatto della perplessità di tutti, Ron e Hermione compresi, poi tornò a dedicare l’attenzione al biondo che lo guardava ancora con totale smarrimento.

- Daremo scandalo come coppia direi- . scherzò.

- Ci vedi…come coppia? –

- Perchè tu no? –

Già. Effettivamente si erano dichiarati…sembrava un’equazione piuttosto ovvia.

- S-si…- arrossì e non riuscì a mantenere lo sguardo. Harry sorrise.

- Draco che significa?!- fece Blaise scosso – Che significa questa storia? –

- Significa che io e Harry stiamo assieme….direi. – rispose come se ci ragionasse davvero sulla domanda.

- Da quando?! –

- Da ieri….vero Harry? –

- Si, da ieri. – confermò l’altro.

- Bene. quindi stiamo assieme…. – il biondo era tanto rosso da non sembrare

più lui –Harry….-

- Si? –

- Il coccodrillo come fa? –

Il moro lo guardò divertito, poi scoppiò a ridacchiare.

- Lui mezzo addormentato se ne va – canticchiò.

 

Fine

 

 

 

Note:

Premesso che è una vera cazzata l’intera storia…ringrazio chi ha avuto il coraggio e lo stomaco di leggerla!XD No, non piangete per la disperazione di questo capitolo ç_ç  ma ero in vena di cose leggere!XD

Per la cosa del “coccodrillo” è perché ascoltavo quella canzone quando mi è venuta questa idea.(si, ascolto le canzoni dello zecchino d’oro…UU potete pure ridere XDD) E alla fine la canzone dice “l’avete capito come fa il coccodrillo?...Lui mezzo addormentato se ne va!” quindi l’ho finita così…XDD

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1

Linciatemi!

 

 

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