Elena's Diary

di fanny_rimes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Completamente Sua ***
Capitolo 2: *** Morirei per te ***
Capitolo 3: *** Il rumore del silenzio ***
Capitolo 4: *** Sì ***
Capitolo 5: *** Come spegnere un interruttore ***
Capitolo 6: *** Il Dubbio ***
Capitolo 7: *** Prendimi! ***
Capitolo 8: *** Scacco Matto ***
Capitolo 9: *** Sto lontano dallo stress... ***
Capitolo 10: *** 1864 ***



Capitolo 1
*** Completamente Sua ***


Elena's Diary

Nickname: Fanny_rimes     Titolo: Elena’s Diary     Paring: ElenaxDamon     Promp scelto: 7. L’insensibilità è uomo.
Introduzione: Una raccolta basate sul pairing DamonxElena e una loro ipotetica storia d’amore raccontata dal punto di vista di Elena.


Rating della shot: Arancione
Elemento del prompt utilizzato: 1 - luogo: camera da letto
Note: What if? ambientata dopo l’episodio 3x11.


Completamente Sua

 

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Sola nella mia stanza. Sola, con i miei pensieri.
Mi lascio ricadere sul letto, affondando nel soffice piumone.
“Avevi ragione, Stefan. Ti sto lasciando andare...”.
Ripenso alle parole che mi hai urlato contro quella notte sul ponte:
“Ti ho persa lasciando la città con Klaus, sei tu che non vuoi ancora ammetterlo!”
Mille immagini affollano la mia mente, ma una in particolare domina sulle altre: quel bacio. Damon mi ha baciata.
Scatto a sedere sul bordo del letto, sfilandomi le scarpe e scalciandole via con rabbia.
E’stupido e infantile pensarla in questo modo! Potevo impedirlo, tirarmi indietro... ma non l’ho fatto. Anch’io l’ho baciato. E’ la verità è che lo desideravo. Anche se non dovevo.
Anche se era tremendamente sbagliato.
Finisco di spogliarmi e vado a fare una doccia. Lascio che il getto d’acqua calda scorra sulla mia pelle sperando che, scivolando via, porti con sè tutta l’angoscia, la tristezza. Tutte le mie lacrime.
Ma quando torno in camera, ho ancora voglia di piangere, di arrabbiarmi, di urlare.
Indosso gli shorts e la canotta e mi siedo alla toeletta a spazzolarmi i capelli.
«Potevi aspettarmi per la doccia!»
Sussulto per lo spavento e mi volto di scatto verso la finestra. Damon è appoggiato al davanzale, gli occhi fissi su di me. Ignoro le sue parole e quel sorriso malizioso che affiora sulle sue labbra.
«Dovresti imparare che non si entra così nella camera di una signora» ribatto impassibile.
Lui alza un sopracciglio e si guarda intorno. «Non sapevo ci fossero delle signore qui!»
«Davvero molto, molto divertente.» Gli lancio contro la spazzola. «Non conoscevo questo lato spiritoso di te.»
Lui non si scompone. Alza appena una mano con una velocità incredibile per recuperare l’oggetto che gli ho scagliato addosso e, in un attimo, è dietro di me.
«Ci sono molti lati di me che non conosci, Elena» mormora, prendendo a spazzolarmi i capelli.
“Non posso.” Penso. E tento di convincermene con tutte le forze.
Riprendo la spazzola e mi rimetto in piedi, ma mi accorgo troppo tardi di aver fatto un errore. Ora sono di fronte a lui. Occhi negli occhi. E Damon mi sta guardando come un animale guarda la sua cena.
Come un Vampiro fissa la sua preda.
«Sei incredibilmente sexy vestita così» sussurra.
Con un solo fluido movimento mi attira a sè prendendo possesso della mia bocca. Presa alla sprovvista, gli appoggio le mani sul petto e tento di allontanarlo.
Ma è troppo forte.
Non la sua stretta, ma la mia voglia di lui. Un fremito mi percorre la schiena mentre le sue dita risalgono sul mio corpo fino ad intrecciarsi con i miei capelli ancora umidi.
Il calore di quel bacio annulla ogni mia resistenza e ho solo voglia di ricambiarlo. Non riesco a ritrarmi da quelle labbra calde e esigenti e schiudo la bocca offrendomi a lui. Per un lungo istante mi rifiuto di pensare, abbandonandomi tra le sue braccia.
Poi, lentamente, lui si ritrae.
«Scommetto che non hai mai baciato Stefan così.»
«Cosa te lo fa pensare?» La mia voce è roca e devo fare un profondo respiro per riprendere fiato
«Lo so.»
La sua arroganza mi innervosisce, ma non sono capace di distogliere lo sguardo da quel viso tanto attraente.
«Non dovevi farlo» dico con una nota di irritazione.
«Sono spiacente di informarti che bisogna essere in due per ballare, Elena» puntualizza. «E tu non sembravi minimanete contrariata.»
Ho voglia di prenderlo a schiaffi. Ma ha ragione lui.
«Voglio che tu te ne vada. Adesso.» Pronunciare quelle parole mi costa uno sforzo enorme.
«Be', devo dire che sei molto più brava di me nel fingere indifferenza quando le cose si fanno serie.» Non c’è più traccia di alcun sorriso sulla suo viso.
«Non voglio parlarne, Damon...» mi affretto a replicare, scostandomi da lui.
Mi afferra la mano impedendomi di allontanarmi. «No, Elena. Parliamone.»
Lo fisso per un istante che sembra interminabile. I suoi occhi di ghiaccio sembrano scavare dentro di me e fa quasi male guardarli.
«Sta accadendo qualcosa tra di noi» ammetto con disarmante sincerità. «Ed è impossibile fingere di non notarlo.»
Lui mi guarda perplesso.
«Perchè negarlo? Non servirebbe» aggiungo, interpretando la sua sorpresa nel sentirmelo dire. «Ma è una cosa che non deve succedere.»
Il suo volto è impassibile, ma i suoi occhi tradiscono la rabbia. «Quindi vuoi che io ti stia lontano?»
«Non vorrei, ma è necessario.»
«Bene!» sbotta con amarezza.
«Bene» ripeto. «Problema risolto.» Ma neanch’io sono convita di quello che dico.
Senza aggiungere altro sparisce in un secondo, lasciandomi di nuovo da sola. Sospiro e mi lascio cadere sul pavimento, mentre gli occhi mi si riempiono di lacrime.
E’ tutto così dannatamente difficile.
D’improvviso avverto due braccia cingermi la vita. Non ho bisogno di voltarmi. Conosco il suo profumo, ormai. Lo avverto nella stanza. Sulla mia pelle. Dentro di me.
«Ho cambiato idea. Io non voglio starti lontano» sussurra, e con la punta della lingua prende a stuzzicarmi il collo.
«Questo è un problema, lo sai?» rispondo, cercando di non perdere il controllo.
«Dovremo trovare una soluzione, allora.»
«Cosa hai in mente?»
La sua voce ora è dolce. Sensuale. Calda. «Ti voglio, Elena. E anche tu mi vuoi... lo sento.»
Mi fa voltare delicatamente e mi sfiora le labbra con le sue. Il mio cuore inizia a battere forte, mentre il suo bacio si fa sempre più intenso.
Chiudo gli occhi lasciandomi andare, mentre lui mi spinge indietro lentamente e si allunga sopra di me.
Si separa riluttante dalle mie labbra solo per un istante.
«Sei incredibilmente bella» mormora. «Non sai da quanto tempo ti desidero.»
Poi è di nuovo su di me. Mi bacia con passione e dalla sua bocca provengono gemiti soffocati.
Mi abbandono completamente alle sue carezze.
Niente più ragionamenti, niente più dubbi e incertezze. L’unica cosa che voglio questa notte e essere sua. Completamente sua.

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Capitolo 2
*** Morirei per te ***


Rating della shot: Verde
Elemento del prompt utilizzato: 3 - Persona che non c'entra un tubo: Katniss Everdeen

Morirei per te

 

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Premo il tasto “stop” sul telecomando e sullo schermo appare il logo con la scritta DVD.
«E se fossimo stati noi?» chiedo.
Damon alza un sopracciglio e mi guarda con aria interrogativa.
«Se io fossi stata Katniss e tu Peeta» continuo, «avresti sacrificato la tua vita per me?» Piego le gambe e mi rannicchio sul divano su cui siamo seduti, voltata verso di lui, in attesa di una sua risposta.
Lui fa un sorrido divertito: ha capito che lo sto mettendo alla prova.
«Attraverserei l'impossibile per te. Sì, morirei per te.»
Aggrotto le sopracciglia indispettita. «Questa non è tua, Damon! Riprova con qualcosa di più originale.»
Lui fa finta di pensarci su un attimo. «Darei la vita per te.» Fa una pausa ad effetto, guardandomi negli occhi. «Riesci ad immaginare un amore così?»
Arriccio le labbra e incrocio le braccia sul petto. Vuole farmela pagare per tutti i film sdolcinati che l'ho costretto a vedere. «Nemmeno questa è tua!»
Ride e, mio malgrado, faccio lo stesso anch'io.
Si avvicina a me e mi morde delicatamente il labbro, come fa sempre quando metto il broncio; le sue mani avvolgono il mio viso.
«Devi capire, Elena, che io vivo del tuo sorriso.» Mi bacia sulle labbra. «Della profondità dei tuoi occhi.» Mi bacia anche quelli. «Del tuo profumo.» Ora è sul mio collo, mentre ispira lentamente. «Senza tutto questo, ne morirei. Senza di te, sarebbe impossibile.»
E' di nuovo sulla mia bocca. Il suo bacio mi toglie il fiato.
“Prova superata col massimo dei voti... anzi, aggiungerei anche la lode” penso, mentre mi abbandono tra le sue braccia. Dentro di me sorrido soddisfatta. “Elena Gilbert 1, Katniss Everdeen 0!”
 

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Capitolo 3
*** Il rumore del silenzio ***


Rating della shot: Giallo
Elemento del prompt utilizzato: 5 - Canzone: Enjoy the silence, Depeche Mode
Note: Questa nota è mia personale... Ogni volta che ascolto questa canzone, mi viene in mente Damon che balla per casa Salvatore (ILoveHim) ^^

Il rumore del silenzio



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Silenzio. Quando mi guardi con quegli occhi di ghiaccio e mi perdo dentro di te.
E in quel silenzio, ogni parola sarebbe violenza.
Silenzio. Quando le tue mani sono su di me. E tu sei dentro di me. E io sono te.
E in quel silenzio, ogni parola sarebbe insignificante.
In questo silenzio, finalmente ti sento. Niente grida, niente dolore, niente ragione. Siamo solo noi.
Perché, oltre ciò che possiamo dire, esiste qualcosa di più grande: quel silenzio che unisce i nostri cuori.
E tu, come me, ora cerchi il nostro silenzio.
Quando la mia voce non riesce a raggiungerti, lo fanno i miei pensieri, i miei gesti, il mio respiro, la mia mente. Il mio cuore.
C’è solo il mio silenzio che chiede di essere ascoltato.
Tutto ciò che ho sempre voluto, tutto ciò di cui ho sempre avuto bisogno è qui nelle mie braccia.
Le parole sono davvero superflue. Possono solo far male.
E in quel silenzio, ogni parola sarebbe solo rumore.

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Capitolo 4
*** Sì ***


Rating della shot: Arancione
Elemento del prompt utilizzato: 8 - Film: Yes Man

 
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«Ho voglia di te.»
«Sì.»
Le sue mani sono su di me. Slacciano la mia camicetta con estrema lentezza.
Bottone. Per. Bottone.
Resto ferma, immobile, come una bambina che aspetta di essere portata a letto. Ma tu non vuoi mettermi a dormire.
«Mi vuoi?»
«Sì.»
Con calma mi sganci i jeans, infili le dita nell'orlo e li fai scivolare sulle mie gambe. Faccio un passetto di lato, poi torno immobile e pronta ad accontentare ogni tuo desiderio. Nelle tue mani.
Mi baci le labbra, il collo, le spalle. Le tue mani mi accarezzano la schiena fino ad arrivare alle mie cosce nude.
«Ti piace?» mormora.
«Sì.»
Con un solo gesto mi sgancia il reggiseno con facilità, poi si china a tracciare un sentiero umido con la lingua sulla mia pelle calda.
«Spogliati» mi ordina.
«Sì.»
Lo sento trattenere il fiato, mentre le mie mani afferrano il pizzo nero degli slip e lo fanno scivolare sul resto del mucchio di indumenti che giace sul pavimento.
Sospira. E i suoi occhi si stringono come quelli di un gatto. Come quelli di un predatore affamato.
«Sei mia» sussurra, come se non riuscisse a crederci.
«Sì» lo rassicuro.
Mi bacia con passione e tenerezza allo stesso tempo.
«Mi ami?» Stavolta sono io a pronunciare la domanda.
«Sì.»
 

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Capitolo 5
*** Come spegnere un interruttore ***


Rating della shot: Verde
Elemento del prompt utilizzato: 2 - oggetto: penna che non scrive
Note:
Damon non ce l'ha fatta. Il morso del licantropo l'ha ucciso. (What if? ambientata dopo l'episodio 2x22) Le parti in grassetto sono quelle POV Elena, quelle in corsivo sono quelle POV Damon.

Come spegnere un interruttore

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Sto volando via, Elena. Il sogno di poterti finalmente stringere tra le mie braccia, mi sta portando in alto.
 
Caro diario, sto scivolando. Cado nel vuoto, spinta dal dolore di averlo perso.
 
Vorrei che il mondo si fermasse, ora che ho tutto ciò che voglio. Ora che finalmente sei qui. Con me.
 
Non voglio che questo dolore cessi, non voglio pace nel mio cuore, perché significherebbe che mi sono rassegnata a non averlo più qui. Con me.
 
Tu mi hai perdonato. Hai perdonato i miei errori, tutti gli sbagli che ho fatto perché non riuscivo a nasconderti che ti amavo.
 

Ho voluto sbagliare e ogni sbaglio, soprattutto in amore, ha un caro prezzo da pagare. Questo è il mio prezzo per avergli mentito.
 
Era la verità quando ti ho detto che avrei sempre scelto te. Perché amo tutto di te: il tuo avermi sempre tenuto testa, il tuo sacrificarti per gli altri, la tua capacità di vedere in me qualcosa di buono, di pensare che io avrei potuto essere salvato.  E come in vita, anche nella morte, scelgo te.
 
Ti ho mentito, Damon. Ho finto di essere indifferente, di odiare i tuoi modi di fare, la tua sfrontatezza, la tua aria sicura di te, il tuo scegliere di fare sempre la cosa più stupida. Ho finto di non amarti. Ho perso la mia occasione di dirti che scelgo te.
 
Ora devi essere pronta per quello che sto per dirti, ora posso finalmente confessarti la verità: ti amo, Elena. Finalmente dirtelo non suona più come qualcosa di egoistico. Ti amo. E ora non devi più dimenticarlo.
 
Non ero pronta ad accettarlo. A dirti che ti amavo … E ora vorrei solo dimenticare.
 
Ti vedo. Sei qui, accanto a me. Hai mentito a me, hai mentito a Stefan, hai mentito a te stessa.
 Ma ora siamo qui.
Ora finalmente saremo felici. E’ come se qualcuno avesse spento un interruttore.
E il dolore di colpo è svanito.
 
Ora non ci sei più. Ho mentito a te, ho mentito a Stefan, ho mentito a me stessa.
E ora non sei più qui
Non saremo mai più felici. E’ come se qualcuno avesse spento un interruttore.
E la gioia di colpo è svanita.
 
Ti amo, Elena…
 
Poggio la penna sul foglio, alla fine della pagina, ma anche lei mi tradisce: Ti amo, Damon.
Il colore sbiadisce, lettera per lettera, ma non è colpa dell’inchiostro: sono solo le mie lacrime che non riescono a smettere di bagnare il foglio. 





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Grazie a Angel_Shanti per il magnifico banner! <3

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Capitolo 6
*** Il Dubbio ***


Rating della shot: Verde
Elemento del prompt utilizzato: 4 – citazione: "Che traditori possono essere i libri! Tu credi che ti sostengano e invece ti si rivoltano contro.”
Note: l'altra citazione è tratta da una raccolta di frasi e citazioni sul web.

 

 

Il dubbio

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Caro diario, è tutto così difficile.
Mi sembra che il mio cuore si stia spezzando in due: se sono fortunata, qualsiasi scelta farò, qualcuno che amo dovrà soffrire. Nel peggiore dei casi, invece, farò del male a entrambi.

Chiudo il diario. Dovrei fare qualcosa di “normale” che mi distragga da tutto questocome aprire un libro e mettermi a studiare, preparare la cena o darmi lo smalto alle unghie. Invece sono qui a dannarmi perché non riesco a fare una scelta: Damon o Stefan? Chi amo?
Sospiro e afferro un volume a caso tra la pila dei libri di scuola. Lo sfoglio distrattamente e mi fermo su una pagina a caso, iniziando a leggere:

“Il dubbio dà forte instabilità e insicurezza. Il dubbio è entrato dentro di me, e mi trovo qui, divisa tra due ragazzi totalmente diversi tra loro, ma che mi provocano quasi le stesse emozioni… Questo, di certo, non è amore, ma ci va vicino.
Tu, strana sensazione balenata dentro di me, un nome ce l’hai?”

Chiudo il volume con rabbia e lo scaglio dall’altra parte della stanza.
"Che traditori possono essere i libri! Tu credi che ti sostengano e invece ti si rivoltano contro.

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Capitolo 7
*** Prendimi! ***


Rating della shot: Verde
Elemento del prompt utilizzato: 7 – Situazione a caso: voglia di bunjee-jumping
 

Prendimi

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E’ un istinto irrefrenabile, è la voglia di sfidare la sorte.
E’ come avere voglia di fare bunjee-jumping. Sei in piedi, su un ponte, con il cuore che batte all’impazzata e il sangue che pulsa nelle vene. Senti che stai facendo qualcosa di tremendamente stupido, ma non hai scelta: dentro di te senti il bisogno di saltare.
Pensi ai rischi che stai correndo - la corda potrebbe spezzarsi, potresti non risalire mai più in alto - eppure hai bisogno di compiere quel gesto folle.
E così mi lancio nel nostro amore, senza pensieri, senza paura di quello che accadrà.
Mi lascio andare nel vuoto… prendimi, Damon. Non lasciarmi cadere.

 
 

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Capitolo 8
*** Scacco Matto ***


Rating: Arancione
Elemento del prompt utilizzato: 10 - immagine

Scacco Matto


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Devo assolutamente togliere quell’alfiere nero di mezzo.
 
Alzo lo sguardo e noto che mi sta fissando. Odio quando fa così: quando quegli occhi si posano nei miei in quel modo indecifrabile. Un misto di malizia, divertimento e lussuria.
Respiro profondamente tentando di ritrovare la concentrazione.
 
Avanzo con il mio cavallo. Ora decidi cosa sacrificare, Damon: il tuo re... o la tua regina.
 
Distogliere lo sguardo è impossibile. Avverto la scia del tuo profumo e l’odore della pelle della tua giacca nera. Mi giri intorno, come se tu fossi un falco ed io la tua preda. Ma non starò inerme ad aspettare il tuo attacco. Lentamente, sciolgo i capelli e sulle tue labbra affiora un sorriso.
 
Sai cosa sto facendo, Damon? Passo al contrattacco.
 
Vedo la curiosità nei tuoi occhi, mentre le mie mani raggiungono le spalline del mio abito bianco e le lasciano scivolare sulle mie braccia. L’indumento cade sul pavimento, con un fruscio lieve, ma che rimbomba dentro di te. Lo vedo sul tuo viso. Non puoi resistermi. Preparati a perdere.
 
Nessun mossa può salvarti. La partita è persa. Sei nelle mie mani adesso. La mia regina avanza e tu non puoi nulla per fermarla.
 
Sono nuda di fronte a te. Ma sono io che conduco il gioco. Fai per avvicinarti, ma io faccio un passo indietro. Non sono alla tua mercè. Sono io quella che comanda. Resti immobile: sai che ti voglio così.
Lentamente, mi avvicino fino a sfiorarti col mio corpo. Le mie labbra sono a un centimetro dalle tue.
 
Il tuo re è sotto diretto attacco. Non hai modo di liberarti dalla minaccia della cattura immediata.
 
Avverto il tuo respiro affannato. I tuoi occhi mi cercano, le tue labbra mi bramano. Mi godo ancora qualche attimo il tuo desiderio di avermi, prima di concedermi a te. Sei mio.
 
Il re cade sulla scacchiera, rotolando pietosamente sul terreno di guerra.
Scacco matto!

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Capitolo 9
*** Sto lontano dallo stress... ***


Rating della shot: verde
Elemento del prompt utilizzato: 6 – Personaggio realmente esistente: Cristiano Ronaldo
Note: Decisamente OOC, ma è l’unica cosa che mi è venuta in mente! ^_^ Chiedo scusa!

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Sto lontano dallo stress…

Ossesionato.
Damon fissava con occhi di fuoco di fronte a sé, le dita affusolate si muovevano frenetiche, fuori controllo, i muscoli tesi per lo sforzo, la fronte imperlata di sudore.
Elena sussultò quando il vampiro emise un suono acuto, un verso spaventoso, disumano:
«Goooooooooooooooooooooal!!!!!»

Damon scattò in piedi, il controller ancora stretto tra le mani, mentre esultava senza alcun contegno: «E Cristiano Ronaldo segna un altro goaaaaaaal!!!!»
Il vampiro improvvisò una ridicola danza di fronte allo schermo.
Elena guardò in cagnesco la Play, posta sotto al televisore: prima o poi l’avrebbe distrutta; l’avrebbe fatto sembrare un terribile incidente!
Fissò incredula il ragazzo, ora inginocchiato sul pavimento, mentre abbracciava lo schermo che riproduceva l’immagine del calciatore, mentre correva intorno al campo.
A Elena venne improvvisamente l’orribile presentimento di aver decisamente sbagliato fratello.


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Capitolo 10
*** 1864 ***


Rating della shot: arancione
Elemento del prompt utilizzato: 9 - Avvertimento. AU
Note: Ambientato nel 1864. Elena Gilbert è al servizio della famiglia Salvatore.

1864

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«Buongiorno, signorino Damon.»
Apro le tende, inondando la stanza di luce.
Un raggio di sole entra impertinente dalla finestra, posandosi sul viso del padroncino, che emette un lamento e si rigira tra le lenzuola.
«È ora di alzarsi» insisto, ma dolcemente.
Mi accorgo che è nudo e arrossisco visibilmente, anche se ormai dovrei essere abituata alla vista del suo corpo: sono io che mi occupo di vestirlo, lavarlo e… spesso anche di altro.
Spalanca gli occhi, fissandoli su di me, così profondamente che mi sento come se fossi nuda anch’io.
«Buongiorno, Miss Gilbert» biascica, la voce ancora impastata dal sonno, ma il sorriso – già sveglio e malizioso – posato sulle labbra.
Avvicino al letto la brocca con l’acqua, perché si lavi il viso, poi mi accingo a recuperare i vestiti puliti.
Mi avvicino cauta, inginocchiandomi sul pavimento, mentre lui mi porge il piede perché io gli infili le calze.
Non riesco a nascondere l’imbarazzo e le mie guance si colorano nuovamente di rosso, mentre le dita sfiorano leggermente la sua caviglia.
Una strana sensazione mi attanaglia allo stomaco, proprio come mi succede ogni volta che tocco il suo corpo.
Sollevo lo sguardo per raccogliere l’altra calza e mi accorgo che mi sta fissando. Quegli occhi penetranti sembrano leggermi dentro; hanno una strana sfumatura vermiglia, che non avevo mai notato prima, che insieme al quel suo strano sorriso gli danno un’aria quasi… inquietante!
Sposto lo sguardo e scorgo sul suo collo un lieve rossore: due forellini appena percettibili e un alone roseo tutt’intorno.
Non appena il signorino si accorge di cosa sto guardando, la sua espressione cambia di colpo.
La sua voce è dura. «Non dovresti alzare lo sguardo sul tuo padrone» mi ammonisce.
Abbasso subito gli occhi sul pavimento, tentando di recuperare i calzoni. «Mi… mi dispiace, io…» tento di giustificarmi, ma ormai l’ho fatto arrabbiare.
So già quello che mi aspetta, il modo in cui sfogherà la sua collera e mi ricorderà che Lui è il padrone, e io sono solo la sua sguattera.
Resto in ginocchio, in attesa di ordini e, mentre tento di sembrare dispiaciuta, sorrido mentalmente.
Sono stata fortunata.
Anche stamattina sono riuscita ad ottenere quello che volevo.

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