You Could Be Happy! I loved Her First di Black Nana (/viewuser.php?uid=137480)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere, matrimoni, proposte e scommesse ***
Capitolo 2: *** Matrimonio, Sbronze e Proposte ***
Capitolo 3: *** Fidanzamenti ufficiali e eventi speciali. ***
Capitolo 4: *** La mattina dopo! Il padre della sposa e la sua compagna. ***
Capitolo 5: *** Il ritorno di Kami. Buone notizie per Maka ***
Capitolo 6: *** Vento di novità a Death City. ***
Capitolo 7: *** Finalmente sposi! Prima parte ***
Capitolo 8: *** Finalmente sposi 2a parte ***
Capitolo 1 *** Lettere, matrimoni, proposte e scommesse ***
You
Could be Happy! I loved Her First.
Quante
volte hai detto mi dispiace Spirit? Ormai non le conto più.
Eppure ti sarebbe bastato così poco per poter essere felice.
Tenti sempre di
rimediare ai tuoi errori, ma nessuna di loro ti crede, a cominciare da
Kami,
che ti ha lasciato ed è scappata
via
chissà dove. Tua figlia nemmeno ti
considera un padre. Ti basterebbe loro dimostrare che il tuo pentimento
è
sincero.
Stein
a volte sa essere un pozzo di saggezza, eppure lui non sa niente
né dell’amore e né
dell’essere padre. In passato ho commesso degli errori, ma
adesso che di tempo ne è passato e che Maka è
cresciuta, forse avrò un’altra
occasione. Per questo ti scrivo questa lettera.
La
nostra figliola oramai, non è più una bambina, di
anni ne ha
diciannove e presto ne compirà venti. Di problemi ne ha
avuti, ma ora li ha
superati, l’odio per gl’uomini, la paura
dell’abbandono e il rancore nei miei
confronti. Il nostro rapporto non è più
idilliaco, come quando era piccola e
lei dichiarava di essere fiera che fossi padre, ma nemmeno come quando
aveva
quattordici anni e mi odiava con tutto il suo cuore. Adesso lei non mi
ama e
non mi odia, semplicemente mi ha accettato nella sua vita e sta
cercando di
cambiare, così come sto cercando di fare anche io.
Oh
Kami! Quanto vorrei poterti dire che nessuna donna potrà mai
prendere il tuo
posto dentro la mia anima. Se sono arrivato fin qui è solo
merito tuo. Spero
che un giorno mi concederai l’occasione di ricominciare, non
tanto per me,
quanto per la nostra bambina. Ho la sensazione che presto
smetterà di essere
tale. Per me resterà sempre la mia piccolina. Tanti sono
stati gli errori che
ho commesso, ma alla fine penso sempre che l’unica cosa
giusta della mia vita
sia stata tu. Forse se fossi rimasta qui, tante cose non sarebbero
avvenute.
C’è
stato un periodo in cui ho sperato che Maka s’innamorasse di
Kid, il
figlio di Shinigami e sposasse lui. Effettivamente si sono
amati
per un po’ ma alla fine lei lo ha lasciato. Sapevo che
sarebbe
successo, in fondo si tratta pur sempre del figlio di mia sorella.
Adesso lei
sta con quel teppista dai capelli bianchi e gli occhi rossi come i
demoni.
Vorrei oppormi, ma non lo faccio, perché so che lei
è felice e questo mi basta,
mi piacerebbe dire che la sua felicità è la mia,
ma non è così. Per essere
davvero felice, mi basterebbe poter ricominciare da capo anche con te,
che sei
stata l’unico amore della mia vota. Ti suoneranno come parole
al vento, false
ed inutili, eppure è la pura verità. So di essere
stato un verme e non lo nego,
ma vorrei per il bene di nostra figlia ricominciare, colla speranza di
essere
felici insieme e di regalarle quella serenità, che mai ha
avuto in vita sua, se
non con quel tipo.
Ti
amo Kami, non smetterò mai di ripeterlo, se solo tu tornassi
da me
allora la vita varrebbe davvero la pena di essere vissuta. So di aver
tardato
ed atteso troppo, prima di dirtelo e ho la consapevolezza di aver
commesso
troppi sbagli, ma il perdono è umano e se in vita tua mi hai
mai amato e mai
hai amato quella figlia che hai abbandonato e nonostante tutto ti ama,
più di
quanto amerà mai me, che le sono sempre stato accanto, torna
a Death City.
E
con questo concludo dicendo che qualunque sarà la risposta,
io non mi
arrenderò e pregherò che tu possa tornare da me e
da Maka.
Tuo
per sempre e follemente innamorato, dopo ancora quasi
vent’anni
dalla nascita della nostra bimba, Spirit Albarn.
Dopo
aver scritto questa struggente lettera Spirit, il giorno prima del
matrimonio
della migliore amica di sua figlia, imbucò la lettera, colla
speranza che entro
due mesi, il tempo restante prima delle nozze della figlia adorata, lei
gli
rispondesse. In quella lettera aveva comunicato alla sua ex-moglie,una
notizia, che nessuno conosceva eccetto lui. Infatti
la sera precedente, il suo futuro genero. Soul Eater, lo aveva
soprpreso compiendo un gesto che lo aveva sopreso.
Quello strano ragzzo
dai capelli bianchi e gl'occhi rossi, si era recato in casa sua per
chiedergli una cosa che lo aveva sorpreso: "Senta, signor Albarn,
vorrei chiederle una cosa molto importante. Vorrei il suo consenso, per
chiedere a Maka di sposarmi. Se dovesse accettare, il matrimonio
avvrebbe entro due mesi, così da permetterle di completare
gli studi e prendere il posto della professoressa Marie, che
è incinta. La pregherei di darmi il suo consenso,
perché io amo molto sua figlia!". Per il bene di sua figlia,
gl'aveva dato il suo consenso, perché alla fine aveva
imparato a fidarsi di quello strano ragazzo.
Il
mattino seguente il sole splendeva più che mai su Death City
e precisamente,
sulla finestra di una stanza della DWMA, dove un giovane dai capelli
azzurri
come il cielo e gl’occhi verde menta, sorrideva come mai
prima, sentendosi più
grande di un Dio, non perché avesse ottenuto
chissà quale grande forza
personale, ma perché avrebbe sposato la donna più
bella dell’intero universo,
la sua camelia. Qualche anno prima avrebbe urlato al mondo, che
chiunque gli
fosse capitato a tiro, avrebbe dovuto inchinarsi alla sua divina
presenza e a quella
della sua magnifica donna. Il giovane dai capelli celesti, comprese
che, se non
si fosse reso conto di ferire col suo egocentrismo l’amata,
probabilmente lei
non lo avrebbe mai amato e tantomeno l’avrebbe sposato.
Black*Star
ignorava quanto Tsubaki adorasse quelle sue manie da Dio,
perché troppo forte
era quel sentimento, che in tanti anni aveva custodito nel suo cuore,
fin
quando lui non lo aveva scoperto. Adesso Black*Star gioiva
perché a mezzodì
avrebbe finalmente rivisto la sua amata dopo un mese di separazione e
qualche
incontro fugace e baci segreti scambiati in uno sgabuzzino nella
scuola.
Finalmente
Tsubaki sarebbe diventata sua e di nessun altro, per sempre. Quella
felicità a
cui tanto aveva aspirato, si sarebbe realizzata nel momento in cui
avrebbe
sigillato con un bacio, tutt’altro che candido, la promessa
che si accingeva a
farle. Proteggerla fino all’eternità e amarla
senza riserve, perché quello era
il suo desiderio più grande, vederla sorridere per la
felicità.
Negl’ultimi
tempi immaginava spesso come sarebbe stata vedere la sua amata
diventare madre.
Certamente avrebbe assistito ad uno spettacolo incantevole,
poiché pensava a
quella dolcezza, che sin dal loro primo incontro, si era premurata di
riservargli, e che avrebbe poi donato al loro bambino. Black*Star
sognava di
poter provare quanto prima l’emozione di essere padre e
condividerne gioie e
dolori con la sua Tsubaki. Desiderava diventare genitore, per poter
riuscire
dove i suoi avevano fallito, allevare un figlio, nonostante i numerosi
difetti
e dargli una vita serena.
In
una piccola dimora in stile Giapponese, il sole illuminava una modesta
camera
da letto color pesca, dove al centro dominava un letto matrimoniale
finemente
decorato. La stanza era arredata in modo molto semplice, con una
scrivania e
due piccole poltroncine, un immenso armadio di legno chiaro, che
conteneva il
guardaroba, suo e del suo compagno. Inoltre vi era di fronte al lato
sinistro
del letto, una magnifica toilette, dove una giovane dai lunghi capelli
neri e
gl’occhi blu come il mare, si specchiava sorridente. Era il
suo grande giorno.
A mezzogiorno il suo sogno d’amore si sarebbe realizzato,
avrebbe finalmente
sposato quello sciocchino del suo Black*Star. Dopo tre anni di
convivenza, lui
le aveva chiesto di sposarla.
In
quel momento ripensava al giorno in cui le aveva dichiarato il suo
amore. Tutto
era cominciato il giorno dei festeggiamenti, per la sua faticosa
trasformazione
in Death Scythe, durante la quale Lord Shinigami le aveva proposto di
prendere
il posto di Azusa Yumi. La proposta era molto allettante, ma la giovane
non era
molto propensa a voler accettare, perché le doleva essere
costretta a dover
lasciare il suo amato meister.
Aveva
deciso di approfittare della festa per parlare a Black*Star della
proposta
fattale dal Dio della Morte, ma lui l’aveva stupita,
chiedendole di seguirlo,
poiché doveva riferirle qualcosa di molto importante. Si
erano rifugiati sulla
terrazza in camera di Patty, il luogo perfetto per non essere
disturbati,
poiché gl’unici che avrebbero assistito alla
conversazione sarebbero stati
ottantotto giraffe di peluche disposti in maniera perfettamente
simmetrica.
Tsubaki
era stata la prima a parlare: “Ascolta Black*Star, devo
parlarti di una
questione importante. Il padre di Kid, mi ha fatto una proposta di
lavoro,
chiedendomi di sostituire Azusa, io non sono certa di ciò
che voglio. Se io
partissi tu cosa faresti?”. L’azzurro era rimasto
spiazzato dalla domanda che
lei gl’aveva posto. Si prese un paio di minuti per
riflettere, atto che
sorprese lui stesso, oltre che la compagna. Poi le rispose in modo
deciso: “Io
non voglio costringerti a rinunciare ad
un’opportunità, che potrebbe renderti
felice. Però è anche vero, che se tu te ne
andassi, io ne soffrirei moltissimo.
Vorrei dirti di partire per dimostrare quanto sei forte, ma sai come
sono
fatto. Io sono un egoista, perciò ti chiedo di restare qui
con me. Se resterai,
dovrai farlo ad una condizione. Saresti disposta a stare al mio fianco,
come
compagna di un Dio? Per compagna, non intendo partner, intendo come
donna.”
Detto questo senza lasciare a Tsubaki di formulare una risposta, si
avventò sulle
sue labbra, senza fiatare, lasciando la camelia a dir poco sconvolta,
però
inaspettatamente, la ragazza ricambiò il bacio.
Nessuno
avrebbe mai scommesso un cent su di loro, eppure in quella mattina
d’inizio
primavera la dolce Tsubaki, si preparava ad affrontare l’orda
inferocita,
composta dalle sue amiche che presto le avrebbero invaso la casa.
Una
sposa normale sicuramente si sarebbe rifiutata di accogliere tanto
trambusto in
casa, nel giorno delle sue nozze. Non era assolutamente il caso di
Tsubaki. Lei
è sempre stata paziente, dolce ed accondiscendente. Ha
sempre creduto di non
valere niente, fin quando non incontrò Black*Star, che per
primo scoprì il
grande valore di quella splendida fanciulla, che solo molti anni dopo
sarebbe
divenuta la sua fidanzata.
La
bella Camelia Giapponese, accolse con gioia le sue amiche in casa, che
avevano
il compito di renderla ancor più bella di quanto non fosse.
La mattinata
trascorse allegra e serena. Liz si occupò del trucco e della
scelta
dell’acconciatura della sposa, che fu eseguita poi da Maka e
Patty, che
l’aiutarono anche ad indossare lo splendido abito da sposa, i
gioielli ed
infine il magnifico velo, che le avrebbe coperto, coda alta, ma anche
il volto.
Le
tre ragazze ammirarono per diversi minuti la splendida sposa.
L’abito metteva
in risalto le forme generose, ma non eccessive della ragazza. Liz si
congratulò
con la sorella minore e l’amica, per l’ottimo
lavoro svolto. Tsubaki era
davvero una sposa perfetta, sembrava un angelo sceso in terra. Maka
immaginò
che a Black*Star sarebbe venuto un colpo, non appena avesse incontrato
lo
sguardo dell’amata compagna, prima dell’inizio
della cerimonia. Patty gioiva,
per la felicità della sorella e delle amiche, sperando che
un giorno fosse
toccato anche alla sua Onee-chan, mettersi un abito del genere.
Patricia
Thompson non aveva mai preso in considerazione l’idea di
sposarsi, a differenza
della maggiore che coltivava quel sogno sin da bambina, ma che poi
aveva accantonato
per crescere prima del tempo ed occuparsi della sorellina minore.
Quest’ultima
invece si godeva ancora quell’infanzia che le era stata
sottratta, difatti era
sempre spensierata e giocherellona, ma dietro quella facciata si
nascondeva una
ragazza colma di dubbi e di incertezze, a cui bastava per essere felice
che
anche la sorella lo fosse. Eppure negl’ultimi tempi si era
sentita diversa,
come incompleta, ma si era detta che le sarebbe passata. Nonostante
tutto, si
era decisa a gioire per la sua amica del cuore, che finalmente sarebbe
stata
felice.
L’abito
era davvero perfetto addosso alla mora, aveva davvero fatto la scelta
giusta a
comprare quell’abito così semplice, che era poi
riuscita a trasformare in un
capolavoro. Ci avevano impiegato mesi lei Maka e Liz a trovare un abito
che le
calzasse a pennello. E pensare che la bella Camelia inizialmente aveva
espresso
il desiderio di sposarsi indossando una semplice yukata, ma la maggiore
delle
Thompson aveva scartato immediatamente quell’ipotesi.
Erano
riuscite persino a farle indossare qualcosa di sexy, per la sua festa
di
fidanzamento simmetrica, organizzata da Kid. Quando l’aveva
vista inizialmente
il suo cuore aveva sussultato. Poi osservandola meglio, con indosso
quel
semplice abito blu, con una generosa scollatura, che lasciava
intravedere il
decolté, che non veniva messo così tanto in
mostra come in quell’occasione, era
svenuto, provocando una fragorosa risata ai suoi migliori amici. Non
appena
ripresosi, aveva analizzato la visione d’insieme, notando che
l’abito era molto
corto per gli standard della sua fidanzata, aveva notato quelle
splendide gambe
lunghe e morbide, aveva rischiato di perdere seriamente il controllo.
Il busto era fasciato da uno
splendido
corpetto color avorio, decorato con fili d’oro e petali di
camelia bianchi,
inseriti sotto il rivestimento di tulle e pizzo che lo ricorpriva. Tra
il
corpetto e la gonna, vi era una magnifica cintura dorata con al centro
una
splendida stella nera. La gonna era di seta bianca, ricoperta da uno
spesso
strato di tulle dello stesso colore, che richiamava quello che
ricopriva il
corpetto, che lasciava le spalle ed una piccola porzione di schiena
nude, che
in seguito erano state coperte da un piccolo copri spalle dello steso colore del
corpetto. Sotto il
meraviglioso abito, indossava un semplice paio di decolté
bianche, con un tacco
non troppo alto. Il velo era di seta bianca, che copriva tutta la
chioma, che
era stata decorata con petali di camelia rossi. Al collo un ciondolo
d’argento
con una magnifica stella nera, incastonata dentro uno splendido cuore,
inoltre
le sue amiche le avevano donato un paio di splendidi orecchini
pendenti, con
all’estremo una stella nera ciascuno ed anche il magnifico
anello di
fidanzamento donatole da Black*Star.
Liz
le aveva truccato gli occhi con uno splendido ombretto argentato, che
metteva
in risalto il blu delle iridi, le ciglia ricoperte di mascara nero,
erano
ancora più lunghe del solito, le labbra erano di un rosa
chiaro che dava luce
al volto leggermente colorato. La maggiore delle Thompson era stata
davvero
eccellente come truccatrice.
Maka,
con l’aiuto di Patty, aveva tramutato la splendida cascata
corvina dell’amica,
in turbine di magnifici boccoli, che le arrivavano quasi al bacino e li
aveva
decorati inserendovi dei petali di camelia rossi e dei brillantini. Poi
aveva
tirato indietro alcune ciocche di capelli e li aveva raccolti in una
mezza
coda, lasciando però dinnanzi al viso un paio di riccioli, a
mo’ di cornice.
C’era voluto parecchio tempo, ma alla fine il risultato era
stato
straordinario.
Nel
frattempo in casa Albarn-Evans, era in atto un vero putiferio. Soul
Eater
Evans, non aveva mai ritenuto così tanto fastidiosa, come in
quell’occasione la
presenza di Death the Kid, il quale da circa due ore si lamentava
dell’asimmetria dell’appartamento e del suo amico
Black*Star, il quale nella
sua somma stupidità, aveva proposto ai compagni di giocare
una partita a
basket, prima di prepararsi.
Soul
e Kid avrebbero preferito di gran lunga rifiutare la proposta
dell’amico, ma
lui aveva ben pensato ad un modo per costringerli ad assecondarli. Una scommessa. Se Soul
avesse perso contro
Kid, lui avrebbe dovuto chiedere a Maka di sposarlo, alla festa dopo le
nozze.
Se Kid avesse perso, la sua camera sarebbe diventata il regno di
Black*Star. Se
quest’ultimo avesse perso, avrebbe dovuto mostrare in
pubblico il tatuaggio col
nome di Tsubaki, che aveva dietro la schiena.
A
perdere era stato Soul, il quale si vide costretto a prenotare un
tavolo per la
sera successiva nel ristorante più costoso della
città, poi dovette prenotare
una saletta privata per poter suonare davanti alla sua bella e dopo
ciò le
avrebbe chiesto di sposarlo. Kid e Black*Star, sapevano che Maka era un
po’ reticente
all’idea di sposarsi e quindi sapevano che per il loro amico
non sarebbe stata
una serata tranquilla. Di certo non si aspettavano che in casa
Star-Nakatsukasa, Maka avesse confessato alle amiche di voler sposare
Soul e di
essere disposta a chiederglielo lei per prima.
Alla
fine i tre amici erano finiti misteriosamente in casa di Kid, ovvero a
Gallow
Mansion, dove usufruirono entrambi dei due immensi bagni del giovane,
anche se
quello dove il futuro sposo era capitato era quello di Liz e Patty. Ci
impiegarono
circa un’ora per prepararsi al meglio, specialmente Kid, il
quale aveva scelto
un completo perfettamente simmetrico ed aveva tentato, con successo, di
porre
rimedio alla sciatteria dello stellino, trasformandolo in un vero
principe
azzurro.
N.D.A: Salve a tutti
gente, come andiamo? Da queste parti non bene, purtroppo sono malata,
ma questo non mi impedirà di pubblicare. Allora finalmente
ho mantenuto la promessa fattavi Domenica. Ok sono pazza, ho deciso di
complicarmi la vita, con un altra storia. Sarà breve,
perché non posso dedicarmi ad un'altra storia molto lunga,
altrimenti trascurerei le altre quattro. In questo capitolo la Death
Scythe, ha mostrato un lato ancora più umano della sua
persona. Anche i casi gravi, come lui possono avere un'lluminazione e
capire di aver sbagliato e voler rimediare. Intanto abbiamo visto che
qualcuno sta per sposarsi e qualcun'altro ha in mente di fare questo
passo. Ovviamente stiamo parlando di Soul e Maka. Riusciranno a
rivelare i loro propositi al partner? Come sarà il
matrimonio di Tsubaki e Black*Star? Lo scopriremo solo nel prossimo
capitolo.
Angolo Dediche: Allora questo capitolo è dedicato in primis
al mio trio di autrici del cuore, Kiddina, Blackkina e Soulina. Poi a
Veirdiana500, che tanto adora Black*Star, a Juliet_Albarn, mia musa
ispiratrice, a MakaXD e Liz Thompson, a Miky4ever e a Maka96 ed a tutte
le Admin della pagina facebook di Soul Eater. Ovviamente il capitolo
è dedicato a tutti quelli che guardano leggono e
recensiscono anche le altre mie storie. Bacioni malatini e giraffosi
dalla vostra Black Nana.
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Capitolo 2 *** Matrimonio, Sbronze e Proposte ***
Fortunatamente
entrambi i gruppetti erano arrivati in tempo e con loro era arrivata
Crona
insieme alla professoressa Marie ed al dottor Stein, per assistere a
quello che
era stato definito l’evento del secolo, il ragazzo
più scapestrato della DWMA,
finalmente si era assunto le proprie responsabilità e si era
deciso a sposare
la bella Tsubaki.
La
cerimonia fu davvero spassosa, soprattutto quando prima che la sposa
entrasse,
il figlio di Shinigami, aveva avuto una delle sue crisi dovute alla
mancanza di
simmetria degl’abiti scelti dalle sue partner. Nel frattempo
Soul e Maka si
erano accomodati l’uno accanto all’altra,
scambiandosi baci e carezze e
commentando nel frattempo le follie del loro amico.
Con
l’arrivo di Shinigami, la folla d’invitati si
calmò e il Dio poté celebrare le
nozze di Tsubaki e Black*Star, che quando vide la sua amata raggiungere
l’altare, quasi svenne tanta era la bellezza della sua amata,
che non poté non
complimentarsi, coll’ormai marito per la sublime eleganza,
anche se il giovane
ammise che il merito era esclusivamente di Kid.
Una
volta marito e moglie Tsubaki e Black*Star, uscirono dalla camera della
morte e
si avviarono al piazzale dell’accademia, dove avvenne il
lancio del bouquet,
che fu afferrato con grande sorpresa di tutti da Maka Albarn, che
sorrise al
suo partner, cercando di fargli intuire il suo desiderio. Infatti
l’albino comprese
il messaggio della compagna, che lo rassicurò non poco, dati
i suoi propositi
per il giorno seguente.
Non
avevano mai mangiato così tanto ad una festa, eppure le
sorelle Thompson non si
erano potute godere in pace i festeggiamenti per le nozze di Tsubaki e
Black*Star. Infatti lo sposo, Kid e Soul avevano iniziato a bere troppo
e di
conseguenza, avevano iniziato a darsele di santa ragione.
Lo
stellino a causa del troppo alcool e della sua eccessiva esuberanza,
aveva
rovesciato un’intera coppa di champagne, addosso al povero
Soul, il quale, nel
tentativo di picchiare l’amico, aveva travolto Kid, che a sua
volta anch’egli
troppo ubriaco si era lanciato all’inseguimento dei suoi
amici. Ed alle povere
sorelle Thompson era toccato calmare il loro maestro, che in preda ai
fumi dell’alcool
aveva iniziato a delirare. Liz era davvero esausta, mai aveva dovuto
faticare
nel tenere a bada quel cretino di Kid, stava davvero per perdere la
pazienza,
la loro relazione oramai era arrivata ad un limite pericoloso, oltre il
quale
sarebbe finita piuttosto male. Non poteva pi tollerare la sua
indifferenza e la
sua noncuranza per i suoi problemi.
Maka
non era mai stata così furiosa col suo ragazzo, come quella
sera, considerando
la magra figura che aveva collezionato dando spettacolo insieme a quel
cretino
di Black*Star, che anche il giorno del suo matrimonio doveva dare di
matto,
inoltre quel cretino le aveva fatto bere troppo champagne, insomma il
bilancio
della serata era sto un gran nervosismo per lei e Soul ubriaco.
Infatti,
a questo proposito, non solo aveva dovuto guidare la moto di Soul per
portarlo
a casa, ma era stata anche costretta ad accudirlo, poiché
non appena rientrato,
aveva vomitato tutto ciò che aveva ingerito durante la
festa. Forse si era un
po’ pentita, di aver deciso di chiedere a Soul di sposarla,
ma alla fin fine si
era resa conto che nonostante a volte combinasse dei casini tremendi,
lo amava
lo stesso.
Dopo
essersi preparata per la notte ed aver riempito una teiera
d’acqua, la poggiò
sul fornello acceso, nell’attesa che bollisse, per poi
mettere una bustina di
tisana al gelsomino a bagno nell’acqua bollente. Nel
frattempo si recò in
camera da letto, dove il suo compagno, cercava una maglietta da
indossare, per
poi andare a dormire. Ovviamente i pantaloni, erano in
realtà dei boxer neri,
che fecero irritare la ragazza, che non tollerava l’idea che
il ragazzo
dormisse vestito in modo così leggero. Maka entrò
in camera da letto, con
indosso una camicia da notte di seta arancione ed un golfino di cotone
bianco e
si accomodò sul letto accanto a Soul.
Nel
suo rapporto con Maka, il corpo non aveva mai avuto un ruolo
importante, infatti
il massimo delle effusioni erano stati baci molto pesanti, ma non si
era mai
spinto oltre, sapendo quanto lei fosse reticente su certi argomenti. Ma
quella
sera la sua compagna e la sbronza non aiutavano di certo il suo
autocontrollo
di ferro, infatti la camicia da notte che Maka indossava, non solo
lasciava
intravedere il seno ormai arrivato ad una terza, ma anche le gambe
lunghe e
morbide che amava accarezzare.
Quella
visione era troppo per lui, che arrossì violentemente. Pochi
secondi dopo senza
essersene reso conto, stava sovrastando la compagna col suo corpo e la
riempiva
di baci e morsetti, ma quello che lo sconvolgeva era che la ragazza, lo
lasciava fare tranquillamente ed in più lo assecondava
invitandolo forse ad
approfondire il contatto.
Non
voleva forzare Maka, ma soprattutto quella non era la sera adatta per
la loro
prima volta, quindi le si pose accanto accarezzandole il volto. Voleva
dimostrarle tutto il suo affetto e ringraziarla, ovviamente a modo suo.
Ormai
nessuno gl’avrebbe fatto cambiare idea, il giorno seguente le
avrebbe chiesto
di sposarlo, con il magnifico anello che le aveva acquistato su
consiglio di
Tsubaki e della sua futura suocera, che nel rapporto fra
l’albino e l’ex
marito, vedeva una possibilità di rivalsa.
La
fanciulla, aveva molto apprezzato le premure del ragazzo,a tal punto da
dimenticarsi, la teiera che aveva lasciato sul fuoco colma
d’acqua,il cui
ricordo, ne provocò la fuga istantanea. Fortunatamente era
arrivata in tempo
per fermare il possibile disastro che avrebbe potuto creare. Maka
spense il
fornello e munita di guanti, prese la teiera e la poggiò sul
tavolo, dove aveva
precedentemente sistemato lo scatolo contente le varie tisane e the che
possedevano. Prese una bustina di tisana al gelsomino e la immerse
all’interno
della teiera e la lasciò riposare per qualche minuto.
Soul
era rimasto sconcertato dalla fuga della sua fidanzata, così
con molta fatica e
la testa pesante, si alzò dal letto e la raggiunse in
cucina, dove la trovò
intenta a cercare due tazze, in piedi su di una sedia posta sotto la
credenza.
L’alcool gli creava troppi problemi, infatti la visione di
Maka in piedi su
quella maledetta sedia, con la camicia da notte sollevata di
pochissimo, sulla
zona delle gambe, lo stava mandando decisamente in tilt.
Così si affrettò a
raggiungere la ragazza, che nel frattempo aveva raggiunto il suo
obbiettivo
trovando le due tazze che le servivano.
Mentre
Maka si apprestava a poggiare le tazze sul piano di lavoro, vicino al
lavello,
che si trovavano vicini alla credenza, si sentì sollevare da
due forti braccia
maschili. Come al solito Soul si preoccupava fin troppo per lei, e non
era
nemmeno incinta, perciò perché arrivare a tanto,
in fondo a lui era nota la sua
agilità. Il pensiero di poter aspettare un bambino da Soul,
provocò un
cambiamento del colore delle sue guancie che si tinsero di rosso,
immaginando
l’immensa gioia sua e del compagno, nel diventare genitori.
Si
ridestò dai suoi pensieri quando la voce di Soul raggiunse
le sue orecchie:”
Hey tappetta, perché non lasci fare queste cose a me? Se
dovessi farti male
sarebbe un bel problema!” Detto questo le scoccò
un bacio su una guancia,
sfoderando successivamente uno dei suoi soliti ghigni. Maka non era
affatto
contenta della sua uscita, ma preferì sorvolare,
mantenendosi sull’ironico:” Oh
è arrivato l’eroe degl’ubriaconi! Caro
mio è questo il modo di ringraziare chi
si prodiga per te, preparandoti una tisana per farti stare meglio! Ti
Maka-Chopperei ma sono troppo stanca per farlo! E pensare che avrei
voluto
farti una proposta, ma rimanderemo!”
Soul
appoggiò Maka sul tavolo, aiutandola a sedersi e sbigottito
le chiese:”Che
genere di proposta vorresti farmi? Lo sai che sono un tipo curioso! Se
è per
continuare quello di prima, beh ci starei più che
volentieri, sempre se tu lo
voglia davvero! Non voglio forzarti! Ah e grazie per l’onore
e per la tisana!”.
Detto questo rubò ben tre baci alla compagna, che per
ripicca lo riempì di piccoli
pugni sul cranio. Poi aggiunse:”Sei davvero un cretino! Non
me la sento ancora
di fare quel passo! Però vorrei chiederti, se ipoteticamente
ti proponessi di
sposarmi, tu accetteresti?”
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Capitolo 3 *** Fidanzamenti ufficiali e eventi speciali. ***
Maka
non aveva mai visto Soul così sconvolto, come in
quell’occasione. Forse non era
il momento giusto e né la sera adatta per fargli quel genere
di proposta.
Avrebbe fatto meglio a lasciar perdere, infatti dopo aver versato in
una tazza
la tisana per l’albino, si allontanò, dirigendosi
verso la sua camera. Riuscì a
fuggire prima che il ragazzo l’afferrasse per un polso, come
suo solito. Aveva
sbagliato e se ne era resa conto, ma il problema sussisteva ogni
santa
volta che si trovavano a parlare della loro prima volta, puntualmente
fuggiva,
spaventata a morte dal pensiero, che una volta ottenuto ciò
che voleva
l’abbandonasse. Non voleva finire come sua madre, lei non si
sarebbe mai arresa
e avrebbe combattuto fino alla fine, per tenersi stretta
l’uomo che amava.
Soul
bussò delicatamente alla porta di Maka, colla speranza di
poterle parlare,
visto che entrambi desideravano la stessa cosa, ovvero sposarsi per poi
creare
una famiglia tutta loro. L’idea che la sua ragazza volesse
dichiararsi per
prima era davvero cool, di certo non se lo aspettava, ma di certo non
poteva
lasciarsi sfuggire l’occasione di chiederle la sua mano e di
concederle la sua,
insieme alla sua anima che già le apparteneva.
Così Soul, ebbe il permesso da
Maka, per entrare nella camera, dove la giovane lo attendeva sorridente.
L’albino,
sorrise alla compagna e si sedette accanto a lei sul letto. Prese un
respiro
molto profondo, prima di parlare: “Riguardo a prima, mi
dispiace, non volevo
forzarti, ho esagerato. Comunque accetterei più che
volentieri la tua proposta,
sempre che tu me lo chiedessi, questo è ovvio. Ascoltami
Maka, domani vorrei
portarti a pranzo fuori. Mi prenderai per pazzo ora, per questo domani
vorrei
uscire con te, per dimostrarti che sono serio!”
La
bionda rimase attonita, attendendo le parole dell’albino. Le
sembrava ingiusto,
ma voleva avere una conferma della sensazione che aveva provato,
così osservò l’anima
di Soul, che le parve agitata ma felice, quasi come se stesse per
togliersi un
grosso peso. Maka sorrise al compagno e rispose: “So
già che sei serio, ma di
sicuro non sei pazzo, ogni tanto ti fai prendere la mano. Comunque non
devi
scusarti, a me sarebbe andato più che bene continuare, ma
forse domani sarà la
giornata giusta, me lo sento! Grazie per avermi detto che accetteresti
di
sposarmi, mi renderesti molto felice.”
Detto
questo i due ripresero da dove avevano interrotto prima, con somma
gioia di
Soul, che poté accarezzare il corpo della fidanzata, senza
rischiare
conseguenze disastrose. Il peggio però arrivò
quando privò la giovane della
camicia da notte, lasciandola in intimo. Ovviamente ne
approfittò per baciare
ogni lembo di pelle scoperto, ma non osò andare oltre,
perché quella non era la
sera giusta, avrebbe dovuto attendere solo altre ventiquattro ore e la
sua
agonia sarebbe terminata, infondo anche lui aveva dei bisogni fisici.
La
nottata trascorse serena e Maka si sentì più
pronta che mai a concedersi all’ormai
promesso sposo, poiché quella mattina gl’avrebbe
confermato quella richiesta
che la sera prima aveva soltanto ipotizzato. Aveva aspettato due anni,
prima di
decidere di completare la sua unione con Soul, ma ne aveva aspettati
forse
troppi prima di dichiararsi, ma tutti quei pensieri non contavano,
perché da
quella sera in poi sarebbero stati sempre una sola anima divisa in due
corpi.
Soul
si svegliò in tarda mattinata, attirato da invitanti profumi
provenienti dalla
cucina, si alzò ad occhi chiusi sbattendo la fronte contro
lo stipite della
porta della camera, che evidentemente non era la sua, ma di Maka. Una
volta
aperti gl’occhi e ripresosi dalla botta, entrò in
cucina, dove trovò Maka intenta
a preparagli una colazione da re. Le uova e il bacon già
erano in tavola, come
il caffè ed una simpatica omelette con sopra un piccolo
cuore di ketchup. Nel
frattempo la bionda preparava un magnifico dolce al cioccolato, per la
gioia
del giovane, che abbracciò da dietro la bionda, per poi
voltarla verso di se e
baciarla appassionatamente per qualche minuto.
Per
Maka la mattinata trascorse molto tranquilla, fino al momento della
scelta dell’abito,
che ricadde su di un semplice abito a maniche corta fucsia, che metteva
in
risalto le forme del suo corpo e delle semplici calze a nere, a velare
le gambe
lunghe ed un paio di decolté dello stesso colore
dell’abito, non troppo alti.
Sopra l’abito indossò un golfino di seta nero, il
cappottino dello stesso
colore ed una semplice borsetta bianca.
All’interno
della borsa aveva inserito un piccolo cofanetto contente un semplice
anello a
fascia nero, con incisi i loro nomi e le tre date più
importanti della loro
storia. Di certo non immaginava, che il suo fidanzato avesse avuto la
stessa
brillante idea, inoltre la sera prima aveva anche avuto
l’occasione per dichiararsi
a lei.
Soul
era davvero agitato, come mai in vita sua, data l’occasione.
Quello era
decisamente un giorno molto importante sia per lui che per Maka, in
quanto
erano entrambi inconsapevoli che quella giornata non
l’avrebbero mai
dimenticata, soprattutto perché sarebbe iniziata di
lì a poco la loro nuova
vita insieme. Alla fine la giornata si era conclusa bene per entrambi,
visto
che quasi contemporaneamente si erano dichiarati e la sua bella aveva
apprezzato molto la melodia che aveva composto per lei, impiegandoci
due anni
per renderla perfetta. Il pranzo era stato magnifico e Maka non era mai
stata
così bella e sensuale come in quell’occasione,
evidentemente Liz e Tsubaki
dovevano averle consigliato bene, perché gli era stato
estremamente difficile
resisterle per tutto il tempo.
Forse
aveva bevuto troppo, ma era stato necessario a tranquillizzarla, visto
che in
quel momento si trovava avvinghiata al suo promesso sposo e si stava
esibendo
in una performance decisamente poco consona per una come lei, ma di
certo non
poteva aspettare oltre, due anni erano stati più che
sufficienti. Entrare in
casa non era mai stato così piacevole, soprattutto
perché Soul non le aveva
fatto salire nemmeno uno scalino, poiché l’aveva
stretta tra le sue braccia
tutto il tempo e in quel momento la stava portando nella sua camera,
così
almeno il giorno dopo si sarebbero svegliati di certo,
poiché avrebbero dovuto
annunciare la notizia delle loro nozze agl’amici e a Spirit,
di cui ignorava la
reazione. C’erano tutti i preamboli per rendere quella la
serata più bella
della loro vita.
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Capitolo 4 *** La mattina dopo! Il padre della sposa e la sua compagna. ***
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La
mattina seguente Maka si risvegliò nel suo letto, ma non era
sola, infatti
accoccolato sul suo seno, dormiva beatamente Soul. La notte prima le
era
sembrata un sogno, ma il dolore proveniente dal basso ventre ed i segni
del
passaggio dei denti del partner sul suo corpo glielo avevano
confermato. Il
dolore e i morsi erano la testimonianza, che quella notte
c’era stata e non era
stata un sogno. Quando la bionda maestra d’armi,
osservò la sveglia sul suo
comodino per vedere l’orario, sobbalzò
leggermente, senza però svegliare Soul,
anche se il pericolo che accadesse era praticamente nullo. Infatti
svegliare
l’albino era un’impresa impossibile, persino per
lei che lo conosceva molto
bene. Così baciò dolcemente la chioma candida del
compagno, per poi appoggiarne
delicatamente il capo sul cuscino di fianco al suo. Dopo ciò
si coprì con un
lenzuolo, per poi indossare una camicia da notte di seta, una vestaglia
e le
pantofole. Infine si recò in cucina per fare colazione ed
iniziare a riordinare
la casa, per poi preparare il pranzo per lei e per Soul.
Due
ore dopo mezzodì, Soul si ridestò, ma si accorse
che nel letto era da solo, ciò
gli procurò una grande preoccupazione, che lo
portò ad alzarsi dal letto, ad
indossare un paio di pantaloncini ed a dirigersi fuori dalla camera da
letto,
per cercare la sua compagna. La ricerca non durò molto,
infatti trovò Maka in
cucina, mentre era intenta a preparare il pranzo. Il menù
prevedeva un’insalata
di riso e polpette di manzo al curry, due pietanze decisamente gradite
al
giovane, che si avvicinò con passo felpato alla compagna,
alla quale rubò ben
tre baci, di cui uno, l’ultimo, molto passionale.
Dopo
pranzo Maka e Soul si concessero un rilassante pomeriggio in casa a
guardare
film d’amore strappalacrime e a prendere un bel the coi
pasticcini. Verso sera
i due si prepararono per andare da Spirit, per annunciargli la lieta
notizia
delle loro nozze. Entrambi erano molto preoccupati, poiché
ignoravano la
possibile reazione della Death Scythe una volta venuto a conoscenza
della lieta
notizia. Inoltre di comune accordo decisero di non parlargli
assolutamente
della notte precedente, altrimenti si sarebbe infuriato parecchio, al
pensiero
che la purezza della sua bambina fosse stata macchiata da quel
“teppistello”
con i capelli bianchi, come il rosso amava definire il povero Soul.
Maka
per l’occasione scelse un semplice abitino grigio fumo, con
una cintura nera
sottile di pelle lucida in vita, delle calze nere e delle ballerine
dello
stesso colore dell’abito. Sopra l’abito
optò per un giacca di seta grigia ed
una borsetta nera. Soul invece scelse per presentarsi al
“cospetto” del futuro
suocero, con un jeans scuro, una camicia bianca, una cravatta grigia
come
l’abito della sua amata, una giacca nera ed infine un paio di
scarpe da
ginnastica bianche, molto eleganti, ma allo stesso tempo sportive.
I
due fidanzati, giunti in casa del rosso, lo trovarono in compagnia di
Blair,
che indossava uno dei suoi mini abiti, molto succinti,
poiché il “signor papino”
le aveva promesso di accompagnarla a cena fuori, per gustarsi
dell’ottimo
sushi, piatto preferito dalla stregatta. Nella sua vita di Death Scythe
aveva
affrontato molte situazioni imbarazzanti, ma quella era decisamente la
più
complessa. Davanti a lui, vi erano contrapposte la sua
“felina compagna di
giochi” e la sua bambina adorata, che non andavano molto
d’accordo, soprattutto
per i suoi trascorsi a lui noti, col suo futuro genero. Per lui era
stato quasi
impossibile accettare l’idea di lasciar andare la sua
bambina, anche nel
momento in cui si era reso conto che sarebbe potuta essere felice solo
con Soul.
Per Spirit fu difficile dare il suo consenso alle nozze dinnanzi a Maka
e Blair
diversamente da quanto aveva fatto con Soul, due giorni prima, a cui
aveva
concesso subito la mano di sua figlia.
Dopo
dieci minuti di silenzio, da parte di Spirit, in cui Maka aveva
seriamente
avuto il terrore che al suo scapestrato genitore venisse un colpo, ma
così non
fu, infatti a malincuore l’arma del Dio della Morte, diede il
suo consenso ai
giovani, che si esibirono dinnanzi a lui in un bacio estremamente
passionale.
Il modo diverso in cui si baciarono, saltò subito
all’occhio esperto di Blair,
che attese il momento propizio per parlare in segreto
agl’ormai promessi sposi
e sussurrare loro: “Complimenti Maka-chan! Finalmente hai
deciso di giocare con
Soul-kun. E pensare che non mi hai mai fatto giocare con lui, eppure
hai
aspettato tutto questo tempo! Poverino, il suo amico avrà
faticato per
sopportarti!”. La stregatta dopo
quell’affermazione, ricevette un Maka-chop
fortissimo, che le provocò uno svenimento. Spirit ovviamente
prese tra le
braccia l’ormai compagna e la stese sul proprio letto.
Maka
era furiosa, non immaginava neppure lontanamente che quei due stessero
insieme
fino a quel punto e che la sua stupidità fosse
così evidente. Eppure se lo
sarebbe dovuto aspettare da quella, possibile che tutti le
rinfacciassero che
aveva atteso troppo tempo, prima di dichiararsi e di completare la sua
unione
con Soul. Perché nessuno riusciva a capire che il trauma del
divorzio dei suoi
genitori che aveva subito da bambina, l’aveva condizionata a
tal punto nelle
relazioni?
Fortunatamente
Soul, aveva compreso bene cosa turbasse la ragazza, che giaceva in
lacrime in
camera sua. La porta era stata involontariamente lasciata aperta,
così entrò
lentamente e si avvicinò alla bionda e
l’abbracciò teneramente per poi dirle:
“Sarai
anche una tappetta, secchiona senzatette, però non ti
cambierei con nessun’altra!
Sembri essere tornata all’epoca in cui volevi che ti
chiamassi angioletto! Sa qual
è il punto tappetta? Che per me sarai sempre il mio angelo
senzatette!”. Il
povero ragazzo subito dopo fu colpito da un pugno talmente forte che
gli fece
perdere i sensi.
Maka
prese tra le braccia il povero Soul e lo distese sul letto dove la
notte prima
avevano dormito, ovvero il suo e gli si accomodò accanto,
aspettando che si
riprendesse. Nel frattempo, iniziò ad accarezzare la chioma
dai riflessi
argentei del suo amato, che inconsciamente sorrise. La bionda
incoraggiata dal
sorriso del partner continuò ad accarezzargli la chioma ed a
distribuirgli
piccoli baci sul volto. Tutte le premure portarono ad un risveglio
immediato di
Soul, che senza fiatare coinvolse Maka in un bacio molto appassionato
ed iniziò
a percorrere il corpo della compagna con le mani, nella speranza di
poter
ripetere l’esperienza della sera prima, anche se essendo la
seconda volta
sarebbe stato più semplice, ma sfortunatamente per lui Maka
non era in vena, infatti
dopo avergli concesso un ultimo bacio, si allontanò verso la
cucina,
abbandonandolo su letto. Il poverino era rimasto con un pugno di
mosche, ma
sapeva come ottenere ciò che voleva, ovviamente solo se Maka
lo avesse voluto,
infondo era dura da ammetterlo, ma lui non avrebbe mai creduto
d’innamorarsi
proprio di una come lei, eppure non avrebbe mai rinunciato a lei, anche
se
ignorava che di lì a poco non sarebbero più stati
soli!
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