You Could Be Happy! I loved Her First

di Black Nana
(/viewuser.php?uid=137480)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lettere, matrimoni, proposte e scommesse ***
Capitolo 2: *** Matrimonio, Sbronze e Proposte ***
Capitolo 3: *** Fidanzamenti ufficiali e eventi speciali. ***
Capitolo 4: *** La mattina dopo! Il padre della sposa e la sua compagna. ***
Capitolo 5: *** Il ritorno di Kami. Buone notizie per Maka ***
Capitolo 6: *** Vento di novità a Death City. ***
Capitolo 7: *** Finalmente sposi! Prima parte ***
Capitolo 8: *** Finalmente sposi 2a parte ***



Capitolo 1
*** Lettere, matrimoni, proposte e scommesse ***


You Could be Happy! I loved Her First.

Quante volte hai detto mi dispiace Spirit? Ormai non le conto più. Eppure ti sarebbe bastato così poco per poter essere felice. Tenti sempre di rimediare ai tuoi errori, ma nessuna di loro ti crede, a cominciare da Kami, che ti ha lasciato ed è scappata via chissà dove. Tua figlia nemmeno ti considera un padre. Ti basterebbe loro dimostrare che il tuo pentimento è sincero.

Stein a volte sa essere un pozzo di saggezza, eppure lui non sa niente né dell’amore e né dell’essere padre. In passato ho commesso degli errori, ma adesso che di tempo ne è passato e che Maka è cresciuta, forse avrò un’altra occasione. Per questo ti scrivo questa lettera.

La nostra figliola oramai, non è più una bambina, di anni ne ha diciannove e presto ne compirà venti. Di problemi ne ha avuti, ma ora li ha superati, l’odio per gl’uomini, la paura dell’abbandono e il rancore nei miei confronti. Il nostro rapporto non è più idilliaco, come quando era piccola e lei dichiarava di essere fiera che fossi padre, ma nemmeno come quando aveva quattordici anni e mi odiava con tutto il suo cuore. Adesso lei non mi ama e non mi odia, semplicemente mi ha accettato nella sua vita e sta cercando di cambiare, così come sto cercando di fare anche io.

Oh Kami! Quanto vorrei poterti dire che nessuna donna potrà mai prendere il tuo posto dentro la mia anima. Se sono arrivato fin qui è solo merito tuo. Spero che un giorno mi concederai l’occasione di ricominciare, non tanto per me, quanto per la nostra bambina. Ho la sensazione che presto smetterà di essere tale. Per me resterà sempre la mia piccolina. Tanti sono stati gli errori che ho commesso, ma alla fine penso sempre che l’unica cosa giusta della mia vita sia stata tu. Forse se fossi rimasta qui, tante cose non sarebbero avvenute.

C’è stato un periodo in cui ho sperato che Maka s’innamorasse di Kid, il figlio di Shinigami e sposasse lui. Effettivamente si sono

amati per un po’ ma alla fine lei lo ha lasciato. Sapevo che sarebbe successo, in fondo si tratta pur sempre del figlio di mia sorella. Adesso lei sta con quel teppista dai capelli bianchi e gli occhi rossi come i demoni. Vorrei oppormi, ma non lo faccio, perché so che lei è felice e questo mi basta, mi piacerebbe dire che la sua felicità è la mia, ma non è così. Per essere davvero felice, mi basterebbe poter ricominciare da capo anche con te, che sei stata l’unico amore della mia vota. Ti suoneranno come parole al vento, false ed inutili, eppure è la pura verità. So di essere stato un verme e non lo nego, ma vorrei per il bene di nostra figlia ricominciare, colla speranza di essere felici insieme e di regalarle quella serenità, che mai ha avuto in vita sua, se non con quel tipo.

Ti amo Kami, non smetterò mai di ripeterlo, se solo tu tornassi da me allora la vita varrebbe davvero la pena di essere vissuta. So di aver tardato ed atteso troppo, prima di dirtelo e ho la consapevolezza di aver commesso troppi sbagli, ma il perdono è umano e se in vita tua mi hai mai amato e mai hai amato quella figlia che hai abbandonato e nonostante tutto ti ama, più di quanto amerà mai me, che le sono sempre stato accanto, torna a Death City.

E con questo concludo dicendo che qualunque sarà la risposta, io non mi arrenderò e pregherò che tu possa tornare da me e da Maka.

Tuo per sempre e follemente innamorato, dopo ancora quasi vent’anni dalla nascita della nostra bimba, Spirit Albarn.

Dopo aver scritto questa struggente lettera Spirit, il giorno prima del matrimonio della migliore amica di sua figlia, imbucò la lettera, colla speranza che entro due mesi, il tempo restante prima delle nozze della figlia adorata, lei gli rispondesse. In quella lettera aveva comunicato alla sua ex-moglie,una notizia, che nessuno conosceva eccetto lui. Infatti la sera precedente, il suo futuro genero. Soul Eater, lo aveva soprpreso compiendo un gesto che lo aveva sopreso.

Quello strano ragzzo dai capelli bianchi e gl'occhi rossi, si era recato in casa sua per chiedergli una cosa che lo aveva sorpreso: "Senta, signor Albarn, vorrei chiederle una cosa molto importante. Vorrei il suo consenso, per chiedere a Maka di sposarmi. Se dovesse accettare, il matrimonio avvrebbe entro due mesi, così da permetterle di completare gli studi e prendere il posto della professoressa Marie, che è incinta. La pregherei di darmi il suo consenso, perché io amo molto sua figlia!". Per il bene di sua figlia, gl'aveva dato il suo consenso, perché alla fine aveva imparato a fidarsi di quello strano ragazzo.

Il mattino seguente il sole splendeva più che mai su Death City e precisamente, sulla finestra di una stanza della DWMA, dove un giovane dai capelli azzurri come il cielo e gl’occhi verde menta, sorrideva come mai prima, sentendosi più grande di un Dio, non perché avesse ottenuto chissà quale grande forza personale, ma perché avrebbe sposato la donna più bella dell’intero universo, la sua camelia. Qualche anno prima avrebbe urlato al mondo, che chiunque gli fosse capitato a tiro, avrebbe dovuto inchinarsi alla sua divina presenza e a quella della sua magnifica donna. Il giovane dai capelli celesti, comprese che, se non si fosse reso conto di ferire col suo egocentrismo l’amata, probabilmente lei non lo avrebbe mai amato e tantomeno l’avrebbe sposato.

Black*Star ignorava quanto Tsubaki adorasse quelle sue manie da Dio, perché troppo forte era quel sentimento, che in tanti anni aveva custodito nel suo cuore, fin quando lui non lo aveva scoperto. Adesso Black*Star gioiva perché a mezzodì avrebbe finalmente rivisto la sua amata dopo un mese di separazione e qualche incontro fugace e baci segreti scambiati in uno sgabuzzino nella scuola.

Finalmente Tsubaki sarebbe diventata sua e di nessun altro, per sempre. Quella felicità a cui tanto aveva aspirato, si sarebbe realizzata nel momento in cui avrebbe sigillato con un bacio, tutt’altro che candido, la promessa che si accingeva a farle. Proteggerla fino all’eternità e amarla senza riserve, perché quello era il suo desiderio più grande, vederla sorridere per la felicità.

Negl’ultimi tempi immaginava spesso come sarebbe stata vedere la sua amata diventare madre. Certamente avrebbe assistito ad uno spettacolo incantevole, poiché pensava a quella dolcezza, che sin dal loro primo incontro, si era premurata di riservargli, e che avrebbe poi donato al loro bambino. Black*Star sognava di poter provare quanto prima l’emozione di essere padre e condividerne gioie e dolori con la sua Tsubaki. Desiderava diventare genitore, per poter riuscire dove i suoi avevano fallito, allevare un figlio, nonostante i numerosi difetti e dargli una vita serena.

In una piccola dimora in stile Giapponese, il sole illuminava una modesta camera da letto color pesca, dove al centro dominava un letto matrimoniale finemente decorato. La stanza era arredata in modo molto semplice, con una scrivania e due piccole poltroncine, un immenso armadio di legno chiaro, che conteneva il guardaroba, suo e del suo compagno. Inoltre vi era di fronte al lato sinistro del letto, una magnifica toilette, dove una giovane dai lunghi capelli neri e gl’occhi blu come il mare, si specchiava sorridente. Era il suo grande giorno. A mezzogiorno il suo sogno d’amore si sarebbe realizzato, avrebbe finalmente sposato quello sciocchino del suo Black*Star. Dopo tre anni di convivenza, lui le aveva chiesto di sposarla.

In quel momento ripensava al giorno in cui le aveva dichiarato il suo amore. Tutto era cominciato il giorno dei festeggiamenti, per la sua faticosa trasformazione in Death Scythe, durante la quale Lord Shinigami le aveva proposto di prendere il posto di Azusa Yumi. La proposta era molto allettante, ma la giovane non era molto propensa a voler accettare, perché le doleva essere costretta a dover lasciare il suo amato meister.

Aveva deciso di approfittare della festa per parlare a Black*Star della proposta fattale dal Dio della Morte, ma lui l’aveva stupita, chiedendole di seguirlo, poiché doveva riferirle qualcosa di molto importante. Si erano rifugiati sulla terrazza in camera di Patty, il luogo perfetto per non essere disturbati, poiché gl’unici che avrebbero assistito alla conversazione sarebbero stati ottantotto giraffe di peluche disposti in maniera perfettamente simmetrica.

Tsubaki era stata la prima a parlare: “Ascolta Black*Star, devo parlarti di una questione importante. Il padre di Kid, mi ha fatto una proposta di lavoro, chiedendomi di sostituire Azusa, io non sono certa di ciò che voglio. Se io partissi tu cosa faresti?”. L’azzurro era rimasto spiazzato dalla domanda che lei gl’aveva posto. Si prese un paio di minuti per riflettere, atto che sorprese lui stesso, oltre che la compagna. Poi le rispose in modo deciso: “Io non voglio costringerti a rinunciare ad un’opportunità, che potrebbe renderti felice. Però è anche vero, che se tu te ne andassi, io ne soffrirei moltissimo. Vorrei dirti di partire per dimostrare quanto sei forte, ma sai come sono fatto. Io sono un egoista, perciò ti chiedo di restare qui con me. Se resterai, dovrai farlo ad una condizione. Saresti disposta a stare al mio fianco, come compagna di un Dio? Per compagna, non intendo partner, intendo come donna.” Detto questo senza lasciare a Tsubaki di formulare una risposta, si avventò sulle sue labbra, senza fiatare, lasciando la camelia a dir poco sconvolta, però inaspettatamente, la ragazza ricambiò il bacio.

Nessuno avrebbe mai scommesso un cent su di loro, eppure in quella mattina d’inizio primavera la dolce Tsubaki, si preparava ad affrontare l’orda inferocita, composta dalle sue amiche che presto le avrebbero invaso la casa.

Una sposa normale sicuramente si sarebbe rifiutata di accogliere tanto trambusto in casa, nel giorno delle sue nozze. Non era assolutamente il caso di Tsubaki. Lei è sempre stata paziente, dolce ed accondiscendente. Ha sempre creduto di non valere niente, fin quando non incontrò Black*Star, che per primo scoprì il grande valore di quella splendida fanciulla, che solo molti anni dopo sarebbe divenuta la sua fidanzata.

La bella Camelia Giapponese, accolse con gioia le sue amiche in casa, che avevano il compito di renderla ancor più bella di quanto non fosse. La mattinata trascorse allegra e serena. Liz si occupò del trucco e della scelta dell’acconciatura della sposa, che fu eseguita poi da Maka e Patty, che l’aiutarono anche ad indossare lo splendido abito da sposa, i gioielli ed infine il magnifico velo, che le avrebbe coperto, coda alta, ma anche il volto.

Le tre ragazze ammirarono per diversi minuti la splendida sposa. L’abito metteva in risalto le forme generose, ma non eccessive della ragazza. Liz si congratulò con la sorella minore e l’amica, per l’ottimo lavoro svolto. Tsubaki era davvero una sposa perfetta, sembrava un angelo sceso in terra. Maka immaginò che a Black*Star sarebbe venuto un colpo, non appena avesse incontrato lo sguardo dell’amata compagna, prima dell’inizio della cerimonia. Patty gioiva, per la felicità della sorella e delle amiche, sperando che un giorno fosse toccato anche alla sua Onee-chan, mettersi un abito del genere.

Patricia Thompson non aveva mai preso in considerazione l’idea di sposarsi, a differenza della maggiore che coltivava quel sogno sin da bambina, ma che poi aveva accantonato per crescere prima del tempo ed occuparsi della sorellina minore. Quest’ultima invece si godeva ancora quell’infanzia che le era stata sottratta, difatti era sempre spensierata e giocherellona, ma dietro quella facciata si nascondeva una ragazza colma di dubbi e di incertezze, a cui bastava per essere felice che anche la sorella lo fosse. Eppure negl’ultimi tempi si era sentita diversa, come incompleta, ma si era detta che le sarebbe passata. Nonostante tutto, si era decisa a gioire per la sua amica del cuore, che finalmente sarebbe stata felice.

L’abito era davvero perfetto addosso alla mora, aveva davvero fatto la scelta giusta a comprare quell’abito così semplice, che era poi riuscita a trasformare in un capolavoro. Ci avevano impiegato mesi lei Maka e Liz a trovare un abito che le calzasse a pennello. E pensare che la bella Camelia inizialmente aveva espresso il desiderio di sposarsi indossando una semplice yukata, ma la maggiore delle Thompson aveva scartato immediatamente quell’ipotesi.

Erano riuscite persino a farle indossare qualcosa di sexy, per la sua festa di fidanzamento simmetrica, organizzata da Kid. Quando l’aveva vista inizialmente il suo cuore aveva sussultato. Poi osservandola meglio, con indosso quel semplice abito blu, con una generosa scollatura, che lasciava intravedere il decolté, che non veniva messo così tanto in mostra come in quell’occasione, era svenuto, provocando una fragorosa risata ai suoi migliori amici. Non appena ripresosi, aveva analizzato la visione d’insieme, notando che l’abito era molto corto per gli standard della sua fidanzata, aveva notato quelle splendide gambe lunghe e morbide, aveva rischiato di perdere seriamente il controllo.

Il busto era fasciato da uno splendido corpetto color avorio, decorato con fili d’oro e petali di camelia bianchi, inseriti sotto il rivestimento di tulle e pizzo che lo ricorpriva. Tra il corpetto e la gonna, vi era una magnifica cintura dorata con al centro una splendida stella nera. La gonna era di seta bianca, ricoperta da uno spesso strato di tulle dello stesso colore, che richiamava quello che ricopriva il corpetto, che lasciava le spalle ed una piccola porzione di schiena nude, che in seguito erano state coperte da un piccolo copri spalle dello steso colore del corpetto. Sotto il meraviglioso abito, indossava un semplice paio di decolté bianche, con un tacco non troppo alto. Il velo era di seta bianca, che copriva tutta la chioma, che era stata decorata con petali di camelia rossi. Al collo un ciondolo d’argento con una magnifica stella nera, incastonata dentro uno splendido cuore, inoltre le sue amiche le avevano donato un paio di splendidi orecchini pendenti, con all’estremo una stella nera ciascuno ed anche il magnifico anello di fidanzamento donatole da Black*Star.

Liz le aveva truccato gli occhi con uno splendido ombretto argentato, che metteva in risalto il blu delle iridi, le ciglia ricoperte di mascara nero, erano ancora più lunghe del solito, le labbra erano di un rosa chiaro che dava luce al volto leggermente colorato. La maggiore delle Thompson era stata davvero eccellente come truccatrice.

Maka, con l’aiuto di Patty, aveva tramutato la splendida cascata corvina dell’amica, in turbine di magnifici boccoli, che le arrivavano quasi al bacino e li aveva decorati inserendovi dei petali di camelia rossi e dei brillantini. Poi aveva tirato indietro alcune ciocche di capelli e li aveva raccolti in una mezza coda, lasciando però dinnanzi al viso un paio di riccioli, a mo’ di cornice. C’era voluto parecchio tempo, ma alla fine il risultato era stato straordinario.

Nel frattempo in casa Albarn-Evans, era in atto un vero putiferio. Soul Eater Evans, non aveva mai ritenuto così tanto fastidiosa, come in quell’occasione la presenza di Death the Kid, il quale da circa due ore si lamentava dell’asimmetria dell’appartamento e del suo amico Black*Star, il quale nella sua somma stupidità, aveva proposto ai compagni di giocare una partita a basket, prima di prepararsi.

Soul e Kid avrebbero preferito di gran lunga rifiutare la proposta dell’amico, ma lui aveva ben pensato ad un modo per costringerli ad assecondarli. Una scommessa. Se Soul avesse perso contro Kid, lui avrebbe dovuto chiedere a Maka di sposarlo, alla festa dopo le nozze. Se Kid avesse perso, la sua camera sarebbe diventata il regno di Black*Star. Se quest’ultimo avesse perso, avrebbe dovuto mostrare in pubblico il tatuaggio col nome di Tsubaki, che aveva dietro la schiena.

A perdere era stato Soul, il quale si vide costretto a prenotare un tavolo per la sera successiva nel ristorante più costoso della città, poi dovette prenotare una saletta privata per poter suonare davanti alla sua bella e dopo ciò le avrebbe chiesto di sposarlo. Kid e Black*Star, sapevano che Maka era un po’ reticente all’idea di sposarsi e quindi sapevano che per il loro amico non sarebbe stata una serata tranquilla. Di certo non si aspettavano che in casa Star-Nakatsukasa, Maka avesse confessato alle amiche di voler sposare Soul e di essere disposta a chiederglielo lei per prima.

Alla fine i tre amici erano finiti misteriosamente in casa di Kid, ovvero a Gallow Mansion, dove usufruirono entrambi dei due immensi bagni del giovane, anche se quello dove il futuro sposo era capitato era quello di Liz e Patty. Ci impiegarono circa un’ora per prepararsi al meglio, specialmente Kid, il quale aveva scelto un completo perfettamente simmetrico ed aveva tentato, con successo, di porre rimedio alla sciatteria dello stellino, trasformandolo in un vero principe azzurro.

N.D.A: Salve a tutti gente, come andiamo? Da queste parti non bene, purtroppo sono malata, ma questo non mi impedirà di pubblicare. Allora finalmente ho mantenuto la promessa fattavi Domenica. Ok sono pazza, ho deciso di complicarmi la vita, con un altra storia. Sarà breve, perché non posso dedicarmi ad un'altra storia molto lunga, altrimenti trascurerei le altre quattro. In questo capitolo la Death Scythe, ha mostrato un lato ancora più umano della sua persona. Anche i casi gravi, come lui possono avere un'lluminazione e capire di aver sbagliato e voler rimediare. Intanto abbiamo visto che qualcuno sta per sposarsi e qualcun'altro ha in mente di fare questo passo. Ovviamente stiamo parlando di Soul e Maka. Riusciranno a rivelare i loro propositi al partner? Come sarà il matrimonio di Tsubaki e Black*Star? Lo scopriremo solo nel prossimo capitolo.

Angolo Dediche: Allora questo capitolo è dedicato in primis al mio trio di autrici del cuore, Kiddina, Blackkina e Soulina. Poi a Veirdiana500, che tanto adora Black*Star, a Juliet_Albarn, mia musa ispiratrice, a MakaXD e Liz Thompson, a Miky4ever e a Maka96 ed a tutte le Admin della pagina facebook di Soul Eater. Ovviamente il capitolo è dedicato a tutti quelli che guardano leggono e recensiscono anche le altre mie storie. Bacioni malatini e giraffosi dalla vostra Black Nana.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Matrimonio, Sbronze e Proposte ***


Fortunatamente entrambi i gruppetti erano arrivati in tempo e con loro era arrivata Crona insieme alla professoressa Marie ed al dottor Stein, per assistere a quello che era stato definito l’evento del secolo, il ragazzo più scapestrato della DWMA, finalmente si era assunto le proprie responsabilità e si era deciso a sposare la bella Tsubaki.

La cerimonia fu davvero spassosa, soprattutto quando prima che la sposa entrasse, il figlio di Shinigami, aveva avuto una delle sue crisi dovute alla mancanza di simmetria degl’abiti scelti dalle sue partner. Nel frattempo Soul e Maka si erano accomodati l’uno accanto all’altra, scambiandosi baci e carezze e commentando nel frattempo le follie del loro amico.

Con l’arrivo di Shinigami, la folla d’invitati si calmò e il Dio poté celebrare le nozze di Tsubaki e Black*Star, che quando vide la sua amata raggiungere l’altare, quasi svenne tanta era la bellezza della sua amata, che non poté non complimentarsi, coll’ormai marito per la sublime eleganza, anche se il giovane ammise che il merito era esclusivamente di Kid.

Una volta marito e moglie Tsubaki e Black*Star, uscirono dalla camera della morte e si avviarono al piazzale dell’accademia, dove avvenne il lancio del bouquet, che fu afferrato con grande sorpresa di tutti da Maka Albarn, che sorrise al suo partner, cercando di fargli intuire il suo desiderio. Infatti l’albino comprese il messaggio della compagna, che lo rassicurò non poco, dati i suoi propositi per il giorno seguente.

Non avevano mai mangiato così tanto ad una festa, eppure le sorelle Thompson non si erano potute godere in pace i festeggiamenti per le nozze di Tsubaki e Black*Star. Infatti lo sposo, Kid e Soul avevano iniziato a bere troppo e di conseguenza, avevano iniziato a darsele di santa ragione.

Lo stellino a causa del troppo alcool e della sua eccessiva esuberanza, aveva rovesciato un’intera coppa di champagne, addosso al povero Soul, il quale, nel tentativo di picchiare l’amico, aveva travolto Kid, che a sua volta anch’egli troppo ubriaco si era lanciato all’inseguimento dei suoi amici. Ed alle povere sorelle Thompson era toccato calmare il loro maestro, che in preda ai fumi dell’alcool aveva iniziato a delirare. Liz era davvero esausta, mai aveva dovuto faticare nel tenere a bada quel cretino di Kid, stava davvero per perdere la pazienza, la loro relazione oramai era arrivata ad un limite pericoloso, oltre il quale sarebbe finita piuttosto male. Non poteva pi tollerare la sua indifferenza e la sua noncuranza per i suoi problemi.

Maka non era mai stata così furiosa col suo ragazzo, come quella sera, considerando la magra figura che aveva collezionato dando spettacolo insieme a quel cretino di Black*Star, che anche il giorno del suo matrimonio doveva dare di matto, inoltre quel cretino le aveva fatto bere troppo champagne, insomma il bilancio della serata era sto un gran nervosismo per lei e Soul ubriaco.

Infatti, a questo proposito, non solo aveva dovuto guidare la moto di Soul per portarlo a casa, ma era stata anche costretta ad accudirlo, poiché non appena rientrato, aveva vomitato tutto ciò che aveva ingerito durante la festa. Forse si era un po’ pentita, di aver deciso di chiedere a Soul di sposarla, ma alla fin fine si era resa conto che nonostante a volte combinasse dei casini tremendi, lo amava lo stesso.

Dopo essersi preparata per la notte ed aver riempito una teiera d’acqua, la poggiò sul fornello acceso, nell’attesa che bollisse, per poi mettere una bustina di tisana al gelsomino a bagno nell’acqua bollente. Nel frattempo si recò in camera da letto, dove il suo compagno, cercava una maglietta da indossare, per poi andare a dormire. Ovviamente i pantaloni, erano in realtà dei boxer neri, che fecero irritare la ragazza, che non tollerava l’idea che il ragazzo dormisse vestito in modo così leggero. Maka entrò in camera da letto, con indosso una camicia da notte di seta arancione ed un golfino di cotone bianco e si accomodò sul letto accanto a Soul.

Nel suo rapporto con Maka, il corpo non aveva mai avuto un ruolo importante, infatti il massimo delle effusioni erano stati baci molto pesanti, ma non si era mai spinto oltre, sapendo quanto lei fosse reticente su certi argomenti. Ma quella sera la sua compagna e la sbronza non aiutavano di certo il suo autocontrollo di ferro, infatti la camicia da notte che Maka indossava, non solo lasciava intravedere il seno ormai arrivato ad una terza, ma anche le gambe lunghe e morbide che amava accarezzare.

Quella visione era troppo per lui, che arrossì violentemente. Pochi secondi dopo senza essersene reso conto, stava sovrastando la compagna col suo corpo e la riempiva di baci e morsetti, ma quello che lo sconvolgeva era che la ragazza, lo lasciava fare tranquillamente ed in più lo assecondava invitandolo forse ad approfondire il contatto.

Non voleva forzare Maka, ma soprattutto quella non era la sera adatta per la loro prima volta, quindi le si pose accanto accarezzandole il volto. Voleva dimostrarle tutto il suo affetto e ringraziarla, ovviamente a modo suo. Ormai nessuno gl’avrebbe fatto cambiare idea, il giorno seguente le avrebbe chiesto di sposarlo, con il magnifico anello che le aveva acquistato su consiglio di Tsubaki e della sua futura suocera, che nel rapporto fra l’albino e l’ex marito, vedeva una possibilità di rivalsa.

La fanciulla, aveva molto apprezzato le premure del ragazzo,a tal punto da dimenticarsi, la teiera che aveva lasciato sul fuoco colma d’acqua,il cui ricordo, ne provocò la fuga istantanea. Fortunatamente era arrivata in tempo per fermare il possibile disastro che avrebbe potuto creare. Maka spense il fornello e munita di guanti, prese la teiera e la poggiò sul tavolo, dove aveva precedentemente sistemato lo scatolo contente le varie tisane e the che possedevano. Prese una bustina di tisana al gelsomino e la immerse all’interno della teiera e la lasciò riposare per qualche minuto.

Soul era rimasto sconcertato dalla fuga della sua fidanzata, così con molta fatica e la testa pesante, si alzò dal letto e la raggiunse in cucina, dove la trovò intenta a cercare due tazze, in piedi su di una sedia posta sotto la credenza. L’alcool gli creava troppi problemi, infatti la visione di Maka in piedi su quella maledetta sedia, con la camicia da notte sollevata di pochissimo, sulla zona delle gambe, lo stava mandando decisamente in tilt. Così si affrettò a raggiungere la ragazza, che nel frattempo aveva raggiunto il suo obbiettivo trovando le due tazze che le servivano.

Mentre Maka si apprestava a poggiare le tazze sul piano di lavoro, vicino al lavello, che si trovavano vicini alla credenza, si sentì sollevare da due forti braccia maschili. Come al solito Soul si preoccupava fin troppo per lei, e non era nemmeno incinta, perciò perché arrivare a tanto, in fondo a lui era nota la sua agilità. Il pensiero di poter aspettare un bambino da Soul, provocò un cambiamento del colore delle sue guancie che si tinsero di rosso, immaginando l’immensa gioia sua e del compagno, nel diventare genitori.

Si ridestò dai suoi pensieri quando la voce di Soul raggiunse le sue orecchie:” Hey tappetta, perché non lasci fare queste cose a me? Se dovessi farti male sarebbe un bel problema!” Detto questo le scoccò un bacio su una guancia, sfoderando successivamente uno dei suoi soliti ghigni. Maka non era affatto contenta della sua uscita, ma preferì sorvolare, mantenendosi sull’ironico:” Oh è arrivato l’eroe degl’ubriaconi! Caro mio è questo il modo di ringraziare chi si prodiga per te, preparandoti una tisana per farti stare meglio! Ti Maka-Chopperei ma sono troppo stanca per farlo! E pensare che avrei voluto farti una proposta, ma rimanderemo!”

Soul appoggiò Maka sul tavolo, aiutandola a sedersi e sbigottito le chiese:”Che genere di proposta vorresti farmi? Lo sai che sono un tipo curioso! Se è per continuare quello di prima, beh ci starei più che volentieri, sempre se tu lo voglia davvero! Non voglio forzarti! Ah e grazie per l’onore e per la tisana!”. Detto questo rubò ben tre baci alla compagna, che per ripicca lo riempì di piccoli pugni sul cranio. Poi aggiunse:”Sei davvero un cretino! Non me la sento ancora di fare quel passo! Però vorrei chiederti, se ipoteticamente ti proponessi di sposarmi, tu accetteresti?”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Fidanzamenti ufficiali e eventi speciali. ***


Maka non aveva mai visto Soul così sconvolto, come in quell’occasione. Forse non era il momento giusto e né la sera adatta per fargli quel genere di proposta. Avrebbe fatto meglio a lasciar perdere, infatti dopo aver versato in una tazza la tisana per l’albino, si allontanò, dirigendosi verso la sua camera. Riuscì a fuggire prima che il ragazzo l’afferrasse per un polso, come suo solito. Aveva sbagliato e se ne era resa conto, ma il problema sussisteva ogni santa volta che si trovavano a parlare della loro prima volta, puntualmente fuggiva, spaventata a morte dal pensiero, che una volta ottenuto ciò che voleva l’abbandonasse. Non voleva finire come sua madre, lei non si sarebbe mai arresa e avrebbe combattuto fino alla fine, per tenersi stretta l’uomo che amava.

Soul bussò delicatamente alla porta di Maka, colla speranza di poterle parlare, visto che entrambi desideravano la stessa cosa, ovvero sposarsi per poi creare una famiglia tutta loro. L’idea che la sua ragazza volesse dichiararsi per prima era davvero cool, di certo non se lo aspettava, ma di certo non poteva lasciarsi sfuggire l’occasione di chiederle la sua mano e di concederle la sua, insieme alla sua anima che già le apparteneva. Così Soul, ebbe il permesso da Maka, per entrare nella camera, dove la giovane lo attendeva sorridente.

L’albino, sorrise alla compagna e si sedette accanto a lei sul letto. Prese un respiro molto profondo, prima di parlare: “Riguardo a prima, mi dispiace, non volevo forzarti, ho esagerato. Comunque accetterei più che volentieri la tua proposta, sempre che tu me lo chiedessi, questo è ovvio. Ascoltami Maka, domani vorrei portarti a pranzo fuori. Mi prenderai per pazzo ora, per questo domani vorrei uscire con te, per dimostrarti che sono serio!”

La bionda rimase attonita, attendendo le parole dell’albino. Le sembrava ingiusto, ma voleva avere una conferma della sensazione che aveva provato, così osservò l’anima di Soul, che le parve agitata ma felice, quasi come se stesse per togliersi un grosso peso. Maka sorrise al compagno e rispose: “So già che sei serio, ma di sicuro non sei pazzo, ogni tanto ti fai prendere la mano. Comunque non devi scusarti, a me sarebbe andato più che bene continuare, ma forse domani sarà la giornata giusta, me lo sento! Grazie per avermi detto che accetteresti di sposarmi, mi renderesti molto felice.”

Detto questo i due ripresero da dove avevano interrotto prima, con somma gioia di Soul, che poté accarezzare il corpo della fidanzata, senza rischiare conseguenze disastrose. Il peggio però arrivò quando privò la giovane della camicia da notte, lasciandola in intimo. Ovviamente ne approfittò per baciare ogni lembo di pelle scoperto, ma non osò andare oltre, perché quella non era la sera giusta, avrebbe dovuto attendere solo altre ventiquattro ore e la sua agonia sarebbe terminata, infondo anche lui aveva dei bisogni fisici.

La nottata trascorse serena e Maka si sentì più pronta che mai a concedersi all’ormai promesso sposo, poiché quella mattina gl’avrebbe confermato quella richiesta che la sera prima aveva soltanto ipotizzato. Aveva aspettato due anni, prima di decidere di completare la sua unione con Soul, ma ne aveva aspettati forse troppi prima di dichiararsi, ma tutti quei pensieri non contavano, perché da quella sera in poi sarebbero stati sempre una sola anima divisa in due corpi.

Soul si svegliò in tarda mattinata, attirato da invitanti profumi provenienti dalla cucina, si alzò ad occhi chiusi sbattendo la fronte contro lo stipite della porta della camera, che evidentemente non era la sua, ma di Maka. Una volta aperti gl’occhi e ripresosi dalla botta, entrò in cucina, dove trovò Maka intenta a preparagli una colazione da re. Le uova e il bacon già erano in tavola, come il caffè ed una simpatica omelette con sopra un piccolo cuore di ketchup. Nel frattempo la bionda preparava un magnifico dolce al cioccolato, per la gioia del giovane, che abbracciò da dietro la bionda, per poi voltarla verso di se e baciarla appassionatamente per qualche minuto.

Per Maka la mattinata trascorse molto tranquilla, fino al momento della scelta dell’abito, che ricadde su di un semplice abito a maniche corta fucsia, che metteva in risalto le forme del suo corpo e delle semplici calze a nere, a velare le gambe lunghe ed un paio di decolté dello stesso colore dell’abito, non troppo alti. Sopra l’abito indossò un golfino di seta nero, il cappottino dello stesso colore ed una semplice borsetta bianca.

All’interno della borsa aveva inserito un piccolo cofanetto contente un semplice anello a fascia nero, con incisi i loro nomi e le tre date più importanti della loro storia. Di certo non immaginava, che il suo fidanzato avesse avuto la stessa brillante idea, inoltre la sera prima aveva anche avuto l’occasione per dichiararsi a lei.

Soul era davvero agitato, come mai in vita sua, data l’occasione. Quello era decisamente un giorno molto importante sia per lui che per Maka, in quanto erano entrambi inconsapevoli che quella giornata non l’avrebbero mai dimenticata, soprattutto perché sarebbe iniziata di lì a poco la loro nuova vita insieme. Alla fine la giornata si era conclusa bene per entrambi, visto che quasi contemporaneamente si erano dichiarati e la sua bella aveva apprezzato molto la melodia che aveva composto per lei, impiegandoci due anni per renderla perfetta. Il pranzo era stato magnifico e Maka non era mai stata così bella e sensuale come in quell’occasione, evidentemente Liz e Tsubaki dovevano averle consigliato bene, perché gli era stato estremamente difficile resisterle per tutto il tempo.

Forse aveva bevuto troppo, ma era stato necessario a tranquillizzarla, visto che in quel momento si trovava avvinghiata al suo promesso sposo e si stava esibendo in una performance decisamente poco consona per una come lei, ma di certo non poteva aspettare oltre, due anni erano stati più che sufficienti. Entrare in casa non era mai stato così piacevole, soprattutto perché Soul non le aveva fatto salire nemmeno uno scalino, poiché l’aveva stretta tra le sue braccia tutto il tempo e in quel momento la stava portando nella sua camera, così almeno il giorno dopo si sarebbero svegliati di certo, poiché avrebbero dovuto annunciare la notizia delle loro nozze agl’amici e a Spirit, di cui ignorava la reazione. C’erano tutti i preamboli per rendere quella la serata più bella della loro vita.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** La mattina dopo! Il padre della sposa e la sua compagna. ***


html>

La mattina seguente Maka si risvegliò nel suo letto, ma non era sola, infatti accoccolato sul suo seno, dormiva beatamente Soul. La notte prima le era sembrata un sogno, ma il dolore proveniente dal basso ventre ed i segni del passaggio dei denti del partner sul suo corpo glielo avevano confermato. Il dolore e i morsi erano la testimonianza, che quella notte c’era stata e non era stata un sogno. Quando la bionda maestra d’armi, osservò la sveglia sul suo comodino per vedere l’orario, sobbalzò leggermente, senza però svegliare Soul, anche se il pericolo che accadesse era praticamente nullo. Infatti svegliare l’albino era un’impresa impossibile, persino per lei che lo conosceva molto bene. Così baciò dolcemente la chioma candida del compagno, per poi appoggiarne delicatamente il capo sul cuscino di fianco al suo. Dopo ciò si coprì con un lenzuolo, per poi indossare una camicia da notte di seta, una vestaglia e le pantofole. Infine si recò in cucina per fare colazione ed iniziare a riordinare la casa, per poi preparare il pranzo per lei e per Soul.

Due ore dopo mezzodì, Soul si ridestò, ma si accorse che nel letto era da solo, ciò gli procurò una grande preoccupazione, che lo portò ad alzarsi dal letto, ad indossare un paio di pantaloncini ed a dirigersi fuori dalla camera da letto, per cercare la sua compagna. La ricerca non durò molto, infatti trovò Maka in cucina, mentre era intenta a preparare il pranzo. Il menù prevedeva un’insalata di riso e polpette di manzo al curry, due pietanze decisamente gradite al giovane, che si avvicinò con passo felpato alla compagna, alla quale rubò ben tre baci, di cui uno, l’ultimo, molto passionale.

Dopo pranzo Maka e Soul si concessero un rilassante pomeriggio in casa a guardare film d’amore strappalacrime e a prendere un bel the coi pasticcini. Verso sera i due si prepararono per andare da Spirit, per annunciargli la lieta notizia delle loro nozze. Entrambi erano molto preoccupati, poiché ignoravano la possibile reazione della Death Scythe una volta venuto a conoscenza della lieta notizia. Inoltre di comune accordo decisero di non parlargli assolutamente della notte precedente, altrimenti si sarebbe infuriato parecchio, al pensiero che la purezza della sua bambina fosse stata macchiata da quel “teppistello” con i capelli bianchi, come il rosso amava definire il povero Soul.

Maka per l’occasione scelse un semplice abitino grigio fumo, con una cintura nera sottile di pelle lucida in vita, delle calze nere e delle ballerine dello stesso colore dell’abito. Sopra l’abito optò per un giacca di seta grigia ed una borsetta nera. Soul invece scelse per presentarsi al “cospetto” del futuro suocero, con un jeans scuro, una camicia bianca, una cravatta grigia come l’abito della sua amata, una giacca nera ed infine un paio di scarpe da ginnastica bianche, molto eleganti, ma allo stesso tempo sportive.

I due fidanzati, giunti in casa del rosso, lo trovarono in compagnia di Blair, che indossava uno dei suoi mini abiti, molto succinti, poiché il “signor papino” le aveva promesso di accompagnarla a cena fuori, per gustarsi dell’ottimo sushi, piatto preferito dalla stregatta. Nella sua vita di Death Scythe aveva affrontato molte situazioni imbarazzanti, ma quella era decisamente la più complessa. Davanti a lui, vi erano contrapposte la sua “felina compagna di giochi” e la sua bambina adorata, che non andavano molto d’accordo, soprattutto per i suoi trascorsi a lui noti, col suo futuro genero. Per lui era stato quasi impossibile accettare l’idea di lasciar andare la sua bambina, anche nel momento in cui si era reso conto che sarebbe potuta essere felice solo con Soul. Per Spirit fu difficile dare il suo consenso alle nozze dinnanzi a Maka e Blair diversamente da quanto aveva fatto con Soul, due giorni prima, a cui aveva concesso subito la mano di sua figlia.

Dopo dieci minuti di silenzio, da parte di Spirit, in cui Maka aveva seriamente avuto il terrore che al suo scapestrato genitore venisse un colpo, ma così non fu, infatti a malincuore l’arma del Dio della Morte, diede il suo consenso ai giovani, che si esibirono dinnanzi a lui in un bacio estremamente passionale. Il modo diverso in cui si baciarono, saltò subito all’occhio esperto di Blair, che attese il momento propizio per parlare in segreto agl’ormai promessi sposi e sussurrare loro: “Complimenti Maka-chan! Finalmente hai deciso di giocare con Soul-kun. E pensare che non mi hai mai fatto giocare con lui, eppure hai aspettato tutto questo tempo! Poverino, il suo amico avrà faticato per sopportarti!”. La stregatta dopo quell’affermazione, ricevette un Maka-chop fortissimo, che le provocò uno svenimento. Spirit ovviamente prese tra le braccia l’ormai compagna e la stese sul proprio letto.

Maka era furiosa, non immaginava neppure lontanamente che quei due stessero insieme fino a quel punto e che la sua stupidità fosse così evidente. Eppure se lo sarebbe dovuto aspettare da quella, possibile che tutti le rinfacciassero che aveva atteso troppo tempo, prima di dichiararsi e di completare la sua unione con Soul. Perché nessuno riusciva a capire che il trauma del divorzio dei suoi genitori che aveva subito da bambina, l’aveva condizionata a tal punto nelle relazioni?

Fortunatamente Soul, aveva compreso bene cosa turbasse la ragazza, che giaceva in lacrime in camera sua. La porta era stata involontariamente lasciata aperta, così entrò lentamente e si avvicinò alla bionda e l’abbracciò teneramente per poi dirle: “Sarai anche una tappetta, secchiona senzatette, però non ti cambierei con nessun’altra! Sembri essere tornata all’epoca in cui volevi che ti chiamassi angioletto! Sa qual è il punto tappetta? Che per me sarai sempre il mio angelo senzatette!”. Il povero ragazzo subito dopo fu colpito da un pugno talmente forte che gli fece perdere i sensi.

Maka prese tra le braccia il povero Soul e lo distese sul letto dove la notte prima avevano dormito, ovvero il suo e gli si accomodò accanto, aspettando che si riprendesse. Nel frattempo, iniziò ad accarezzare la chioma dai riflessi argentei del suo amato, che inconsciamente sorrise. La bionda incoraggiata dal sorriso del partner continuò ad accarezzargli la chioma ed a distribuirgli piccoli baci sul volto. Tutte le premure portarono ad un risveglio immediato di Soul, che senza fiatare coinvolse Maka in un bacio molto appassionato ed iniziò a percorrere il corpo della compagna con le mani, nella speranza di poter ripetere l’esperienza della sera prima, anche se essendo la seconda volta sarebbe stato più semplice, ma sfortunatamente per lui Maka non era in vena, infatti dopo avergli concesso un ultimo bacio, si allontanò verso la cucina, abbandonandolo su letto. Il poverino era rimasto con un pugno di mosche, ma sapeva come ottenere ciò che voleva, ovviamente solo se Maka lo avesse voluto, infondo era dura da ammetterlo, ma lui non avrebbe mai creduto d’innamorarsi proprio di una come lei, eppure non avrebbe mai rinunciato a lei, anche se ignorava che di lì a poco non sarebbero più stati soli!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Il ritorno di Kami. Buone notizie per Maka ***


Pochi giorni dopo Maka ricevette una telefonata che la mandò su di giri. Infatti sua madre le aveva comunicato che sarebbe tornata in città per congratularsi con lei e Soul per le nozze imminenti. Inoltre Tsubaki aveva scoperto di essere incinta di due mesi e mezzo di due splendidi gemellini, anche se era molto preoccupata, in quanto temeva che ereditassero l’egocentrismo e le manie di protagonismo di Black*Star che le dava molto da fare. La bionda shokunin era felice per la sua migliore amica, perché sapeva che i suoi sogni stavano

Pochi giorni dopo Maka ricevette una telefonata che la mandò su di giri. Infatti sua madre le aveva comunicato che sarebbe tornata in città per congratularsi con lei e Soul per le nozze imminenti. Inoltre Tsubaki aveva scoperto di essere incinta di due mesi e mezzo di due splendidi gemellini, anche se era molto preoccupata, in quanto temeva che ereditassero l’egocentrismo e le manie di protagonismo di Black*Star che le dava molto da fare. La bionda shokunin era felice per la sua migliore amica, perché sapeva che i suoi sogni stavano per divenire realtà.

Liz, nel frattempo si chiedeva quando Kid avrebbe compreso il perché del suo atteggiamento scostante nei suoi confronti. La totale indifferenza che nutriva nei suoi confronti, nonostante si frequentassero l’avevano irritata a tal punto da prendere il ragazzo e dargli un ultimatum: “Ascolta Bene Marmocchio asimmetrico! Sono stufa dei tuoi atteggiamenti, io non sono solo la tua arma o la ragazza che chiami quando sei in difficoltà! Io ti amo e te l’ho dimostrato, ma tu non e lo hai mai dimostrato. Per questo o ti decidi a cambiare o giuro che lascerò te e questa casa e mi porterò dietro Patty! Mi sono spiegata? E un’ultima cosa, non voglio lamentele di nessun genere sulla simmetria e quant’altro!”. Dopo quelle parole si era premurata di non rivolgergliene più per parecchio tempo.

Patty in tutto quel casino aveva sentito qualcosa dentro di lei rompersi, quella situazione le ricordava quando i suoi genitori all’epoca in cui entrambe le sorelle erano bambine, i loro genitori litigavano continuamente dando la colpa dei loro problemi alle figlie innocenti. La piccola bionda soffriva in silenzio, continuando a mostrare sul volto quel sorriso perenne da bimba che la caratterizzava.

Dietro quella sua spasmodica passione per le giraffe e la sua allegria, si nascondeva una ragazza con una paura tremenda di crescere e di diventare come tutti gli adulti, immuni al potere dei sogni. Patty non desiderava affatto che la sorella e il meister si lasciassero, era stata fin troppo felice quando lui aveva accettato i sentimenti di lei. La ragazza non voleva dover lasciare quel posto ormai divenuto casa sua, ma soprattutto non voleva che la storia si ripetesse e che entrambe fossero abbandonate al proprio destino, proprio come in passato. Si sentiva sola ed incapace di trovare la forza di sistemare le cose, ma soprattutto sentiva che non sarebbe mai potuta essere felice, senza la sorella ed il loro meister. In realtà, proprio come Maka in passato, temeva di innamorarsi, perché preoccupata di rischiare la medesima sorte della madre e di essere separata da Liz, cosa per lei inconcepibile.

Frattanto Camille Albarn si apprestava a prepararsi al suo ritorno a Death City e ad affrontare le conseguenze di ciò che il suo strampalato ex marito aveva affermato, ovvero che l’amava ancora, nonostante fossero trascorsi diversi anni dal loro divorzio, che aveva traumatizzato lei e la figlia. Non si sentiva pronta a tornare in quella città che era stata la sua casa per anni, ma non poteva non mantenere la promessa fatta a Maka, indipendentemente dal suo rapporto con la Falce Della Morte. Sua figlia aveva bisogno di lei, a breve si sarebbe sposata. I timori della donna si erano rivelati infondati, perché la sua adorata bambina era riuscita ad aprirsi all’amore e soprattutto della persona che più avrebbe desiderato che le stesse accanto, il suo partner. Proprio come era accaduto a lei, si era innamorata del suo partner.

Tutto si era svolto come Maka aveva previsto, tranne per il fatto che non appena arrivata sua madre, era svenuta e la donna con l’aiuto di Soul l’aveva trasportata all’ospedale cittadino, dove avevano ricevuto una piacevolissima sorpresa. Infatti la piccola bionda scoprì di aspettare un bambino dal suo promesso sposo, il quale come prima reazione rimase scioccato, poi una volta ripresasi, abbracciò la compagna, che scoppiò in lacrime per la gioia.

Fortunatamente per Maka, alla quale stava per venire una crisi isterica, dalla quale difficlmente si sarebbe ripresa, Spirit fu fermato da una Kami su tutte le furie, alla quale il comportamento dell'ex marito non era affatto gradito. Non poteva tollerare assolutamente il comportamento di Spirit, avrebbe potuto creare problemi alla futura madre ed al bambino e poi che diritto aveva di turbare la figlia e di imporre al futuro genero dei limiti nella sua relazione con la loro figlia. Assolutamente inaccettabile che Spirit tentasse di fare il padre di famiglia, quando lui era stato il primo a non rispettare le sue donne nel rapporto con loro e le aveva tradite entrambe e di conseguenza le aveva perse.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Vento di novità a Death City. ***


Il rosso trasalì quando l’ex moglie lo minacciò più infuriata che mai: “Senti Falce della Morte dei miei stivali, non azzardarti a ripetere simili scenate con Maka! Non tollero che tu cerchi d’imporle determinate regole, è grande ormai! Vuoi renderti conto che nostra figlia aspetta un bambino? Cresci Spirit e non venirmi a dire dopo otto anni che mi ami ancora se poi te la spassi con quella sgualdrina dai capelli viola! Comportati nuovamente così e ti pentirai di essere nato!”. Il rosso rispose annuendo solamente, senza minimamente pensare alla reazione di Maka.

Già Maka.

Maka era lì che osservava la scena e si sentiva proprio come quand’era bambina e assisteva alle continue liti dei suoi genitori. La scena si ripeteva nuovamente e si sentiva esattamente come all’epoca, impotente dinnanzi al dramma della sua famiglia che andava in frantumi per colpa di suo padre. E adesso dopo tanti anni in cui si erano evitati e forse addirittura odiati, sua madre se ne usciva dicendo che Spirit sosteneva di amarla ancora, ma in realtà erano solo scuse patetiche. Possibile che le avessero mentito anche su quelle lettere di cui Spirit le aveva parlato? Ormai non sapeva più in chi ed in cosa credere! Fortunatamente accanto a lei c’era Soul che la sosteneva dandole il suo appoggio incondizionato, perché sapeva quanto quel conflitto le arrecasse dolore. 

Agì di conseguenza. Di certo non poteva permettere che ci rimettessero entrambi, così la prese e la portò via. Soul era consapevole della scorrettezza di quel gesto, ma era l’unica soluzione possibile. Così portò via dall’ospedale Maka, senza che Spirit e Kami s’intormettessero. Era assolutamente necessario, per il bene della sua futura moglie e del loro bambino. Arrivati a casa, preparò un bagno caldo per la sua amata, che lo ringraziò di cuore e passò circa un’ora immersa nell’acqua calda a piangere ed a riflettere. Quella creaturina era innocente ed era venuta al mondo dentro di lei per un motivo: aiutarla a crescere ed a superare il passato. Da quel momento in poi si sarebbe preoccupata solo della sua famiglia, ovvero di Soul e di quell’esserino dentro di lei che presto avrebbe allietato la sua esistenza. Non appena Maka uscì dalla vasca, Soul, estremamente preoccupato l’abbracciò. Si era accorto che aveva pianto e non voleva che continuasse a soffirire in quel barbaro modo. Ormai la strada su cui proseguire gli era più che chiara. Avrebbe parlato ai genitori di Maka e avrebbe spiegato loro, quanto dolore le avessero causato con il loro modo di fare.

Erano passate due settimane dal litigio di Kid e Liz, e Patty si chiudeva sempre più in sé. Estraniarsi da quella situazione dolorosa era l’unico modo per poter limitare i danni. Ovviamente né la sorella è né il meister si erano accortarti di quella tristezza che velava i suoi grandi occhi azzurri. Era sempre stata brava a fingere. Aveva una sola arma,

recitare la bimba parte della sempre felice, affinchè nessuno potesse ferirla ulteriormente e darle così altri grandi dolori. Patty conosceva bene Liz e sapeva che non si accorgeva facilmente dei suoi cambiamenti d’animo, quindi non le avrebbe chiesto spiegazione e non avrebbe sofferto della risposta che le avrebbe fornito. La causa di quel senso di abbandono che la sconvolgeva profondamente era l’incranazione subita dalla relazione sentimentale intercorrente tra l’amata sorella e Kid, che l’aveva ferita gravemente.Il rapporto  tra Kid e Liz si stava lentamente avviando a diventare come quello die loro genitori. Inzialmente era nato tutto da delle piccole incomprensioni, che col tempo erano sfociate in terribili liti, fino a quando i coniugi Thompson avevano deciso di liberarsi delle figlie, accusandole di essere la causa dei loro problemi coniugali. Purtroppo non poteva far molto, proprio come allora. Le restava solo da aspettare che qualcuno risolvesse la situazione, ma non di certo lei. Come poteva essere in grado di sistemare le cose? Dicendo forse la verità? Forse. Ma era un’ipotesi troppo lontana dalla verità per poter accadere.Quanta sofferenza avrebbe ancora potuto contenere quel piccolo cuore? Decisamente poca.

Assurdo totalmente assurdo. Era bastato che la minore delle Thompson chiedesse asilo a Crona, perché il litigio tra sua sorella e Kid si risolvesse con un chiarimento e la decisione di rompere quel fidanzamento così assurdo. Da quella rottura però sarebbe nato un amore alquanto impensabile. Di certo nessuno si aspettava che Death the Kid entrasse in confidenza con Crona e che iniziassero a frequentarsi. Quella particolare soluzione si rivelò un toccasana per il rapporto tra l’erede di Lord Shinigami e le sorelle Thompson sue partners, infatti con i rapporti molto più distesi e l’assenza di coinvolgimento amoroso, la loro partnership aveva condotto sulla via del conseguimento del titolo tanto amibito dalle due bionde sorelle newyorkesi, quello di Death Scythe. L’unica cosa che movimentava quella situazione così idilliaca erano le crisi isteriche di Kid dovute alle torture ed agli scherzi a cui Ragnarock lo sottoponeva, usando  Crona come esca.  

Nel frattempo in casa Star-Nakatsukasa le cose procedevano disceretamente. Tsubaki si preparava con serenità e tranquillità, ma soprattutto in modo maturo e responsabile, all’arrivo delle sue piccole gemelle Yumiko e Himeko. Invece Black*Star cercava di aiutare come poteva la sua adorata consorte, ma spesso i suoi tentativi si trasformavano in totali disastri. Lo stellino avrebbe fatto di tutto per rendere felice l’amata e dimostrarle di essere un ottimo padre in grado di occuparsi delle sue figlie. Tsubaki sapeva bene quanto il suo sposo desiderasse dare alle loro figlie tutto ciò che gli era stato negato durante l’infanzia, il calore di una famiglia e l’amore. Quelli li aveva trovati una volta arrivato a Death City e diventato il suo meister. La dolce camelia giapponese era certa che lo stellino sarebbe stato un padre meraviglioso e avrebbe continuato ad essere un marito eccellente, attento ad ogni sua necessità e ad ogni suo desiderio.

Non avrebbe potuto scegliere uomo migliore a cui affidare la sua vita. Tsubaki aspettava con ansia di dare alla luce le sue figliolette e di vedere Black*Star alle prese con le due neonate. Ciò che la incuriosiva maggiormente era cosa le bambine avrebbero ereditato dai loro genitori. Il pensiero di avere una figlia simile al suo amato meister le illuminava il viso con un sorriso divertito, in quanto immaginava come i due si sarebbero destreggiati tra gli autoelogi e il desiderio di attirare l’attenzione altrui, in particolare la sua. Ovviamente se una delle due gemelline avessere ereditato la tempra di Black*Star l’altra sarebbe stata come la madre e il suo compito sarebbe stato quello di placare la sorella come Tsubaki faceva con l’amato. La ragazza non si preoccupava molto del caos che si  sarebbe scatenato in casa sua a seguito della nascita delle sue bambine. Alla calma ed alla tranquillità la camelia giapponese aveva rinunciato nel momento in cui era diventata la partner del meister più casinista ed egocentrico della DWMA.

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Finalmente sposi! Prima parte ***


In casa Nakatsukasa-Star e in casa Albarn-Evans regnava il caos più totale. Sia Maka che Tsubaki erano in dolce attesa. Inoltre la bionda maestra di falce era alle prese con l’organizzazione del suo matrimonio e per gestire tutto aveva chiesto aiuto alla sua migliore amica, con la richiesta di lasciare Soul e Black*Star da soli in casa dello stellino e di raggiungerla al più presto presso la sua abitazione. Non appena la dolce camelia giapponese raggiunse la dimora della sua migliore amica la trovò seduta accanto al pianoforte dell’albino, mentre sfogliava sconsolata un catalogo di abiti da sposa. Nel momento in cui lo sguardo blu cobalto della mora incontrò quello smeraldino della bionda, i dubbi e le preoccupazioni di entrambe sparirono. Avevano accanto a loro due ragazzi disposti a tutto per loro e per i loro figli. “Tsu credi che sarò una buona madre? Non voglio che questo bambino che ho in grembo soffra come ho sofferto io da piccola. So bene che Soul ricambia pienamente i miei sentimenti e che farebbe di tutto per nostro figlio, però dal matrimonio dei miei ho imparato che l’amore non basta per tenere unita una famiglia.”

Mentre Maka pronunciava quelle parole non poté fare a meno di accarezzarsi il ventre, come a voler rassicurare quel piccolo essere che dimorava dentro di lei. La risposta della signora Star non si fece attendere e fu annunciata da un dolce sorriso: “Ascoltami Maka tu sei una ragazza in gamba e sarai una madre meravigliosa. Sai benissimo che Soul non è come tuo padre, perché non ti tradirebbe mai! E’ il tuo compagno, è la persona che ha rischiato la sua vita per proteggerti, non solo per dovere, ma per amore! Io dal matrimonio ho imparato che l’amore e la fiducia reciproca sono gli elementi principali per poter essere sereni. Fidati di Soul e di te e andrà tutto bene.” Le parole della dolce weapon multi tipo riuscirono a tranquillizzare la bionda scythe meister ed a restituirle la fiducia in sé, necessaria per poter proseguire il percorso che l’avrebbe condotta a diventare una moglie ed una madre eccellente.

Il pomeriggio successivo lo stesso quartetto che si era riunito mesi prima in casa Star-Nakatsukasa, adesso si era ritrovato in casa Albarn-Evans per organizzare il matrimonio di colei che aveva sempre detestato gli uomini. La futura signora Evans aveva un disperato bisogno di aiuto per potersi preparare alle sue nozze che si sarebbero tenute tre settimane dopo nel più bel giardino di tutta la città, quello della villa del patibolo. Death the Kid aveva messo a disposizione per le nozze dei suoi più cari amici il suo simmetrico giardino, affinché l’evento fosse assolutamente perfetto e simmetrico. Patty e Crona si sarebbero occupate delle decorazioni, mentre Tsubaki e Liz avevano il delicato compito di occuparsi del look della sposa. La maggiore delle sorelle Thompson impiegò circa mezz’ora per convincere la padrona di casa ad uscire per recarsi in un atelier di sua conoscenza dove sicuramente avrebbero trovato l’abito da sposa adatto a lei. L’appassionata di moda dai grandi occhi color zaffiro, con l’aiuto della dolce camelia giapponese convinse l’amica dallo sguardo smeraldino ad iniziare la ricerca dell’abito da sposa perfetto.

Maka detestava lo shopping. Avrebbe preferito passare il pomeriggio nella biblioteca della scuola o uscire con sua madre, piuttosto che andare a fare acquisti insieme alle modaiole sorelle Thompson che avevano intenzione di abbigliare la sposa e le altre due damigelle oltre loro. Appena giunte sulla “scena del delitto” alla futura sposa fu svelata una sorpresa che le sue damigelle le avevano fatto. Kami Albarn aveva scelto personalmente il miglior negozio di moda della città per trovare l’abbigliamento adatto alle nozze della sua adorata figlia. Il viso della giovane maestra di falce si illuminò in un sorriso di gioia nel vedere la sua adorata madre lì appositamente per lei. “Mamma sono felice di rivederti! Ma perché sei qui?” “Semplice per trovare il tuo abito da sposa!”.

Tra l’ex signora Albarn e la maggiore delle Thompson si scatenò una tremenda competizione per cercare l’abito perfetto per la novella sposa, che impotente assisteva a quello spettacolo, a detta sua, così deprimente. D’altro canto la signora Star e la futura signora Evans potevano solo limitarsi ad osservare quello spettacolo così assurdo, mentre la piccola Thompson rideva a crepapelle terrorizzando la povera Crona che si era nascosta in un camerino. Alla fine la competizione si era risolta con un pari e sembrava aver portato ad un nulla di fatto ma così non era.

Frattanto anche lo sposo era andato in cerca del completo perfetto, che non aveva poi tardato a trovare. Era sempre stato un tipo sbrigativo, che non amava per nulla lo shopping o le perdite di tempo. Preferiva la semplicità. Ma la semplicità serviva semplicemente a coprire quell’alone di mistero che lo aveva sempre circondato. Sapeva di avere fascino ed il fascino stava nel mistero, una parte imprescindibile del suo essere. Per questo l’abito doveva essere di un modello che nel taglio ricordasse quello della Black Room. In quell’angolo della sua mente in cui era riuscita a penetrare sgominando la follia, l’aveva vista per la prima volta sotto una luce diversa. Forse da quell’istante aveva cominciata ad amarla, anche se in cuor suo sapeva di averla sempre amata e per questo il suo petto chiaro era segnato da quella cicatrice così dolorosa che divideva il suo corpo e la sua anima in due.

Quella divisione era puramente metaforica e Soul in cuor suo lo sapeva, eppure ogni volta non poteva non soffrirne, perché quello sfregio provocava alla sua Maka un dolore atroce e per quello non si sarebbe mai perdonato. Inoltre adesso che si apprestava a diventare padre temeva che se quella sua follia si fosse trasmessa alla nuova vita che doveva proteggere, avrebbero passato le pene dell’inferno. Fortunatamente il professor Stein aveva analizzato il sangue di Maka e quello del piccolo e non c’era traccia alcuna di sangue nero e o di follia. Chi meglio dell’esperto di dissezione poteva percepire la follia, essendo stato anche contagiato in passato? Nessuno.

Mentre nell’atelier regnava il caos Maka era riuscita a trovare l’abito perfetto. Il modello seguiva perfettamente le linee del corpo della giovane e ne metteva in risalto i punti focali. Pur essendo senza spalline la scollatura era pressoché inesistente. Ciò che impreziosiva l’abito erano i cristalli che decoravano il corpetto. Al centro del bustino vi era una spilla d’argento con sopra una goccia di smeraldo ed una di rubino.

Era semplicemente perfetto. Non somigliava certo a quello della Black Room, ma alla fine le andava bene così. Per un evento così felice era necessario un abito altrettanto gaio. Quando la bionda si mostrò alla madre ed alle amiche con indosso l’abito da lei scelto assieme al velo abbinato, restarono tutte estasiate. Sembrava un angelo con quell’abito indosso. Soul sarebbe rimasto a bocca aperta nel momento in cui sarebbe arrivata all’altare accompagnata dal Sommo Shinigami, il quale avrebbe anche celebrato le nozze. Aveva chiesto al Dio della morte di accompagnarla all’altare al posto di Spirit, il quale secondo lei non meritava neppure di essere invitato alle nozze per quanto dolore le aveva arrecato. Abbinato all’abito le quattro amiche della sposa trovarono uno splendido velo in pizzo che richiamava quello presente sul corpetto dell’abito, decorato con fili dorati e argentati, proprio come i capelli dei due sposi. L’ex signora Albarn per la sua amata figlia aveva in serbo una splendida sorpresa. Infatti le aveva donato il suo portagioie prediletto con all’interno una splendida parure composta da un ciondolo d’argento con un sol come ciondolo, un braccialetto sempre d’argento con un libro ed un piano come ciondoli. Infine uno splendido anello in argento con incastonata una rosa di cristallo turchese.

La mattina delle nozze tutto procedeva come previsto. L’unico problema era l’abito per il ricevimento che sarebbe seguito alle nozze. La maggiore delle Thompson era in crisi, poiché non era riuscita a trovare l’abito giusto per la sposa, ma fortunatamente Tsubaki aveva trovato uno splendido abito lilla che avrebbe fatto al caso della sposa. Era un tubino molto elegante in seta lungo fin sotto al ginocchio con ricamati sopra dei rami dorati su cui vi erano dei piccoli fiori bianchi. La scollatura era lieve ma elegante ed inoltre metteva in risalto la figura di Maka. Lo sposo sarebbe rimasto a bocca aperta. La giovane sposa era serena, perché stava per dare vita alla sua famiglia, in attesa dell’arrivo di quella nuova vita che cresceva dentro di lei. Presto avrebbe scoperto il sesso del suo bambino, anche se iniziava a credere che sarebbe stato meglio scoprirlo alla nascita. Quella decisione era da prendere in due, in quanto bisognava consultarsi col futuro papà.

Quest’ultimo era alle prese con il ripasso delle promesse che avrebbe dovuto fare alla sua amata una volta arrivato all’altare, inoltre voleva ripassare al più presto il brano che aveva composto per la sua futura sposa e per il piccolo o la piccola Evans che albergava dentro di lei. A mettere a dura prova la sua calma ed il suo autocontrollo erano le liti dei suoi testimoni che non facevano altro che creare una confusione tremenda e provocargli terribili crisi isteriche. La sua pazienza aveva un limite che stava per essere raggiunto e a breve sarebbe stato anche superato. Kid stava rimproverando Black*Star per il suo abbigliamento poco simmetrico ed adatto al suo ruolo di testimone dello sposo. Inoltre le fedi che doveva custodire si erano smarrite. “Black*Star tu sei un emerito idiota! Come diamine hai fatto a perdere le fedi? Non potevi perdere qualcos’altro? Siamo rovinati e tutto per colpa tua! Credo che Maka ti ammazzerà!” “Smettila zebra! Guarda che non le ho perse, ho solo dimenticato dove le ho messe! Forse le ha Tsubaki!”. Nemmeno il tempo di finire la conversazione che una trafelata Patty consegnò uno strano pacchetto allo stellino e gli regalò un simpatico pugno in pieno stomaco. “Nel pacchetto ci sono le fedi e il pugno è da parte onee-chan! Ha detto che dovevo farti male, ma poi Tsubaki-chan ci sarebbe rimasta male, perciò ho fatto piano! Ah Kiddo onee-chan dice che sei scemo!”. Detto questo la piccola bionda saltellò via verso casa Albarn-Evans. Ovviamente gli sposi non erano a conoscenza del disastro combinato dallo stellino. Per sua fortuna.

Non avrebbe mai immaginato che un giorno si sarebbe trovato in quella situazione, e né tantomeno di ritrovarcisi con una persona con cui mai si sarebbe immaginato di poter condividere un simile rapporto. Ma ora era lì in procinto di compiere il passo più importante con l’unica persona che gli era sempre stata accanto. Maka. Già lei presto sarebbe entrata in scena bella come non mai e presto gli avrebbe concesso la gioia di diventare padre. Appena il suo sguardo carminio incrociò quello smeraldino lei ne rimase fatalmente incantato. L’abito era splendido e le conferiva un’aria angelica. Il trucco leggero la rendeva più adulta e le illuminava il viso,mettendo in risalto i suoi splendidi occhi. Ad ogni passo che faceva l’ammirava incantato dalla sua elegante semplicità ed il suo cuore perdeva un battito. Mai come quella volta l’aveva trovata così elegante ed aggraziata.

Mai sarebbe tornata indietro o si sarebbe pentita di quella scelta. Aveva volontariamente scelto di essere lì. L’emozione si era fatta sentire anche per lei. Preferiva evitare di ammetterlo che infondo ci aveva sempre sperato di poterlo sposare un giorno. Come poteva lei che aveva sempre odiato gl’uomini aver ceduto alle lusinghe di Eros ed innamorarsi proprio di colui che mai si sarebbe aspettata di trovare al suo fianco in futuro. Eppure era lì di fronte a lei che l’ammirava con aria sognante mentre gli si avvicinava. Da ragazzina sosteneva che non esistesse un destino, ma che semplicemente si compivano delle scelte che portavano a delle conseguenze. Col passare del tempo però si era dovuta ricredere. Ricordava ancora quando Tsubaki le aveva parlato per la prima volta del filo rosso del destino, che univa in modo casuale le anime e le vite di due persone. Secondo la dolce camelia era stato grazie a quel famoso filo rosso se erano riuscite ad incontrare i loro partner. Sciocchezze. Eppure dentro di sé avvertiva che non potevano essere solo superstizioni, un fondo di verità c’era. In quel momento, mentre si avviava all’altare, lo aveva trovato. Era lì all’altare che l’attendeva con quei suoi splendidi occhi sanguigni e con il suo sorriso più dolce. Ora sapeva il motivo per cui si trovava lì: perché lo amava più di chiunque al mondo, assieme a quella nuova vita che presto avrebbe allietato la loro quotidianità.

La cerimonia era stata semplice, ma intensa. Il padre della sposa era scoppiato in lacrime e aveva pensato di opporsi prima che le nozze fossero effettivamente convalidate, ma fortunatamente la sua ex moglie lo aveva abbattuto con un colpo dietro la nuca. Una volta ripresi i sensi gli si era presentato dinnanzi uno spettacolo terribile. La sua figliola avvinghiata a quel teppista dagli occhi rossi, mentre amoreggiava con lui. Era davvero troppo. La sua piccola non poteva averlo abbandonato. I testimoni dello sposo dopo la cerimonia avevano iniziato a scommettere sulle abilità dell’erede di casa Evans-Albarn.

Black*Star era sicuro che Maka avrebbe dato alla luce un maschietto con i suoi colori, ma con il carattere e le abilità del padre. Invece Kid sosteneva che sarebbe nata una bimba e che avrebbe ereditato le doti musicali del padre e le abilità della madre, oltre all’intelligenza. Almeno non si erano avvicinati all’alcool, come invece aveva fatto la spada demoniaca. Ragnarock aveva deciso di festeggiare a modo suo divorando tutto il possibile e ingerendo tutto l’alcool che poteva reggere. Il problema era la sua meister. La povera Crona per colpa del suo terribile partner aveva rimediato un collasso dovuto ad una sbornia non voluta. Purtroppo l’alcool a differenza del cibo veniva assorbito da entrambi. Peccato che lo avessero scoperto solo in quell’occasione e che la spada demoniaca fosse in piena forma, mentre la sua partner non altrettanto.

N.D.A: Salve a tutti gente! Sono Black Nana. Volevo scusarmi per l' enorme ritardo nella pubblicazione. Purtroppo molti di voi non mi seguono più e questo mi dispiace moltissimo. Ho ricomiciato da poco a scrivere, perchè ho avuto molti problemi con la scuola e la patente. Quest'anno mi sono diplomata e sono stata travolta dallo studio e ho perso completamente l'ispirazione. Spero possiate perdonarmi e riprendere a seguire tutte le mie storie, perché mi mancano davvero le vostre recensioni. Non importa che siano positive, negative o neutre a me basta che esprimiate la vostra opinione affinché io possa migliorare come scrittrice. Le parole che vi ho dedicato in questo spazio sono sentite e vengono direttamente dal cuore, perciò abbiate un po' di compassione per questa povera autrice e recensitemi. Bacioni e abbracci.
Black Nana ^-^

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Finalmente sposi 2a parte ***


A richiamare all’ordine il padrone di casa fu l’urlo terrorizzato di Liz, che attirò istantaneamente la sua attenzione. La bionda era rimasta terrorizzata nell’assistere al tentativo di Ragnarock di separarsi dalla sua partner, che però era fallito. Infatti all’ex kishin era venuta la brillante idea di prendersela con la sua compagna. Voleva che soffrisse e anche parecchio, così aveva deciso di strangolarla nella speranza di divertirsi un po’.

Fortunatamente fu fermato con il pronto intervento di Tsubaki, la quale gli aveva somministrato un’immensa dose di camomilla che lo fece istantaneamente crollare al suolo privo di sensi. Death the Kid ignaro dell’accaduto credeva ci fosse stata la solita scaramuccia tra la sua amata e l’orribile mostro asimmetrico con cui condivideva il corpo. Purtroppo a causa dell’alcool la scaramuccia si era aggravata ed ora entrambi giacevano al suolo privi di sensi. La paura di perdere la ragazza che gli aveva rubato il cuore lo aveva assalito riempiendogli il cuore d’ansia e d’angoscia. Non voleva e non poteva perderla perché teneva troppo a lei.

Mentre Kid era impegnato a trasportare assieme al resto del gruppo Crona nella sua camera, gli sposi continuavano a danzare ignari di tutto. Maka era all’apice della felicità. Era stata una giornata perfetta in tutti i sensi. Aveva faticato molto, ma ce l’aveva fatta ad organizzare le nozze perfette che desiderava. Tanto tempo era trascorso, ma alla fine dopo tante peripezie erano diventati marito e moglie. Non solo Soul le aveva fatto i complimenti per l’abito, ma avevano danzato proprio come quella volta da ragazzini nella Black Room, solo che adesso era perfetto. Nessun diavolo in doppio petto che li invitava alla follia e nessun pericolo li tormentava.

Con quel completo Soul era ancora più affascinante del solito. Entrambi per la prima volta in vita loro si erano sentiti completi ed in pace con loro stessi. Una sensazione assolutamente stupenda. “Sai Soul sono al settimo cielo, perché finalmente mi sembra che tutto abbia un senso, anche l’arrivo del nostro piccolino. Tu che ne pensi?” “Anche io mi sento in pace con me stesso. Comunque tanto per la cronaca quest’abito ti dona molto Maka. Se solo avesse avuto un po’ di scollatura in più sarebbe stato ancora più perfetto, ma mi va bene così. Non sei più una tavola da surf, tutt’altro sei favolosa vestita così. Se solo non fossi in dolce attesa avremmo consumato la nostra prima notte di nozze.” La frase dell’albino si concluse con un ghigno, che immediatamente si tramutò in un’espressione di dolore, provocata da un pestone con un tacco a spillo da parte della bionda. L’amava da morire, ma certe volte odiava la sua irascibilità e la facilità con cui ricorreva alla violenza. Sorprendente. Non vi era altra espressione se non quella per poter descrivere la sua Maka. Una donna sensazionale la sua adorata mogliettina. Già finalmente erano sposati.

Qualcuno avrebbe potuto pensare che le nozze erano state decise per l’arrivo del loro bambino, ma così non era stato. Ben prima di essere sorpresi da quel lieto evento avevano deciso di coronare il loro sogno d’amore. Maka era stata la prima a pensare al matrimonio, ignara che il giorno prima delle sue nozze suo padre avesse spedito alla propria ex moglie una lettera d’amore nella speranza che lo perdonasse per le sue colpe. Non era la prima che le inviava, nonostante lei fosse lì in quel momento, sapeva che ben presto sarebbe tornata in Canada e forse lontana dalla città della morte avrebbe potuto riflettere meglio. Frattanto la neo signora Evans volteggiava tra le braccia del suo novello consorte, danzando a ritmo della musica che lui aveva scelto per allietarla. Nell’aria era palpabile la felicità dei neo signori Evans e forse anche del piccolo che albergava nel ventre della giovane sposa.

Qualche settimana più tardi, dopo una breve luna di miele trascorsa in Florida a godersi il sole ed il mare, Soul e Maka rientrarono a Death City. La coppia aveva anticipato il rientro per consentire alla futura mamma di potersi riposare e arrivare meno stressata all’evento che il suo consorte attendeva con molta ansia. Presto avrebbero scoperto il sesso del nuovo membro della loro piccola famiglia. Soul a chiunque gli chiedesse se desiderasse un maschio o una femmina, rispondeva sempre: “Beh mi piacerebbe che fosse un maschio cool come me, perché con un’altra donna in casa rischierei doppia razione di chop e questa cosa non mi piace affatto!”. In realtà non lo avrebbe mai ammesso, ma l’idea di essere “beato tra le donne” non gli dispiaceva affatto, dopotutto la piccola non avrebbe dovuto ereditare per forza il temperamento irascibile ed incline al lancio dei libri. In ogni caso avrebbe amato comunque quella piccola creatura indipendentemente da che sesso avesse.

Il giorno dell’ecografia era finalmente giunto, ma a dispetto di quanto il signor Evans aveva immaginato, la sua consorte si rifiutava di essere accompagnata da lui dalla ginecologa. “Scordati di venire con me! Non voglio andarci con te, preferisco andare con Tsubaki. Se dovesse essere un maschio tu faresti i salti di gioia e faresti un tal casino che la dottoressa sarebbe costretta a cacciarti dallo studio.” “Maka mi chi diamine ti ha detto che io voglio che sia per forza un maschio! Anche se dovesse essere una bambina ne sarei più che felice, perché questo è il nostro bambino”. Nonostante le rassicurazioni di Soul aveva preferito la compagnia della sua migliore amica, la quale aveva prenotato un appuntamento con la stessa dottoressa della bionda per valutare le condizioni delle sue gemelle che presto sarebbero venute ad allietare la vita della loro mamma e del loro buffissimo padre.

“Signora vuole sapere il sesso del nascituro o no? Mi raccomando si prenda tutto il tempo necessario, altrimenti glielo posso sempre dire. Sarà poi sua discrezione scegliere se rivelare o meno ad altri, compreso il padre, quanto le dirò tra breve.” Così era esordita quell’importante visita ginecologica. La dottoressa Madison era la migliore ginecologa della città ed era stata anche il medico di sua madre e conosceva molto bene la piccola Maka. Quest’ultima era molto indecisa sul da farsi. Da un lato avrebbe preferito tenere per sé quel segreto, ma era giusto che Soul sapesse la verità sul loro bambino. Eppure la tentazione di scoprirlo direttamente al momento del parto era molto forte, ma la saggia Tsubaki l’aveva invitata a riflettere bene sulla scelta da compiere.

“Le annuncio che tra qualche mese sarà madre di una splendida bimba. E’ sana e forte. Le raccomando di continuare a seguire una dieta sana e di non fare sforzi eccessivi soprattutto a partire dal prossimo mese!”. Femmina. Le sue preghiere erano state esaudite. Le gemelle della sua migliore amica avrebbero avuto una compagna di giochi. Come sua madre prima di lei, avrebbe dato alla luce una bimba. Era al settimo cielo dalla felicità. In quel momento aveva deciso di comunicare a Soul che sarebbe diventato padre di una splendida principessina.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=861706