The Devil, certainly.

di Belarus
(/viewuser.php?uid=33806)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #01. Devil - Diavolo ***
Capitolo 2: *** #02. Shambles - Shambles ***
Capitolo 3: *** #03. Resurrect - Resuscitare ***
Capitolo 4: *** #04. Infection - Infezione ***
Capitolo 5: *** #05. Suicide - Suicida ***
Capitolo 6: *** #06. Vice-Captain - Vicecapitano ***
Capitolo 7: *** #07. Grey - Grigio ***
Capitolo 8: *** #08. Guinea pigs - Cavie ***
Capitolo 9: *** #09. Points of view - Punti di vista ***



Capitolo 1
*** #01. Devil - Diavolo ***






#01. Devil – Diavolo


Rivolse lo sguardo oltre la minuscola finestrella della locanda.
La luce flebile delle lanterne non era neanche paragonabile a quella del sole oltre la porta.
Killer accanto a lui parve emettere un ringhio, il resto dei suoi uomini continuò a festeggiare.
«È quel tale del mare settentrionale con la taglia da duecento milioni… Trafalgar Law… ho sentito un bel po’ di cattiverie sul suo conto…» sussurrò quasi, la voce roca.
Dalla parte opposta della strada, un uomo con un orso si era appena seduto su di una cassa di bottiglie.
«Cattiverie di che tipo?» domandò con voce metallica Killer.
Kidd lanciò l’ennesima occhiata, ebbe quasi l’impressione che quel tale di fuori li stesse ascoltando.
Un brivido gli percorse la schiena vedendolo ghignare da lontano. Lo sapeva il maledetto, lo sapeva!
«Dicono sia fissato con i cadaveri, che li resusciti… si fotte la morte!» il rhum gli colò giù per la gola, bollente.
Killer rimase in silenzio, poi qualcosa simile ad una risata venne fuori dal suo volto metallico.
«Hai bevuto troppo, Kidd?!» domandò divertito alzandosi.
«Dicono sia il diavolo in carne e ossa…» e forse, quelle voci per una volta, erano tutte vere.
Era il diavolo, certamente.






Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** #02. Shambles - Shambles ***





#02. Shambles - Shambles



Quando ebbero raggiunto il porto, la confusione gli fece perdere la calma.
Una donna terrorizzata gli sbatté contro urlando, il volto irriconoscibile.
La afferrò senza troppa grazia, lei urlò ancora più forte mentre i piedi smettevano di toccar terra.
«Che cavolo succede, donna?! Parla!» le ringhiò contro.
I suoi occhi lo fissarono come quelli di qualcuno che ha appena perso il senno.
«Sono degli abomini, il diavolo se li è presi! Quell’uomo è un mostro!» pianse.
Eustass la lasciò cadere senza alcun riguardo, la superò in silenzio diretto al molo.
Quando finalmente furono lì, un uomo con le mani al posto delle gambe piangeva disperato.
«Room…» un ordine.
Osservò gli altri marines, non c’era niente di normale nella disposizione dei loro arti.
«Eustass-ya, finalmente ho il piacere di conoscerla…»
Killer tirò fuori gli artigli con un ringhio.
«Shambles!»
Una testa piangente rotolò ai suoi piedi supplicando aiuto.




Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** #03. Resurrect - Resuscitare ***





#03. Resurrect - Resuscitare


Lo vide chinarsi su quel cadavere da settanta milioni di berry abbandonato sulla strada.
«Che fa?» domandò Killer accanto a lui.
Quell’uomo era morto, se sperava di resuscitarlo era un idiota.
«Non ci riuscirà.» rise sguaiato, un coro di risate seguì la sua.
Trafalgar parve sussurrare qualcosa, le mani ossute, affilate e nere si mossero su quel corpo freddo.
Passarono istanti lunghi un’eternità, poi qualcosa del cadavere si mosse e Kidd smise di sorridere.
«Vuoi provare, Eustass-ya?» domandò sarcastico, mettendosi in piedi.
Kidd strinse i pugni, pezzi di metallo volarono verso di lui, mentre il suo volto si faceva cupo.
Lo chiamavano "Il chirurgo della morte" perché era l’unico bastardo a rimanere in piedi, quando la morte passava a prenderli.



Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** #04. Infection - Infezione ***





#04. Infection – Infezione


Kidd non era un medico, non sapeva nemmeno cosa fossero le medicine.
Nelle rare volte in cui qualcosa in lui non andava, semplicemente fingeva di non aver alcun problema.
Da quando aveva fatto la conoscenza di quel bastardo di Trafalgar, la cosa non gli riusciva più.
«Disinfetta quella ferita, Eustass-ya.» ordinò una voce qualche tavolo più in là.
Posò il boccale di rhum quasi spaccandolo, il vetro si incrinò sotto la presa della sua mano.
«Fatti i cazzi tuoi, Trafalgar! E non darmi mai più un ordine o ti faccio fuori!» minacciò.
Law lo scrutò da sotto il cappello, rimase impassibile alle parole del rosso.
«Allora chiedi scusa a tutta l’isola, la puzza dell’infezione si sente dal porto.»



Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** #05. Suicide - Suicida ***





Note: Oui, je sais, manco da troppo tempo su questo fandom, ma ho tutta l’intenzione di rimediare, specie perché Trafalgar merita decisamente più amore… molto di più… decisamente, molto… moltissimo… troppo. In ogni caso vedrò di aggiornare più spesso, promesso.



Suicide – Suicida


Le iridi grigie scivolarono nel silenzio metallico sino all’oblò che sormontava la scrivania ingombra di libri. Fuori la pressione cupa e assopita del Grande Blu lasciava fluttuare il sottomarino giallo sino alle proprie viscere più profonde.
Quella massa d’acqua avrebbe avuto più possibilità d’ucciderlo di quanta non ne avesse ogni uomo sulla superficie, di questo era stato certo sin dal primo istante in cui si era abbandonato a quella bolla che era divenuta la sua casa.
Erano molti gli epiteti che nella sua breve vita aveva sentito rivolgersi, “aspirante suicida” era forse l’unico che in lui avesse provocato una qualche reazione e gli era stato rivolto proprio da quel folle di Eustass-ya.
Allontanò lo sguardo, richiudendo gli occhi.
Continuava a pensare fosse meglio morire sommerso dal mare che lo aveva accolto, piuttosto che nel mondo in cancrena che si dimenava qualche lega sopra la sua testa.



Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** #06. Vice-Captain - Vicecapitano ***






#06. Vice-captain - Vicecapitano


La ciurma osservò con preoccupazione la figura del proprio Capitano dirigersi con impassibilità verso l’entrata del sottomarino, mentre Eustass “Capitano” Kidd si esibiva nella peggiore delle proprie risate.
«Ridicolo quanto te!» abbaiò offensivo infine.
Law abbandonò la propria mano ossuta sullo stipite, Bepo – sotto accusa – riconobbe nella presa un’ombra d’improvvisa irritazione, ma fu talmente effimera e ben camuffata da non lasciare preannunciare nulla.
«Affermazione alquanto discutibile Eustass-ya…» il tono piatto raggiunse il rosso come un sibilo «… specie se pronunciata da qualcuno che porta pelliccia e rossetto.» concluse con fredda indifferenza oltrepassando la porticina.
Appena prima che si scatenasse l’inferno.







Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** #07. Grey - Grigio ***





#07.Grey – Grigio



C’era qualcosa di profondamente perverso negli occhi di quell’uomo, ammesso che quel cumulo di sventure fosse un uomo – cosa di cui Kidd dubitava ogni giorno di più e senza alcuna vergogna –.
Nel Mare meridionale i vecchi dicevano di diffidare dal grigio, sotto qualsiasi forma esso si presentasse. Metà di due opposti, né puro né lercio, essenza incompleta del male che si cela senza troppa vergogna. Nel luogo da cui lui proveniva, esseri con quei marchi sarebbero stati arsi vivi.
«Demonio…» ringhiò, dalla prua della propria nave.
«Eustass-ya non ti hanno insegnato che il diavolo ha secoli di vantaggio sulla gente come te?»
«Crepa Trafalgar!»



Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** #08. Guinea pigs - Cavie ***






#08. Guinea pigs – Cavie


Tra loro pirati c’era chi nonostante urla e schiamazzi rispettava il cosiddetto “Codice”, chi si limitava a percorrere la propria rotta senza cercare grane, chi faceva di tutto pur di dare sui nervi alla Marina, chi tra i piedi della Marina ci finiva anche potendolo evitare. C’era anche chi si limitava a osservare, studiare gli altri come fossero cavie di un qualche esperimento voluto da qualcuno di superiore.
A quell’ultima categoria, a detta di Kidd, apparteneva Trafalgar Law.
Per quanto non fosse mai stato quel genere d’uomo che preferirebbe evitare le rogne, aveva capito di non avere nessuna intenzione di sapere cosa passasse nella mente di quel demonio. Perché Kidd era certo che qualcosa Trafalgar Law avesse scoperto sulle proprie cavie ignare. Glielo aveva letto in quel ghigno, quelle rare, sventurate, volte in cui il loro cammino si era incrociato.
«Abbassa quei cazzo di occhi Trafalgar o giuro che te li faccio ingoiare da vivo!»
«Abbiamo fatto un buon viaggio eh, Eustass-ya?!»






-----------------------------------------------------
Note dell’autrice:
Da questo momento in poi la raccolta sarà un tantino “scurrile”, ma credo che l’avvertimento contenuti forti vada bene anche per il pittoresco linguaggio di Eustass-ya. Tra l’altro, chiunque volesse suggerirmi temi, prompt o idee varie, io sono sempre disposta all’ascolto mes amis ù_ù
- Piccolo annuncio per chi segue Teru-Teru Bouzu: Credo di non riuscire a pubblicare entro lunedì, ma farò di tutto affinché il capitolo arrivi in settimana! Confidate in me e nella bontà di Trafalgar-kun{?!}.


Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** #09. Points of view - Punti di vista ***





#09.Points of view – Punti di vista



«Dicono che la morte sia sempre dietro l’angolo, specie per i pirati.» incrociò le nocche scheletriche attorno all’elsa della nodachi, ignorando la gran folla in fuga attorno a sè.
Kidd, qualche decina di metri più avanti, gli rivolse un ghigno compiaciuto, lasciando che il proprio viso venisse squarciato da piccole scariche magnetiche.
Una palla di cannone fendette l’aria sino a incagliarsi nell’enorme massa metallica gravitante al di sopra delle ciocche infuocate, il resto del cannone la seguì poco dopo producendo un cigolio greve.
«Ce l’hai davanti la morte Trafalgar!» annunciò roco, mentre l’ombra dei suoi poteri si allungava sull’altro.
Law alzò appena lo sguardo, quando il mucchio d’armi fu sul punto di sfiorare il suo cappello.
«Questo è tutto da vedere, Eustass-ya…»






Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1254300