Mirā ga katsute arimashita

di Lelly99
(/viewuser.php?uid=185802)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** L'inizio di tutto ***
Capitolo 3: *** Ancora segreti ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


PROLOGO:

ミラーがかつてありました
Mirā ga katsute arimashita.

Non avete capito? È plausibile.
Capireste se vi dicessi che vuol dire semplicemente:
"C'era una volta uno specchio" nella bramata lingua Giapponese.
Esatto, proprio quella nazione!
A chi non piace il Giappone?
Dopotutto è il luogo simbolo di Tecnologia, Manga e Anime.
O almeno, questo, è ciò che crede ingenuamente Hikari Kagayaku.
Ora vi chiederete chi sia questa misteriosa ragazza, ed io non aspetto altro che spiegarvelo.
Dunque dunque, la nostra Hikari è una comune cittadina giapponese di Tokyo.
Forse questa descrizione è troppo breve, d'altronde si tratta della protagonista di un evento che sconvolgerà la sua vita e quella di tutto il suo piccolo mondo.
Paura? Sconvolti?
Tranquilli, noi non correremo alcun rischio poichè rimarremo tutelati da una bolla, sorvolando tutta la faccenda limitandoci a guardare senza interagire.
State calmi, ora vi parlerò di Hikari e di tutto ciò che dovete sapere per capire ciò che sta accadendo qui sulla Terra, a partire da Tokyo.
Hikari Kagayaku, "Sfavillio di Luce" in Giapponese, è colei dalla quale partirà tutta la storia che sto per narrarvi.
È una bella e simpatica sedicenne, studentessa della famosa "Shindō Academy".
È proprietaria di un carattere gentile e solare; d'un paio d'occhi tondi dalle iridi color zaffiro acceso, che illuminano chiunque le guardi; d'una bocca sempre sorridente, dalle labbra fini e morbide e d'un naso leggermente all'insù.
I suoi capelli, somiglianti a lieve seta, sono di un colore indecifrabile, ma comunque stupendo.
Il loro colore si avvicina al marrone, ma allo stesso tempo all'arancio chiaro, tendente all'ocra.
A lei non importa dell'aspetto esteriore e, di conseguenza, non si vanta mai della sua bellezza divina.
Tiene i suoi capelli sempre legati, nonostante le prediche dei famigliari che la convincono a lasciarli sciolti.
È un tabù, per lei, farli ondeggiare al vento, come farebbero molte altre ragazze, colme di vanità, al posto suo.
Il suo carattere è abbastanza variabile ma, per come la considerano tutti, possiamo descriverla "bizzarra" e "premurosa".
Di per sé è una ragazza dai gusti maschili, mai stata innamorata, dolce ed ingenua; ma, nella sua ingenuità, è sempre pronta a proteggere le persone a cui tiene.
Lo studio è il suo forte, come lo sport dopotutto.
"Un prodigio della natura" la descrivono i Professori.
Inutile è specificare quanti ragazzi sognino d'essere il suo fidanzato.
Lei, per la sfortuna di quest'ultimi, non è una sedicenne che se ne va in giro a dire "Oh, quant'è figo quel ragazzo!" o "Mamma mia, magari mi vedesse in bikini!".
Diciamo che è una di quelle che vive la vita come va e non si prende la briga di invertire la Rotazione Terrestre, per scopi personali.
Tutte le persone che la conoscono, la stimano.
Come biasimarli?
Tutti vorrebbero essere intelligenti, bellissimi, agili e simpatici allo stesso tempo.
Sarebbe un sogno per qualunque ragazza o ragazzo che sia.
E bene lei ha la fortuna di essere quella che è.
Ora che vi ho spiegato chi è Hikari, non devo far altro che narrarvi ciò che è realmente accaduto.
Perderei molto tempo, ahimé, a spiegarvi tutto questo.
Vi basti sapere che, a volte, è meglio allontanarsi dagli specchi.
Perchè, magari non ci crederete ma, TUTTO cominciò per colpa di uno di questi, unico in tutto al mondo.
Beh, sarebbe stato meglio non averci avuto proprio a che fare.
Se solo avessimo potuto avere la macchina del tempo...
Ma questa è un'altra storia.
Potrò iniziare a raccontare solo se avrò la certezza che mi seguirete sempre.
Perchè nessuno, esclusi coloro che saranno pronti a tutto, può venire a scoprire del meraviglioso quanto povero mondo di Arret.

 

ANGOLO DI LELLY:
Allora, ragazzi e ragazze, come vi sembra come inizio?
È la mia seconda Fan Fiction ed io ne sarò soddisfatta solo se me lo farete credere.
Il mio sogno è di diventare una mangaka, ma dovrei avere molto talento e fortuna per esserlo, ed io non sono proprio una ragazza carica d'autostima...
All'inizio cercavo una storia che fosse degna di divenire un manga o un romanzo per ragazzi, ma per il momento mi accontento d'una semplice Fan Fiction.
Sapete come mi è venuta l'ispirazione?
Guardando mio cugino specchiarsi e chiedendomi:
<< E se fossimo noi il vero riflesso? >>.
Ovviamente adesso non capirete cosa c'entri ma, se mi seguirete costantemente, capirete tutto ciò che dovrete capire.
Detto questo, adiòs!
Hasta luego,
Lelly99

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'inizio di tutto ***


L'INIZIO DI TUTTO:

Un venerdì qualunque, l'affabile signorina Hikari Kagayaku passeggiava tranquillamente uscendo dalla sua scuola, la Shindō Academy.
Tirava un leggero venticello autunnale, la cui brezza procurava una piacevole sensazione di soffio sulla pelle.
Era come se il Vento volesse prendere posto nel cielo cacciando il Sole ma egli, essendo più forte, manteneva salda la sua posizione.
Ebbene, quel giorno non era niente di più che una lotta all'ultimo respiro, o meglio un'insieme, di un lieve venticello ed una luce abbagliante.
Hikari svoltò l'angolo, come tutti i venerdì, e si diresse verso un noto negozio d'antiquariato.
Ella non viveva nel lusso, come tutte le sue compagne, ma si divertiva lo stesso.
Questo negozio si chiamava "L'intrigo del Passato".
Strano nome, vero?
Quel luogo sperduto, in una via disabitata, le suscitava curiosità ed interesse.
Ma non era solo questo.
La verità è che, il negozio, era l'unica cosa che le ricordava il nonno defunto, insieme alla sua collanina d'oro bianco, dalla quale non si separava mai.
Ci andava spesso con suo nonno, ma solo per osservare.
Non ci erano mai entrati.
Suo nonno diceva sempre:
-Meglio tenersi al di fuori delle cose che trasmettono curiosità, perché a volte sono pericolose; tanto dall'esterno si capisce benissimo ciò che si vuol sapere.-
Era per questa ragione che non ci era mai entrata, ma da un po' di anni andava a visitare il negozio, all'interno però.
Oramai conosceva benissimo tutto di quel luogo; non faceva eccezione, ovviamente, Eichi Furui, l'anziano negoziante che, ogni volta che la incontrava, le regalava delle caramelle.
Hikari non sapeva il motivo per il quale quell'uomo interagisse così tanto con lei, ma la cosa non le dispiaceva.
Purtroppo, come tutte le cose, sotto vi era la vera ragione.
Egli era al corrente che Hikari fosse una bambina speciale.
Ma la povera ragazza, non sapeva nulla.
Come dicevamo, ogni venerdì, Hikari, andava a trovare l'anziano signore del negozio d'antiquariato con l'intenzione di portargli un mazzo di fiori.
Egli, infatti, aveva un debole per i ciclamini e la ragazza, presasi a cuore Eichi, si preoccupava della sua felicità.
Era un uomo buono.
E lo era sempre stato con tutti.
Per questo la madre di Eichi, appena nato il figlio, gli diede questo nome.
Eichi in Giapponese vuol dire "Saggezza" e la sua amorevole madre voleva che il suo prezioso bambino crescesse bene e diventasse un uomo buono come il marito.
E' una curiosa coincidenza, l'uomo si chiamava Eichi Furui, nonché "Saggezza Antica" ed è diventato, forse spinto dal padre archeologo, il proprietario di un negozio d'antiquariato.
Eichi conosceva qualunque storia riguardasse gli oggetti che esponeva o metteva in vendita ed, ogni tanto, animava i pomeriggi di Hikari raccontando proprio queste piccole storie.
Hikari raggiunse, finalmente il negozio e vi suonò il campanello.
Subito Eichi accorse alla porta e la aprì, lasciando, con gentilezza, che la ragazza entrasse.
Il dolce uomo si tenne gli occhiali ed, avvicinandosi, squadrò per bene la ragazza.
Accennò un sorrisetto furbo e le rivolse uno sguardo dolce.
<< Ah! Sei tu, mia cara. >>
Hikari si mise a ridere.
<< Certamente, sono venuta a portarle i fiori come ogni venerdì. >>
Il povero vecchietto assunse un'aria pentita.
<< Ti prego di scusarmi, è che ormai ho una certa età e la mia vista potrebbe essere paragonata a quella d'una talpa... >>
Si grattò il capo con aria imbarazzata ma Hikari gli prese il polso con fare premuroso.
<< Non c'è bisogno di scusarsi. Piuttosto, perché non andiamo a sederci, così ci riposiamo le gambe? >>
La ragazza prese a correre sorridente verso il piccolo divanetto posizionato all'interno della camera di Eichi.
Sì, perché lui oramai viveva lì accanto.
Aveva una casa collegata al negozio.
Hikari si avvicinò, dunque, al vaso sopra al tavolino e lo sollevò, portandolo verso il bagno.
Gli diede una sciacquata e lo asciugò, poggiandolo al suo posto.
Vi versò un po' d'acqua e vi mise i ciclamini, con cura, immergendoli nell'acqua fresca.
Si lavò le mani.
Dopodiché corse in cucina.
Era una ragazza molto frenetica e non sapeva stare ferma, così sfruttava il suo carattere per far favori alle persone.
Mise, quindi, l'acqua a bollire e scelse due essenze per il Thè, che avrebbero bevuto in seguito sul divanetto.
Si adagiò sulla sedia, aspettando che l'acqua si riscaldasse e si resse, esausta per la corsa, la sua testa con il palmo della mano.
Eichi aveva detto che le avrebbe raccontato un'altra storia.
Questa però non era una semplice leggenda, ma una pura verità sebbene incredibile.
Ad un tratto sentì la voce dell'anziano signore animarsi pian piano.
<< No, la prego! Non mi faccia questo! Riporti indietro l'ordine, non sono stato di certo io a chiedere di quello...!! >>
Di quello cosa?
Hikari iniziava ad insospettirsi.
Perché il suo adorato Eichi urlava in quel modo assurdo?
Eppure non aveva mai alzato la voce, o almeno da quando lo conosceva.
Corse verso la camera dell'anziano amico e si nascose dietro la porta.
<< No! La leggenda! Non voglio essere la causa della distruzione universale! Riportate subito indietro quel coso! >>
Eichi cominciava a disperarsi.
<< La prego... Le restituirò tutti i soldi appena potrò, ma disdica l'ordine! >>
Cosa stava succedendo?
Distruzione universale?
Ma è un'assurdità!
<< Lei non capisce... I-io sono solo un anziano signore... N-non posso sopportare un tale peso! I-io... >>
Hikari sussultò ai sonori singhiozzi di Eichi.
<< E-Eichi? Che succede? Perché piange? >>
Il vecchio ruotò la testa e si pietrificò alla vista della sua preziosa Hikari.
<< M-ma tu? Tu hai sentito tutto? >>
<< Non proprio tutto, ma tanto da sapere della distruzione universale... Cos'è questa storia? >>
Eichi si stranì.
<< Niente che ti possa interessare. Sono affari commerciali, niente di più. >>
<< M-ma... >>
<< Lascia perdere, è una lunga storia. Sono costretto a lasciar correre. >>
Hikari lo guardò interrogativa.
Ma cosa stava accadendo?
Decise lo stesso di lasciar perdere questa stupida storia.
E poi, pensiamoci, non poteva che essere uno scherzo!
Tornò, sospirando, in cucina dove notò con sollievo, che l'acqua bolliva.
La versò in due tazze e ne mise, all'interno, le due essenze per il sapore.
Si diresse, nuovamente, verso la camera da letto e si chiuse la porta dietro le spalle.
<< Beva, Eichi. Magari non ci pensarà più. >>
<< Lo trovo improbabile. Comunque, grazie mille, cara. >>
Hikari aguzzò gli occhi e lo guardò con uno sguardo carico di curiosità.
<< Non posso proprio sapere cosa sta accadendo? >>
<< No, non puoi, cara. Mi dispiace. Il massimo del quale puoi essere al corrente è che d'ora in poi dovremo stare attenti sempre. >>
<< Mi accontenterò di questo... >>
Mugugnò delusa.
L'atmosfera grigia venne colorata dalle risate di Eichi che rimbombavano dentro la stanza.
<< Eheheh! Ragazza mia, assomigli proprio a tuo nonno, quando fai questa espressione! Ah, che bei tempi... >>
<< Conosce mio nonno? >>
Chiese confusa.
<< Naturalmente, ero il suo migliore amico! >>
Hikari rimase scolvolta.

ANGOLO DI LELLY:
Eccomi tornata con un...
Deludente capitolo?
Eh, già.
Il massimo che ho potuto fare è questo.
Spero vi sia piaciuto come inizio.
Vi intriga?
Meglio.
Non vi intriga?
Pazienza, mi rassegnerò. ù_ù
Ringrazio moltissimo chi ora sta leggendo questa frase.
Fatemi sapere se vi è piaciuta e se il caso di continuare.
Baci,
Lelly99

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Ancora segreti ***


ANCORA SEGRETI:

 
Cosa? Hikari non poteva di certo crederci.
Come poteva essere che il vecchio Eichi fosse il migliore amico del suo adorato nonno?
Era assolutamente impossibile!
Perché allora non l'aveva mai fatta entrare nel negozio?
Perché le aveva privato la possibilità di incontrare il saggio proprietario?
Troppe domande, neanche uno straccio di risposta.
Decise di chiarire l'enormi lacune che l'inaspettata affermazione aveva lasciato nella mente della giovane ragazza.
<< Eichi, perché? >>
L'anziano mostrò un'espressione confusa.
<< Cosa, mia cara? >>
<< Voglio sapere immediatamente il motivo per il quale il nonno mi vietava di entrare qui. >>
<< Ma per il tuo bene, è naturale. >> affermò convintissimo e non per niente sorpreso.
<< Come? >>
<< Certo, Hika-chan, è ovvio. Tuo nonno non voleva che scoprissi d'essere la prescelta.. >>
Hikari sobbalzò.
La prescelta?
Ma cosa significava?
<< Scusi, Eichi, chi sarei io? >>
L'uomo sospirò.
Non poteva dirle tutto ciò che sapeva, avrebbe solo peggiorato la situazione.
Avrebbe, inoltre, potuto cambiare il corso del tempo; ma, soprattutto, avrebbe messo in pericolo la vita della sua adorata Hikari.
E ciò è improponibile.
Perciò si convinse che, per l'ennesima volta, sarebbe stato meglio tacere.
La verità, tanto, torna sempre a galla.
<< Il tempo garantirà le risposte che io non sono autorizzato a conferire. >>
La ragazza sboffò irritata.
<< Uffa! Sempre il solito... >>
Il saggio accennò un sorrisetto compiaciuto.
<< Ragazza mia, ricordatelo sempre, la curiosità uccide. >>
Con questa frase la lasciò in sospeso e si congedò.
Hikari scoccò un'occhiata fugace al suo fidato orologio da polso e fermò Eichi sotto lo stipite della porta.
<< Signore, devo scappare a casa! Sono costretta a salutarla. >>
<< Certamente, Hika-chan, ti ringrazio della visita. Come sempre è stato un piacere. Tornerai domani? >>
<< Non lo so, può darsi. Il tempo garantirà le risposte che io non sono autorizzata a conferire... >>
L'uomo scoppiò a ridere.
<< Come sei spiritosa. Mi dispiace molto di non poterti dire niente per ora. >>
<< Non importa, Eichi. Tanto prima o poi lo saprò anch'io, no? >>
Eichi annuì.
Hikari corse fuori dal negozio.
<< Ma certo, cara. Certo che ne verrai a conoscenza. >>
Un sospiro si udì in casa Furui.
Nel frattempo, Hikari tornò nella sua piccola dimora.
Non si era accorta del tempo che scorreva ed, in un battibaleno, si ritrovò a dover preparare la cena al suo fratellino Daichi.
I genitori erano all'estero per lavoro e non sarebbero tornati prima del Natale.
<< Daichi! È pronto, vieni! >>
Un ragazzino sui cinque anni fece capolino da dietro la porta.
<< Onee-chan, cosa mangiamo? >> domandò con la sua esile vocina.
Hikari rise.
Si abbassò all'altezza del bimbo e gli rispose.
<< Oggi ho preparato un Ramen veloce veloce. Sono sicura che ti piacerà. >>
La ragazza baciò la fronte al fratellino.
Daichi esultò e saltò sulla sedia accomodandosi.
Hikari porse la porzione di Ramen al piccolo e, dopo aver preso anche la sua ciotola, si sedette di fronte a quest'ultimo.
Ringraziarono il Signore per la buona cena e incominciarono a mangiare garbatamente.
Appena finito Daichi si avvicinò alla sorella e le tirò la manica.
<< Hi-tan, giochi con me? >>
<< Non posso, Dai-chan. Ho molto da studiare per lunedì ma ti prometto che, non appena finirò, giocheremo alle costruzioni. Sei d'accordo? >>
<< Sì! Grazie! Ti voglio bene, Onee-chan! >>
La ragazzasiincamminò versolasuacameraesi sedette dinnanzi la scrivania.
Tirò fuori i libri dall’interno dello zaino, li poggiò sul piano e sfogliò le pagine di quest’ultimi.
Ci vollero ben tre ore prima che terminasse di svolgere i compiti assegnatele per la settimana a seguire.
Si sdraiò sul letto, esausta, nel tentativo di rilassarsi un attimo e prese in mano il suo manga preferito, Gakuen Alice.
Cominciando a leggere, si promise che l’indomani avrebbe acquistato il penultimo volume; infatti, per la sua sfortuna, l’intrigante storia d’amore tra i due protagonisti stava volgendo al termine.
Per questo di lì a poco avrebbe dovuto cambiare manga e di conseguenza affezionarsi a nuovi ragazzi ed alle loro romantiche esperienze.
Eh già, lei andava matta per il genere shōjo.
Smise di leggere e si rimise seduta sulla sedia per intrattenersi un po’ con il suo Nintendo DS quando, improvvisamente, una piccola figura le montò sulle spalle.
<< Onee-chaaaaaan! Avevi promesso che avresti giocato con me alle costruzioni! Bugiarda! >>
Il povero piccolo Daichi scoppiò a piangere, profondamente deluso, dal comportamento della sorella, che non l’aveva mai tradito.
Il bimbo corse con affanno in salone, si lasciò cadere sul sofà bianco di pelle ed accese la TV nel tentativo di distrarsi e fare in modo che la sorella si scusasse con lui.
Hikari sbuffò stanca e leggermente irritata.
Sentendosi tremendamente in colpa decise di raggiungere il fratellino nel salotto.
Spense il Nintendo DS, lo poggiò accanto ai libri, che più tardi avrebbe riposto nello zaino, ed, a passo svelto, si piazzò di fronte a Daichi.
Il piccolo, nonostante la televisione sintonizzata su Neko TV, il suo canale preferito, aveva ancora gli occhi gonfi e piangenti nascosti dietro le sue braccia conserte.
I suoi piccoli singhiozzi si udivano appena da dietro il sofà, dove la nostra eroina si stava disperatamente incolpando di tutto.
D’un tratto Hikari intervenì.
<< Dai-chan, per favore non piangere, piccolino! >>
L’offeso bimbo fece cucù da dietro le sue esili braccia e guardò la sorella con aria sorpresa.
<< Ma tu me l’avevi promesso! Allora ‘Nikam’ e ‘Matsune’ sono più importanti di me?! La verità è che tu non mi vuoi bene..! >>
Hikari, ferita, cercò di far ragionare il fratellino.
<< ‘Nikam’ e ’Matsune’? Ah Ah Ah!! Si chiamano Mikan e Natsume.. Cooomunque non è questo il problema. Il punto è che me ne ero scordata: ero sfinita dopo aver concluso Storia, Geografia e Matematica.. Io ti voglio bene, anzi benissimo perché sei il mio piccolino.. >> gli diede un buffetto sulla guancia << ..e credimi, non ti farei mai un torto simile volontariamente! >>
Daichi, non ancora convinto controbatté.
<< Se tu mi ascoltassi ‘più bene’ quando parlo tu non ti scorderesti di giocare con me.. >>
<< Hai ragione, scusami, non accadrà più. Mi dispiace! >> gli disse seriamente pentita.
Il piccolo si scaraventò tra le braccia della sorella e l’abbracciò.
<< Prometti che domani giocherai con me! >> disse infine Dai-chan.
<< Certamente, te lo prometto! >> gli sorrise.
I loro sguardi si incrociarono e le smorfie della loro faccia li fecero scoppiare a ridere.
Hikari, fissata con la grammatica della sua lingua, non scordò l’abominevole errore del fratello e lo corresse.
<< Daichi, comunque, non si dice ‘più bene’, ma ‘meglio’. È importante saper parlare bene.. >>
Purtroppo il ricevente della correzione grammaticale non volle nemmeno ascoltarla, continuando a fare di testa sua.
<< Ora andiamo i camera, sono le 21:00. Ricordi per caso che dobbiamo andare a dormire a quest’ora? Cerca di fare ‘PIÙ BENE’ il lavoro di sorellona.. >> replicò con aria provocatoria.
<< Come farò con te?! >> sospirò con aria frustata << Dai, andiamo a letto.. >>
Si diressero verso la loro camera e si misero a dormire fino a quando alle 4:37 del mattino non accadde qualcosa di terribile.
 
ANGOLO DI LELLY:
Scusatemi se non sono stata molto attiva negli ultimi tempi..
Ma che dico? Non mi faccio vedere da un saaaaacco di tempo. ç_ç
Il fatto è che tra esami di terza media e libertà delle vacanze, ho totalmente dimenticato di scrivere… ARG!!
Vorrei sprofondare sottoterra in questo istante… o.O
Vi prego perdonatemiiiiiiiii!!
In mia discolpa vi dico che sto scrivendo il terzo capitolo.. xD
Spero con tutto il cuore che qualcuno mi stia ascoltando, o leggendo, è uguale.. ^^”
Vabbé, dopo il mio delirio mi congedo e vi lascio in attesa del prossimo capitolo.
Grazie a tutti coloro che seguono questa e la Fic di Alice Academy (eheheh, sono proprio fissata come Hikari..)
Ok, basta, ciauuuuuuuuuuuuuuuu!! :)
Lelly99 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1254492