What you have been looking for...

di scorpy
(/viewuser.php?uid=8701)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A normal girl or Cinderella? ***
Capitolo 2: *** Complications ***
Capitolo 3: *** Violent Collision ***
Capitolo 4: *** Unusual partnerships ***
Capitolo 5: *** Oh Romeo, Romeo... ***
Capitolo 6: *** SECRETS AND CONFESSIONS ***
Capitolo 7: *** No invisible ***



Capitolo 1
*** A normal girl or Cinderella? ***


What you have been looking for …

 

 

Cap. 1  A normal girl or Cinderella?

 

 

 

C’è posta per te…

 

Un animoticon  sul desktop accompagnata da un jingle indica l’arrivo di un messaggio.

 

Ciao, io sono Sayuri, una ragazza di Kanagawa, come tante altre, una di quelle che odiano la divisa di scuola alla marinara per il modo crudele in cui ti fanno accorgere che tu non avrai mai le gambe o il fisico di Heidi Klum, quelle che amano rimpinzarsi di pop corn mentre stai vedendo l’ultimo film del tuo attore preferito, o quelle che sognano il principe azzurro (perché alla fine tutti ci sperano! E non dite di no! nd Autrice) insomma una ragazza comune, almeno apparentemente.

 

Infatti non sono per niente come tutte le altre ragazze della mia scuola, spesso così civette e banali. 

Non per vantarmi, ma penso di distinguermi dalle altre per la mia intelligenza, preferisco un libro allo shopping sfrenato che le altre avrebbero praticato per ore e ore. Non sono una di quelle che perde la testa per un ragazzo solo per il suo bel visino o perché  l’idolo della squadra della sua scuola. No, niente di tutto questo.

 

Solo che proprio il mio, tra virgolette, anticonformismo, spesso costituisce un problema. Non è facile essere accettata dalle mie coetanee per il mio modo di fare, molti mi credono snob unicamente per il fatto che non mi trovo a mio agio a parlare solo dell’ultimo paio di scarpe o del colore migliore del rossetto. Mi hanno sempre considerata cinica e distaccata e col tempo ci ho fatto l’abitudine tanto che mi sono immedesimata nel mio personaggio, anche se in fondo sono una grande sognatrice.

 

-“Sayuri! Sbrigati, devi andare a scuola!”- urla mia madre dal piano di sotto.

 

La signora Sakemoto, cioè mia madre, è una donna semplice che ha cresciuto la sua unica figlia, cioè io, da sola. Il signor Sashita, mio padre, faceva il marinaio per un’azienda straniera. Restava lontano per giorni e giorni, ogni volta mia madre si prometteva che quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe visto partire, ma poi puntualmente arrivava il giorno degli addii.

 

Per me, il giorno del suo ritorno era il più bello della mia vita. Mi portava sempre tantissimi oggetti strani proveniente da ogni parte del mondo e poi subito partiva con il resoconto della sua ultima avventura. Inventava sempre storie bizzarre e anche se sapevo che almeno la metà delle cose erano inventate, le ascoltavo con piacere, mi facevano ridere. Parlava sempre di grandi palazzi, di diversi stili di vita e di bellissime terre, ma poi concludeva dicendo che la sua avventura preferita era il viaggio che l’avrebbe portato a casa, dai suoi tesori.

 

Purtroppo il suo ultimo viaggio non riuscì a portarlo  a termine… una burrasca colpì la nave dove era imbarcato. Lo trovarono dopo 2 giorni in mare, morto.

Quello successivo alla morte di mio padre fu un periodo d’inferno per entrambe, mia madre fu distrutta dal dolore, ma non meno io che allora avevo solo 9 anni e che mi ritrovai ad occuparmi di mia madre.

 

-“Sto scendendo!!!”- urlo di risposta anche se mi affretto a controllare la posta elettronica.

 

Posta in arrivo-  dico tra me -  leggi.

 

È  lui… Lakers07.

 

Toc toc, disturbo? Sono il messaggio più dolce del mondo, dallo a dieci persone entro le dieci di sera e riceverai un T.V.B.  Cancellami e cancellerò dalla  tua Vita una persona molto importante non rompere questa catena e fai Copia incolla!”

 

-“Che scema!”- ed io che mi aspettavo qualcosa di diverso che una stupida catena di Sant’Antonio!!!

 

Ma poi… un altro messaggio.

 

 

Ehi Elizabeth, credevi davvero che ti avrei mandato solo una banale catena? Non sono proprio il tipo! Cmq scusami per ieri, non ti ho risp perché ero fuori con amici, ma come vedi appena ho ricevuto la tua mail ti ho risp,  e così eccomi qui!!! Sai, stiamo molto impegnati con il club e appena possiamo ce ne andiamo a far baldoria. Tu che mi dici di bello? Stanotte ti ho sognata, sai? Non è buffo! Adesso ti starai chiedendo come ho fatto a sognarti se non ci siamo mai visti! Nel sogno ti vedevo solo in lontananza ma sapevo che eri tu, dovevi essere per forza tu, la ragazza più bella tra tutte quelle che c’erano!!!!!! Spero che il mio sogno si avveri presto……..”

 

Ormai è un po’ di tempo che mi sento con questo Lakers07, ci siamo conosciuti su una chat comune, aperta a tutti, ci trovammo a parlare per caso e rimanemmo tutta la sera incollati allo schermo.

L’indomani ritornai di nuovo nella stessa chat-room, quasi non ci speravo ma anche lui era lì, mi stava aspettando…

Da allora tutti i giorni ci scriviamo, non ci siamo mai visti ma è come se ci fossimo conosciuti dall’infanzia!

 

-“Sayuri, sei ancora qui? Muoviti, scendi”- urlò mia madre entrando in camera come una furia –“stai sempre incollata a quello stupido coso”-

 

-“Quante volte ti ho detto che devi bussare? E poi sono pronta devo solo infilare la giacca!”- esclamo mentre tento di coprire il display per non far leggere a mia madre.

Faccio il più veloce possibile per non sorbirmi la predica di mia madre su quanto fosse dannoso l’uso del Pc, decido così di stampare l’e-mail per riuscire a leggerla in un luogo con più privacy, inforco gli occhiali e…

 

-“Ma Asuka?”-

 

-“E’ ancora a letto, passa un’amica a prenderla!”- sento come un eco lontano.

 

Tsé, un’amica! Beh beata lei… -Penso mentre mi chiudo  la porta alle spalle.

 

Asuka è mia sorella, beh la mia sorellastra in effetti. Mia madre qualche anno dopo la perdita di mio padre aveva incontrato Toshio, un uomo interessante che stava crescendo sua figlia da solo come lei.

Per me il mio secondo padre è il meglio che mi poteva capitare. Conoscendo i gusti di mia madre mi aspettavo minimo un artista politicamente impegnato nella lotta contro la caccia alle balene, invece è un uomo assennato, responsabile e l’unica sciocchezza che ha commesso nella vita, a mio avviso, è stata quella di sposare mia madre.

 

 -“Mamma, io vado!”- dico mentre mi accingo ad andare a scuola.

 

Frequento il primo anno del Ryonan, questa è solo la seconda settimana dall’inizio della scuola e già ne sono stufa. Tutti mi considerano soltanto la cervellona perché ho avuto la media migliore tra tutte le matricole. Non è semplice gestire la tua vita quando sei sempre etichettata in un certo modo!

 

Per fortuna  c’è qualcuno che mi capisce…

 

-“Ehi Sayuri, perché oggi non saltiamo scuola?”-

 

Yoko è la mia migliore amica, se non l’unica!!! Lei è quella che tutti definiscono una tipa fuori dal comune. Impegnata in trentamila progetti e di un anno più grande, finisce sempre col cacciarsi nei guai, ma poi ne esce miracolosamente pulita per la sua capacità di convincere tutti. È  un tipo molto carismatico e allegro, ma soprattutto disinibito, non ha paura di niente e non teme mai di dire la sua. È  un’anticonformista per vocazione e finisce sempre per litigare con i suoi o con tutti quelli che lei definisce “bigotti senza spina dorsale”. Una giornata con lei equivale davvero a una giornata di lavoro però sa come farti divertire.  Molti si chiedono come quel vulcano di Yoko può essere amica a quella ragazza così silenziosa e solitaria. Beh, come si dice, gli opposti si attraggono!

 

Lo so, non dovrei buttarmi giù così, Yoko non fa che ripetermelo, ma ormai sono cosciente di quello che pensano gli altri di me e allora perché dovrei far finta che non è così?

 

-“Sei impazzita? È solo la seconda settimana di scuola e tu già vuoi bigiare? No, non se ne parla”- rispondo senza dare importanza alla sua proposta mentre entro nel cortile della scuola dal cancello principale. Ormai ci sono abituata visto che un giorno si e uno no mi chiede di saltare la scuola.

 

-“Dai, ti prego!!!! Oggi ho quella bacchettona della prof di inglese! Sai che mi odia!”- mi supplica lei.

 

-“Certo che ti odia! Il primo giorno di scuola volevi fare una colletta per comprarle uno shampoo antiforfora e una tintura per capelli!”-

 

-“Beh, ne avrebbe proprio bisogno!”-  dice indifferente.

 

Faccio solo una smorfia per risponderla mentre sono intenta a riprendere la lettura della mia adorata e- mail.

 

-“E’ lui?”- chiede Yoko arricciando il naso, come fa sempre quando è curiosa.

 

-“Si”- rispondo secca.

 

-“Il basketman?”-

 

-“Si”-

 

-“Che dice?”- chiede lei interessatissima.

 

-“Niente”-

 

-“Beh, credo sia più di niente se stai ridendo come una scema! Su forza dai qua!”- mi dice strappandomi la letterata mano mentre io rimango sbigottita.

 

-“Ehi…ho diritto o no alla mia privacy?”-

 

-“Privacy? Senti bella  io conosco tutto di te, dai tuoi segreti più intimi ai momenti più imbarazzanti… e credi ancora di avere una privacy?”-

 

Ci penso un po’ su. In effetti…

 

Se prima io avevo riso come una scema non è niente in confronto a Yoko, sembra estasiata…

 

-“E tu questo lo chiami niente? Ma è fantastico!”- sbotta.

 

-“Shttttt! Vuoi abbassare la voce o vuoi che lo sappiano tutti!”-

 

-“Beh, che male ci sarebbe!”- risponde innocentemente lei con una faccia tosta incredibile –“ la mia amica Sayuri ha un ammiratore segreto, e allora?”- come se fosse la cosa più comune al mondo.

 

-“Ti sbagli, Elizabeth ha un ammiratore segreto e non Sayuri! E poi lui non è un ammiratore è solo … un amico.”- dico in imbarazzo.

 

-“Stanotte ti ho sognata… spero che ci vedremo presto”- scimmiotta lei.

 

-“Spero che il mio sogno si avveri…”- puntualizzo io, è diverso!!!

 

-“Si va bè fa lo stesso! Allora quando hai intenzione di incontrarlo?”-

 

-“Non ci penso proprio!”-

 

-“Come non ci pensi proprio! Il tuo principe azzurro ti dichiara il suo amore e tu lo mandi a fare un giro!”- si  scandalizza lei, che non capisce. Come faccio ad incontrare un ragazzo conosciuto in chat quando tra un po’ arrossisco anche alle interrogazioni in classe?

 

-“Non è il mio principe azzurro, come devo spiegartelo!!! E non urlare che ci sentono tutti. È la mia seconda settimana, non vorrei già dare spunti per prendermi in giro!”-

 

-“Va bene”- dice rassegnata Yoko, ormai sa che prima o poi riuscirà a farmi uscire dal mio guscio, è la sua missione da quando avevo l’età di 13 anni- “Allora, sai già a che club iscriverti?”- cambia argomento.

 

-“Veramente non ne ho idea, so solo che vorrei fare qualcosa in cui non ho bisogno del mio cervello!”-

 

-“ Vuoi giocare a bocce? Sai che non abbiamo ancora questo club. Potresti fondarlo tu però!”- dice scherzando.

 

-“Hai capito in che senso! Scema!”- dico guardandomi un po’ intorno.

 

La nuova scuola mi mette un po’ di ansia. Sarò paranoica ma sembra che tutti si aspettano che da un momento all’altro faccia un passo falso, niente passa in osservato, in più essere la sorella di Asuka non è facile, non lo è mai stato.

 

Asuka è la ragazza più popolare della scuola, ammirata da tutti, bella e intelligente, insomma perfetta, l’esatto opposto mio. Anche io, a modo mio sono popolare, molti mi conoscono come “sorella di Asuka”, altri come il genio matematico ma nessuno si preoccupa di andare oltre e  tanto meno io mi espongo. Non immaginate però che tra di noi ci sia un cattivo rapporto, questa non è la favola di Cenerentola. Solo che frequentiamo posti e amici diversi, e non abbiamo interessi comuni.

 

-“Ho un’ idea!”-  esclama Yoko con uno strano bagliore negli occhi, facendomi prendere un colpo.

 

-“Qualsiasi cosa sia la mia risposta è no!”- dico sapendo che ha sempre idee strampalate. Ma lei nemmeno bada più a quel che dico. In questi momenti di  cosiddetta “ispirazione”, in realtà, non bada a nessuno.

 

-“Perché non ti iscrivi al club di teatro? Dai potremmo stare insieme! Quest’anno mi hanno affidato anche la co-regia, pensa un po’!”- chiede tutta entusiasta ma come risposta non avrà la reazione che si aspetta.

 

-“Per caso hai qualche patologia degenerativa del sistema nervoso o sei solo pazza?”- rispondo sarcastica alla mia cara amica.

 

-“Perché? È un’ ottima idea! Pensa: noi due insieme, io regista, tu puoi curare sempre la sceneggiatura, tra parentesi è giusto che tu sappia che ho consegnato già una tua bozza, già sono pazzi di te,  e poi se ti piacerà potrai sempre recitare e vincere la paura del pubblico, e poi non ci viene mai nessuno agli spettacoli di fine anno,  quindi non devi temere, se magari ti viene un vuoto momentaneo e sbaglierai non sarà incisivo sulla tua vita sociale! Tanto quella peggio di così non può andare!”- spara sincera.

 

-“Che bozza? Dove l’hai presa?”- sono infuriatissima!!! Sa che non deve coinvolgermi in queste cose.

 

-“Dettagli!- tenta di cambiare argomento- “Il punto è che puoi finalmente aprirti e far vedere alla gente di che stoffa sei fatta e che la tua vita non è solo sui libri! E dai ti prego!!!”- dice assumendo l’espressione di cane bastonato.

 

Sono un po’ perplessa. Le motivazioni di Yoko sono più che valide solo che io sono la persona più timida del mondo e non so se sono in grado di recitare. Però il fatto che Yoko è con me è di gran conforto.

 

-“E se poi non so recitare?”- chiedo esitante.

 

-“Non preoccuparti, piccola, hai davanti a te una grande artista!”- esclama lei felicissima, sa che ormai mi ha  in pugno. E me l’ha fatta un’altra volta!

 

-“Allora ok, ma se vedo che non funziona mi ritiro il giorno stesso”- preciso. Non sono mica un kamikaze!!!

 

-“Affare fatto”- mi dice stringendomi la mano –“Hey, ma adesso dove vai?”- mi chiede mentre io mi dirigo verso la scuola.

 

-“Devo cercare il mio senpai. Mi accompagni?”-

 

-“Credevo che potevo esserlo io.”- chiede confusa.

 

-“Lo speravo anch’io, ma la tua adorata prof. Di inglese ha rifiutato la mia richiesta e ha detto che un elemento come te finirebbe solo per condizionarmi in modo negativo.”- rispondo divertita, sapendo che ora sarebbe seguita una delle sceneggiate alla Yoko. E infatti così è stato.

 

Quando poi la mia amica si è ripresa, dopo mille imprecazione sulla povera prof di inglese,  finalmente l’attenzione ritorna su di me.

 

-“Chi ti ha affidato quella serpe, viscida, infime, rugosa, infame …”- chiede disgustata.

 

-“Yoko, ho capito il concetto”- interrompo la sfilza di epiteti che le sta assegnando – “indovina un po’?”- dico depressa.

 

-“Quel secchione, brufoloso, tappo di Kuno Toshita!”-  dichiara sgomenta mentre si porta la mano verso la bocca.

 

-“No! Sei impazzita!”- dico allibita, ha pensato davvero al peggio –“Hiroaki koshino, terza…”- dico mentre faccio scorrere il dito sulla bacheca all’entrata –“G!”-

 

-“Ah beh, pensandoci forse sarebbe stato meglio Kuno!”- sentenzia lei.

 

-“Sai, lo sto pensando anch’io!”-ancora più avvilita- “ Però grazie per il sostegno morale!”-.

 

Raggiungo la classe del mio senpai e lo trovo lì, tronfio insieme ai suoi amici.

 

Conosco Hiroaki Koshino dall’età di sei anni. Ho frequentato sempre la sua stessa scuola, manco a farlo di proposito,  anche se in pratica non ci conosciamo affatto. Ci ignoriamo del tutto, veramente è lui che mi ignora completamente, come se io non esistessi, solo perché alle medie inconsapevolmente gli ho fatto fare una figura misera. Credo che sia meglio così, in fondo io l’ho sempre considerato un pallone gonfiato e lui, se ricorda che esisto, una secchiona, come tutti gli altri.

 

-“Cosa c’è?”- mi dice lui notando la presenza di due ragazze alla porta. Ma no, sa parlare, e io che credevo che grugnisse solamente!  –“ Sendoh, secondo me queste due sono qui per te!”-

 

Se conosci Koshino, devi per forza di cose conoscere Akira Sendoh. Classico bel ragazzo, bravo negli sport, popolare, ambito dalle ragazze, della stessa pasta di Koshino, forse un po’ meno stronzo, perché Koshino è davvero imbattibile. Il principino della scuola si è trasferito a Kanagawa all’età di 12 anni e già tutti stravedevano per lui. Quando arrivò alle medie provavo una sorta di curiosità per il nuovo arrivato, curiosità che ben presto si affievolì, non appena vidi che le sue amicizie erano dirette altrove: cheerleader, sportivi, e ragazzi popolari, niente di più banale. Inoltre divenne il miglior amico di Koshino e, beh… i nostri rapporti erano già crollati quindi non avevo alcuna speranza di fare amicizia.  Così mentre io mi dedicavo a cose definite noiose e inutili dai suoi compari, come il club di poesia e di pittura, ed ero all’ultimo gradino della gerarchia sociale della scuola, lui spopolava con il club di basket ed era il re dell’istituto.

 

-“Ehi Kosh, stamattina hai fatto colazione con candeggina e una spruzzatina di limone?”- interviene Yoko. Quelli come lui la divertono particolarmente, si credono i padroni della scuola, degli dei in terra e lei ama prenderli in giro. Ha una curiosità particolare per Koshino, una sorta di amore odio.

 

-“Yoko, passate bene le vacanze?”- chiede Sendoh innocentemente, pensando di deviare il discorso tra il suo amico e la sua acerrima rivale. Però non ha fatto altro che peggiorare le cose. Tutti sanno che Yoko ha dovuto spostare le vacanze per un piccolo scoop che ha coinvolto suo padre.

Il padre di Yoko è un importante imprenditore impegnato in politica e un giornale scandalistico aveva diffuso la storia che lui avesse tradito la moglie con una modella americana, invece era solo una stupida frottola anche se molti pensavano ancora che fosse vero. Per vendicarsi il padre di Yoko ha querelato il giornale facendogli sborsare la bellezza di 7 milioni di dollari.

 

-“Già, trascorse bene?”- dice Koshino con la vittoria dipinta in faccia.

 

-“Con tuo amaro dispiacere, si.”- risponde tranquilla,  soddisfatta per non aver colto la provocazione.

 

-“Tu sei?”- chiede lui rivolgendo l’attenzione a me e facendo finta di non conoscermi. Idiota!

 

Dopo questa piccola conversazione ho la conferma che i due compari sono dei gran bastardi, due vere carogne. Una prova concreta di quello che pensava di loro.

 

-“Sayuri . Sei il mio senpai”- dico secca – “purtroppo”- aggiungo avvilita in un modo un po’ buffo,  cosa che fa un po’ incavolare il presuntuoso che ho davanti ma che fa sbellicare dalle risate Sendoh e gli altri suoi amici  - “Devo consegnarti il mio libretto scolastico”-

 

-“Io il tuo senpai, perché tutte a me!!!”- si lamenta Koshino –“ tante belle nuove entrate e a me chi capita… vabbé lasciamo stare”- aggiunge come se io non fossi lì.

 

Beh, non è il massimo della delicatezza, questo è certo.

 

-“Che stronzo!”- mormoro sotto voce ma evito quei faccia a faccia che piacciono tanto a Yoko.

 

-“Guarda che non è il massimo nemmeno per lei avere un de-celebrato come te come senpai, caro Koshino! Tienilo d’occhio il suo libretto, così vedrai cosa significa per una volta non essere mediocre!!!”- interviene

Yoko al cui intervento seguono le risate dei suoi amici.

 

 –“Andiamo”- mi dice, cosa che io accetto di buon grado, sparire dalla vista di quel bastardo del mio senpai mi sembra la proposta più sensata che mi abbia mai fatto.  Se l’è presa addirittura più di me.

 

-“Non dargli ascolto”- continua lei credendo che le parole di Koshino mi abbiano ferito.

 

-“Oh, non preoccuparti, credi davvero che mi possa interessare quello che pensa Hiroaki koshino o un Akira Sendoh che non sanno far altro che giocare a basket!”- dico convinta, visto che è quello che mi ripeto ogni volta. In realtà non so se non mi interessa veramente, all’inizio ci rimanevo male ma adesso credo di averci fatto l’abitudine e non gli do tanto peso.

 

-“Come puoi parlare così? E poi anche il tuo Lakers gioca a basket, o sbaglio?”- mi rimprovera –“non è certo parlando male dei giocatori di basket che puoi conquistarlo!”-

 

-“Te lo ripeto, io non voglio conquistarlo!”- ma allora non vuole proprio capirlo-“ E poi… lui è diverso!”-

 

-“Sayuri, sveglia!!! I ragazzi sono tutti uguali!”- si, lo so… ma è bello sognare, no?

 

-“No, non è vero”- protesto io –“ lui è realmente diverso. È leale e sensibile, spiritoso… “-

 

-“Si, e magari  è biondo con occhi azzurri, ha un castello e siede su un cavallo bianco!”- scherza lei. Ma io non mi arrendo.

 

-“No, tutt’altro. Capelli neri e a scuola va a piedi o in metro. Hai indovinato solo il colore degli occhi.”-

 

-“Come fai a saperlo se non lo hai mai visto? Non sai nemmeno il suo nome reale o la scuola che frequenta! Sai solo che è di Kanagawa e che gioca a basket.”-

 

Ha ragione, lo so che ha ragione, ma preferisco aggrapparmi all’idea che Lakers sia stato sincero con me, che lui provi davvero un interesse per me che va oltre l’aspetto fisico o il pregiudizio degli altri nei miei confronti.

Per fortuna la predica di Yoko è finita lì e io non ne ho dovuto parlare. Infatti è piombata in un assoluto silenzio fino a che non abbiamo raggiunto la mia classe. E sinceramente capita davvero raramente e quindi non ho voluto interromperla.

 

-“Adesso devo entrare…”- le dico.

 

-“Ciao, Yoko”- le dice un suo compagno di classe.

 

 

-“Chi è?”- domando subito.

 

-“Hicoichi Aida, un mio compagno di classe. Ragazzo a posto, tranquillo e gentile. La sorella fa la giornalista per una rivista sportiva, sono entrambi appassionati di basket , sa praticamente tutto del campionato scolastico, mi ha fatto una testa così con Sendoh e la squadra del Ryonan…”-

 

-“Ciao Hicoichi”- risponde tranquilla quando lui le è più vicina, è l’unico dei suoi compagni che le va a genio.

 

-“HO TROVATO!!!”- urla Yoko facendo girare tutte le persone nel corridoio. Ecco ci risiamo, un’altra delle sue idee strampalate. –“vieni qui”- mi prende per mano e mi trascina fin sopra alla terrazza. Mi trascina su per le scale saltando i gradini a quattro a quattro, sembra una furia.

 

Mentre io ho ancora il fiatone per la corsa lei attacca con la descrizione del suo piano numero…chi se ne frega tanto sicuramente sarà un’idea strampalata.

 

-“Ascolta, il mio amico…”-

 

-“Chi? Aida?”- chiedo perplessa.

 

-“Giusto, sa tutto, ma proprio tutto sul campionato interscolastico di Kanagawa!”-  mi dice entusiasta.

 

-“Si, ma allora?”- non so dove vuole arrivare ma so che non è niente di buono.

 

-“Il punto è che sa tutto ma proprio tutto sui giocatori del campionato… e il tuo Lakers è tra quelli”- conclude super eccitata.

 

-“Oh, no”- ho capito cosa vuol fare. La sola idea mi fa rabbrividire.

 

-“Oh si, invece”- dice con quello strano bagliore negli occhi.

 

-“No, non puoi e non voglio!”- mi ostino.

 

-“Scusa Hicoichi è un ragazzo a posto e gentile non ti negherà certo un favore!”- tenta di convincermi. Lo sapevo, lo sapevo!!!

 

-“No, non posso andare a chiedergli l’identità di lakers.”- sono in preda al panico, tanto lo so che se Yoko si è messa in testa una cosa la farà, cascasse il mondo.

 

-“Beh, se non lo fai tu lo farò io!”- era quello che mi aspettavo –“Meglio lui che qualcun altro, no?”-

 

E con questo che vuole dire?

 

-“Pensaci, anche il tuo senpai gioca a basket…”- risponde alla mia espressione interrogativa –“Vuoi che lo chieda a lui?”-

 

Oh mio Dio, non starà davvero pensando di farlo!!!!!!!!!!!

 

-“Non azzardarti nemmeno…”- sto per minacciarla ma vengo interrotta nuovamente.

 

-“Le sue richieste di incontrarti si fanno sempre più insistenti, e-mail dopo e- mail. Se noi riusciamo a scoprire la sua identità non ti sentiresti anche tu più sicura?”-

 

-“Ma…”-

 

-“Sapresti se è un maniaco, malato, mentale o se è solo un pervertito, squilibrato, criminale?”-

 

_”Ma…”-

 

-“E poi sapresti se è carino o se è bruttissimo, antipatico, ripugnante”- continua lei imperterrita.

 

-“Ok, ok mi hai convinto!!!”- mi rassegno io.

 

-“Si!!!!!”- esulta lei –“Ma c’è un piccolo problema”- aggiunge titubante.

 

Cosaaaaaaaaa? Adesso esce fuori il piccolo problema!!!!!!!!!!!!!

 

-“Si, insomma, nulla di grave però!”- si affretta a rassicurarmi –“ Per Hicoichi, Akira Sendoh è un dio sceso in terra, oltre a essere il suo capitano e… diciamo che lui è un tipo un po’ ingenuo… si ingenuo è il termine adatto”-

 

-“In che senso?”- chiedo preoccupata.

 

-“Nel senso, che se non stiamo attente lui verrebbe a scoprire tutto, Hiroaki ti renderebbe la vita un inferno e saremmo fregate!!!”-

 

-“Nient’altro!?!”- dico demoralizzata.

 

-“Hmn… no per ora è tutto!”- dice lei tranquilla come se non stessimo rischiando niente…accidenti a lei e alle sue idee strampalate!!! – “ Ma non preoccuparti, ho già in mente un piano!”- dice lei estasiata.

 

-“Ecco, era proprio questo che mi preoccupava!”- dico sarcastica.

 

-“Suvvia andrà tutto per il meglio! Il nostro piano “Scova Lakers” avrà inizio…”-

 

-“Scova Lakers!?! Devi fare sempre l’esagerata e  poi Scova lakers fa schifo…”- ma vengo nuovamente interrotta.

 

Una decina di energumeni sono lì di fronte a noi due, alcuni ci guardano con aria interrogativa, altri con superbia, altri con sorrisi ironici ( Chi sa chi? Nd Autrice) ma forse il pensiero che li accomuna è che cosa ci facciamo noi qui, come se quello fosse il loro territorio.

Con loro c’è anche Hikoichi…

 

-“Ancora tu tra i piedi!”- afferma Koshino  come un rozzo preistorico. Ma la mia amica è troppo esaltata per farsi turbare dalle sue parole. Mi da un leggero pizzicotto sui fianchi, come se volesse ricordarmi del piano e di quanto imbarazzante, ma divertente è cospirare alle loro spalle.

 

-“Si, Koshino… e mi avrai tra i piedi per un bel po’!”-

 

L’unico che sorride è Sendoh, mentre tutti gli altri sono rimasti perplessi mentre io seguo la mia amica che, raggiante, li ha lasciati a bocca aperta sulla terrazza…

 

 

Fine 1 cap….

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

This Web Page Created with PageBreeze Free HTML Editor

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Complications ***


What you have been looking for

 

Cap.2     Complications

 

 

É trascorso appena un mese dalla mia prima settimana nella High School e già ne sono stufa.

I miei compagni di classe, come previsto, non sono riusciti a superare il pregiudizio che gravava su di me e quindi volo ancora basso nella classifica della popolarità del Ryonan. L’accoppiata “occhiali –bei voti” non riscuote molto successo!

                                        

Se non fosse per la pausa pranzo, che trascorro sempre in compagnia di Yoko, credo che mi avrebbero già ricoverata in un ospedale psichiatrico. Io e lei abbiamo scoperto un piccolo posticino in un angolo remoto del giardino, da dove si riesce a vedere il mare e a sentirne il profumo. Sembra di essere in un altro luogo e soprattutto nessuno ci disturba. È diventata la mia Svizzera, il mio luogo protetto in cui trovare pace.

 

Inaspettatamente, anche il club di teatro è diventata la mia ancora di salvezza, in quello che io definisco il mio personale inferno.

Non l’avrei mai detto, anche se Yoko sostiene il contrario, ma è proprio quello che mi ci voleva. È un ambiente così stimolante e creativo che mi sento, per una volta nella vita, a mio agio.

La mia migliore amica è entusiasta del mio piccolo contributo nella “sua grandiosa opera, che dimostrerà la superiorità della sua grande arte!”. Il suo trasporto contagioso mi fa sentire alla grande e non posso far altro che trovarmi d’accordo con lei, anche se devo sorbirmi le sue occhiatacce da te- l’avevo-detto, perché all’inizio ero fortemente scettica.

Anzi, lei con aria da guru ispirato, profetizza che, se io mi mettessi in gioco calcando il palcoscenico e mi estraniassi dalla mia piccola esistenza da studentessa, abbandonandomi nell’estasi del piacere che è fuggire dal proprio io, interpretando un personaggio e amandolo come me stessa, starei ancora meglio!!!

Sarà…ma finora non si è accennato nemmeno una volta al mio debutto da attrice e per questo tiro un sospiro di sollievo. Per adesso il mio ruolo è ascoltare le idee di tutti e provare a metterle su carta, cosa che preferisco e che mi viene più naturale.

 

A contribuire all’entusiasmo generale è il professore che si occupa di allestire lo spettacolo di fine anno, il signor Yamaguchi.

Dopo quasi due settimana dall’inizio delle lezioni, il professor Yamaguchi è arrivato al liceo Ryonan, con un bagaglio pieno di idee e con quella sua aria da ragazzo, per sostituire il vecchio professore di lettere Oishi, ormai in pensione, e per dare una svecchiata al vecchio e obsoleto sistema di insegnamento. La prima volta che si è presentato in teatro stentavamo a credere che fosse un professore!

La maggioranza della popolazione maschile del liceo (studenti e non) lo invidia perché tutte le ragazze sono rimaste colpite dal suo bel aspetto. Oltretutto è anche un professore molto esigente e preparato, cosa che ha contribuito all’odio da parte dei maschietti. Yoko crede che anch’io mi sia presa una cotta per lui, solo perché una volta ho avuto la pessima idea di confidarle che lo trovavo affascinante!

 

Ma tutto questo non basta a dire che la mia vita al liceo fili liscia come l’olio…

 

Si, perché d’improvviso Hiroaki Koshino ha smesso di ignorare la mia esistenza e, in qualità di senpai, ha deciso di rendermi la vita un inferno. Lo trova più divertente. A mio avviso lo fa sentire utile.

 

-“Dovresti fargliela pagare!!!”- Sbotta Yoko, mentre mi lamento delle continue vessazioni del mio più antico rivale. Ormai è diventata una routine.

 

-“E’ il mio senpai, ricordi?”- ribatto. – “ E’ per questo che sono costretta a vederlo quasi tutti i giorni. Altrimenti… se fosse per me io starei a un capo del mondo e lui all’altro!”- confesso rassegnata. –“Poi mi basterebbe solo farlo smettere!”-

 

-“Tu sei troppo buona”- dice come se mi stese insultando – “Dovresti prenderlo a calci in quel suo sedere da giocatore di basket!!! Ecco come dovresti farlo smettere.”- urla provocando la mia risata. Yoko non ha mai mezzi termini o mezze misure.

 

-“Certo!!! Così non farei altro che farlo imbestialire ancora di più!”- concludo io.

 

-“ Ehi, ma non mi avevi detto che oggi avevi umiliato miseramente quell’esserino con i capelli alla Beatles?”-

 

-“No, ho detto di essermi presa una piccola rivincita… è leggermente diverso! “- sottolineo io. in fondo, non è stata tutta opera mia.  –“E poi ho da darti una brutta notizia che lo riguarda e che riguarda anche noi.” – Avrei preferito che tutto ciò non accadesse.

 

-“Come??? Parli si o no???”- mi interrompe mentre sto per perdermi nei miei pensieri. –“ O devo scorticarti la pelle con una pinzetta per sopracciglia rovente, per cavarti da bocca due parole!!!”-

 

-“Ok”- desisto io, così le ho raccontato tutto. Se avessi saputo, stamattina non sarei proprio scesa dal letto.

 

-“Vuoi prima la buona o la cattiva notizia?”- le chiedo da rituale.

 

-“ La buona, ovvio!”- Crede che io stia bluffando oppure non mi ha preso sul serio, crede che io veda sempre il bicchiere mezzo vuoto. Ma questa è una vera tragedia!

 

-“Allora, come tu ben sai, stamattina dovevo consegnare la prima bozza del copione per il club al professor Yamaguchi. Ero parecchio in ansia, perchè il suo giudizio è molto importante per me…”-

 

-“Giusto, il tuo grande e amato prof.!!!”- mi interrompe lei a questo punto del racconto. Facevo meglio a mordermi la lingua!!!

 

-“Se evitiamo commenti inutili…”- le dico irritata. –“Dunque, ero talmente tesa, oltre al fatto che non avevo chiuso occhio per dare un ultimo ritocco al copione, che non ho notato che l’aula in cui mi aveva detto di raggiungerlo era…”-

 

-“Non dirmi che…”- Yoko è al limite delle risate.

 

-“Si”- rispondo io atterrita –“Era proprio l’aula del mio senpai!”- concludo ignorando le sue risate. –“Sono entrata proprio nel momento sbagliato, gli occhi di tutti erano puntati su di me! Koshino già stava parlottando con i suoi compari. Pensavo di aver sbagliato aula. Sono diventata rossa come un pomodoro…ma per fortuna non sono uscita fuori di corsa!!!”-

 

-“Ah signorina Sakemoto, ben arrivata!”- La voce del signor Yamaguchi mi ha riportato sulla terra. Era in fondo all’aula e girava per i banchi.

 

 -“Professore, le ho portato…”- ho iniziato io, per non fare la figura dell’imbecille.

 

-“Un attimo e le dedicherò tutta la mia attenzione…”-

 

 

-“E’ praticamente una dichiarazione d’amore!!!”- mi sbeffeggia Yoko.

 

-“Ma smettila!!! E fammi continuare”-

 

-“Ora, signor Koshino, vuole continuare il discorso che il suo collega faceva pocanzi?”-

 

-“Nooo…dici sul serio???E lui?”- urla la mia amica incredula.

 

-“Lui…si vedeva lontano un miglio che non aveva ascoltato una sola parola di quello che era stato detto, è diventato pallido. Suo malgrado si è alzato, ma con lo sguardo cercava aiuto!!! Stavo per scoppiare a ridere, infatti lui mi ha fulminato con gli occhi, ma non resistevo quindi ho abbassato lo sguardo per non ridergli in faccia…”-

 

-“Si parlava di Anna karenina”- cercava di aiutarlo il professore ma come risposta ha ricevuto solo silenzio. –“Signor Sendoh, vuole continuare lei?”- ha aggiunto quando lo ha scoperto che tentava di suggerire al suo amichetto.

 

-“Ora, giurami che questa cosa che sto per dire non uscirà mai di qui, neanche sotto tortura, ma… ecco…Sendoh mi ha davvero sorpreso!!!”- dichiaro io.

 

-“Cosa!?!”- esclama la mia interlocutrice sbalordita-“ Non è che mi ti stai innamorando anche tu di quel porcospino don Giovanni?”- chiede sospettosa.

 

-“Ma sei impazzita!!! Non ci penso proprio!!! Ora ti spiego… Con una gran calma, anzi una gran faccia tosta è il termine più appropriato, ha voltato leggermente il capo verso il professore e, con un sorrisino beffardo sulle labbra, ha iniziato a parlare del romanzo… Non credevo alle mie orecchie!!! Avrei voluto che fosse umiliato anche lui, invece… Ogni minuto che passava e ogni risposta esatta che conferiva ero sempre più irritata!!!”-

 

-“Signor Sendoh, lei ha letto il romanzo?”- gli ha chiesto infine il professore.

 

-“Si”-

 

-“Le è piaciuto?  Cosa ne pensa della protagonista?”-

 

-“Per un attimo l’ho visto dubitare, forse credeva fosse una domanda trabocchetto…poi con calma ha risposto”-

 

-“Si, mi è piaciuto. Credo che il personaggio di Anna Karenina sia un personaggio coraggioso, affascinante, ricca, che ha rinunciato a tutto per amore. Ha superato le convenzioni sociali e  l’ipocrisia della società dell’epoca decidendo di vivere il suo amore liberamente, nonostante il pregiudizio delle persone”-

 

-“Confesso di aver pensato Oddio, adesso fa anche il romantico! Evidentemente dal mio viso traspariva il mio disappunto perché Yamaguchi mi ha chiesto”-

 

-“Credo che la signorina Sakemoto non sia d’accordo con lei. Per favore, può esporci il suo punto di vista.”-

 

-“Non ci credo!!! E tu che hai fatto???”- Yoko è sbalordita!!!

 

-“Che ho fatto… ero in preda all’imbarazzo più totale! Non credevo che poteva succedere, non sapevo che fare… di nuovo tutti gli occhi erano puntati su di me!!! La cosa che mi ha dato più fastidio e che poi mi ha fatto decidere di rispondere, era l’aria da saccente con cui Senoh mi guardava!!! Avrei voluto prenderlo a schiaffi!  Così ho risposto”-

 

-“Io trovo che il personaggio di Anna sia tutt’altro che positivo. Lei non sa cosa significa amare. È egoista, capricciosa. Vivendo la storia con Vronsky, ha appagato solo un capriccio infatti non ci sono più momenti felici, né durante i viaggi, né all’interno del suo ricco mondo

familiare, né nei piaceri della vita sociale. Rimangono solo le sensazioni tragiche e la mancanza di libertà di questa donna per le sue relazioni passionali. Passione che l’assorbe completamente al suo dovere di madre. Lei stessa afferma di aver abbandonato un figlio amato, ma di essere stata capace di viverne senza, mentre quasi disprezza la figlia avuta in seguito al suo adulterio. Kitty e Levin..”-

 

-“Kitty e Levin sono noiosi! Troppo virtuosi, troppo perfetti… non vi è passione nella loro storia”- mi interrompe brusco lui.

 

-“Sarà, ma il loro è un vero amore. Levin per la felicità di Kitty cerca di sacrificarsi. Anna condanna Vronsky all’infelicità, ad una vita da escluso, alla derisione delle persone.”-

 

-“A chi importa ciò che pensano le persone!”- sbotta lui contrariato.

 

-“I pregiudizi delle persone possono far male più di quanto pensi”- mi lascio sfuggire io.

 

-“ La sincerità dei sentimenti dei due amanti viene rifiutata dalle persone ipocrite  e incute timore proprio per la sua autenticità. Il ritmo tranquillo della famiglia Karenin lascia trasparire un’illusione di armonia e di pace. La passione di Anna per Vronskij ha distrutto e sconvolto la loro vita abituale. E’ più importante preservare un’illusione accettata da tutti in armonia, nel pieno rispetto del dovere e dei sentimenti familiari  o sottomettersi a un’autentica passione?”- argomenta lui. Ma io non mi sono arresa.

 

-“ Anna non riesce ad essere né completamente onesta con sé stessa, né completamente disonesta, mostrando così un conflitto interiore che la conduce al suicidio, che  non è stato altro un atto per punire l’uomo che l’ha condannata all’infelicità. Lei crede che Vronsky non l’abbia mai amata, ma che abbia appagato solo la sua vanità… “-

 

-“La discussione era diventata abbastanza accesa. È stato il professor  Yamaguchi ad interromperci, battendo le mani”-

 

-“Vedete… è questo che intendo per dibattito serio e costruttivo. “- dice alla classe mentre io e il capitano del Ryonan ci stavamo ancora guardando in cagnesco. Beh…ammetto che forse io lo guardavo incattivita mentre lui mi stava studiando.

 

-“E poi cosa è successo?”- mi domanda Yoko con due occhi sgranati dalla curiosità.

 

-“Beh, finalmente ho consegnato la mia bozza al prof., ma sott’occhio ho visto i due compari parlottare. Provvidenzialmente la campanella è suonata, quindi me la sono data a gambe levate. L’ultima cosa che ho sentito prima di andarmene è stato il professor Ymaguchi che diceva…”-

 

-“Non così in fretta Sign. Koshino!”-

 

-“wow Sayuri sei stata grande! Koshino non lo dimenticherà tanto facilmente…ti sei fatta valere!!!! Ma, a proposito, qual era la cattiva notizia?-“ mi domanda.

 

Ecco, non posso più rimandare. È arrivato il momento di dirglielo. Non oso immaginare la sua reazione.

 

-“Appena usciti dall’aula i due mi hanno raggiunto”- continuo io.

 

-“Non ti avranno mica pestata?”- chiede sconvolta.

 

-“No, niente di tutto questo.”-

 

-“Ehi sakemoto”- mi ha detto il mio senpai –“La prossima volta che ti metti a ridere, ti tappo la bocca!”-

 

-“Dai Kosh, piantala!”- gli ha detto Sendoh.

 

-“Non è colpa mia se il tuo tentativo di dire qualcosa di intelligente è patetico”- gli ho risposto armata di coraggio che non so da dove sia uscito.  Lì davvero ho temuto che mi menasse.

 

-“Sei forte, per essere una matricola”- interviene Sendoh, anche se lui stesso sembrava poco convinto delle sue parole –“Mi hai tenuto testa senza battere ciglio. Non mi capita speso con le ragazze di questa scuola”- Ovviamente alludeva al fatto che tutte gli cascano dietro. –“In genere sono loro a fare le romantiche!”- scherza.

 

-“Sai, se ti confronti sempre con persone intelletivamente pari ad un cagnolino, può capitare.”- concludo io pungente, con l’intenzione di finirla, guardando  Koshino. Sapeva che mi riferivo a lui.

 

-“Ciao ragazzi!” – ed ecco che entra in scena Asuka.

 

-“Cosa??? Ma è meravigliosoooo!!!”- esclama Yoko.

 

-“I due sono rimasti impietriti un istante.”-

 

-“ciao Asuka”- ha risposto Sendoh sornione.

 

-“Ah, vedo che avete conosciuto già la mia sorellina”- continua lei ignorando la tensione da guerra atomica che c’era un attimo prima.

 

-“La tua so-rel-li-na!!!”- balbettano loro.

 

-“Si”- continua le cingendomi le spalle con un braccio –“Vabbè, continuo a chiamarla sorellina, anche se ormai è quasi più alta di me”- poverina, credeva di farmi un favore vantandomi un po’. Ma io leggevo sui loro volti che la differenza tra me e lei è abissale.

 

-“sai, sono il suo senpai!”- si affretta ad aggiungere Koshino,per farsi bello agli occhi di Asuka.

 

-“Davvero? Spero che ti ha trattata bene o dovrà vedersela con me!”- scherza lei, ma io ho visto il terrore dipinto sul suo volto. L’ho fatto penare un po’, poi però ho aggiunto –“Si mi tratta bene”- non voglio coinvolgere Asuka.

 

-“ma questa notizia è strepitosa!!! Li abbiamo in pugno!!! Ma la cattiv…”- interviene Yoko.

 

-“Aspetta!”-

 

-“Certo”- è intervenuto Sendoh. A quanto pare nonostante sia il ragazzo più desiderato delRyonan, non è immune al fascino di Asuka e vuole colpirla. –“Sai diventeremo grandi amici, visto che frequenteremo lo stesso club di teatro!”- aggiunge lui guardandomi con un sorriso malizioso. Ha in mente qualcosa di losco.

 

-“Come?”- gli ho domandato sconvolta.

 

-“Si, il professor Yamaguchi pensa che ci farebbe bene frequentare un suo corso extracurricolare, per migliorare nella sua materia e ci ha consigliato di tenerti d’occhio perchè tu hai davvero stoffa!”- ha aggiunto tranquillo.

 

-“Ah, bene allora l’affido a voi!” ha risposto Asuka soddisfatta come se avesse fatto una buona azione. Non sa di aver messo le pecore in bocca ai lupi.  –“Ci vediamo allora!”-

 

Finito il mio racconto noto che Yoko è persa nel vuoto cosmico.

 

-“Yoko, ti senti bene?”- domando preoccupata. Ma eccola che assume quel rossore che compare prima di una delle sue sfuriate.

 

3…2…1…

 

-“COME SAREBBE A DIRE CHE FREQUENTERANNO IL CLUB DI TEATRO????”- urla con un tono che supera gli ultrasuoni.

 

Finalmente ha capito che non scherzavo quando parlavo di cattive notizie.

 

-“ROVINERANNO IL MIO CAPOLAVORO!!!”-

 

In realtà più che dell’opera d’arte della mia amica, a me interessa il fatto che avremo quei due ancora tra i piedi.

 

-“DEVO SUBITO ANDARE DA YAMAGUCHI…CHE IDEA ASSURDA!!! SE LA VEDRA’ CON ME!!!”-

 

Così ora che ho sganciato la bomba, la mia amica è partita come un razzo in missione per conto dell’arte e io mi ritrovo da sola a finire la mia pausa pranzo e a pensare come sopravvivere per l’intero anno scolastico!!!

 

 

 

 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Violent Collision ***


What you have been looking for

 

 

Cap. 3   Violent collision

 

 

Sono in super ritardo!!! Non arriverò mai in tempo per l’inizio delle lezione… stamattina non ho proprio sentito la sveglia, quindi il mio risveglio è stato suggellato dalle urla di mia madre…quelle sveglierebbero pure i morti!!!

 

Sto sentendo caldo… nonostante l’autunno è alle porte la mia attività fisica mattutina, la corsa verso la scuola, mi fa sentire come se fosse ferragosto! È diventato un vero e proprio sport il mio, tra un po’ sarò pronta per la 400 metri alle olimpiadi…

 

Negli ultimi tempi mi capita spesso di non riuscire ad aprire gli occhi al mattino.

 

La causa della mia corsa disperata fino al liceo Ryonan?

 

Beh, quasi ogni sera faccio tardi davanti al computer, in attesa che Lakers si faccia vivo prima o poi, ma niente.

Ormai è più di una settimana che non ho sue notizie e, a dir la verità, sono preoccupata. Lo so, lo so, non dovrei esserlo per una persona che neanche conosco, ma questo è il periodo più lungo nel quale non ci siamo sentiti! Chissà, forse sarà impegnato… o forse si è stancato di Elizabeth …

 

In ogni caso, come una patetica deficiente, ogni sera faccio le ore piccole in attesa di una sua mail, un messaggio, un trillo, un segnale di fumo o altro… Come se non avessi nulla a cui pensare tra la scuola, i compiti, il club di teatro e il club di giornalismo!

 

Si, perché Yoko non scherzava quando diceva che dovevo entrare nel giornale della scuola per scoprire la vera identità di Lakers.

Proprio l’altro giorno sono andata da Hicoichi Aida per farmi ammettere. Ma la sua risposta non è stata per niente incoraggiante. Mi ha chiesto di scrivergli un articolo sulla mensa della scuola per “valutare le mie abilità con la penna”, e , nonostante gli abbia scritto un articolo che avrebbe potuto vincere il premio pulitzer, mi ha detto che mi avrebbe fatto sapere perché la richiesta per i cronisti sportivi, soprattutto quelli che si occupano del campionato di basket, è alta…e un mucchio di altre scemenze!

 

Ricordo ancora le parole di Yoko dopo averglielo raccontato.

 

-“Sayuri, non mi interessa come. Pagalo, picchialo, minaccialo di morte, vacci a letto insieme ma Aida dovrà darti quel posto!”-

 

Come se fosse facile…ma poi cosa ci guadagna lei.

 

-“Un bel niente!”- mi ha risposto –“voglio solo che la mia amica che se lo merita, possa avere una tranquilla storia d’amore con questo meraviglioso Lakers! Quindi è di vitale importanza scoprire la sua vera identità.”-

 

Sarà, ma io non so davvero come fare per avere quel posto….

 

SBAAAAAAAMMMM!!!!!!!!!!!!

 

Ahi! Che dolore….

 

In due secondi sono finita col sedere per terra!!!! Ma chi è quest’idiota che mi ha travolto con la bicicletta???

 

-“Ehi ma ci vedi?”- urlo con un tono che si addice più a Yoko che a me.

 

-“Scusa”- risponde con un tono piatto –“Mi ero addormentato”-

 

Questo qui è tutto matto. Addormentarsi su una bici??? È la scusa più assurda che abbia mai sentito…ma che fa? È sceso dal suo pericoloso mezzo di trasporto per darmi una mano ad alzarmi.

 

Cavolo, è alto…ed è anche molto carino.

 

Ha i capelli neri come la pece e la pelle candida come la neve. Ha uno sguardo ipnotico, così intenso che sembra che ti riesca a guardarti nel profondo. Devo essere arrossita, perché non mi è mai capitato di essere guardata così.

 

-“Non ti preoccupare”- mi affretto a dire, pentita per l’atteggiamento di prima –“ anch’io ero distratta”- mentre cerco di mettermi in ordine.

 

-“Hmn”-

 

Mi volto verso di lui…che significa??? È di poche parole. Ma che fa? Mi sta porgendo un fazzoletto.

 

-“Hai…”- mi dice indicandomi le gambe, visto che non riuscivo ancora a capire.

 

Non mi ero accorta che nella caduta mi sono sbucciata un ginocchio. –“oh, grazie”-

 

Ho fatto la figura dell’imbecille!!!

 

-“Scusami, si è fatto tardissimo…io vado”- aggiungo pronta a riprendere la mia corsa.

 

Ma poi c’è qualcosa che me lo impedisce… mi ha afferrato il braccio. È stato così strano…eravamo vicinissimi, potevo sentire il suo profumo….

 

-“Sali”- mi ordina.

 

-“Come scusa?”-

 

Più che al ginocchio, avrà pensato che alla testa avevo qualche problema.

 

-“Sali”- ripete spazientito. –“Ti accompagno io.”-

 

Questo non me l’aspettavo. Un attimo prima credevo fosse un vero imbecille e l’attimo dopo sono seduta all’amazzone sul telaio della sua bici, con il suo viso a pochi centimetri dal mio!!!!!!!! Ignorando il panico per il suo modo di guidare, l’ho osservato meglio.

Ha dei lineamenti perfetti, ma la cosa che colpisce di più è il suo sguardo. In essi  vi è una determinazione e un’energia che non si direbbe a primo impatto. In lui vi è qualcosa di misterioso, che incuriosisce, e il suo riserbo non fa che aumentare questa sensazione.

 

D’improvviso i suoi occhi incrociano i miei. Mi ha trafitto con il suo sguardo di ghiaccio. Oh mio Dio, deve essersi accorto che lo stavo fissando…

 

-“Scusami …”- sembra imbarazzato per quello che deve dire. –“ Ma dove ti devo accompagnare?”-  

 

 

Come non detto.

 

-“Al Ryonan”- rispondo. –“Sai dov’è?”-

 

Quando ho pronunciato il nome del mio liceo mi è sembrato che un ombra di rabbia sia apparsa sul quel viso bellissimo ma impassibile. Devo essermi impressionata, e poi se così non fosse, l’ antipatia verso il liceo sarebbe una prima cosa che mi accomuna a quello sconosciuto.

 

Siamo caduti di nuovo in un silenzio imbarazzante. 

 

Ora altri particolari mi balzano all’occhio.

 

Deve essere uno sportivo, nonostante ora trasporti anche me, non sembra affatto affaticato. Inoltre, ha indosso la divisa della scuola, ma non riesco a ricordare a quale istituto appartiene.

 

 

-“Ecco siamo arrivati”-

 

Siamo arrivati all’interno del cortile, il ragazzo mi fa gentilmente scendere da quella pericolosa bicicletta che ha attentato alla mia vita.

 

-“Grazie mille per il passaggio”- gli dico, nella mia voce noto che vi è un accenno di tristezza. È strano, ma non voglio separarmi da lui, sento un’affinità che non ho mai avvertito con nessuno.

 

-“Hmn”-

 

Mi sento imbarazzata, deve averlo notato anche lui. Ora mi sta fissando …

 

Non riuscirei a sostenere il suo sguardo a lungo, ma è lui al primo a distoglierlo. Non lo avevo notato, ma tutta la scuola ci sta spiando!!!!!!!! Oddio, non credevo che varcare l’ingresso della scuola con un ragazzo di un altro liceo equivalesse a una condanna a morte al Ryonan!!! Ci guardano in cagnesco, soprattutto la squadra di basket con il mio senpai.

 

Credevo che dopo la storia di Asuka avesse abbassato un po’ la cresta, ma niente!!!!!!!! Uffa vorrei ucciderlo, mi sta mettendo in imbarazzo.

 

Devo dire che neanche il mio accompagnatore ci va giù leggero, sembra un serial killer che sta per finire la sua vittima, talmente che è infuriato.

 

-“Spero che la prossima volta ci incontreremo in maniera meno violenta”- aggiungo io un po’ rattristata, prima che ci sia una rissa. Tanto lo so che non ci rivedremo più. È stato solo un incontro casuale.

 

-“Già”- risponde riportando l’attenzione su di me. Ma poi non può far a meno di lanciare un’occhiataccia agli atleti dietro di me.

 

-“ok… ora vado”-  dico con l’intenzione di andarmene,  ma come prima mi afferra il braccio.

 

Non è il massimo della galanteria, però …

 

-“Come ti chiami?”- mi chiede.

 

Non posso far a meno di sorridere, non c’eravamo ancora presentati…

 

-“Sayuri”-

 

Sembra divertito anche lui, ma forse non è abituato a sorridere. –“Ora vado”- Ma come non si è presentato??? Vabbè, fa niente.

 

Ah … forse questa giornata non è del tutto da buttare!!!!!!!!! Penso mentre si allontana dal mio campo visivo, mentre intorno a me le persone stanno ancora parlottando, non capisco perché.

 

 

-“Ehi Sayuri”- Yoko mi saluta urlando –“chi era quel figaccione?”- aggiunge più sottovoce.

 

 

Stavo per raccontarle tutto, ma il mio senpai e il suo amico ci interrompono.

 

 

-“Sakemoto, che fai ? Familiarizzi con il nemico?”- mi dice pungente Koshino.

 

 

Ecco che vengo riportata bruscamente alla realtà, ha rovinato il momento più bello della mia giornata.

 

-“Non sono affari tuoi chi frequento!!! E poi se è un tuo nemico tanto meglio!!!”- confesso acida.

 

-“In realtà”- si intromette Sendoh sorridendo - “il nemico è mio ma fa lo stesso!”-

 

Cosa ci troverà di tanto divertente non lo so, ma ormai non temo più di risponderli.

 

-“Ok, la prossima volta tra i requisiti per essere miei amici metterò la clausola non odiare Hiroaki Koshino e Akira Sendoh . Contenti?”-

 

 

-“SAKEMOTOOOOOOOOO!!!”-

 

Chi è questo pazzo che urla così!?!

 

-“ehi, Hicoichi non urlare!!!”- lo rimprovera Sendoh.

 

Aida??? Cosa vorrà da me? Forse vuole dirmi del giornale.

 

-“Sakemoto, quel ragazzo di prima lo conosci?”- mi chiede ancora col fiatone.

 

-“Si perché?”-

 

 

Tutti e tre mi guardano un po’ straniti. Yoko sa perfettamente che quel tizio non lo conosco proprio, ma gli altri due sono sospettosi.

 

 

-“Vedrò cosa posso fare per quel posto al giornale, allora”- mi dice entusiasta.

 

-“Come? Ma se l’altro giorno mi hai detto che non c’era posto!”- chiedo io esterrefatta. Ma lui già se n’è andato.

 

 

-“Non capisci”- interviene Sendoh –“Hicoichi, venderebbe pure l’anima per avere tra le sue file, un’amica di … Kaede Rukawa!”-

 

 

-“KAEDE RUKAWA!!!!!!!!!!”-  Non posso crederci …

 

 

 

 

Fine capitolo 3

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Unusual partnerships ***


What you have been looking for
 

Capitolo 4  Unusual partnerships

Non riesco ancora a crederci!


Il ragazzo con la bici letale è Kaede Rukawa. La cosa mi ha lasciato in uno stato di shock, e non per il mio incidente quasi mortale. Tra tutte le persone che potevano attentare alla mia vita camminando come un forsennato sulla bici, ho incontrato lui, la nemesi di Akira Sendoh, e di conseguenza di tutto il liceo Ryonan. In pratica lui è come Joker per Batman, è  il cardinale Richelieu per D’Artagnan, Voldemort per Harry Potter, Vilfort per Edmond Dantes, il Professor Moriarty per Sherlock Holmes, Lex Luthor per Superman, il lupo per cappuccetto rosso… insomma credo di aver reso l’idea!

Per uno strano gioco del destino, io, la persona più insignificante e più anonima del mio liceo, sono stata vista in compagnia della persona più famosa e temuta dall’intera platea scolastica. Ciò mi ha conferito una   strana e inspiegabile aura di potere, tanto che le persone bisbigliano al mio passaggio per paura di essere ascoltati e da stamattina non si fa che parlare di me. È una sensazione strana, in cui non mi sento molto a mio agio.
Yoko è in estasi! Non fa che ripetere che era quello che mi meritavo da tempo e finalmente tutti hanno capito che devono trattarmi col dovuto rispetto perché sono riuscita a rimorchiare uno dei ragazzi più belli  e sfuggenti della prefettura. Non è servito a niente spiegarle che non l’ho rimorchiato, ma si è solo offerto di darmi un passaggio perché mi aveva travolto con la sua bici!

La seconda persona che, dopo Yoko, è strafelice della mia conoscenza col giocatore dello Shohoku, è Hicoichi Aida. Oggi è venuto a cercarmi almeno tre volte in aula, solo per assicurarmi che avrebbe fatto il possibile per farmi avere quel posto al giornale. Sto quasi sperando che non riesca nel suo intento, ma lo vedo troppo determinato. Non so come farò a spiegargli che io di basket non capisco quasi nulla!
So solo che questa faccenda mi complicherà la vita! Non solo ora c’è gente che farebbe a pugni solo per pranzare con me e per spettegolare sul gelido avversario del Ryonan, ma dalla faccia del mio senpai so che questa me la farà pagare cara!

L’unica cosa che mi da conforto è la possibilità che Kaede Rukawa possa essere il mio “amico” di chat, Lakers.
La pulce nell’orecchio me l’ha messa Yoko che, abilmente, ha buttato lì con finta indifferenza, che Kaede corrispondeva alla sua descrizione.
È proprio perfida! Sapeva che ci avrei fantasticato su e che dopo sarei stata più determinata nello scoprire l’identità di Lakers! La odio per quanto mi conosce bene!

-“Signori, per favore, un po’ di silenzio!”-  ci richiama all’attenzione il professor Yamaguchi.

Da quando si è diffusa la voce che il capitano della squadra si è iscritto al club di teatro, improvvisamente, c’è stato il boom di iscrizioni, tanto che hanno dovuto sospenderle.  Pensavo che Yoko l’avrebbe presa male questa intromissione di gente poco ispirata nella sua arte, ma, invece, mi ha sorpreso come sempre! Ha detto che così il suo spettacolo sarà ancora più strepitoso e verrà seguito da molta più gente! Vede sempre il bicchiere mezzo pieno!

-“Allora”- continua il professore –“ innanzitutto benvenuti ai nuovi iscritti! Mi sorprende quanti abbiano deciso di iscriversi proprio gli ultimi giorni prima della chiusura delle iscrizioni!”

Cos’era ironia quella??? Mi è sembrato che dicendo questo il professore avesse lanciato uno strano sguardo a Sendoh, a cui prontamente è seguito una risposta silenziosa e altrettanto ironica. Cosa sta succedendo tra quei due?
Basta Sayuri, non farti paranoie inutili! Forse la faccenda di stamattina mi fa vedere misteri anche laddove non ci sono!

-“ Bene, allora, prima di passare allo spettacolo di fine anno vi dividerete in coppie e lavorerete insieme su alcune pièce in modo da esercitarci e valutare, poi, a chi assegnare le parti. Inizieremo con Shakespeare. Vi lascio qualche minuto per decidere con chi lavorerete e a turno sorteggerete il brano da interpretare! Senza fare chiasso! Altrimenti sarò io a decidere!”- ci richiama notando che si è alzato un brusio enorme.

Immagino che tutte le oche starnazzanti stanno fiaccando il loro unico neurone per scegliere la strategia giusta per farsi scegliere da Sendoh. Intanto io penserò a come evitare Hicoichi all’uscita della scuola!
Se riesco ad uscire appena suona la campanella …

-“Hmm, hmm!”-

Chi ha osato interrompere il mio piano di fuga???

-“Devi passare, Sendoh?”- gli domando visto che si è piazzato davanti alla mia poltrona ed evitando di lanciargli uno sguardo assassino, ma solo perché sono troppo impegnata ad elaborare il mio piano.

-“No, volevo solo informarti che ho scelto te… per il lavoro di coppia”- mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo e scandendo l’ultima frase come se fossi una bambina ritardata che non capisce bene le parole.

Ho scelto te???  Sta scherzando? Ma chi si crede di essere questo? Io non devo recitare, e poi io non ho voglia di lavorare con lui…


-“Credo che tu ti stia sbagliando”- chiarisco gentilmente con l’aiuto di tutto lo spirito zen che possiedo – “ Io sono solo la sceneggiatrice…”-
-“Professore”- chiede lo sbruffone ad alta voce per avere tutti come testimoni – “ devono partecipare tutti a questi esercitazioni?”-

-“Si”- risponde il professore un po’ perplesso dalla domanda.

-“Ecco, fine della storia”- risponde lui soddisfatto, quasi ancor prima di aver ascoltato quello che aveva da dire il prof.

Tento di formulare una risposta sensata e senza l’uso di imprecazioni e maledizioni, ma il bel capitano non mi ha degnato di uno sguardo e si è allontanato per segnare il nostro nominativo e a sorteggiare il brano che dovremmo interpretare da un’ampolla di vetro piena di bigliettini.

-“Romeo e Giulietta, Atto I, scena V!”- legge.

Glie la spaccherei in testa quell’ampolla!

Intorno a me sento bisbigliare.
È troppo in una giornata varcare i cancelli del Ryonan con Kaede Rukawa e essere affiancata ad Akira Sendoh per il laboratorio teatrale! È come entrare nell’arena della corrida completamente vestiti di rosso e sperare che il toro non ti noti!
Il gruppo di oche starà già facendosi qualche film mentale per capire come ho fatto! Koshino sembra anche più basito di me, Yoko mi sta facendo tutti i segni possibili per farsi spiegare come sia potuta succedere una cosa del genere ma è troppo lontana per parlarle e anche il professore Yamaguchi sembra sorpreso! L’unica persona perfettamente tranquilla e serena è proprio Sendoh!

Ah, perché stamattina non sono rimasta a casa!

Per il resto della lezione il bel numero sette è rimasto lontano da me e non mi ha rivolto la parola. Scelta intelligente, visto che sto pensando a tutti i modi per torturarlo e farlo soffrire. Non ho ascoltato una sola parola di quello che è stato detto visto che ero troppo depressa per farlo!
Appena è suonata la campanella e abbandonato il piano per sfuggire ad Aida mi sono affrettata a raggiungere Sendoh.

-“Ti posso parlare?”-  chiedo facendomi coraggio.

Con un cenno mi fa capire che mi concede quest’onore e saluta il suo amichetto kosh, facendogli capire di non volerlo tra i piedi.
Questo ragazzo è proprio strano! Per me poteva essere anche lui presente, tanto il discorso non cambia!

-“Scusami sendoh, a che gioco stai giocando?”- comincio io agguerrita.

-“Temo di non seguirti…”- risponde quasi divertito.

Vado subito al soldo perché non ho intenzione di giocare con lui.

-“Perché hai deciso di scegliere me visto che avresti potuto scegliere chiunque altro? Sai che qualcuno ti avrebbe implorato di farlo!”- dico tutto d’un fiato.

-“Perché vuoi quel posto al giornale?”- mi chiede a bruciapelo.

Sono senza parole. Non so che rispondere.

-“V-voglio accumulare crediti extra?”- rispondo consapevole di essere poco convincente.

-“Certo”- risponde divertito, sapevo che non se la sarebbe bevuta –“ Beh, non  ti chiederò di dirmi perché una ragazza con una media stellare abbia bisogno di accumulare punti di credito e scrivere per il giornale scolastico… e perché abbia chiesto di occuparsi di basket e si finga amica di Kaede Rukawa”-

Cavoli! Mi ha scoperta! Sono fritta! Ma non ammetterò mai la verità!

-“Cosa c’entra Rukawa?”-

-“Beh, so con certezza che tu non sei sua amica… ti chiedi come faccio a saperlo? Semplice, lui non ha amici! Ma questo lo sappiamo solo io e te.”- 

Non riesco a capire nulla, il mio cervello è momentaneamente in standby.

-“ E allora perché non vai a dirlo al tuo amico Aida, così non avrò quel posto al giornale. E questo che vuoi giusto?”- rispondo raccogliendo l’ultimo coraggio rimasto e rimango a fissarlo. Mi è sembrato quasi offeso da questa mia ultima affermazione.

-“No, non andrò a dirglielo. Anzi voglio darti una mano. Non voglio sapere per quale motivo ci tieni tanto e perché hai mentito sul fatto di Kaede e non mi interessa… Hicoichi ora come ora quel posto non te lo può affidare, ma spera di convincere gli altri promettendo  un’intervista con rukawa che dovresti procurargli tu, cosa alquanto impossibile da realizzare…”-

-“Quindi, mi stai dicendo che è inutile che ci spero”- rispondo stizzita.

-“No, ti sto dicendo che parlerò io con hicoichi e gli farò intendere tu potresti procurargli l’intervista con Kaede, senza promettere nulla,  altrimenti gli offrirò una pietanza ancora più appetibile… una mia intervista!”.

Cosa? Tutto quel gel per capelli deve avergli dato alla testa! Tutti al Ryonan sanno che Sendoh non ha mai voluto rilasciare interviste a nessuno! E ne ha avute di proposte.

-“Ma non credo sia necessario!”- aggiunge lui.

-“Perché fai tutto questo?”- domando senza pensarci.

Sorride.
-“Generosità, altruismo chiamalo come vuoi!”- scherza.

-“Si, certo. Da quando vuoi fare il missionario?”- ribatto io sarcastica.

-“ Senti, lo vuoi il mio aiuto? Si o no?”- conclude.

La proposta è allettante… finalmente potrei scoprire l’identità di lakers e un appoggio di Sandoh mi renderebbe le cose molto più facili. Sono consapevole di scendere a patti col diavolo dal sorriso seducente?

-“Ok”- rispondo però sospetta. –“Ma tu cosa vuoi in cambio? Mi sembra che la situazione vada tutta a mio vantaggio…”

-“Oh, credimi, anche io ho i miei buoni motivi… ma dovrai accontentarti di questo per il momento. Stabiliamo di non fare domande, ok?”- dice divertito da una battuta che io non riesco a capire –“ almeno sai qualcosa di basket?”

Beccata anche qui! Non posso crederci, in meno di cinque minuti mi ha scoperta!

-“beh, diciamo che so che lo scopo del gioco è infilare la palla nel canestro!”- ammetto. Ormai fingere non serve a nulla.

-“cosa? Siamo proprio al livello 0! Ok anche per questo c’è una soluzione… ci penso su e ne riparliamo, vedrò cosa si può fare! Ora devo andare si è fatto tardi!”- conclude.

Lo guardo allontanarsi, poi mi viene in mente una cosa…

-“Ehi, ma come facciamo per l’atto I scena V?”- gli chiedo.

-“Tu impara la parte… al massimo improvviseremo!”- mi urla divertito mentre correndo esce di scuola.

Sapevo che non avrei dovuto fidarmi!!!!





Fine capitolo 4
 
 
 

mi scuso con tute le persone che hanno seguito le mie storie negli anni ed hanno atteso a lungo... finalmente sono tornata!!!!!!!!!!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Oh Romeo, Romeo... ***


What you have been looking for
 
 
Capitolo 5 Oh Romeo, Romeo…
 
 
 
-“Sayuri, sbrigati! È tardi!”-
 
Come al solito mia mamma ha la delicatezza di un tyrannosaurus rex in un negozio di cristalli.
 
-“Su, alzati”- mi dice mentre entrando tutta indaffarata e raccogliendo le cianfrusaglie che ho lasciato qui e la. Pare che in camera mia sia entrato un ciclone, da dove la prende tutta questa energia alle sette del mattino?
 
–“Hai di nuovo fatto tardi davanti a quell’aggeggio infernale?” – mi domanda togliendomi la coperta di dosso.
 
-“Mamma!”- urlo io. Sa che è una cosa che mi fa imbestialire. Non ho capito da dove nasca l’avversione di mia mamma per la tecnologia. Forse da piccola ha preso una botta in testa da un vecchio pc.
 
-“Ehi Sayuri! Emozionata per oggi?”- mi domanda Asuka entrando in camera fresca come una rosa.
 
Non riesco quasi a guardarla, non so come faccia a sembrare appena uscita da una rivista patinata anche nelle occasioni più insignificanti. Anche  l’orribile divisa della scuola gli sta d’incanto.
 
-“Perché? Cosa c’è oggi?”- domanda mia madre quasi orgogliosa. Crede che le stia nascondendo qualcosa. Secondo quella scriteriata di mia madre il comportamento tipico di una sana teenager è nascondere le cose ai genitori, combinare qualche marachella, dire qualche bugia per uscire con qualche ragazzo. Si reputa quasi una cattiva madre per il fatto che io non abbia mai mostrato la benché minima intenzione di fare cose del genere.
 
-“Niente mamma, rilassati…”- rispondo controvoglia, alzandomi dal letto. Ormai non ci sono più speranze di tornare a dormine.
 
-“Come niente!”- interviene Asuka, pronta a fornire tutti i particolari succulenti a quell’impicciona di mia madre. Non lo fa per cattiveria, lei è così. –“ Si da il caso che la nostra piccolina oggi farà il suo debutto come attrice! Reciterà la parte di Giulietta!”- continua entusiasta convinta di compiacermi. Non si è resa conto di aver risvegliato in me solo l’ansia che non mi ha fatto chiudere occhio stanotte.
 
-“Aaaaaaaaaaaahhhhhh!”-
 
Per poco non mi viene un infarto! Mia mamma è eccitatissima!!!
 
-“Perché non mi hai detto nulla! Ti avrei aiutato a imparare la parte! Sai che la tua mamma ai tempi del college era una grande attrice…”-
 
Ci risiamo. Eccola che non smette più di blaterare.
 
-“E non è tutto!”- continua Asuka, prendendo una pausa più lunga proprio per creare maggiore suspense nel suo pubblico. Lei si che è una grande attrice.
 
–“Tutta la scuola non fa che parlare perché pare che il suo romeo sia Akira Sendoh, il ragazzo più carino dell’intero liceo… a proposito, sai che molti credono che tu sia contesa tra il bel romeo e il suo nemico, Kaede Rukawa…”- aggiunge rivolgendosi a me, con uno sguardo che sembra dire “ma come diavolo hai fatto a ficcarti in questo guaio?”.
 
Ma è impazzita! Si rende conto che potrebbe farle scoppiare il cuore dandogli tutte queste “buone” notizie??? Mia mamma è al settimo cielo mentre Asuka sghignazza sapendo che tutte queste attenzioni non le sopporto!
 
-“Toshio! Toshio! Corri in camera di Sayuri!”- urla mia madre in preda a un impeto folle.
 
-“E’ successo qualcosa? Chi si è sentito male?”- grida il mio patrigno catapultandosi in camera ancora con la schiuma da barba sul viso e rasoio in mano. Si è preso un bello spavento!
 
Non finisce neanche di parlare che mia madre gli si fionda addosso decantandogli le doti di una sua meravigliosa figlia che si diverte ad infrangere i cuori della popolazione maschile dell’intero Giappone, che sarei io.
 
Basta sono stufa! Ci mancava solo il summit delle madri dalle aspettative infrante nella mia camera.
 
-“Devo andare a scuola”- affermo io spazientita.
 
-“Ma non mangi nulla, amore mio?”- chiede lei premurosa. D’improvviso si è trasformata nella mamma perfetta. –“Devi mangiare, hai bisogno di zuccheri!”-
 
-“Non ho fame”- dichiaro ponendo fine a questa pantomima.
 
-“Ah bambina mia”- mi dice prima di lasciare la mia stanza –“Non è che potrei venire a dare una sbirciatina…”
 
Ahhhhhhhhhhhh!!!!!!!
 
Non rispondo neanche, ma dalla mia porta in faccia credo che abbia capito da sola la risposta.
 
 
 
-“Ehi Sayuri!”-
 
Cavolo… ho fatto un salto di tre metri! Ho i nervi a fior di pelle. Nemmeno mi ero accorta di aver già attraversato il cancello della mia scuola, tanto che sono sovrappensiero…
 
-“Ciao yoko, mi hai spaventato”- ammetto io, ma lei nemmeno mi ascolta.
 
-“Emozionata per il tuo debutto?”-
 
No, anche lei no.
 
-“Sei la quindicesima persona che me lo chiede! Credimi, se anche non lo fossi, mi avreste già fatto venire l’ansia.”
 
-“Non è eccitante! Tutta questa adrenalina, l’ansia da prestazione… brrrr!”- continua lei persa in uno dei suoi trip.
 
Eccitante? A volte mi chiedo se davvero Yoko faccia sul serio. Io stanotte non riuscivo a prendere sonno. Nella mia mente ho immaginato tutti gli errori e le figuracce a cui andrò incontro. Quasi non riesco a respirare. Ho un macigno al posto dello stomaco.
 
-“Yoko, senti, non è che almeno per adesso possiamo cambiare argomento… sono troppo tesa. Almeno fino a questo pomeriggio non voglio pensarci”-
 
-“Ok”- mi dice con aria trasognata, non credo che abbia afferrato del tutto il senso delle mie parole –“Allora, il lavoro al giornale?”
 
-“Questo è il tuo modo per farmi sentire meglio?”- domando io in modo sgarbato.
 
-“Scusami”- mi dice offesa –“Stamattina non ti si può proprio dire niente, chissà perché!”-
 
Ci rinuncio! Sono arrivata alla conclusione di essere la vittima di un complotto divino! Nella mia precedente vita devo essere stata un super cattivo, ma davvero cattivo,  per meritarmi tutto questo.
 
-“Scusami, è solo che questo fatto di recitare mi manda in tilt… il posto è mio. Inizio la settimana prossima”.
 
-“Bene”- dice lei entusiasta lanciando un gridolino. –“Finalmente riusciremo a restringere un po’ il campo riguardo a Lakers!”
 
-“Bene”- ripeto io molto meno convinta della mia migliore amica. Lei non sa come ho avuto il posto al giornale. Oramai sono in debito col capitano della squadra del Ryonan, mi tiene in pugno. Sinceramente non so ancora cosa abbia in mente, ma so di certo che mi presenterà un conto salatissimo alla fine di questa storia! Spero almeno che ne valga la pena.
 
 Il giorno dopo la chiacchierata con il bel numero sette, nel mio armadietto ho trovato un bigliettino con su scritto “Il posto è tuo. P.s. Tra due settimane c’è la prima partita.” Sintetico, chiaro e anonimo. Mi ha fatto sentire l’affiliata di una cosca clandestina.
 Da allora né più visto né sentito. Dovevamo lavorare insieme al lavoro teatrale ma non ho osato cercarlo. Intanto non ho fatto altro che leggere più cose possibili riguardo il basket, manuali, libri, riviste, in modo da saperne qualcosa in più. Che strazio.
 
-“Ah proposito, come è un giocatore di basket alle prese con la recitazione?”- mi domanda, infrangendo la mia regola di non parlare di teatro, recitazione e affini. Tanto vale risponderle.
 
-“Beh…non abbiamo provato insieme, ognuno ha imparato la sua parte…cioè io ho imparato la parte e spero che lui abbia fatto altrettanto”- confesso, mentre mi guarda perplessa.
 
-“Che strano modo di lavorare… vabbè potrebbe anche essere una tattica vincente”- dice la mia amica sempre ottimista –“ potreste avere qualche problema logistico per la questione de bacio… ma sicuramente non è di vitale importanza! Ohi, ora devo andare è suonata la campanella, alla prima ora ho il compito d’inglese con quella racchia. In bocca al lupo!”- mi dice mentre fugge per entrare a scuola.
 
Sono rimasta paralizzata. Sbaglio o ha detto bacio???
 
Che significa? Io ho letto bacio, ma non credevo bacio bacio… io non ho mai baciato nessuno! Non so nemmeno come si fa! Non posso dire: “ehi ciao Sendoh, sai per la questione del bacio… beh io non so farlo!”. Farei la figura della stupida… no, non posso… mmm…fingerò di saperlo fare, non sarà poi così difficile… tutti dicono che è una cosa che viene naturale, basta lasciarsi trasportare dall’istinto… e se il mio istinto non funzionasse come dovrebbe? Ma cosa vado a pensare…
 
-“Ehi, Sakemoto, che fai non entri?”- è il mio senpai a risvegliarmi dai miei pensieri. Al suo fianco, come al solito, c’è lui, il ragazzo dall’eterno sorriso… Oddio, sono diventata rossa come un peperone. Come faccio a baciarlo se non riesco neanche a guardarlo negli occhi. Ho una morsa allo stomaco… tutti parlano di farfalle, ma dalla sensazione che provo dovrebbe essere  una colonia di farfalle!
 
-“Guarda che come tuo senpai non voglio fare brutte figure…”- continua lui anche se è un po’ perplesso. Avrà notato la mia espressione.
 
 –“H-hai ragione, è meglio che entri”- dico  lasciando i due  intenti a fissarmi.
 
 
 
Il momento del giudizio è arrivato.
 
Dopo una mattinata abbastanza tranquilla, sono arrivata illesa, a parte la mia ulcera da stress, a questo fatidico pomeriggio. Yoko non sta più nella pelle, vuole dimostrare tutto il suo talento. Credo sia l’unica perché tutti gli altri sono presi da isterismi e attacchi di panico quasi quanto me. È una cosa che, almeno in parte, mi consola.
 
-“Allora ragazzi, tra un po’ cominciamo”- dice il professor Yamaguchi. –“in bocca al lupo”- aggiunge divertito dal nostro nervosismo.
 
Sto iniziando ad odiarlo.
 
-“ Sayu, in bocca al lupo…io vado a ripetere col mio compagno. Vedrai una bisbetica domata da urlo!”- mi dice Yoko.
 
-“Yoko, prima di andare non ti andrebbe di darmi qualche consiglio?”- le chiedo in preda a una fifa enorme.
 
-“Fammi riflettere…”- sembra averla presa proprio seriamente -“beh, hai presente quando mi hai raccontato del tuo amico Lakers? Ricordo che la prima cosa che mi hai detto è che finalmente qualcuno ti ha vista in modo diverso da come ti vedono gli altri… questa è la tua opportunità, l’occasione per farti vedere in modo diverso dagli altri! Lasciati andare, per una volta sii qualcun altro, impadronisciti della vita, dei sentimenti e delle passioni del tuo personaggio. Convinciti di essere Giulietta, senti il suo amore e la sua disperazione per Romeo! E divertiti! Non stare sempre lì a pensare… il segreto è lasciarsi andare!”-
 
Wow! Io mi aspettavo cose del tipo respira, non correre, scandisci bene le parole… cose del genere insomma!
 
-“Gr-grazie!”- dico alla mia amica prima che si fiondi dal suo compagno –“cercherò di seguire il tuo consiglio!”-
 
Forse ha ragione, in fondo cos’ho da perdere. A volte razionalizzo troppo invece di lasciarmi andare.
 
-“Ehi”- mi dice una voce divertita alle mie spalle. –“Imparata la parte?”
 
Akira Sendoh per me è un vero mistero, forse dopo Yoko è l’unico che riesce a mantenere la calma.
Emana sempre una gran serenità e sicurezza. Ha sempre il sorriso sulle labbra, non l’ho mai visto scomporsi, alzare la voce, arrabbiarsi con qualcuno per più di due minuti. È  così difficile immaginare cosa gli passi per la testa. Molti mi hanno detto che in campo è davvero forte, determinato, uno che non si lascia mettere i piedi in testa da nessuno, ma io stento a crederci
 
-“Hmn, hmn”- riesco solo a dire io, per poi girarmi di scatto.
 
Non ho ancora capito perché, ma questo ragazzo mi mette in soggezione. Sarà perché è così enigmatico e non riesco a leggere sul suo viso ciò che realmente pensa. A volte sembra prendersi gioco di tutti con quel sorriso ironico.
 
-“Rilassati”- mi dice per rassicurami –“divertiamoci, tanto non abbiamo niente da perdere!”-
 
-“Ok”- rispondo sbalordita, è la stessa cosa che mi ha detto Yoko!
 
-“Allora ragazzi, preparatevi… i primi sono Ichiro e Kumi”. Annuncia Yamaguchi invitandoci ad applaudire per incoraggiamento.
 
Dopo una sfilza di “Amleto”, “Giulietta”, “Otello”, “Macbeth” più e meno deludenti, è arrivato il turno di Yoko che ha lasciato tutti senza fiato. La sua Caterina è stata fantastica.
 
-“Wow, Yoko sei stata fantastica!”- le dico appena scesa dal palco.
 
-“Grazie”- mi dice con falsa modestia. Adora i complimenti.
 
-“Sendoh – Sakemoto”-
 
L’annuncio mi ha riportato bruscamente alla realtà. Il cuore ha iniziato a battermi all’impazzata come le ali di un colibrì. Gli occhi di tutti sono puntati su di noi.
Mentre attraverso la platea per salire sul palco, noto che qualcuna delle ragazze che muoiono per il mio compagno mi guardano quasi con disprezzo, pronte a vedere se faccio qualche passo falso. Sono così furiosa! Come posso fargli capire che non c’entro niente con questa storia? Ho quasi le lacrime agli occhi.
 
-“Ehi, ricordi quel che ti ho detto prima?”- mi sussurra Sendoh – “Divertiti! Facciamo vedere a queste mezzecalzette di che pasta siamo fatti!”- mi dice per rassicurarmi.
 
Improvvisamente sento un moto di gratitudine nei suoi confronti, nonostante sia lui che mi ha trascinato in questo guaio. È stato molto gentile… ha ragione, farò scomparire il sorriso dalla faccia di quelle oche!
 
-“ok, cominciamo…”- dice lui tra se e se. E poi d’improvviso tutti abbiamo assistito alla sua trasformazione. Non era più il capitano del Ryonan, il campione di basket, era lui… Romeo.
 
-“Se con indegna mano profano questa tua santa reliquia…(è il peccato di tutti i cuori pii), queste mie labbra, piene di rossore, al pari di contriti pellegrini, son pronte a render morbido quel tocco con un tenero bacio.” –
 
È straordinariamente bravo. Sono sbalordita… il minimo che possa fare per ringraziarlo per le parole di prima è dare il massimo. Come ha detto Yoko? Il segreto è lasciarsi andare… Per fortuna Sendoh ha preso la mia mano altrimenti non riuscirei a smettere di tremare.
 
 
-“ Pellegrino, alla tua mano tu fai troppo torto, ché nel gesto gentile essa ha mostrato la buona devozione che si deve.  Anche i santi hanno mani, e i pellegrini  le possono toccare, e palma a palma è il modo di baciar dei pii palmieri.”-  Una volta iniziato tutto è più facile. Riesco quasi a rilassarmi.
 
-“Santi e palmieri non han dunque labbra?”-  Appare un sorriso dolce e accattivante allo stesso tempo sul viso del mio Romeo.
 
“S-sì, pellegrino, ma quelle son labbra ch’essi debbono usar per la preghiera.”-
 
 - “E allora, cara santa, che le labbra facciano anch’esse quel che fan le mani: esse sono in preghiera innanzi a te, ascoltale, se non vuoi che la fede volga in disperazione.”- Ecco che punta i suoi occhi blu nei miei. Sembra che col  suo sguardo  riesca a carpire tutti i miei segreti più profondi, ma io non riesco a sostenerlo per più di una frazione di secondo.
 
 - “I santi, pur se accolgono i voti di chi prega, non si muovono”.
 
Si avvicina e con delicatezza mi costringe ad alzare il viso e ad incrociare gli sguardi
 
- “E allora non ti muovere fin ch’io raccolga dalle labbra tue l’accoglimento della mia preghiera.”
 
 Mi sento avvampare, ma questa volta sono completamente assorbita, ho gli occhi fissi su di lui che si avvicina lentamente alle mie labbra. Il cuore mi batte all’impazzata. Non riesco però a non ritrarmi un leggermente un attimo prima che le nostre labbra si incontrano. Lui non sembra scomporsi minimamente, anzi, è quasi accattivato da questo mio improvviso moto di reticenza, afferra il mio viso con più decisione e mi bacia tra lo stupore generale.
 
-“Ecco, dalle tue labbra ora le mie purgate son così del lor peccato.” –
 
Ho dato il mio primo bacio!
 
-“ Ma allora sulle mie resta il peccato di cui si son purgate quelle tue!”- continuo io a fatica. Siamo ancora vicinissimi.
 
-“ O colpa dolcemente rinfacciata! Il mio peccato succhiato da te! E rendimelo, allora, il mio peccato.”-
 
Nel giro di pochi secondi mi ritrovo a baciare per la seconda volta l’idolo della mia scuola, altre ragazze farebbero i salti di gioia al mio posto, ma non so perché provo un po’ di tristezza. 
 
-“Sai baciare nel più perfetto stile.”- dico concludendo la nostra performance.
 
Un applauso parte dalla platea. 
 
Che sollievo! È finita…credo di essere andata abbastanza bene.
 
-“E’ andata bene?”- chiedo sollevata al mio compagno.
 
-“Già”- risponde lui ma sembra assorto da qualche altra cosa.
 
Questa volta non ho voglia di indagare, anzi voglio solo scendere dal palco e tornare a casa, evitando il più possibile il basketman. Tra i complimenti generali, che a stento riesco ad afferrare, mi siedo al mio posto. Sono imbarazzatissima. Presa dai miei pensieri, quasi non mi accorgo quando la lezione è finita.
 
Raccolgo le mie cose in fretta perché sono rimasta l’ultima a dover lasciare il teatro.
 
-“Posso farti una domanda?”- A quanto pare non solo la sola. C’è ancora Akira ad aspettarmi.
 
È un’abitudine sorprendere le persone?
 
-“Dimmi”-
 
-“Beh, non prendermi per pazzo…ma ti ho vista strana dopo il bacio di prima…non mi era mai capitato…sembravi…triste? Se ho fatto qualcosa…”- dice lui.
 
Non riesco a crederci. Come ha fatto a capire?
 
-“N-no…non preoccuparti”- mi affretto a rispondere. Non voglio che scopra altro.
 
-“Sul serio… non è per impicciarmi!”- mi interrompe deciso. –“Sono qui per scusarmi!”- mi dice con estrema tenerezza.
 
Sono impazzita, lo so, ma ripenso al sostegno che mi ha dato poco prima di iniziare e decido di aprirmi con lui.
 
-“Ora sarai tu a prendermi per matta! Sai…”- confesso io imbarazzata –“Non avevo mai baciato nessuno prima d’ora. Semplicemente me lo immaginavo diverso. Volevo che il mio primo bacio fosse vero, non una finzione, che accadesse con una persona che voleva realmente baciarmi e non perché fosse costretta da uno stupido compito scolastico, una persona a cui piacessi sul serio…tutto qui. Tu non c’entri nulla, anzi, senza di te sarei stata un disastro”- concludo, non so da dove mi sia uscito ma mi rendo conto che è così  –“Non so se riesci a capirmi, è da matti lo so…è una cretinata”.
 
-“No, non è una cretinata. Ti capisco…cioè, si, insomma”- dice in modo buffo così scoppiamo a ridere entrambi.
 
-“Beh, in fondo”- aggiunge dopo essersi ripreso –“non era poi così finto…almeno per me.”-
 
Si avvicina a me, mi da un bacio sulla guancia e mi lascia lì, confusa e piena di dubbi.
 
 
 
 
Fine capitolo 5.
 
 
Grazie a tutti, ma in particolare a Snow_Flakea presto!
 

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** SECRETS AND CONFESSIONS ***


WHAT HAVE BEEN LOOKING FOR
 
Capitolo 6      Secrets and confessions
 
Caro Lakers …

Ehi ciao come va? Ho una notizia bomba…

Lakers sai sarò presente anch’io sabato…

Sei o non sei Kaede Rukawa?
 
Uffa! Non mi viene in mente niente! Sono davanti a questo dannato pc e non riesco a scrivere. È la prima volta da quando io e il mio misterioso amico ci sentiamo che non riesco a buttare giù neanche due righe, sarà la pressione che inizio ad avvertire. Tutto questa storia di scoprire la sua identità, il piano elaborato da Yoko, non lo so… da una parte voglio scoprire chi realmente è Lakers ma d’altra parte ho paura di rimanerne delusa.

Ah, dimenticavo c’è una terza parte di me che spera vivamente che lui sia Kaede Rukawa.  Credo che noi due siamo più simili di quanto sembra, tralasciando il fatto che lui è un figo pazzesco e che è molto popolare. Siamo due solitari, introversi, a cui non piace omologarsi alla massa… almeno immagino! Brava Yoko, grazie per avermi messo quest’altro grillo per la testa!  Vorrei urlare!

Din don

Il campanello.

Chi è a quest’ora?

-“Mamma, vai tu?”- urlo a squarciagola sperando di non dovermi alzare.

-“In questa casa devo fare tutto io… lava, stira, cucina, aprire la porta… devono cambiare un po’ di cose…si, si”- la sento borbottare al piano di sotto mentre si accinge ad aprire la porta. Dopo sarò costretta a subirmi un predicozzo.

-“Salve signora, sua figlia è in casa?”-

È un ragazzo ma non riesco a distinguerne la voce da così lontano. Sarà uno degli amici di Asuka.

-“S-salve”- risponde mia madre, ma dal tono sembra affascinata dal suo interlocutore. –“Si, è in casa…tu sei?”- ecco l’impicciona alla riscossa.

-“Un amico”- glissa la domanda lo sconosciuto, con tono rassicurante ma con una punta di divertimento. Sarà abituato alle madri ficcanaso.

-“Hmn…ok. Un attimo che vado a chiamare Asuka…”- aggiunge lei sorpresa dal ragazzo che le ha tenuto testa senza battere ciglio e con molto garbo.

-“No, no”- la interrompe lui –“deve esserci stato un equivoco. Io cerco Sayuri”

Chi può mai cercarmi?

-“Oh”- dal tono di voce di mia madre sembra anche lei sorpresa –“c- corro a chiamarla. Si …vado subito”- aggiunge con voce stridula.

-“Io aspetto qui”- aggiunge il mio “amico” mostrando a mia madre che ci sono ancora giovanotti beneducati.

“Mmm…fai come se fossi a casa tua”- ok mia mamma è conquistata.

Io sono ancora seduta alla scrivania e non so cosa fare. Chi potrà mai cercarmi? Ma non ho nemmeno il tempo di vagliare diverse possibilità che mia mamma entra come una furia in camera.

-“Sayu”- bisbiglia per non farsi sentire di sotto –“c’è un ragazzo per te”- aggiunge contenta come se fosse la mattina di Natale.

Vorrei rispondere “E quindi?” ma forse non è il caso di smorzare lo strano entusiasmo di mia mamma.

-“Mamma, hai chiesto chi è?”- per quanto mi riguarda potrebbe essere anche un malintenzionato ma a lei sembra non importare. Non ho mai ricevuto visite da un ragazzo.

-“Ha detto di essere un tuo amico…” – come se fosse sufficiente.

-“Ehi, chi era alla porta?”- domanda Asuka vedendoci bisbigliare. La mia camera ultimamente sta diventando un po’ troppo affollata.

-“E’ venuto un amico di Sayuri… sai è proprio carino! Alto, moro…”- ok, si è bevuta il cervello.

-“Sul serio! Wow, brava Sayuri! E chi è? lo conosco?”- sorride felicissima. Lei e mia madre attendono con ansia che io le porti a conoscere un fidanzato prima o poi.

-“Non saprei… nella fretta mamma si è dimenticata di chiedere chi fosse”- rispondo sarcastica.

-“Non l’ho dimenticato, ma lui mi ha detto che è un tuo amico… mi è sembrato sufficiente. Ehi ma tuo padre dov’è?”- domanda improvvisamente.

-“E’ di sotto… chissà forse starà facendo conoscenza col tuo pretendente”- risponde Asuka gettandomi in un terrore incredibile. Mi alzo di scatto per andare di sotto a salvare lo sconosciuto dall’interrogatorio che lo attende, ma mia madre mi sbarra la strada.

-“Dove credi di andare così conciata signorina?”-

Perché cos’ha che non va il mio abbigliamento?

-“Su su, torna in camera e trova qualcosa di più carino piuttosto che questa stupida tuta!”- mi ammonisce lei.

-“Mamma, non credi che potrebbe apparire poco naturale se questo tizio mi trovasse tutta in ghingheri solo per stare in camera mia!”- le faccio notare.

-“Hai ragione!”- ammette delusa –“ok, allora aggiustati solo un po’ questi capelli…”-

Ma io non glie la do vinta così mi affretto a scendere di sotto insieme alle due che mi accompagnano curiose. Non avevo bisogno del sostegno delle sorelle Kessler!

Come avevo immaginato Toshio ha già iniziato l’inquisizione a cui sottopone tutti gli “amici” di Asuka, solo che insolitamente questo è il mio turno.

-“Hmn, hmn”- tossicchio io per fargli notare la mia presenza.

-“Ehi, Sayuri ero qui che facevo quattro chiacchiere col tuo amico”- tse, proprio quattro chiacchiere! Ho assistito personalmente alle sue chiacchierate e beh, manca solo che chieda il numero del bancomat.

Finalmente scopro l’identità dello sconosciuto…

-“Sendoh!”- Che ci fa lui qui?

-“Akira!”- esclama Asuka, non meno sorpresa di me.

Mia mamma inizia a fissarlo dalla testa ai piedi, in pratica gli sta facendo una tac con i suoi raggi da super mamma. Sono riuscita a sentire il campanellino trillare nella sua testa quando ha sentito il nome del mio ospite. Si sarà ricordata di quando Asuka le ha raccontato che lui era il mio Romeo e di quell’assurda storia che lui e Rukawa stanno litigando per me.
Mi sembra di poterle leggere il pensiero: “Ah, però! Questo era il Romeo di cui parlava Asuka. Non scherzava quando diceva che era il ragazzo più carino della scuola… se avessi avuto la loro età… brava la mia figlioletta! Ha preso tutto dalla sua mamma!”.

Disgustoso.  

-“Ciao”- saluta lui con tutta calma, lancia uno sguardo, che non saprei dire se fosse malizioso, a mia sorella. Da come si guardano i due mi sento quasi di troppo, sicuro che stia cercando proprio me?

Finalmente decide di rivolgermi la parola –“sono venuto per aiutarti con quella faccenda del basket…ricordi?”- mi dice notando il vuoto cosmico nei miei occhi e attirando l’attenzione di tutti su di me.

Già è difficile metabolizzare il fatto che il capitano della squadra di basket sia venuto a casa mia, ma, poi, è difficile concentrarsi con mia mamma e mio  padre che sorridono come deficienti e mostrano i pollici alzati, senza farsi accorgere da lui, per mostrarmi la loro approvazione.

-“S-si. Ricordo”- riesco a dire solamente.

-“Io e tuo padre stavamo andando a cena fuori”- improvvisamente si intromette mia mamma –“prendiamo i soprabiti e andiamo”-

Che cosa sta facendo? Crede che vogliamo restare soli? Oddio, mia mamma è pazza!

-“Si, si”- dice Toshio in modo poco convincente dopo aver ricevuto una lieve gomitata dalla sua sposa –“mi raccomando non fate tardi”.

-“Ciao, ciao”- escono lasciandoci campo libero.

-“E’ stato un piacere” -  saluta educatamente il bel numero 7.

-“In realtà, anche io stavo per uscire”- interviene Asuka  un po’ riluttante. Mi guarda come per dire “se credi di essere in pericolo di vita lascio tutto e resto qui con te!” ma in qualche modo le faccio capire di riuscire a resistere. Così assisto alla sparizione dell’ultimo membro della mia famiglia che mi lascia sola con l’idolo della scuola, che sembra essere ancora più divertito di prima.

-“Simpatici i tuoi”-  interrompe il silenzio in cui siamo sprofondati.

-“Bizzarri, puoi dirlo…non mi offendo!”- rispondo io.

-“Sul serio, sono proprio tipi a posto. Credo che mi abbiamo scambiato per il tuo ragazzo.”- aggiunge –“tuo padre ha iniziato a farmi domande su domande”- credo che lo dica di proposito per mettermi in imbarazzo. Ormai ho capito che è il suo passatempo preferito

-“No, non preoccuparti.”- sminuisco io, non voglio far apparire i miei pazzi psicopatici che lasciano sola la loro figlia più piccola con un ragazzo adolescente in piena tempesta ormonale. –“E’ la prassi. Gli amici di Asuka ormai ci sono abituati”.

-“Nessuno mi aveva mai mostrato tanta fiducia da lasciarmi da solo  in compagnia della loro figlia con casa libera…”- osserva con noncuranza mentre esplora la casa.

E’ un alieno. Ora mi legge anche nel pensiero?

-“Posso offrirti qualcosa?”- cerco di mostrarmi ospitale e trascurando il fatto che mi inquieta questa sua capacità di carpire i miei pensieri.

-“No, grazie” risponde con una tranquillità che mi da sui nervi.

Ok! Perdiamoci in convenevoli e fingiamo di ignorare ciò che mi hai detto all’uscita dal club di teatro. Com’era…non era poi così finto…almeno per me! Ignoriamo anche che sei piombato a casa mia mandando tutti nel delirio generale.

-“Hai detto che volevi aiutarmi col basket?”- dico interrompendo la perlustrazione della casa.

-“Ah, si…dimenticavo. Sei pronta? Ci aspettano 5 km di corsa. Per imparare qualcosa di basket devi giocare e quindi devi allenarti”. Mi dice come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

5 km di corsa! Ma per chi mi ha preso per iron man! Io 5 km a piedi non li ho fatti in tutta la mia vita. Lo guardo di sottecchi per vedere se sta scherzando ma è così serio che credo stia facendo sul serio.

-“Non ti sembra un po’ troppo? Non potremmo iniziare in modo più soft…magari con due, massimo tre km.  Sai non credo di farcela…”- patteggio io sperando in uno sconto della pena. Sono già disposta ad appellarmi alla clemenza della corte ma poi vedo che scoppia a ridermi in faccia. Cosa gli è preso?

-“Dai, scherzavo! Non mi avrai preso sul serio!”-

Pfiu! Tiro un sospiro di sollievo… non riesco mai a capire quando fa sul serio o quando mi prende in giro. Mi da sui nervi questa perenne ambiguità.

-“Meno male”- ammetto.

-“Saresti stata davvero disposta a seguirmi per 5 km  per questa storia del giornalino scolastico?”- domanda per scoprire il mio improvviso interesse per il basket.

Allora anche tu come me sei curioso? Non ci casco questa volta. Tu non mi dici perché vuoi aiutarmi e io non dirò perché volevo quel posto a tutti i costi.

-“Certo… l’esperto sei tu, almeno così dicono in giro. Tu sei il maestro e io l’allieva. Devo necessariamente fidarmi di te”- dico in modo ironico ma mantenendo ancora la guardia.

Akira Sendoh non è certo un novellino, ha capito le mie intenzioni come io ho capito le sue, così di tacito accordo rinuncia a fare altre domande.

-“Ho qui le cassette delle partite di campionato… sono di Hicoichi, in genere preferisco non guardarle.”- mi dice come se fosse una cosa ignominiosa  -“Ma almeno sono tornate utili, così potrò spiegarti passo passo tutto quanto! Ah, ho anche un quadernetto con appunti raccolti in modo maniacale su ognuno di noi”- mi informa tirando fuori un enorme blocco di fogli.

Non scherzava, ci sono appunti su ognuno delle persone che partecipano al campionato. È redatto in maniera ossessivo- compulsiva. Hicoichi inizia a farmi paura. Sicuramente con questo libricino potrei scoprire l’identità di lakers in meno di due giorni! E potrei mandare all’aria questa cosa del giornale scolastico! Wow! Che colpo di fortuna!

-“Questo è in prestito! Ho dovuto ricorrere a tutto l’ascendente che ho su Aida per farmelo prestare. Sarà necessaria solo una sbirciatina, per il resto posso aiutarti io”- smorza subito il mio entusiasmo.

-“Allora? Cominciamo?”- mi chiede.

-“Non vedo l’ora.”- dico con l’entusiasmo di un vegetale.

Dopo circa due ore di Alley-oop, tiri da tre punti, stoppate, rimbalzi, difesa a uomo, a zona ecc. credo questo strano gioco del basket inizia quasi a piacermi.

-“Perché non vediamo questa?”- propongo al mio insegnante.

-“Ryonan vs Kainan…”- legge l’iscrizione sopra la cassetta –“no, non è il caso.”- aggiunge prendendone un’altra.

-“Ho la netta sensazione che stai evitando di farmi vedere le partite in cui ci sei tu”- dico senza pensarci.

-“E’ vero. Sono stato scoperto”- ammette lui imbarazzato.

-“Non capisco… cos’è? Ti vergogni?”- chiedo curiosa.

-“Un po’…”- sorride –“ il fatto è che non mi piace rivedermi. Penso sempre che avrei potuto fare di più, fare meglio, cambiare delle cose…”-

Lo osservo come se di fronte a me ci fosse uno sconosciuto. È così diverso dall’idea che mi ero fatta di lui, quasi quasi  glie lo dico.

-“Sai mi ero fatta un’idea diversa di te…”-

-“Di uno str***etto spocchioso. Si l’avevo capito”- dice divertito, ma mettendomi in grave imbarazzo.

-“n-no…non proprio di uno str…”- cerco di rimediare.

-“Su avanti puoi dirlo, non mi offendo”- mi ruba la battuta.

-“Hmn, la cosa che mi domando è come può uno come te, e non è una cosa negativa, essere amico di Hiroaki Koshino?”- in effetti me lo sono sempre chiesta.

-“Ha ha,”- se la ride –“ tu e Koshino non siete in buoni rapporti?”-

-“Eh già. Ho sempre pensato che lui sia stata la prima persona che tu abbia conosciuto arrivato qui a Kanagawa e che tu sia troppo gentile per mandarlo a quel paese”-

-“No, ti sbagli. Lui non è la prima persona che ho conosciuto”-  mi corregge come se davvero avesse preso sul serio la faccenda dell’insegnante.

-“La prima persona che ho conosciuto… sei tu”-

Cosa? Sta scherzando? Nel tè che gli ho offerto non credo di avere aggiunto dell’alcol.

-“Non ricordi? Era il mio primo giorno di scuola, come al solito avevo fatto tardi. Mi avevano appena chiuso il cancello in faccia. Ma mi accorsi che non ero l’unico ad essere rimasto fuori. Eri tu. Una ragazzina con le ginocchia sbucciate e le trecce. Mi invitasti a seguirti, ma vedendo che io non accennavo a muovermi mi prendesti per mano e mi costringesti a seguirti dall’altro lato della strada.”-

Ora ricordo… ma non gli avevo dato così tanta importanza.

-“ Ricordo ancora cosa mi dicesti…ehi tu, vuoi  aiutarmi a scavalcare? Risposi si, ma poi mi lasciati di sasso dicendomi non sbirciare sotto la gonna! Avevi carattere. Arrossii. Riuscimmo ad entrare e corremmo su per i corridoi. Mi dicesti sei nuovo? Io sono Sayuri…ci vediamo in giro. E fuggisti via prima di darmi il tempo di presentarmi. Dopo ho conosciuto Hiroaki. È un amico prezioso, onesto e leale, anche se ha un caratteraccio. Sai perché ce l’ha tanto con te?”-

-“No, almeno credo”- riesco a rispondere sempre più sconvolta da quel racconto.

-“Per colpa mia. Non che gli abbia chiesto di renderti la vita un inferno. Il punto è…”- a questo punto sembra molto imbarazzato –“ …è che dopo quell’incontro ho preso una grandissima cotta per te. Koshino, vedendo che tu non mi calcolavi minimamente e che io mi struggevo d’amore per la prima (e forse unica) volta, ha deciso di prendere le mie parti. Forse ha esagerato!”-

Non ci posso credere. Akira Sendoh aveva una cotta per me!

-“E’ questo il motivo per cui mi stai aiutando?”-

-“No…non è questo il motivo. Diciamo che la cotta mi è passata da tempo, però ho avuto sempre una certa simpatia nei tuoi confronti, una sorta di senso di protezione. Per questo non ero sempre d’accordo col comportamento di koshino. L’altro giorno mi hai detto che volevi che il tuo primo bacio da una persona a cui piacevi sul serio… beh, in un certo senso è così, anche se molto tempo fa.”-

Non so che dire, temo sempre che da un momento all’altro lui scoppi a ridere e scopra di essere stata presa in giro.

-“Non te la sei inventata questa storia?”- chiedo sospettosa.

-“No, giuro!”- mi rassicura lui.

-“E cosa ci trovavi in una ragazzina anonima con le trecce e le ginocchia sbucciate?”- ancora non mi capacito.

-“Sei incredibile, sei l’unica persona che mi avrebbe chiesto questo. Sembra quasi che tu voglia convincermi che non avresti dovuto piacermi.”- ride. –“Dubiti troppo delle tue capacità. Per esempio… ha degli occhi stupendi, perché li nascondi dietro un paio di occhiali? Chiunque sia il ragazzo da cui vuoi farti notare sabato, non lo farà se continui a sperare di essere invisibile?”-

E adesso che dico?

-“Non c’è nessun ragazzo…”- ribatto imbarazzata.

-“C’è sempre un ragazzo. Non sono così sprovveduto come credi…”- cavolo, è davvero una volpe. –“Segui il mio consiglio. Adesso devo andare”-

Lo accompagno alla porta, in preda a una grossa confusione.

-“Grazie di tutto”- riesco a dire solamente ma mi sembra una frase stupida.

-“Di niente”- sorride al mio imbarazzo.

-“Allora”- aggiungo prima che se ne vada –“ devo considerarti la mia fata turchina?”-

-“Ah, no…fata turchina no!”- dice quasi offeso –“ è così poco virile”- dichiara in modo buffo facendomi ridere.

-“allora un amico?”- chiedo titubante.

Ci riflette per qualche secondo poi dice –“Si, un amico si. Ci vediamo sabato”-
 
 
 
Fine 6° capitolo.
Grazie a tutti, grazie a Snow_Flake, a green bird e a tutti quelli che seguono le mie storie…baci da Scorpy!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** No invisible ***


WHAT YOU HAVE BEEN LOOKING FOR
 
Capitolo 7 Not Invisible
 
-“Per quanto tempo ancora vorrai continuare a fissare l’armadio?”-  mi dice Yoko irritata.
Ha ragione, so che ha ragione e mi scoccia parecchio, ma non so davvero cosa indossare per la giornata di presentazione del campionato di basket.
-“Non potrei mettermi la divisa della scuola, sarebbe tutto più semplice”- ripeto per la milionesima volta.
-“Se lo dici di nuovo giuro che mi alzo e me ne vado. No. Ho detto no. Come speri che Kae… scusami Lakers, chiunque egli sia, possa notarti con quell’orrida divisa scolastica che farebbe sentire invisibile anche Angelina Jolie”-  minaccia con un tono per niente scherzoso.
-“Ok, ok… non devo invisibile, solo che non voglio strafare”-
-“Perché non chiedi ad Asuka? È lei l’esperta, la donna cosmopolitan!”- scherza lei, credendo che non avrei mai preso sul serio la sua proposta.
-“Sai, per la prima volta hai avuto un’idea da persona quasi sana di mente! Anzi non è per niente male…”- dico più a me stessa che a lei.
-“Sul serio?”- domanda mentre mi guarda fiondarmi in camera di Asuka.
-“Posso?”- chiedo prima di entrare, non voglio fare l’invadente come mia madre. –“Ehi Asuka, non è che potresti darmi una mano a scegliere i vestiti per oggi?”- domando vagamente imbarazzata, è la prima volta che gli chiedo un favore del genere.
Lei alza gli occhi dal libro che stava leggendo, forse per controllare di non essersi immaginata la cosa, e mi guarda con aria interrogativa.
-“Devo andare alla giornata di presentazione del campionato, è la mia prima da giornalista e vorrei essere…”- spiego per farmi capire meglio ma è lei ad interrompermi.
-“Certo! Per me sarà uno spasso, erano secoli che volevo aiutarti con il tuo guardaroba!”- dice entusiasta. Cos’ha che non va il mio guardaroba?
-“Ok, ora che hai trovato qualcuno che ti può aiutare meglio di me, io andrei”- dice Yoko sopraggiunta alle mie spalle.
-“Come, non vieni con me?”-
-“No, il divertimento lo lascio a te! Chiamami quando hai finito. Ciao Asuka.”-  risponde in modo ironico e poi fa la sua uscita trionfale, da brava attrice.
-“Ciao Yoko. Iniziamo a provare qualcosa?”- mi dice Asuka.
 
Asuka in un batter d’occhio ha trovato qualcosa da farmi indossare, mi ha aggiustato i capelli e ora mi sta anche truccando. Mi sento come barbie top model. Belah!
-“Posso guardarmi adesso?”- domando cercando però di muovere meno muscoli facciali possibili per non rovinare il suo capolavoro. Da quando ha iniziato il suo re- styling non mi ha fatto avvicinare ad uno specchio.
-“Non ancora”- risponde paziente –“Questa storia del basket ti sta coinvolgendo parecchio…”- dice tranquilla, ma so già dove vuole andare a parare.
-“Hmn”- non ho voglia di spiegare, anche perché mi è quasi impossibile con lei che sta ancora pasticciando col mio viso.
-“Non è che c’entra qualcosa Akira? Non ti sarai mica presa una cotta per lui?”-
Lo sapevo. Da quando Sendoh è venuto qui ad aiutarmi ho dovuto subire: 1) l’interrogatorio di mia madre 2)le battutine di Toshio  e 3) l’apprensione di Asuka.
-“No, mi ha solo aiutato con questa cosa del basket”-
-“Ah, meno male”- aggiunge sollevata –“ Sai Akira fa perdere la testa a un sacco di ragazze, ma non mette mai la testa a posto. Non è davvero il tuo tipo. Stagli alla larga, almeno da quel punto di vista…ecco ho finito!”-
L’avvertimento di Asuka mi ha dato fastidio.  Dice a me di stare alla larga quando loro due a scuola non fanno altro che stuzzicarsi. Crede che io sia stupida o cosa?
Tutti a scuola pensano che loro due dovrebbero essere la “coppia d’oro” del Ryonan e di certo con il loro atteggiamento non deludono nessuno. Anche quando Sendoh è venuto a casa mia ho notato qualcosa, come se avessero un segreto, ho visto i loro sguardi maliziosi. Per questo non la capisco. Basterebbero due secondi per far capitolare Akira ai suoi piedi ma preferisce fare questo giochetto della sorella preoccupata.
Tutti i miei pensieri sospettosi  svaniscono quando la mia immagine riflessa nello specchio. Sono senza parole. Non ha stravolto la mia immagine ma quei pochi tocchi, dai capelli sciolti al trucco leggerissimo,  mi danno una luce diversa.
-“Non ho dovuto faticare molto per renderti  graziosa”- dice interrompendo i miei pensieri –“Ormai sei una giovane donna, sicura, raffinata ed elegante…”-
Arrossisco. È vero, l’immagine allo specchio corrisponde alla descrizione ma io penso che appena uscirò da questa stanza apparirà di nuovo la mia timidezza e la mia goffaggine.
-“Grazie Asuka, cercherò di non rendere vano il tuo lavoro!  Non pensi che la gonna sia un po’ corta?”- Non riesco a trattenermi dal notarlo.
-“Assolutamente. Hai delle gambe lunghissime favolose, per le quali io ammazzerei. Io avrei messo i tacchi, ma tu sei stata categorica. Su vai e non pensare troppo a ciò che indossi. Sii sicura e professionale. Vai piccola”-
-“Grazie”-
 
Arrivo al palazzetto dello sport giusto in tempo per la presentazione, visto che ho perso un po’ di tempo per mettere le lenti a contatto. L’ ordine del giorno è:  basta essere invisibili. Tutti non fanno che ripetermelo, ma cosa c’è di male nel non volersi far notare !?! Credo di essere sulla buona strada, anche grazie a mia sorella. Infatti entrando ho notato che molti si sono voltati per guardarmi, facendomi diventare rossa dall’imbarazzo. Circondata da ragazzi in divisa, la scelta del mio vestito non passa di certo inosservato.  Grazie mille Yoko!
-“Dove eri finita?”- mi dice Hicoichi super arrabbiato.
-“Scusami, non riuscivo a mettere le lenti a contatto”- dico dispiaciuta.
-“Non importa, su vieni con me”- dice prendendomi per un braccio e trascinandomi giù dagli spalti –“tu ora stai qui, grazie a mia sorella ho avuto il permesso per farti stare nei posti riservati alla stampa. Lei è Yayoi. Yayoi lei è Sayuri Ora devo scappare. A dopo.”-  e mi lascia lì nella confusione più totale.
-“Non farci caso… mio fratello è un tantino apprensivo quando si tratta di queste cose. Io sono Yayoi Aida e lui è il mio collega Nakamura. Hicoichi mi ha parlato tanto di te, dice che scrivi molto bene e che sei amica di Kaede Rukawa!”- dice con la stessa parlantina dalla velocità supersonica di Hicoichi.
-“M-mi fa piacere”- dico più per cortesia che per altro. Mi sono ficcata in un bel pasticcio dicendo quella bugia, solo Sendoh sa la verità. E se dovessero scoprirmi perché kaede non si ricorda di me?
Finalmente inizia la cerimonia di apertura del campionato e vengono presentate tutte le squadre. Tutti i giocatori sono disposti in fila dietro i loro coach e il loro capitani. Non mi ero resa conto di quanto fossero numerosi i partecipanti. Di questo passo non scoprirò mai chi è Lakers!
La prima squadra ad essere stata presentata è il Kainan, la prima classificata dello scorso anno. Yayoi mi ha spiegato tra le sue file, fino all’anno scorso militava un certo Maki, un campione formidabile, che è stato invitato alla cerimonia di apertura. Da appassionata di basket, come lei presume che io sia, dovrei approfittarne per scrivere un articolo. Come risposta ha ricevuto solo un mio sorriso forzato.
Ed ecco arrivato il momento dello Shohoku, quasi ha riscosso più successo del Kainan, nonostante si sia classificata seconda.
Mi sono bastati meno di due secondi per riconoscerlo tra gli altri, Kaede ha la stessa aria indifferente  che aveva quando l’ho conosciuto, sembra quasi annoiato dalla situazione,  seccato da tutta quella pomposità, anche dalle sue fan starnazzanti. Mi sento un po’ stupida perché in sostanza non sono poi così diversa da loro, anche se mi mancano i pon pon. Lo spio di sottecchi mentre fingo di prendere appunti perché ho la sensazione che Yayoi non sia poi così convinta della mia vocazione sportiva.
 Il mio cuore  ha avuto un sussulto nel momento in cui ho incrociato il suo sguardo, che ho sostenuto solo per un istante. Ah, come vorrei avere la sicurezza di Asuka e la sfacciataggine di Yoko. Sono una vera imbranata.
Dopo pochi minuti è stato il turno del Ryonan, la mia squadra. Yaoei si è trasformata da professionale giornalista a groupie sfegata di Akira Sendoh. Non riesco a crederci, è la copia sputata di hicoichi quando ha a che fare con il capitano del Ryonan.
-“Non farci caso… è dall’anno scorso che ha una cotta per lui”- mi dice seccato e sottovoce Nakamura, temendo di farsi sentire dal suo capo- collega.
Così rivolgo le mie attenzioni all’oggetto dei suoi desideri. Akira, a differenza di Rukawa, sembra tranquillo e a suo agio come al solito. Niente lo scompone e ha il suo tipico sorriso ironico. Probabilmente anche lui ha notato l’assurdità e la pomposità di quella cerimonia, ma contrariamente al suo avversario, riesce a trovarne il lato comico. Anche per lui una frotta di ragazze hanno alzato un gran boato, quasi a marcare la loro rivalità. Lo osservo meglio e non riesco a non ammettere che tutto sommato non è poi così male, mi sembra quasi di vederlo per la prima volta. Riesco anche a giustificare le sue fan, che per lui si sbracciano e urlano come indemoniate. Sono quasi compiaciuta di aver dato il mio primo bacio a un ragazzo così carino…
Hai perso la testa? Questo non è da me… sembra una tipica frase di mia madre! È giusto ammettere che Sendoh è un figo da paura ma da qui a compiacerti per un suo bacio…
-“Hey, che hai? Non ti senti bene?”- mi domanda Nakamura vedendo il mio colorito pallido.
-“No, sto bene. Fa troppo caldo qui dentro”- mento io.
Cattiva, cattiva Sayuri. Basta con le bugie.
Finalmente la presentazione finisce e noi tutti siamo invitati ad unirci a un rinfresco per festeggiare l’inizio del campionato che si tiene nella hall del palazzetto. È l’occasione per la stampa per avvicinare i campioni e gli allenatori.
Mentre mi aggiro, una vocina nella mia mente, che stranamente assomiglia a quella di Yoko, mi ricorda di procedere con le mie indagini, quindi inizio a stilare una lista con tutti i giocatori che riesco ad avvicinare e che potrebbero corrispondere alla descrizione di Lakers.
-“Che palle! Questa festa è un mortorio!”- sento lamentarsi un ragazzo dai buffi capelli rossi non lontano da me.
-“Piantala Hanamici! Non farci fare figure di m***a”- aggiunge un suo compagno di squadra decisamente più bassino.
-“Come al solito”- aggiunge per farlo arrabbiare uno vicino, mi pare di averlo visto in una delle videocassette di Sendoh… ah si Hisashi Mitsui, quindi quelli dovrebbero essere Hanamici Sakuragi e Ryota Miyaghi.
-“Che vorresti dire baciapiselli, io sono il genio del basket….”-
-“Piantatela ok”- riesce a fermare la lite una ragazza dai capelli ricci.
-“Tse, se almeno avessimo fatto una partita… avrebbero visto tutti il talento del grande genio, hahaha”- il rossino scoppia in una risata che mi fa venir voglia di unirmi a loro ma è meglio proseguire il mio giro di perlustrazione.
Dopo più di mezz’ora che mi aggiro tra questi giganti sono presa dallo sconforto. Nessuna idea di chi possa essere Lakers, nessun indizio, nessun sospetto, niente di niente. Non ho avuto nemmeno occasione di parlare con Rukawa. C’è sempre qualche ragazza che gli si avvicina e per di più sembrano tutte super fighe sexy che sanno come si flirta e come far entusiasmare anche uno gelido come lui. In più c’è Aida che mi da il tormento.
-“Signorina, lei è nuova della stampa?”- mi domanda un ragazzo dall’aria non più tanto giovane.
-“Si nota tanto la mia inesperienza?”- ammetto scoraggiata. Non ho neanche la forza di negare.
-“Non volevo dire questo”- si scusa da perfetto gentiluomo, sembra quasi mortificato per la mia supposizione –“ Sa, l’anno scorso partecipavo anch’io a questo campionato e non mi ricordavo di  lei…”-
-“Oh, ma tu devi essere Maki”- esclamo con il tono che immagino avrebbe usato Archimede nel dire “eureka”. Finalmente mi si è accesa la lampadina, riuscendo ad evitare un discorso imbarazzante.
-“Si, sono io. È strano ma in genere in queste occasioni mi conoscono già tutti”- non so se essere offesa da questo suo modo di fare che sottolinea la mia mancanza di esperienza o è solo che vuole pavoneggiarsi.-“Posso chiederti il tuo nome?”- mi chiede gentile non essendosi accorto del mio fastidio.
-“Sayuri”- rispondo educata rilassandomi un po’. In fondo perché devo essere sempre sulla difensiva. Attaccare è la miglior difesa.  –“Posso farti qualche domanda? Sai sono del giornalino del Ryonan…”-  
Devo dire che è stata una tattica vincente. L’ ex giocatore ha risposto a tutte  le mie domande. Se non posso scoprire l’identità di Lakers tanto vale che faccia un buon lavoro per il giornale. Così almeno Hicoichi mi perdonerà quando scoprirà la verità su di me, che sono una bugiarda patentata, che tutto quello che Sendoh gli ha promesso io non posso mantenerlo.
-“Sai mi piacerebbe vedere giocare qualcuno”- dico più per cortesia che per altro, ricordandomi delle parole che pocanzi quel ragazzo dagli assurdi capelli rossi ha pronunciato. –“Sarebbe un modo più produttivo di sfruttare questo tempo”-
-“Si, non sarebbe una cattiva idea”- dice pensandoci su.
Coooosa??? Non dicevo sul serio.
-“Aspettami qui io vedo quel che si può fare”- e mi pianta lì in mezzo a tutta quella gente prima che possa aggiungere qualcosa.                                                                                         
Uffa ma perché ho aperto questa mia boccaccia! Ora che faccio! Aspetto qui con le mani in mano. Mi guardo intorno ma mi sento un pesce fuor d’acqua in mezzo a questa gente, almeno prima stavo facendo un po’ di conversazione.
-“Ehi sei qui. Quasi non ti trovavo più.”- mi raggiunge il mio nuovo amico –“ho organizzato tutto, seguimi in palestra”.
Quando arriviamo in palestra, sono lì ad aspettarci almeno dieci energumeni. Tutti hanno spostato il loro sguardo dal mio accompagnatore su di me.
Quasi cadevo quando ho scoperto che tra quelli c’era anche Rukawa. Credo che la sua sorpresa nel vedermi  sia stata pari solo alla mia. Volevo scomparire. Si sarà chiesto come mai io possa conoscere uno dei migliori giocatori del paese.
-“Ehi vecchietto sono stufo di aspettare…”- dice il ragazzo dai capelli rossi che ho visto poco fa.
-“Calmati Hanamichi, tra due minuti iniziamo. Ragazzi”- aggiunge rivolgendosi a me- “volevo presentarvi Sayuri, scrive per il giornale del Ryonan. È stata sua l’idea di questa partitella...”-
 Non ci credo che l’abbia detto! Voglio sprofondare, tutti hanno iniziato a fissarmi e a studiarmi come se fossi un marziano! Ora mi uccideranno…
E invece parte una specie di ovazione.
-“Brava, mi ero rotto di stare in quella hall”-
-“ Meno male che c’è ancora qualcuno che ragiona qui”-
-“Finalmente una ragazza che vuole vedere le partite e non i giocatori…”.
-“Ragazzi su cominciamo!”- li interrompe Maki –“ Scrivete il vostro nome su un pezzo di carta così potremmo sorteggiare il vostro nome per la formazione delle squadre. Ci daremo il cambio”- da buon coordinatore detta le regole.
Poi mi si avvicina e all’orecchio mi sussurra –“hai avuto una splendida idea, ne sono entusiasti. Lascio a te l’onore di formare le squadre”-
A uno a uno mi si avvicinano per consegnarmi i bigliettino con scritto il proprio nome. Qualcuno si complimenta con me, altri mi trattano con sufficienza, altri ancora ne approfitta per fare il cascamorto, addirittura qualcuno mi ha scritto il numero di telefono.
Quando si avvicina Kaede per poco non cadevo all’indietro.
“Non fare danni” mi ripetevo. Ma mentre tentavo in tutti i modi di trovare la tattica giusta per attaccare bottone…
-“Ciao Sayuri”- mi saluta con aria interrogativa. Era una domanda? E cosa dovrei rispondere.
-“Ciao”- mi esce con troppo ritardo tanto che mi fissa come se davanti avesse una celebrolesa. Siamo solo ai saluti e già sono in panico.
-“Vedo che stai bene…”- mi dice indicandomi le mie gambe, ma poi sembra pentirsene immediatamente. Direi quasi che è arrossito.
Mi stava fissando le gambe??? Oddio allora è vero che la gonna di Asuka lascia poco all’immaginazione.
O forse si domandava come stava il tuo ginocchio visto che l’ultima volta ti ha quasi investito, idiota!
Ora anche i miei pensieri hanno la voce di yoko!
-“ Oh, s-sto bene, grazie”- riesco finalmente a dire in preda all’imbarazzo più totale. Mi aspetto una risposta che non arriva. Non doveva essere il suo turno?
 Tra noi cala un silenzio agghiacciante, così è costretto a consegnarmi il  bigliettino con il suo nome e va via.
Stupida, stupida stupida! Hai sprecato un’occasione d’oro!
-“Allora è lui?”- si avvicina uno spavaldo Akira Sendoh interrompendo i miei pensieri.
Dopo quello con Kaede, l’incontro ravvicinato che temevo di più era quello con il capitano della mia scuola. So già che si sente compiaciuto perché ho seguito il suo consiglio. La piccola Sakemoto pensa che togliendo gli occhiali farà colpo su qualche giocatore, già me lo immagino mentre spettegola con i suoi amichetti. Lui è l’unico che qui conosce la vera Sayuri, la secchiona, quella che ha pochi amici e che si interessa a cose bizzarre. La verità è che la mia oggi è solo una patetica imitazione di Asuka.  Non riesco a sostenere il suo sguardo, quasi temo di scoppiare in lacrime dalla rabbia, mentre tento invano di abbassarmi la gonna. Cosa credevo di ottenere?
-“Cosa?”- domando evidentemente turbata. Incrocio le mani al petto anche se so di sembrare una bambina imbronciata, quando finalmente riesco ad alzare lo sguardo. Mi mordo il labbro tentando di fermare il magone che mi si è formato in gola.
Non deve essere sfuggito nulla del mio turbamento ad un attento osservatore come il ragazzo che è rimasto lì impalato a fissarmi, non sapendo spiegarsi una reazione del genere.
-“Dicevo… è lui il ragazzo su cui volevi far colpo?”- mi domanda dolcemente questa volta – “non sei obbligata a rispondere. È una domanda stupida” – aggiunge dispiaciuto dalla sua stessa domanda.
-“Chi?”- mi affretto subito a domandare temendo che abbia assistito alla mia conversazione penosa con il giocatore dello Shohoku. Ma so di aver fatto un passo falso. Non ero stata io a dirgli ripetutamente che non ero interessata ad alcun giocatore? Vorrei mordermi la lingua. Mi sembra di stare nelle sabbie mobili, vengo inghiottita sempre di più dalle mie stesse bugie.
Sorride. Ma non sta ridendo di me, sorride come se … non so neanche dire io come, ma so che mi sento spiazzata, che mi fa stare meglio, suscita in me un moto di tenerezza verso di lui mai provato prima.
-“Allora?”- mi incoraggia –“ è Maki?”-  
COSAAAA??? È impazzito! Non è affatto sveglio come mi aspettavo.
-“Assolutamente no!”- sbotto io. Vedo che  il suo volto si è rilassato. –“è troppo vecchio!”- aggiungo con sincerità facendolo ridere di gusto.
-“Sarà! Ma lui di sicuro non ha organizzato questa cosa per fare un piacere a noi ragazzi…”-
-“Non ti seguo”- a cosa sta alludendo?
Lui mi si avvicina e mi sussurra all’orecchio come se fosse un segreto di stato –“ credo che ci stia provando con te”.
-“E’ impossibile.”- dico mentre osservo il suo sguardo divertito –“Voleva solo aiutarmi a scrivere un bell’articolo…”-
-“… e gli unicorni esistono e vivono in un mondo incantato fatto di caramelle!”- mi prende in giro lui –“Ho visto come ti guarda. E poi non c’è niente di male”-
Mi fa arrabbiare quando mi tratta come una bambina stupida, vorrei prenderlo a schiaffi.
-“non credi che io me ne sarei accorta se ci stesse provando con me?”- gli dico stizzita.
-“Sappiamo entrambi che non sei esattamente un giudice obiettivo di te stessa. Non prenderesti mai in considerazione che qualcuno possa provare un interesse per te.”-
Cavoli, quando ha ragione mi fa ancora più arrabbiare. Io non avevo mai pensato che lui alle scuole medie potesse avere una cotta per me (anche se questa storia è tutta da verificare). Automaticamente mi giro verso Maki che, poco più in la, mi lancia un sorriso a tremila denti da far invidia a una pubblicità di un dentifricio.
Ci sta provando con me! Cosa penserà Rukawa? Forse che sono una psicopatica che tenta di abbordare ogni giocatore di basket che mi capita a tiro! Forse mi sto impressionando, potrebbe anche essere che Maki mi abbia sorriso per caso, che mi ha solo visto in difficoltà ed ha organizzato questa partita cogliendo la palla al balzo.
-“Visto?”- mi dice con presunzione Akira.
-“Ti sbagli”- affermo io con sicurezza –“E poi chi sei? L’oracolo di Delfi che ha tutte le risposte e sa tutto di tutti”-
-“No, ma solo uno stupido non l’avrebbe capito. Ero  solo curioso di sapere se interessava a te.”- mi dice con la solita ironia e con la solita ambiguità.
Ok passiamo sopra al fatto che mi ha dato della stupida, in modo molto subliminale! Te la farò pagare. Vuole farmi proprio arrabbiare oggi.
-“Forse non avresti dovuto metterti così carina oggi…”- mi sussurra di nuovo all’orecchio, questa volta però con un tono suadente, tanto da farmi arrossire.
E’ un cretino. Un minuto prima ti sta facendo perdere le staffe e un minuto dopo se ne esce con queste frasi che ti gettano nel più profondo imbarazzo. Vuole prendersi gioco di me.
-“Da qua!”- gli dico in modo sgarbato strappandogli il bigliettino da mano.
Finalmente mi lascia in pace non prima di avermi lanciato uno sguardo divertito. E se avesse ragione? Come farò a farlo capire a Maki che non è lui che mi interessa?
Le squadre vengono sorteggiate: Sakuragi, Jin, Fukuda, Fujima, Hasegawa nella prima squadra e la seconda Takasago, Rukawa, Sendoh, Mitsui, Miyaghi.
Quando leggo i loro nomi ad alta voce mi sorprende la  rivalità che c’è tra loro e che l’idea di giocare insieme anche solo per una partitella li carichi di tensione.
-“cominciamo”-
La partita è davvero strabiliante, non me lo aspettavo. Le squadre sembrano non avere punti deboli. Maki si è gentilmente offerto di farmi un commento sulla partita visto che conosce i giocatori da molto più tempo ed ha molta più esperienza di me.
Con il registratore in mano, dono gentilmente offerto da yoko, mi limito ad ascoltare quello che dice mentre intanto posso guardare il procedimento del match. Rukawa è davvero forte, è per questo che tutti lo temono, mentre gioca sembra trasformarsi. Contro ogni previsione lui e sendoh sono abbastanza in sintonia e stanno facendo mangiare la polvere all’altra squadra. Anche il capitano del ryonan sembra trasformarsi quando gioca. Non c’è più traccia della sua aria da sbruffoncello o del suo sorriso rassicurante.
-“Hmn, hmn posso farti una domanda?”- mi dice Maki mentre siamo a bordocampo.
-“Oh, certo”-
-“Questo però sarebbe il caso di spegnerlo”- mi dice indicando il registratore mentre si avvicina in modo pericoloso a me.
Ohi, ohi qui si mette male.
-“mi domandavo se ti andrebbe…”-
Sbaam!!!
Improvvisamente mi ritrovo Rukawa steso ai miei piedi.
-“ti sembra questo un passaggio decente, Sendoh?”- urla Mitsui
-“rukawa sei un imbecille se ti fossi fatto male prima del campionato ti avrei ammazzato a mani nude… potevi anche lasciarla andare fuori la palla”- inveisce miyaghi.
Non capisco, cosa è successo? Vedo le facce degli altri giocatori  e capisco che anche a loro non torna qualcosa. Sento i commenti.
Sendoh non avrebbe mai fatto un passaggio così impreciso, nemmeno in una partitella, e rukawa non avrebbe mai fatto un recupero così goffo da finire a terra senza concludere niente. Sembra quasi che quei due l’abbiano fatto di proposito, solo per creare trambusto.
Osservo Sendoh aiutare Rukawa a rialzarsi e noto una strana complicità tra i due. Data la loro rivalità avrei pensato che si insultassero a vicenda e invece niente.
-“HO CAPITO!”- urla hanamici fissandomi. Tutti spostano gli sguardi su di me. Non capisco. O forse si?
Non è che l’hanno fatto di proposito per far allontanare Maki da me?. Qualcuno ancora non capisce mentre io ho capito eccome. È impazzito! Crede che rukawa sia geloso di me? E che Sendoh l’abbia appoggiato?
Prima che faccia altri danni, colgo l’occasione e decido di andarmene. Mi congratulo con tutti e gli dico che verrà un grande articolo. Ringrazio maki e fuggo con la coda tra le gambe, non prima di sentire hanamici tra una risata sguaiata e l’altra dire –“gelosia”-
 
Cavoli, preferivo essere invisibile!
 
 fine 7° capitolo

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=125455