Anything Could Happen

di MockinGleek_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il sogno ***
Capitolo 2: *** L'incontro ***
Capitolo 3: *** In punizione ***
Capitolo 4: *** Ti amo, Hermione ***
Capitolo 5: *** Solo amici ***
Capitolo 6: *** La vigilia ***
Capitolo 7: *** Buon Natale ***
Capitolo 8: *** Un regalo per Hermione ***
Capitolo 9: *** Mezzosangue ***
Capitolo 10: *** Non lasciarmi ***



Capitolo 1
*** Il sogno ***


«Hermione, Hermione mi hai sentito?»

Ginny era seduta con l’amica sul treno per Hogwarts e stavano parlando, ma il pensiero di Hermione era fisso sul sogno di quella notte: un ragazzo alto con i capelli rossi le veniva in contro. Quando le si fu completamente avvicinato Hermione lo fissò, con suo grande stupore notò che non era Ron, ma il suo fratello più grande: Fred. Fred le si era avvicinato sussurandole qualcosa che somigliava a «Adoro vederti studiare»
Poi però era stata svegliata dalla signora Weasley che le diceva di prepararsi, dovevano recarsi a King’s Cross.

E ora era lì, seduta su un vagone a pensare, come poteva essere Fred? Probabilmente c'era stato una specie di errore, che poi nei sogni si possono confondere due persone?Sì, probabilmente sì. Fu Ginny a toglierla da i suoi pensieri quando si era accorta che nonostante stesse parlando da 30 minuti Hermione non aveva dato segno di importarsi di ciò che diceva. «Hermione, tutto bene?» chiese Ginny evidentemente in pensiero per la sua amica. «S..sì,tutto bene»fece Hermione sforzandosi di sorridere. «E no tesoro, a me non la dai a bere! Dai, dimmi tutto.» Hermione era sempre stata sorpresa dell’incredibile sesto senso della sua amica. Ma ora, trattandosi del fratello, Hermione non era così sicura di voler raccontare tutto alla rossa. «Hermione, dimmi tutto o ti schianto!» incredibile, ancora una volta Ginny l’aveva dovuta minacciare per farla parlare, ma alla fine la riccia disse tutto. «Va bene,ma prometti di non ridere!»Ginny annuì. Hermione iniziò a raccontare il sogno, per filo e per segno e alla fine Ginny si rotolava sul sedile dalle risate. «Ginny avevi promesso!Bene, siamo quasi a Hogwarts, vado a indossare la divisa…» Ginny cercò di ricomporsi prima che la sua amica tornasse, ma dovette metterci tutte le sue forze per non ridere.

Hermione rientrò nella scompartimento. «Beh, allora ti piace mio fratello eh?» «Non dire sciocchezze Ginny… io con Fred? Sarebbe come mettere il ghiaccio insieme al fuoco! E’ un’idea totalmente bizzarra!» Ginny fece spallucce, ma sapeva bene che Hermione si era inspiegabilmente innamorata di Fred, anche se non voleva ammetterlo.

I restanti 10 minuti li passarono in silenzio, fino a che il treno non si fermò e scesero tutti per prendere le carrozze dirette a Hogwarts. Hermione doveva affrontare il suo quinto anno ad Hogwarts, ciò significava che avrebbe dovuto affrontare i G.U.F.O e non aveva nessuna intenzione di distrarsi. 

Al banchetto Hermione si sedette come sempre con i suoi cari, vecchi amici… ma anche avendo Ron così vicino il suo sguardo si posava sempre un po’ più su, dove era seduto Fred e confabulare con George e Lee come al solito. Fred alzò la testa, come se sentisse che qualcuno lo stesse osservando. La riccia arrossì violentemente e abbassò lo sguardo, tornando a fissare la sua cena.

Anche il banchetto era finito, e Hermione si recò nella sala comune di Grifondoro.  Sulla strada incontrò Fred, che la fermò per un braccio. «Hey Granger, perché tanta fretta?» «Io, fretta?Forse è il caso che tu compri degli occhiali da vista Weasley»lo schernì Hermione in tono di sfida,cercando allo stesso tempo di liberarsi dalla presa. «Non ho potuto fare a meno di notare che mi stavi fissando al banchetto, hai finalmente capito quanto sia irresistibile?» ghignò Fred che un sorriso da ebete stampato sul volto. «Tu irresistibile?Scusa, devo riprendermi dalla shock!»Fred avvicinò il suo volto a Hermione tanto da sfiorarle la punta del naso,poi le rimise dietro l’orecchio un ciuffo di capelli. La riccia arrossì così tanto da sentirsi la faccia in fiamme. «Beh, se non sono irresistibile devi star morendo di caldo, sei più rossa della tua cravatta!» fece Fred con soddisfazione. Hermione abbassò lo sguardo, non riusciva a fissarlo senza ripensare al suo sogno. «Beh, ti lascio, però alza la testa…è un peccato non mostrare quei bellissimi occhi» poi lasciò il braccio di Hermione e si diresse verso la sala Grande. Era ufficiale, Fred Weasley era il più grande stronzo dell’intero pianeta, ma allora perché Hermione aveva così tanta voglia di restare ancora un po’ con lui?La riccia aveva le idee totalmente confuse, così decise di ritirarsi subito nei dormitori. 
   
La mattina seguente la riccia si svegliò di soprassalto «Oh no, non di nuovo, NON LUI!» gridò dopo aver constatato di essere rimasta l’unica nel dormitorio. Si alzò, e decise di farsi una doccia per rinfrescarsi un po’. Poi si vestì e scese nella sala comune. Con grande fastidio notò che i gemelli erano seduti al solito tavolino con Lee, sempre a confabulare per chissà quale malefatta!Hermione scese di corsa nella sala Grande per la colazione, senza degnare nessuno di uno sguardo. Per fortuna a fare colazione non era l’unica, c’erano Ron e Harry. «Buongiorno…» disse Hermione un po’ fredda, o forse troppo sconvolta da ciò che era successo la sera prima.  «’Giorno» dissero in coro Harry e Ron con un sorrisone stampato in faccia. Bene, almeno loro l’avrebbero distratta. «Ah, Hermione, Fred mi ha chiesto di dirti di farti trovare alle quattro davanti alla sala comune» Hermione guardò Ron perplessa, aveva davvero detto Fred? Insomma, cosa poteva mai volere Fred Weasley da una come lei? In ogni caso decise che ci sarebbe stata, pronta a dirgliene quattro in qualsiasi caso e decisa a non guardarlo negli occhi per non arrossire per l’ennesima volta.

Con questi propositi si recò alla prima lezione del trimestre: Rune antiche. Poi sarebbe dovuta andare a sorbire due ore di pozioni e una di incantesimi.
Quel giorno Hermione non riusciva a concentrarsi sulle lezioni, pensava solo a Fred e a ciò che avrebbe potuto dirle quella sera.    
    


*SPAZIO AUTRICE*

  Sì,ho riscritto per l'ennesima volta il primo capitolo,ora mi piace abbastanza :)
Spero solo che vogliate leggerlo e che vi piaccia.Non è granché,ma dopotutto è solo l'inizio
Spero che lascerete qualche recensione :)                 

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Capitolo 2
*** L'incontro ***


Le lezioni erano finite e Hermione aveva ancora mezz’ora prima di incontrare Fred. Cosa avrebbe fatto? Decise di prendere un vecchio libro Babbano che aveva portato con se e iniziò a leggere.
 
Il tempo passò in fretta, e alle quattro meno cinque Hermione uscì dalla sala comune. Fred era lì, ad aspettarla. «Beh, cosa vuoi?» chiese Hermione cercando di sembrare noncurante. «Volevo vederti, è strano?» La riccia rimase lì come pietrificata a guardare il ragazzo che aveva davanti, come era possibile che Fred Weasley volesse vedere “la secchiona”?? «Bene, sputa il rospo, hai fatto qualche scommessa?» «No, nessuna scommessa.» «E allora cosa diavolo vuoi?» Disse Hermione cercando sempre di evitare i suoi occhi. «Voglio sapere perché al banchetto mi fissavi…» «Beh, potrei farti la stessa domanda Weasley!» Ribatté Hermione seccata. «Io non ti stavo guardando, Granger!» «Ah sì, allora non puoi dire con certezza che io ti guardassi no?» Eccola lì,la solita Hermione che vuole avere sempre la meglio su tutto e su tutti. «Primo, alza la testa e guardami, non ti hanno mai detto che è maleducato non guardare le persone mentre si parla? Secondo, so che mi fissavi, lo so e basta!» Ora c’era un pizzico si collera nelle parole di Fred, ma nonostante tutto Hermione si rifiutava di guardarlo negli occhi. Così Fred le mise una mano sotto il mento, e le alzò delicatamente il viso. Ecco, era successo di nuovo, si era persa nei suoi occhi che la fissavano attendendo una risposta. «M..mi stai s..solo facendo perdere tempo!» «Allora vattene, io non ti sto trattenendo! A proposito, la tua faccia è rossa, hai di nuovo caldo?» Senza rispondere Hermione gli diede un’ultima, veloce occhiata, poi rientrò nella sala comune.
 
Perché era andata? La domanda le ronzava in testa, poteva tranquillamente restare a leggere il suo libro, ma invece aveva deciso di rischiare di nuovo. Ed ora eccola lì, nella sala comune che cercava di far decelerare i battiti del cuore. Perché Fred le faceva questo effetto? Non era possibile che si fosse innamorata di lui! Poi un altro orribile pensiero le balenò in testa, come avrebbe fatto a cena? Sarebbe successo di nuovo, l’avrebbe guardato e poi si sarebbe fatta rossa come un peperone… no! Non poteva permetterlo! Decise dunque di andare a cena, ma si sarebbe concentrata solo sul suo cibo, e appena finito si sarebbe ritirata subito nel dormitorio.
 
Aveva passato altre due ore a leggere, e purtroppo l’ora di cena arrivò in fretta. La riccia scese in compagnia di Harry e Ron, sempre decise a non incontrare lo sguardo di Fred Weasley, ma dopo pochi minuti che cenavano si accorse che ormai Fred era diventato una specie di calamita per lei. Volevo vederlo, volevo sentire la sua voce. Doveva resistere, così si girò verso Ginny nella speranza di parlare e distrarsi un po’ con lei. Anche Ginny però era assente, troppo impegnata a fissare il Prescelto con occhi sognanti. Bene, ora Hermione doveva resistere da sola, sena poter sperare in quatto chiacchiere né con la sua amica, ne tantomeno con Harry e Ron che parlavano di Quidditch. Ce la poteva fare, la cena era quasi finita e dopo lei si sarebbe semplicemente dileguata senza far avere sue notizie fino al giorno dopo.   


*SPAZIO AUTRICE*

Ecco il secondo capitolo :)
Lo so, è più corto del primo, ma tra poco devo andare a cena dai miei parenti e domani non ci sarò. Dunque ho preferito aggiornare il capitolo ora :D

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Capitolo 3
*** In punizione ***


Sì, finalmente la cena era finita, ora Hermione doveva semplicemente sperare di non incontrare Fred ma purtroppo la fortuna ancora una volta non era dalla sua parte e la riccia incontrò il Weasley davanti al quadro delle signora grassa.

 
«Ehilà Granger!» disse il rosso con un sorriso stampato in faccia. «Fred lasciami in pace…» «Calma Granger, ti ho solo salutato!» «Allora ciao Weasley.» Hermione fece per andarsene ma Fred le prese il polso stringendolo leggermente. «Ho detto che ti ho salutato, ma non ho ancora finito…» poi Fred fece un lieve scatto con il braccio e si ritrovò faccia a faccia con Hermione. «Fred lasciami, per favore!» «Altrimenti?» disse Fred avvicinandosi sempre di più. La riccia fu presa dal panico e prima di poter pensare a ciò che faceva impugnò la bacchetta, si allontanò un po’ dal Weasley e urlò «Stupeficium!» Fred cadde giù dalla prima rampa di scale con un tonfo fortissimo. Hermione era rimasta impalata, forse anche scossa da ciò che era successo. Poi scese in fretta le scale e raggiunse Fred che si stava rialzando a fatica. «Fred, scusa io non…» ma la frase venne interrotta da una persona che aveva una voce inconfondibile per Hermione: Piton era lì e aveva assistito all’intera scena come fosse in un cinema. «Bene bene, Weasley e Granger!» «No professore, non è come sembra!» «So benissimo ciò che ho visto, Granger! Domani vi voglio tutti e due nel mio ufficio alle dieci del mattino, decideremo la vostra punizione. Ah, 30 punti in meno a Grifondoro» detto questo Piton si congedò. «Bene, ci vediamo domani mattina Granger… buonanotte» disse Fred con un tono sollevato. Hermione non rispose, si limitò semplicemente a seguirlo nel ritratto per poi dileguarsi nel dormitorio nelle ragazze.
 
Il mattino dopo Hermione si preparò velocemente e si incamminò per i sotterranei, dove si trovava l’ufficio di Piton. «Buongiorno» disse Fred, sorridente come sempre. Poi si incamminò con la riccia che non spiccicò parola per tutto il tragitto.
 
Erano arrivati, ma mancavano ancora dieci minuti all’ora stabilita da Piton, così si ritrovarono di nuovo soli, in un imbarazzate silenzio. «Avanti Granger! Vuoi spiccicare almeno mezza parola?!» «Di certo non con te!» disse Hermione indignata. «Non con me? E allora perché hai parlato?» replicò Fred con un ghigno. «Fred Weasley ti chiedo solo di lasciarmi in pace!» «Scusa, ma proprio non posso!» «E perché mai?» chiese Hermione, tentando ancora di non incrociare quegli occhi meravigliosi. «Perché…» non fece in tempo a completare la frase, Piton si presentò alle dieci puntuale come un orologio. «La punizione è stata decisa, la professoressa Umbridge ha insistito perché ve la facessi passare con lei, quindi incamminatevi… vi starà aspettando nel suo ufficio» senza dire mezza parole Fred ed Hermione si incamminarono verso quell’ufficio che era sempre sembrato a entrambi una specie di confetto. «Ricorda che devi ancora dirmi perché non mi lasci in pace…» disse Hermione quasi sussurrando a metà strada. «Tanto non mi crederesti» «Tu prova!» «No grazie, preferisco rimandare. Ma sappi che finché saremo nella stessa scuola io non ti mollerò un attimo!» “Andiamo bene!” pensò la riccia.
 
Intanto l’ufficio della Umbridge si era avvicinato, e lei era lì ad aspettarli. «Bene, sedetevi cari» disse con un sorriso quasi malefico. «Prendete pure le piume. Signorina Granger vorrei che lei scrivesse “Non devo schiantare i miei compagni”. Signore Weasley, lei scriverà “Non devo importunare le ragazze”.» Hermione e Fred si guardarono, entrambi sapevano ciò che li attendeva. Nonostante tutto presero la piume e iniziarono a scrivere. Eccole, quelle scritte erano più dolorose di quanto loro potessero immaginare. Hermione era sul punto di piangere dal dolore. Si girò verso Fred che le sorrise, facendole passare un po’ di dolore e facendola tornare un po’ rossa. «Bene, penso che così possa bastare… andate! Ci vediamo domani alla stessa ora.»
 
Sì, anche la punizione era finita, ma la mano di Hermione faceva davvero male e lei non poté trattenere le lacrime. Si nascose il volto tra i capelli, sperando che Fred non notasse le sue lacrime. «Hermione, tutto bene?» la riccia non rispose, così Fred allungò la mano e le alzò il viso. «Hermione, mi… mi dispiace.» concluse. «Per cosa? Non è colpa tua…» fece Hermione cercando di abbozzare un sorriso. «Sì invece… scusa» poi si fermò come per pensare e senza darle il tempo di dire altro avvolse Hermione in un abbraccio. La riccia ricambiò l’abbraccio, con le lacrime che continuavano a scendere violentemente. Poi l’abbraccio si sciolse, e continuarono a camminare verso la sala comune senza spiccicare più una parola. Prima di entrare Hermione non riuscì a trattenersi dal fare una domanda «Fred… perché?» «Cosa perché?» chiese Fred perplesso. «Perché mi hai abbracciata?» Fred arrossì, era la prima volta che Hermione lo vedeva così. «Beh, perché…» venne interrotto da Lee «Fred! Stavo cercando proprio te! Andiamo, George ti cerca da ore!» mentre si allontanava disse a Hermione perché l’aveva abbracciata, ma tutto ciò che giunse all’orecchio della ragazza fu un “Tm Hermn”.




*SPAZIO AUTRICE*

Ecco un altro capitolo, spero proprio che vi sia piaciuto :)
Aggiornerò la storia domani, spero...
per ora aspetto le recensioni per questo capitolo :3

 

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Capitolo 4
*** Ti amo, Hermione ***


Hermione passò ore a pensare a ciò che Fred aveva cercato di dirle, ma il pensiero tornava sempre su una sola idea… ma come aveva potuto Fred Weasley dire a lei “Ti amo”?! No, non era possibile, la riccia cercò di non pensarci, almeno fino al giorno dopo.
 
La notte era già passata, troppo in fretta per i gusti di Hermione che non aveva voglia di tornare in quell’ufficio e soprattutto che aveva paura di affrontare Fred.
 
Eccolo, arrivò come se la sera prima non fosse successo niente. Sempre con la sua aria da “Sono bello e me ne vanto”, la sua camicia sempre fuori dai pantaloni e quella cravatta allargata.
«Ciao Granger…»
«Ciao Fred… per favore, non chiamarmi Granger, sai che odio il mio cognome!»
«Okay, scusa Mione» fece Fred con una faccia che Hermione avrebbe preso volentieri a schiaffi in quel momento.
«Te l’ha mai detto nessuno che sei uno scemo?»
«Sì, una ragazza bellissima, con i capelli mossi e gli occhi nocciola»
 
Hermione lo fissava in silenzio, lui le sorrideva come se tutto quello che diceva fosse del tutto normale. E pian piano, senza che nessuno dei due potesse impedirlo, si trovarono vicini… troppo per i gusti di Hermione che si allontanò con uno scatto improvviso. Intanto la Umbridge arrivò, spalancò l’ufficio e li fece accomodare.
 «Sapete già cosa dovete fare, trenta minuti e poi vi lascio andare.»
Trenta minuti? No, Hermione se lo sentiva, non ce l’avrebbe fatta. Prese la piuma e già sentì che le ferite del giorno prima iniziavano a riaprirsi. Sangue, ne uscì tanto, forse anche troppo. La riccia ormai non riusciva più a tenere la piuma, tremava troppo. Fred la guardava, stava male per lei. Poi si ricordò improvvisamente di una caccabomba che aveva nella tasca. Fece segno a Hermione indicandola e la fece esplodere. La Umbridge era fuori di sé dalla rabbia, e così non sapendo chi fosse il colpevole rinunciò a tenere quei ragazzi e li spedì nell’ufficio della McGranitt.
 
«Non avresti dovuto, sono un Prefetto io!» disse Hermione.
«Ma dai, una caccabomba non ha mai ucciso nessuno! Tieni, metti questa benda, sanguini troppo Herm»
«Grazie» fece Hermione, mentre Fred le avvolgeva la mano nella benda.
La mano del Weasley fece fare un salto triplo allo stomaco della riccia. Era incredibile quanto questo ragazzo la facesse sentire bene. Poi si ricordo di una domanda che doveva assolutamente fargli.
«Fred…»
«Sì?»
«Ieri sera… ecco… mi hai detto ‘ ti amo ’?»
Fred arrossì di nuovo. Si, era quello che aveva detto, ma avrebbe preferito non aver detto niente.
«Emm… sì, Hermione.»
A quelle parole il cuore della riccia fece salti di gioia a non finire. Hermione non capiva più niente, ma una cosa la sapeva: lei amava Fred e lui la ricambiava. Piano, pianissimo si avvicinarono fino a quando le loro labbra non si toccarono. Sì, si stavano baciando infischiandosene di più della metà della scuola che ora li osservava. Dopo circa un minuto il bacio finì. Hermione arrossì, come Fred del resto. La riccia si voltò e corse nella sala comune.



*SPAZIO AUTRICE*
Ho deciso di scrivere il quattro per togliere qualche dubbio,
anche se sono sicura che nessuno avrà dubitato del fatto che Hermione avesse capito :)
Forse è un capitolo un pò deludente,
ma la storia deve ancora evolversi.
Questo è solo l'inizio :)

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Capitolo 5
*** Solo amici ***


Il giorno dopo Fred e Hermione dovevano recarsi nell’ufficio della McGranitt per decidere la nuova punizione. Hermione era nervosa, ma Fred era stranamente rilassato ed era tornato ad assumere la sua aria da “playboy” della scuola.
 
Mentre camminavano verso l’ufficio Hermione decise di parlare di ciò che era accaduto la sera prima.                                                    
«Fred… per quello che è successo ieri sera…»
«Hermione ci ho pensato, forse per ora ci conviene restare amici, almeno finché non avremo chiarito le nostre idee»
«Ecco, è esattamente ciò che volevo dirti.» fece Hermione sorridendo, contenta del fatto che la pensavano allo stesso modo.
 
Per il resto del tragitto che mancava all’ufficio parlarono e scherzarono, come se non fosse mai successo nulla.
 
Arrivati nell’ufficio trovarono la McGranitt seduta con un’espressione torva sul viso.
«Sedetevi…» disse severa.
Hermione e Fred si sedettero, aspettandosi già il peggio. La Umbridge era terribile, ma anche la McGranitt non scherzava affatto!
«Signorina Granger, lei è un Prefetto! Come le è passato per la mente di… » non finì la frase, Hermione la fissava con pentimento. La McGranitt doveva averlo notato, perché all’improvviso si addolcì.
«Bene, come punizione ho deciso che aiuterete mastro Gazza a preparare il castello per Natale. Potete andare.»
Sia Fred che Hermione tirarono un sospiro di sollievo, si alzarono e prima che la McGranitt potesse cambiare idea uscirono dall’ufficio.
 
«Ci è andata bene» disse Fred decisamente più rilassato.
«Sì, avrebbe potuto farci pulire i bagni!»
A quel pensiero entrambi rabbrividirono e poi scoppiarono in una sonora risata. Stavano bene insieme, ma ancora nessuno dei due riusciva a capire con precisione cosa provava per l’altro. Un momento si odiavano, poi stavano bene insieme e alla fine si amavano. Era come una catena, nessuno dei due riusciva a impedire che il giro si interrompesse.
 
Entrarono nella sala comune, Fred andò nel dormitorio e Hermione si sedette davanti al fuoco a leggere un libro. Ginny si avvicinò e si sedette accanto all’amica.
«Ciao Herm» disse Ginny, allegra come sempre.
«Oh,ciao Ginny» rispose Hermione ricambiando il sorriso.
«Anche tu quest’anno resti a scuola per Natale vero?»
«Sì… i vostri genitori sono in vacanza, rimarrete anche voi tutti qui?»
«Sì,tranne Ron che ha deciso di andare a trovare Charlie insieme a mamma e papà » disse Ginny
«Scusa Ginny, devo andare, la punizione mi aspetta!» fece Hermione sorridendo.
 
Si recò all’ufficio di Gazza. Fred era già lì, stupendo come sempre. Prima che potessero dirsi “ciao”  la fastidiosa voce di Gazza si udì dietro di loro «Andiamo, inizieremo decorando l’albero.»
 
L’albero riempiva l’intera sala Grande, quindi quando finirono di sistemarlo ormai era ora di andare a letto.
«Beh, buonanotte Fred» disse Hermione sorridendo.
«’Notte… Herm» fece Fred interrompendosi con uno sbadiglio.


*SPAZIO AUTRICE*
Ci siete rimasti male?
Fidatevi, tutto si aggiusterà ;)

 

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Capitolo 6
*** La vigilia ***


Hermione si svegliò più positiva del solito quella mattina, probabilmente perché era la vigilia di Natale e aveva deciso di andare a Hogsmeade con Ginny a comprare gli ultimi regali. Quel giorno nevicava, quindi dopo aver fatto una doccia la riccia si mise dei jeans, un maglione di lana, alti stivali neri e un giubbino. Si diede un’ultima, rapida occhiata allo specchio e poi uscì dai dormitori per aspettare Ginny nella sala comune. Come al solito, ad un tavolino, erano seduti Fred e George con il loro amico Lee Jordan.
«Buongiorno Granger…» dissero insieme Lee e George che al momento erano concentrati su una partita di scacchi. Fred era lì a guardare la partita, ma si capiva all’istante quanto si stesse annoiando.
«Buongiorno Herm» fece lui,ricordandosi che Hermione odiava essere chiamata per cognome. La riccia gli sorrise grata e poi ricambio il saluto del trio. Dopo qualche secondo arrivò anche Ginny.
 «Buongiorno!» disse allegra. «Andiamo Hermione?»
«Certo» rispose la riccia raggiante.
Uscirono dalla sala comune e si diressero a Hogsmeade.
 
«Allora, per chi devi comprare i regali?» chiese la rossa all’amica.
«Beh, a Harry, George e…»
«Fred» completò Ginny. «Per i miei fratelli posso darti una mano, per Harry dovrai fare da sola.»
Girarono per Hogsmeade per due ore e alla fine entrambe avevano comprato tutti i regali necessari.
 
Rientrarono nel castello, facendo attenzione a non incontrare nessuno che avrebbe dovuto ricevere quei regali. Si diressero, quasi furtivamente, nella sala comune dove sgattaiolarono in fretta nei dormitori per poggiare tutto. Poi riscesero e si sedettero davanti al fuoco.
 
«Allora, cosa hai deciso di fare oggi?» chiese Ginny
«Pensavo di andare in biblioteca e poi stare un po’ con te. Siamo pochi nel castello, non abbiamo una gran scelta»
«Sì, per me va bene… potremmo tornare a Hogsmeade con tutti per prendere una burro birra.»
«Perfetto, però ora ci conviene andare  a mangiare, muoio di fame!» disse Hermione.
 
Così la riccia e la rossa scesero nella sala grande e mangiarono, per poi congedarsi. Hermione andò in biblioteca, mentre Ginny decise di andare alla guferia e spedire una lettera ai suoi genitori per sapere come stava andando il viaggio.
 
In biblioteca Hermione si immerse nella lettura di un libro di incantesimi, quando all’improvviso si sentì chiamare da una voce ben familiare. Uscì dalla biblioteca e vide Fred che la chiamava.
«Fred perché non sei… ah già, la tua allergia ai libri» disse Hermione sorridendo.
«Noto che te ne sei ricordata! Ti va una piccola avventura?»
«Del tipo?»
«Tu rispondi, ti va o no?»
«Beh…» prima che Hermione potesse continuare la frase Fred le aveva afferrato il braccio e ora correvano verso le cucine. Passarono attraverso il quadro e scesero dagli elfi, occupati a preparare il pranzo di Natale per i pochi rimasti a scuola.
«Ti va una cioccolata calda?» chiese Fred. Hermione acconsentì, così prese due tazze e con la magia preparò un po’ di cioccolata.
«A te piace dolce, giusto?»
«Esatto» sorrise Hermione. Fred le porse la cioccolata.
«Emm sei un po’… ecco… sporca» la riccia alzò la testa e vide che Fred si tratteneva a stento dal ridere. Si pulì con la manica della maglia e continuò a sorseggiare la cioccolata.
«Forse è meglio che vada, Ginny mi starà aspettando. Grazie, Fred. Tu rimani qui?»
«No, vengo con te.»
 
Uscirono dalle cucine e si diressero di nuovo nella sala comune dove Ginny aspettava Hermione.
«Finalmente! Dove sei stata?» disse la rossa a Hermione appena la vide.
«Ero con… Fred» rispose la riccia sorridendo.

 

*SPAZIO AUTRICE*
Non sarà uno dei capitoli migliori, 
ma mi soddisfa.
Voglio ringraziare tutte le persone che continuano a 
seguire la mia storia e mi lasciano spesso qualche recensione e consiglio :)
Bene, per il resto, spero che il capitolo vi piaccia,
e come al solito lasciate qualche recensione se volete :D
Ah, se c'è qualche errore chiedo scusa da ora, 
ma ho sonno ><


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Capitolo 7
*** Buon Natale ***


Ginny e Hermione erano andate ai Tre manici di scopa per la burrobirra.
«Allora, cosa avete fatto tu e Fred?» chiese la rossa.
«Siamo andati a prendere una cioccolata giù nelle cucine, tutto qui»
«E non avete parlato?»
«Praticamente no, perché ero un po’ di fretta per raggiungerti»
«Ma io potevo benissimo aspettare! Voi dovete assolutamente parlare Hermione…»
«E perché?»
«Lui ti ama, tu lo ami… perché non volete stare insieme?» chiese Ginny ormai spazientita.
«Non lo so perché… abbiamo deciso di aspettare, ed è quello che faremo!»
«Okay, fai come vuoi…» e così la discussione finì. Entrambe le ragazze finirono la loro burrobirra senza dire niente, e poi si diressero al castello.
 
Hermione andò nella sala comune dove trovò Harry che leggeva un libro sul Quidditch.
«Ma tu riesci a pensare solo al Quidditch?» chiese la riccia divertita.
«Non avevo nulla da fare… ma che ora sono?» chiese il Prescelto.
«Quasi ora di cena.» rispose Hermione
«Allora vado a posare questo libro e poi… scendiamo insieme? E’ tanto che non parliamo!» disse Harry sorridendo.
«Si, ti aspetto qui»
 
Dieci minuti dopo Harry,Ginny e Hermione erano seduti al tavolo di Grifondoro a mangiare.
«Dove sono gli altri?» chiese la riccia.
«Fred, George e Lee staranno preparando qualche malefatta. So dirti solo questo.» disse Ginny sorridendo.
Finirono la cena in silenzio, sembrava avessero tutti esaurito gli argomenti di conversazione. Poi ad un certo punto Hermione si illuminò.
«Harry quando ricominceranno gli incontri dell’ES?»
«Quando saranno tornati tutti a scuola, no?»
«Giusto. Beh, io salgo, sto morendo di sonno» disse la riccia sbadigliando. Augurò la buonanotte ai suoi amici e andò nella sala comune. Era vuota, così la riccia si fermò a leggere un po’ davanti al fuoco scoppiettante.
 
Era quasi mezzanotte quando Hermione si sentì chiamare. Si era addormentata davanti al fuoco con il libro sulle gambe.
 «Finalmente ti sei svegliata!» la riccia riconobbe Fred.
«Fred cosa c’è?»
«Ti va un’altra pazzia prima di Natale?» fece il rosso sorridendo beffardo.
«Okay, tanto anche se ti dicessi di no mi prenderesti il polso e mi trascineresti vero?»
«Beh, sì!» risero entrambi. Poi Hermione si alzò e seguì Fred.
«Dove stiamo andando?»
«E’ un segreto…» disse il Weasley sorridendo come sempre.
 
Dopo qualche minuto Fred si fermò davanti a un quadro, disse una specie di parola d’ordine e fece entrare Hermione.
«Dove siamo?»
«Oh, beh… guarda in alto.» rispose il rosso. Hermione alzò la testa, sopra di lei un’enorme cupola di vetro lasciava intravedere il cielo stellato.
«Fred ma è… è bellissimo! Non sapevo nemmeno dell’esistenza di questo posto!»
«Non credo che fosse menzionato su “Storia di Hogwarts”. L’abbiamo scoperto io e George qualche settimana fa, potrebbe essere un vecchio osservatorio astronomico.»
«E’ fantastico, davvero… che ore sono?»
«Mezzanotte… beh, buon Natale Hermione» sorrise Fred, questa volta un po’ imbarazzato.
«Buon Natale, Fred» disse Hermione dando al rosso un bacio sulla guancia, sfiorando però l’angolo della bocca.
«Forse è meglio se torniamo a letto Herm»
«Aspetta, rimaniamo solo altri due minuti»
«La Granger che infrange le regole, non sarò certo io a impedirlo!»
E così si sdraiarono sul pavimento guardando le stelle. Poco dopo, senza neanche accorgersene, si addormentarono lì.
 
La mattina dopo quando Hermione si svegliò era abbracciata a Fred. Si alzò lentamente e poi lo svegliò.
«Fred svegliati.» disse dolcemente.
«Cosa c’è?» chiese il rosso, ancora mezzo addormentato.
«E’ tardissimo! Dovremo essere in sala comune ora, si staranno preoccupando tutti!»
Senza dire altro si alzò anche Fred di scatto. Uscirono da quel posto e iniziarono a correre verso la sala comune.
 
Quando entrarono erano tutti lì, seduti sulle poltrone con aria preoccupata.
«Dove diavolo eravate finiti? Ci avete fatto preoccupare tantissimo!» sbraitò George.
«Scusate… noi…» Hermione non finì la frase perché Ginny si intromise.
«Oh ma dai George, non essere così crudele! L’importante è che sono qui!»
«Scusate,davvero. Buon Natale, ragazzi» disse Hermione come per far calmare le acque. Poi si iniziarono a scambiare i regali. Erano tutti soddisfatti di ciò che avevano ricevuto, e a nessuno mancava il classico maglione della signora Weasley.


*SPAZIO AUTRICE*
Ed eccoci qui con un nuovo capitolo.
Ringrazio di nuovo tutti coloro che continuano a seguirmi 
e mi lasciano delle recensioni. :)
Come sempre vi chiedo di lasciare una recensione se volete
e spero che il capitolo vi piaccia :3

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Capitolo 8
*** Un regalo per Hermione ***


«Hermione…» Fred si avvicinò titubante alla riccia.
«Che c’è?»
«Il tuo regalo, è fantastico, grazie… ma io non ti ho fatto niente.» disse il rosso imbarazzato.
«Quel posto, è il regalo più grande che tu potessi farmi!» affermò Hermione.
«Ma non è abbastanza. Quindi anche oggi che è Natale voglio fare una cosa»
«Cosa?» chiese la Grifondoro sorridendo.
«Di nuovo sorpresa! Ti fidi di me?»
«Se proprio devo…» rispose Hermione ridendo.
«Sì, devi. Quindi adesso seguimi!»
 
 
Dopo qualche minuto arrivarono al campo da Quidditch, completamente innevato.
«Fred perché mi hai portato al campo da Quidditch?»
«Beh, volevo farti fare un volo!» poi Fred si avviò negli spogliatoi e andò a prendere la sua scopa.
«Ma sta nevicando!» obbiettò Hermione incerta.
«Hai detto che ti fidavi di me, quindi ora sali sulla scopa e reggiti forte.» il rosso le fece l’occhiolino, poi le tese la mano e la aiutò a salire sulla scopa.
«Pronta?» la riccia annuì, stringendosi forte alla vita di Fred.
Qualche secondo dopo erano a mezz’aria e volavano sopra Hogwarts. Hermione che non era mai stata così in alto ammirava tutto con stupore.
«Fred, è spettacolare! Come fai a sorprendermi sempre?»
«Non è difficile! L’unica cosa che hai esplorato a Hogwarts è la biblioteca!» risero entrambi.
«Adesso tu mi spieghi come fai a passare le tue giornate leggendo…» disse Fred.
«Beh… leggere mi piace, mi fa stare bene. E mi ricorda molto mia nonna. Adorava leggere. Ogni sera, quando ero piccola, mi faceva sedere sulle sue gambe e mi leggeva qualche storia Babbana. Fu lei a regalarmi il mio primo libro, a Natale lo trovai sotto l’albero e ne rimasi così felice che iniziai subito a leggerlo. E poi è morta, e quando è successo mi è crollato il mondo addosso. A Natale mi manca più del normale, anche se non so perché.»
«Non ne sapevo niente. E’ la prima volta che ne parli eh?»
«Sì, non ho mai avuto il coraggio di parlarne con nessuno. Probabilmente se lo avessi detto a Harry e Ron non avrebbero potuto capire. Tra me e mia nonna, credo ci fosse qualcosa di speciale, e quando è morta mi sono sentita sola.»
«Quanti anni avevi?»
«Undici, dovevo venire qui, quando un mese prima lei morì. Era così contenta che ci fosse una strega in famiglia. Sorrideva sempre, anche se la sua salute andava peggiorando ogni giorno e ormai si sapeva che presto sarebbe morta.» sospirò Hermione, con qualche lacrima che iniziava a scendere.
Proseguirono il giro in silenzio, finché non atterrarono di nuovo sul campo.
«Grazie» disse la riccia abbracciando Fred.
«Per cosa?! Non ho fatto nulla di speciale!» abbozzò un sorriso.
«Sì invece, alcuni giorni mi sento sola. Oggi era uno di quei giorni, ma tu mi hai fatto sentire meglio»
«Ricorda che finché ci sarò io tu non ti sentirai mai sola!» si sorrisero a vicenda e si riavviarono verso il castello.
 
Quando arrivarono nella sala comune Hermione andò da Ginny e Fred da George.
«Allora Herm, cosa è successo?» chiese Ginny eccitata.
«Niente di speciale… abbiamo fatto un giro con la scopa e abbiamo parlato»
«Avete parlato, di cosa?»
«Principalmente del perché mi piace leggere» disse la riccia cercando di sorridere e non pensare a sua nonna.
«Non ho mai visto sorriso più finto! Sicura che vada tutto bene?» chiese la rossa.
«Sì, tranquilla! Va tutto magnificamente. Vado a dormire, buonanotte» si avvicinò all’amica, la abbracciò e si diresse nei dormitori.
 
Quella notte sognò Fred, di nuovo. Lei era seduta nel cortile di Hogwarts e lui le si avvicinò lentamente.
«Ciao Herm»
«Fred! Mi hai fatto spaventare!» disse lei sorridendo.
«Non era di certo questa la mia intenzione!» e la baciò.

«Hermione!!Hermione!!»
Hermione si svegliò di soprassalto. Ginny la stava chiamando da circa dieci minuti.
«Finalmente ti sei svegliata! Fred è scomparso, non sappiamo dov’è! Tu ne sai qualcosa?» disse Ginny alquanto allarmata. Quando la riccia sentì che Fred era sparito si alzò immediatamente e, infischiandosene di essere in pigiama, iniziò a cercarlo.
 
Dopo aver perlustrato mezza Hogwarts pensò che Fred potesse trovarsi nella stanza con la cupola di vetro, ma prima doveva chiedere a George la parola d’ordine. Corse nella sala comune e chiese la parola d’ordine.
«La parola d’ordine? Meringa, mi pare. Ma a cosa ti serve?»
«Te lo farò sapere quando tornerò da lì.»
 
La riccia si diresse correndo verso il quadro. Urlò la parola d’ordine ed entrò nella stanza. Proprio come si aspettava Fred era steso sul pavimento con le braccia dietro la testa. Hermione si avvicinò dolcemente.
«Che ci fai tu qui?» le chiese il rosso quando la vide.
«Ti cercavo» sorrise Hermione.
«Mi hai trovato» sorrise a sua volta lui. «Stavo per tornare nella sala comune, andiamo?»
«Sì»
 
Camminarono per il castello senza dire una parola fino alla sala comune. Appena entrarono George si fiondò sul gemello e lo strinse fortissimo.
«Freddie mi hai fatto preoccupare tantissimo! Non farlo mai più, d’accordo?»
«Sembri la mamma Georgie, calmati! Te lo prometto, non lo farò mai più.»


*SPAZIO AUTRICE*
Questo capitolo mi soddisfa, 
lo ammetto :)
Come avete letto,
Fred sta prendendo gusto a fare delle sorpresine a Hermione xD
Spero che il capitolo vi sia piaciuto,
e come al solito se volete lasciate una recensione :) 

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Capitolo 9
*** Mezzosangue ***


Le vacanze di Natale erano ormai finite e stavano tornando tutti a Hogwarts. Hermione era seduta nel parco a leggere uno dei suoi tanto amati libri. A un certo punto qualcuno le si mise davanti, impedendole di leggere. Hermione alzò gli occhi aspettandosi di vedere Fred, ma invece si trovo davanti le persone più antipatiche che conoscesse dopo il professore Piton: Draco, Tiger e Goyle.
«Guardate un po’, la Mezzosangue che legge!»
«Lasciamo in pace Malfoy!» disse Hermione tentando di mantenere la calma.
«Mm fammi pensare… NO!»
La riccia fece per alzarsi ma Malfoy la bloccò.
«Paura Granger?»
«Di te? Ma non farmi ridere!» disse sprezzante Hermione, poi riuscì ad andarsene.
 
Intanto anche le lezioni dell’ES erano ricominciate, e nel pomeriggio ci sarebbe stata la prima lezione dopo Natale. Hermione vide Harry in lontananza e lo raggiunse.
«Harry!»
«Oh ciao Hermione» rispose Harry distratto.
«Harry la stai mangiando con gli occhi! Perché non ti avvicini e le chiedi di andare a prendere una burrobirra?»
«Non essere sciocca Hermione, non riuscirei neanche a dirle ciao probabilmente»
«Harry ti fai troppi problemi!»
«Io? » ribatté il Prescelto. «E allora tu con Fred?!»
«Hey calmo! Volevo solo darti un consiglio!»
«Hai ragione, scusa Hermione. E’ che sono troppo sotto pressione ultimamente…»
«Ti lascio ai tuoi pensieri allora, voglio andare un po’ in…»
«Fammi indovinare: biblioteca?»
Hermione annuì ed entrambi risero.
«Allora ciao, ci vediamo all’incontro dell’ES»
«Certo, a dopo Harry»
 
 Sulla strada per la biblioteca Hermione incontrò Fred.
«Ciao Herm… ci fai da queste parti? Oh, aspetta, biblioteca vero?»
Hermione annuì.
«Andiamo, ti accompagno. Ma non entro, me ne torno dritto in sala comune!»
La riccia rise. «Va bene»
Andando in biblioteca ebbero la spiacevole “sorpresa” di incontrare Malfoy.
«Guarda chi si vede… Weasley e Granger!»
«Togliti dai piedi Malfoy!» sbraitò Fred.
«E perché?»
«Perché non ti conviene provocarci!» si intromise Hermione.
«Non sto parlando con te, sporca Mezzosangue!»
A quelle parole Fred impugnò la bacchetta e urlò «Stupeficium!»
Malfoy ebbe la stessa idea e alla fine si ritrovarono entrambi a terra svenuti.


*SPAZIO AUTRICE*
Ecco qui un altro capitolo :) Lo so, è praticamente penoso xD
Non preoccupetevi, il prossimo sarà decisamente piu' lungo ed emozionante ;)
Un ultimo avviso:
questo è il penultimo capitolo. Domani cercherò di finire questa storia
e ne inizierò un'altra sempre sulla Fremione ;)
Detto questo, come al solito, vi ringrazio e vi chiedo di lasciare
qualche recensione se vi va :3

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Capitolo 10
*** Non lasciarmi ***


Draco e Fred furono portati in infermeria dove madama Chips li aspettava. Hermione era arrivata in infermeria poco dopo alquanto allarmata.
«Madama Chips, come sta Fred?» chiese Hermione affannata per la corsa.
«Si riprenderà! Ma ci vorrà qualche giorno, anche una settimana forse! Il biondino ha subito danni meno gravi, stasera potrà già tornarsene nei dormitori»
A sentire che Draco ne era uscito quasi illeso in confronto a Fred, Hermione ebbe uno scatto d’ira e si avvicinò al letto dove il biondo sedeva tranquillo a parlare con i suoi “amichetti”
«Sei contento sottospecie di rospo?»
«Cosa c’è sporca Mezzosangue? Il tuo Fredduccio non si riprende??»
«Uno non è il “mio Fredduccio”, due se c’è qualcosa di sporco qui sei solo tu! E ora scusa, ma ho cose più importanti da fare che sprecare fiato con te!»
«Vai pure, tanto prima o poi uscirò dall’infermeria» ribatté il biondo con un ghigno malefico sul volto. Hermione se ne andò senza rispondere.
 
Salì nella sala comune e trovò Ginny, proprio la persona che cercava.
«Ginny finalmente ti ho trovato!»
«Calma, ero con Michael! Cosa c’è?»
«Tuo fratello è in infermeria, ecco cosa c’è!» la riccia era arrabbiata ma stava anche cercando di trattenere le lacrime.
«Perché nessuno mi ha avvertito prima e… Herm tutto bene?» non ce l’aveva fatta, le lacrime avevano avuto la meglio su di lei che ora piangeva silenziosamente coprendosi il volto.
«No che non va tutto bene! Tuo fratello è in infermeria per una settimana e quell’insulso Serpeverde ride e scherza con i suoi amici!» la rossa si avvicinò lentamente all’amica e l’abbracciò.
«Vado… ad avvertire George… credo sia la cosa giusta» disse Hermione cercando di calmarsi, poi si diresse ad un tavolino dove come sempre George era seduto con Lee.
«Granger per caso hai visto Fred? Aspetta un momento, tu hai pianto!»
«Io? No, è allergia! George, Fred è… in infermeria» senza lasciar dire un’altra parola a Hermione, il gemello si alzò e corse fuori dalla sala comune diretto in infermeria. La riccia lo inseguì.
 
«Madama Chips! Si riprenderà, vero?» chiese George in preda al panico.
«Si riprenderà di sicuro! Sta andando meglio di quanto pensassi, entro domani tornerà da voi!»
George si avvicinò al letto dove il fratello era steso e lo abbracciò, anche se sapeva che Fred non l’avrebbe sentito.
«Freddie, riprenditi! Devi riprenderti, io come faccio senza te?» ora anche il rosso si era lasciato andare alle lacrime. La porta dell’infermeria si spalancò e Hermione si fiondò vicino ai gemelli.
«George, andrà tutto bene!» senza riflettere il gemello abbracciò Hermione.
«Hermione, sei davvero una ragazza fantastica. Bei gusti che ha mio fratello!» concluse George, cercando di tirarsi su di morale e sorridendo alla riccia che ora ricambiava il sorriso.
«Il turno delle visite è finito! Andate via, sciò!» esclamò madama Chips alquanto seccata.
«Posso… posso rimanere qui?» chiese George.
«Dato che sei il suo gemello credo che gli farebbe piacere, ma lei deve andarsene!» Hermione se ne andò senza obbiettare. Il rosso si stese su un letto vicino a quello del fratello e lentamente si addormentò.
 
Il giorno seguente, quando George si alzò, Fred era ancora lì immobile. Il comodino vicino a Fred era pieno di dolci, Ginny e Ron dovevano avergli fatto visita. George decise di andare alle lezioni e tornare nel pomeriggio, anche se non voleva lasciare il fratello.
 
Intanto Hermione aveva un’ora di buco prima del pranzo, così decise di fare un salto in infermeria.
Quando entrò Fred era ancora steso con gli occhi chiusi. La riccia gli si sedette vicino e gli prese la mano, in quel momento le mancava più che mai. Ripensò a tutto quello che avevano passato insieme negli ultimi giorni. Alle loro pazzie, alle lunghe chiacchierate che la facevano sempre stare meglio. E poi all’improvviso la mano di Fred si mosse. Hermione scattò come una molla e si sedette sul letto. Lentamente il gemello aprì gli occhi.
«Hey» disse con voce roca, ma stringendo ancora di più la mano di Hermione.
«Fred!» la riccia era in lacrime, si alzò e abbracciò il rosso che ora ricambiava l’abbraccio me senza mai lasciarle la mano. Hermione allentò la presa, ma Fred la strinse di nuovo.
«Non lasciarmi, senza di te potrei stare male» disse il rosso. «Hermione ho sbagliato, non dovevo pensarci. Io lo sapevo, l’ho sempre saputo!»
«Fred, cosa?»
«Che ti amo Hermione! Ti amo, e senza te non valgo niente!» si alzò dal letto e la baciò stringendola in un abbraccio che tanto era mancato a entrambi.
«Fred ho avuto paura, di non poterti più rivedere. Ho avuto paura di non poterti più abbracciare, di non poterti più parlare. Ma soprattutto ho avuto paura perché non ti ho mai detto che anche io ti amo»
In quel momento entrò George che vedendo il fratello in piedi gli corse incontro.
«Scusate, ho interrotto qualcosa?» chiese, abbracciando il gemello.
«Oh no Georgie! Ci stavamo guardando in faccia, sai noi adoriamo guardarci in faccia!» esclamò Fred. Tutti e tre scoppiarono a ridere.
«Vedo che stati bene! Ora andatevene, non avete motivo di restare qui…» disse Madama Chips. Fred si rivestì e insieme al gemello e a Hermione tornò nella sala comune.
 
Quando oltrepassarono il ritratto Ginny e Ron si fiondarono su Fred, stringendolo nell’ennesimo abbraccio della giornata. Ginny stava per parlare, ma il gemello la precedette.
«Sto bene! Voglio solo stare un po’ qui da solo!» e così i Weasley capirono che dovevano andare. Hermione rimase lì. Si sedettero su una poltrona davanti al fuoco.
«Hermione?»
«Dimmi Fred…»
«Me la dici ancora? Quella parola dolcissima che esce dalle tue labbra solo se pensi a un certo Weasley?»
«Emm… emotività di un bradipo?» disse la riccia, facendo finta di pensare a Ron.
«No…»
«Forse ho capito. Ti amo, ti amo, ti amo. Va bene?» disse sorridendo. Per risponderle Fred la baciò di nuovo. Il ritratto si aprì ed entrò Lee. Il rosso alzò la testa di scatto.
«Merlino, ma vi siete messi d’accordo oggi?»
«Scusa, scusa.» Lee si rigirò e uscì.
«Fred…»
«Sì?»
«Grazie, per essere il mio principe» e si baciarono di nuovo, questa volta senza interruzioni.
                                                                         ***
QUALCHE ANNO DOPO

Una bimba con i capelli rossi e gli occhi nocciola gioca sulla spiaggia, vicino alla sua casa.
«Nicole vieni! E’ ora di andare a dormire…» una donna di circa trent’anni si affaccia alla finestra, per chiamare la figlia.
«Arrivò mamma!» la piccola Nicole rientra in casa dove c’è suo padre che l’aspetta per portarla a letto con suo fratello come sempre.
 
Arrivano nella camera.
«Papà mi racconti come vi siete conosciuti tu e la mamma?» chiede la piccola Nicole.
«Domani, ora è tardi tesoro. Buonanotte!» spegne la luce e lascia Nicole e il fratellino a dormire.
 
«Forse dobbiamo andare anche noi a letto Herm, domani dobbiamo portare Nicole a Diagon Alley»
«Fred, un’ultima cosa…»
«Cosa?»
«Ti amo»
«Anch’io Herm.»

*SPAZIO AUTRICE*
Eccoci giunti all'ultimo capitolo.
Mi piace, lo ammetto :) 
Spero tanto che piacerà anche a voi :3
Ancora una volta grazie a tutti coloro che mi hanno seguito e sostenuto per tutto il corso della storia 

 

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