Quando basta la musica.

di idolsfaith
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo, Stand Up. ***
Capitolo 2: *** 1. I Want ***
Capitolo 3: *** 2. Another World ***
Capitolo 4: *** 3. Up all Night! ***



Capitolo 1
*** Prologo, Stand Up. ***


Scrivo questa storia senza alcuno scopo di lucro, i personaggi dei One Direction non mi appartengono e quindi non rappresento i loro reali caratteri.

Prologo. Stand Up


From the moment I met you, everything changed
I knew I had to get you
Whatever the pain

I had to take you and make you mine
I had to take you and make you mine

I would walk through the desert
I would walk down the aisle
I would swim all the oceans, just to see you smile

Whatever it takes, it's fine
Whatever it takes, it's fine

 

Lo ricordo ancora come l'ho incontrata, sai?

Era lì, su quella panchina, con le cuffie nelle orecchie, gli occhi chiusi e sembrava avercela con il mondo. Sembrava indifesa e forte allo stesso tempo, ancora oggi mi sorprendo di averla capito così: senza bisogno di parole o di quelle occhiate tanto elogiate, ma di averlo fatto sentendo la musica che arrivava alta dai suoi auricolari e dalla sua smorfia arrabbiata, quasi delusa.

E' così che l'ho capito, che volevo proteggerla quando ne aveva bisogno, che volevo portarla con me e renderla mia, essere suo. E non mi importava di quanto avrei dovuto soffrire per averla, perchè in quel momento vedere il suo dolore mi stava distruggendo comunque.

Avrei attraversato qualsiasi posto ed insidia per parlarle: deserti, mari, piazze. Ma in quel momento per cercare di darle tutto ciò che voleva, fino a bastarle, dovevo soltanto attraversare un sentiero nel parco.

E lo feci.


Up, up oh-oh oh-oh
So put your hands up
Up, up oh-oh oh-oh
Cause it's a stand up
I won't be leavin', till I finish stealin' every piece of your heart
Every piece of your heart

I know your heart's been broken, but don't you give up
I'll be there, yeah I know it
To fix you in love


 

Mi avvicinai e toccandole una spalla dissi “Hey”

Mi guardo male e si tirò su, sedendosi a gambe incrociate. Continuava a guardarmi con uno sguardo interrogativo. Taceva, e non le dava torto, forse ci eravamo incontrati qualche volta tra i corridoi della scuola, ma non sono sicuro che mi avesse mai notato.

“Sono Louis, piacere.” dissi allungando una mano.

Lei la osservo per qualche minuto e poi porto una mano all'iPod poggiato sulle sue gambe e fece per andarsene. La trattenni per un braccio e la feci risedere.

Non l'avrei lasciata andare fino a che non avrei visto il sorriso spuntare sulle sua labbra, infondo far ridere la gente è sempre stato ciò che mi riesce meglio.

Non la lasciai, non volevo, non potevo e sapevo che non dovevo farlo.

Lei si risedette e biascicò un “Amelie.”

Sorrisi e incominciammo a parlare. Lei non me lo disse, non fece mai riferimento ad una sua ipotetica situazione sentimentale. Ma si capiva che il suo cuore era pezzi e io non volevo abbandonarla fino a quando ogni singolo tassello non fosse tornato al suo posto. Ci sarei riuscito, avrei riassemblato tutto con il mio amore, o meglio, il mio affetto. Non potevo ancora dire di amarla, non si ama qualcuno perchè lo vedi passare ogni mattina davanti a te a scuola o perchè un giorno decidi di parlagli.

 

It hurts me to think, that you have ever cried

Up, up oh-oh oh-oh
So put your hands up
Up, up oh-oh oh-oh
Cause it's a stand up
I won't be leavin', till I finish stealin' every piece of your heart
Every piece of your heart
Up, up oh-oh oh-oh
So put your hands up
Up, up oh-oh oh-oh
Cause it's a stand up
I won't be leavin', till I finish stealin' every piece of your heart

And I will steal us a car
And we will drive to the stars
I will give you the moon, it's the least I can do
If you give me the choice

Up, up oh-oh oh-oh
So put your hands up
Up, up oh-oh oh-oh
Cause it's a stand up

 

Ad un tratto mi alzai e le porsi la mano, lei la prese titubante e mi chiese “Cosa facciamo?”

“Non lo so, ma mi fa male sapere che vorresti piangere. Vorrei solo che tu desiderassi ridere e scappare adesso, con me almeno la metà di quanto vorrei farlo io.” era la verità, volevo andare ma non sapevo nemmeno io dove.

“Allora scappiamo, non passerò la vita a deprimermi su una panchina perchè uno stronzo non capisce quanto io sono importante.” subito pensai di essermi immaginato tutto ma la fierezza nei suoi occhi era la prova che lei si stava fidando, e avrei fatto di tutto per non ferirla. “Dove andiamo?” continuò lei.

“Dove vuoi, se tu lo volessi ruberei una macchina e ti porterei sulla luna passando per le stelle.” le sorrisi.

“Diventeresti un ladro, ed io sarei la tua complice, quindi cosa ne dici di un gelato al bar all'angolo?”

“Ok.”


I'm a thief, I'm a thief
You can call me a thief
I'm a thief, I'm a thief
Because you know you're wrong
I'm a thief, I'm a thief
I'm only here because you stole my heart
I'm a thief, I'm a thief

Up, up oh-oh oh-oh
So put your hands up
Up, up oh-oh oh-oh
Cause it's a stand up
I won't be leavin', till I finish stealin' every piece of your heart

Cause you stole my heart
Call me a thief
Don't you know you're a part
I'm only here, cause you stole my heart

 

 

Lei non lo sapeva ma in cuor mio ero già un ladro, perchè volevo rubarlo il suo cuore.

E lei era davvero una mia complice, perchè lei una ladra lo era già. Aveva rubato il mio, era una parte di me. Quindi il suo cuore lo avremmo trovato insieme.

 

 

 

Ecco questo è il prologo, quindi prometto che se continuerò, i capitoli saranno più lunghi.

Non è un granchè, ma è la mia prima long, quindi sono anche agitata: ho fissato lo schermo almeno mezzora prima di decidermi a pubblicarlo definitivamente. E' anche la prima in cui scrivo anche i pezzi della canzone. Penso di farlo anche nei prossimi capitoli ma allungando molto le parti di descrizione. Non so perchè ma mi piace l'idea, poi se uno non vuole leggerli salta quella parti, no?

Penso che aggiornerò presto, non so ancora quando di preciso, ma ho già pronti i prossimi due capitoli.

 

Fatemi sapere cosa ne pensate, se potete lasciando una recensione (vi prego), anche negativa, se la storia non vi è piaciuta. Grazie comunque a chi l'ha letta, C. *.*

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Capitolo 2
*** 1. I Want ***


Scrivo questa storia senza alcuno scopo di lucro, i personaggi dei One Direction non mi appartengono e quindi non rappresento i loro reali caratteri.
 

 

Capitolo 1. I Want

 

Andammo, come d'accordo al bar all'angolo. Prendemmo un gelato, che pagai io dopo essere riuscito a convincerla, e ci spostammo di nuovo al parco, sulla riva di un piccolo stagno.

“Allora, cosa vuoi Tomlinson, in quale guaio o scommessa ti sei cacciato?” mi chiese lei.

“Non so di cosa tu stia parlando.” risposi tranquillo, era così bella come poteva pensare che le stessi vicino per dei secondi fini?

“Andiamo, guardami. Non sono esattamente il tipo di ragazza con cui esci solitamente, non parlo del mio aspetto fisico, solo... non starò con te dopo che mi hai offerto un gelato.”

La guardai storto e dopo le sorrisi di sbieco “E così mi conosci, insomma sai anche con che tipo di ragazze esco.”

“Il fatto che non ti abbia fermato per i corridoi non significa che io non sappia nulla di te. E comunque non hai smentito le mie parole.”

“Perchè dovrei farlo?” dissi voltandomi serio verso di lei, che era al mio fianco “Lo sappiamo entrambi che è così. Ma come hai detto tu, il fatto che non ti abbia fermata per i corridoi non significa che io non sia interessato a te.”

Lei mi guardo negli occhi per minuti che mi sembrarono ore, mi ci sarei perso nei suoi occhi nocciola se non li avesse abbassati improvvisamente per poi scoppiare a ridere.

“Cioè tu stai confermando tutto ciò che ho detto, quindi spiegami perchè dovrei crederti quando mi dici che ti interesso.”

“Proprio perchè sei diversa.”

 

Give you this, give you that
Blow a kiss, take it back
If I look inside your brain
I would find lots of things
Clothes, shoes, diamond rings
Stuff that's driving me insane

You could be preoccupied
Different date every night
You've just got to say the word
But you're not into them at all
You just want materials
I should know because I've heard the girls say

I want, I want, I want
But that's crazy
I want, I want, I want
And that's not me
I want, I want, I want to be loved by you

 

“Loro sono quel tipo di ragazze che hanno tutto. Se le aprissi a metà troveresti qualsiasi cosa.” continuai.

“Oh sì, ho presente... Due polmoni, una milza, un fegato, un pancreas e un'altra marea di organi. Mi spiace, se cerci ragazze diverse credo che rimarrai zitello a vita!” disse e scoppiai a ridere.

“Non parlo realisticamente, stupida! Quelle pensano soltanto soltanto beni materiali, nessun pensiero, parola, idea che sia spontanea.”

“Non pensi che sia già tanto che pensino?” mi chiese con un sorriso dolce tanto in contrasto con le sue parole, feci finta di niente e andai avanti.

“E un continuo volere qualcosa, come se fosse tutto strettamente necessario, ma dopo un po' questo ti fa diventare pazzo, perchè vorresti che esprimesse la sua opinione, anche su qualcosa di stupido, come il colore della tua cravatta, ma lei rimane indifferente. Non le importa.” proseguii.

“Affascinante.” disse. Il sarcasmo si poteva tagliare a fette e mangiare.

“No, non lo è per niente, dolcezza.”

“Non. Chiamarmi. Dolcezza.”

“Come vuoi tesoro.” la vidi roteare gli occhi e trattenere uno sbuffo.

“E comunque mi sfugge ancora il perchè vai con 'quel tipo di ragazze' se poi te ne lamenti tanto!”

 

You've got everything you need
But you want accessories
Got's to hold it in your hand
If I changed the world for you
I bet you wouldn't have a clue
Don't you know that I can't stand when girls say

I want, I want, I want
But that's crazy
I want, I want, I want
And that's not me
I want, I want, I want to be loved by you

Oh and all the girls say

I want, I want, I want
But that's crazy
I want, I want, I want
And that's not me
I want, I want, I want to be loved by you
To be loved by you

 

“E che, sembrerà stupido, ma all'inizio non stai con le ragazze facili solo perchè sono carine e popolari, ma proprio per ciò che ho detto prima.” vidi il suo sguardo interrogativo perciò continuai “Insomma pensi che dato che non gli manca nulla sia più semplice. E invece è il contrario, sono così superficiali, egoiste e squallide. Hanno sempre bisogno di nuovi accessori, vestiti e ragazzi. Potresti cambiare ogni cosa per loro, ma non se ne accorgerebbero perchè non sarebbe abbastanza. E io odio sentire 'voglio, voglio, voglio' perchè quello che risponde non sono io, ma solo chi mi conviene essere, quello che loro vogliono.”

“Beh, dovresti riuscire a farle smettere, insomma sei teoricamente il loro ragazzo.”

“Oh, ma questo a quel tipo di ragazza non basta.” dichiarai semplicemente.

Che poi parlarne rendeva ancora più ridicole tutte le scelte in fatto di ragazze che avevo preso fino ad allora.

“E per questo che sono qui. Vorrei qualcosa che andasse oltre, e poi beh... tu mi sei capitata davanti quando stavo per perdermi completamente.” le dissi avvicinandomi un poco.

“Non cominciare con le frasi smielate. Ti prego.” rise.

Non esisteva persona con una risata migliore. Ed era scientificamente provato.

“Niente frasi smielate, ho davvero un pessimo senso dell'orientamento.”

“Sei pessimo, sul serio.” la guardai per chiedere spiegazioni e le proseguì.

“Vai al parco, mi vedi, mi prendi e mi porti a mangiare un gelato. Ti chiedo perchè l'hai fatto e incominci a raccontarmi che sei un perfetto idiota che usa e si lascia usare da ragazze con un quoziente intellettivo pari ad un'anguilla in salamoia. Poi mi dici che ti ho salvato perchè sei così scemo da perderti nel parco del tuo paese.”

“Potresti evitare di insultarmi, e anche in modo così poco, come dire, velato?”

“Scusa, mi hanno insegnato a dire sempre la verità, o comunque quello che penso.” disse fintamente dispiaciuta, raccogliendo l'ultimo gelato rimasto sul fondo della coppetta.

“Adoro quando mi si dice la verità, vorrei accadesse sempre.”

La vidi abbassare lo sguardo, fu come rivederla su quella panchina.

 

I wanna, I'll stay true
I wonder, if you knew, what you put me through
You would want me, want me, want me
To love you too

I want, I want, I want
But that's crazy
I want, I want, I want
And that's not me
I want, I want, I want to be loved by you

Oh and all the girls say
I want, I want, I want
But that's crazy
I want, I want, I want
And that's not me
I want, I want, I want to be loved by you

I want, I want, I want
And all the girls say
I want, I want, I want
And that's crazy
I want, I want, I want to be loved by you

 

“Avanti! Non dirmi che tu non lo vorresti, Amelie!”

“Volere cosa?” chiese sinceramente stupita dalla mia domanda.

“Non vorresti avere sempre la verità?”

“Ovvio, ma sai non vivo più nel mondo degli unicorni di cioccolata: l'ho imparato da tanto che nessuno è sempre sincero. Soprattutto dopo quest'ultima batosta.”

“Ok, facciamo un patto.” dissi.

“Che tipo di patto.” i suoi occhi avrebbero potuto forarmi, scostai lo sguardo.

“Non vorresti sapere sempre cosa penso? Promettiamoci che ci diremo sempre la verità, che proveremo ad essere qualcosa anche semplici amici, ma che non rovineremo tutto con le menzogne o pensieri nascosti. Sempre ciò che pensiamo.”
“Ciò comporterebbe degli... appuntamenti?”
“Solo se accetti. A te la scelta, è ciò che voglio, anche se sembra un pazzia.”

“Se non ci saranno appuntamenti al mare, forse potrei pensarci.”

“Come vuoi, desidero solo vederti felice.”

“Ok, accetto.” disse spingendomi contro il prato e poggiando la testa sul mio petto.

“A cosa stai pensando, Louis?”

“Che mi piacerebbe e vorrei essere amato da te.” lo dissi, perchè era nei patti, e perchè volevo farlo. “E tu, Amelie, a cosa stai pensando?”
“Che forse si può provare. E che magari vorrò essere amata da te, dopo molti appuntamenti.”

“Molti? Quanti esattamente?”

“Abbastanza, quanto basta per essere certa di voler compiere una follia con te.”

“Ci sono anche follie più semplici, ti va di buttarti ora nello stagno con me?”

“Io penso che tu voglia farlo per vedermi con i vestiti bagnati.” sentii la sua risata cristallina partire da sopra il mio petto.

“Forse potresti pensare giusto. Ma poi voglio anche rinfrescarmi.”

Mi alzai facendola scendere da me, la sollevai e mentre lei cercava invano di poggiare i piedi a terra, ci trascinai completamente vestiti in acqua.

Restammo lì per un po', fino a quando il sole d'estate colpì il laghetto, poi uscimmo e guardandola dissi sinceramente “Beh, ne è valsa decisamente la pena, hai un fondoschiena da urlo, dolcezza.”

Lei si girò scioccata e guardandomi aggiunse “Lo so, e posso dire lo stesso di te.”

La raggiunsi e le diedi un piccolo bacio sulla guancia.

La riaccompagnai a casa e, dopo essermi premurato di avere il suo numero, ritornai a casa. Sorridente, era ciò che volevo. Appuntamenti con lei.

 

 

 

Questo è il vero primo capitolo, dove comincia un po' la storia. Spero che vi sia piaciuto molto più di quanto piace a me, perchè davvero non mi convince molto. Grazie se avete letto e soprattutto a chi lascerà una recensione, per piacere! *-*
Scusatemi in caso ci fossero errori.
Un grazie enorme a Sunishere, che ha recensito il prologo e mi ha fatto fin troppi complimenti. Consiglio a chiunque di passare da lei perchè scrive davvero davvero benissimo.

Un bacio e sempre forza Italia alle Olimpiadi.



 

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Capitolo 3
*** 2. Another World ***


Scrivo questa storia senza alcuno scopo di lucro, i personaggi dei One Direction non mi appartengono e quindi non rappresento i loro reali caratteri.
 

 

 

Capitolo 2. Another World

 

La chiamai il giorno dopo e mi sorpresi quando mi rispose dopo pochi squilli.

“Hey piccola” dissi sicuro di farla arrabbiare.

“Odio quando mi dai soprannomi stupidi, ma questo mi piace. E sto odiando anche il nostro patto perchè mi vergogno da morire a dirtelo.” rispose seria mentre io scoppiai a ridere.

“E non ridere stupido spazzettone.”

Cercai di trattenermi e ripresi “Beh, piccola, cosa e dici se oggi andiamo a fare un giro, piccola?”

“Continuerai a ripeterlo all'infinito, ora? Comunque dipende da dove vuoi andare?”

“Sorpresa!”

“Odio le sorprese, dico sul serio.”

“Lo so che dici sul serio devi rispettare il patto solo che, ormai ho organizzato, passo da te per le undici. Fatti trovare pronta, odio aspettare in compagnia di mamme curiose. Ciao piccola.”

Richiusi la telefonata per non sentire altre lamentele, altrimenti mi avrebbe fatto cambiare idea.

Guardai l'orologio che segnava le nove e mezza, dovevo solo rubare un costume a mia sorella e preparare tutto il resto, non avrei mai fatto in tempo.

Feci tutto di corsa e mentre stavo finendo di preparare i tramezzini notai che mancavano cinque minuti alle undici e per arrivare a casa di Amelie mi servivano dieci minuti buoni. Merda.

Per le undici in punto ero in macchina e sfrecciavo tra le vie di Doncaster pregando che la mia piccola fosse come tutte le altre almeno sotto il punto di vista della puntualità, preferivo ascoltare sua madre che essere ripreso da lei.

Alle undici e dieci ero da lei, suonai il campanello e mi aprì Amy. Era stupenda e sorrisi automaticamente.

“Buongiorno piccola, sei stupenda” dissi abbracciandola.

“Sorvolerò sul tuo ritardo solo per il complimento e perchè so che è sincero.” disse baciandomi una guancia.

“Adoro il fatto che non dobbiamo mai dubitare, di solito devi ripetere un complimento centinaia di volte prima che una donna lo accetti, o perlomeno non lo smentisca.”

“Lo adoro anche io, partiamo?”

“Un momento, prima devi metterti ciò che è in questa borsa.”

“Aspetta... lo sai quanto ci ho messo a scegliere cosa ho messo?” scoppia a ridere.

“Immagino, e trovo che tu sia magnifica, ma fa tutto parte della sorpresa.”

Lei sbuffò e prese di malavoglia la borsa dalle me mani dirigendosi verso la porta.

“Ah, piccola...” lei si girò “Prometti di non discutere ciò che troverai all'interno.”

“Giuro che se trovo cose oscene non le toccherò nemmeno.”

“Niente del genere tesoro, solo prometti.” dissi trattenendo le risate.

“Prometto.”

Uscì poco dopo, il vestito a strisce, adorabili, era lo stesso di prima, ma dallo scollo a barchetta vedevo gli spallini del costume regalatomi da mia sorella legati dietro al collo.

 

Dopo un'oretta parcheggiai la macchina e le aprii la portiera, lei scese e storse il naso.

 

It’s not me, it’s not you. There’s a reason.
I’m just trying to read the signals I’m receiving.
It’s like a stove on a fire, can you feel it?
I don’t know about you girl, but I believe that.
Words will be just words till you bring them to life.

I’ll lift you up, I’ll never stop.
You know I’ll take you to another world.
I’ll build you up, I’ll never stop.
You know I’ll take you to another world.
Everyday and everywhere.
I’ll lift you up, I’ll never stop.
You know I’ll take you to another world.

 

“Mi pareva di aver detto niente mare, Tomlinson.” disse secca.

“Tutto questo prima del patto, piccola.” risposi prendendola per mano.

“Questo non cambia le cose, niente mare vuol dire niente mare.” lasciò le mie dita.

“Scusa, solo io credo che prima di fare il nostro accordo non eravamo veramente noi, ci mentivamo nascondendoci dietro a delle maschere. Poi siamo andati al laghetto e ti ho vista così felice, scherzavi ridevi e mi sembravi più libera che mai. Ho cercato di cogliere dei segnali.”

“Forse ho mentito, ma avresti comunque dovuto chiedermelo.” si riavvicinò un po'.

“Ok, hai ragione. Ora mi sembra tutto teso tra di noi. Io volevo soltanto dar vita ai miei pensieri, darti la forza di stare vicino a me, perchè so che non è semplice.” lei ridacchiò e mi avvicinai ancora , fino a riprenderle la mano “vuoi tornare a casa, o cambiare posto?”

“No, ormai siamo qua, andiamo in spiaggia?”

Sorrisi di nuovo e incominciammo a camminare mentre lei rimaneva aggrappata al mio braccio.

Attraversammo un piccolo sentiero e stendemmo gli asciugamani sulla spiaggia, tirai fuori il piccolo pic-nic e incominciammo a mangiare.

“Dimmi la verità, non volevi venire solo per non sporcarti di sabbia, vero?”

“No, non sono mica schizzinosa, io. Solo non mi andava.” mi alzai e mi tolsi la maglia rimanendo in costume.

 

One for me, one for you
What you doing
Girl the music sounds so good
When you're moving
Let me take you higher
Let me do it
Just say hey, pretty girl, i'll believe it
Words will be just words
Till you bring them to life

I lift you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world
I build you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world
Everyday, in every way
I lift you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world.

Iniziammo a mangiare e a parlare del più e del meno quando ad un tratto si alzò in piedi, tolse i pantaloncini che aveva ancora indossava e rimasta con il costume verde che le risaltava gli occhi in una maniera mozzafiato si incammino incerta fino alla riva.
Fino a fermarsi ancora prima di toccare l'acqua con le punte dei piedi, mi avvicinai e l'abbracciai da dietro.
“Adoro gli abbracci, ma sei bollente e sto morendo da caldo. Se non ci fosse quel maledetto patto ti chiederei di allontanarti, ma la verità è che vorrei che mi stringessi a te più forte che puoi.” sentivo qualcosa che a tratti le rompeva la voce, rendendo il tutto ancora più sentimentale.

“Devi solo chiedere, piccola.”dissi accoccolandomi a lei e poggiandole la testa sulla spalla.

Restammo così per momenti che mi sembrarono ore, potevo sentire ogni rumore della spiaggia: le voci, il mare, il vento caldo tra gli ombrelloni, le risate, gli schizzi. Ma allo stesso tempo mi sembrava tutto così ovattato come se il suo profumo, uno di quelli buoni naturale, puro come lei, mi portava fuori dal mondo allontanandomi da tutto.

D'un tratto alcuni bambini ci passarono davanti correndo e schizzandoci da capo a piedi, così la presi in braccio e corsi in acqua trascinandola con me. Arrivati ad un'altezza adeguata mi abbassai fino a rimanere fuori soltanto con la testa.
“Sei uno stupido, cosa ti è saltato in testa? Io non lo so, oggi vuoi davvero soltanto farmi incazzare? Basta dirlo subito sai, magari ti dico qualche altra cosa odio oppu...”
Troncai le sue lamentele con un piccolo ed innocente bacio all'angolo della bocca, mi aspettavo di tutto, anche uno schiaffo, ma non quello che fece.
Si strinse più forte a me mugugnando qualcosa di molto simile a un 'non serve fare il ruffiano'.
Così le chiesi “Hai paura dell'acqua o non sai nuotare?”
Scoppiò in una risata “Secondo te a diciannove anni non riesco a nuotare?”

“Un mio caro amico inizia a saltare come una femminuccia appena l'altezza del mare supera la metà della coscia.” scoppiò di nuovo a ridere e io non potei fare a meno che unirmi a lei. La sua risata era come musica per me, la musica più bella. Ed ogni suo movimento sembrava fare parte di un affascinante balletto lungo una vita intera.

La feci scendere dalle mie braccia e inizia a schizzarla, bagnando definitivamente i suoi boccoli rossi. Si finse indignata e mi saltò sulle spalle per tentare di annegarmi spingendomi dall'alto, le presi le mani poggiate sul mio petto e la portai giù con me.

 

Let me find at your secret
Just let me in, let me show that I'd keep it
Close to my heart
Just let me in, let me show what I mean

I lift you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world
I build you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world
Everyday, in every way
I lift you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world
Oh yeah, you know i'd take you to another world
I build you up, i'll never stop
You know i'd take you to another world
I lift you up, i'll never stop

Presi l'asciugamano e glielo porsi, poi presi il secondo e mi asciugai in fretta stendendolo poi sulla sabbia e coricandomi.
“Adesso dovremmo fare cambio asciugamano.” sentii dire.
“E perchè scusa?” chiesi curioso.
“Perchè mi ci sono asciugata i capelli ed ora è completamente fradicio, mentre il tuo è bello asciutto! Ovvio no?”

Scoppiai a ridere “Un cambio no, ma vieni qua in parte a me!”

“Ma non ci sto!” ma percepii dei passi accanto a me.

Mi girai a pancia in su e prima ancora che potessi aprire bocca, la trovai stesa sopra di me.

Aprii gli occhi e mi accorsi che pochi centimetri ci dividevano, avrei voluto baciarla, ma mi sembrava affrettato e così continuai ad avvicinarmi ma senza precipitare le cose e poggiandole le mani sui fianchi.

“Ahia!” urlò ad tratto.

Si alzò di scatto pronta ad urlare contro e chiunque, ma il suo sguardò si addolcì alla vista di un bambino che davvero dispiaciuto riprendeva il pallone che per sbaglio aveva colpito Amy.

Il piccolo si scusò in fretta e scappò via, mi misi a sedere e le fece lo stesso dall'altra parte del telo.

“Allora, potresti raccontarmi della tua repulsione contro il mare, se ti va.”

“Nessuna repulsione, solo troppi ricordi e non belli.” disse alzando le spalle.

“Vorrei solo che riuscissi ad aprirti con me, vorrei essere il paio di chiavi che apre i tuoi segreti, Amy. Vorrei scoprirti.”

“Sempre detto io! I maschi ti vedranno sempre come una cosa da spogliare!”

Scoppiai a ridere e lei mi seguì a ruota, riusciva sempre a sdrammatizzare tutto!

Poi si alzò e venne verso di me e si sedette tra le mie gambe poggiando la schiena contro il mio petto e cominciò a parlare.

“Mio padre era un marinaio, lui viveva al nord e quando conobbe mia madre si trasferì qui da lei ed ebbero me. Ma era il suo lavoro e non poteva permettersi di abbandonare tutto, così cerano mesi in cui restava con noi e altri in cui tornava nella sua vecchia casa e faceva il pescatore.” si fermò e fui sicuro di sentire un sospiro, uno di quelli che ricacciano le lacrime e la strinsi un po' a me.

“Amy, non voglio che tu ti senta obbligata ad aprirti con me. Possiamo riparlarne quando ti va.”

“Voglio farlo ora, non mi sento obbligata, mi tengo dentro tutto da così tanto tempo. E poi l'altra volta ti sei aperto tu, oggi scartiamo me.”
Le sorrisi, sperando di sembrare incoraggiante.

“Avevo tredici anni e ormai mi ero abituata a questa storia, ogni volta non vedevo l'ora che tornasse, mi piaceva averlo a casa e qualche volta mi aveva anche portata al largo con piccole barche. Ma un giorno chiamarono a casa, rispose mamma e la vidi sedersi con una mano sulla bocca. Le dissero che avevano perso le tracce della sua barca e le comunicazioni erano interrotte a causa di una tremenda tempesta. Fu l'ultima volta che sentii parlare di mio padre prima del suo funerale. I corpi vennero ritrovati pochi giorni dopo, ma nessuno si era salvato.”

La girai verso di me e vidi le lacrime calde percorrere le sue guance, l'abbracciai, un abbraccio stretto di quelli che le piacevano.

Raccolsi le cose facendo finta di non vedere mentre cercava di calmarsi, era come se la capissi mentre non voleva che notassi che ci stava ancora troppo male.

La riportai a casa, m'accompagnai fino alla porta e le dissi “Mi dispiace, ma non trovo le parole adatte, solo... Non te lo meriti, piccola. Non meriti niente di tutto questo e oggi, prima della pallonata, avrei voluto baciarti.” Mi sorrise le diedi un bacio sulla guancia e tornai a casa.

Se possibile più felice di quella mattina.

 

Erano le tre del mattino e stavo dormendo profondamente quando sentii il cellulare vibrare sul comodino alla mia destra: un nuovo messaggio, Amy.

Avrei voluto baciarti anch'io spazzettone.”

 

 

 


Hey, sono imperdonabile, lo so.
Torno dopo giorni e giorni, scusate ma ho avuto dei problemi e non ho potuto aggiornare prima!
Poi questo capitolo, volevo dire una cosa, allora forse può sembrare strano che lei racconti così tanto della sua storia a Louis che infondo non conosce benissimo, quindi vi spoilero (?) una cosa il prossimo, o al massimo tra due (ma credo il prossimo lol) sarà dal punto di vista di Amy. Voglio scriverlo così si capisce anche cosa pensa e come si sente lei. Mi sembra un buona idea, no?
Spero vi piaccia e spero vi sia piaciuto anche questo.
Ringrazio tutte quelle che hanno letto la mia storia, quelle che l'hanno recensita (Aww :3) e anche quelle che l'hanno messa nelle seguite e le tre che l'hanno messa tra le preferite *-*
Inoltre starò via per qualche giorno in vacanza, scriverò ma non potrò proprio pubblicare!


In caso ci fossero errori di battitura, devono essermi sfuggiti, mi scuso (di nuovo .-.) in anticipo! :)

 

 

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Capitolo 4
*** 3. Up all Night! ***


Scrivo questa storia senza alcuno scopo di lucro, i personaggi dei One Direction non mi appartengono e quindi non rappresento i loro reali caratteri.

 

 

Capitolo 3. Up all night

 

“E gli hai raccontato tutto?” la voce di Becky usciva dalla cornetta più sorpresa che mai.
“Si Becky, quante volte devo ripetertelo, mi ha chiesto perchè non volessi andare al mare e io gli risposto sinceramente.” dissi cercando di porre fine a quel discorso.

“Ok, hai fatto bene se era quello che volevi, solo... perchè? Sai il piatto che mangia più volentieri, il suo colore preferito, se ha delle allergie? Quanto puoi dire di conoscerlo Amy?”

“Io...” deglutii per prendere tempo e sentii sospirare dall'altra parte del divano “Non so quasi niente, solo qualche abitudine”

“E ti fidi? Resterà?”

“La prossima volta chiamerò Alice, lei mi avrebbe buttato tra le sue braccia subito.”

“Amy non essere stupida, io ti voglio bene. Desidero solo vederti felice e che questa storia funzioni, ma sono preoccupata per te!”

“Lo so, lo so. Anche io ti voglio bene! Solo che è una cosa a pelle, quando sono con lui è come se non avessi catene, non sono obbligata a restare lì, ma voglio rimanere perchè ci sto bene. Mi guarda con quegli occhi azzurri e potrei dirgli tutto, ogni mio segreto e non ne farà parola. Lo sento e basta! So che devo continuare a conoscerlo, non ci sposeremo domani, tranquilla.” sorrisi, sapendo che lei stava facendo lo stesso.

“Ok, tanto lo conoscerò stasera, giusto?”

“Cosa?”

“Alla festa di Sandy, comincia alle otto, ma noi andremo la alle nove. Vieni da me verso le tre, ci prepareremo e li incontreremo là, ok? Adesso devo andare ciao splendore!”

 

Ci misi qualche minuto prima di capire che quell'insistente tu tu tu era segno che non cera più nessuno dall'altro capo. Appoggiai il telefono sul comodino, mi buttai sul letto e controllai l'orologio. Dovevo chiamare Louis ed avvertirlo, e se fosse stato impegnato? Se aveva già intenzione di andarci e non mi aveva invitata di proposito?

Presi il mio cellulare e composi il numero del ragazzo, lo fissai per un po' controllando più volte che fosse corretto e poi schiaccia la cornetta verde.

Uno squillo, due squilli, tre squi...

“Pronto piccola?” La sua voce squillante mi fece sorridere.

“Hey! Come stai?”

“Adesso che ti sento decisamente meglio, tu?”

“Bene...” mi fermai cercando di trovare il modo di invitarlo ad uscire, ero sempre stata abbastanza timida.

“Amy? Devi dirmi qualcosa?”

“Sì, cioè no... Devo chiederti una cosa.”

“Spara! Sono pronto a tutto, solo dammi il tempo di arrivare e passare a prendere...”

“Louis! Non devo chiederti nulla di osceno o sconcertante. Stasera hai da fare?”

“Sei sicura che non sia nulla di osceno?” mi chiese con voce maliziosa, potevo immaginare il suo ghigno in quel momento.

“Sì! Sai chi è Sandy?”

“Sandy Candy-Candy?”

“Esatto, quella...”

“Sì so chi è, perchè?”

“Stasera da una festa, ci andrò con delle amiche e volevo chiederti se volevi aggregarti a noi. Se vuoi portare degli amici fai pure, conoscendo il tipo non credo neanche che gli dispiacerà.”

“No, lo credo anch'io. Comunque va bene, ti devo passare a prendere?”

“No, mi preparo da un'amica e andremo insieme... Ci teniamo in contatto e poi ci incontriamo là?”

“Perfetto piccola.”

“Ok tesoro, ciao!”

 

Era le cinque e stavamo cominciando a prepararci. Fosse stato per me avremmo cominciato un oretta prima della festa, ma Alice si ostinava a dire che eravamo in tre e per essere tutte perfetto dovevamo pre forza cominciare subito!

Quindi mi si prospettavano quattro ore di preparativi ed ero comunque sicura che saremmo arrivate là con almeno dieci minuti di ritardo.

Mi sedetti sul letto e tirai fuori dalla mia borsa i due vestiti si cui ero indecisa. Li feci vedere alle mia amiche e chiesi loro quali preferivano.

“Decisamente quello celeste. E' stupendo, dove l'hai preso?” mi rispose Alice.

“Al negozio in centro, quello enorme con le pareti verdi, sinceramente nemmeno ricordo il nome!”

“La solita, comunque io preferisco quello nero, è molto elegante.” disse invece Becky.
“Perfetto! Sempre d'accordo e molto d'aiuto devo dire.” dissi scocciata.

“Provali. “ mi ordino Alice. Le lanciai un'occhiataccia e incominciai a provarli.

Indosso prima quello nero: le stava bene ma era davvero molto elegante, forse anche troppo per la festa che l'aspettava. Poi provò quello celeste: era perfetto, non c'erano altre parole. Il colore faceva a botte con quello dei suoi capelli e dei suoi occhi eppure la rendeva ancora più speciale, ancora più lei, che odiava tanto quei vestitini tutti uguali e troppo femminili.
Lasciava le spalle scoperte e aveva soltanto una piccola scollatura, le balze del vestito raggiungevano metà coscia. Prese una pochette nera come le scarpe vertiginose che aveva già preparato ed era pronta.

“Sono sempre stata la più brava in questo campo. Perchè mettete ancora in dubbio le mia capacità?”

chiese Alice scuotendo la testa fintamente shoccata.

Finimmo di prepararci, Becky mi rese i capelli mossi più boccolosi e mi misi del trucco leggero.

 

It feels like we been living in fast-foward
Another moment passing by
The party's ending but it's now or never
Nobody's going home tonight

Katy perry is on replay,
She's on replay
DJ got the floor to shake
The floor to shake
People going all the way
Yeah, all the way
I'm still wide awake
I wanna stay up all night
And jump around until we see the sun
I wanna stay up all night
And find a girl and tell her she's the one
Hold on to the feeling
And don't let it go
Cause we got the flow now
Get out of control
I wanna stay up all night
And do it all with you

Up all night like this, all night, hey
Up all night like this, all night, hey
Up all night.

 

Arrivammo alla festa alle nove e un quarto, un quarto d'ora di ritardo: deve essere un record per noi, è come se fossimo puntuali. E poi lo vidi: pantaloni lunghi, maglia a righe e mocassini.

Quanto è bello?

Mi incamminai verso di lui seguita a ruota dalle mie amiche, che si guardavano intorno alla ricerca di qualche faccia conosciuta anche a loro. Solo dopo averlo salutato con un veloce bacio sulla guancia mi accorsi che non era solo, anzi prima del mio arrivo stava parlando con quattro ragazzi.

E, so che non dovrei pensarlo, ma quattro ragazzi davvero belli.
Louis sembrò accorgersi dei miei sguardi interrogativi perchè subito ce li presentò. Erano Liam, Zayn, Harry e Niall, erano a Doncaster in vacanza e li avevi conosciuti l'anno prima. Io feci lo stesso presentando una più che mai imbarazzata Becky e una sorridente Alice. Aveva già puntato qualcuno, ci avrei scommesso.

Vidi Louis salutare tutti velocemente e portarmi in un giardinetto laterale accompagnandomi per un braccio. C'erano già qualche coppietta, ma era decisamente meno affollato del viale d'ingresso e del resto della casa.

“Sei bellissima. Anche più del solito, se è possibile.” mi disse appoggiandosi ad una recinzione.

“Anche tu non sei niente male.” risposi arrossendo e appoggiandomi accanto a lui.

Mi abbracciò forte e mi persi nel profumo forte da uomo che portava.

“Entriamo piccola? Raggiungiamo gli altri prima di perdere qualcuno!”

“Okay.” dissi solamente. Mi aveva portato lì per abbracciarmi? I suoi amici si sarebbero scandalizzati? Bah.

Entrammo, ma non mi portò dl resto della compagnia. Restammo a ballare per un po' sulla pista da ballo, ogni tanto mi sussurrava qualche frase all'orecchio.
L'ultima era stata “Cause baby you're a firework” la canzone di Katy Perry che era nelle casse, ma gliela avevo detto io. Era quello per me, un fuoco d'artificio: bello, luminoso, di quelli che ti lasciano a bocca aperta. L'unica mia paura era che come uno di quelli sarebbe finito troppo presto, lasciandoti con la voglia irrealizzabile di riviverlo.

Dopo un po' andammo a bere qualcosa con gli altri. Alice stava parlando animatamente con il ricciolo, Harry se ricordo bene e Becky con Niall, il resto dei ragazzi invece non cera.

“Liam e Zayn sono fidanzati, dubito che avrai il piacere di conoscerli molto stasera.”

“Anche gli altri direi, mi hai rapita dall'inizio della serata.”

“Tanto non finirà presto, nessuno andrà a casa stasera prima del sole, piccola.” mi sorrise, e sorrisi anch'io sciogliendomi e appoggiandomi alla sua spalla.

“Io credo di sì, e poi mi fanno male i piedi.”

“A questo si può rimediare, togli le scarpe. Metà della gente è a piedi scalzi!”

“Sono ubriachi marci Louis, forse siamo gli unici insieme al Dj ad essere veramente svegli.”

“E voglio restarci sveglio, non posso addormentarmi con te qui.” si avvicinò a me facendo perdere qualche centimetro alla distanza che ci separava e qualche battito al mio cuore.

“Ma smettila!” dissi dandogli un pugno sul braccio.

“Morirò dopo questo colpo, lo sai vero?”

“Oh, scusami mio principe come posso farmi perdonare?”

“Stai sveglia con me tutta la notte, guardiamo l'alba insieme, saremo il re e la regina della pista.” disse alzandosi e mettendosi in una posa che doveva assomigliare a quella di un principe.

Volevo passare ogni notte così, odiavo le feste, troppo alcool e i vestitini corti, ma lui faceva sembrare tutto prefetto. Mi faceva sentire a casa.

 

Don't even care about the table breaking
We only wanna have a laugh
I'm only thinking 'bout this girl I'm seeing
I hope she wanna kiss me back

Katy perry is on replay,
She's on replay
DJ got the floor to shake
The floor to shake
People going all the way
Yeah, all the way
I'm still wide awake
I wanna stay up all night
And jump around until we see the sun
I wanna stay up all night
And find a girl and tell her she's the one
Hold on to the feeling
And don't let it go
Cause we got the flow now
Get out of control
I wanna stay up all night
And do it all with you

Up all night like this, all night, hey
Up all night like this, all night, hey
Up all night

 

Presi la sua mano e mi fece correre in mezzo alla pista, salì in piedi su un tavolo e aiutò anche me a salire. E incominciò a ballare buttando a terra bicchieri di carta e piatti vuoti.

“Louis romperemo il tavolo!” dissi ma continuando a ballare con lui.

“Non mi importa, nessuno lo scoprirà. E comunque se era un modo carino per dirmi di dimagrire non sei per niente simpatica.” mi guardò mettendo il broncio e facendomi scoppiare a ridere.

Mi riprese per mano e mi fece correre di nuovo fino al giardinetto dove eravamo già stati quella sera. Ci sedemmo sull'erba che cominciava ad essere fresca, come l'aria. Doveva essere notte fonda oramai.

“A cosa pensi Louis?”

“Al fatto che dovremmo cambiare repertorio, ci facciamo sempre le stesse domande!”

“Qual è il tuo colore preferito?” mi uscì di getto.

“Il rosso, il tuo?”
“Il verde. Hai delle allergie?”

“Non che io sappia.”

“Okay.”

E poi restammo in silenzio, avevo altre mille domande, ma facendogliele mi sembrava di dar ragione a Becky e quindi le tenni per me.

“Stavo pensando che c'è una ragazza bellissima al mio fianco, e non capisco ancora cosa trova in me.”

“Dovresti provare a chiederglielo.”

“Cosa trovi in me Amy?” disse guardandomi con quegli occhi azzurri. Cioè prima di guardarti dovrebbe avvertirti. Con un cartello tipo “Hey, ho degli occhi che ti potrebbero rapire il cuore, ti avverto.” o qualcosa del genere.

“Hai degli occhi stupendi.” mi ritrovai a dire senza nemmeno accorgermene.

“Anche i tuoi non sono niente male.” disse facendomi il verso “ma passi le giornate con me per quello?”

“No! Le passo con te perchè sto bene, perchè ormai non posso farne a meno, perchè anche se non ti conosco quasi per nulla sento che sei sempre stato ciò che mi mancava. Louis, ti ho raccontato cose di me che tenevo nascoste come il segreto più profondo, ma non me ne pento. Ogni tanto ci penso, sì, ma se dovessi tornare indietro farei lo stesso. Anche se vorrei mantenere le distanze da te, perchè ad aprirmi troppo finirò per farmi male, se tolgo ogni mia protezione non avrò difese in caso di caduta.” lo dissi in un fiato solo. Ora o mai più, questa era la nostra notte non ci poteva essere momento migliore.

“Se dovessi cadere, io sarei la tua difesa Amy, voglio esserlo. E prometto che appena sarò più sveglio di stanotte ti racconterò ogni mio segreto. Parola di lupetto.”

Scoppiai a ridere e lui mi prese in braccio, facendomi sedere sulle sue gambe.

Ci guardammo negli occhi e vidi i suoi avvicinarsi ai miei, o ero io che mi muovevo?

Non lo so e sinceramente era l'ultimo dei miei problemi perchè stavo davvero bene. Le sue labbra erano sulle mie e la sua lingua assaporava la mia.

Non so se stavano danzando, facendo la lotta, se si completavano o meno, sapevo che era quello che stavamo aspettando. Tutti e due.

 

E non mi importava se non sapevo il suo piatto preferito.

 

 

 

 

Avevo detto che era una settimana ma è stato molto di più quindi, davvero mi dispiace!

Ma devo (ancora) finire i compiti quindi in pratica sono un disastro in tutto. E in più questo capitolo è quasi inutile, mi serviva a far capire perchè Amy si era aperta e ad aggiungere un po' di personaggi. Tra di loro non è che succeda tanto, a parte la fine dove si baciano. lol

Spero non ci siano errori e ringrazio tutti quelli che l'hanno letta, chi l'ha inserita tra le seguite, le ricordate o le preferite (**) e un bacio enorme a chi lascia le recensioni, sono sempre carine e davvero mi fanno tanto felice! :)

Credo di aver detto tutto, ma è probabile che mi sia dimenticata qualcosa. Comunque aggiornerò prima, è una promessa. Inizierà la scuola quindi starò di più a casa e non accumulerò i compiti. ùù

 

Come ultima cosa vorrei dire che non so se Louis ha qualche allergia, per cui ho sparato a caso, non uccidetemi, e poi so che la canzone continua, on volevo allungare il capitolo con solo la strofa quindi ho tralasciato il pezzo finale.

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