Oh No, Everett!

di ChiaraColfer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***


“Kurt?"
“S-sì?”
“Dobbiamo andare.”
“Dove?”
“Al mare dormiglione.”disse Blaine dandogli un bacio sul collo.
“Ok, ora mi alzo.”
“Ti aspetto giù, finisco di portare gli ultimi bagagli in auto.”
“Mmm ok.”disse guardando l'ora.
“Le dieci?!? Oh, cavolo è tardissimo!”
Scese dal letto e si precipitò al piano di sotto e vide Blaine che preparava la colazione.
“Accidenti, ci hai messo poco ad alzarti.”
“E' tardi! Cosa fai lì impalato?”
“Ti sto preparando la colazione, almeno che tu non voglia fermarti alla prima aria di servizio. Dove certamente non ci sarà il latte scremato come tu vuoi che ti si prepari.”disse suo marito sorridendo.
“La devo prendere come una minaccia?”chiese
“No.”disse e si avvicinò a Kurt. L'altro lo baciò.
“Non ti voglio mica far del male.”sussurrò sulle sue labbra.
“Lo so.”disse ridendo.

“Tesoro! E' tardissimo! Hai preso il passeggino di Everett?”urlò Rachel dal piano di sopra.
“Ehm sì.”
“Bene, allora andiamo perché dobbiamo trovarci a casa di Kurt esattamente”la ragazza controllò l'orologio.
“Tra cinque minuti!”
Finn la lasciò parlare senza dire una parola come sempre, poi prese in braccio suo figlio di 4 anni.
“Papà io so camminare!”
“Dai, Everett ti devo mettere in macchina.”disse e mise il piccolo nel seggiolino posteriore con le cinture legate. Rachel salì in auto e aspettò che 'il gigante di suo marito' prendesse posto dalla parte del guidatore.
Finn era felice di andare al mare e amava la sua famiglia, ma non gli piaceva per niente fare un viaggio così lungo con accanto sua moglie che parlava ininterrottamente.

Kurt stava bevendo il suo latte scremato quando sentì suonare alla porta.
“Vado io.”disse Blaine.
Il moro si diresse verso la porta e aprì, si trovò di fronte Finn, Rachel e Everett il loro bellissimo figlio. “Buongiorno!”disse il padrone di casa raggiante.
“Blaine!”
Rachel si precipitò ad abbracciarlo, era da un po' che non si vedevano. Poco dopo con lo stesso entusiasmo della ragazza anche il più piccolino andò ad abbracciare il moro.
“Zio Blaine!”
“Tesoro mio, ma come sei cresciuto. Davvero stai diventando un ometto.”
Kurt guardò la scena dal tavolo di cucina, suo marito che abbracciava il loro nipote era una cosa davvero fantastica. Si chiese se un giorno avrebbero mai adottato un bambino o una bambina.
“Kurt! Che fai non vieni a salutarci?”chiese il suo fratellastro.
“Oh sì. Ovviamente.”disse e si avvicinò a gli ospiti.
Il ragazzo da gli occhi azzurri abbracciò prima Rachel e poi Finn, fece per abbracciare anche Everett ma questo si allontanò.
Poi Kurt si ricordò, che lui preferiva Blaine aveva sempre preferito l'altro.
“Su vai a salutare anche lo zio.”disse la madre del loro nipote.
Fece una faccia un po' triste e scosse la testa.
“No..”disse
“Everett, vai a salutare lo zio Kurt.”disse Finn alzando leggermente la voce.
Il bambino aveva le lacrime a gli occhi e Blaine osservava la faccia di suo marito, era triste ma comprensivo.
“Non fa niente.”disse e sorrise.
“Scusami..”iniziò la ragazza.
“Beh, andiamo?”

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***


Rachel accese la radio e iniziò a canticchiare una canzone.
“Mi piace viaggiare con la mia famiglia.”
“Anche a me.”disse Finn pensieroso.
Poi calò nuovamente il silenzio e l'uomo si concentrò solo sulla strada.
“Tutto bene tesoro?”chiese sua moglie.
“Non mi è piaciuto per niente il comportamento che ha avuto Everett con mio fratello”
“Lo so, ma è piccolo.. vedrai che dopo cambierà.”
“Non so se hai visto la faccia di Kurt?”
“Sì..”disse Rachel poi si girò verso il proprio figlio che dormiva beatamente sul seggiolino posteriore.

“Non ci posso credere!”disse il moro.
Kurt si svegliò, si era addormentato. Blaine stava dicendo qualcosa.
“Buongiorno tesoro mio.”disse il moro
“C-che è successo?”chiese l'altro assonnato.
 “C'è una fila lunghissima. E adesso siamo completamente fermi.”
Il ragazzo da gli occhi azzurri sbadigliò e si stropicciò gli occhi.
Blaine guardò suo marito e sorrise.
“Che c'è?”chiese sorridendo.
“Sei adorabile appena sveglio.”
“No veramente sono uno zombie.”disse L'altro rise.
“Allora sei uno zombie adorabile.”
“Scemo”disse e risero insieme.

“Mamma quanto manca?”chiese il piccolo.
“Eccoci, siamo arrivati”rispose la donna.
“Sììì!”
Parcheggiarono davanti alla vecchia casa al mare dei 'Papà di Rachel'.
“Oh mio Dio!”disse la ragazza precipitandosi fuori dall'auto.
“E' tutto rimasto uguale, ci ho passato tutte le vacanze della mia infanzia. Che bello! Non è bellissimo qui?”chiese rivolta al marito.
“Oh, beh sì certo.”disse guardandosi intorno.
“Ci divertiremo sicuramente, la casa è grande e spaziosa e spero che Kurt e Blaine arrivino presto.”
Finn guardò sua moglie era davvero felice e la amava più che mai ma quando iniziava a parlare così non riusciva a seguirla. “Vieni! Ti faccio vedere il giardino, beh potrebbe essere un po' trascurato dato che è da tanti anni che non ci vieniamo più. I miei papà ci tengono molto a questa casa.”
“Immagino.”disse il marito.
La casa era gigante e tutto curato nei minimi dettagli, non se la immaginava così.
Rachel andò vicino a Finn e lo trascinò per un braccio, poi tirò fuori dalla borsetta un mazzo di chiavi.
“Che bello, che bello.”
 L'uomo sorrise tenendo per mano Everett, sua moglie era più contenta di una bambina che aveva appena visto la neve.
Le ricordava una Rachel delle regionali del loro primo anno, solo che in quell'occasione era un po' più vigile.

 “Siamo arrivati!”disse Blaine.
“Finalmente, dopo due ore di fila.”
Kurt vide Rachel che stava aprendo il cancello della enorme casa.
Il moro parcheggiò la macchina e insieme scesero dall'auto diretti verso gli altri.
“Blaine, Kurt siete arrivati!”disse la ragazza.
Quando era felice, aveva una specie aria manicale negli occhi.
“Già.”disse il più grande guardandola strana.
“Zio Blaine!”
“Tesoro! Come è andato il viaggio?”
“Bene e te?”
“Bene.”
“Sono felice di passare una settimana con te.”disse il piccolo.
Blaine sorrise poi guardò suo marito, stava sorridendo ma si vedeva che gli dispiaceva non essere considerato da suo nipote. “E con lo zio Kurt”aggiunse.
Everett guardò il ragazzo da gli occhi azzurri e poi corse dalla sua mamma.
 Blaine diede la mano a suo marito e insieme si diressero all'interno della casa.
Rachel accese le luci e un salotto arredato esattamente come lo avrebbe arredato Kurt si aprì davanti a loro.
“E' bellissimo!”disse il più grande.
A Finn non piaceva per niente quell'arredamento troppo bianco.
“Carino.”disse il moro.
“Ok, allora Blaine e Kurt seguitemi che vi faccio vedere la vostra stanza.”disse la donna.
I due annuirono e seguirono Rachel per una bellissima scala a chicciola.
“Ecco, voi dormirete qui.”
Aprì la porta, la camera era spaziosa con un bagno indipendente, un letto matrimoniale, un bellissimo specchio, un grande armadio insomma tutto era curato nei minimi dettagli non c'era niente fuori posto.
“Davvero bella”disse Blaine.
 “Sono felice che vi piaccia. Ma adesso se non vi dispiace devo andare a mettere a posto le valigie.”
“Uh, sì anche noi.”
Rachel uscì fuori e chiuse la porta, quella ragazza a volte gli faceva paura.
“Tesoro tutto bene?”chiese il moro.
“Insomma.. sono un po' triste per via di Everett.” Blaine si avvicinò a suo marito e gli mise una mano sulla spalla.
“Ehi, va tutto bene. Vedrai che con il tempo cambierà è piccolo.”disse Kurt prese la mano del moro, e la accarezzò poi la baciò. “Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo.”disse baciando ogni dito.
Blaine si girò e diede un bacio sulle labbra a suo marito.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***


Everett era sgattaiolato fuori dalla stanza dei propri genitori mentre loro mettevano in ordine i bagagli.
Voleva andare dallo zio, lo adorava gli piaceva giocare con il suo fiocco.
Così arrivò alla stanza dove dormivano gli zii e aprì la porta.
“Zio Blaine?”chiese.
Non riusciva a capire perché stesse attaccato con la faccia allo zio Kurt.
Il moro si girò di scatto, diventando improvvisamente rosso.
“E-everett, che ci fai qui?”chiese impacciato.
“Volevo giocare con il tuo fiocco.”disse indicando il papillon.
Kurt era rosso dalla vergogna, stavano attentissimi su questo punto di vista.
I due si guardarono stupiti e imbarazzati, Blaine aveva le mani sui fianchi di suo marito e viceversa.
“Adesso vado dalla mamma!”disse il piccolo e corse via.
“Oh Dio.”aggiunse il ragazzo da gli occhi azzurri.

“A tavola!”urlò Rachel dal piano di sotto.
“Io voglio stare accanto allo zio Blaine.”disse il piccolo che si sistemò nella sedia vicino al moro.
Kurt invece fu sistemato accanto ad Everett così che non poteva nemmeno vedere suo marito, quel bambino iniziava a dargli sui nervi.
“Allora, ragazzi domani abbiamo deciso di andare sulla spiaggia.
 Che ne dite se partiamo di qui alle 11.00?”chiese Finn.
“Oh, va benissimo.”rispose Blaine.
“Mamma mi passi l'acqua?”
“Certo, tieni tesoro.”disse Rachel
“Ehm, Kurt scusami potresti versargli l'acqua nel bicchiere?”
“Certamente.”
Prese la bottiglia e stava per versare la bevanda nel bicchiere del piccolo ma lui rovesciò l'acqua sui pantaloni del ragazzo con gli occhi azzurri.
“Everett!”urlò Finn.
“Chiedi subito scusa.”
“M-mi dispiace zio.”disse ridacchiando.
“N-non fa niente, tesoro.”disse trattenendo la rabbia e prendendo un fazzoletto.

Kurt sgattaiolò fuori dal letto, non voleva svegliare Blaine, poi si diresse in cucina per bere un bicchiere d'acqua.
Il sole splendeva alto nel cielo e sentì chiaramente la voce di Finn.
“Buongiorno.”disse appena vide il suo fratellastro.
“Buongiorno, dormito bene?”
“Sì, grazie.”
 “Buongiorno Kurt.”disse Rachel con in mano una scatola di biscotti.
“Blaine?”
“Sta ancora dormendo.”
“Ti lascio qui la colazione, noi andiamo a preparare la roba per andare sulla spiaggia.”
“Sì, sì fate pure.”disse mettendosi a sedere.
Finn e Rachel uscirono dalla cucina lasciandolo completamente solo.
“Ciao Zio Kurt.”disse Everett entrando dalla porta d'ingresso.
“Ciao, sei stato in giardino?”
“Sì.”
Il piccolo aveva le mani chiuse e avanzava verso di lui.
“Ti posso far vedere una cosa?”chiese.
“Certamente, tesoro.”
Everett aprì le mani e un ragno piuttosto grande venne lanciato sul piede di Kurt.
“Oh no.”disse alzandosi di scatto.
Kurt aveva il terrore dei ragni, appena ne vedeva uno iniziava a piangere. Una volta quando andò allo Zoo con Blaine vide una tarantola e quasi stava per svenire.
“Ti prego toglimelo di dosso.”urlò.
Stava entrando nel panico, iniziò a urlare e a piangere. Tutto questo faceva ridere Everett. Blaine si svegliò di soprassalto sentendo una gran confusione al piano di sotto, vide che Kurt non c'era. Così si alzò dal letto e aprì la porta, sentì suo marito urlare.
“Oh no.”disse.
Il moro conosceva perfettamente quella reazione per cui fece le scale velocemente per precipitarsi in cucina.
Quando arrivò Kurt era quasi sullo svenimento, mentre Everett non riusciva a smettere di ridere.
“Blaine! Il ragno sulla gamba”disse e abbassò gli occhi.
Il moro tolse il ragno per poi spiaccicarlo con il piede, e infine abbracciò Kurt per calmarlo.
“Va tutto bene, adesso non c'è più.”
Finn comparve sulle scale, vide Kurt in lacrime abbracciato a Blaine.
“Che cosa è successo?”chiese preoccupato.
“Tuo figlio, mi ha buttato un ragno su una gamba capisci?”
Si ricordava che il suo fratellastro avesse una fobia per quell'insetto, una volta ce ne era uno in camera di Kurt e la notte dormì sul pavimento di camera sua.
Finn guardò il suo primogenito che stava ancora ridacchiando.
“Adesso Basta!”urlò.
“Si può sapere che cosa ti prende?”
“M-ma io non ho fatto niente”disse con le lacrime a gli occhi.
“Everett adesso fila in camera altrimenti oggi sei in punizione!”
Il piccolo salì le scale in lacrime per poi rifugiarsi dalla mamma.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***


Erano tutti e cinque sulla spiaggia da due orette oramai, Everett era crollato di sonno perché aveva giocato nel mare con Blaine.
“Che ne dite di andare a fare una passeggiata?”chiese Finn.
“Oh, molto volentieri”disse Kurt.
 Rachel si alzò dalla sdraio e annuì.
“Io non ho molta voglia vi aspetterò qui con Everett.”disse Blaine.
“Ok, torneremo tra un po'.”
“A dopo, buona passeggiata”disse e continuò a leggere il suo libro.
Lesse un capitolo e le palpebre gli si fecero pesanti, piano piano si addormentò cullato dal lieve vento e dal ruomore del mare.

“E' proprio un bel posto qui”disse Kurt.
“Già, abbiamo avuto questa idea di venirci quest'anno. Ma sicuramente ci verremo anche l'anno prossimo”disse Rachel che diede la mano a Finn.
“E' anche un posto molto romantico, non trovi tesoro?”
L'uomo alto sorrise e diede un bacio sulle labbra a sua moglie, Kurt osservò la scena felice poi decise di lasciarli soli.
“Ehm, io torno alla spiaggia. Fa davvero molto caldo qui a riva.”
“Oh.. beh ok.”

Blaine si svegliò e si girò verso il lettino dove dormiva Everett trovandolo vuoto, si alzò di scatto.
“Everett?”disse a voce normale.
“Everett, dove sei?”
Decise di andare a riva, per vedere se era andato in mare.
“Everett?”urlò.
“Scusi ha visto un bambino di quattro anni piuttosto altino per la sua età con i riccioli neri. La prego.”chiese al bagnino.
Stava per mettersi a piangere, poi vide suo marito che tornava da solo.
“Kurt! Kurt ti prego mi devi aiutare”disse correndo verso di lui.
“Cosa è successo?”
“Ho perso Everett, mi sono addormentato un secondo e lui non c'era più. E se è affogato? E se è morto, e se è stato investito?”
“Blaine..”
“E se è cascato in una buca?”
“Blaine calmati! Lo troveremo non ti preoccupare. Ora andiamo.”
“Tu vai a riva, mentre io vado a gli scivoli ok?”disse Kurt.
“Va bene”
Kurt corse verso le altalene e gli scivoli che c'erano sulla spiaggia, poi sentì un piagnucolio. “Everett!”disse.
Il bambino lo guardò e tirò su con il naso.
“Zio Kurt mi sono fatto male al ginocchio.”
Aveva lievemente il ginocchio sbucciato.
“Vieni con me non è niente.”disse e prese il piccolo in braccio.
Everett, non fece capricci di nessun genere.
“Come mai adesso non mi tiri un ragno addosso?”chiese il ragazzo da gli occhi azzurri. “Perché mi hai aiutato”
Kurt bagnò con un po' d'acqua il ginocchio del piccolo, Blaine guardò suo marito che si prendeva cura di suo nipote. Sorrise.
“Zio?”
I due si girarono.
“Zio Kurt, ti posso dire una cosa?”
“Certo”
“Grazie per avermi aiutato e..” il bambino si avvicinò a lui e lo abbracciò.
“Ti voglio bene.”
Blaine non riuscì a trattenere una lacrima di commozione, così come suo marito.
“Anche io.”
Finn e Rachel tornarono proprio in quell'istante dalla passeggiata e trovarono Everett abbracciato a Kurt.
“Tesoro, mi sono perso qualcosa?”chiese l'uomo alto.
Rachel annuì.
“Già, mi sa di sì.”
“Mamma, papà! Siete tornati!”disse il piccolo e andò ad abbracciarli.
“Che cosa è successo?”
“Ero andato alle altalene e sono caduto così mi sono sbucciato un ginocchio. Ma gli zii non riuscivano a trovarmi, mi sono allontanto mentre lo zio Blaine dormiva..”
Finn e Rachel si girarono verso il moro che arrossì improvvisamente.
“E poi lo zio Kurt mi ha trovato e mi ha guarito il ginocchio”disse con un sorriso da un orecchio all'altro.
“Hai visto che alla fine lo zio è bravo?”disse Rachel al piccolo.
“Sì. Sono gli zii migliori del mondo.”disse e andò ad abbracciarli.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***


La settimana passò più in fretta del previsto, e si ritrovarono a fare i bagagli.
“Kurt hai preso tutto?”urlò Blaine dal piano di sotto.
“Sì!”
Finn e Rachel avevano deciso di rimanere un altra settimana al mare, così adesso dovevano salutarsi.
“Ehi zio Kurt..”disse il piccolo vedendo lo zio scendere le scale.
“Ciao tesoro..”
Everett aveva le mani dietro la schiena, questo fece preoccupare Kurt.
“Ti devo far vedere una cosa.”disse.
“Non un altro ragno vero?”disse facendo un passo indietro.
“No. Questo è per te.”
Il piccolo aveva in mano un tulipano rosso, preso evidentemente da una delle aiuole del giardino dei papà di Rachel.
“Grazie”disse Kurt sorridendo, poi si chinò davanti al bambino e gli diede un bacio sulla guancia.
“Buon Viaggio Zii!”dissero in coro la famiglia Hudson dalla porta.

Kurt e Blaine erano in viaggio da quasi due orette quando finalmente furono davanti alla porta di casa loro.
“Eccoci a casa.”disse il moro.
“Già.” Il ragazzo da gli occhi azzurri era pensieroso da quando erano partiti dal mare.
Blaine portò le valigie in casa, mentre Kurt apriva le finestre e sistemava delle cose.
Andarono a dormire verso le 22.00.
“Tutto bene?”chiese il moro.
“S-ssì.”
“Mi sembri un po' assente da quando siamo partiti, hai paura di aver dimenticato dei vestiti?” “No, altrimenti sarei nel panico.”
“Giusto.”
“Non mi conosce ancora molto bene signor Anderson”disse Kurt ridendo.
“No in effetti, mi scusi ci conosciamo?”
“Piacere mi chiamo Kurt Hummel.”
“Il piacere è tutto mio lo sa che lei ha proprio dei bellissimi occhi?”
“La ringrazio.”
“Oh, che sbadato mi scusi non mi sono presentato mi chiamo Blaine Anderson.”
Kurt rise e poi si avvicinò a suo marito per dargli un lungo bacio sulle labbra.
“Blaine stavo pensando..”
“Sì?”
Il ragazzo da gli occhi azzurri guardò suo marito e l'altro sorrise.
“Stavi pensando?”
“Niente, dormiamo?”
 “Ehm.. ok”disse e spense la luce.
“Notte.”
“Notte.”

Kurt non riuscì a chiudere occhio per tutto il resto della notte, doveva prendere una decisione. La mattina si svegliò e vide che Blaine non c'era, poi lo sentì cantare sotto la doccia.
“Blaine?”disse entrando in bagno.
“Buongiorno tesoro.”
“Ti devo dire una cosa.”
“Certamente, aspetta un secondo e esco.”
“Ok, sono in camera.”
Pochi secondi dopo Blaine uscì in accappatoio dal bagno e guardò Kurt.
“Dimmi”disse asciugandosi i capelli.
“Non ho dormito tutta la notte per prendere questa decisione.”
“Oh Dio Kurt, mi vuoi lasciare? Ho fatto qualcosa che non va? Eppure ieri sera eri pensieroso sì ma non pensavo...”
“Blaine no non ti voglio lasciare.”
“Oh menomale, scusami se ti ho interrotto.”
“Vedi, io vorrei..”
“Vorresti?”
“Adottare un bambino.”
Blaine non rispose e guardò suo marito.
“Ma solo se lo vuoi anche tu.”
“K-kurt, se questo ti rende felice va bene”disse e sorrise.
Il ragazzo da gli occhi azzurri non poteva credere a quello che aveva sentito.

4 Mesi dopo...

“Ok, allora secondo piano sala 4”
“Blaine, e se mi trova antipatico. E se ci chiede il perché non ha una mamma, e se si trova male con me?”
“Kurt..”
“Oh, dio e se non vuole venire con noi?”
“Kurt ha soltanto un mese.”
“Mi scusi stiamo cercando la sala 4”
“La prego mi segua sono io che mi occupo delle adozioni.”disse un infermiera.
“Dunque lei è?”
“Anderson.”
“Ok, culla numero 8”disse e indicò una bambina con una copertina e un cappellino rosa.
Kurt la guardò era adorabile, sorrise e non riuscì a trattenere una lacrima di gioia.
 Blaine mise una mano sulla spalla di Kurt e sorrise.
“Mi serivirebbe il nome che vorreste dare alla bambina.”
“Elisabeth.”disse Kurt, come il nome di sua madre.
“Elisabeth”confermò Blaine.

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