My best friend's brother

di Pettyfer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologue ***
Capitolo 2: *** Knowing you ***
Capitolo 3: *** Bet ***
Capitolo 4: *** It 's just a kiss, Morrison ***
Capitolo 5: *** New school ***
Capitolo 6: *** Lucas ***
Capitolo 7: *** You're mine ***
Capitolo 8: *** If I were him I would be away from Karen and especially by Zayn ***
Capitolo 9: *** He? Worried? ***
Capitolo 10: *** I'll end up in between your legs Morrison, you bet ***
Capitolo 11: *** Fuck Zayn Malik ***
Capitolo 12: *** And if you fall in love, Zayn? ***
Capitolo 13: *** I have a plan ***
Capitolo 14: *** Potty? ***
Capitolo 15: *** I am the only one ***
Capitolo 16: *** Safaa has disappeared ***
Capitolo 17: *** Plan ***
Capitolo 18: *** She will hurt that fucker ***
Capitolo 19: *** It was McCole, tried to rape her ***
Capitolo 20: *** Goodbye bad thoughts ***
Capitolo 21: *** No, with Zayn ***
Capitolo 22: *** Love ***
Capitolo 23: *** I won't make ***
Capitolo 24: *** Happy b-day ***
Capitolo 25: *** Broken ***
Capitolo 26: *** Love?No ***
Capitolo 27: *** New year ***
Capitolo 28: *** Fucking genius ***
Capitolo 29: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Prologue ***


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My best friend’s brother.



Prologue



Chiuse l’anta dell’armadietto trovandosi di fronte la faccia sorridente di Safaa, la sua migliore amica.
Certo, anche se avevano costruito quel rapporto da poco, si volevano bene come se si conoscessero da una vita intera.
Si era trasferita qui più o meno un mese fa. Si era ambientata piuttosto velocemente, grazie a Safaa e Alice.
Erano due ragazze deliziose, ed erano una l’esatto opposto dell’altra. Alice bionda e timida, Safaa mora ed espansiva.
Per quanto riguardava lei, era un ibrido tra quelle due meravigliose ragazze.
Il suo nome? Karen Morrison.
-Buongiorno-
-Buongiorno- borbottò insonnolita Safaa, sbadigliando.
-Assonnata, eh? Non hai dormito?- chiese Karen.
-No, Zayn e i suoi amici hanno fatto la nottata a casa,dato che oggi non avevano scuola, e sono venuti a rompere le scatole a me- ribatté Safaa infastidita.
Karen l’ascoltò silenziosa e altrettanto divertita mentre camminavano per i corridoi. Non aveva mai conosciuto la famiglia di Safaa, troppo timida per farlo,quindi non sapeva come fosse suo fratello, le sue sorelle e i suoi genitori.
-Ma tua madre e tuo padre?-
-Ora si trovano fuori per lavoro. Sono partiti due giorni fa e con loro c’è anche mia sorella minore, Waliyha. Quindi io devo condividere la casa con quel cetriolo di mio fratello e i suoi amici. Credimi,è un vero strazio, dovresti venire a farmi compagnia qualche giorno-rispose.
I genitori di Safaa erano due grandi avvocati, ma per lavorare erano obbligati a cambiare spesso città e,quindi, lasciare i figli a casa, portando con loro solo la piccola Waliyha e la loro figlia maggiore, Doniya,la quale stava al college da ormai un anno.
La famiglia di Karen,diversamente,era alquanto monotona. Madre casalinga e padre professore di chimica e matematica all’università.
Ma ciò che proprio non le andava giù era il fatto di essere figlia unica.
Avrebbe pagato oro per avere un fratello o una sorella, ma…per quel periodo si accontentava e provava ad andare avanti senza lamentarsi.
-Non potevi chiedere loro di stare un po’ zitti?- domandò Karen con ovvietà.
-Come facevo? Mi avrebbero mandata a quel paese. Zayn non mi avrebbe calcolata più di tanto, e tantomeno i suoi amici. Credi davvero che cinque spilungoni del quinto anno avrebbero dato ascolto a una ragazza del terzo?-.Safaa non finì di parlare che l’amica la interruppe.
-Effettivamente…Ringrazio il cielo che frequentino una scuola diversa. Immagina che inferno averli in questo istituto…-affermò Karen ridendo,avendo notato la faccia disgustata della ragazza che le stava affianco. Safaa era una ragazza divertentissima, pronta a sdrammatizzare qualsiasi situazione imbarazzante o noiosa, e quando incominciava a parlare di qualcosa, non finiva più.
Era per questo che Karen l’adorava.
Era sempre se stessa.
-Allora, ti fa piacere venire a casa mia per sopportare quelle sottospecie di individui di razza pseudo-umana?- le chiese speranzosa la sorella di Zayn, facendo gli occhi a cuoricino.
-A che ora? Tanto domani non c’è scuola, quindi poss...- .Neanche il tempo di completare la frase che venne bloccata dalle braccia dell’amica,pronta a soffocarla in un abbraccio caloroso.
-Grazie, non sai quanto mi rendi felice. Che ne dici se invitiamo anche Alice?-
-Nessun problema. Ma,a proposito,dove cavolo è finita?-
-Sono caduta nel gabinetto!- le salutò Alice affiancandosi a loro sorridente.
-Oh, eccoti!- urlò Safaa dandole un bacio sulla guancia,seguita a ruota da Karen.
-Vuoi venire a casa mia oggi? Dormiamo insieme e facciamo cose da ragazze, senza dar conto agli amici di mio fratello-
-Certo, non vedo l’ora di vedere il bel faccino di Niall- sorrise radiosa Alice.
-Da quando hai la cotta per questo Niall?- le chiese Karen stranita.
-Da quando l’ho visto la prima volta- .Risero tutte e tre ed entrarono nell’aula di Letteratura.

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Heilà ragazze :D
Eccomi con una nuova storia da scrivere, è la prima su di loro. I One Direction.
Ragazzi che mi hanno fatto sognare per lunghe giornate.
E pensare che all’inizio li odiavo ._. mi vergogno di questo XD
Passando a cose più importanti, che ve ne pare della trama della storia, vi piace?
Beh, spero di si :)
Se potete, lasciate un commentino, così da darmi autostima a continuare questa storia..
E infine ringrazio tantissimo BeAlternative , la mia adorata amica e adesso anche la mia beta, vero cocca? u.u
E vi consiglio ardentemente la sua fanfiction eccola qua (clicca qui)
Un bacio, Pettyfer.
xx

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Capitolo 2
*** Knowing you ***


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Capitolo 1.
My best friend's brother
Knowing you.

 

 

-Hai preso tutto? Dentifricio, spazzolino, cambio, biancheria intima, cellulare, e caricabatterie?-
-Ho detto di SI! Basta, è già la decima volta che me lo chiedi. Non parto per il Pakistan, vado a casa di Safaa. Fine della storia. Addio. Ciao!- Karen chiuse la porta esasperata.
Sbuffò e si diresse verso la macchia dei genitori di Alice, che erano lì per darle un passaggio.
-Tutto bene Karen?- le chiese l'amica vedendola rossa in viso.
-No, mia mamma mi ha esasperata!- ringhiò , dopo aver salutato i signori Smith.
-Anche la mia è così non ti preoccupare- la rassicurò Alice.
-Menomale che c’è il mio paparino- aggiunse poi,sorridendo.
Dopo essere arrivate, salutarono il padre di Alice e si avviarono verso casa Malik.
Karen si guardò intorno,ammaliata da quanto fosse deliziosa la villetta bianca di Safaa,in perfetta armonia con il paesaggio alberato sul retro.
Bussarono alla porta e ad accoglierle vi era una Safaa con un'espressione fin troppo sconsolata stampata sulla faccia.
-Finalmente...- lo disse sospirando.
Alice rise abbracciando l’amica.
-Prima di fare qualsiasi cosa tu abbia in mente, mi fai posare questa borsa, che pesa quanto un bisonte?- Karen la ringraziò con un sorriso a 32 denti dopo che Safaa prese la sua borsa.
Entrarono nella stanza dell’amica, Alice si buttò a capofitto sul letto,mentre Karen preferì stare in piedi,ad ammirare la stanza.Come sempre d'altronde.
-Che casa magnifica!-pensò ad alta voce.
-Grazie, anche se adesso è ridotta a un porcile-
Si sedette sulla scrivania.
-Già sono arrivati gli amici di tuo fratello?- domandò Alice pensando a Niall.
-No, per fortuna, Zayn gli ha detto di arrivare più tardi. Karen, ti avverto, stai alla larga da Louis, è pericoloso!- assottigliò gli occhi.
-Pericoloso?-
-E’ pervertito.- di tutta risposta Karen la guardò torva.
-Non ti preoccupare, basta un calcio agli attributi e dosando bene la potenza è capace che ti svengano sotto i piedi.- la informò fiera Alice.
-Sei stata memorabile quel giorno- rise Safaa.
All'incessante cascata di risate,seguì un breve silenzio.Tempo sufficiente per sentire dei passi salire le scale adiacenti la stanza.
-Cos’era?- chiese Karen alzandosi alla ricerca disperata di un elastico per capelli nella sua borsa.
-Mio fratello- .
-Vi va un film?- domandò Safaa per cambiare argomento.
-Certo, voi andate in salotto, io lo vado a prendere in camera di Zayn-
Le due ragazze fecero come detto, e si sedettero sul comodo divano in pelle morbida.Alice occupando più spazio del dovuto,meritando un'occhiataccia da Karen che si limitò a incrociare le gambe.
Safaa scese dopo un paio di minuti con una bella pila di CD in equilibrio sul braccio.Tutti di genere horror.
Cattiva scelta.
Incominciarono a vedere il film in assoluto silenzio, cercando di non urlare. Quando si trovarono di fronte alla scena più ansiosa, la voce di un ragazzo le fece saltare e urlare in modo quasi squallido.
Si sentì una risata divertita, e poi una voce profonda urlare dal piano superiore.
-Safaa, quando arrivano gli altri digli di stare in salotto e non rompere il cazzo- e poi solo il rumore di una porta che si chiudeva.
Karen alzò un sopracciglio “fine il ragazzo,eh!’’ pensò, per poi ridere accorgendosi dell'espressione contrariata di Safaa.
-Odio mio fratello.Odio i suoi amici. Odio quando stanno in questa casa! Non se ne possono uscire?- domandò retorica mettendo in play il film che avevano interrotto.
-Vedrai che oggi non avrai problemi- cercò di calmarla Karen.
-Ho fame, mangiamo qualcosa?- domandò Alice.


Avevano mangiato e bevuto fino ad abbuffarsi, ridendo ad ogni cazzata che sparava Safaa, sulle ragazze della scuola, nuovi gossip, e anche esperienze personali, pregando le amiche di non raccontare niente a nessuno.
Durante l’estate Safaa ha avuto una relazione con Liam Payne, uno dei migliori amici di suo fratello, una relazione che non è durata molto, che per Safaa è stata solo una presa in giro, ferita e delusa dalle parole di Liam che rivolgeva agli amici su di lei, lo mandò a quel paese, chiedendogli di non rivolgerle più la parola.
Infatti, da quel momento in poi non si erano calcolati più di tanto, se non per uno 'ciao' o un 'arrivederci' dettati dalla buona educazione. Preferiva pensare che nel gruppo di amici non esistesse nessun Liam.
-Hei Safaa, sai dirmi dove posso trovare il bagno?- chiese Karen interrompendo i pensieri dell’amica.
-Oh, certo, di sopra è l’ultima porta infondo al corridoio, non ti puoi sbagliare, vuoi che ti accompagni?- sorrise.
-Oh, non ti preoccupare-
Karen incominciò a salire le scale lentamente per poi imboccare un corridoio lunghissimo, e si diresse verso l’ultima porta.
Osservò le foto affisse alle pareti, ognuna di queste ritraeva la sua amica con le sorelle e i genitori, e altre un bambino dalla pelle mulatta e capelli scuri, che cercava di attirare l’attenzione della persona che in quel momento stava scattando la foto.
Arrivata quasi alla fine del corridoio si soffermò ad osservare una foto che ritraeva un ragazzo, simile a quelle delle altre solo che in quella foto era molto più grande e senza alcun dubbio molto più bello ed attraente. Karen suppose che fosse il fratello di Safaa.
Rimase ancora un attimo a fissare la foto ammaliata per poi precipitarsi verso la porta, solo che prima ancora che lei appoggiasse la mano sulla maniglia, questa si aprì bruscamente, facendola andare a sbattere contro la persona che in quel momento stava uscendo dal bagno, facendola cadere a terra.
Anche se quel contatto durò pochi secondi Karen poté sentire il corpo caldo e bagnato della persona con cui era andata scontrarsi,ma soprattutto la scossa che percorse la sua schiena,facendola rabbrividire.
Ancora seduta per terra, alzò lo sguardo in alto e vide il ragazzo della foto che la fissava incuriosito e…arrabbiato?
Non sapeva spiegarselo nemmeno lei, ma quella non fu la cosa a cui diede tanto peso, ma al fatto che lui era proprio lì, davanti a se, proprio come mamma l’aveva fatto, con solo un asciugamano in vita. Aveva un fisico assolutamente perfetto, muscoloso al punto giusto e non esageratamente robusto, proprio come piaceva a lei. Dopo averlo squadrato per bene, riportò il suo sguardo sul viso del ragazzo ancora gocciolante d’acqua.
-Scusa, non ti avevo visto- borbottò imbarazzata Karen, cercando di alzarsi.
Zayn la guardò ancora con aria di sufficienza e la buttò di lato borbottando tra se “ ‘cazzo di amiche c’ha mia sorella!?”
Dopo lo shock iniziale, le parole di Zayn arrivarono dritto al cervello di Karen e prima ancora di poter rispondere, il ragazzo le chiuse la porta in faccia di una stanza lì vicino.
Karen continuò a fissare la porta chiusa diventando di un rosso acceso e ringhiò tra se e se entrando nel bagno e chiudendo con forza la porta alle sue spalle.
Come cavolo si permetteva quel ragazzo, che sicuramente era il fratello di Safaa, trattarla in quel modo? Ebbe l’istinto di tornare indietro e sfondare una parete con la testa del moretto, ma si cercò di calmarsi con respiri profondi.Molto profondi.
Si sciacquò la faccia con dell’acqua fredda, e fissò l'immagine riflessa nello specchio.
Le ritornò in mente quella faccia tosta di…com’è che si chiamava? Ah si, Zayn!
Affondò la faccia nel morbido asciugamano giallino, cercando i cancellare quell'espressione da bulletto dalla sua mente. Se non ci fosse riuscita,sarebbe finita in prigione per omicidio.
Odiava le persone come Zayn. Ok, forse non lo conosceva proprio, ma da come si era ‘presentato’ , con quelle bellissime e dolcissime parole, sembrava un deficiente patentato.
E poi le aveva dato della cogliona! Non direttamente, ma era quello che intendeva dire.
Nessuno poteva darle della cogliona, soprattutto uno sconosciuto.
Fece l’ennesimo respiro e si diresse fuori da quelle quattro mura. Percorse velocemente il corridoio per non fare cattivi incontri o non avrebbe resistito ai tuoi istinti omicidi.
Fece le scale e si trovò davanti non solo le sue amiche ma altri tre ragazzi.
Pensò che fossero gli amici di Zayn-sono-figo-e-lo-so.
Li fissò per un po’ prima di salutare.
Erano tutti alti, uno con i capelli biondissimi, forse tinti, e scompigliati, e gli altri due erano sul biondo scuro o castano chiaro, non sapeva definirlo.
-Ciao!- riuscì a dire alla fine.
Erano dei ragazzi davvero belli.
-Ehi,ce l’hai fatta alla fine, stavo cominciando a preoccuparmi- sorrise Safaa, lanciando un’occhiata a Alice –ti presento Louis, Niall e… Liam- li presentò l’amica calcando un po’ troppo il tono sull'ultimo nome.
Liam, il suo ex ragazzo segreto.
-Oh..ah..oh, si Liam- Safaa le lanciò un’occhiata di rimprovero, forse, ma forse aveva fatto la figura di merda, una grande figura di merda.
-Uhm…io sono Karen- sussurrò salutando con la mano per poi avvicinarsi ad Alice che si stava trattenendo dallo scoppiare a ridere, mentre quei tre ragazzi la guardavano curiosi.
-Frequentate la stessa classe?- chiese Niall appoggiandosi al bracciolo della poltrona su cui era seduta Safaa.
-Si…- rispose Karen.
-E come mai non ti abbiamo mai visto prima da queste parti? Me ne sarei di sicuro accorto, credimi- Karen guardò stranita Louis, ricordando le parole dell’amica sul suo conto.
-Mi sono trasferita solo da un mese-
-Allora vuol dire che ci conosceremo stasera, visto che dobbiamo stare tutti insieme fino a domani mattina, chiusi in questo bellissimo salotto, vendend…- Safaa interruppe bruscamente il discorso di Louis.
-Basta. Zitto. Come, quando, dove e perché noi dobbiamo condividere questo salotto?- assottigliò gli occhi fissando attentamente i tre ragazzi.
-Ah…Zayn non ti ha avvisato?- le chiese Liam.
-Ha detto testuali parole “Stasera condivideremo il salotto con quella cretina di mia sorella e le sue amiche del…”-
-ZAYN!- la voce di Safaa rimbombò nella casa, facendo sussultare le altre due ragazze che si guardavano preoccupate.
Dopo pochi secondi si sentirono dei passi e infine spuntò suo fratello.
Karen rimase a fissarlo come se non l’avesse mai visto prima, aveva avuto un’evoluzione in quella camera!?
Era vestito benissimo, e alla luce era ancora più bello. Rimase a fissare la cresta di Zayn per un po’, chiedendosi come avesse fatto a renderla così maledettamente…perfetta.
Ecco fatto, tutto l’odio che aveva per lui andò a puttane. Le bastava poco per dimenticare. Giusto un bel faccino e addio alla signorina Morrison.
-Che c’è?- chiese scocciato Zayn dando un saluto ai suoi amici con la mano.
-Dov'è che starete stanotte tu e i tuo compari?-
-Qui- si sedette sulla poltrona liberata da Safaa e allungò le gambe.
-Qui dove precisamente?-
-Di certo non nel cesso! Dove cavolo vuoi che stessimo, sull’Everest?-
Liam incominciò a parlare con Niall e Louis, sapendo che quella conversazione avrebbe preso una cattiva piega.
Karen fissò attentamente Zayn.
Ne aveva la conferma, Zayn Malik era antipatico già di suo, senza che nessuno gli desse fastidio o che gli finisse addosso.
Il ragazzo ricambiò lo sguardo facendo arrossire Karen che distoltse all'instante il contatto visivo. Non voleva sembrare una di quelle ragazze timide e insicure, nè tantomeno che Zayn pensasse che lei fosse interessata a lui.
In effetti, non lo era, ma restava pur sempre un bel ragazzo.
-E lei chi è? Una nuova amichetta?- ghignò Zayn alla sorella, fissando Karen divertito.
-No, non sono la nuova ‘amichetta’, permettimi di presentarmi per bene, sono la cazzo di amica di tua sorella, Karen!- rispose la ragazza prontamente, sperando di aver chiuso quel cetriolo con la cresta.
-Eri tu! ecco perché avevi l’aria conosciuta- sorrise divertito alzandosi in piedi –Credo che tu mi conosca già, babe, ci si vede in giro- Karen ne rimasa paralizzata.
Ancora incapace di proferire parola, boccheggiò qualcosa, voltandosi verso Alice, mentre Safaa ritornava in completa serenità da loro, dopo aver salutato suo fratello e i suoi amici, i quali erano stati convinti a cambiare programmi per quella sera.
-Tuo fratello è un gran pezzo di stronzo sai?- le domandò retorica Karen, anche se al posto di ‘stronzo’ avrebbe voluto mettere ‘ gnocco’.
-Oh, non dargli retta, te l’ho detto che è un cretino e basta-
-No, davvero, non credevo che tu avresti potuto avere un fratello così ritardato- Karen si alzò diretta verso Safaa.
-E non hai visto ancora niente, di mattina è ancora più antipatico-
Perfetto.
Karen era sempre stata una ragazza socievole e simpatica, ma se qualcuno non le andava giù, poteva diventare più acida di un limone, e sperava di non arrivare mai a quel punto.
Si riteneva fortunata ad aver trovato Safaa e Alice come amiche, l’avevano aiutata tantissimo i primi giorni di scuola, quando non conosceva ancora nessuno.
Non le mancava per niente la sua vecchia vita. Non aveva molti amici e neanche di quei pochi aveva piena fiducia. Era una piccola città in cui ogni occasione era buona per sparlare di qualcuno. In effetti solo una persona l’era rimasta davvero a cuore, Lucas. Il suo migliore amico. Di un anno più grande di lei. Frequentavano la stessa scuola, stavano sempre insieme, così tanto che certa gente mise in giro la voce che fossero fidanzati.
I due venuti a sapere del pettegolezzo non poterono far altro che ridere.
Si sentivano ancora per telefono, promettendo che prima o poi si sarebbero incontrati. Di persona.


Karen sentì un gran brusio tutt'intorno a sè. Si mosse nel letto e sollevò leggermente le palpebre. Riuscì a distinguere le figure di Safaa e Alice che borbottavano qualcosa con un tono troppo basso per capire..
-Che ore sono?- borbottò insonnolita.
-Solo le nove di mattina, dormigliona, svegliati, così usciamo- le rispose Safaa con estrema tranquillità, mentre Alice scoppiò a ridere, vedendo la sua faccia contrariata.
Quanto Karen e le sue amiche furono pronte, erano le nove, si diressero in cucina e Karen e Alice si sedettero sulle sedie dell’isolotto.
-Prepariamo le uova strapazzate?- chiese speranzosa Karen congiungendo le mano a mo’ di preghiera.
-Ok, ma ti avverto, io le riempio di pancetta, e tu Alice, visto che non ti piacciono le uova, prenditi quello che ti pare, ho la dispensa piena-.
Karen aiutò Safaa a prendere le padelle, olio, uova e il resto dell'occorrente. Una volta finito, la ragazza prese la sua porzione di uova con pancetta e le mise in un piatto, mentre Safaa si sistemò direttamente la padella sotto il naso.
Dopo poco la porta d’ingresso si aprì di scatto, facendo entrare Zayn e i suoi amici, che ridevano come dei cretini.
-Alla buon’ora fratello!- lo salutò Safaa, mentre Karen e Alice mormorarono un ‘Ciao’.
Zayn aveva la camicia sbottonata fino ad un certo punto, e i capelli scompigliati, Niall rideva a crepapelle per ogni cosa che si diceva nel gruppo, Liam cantava e ballava, e infine c’era Louis abbracciato ad un altro ragazzo, che Karen la sera precedente non aveva conosciuto. Al posto dei capelli aveva un nido d’api e aveva due occhi color verde smeraldo. Era molto carino. Anche se preferiva Zayn…Stop!
Che c’entrava il fratello di Safaa?! Si stava rincoglionendo.
Si avvicinarono tutti all’isolotto e si sederono anche loro, al fianco di Karen c’erano Niall e il riccio.
-Anche io voglio le uova!- ululò quest’ultimo, osservando il piatto di Karen non ancora finito.
-Prendi il mio se vuoi, tanto non mi va più- glielo porse Karen sorridente.
-Grazie…ehm…il tuo nome?- le sorrise il ragazzo mostrando una schiera di denti bianchi e perfetti ‘proprio come Zay…cazzo, basta!’.
-Sono Karen, piacere- gli porse la mano, e lui la strinse sorridendo.
-Io sono Harry-
-Oh…quante smancerie, Harry, dille che vuoi portarla a letto, e finiscila qui- Karen guardò scandalizzata Zayn, colorandosi di rosso.
-Non ti abbiamo interpellato Malik, quindi fatti gli affari tuoi!- lo rispose Karen, innervosita.
-Cacciamo le unghie, eh babe?- le fissò divertito prendendo una birra dal frigorifero.
Una birra alle nove di mattina?
-Zayn, penso che non dovresti bere per un bel po’, stanotte ti se finito quasi tutto il bar!- lo riprese Niall ridendo.
-Ne è valsa la pena, Horan-
-E alla fine com’è andata a finire con la rossa? Scopata?- si intromise Louis malizioso.
Karen strabuzzò gli occhi.
-Basta guardare il mio collo- si risedette Zayn sorridente.
Karen osservò bene il profilo del collo di Zayn e infine si accorse di una macchia rossa.
Un succhiotto.
Adesso si che era traumatizzata.
Non che fosse una schizzinosa, per niente, ma parlarne così liberamente, era…imbarazzante.
-Carissimo, fratello, risparmia i dettagli, non voglio sapere niente delle tue…ehm…sveltine, e visto che ti trovi, pulisci tu la cucina, noi usciamo-

 




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Ehh?? 5 recensioni? Non so davvero che dire *-*
Grazie mille, mi avete dato una grande voglia di continuare
Questa storia
Risponderò a tutte voi con calma, adesso non ho molto
Tempo XD allora che ne dite di questo capitolo?
Lo so un po’ piccolo, ma non avevo tante idee, e poi non mi
Convince neanche un pochetto, no no!
Se fa pena, vi scongiuro di dirmelo, in modo da
‘aggiustare’ nei prossimi capitoli
Ritornando a questo capitolo…
Abbiamo conosciuto il mio Zayn, o per lo più come
Lo desidero io nelle fan fiction, un vero stronzo XD Lo
So è stano, ma a me piace così u.u e la nostra carissima
Karen incomincia ad essere attratta da il nostro bel fusto XD
Per quanto riguarda il prossimo capitolo nella mia mente c’è il buio totale
Quindi, se qualcuno avesse una piccola idea, potrebbe anche dirmela,
mi aiuterebbe tantissimo.
Adesso, ringrazio tutte quelle che l’anno aggiunta alle preferite, seguite e ricordate,
e soprattutto a quelle che hanno semplicemente letto il prologo, perché
infatti non era niente di che, ma…beh
Spero di avere qulche recensione, in modo da aiutarmi *-*Pleaseee.
Va bene, mi sto prolungando, adesso vado, un bacio enorme.
Pettyfer.

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Capitolo 3
*** Bet ***


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Capitolo 2.

Bet
 



 

Karen scese dalla macchia sorridente, cercando di mantenersi il più dritta possibile, andando contro il volere delle rocce che portava nella borsa.
Eh..già, il lunedì era un vero inferno. Non solo perché era l’inizio di una stressante settimana, ma perché iniziavano le lezioni con tutte quei compiti, interrogazioni e bla, bla, bla, e Karen si stancava sempre di più,giorno per giorno.
E pensare che frequentava ancora il terzo anno, come sarebbe andata avanti per altri due anni? Due lunghissimi, e noiosissimi anni. Un vero inferno, in poche parole.
Sistemò meglio la borsa in spalla e varcò l’ingresso della scuola. Ogni giorno che passava in quell’edificio si meravigliava del numero di ragazzi che ne circolavano per i corridoi. Aumentavano a dismisura. Oppure era lei che stava sempre con la testa fra le nuvole…
Si recò verso il suo armadietto e lo aprì sognante, prese la borsa ed estrasse un paio di libri e li depose in quel barattolo laccato di giallo.
Si sentì meravigliosamente leggera.
-Heilà, Morrison!- riconobbe immediatamente la voce, e roteò gli occhi scocciata.
-Buongiorno anche a te, McCole- chiuse l’armadietto con uno scatto, facendo sussultare di poco il ragazzo affianco a se. –desideri qualcosa?-
-Mi servono delle ripetizioni di matematica, e ti pregherei di aiutarmi- Karen lo guardò, e sbuffò.
-Smettila di prendermi per il culo, McCole, sappiamo entrambi che io sono una schiappa in quella materia, peggio di te,perché non provi a chiedere a Safaa?-
-Ci potremmo aiutare a vicenda Karen, insomma…- la ragazza lo stoppò.
-Frena amico, ho detto di chiedere a Safaa.- gli diede le spalle, pronta a lasciarlo solo come un cretino, però il tizio in questione la prese per il polso e la girò violentemente, attirandola a se.
-Avanti, Morrison, non fare la santarellina!- Karen si allontanò disgustata, con un pizzico di paura, ma non lo diede a vedere.
-Senti McCole, ti conviene starmi alla larga, se non vuoi finire in brutti guai. Ti ho avvertito. Prova solo a toccarmi con un dito e ti castrerò con le mie stesse mani- lo avvertì minacciosa.
-Non vedo l’ora di sentire le tue mani sul mio ‘amichetto’ Morrison!- sorrise malizioso.
-Sei disgustoso McCole! Perché non fai soddisfare i tuoi bisogni sessuali da tua madre?- sorrise radiosa, sperando di non aver esagerato, e questa volta si allontanò definitivamente da Arthur McCole.
Bulletto della scuola e capitano della squadra di basket. Era al suo quarto anno, come potevano essere i ragazzi così disgustosamente disgustosi?!
Vide in lontananza Alice e le si avvicinò sorridente.
-Alice!- l’abbracciò.
-Karen, come va?- la bionda ricambiò.
-Bene, oltre a quel cretino di McCole, tu?- si incamminarono verso la lezione di chimica.
-Una meraviglia, stamattina Niall mi ha mandato un messaggio- alla bionda si illuminarono gli occhi di felicità, e Karen non poté fare altro che essere felice per lei, Niall sembrava un tipo a posto, in confronto a quel cetriolo di Malik.
-Wow! Che diceva?- le domandò curiosa.
-Oh, niente di particolare, mi ha solo dato il buongiorno, sono rimasta un po’ di stucco, lo ammetto- arrossì leggermente.
-E’ un inizio, no?- Alice annuì con veemenza –gli hai risposto?-
-Si, ma non mi ha ancora risposto- disse tranquilla, anche se dentro di se era leggermente preoccupata. Era sempre stata un ragazza che aspettava il proprio principe azzurro, e sembrava che Niall lo fosse davvero.
Biondo, occhi azzurri, timido, ma molto carino e romantico, un ragazzo perfetto per Alice.
-Vedrai che lo farà, dagli un po’ di tempo, è pur sempre timido!- la rassicurò Karen entrando in classe.
Si andarono a sedere agli ultimi posti vicino alla finestra.
-A proposito di Niall e compagnia, Safaa che fine ha fatto?- chiese ad un certo punto Karen.
-Penso che entri alla seconda ora, stamattina mi ha chiamato e ha detto doveva andare a scuola di Zayn- spiegò con calma, mentre la professoressa entrava in classe e si sedeva dietro alla cattedra.
-Perché?- domandò preoccupata.
-Zayn ne ha combinata una delle sue. Il preside della scuola doveva parlare con qualcuno di cui si potesse fidare, della famiglia di Zayn, e visto che conosce Safaa, sa che riporterà i casini di Zayn ai genitori.-
-Ne sei sicura?-
-Certo, la famiglia ha avuto molto a che fare con il preside di quella scuola, tante di quelle volte che Zayn ha combinato pasticci- spiegò mentre scarabocchiava una ‘N’ sul quaderno.
-Che genere di pasticci?- gli domandò un po’ timorosa della risposta Karen.
-La maggior parte delle volte scazzottate- rise divertita- una volta mi raccontò che sua mamma tornò scandalizzata da scuola di Zayn perché…-rise un’altra volta, e Karen senza motivo la imitò –aveva avuto un rapporto fin troppo ‘ravvicinato’ con una ragazza nei corridoi della scuola-.
Karen scoppiò a ridere sommessamente, attirando l’attenzione di qualche ragazzo attorno a loro.
-Che schifo!- commentò.
-Non pensare che stessero facendo sesso nei corridoi- si affrettò a dire Alice.
-Ah no?-
-No, la ragazza gli aveva messo le mani nei pantaloni, e Zayn non ha fatto in tempo a togliergliele che il preside l’ha visto, e ha frainteso- rise per l’ennesima volta al pensiero.
-Immagino che genere di ragazza fosse!-
Come facevano sempre a passare da un argomento qualunque a Zayn Malik?!
Karen sbuffò e si sistemò meglio sulla sedia, allungando le gambe in avanti.
Chimica sarebbe durata per due ore.
Un altro motivo per cui odiare il lunedì.
Per ingannare il tempo scarabocchiò sul banco testi di canzoni, cantandole mentalmente.
All’iniziò della seconda ora di noia, mentre sbadigliava rumorosamente, la porta si aprì facendo entrare nella stanza Safaa, tutta rossa in viso e con gli occhi arrossati.
Posò il permesso sulla cattedra dell’insegnante e si andò a sedere al posto davanti a Karen e Alice.
Le due si guardarono interrogative, chiedendosi per quale motivo la loro amica avesse pianto.
Sperando vivamente che non c’entrava niente la sua famiglia.
Karen le inviò un messaggio, sotto suggerimento di Alice e videro Safaa recuperare il cellulare dalla borsa e rispondere al messaggio, che arrivò dopo pochi secondi.



 

“Vi racconto tutto dopo la fine della lezione, non preoccupatevi”






Karen e Alice, aspettarono impazienti la fine della lezione, e una volta arrivata si fiondarono fuori prendendo per il braccio Safaa.
-Ci dici che è successo?- chiese impaziente Alice.
-Qualcosa a che fare con la tua famiglia o te? Ti hanno fatto del male?- si precipitò a chiedere Karen.
-Oh, no! Fortunatamente, niente di tutto ciò! E che ho visto una cosa, oggi, a scuola di mio fratello, e ho avuto una reazione che non mi aspettavo, e sono arrabbiata per questo- spiegò sospirando alla fine della frase.
-Cioè?- la incitò a parlare Karen.
-Penso di amare ancora Liam, lo so è abbastanza ridicolo, ma…oggi, quando l’ho visto attaccato come una ventosa ad una rossa, i miei nervi si sentivano pugili... credo proprio di esserne ancora innamorata-.
Karen prese un lungo respiro primo di incominciare a parlare –ehm…non sono brava con questi…discorsi, ma cercherò di fare il mio meglio- sorrise divertita, si schiarì la gola –non dovresti essere arrabbiata per questo e credimi, non è ridicolo, il fatto che ti piace Liam è comunque una bella cosa, perché nonostante tutto sei ancora affezionata a lui, e credo che anche lui lo sia, l’ho visto ieri come ti guardava, ti seguiva con gli occhi, ogni gesto che compievi- si fermò per prendere un nuovo respiro, odiava certi tipi di discorsi, non solo perché a lei non l’avevano mai fatto, ma perché non aveva mai avuto occasioni per vivere certe emozioni.
-E allora, perché stava baciano quella ‘polipa’*?- chiese facendo una smorfia.
-Ti aveva già vista arrivare a scuola?- chiese Alice.
-Si, l’avevo anche salutato, ma…- Karen la interruppe.
-Ti è passato per un nanosecondo, nel cervello bacato che ti ritrovi, che lui l’abbia fatto per ingelosirti?- chiese e Alice annuì con vigore la testa, concordando pienamente con le parole dell’amica.
-Non credo! Liam non è quel tipo di ragazzo- Safaa incrociò le braccia al petto un po’ frustata.
-Ne sei sicura?- le chiese Alice.
-Grazie a voi non più.-

**

Erano le sette di sera, Zayn e i suoi amici erano riuniti a casa del moro, cazzeggiando come meglio potevano.
-Secondo me potevi risparmiartela quella scazzottata- espose il suo pensiero Niall.
-Per me ha fatto fin troppo bene, quel biondino doveva prenderle di santa ragione-
Zayn concordò con Harry.
-Se l’è andata a cercare-
-Tu spera che non si ripeta, fratellino, e giuro che mamma e papà lo verranno a sapere- sorrise amorevole Safaa,entrata in salotto per aprire la porta.
Era Karen, Zayn la guardò per un po’ prima che questa scomparisse su per le scale con sua sorella, dopo aver sussurrato un ‘ciao’.
Era una bella ragazza e ci avrebbe volentieri fatto un pensierino se non fosse per quel caratterino che si ritrovava.
E aveva anche un lato B niente male.
Il moro si girò verso i suoi amici e vide Louis che lo fissava con sguardo fin troppo malizioso.
-‘cazzo c’hai da guardare, Louis?!- sbottò innervosito.
-Udite, udite al nostro amico Malik piace Karen- sorrise.
Risero tutti, tranne Zayn, per niente contento di quella battuta.
-E se anche fosse, Tommo? Sei per caso geloso?- si alzò dalla poltrona e si avvicinò al frigorifero, prendendo una birra.
-Io? Per niente, era solo per giocare-
-Non mi piacciono i tuoi giochi Louis, e mai mi piaceranno, hai una mentalità troppo…- Louis lo fermò.
-Non mi riempire di complimenti, se no’ arrossisco, più che altro che ne dici se facciamo un gioco *SAW L'ENIGMISTA* , ma non uno qualunque, una scommessa!- Liam, Niall e Harry guardarono straniti l’amico.
-Non penso sia il caso, Louis- intervenne Liam.
-Io voglio sapere invece- urlò Harry incuriosito seguito a ruota dal biondo.
-Avanti, spara Louis- lo incoraggiò Zayn.
-Se ti scopi Karen ti do 200 £- Zayn rise divertito.
-Stai scherzando spero…-
-Per niente Zayn, non ti tirare indietro, per te sarà una passeggiata, tanto cadono tutte ai tui piedi,no?-.
Gli altri incominciarono ad urlare parole di incoraggiamento e così Zayn sorrise ed accettò.
-Vada per la scopa-scommessa-.

Passate le nove, tutti gli amici di Zayn se ne andarono, lasciandolo solo con sua sorella e Karen, il moro, prese la palla al balzo ed andò da lei.
L’amica non c’era, forse stava in bagno.
-Ehi, sorellina cara- disse entrando in camera e sedendosi sul letto.
-Che vuoi, Zayn?-
-Io niente- gli si illuminarono gli occhi di una strana luce.
-Allora puoi anche andartene, fratellino-
-Non sai quanto ti voglio bene- gli scoccò un bacio sulla guancia.
Lei sorrise.
-Così…hai fatto amicizia con questa Karen, com’è che fa di cognome?- cercò di fare l’allusivo, ma deglutì vedendo Safaa girarsi in stile esorcista.
-Morrison, perché?- vide il fratello alzare le spalle.
-Così, semplice curiosità, è fidanzata?- le chiese d’un tratto, facendola rimanere interdetta.
-Non vorrai mica provarci con lei, Zayn Malik?- gli chiese minacciosa puntandogli un dito in viso.
-Ho priorità migliori Safaa, non cadrei mai così in basso-
-Cioè? Quelle poco di buono che girano per i corridoi della tua scuola?-
-Nah…quelle sono solo passatempi, lo sai-
-Come fanno a venire a letto con uno, che poi non le penserà minimamente?! Ma ce l’hanno un cervello?!- commentò scandalizzata e scocciata Safaa.
-Hai mai pensato che lo potessero fare solo per un po’ di buono e sano sesso?- le rispose Zayn uscendo dalla stanza.
Prima ancora di entrare nella propria, gli passò accanto Karen.
Ma andava sempre in bagno quella?!
La mora gli scoccò un’occhiata e borbottò parole incomprensibili, che forse erano imprecazioni.
E prima di entrare in camera di Safaa, Zayn la bloccò.
-Hei, Morrison?- si girò lentamente.
-Che vuoi, Zayn?-
Lui la fissò divertito e ridacchiò.
-Bel culo!-.




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*Polipa: Lo so che non esiste, ma era per sdrammatizzare XD
Uhuhuhuh! Eccomi qui :D
Come va? Vi è piaciuto il capitolo?!
Se no, non fatevi problemi a dirlo, anche a me non piace ._.
E’ solo un capitolo di passaggio, appunto per far conoscere,
nuovi aspetti dei personaggi e nuovi personaggi, e soprattutto,
un po’ la causa dei casini che sarà costretta ad affrontare
Karen, la scommessa :)
Un po’ cattiva in effetti, ma aiuterò tantissimo.
Parola mia XD
E poi abbiamo conosciuto McCole, per la precisione: Arthur McCole.
Anche lui avrà un ruolo per così dire ‘importante’ in questa storia.
Avrà i suoi difetti, molti difetti, ma anche i suoi pregi.
Per chi lo odio già da adesso, ha la mia benedizione XD
Per quanto riguarda il resto della storia, ce l’ho già tutta nella mia testolina :3
Andare a scuola ha i suoi lati positivi, cioè elaborare una storia intera, dalla A alla Z.
Ed adesso, ringrazio tantissimo Claudia, colei che ha corretto il capitolo,
e se attendete un po’ risponderò, con calma, a tutte le bellissime recensioni
che mi avete lasciato *-*
Sono davvero hgalndcfsdnvdj XD
E RINGRAZIO A TUTTI, A CHI HA SOLO LETTO, CHI HA AGGIUNTO
LA STORIA TRA LE SEGUITE, PREFERITE E RICORDATE.
E cosa che vi chiedo in ginocchi con le mani giunte:
MI LASCIATE UNA PICCOLA RECENSIONE?
Ho scoperto che aiutano tantissimo la mia autostima nello scrivere XD
E adesso mi dileguo sul serio,
un bacio e alla prossima,

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Lo sfondo di YouTube l’ho fatto io *w*
ci tenevo a dirlo, per chi ne volesse una, me la cavo con la grafica *-*

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Pettyfer.

 


 

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Capitolo 4
*** It 's just a kiss, Morrison ***


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Capitolo 3
 

It 's just a kiss, Morrison.


 



 



Karen adorava le assemblee, ed il motivo era uno solo.
Non si faceva un cazzo dalla mattina alla sera. Gli angoli della bocca le arrivavano fino alle orecchie facendola sembrare una rincoglionita. Si avvicinò a Safaa saltellando come una bambina di 8 anni che aveva appena ricevuto in regalo la sua bambola preferita.
-Buongiorno, Safaa, Alice- salutò scoccando un bacio sulle loro guance.
-Giorno splendore-
-Novità, Alice?-
-Di Niall? Niente di niente…Dopo ieri mattina non si è fatto più vivo. Però dovrebbe essere da queste parti.- Alice si guardò intorno sperando di incontrare una paio di occhi azzurri di ghiaccio.
-Ma non era di un’altra scuola?- domandò confusa la mora.
-Certo che la tua testolina non si applica mica a pensare che forse, visto che oggi c’è assemblea, sarebbe venuta anche l’altra scuola,cioè quella di Niall.- le spiegò Safaa.
Karen ridusse gli occhi a due fessure.
Quello che aveva detto l’amica volva dire solo una cosa: Zayn Malik.
Quel cetriolo senza cervello, che non aveva nemmeno la capacità di dire un ‘ciao’ ma solo un ‘bel culo’.
In quel momento odiava le assemblee.
Se ciò significava incontrare Zayn, allora avrebbe preferito rimanere a casa, con il suo Toby.
Il suo adorato cagnolino.
-Quindi Niall e compagnia stanno qui?- chiese timorosa.
-Certo, ma non li vedo ancora. Si saranno fermati in qualche bar.- spiegò Alice e la mora deglutì, sperando che quel bar si fosse incendiato in modo da non rivedere mai più il cetriolo-Malik.
Karen non ebbe il tempo di rispondere che due braccia forti e possessive le circondarono le spalle, facendola rimanere interdetta.
-Buongiorno Karen!- la ragazza rabbrividì sentendo il suono di quella voce, scrollandosi da dosso quelle braccia.
-Toglimi le mani da dosso, McCole!- si avvicinò di più a Safaa.
-Non fare la sostenuta Karen, tanto prima o poi mi cadrai ai piedi-
-Preferirei un coniglio a te, McCole, mettitelo bene in testa, stammi alla larga-
-Avanti McCole, vai dalla tua stirpe di puttanelle e non rompere i coglioni a noi- cercò di liquidarlo Alice seguita a ruota da Safaa con uno ‘smamma’.
-Hey Alice!- una voce in lontananza chiamò la bionda che girò di scatto la testa e le si illuminarono gli occhi.
-Niall- sussurrò poi.
-Scusami se non ti ho risposto al messaggi, ma Louis e Harry mi hanno rotto il cellulare- spiegò Niall , una volta raggiunto le ragazze,rosso in viso e lanciando un’occhiataccia di rimprovero ai due ragazzi.
-E’ stato un caso, Niall- si giustificò Louis.
Karen salutò velocemente i ragazzi contenta.
All’appello mancavano Zayn e Liam.
-Mio fratello?- chiese Safaa.
-Zayn si è fermato a parlare con delle ragazze…oh, eccoli!- il riccio si sbracciò per farsi notare dai due ragazzi che camminavano tranquilli per la folla e Karen vide la scena a rallentatore.
Ok, Zayn Malik era un vero stronzo, ma non poteva presentarsi a scuola in quel modo.
Con un pantalone nero a vita bassa, canotta bianca e una giacca di pelle nera, con un paio di occhiali da sole sul naso, e soprattutto con quel suo ciuffo, che lo rendeva ancora più bello.
-Arthur McCole, da quanto tempo, amico- Liam salutò il coso con un abbraccio.
-Fermi tutti, come fai a conoscere questa specie di essere super-coglione?- domandò Safaa a Liam riferendosi al coso, mentre Karen fissava ancora la scena stupita.
-E’ un vecchio amico di famiglia- spiegò il biondo stupito anche lui dalla ragazza che le rivolgeva la parola dopo tanto tempo.
-Che c’è Malik, incredula che un amico di tuo fratello conosca uno come me?- McCole si rivolse a Safaa, con lo sguardo fisso su Karen, fatto che non passò inosservato a Zayn che aveva assistito alla scena in silenzio.
-McCole non rivolgerti mai più in questo modo a mia sorella, o ti ritroverai le palle nel posto sbagliato- si intromise Zayn alzando leggermente la voce, infastidito dal tono di voce di Arthur.
-Oh, Zayn, non ti preoccupare. Non maltratterei mai l’amica del mio bocconcino- Zayn lo guardò torvo chiedendosi di chi stesse parlando.
-Ma la vuoi smettere? Vai a rompere i coglioni a qualcun altro, e smettila di ronzarmi intorno- gli ringhiò contro Karen esasperata.
Safaa e Karen si allontanarono dal gruppo salutandoli velocemente, mentre Alice rimase a parlare con Niall.
Entrarono nella palestra della scuola che conteneva un ammasso di ragazzi che spingevano a destra e a manca.
-Se ci sediamo lì, Alice e gli altri ci possono vedere, dai su andiamo…-

Fottuta macchinetta.
Si era fregata i suoi soldi.
Diede un piccolo colpo sulla spessa vetrina,ma niente da fare, si era mangiata i soldi.
Ringhiò frustata e batté i piedi per terra.
-Maledetta macchinetta del cazzo. Tira fuori i miei soldi, o questa maledetta coca!- .Ma prima che potesse colpirla con un calcio, una mano chiusa in un pugno colpì l’aggeggio fortemente, facendo, finalmente, cadere la coca.
Karen si girò aspettandosi di vedere quella cozza di McCole, ma si stupì non appena si ritrovò a pochi centimetri di distanza il viso di Zayn.
Fece un passo indietro rimanendo intrappolata tra la macchinetta –maledetta macchinetta- e il corpo caldo di Zayn.
Il ragazzo si abbassò e prese in mano la coca, per poi porla a Karen.
-G-grazie- balbettò Karen imbarazzata.
-Di niente, babe- sorrise malizioso.
E adesso?
-Ehm…- la ragazza provò a dire qualcosa ma venne bloccata da Zayn.
-Così sei la fidanzata di quel coglione di McCole-
-Che?! Io non sono la fidanzata di nessuno, tantomeno di quel depravato di McCole- protestò offesa.
-Ma davvero?- le si avvicinò di più, e Karen fu costretta ad attaccarsi stile cozza a quella macchinetta.
-Non so cosa vi abbia detto quel cretino, e non mi interessa. Vi dico solo di non crederlo, spara solo cazzate!- spiegò Karen, cercando di mantenere la calma.
-Gli si legge in faccia che è un cazzone, non ti preoccupare. Non gli crederei nemmeno se lo vedessi!- disse Zayn, facendo rimanere di stucco la ragazza.
Non aveva lanciato nessuna frecciatina? Strano…
In imbarazzo per la poca distanza tra di loro Karen aprì la coca, cercando di ignorare gli occhi di Zayn fissi su di lei .
-Mi devi un favore, babe-…
-Cosa?- sgranò gli occhi lei.
-Per la lattina di coca-
Come non detto.
-Stai scherzando spero…è stato solo un pugno alla macchinetta- lo guardò scioccata.
-Ti rinfresco un po’ la memoria: ho dato un pugno su quel coso, un pugno molto forte, e mi fa male la mano- Karen lo guardò mentre dondolava la mano ‘dolorante’ a destra e a sinistra.
Ma per piacere, che pessimo attore…
-E mi serve una ricompensa, potevo rimetterci la mano- finì la frase sorridendo malizioso. La mora poté giurare di aver visto un guizzo di felicità passare per gli occhi del ragazzo, ma decise di stare al gioco, che mai poteva capitarle?!
-Che tipo di ‘ricompensa’ vuoi, Malik?- gli domandò spazientita.
-Oh…niente di particolare, un bacio andrà più che bene- sorrise.
Niente di partico…cosa?! Sgranò gli occhi di dieci centimetri e per poco la mascella non le cadde fino ai piedi.
Era forse impazzito?
-Che cazzo hai detto?- la sua finezza era andata a farsi fottere.
-Avanti, babe, poteva andare peggio- le si avvicinò ancora di più, facendo sfiorare i loro nasi.
-Per un cazzotto? Smettila di fare il coglione, e dimmi cosa vuoi, Malik. Non ho tempo da perdere-
Zayn come risposta allungò il braccio destro circondandole la vita e avvicinandola a se.
-E’ solo un bacio, Morrison. Non ti ho chiesto di scopare.-
Karen si stava facendo abbindolare dalla vicinanza delle labbra del moro, ma non appena sentì l’ultima frase si scostò con forza da lui.
-Per chi mi hai presa Malik? Non son una di quelle sgualdrinelle che ti porti a letto - gli ringhiò contro, offesa, prima di girarsi e cominciare a camminare.
-Sai molte cose di me, interessante, Morrison- e l’ultima cosa che sentì Karen fu la risata divertita di Zayn, e si trattene dal ritornare indietro e spaccargli quella faccino perfetto che si ritrovava a forza di cazzotti.



 

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Da-dan…!!!
Eccomi, scusatemi per il tremendo ritardo
E soprattutto per questo sputo schifoso di capitolo,
è una vera merda, lo so…ma è ancora un capitolo di passaggio,
per far capire alcune cosette…
gli ultimi avvenimenti mi hai leggermente scombussolata,
la lotta sud-nord, la signing annullata, il M&G annullato…
I ONE DIRECTION A SANREMO, CAZZO COM’ERO EMOZIONATA…
Se Karen era attaccata stile cozza alla macchinetta io ero attaccata alla TV,
Passando a cosa importanti: la storia inizierà VERAMENTE dal prossimo capitolo XD
e ritornando al capitolo, abbiamo visto che:
1 Liam e company conoscono Arthur McCole
(chi lo odia alza la mano *me*)
2 Zayn è andato all’attacco, ma con la nostra Karen non sarà un gioco
Facile… nono! Troppo semplice poi…
Ringrazio tutte le persone che hanno letto e recensito,
e anche le 15 preferite, 2 ricordate e le 13 seguite, sono davvero *hdhddksbvk*
E adesso vi saluto, e vado a rispondere alle recensioni, un bacio belle *-*
Lasciatemi un piccolo commentino

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Capitolo 5
*** New school ***




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Capitolo 4.


New school

 


-Per l’ennesima volta, noi non abbiamo minacciato nessuno.- esclamò esasperato Harry, allungando le gambe sotto la scrivania del preside.
-Non è questo che mi è stato riferito, e di certo non crederò alle parole di tre ragazzi di quinta che si credono padroni del mondo, ma crederò a parole di un uomo responsabile e poi…che motivo c’era di dire una bugia signor Styles?- il preside si sistemò gli occhiali sul naso.
-Avrà recepito male il messaggio- cercò di spiegare Liam beccandosi un’occhiataccia da parte dell’uomo con la barba.
-Che tipo di messaggio, Payne?-
-Gli abbiamo chiesto solo di alzarci il voto-
-Ma il vostro modo di porvi non ha aiutato la situazione, potevate studiare invece di dirgli che se lo l’avesse fatto gli avreste incendiato casa, con lui e la sua famiglia all’interno-
-Che cazzo! Era solo un modo di dire, non potete espellerci per questo- ringhiò scocciato e incazzato Zayn.
-Non usi questo genere di termini nel mio ufficio, signor Malik, purtroppo sono costretto a farlo, grazie alle vostre precedenti note e sospensioni- finì il vecchio fiero delle sue parole.
-Ma…- provò parlare Liam, ma venne interrotto .
-Non intendo perdere un docente con tante qualità come il professore Colfer, e se la soluzione è quello di mandarvi via dalla mia scuola, sarà fatto- sospirò- e dopo tutto quello che avete combinato in cinque anni, ve lo meritate-.
-Signor preside, le promettiamo che non succederà più e…- Harry si bloccò scocciato vedendo la porta dell’ufficio del preside che si apriva bruscamente.
-Signor Karofsky, scusateci per questo imperdonabile ritardo, ma abbiamo fatto il prima possibile- di tutta fretta entrarono i genitori dei tre ragazzi che si posizionarono dietro i propri figli.
-Non preoccupatevi, capisco che siete arrivati da New York di corsa- ci tenne a giustificare i signori Malik il preside, mentre Zayn sbuffò sommessamente beccandosi un’occhiataccia da parte dei genitori.
-Con te facciamo i conti dopo, signorino- lo rimproverò la madre, Trisha.
-Ritornando al punto, i vostri figli hanno minacciato il professor Colfer per alzargli il voto- spiegò velocemente.
Nella stanza si alzò un silenzio imbarazzante che venne spezzato da Harry.
-Ma porco…era solo un modo di dire, che cazzo ci vuole a capirlo, non l’avremo mai fatto- urlò spazientito.
-Non usare questo tipo di linguaggio Harry, non è quello che io e tua madre ti abbiamo insegnato- lo rimproverò suo padre.
-Mi dispiace per voi signori ma il professore ha chiesto esplicitamente che non vuole vedere questi tre ragazzi per la scuola, quindi sono costretto ad espellerli ufficialmente da questo istituto-.
Dopo alcune proteste dei ragazzi, i loro genitori firmarono alcune carte e salutarono il preside. Ma Zayn che si era trattenuto dal rompere la sedia, su cui era comodamente seduto, sulla testa del preside, prima di lasciare la stanza si rivolse verso l’uomo.
-Da quanto tempo è in astinenza, Karofsky? si faccia una bella scopata!- sorrise e chiuse la porta.

Per tutto il tragitto scuola-casa, il moro si dovette subire il lungo monologo dei suoi genitori.
-Almeno sappiamo che nella scuola di Safaa, c’è un preside che non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, e soprattutto ci sarà tua sorella a sorvegliarti- finì sua madre guardandolo di sottecchi.
-Hai ragione, potrebbero rubarmi e farmi del male…mi ci vuole proprio una guardia del corpo del terzo anno che per di più è anche mia sorella, hai estremamente ragione- finì scocciato.
-Non fare lo spiritoso Zayn, io e tua madre abbiamo fatto tanti sacrifici per iscriverti in questa scuola, e il tuo modo di ripagarci è farti espellere come un bambino delle medie, irrequieto ed irresponsabile. Mi hai molto deluso Zayn, sia me che tua madre-
-Stronzate-
-Non parlarci così Zayn, abbiamo lasciato le tue sorelle a casa di tua zia a New York per venire fin qui- urlò infastidita la madre.
-Potevate rimanere dove stavate, io e Safaa non abbiamo avuto bisogno di voi per questi tre anni, e tantomeno ne abbiamo bisogno adesso- finì incazzato Zayn uscendo dalla macchina parcheggiata fuori alla loro casa e sbattendo la portiera,correndo dentro.
Chiamò tutti i suoi amici, chiedendogli di raggiungerlo per poi uscire.
Dopotutto erano le otto di sera, avevano perso un mucchio di tempo dietro a quel preside.
Niall e Louis arrivarono dopo venti minuti, mentre Harry e Liam dovettero fare più tardi per convincere i propri genitori a farli uscire di casa.
-Non ci voleva proprio- piagnucolò Niall - e adesso cosa faremo io e Louis dalla mattina alla sera?!-
-Quel coglione di un professore- ringhiò Harry.
-A questo punto gli incendierei davvero la casa- sussurrò Liam.
-Io cercherò di convincere i miei genitori a farmi passare nella scuola di tua sorella, non me ne frega un emerito cazzo!- disse Louis. –e poi devo seguire l’andamento dei fatti!- rise malizioso.
-Quali fatti?- chiese Zayn.
-Avanti, non dirmi che non c’hai pensato?- Niall vide la faccia scandalizzata di Louis e schiattò a ridere di gusto, mentre gli altri aspettavano impazienti una risposta di Zayn e Louis.
-Ehm…sai sono appena stato espulso dal scuola- Louis incominciò a ridere –cazzo, dimmi a che cosa ti riferisci e smettila di ridere come un coglione-
-Stando alla scuola di tua sorella, potrai portare avanti la scopa-scommessa!-
Zayn sorrise.


Oggi non era giornata.
Soprattutto per Karen, che aveva nominato quel giorno il peggiore della sua vita.
Si era sveglia male, molto male, andando a sbattere la testa contro la lampada, aveva urtato il piede vicino alla vasca, facendosi male il mignolo del suo adorato piede e aveva dimenticato libro e quaderno di fisica a casa, una giornata assolutamente perfetta.
Peggio di così non poteva andare.
Entrò nell’edificio e guardò l’orologio, mancava poco al suono della campanella, così si precipitò verso il suo armadietto, ci mise dei libri dentro e corse verso la sua lezione: inglese.
Era sola, ne Safaa o Alice avevano quell’ora in comune con lei, sfortunatamente.
Si andò a sedere verso gli ultimi banchi e poi cercò di seguire la lezione dopo l’entrata del professore.
Dopo un paio di minuti la porta della classe venne aperta ed entrano in classe due ragazze bionde, le classiche figlie di papà.
Chiesero scusa la professore e si andarono a sedere al banco davanti di Karen, incominciando a chiacchierare.
Grazie al cazzo!
Anche se non era una studentessa modello, le piaceva rimanere attenta alle lezioni, almeno da avere un buon profitto.
Il loro discorso era riferito unicamente su dei nuovi e ‘fighi’ arrivati.
La lezione di inglese finì e Karen si precipitò fuori dalla classe verso il proprio armadietto.
Era intenta ad inserire la propria combinazione per aprirlo quando una voce la fece irrigidire sul posto.
- Morrison, che piacere rivederti-
Perché sentiva la voce di Zayn Malik da ogni parte?! Si stava proprio rincoglionendo.
-Sto parlando con te, babe -
Si girò alla sua destra e trovò Zayn davanti a sé appoggiato con la spalla agli armadietti adiacenti ai suoi che la fissava divertito.
Cazzo.
-Che ci fa tu qui?-
-Cosa vuoi che si faccia in una scuola?- sospirò divertito il moro.
-Di certo non quello che sei abituato a fare tu.- perché stava lì?
-Con tutto che il mio comportamento non sia dei migliori, i miei voti sono più che di una semplice sufficienza- la sfotté, alludendo ai suoi voti.
-Prova a farti gli affa…un momento, che diamine ne sai tu dei miei voti?- gli domandò arrossendo fino alla punta dei capelli.
Bella figura di merda.
-Ho abbastanza conoscenze per sapere tutto di te, babe- le si avvicinò pericolosamente.
-Tutto? Di me?- cercò di mantenere la calma con un bel respiro.
-Certo.-
-E perché mai dovrebbe interessarti?-
-Beh…perché ho bisogno di sapere tutto di quelle che ho intenzione di scoparmi-
Fottuto bastardo.
Karen inchiodò la mano sull’armadietto e lo aprì bruscamente, e grazie alla vicinanza del viso di Zayn, lo colpì in faccia, dritto sul naso.
Lo chiuse lentamente beandosi alla vista del moro che si piegava in due tenendo le mani su naso.
Sorrise soddisfatta e vide un paio di ragazzi fermi a fissare la cena divertiti, tra cui anche Harry Styles e Liam Payne.
Cos’è adesso la sua scuola andava di moda? O non c’erano più ragazze da portare a letto nella loro?!
I due ragazzi si avvicinarono a Zayn ridendo, chiedendogli se stesse bene.
-Fanculo Morrison, ringrazia che sei una donna, o adesso ti troveresti in coma- ringhiò infuriato Zayn, scollandosi di dosso gli amici che cercavano di togliergli la mano dal naso sanguinante.
-Se tu fossi stato attento alle parole che usi, io non ti avrei colpito- disse seccata.
-Brutta stronza-
Non amava essere chiamata in quel modo, soprattutto da Zayn Malik, ma si trattenne da tirargli i capelli.
-Bel colpo Morrison- si congratulò Harry.
Karen sorrise divertita – penso che dovrebbe andare in infermeria- disse la ragazza indicando Zayn –o la bidella lo bastonerà con la scopa, perché sta sporcando tutto il pavimento-
-Non c’ero mia arrivato, Morrison! Ma che intuito- ringhiò un’altra volta Zayn, voltandole le spalle e andando verso l’infermeria.

Stava pranzando con Safaa e Alice, parlando più o meno di quello che era successo prima e soprattutto del perché quei tre erano nella loro scuola.
-Sono stati espulsi tutti è tre, hanno minacciato un professore- raccontò velocemente Safaa ridendo.
-Certe volte tuo fratello e i suoi amici mi fanno paura- intervenne Alice –sfortunatamente Niall non è stato espulso- finì con il broncio.
-Perché? Ritieniti fortunata che almeno lui ha la testa apposto- Karen guardò stranita l’amica.
-Si, ma così non lo posso incontrare per i corridoi, come succederà tra Safaa e Liam- si lamentò.
-Da quando ho scoperto di esserne ancora innamorata, non mi va proprio a genio sto fatto che sta…ahia!- urlò la ragazza dopo aver preso un calcio da parte di Alice.
-Perché diamine mi hai dato un calcio?-
-Liam e compagnia ad ore sei!- si voltarono tutte e tre e videro Zayn, Harry e Liam venire nella loro direzione.
La faccia di Zayn non aveva niente di amichevole, e Karen dopo aver saputo che lui aveva ‘minacciato’ un professore, credeva che potesse essere capace di tutto.
Lo vide fissarla ancora con odio ed inghiottì il vuoto.
-Dici a casa che rientro dopo mezzanotte, e lasciate le chiavi sotto al tappeto- si rivolse alla sorella, Zayn.
-Non penso sia una buona cosa, dopo quello che avete combinato-
-Non me ne frega un emerito cazzo di quello che pensi tu o i nostri genitori- disse freddo alla fine, facendo ammutolire la sorella, poi si rivolse a Karen.
-E tu stai attenta, perché me la pagherai cara, Morrison-




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Heilàà, eccomi con un altro capitolo :)
Che ve ne pare? A me non piace particolarmente, ma meglio di niente, eh?!
Ecco da dove, più o meno inizierà TUTTO, grazie alla mia geniale idea dell’espulsione :3
#memalvagia.
Non so davvero cosa dire, 11 recensioni? Mi avete resa la ragazza più felice del mondo,
non so davvero che dire *.*
e ringrazio immensamente a:
le 22 che hanno aggiunto la storia alle preferite, le 2 alle ricordate e le 18 alle seguite,
sto davvero in extacy :3 (?)

mi lasciate un commentino?

Ora passiamo ad un po’ di pubblicità, due strie che vi consiglio con tutto il cuore *-*
sono davvero bellissime…

I wish that was me
e
Everything about you.YOU.


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Vostra, Pettyfer.


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Capitolo 6
*** Lucas ***



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Capitolo 5.

Lucas





Ok, forse aveva un certa ansia ad andare a scuola dopo quella specie di ‘minaccia’ da parte del fratello di Safaa.
E non era per niente tranquilla.
Forse perché Zayn era un tipo un po’ misterioso.
O perché è uno dalle scazzottate facili.
Oppure perché aveva minacciato un professore per farsi alzare il voto per poi essere espulso.
Non era paura, solo tensione, ecco.
Mentre saliva le scale per entrare a scuola le vibrò il cellulare, che cacciò fuori e lesse il messaggio appena arrivato.

‘’Hei, piccola, stai a scuola?
L.’’

 

Lucas, il suo migliore amico.
Le mancava da morire, anche se non lo dava a vedere, soprattutto a casa, per non far star male i suoi genitori, che dopo il trasferimento si erano sentiti, in qualche modo, un po’ colpevoli di aver fatto lasciare tutti gli affetti della figlia nella vecchia città.
Sorrise rileggendo il messaggio e si avvicinò al suo armadietto, appoggiandosi sopra.

‘’Purtroppo si, tu?
Mi manchi molto…
K.’’


Forse era un po’ sdolcinata, e fortunatamente succedeva poche volte, o per lo meno, solo con Lucas.
La risposta dell’amico non tardò ad arrivare.

“Io no XD
anche tu mi manchi molto,

manchi un po’ a tutti qui…a che ora esci da scuola?
L.’’

Perché le chiedeva una cosa del genere?
Rimase per un po’ interdetta e poi lo rispose scrivendogli l’orario.
Sospirò.
Un rumore alla sua destra la fece sussultare.
Era Zayn.
Perché stava aprendo l’armadietto accanto al suo?
Tutto ma non quello, vi prego.
Si allontanò di qualche centimetro per mantenere le distanze, prevenire è meglio di curare, no?!
Il moro si girò vero Karen e sorrise divertito, non era un ghigno qualsiasi ma un sorriso, anche se ancora strafottente, era comunque un sorriso.
-Ti faccio così tanta paura, Morrison?- le chiese abbozzando, questa volta, ad un ghigno.
Era meglio col naso sanguinante.
-Non ho paura di te, Malik, cerco solo di mantenere le distanze dai coglioni- sorrise forzata.
-Oddio, Morrison, potevi inventartene una migliore…e non ti preoccupare, non ho mai toccato una donna senza il suo volere e mai lo farò .- disse lui irritato, facendo rimanere di stucco la ragazza.
Si era arrabbiato?
-Sono sempre consenzienti quando le scopo- sorrise strafottente, le fece un occhiolino e se ne andò.
Quant’è disgustoso.
Karen ringhiò a bassa voce, e si diresse verso l’aula di Arte. Entrò si sedette vicino a Safaa e quest’ultima la guardò seria –qualcosa non va, Karen?-
-Niente, va tutto bene, è che ho sonno!- borbottò.
Certo.
-Non sarà mica per mio fratello? E’ solo un cretino, non devi dare peso alle sue parole.- la rassicurò l'amica.
Capiva sempre se c’era qualcosa che non andava, come si faceva a non volerla bene?!
-Non ti preoccupare, non penso che tua fratello sia così squilibrato, o almeno spero…- risero entrambe a quella frase.
Videro una testolina bionda corrergli in contro tutta contenta e sedendosi al banco davanti al loro.
-La sapete l’ultima?- domandò questa cambiando espressione.
-ehm..no! dovremmo?- le rispose Safaa.
-Arthur McCole si è aggiunto alla comitiva di tuo fratello.-
-Stai scherzando?- urlò quasi Karen.
-Io? Per niente, non mi sembra un argomento su cui scherzare, adesso non solo dobbiamo subircelo a scuola, ma anche quando andremo a casa di Safaa, perchè starà lui con Niall, Louis e il resto della banda. Da quando ha incontrato Liam, gli sta appresso come un cagnolino-
-Io non voglio quel pervertito di merda a casa mia.-sussurrò schifata Safaa.
-Penso che non verrò più a casa tua Safaa, mi dispiace molto.- ci scherzò su Karen.
-Per qualsiasi cosa, dobbiamo andare a casa di Safaa sempre con equipaggiamento adeguato-
-Equipaggiamento adeguato..?-
-Bastoni, mazze da baseball, spade…- Karen la fermò.
-Aspetta, non dobbiamo mica andare in guerra, intanto è solo un cretino che non farà mai niente, non ne ha il coraggio e poi che mai potrebbe fare con quei cinque bisonti che stanno a casa di Safaa? Ragiona, Alice, e poi hai il tuo Nialluccio che ti sta alle calcagne – sorrise divertita Karen immaginandosi Niall travestito da cavaliere.
-Divertente-
-Allora ragazzi, ognuno ai propri posti, ho un compito da darvi-
La classe si stabilizzò non appena il professore entrò in classe, il solito panciuto e con quattro capelli in testa, molto simile ad Homer Simpson, solo che a differenza di quello giallo, il professor Smith era un uomo fin troppo intelligente.
-Sapete tutti che si sta avvicinando la settimana dello studente, il che significa che non farete niente per sette giorni, e mi hanno incaricato di fare un cartellone per inaugurare questo evento, e vorrei che lo facciate voi- finì sorridendo.
-Ma se l’hanno incaricato a voi, perché dovremmo farlo noi?- domandò una cretina di prima categoria, il cui nome era Minnow.
Già il nome esprimeva la sua stupidità.
-Minnow, il preside e gli altri decenti intendevano dire che devo incaricare una mia classe, e visto che questa è quella che ha più sufficienze nella mia materia, ho scelto voi.- sospirò –ha qualcosa da ridire?-
-Niente, prof. volevo solo capire meglio-
Dopo essere stati attenti per tutta la lezione, il professore li lasciò qualche minuto prima del suono della campanella per far mettere la classe d’accordo per il cartellone.
-Potremmo fare a casa mia, tanto i miei non ci sono a casa- annunciò Safaa alla classe.
La ragazza stupida di prima emise un urlo stridulo e Karen la guardò male.
-Ci starà anche tuo fratello?- domandò civettuola a Safaa.
Ok, l’odiava.
Che gli fregava se c’era o non c’era Zayn?!
-E’ casa sua, non lo posso sbattere fuori, ma se ti dà fastidio posso chiedergli di uscire con gli amici- disse Safaa facendo finta di non aver notato il ‘tono’ con cui aveva detto “tuo fratello”.
“Ridicola” pensò Karen.
-Oh, non ti preoccupare, volevo solo assicurarmi che c’era, ore?-
Troia.
-Alle quattro andrà bene, prima iniziamo, prima finiamo!-


Altri cinque minuti e quello strazio sarebbe finito.
Finalmente.
Tamburellò per la decima volte le unghie sul banco, facendo voltare verso di lei una Safaa infuriata, che in quel momento, stava già nervosa per motivi suoi.
Parlando apertamente: Liam.
A pranzo l’aveva visto parlare con qualche cheerleader ed era andata su tutte le furie, facendo in mille pezzi la mela che Alice aveva avuto intenzione di mangiare.
“E dopotutto è normale che un tipo come Liam si mettesse a parlare con quel genere di ragazze” aveva detto Safaa dopo aver bevuto un sorso dalla sua coca per calmarsi, anche se non era servito a niente.
Ed ora eccola lì, a disegnare sul quaderno di matematica una ‘L’ piena di spine e teschi intorno. Forse si era fatta trasportare un po’ troppo dalle emozioni, ma era Safaa, e quello era il suo modo di ‘sfogarsi’.
Suonò la campanella, e Karen sentì gli angeli cantale allegri, mandò a quel paese il libro di matematica e la professoressa che urlava, inutilmente, ai ragazzi di ritornare a sedere.
Si alzò velocemente e insieme a Alice e Safaa si diressero nel giardino della scuola, dovevano aspettare Zayn e compagnia.
Il motivo?
Safaa aveva paura di fare la strada di casa da sola, anche quando non c’era Zayn, chiedeva a tutti quelli che facevano la sua stessa strada di accompagnarla, anche a ragazzi che non conosceva.
Buffo, ma vero.
Si andarono a sistemare sul muretto della scuola e Alice si sedette su quest’ultimo, mentre le due more rimasero in piedi, erano rimaste fin troppo tempo sedute quel giorno.
Karen vide in lontananza il gruppo di ragazzi che veniva verso di loro e differenza che Zayn stava dietro a tutto, e stava baciando una tizia.
Si sentì punzecchiare lo stomaco, doveva essere la fame. Per forza.
Incominciò a mordersi l’interno guancia per il nervoso, ma perché era così nervosa?!
Non dovrebbe importarle niente di Zayn, perché…perché lui era Zayn Malik e basta.
Dovrebbe essere solo il fratello della sua migliore amica, niente di più, eppure quando le si avvicinava fino a far sfiorare i loro visi, non era così.
Le sudavano le mani, e incominciava ad essere nervosa.
Dovevano essere gli ormoni.
-Tutto bene, Karen?- gli chiese Harry, sorridendole.
-Certo, tutto a posto- sorrise a sua volta, e guardò Zayn che si metteva un cappello in testa, facendo uscire qualche ciuffo al di fuori.
Stava benissimo anche con quello.
Se per questo Zayn Malik sarebbe stato bene anche con un sacco della spazzatura addosso, pensò Karen sbuffando.
-Karen, perché un figo da paura sta camminando verso di noi?- le chiese Alice, e lei si girò confusa e osservando il ‘figo da paura’…e lo riconobbe.
Non poteva crederci, l’era venuta a trovare sul serio.
Sorrise e buttò la borsa a terra, correndo anche a lei nella direzione del ragazzo.
-Lucas!- urlò abbracciandolo stresso.
-Karen, quanto mi sei mancata- le rispose lui ricambiando la stretta e dandole un bacio tra i capelli.
-Oddio, che ci fai qui?- la mora gli riempì la faccia di baci, facendo riecheggiare attorno a se quella risata che adorava tanto e che non sentiva da un po’.
-Te l’avevo detto che prima o poi sarei venuto, ho convinto mia madre a non farmi andare a scuola per un paio di giorni, ce n’è voluto, ma alla fine ho avuto la meglio.-
-Come sono felice, mamma e papà saranno felicissimi di vederti, e anche Toby- sorrise.
-Non vedo l’ora di incontrarli-
-Vieni ti presento alcune persone- gli prese la mano e lo portò verso gli altri sorridendo come un’ebete, e beandosi delle sue amiche che sbavavano dagli angoli della bocca.
Rise divertita.
-Ragazzi questo è Lucas- lo presentò a tutti.
Sentì borbottare un flebile “non me ne fotte un emerito cazzo”, ma fece finta di non aver sentito niente, anche sapendo che quelle docili parole appartenevano al moro che tanto odiava, e il cui odio stava aumentando a dismisura, giorno dopo giorno.
-Piacere carissimo, io sono Safaa la migliore amica di Karen, questa- disse indicandola – non ha fatto altro che parlare di te!- sorrise a trentadue denti.
Lucas rise divertito, mostrando una fila di denti bianchi e dritti, per poco Alice non svenne.
-E io sono Alice, un’altra amica di Karen, e un piacere conoscerti-
-Il piacere è mio-
-Io sono Harry, lui è Liam- il biondo lo salutò con la mano e con un sorriso- e lui è Zayn-
Il moro continuò a fumarsi la sua sigaretta.
Quando se l’era accesa?
Aveva una mano chiusa a pugno, che poi rilassò e infilò nella tasca del pantalone e non beò a nessuno del suo sguardo.
Che cazzo gli era preso?! si domandò Karen.
Lucas aveva anche allungato la mano verso il moro, ma quest’ultimo non accennava a smuovere la sua dalla tasca dei jeans stretti.
-Se stai aspettando che ti stringa la mano, nel frattempo puoi anche scoparti la Morrison, tanto non lo farò- disse seccato, buttando il mozzicone di sigaretta a terra e passandoci sopra, e sorpassando Lucas e Karen, degnando a quest’ultima un’occhiata maliziosa e…irritata, che la fece rabbrividire, ma non di paura.
-Che problema ha quello?- si rivolse Lucas all'amica.
-Oh, quello ha un problema un po’ con tutti- le rispose confusa, ma allo stesso tempo pensando a quegli occhi marroni intenso che la fissavano attentamente.


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Oddio, sono così emozionata *-*
Cazzo, 19 recensioni al capitolo precedente, voi mi volete morta,
non che mi dispiaccia, eh… per carità XD
SIETE DELLE RAGAZZE FANTASTICHE! NEL VERO SENSO DELLA PAROLA
non so davvero come ringraziarvi, e soprattutto
vorrei dire un grande grazie alle 34 che hanno aggiunto alle preferite,
le 5 alle seguite e 39 alle seguite, non ho parole davvero :’D
Lo so un capitolo molto noioso T_T IL PROSSIMO NON SARA' COSI'
adesso passando a questo capitolo, abbiamo visto il bellissimo Lucas,
immaginatelo come volete, basta sapere che è bello, pero
puntualizzo che non lo è e non lo sarà mai come Zayn u.u
il mio Zayn, ah quanto lo amo, è talmente stronzo che lo amo ancora di più XP
Nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa di più…ehm…piccante, credo, devo ancora vedere
e decide, devo confrontarmi con le mie amiche Claudia e Francesca, e adesso
vi lascio il link delle loro storie che sono FANTASTICHE!
[E un grande grazie a Claudia, la mia migliore amica, quella che mi sta dando un sacco di idee per la storia , grazie, babe. Xx
e sarebbe quella che scrive I wish taht was me (qua sotto
)]
Ve le consiglio con tutto il cuore u.u

I wish that was me
E
Everything about you.YOU.

E vorrei chiedervi un’altra cosa se è possibile:

MI LASCIATE UN COMMENTINO!!?

se lo fate, vi farò qualsiasi cose vorrete *-*
adesso vi saluto e ci sentiamo alla prossima, ciao babes.
xx, Sara.
Pettyfer.

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Capitolo 7
*** You're mine ***


 

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Capitolo 6.



You're mine.
 



Karen si passò una mano per i capelli prima di bussare alla porta di casa Malik, erano le quattro e mezza, aveva fatto tardi, colpa di sua madre, che l’aveva costretta a comprarsi una nuova sciapa perché faceva freddo. Certo, un freddo polare.

-Mamma, davvero, stai facendo scocciare Lucas, andiamo a casa, che tra poco devo andare da Safaa…-supplicò alla madre.
-Non dire sciocchezze, Lucas si sta divertendo,non è vero signorino?-si rivolse al biondino che sorrise divertito dalla situazione.
-Cero! È sempre bello vedere Karen infuriata- rise.
-Se sei venuto fin qui solo per coalizzarti con mia madre, e metterti contro di me, allora puoi ritornartene da dove sei arrivato-scherzò l’amica.
-Non fare tante storie, Karen! E vieni alla cassa con me a pagare la sciarpa-
Bella famiglia, eh?!


-Allora, che farai con Karen?- chiese Harry a Zayn.
-Non lo so, hai visto come reagisce? Mi ha quasi rotto il naso, cazzo!-
-Immagino come sia mentre fa sesso- il riccio si beccò un’occhiata omicida da parte di Zayn.
-Questo dovrò saperlo solo io .- affermò con estrema fermezza il moro.
-Già possessivo?- Harry rise, e poi prese il cellulare che aveva incominciato a vibrare e lesse il messaggio appena arrivato. –che palle, devo andare, amico- sbuffò –devo fare la spesa a mia madre, da quando mi hanno sospeso, devo fare tutto io in quella maledetta casa-.
Zayn incominciò a prenderlo in giro e a ridere beccandosi parole poco carine da parte del riccio.
-Ti accompagno giù, le amiche di mia sorella potrebbero saltarti addosso-
-Non sarebbe male come idea, meglio che andare a fare la spesa- .
Scesero le scale velocemente ed attraversarono il salotto, facendo finire il baccano che c’era prima.
Non c’erano solo amiche della sorella ma anche molti amici, e questo Zayn non lo sapeva. Cercò con lo sguardo la sorella e la trovò, era seduta accanto a una bionda, che qualche volta aveva visto per i corridoi della scuola, e Karen.
Irrigidì la mascella vedendo un braccio che circondava le spalle di Karen, ed era di un ragazzo.
Calma Zayn.
Harry diede alcune pacche sulla spalla dell’amico per farlo rilassare e si schiarì la gola.
-Potete anche continuare ad urlare come una mandria di bisonti, per noi non c’è problema, capisco che siamo troppo belli, ma non c’è bisogno di stare fermi come dei coglioni, e tu amico, togli le mani da Kare…- Zayn gli pizzicò il fianco.
-Zitto e cammina!- ringhiò a bassa voce, anche se non aveva tutti i torti riguardo il togliere le mani da Karen.
Lo accompagnò alla porta e lo salutò per poi ritornare verso il salotto, ma camminando velocemente andò ad urtare con la biondina di prima.
-Oddio, scusami, mi dispiace tanto- disse civettuola.
Zayn all’iniziò penso che si riferisse al fatto di essergli andata contro ma quando abbasso lo sguardo vide una grande macchia viola sulla sua maglia.
Pittura.
-Dovresti darmi 50£ adesso!- le ringhiò contro, e vide una smorfia di disappunto formarsi sul viso della biondina, forse non si aspettare quella risposta.
-Ti ho chiesto scusa- borbottò poi.
-Scusa un cazzo- disse a bassa voce scocciato e risalì di corsa le scale per togliersi quello schifo da dosso.
Si tolse la maglia e si rimise un’altra con uno scollo a ‘V’ più leggera. Si sdraiò sul letto e ripensò alla Morrison, sorrise, sarebbe diventata sua, in un modo o in un altro. Avrebbe vinto quella stupida scommessa e avrebbe ricevuto i soldi che gli aspettavano. Ma per vincerla doveva marchiare il suo territorio, ed assicurarsi che nessuno si sarebbe avvicinato.
Uscì di nuovo dalla sua stanza e incominciò a scendere le scale, vide Karen andare nel bagno del piano terra con numerosi pennelli in mano, forse per pulirli.
Perfetto.
Scese l’ultimo gradino e si assicurò che nessuno la stesse seguendo, si diresse con lunghi passi verso il bagno. La luce era spenta, ma la luce della finestra illuminava l’essenziale.
Gli dava le spalle, ed era concentrata a canticchiare una canzone. Ghignò soddisfatto ed entrò nella stanza, cercando di non fare rumore e chiuse la porta alle sue spalle, chiudendola a chiave.
A noi due, babe.


Karen si girò di scatto verso la porta, e incrociò il proprio sguardo con quello di Zayn.
-Che cazzo credi di fare?- gli ringhiò contro dopo essersi accorda che il moro li aveva appena chiusi a chiave.
Loro due.
Da soli.
-Rilassati babe, voglio solo parlare- il moro rilassò le braccia, mettendo le mani nelle tasche del jeans.
La tensione l’assalì, ricordando le parole del ragazzo:
E tu stai attenta, perché me la pagherai cara, Morrison”
Cazzo.
-E c’era bisogno di chiudere la porta a chiave?- domandò cercando di mantenere la calma, e ci riuscì, per un certo verso.
-No voglio che qualcuno ci interrompi- le si avvicinò di qualche passo, e lei indietreggiò fino a urtare con il lavandino.
Doppio cazzo.
-Non penso sia una cosa così importante da chiudere la porta a chiave- affermò.
-Non ti preoccupare, non dirò a nessuno di questo nostro colloquio privato- le si avvicinò di qualche passo.
Di chi diamine parlava?
-Di chi stai parlando, Malik?- sbottò esasperata.
-Del tuo fidanzatino, Morrison-
Suo fidanzatino? Ma che andava blaterando?!
-Fidanzatino? Da quando in poi ho un fidanzatino a mia insaputa?-
Brava Karen, camuffa la paura in spavalderia.
-Quel Marcus…Lucius…Cazzus o come diavolo si chiama!- sbottò.
-Si chiama Lucas, e non è il mio ragazzo-
È la seconda volta cha alludeva ad un suo fidanzato, ma che gli interessava?
Le si avvicinò ancora di più arrivando a pochi centimetri di distanza. Puntò gli occhi sulle labbra del moro e si inumidì le proprie.
Mantieni le calma Karen, sii forte.
Zayn si passò la lingua sulle labbra.
Come faceva a mantenere la calma con una trappola davanti a se, tanto invitante?!
-Ma davvero?-
-Secondo me dovresti andare da un dottore!- aggiunse piccata, ma la voce la tradì sull’ultima parola.
-Perché? Di grazia?!- le sussurrò vicino all’orecchio.
Rabbrividì.
-Ti accorgi sempre di cose che non esistono!- Zayn si allontanò dal suo viso e punto i suoi occhi su quelli di Karen, che sospirò, contenta di poter respirare libera.
-Mi stai dando del rincoglionito?- osservò le sopracciglia di Zayn aggrottarsi.
Era ancora più sexy con quell’espressione.
-Avanti, ti accorgi che Lucas è il mio fidanzato, cosa assolutamente non vera, e non ti accorgi che Minnow ti è venuta addosso solo per farsi notare?- ghignò soddisfatta.
-Chi diavolo è Minnow?-
-La troia che prima ti è venuta addosso- spiegò con parole terra terra.
Zayn ricordò e sorrise divertito non appena sentì il tono con cui Karen aveva detto quella frase.
-Gelosa, Morrison?!- domandò sarcastico.
-Neanche morta!- Zayn ridacchiò e avvicinò il proprio viso al collo della ragazza, lasciato libera dalla coda alta.
-Non preoccuparti di quella, babe- appoggiò le proprio labbra sul collo della ragazza, e la sentì rabbrividire.
Un angolo delle labbra gli si curvò all’insù.
-Piuttosto preoccupati del tuo caro amico- nominò l’ultima parola con disprezzo.
Karen artigliò la propria mano sulla maglia di Zayn, non appena sentì le labbra del ragazzo succhiare un lembo della sua pelle.
Cazzo.
Provò a respingerlo, ma niente da fare, Zayn non accennava ad allontanarsi.
Perché glielo stava lasciando fare?
-Perché?- sussurrò con poca voce, in estasi dalle sensazioni che gli stava facendo provare il moro.
Zayn allungò le mani sui suoi fianchi e intromise le mani sotto la sua maglietta, dietro alla schiena.
La inarcò leggermente al contatto delle mani fredde di Zayn, e artigliò ancora di più la mano sulla maglia del moro, e allungò l’altra sulla sua spalla.
-Perché…- Zayn alzò leggermente il viso dal suo collo interrompendo quello che stava facendo, e attirò ancora di più a se Karen.
Dov’era finita tutta la sua spavalderia?!
-Tu…- riappoggiò di nuovo le labbra sul collo di Karen e succhiò ancora più avidamente la pelle di Karen.
La sentì sussurrare qualcosa.
Datti una calmata Karen, fermalo!
Il cervello non riusciva a pensare ad altro ma non mandava ordini al suo corpo di allontanare Zayn da se. Gli stava facendo provare sensazioni mai provate prima, o per lo meno, mai provate in quel modo.
-Sei mia- Zayn si allontanò definitivamente dal suo collo sorridendo soddisfatto –e questo- puntò l’indice della sua mano sul punto in cui prima aveva posato le labbra –ne è la dimostrazione-.
Karen lo vide girarsi e uscire dal bagno. Era rimasta tutto il tempo con gli occhi sgranati, e fissava ancora il punto in cui era scomparso Zayn.
Si girò verso lo specchio e accese la luce, che fino a quel momento era rimasta spenta, e si fissò il collo.
Un succhiotto.
Sul suo collo.
Di Zayn Malik.
Si fissò sconvolta allo specchio, mentre nella sua mente non riecheggiava altro che le parole del moro.
Sei mia.
L’aveva…marchiata?!


Aveva salutato velocemente Lucas e i suoi genitori, per poi correre fuori casa e andare a scuola da sola e a piedi.
Tutto pur di non subirsi le domande di sua madre e di Lucas del perché indossava un sciarpa.
Eh, già! Era stata costretta a mettersela, anche se tutti sapevano che lei odiava quel’indumento, ma non poteva non indossarla e mostrare a tutto il mondo quel coso che Zayn gli aveva lasciato e che soprattutto che lei si era fatta fare.
Era così arrabbiata con se stessa.
Sospirò e si sistemò la sciapa sul collo, già voleva togliersela. Arrivò a scuola con estremo anticipo. Record.
Si andò a sedere su una panchina piuttosto isolata, appunto per non essere disturbata, era già nervosa e se ci si metteva anche qualcuno non avrebbe retto.
E naturalmente le sue preghiere non furono ascoltate e le si sedette affianco McCole.
Perfetto, di male in peggio.
Non bastava che Zayn Malik gli creasse solo problemi, con il succhiotto, col ‘sei mia’ che si era fissato nella sua mente e niente e nessuno glielo voleva togliere, ma ci si metteva anche McCole, venuto a romperle di sicuro i coglioni.
-Che vuoi McCole? Vai al punto, perché oggi non è giornata- disse automaticamente come un vecchio disco rotto.
-Volevo scusarmi-
Certo e io sono…cosa? Si girò di scatto verso il ragazzo che le stava affianco squadrandolo da capo a piedi assicurandosi che non avesse una pistola-giocattolo che avrebbe sparato fuori una bandierina con scritto sopra ‘ti sto prendendo per il culo’.
-Di cosa?-
-Del mio comportamento da stronzo- le rispose sorridendo, c’era qualcosa sotto?
-Dopo due mesi, te ne rendi conto solo adesso?- gli domandò piccata.
-Lo so, sono stato maledettamente scortese con te- da dove cacciava quei paroloni? –e vorrei rimediare, in qualche modo, e ho bisogno che tu mi dia una seconda opportunità-
-O..Ok!- gli rispose balbettando.
McCole gentile, era una cosa rara.
-Chi mi assicura che tu non mi stia prendendo per il culo?-
-Non ti prenderei mai per il culo, Karen, non mi chiamo mica Zayn Malik io?- disse Arthur ridacchiando per la frase appena detta.
-Che c’entra adesso Zayn?- gli domandò puntandogli un dito sul petto, pretendendo una risposta, e la voleva adesso.
-Non dirmi che non ti sei accorta che ti sta appresso a causa di una stupida…- il ragazzo si bloccò all’improvviso ingoiando la sua stessa saliva, con lo sguardo puntato oltre le spalle della ragazza che stava aspettando una risposta.
-Che stavi dicendo McCole?- la voce di Zayn la fece sussultare e rabbrividì al tono minaccioso del moro.
-Io? Ehm…niente, solo che…Karen ci vediamo a pranzo!- la saluto velocemente e corse via.
Ma che cazzo!
Karen ebbe l’istinto di seguirlo non solo perché voleva una risposta ma non voleva stare da sola con Zayn.
Dov’erano le sue amiche quando le servivano?!
Si girò verso Zayn, le faceva un certo effetto vederlo dopo quello che aveva fatto, lo odiava ma odiava di più se stessa per avergli dato via libera
Il moro fissò il punto in cui McCole era scomparso e irrigidì la mascella.
E chi lo capiva a quello…
Karen approfittò di quel momento e si alzò lentamente, cercando di non far rumore e si mosse velocemente in direzione dell’entrata principale, dove c’era più gente e soprattutto dove lui non avrebbe potuto farle niente.
-Dove scappi, Morrison?- la voce di Zayn le fece aumentare il passo, quasi facendola correre.
Cazzo, cazzo, cazzo.
Arrivò al suo armadietto con il cuore a mille, quella situazione ‘scappiamo da Zayn Malik’ non le piaceva per niente.
Le metteva ansia, e lei odiava essere ansiosa.
Vide una mano mulatta allungarsi oltre di lei e appoggiarsi al suo armadietto. Si era dimenticata che Zayn aveva l’armadietto adiacente al suo.
Triplo cazzo.
-Non cercare di scappare, babe, tanto ti troverei lo stesso-
Si girò lentamente fino a trovarsi faccia a faccia con il bel moro.
-Non stavo scappando- sussurrò innocente.
Certo…
-Come mai la sciarpa, Morrison? Nascondi qualcosa?!- ammiccò lui.
-Non farei il finto tonto tu, sai benissimo perché l’ho messa, ed è tutta colpa tua- gli ringhiò contro a bassa voce, per non farsi sentire dalla mandria di persona che gli passavano in torno e li osservavano incuriositi.
Infatti non era una scena che si vedeva tutti i giorni: lei con Zayn Malik, il bell’imbusto per eccellenza quasi del tutto spalmato su di lei.
Il sogno di molte ragazzine in quella scuola.
-Di certo tu non me l’hai impedito- disse avvicinandosi, e Karen allungò prontamente una mano, e lo spinse indietro mantenendo le distanze.
-E’ stato uno sbaglio, e non accadrà mai più-
-Hai ragione, un succhiotto è troppo…poco, ci vuole qualcosa di più piccante-
Adesso l’avrebbe ucciso con le sue mani.
-Nei tuoi sogni, Malik-
-E poi te l’ho detto- sorrise.
-Cosa?- l’esasperazione incominciava a farsi sentire.
-Che le ragazze quando stanno con me sono sempre consenzienti-
Brutta faccia di babbuino.
-E un’altra cosa…ricorda che sei mia-.


Nascondere quello che era successo a Safaa e a Alice era difficile, Karen gli aveva raccontato sempre tutto, ma quella la riteneva una cosa da mantenere segreta.
Gliene avrebbe parlato, ma non quel giorno.
Si stavano avviando nel cortile della scuola, pronte per ritornare a casa dopo una stressante giornata.
Quel giorno Lucas sarebbe andato a prenderla, era il loro ultimo giorno insieme e poi sarebbe ripartito.
Ed Alice e Safaa ci tenevano a salutarlo un’ultima volta.
Uscirono dall’edificio e alzando lo sguardo videro Zayn di fronte a Lucas con le mani incrociate al petto, e sembrava serio, e lo stesso valeva per Lucas.
La mora si allarmò e si avviò verso loro, ma Alice la bloccò dicendo di lascare stare e che dopo se Lucas era suo amico gli avrebbe raccontato tutto.
Non le piaceva sapere che Zayn parlasse con Lucas, non era sembrato molto socievole al loro ultimo incontro.
Vide Lucas sgranare gli occhi e rivolgerle una veloce occhiata, e Zayn allungò una mano verso il suo amico, Karen fu pronta a correre in soccorso a Lucas, per evitare una scazzottata, ma si bloccò vedendo che Zayn gli stava aggiustando il colletto della camicia e gli diede un buffetto ‘amichevole’ sulla guancia, che di amichevole non aveva niente.
Che cazzo stava succedendo!?
Il moro si girò verso di lei, le sorrise e gli fece un occhiolino.
Troppo malizioso per i suoi gusti.


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26 recensioni al capitolo precedente????,
non so davvero che dire…
solo un grande e immenso GRAZIE.
Piaciuto questo capitolo?
SCUSATEMI SE AVETE TROVATO ERRORI, MA NON HO AVUTO TEMPO DI CORREGERLO XD
A me si :’D soprattutto scriverlo, e come avevo promesso,
è stato un po’ piccante?
Voi che ne dite?
Ho dedicato questo capitolo, unicamente a Karen e a Zayn,
perché nei prossimi capitoli mi concentrerò anche su altre coppie,
ma non preoccupatevi loro due non mancheranno di certo :P
e poi McCole non può mancare, è un vero bastardo u.u
c’è qualcuno che ha capito cosa stava dicendo alla nostra Karen?
T_T spero di si,
e adesso un po’ di pubblicità *w*

VE LE CONSIGLIO SONO ASSOLUTAMENTE BELLISSIME.
- I don't need you tonight.
- I wish that was me
- Everything about you.YOU.

E ora ringrazio tutte le belle ragazze che hanno aggiunto a
Preferite, seguite e ricordate *-*
Non so come ringraziarvi *w*
E adesso vi chiederei una cosa personale:

mi lasciate un commentino??

Pettyfer, xx

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Capitolo 8
*** If I were him I would be away from Karen and especially by Zayn ***


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Capitolo 7.


 
If I were him I would be away from Karen and especially by Zayn.

 



Bussarono alla porta e Safaa,con estrema calma,si avviò ad aprire senza guardare dallo spioncino, pentendosene subito dopo.
Era Liam, l’ultima persona che voleva vedere in quel momento. E in più Zayn non era a casa.
Irrigidì la mascella e si raddrizzò col busto cercando di mantenere un aspetto formale e per niente…toccato dalla presenza del biondo.
Le risultava piuttosto difficile a causa di quello stupido organo che incominciò a tamburellarle forte nel petto.
E quello non era un momento opportuno.
Per niente opportuno.
-Hei- la salutò Liam sorridendo.
-Zayn non c’è-
Ora vattene.
-Posso aspettarlo, lui mi ha detto di venire-
Odiava suo fratello! L’aveva già detto, giusto?
-Accomodati allora.- sussurrò fredda spostandosi dalla porta e ritornando in cucina per finire i suoi compiti.
Anche quello le risultava piuttosto difficile. Come poteva concentrarsi con il ragazzo di cui era innamorata davanti?!
Sbuffò e si sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Non era una di quella ragazze che si disperava per un ragazzo, tantomeno una di quelle che ne parlava in continuazione. E non aveva mai preso in considerazione l’idea di avere un vero fidanzato. Tutto questo prima di incontrare Liam Payne, l’amico figo di suo fratello, quello che le aveva rubato il cuore per poi buttarlo nel cesso come niente fosse.
-Ehm…come va?- cercò di fare conversazione il biondo.
-Bene, prima che tu arrivassi- disse seccata.
Lui sbuffò e si sedette accanto a lei, beccandosi un’occhiata contrariata da parte della ragazza.
-Mi dispiace per quello che è successo, ok? Non volevo dire quelle cose ai miei amici…-
-Ma l’hai fatto Liam, e non credo che la cosa si possa risolvere, o per lo meno non adesso- sbottò adirata trattenendo a stento le lacrime.
Non si sarebbe mai fatta vedere in lacrime, nonda lui.
-Lo so, e mi dispiace…vorrei riparare-
-In che modo?!-
-Ricominciando da capo, senza segreti, senza raccontare cazzate a tuo fratello o chiunque altro- le disse speranzoso fissandola negli occhi.
-Come fai a pensare che io, dopo che tu mi hai sputtanata davanti a tutti, possa fidarmi di nuovo?- urlò alzandosi in piedi per mantenere le distanze.
-Ti amo- sbottò anche lui adirato per poi alzarsi.
La mora sgranò gli occhi stringendo forte le mani a pugno.
Anche io.
-Ma io no non più!-
-Allora combatterò affinché tu possa ricambiare il mio sentimento- sussurrò lui dopo qualche attimo di silenzio.
-Beh…allora buona fortuna- Safaa si girò e corse in camera sua.
Finalmente sola.


Odiava Lucas.
Odiava la sua testardaggine.
Non le aveva voluto raccontare cosa diavolo gli avesse detto Malik.
Le aveva detto solo un semplice e antipatico “niente di importante”, e non poteva essere niente di importante: non aveva spiccicato parola per tutto il viaggio scuola-casa con una faccia traumatizzata.
E neanche Zayn le avrebbe raccontato niente, figurarsi.
Entrò in classe e vide che Safaa era già seduta al suo posto e stava distruggendo il libro di matematica, bene. Stavano solo alla terza ora e la sua amica era già incazzata.
Si sedette alla sua destra e la fissò attentamente cercando di capire cosa diavolo non andasse.
-O mi dici quello che è successo, o ti ritroverai la testa più grande del culo. Decidi- le sussurrò minacciosa.
-Niente di che…-
-E allora perché hai quella faccia da funerale e stai distruggendo il libro di matematica…hei! Quello è mio, te l’avevo prestato sperando che tu non me l’avresti distrutto, assassina- disse scandalizzata riprendendosi il libro.
-Scusa, me n’ero dimenticata!- rise divertita.
-Per questa volta passa…ehm… allora, facciamo in questo modo- Karen sorrise un po’ preoccupata –se io ti racconto una cosa, che non ho avuto il coraggio di dirti ieri, tu mi dirai cosa diavolo è successo- finì ingoiando la sua stessa saliva, ma sempre col sorriso sulle labbra.
-Affare fatto! Sapevo che c’era qualcosa che non andava- Safaa si voltò verso l’amica facendo una risata, la quale sarebbe dovuta assomigliare ad una di quelle malefiche.
-Ehm…ok- Karen sospirò e si tolse la sciarpa nascondendosi quel coso con i capelli, cercando di farlo notare solo a Safaa.
-Che cazzo è quello?- urlò sconvolta l’amica.
-Abbassa la voce, cretina- la riprese Karen infilandosi di nuovo la sciarpa.
-Brutta pervertita che non sei altro. Che cazzo stavo facendo quando è successo?- chiese curiosa Safaa sussurrando e trattenendosi dall’urlare come un’assatanata.
-Se devo attirare la tua attenzione in questo modo, penso che mi farò fare più succhiotti- scherzò Karen divertita.
-Zitta e dimmi chi è stato!- non era una domanda, ma un semplicissimo ordine.
Cazzo, cazzo, cazzo.
Cazzo alla centesima.
Prese un profondo respiro.
-Tuo fratello- Karen poté vedere gli occhi di Safaa ingrandirsi di circa venti centimetri per poi assottigliarsi.
-Zayn?- domandò.
-Non so se hai altri fratello ma di cert…-
-Zitta- urlò Safaa –quando è successo?-
-L’altro ieri,quando stavo a casa tua, con la classe- spiegò abbassando lo sguardo.
-Oh porco cazzo! Dove? Ditemi che non l’avete fatto nella mia camera, perché io c’ho dormito, diamine, che schifo! Lo sperma di mio fratello sulle mie lenzuola!- disse disperata Safaa portandosi le mano in faccia e assumendo un espressione schifata.
-Non ho fatto sesso con tuo fratello! Non sono così squinternata- disse offesa Karen.
-Meno male- Safaa tirò un sospiro di sollievo –e allora dove?-
-Nel bagno, ero andata a lavare i pennelli e lui mi ha seguito- spiegò.
-E’ stato…gentile?- domandò Safaa dimenticando l’incazzatura iniziale.
-Si… non l’avrebbe fatto se io non avessi voluto, ma il problema è che non ho reagito. Non ho fatto niente per levarmelo da dosso- sbuffò –e mi è piaciuto, capisci?-
-Beh…se hai la cotta per lui credo sia normale che tu non abbia reagito-
-A me non piace tuo fratello- sbottò Karen.
-Raccontalo a qualcun altro, non mi dispiacerebbe vederti nei panni della fidanzata di mio fratello. Però stai attenta, Zayn è un tipo strano, un po’ pericoloso- spiegò Safaa e Karen si preoccupò.
-Pericoloso?-
-Intendo dire che è un po’ bamboccio e impulsivo, ecco…-
-Ragazzi il prof non c’è- urlò Minnow entrando in classe contenta.
-Menomale, non avevo studiato- sospirò felice Safaa battendo le mani.
-Hei, cocca, non scordarti che mi devi raccontare cose è successo a te-
-Giusto- rise –ieri mentre stavo a casa è arrivato Liam. Zayn non c’era, e quindi ero sola. Ha detto che gli dispiace per come si è comportato, che mi ama e che vuole ricominciare tutto da capo- finì con un sospiro.
-Oddio, ma è bellissimo! Naturalmente tu hai detto di si, vero?- domandò euforica Karen.
-No, gli ho detto che non lo amo-. Karen si rabbuiò.
-Stai scherzando? Tu ne sei innamorata pazza, come diavolo hai fatto a dirgli di no?! Ti ha detto che ti ama, cazzo- cercò di farle cambiare idea, ma niente da fare.
Safaa era ostinata, e non avrebbe ritirato quello che aveva detto. Era tanto ostinata quanto orgogliosa.
-Ha detto che mi riconquisterà, e sono pronta a vedere in che modo lo farà. Se mi convincerà gli rivelerò i miei sentimenti, ma se non lo farà, niente da fare…ci saranno altri ragazzi oltre a lui, no?!-
-Certo-
Si alzarono dal loro posto e si avvicinarono alla finestra.
-Karen- si sentì chiamare la mora. Alzò lo sguardo e si trovò davanti McCole.
-McCole- ricambiò il saluto –non dovresti stare nella tua classe adesso?-
-Dovrei, ma mi scoccio, e poi ti ho visto dalla porta…- spiegò velocemente appoggiandosi anche lui alla finestra.
Da ieri mattina quel ragazzo non faceva altro che correrle dietro. All’inizio era fastidioso, ma con il passare delle ore scoprì che era anche piacevole parlare con lui: non faceva più doppi sensi o alludeva al suo ‘amichetto’.
Anche se rimaneva il fatto che il suo comportamento era insolito, l’arrivo di Zayn in quella scuola aveva scombussolato tutto.
Compresa lei.
-Qualche volta dovremmo uscire- sbottò lui all’improvviso e lei lo guardò incredula a causa delle parole che aveva appena sentito.
-Da amici, naturalmente- si affrettò ad aggiungere Arthur.
-No, non è quello il punto…è solo che è strano sentirtelo dire…- ok, in quel momento era un po’ imbarazzata.
-Potremmo incominciare con un pranzo in mensa, dopo…se ti va- aggiunse lui sorridendo.
-Ok, va bene- che diavolo stava facendo?!
Aveva appena accettato di pranzare con Arthur McCole. Era davvero disperata.
Safaa intanto guardava la scena scioccata, molto scioccata.
Arthur allungò una mano verso il viso di Karen mandandole una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Stava per ringraziarlo quando una palla da basket sbatté bruscamente sulla finestra di fronte a loro, facendoli sussultare e allontanare dallo spavento.
Karen si girò infuriata verso la finestra e vide Zayn che faceva rimbalzare la stessa palla di prima ai suoi piedi e li fissava, o meglio dire, fissava Arthur.
-Che diavolo di problema ha tuo fratello?- Safaa alzò un sopracciglio sentendo la voce di Arthur leggermente infastidita. Zayn era suo fratello e Arthur McCole era solo un coglione che non le era mai piaciuto. Gironzolava un po’ troppo intorno alla sua migliore amica, prima provocandola e adesso facendo l’angioletto,cercando di attirare la sua attenzione.
-Karen, ti vuole Linda, perché non vai da lei?- domandò Safaa. Quest’ultima le lanciò un’occhiata sospettosa e si allontanò.
Beh…se doveva scegliere tra suo fratello e McCole, naturalmente sarebbe stata dalla parte del fratello.
-Odia i coglioni- gli rispose semplicemente.
-Non gli ho fatto niente, perché ce l’ha così tanto con me?- domandò il moro esasperato, non facendo caso alla frase precedente di Safaa.
Ma che bravo attore…
-Non fare il finto tonto, sai perfettamente quello che gli da fastidio e lo stai provocando- Arthur provò a ribattere ma Safaa lo zittì prima del tempo.
-Sta attento McCole. Non ti sto impedendo di fare niente. Diventa amico di Karen o quello che vuoi, ma tu sai cosa vuole Zayn e- indicò l’amica –sai che se ti avvicinerai a Karen più del dovuto, lui si incazzerà molto- finì contenta del suo discorsetto.
-E’ una minaccia, Malik?-
-No, è un avvertimento, non vorrei vederti su un lettino dell’ospedale in fin di vita-


Karen si subì il discorso di Safaa per le seguenti ore di sostituzione, ovvero: “stai attenta a McCole, è più pericoloso di quanto sembra” o cazzate simili. Ma insomma…era abbastanza grande e vaccinata da sapere chi frequentare o meno. Non aveva mai preso in considerazione McCole, se non altro per dire che era un coglione che ci provava con lei, ma era cambiato, e lo sperava vivamente.
Se invece, si fosse verificato il contrario avrebbe pagato pur di non sentire la solita frase “te l’avevo detto”.
Si sedette in un tavolo, insieme a Safaa. Alice quel giorno non c’era: mal di gola.
Dopo un po’ vennero raggiunte da Arthur che,come promesso,si sedette vicino a lei, e Safaa sembrò disturbata dalla sua presenza.
Stava diventando paranoica.
Incominciarono a parlare del più e del meno quando sentirono Safaa sospirare felice mentre fissava l’entrata della mensa. Karen si girò a sua volta e vide Harry, Liam e Zayn camminare verso di loro.
Fantastico.
Una volta avvicinati Zayn spostò il vassoio di McCole da quello di Karen e ci posizionò la sua coca cola, poi con i piedi sposto la sedia del ragazzo e ci mise la sua per poi sedersi soddisfatto.
-Buongiorno, babe-
-Che diavolo stai facendo?- sussurrò irritata Karen.
-Prova a toglierti quella sciarpa da dosso e fagli capire che ti deve stare lontano- sbottò lui a bassa voce per farsi sentire solo da lei.
-Geloso, Malik?-
Zayn non ebbe il tempo di rispondere che la voce di McCole lo sovrastò.
-Quale cazzo di problema hai?- si era alzato e voleva provare a fare il duro.
-Di che problema parli?- rispose tranquillo voltandosi verso il moro, prendendo un sorso di coca.
-McCole ti conviene stare al tuo posto- lo avvisò Harry allungando le gambe sotto al tavolo.
Sembravano dei mafiosi.
-Non lo farò finché il vostro amico non mi dice il suo problema-
-Non sono io quello che ha un problema-
-Ah si? E chi sarebbe?- sbottò adirato McCole fissando Zayn.
-Tu- spostò lo sguardo dalla lattina agli occhi di Arthur.
-E quale sarebbe questo problema? Sentiamo un po’…- lo provocò.
-Sono io- posò la coca sul tavolo –e sono un problema che non ti conviene avere, coglioncello-
-Il tuo problema invece è che sei convinto di trattare Karen come una puttanella- sputò con rabbia Arthur posando le mani sul tavolo.
Karen sentendosi chiamare in quel modo si raddrizzò sulla sedia aspettando una risposta da Zayn, e Safaa le si avvicinò.
-Prova a ripetere quello che hai detto- ringhiò Zayn stringendo la mani a pugno.
-Non sono io quello che se la scoperà per 200£-
Per Zayn quello fu troppo, si alzò di scatto dalla sedia e si avventò su di lui prendendolo per il colletto della maglia e strattonandolo.
Liam e Harry si alzarono anche loro e si avvicinarono a Zayn dicendogli di calmarsi e che stava dando solo spettacolo. Quest’ultimo,prima di lasciare il colletto, del ragazzetto lo avvertì.
-Prova a ripetere quello che hai appena detto davanti a lei e sei morto, è una promessa-
-McCole, Malik, in presidenza, adesso.- urlò la voce del preside.
Da dove cazzo era uscito fuori quello?!
Zayn lasciò il colletto di McCole e dopo un’ultima occhiata truce al ‘coglioncello’ e un’ultima a Karen, che aveva guardato la scena a bocca aperta, si avviò verso la presidenza.
Dopo di che Arthur si avviò nella presidenza imitando Zayn, Karen si avvicinò a Harry e Liam e li guardò seria.
-Che intendeva McCole con quella frase?-
-Niente…è un cretino, era solo incazzato con Zayn- cercò di tranquillizzarla Harry appoggiando una mano sulla sua spalla.
-Non aveva motivo per inventarsela- intervenne Safaa guardando Liam.
-Avanti…tuo fratello è un po’ sballato,ma non scenderebbe mai a certi livelli, non è così meschino- si affrettò a dire Liam.
-Si, avete ragione, scusatemi- Karen sorrise e poi uscì dalla mensa parlottando di quello che era appena accaduto con Safaa.
Mentre i due ragazzi si guardarono preoccupati, sospirando.
-C’è mancato poco-
-Quel McCole stava per rovinare tutto-
-Già…mi domando sempre come faccia Zayn ad avere un culo così sfacciato-
-Io mi preoccuperei di quello di McCole piuttosto. Se fossi in lui starei alla larga sia da Karen e soprattutto da Zayn- finì ridendo Harry, seguito a ruota da Liam.




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Heilààà, bella gente :D
(PRIMA DI PASSARE ALLE NOTE FINALI, VORREI CHIEDERVI
SE A VOI PIACEREBBE UNA COPPIA SLASH NELLA
STORIA…ALLE MIE AMICHE NO, E VORREI SAPERE ANCHE UN VOSTRO
PARERE PERCHE’ SONO LEGGERMENTE CONFUSA, FATEMI SAPERE UNA VOSTRA IDEA, O SU TWITTER, TRAMITE MEGGAGGI PERSONALI OPPURE NELLE RECENSION)
Come va? Piaciuto il capitolo? A me non tanto, anche se ho
Cercato di fare del mio meglio XD
Cercherò di scrivere più velocemente, perché ci sono alcune parti
Da scrivere che mi elettrizzano :P
prima di tutto vorrei ringraziare le 29 persone che hanno recensito
Il capitolo precedente *-*
E soprattutto un GRAZIE enorme a coloro che hanno aggiunto la storia nelle
Preferite \ seguite e ricordate.
MI REDETE GIORNO DOPO GIORNO SEMPRE PIU’ FELICE.
Parlando di questo capitolo abbiamo visto il carissimo Zayn
All’opera contro McCole, e vi dico solo che la questione fra i due è appena iniziata :P
Molte mie amiche dicono che il mio Zayn è molto simile ad un mafioso XD
E per alcuni versi hanno ragione XD
Ritornando al capitolo, McCole si fa sfuggire troppe cose, e a Karen potrebbero
Crescere dei dubbi u.u
Ci sentiamo al prossimo capitolo, dove Karen incomincerà a capire un paio di cose,
in un modo che amo :P
#menteperversaon.
XD

Alla prossima babe :*
MI LASCIATE UN COMMENTINO?

di pubblicità *w*
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Vostra, Pettyfer.
xx

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Capitolo 9
*** He? Worried? ***


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Capitolo 8

 
He? Worried?.



-Non voglio più vedere atteggiamenti del genere nella mia scuola- annunciò il preside più serio che mai.
-Soprattutto non intendo vedere voi due in questi atteggiamenti, ci siamo capiti?- domandò poi osservando attentamente i due ragazzi che aveva avanti a se.
-Si- sussurrò il più piccolo dei due.
-Incomincia ad uscire McCole, io devo scambiare altre due paroline con lui- puntò con un dito Zayn che intanto aveva allungato le gambe in avanti, assumendo una posizione più comoda.
Arthur si alzò in silenzio e lanciò un’occhiata a Zayn, per poi uscire in silenzio dalla stanza.
-Allora Malik, cosa è successo davvero?- Zayn fece roteare gli occhi scocciato.
-Le ha già raccontato tutto McCole- rispose sprezzante il moro.
-Non sono nato ieri, Malik, so quando i miei alunni raccontano bugie, scommetto che se non ci fosse stato lei in questa stanza, Arthur mi avrebbe raccontato tutto, nei minimi dettagli-
-E allora perché non ha fatto uscire me?-
-Perché voglio che sia lei a dirmi la verità- spiegò velocemente il vecchio. –e poi ragiona Zayn… non credo che sia stato ragionevole mettere le mani addosso a un ragazzo più piccolo di te- sbottò passando dal ‘lei’ al ‘tu’.
-Non mi importa se è più piccolo o più grande di me. È un coglione, si è comportato da tale e si meritava una bella lezione -
-Cosa intendi per ‘aver fatto il coglione’?-
-Si è fatto i cazzi miei, ok?- disse esasperato Zayn alzandosi dalla sedia. –cercherò di non ucciderlo, arrivederci- sbottò velocemente e uscì dalla stanza appoggiandosi alla porta.
Quel McCole era riuscito a farlo innervosire di nuovo, non erano bastate le parole che gli aveva rivolto a casa di Liam. Avrebbe mantenuto la calma, fino ad un certo punto. Ma se continuerà a giocare sporco, l’avrebbe fatto anche lui.
Mise le mani nelle tasche dei jeans neri e si incamminò per il corridoio ormai deserto a causa delle lezioni, e non aveva intenzione di andare nella sua così si sedette per terra accanto agli armadietti e prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto.
Se ne accese una e appoggiò la testa al muro. Quella stupida scommessa lo stava facendo diventare pazzo: Karen, McCole, i soldi e tutto il resto appresso. Aveva bisogno di una tregua, anche solo per un paio d’ore, sarebbero bastate.
Tirò fuori il cellulare e compose un numero ghignando.


Suonò la campanella e Karen si affrettò, insieme a Safaa, a cercare Arthur. Gli doveva parlare, e doveva avere delle risposte.
Non aveva creduto né alle parole di Liam né quelle di Harry, Zayn era capace di tutto e il succhiotto ne era la prova certa.


-Sta attendo a quello che fai, Arthur. Ti stai mettendo in guai seri- spiegò Liam con calma al ragazzo che aveva davanti a se.
-Non mi importa di quello che può fare Zayn, non deve comportarsi così con me, ne con Karen, e lei non merita un comportamento del genere da parte sua-
Liam alzò un sopracciglio, sorridendo beffardo.
-Non fare il cretino Arthur, tu non sei da meno, siete entrambi due grandi stronzi, e vi state divertendo, quindi…non raccontare niente a Karen- Arthur ci pensò su e non aveva tutti i torti Liam, anche lui si voleva scopare la Morrison, e nessuno gliel’avrebbe impedito, tantomeno Zayn, ma accettò lo stesso.
Sarebbe stato divertente.
-Ok-


-Arthur! Aspetta- urlò Karen sbracciandosi e avvicinandosi di corsa al motorino di McCole.
-Hei- la salutò.
- Volevo chiederti una cosa- si sistemò la borsa in spalla impacciata.
-Certo, dimmi- Arthur sorrise.
Credibile, quanto bugiardo.
-E’ vero quello che hai detto prima a Zayn?-
-No- rise –era solo un modo per farlo innervosire, so che odia quando si dicono cose non vere sul suo conto, e quello era un modo per farlo incazzare-
-Sicuro?- domandò Karen.
-Certo, stasera esci con me?-
Oh cazzo.
-Ehm…stasera devo stare con Safaa a casa sua, ma possiamo fare per il prossimo sabato-
-Ok, ci vediamo allora, ciao!- la salutò per poi schioccargli un bacio sulla guancia e partire col motorino.
Sospirò guardando Arthur allontanarsi e si voltò di nuovo cercando con lo sguardo Safaa, la vide e gli andò in contro.
-Allora?- domandò questa.
-Ha detto che ha mentito, dopotutto è da McCole, giusto?-
-Già- mormorò Safaa stringendo forte la borsa fissando un punto davanti a se.
-Non ci pensare, Liam è innamorato di te- la rassicurò Karen osservando Liam che rideva e scherzava con una ragazza.
-Credo che mi voglia far pentire di avergli detto di no- sospirò –ma adesso non è momento di pensarci, ora andiamo a casa tua, mangiamo e andiamo a fare shopping, così stasera staremo sul mio divano a guardare film di tutti i tipi fino alle due di notte-
-Già- risero e si incamminarono verso casa Morrison chiamando per telefono Alice.


-Credo che quando vedrò tuo fratello riderò a crepapelle- rise Alice distendendosi sul divano di casa Malik, più stanca che mai.
-Non è a te che si è attaccato come un polipo al collo, Alice- le ricordò Safaa accomodandosi sulla poltrona.
-Lo so, ma è stano lo stesso…Karen come hai fatto a parlargli dopo quello che ha fatto?- Karen diventò rosso fuoco.
-Ho cercato di non guardarlo negli occhi-spiegò velocemente.
-C’è attrazione, eh…- ridacchiò la bionda beccandosi un pugno sul braccio da parte della mora.
-Smettila!-
-Volete un’aranciata?- Safaa si alzò e si sistemò il jeans per poi dirigersi verso la cucina dopo che le due ragazze annuirono.
-Stasera ordiniamo pizza, che tu lo voglia o no Alice. Dieta o non dieta- la rimbeccò Karen puntandogli un cucchiaio contro.
-Io la voglio al prosciutto cotto- intervenne subito Safaa attirata dalla parola ‘pizza’.
-Io la diavola- sorrise maliziosa Alice, sapendo che quella dieta che si era imposta di fare non sarebbe servita a niente.
-E io peperoni e salsiccia- Karen sorrise –e chiama Safaa-
-Perché io?-
-Perché non fai figure di merda a telefono-
-Oh! Che palle- Safaa aprì il frigo e cacciò fuori il succo all’ananas.
Lo versò nei bicchieri e lo porse alle amiche che lo accettarono di buon grado.
Bevvero in silenzio e sentirono una porta aprirsi e una risata femminile per poi veder spuntare in cucina una ragazza.
Ma non una ragazza qualsiasi, non che fosse verde e che avesse delle antenne in testa, ma era nuda, con solo un asciugamano legato sopra al seno fino a sotto il sedere.
Ed era bagnata.
-Oh, ci siete anche voi, ciao!- salutò la troia aprendo il frigo come se fosse a casa sua.
-Ciao Hanna, è da un po’ che non ti vedevo qui- la salutò svogliata Safaa.
-Arriva sempre il momento in cui vedrai gironzolare me per casa- squittì questa.
-E chissà perché dimentichi sempre di indossare i vestiti…-
-Chiedilo a Zayn, è lui che me li toglie- Karen si fece andare il succo di traverso tossendo come non mai.
Scese dall’isolotto su cui era seduta e si mise una mano davanti alla bocca. Alice e Safaa incominciarono a dargli diversi colpi sulla schiena.
-Che ci vuole a prendere una birra, Hann…?- Zayn si interruppe non appena entrò in stanza.
Karen si girò verso di lui e incominciò a tossire ancora più forte notando che Zayn indossava solo un asciugamano in vita.
Ed era tutto bagnato, come quella Hanna.
Era logico, di certo la tizia in asciugamano non era venuta da loro solo per una doccia rilassante, ma per una buona e sana scopata.
Era la seconda volta che lo vedeva in quelle condizioni, e non gli dispiaceva. Osservò gli addominali perfetti di Zayn come se non avesse mai visto qualcuno a petto nudo.
-Siete già tornate- disse solo il moro avvicinandosi ad Hanna e prendendo la birra dalle sue mani.
-Ma che buon occhio che hai Zayn, davvero un ottima osservazione- lo prese in giro Safaa divertita.
Alice prese la mano di Karen e la strinse forte, quest’ultima si girò verso la bionda e la guardò con un espressione interrogativa, poi abbassò lo sguardo e vide che aveva strapazzato quel povero bicchiere di plastica.
Ok, forse era un po’ gelosa, ma c’era una cosa che le faceva più rabbia: perché Zayn si comportava così?!
Non c’era motivo, o forse era lei a non capirlo. Ma ciò non giustificava del perché Zayn le lasciava un succhiotto per poi buttarsi tra le braccia della prima ragazza che passava, e chissà quante prima di lei.
-Stasera non uscite?- domandò Hanna mentre appoggiava le mani sulle spalle di Zayn.
Karen prese una lunga boccata d’aria.
-No- rispose Alice lanciando un’occhiata disgustata alla bambola bagnata.
-Minnow mi ha detto che il…- Karen la bloccò.
-Come conosci Minnow?-
-E’ mia sorella- ah.
Ecco da chi aveva preso l’atteggiamento della troia, mistero risolto.
Zayn le stava fissando il collo ormai libero della sciarpa e ghignava. Si stava innervosendo. Ed era colpa sua bastardaggine.
L’odiava.
L’odiava perché era l’essere più egoista, vanitoso e antipatico che avesse mai conosciuto. L’odiava perché era gelosa marcia.


Safaa sbadigliò annoiata per l’ennesima volta e Alice prese a giocare con il suo Samsung, orami vecchio. Karen le guardò con una punta di delusione. Come potevano ragazze del terzo liceo essere così depresse nell’ora di educazione fisica?!
Non che lei fosse un genio in quella materia ma se la cavava, ma solo con i palleggi. Il loro professore gli si avvicinò con espressione severa in volto e si fermò dinanzi a loro.
-Prendete questa palla e andate a palleggiare fuori, non intendo vedere gente depressa nelle mie ore- gli lanciò la palla, che Safaa fece prima rotolare per mezzo campo della palestra e poi corrergli dietro e prenderla.
-Come si fa a giocare nel coltile? Si muore dal freddo- borbottò contrariata Alice stringendosi maggiormente nella felpa.
-Non lamentarti e andiamo- le tre si avviarono fuori insieme a Minnow e compagnia, anche se quest’ultime lo facevano solo per figura davanti ad un professore.
Karen una volta arrivata a metà giardino si fermò sul posto pronta a ritornare indietro. La vita l’odiava, questo era certo.
Che cazzo.
-La fortuna non è dalla mia parte oggi- borbottò rincorrendo Alice e Safaa che nel frattempo avevano continuato a camminare.
-Hai Karen, c’è Zayn- disse Alice sorridendole.
-Non me ne ero accorta…- sussurrò la mora retorica guardando il gruppo di ragazzi seduti sulla ringhiera delle scale di emergenza.
C’erano tutti, felici e spensierati. Harry parlava a telefono e rideva, Liam fissava Safaa e Zayn fumava una sigaretta e mandava messaggi col cellulare. Ma che bel quadretto.
Fissò il moro più del dovuto: indossava una felpa grigia e dei jeans a bassa vita. Era semplice, ma assolutamente perfetto. La cresta era inclinata leggermente a destra e c’era un leggero strato di barba a coprirgli il mento. Più giorni passavano, e più qualcosa in lui cambiava. Peccato che succedesse solo in estetica.
Distolse lo sguardo non appena vide che Harry stava chiamando il moro per poi indicare lei, arrossì involontariamente e si avvicinò a Safaa e a Alice che intanto avevano già incominciato a giocare. Si posizionò alla loro destra, in modo da dare le spalle a Zayn, e incominciò a palleggiare con loro, parlando del più e del meno.
Sentì le altre compagne di classe parlare della sorella di Minnow: Hanna. La troia del sabato sera.
-Hanna è andata a casa sua alle sette e si è ritirata la mattina dopo, era così elettrizzata al suo ritorno- raccontò Minnow civettuola alle amiche, le quali cacciarono un urlo di eccitazione più che squallido.
Fece una smorfia contrariata.
-Ti ha spiegato qualcosa?- domandò Linda, amica della sorella della troia. Ma che belle compagnie.
-Tutto, nei minimi dettagli- ghignò soddisfatta.
-E…?-
Karen smise di giocare e voltò il capo verso Minnow.
-Karen!- urlò Safaa e lei si girò velocemente vedendo la palla arrivare addosso a lei, fece alcuni passi indietro e inciampò sui propri piedi, cadendo per terra.
Sentì una fitta alla caviglia e gemette dal dolore, portandosi le mani alla caviglia sinistra. Strinse i denti e mugolò qualcosa, Safaa e Alice corsero vicino a lei e la guardarono preoccupate.
-Oddio! L’ho quasi uccisa- mormorò Alice –stai bene?-
-Ti sembra che stia bene?- le urlò retorica Safaa in preda ad una crisi isterica. Karen non ascoltò altro delle loro parole, troppo occupata a mantenersi la caviglia dolorante. Alzò lo sguardo e vide Zayn e gli altri correre nella sua direzione e una volta arrivato il moro si accovacciò al suo fianco assumendo un’espressione preoccupata.
Lui? Preoccupato?
Mpf…
-Ti fa male?- le domandò con tono ansioso portando una mano alla sua caviglia e alzandole un po’ i pantaloni e prendendo la sua mano.
Karen lo guardò interrogativa, dimenticandosi del dolore e si perse in quegl’occhi che non perdevano di vista al sua caviglia.
Il moro si inumidì le labbra.
-Si…- sussurrò debolmente.
-Ti senti le ossa rotte?- domandò Harry, spuntando alle sue spalle.
-Non sparare cazzate, Hazza- lo rimbeccò Liam.
-Vieni ti porto in infermeria- si rivolse Zayn alla mora –vuoi che ti prenda in braccio?-
-Oh, no, no. Tutto ma non in braccio- aggiunse velocemente. Ci mancava solo che si aggrappava a lui stile cozza, l’imbarazzo l’avrebbe divorata.
-Allora appoggiati a me- Zayn le circondò le spalle e la issò su.
Ok, si prospettava un viaggio ‘palesta-infermeria’ molto imbarazzante.



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Eccomi :) scusatemi per l’orribile ritardo X’D
Scusatemi per gli errori ma non ho avuto tempo di correggere :(
ma la scuola mi sta straziando .___.
Il capitolo è un po’ corto lo so…ma il prossimo sarà molto ‘saziante’ (?)
Allora? Piaciuto il capitolo? A me no! (a me non convincono quasi mai)
Si prospettava un po’ più lungo, ma ho deciso di fare la parte dell’infermeria
Nel prossimo capitolo :3 *e diventai malvagia…*
Allora ritornando a questo capitolo: La nostra Karen è gelosa *w*
Finalmente!! E la capisco: Zayn è un vero stronzo!
In questo capitolo sono stati un po’ tutti gelosi :’D
Safaa con Liam e Karen con Zayn *w* mi piace..!
Chi di voi ha capito cosa nasconde quel mascalzone di McCole?!
Alcune di voi già lo sanno, e sanno che mi riferisco a loro e NON DITE NIENTE.
Però ammetto che McCole avrà un ruoto ‘’importante’’ nella storia.
Beh…mi sembra di aver detto tutto, e come alcune di voi hanno detto nelle recensioni
Precedenti cercherò di fare un Harry più Hazza! X’D
Anche se il suo momento arriverà, don’t worry.
Adesso vado e vi ringrazio per le 36 recensioni, mi riempite di gioia *-*
MI LASCIATE UN COMMENTINO?

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Capitolo 10
*** I'll end up in between your legs Morrison, you bet ***


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Capitolo 9

 
I'll end up in between your legs Morrison, you bet.



Zayn la circondava con un braccio i fianchi e la teneva salda a se, in modo da non farla cadere. Non avevano parlato per tutto il tragitto. Niente di niente.
Arrivarono nell’infermeria e Zayn l’aiutò a salire su un lettino qualunque della stanza e si fermò a fissarla.
-Era meglio se ti prendevo in braccio- affermò ad un certo punto facendo sgranare gli occhi a Karen che in quel momento era intenta a massaggiarsi la caviglia dolorante.
-E io ti dico di no. Sto bene- si apprestò a rispondergli per non fare la figura della rincoglionita, anche se già l’aveva fatta cadendo come una pera cotta sull’asfalto.
-A che cavolo stavi pensando?- domandò il moro d’un tratto.
A te che ti scopavi Hanna.
-Niente, mi sono solo distratta- sussurrò per poi gemere a causa di una fitta alla caviglia.
Zayn si allontanò dal lettino su cui era appoggiato e incominciò ad aprire le varie porte dell’infermeria borbottando fra se imprecazioni.
-Dove cazzo è quella vecchiaccia?!-
-Lascia stare, Zayn. Posso aspettare- cercò di calmarlo Karen.
-Io no!- si avvicinò ad un piccolo frigorifero e cacciò fuori una busta di ghiaccio che avvolse in un asciugamano e si avvicinò lentamente alla ragazza.
Le alzò il pantalone con la mano e le abbassò di poco la scarpa in modo da posizionare la busta di ghiaccio sulla caviglia per attutire il dolore.
-Ahia…-sussurrò Karen stringendo forte la spalla del moro.
-Vedrai che ti passerà…-
La situazione risultava un po’ imbarazzante e strana. Zayn non aveva lanciato nessuna frecciatina sulla sua caduta e si stava prendendo cura di lei, quando avrebbe potuto lasciarla sul lettino e ritornare a fumarsi una bella sigaretta. Eppure non l’aveva fatto. Questo non toglieva il fatto che era ancora arrabbiata con lui.
-Puoi anche andartene, se vuoi- sussurrò poi.
-Non mi va- le rispose quasi subito e Karen cercò di trovare un argomento di cui parlare.
-Com’è andata dal preside?-
-Bene- ok, lei voleva fare un po’ di conversazione, ma se Zayn si comportava come se stesse parlando con un eremita, la cosa le risultava leggermente difficile.
-E che ha detto?-
-Niente-
Adesso era arrabbiata.
-Senti, Malik, nessuno ti sta costringendo a startene qui con me, puoi anche andartene e far venire Safaa o chiunque altro- sbottò innervosita.
-Solo perchè io ti abbia portato in infermeria, non vuol dire che mi debba subire le tue stupide chiacchiere- le sbraitò addosso lui.
Karen non si aspettava una risposta del genere, e trattenne la voglia di piangere stringendo forte le mani a pugno. Molti le dicevano che era permalosa quando qualcuno le urlava contro, anche se per una cazzata e non avevano torto. E questi sbalzi d’umore di Zayn non l’aiutavano.
-Beh…allora scusami se volevo parlare un po’- gli disse abbassando lo sguardo.
Zayn stava per rispondere, ma ad interromperlo fu il rumore della porta che si apriva. Entrò l’infermiera che li guardò sorpresa e sorrise cordiale, rivolse uno sguardo a Zayn e lui uscì dalla stanza.
Karen fissò la porta chiusa per alcuni secondi e sospirò, prendendo una lunga boccata d’aria. Zayn Malik l’avrebbe fatta impazzire. Di questo ne era certa.


Si chiuse la porta alle spalle e sospirò frustato incomincando a camminare per il corridoio colmo di studenti che correvano a destra e a manca. Stava per svoltare nella sua classe quando qualcuno lo tirò per la manica della maglia e lui si girò guardando storto Harry, e quest’ultimo gli sorrise malizioso.
-Hazza- lo salutò.
-Zayn-
-Liam- spuntò il terzo ragazzo sorridendo divertito.
-Che avete fatto in infermeria?- domandò subito Harry.
-Che vuoi che si faccia in un’infermeria, Harry?-
-Si scopa, alla vecchia scuola non so quante me ne sono fatto sul lettino, non era del tutto comodo ma era pur sempre un piano su cui scopare-. Liam e Zayn scoppiarono a ridere vedendo gli occhi del riccio illuminarsi al ricordo.
-No, non c’ho scopato, ma succederà presto-
-Forse dovresti smetterla con questa scommessa- si intromise Liam serio.
-E perdermi 200£?! Nah…-
-Potresti scopartene un’altra, ma non mi sembra il caso di farti Karen- Liam vide i due ragazzi guardarlo interrogativo e cercò di spiegarsi meglio –insomma, Karen è la migliore amica di tua sorella, e quando tu te la scoperai, avrai i tuoi soldi e arrivederci e grazie. Karen è una ragazza intelligente e si chiederà perché tu non la penserai più, lo dirà a Safaa, verrà a sapere in qualche modo della scommessa, e Safaa si incazzerà con te che di conseguenza si incazzerà anche con me- finì sospirando.
-E tu che centri con mia sorella?- Zayn assottigliò gli occhi minaccioso.
Cazzo.
-Io?ehm… niente. Ci tengo alla mia amicizia con Safaa-
-Ma se ci parli a stento- si intromise Harry guardandolo confuso.
Maledetto Hazza.
-Non è vero! Abbiamo parlato molte volte- inventò una scusa.
-Ti piace mia sorella!- quella di Zayn non fu una domanda e nemmeno un’affermazione, ma una vera e propria minaccia.
-No! Non mi permetterei mai- Liam incominciò a sudare freddo.
-Lo spero per te, Liam- Zayn gli rivolse una veloce occhiata e poi sorrise. –Avanti scherzavo.-
-Come?- domandò Harry.
-Insomma se gli piace non sarò io a impedirgli di provarci, e naturalmente tutto ha un suo limite- incrociò le braccia al petto mentre Harry e Liam lo guardavano stupefatti.
-Hey! Quando io ci volevo provare, mi hai quasi ucciso- disse offeso il riccio.
-E lo avrei pure fatto. Ma ti ricordo che Liam non è un puttaniere come te-
-Guarda chi parla…- sussurrò poi.
-Fai sul serio, Zayn?- si intromise Liam stupefatto.
-Certo!- ghignò ed entrò in classe.



Erano passati due giorni dall’ultima volta che Karen vide Zayn, e non aveva per niente voglia di vederlo. Si era tanto preoccupato per la sua stupida caviglia e poi se n’era andato via non appena quella stupida infermiera era entrata nella stanza. Si sistemò meglio sulla panchina del parco e girò la pagina del libro che stava leggendo.
Mancava da due giorni a scuola, le era stato consigliato di starsene a casa per un po’. Idea che aveva accolto con tanta felicità: due giorni di riposo non le avrebbero fatto per niente male. Le squillò il cellulare e lo prese rispondendo a sua madre.
-Mamma-
-Karen, incomincia a venire a casa, si sta facendo tardi-
-Ok, arrivo- attaccò e si alzò dalla panchina.
Incominciò a camminare e una volta uscita dal parco sentì un voce maschile chiamarla.
-Harry, ciao- lo salutò ritrovandoselo pochi secondi dopo davanti a se.
-Come va la caviglia?- le domandò sorridendo.
-Molto meglio, grazie. Come mai qui?-
-Ho comprato il latte e il pane a mia madre- le rispose indicando con il viso la busta che aveva in mano e assumendo un espressione scocciata.
-Wow! Sei il primo ragazzo che vedo fare la spesa alla propria madre- rise divertita.
-Mi ha costretto! Dopo che mi hanno espulso mi ha messo in punizione, e le ho dovuto fare tutto quello che mi ordinava- spiegò con calma e Karen non poté fare a meno di immaginarsi Harry con una retina tra i capelli e il grembiulino addosso pronto a lavare la casa.
Rise a quel pensiero.
-Non ridere, è già troppo imbarazzante parlarne- sorrise –e tu invece che ci fai qui?-
-Una passeggiata, stavo andando a casa-
-Beh allora ti accompagno, tanto devo passare per di lì-
-Ok-
Camminarono fino a casa di Karen parlando del più e del meno, ridendo a qualche battuta stupida del riccio. Non si sarebbe mai aspettata di trovarlo così simpatico, l’aveva sempre osservato da lontano, senza fare domande a nessuno sul suo contro aspettandosi un ragazzo troppo sicuro di se e stronzo, quasi quanto Zayn, anche se incominciò a pensare che dopo il loro ultimo incontro non esisteva un essere più arrogante di Zayn Malik.
-Beh, ci vediamo a scuola- lo salutò Karen una volta arrivata davanti alla porta di casa Morrison.
-Certo, a domani- Harry le diede un leggero bacio sulla guancia e poi si girò e proseguì per conto suo.
Karen si girò e aprì la porta con le chiavi ed entrò urlando un ‘sono arrivata’. Si tolse il giubbotto e si avvio verso le scale pronta a salire in camera sua.
Passò davanti alla porta della cucina sorpassandola sgranò immediatamente gli occhi facendo lentamente quattro passi indietro, sperando di essersi sbagliata a vedere quello che aveva visto (?) e trovandosi davanti una scena assolutamente sbagliata e surreale: Zayn Malik stava comodamente seduto nella sua cucina in compagnia di sua madre mentre bevevano il the.
Perché cazzo Zayn Malik stava in casa sua, con sua madre e soprattutto con suo padre in giro?!
-Karen, guarda un po’ chi ti è venuto a trovare?- sua madre la sorrise maliziosa mandando varie occhiate a Zayn, e quest’ultimo non appena incontrò lo sguardo della ragazza mostrò un fila di denti bianchi e perfetti dandogli forma con un sorriso per niente tranquillizzante, ma sempre perfetto.
Boccheggiò un po’ come una cretina non riuscendo a dire niente.
-Ciao mamma.- bene, grande figura di merda.
-Ciao Karen- il moro la salutò divertito.
-Amore della mamma, non mi avevi mai detto di avere un amico così carino-
Amore della mamma.
AMORE DELLA MAMMA?!
Come cazzo gli era venuto in mente di chiamarla in quel modo obbrobrioso e soprattutto perché proprio davanti a lui?
Arrossì involontariamente e lanciò un’occhiata al moro che in quel momento si stava trattenendo dallo scoppiarle a ridere in faccia.
-Non era tanto importante …- lasciò la frase in sospeso e si avvicinò di un passo alla tavola.
-Invece lo è Karen- rise –la cena è quasi pronta e tuo padre arriverà a momenti, e tu Zayn, ti va di rimanere a cena con noi?- domandò cordiale e speranzosa in un si.
No! Assolutamente no.
Vide gli occhi di Zayn puntati su di lei e scosse la testa a destra e a sinistra per fargli capire che doveva dire di no, ma il moro ghignò e guardò sua madre.
-Certo, se non è un problema o un disturbo, naturalmente…-
Bastardo di merda, l’aveva fatto apposta.
-Nessun problema Zayn, da oggi in poi casa nostra sarà sempre aperta per te-
Eh?!
-Andate in salotto, nel frattempo io apparecchio la tavola, su su- sua madre la guardava sorridendo.
Perché sua madre sorrideva sempre?!
Uscì dalla cucina seguita da Zayn e si incamminarono verso il salotto, anche se quella stanza, in quel momento, gli sembrava un vero e proprio patibolo. Vide il moro sedersi sul divano come se fosse a casa sua e accese la TV.
-Mi spieghi cosa cavolo ci fai qui?- domandò a bassa voce per non farsi sentire da sua madre.
-Volevo vedere se stavi bene- rispose il moro facendo zapping col telecomando.
-Prego?!- disse sgranando gli occhi incredula.
-Per la caviglia, e poi volevo fare due chiacchiere-
L’aveva detto già che Zayn Malik l’avrebbe fatta impazzire?
-Cos’è adesso ti interessano le mie stupide chiacchiere? – gli domandò ripetendo le sue parole.
-Non dirmi, ti sei offesa?- Zayn si alzò dal divano e le si avvicinò lentamente.
Cazzo, non a casa sua.
-No, ero solo nervosa per la caduta- cercò di giustificarsi, anche se avrebbe capito anche una vacca che quella era una cazzata.
-Tua mamma è davvero carina- cambiò discordo il ragazzo.
-Non saresti dovuto venire- lo riprese ignorando la provocazione del moro.
-Mi andava…- le sussurrò vicinissimo al suo viso. Le loro labbra erano a pochi centimetri di distanza e Zayn allungò le braccia, circondandole la vita e attirandola a se.
-Buonasera- una voce risuonò tra le pareti della stanza e Karen si allontanò con un balzo da Zayn fissando suo padre.
-Papà, ciao- lo salutò e lui volse uno sguardo a Zayn, uno sguardo per niente amichevole.
-Buonasera, signor Morrison- salutò cordiale il moro al suo fianco.
-E tu saresti?- Karen fece saettare il suo sguardo tra i due.
-Zayn Malik- il ragazzo si mise le mani in tasca non alludendo ad una stretta di mano o niente di simile.
-E che ci fai qui con mia figlia?- domandò irritato.
-La stavo per…- Karen lo fermò subito.
-Prendere, stavo cadendo- sorrise al padre pestando i piedi al moro.
-Venite in cucina, è tutto pronto e chiacchiereremo a tavola- sua madre spuntò tutta pimpante nel salotto rompendo quella atmosfera imbarazzante.
Zayn le si sedette accanto e non appena lo fece, suo padre gli scoccò un’occhiata omicida. Non aveva mai approvato le sue relazioni, anche se non le aveva avute molte e nemmeno pubbliche. Suo padre riusciva sempre a sentire qualcosa dai discorsi che si scambiavano lei e sua madre e poi diventava peggio di un militare.
’Nessuno deve toccare la mia bambina’’.
Era un padre convinto che la proprio figlia sarebbe arrivata a nozze ancora vergine. Anche se lei era davvero vergine, questo non doveva obbligarla a esserlo fino alle nozze.
Sua madre mise in tavola i cetrioli e un’insalata.
Odiava i cetrioli.
-Zayn da quanto tempo stai alla scuola di Karen? Prima mi stavi raccontando che hai frequentato la secondaria- Kate, la madre di Karen, sorrise al moro.
-Da una o due settimane-
-Perché hai cambiato scuola?- suo padre si intromise nella conversazione e Karen sapeva che di lì o a poco sarebbe iniziato un vero e proprio interrogatorio.
-Papà non penso sia il caso…- cercò di zittirlo.
-Non ho cambiato scuola di mia volontà, sono stato espulso- Zayn spiegò con estrema calma e sorrise vedendo la faccia dei signori Morrison, in quel momento scioccati.
-Oh…- disse solo sua madre, e Karen si mise una mano sul viso.
-Perché?- suo padre continuava nella sua impresa, voleva metterlo in una brutta posizione, ma non sapeva che Zayn avrebbe risposto a tutte le sue domande, anche a quelle più imbarazzanti.
-Ti prego, George, non essere invadente- lo riprese Kate.
-Nessun problema, signora- Zayn appoggiò i gomiti sul tavolo e fissò attentamente George –ho chiesto ad un professore di alzarmi la media, io e alcuni miei amici, e lui l’ha presa come una minaccia-.
-Mamma, mi passi una forchetta?- urlò quasi Karen, interrompendo quegli sguardi di fuoco che si stavano rivolgendo Zayn e suo padre.
-Hai avuto qualche fidanzata?-
-Papà fatti gli affaracci tuoi, cavolo-
-Ha ragione Karen, George, smettila!- concordò sua madre.
Incominciarono a parlare di cose sciocche, o per lo meno gli inutili argomenti di cui parlando i genitori, e Zayn e sua madre parlavano e scherzavano come se si conoscessero da una vita.
Quello si che era un bel quadretto.
-Allora, Karen, come stanno andando le cose a scuola?- le domandò suo padre continuando a mangiare cetrioli.
-Ben…- si bloccò di scatto e sgranò gli occhi, posando lo sguardo sulla sua coscia, dove in quel momento era comodamente appoggiata la mano di Zayn.
-…ne- continuò respirando profondamente.
-Hai recuperato quel brutto voto in matematica?- domandò ancora.
Karen non poté fare altro che annuire con il capo. La mano di Zayn si era intrufolata sotto la maglia ed era risalita lungo un fianco fino ad arrivare sulla pancia e compiere con le dita movimenti circolari.
-Lo spero per te, tanto tra poco si terranno i colloqui- sorrise vittorioso suo padre, che in quel momento mandò un’occhiata a Zayn vedendolo ridacchiare.
Sorrise mentre cercava di scacciare via la mano di Zayn, e non riuscì a pensare al fatto che non aveva recuperato il brutto voto in matematica, e che il quattro era ancora là, ma l’unica cosa che riusciva a pensare era la mano del moro.
Le dita stavano armeggiando con il bordo dei suoi jeans e non appena sentì un dito intrufolarsi nel pantaloni scattò in piedi, allontanando, finalmente, la mano di Zayn.
Il moro scoppiò a ridere vedendo la faccia scandalizzata di Karen.
-E’ meglio se salgo sopra- disse frettolosa.
-Vengo con te- Karen lanciò un’occhiata a Zayn e annuì, lasciando i suoi genitori in cucina e salì le scale.
-Sei per caso impazzito brutto coglione pervertito?- gli urlò infuriata una volta chiusi si camera.
-Avanti Morrison, era per divertirsi- disse lui ridendo al ricordo.
-Erano presenti i miei genitori- ribatté poi lei dandogli un pugno sul braccio.
-E allora? I miei mi hanno visto scopare- il moro sorrise trionfante vedendo la faccia scioccata di Karen.
-Non me ne frega quello che hai fatto tu, i miei genitori non sono come i tuoi, e se mio padre ti scopriva ti avrebbe ucciso e poi avrebbe decapitato a me, e addio università-
-Vuoi davvero andare all’università?- domandò sorpreso il moro.
-Certo! Non mi chiuderò in un negozio a vendere magliette- disse lei sedendosi sul letto.
-Bah…non ti immaginavo ‘tipo da università’-
-Non amo studiare, ma questo non vuol dire che non voglia frequentare un’università e trovarmi un bel lavoro- disse rigida.
La presenza di Zayn in camera sua non la riempiva di entusiasmo, soprattutto vederlo camminare per tutti la stanza e toccare ogni cosa che si trovava davanti.
-La smetti di toccare tutto?- borbottò frustata lei togliendogli di mano il suo peluche più grande di un divano.
-Sai qualcosa di Liam e Safaa?- domandò d’un tratto il moro facendola quasi inciampare sul tappeto.
-Come?-
-So che mia sorella piace a Liam- gli spiegò lui riprendendo il peluche e strozzandolo con una sciarpa.
Povero peluche.
-Oh…non so niente- non avrebbe mai raccontato i fatti di Safaa a lui.
-Ok…-
Zayn si allontanò dal peluche e si avvicinò a Karen, che era comodamente appoggiata alla scrivania.
-Come va con McCole?- le chiese beffardo.
-Ci esco insieme sabato- sorrise.
Se lui voleva fare lo stronzo, l’avrebbe fatta anche lei.
-Esci con quel cazzone?- urlò quasi Zayn.
-Si, lui è carino e gentile- spiegò più che altro per fare riferimento a lui.
-Certo, gentile come un maniaco- borbottò fra se e puntò gli occhi sul collo di Karen.
-Penso che il succhiotto non ti abbia fatto capire niente- le sussurrò sulle labbra.
-Non c’è niente da capire-
Il moro ghignò e posò le proprie labbra su quelle della ragazza, e non fu uno di quegli stupidi e ridicoli baci principeschi, fu un bacio fin da subito profondo e senza freni.
Il moro le circondò le braccia intorno ai fianchi e l’attirò a se. Karen ricambiava il bacio con trasporto e non si era tirata indietro.
Zayn si allontanò di poco dal viso della ragazza e ghignò divertito.
-Finirò in mezzo alle tue gambe Morrison, puoi scommetterci- sorrise beffardo e uscì dalla stanza.


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Heilà, bella gente :)
Potrete mai scusarmi per questo vergognoso ritardo?
Spero di si T_T
La scuola mi ha straziato, e quindi vi chiedo umilmente scusa.
Mi scuso anche per gli errori che troverete via leggendo, ma non ho avuto tempo
Di farlo leggere alla mia beta :P
Passando al vivo del capitolo?
Che ve ne pare? Doveva essere un po’ diverso, ma mi è uscito così…
A me non piace per niente, credo che avrei potuto fare di meglio,
e l’ho fatto abbastanza lungo in modo da ricompensare il mio ritardo X’D
abbiamo visto Zayn un po’ meno stronzo del solito all’inizio del capitolo,
soprattutto con Liam, ma poi…la sua stronzaggine verrà sempre a galla *w*
Ringrazio tutte e 43 le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo, siete davvero
Fantastiche *w* senza voi non sapere come andare avanti.
McCole in questo capitolo non c’è… mi serviva spazio per i due lover.
Come promesso ho introdotto anche Harry, spero di averlo fatto abbastanza simpatico
Non so…
E VORREI RINGRAZIARE TUTTE VOI, PERCHE’ AVETE FATTO ENTRARE
LA MIASTORIATRA LE PIU’ POPOLARI, SONO DAVVERO EMOZIONATA.
#sclerooff.
Se vi va lasciate un commentino *w*
Io nel frattempo risponderò a tutte le bellissime ragazze che hanno recensito.
Un bacio e alla prossima babes,
di pubblicità *w*
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Capitolo 11
*** Fuck Zayn Malik ***


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Capitolo 10

 
Fuck Zayn Malik.





Aprì l’armadietto trovandosi davanti una foto sua e di Liam. Sorrise malinconica e sospirò. Aveva fatto la cosa giusta a dire di no a Liam? Forse non ci sarebbe mai stato un futuro per loro, Liam non si era ancora fatto avanti e Safaa incominciava a pensare che mai l’avrebbe fatto.
-Buongiorno- sbadigliò qualcuno alla sua destra.
Si girò e chiuse immediatamente l’armadietto: era Liam.
Come non detto.
-‘Giorno-
-Come va?- le chiese il ragazzo appoggiandosi con una spalla al muro.
-Bene, tu?- domandò leggermente imbarazzata. Era dal giorno in cui Liam gli aveva chiesto una seconda opportunità che non parlavano.
-Idem…- Safaa annuì non sapendo cosa dire.
-Sei ancora convinta della tua risposta?- domandò lui alludendo al loro ultimo incontro.
No.
-Si- mentì.
-Sei tosta-
-Più di quando credi- concordò Safaa sorridendogli divertita.
-Allora facciamo un accordo!-
-Cioè?-
-Se Sabato esci con me e ti diverti, continueremo a frequentarci, se non ti diverti, proverò in qualche altro modo- sorrise.
-Non dovrebbe essere tipo “se non ti diverti non ci vedremo mai più”?- la ragazza aggrottò le sopracciglia prendendolo in giro.
-Si…ma io sono un’eccezione. Allora? Che dici? Affare fatto?- Liam la guardò fisso negli occhi e allungò un mano.
-…Affare fatto- ricambiò la stretta Safaa.
Sapeva come sarebbe andata a finire quell’accordo, come sapeva che si sarebbero continuati a vedere.
-Bene, allora ti passo a prendere alle otto sabato sera-
-E a mio fratello che dico? Non posso mica dirgli “Hei fratellone, esco con Liam il tuo migliore amico”- disse scettica lei.
-Non ti preoccupare di questo, ci ho già pensato io, ci vediamo bella- le scoccò un bacio sulla guancia e la lasciò sola.
Safaa sorrise come una cretina, portandosi una mano sulla guancia, dove prima di erano posare le labbra di Liam e poi ritornò seria.
Che intendeva dire Liam con “ci ho già pensato io” ?
Oh cazzo.



Karen e Alice erano sedute sulla panchina della scuola, o meglio dire sdraiate.
-Con Niall? È da un po’ di tempo che non lo vedo- disse Karen maliziosa.
-Stavo per parlarne io, comunque…ieri sera siamo usciti insieme- sussurrò la bionda leggermente in imbarazzo.
-Cosa? E tu me lo dici solo adesso?- si finse offesa la bruna mettendosi seduta.
-Scusa, tra ieri e oggi non c’ho capito niente-
-Sei perdonata…-.
Alice prese il cellulare dalla borsa ci maneggiò per un po’, per poi porlo a Karen sorridendo a trentadue denti.
-“Ho passato una serata stupenda, spero che sabato prossimo tu voglia ripeterla. Nialler”- lesse ad alta voce Karen.
-Non è dolcissimo?- domandò la bionda con gli occhi a cuoricino.
-Certo che lo è- sorrise Karen.
-E’ perfetto per te- aggiunse poi.
-Anche Zayn lo è per te- la bionda sorrise.
-Zayn Malik non è perfetto per me- disse piccata Karen -è solo un ragazzo che si crede il padrone del mondo solo per il suo bel faccino- .
-Certo, è un po’ prepotente, ma penso che in fondo…-
-Che in fondo niente. Zayn non cambierà mai, rimarrà sempre un cretino, e io non ho voglia di corrergli dietro-
-Però ti piace-
-E’ solo una cotta momentanea- aggiunse in fretta Karen –e poi adesso c’è Arthur-.
-McCole?- domandò scioccata Alice.
-Si, l’avevo giudicato male-
-Oddio, no! Non ti devi assolutamente fidare di quel porco. Zayn potrà essere stronzo e meschino quanto vuole, ma nessuno lo sarà come quel verme di McCole- .
Karen la guardò meravigliata. Sentir uscire dalla bocca di Alice parolacce non era per niente usuale.
-Sarà, ma con me è diverso- disse un po’ titubante Karen.
-Fa quello che vuoi, non ci sarò io ad impedirtelo, ma stai attenta Karen-
-Sembri mia mamma.- borbottò la mora esasperata.
-Che centra tua mamma?- domandò Safaa spuntandogli alle spalle.
-Niente, Ali ha deciso di fare la moralista- spiegò Karen picchiettando una mano sulla spalla della bionda che in quel momento la guardava storto.
-E indovinate a me che è successo?- urlò poi Safaa incominciando a ballare con passi agli occhi delle amiche sconosciuti.
-Hai visto un piccione fare la lap-dance?- provò Alice scherzando.
-Liam mi ha chiesto di uscire- Safaa la guardò seria.
-Uh- urlò Karen –si è deciso a farsi avanti!-.
-Già- sussurrò Safaa sognante.
Quello era uno di quei pochi momenti in cui Safaa Malik si comportava come se stesse in un mondo popolato da fate e unicorni. L’amica cominciò a raccontare tutti quello che era successo fin dall’inizio e lei l’ascoltò con il sorriso sulla labbra. Era felice, Safaa aveva sofferto tantissimo per Liam e adesso stava avendo una piccola rivincita contro l’amore, che fin a quel momento l’aveva condannata alla sfortuna.
-Karen, ieri è successo qualcosa con Zayn?- domandò d’un tratto Safaa.
Cazzo. Non gli aveva raccontato niente.
-Perché?-
-Appena tornato a casa ha chiamato Harry, Louis, Niall e Liam dicendo che dovevano festeggiare, poi è uscito di casa ed è rientrato con due pacchi di birra e una bottiglia di champagne- raccontò –ho chiesto spiegazioni e lui ha detto “la vittoria si sta avvicinando” e poi ha aggiunto qualcosa su di te-.
Vittoria? Di quale vittoria parlava?
-Non ne ho idea…-
E se McCole avesse ragione?
-Arthur sta venendo verso di te- aggiunse Alice interrompendo il silenzio che si era creato.
Karen si alzò dalla panchina e si avvicinò al ragazzo.
-Hei- lo salutò per poi ricevere un bacio sulla guancia.
Un bacio fin troppo vicino alle labbra.
-Ciao- le sorrise –mi dispiace per questo che sto per dirti, ma dobbiamo rimandare di un altro sabato il nostro appuntamento- aggiunse dispiaciuto.
Oh.
-Non ti preoccupare- lo rassicurò immaginandosi seduta sul divano a leggere un libro e mangiare pizza e patatine fino allo sfinimento.
Beh, non male.
Lanciò un’occhiata alle sue amiche e si voltò verso Arthur.
-Io devo andare, mi stanno aspettando- lo salutò con la mano e si voltò.
Si avvicinò a Safaa e ad Alice notando che non erano sole, con loro c’erano anche Harry e Liam.
-Mi sono persa qualcosa?- domandò.
-Niente di che…come va la caviglia?- le domandò Harry sorridendo, formando agli angoli della bocca due deliziose fossette.
Che carino.
-Bene, e con la tua spesa? Hai dimenticato di comprare qualcosa?- domandò alludendo al loro ultimo incontro e vide la faccia di Harry diventare d’un tratto seria e rise divertita.
-Ho dimenticato le carote, cazzo! Mi ha urlato contro per un’ora, solo perché non poteva metterle nell’insalata di mio padre- borbottò esasperato.
-Chi ha parlato di carote?- Karen sentì una voce alle sue spalle e si trovò Niall e Louis davanti a se sorridenti.
-Che diamine ci fate qui?- urlò quasi Liam allontanandosi da Safaa e abbracciando i suoi amici. Lo stesso fece Harry anche se, rispetto a Liam, si soffermò di più su Louis toccandogli le guancie come se fosse pasta di pane.
-Oh, Harry- urlò Louis ricambiando il gesto.
Li salutò anche lei con un abbraccio e non poté far altro che notare il modo in cui Niall fissava Alice, e la velocità con cui si era andato a sedere affianco alla bionda circondandole le spalle con il braccio.
-Perché è così incazzato con Minnow tuo fratello?- domandò Louis a Safaa indicando con il capo Zayn.
-E che diamine ne so-
Karen puntò lo sguardo e su Zayn e irrigidì la mascella.
L’odiava, e dalla loro ultima chiacchierata l’odio era cresciuto a dismisura.
Il moro stava fumando una sigaretta mentre la sorella di Hanna-sono-la-sgualdrinella-di-Zayn gli parlava interrottamente, e lui sembrava molto scocciato della sua presenza. Zayn alzò gli occhi al celo, prese la sua sigaretta in mano mettendola tra le labbra di Minnow, per poi salutarla velocemente e camminare nella loro direzione.
Gli aveva ficcato la sigaretta in bocca per zittirla?
Ma che gentiluomo.
Stava quasi per raggiungerli e Karen, presa da un attacco di nervosismo salutò tutti velocemente e corse dentro scuola.


-Professor Pierce- Karen entrò nell’aula di matematica con un sorriso lecchino stampato in faccia.
-Morrison, quale buon vento ti porta qui?- domandò l’uomo divertito conoscendo l’avversione che aveva Karen verso la matematica.
-Ecco…volevo chiederle una cosa… bella cravatta, di che marca è?-
-Vada la punto, Morrison- borbottò l’uomo.
-Quale punto?-
-Non faccia la finta tonta e mi dica quello che mi deve dire- la incitò quasi del tutto spazientito.
-Ok- Karen prese una sedia a casaccio e la posizionò davanti alla cattedra del professore assumendo una faccia d’angelo.
-Lei sa che alla mia ultima interrogazione ho preso un voto orribile- iniziò –e prima dei colloqui vorrei recuperarlo, oppure può considerare la mia vita finita.- spiegò velocemente sperando in una reazione positiva da parte di Pierce.
-Ma è la settimana dello studente, signorina Morrison, mi è stato categoricamente vietato interrogare- assunse un’aria seria il professore tirando il mento e al posto della testa e il collo spuntò un palloncino di carne e ciccia ricoperto da barba bianca.
Orripilante.
-La prego, ne ho davvero bisogno- continuò a pregarlo.
-Non posso…-
-Le vado a prendere un caffè e un cornetto alla crema ogni volta che l’avrò in classe-.
-Affare fatto! Domani alle 11,00 venga in questa classe, e porti il cornetto-.
Karen sorrise radiosa e lasciò la classe con un “sarà fatto”.
Si avvicinò al suo armadietto con l’intendo di prendere un pacchetto di patatine ma prima ancora di inserire il codice per aprirlo un braccio le circondò la vita e la girò.
Tossì a causa della nuvoletta di fumo che le era arrivata in faccia e la sventolò via con la mano.
-Che gentile, Malik. Davvero un gesto carino, e ora dovrei andare- si lamentò Karen mentre cercava di scrollarsi da dosso il braccio di Zayn.
-Eri così carina felice che non ho potuto fare a meno di venire qui a romperti le scatole- sorrise beffardo facendo un tiro con la sigaretta e rilasciandole di nuovo il fumo in faccia.
-Fanculo, Malik- disse Karen dopo aver tossito.
Zayn sorrise a girò la testa verso destra per poi riportare lo sguardo verso la ragazza davanti a se, che in quel momento lo guardava furente.
-Abbracciami- le ordinò d’un tratto Zayn.
Eh…?
-Cosa?- urlò quasi.
-Fallo e basta- Karen non ebbe il tempo di dire niente che il moro le circondò il collo con le braccia attirandola a se, e nascondendo il viso nell’incavo del suo collo. Sentì una scia di brividi pervaderla tutta la schiene e quasi non cedette con le gambe.
Che diavolo di effetto le faceva Zayn Malik?!
Odiava quel momento, e sapeva che doveva allontanarsi, e doveva farlo al più presto. Eppure qualcosa glielo impediva, qualcosa che non riusciva ancora a decifrare.
Dopo un po’ Zayn si allontanò e voltò un paio di volte la testa a destra e a sinistra e poi le sorrise.
-Che culo! Minnow non mi ha visto, sei stata un’ottima copertura Morrison-.
Vaffanculo Zayn Malik.




*scusatemi per gli errori*
ECCOMI CON UN RIDARDO VERGOGNOSO.
Mi perdonate?credo di no, perchè questo capitolo a dir poco vomitevole
Non lo farete.
I’M SO SORRY.
Davvero, scusatemi. Ma questo capitolo l’ho partorito in due settimane.
Ogni parola che scrivevo non mi convinceva, così cancellavo.
Sono davvero una cretina, I know.
Passando al capitolo…vi è piaciuto?
Come già detto avendolo partorito non mi piace PER NIENTE.
Ho cercato di dare il meglio che potevo.
E come richiesto ho fatto spuntare le coppie Liam\Safaa e Niall\Alice.
E beh…Karen e Zayn.
E ci avviciniamo, capitolo dopo capitolo, alle mie parti preferite.
Non vedo l’ora di scriverle.
Non vi anticipo niente del prossimo capitolo, perché non ho la più pallida idea di cosa scrivere…
QUINDI SE QUALCUNO HA UN’IDEA MI DICA.

-RINGRAZIO IMMENSAMENTE LE 47 PERSONE CHE HANNO RECENSITO IL CAPITOLO PRECEDENTE. VI AMO.
-TUTTE QUELLE CHE HANNO AGGIUNTO A PREFERITE\RICORDATE E SEGUITE.
E ANCHE A CHI HA SOLO LETTO
-LA STORIA STA ANCORA TRA LE PIU’ POPOLARI *W*

MI LASICATE UN COMMENTINO??


di pubblicità *w*
VE LE CONSIGLIO SONO ASSOLUTAMENTE BELLISSIME.

- I don't need you tonight.
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Capitolo 12
*** And if you fall in love, Zayn? ***


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Capitolo 11.
 

And if you fall in love, Zayn?.



Stava comoda, ogni muscolo del suo corpo era perfettamente rilassato. E il cuscino era più morbido del solito.
Anche se, di solito, non emetteva nessun suono. Era piacevole e rilassante, simile ad un cuore che batte. Si mosse nel letto allungando le gambe e abbracciando qualcosa.
Si accoccolò di più nel cuscino e sospirò.
Sentì il suono del battito del cuore aumentare non appena lo fece, a chi appartenevano?
Aprì gli occhi lentamente e si trovò davanti al naso un petto muscoloso, qualcuno con due tatuaggi. Seguì la linea del petto fino alla vita, dove c’erano le sue braccia, e al di sotto di quelle c’erano dei boxer neri Calvin Klein e infine le sue coperte. Alzò il viso timorosa di vedere a chi appartenesse quel corpo e non appena incontrò lo sguardo scuro e luminoso di Zayn sgranò gli occhi.
-Zayn-
-Karen- sentì pronunciare. Strano, le labbra del moro non si erano mosse.
-Karen svegliati, adesso!- urlò qualcuno e la ragazza aprì di getto gli occhi mettendosi a sedere.
Vide suo padre uscire dalla stanza e chiudere la porta, poi portò lo sguardo sul letto e notò non c’era nessuno al suo fianco.
Che fine aveva fatto Zayn?
Si grattò la testa ed emise un sospiro frustato. Era stato un sogno. Un fottutissimo sogno.
Si alzò dal letto sbattendo i piedi per terra: era arrabbiata. Non solo perché aveva sognato Zayn Malik, ma perché era stato un sogno così realistico che le sarebbe piaciuto vivere nella realtà.
Adesso ci mancava solo che si mettesse a fare pensieri osceni sul moro e la sua vita si sarebbe definitivamente conclusa, non per qualcosa, ma si sarebbe suicidata.
Scese al piano di sotto e si sedette a tavola di fronte ai suoi genitori.
-Come mai hai fatto fatica a svegliarti, tesoro?- le chiese sua madre aspettandosi una sua risposta. Una risposta che non sarebbe arrivata. Nessuno doveva parlarle appena sveglia, non avrebbero ricevuto nient’altro che un ringhio e mugolio, e fu quello che rivolse a sua madre: mugolò.
Dopo un quarto d’ora era pronta e uscì di casa annoiata, come tutte le mattine dopotutto.
Si incamminò lungo il marciapiede e sfilò dalla borse il suo fidato mp3, niente di simile ad un Ipod. Prese le cuffiette e si mise ad ascoltare Ed Sheeran, quel ragazzo era capace di farla rilassare più di un idromassaggio. Mise le mani nella tasca della felpa e sospirò, girò in un vicolo e poi venne fermata per il braccio. Si girò pronta a prendere a cazzotti qualche pervertito, ma si trovò davanti Malik. Pervertito lo era, quindi non c’era andata molto lontano.
Si tolse le cuffiette e lo guardò stranita.
-Malik- lo salutò.
-Karen- ricambiò lui abbozzando ad un sorriso e Karen lo fissò come incantata e si accorse della leggera barba che copriva il mento del ragazzo.
-Che ci fai qui?-
-Sono venuto a darti un passaggio- spiegò Zayn indicando con il capo la moto parcheggiata non molto lontana da loro.
-E hai preso questa decisione quando precisamente..?- domandò infastidita per l’ennesima volta dalla sfacciataggine del ragazzo.
-Adesso- la prese di nuovo per il braccio e la trascinò vicino alla moto. Era più grande di quanto sembrava da lontano.
-Io non ci salgo su quell’aggeggio- borbottò Karen.
-Paura, babe?-gli sussurrò vicino all’orecchio e la ragazza si allontanò di botto, non avrebbe commesso lo stesso errore del giorno precedente.
-Mi spiego meglio: non ci salgo su quella cosa con te-
Zayn alzò gli occhi al cielo e si chinò sulla moto prendendo il casco e mettendoglielo in testa.
-Hei!- si lamentò Karen provando a levarselo, e Zayn ci poggiò la sua mano sopra.
-Monta in sella e non fare storie, mi sono svegliato dieci minuti prima per venirti a prendere- spiegò velocemente sedendosi e accendendo il motore.
Ok, forse in quel momento sembrava una vera rincoglionita: impalata davanti a Zayn con una faccia da pesce lesso e un casco che era il triplo di lei in testa.
-Non dovevi disturbarti, non ti ho mica chiesto io di venirmi a prendere- lo rimbeccò salendo sul sedile posteriore cercando di mantenere le distanze, anche se risultava piuttosto difficile.
-Abbracciami- le ordinò per la seconda volta in due giorni.
-Lo faccio solo perché non voglio cadere, non farti strani film in testa- spiegò allacciando le proprie braccia alla vita di Zayn, proprio come nel sogno.

Scese dalla moto parcheggiata nel mezzo del cortile della scuola, dove tutti potevano vederli. Che grande pensata quella di Zayn.
Guardò Karen scendere un po’ impacciata dalla moto e una volta con tutti e due i piedi per terra si guardò in torno.
Si levò il casco da testa e glielo porse rossa in viso.
-Ti imbarazzi per niente, Morrison- la prese in giro.
-Non sono imbarazzata!- negò assumendo un tono da bambina.
-Ma queste dimostrano il contrario, babe- disse Zayn dando un pizzicotto sulle guance della ragazza.
-Oh, smettila di pensare alle mia guance ed entriamo- si scansò lei incamminandosi verso l’entrata e Zayn la raggiunse con pochi passi.
-Cos’è tutta questa fretta ad entrare? Tanto non dobbiamo fare lo stesso un cazzo- la prese per il braccio e la fermò. Vide gli occhi della ragazza guardarlo dubbioso per poi li sgranarli.
-Cazzo. Il cornetto- borbottò lei battendosi le mani in viso continuando a mormorare tanti ‘cazzo’ uno dopo l’altro.
-Cornetto?- ripeté lui stranito.
-Mi accompagni a comprarne uno?- domandò Karen diventando rossa per la seconda volta.
-Ok…- non aggiunse nient’altro a causa della ragazzina che gli aveva afferrato la mano e lo trascinava fuori scuola diretti al bar sulla strada opposta all’edificio.
Entrò nel bar e lei chiese un cornetto alla crema da portare via, e il cameriere –maschio naturalmente- le sorrise ammiccante e si diresse a prenderle quel maledetto cornetto, che in quel momento Zayn gli avrebbe ficcato nel culo.
Quando ritornò, Zayn scansò di lato Karen mettendosi davanti al cameriere sorridente, prese dalla tasca i soldi e glieli porse.
-Che stai facendo, Zayn? Devo pagare io- borbottò contrariata Karen cercando di spostarlo e lui le rivolse una veloce occhiata per farla smettere.
Era troppo concentrato a fissare il cameriere.
Gli prese da mano la busta con il cornetto e lo scontrino che fissò divertito: aveva scritto il suo numero. Che gran pezzo di coglione.
Quest’ultimo assunse un’espressione intimorita e Zayn gli scoppiò a ridere in faccia.
-Per quanto io sappia di essere affascinante, amico, mi dispiace deluderti, ma non esco con i ragazzi- ghignò, prese per mano Karen e uscì dal bar.
-Sapevi che non era per te il numero- lo accusò lei.
-Certo che lo sapevo,non sono mica rincoglionito-
-E perché l’hai fatto? E poi dovevo pagare io, non tu- continuò con la sua lagna la ragazza al suo fianco.
-Non morirà nessuno se per una volta pago io, babe- le fece un occhiolino e gli porse la busta.
-Allora la prossima volta ti offrirò qualcosa io- Zayn alzò gli occhi al cielo e passando vicino al cassonetto della scuola ci buttò dentro lo scontrino con il numero.
-Oppure sabato sera ti fai trovare pronta per le otto e andiamo al cinema- affermò lui stando attento all’espressioni che prendevano forma sul viso di Karen.
-Come?- domandò incredula fermandosi nel corridoio.
-Hai capito benissimo, Morrison. Sabato sera alle otto.-

Zayn Malik le aveva appena chiesto di uscire. O meglio dire imposto.
Solo loro due.
Da soli.
Cos’era? Un appuntamento? Probabilmente no, Zayn non era un tipo da quel genere di uscite, niente ristorantini o cavolate simili.
Era molto di più ragazzo da pub o da fast food. Doveva essere sincera? Gli sarebbe bastato quello. Dopotutto sarebbe stata una serata come le altre e poi lui sarebbe ritornato a stuzzicarla e prenderla per il culo.
Doveva impedirglielo.
Doveva impedirglielo perché sarebbe andata a finire male, perché le avrebbe rovinato la vita e perché, molto probabilmente, lei avrebbe provato un sentimento che lui non ricambierà mai.
Sbuffò e guardò l’orologio. Erano le nove. Tra due ore sarebbe dovuta andare dal professor Pierce per l’interrogazione, alla quale doveva prendereminimo il voto massimo. Aveva ripetuto per tutto il pomeriggio e non poteva permettersi un altro voto basso.
La sua vita sarebbe finita e suo padre non le avrebbe comprato un nuovo cellulare. Che grande fregatura la scuola.
-Karen- la salutò Arthur abbracciandola.
-Heilà- ricambiò un po’ rigida.
-Ho un’ottima notizia-
-Quale?- domandò senza interesse.
-Mercoledì prossimo, i miei stanno a via per lavoro, quindi potremmo anticipare l’uscita per quel giorno.-
Oh, cazzo.
-A casa tua?-
-Si-
-Da soli?-
-Certo-
Doppio cazzo.
-No so…-
-Andiamo, non succederà niente- disse lui guardandola con gli occhi illuminati.
-Non per questo, ma…-
-E dai, non ti violenterò mica- continuò lui prendendole una mano.
Karen gli fece mollare la presa e si allontanò di un passo, quel ragazzo incominciava a prendersi troppa libertà.
-Ok- sorrise –ma adesso devo andare, c’è Safaa che mi aspetta-.
Lo scansò e si avviò verso l’amica, e solo in quel momento le venne in mente che non sapeva il luogo dove abitava McCole. Gliel’avrebbe chiesto un altro giorno, tanto c’era una settimana di tempo.
-Safaa- la salutò.
-Heilà Karen, che fine hai fatto stamattina? Hai fatto più tardi del solito-
-Tuo fratello- spiegò velocemente.
-Oddio, sei tu quella che è andato a prendere con la moto?- domandò esterrefatta Safaa aprendo la bocca a ‘o’.
-Si…- disse lei titubante cercando di capire il senso della frase dell’amica.
-Non ha mia fatto salire nessuno su quella moto, manco a me- borbottò infastidita e imbronciata Safaa.
-Davvero?- Karen sgranò gli occhi.
-Già-
Triplo cazzo.

-Tu adesso mi spieghi perché cazzo Karen è salita sulla tua moto e a me non me l’hai mai permesso! E lo voglio sapere adesso- sbraitò adirato Harry prendendo Zayn per le guance e sbattendolo a desta e a sinistra.
-Harry, cazzo! I capelli- disse infastidito Zayn aggiustandosi la cresta.
-Non me ne fotte un emerito cazzo dei tuoi capelli. Dimmi solo perché?-
-Perché cosa?- domandò Liam una volta raggiunti gli amici.
-Ha fatto salire Karen sulla moto- ringhiò Harry.
-Quella moto?- domandò Liam scioccato.
-Quella moto-
-Mi dite qual è il problema?- si intromise Zayn nel discorso.
-Cazzo! Zayn Jawaad Malik si è innamorato- urlò Liam.
Zayn emise una forte risata che durò più di cinque minuti, mentre i suoi amici lo guardavano serio.
-Hai sparato la cazzata più cazzata del mondo, Liam- aggiunse poi asciugandosi le lacrime agli angoli degli occhi.
-Non era una cazzata, vero Hazza?-
-Certo che non lo era, qui si parla di una cosa seria, Zayn. Non di una cazzata- disse Harry incrociando le braccia al petto.
-Avanti solo perché ho fatto salire la Morrison sulla moto, non vuol dire che ne sia innamorato, che orribile parola- disse inorridito.
-A allora perché l’hai fatta salire?- domandò Liam.
-Perché mi andava, punto, non ci deve essere per forza un perché-
-E allora fatti andare anche a me- disse in modo isterico Harry non capendo neanche lui il senso logico della frase appena detta.
-Mai!-
-Però ti piace, la Morrison- Liam disse quelle parole con estrema leggerezza.
-Non è che mi piace, me la voglio scopare, solo quello. Ti ricordo che devo portare al termine una scommessa- gli ricordò Zayn prendo una sigaretta e accendendola.
-Lascia stare la scommessa Zayn, arriverà il giorno in cui ti piacerà davvero, e non solo per una scopata- continuò Liam più serio che mai.
-Senti Liam, a me Karen Morrison non piace. Ho già programmato un piano per portarmela a letto, fai fare a me, non c’è nessun rischio- fece un tiro dalla sigaretta –forse c’è rischio che lei si innamori di me-.
-E se ti innamori tu, Zayn?- gli domandò Harry, anche lui serio.
-Smettetela, tutti e due.- ringhiò il moro.
-Zayn Malik non può innamorarsi. Non può e non vuole amare nessuno.-




©

Heilà, bella gente (?)
Eccomi, finalmente con un nuovo capitolo.
spero sia stato di vostro gradimento :3 come avete visto questo capitolo si
è concentrato molto sulla coppia Zayn\Karen. E non preoccupatevi, non mi sono preoccupata degli altri.
Se non vi piace, ditemelo. E ammetto, per la prima volta, che rispetto a quello scorso, mi piace di più.
Forse perchè l'ho scritto di botto, boh...
Passando ai ringraziamenti:
41 recensioni al capitolo precedente, VOI SIETE FANTASTICHE.
Non so davvero che dire, e poi la storia è ancora tra le più popolari *w*
Sotto vi lascerò i link per chi vorrebbe *chiacchierare* un po' con me. C':
E anche il link di storie FAVOLOSE:

  I don't need you tonight.
I wish that was me
Everything about you.YOU.
New eyes for my life
  Promise.♥

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Capitolo 13
*** I have a plan ***


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Capitolo 12.

 
I have a plan


Era annoiato e gli si erano ammosciate le palle.
Stare in punizione era una vera rottura.
Sbadigliò per la decima volta in un ora e appoggiò la testa sul banco.
-Si sta annoiando, Styles?- domandò quella vecchia racchia dietro alla cattedra.
Per carità, erano solo le cinque del pomeriggio e stava in quella scuola da otto ore. Lo prendeva per il culo?
-Posso andare in bagno?- domandò ancora più scocciato sviando la domanda della donna.
-E ci stia a lungo, almeno la vedrò di meno e la voglia di suicidarmi diminuirà- gracchiò la vecchia.
Harry si alzò dalla sedia e si diresse verso la porta e prima di chiuderla si rivolse alla professoressa.
-Per me prof, può anche non frenare questi istinti suicidi.- sorrise sornione e chiuse la porta.
Stupida vecchia in astinenza dal sesso.
Si ravvivò i ricci con le mani ed entrò nel bagno pronto a fare i propri bisogni. Si sbottonò la cintura e abbassò la zip del pantalone.
-Arthur, vieni mercoledì sera alla partita?- Harry sentì qualcuno parlare dietro alla porta dei bagni, che prima aveva chiuso.
-Mi dispiace, amico, ma non posso- era McCole.
Bene, doveva sentire quel coglione anche mentre faceva pipì.
-Perché?-
-Mercoledì mi devo fare la Morrison-
KarenMorrison?
-Quella Morrison?-
-Si, Karen-
Sentì la risata dell’amico di McCole e la voglia di andare da loro e prenderli a cazzotti era tanta. Non aveva una cotta per Karen, ma più o meno era sua amica.
E poi piaceva a Zayn, anche se quest’ultimo non lo ammetteva. A maggior ragione si doveva arrabbiare.
-A proposito di questo…l’altro ieri mia mamma ha trovato la mia scatola di preservativi e l’ha buttata, quindi me ne servono altri-
Cazzo, se la doveva davvero fare.
-Te li porto domani, ok?-
-Portamene tanti, sai com’è...Sarà una serata di tanto, tanto sesso- quanto poteva essere viscido Arthur McCole?
Doveva dirlo a Zayn. Non proprio tutto, ma glielo doveva dire. Era suo amico, e doveva saperlo. Si alzò la zip del pantalone, si riallacciò la cintura e si lavò le mani. La porta del bagno venne aperta, e fecero il loro ingresso McCole e quel coglione del suo amico.
Il primo, non appena lo vide, sgranò gli occhi e scambiò una veloce occhiata col ragazzo al suo fianco. Sapeva che Harry era molto legato a Zayn ed era proprio questo che lo spaventava tanto.
Zayn.
Gli sorrise, e si avvicinò con passi lenti alla porta per uscire dal bagno e quando fu sicuro di dare le spalle a McCole girò il capo nella sua direzione.
-Non ti preoccupare di me McCole, spera solo che non lo venga a sapere Zayn- ghignò e per far aumentare la preoccupazione del ragazzino alla sua sinistra aggiunse:
-Sai che lo verrà a sapere, ma sono solo dettagli- sorrise –e un’altra cosa, incomincia a pregare per le ciliegine che hai in mezzo alle gambe-.


Karen entrò nella camera di Safaa e si catapultò sulla sedia girevole posizionata davanti alla scrivania. Prese il portatile dell’amica e lo aprì entrando subito dopo su twitter.
-Mi fa piacere che tu sia venuta qui per stare un po’ con me e non col mio computer- si lamentò Safaa distendendosi sul suo letto.
-E dai, papà mi ha tolto la connessione-
-Perché, di grazia?-
-Finché non avrà la certezza che sono migliorata o no a matematica non mi mette internet- spiegò abbattuta Karen.
-Ma come? Stamattina hai preso un voto altissimo- disse incredula Safaa.
-Lo so, ma non posso dirgli ‘papà oggi ho preso tot a matematica’ quando poi gli ho detto che ho recuperato tanto tempo fa- piagnucolò.
-Che sfiga avere un padre che si intende di computer- disse Safaa.
-Mpf…-
Il cellulare di Safaa prese a suonare, e quest’ultima si buttò per terra per rispondere.
-E’ LIAM- urlò per poi accettare la chiamata e sussurrare un ‘Ciao Liam’ timido.
-Ok, vado a farmi un giro per casa- gli urlò Karen pur sapendo che l’amica non la stava ascoltando.
Uscì dalla stanza e sbatté la porta con lo sfizio di dar fastidio a Safaa, e infatti la sentì grugnire.
Ridacchiò.
E adesso che doveva fare? Sbuffò e decise di salire le scale, convinta che il fratello dell’amica non era in casa. Arrivò all’ultimo scalino e sentì qualcuno cantare. Non aveva una voce stonata o altro, anzi era la voce più intonata e perfetta che avesse mai sentito. Si guardò in giro e vide la porta della stanza di Zayn aperta.
Stava a casa.
Si avvicinò lentamente alla porta socchiusa e intrufolò dentro la testa. La stanza era all’oscuro tranne per una lampada che illuminava il letto e la srivania. Era grande e spaziosa, per niente in disordine, come si aspettava di trovarla lei, e le pareti erano tappezzate di cretinate, tra cui anche poster di Chris Brown.
Era Zayn che cantava. Se ne stava di spalle alla porta a petto nudo con le cuffie nelle orecchie e muoveva la mano destra freneticamente. La schiena era ricoperta quasi del tutto da un enorme tatuaggio. Non ci aveva mai fatto caso prima. Era un teschio nero con delle sfumature perfette e da un occhio spuntava una rosa, anch’essa nera.
Non si era ancora accorto della sua presenza, e il volume della musica era alto quindi non l’aveva sentita. Così si avvicinò di un altro passo e notò che stava disegnando.
Zayn Malik disegnare?
Mpf…
Il moro irrigidì le spalle e si mosse, così Karen si affrettò ad uscire dalla stanza, scese di corsa le scale ed entrò nella cucina.
-Che ci fai qui?- le domandò una voce, dopo un paio di minuti, facendola girare di scatto.
Era Zayn.
Oh Cristo santo della Madonna.
Era la terza volta che lo vedeva senza maglia eppure non si era ancora abituata.
-Ciao Zayn- lo salutò ignorando la sua domanda.
-Safaa ti ha buttata fuori?- ridacchiò aprendo la fontana del lavandino e mettendo le mani sotto al getto d’acqua.
Erano sporche di matita.
-No, sono uscita di mia volontà-.
Alcune gocce d’acqua andarono a finire sugli addominali di Zayn e caddero fino al bordo del pantalone della tuta.
Aveva sete, decisamente. La gola le si era seccata tutta d’un tratto.
-Sei stata qui tutto il tempo?- domandò lui indagatore.
Oh, cazzo, forse l’aveva sentita.
-Si, avevo sete- cercò di essere credibile.
-Ma non vedo nessun bicchiere- il ragazzo aprì il frigorifero e caccio fuori una birra.
-Infatti l’ho lavato e messo a posto- sorrise.
-Il lavandino era pulito, Morrison-
E che cazzo.
-Oh, ma che importa come ho bevuto?!- ringhiò a denti stretti.
Zayn stava quasi per ribattere, quando qualcuno bussò alla porta e così si allontanò dalla ragazza e andò ad aprire. Dopo pochi minuti rientrò in cucina seguito da Louis, Niall e Liam.
Ma non stava a telefono con Safaa questo qui?
-Ciao- li salutò senza imbarazzo.
-Ciao Karen, anche Alice è qui?- domandò Niall speranzoso.
-Dovrebbe arrivare a momenti, credo- sorrise Karen vedendo il biondo battere le mani entusiasta, come un bambino.
Quei due erano fatti per stare insieme.
-Harry che fine ha fatto?- domandò Zayn prendendo altre birre e porgendole agli amici.
-L’abbiamo visto correre per strada mentre stavamo in macchia, infatti abbiamo lasciato la porta socchiusa- lo rispose Liam.
-E non gli avete dato un passaggio?-
-Certo che no!- disse Louis per poi prendere un lungo sorso di birra.
-Che bastardi- disse Karen sorridendo.
-Karen muovi il culo, che Alic…- Safaa si fermò non appena vide tutta quella gente a casa sua. –Ciao- salutò andando poi ad abbracciare Liam.
-Evitate davanti a me, per favore- li rimbeccò Zayn tra imbarazzato e innervosito.
-Tanto prima o poi, lo farai anche te, fratellone- rispose a tono Safaa avvicinandosi a Karen, e gli fece un occhiolino.
-Certo, quando l’inferno gelerà-
-Oh, se ci vai tu, l’inferno si gela di sicuro- non riuscì a trattenersi Karen.
-Ma davvero?-
-Si, sei talmente ostile e freddo quando parli con qualcuno, che sei capace di rovinare i momenti più…dolci- disse in fretta ricordandosi il momento in cui lui l’abbracciò, e la sua delusione quando le disse il motivo.
Lo sguardo di Zayn quasi la incenerì e le mani gli si erano chiuse a pugno facendo diventare le nocche bianche.
Louis tossì cercando di far cambiare l’atmosfera e per fortuna arrivò Harry in quel momento.
-Zayn, ho sentito McCole parlare di Ka…zzo- si bloccò Harry vedendo la diretta interessata. Aveva corso dalla scuola a casa Malik per parlare al suo amico, e chissà perché ogni volta che andava da lui si trovava davanti Karen.
-Heilà, bella gente- salutò mettendosi le mani in tasca, e non appena vide la birra fresca sul tavolo, le tolse immediatamente e prese la bottiglia.
-Che c’azzecca McCole?- domandò Zayn senza salutarlo.
Arthur McCole era un argomento tabù per lui.
-Chi ha detto McCole?- finse di non sapere niente Harry.
-Non fare il finto tono, l’hai nominato adesso- lo riprese Louis.
-Forse è meglio che saliamo sopra, non è vero Zayn?- domandò il riccio scambiandosi con i ragazzi occhiate eloquenti.
Che diamine stava succedendo?


-Spara- disse Zayn sedendosi sul letto.
-Allora, stavo nei bagni della scuola a pisciare- incominciò.
-La tua finezza mi stupisce giorno dopo giorno, Harry- sussurrò atono Liam camminando per la stanza, ma Harry lo ignorò e continuò a raccontare.
-Quando ho sentito McCole parlare con un suo amico di una certa uscita mercoledì sera, però McCole non ci andrà perché deve uscire- finì ghignando.
-E a noi che interessa?- domandò Niall dando voce ai pensieri dei suoi amici.
-Giusto, mi sono dimenticato di finire la frase- rise –perché deve uscire con Karen-.
-Che?- urlò quasi Zayn.
-Aspetta, questo non è niente, a quanto ho capitolo devono andare a casa di McCole e forse staranno da soli-.
-Cazzo- disse Louis.
-Cazzo si- ripeté Harry.
-Cazzo no!?- chiese Niall per alleggerire la tensione che si era appena creata.
-E Karen ha accettato?- domandò Liam avvicinandosi a Harry.
-A quanto pare si-
-Ma si è completamente rincoglionita?! Non può uscire con quel depravato- disse Zayn alzandosi dal letto e camminando avanti e indietro per la stanza.
-Che mai potrà succedere?- domandò Liam attirando lo sguardo di tutti i suoi amici.
Harry non voleva raccontare proprio tutto del discorso di McCole, almeno tralasciare il discorso dei preservativi, ma sapendo quanto Liam poteva essere persuasivo con Zayn decise di parlare.
O forse no.
-Infatti, chi ci dice che faranno sesso?- Louis scrollò le spalle aspettando una risposta da parte di Zayn.
Era meglio se parlava.
-Certo che lo faranno! L’intento di McCole è proprio quello di scoparsela, ha chiesto all’amico dei preservativi, perché sarà una ‘’lunga nottata di sesso’’- ripeté le parole di McCole Harry.
Zayn irrigidì la mascella.
-Quel ragazzo mi fa schifo- disse Niall.
-Avanti, manco io mi programmo le serate per scopare- urlò esasperato Harry.
-Dobbiamo impedire che escano- borbottò d’un tratto Zayn.
-E come?- domandarono Liam e Louis insieme.
-Ho un piano- spiegò il moro sorridendo.
-Un piano?- ripeté stranito e incredulo Niall, mentre Harry si limitò a guardarlo dubbioso.
-Si, e ho bisogno del vostro aiuto affinché funzioni- continuò.
I ragazzi si guardarono in faccia con una nota di preoccupazione, ma accettarono. Zayn nel frattempo aveva indossato una maglia e aveva incominciato a raccontare per filo e per segno il suo ‘piano’ e Harry fu costretto ad ammetterlo: era un piano geniale.





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Aaaahh! Spero voi siate ancora vive, anche se io per poco non ci ho rimesso la vita vedendo queste foto.
Questo si che è il mio (della fic) Zayn *w*
Un po' troppo truzzo in realtà, ma molto *aaawww*
Come avete visto, sono subito ritornata, perchè il capitolo ce l'ho
pronto ormai da due giorni e avevo intenzione di pubblicare domani,
ma non so se ho tempo, perchè devo fare 2 versioni di latino, quindi meglio prevenire uù
Allora piaciuto come capitolo? A me non tanto.
E' stato uno sputo questo capitolo çç
Potevo fare di meglio, lo so.
secondo voi che ha in mente il nostro Jawaad?
Lo scopriremo tra un paio di capitoli, e chissà se riuscirà a mandare a monte l'uscita tra Karen e McCole, voi che dite?
Ok, prima della pubblicità e altre cose, vorrei puntualizzare una cosa che nelle recensioni
è stata evidenzita molto:
ZAYN NON E' INNAMORATO. Volevo puntualizzare. uu
Spero non mi linciate per questo X'D
Poi vi chiedo di scusarmi per gli errori, ce ne saranno a migliaglia, ma alle dieci e mezza non ce la faccio
proprio a rileggerlo, pian piano aggiusterò :)
Alla fine vi lascio il mio link per twitter, spero che mi seguiata, voglio arrivare a 500 follower *w*
Ok, la smetto.
ultima cosa: PIACIUTO IL TATUAGGIO DI ZAYN? (so che non esiste nella realtà infatti è molto OOC)
per chi non se ne fosse accorto sulla parola 'tatuaggio' ho messo un collegamente ipertestuale per farvelo vedere.

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Un bacio, Pettyfer.
xx.
#staystrong (mi sono fissata con Demi**)E POI, BUONA PASQUA A TUTTE *W*
 

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Capitolo 14
*** Potty? ***


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C
apitolo 13

 
Potty?

 

 

Era sabato. Quel tanto atteso sabato. Sia per Alice, sia per Safaa e soprattutto per Karen. Un sabato che avrebbe cambiato molte cose, soprattutto rapporti.
-Oggi sarà una giornata estremamente spumeggiante- ululò Safaa imitando la voce del tizio verde di The mask.
-Spumeggiante- concordò Alice continuando a mettere lo smalto alle unghie della mano sinistra, sul tavolo della mensa.
-Sono l’unica qui ad essere preoccupata?- domandò Karen con una punta di nervosismo nella voce.
-Vedrai che Zayn sarà perfetto stasera- la rassicurò Alice continuando la sua opera d’arte sulle unghie, opera che comprendeva uno strato di smalto grigio a strisce nere.
-Vedremo…- sussurrò Karen.
-Ciao- squittì una voce dolce e timida alle spalle di Karen.
Lei si girò trovandosi davanti una ragazza con capelli rossi, raccolti in una treccia laterale con alcune ciocche ondulate che le cadevano sul viso. Era una ragazza graziosa.
-Ciao- dissero in coro le tre.
-Io sono Sarah- sorrise questa allungando una mano e stringendo quelle delle altre che si presentarono.
-Scusatemi se vi sto dando fastidio…ma sono nuova, e non conosco nessuno qui, e voi mi siete sembrate, diciamo, ragazze simpatiche, rispetto alla marmaglia di ragazze perfettine presenti qui- spiegò visibilmente in imbarazzo.
-Nessun problema Sarah, per noi è un piacere- le rispose Safaa sorridendo.
-Da dove vieni?- le domandò Alice.
-Dall’Irlanda. Lo so, un po’ lontano- rise.
-Adoro l’Irlanda, ci sono stata da piccola, ci vivono i miei nonni- borbottò sognante Karen.
Sarah sorrise, felice di aver trovato, a quanto pare, delle ragazze con cui legare.
Ragazze che sarebbero diventate inseparabili.


-La vita fa schifo- borbottò Harry infilando le mani in tasca.
-Su con la vita Hazza- lo riprese Liam.
-Non c’è uno straccio di ragazza che mi interessi sul serio in questa stramaledettissima scuola- continuò a borbottare il riccio.
-Non ti è mai interessato avere una ragazza a cui ‘interessarti’, basta che apriva le gambe ed eri felice, cos’è questa voglia di mettere la testa a posto?- domandò Zayn entrando in mensa.
-E’ deprimente, insomma, tu tra un po’ ti metterai con Karen, Liam ha Safaa, Niall ha Alice, Louis ha conosciuto una ragazza l’altro ieri e stasera già ci esce insieme e io? Non posso fare da palo, io odio fare il palo- quasi ringhiò.
-Io non sto con Karen, Harry- lo corresse il moro aggiustandosi la cresta.
-Seh…per adesso- mormorò. –rimane lo stesso il fatto che non ho nessuno con cui uscire stasera-
-Guardati un porno- disse serio Zayn.
-Ma che simpatico che…oh, oh, fermi un momento- sbottò facendo fermare di botto gli altri due.
-Che c’è?- ringhiò a denti stretti Liam.
-Chi è la rossa vicino a Safaa?- domandò.
-No, non ditemelo!- continuò sistemandosi i capelli e sfoggiando un sorriso ammiccante così si diresse verso il gruppo di ragazze.

-Karen- urlò qualcuno in lontananza. Lei si voltò verso la voce e vide Harry e a qualche metro da lui c’erano Liam e Zayn. Non si soffermò molto su Harry che, in quel momento, continuava a sorriderle come un demente, ma si soffermò sul moro alle sue spalle. Indossava un jeans stretto, ma non troppo, a bassa vita e una camicia a quadrettini rossi e neri con Ray-Ban in mano. Che spettacolo...
Nel frattempo Harry le si era avvicinato e l’aveva abbracciata, facendola rimanere di stucco, e poi si girò verso Sarah.
-Harry Styles- ammiccò allungando un braccio verso la rossa.
-Sarah Milton- ricambiò la stretta con un velo di imbarazzo.
-Sei nuova?-
-Si. Mi sono trasferita da una settimana- spiegò per la decima volta in quella giornata, guardando la mano di Harry, attaccata ancora alla sua.
Non accennava a staccarsi da lei.

Ore 21,00

-Quale vuoi?- gli chiese Niall raggiante indicando i pupazzi attaccati al tendone alle spalle del signore panciuto davanti a loro.
-Il terzo- sorrise Alice osservando quel gatto bianco dagli occhi azzurri, proprio come quelli di Niall.
Per questo lo aveva scelto.
-Grazie- lo ringraziò la bionda dopo aver preso il pupazzo dalle mani di Niall, che camminava sicuro di se al suo fianco.
-Te l’avevo detto che potevo vincere- le sorrise.
-Anche io avrei potuto far cadere quella pila di barattoli con due palle, se non fosse stato per la mia mira schifosamente sbagliata- brontolò lei, mettendo il gatto di peluche nella borsa, fortunatamente abbastanza grande.
-Basta un po’ di esercizio e ci riuscirai un giorno- la rassicurò il ragazzo mettendole un braccio attorno alle spalle e baciandole una guancia.
Più il tempo passava e più Alice era sicura che Niall era il ragazzo perfetto, quello che sognava da piccola prima di addormentarsi. Era dolce al punto giusto e per niente sbagliato nei gesti e nelle parole.
Era perfetto.
Si guardò in torno e vide che la folla era composta maggiormente da coppiette di fidanzati, molti di loro, probabilmente, al loro secondo appuntamento come lei e Niall.
-Ti va lo zucchero filato?- domandò il biondo al suo fianco guardando trasognate il tizio che lo vendeva.
Lei rise e annuì.
-Però, questa volta offro io- si voltò verso e Niall e neanche il tempo di aggiungere altro che le labbra del ragazzo si erano posate delicatamente sulle sue.



-Wow. È bellissimo- bisbigliò Safaa togliendosi le decolté dai piedi e incominciò a camminare sulla sabbia fresca.
-Ti piace?- domandò Liam alla sua destra.
-Certo- sorrise e si incamminò verso la riva.
-Speravo ti piacesse-
-Non so come fai, Payne, ma riesci ad indovinare sempre i luoghi che mi piacciono di più. Leggi nel pensiero per caso?- rise ironicamente Safaa prendendo la mano del ragazzo.
-Certo, io sono la bella copia di Edward Cullen- scherzò lui.
-Ma per favore, nessuno supera la dolcezza di quel ragazzo e comunque…grazie per avermi portata qui, non ci venivo dall’ultimo voto negativo di Karen-
-Karen?- domandò Liam.
-Si, adora venire in spiaggia quando c’è qualcosa che non va e ha fatto venire la fissazione anche a me- spiegò.
-Zayn odia le spiagge- disse senza neanche pensare Liam.
Quei due erano l’esatto contrario, eppure si attraevano come due calamite.
-Lo so, in estate ci va solo per rimorchiare, mi ha detto la stessa cosa di te-
-A me piacciono le spiagge- si difese.
-Intendevo dire, che a anche a te piace rimorchiare in spiaggia- disse con una punta di acidità la ragazza.
-Oh, forse, ma adesso non più-
-E come mai?- insisté Safaa.
-Perché già ho deciso con chi stare- Liam la guardò e le sorrise dolcemente.
-E lei è d’accordo?- domandò Safaa avvicinandosi a lui.
-Spero di si-
-Io sono convinta che lo sia- ribatté lei alzando un angolo della bocca e allacciando le proprie braccia intorno alla vita di Liam e appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo.
-Ti amo- le confessò per la seconda volta Liam.
L’ultima volta che lo fece, Safaa gli negò quel ‘ti amo anch’io’, fece uno sbaglio, un grosso sbaglio e non l’avrebbe ripetuto per la seconda volta.
-Anche io, Liam- gli sussurrò all’orecchio per poi stringersi ancora di più in quell’abbraccio.


-Salve signor Morrison, come va?- domandò Zayn vedendo spuntare il padre di Karen dalla porta.
-E tu che ci fai qui?- ringhiò quasi questo.
-Sono venuto a prendere Karen- spiegò Zayn con un sorriso provocatorio sulle labbra.
-Dovete uscire insieme, marmocchio?-
Marmocchio? A lui? Neanche da piccolo era considerato ad un fottutissimo marmocchio.
-Il vostro intuito mi stupisce, George- incrociò le braccia al petto e si appoggiò all’uscio della porta.
-Bene, ti voglio dire una cosa da uomo a uomo, marmocchio- continuava? –e stammi bene a sentire, perché non te la ripeterò una seconda volta- assottigliò gli occhi e gli puntò un dito contro- tieni le palle nelle mutande, ci siamo capiti?-.
Zayn deglutì. Potevano minacciare tutti, persino Safaa, non se ne sarebbe fregato un fico secco, ma il suoJawaJunior no.
Si portò automaticamente la mani sulla cintura, assicurandosi che fosse ben chiusa e aprì la bocca per dire qualcosa di abbastanza provocatorio da far innervosire il ‘papà protettivo’ dinanzi a se, ma Karen lo bloccò.
-Ciao papà- la ragazza spinse Zayn sul vialetto e chiuse la porta alle sue spalle velocemente.
-Non so cosa ti abbia detto, ma non pensarlo- disse poi arrossendo di botto.
Poi si soffermò ad osservare Zayn e notò, per l’ennesima volta, che era totalmente perfetto. E guardandosi, notò quanto lei fosse…semplice. Jeans stretti, una canotta con una maglia larga che le cadeva su una spalla, felpa e blazer ai piedi. Come poteva Zayn interessarsi ad una ragazza come lei? Poteva avere di meglio, eppure si ostinava a voler solo lei o almeno era quello che credeva lei.
-Dove si va?- domandò lanciandogli un’occhiata.
-Al cinema, babe-
Dopo dieci minuti si trovavano davanti alla biglietteria, con un tabellone pieno di titoli di film di fronte e la gente che correva intorno a loro non aiutava per niente.
-Io dico The woman in black- sentì dire a Zayn e lei sgranò gli occhi.
-No, assolutamente no, niente horror- si affrettò a puntualizzare.
-Non dirmi che sei una piagnucolona che ha paura di vedere un fantasma in uno schermo-.
-Certo che no, ma al cinema sono inquitentanti- si giustificò.
-Oh, sta zitta- borbottò avvicinandosi alla signora dietro al bancone, solo che prima di loro, c’erano un gruppo di ragazze bionde e con capelli cotonati, peggio di quelli degl’anni 80.
-Salve bellezze, posso passare per primo? Vado di corsa, se no perdo il posto vicino ai miei amici- ammiccò Zayn al gruppetto lasciando Karen in fondo alla fina mentre lo guardava incredula.
Quel ragazzo, il rispetto non lo conosceva proprio.
Le ragazze annuirono come incantate e Zayn si avvicinò al bancone sorridente e fu in quel momento che Karen si ricordò che doveva pagare lei e non lui e così gli corse incontro.
-Fermo, non pagare, tocca a me- il ragazzo al suo fianco la guardò con un sopracciglio inarcato.
-Ho accettato di uscire con te solo perché dovevo ripagarti, Zayn- borbottò.
Certo, vallo a raccontare a qualcun altro.
-Va bene- sbuffò Zayn prendendole i soldi di mano e mettendoseli in tasca, per poi pagare con i suoi.
Prese i biglietti e posando una mano dietro alla schiena di Karen la trascinò di corsa nella sala, prima che le ragazze di prima si accorgessero della fregatura. Anche se era alquanto inutile, avevano trucidato Karen per tutto il tempo in cui si era avvicinata a Zayn.
-E adesso dove minchia ci sediamo?- borbottò il moro innervosito.
-Lì ci sono dei posti liberi- indicò con la mano Karen.
-No, troppa gente e mi si ammoscia la cresta- la ragazza gli lanciò un’occhiata esasperata.
-Quella non si ammoscia manco con il ferro da stiro Zayn-.
-Trovato- Zayn la prese per mano e la trascinò verso gli ultimi posti del lato opposto a loro.
Il tragitto fu solo un ripetersi di ‘mi scusi’, ‘con permesso’ e i gentilissimi ‘togliti da mezzo’ di Zayn. Quanto poteva essere dolce quel ragazzo?
Si sedettero dietro ad una…famiglia?
-Bel posto Zayn- lo rimbeccò.
-Meglio di stare in mezzo a gruppi di papere starnazzanti che appena sentono una mosca volare urlano- disse appoggiando le scarpe al sedile davanti al suo.
Ok, doveva ricordarsi di non urlare.
Il film incominciò e sentì Zayn borbottare che Daniel Radcliffe dopo Harry Potter era diventato una vera merda.
-Lo preferivo con una cicatrice in fronte e gli occhiali a palla-.
-Io preferisco Draco Malfoy- disse senza pensare Karen, mordendosi subito dopo la lingua.
L’aveva detto davvero? Oddio…
-Già, quel ragazzo è molto più ‘vivo’ di Potty- stavano davvero parlando di Harry Potter?!
-Potty?- gli domandò trattenendosi dal ridere.
Il signore davanti a loro si girò mettendosi una mando davanti al naso e sussurrando uno ‘shh’ molto lungo.
Zayn gli stava per alzare il dito medio e Karen glielo abbassò quasi subito con le mani sussurrando un flebile ‘scusi’.

Quella si che sarebbe stata una serata molto lunga.





Me l'ha fatta vedere una mia amica e non potevo non postarla *w*
Allora...eccomi con il capitolo bellezze.
Sisi, perchè siete bellissime, cioè 55 recensioni, voi mi volete morta.
Le vostre bellissime parole su facebook, twitter e nelle recensioni mi danno davvero
una gran forza, davvero c:
sopratutto in questo periodo un po' brutto..
Ma ora passiamo al capitolo,piaciuto?
Le coppie Alice\Niall e Safaa\Liam sono ufficialmente formate *w*
Spero davvero di si, e lo so, forse volevate tutta la serata tra Zayn e Karen,
ma sarebbe venuto troppo lungo, così ho voluto accorciare un po', e credo proprio che non rimarrete
deluse dal prossimo capitolo, o almeno spero, perchè sarà molto...corposo, si.
Si avvicina sempre di più la mia parte preferita *w* e credo davvero
che quando la posterò mi butterete insulti, speriamo di no :(
Adesso mi dileguo perchè devo andare a lavarmi i capelli ._.
Ciao,belle*w*
Vi voglio bene, xx.

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Vostra,
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Capitolo 15
*** I am the only one ***


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Capitolo 14

 
I am the only one.

Cazzo.
Quelle musichette di merda la stavano facendo svenire dall’ansia. Non stava guardando il film, ma quelle cose alimentavano lo stesso la sua paura.
Spostò la mano dagli occhi giusto il tempo di vedere la faccia urlante della donna decrepita. Saltò sulla sedia spaventata e lanciò un’occhiata a Zayn che se la rideva.
-Smettila di ridere come un deficiente- lo riprese offesa.
E lui per risposta rise ancora più forte, facendo girare qualche ragazzo davanti a loro.
-Io vado in bagno- affermò Karen cercando di alzarsi dalla poltrona.
-Non ti perdere-.
Fece finta di non aver sentito e si diresse alla velocità della luce fuori dalla sala, e una volta uscita tirò un sospirò di sollievo.
Si guardò in torno, cercando con gli occhi il cartello o qualche indizio che la aiutasse a trovare il bagno e quando lo vide ci corse dentro. Non era mai andata nel bagno di un cinema e si meravigliò di trovarlo pulito. Entrò in uno delle cabine, chiuse la porta alle sue spalle e si appoggiò ad essa.
Era uscita con Zayn e non stava succedendo niente di strano, per adesso, e Zayn non aveva fatto il solito stronzo, infatti, pensandosi su, era diverso da come si comportava a scuola. O, molto probabilmente, era solo una sua impressione.
Sobbalzò sentendo il cellulare vibrare nella tasca e con uno sbuffo lo tirò fuori.
-Pronto?- domandò.
-Karen, scusami se ti rovino la serata con Zayn, ma dovevo parlare con qualcuno- sentì parlare Safaa eccitata.
-Non disturbi affatto, credimi, stavo nel bagno. Tu piuttosto, che è successo?-
-Mi sono rimessa con Liam-
-Oddio, ma è fantastico- urlò Karen.
-Ho fatto la cosa sbagliata?- domandò titubante l’amica.
-Assolutamente no, aspetta…ma adesso lui dov’è?-
-Sto nel bagno del ristorante, lui mi sta aspettando- spiegò.
-E non farlo aspettare, noi ci sentiamo domani- si salutarono, augurandosi a vicenda buona fortuna e chiusero la chiamata.
Finalmente quei due si erano messi insieme, erano perfetti. In tutto e per tutto.
Sorrise felice per Safaa e spinse la porta del bagno per uscire.
Continuava a spingere ma la porta non accennava a muoversi.
Merda.
Era rimasta chiusa dentro.
L’ansia incominciò a farsi sentire, e Karen batté freneticamente le mani sulla porta, nella speranza che questa si sarebbe aperta.
Prese il cellulare per chiamare Zayn, e quando andò nella rubrica, si ricordò che non aveva ancora il suo numero.
-Perché proprio a me?- borbottò appoggiandosi alle mattonelle fredde del muro.
Provò a chiedere aiuto un paio di volte, ma nessuno sembrava accorgersi delle sue urla. Erano in un cinema o in un bosco?!
Passarono un paio di minuti e l’ansia cominciava a non farsi più sopportare e Karen stava per scoppiare quando, ad un certo punto, sentì la voce di Zayn chiamarla e si rilassò immediatamente.
-Zayn, oddio, menomale che sei arrivato- urlò quasi.
-Ma che cazzo di fine hai fatto? Sei caduta nel cesso?- ringhiò lui.
-Sono rimasta chiusa dentro- cercò di giustificarsi anche se in quel momento l’imbarazzo la stava divorando.
-Sono dovuto entrare nel bagno delle ragazze per venirti a cercare, mi hai fatto preoccupare- incominciò Zayn cercando si smuovere la porta del bagno in cui era chiusa Karen, e quest’ultima sentendo le ultime sue parole rimase per un momento spaesata.
Era la seconda volta che Zayn si preoccupava per lei.
-Mi dispiace, ma non potevo avvisarti- si scusò arrossendo, Karen.
-Spostati, che cerco di aprire- l’avvertì Zayn con voce ferma.
La ragazza fece come detto si allontanò il più possibile dalla porta sentendo dei forti battiti contro la porta.
-Che merda di porta mettono in questi cinema- incominciò a borbottare il ragazzo innervosito.
-Ti sei per caso rammollito, Malik?- domandò divertita Karen.
-Non provocarmi Morrison, o potrei lasciarti a marcire in questo schifo di bagno- la minacciò lui continuando a spingere la porta.
-Non lo faresti-
-Certo che lo farei, e non mettermi alla prova- sbuffò spazientito Zayn.
-Cazzo di porta- ringhiò –Ok, adesso prova ad aprirla mentre io spingo- le ordinò.
Karen fece come detto e dopo un paio di tentativi la porta si aprì. Non ebbe il tempo di dire niente che si trovò Zayn completamente spalmato addosso e mentre con una mano si reggeva al muro per non pesarle, con l’altra le aveva circondato i fianchi per non farla cascare a terra. Karen alzò lo sguardo incrociando quello del moro, che osservò con attenzione. Il marrone dei suoi occhi era intenso e la fissava in un modo totalmente diverso rispetto alle sue solite occhiate, questo era molto più intenso e più attento, pronto a raccogliere qualsiasi emozione che si riusciva a leggere nel suo sguardo.
Zayn avvicinò il viso al suo facendo incontrare le loro labbra.
Non un bacio come il primo. Quello era stato passionale e provocatorio mentre questo era l’esatto contrario.
Karen allungò le braccia intorno al collo del ragazzo e si avvicinò di più a lui, sperando in un bacio più profondo, bacio che Zayn non gli negò.
-Voi due, che state facendo?- urlò una voce.
Karen e Zayn si girarono di scatto osservando una vecchietta più infuriata che mai.
-Giochiamo a carte- disse retorico Zayn per poi aggiungere con tono arrogante:-Prima che lei venisse a rompere i coglioni-.
-Come ti permetti bamboccio?- gracchiò questa.
-Ci scusi, togliamo subito il disturbo- si affrettò a dire Karen prendendo per la manica della giacca il moro, trascinandolo fuori dal bagno e fuori dal cinema.
Era la prima volta che lo lasciava senza prima aver visto il film.
-Togliamo il disturbo? È stata lei a romperci- si lamentò Zayn aggiustandosi la cresta davanti allo specchietto di un’automobile.
-Non credo che pomiciare in un bagno pubblico, per di più quello delle ragazze sia normale-.
-Lo è- continuò lui più convinto di prima.
-Adesso che si fa?- domandò Karen curiosa.
-Adesso ci andiamo mangiare un gelato, ho fame-
-Ottima idea- concordò.
-Le mie sono sempre ottime idee, Morrison-
-Cammina e pensa a non fare troppo lo sbruffone- lo spintonò Karen divertita.
Seguì Zayn in silenzio, curiosa di sapere dove l’avrebbe portata e quando si trovò davanti ad un camioncino dei gelati lo guardò divertita.
Zayn dimostrava anche nelle piccole cose quello che realmente era e non quello che le persone vorrebbero che fosse.
Non era il tipo che per farsi piacere ad una ragazza gli cantava una canzone o gli regalava 100 rose, niente di smielato e era proprio per quello che gli piaceva e continuava a piacerle.
-Che gusto?- le domandò Zayn tirando fuori una banconota.
-Non vorrai pagare un’altra volta tu, Zayn?- disse seccata.
-Che gusto?- ignorò la domanda retorica di Karen.
-Pistacchio e nocciola- si arrese con uno sbuffo.
-Uno come ha detto lei e uno a menta e cioccolato- si rivolse alla signora dietro al bancone Zayn, lasciandole la banconota senza chiedere il resto.
-Non sapevo esistesse il gusto alla menta…-
-Esiste, ed è buonissimo- gracchiò lui continuando a mangiare il suo gelato.
Karen assaggiò il suo e poi seguì Zayn fino al parco.
-Mercoledì esci con McCole?- domandò di botto il moro facendola sussultare.
Come faceva a saperlo lui?
-Come fai a saperlo?-
-Rispondi alla mia di domanda, Karen- ribatté lui con tono quasi infastidito.
-Si, ma solo come amici- puntualizzò.
-Credi davvero che quel coglione voglia solo dell’amicizia?-
-Oh, insomma, ma che hai contro Arthur, che ti ha fatto?- gli chiese stufa di tutte quelle insinuazioni.
-Già che respiri è troppo- ringhiò Zayn.
-Non sono uscita con te per parlare di Arthur, quindi cambiamo argomento-
-Magari morirà mercoledì mattina, e così non…-
-Zayn!-.
-Ok! La smetto- gracchiò –posso assaggiare il tuo gelato?- domandò subito dopo.
Karen lo guardò stranita –Ehm…ok- allungò il cono verso il viso di Zayn, ma questo non arrivò alle labbra del ragazzo.
Zayn aveva allontanato il braccio da se e l’aveva baciata.
Di nuovo.



Seguiva i suoi genitori come se stesse andando ad una condanna a morte, la paura la stava divorando.
Maledetti colloqui.
Non che andasse male, anzi nelle ultime interrogazioni era andata più che bene, ma quello di preoccuparsi per i colloqui era sempre stato un problema che la perseguitava fin da piccola. Osservava gli altri ragazzi camminare verso le professoresse contenti, come facevano ad essere così maledettamente tranquilli.
-Allora, da chi andiamo? Matematica o letteratura?- domandò suo padre con un ghigno maligno stampato in viso.
Che diamine ghignava a fare?
Lei stava per avere un attacco di cuore e lui che faceva? La prendeva in giro.
Che merda di genitore.
-Matematica, vedo i genitori di Safaa laggiù- sorrise radiosa Kate, correndo in direzione della madre di Safaa.
-Quando l’ha conosciuta?- domandò Karen al padre.
-Stamattina al supermercato, io ho parlato col marito, un uomo davvero rispettabile, non come il figlio- borbottò.
-Papà- lo richiamò Karen.
-A me quel Zayn non è mai piaciuto e mai mi piacerà, quindi cercati un altro ragazzo-
-Zayn non è il mio ragazzo-
Giusto?
Insomma, lei e Zayn non avevano mai parlato di essere una coppia, e lei non avrebbe mai osato domandarglielo, meglio morire.
Erano stati solo dei baci qualsiasi? Il cuore di Karen diceva di no, eppure c’era qualcosa in lei che le diceva di non abbandonarsi completamente a lui, come se sarebbe potuta spuntare qualche sorpresa che avrebbe rovinato tutto.
E si sarebbe fatta davvero male, non per cose futili, ma ormai era sicura al 100%, stava per innamorarsi.
E questo, Zayn, non doveva assolutamente saperlo.
-Meglio, Karen- le diede alcune pacche sulla spalla e poi andò a salutare il padre di Safaa, e quest’ultima vedendo la sua espressione sconsolata, le si avvicinò.
-Che ti ha detto tuo padre?-
-Mi ha raccontato quanto non sopporti Zayn e mi ha esplicitamente detto che non gli piacerà mai- mormorò atona.
-Non per abbatterti, ma Zayn non farà mai niente per piacergli, lo conosco-.
-Bene. Di male in peggio.- sbuffò.
-Allora? Con Liam?- continuò.
-Niente, mi ha accompagnata a casa e poi non l’ho più sentito…meglio, odio i ragazzi assillanti- disse Safaa sorridendo.
-A proposito di stamattina Zayn perché oggi non è venuto a scuola?- le chiese Karen curiosa.
-Aveva un’interrogazione, e visto che non aveva studiato per uscire con te, non è venuto, in modo da non rovinarsi i bei colloqui che lo attendevano oggi pomeriggio- spiegò seccata Safaa.
-Devo sentirmi fortunata?- domandò retorica Karen sorridendo radiosa al solo pensiero che Zayn non aveva studiato per lei.
-E’ entrato nel bagno alle 4 di pomeriggio ed è uscito alle otto, cazzo- ringhiò Safaa.
-Quattro ore nel bagno?- sgranò gli occhi Karen.
-Ha fatto il suo trattamento speciale, e non chiedermi in cosa consiste, che non lo sa nessuno- l’anticipò.
-E adesso dov’è?- chiese.
-Alle tua spalle, sta parlando con i miei e i tuoi genitori- spiegò facendo sgranare gli occhi a Karen.
-Oh merda- si girò velocemente e si avvicinò a suo padre intrufolandosi nel cerchio che si era formato dalla combriccola di genitori.
-Salve- salutò tutti, soffermandosi a guardare Zayn.
-Ciao Karen, è un piacere incontrarti, Safaa parla molto spesso di te- la salutò una donna molto simile a Safaa e che naturalmente era sua madre.
Strinse la mano sia alla signora che al signore Malik, trovando quest’ultimo spaventosamente simile a suo figlio. Erano uguali.
-Babe, proprio te cercavo- la salutò Zayn prendendola per i fianchi e buttandola in un’aula vuota, sotto lo sguardo scioccato del padre della ragazza.
Si guardò intorno spaesata e vide che era una classe fuori uso.
-Mio padre ti ucciderà, ne sono sicura- borbottò.
-Mhm- le sussurrò sulle labbra per poi baciarla.
Ok, era la terza volta che la baciava.
-Vorrei solo puntualizzare una cosa, Morrison- le disse Zayn staccandosi da lei di poco.
-Sarebbe?-
-Sono l’unico con cui uscirai da oggi in poi, quindi dici a McCole che se ne va a fanculo-.
Karen sorrise soddisfatta dentro di sé; ormai l’aveva capito, non si stava innamorando, si era già innamorata.
Cazzo.


Zayn_malik_06_large

Scusatemi se non è una gif faiga, ma sono le dieci e mezza, e non ho forza di andarla a cercare.
Bando alle ciance, come vi è sembrato il capitolo?
L'ho finito di scirvere cinque minuti fa :3
Non mi piace per niente, anche se è un capitolo davvero importante per la storia...
Eh già, belle mie, Karen è ufficialmente innamorata *balla la conga*
Niente McCole in questo capitolo, mi avrebbe rovinato tutto..
Premetto che nel prossimo capitolo non ci sarà niente di simile a questo capitolo,
e ci sarà un momento Harry e Sarah, come adoro questa ragazza, forse perchè l'ho chiamata come me, mah..chi lo sa :3
Beh, prima di fare un 'passo e chiudo' perchè ho sonno e devo leggere ancora lacune fic appena aggiornate,
ringrazio davvero con TUTTO il cuore le ragazze che recensiscono (vi risponderò immediatamente) e
a tutte coloro che hanno aggiunto a preferite, seguite e rivordate.
GRAZIE MILLE, VI ADORO.
E visor che non so cos'altro aggiungere, vi saluto bellezze.
Passo e chiudo u.u


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Capitolo 16
*** Safaa has disappeared ***



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Capitolo 15

 
Safaa has disappeared.



-Si, papà- sorrise con dolcezza Sarah, pur sapendo che il padre non la poteva guardare.
-Bene e quando torni a casa compra il pane alla panetteria vicino casa, compra anche quella focaccia che piace tanto a Mike, il dottore ha detto che può fare uno strappo alla regola una volta tanto- la voce di suo padre trasmetteva tanta pazienza e amore e di questo Sarah ne su davvero felice.
-Certo, ne sarà di sicuro felice- chiuse l’armadietto e si appoggiò ad esso.
-E mi ha chiesto anche il succo di frutta alla fragola, il suo preferito-
-Ma non gliel’abbiamo portato ieri?- domandò confusa.
-Si, ma l’ha già finito, e sai quanto gli piace-
-Ok, comprerò anche quello, ma adesso ti devo salutare papà, ciao-
-Ciao, tesoro-
Chiuse la telefonata e si infilò il cellulare nella tasca del jeans.
Suo padre era sempre stato un esempio da seguire, soprattutto dopo l’incidente. Incidente che aveva segnato molto le loro vite, e ancora di più quella di sua madre. Gliel’aveva portata via senza che lei potesse fare niente, senza neanche dargli il tempo di dirle addio. Niente di tutto ciò. L’unico ad aver parlato con lei era stato il fratellino Mike.
Era con lei durante l’incedente, solo che lui si era salvato. Anche se in quel momento era costretto a stare su un lettino d’ospedale, qualcuno aveva risparmiato la sua vita concedendogli di vivere ancora. Come avrebbero fatto lei e suo padre a sostenere anche la sua di morte? Quella di sua madre aveva distrutto tutta l’armonia che si era creata con gli anni. Ed ora erano rimasti solo lei, suo padre e Mike.
Passava più tempo in ospedale che a casa, suo fratello bramava la sua presenza e infatti, era solo un bambino, niente di più. Un bambino che come loro aveva perso la persona più importante di tutta la sua vita, e adesso chiedeva sempre la loro compagnia, aveva paura che lo lasciassero solo, come aveva fatto la madre.
L’aveva lasciato solo.
Gli rimaneva solo lei come figura materna e non l’avrebbe di certo deluso.
-Sarah- urlò una voce al suo fianco facendola sussultare dallo spavento.
-H-Harry, ciao- lo salutò drizzando la schiena e balbettando come una cretina.
-Con chi parlavi?- le domandò sorridendo sornione, lanciando un’occhiata al cellulare nella sua tasca.
-Con mio pad…mio fratello- si corresse per non fare la figura della ‘solo la figlioccia di papà’.
-Sta bene? Ti ho vista un po’ abbattuta prima- le domandò avvicinandosi e le si affiancò vicino all’armadietto.
-Certo, sta alla grande- sussurrò sorridendogli.
-Bene, allora come ti trovi qui?- domandò Harry facendo spuntare due deliziose fossette agli angoli delle guance.
-Mi ci devo ancora abituare- gli rispose Sarah velocemente.
Non sapeva se fidarsi o meno di lui.


Quella ragazza era un vero asso duro.
Era senza alcun dubbio una di quelle ragazzine impacciate e timide, una di quelle che non prendevano mai l’iniziativa e che per ogni frase con il doppio senso sarebbero scappate a gambe levate.
Quindi era meglio andarci con calma con la rossa, cercare di essere più gentile possibile e magari andarci anche a letto insieme e poi chissà, sarebbe potuta nascere una vera storia. Non una di quelle che si svolgono tutte in una notte, ma una che sarebbe durata anni o mesi.
Qualcosa di simile alla storia di Liam e quella di Niall.
Per quanto riguarda quella di Zayn era meglio non fidarsi, se Karen verrà a sapere della scommessa, il moretto potrà dire addio ai giorni felici.
Magari potrebbe seguire l’esempio di Liam e portarla in una spiaggia e rotolare tra la sabbia e fare sesso selvaggio tra i granchi.
Basta pensare al sesso, Hazza.
Il riccio sapeva che sarebbe stata dura comportarsi bene, non era da lui rimanere fedele ad una ragazza e non era da lui fare il carino.
Non era da lui non essere Harry Styles, il Don Giovanni per eccellenza, da cui Zayn aveva seguito l’esempio.
Una cosa di cui andava profondamente fiero. Aveva portato Zayn sulla retta via. Quella della stronzaggine.
E pensandosi su, Karen lo stava accettando per quello che era, non aveva avuto niente da ridire sul suo ‘odio l’amore e l’essere sdolcinato’, ma chi poteva dirgli che Sarah avrebbe fatto la stessa cosa?
Nessuno.
Eppure lasciò perdere l’idea di essere sorridente e romantico per presentarsi com’era, e se non gli sarebbe andato bene…beh, la rossa si poteva anche fottere.
-Ti piacciono i gatti?- domandò subito dopo.



-Intendi mandare messaggi a Liam ancora per molto?- domandò Karen sbuffando e buttandosi a peso morto sul divano di pelle.
-Scusa, ma mi sta raccontando una cosa importante- spiegò Safaa continuando ad avere la faccia incollata al cellulare.
-Safaa, non è da persone intelligenti ignorare le amiche per parlare con il proprio ragazzo, gli parlerai stasera, tanto so che verso mezzanotte vi telefonerete- si intromise Trisha entrando in salotto per spolverare i mobili.
-Origli quello che dico a Liam, mamma?- domandò indignata Safaa.
-Io no, ma tuo padre cerca in tutti i modi di farlo- continuò la donna sorridendo.
-Che palle che è…-
-Ritieniti fortunata Safaa, se mi padre mi sentisse parlare a telefono con un ragazzo, sarebbe capace di venire in camera e dormire con me, usando la scusa di aver litigato con la mamma e quindi sarò costretta a chiudere la telefonata- borbottò Karen incrociando le braccia sotto al seno.
-Tuo padre è un vero spasso, Karen, e devo dire che non ama particolarmente mio figlio- rise di gusto Trisha.
-A mio padre non piacerà nessun ragazzo che frequenterò, mi creda- continuò a borbottare.
-Oh..sono così felice che Zayn abbia trovato una ragazza per bene come te- Trisha le si avvicinò accarezzandogli i capelli.
-…- Karen sorrise non sapendo che dire in una situazione imbarazzante come quella.
Zayn gli aveva detto che si frequentavano?
-Zayn mi ha raccontato che vi state frequentando- le spiegò vedendola in difficoltà.
-Davvero?- domandò incredula.
-Certo, è strano vedere Zayn così interessato ad una ragazza, e sapere che quella ragazza sei tu e non quella Hanna mi riempie di gioia-.
Ok, quella donna non aveva tanto tatto come il figlio.
Ecco da chi aveva preso Zayn.
Ma nonostante questo sorrise lo stesso, sentendosi per un certo verso lusingata dalle parole della donna.
-Woho- urlò all’improvviso Safaa alzando entrambe le braccia in aria.
-Woho?- ripeté Karen.
-Harry ci sta provando con Sarah- spiegò sorridendo.
-Davvero?- domandò euforica Karen.
-Anche Harry ha messo la testa a posto, ma che bravi questi ragazzi- ululò Trisha per poi tornarsene in cucina cantando.
-Vorrei anche io una mamma come la tua, Safaa-
-Ma tu ce l’hai una mamma simpatica-
-Si ma la mia è imbarazzante- spiegò arricciando il naso.
Prima che Safaa aprisse bocca suonarono al campanello e poi si udì un ‘apro io’.
Di sicura la mamma di Safaa.
Restarono per un paio di secondi in silenzio sentendo la voce sorpresa di Trisha e un’altra voce femminile, solo che questa era molto più giovanile e stridula.
Si guardarono in faccia interrogative e poi scorsero la figura di Hanna camminare per il salotto e dopo aver urlato ‘ciao ragazze’ si avviò su per le scale.
E già si sapeva dov’era diretta: nella camere di Zayn.
Il cuore di Karen perse alcuni battiti.
Aveva annullato l’uscita con McCole per Zayn e lui che faceva? Invitava Hanna, quella lurida troia a casa sua? Nella sua camera?
Non volle neanche immaginare per fare cosa. Trasse un lungo respiro trattenendo le lacrime che imploravano di scendere dai suoi occhi per poi schiantarsi per terra e dissuadersi, proprio come stava succedendo con la sua fiducia.
Si stava pian, piano dissuadendo.
Se lo doveva aspettare da uno come Zayn, no? Aveva davvero creduto che con quelle parole lui potesse provaredavvero qualcosa per lei?! Che illusa.
-Penso che stasera uscirò con McCole- salutò Safaa velocemente, lasciando quella casa per poi correre verso la sua con l’intenzione di chiamare Arthur e uscire con lui.
E solo dopo un paio di minuti, dalla stessa casa, dalla stessa porta, uscì un Hanna imbronciata e offesa.
Poverina, era stata cacciata fuori casa.


Dopo aver visto la sua migliore amica lasciare la sua casa delusa, uscì infuriata dal salotto dirigendosi a grandi falcate verso la camera di quel coglione di suo fratello. Verso l’ultimo gradino andò a sbattere contro qualcuno e alzò lo sguardo ancora più infuriata.
-Tuo fratello è un vero stronzo- le urlò in faccia Hanna facendola schiudere gli occhi a causa di quello stridio.
Che diamine era successo?
La biondina la sorpassò urtandole una spalla e corse fuori casa.
Safaa la guardò confusa e poi si diresse verso la camera di Zayn entrando senza bussare.
-Grazie per aver bussato sorellina- le disse retorico Zayn sdraiato sul letto a pancia in su, con le braccia incrociate sotto la testa.
-Che cazzo è successo con Hanna?- domandò ignorando il fratello.
-Niente, l’ho mandata a fanculo, da quando in poi ti interessa di lei? Non la odiavi?- le chiese lui sorpreso.
-Certo che la odio, ma perché è venuta?-
-‘Cazzo ne so io! Si crede di poter venire a casa mia e chiamarmi ‘tesoruccio mio’ quando le pare e piace- spiegò con estrema calma il fratello.
Ecco.
Bravo il fratellino, era rimasto fedele a Karen.
Uno di quei pochi momenti in cui i criceti nella sua testa si mettevano a correre.
-E tu lo sai che chi stava giù poteva fraintendere?- domandò.
-E sai quando me ne frega di quello che pensa mamma?-
-E te ne frega quello che pensa Karen?-
-Che centra Karen, adesso?- chiese lui alterato.
-Coglione che non sei altro, lei stava giù con me quando Hanna e salita, ha frainteso tutto e adesso chiamerà McCole e stasera ci uscirà insieme- sorrise- e tu sei veramente fottuto-.
Zayn si alzò a sedere sbraitando ai quattro venti un docilissimo ‘vaffanculo’.
-Merda, merda, merda-.
-Che pensi di fare, Zayn?- domandò lei.
-Ce l’avevo quasi fatta, cazzo-
-A fare che?-
-A non farla uscire con quel depravato di McCole- sbraitò ancora.
-Allora quella frase che doveva vedersi solo con te era tutta una falsa?- gli chiese assottigliando gli occhi.
-Assolutamente no! Karen deve uscire solo con me, punto-.
-Oh, bene-.
-Ok, adesso ho bisogno del tuo aiuto- Zayn si catapultò sul comodino prese il cellulare e compose un numero.
-Harry? Chiama gli altri- ordinò Zayn.
-Per cosa?- si sentì dall’altra parte del telefono.
-Stasera si va in scena-
-Inizia lo spettacolo?- la voce di Harry era confusa.
-No, inizia il piano-.
Piano? Quale piano?


Si guardò allo specchio e chiuse gli occhi.
Si era lavata e vestita. Era pronta.
Sarebbe dovuta uscire con McCole.
La cosa la spaventava un po’, ma doveva farlo. Non voleva passare per la cretina della situazione.
Entrò in cameretta trovando Toby straiato sul pavimento, si accovacciò al suo fianco e gli accarezzò il capo.
-Augurami buona fortuna, bello- sussurrò per poi scoccargli un bacio sul musetto.
Si alzò e recuperò le ballerine sotto al letto, per poi tornare in bagno e truccarsi.
Si fermò i capelli in un codino e indossò le ballerine.
Bene, era pronta.
Prese il cellulare sulla scrivania e scese in cucina.
Bevve un sorso d’acqua e andò a recuperare le chiavi di casa sul caminetto in salotto.
Le prese e sentì il campanello suonare.
Di già?
McCole non poteva essere, doveva andare lei a casa sua, e neanche i suoi genitori, era usciti per una serata romantica.
Ancora pensierosa si avvicinò alla porta e aprì per poi sgranare gli occhi.
-Zayn? Che ci fai qui?- gli chiese con una punta di freddezza nella voce e quando sentì la risposta si paralizzò sul posto.
-Safaa è scomparsa-.





 


 

PER CHI VUOLE QUALCHE SPOILER, LEGGERE QUI SOTTO.

-daaaaaaaaaan.
La situazione del capitolo precedente è andata a puttane, lo so.
Ma non abbiate paura, si sistemerà TUTTO.
Non dovrei dirvele queste cose, ma per farmi perdonare del ritardo.
Sono stata fuori città e avevo il capitolo pronto già da un po’ :P
Ritornando al capitolo:
-Sarah, come avete letto, ha una situazione un po’ triste in famiglia,
mi mancava qualcuno con una situazione del genere in questa fic :3
-Harry, oh dolce Harry, quanto di può adorare quel ragazzo?
Forse un po’ troppo fissato col sesso, ma non ci preoccupate,
con Sarah andrà tutto liscio ;) garantisco io u.u
Anche perché poi la storia sarebbe piena di intrugli e già ce ne saranno MOLTI
per Karen e Zayn in futuro.
Hanna ha fatto la sua parte, parte importante anche se molte di voi la vorrete morta,
ma don’t worry, ha fatto quello che doveva fare.
E FINALMENTE NEL PROSSIMO CAPITOLO VEDREMO IL PIANO.
#fuckyeah.
Vi dico già da adesso che nei prossimi capitolo sarà costantemente presente
la figura di McCole.
Dopo il prossimo capitolo incomincia la MIA PARTE PREFERITA.
Lo dissi già tanto tempo fa, non so se qualcuno ricorda.
Spero solo di non ricevere pomodori in faccia :P
Non so se qualcuna\o di voi ha già intuito il piano, ma se l’avete intuito…
Non trovate che sia geniale? Naturalmente lo scoprirete meglio nel prossimo capitolo.
Ok, mi sto allungando un po’ troppo._.
Quindi me ne vado :P
RINGRAZIO TUTTE COLORO CHE CONTINUANDO A RECENDIRE
AGGIUNGERE A PRFERITI, SEGUITE E RICORDATE.
SIETE DAVVERO FANTASTCHE.
70 recensioni al capitolo precedente °-°
VI AMO ANCORA DI PIU’.

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Capitolo 17
*** Plan ***


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Capitolo 16.

Plan.



-Come hai detto?- domandò Karen a Zayn sperando di aver sbagliato a sentire.
-Non c’è tempo, dobbiamo andare al parco, lì ci sono anche gli altri- la prese per il polso e la trascinò fuori casa, incominciando a camminare.
Non pensò a quello che era successo poche ore prima: Hanna e Zayn in quel momento potevano anche andare farsi un giro, in quel momento l’unica cosa che gli importava era capire che diavolo era successo alla sua migliore amica.
Immaginarla da sola, magari con un cretino che si voleva divertire con lei, le fece contorcere lo stomaco.
Safaa.
Le salirono le lacrime agli occhi.
Non riusciva a pensare che le potesse succedere qualcosa e anche se non sapeva i particolari di quella insensata scomparsa, cercò di pensare positivo, magari era voluta uscire da sola e quindi non aveva avvertito nessuno.
-Hai provato a chiamarla?- chiese a Zayn entrando nel parco dove il lontananza c’erano i loro amici.
C’erano tutti: Niall, Alice, Louis, Sarah, Harry e una ragazza che non aveva mai visto prima.
-Si, ma non risponde- il tono del ragazzo al suo fianco era preoccupato, più del solito.
Si avvicinò al gruppo e Alice corse ad abbracciarla.
-Perché ha fatto una cosa del genere?- domandò questa con tristezza.
-Dobbiamo trovarla- si intromise Harry.
-Allora, Louis e Ronnie vanno al campetto, Harry e Sarah, voi andate in piazza, Alice e Niall andranno in spiaggia, e io e Karen gireremo per la città- puntualizzò Zayn con un tono che non ammetteva repliche.
Ronnie doveva essere la nuova ragazza di Louis.
-Per qualsiasi cosa chiamatemi- disse prima di riprendere Karen per il polso e trascinarla per le vie della città.
-Sai perché l’ha fatto?- chiese titubante.
-No, andava tutto bene oggi, è salita in camera per farmi la ramanzina e poi non l’ho più trovata da nessuna parte- spiegò guardando in ogni cortile delle case affianco a loro.
Adorava recitare.
-Ramanzina?- si guardò anche lei attorno, con la speranza si scovare il viso di Safaa.
-Per Hanna…e a proposito di questo…-incominciò per poi fermarsi
-Non adesso Zayn- borbottò abbassando lo sguardo e riprendendo a camminare.
-Eh no! Adesso ti fermi e mi ascolti, Morrison- la prese brutalmente la spalla e la fece girare.
-Posso essere stronzo quanto voglio, ma non sono tanto bastardo al punto di dire ad una ragazza che deve uscire solo con me e non fare altrettanto, se voglio uscire con te c’è un motivo- pronunciò queste parole quasi con rabbia.
-E allora perché diavolo Hanna era a casa tua oggi? Di certo non per una partita a carte-.
-Se tu fossi restata per altri cinque minuti e ti saresti fidata di me, l’avresti vista uscire di casa- sbraitò stufo Zayn.
-L’hai cacciata di casa?- sussurrò Karen sgranando gli occhi.
-SI- urlò ancora il moro.
Merda.
Che grande figura di merda.
-Mi dispiace, Zayn-.
Perché non era rimasta in quella casa?


-Devo ancora capire come abbia fatto mio fratello ad avere un’idea così geniale- pensò ad alta voce Safaa sdraiata sul letto di Liam, con la testa appoggiata sulla pancia del ragazzo.
-Zayn ha sempre idee geniali - rise divertito Liam.
-Solo con voi, però- puntualizzò la mora osservandosi i capelli in cerca di una doppia punta.
-Zayn crede che stiamo in spiaggia, giusto?-
-Si e Niall e Alice stanno mantenendo il gioco-.
-Zayn che prende per il culo la mia migliore amica e glielo permetto solo perché non voglio che esca con quel depravato di McCole, mentre noi prendiamo per il culo lui, è una cosa eccitante- osservò la ragazza togliendosi le scarpe e buttarle ai piedi del letto.
-Spero solo che non lo venga a sapere, se no posso considerarmi morto- deglutì il biondo immaginando Zayn con una balestra in mano appostato davanti a casa sua.
-E che ne dici di aumentare il pericolo?- domandò suadente Safaa sedendosi a cavalcioni sul ragazzo.
-Penso sia un’ottima idea- sussurrò per poi baciarla.


-Dio, sono quasi le undici e di Safaa non c’è traccia, ma dove cavolo è finita?- urlò isterica Karen facendo girare verso se un coppia di anziani seduti sulla sedia a dondolo sul porticato della casa alla sua destra.
-Manteniamo la calma e continuiamo a cercarla- cercò di rassicurarla Zayn mettendole una mano sulla spalla.
-Sono tre maledettissime ore che la cerchiamo e gli altri non l’hanno vista, niente di niente, giuro che quando la troverò la ucciderò con le mie stesse mani- continuò a borbottare camminando lungo il marciapiede con le spalle curve.
-Avanti…- Zayn la spintonò in avanti, con i suoi occhi saettavano da una casa a l’altra per trovare qualcosa su cui sedersi.
-Sediamoci su quella panchina e riposiamoci un attimo- le prese una mano e la trascinò vicino alla panchina buttandosi a capofitto su di essa.
Stava succedendo tutto secondo il piano, nessun impiccio, tutto tranquillo.
Gli altri avevano fatto alla perfezione la loro parte e l’obbiettivo ‘scampiamo la serata con McCole’ era andato alla grande.
Infatti Karen si era completamente dimenticata di avere un appuntamento con quel broccolo.
-E se entro mezzanotte non la troviamo?- disse con tono disperato Karen abbandonandosi con la schiena alla panchina.
-La troviamo-.
-E tu come fai a saperlo? Se è caduta da un ponte? Oppure l’hanno rapita-.
-Karen calmati, cazzo. Mi stai facendo innervosire.- urlò Zayn per farla zittire.
-La stiamo cercando tutti, in ogni posto possibile e immaginabile e di lei ness…un momento, ma Liam?- domandò Karen fissando Zayn con sguardo speranzoso.
Ok, Zayn, adesso prendi un bel respiro, sgrana gli occhi e fai una faccia da rincoglionito:
1…2…3…
-Oh, cazzo. Liam, ma certo! Come ho fatto ad essere così rimbambito, sono usciti insieme!- il moro si portò una mano davanti alla fronte con teatralità.
Continua così, Malik.
L’allontanò lentamente godendosi la faccia sconvolta, confusa e arrabbiata di Karen davanti.
-Mi stai prendendo in giro Zayn?- la domanda le uscì più che altro come una minaccia.
-No, me n’ero dimenticato…- spiegò con tono finto-dolce.
Bleah.
La ragazza al suo fianco non ci mise molto a fare due più due e questo Zayn se l’aspettava. Karen non era una ragazza stupida, al contrario…
La vide prendere un lungo respiro e fissarlo con occhi infuriati.
-Spero per te Zayn che tutto questo non sia stata solo una fottuttissima finta del cazzo- ringhiò.
Ok, era arrabbiata e anche molto osservando il grado di volgarità che aveva usato in una semplice frase.
-Si, lo è stata- ammise.


-Ma ti sei completamente bevuto il cervello? Mi hai fatto prendere un infarto, brutto coglione che non sei altro-.
-Avanti Karen, l’ho fatto per il tuo bene- cercò di giustificarsi Zayn.
Per il suo bene? Quale bene.
-Non so perché tu l’abbia fatto Zayn, ma se per caso era per spiegarmi la questione di Hanna, potevi farlo domani mattina- continuò ad urlare la ragazza, mentre si alzava dalla panchina e il ragazzo la imitò.
-No che non potevo, sarebbe stato troppo tardi-.
-Tardi per cosa?-
-Cazzo ragiona, Karen, tu stasera saresti uscita con McCole, quel lurido depravato di merda-.
Cazzo.
Arthur.
Non l’aveva avvisato.
Merda, merda, merda.
Aveva una memoria da schifo, prima Liam e adesso McCole.
-Oddio, sarà infuriato con me- borbottò tra se.
-Ti stai preoccupando di quel coso?- disse scettico Zayn infilandosi una mano della tasca dei jeans e tirando fuori il pacchetto di sigarette.
-Non ne combini mai una buona, Zayn Malik- si lamentò lei.
-Con McCole ci parlerai domani, lui può aspettare, e poi dovresti ringraziarmi-
-Per cosa?- assottigliò gli occhi Karen scocciata.
-Ti ho risparmiato una serata noiosa e io ho già trovato un ringraziamento adeguato- le sussurrò all’orecchio.
Ok, la rabbia andava a puttane non appena quel ragazzo le si avvicinava.
-Non penso ce ne sia bisogno, Zayn- cercò di allontanarlo, doveva dimostrarsi forte.
Se, se.
-Io credo di si- le rispose per poi baciarla.
Ah, da quanto tempo non baciava quelle labbra.
Da due giorni, eppure sembrava una vita.


Nella sua testa, Zayn esultava.
Aveva avuto quello che voleva.
Eppure c’era ancora una preoccupazione, una stupidissima voce che ripeteva sempre la stessa frase:
Caro Zayn, ricordati che devi farlo solo per una scommessa.


Lontano da quella panchina c’era qualcuno, che appoggiato ad un palo osservava la scena furente.
Nessuno doveva permettersi di comportarsi in quel modo con lui.
Nessuno doveva dargli buca.
Nessuno doveva lasciarlo in quel modo.
Nessuno doveva prenderlo per il culo.
Arthur si allontanò dal palo con la rabbia impressa negli occhi e solo un pensiero alleggiava nella sua mente.
Si sarebbe preso quello che voleva anche senza il consenso di Karen Morrison.






*spero che non siate morte vedendo queste gif*
Eccomi qua..
Il capitolo precedente è già a 71 recensioni e non potevo permettermi di farvi aspettare,
quindi non ho aggiornato ne domani, ne dopodomani, ne dopo-dopodomani.
MA OGGI.
Spero che ne siate felice.
Perchè voi, davvero, mi riempite di felicità ad ogni recensioni che mi scrivete, siete assolutamente FANTASTICHE.
Passando al capitolo..
(scusatemi se ci sono eventuali errori di battitura)
Vi è piaciuto? *w*
Spero che il piano si sia capito e soprattutto che vi sia piaciuto.
E' stato un po' complicato scriverlo, però..
credo di avercela fatta alla fine uù
Safaa e Liam hanno fatto sesso.
YEAAAAAAAH.
Ok, basta cwc
Mi dispiace avervi lasciato così, con quel 'bellissimo' pensiero di McCole..
Per scrivere il prossimo capitolo mi dovete davre un po' di tempo,
perchè sarà davvero difficiiiiiiiiiiiiiiiiiile scriverlo, sudo già a pensarlo.
E spero di non deludervi, perchè il prossimo capitolo
sarà BOOOOOOOOOOOOOOOM.
Cruciale per la storia, e voi mi odierete tanto :P
Ma accetterò le critiche uù
Adesso voglio lasciuare qualche paroline alla mia amica Claudia che sta affrontando un periodo PARANOICO e difficile.
BELLA, FATTELO DIRE CON IL CUORE IN MANO.
TU SEI ASSOLUTAMENTE PERFETTE, NON SEI NE CHIATTA NE BRUTTA.
PER ME E PER MOLTE ALTRE PERSONE SEI LA PERFEZIONE FATTA IN PERSONA.
NON FARTI DEL MALE PER QUALCOSA CHE NON ESISTE.
TI VOGLIO BENE.

Un bacccccccio e alla brossima belle, vi ADORO.




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Capitolo 18
*** She will hurt that fucker ***


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Capitolo 17.

She will hurt that fucker.


ATTENZIONE
Voglio avvisarvi che il capitolo contiene scene ‘forti’ (non troppo esplicite perché la storia
rimane di rating arancione) e quindi
se qualcuno di voi non vuole leggere, farò capire tramite un asterisco rosso
(*)
l’inizio e la fine della scena
Buona lettura :3




-Sapevi tutto tu?- domandò minacciosa Karen una volta vicina a Safaa puntandole un dito contro, non la vedeva dalla mattinata.
Benedetta pausa-pranzo.
-Certo che lo sapevo- sorrise a trentadue denti la mora.
-Quel cazzone di tuo fratello mi ha fatto prendere un infarto- disse ancora più determinata Karen osservando confusa il collo di Safaa, mentre quest’ultima le sorrideva felice.
-Ne valeva la pena, la coppia Zaren deve trionfare contro il male e poi…- cominciò a blaterale, ma Karen non l’ascoltò.
Bingo.
-Hai fatto sesso!- esclamò facendo sgranare gli occhi all’amica.
-Che?-
-La prossima volta che ti fai fare un succhiotto cerca di coprirlo-la rimproverò con un pizzico di ironia nella voce Karen.
-Si vede tanto? Merda, merda. Hai una sciarpa?- le domandò subito dopo Safaa coprendosi il collo con i capelli.
-Mi stai chiedendo una sciarpa, a me? Stai scherzando? Perfino Zayn sa che le odio- le rimbeccò l’amica.
-E adesso che faccio?- scoppiò quasi in un urlo isterico Safaa.
Karen le fece un segno con la mano e la sorpassò, diretta verso l’unica fonte di salvezza della sua amica: Harry.
Harry e le sue benedettissime sciarpe.
-Harry, ciao, sei splendente stamattina, nuova sciarpa?- gli domandò sorridendogli.
Il riccio la guardò confuso.
Karen Morrison che faceva complimenti? Mpf..
-Ehm…? Grazie?- domandò stranito mettendosi in spalla la tracolla e chiudendo l’armadietto.
-Me la presti?-
-No- rispose in fretta per poi sorpassarla.
-E dai! Ne ho davvero bisogno- lo implorò Karen aggrappandosi al braccio del riccio.
-Ma serve al mio look- protesto ancora lui.
-Sai che posso dire tutto quello che voglio, su di te, a Sarah?- chiese la mora sorridendo maligna.
-Non oseresti, Morrison- sussurrò Harry avvicinandosi alla ragazza.
-Oserei- sorrise- mi dai la tua sciarpa?-
-Tieni- Harry se la tolse con stizza gliela porse per poi dirigersi verso uno Zayn molto scocciato con la testa infilata nel suo armadietto.
Molto probabilmente stava dormendo.
Che carino.
Concentrati su Safaa, Karen.
-Risolto il problema- disse radiosa porgendo la sciarpa grigia di Harry a Safaa.
-Non saprei che farei senza te, penso proprio che…oh cazzo- gracchiò Safaa.
-Cosa?- domandò allarmata Karen senza il coraggio di girarsi per paura di trovarsi un dinosauro alla spalle.
-McCole, cazzo.- sussurrò.
-Porca merda- Karen si girò con calma vedendolo camminare a passo di marcia verso di lei piuttosto velocemente.
-Tu adesso vieni con me, Morrison- le alitò in viso Arthur per poi prenderla per un braccio e trascinarla con se.
Karen si girò verso Safaa sussurrando un ‘non preoccuparti’ per poi continuare ad essere trascinata da Arthur.
-Non c’è bisogno di correre, Arthur- lo riprese cercando di allentare la presa del ragazzo sul suo braccio.
Diavolo se faceva male.
-Sta un po’ zitta- ringhiò lui.
Karen si ammutolì di colpo seguendolo per la scuola e quando si ritrovò chiusa, da sola in compagnia di McCole negli spogliatoi della squadra di basket, sentì la tensione crescere.
Anche se quella non sembrava semplice tensione, ma bensì paura.
-Che ci facciamo qui? Non potevi parlarmi nel corridoio come fanno le persone normali?- domandò titubante allontanandosi il più possibile dal ragazzo che in quel momento sembrava più che infuriato.
-E tu ieri non potevi chiamarmi e annullare la serata, come fanno tutte le persone normali?- ricambiò la domanda Arthur avvicinandosi di una decina di passi.
-Me ne ero dimenticata, scusami, ieri è successo un casino…- provò a spiegare, ma il ragazzo la spintonò con una mano la spalla facendola urtare contrò la panchina alle sue spalle.
Il cuore di Karen incominciò a battere forte, quasi volesse uscire fuori.
Calmati, Karen, non succederà niente.
-Non provare a inventarti scuse, Karen, so che ieri sera eri con Zayn, per chi cazzo mi hai preso, eh? Per un cretino?- le ringhiò in faccia.
Non sembrava nemmeno quel ragazzo con cui aveva parlato giorni prima e sentendo la rabbia che esprimeva il tono del ragazzo gli occhi le si riempirono di lacrime.
-Mi dispiac…-provò a dire e anche quella volta venne interrotta, ma da un suo gemito.
Arthur le aveva stretto una mano sul polso e sembrava che glielo volesse rompere tanto che la presa era forte.
-Non provare a chiedermi scusa, Karen, mi faresti solo incazzare di più- ridacchiò –adesso ti stai ferma e ti fai fare quello che voglio-.
*
Karen sgranò gli occhi, ormai colmi di lacrime e sentì l’altra mano i McCole prenderle il polso sinistro e insieme a quello destro glieli mantenne dietro alla schiena.
-Che diavolo vuoi fare, Arthur? Lasciami- sussurrò presa dal panico, muovendo frenetica le braccia.
-Ho detto che ti devi stare zitta, Karen-.
Non le diede il tempo di rispondere che posò le sue labbra su quelle della ragazza. Karen provò a sottrarsi d quel bacio e Arthur, mantenendola con una sola mano i polsi, le afferrò il collo con violenza.
Provò a mugolare qualcosa per protesta, ma Arthur non accennava ad allontanarsi. Le lacrime avevano cominciato a scorrere sul suo viso e la voglia di scappare e rifugiarsi tra le braccia di Zayn era tanta.
-Mc-McCole- protestò a mo’ di gemito sentendo le unghie di Arthur graffiarle il collo.
-L-lasciami- singhiozzò allarmata vedendo la mano che prima l’aveva graffiata il collo raggiungere il bordo della maglia e alzarglielo fino e sopra al reggiseno.
Strizzò gli occhi cacciando fuori ancora più lacrime.
Le mani di McCole si muovevano avide sulla sua pancia, sulla sua schiena e sui suoi seni facendole salire un senso di nausea.
Perché aveva detto a Safaa di non preoccuparsi? Magari sarebbe venuta a cercarla, facendo finire quella tortura.
Non si era mai fatta toccare da nessuno, non in quel modo. E di certo non voleva farsi toccare tramite un violenza.
-Ti…prego- singhiozzò.
Arthur intromise una gamba in mezzo a quelle di Karen allargandogliele in modo da avere via libera.
Cambiò la mano con cui manteneva i polsi della ragazza e avvicinò la mano destra al bordo dei jeans per poi sbottonarli.
Karen incominciò ad agitarsi freneticamente impaurita.
Non sarebbe successo, non con lui, non in quel modo.
-Arthur, ti prego lasciami andare, io…non lo…dirò a nessuno- urlò l’ultima parole sentendo la mano del ragazzo intrufolarsi nei jeans e sfiorarle la sua intimità.
Le lacrime scivolarono con più velocità lungo le guance andandosi a depositare sul collo.
Sentì il suono della campanella e sperò che forse Arthur si sarebbe allontanato, ma non lo fece, aumentò la velocità dei movimenti e diventò violento, avrebbe lasciato molteplici lividi sul suo corpo e il ricordo delle sue mani non l’avrebbe dimenticato facilmente.
Cacciò un urlo dopo aver sentito le dita di Arthur penetrarla e un dolore allucinante le attraversò tutto il basso ventre fino ad arrivare allo stomaco.
-Sta zitta, stupida- le ringhiò all’orecchio cominciando a muovere la mano, mentre il dolore aumentava.
La ragazza prese coraggio e mosse la gamba in mezzo alle gambe di McCole con forza colpendogli le parti basse. Vide il ragazzo allontanarsi da lei e accovacciarsi per terra, cercò di non cascare anche lei e uscì di corsa dagli spogliatoi.
*
Si allacciò i jeans e si diresse verso i bagni delle ragazze.
Ringraziò Dio che per i corridoio non c’era nessuno ed entrò in una delle cabine accovacciandosi per terra, nascondendo la testa tra le gambe.
Si sentiva sporca, usata e violata.
Arthur le aveva portata via tutta la dignità. Non doveva permettergli di farlo, non doveva essere debole, eppure lo era stata. Aveva continuato a piangere, senza aver il coraggio di dargli una sberla in pieno viso.
Niente di niente.
Le spuntò davanti agli occhi il viso di Zayn e le lacrime continuarono a scendere.
Si sentiva in colpa.
Era tutta colpa sua, solo colpa sua.
E faceva male… e non solo fisicamente.
Basta vedere i lividi che le ha lasciato sui suoi polsi.
Karen era immobile, ferma sul pavimento di quel bagno.
Ancora con la maglia stropicciata e le lacrime che continuavano a scendere sul suo viso, proprio come l’aveva ridotta lui.
Non riusciva ad alzarsi da lì e affrontare gli altri.
Pensava soltanto alla rabbia di Arthur mentre cercava di abusare di lei.
L’aveva quasi violentata.
Era stato crudele.
Non si era fermato quando l’aveva implorato.
Non l’aveva ascoltata quando l’aveva chiesto.
Non le aveva dato tempo di spiegare.




Aveva chiamato Safaa, le aveva raccontato tutto, le aveva chiesto di mantenere il segreto e le aveva chiesto di non fare nulla.
L’aveva aiutata ad asciugarsi il viso e a renderla presentabile.
Le aveva fermato il sangue che scendeva dal lungo graffio sul collo e l’aveva nascosto con la sciarpa di Harry.
L’aveva rassicurata.
La rabbia che provava Safaa in quel momento era indescrivibile.
Se solo quel lurido verme di McCole si sarebbe avvicinato di almeno venti metri a le e alla sua amica non avrebbe trattenuto l’istinto di ucciderlo.
Ma in un modo o in un altro l’avrebbe pagata.
Non sarebbe stata lei sporcarsi le mani.
Non sarebbe stata lei a farlo sapere a Zayn.
Sarebbe stata lei a creare quella situazione.
Avrebbe trovato il modo.
Avrebbe trovato il modo di vedere Arthur McCole con un occhio nero.
Avrebbe fatto il culo a quel porco.
Non lei.
Non Liam.
Non Karen.
Ma Zayn.
Parola di Safaa Malik.







Non ho nemmeno il coraggio di salutarvi per bene :(
Lo so, è un capitolo schifoso...
Riceverò l'80% solo di critiche.
Spero che non ci siate rimaste troppo male da non continuare a seguire la storia,
se vi ho deluse, vi chiedo umilmente scusa.
Alcune di voi se l'aspettavano, si, ma si aspettavano anche l'apparizzione miracolosa di Zayn.
Ma purtruppo Zayn rimarrà all'oscuro, non vi dico per quanto tempo.
Ma almeno sapete che lo verrà a sapere e questo grazie a Safaa.
Lei ha promesso a Karen di non dirlo a nessuno, e infatti non lo farà,
ma ci sono tanti modi 'casuali' di far sapere le cose uù
DAVVERO, DITEMI SE VI HO DELUSE.
Ho voluto aggiornare prestissimo, perchè già al giorno seguente la pubblicazione
ero a 67 recensioni e adesso a 74.
74 recensioni che non ci volevano per un capitolo come quello, era a dir poco 'poco' soffisfacente.
Spero che questo lo sia stato e fatemi sapere se non vi piace l'andamento della storia.
Per chi invece è piaciuto il capitolo, spero a qualcuno, ringraziate Conor Maynard uù
mi ha aiutato a scrivere *Q*
Conor
Conor
Conor
basta.
Adesso mi dileguo aspettando vosti pareri ._.
Un bacio, belle.
siete assolutamente fantastiche. uù
so che adesso forse a nessuno interessa, ma verso la fine di questa fic ne pubblicherò un'altra
e spero che la seguite in tante :3
Un bacio, e alla prossima.


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xx
Pettyfer.

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Capitolo 19
*** It was McCole, tried to rape her ***


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Capitolo 18

 
It 'was McCole, tried to rape her.




Posò lo spazzolino vicino al lavandino e alzò lo sguardo fino ad incrociare quello di una ragazza apparentemente distrutta nello specchio.
Le occhiaie profonde e gli occhi arrossati dal pianto erano i suoi.
Era orribile.
Spostò i capelli su una spalla e osservò il lungo graffio che portava sul collo, era bene in evidenzia e se non avesse messo una sciarpa per coprirlo si sarebbe di sicuro visto e questo non doveva succedere.
Nessuno doveva vederlo, né i suoi genitori, né i suoi amici e soprattutto Zayn. Non osò immaginare cosa avrebbe combinato se l’avesse saputo: un vero inferno.
Toccò il graffio con la punta delle dita e anche quella fu una mossa sbagliata.
I lividi presenti intorno ai suoi polsi erano viola e quelli non poteva nasconderli, doveva solo sperare che nessuno ci avrebbe fatto caso.
Prima di uscire dal bagno si alzò la maglia del pigiama fino a sotto al seno e anche lì c’erano alcuni lividi. L’abbassò subito sentendo le lacrime pizzicare agli occhi.
Basta piangere, quello non era il momento, adesso doveva andare avanti e fare finta di niente.
Sorridere e nascondere tutto, come aveva fatto la sera precedente con i suoi genitori.
Aveva finto.
Ed era tutto maledettamente difficile.


-Chi cerchi?- domandò Liam alla sua ragazza vedendola osservare tutti i volti dei ragazzi nel corridoio in cerca di uno in particolare.
-Nessuno…- rispose.
-Non mentirmi, Safaa-.
-Karen, sono preoccupata- ammise abbassando lo sguardo e prendendo il cellulare dalla tasca posteriore del jeans.
-Perché? Le è successo qualcosa?- domandò allarmato il ragazzo davanti a lei.
-…Oh, mi devo allacciare la scarpa, mi mantieni il cellulare, Liam? Grazie- sorrise tirata Safaa per poi abbassarsi e far finta di allacciarsi la scarpa.
-Ma che diavolo ti prende? Come fai ad allacciarti le ballerine?- domandò confuso Liam osservandola con un sopracciglio alzato.
-Leggi quello che sta scritto sul cellulare non pensare a me, porco cazzo- sbraitò Safaa alzandosi.
Liam fece come detto e osservò il cellulare notando che era aperta una pagina dei messaggi salvati in bozza.
Non ci mise molto a leggere il contenuto e quando finì alzò lo sguardo incredulo.
Safaa sospirò.
Finalmente. Adesso lo sapeva qualcun altro e naturalmente lei non aveva detto niente, era stato a Liam a leggere casualmente quel messaggio.
-E’ uno scherzo, Safaa? Se lo è, sappi che non è per niente divertente- il tono di Liam era infastidito.
-Non lo è, Liam. È successo tutto ieri, non potevo dirtelo, l’avevo promesso a Karen… a Zayn glielo dirai dopo, all’ora di algebra-
-Che figlio di puttana, merda…-
-Chi è un figlio di puttana Liam?- domandò una voce alle spalle di Safaa.
Il cuore di Liam si fermò.
-Nessuno, Zayn- cercò di essere convincente.
McCole doveva fare una brutta fine.
-Oh, non ti preoccupare, vado da Karen- Zayn lo sorpassò lasciandogli una pacca sulla spalla e sia lui e che Safaa sgranarono gli occhi.
Merda.



Karen si avvicinò al suo armadietto aprendolo e buttandoci dentro qualche libro a casaccio, chi se ne importava.
Lo chiuse con uno sbuffo e si appoggiò ad esso, stringendosi la borsa al petto e alzò lo sguardo per poi volersi sotterrare.
No, non adesso.
Zayn Malik stava camminando sorridente e a braccia spalancate verso di lei.
Non l’aveva mai visto cosìspensierato.
Perché proprio adesso che lei aveva paura? Perché aveva paura di lui, perché adesso?
-Hei, babe- Zayn le si avvicinò e provò ad abbracciarla, ma Karen si allontanò impaurita e presa da un attacco d’ansia.
E se toccandola le avrebbe fatto del male come Arthur?
No, Zayn non l’avrebbe mai fatto.
-Karen, che succede?- le domandò innervosito.
Ti prego Zayn, non ti arrabbiare.
-N-niente, solo…non toccarmi- sussurrò flebile abbassando lo sguardo.
-Non dirmi che sei ancora arrabbiate per la questione di Hanna?- chiese con un sbuffo il ragazzo davanti a se.
Magari, Zayn.
-N-no- sussurrò ancora.
-E allora che diavolo è successo?- aveva alzato il tono della voce e il cuore di Karen aveva aumentato i battiti.
Zayn non era violento.
-Niente, possiamo parlarne un’altra volta?- domandò fissandolo per la prima volta negli occhi.
L’espressione di Zayn era confusa e quasi arrabbiata.
Non le avrebbe fatto del male.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?- domandò ancora, cercando di mantenere un tono calmo, anche se aveva già irrigidito la mandibola, infastidito.
Lei si fidava.
-No, tu…non hai fatto niente- gli rispose.
Zayn chiuse una mano a pugno e sospirò.
Zayn teneva a lei.
-Te lo chiedo un’ultima volta, Karen, mi dici cos’è successo?- le domandò avvicinandosi di un passo.
-Dopo…-
-Dimmi cosa cazzo è successo, Karen, mi sto preoccupando- le afferrò i polsi e glieli strinse tirandola a sé.
La vide fare una smorfia di dolore e gemere e subito la lasciò facendo un passo indietro. Abbassò lo sguardo notando solo adesso dei segni violacei sui polsi di Karen e in quel momento sentì la preoccupazione crescere.
Cosa cazzo era successo?!
Le prese una mano e osservò con attenzione il polso viola.
-Chi te li ha fatti questi?- domandò glaciale.
-Nessuno- Karen si allontanò di scatto da lui avvicinandosi a Safaa.
Eh, no.
La prese per un braccio, cercando di non essere violento e la voltò verso di lui.
-Karen, mi sto incazzando sul serio, ti conviene dirmi chi è stato a combinarti questo o giuro che lo scoprirò da solo- ringhiò a bassa voce, vedendo gli occhi della ragazza riempirsi di lacrime.
La rabbia gli annebbiò la mente.
Adesso doveva saperlo.
Chi poteva averle fatto del male?
Chi aveva osato farle del male?
-Zayn, perché non andiamo in classe, sta per suonare- Liam gli si avvicinò toccandogli con una mano la spalla.
Non lo ascoltò, tornado ad osservare Karen in attesa di una risposta e fu in quel momento che si accorse di un altro particolare.
Che cazzo stava succedendo?! Diamine.
-Perché hai la sciarpa, Karen? Tu non odiavi indossarle?- domandò chiudendo entrambi le mani a pugno.
-Ho solo freddo, Zayn- cercò di sgusciare dalla sua presa, ma il ragazzo la bloccò di nuovo.
Il suono della campanella si fece sentire, facendo scomparire la maggior parte dei ragazzi in quel corridoio.
Erano rimasti solo lui, Karen, Liam e Safaa.
E non se ne sarebbe andato da lì finché non avrebbe scoperto la verità.
-Toglitela- le ordinò con tono fermo.
-E’ suonata la campanella, è meglio se vado…- sussurrò Karen voltando il capo verso Safaa.
Zayn non sarebbe rimasto lì come un cretino ad aspettare che se la togliesse e prese l’iniziativa allungando una mano sulla sciarpa e abbassandola tanto da vedere un graffio.
Non uno qualunque, quello era un graffio orribile.
Lungo e orribile.
Sentì la rabbia aumentare, così come l’adrenalina.
Adesso doveva sapere tutto.
Adesso.
-Karen, guardami negli occhi e dimmi chi cazzo ti ha fatto questo.- urlò non sapendo controllare la rabbia.
-Zayn, basta, la stai spaventando, vai in classe, dopo ne parliamo- Safaa si avvicinò a Karen, le prese una mano e la trascinò via.
Non aveva mai visto quella ragazza così debole.
Era sempre stata combattiva e con la risposta pronta, ma in quel momento non lo era.
Adesso il suo unico pensiero e obbiettivo era quello di sapere chi aveva osato toccarla.
-Ne parliamo dopo, Zayn- disse Liam.
Non gli rispose e lo seguì nell’aula di algebra, ignorando i lamenti della professoressa per il loro ritardo.
Si andarono a sedere al loro solito banco, dietro ad Harry.
Passò una mezz’ora.
Tamburellava nervosamente le dita della mano sul banco, sperando che quello che era successo a Karen era stata una semplice caduta, eppure era sicuro che non lo era stata.
Forse per questo ieri l’aveva evitato e anche sua sorella.
Sua sorella, ma certo.
Di sicuro l’aveva detto a Liam.
Girò di scatto la testa verso Liam speranzoso.
-Liam, tu sai cos’è successo a Karen?- domandò a bassa voce impaziente.
-Ehm…si- ammise il suo amico e il battito del suo cuore aumentò.
-Dimmelo- gli ordinò.
-Perché non ne parliamo dopo?- domandò Liam sorridendo a stento.
Ma che diavolo…
-Ho detto dimmelo, Liam o giuro che ti spacco la faccia-.
Liam sospirò e chiuse gli occhi, come se la cose che gli stava per dire fossero talmente difficili da spiegare e l’ansia in Zayn aumentò.
-E’ stato McCole, ha provato a violentarla-.
La mano smise di tamburellare sul banco, così come Zayn smise di respirare.
E’ stato McCole.
E’ stato McCole.
E’ stato McCole.
Ha provato a violentarla.
Ha provato a violentarla.
Ha provato a violentarla.
Irrigidì la mascella incapace di dire niente, l’unica cosa che era capace di fare era odiare.
Un odio profondo crebbe dentro di lui.
Così come crebbe la rabbia, l’adrenalina e la voglia di spaccare tutto.
Arpionò le mani sul banco e con uno sforzo delle braccia si alzò, rimanendo in piedi per qualche secondo, dopodiché si diresse verso la porta.
-Zayn!-
-Zayn!-provarono a chiamarlo Harry e Liam.
Aprì la porta.
-Malik, dove diavolo sta andando?- urlò quella cosa dietro alla cattedra.
-A spaccare il culo ad uno stronzo- rispose freddo uscendo dall’aula.
Incominciò a camminare per il corridoio quando le braccia di Harry e di Liam lo bloccarono.
Con uno strattone li allontanò da se e li guardò serio con gli occhi piedi di rabbia.
-Non mettetevi in mezzo e fatemi andare a fare il culo a quello stronzo-.
-Ma che cazzo è successo?- sbraitò Harry non capendo niente.
-McCole ha provato a violentare Karen- spiegò Liam.
-Cosa?- urlò Harry sgranando gli occhi.
-Andiamo Zayn, io vengo con te- Zayn bloccò il riccio per un braccio riportandolo al suo posto.
-No, devo farlo io, da solo- ringhiò.
-Credi che usare le mani sia la soluzione migliore?- gli domandò Liam e Zayn lo fissò quasi sofferente.
-No, non lo credo, ma è quello che si merita e questa volta non ci sarà nessuno a fermarmi, nessuno- si girò e camminò per il corridoio in cerca della classe di quel figlio di puttana.
Doveva pagarla.
Eccome se la doveva pagare.
Arrivò davanti alla classe di McCole e l’aprì senza bussare, trovandosi puntato addosso 30 paia di occhi.
Tutti tranne quelli di Arthur.
-Desidera?- domandò il professore confuso.
-Dov’è McCole?-
-Perché lo cerchi?- ridomandò il vecchio.
Ma vaffanculo.
-Ho chiesto dove cazzo è Arthur McCole- ringhiò per risposta.
-E’ negli spogliatoi della squadra di basket- rispose una ragazza ai primi posti.
Chiuse la porta e camminò verso gli spogliatoi.
Era arrivato il momento di spaccare il culo a quel fottuto bastardo.
Aprì la porta ed entrò chiudendosela bruscamente alle spalle.
Camminò a passo di marcia verso McCole, quest’ultimo era appena uscito dalla doccia e indossava solo un asciugamano in vita.
-McCole- lo chiamò a gran voce e questo si girò beccandosi un pugno sul naso.
Cadde per terra urtando la testa sulle mattonelle e gemendo dal dolore. Zayn lo prese per il collo e lo buttò contro il muro facendogli scappare un altro gemito.
Solo quello doveva provare in quel momento:
dolore.
-Brutto stronzo- ringhiò mollandogli un pugno nello stomaco.
Dal naso di McCole uscì del sangue e prese a tossire.
-Come cazzo…-
Pugno.
-Ti sei permesso…-
Pugno.
-… di TOCCARLA-
Ennesimo pugno.
Si allontanò di poco dal corpo di McCole e questo gli tirò un pugno in pieno viso. Grugnii dalla rabbia e lo prese di nuovo per il collo buttandolo conto uno scaffale facendogli cadere addosso alcune palle di basket.
Gli spogliatoi si erano riempiti di vapore a causa dell’acqua bollente che continuava a scorrere da una doccia, mentre Zayn continuava a riempirlo di pugni e calci in pieno petto.
Si sentivano soltanto i gemiti del ragazzo disteso per terra e l’affanno di Zayn.
Non era pentito.
Non gli faceva pena.
Non gli provocava niente, solo odio.
E la soddisfazione di vederlo per terra con il naso sanguinante, e il resto del corpo contratto dal dolore, era tanta.
Stava avendo quello che si meritava.
Niente di più, niente di meno.
-Non avvicinarti mai più alla mia ragazza, McCole… Ah! E non ti azzardare a raccontare quello che è successo a qualcuno, perché saprò ricoprirti di merda-.
Lo lasciò sul pavimento con il naso sanguinante e il resto del corpo livido e uscì dagli spogliatoi.
Aveva avuto quello che aveva.
L’aveva sfidato.
Era stato avvisato.
Ed ecco la fine che si meritava.
Si appoggiò al muro appoggiando le mani sulle ginocchia. Doveva calmarsi, aveva avuto quello che voleva, ma la rabbia non accennava a diminuire. Prese una lunga boccata d’aria e si fissò le mani. Erano livide anche loro, alcune nocche erano spaccate, ma non aveva importanza, adesso doveva fare un’ultima cosa.
Riprese a camminare lungo il corridoio fermandosi davanti ad una classe, prese un lungo respiro e bussò. Sentì urlare un ‘avanti’ e così aprì la porta.
Si affacciò nella classe e fece saettare gli occhi per l’aula in cerca dello sguardo di Karen e quando lo incrociò il suo cuore prese a battere forte.
Cosa ti sta succedendo Malik?
Vide Karen trattenere il respiro e sgranare gli occhi.
-Può uscire Karen Morrison?- domandò senza staccare gli occhi dalla ragazza.
-Perché…?- domandò il professore alludendo a voler sapere il suo nome.
-Malik- rispose con tranquillità Zayn portando lo sguardo sul professore.
-Che hai fatto alle mani, ragazzo?- domandò ancora il vecchio.
Ma che palle.
-Niente, può uscire Karen?- richiese innervosito.
-Vada Morrison, ma solo dieci minuti-.
Karen si alzò titubante dal banco e gli si avvicinò con sguardo basso, seguendolo fuori dalla classe.
-Perché non me l’hai detto, Karen?-.
-Non potevo…- sussurrò lei.
Zayn non osò domandarle nient’altro, ma si limitò a rinchiuderla in un abbraccio.
Un abbraccio pieno di timore.
Un abbraccio di conforto.
La sentì singhiozzare contro il suo petto e fu allora che la rabbia ritornò nuovamente.
-Non ti preoccupare, Karen, adesso ci sono io- le baciò la fronte per poi non staccare le labbra.
La ragazza lo strinse forte a se e Zayn si rilassò.
Non aveva paura di lui.
-Ci sono io…- sussurrò di nuovo, più a se stesso che a Karen.

Fanculo la scommessa.
Adesso si faceva sul serio.

















Prima di passare alle monotone cose voglio ringraziarvi.
Mi avete scritto cose bellissime, non solo nelle recensioni,
ma anche su twitter.
Io davvero non so come ringraziarvi se non scrivendo del mio meglio e
un capitolo più lungo.
E vorrei anche ringraziarvi per aver avuto
127recensioni.
GRAZIE.
Sono felice di non avervi deluse, e per me questo vale più di ogni
altra cosa.
Quindi GRAZIE.
Tanti ‘grazie’ :P
Passando a today:
Ecco il tanto atteso capitolo,
(CAPITOLO CRUCIALE PER LA STORIA)
ZAYN HA SPACCATO IL CULO A QUEL BASTARDO.
E L’HA FATTO NA VERA MERDA.
#fuckyeah.
Siete soddisfatte? Io molto..
Dovevate vedermi mentre scrivevo quella scena *Q*
Come avete visto Zayn ha detto ‘bye bye’ alla scommessa.
Quindi qualsiasi cosa farà per Karen, la farà solo perché VUOLE farla, non per secondi fini.
Dal prossimo capitolo in poi, vi avviso, vedremo un Zayn meno stronzo.
Ma non perderà il suo lato bad-boy.
Anche se ci sarà da divertirsi per i prossimi capitolo, mettiamo un po’ di allegria.
Anticipo solo che dal next capitolo (?) in poi, ci staranno un po’ tutti :P
Niall, Louis, Sarah, Alice (non è morta), Safaa e Liam, e naturalmente la coppia Zaren.
Il nome l’ho preso dalle recensioni e scusatemi se non ricordo chi l’abbia detto, ricordatemelo voi cwc
Anyway:
So’ che sono un sacco di recensioni, ma io risponderò a tutte.
Un bacio e alla prossima,

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Capitolo 20
*** Goodbye bad thoughts ***




Capitolo 19.

Goodbye bad thoughts.




-Ho sonno- borbottò per la decima volta Zayn appoggiato all’armadietto di Safaa.
-Lo so-
-Ho sonno-
-Ok…-
-Ho sonno-
-Ho capito!-
-Ho sonno-
-…-
-Ho sonno-
-Cazzo, mettiti a dormire e non rompere i coglioni a me- ringhiò Safaa alzando la voce.
-Ma io ho son…-
-Prova a dire quella parola e giuro che ti castro- Safaa lo fulminò con lo sguardo e Zayn ghignò.
Era un vero spasso far arrabbiare sua sorella.
-La smettete?- domandò Harry incrociando le braccia al petto.
-Dillo a Zayn-.
-E’ divertente vederti incazzata- Zayn le sorrise amorevole.
-Ciao ragazzi- li salutò Alice sorridendo felice.
-Ciao bionda- la salutò Harry scompigliandole i capelli mentre Zayn e Safaa si limitarono a dire ‘ciao’.
-Qualcuno di voi ha visto Karen?- domandò poi.
-Sta venendo con Liam- li avvertì Harry osservando i due ragazzi raggiungerli.
-Buongiorno- dissero entrambi.
-Oh, Karen ciao! Ieri non ho fatto letteratura, me la devi far copiare- Karen sorrise ad Alice.
-Certo, a mensa te la faccio copiare-.
Zayn la osservò per un po’, sembrava più serena rispetto al giorno precedente.
Esultò dentro di sé.
-Sapete perché c’è tutto questo trambusto oggi?- domandò Liam sbadigliando, indicando con la mano tutti i professori radunati davanti alla porta della sala insegnanti.
-Si saranno rotti i bagni…- la buttò lì Harry.
-No, ieri hanno picchiato un ragazzo, adesso ci sono i genitori- Sarah si smaterializzò al fianco del riccio facendolo sussultare dalla sorpresa.
Zayn si irrigidì sul posto, ricambiando le occhiate di Harry e Liam. Loro sapevano, ma Safaa, Alice, Sarah e soprattutto Karen no.
-Chi hanno picchiato?- domandò Safaa aggrottando le sopracciglia.
-Non lo so…- le rispose Sarah.
Karen si avvicinò di poco a Zayn guardandolo negli occhi e avvicinò le labbra all’orecchio del ragazzo.
-Grazie per ieri- sussurrò.
Il moro sorrise prendendole una mano tra la sua e quando rialzò lo sguardo vide che tutti lo stavano fissando, tutti più la faccia del preside e un uomo con una donna alle sue spalle.
-Zayn, possiamo parlare?- domandò questo guardandolo serio.
-…si- fece spuntare un ghigno sulle labbra e rilassò la schiena, aumentando la presa sulla mano di Karen.
Non aveva fatto niente di male, no?!
E poi…nessuno sapeva quello che era realmente successo, tutti tranne i suoi due migliori amici, ma loro non avrebbero parlato.
-Vieni con me in presidenza-.
-Non ne vedo il motivo- cercò di rimanere strafottente Zayn.
-Vuoi che parli davanti ai tuoi amici?- domandò il preside credendo di intimorirlo.
Ma per piacere.
-Certo, non vedo dove sia il problema-.
Tutti lo stavano guardando con espressione seria e nessuno di loro osava fiatare.
-Ieri abbiamo trovato Arthur McCole negli spogliatoi della squadra di basket e adesso si trova all’ospedale con una costola incrinata e il setto nasale fratturato-.
Karen si immobilizzò sul posto spostando lo sguardo di scatto sul viso di Zayn, e quest’ultimo ricambiò l’occhiata.
-E con questo?-
-Il suo professore ci ha detto che sei andato a cercarlo in classe, hai picchiato tu quel ragazzo, Zayn? Non mentirmi, so che hai avuto delle divergenze con lui.-
-E’ vero, sono andato a cercarlo, però poi ho cambiato piano…può chiedere al professor Stewart- sorrise –sono andato in classe sua a cercare Karen-.
Il preside lo guardò serio e poi urlò al professor Stewart, che in quel momento stava davanti all’aula degli insegnati come tutti gli altri, di fermarsi e di raggiungerlo.
-C’è qualche problema preside?- domandò questo una volta raggiunti, lanciando un’occhiata incuriosita a Zayn e al resto del gruppo.
-Ieri è venuto questo ragazzo nella vostra classe?- domandò il preside indicandolo.
-Certo, è venuto a cercare la signorina Morrison, ha fatto qualcosa?- domandò ancora.
-No, niente- sospirò –lo spero per lui-.
Grande botta di culo.
Grandissima botta di culo.
Zayn guardò il preside con sfida ghignando.
Odiava quell’uomo.
Dopo un paio di avvisi, il vecchio se ne andò lasciando i ragazzi da soli.
-Una costola incrinata e il setto nasale rotto?! Ero rimasto ad una semplice scazzottata- borbottò Harry sorridendo Zayn.
-Hai esagerato- sbottò Liam.
-Esagerato? Spero tu stia scherzando Liam- ringhiò il moro.
-Avanti, gli hai rotto il naso! Se quella testa di cazzo dice il tuo nome sei fottuto-.
-Se voleva dirlo a quest’ora non starei qui, Liam. È solo un bamboccio che ha paura di essere pestato una seconda volta- sospirò –se la sa prendere solo con quelli più deboli di lui e ne abbiamo avuto la dimostrazione, meritava di andare in coma quel coglione e non solo avere un cazzo di naso rotto- la tensione che si era creata tra il gruppo era palpabile. Né Liam, né Zayn e nemmeno Harry si erano preoccupati di mantenere il segreto, avevano detto esplicitamente che a far finire McCole in quelle condizione era stato Zayn.
Meglio così.
-Aspettate un attimo, perché Zayn ha picchiato McCole?- domandarono Alice e Sarah confuse.
Karen guardò allarmata i ragazzi.
-Mi ha lanciato una palla da basket in faccia- disse in fretta Harry inventandosi una scusa a momento.
-E c’era bisogno di ammazzarlo di botte?- domandò Alice scettica.
-Io ci tengo ad Hazza- Zayn passò un braccio attorno al collo di Harry strattonandolo a destra e a sinistra per poi ritornare al fianco di Karen.
-Oh,poverino- Sarah passò una mano tra i capelli di Harry, spettinandoglieli.
Il riccio non disse niente e si limitò ad aggiustarseli con una mano.
-Wow, Harry Styles si è fatto toccare i capelli da una ragazza senza urlare come un assatanato. Il ricciolino si è innamorato, Louis si arrabbierà parecchio sai?!- Safaa rise di gusto, notando l’espressione offesa di Harry, seguita a ruota da tutti gli altri.
-Bene, smettetela di parlare di me e dei miei levissimi, bellissimi e purissimi capelli, ci vediamo stasera- Harry sorrise e prendendo per mano Sarah si allontanò dal resto del gruppo.
-Fuori quattro, manchi solo tu fratellino- Safaa gli sorrise –e comunque, buon lavoro, ho sempre saputo che i tuoi criceti corrono ancora nel tuo piccolo e insulso cervello, credevo che si fossero suicidati per solitudine- Safaa gli lasciò un bacio sulla guancia, e facendo un occhiolino a Karen si allontanò con Alice.
-Aspettatemi- urlò Liam scattando verso le ragazze.
Zayn sorrise osservando i suoi amici e poi si girò verso Karen, era stata in silenzio per tutto i tempo.
-Non dovevi farlo- la sentì dire.
-Dovevo invece- ribatté con enfasi.
-No, perché sarebbe stato male con sé stesso e i sensi di colpa lo avrebbero divorato. Questo tu lo sai bene, Zayn-.
-Forse, ma dovevo fare qualcosa, non potevo permettere che quel cazzone ti…ti…toccasse ancora, non tu, non la mia ragazza- disse seccato.
Karen sgranò gli occhi di scatto non aspettandosi tale affermazione.
La mia ragazza.
-L-la tua ragazza?- domandò non credendo ancora alle parole del ragazzo davanti a se.
-Io non chiedo alle ragazze di uscire solo per una scopata, Morrison- le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra.
-Ci vediamo stasera- le lasciò un leggero bacio sulla bocca e si allontanò.
Era arrivato il momento di farla sorridere.



Karen tamburellava nervosamente le dita sul capo di Toby, rischiando di essere morsa da un momento all’altro.
Gli prese le zampe e le appoggiò sulle proprie spalle, trovandosi il muso del suo cane davanti al naso.
-Dove mi porteranno stasera?- gli domandò dubbiosa.
Come se potesse risponderle…
Le avevano solo detto di prepararsi per le otto e poi al resto avrebbero pensato loro. Sarebbero usciti tutti insieme, nessuno escluso, anche Ronnie.
Anche se quest’ultima doveva ancora conoscerla del tutto.
Sperò solo che non si sarebbero chiusi a casa di qualcuno,seduti sul pavimento a fare quell’orribile gioco chiamato ‘obbligo o verità’, nel quale qualcuno sarebbe stato obbligato a baciare qualcun altro e così scattava una nuova scintilla, e boom: fanno sesso.
E c’era anche di peggio, come giocare a twister, ovvero: si sarebbero attorcigliati tutti quanti per poi cadere rimanendo in gioco solo una coppia, un ragazzo e una ragazza, per qualche strano scherzo del destino si sarebbero trovati faccia a faccia con pochi centimetri a dividere le loro labbra, e boom: si baciano.
Tutto troppo banale e scontato, e Karen odiava le banalità. Era sorpresa soprattutto da Zayn, non smetteva mai di stupirla, ogni cosa che diceva o faceva le risultava del tutto nuova.
Infatti era questo quello che Zayn era diventato, una novità. Prima di lui non aveva mai fatto qualsiasi cosa fatta con lui, per esempio non era mai stata baciata in un bagno pubblico di un cinema, non aveva mai fatto entrare un ragazzo in camera sua che non fosse Lucas, non si era mai fatta fare un succhiotto nel bagno della sua migliore amica, non aveva mai sbattuto l’armadietto in faccia a qualcuno, non aveva mai perso un’amica come diversivo per non uscire con un ragazzo, non aveva mai amato.
Eppure Zayn le aveva fatto vivere tutto questo.

-Dove ci troviamo?- domandò Karen a Safaa guardando curiosa quell’edificio dinanzi a sé.
-Ci troviamo qui- rispose la sua amica sorridendole.
-Ma davvero? Non l’avevo mica notato- sbottò retorica.
-E allora che chiedi a fare- aveva un’amica più che cretina, questo era sicuro.
-Siamo venute a pattinare- spiegò Ronnie spuntando al loro fianco insieme a Alice e Sarah.
-Pattinare?- domandò Karen confusa.
Zayn-pattinare-lei-pattinare-figura di merda.
Era tutto collegato insomma.
-Si, non sai farlo?- domandò Alice.
-Si, da piccola amavo farlo, spero che non sia sul ghiaccio, se no ci saranno dei seri problemi- ridacchiò nervosa.
-Niente ghiaccio- l’assicurò Ronnie –i pattini sono quelli con le ruote, io lo pratico come sport e mio padre è il proprietario di questo coso- spiegò.
Era davvero carina, capelli neri, fisico asciutto, simpatica e spontanea, proprio come Louis. Era davvero perfetta per lui.
Si guardò intorno e notò con enorme stupore che chi le guardava da lontano poteva osservare una situazione comica: c’era Ronnie con capelli neri, lei e Safaa con capelli bruni, Sarah con i capelli rossi e Alice con i capelli biondi.
Non ci aveva mai fatto caso.

Karen si alzò dalla panchina rischiando di cadere col sedere per terra, era da un bel po’ che non pattinava. Provò a fare qualche passo ed entrò nella pista stupendosi di trovarsi a suo agio con quei cosi ai piedi.
-Avanti siete pronti?- domandò Karen ai ragazzi e a Alice che non accennavano ad alzarsi dalla panchina.
-Certo- Liam si alzò e corse, pattinando, verso Safaa, spingendola al centro della pista non colma di persone.
Louis si alzò con calma e mantenendosi ad ogni appiglio che si trovava davanti e affiancò Karen.
-Ce l’ho fatta- sorrise trionfante battendo un piede per terra e in meno di un secondo si ritrovò seduto per terrà.
-Merda, il mio culo- urlò dolorante massaggiandosi la parte lesionata e Karen ridendo lo aiutò ad alzarsi.
Ronnie e Sarah già si trovavano in giro per la pista con una coca in mano parlando del più e del meno, mente la maggior parte dei ragazzi si trovavano ancora seduti sulle panchine.
-Avanti ragazzi non è così difficile- Louis sorrise cominciando a pattinare goffamente.
Alice a Niall si presero per mano ed entrarono in pista attaccandosi al recinto e ridendo come pazzi.
Erano rimasti Harry e Zayn, e questi non volevano per niente pattinare.
-Non sapete pattinare, ragazzi?- li beffeggiò Louis.
-Chiudi il becco, coglione- Harry ringhiò.
-Avanti, Zayn, non dirmi che hai paura perché giuro che ti prenderò in giro per tutto il resto della tua vita- Louis rise seguito da Karen.
Il moro sbuffò fulminandoli con lo sguardo.
-Intanto che voi vi decidete ad entrare in pista io e Louis ci facciamo un giro, buona fortuna- disse Karen prendendo per mano il ragazzo al suo fianco.
-Allora Karen, non farmi cadere oppure il mio sedere ne risentirà e staserà non riuscirò a fare sesso con Ronnie - Louis la guardava serio e non scherzava, per niente.
-Non ti preoccupare, Lou- Karen rise.
Quella si che era una bella serata.
L’aveva detto lei, non ci sarebbe stato niente di scontato e infatti…

-Zayn, mi dici perché cazzo hai voluto portare Karen proprio qui?- ringhiò Harry appoggiandosi con i gomiti sulle ginocchia.
-Per farla sorridere, cretino. Credi che mi voglia ridicolizzare da solo?- ribatté Zayn.
-Con questa tua stupidissima idea lo hai appena fatto, cervello di gallina-.
-Non chiamarmi cervello di gallina, testa di cazzo- ringhiò Zayn dandogli una gomitata nello stomaco.
-Devo chiamarti così, c’hai portato a pattinare quando noi due non lo sappiamo fare- sbraitò Harry facendo girare una bambina che si era appena infilata i pattini e adesso stava pattinando alla perfezione, lei, una fottutissima bambina che aveva si o no 5 anni.
-Proviamo a farlo, allora- urlò Zayn di rimando.
-Allora dammi una mano-
-No-.
-Sai che cadremo se non me la dai, coglione-
-Oh, vaffanculo- Zayn prese la mano a Harry e si aizzò in piedi e lo stesso fece Harry, dopo di che si guardarono negli occhi.
-Non dire ‘ce l’abbiamo fatta’ che se lo dici cadiamo- sbottò Zayn non osando muoversi.
-Non volevo dirlo-
-Si che volevi-
-Ok, adesso proviamo a muoverci, ma facciamolo con estrema calma- Harry si mantenne alla spalla di Zayn e quest’ultimo gli lanciò un’occhiata gelida che il riccio non notò.
Alzarono in contemporanea una gamba di circa cinque centimetri da terra e spostandola in avanti ricederono sulla panchina.
-Merda- si lamentò Zayn.
-Cazzo, i miei capelli, Zayn- Harry ringhiò inferocito verso Zayn che si era letteralmente aggrappato ai suoi capelli,tirandoglieli.
-Oh,scusa, ma stavo cadendo- borbottò Zayn ammosciandosi.
Non avrebbe mai pattinato.
-Sto cazzo, Zayn, anche io stavo cadendo- strepitò il riccio.
-Allora, al mio tre ci alziamo e corriamo verso quel palo al centro cercando di non cadere, perché seduti su questa cazzo di panchina sembriamo due enormi coglioni, anche quella cazzo di bambina che ci fa le smorfie sta pattinando.- sbuffò –io la odio, odio le bambine, anzi odio tutti bambini sulla faccia della terra- ringhiò Zayn e Harry lo guardò sconvolto.
-Che centra adesso il tuo odio contro i bambini?-.
-Non lo so, mi sto incazzando, alziamoci da qui, porco-.
I due ragazzi si alzarono di scatto e con una veloce spinta riuscirono ad arrivare al palo nel centro della pista, sorridendo trionfanti.
-Ce l’avete fatta- li prese in giro Louis –anche se avrei giurato che da un momento all’altro sareste caduti- rise divertito Louis.
-Lasciateci spazio adesso, dobbiamo cercare di affrontare la nostra paura- sussurrò Harry.
-Parla per te, riccio- lo riprese Zayn.
-Seh…-
Karen e Louis si misero ai lati dei due ragazzi per bearsi la scena che si prospettava molto divertente.
Zayn e Harry si presero per entrambi le mani e prima di staccarsi dal palo guardarono in cagnesco i due davanti a loro che si trattenevano dal ridere.
-Provate a ridere e giuro che vi uccido- ringhiò Zayn innervosito.
-Certo, Zayn, non ti deriderei mai- lo rassicurò Karen bleffando.
Il moro le lanciò un’occhiata insicura e si allontanò dal palo insieme a Harry.
-Non sbilanciarti, cretino- Harry sembrava preso da una crisi isterica.
-E tu non correre-
-Non sto correndo-
-Si che lo stai facendo-
Continuarono con altri tenerissimi battibecchi quando una bambina passò al loro fianco con una lecca-lecca in mano.
-Non sapete pattinare, pivelli- ridacchiò e corse via vedendo la faccia inferocita di Zayn.
Quest’ultimo provò a rincorrerla e senza ascoltare le urla di protesta di Harry si ritrovarono entrambi con la faccia spalmata per terra.
-Odio questi cazzo di bambini rompi coglioni-.
-Hai mai pensato, in questo momento, di odiare i tuoi piedi e non i bambini?-.
Karen e Louis nel frattempo non poterono far altro che ridere come degli isterici.
Addio brutti pensieri.
Addio Arthur McCole.







Oddio,ragazze,scusatemi per questo imperdonabile ritardo, ma ho avuto diversi problemi :')
Ma eccomi qui uù
Spero che il capitolo sia stato di vosto gradimento.
l'ho fatto il più lungo che potevo per farmi perdonare,spero di essereci riuscita,
scusatemi se non rispondo adesso alle recensioni ma ho sonno e lo farò domani, promesso uù
Ringrazio anche le 56 ragazze che mi hanno aggiunto alle autrici preferite,
non sapete quanto mi rendete felice *°*
E anche le 151 recensioni *piange*
Allora, in questo capitolo KAREN E ZAYN STANNO INSIEME.
Yeeeeeeeeeeeeeee.
quello che molte di voi aspettavate *w*
Ok, basta.
Non vi dico altro per il resto della storia,solo ce ce ne saranno delle belle ùù
E adesso della ff che dovete ASSOLUTAMENTE leggere.
(scusatemi ma faccio pubblicità solo alle sue in questo capitolo, se no sarebbero troppe,
al prossimo recupererò)

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Capitolo 21
*** No, with Zayn ***



 

Capitolo 20


 No, with Zayn

 
 
-Ciao Bob- sorrise la rossa all’uomo dietro al bancone.
-Ciao Sarah, è da un po’ che non ti fai vedere, come sta tuo fratello?- domandò Bob.
-Meglio, si sta stabilizzando. Ha incominciato anche a correre per tutto l’ospedale- rise seguita subito dopo dall’uomo.
-Sono davvero felice per questo. Tuo padre?-
-Lui…è ancora molto scosso, ma sta andando avanti- spiegò la rossa mentre gli occhi incominciarono a pizzicare.
-E tu Sarah?-
-Io sto bene, ci sono molte persone che mi stanno aiutando,anche se a loro insaputa- disse pensando a Harry.
Uno dei pochi che la facevano stare davvero bene con se stessa, facendola sorridere.
-Vedrai che si sistemerà tutto…allora, cosa ti serve?- le chiese Bob cambiando argomento.
-Due panini-
Bob le diede per alcuni istanti le spalle, giusto il tempo di riempire la busta con due panini appena sfornati e poi si girò porgendogliela.
-Quanto ti devo, Bob?- domandò la rossa prendendo il portafoglio.
-Per oggi offre la casa, sarà per la prossima volta Sarah-
La ragazza non seppe fare altro che ringraziarlo con un sorriso e farlo giurare che la prossima volta si sarebbe fatto pagare senza storie.
Le voleva bene, andava in quella panetterie da quanto? Due o tre anni? Non ricordava nemmeno quello. Sapeva che Bob era a conoscenza della sua situazione economica, e infatti non era una delle migliori. Quella che guadagnava di più in casa era sua madre, e adesso che non c’era più dovevano aggrapparsi al lavoro del padre: professore anche lui di matematica, collega del padre di Karen.
Uscì dalla panetteria e si diresse all’ospedale. Fortunatamente doveva solo attraversare la strada per raggiungere l’edificio e una volta entrata salutò Silvia, la donna delle pulizie e si diresse verso la stanza di suo fratello.
Salì le scale fermandosi davanti alla stanza di Mike.
Sospirò ed entrò trovandosi davanti agli occhi una situazione alquanto comica: Mike che saltava sul letto e suo padre che cercava di farlo smettere.
Che era successo?
Perché tutta quella felicità?
-Mike, che stai combinando?- domandò divertita Sarah attirando l’attenzione del fratello e del padre.
-Sarah! Sei arrivata- urlò Mike scendendo dal letto alla velocità della luce a fiondandosi tra le braccia della sorella.
-Come stai, ometto?-
-Benissimo, stamattina mi sono divertito tantissimo- incominciò a saltellare sul posto abbracciando l’orsacchiotto.
-Che hai fatto di così divertente?-
-Ho sputato il latte in faccia all’ornitorinco – Sarah non seppe trattenere le risate e infatti dopo nemmeno un secondo scoppiò in una fragorosa risata seguita poi da quella del fratellino.
‘L’ornitorinco’ era l’infermiera che veniva ogni mattina a portare la colazione al fratello, non portava mai la cannuccia per bere il latte e suo fratello odiava bere il latte dal bicchiere.
-Non c’è niente da ridere, signorina- la riprese suo padre –Perrie è una ragazza adorabile, non capisco come faccia a starvi antipatica-.
-Perrie è solo una gallina senza cervello, papà- disse Sarah porgendo al fratello la busta con i panini.
-Si, e assomiglia al ornitorinco del cartone- Mike sorrise addentando il panino.
-Non è vero, Mike-
-Si che è vero, e poi è antipaticissima, non mi porta mai la cannuccia quando glielo chiedo- ingoiò il boccone di panino e poi continuò –anche quando cammina sembra un ornitorinco, e poi ha sempre la faccia arancione e gli occhi neri neri, sembra una strega-.
-Domani mattina chiedile comunque scusa- disse la rossa accarezzandogli i capelli.
-Va bene-.
-Come mai è così contento oggi?- domandò Sarah al padre.
-Fattelo raccontare da lui, io vado a prendermi un caffè-.
Osservò il padre uscire dalla stanza confusa e poi si sedette affianco a Mike.
-Hai parlato con Mary?- provò a domandargli Sarah riferendosi alla psichiatra.
-No-
-E come mai oggi sei così contento?-
-Ho trovato un amico- Mike sorrise felice.
-Un amico?- domandò Sarah strabuzzando gli occhi.
Fino a pochi giorni fa non voleva fare conoscenza con nessun bambino.
-Si, è simpatico e mi vuole bene. Gli ho parlato di mamma, ero tanto triste prima di conoscerlo, perché lei adesso non c’è più. Gli ho raccontato di quando ci faceva i toast la mattina, quando mi metteva il pigiama e quando mi veniva a prendere a scuola, come quella mattina. Lui mi ha spiegato che adesso la mamma è con gli angeli, è felice e ci vuole tanto bene, ci guarda sempre da là su. Mi ha spiegato anche che lei anche se non ci farà più i toast rimane qui- spiegò appoggiando la manina sul cuore della sorella.
Sarah rimase immobile, gli occhi le si erano fatti lucidi ed…era felice. Sentire quelle parola pronunciate da suo fratello l’avevano scioccata. Scioccata si, ma le avevano fatto bene.
-Vuoi un po’ di panino?- chiese ancora Mike.
-No, grazie. Chi è questo tuo amico, Mike?-
-Io lo chiamo ‘Vericciolo’, perché ha gli occhi verdi è ha tanti ricci in testa- ridacchiò divertito.
Non ebbe in tempo di dire niente che Mike scappò fuori dalla stanza.
Merda.
-Mike- urlò rincorrendolo. -Mike, fermati!-.
Lo vide correre dietro alla reception e buttarsi a capofitto addosso a qualcuno seduto su una sedia.
Si fermò riconoscendo chi era quel qualcuno.
Era Harry.
Che cosa ci faceva lui qui?
-Sarah lui è Vericciolo-
-Harry?-
-Sarah?-
-Che ci fai qui?- domandò il riccio.
-Sono sua sorella-
-Oh-
 
 
-Perché non me l’hai detto?- Harry le si posizionò di fronte guardandola serio.
-Che avrei dovuto dirti Harry? ‘Heilà Harry, mia madre è morta in un incidente e mio fratello si trova in ospedale’ e poi? Avrei ottenuto solo compassione e io non la voglio, soprattutto non da te- finì con un sospiro.
-Ti sarei stato vicino e non avresti avuto la mia compassione-
-Sul serio?-
-Certo, non sono il tipo….-
-Ok, ho capitolo, ma tu che ci fai qui?- domandò Sarah confusa.
-Mia madre lavora qui come infermiera e quindi le vengo a portare qualcosa da mangiare dopo scuola-
-Non me lo sarei mai aspettato- sorrise la rossa.
-Quante cose non sai di me…-
-Per esempio?-
-Ho detto io a tuo fratello di sputare in faccia a Perrie-
Sarah scoppiò a ridere.
Quel ragazzo era un vero tesoro.
-Ah, Harry? Grazie-
 
 
 
 
 
 
-Karen, mi raccomando comportati per bene e mandami qualche messaggio- salutò suo padre e scese dall’auto mettendosi in spalla il borsone.
I suoi genitori era ossessionati che durante un pigiama-party da Safaa sarebbe potuto succedere di tutto.
Naturalmente suo padre non aveva fatto l’isterico sentendo che sarebbe andata a dormire da Safaa, non aveva pensato neanche per un secondo che nella stessa casa c’era anche Zayn. Karen ce l’aveva messa tutta per non farglielo ricordare e adesso che aveva visto la macchina di suo padre allontanarsi da casa Malik si sentì soddisfatta.
Si avvicinò alla porta e senza neanche suonare al campanello qualcuno l’apri.
Era Niall, tutto radioso e tutto sporco di…farina?!
-Che diamine ti è successo, Niall?- domandò Karen sconvolta allungando una mano per toccare quel groviglio di capelli uniti alla farina e…panna.
-Ti stavamo aspettando- le fece spazio per farla entrare e chiuse la porta.
-Tutto infarinato?- domandò.
-No…cioè io si, adesso vado a farmi la doccia, anche Liam è combinato allo stesso modo.
-Stavate cucinando?-
-Si, volevamo fare una torta, ma poi Harry e Louis hanno pensato a questa bellissima idea di sporcarci di farina e panna, non trovi che sia stata un’idea geniale?- lasciò il borsone per terra e andò con Niall in cucina dove trovò Harry a lavare il pavimento, Louis e lavare i mobili, Liam si stava facendo asciugare i capelli da Safaa, Alice mangiava patatine, Ronnie faceva un filmino e Zayn non c’era.
Perfetto.
Si guardò alle spalle e non c’era nemmeno lì.
Si sentiva una vera cogliona ad aver pensato che sarebbe uscito alle su spalle e l’avrebbe abbracciata.
-Salve bella gente!- li salutò.
-Hey Karen, ti va di finire di asciugare i capelli a Liam devo andare a prepararmi- le domandò Safaa sorridendo.
-Prepararti?-
-Si,dopo dobbiamo andare al centro commerciale-.
-Oh,non ne sapevo niente, ma va bene- gli altri la salutarono con un bacio e poi si concentrò su i capelli di Liam.
-Trattali con cura- borbottò il ragazzo.
-Da quando in poi ti interessa dei tuoi capelli, Liam?-
-Da quando Harry e Zayn mi hanno consigliato uno shampo buonissimo-.
Si trattenne dal ridergli i faccia e così si limitò ad accendere il phon.
Dopo una decina di minuti i capelli erano perfetti e si sedettero in salotto insieme agli altri.
-Ho voglia di un gelato- borbottò Niall (del tutto pulito) con gli occhi a cuoricino.
Nessuno lo rispose soprattutto Karen che era intenta ad osservare Zayn.
Era appena entrato in salotto, in tuta, sudato e aveva la maglia bianca completamente attaccata alla pelle come se fosse una seconda pelle.
-Zayn ce l’hai fatta!- gli urlò Safaa esasperata.
-Si ce l’ho fatta e gliel’ho fatta pagare anche a quella insulsa bambina dei pattini- rise imitando una risata col ‘muah’ davanti, una di quelle che dovevano assomigliare ad una risata malvagia.
-Oddio, dov’era?- domandò Harry scoppiando a ridere di gusto.
-Io mi stavo allenando in palestra e nella sala affianco c’erano tutti quei marmocchi che fanno danza classica poi Ellie* mi è venuta a chiamare per aiutarla a portare una cassa in quell’aula e per puro caso ho calpestato il piede di quella bambina- sorrise grattandosi una guancia ricoperta da un leggero filo di barba.
Si girò verso Karen riservandogli un sorriso per poi salire al piano di sopra per farsi una doccia.
-Chi è Ellie?- domandò Karen cercando di nascondere la gelosia.
-E’ quella che sta dietro alla reception della palestra- spiegò Harry –e non essere gelosa, è la migliore amica di Julie che è la sorella di Liam-.
-Non sono gelosa infatti-
-Certo che lo sei-
-Harry, smettila- sbottò.
-Ok, come sei permalosa-
-Safaa la smetti di baciare Liam?- domandò Ronnie.
-Tanto avete tutto il tempo di fare porcherie stanotte da Liam- continuò Louis.
Inizialmente Karen scoppiò a ridere ma ritornò seria non appena analizzò per bene le parole di Louis.
Tutta la notte.
Da Liam.
Non dovevano fare un pigiama-party loro due?
-Hei, ma io non dovevo dormire qui stanotte?- domandò confusa.
-Certo, infatti dormirai qui-
-Da sola?-
-No, con Zayn-
Oh, porca merda.
  
 

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TANTIII SPOIIIIIIIIIIIILLLLLEEEEER.(?)
 

SCUSATE PER IL VERGOGNOSO RITARDO.
Sarò sincera e vi dirò che mi scocciavo scrivere.
Lo so, non è un capitolo BELLISSIMO, anzi a me  non piace nemmeno un po’
fa letteralmente schifo.
Mi è uscito na merda.
E poi è anche corto ._.
Prima di parlare della fic voglio prima fare uno sfogo personale(?):

CARISSIME RAGAZZE (non mi riferisco a voi, ma ad una in particolare)
AVETE UN CERVELLO? SI. BENE. USATELO.
NON COPIATEMI AVATAR E BIOGRAFIA.
MI FATE SOLO ARRABBIARE, QUINDI VI CHIEDO CON GENTILEZZA:
POTETE SFORZARVI E FARE LE COSE DA VOI?! SENZA FARE COPIA E INCOLLA?!
BENE.
Grazie.

Scusatemi per il mio breve sfogo, ma ci voleva.
Allora avete letto di Ellie e Julie.
Per chi legge ‘I wish that was me’ le conoscerà.
IO VADO PAZZA PER QUELLA FANFIC.
(dopo vi metto il link e voglio che tutte voi andiate a leggerla e a recensirla)
Slgfhgkj.
Ok, nuovo banne, vi piace? A me taaaaanto.
(a proposito di banner per chi ne volesse uno potete chiedere a me, ve lo faccio sicuro)
Il prossimo capitolo sarà sdflkhlgh, succederà una cosa sjklfhaskjl.
Penso che molte di voi abbiate capito, so….
La fanfc avrà ancora una decina di capitolo e poi.stop.finita.
Non posso crederci, mi sono affezionata tantissimo al mio Zayn.
Ok, mi dileguo facendovi pubblicità ;)

- I don't need you tonight.
- I wish that was me
-
Freestalove.

 

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Vostra, Pettyfer.
xx

 

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Capitolo 22
*** Love ***





Capitolo 21



Love

 

 
 
Doveva respirare.
Non era niente di difficile, no? Certo.
Il pensiero che lei e Zayn sarebbero dovuti stare insieme, da soli, a casa, per una notte intera, la tormentava. Poteva succedere di tutto in quella notte e di questo Karen ne era consapevole.
Chiuse la portiera della macchina e si avvicinò a Safaa ed alle altre.
-So che l’hai fatto apposta- borbottò d’un tratto.
-Che cosa ho fatto apposta?-domandò facendo finta di niente l’amica.
-E dai, non fare la finta tonta-
-Ascoltami bene Karen, adesso entriamo nel centro commerciale e ci sbizzarriamo nello shopping e poi, prima di ritornare a casa, ti farò un discorso pre-sesso-  disse Safaa sorridendole.
Merda al quadrato.
 
 
-Perché la tua ragazza scappa sempre?- domandò Harry a Zayn affiancandolo mentre entravano nel centro commerciale.
-Non chiedermelo, è da quando sono andato a fare la doccia che si allontana appena mi avvicino- sbuffò spazientito –è successo qualcosa?-.
-Credo di no, forse è rimasta turbata dalle parole di Safaa- disse Harry alzando le spalle e rilassandole in modo scocciato.
-Che ha detto mia sorella?- chiese Zayn confuso passandosi una mano tra i capelli.
-Sai che Karen stasera deve dormire da te?- la voce di Harry era sorpresa.
Forse Zayn non sapeva niente.
-Sinceramente no, e con questo? Perché dovrebbe essere preoccupata?-.
-Passerà la notte con te- urlò spazientito il riccio.
-Non riesco a seguirti, amico-.
Harry alzò gli occhi al cielo e lo fermo affianco ad un negozio mettendosi davanti a lui.
-Tua sorella deve passare la notte da Liam e quindi Karen dovrà per forza passare la notte solo con te, visto che Safaa non ci sarà, capisci testa di gallina?- finì il discorso con un sorriso malizioso sulle labbra.
-Safaa e Liam? Da soli? Oddio…questo è…- Zayn si girò per cercare l’amico ma Harry glielo impedì riportandoselo di fronte.
-Chi cazzo se ne fotte di Liam, di tua sorella e delle loro porcherie, stasera farai sesso con Karen. Non lo capisci? Safaa ha organizzato tutto per farvi unire in un vortice di passione e così vivrete felici e contenti, con tanti pargoletti che vi romperanno i coglioni- continuò il riccio muovendo il polso della mano in modo osceno beccandosi anche un’occhiataccia scandalizzata da un gruppo di ragazzine che proprio in quel momento stavano passando al loro fianco.
Zayn sembrò pensarci su e poi sorrise in modo malizioso.
 
 
-Andiamo da H&M- urlò Ronnie indicando il negozio.
-Certo, avvertiamo i ragazzi- Safaa si sbracciò per farsi notare dai ragazzi che erano a qualche metro di distanza.
-Veniamo a darvi qualche consiglio…- borbottò Niall sorridendo mentre entravano nel negozio, tutti tranne Harry e Zayn.
-Voi non venite?- domandò Sarah.
-No, andiamo a fare un altro giro, vi raggiungiamo tra un po’- .
Karen notò Zayn lanciare un’occhiata a Harry per poi dirigersi dal lato opposto al loro.
-Che avranno in mente?- domanda Karen alla rossa.
-E chi lo sa! Quei due sono due cretini insieme-.
Si lasciarono scappare una risata ed entrano nel negozio pronte a fare baldoria.
Safaa stava strattonando Liam per tutto il reparto delle scarpe chiedendogli pareri, Sarah e Ronnie mettevano varie maglie e pantaloni tra le braccia di Louis mentre questo sbuffava sonoramente e Alice e Niall sembravano l’unica coppia normale che cercava di fare shopping.
-Karen, ti va di darmi una mano?- domandò Louis affiancandola.
-Dammene alcuni, dai!- sorrise prendendo un paio di magliette  mantenendole con un braccio.
-Grazie-
-Di niente-
-Sei preoccupata di quello che ti ha detto Safaa?- domandò lui facendola sobbalzare.
-Si nota tanto?-.
Non sapeva comportarsi da ragazza normale, invece di andare nel pallone come una rincretinita?
Louis arricciò il naso annuendo.
Appunto.
-Dio, sembro una vera cretina- borbottò annoiata da sé stessa.
-No, dopotutto è normale, credo…- Louis incominciò a gesticolare con la mano libera non trovando le parole giuste per porle la domanda fondamentale –cioè…tu…sei vergine?- le chiese poi sbuffando.
Louis Tomlinson imbarazzato? Oddio che momento epico.
-Devo essere sincera? Si…- rispose Karen arrossendo.
-Beh..allora è normale andare in panico per una situazione del genere. Per voi ragazze è una cosa seria…importante perdere la verginità, no?-.
-Suppongo di si…- ma che razza di risposte dava? Certo che era una cosa importante.
-Non sono una donna- ma va, Tomlinson –e non posso darti consigli utili, ma credo che se succederà con Zayn, sarà un bene-.
-Penso di si, cioè per me lo sarà- borbottò ancora più imbarazzata di prima.
-Tu ne sei innamorata?- domandò Louis appoggiandosi ad un ripiano coperto da jeans.
-Io si, e penso che si veda. E non credo che Zayn lo sia, quando ci parlo oppure in altri momenti non fa trasparire niente. Se lo è non me lo farà mai capire.- sbuffò e poi guardò il ragazzo al suo fianco –tu non sai niente? Insomma, sei suo amico-.
-Zayn non parla mai di questo genere di argomento con noi. Ok, se gli domandiamo come va con te ci risponde, a monosillabi, ma lo fa. Ma se gli chiederei ‘sei innamorato?’ mi risponderebbe con un netto e diretto ‘fatti i cazzi tuoi’-. Louis rise immaginando la scena.
Zayn innamorato.
Dio quella sarebbe senz’altro una situazione comica.
-Rassicurante, grazie mille Louis- Karen ridacchiò mollandogli una pacca amichevole sulla spalla e allontanandosi per andare nel reparto ‘vestiti’.
-Karen, aspetta, dammi i vestiti quelle squinternate li vogliono provare- Louis arrivò annoiato qualche, minuto dopo, al suo fianco prendendo tutti i capi di abbigliamento.
La ragazza ridacchiò divertita augurandogli ‘buona fortuna’ osservandolo andare via con la schiena curva.
Poverino.
Guardò davanti a se osservando con sguardo critico tutti i vestiti sulle grucce mormorando ‘brutto’, ‘osceno’, ‘senza pudore’ o ‘orripilante’. Odiava i vestitini, ma le piaceva guardarli, criticarli e vederli indossare da altre persone, ma lei non avrebbe mai indossato quel genere di vestiario. Li trovava scomodi e imbarazzanti.
O erano scollati sul seno oppure erano talmente corti da poter distinguere il colore e il tipo di mutande che si indossava. Lo stesso discorso per le scarpe con i tacchi. Le piaceva osservarli, anche provarli,  ma portarne un paio ai piedi per un’intera serata, no.
Da piccola era sempre così fissata nell’andare a cercare le scarpe col tacco della mamma per poi indossarli e mettersi davanti allo specchio facendo finta di essere una maestra. Bei tempo quelli…
Non esisteva nessun Zayn Malik in quel periodo.
Perché quel ragazzo era così maledettamente difficile da capire? Come aveva detto a Louis, non riusciva a capire se era innamorato o meno, e conoscendolo, Karen incominciava a dubitare anche se lei gli piacesse sul serio. Magari aveva fatto una scommessa su di lei e quindi erano finiti a stare insieme, una scommessa nel quale dovevano andare a letto insieme e Safaa stava contribuendo alla vincita del fratello.
Meglio di no, sarebbe stato orribile venirlo a sapere. Ci sarebbe rimasta di merda. Si era innamorata e la notizia di una scommessa l’avrebbe fatta solo distruggere, la sua autostima sarebbe scomparsa e l’amore che provava per Zayn si sarebbe andato a far fottere.
Ma perché si stava concentrando a pensare alle conseguenze di una scommessa che non esisteva?
Doppiamente cretina.
-E’ carino quel vestito- le sussurrò una voce alle spalle facendola girare di scatto.
Zayn la guardava divertito penetrandola con quei due occhi nocciola.
Ci sarebbe annegata in quegli occhi.
-Quale?- domandò girando il capo verso i vestitini, mentre Zayn le prendeva i polsi con le mani.
-Quello blu- continuò a sussurrarle all’orecchio.
Era ufficiale, la voleva morta.
-Carino- era bruttissimo.
-A che stavi pensando prima?- le chiese Zayn allontanandosi da lei d’un tratto.
-Alla scommessa- ridacchiò Karen.
Il ragazzo sentì il sangue smettere di scorrere nelle vene, bloccandogli la circolazione e impedendogli di aprire bocca.
Cazzo. Cazzo. Cazzo e ancora cazzo.
-Intendevo dire ad un’ipotetica scommessa. Stavo fantasticando sul perché tu sia interessato così tanto a me, assurdo no? Chi farebbe una scommessa per una ragazza…- Karen lasciò la frase in sospeso lasciandosi sfuggire una risata divertita.
-Solo dei veri coglioni…- Zayn ritornò a respirare e subito dopo ripensò alle parole della propria ragazza: ‘Stavo fantasticando sul perché tu sia interessato così tanto a me’.
-Pensi che tu non mi piaccia, Karen?- domandò incredulo Zayn strizzando gli occhi più di una volta.
-Non lo so, Zayn. Con tutto quello che hai fatto non riesco a pensare che tu sia davvero interessato a me- ammise la mora. Tanto vale chiarire tutto una volta per tutte, no?
-Solo perché non lo dimostro, non vuol dire che tu non mi piaccia, Morrison- borbottò Zayn stampandole un bacio sulle labbra, per poi prenderla per mano e trascinarla fuori dal negozio andando incontro agli altri.
-Che stavate facendo lì dentro, porcellini?- domandò Harry alzando e abbassando velocemente le sopracciglia credendo di essere sexy.
-Cosa cazzo vuoi che si faccia in un negozio, pieno di gente, testa di cazzo che non sei altro?- domandò retorico Zayn lasciando la mano di Karen.
-Non c’è bisogno di offendere, cervello di gallina- borbottò Harry offeso.
-Prova a chiamarmi un’altra volta cervello da gallina, e questa cazzo di gallina te la infilo in culo…-.
-Oh, oh. Ragazzi il professor Colfer, salutatelo- Niall si intromise in quella specie di litigata facendo voltare di scatto i due ragazzi.
-Ma non c’è nessuno- Harry parve deluso.
-Era per farvi smettere infatti- il biondo sorrise trionfante indicando un pub del centro commerciale –andiamo? Ho fame-.
Gli altri acconsentirono ed entrarono nel grande pub. I ragazzi si sedettero da un lato del tavolo, mentre le ragazze dall’altro.
-E’ figo questo posto, le panchine sono comode- Liam prese a saltellare sulla panchina e lo stesso fece Louis, curioso di provare le stesse sensazioni di Liam.
-Safaa, dimmi come cavolo fai a stare con un totale cretino- disse Zayn guardando Liam preoccupato.
-Per lo stesso motivo per cui lo consideri ancora tuo amico, Zayn- lo rispose a tono Safaa seduta al fianco di Karen.
-Io voglio un frullato alla banana- disse d’un tratto Alice.
-Banana face- urlò Harry attirando l’attenzione di qualche ragazza.
-Riccio, evita di mostrare al mondo intero la tua coglionaggine- Ronnie lo fulminò con gli occhi.
-Harry ultimamente è fissato con le banane- sussurrò Sarah a Karen facendola scoppiare in una risata isterica.
Mentre rideva intravide una faccia conosciuta nel tavolo opposto al loro e schiuse gli occhi per vedere meglio. Quando lo riconobbe il suo cuore sembrò fare i salti di gioia.
-LUCAS!-.
Il ragazzo girò di scatto la testa verso di lei sorridendo. Karen si alzò dal tavolo e corse ad abbracciare il suo amico.
-Da quanto tempo che non ti fai sentire?-.
Zayn non osò girarsi. Già quel nome gli aveva dato un enorme fastidio, e se avesse visto la sua ragazza abbracciare quel energumeno non sarebbe restato seduto su quella panca. Certo, nessun problema se ad abbracciare Karen erano i suoi amici, ma quel Lucas non gliela raccontava giusta. Lo aveva anche minacciato che cazzo.
-Si stanno ancora abbracciando?- domandò ad Harry, seduto alla sua destra.
-Sembra più che antro che stanno scopando…oh,oh fermati- urlò Harry fermando Zayn per un braccio, il quale aveva provato ad alzarsi.
-Hey, Alex, Logan da quando tempo?- sentì urlare a Karen.
Alex? Logan? E questi chi cazzo sono?
Girò la testa per osservare quei tre cetrioli che accerchiavano la sua ragazza e quando li vide sentì il sangue bollire nelle vene.
-Heilà, Lucas- urlarono Alice e Safaa alzandosi anche loro dal tavolo per andare ad abbracciare il biondo.
-Lucas incomincia a stare sul cazzo anche a me- borbottò Liam guardando in cagnesco la propria ragazza.
-Se non toglie le mani dal culo di Alice gliele mangio a quel coglione- ringhiò Niall per la prima volta arrabbiato.
-Sto sognando o davvero Liam e Niall sono stati volgari?- chiese Sarah divertita.
-Si sono aggiunti alla comitiva di Zayn-aiutatemi-a-spaccare-il-culo-a-Lucas- ridacchiò Louis.
-Mi sta tanto sul cazzo- disse Liam –Zayn, ma che gli dicesti l’ultima volta che venne a scuola nostra?- domandò poi.
-A quello stronzetto piace Karen- ringhiò a bassa voce.
-Come?- domandò Ronnie con occhi spalancati.
-Già, gli ho detto di starsene al suo posto e di non intralciarmi la strada, ma se continua a spuntare in questo modo penso che non potrà più pisciare per il resto della sua vita-.
-Calmati, Zayn. Sono sicuro che non ti ha notato, perché non ha guardato verso di noi nemmeno una volta, perché non gli fai capire a chi appartiene Karen?- domandò Louis dopo essersi dato un cinque con Harry che ghignava divertito.
Incominciarono ad uscire dalla panca e Zayn sistemandosi il ciuffo si avvicinò alla sua ragazza (gli piaceva ripeterselo).
-Uh, guarda chi si rivede. Ciao biondino- lo salutò circondando le spalle di Karen con un braccio.
Lucas non appena lo vide si allontanò di un passo guardando confuso Karen.
Ma che carino, aveva anche paura.
Ah, che goduria…
-Ma ciao Lucas- urlò Harry al biondo mollandogli una pacca un po’ troppo forte sulla spalla.
-H-Harry- balbettò il ragazzo.
-Io sono Niall, il fidanzato di Alice- si precipitò a precisare Niall passandogli davanti prendendo la mano della sua ragazza.
-Louis- si presentò -e tu devi essere l’amico di Karen? Ti immaginavo più…più…figo, cioè, ci vuole coraggio per cercare di rubare la ragazza a Zayn. Guardalo, anche la cameriera dietro di te cerca di ottenere la sua attenzione-.
-Louis- lo richiamò Karen.
-Non so di cosa tu stia parlando- borbottò Lucas infastidito.
Oppure aveva paura che Louis spifferasse il suo segreto.
-Lascialo stare, Tommo. Voi dovreste essere amici del biondo?- domandò Zayn ai due ragazzi che guardavano la scena senza dire niente –io sono Zayn, il ragazzo di Karen. Molto piacere. Ok, adesso noi andiamo, ci vediamo biondo e ah…ricordati quello che ti ho detto- Karen lo guardò confusa.
Ma che diavolo stava dicendo?!
-Zayn- lo richiamò.
-Saluta i tuoi amici, Karen. Torniamo a casa- cercò di dire Zayn con calma.
-Zayn- ringhiò lei.
-Saluta i tuoi amici, io ti aspetto in macchina, babe-.
Le diede un bacio e lanciando un’occhiata omicida a Lucas si allontanò con gli altri ragazzi.
-Sei stato un genio- disse Niall divertito.
-Ma tu non avevi fame?-.
-Si, ma il biondino me l’ha fatta passare. Mangerò qualcosa con Alice dopo-.
 
 
 
Avevano salutato Lucas e gli altri da poco e adesso stavano ritornando al parcheggio.
Era stata una giornata strana.
Zayn era stato strano. Soprattutto con Lucas.
Karen doveva ancora scoprire cosa glia avesse detto al suo amico per spaventarlo in tal modo. Non l’aveva ancora capito.
-Safaa, senti…per stasera, io…- balbetti anche, adesso?
-Senti Karen, non ti preoccupare, tu sei perfetta, Zayn sarà perfetto. Si te stessa, punto-.
-Infatti, non farà mica come Niall che mentre facevamo sesso è scoppiato a ridere come un cretino…- borbottò Alice passandole affianco sbattendo i piedi.
Ehm…ok. Ce la puoi fare Karen.
 
 
Zayn aprì la porta lasciandola aperta per far passare Karen e poi accese la luce del corridoio.
-Hai fame?- le domandò.
-Un po’- rispose la ragazza.
-Possiamo ordinare una pizza, non so cucinare- spiegò in fretta ricordando l’ultima volta che aveva aiutato Safaa a cucinare della semplice pasta.
-Non credo che ce la farò a mangiare una pizza- sbuffò Karen entrando in cucina seguita a ruota da Zayn –potremmo preparare una frittata, però non l’ho mai fatta-.
-Se non mandi a fuoco l’intera casa si può fare, prendo il libro di cucina di mia madre, aspetta- Karen guardò Zayn correre al piano di sopra come una furia e si coprì gli occhi con la mano.
-Ci vuole un libro da cucina per preparare una stupida frittata?- domandò retorica più a se stessa che al ragazzo che era appena sceso sorridente.
Dopo un quarto d’ora Zayn aveva appoggiato la testa sull’isoletta della cucina mentre sfogliava il libro di cucina, guardando solo le immagini ovviamente.
-Ce l’hai fatta?- domandò poi a Karen che non riusciva ad accendere un fornello.
Un fornello, cazzo.
-Senti, non ho mai cucinato e non mi sono mai accostata ad una cucina se non per prendere un pacco di patatine, e poi non credo che tu abbia fatto qualcosa- lo riprese lei appoggiando le mani suo fianchi.
-Fa lo stesso, e adesso tu prendi gli ingredienti che ti dico- borbottò Zayn alzando la testa dal tavolo.
-Due cazzo di uova-.
-Prese- rispose Karen non badando al grado di volgarità che aveva usato Zayn in una semplice frase.
-Del cazzo di sale e del cazzo di pepe-.
-Preso-.
-Del cazzo di erba cipollina-
-Dov’è?- domandò Karen.
-Nel ripiano vicino al frigo- rispose subito Zayn.
-Poi…un fottutissimo panetto di fottutissimo burro, questo è tutto-.
-La smetteresti di aggiungere ‘cazzo’ o ‘fottuto’ ad ogni cosa che dici?- chiese esaspera Karen prendendo quello che aveva detto il ragazzo e mettendolo sul ripiano.
-Zitta e fammi leggere il procedimento- si schiarì la voce e incominciò:
-Scaldate il cazzo di burro in una cazzo di padella, rompete quelle fottute uova in una cazzo di ciotola, mescolate ed aggiungete quella fottuta erba cipollina e aggiungete il fottuto sale ed il fottuto pepe per dare un cazzo di sapore all’impasto. Quando quel burro del cazzo sarà bollente, aggiungete quella cazzo di mistura nella padella e quando e cotta spegnete quel cazzo di fornello ed impiattate la vostra fottuta frittata e adesso mangiamo questa cazzo di frittata!- finì Zayn con un sospiro mentre Karen lo fissava sbigottita.
-Quando ti comporterai come un ragazzo normale?- disse prima di scoppiare in una fragorosa risata.
-Io sono normale- borbottò Zayn offeso.
Dopo una ventina di minuti Karen e Zayn salirono nel scale, diretti nella stanza di Zayn, con in mano i loro piatti contenenti frittata bollente.
-Puoi anche mangiare sul letto- le disse il ragazzo mentre si avviava verso il televisore sedendosi per terra.
-Ok- Karen fece come detto, andandosi a sedere nel mezzo del letto a due piazze.
-Che film vuoi vedere?-.
-Ce l’hai qualche film uscito ultimamente?- domandò Karen aggiustandosi meglio sul letto.
Era comodo.
-‘Quella casa nel bosco’ va bene?- domandò Zayn prendendo il dvd e sventolandoselo davanti al naso.
-Si, mettilo- osservò Zayn inserire il dvd e alzarsi da terra per prendere il telecomando e avviare il film.
Si andò a distendere al fianco di Karen nel letto prendendo in mano il piatto e incominciando a mangiare la frittata.
Ok, il film non stava aiutando per niente la situazione. C’era quella troia\barbie che ballava come una spogliarellista, i zombi che facevano impressione, il film che era la cagata più cagata del mondo e Zayn che le sfiorava  le gambe con le proprie creava una situazione al quanto imbarazzante.
Molto imbarazzante.
-Questo film è orribile- urlò ad un certo punto Zayn facendola saltare come una molla.
-Già- borbottò come risposta.
Rilassati Karen, oppure se ne accorgerà.
-C’è qualcosa che non va?- le chiese lui aggrottando le sopracciglia.
Fortunatamente le squillò il cellulare e fu costretta a rispondere. Si alzò dal letto e si avvicinò alla finestra irrigidendosi leggendo il nome sul cellulare.
-Papà, ciao- sussurrò.
-Karen, come sta andando la serata?-
Dritto al sodo, eh?!
-Bene, e voi?- domandò cercando di mostrarsi più spensierata possibile.
Se suo padre aveva chiamato, c’era un solo motivo per il quale l’aveva fatto.
Zayn.
Si girò a guardarlo e lo vide in ginocchia sul letto mentre l’osservava divertito.
Perché rideva sempre quello lì quando si trattava di suo padre?!
-E Safaa?-
-Sta benone-
-Me la passi?-
Oh, santa merda.
-Ehm…non posso, in questo momento lei…lei…si sta facendo la doccia- borbottò.
Certo, ti avrà creduta di sicuro.
-Davvero?-
-Certo-
-E quello lì, il cetriolo con la cresta?- domandò suo padre indagatore.
-Zayn intendi? Boh, non so dove sia- vide il ragazzo in questione scoppiare a ridere e lo rimproverò con lo sguardo.
-Chi è che stava ridendo?-
Merda, l’aveva sentito.
-Il signor Malik-
Rispose brevi e nette, brava Morrison.
-Uh, me lo passi? È così simpatico-
Merda, merda, merda.
-Papà farei una brutta figura, ci sono ospiti- inventò al momento.
-Allora passerò domani mattina, buona notte scricciolo- guardò il cellulare allibita.
Scricciolo?
Scricciolo?Che merda di nomignolo era quello!
Chiuse il cellulare sconvolta e lo appoggiò sulla scrivania di Zayn.
-Sei uno stronzo, ti ha sentito- rimproverò poi al suo ragazzo.
-Non fa niente, tanto prima o poi lo verrà a sapere che stiamo insieme,no?- Karen si avvicinò al letto.
-Si, credo di si- borbottò in risposta vendendo il viso di Zayn avvicinarsi al suo.
Le circondò i fianchi con le braccia e l’attirò a se.
La baciò prima con un bacio semplice, quasi timido e poi con più passione. Karen gli circondò il collo con le braccia allacciando le gambe alla vita di Zayn sentendosi prendere in braccio per poi essere adagiata sul letto.
-Sei sicura Karen?- le domandò Zayn staccandosi dalle sua labbra e fissandola negli occhi.
-Lo sono- rispose sorridendo timidamente.
Era tutto perfetto. Zayn era perfetto, proprio come aveva detto Safaa.
Forse fu proprio in quel momento che si rese conto quanto Zayn ci tenesse a lei.
Fu dolce.
Fu passionale.
La face stare a suo agio, togliendole tutta la tensione.
Le asciugò le lacrime quando la fece sua.
La baciò quando furono una sola cosa.
L’amò.
 

 

 

 
 
Eccomi qui.
Per l’ennesima volta in ritardo, ma eccomi qui.
Questo capitolo posso dire di averlo partorito, completamente.
Ed è stato luuunghissimo .-.
Ora:
mi dispiace per chi sperava in una scena rossa e passionale.
Ma credetemi non ne sono capace, per questo il rating è arancione e non rosso.
Ho cercato di rendere il capitolo anche più divertente diciamo, spero di avervi fatto sorridere.
E avete notato chi vi ho portato?
LUCAS.
*esulta*
E l’ho anche tolto dalle palle HAHAHAH.
Comunque vi ricordate quella cosuccia che ha detto Zayn a Lucas tanto tiempo fa?
Beh, è stata svelata.
MUAHAHAH.E poi la ricetta è di Gordon Ramsay jdfsfkljdgadjkf
Sono geniale, non è vero.
Ok, prima di tutto voglio dedicare il capitolo a @xBieberMalik  e @Monners1D
Che le ho fatte dannare per il capitolo.
SCUSATEMI AMORI MIEI.
Ok, adesso vi saluto e ringrazio tutte le splendide ragazze che hanno commentato
Il capitolo precedente.
Risponderò a tutte voi prestimissimo ewe
E mi dispiace deludervi dicendo che non saranno 10 capitolo, ma molto meno.
E poi… molte di voi mi hanno chiesto che scriverò una seconda fanfic e
Ragazze SCRIVERO’ UNA SECONDA FANFIC che ho già pronta :)
Più o meno, ho scritto solo 2 capitolo e spero che al leggerete djkhfjs.
Ok, passo è chiudo.
Un bacio.

 
- I don't need you tonight.
- I wish that was me
-
Freestalove.
- Can't breathe
(leggetela assolutamente jdskhfsjihkf, io l'adoro)

 

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Vostra, Pettyfer.
xx



 

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Capitolo 23
*** I won't make ***





Capitolo 23.

I won’t make.

 
 
 
 
 
 
Aprì lentamente gli occhi sbadigliando.
Aveva sonno.
Sbadigliò una seconda volta e girò la testa verso destra trovandosi di fronte la schiena nuda di Zayn. Il suo cuore prese a martellarle nel petto, come se volesse uscire.
Ricordò tutto. Gli era passato completamente di mente.
Come diamine aveva fatto a dimenticarsene?
Continuò a fissare la schiena del ragazzo quando ricordò che quella doveva essere ricoperta da un tatuaggio abbastanza grande, e adesso non c’era.
Che fine aveva fatto?
Provò a muovere le gambe e quando lo fece gemette dal dolore, erano tutte indolenzite, sbuffò e guardò sotto le coperte. Ok, era nuda e non c’era da meravigliarsi, ma quello che la spaventò più di tutto fu la macchia di sangue sul lenzuolo.
Trattenne il respiro mentre il viso di McCole fece capolinea nella sua mente.
Ricordava ancora quell’espressione meschina fissa sul viso di quel ragazzo e quella macchia di sangue gliel’aveva fatta ricordare. Tutte le paure, la sofferenza che aveva provato le si fermò come un chiodo fisso nella mente…proprio adesso che aveva dimenticato. Tutto troppo velocemente, tutto troppo bruscamente.
Avanti Karen, calmati, hai perso la verginità, è normale che ci sia una macchia di sangue sul lenzuolo.
Si alzò dal letto prendendo dell’intimo pulito e, cercando di non far alcun rumore, uscì dalla stanza, diretta nel bagno. Entrò dentro e chiuse la porta a chiave; miscelò l’acqua della doccia ed entrò beandosi del tocco dell’acqua che l’aiutò a rilassarsi del tutto. Quando uscì fissò la radio per qualche minuto non notando l’ora e quando lo fece, scattò.
Erano le 10.00.
Merda.
Suo padre aveva detto che sarebbe venuto in mattinata per parlare con il padre di Zayn, ma quest’ultimo non c’era. Ma in che cazzo di casini si andava a cacciare? Corse in camera di Zayn indossando dei vestiti nuovi.
-Zayn, cazzo, svegliati- urlò Karen al ragazzo che stava dormendo beatamente nel letto.
-Mmmh…- mugolò in risposta.
-Sta venendo mio padre, sbrigati. Io chiamo Safaa- continuò ad urlare come un’ossessa saltellando per la camera mentre si metteva i pantaloni.
Zayn scattò all’in piedi in pochi secondi sentendo la parole ‘padre’. Non voleva ammetterlo, ma quel tizio gli incuteva timore.
-Perché non mi hai svegliato prima?- urlò anche lui preso dall’ansia.
-Sai com’è, il mio primo pensiero dopo aver fatto sesso per la prima volta con il mio ragazzo è mio padre, ma ti pare?- non seppe neanche lei con quale coraggio disse quelle parole, infatti arrossì subito dopo rendendosene conto.
-Oh…beh…- venne bloccato dal suono del campanello.
-Cazzo, vado io- urlò poi correndo verso la porta.
-Ossignore, mettiti dei boxer e un pantalone, almeno- strepitò Karen osservando le chiappe nude del suo ragazzo.
-Giusto- Zayn prese dei boxer a caso e l’indossò seguiti subito dopo da un paio di jeans scuri, prese una canotta qualsiasi e si precipitò giù dalle scale.
-Mamma? Papà?- domandò confuso non appena aprì la porta.
-Alla buon’ora Zayn- ringhiò sua madre.
Amore materno.
-Che diamine stavi facendo, si può sapere?- urlò anche suo padre infuriato.
Amore paterno.
-Stavo giocando a scacchi, che cazzo vuoi che faccia la domenica mattina? Dormivo, no?- rispose atono.
-Perché c’è una padella in cucina? Perché non l’hai messa a posto? Safaa dov’è?- domanda sua madre a raffica.
Quella si che era una vera merda.
-Ehm…Safaa dici? Beh…lei…è…è…un enorme cogliona- disse alla fine vedendola scendere le scale insieme a Karen.
-Safaa, tesoro. Oh, anche tu qui Karen? Come ti sei fatta bella- sua madre abbracciò entrambe e sorrise radiosa.
-Salve Trisha- salutò cordiale Karen, lanciando un’occhiata d’intesa al suo ragazzo.
-Karen, buongiorno. Come stanno i tuoi genitori?- domandò il signor Malik.
-Benissimo, mio padre dovrebbe venire a prendermi a momenti, voleva salutarla-.
Quello non era il destino era solo una grande, grandissima, botta di culo.
-Oh, bene. Vado a posare le valige in camera, Trisha vieni con me?- la donna annuì e lo seguì al piano di sopra.
Zayn osservò i propri genitori salire al piano di sopra e poi si girò verso la sorella.
-Ma dove sei saltata fuori, tu?- domandò confuso.
-Stavo vicino casa con gli altri e quando stavamo venendo ho visto mamma e papà, poi mi ha chiama Karen e gli altri mi hanno aiutato a salire in camera tua dalla finestra- sorrise radiosa.
-E adesso dove stanno?- domandò Karen.
-Nel parco affianco, e voi? Avete fatto quello che dovevate fare?- domandò Safaa con un sorrisetto malizioso sulle labbra.
Karen arrossì subito mentre Zayn sorrideva malizioso.
-Zayn, perché il tuo letto è macchiato di sangue?- urlò sua madre da sopra le scale.
Merda.
-L’avete fatto- il sorriso della sorella si allargò fino alle orecchie –no, mamma. Abbiamo dormito io e Karen in camera di Zayn e mi è venuto il ciclo- urlò forte per farsi sentire da Trisha.
-Potevate cambiare le lenzuola, però- borbottò.
-Ci siamo svegliate adesso- sussurrò Karen in imbarazzo.
-Vado a disfare il mio letto, prima che mamma lo vada a controllare-.
-Perché?- domandò Zayn.
-Deve vedere che hai dormito da qualche parte, capra-.
Il moro sbuffò e si avvicinò a Karen.
-Ci stavamo per far beccare due volte, che sfiga- Karen si sistemò i capelli in una coda fissando Zayn.
-Il che rende tutto più eccitante…- si lasciò baciare allacciando le braccia dietro al collo del ragazzo.
-Zayn perché non hai più il tatuaggio del teschio dietro la schiena?- domandò ricordandosene.
-Hai presente quei tatuaggi che durano solo per qualche settimane? Beh, era solo una prova- spiegò allontanandosi di qualche centimetro dalle sue labbra.
-E’ permesso?- ringhiò qualcuno all’uscio della porta d’ingresso facendoli staccare per lo spavento.
-P-papà, buongiorno- urlò Karen salutandolo con la mano.
-George, è un piacere rivederla, vado a chiamare mio padre- disse Zayn dileguandosi alla velocità della luce.
-Karen..- incominciò suo padre.
-Papà, calmati, va tutto bene-.
-Vi stavate baciando- sgranò gli occhi lui.
-Io non dico niente quando lo fai con mamma, è già abbastanza raccapricciante di per sé…- incominciò a gesticolare animatamente.
-Si, ma lui è Zayn-facciamo-impazzire-George-Morrison- gesticolò suo padre.
Già, anche lui gesticolava.
-Stai esagerando-.
-No, lui mi vuole far impazzire- disse suo padre con un pizzico di isteria nella voce.
Karen rise di gusto nel vederlo sprizzare gelosia da tutti i pori.
 
 
 
 
 
 
-Spiegatemi un’altra volta per quale motivo avete invitato zia Carol e zio Will- piagnucolò Karen seduta sul divano del salotto.
-Perché sono passati in città e li abbiamo incontrati al supermercato, stavamo comprando quello che ci serviva per la cena con la famiglia Malik e mi è sembrato una buona cosa invitarli- sua madre continuava borbottare cose sulla buona educazione mentre sistemava la tavola del salotto.
-Si, ma sai che si porteranno appresso quell’orribile bambina che si fa chiamare Kitty- disse ricordando quella cosa dai capelli biondi e occhi azzurri che poteva sembrare un angioletto, ma non lo era per niente.
-E’ solo una bambina di 5 anni, Karen. E poi ci sarà anche Lux, scommetto che Zayn ne andrà matto- urlò stridula sua madre beccandosi un’occhiata da parte della figlia.
-Lui odia i bambini-.
-Vedi? Siete perfetti insieme, devo ancora capire perché tuo padre lo odia, è così un caro ragazzo. Ritornando al discorso di Lux, Zayn l’adorerà. Ti ricordo che anche tu odiavi tutti i bambini e quando hai conosciuto Lux sei impazzita per lei- le ricordò.
-Me lo ricordo, ma Kitty mi sta antipatica…e comunque, viene anche Liam stasera- disse a Kate.
-E me lo dici adesso? Menomale che ho cucinato un sacco di roba- sua madre corse in cucina e subito dopo suonarono al campanello.
-VADO IO- urlò suo padre precipitandosi alla porta mentre si allacciava la cravatta.
Si sentì un gran trambusto tra cui rumori di buste e tanti urli e la porta che sbatteva violentemente.
Karen si alzò dal divano e andò nel corridoio per salutare i signori Malik, Safaa e Liam.
-Ciao belli-.
-Heilà, tutto bene?- le domandò Liam.
-Certo, tutto un…- venne bloccata dal suono insistente del campanello.
Aprì infastidita da quella prepotenza, ma quando si trovò davanti il viso livido di Zayn si ammutolì.
-Che ci facevi fuori?- domandò confusa.
-Io odio tuo padre, lo odio- ringhiò a bassa voce entrando i casa dirigendosi nel salotto, dove c’erano Safaa e Liam.
-Ti ha chiuso fuori?- disse scoppiando a ridere e neanche il tempo di andargli in contro che suonarono un’altra volta alla porta.
-Ma che merda…- aprì già sapendo di trovarsi davanti il viso contendo di sua cugina Kitty e le facce super-mega contente dei suoi zii.
-Karen, quanto ti sei fatta bella- urlò zia Carol.
-Ciao zia, grazie. Zio- salutò Karen con educazione.
-Karen- urlò sua cugina in modo stridulo.
Brutta bimbetta.
-Kitty, ciao- disse smielata, ma anche un opossum avrebbe capito che non faceva sul serio.
Si girò di nuovo verso sua zia Carol e i suoi occhi si illuminarono osservando Lux.
-Posso prenderla?- domandò subito dopo.
-Certo, Karen. Se piange vieni da me che ti do il ciucciotto-.
Le sorrise e prese in braccio la piccola che cacciò un urlo…divertito,si.
Andò in salotto dove c’erano gli altri sedendosi al fianco di Safaa.
-Oddio, quant’è bella. Come si chiama?- domandò la sua migliore amica.
-Si chiama Lux, non è bellissima?-.
Zayn osservava la scena con un sopracciglio sollevato, mentre Liam si era avvicinato alle due ragazze.
Fanno sul serio? È solo una bambina.
Roteò gli occhi per poi riportarli sulla figura della bambina che adesso era girata verso di lui e lo fissava con qui due grandi occhi celesti.
Che carina. Che razza di pensieri fai Zayn, controllo.
-U-u-ffo- urlò all’improvviso la bambina.
Zayn sgranò gli occhi guardandola male, che cavolo significava ‘uffo’?
Karen si alzò sorridendo e si sedette al fianco di Zayn.
-U-uffo- Lux toccò con la manina i capelli tirati all’insù del moro, che si scansò subito dopo il tocco.
-Oddio, intendeva ‘ciuffo’?- domandò Liam scoppiando a ridere.
-Zayn Malik fa innamorare anche le bambine piccole-.
-Cazzo spari con quella bocca, Payne?- ringhiò Zayn infastidito.
-Karen, devi imparare come si prende una bimba in braccio, non lo sai fare- un’altra bambina fece capolinea nella stanza posizionandosi davanti a Karen con fare altezzoso.
-Kitty, perché non ritorni dalla tua mamma?-.
-Ma io voglio stare con te…e loro chi sono?- domandò indicando Safaa, Liam e Zayn.
-Lei è Safaa la mia migliore amica, Liam è il suo ragazzo e Zayn…è…- poteva dire che era il suo ragazzo?!
-Sono il suo ragazzo- continuò la frase il moro accarezzandole con una mano la schiena.
Kitty si fermò davanti a lui con occhi luccicanti e un’aria sognante.
-Sei bellissimo…- gracchiò smielata.
Cosa?
Oddio,no.
-Sei bellissimo, sei perfetto, che bei capelli, vuoi essere il mio principe?- domandò unendo le mani davanti al petto.
-No- urlò Karen stridula facendo scoppiare in una risata Safaa e Liam mentre Zayn aveva una faccia scioccata.
Principe? Suo?
-Perché? Io sono bella, lui è bello, io sono una principessa, lui è un principe…e Lux potrà essere nostra figlia, SI! Così ci sposeremo e saremo re e regina- Zayn guardava scandalizzato quella bambina con un occhio socchiuso e l’altro largo 20cm.
-Che cazzo sta sparando la marmocchia?- sussurrò Zayn ancora scioccato.
-Dovresti stare al gioco- disse Liam ridacchiando.
-No, che non ci starà- borbottò Karen.
Il quel momento entrò trotterellando nel salotto Toby che si andò ad appisolare ai piedi di Zayn.
-Anche il cane adesso- sussurrò sconsolato il moro.
Safaa scoppiò in una risata isterica incapace di fermarsi per riprendere fiato.
-Vado di là, vengo subito, mio re- Kitty sparì dalla circolazione.
-Mio re? MIO RE?! Karen scordati di vedermi a casa tua per i prossima 100 anni, questa è la prima e l’ultima volta che ci vengo- ringhiò Zayn sprofondando nel divano.
-Basta resistere, so che mia cugina è isteric…-
-No, Karen, no. Prima Lux, vabbè lo accetto perché è carina ed è piccola, ma Kitty e il cane, proprio no-.
-E’ pronta la cena, ragazzi- disse Kate spuntando nel salotto seguita dal resto della gente.
Si sedettero a tavola, e Karen notò Zayn lanciare un’occhiata omicida a suo padre.
Perfetto.
I piatti già erano in tavola e Karen guardò dubbiosa il suo, erano troppi spaghetti.
-Allora, Karen…come va a scuola?- domandò Carol a sua nipote.
-Benone- rispose sorridendo.
-Trisha, com’è che si chiamano i tuoi figli? L’ho dimenticato- ridacchiò.
-Oh, non ti preoccupare Carol, lei è Safaa e lui e Zayn-.
-Avete la stessa età?- continuò a domandare.
-No, io sto al terzo anni e lui è al quinto- rispose Safaa facendo un sorso d’acqua.
-E quel giovanotto al tuo fianco chi è?-.
-Lui è Liam, il mio ragazzo-.
-Che bella coppia, e tu Kare hai il fidanzatino?- si rivolse alla nipote facendo ammutolire tutto il tavolo.
Ti sembro un fidanzatino?Pensò Zayn scettico.
-Io..- incominciò titubante la ragazza sentendosi molto osservata.
-Sono io il suo ragazzo- si intromise Zayn sorridendo sornione a George.
-Oh, non me lo sarei mai aspettata- rise – Voi siete d’accordo?- domandò rivolgendosi ai genitori dei due.
I cazzi suoi no, eh? Pensò Karen capendo che l’atmosfera in salotto stava diventando leggermente pericolosa. Tutto questo perché sua zia era un’impicciona di prima categoria.
-Oh, noi due amiamo Karen, è una ragazza per bene ed educata- parlò il padre di Zayn facendola arrossire fino alla punta dei capelli.
-Zayn è un ragazzo perfetto per lei, può tenerla sott’occhio, è educato e responsabile- Safaa e Liam soffocarono una risata –e l’ama, questo è l’importante- disse Kate guardando con gli occhi a cuoricino il moro, che era rimasto di stucco a quelle affermazione.
George scoppiò a ridere –Già, è un ragazzo d’oro-.
-Chi vuole una bottiglia di birra?- chiese subito dopo guardando con sfida il moro.
Oh, gli aveva letteralmente rotto il cazzo.
Lui era Zayn, il ragazzo di Karen e doveva accettarlo per com’era.
Suo padre e lo zio di Karen acconsentirono.
-Tu Liam, ne vuoi una?- domandò cordiale.
Perché con lui faceva tanto il gentile?
-No, non mi va, grazie-
-Quindi tre birre?- domandò fissandolo.
Ma fanculo.
-Quattro- disse Zayn ricambiando l’occhiata.
-Zayn, non mi sembra il caso- borbottò suo padre.
-Ne bevo una ogni giorno, sono maggiorenne e la voglio-.
-Non voglio che il ragazzo di mia figlia beva birra già a questa età, Zayn- disse George.
Zayn dalla rabbia fece cadere la forchetta per terra e si alzò di scatto.
-Vengo con lei in cucina, devo prendere una nuova forchetta- spiegò dirigendosi verso la cucina, lanciando un’occhiata a Karen che lo guardava preoccupata.
E giurò di sentire Kitty sussurrare alla mamma ‘lui è il mio principe’.
-Qual è il vostro problema?- domandò subito dopo rimasto da solo con il signor Morrison.
-Sei tu ragazzo, bevi, fumi, sei stato sospeso, fai cazzotti a scuola, sei maleducato e sfacciato. Queste mi sembrano spiegazioni più che sufficienti per non volerti come ragazzo della mia bambina-.
Lo sguardo di Zayn si fece di ghiaccio.
Scherzava?
-Non pensare che non abbia fatto ricerche sul tuo conto. Non mi sei piaciuto già dalla prima volta che hai messo piedi in questa casa- ringhiò l’uomo.
-Beh, veda di farmi andare a genio. Non ho intenzione di lasciar perdere Karen solo perché non le piaccio e me ne fotto altamente di quello che pensa su di me- ringhiò anche lui arrabbiato.
-Lo vedi quanto sei prepotente? Non fai nulla per farti piacere, come cazzo faccio io a sopportarti?-.
-Io mi sto facendo vedere per quello che sono, non voglio apparire uno di quei ragazzi perfetti che non hanno problemi e sbandate. Fumo, bevo e soprattutto rispetto vostra figlia, le voglio bene e penso che questo basti-.
-Non farla soffrire- si arrese George dopo un paio di minuti.
-Non lo farò-.
 
Eppure per quanto a volte si abbia la convinzione che quello che si dice sia vero, detto col cuore, non sempre le cose vanno come si spera, soprattutto se dietro a grandi sentimenti è stata celata una bugia. Si dice che “le bugie hanno le gambe corte”, invece semplicemente durano poco se non si ha il coraggio di correggerle e di dire la verità, ti si possono ritorcere contro. E’ un po’ come il fuoco durante un incendio, se lo appicchi prima o poi torna a cercarti per poterti far partecipare alla sua distruzione. Le bugie sono il preludio di delusioni, sono preludio di sofferenze e non c’è modo, non c’è affermazione, preghiera e azione che possa mettere a posto tutto quando il ticchettio del tempo è ormai allo scadere. Bisogna aspettarsi di tutto e cercare una soluzione per sistemare tutto, ma quando non lo si immagina e ti si scaraventa addosso con impeto e malvagità, ne rimarrai vittima mentre le tue cattive azioni ti derideranno perché oltre ad essere stato spregevole sei anche uno sciocco,
Chi la fa l’aspetti, non c’è nascondiglio per le bugie e non c’è salvezza se non quella della verità dopo una giusta punizione.








*fa spuntare la testa da dietro allo schermo e fa ciao con la mano*
SCUSATEMI PER IL RITARDO.
Per l'ennesima volta lo sono, I'm so sorry çç
Prometto che il prossimo verrà pubblicato più velocemente anche perchè c'ho tanta voglia di scrivero jdfsja. Yay
1)spero che vi siate godute il capitolo 'tranquillo' perchè il prossimo non lo sarà, per niente. Sarà BOOOOOOOOOOOOOOOM.
2)Zayn e Karen odiano i bambini, tutti tranne Lux, proprio come me cwc coincidenze? jdgfj boh.
3)ringrazio le bellissime ragazze che hanno letto e recensito il capitolo precedente e a anche quelle della OS che, alcune di loro, si sono confidate con me jdgsfkjag siete dei veri tesori. Penso che uno dei lati positivi di pubblicare fanfic su efo è quello di conoscere delle ragazze stupende, davvero, grazie di cuore :)
4) Questa è la mia OS, vi andrebbe di leggerla? çç 
Ugly boy
Ho finito, adesso corro a rispondere alle recensioni hdgska
Aspettatem ringrazio la mia bella beta\sorella
La Evans



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Can't breathe


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Un bacio, Pettyfer :)




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Capitolo 24
*** Happy b-day ***





Capitolo 24

Happy b-day.









-Tesoro, ripetimi il nome di questa cantate- disse sua madre impedendole di lasciare l’auto.
-Demi Lovato, mamma- ripeté per la decima volta scocciata.
-Perché è così importante sapere il nome di questa cantante?- domandò suo padre.
Evidentemente non aveva capito un emerito cazzo.
-E’ nome della cantante del cd che devo comprare a Safaa per il suo compleanno- perché doveva avere dei genitori così ritardati?!
-E il nome del cd?- continuò sua madre mente si appuntava il tutto su un blocchetto.
Oddio.
-Unbroken. Sto facendo tardi quindi mi dileguo, a dopo- scese dalla macchina con un sospiro e si avvicinò alla panchina dove era sua solito sedersi, peccato che la trovò già occupata. Fu pronta ad fare smammare chiunque fosse, ma si ammutolì quando vide Harry e Louis con la faccia incollata allo schermo dell’iphone di quest’ultimo.
Si sedette al loro fianco e inclinò la testa al lato osservandoli.
Cioè..erano solo Harry e Louis. Un momento. Louis? Che ci faceva lui qui?
-Louis?- domandò confusa.
-Si? Oh, ciao Karen. Come va? Tutto bene? Io una meraviglia, sei splendida oggi- le sorrise e ritornò con il viso incollato allo schermo del telefono.
-Che ci fai qui?- chiese.
-Io e Niall abbiamo cambiato scuola, non è lo stesso senza Harry, Liam e Zayn- spiegò con voce per poi ridere nervosamente e ritornare a fare quello che stava facendo prima.
-Uh, che bella notizia- sorrise felice. Non la stavano calcolando nemmeno un po’.
-Che state facendo?- il viso dei due ragazzi si alzò di scatto e fissarono con occhi luminosi.
-Stiamo leggendo una fan fiction bellissima…ma che dico? Sublime- spiegò Harry entusiasta.
Fan fiction? Loro due?
-Una fan fiction?- Karen scoppiò in una risata isterica attirando l’attenzione di qualche ragazzo.
-Si intitola ‘I wish that was me’. È scritta benissimo, e la trama è fantastica- in quel momento Louis poteva essere scambiato per una ragazzina isterica, senza vita sociale, che legge fan fiction come un ossessa, sperando in una futura storia d’amore simile.
-Wow- disse solo continuando a fissarli increduli.
-E l’autrice è una gran figa- sbottò Harry assumendo l’espressione di un pervertito in astinenza.
-Una gran gnocca- Louis si girò verso il riccio e schiacciò un cinque al quanto rumoroso.
-La conoscete?-
-No, gli abbiamo mandato la richiesta di amicizia su facebook- disse in fretta Harry.
-Sarah e Ronnie che dicono?- domandò civettuola.
-Non ti azzardare a parlargli, oppure racconto a Zayn che ci hai provato con me- continuò il riccio.
-Non è vero e poi…non oseresti- ringhiò a bassa voce Karen.
-Si che lo farei-
-E che gli diresti?-
-Che mi hai mostrato le tette per farmi cedere-
-Chi ha fatto vedere le tette a chi?- domandò Zayn spuntando alle spalle della sua ragazza, che si irrigidì sul posto.
Lanciò una veloce occhiata al riccio e a Louis, che se la rideva divertito.
Non aveva capito che di mezzo ci andava anche lui.
-Nessuno, solo una cretina del film che ha visto ieri Louis, me lo stavano appunto raccontando- spiegò Karen girandosi per guardare Zayn.
Ebbe quasi un infarto nel farlo. Quel giorno il moro era più bello del solito. Forse era la barba che si era fatto crescere, oppure gli occhiali da sole per portava, oppure erano i suoi occhi che glielo presentavano in quel modo assolutamente divino.
-Ok- le lasciò un bacio sulla guancia e si avvicinò ai suoi amici.
Karen si girò e notò la figura di Safaa che camminava tranquilla per il cortile e subito gli corse incontro.
-Auguri, bella- le urlò all’orecchio non appena l’abbracciò stretta a sé.
-Grazie, Karen- Safaa ricambiò l’abbraccio e si staccò da lei sorridente.
-Novità?- domandò Karen fissandola sorridente.
-Oltre al fatto che Zayn è entrato in camera in mutande cantando a squarcia gola ‘tanti auguri a te’ accompagnato dal suono del triangolo,ehm…no, nessuna- sorrise divertita Safaa osservando la sua migliore amica scoppiare in una risata.
-Non hai fatto un filmino o una foto, vero?- chiese continuando a ridere Karen.
-Purtroppo no-.
-Ti hanno fatto un regalo i tuoi?- chiese la bruna.
-Allora, prima di tutto ci lasceranno casa libera stasera consentendosi di usare solo birra e poi- lanciò un urlo stridulo –ho cinque biglietti per il concerto di Demi Lovato, e papà mi ha detto ci accompagna qualche giorno prima per partecipare alla signing-.
Si sentì un urlo.
-Ci?- domandò Karen con gli occhi a cuoricino.
-Certo. I biglietti sono cinque e ci andiamo io, tu, Alice, Sarah e Ronnie.-
-Non so se devo ringraziare te o tuo padre- pensò ad altra voce Karen al settimo cielo.
Demi Lovato, cazzo.
-Cambiando argomento…lo sai che Louis e Niall hanno cambiato scuola e sono venuti qui?-.
-Davvero? Oddio, che bello-.


La professoressa di Storia continuava a blaterale qualcosa su qualcuno che aveva sconfitto qualcun altro.
Era tutto così noioso.
Karen sbatté le palpebre per un paio di folte cercando di non addormentarsi e alzò il braccio in aria aspettando che la prof lo notasse.
-Si Morrison?-
-Posso andare in bagno?-
-Certo, vai-
Si alzò dal banco e si avviò verso la porta, una volta uscita sorrise mentre si stiracchiava e si diresse verso i bagni delle donne.
Era quasi arrivata quando sentì una voce che la chiamava alle sue spalle che la fece fermare sul posto, facendole sentire diversi brividi percorrerle su per la schiena.
Si girò lentamente trovandosi davanti McCole. Il cuore incominciò a tamburellare forte nel petto e l’ansia si fece sentire.
-Che vuoi?- domandò titubante.
-Volevo chiederti scusa…so che ho fatto una cosa brutta, ma…-
-Non riesco a capire nemmeno tu come faccia a stare bene con te stesso-
Non piangere Karen.
-Senti…- incominciò il ragazzo ma si fermò quando suo padre lo venne a chiamare.
-Vieni Arthur, l’infermiera ti deve controllare le bende- Karen gli lanciò un’occhiata ed aprì la porta del bagno.
-Karen- McCole la fermò per un braccio –sta’ attenta a Zayn, sta con te solo per una sc…-
-Arthur, veloce-
La ragazza l’osservò allontanarsi con il padre continuando a chiedersi una cosa.
Perché doveva stare attenta al suo ragazzo?




Liam guardava Karen confuso, era tutto troppo confuso. Da quando si erano seduti in mensa, non aveva aperto bocca, continuava a fissare Zayn dubbiosa.
C’era di sicuro qualcosa che non quadrava.
D’un trattò posò lo sguardo su di lui come se una lampadina si fosse illuminata sulla sua testa.
-Liam, mi accompagni a prendere una coca?- domandò subito dopo.
-Certo- lanciò un’occhiata a Zayn che fissava la scena con occhi indagatori e quando posò lo sguardo su di sé, Liam scrollò le spalle confuso.
Karen prese una coca cola, la pagò e si diresse nel giardino sorseggiandola.
-Devi dirmi qualcosa?- prese l’iniziativa Liam.
-C’è qualcosa che Zayn mi nasconde?- domandò alzando lo sguardo dalla lattina e fissandolo con gli occhi lucidi.
Oh,no.
Santa di quella merda, no.
-Ehi, calma, non c’è niente che Zayn ti nasconde- cercò di rassicurarla mettendole una mano sulla spalla.
Solo una stupida scommessa.
-Non so, magari qualche cosa prima che si interessasse a me?-
Una scommessa.
-No, nulla, che io sappia- sei bravo a mentire Payne.
-Una scommessa, magari?-
La guardò e si perse nei suoi occhi quasi sofferenti. Era meglio dire la verità? Oppure mentire?
-Ti consiglio di dirmi la verità, Liam. Non voglio soffrire- continuò Karen.
Si, doveva dire assolutamente la verità.
E’ la cosa migliore, anche se Zayn lo ucciderà, doveva farlo.
-No, nessuna scommessa- ammise.
Non poteva voltare le spalle al suo migliore amico.


La musica era assordante e Karen dubitò che qualcuno avesse sentito il campanello suonare. Prima ancora di suonare una seconda volta la porta venne aperta, facendo spuntare la faccia sorridente ed eccitata della sua migliore amica.
-Safaa, auguri per la decima volta- disse schioccandole due baci sulle guancie.
-Oh, grazie mille, sono sempre ben accetti- ridacchiò l’amica spingendola dentro casa e chiudendo la porta.
C’era un bel po’ di gente, era tutto buoi, illuminato da qualche luce stile ‘disco’.
-Eccoti il regalo- disse porgendogli il pacchetto che Safaa scardo in un nanosecondo.
-Oddio, grazie- l’abbracciò.
-Come se tu non lo sapessi-
-Ma io non lo sapevo-
-Me l’hai chiesto tu,cretina- ribatté divertita Karen.
-Ok, hai ragione- rise -vieni che ti porto da gli altri-.
Sorrise e la seguì.
Quella sarebbe stata una serata tranquilla, o almeno così sperava.


-Sono stremata- borbottò Safaa sedendosi al fianco della sua migliore amica.
-Non dirlo a me…- disse Liam passandosi una mano sulla fronte.
Avevano appena finito di ballare e sembrava tanto che avessero fatto una maratona.
-Buonasera- urlò Zayn traballante.
-E’ ubriaco marcio- disse Harry.
-Ma se fino a mezz’ora era sobrio- disse Karen.
Avevano ballato un po’ insieme e poi lui era corso in cucina con Harry e Louis.
-Portiamolo di sopra- Harry prese Zayn per un braccio, mentre Liam lo prese per l’altro.
-Dove andiamo? Sulla luna?- urlò Zayn scoppiando a ridere come un idiota.
-Si, andiamo sulla luna-
-Karen, vieni con me sulla luna? Eddai, eddai- saltellò sul posto facendosi riprendere dal ricco e Liam.
Che situazione comica, ridacchiò e si alzò seguendoli.
-Sei mai andata sulla luna Karen?- le domandò Zayn dopo essersi buttato sul letto.
-Mai- rispose ridacchiando.
-Mettiti qui- disse guardandola e picchiettando la mano sul materasso.
Karen si avvicinò titubante e si sedette al suo fianco.
-Non scopate davanti a noi, noi usciamo- ridacchiò Harry prendendo per il polso Liam.
-Uh, come sei bella- ok, Zayn era completamente andato.
-Grazie-
-Mi piace stare con te- rise.
Completamente andato,si.
-Anche a me-.
-Lo vuoi sapere un segreto?-
-Dimmi- borbottò Karen poco interessata, era ubriaco, cos’avrebbe detto di importante?
-Dovevo scopare con te per 200£-
Karen sgranò gli occhi.
Lo fissò incredula.
-C-cosa?-
-Si, dovevo scopare con te per dei soldi –rise –ho fatto una scommessa con Louis, non è divertente?- domandò ridendo ancora.
Si alzò con gli occhi colmi di lacrime.
Si sentì umiliata.
Si sentì… niente.
Era stato tutto per una scommessa?
Tutto? Tutto.
Uscì dalla stanza scontrandosi con Liam.
-Avevi detto che non era una scommessa- sussurrò mentre una lacrima scendeva dai suoi occhi.
Doveva capirlo prima.
Era tutto così surreale.
Ecco perché Zayn si era interessato a lei, per dei soldi.
Mentre usciva da quella casa, delle frasi la colpirono in pieno.



Beh…perché ho bisogno di sapere tutto di quelle che ho intenzione di scoparmi”

“Sei mia”

“Non ti prenderei mai per il culo, Karen, non mi chiamo mica Zayn Malik io?”

Il tuo problema invece è che sei convinto di trattare Karen come una puttanella”

Non sono io quello che se la scoperà per 200£”

“Karen… sta’ attenta a Zayn, sta con te solo per una sc…”


-Era tutta una scommessa, però adesso mi sono innamorato- sussurrò tra sè Zayn prima di addormentarsi, completamente ubriaco.

Dopotutto tutte le rose hanno le spine, no?!


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I’M SO SORRY.
Avevo detto che avrei pubblicato prima, ma non l’ho fatto çç
Scusatemi ma ho passato un periodo un po’…macabro lol. E poi adesso sono tutta jgfkd perché ho incontrato Emis Killa jnfdkfbjhbdvhjd cazzi,si.
Sono tra gli autori preferiti di 99 persone, grazie. Jrbfgdhfvghsdfvbsddgj, jfbgdjsbhfbj, cbfdhbhdhs.
Ok, la smetto jfbdkbk, stop.
Ecco il capitolo BOOOM, spero di non avervi deluse :\ questo è quello che ho potuto scrivere, lo so, non ho descritto bene le emozioni di Karen, ma nel prossimo capitolo, si capiranno meglio, anche se non apparirà molto. E poi, da questo capitolo in poi, i saranno capitolo un po’ deprimenti, solo pochi perché poi finisce çç
Però vorrei chiedervi una cosa: (non riguarda questa fanfic) l’argomento della droga, con scene esplicite vi può urtare in qualche modo? Riguarda la mia nuova fanfic, ma se a voi non piace l’argomento della droga, cambio.
So che non ve ne importerà molto, perché Karen ha scoperto della scommessa e Zayn gliel’ha detto come un coglione, però ditemi una vostra opinione ne ho bisogno çç
Ok, avete visto? Louis e Niall si sono trasferiti nella scuola di Zayn e leggo fanfic, cioè questa:
I wish that was me.


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- I'll look after you.


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Capitolo 25
*** Broken ***





Capitolo 25

Broken



 





-Ragazzi- salutò Zayn passandosi una mano sugli occhi.
-Zayn, hai idea della cazzata che hai commesso ieri sera?- domandò Harryavvicinandosi a lui.
Lo guardò confuso alzando un sopracciglio.
Di cosa parlava?
-Che io ricordi no.- borbottò.
-Ieri ti sei ubriacato, ti abbiamo portato in camera e con noi è venuta anche Karen. È rimasta con te mentre io e Liam ce ne siamo andati e quando è uscita sapeva della scommessa- ringhiò quasi Harry.
Zayn sgranò gli occhi ma poi scoppiò a ridere di gusto.
-Ma che simpatico! Ci sono anche cascato, smettila di sparare cazzate- il moro gli mollò un pugno scherzoso sul braccio eppure Harry continuava a fissarlo serio.
-Davvero Zayn. Credo proprio che tu gliel’abbia detto, e adesso stiamo nella merda, sia io che tu, tutti.- iniziò Liam fissandolo serio –ieri quando sono uscito dalla mensa con Karen mi chiese se tu stessi con lei a causa di uno scherzo, di una scommessa, non so chi gliel’abbia messo in testa, ma io ho negato tutto. Credevo che gliel’avresti detto tu, con più calma, ma a quanto pare gliel’hai detto da ubriaco fradicio. Era arrabbiata, stava piangendo e adesso ce l’ha anche con me, non ci perdonerà mai- spiegò Liam con gli occhi lucidi dalla rabbia.
L’ansia lo prese in pieno.
Adesso che la sua relazione con Karen andava alla grande, aveva rovinato tutto. Immaginò Karen piangente che usciva dalla sua stanza e una morsa gli strinse lo stomaco. Aveva rovinato tutto. Si portò una mano sul viso, passandosela per i capelli.
-Merda- ringhiò ad alta voce dando un calcio al tronco d’albero al suo fianco.
-Le devi parlare, e subito- disse Niall.
-Non vorrà mai parlargli- si intromise Louis, e Zayn si trattenne dal prenderlo a pugni.
Era stato lui a mettere quella cazzo di scommessa in mezzo, e lui era stato doppiamente coglione da accettarla, a causa del suo stupido orgoglio.
-Ma chi cazzo le ha messo in testa questa cosa della scommessa?- domandò infuriato.
-Oltre a noi chi lo sa, Zayn? Pensaci- disse Harry con una nota di rabbia nella voce.
Si passò per l’ennesima volta le mani tra i capelli e pensò a chiunque sapesse della loro stupida scommessa.
Fissò Safaa alle spalle di Niall che camminava verso di loro e cacciò un urlo nervoso.
-McCole, cazzo-
-Già-
-Devo trovarlo- disse girandosi, ma la mano di Louis lo bloccò.
-No, dopo- gli disse.
-Hei, bambocci, come va?- urlò sorridente Safaa raggiungendoli.
Evidentemente non sapeva niente.
-Karen?- domandò Zayn senza risponderla.
-Sta venendo, l’ho chiamata qualche minuto fa, era giù di morale, è successo qualcosa tra di voi?- chiese osservando il fratello.
-Ho fatto una scommessa- disse Zayn appoggiandosi con la schiena all’albero, chinando la testa all’indietro.
-Mi fa piacere, ma che centra?-
-Io e Louis abbiamo fatto una scommessa su di lei, se me la fossi portata a letto avrei avuto 200£, e adesso lo sa anche lei- spiegò maledicendosi mentalmente.
-Tu cosa?- urlò Safaa con gli occhi che un altro po’ avrebbero lanciato saette.
-Io…-
-Ma ti rendi conto di come si potrà sentire adesso Karen? È stata quasi violentata da quello stronzo di McCole e tu che fai, una scommessa? Ma sei completamente coglione?- urlò senza dargli il tempo di spiegare.
-Senti Safaa, ho fatto questa scommessa quando neanche sapevo l’esistenza di McCole, e quando è successo…quello ho lasciato perdere tutto, nessuna scommessa, niente di niente, mi sono messo con lei perché lo volevo e lo voglio tutt’ora-.
-Pensi davvero che Karen voglia stare con te dopo questo casino? Se non ti manda a fanculo lei, giuro che lo faccio io- respirò per trattenere la rabbia e si girò verso Liam –e tu? Ne sapevi qualcosa?-
Liam la fissò impaurito, l’avrebbe lasciato.
E non voleva, l’amava.
-Io…- incominciò, ma Zayn si intromise.
-No, lui non sa niente, come Harry e Niall, è stata una cosa tra me e Louis- spiegò.
Safaa gli lanciò un’occhiataccia e si allontanò da loro, dirigendosi verso Alice.
-Non dovevi farlo- disse Liam.
-Si che dovevo, vi sareste lasciati, e ti avrei rovinato. Sto rovinando la vita a fin troppe persone, e…ci sto una merda-.



Aveva raccontato tutto a Alice, e anche lei era a dir poco scandalizzata. Ma non era quella la cosa importante. Karen non si era presentata a scuola, erano già alla terza ora e dell’amica nessuna traccia. Eppure l’aveva chiamata quella stessa mattina e le aveva detto che era appena uscita di casa. Che fine aveva fatto?
Erano in ansia, e dopo aver saputo della notizia della scommessa era ancora più preoccupata.
-Professore, Malik non si sente bene, posso accompagnarla all’infermeria?- chiese Alice al professore, mente Safaa assumeva un viso dolorante.
Uscirono dall’aula e si allontanarono il più possibile dalla classe.
-E adesso?- domandò Alice.
-Tu vai a chiamare Sarah, io chiamo a casa di Karen- la bionda annuì e si allontanò per chiamare l’amica.
Prese il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans e compose il numero di casa Morrison e attese che qualcuno rispondesse.
-Pronto?-
-Salve signora Morrison, sono Safaa- rispose e si fermò.
-Ciao Safaa, non dovresti essere a scuola a quest’ora?- chiese la donna.
-Si, lo sono. Volevo chiederle se stamattina Karen ha dimenticato il cellulare a casa- inventò. Se Karen era uscita di casa, ma non si era presentata a scuola, i suoi genitori non dovevano saperlo.
-Aspetta che controllo-
Non era a casa.
Il cuore di Safaa prese a battere velocemente. Adesso si che era preoccupata.
-No, e adesso che ricordo lo stava maneggiando quando è uscita di casa-
-Grazie, grazie signora Morrison, Karen lo avrà messo in borsa e non avrà controllato bene. Arrivederci- aspettò il saluto della donna e poi chiuse la chiamata.
-Cazzo- borbottò.
Vide Alice e Sarah raggiungerla con l’affanno e si girò verso di loro.
-Allora? È a casa?- chiese Alice.
-Mi ha raccontato tutto Alice- spiegò Sarah, anticipando la domanda di Safaa.
-No, è scomparsa-


-Bravo Styles, continua a studiare mi raccomando, e anche tu Malik. Vi farò qualche altra domandina e poi verrà affermato il voto- disse la professoressa di filosofia mentre Harry e Zayn si andavano a sedere dopo una lunga e stressante interrogazione.
Proprio quel giorno non ci voleva, anche se era andata benissimo, Zayn stava pensando a tutt’altro.
E quel tutto equivaleva a Karen.
Si sedette al fianco del riccio e lanciò un’occhiata a Liam che cercava di zittire Louis e Niall che parlavano in continuazione.
Bussarono con forza alla porta e la professoressa urlo un ‘avanti’ infastidito.
-Buongiorno, possono uscire Malik, Styles, Tomlinson, Payne e Horan?- chiese Safaa con un espressione tesa.
-Tutta questa gente? No-
Che voleva? Si trattava di Karen?
Si drizzò sulla sedia e lo stesso fecero gli altri mentre si scambiavano sguardi preoccupati.
-La prego, è una questione importantissima- insisté Safaa.
Non l’aveva mai vista così seria.
-Importantissima?- ma che cazzo!
-Di famiglia-
-Ok, uscite- disse ai ragazzi lasciandoli uscire.
Una volta chiusa la porta alle loro spalle, i ragazzi si misero davanti a Safaa e Sarah che avevano uno sguardo quasi spaventato.
-Allora?- chiese Louis.
- Dov’è Karen?- la voce di Zayn rimbombò tra quelle pareti.
-Proprio di questo volevamo parlarvi, a scuola non si è presentata, e a casa non c’è, sua mamma sa che è a scuola, e noi abbiamo un brutto presentimento- spiegò Safaa.
-Oddio- borbottò Zayn passandosi le mani tra i capelli mentre il suo cuore batteva velocemente nel petto.
-Cazzo, dove diavolo si è cacciata?- domandò Harry con un tono ansioso.
-Ragazzi?- Alice li raggiunse correndo –abbiamo un altro problema: McCole non è presente a scuola-.
-Intendi dire che sono insieme?- domandò Niall sbiancando.
-Non lo sappiamo, è una supposizione- spiegò Sarah.
La preoccupazione alleggiava sui loro visi, erano tesi e Zayn sapeva che se fosse successo qualcosa a Karen sarebbe morto.
-Giuro che se sta con quel coglione, io…io…- incominciò a sussurrare mentre incominciò a tremare dalla rabbia.
-Zayn, Zayn. Guardami! Andrà tutto bene, ok?-
-No che non va bene, Karen è scomparsa chissà dove e chissà con chi e non è tutto ‘ok’- ringhiò Louis gesticolando come un ossesso.
-Non sei d’aiuto- borbottò Safaa.
-No, non lo sono e non lo sono mai stato. Ho messo io in mezzo questa cazzo di scommessa, e…se succede qualcosa a Karen non me lo perdonerei mai- Louis era quasi sul punto di piangere.
-Oddio, Louis non fare così, non è colpa tua. E’ colpa di Zayn- cercò di rassicurarlo Harry.
Sarah si schiaffeggiò con una mano, stufa.
-Ah, ma grazie Harry- borbottò Zayn imbronciato.
Il cellulare di Louis prese a vibrare e lesse il messaggio ad alta voce, ma prima di farlo si bloccò.
-Che centra Ronnie in tutto questo?- chiese stranito.
-L’abbiamo chiamata noi, avanti leggi- gli ordinò Alice.
-‘Venite tutti fuori, so dove sta Karen’- si guardarono per un secondo in viso e corsero verso l’uscita della scuola.
Una volta usciti, dopo aver minacciato il bidello che urlò di raccontare l’accaduto al preside, videro Ronnie che camminava avanti e indietro per il cancello e la raggiunsero.
-Allora dov’è? Come l’hai fatto a sapere?- le domandò Zayn in fretta e in furia.
-L’ho vista mentre arrivavo qui con il bus, sta in spiaggia- spiegò e Safaa si maledì mentalmente di non averci pensato prima, quello era il loro posto.




Appena arrivati in spiaggia, Zayn la ispezionò tutta, mente gli altri stavano a stento al passo. Quando la vide poté giurare di sentirsi morire: era con McCole.
Non stavano facendo nulla di male, eppure una grande voglia di spaccare il naso a quel coglione gli passò per la mente.
-Karen!- urlò a gran voce facendola girare verso di lui, e notò gli occhi lucidi.
La ragazza si asciugò con una manica della felpa le lacrime e si alzò dal troco su cui era seduta con McCole e si diresse il più lontano possibile da loro. Zayn le corse dietro, con la convinzione di non allontanarsi da là finché non le avrebbe parlato. La fermò per un braccio e quando Karen si girò arretrò di un passo. I suoi occhi erano pieni di odio, puro odio. Nessuna emozione accompagnava quest’ultima, forse la rabbia, anche quella ce n’era tanta.
-Che vuoi? Un’altra scopata, così da vincere altri soldi?- gli domandò.
Il ragazzo poté sentire il suo cuore fermarsi per due secondi.
-Karen, non è come pensi, non sono stato con te per quella scommessa, giuro.-
-Sai una cosa, Zayn? Non mi interessa. Non mi interessa avere una tua versione dei fatti, non voglio sapere il perché l’hai fatto, se hai ricevuto i soldi o se ti piaccio sul serio, non voglio sapere niente. Sono stata io una stupida a non domandarmi prima ‘perché un ragazzo come lui è interessato ad una come me?’. Sono stata io la stupida ad essere stata al tuo gioco, sono stata una stupida ad innamorarmi di te, e credimi Zayn, sono pentita di ogni cosa che ho fatto con te-.
Quello non era odio, era disprezzo.
-Karen…- provò a parlare, ma la ragazza lo fermò ancora una volta.
-E sai che dico? Ti odio. Sei uno schifo, lo sei sempre stato. Interessato ai soldi, al sesso e alle ragazze. Non ti è mia importato niente di me, e ti odio talmente tanto da sapertelo dire in faccia- sospirò e continuò mentre il cuore di Zayn incominciò ad incrinarsi –e mi fai talmente schifo da essermi pentita di aver perso la verginità con te, la prima volta deve essere per amore, e con te che pensavi solo ad urlare ai quattro venti che mi hai scopata così da avere i tuoi soldi. Sei una persona materialista, Zayn. Non avrai mai una ragazza che ti amerà per questo, perché con me, adesso che so la verità, è scomparso tutto. Ti amavo, ma adesso non più, è stato rimpiazzato da un sentimento migliore, che riesco a gestire, l’odio. E adesso ritorna a casa e guardati allo specchio, e non per ammirare la tua bellezza, ma ammira quanto fai schifo-.
Il cuore di Zayn si era completamente rotto in mille pezzi, aveva sbagliato, ma non meritava quelle parole. Karen lo guardava ancora con disprezzo e con sfida.
Voleva dire qualcosa, ma non ci riuscì. Era rimasto spiazzato da quelle parole dette con tale freddezza da fargli del male, un male che mai nessuno gli aveva fatto.
Sentiva gli sguardi di tutti sulla schiena, avevano sentito tutto, e non poté fare altro che dare le spalle a Karen e allontanarsi da tutto e da tutti.
E fu così, che per la prima volta, dopo tanti anni, sentì gli occhi inumidirsi.
 
 

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*Prende un fazzoletto e si asciuga le lacrime*
Si sono lasciati, eh si. E chissà se la situazione di sistemerà, con me ci sono molte sorprese.  Almeno ho aggiornato prima, in onore della partita tra l’Italia e la Spagna, che io non guarderò, perché se la guardo gli azzurri perderanno di sicuro.lol
Porto sfiga.
Passando al capitolo: anche se triste, io sto piangendo, spero che vi sia piaciuto e per qualsiasi cosa chiedete pure, e se volte dirmi una critica, fate pure.lol
E’ stato difficile scrivere questo capitolo, e immagino il prossimo ‘-‘ quello sarà una vera tortura :C
Ok, ho detto troppo, aspetto un vostro parere tramite le recensioni, un bacio.
Pettyfer.



- I don't need you tonight.
- I wish that was me
-
Freestalove.
- I'll look after you.


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Capitolo 26
*** Love?No ***




Capitolo 26
Love? No.

 
19:30.
 
-Che ci facevi con McCole in spiaggia?- domandò Safaa mentre entrava nel salotto di casa Morrison.
Erano appena tornati dalla spiaggia e Safaa aveva bisogno di risposte.
-Niente, quando ci sono andata già l’ho trovato lì- spiegò velocemente Karen mentre si sistemava sul divano e si passava una mano fra i capelli.
-E non ti ha detto niente? O fatto qualcosa?-.
-No, niente. Mi ha chiesto scusa-.
-E tu?-
-Le ho accettate, ma ho esplicitamente detto che non deve credere di essere mio amico in nessun modo, non potrò mai dimenticare quello che mi ha fatto- spiegò.
-Basta che non si avvicina a me- rise nervosamente Safaa.
-Lui sapeva della scommessa- disse ad un certo punto Karen –e ha cercato di avvisarmi, a modo suo, ma ci ha provato. E non gli ho mai dato peso, ero troppo presa da tuo fratello- disse con rammarico.
-Lo perdonerai mai? Zayn, dico- chiese timidamente Safaa attendendo una reazione della migliore amica.
-No, non credo. Tanto quest’anno si diploma e non lo vedrò più-.
Safaa si limitò ad annuire cercando di non farsi scappare un’espressione delusa.
 
 
00:30
 
 
Erano passate molte ore da quando Zayn aveva lasciato la spiaggia. Non aveva parlato con nessuno, evitando di incrociare lo sguardo di qualcuno dei suoi amici quando andò via. Aveva perfino spento il cellulare per non avere niente a che fare con loro, l’unica cosa di cui aveva bisogno era stare da solo.
Non era mai ritornato a casa, e non aveva ancora intenzione di farlo. Tutto il parco era buio, c’era solo qualche gruppo di ragazzi che fumavano una sigaretta e qualche barbone di qua e di là.
Controllò l’orologio per sapere che ore fossero e sbuffò.
Non voleva vedere nessuno dei suoi amici, gli avrebbero chiesto di tutto e adesso era meglio andare a quel pub.
Forse l’alcol l’avrebbe aiutato a dimenticare le parole che gli aveva rivolto Karen. Erano ancora impresse nella sua mente come se fossero state fissate con dei chiodi. Era stato un codardo, era scappato con la coda tra le gambe e con un grande vuoto nel petto, all’altezza del cuore. Forse non erano state le parole a ferirlo di più, ma la persona che gliel’aveva dette, con tutto quell’odio, tutta quella rabbia. Aveva sentito gli occhi pizzicare, ma non aveva pianto, non ne valeva la pena, dopotutto poteva andare peggio.
Spalancò la porta del pub con una mano e andò a passo di marcia vicino al bancone, aspettando il barista.
-Che ci fai a quest’ora della notte in questo pub, ragazzino?- gli domandò il barman una volta avvicinatosi.
Era il solito omone con qualche pelo in testa, gilet di jeans e tatuaggi che gli ricoprivano le braccia e un po’ il collo, forse anche il petto pensò Zayn.
-Sono maggiorenne e so quello che faccio. Una birra- rispose risoluto fissandolo con insistenza poggiando delle banconote sul bancone con uno scatto.
La sua birra arrivò con una velocità impressionante, e mentre beveva con tranquillità, anche se dentro ardeva dalla rabbia, accese il cellulare, giusto per godesi del numero della chiamate a cui non aveva risposto.
Quando lo schermo si illuminò trovò 28 messaggi e 41 chiamate perse.
Wow.
Aprì i messaggi leggendo solo il mittente, non gli interessava il contenuto. Scavò nei messaggi fino a trovare l’ultimo che gli aveva mandato Karen il giorno precedete, nel quale gli spiegava che sarebbe arrivata con una mezz’ora di ritardo alla festa di Safaa. Quella stramaledetta festa in cui aveva rovinato tutto. Era stato uno stupido, uno stupido perché si era ubriacato, uno stupido perché aveva accettato quella cazzo di scommessa e uno stupido a non aver dato una spiegazione alla sua, ormai, ex ragazza. Ragazza che, forse, non avrebbe mai riavuto indietro, e fu proprio quel pensiero, quella convinzione che lo costrinse ad ordinare un’altra birra, un’altra e molte altre. Non sapeva nemmeno lui quante birre avesse ingerito, sapevo solo che il barman gli aveva negato di ordinare altro se non acqua. L’aveva mandato letteralmente a fanculo e quando uscì traballante dal pub rideva con un cretino. Era ubriaco fradicio.
Prese il cellulare dalla tasca e fissò l’ora divertito, erano le quattro. Aveva passato tutto quel tempo a bere in quel posto? Lo ripose di nuovo nei jeans e continuò a camminare in quella via, starnazzando qualche canzone.
Non si accorse di alcuni uomini enormi e robusti che camminavano nella direzione opposta alla sua, ma non se ne preoccupò continuando a fissarli. Continuò a cantare incurante di quei occhi inetti di chissà quale droga che lo guardavano con superficialità e nervosismo. Continuò a camminare finendo addosso ad uno dei tre, urtandogli con la spalla, ma era troppo ubriaco per capire cosa stesse succedendo e soprattutto per chiedere scusa.
-Che cazzo fai?- urlò una voce alle sue spalle mentre continuava a camminare traballante.
-Cammino- rise sguaiatamente Zayn girandosi verso i tre.
-Nessuno ti ha insegnato le buone maniere, principessina?- domandò uno di quelli camminandogli intorno.
Adesso che li osservava bene erano davvero orribili. Tutti indossavano qualcosa di pelle ed erano… enormi.
-Bella giacca, principessina, quanto l’hai pagata?- domandò un altro.
-Boh- borbottò per farsi poi sfuggire una risata.
-Non fare lo sbruffone con noi-
-E’ ubriaco fradicio, Tom. Lasciamolo stare- disse quello meno robusto dei tre.
-E chi se ne frega, la principessina deve imparare le buone maniere, e poi a Dave piace molto quella giacca-.
Zayn non poté fare altro osservarlo avvicinarsi alla sua figura e quello sentì dopo fu solo un dolore allo stomaco.
Si ritrovò per terra in un batter occhio, ubriaco com’era. E quello che vedeva intorno a se erano solo ombre. Sentì qualcuno che lo tirava per i capelli e lo colpiva sullo zigomo, sentì dolore. Non capiva dove fossero diretti i colpi, li concepiva solo dalle fitte fortissime all’addome, al ginocchio, sullo stomaco, sul fianco e sulla spalla. Non urlava, non opponeva resistenza non faceva niente. Forse ad aiutarlo fu il viso di Karen che gli spuntò  davanti agli occhi mentre quegli omoni lo colpivano da ogni parte del corpo. Sentì la sua voce, dolce e rassicurante che gli diceva che tutto sarebbe andato bene, che tutto si sarebbe risolto, che tutto sarebbe ricominciato. Ci fu un attimo in cui sorrise mentre qualcuno lo colpiva sull’occhio. Forse fu anche la voce di Karen che gli rimbombava nelle orecchie che lo aiutò a sopportare il dolore, forse fu proprio l’amore che provava per lei. Perché doveva ammetterlo, anche se sembrava una cosa troppo sdolcinata e schifosamente romantica, ma il sentimento che nutriva verso quella ragazza lo aiutò a non pensare al calcio che gli arrivò alla base della schiena e tutto quello che lo susseguì. Non seppe che ore fossero quando lo lasciarono sul marciapiede agonizzante mentre sputava sangue. Non seppe con quale forza si alzò da lì e camminò verso casa, sperando con tutto se stesso che stessero tutti dormendo. Perché quello che voleva in quel momento era dormire, anche solo per un’ora. Il girono dopo sarebbe andato a scuola e avrebbe affrontato il tutto con orgoglio, proprio come quando si era alzato da quel marciapiede tutto ammaccato e come stava camminando per le strade delle città.
Non sarebbe stato un codardo, non quella volta.
Arrivò zoppicando davanti a casa sua e quando mise le chiavi nella toppa sospirò, forse per la felicità di sentirsi al sicuro. Aprì la porta e poi se la chiuse alle spalle cercando di fare il meno rumore possibile, anche se fu del tutto inutile, visto che riconobbe, nel buio, le sagome dei suoi genitori e quella di sua sorella. Fortunatamente era tutto buio.
-Dove sei stato?- gli chiese suo padre con freddezza.
Eccolo quel muro che aveva cercato di far cadere con i propri genitori, era tornato.
Provò a parlare, ma quello che uscì dalla sua bocca fu solo della tosse. Si portò una mano davanti alla bocca e quando l’allontanò poté sentire qualcosa di liquido scendergli giù dalla mano, verso l’avambraccio.
Voleva solo del riposo.
-In giro-
-In giro? E’ questa la tua risposta Zayn? Abbiamo trattenuto l’impulso di chiamare la polizia, siamo stati malissimo, poteva succederti qualcosa!- urlò furiosa sua madre.
Era già successo qualcosa.
Fece un passo in avanti, sempre zoppicando, e andò a finire su qualcosa che lo fece cadere con un botto per terra. La stanza venne riempita dal suo urlo, sentiva scosse di dolore passargli da per tutto. Si portò automaticamente le mani al ginocchio con cui aveva urtato di più rispetto al resto e strinse i denti per non urlare di nuovo.
-Oddio- si sentì dire a Safaa non appena accese la luce.
I genitori di Zayn gli corsero incontro, con facce sconcertate e preoccupate mentre osservavano loro figlio.
L’occhio era completamente rosso, e la palpebra e il resto erano completamente viola, da naso usciva del sangue e anche dalla bocca.
-Che diavolo ti è successo?- urlò sua madre portandosi una mano davanti mente l’altra non sapeva dove metterla per paura di fargli del male.
-Portalo in camera sua, adesso- ordinò la donna al marito, che fissava il figlio sull’orlo della disperazione, non sapeva se sentirsi una merda per avere un figlio del genere oppure se sentirsi una merda per non aver impedito tutto quello –e tu Safaa, porta il kit d’emergenza di sopra, sta nel bagno- ordinò poi Trisha alla figlia.
Il marito prese in braccio Zayn, Safaa fece quello che gli era stato ordinato e Trisha andò in cucina per prendere una bacinella, riempirla con dell’acqua e recuperare uno straccio.
Safaa seguì sua madre su per le scale con le lacrime agli occhi. Non aveva mai visto suo fratello così… così distrutto, così stanco.
Entrarono nella camera del fratello e la madre ordinò al marito di spogliare Zayn facendolo rimanere in boxer.
Accesero la luce del comodino, che illuminò abbastanza la stanza. Non accesero quella della stanza per richiesta di Zayn, gli si leggeva in faccia, voleva solo chiudere gli occhi e riposare.
Il ginocchio era sbucciato, le gambe e il petto erano pieni di lividi e Zayn non aveva intenzione di parlare.
-Ti hanno colpito anche alla schiena?- domandò sua madre con premura.
-Si- sussurrò flebilmente Zayn assumendo un’espressione dolorante mentre sua madre gli medicava il ginocchio.
-Ti aiutiamo a rimanere seduto, solo per spalmare della pomata, dopodiché puoi ritornare a stenderti e riposare fino a quando vuoi-
Yaser l’aiutò rimanere seduto, mente Zayn appoggiava il viso sulla sua spalla. Non gli importava in quel momenti di apparire fragile, ridicolo o altro; tutto quello che voleva era affetto e, soprattutto, voleva riposare, solo quello. Non si era mai esposto con nessuno in quel modo così fragile, e doveva rimanere solo tra la famiglia Malik.
-Non penso sia il caso di mandarlo a scuola domani- sussurrò Safaa riprendendosi dalla vista del fratello.
-No- urlò quasi Zayn –entrerò alla seconda ora, ma ci devo andare-.
-Non se ne parla assolutamente, hai bisogno di riposo e rimarrai a casa- ordinò suo padre con voce ferma.
-No, ho detto che ci andrò, vienimi anche a prendere prima, ma io a scuola ci vado-.
Trisha non osò dire niente, sapeva che Zayn, quando voleva, poteva essere irremovibile, e quello era uno di quei momenti, così lo disinfettò del tutto e insieme al marito lo aiutò a mettersi sotto le coperte, per poi lasciargli un bacio sulla guancia mentre Zayn era già del tutto addormentato e poi lasciò la stanza.
 
 
Molto probabilmente una lumaca o una tartaruga sarebbe stata più veloce di lui, in quel momento. La campanella della seconda era già suonata e i corridoi erano deserti, e suo padre non l’aveva di certo aiutato partendo con dieci minuti di ritardo con quella sua stupidissima macchina. Adesso si trovava per il corridoio, zoppicante, con ogni muscolo del corpo dolorante, un occhio nero, il labbro era gonfio e quasi spaccato, mente si dirigeva nella sua aula di spagnolo. Nessuno l’aveva visto ridotto in quello stato, e nessuno dei suoi amici sapeva niente. Sarebbe stata una sorpresa per tutti, più o meno. Mancavano due metri e sarebbe arrivato alla porta dell’aula, quindi aumentò il passo ignorando le fitte lungo le gambe che non facevano altro che ostacolarlo e mandargli la schiena a pezzi. Sua madre aveva provato a urlargli contro che non doveva andare a scuola, ma lui ci sarebbe andato, ammaccato o non. Non voleva passare di nuovo per il codardo di turno, neanche per sogno.
Diede due colpi alla porta per poi aprirla subito dopo, fermandosi all’uscio.
-Alla buon’or…che l’è successo, Malik?- domandò stridula la professoressa.
-Niente- borbottò sentendosi gli sguardi di tutta la classe addosso, soprattutto quelli preoccupati dei suoi amici.
-Oh, e le pare questa l’ora di entrare, sono passati quasi venti minuti dal suono della campanella, crede che io la debba accettare in classe?- urlò stridula.
-Cazzo faccio? Entro o no?-
-Quanta impertinenza, entra. E vai a sederti al fianco di Payne-
Zayn alzò gli occhi al cielo e zoppicando, andando di poco più veloce di un bradipo, si avvicinò a Liam, che lo guardava con sguardo fin troppo indagatore e preoccupato.
-E spero che lei sia preparato per la sua interrogazione, avevo proprio intenzione di interrogarti-
Ma fanculo.
-E lei pensa di interrogarmi solo perché ho fatto un fottuto ritardo?- cercò di mantenere la calma il moro.
Era troppo arrabbiato, per tutto, e quella non era una buona situazione per sfogarsi.
-E’ preparato signor Malik?- domandò sorridendo maligna.
-No- disse Zayn stringendo le mani in pugno, ancora alzato.
-Ma bene, vedo che il signor Malik peggiora di giorno in giorno. Ricapitoliamo la situazione, eh Malik? Sei stato espulso da una scuola per aver minacciato un professore, e non mi meraviglio che tu l’abbia fatto. Sei venuto in questa scuola con l’intenzione di rispondere male ai professori, al preside e agli altri ragazzi. Vieni in ritardo alle lezioni, per chissà quale motivo sciocco- si prese una pausa.
Harry era sul punto di alzarsi notando Zayn irrigidirsi e stringendo le mani a pugno tanto da far diventare le nocche bianche.
-Mi manchi di rispetto, non hai studiato adesso che manca un mese alla fine dell’anno e ti presenti a scuola in queste condizioni, malconcio e con un occhio nero. Quindi…minacci, comandi, sei irrispettoso, volgare e antipatico. Fai parte di qualche clan terroristico, Malik?- domandò con ironia la professoressa alzandosi e incrociando le braccia al petto.
Harry si alzò del tutto dopo che Zayn si avvicinò alla professoressa parandogli davanti minaccioso.
-E lei? Vuole che le faccia un resoconto della realtà? Non sono un fottuto terrorista, non ho ucciso nessuno e non ho intenzione di farlo, ma se lei vuole essere la prima, la posso accontentare- vide la donna trattenere il respiro sconcertata –ho passato due giorni di vera merda, la ragazza che amo mi ha mandato ha fanculo, mi sono ubriacato fino ad essere picchiato a sangue da una banda di bulli della città, e adesso sono tornato a scuola perché voglio tranquillità, voglio finire questo cazzo di anno e andarmene il più lontano possibile da qui. Non sono venuto per sentirmi dire delle parole sparate a cazzo da una professoressa stronza, senza una merda di marito, che mi da’ del terrorista.-
Ghignò e uscì dall’aula sbattendo la porta con tale forza da farla vibrare.
-Zayn!- urlarono i suoi amici uscendo anche loro.
-Zayn Malik, come diamine osa rivolgersi ad un insegnante in questo modo?- urlò la professoressa uscendo nel corridoio facendo aprire le porte delle classi di quel corridoio.
Zayn si fermò in mezzo al corridoio e si girò ad osservare quella donna con disgusto. Mentre lo faceva il suo sguardo si posò sulla classe affianco alla sua, dove in prima fila c’erano Karen e Safaa, dietro all’insegnate.
Safaa guardava la scena sbalordita e con le lacrime agli occhi.
Non aveva mai visto suo fratello comportarsi in quel modo.
Zayn incrociò lo sguardo impaurito di Karen e lo distolse subito fissando la sua insegnante.
-Oh, oso- rispose continuando a fissarla con odio.
-Ritorni subito in classe, e giuro che le farò cambiare scuola per quello che ha detto-.
Il moro come risposta le diede le spalle e riprese a camminare per il corridoio.
-Zayn!- lo chiamò Harry.
-Ragiona..- aggiunse Liam.
-Ragiona un cazzo, sono stufo di tutto- sbraitò –smettetela di rinfacciarmi le cose, smettetela-.
-Zayn-
-Vaffanculo, andate a fanculo tutti quanti- urlò ancora fissando Karen con rabbia.
Era la seconda volta che se ne andava, ma quella volta non era stato un codardo, era soltanto stufo, stufo di tutto. Adesso l’unica cosa che gli importava era di risolvere la situazione con quella cazzo di professoressa, cambiare corso, anche se mancava un mese alla fine della scuola e soprattutto voleva diplomarsi il più presto possibile, dopodiché se ne sarebbe andato da quella stupida cittadina, avrebbe voltato pagina e fanculo al passato.
Fanculo all’amore.

 
 

 
 

*chiude gli occhi impaurita*
NON UCCIDETEMI, oppure non potrete leggere il finale di questa fan fiction. Manca davvero poco, anzi, pochissimo alla fine. ADESSO PIANGO!
Passando al capitolo, come avrete letto, è del tutto dedicato a Zayn. Non è stata la rottura con Karen a ridurlo in questo stato così ‘flaccido’, beh, un po’ centra, ovviamente, ma sono state le cose che gli sono state rinfacciate in quel giorno. L’hanno ferito più di qualunque altra cosa, e il suo modo per passare oltre è stato ubriacarsi, c’è stato l’intoppo di quei tizi, ma ci voleva. Ho avuto intenzione di farvi capire anche come possa abbandonarsi a quel dolore, e poi c’è stata la scena con i genitori che io AMO particolarmente. Non so voi cosa ne pensiate, ma io ho adorato scriverla. È stato così dolce, in un certo senso.
Per quanto riguarda quella troia della professoressa, ragà, non sputtanatemi, ma ci voleva. E passando a cose MOLTO più importanti, cioè la fine del capitolo. Zayn è stufo un po’ di tutto, persino dell’amore. Vuole rincominciare tutto d’accapo e lo farà(ho appena fatto uno spoiler.lol).
E adesso vorrei ringraziare e dedicare questo capitoletto alla mia amica Mary (@SlowOne_)*O*  CIAO BABE,THIS IS FOR YOU. Trallallalà.
Salutami a Vincent ;)
Ok, adesso spero in un vostro parere :) e non uccidetemi,please :’(
Adesso vorrei chiedervi un favore, leggereste la mia nuova fanfic? E magari mi fate sapere anche un vostro parere, vi scongiuro, vi lascio il banner e per leggere la fanfic cloccateci sopra. :D


 



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Capitolo 27
*** New year ***





Capitolo 27
New year.

 
 
 
 
L’ultimo mese di scuola fu una tortura un po’ per tutti. Il peso delle ultime interrogazioni si faceva sentire un po’ a tutti, tranne che per Liam che sembrava tanto che quel mese fosse una vacanza per tutti, aveva finito le interrogazioni prima del previsto, dovendo solo completarle con piccole domande. Poi c’erano gli altri che erano incasinati fino al collo: Niall e Alice si incontravano il pomeriggio in qualche bar per aiutarsi a vicenda nelle materie più difficili, Sarah costringeva Harry a studiare fino a sera tarda per evitare che prendesse debiti, Louis si era messo sotto dopo che gli era stato detto che era a rischio bocciatura, ma ce l’avrebbe fatta, Safaa studiava in classe beccandosi sempre voti più che sufficienti, mentre Karen stava affrontando il tutto con un po’ di difficoltà. Stava cercando di dimenticare dell’anno passato, soprattutto degli ultimi mesi, era stato tutto un totale casino, e adesso doveva solo portare una bella promozione ai suoi genitori.
In fine c’era Zayn, che affrontava il tutto con leggerezza e con estrema velocità, con impazienza. Il giorno dopo quella sfuriata a scuola aveva passato più tempo dal preside che con i propri amici. I suoi genitori erano furiosi per il suo comportamento verso la professoressa a cui aveva urlato contro, e avevano raccontato tutto quello che era successo in quel periodo a loro figlio al preside cercando di non farlo bocciare per cattiva condotta. Aveva cambiato corso, iscrivendosi a quello d’arte e camminava per i corridoi sempre con postura rigida. Aveva raccontato tutto anche ai suoi amici che l’avevano ascoltato in silenzio per poi dire che era tempo di dimenticare, di lasciarsi tutto alle spalle e non appena Zayn sarebbe stato bene fisicamente sarebbe andato in discoteca per divertirsi. Una serata tutta loro, solo ragazzi. Con Karen era tutto troppo complicato, ogni volta che la incontrava per i corridoi la fissava, la studiava e lei abbassava lo sguardo non appena incrociava il suo e cambiava direzione, allontanandosi da lui. Faceva male, un male cane. Vedere la ragazza che amavi allontanarsi da te come se fossi infettato da chissà quale malattia.
Ma fortunatamente il giorno degli esami, del diploma e della fine della scuola era arrivato. Zayn non poteva che essere felice, aveva festeggiato con i suoi amici, aveva preso forza e aveva detto ai suoi che si sarebbe trasferito a New York, era stato accettato alla Columbia University e non intendeva perdere una tale occasione.
Sarebbe andato a New York.
Si sarebbe divertito.
Avrebbe dimenticato Karen, si sarebbe fatto una nuova vita.
Senza intoppi, senza amore.
Fu quello il suo primo pensiero dopo aver messo i piedi nell’aereo. Pronto per mettersi in gioco.
 
 
Un anno dopo.
 
 
-Magari se ti sbrighi ce la facciamo- commentò ironico Zayn osservando la ragazza davanti a se farsi un codino.
-Non mettermi fretta, tanto la macchina l’abbiamo comprata, sta nel parcheggio, non scappa- gli rispose acida Mary, mentre riprendeva in mano la sua valigia.
-Non me ne frega, mi scoccio stare in questo aeroporto, c’è troppa umidità, mi si rovinano i capelli-.
-Ma smettila, e muovi quel bel culo che ti ritrovi che la tua dolce casa ci aspetta-.
Zayn le lanciò un’occhiata divertita dirigendosi verso il parcheggio, dove c’era parcheggiata, insieme a tante altre, una macchina rosso fiammeggiante.
Molto lussuosa.
-Appariscente!- commentò Zayn mettendo in macchina i suoi bagagli.
-Noi siamo appariscenti, Zayn. E adesso tieni le chiavi- Zayn le prese al volo ed entrò in macchina.
Mise in moto e si diresse verso la loro direzione: casa Malik.
Era passato un anno da quando aveva lasciato la sua casa, la sua famiglia, Karen. E adesso ritornarci faceva un certo effetto, gli era mancato tutto ciò, solo un po’. La vita a New York era fantastica, era tutto quello che desiderava, e nella sua vita desiderava anche Mary.
Era la sua migliore amica, condivideva l’appartamento con lei, e per di più era una ragazza bellissima. Erano molto legati, non c’era voluto molto, Mary era quel tipo di ragazza che subito si legava ad una persona, mentre Zayn era l’esatto opposto, eppure con Mary era stato tutto così diverso. L’aveva aiutata in un periodo cupo, ed ora eccola lì, bella e sorridente. Aveva avuto dei problemi alimentari: era bulimica. Ma con le giuste misure avevano passato tutto, insieme, ed ora erano peggio di due calamite. La maggior parte delle persone che li conosceva e vedeva li scambiavano spesso per una coppia, ma non lo erano, e non lo sarebbero mai stati.
Mary aveva altri gusti, diciamo che gli uomini non l’attraevano. Mentre Zayn era ancora innamorato di Karen, dopo ancora un anno.
Non era bastato a spezzare il sentimento che provava per lei, non era bastato per fargliela dimenticare.
Mary conosceva tutti i particolari della storia, nessuno escluso. Ed era impaziente di conoscerla, di vederla.
E l’avrebbe vista tra meno di un’ora.
Zayn non era tornato per una semplice visita di cortesia, ma era stato contattato dalla sua vecchia scuola perché propri quel giorno si tenevano le premiazioni per gli alunni meritevoli che avevano preso il voto massimo agli esami finali, e beh…Zayn era uno di quelli.
Nessuno sapeva del suo arrivo, non aveva avvertito nessuno, neanche i suoi amici. Anche se con loro si teneva in contatto da molto tempo e lo erano andato a trovare innumerevoli volte a New York.
Voleva fare una sorpresa a tutti.
Ed era elettrizzato all’idea.
Anche se quello che l’elettrizzava di più di tutto era che l’avrebbe rivista.
Lei.
Karen.
 
 
-Karen Morrison, che tette che hai fatto!- urlò Harry Styles andando ad abbracciare l’amica che non vedeva da un mese.
Anche lui era impegnato con l’università.
-Harry- lo salutò abbracciandolo forte a se.
-E’ da un mese che non ci vediamo- ridacchiò il riccio mentre si allontanava da lei.
-Un mese è sempre un mese, Styles- disse ironica la ragazza.
 -Safaa- salutò Harry alla sorella di uno dei suoi migliori amici.
-Harry- ricambiò l’abbraccio Safaa –come va?-
-Benone, ieri ho fatto un esame-
-E com’è andato?-
-Oh, benissimo e…ehm scusatemi ma vado a salutare la mia ragazza- ridacchiò Harry camminando verso Sarah.
Liam, Niall e Louis già erano presenti.
Liam doveva essere premiato per il voto eccellente dell’esame, ed erano tutti elettrizzati per lui.
Si era formata la comitiva di un tempo, ed era tutto così perfetto.
Non del tutto.
Mancava una persona importante.
Era passato un anno dall’ultima volta che l’aveva visto, dopo non più. Non l’aveva neanche salutata, e dopotutto era comprensibile, gli aveva detto esplicitamente che non voleva avere a che fare niente con lui. E infine quella che ci era andata peggio era lei.
Lo amava ancora e le mancava.
Le mancava il modo in cui la stringeva a sé, il modo in cui la baciava e il modo in cui la guardava.
Quegli occhi profondi che erano capaci di perforarti l’anima pur di riuscire a leggerti dentro.
Le mancava,punto.
-Liam, se ti danno dei soldi, io mi aspetto un regalo- gracchiò Safaa mollandogli un bacio sulla bocca.
-Oh, ma certo- ridacchiò il biondo.
-Ragazzi è meglio andare, sta iniziando- annunciò Alice per poi avviarsi con gli amici nella sala insegnanti, la più grande dell’istituto.
 
 
 
-Zayn?- urlò Trisha aprendo la porta per poi portarsi le mani davanti alla bocca e abbracciare il figlio.
-Ciao…mamma, ehm…sto soffocando…-cercò di sussurrare Zayn intrappolato tra le bracca della madre.
-Perché non c’hai avvertiti prima?-
-Volevo farvi una sorpresa- sua madre gli sorrise radiosa per poi posare lo sguardo sulla ragazza alle spalle del figlio, che la guardava con un sorriso a trentadue denti.
-Io sono Trisha, la madre di Zayn, tu sei la sua ragazza?- domandò incuriosita.
Mary cacciò una piccola risata seguita a ruota da Zayn.
-Oh no, io sono Mary, sua migliore amica e anche coinquilina- si presentò allungando una mano.
Trisha la strinse cordiale e sorrise.
Quella ragazza le stava già simpatica.
-Amore, chi…?- domandò un uomo fermandosi in mezzo al corridoio notando la figura del figlio.
-Zayn!- urlò anche lui andandolo ad abbracciare.
-Ciao papà-
-Come va? Tutto bene? Hai bisogno di soldi? Ti è successo qualcosa?- domandò a raffica l’uomo.
-No, sto benissimo, devo andare alla premiazione alla scuola di Safaa, ah lei è Mary, una mia amica- la presentò al padre.
-Yaser, piacere mio Mary- poi puntò lo sguardo sul figlio –premiazione? Sei stato premiato anche tu?- domandò poi suo padre mentre sua madre lanciava un gridolino eccitato.
-Si, mi hanno chiam….- venne bloccato dalla stretta della madre, di nuovo.
-Sono così fiera di te, possiamo venire anche noi?- domandò subito dopo.
-No! Preferisco andare con Mary, ci saranno anche gli altri-
-Oh,beh andate!-
-C’è ancora la mia moto in garage?- domandò Zayn.
-Si, la faccio lucidare ogni mese-
-Perfetto- borbottò per poi prendere la mano di Mary e salutare i suoi genitori.
 
 
-Ragazzi lasciate i posti a sedere per i genitori, gentilmente, mettetevi infondo all’aula- gracchiò la voce del preside dal microfono che aveva in mano.
-Coglione, io volevo sedermi- borbottò Harry contrariato.
-Non fare il bambino e cammina- gli ordinò Karen spingendolo con le mani.
-Silenzio,che inizia-
-Buonasera a tutti, benvenuti alla premiazione di quest’anno. Come voi sapete già, verranno premiati gli alunni meritevoli che hanno passato l’esame con un voto alto e con lo studio costate durante tutto l’anno- si fermò facendo partire una applauso e poi continuò –beh…adesso possiamo anche iniziare-.
-Kellan Green-
Applauso.
Baci.
Abbracci.
Scocciatura.
E ancora applausi.
Si andò in avanti per altri dieci minuti, un susseguirsi si sbuffi e applausi scocciati.
-Liam Payne-
Come dal nulla il gruppo di amici si rianimò di colpo sentendo il nome del loro amico.
Liam ritornò sorridente verso di loro con in mano un tablet di ultima generazione abbracciandoselo come se fosse la cosa più preziosa del mondo.
-Zayn Malik-
Karen non seppe se fu lei a immaginarsi tutto oppure davvero tutto era diventato freddo.
La gente applaudiva tranne loro.
Si guardarono in faccia per un po’. Tutti guardavano Karen come se da un momento all’altro sarebbe svenuta.
-Zayn Malik? Non c’è?- domandò il preside non vedendo nessuno avanzare verso di lui.
-Eccolo!- urlò una voce femminile dal corridoio seguita poi da alcune risate.
Il cuore di Karen si bloccò di colpo.
Zayn Malik fece la sua entrata attirando lo sguardo di tutti i presenti addosso.
Era lì.
Sull’uscio della porta, bello come non mai, con un sorriso felice sulle labbra, con la sua spaventosa bellezza, con la sua spavalderia dinanzi a loro.
Sentì la mano di Safaa stringere la sua con forza, ma Karen non se ne curò. Aveva osservato ogni parte del corpo di Zayn soffermandosi sulla sua mano.
Mano stretta con forza a quella di una ragazza indubbiamente bellissima.
Bionda, occhi azzurri e un fisico invidiabile.
Era perfetta.
Anche lei sorrideva.
Zayn non li aveva ancora visti e lo vide lasciare la mano della ragazza, sorriderle ammiccante e allontanarsi da lei, dirigendosi verso il preside.
-Non solo alle lezioni arrivava in ritardo, ma anche alla premiazione, Malik- ridacchiò l’uomo.
-Mi sembra logico, preside- rispose Zayn afferrando il pacco col tablet.
-E congratulazioni!-
Karen non ascoltò la risposta del moro ma ricambiò lo sguardo della bionda che era venuta con Zayn.

Le stava sorridendo.

 

 

 









 
NON UCCIDETEMI.
Bell’inizio,eh? HAHAHAH.
Ok, faccio la seria:)
Mi sembrava stupido scrivere che Karen miracolosamente lo perdonava e tutti felici e contenti,no.
Quindi ho fatto passare un anno di distanza, e credo sia stata una pensata geniale.lol
Era questo che intendevo dicendo che Zayn si sarebbe fatto una nuova vita, e non preoccupatevi, come ho scritto Mary è interessata alle ragazze. HAHAHAHAH
Troppo complicato po’.uu
Ciao Mary:’)
Ok, mi dispiace aver scritto un capitolo così corto, ma vorrei allungare un po’ la storia, mi sono troppo affezionata *^*
E mi dispiace anche dirvi che dal 21 al 28 sto in vacanza e quindi niente storia e poi devo partire di nuovo il 2 e torno il 6.
Ma cercherò di aggiornare, in un modo o nell’altro.lol
Beh, aspetto i vostri commenti :3
Visto che vi voglio bene, vi dico che odio i finali tristi.Adesso vorrei chiedervi un favore, leggereste la mia nuova fanfic? E magari mi fate sapere anche un vostro parere, vi scongiuro, vi lascio il banner e per leggere la fanfic cloccateci sopra. :D





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Baci, Pettyfer.


 

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Capitolo 28
*** Fucking genius ***





Capitolo 28.

Fucking genius.







Karen poteva ammetterlo, doveva farlo.
Era un codarda, una stupida codarda.
Lo stava evitando. Ma sapeva che doveva affrontarlo, oppure sarebbe passata per la cretina di turno.
Ed ora eccola lì, nascosta dietro Alice mentre si torturava le labbra.
Erano davanti all’aula e Zayn stava salutando tutti, mentre la biondina era alle spalle del moro e salutava Harry, Liam, Louis e Niall. Evidentemente li conosceva già, soprattutto Harry causando, però, la rabbia di Sarah.
-Bionda!- urlò ad alta voce Zayn facendola sobbalzare sul posto.
Puntò gli occhi sulla figura di Alice abbracciata al moro e arretrò di un passo. Lo vide salutare anche Sarah e Safaa e poi arrivò il suo turno, se lo ritrovò davanti e giurò di sentire il cuore toccare le costole.
Tutti li stavano fissando a bocca aperta pronti ad applaudire dopo un bacio passionale, ma lei non sapeva come muoversi, era nel panico.
Sgranò gli occhi vedendo Zayn avvicinarsi pericolosamente a lei per poi abbracciarla.
-Ciao Karen- sussurrò.
Durò poco, troppo poco.
E Karen giurò di averlo sentito sospirare.
-C-ciao Zayn-
Che bella figura, balbettava come una cogliona adesso.
-Ragazze, vi presento Mary-.
-Ciao- esultò la biondina abbracciando tutte come se fossero amiche da anni.
-E tu devi essere Karen, è un piacere per me conoscerti- sorrise radiosa mostrando una fila di denti bianchi e perfetti.
Te li spacco io questi denti da perfettina del cazzo.
-Anche per me- ricambiò il sorriso, anche se il suo era tirato.
-Andiamo al bar di fronte?- chiese Niall.
Dopo cinque minuti si ritrovarono seduti al tavolo del bar.
Un bar che Karen aveva sempre cercato di evitare. Era lo stesso bar in cui Zayn aveva liquidato il cameriere che la voleva abbordare, lo stesso dove la portò la loro prima uscita.
Ecco, adesso era depressa.
Perfetto.
-Come va all’università?- chiese Sarah facendo distogliere lo sguardo di Zayn da Karen, anche se quest’ultima non se n’era accorta.
Zayn prese a spiegare la sua vita a New York facendola deprime ancora di più. Ad attirare la sua attenzione fu solo la frase ‘io e Mary viviamo insieme’.
Fu come se tutto il mondo gli fosse crollato addosso.
Si era rifatto una vita, e lei doveva accettarlo.
Sto cazzo, non poteva accettarlo.
Lo amava ancora.
-Ma come siete venuti qui? Prima hai detto che avete comprato una macchina, qui vedo solo catapecchie- borbottò Safaa attaccandosi alla vetrata che sporgeva dal bar.
-In moto- rispose Mary facendo attizzare i peli delle braccia a Karen.
-Quella moto?- domandarono Liam e Harry insieme, mentre Niall e Louis aprivano la bocca quasi sconvolti.
-La ducati, solo quella ho-


-Malik- lo salutò.
-Karen- ricambiò lui abbozzando ad un sorriso e Karen lo fissò come incantata e si accorse della leggera barba che copriva il mento del ragazzo.
-Che ci fai qui?-
-Sono venuto a darti un passaggio- spiegò Zayn indicando con il capo la moto parcheggiata non molto lontana da loro.




-Heilà Karen, che fine hai fatto stamattina? Hai fatto più tardi del solito-
-Tuo fratello- spiegò velocemente.
-Oddio, sei tu quella che è andato a prendere con la moto?- domandò esterrefatta Safaa aprendo la bocca ad ‘o’.
-Si…- disse lei titubante cercando di capire il senso della frase dell’amica.
-Non ha mia fatto salire nessuno su quella moto, manco me- borbottò infastidita e imbronciata Safaa.
-Davvero?- Karen sgranò gli occhi.
-Già-


Aveva fatto salire solo lei su quella moto, e adesso anche Mary.
Perché si sentiva in un certo senso tradita?
Rabbia?
Non seppe spiegarsi la stretta allo stomaco che sentì subito dopo, ma era sicura dell’ odio che provava per Mary.
No, quella non era né rabbia né odio, era gelosia.
Dovette stringere la mano intorno al suo polso e stringere con tutte le forze per non piangere.
Era patetica, voleva piangere per qualcosa che non le apparteneva.
Alzò lo sguardo e si trovò puntata addosso quello di Safaa, che le appoggiò una mano sulla gamba, sotto al tavolo.
-Che vi porto ragazzi?- chiese la voce del cameriere.
-Per me un frappé alla banana- disse Niall.
-Anche per me- aggiunse Harry.
-Tre coche- ordinò Liam per sé, Safaa e Louis.
L’unico, oltre a lei, senza partner.
-Frappé alla fragola- esordì Sarah sorridendo.
-Per me un gelato pistacchio e nocciola- sussurrò al cameriere Karen.
Adesso anche la sua voce si era andata a far fottere oltre al suo amore?
-Per me e Mary un gelato menta e cioccolato- sorrise Zayn mentre prendeva l’ordinazione e la fissava di striscio.

-Che gusto?- ignorò la domanda retorica di Karen.
-Pistacchio e nocciola- si arrese con uno sbuffo.
-Uno come ha detto lei e uno a menta e cioccolato- si rivolse alla signora dietro al bancone Zayn, lasciandole la banconota senza chiedere il resto.
-Non sapevo esistesse il gusto alla menta…-
-Esiste, ed è buonissimo-


Un altro pugno in pieno petto.
Tutto quello che diceva Zayn era un ricordo, lui era un ricordo.
-Arrivano subito- disse il cameriere per poi dileguarsi.
-Oddio, ho dimenticato di dire di mettere la panna, vengo subito- borbottò Mary ridacchiando.
Si alzò dalla sedia e prima di allontanarsi Zayn la fermò prendendole una mano.
Ancora un altro pugno allo stomaco.
-Digli di metterne anche a me, babe-
Babe.
Babe.
Babe.
Aveva chiamato sempre lei in quel modo.
Sentì gli occhi pizzicare.
Li alzò per un attimo al cielo e poi scattò in piedi.
-Io vado in bagno- borbottò fredda.
-Vengo con..- Safaa provò ad alzarsi, ma la mano di Karen la fermò.
-No, vado da sola- ringhiò in risposta.
Si allontanò dal tavolo, urtò con la spalla Mary che stava ritornando al tavolo e andò nel bagno.
Si piantò davanti allo specchio e fissò il suo riflesso allo specchio.

-E mi serve una ricompensa, potevo rimetterci la mano- finì la frase sorridendo malizioso. La mora poté giurare di aver visto un guizzo di felicità passare per gli occhi del ragazzo, ma decise di stare al gioco, che mai poteva capitarle?!
-Che tipo di ‘ricompensa’ vuoi, Malik?- gli domandò spazientita.
-Oh…niente di particolare, un bacio andrà più che bene- sorrise.


Lui amava Mary.

-Ho abbastanza conoscenze per sapere tutto di te, babe- le si avvicinò pericolosamente.
-Tutto? Di me?- cercò di mantenere la calma con un bel respiro.
-Certo.-


Lei lo amava ancora.

-E un’altra cosa…ricorda chesei mia-.

Un amore che non si era mai spento.

-Mi spieghi cosa cavolo ci fai qui?- domandò a bassa voce per non farsi sentire da sua madre.
-Volevo vedere se stavi bene- rispose il moro facendo zapping col telecomando
.

E che mai si sarebbe spento.

-Abbracciami- le ordinò d’un tratto Zayn.
Eh…?
-Cosa?- urlò quasi.
-Fallo e basta- Karen non ebbe il tempo di dire niente che il moro le circondò il collo con le braccia attirandola a se, e nascondendo il viso nell’incavo del suo collo. Sentì una scia di brividi pervaderla tutta la schiene e quasi non cedette con le gambe
.

Lo aveva allontanato.

-E perché l’hai fatto? E poi dovevo pagare io, non tu- continuò con la sua lagna la ragazza al suo fianco.
-Non morirà nessuno se per una volta pago io, babe- le fece un occhiolino e gli porse la busta.
-Allora la prossima volta ti offrirò qualcosa io- Zayn alzò gli occhi al cielo e passando vicino al cassonetto della scuola ci buttò dentro lo scontrino con il numero.
-Oppure sabato sera ti fai trovare pronta per le otto e andiamo al cinema- affermò lui stando attento all’espressioni che prendevano forma sul viso di Karen.
-Come?- domandò incredula fermandosi nel corridoio.
-Hai capito benissimo, Morrison. Sabato sera alle otto.-


Lui l’aveva accontentata.

Karen fece come detto e dopo un paio di tentativi la porta si aprì. Non ebbe il tempo di dire niente che si trovò Zayn completamente spalmato addosso e mentre con una mano si reggeva al muro per non pesarle, con l’altra le aveva circondato i fianchi per non farla cascare a terra. Karen alzò lo sguardo incrociando quello del moro, che osservò con attenzione. Il marrone dei suoi occhi era intenso e la fissava in un modo totalmente diverso rispetto alle sue solite occhiate, questo era molto più intenso e più attento, pronto a raccogliere qualsiasi emozione che si riusciva a leggere nel suo sguardo.
Zayn avvicinò il viso al suo facendo incontrare le loro labbra.
Non un bacio come il primo. Quello era stato passionale e provocatorio mentre questo era l’esatto contrario.
Karen allungò le braccia intorno al collo del ragazzo e si avvicinò di più a lui, sperando in un bacio più profondo, bacio che Zayn non gli negò
.

Lei ne aveva pagato le conseguenze.

-Ok! La smetto- gracchiò –posso assaggiare il tuo gelato?- domandò subito dopo.
Karen lo guardò stranita –Ehm…ok- allungò il cono verso il viso di Zayn, ma questo non arrivò alle labbra del ragazzo.
Zayn aveva allontanato il braccio da sé e l’aveva baciata.
Di nuovo
.

Aveva sofferto.

-Mio padre ti ucciderà, ne sono sicura- borbottò.
-Mhm…- le sussurrò sulle labbra per poi baciarla.
Ok, era la terza volta che la baciava.
-Vorrei solo puntualizzare una cosa, Morrison- le disse Zayn staccandosi da lei di poco.
-Sarebbe?-
-Sono l’unico con cui uscirai da oggi in poi, quindi dici a McCole che se ne va a fanculo
-.

Soffriva ancora.

Ti ho risparmiato una serata noiosa e io ho già trovato un ringraziamento adeguato- le sussurrò all’orecchio.
Ok, la rabbia andava a puttane non appena quel ragazzo le si avvicinava.
-Non penso ce ne sia bisogno, Zayn- cercò di allontanarlo, doveva dimostrarsi forte.
Se, se.

-Io credo di si- le rispose per poi baciarla.
Ah, da quanto tempo non baciava quelle labbra.
Da due giorni, eppure sembrava una vita.


Lo amava

Non ti preoccupare, Karen, adesso ci sono io- le baciò la fronte per poi non staccare le labbra.

Avrebbe continuato a farlo.

-Sei sicura Karen?- le domandò Zayn staccandosi dalle sua labbra e fissandola negli occhi.
-Lo sono- rispose sorridendo timidamente.
Era tutto perfetto. Zayn era perfetto, proprio come aveva detto Safaa.
Forse fu proprio in quel momento che si rese conto quanto Zayn ci tenesse a lei.
Fu dolce.
Fu passionale.
La face stare a suo agio, togliendole tutta la tensione.
Le asciugò le lacrime quando la fece sua.
La baciò quando furono una sola cosa
.
L’amò.

Anche se lui non ricambiava.

Sbuffò, aprendo il getto d’acqua per prenderne un po’ nelle mani chiuse a coppa e portarsele alla faccia.
L’acqua fredda la fece risvegliare da quella specie di trans in cui era caduta.
Adesso doveva tornare al tavolo come se niente fosse successo e affrontare il tutto con testa alta.
Si asciugò la faccia con un fazzoletto, lo buttò nel cestino e uscì dai bagni.
-Tutto bene?- le domandò Louis una volta che si fu seduta al tavolo.
-Benissimo, era solo un po’ di mal di testa- spiegò sentendosi osservata.
-Magari sei incinta- buttò sul ridere Niall.
Risero tutto, esclusi Mary e Zayn che la trucidarono con lo sguardo.
-Magari di…di…Louis- completò Harry sorridendo sornione.
Il ragazzo in questione si giro verso Karen e scoppiò a ridere seguito a ruota dalla ragazza.
-Ok, prossimo argomento?- chiese Karen nella speranza di abbandonare quell’argomento.
Presero a parlare animatamente e Karen ebbe modo di osservare meglio la bionda, e ogni secondo che passava la sua autostima cadeva a pezzi.
Seguiva ogni movimento di Zayn e lui faceva lo stesso, sembravano telepatici. Se non fosse ancora innamorata del moro avrebbe anche ammesso che fossero una bella coppia, quasi perfetta.
Ma purtroppo lo amava e l’invidia che provava verso la bionda glielo impediva.
Non era poi cambiato molto, Zayn, era quasi lo stesso.
La barba era più incolta del solito, i capelli sempre perfetti e sexy.
Rimpianse ancora di più di averlo mandato a quel paese.
Rimpiangeva tutto quello che era successo, tranne l’amore, ancora vivo, che provava per lui.





Sembrava tutto come ai vecchi tempi, erano tutti riuniti e affiatati.
I ragazzi camminavano dinanzi a loro scherzando e ridendo tra loro, mentre le ragazze camminavano alle loro spalle parlando del più e del meno.
-Karen, posso parlarti in privato?- le domandò ad un certo punto Mary sorridendole cordiale.
-Certo- ricambiò il sorriso,anche se tirato, e la seguì dall’altra parte del parco.
-Mi piace questo posto- borbottò la bionda mentre camminava al suo fianco lungo il sentiero.
-Si, è abbastanza tranquillo-.
-Zayn ci teneva davvero tanto che io venissi con lui-.
Maledetta bionda.
Potevi stare dove ti trovavi.
E poi…’Mary’, che cazzo di nome era? Già quello portava alla conclusione che era antipatica, viziata, opportunista, insignificante e…
-Sono la sua migliore amica-
… magnifica ragazza che aveva un viso dolce come quello di un neonato, era bionda, lei amava le bionde, e quegli occhi celesti? Un vero tesoro.
Ah, già le stava simpatica.
Un dolce sorriso come quello di Mary era come un abbraccio di Zayn.
Ok,non esageriamo.
-Davvero?- borbottò lo stesso confusa.
Cioè…sembrava che stessero davvero insieme.
-Immagino che tu abbia pensato che io fossi la sua ragazza- ridacchiò.
-Oh, beh…infatti- abbozzò ad un sorriso imbarazzato.
Che figura di niente.
-Ce lo dicono in molti, ma tra di noi non c’è mai stato nulla, forse qualche bacio, ma a causa del gioco della bottiglia, nulla di importante-
Un bacio? Già troppo cara mia.
-E poi lui non starebbe mai con me- ridacchiò –è innamorato pazzo-.
Karen trattenne il respiro e irrigidì le spalle.
Era innamorato.
-Sono…ehm…- provò a dire, ma Mary la bloccò.
-So che siete stati insieme-
Karen sgranò gli occhi e la fisso interrogativa.
-Me l’ha raccontato lui, e credimi Karen, non ha mai smesso di amarti- disse con voce dolorante.
Non ha mai smesso di amarti.
Non ha mai smesso di amarti.
-C-cosa?- borbottò con il cuore che batteva all’impazzita.
-Già, ti ama ancora, come tu ami lui- sorrise.
Continuarono a camminare per alcuni minuti.
Mary lasciò a Karen il tempo di assimilare la notizia, tutto troppo in fretta, forse.
-Posso raccontarti una cosa? Che deve rimanere tra noi, se non ti dispiace- sussurrò poi la bionda.
-Certo-
Zayn l’amava ancora, cazzo.
-Ho conosciuto Zayn all’università. Era un vero osso duro, non voleva fare amicizia con nessuno, era scontroso e distaccato con chiunque gli rivolgesse la parole. Io lo conoscevo perché avevamo alcune lezioni in comune, ma non mi ero interessata a lui in quel senso, ero solo curiosa- ridacchiò –un girono lo vidi a bar mentre leggeva gli annunci di un appartamento e mi sedetti al suo tavolo. Ammetto che mi ha mandato a fanculo un paio di volte, però io volevo parlare con lui. E quando provò ad alzarsi gli dissi che cercavo un coinquilino, parlammo dell’appartamento, e ci conoscemmo meglio. La sera stessa lo portai a vedere la casa e gli piacque, il costo era accettabile per uno come lui e così il giorno dopo già dormivamo sotto lo stesso tetto. Camminavo spesso in intimo per casa, ero abituata così, sai com’è…quando si vive da sole, comunque, Zayn all’inizio credette che io volessi far colpo su di lui e la scena fu abbastanza imbarazzante e divertente. Mi disse che non era in cerca di una storia, e che non voleva aver niente a che fare con le ragazze perché era appena uscito da una relazione e bla, bla, bla. Gli risposi schietta che ero lesbica e- scoppiò a ridere –dovevi vedere la sua faccia. Era grandiosa!-
Karen scoppiò a ridere di gusto imitando la bionda, immaginandosi la faccia sconvolta di Zayn.
Era anche lesbica, ah…quanto stimava quella donna.
-il nostro è sempre stato un bel rapporto dopo quella notizia, camminavamo per casa in qualsiasi modo, ci portavamo a casa chi volevamo senza dare fastidio a nessuno dei due. Ammise che avere un’amica lesbica era forte, e ci divertivamo un modo…poi ci fu un periodo difficile della mia vita. Ero bulimica, e qualche volta mi sono anche tagliata. Brutti problemi con la mia famiglia e la mia sessualità. Diciamo che mi hanno detto e fatto cose orribili, e non sai quanto Zayn mi sia stato d’aiuto. Rimaneva sveglio con me quando avevo delle crisi, mi faceva compagnia sempre e ovunque, e un giorno andò anche dai miei mollando un cazzotto a mio padre- ridacchiò –Zayn gli urlò addosso quanto gli facesse schifo e roba simile, mio padre lo minacciò di denunciarlo e Zayn in risposta lo ripagò con la sua stessa moneta, lo avrebbe denunciato per avermi messo le mani addosso.-
Karen sgranò gli occhi non aspettandosi una cosa simile.
-Si, mi picchiava. È sempre stato un uomo violento, niente di che, ma una volta venuto a sapere della mia sessualità è…è impazzito. Era il periodo di Natale e lo passammo insieme io e Zayn, con alcuni nostri amici e conoscenti. Mangiammo cinese per una settimana, pensandoci, adesso mi viene il volta stomaco- le scappò una risata –ma passando all’argomento principale: non ha mai avuto una ragazza da quando ha messo piede a New York, magari qualche scappatella con qualche ragazza di turno quando era incazzato, ma niente di serio. Mi ha raccontato di te dopo quattro mesi, e credimi era talmente angosciato che…non lo so…mi commossi quasi. Gli si leggeva negli occhi che ti amava, e non ha mai smesso di farlo- le sorrise e Karen sentì il cuore riprendere a galoppare.
-So tutto, a partire dalla scommessa alla vostra prima volta, tutto nei particolari- disse maliziosa.
-Oddio- borbottò Karen portandosi una mano in faccia.
-Credo che fosse più emozionato lui che tu, credimi. Soprattutto quando me l’ha raccontato, era come se lo stesse rivivendo. Poi mi raccontato della rottura e di tutte le sue conseguenze.- Mary sospirò lanciando un’occhiata a Zayn in fondo al parco.
-Quando lo chiamò la scuola per il premio cacciò un urlo che mi fece cadere dalla sedia, stavo facendo colazione, diamine. Gli chiesi perché tanta enfasi e rispose secco ‘rivedrò Karen’ – rise mentre Karen poteva anche morire felice in quel momento.
-In aeroporto era talmente euforico da farmi ridere per tutta la durata del viaggio, anche se agli occhi delle altre persone doveva sembrare un coglione- finì di parlare la bionda.
-Oh-
Bella risposta, Karen.
-Tutto questo per dirti che è tutto perfetto. Tu lo ami, lui ti ama, io vi benedico, tutti vi adorano come coppia, c’è un sacco di gente che è team Zaren e…BOM! Vai lì, corri a rallentatore, mi raccomando, gli urli che lo ami, lo baci, lui ti dice lo stesso e dopo un po’ vi ritroverete a scopare come conigli in camera di Zayn, o la tua…come preferisci- il sorriso di Mary arrivava da un orecchio all’altro, e Karen non sapeva decifrare l’espressione della ragazza, o era euforica, o eccitata, o…o niente.
Eppure non sapeva che fare, nonostante la risposta si trovava davanti a sé.
Cazzo, Zayn era ancora innamorato di lei.
-Non so…credo che…- incominciò borbottando cose senza senso.
-Hai ragione, troppo film romantico, bisogna agire come nei film d’azione o nei libri. Fammi pensare…- si portò un dito sul mento con fare pensieroso e senza lasciare il tempo di dire nulla a Karen proseguì.
-Tutto è finito in spiaggia, giusto?- domandò sorridendo.
-Ehm…si- rispose non capendo la mora.
-Bene, dove tutto è finito, tutto ricomincerà d’accapo-.
Oh cazzo.
Quella Mary metteva paura.



Mary guardava il mare davanti a sé con un ghigno sulle labbra.
Era un genio.
L’aveva sempre saputo.
E per l’idea che aveva avuto era doppiamente genio.
Un festa sulla spiaggia.
Tutto era perfetto e c’era un sacco di gente, perfino i genitori dei ragazzi, compresi quelli i Karen che parlavano con quelli di Harry e Zayn con tanta enfasi.
Si toccò la chiave nella tasca e ghignò.
-Karen- urlò ad un certo puto sventolando le braccia in aria appena vide l’amica.
-Hey Mary- la salutò la mora nervosa.
-Devo andare a cambiarmi in cabina, vieni con me?- le domandò.
-Certo-
Zayn le fissava da un punto, mente beveva della birra e Mary se ne accorse.
-Cammina fiacca- ordinò a Karen.
-Come?-
-Fallo e basta!- urlò quasi e Karen fece quello che le aveva detto, anche se sembrava una vera cogliona in quel momento.
Entrarono della cabina e la bionda fissò confusa la porta chiuse.
-Ok, ehm…tu mettiti seduta sullo sgabello e afflosciati, io…ho dimenticato gli infradito- la lasciò ancora più confusa su quello sgabello e corse fuori dalla cabina correndo con l’affanno ed espressione preoccupata in viso.
Arrivò alla velocità della luce dinanzi a Zayn e si portò le mani sullo stomaco.
“Ok,adesso indossa la tua maschera da ottima attrice e segui gli insegnamenti di Zayn su come mentire”.
-Mary, stai bene?- domandò il moro allarmandosi.
-Io si, ma Karen no! L’ho fatta sedere sullo sgabello, ma sembra che non stia bene, dev…- neanche il tempo di finire la frase che Zayn non era più davanti a lei, ma stava correndo verso la cabina in cui si trovava Karen.
Mary nascose un sorriso con una tosse e corse all’inseguimento di Zayn, prendendo la chiave da dentro la tasca dei pantaloncini.
Zayn entrò nella cabina e subito dopo Mary chiuse la porta alle spalle del moro, inserendo la chiave e girandola, chiudendoli dentro.
Da soli.
Fottutamente geniale.








Okay, eccomi qui, dopo tanto tempo.
Scusatemi per il ritardo e soprattutto scusatemi per quello che leggerete sotto, non sarà nulla di bello ma, cazzo, lo devo dire.
Mi sono completamente rotta la minchia.
In due giorni è già la seconda segnalazione che mi arriva di una ragazza che ha copiato la mia storia.
E credetemi sto NERA. Non immaginate come sia incavolata.
La prima è stata cancellata prima ancora che io potessi vederla, perché ero in vacanza e fortunatamente una ragazza che io ringrazio tantissimo mi h mandato una foto che ha fatto, che vi lascio anche a voi, così potete vedere che non sto sparando minchiate.






E vi lascio il link della seconda fanfic che nel secondo capitolo ha fatto copia incolla con un pezzo della mia, e non so il resto della storia di cui non ho intenzione di leggere oltre,oppure potrei entrare nel computer e ucciderla.
Ecco il link:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1167065&i=1
DIO CHE NERVOSO. SONO NERA.
E ringrazio a tutte le ragazze che mi hanno aiutata a lasciarle una recensione negativa, grazie di cuore.
E ora visto che mi sono sfogata ringrazio tutte le bellezze che mi hanno recensito il capitolo precedente, e ne sono tantissime.jhdgfjs e ora vado a rispondervi a tutte quante.
E per chi attende il capitolo di your love is my drug, dovrà a spettare perché devo ancora scriverlo.AHHAHA ma cercherò di velocizzarmi,un bacio belle.

- I don't need you tonight.
- I wish that was me
-
Freestalove.
- Cuore di menta



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Capitolo 29
*** Epilogue ***




Capitolo 29
Epilogue.

 
 
 

 
Situazione un po’ imbarazzante.
Leggermente imbarazzante.
Troppo imbarazzante.
Molto più che imbarazzante.
Situazione critica.
Molto di  più.
Era una situazione di merda, punto.
Si perché trovarsi su uno sgabello di una cabina della spiaggia a mangiarsi le unghie come un’ossessa e trovarsi il ragazzo che ami e che non vedi da un anno, dopo averlo trattato di merda, davanti a te non è una situazione di merda, vero? Ah…quasi dimenticava: la cui migliore amica del moro li aveva chiusi lì dentro per farli chiarire.
Infatti è peggio. E’ alienante.
-Tutto bene?- le domandò preoccupato inginocchiandosi davanti a lei mettendole le mani sulle guance.
Adesso sveniva, se lo sentiva.
-Come?- sussurrò stranita.
Anche se era buio riusciva a vedere gli occhi di Zayn, terribilmente belli e luminosi.
-Mary mi ha detto che non stavi bene- continuò senza mollare la presa dalle sue guance.
-Sto benissimo- borbottò e Zayn rendendosi conto della cazzata che la sua amica gli aveva appena detto, si allontanò subito da Karen, saltando in piedi.
-Oh, allora è meglio che…che io…vada- balbettò confuso.
Che grande figura di merda.
Da quando in poi Zayn Malik balbettava? Mpf…
-Non puoi- sussurrò Karen portandosi una mano tra i capelli.
Zayn la fissò stranito e allora lei si apprestò a spiegare.
-Suppongo che Mary ci abbia chiusi dentro-
-Che?- urlò Zayn infuriato sgranando gli occhi.
-Ehm..si-
Sussultò vedendo Zayn tirare un calcio alla porta della cabina imprecando ad alta voce.
Era bellissimo, come sempre, anche in quella situazione.
E lo amava ancora.
Zayn si sedette per terra con la schiena contro la porta e chiuse gli occhi buttando la testa indietro.
Non sapeva che dire, il che era strano. Con Zayn aveva sempre avuto una parlantina abbastanza fluida; questo prima di lasciarlo però.
Doveva dire qualcosa, non poteva stare lì e sbavargli davanti come una cretina.
-Ehm…- tossicchiò –com’è vivere a New York?- domandò portandosi le ginocchia al petto, lasciando che i talloni dei piedi si appoggiassero sul piano dello sgabello su cui era seduta.
Zayn aprì gli occhi fissandola con curiosità.
-Bene, forse troppo affollata, ma è okay- le rispose senza tralasciare nessuna forma di nervosismo.
Era ritornato il solito Zayn: freddo e distaccato.
Impenetrabile quasi.
-Ho sempre sognato vivere lì- sussurrò ricordando di come lei e Safaa fantasticavano sul come arrivarci subito dopo il diploma.
-Ti potrei ospitare a casa mia e di Mary- dichiarò Zayn, allargando sul suo viso un sorriso luminoso.
-Volentieri- rispose di getto.
Lei. Zayn. Casa. Insieme.
Tutto compatibile insomma.
Sorrise al pensiero.
-Quel…quel McCole che fine ha fatto?- domandò Zayn riassumendo un tono freddo.
Karen rabbrividì.
Ricordò quel periodo.
Non il dolore, la paura, ma Zayn.
L’amore che provava per lui e tutto il suo susseguirsi.
Tutto ancora vivo dentro di lei.
-Ha cambiato scuola- sussurrò in risposta.
-Ti ha più parlato?Dopo…dopo quella mattina in spiaggia?- domandò cupo il moro.
-Si, abbiamo chiarito, e poi ha detto di voler cambiare scuola per dimenticare-
Dalla gola di Zayn fuoriuscì una risata divertita.
-Ha fatto bene, ma di certo così non si è lavato la coscienza-.
Non poteva resistere.
Non poteva restare in silenzio.
Forse c’era ancora qualche speranza.
Per lei, per lui; per loro.
Così decise.
Karen prese un lungo respiro e si preparò a fare una grande figura di merda, la peggiore di tutta la sua esistenza.
-A proposito di quella mattina in spiaggia Zayn, volevo dirti che mi dispiace- si alzò da dove era seduta e incominciò a stritolarsi le mani camminando avanti e indietro per la piccola cabina.
-Non ho mai pensato quel genere di cose su di te, mi devi credere. Non mi sono mai pentita di essermi innamorata di te, non mi sono mai pentita di aver perso la verginità con te, non ho mai pensato di odiarti, non ho mai pensato che tu non tenga a me. Quando ti ho parlato in spiaggia ero piena di rabbia che ho detto cose non vere, e quando te ne sei andato mi sono sentita in colpa, perché non le pensavo davvero. Poi il giorno dopo quando ti ho visto nel corridoio della scuola mentre urlavi contro la tua professoressa con un occhio nero e il labbro spaccato, ho subito capito che era stata tutta colpa mia. Safaa mi ha spiegato quello che ti era successo solo dopo, non sapevo che…lasciandoti avrei causato tali danni.- si fermò per riprendere fiato, mentre il suo cuore aumentava di battiti osservando Zayn alzarsi da terra e guardandola con sguardo serio.
Troppo serio.
-Continua- il suo sembrava più un ordine.
Incoraggiante.
Poco piacevole in effetti, ma Karen doveva parlare. Doveva dirgli cosa provava per lui.
Zayn doveva sapere.
- Quest’anno non sono riuscita a legare con nessun ragazzo; mi sono sempre limitata all’amicizia. Perché sono ancora innamorata di te, Zayn.- trattenne il respiro vedendo il moro chiudere le mani a pugno facendo diventare le nocche bianche.
-Come?- sussurrò schiudendo gli occhi.
-Si, sono ancora innamorata di te e quando ti ho visto arrivare alla premiazione mano nella mano con Mary mi sono sentita soffocare…e…e…è tutto così stupido e diabetico da spiegare- borbottò sentendo le lacrime pizzicarle gli occhi.
Zayn le si avvicinò velocemente appoggiando le mani sulle sue spalle e scuotendola debolmente.
-Respira e parlami- le sussurrò vicino.
Sembrava una supplica…
-Io…- non sapeva che dire, gli voleva raccontare di quello che sapeva dopo aver parlato con Mary, ma aveva paura di metterla nei guai.
E non voleva vederla in una brutta posizione; era stata così carina a raccontargli quelle cose pur essendo personali.
-Fammi indovinare: hai parlato con Mary?- le domandò scocciato.
L’ha detto lui, tu non hai spifferato nulla.
È per voi.
Annuì col capo.
Non sembrava arrabbiato.
Bene.
-Che ti ha detto precisamente?- la guardò fisso negli occhi aspettando una risposta mentre metteva le mani nelle tasche dei jeans.
-In sostanza? Che sei ancora innamorato di me-.
E sì, cazzo. Lui ci teneva ancora a lei.
-Non negherò- borbottò, guardando il soffitto.
Karen sgranò gli occhi e si trattenne dal ridere.
Zayn Malik era imbarazzato.
Forse per la prima volta in vita sua.
-Quindi che si fa…?-chiese poi altrettanto imbarazzata.
Lo vide sorridere malizioso.
-Si passa ai fatti-
Le prese il bordo dei jeans con un dito e l’attirò a sé con forza, facendo, finalmente, combaciare le loro labbra e lasciando che l’amore e il languore si diffondesse tra di loro e in loro.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prese un bicchiere di champagne e lo buttò giù tutto di un colpo.
Era nervoso.
Troppo nervoso.
Non poteva stare tranquillo, era successo tutto troppo velocemente.
Erano passati cinque anni come se niente fosse.
Cinque fottutissimi anni, cazzo.
-Dovresti smetterla di bere in continuazione, Zayn. Ti stanno guardando male tutti- borbottò Karen passandogli una mano sul braccio.
-Me ne fotto- ringhiò in risposta.
-Ma cavolo, calmati. Non è successo nulla- continuò la sua ragazza tranquilla.
-Nulla? Mia sorella si è sposata e tu lo chiami nulla? SAFAA SI E’ SPOSATA!- urlò appoggiandosi all’albero affianco al buffet.
-Andiamo, non farla tragica. Goditi questo momento meraviglioso. Stiamo festeggiando un matrimonio strepitoso, per di più all’aperto, in un luogo fantastico, con tanto di piscina; lo sposo è il tuo migliore amico e sai che non la tradirà mai, e tu che fai? Ti preoccupi? Non dire cazzate e tranquillizzati, cazzo- sorrise alla fine Karen.
-Non. Posso.- disse a denti stretti Zayn.
-ZAYN- urlò poi sua sorella correndogli incontro.
-Ciao- la salutò bevendo un altro bicchiere di champagne.
-Vieni con me e cerca di prendere il bouquet così potrai sposarti anche tu- Safaa lo trascinò davanti alla piscina insieme ad altri ragazzi, tra cui anche Harry, Niall e Louis.
Lui?Sposarsi?Che razza di cretinata era?
Ma poi non erano le ragazze che dovevano prendere il bouquet? Ah, giusto: sua sorella voleva qualcosa di innovativo e originale.
Mpf.
-E’ una stronzata- sussurrò spazientito.
-Avanti Zayn, se ti capita di prenderlo non devi mica sposarti per forza- ridacchiò divertito Harry al suo fianco.
Come cavolo faceva ad essere così tranquillo?Così rilassato?
-Si, ma poi Karen potrebbe esserne ossessionata- mormorò terrorizzato.
-Siete pronti? Uno, due e…tre- urlò Safaa di fronte a loro di spalle, lanciando il bouquet.
Zayn chiuse istintivamente gli occhi portandosi le mani davanti alla faccia.
Non avrebbe preso quel bouquet.
Né ora, né mai.
Quando sentì tutti gli altri applaudire sorrise aprendo gli occhi.
Lo stavano fissando tutti.
Cazzo guardavano?
Abbassò lo sguardo confuso trovandosi davanti le sue mani, e tra loro un bouquet.
Il bouquet.
Quelbouquet.
Sgranò gli occhi e urlò lanciando quell’ammasso di fiori per aria, facendoli cadere nella piscina alle sue spalle.
Cazzo.
 
 
 
 
 
-Capisco quanto tu sia elettrizzato, Harry, ma trattieniti cazzo, siamo nella hall- brontolò Liam osservando il riccio e la rossa darsi da fare con le lingue.
-Che c’è? Non posso più baciare la mia ragazza?- domandò scocciato Harry fissandolo storto.
-Certo che puoi, ma non adesso, non così, non qui-.
Harry scoppiò a ridere mentre si appoggiava con un gomito alla spalla di Zayn, mentre quest’ultimo lo guardava con sguardo divertito.
-Parli proprio tu che stanotte ti darai alla pazza gioia con la tua sposina, eh Liam? Oppure devo dire maritino?- sbatté le palpebre dolcemente.
-Ha-ha-ha. Davvero divertente Harry, e ti ricordo che stai parlando della sorella del tizio che ti sta uccidendo con gli occhi al tuo fianco-.
Il riccio si girò verso Zayn, notando solo adesso il suo sguardo ammonitore. Si aprì in un sorriso smagliante spalmando, subito dopo, una guancia sulla spalla dell’amico, guardandolo con i suoi grandi occhi e sbattendo ripetutamente le ciglia con fare dolce e fanciullesco.
-Ti voglio tanto bene, Zayn- borbottò con voce dolce.
-Odio quando fai così- disse il moro a denti stretti.
-Buongiorno, benvenuti al Village City. Avete già prenotato?-domandò una ragazza dietro al bancone della hall del villaggio turistico in cui si erano appena recati.
Le ragazze insieme a Niall e Louis si avvicinarono ai tre ragazzi.
-Si siamo Payne, Malik, Horan, Tomlinson e Styles. Le cinque stanze affiancate- rispose Liam con un gran sorriso.
-Oh ricordo- ridacchiò ricordando la chiacchierata divertente avuta a telefono qualche settimana fa con loro.
Troppo confusionaria in effetti.
-Mi servono i vostri documenti- sorrise cordiale.
 
 
-Hanno quasi venticinque anni e non sanno ritirare delle fottute chiavi per una cazzo di camera?- ringhiò Karen buttando per terra il borsone pesante.
-Ma sentitela come è docile quando parla, si nota proprio che sei la ragazza di Zayn Malik.- mormorò sarcastica Alice mentre si concentrava sulla treccia che stava facendo a Safaa.
-E’ un ottimo modo per sfogarsi- borbottò Karen infastidita.
-Io dovrei sfogarmi- ringhiò Safaa attirando l’attenzione di Ronnie e Sarah occupate a parlare con i loro genitori a telefono.
Già, Louis e Ronnie erano ritornati ad essere una coppia.
-Hai ragione, poverina. Cerca di rilassarti queste settimane, è tutta colpa della preparazione del matrimonio- sorrise Sarah.
-Infatti, relax la mattina e party hard la notte. O stretching con Liam.- borbottò maliziosa Ronnie mentre Alice, Karen e Sarah scoppiarono in una fragorosa risata.
-Ecco le chiavi!- esclamò Louis arrivando al loro fianco facendo dondolare su due dita le chiavi della stanza.
-Bene, adesso andiamo a posare le valigie e poi tutti i piscina- continuò Liam circondando con un braccio le spalle di Safaa.
-E poi stasera a dormire, ho sonno- borbottò Zayn prendendo la mano di Karen.
-Ma tu stanotte non dormirai, Zayn- gli sussurrò ad un orecchio sorridendogli maliziosamente.
-Oh, penso che per stanotte si possa fare un’eccezione-
 
 
 
Fine.

 

 
 
   
* quel 'Le Creys' non so cosa significhi °L° *

 
 
 
Non so con quale coraggio io mi stia presentando qui, dopo più di un mese.
Scusatemi davvero.çç
Ho spiegato le ragioni.lol forse mi odiate ancora più di prima perché ormai la storia è FINITA, cazzo.
Lo so, è dura da accettare, oppure alcune di voi diranno ‘uh,che bello, sta’ merda è finita.jnkd’ beh, si.çç
Spero di non essere caduta in una solita fine noiosa e scontata, ho cercato di dare un tocco mio.
E poi, porello, ZAYN NON SI VUOLE SPOSARE.HAHAHAHAHA
Ridevo mentre lo scrivevo dinanzi gli sguardi straniti di mia sorella. sjhiohdjhwtv
Mi dispiace se non ho approfondito alcune coppie, ma mi sono concentrata molto su Karen e Zayn,spero che il tutto sia stato chiaro e vi sia piaciuto.
Mi sembra ieri che pubblicai il primo capitolo c.c
E adesso permettetemi di ringraziare tutte voi.
SI, GRAZIE DI VERO CUORE.
 
Grazie a te che hai seguito la storia dal primo capitolo e che non l’hai abbandonata.
Grazie a te che hai commentato ogni singolo capitolo.
Grazie a te che hai aggiunto alle preferite.
Grazie a te che hai aggiunto alle seguite.
Grazie a te che hai aggiunto alle ricordate.
Grazie a te che mi hai supportato.
Grazie a te che hai solo letto.
Grazie a te che, con un solo click, hai fatto salire la storia alla PRIMA POSIZIONE delle storie più POPOLARI.
Grazie.
Grazie a te che hai lasciato una critica, anche se mi sono incazzata, sappi che l’ho accettata lo stesso.HAHA
Grazie a te che l’hai plagiata e mi hai fatto capire che la storia originale ti sia piaciuta a tal punto da farne una copia.lol
Grazie a te che hai aspettato con pazienza l’epilogo.
Grazie a te che mi hai contattato per voler parlare un po’.
Grazie a te che mi hai riempita dei complimenti.
Grazie a te che mi hai aggiunta agli autrici preferiti, e non siete poche.
Grazie di cuore.
Grazie a Mary che mi ha aiutato in tutto.
Grazie a electric diorama che c’è sempre stata.
Grazie a Claudia, Anna, Francesca, Ilaria e Tania che mi hanno aiutato a scrivere la storia, a progettarla(?) a correggerla e a farla arrivare al successo che ha adesso.
Grazie di vero cuore.
Vi adoro tutte.
Vorrei fare il nome di tutte, ma siete tante, e spero capiate lo stesso quanto vi adoro.
 
E infine, spero che ne siate felici, credo che in futuro pubblicherò qualche missing moments sulle coppie, anche su richiesta.ee
E adesso, vi saluto carissime lettrici.
E per chi mi voglia seguire con un'altra fanfic eccone una mia nuova c:


 
Your love is my drug               

 




                                                                                                                                                             Facebook                                        Twitter
 

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