Un nuovo inizio. di _Lou (/viewuser.php?uid=126776)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio. ***
Capitolo 2: *** La festa. ***
Capitolo 3: *** Ricatti. ***
Capitolo 4: *** Amare come una bimba. ***
Capitolo 5: *** Dimmi di no. ***
Capitolo 6: *** Equivoci. ***
Capitolo 7: *** Lavoro di squadra. ***
Capitolo 8: *** Eleanor. ***
Capitolo 9: *** Febbre d'amore. ***
Capitolo 10: *** Justin Bieber. ***
Capitolo 11: *** Soldi ed alcool. ***
Capitolo 12: *** Chiarimenti. ***
Capitolo 13: *** Parlami di te. ***
Capitolo 14: *** Io e te. ***
Capitolo 1 *** Un nuovo inizio. ***
Un nuovo inizio.
Guardavo fuori dalla finestra, un sole accecante illuminava
la città, tempo infame più sei triste
più c’era bel tempo. Mia madre cambiava
in continuazione stazione radio non trovando nessuna canzone che le
piaccia,
mentre io cercavo di ricordarmi perché ci stavamo
trasferendo –di nuovo-. Mia
madre faceva la pasticcera, perciò ogni tre mesi cambiavamo
città per scoprire
‘nuovi sapori’; all’inizio trasferirmi e
avere sempre nuovi amici mi piaceva,
però ora avevo bisogno di amicizie durature e un ragazzo che
durasse più di tre
settimane.
“Non
fare così amore, Londra
ti piacerà!” Esclamò mia madre con un
sorrisone stampato sul volto, più che
rassicurante risultava irritante, e anche tanto.
“Ma
certo mamma, il paese
delle piogge e degli stalker sarà sicuramente
bellissimo!” Risposi inacidita
cercando freneticamente l’ipod nella borsa, magari la mia
musica mi avrebbe
distratto da lei.
Non volevo
lasciare la
California, anche se avevo pochi amici mi sembravano quelli giusti, e
poi era
un posto fantastico, c’era sempre una festa sulla spiaggia.
Seppur non mi sono
mai trovata con la gente del posto, la California era diversa; insomma
le oche
c’erano sempre, ma almeno erano sminuite dai giocatori di
basket.
“Amore,
la scuola la inizi
domani!” Bofonchiò la ragione di tutti i miei
problemi, o anche detta come 'mamma'.
“Mamma!
Cazzo, ma se oggi
arriviamo alle otto!” Urlai esasperata passandomi una mano
tra i capelli,
scompigliandoli. Lei, Elsa Meroni, non mi rispose si limitò
a sbuffare.
‘Trovato’ pensai vittoriosa acchiappando
l’ipod, piccolo bastardo. Cercavo
disperatamente un qualcosa d’ascoltare, avevo tutti i generi
nelle mie playlist
ma neanche una canzone preferita. Rimasi su loveless.
“Emily
svegliatiii!” Una voce
straziante, ancora peggio della sveglia –ancora imballata in
uno scatolone- la
voce di mia madre. Mi guardo intorno, pareti sobrie d’un rosa
pallido, odio il
rosa, ma era inutile ridipingerle tanto fra un po’ sarei
dovuta andare via.
Nella mia camera ancora non c’era nulla di mio, siccome gli
scatoloni regnavano
in tutta la casa. Non volevo andare a scuola, conoscere altre persone,
presentarsi a tutti e studiare; ma mia madre era più
capocciona e forte di
Hulk.
“Eccomi.”
Strillai cercando un
qualcosa da mettermi, seppur era solo marzo avevo solo pantaloncini
perché in
California faceva già caldo.
Salutai
mamma con un
frettoloso ‘ciao’ andai di malavoglia alla fermata
del pullman, magari a Londra
i bus erano più puntuali. Dopo poco arrivò la
circolare, non era male,
piuttosto pulito. Con lo sguardo giravo in cerca d’un posto
libero, cene era
solo uno vicino ad un biondino; sempre meglio che stare in piedi.
“Ciao!”
Disse calorosamente
guardandomi, aveva dei begli occhi azzurri; ma era dannatamente
irritante e per
di più aveva uno strano accento. Lo guardai storto, e presi
il mio amato ipod.
“Sei
qui da poco?” Continuò
guardandomi sorridente, ma cosa voleva questo? Forse era uno stalker.
“No,
prima vivevo sotto
terra.” Risposi inacidita senza guardarlo, lui rise.
“Wow,
uno zombie!” Scherzò
continuando a ridere, bel sorriso. Forse il biondo non era proprio male.
“A
che scuola vai?” Gli chiesi
girandomi verso di lui, mantenendo sempre le distanze; non era buono
fidarsi
degli inglesini.
“Alla
George’s High school;
te?” Lo guardai bene, o mi prendeva in giro o era davvero uno
stalker; sorrisi.
Era simpatico.
“Anche
io.” Neanche finii di
dirlo che mi saltò addosso entusiasta, con un espressione da
ebete.
“Che
bello! Sono molto
contento!” Esclamò lui sorridente, un sorriso
contagioso; sorrisi anche io.
Strano, non ero una persona dai tanti sorrisi.
“Dai
scendiamo.”Lo incoraggiai
vedendo la nostra fermata, cazzo, non volevo andarci a scuola; mi
faceva paura
e poi c’erano sempre gli stessi gruppi di persone.
“Come
ti chiami?” Interruppe i
miei pensieri il biondo guardandomi curioso.
“Emily.”
Non c’era espressione
nella mia voce, non volevo dargli confidenza seppur era molto
simpatico; solo
non potevo affezionarmi, presto gli avrei dovuto dire addio.
“Io
invece sono Niall.” Finì
correndo verso un tavolo rotondo, rimasi in palata finché
non mi prese un polso
e mi ordinò di seguirlo; Dio altre persone. Era un tavolo
rosso, dove c’erano
sedute più di dieci persone; io quelli come loro li
conoscevo. Gli amici della
scuola, quelli che non si separano mai, quelli in voga ma non troppo.
“Woo
e chi è questa bella
ragazza?” Scherzò uno seduto, aveva i capelli
corti e una camicia da boscaiolo.
“La
fine della nostra
relazione?” Lo riprese una bellissima ragazza riccia, stavano
insieme; lui si
passò una mano fra i capelli e la baciò; paraculo
ma efficace.
“No,
la mia prossima ragazza!”
Commentò un ragazzo dai capelli rossicci che gli arrivavano
alle spalle, era
pieno di piercing sul viso e tatuaggi sulla mano.
“Non
credo proprio.” Finii
acida guardandolo male; lui indietreggiò e alzò
la mano in segno di resa.
“Lei
è Emily.” Mi presentò
Niall guardando gli altri che sorrisero e urlano un ‘ciao
bella’; era
impossibile non sorridere con quelli lì.
“E
io sono Louis.” Si presentò
un ragazzo alto, capelli medio-scuri, due occhi assurdamente azzurri.
Dio, se
era bello. Indossava una maglia a righe azzurre, e un pantalone del
medesimo
colore.
“Noi
siamo Liam e Danielle.”
La coppia parlò, lei sembrava una tipa forte, mentre lui
aveva un viso
veramente dolce. Altre dieci persone si presentarono, e io dovetti
ridire il
mio nome cento volte. Non erano male, anzi. Ma, Dio, non volevo
affezionarmi.
“Oddio.”
Sussurrai alla vista
di due ragazzi che con aria da fighi uscirono dalla loro mercedes, il
primo
aveva una carnagione scura, capelli neri, occhi bruni, fisico statuario
e jeans
che fasciavano perfettamente i suoi muscoli. Mentre l’altro
era un po’ più
alto, dei ray-ban a coprirgli il viso, un fisico ancora più
muscoloso e una
camicia bianca-trasparente che lasciava intravedere la sua tartaruga.
Dei del
sesso. Purtroppo però vicino a loro, e alla loro macchina
c’erano decine di
oche; ecco i fighi della scuola.
“Non
li guardare nemmeno, sono
due bellocci che non ti fileranno mai.” Esclamò
acido Niall guardandoli male.
“Prima
Louis ed Harry, il tipo
coi ricci, erano migliori amici; poi lui gli ha rubato la ragazza e non
si sono
più parlati.” Mi spiegò Liam mantenendo
un tono basso per non farsi sentire da
Lou che chiacchierava animante con Katrine, una ragazza bionda.
La
campanella suonò, e tutti
noi come un gregge entrammo a scuola. Restai tutto il tempo fra Louis e
Niall
che mi sembravano davvero simpatici e per di più erano due
casinari.
“Io
devo andare a lezione di
storia.” Ci lasciò il biondino, mentre io e Lou
andammo insieme a Chimica, che
schifo già in prima ora. Il moro si sedette vicino a me; ma
davanti a noi c’era
Zayn, il belloccio di poco prima.
“Guardamii!”
Strillò Louis
ridendo, si era messo un alga sulle labbra e diceva di essere il
professore che
aveva dei strani baffoni.
“Dai,
stai fermo!” Esclamai in
mezzo ad una crisi di risa, era proprio buffo.
“Louis!
Non infettarmi la
nuova arrivata.” Commentò acido il professore,
fortunatamente non dovetti
presentarmi. Era strano di come tutti conoscessero Lou e le sue
imprese; a
quanto pare una volta portò persino una capra a scuola. Era
un pazzo, un pazzo
dannatamene sexy però.
“Emily,
sabato vieni a casa per
una festa?” Mi chiese Lou con un sorrisone inseguito da
decine di ragazze,
sorrisi e mimai un ‘si’ mentre lui veniva
trascinato da tutte quelle oche.
Mi ero
svegliata con
l’intenzione di non dar corda a nessuno, ed ora
già mi ero trovata due futuri
amici fantastici. Il corridoio era vuoto, peccato volevo parlare con
Danielle,
sembrava così simpatica.
Vidi Zayn
passarmi accanto,
improvvisamente smisi di respirare, ma andai a finire contro un
armadietto e un
libro finì in terra. Lui rise; stronzo.
“Ecco
a te.” Si abbassò per
prendere il libro e restituirmelo, sapevo che tipo era, faceva finta
d’esser
carino per poi distruggerti, così come Harry aveva fatto con
Louis. Non risposi
e presi il libro per andarmene, ma lui mi fermò.
“Sabato
io e Harry diamo una
festa ti va di venire?” Il più figo di tutta
Londra mi stava invitando ad una
festa con un altro super super figo? Stavo sognando? In ogni
città in cui
sono stata, non ero mai quella popolare; sempre la sfigata della
situazione.
“Forse.”
Risposi fredda, e mi
allontanai in fretta. Dio, ovvio che ci sarei andata! Chi mai avrebbe
rifiutato
al posto mio, e poi ero anche libera!
“Emily,
che ti metti sabato?”
Mi riportò sulla terra Danielle guardandomi curiosa, mentre
trafficava nella
sua borsa.
“Sabato?”
Che anche lei fosse
invitata alla festa di Zayn? Sarebbe meraviglioso.
“Lou
non ti ha ancora detto
niente?”Un po’ sorpresa si passò una
mano fra i capelli, pensando che il suo
amico era proprio idiota.
“Oh,
si! Me ne ero già
dimenticata!” Risi, e la rassicurai. Cazzo, ed ora? Louis mi
aveva invitato per
primo ed io avevo anche confermato, ma Zayn ed Harry erano
così dannatamente
belli. Cos’avrei potuto fare?
“Ma
ciao nanetta!” Urlò
l’irlandese abbracciandomi, ci conoscevamo da meno di due ore
e già avevamo dei
soprannomi, non era per niente un buon segno.
“Psicopatici!”
Li salutai,
erano di nuovo al completo; terza ora tutti insieme a fare latino.
Nella
classe regnava il nostro
caos, Louis continuava a dire ‘cazzus’ insistendo
che fosse latino, mentre Liam
pomiciava con Danielle, e l’irlandese mangiava panini su
panini; erano pazzi e
di certo i due fighi di Zayn ed Harry non competevano con loro.
“Allora
ciao!” Urlò Niall
sbracciandosi dalla sua macchina con un gelato in mano, mi chiedevo da
dove prendesse
il cibo;
“ciao
Emily, noi andiamo.”
Finirono Liam e Danielle dandomi un leggero bacio sulla guancia,
“anche
io vado.” Continuò
Erica, una ragazza del gruppo, salutandoci.
“Io
devo andare. A domani.”
Concluse Louis non salutando nessuno in particolare, ma tutti. Anche io
li
salutai e mi avviai verso la fermata dell’autobus, quando
improvvisamente mi
venne voglia di camminare; l’avrei preso dopo il pullman,
pensai incamminandomi
per il viale. C’erano negozietti carini da per tutto, ma uno
in particolare era
stupendo. Una fumetteria, io amavo i manga e di conseguenza amavo quel
negozio.
Neanche
salutai e mi
catapultai sul dodicesimo volume di shugo chara, l’ultimo; lo
presi e andai in
cassa. Sobbalzai. Harry, il riccio di stamattina era il commesso.
“Shugo
chara, carino. Alla
fine Ikuto torna!” Commentò sorridente, stronzo.
Poteva tenerselo per lui.
“Stronzo!
Mi hai rovinato la
sorpresa; ora non te lo pago.” Misi il broncio, mentre lui
rideva; che sorriso
meraviglioso.
“Non
lo paghi, però tu mi dai
un bacio.” Commentò avvicinandosi, lasciai il
fumetto sul bancone e me ne
andai; che giornata da pazzi.
Me: OK NON PICCHIATEMI!
Spero vi piaccia, questo è solo un intro.
Poi si spiegheranno parecchie cose,
che dirvi?
Grazie a chiunque sia arrivato fin qui,
e fatemi sapere cosa ne pensate! <3
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Capitolo 2 *** La festa. ***
La
festa.
Ero su di giri
per la festa di
stasera; d’altronde chi non lo sarebbe stato? Una festa da
Zayn Malik, Dio
quant’era sexy.
“Ciao Emily!” Mi salutò animatamente
Niall, che mi aveva tenuto il posto. Mi
sedetti accanto a lui, sorridendogli. Ormai le mie barriere stavano
cadendo e
già mi ero anche affezionata;
“latino ci ha dato dei compiti??” Ero in panico,
odiavo latino e le mie
traduzioni erano sempre insensate.
Purtroppo però questa era una di quelle scuole dove si
entrava anche il sabato
“Si, oggi c’è il compito.” Lo
guardai qualche secondo mettendomi a ridere,
scherzo di cattivo gusto.
“Emily, non sto scherzando.” Il suo viso era serio,
cazzo. Avevo due
alternative: studiare o pregare.
Fortunatamente latino c’era in quarta ora, subito dopo
l’intervallo.
“.. Sia benedetto in cielo, come in terra..” Dovevo
pregare per ore e ore così
magari la prof sarebbe morta,
“non penso serva a qualcosa” mi interruppe
l’irlandese mentre scendevamo dal
pullman.
“Perché fa la cantilena?” Chiese
spaventato Liam al biondo, considerandomi una
pazza.
“Anche Louis prega da stamattina.”
Commentò Danielle guardandoci stranita.
“Anche tu hai appena saputo del compito di latino?”
Gli occhi Lou sembravano
cercarmi, e la parola latino sulle sue labbra sembrava la parola
più bella del
mondo; Dio se era sexy.
“Già, forse se preghiamo in due la professoressa
schiatta.” Costatò lui, che
faceva? Ora leggeva anche nel pensiero. La campanella d’inizio suonò e noi
dovemmo correre in classe; stano
non avevo visto ne Harry, ne Zayn. Prima ora, fisica con Danielle. Ci
sedemmo
vicino, lei era davvero simpatica e mi piaceva. Poco dopo davanti a noi
si
sedette Harold, la riccia vicino a me lo fulminò con lo
sguardo ma lui non le
diete molto conto.
“Mi racconti meglio il fatto di Lou ed Harry?”
Sussurrai stando sempre attenta
al professore, stupido vecchio.
“Harry e Louis si conoscono da piccoli e si volevano davvero
molto bene,
volevano sposarsi a circa otto anni! A volte sembravano froci, ma
insieme erano
bellissimi! Louis aveva una ragazza,lui era innamorato di lei,ma quando
un
giorno Louis tornò a casa trovò Harry avvinghiato
a lei. Louis cercò
spiegazioni, ma il riccio non parlò e Zayn ci
definì cani; da quel giorno per
Lou quei due sono morti.” Concluse lei alzando la voce
sull’ultima parola per
farsi sentire da Styles che andò al bagno. Lo seguii. Aveva
il viso arrossato,
entrò subito nel bagno per sciacquarsi l viso. Forse
piangeva.
“Harry?” Si girò
verso di me,
asciugandosi con la maglia il viso. Aveva persino gli occhi lucidi.
“Che c’è?” Un po’
brusco mi venne vicino, incastonò i miei occhi nei sui
d’un
verde brillante; sentivo il fiato venirmi a mancare.
“Piangevi?” Sussurrai fin troppo presa dalla sua
bellezza; aveva delle mani
così grandi, e allo stesso tempo morbide, quelle
mani avrebbero fatto carezze da sogno.
“No. Io non piango.” Un ghigno sadico sul volto, ma
era chiaro che mentiva. Lo
lasciai nel bagno, andandomene, ma mi bloccò i polsi.
“E stata lei a saltarmi addosso!” Urlò
il riccio con voce supplichevole, volevo
riempirlo d’amore invece andai di nuovo in classe. La lezione
era quasi finita.
Ero seduta vicino a Louis, Niall ripassava freneticamente, Liam e
Danielle si
scambiavano baci porta fortuna, Zayn si specchiava ed Harry ricopiava
le ultime
cose. La prof entrò e ci fece subito copiare il testo da
tradurre, cazzo era
peggio dell’arabo.
“Sta sera mettiti delle mutandine carine.” Mi
sussurrò Louis con un espressione
da pervertito, gli diedi un colpetto e iniziamo a ridere come pazzi
attirando
su di noi sguardi indiscreti. Ci ammutolimmo e cominciammo a tradurre,
per
fortuna Lou aveva dei bigliettini nel dizionario e riuscimmo a
strappare la
sufficienza.
“Un brindisi alla mia fantastica compagna di
banco!” Urlò Lou scendendo dal
tavolo –da dove aveva fatto il brindisi- per abbracciarmi.
Era veramente un
pazzo.
Finalmente le ore di lezione erano finite, siccome era sabato posai
tutti i
libri nell’armadietto, ma una bustina azzurra
attirò il mio sguardo. Presi in
mano l’involucro colorato sorridendo come una deficiente alla
vista dell’ultimo
volume di Shugo Chara ed un bigliettino: ‘questo
è il fumetto, ora voglio il bacio.’
Stupido Harry, pensai tornando a casa
con il cuore che sembrava esser impazzito.
Indossai un abito blu e delle ballerine del medesimo colore; misi solo
un po’
di lucidalabbra e mascara ed ero pronta per uscire. Nn avvertii mamma,
lei era
nel suo antro –la cucina- a preparare chissà quale
dolce, l’avrei rivista solo
dopo qualche settimana per dirmi che ce ne saremo dovute andare. Il
telefonino vibrò,
un messaggio.
‘ Ti aspettiamo xx.
Zayn.’
Non sapevo
come facesse ad avere il mio numero, ma il suo messaggio mi
mandò in crisi.
Zayn sapeva che fra po’ sarei dovuta stare a casa sua, mentre
Louis mi aspettava
invece a casa sua. Sarei rimasta solo dieci minuti dal moro, e non un
minuto di
più. Casa Malik era gigante, ma non c’era gente;
entrai timorosa subito accolta
da uno Zayn in smoking, non me lo
ricordavo così bello.
“Wow.”
Esclamò lui invitandomi d entrare, un parquet lucido ed un
Harold tutto
in tiro erano pronti ad accogliermi.
“Scusate ma
gli altri?” La casa era praticamente vuota,
c’eravamo solo noi tre.
“Festa
privata!” Esclamò Harry dandomi un bicchiere di
non so cosa; non mi
soffermai su cos’era e bevvi. Dopo solo qualche secondo
ci ritrovammo uno sopra l’altro nel vago
tentativo di giocare a twist,
fortunatamente girava in automatico, e potemmo giocare tutti e tre.
“Ha detto
poggia la mano sulla tetta blu?” Commentò ridendo
Styles; come poteva
davvero aver rubato la ragazza a Lou?
“Emily sposta
la gamba lì.” Continuò Malik con un
sorriso stampato sul volto.
Difatti la mia posizione non era delle migliori, ma mi stavo divertendo
un
casino. La voce di Luca e Alessandro Aleotti riempì tutta la
casa, il mio
cellulare squillava urlando a squarcia
gola ‘due su due’, corsi a rispondere facendo
cadere tutti.
“Emily dove
sei??” Urlò Danielle per il troppo casino in
sottofondo.
“Ora
arrivo.” Un po’ scocciata attaccai, io volevo bene
a loro, ma ora volevo
stare con quei due sclerati.
Li salutai frettolosi
senza neanche fargli capire un cazzo.
“Ma dove
vai?” Urlò Harry da lontano,
volevo rimanere con lui.
“All’ospedale
da mia nonna.” Ok, una scusa pietosa, ma era anche
l’unica che
era uscita fuori dal mio cervello sotto stress. Casa Tomlinson era
piena
di persone, c’era la musica a palla, e
da per tutto c’erano birre o alcool. Erano anche tutti in
mutande.
“Emily tra un
po’ si va!” Mi salutò Liam mostrando un
fisicaccio; stava bene in
mutande però.
“Dove si
va?” Chiesi a Danielle un po’ confusa, che mostrava
un intimo giallo
che le stava benissimo; nel frattempo cercavo gli altri. Sicuramente
l’irlandese era al buffet.
“In
piscina!” Commentò lei mentre si sistemava i
capelli, era così bella.
“Da quando
Lou ha una piscina?” Ridevo come una matta, quel ragazzo mi
faceva
seriamente paura, era un pazzo, pazzo, pazzo, e sexy.
“Il mio
vicino ce l’ha!” Esclamò il moro
mettendomi una mano sui fianchi, era
bellissimo; mostrava le mutande di Bugs Bunny e una pancetta appena
percettibile che ispirava coccole. Non mi spogliai, ma li seguii nella
casa del
vicino, senza però incontrare Niall. Anche se il posto era
pieno di gente Louis
con un solo sguardo era capace di isolarci da tutti.
Io sedevo sui bordi
della piscina, lui era in ginocchio dietro di me nel
tentativo di spogliarmi, ridevo e gli davo un colpetto; pervertito. Mi
piaceva
stare con lui, mi sentivo come se lui fosse la mia casa fissa che in
realtà non
avevo, fra le sue braccia ero al sicuro. Amavo il mio posto accanto al
suo.
Però, ci
conoscevamo da pochissimi giorni e forse mi stavo immaginando tutto.
“Qual
è il tuo colore preferito?" Mi chiese cercando il mio sguardo,
io non volevo incontrare il suo o ne sarei
rimasta imprigionata. Ciò che provavo per lui era molto
differente dai
sentimenti che mi suscitavano Zayn e Harry. Zayn era bello, Harry era
praticamente perfetto, Ma Louis era
l’unica persona che riusciva ad alternarsi da
premuroso-saggio, a malato mentale.
“L’azzurro!”
Risposi schizzandolo facendolo sorridere.
“Il mio
è il rosso.” Continuò buttandomi in
piscina, gli presi la caviglia e lo
trascinai con me, tolsi il vestito mi era d’intralcio, gli
saltai sulle spalle e
iniziai a colpirgli la testa. Lui scoppiò a ridere, mi
bloccò le mani, e non so
come eravamo vicinissimi; le nostre labbra si sfioravano e la testa non
faceva
altro che girarmi.
“Chi
è Louis William Tomlinson?” Chiese una poliziotta
in modo autorevole, era
veramente carina. Il pazzo si alzò, prese delle noccioline e
la portò in un
angolo. Ora avrebbe anche corrotto la polizia?
Nel frattempo Liam fu
coinvolto in una rissa, erano stati Harry e Zayn a
chiamare la polizia; io mi nascosi sotto il tavolo: loro sapevano che
ero
all’ospedale da mia nonna. Louis corse da Liam, la poliziotta
era sistemata.
“Cazzo
volete?! Andatevene.” Urlò Liam avvicinandosi in
malo modo a Zayn.
“Ma guarda
chi si rivedono? Due fantasmi.” Urlò Louis
buttandosi su Harry.
Danielle si mise in mezzo;
“Emily dammi
una mano!”Urlò la riccia facendomi uscire allo
scoperto, Styles e Malik
si bloccarono alla mia vista, ero molto diversa da poco prima, niente
più
abitino solo intimo bagnato.
“Non eri da
tua nonna?” Azzardò Zayn accarezzandosi la cresta.
Eccomi qua!
Che ne pensate?
Vorrei ringraziare: Tatti, Cylan, Mimz, itscactus e Cloe
che mi hanno recensito *O* E chiunque altro abbia letto U.U
Ma quanto è stato tenero Harold quando si è messo
a ‘piangere’ ricordando i
vecchi ricordi(?)
Alla prossima gente. <3
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Capitolo 3 *** Ricatti. ***
Ricatti.
Louis
guardava in cagnesco Harold che invece non staccava lo sguardo da me;
“Allora?” Continuò Zayn non mollando
l’osso, lo guardai male. Era chiaro che il
suo intento era farmi litigare con Louis e gli altri.
“Quale nona?” Chiesi
ridendo, avrei
negato fino alla morte se ne fosse stato necessario.
“La tua! Quella all’ospedale!” Ora il
moro annaspava, non volevo litigare con
lui, ma tenevo troppo a Lou e agli altri.
“Mia nonna sta benissimo.” Esclamai ridendo, subito
dopo seguita da Danielle e
Niall, sbucato dal nulla. Zayn mi lanciò uno sguardo colmo
di delusione,
sembrava dannatamente fragile, il riccio gli prese la mano e se ne
andarono in
silenzio. Era orribile vederli così, e sapere che era tutta
colpa mia mi
distruggeva.
“Dio Emily per un attimo ho temuto che avessi scelto
loro.” Commentò Louis
abbracciandomi. “Fortuna che non è successo, non
me lo sarei mai perdonato!”
Continuò lui stringendomi più forte;
quell’abbraccio sarebbe stato stupendo se
non fossi stata corrosa dal senso di colpa. Sorrisi, e dolcemente me ne
andai.
Uscii da quella casa, avevo bisogno di pensare e soprattutto respirare.
“Dio!” Urlai prendendo a calci un lampione davanti
a me che mi fece perdere
l’equilibrio; caddi in terra. Ora avevo anche il culo rotto.
“Serata di merda!” Urlavo, tanto nessuno mi avrebbe
sentito. C’erano solo due
case nei paraggi, una era quella di Louis ed era vuota, mentre
nell’altra c’era
la musica talmente ad alto volume che non avrebbero sentito neanche dei
cannoni.
“Non pensavo che le mie feste facessero così
schifo!” Commentò Louis sbucando
dal nulla. Presi un colpo e mi rialzai, avevo freddo; ero ancora in
intimo.
“Tieni.” Sussurrò lui dandomi una felpa
blu –come quelle di mr.Malik- dove
dietro in bianco c’era scritt Tommo. Sorrisi, e
l’indossai. Mi stava grande, e
quasi svenni quando il suo profumo invase i miei polmoni; mi chiesi
dove aveva
preso la felpa. Erano tutti mezzi nudi. Mi sorrise, che sorriso
stupendo.
“Dai ti riaccompagno a casa, tanto non è molto
lontana no?” No, potevo
arrivarci a piedi; ma forse sarei dovuta andare da sola, forse sarei
dovuta
andare da Zayn e scusarmi. Dio, avevo combinato un casino. Ricambiai il
sorriso
e mimai un grazie.
“Emily, tu viaggi molto vero? –Non mi diete il
tempo di rispondere e riniziò a
parlare.- Deve essere bello, ho sempre desiderato viaggiare molto, non
avere
una casa, vivere al momento, fare un casino in una città e
scappare subito
dopo. Io invece qui, faccio un casino e subito dopo devo affrontare le
conseguenze.” Già, conseguenze. Io ne ho sempre
affrontate poche, siccome io e
mia madre abbiamo sempre adottato il motto
‘c’è un problema? Cambia
città.’ Sospirai.
“Per un po’ è stato bello, ma sai ad un
certo punto ho sentito il bisogno di
avere un punto di riferimento; di una persona che sarà
sempre pronta ad
abbracciarmi quando le cose vanno male. E mia mamma non
conta!” Confessai
sorridendo, lui mi sfiorò la mano per poi indicarmi casa
mia; in un attimo
desiderai di abitare più lontano.
“Emily?” Mi bloccai a metà strada, lo
guardai; quanto poteva essere bello?!
“Su di me potrai sempre contare.” Urlò
correndo verso di me per abbracciarmi,
era un pazzo lo sapevo. E quella frase l’avevo sentita non so
quante volte, da
quante persone diverse; tutte persone che dopo il trasloco ti mandavano
massimo
tre messaggi e poi non si facevano sentire più. Stavolta
però magarai avrei
potuto crederci, infondo ero giovane un’altra delusione non
mi avrebbe cambiato
più di tanto. Gli sorrisi, mimai uno ciao e rientrai in
casa. Mamma dormiva, era
così carina. Sul volto c’erano residui di
cioccolata e panna, ma si intravedeva
anche la stanchezza e una voglia di trovare un lavoro fisso. Sapevo che
anche
lei odiava trasferirsi, d’altronde però da una
parte lo amava poiché lei è
sempre stata una persona curiosa, e poi doveva imparare tutte le
ricette di
Londra. Sospirai, presi una coperta e la coprii.
“Driiiiiiiiiiiiiiin.” La sveglia, ero quasi felice
di sentirla. Sempre meglio
della voce squillante di mia madre. Mi alzai di malavoglia,
d’altronde era
lunedì ed il weekend era passato troppo in fretta. Per
fortuna in prima ora
avevo religione, così non avrei fatto niente. Purtroppo
però con me a lezione
non c’era nessuno, solo Zayn; ma ci avevo litigato e
così avrei passato un’ora
a rimpiangere la cazzata della serata scorsa. Stupido cervello sotto
tensione.
“Amore sbrigati!” Continuò imperterrita
mia madre urlando a squarcia gola;
presi un pantaloncino e una canotta. Magari oggi faceva caldo, e scesi
mentre
mi lavavo i denti, facendo sgocciolare dentifricio da per tutto.
“Emily, siamo a marzo non ad agosto.” Ignorai le
sue lamentele e uscii da casa
senza neanche fare colazione, avevo voglia di sentire Niall e ridere ad
una sua
stupidaggine. Il pullman arrivò quasi subito, ed io ci salii
con piacere; era
marzo e faceva freddo.
“Emilyy!” Urlò Niall sbracciandosi, mi
sedetti vicino a lui. Indossava un
maglione di lana, e un cappotto.
“Si parte per l’Antartide?” Scherzai io,
ero ancora abituata ai ritmi
Californiani.
“Entro le nove rimpiangerai un cappotto.” Rispose
lui a tono, con l’aria da
sapientone.
“Dove hai preso quel cornetto?” Chiesi un
po’ sorpresa vedendolo mangiare con
gusto il suo cornetto al cioccolato. Lui era sorridente, gli piaceva
mangiare
era ovvio. Ma da dove prendeva in continuazione cibo, proprio non lo
sapevo.
“Dallo zaino.” Rispose con non curanza lui, quasi
avere cornetti caldi nello
zaino fosse normale.
“Dai scendiamo!” Gli presi la mano e lo portai
giù dal bus, se fosse per lui
perderebbe sempre la fermata del bus. Una volta fuori scuola,
incontrammo anche
gli altri. Louis era impanicato siccome alla prima ora aveva il compito
di
algebra. Danielle discuteva con Liam; il loro rapporto sembrava
peggiorare.
Forse era solo un impressione.
“Emily, oggi mi aspetti a pranzo?” Era Lou, che si
era lasciato dietro circa
una ventina di ochette. Odiavo quel tipo di ragazze, erano solo
puttanelle che
avrebbero fatto di tutto per un pizzico di popolarità in
più.
“Certo.” Risposi con un sorrisone, era strano che
me lo chiedesse. Mangiavamo sempre
insieme. Andai in classe con i piedi che sembravano di piombo;
sorridendo però
alla vista del dodicesimo volume di shugo chara.
La prof entrò in classe notando con piacere
l’insolito silenzio, io ero
all’ultimo banco mentre Malik al primo di un’altra
fila. Non c’era pericolo
d’incontrare il suo sguardo. Rassicurata presi il mio amato
manga e iniziai a
leggere. Ogni pagina era più bella siccome quello era un
regalo di Hazza.
“Emily! Emily!” Urlò la prof guardandomi
male, chiusi shugo chara e mi dedicai
a lei.
“Che c’è?” Risposi scocciata,
forse c’erano novità su gli shugo-chara di Amu
scomparsi; e questa mi interrompe.
“Ti squilla il cellulare da circa venti minuti!” Si
lamentò lei, e la classe
iniziò a ridere. Lanciai un’occhiataccia in
generale facendo azzittire le
ragazzine, che ancora rosicavano siccome solo un’ora fa Louis
aveva preferito
me a loro. Guardai il cellulare, vero. Mi alzai senza dar conto alla
prof, e
uscii. Ero proprio una cattiva ragazza. Era un messaggio di Harry; ora
tutti
avevano il mio numero!
Ho una tua foto; giochi a twist con me e Zayn. Se non vuoi che la faccia
vedere a Louis
raggiungimi in bagno.
I <3
U xx
Sbuffai. Ci
mancava solo il pazzoide riccio. Mi feci coraggio, se Lou avesse visto
quella
foto per me sarebbe stata la fine. Non poteva vedere quella foto
proprio ora
che stavamo incominciando a legare, proprio ora che avevo deciso bene o
male di
fidarmi. No; non era affatto giusto.
“Ma guarda chi si rivede.” Commentò lui
con un sorrisetto sadico sul volto, lo
guardai in malo modo.
“Cos’è un ricatto!?” Sbottai
io cercando di tirargli uno schiaffo, ma lui mi
bloccò la mano.
“Pensavo che mi sarei potuto fidare
di te.”
Continuò bruscamente lui
con un tono
deluso. Abbassai lo sguardo, ero consapevole d’aver
sbagliato. D’altronde Harry
era così strano.
“Scusa ok?! Ma io tengo a Louis.” Sussurrai
continuando a guardare le mie
scarpette da ginnastica, Dio, dovevo portarmi la felpa di Tommo a
scuola si
moriva di freddo.
“Non voglio le tue scuse. Da oggi farai tutto quello che ti
dico, o farò vedere
questa foto a Lou.” Finì facendomi guardare la
foto dove c’ero io sotto il
moro; arrossii di botto concentrandomi sulle mie scarpe.
“Non è giusto!” Bofonchiai io passandomi
una mano fra i capelli.
“Non è giusto che chiunque persona io conosca alla
fine mi tradisca per Louis.”
Sospirò lui guardandomi sempre in modo più atroce.
“TU GLI HAI FREGATO LA RAGAZZA.” Per fortuna,
sennò ora il mio Lou sarebbe ancora
fidanzato.
“Lei mi saltò addosso, e Louis sa benissimo che mi
manca.” Stette un attimo in
silenzio, poi prese un respiro. Dio; dovevano tornare amici. Anche se
non
sapevano com’erano insieme, le leggende su di loro erano
tutte meravigliose, e
a me stare tra due
fuochi proprio non
piaceva.
“Harry..” Sussurrai sfiorandogli una sua manona,
lui fece un sorrisetto
beffardo.
“Non mi freghi, principessa.” Sussurrò
avvicinandosi fino a darmi un piccolo
morso sul labbro inferiore, lo allontanai di botto.
“Non chiamarmi in quel modo, e stammi lontano.” Gli
urlai facendo qualche passo
in dietro, lui ghignò una seconda volta.
“Oggi pomeriggio vieni in fumetteria, devo mettere a posto
tutti i manga nuovi
e non voglio farlo da solo.” Finì lui uscendo dal
bagno, mi guardai intorno.
Stupido Harry, stupido Londra! Ritornai in classe che la lezione era
già
finita, poco importava religione non influiva sul voto finale. In
seconda ora
avevo filosofia, stavo in classe sii con Harry che con Louis. Mi
sedetti vicino
alla mia carota, era ovvio. Lui mi aveva tenuto il posto; ad entrambi
filosofia
un po’ piaceva. Insomma, tutto era meglio
dell’algebra.
“Come ti è andata la mattina?” Mi chiese
spostandomi un capello dietro
l’orecchio, sorrisi al contatto della sua mano sulla mia
pelle.
“Diciamo, a te?” Gli chiesi sapendo
d’esser arrossita, la prof era già entrata.
“Male, sul compito ho scritto che non sapevo un cazzo. La
prof si è
arrabbiata.” Esclamò lui sbuffando, non guardammo
neanche la prof; ci sedemmo
molto più comodamente e lui iniziò a raccontarmi
di quando odiasse la sua
professoressa. La chiacchierata più bella della mia vita,
ogni tanto mi
sfiorava la mano e c’era costantemente un gioco di sguardi
dove tutta la classe
era esonerata.
“Che ne dici se domani facciamo i compiti insieme?”
Chiede ad un certo punto
arrossendo di poco, il cuore perdeva un palpito per ogni secondo. Stavo
per
morire. Sorrisi, cercando di non risultare un’idiota.
“Certo; anche perché mercoledì latino
interroga.” Risposi io guardando il
diario ‘comics’, lui sorrise quasi gli piacesse
fare latino. Entrambi avevamo
un sorrisone disegnato sul volto, e l’ora passò
troppo velocemente. Io e Louis
ormai stavamo sempre insieme, ogni minuto libero andavo da lui, o
viceversa.
Parlavamo di tutto e di niente allo stesso momento, però era
proprio così tra
una chiacchiera e l’altra che avevo scoperto molto sulla sua
famiglia, aveva
tre meravigliose sorelle anche se lui aveva sempre voluto un fratello,
che fino
a poco tempo fa era stato Harry. Vidi
Liam e Danielle solo di vista, avevano litigato e tra loro non girava
buon’aria
perciò cercai di stargli lontano, erano entrambi molto tesi;
ed io non volevo
un vaffanculo gratis. Niall invece stava sempre a mangiare o a giocare,
così
tutte le volte sapevo dove trovarlo.
La giornata volò via in un secondo, salutai tutti e mi
avviai verso la
fumetteria dove c’era Harry ad aspettarmi. Non volevo
andarci, non sapevo cosa
pensare; quello era un maniaco pure bastardo; e a me non andava per
niente di
stare un pomeriggio con lui. Seppur era un bellissimo ragazzo e tutte
lo
volevano, non significava che era anche bello dentro; anzi. Mi avviai
verso la
fumetteria, le gambe mi tremavano; Dio tutte a me capitavano.
“Finalmente, sei arrivata!” Esclamò lui
con i riccioli sporchi di polvere, tra
le mani aveva vari fumetti che cercava di sistemare sul bancone, mentre
col
piede spostava degli scatoloni per farmi passare.
Conciato così, sembrava quasi simpatico.
Me:
Un grazie speciale
a chiunque abbia letto,
o recensito. <3
Grazie, *-*
E grazie a chi recensirà.
Che ne dite di Harry? Secondo voi
Emily sta meglio col ricco o BooBear?. <3
Be’ alla prossima,
peace and love;
Lisa.
|
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Capitolo 4 *** Amare come una bimba. ***
Amare come una
bimba.
Avevo
gli occhi rossi e gonfi; stupida allergia alla
polvere.
Sul pavimento giacevano i manga che ancora dovevamo sistemare. Non era
stato
come mi ero immaginata, Harry si era messo sul serio a lavoro, mi
aiutava a
portare i pacchi pesanti, mi indicava gli scaffali, e mi passava i
fazzoletti,
non si distraeva mai, ci teneva davvero a quel negozio. Non me lo sarei
mai
aspettata da Harold.
“Hai i riccioli pieni di polvere.” Costatai
dandogli dei fumetti da posare
sugli scaffali alti.
“Non ti avvicinare o mi fai il bagno.”
Scherzò alludendo ai miei rumorosi
starnuti, gli diedi una leggera spinta e mi inginocchiai per posare i
fumetti
sugli scaffali più bassi.
“Le persone ci muoiono così.”
Continuò Harold dandomi un calcio al sedere in
bella vista. Mi sedetti sbuffando facendo ricadere tutta la polvere sul
mio
viso. Un altro starnuto. Lo sentii soffocare una risata dopo avermi
scattato
una fotografia. Sbuffai di nuovo e cercai di prendergli il telefono.
Teneva
l’aggeggio malefico in alto alzando sempre di più
il suo braccio enorme, ero in
punte, saltellavo, ma era inutile non ci arrivavo. Iniziai a fargli il
solletico, ma non lo soffriva.
“Non metterla su twittah però!” Mi
coprii la bocca, stupido modo di parlare
come Louis. Arrossii leggermente, lui fece un sorrisetto. Non volevo
ricordargli
della mia strana situazione con Louis, cioè Lou mi piaceva,
probabilmente lo
amavo, insomma quel tizio era perfetto, ma Harry sembrava quasi un
pulcino
–seppur era alto tre metri- da proteggere.
“No, non la metterò su twitter. O il tuo
ragazzo poi pensa che poi io ti sia saltato
addosso.” Commentò amaro
cercando di spolverare i suoi capelli. Sorrisi, era così
carino quando muoveva
i ricci a ritmo.
“Vado, ti sono rimasti pochi fumetti, no?” Finii
acida andandomene, ma lui mi
bloccò il polso guardandomi con aria divertita. No, un altro
ricatto.
“Vai a lavarti, vestiti carina. Tra poco vengo a prenderti,
dobbiamo andare in
un posto.” Lo
guardai a mo’ di supplica,
volevo solo andare a casa e dormire; e poi erano già le sei,
dove saremmo
dovuti andare? Sbuffando andai a casa, Louis non si era fatto sentire,
neanche
un messaggio. Chissà cosa faceva. Un trillo, il telefono,
Louis.
Guardando la tv è
apparsa una pubblicità su dei nani da giardino, ti ho
pensato.
Louxx.
Lo guardai con aria storta, ma fin troppo divertita. Tolsi
l’icona del
messaggio ed entrai a casa un po’
affaticata, era strano, ma mettere e rimettere manga sugli scaffali era
stato
abbastanza stancante.
“Amore dove sei stata?” Era mia madre, sbucando dal
nulla trovandomi ancora
tutta bagnata, secondo mia madre se subito dopo la doccia non mi
asciugo alla
perfeziona prendo il cancro e muoio.
“Con un amico.” Tagliai a corto io cercando
qualcosa da mettermi, forse la
felpa di Louis, no, un vestitino era troppo
‘m’importa di dove stiamo andando’,
ma dei semplici shorts erano troppo ‘c’è
l’ho solo io e non me ne frega niente
di te.’ Alla fine optai per un jeans stretto ed un top.
“Ora dove vai?” Continuò lei guardandomi
sorridente, probabilmente aveva
trovato un’altra nuova ricetta.
“Da un amico ma’!” Finii dandole un bacio
sulla guancia, andai in cucina in
cerca di un po’ pace.
Presi il cellulare, e riguardai il messaggio, leggendolo attentamente,
magari
c’era un messaggio segreto come ‘sposami’
fra le parole, ma era inutile.
Ho visto un
ciccione con una maglia a righe, ti ho pensato.
Emilyxx.
Risposi poco dopo ridendo del mio stesso messaggio, passarono
pochi secondi
dall’invio e un Harry tirato a lucido busso alla porta di
casa. Mi precipitai
ad aprire, sforzandomi di tenere la bocca chiusa, jeans a vita bassa, e
una
semplice maglia grigia dei Ramones, ma era cazzutamente bellissimo. Mi
sedetti
in macchina, ovviamente non mi aspettavo che mi aprisse la porta, e
arrivò un
altro messaggio, sempre Louis.
Ho visto un raggio
di luce, ti ho pensato.
Louisxx.
Lessi il messaggio più volte, non mi sarei voluta sbagliare,
arrossii di botto
e ad un tratto ebbi caldo. Non potevo credere che davvero mi avesse
scritto una
cosa del genere, Harry mi guardò incuriosito forse pensando
che ero pazza. Gli
sorrisi.
“Con chi messaggi con tanta foga?” Mi chiese il
riccio guardandomi sempre più
curiosa, arrossii di nuovo colta sul fatto.
“Si anche io arrossisco quando mia madre mi manda i messaggi.
Sono così teneri.”
Commentò lasciando perdere l’argomento, mise in
moto e partimmo.
“Dove andiamo??” Continuai insistente non riuscendo
a stare ferma, volevo
sapere quale fosse la nostra ambita destinazione, e il motivo dei suoi
bei
vestiti.
“Ti farò conoscere la ragione della mia
vita.” Un sorriso involontario si fece
largo sul suo volto, sentii un nodo allo stomaco.
“E’ la tua ragazza?” Chiesi con un
po’ di gelosia, cosa avrei fatto io se lui
sarebbe uscito con la ragazza? Sarei rimasta
a guardarli.
“La amo, ma ancora non possiamo stare insieme.”
Spiegò con molta calma, come se
stesse parlando ad una persona con problemi, lo guardai storto.
“Perché?” Se proprio dovevo passare il
pomeriggio con una squinzy, volevo
almeno sapere com’era fatta, magari era simpatica.
“Lo saprai appena la vedrai.” Finì per
poi stare in silenzio durante tutto il
viaggio. Ero incazzata, poi un altro trillo, sempre Louis.
Entro in una pasticceria, trovo una donna che mi dice
‘saresti perfetto
per mia figlia.’
Poi scopro
che
è tua madre.
Secondo me ha ragione, Louxx.
Leggo e rido
un po’ preoccupata, mia madre ne ha combinata
un’altra delle sue, be’ caro Lou
neanche secondo me ha torto. Continuo a sorridere come un ebete, quel
ragazzo
mi ha stregato ne sono sicura.
Risposi velocemente
con uno sguardo interessato da parte del riccio vicino a
me.
Mia
madre è un po’ una pazzoide, però
qualche cosa giusta la dice.
Emilyxx.
Il Cuore mi batteva a
mille, avevo paura d’osare molto, ci conoscevamo da poco,
sospirai, un sospiro colmo di tutto quell’amore che avevo
accumulato nel mio
cuore e non riuscivo a far uscire. La macchina si fermò, e
Harry aprì la sua
portiera e scese, mi affrettai ad andare dal gentiluomo. Ad aprirci fu
una
bellissima donna, ed un uomo biondo, salutarono in fretta Harry e
scapparono
via. Il riccio entrò come se fosse perfettamente a suo agio,
e si precipitò su
una piccola, meravigliosa bambina dai capelli biondi e gli occhi
azzurri.
“Halli!
Halli!” Urlò lei saltandogli addosso, Dio se era
bella. Rimasi un
secondo a guardarla completamente affascinata.
“Lei
è Emily, ti piace?” Il suo tono era
dolce e non si lamentava quando la bimba gli tirava i capelli.
Guardò il riccio
con aria maliziosa.
“Anzata?”
Harry sorrise, io non capii cosa disse e iniziai a sorridere anche
io.
“Si
è la mia fidanzata, cosa ne pensi?”
Commentò cingendomi i fianchi
lasciandomi la bimba in braccio, capii che era lei la sua ragione di
vita.
“Ti
hama.” Finì dandomi tanti pizzicotti sulle
guancie, cercai di darla ad
Harry, ma era troppo preso dai miei fianchi e dal mio collo;
all’affermazione
di Lux diventai color porpora e nel frattempo cercavo di cacciare via
Eddy.
“Lo so, ah
Emi resti qui stanotte.” Sbuffai, posai la bimba in terra,
erano già
le sette meno venti; dovevo aspettarlo. Gli sorrisi, uscii aspettando
con ansia
la risposta di Louis, che sembrava non arrivare mai; forse avevo osato
troppo.
Sentii degli schiamazzi, mi voltai, era Harry
che faceva il solletico alla pargola. Scoprii che Harry era pieno di
sorprese. Rientrai, la risposta non arrivava. Lux era stremata e stesa
sul
letto in procinto di prender sonno.
“NON
ADDORMENTARTI LUX!” La sgrullò il riccio mettendo
il disc ‘la Sirenetta’ dopo
aver preparato i popcorn; mi guardò timoroso, mi sedetti
vicino a lui prendendo
la bambina in braccio. La piccola si addormentò poco dopo, e
io ed Harry ci accoccolammo,
stavo per prender sonno anche io e le sue spalle erano così
dannatamente
invitanti. Era tutta colpa di quella foto se ora mi ritrovavo a vedere
un
granchio canterino attaccata ad un riccio dannatamente sexy.
“Harry.. non
ho il pigiama.” Sbadigliai alzandomi facendo cadere non so
quanti
popcorn.
“Tranquilla
c’è un mio cambio qui.” Si
alzò spostando delicatamente la bambina
che io inizia a coccolare, tornò poco dopo a petto nudo con
dei pantaloni verdi
a quadri rossi; orribili.
“Tieni!”
Urlò lanciandomi la maglia, dov’era il pantalone?
No. Avevo le mutande
con le tartarughine.
“Non urlare
che svegli la bimba –urlai di rimando- e i
pantaloni??” Lui si
avvicinò con fare malizioso, continuava a fissarmi negli
occhi, per poi posare
la mano sui bottoni dei miei jeans; cercai d’allontanarlo, e
finalmente se ne
andò lasciandomi un bacio lascivo sul ventre.
“Non ridere
delle mie mutande.” Sbuffai infine irritata, lui sorrise
leggermente,
scocciata mi girai e indossai la maglia enorme. La casa era piccola,
aveva solo
tre stanze, la cucina-camera da pranzo, il bagno, e una camera da
letto. Lui
mise la piccola nel lettone stendendosi vicino a lei.
“Hai fame?
Se vuoi ti faccio qualche patatine fritta.” Non era tardi, ma
il
peso di tutti quei fumetti, e la stranezza della giornata mi
piombò addosso;
mimai un no e mi misi sotto le coperte con Harry.
“Harry...”
Lo chiamai qualche minuto dopo, vedendo se dormiva. Aprì un
occhio e
mi guardò stranito.
“Che
c’è?” Aveva la voce impastata di sonno,
stava per addormentarsi.
“Tu ci vieni
spesso qui?” Una domanda sincera, non avevo sonno, non volevo
dormire e lui doveva farmi compagnia.
“In poche
parole ci abito, questa bambina mi ha rapito.” Rispose anche
lui
sincero, non pensavo che Harold potesse essere dolce, sensibile, un
buon
lavoratore e simpatico.
“Ah, e
comunque.. Hai delle belle gambe.” Finì sbirciando
sotto le coperte, mi
misi a ridere, sapevo che mi prendeva in giro di bello non avevo molto,
soprattutto le gambe che erano corte, lui invece sembrava perfetto. Un
trillo,
due trilli,
boyfrend di
Justin Bieber
iniziò ad investire la casa, avevo cambiato suoneria, era
Louis. Risposi senza
guardare il riccio che sbuffò sonoramente.
“Buonaseraraggiodiluce.”
Parlò velocemente quasi avesse paura di quello che
diceva.
“Ma
sera.” Risposi io ancora preoccupata per il messaggio di
prima.
“Dormivi?Noperchénonvolevosvegliartie..”Parlava
a trombetta, troppo veloce,
sentivo il suo cuore battere dal telefono; era un tipo troppo strano.
“No,
tranquillo. Come mai mi hai chiamata?” Chiesi un
po’ confusa col cuore che
batteva a mille.
“Volevo
sentire la tua voce..” Lasciò la frase in sospeso,
sospirai, perché non
potevo entrare nel telefonino andare da lui e baciarlo?!
“Lou.. Sei
dolcissimo, ma ora devo andare.” E staccai, non so
perché lo feci.
Forse non potevo sopportare ulteriore amore, no, mi sentivo una merda.
Mi
sentivo come se lo stessi tradendo. Dio. Io non amavo Harry Edward
Styles anzi
lo odiavo.
“Harry
scusa..” Mi alzai dal letto, ero confusa. Era stata una
giornata
fantastica, ma Louis. Louis non c’era stato nella mia
giornata, e non era
sbagliato?
“Ma ti
amo.” Continuò la piccola Lux interrompendomi, sii
io che Harry la
guardammo strano. Non aveva mai parlato così bene. Harry mi
guardò malizioso,
sorrise “si dice che Lux legga nel pensiero.”
Ovviamente non era vero, quella
bambina non aveva poteri paranormali, ma lo sguardo penetrante di
Edward mi
leggevano nel pensiero. In quel momento volevo essere in Lux, poteva
stare con
Harry tutto il tempo che voleva, dirgli ti amo, e stare con lui,
però poi
sarebbe sempre potuta tornar dal suo papi.
“Emi?”
Harry mi riportò alla realtà preoccupato, avevo
bisogno di Liam. Lo
guardai dispiaciuta, mimai un scusa, e uscii di sera, con solo la
maglia del
pigiama chiamando continuamente Liam. Lui era strano, ma certamente
avrebbe
potuto capirmi.
“Lisa?”
Risponde, per fortuna. La sua voce è sconcertata, forse non
sapeva
neanche che avevo il suo numero.
“Liam ti
prego ho bisogno di te.” Urlai per telefono sotto una
palazzina gialla
che avevo raggiunto a furia di correre via.
“Ti vedo da
casa mia.” Urlò corredo sotto casa, mi accorsi che
erano appena le
otto; aveva gli occhi gonfi e rossi. Si soffermò un secondo
sopra le mie cosce,
e poi m’invitò ad entrare.
“Perché
hai gli occhi lucidi?” Chiesi entrando in casa sua, ad un
tratto mi
chiesi cosa pensava mia madre nel non vedermi tornare.
“Lasciamo
stare, mi spieghi perché sei venuta sotto casa mia a
‘st’ora?” Chiese
un po’ preoccupato, io gli sorrisi.
“Sai tenere
un segreto?” Fortunatamente la sua famiglia era andata a cena
fuori, mentre lui era rimasto a casa a piangere. Volevo sapere a tutti
i costi
cosa gli dava così tanta pena. Annui, e indicò di
andare avanti.
“A me piace
Louis!” Dissi velocemente chiudendo persino gli occhi, lo
sentii
ridere.
“Ma
davvero?” Chiese in modalità ‘capitan
ovvio’, lo guardai un po’ arrabbiata
poi sorrisi. Solo ora mi accorsi di quanto era carino.
“Solo che,
sono confusa, Harry..” Bisbigliai passandomi una mano fra i
capelli,
lui sorrise un’altra volta, prese la mia mano fra le sue.
“Devo dirti
un segreto, è una cosa che non mi fa dormire..”
Bisbigliò
abbracciandomi, l sentivo piangere, mi strinsi a lui, cosa poteva esser
mai?
Me: SCUSATE IL
RITARDO.
Ma sto affogando fra le tesine,
vorrei ringraziare in particolar modo:
-Tattii
-Erica GJ
-Itscactus
-Cylan
E
-Franceskik.
E grazie a voi che aggiorno :’D
Spero di rivederci al prossimo capitolo hem..
Cosa sarà ‘sto segreto??
|
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Capitolo 5 *** Dimmi di no. ***
Dimmi di no.
Liam si torturava i capelli e
si guardava intorno con
fare agitato, quasi temesse che qualcuno potesse sentirlo, o vederlo.
Mi porsi
verso di lui per rassicurarlo, tremava.
“Giuri di
non dirlo a nessuno?” Sussurrò asciugando qualche
goccia di sudare
che rigava il suo viso perfetto.
Sono in quel momento
notai il fisico scolpito di mr.Payne o lo sguardo
magnetico che usava per ipnotizzare le ragazze, come farfalle nella
tela del
ragno.
“Ho lasciato
Danielle.” Venne fuori così, quasi stesse
ordinando un panino da
mc’Donald; lo guardai furioso. Non conoscevo perfettamente
Danielle, ma la
conoscevo abbastanza da amarla. Certo era un po’ stupida, ma
aveva carattere,
sapeva sempre come rispondere o cosa fare; era perfetta e un
po’ a lei mi ero
affezionata. Non volevo che quei due non stessero insieme, erano
perfetti
cazzo!
“P-Perché?”
Balbettai incredula guardandolo con aria spaventata e un po’
arrabbiata, forse semplicemente aveva la febbre o forse aveva sbattuto
la testa
contro un muro.
“Parte, va
via, a New York. Dice che solo lì potrà avere un
occasione per
ballare, partirà dopo domani dopo la festa d’addio
che sta preparando.”
Bofonchiò come se a lui della riccia non gliene fosse mai
fregato un cazzo,
quel suo comportamento m’infastidii. C’era
un’altra, per forza.
“Liam, lei
è perfetta! Poi, potrai sempre andare da lei no?”
Cercavo di fargli
cambiare a forza idea, ma era inutile. Uf, Payne cosa perderai.
“Emily
zitta! – Urlò guardandomi male.- Fai parlare me
ok?” Non mi diete
neanche il tempo di rispondere che riprese la parola, Payne impazziva.
“Ieri
sera mi chiama, allora mi precipito da lei sapendo benissimo che la
nostra
relazione deve finire. Stiamo insieme da troppo, e a me lei non piaceva
più;
per di più i litigi aumentavano, però andai lo
stesso da lei. Mi apre in
intimo, mi salta addosso, mi bacia, la assecondo ovviamente, solo che,
ecco non
mi piace. Io e lei abbiamo lavorato
altre volte, stavolta però era diverso. Mi faceva quasi
schifo.” Cercai d’aprir
bocca, magari mr.Payne quel giorno era semplicemente ritardato, o
chissà cosa;
però riprese a parlare.
“Dopo un
po’ me ne vado, capisco che il mio posto non è
quello. Cammino per
molto tempo, finché non mi ritrovo fuori casa di Zayn. Fisso
la porta, e
ricordo che proprio sulla soia di quella porta io correvo dalla mamma
di Harry
cercando di incularmela e Louis mi strillava mentre sottraeva del cibo
all’irlandese, eravamo dei pazzoidi, ma ci volevamo bene. Ero
così tentato di
bussare, poi però mi ricordai di lui, Harry e Louis. Mi
bloccai però non me
andai. Dopo poco uscì uno strano biondino, mi
guardò stranito, mi fissava anzi,
poi si avvicinò. –Prese una pausa.- Mi
baciò, ed è stato il bacio più bello
di
tutta la mia esistenza.” Aprii la bocca, ma lui me la
tappò con una mano e
cercò spazio fra le mie braccia, lo abbracciai
più forte che potevo, piangeva.
Liam Payne era il ragazzo più serio e stupido che io abbia
mai conosciuto,
sempre disponibile e pronto a sfoggiare costantemente un sorriso
perdifiato.
Era perfetto, bellissimo, dolce, un po’ pirata un
po’ principe azzurro; era un
ragazzo sprecato eppure lo stringevo sempre più forte.
“Emily, ora
però mi devi aiutare a compiere un esperimento.”
Disse
allontanandosi un po’ guardandomi serio, ero spaventata.
Sorrisi guardandolo
massaggiarsi di nuovo i capelli; stava per chiedermi qualcosa di
stupido, me lo
sentivo.
“Farò
tutto ciò che devo fare.” Sospirai pensando al
peggio, non volevo
vestirmi da clown e andare in giro come una stupida. Però
lui era così
tremendamente dolce.
“Baciami.”
Concluse avvicinandosi, mi allontanai guardandolo in malo modo. Lui
mi guardò incuriosito un po’ supplichevole, lo
allontanai mettendogli un piede
in faccia. Lui scoppiò a ridere.
“Ora devi
starmi a tre metri di distanza.” Urlai scappando via, lui
rise ancora
più forte iniziando a rincorrermi; poco dopo mi raggiunse
cadendomi addosso.
Era più veloce di me, e troppo grosso e forte per spostarlo.
Forse avrei potuto
baciarlo, insomma era gay non avrebbe dovuto provare nulla.
“Baciami.”
Sussurrò all’orecchio mordicchiandomi la guancia,
stavo diventando
tutta rossa ed era inutile cercare di spostarlo.
“Perché?”
Chiesi inacidita, mi infastidiva quando qualcuno mi cercava di dare
degli ordini; soprattutto quando poi cercava di baciarmi a buffo. No,
non
andava proprio bene.
“Magari il
bacio di quel ragazzo era solo una coincidenza, se ti bacio e provo
qualcosa non sono frocio, ma se non provo niente be’
troveremo una cura. Ok?”
Una cura? Le sue parole erano tremendamente tristi; se non mi fosse
stato sopra
pretenzioso di un bacio lo avrei abbracciato fino a farlo soffocare.
Aprii la
bocca per protesta, ma lui si fiondò con le sue labbra.
Cercai di mandarlo via,
ma non mollava la presa; dopo poco iniziai ad assecondarlo
finché non lo
staccai definitivamente. Se avrei baciato mio fratello avrei provato
più
emozione, lui però rideva, probabilmente quella di ieri era
solo una stupida
impressione.
“Cazzo,
abbiamo un problema.” Finì poco dopo aiutandomi ad
alzarmi, lo guardai
preoccupata poi scoppiò di nuovo a ridere.
“Emily, ti
prego dormi con me e dirmi che sono normale.” Mi strinse di
nuovo a
lui e mi trascinò sul letto. Sbuffai cercando con lo sguardo
il mio cellulare
disperso nei meandri della casa.
“Sei
normalissimo, però devo tornare a casa. Io sta notte
l’avrei dovuta passare
con Harry!” Urlai dall’altro capo della stanza
raggiungendolo , lui mi guardò
sbigottito non credendo a ciò che aveva sentito. Subito
pentita mi tappai la
bocca. Cazzo, odio la mia lingua lunga.
“Harry?”
Continuò urlando quasi arrabbiato, mi avvicinai a lui
tremante col
cuore che batteva a mille, non per amore, ma per la paura.
“E’
quello che ho cercato di dirti quando sono venuta da te.”
Cercavo di
giustificarmi in qualsiasi modo, mi torturavo le mani, cazzo avevo
paura e lui
aveva uno sguardo di fuoco.
“Emily hai
già dimenticato tutti i racconti antiHarry che ti abbiamo
riservato?
Non puoi farlo, a Louis piaci si vede, e se tu ti metti con coso per
lui sarà
un altro tradimento. Dio, vieni a letto domani litighiamo.”
Si appollaiò sul
letto guardandomi attentamente, io mi sedetti vicino a lui e tutto mi
investì
come un’onda enorme. Harry, Louis, e ora Liam. Non dovevamo
prendere sul serio
il fatto che fosse omosessuale siccome magari si sbagliava, magari era
solo un
desiderio diverso dal normale. Lui guardava la tv fingendo che non
fosse un
problema suo, forse si accettava così, sapevo che aveva solo
bisogno d’amore,
amore e comprensione. Mi avvicinai a lui mezzo addormentato, si era
tolto i
vestiti per dormire più comodo; io non arrossii per me era
peggio di un
fratello anche se poi lo conoscevo da pochissimo. Mi appisolai vicino a
lui,
tremava ancora, forse aveva paura.
Mi svegliai coccolata
dall’odore di frittelle fritte e dal vibrare del mio
cellulare abbandonato per terra, allungai una mano verso il lato destro
del
letto, Liam non c’era, sicuramente stava facendo le
frittelle.
Con un
po’ di forza, senza lasciare il
letto però, presi il cellulare soffocando una risata
trovando più di trecento
messaggi e centodue chiamate perse. In un attimo sbiancai pensando che
forse
mia madre si fosse ricordata di avere una figlia. Iniziai a scorrere
lungo i
messaggi ridendo, erano tutti di Harry, qualcuno di Niall e pochi di
Louis. Più
leggevo, più Styles mi preoccupava.
- Volevo rincorrerti,
ma Lux ha ricominciato a piangere. Miauh xx-
- Ho chiamato tua
madre, e non sei a
casa. Dove sei?-
- Dove cazzo stai?-
- Ti hanno rapita? Se
non rispondi entro un’ora ti vengo a cercare.-
- E’
l’una, ti cerco da un’ora. Ti prego dimmi dove sei.-
- Porca merda, chiamo
la polizia.-
- Ho Lux che piange
come una deficiente, gli manchi.-
- Cazzo, se ti hanno
rapita fai uno squillo.-
- Sono le tre del
mattino sto in commissariato.-
- Ti
troverò tranquilla. Xx-
- Il poliziotto non mi
crede. Continuo a cercarti io.-
- Ora sono seriamente
preoccupato.-
Il riccio continuava
così per altri duecento messaggini, uno più
idiota dell’altro.
Era strano, non mi aspettavo che anche lui avesse una tale dose di
dolcezza in
colpo. E il suo gesto, inaspettato quanto imprevisto mi fece salire
l’umore a
mille. Più giù, meno recenti c’erano i
messaggi di Tomlinson, erano solo
cinque. Con il cuore in gola iniziai ad aprire il primo messaggio con
la
lentezza pari ad lumaca, quasi dovessi disinnescare una bomba.
- Non riesco a
dormire, ho freddo ‘qualcuno’ deve riscaldarmi
(tu.)- Il cuore
prese a palpitarmi, quasi dovesse esplodere. Ero diventata tutto rossa
e
continuavo a rileggere il messaggio per paura di aver solo immaginato
un
messaggio così cazzutamente perfetto. Andai avanti di fretta
curiosa, con il cuore che impazziva ancora di più.
Avrei
potuto morire.
-
Sto diventando un pinguino, pì, pì.- Ridevo come una stupida, era
strano, quel ragazzo ormai era padrone del mio cuore; andai a quello
successivo.
- I pinguini non fanno
pì pì. Come fanno???-
- Pipì
semmai lo fa un pinguino che deve andare in bagno.-
- Ora ti lascio
dormire, notte, anche se ho freddo. Pì pì.-
Mi rotolavo dalle
risate, quanto poteva essere credibile un ragazzo che all’una
di notte si chiedeva quale fosse il vero del pingiuno? Non era normale
lo
sapevo, ma a me lui piaceva così. Pazzoide, stupido, e
irresistibile com’era.
“Oddio, ti
prego almeno non ti sciogliere sul mio letto.”
Commentò ironico Liam
ridendo, porgendomi un vassoio pieno di frittelle. Lo guardai con
sguardo
gratificante e iniziai ad ingozzarmi.
“Oggi
dovremmo andare a scuola. La
saltiamo però. Insomma, Emily, forse dovrei cambiare
città.” Sputò all’improvviso
il moro facendomi strozzare con la mia frittella. Lo guardai
disorientata, con
le lacrime agli occhi. Non glielo avrei MAI permesso.
“Cosa
perché?” Sputai un po’ di frittella
mangiando e lui iniziò a ridere, si
sedette vicino guardandomi ancora mangiare; mi stava risalendo tutto
su. Forse
avrei dovuto limitarmi a mangiare i cereali.
“Non so,
Emily ho paura. Tu hai capito che in me c’è
qualcosa di sbagliato
vero??” Urlò sdraiandosi. Mise le mani sulla
faccia come a coprirsi il suo
perfetto volto. Lo guardai con un sorriso materno, e iniziai a giocare
con i
suoi capelli.
“In te non
c’è nulla di sbagliato, tu sei perfetto
così.” Sussurrai cercando di
tranquillizzarlo, si passò una mano sul petto nudo e poi di
nuovo in fronte. Il
fatto che non riuscissi a staccare lo sguardo dai suoi occhi nonostante
il suo
fisico statuario, notava di quanto inumanamente quel ragazzo fosse
bello. Mi
prese una mano e la strinse forte al petto.
“Promettimi
una cosa.” Sussurrò non lasciando andare la mia
mano, mi abbassai
per sentirlo meglio siccome la sua voce si era trasformata in un
sussurro roco,
quasi percettibile.
“Cosa?”
Dissi fin troppo pronta, sorrise di nuovo; un sorrisetto sghembo. E che
sorrisetto sghembo.
“Promettimi
che ci sarai, sempre.” Finì affogandomi col suo
guardo, rimasi qualche
secondo in silenzio; le sue labbra mi distraevano a tal punto da
dimenticare di
cosa stessimo parlando.
“Lo
prometto, almeno che tu non ci prova con Louis. Allora quello
è un altro
paio di maniche.” Scherzai, incupendolo però. Non
potevo guardarlo così, mi
straziava il cuore. Gli montai sopra e iniziai a fargli il solletico,
facendo
sbucare un grosso sorrisone sul suo viso. Lui però dopo
poco, cambiò posizione,
finendo sopra ed esagerando col solletico. Dopo parecchi minuti passati
così,
fra le risate e la gioia che sapevamo sarebbe
svanita appena i nostri piedi avrebbero sfiorato terra, proprio prima
di
staccarci e tornare alla normalità si aprì la
porta della camera. Era Danielle
con dei cornetti in mano.
Me:
Scusate
se ci ho messo troppo,
ma dovevo finire e
studiare le tesine
>-<
Be’ cosa ne pensate di Liam? Ò.ò
E’ gay… Ma di chi sarà innamorato?
E poi, sarà gay ma si comporta in modo strano con Emily no?
Oppure vogliamo parlare della dolcezza di Harry?
E i messaggi stupidi-dolci di Louis?
Nei prossimi capitoli comparirà Eleanor Calder
>_<
Fatemi
sapere cosa ne
pensate,
grazie di tutto.
Alla prossima. <3
|
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Capitolo 6 *** Equivoci. ***
Equivoci.
Pelle
olivastra, occhi scuri, un corpo
da modella, dei capelli ricci costantemente perfetti come se fosse
appena
uscita dal parrucchiere, un vestitino blu elettrico che appena arrivava
sopra le
ginocchia, e la bocca spalancata per dimostrare quanto fosse
sbalordita.
Danielle Peazer era appoggiata alla porta di mogano che divideva noi e
lei.
Cercai d’alzarmi frustata, era stata una cattivissima idea;
ma le braccia di
Liam troppo forti per me non mi lasciarono andare. Poggiai il mio
sguardo su di
lui, notando che fissava l’orizzonte dalla finestra sul
retro; forse anche lui
come me in questo momento sperava di scomparire. Puf. Però
gli interminabili
secondi passavano, e noi rimanevamo sempre li.
“Non posso crederci. Ecco perché non ti
è dispiaciuto nemmeno un po’ che
andassi via.” Costatò lei, sfiorando il suo
braccio con la sua mano destra. Ci
guardò per qualche minuto, con sguardo colpevole. Era
arrabbiata, ferita e
soprattutto disgustata.
“Danielle, non è affatto come pensi.
–Annaspavo, siccome non sembravo credibile
neanche a me stessa. La
mia voce uscì
roca, aveva la gola secca.- E’ tutto in equivoco.”
Finii spostando Liam, che si
fece togliere facilmente per alzarmi. La mora rideva, guardandomi come
se
stesse assistendo ad un film horror.
“Emily, non me lo aspettavo da te. Povero Louis, non se lo
meritava.” Sussurrò
fulminandomi con uno sguardo di ghiaccio, poi passò a Liam
che sorrideva, lo
guardai sbalordita così come la riccia che dopo un secondo
girò i tacchi e se
andò.
“Danielle, davvero stavamo solo giocando!” Urlai
rincorrendola per le scale, ma
lei non si fermò e continuava a correre davanti a se; era
troppo veloce. Mi
lasciai cadere sugli scalini e sbuffai rassegnata, una mano mi
accarezza i
capelli, è Liam, involontariamente gli sorridi.
“Chiama Louis, e digli che è solo un
equivoco!” Urlo alzandomi e nel contempo
fulminandolo con lo sguardo, lui soffoca una risata e mi prende per i
fianchi
portandomi contro se.
“Non puoi fare così solo perché sei
più forte, è ingiusto.” Mi lamentai io
cercando di staccarmelo da dosso, ma lui ridendo continuava a
stringermi,
sospirai e mi lasciai cullare dal suo abbraccio. Dopo un po’
mi lasciò andare e
prese il telefono per chiamare il mio pinguino. Il mio telefonino
ricominciò a
vibrare e un po’ stufa di tutti questi messaggi iniziai col
leggere il primo di
Harold.
- Liam? Danielle si
è inventata tutto
vero? Zayn.- Non era Harold, ma il suo amichetto. Possibile che la voce
sia
arrivata fino al ragazzo più figo dell’intero
paese?
- Danielle ha frainteso tutto ._.- Mi sbrigai a scrivere, forse facendo
anche
qualche errore di battitura; ma non importava. Se la voce in meno di
due minuti
era arrivata a Zayn, di sicuro anche Louis lo sapeva.
Il cellulare riprese a vibrare, pensavo fosse la risposta di Zayn,
invece era
una chiamata dal gatto pazzo, Harry. Mi allontanai da Liam, sapevo che
si
sarebbe arrabbiato e risposi.
“ Gattina dispettosa, ora ti piace Liam?” Rispose
urlando sovrastando le urla
di baby Lux, forse piangeva.
“No, Danielle, stupida civettuola ha capito tutto
male!” Sbottai io dando un
calcio al cestino davanti a me, mi feci pure male. Giornata di merda.
“Che è civetta lo sapevamo tutti, quanto sei
stupida. Come farai con Louis?” La
sua domanda era completamente inaspettata; ma cazzo era così
evidente che mi
piaceva Louis?
“Non lo so, gli dirò che non è affatto
vero.” Sbuffai cercando con lo sguardo
Liam, non lo vedevo probabilmente ora parlava al telefono con Louis.
“Emily, vieni a casa mia entro venti minuti.”
Finì lui staccandomi il telefono
in faccia; sbuffai sonoramente. Pensavo che ormai la storia dei ricatti
era
finita, e invece qualcosa mi diceva che sarebbe continuata per moolto
tempo.
Liam era seduto comodamente in poltrona a guardare un film, lo guardai
sconvolta, Dio quel ragazzo aveva seri problemi mentali.
“Liam io vado. – Alle mie parole si alzò
dalla postazione relax e mi venne
incontro- Devo andare.” Finii correndo via, lui
però era troppo veloce. E per
la seconda volta in una mattinata ero di nuovo incastrata tra lui e il
muro.
“Dove corri?” Sembrava aver capito che stavo
andando da Harry, mi stava
praticamente fulminando con lo sguardo. Sbuffai, non era giusto
così però.
“Devo andare da Harry.” Risposi sicura cercando di
far pesare il ‘devo’,
speravo non replicasse e mi lasciò andare.
“Vengo con te, prendi la mia macchina.” Lo guardai
sbalordita, poi mimai un no.
“No stupido! Non puoi, ci devo andare io
da Harry, non tu.” Urlai fulminandolo con lo sguardo.
“Ti accompagno solo, giuro, non
entrerò.” Non ti arrendi mai eh Payne? Sbuffai,
mimai di no.
“Liam! – Urlai, ma lui mi fece gli occhi dolci.-
Solo perché non ho la
macchina.” Risposi fredda entrando nella sua panda blu, mi
scorrazzò fino a
casa di Harry a dieci minuti da lì, con la macchina cinque.
Era strano che
tutti vivessero così vicini, eppure non si parlassero. Il
riccio mi aspettava
fuori la porta di casa sua mentre guardava con occhio vigile Lux che
giocava ai
suoi piedi, appena vide il moro che mi faceva da spalla
sbiancò. Scesi dalla
macchina con premura, sperando che Liam non mi seguisse; e ovviamente
mi seguì.
“Cosa cazzo ci fai a casa mia?” Ringhiò
Harry avvicinandosi al moro; mi misi
fra tutti e due pregando che non mi spiaccicassero.
“Sto dove cazzo voglio, e non sono affari tuoi.”
Rispose l’altro a tono
avvicinandosi sempre di più al riccio, allargai anche le
braccia; mi avrebbero
spiaccicata me lo sentivo.
“Vai via da casa mia.” Ringhiò
più forte il riccio; schiena contro il muro e
pugni chiusi. Cazzo, le cose si stavano per mettersi male. Liam non si
mosse
dalla sua posizione attuale, sbuffai.
“Harry, non l’ho portato io è venuto da
solo. Però non può starci anche lui?”
Chiesi con un sorrisone a trentadue denti sperando di convincerlo, il
riccio
scoppiò a ridere.
“Emily sbrigati non ho mica tutto il giorno!”
Urlò Zayn apparendo davanti a me
facendomi quasi collassare, indossava un jeans stretto il quale
fasciava a
meraviglia i suoi muscoli, e sopra aveva una semplice maglia bianca a
maniche
corte che però lasciava intravedere i suoi muscoli; si
lasciò sfuggire una
risatina ed io ripresi il mio contegno.
“Per fare cosa?” Chiesi ancora un po’
intontita, il moro sbuffò guardando male
Harry che non mi aveva raccontato niente. Mi portò dentro
facendomi sedere sul
divano di velluto, seguita da Liam
e il
riccio.
“Io ed Harry vorremmo partecipare ad un concorso canoro, ma
ci mancano delle
voci e il chitarrista, e so che tu suoni molto bene la
chitarra.” Spiegò calmo
il ragazzo dagli occhi scuri guardandomi con uno strano sorrisetto sul
volto,
sbuffai, presi la chitarra che era ai miei piedi e intonai qualche
canzone che
facevo spesso. Era vero, amavo quello strumento, suonando esso mi
sembrava di
poter toccare il cielo con il dito, mi sentivo libera. Liam
applaudì e Zayn
aveva la bocca aperta, fortunatamente a lui la presenza di Liam non gli
aveva
fatto né caldo né freddo.
“Perfetto! Sei presa!” Urlarono tutti e tre
entusiasti, io li guardai sorpresa;
soprattutto Liam che si era lasciato trasportare.
“Without love I wake up in
the morning,
without love I am lost in dreams,
I lead my life without love, always looking for
you.
Please come back to me and give me a bit 'of
your love
so
i no longer the girl without love.”
Intonò Liam
sorridendo, non pensavo che al mondo ci fosse un’altra
persona che conoscesse
quella canzone, sbalorditivo; e poi la sua voce era veramente
meravigliosa. Ero
sicura fosse lirico, ma non pensavo fosse anche così bravo,
e non ero stata l’unica
ad accorgersene.
“Forse potrei partecipare anche io, cosa si vince?”
Chiese veramente
interessato il moro, facendo ridere Zayn; non si metteva affatto bene e
mia
madre non sapeva che non stavo a scuola. Fa niente, non avevo
più bisogno di
giustifiche tanto.
“Si vincono seimila euro, e un incontro con Justin Bieber che
farà il presentatore.”
Prese parola il riccio guardandolo con aria di sfida, i miei occhi si
illuminarono. Un incontro con Justin Bieber? Sorrisi come un ebete, il
mio
matrimonio era vicino, avrei partecipato e anche vinto.
Perciò, non potevo
permettermi un avversario come Liam.
“Liam, perché non facciamo un gruppo e stai con
Harry e Zayn?” Chiesi attirando
lo sguardo di quei su di me, mi avrebbero fucilato.
“Non lavoro con le merde.” Rispose Liam guardandolo
male. “E non dovresti
lavorarci neanche tu, vieni con me.” Cercò di
convincermi, lo guardai male
sbuffando.
“Non sarebbe giusto. –In realtà non
potevo o la mia foto compromettente di Zayn
e me avrebbe fatto il giro dell’Europa.- Loro me lo hanno
chiesto per primi.”
Cercai di giustificarmi, ma sapevo benissimo che Harry sapeva
perché avevo
rifiutato di andare con Liam,
il quale
se ne andò lasciandomi un bacio sulla guancia e
l’occhiolino. Zayn quasi
sussultò quando Liam si avvicinò a me, lo guardai
curiosa cosa gli passava per
la mente?
“Ora andiamo a scuola, non voglio che tu perda un altro
giorno di scuola.”
Disse Zayn portandomi nella sula porche metallizzata, lo guardai
curiosa, Dio
se era premuroso. Il riccio invece rimase a casa dicendo che in
fumetteria
aveva ancora del lavoro da svolgere; mi chiesi perché i loro
genitori non c’erano
mai.
“ Hai passato la notte con Liam?” Chiese tutto ad
un tratto il moro guardandomi,
quasi volesse capire cosa pensassi attraverso le mie espressioni.
Arrossii
imbarazzata.
“No! A lui diciamo che non posso proprio piacere.”
Mi giustifica guardando fuori
dal finestrino, non potevo permettermi il lusso di guardarlo o mi
avrebbe
catturato con il suo fantastico sguardo, o sorriso, o, be’
lui era perfetto.
“Ho saputo che si è lasciato con
Danielle.” Continuò guardandomi sempre
più
insistentemente, forse si aspettava che mi sarei girato per guardarlo
in
faccia.
“Si, non gli piaceva neanche lei.” Dissi cercando
tutta la mia forza di volontà
per non perdermi nel suo sguardo. ‘Continua a guardare
fuori’ mi ripetevo un po’
insicura delle mie doti auto-persuasive. Lui se ne accorse e
soffocò l’ombra di
una risata, mi irritai e
lo guardai
contrariata, ma ormai già aveva lo sguardo fisso
sull’asfalto attento alle
macchine.
“Dovresti allacciare la cintura.” Concluse
porgendosi su di me per allacciarmi
la cintura, io sbiancai e gli urlai di riprendere il volante.
Straordinario,
nonostante avesse perso di vista la situazione per qualche secondo la
macchina
non era neanche andata fuori strada. Gli alberi sembravano macchie
indistinte,
e tutto ciò che superavamo sembrava estremamente
confusionario, lo guardai
distratta cacciando un urlo quando notai la velocità,
più di centosessanta.
“ZAYN. RALLENTA.” Urlai coprendomi
il
volto con le braccia e rannicchiandomi sul sedile cercando il
più possibile di
coprirmi, lui scoppiò in una fragorosa risata e con
non-chalance prese ad
accarezzarmi il viso, lasciando il volante, e concentrare la sua
attenzione su
di me.
“Ti prego guarda la strada.” Sussurrai con il viso
imperlato di sudore, poi ci
pensai, io stavo andando a scuola, ma con me non avevo neanche lo
zaino. Lui mi
obbedì non smettendo però di ridere, era
così bello quando rideva.
“Sei proprio strana.” Ammise aprendomi la portiera,
non me lo aspettavo così
gentiluomo. Scesi con cautela ancora un po’ frastornata per
il viaggio ad alta
velocità, lui se ne accorse e rise. Entrammo in terza ora,
musica, avevamo
lezione insieme. Quando entrai notai anche Liam seduto
all’ultimo banco, mentre
Danielle era al primo. Louis era seduto da solo ed io mi cimentai
vicino a lui,
mentre Zayn occupò il suo solito posto al primo banco. Mi
fece un occhiolino
che notò tutta la classe, e tutte le ragazze lì
presenti iniziarono ad inveire
contro di me; ottima mossa Malik.
“Nottata focosa con Liam eh?” Scherzò il
ragazzo dagli occhi blu ridendo, era
rilassato, strano.
“Non dovresti essere arrabbiato?” Chiesi
sinceramente confusa, facendolo
sorridere.
“E’ dal primo superiore che Liam è
così,
solo ora però lo ha ammesso. Perciò per me puoi
fare quel che ti pare con lui!”
Scherzò lasciando finire il tutto in una fragorosa risata,
fregandosene
altamente del professore che ormai ci ignorava. Né io
né Lou avevamo il libro,
perciò il nostro banco era praticamente vuoto.
“Zayn mavaffanculo!” Urlò Niall con le
lacrime agli occhi, subito Liam e Louis
si alzarono. Il professore cercò di portare la calma
annaspando qualche cosa,
ma nessuno gli prestava attenzione.
“Cosa cazzo gli hai detto, stronzetto?!”
Urlò Louis correndo verso Zayn, solo
quel giorno mi accorsi di quanto fosse veloce quel ragazzo. Zayn chiuse
i pugni
e si posizionò come per attaccare, Louis ghignò
fulminandolo con lo sguardo.
Appena Louis si preparò a dare un pugno, Liam glielo
bloccò mettendosi davanti
al moro.
“Louis, fermati.” Urlò Liam cercando di
farci ragione, io mi alzai e andai ad
abbracciare il biondo che piangeva. Lo strinsi forte a me
ringraziandolo
mentalmente per le belle chiacchierate in pullman, lui dopo poco
ritornò a
sorridere.
“Adesso basta, venite tutti con me!”
Urlò la preside che era stata chiamata dal
professore, sbuffammo all’unisono e a testa basta entrammo
nell’ufficio della
preside.
“Cari signorini, e a quanto pare nuovo acquisto, anche
signorina. Siccome è da
un anno che continuano queste stupide guerre tra di voi, stavolta
farete
vincere alla scuola l’importante trofeo
dell’HighSchoolMusic, che quest’anno ha
bandito un concorso. Il premio a denaro sarà vostro, ma mio
il trofeo. Farete
un gruppo composto da Liam James Payne, Louis William Tomlinson, Zayn
Jawaad
Malik, Niall James Horan, Harold Edward Styles, e Emily
Swan?” Mise un punto interrogativo
sul mio cognome;
il cognome di mia madre era Meroni, quello di mio padre Swan; da tutti
mi
facevo chiamare solo Emily siccome cercavo in tutti i modi di rinnegare
mio
padre.
“Esatto.”
Confermai facendo sorridere la preside.
“Oggi alle
quattro vi voglio tutti nel mio garage, farete le prove lì.
Informate anche Harold, che è assente.”
Spaziome:
Ritornata :33
E ci ho messo pure poco e.e
Scusate se mi sono lasciata trascinare ho scritto un po’ di
più >_<
Be’ cosa ve ne pare di farli lavorare tutti e seeeeei
insieme? Ò-ò
Ehm, ehm, eh che ne dite di Justin Bieber come presentatore-giudice? *O*
Muahhaahha, al prossimo capitolo e grazie a chiunque legga. <3
|
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Capitolo 7 *** Lavoro di squadra. ***
Lavoro di
squadra.
Il garage della signorina Tsunade,
detta da tutti Tsu-Tsu puzzava di pesce marcio, ed era anche pieno di
polvere;
così non facevo altro che starnutire e smocciolare da tutte
le parti. Fortuna
che dovevo solo suonare la chitarra. Harold si toccava in continuazione
i
capelli sbuffando e Zayn cercava di calmarlo sussurrandogli qualcosa di
dolce
all’orecchio, Liam interrogava Niall cercando di capire cosa
gli avesse detto
quella stessa mattina Malik; mentre io aspettavo che il signor
Tomlinson si
decidesse a venire da noi.
“ Dove caspiterina è Louis?” La preside
entrò a sorpresa facendoci sussultare
tutti, Harry vedendola si precipitò su di lei, lasciando
Zayn a metà tra un
abbraccio.
“ Tsunade.” La chiamò per nome,
facendola girare verso di lui già mezza
arrabbiata. “ Spiegami perché cazzo sono nel tuo
garage.” Urlò furioso non
distogliendo mai i suoi occhi verdi, da quelli scuri della preside.
“Harry – lo chiamò con dolcezza, con una
strana intimità.- Calmati, e vieni con
me.” Lo invitò ad uscire, ovviamente voleva
restare sola con lui; non potevo
davvero crederci che una donna di quarant’anni fosse
veramente andata a letto
con Harry, le voci
giravano, ma avevo
sempre pensato fosse tutta una cazzata; seppur Tsunade si portasse i
suoi
quarant’anni perfettamente. Nella stanza, improvvisamente
piombò il silenzio.
Eravamo tutti in palese imbarazzo, e solo Zayn sembrava sapere se quei
due si
frequentassero o no.
“ Eccomi!” Louis entrò correndo e
parlò con l’affanno. Purtroppo, più che
buffo
ai miei occhi risultava dannatamente sexy.
“ Finalmente.” Sbuffò Niall indicando il
suo stomaco che brontolava, scoppiammo
tutti a ridere; anche Zayn che fino ad ora era rimasto a distanza da
noi. Dopo
pochi minuti trascorsi a ridere, e litigare su alcuni fumetti la
preside
rientrò, ed Harry subito dopo di lei con sguardo affranto.
Probabilmente aveva
provato in tutti i modi di ritornare a casa, ma Tsunade era
incorruttibile.
“ Purtroppo ragazzi – prese a parlare lei,
guardando fermamente ognuno di noi.-
Qui non ci sono gli strumenti siccome sono tutti dentro casa,
perciò dovrete
fare le prove nel mio salotto. Ora farete una specie di audizione e
cercheremo
di portare una canzone perlomeno decente al concorso,
però se solo romperete un qualsiasi oggetto,
che sia un bicchiere o un vaso, vi sospenderò.”
Finì in modo autorevole,
infondo non sembrava cattiva. Entrammo in silenzio, io tenevo stretto
il
mignolo di Tommo che sorrideva come un ebete, e Liam continuava ad
estorcere
informazioni al povero irlandese affamato. Appena entrammo ci buttammo
sul
divano di pelle rosso, era una casa immensa, tre piani, e un giardino
enorme,
c’erano anche una serie di golf-kart per arrivare
dall’altra parte della
residenza, cioè ad un enorme palcoscenico con tutti gli
strumenti musicali al
loro posto, oppure, a due passi da lì una sala di
registrazione. Era tutto,
dannatamente favoloso.
“ Ho tutto ciò perché mio figlio ama la
musica.” Spiegò indicandoci un
pianoforte perfettamente curato, non sapevo fosse sposata siccome non
aveva la
fede al dito.
“ E’ una dannatissima forza.”
Commentò Zayn affascinato mentre si avvicinava
sempre di più ad una batteria blu e rossa, e in meno di un
secondo iniziò a
suonarla facendo un rumore assordante.
“ Oh, oh, vacci piano bello!” Urlò
qualcuno dietro di noi, ci girammo verso la
voce. Comparve un ragazzo mediamente alto, dai capelli scuri, e un
magnifico
sorriso. La preside lo fulminò e lui corse alla batteria, e
iniziò a suonare.
Cazzo, era bravissimo.
“ Mamma, fai entrare anche me in squadra!”
Piagnucolò guardandomi divertito,
subito arrossii e tutte le persone nella stanza se ne accorsero, figura
di
merda. Tsunade sbuffò, indugiò, e poi fece segno
di si. A noi poco importava,
volevamo solo che tutto ciò finisse, non poteva essere
divertente, i componenti
di una band non potevano odiarsi tra di loro.
“ Sono
Josh, il vostro nuovo
batterista.” Urlò non alzandosi dalla sua
postazione alla batteria, Harry
sbuffò e prese in mano un microfono.
“ Sbrighiamoci.” Ringhiò guardando male
la preside. Eravamo saliti tutti sul
palco, e ognuno aveva preso il proprio strumento. Harry divideva il
microfono
con Zayn, Louis con Liam, e Niall ne aveva uno suo, Josh era alla
batteria, e
io vicino a lui con una chitarra classica in mano; gli strumenti
c’erano, il
problema era cosa cantare. Zayn sospirò e poi
iniziò a cantare.
“ No you
can’t see me
No you can’t meet me
Yeah Im on my game
Thats right Im in my shades.”In primo
luogo non riconobbi la
canzone, ma riuscii comunque a seguire il ritmo della canzone, poco
vanitoso il
ragazzo. Josh prese a fare un po’ di casino con la batteria,
facendomi
sorridere, e poco dopo Harry che parve saper la canzone
iniziò con la strofa
successiva.
“ See
the cameras flashing
Anybody, any time for action
You’re the main attraction
Hey, in my shades.” Non riuscivo a
capire perché stessero cantando una canzone dedicate ai
propri occhiali da sole, ma era divertente; se non fosse per gli altri
che li
sentivano cantare senza neanche aprir bocca siccome non conoscevano il
testo.
Poi a Louis sbucò un sorriso compiaciuto sul viso, e
iniziò a cantare come se
si fosse ricordato chissà quale formula magica, e Liam
iniziò a ridere.
“ Pull
up in my spot looking hot everybody knows
Don’t got no stress in my head cause stress dont fly in my
fancy clothes
Yeah, they want to take my picture
Watch out those lights’ll get ya
And they’re calling your name
That’s where I put on my frames.”
Louis parve catare la strofa più lunga, e verso la
metà si unì anche Niall; avevano entrambi delle
voci delicate e incredibilmente
vellutate. Sembrava quasi che Louis, con la sua voce volesse
accarezzarmi. E
solo Dio sa quanto volevo una sua carezza. Lou in volto aveva stampato
il suo
solito sorriso ‘sono figo e lo so’; in modo da
render ancora più credibile la
canzone.
“ I
tell them watch me now
Lil mama how you like me now,
On the dance floor we can work it out and bring this whole place down.”
La voce di Liam era
molto forte, e sembrava il padrone del palco. Si muoveva divinamente, e
i suoi
occhi esprimevano divertimento. Quei ragazzi erano nati per stare sul
palco, e
soprattutto per cantare insieme. Ero strasicura che se avessero fatto
una band
avrebbero spaccato di brutto, e fatto milioni di soldi.
“No
you can’t see me
No you can’t meet me
Yeah Im on my game
Thats right Im in my shades.” Finirono
con la prima strofa, e poi scoppiarono tutti quanti in una fragorosa
risata,
tranne io e Josh che non capimmo l’ironia della canzone.
Louis continuava a
ridere, seppur doveva condividere la stanza con Zayn ed Harry e secondo
me
quello era già un grande passo.
La preside batteva le mani con entusiasmo e urlava come una pazza, non
sembrava
neanche più lei.
“Bravi! Finalmente riuscirò a battere quella
stupida di Teresa, vince ogni
anno. –Ringhiò la preside.- Ragazzi,
però, una buona band è anche affiatata
perciò oggi dovrete uscire insieme, e stare fuori senza
uccidervi, per almeno
due ore.” Finì facendo sprofondare il silenzio
nella stanza, le risa di prima
erano solo un convenevole al fatto di stare insieme, ma nessuno voleva
davvero
stare con un’altra persona. Regnava ancora la guerra fredda
tra di loro.
“ E se non
volessimo?” Chiese un po’ insicuro Niall sperando
in bene, la
preside sorrise in modo sadico e inclinò leggermente la
testa verso sinistra.
“ Vi
sospendo.” Sbuffammo, ogni cosa era motivo di sospensione ed
era ingiusto.
A testa bassa ci avviammo verso la porta seguiti da Josh che si era
attacco a
me come una piccola piovra.
“Dove
andiamo?” Chiesi allegra io facendo finta di non vedere le
occhiatacce
che si scambiavano.
“ A
fanculo.” Propose Harry con aria di sfida, guardando male
Louis. Era quello
il suo intento, far sbottare Lou. Oh, non ci sarebbe riuscito. Mi
vibrarono i
pantaloni, un messaggio.
- Abbracciami, ora. H.- Guardai male
Harold, contrariata e lui intanto sorrideva.
“
No.” Mi opposi io, tutti mi guardarono un po’
confusi e lui non smetteva di
ridere, mi arrivò un altro messaggio.
- Allora fotografia.- Sbuffai sonoramente
attirando lo sguardo di Lou curioso su di me, divenni rossa
d’imbarazzo e feci
finta di cadere finendo proprio su Harry, lui tese le braccia per
prendermi
visibilmente preoccupato, ed io ghignai. Questo valeva come abbraccio,
no? Lui
iniziò di nuovo a ridere e ci avviammo verso la gelateria
più vicina, così la
bocca sarebbe stata occupata a mangiare e non a sparar cazzate.
“ Quella
lì è una pazza.” Sussurrò
Louis stringendomi la vita con un braccio,
sussultai e il cuore come impazzito incominciò a batter
senza un normale ritmo,
rischiavo un infarto; e dovevo smettere di avere queste reazioni da
quattordicenne in calore tutte le volte che Louis mi toccava, parlava,
guardava, sfiorava, sorrideva, e, tutte le volte che solamente le
nostre mani
si sfioravano per sbaglio.
“Tutto
questo solo per una stupida competizione canora.”
Continuò lui, visto
che io non aprii bocca. Ero praticamente rapita dalle sue labbra,
così rosa, e
invitati.
“
Be’ però Justin Bieber sarà il
presentatore.” Dissi con gli occhi che
probabilmente luccicavano, Justin era sempre stato il mio idolo, e non
solo
perché era un figo della madonna, insomma si anche per
quello, ma anche perché
con le sue canzoni riusciva sempre a farmi sorridere, e poi era una
buona
alternativa al metal e al rock.
“ E con
questo?” Chiese lui insospettito facendomi sorridere, girai
gli occhi,
feci la vaga e iniziai a fischiettare facendolo ridere.
“ Devo
essere geloso??” Urlò lui iniziando a farmi il
solletico, inutile dire
che avevamo lo sguardo di tutti addosso, Josh ci guardava curioso, ed
Harry
commentava il mio comportamento con Zayn, o almeno mi sembrò
quello.
“ No, non
penso che una star mondiale si innamori di me.” Risposi io
ridendo,
lui fece una strana smorfia pronto a controbattere, stava per iniziare
una
guerra.
“ Se mangi i
muffin, si innamorerà sicuramente di te.”
Dichiarò Niall
sorridendo, già, secondo me quel ragazzo aveva una strana
ossessione verso il
cibo.
“ Justin
dovrà litigare con me.” Affermò Liam
sorridendo, lo guardai confusa e
lui mi fece l’occhiolino.
“ E con
me.-Entrò nella conversazione Niall abbracciandomi.- Io con
chi parlo
sul pullman sennò?” Fece lui sorridendo, che
sorriso meraviglioso. Dio mio,
Niall Horan sapeva come far morire ogni ragazza con un solo sguardo.
“ E con
me.” Continuò Harold guardandomi malizioso, girai
lo sguardo e sorrisi
inconsapevolmente sotto lo sguardo indagatore di Lou.
“ E non
dimenticatevi di me.” Finì Zayn facendo ridere
tutti, una risata
sospetta, una risata che nascondeva altro. Josh ci guardò
leggermente curioso,
ma noi facemmo semplicemente finta di non vederlo.
“
Dì a Justin Bieber che deve fare a gare con troppe
persone.” Riprese Louis
sincero, facendo una leggera risata rendendo l’atmosfera
più tranquilla. Quasi
come fossimo davvero solo degli amici che vanno a prendere del gelato,
era
strano, ma dannatamente bello.
“ Guardati,
sei tutta sporca.” Decretò gentilmente Zayn
porgendomi un suo
fazzoletto, siccome i miei erano tutti sporchi; mai più un
gelato al cioccolato
con il top bianco.
“
Grazie.” Presi il fazzoletto e un po’ goffa lo
ringraziai; Josh era vicino a
me ed era anche in braccio all’irlandese. Quei due avevano
fatto amicizia,
sembravano esser fratelli.
“ Anche io
adoro Dora l’esploratrice!” Urlò Niall
entusiasta,
“ si, ma
odio Vai Diego.” Continuava Josh con sguardo serio, quasi
stesse
ordinando di disinnescare una bomba a mano. Mentre Louis ed Harry erano
vicini,
ma non si parlavano, si ignoravano anzi. Non vedevo l’ora che
avrebbero ripreso
a parlare.
“
Cos’hai detto oggi al biondo?” Chiesi ancora
curiosa, il moro storse le
labbra e poi prese a parlare.
“ Ha
iniziato lui.” Sussurrò facendomi sorridere, erano
un po’ come due bambini
di tre mesi, erano sempre tutti ad iniziare e mai a finire. Idioti.
“ E cosa ti
ha detto?” Cercavo di essere comprensiva, ma il mio tono da
mammina
esaurita lo fece sorridere, facendo risplendere la sua dentatura
perfettamente
bianca che contrastava con la sua carnagione scura.
“ Mi ha
detto che Liam - prese una breve paura.- Aveva passato la notte con te,
e io gli ho semplicemente risposto che non è affatto vero, e
prima di credere a
delle stupide vocine inventate da delle mignotte come sua mamma,
dovrebbe
informarsi meglio. Non volevo offenderlo, ma mi ha dato ai nervi. Liam
non
passerebbe la notte con te.” Disse tutto ad un fiato,
insospettendomi, aveva
detto l’ultima frase con un tono più dolce,
rassicurante.
“ Te la rubo
un secondo.” La voce vellutata di Louis fece zittire si me
che
Zayn, e mi girai verso di Lou un po’ scocciata, e arrossii di
botto quando mi
prese la mano e mi portò leggermente più lontano
dagli altri.
“ Devo dirti
una cosa.” Sussurrò Louis con un strano sorriso
sul viso, lo
guardavo curioso e con il cuore che batteva a mille. Cosa voleva dirmi?
Dio, fa
che sia una proposta di matrimonio.
“ Io ho
avuto diverse ragazze, tutte belle per carità, ma solo una
ragazza mi
fa costantemente battere il cuore quando la vedo, insomma una volta
l’ho vista
ballare e il mio equilibrio ormonale è andato a farsi
fottere, insomma, per
dirti che questa ragazza è talmente stupenda che io non
faccio altro che
sorridere quando la vedo, e be’ questa ragazza..”
Lasciò il discorso a metà
poiché gli squillò il cellulare, uno stupido
squillo che spezzò la dolce
tensione che c’era fra noi, questa ragazza è,
è cosa? E’ una down, o proprio
non so.
“ Sei
qui?” La voce preoccupata di Lou mi fece trasalire, chi era
lì?
“ Cosa, no,
ah, ok.” Dopo vari monosillabi si girò verso di me
un po’ dispiaciuto,
mi diete un lieve bacio sulla guancia e fece per andarsene.
“ Devo
andare a prendere la mia fidanzata.” Alla sua affermazione il
mio cuore
smise di palpitare, e probabilmente avevo anche la bocca aperta, se non
le
lacrime agli occhi.
“
Tranquillo, avverto io agli altri.” Feci un finto sorriso, e
come uno zombie
mi diressi verso il muretto dove si erano radunati tutti; erano ancora
restii a
fidarsi l’uno dell’altro, ma almeno non si
odiavano.
“ Emily,
cos’hai fatto?” Chiese premuroso Harry guardandomi
un po’ curioso, l’unico
che in quel momento mi aveva vista. Liam e Zayn erano troppo occupati a
parlare
e ciò era strano visto che loro due dovevano odiarsi, mentre
Niall ormai era da
qualche parte con Josh.
“ Niente,
Louis andava a prendere la sua ragazza.” Dissi con finto
disinteresse
e un sorriso forzato stampato in faccia, lo sentii ridacchiare.
“ Dio,
quanto odio Eleanor. – Bofonchiò lui.- E anche per
colpa sua se abbiamo
litigato, Louis per il fatto della ragazza un po’ mi credeva,
ma El che all’epoca
era solo una sua amica fece di tutto per farci separare; ancora non so
il
perché.” Disse il tutto accompagnato da un unico
sospiro, lo guardai ed un
sorriso comprensivo si fece strada sul mio volto, lui fece spalline e
poi mi
strinse il suo braccio sulla mia vita.
“E’
così che va la vita, un giorno prima è tutto wow,
e il giorno dopo vuoi
morire.”
Me: Ok,
ok, ci ho messo un po’. Ma sto facendo gli esami, capitemi
(?) Tra sei giorni
ho gli orali, e non ho neanche finito la tesina, ma babbè.
Vorrei ringraziare
tutti coloro che hanno recensito *O* C’è, ma siete
fantastiche. Ogghay, cosa ne
pensate di Eleanor? A me NON sta simpatica, perciò ve lo
dico, nella storia non
sarà per niente amorevole, anzi per chi vota Loumy
(Louis+Emily) si arrappierà
un po’ :3
Cosa vi sembra della band? E di Josh? Io amo quel ragazzo, e.. la
strana
reazione di Zayn?
Ditemi cosa ne pensate, e.. al prossimo capitolo. <3
|
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Capitolo 8 *** Eleanor. ***
Eleanor.
Io
e Zayn eravamo appostati sotto dei
cespugli, intenti a respirare piano per non farci vedere dai nostri
obbiettivi.
Louis era davanti a noi, un po’ imbarazzato e continuava a
torturarsi le mani;
di fianco c’era una bellissima ragazza, era alta e snella;
sembrava persino
dolce.
“ E’ lei la strega.” Sussurrò
Zayn sempre intento a non farsi scoprire, la
guardai stupita e più attentamente; non sembrava
né poi tanto carina, e neanche
molto dolce. Strega era il nome della missione, e anche il soprannome
di
Eleanor; era come giocare alle piccole spie, solo che in questo caso
pedinavamo
la ragazza del futuro padre dei miei figli.
“ Secondo te è bella?” Chiesi girandomi
completamente verso il moro, lui mi
sorrise prudente e incominciò a scrutare la ragazza che
aveva davanti; dovevo
ammettere che era dotata di gambe lunghe, e neanche il viso era poi
male.
“ No, non troppo.” Disse lui rassicurandomi, lo
sapevo benissimo che mentiva,
ma nonostante tutto ricambiai il sorriso, e mi sentii quasi meglio.
“ Ho saputo una cosa che non mi piace.”
Commentò Eleanor rivolta verso Louis, a
pochi passi da noi. Zayn mi fece l’occhiolino sussurrando un
qualcosa di
incomprensibile. Louis la guardò rassegnato, e
sbuffò un ‘dimmi’.
“ Perché hai litigato con Harry e Zayn? Ora la tua
popolarità sarà sicuramente
scesa. – Non diete il tempo di rispondere al suo ragazzo.- So
che ti ho
incitato io a litigare con loro, ma era solo per fare un po’
di gossip; dopo
sareste dovuti essere di nuovi amici per la pelle. Cosa mi combini? Sai
cosa
significa per una ragazza del North Carolina non avere un ragazzo che
è il più
popolare della scuola? E’ umiliante, sono molto arrabbiata
con te.” Disse
tutto ad un fiato con una voce un po’
squillante prima di entrare in casa, Louis la seguì a ruota
con tutti i suoi
bagagli.
“ Quella ragazza fa sempre così. Pensa che quando
dovevo passarci i pomeriggi
insieme, non faceva altro di come un giorno sarebbe diventata super
popolare
attraverso programmi televisivi come il grande fratello.”
Commentò lui ridendo,
aiutando ad alzarmi. Gli presi la mano e con un piccolo salto ero di
nuovo in
piedi. Indossavo shorts e una canotta completamente bianca; iniziava a
far
freddo.
“ E’ del North Carolina?” Chiesi curiosa,
in lei non vidi le tipiche
caratteristiche di una ragazza cresciuta in campagna, ansi sembrava
avere anche
la puzza sotto il naso.
“ Affatto, e di Manchester, ma va a scuola
lì.” Mi spiegò sempre calmo, una
cosa che adoravo di quel ragazzo era il fatto che non era come gli
altri. Zayn
ti sapeva ascoltare, e sempre Zayn sapeva mantenere la calma, Zayn
è timido, ma
si mostra forte; Zayn è come un super eroe.
“ Assomigli ad Edward Cullen.” Dissi ad un tratto
facendolo sorridere, i suoi
movimenti sempre cauti quasi fossero progettati, e le
velocità con la quale
cambiava espressione, erano sorprendenti.
“ Lo sono, sono un vampiro cattivissimo che vuole
ucciderti.” Scherzò lui
guardandomi con aria seria, i suoi occhi scuri avevano sempre un
effetto
stordente su di me, e dovevo mantenere la concentrazione sulla nostra
conversazione per non perdermi nella sua insormontabile bellezza.
“ E so anche cosa pensi.” Esclamò poco
dopo guardandomi con sguardo malizioso,
io iniziai a ridere e gli diedi un colpetto sulla spalla.
“ Ah si, e cosa penso?” Chiesi quasi a sfidarlo,
lui si avvicinò a me e iniziò
a toccarmi le mani, mentre io continuavo a ridere. Prese la mia mano
sinistra e
la baciò delicatamente, come in quei film in bianco in nero. Mi cinse la vita con un
braccio, e posò
sempre molto delicatamente le sue labbra sul mio collo.
“ Pensi che Eleanor sia una strega.” Sorrisi,
questo era ovvio. Di certo non ci
volevano i super poteri per un intuizione del genere, ma stetti al
gioco e
continuai ad annuire sotto la sua dolce presa.
“ Pensi
che io non sia un vero vampiro.”
A queste parole scoppiai seriamente a ridere, ma lui mi strinse di
più e ad
ogni nostro respiro si avvicinò sempre di più
alle mie labbra; quando fummo
troppo vicini, però, lo respinsi e lui si mise a ridere
scrollando con
disinvoltura le spalle.
“ Signor vampiro, grazie per oggi.”
L’atmosfera da giocosa divenne
immediatamente seria, lui si avvicinò stavolta senza far
finta di esser un
Cullen, e mi sorrise sincero.
“ Tranquilla, però devi fare una cosa per
me.” Disse lui con tono grave, lo
guardai confusa e lui ritornò a sorridere, un sorriso
schernitore, era così
bello quando sorrideva.
“ Oggi io ed Harry guardiamo un film, ti va di unirti a
noi?” Un po’ esitante,
ma sempre sicuro di se stesso. Avrei potuto andarci, tanto Louis
avrebbe
passato la notte con la sua adorabile ragazza.
“ Ovvio, però con me porto Liam e Niall
ok?” Ai nomi dei due ragazzi, il
sorriso sbilenco scomparve dal viso del moro, mi guardò
incuriosito e un po’
rassegnato, sbuffò e poi annuì poco convinto.
“ Ti vengo a prendere alle otto, ok?” Chiese
aprendomi la portiera della
macchina, annui e il resto del viaggio lo passammo ad intonare le
strofe di ‘
sei sicura’ la più bella canzone rap, romantica di
tutti i tempi.
“ Allora ciao.” Sussurrò accompagnandomi
fin sotto il portone, mi piaceva il
fatto che mi seguisse fin li, era inutile, eppure lo faceva lo stesso.
Mi diede
un bacio sulla fronte e mi spinse ad entrare.
La casa era al solito, vestiti da per tutto, e ingredienti come
zucchero o
farina sparsi sul tutto il pavimento; mi girai in casa alla ricerca di
mamma
e la trovai
appisolata su un libro di
ricette. Involontariamente sorrisi, e poi richiusi la porta, senza
troppe
premure. Accesi la radio, dove partì sparata qualche vecchia
canzone degli
Articolo 31, ‘bestie mutanti.’ In quelle canzoni
crude, che spesso svalutavano
le persone, mi riconoscevo molto spesso. Era strano, eppure sentendo
quelle
parole mi sentivo quasi a casa.
Erano
già le
otto, ma io vagavo ancora per casa in intimo e un asciugamano arancione
sui
capelli, cercavo invano qualcosa da mettermi. Mi chiedevo cosa si
mettessero
gli altri, quando il mio cellulare prese a vibrare come impossessato.
C’erano
cinque messaggi.
- Certo che vengo. Xx Liam. -
- Non ho capito, ci sono anche Harry e Zayn? Xx Liam.-
- ‘Zzo dici?! Vabbè vengo. Almeno li metto in
riga.-
- E’ una pessima idea. C:-
- Se c’è il buffet vengo. Xx Niall.-
All’ultimo messaggio mi scappò una lieve risata, e
quasi inciampai nei miei
piedi quando sentii il
suono del
campanello risuonare per tutta casa.
“ Vado io.” Urlò mamma che probabilmente
si era appena svegliata, feci un altro
sbuffo non riesco a decidermi tra jeans stretti e una t-shirt; o un
paio di
pantaloncini e una camicetta un po’ vintage.
“ Ohhh, sono arrivato in un momento sbagliato.”
Commentò Zayn continuando a
fissarmi, gridai un qualcosa di incomprensibile e poi cercai di
coprirmi con
una maglia trovata a casaccio sulla scrivania; lui rise e poi prese il
jeans
lungo e la t-shirt per porgermeli.
“ Questi li preferisco.” Sussurrò lui
dandomi i vestiti, gli sorrisi e poi
urlai d’uscire dalla mia camera; lui sbuffò e un
po’ malcontento uscì a testa
bassa. Mi vestii in fretta, e asciugai ben poco i capelli;
fortunatamente non
si gonfiarono, ma
si arricciarono quanto
bastava.
“ La prossima volta bussa.” Continuai acida,
guardando il moro alla guida.
Sembrava perso nella strada davanti a lui, e faceva quasi tenerezza.
Non mi
rispose, fece un piccolo gemito e continuò a guardare
davanti a lui, senza mai
distogliere lo sguardo.
“ Spero che sta sera, non scoppino risse.”
Farfugliò lui veramente preoccupato,
sospirai e poi lo guardai sicura di me.
“ Vi volete troppo bene, per farvi male sul serio.”
Dichiarai io sicura
di quel che dicevo,
avevano litigato in passato, ma non voleva dire che lo avessero rifatto
all’infinito. Il moro mi guardò tra il sorpreso e
il divertito, per poi
finalmente aprirmi la portiera. Andammo verso casa, con estrema
lentezza, e mi
prese un colpo quando vidi Niall sulle
spalle di Liam ed Harry che ridevano come matti. La bocca
del moro era
spalancata, come la mia d’altronde.
“ Finalmente siete arrivati.” Commentò
Harry lanciando una frecciatina a Liam,
che colse perfettamente e gli lasciò un pugno sulla spalla.
Invece Niall se ne
stava per terra, era incazzato per il giro sulle spalle appena
compiuto.
“ Ora che sono arrivati, possiamo mangiare la
pizza??” Urlò l’irlandese ancora
steso sul pavimento, Harold sbuffò e lo guardò
confuso.
“ Niall, mi preoccupi. Abbiamo mangiato un po’ di
gelato, dieci minuti fa!”
Commentò esasperato il riccio, passandosi una mano fra i
capelli.
“ Lou non viene?” Chiese Liam guardandomi
ossessivamente le gambe, gli feci uno
schiocco davanti agli occhi e lui si risvegliò, come se
fosse stato in trans.
“ No, stasera c’è Eleanor a casa
sua..” Concretò con malizia il riccio, facendo
ridere i due James; inevitabilmente il sorriso
dal mio viso scomparve.
“ Si, ma c’erano anche i suoi genitori. Credo non
abbiano fatto nulla.”
Commentò Zayn avvolgendo la mia vita con un braccio, gli
sorrisi e
quell’effusione fu’ vista da tutti.
“ Dai su, tutti a tavolaaa.” Continuò a
gridare Niall con già la sua pizza
margherita davanti. Liam non se lo fece ripetere due volte e si
precipitò sul
divano; lo seguimmo tutti a ruota.
“ Vi ricordate quando trasmettevano Kiss me
Licia??” Chiese Zayn vedendo la
pubblicità in tv, io iniziai a ridere; era il mio cartone
animato preferito da
piccina.
“ Oh, sono sempre stato innamorato di Mirco.”
Costatò Harold facendoci ridere tutti; la pizza
finì in un baleno e
nello stesso attimo ci ritrovammo a giocare a monopoli.
“ Le case blu sono mie!” Urlava Liam guardandomi in
modo torvo.
“ Se Niall sputa le mie gialle.” Risposi con tono
abbastanza ironico, il biondo
si offese e cominciò a mettere in bocca altre case e
più soldi.
“ Fai così solo perché
perdi.” Urlò Harold buttandosi addosso
all’irlandese,
subito seguito da un Liam che cercava di togliere Harry dal biondo; ed
infine
un Zayn appeso al collo di Liam.
“ RAGAZZI!” Urlavo senza controllo buttandomi sul
moro, cercando di
allontanarlo dal povero Liam; qualcuno bussò alla porta, ma
nessuno di noi si
scomodò ad andare ad aprire.
“ E’ APERTO.” Urlò a fatica
Harold cercando di strangolare l’irlandese, in modo
da fargli sputare i soldi e le case.
“ Smettetela di Urlar- Liam, Niall, Emily cosa ci fate
qui?!” Era Louis, subito
seguito dalla sua nuova ragazza. In quell’attimo mi sentii
terribilmente in
colpa.
“ Avete organizzato un incontro senza invitare il vostro
migliore amico?”
Cinguettò lo scopettone con i capelli; Eleanor. Mentre Lou
ci squadrava uno ad
uno, deluso.
“ Louis, non fare quella faccia. - Esclamai io, un
po’ contrariata.- Tu stavi
con la tua nuova ragazza, e non volevamo rovinarti la
serata.” Finii inacidita
io, mentre lo scopettone gli si attaccava tipo piovra. Gli
sussurrò qualcosa
all’orecchio, e Lou mimò un
‘già’.
“ Giusto; divertitevi. Andiamo amore.”
El annuì, e gli lasciò un lascivo bacio a stampo.
Sentii un nodo allo stomaco
crescere, e d’improvviso avvampai. Gli diedi le spalle, e
corsi via, verso il
giardino con piscina del piccolo Hazza.
“ Emily..” Sussurrò sempre il riccio,
venendomi incontro; Zayn fece un’occhiataccia
a Lou, che capì essere indesiderato e se ne andò.
“ Ti ordino di non piangere, ed è un ricatto
questo.” Scherzò Harry guardandomi
attentamente gli occhi lucidi; ormai la mia cotta per Lou era palese.
“ Non vale così.” Bisbigliai io
girandomi, non volevo farmi vedere debole.
“ Ohhh, la nostra piccola Pichu piange.”
Urlò Liam correndo verso di me per stritolarmi, subito
seguito da Zayn e gli
altri.
“ Ragazzi! Così mi stritolate!” Urlai
stretta tra le loro braccia; mi chiesi
cos’avevo fatto di buono per aver meritato quattro idioti
come loro.
“ Zayn.. puoi venire un attimo?” Lo
chiamò Liam, e il moro acconsentì andando
verso di lui ancora un po’ restio nel fidarsi del tutto; ma
ormai erano cotti
l’uno dell’altro. L’amicizia soppressa
stava venendo tutta a galla, e per me
sarebbe stato un bene; se solo ora Louie non ce l’avesse con
noi.
“ Ragazzi, scusate. Vado a fare una telefonata.” Mi
allontanai lasciando Harry
e Niall discutere su dei videogiochi. Digitai in fretta il numero di
Louis, che
ormai sapevo a memoria e mettendo da parte il mio enorme ego lo
chiamai.
“ Pronto?” Rispose con la voce accaldata, altre
lacrime erano pronte a solcare
il mio viso.
“ Louie, sono io, Emily. Hai un momento?” Chiesi
esitando pregando che non
fosse con lo scopettone.
“ .. Certo. – Prese una pausa, e
sussurrò un ‘scusa El.’-
Eccomi.” Decretò
infine con tono un po’ scocciato.
“ Oggi ti avremmo invitato, ma mi hanno detto che la tua ragazza non torna quasi
mai..” Lasciai la frase in sospeso,
quasi vomitando alle parole ‘tue’ e
‘ragazza.’
“ Emily, io e te dobbiamo chiarire … mi
dispiace.” Sussurrò dopo una breve
paura, un tonfo al cuore. Ah, ora gli dispiaceva. Prima ci provava
spudoratamente con me, e poi se ne era uscito che era già
fidanzato.
“ Oh, non preoccuparti. Anche io mi so sentendo con qualcuno.
Però, la prossima
vola che sei fidanzato, dillo prima invece di provarci con le altre
ragazze. E
comunque, domani da Tsuname alle sei.” Finii abbastanza
inacidita e arrabbiata,
me l’avrebbe pagata; seppur in tutta Londra non avrei trovato
mezzo ragazzo
disposto a star con me. Chi avrebbe voluto stare con una psicopatica, e
pure
brutta? Nessuno.
“ Con chi ti stai sentendo??
Comunque
domani ci sarò.” Alla notizia del mio presunto
ragazzo immaginario, la rabbia
scomparve del tutto dal tono di Louie, e prese il posto
un’aria da geloso.
Sorrisi come un ebete anche se mi aveva fatto male, anche se era stato
un po’
stronzo. Non potevo farci nulla, a me quel ragazzo piaceva; ma ormai
dovevo
ricambiare il favore.
“ Allora a domani.” Finii io attaccando, e quasi mi
venne un colpo quando notai
tutta l’allegra brigata ad ascoltare la mia telefonata;
scoppiammo tutti a
ridere.
“ Ragazzi, io e Liam dobbiamo dirvi una cosa.”
Dichiarò Zayn, alzandosi su una
sedia per richiamare l’attenzione,
tutti
ci girammo verso di lui, prese un grosso respiro e: “ Liam
dillo tu.” Il solito
Zayn.
“ Dopo una lunga discussione tra fairy tail e Naruto, abbiamo
deciso che da
oggi ci sarà un enorme tregua. Non è pace, se uno
di noi farà del male
all’altro ci sarà di nuovo guerra aperta.
Però, mi siete quasi simpatici, e
perciò da oggi: Harold, io, Niall, Zayn, e Louis sono un
unico gruppo ok?” I
ragazzi si guardarono insospettiti tra di loro, ma quando iniziai ad
urlare
entusiasta si unirono anche loro.
Dio, ora si che era tutto perfetto.
“ Emily, è mezza notte. Ti accompagno a casa, sei
di strada.” Si offrì Liam,
caricando Niall in macchina, accettai volentieri
e con un bacio a schiocco salutai Harry e
Zayn. Mi lasciarono
fuori casa, ed io li
salutai con calore. Cazzo, ero partita da ‘ non devo far
amicizia con nessuno’
a ‘ non potrei stare senza di loro.’ A volte il mio
cervello diventava stupido.
“ Amore, come mai così tardi?” Era mia
mamma, ma neanche gli risposi. Dovevo
ancora fare i compiti di latino.
“
Hei, pichu
hai studiato algebra?” Mi chiese Niall guardandomi curioso,
feci segno di no. E
mi accasciai sul banco, facendo ridere Zayn che era a due banchi di
distanza.
Il professore entrò, ma non si accorse di me.
“ Emily, stai male?” Mi chiese lui, con aria
preoccupata; ideona.
“ Si, vado in infermeria, ciaoo.” Risposi ridendo
andandomene, lui
sbuffò, ma ormai ero fuori la classe e
non mi avrebbe richiamato. Ultimamente, per me la scuola stava
diventando un
peso.
“ Anche tu qui.” Era Harry, sdraiato su un lettino
in lattice mentre leggeva un
manga, ‘ number’, una volta l’avevo letto
anch’io, ma non arrivai mai alla
fine. Troppo triste.
“ Non ho fatto i compiti di algebra.” Dissi
sedendomi vicino a lui.
“ Cosa!? Signorina Swan, cosa fa?!” Urlò
scherzando lui, offrendomi un po’ di
spazio sul lettino accanto a lui, mi stesi lì sorridendo.
“ Sono stata trattenuta a forza, a casa di un ragazzo
riccioluto e pazzo.”
Dissi io, sicura di me. Harry fece un po’ di tosse, mi chiesi
se stesse davvero
male.
“ Mi dispiace.” Sussurrò continuando a
tossire, mi avvicinai a lui preoccupata.
“ Stai male?” Scosse la testa, e sorrise, un
sorriso talmente contagioso che si
espanse anche sul mio viso.
“ Saltate le lezioni eh.” Commento il nostro
‘medico’ Luca, noi lo guardammo
con sguardo colpevole, e lui si mise a ridere.
“ Hazza, non mi avevi detto di esser fidanzato.” A
quell’affermazione mi alzai
dal lettino, facendo ridere i due maschi della situazione.
“ Non siamo fidanzati.” Precedetti io il riccio,
continuando a faro sorridere,
il medico ci squadrò poi annui.
“ Allora ti piace il buon vecchio Louis.” Disse con
tono grave, come chissà
quale scoperta avesse fatto. Io annui con le gote arrossate, ed Harry
sospirò.
“ Comunque, Harold ti vedo accaldato.” Si
preoccupò il medico avvicinandosi ad
Harry, che rifiutò il suo aiuto.
“ Tranquillo, sto bene.” Il medico
annuì, e alla fine dell’ora ci rispedì
in classe.
Harry si offrì di accompagnarmi durane il tragitto, e nel
mentre mi accarezzava
continuamente i capelli.
“ Sei una ragazza strana, sai?” Mi chiese prima di
lasciarmi andare, io annui
divertita e gli lasciai una carezza sulla mano, prima di andarmi a
sedere al
mio solito banco vicino a Louis. Con la prof di latino che ci
squadrava,
avrebbe sicuramente mandato uno di noi a tradurre la versione per casa.
“ Dobbiamo parlare.” Disse Lou ad alta voce
ignorando l’intera classe.
“ Non abbiamo niente da dirci, non sono arrabbiata per
Eleanor.” Mentii usando
il suo stesso tono, sentii la prof.ssa borbottare qualcosa, ma non gli
diedi
troppo conto.
“ Pensavo che Eleanor non tornasse più.”
Commentò lui, cercando un contatto con
i miei occhi, i quali però gli sfuggivano.
“ Invece, ci ha fatto la sorpresa ed è
tornata.” Esclamai io inacidita, lui se
ne rese conto e abbassò lo sguardo.
“ Emily, ascoltami. Dammi un’opportunità
sta sera, esci con me e ti proverò che
non sono un bugiardo.”Urlò lui mettendosi in
ginocchio davanti a tutti, io mi
girai con le guance d’un rosso scarlatto, e mimai un ok.
“ MA SIETE DIVENTATI DEI PAZZI?! Swan, Tomlinson, uscite
subito dalla classe
prima che chiami la presideeeeeeee.” Urlò la
professoressa, circondata dalle
risate generale dell’intera classe. La professoressa era
anziana, avrà
all’incirca cinquant’anni, ma ne dimostrava
settanta. La pelle era traslucida,
quasi trasparente, e piena di lentiggini e rughe, e per concludere le
vene
viola e verdi sporgevano da qualsiasi parte del corpo. Io e Lou uscimmo
a testa
bassa, trattenendoci dal ridere, con addosso lo sguardo di rimprovero
del
signor.Cullen.
“ Cosa avete fatto ieri sera?” Mi chiese curioso,
facendomi sorridere, nel suo
tono riuscivo ad intravedere persino la gelosia; forse mi ero sbagliata
sul suo
conto.
“ Abbiamo giocato, mangiato pizza, e stipulato una
tregua.” Dissi io calma
aspettando la sua reazione.
“ Io con Harry non ci farò mai
pace.”Ringhiò
ad un tratto, arrabbiato.
“ Never say never. Dagli un po’ di
fiducia.” Gli sorrisi, compiaciuta per
aver messo in mezzo
una celebre frase
del mio idolo, che tra un po’ di mesi sarebbe stato nella mia
scuola.
“ E perché dovrei farlo?!”
Urlò sempre più arrabbiato, gli feci segno di
abbassare la voce, o ci saremmo ritrovati di nuovo in presidenza.
“ Fallo per me.” Sussurra incastonando il mio
sguardo nel suo, rimanendo quasi
senza fiato quando incontrai quelle due perle azzurre. Non riuscivo
proprio a
capire, come facesse ad essere così fottutamente bello.
Sospirò, poi sbuffò, si
passò una mano nei capelli, e rimase qualche secondo in
silenzio, come a
prendere una decisione.
“ Se oggi alle prove si comporta male, gli sfragno la
faccia.”Lo guardai e poi
iniziai a ridere, pensando cosa significasse il verbo
‘sfragnare’ pensai subito
a picchiare, o un qualcosa del genere.
“ E’ vero che vi siete fatti buttare fuori
un’altra volta?” Chiese Liam
curioso, seduto in sala mensa. Louis annuì orgoglioso
sedendosi vicino a lui.
“ Non posso crederci.” Farfugliò Niall
mentre masticava, rivelando a tutti
com’era un sandwich masticato.
“ Siete dei pazzi.” Commentò Harold
sedendosi vicino a me, tutti furono
sorpresi da quel gesto, e ancor di più quando Zayn si
sedette tra Liam e Niall.
Tutta la mensa si girò verso di noi, anche loro a bocca
aperta. Louis si girò
verso di me, gli feci l’occhiolino e capì che
doveva stare buono.
“ Io c’ero, e Lou si è persino messo in
ginocchio.” Lo stuzzicò Zayn facendomi
sorridere,
“ Ma come, Emily, prima fai la zoccola con Liam e ora con
Louis? Sei una calamita
per i ragazzi già fidanzati.” Commentò
Danielle sedendosi ad un tavolo vicino
al nostro, questo era l’ultimo giorno che trascorreva a
scuola, e ppoi
finalmente sarebbe partita, andata via.
“ No, non si chiama Danielle.” Rispose Harold,
facendo ridere tutto il tavolo.
Lei se ne andò offesa, ed io ringraziai mentalmente il
riccio, ero sorpresa di
quanto potesse essere dolce se era dalla mia parte, e non contro di me.
“ Che palle.” Esclamò Liam sbuffando, io
gli sorrisi e gli presi la mano per
rassicurarlo. Tutti pensavano che avesse lasciato Danielle per il
viaggio, e
solo io sapevo il vero motivo. Zayn fulminò le nostre mani
unite con lo
sguardo.
“ Ah, Emily, ricorda che oggi devi portare la
chitarra.” Mi rammentò Niall
dando un ultimo boccone al suo panino.
“ Emily, hai portato la chitarra?” Urlò
Niall entrando nella sala musicale
della preside, che ci lasciò un bigliettino sulla batteria.
“ Leggo io!” Si offrì Harold, prendendo
il foglio di carta fra le mani. “ Io e
Josh siamo al lago, non distruggetemi la casa.” A
quell’affermazione ci
mettemmo a ridere, e ci sedemmo comodamente sul divano facendo finta di
cantare
qualcosa a buffo. In realtà mangiavamo solo patatine.
“ Visto che abbiamo finito tutte le patatine, e sono le
sette. Io direi che
possiamo andare, Emily vieni con me?” Mi chiese Louie
offrendomi la mano, mi
alzai da sola e ignorai il suo gesto. Salutai gli altri, e lui mi
aprì la
portiera.
“ Dove mi porti?” Chiesi curiosa , giocando col
sedile dell’auto. Si abbassava
e alzava molto facilmente, al contrario dei sedili di mia mamma.
“ Poi vedraii, ora stai zitta.” I minuti passavano,
le canzoni cambiavano, e
andavamo sempre più lontano.
“ Sono curiosaaaaaa.” Iniziai a saltare nella
macchina, facenddolo ridere,
iniziò a dimenarsi, e poi di colpo si fermò.
“ Siamo arrivati, tranquilla.” Sussurrò
lui scendendo dalla macchina, aspettai
qualche secondo per farmi aprire la portiera, ormai ci ero abituata, ma
lui era
già lontano che mi aspettava in mezzo un campo. Scesi col
sorriso in faccia,
per la mia stupidità e lo raggiunsi.
“ Ecco qui!” Esclamò lui indicando un
enorme castello disabitato, mi chiesi se
era un reperto storico.
“ Lou, sei sicuro che possiamo stare qui??” Chiesi
preoccupato, non volevo
ritrovarmi in prigione. No che a mia mamma gliene fosse fregato a
qualcosa, ma
era più per me.
“ Certo, basta non distruggere niente. Ci vengo sin da quando
son piccolo,
qui.” Mi sussurrò lui, con un lieve sorriso sul
volto.
“ Vieni.” Bisbigliò prendendomi la mano,
per farmi entrare nel castello. Trattenni
il respiro, e quando entrai quasi mi venne un colpo. C’era un
grande atrio, con
il celo scoperto, e sul pavimento un cesto da picnic, champagne, e
tutto il
resto. Il mio cuore faceva le capriole, e quasi tremavo.
“ Siccome non sono un bravissimo cuoco, mi sono fatto aiutare
da mamma.” Mi
rivelò sorridendo, io lo guardavo entusiasta, e anche
innamorata.
“ E dov’è Eleanor?” Tra tutte
le cose belle che avrei potuto dire, me ne uscii
con Eleanor, lo scopettone felicemente fidanzato col padre dei miei
figli.
“ A casa. – Prese un respiro.- Io ed Eleanor
eravamo amici sin da piccoli, poi
ci siamo messi insieme, e un anno fa, quando andai a Manchester la
trovai
mentre si faceva un altro ragazzo. E dall’ora è
finita, ma ieri è venuta a casa
mia con i suoi genitori, e non posso lasciarla, sua mamma è
la migliore amica
della mia, ma io non la amo!” Sputò le parole
tutto ad un fiato, arrabbiato, e
un po’ deluso. Si avvicinò a me, non staccando il
suo sguardo dal mio, mentre
diventavo sempre più rossa e iniziavo ad avvampare.
“ Dico davvero, lei per me non conta niente.” Mi
sussurrò all’orecchio, dandomi
lievi baci sul collo, per poi salire sulle guancie, sul mento, sopra le
labbra,
e con le mani mi accarezzava la schiena facendomi stendere sul prato.
“ Io penso di..” Stava per concludere, ma il
cellulare squillò e lui fu’
costretto a rispondere.
“ Si amore.. arrivo subito.” Sussurrò
staccando il telefono ad Eleanor, mi
guardò rattristito ed io per poco non scoppiavo in una crisi
di risa.
“ Scusami.. Emily, devo. Dai, Sali in macchina ti
riaccompagno a casa.” Annuii
e salii mentre combattevo con le lacrime che volevano rigarmi il viso;
e la
serata perfetta se ne andò a farsi fottere.
“ Accompagnami da Harry.” Alla mia richiesta rimase
un po’ scioccato, ma mi accontentò.
“ Scusami Emily, mi farò perdonare. Te lo
prometto.” Sussurrò avvicinando la
sua mano alla mia, ma io la tolsi. Sbuffò, e mi
lasciò fuori casa di Harold.
La porta era aperta, non c’era ombra di Zayn, era strano.
Feci qualche passo,
cercando Harry, spaventandomi quando lo vidi accasciato in terra, era
tutto
sudato, e respirava a fatica.
Me: Ciao
belleeeeh.
Ci ho messo molto per scrivere questo capitolo, ma almeno ho finito gli
esami
:’)
Sono stata promossa con sette, se a qualcuno importi e.e
Allooora, il mese di
luglio
probabilmente non aggiornerò, poiché
mercoledì parto.
Vado a Londra *O* E ci resterò quindici giorni, poi quando
torno devo andare
anche a Napoli.
Comunque, vedrò SICURAMENTE di aggiornare, ma non i primi
giorni visto che sono
a Londra, e non penso mi metterò a scrivere :’D
Per farmi perdonare ho scritto
una OS Larry, ci passate? Thanks. <3
Tornando alla storia, Eleanor è finalmente apparsa, ma non
ha ancora fatto
nulla :’D
I ragazzi hanno fatto la ‘pace’, ma non ci sperate
molto, non durerà troppo :’D
Louis, Eleanor, Emily, alhknk. Ha fatto un casino -.-‘
Secondo voi come si farà perdonare?? Bah u.u
Qualcuno ha notato lo strano comportamento di Zayn?.. Chissà
cosa gli gira per
la testa a quello lì e.e
E il povero Harry si sente male :’’D Ed Emily si
prenderà cura di lui.. Secondo
voi, cosa succederà nella prossima puntata (?)
Passate qui: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1101902&i=1 E’
una ff di una mia amica.
E anche da Cylan che si merita moolte recensioni. <3
Grazie mille per le recensioni, ricordatevi la OS e mi metto subito
all’opera
per il prossimo capitolozzo. <3
|
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Capitolo 9 *** Febbre d'amore. ***
Febbre
d’amore.
Harold dormiva
profondamente, sul
primo letto matrimoniale che trovai. Non mi ero mai accorta di quanto
grande
fosse quella casa; di tanto in tanto ansimava ed io nel frattempo avevo
già
sentito ogni medico del luogo, senza aver ricevuto risposte concrete
‘è troppo
tardi signorina, aspetti domani.’ Dicevano, però
il mio stupidottero sta male
ora, non domani. Lo sentivo bisbigliare qualcosa mi avvicinai a lui; e
questa
doveva essere la serata più bella della mia vita.
“ Ho caldo.” Sussurrò prendendomi una
mano, teneva gli occhi chiusi, e difatti
sudava parecchio. Mi chiesi se avrei dovuto spogliarlo, o coprirlo. Di
solito,
quando si aveva la febbre si doveva avere freddo non caldo. Sospirai, e
lo
accontentai al suo secondo gemito. Con estrema delicatezza provai a
sfilargli
la maglia da sopra, ma non ci riuscivo minimamente, mi posizionai su di
lui, e
con un po’ di sforzo gli misi le braccia in verticale, poi
sfilargli la maglia
fu’ abbastanza semplice. Lo vidi ghignare, e subito mi tolsi
da quella
posizione abbastanza equivoca. Per la prima volta mi accorsi delle
spalle
grosse di Harry, poi con lo sguardo scesi ai pettorali ben definiti,
non mi
ricordavo che ultimamente avesse fatto palestra. Il mio sguardo scese
più giù
accarezzando con gli occhi la sua tartaruga, infine quelle linee ai
fianchi che
sembravano esser disegnate a penna, mi guardai intorno e un
po’ timorosa gli
accarezzai con il dito quelle due linee. Il
suo telefono vibrò, ed io ritornai alla
realtà, distogliendo lo sguardo dal suo fisico con un
po’ di disapprovazione.
Era un messaggino, da Zayn:
- non so se riuscirò a controllarmi, cazzo mi provoca. Hai
visto alla festa? Mi
stava sempre appiccicato, e se gli salto addosso? Brò, ti
lascio andare che una
biondina è venuta da me. Xx-
Lasciai cadere il telefono sul pavimento, abbastanza confusa, prima di
riandare
in cucina per preparare le asciugamani e l’acqua fredda,
dovevo fargli scendere
la temperatura. Ero terribilmente preoccupata, e ogni attimo trascorso
senza di
lui cresceva la mia ansia, corsi verso di lui facendo cadere un
po’ d’acqua; mi
sedetti accanto a lui e gli posai un asciugamano fredda sui piedi, sul
petto, e
sulla fronte; sarebbe dovuto bastare. Cambiavo l’acqua ogni
cinque minuti, ma
il tempo passava, erano le tre, ed il sonno mi prese.
“ Emily, Emily.” Aprii un occhio, disorientata e un
po’ stizzita per l’orario
in cui mi svegliai, erano le quattro, era passata solo
un’ora; ed Harry
sussurrava come indemoniato il mio nome. Mi avvicinai a lui, per capire
cosa
voleva, ma ora stava zitto.
“ Ho freddo.” Sussurrò poi, mi alzai per
andare a prendere una coperta, ma mi
bloccò il polso.
“ Resta con me.” Finì ancora
più piano, sorrisi e mi accoccolai vicino a lui,
stringendo la sua testa nel mio petto. Tutti dicevano che quel ragazzo
era uno
stronzo, era cattivo, uno sciupa femmine, un puttano, eppure bastava un
po’ di
febbre e diventata più dolce di Liam quando si fingeva un
cagnolino.
“ Hai ancora freddo?” Chiesi insicura, ansimava di
meno, la febbre gli stava
scendendo. Mi strinse più forte, e scosse la testa.
“ Accarezzami i capelli.” Sussurrò
aprendo gli occhi, quel verde acceso mi
colpì in pieno facendomi sorridere. Annuii e iniziai a
giocare con i suoi ricci
ribelli, il che era strano, anche io avevo i capelli come lui, solo
più mossi
eppure, non ero tanto bella. Iniziò a sorridere, la febbre
stava calando di molto,
non scottava più come prima.
“ Perché non hai chiamato qualcuno?”
Chiesi abbastanza preoccupata, lui lasciò
un po’ la presa, e mi guardò negli occhi.
“ Mi succede spesso, di solito quando litigo con mia mamma.
Svengo per un po’,
ho la febbre per qualche ora e poi tutto ritorna alla
normalità. Però, grazie.
E’ più bello avere la febbre con qualcuno che ti
coccola.” Sentenziò lui
sorridendomi, gli sorrisi di rimando, e il mio sguardo si
rattristò.
“ Litighi spesso con tua mamma?” Chiesi insicura,
non volevo essere invadente o
qualcosa di simile, ero solo curiosa.
“ Si. Litighiamo spesso ultimamente, lei vuole che vada a
vivere a casa, ma io
voglio rimanere qui. Non voglio lasciare te, e tutti gli
altri.” A quelle
parole il mio cuore perse qualche battito, lo strinsi più
forte
automaticamente, lui per me era un po’ come Liam.
“ Mi dispiace, io invece con mia mamma non litigo mai, forse
perché a stento si
ricorda che ha una figlia.” Conclusi ridendo, lui
sfoggiò un sorriso triste, ed
in un attimo capovolse la situazione. Facendomi finire sotto di lui,
volevo
spostarlo, ma era inutile troppo forte. Iniziò
a ridere, e a mordermi il lobo
dell’orecchio; era già guarito il piccolo Styles!?
“ Harreh, spostati.” Bofonchiai con le guance che
andavano a fuoco, era
inutile; ogni qualvolta che avevo un incontro ravvicinato con un
ragazzo,
diventavo come un pomodoro e andavo in iperventilazione.
“ Prima ho visto come mi guardavi, sa.”
Sussurrò facendomi avvampare, lo
congelai con un occhiataccia, che
però a
lui fece ridere.
“ Stai zitto, e lasciami andare.” Bofonchiai acida,
lui però non si perse
d’animo e continuava a stare sopra di me, sbuffai sonoramente
in modo da fargli
capire quanto mi stesse dando fastidio.
“ Com’è andata con Louie?”
Chiese poi spostandosi leggermente di lato, avrei
preferito avvampare per altre sette ore pur di non toccare
l’argomento
Tomlinson.
“ Oh benissimo, mi ha portato in un posto magnifico, con le
stelle, lo
champagne, e tutto, solo che poi Eleanor, la sua attuale ragazza lo ha
chiamato,
e se ne andato a casa; per questo motivo mi son fatta accompagnare da
te.”
Risposi tra l’acido e lo sconforto, ero sulla soglia della
depressione da
quando in scena era entrata lo scopettone. Di solito combattevo, ma
quella
ragazza aveva le gambe troppo lunghe, e non competevo neanche
looontanamente.
“ E’ il solito, però quella Eleanor non
lo ama veramente. Solo Dio sa quanti se
ne sia scopati quella, lascialo in pace per un po’, fallo
ingelosire, fai la
preziosa. E vedi che la lascerà subito andare.”
Decretò il riccio con aria
seria, forse non aveva del tutto torto; però avevo paura che
se lo avessi fatto
ingelosire, poi lui si sarebbe allontanato definitivamente.
“ E poi non reggo il confronto con El.” Bofonchiai
desiderando di sparire,
perché proprio io dovevo combattere con quello scopettone?
Aveva un sorriso
discretamente carino, e delle bellissime, e sinuose gambe; non era
giusto però.
“ Certo che no, quella ragazza è così
frivola. Poi tu sei più bella.”
Sussurrò
lui, diventando lievemente rosso. Lo guardai stupita e anche un
po’ colpita,
gli diedi un bacio a schiocco sulla guancia, e gli feci segno di
addormentarsi,
lui sulle prime sbuffò un po’, poi però
capì che ero seria, e poggiò la testa
sul cuscino, mentre io preparavo le mie cose per andarmene.
“ Dove vai?” La sua voce era sempre stata forte, e
un po’ rauca, mi piaceva. Mi
girai verso di lui, per guardarlo in faccia mentre gli rispondevo, e
ancora una
volta quei suoi occhi così verdi mi colsero di sorpresa.
“ A casa.” Sussurrai con un tono abbastanza ovvio,
di certo a quest’ora sulla
luna non potevo andarci. Lui fece un sorrisetto sghembo, simile a
quello di
Zayn e mi fece posto sul letto, rialzandosi.
“ Ci sono circa, dodici camere da letto in questa casa, non
è un problema per
me ospitarti.” Continuò con disinvoltura, non
sapevo se accettare. Infondo
avrei dovuto passare la serata tra le coccole di Louie, invece di fare
l’infermiera ad Harry; ma ormai era inutile farsi tutto un
tratto di strada a
piedi alle cinque del mattino. Mimai un ok, e mi diressi nella stanza
più
vicina, la stanza di Harry. Appena entrai la puzza di pizza avariata mi
colse
in pieno, invadendo i miei polmoni; c’erano calzini sporchi
da per tutto, e
album ricordi per terra, ciò che regnava nella sua stanza
erano soprattutto le
fotografie. Me ne colpì soprattutto una, dove
c’era Harry sulle spalle di un
Louis che rideva come un matto, al mare, all’epoca Hazza non
aveva gli
addominali di ora, e Louie portava i capelli più lunghi, ma
per un qualche
motivo, erano assolutamente meravigliosi. Poco a poco, mi assopii con
l’idea di
un Lou ed un Harry felici e contenti.
“ Buongiorno, pichu.” Bisbigliò Harold
accanto a me, lo guardai sorridente e
strinsi l’abbraccio tra il quale ero stretta, ritornando a
dormire.
“ HARRY! VAI VIA!” Urlai dopo aver concepito il
fatto che io e il riccio
avevamo dormito insieme, eppure ricordavo benissimo d’esser
andata a dormire in
tutt’altra camera.
“ Tranquilla, ti sono solo venuto a svegliare. E’
mezzo giorno, e Liam ti ha
chiamato circa dieci volte. Zayn è di la che cucina la
pasta, hai fame vero?”
Lo guardai sconvolta, la pasta a colazione mi faceva schifo, e poi non
volevo
andare di là con l’aspetto di uno zulù
appena sveglio. Non davanti a Zayn.
“ Va benissimo, ora lasciami dormire.” Esclamai
esausta ficcando la faccia nel
cuscino, Harold sbuffò e iniziò a pizzicarmi i
polpacci, e poi le cosce.
Iniziai a ridere, e a dimenarmi come un pesce fuor d’acqua,
il chiasso attirò
Zayn in camera nostra.
“ Non si vuole svegliare.” Proclamò ad
alta voce il riccio, in meno di un
secondo mi ritrovai un pesantissimo Zayn seduto sul culo.
“ E’ morbido però.”
Esclamò il moro prendendomi in giro, iniziai a sbuffare e
di colpo mi girai facendolo cadere su di me. In un attimo mi ricordai
del
messaggio che aveva inviato ad Harry, a chi voleva saltare addosso
‘sto qui?
“ Zayn, dobbiamo parlare.” Decretai cercando di
sistemarmi i capelli che
ricordavano la criniera di un leone spettinato.
“ Quale ragazza ti piace?” Chiesi senza
preoccuparmi di Harold, che alla mia
domanda iniziò a ridere, seguito dal moro che
ghignò.
“ Nessuna, ed è mattina per affrontare questo
argomento. Un giorno magari, te
lo dirò.” E si alzò per andare in
cucina, lo seguii in fretta, ma necessitavo
di una doccia. La tavola era già apparecchiata, ma io non
avevo affatto fame.
La paura fatta per Harold il giorno prima, mi aveva fatto letteralmente
chiudere lo stomaco.
“ Posso farmi la doccia?” Chiesi sapendo
già la risposta, difatti non aspettai
un loro consenso e mi avviai al bagno. Prima però presi una
maglia pulita di
Harold, e i miei pantacollant che, fortunatamente non si erano sporcati.
“
Ok, ok,
ciao ragazzi.” Li salutai ridendo e scesi dalla macchina,
entrai in casa dove
trovai mia mamma che cucinava freneticamente. La guardai sorridente e
salii in
camera, presi il cellulare e iniziai a rispondere distrattamente ai
messaggi di
Liam, con ‘ call me maybe’ in sottofondo.
“ Amoreeee.” Era mia madre che urlava, andai da lei
e alla porta mi ritrovai
Niall con le mani nei capelli. Lo guardai preoccupato, e lui senza
neanche
darmi il tempo di prendere una giacca mi fece precipitare nella
macchina di
Liam.
“ Cazzo, Eleanor ha fatto un cazzo di casino.”
Bofonchiò il
biondo guardando preoccupato Liam, ce era
al volante.
“ Cos’è successo?” Chiesi
confusa, Liam mi fulminò con lo sguardo. E capii che
ciò prevedeva guai, soprattutto guai.
“ Ora ne parli con Louis, ma davvero hai fatto sesso con
Harry?” Sbroccò il
moro al volante che per poco non deviava la strada.
“ Ma siete stupidi? NO.” Mi
ritrovai ad
urlare in una macchina pericolante, Niall sbuffò e poi
sorrise.
“ Eleanor ha una tua foto, dove ci sei tu, su di Harry mentre
gli sfili la
maglia. Perché non ce lo hai detto?” Mi
accusò Niall incenerendomi con le se
parole. Non mi sembrava vero che Niall credeva a quella arpia.
“ Io ti ho sempre detto tutto.” Commentò
freddo Liam fuori casa di Louis dove
ci aspettavano, Harry, Eleanor e ovviamente Lou.
“ Liam, cazzo, credimi.” Un sussurro percettibile
solo all’orecchio dell’interessato,
sbuffò, e poi mi strinse la mano. Ci avviammo verso la
coppia di fidanzati con
la stessa velocità di un condannato che percorre il
patibolo.
“ Allora – cinguettò El prendendo la
parola.- Siamo tutti qui perché la
tro-Emily ha scopato con Harry, per questo motivo io e Louis abbiamo
deciso che
se Liam e Niall ci vogliono bene, non parleranno più con
quelli.” A quelle
parole sentii la rabbia ribollirmi nelle vene, guardai Louis che teneva
lo
sguardo basso, come poteva credere a quella serpe velenosa.
“ Sta ricapitando. Non essere sciocco Lou.
– Urlò Liam, infuriato quanto me.-
Emily non ha fatto niente, Harry
probabilmente aveva litigato con la mamma e gli sarà venuta
la febbre, lei lo
stava spogliando per il caldo, ma niente di più. Cazzo
smettila di credere ad
Eleanor, è solo una stronza. E poi chiama Emily troia,
però quella che si è
sbattuta tutta Manchester è
lei. Cazzo
Louis, non smetterò di parlare
a Zayn ed
Harry. Non posso smettere di parlargli. Mi di
spiace, credi quel che vuoi, noi ci saremo sempre
per te.” Completò Liam guardando speranzoso
l’amico che magari aveva capito cos’era
in realtà Eleanor.
“
BASTARDI.” Urlò il castano, e trafiggendoci con i
suoi occhioni azzurri se ne
andò. Merda.
Spazio me: Ragazze, sono tornata!
Londra è stata bellissima, è conosciuto dei tipi
magnifici, con i quali ancora
mi sento e_e
Spero che non mi abbiate dimenticata, da domani incomincerò
a leggere TUTTE le
ff che mi sono persa u.u Grazie di tutto, mi siete mancate da morire.
<3
Lisa.
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Capitolo 10 *** Justin Bieber. ***
Justin Bieber.
Era
passata una settimana dal litigio con Lou, e finalmente tutto il gruppo
si era
riunito. Tranne Louis, ovviamente. Lui era troppo orgoglioso, o
semplicemente
perfetto per stare con noi; ed era da giorni che continuava a rifiutare
di
parlare si con me, che con Liam.
“ Non ti butti??” Urlò Harold
già in piscina mentre un Niall arrabbiato lo
rincorreva per cercare di riprendere la propria merendina; Zayn e Liam
facevano
gare di apnea, salendo in superficie appena il compagno chiudeva gli
occhi; e
c’era una strana aria serena. Incontravamo Louis solo alle
prove, e solo in una
settimana eravamo migliorati molto. Mancavano tre mesi alla
competizione, ma
oggi ci sarebbe stato l’incontro con i giudici,
cioè con Justin Bieber; il mio
idolo da sempre che mai avrei pensato di poter incontrare.
“ Si, ora mi butto.” Sussurrai fissando il display,
non c’era traccia di
messaggi dolci e al allo stesso tempo stupidi, quelli che ti fanno
ridere e
rubano un battito al tuo cuore, i messaggi idioti di Louie.
“ Smettila di pensarlo, Emi.” Urlò
Harold rovesciandomi un secchio d’acqua sul
capo; sussultai per il freddo e in meno d’un attimo ero
già in piedi per
rincorrerlo. Era questo il bello della nostra amicizia, continuavamo a
farci
dispetti, ad insultarci, e poi ci rincorrevamo per abbracciarci e fare
la pace
in grande stile.
“ Non picchiarmi, ti prego.” Sussurrò
lui con le spalle al muro, scoppiai in
una fragorosa risata girandomi verso Zayn che aveva vinto,
incrociò il mio
sguardo e senza bisogno di parole capì e venne verso di me.
“ Ti da forse fastidio questo ragazzo?” Chiese con
aria autorevole, proprio
come una guardia del corpo. Non potei fare a meno di sorridere, subito
seguita
da un Liam con il fiatone. Ora Niall rincorreva lui.
“ Non ho fatto nulla, giuro.” Urlò
Harold alzando le mani, feci finta di
piangere nascondendomi dietro Zayn, non potendo far a meno di notare i
muscoli
delle sue spalle; lui se ne accorse e si girò arruffandomi i
capelli, feci
spallucce e ci ributtammo tutti in piscina ignorando il crimine di
Harry.
“ Ragazzi, sono le cinque forse dovremmo iniziare a
prepararci.” Urlò Niall,
mentre veniva quasi affogato da Liam, guardammo tutti
l’orologio e con uno
sbuffo comune uscimmo dalla piscina. Alle cinque e un quarto dovevamo
essere a
casa della preside che ci avrebbe accompagnato da Justin, non vedevo
l’ora.
“ Prima!” Urlai mentre correvo verso il bagno,
Harold sbuffò dicendo qualcosa
come ‘ è casa mia, e sono io il primo.’
Ma nessuno di noi parve dargli tanta
attenzione e
finimmo tutti accalcati alla
porta del bagno.
“ Sono femmina, e sono io la prima.” Finii
facendomi spazio a gomitate, loro
sbuffarono ed io scoppiai a ridere.
“ Io sono Liam è ho più diritti di
voi.” Continuò il moro prendendomi per i
fianchi, in modo da impedirmi l’accesso al bagno; ma un Zayn
coccoloso gli fece
segno di andare da lui per controllare certe cose. Approfittai del
momento per
impadronirmi della doccia, mentre Harold occupava l’altro
bagno in fondo al
corridoio. L’acqua calda mi scivolava sulla pelle, e
incominciavo a pensare che
forse era inutile far finta che a nessuno di noi
mancava Louis. La notte ormai non dormivo
almeno che Harry o Liam mi parlassero al telefono fino alle tre, oppure
un hamburger
con Niall che
quelli non facevano mai
male. Era come se quel ragazzo era riuscito a darmi una casa sicura con
i suoi
occhi azzurri, e a farmi sentire costantemente a mio agio col suo
sorrisone a
trentadue denti, e poi puf, arriva una stronza con delle belle gambe e
tutto
finisce.
“ Sei proonta?” Urlò Niall infastidito,
feci segno di si e con un paio di
shorts ed un top provvisorio uscii dal bagno, lui diete
l’ultimo morso ad un
panino e prese il mio posto nel bagno.
“ Emily – mi chiamò Harry prendendomi la
mano.- Ti va se facciamo un giro?”
Chiese sfiorandomi con lo sguardo, il mio cuore perse e un battito.
“ Tra poco dobbiamo andare ..” Cercai qualche
scusa, ma ormai ci eravamo già incamminati
verso il giardino. Lui
teneva la mia
mano, quasi avesse paura che sarei scappata via, ed io continuavo a
stringerla
per fargli capire che non l’avrei lasciato.
“ So che ti manca Louis, e lo abbiamo capito tutti.
Però tu per noi sei importante,
ed è importante anche la gara canora siccome mi servono
crediti o verrò
bocciato. Così Emily, voglio solo dirti che se ti senti
tanto triste, se stai
per piangere, o semplicemente crolli. Fai un fischio, e
correrò da te.” Mi
sussurrò all’orecchio sfiorandomi appena il collo
con le labbra. Sentii dei
brividi per il tutto il corpo, sorrisi, e
lo abbraccia più forte che potevo, dopo qualche
secondo di sorpresa mi
strinse a se. Solo qualche mese fa mi sarei data dell’idiota
ad affezionarmi
così tanto a delle persone, ed ora non riuscivo ad
immaginarmi senza loro cinque,
e anche se era stupido ormai facevano parte della mia vita, e non li
avrei
lasciati scappare così facilmente.
“ Andiamoo!” Urlò Liam prendendo la sua
macchina, assieme me e Niall. Mentre
Harry e Zayn venivano con le proprie macchine.
Niall mise su della musica indelebile, e le mie mani
tremavano alla
vista della casa della preside, Justin era vicino, JUSTIN BIEBER, lo
stavo per
incontrare e non era solo un fottuto sogno dal quale mi sarei potuta
svegliare
in un attimo.
“ Alla buon’ora.” Ci
rimproverò Tsunade appena entrammo in casa sua, dove
già c’era
Louis seduto sul
divano di pelle, non
riuscivo a smettere di guardarlo. Cazzo, era perfetto. Ci scusammo in
coro e ci
sedemmo vicino al nostro componente.
“ Allora,
io ho un pullman, se me lo rompete
io rompo voi. Josh non può venire siccome è da
una settimana che ha la febbre,
così ci arrangeremo senza batterista. Ora saltate sul bus, e
ragazzi state
facendo un ottimo lavoro.” Sussurrò
l’ultima parte con un sorriso timido, forse
non era poi così un mostro. Salimmo svelti sul mini pullman
che aveva solo
tredici posti, e
dopo aver fatto a gara
per gli ultimi sediolini ci accomodammo.
“ Posso?” Chiesi a Lou
guardandolo con’aria
speranzosa, sbuffò pesantemente e di malavoglia tolse le
gambe dal sediolino
senza smettere di ascoltare la propria musica. Sapevo che non ci
avrebbe
perdonato molto facilmente, ma cazzo almeno un sorrisino.
“ Lou?” Lo chiamai incerta, lui si girò
con aria distratta, gelandomi con gli
occhi.
“ COSA VUOI?” Finì in modo freddo,
voleva ferirmi e lo capivo dal tono di voce.
“ Io non stavo facendo nulla con Harry.” Sussurrai
guardandolo distratto,
ghignò e poi si girò di nuovo verso il
finestrino. Sbuffai, e lasciai il
sediolino vuoto andando ad un altro posto, dove potevamo restare solo
io, e la
mia musica. Mi concentrai sulle strade affollate di Londra che
percorrevamo, e
lasciai perdere ogni pensiero che stupido tornava da Lou.
“ Siamo arrivati.” Ci svegliò tutti
Tsunade facendoci scendere davanti un
enorme edificio, scendemmo in silenzio ed entrammo in ciò
che sembrava una
grande casa. Con la storia di Lou, mi ero quasi dimenticata di Justin.
Appena entrammo ci accolse un uomo in carne e senza capelli, ci disse
di
attendere nella sala blu, e ci accomodammo su delle scomode sedie del
medesimo
colore. Era inutile, non riuscivo a sopportare la lontananza di Lou,
benché
fosse a fosse a pochi passi da me, eravamo come estranei, Zayn si
accorse del
mio umore e silenzioso mi venne vicino. Cercava di parlarmi, ma non
rispondevo,
era inutile. Non volevo Justin, Zayn o Niall, volevo solamente che
Louis
avrebbe ricominciato a volermi bene, sempre se abbia mai iniziato.
“ Ciao a tutti!” Esclamò un ragazzo
dagli occhi nocciola entrando nella nostra
stanzetta, lo guardai bene ed il mio cuore prese non so quanti battiti,
bum,
bum, bum, bum, stava impazzendo con una sinfonia irregolare. Non
riuscivo a
staccare gli occhi da lui, e mi resi conto che i poster, le foto, e il
p.c non
davano giustizia alla sua bellezza, e nelle interviste il suo accendo
canadese
era sempre troppo nascosto. Stavo per svenire, e per continuare a
vivere mi
aggrappai a Zayn che sorrise. Fortunatamente non ero l’unica
che stava andando
in iperventilazione, ma c’era anche l’irlandese
nella mia stessa situazione.
“ Io sono Justin Bieber, voi?” Chiese con un tono
dolce, mentre ad ogni parola
evitavo un collasso. Harold rise, e venne in mio aiuto sedendosi vicino
a me.
Mi diede la mano, ed io iniziai a stritolarla. Justin Bieber era a
pochi passi
da me.
“ Io sono Liam.” Disse con entusiasmo il moro, poco
dopo si presentò anche Zayn
e Louis.
“ I-io s-sono N.. Niall.” Continuò il
biondo che a stento ricordava il suo
nome, Justin se ne accorse e gli andò vicino per stringergli
la mano, ciò lo
aveva fatto con tutti, ma con Niall era stato diverso. Si era accorto
che era
un so fan.
“ Io sono Harry, e lei è Emily. Vorrebbe parlare,
- scherzò riferendosi a me,-
ma penso che se ti avvicini mi potrebbe morire frale
braccia.” Continuò
accarezzandomi i capelli, io ripresi il controllo di me stessa e
sorrisi al mio
idolo che cazzo si stava avvicinando per stringerci le mani. Prima
Harry, e poi
prese la mia per il baciamano, quasi sussultai quando le sue labbra si
posarono
delicatamente sul dorso della mia mano. Harold lo fulminò
con lo sguardo, e
Juss si allontanò di pochi centimetri, mentre io non potevo
far a meno di
pensare a quanto diamine fosse bello.
“ Siete fidanzati?”
Chiese ad un tratto
Bieber, guardando curioso sii me che Harry. Io diventai tutta rossa, ed
Harold
mi strinse forte a se.
“ No, siamo solo amici.” Proclamò ad
alta voce il riccio, quasi per far sentire
bene a Lou che continuava ad esser distaccato e freddo.
“ Anche io e Selena eravamo solo
amici.” Continuò
malizioso Bieber,
sorrisi, ma Lou non la prese così.
“ Ridicolo.” Sussurrò per poi uscire
dalla stanza, lo seguii a ruota seppur
Liam mi urlò di stare seduta. Fuori pioveva, e non era una
novità siccome il
clima di Londra mi odiava. Il mio idiota
camminava agitato sotto la pioggia, non potetti fare meno di osservare
la sua
bellezza.
“ LOUIS, TI PREGO ASCOLTAMI.” Urlai raggiungendolo
sotto la doccia, lui mi
guardò curioso. Probabilmente avevamo solo qualche minuto
prima che ci
avrebbero reclamato in sala, per il provino.
“ Sono tutto orecchie.” Continuò
l’idiota guardandomi con aria di sfida, presi
un respiro, sapevo che me ne sarei pentita.
“ So di non essere perfetta, e so che non sono la ragazza
più bella di questo
mondo, anzi. Però, tu mi fai sentire bella con i tuoi
sorrisi, mi fai battere
il cuore con le tue frasi, e mi fai ridere con i tuoi messaggini.
Sarò stupida
lo so, ma è dal primo giorno che ti vidi
che non riesco a toglierti dalla testa. Louis, mi sono
innamorata di te.”
Sussurrai mentre la pioggia sfiorava di continuazione il mio viso, lui
sorrise
e mi venne vicino. Forse c’ero quasi vicina in un felice e
contenti.
“ Scusa Emily, ma proprio non posso
amarti.” Concluse
ritornando dentro,
restai qualche secondo a fissare il vuoto, sotto la pioggia e con il
cuore a
pezzi. Lui non mi amava, lui voleva Eleanor, e più la
consapevolezza si faceva
strada nel mio cuore, più aumentavano le lacrime che mi
graffiavano le guance.
Dopo poco rientrai anch’io, trovando i miei amici seduti in
cerchio davanti
Justin, Harold mi tenne il posto e andai vicino lui. Mi
guardò curioso, avevo
il mascara colato, e l’espressione di chi ha visto il proprio
cuore sgretolarsi
in migliaia di pezzettini taglienti. In silenzio mi
abbracciò, e poi fulminò
con lo sguardo Louis, che stava zitto a guardare Bieber che spiegava
non so
cosa.
“ Quindi queste sono le regole della gara.”
Continuò ad alta voce il cantante
di fama mondiale, mi lanciò uno sguardo e preoccupato per la
mia espressione
tanto diversa da prima mi accarezzò il viso.
“ Puoi venire un attimo?” Sussurrò
prendendomi la mano, lo guardai sorpresa,
per poi seguirlo di corsa; già sapevo la procedura,
l’avevo sognato ad occhi
aperti chissà quante volte, ora Justin si sarebbe
inginocchiato e mi avrebbe
chiesto se volevo sposarmi con lui, forse però in quel
momento avrei detto di
no.
“ Qualsiasi cosa sia successa, - Justin prese parola, cercando
il mio sguardo.-
Tu la supererai, perché le Belieber sono forti e belle, e tu
sei una Belieber
no?” Non aspettò la mia risposta e riprese a
parlare, sorrisi incrociando il
suo sguardo. “ Quel ragazzo è sicuramente
innamorato di te, o non sarebbe
scappato via in preda alla gelosia. E poi, non è
l’unico a
cui piaci. Non ti abbattere, e sorridi,
perché sei veramente bella quando sorridi. E posso
abbracciarti?” Chiese
incerto, lo guardai sorridente rassicurata dalle sue parole, sarei
dovuta esser
io a chiedergli un abbraccio, ma mi andava benissimo così.
Mi strinsi a lui, e
sul suo viso sbocciò un sorriso lusingato, uno di quelli
soddisfatti per l’amore
delle fan. Rientrammo, prendemmo posizione ed iniziammo a cantare.
“I'm no superman
I can't take your hand
And fly you anywhere
You wanna go (yeah)”
Iniziò
a cantare Louis, siccome la sua voce vellutata
rispecchiava alla perfezione il messaggio che voleva trasmettere la
canzone.
Mentre cantava guardava un posto fisso, un posto vuoto, non
c’era entusiasmo,
ma era triste, e con tono troppo amaro sussurrò un
‘ non sono superman.’ Lo
guardai sorpresa, sperando che ciò sfuggisse a Justin, io
quei sei mila euro –
divisi per noi.- Li volevo, magari con quei soldi avrei potuto
convincere mamma
a comprare casa in modo permanente, e restare a Londra.
“I can't read your mind
Like a billboard sign
And tell you everything
You wanna hear but”
Lo
seguì Liam con la sua bellissima voce potente, Justin era
sbalordito. Mi lasciavo trasportare dalla voce di Liam, rimanendo
sempre
concentrata sulla mia chitarra. Fortuna che lui aggiunse il giusto
entusiasmo
alla canzone.
“I'll be your hero.
I, I can be everything you need
If you're the one for me
Like gravity I'll be unstoppable.”
Continuò Niall
cantando da
perfetto inamorato, forse Justin gli aveva fatto un brutto effetto. Avrei voluto sorridere, ma
neanche la
sensazione di libertà che mi trasmetteva la chitarra,
riusciva a togliermi
dalla testa lo sguardo freddo di Lou. Lui non
voleva essere il mio eroe, era si più forte della
gravità, ma non per me,
ma per Eleanor.
“So incredible, some kind of miracle
And when it's meant to be, I'll become a hero, oh
So I'll wait, wait, wait, wait for you
Yeah, I'll be your hero.”
L’ultima
strofa toccava ad Harold, che trasformò la canzone
in una dolce melodia colma d’amore, seppur sapeva che stava
dicendo solo
stronzate, avrei potuto aspettare anni, ma mai nessuno si sarebbe
trasformato
in un eroe per me, neanche con un miracolo. Ed il che era anche giusto,
non ero
abbastanza per avere il mio eroe, non ero abbastanza neanche per Louis.
Cantò la sua strofa, e all’ultima frase si
girò verso di me, penetrandomi con i
suoi occhi così dannatamene verdi. Arrossii e ricambiai il
sorriso. Il battito
di mani del grande Bieber spezzò la strana atmosfera che si
era creata tra me e
il riccio.
“ Voi,
non potete partecipare.” Sussurrò
Justin vicino a Tsunade, stavamo per crollare un po’ tutti,
in fondo ci eravamo
impegnati per ottenere dei risultati come questo.
“ Siccome non ci sarà gara, e sono sicuro che
umilierete gli altri gruppi.”
Continuò sorridendo, noi lo seguimmo e iniziammo a saltare
felici, o quasi. Il
viaggio in pullman sembrò ancora più lungo, e
neanche le costanti battute di
Liam o Harold riuscirono a farmi sorridere.
“
Che ne dici se dormi da me?” Mi chiese Harry appena io,
Liam e Zayn arrivammo a casa sua. Annuii, non volevo tornare a casa
mia, da una
mamma assente che non sapeva neanche della gara canora.
“ Resto
anche io.” S’intromise Liam sorridendomi, Zayn gli
diede una pacca
sulla spala, e lui ricambiò. Erano proprio pappa e ciccia
quei due, proprio non
riuscivo a capire come avevano fatto a restare lontani tutto quel
tempo.
“ Emily,
cosa ti ha detto oggi Lou?” Chiese Zayn guardandomi curioso,
mentre
rubava l’ultimo pezzo di pizza alle patate dal piatto di un
Liam indispettito.
“ Nulla, io
gli ho detto che lo amo, e lui che non ricambia.” Feci un
mega
riassunto, sentendo un vuoto farsi largo dentro di me, come se si
stesse
aprendo una piccola voragine. Non ebbi il tempo di continuare che mi
ritrovai
stretta in un abbraccio soffocante con tre ragazzi alti e muscolosi.
Ma, nonostante
non riuscivo a respirare mi lasciai cullare dalle loro braccia, ne
avevo
realmente bisogno.
“ Puoi dirmi
le esatte parole?” Chiese dopo un po’ Harry, non
staccando il suo
sguardo da me, lo guardai stanca. Non volevo ricordare, mi faceva male.
“ Ha detto
qualcosa come: mi dispiace, ma non posso amarti.” Sussurrai
rannicchiandomi su me stessa, Harry fece un salto. Lo guardai curiosa.
“
Tranquilla, è tutta colpa della famiglia di
Eleanor.” Rispose poco dopo, io e
i ragazzi ci riunimmo intorno a lui per sentire la spiegazione. In che
modo era
colpa della famiglia dello scopettone?
Angolo me:
Lo so
ci ho messo tantissimo, scusate il ritardo; ma ultimamente non sono
stata molto
al computer, siccome sono quasi sempre in piscina. Ringrazio tutti
coloro che
recensiscono, siete veramente speciali. E.. che ne pensate della prima
– e non
ultima- apparizione di Justin? *-*
Scriverò presto il prossimo capitolo, bye bye
Lisa.
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Capitolo 11 *** Soldi ed alcool. ***
Soldi ed alcool.
“ In che senso?”
Chiese Zayn, mentre si avvicinava ad un
Liam che distratto lo accolse fra le sue braccia.
Harold arrossì, teneva lo sguardo basso e si torturava le
mani.
“ Sbrigati però, siamo curiosi.”
Continuò Liam, avvolgendo la vita del moro con
le sue gambe. Lo guardai sbalordita, probabilmente così
stava solo più comodo,
Zayn fece un sorrisetto e poi appoggiò la testa sul torace
del castano, che
sospirò. Li guardai curiosa, erano strani.
“ La famiglia di Louis prima era povera.”
Sussurrò Harry prendendo un po’ di
coraggio, continuammo a guardarlo curioso. Lo gelai con lo sguardo
cercando di
farlo parlare, e lui mi sorrise.
“ Eleanor era innamorata di Lou. – Prese un
respiro, mi guardava preoccupato,
forse aveva paura di ferirmi.- Così i genitori della Calder
prestarono
diecimila euro alla famiglia di Lou, al costo che Eleanor sarebbe stata
fidanzata con Louis per dieci anni. Louis si è ribellato, e
ha pagato quattro
mila euro; ma per scontare la pena ce ne vogliono sei mila e lui non ne
ha.”
Finì pronto a sorreggermi se fossi svenuta. Io come Zayn e
Liam avevo la bocca
spalancata, non poteva fare così, non eravamo nel
milleseicento; cazzo.
“ Se glieli diamo noi seimila euro?” Chiesi
speranzosa che gli altri accettassero,
mi girai verso i piccioni per terra, e Zayn aveva una mano sotto la
camicia di
Liam? Guardai meglio, avvicinandomi almeno col collo, ma era troppo
tardi.
“ Non accetterebbe mai soldi da noi.”
Continuò Harold, distruggendo anche il
mio ultimo barlume di speranza. Mi accasciai per terra, disorientata,
confusa,
triste, in un pomeriggio il mio cuore era stato ridotto in mille pezzi,
e in
una serata avevo capito che non avrei potuto fare niente per
aggiustarlo.
“ HEI APSETTATE!” Urlò alzandosi in
piedi Liam, seguito da uno sbuffo del moro.
Mi guardò sorridente, quasi la bellissima notizia di un
Louis\Eleanor per
sempre felici e contenti gli piacesse; si sedette vicino a me prendendo
il mio
viso fra le mani.
“ A quanto ammonta il premio per la gara canora?”Mi
sussurrò sulle labbra per
poi far dipingere un sorrisone sul mio volto, presa dalla
felicità gli saltai
addosso; mi strinse a se sorridente. Harry e Zayn ci guardavano
curiosi, loro
non avevano capito.
“ Ragazzi!” Urlai anch’io alzandomi
subito seguita da Liam che prese Zayn per
mano.
“ LA VINCITA DELLA GARA CANORA E’ DI SEIMILA EURO, CERTO!”
Urlò il moro, rovinando la sorpresa
per Harold che fece una smorfia disgustata-derisoria-acida, lo guardai
sorpresa
cercando di capirlo.
“ Emily, ma sei cogliona?” Sillabò piano
gelandomi con lo sguardo, mimai un no,
sempre più sorpresa.
“ Cazzo. – Continuò, sempre
più arrabbiato.- Non vinceremo quella gara canora,
e anche se per miracolo di Dio noi vincessimo, pensi davvero che lui
sceglierebbe te alla Calder?” Finì in modo gelido
e distaccato, sentivo gli
occhi pizzicarmi e un nodo alla gola. No, non avrebbe scelto me, e lo
sapevo.
Eleanor era bella, ricca, e costante; io invece non sapevo neanche
quanto tempo
sarei rimasta a Londra. Era tardi ed io ero triste, ma non volevo
restare in
quella casa. Mi congedai con uno ciao, e uscii di fretta senza dare a
nessuno
l’opportunità di fermarmi; vidi Zayn pronto a
rincorrermi, ma feci segno di no.
Camminavo senza una meta, volevo solo smaltire la rabbia e la tristezza
che mi
avevano praticamente invaso, incominciai a pensare ai miei primi giorni
a
Londra, e all’amicizia con Niall e Louis; allo scandalo di me
e Liam e alla
partenza di Danielle, ai ricatti di Harry e a Louis. Sentii un urlo,
poi un
rumore e un altro urlo. Mi avvicinai al vicolo buio da dove provenivano
le
urla, pronta ad usare il mio cellulare come arma. C’era un
ragazzo steso per
terra con una bottiglia di birra in mano, mi avvicinai a lui curiosa
quanto
spaventata. Era buio pesto, ma quei lineamenti mi sembravano familiari,
sembrava quasi Louis; ma era impossibile, era buio pesto, e Louis
William
Tomlinson era felice, non aveva bisogno di ubriacarsi.
“ Hei.” Sussurrai dando un colpo al braccio del
ragazzo per poi scappare
via, lo vidi alzare
il collo e
riabbassarsi. Non ero riuscita a vedergli occhi, e con la speranza che
fosse
Louis mi avvicinai di nuovo a lui, dandogli una mano per farlo alzare.
Si
aggrappò a me talmente forte, che quasi trascinò
anche me a terra. Con un po’
di pazienza lo appoggiai ad un lampione, e quasi mi mancò il
respiro quando
vidi i suoi occhi azzurri. Gli occhi di Tomlinson, non erano solo
azzurri,
erano un colore acceso, un colore nuovo, il colore più bello
che io abbia mai
visto. Persi qualche battito, ma lui continuava a stare zitto, forse
non mi
riconosceva. Lo feci aggrappare a me,
e
ci avviammo a casa mia che non distava molto. Dopo qualche decina di
minuti, e
qualche caduta, finalmente arrivammo. Trovai le chiavi di riserva e
aprii d
scatto la porta, mia mamma probabilmente dormiva, non
m’importava molto, e
arrivati in camera mia lo stesi sul letto; prese sonno poco dopo. Mi
feci
spazio fra le coperte, e mi appisolai vicino a lui.
“ Emily?” Chiese appena mi stesi nel letto,
sorpresa mi girai verso di lui
trovandolo sveglio. Annui.
“ Si.” Sussurrai per rassicurarlo, subito dopo aver
parlato mi strinse a se,
regalandomi un caloroso abbraccio. Sospirai, la sua vicinanza mi faceva
sempre
uno strano effetto.
“ Mi odi?” Chiese dopo poco, avvicinando il suo
viso al mio. Sentivo il suo
respiro mischiarsi col mio, e i battiti del mio cuore accelerare.
“ No, certo che no.” Sussurrai per rassicurarlo,
lui sorrise.
“ Qualsiasi altra ragazza mi avrebbe odiata.”
Commentò posandomi la mano sulla
guancia, mentre si spinse con il bacino verso di me. Arrossii. Cercai
di dir
qualcosa, ma venni zittita nel miglior dei modi, posò le sue
dolci labbra sulle
mie, e poco dopo il bacio diventò passionale, e fu solo una
danza tra le nostre
lingue. Tirò un sospiro, per poi lasciarmi piccoli baci
lascivi sul collo, ad
ogni suo tocco la mia pelle andava a fuoco.
“ Lou.” Bisbigliai, e lui sorrise come compiaciuto.
“ Ora dormi.” Sussurrò lasciandomi
l’ultimo bacio all’angolo della bocca, il
mio cuore faceva capriole ed io ero schifosamente felice. Il mio cuore
si era
auto-riparato al primo bacio, ed ora avevo solo la dannata sensazione
che
sarebbe andato tutto bene.
La sera passò velocemente, e mi risvegliai ancora stretta
fra le sue braccia,
mi ci sarei potuta abituare facilmente. Approfittai di quei minuti per
poterlo
guardare, e soffermarmi sulle sue belle labbra.
“ Buongiorno.” Gli sussurrai all’orecchio
facendolo svegliare. Aprì gli occhi
di sorpresa, per poi impallidire quando mi trovò di fianco a
me. Farfugliò
qualcosa, poi si passò disperatamente
una mano tra i capelli, per poi uscire frettolosamente dal mio letto.
Lo
guardai alzarsi, e andare via, probabilmente avevo un’aria da
disperata.
“ Aspetta!” Urlai andando verso di lui che si
girò di mala voglia, mi gelò con
gli occhi, quasi mi volesse chiedere ‘cosa
c’è ancora?’ Deglutii, e mi
avvicinai abbastanza timorosa.
“ E il bacio di ieri sera?” Urlai cercando di non
esser presa dal panico, lui
scoppiò a ridere sadicamente.
“ Quale bacio?” Chiese freddo, guardandomi in modo
malevole. Avevo riempito la
mia testa di illusioni, e ora ne pagavo le conseguenze; anche se quella
notte
lui non sembrava poi così ubriaco.
“ Emily, tutto quello che
è successo ieri
sera è stato un errore.” Parola per
parola mi trafisse il cuore, lo guardai
con fare rassegnato cercando di trattenere quanto più
possibile le lacrime. Se
ne andò dritto, ed io non feci nulla per fermarmi. Poco
prima di sbattere la
porta definitivamente si girò verso di me, aprì
la bocca per dir qualcosa, ma
poi la richiuse e se ne andò. Mia madre osservò
la scena in silenzio, pronta
per farmi una ramanzina, anche lei aprì la bocca, ma al
contrario di Louis
uscirono solo urla.
“ Fottiti.” Sussurrai risalendo in camera, senza
che lei continuò ad inveire
contro di me. Corsi nella mia stanza, e mi fondai sul letto per
iniziare a
piangere confortata dal profumo di Lou intrappolato nelle lenzuola, che
ora
invadeva i miei polmoni.
“ Emilyy, c’è qualcuno per
te.” Urlò mia madre con un megafono apposto della
bocca.
“ MANDALO VIA!” Urlai di rimando con la voce
strozzata dalle lacrime, probabilmente
era una vecchietta che voleva darmi qualche caramella.
“ Emily, sono venuto a chiederti scusa.”
Harry entrò senza bussare in camera mia,
sconvolto si buttò sul mio
letto per abbracciarmi. Non volevo farmi vedere da lui in quello stato,
soprattutto perché aveva dannatamente ragione, Louis non
avrebbe mai scelto me.
Nessuno dei due proferì parola, e in silenzio Harry si
accoccolò vicino a me,
stringendomi, rassicurandomi, dicendomi che lui ci sarebbe stato. Ma
era
inutile, io ero uno stupido errore, e non meritavo gli abbracci
rassicuranti di
Harold, non lo meritavo.
“ E’ un bastardo.” Continuò il
riccio accarezzandomi i capelli.
“ Ci siamo baciati.” Sussurrai io, cercando di
nascondermi sotto le coperte.
Lui si appoggiò alla mia schiena.
“ E poi?” Chiese come se non lo sapesse, come se
voleva farmi pesare il fatto
che lui me lo aveva detto.
“ Ha detto che è stato un errore.”
Sussurrai ricominciando a piangere, sentii
la sua stretta rinforzarsi mentre mi iniziava a baciare il collo.
“ Non aver paura, qualsiasi cosa accada io ci
sarò.” Mi
sussurrò infine facendomi sorridere, Harold
era qualcosa di speciale, qualcosa di puro, qualcosa di inestimabile
come un
angelo, ed io proprio non lo meritavo. Non avrei fatto altro che
macchiarlo dei
miei stessi errori.
Me: Ok, ci ho messo tantissimo ad
aggiornare.. ma vi amo e voi lo sapete. <3
Prima del quattordici aggiornerò visto che riparto, e poi il
ventisei parto
nuovamente, ma ook, facciamo finta di nulla, ahaha. Sarò
più puntuale,
prometto. Aggiornerò ogni settimana, ogni dieci recensioni,
promesso. Comunque, scusate se il capitolo è breve
però è intenso, u.u Louis è
UN EMRITO STRONZO.
Uhh, ma io lo amo. <3 Capiamolo povero cucciolo, deve stare con
lo
scopettone. Nel prossimo capitolo succederà
l’inaspettato e si sapranno gli
scheletri nell’armadio di Zayn, ed Eleanor (?)
Alla prossima,
Lisa.
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Capitolo 12 *** Chiarimenti. ***
Chiarimenti.
Pov Harry.
Mi passai abilmente una mano tra i capelli, confuso, mentre con
l’altra
stringevo ancora forte la vita di Emily che aveva smesso di piangere e
si era
addormentata. Louis la stava facendo soffrire, prima l’aveva
baciata e poi
l’aveva buttata via; tipico. Probabilmente voleva solo
rendere il gioco più
divertente, o forse è veramente innamorato di Emily; ma
è impossibile. Amare
Emily, avere Emily, significherebbe lasciare Eleanor, ergo, lasciare le
macchine costose e i vestiti firmati; e ciò è
impossibile. Tutti sanno quanto
Louis sia viziato, e di certo non sarà una ragazza a farlo
cambiare idea. Lui
la vuole solo per una notte, per togliersi lo sfizio di essersela fatta
e poi
la lascerà in pace; ma non gli permetterò di far
soffrire ulteriormente la mia piccola
Emily già abbastanza
distrutta.
La sua mano stringe la mia, ed il mio cuore come da manuale incomincia
a
perdere qualche battito. Poco dopo si gira verso di me, ancora
addormentata, e
si avvicina sempre di più; finché i nostri
respiri non si fondono, e riesco a
sentire il suo battito cardiaco pesante, regolare, stonare con il mio
invece
che sta impazzendo. Prendo un respiro, cerco di calmarmi, non ho
più
quattordici anni.
“ Harry?” Sussurrò piano accarezzandosi
i suoi grandi occhi color nocciola, la
strinsi un po’ di più, sorridendo alle sue guance
già rosse.
“ Si?” Sussurrai anch’io incominciando ad
accarezzarle i capelli, per un po’
stette in silenzio e lacrime silenziose le rigavano il volto, sapevo
che
pensava alla notte prima passata con Louis, al loro bacio, e mi faceva
male.
Ogni sua lacrima era un pugno in pieno stomaco, e ogni qualvolta che mi
nominava quel bacio mi sentivo mancare; nonostante ciò non
potei far a meno di
asciugarle le lacrime, perdendo altri battiti, al contatto della mia
mano con
la sua pelle così calda.
“ Grazie. – Disse appena, nascondendo il suo viso
nel mio petto.- Grazie di
tutto.” La strinsi forte a me incapace di
rivelarle i miei veri sentimenti, incapace di dirle che
sin dal primo
giorno lei era diventata padrona dei miei pensieri; ma era inutile,
anche se mi
fossi rivelato lei non mi avrebbe mai amato.
“ Tranquilla, sai che puoi contare su di me.” Gli
dissi in modo sicuro
accarezzandole i capelli, lei non poteva sapere quanto quelle stesse
parole mi
facessero male; lei strinse a se la mia mano e chiuse di nuovo gli
occhi.
“ Sai, ieri
notte, quando mi ha stretto
a se.. Quando le sue labbra si sono posate sulle mie.. Io..”
Annaspava,
balbettava, ed intanto sentivo il mio cuore sgretolarsi.
“ Però quando mi ha parlato in quel modo, mi sono
ricordata di Eleanor..”
“ E hai sentito come un fuoco dentro che ti divorava, ti
sentivi bruciare
eppure la temperatura non superava i diciannove gradi; volevi piangere,
e ti
sentivi distrutta all’idea di non poterlo fare tuo,
giusto?” In un attimo
liberai in parte il mio cuore, dicendo cose che non le avrei mai potuto
dire
realmente. Lei mi guardò confusa, e poi si strinse
più forte a me.
Pian piano sentii il suo respiro farsi più pesante, e capii
che si era
addormentata. Con un sospiro mi alzai dal letto, e senza salutare
nessuno me ne
andai; avevo bisogno di aria, di respirare. Feci qualche passo per il
viale,
senza smettere di pensare ai suoi occhi nocciola coperti da un velo di
lacrime,
alla sua bellissima risata, alla sua pelle calda; Emily ormai era
diventata
parte di me.
“ Amore dove sei stato ieri sera?” Una voce
stridula, da oca, fastidiosa mi
colpì in pieno. Mi girai lentamente, già sapendo
chi fosse la proprietaria.
Dietro di me c’erano Louis ed Eleanor che ridevano
spensierati, mentre si
tenevano per mano. Louie aveva un’aria pensierosa e non
faceva altro che
annuire, mentre lo scopettone si teneva avvinghiata a lui come se gli
potesse
scappare da un momento all’altro.
“ Louis.” Lo salutai freddo andando davanti a lui,
che rimase sconvolto. Era da
circa due anni che non gli rivolgevo la parola.
“ Harold.” Sapeva quando io odiassi il mio nome
completo, e nonostante ciò mi
chiamava sempre così.
Eleanor osservava la scena in silenzio con uno strano sorrisetto; Dio
quanto mi
stava sul cazzo.
“ Possiamo parlare?” Chiesi freddo, non stacco il
mio sguardo da quello
turchino dal ragazzo che avevo di fronte. Lui annuì e
andammo entrambi in un
luogo più appartato, senza lo scopettone. In un attimo mi
ricordai di quante
notti passate sul letto a coccolarci avevamo passato io e Lou, a tutti
i nostri
abbracci, alle nostre belle promesse, ai nostri finti matrimoni, in un
attimo i
suoi occhi blu scavarono in me un buco profondo di ricordi.
“ Cosa c’è ora sweet?” Mi
chiese con tono di sfida, usando però il mio
nomignolo; involontariamente sorrisi, e lui fece lo stesso.
“ Che intenzioni hai con Emily? Vuoi solo entrarle nelle
mutande non è vero?” Ringhiai
a denti stretti, facendo esplodere sul viso del castano un sorrisetto
sghembo,
quel sorrisetto sghembo che sempre mi aveva fatto letteralmente
impazzire.
“ E’ così bella, solare, determinata,
fragile..
Sembra capirmi sai?- Prese una pausa, un sospiro,
abbassò lo sguardo, e
poi riprese a guardarmi.- Mi ricorda incredibilmente te.”
Sussurrò piano, e in
un attimo i suoi occhi non erano così freddi, e il suo tono
era meno tagliente.
Quasi era tornato il Louis di sempre, quello con la battuta pronta e
una risata
da mozzare il fiato, quasi era tornato il mio Boobear.
“ Comunque – riprese a parlare, riservandomi di
nuovo uno sguardo freddo,- non
voglio scoparmela è basta, penso sia un ottimo passatempo; e
se non ci fosse
Eleanor ci potrei anche stare insieme.” Commentò
sarcastico andandosene,
ma lo bloccai prendendolo per un
braccio; entrambi fummo sorpresi dalla mia reazione.
“ Se Emily trovasse i sei mila euro, tu chi
sceglieresti?” Ero stranamente
calmo, e quasi sapevo la risposta. Una parte di me, quella bastarda,
voleva
Louis ed Eleanor insieme, l’altra invece, quella innamorata,
voleva un Louis ed
una Emily felici insieme; perché lui era l’unico
modo per renderla felice, ed
io per lei mi sarei anche messo da parte. Louis si passò una
mano tra i
capelli, e poi mi regalò di nuovo quel suo sorrisetto
sghembo.
“ Emily.” A quel nome tremai, davvero Louis avrebbe
lasciato soldi, vestiti e
vagonate di figa per una ragazza? Ne era veramente così
innamorato? E allora
perché l’aveva tratta in quel modo?
“ Ma – riprese con tono secco.- Penso
di
non meritarla, ed è meglio se mi sta lontano.”
Finì aspro andandosene
definitivamente, avrei voluto dirgli che mi manca, ma lo guardai
silenzioso
andando verso Eleanor per poi baciarla. Sbuffai, e meccanicamente
chiamai Liam.
Non sapevo perché stavo chiamando proprio lui e non Zayn, io
e Liam ci eravamo
voluti bene, ci eravamo odiati, e ora c’era uno strano
rapporto tra noi, ma mi
fidavo, Zayn erano pazzo di Liam.
“ Pronto?” Solo la voce calma di quel ragazzo fece
calmare il casino che avevo
in testa.
“ Liam.. Ho bisogno di parlare, possiamo vederci?”
Chiesi titubante, pauroso di
un rifiuto.
“ Certamente! Vieni
da me, ho sia la
birra che fifa.” Sorrisi e staccai, mi mancavano i nostri
vecchi pomeriggi
passati a bere birra e giocare alla play.
“ Hei amico che volevi dirmi?” Urlò lui
aprendomi la porta, presi una birra dal
tavolino e mi lanciai sul suo divano di pelle, casa sua era sempre la
stessa,
ed era su quel divano che all’età di quattordici
anni io persi la verginità.
“ Sono preoccupato.” Sussurrai prendendo al volo il
joystick che mi lanciò.
“ Dai dimmi, di me puoi fidarti, lo sai.”
Continuò selezionando su
‘campionato.’ Sorrisi, avrei vinto.
“ Emily.” Dissi ad un fiato, selezionando il
Barcellona, mentre lui prese una
squadra francese.
“ Sei innamorato di lei giusto?” Domando con finta
aria d’innocenza, mentre
faceva qualche scambio di giocatore. Annui.
“ Ho parlato con Louis, e lui è innamorato di
lei.. E lei di lui.. Ma mi ha
detto che lui non se la merita.” Continuai confuso,
abbandonando il joystick.
Ero confuso, non sapevo cosa fare, avevo bisogno di qualcuno che
credesse in
me.
“ Harry, tranquillo respira.” Sussurrò
abbracciandomi, sorpreso lo strinsi a
me. “ So che tu sai amare una donna in ogni modo, se davvero
sei innamorato di
lei farglielo capire, e rendila tua.” Finì con
tono dolce, mi aggrappai più
stretto a lui, certo di aver trovato uno scoglio sicuro, e lo sentii
ridere. Si
allontanò e mi fissava serio. Quasi mi faceva paura.
“ Harry ..” Prese un respiro mentre continuava a
passarsi le mani nei capelli,
sembrava dovermi dire chissà quale segreto.
“
Liam?!” Zayn entrò di corsa in stanza,
urlando quando ci vide entrambi sul divano a parlare; cosa gli prendeva?
“ Z-Zayn! Stavamo parando, m-mi ha chiesto un consiglio,
giuro!” Liam scattò in
piedi con le mani in alto, mentre il moro non distoglieva lo sguardo da
me;
sbottai a ridere, sembravano una vecchia coppia sposata.
“ Comunque, ero venuto a prenderti per andare alle prove.. ma
a quanto pare hai
già un passaggio.” Sputò amaro il
pakistano guardando entrambi male, che fosse
geloso?
“ Dai andiamo tutte e tre alle prove.” Dissi io
prendendoli per mano, andammo
in macchina e quei due non facevano altro che lanciarsi strane
occhiate.
Una volta arrivati la direttrice ci accolse frettolosamente, era da un
po’ che
non la vedevamo; insieme a lei c’era anche Josh che si
fondò su Emily e Niall;
mentre io guardavo curioso uno Zayn attaccato a Liam, e Lou che non
staccava lo
sguardo da Emily.
“ Io per oggi ho preparato una canzone!” Disse
Louis sorridendo, Tsunade lo
incitò a cantare e lui salì sul palco, seguito da
noi.
A cantare iniziò Niall che riconobbe da subito la canzone.
“know I stand in line
Until you think you have the time
To spend an evening with me
And if we go someplace to dance
I know that there's a chance
You won't be leaving with me.”
La
sua voce vellutata rispecchiava a pieno quelle parole, e quasi vidi le lacrime sul
volto di Tsunade. Io
mi limitavo a battere le mani, non ne potevo proprio di una canone del
genere.
“Then
afterwards we drop into a quiet little place
And have a drink or two
And then I go and spoil it all
By saying something stupid
Like I love you.”
A cantare
è Louis, ha una voce delicate e poi le sue parole
rispecchiano alla perfezione la notte precedente con Emily, sento una
stretta
al cuore stringere, e vedo invece Emily che arrossisce violentemente
mentre
continua a suonare la sua chitarra.
“I
practice every day to find some clever
lines to say
To make the meaning come through
But then I think I'll wait until the evening
gets late
And I'm alone with you.”
Inizio
a cantare io e con me anche Zayn, non riesco a trovare
tonalità e ogni nota è
sempre fuori posto, prendo un respiro e lascio la strofa al moro, che
continua
a cantare girato completamente verso Liam che arrossisce, ed entrambi
sussurrano l’ultima frase.
“ I love you..
I love you..
I love you.. “
Sussurrano Zayn e Liam accompagnati da Louis ed Emily, io non ce la
faccio,
sono di troppo e non riesco neanche
a
cantare; non riesco a fare ciò per cui sono nato. Sbuffo,
fortunatamente
nessuno si è accorto del mio malumore. Vedo Louis andare
verso la mia piccola
Emily, la prende per un braccio e la porta in un luogo più
appartato.
“Tutti seduti!” Urlò Tsunade sedendosi
sul pavimento, sebbene ci fossero cinque
divani liberi; la seguimmo a ruota anche se eravamo solo io, Liam, Zayn
e
Niall.
“ Prendete – diete ad ognuno un quaderno, anche a
Lou ed Emily che erano
tornati.- Voglio che tra tre mesi su questo quaderno ci sarà
scritta una
canzone.” Disse prima di andarsene lasciando ognuno di noi
stupefatto. Non
sapevo che fare, sospirai arrabbiato, Emily aveva le lacrime agli
occhi, di
nuovo. Ma non ce la facevo a parlarle, ero incazzato col mondo intero,
con me,
e con il mio amore. Andai di fretta a casa, prendendo quello stupido
quaderno e
buttarlo nel cestino. Chi cazzo se ne fregava dei soldi, se
l’unica cosa che
volevo non voleva me?
-PovLouis.-
Guardavo
Emily, i suoi occhi da cerbiatta, il sorriso furbetto, i
capelli leggermente mossi che le accarezzavano le spalle, la carnagione
olivastra, il seno pieno, e la positività che trasmetteva
anche una sua sola
parola; era perfetta, ed era decisamente troppo per me. Troppo per un
ragazzo
avido ridotto a vivere una vita di troie e soldi immeritati.
Perché anche a
novant’anni avrei dovuto sopportare la voce squillante e da
oca di Eleanor,
avrei dovuto dirle che è bella, e avrei dovuto ignorare
tutti i ragazzi che si
è fatta. D’altronde avevo scelto io di finire
così, e se non ci fosse stata
Emily non mi sarei mai accorto del grande pezzo di merda che ero, ma
non potevo
averla, e poi Harry era fottutamente innamorato di lei. E non potevo
farlo
soffrire, non potevo far soffrire l’unica persona che seppur
involontariamente
mi regalava sorrisi su sorrisi; perché lui era un qualcosa
di veramente
speciale, ed unico, ma non tutti sapevano apprezzarlo.
“ Amoruccio, uccio, uccio.” Eleanor
piombò in camera mia con solo l’intimo
addosso, la guardai freddo, non volevo fare sesso, e con lei non mi si
sarebbe
mai attizzato, di questo passo poi.
“ Amore mio bello, sei veramente bellissima, sai?”
Feci un sorriso finto, e gli
lasciai un bacio lascivo sul collo e uscii quasi correndo da quella
casa.
Per la seconda volta in una giornata mi ritrovai a vagare per la strada
senza
meta, sapevo cosa il mio cuore cercava, Emily; ma non potevo averla. A
furia di
camminare mi ritrovai davanti la casa di Liam e senza pensarci entrai,
lasciava
sempre l porta aperta; a prova di ladro. In cucina non c’era
nessuno, così
andai in salone, ed infine in camera da letto.
“ LIAM?!” Urlai, sorpreso, sconvolto, stupito.
Sapevo dell’omosessualità di Liam,
ma, era tutto così, non era possibile, diamine.
“ LOUIS! Cosa ci fai qui?” Urlò il mio
amico coprendosi, io mi girai di scatto
completamente rosso mentre Zayn scivolava sotto le coperte. Poi
scoppiammo
tutti e tre a ridere.
“ Ero venuto a parlarti.” Sussurrai leggermente
imbarazzato.
“ Amore dovresti farti pagare.” Continuò
Zayn dando un leggero bacio sulla nuca
di Liam, che rabbrividì. Cazzo, era così
dannatamente strano.
“ Lou, scusa, ora sono subito da te.”
Continuò Liam mandandomi in salone.
“ Basta che non mi tocchi con le tue mani.. Neanche se te le
lavi!” Urlai
ridendo, mentre Zayn si sedette vicino a me sul divano continuando a
guardarmi
in modo torvo.
“ Perché sei qui?” Mi parlò
chiaro e freddo il moro, ai nostri tempi eravamo veramente
molto uniti, e sapevo che lui è sempre stato schietto.
“ Hai fatto del male a me e ad Harry, poi Emily, e infine hai
ferito anche Liam
e Niall. Non sai quant’è volte Liam nel sonno ha
detto il tuo nome, o Niall non
ha mangiato il suo dolce perché era triste. E tu ora vieni
da Liam perché hai
qualche problema giusto? Però quando Liam aveva un problema
tu non c’eri.”
Disse fermo il moro facendomi sentire sempre di più una
merda; era solo quello
che mi meritavo.
“ Zayn! – Urlò Liam entrando in salone.-
Lou, non gli dar retta, io ci sarò
sempre per te. Lo sai.” Sussurrò Liam
abbracciandomi, lo strinsi forte a me,
sapendo che prima lo stesso petto a cui io mi stringevo era stato
leccato e
chissà quant’altro da Zayn, che ora ci guardava
con’aria di disappunto.
“ Si, ma per favore non dite nulla agli altri.. Oggi con
Emily sono stato un po’
bastardo, e ragazzi, scusa di tutti.” Finii prendendo il
joystick pronto a
ricevere molte spiegazioni sul rapporto di Zayn e Liam.
Angolome: Questo capitolo
l’ho
sudato :’) Ma grazie per le meravigliose 10 recensioni, siete
fantastiche ed è
grazie a voi che io aggiorno! Tornando alla storia, oggi non
c’è stato un pov
di Emily giusto per far vedere anche come la pensano gli altri
u.ù Harry è così
fottutamente dolce, è innamorato, ma non lo dirà.
E’ pronto a far di tutto pur
di rendere felice la sua Emily, il punto è: se si spingesse
troppo oltre?
Louis, Louis invece è uno stronzo coglione dolce ed
innamorato, lui vuole
Emily, ma è convinto di non poterla avere, di non essere
abbastanza per lei, e
allora la allontana, la vuole far soffrire, almeno lei non si
lascerà
avvicinare; ma cosa gli ha detto oggi??
Liam e Zayn.. Il prossimo capitolo sarà molto ZIAM! Sempre
se lo volete..
Insomma, a me piacciono come ‘coppia’ ovviamente
è solo una bromance, non
insinuo che nella realtà stiano insieme, ma nella mia ff si,
e penso che siano
molto dolci insieme. Mentre voi cosa ne dite?
Tra nove giorni parto per .. New York! *^* E appena questo capitolo
arriverà a
dieci recensioni pubblicherò il prossimo C’:
Comunque a NY ci starò dieci giorni
perciò se non aggiorno e perché sono
via (‘:
Ancora grazie di tutto; <3.
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Capitolo 13 *** Parlami di te. ***
Parlami di te.
Pov
Louis.
-Sei solo una
puttana, e io non ti amerò mai.- Questo avevo detto ad Emily
il giorno prima mentre una lacrima solitaria le sfiorava una guancia.
Lei non disse assolutamente niente e tornò indietro da
Tsunade, subito seguita da me. Forse diglielo aveva fatto
più male a me che a lei.
Non so cosa fosse l’amore, non mi ero mai innamorata di
nessuna e l’unica persona che si avvicinava a farmi provare
emozioni forti era Harry; per cui per quasi tutto il periodo della mia
adolescenza avevo fortemente creduto di essere omosessuale,
finché non incontrai Eleanor che con le sue belle gambe era
assolutamente sexy; e tutto andava bene il primo mese. Quando non
facevamo altro che scopare ed andare alle feste, poi però
l’interesse sciamò ed infine fui costretti a
vendermi a lei per la mia famiglia. All’inizio pensavo che se
la mia punizione era dover scopare per il resto della mia vita con
Eleanor, be’ non mi dispiaceva affatto.
Poi però, ho incontrato lei, che con i suoi occhi da
cerbiatta e il sorriso furbo mi ha fatto innamorare.
E sono certo di essere innamorato, perché quando sono con
lei il mio cuore non smette di fermarsi neanche un attimo,
perché ho sempre voglia di starle vicino, perché
quando lei piange il mio cuore inizia a farmi male.
Ma dovevo farlo, Eleanor iniziava ad avere dei sospetti, forse non era
così stupida. Se non avrei subito chiuso quella strana
situazione di amore-odio con Emily, El sarebbe entrata in scena; e
non volevo che la mia Emily soffrisse. Sapevo quanto Eleanor possa
essere cattiva, la lingua tagliente, molte amiche, e tanti soldi a
disposizione; per di più ora che sarebbe diventata la nostra
compagna di classe sarebbe stato tutto ancor più difficile;
ma non avrei mai permesso che El facesse del male ad Emily.
“ Hei, Lou!” Liam mi diete un pugno sulla spalla
appena varcai il cancello di scuola, io ricambiai con una pacca e
infine vidi un Zayn timido che ci raggiungeva; salutai anche lui e poi
vidi entrambi arrossire.
“ Zay perché hai la sciarpa? Non fa
così caldo.” Dissi al moro che esibiva una canotta
blu ed una sciarpa arancione, che forse era anche da donna. Non aveva
proprio gusto nel vestirsi quel ragazzo.
“ E’ la sciarpa della mamma di Liam.”
Bofonchiò lui guardando male quest’ultimo che
arrossì, sorrisi ipotizzando un succhiotto.
“ Non l’ho fatto a posta! Ero preso
dall’atmosfera.” Si giustificò il
castano visibilmente imbarazzato, scoppiai in una fragorosa risata
subito seguito dagli altri due.
“ Hey Zayn! Liam!” Niall interruppe le nostre risa
saltando su i due piccioncini che ricambiarono l’abbraccio,
ero sicuro che entrambi fossero molto gelosi per questo dissi a Niall
di prende un po’ le distanze, lui mi guardò male e
si girò da un’altra parte. Sapevo che non mi
odiava, ma sicuramente Emily gli aveva riferito la nostra chiacchierata
e ora avrei sudato per ricevere di nuovo una sua dolce parola. Poco
dopo nel cortile arrivarono Emily ed Harry, quest’ultimo
circondava la sua vita con un braccio e lei sembrava felice. Felice
senza me. Sentivo il cuore scoppiarmi, e il mio stomaco contorcersi. Io
volevo la sua felicità, e sapevo che io non dovevo far parte
della sua vita, e lei ed Harry erano bene ,
mentre io ero male. Sbuffai,
se non fossi stato un ragazzo, orgoglioso, e vicino a me non ci fossero
state tutte quelle persone, probabilmente sarei scoppiato in un pianto
convulsivo, magari solo una lacrima per liberarmi un po’ di
quel dolore che mi opprimeva da settimane.
“ Ciao ragazzi!” Harold ci salutò
entusiasta non rivolgendomi neanche uno sguardo, non ero certamente il
favorito, ma era giusto così.
“ Heilà!” Commentò Emily
dandomi le spalle, sbuffai, ma continuavo a ripetermi che era giusto
così.
“ Amoruccio-uccio-uccio.” No. La voce squillante di
Eleanor fece girare tutti verso di noi, lei come da copione mi
buttò le braccia al collo, e per poco non mi
scansai quando una tanfa di Chanel si impadronì dei miei
polmoni.
“ Hei, baby.” Le sussurrai all’orecchio
cercando d’allontanarmi, ma lei si avvinghiò a me
stretta, dandomi un lungo, sbavoso, schifoso, bacio fin troppo volgare
per i miei gusti. Era risaputo che il mio sogno era un bacio sotto la
pioggia, proprio da gay.
Harry sussurrò qualcosa e tutti iniziarono a ridere, non
sapevo di cosa parlassero ma non ci voleva il genio per capire che era
una battutina su di noi; che strano, ero sempre stato io a fare le
battute divertenti.
El mi prese la mano e mi accompagnò in classe, prima ora
latino, c’erano tutti.
Harry ed Emily seduti vicino, ovviamente. E Zayn e Liam
all’ultimo banco. E come di copione Eleanor si sedette vicino
a me; per tutta la lezione non fece altro che mettersi in mostra, e
mostrare le tette al professore. Dio, salvatemi.
“ Hei Tomlinson, è vero che hai tradito tutti i
tuoi amici per una zoccola?” Urlò Andrea, un
ragazzo idiota della nostra classe; mi aveva sempre odiato, non sapevo
la ragione, ma quel ragazzo proprio non poteva vedermi. Eleanor
aprì la bocca, sembrando ancor di più una bambola
gonfiabile, poi la richiuse. Voleva solo mostrare le sue labbra; Emily
rise di gusto, Harry le faceva il solletico, e il prof correggeva
alcuni compiti.
“ Tomlinson non rispondi?” Continuò,
vidi Liam alzarsi, ma Zayn gli sussurrò qualcosa che
costrinse l’altro a sedersi, Emily ed Har continuavo a
solleticarsi mentre Niall era interessato al suo panino; non servivo
più a nessuno. Il prof ci disse di star zitti, ed ebbi la
scusa per non rispondere.
“ Come mai oggi il signor Tomlinson non fa casino?”
Chiese la professoressa di latino, quella vecchia, entrando in classe;
feci spallucce e agli sgoccioli me ne andai, correndo per il corridoio.
Passo dopo passo mi ritrovai in giardino, mi sedetti per terra
sconfitto.
A nessuno gli importava di me. Per i miei genitori ero solo un mezzo
per far soldi, Emily ed Harry erano sul punto di sposarsi, Niall mi
odiava, e Liam aveva
il suo Zayn. Loro, i miei amici, erano le persone a cui io tenevo di
più, ed erano anche persone che ero stato costretto a
lasciare..
“ Eccoti.” Una figura alta e muscolosa venne verso
di me, un paio di jeans Levi’s aderenti, e un ciuffo alto
circa sei centimetri. Zayn si sedette vicino a me, guardandomi curioso.
Sentivo altre lacrime voler uscire, sorrisi, stavo facendo il
bambino, era solo colpa mia se mi trovavo in questa situazione.
“ Soffri molto?” Il moro si avvicinò a
me, ghignai.
No, sono veramente felice. La ragazza che amo mi odia, e
così anche tutti i miei amici, ma è bene!
Perché se sto con loro la mia ragazza psicopatica super
ricca fa andare tutti a dormire sotto i ponti, ma tranquillo
è una questione veramente divertente. Lo sentii ridere, era
in ginocchio davanti a me. Mi strinse a lui, sorpreso rimasi impietrito.
“ Hai degli occhi bellissimi, non mi piace vederli
tristi.” Alle sue parole sorrisi, quando eravamo piccoli non
faceva altro che complimentarmi gli occhi e il culo. Annui stresso al
suo petto muscoloso, circondandogli la vita con le mie braccia; lui
sorrise.
“A nessuno importa di me Zay.” Sussurrai sconfitto
sentendo le sue braccia stringermi più forte, presi la sua
maglia tra le mani e inizia ad appendermi a lui, che sapevo fosse
pronto a sostenermi.
“ Emily ha Harry.” Continuavo nascondendomi
nell’incavo del suo collo, mi diete un leggero colpo sulla
testa.
“ Sei tu che l’hai fatta andare da lei.”
Le sue parole erano dure, e stonavano con l’amore che mi
trasmetteva il suo abbraccio.
“ Vero. – Presi fiato, era strano confidarmi con
lui.- Ma solo perché Eleanor ha dei sospetti, ieri
l’ho sentita parlare con delle sue amiche, dicevano di
volerla picchiare.” Rabbrividii all’idea della mia
Emily star male, lui se ne accorse e continuò a stringermi.
“ Tu mi stai dicendo che hai contro di te l’odio di
tutte le persone che ami solo per proteggere una ragazza?”
Era sorpreso, e delle lacrime silenziose iniziarono a sfiorarmi le
guance, le mie mani si stringevano contro la sua maglia.
“ Ci sono proprio dentro eh.” Affermai ghignando.
“ Ma l’ho fatto anche per Harry.” Subito
dopo averlo detto altre lacrime più dolorose mi graffiarono
il viso.
“ Cosa? Raccontami.” Mi sussurrò
all’orecchio, dandomi un lieve bacio sul lobo; ma non
bastò a farmi
alzare lo sguardo, non volevo che mi vedesse piangere.
“ Io ed Harry eravamo molto legati, e i miei mi avevano
appena venduto, nelle condizioni del ‘patto’
c’era il non vedere più il mio mocciosetto. Mi
dissero che sembravamo gay, ed Eleanor non voleva avere un ragazzo che
sembrasse gay. Se non gli avessi dato ascolto, dissero che avrebbero
fatto in modo di liberarmi da Harry, avevo paura, ero stupido.
” Rivelai sotto voce, era la prima persona a cui lo dicevo.
Singhiozzavo fortemente, piangendo in modo convulsivo liberandomi in
parte dei miei tormenti, mentre con le mani quasi gli strappavo la
maglia. Lui era sbalordito, ma non lasciava la presa su di me; il suo
profumo era una goduria per i miei polmoni.
“ Tu hai rinunciato alla persona di cui eri innamorato solo
perché avevi paura che qualcuno gli potesse far del
male?” Chiese lui scandendo ogni parola sorpreso, io risi, ma
non osai contraddirlo. Non sapevo cosa ci fosse stato tra me e Harry,
forse amore, forse una grande amicizia, ma sapevo che non
l’avrei mai scoperto.
“ Ed ora farai lo stesso con Emily.” Dedusse lui
staccandosi con forza da me, appena si allontanò mi sentii
perso, solo, avevo bisogno di un suo contatto. Abbassai lo sguardo, ma
lui quasi con forza fece per alzarmi il viso facendomi incontrare i
suoi occhioni scuri; adoravo la forma dei suoi occhi.
“ Non sapevo fossi così forte.” Mi
sussurrò sulle labbra, mi sentii dannatamente fragile a
quelle parole.
“ Neanche io.” Ammisi cadendo in ginocchio, lui
sospirò, immaginava quanto soffrissi.
“ Conta su di me, io e Liam saremo felici di darti una
mano.”
“ No. Liam non deve sapere nulla, nessun altro deve sapere
nulla. Non voglio la tua pietà Malik.”
Finì acido alzandomi, non potevo portare anche Zayn nella
mia merda; ma lui mi prese il polso attirandomi di nuovo a se, il suo
petto largo sembrava sempre più invitante e nei suoi occhi
alloggiava la dolcezza.
“ Sei sicuro di voler restare solo con un cane a
soffrire?” Mi chiese calmo, come se fosse pronto ad
andarsene. Che brutta visione di me, ma in fin dei conti era giusto
così.
“ Fin troppo sicuro.” Risposi amaro passandomi una
mano fra i capelli, lui rise dandomi una spinta pesante che mi
buttò per terra; poco dopo si stese su di me tenendomi i
polsi, mi sentii avvampare.
“ Non ti lascerò abbattere tanto facilmente
Tomlinson.” Mi sussurrò all’orecchio sfiorandomi
con le labbra la guancia sinistra, sorrisi involontariamente, in un
attimo ricordai quanto Zayn fosse leale, e sexy.
“ Grazie.” Era l’unica parola che riuscii
a dire facendolo sorridere, lui mi fece spallucce.
“ Così fanno gli amici, o scopa amici se
vuoi.” Scherzò lui in modo malizioso, gli diedi un
pugno sul braccio.
“ Non se ne parla, io e il mio culo siamo troppo belli per
te.” Risposi a tono facendolo ridere.
“ Già il tuo
culo è proprio bello.” Finì lui senza
traccia di malizia nella sua voce, era solo un commento tra amici.
Quando entrammo in classe era già la quinta ora, e avevamo
storia insieme, ci sedemmo vicino e lui appoggiò il suo viso
sulla mia spalla per addormentarsi. La prof non ci diceva mai niente,
era inutile, sapeva che eravamo casi persi; ed io mi ricordai di dover
scrivere una canzone. Sbuffai, stupida Tsunade.
“ Zay?” Eravamo in cortile, stavamo per tornare a
casa.
“ Dimmi idiota.” Sorrisi al suo soprannome
affettuoso.
“ Puoi farmi un favore?” Domandai dubbioso, avevo
paura che scappasse da me, e non avrei sopportato l’ennesimo
abbandono.
“ Certo, dimmi.” Mi sorprese la sua prontezza nel
rispondermi, sorrisi gioioso.
“ Oggi pomeriggio Eleanor vuole fare un giro in paese con
me.. E be’, mi salveresti?” Lui ricambiò
il sorriso, e annuì convinto.
“ Sarò da te alle quattro.” Perfetto,
pensai mentre tornai a casa mano per mano con El; mi sentivo
più leggero, quasi meglio; Emily aveva sempre Harry, Liam il
suo ragazzo e Niall mi odiava ancora, ma ad affrontare tutto questo,
per la prima volta, c’era un amico.
“ Tesoruccio-uccio-uccio, che ne dici di uscire
oggi?” El si stese sul mio letto completamente nuda, sbuffai,
non aveva una casa? Feci segno di no sperando che non si arrabbiasse.
“ Oggi io e Zayn dobbiamo uscire, mi deve consigliare cosa
regalare ad una certa persona..” Ovviamente non era vero, e
non sapevo cosa dicevo, ma erano le tre e cinquanta e dal tono feci
intuire di star parlando di lei, che saltò in piedi e
vestendosi se ne andò di corsa.
“ NON VEDO L’ORA DI VEDERE LA TUA
SORPRESA!” Urlò entusiasta in strada; alla fine
era abbastanza facile liberarsi di lei.
Mi infilai nella doccia e lasciai che l’acqua tiepida mi
liberasse dalle mie preoccupazioni, adoravo farmi la doccia, ero sempre
così.. rilassato. Ma il
campanello suonò, e fui costretto ad uscir dalla doccia
ancora bagnato, probabilmente era il postino; mi legai un asciugamano
– fin troppo piccola- in vita ed andai ad aprire. Mi diedi un
colpo in testa, mi ero completamente scordato
dell’appuntamento con Zayn,
ed io che ero già pronto per passare un pomeriggio a dormire.
“ Che accoglienza, Tomlinson.” Mi
punzecchiò facendomi ridere.
“ Mi ero scodato beota.” Risposi a rime, prendendo
due birre, per poi lanciargliene una.
“ E quando mai.” Finì acido stendendosi
sul divano.
“ Vado a vestirmi.” Annunciai prima di andare in
camera mia.
“ Per me puoi benissimo restare così.”
Lo avrei ammonito, ma non ne avevo voglia, ero quasi stanco. Ci
vestimmo, e siccome dovevo un regalo alla mia
‘ragazza’, uscimmo. Andammo nel corso
più trafficato di Londra, e iniziammo a girare per negozi,
sempre vicini.
“ Cosa le devi regalare?” Chiese il moro prendendo
un vestito di Cavalli, gli avrei potuto comprare anche una Porche tanto
i soldi erano i suoi.
“ Qualcosa di costoso e bello.” Finì
guardando delle scarpe col tacco esagerato, non sapevo che numero
portasse.
“ Un ciondolo?” Azzardò lui prendendo la
lettera ‘Z’ dal bancone, per poi porgermela.
“ Se incastonato di diamanti potrebbe andare.”
Scherzai io dandogli la L, lui sorrise sorpreso dal gesto.
Non comprammo i ciondoli, ma un vestito di Cavalli nero che faceva
tanto zoccola, perfetto per lei.
“ Ci fermiamo da starbucks?” Mi pregò il
moro indicando un enorme muffin al cioccolato, feci segno di si e ci
sedemmo ad un tavolino circolare. Mentre andavamo alla cassa trovai
Harry ed Emily.
Harry le accarezzava i capelli, lei sorrideva.
Poi lui le cinse i fianchi portandosela vicinissimo a se, lei non
oppose nessuna resistenza.
Infine lui l’abbracciò, in un abbraccio che a me
sarebbe stato sempre negato.
Mi sentii morire, non ce la facevo, sentivo Malik stringermi la mano,
mano, non sarebbe bastato; mi avviai verso Harold e gli diedi un sonoro
pugno sul naso che lo fece sanguinare, subito me ne pentii, non volevo
procurargli altro dolore, ma lui non faceva altro che farmi del male.
“ MOSTRO, TI ODIO!” Urlò Emily in preda
alla rabbia inginocchiandosi vicino al riccio che posò la
testa sulle sue cosce nude, mi veniva solo da ridere.
“ TU. – Emily puntò il dito contro di
me.- Sei
entrato nella mia vita facendo finta di essermi amico, mi hai fatto
innamorare della tua risata cristallina, mi hai quasi fatto una
dichiarazione, e poi non hai fatto altro che ferirmi, con le tue parole
taglienti e i tuoi sguardi di ghiaccio mi fai stare male. Ma la
verità è che sei solo un povero stronzo fallito,
che si diverte a far soffrire gli altri. Be’, allora ora
posso dirti che sarò io a non amarti mai, anzi
più che altro ti odio. Ora ho capito che non ho bisogno di
te, un povero stronzetto che si comporta come un ragazzino di due
anni.” Mi urlò contro tutta la sua rabbia e mentre
lo faceva piangeva, ma non erano lacrime di tristezza, bensì
lacrime di consapevolezza. Le sue parole sembravano tanti piccoli aghi
che si abbattevano contro la mia pelle, avrei tanto voluto accasciarmi
dal dolore, piangere, e chiedere perdono; ma tutto quel che feci era
ghignare. Un ghigno pieno di dolore, una smorfia che mascherava la mia
tristezza. Lei era la ragazza che amavo, la stessa ragazza in intimo a
bordo piscina che mi chiedeva quale fosse il mio colore preferito,
già quella ragazza mi stava facendo capire quanto lei
soffrisse ad ogni mio rifiuto. Ma io l’amavo, mentre lei
aveva il suo amatissimo Harry, ed io non avevo nessuno, non ero
nessuno, forse se fossi morto avrei liberato molte persone da un peso,
forse ero solo uno sbaglio.
“ Emily cosa cazzo ti urli eh?!” Zayn mi venne
vicino sbraitando contro quella ragazza che tanto amavo.
“ Zayn.. Sai quanto lui è stato..” Le
parole le morirono in gola, ma lui fece finta di nulla e prendendomi
per mano corremmo via; a quel contatto vidi Harold rattristarsi, forse
era solo un impressione.
“ Come stai?” Mi chiese premuroso il pachistano
cingendomi la vita con le sue forti braccia, eravamo fuori un
negozietto.
“ Oh, Zayn.” Farfugliai stringendomi a lui, lo
sentii sussultare e poi rafforzò la stretta. Forse non ero
così forte come mi aspettavo, ma ci dovevo riuscire per il
bene di tutti. Zayn mi accarezzò i capelli, e poi sorrise.
Sentimmo chiamarci a squarcia gola, era Harry che ci chiamava
arrabbiato, quando venne ci separò con forza quasi gli
dessimo fastidio; mi girai verso di lui e mi ritrovai un bel pugno in
piena faccia.
“ Questo è per prima stronzo. E tu Zayn, cheti
spacciavi tanto come mio migliore amico, be’
fottiti.” Finì freddo il riccio, ed ecco fatto
avevo trascinato anche Zayn nella mia merda; entrambi sbuffammo e ci
preparammo per andare alle solite prove, che stavolta si svolgevano di
sera.
Erano le 19.00 precise ed eravamo tutti a casa della nostra preside,
appena Liam vide Zayn gli lanciò le braccia al collo e il
moro lo strinse a sé, ma non forte come faceva con me, era
un altro tipo di abbraccio, capii che quello era un abbraccio pieno
d’amore. Sospirai sapendo che io non avrei mai potuto avere
un abbraccio del genere.
Harry era seduto sul divanetto rosso, ed Emily su di lui che giocava
con i suoi ricci e nel frattempo parlavano con Nialler che mangiava un
cono gelato, ed infine Liam e Zayn seduti accanto a loro mentre si
lanciavano occhiate furtive. Sorrisi, come li invidiavo.
“ Buonasera ragazzuoli.- Prese un respiro.- Siccome non siete
affatto inventivi, e tra di voi la
guerra non cessa, ho per voi, anzi per noi, sette biglietti per un
bellissimo viaggio in una casa sul lungo mare. Non accetto no, e
partiremo domani mattina alle otto in punto. Be’, spero ci
divertiremo, e toccherà alla sorte scegliere le
stanze..”
--
Angolo me:
Attenzione dico stronzate e spoilero, hahaha.
Be’ oggi siete arrivati alle dieci recensioni, ed
io oggi ho finito il capitolo.
Ma posterò domani perché ora è
mezzanotte e nessuna di voi sarà connessa. :’)
Be’ questo è il capitolo di – fine prima
stagione- siccome tra qualche giorno partirò per la grande
mela, e mi sarà possibile aggiornare solo al mio ritorno
cioè tra quindici giorni, voi contateli e in men che non si
dica sarò di nuovo fra voi; anche se dubito vi
mancherò, hahaha.
Vi posterò innumerevoli foto della grande mela, promesso.
Ora possiamo anche parlare del capitolozzo:
In questo capitolo c’è un accenno chiaro alla Zouis,
ma tranquille Louis è etero, ma Zayn? Pensateci.
Liam poi che fine farebbe? Di certo non si farebbe mettere i piedi in
testa da Lou. Pensate anche a questo.
La smetto di dire stronzate. (?)
Louis è un po’ un eroe incompreso che tutte voi
hanno giudicato male, stronze, lui lo faceva solo per proteggere tutti.
Munch love. <3
Però in questo modo Louis soffre veramente come un cane, ed
è arrivato a considerarsi uno sbaglio quando fa di tutto per
gli altri, oh amor mio.
E Zayn sembra l’unico capace di capirlo, oh. <3
Zayn e le sue battute..
Quanto scherza?
E poi la sfuriata di Emily, certo dal punto di vista di Lou lui non se
lo meriterebbe,
ma di quello di Emily che non sa nulla di tutto ciò, se lo
merita eccome.
Harry è il solito stupido innamorato.
Ma soprattutto
cosa succederà in quei cinque giorni sul lungo mare?
Se volete scoprirlo non dovete
far altro che seguirmi,
ah..
Grazie mille per tutto
il vostro sostegno, siete meravigliose, davvero.
-
E’ vero che
quando torno da NY questo capitolo ha dieci recensioni?
Fatemi felice.
---
Ho scritto una storia su glee,
a qualcuno può interessare?
Sarei molto felice se qualcuna
di voi la leggesse C:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1019136
----
Tornerò presto.
<3
|
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Capitolo 14 *** Io e te. ***
Io e te.
Cercavo di dormire inutilmente, ogni qualvolta che il mio cervello
sembrava
assopirsi per prendersi una pausa, una nuova domanda
o l’ennesimo pensiero mi fulminavano, e non
riuscivo più a chiuder occhio.
Erano già le sei, ma non mi andava di alzarmi e prepararmi,
avevo altre due ore
di tempo, e così restavo inerme, a letto mentre cercavo di
capire cosa girasse
nella testa di Louis, che ormai mi odiava.
Eppure aveva dato un pugno sul naso ad Harry proprio dopo che mi aveva
abbracciato, e se fosse stato geloso? Impossibile, lo so; ma qualcosa
continuava a dirmi che Louis cercava di nasconderci qualcosa. Era
cambiato
troppo da quando l’avevo conosciuto, non era meschino
né vigliacco, però si
comportava come tale. Perché? Forse era per Eleanor, forse
lei era così ricca
da poterlo comandare a piacere con dei ricatti. Che
idea stupida. Forse è così, forse in
realtà non mi odia, forse
quando ha detto che
sono una puttana
intendeva che mi amava.
Scoppio a ridere da sola, se è davvero così Louis
William Tomlinson non è altro
che un coglione troppo complicato che procura solo dolore.
Ed è vero, ogni sua parola tagliente, ogni sguardo truce,
ogni bacio che regala
allo scopettone e non a me, mi fa male. E non è un dolore
comunque, come quello
di un graffio, o quando cadi e ti sbucci il dolore, no; è
qualcosa di cento
volte più potente, come un coltello nella spalla, o un
proiettile nel cuore; fa
male e ogni volta
mi sento morire. Ogni
volta una fitta di tristezza mi avvolge, e non posso far a meno di
pensare che
se Louis mi desse un’opportunità saprei renderlo
felice.
La vibrazione del telefono mi distoglie dai miei pensieri, quasi spero
che sia
lui con uno dei suoi messaggi svenevolmente dolci sui pinguini; invece
è Harry.
- Piccola, passo a prenderti io? H.- Sorrido
involontariamente, è solo grazie a lui se ora sono ancora
capace di respirare e
non mi sia chiusa in camera senza uscire più. Grazie a lui,
alla sua dolcezza,
ai suoi sorrisi splendidi che io sono ancora capace di sorridere.
Harry mi ha trovata piangendo, seduta in strada mentre andavo a casa
mia; era
la stessa sera in cui Lou mi disse che non mi avrebbe amato mai. Si
sedette
vicino a me, mi accarezzò i capelli, e senza parlare mi
prese in braccio e mi
portò a casa sua; quella notte mi addormentai stretta fra le
sue braccia, e mi
risvegliai allo stesso modo. Da quella sera il nostro legame
è indissolubile.
- No, ci vado volando. Idiota.
- Mi piace
stuzzicarlo, e già l’immagino nel
letto mentre borbotta qualcosa di stupido al mio messaggio; quando
riusciamo a
stare insieme, solo io e lui, spesso lo prendo in giro e allora lui si
vendica
con una lotta del solletico.
A volte penso che Harry sia è un angelo, un qualcosa di
meraviglioso, ed è solo
mio.
Lui non mi ha mai lasciata sola, sin dall’inizio, anche se
era un po’ stronzo
mi ha sempre tenuta con se, senza lasciarmi, mi ha abbracciata e con un
sorriso
ha asciugato ogni mia lacrima.
Altre volte invece penso di essere egoista, e di non meritarlo; lui è
così perfetto, ed io così sbagliata che
stando con lui potrei rovinarlo, ma sono troppo egoista per lasciare la
mia
scorta di sole ed allegria personale.
Guardo il telefonino ancora non risponde, forse vuole fare
l’offeso ed ha
alzato il muro del silenzio; mi
è
inevitabile sorridere al pensiero di un lui imbronciato, magari con le
guance
gonfie e lo sguardo fisso nel vuoto; un tonfo alla finestra mi fa
svegliare
dalla trance in cui ero caduta. Il mio istinto mi ordina di mettermi
sotto le
coperte e procurarmi un’arma che mi possa proteggere dal
futuro zombie che
assalirà casa mia. Troppi film
horror.
Un altro tonfo alla finestra ed essa si apre, sussulto e mi copro
maggiormente.
Dopo due secondi qualcuno entra, sento dei passi leggeri, dovrei
alzarmi e
dargli una padellata in testa, ma se è veramente uno zombie?
Forse andrà da
mamma, non posso permetterlo. Mentre cerco di alzarmi, lo zombie si
butta su di
me, bloccandomi; sento un calore familiare, alzo lo sguardo e noto dei
ricci.
Quasi urlo, che Harry si sia trasformato in uno zombie? E se anche mia
mamma lo
fosse? Probabilmente l’intero mondo è stato invaso
da questa epidemia ed io
sono l’unico essere sano, se è così,
spero che anche Louis sia sopravvissuto.
“ Hey, svegliati.” La sua voce strapiena di
dolcezza invade l’intera camera,
capisco che non è stato zombiezzato. Sospiro e
l’abbraccio forte per la stupida
paura che mi ha fatto prendere.
“ Cos’hai?” Mi chiese sorpreso
allontanandomi un po’, gli sorrisi, non ero
brava con le dimostrazioni d’affetto.
“ Avevo paura che tu fossi uno zombie.” Spiegai
rendendomi conto solo ora di
quanto la mia idea fosse stupida.
“ Vatti a vestire che manca solo un’ora.”
Mi ricordò facendo salire anche la
propria valigia, era molto piccola e molto diversa dalla mia che
sembrava quasi
un armadio. Lo
guardai bene, indossava
una camicia blu e un pantalone corto bianco; cercai di distogliere lo
sguardo
dai suoi muscoli e mi diressi verso l’armadio supponendo che
pantaloncino e
canotta sarebbero andati più che bene.
“ Avrai freddo, prendi anche una giacca.”
Continuò il riccio prendendo una
felpetta nera dal mio armadio, gli diedi una gomitata nello stomaco per
farlo
spostare e lui scoppiò a ridere. Odiavo quando si metteva
davanti a me, e mi
faceva pesare la sua altezza. Già, perché Harry
era davvero alto.
“ Sei proprio piccola.” Esclamò ad alta
voce prendendomi in braccio, non mi
piaceva quando faceva così.
Iniziai a
dimenarmi per fargli allentare la presa, ma riuscii solo a farci cadere.
Eravamo entrambi stesi sul pavimento, e per un attimo desideravo non
alzarmi.
Sentivo Harry da per tutto, sapevo che cercava di non pesare su di me,
e la su
a altezza ora non era così evidente. Feci per alzarmi rossa
in viso, ma lui mi
fermò, sentivo il suo respiro confondersi col mio, mentre il
suo sguardo così intenso
cercava di imprigionare il mio.
“ Dai fammi alzare.” Sussurrai, e lui si
spostò. Subito vidi il suo viso
rabbuiarsi, sapevo che l’avevo offeso.
“ Non fare così!” Urlai abbracciandolo e
tornò a sorridere, come avrei fatto
senza di lui?
“ Dai, ora andiamo o faremo tardi.” Mi
punzecchiò facendomi entrare in auto.
Sbuffai, e appoggiai i piedi sul sedile, mi guardò in modo
truce ed io gli feci
la linguaccia.
Quando arrivammo erano già tutti lì, Liam e Zayn
si abbracciavano, ero quasi
sicura che stessero insieme, ma non mi azzardavo a parlare col moro,
siccome
pareva stranamente dalla parte di Louis.
“ Hei ragazzi, ma quanto ci avete messo??”
Urlò Niall venendo verso di noi,
entrambi facemmo spallucce e poi andammo in salone dove ci aspettava
Tsunade.
“ Sono felice che ora ci siete tutti. –
Incominciò solare la preside.-
Josh vi manda i suoi saluti, e
vorrei dirvi che in questa settimana al mare
non tollero risse, e tutti a letto verso mezzanotte. Ora, la
disposizione delle
stanze vogliamo sceglierla qui o in hotel?” Chiese con
gentilezza, sembrava
quasi un camposcuola.
“ In hotel, su andiamo!” Urlò Zayn
prendendo per mano Liam, che lo seguì di
corsa nel pullman.
Tsunade sbuffò, e poi tutti prendemmo posto. Inutile dire
che ci mettemmo tutti
davanti in coppie già disposte, io ed Harry, Zayn e Liam,
mentre Louis e Niall
stavano da soli.
“ Emily fatti più la!” Urlò
Harry dandomi una gomitata, sbottai a ridere.
“ Tu sei enorme, prendi tutto il posto!” Continuavo
ad urlare cercando di
fargli male.
“ Io non ho il culone come certe persone!” Rispose
a tono, lo fulminai.
“ Bene, allora io e il mio culone ce ne andiamo da
Niall.” Il biondo si era già
bello che addormentato.
“ NO!” Urlò il riccio sporgendosi verso
di me, per poi acchiapparmi dalla vita.
“ Non lasciarmi.” Sussurrò e a quel
punto gli saltai letteralmente addosso, lui
scoppiò a ridere, ma ormai ero un koala e non avevo
intenzione di staccarmi dal
suo torace muscoloso.
“ Non urlate o sveglierete Liam!”
Sussurrò incazzato Zayn guardandoci male,
sorrisi inevitabilmente. Zayn e Liam erano seduti davanti a noi, e Zay
cingeva
forte il suo compagno quasi temesse di lasciarlo andare.
Arrivammo a Miami Beach che era mattina, e stavamo ancora dormendo.
“ Allora ci siete tutti?” Urlò Tsunade
radunandoci nell’atrio del’hotel,
alzammo tutti e cinque la mano e lei
sorrise. Aveva una busta con sei nomi dentro, il primo ad andare fu’ Louis.
Camminava piano, e qualcosa dentro
di me voleva che sul suo biglietto ci fosse scritto il mio nome, il mio
cuore
iniziò a battere, volevo essere io.
“ Emily.” Sussurra sorpreso, quasi faccio un salto.
Poi ragiono, e ancor prima
che posso pensare urlo no.
“ Mi dispiace, non si effettuano
cambi.”Continuò dura Tsunade, sussultai.
Louis? Una settimana in camera con lui, ma lui mi odiava.
La preside ci diede le chiavi e lui senza neanche guardarmi se ne
andò. Avrei
voluto fermarlo, abbracciarlo e fargli capire che non era solo; ma
tutto ciò
che feci era stringermi ad Harry.
Pov Zayn.
Sussultai, Emily e Louis in camera
insieme? Un brivido di
gelosia mi percorse la schiena, non era affatto giusto; per lo
più subito dopo
la stronzetta si strinse ad Harry, quasi volesse urlarci che lei
è felice con
Harold, che lei non vuole più Louis.
“ Amore, tremi?” La voce soave di Liam mi riporta
alla realtà, ed è vero,
tremo, ma dalla rabbia. Prendo un respiro, mi calmo e gli do un bacio
sulla
fronte. Dopo un po’ chiamano il mio
ragazzo che si accinge ad andare tutto contento, ed io non
riesco a non
pensare a quanto è bello.
“ Niall.” Il biondo esulta, lo abbraccia, e se ne
vanno in stanza. Un altro
brivido di gelosia mi percorre, ma stavolta più forte. Non
voglio che Liam
dorma con qualcuno oltre me, Liam è mio.
Non tollero che nessun altro
gli parli, lo tocchi o lo guardi. Anche perché senza di lui
io sarei perso.
“ Così io e te stiamo di nuovo in camera
insieme.” Decreta Harry salendo le
scale, sbuffo. Har era il mio migliore amico, il mio confidente
più caro, ed
ora siamo ridotti ad essere sconosciuti, tutta colpa di Emily; ma so
che appena
‘sta situazione del cazzo si risolverà io e lui
torneremo come prima. Mi
innervosisco, così accendo l’ennesima sigaretta,
calmandomi subito quando
la nicotina invade i miei polmoni.
“ Non fumare così tanto, sai che ti fa
male.” Il riccio prende la sigaretta
dalle mie mani e la spezza, proprio al filtro in modo che non possa
più
fumarla. Se fosse stato qualcun altro, probabilmente sarebbe
già morto, ma è
Harry, e so che non lo fa con cattiveria.
“ Allora con Emily?” Sussurro stendendomi sul
nostro letto, lui si siede vicino
a me, restio a darmi fiducia.
“ Allora con Liam?” Mi prese in contro piede,
sorrisi. Lui sapeva della mia
omosessualità, glielo dissi da piccolo, a circa quindici
anni e lui mi aiutò a
superare quel periodo così buio.
“ Tutto alla grande, è perfetto.”
Ovviamente minimizzai, io e Liam non eravamo
solo perfetti, perfetto era poco per lui.
“ Io penso che Emily sia cotta di Lou.”
Sospirò, soffriva si vedeva. “ Ma
sempre meglio amici che niente.” Finì malinconico,
tutta colpa di Emily.
Sospirai, se solo potesse sapere quanto anche Louis soffra.
“ Perché ora sei dalla parte di Lou?” Mi
chiese tagliente allontanandosi,
ghignai.
“ Harry, lo sai. Tutti dicevano che eravate amici per la
pelle, che vi amavate,
che eravate come fratelli. Però al primo ostacolo tu non lo
hai rincorso, lo
hai lasciato andare.
E be’, se tu lo conoscessi sul serio,
non lo avresti mai lasciato andare.” Ringhiai,
non potevo farci nulla, Louis si era impossessato di me. I
suoi occhi,
le sue labbra, il suo modo di muovere le mani, era per me droga. Un
rapporto
malsano, dove io ero succube di uno stronzetto complessato.
“ E tu invece lo conosci?” Harry ringhia, so quanto
lui sia geloso di Louis; me
lo diceva sempre che quel ragazzo era solo il suo, io ridevo, facevo
finta di
niente, ma in realtà l’ho sempre voluto.
“ Si, è sicuramente meglio di te.”
Urlai, ma poi Harry si
avvicinò pericolosamente a me, mi preparai
per un pugno; invece mi abbracciò. Sospirai sentendo il suo
corpo a contatto
col mio, mi mancava ed era inutile nasconderlo.
“ Zayn, dimmi la verità. – Mi
sussurrò Harry, sfiorandomi la guancia con le sue
labbra perfette.- Ti piace Louis?” A quella domanda sussulto,
Louis? Certo lo
trovavo attraente, ma avevo Liam, e be’ quel ragazzo
è qualcosa di assurdamente
speciale.
“ No, amo Liam.” E non mentii, amavo davvero quel
ragazzo, la sua forma degli
occhi, il suo sbadiglio rumoroso che faceva ogni mattina, il suo
chiedermi
scusa dopo avermi svegliato, i suoi momenti da cattivo ragazzo dove non
fa
altro che provocarmi, amavo tutto di lui.
“ E’ allora lascia stare Lou, lo sai che sono
geloso di lui. E’ stato il mio
primo migliore amico, abbiamo un rapporto speciale.” Concluse
abbassando lo
sguardo, tremai.
“ No, Harry, non posso.” Non potevo lasciare Louis
o meglio non volevo; non
riuscivo neanche ad immaginarmi senza lui accanto, con le sue carezze,
il suo
arrossire, e il suo soffrire per una stronza. E poi Louis ispirava
sesso, anche
Liam lo faceva, ma era diverso, Louis era qualcosa di nuovo; qualcosa
che non
avrei mai avuto.
“ Zayn, io sono etero, ma con Louis ho un rapporto speciale.
Se ti metti in
mezzo, lo rovinerai.” Finì quasi fosse una
supplica, lo riabbracciai come per
dirgli che proprio non potevo. Poi sentimmo correre, ed un Emily in
lacrime
piombò nella nostra stanza.
“ Harry.” Sussurrò abbracciandolo, lo
cercava, lo voleva, e quando lo trovò si
aggrappò forte a lui, notai che il riccio fece la stessa
cosa.
“ Cos’è successo?” Chiese Har,
mentre le accarezzava i capelli per calmarla.
“ Louis.” Emily si limitò a sussurrare,
a quel nome sprofondai; ma non lo feci
notare.
“ E’ stato dolcissimo Harry!”
Urlò sempre stretta a lui, se era dolce perché
piangeva?
“ Solo che..” Lei continuava a sussurrare, a dire
piccoli pezzi, io non ce la
facevo più.
“ CHE MINCHIA HAI FATTO?”
Urlai ed Harry
sorrise come se anche lui fosse nella mia situazione.
“ Cosa vuoi tu?” Urlò Emily di risposta,
si era alzata, aveva gli occhioni
arrossati e lucidi, sembrava soffrire anche lei. Sbuffai.
“ Voglio aiutarti.” Sussurrai avvicinandomi, ma lei
si allontanò. Scocciato
corsi via, da Lou. Sapevo che alloggiava nell’hotel di
fronte, appena uscii
vidi Liam e Niall ridere, vicini. Avrei voluto spaccare la faccia al
biondo,
Liam era mio e di nessun altro, ma non avevo tempo, Lou probabilmente
voleva
togliersi la vita; ed io l’avevo notato. Non
mangiava più, ed aveva strani tagli sul corpo.
“ Lou!” Urlai, ma la sua porta era aperta. Dio, un
giorno qualcuno l’avrebbe
violentato di nascosto.
Era seduto sul letto, un’espressione sconvolta, ed un pezzo
di vetro sul polso,
ma cosa cazzo era successo?
“ FERMATI!” Urlai buttando
via il vetro,
lui alzò lo sguardo, distrutto.
“ Tanto a chi importa.” Continuava serio, non
sapevo se picchiarlo o
abbracciarlo; scelsi la seconda, facendo perdere molti battiti al mio
cuore
quanto sentii il suo corpo così vicino al mio; uniti eravamo
perfetti, come due
pezzi di un puzzle che si completano.
“ A me.” Gli sussurrai stringendolo sempre di
più. “ Ora dimmi cos’è
successo.”
Lo incitai, e quasi sussultai quando sentii le sue mani che mi presero
la
maglia, lo faceva sempre quando era agitato.
“ Eravamo io ed Emily, ho pensato di rimediare.. –
Prese un respiro.- Le
ho chiesto di ricominciare, di fare gli
amici.. più o meno, e lei ha urlato ti odio ed è
scappata.” Stavo per scoppiare
a ridere, e voleva uccidersi per una cazzata del genere?
“ Poi. – Riprese stringendosi ancor di
più a me.- Mi ha chiamato il padre di
Eleanor, mi ha detto che siamo entrambi maturi, che vuole dei nipoti..
Io,
Zayn, io..” Non riusciva a dirlo, sapevo che le lacrime
sfioravano le sue
bellissime guance. Si nascose nell’incavo del mio collo.
“ Tranquillo, ci sono io con te.”
Gli sussurrai
non potendo far a
meno di pensare che
fosse un angelo.
“ Zayn, il ventitre luglio mi sposerò con
Eleanor.” E bum, un enorme peso cadde
sulle spalle di entrambi. Eravamo a marzo, ciò significava
che ci mancavano
solo due mesi? E per di più quel giorno
c’era il concorso finale. No, ti prego no. Il mio Louis no.
“ Stai tranquillo piccolo mio.” Quelle parole mi
sfuggirono senza volerlo, lo
guardai curioso, lui neanche ci fece caso.
“ Cosa farà Emily?” Chiese preoccupato,
e già, lui pensava solo ad Emily, cosa
faceva lei, cosa pensava lei, io ero solo un amico,
un’idiota, e non sarei mai
stato niente di più; ma mi andava bene poiché non
potevo restare senza
lui.
“ Zayn, io mi sono innamorato. E da oggi so che
ricambia.” Disse con un
bellissimo barlume negli occhi.
“ Gli ho chiesto di ricominciare, gli ho chiesto scusa, so
che non dovevo, ma
magari Eleanor avrebbe capito.. Poi lei mi ha detto che vorrebbe tanto,
però
infine ha anche detto che mi odia. Io cazzo non so come
comportarmi!” Sbottò
stendendosi sul letto, non potei far a meno di osservare le sue cosce e
il suo
culo così invitante. Deglutii, non era proprio il momento.
“ Non scherzo se ti dico che è il mio primo
pensiero la mattina, non faccio
altro che pensarla, e ogni qualvolta che qualcuno pronuncia il suo nome
il mio
cuore fa le capriole, e quando si stringe ad Harry, o semplicemente
guarda
qualcun altro mi sento morire.” Sospirò lui,
mentre io mi sedevo vicino a lui.
Avrei tanto voluto dirgli che anche io provavo i suoi stessi
sentimenti, ma non
volevo perderlo.
“ Zay?” Mi chiamò in modo dolce, quasi
insicuro.
“ Puoi restare a dormire con me sta notte?”
La sua voce riempì l’intera stanza,
lo guardai insicuro, ma lui era
sotto le coperte. Capii che non era per altri scopi, ma semplicemente
aveva
bisogno di sostegno. Sospirai ed annui senza tropo entusiasmo.
“ Certo coglione.” Avevo anche paura che appena mi
sarei allontanato avrebbe
ripreso il pezzo di vetro.
Erano già le
nove e con la stanchezza del pullman, prima mi sfilai i vestiti e poi
mi misi a
letto.
“ Posso togliermi i vestiti, dormo senza e mi danno
fastidio?” Chiese il
castano non notando che io l’avevo già fatto.
“
Tranquillo Tomlinson solo perché sono
frocio non vuol dire che io ti violenti.” Però
quanto lo vorrei, penso, ma sto
zitto. Lui si alza e si gira, ha persino vergogna quando so che con
Harry si
faceva anche la doccia; prima si tolse la maglia, un po’
timido. Dio, era
sempre così sicuro, e ora così lento, timido, mi
snervava; infine con una
lentezza disumana tolse anche i suoi pantaloni, ed era inutile dire
dove il mio
sguardo si fosse soffermato. Poco dopo si mise a letto, mi diede un
bacio sulla
guancia.
“ Notte.” Sussurrò, e si strinse a me;
sapevo che non dormiva, avrebbe pensato
al suo matrimonio per tutta la notte; quando saremmo tornati a casa
avremmo
anche dovuto combattere.
Erano le quattro quando finalmente il respiro di Louis
diventò pesante, e volò
nel mondo dei sogni. Io ero ancora sveglio, mi era impossibile dormire
con lui
affianco. Lo sentivo muoversi, sospirare, eravamo vicini, con
delicatezza presi
ad accarezzargli le spalle, poi sbuffò e si girò
dandomi il culo.
Lo fai a posta Tomlinson?
Mi permisi di
poterlo osservare in tutta la sua bellezza, ignorando la crescente
erezione nei
miei pantaloni; sospirai, mi girai dall’altro lato e con
tutto me stesso
iniziai a pensare al mio dolce Liam, al suo sorriso, a i suoi occhi, al
suo
corpo. Già, era lui il motivo della mia eccitazione, non
Louis. Almeno spero. Verso le
cinque riuscii a
prendere sonno.
“ Hey Lou, ti ho portato la colazione, so che ieri eri
triste!” Annunciò Liam
aprendo la porta, lo guardai confuso. Cosa ci faceva qui? Mi
guardò deluso,
arrabbiato, triste. E Louis ancora dormiva, no ti prego no.
Non mi lasciare,
fu’ il mio ultimo pensiero prima che lui
cadde in ginocchio per terra.
Mio
spazio: Hey
girl!
Eccomi qui *U*
E NY era bellissima, se volete delle foto ditemelo che le posto,
oppure vi aggiungo agli amici C’:
Vabbe’, ignoratemi..
ma..
Mi siete mancate tutte tantissimo.
E quando al mio ritorno ho trovato
210
recensioni, be’ quasi cadevo dalla sedia.
Perciò grazie, davvero, siete speciali.
E.. Parlando della storia,
finalmente sono partiti e sono anche arrivati,
all’inizio parla Emily tanto per spiegare il suo rapporto con
Harry,
si vogliono bene, ma lui la ama, quanto dureranno??
E anche lei, piccolina, soffre.
Vuole Louis, Louis vuole lei, ma non stanno insieme.
WOW.
Mentre Har e Zayn hanno fatto la pace, o quasi.
E intanto accenno alla Larry passata, quanto sono belli quei due? Li
avete
visti ai vma :’)
Si, i’m a Larry shipper.
Gomunque, poi ci sono Zayn e Liam, non sono meravigliosi?
Così dolci, così perfetti.
Dall’altra parte ci sono Zayn e Louis.
Così passionali, così sbagliati.
Ma Zayn? E’ confuso, è sicuro di amare Liam, ma
allora perché vuole Louis?
Uf, che casino.
E poi..
IL MATRIMONIO!
Nel prossimo capitolo si sapranno i dettagli, ma..
Vi immaginate un matrimonio tra Eleanor e Louis?.
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Grazie ancora,
e se non ho recensito qualche storia fatemelo notare che mi scordo.
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Passate dalla
mia OS Larry: Laugh for me, please.
Link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1257133
Grazie a chiunque ci faccia un giro! <3
Lisa.
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