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di severus89
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** capitolo due ***
Capitolo 3: *** capitolo terzo ***
Capitolo 4: *** capitolo quarto ***
Capitolo 5: *** capitolo quinto ***
Capitolo 6: *** capitolo sesto ***
Capitolo 7: *** capitolo settimo ***
Capitolo 8: *** capitolo ottavo ***
Capitolo 9: *** capitolo nono ***
Capitolo 10: *** capitolo decimo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


Spero che questa storia vi piaccia, fatemi sapere cosa pensate, oppure se devo andare avanti...

POV BELLA

Stavo camminando con Edward che mi portò sul lato destro del giardino quello che confinava con il bosco; dovevamo parlare ma non avevo il coraggio di farlo, poiché avevo paura di ciò che mi doveva dire. La mia ansia cresceva a dismisura, per me l’incidente con Jasper era acqua passata ma era evidente che per lui non era così.

Alla fine fu lui a rompere il ghiaccio che si era creato tra di noi: nel nostro rapporto non era mai successo, in genere il silenzio non era così snervante.

“Bella stiamo per andarcene, non voglio che tu venga con me”. Lui scandì quelle parole lentamente, lo sguardo freddo, senza emozioni; e alla fine ripetendomi la frase nella mia mente chiesi:
“Tu…non…mi vuoi?”.

“No”. Lo fissavo senza capire, con sguardo vacuo e quasi impaurito:

“Non sei la persona giusta per me, Bella”.

Dopo sparì del tutto grazie alla sua velocità, ed io mi ritrovai nella foresta cercando di seguirlo senza farcela; caddi in ginocchio urlando di dolore fino a quando sentì addosso a me un calore e una forza incredibili. Mi guardai attorno non sapendo da dove veniva questa bella sensazione, l’unica certezza: non dovevo più piangere ma andare avanti.

Il bosco era molto più fitto rispetto a prima, anche perché mi ero allontanata da casa, ma nonostante questo riuscivo a sentire dove andare. Seguì il mio istinto, e senza inciampare andai nella direzione giusta, arrivando di fronte alla porta proprio quando c’era Charlie che guardandomi stupito disse:
“Bella, che cosa ti è successo sei sconvolta”.

“Edward mi ha lasciato, la loro famiglia è andata via”.

Il mio tono era piatto, non sembrava neanche la mia voce, tanto che Charlie preoccupato venne ad abbracciarmi dicendo:

“Mi dispiace tesoro, io sono stato appena informato, al dottor Cullen è arrivata un’offerta all’improvviso, ha dovuto scegliere su due piedi. Pensavo che invece restasse ”.

Non dissi nulla, salendo sulle scale andai in camera mia sbattendo la porta e buttandomi sul letto, in poco tempo mi addormentai Mi svegliai al mattino trovandomi in aria, e spaventata urlai di sorpresa cadendo dal letto: di fronte a me apparvero quattro palline ognuna delle quali si avvicinò. La prima era di colore rosso, e disse:

“Noi siamo riusciti a sentire il tuo dolore, ma anche la tua forza, per questo motivo vogliamo aiutarti. Io sono l’elemento del FUOCO, ti donerò il mio potere e il mio coraggio, concentrandoti potrai invocare uno spiritello guida che ti permetterà di apprendere il mio elemento, basterà pensare alla parola fuoco”. Entrò dentro di me, il secondo fu una pallina marroncina:

“Io invece sono la TERRA, ti donerò oltre al mio potere la sapienza che in futuro ti sarà utile, come per il fuoco e per gli altri elementi potrai evocare lo spiritello guida che t’insegneranno ad utilizzare i nostri poteri”. Anche la TERRA entrò dentro di me, e così fecero anche l’ACQUA che mi donò oltre al suo potere la calma e la capacità di ragionare e l’ARIA che mi donò riflessi pronti a qualsiasi evenienza.

“Ok. Che diavolo sta succedendo?” Dissi ad alta voce.

-Magari- pensai –E’ solamente un sogno, ora mi addormenterò e oggi pomeriggio sarà tutto finito-.

Fortuna che era sabato e potevo dormire senza il pensiero della scuola; l’unica pecca? Quello che avevo pensato non era stato un sogno ma la pura e semplice realtà, me ne accorsi poi il pomeriggio stesso.

Svegliata mi ricordai del sogno che avevo fatto, sorrisi pensando che tutto sommato avere quei poteri non sarebbe stato male, quasi per gioco pensai alla parola fuoco e come detto dalla pallina apparve uno spiritello che sorridendomi disse:
“Ciao come va?”

“Ahhh!!” Sentì dei rumori provenire dalla camera di Charlie, evidentemente sentendomi si era alzato così abbassando la voce dissi:
“Ma allora non è un sogno, ma come è possibile ciò?”

Lo spiritello guardandomi divertito disse:
“Perché non chiami gli altri elementi così ti spiegheremo cosa è successo?”

Feci come disse lui, e la prima a parlare fu la Terra che disse:
“Vedi, tu sei un essere molto speciale, con una caratteristica contenente in tutti e quattro gli elementi, che, prima di allora non abbiamo mai trovato in nessuno. Non sappiamo come ma ci siamo sentiti attratti da te perciò il nostro compito per il momento sarà quello di allenarti sviluppando al massimo il tuo potenziale, dopo di che noi scompariremo, poiché dovrai cavartela da sola”.

Annuii per tutta risposta, quello appena successo aveva dell’incredibile, io riuscivo a controllare gli elementi del mondo, e dire che non mi ritenevo una persona speciale.

Scesi in cucina, e lessi un biglietto di Charlie dove diceva che era a pesca con Billy dandomi la giornata libera di fare quello che volevo; decisi pertanto di seguire le indicazioni degli spiritelli, allenandomi per imparare a controllare i miei strani poteri.

 

Il tempo passava veloce tra la scuola e gli allenamenti, in tutto tre mesi, ed effettivamente non mi riconoscevo neanche io. Ero diventata più chiusa con le persone, ma in compenso ero migliorata notevolmente: dominavo con successo il fuoco, ero indistruttibile grazie alla terra e all’acqua, e avevo una velocità incredibile grazie all’aria. Insomma un mezzo vampiro, poiché la cosa che appresi dai miei maestri era questa: grazie agli elementi avevo l’immortalità, poiché finché la Terra, e quindi i suoi elementi esistevano, io non potevo morire, a meno che non venivo uccisa mortalmente.

 

“Dovete stare molto attenti, oggi i mutanti si sono moltiplicati a vista d’occhio; sono pericolosi per via dei loro poteri che non riescono a controllare, ed in caso di avvistamento di uno di essi dovete contattare immediatamente il numero sotto indicato”. Disse un uomo sulla quarantina, capelli brizzolati, vestito in modo elegante con camicia, cravatta, giacca e un paio di occhiali da vista.
“Queste signori e signore sono le parole di un noto scienziato di nome Striker…”.

Spensi il televisore stanca di tutte quelle cavolate, tanto che la colazione che stavo facendo (compresa di latte e cereali), ormai mi era indigesta; come si permetteva di giudicare le persone solamente in base ai loro poteri senza guardare quello che c’era dentro ad essa?

Per lui era evidente che i mutanti, a prescindere dai poteri che avevano, erano tutti pericolosi, e la cosa mi dava altamente sui nervi.

“Che cavolate”. Dissi appunto una volta sparecchiata la tavola; mio padre mi guardò stupito, per risposta alzai le spalle, al che mio padre disse:
“Secondo me invece hanno ragione, non si sa mai sapere cosa potrebbe succedere con uno di loro nei paraggi, devono essere fermati”.

Lo guardai per un momento sentendomi in colpa, dopotutto io ero una mutante visti i miei poteri, e la cosa mi preoccupava poiché mio padre mi riteneva pericolosa.

Volevo obiettare ma mi morsi la lingua visto che avevo un’idea e non volevo rovinarmela; lavai i piatti a mano e mentre Charlie era ancora intento a guardare il notiziario in televisione (aveva riacceso con il telecomando) chiesi:

“Charlie…” Lui si girò verso di me, così andai avanti calibrando in modo perfetto la mia voce (incerta):

“Senti, fra una settimana iniziano le vacanze di primavera, e avevo pensato di andare a New York; ho messo da parte i soldi che ho guadagnato andando a lavorare dal padre di Mike Newton”. Incrociai le dita in attesa di una sua risposta che non tardò ad arrivare, l’unica cosa che mi preoccupava erano le sue sopracciglia alzate:
“Credo che cambiare aria per te sia una bellissima idea, con la partenza dei Cullen ti sei chiusa a riccio, e un viaggio è proprio quello che ti serve. Ho solamente due domande da farti: per quanto tempo; e soprattutto se i biglietti gli hai già acquistati?”

Di slancio lo abbracciai felice che mi abbia dato il consenso, infine risposi alle sue domande dicendo:

“Per quanto riguarda il tempo è di una settimana avevo pensato di andarci da sola, invece il biglietto gli avevo bloccati su internet in attesa di una tua risposta affermativa, ora vado subito a prenotarlo”.

Salì le scale per andare in camera mia, ma all’ultimo minuto mi fermai girandomi verso di lui che era ancora fermo così dissi:
“Grazie mille, non sai come sono contenta in questo momento”.

Prenotato il biglietto andai a dormire con la prospettiva che di li a una settimana sarei partita per godermi un po’ di pace da tutto ciò che mi stava succedendo.

Prima che arrivasse la settimana tanto attesa, passai il mio tempo tra le lezioni a scuola, dove nessuno mi rivolgeva più la parola per via del mio mutismo, e gli allenamenti che svolgevo per conto mio: un mesa fa circa, i miei amici spiritelli erano andati via dicendo che ormai l’unica cosa che potevo fare era allenarmi sulle mie potenzialità avendo imparato da loro tutto quello che c’era da sapere.

L’unica cosa negativa di questo periodo, erano le lezioni di biologia che mi ricordavano i momenti passati con… Lui. Ancora avevo difficoltà a pronunciare non solo il suo nome, ma anche quelli della sua famiglia: credo che non perdonerò mai loro per avermi fatto questo, mi sono sentita come un oggetto nei loro confronti, e una volta stufati di me, mi avevano buttato via, e questo non era assolutamente giusto.

Finalmente la tanto attesa settimana era arrivata, ed io con i bagagli in mano ero diretta in aeroporto accompagnata da Charlie.

New York preparati a ricevere la nuova Isabella Swan.

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Capitolo 2
*** capitolo due ***


POV BELLA

Il profumo della vita frenetica, vivace, rumorosa e ottimista; grattacieli infiniti, ponti che attraversano l'Oceano, dappertutto negozi, i ristoranti e centri commerciali.

Questa è New York immensamente perfetta.

La grande mela si ergeva in tutto il suo splendore,potevo vedere queste meraviglie dal finestrino di un taxi che mi stava portando in albergo, chissà perché ma avevo la netta sensazione che una settimana non bastava tutta per visitarla.

“Eccoci a destinazione, questo è il prezzo, benvenuta e buona permanenza a New York”.

Pagai il taxista, scesi dalla macchina ed entrai in Hotel, svolsi le pratiche burocratiche e finalmente salì in camera buttando direttamente la valigia sul letto. Non feci in tempo a respirare che squillò immediatamente il telefono: Charlie.

“Ciao Charlie, come va? Si, sono appena arrivata in albergo, ho una vista magnifica proprio in Central Park, si, starò attenta. Non ti preoccupare e salutami Billy e Jacob, ciao ciao”.

Attaccai il telefono e finalmente potevo dedicarmi al mio tour, con cartina e macchina fotografica in mano.

-Che zona visitare?- pensai tra me mentre passeggiavo tra le vie di Manhattan.

In quel momento mi venne addosso una persona e girandomi potei notare che era una ragazza: aveva i capelli castani con due strisce bianche alle tempie, occhi castani con una giacca grigia e dei jeans, aveva anche dei guanti sulle mani.

“Scusami se ti sono venuta addosso, ma mi hanno spinta e non ti ho vista”.

Scrollai le spalle indifferente, mi alzai e le tesi la mano per farla alzare; una volta presa la mano si tirò su, così io dissi:

“Non importa, capita comunque io sono Isabella Swan, piacere di conoscerti”.

“Io invece sono Rogue, il piacere è mio”.

Stavo per andarmene ma la ragazza mi stava tenendo ancora la mano, al che io la guardai e lei arrossendo disse:
“Scusa la curiosità, ma sei una turista?”.

“Si sono da sola, probabilmente lo avrai notato dalla mia macchina fotografica e dalla cartina” sapevo che la conversazione non era ancora finita, difatti aggiunse:
“So che mi crederai invadente, ma in questa città è pericoloso andare da soli, perché non ti aggreghi a noi, siamo in quattro più due nostri acacompagnatori”. Spiegò a raffica la ragazza.

La guardai un attimo pensierosa, non feci neanche il tempo di rispondere che apparve un ragazzo muscolo dietro di Rouge, io stavo per spostarla, ma mi fermai non appena questo disse:

“Ehi, Rogue tutto apposto vedi di non perderti intesi?” Mi guardò curioso prima di spostare gli occhi sulla ragazza, questa sorrise e disse:
“Logan, non ti preoccupare, mi sono imbattuta in Isabella. Isabella, lui è Logan uno dei nostri accompagnatori”.

Lo guardai stranita, non era affatto male. Aveva capelli castani a spazzola, occhi castani, profondi quasi volesse nascondere qualcosa, un pizzetto che non stonava affatto; per non parlare dell’abbigliamento: jeans, canotta bianca e giacca di pelle nera.

Pensavo a questo mentre Rogue e Logan discutevano di chissà cosa, alla fine però mi destai dai miei pensieri, poiché si erano rivolti verso di me:
“Se vuoi puoi venire con noi a visitare la città, da sola non è sicuro”. Disse Logan, che fare??

“D’accordo” dissi senza neanche accorgermene; mi portarono poi dai loro compagni, scordandomi immediatamente i nomi, tranne dell’altra insegnate Ororo : mi rimase impresso a causa dei suoi capelli bianchi e occhi scuri, questo contrasto era davvero interessante.

Visitammo per tutto il tempo la città anche se riuscivo a chiacchierare, non riuscivo a fidarmi più di tanto, avevo paura di fare di nuovo amicizia e finire come l’ultima volta con… Loro. Verso sera raggiunsi l’albergo e così gli ringraziai dicendo:

“Bè, grazie di tutto è stato veramente molto interessante.”

“Prego figurati, spero che ci rivedremo presto” disse Rogue, io annuì, infine andarono via, lasciandomi esausta sul letto.

POV LOGAN

Eravamo appena stati in giro tutto il giorno con la ragazza che aveva conosciuto Rogue, era parecchio strana per via del suo comportamento: era come se a lei non importasse veramente di stare con i ragazzi cercava sempre di evitarli in qualche modo, in genere i ragazzini di quest’età non sono così. In genere.

Allora perché aveva accettato di stare con noi?

Stavo discutendo di questo con Tempesta, quando finalmente arrivammo alla scuola, ed il professor X con la sua sedia a rotelle ci venne incontro dicendo:
“Logan, Tempesta, ho localizzato con Cerebro proprio ora un nuovo mutante…”.

Mentre diceva questo eravamo diretti alla sala controllo di Cerebro, un luogo enorme e circolare dove al centro vi era una macchina in grado di rintracciare i mutanti, nessuno poteva entrare se non con il permesso del professore e con il suddetto all’interno. Non capivo come mai però era così preoccupato, in genere riusciva a contattare tanti mutanti al giorno. Guardai Tempesta che scrollò le spalle incuriosita anche lei.

“Allora?” Chiesi io dopo un po’, lui ci guardò sorridendo e dicendo:
“Dobbiamo aspettare Jean e Ciclope, un attimo di pazienza che stanno arrivando”. Difatti due minuti dopo erano tutti e due lì, mano per mano, tanto che io sfoderai gli artigli, e il professore dopo essere riuscito a calmarmi telepaticamente disse:
“Come stavo dicendo prima ho visto un nuovo mutante, la cosa strana e che all’inizio ero riuscito a capire delle informazioni su come rintracciarlo, ma poi ha creato una barriera in grado di neutralizzare il mio potere”.

Lo guardai per un momento, e mentre pensavo a cosa poter fare Tempesta chiese:
“Bisogna capire innanzitutto che intenzioni possa mai avere, e poi nel caso in cui fosse buono, se volesse far parte della nostra scuola, dopo tutto è a questo che miriamo giusto”.

Tutti annuirono, di certo aveva perfettamente ragione, infine per curiosità chiesi:
“Quali sono le informazioni che è riuscito a captare?”. Cercavo di ignorare Ciclope e Jean, cosa alquanto impossibile, ma cercavo di mettercela tutta per non rovinare il rapporto con la ragazza, almeno ci provavo.

“L’unica cosa che sono riuscito a capire e che è una ragazza venuta qui invacanza e che viaggia da sola, di altro purtroppo non sono riuscito a scoprire”.

-Caso strano sembrava proprio la descrizione della stessa ragazza che abbiamo conosciuto oggi, ma è altamente impossibile, a New York ci sono più di tremila ragazze che potrebbero avere la sua stessa descrizione- Pensai tra me e me.

-Non è una cosa da escludere- mi disse nella mia mente il professore, a volte era insopportabile.

“Dovete provare a contattare la ragazza che oggi avete conosciuto, per riuscire a capire se è davvero lei o meno, ma conviene farlo domani, oggi vedo che siete esausti, meritate un po’ di riposo”.

Effettivamente non vedevo l’ora di buttarmi nel letto, anche se un po’ di azione dei vecchi tempi mi mancava parecchio, in più sono curioso di scoprire che poteri possa mai avere questa ragazza, mi ha davvero incuriosito. Andai a letto, pronto per incominciare domani un’altra giornata noiosa.

Non sapevate quanto avessi sbagliato con quella frase.

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Capitolo 3
*** capitolo terzo ***


Ed ecco a voi il terzo capitolo...

Pov BELLA

L’ennesima fotografia stava per essere immortalata nella macchina fotografica, dopo tutto come non potevo non fare delle foto a questa città? Era come se finalmente avessi trovato il mio posto, non sapevo spiegarlo, era una sensazione veramente meravigliosa.

Il mio obiettivo stava facendo un altro scatto, quando notai di nuovo le stesse persone che avevo visto ieri: che fare? Avvicinarmi e salutare oppure fare finta di niente?

Non mi potevano riconoscere visto che avevo un cappello con la visiera e gli occhiali da sole optai per la seconda ipotesi, tanto stavano entrando in un ristorante mentre io avevo intenzione di andare a comprare qualche souvenir, ne avevo visti di carini in un negozio proprio dietro l’angolo.

Non feci neanche in tempo ad entrare che un robot di dimensioni enormi fece il suo ingresso in città:
“Non dovete aver paura…” Disse mentre le persone incominciavano a scappare urlando dal terrore:

“..Il mio compito è di proteggervi dai mutanti”.

Che diamine di scherzo era questo?? Si avvicinò verso il ristorante dove erano andati i ragazzi che avevo conosciuto, quindi disse:

“Bersaglio identificato, inizio fase di cattura”.

Vidi Rogue e Logan fare segno alle persone di scappare: aveva preso una persona, ed io a quel punto intervenni dicendo al bestione:
“Ehi tu, ragazzone perché non lasci perdere?”

Quello si girò verso di me, quindi gettai un raggio di fuoco con il dito verso il cavo che avvolgeva la ragazza, questa riuscì a scappare ed andare dietro a Logan e Ororo che nel frattempo mi avevano raggiunto.

“Isabella che cosa??” chiese Rougue dopo avermi riconosciuta.

“Le spiegazioni a dopo ora ho da fare…” Prima che potesse di nuovo raggiungerci, misi le mani sopra la terra e creai un muro.

Di rispota Logan e Ororo iniziarono a combattere il gigante, una volando e attaccando con i fulmini, mentre l’altro sfoderava degli artigli.

Quindi erano dei mutanti eh? Davvero interessante, ma ora non perdiamo tempo: prima che il robot potesse attaccare Logan, mi posizionai davanti a lui con le braccia in posizione di difesa(grazie alla terra potevo non soltanto creare scudi, ma rendere il mio corpo indistruttibile e molto forte), una volta preso il braccio del robot, lo feci alzare e roteare più forte che potevo, infine lo lanciai in aria sparando con le mani una palla di fuoco che lo distrusse completamente.

Logan mi prese per un braccio, quindi mi trascinò via dicendo:

“Vieni andiamo a parlare in un posto più sicuro, qui sta diventando molto pericoloso, ti porto a casa nostra”.

Mi porto in una villa veramente enorme, e, una volta arrivati all’interno, una persona sulle sedie a rotelle si avvicinò a me dicendo:
“Ciao Isabella, il mio nome è Xavier Charles, questa è una scuola per giovani mutanti, benvenuta”.

Detto questo mi portò in una stanza circolare, dove ognuno dei presenti si sedette, guardandomi curioso:
“Quindi voi siete dei mutanti?”. Chiesi guardandoli incuriosita.

“Esattamente, come te, il mio nome è Gambit, cher” disse.

“Io mi chiamo Isabella, e credo di non essere un mutante”.

Mi guardarono scettici, quindi mi spiegai meglio dicendo:
“Il mio potere è piuttosto complesso rispetto al vostro, riesco a governare gli elementi della Terra, perché mi sono stati donati, non per via di mutazioni”. Ancora mi guardavano sbigottiti, era strano da spiegare, anche perché non volevo raccontare proprio tutto a loro.

“Davvero hai questo genere di potere?” chiese Rogue. Io annuii facendo poi vedere loro una palla di fuoco, seguita da una d’acqua una d’aria e infine una di terra.

“Riesco a gestirlo a modo mio, nel senso che ognuno di loro mi dona un potere differente che mi permette di essere molto forte, agile, di volare ecc..”.

“Interessante, perché non fai parte nel nostro gruppo? Credo che ti troveresti bene con noi, a proposito io sono Jean”.

La guardai pensierosa, l’idea di rimanere qui era allettante, ma come posso spiegare questo a mio padre che vive a Forks? Cambiare aria dopo quello che è successo con Loro…

“Sai sono curioso di sapere cosa stai pensando, io riesco a leggere nella mente delle persone, inizialmente anche nella tua, ma poi sei come scomparsa, com’è possibile questo?” chiese il professore.

“Uno che legge nel pensiero? Sa non è il primo che vedo, comunque è grazie al muro della terra che mi permette di proteggere la mia mente; per quanto riguarda la vostra offerta sarei davvero entusiasta, ma il problema rimane il fatto che sono di Forks mio padre vive lì, come potrei spiegare che mi vengo a trasferire a New York?”.

“Molto semplice” disse un ragazzo con gli occhiali che si presentò come Scott Summers “Diremo che il nostro preside è rimasto colpito dalla tua intelligenza è ti ha offerto una borsa di studio nella nostra scuola che ne pensi?”.

Il suo piano non era affatto male, dopo tutto poteva anche andare:
“Non è una cattiva idea, però bisognerebbe andare a parlare di persona altrimenti non si fiderebbe, è un poliziotto”. Dissi a mò di spiegazione, il professore si avvicinò a me dicendo:
“Non ti preoccupare, ci penserò io a venire, quando dovresti ritornare?”

“Fra meno di una settimana” dissi contando a mente i giorni che mancavano alla partenza.

Chissà che cosa aveva in mente?”

“Perché nel frattempo non rimani con noi? Così ti ambienti e potrai vedere come funzionano le cose qui?” Sorrisi in sua direzione, il vecchietto mi stava già simpatico:
“Perché no? Mi sembra una splendida idea”.

Andai in albergo e annullai la mia prenotazione prendendo anche la mia borsa, dopo di che mi trasferii direttamente dal professore.

I ragazzi mi fecero vedere la stanza dove avrei dormito, sistemai le mie cose e mi sdraiai sul letto; troppo stanca dai recenti avvenimenti indossai il pigiama e mi addormentai quasi subito.

Speriamo davvero che Charlie mi dia il permesso a farmi rimanere, chissà perchè, ma avevo la netta impressione che mi sarei trovata bene con queste persone.

 

Il tempo passò velocemente tra allenamenti, visite e cene con gli amici, non pensavo che il tempo di salutarci sarebbe arrivato così presto, ma non mi lamentai sapendo che in qualche modo ci saremo rivisti; Rogue mi abbracciò augurandomi buona fortuna insieme a tutti gli altri, tranne Logan che era rimasto in disparte: in quei pochi giorni mi ero legata a lui più che con gli altri, capivo perfettamente quello che lui stava provando con Jean.

Mi avvicinai e dissi:
“Spero davvero di rivederti, questo sicuramente non sarà un addio”; lui non disse niente, ma poi una volta arrivata alla porta disse:
“Lo spero anche io”.

Sorrisi e mi incamminai verso la macchina che mi avrebbe portato all'aereoporto e successivamente a casa da mio padre, con me c'erano il professore e Jean.

 

Pov LOGAN

Erano passati quasi due giorni da quando quella ragazzina era andata via, e questo mi diede molto da pensare: non riuscivo a capire il perchè, ma ero riuscito ad aprirmi più con lei che con qualunque altra persona di questo istituto, nonostante questo c'era ancora del mistero intorno alla ragazza, soprattutto perchè sembrava capire i miei stati d'animo.

Pensavo a questo mentre ero nella sala di allenamento con i ragazzi, e c'era Scott che continuava a darmi sui nervi con quell'area da sottutto io, chissà perchè Jean si è messa con uno come lui.

Stavo per attaccare una macchina, quando la porta della sala si aprì facendo uscire Bella che disse:
“E questa l'accoglienza che riservate a chi ha fatto un lungo viaggio?”
Tutti sorridenti si avvicinarono verso di lei e io stetti in disparte, le avrei parlato successivamente:
“Allora Bella, che cosa ha detto tuo padre?” chiese Jubilee, lei sorridendo disse:
“Che dire, ha accettato, anche se non abbiamo spiegato chi siamo realmente”.

“In che senso?” domandò Gambit

“Diciamo che gli abbiamo detto che ho vinto una borsa di studio, così da non destare sospetti”. Fece un sorrisino strano, come se stesse mentendo, qualcosa non andava e avevo intenzione di scoprirlo.

“Ragazzi scusate ma ora devo andare, il professore mi aspetta per dirmi tutti i dettagli”. Così dicendo andò via, e io la seguì cercando di non farmi scoprire.

Effettivamente era andata davvero dal professore, io dietro la porta ascoltai i loro discorsi; se Xavier non voleva farmi sentire qualcosa, mi avrebbe cacciato via, visto che riusciva a sentire la mia presenza:

“Allora Bella cosa hai deciso di dire?”

“Ho optato per una mezza verità, anche perchè parlarne mi creerebbe qualche problema, sinceramente non volevo neanche che lei lo scoprisse in questo modo”:
“Tuo padre ha solo parlato di quello che ti è successo, che cosa ti turba realmente, il fatto che il tuo ragazzo ti abbia lasciato nella foresta da sola, o che sia un vampiro?”

-Che storia è questa dei vampiri?- Mi avvicinai ancora di più per sentire meglio, anche se le mie orecchie avevano un udito perfetto ero curioso.

“A dire il vero mi stupisce più il fatto che lei li conosceva, ma ovviamente non mi devo più stupire di niente, io...”

Prima che finisse entrai:
“Che storia è questa?” Il mio impulso non c'è la faceva più a stare fermo, dovevo perforza intervenire, in modo che mi dessero delle spiegazioni.

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Capitolo 4
*** capitolo quarto ***


POV BELLA

A Forks era andato tutto perfettamente tranne il fatto che leggendo nel pensiero di mio padre, il professore era riuscito a riconoscere quei vampiri come suoi vecchi amici, rimanendo alquanto dispiaciuto di come mi avevano trattato lui e tutta la sua famiglia.

Stavamo parlando di questo nella sua stanza quando improvvisamente Logan irruppe nella stanza:

“Che storia è questa?”

Lo guardai infuriata sapendo perfettamente che aveva un super udito, quindi calmandomi dissi:
“Ci stavi spiando Wolverine?” Chiamandolo così magari avrebbe capito che ero arrabbiata.

“Scusami Isabella, ma stavo passando di qui è ho sentito tutto, cosa stai nascondendo realmente?”

Il professore mi fece spallucce. Spallucce che voleva significare questo? Sospirai dentro di me: era forse giuto il momento di dire a Logan l'intera verità? Di potermi fidare di qualcuno così...

Mi avvicinai a lui guardandolo dritto negli occhi, dicendo:
“Vieni Logan ti devo raccontare un po' di cose su di me”.

Andammo nella sua stanza e incominciai a parlare e a parlare: gli raccontai proprio tutto, dal primo incontro con la sua famiglia, da come scoprì chi erano veramente a quando mi aveva abbandonato nel bosco facendomi così acquistare i miei poteri ; avevo difficoltà a pronciare i loro nomi tanto che ad un certo punto ero quasi scoppiata a piangere, ma per mia fortuna mi trattenni. Alla fine del racconto non osavo neanche guardarlo in faccia, era stato per tutto il tempo in silenzio, solo dopo un po' ebbi il coraggio di alzare gli occhi verso di lui e ciò che vidi non era esattamente quello che mi aspettavo: in genere c'era compassione negli occhi degli altri ma questa volta nei suoi vidi solamente rabbia e furore, i pugni erano chiusi, ma gli artigli erano fuoriusciti. Si accorse dopo di ciò, e una volta rinfoderati disse:
“Giuro che se mai troverò quegli esseri io, io...Ora capisco molte cose, ecco perchè tu...”

“Io cosa?” domandai confusa.

“Niente...” Mi guardò negli occhi:
“Mi dispiace per quello che ti è successo, sappi che prima o poi passerà, ora che vorresti fare?”

Riflettei per un momento, quindi ghignando dissi:
“Bè, perchè non ci alleniamo un po'? Non vedo l'ora di metterti al tappeto”.

Mentre mi alzavo e passavo davanti a lui mi diede uno scappellotto sulla nuca:
“Si certo ti piacerebbe, e poi porta rispetto per i più anziani ragazzina”. Incominciò così a correre:

“Scommetto che arrivo prima di te alla sala degli allenamenti”.

“Ehi, ma così non vale aspettami imbroglione” Corsi anche io con il sorriso sulle labbra, chissà magari qui avrei davvero dimenticato chi cercavo di dimenticare.

 

Pov LOGAN

Sono il migliore in quello che faccio, ma quello che faccio non è molto piacevole, all'inzio era quest quello che pensavo di me, ma poi incontrando gli X-men sono cambiato in qualche modo, ed ora c'era Isabella: quello che è successo a quella ragazza ha dell'incredibile, avere un ragazzo che la abbandonata in questo modo è impensabile.

Ora capisco come mai lei fra tutti quanti è quella che mi capisce di più, siamo molto più simili di quanto uno possa immaginare, ma questo non devo dirlo, altrimenti addio alla mia aria da duro.

Un pugno mi arrivò in faccia distogliendomi dai miei pensieri:

“Ehi Wolverine, cosa fai ti sei rammollito?” Ringhiai contro Gambit che faceva coppia con Ororo nell'allenamento che pensavo di svolgere solo con lei, ed invece a noi si sono uniti loro due, ma non era affatto male lo stesso, potevo capire come era lavorare in squadra con lei, mi stavo divertendo parecchio anche se non lo avrei ammesso neanche sotto tortura.

Isabella parava con il suo scudo i fulmini di Tempesta, io invece mi avventai contro Gambit, e questo durò per circa un'ora, fino a quando Bestia ci chiamò dicendo che era pronto da mangiare.

“Devo dire che te la cavi molto bene, mi hai dato parecchio filo da torcere” si complimentò Tempesta con Isabella.

“Sai credo di avere trovato il tuo soprannome” dissi invece ad alta voce, era da un po' di tempo che ci stavo pensado, e poi ognuno di noi ne ha uno giusto?
“Ah, davvero e quale sarebbe?” chiese Isabella curiosa.

“A dire il vero è molto semplice anche se per te è adatto, che ne pensi di Elements?” Tutti mi guardarono, ma io ero concetrato solo sulla ragazza, le sarebbe piaciuto?

“Perchè no? Semplice ma efficace: Elements, mi piace. Grazie Logan, è perfetto” Sorrise ed io risposi, poi Gambit ci interruppe dicendo:
“Bene ora che ne dite di incominciare a mangiare, sto morendo di fame!”.

 

Pov Tempesta

Era da qualche giorno che guardavo sia Elements che Wolverine, erano davvero curiosi, ognuno di loro cercava sempre l'altro anche solo con lo sguardo per poi sorridere e parlare nuovamente con chi avevano di fronte; era come se avessero trovato il loro sole personale, anche se non lo ammetterebbero mai; sono piuttosto cocciuti entrambi. Quello mi preoccupa di più e che da quando il professore aveva affidato a Logan gli allenamenti di Isabella, lei stava incominciando a prendere lo stesso carattere scorbutico di Logan, assieme facevano quasi paura.

Questo fatto lo aveva notato anche Jean, che incominciava ad essere gelosa della cosa, poiché un giorno mi chiese:
“Non riesco a capire una cosa....” io la guardai continuando a spronarla per andare avanti:
“Non ti sembra strano il fatto che Logan passi più tempo con Elements che con noi? Non si è mai comportato così con nessuno di noi, e come se avessero un segreto da mantenere, solo che non riesco a leggere nella mente di Logan perchè il professore a creato uno scudo”
Disse tutto ciò in un fiato, al che io sorrisi dicendo:
“Che c'è, l'attenzione di Scott non ti basta più? Sei gelosa per caso?”

“Ma va, sono solo curiosa tutto qui”. Se ne andò lasciandomi ridere da sola in mezzo al corridoio:

-si certo come no, ed io sono Babbo Natale- anche se secondo me Jean ha ragione, avranno un segreto, ma saranno fatti loro, io in queste cose non ci voglio avere niente a che fare.

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Capitolo 5
*** capitolo quinto ***


Ed ecco a voi il quinto capitolo XD

POV BELLA

Erano passati due anni da quando non ho più visto tutti i Cullen, ora riesco tranquillamente a dire il loro nome senza che nessuna emozione mi trafigga al cuore, e questo lo devo soprattutto ai miei amici,nonostante ignari di quello che mi era successo in passato, standomi vicino mi avevano aiutato a superare quel momento.

Ad essere onesta qualcuno lo sapeva, il professore e il mio miglior amico nonché confidente Logan, per il quale nutro un profondo affetto se non di più, anche se di questo non voglio più soffrirne quindi, non ho indagato su ciò che provo realmente per lui.

I mutanti oramai sono diventati la mia famiglia, sembra che il soprannaturale abbia una forte attrazione verso di me, anche se di questo mondo oramai ne faccio parte anche io.

“Isabella, vieni, il professore ci ha convocato per una riunione” disse Kitty bussando alla mia porta: erano le nove di sabato mattina, che cosa sarà mai di così importante?

“Due minuti e arrivo” urlai in sua direzione, vestendomi in tutta fretta, mi trovai nella stanza delle riunioni insieme agli altri X-men, presi posto accanto a Logan guardandolo incuriosita, perciò mi avvicinai al suo orecchio chiedendo:
“Che sta succedendo?” Il suo contatto mi creò un brivido lungo la schiena, ma non ci feci caso, lui per risposta si avvicinò ancora di più dicendo:
“Non ne ho la più pallida idea, ora che le sentinelle sono state distrutte e che gli umani hanno accettato la presenza di noi mutanti, non so proprio...”

Il professore era finalmente arrivato e guardando tutti ad uno ad uno esoffermandosi poi su di me disse:
“Scusate l'attesa, ma in mattinata sono arrivati degli ospiti, hanno chiesto il nostro aiuto per una faccenda delicata della quale saranno loro a parlarne, c'è solamente una cosa....” Fece una pausa prendendo il respiro e disse:
“Per una di voi sarà doloroso rivivere il passato, ma hanno davvero bisogno del nostro aiuto, prego entrate pure”.

 

Pov Edward

Due anni erano passati da quando avevo lasciato nel bosco Bella, il mio cuore si era fermato proprio lì, ma nonostante questo ero riuscito ad andare avanti grazie a Tania Denali con la quale stavo avendo una storia.

L'odio della mia famiglia verso di me è diventato davvero impressionante, ma non posso farci niente, la cosa più sicura era mantenere le distanze da Bella, e lasciare che la sua vita faccia il suo corso.

“Riunione di famiglia” disse Carlisle dal piano di sotto, d'altronde non c'era bisogno di urlare, potevamo comunicare tranquillamente a grandi distanze grazie al nostro udito.

Con la mia velocità raggiunsi in poco tempo mio padre, insieme ai miei fratelli; stavano parlando ancora della visione di Alice riguardante Victoria: un gruppo di neonati che uccidevano senza pietà.

Non sapevamo quando sarebbe successo, ma a quanto pare Carlisle aveva trovato una soluzione:

“Ragazzi, quello che ha visto Alice è davvero terribile, abbiamo cercato in tutti i modi di trovare una soluzione e l'unica che mi viene in mente è di chiedere aiuto agli X-Men”.

Oramai tutti conoscevano le gesta di quelle persone e di come avevano lottato per ottenere il rispetto del genere umano:
“D'accordo, questa potrebbe essere una soluzione, ma come facciamo a contattarli, nessuno, neanche il presidente sa dove sia il loro nascondiglio” disse Jasper, effettivamente non aveva tutti i torti, ma avevamo una soluzione anche a questo:
“Papà conosce il loro fondatore, ed è li che saremo diretti domani”.

“Figliolo sai che certe volte non c'è neanche il gusto di dire certe cose? Comunque domani partiamo e mi raccomando alle valigie Alice: non trecento come l'ultima volta” Così se ne andò dopo che Alice li ebbe fatto la linguaccia, facendo ridere tutti noi.

Il giorno dopo eravamo già atterrati a destinazione, e guardando Tania feci una smorfia, alla fine aveva deciso di venire anche lei non volendomi abbandonare. Quando lessi il suo pensiero in realtà capì che era gelosa delle future ragazze che avrei incontrato in quella scuola.

Ad accoglierci all'aereoporto fu un uomo in sedia a rotelle che avvicinandosi salutò Carlisle e tutta la nostra famiglia.

“Se volete seguirci il jet vi sta aspettando”.

Addiritura un jet? Cercai di leggere nella sua mente ma non ci riuscì anzi sentì una voce dentro di me che disse:
“Sai figliolo non sei l'unico in grado di controllare questo potere” lasciai quindi perdere restando impressionato da quell'uomo.

Arrivati a destinazione ci mostrò l'intero edificio che sembrava un castello, per poi dire:
“I ragazzi sono nella sala riunioni, ora dovrò parlare con l'oro, in particolare con due che non saranno affatto felici di vedervi”.

Detto questo entrò nella sala facendo il suo discorso e tutti i Cullen pensavano la stessa cosa: chi mai poteva non essere felice di vederci?

“Per una di voi sarà doloroso rivivere il passato, ma hanno davvero bisogno del nostro aiuto, prego entrate pure”.

Ottenuto il suo permesso entrammo nella sala, e ciò che vidi mi lasciò a bocca aperta, come anche al resto della nostra famiglia: davanti ai nostri occhi c'era Isabella Swan.

POV LOGAN

Quando i nosti ospiti entrarono sentì Bella affianco a me dire:
“Non può essere, voi...” Tutti avevano capito che i nuovi arrivati e Bella si conoscevano già, ma non capivo perchè quella reazione.

Bella guardò il ragazzo che a quanto pareva era il più giovane, e il suo sguardo infine si posò sulle mani intrecciate verso un'altra ragazza.

“Bella....” dissero insieme i nuovi arrivati, una di loro che assomigliava tanto ad un folletto cercò di avvicinarsi a lei, ma di tutta risposta venne scaraventata dall'altra parte.

“Cullen, che diavolo ci fate voi qui?”

Ecco chi erano, senza neanche pensarci due volte tirai fuori gli artigli, e se non fosse stato per il professore a ques'ora ero già sul collo di uno di loro.

“Fermi, so che per Elements e doloroso, ma Logan credo che tu stia esagerando, sono venuti qui, senza neanche sapere di lei, inoltre dobbiamo aiutarli, quello che sta succedendo...”

Doloroso? Lui non era affianco alla sua stanza, non la sentiva urlare di notte a causa dei suoi incubi che loro le avevano procurato.

Isabella per risposta sbattè il pugno sul tavolo dicendo:
“Non mi interessa, tu sapevi perfettamente che cosa mi hanno fatto, e nonostante questo gli hai lo stesso portati qui?” Non avevo mai visto la ragazza così infuriata:
“Bella senti noi... Ci dispice” provò a dire uno di loro, lei senza neanche una parola mi guardò sparendo poi a tutta velocità, sapevo perfettamente dove era andata, e mantendendo la calma senza saltare loro addosso la raggiunsi in un attimo: la trovai a piangere ragnicchiata su se stessa nella stanza degli allenamenti.

A questa scena, il mio cuore perse un battito, da tempo ormai avevo capito di amare Elements, ma avevo paura di soffrire; perciò facevo l'amico pur di poter stare vicino a lei. Mi avvicinai abbracciandola e rimanemmo così fino a quando non si asciugò le lacrime dicendo:
“Ho bisogno di distrarmi ti va un allenamento?” Scrollai le spalle indifferente, quindi dissi:
“Certo perchè no?”

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Capitolo 6
*** capitolo sesto ***


POV ALICE

Eravamo tutti rimasti scioccati dall'improvvisa apparizione di Bella nelle nostre vite, mi dispiaceva moltissimo per come ci eravamo lasciate, senza neanche una spiegazione, dovevo aspettarmelo che avrebbe reagito, ma non in quel modo, poi ricordandomi che scuola è questa chiesi:
“Ok, che cosa è diventata Bella?” I miei parenti annuirono curiosi di sapere che cosa stesse succedendo, quando un ragazzo completamente blu si avvicinò dicendo:
“Bè, questa è una scuola per mutanti, ergo per cui Elements è una mutante” gli altri compagni risero della battuta, solo due ragazze rimasero serie e una di loro disse:
“Kurt finiscila, è evidente che Isabella è rimasta scossa da quello che è successo come lo siamo anche noi, ci volete spiegare per favore che sta succedendo?”
“Tempesta, questo lo può raccontare solo Elements se lo desidererà, per il momento dovete sapere che loro sono dei vampiri, non quelli della televisione Kitty, ma qualcosa di diverso, sono immuni alla luce del sole e sono fortissimi”.

Il professore, così si faceva chiamare finì il racconto e tutti rimasero zitti per assorbire quella informazione, noi rimanemmo rigidi e immobili aspettando una loro reazione, ma anche con la mente rivolta verso Bella, almeno la mia.

“Davvero siete forti come dice il professore, sapete non mi dispiacerebbe misurarmi con voi, che ne dite ragazzi?”
I suoi amici annuirono, Emmett chiese:
“Sentite ma perchè chiamate Bellina Elements, e lei Tempesta?” indicando la ragazza con i capelli bianchi.

“A queste domande penseremo mentre arriviamo alla sala di addestramento, da quello che ho capito i miei ragazzi sono curiosi di vedere come combattete e d'altronde per adesso è inutile continuare la riunione dato che Elements e Wolverine non ci sono”.

Ci avviammo quindi verso questa sala passando da un lungo corridoio e salendo su di un piano, mentre Tempesta incominciò a parlare con Emmett:

“Qui ognuno di noi ha un soprannome, tutti mi chiamano Tempesta perchè controllo il tempo atmosferico. Per Isabella la questione è diffetente ad esempio, il soprannome lo ha scelto Logan”.

 

POV JASPER

“....Il soprannome lo ha scelto Logan”.

Sentì solo questo dalla ragazza che si faceva chiamare Tempesta, tutto quello che ci stava succedendo aveva dell'incredibile, eppura la nostra Bella era una mutante, ancora non riuscivo a crederci.

Guardai in direzione di Edward sentendomi ancora più in colpa:d'altronde se noi eravamo andati lontano da Bella la colpa era solamente mia e di quello che era successo al suo compleanno.

Mi concentrai così sulla gelosia di Edward a sentire le parole di Tempesta, cercando di calmarlo, aveva sentito da me il forte legame che univa quello che si chiamava Logan con Bella; una volta calmato lui si girò verso di me ringraziandomi con lo sguardo e concentrandosi su Tania.

“Oh, no la sala è occupata, gli unici che possono essere dentro sono Logan e Isabella, che disdetta” disse un ragazzo.

“Non ti preoccupare Colosso avrai anche tu l'allenameno che desideri, perchè nel mentre assistiamo al loro allenamento?”

“Sai che ti dico Bestia, è un ottima idea, perchè no?”

 

POV EDWARD

Eravamo arrivati di fronte ad un computer che Bestia accese, facendomi di nuovo vedere la mia Bella che combatteva contro Logan.

“Uhmp, questa ragazza non sembra granchè” disse ad un certo punto Tania, ma era evidente che era gelosa, combatteva in modo divino evitando gli attacchi di Logan: non sembrava neanche la goffa Bella che avevo lasciato nel bosco.

Ad un certo punto Logan tirò fuori dalle mani quelli che sembravano artigli, caricando il suo attacco verso Bella. Stavo per intervenire, ma lei riuscì a pararlo con un braccio, senza neanche farsi un taglio:
“Molto bene, e così stai incominciando a fare sul serio...” ghignò correndo sempre più veloce intorno a Logan formando un cerchio di fuoco:
“Allora ti arrendi?” domandò Bella.

“Coff, Coff, ti piacerebbe, ma ancora non è finita” con un balzò lui uscì dal cerchio facendo fermare l'attacco di Bella, e così continuarono per un po' finchè Bella disse:
“Ok, basta non c'è la faccio più, mi sono sfogata abbastanza che ne dici Logan?” Lui si fermò annuendo semplicemente, e mentre si stava allontanando Bella lo chiamò facendolo voltare e tirandoli infine un pugno:
“Eheheh, mai abbassare la guardia pivello”.

“Sgrunt, pivello a chi ragazzina, vogliamo vedere” Incominciò a correre dietro di lei che ridendo cadde a terra, e Logan incominciò a farle il solletico.

“Va bene va bene mi arrendo... Ahahahah... il solletico non è valido....ahahahah...”
“Si questo lo dici tu”.

“Ehi piccioncini avete finito qui ora tocca a noi” ad interromperli fu Kurt, e avviandosi verso l'uscita dissero:
“Da quanto tempo ci stavate osservando”.

“Abbastanza, forza che ora ci dobbiamo misurare contro i Cullen, che fate restate?” Chiese una ragazza.

“No Rogue, io vado a farmi la doccia, passo” disse Bella senza neanche guardarci in faccia, sparì in un lampo mentre Logan disse:
“State attenti a lei, in questo momento è infuriata perciò è un rischio per voi” così andò via anche lui dandomi una spinta e facendomi andare contro il muro.

“Tesoro, ma si è comportato malissimo” disse Tania avvicinandosi a me e dandomi un bacio.

“Evidentemente se lo è meritato” sentì parlare Rosalie per la prima volta a favore di Bella, prima che iniziasse di nuovo una discussione, il professore ci interruppe dicendo:
“Allora volete combattere?”

Annuimmo entrando nella camera seguiti dai mutanti, e una volta finito l'allenamento capì il perchè nostro padre voleva il loro aiuto: a combattere erano davvero incredibili, sembravano una cosa sola.

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Capitolo 7
*** capitolo settimo ***


Ed ecco a voi il settimo capitolo, buona lettura.... Almeno spero XD


POV BELLA

Ero in camera mia intenta a farmi la doccia, pensando a quello che mi stava succedendo -chissà perchè i Cullen erano qui? Logan mi ha fatto proprio ridere prima, devo dire che mi trovo veramente bene con lui...-

-Ehh??? Che centra Logan; come mai mentre pensavo ai Cullen mi è entrato in testa lui?-
“Devo essere impazzita, si non c'è altra soluzione” dissi ad alta voce. -Fantastico, volevo una prova della mia pazzia ed eccola qui, parlare da soli è davvero il massimo-.

Il getto dell'acqua mi rilassava i nervi che erano tesi, magari adesso che ero abbastanza calma potevo capire cosa sta succedendo.

Mi preparai, e mentre uscivo dalla stanza andai a sbattere contro qualcuno, alzando la testa notai che era Logan. Ero a pochi centimentri dal suo viso e in quel momento notai quanto fosse veramente bello: la sua aria selvaggia era qualcosa di indescrivibile, sembrava una persona dura, ma in realtà non era così, almeno con me.

Prendendomi alla sprovvista mi abbracciò facendomi avvicinare ancora di più, erò così vicina da sentire il suo respiro, stavamo per annullare le distanze quando fummo interrotti da qualcuno:
“Ma guarda un po', stavo interrompendo qualcosa?” Era Jean.

Divenni rossa dall'imbarazzo e mi staccai da lui, insieme negammo con la testa,e guardandolo di sottecchi notai che mentre io ero tesa Logan era indifferente. Come faceva io non lo so proprio.

“No, devi dirci qualcosa Jean?” Mi assalì improvvisamente una forte gelosia, capendo così di tenere a Logan, molto più di un semplice amico.

“....il professore quindi ci sta aspettando” sentì solo quella frase che lei si allontanò lasciandomi di nuovo da sola con Logan. Ci guardammo negli occhi, ed infine interruppi il contatto dicendo:
“Ci conviene andare dal professore, sono curiosa di sentire che cosa ha da dire e perchè ha convocato i Cullen”.

Ci stavamo inoltrando così nel classico corridoio che portava alla sala runioni:
“Allora, ti sei calmata o vuoi fare a pugni con quell'idiota di Cullen” sorrisi in sua direzione alla parola idiota, quindi annuì:
“Si, anche se non sono sicura di come reagirei vedendoli di nuovo, perciò se dovessi ancora attaccarli vedi di fermarmi”.

“Perchè dovrei? Per come ti hanno trattato si meriterebbero questo ed altro”
“Lo so, ma vorrei sentire prima quello che hanno da dire, in fondo sono dei vampiri, non sembra strano che data la loro forza chiedano aiuto proprio a noi? Dopo tutto se la possono cavare benissimo da soli”.

Bussai alla porta, e una volta entrati sentì tutti gli occhi puntati contro, comprese quelli dei vampiri; mi girai nella loro direzione e mantenendo la calma dissi:
“Tranquilli Cullen, l'incazzatura per il momento e leggera, perciò posso stare con voi nella stessa stanza” mi sedetti a fianco di Logan.

Il dottor Cullen schiarendosi la gola incominciò a parlare rivolgendosi a me:
“Bella, per caso ti ricordi di Victoria?” lo guardai annuendo ripensando ancora a quei brutti momenti, ma senza neanche avere il tempo di formulare una domanda il dottore continuò di nuovo a parlare:
“Ha formato un esercito di vampiri, pronta per vendicarsi contro gli esseri umani e da quello che ha visto Alice ha reclutato alcuni mutanti tra i quali Magneto”.

Appena sentì quel nome la mia ira crebbe di nuovo, compresa quella di Logan, guardammo il professore e con tutta la calma chiesi:
“Non eravamo riusciti a rinchiuderlo?”

“Si, ma solamente ieri mi hanno avvisato della sua scomparsa, perciò dobbiamo di nuovo fermarlo, i vampiri sono più pericolosi da neonati, e i mutanti che ha scelto come alleati non sono da meno, per questo motivo i Cullen hanno chiesto il nostro aiuto per combatterli, ed io ho accettato, dobbiamo fermarli, altrimenti la terra sarà in grave pericolo”.

POV LOGAN

Ascoltai il discorso del professore, non sapevo di che genere di forza erano dotati i vampiri, ma i mutanti erano pericolosi, ed avevo un conto in sospeso con Magneto per come aveva trattato Bella l'ultima volta, se non ci fossi stato io ad intervenire lui le avrebbe fatto il lavaggio del cervello mandandola dalla sua parte.

Al solo pensiero mi tremavano le mani, ma guardando Bella notai che era calma, allora dissi:
“Per me non c'è problema, combatteremo a fianco dei Cullen, basta che Magneto lo lascerete a me e a Elements abbiamo un conto in sospeso con lui”.

Bella era a testa china e con sguardo assorto, evidentemente stava pensando a qualcosa, ormai la conosco fin troppo bene, anche se delle sue idee certe volte c'è da preoccuparsi.

“Jasper” disse improvvisamente chiamando uno di loro, l'interessato la guardò a testa bassa dicendo:
“Dimmi pure Bella”:
“Sappi che non ti ritengo responsabile di quello che è successo tra me ed Edward, basta con i sensi di colpa e ascoltami attentamente”. Lui alzò la testa e di consegueza guardò incuriosito Bella:
“Se non sbaglio tu sei stato in un esercito tempo fa, esattamente come Logan giusto?”
“Si certo, ma questo che cosa centra con...” mi guardò ghignando e in quel momento capì esattamente cosa volesse che lui facesse, perciò negai col capo, e dissi:
“Non ci pensare neanche, non collaborerò con delle sanguisughe, che si arrangiassero da soli, ognuno si allena con il suo gruppo intesi?”

I vampiri ed i mutanti stavano seguendo il nostro discorso, mentre lei si avvicinava a me e con sguardo da cucciolo indifeso disse:
“Dai Logan, possibile che non ti stuzzica neanche un po' l'idea di capire il loro stile di combattimento, sarebbe interessante non credi, in più tu e Jasper potete darci consigli su come lavorare in gruppo”
Misi le braccia conserte, ed in quel momento Edward si rivolse all'elfo della loro famiglia dicendo:
“Alice ha avuto una visione di noi che combattiamo insieme, evidentemente l'idea di Bella sarà accolta, ma io non mi confronterò con lei, troppo pericoloso”:
Bella ghignò alla sua risposta raggiunse Edward posizionandosi davanti a lui a super velocità:
“Edward, sono cambiata dall'ultima volta che mi hai visto e sono proprio curiosa di battermi con te, così la finirai di preoccuparti inutilmente per me, dopo tutto tra noi è finita, ed adesso c'è qualcun'altro di cui preoccuparti o sbaglio?” disse guardando Tania con disgusto. Che sia ancora innamorato di lui? Dopo tutto quello che era successo?

“Stavo già pianificando un... incontro strategico, se volete combattere insieme a noi avremo tutti bisogno di allenamento”.

“Sarà davvero strano” disse Emmett. “Combattere assieme a dei mutanti, l'idea mi entusiasma parecchio, che cosa stiamo aspettando?”.

“Dobbiamo prima preparare la sala di combattimento, dopo di che possiamo tranquillamente iniziare, una foresta credete che sia perfetta?” chiese Bestia, tutti annuimmo:
“Perfetto, avrete tempo per riposarvi, ci incontreremo alla sala fra tre ore va bene?” Senza dire altro se ne andò, mentre noi stavamo intenti a fissarci:
“Bene, io mi vado a preparare a più tardi” dissero Tempesta e Jean insieme; alla fine rimasero i Cullen insieme a me e Bella:
“Logan, che ne dici di fare una passeggiata, ho bisogno di un po' d'aria, ci stai?” Annuii di rimando quindi anche noi stavamo per allontanarci quando Rosalie fermò Bella dicendo:
“Senti, so che potrà sembrarti strano, ma ci dispiace, spero che le cose torneranno come prima fra di noi”.

“Mi dispiace, ma non credo che questo sia possibile, sono successe così tante cose da cambiare completamente la mia vita, ora ho una famiglia che mi ama per quello che sono, perchè dovrei tornare a soffrire di nuovo?”

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Capitolo 8
*** capitolo ottavo ***


Ed ecco a voi un nuovo capitolo... buona lettura... Ps grazie a tutti per le recensioni e per aver messo la storia tra preferite, ricordate, ecc... XD

Pov Edward

Non volevo assolutamente combattere contro di Bella, anche se lei era così diversa dall'ultima volta, e le parole che disse a Rosalie erano come una lama per me.

Tania mi strinse la mano:
“E tu amavi una persona del genere, fortunatamente ci sono io adesso ad amarti tesoro”. Un sorriso falso illuminò il mio viso, e sorridendo dissi:
“Grazie”.

La mia famiglia mi guardò malissimo, sapevo che piano piano il loro odio verso di me stava aumentando, ma io non ci potevo fare niente:
“Di certo figliolo così non aiuti” disse mio padre.

“Anche se non credo che servirà a qualcosa”

“Che vorresti dire Jasper?”

“Molto semplice tesoro, il legame che unisce Logan con Bella, è molto forte, più forte del nostro, ed è una cosa incredibile, quei due si amano, ma ancora non stanno insieme è evidente, ma perchè?”

Quello che disse Jasper era come un colpo al cuore, e mentre i miei famigliari facevano congetture su di loro, io piano piano mi arrendevo alla verità.

Il tempo passò sorprendentemente in fretta, così raggiungemmo gli altri che erano già davanti a noi; dovevo stare attento a cosa facevano Logan e Bella, per vedere se quello che diceva Jasper era vero; anche se solitamente lui non sbaglia mai: avevo letto il suo pensiero e così sono riuscito a sentire il legame di cui parlava tanto.

Aperta la porta tutta la mia famiglia fece un fischio: c'era un enorme radura che somigliava perfettamente a quella di Forks, tutti chiacchieravano spensierati.

Eravamo insieme ai mutanti, e mentre gli altri si stavano riscaldando mi domandai dove erano finiti Bella e Logan.

Non feci neanche il tempo a dirlo che apparvero discutendo tra di loro, ignorandoci completamente:
“Molto bene” disse Jasper.

“Scusate il ritardo” disse Bella, Logan raggiunse Jasper:
“Possiamo iniziare il nostro addestramento”.

“Mio figlio” disse Carlisle indicando Jasper “Ha esperienza con i neonati e vi indicherà come lottano e come possiamo batterli”.

“Sono diversi da voi?” chiese Rogue, Carlisle annuì di rimando:
“Sono giovani: hanno pochi mesi come vampiri, la loro unica arma è la forza bruta, stasera erano in venti, più i mutanti, ma i neonati potrebbero diminuire, i neonati si scontrano tra di loro di continuo”.

“Scommetto che riusciremo a metterne fuori gioco molti di più” disse un ragazzo ghignando, mio padre sorrise:
“Vedremo come si mette”.

Io ascoltavo i loro discorsi ma i miei occhi erano sempre puntati su Bella, continuava a stare vicino a Logan, e ogni tanto si scambiavano sguardi. Questa cosa non mi piaceva per niente.


Pov Bella

“Sapete quando e come arriveranno?” chiese Tempesta incuriosita; stavamo ascoltando il discorso di Carlisle, ma io ero intenta a concentrarmi per non attaccare Edward. Continuava a fissarmi e non lo sopportavo era veramente fastidioso, mi aveva lasciato perchè ora non lasciava in pace me?

“Attraverseranno le montagne tra quattro giorni, non appena si avvicineranno Alice ci aiuterà a intercettarli”.

Dopo questo discorso Jasper si mise in mezzo tra i vampiri e noi mutanti, era evidentemente nervoso, però incominciò a parlare con calma innaturale:
“Carlisle a ragione, si azzuffano come bambini. Dovete essere molto prudenti dovete usare la strategia.”

Finito il discorso, Logan cominciò il suo:
“Per la questione dei mutanti invece è simile, Magneto ad esempio ha il potere di controllare il metallo, qualunque oggetto potrebbe esservi fatale, io ad esempio che sono di adamianto devo stare sempre attento che non sia concentrato su di me, bisogna anche in questo caso agire di strategia, mentre per altri mutanti i casi sono diversi, c'è chi sa correre alla velocità della luce, chi capace di creare campi illusori e tanto altro, in questo caso la sola cosa che conta e il gioco di squadra, ognuno deve guardare le spalle del proprio compagno”.

Guardai Logan in soggezione, era un leader nato, proprio come Jasper, nonostante la sua indole autoritaria.

“Perfetto, che ne dite ora di una dimostrazione, io direi di far combattere prima Colosso contro Jasper, poi si vedrà”.

Tutti quanti annuimmo, sapevo perfettamente il perchè della scelta di Logan, Colosso era uno di quelli che agivano con la forza, mentre Jasper con la mente, sarebbe stato un incontro davvero interessante.

“Ok, Colosso prova a fermarmi”.

Sparì dalla mia vista ma non ci misi molto tempo ad individuarlo, Colosso non riusciva a vederlo, quindi intervenni grazie ad un accenno di Logan: era evidente che voleva mostrare il nostro gioco di squadra.
“Alla tua destra” urlai in sua direzione, Colosso si scansò e provò a colpirlo con un pugno senza riuscirci, era troppo veloce per lui. I vampiri ci guardarono male, io gli ignorai continuando a dare consigli al ragazzo mentre Logan diceva:
“Voi avete la velocità, noi la forza di squadra, Elements sta dando solo consigli su come vederlo, il resto spetta a Jasper”.

Mentre io suggerivo dove era, Colosso cercava di afferrarlo ma Jasper era troppo veloce, finchè alla fine Colosso venne preso alle spalle con sua enorme sorpresa.

“Da capo” disse di nuovo Colosso.

“Tocca a me” disse invece Tania, evidentemente voleva farsi vedere dal suo ragazzo.

“Tra un momento” rispose invece Logan, “Elements che ne dici di misurarti con Jasper e Tempesta? Sono curioso di vedere come te la cavi contro un mutante ed un vampiro messi insieme, così almeno gli altri vampiri capiranno che non c'è da preoccuparsi per te”.

Con questa frase avevo capito che anche a lui dava fastidio tutta questa attenzione: dentro di me, in cuor mio speravo che Logan fosse geloso di me.

Annuimmo sia io che Tempesta mentre Jasper era titubante, fino a che Bestia lo raggiunse dicendo:
“Ti ricordo com'era l'allenamento tra Logan e Elements”.

Per risposta Jasper si strinse nelle spalle, mettendosi in posizione di attacco seguito a ruota da Tempesta e me:
“Prego iniziate pure” disse Logan.

Tempesta iniziò mandandomi dei lampi, Jasper incominciò ad avanzare lentamente, doveva avere una scossa e fare sul serio: schivai i tre lampi andando a destra, facendo una capriola a sinistra, bloccando poi con il braccio l'ultimo lampo al centro, ed infine mi trovai faccia a faccia con Jasper, gli sorrisi e con il pugno del braccio destro lo colpì mandandolo dall'altra parte, lui si rialzò e sparì per un attimo dalla mia visuale. Finalmente aveva capito che facevo sul serio, mi sbarazzai di tempesta formando un vortice d'aria in sua direzione, facendola cadare a terra, il mio incontro con lei era finito, ma toccava ancora a Jasper.

Avanzò in mia direzione da dietro, all'ultimo minuto mi scansai, e riapparvi alle sue spalle tentando di colpirlo senza riuscirci, Jasper si lanciò di nuovo contro di me, era parecchio in gamba, ma non abbastanza, una volta che venne di nuovo dietro le mie spalle misi la mano sinistra dietro la schiena creando un vortice di fuoco:
“Direi che ho vinto io” dissi sorridendo in sua direzione, mi guardò allibito ed infine mi strinse la mano dicendo:
“Complimenti sei molto in gamba”.

Guardai Edward che fino a quel momento era rimasto fermo ed immobile: dovevo chiarire con lui al più presto, altrimenti mi avrebbe fatto saltare i nervi.

Gli allenamenti terminarono la sera, ogni mutante ed ogni vampiro avevano combattuto sia insieme che contro, e alla fine crollammo tutti nel letto esausti aspettando la mattina dopo, ovviamente tranne i vampiri.

I miei giorni qui alla scuola stavano davvero diventando interessanti, avevo in qualche modo capito di amare Logan, e volevo lasciarmi il passato alle spalle cercando di andare avanti.

Era sbagliato quello che pensavo?

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Capitolo 9
*** capitolo nono ***


 

Pov Bella

Il mattino dopo mi svegliai prima di tutti, cosa molto strana; il motivo era molto semplice: dovevo chiarire con Edward altrimenti l'avrei ucciso con le mie stesse mani.

Non fu affatto difficile da trovare: era seduto vicino ad un albero in giardino che leggeva un libro. Non appena mi vide mi venne incontro, e ci sedemmo su di una panchina li vicino. Sospirai pesantemente incominciando a parlare, meglio essere diretti ed arrivare al punto:

“Senti, tra di noi è finita è inutile essere geloso di chiunque sbaglio o adesso stai con Tania?” chiesi guardandolo dritto negli occhi: una volta avrei perso la testa, ma ora non mi faceva più nessun effetto il mio cuore ormai apparteneva ad un altro.

“Ti piace Logan”

La sua non era una domanda ma una semplice constatazione, e non dissi niente, d'altronde a lui non faceva più parte della mia vita:
“Sono successe talmente tante cose in questo periodo che per raccontarle ci vorrebbe più di una giornata. Il rapporto che ho con Logan è molto diverso da quello che avevo con te. Con lui mi sento bene, anche se ho paura di quello che possa succedere, non voglio soffrire di nuovo come con te”.

“Senti Bella io....” mi alzai dando le spalle ad Edward, come ultima frase dissi:
“Non sei la persona giusta per me... Solo stando qui ho compreso realmente il significato, e dovevo ammettere che avevi ragione tu, siamo diversi apparteniamo a due mondi completamente opposti: non sono più umana, ma neanche un vampiro”.

Andai via senza neanche voltarmi, avevo finalmente messo da parte il passato ora toccava al futuro.

Stavo passando davanti al frigo della cucina quando una voce roca irruppe nei miei pensieri:
“Allora ragazzina, hai fatto pace con il tuo belloccio nonostante quello che ti ha fatto?”

La sua voce era dura, quasi ferita, e io non capivo il perchè, certe volte Logan era un vero mistero.

 

Pov Logan

“Allora ragazzina, hai fatto pace con il tuo belloccio, nonostante quello che ti ha fatto?”

Avevo visto da lontano lei e quel damerino che si parlavano ma non mi ero osato avvicinarmi, più per paura di cosa potevo sentire che per altro, e non appena vidi Elements, mi uscì quella frase detta quasi con odio. Isabella si avvicinò a me guardandomi con i suoi occhi nocciola:
“Anche se fosse sarebbe un problema per te?” Disse non curante di quello che poteva succedere, d'altronde com'è che si diceva: mai far arrabbiare il lupo che dorme. Qualcosa del genere.

Infuriato scattai in avanti stringendo le sue spalle con le mie mani:
“Tu meriti qualcuno di meglio, non uno che ti ha lasciato da sola ed in pericolo qualcuno come....”

Mi bloccai all'istante, stavo per dire COME ME, ma sapevo perfettamente che non poteva stare con me, cosa avevo io da offrirli dopo tutto? Lei si avvicinò tanto che potevo sentire il suo respiro:
“Qualcuno come Logan? Ho parlato con lui in modo che mi lasciasse in pace, gli ho detto che tra noi è finita, tu non mi puoi dire...”

Non finì neanche la frase che d'impeto la baciai; quello che aveva detto aveva fatto scattare qualcosa dentro di me, e le parole in quel caso non servivano più, erano le sensazioni a guidarci: la sentì gemere, mentre con le mani toccavo i capelli, il viso ed infine si posarono sul collo, i miei denti incominciarono a mordere piano le lebbra. Il mio respiro nel suo respiro, una cosa sola.

Ci staccammo solo dopo quella che parve un eternità, ed i suoi occhi parlavano da soli, il desiderio era evidente.

 

Pov Bella

Finalmente mi aveva baciato, e che bacio! Era evidente che lui ci sapeva fare, ma per il momento non me ne preoccupai. Lui era con me ed era solo mio, quello contava più di qualunque altra cosa.

Quando riprendiamo fiato mi strinsi forte a lui come se fosse un ancora di salvezza, così che io potessi sentire i suoi muscoli sulla mia pelle, una sensazione bellissima.

Il mio desiderio di lui diventò più forte, e come se lo sentisse riprese a baciarmi, prendendomi in braccio, ritrovandomi nella sua stanza, inviolabile a tutti tranne che a me.

Mi guardò chiedendo un tacito permesso, ed io per risposta ripresi a baciarlo con più ardore, perchè solo ora ho compreso cosa significhi amare veramente.

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Capitolo 10
*** capitolo decimo ***


Ed ecco a voi l'ultimo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuto... Grazie a tutti per averla messa tra i preferiti, seguite, ricordate, ecc... Un ringraziamento anche a chi la recensita; ma ora bando alle parole e buona lettura.


Pov Bella

Era giunto il tanto momento atteso della battaglia, tenevo la mano di Logan: ora che avevamo scoperto di amarci nessuno ci poteva fermare, neanche i vampiri o Magneto, eravamo un tutt'uno, insieme ai Cullen e agli altri mutanti, che stranamente avevano accettato la nostra relazione.

Eravamo su di una collina, ricoperta di fitti alberi, ma nonostante questo sentivamo dalla pianura l'arrivo dei nostri nemici; ognuno di noi era pronto al combattimento, ci eravmo preparati fino allo stremo.

L'adrenalina stava incominciando a salire dentro di me, come anche ai miei compagni, avevamo già stabilito il piano, perciò non appena gli vedemmo, io e Logan ci posizionammo davanti a Magneto:
“Ma guarda ciao Elements, ne è passato di tempo”.

“Non rivolgerle la parola vigliacco”.

Logan incominciò ad attaccarlo, così io alzai le mani e creai uno scudo di terra intorno a lui, in modo che l'adamianto non desse la possibilità a Magneto di attaccarlo.

Logan lo colpì in pieno petto, e prima che potesse ucciderlo, incatenai Magneto alla roccia in modo che non potesse scappare.

Non feci neanche in tempo a respirare che un vampiro mi attaccò di lato, così da iniziare una nuova battaglia, mentre il mio compagno stava combattendo contro un mutante.

Con un colpo di fuoco stesi il mio avversario, così da poter dare un'occhiata al campo di battaglia: si era alzata molta polvere, e ormai il cielo si stava oscurendo, ma nonostante questo potevo vedere benissimo cosa stesse succedendo agli altri: i miei compagni mutanti se la stavano cavando egregiamente, mentre i Cullen avevano qualche difficoltà con i vampiri, così iniziai a dare a loro una mano.

A meta della battaglia vidi qualcuno con cui volevo giocare da un po' di tempo a questa parte, ghigniai in sua direzione e dissi:
“Ma guarda un po', Victoria, cosa c'è hai paura di affrontarmi da sola?”.

 

Pov Logan

Stavo combattendo da non so quanto tempo, ma questo non mi importava, a me piaceva, e mi metteva adrenalina, mi bloccai però di colpo quando sentì la voce di Elements dire:

“Ma guarda un po', Victoria, cosa c'è hai paura di affrontarmi da sola?”.

La guardai soddisfatto che sia la mia ragazza: aveva parlato proprio come avrei fatto io, e di questo ero fiero; inoltre aveva fatto bloccare tutti quanti, in modo che guardassero solo loro due, d'altronde era il duello più atteso, poiché da quello che si era capito era lei il capo e non Magneto.

Iniziarono a combattere, il fuoco di Elements era l'unica cosa che si vedeva, poiché entrambe erano molto veloce, ma poi tra uno scontro e l'altro sentì Bella dire:
“La sai una cosa Victoria? Io ed Edward non stiamo più assieme, non sono più io la sua compagna”.

In questo momento non mi interessa, ragazzina impertinente, e te che voglio uccidere, e poi ammazzere Edward che ha ucciso James”.

La vuoi sapere un'altra verità Victoria?” in quello stesso istante si fermarono, così potei vedere che entrambe non erano minimamente stanche dello scontro.

Hai finito di parlare?”

Questa era una tattica eccellente.: parlare in modo da farla arrabbiare. Volevo intervenire per aiutarla, ma sapevo che doveva cavarsela da sola, anche se un po' di preoccupazione addosso non me la levava nessuno.

Ad uccidere James sono stati Emmett e Jasper non Edward” disse Bella ghignando, improvvisamente Victoria si scagliò contro Emmett e Jasper, e solo in quel momento Elements usò il suo attacco di fuoco per colpirla alle spalle. Era morta.

La guardammo abbiliti, al che lei guardandoci scrollandosi le spalle disse:
“Bè che c'è, era l'unico modo per farla fuori no?”

Alla fine esplosero tutti in un urlo di vittoria, mentre io me ne stavo in disparte ad osservare i vampiri e i mutanti, nostri nemici che scappavano via, ora che non c'era nessuno a guidarli avevano deciso di arrendersi, cosa molto saggia da fare.

Qualcuno mi prese per mano, ma non dovevo neanche guardare chi fosse, mi bastava sentire il suo odore:
“Che ne dici di festeggiare per conto nostro, ora che abbiamo tutta l'eternità?”

Mi girai verso il mio raggio di sole, così da poterla baciare, e poi ci allontanammo dagli altri: d'altronde avevamo tutta l'eternità davanti per poterli vedere, un giorno senza di loro non cambiava nulla.

Pov Bella

Finalmente la battaglia era finita con la nostra vittoria, tutti erano entusiasti, difatti stavamo organizzando una festa alla nostra scuola, dove vi erano anche i Cullen.

Io per la prima volta dopo molto tempo ero felice: avevo Logan, avevo anche di nuovo ristabilito i contatti con i Cullen cosa che non mi dispiaceva affatto, d'altronde anche se non lo ammettevo facilmente Alice mi era mancata da morire; anche Rosalie si era mostrata diversa da come me la immaginavo, chissà cosa sarebbe successo se io ed Edward ci fossimo rimessi di nuovo insieme? Era solamente un piccolo pensiero che mi frullava sulla testa, d'altronde amavo Logan più della mia stessa vita.

Allora, alla fine tu e Logan state insieme eh?” disse ad un certo punto Jasper venedomi in contro dove vi erano i drik.

Si, abbiamo capito di amarci, non so cosa ci riserverà il futuro, ma per adesso ci godremo il presente”.

Guardai Jasper che aveva lo sguardo afflitto, mentre Edward ballava con Tania.

Jasper” sospirai sapendo cosa passava per la testa a quel vampiro ultra centenario.

Ascolta, quello che è successo non è colpa tua, ricordalo sempre va bene?”

Lui mi guardò annuendo, stava per aggiungere qualcosa, ma si bloccò all'ultimo dicendo:
“Io e la mia famiglia partiremo domani, grazie per il tuo aiuto e quello dei tuoi amici, spero che in futuro ci rivedremo”.

Annuii contenta che avesse cambiato un po' il suo umore:
“Certo che ci rivedremo, verremo a trovarvi sicuramente, costringerò Logan a venire con la forza, se non vorrà”.

Sapevo perfettamente che lui aveva stretto amicizia con Jasper e Emmett, anche se ancora non sopportava Edward, per via di come si era comportato con me.

Lui ti ama, lo sento dalle sue emozioni Bella, non ti tratterà male, di questo puoi starne certa”. Detto questo se ne andò lasciandomi da sola con i miei pensieri:
L'indomani i Cullen sarebbero andati via. Non sapevo cosa ci riservava il futuro, ma aveva la certezza che un giorno non lontano gli avrei sicuramente rivisti.

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