Litigi in famiglia Briefs

di sofcwrites
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Differenze ***
Capitolo 2: *** Un dolce litigio ***



Capitolo 1
*** Differenze ***


-Mamma! Papà! Mi sono fatto male!-
Il piccolo Trunks urlava in preda al dolore ma Bulma era fuori casa e, ormai lo sapeva perfino lui, l’impassibile padre che si ritrovava non lo avrebbe mai aiutato. Per fortuna arrivò il padre di Bulma e lo
disinfettò e, appena lei tornò a casa, le raccontò l’accaduto sperando che potesse consolare Trunks dal fatto che suo padre non l’aveva aiutato. E così accadeva ogni volta che aveva un infortunio, suo
padre rimaneva in disparte e sua madre lo aiutava.


 
Non capisco perché ora quella piccola smorfiosa poteva ricevere le attenzione a lui mancate ed avere molte coccole, non solo da sua madre, ma anche dal padre. Decisi di chiedere direttamente a mia
madre delle spiegazioni sul perché Bra potesse ricevere tante attenzioni.
-Mamma, puoi spiegarmi una cosa?-
-Ma certo figliolo-
-Come mai Bra riceve tante attenzioni dal papà mentre io sono sempre ignorato da lui-
-Ehm….ti assicuro che proprio non lo so….ecco, non saprei dirti…..-
*Fiuu…credo di essermela cavata per oggi, ma prima o poi Vegeta dovrà dirgli la verità*
-Mmmh…d’accordo mamma….-
Sono sicuro che non me la racconta giusta, stasera mi toccherà origliare.
QUALCHE ORA PIU’ TARDI
Trunks era appostato vicino alla porta della camera dei genitori da un po’ ormai ma sentiva solo il fruscio dei vestiti, probabilmente si stavano cambiando. Ma all’improvviso:
-Vegeta, non puoi andare avanti ad ignorare Trunks….oggi mi ha chiesto per l’ennesima volta perché ti comporti così…-
-Non so cosa farci- Vegeta aveva sentito l’aura del piccolo dietro la porta e aveva deciso di contenersi.
Bulma si eccitò leggermente alla vista dei pettorali scolpiti del compagno mentre si levava la tuta, stette per un po’ in silenzio ammirando le meraviglie che il suo principe aveva da offrirgli, tanto che
Vegeta si girò allibito per vedere se stesse ancora bene. Bulma si riprese e andò avanti con la discussione, parlarono per ore, Trunks nel frattempo ci aveva rinunciato ed era tornato nella sua camera,
crollando tra le braccia di Morfeo dopo pochi minuti che si era posato. Vegeta percepì l’assenza del figlio dietro la porta e potè smettere di recitare.
-Ascolta Bulma, tu mi conosci…..sai che sono troppo orgoglioso per ammettere che quell’abbraccio e quel sacrificio valgano veramente per me come un vero e proprio segno d’affetto….perchè
dobbiamo continuare a discutere?-
-Vegeta, mi sorprendi….non ti ho mai sentito parlare così seriamente, però promettimi ugualmente che domani spiegherai tutto a nostro figlio, altrimenti….-
-Altrimenti cosa? Sono il principe dei Sayan, faresti  bene a non dimenticarlo…-
Dopodichè i due si buttarono nel letto, cominciarono col baciarsi con passione e, ovviamente, andarono oltre a quel limite…ma il piacere venne bloccato dal pianto innocente della piccola Bra.
Bulma si alzò a fatica dal letto e andò a controllare che non stesse male, nel frattempo Vegeta era disteso a pancia in giù con il viso totalmente immerso nel cuscino. Sentì una voce alle sue spalle:
-Cosa facevate prima tu e mamma? Mi avete svegliato…- Era Trunks.
-Non sono affari tuoi, robe da grandi-
-Io sono grande!-
-Non abbastanza-
-Oh, smettila papà….piuttosto ora che siamo faccia a faccia da soli spiegami perché con lei sei così gentile mentre con me no, eppure che mentre c’era Majin Bu eri tanto gentile…PERCHE’ SEI
CAMBIATO COSI’ TANTO PAPA’?- Trunks alzò troppo la voce, Bulma accorse preoccupata e la piccola prese a piangere più forte del previsto. Ora erano tutti seduti nel letto a due piazze di Bulma e
Vegeta, quest’ultimo con la faccia ancora immersa nel cuscino, pieno di vergogna: Bulma avrebbe detto tutto a Trunks.
-Che succede piccolo mio?-Era la voce di Bulma.
-NIENTE, PROPRIO NIENTE!!- Il piccolo Trunks corse in un pianto disperato verso la sua cameretta chiudendo a chiave, sperando che ciò potesse bloccare chiunque, ma ben sapeva che per suo
padre sarebbe stato un giochetto sfondare la porta per venire a sgridarlo. Invece, con grande sorpresa, Il grande principe dei Sayan si accostò vicino alla porta della sua cameretta e si sedette.
Cominciò col chiedergli di entrare, non voleva che tutti sentissero ciò che aveva da dire. Però Trunks era fin troppo arrabbiato. Così Vegeta si mise a parlare davanti alle facce stupite di Bulma e Bra, che
se anche era piccolina poteva capire tutto senza problemi. Non sfondò  nessuna porta.
Vegeta chiese scusa per tutti i suoi errori e si commosse. Si vergognava molto delle sue lacrime, ma in quel momento l’unica cosa importante era il perdono del figlio.
12 ANNI DOPO
-Papà non puoi farmi questo, ho 15 anni ormai! Devo pur uscire con le mie amiche!-
-Ti ho detto di no e così sarà-
Bra uscì sbuffando dalla stanza e si diresse in cucina dove incontrò il fratellone, quasi ventenne. Aveva bisogno di un parere, di un conforto, di qualcuno che ci fosse  già passato.
-Trunks, sono arrabbiatissima con papà, è senza cuore!-
-Bra non puoi dire così, ti assicuro che ce l’ha, e più grande di quello che pensi…- Non fece in tempo a finire il discorso che entrò Vegeta.
-Ascolta Bra, ci ho riflettuto. Ok, puoi andare a quella festa, ma mi raccomando di fare attenzione-
Bra corse verso suo padre e lo abbracciò forte, Vegeta si vergognò per l’ennesima volta.
-Trunks aveva ragione, sei il papà migliore del mondo!-
 

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Capitolo 2
*** Un dolce litigio ***


I due bulletti della sua scuola lo picchiavano ancora. Lui non poteva farci nulla, non poteva usare la sua smisurata forza sayan con, come li chiamava il padre, infimi terrestri. Suo padre li diceva sempre che bisogna utilizzare la forza solo nel campo di battaglia e non verso esseri inferiori, per una questione di rispetto. Anche se sapeva che era solo un sogno tratteneva la forza persino lì. Ormai i due ragazzini comparivano nei suoi incubi ogni giorno e ne era conscio che avrebbe dovuto darci un taglio. Finalmente si svegliò e si accorse che era notte. Non voleva riaddormentarsi per non incontrare ancora i due bulli, così fece ciò che ogni ragazzino di sette anni fa quando ha gli incubi: va nella camera dei suoi genitori. Era quasi un movimento involontario, controllato dalla parte di se normale, non riguardante la stirpe sayan. Gli risultava una cosa ovvia andare nella camera dei genitori, anche solo per un po’ di coccole da parte della madre prima di addormentarsi. Appena arrivò alla fine del corridoio aprì la porta e trovò i suoi genitori in una posizione strana, soprattutto considerando chi era suo padre. Solitamente i due litigavano durante il giorno ma a quanto pare la notte era il momento più intimo, poiché trovò suo padre avvinghiato a sua madre in un abbraccio dolcissimo, mentre la baciava sulla guancia. Erano coricati di spalle rispetto a lui ed aveva azzerato l’aura per non farsi sentire. Cominciò a salire sul letto a gattoni e quando Vegeta si accorse di lui si girò imbarazzato chiedendogli bruscamente che ci faceva lì, mentre un lieve rossore andava a colorarsi sulle sue guance. Bulma invece accolse il piccolo nel letto con grande entusiasmo, senza vergogna. Nel frattempo sussurrò  qualcosa nell’orecchio del marito –Sei carino quando arrosisci- e lui la guardò con un’occhiata diabolica, ma allo stesso tempo un po’ beffarda. Il piccolo Trunks si mise dentro le coperte, poi cominciò a parlare.
-Ho fatto un altro incubo.-
-Possibile che il figlio del principe dei Sayan sia una pappamolla del genere.-
-Hai ragione sono una pappamolla, tu però sei molto dolce con mamma.- Fece l’occhiolino e si preparò alle sgridate di suo padre che invece si girò semplicemente dall’altro verso del letto e provò a dormire. A quel punto Trunks provò a imitarlo come aveva fatto con sua madre abbracciandolo e dandogli un bacio sulla guancia. Bulma se ne stava zitta con un ghigno divertito dipinto sulla sua faccia. Erano divertenti. A quel punto Vegeta si alzò di scatto e avvicinò piano una mano verso il cuscino per non farsi notare dal suo “nemico”, ma Trunks fu più veloce e gli sferrò una cuscinata sulla testa. A quel punto il cuscino scoppiò provocando una pioggia di piume che si andò a posare sul letto matrimoniale, sembrava che avesse appena nevicato. Bulma si portò una mano al viso per sembrare disperata, in realtà stava coprendo le risate che ormai non riusciva più a trattenere.
Così passavano le serate in casa Briefs, dove perfino il più temuto assassino della galassia, si era ridotto ad usare come arma un cuscino.


E così si conclude il mio nuovo capitolo di litigi marca Briefs, con un enorme ritardo a pubblicare (circa qualche mese), ma non ispirazione, zero. Probabilmente continuerò con la serie, non lo so sinceramente. A presto, Veggi.

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