La Dama di Malfoy Manor

di Maya92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dama di Compagnia ***
Capitolo 2: *** Specchio delle Brame ***
Capitolo 3: *** Winter ***
Capitolo 4: *** Luna ***
Capitolo 5: *** Natale ***
Capitolo 6: *** Incomprensioni ***
Capitolo 7: *** La ricerca della felicità ***
Capitolo 8: *** Promesse ***
Capitolo 9: *** Matrimonio ***
Capitolo 10: *** Sogni infranti ***
Capitolo 11: *** Verità nascoste ***
Capitolo 12: *** Dolorose scoperte ***
Capitolo 13: *** Goodnight kiss ***
Capitolo 14: *** Il suono della tua voce ***
Capitolo 15: *** Via ***
Capitolo 16: *** Insieme ***
Capitolo 17: *** Nostalgia ***
Capitolo 18: *** Ricominciare a Vivere ***



Capitolo 1
*** Dama di Compagnia ***


La Dama di Malfoy Manor

La guerra era giunta a termine, ma non come molti speravano. Il male aveva trionfato e Voldemort, ed i suoi seguaci,regnavano in quel nuovo mondo dove non c’era più posto per la parola libertà…

Erano passati alcuni anni dalla fine della guerra e, il nome dei Malfoy ,regnava sovrano nella nuova gerarchia del mondo magico.

Lucius Malfoy era morto durante la battaglia, ma nonostante ciò, Draco riuscì a mantenere alto il nome della casata, talmente alto, da essere stato messo a capo dei Mangiamorte dal Signore Oscuro stesso. Ormai era il suo braccio destro.

Draco tornò al Manor quel pomeriggio d’ottobre. Il giardino del maniero, aveva lentamente iniziato a colorarsi con i toni tipici dell’autunno. Le foglie cadevano lente dagli alberi. Draco si diresse svelto verso l’entrata e, senza dover aspettare, quasi magicamente il portone si spalancò.

In realtà nessuna magia, era stato un piccolo elfo ad accogliere il padrone di casa.

-mia madre?- disse Draco, continuando a camminare verso il suo studio senza degnarlo di uno sguardo.

-sua madre è in salone signore, la stava aspettando signore, dice che deve parlarle …-

In effetti Draco sapeva benissimo dove fosse. Il pomeriggio era sempre solita prendere un the li.

  Il giovane Malfoy si tolse il lungo mantello nero, lanciandolo poi su di una poltrona. Si diresse verso il grande Salone. Sua madre era seduta su di una poltrona con in mano la  preziosa tazza di porcellana ancora fumante, lo sguardo rivolto verso la grande finestra che dava in giardino.

-ti ho visto arrivare-disse Narcissa voltandosi a guardarlo, sorrideva.

Lei sorrideva sempre. Dopo la morte di suo padre, Narcissa si ammalò, forse per il dolore, forse no. Dimostrava più anni di quelli che in realtà aveva. Draco provava per lei un enorme rispetto, più di quanto ne avesse mai provato per il padre. Quella donna era troppo buona per far parte di quel mondo marcio, eppure, aveva sempre sopportato tutto in silenzio per amore di Lucius. Lui non lo aveva mai meritato.

-L’elfo ha detto che volevate parlarmi madre.- disse sedendosi nella poltrona vicino la sua.

-Si … sai quella “dama di compagnia” che volevi a tutti i costi che assumessi? Beh, senza offesa caro, ma le tue erano veramente terribili – disse Narcissa ridendo.

-Questa mattina ero a passeggiare in carrozza e in piazza c’era una delle solite vendite di Mezzosangue. Sai che solitamente non mi interessano queste cose, anzi,ma c’era una ragazza che mi ha colpita.-

Draco iniziò a farsi serio. Sua madre odiava quelle cose, era estremamente contraria alla schiavitù a cui erano costretti i mezzosangue dopola  guerra, allora dove voleva arrivare?

-beh senza dilungarmi troppo l’ho comprata.-

-Cosa? – Anche Draco era contrario ma non per lo stesso motivo. Solitamente le mezzosangue finivano nei bordelli o come cameriere da quattro soldi in una topaia. La dama di compagnia era un ruolo molto prestigioso, poiché avrebbe accompagnato la sua signora in qualsiasi occasione, che fosse una semplice passeggiata o una importante cena. Sua madre NON poteva farsi vedere in giro con una sporca mezzosangue.

-Madre, io non credo che sia una buona idea.-

-beh Draco è con me che deve stare, non con te. Tutte le ragazze che mi avevi presentato erano ochette senza principi. –

-madre, non potete prendere una mezzosangue, cosa dirà la gente?-

-Draco …. Sai benissimo anche tu che non mi resta molto da vivere, non mi importa più niente ormai di ciò che la gente può pensare. Ascoltami Draco, ricorda sempre una cosa: Un uomo debole conosce il valore della forza. Un uomo debole conosce il valore della compassione.*  Un uomo potente, ha solo da perdere nella vita.  Stai attento Draco, ascolta il tuo cuore, pensa con la tua testa, non con quella di tuo padre …-

Draco non si era neanche accorto che sua madre aveva preso le sue mani nelle proprie. Draco sospirò.

-e quando dovrebbe arrivare?-

-beh ecco… veramente è già … qui …-

-COSA? –

-oh suvvia Draco, doveva vedere la casa, sistemarsi, ambientarsi prima del tuo arrivo!-

-il MIO arrivo?-

-Beh tesoro, non sei certo la persona più ospitale del mondo …-

Draco dovette ricorrere a tutta la pazienza che aveva in corpo, che non era poi molta!

-potrei almeno vederla o la signorina ha anche bisogno che io vada a vivere da un'altra parte per “ambientarsi” meglio?-

Disse Draco ironico.

-beh effettivamente non sarebbe una cattiva idea.-

Draco la fulminò con lo sguardo.

-Draco stavo scherzando, dov’è finito il tuo senso dell’umorismo?! Comunque la faccio chiamare subito, Pam, fai scendere la ragazza per favore. Ti piacerà tesoro è una bellissima ragazza, anzi guai a te se provi a toccarla-

-tranquilla … non c’è pericolo …-

Draco si era “delicatamente” poggiato sullo schienale della poltrona, con le dita massaggiava gli occhi. Tutta quella storia lo aveva sfinito, certe volte le conversazioni con sua madre erano più estenuanti di quelle col Signore Oscuro.

Non si accorse neanche della nuova presenza in sala.

-Draco … ti presento la mia nuova dama … il suo nome è Hermione-

Hermione … quel nome …

Draco aprì immediatamente gli occhi e si girò verso la porta.

Hermione Jane Granger, la regina dei Grifondoro, era lì davanti a lui, lo sguardo stranamente basso, le guance leggermente rosse … che avesse finalmente perso quella fierezza che la contraddistingueva?

-Draco tutto bene? Hermione, cara, avvicinati, non stare li-

Doveva avere un espressione da scemo, pensò. Si ricompose immediatamente.

-Piacere di fare la sua conoscenza Signor Malfoy.-

Draco rimase un momento di sasso, perché faceva finta di non conoscerlo? Che si fosse sbagliato? No assolutamente, stesso nome ,stessi capelli ,stessi occhi …

Beh, se era quello il gioco a cui voleva giocare l’avrebbe accontentata.

-Bada bene mezzosangue, se sentirò anche una sola lamentela da parte di mia madre, te ne ritornerai in strada da dove sei venuta… e ti assicuro che sarebbe la fine migliore.-

-Draco!- disse Narcissa indignata.

Finalmente lo guardò negli occhi.

-Non si preoccupi signor Malfoy, se sua madre dovesse lamentarsi, sarò io stessa a lasciare questa casa. Adesso, con permesso, è ora del bagno di sua madre. A dopo signor Malfoy, prego signora mi segua.-

Dicendo così, prese Narcissa a braccetto, e si diressero verso il piano di sopra.

 

 

 

Non appena Hermione uscì dalla camera di Narcissa, sentì una mano stingerle il braccio e spingerla contro la parete.

-a che gioco stai giocando mezzosangue?-

-Non capisco cosa intendi furetto…. Ah …-la presa si fece più stretta.

-bada a come parli sangue sporco. Che significa la sceneggiata di poco fa in salotto?-

-cosa avrei dovuto dire? Oh Malfoy quanto tempo che non ci si vede, come stai? Fammi il favore, ho fatto un favore ad entrambi.-

Ci fu un minuto di silenzio, erano talmente vicini che potevano sentire il respiro dell’altro sulla pelle.

Draco la guardò negli occhi, non si era mai accorto di quanto fossero particolari. Lasciò la presa.

-sappi che non avrai vita facile, ti tengo d’occhio mezzosangue.-

-Perché? Quando mai ho avuto vita facile con te? Ora Signor Malfoy, sua madre mi aspetta. Buona serata.-

E , dicendo questo, fece un mezzo inchino e se ne andò.

Draco rise … la leonessa si era risvegliata …

“ci sarà da divertirsi ….”

 

allora è un idea che mi è venuta così, spero per questo di avere riscontri positivi e sopratutto fatemi sapere cosa ve ne pare :D a presto un bacio.

*frase di Captain America

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Capitolo 2
*** Specchio delle Brame ***


Specchio delle Brame

I giorni trascorrevano tranquilli al Manor. Nonostante la presenza di Hermione non fosse ancora di suo gradimento, Draco doveva ammettere che, sapere di poter lasciare sua madre in compagnia di qualcuno durante le sue assenze, lo tranquillizzava.

Ma poteva veramente fidarsi di lei? Chi gli assicurava che la Mezzosangue non avrebbe tentato di uccidere sua madre e poi scappare,per andare a cercare i suoi amici ribelli?

Stava osservando dalla finestra sua madre ed Hermione che rientravano in casa dopo la passeggiata.

-Draco, buongiorno, vieni a colazione?-

-Buongiorno madre, si vi raggiungo subito.-

Lanciò un occhiata ad Hermione. Non facevano altro: guardarsi, studiarsi, cercare di capire quale sarebbe stata la mossa dell’altro. Si parlavano a malapena, il minimo indispensabile. Ad entrambi andava bene così.

Quando Draco entrò nella Sala da pranzo le due donne stavano chiacchierando e ridendo.

Il ragazzo si fermò per un attimo. Era da tempo che non vedeva sua madre ridere così di gusto. Poi il suo sguardo si posò su Hermione.

Ormai era una giovane donna, non più la ragazzina saccente che ricordava. Doveva ammettere, anche se a malincuore, che non era per niente male, anzi…

-Draco, che fai li fermo, su siediti.-

Il ragazzo si risvegliò dai suoi pensieri e si sedette.

-Hermione mi stava raccontando un episodio divertente di quando era bambina.-

Draco quasi si strozzò. Si schiarì la gola.

-mm… interessante …  questa sera dovrò partecipare ad una missione,  crediamo di aver trovato un gruppo di ribelli.-

Questa volta fu Hermione a sbiancare. Draco lo notò e un ghigno soddisfatto si aprì sul suo viso.

-e quanto starai via?-

-beh … se le cose vanno come dico io, mi basteranno un paio di giorni …-

Infieriva il bastardo, Hermione lo aveva capito, ma non avrebbe mai mostrato la sua fragilità.

Alzò lo sguardo e vide gli occhi gelidi di Malfoy puntati su di lei. Un brivido le percorse la schiena.

 

 

 

 

Hermione stava sistemando la stanza di Narcissa. Prese tra le mani uno specchio, doveva essere molto antico.. si guardò. Era cambiata. Gli anni, le lotte, i dolori della schiavitù e della perdita degli amici , tutto aveva contribuito.

Ad un tratto però , l’immagine iniziò a cambiare, ora, vedeva  quella dei suoi genitori

-Non rifletto il volto ma il cuore …- Narcissa era alle sue spalle.

Hermione si girò di scatto.

-mi dispiace io … io non volevo …-

Narcissa la raggiunse sorridente.

-la mia famiglia lo possiede da generazioni, è raro trovarne uno… sai di cosa si tratta?-

La giovane Grifondoro ebbe un momento di esitazione, decise comunque di dire la verità.

-si … io … ne ho sentito parlare.-

-Lo immaginavo. È questo ciò che il tuo cuore desidera? … -

Narcissa stava osservando l’immagine riflessa nello specchio.

-sanno che sei qui?-

Hermione posò lo specchio nel tavolino.

-si … loro … sanno che sto bene. E voi Narcissa? Cosa ci vedevate?-

La Signora Malfoy capì che era meglio far cadere il discorso.

-Io? … io ci vedevo quello che dovrebbe desiderare qualsiasi nobildonna purosangue. Suo marito … e mio figlio quando era lontano. Hermione, io so chi sei tu.-

Hermione si voltò di scatto.

-Non sono stupida. Pensi che non sapessi che tu eri la fedele amica di Harry Potter? O che non ti abbia mai visto alla stazione di King’s cross? Io ti osservo da tempo Hermione. Tu sei diversa…. Mio figlio non è cattivo.-

La ragazza non capiva… perché gli stava parlando di Draco adesso?

-sai qual è il problema di Draco? Che non è mai stato capace di pensare con la sua testa. Ma non è poi colpa sua… ogni ragazzo desidera solamente rendere orgoglioso il proprio padre. Hermione … a me non resta più molto da vivere …-

- Narcissa cosa dite? …-

-Ascoltami … se ti ho scelta c’è un motivo. Tu sei buona Hermione, e sono sicura tu sappia cosa sia il perdono. Quando non ci sarò più, non abbandonare mio figlio… salvalo!.-

-Posso promettevi che rimarrò con lui, ma non posso assicurarvi niente … vostro figlio mi odia, non penso riusciremo mai neanche a discutere civilmente.-

Narcissa l’aveva presa per mano, la guardò negli occhi e sorrise.

-Vai in libreria, ho voglia che tu mi legga qualcosa … decidi tu, mi fido di te. -

 

 

 

 

 

Hermione entrò in biblioteca e rimase a bocca aperta. Forse nemmeno Hogwarts poteva vantare qualcosa di simile. Entrò lentamente, assaporando ogni istante e pensando che forse, la sua casa di Londra, aveva le stesse dimensioni di quella sala. Tutte le pareti, in tutta la loro altezza, erano ricolme di scaffali con libri di ogni genere, anche letteratura tipicamente babbana e questo, sorprese non poco la giovane.

Due scalinate permettevano di raggiungere i piani più alti. Hermione era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse della presenza alle sue spalle.

-Mezzosangue … non sei proprio cambiata dai tempi della scuola. Dove trovarti se non sepolta tra i libri.-

Hermione si girò e lo trovò appoggiato allo stipite.

-Mi dispiace deluderti Malfoy, ma non sono qui per me, tua madre mi ha chiesto di prendere un libro da leggerle.-

-e cosa avresti scelto ,sentiamo!-

-La Bella e la Bestia di Beaumont, Malfoy … mai sentito parlarne?-

Malfoy non si mosse e non disse nulla. La fissava immobile. Hermione sentiva quello sguardo tagliente su di lei e improvvisamente, si sentì a disagio. Non le era mai capitato prima ma adesso, sentiva il bisogno di fuggire e allontanarsi.

Si diresse verso la porta con passo svelto – con permesso – disse. Draco però le bloccò la strada. Si avvicinò al suo orecchio e iniziò a sussurrarle qualcosa.

-          Non mi fai gli auguri per la missione di oggi Mezzosangue?-

Hermione  impallidì. La missione, l’aveva quasi scordata. E se tra quel gruppo di ribelli ci fosse stato anche Ron?

Draco iniziò ad accarezzarle delicatamente il viso, passando poi lentamente, al collo. La ragazza chiuse gli occhi, cosa le succedeva? Perché non fuggiva via? Riusciva a sentire solo il profumo di lui, era inebriante. Ma ad un tratto Draco si fermò. Lei riaprì gli occhi e vide che, sul suo volto, era stampato un ghigno soddisfatto.  Lei arrossì.

“Maledetta serpe”pensò. Senza dire una parola , uscì.

-Ci vediamo al mio rientro, mezzosangue.- Gli sembrò di sentire un “fottiti” in lontananza. Draco rise. Aveva capito che, da quel momento, lei sarebbe diventata il suo nuovo passatempo.  L’avrebbe fatta impazzire, doveva desiderarlo più di ogni altra cosa al mondo e poi … poi l’avrebbe distrutta, per sempre.

 

 

 

 

 

 

Hermione era in camera sua, si stava rivestendo dopo un bagno. Effettivamente, non aveva mai pensato di poter stare bene in casa Malfoy … Malfoy escludendo.

Ad un tratto, sentì dei passi frettolosi salire le scale e una porta, in fondo al corridoio, sbattere. ‘potrebbe essere …’

Si alzò e aprì la porta. Mise la testa fuori per vedere cosa succedeva. Narcissa stava entrando nella camera di Draco.

‘Draco è tornato …’

Il cuore di Hermione iniziò a battere più forte. Decise di avvicinarsi per vedere di sentire qualcosa.

“un paio di giorni ,se le cosa vanno come dico io…” Due giorni erano passati …

Si avvicinò lentamente, un asse del pavimento cigolò … ‘maledetta vecchia casa’.

Arrivò davanti la porta del ragazzo, sentì qualcosa sbattere contro il muro, un pugno forse.

-          Una trappola?-

-          Si madre ! quei maledetti ribelli avevano architettato tutto … ma arriverà il giorno in cui li troverò e quel giorno, gli farò pentire di essere nati!-

Una trappola … significa che … che Ron era ancora vivo!

Un sorriso le si stampò sul volto ma, indietreggiando, urtò un tavolino e un vaso cadde a terra, rompendosi.

‘merda’

La porta si aprì, Draco era lì, ed era furioso. La prese per il braccio e la spinse contro il muro.

-Lurida Mezzosangue, stavi origliando? Adesso ti insegno io a non immischiarti nei fatti altrui.-

-DRACO! Draco lasciala, lei era con me e le ho detto io di aspettarmi qua fuori. –

Draco continuava a fissare HErmione con uno sguardo colmo d’odio. Naturalmente non credeva alle parole della madre ma in fondo, non aveva prove a suo favore.

-Io ed Hermione stiamo andando a fare compere per la festa di stasera!-

 

 

 

 

 

La giovane grifondoro continuava a guardarsi allo specchio. Non si riconosceva neanche. Non era un abito sfarzoso ma allo stesso tempo,era la cosa più bella che avesse mai indossato.

Narcissa aveva voluto prendere quello a tutti i costi. Non volle guardare altro dicendo che QUELLO, era perfetto. 

Era lungo, con uno strascico appena accennato. Era color carne, una piccola cinta alla vita e con ricami floreali che lo rendevano unico. I capelli erano acconciati con una semplice treccia.

Decise che era l’ora di scendere.

Arrivata in sala sentì Draco parlare.

-Madre, avete ancora la possibilità di ripensarci. Pensate sia davvero una buoa idea portare la Granger alla cena?-

- si-

Hermione rise, amava quella donna, era l’unica che sapeva metter freno alla lingua strafottente del figlio. Pensava che non fosse all’altezza? Beh, alla fine della serata lo avrebbe fatto ricredere.

Entrò e si schiarì la voce per annunciare la sua presenza.

Draco si girò e la vide.

E purtroppo, dovette ammettere che era la cosa più bella che avesse mai visto. Sembrava una creatura angelica, eterea, irreale …

-HErmione tesoro, sei bellissima! Bene, ora che siamo tutti pronti possiamo andare.-

Poi avvicinandosi all’orecchio del figlio disse piano, - e non sbavare Draco, non è elegante-

Rise e andò via prendendo a braccetto Hermione.

 

 

 

 

 

Appena Hermione entrò in sala desiderò solo di essere invisibile.

La festa era in casa in casa Greengrass e le sembrava essere ad un raduno di ex serpeverde. Ad ogni suo passo, sentiva mille pugnalate alle spalle. Tutti la fissavano  sottecchi , tutti parlavano di lei.

Ad un tratto, una splendida ragazza bionda con gli occhi verdi si avvicinò a Draco. Astoria, era più bella di quanto ricordasse.

-Draco, è un vero piacere averti qui. E anche lei signora Malfoy, grazie per averci onorato della vostra presenza!-

‘onorato della vostra presenza?’ che ruffiana ! naturalmente Hermione era invisibile.

-Grazie cara. E lei è Hermione, la mia nuova dama di compagnia.-

Puntò i suoi gradi occhi verdi, ricolmi d’odio, verso la ragazza.

-si … ne ho sentito parlare. Con permesso signora Malfoy, le rubo suo figlio.-

-oh si si cara, fai pure, divertitevi … che ochetta odiosa-

Aggiunse non appena si allontanarono. Hermione tentò di trattenere una risata.

-Narcissa .-

-cosa?! È vero! Quella è l’ultima donna che vorrei come madre dei miei nipoti!

Hermione stringeva il braccio di Narcissa come fosse la sua ancora di salvezza, un salvagente che le permetteva di stare a galla e salvarsi da quel mare ricolmo di squali.

Ma ad un tratto fu costretta ad allontanarsi da lei.

Usci in terrazza per prendere aria e soprattutto, allontanarsi da quel covo di serpi e mangiamorte.

Sentì una voce al suo orecchio.

-cosa fai mezzosangue?-

Ebbe un sussulto, ma la ragazza aveva capito il giochetto di Malfoy e non lo avrebbe fatto vincere tanto semplicemente.

-nulla Malfoy, prendo un po’ d’aria. E tu? Dove hai lasciato la tua bella?-

Malfoy sorrise, non poteva vederlo, ma lo percepì.

-e chi ti dice che Astoria sia la bella adatta ad una bestia come me?-

Hermione si girò e lo fissò negli occhi.

-hai ragione Malfoy … non esiste una donna adatta ad una bestia come te.-

Draco la guardava, i suoi occhi erano di un argento luminoso, non si era mai accorta di quanto fossero belli.

Il chiarore della luna lo rendeva ancora più affascinante. Lui era questo, una creatura della notte, una creatura oscura.

-e se ti dicessi … che è da tutta la sera che desidero toglierti quel vestito di dosso?-

Hermione chiuse gli occhi per assaporare quel momento, ma cosa le prendeva santo cielo, era Malfoy?

‘non capisci che fa tutto questo per rendere la tua vita un inferno? Sei solo un gioco’

Con quei pensieri aprì gli occhi.

-ti direi di andarti a fare una doccia fredda per raffreddare i tuoi bollori … con permesso Malfoy, vostra madre mi aspetta-

-scappi sempre Mezzosangue, dov’è finito il tuo coraggio grifondoro?-

Ma Hermione andò via senza rispondere.

La loro routine era questa, lui la punzecchiava, lei andava via per evitare qualsiasi scontro inopportuno.

 

 

 

 

 

 

Tornarono a casa e lei , dopo aver dato la buona notte a Narcissa, corse in camera sua. Non voleva avere altri confronti per quel giorno con Malfoy. Si avvicinò al letto e vide che qualcosa vi brillava.

Era lo specchio di Narcissa, sopra un biglietto. Una calligrafia elegante e precisa.

‘Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi.’*

L’essenziale è invisibile agli occhi …. Era proprio vero!

Hermione si mise a letto, chiuse gli occhi e si addormentò, sperando si poter riuscire un giorno, a soddisfare di nuovo i desideri del suo cuore.

 

 

Allora che dire, questa è la mia prima Dramione , ho un sacco di idee che non riesco a riordinare bene xD mi metterò calma. Detto ciò spero che il cap sia piaciuto, non è niente di che ma siamo ancora agli inizi della storiaspero abbiate pazienza :) Ringrazio tutti quelli che hanno letto, o che l’hanno aggiunta tra le seguite, se avete suggerimenti sono ben accetti :) a presto un bacio grande a tutti!

*Antoine de Saint Exupéry

 

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Capitolo 3
*** Winter ***


D'ora la storia sarà POV di Hermione :) buona lettura.

Winter

I mesi trascorrevano tranquilli. L’inverno aveva iniziato a dare i primi segni della sua presenza.

Quel giorno, quando mi svegliai, mi affacciai alla finestra e vidi che il giardino si era colorato di bianco. La prima neve era caduta durante la notte!

Un senso di tristezza mi pervase.

Decisi così, di fare una passeggiata.

Quel posto era immenso. Forse, neanche se avessi passato una vita qui, sarei riuscita a conoscerlo tutto.

In lontananza ad un tratto, vidi un’altra costruzione. Decisi di avvicinarmi per scoprire cosa fosse e poi, a dirla tutta, iniziavo anche a sentire un po’ di freddo.

Spinsi la grande porta ed entrai. C’era un odore forte. Mi si presentò davanti un lungo corridoio, sovrastato da archi in pietra ma,quando guardai meglio, mi accorsi che era una scuderia. Persino quel posto, in casa Malfoy, sembrava bello ed elegante.

C’erano cavalli di tutte le razze e colori, davvero stupendi, ma quello che più di tutti mi colpì fu uno in particolare. Era nero, altissimo e imponente. Sembrava un re che spadroneggiava su tutti.

Mi avvicinai, lui mi guardò. Tesi una mano per provare a toccarlo , ma lui si imbizzarrì e colpì con lo zoccolo a terra. Io mi allontanai spaventata.

Sentì una risata alle mie spalle, Malfoy era lì.

-sei veramente divertente Mezzosangue!-

Sentì le mie guance tingersi di rosso. Lo odiavo.

-cosa ci sarebbe di tanto divertente Malfoy?-

Lui iniziò ad avvicinarsi a me.

-pensavi veramente che un cavallo del genere si facesse accarezzare da chiunque?-

Draco si avvicinò all’animale è lo sfiorò delicatamente.

-è un Mustung. Mi fu regalato da mio padre quando ero piccolo. Lo chiamano ‘ il cavallo selvaggio’ perché è quasi impossibile domarlo. Naturalmente io ci riuscii. Anche se, devo ammetterlo, le cadute me le sono prese anche io.-

-vedere cadere Draco Malfoy da cavallo?  Pagherei per essere presente. Come si chiama?-

-Andros.-

Ero sicura di aver sentito una punta d’orgoglio nella sua voce.

Draco continuava ad accarezzare il cavallo. Non so perché ma ne rimasi incantata. Era strano vedere Malfoy così. Vedere che anche lui, poteva tenere a qualcosa o a qualcuno.

Ma ad un tratto, un rumore mi risvegliò. Un nitrito che proveniva dal fondo. Mi voltai. Era un bellissimo cavallo bianco. Mi avvicinai ma , questa volta, si fece toccare.Sembrava anche gradire le mie attenzioni.

-quella èTalia.-

-Talia … è un bellissimo nome e lei è un cavallo bellissimo.-

-non ti ci affezionare troppo Mezzosangue, è vecchia e malata ormai, tra qualche giorno verrà abbattuta!-

-No!-

Gridai senza rendermene conto.

Talia si imbizzarrì, ma riuscì a farla calmare subito.

-Non abbatterla Malfoy, mi prenderò io cura di lei, voi non vi dovrete occupare di nulla-

Malfoy mi guardò stupito.

-Mezzosangue … l’unica persona di cui devi prenderti cura è mia madre! Non hai il tempo di occuparti di quella bestia.-

-Non ti preoccupare tu del mio tempo, a quello ci penso io e ti assicuro, che a tua madre non ne toglierò. Non abbatterla Malfoy … ti prego …-

Non lo dissi guardandolo negli occhi. Non so neanche perché lo dissi, pregare il mio peggior nemico. Mi avrebbe deriso fino alla morte.

-          Mezzosangue … se ti vedrò togliere del tempo alle tue mansioni per occuparti di quell’animale, giuro che metterò fine alle sue sofferenze con le mie stesse mani. .. non farmi pentire della mia decisone.-

Detto ciò mi voltò le spalle e se ne andò, ma, prima che uscisse dalla scuderia, mi stupì per la seconda volta di ciò che dissi.

-          Grazie …-

Vidi con la coda dell’occhio che lui si fermò. Non disse niente … non c’era nulla da aggiungere.

***

 

Quella sera, dopo cena, venne in visita il migliore amico di Malfoy, sempre se di amicizia si potesse parlare. Blaise Zabini. Non lo vedevo dalla festa, anche se nemmeno in quella occasione, parlammo molto.

Narcissa stava leggendo un libro nel salone e Malfoy, non sapevo che fine avesse fatto.

Di conseguenza, io e Zabini, ci ritrovammo insieme in uno degli altri milioni di saloni del Manor.

Un silenzio imbarazzante era calato. Nessuno dei due osava proferire parola. L’unico rumore era quello del fuoco scoppiettante del camino.

Ad un tratto decisi di rompere il silenzio.

-Vuoi … qualcosa da bere?-

-si … uno scotch, grazie-

Mi diressi in silenzio verbo il tavolino con le bottiglie che i Malfoy tenevano in tutte le stanze.

Mi fermai, c’erano tante bottiglie, TROPPE bottiglie, per me tutte uguali … lo sentii ridere alle mie spalle. Perché ultimamente ridevano tutti di me?

-tranquilla faccio io… quindi … come ti trovi qui?-

Come un leone in gabbia.

-bene… Narcissa è gentile.-

Lui rise di nuovo.

-immagino … e Draco? Ti fa disperare come ai tempi di Hogwarts?-

- no! No … ora è … un po’ peggio, dato che , IN TEORIA, ha tutto il diritto di dirmi ciò che vuole.-

-devi scusarlo … lui lo fa solo per , come dire … attirare la tua attenzione, come i bambini piccoli.-

Una voce alle nostre spalle interruppe la conversazione.

Era Draco e sembrava alquanto infastidito.

-se avete finito con le vostre chiacchiere … Mezzosangue, non hai nulla di meglio da fare che sprecare il tuo tempo qui?-

Il suo sguardo era furioso, ma io non avevo nessuna intenzione di cedere alle sue provocazione.

-          È stato un piacere Zabini , con permesso.-

e uscì senza aggiungere altro.

Prima che potessi allontanarmi però, sentii che i due, iniziarono a parlare di me. Decisi così di ascoltare.

-Zabini che cazzo vai blaterando? Cosa ti salta in mente di dire?-

-oh avanti Draco, non fare tanto il prezioso, ho solo detto la verità, tutto qui. Vuoi per caso farmi credere che non ti sei sempre comportato così per attirare la sua attenzione?-

-Le ho sempre e solo rivolto le attenzioni che meritava, quelle che meriterebbe qualsiasi sangue sporco.-

-sangue sporco o no, la Granger sta crescendo bene… o vuoi negare anche questo? Vuoi farmi credere che da quando è qua, non hai mai fatto pensieri proibiti su di lei?-

Draco ebbe un momento di esitazione, poi parlò.

-Ti sbagli infatti… è appena passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi*-

NON ABBASTANZA BELLA DA TENTARLO? Ma come si permette quello spocchioso furetto platinato?!

Avevo sentito anche troppo.

Ma che ti importa poi di ciò che dice, quello stupido!

Niente, mi ripetei, era semplicemente,orgoglio femminile!

 

 

 

***

Si era fatta una certa ora. Narcissa dormiva da molto tempo e Zabini, era appena andato via.

Stavo tornando nella mia camera, quando incrociai Malfoy che saliva le scale. Io proseguì, sperando che anche lui fosse troppo stanco per continuare a punzecchiarmi.

-mezzosangue …-

Mi sbagliavo.

-non mi dai la buona notte?-

-Non è nelle mie mansioni darti la buona notte, Malfoy-

Mi prese per il braccio.

-punto primo:  questa confidenza non ti è concessa, io sono il SIGNOR Malfoy. Punto secondo …-

Si avvicinò pericolosamente al mio volto.

-sei qui già da un po’ … potresti iniziare ad avere nuove mansioni … che ne pensi?-

Si avvicinò al mio orecchio, il suo viso sfiorava il mio, il suo profumo mi invadeva. Ma cosa mi prende? È Malfoy santo cielo e poi …Ron …

-pensavo di non essere “ abbastanza bella da poterVI tentare.-

Lui fu colto di sorpresa ed io, ne approfittai per allontanarmi.

-Allora è un vizio Mezzosangue, non mi piace chi origlia, dovremmo toglierci questo brutto vizio!-

Mi spinse contro il muro. Iniziò a baciarmi il collo.

-Lasciami Malfoy, lasciami ,o giuro che urlo.-

Lui continuò imperterrito. La sua mano iniziò ad accarezzarmi la gamba, sentivo i suoi baci roventi sul mio collo.

-Lasciati andare Mezzosangue… non te ne pentirai.-

Come poteva riuscire a farmi sentire così, con semplici baci e carezze. Stavo per cedere, lo sentivo.

Involontariamente inclinai la testa indietro per godere meglio di quei baci.

Ad un tratto però un rumore improvviso ci fece tornare alla realtà. Sentimmo una voce in lontananza.

-D … Draco … Herm …ione …-

Una figura si stava avvicinando con passo barcollante verso di noi. Era Narcissa. Arrivata a metà corridoio cadde a terra priva di sensi.

-Madre!-

Con passo svelto Draco fu su di lei. Corsi anche io.

-Presto chiama il medimago!-

Non finì la frase che già stavo correndo.

 

***

                                                            

Aspettavamo entrambi fuori  dalla stanza , che il medimago uscisse.

Non dicemmo una parola per tutto il tempo.

Draco era veramente preoccupato, non pensavo avrei mai potuto vederlo così … fragile. Avevo quasi la tentazione di stringerlo, dirgli che sarebbe andato tutto bene. Ma, naturalmente, non lo feci.

Il medimago uscì.

-Dottore, sta bene?-

Il medico parlò.

-Signor Malfoy … sappiamo entrambi che le condizioni di vostra madre, sono andate via via peggiorando negli ultimi anni. Il suo cuore è molto debole. Era da tempo che non succedeva qualcosa del genere. Ha avuto, in questo periodo, motivi di preoccupazione?-

-No … non … credo , non che io sappia.-

-Beh in ogni caso … ha bisogno della massima tranquillità. Niente passeggiate finché non si rimetterà del tutto. Sarò onesto con voi Signor Malfoy… a vostra madre, non rimane che qualche mese di vita.-

Fui costretta a sedermi. Sapevo che Narcissa stava male ma…. Sapere che gli rimaneva appena qualche mese … la mia mente si era svuotata. Guardai Malfoy. Era veramente pallido.

-posso entrare?-

-si … qualcuno può rimanere a vegliare su di lei. Mi raccomando, massima tranquillità.-

-Grazie dottore. Vi accompagno.-

Mi lasciarono sola. Non ricordo neanche se avessi salutato il medico. Mi sentivo un automa.

Mi alzai … aprì la porta … entrai.

Narcissa era a letto, dormiva, era ancora pallida ma sembrava stare meglio.

La porta si aprì nuovamente, Draco entrò.

Il suo viso era tornato impassibile, ma sapevo che stava soffrendo.

-Mezzosangue vai a letto. È inutile che entrambi passiamo la notte qui.-

Volevo ribattere, volevo rimanere con lei … con lui … ma sapevo che dovevo lasciarli soli.

Così, senza dire una parola, me ne andai.

 

***

 

L’indomani mattina, portai la colazione in camera a Narcissa. Bussai.

-avanti.-

Era una voce femminile, significa che si era già svegliata.

Quando entrai, un grosso sorriso le si aprì sulle labbra. –Hermione.-

Draco era seduto su una sedia accanto a lei. Sembrava molto stanco, probabilmente non aveva dormito tutta la notte. I capelli, sempre in perfetto ordine, ora erano scombinati e gli conferivano quasi un aria più … umana. Notò che lo fissavo  e mi guardò. Distolsi immediatamente lo sguardo, maledicendomi per essermi fatta cogliere in flagrante.

Mi avvicinai a Narcissa e posai il vassoio sul letto.

-Come vi sentite oggi?-

-Un po’ debole … ma meglio, grazie cara. Devo avervi fatto prendere un bello spavento.-

-Non dovete preoccuparvi di questo, Narcissa. Dovete solo pensare a riprendervi.-

Draco era silenzioso, fissava il vuoto. Ad un tratto si alzò.

-Vado a fare una doccia … appena ho finito torno a vedere come state.-

-Tranquillo tesoro, sto bene e tu hai tante cose a cui pensare. Con me c’è Hermione.-

Draco non aggiunse niente, si diresse verso la porta e uscì.

 

 

Uscita dalla camera di Narcissa, pensai di andarmi ad occupare un po’ di Talia. Mentre camminavo, passai davanti la porta di Malfoy.

E se vedessi come sta?

Ma sei pazza Hermione, cosa ti viene in mente? Come se non si prendesse già abbastanza gioco di te.

Purtroppo per me, durante quella mia lotta interiore, Draco aprì la porta, trovandomi proprio davanti.

Dal suo sguardo trasparì un pizzico di stupore.

-ti serve qualcosa?-

Sentivo le guance scottare, cavolo ma perché dovevo sempre fare la figura dell’idiota?!

-io … volevo solo … volevo sapere se avevi … avevate … bisogno di qualcosa …-

Lo dissi senza guardarlo negli occhi.

-Ho solo bisogno che ti occupi di mia madre, senza farti distrarre da altre sciocchezze! Devo uscire, ho delle cose da sbrigare, torno presto. Mi raccomando, se succede qualcosa in mia assenza ti riterrò responsabile!-

Detto questo mi oltrepassò.

-          Mezzosangue … mia madre non sa nulla di ciò che ha detto il medico. –

Andò via. Ecco cosa si ottiene ad essere troppo gentili.

 

 

***

 

 

Nei giorni che seguirono io e Malfoy ci parlammo a malapena. Naturalmente, di ciò che era successo o stava per succedere quella notte, non discutemmo mai. Lui era più freddo e scontroso del solito, ogni scusa era buona per creare una lotta.

Narcissa stava iniziando a riprendersi. Era una donna forte, nonostante tutto.

Ero in camera sua quella mattina. L’inverno aveva ormai fatto la sua comparsa e ,tutto il giardino, si era ricoperto di bianco.

Lei guardava fuori dalla finestra mentre io le stavo leggendo un libro. Mi fermai quando notai che non mi stava ascoltando.

-Narcissa … vi sentite bene?-

Lady Malfoy si risvegliò dai suoi pensieri.

-Oh si cara, è che …. È da giorni che sono rinchiusa qui dentro. Vorrei solo fare una passeggiata … -

In realtà era da un po’ che pensavo la stessa cosa. Stare sempre a letto, senza potersi muovere. Quella prigionia forzata l’avrebbe solo fatta stare peggio.

Sapevo di rischiare se Malfoy mi avesse scoperta, ma a mali estremi 

-Usciamo!-

-cosa? – disse lei!

-Usciamo! Vi coprirete per bene e non dovrete neanche camminare. Dovete solo prestarmi un attimo la vostra bacchetta! –

 

Naturalmente a noi mezzosangue era vietato l’uso della bacchetta magica.  Era da molto che non usavo la magia, ma riuscì a creare una specie di sedia a rotelle , in modo che Narcissa non si fosse affaticata troppo.

Quando uscimmo , vidi che fece un grande respiro. Era felice e si vedeva.

Averla resa allegra mi ripagava del rischio che stavo correndo. Malfoy mi avrebbe cruciata se solo lo avesse scoperto. Ma si sa … la fortuna, non sempre, aiuta gli audaci.

-Mezzosangue.-

Mi bloccai , non avevo neanche il coraggio di girarmi.

-          Che diavolo ti è saltato in mente sei impazzita?-

Draco era furioso, no , forse furioso era un eufemismo.

-Draco , le ho chiesto io di portarmi fuori-

-Beh non mi interessa! Il medico l’aveva sconsigliato, e lei non doveva cedere ai vostri capricci!-

Non riuscì più a trattenermi!

-capricci? Fare una passeggiata dopo giorni di reclusione, sarebbe un capriccio?-

-si! Con questo freddo poi! E poi cosa diavolo è questa … cosa?!-

-è una sedia a rotelle, mister so tutto io. Tua madre non si sforza neanche, pensi sia tanto imprudente?-

Eravamo faccia a faccia, proprio come ai tempi della scuola. Nessuno dei due abbassava lo sguardo. Troppo orgogliosi per cedere.

-Hermione, forse ha ragione Draco, non dovevo chiedertelo … andiamo in camera, sono stanca, vorrei riposare.-

Risposi, ma con lo sguardo ancora puntato su Draco.

-Come volete.-

Mi rigirai per accompagnarla, ma Malfoy mi fermò.

-Ti voglio immediatamente nel mio studio.-

 

***

Lasciata Narcissa in camera, mi diressi verso lo studio di Malfoy come una condannata a morte che cammina verso il patibolo.

Quando arrivai entrai senza bussare.

-volevate vedermi?-

-Sei per caso impazzita Granger?, no dico, hai la più pallida idea di cosa significhi ASSOLUT O RIPOSO?-

-e tu hai la più pallida idea di cosa significa essere prigionieri in casa propria?-

-si! So cosa significa, Mezzosangue.-

Calò un minuto di silenzio, nessuno sapeva cosa dire. Poi lui continuò

-Comunque, se hai ben notato, mia madre era d’accordo con me!-

-Tua madre era d’accordo con te soltanto per farti stare calmo! Ma davvero non capisci quando una persona dice qualcosa solo per farti piacere? –

Forse avevo esagerato ma non mi interessava.

Per fortuna, prima che Malfoy potesse ribattere uno degli elfi entrò.

-Scu … scusate padrone … vostra madre voleva parlarvi.-

-stai attenta Mezzosangue, se tiri troppo la corda alla fine si spezza.-

 

***

Arrivato davanti la porta, Draco bussò e sua madre lo invitò ad entrare.

-Volevate parlarmi madre?-

-si Draco siediti , ti prego-

Draco si sedette vicino a lei.

-Draco … non essere troppo duro con quella ragazza, ne ha passate tante-

-madre , io la tratto come merita. Non può permettersi di prendere iniziative senza consultarmi.-

Sua madre voltò la testa verso la finestra.

-Draco … ho una cosa da chiederti.-

-Ditemi.-

Narcissa si rigirò e guardò negli occhi suo figlio.

-Draco… vorrei tanto che tu sposassi Hermione.-

 

 

 

Eccoci qua :) beh che dire, mi farebbe davvero tanto piacere leggere i vostri commenti! Spero continuerete a segurmi! intanto, ringrazio tutti quelli che leggono, che l’hanno aggiunta tra le preferite, le seguite o le ricordate. Grazie a chi commenta. Grazie a tutti :)

* Orgoglio e Pregiudizio.

Il nome Andros l'ho rubato al personaggio di un altra FF, grazie Luna :)

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Capitolo 4
*** Luna ***


Perdonate il ritardo, ma gli impegni quotidiani sono ricominciati e il tempo per me stessa, va diminuendo! Detto questo, prometto che cercherò di aggiornare sempre con frequenza, e ringrazio tutti.

Chi commenta, chi ha aggiunto la storia tra le seguite, le ricordate o addirittura le preferite! Come sempre, mi piacerebbe tanto sapere cosa pensate di questo capitolo!

Ultima cosa, mi sono resa conto che, per determinate cose, la storia rende di più com'era all'inizio. Scusate questa confusione prometto che non cambierò più nulla :)

Un bacio grande e alla prossima. :)

Luna

 

-Cosa avete detto?-

Draco guardava la madre stupito. Mai si sarebbe aspettato una richiesta simile.

-         Io … vorrei che tu sposassi Hermione.-

Draco si fece più serio.

-potrei almeno sapere il motivo, di questa richiesta?-

 -Perché prima che io muoia Draco ,voglio avere la certezza che tua abbia al tuo fianco una persona disposta a prendersi cura di te …. E che ti renda felice!-

-Come potete pensare che la Granger possa rendermi felice?-

-lo so Draco … lo so da sempre.-

Draco si rese conto che sua madre era estremamente seria. Per un momento, gli passò per la testa l’idea di accontentarla, ma come poteva?

-Madre … sapete che, pur volendo, non potrei accontentarvi … non mi è permesso.-

Quel minimo barlume di speranza, svanì dagli occhi di Narcissa.

-Hai ragione Draco , che stupida, non dovevo neanche chiedertelo.-

Il giovane Malfoy non sopportava di vedere sua madre in quello stato, ma cosa poteva fare?

-è meglio che riposiate madre, è stata una giornata stancante.-

-si … a dopo tesoro.-

Draco uscì dalla camera.

Non poteva sposarla questo era vero, ma chi dice che non poteva comunque provare ad accontentarla in qualche altro modo.

 

 

***

 

Era sera,dopo l’incontro con la madre, Draco era uscito senza dire una parola e non era ancora tornato. Chissà di cosa avevano discusso, pensava Hermione.

Dopo aver portato la cena a Narcissa e averle fatto un po’ di compagnia, decise di andare a far visita a Talia. Non c’era giorno che non passasse da lei,mattina, notte, non era importante.

Quando arrivò e la vide, il cavallo avvicinò la testa per farsi accarezzare.

-Mi sei mancata anche tu!-

La giovane si sedette vicino a lei e, come ormai faceva sempre, le parlò della giornata appena trascorsa.

Chi avrebbe mai detto che un giorno, il suo confidente sarebbe stato un cavallo.

Aveva con se anche lo specchio di Narcissa, lo guardò e come sempre, vide il volto dei suoi genitori.

-mi mancano così tanto Talia, mi sento così sola qua …per fortuna c’è Narcissa… la vita con Draco è insostenibile e la cosa che più odio… è il fatto che io ci rimango sempre male come una scema.-

Draco nello stesso istante si trovava lì. Sapeva che, a quell’ora, lei andava a trovare quel cavallo. Sentì le parole della giovane e , stranamente, si sentì come in colpa.

È davvero così insostenibile la vita con me?

Decise di andar via, ma purtroppo , fece cadere un secchio. Il rumore rimbombò per tutta la scuderia.

 

-c’è qualcuno?- sentì dire ad Hermione, tanto valeva ormai farsi avanti.

Draco entrò e, ad Hermione, vennero in mente le parole pronunciate poco prima.

E se avesse sentito qualcosa?

 

-sapevo che ti avrei trovato qui.- Nella penombra, gli sembrò di vedere le guance di Hermione colorarsi di rosso. Lei non rispose e si sedetti nuovamente. Era ancora arrabbiata con lui per la discussione di quella mattina.

-Sono passato da mia madre… dormiva.-

-lo so …-

Malfoy ebbe un momento di esitazione ma alla fine si sedette in terra, vicino alla ragazza.

-Attento Malfoy, rischi di sporcarti … -

-non importa … ci penseranno gli elfi.-

Disse ghignando. Bastardo, conosceva bene i suoi punti deboli…

-perché hai tanto a cuore questo cavallo? È vecchio … è malato … non ha più nulla da offrire.-

-Proprio per questo! Perché è vecchia, è malata e , come dici tu, non ha più nulla da offrire.

È questo Malfoy, per te nella vita conta solo ciò che può fruttarti. Sono sicura che tutto per te si basa su un contratto, su un dare e un riceve in cambio qualcosa.-

Draco rimase zitto, pensando tristemente, che era proprio vero.

Nella vita suo padre, gli aveva insegnato che l’importante è solo ciò che si poteva guadagnare, non importa a chi dovessi pestare i piedi.

Gli vennero in mente le parole della madre.

‘Perché prima che io muoia Draco ,voglio avere la certezza che tua abbia al tuo fianco una persona disposta a prendersi cura di te …. E che ti renda felice!’

Felice …. Che strana cosa era la felicità … nella vita forse, poche cose l’avevano veramente reso “felice”.

Guardò Hermione che stava accarezzando ancora il cavallo.

Poi vide in terra lo specchio della madre, si stupì di vederlo li, ma di Hermione si poteva dire tutto, ma non che fosse una ladra.

Guardò meglio, vi erano riflessi due volti , uno maschile ed uno femminile … dovevano essere i suoi genitori.

-Ti mancano?-

Gli occhi di Hermione si velarono di tristezza.

-si … molto … ma almeno so che sono al sicuro-

-da quanto non li vedi?-

Lei ebbe un momento di esitazione.

-da prima della guerra ma in realtà … loro non si ricordano di me! Prima della guerra gli feci un incantesimo e non sono mai potuta tornare a cancellarlo …È triste sapere che per i tuoi genitori tu non sei mai esistito, ma almeno vivono al sicuro …-

La voce di Hermione si incrinò.

Faceva di tutto per non piangere e Draco lo notò.

La guardò e, se pur a malincuore , dovette ammettere che la Granger era veramente bellissima.

Quei capelli, un tempo ispidi, erano ora dei perfetti boccoli che ricadevano leggeri sulle spalle. Quegli occhi dorati velati da una leggera tristezza, era una parte di lei che non aveva mai visto.

Istintivamente, le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio. Lei si voltò e si guardarono. Draco non capiva da cosa nascesse quell’irrefrenabile desiderio di toccarla , baciarla , farla sua. Rimaneva pur sempre la Granger, la mezzosangue.

Si alzò improvvisamente, tanto che Hermione saltò in aria.

-Non fare troppo tardi Granger, hai molte cose da fare domani.-

Dicendo così le voltò le spalle e andò via, così velocemente, che ad Hermione sembrò una fuga.

 

***

Era passato quasi un mese da quella notte. Narcissa si era ripresa, era ancora debole e non doveva affaticarsi troppo, ma aveva ripreso le sue attività quotidiane.

Draco ed Hermione quasi non si parlavano.

Il giovane padrone di casa tentava di evitarla in tutti i modi possibili. Purtroppo le cene, erano gli unici momenti in cui era costretto a stare in sua presenza.

Quando quella sera torno a casa, ciò che vide lo fece rimanere letteralmente a bocca aperta. Le due grandi scalinate che portavano al piano di sopra, erano ricoperte da ghirlande. Si diresse subito verso il grande salone. Anche questa stanza era ricoperta di ghirlande e, al centro, vi trovò un immenso albero di natale. Era totalmente ricoperto di luci dorate e ricadevano eleganti, leggere decorazioni in preziosi cristalli. Hermione stava finendo di sistemare le decorazioni mentre Narcissa era seduta sorridente sulla poltrona.

-Cosa sta succedendo qui?-

Le due donne si voltarono.

-Draco! Hai visto che bella idea ha avuto Hermione?-

Draco si avvicinò. Era stupito. Da quando era morto suo padre, Narcissa non si era più occupata di decorare la casa in vista del Natale. Anche a causa della malattia.

E adesso, lei era li, sorridente e felice come non era da tanto … e tutto per merito della mezzosangue. Malfoy si voltò a guardarla.

Quello sguardo limpido, privo di cattiveria, nonostante tutto quello che era stata costretta a subire.

Cuore da Grifondoro, pensò Draco …

Quella ragazza,era riuscita a portare in così poco tempo, allegria e gioia in quella casa, in cui l’oscurità e la tristezza prevalevano su tutto.

 

-Beh … potevate almeno evitare di addobbare la casa di rosso e oro… mi sento nella sala Grifondoro.-

Entrambe risero.

-oh Draco , sei sempre il solito.-

-Per vostra informazione, signor Malfoy, il rosso e l’oro sono i colori tipici del natale. E comunque dovreste ringraziare vostra madre, se fosse stato per me anche l’albero avrebbe gli stessi colori.-

E detto questo, rise.

Una risata bella, cristallina, capace di scaldarti il cuore …

Ma cosa gli stava succedendo! Perché la mezzosangue era sempre nei suoi pensieri?

Perché non riusciva a non staccarle gli occhi di dosso, perche desiderava solo scappare via lei…

-Ceni con noi Draco?-

-si … certo …-

 

***

Finita la cena, come spesso accadeva, venne in visita Blaise.

Si fermarono tutti e quattro nel salone a parlare e, quando si fece l’ora, Hermione accompagnò Narcissa in camera.

Decise poi di andare nella grande biblioteca a leggere e a rilassarsi.

Purtroppo la stanchezza ebbe il sopravvento e , senza neanche rendersene conto, si addormentò.

 

 

Si svegliò, non sapendo bene quanto tempo fosse passato. Il fuoco del camino si era spento. Era ora di andare a dormire, a meno che non fosse già l’alba. Guardò fuori dalla vetrata, il cielo era ancora stellato.

Iniziò così, ad incamminarsi verso la sua stanza ma, in lontananza, le sembrò di sentire qualcosa.

Prestò più attenzione, sembrava un pianoforte … possibile che Narcissa si fosse alzata a quell’ora della notte? Decise di scoprire da dove provenisse quella musica…

Era arrivata ad una stanza, la porta era socchiusa così la spinse leggermente per guardare.

Era Draco a suonare. Li , solo, al buio, illuminato solo dai raggi della luna che entravano prepotentemente in quella stanza, dove Draco si stava nascondendo dal resto del mondo.

La musica era dolce, ma estremamente triste …

Cosa stai provando Draco … stai soffrendo vero? Perché non mi permetti di aiutarti?

Chiuse gli occhi, e ascoltò in silenzio quella melodia.

Rabbia, tristezza .. solitudine, questo Hermione provava ascoltandola …

Purtroppo, non si accorse di essersi appoggiata troppo alla porta e che questa, iniziò ad aprirsi emettendo un cigolio fastidioso ed inquietante.

Draco si bloccò di colpo e si voltò verso di lei.

Hermione rimase li, impalata, incapace di dire qualcosa.

-scusa, non volevo interromperti.-

Disse velocemente e girandosi per andare via.

-No … aspetta …  non mi hai interrotto, solo , non pensavo ci fosse qualcuno.-

Hermione si rigirò e iniziò piano, ad avvicinarsi al ragazzo ancora seduto al piano.

-non sapevo sapessi suonare il piano …-

Draco sorrise tristemente.

-Mia madre mi ha insegnato … so suonare molti strumenti, ma il piano … è l’unico con cui riesco ad esprimere tutto ciò che provo senza vergognarmi .Da bambino, quando ero triste o avevo voglia di piangere e non potevo perché, un vero Malfoy non piange, venivo qui e suonavo … note senza senso … ma alla fine, riuscivo a sfogare tutto quello che ero costretto a tenere dentro …-

-Suoneresti qualcosa per me? …-

Draco si voltò verso di lei. Non si aspettava quella richiesta, ma la ragazza, non gli sembrò mai fragile quanto in quel momento.

-siediti-

Le fece posto e, senza aspettare oltre, cominciò a suonare.

HErmione, imbarazzata si sedette. Non sapeva perche glielo avesse chiesto, ma quella, fu la cosa più bella che avesse mai sentito.

E Draco, non era mai stato più bello …

Quando il ragazzo finì, si girò verso di lei.

-Sei … veramente bravissimo …-

-grazie … ma non penso che questo, sia di conforto per tutte le persone che ho fatto soffrire nella mia vita …-

-Una persona che sa suonare così, non può essere cattiva come vuole far credere …-

Draco la guardò, non sapeva perché, non sapeva come, ma le prese il volto tra le mani e la baciò.

Hermione si bloccò, per un attimo non seppe come reagire, ma alla fine, cedette a quel bacio.

Le loro lingue iniziarono una dolce danza, le loro mani iniziarono a toccarsi. Quando l’aria iniziò a mancare, furono costretti ad allontanarsi l’uno dall’altra.

Draco poggiò la sua fronte su quella di Hermione.

Entrambi avevano gli occhi chiusi, entrambi non parlavano per non spezzare quella magia che si era creata.

Entrambi sapevano che era una cosa sbagliata. Lui era il male, Lei era il bene … avrebbero mai potuto tradire i propri ideali per stare insieme?

Aprirono gli occhi e si guardarono. Ghiaccio e fuoco si mischiarono.

Calde lacrime iniziarono a cadere dagli occhi di Hermione.

-Perché piangi?-

-perché è sbagliato … perché non posso lasciarmi andare così, perché non posso fare questo a Ron …-

Draco si allontanò …

-Ron …-

Accarezzò il viso della ragazza asciugandole le lacrime.

-Non piangere mai a causa mia mezzosangue … non ne vale la pena …-

Dicendo questo, si alzò e andò via .

Hermione rimase lì, poggiando le dita in quei tasti , sfiorati poco prima da Draco .

Guardando la luna … complice fedele e silenziosa .

 

Musiche che mi hanno ispirato nella realizzazione del capitolo:

la prima suonata è ‘Victor piano solo’ di Danny Elfman . (quella de La sposa cadavere per intenderci xD )

La seconda si chiama Sparrow - Sad Piano Music Beautiful Calm (Original)

 

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Capitolo 5
*** Natale ***


Natale

Natale era ormai alle porte. Mancava poco meno di una settimana.

Narcissa si faceva accompagnare da Hermione ogni giorno in città, a comprare nuove decorazioni o regali. Draco la prendeva costantemente in giro, dicendo che stava acquistando cose per una famiglia di , minimo, ottanta persone.

Ed Hermione, lo riprendeva sempre, anche se , doveva ammettere, non aveva poi tutti i torti.

Ma in fondo, come biasimarla. Aveva ritrovato , per un qualche motivo , la gioia di vivere e i due ragazzi, potevano solo esserne felici.

I due giovani si evitavano in tutti i modi. Appena uno dei due entrava in una stanza, l’altro andava via con una qualche scusa.

Quella sera a cena, c’era anche Blaise.

Narcissa ad un tratto, disse una cosa che lasciò tutti a bocca aperta.

-Voglio dare una festa la notte di Natale.-

I tre ragazzi si guardarono.

-Come prego?-

-Voglio dare una festa.-

Draco era stupito. Dalla morte di suo padre, era raro persino vederle accettare l’invito a cena di qualche famiglia e adesso, voleva addirittura organizzare una festa.

Guardò Hermione … quella ragazza era stata una vero e proprio toccasana per la madre.

-Una festa di quelle che solo i Malfoy sanno dare!-

Blaise rise, vedendo la determinazione della donna.

-Avete ragione signora Malfoy, è da troppo tempo che non partecipo ad una vostra festa.-

-E poi ci sarà Hermione ad aiutarmi.-

La ragazza, che fino ad allora era rimasta in disparte, alzò gli occhi dal piatto.

Draco ormai la conosceva bene e sapeva che era a disagio.

-si certo … io ..vi aiuterò volentieri !-

Disse sorridente come sempre.

Narcissa, continuò per tutta la sera a parlare dell’evento.

 

***

 

L’indomani mattina, a colazione, Narcissa era estremamente eccitata e descriveva meticolosamente tutti i negozi, che avrebbero visitato lei e la ragazza.

Draco era uscito presto quella mattina.

Hermione cercava in tutti i modi di non pensare al bacio di quella notte, ma inutilmente. Vederlo, le procurava imbarazzo … Non vederlo invece , le causava un enorme tristezza.

Ma com’era possibile? Da quando non vedere Draco Malfoy la rendeva così.

Lui era il suo peggior nemico, doveva odiarlo non …

E poi Ron … cosa avrebbe detto lui in proposito, cosa avrebbe detto se avesse saputo che la sua futura moglie, iniziava a provare qualcosa per un altro uomo.

-Hermione?-

Era Narcissa.

-Tutto bene?-

-Si .. si Narcissa, ero un po’ sovrappensiero. Siete pronta? Andiamo?-

-Si, abbiamo tante cosa da comprare.-

 

***

Grazie ai preparativi per la festa, quella settimana trascorse abbastanza velocemente.

Era già la vigilia di Natale, quella sera si sarebbe tenuta ‘la più grande festa di tutti i tempi’, a Malfoy Manor.

Hermione era felicissima di poter vedere la Signora Malfoy così allegra, ma allo stesso tempo, provava enorme disagio al sol pensiero di dover partecipare, quella sera, alla festa.

Stava finendo di spiegare agli elfi , le loro mansioni, quando Narcissa la fece chiamare.

Bussò alla porta e attese.

-Avanti-

-Mi avete fatto chiamare, Narcissa? State bene?-

-Si cara, sto benissimo. Non mi sentivo così da tempo… e tutto grazie a te!-

Hermione arrossì. Non avrebbe mai pensato di potersi affezionare così tanto a lei.

-Ho una cosa per te.-

E dicendo questo, le porse un enorme pacco regalo.

Hermione non seppe che dire.

-Volevo dartelo direttamente stasera, o domani mattina ma … penso che, vista l’occasione, ti sarà più utile adesso.-

Scartò la carta … aprì il pacco.

Era un vestito. Hermione lo prese tra le mani per guardarlo meglio.

Era rosso, con un accennato strascico. Ricadeva leggero e nella spalla, una bellissima decorazione floreale, rendeva il tutto stupendo.

La ragazza non aveva parole.

-Ti piace?-

-Io … è la cosa più … bella che abbia mai visto-

Ma un momento dopo , scoppiò in lacrime.

Narcissa la fece sedere.

-Hermione … cara, cosa succede? Perche piangi?-

-Oh Narcissa, mi dispiace tanto davvero, io non volevo…-

-Tesoro, non devi scusarti. Perché non mi dici cosa succede… c’entra Draco per caso?-

-OH no, lui … non è questo, è solo che … è solo un momento di nostalgia. Era da un po’ che non festeggiavo il Natale e … mi sono venuti in mente i miei genitori. –

Narcissa le accarezzo il viso.

-so cosa significa … essere costretti a stare lontani dalle persone che ami. È difficile, e non è vero che col tempo passa, ma puoi comunque pensare che loro , adesso, sono al sicuro.-

Hermione si sforzò di sorridere, Narcissa era una donna meravigliosa.

-Grazie.-

-Comunque se il vestito non ti piaceva bastava dirlo, lo cambiamo.-

Entrambe risero.

Ad un tratto qualcuno bussò e la porta si aprì.

-Madre, scusate , per quanto riguarda stasera è tutto … va tutto bene?-

Il suo sguardo si era soffermato su Hermione, aveva ancora gli occhi arrossati dal pianto.

-si caro tutto bene … ho appena dato ad Hermione il suo regalo di Natale.-

-si io ora … vado … ho ancora delle cose da sistemare prima della festa.-

E , con lo sguardo basso, andò via.

 

 

***

L’ora era arrivata, tutto era pronto per la cena di Natale. La sala era addobbata con  festoni, ghirlande, e qualsiasi altro tipo di decorazione possibili.

Nella sala principale, era stata allestita una grandissima tavolata. Un bellissimo centrotavola si ergeva su di essa, e piccole candele rosse e oro, erano posizionate come segnaposti. L’argenteria era stata messa a nuovo per l’occasione , così come i bellissimi calici di cristallo.

Hermione non aveva visto mai niente di più bello.

Gli invitati iniziarono ad arrivare, accolti dai due padroni di casa.

Tutti gli amici di infanzia del ragazzo, con le rispettive famiglie, erano presenti.

Blaise Zabini, Pansy Parkinson , Theodor Nott, Tiger, Goyle e naturalmente la bellissima Astoria Greengrass.

Hermione era in cima alle scale, che guardava di nascosto la scena. Tutti ridevano ed erano felici, sembravano persone normali … ma non lo erano. Come poteva scendere a divertirsi con i seguaci del Signore Oscuro, con le persone che le avevano rovinato la vita.

Si fece coraggio … fece un respiro profondo…

Coraggio Hermione, sorridi … puoi farcela… DEVI farcela, per Narcissa.

Iniziò a scendere le scale.

Alcune risate si bloccarono, gli occhi erano puntati su di lei. Draco, che in quel momento stava parlando con Astoria, si voltò a guardarla.

Rimase di sasso. La Granger era bellissima, fasciata in quell’abito. le cadeva perfettamente lungo il corpo snello, sembrava fatto apposta per lei.

Hermione lo notò e provò una punta di orgoglio.

Narcissa, per annullare quel momento di imbarazzo si avvicinò a lei.

Non l’aveva ancora vista, ma era davvero bellissima.

La Narcissa bella e forte, la donna che di nascosto osservava alla stazione di King’s cross, forte ed elegante, era di nuovo li , davanti a lei!

-Narcissa … siete stupenda …-

I capelli biondi erano elegantemente raccolti, e il suo abito era color argento con qualche pietra preziosa che decorava il tutto.

La sua pelle era tornata luminosa e  diafana come un tempo.

La signora Malfoy rise.

-         No cara, tu sei bellissima! E tu Draco, non trovi sia magnifica stasera?-

Disse con una punta di malizia nella voce.

Draco fece semplicemente un cenno con la testa. Astoria, lo prese per il braccio.

-Bene miei cari ospiti, possiamo accomodarci, la cena ci verrà servita immediatamente.-

E detto questo, mormorando e chiacchierando, gli invitati si diressero al tavolo.

Narcissa si sedette, naturalmente a capotavola, desiderando di avere ai lati Draco ed Hermione.

La ragazza si sedette, imbarazzata più che per gli sguardi dei presenti, dal fatto di dover avere di fronte Draco.

Astoria si volle sedere a tutti i costi accanto a lui e il giovane Malfoy, da bravo gentiluomo, le sposto la sedia per farla accomodare.

Tutte quelle attenzioni, causarono un misto di tristezza e rabbia nella giovane ragazza.

Smettila Hermione …

-Prima di iniziare … vorrei, brevemente, dire due parole.-

Tutti si girando verso l’organizzatrice della festa.

-Tutti voi sapete benissimo, quanto io, dopo la morte di mio marito, sia stata male. L’unica mia forza, l’unica cosa che mi ha permesso di andare avanti, è stata avere Draco al mio fianco. So ,quanta sofferenza ti ho causato in questi anni tesoro e ti ringrazio.-

-Non dite sciocchezze madre …-

Poi Narcissa si voltò verso la giovane.

-         E poi sei arrivata tu Hermione. Tu mi hai ridato a poco a poco quella forza, quell’allegria, quella gioia di cui avevo bisogno. Sei … se mai avessi avuto una figlia … avrei tanto desiderato che fosse come te, bella, forte, coraggiosa … onesta…-

Hermione alle parole della donna si commosse, non si sarebbe mai aspettata parole simili, di fronte ad una tavolata di purosangue.

-Narcissa … così mi fate commuovere …-

-E ringrazio anche voi signori,per avere accettato questo mio invito. Non vi annoierò oltre, iniziamo con la cena e buon Natale!-

Tutti si augurarono buon Natale e subito, iniziarono a cenare.

-Narcissa , la vostra tavola è bellissima, ma mi lasci dire, che un certo tocco Grifondoro si vede.-

Era stato Blaise a parlare, tutti risero ed Hermione sorrise imbarazzata.

La cena continuò, tutti erano entusiasti e nessuno, sembrava particolarmente infastidito dal fatto di dover cenare con una mezzosangue a tavola. Magari erano bravi attori, o magari, ciò che i Malfoy dicevano o facevano era legge e nessuno, poteva obiettare.

L’unica particolarmente infastidita dalla presenza di Hermione e , che non faceva nulla per nasconderlo, era Astoria.

Era stata tutta la sera appiccicata a Draco, come a voler mettere bene in chiaro le cose.

Draco , dal canto suo, sorrideva e scherzava, Hermione, tentava di far finta di niente.

Finita la cena, tutti si riunirono nel grande salone a bere, ridere e scherzare.

Hermione e Draco non si erano rivolti parola per tutta la sera e , oltre a Narcissa, l’unica persona con la quale aveva scambiato quattro chiacchiere era stato Blaise.

La ragazza dovette ammettere che era molto simpatico. Ma i suoi pensieri , andavano sempre a Draco e alla piovra bionda che gli stava incollata.

In quel momento lei gli stava sussurrando qualcosa all’orecchio, Hermione poteva solo immaginare cosa …

-Guarda che non hai motivo essere gelosa di lei!-

La ragazza guardò Blaise.

-COSA? Guarda che io non sono gelosa! Malfoy può fare tutto quello che vuole … -

- mmm … sarà… comunque ti assicuro che lui non prova il minimo interesse per lei.-

-Zabini, ti ho già detto che non mi interessa nulla…-

Ma le parole le morirono in bocca. Astoria e Draco si stavano baciando.

Ad Hermione per poco non cedettero le gambe. Il respiro le mancò, probabilmente era diventata pallida. Gli occhi le pungevano. Decise di andare fuori a prendere aria, allontanandosi da quel mondo, del quale non avrebbe nemmeno dovuto mai pensare, di poter far parte.

 

 

 Draco si allontanò da Astoria.-

-Astoria, sai che io non provo nulla per te. Scusami .-

E se ne andò lasciandola sola, raggiunse Zabini sorpreso di non vedere Hermione con lui.

 fuori … ci penso io a tutti.-

Blaise,  complice di sempre, l’unico vero amico che avesse mai avuto.

-Narcissa è mezzanotte, dovremmo aprire i regali.-

E con quel sottofondo, Draco, uscì .

Hermione era lì, piangeva.

-Granger …-

Vide la ragazza saltare in aria e asciugarsi in fretta le lacrime. Lui si avvicinò ma, quando provò a toccarla, lei si scansò .

-Non dovresti essere qui … Astoria ti starà cercando.-

-Granger di che parli?-

-Siete proprio una bella coppia sai? Due mangiamorte fatti l’uno per l’altra !Che stupida … che stupida sono stata. Lasciarmi andare così, con TE! Pensare che quel bacio per te potesse aver significato qualcosa … ma tranquillo Signor Malfoy, d’ora in poi …-

Draco la strattonò.

-Granger la vuoi smettere! È stata LEI a baciare me!- e dicendo così la lasciò.

Hermione si bloccò

-Guarda che non mi devi nessuna spiegazione!-

-Secondo te io non penso a quella notte? Non penso a quel bacio? Sei sempre nei miei pensieri Granger io ti desidero … e la cosa mi sta distruggendo! –

In sottofondo si sentirono i brindisi e gli auguri. Draco si uscì un pacchettino dalla tasca e glielo porse.

-Comunque hai ragione mezzosangue, io non ti devo nessuna spiegazione! Buon Natale -

E se ne andò, senza aspettare neanche che lo avesse aperto.

Hermione rimase li, ferma, senza parole … aprì lentamente il pacchetto e rimase impressionata da ciò che vide. Era una collanina … un piccolo ciondolo rettangolare di smeraldo, con attorno, un serpente interamente ricoperto di diamanti.

Bellissimo … tipico di Malfoy ... ma bellissimo …

Hermione si asciugò le guance ancora inumidite dalle lacrime e rientrò in sala, ma adesso, con un sorriso sulle labbra.

 

***

La festa si era protratta fino a notte inoltrata. Narcissa non poté rimanere fino alla fine, a causa della sua salute ,lasciando al figlio il compito di far divertire gli ospiti.

La mattina a colazione, quando Draco scese, trovò le due donne sedute a chiacchierare sulla sera prima.

-Buongiorno tesoro. Stavo chiedendo ad Hermione se ieri, dopo che sono andata via, hai trattato bene gli ospiti.-

-Beh, ieri sera l’avevo ben istruita su ciò che doveva dire, spero non mi abbia tradito.-

Entrambe risero. Draco notò che Hermione aveva al collo la sua collana … sorrise a quel pensiero.

Quando i tre finirono la colazione, Narcissa ed Hermione si alzarono per andare, ma Draco trattene la ragazza per un braccio.

-Emm … vi dispiace se .. ve la rubo un attimo, madre?-

Narcissa sorrise soddisfatta.

-No, no anzi … fate con calma.- E andò via canticchiando.

I due ragazzi si guardarono.

-Ti è piaciuta allora ?- disse ghignando, soddisfatto per aver fatto imbarazzare Hermione.-

 

-Si …è  … molto bella! Certo il serpente e lo smeraldo … sei estremamente prevedibile.-

-Ah si? Beh allora signorina, saprai che ho un'altra cosa per te!-

Hermione lo fissò .

-Copriti … usciamo.-

 

 

***

 

Il ragazzo non aveva voluto dirle dove fossero diretti, si smaterializzarono in un parco. Quando la ragazza guardò meglio, iniziò a capire. Si voltò di scatto per essere sicura di aver capito dove fossero.

Davanti a lei, una piccola villetta a due piani, interamente ricoperta di bianco ,addobbata con luci colorate e decorazioni tipicamente natalizie.

-Cosa … cosa significa …-

-Non era questo ciò che desideravi per Natale?-

La porta della villetta si aprì, ed un uomo uscì nel vialetto. Era suo padre . Draco l’aveva riportata nella casa dei suoi genitori, a Londra.

-Come fai a sapere dove vivono?-

-Pensi che cancellargli la memoria sarebbe bastato ? So molto cose Granger… non sono diventato il braccio destro del Signore Oscuro di punto in bianco.-

Hermione ebbe un brivido, cosa voleva dire? La voleva minacciare forse? E lei che si era fidata …

-Cosa vuoi , perché mi hai portata qui ?...-

-perché oggi, noi ridaremo la memoria ai tuoi-

-NO, no io non lo farò! È troppo pericoloso, i Mangiamorte li troveranno e poi …-

Si bloccò rendendosi conto di ciò che aveva detto.

-Scusa io … non intendevo …-

-Mezzosangue guardami … IO sono i Mangiamorte … senza un mio ordine, loro non possono neanche pensare di fare qualcosa, ed io ti prometto, che la tua famiglia non verrà mai toccata… devi solo fidarti di me!-

Fidarsi … poteva veramente fidarsi di lui? Magari quella era solo una troppola … magari poi l’avrebbe ricattata in qualche modo. Lo  guardò negli occhi… non li aveva mai visti veramente,come in quel momento. Prese una decisione, non sapeva se se ne sarebbe pentita, ma in quel momento, decise di fidarsi di Draco Lucius Malfoy.

 

 

Bussarono alla porta, lei era nervosissima. Suo padre aprì. Ad Hermione si riempirono gli occhi di lacrime.

-Salve , posso aiutarvi!- disse l’uomo sorridendo.

Draco parlò al posto della ragazza.

-Si salve , buongiorno, possiamo entrare? Grazie!-

E dicendo così spinse dentro l’uomo facendosi largo .

-MALFOY!- disse la ragazza infastidita dal suo comportamento.

-Granger, fai fare a me ok? Dimmi solo che incantesimo hai usato, le esatte parole.-

Draco disse poche parole con la bacchetta in mano e suo padre cadde ,privo di sensi ,sul divano.

-Malfoy!-

-Granger, vuoi stare zitta?-

Il Signor Granger si riprese e guardò i due ragazzi.

-Hermione! Tesoro quanto tempo!- e abbracciò forte la figlia. Hermione scoppiò a piangere.

-Kate … Kate vieni, c’è Hermione! Tesoro mio, perché piangi?-

La madre fece capolino dall’altra stanza e corse ad abbracciare la figlia.

-Tesoro , che sorpresa! Perché non ci hai detto che venivi!-

Draco provò soddisfazione nel vedere ciò che aveva fatto, nel vedere la ragazza così felice.

-Allora tesoro, com’è andato il viaggio?-

Hermione rimase spiazzata.

-viaggio?-

-Benissimo Signor Granger, grazie! – Draco si era intromesso.

-Oh Draco scusa, non ti abbiamo neanche salutato!-

I due si allontanarono da Hermione per salutare il ragazzo. La giovane mezzosangue non capiva proprio cosa stesse succedendo!-

-Mamma …. C’è qualcosa che brucia?-

-IL TACCHINO!- e corse via verso la cucina.

-accomodatevi , vi porto qualcosa da bere.-

 

Finalmente erano rimasti soli.

-         MI VUOI SPIEGARE COSA HAI COMBINATO?-

-         Calmati mezzosangue … avevo due anni di buco da tappare, cosa volevi fargli credere? Che c’è stata una guerra, che avete perso, sei stata imprigionata e ora lavori come badante per mia madre?-

 

-         Io non sono la badante di tua madre!-

 

-         Comunque …gli ho solo fatto credere che hai vissuto due anni in Francia … con me … e che ora viviamo insieme!-

-         TU COSA?-

-Ecco da bere, sarete stanchi, quando siete arrivati?-

-Solo poche ora fa Signor Granger, ed essendo Natale, abbiamo voluto farvi una sorpresa. Forse abbiamo disturbato però...-

-Sciocchezze ragazzo, tu e mia figlia siete sempre i benvenuti. Lo sapete! Anzi, perché non rimanete almeno a pranzo?-

Ad Hermione parve un sogno, sentire la voce di suo padre, vedere sua madre indaffarata con il pranzo di Natale, le sembrava di essere tornata bambina. Certo, le sembrava anche un po’ strano che suo padre avesse tutta quella confidenza con Draco … Ad un tratto però , le tornò in mente Narcissa.

-Noi … non possiamo, tua madre è sola, dobbiamo andare.-

-Rimani tu … è giusto che stiate un po’ tra di voi.-

-E non hai paura che possa rintracciare i miei amici ribelli?-

Draco esitò un attimo, poi disse

-tu ti sei fidata di me prima … adesso proverò io a fidarmi di te-

-Ragazzi scusate se mi intrometto … Draco, perché non vai a prendere tua madre e la porti qui, il Natale si deve passare in famiglia e ormai, tu fai parte della nostra!-

Draco provò una strana sensazione a quelle parole… Ora aveva capito da chi Hermione, avesse preso il suo animo nobile.

***

 

Hermione era nervosa, era a casa dei suoi genitori  e la cosa la rendeva estremamente nervosa … ma anche felice.

Suonarono alla porta, dovevano essere Draco e Narcissa, mai avrebbe pensato che il giovane Malfoy, accettasse di pranzare con un branco di babbani.

Corse ad aprire la porta ma rimase paralizzata. Erano tutti i suoi zii, nonni, cugini, venuti per Natale.

Cazzo… e adesso?

-Hermione, che sopresa, anche tu qui!

E tutti iniziarono a stringerla, abbracciarla, baciarla.

Suonarono di nuovo, stavolta andò suo padre, lei era troppo occupata con quel branco di bufali impazziti.

Erano Draco e sua madre. Hermione li raggiunse.

-mi dispiace, io non sapevo ci sarebbero state tutte queste persone…-

-stai tranquilla cara, è Natale, pensa a divertirti-

 

***

 

 

Il pranzo si concluse alla perfezione, nonostante tutti i parenti di lei.

Era l’ora di andare e, dopo aver abbracciato i suoi, Hermione tornò al Manor con i Malfoy. In fondo, lei nel mondo magico rimaneva pur sempre una serva mezzosangue, la dama di Narcissa.

Tornati a casa, la signora Malfoy, andò subito in camera, la giornata era stata molto stancante per lei.

Hermione, dopo essersi fatta un bagno, decise di scendere in biblioteca ma, durante la strada, volle bussare un attimo alla porta di Malfoy.

In fondo, devo ringraziarlo …

Malfoy aprì,ma aveva scelto il momento sbagliato. Era appena uscito dalla doccia. I capelli ancora umidi, le goccioline d’acqua che scendevano lungo i pettorali scolpiti, un asciugamano che gli copriva la vita…

Hermione arrossì ai pensieri poco casti che le stavano passando per la mente, e arrossì ancora di più ricordandosi di avere davanti Malfoy mezzo nudo.

Il ragazzo rise, vedendola così imbarazzata.

-Entra … devi dirmi qualcosa?-

Lui iniziò ad asciugarsi i capelli con un asciugamano. Hermione entrò TENTANDO di tenere lo sguardo basso.

-         Io … volevo … ringraziarti per oggi. Per tutto! Per aver ridato loro la memoria, per aver pranzato tutti insieme … per non avergli detto della mia situazione…-

Draco si voltò a guardarla.

Quanto è bello … basta Hermione, devi andartene prima di fare qualcosa di cui ti pentiresti.

-Io … volevo solo … niente, questo …

Non riesci neanche più a dire una frase di senso compiuto …

-BUONA NOTTE.-

Disse la ragazza quasi urlando e tentando di scappare. Ma Draco fu più veloce e la afferrò per un braccio.

-Tu però, non mi hai fatto nessun regalo di Natale … ancora …io addirittura due …-

Disse lentamente, con una voce così sensuale,che quasi fece impazzire Hermione. Il ragazzo iniziò lentamente ad avvicinarsi al suo viso, alle sue labbra.

Hermione tentò con tutte le sue forze di resistere, di auto controllarsi.

Ma come si fa a resistergli? …

Ma alla fine, cedette … si baciarono con una tale passione, da non capire nemmeno come fossero finiti sul letto.

Draco si staccò e iniziò a baciarla lungo tutto il corpo … il collo , la pancia, fino a soffermarsi sul seno, quel seno che da tempo ,aveva desiderato poter assaporare.

Hermione inarcò la schiena, si sentiva bene, era felice e in quel momento, chiuse tutto il resto del mondo, tutti i problemi , fuori da quella stanza. Adesso erano solo lui e lei.

Non si accorse neanche di essere nuda. Ad un trattò provò un pizzico di imbarazzo , lui così bello, così esperto, lei così inadeguata … non si sentiva alla sua altezza.

-Sei bellissima Granger, non sai da quanto tempo ti desideravo …-

Come se le avesse letto nella mente. Al diavolo tutte le insicurezza, lei era li, con lui, solo questo contava.

Il ragazzo entrò in lei , il più deliacamente possibile anche se fu difficile,stava per impazzire.

Al culmine della passione. Hermione gridò il nome di Draco e sentendolo, il ragazzo avvertì qualcosa mai provato prima.

Erano stanchi, sfiniti, ma felici. Si addormentarono così, l’uno tra le braccia dell’altro, assaporando e godendo di quel momento, senza voler pensare, a cosa gli avrebbe riservato il futuro.

 

 

 

 Eccoci qui con un nuovo capitolo , spero vi sia piaciuto! Purtroppo non sono molto brava nel descrivere le scene d’amore, ci ho provato scusate xD Fatemi sapere che ne pensate! Un grande bacio alla prossima!

Per i vestiti da cui ho preso spunto, se qualcuno volesse vederli:

HERMIONE: Anne Hathaway, MARCHESA OSCAR 2008

NARCISSA: Cate Blanchett79th Annual Academy Awards (che poi io Narcissa me la immagino come lei, bellissima u.u)

COLLANA: Zannetti Emerald Diamond Snake Pendant JCK

 

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Capitolo 6
*** Incomprensioni ***


Incomprensioni.

Hermione fu svegliata da un raggio di sole. Lentamente, iniziò ad aprire gli occhi assonnati ma, quello che vide, la destò completamente.  Draco Malfoy era disteso li, accanto a lei, ricoperto solo da un leggero lenzuolo. Hermione si mise lentamente a sedere, nel tentativo di non svegliare il ragazzo.

I ricordi iniziarono a riaffiorare nella mente! Lei era andata da lui … per ringraziarlo …e poi? Cosa era successo?

Si erano baciati … e …

Le gote di Hermione si tinsero di rosso nel ricordare la notte precedente.

Cosa ho fatto? …

Guardò Draco ancora una volta. Aveva un aria così rilassata. La ragazza ebbe l’istinto accarezzarlo … avvicinò la mano, ma subito, si bloccò e la ritrasse. Doveva andarsene e subito.

 

***

Quando Draco si svegliò, allungò pigramente il braccio verso il posto accanto al suo, ma non trovò quello che cercava. Aprì gli occhi, la Granger era andata via senza dirgli nulla.

Il suo profumo aleggiava ancora nella stanza. Decise di alzarsi e andarsi a fare una doccia, poi sarebbe andato alla ricerca della mezzosangue.

 

Sceso a colazione, come di consueto, trovò Narcissa ed Hermione, sedute a fare colazione, ma stavolta, la ragazza teneva lo sguardo basso, come se volesse evitare il suo.

-Hermione la tua famiglia è veramente deliziosa, adesso capisco da chi hai preso.-

-Grazie Narcissa …-

La donna capì che c’era qualcosa che non andava, vedendo la sua dama di compagnia così silenziosa.

-io vado a prepararmi, oggi vorrei andare a fare una passeggiata …a te va Hermione?-

La ragazza cadde come dalle nuvole.

-Oh si .. certo …-

Lanciandole un ultima occhiata, la signora Malfoy salì in camera sua. La ragazza però, sembrava non avere tutta questa voglia di rimanere sola con il ragazzo così, si alzò e tentò di uscire dalla stanza. Draco le fu subito dietro e la prese per un braccio.

-Granger posso sapere, di grazia, cosa ti prende?-

-Non capisco di cosa parli Malfoy, scusa devo prepararmi o farò tardi.-

Cercò di divincolarsi ma la presa si fece più serrata.

-Stamattina te ne sei andata senza dire una parola e adesso cerchi di evitarmi … ti servono altri esempi?-

-Avevo delle cose da sbrigare … e comunque non ti facevo certo il tipo da questi dettagli Malfoy!.-

-Ed io ti credevo più coraggiosa, perche scappi?-

-IO non sto scappando!-

-Ma se non hai neanche il coraggio di guardarmi negli occhi?-

Finalmente Hermione di divincolò dalla presa del ragazzo  e lo guardò.

-è stato un errore Malfoy!-

-un errore?-

-SI …. Io … non posso fare questo a Ron …-

Gli occhi di Draco divennero freddi come il ghiaccio . Quegli stessi occhi che poche ore prima bruciavano di desiderio per lei…

-Non mi sembrava però che la scorsa notte pensassi al tuo caro Weasley, mentre ti facevi scopare da me.-

Quelle parole colpirono Hermione come una pugnalata. Gli occhi le pungevano ma mai, gli avrebbe dato l’ulteriore soddisfazione di vederla piangere. Il Draco Malfoy di sempre era tornato.

-Stai facendo tardi Sangue sporco, vattene …-

 E detto questo, le voltò le spalle e se ne andò.

***

I giorni passavano e la tensione che si era creata tra i due ragazzi, poteva essere tagliare con un coltello.

Lui o la ignorava palesemente, o tentava in tutti i modi di ferirla con cattiverie di ogni genere.

Hermione dal canto suo, si sentiva in colpa …  per aver infangato il nome di Harry andando a letto con un Mangiamorte , per aver tradito i suoi amici che ancora lottavano segretamente contro il male e contro il Signore Oscuro. Per aver tradito Ron…

Alla fine della guerra, con la morte di Harry, tutti i mezzosangue, nati babbani, o traditori del mondo magico, erano stati imprigionati e privati di qualsiasi diritto.

Hermione , Ron, e tutti quelli che rimanevano dell’Ordine , avevano continuato però a combattere segretamente quel male che si stava impossessando, a poco a poco, di tutto il mondo magico. Vivevano nascondendosi dove capitava,cambiavano sede quasi ogni giorno per non farsi scoprire.

Un giorno però, a causa di una spia forse, furono scoperti e alcuni di loro catturati. Tra questi c’era anche Hermione. Era stata reclusa ad Azkaban per un certo periodo, poi , venduta ad un commerciante di schiavi mezzosangue. In seguito, era arrivata Narcissa …

Hermione e Ron dovevano sposarsi … lui gliel’aveva chiesto qualche giorno prima della cattura e lei, felice, aveva accettato.

Ron era il suo miglior amico, l’unica persona che poteva capire tutte le sofferenze che aveva patito nel corso del tempo.

Ma lo amava veramente?

Si … è naturale che lo amo … non essere sciocca Hermione…

Guardò Narcissa, che era seduta intenta a prendere la sua solita tazza di the e pensò che, nonostante tutto, era stata una fortuna aver trovato lei.

Il rumore di una materializzazione la risvegliò dai suoi pensieri! Era Draco …ed era ferito! Entrambe le donne si alzarono di scatto alla vista del ragazzo in quelle condizioni, ma subito il giovane, parlò

-madre sto bene, non preoccupate è un leggero graffio … -

Ma dal volto dolorante del ragazzo traspariva tutt’altro. Narcissa si avvicinò con la bacchetta e subito si premurò di curare le ferite del figlio.

-Draco cosa è successo?-

Draco si avvicino con calma al mobile bar del salone.

-Oggi abbiamo finalmente trovato e catturato un gruppo di ribelli.-

Si sentì un tonfo, madre e figlio si girarono verso la direzione dal quale proveniva. Hermione aveva fatto cadere dei libri che teneva in mano. Si chinò subito a raccoglierli.

-Scu … scusate …-

Draco ghignò soddisfatto. Voleva ch soffrisse e ci stava riuscendo! Narcissa invece, capendo la gravità della situazione tentò di riportare la calma tra i due.

-Hermione tesoro, mi sono ricordata che devo fare una cosa, mi aiuteresti?-

-c …certo …-

-Aspettate madre, Hermione vi raggiungerà tra un momento, devo scambiare due parole con lei…-

Narcissa guardò un attimo il figlio, poi andò via. Draco si avvicinò con passo lento alla ragazza ancora inginocchiata a terra.

-sai  … non è stato facile trovarli! E non è stato facile neanche catturarli devo ammetterlo ...-

Fece una pausa per vedere la reazione della ragazza, lei era impassibile. Si era alzata e si stava dirigendo verso la porta. Bene, non voleva dargli alcuna soddisfazione? Sapeva come comportarsi …

-C’era anche il tuo caro amico Weasley …-

La ragazza si bloccò. Si voltò furiosa, raggiungendolo con passo veloce. Si fermò ad un centimetro dal suo viso.

-Cosa gli hai fatto?-

Draco ghignò …

-oh … sei preoccupata mezzosangue? Comunque non ho fatto niente al tuo caro amichetto … per ora…-

Le voltò le spalle e iniziò ad andarsene ma lei lo bloccò.

-Se solo tu osi toccarlo …-

-cosa mi fai Granger? Prendi la tua bacchetta e mi schianti? Oh, ma tu non hai una bacchetta, sei solo una lurida schiava sangue sporco!.-

Hermione esplose. Tentò di schiaffeggiarlo ma , purtroppo per lei, Draco la bloccò. Si avvicinò di più al suo viso.

-Ricorda mezzosangue … o sei con me, o sei contro di me!.-

La lasciò e andò via.

 

***

I giorni passavano ed era come se il freddo pungente dell’inverno, si fosse impadronito anche della casa e tutti i suoi abitanti. Il gelo calato sui due giovani aveva spento l’allegria ed il calore degli ultimi mesi. Anche Narcissa sembrava soffrirne, ma non aveva mai chiesto ne’ al figlio ne’ alla giovane cosa veramente fosse accaduto. Draco era tornato il ragazzo distaccato di un tempo. Sbraitava con tutti, alla prima occasione se la prendeva con i poveri elfi domestici, che non perdevano tempo ad auto flagellarsi con le punizioni più impensabili.

 

 

Quella sera la cena si era svolta in silenzio, come sempre negli ultimi giorni e non appena finì, Draco si alzò lasciando le due donne sole.

-Hermione … sai che sono una persona molto discreta ma … è successo qualcosa con Draco?-

Hermione si rabbuiò. Era da quella mattina , la mattina in cui lei gli aveva detto che la notte precedente era stato un errore! Ma perché aveva ricominciato a trattarla come ai tempi di Hogwarts? Lui era cambiato, non era più il bambino viziato di un tempo e allora perché? Che ci fosse rimasto male? Figuriamoci … Malfoy che soffre per il rifiuto di una mezzosangue. Quando lo guardava, vedeva di nuovo il gelo e l’odio nei suoi occhi.

-No Narcissa, non è successo niente … vado a prepararvi un bagno caldo.-

 

 

 

Nonostante al neve le arrivasse alle caviglie, aveva deciso di andare da Talia per distrarsi e provare a scacciare i brutti pensieri che la tormentavano negli ultimi giorni.

Quando arrivò però, il cuore si fermò. Il cavallo era disteso a terra, gli occhi chiusi.Le corse subito incontro.

-Talia!-

Si inginocchiò e iniziò delicatamente ad accarezzarle il muso. Talia, al tocco delicato di Hermione aprì lentamente e con fatica gli occhi.

-Talia … sono qui piccola, ci sono io ora, andrà tutto bene! –

Il cavallo provò ad alzare la testa, come a volerle dire di non preoccuparsi, che andava davvero tutto bene, ma ricadde immediatamente a terra, lo sforzo era troppo. Il respiro era affannoso, calde lacrime iniziarono a rigare il viso di Hermione.

-Torno subito Talia, aspettami.-

Corse via. Doveva trovarlo, lui era l’unico che poteva aiutarla …Nel salone non c’era, decise di correre su per le scale e provare in camera.

Bussò senza sosta finchè la porta non si aprì. Il suo volto era duro come sempre, ma alla vista della ragazza in lacrime qualcosa dentro di lui scattò.

-Granger che succede?-

Hermione tentò di parlare , ma la voce era spezzata dai singhiozzi.

-Talia!- fu l’unica cosa che il ragazzo riuscì a capire, ma quello, bastò.

 

 

 

 

Corsero lungo il giardino in quella fredda notte d’inverno, finché, non arrivarono alla scuderia. Talia era ancora li distesa, ma le sue condizioni sembravano essere peggiorate. La ragazza si riposizionò accanto a lei, voleva farle capire che lei era li e non l’avrebbe lasciata.

Draco guardava la scena, vedere la mezzosangue così fragile e indifesa gli provocò un senso di inquietudine. Quella notte l’aveva desiderata davvero, aveva voluto toccarla, baciarla , aveva voluto farla sua e quando la mattina dopo, lei gli aveva detto che era stato tutto un errore, la rabbia si era impadronita di lui, specialmente quando la causa di tutto era quell’insulso Weasley.

Puro orgoglio maschile …. Si, come no! Fammi il piacere…

L’aveva odiata, disprezzata, voleva vederla soffrire e ora … ora era li in lacrime e l’unica cosa che desiderava veramente era stringerla, e placare quel pianto. Ma non lo fece.

-Mezzosangue … così soffrirà inutilmente ….-

Hermione sapeva che quella era l’unica soluzione per questo aveva chiamato lui. Lei non avrebbe mai avuto il coraggio.

-si … lo so … - si avvicinò all’orecchio del cavallo, continuando ad accarezzarla.

-Adesso … adesso starai meglio piccola … non soffrirai più …. –

Talia sembrò aver capito, avvicinò il muso al viso di lei, come per ringraziarla.

Hermione chiuse gli occhi e poi lo sentì.

-Avada Kedavra!

Adesso Talia non soffriva più.

 

 

 

 

Avevano raggiunto il manor senza dire una parola. Non c’era nulla da dire in realtà. Draco la riaccompagnò  in camera, come per volersi assicurare che stesse bene.

-Cerca di riposare Granger.- Lei annuì solamente. Stava per chiudere la porta quando si fermò. Uscì un attimo dalla camera, lui si stava allontanando.

-Draco…. Grazie!-

Non aspettò risposta, rientrò in camera e chiuse la porta.

Il giovane Malfoy si era bloccato, non tanto per il ringraziamento … Anche quella notte lei l’aveva chiamato per nome. Pronunciato da lei, aveva tutt’altro suono. Sembrava dolce, gentile. Da quanto tempo si chiedeva come sarebbe stato quel momento? Anni? Ma mai si sarebbe aspettato, potesse essere così bello …

 

 

 

 

Quella mattina Narcissa aveva ricevuto visite da altre mogli di mangiamorte, Hermione aveva finito di sistemare alcune cose e la stava raggiungendo quando una voce la fermò.

-Mezzosangue … ho una cosa per te!-

 

 

L’aveva portata nella scuderia, si mise inevitabilmente a ripensare alla sera prima e divenne subito triste.

-Non sono sadico fino a questo punto … non con te almeno … vieni.-

La portò davanti ad un cavallo color nocciola, aveva un pelo bello e lucente e una lunga criniera bionda.

-Lei è Eltanin. È una delle figlie di Talia. So che questo non potrà sostituirla ma … è tua se vuoi.-

Hermione si voltò di scatto. Draco evitata il suo sguardo , guardando direttamente il cavallo. Quello, quello era il Draco degli ultimi giorni, quello che poteva essere gentile, sensibile , quello per il quale aveva iniziato a provare qualcosa. Perché, anche se Hermione Granger lo negava, aveva iniziato a provare qualcosa per quel ragazzo, per quel nuovo Draco Malfoy che aveva a poco a poco iniziato a conoscere ed apprezzare, per il quale aveva iniziato a provare qualcosa… e questo la terrorizzava.

e se seguissi il mio cuore? Ma cosa vuole il tuo cuore Hermione?

-Grazie Draco …-

- ti lascio fare amicizia con il tuo amico …-

E detto questo se ne andò.

 

 

La cena quella sera si svolse più tranquillamente! Draco era meno nervoso e l’aria meno tesa.

Venne Blaise in visita e Draco rimase per tutto il resto della sera con lui.

Hermione dopo aver accompagnato Narcissa a letto decise di andare subito in camera ma prima  le venne in mente una cosa. Scese per le scale e bussò alla porta del salone, si sentivano delle risate dall’interno e , quando entrò Draco sorrideva ancora. Era veramente bellissimo.

-Si?- disse Draco.

-io … volevo … volevo darti la buona notte! – disse arrossendo.

Il ragazzo si stupì, ma allo stesso tempo le parve di vedere un mezzo sorriso.

-Buona notte mezzosangue.- quel nomignolo in quel momento sembrava quasi tenero.

Tornò in camera. Fece un bagno caldo e poi si distese a letto pensando ancora alla follia in cui si stava cacciando.

Ad un tratto tese una mano verso il comodino… aprì con timore il cassetto e prese lo specchio che le aveva regalato Narcissa. Esitò un attimo, temendo ciò che avrebbe visto, temendo che la sua paura scrutandola, diventasse realtà. A poco a poco, la sua immagine iniziò a svanire lasciando posto ad una nuova figura. I boccoli castani furono sostituiti da fili color oro e gli occhi nocciola, da due pozze d’argento … Draco era li … Inutile negarlo, Draco era quello che il suo cuore desiderava.

 

Chiedo umilmente perdono per tutto questo ritardo ma l’università mi consuma! Spero comunque, di aggiornare sempre, senza eccessivi ritardi! In questo capitolo, come avete visto, le cose iniziano a chiarirsi. Grazie a tutti i preferiti ,ricordati , seguiti e a chi, continua a farmi sapere cosa ne pensa! Un bacio a presto!

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Capitolo 7
*** La ricerca della felicità ***


La ricerca della felicità

Quella notte Hermione non riuscì a chiudere occhio. Pensava a tutto quello che le stava capitando e pensava, soprattutto, a quello che aveva visto nello specchio magico. Il suo cuore desiderava Draco, ormai era inutile negarlo, ma cosa poteva fare? Come poteva anche solo pensare, di poter tradire i suoi amici, che ancora combattevano e morivano per seguire i loro ideali. Quando Harry morì, lei era disperata. Ron era stato l’unico a darle la forza per andare avanti in quella battaglia. A darle un motivo per non abbandonare tutto e lei, si era aggrappata a lui come unica ancora di salvezza. Quando le aveva chiesto di sposarlo, lei accettò immediatamente credendo fosse la cosa più giusta da fare ma adesso …

Adesso c’era Draco … Se qualche anno, prima le avessero detto che lei avrebbe perso la testa per quel ragazzo, avrebbe riso di gusto. Ma lui era così diverso da come realmente appariva, sapeva essere comprensivo e anche gentile a volte.

Ma tutto quello era impossibile, ed Hermione lo sapeva bene.

Con questi pensieri si alzò dal letto dirigendosi verso il bagno ma qualcosa la fermò. Avevano appena bussato alla porta. Chi poteva essere a quell’ora del mattino? Andò ad aprire e Draco, era lì in tutto il suo splendore.

-posso entrare?-

Lei si risvegliò dal suo coma momentaneo.

-si prego.-

Era già vestito. Completamente di nero. Un mantello tra le mani.

-mancherò per alcuni giorni … per una missione.-

Hermione sgranò gli occhi. Il suo cuore aveva perso un battito, la paura la pervase. Una sensazione che provava sempre a quelle parole ma adesso era diverso. Adesso i suoi primi pensieri non andarono ne a Ron ne a Ginny ne a Neville … ma a lui. Ma come poteva essere così egoista, come poteva preoccuparsi così per un mangiamorte, per il nemico! Lei avrebbe dovuto ucciderlo nel sonno, avvelenarlo magari , non preoccuparsi per la sua vita.

-Quanto mancherai?...- disse lei tentando di rimanere calma.

-Non lo so …-

-Non andare … non andare Draco ti prego, loro sono miei amici… -

-sai che, pur volendo, non posso.-

-l’Ordine ti accetterebbe, come spia! Tu non sei così , tu non sei come loro, tu sei migliore!-

Si era avvicinata a lui e gli aveva preso le mani.

-e per cosa mezzosangue? Perché dovrei tradire la mia famiglia, i miei amici , i miei ideali … dammi una buona ragione!-

La guardava negli occhi, aspettava , forse, una risposta che non sarebbe mai arrivata.

Diglielo Hermione, provaci almeno …

-per … per … perché tu puoi ancora riprendere in mano le redini della tua vita!-

Draco si scostò da lei. Le parole che aspettava non erano arrivate…

-Devo andare mezzosangue.-

-Draco ti prego.-

Ma lui andò via sbattendo la porta.

 

 

Due, tre, quattro … cinque giorni erano passati e di Draco ancora nessuna notizia!

Ed Hermione non sapeva cosa pensare. Se lui non fosse tornato … avrebbe significato che Ron stava bene … ma non rivederlo più … sarebbe davvero riuscita a non vedere mai più Draco, sentire il tocco delle sue mani sulla pelle, il suo profumo…

-Draco!-

Era stata Narcissa a parlare.

Draco era li, ferito, ma era vivo, questo era l’importante. Hermione ebbe l’istinto di buttarsi tra le sue braccia ma non lo fece.

Narcissa lo fece sedere.

-Hermione… potresti lasciarci soli un momento-

Era la prima volta che la donna la mandava via, così , la ragazza, si allontanò senza dire nulla.

 

 

Aveva sentito una porta sbattere, doveva essere quella di Draco. Hermione scese giù dal letto quasi automaticamente e si diresse verso la sua camera. Quel giorno non si erano lasciati nel migliore dei modi e adesso, lei sentiva il bisogno di andare da lui a chiarire.

Era davanti alla sua porta ma non aveva il coraggio di bussare. Cosa gli avrebbe detto? Sei qui, sei vivo, quindi i miei amici sono morti? Ma Draco aprì la porta. Rimasero bloccati per qualche minuto a fissarsi. Draco la sorpassò ed iniziò ad allontanarsi senza dire nulla.

-Malfoy…-

-tranquilla Granger, il tuo amico Weaslay sta bene non devi preoccuparti.-

Disse senza neanche voltarsi.

-Anzi se vuoi saperlo è stato proprio lui a ferirmi per salvarsi, così sarai più contenta.-

-Sei solo uno stupido Malfoy, non capisci niente, non hai mai capito niente.-

Draco a quelle parole tornò indietro infuriato, prendendo la ragazza per un braccio e trascinandola in camera sua.

-cosa non avrei capito mezzosangue? Perchè invece io credo di aver capito benissimo. Hai fatto la tua scelta, hai scelto LUI, lo hai sempre fatto.-

Hermione gli tirò uno schiaffò in pieno viso. L’unica cosa che fermò il ragazzo dal reagire , furono gli occhi lucidi della giovane.

-Ma perché non provi a metterti nei miei panni! Pensi che per me sia facile tutto questo! ?Essermi resa conto di provare qualcosa per te, IL MIO NEMICO, un mangiamorte che tenta costantemente di uccidere i miei amici? Pensi sia facile per me sopportare l’idea che quando vai via in missione, io pensi costantemente a te e a ciò che potrebbe accaderti, quando invece dovrei sperare solo che tu non faccia ritorno a casa?.-

Draco non disse nulla, prese Hermione e la abbracciò. La sollevò da terra e la distese delicatamente nel letto. Draco iniziò a posarle baci roventi sul collo, scendendo pian piano fino al seno. Hermione gli buttò le braccia dietro al collo stringendolo sempre di più. Il ragazzo iniziò lentamente a slacciarle i lacci del corpetto , in modo  da eliminare quelle barriere superflue che lo allontanavano da lei. Anche la ragazza iniziò a spogliarlo, prima la maglietta, poi i pantaloni, infine l’intimo.

Ad un tratto fu lei a ribaltare la situazione, mettendosi sopra di lui. Gli portò le braccia sopra la testa ed iniziò a baciarlo lentamente. Gli occhi, il viso, il collo, il petto e la pancia scolpita dagli addominali perfetti. Draco chiuse gli occhi, beandosi di quelle attenzioni. Quando capì però, aver raggiunto il limite della sopportazione, ribaltò le posizioni entrando in lei ,con spinte lente e delicate. Non aveva riservato quelle attenzioni mai a nessuna donna, ma con lei, con lei doveva essere tutto perfetto.

Fecero l’amore fin quando le forze glielo permisero, poi , stretti l’uno all’altra, si addormentarono.

 

***

La mattina seguente, fu Draco , stavolta il primo a svegliarsi. Quando si voltò, Hermione era li , stretta a lui. Il ragazzo le scostò una ciocca di capelli dal volto ed iniziò ad osservarla. Quante volte, sin dai tempi della scuola, l’aveva osservata di nascosto , studiando ogni suo minimo gesto, tutte le sue piccole abitudini. Sapeva tutto di lei. Di come, quando sorrideva, le si formavano delle piccole fossette sulle guance, o di come, quando si arrabbiasse le gote le si tingevano di rosso. Non poteva avere il suo amore, perché mezzosangue, perché inferiore, allora, aveva deciso, si sarebbe fatto odiare, sarebbe diventato il suo peggior nemico, pur di poter far parte della sua vita. E quante volte aveva invidiato quel Weasley, che non riusciva ad accorgersi dell’immensa fortuna che aveva e che non apprezzava. Com’è ironica la sorte certe volte, un Malfoy, invidioso di un Weasley … quello stesso ragazzo che, il giorno prima, si era ritrovato di fronte…

 

… Erano appostati già da quattro giorni, studiando tutti i loro movimenti e aspettando il momento giusto per attaccare. Ed ecco, la battaglia era iniziata. Ne avevano già preso qualcuno di “poco conto” come dicevano loro, quelli che erano troppo deboli e che o avrebbero parlato a causa delle torture o sarebbero morti. Ma lui puntava ad una preda più ambita, cercava LUI. Il pensiero della Granger, la loro discussione, lo aveva turbato per tutti quei giorni. Alla fine lo aveva trovato ed era riuscito ad isolarlo, a portarlo in un punto del bosco lontano da tutti. Erano l’uno davanti all’altro.

-Dov’è Hermione? Cosa le avete fatto ?-

“diglielo Draco, digli dov’è la sua cara Mezzosangue … digli come urlava e si dimenava tra le tue braccia…”

-non sei nelle condizioni di fare domane Weasley, io mi preoccuperei più per te stesso in questo momento…- e detto ciò lo colpì.

Stavano lottando quando un incantesimo colpì il rosso al braccio,che perse la bacchetta.

Draco si abbasso e gli puntò la sua alla gola. L’aveva in pugno, poteva farla finita con quella dannata guerra. Catturato lui, tutto sarebbe finito… ma allora cos’era quella cosa che lo bloccava. Lei … il pensiero di lei lo frenava, il pensiero dell’odio e delle lacrime che gli avrebbe riservato. E allora, decise.

-vattene Weaslay, scappa, la tua ora non è ancora giunta, ma se ne fai parola con qualcuno, saprò dove cercarti…-

E se ne andò, ma non prima di essersi inflitto delle ferite e aver chiamato altri mangiamorte in suo soccorso…

 

-Buongiorno…-

La voce calda di lei, lo risvegliò dai suoi pensieri.

-Buongiorno.- rispose lui stringendola ancora di più al suo corpo. Hermione alzò la testa e posò un delicato bacio sulle sue labbra.

-devo andare a prepararmi, tua madre mi starà aspettando…- Hermione provò ad alzarsi la lui la fece risdraiare  a letto

-mia madre se la sa cavare da sola… perché non rimani qui con me…-

Lei rise, Draco amava quella risata.

-Non posso …e lo sai …tanto ci rivediamo tra quindici minuti al massimo-

Draco si fece serio.

-e chi mi dice che non mi allontanerai nuovamente…-

Lei lo baciò.

-… voglio provare ad essere felice senza pensare alle conseguenze per una volta…-

E dicendo questo andò via.

 

“essere felice senza pensare alle conseguenze”  Se lei poteva avere quella forza e quel coraggio, forse , anche lui, avrebbe potuto provare a fare qualcosa per essere finalmente, veramente, felice.

 

 

 

Eccomi con un nuovo capitolo. Le cose stanno iniziando a muoversi tra i due J Vi chiedo solo un consiglio, non essendo ancora molto esperta , a vostro parere, per questo capitolo, o capitoli simili quindi non troppo espliciti ma con scene un po’ “hot” dovrei cambiare il rating in rosso o va bene anche così? Grazie a tutti quelli che seguono, chi l’ha aggiunta tra le seguite, ricordate, preferite! Un grosso bacio a tutti.

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Capitolo 8
*** Promesse ***


Promesse

Era passato circa un mese da quel giorno.

Draco ed Hermione avevano deciso di continuare a vivere la loro relazione in segreto, non dicendo nulla neanche a Narcissa per il momento, in fondo , la donna aveva bisogno della massima tranquillità.

Tutto si basava su un gioco di sguardi e sorrisi nascosti, carezze e baci rubati. Quel pomeriggio le due donne stavano prendendo il the , quando Draco le raggiunse in salone. Quando entrò , gli occhi dei due giovani si incrociarono.

-Stasera siamo invitati ad una festa in casa Parkinson.- disse il ragazzo tranquillamente.

-e cosa si festeggia?- chiese Narcissa.

-il fidanzamento di Pansy e Theodore.-

Le due donne si voltarono verso Draco. Fu Narcissa a dar voce ai pensieri di entrambe.

-Non sapevo che Pansy e Theodore avessero intenzione di fidanzarsi.-

-Infatti non era una cosa programmata … è stato un ordine del Signore Oscuro.-

Hermione e Narcissa sgranarono gli occhi.

-è una barbaria!- disse istintivamente la giovane. Lady Malfoy invece, mantenne la calma, era abituata, a differenza di Hermione, a quel genere di cose.

-Cosa ha in mente il Signore Oscuro Draco?-

-Vuole che si sposino e che abbiamo al più presto un erede sangue puro tutto qui…-

Ma si vedeva che anche Draco era pensieroso. Decise così di cambiare discorso.

-Comunque, preparatevi, vi accompagno da  Madama McCLan a fare acquisti.- e detto questo andò via.

 

 

***

 Diagon Alley era un turbinio di persone e di voci. Tutto era movimentato come al solito. Quando i tre arrivarono al negozio, Madama McClan li accolse calorosamente. Draco aprì la porta facendo entrare prima la madre e poi Hermione, potendole così poggiare delicatamente una mano sulla schiena con falsa indifferenza. La ragazza sorrise e lui ghignò.

Draco, inutile dirlo, fu il primo a terminare gli acquisti per la sera. Quando Narcissa scelse, iniziò ad aiutare Hermione a trovare qualcosa di appropriato. Draco nel frattempo si malediva per aver deciso di accompagnare le due per negozi e guardava l’orologio ogni trenta secondi.

-di questo passo potremo andare direttamente al matrimonio …-

-Eccoci tesoro mi sa che ci siamo.-

Le tra donne uscirono dal camerino . Quando Draco alzò lo sguardo rimase letteralmente a bocca aperta. La ragazza era fasciata da un leggero abito in satin color carne, le spalle erano lasciate scoperte. Un abito semplicissimo, ma che le conferiva un aria quasi regale. Draco la guardò, ma lei teneva, imbarazzata, lo sguardo basso. Un impercettibile sorriso si aprì sul volto del giovane.

-Allora signor Malfoy, che ne pensate, può andare bene?-

-Si … in fondo è la Dama di compagnia di mia madre, non può certo farla sfigurare! Ora forza andiamo o avrò sprecato il mio intero pomeriggio.-

 

 

***

Hermione era in camera sua, stava finendo di prepararsi quando Draco entrò.

- Cos’è? Non si usa più bussare? Potevo essere nuda!- disse lei ridendo, con falsa timidezza.

-in realtà speravo proprio questo.- avvicinandosi a lei come un serpente che striscia verso la preda. Un ghigno malizioso era stampato sulle sue labbra. Draco si accorse che era ancora più bella di quella mattina. I capelli, erano stati lasciati sciolti e portati solo da un lato, lasciando l’altra metà del collo scoperta. Si avvicinò ed iniziò a baciarlo.

-Dr…Draco dobbiamo andare, faremo tardi…-

-Pensi che mi interessi in questo momento?-

-questo pomeriggio sembrava interessarti!-

-questo pomeriggio ero annoiato …-

Ma ad un tratto bussarono alla porta e i due, ebbero appena il tempo di allontanarsi. Narcissa entrò.

-Draco … che ci fai qui?-

-Niente… stavo solo … le ho solo detto di sbrigarsi.-

Narcissa guardò i due con aria interrogativa, non credendo, naturalmente,alle parole del figlio.

-certo … beh, io sono venuta per dare una cosa ad Hermione.-

Le porse una scatola e quando la ragazza la aprì, vi trovò dei bellissimi orecchini in diamanti.

Hermione tentò di dire qualcosa ma fu bloccata immediatamente da Narcissa.

-Prima che tu dica qualcosa, è solo un prestito, li indosserai stasera e poi me li restituirai quindi… accettali per favore!-

La ragazza sorrise e, non dicendo nulla, li indossò.

 

 

***

Quando arrivarono, molti degli invitati erano già li. Furono accolti da due sorridenti festeggiati. Se anche fossero stati contrari a quella farsa, erano bravi a nasconderlo. Blaise li raggiunse e li salutò.

-Hermione … sei veramente bellissima! Non cruciarmi Draco, dico solo la verità.-

Disse Zabini ridendo. Narcissa li guardò, Hermione era arrossita e Draco, se avesse potuto, avrebbe fulminato l’amico con lo sguardo.

-Che dici Blaise … puoi dire ciò che vuoi! Sei scemo?- aggiunse poi piano. Blaise era l’amico di sempre e, anche se Draco non l’aveva ancora ammesso, lui lo conosceva fin troppo bene per non capire.

Narcissa raggiunse le altre donne ed Hermione,da brava dama, fu costretta a seguirla.

Ad un tratto si accorse che Astoria, aveva raggiunto Draco e come al solito, si era avvinghiata a lui.

Non la sopportava e non sopportava lui soprattutto! Perché diavolo non la mandava via, perché non la cacciava e le diceva di stargli alla larga.

È un uomo Hermione, e chi non si compiacerebbe delle attenzioni di una donna bellissima come lei…

-.. tu sarai sempre e solo una serva mezzosangue …-

-come Hermione?-

Hermione non si era accorta di aver detto qualcosa ad alta voce, e a quanto pare, Narcissa l’aveva sentita.

-oh nulla dicevo che … ho un po’ caldo e mi gira un po’ la testa, vi dispiace se esco a prendere un po’ d’aria?-

-No cara, vai certo… -

Hermione si allontanò dirigendosi verso la terrazza, passò davanti a Draco non degnandolo di uno sguardo,ma era sicura che si fosse accorto di quanto fosse contrariata.

 

Quando uscì non si era accorta, a causa della penombra, di una presenza accanto a lei. Sembrava stesse piangendo, quando mise più a fuoco l’immagine , notò che era Pansy.

-Scusa io, non mi ero accorta che ci fosse qualcuno… -

Fece per andarsene ma lei la fermò.

-tranquilla … puoi restare… -

Hermione si avvicinò con passo un po’ esitante a lei.

-Va …tutto bene?-

Un sorriso amaro le si aprì sulle labbra.

-Si … a parte il fatto che sto per sposare un uomo che non amo … si , va tutto bene.-

L’ex Grifondoro si rese conto troppo tardi di aver fatto, probabilmente una domanda stupida. Com’è strana la vita, lei, Hermione Jane Granger,che consolava una Pansy Parkinson in lacrime.

-mi dispiace Pansy …-

-L’amore non è fatto per gente come noi Granger… è colpa mia che,come una stupida, mi illudevo ancora che un giorno, sarei potuta essere felice magari con l’uomo che veramente desideravo…-

Hermione provò una punta di gelosia a quelle parole.

-Draco …-

Pansy la guardò e … scoppiò a ridere!

-No … no Granger, so che tutti siete convinti che io ami alla follia Draco ma … lui è stato il sogno scolastico di una ragazzina,  il ragazzo bello e impossibile che mi vantavo di poter avere.. no, l’uomo che amo è un altro. Un uomo gentile, dolce … Blaise.-

-Blaise?- Hermione non se lo sarebbe mai aspettato ma , doveva ammettere, che quella confessione la fece sorridere. Però, le dispiaceva vedere la ragazza in quello stato.

-Ma scusa, anche Blaise è un purosangue! Cosa cambierebbe a Voldemort? perché non provi a parlargli.-

Pansy rise.

-Non si può parlare con il Signore Oscure mezzosangue, ciò che dice il Lord è legge…Non che Theodore non sia un bravo ragazzo, gli voglio bene e anche lui me ne vuole ma …-

Non è LUI…

Pensò Hermione capendo perfettamente cosa provasse la ragazza in quel momento.

-Forse un giorno imparerò ad amarlo…- L’ex Serpeverde asciugò le guance ancora inumidite e cercò di ricomporsi.

-è meglio che rientri o mi daranno per dispersa. Posso darti un consiglio? Ho notato come lo guardi e come lui guarda te.Non so cosa ci sia tra te e Draco ma … non lasciarti catturare da questo mondo, sei troppo pura e di certo, non ti merita.-

Stava per rientrare quando si voltò di nuovo.

-Grazie …-

E andò via. Anche la giovane decise di rientrare, e tornata da Narcissa, iniziò a fissare Draco ancora in compagnia di Astoria. Le parole di Pansy le rimbombavano in testa, forse aveva ragione, forse quel mondo non era fatto per lei, che, stupidamente, pensava di poter far parte della vita di Draco. La verità è che tra loro due, c’era un abisso incolmabile.

-Un brindisi ai futuri sposi.- Hermione si risvegliò dai suoi pensieri, era stato il padre di Pansy a parlare.

Tutti sembravano felici, la giovane mezzosangue si soffermò sulla futura sposa. Rideva, ringraziava tutti, fiera del fatto che presto sarebbe diventata la Signona Nott, ma dentro… dentro Pansy Parkinson moriva lentamente.

 

 

***

Quando tornarono a casa Narcissa salutò i due giovani, andando subito in camera. Hermione a sua volta, iniziò a salire velocemente le scale.

-Granger-

La ragazza proseguì …

-Granger …-

-Granger ti vuoi fermare?-

La prese per il braccio e la fermò.

-Draco, sono stanca … è stata una giornata lunga e vorrei andare a letto, buona notte.-

-Granger è da tutta la sera che sei strana, pensi che non me ne sia accorto?-

-OH … pensavo che il signorino fosse troppo impegnato a fare lo scemo con la sua amica bionda, per accorgersi di certi dettagli.-

-Granger ti ho già spiegato che a me non importa niente di Astoria! Ma cosa posso fare? Cruciarla ogni volta che tenta di avvicinarsi?-

- mmm… non sarebbe una cattiva idea. Buona notte Malfoy.-

Lei aprì la porta ma lui , con la mano la richiuse.

-Aspetta … ho una cosa per te, solo una cosa! Poi potrai sbattermi la porta in faccia.-

La ragazza si voltò scocciata. Draco la prese per mano e la portò in camera sua. La fece sedere sul letto e andò ad aprire un cassetto. Poi si voltò.

-         È da un po’ che pensavo di dartelo … penso sia arrivato il momento. –

La raggiunse e aprì il piccolo cofanetto di velluto blu. Dentro c’era un anello. Un bellissimo anello con un grande smeraldo al centro, contornato di diamanti.

-Questo anello … La mia famiglia se lo tramanda da generazioni. Mia madre anni fa, me lo diede, dicendo che avrei dovuto darlo al momento giusto alla donna giusta. Hermione … io non posso sposarti in questo momento e questo tu lo sai bene, ma tu sei la mia donna, l’unica donna che voglio e vorrò sempre nella mia vita e questo lo sapevo da tempo, ma mai avrei pensato … sperato, di avere la possibilità di renderlo possibile e reale. Prendila come una promessa, la promessa che tra me e te, non ci sarà mai nessun’altro. E ti prometto anche … che farò di tutto per renderti fiera di me!-

La ragazza si commosse a quelle parole.

-Draco io …-

Non finì la frase, le parole erano superflue, qualsiasi cosa lei avesse detto, non sarebbe stata abbastanza.

Fecero l’amore quella notte, felici, sapendo che quella promessa sarebbe valsa più di qualsiasi altra cosa.

                                     

 

 

 

 

Eccomi qua con un nuovo capitolo spero vi sia piaciuto! Ma le sorprese continueranno …

Come sempre lascio, per chi volesse vederli, le immagino da cui ho tratto spunto:

 

Gold dress of Lily Aldridge

 

http://www.jewelrybloguncovered.com/wp-content/uploads/2009/05/hw_495k-emerald-ring.jpg

Grazie come sempre a tutte le seguite, ricordate e preferite , a chi mi lascia i suoi pensieri e a chi legge solamente! Grazie a tutti a presto :)

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Capitolo 9
*** Matrimonio ***


Matrimonio

Il giorno dopo, quando Hermione si svegliò Draco non c’era, ma le aveva lasciato un biglietto sul cuscino.

“Eri bellissima mentre dormivi, non avevo il coraggio di svegliarti, vado a cavalcare. A dopo.

Draco.”

La ragazza sentì qualcosa al dito, era l’anello, l’aveva quasi dimenticato. Era veramente bellissimo ed Hermione sorrise ripensando alle parole dette da Draco la notte prima. Ma poi … un pensiero la incupì. Ron… cosa gli avrebbe detto. Draco le aveva fatto capire che era disposto a cambiare, magari sarebbe passato dalla parte dell’Ordine, ma questo sarebbe bastato ai suoi amici per farsi perdonare? Decise di andarsi a fare una doccia, per scacciare via quei pensieri.

 

 

***

Quando Draco tornò sua madre era a colazione da sola.

-Buongiorno madre. Hermione?-

-Buongiorno tesoro. Da quando chiami Hermione per nome?- disse Narcissa sorridendo.

-Madre vorrei dirvi una cosa. Io …-

-Narcissa, scusate il ritardo, non sono riuscita a svegliarmi stamattina e …-

-Tranquilla cara, può capitare a tutti e poi non sono una bambina che ha bisogno di costanti cure. Siediti, fammi compagnia.-

Hermione si sedette al suo posto ed iniziò a mangiare.

-Dovevi dirmi qualcosa Draco?-

-si … ieri sera ho dato il vostro anello ad Hermione-

La giovane quasi si strozzò. Narcissa, invece, dopo un momento di sbandamento, si alzò, andando ad abbracciare prima il figlio e poi la ragazza.

-Oh tesoro, sono così felice, non potevi farmi regalo migliore! Ma …e l’anello?-

Chiese Lady Malfoy.

-Già …l’anello?- domandò anche Draco infastidito.

L’ex Grifona iniziò a sentirsi sotto accusa.

-beh … ho preferito lasciarlo in camera ecco … non sono abituata a portare gioielli tanto importanti.-

Ma al giovane Malfoy sembrò non piacere quella risposta, tanto che si alzò e andò via senza dire nulla. Narcissa rise.

-è meglio che tu vada da lui.-

Hermione, senza farselo ripetere due volte, lo seguì.

-Draco …. Draco aspetta. Perché fai così?-

-Se io ti faccio un regalo, un regalo di questo tipo, mi farebbe piacere vedertelo ALMENO,al dito l’indomani mattina!-

-Per prima cosa, io non pensavo l’avresti detto a tua madre , cosa avrebbe detto lei se mi avesse visto portare quell’anello! E poi … Draco … sai che non posso portarlo! Cosa direbbero tutti quelli che ti conoscono, i mangiamorte, se vedessero una serva mezzosangue, portare l’anello della famiglia Malfoy-

Draco non rispose, ma sembrava dare ragione alle parole di Hermione.

-Io ti amo e non potrei mai permettere che ti accada qualcosa a causa mia…-

La ragazza si maledisse per ciò che aveva detto, si era lasciata scappare quelle parole che tanto a lungo aveva tentato di tenere per se.

-cosa hai detto?-

Hermione tentò di fare la vaga…

-io … ho detto che gli altri mangiamorte…-

-NO! Tu mi ami?-

Hermione abbassò il volto ma Draco , le prese il mento costringendola a guardarlo negli occhi.-

-Hermione … ho bisogno che tu lo ridica … per farmi capire che non sto buttando tutto all’aria per niente-

-Lo sai che ti amo Draco … o non avrei mai tradito Ron , Harry e tutti gli altri….-

Draco la baciò, ed Hermione capì che niente e nessuno sarebbe riuscita a farla pentire della sua scelta.

 

 

 

***

 

 

Un altro mese era passato, tra liti e riappacificazioni. I due ragazzi stavano imparando col tempo ad apprezzarsi e ad amare anche quei piccoli difetti che entrambi avevano.

Erano felici e tutti se ne erano accorti.

Il giorno del matrimonio di Pansy e Nott era arrivato e , anche quella volta, Draco doveva fare pressioni ad Hermione per non arrivare ultimi alla cerimonia.

Quando si smaterializzarono al Manor dei Parkinson tutto era pronto. Era inizio Marzo e al giardino, fu fatto un incantesimo in modo che il freddo non infastidisse troppo gli invitati. Il grande arco che presto, avrebbe ospitato i due sposi, era bellissimo, ricoperto da rampicanti con piccoli fiorellini bianchi.

Tutti gli invitati erano li, parlavano e chiacchieravano aspettando l’arrivo della sposa, che , come per tradizione, iniziava a ritardare.

-Non credete che stia iniziando a tardare troppo? Capisco che sia la sposa però…-

Era stata la signora Grengrass a parlare.

-Beh, sarà l’emozione- aggiunse il marito.

Emozione o no, era quasi passata mezz’ora dall’ora prevista e della sposa, nessuna traccia.

-ho sentito che i suoi genitori sono da mezz’ora fuori la porta della camera di Pansy, che si rifiuta di aprire.-

Le voci iniziavano a spargersi …

-Cosa pensi sia successo Draco?- Era stata Narcissa a parlare.

-la cosa più prevedibile … che abbia capito di non volersi sposare-

Hermione si fece seria, ripensando alla discussione avuta con la ragazza, tempo prima. Non ne aveva parlato con nessuno, ma non si stupì del fatto che Draco avesse capito il punto della questione. Ad un trattò arrivò in giardino la madre della futura sposa, seria in viso.

-Pansy ha detto di voler parlare solo con… Hermione …-

 

 

 

Hermione bussò piano alla porta.

-Pansy … sono io, Hermione.-

Sentì un clic provenire dall’interno, doveva aver fatto il contro incantesimo alla porta ed infatti questa, si aprì.

Quando l’ex Grifona entrò, trovò una Pansy Parkinson, vestita con un bellissimo abito da sposa, seduta a terra, in lacrime.

La giovane mezzosangue si avvicinò piano e , senza dire nulla, si sedette accanto a lei.

-Che succede Pansy?-

-Succede che è tutto sbagliato Hermione! TUTTO! La mia intera vita è stata uno sbaglio ....-

Hermione iniziò ad accarezzarla piano.

-Per nessuno di noi questo è un periodo facile Pansy… sono state fatte delle scelte da ognuno di noi e ognuno, a suo modo, ne paga le conseguenze. Ma pensa al lato positivo, a quest’ora potresti essere in una fredda cella di Azkaban.-

Pansy la guardò e abbozzò un sorriso.

-Là fuori c’è un bellissimo ragazzo che ti aspetta. Forse non sarà Blaise, ma ti assicuro Pansy, che lui ti vuole un gran bene, e ti proteggerà sempre …-

-Forse hai ragione … che stupida che sono! Ti sembrerò un mostro, avrò tutto il trucco sbavato!-

Le due giovani donne si misero a ridere come se fossero due buone amiche.

-Forza, ti aiuto a sistemarti!-

-Grazie di tutto Hermione!-

Dopo aver riordinato il trucco e tutto il resto, la giovane mezzosangue si diresse verso il giardino in attesa dell’arrivo della sposa.

Pansy fece il suo ingresso trionfale a testa alta, guardando sempre negli occhi il suo futuro sposo e riservandogli qualche sorriso complice.

In quel momento Draco sfiorò la mano di Hermione.

-Non so cosa tu abbia detto per convincerla ma … sei davvero unica mezzosangue.-

Lei sorrise, accarezzandogli la mano a sua volta, per poi mettersi a guardare i due giovani sposi e chiedendosi se, un giorno anche lontano, anche lei avrebbe potuto vestire i panni di una sposa felice.

Il matrimonio si concluse perfettamente ed i festeggiamenti, andarono a buon fine. Quando tornarono al Manor, i due ragazzi andarono a dormire, stretti l’uno all’altro, felici e soddisfatti anche di quei gesti semplici e spontanei,che ormai li accompagnavano giorno per giorno.

 

 

***

 

Con il passare del tempo le belle giornate iniziavano a farsi sempre più frequenti.

Draco iniziò a fare cose, mai neanche pensate prima di allora, come per esempio, lunghe passeggiate in campagna a cui lo costringevano sempre più frequentemente le due donne con la scusa, che a Narcissa, l’aria fresca faceva bene. Che bugiarde che erano quelle due, poi, insieme, erano anche peggio.

Malfoy era mancato per tre giorni a causa di una missione e come sempre, l’ansia prese il sopravvento in Hermione. Quando tornò, lei iniziò a curare come al solito, le ferite che aveva.

-Ahi …-

- oh, non lamentarti per un po’ di bruciore.-disse lei prendendolo in giro.

-Vorrei vedere te al mio posto miss so tutto io… ahi!! Lo fai apposta! –

-Chi, io? No…-

-Brutta… ora ti faccio vedere io!-

-No Draco, no!-

Iniziarono a rincorrersi per tutta la camera come due adolescenti spensierati e felici, fin quando lui non riuscì a prenderla e a buttarla nel letto!

-Ok ok, basta mi arrendo!- disse Hermione in preda alle risate.

-Ahhh no mia cara, adesso devi meritarti il mio perdono!-

E dicendo questo iniziò a baciarla! Ma ad un tratto qualcosa lo bloccò. Draco si alzò di scatto, premendosi il braccio. Il marchio nero stava bruciando!

-Draco! Draco che succede? –

-Nulla … nulla ora passa…-

-Perché ti chiamano, sei appena tornato!-

-Non lo so, ma devo andare a controllare.-

-Ok … torna presto e fai attenzione!- disse così posandogli un leggero bacio sulle labbra.

Draco stava per uscire dalla stanza quando si bloccò. Qualcosa lo turbava, un brutto presentimento …

-Mezzosangue io … io ti … -

Lei si avvicinò piano, speranzosa di sentire finalmente le parole che non era ancora riuscito a pronunciare, gli prese la mano.

-Non dimenticare mai che tu sei la cosa più importante per me …-

Lei sorrise, non era proprio quello che si aspettava, ma detto da Draco Malfoy, poteva anche andare bene,

-Neanche tu Draco-

E se ne andò, lasciandola li sola a pensare.

 

 

Quando Draco tornò quella sera, era strano, qualcosa lo turbava e si vedeva. Hermione aveva provato a chiedergli cosa fosse successo ma lui, la liquidava molto velocemente. A cena, era stato estremamente silenzioso e non aveva quasi toccato cibo. Alla fine, Narcissa lo chiamò in disparte.

Hermione doveva capire cosa avesse. Sapeva che non era giusto origliare ma sentiva che c’era qualcosa che non andava. Si avvicinò alla porta silenziosamente, sperando quella volta di non essere scoperta, ed iniziò ad ascoltare.

-Allora Draco, puoi dirmi che ti succede?-

-Madre … davvero, sono solo stanco, ho avuto una settimana complicata…-

-Non c’entra niente questa settimana, sei strano dall’incontro di oggi pomeriggio col Signore Oscuro… Draco ti prego, sono tua madre, lo sai che puoi dirmi tutto…-

Ci fu un minuto di pausa.

-Il Signore Oscuro … Il Signore Oscuro ha deciso che devo sposare Astoria Greengrass.-

 

 

 

Bene ragazzi, eccomi con il nuovo capitolo! Qualcuno l’aveva già capito, qualcuno no, spero comunque che, nonostante la brutta notizia, la storia continui a piacervi, ma tranquilli la strada è ancora lunga : )

Grazie come sempre a tutti quelli che mi fanno sapere che ne pensano, a tutti i seguiti ,i ricordati ed i preferiti! Un grandissimo bacio a chiunque passi da qui! A presto!

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Capitolo 10
*** Sogni infranti ***


Sogni infranti

 

Ad una persona speciale...

-Il Signore Oscuro … Il Signore Oscuro ha deciso che devo sposare Astoria Greengrass.-

Ad Hermione mancò per un attimo il respiro… Aveva davvero sentito quelle parole o erano state tutto frutto della sua immaginazione?

Cercò di richiamare a se tutte le forze per continuare ad ascoltare.

-Ma … ma perché? - Sentì chiedere a Narcissa.

-Voldemort vuole farci sposare per avere al più presto nuovi seguaci purosangue.-

-Ma … ed Hermione?-

Draco non disse nulla. In effetti, cosa c’era da dire? Le tornarono in mente le parole di Pansy

“Non si può parlare con il Signore Oscuro mezzosangue, ciò che dice il Lord è legge”

Se Draco si fosse opposto, probabilmente Voldemort l’avrebbe ucciso. E poi… cosa gli avrebbe detto? Non sposo Astoria per stare con una serva sanguesporco? Se il suo intento era quello di creare un nuovo mondo magico composto solo da maghi sangue puro, quella di Draco sarebbe stata una battaglia persa in partenza…

Mentre quei pensieri le rimbombavano nella mente, le lacrime iniziarono a scendere lungo il volto.

La porta si aprì e Draco le fu davanti. Entrambi si guardarono. Lui, stupito ed arrabbiato per averla trovata li, di certo, non voleva che lo scoprisse in quel modo.

Hermione corse via. Draco la seguì.

La giovane mezzosangue aveva corso fino ad arrivare alla parte del giardino che dava su uno splendido lago. La ragazza amava quel posto,ci andava spesso quando le giornate lo permettevano. Draco la raggiunse, rimanendo qualche passo indietro. Faceva freddo a causa del vento ed il cielo, stava iniziando a ricoprirsi di nubi scure.

-Non dovevi scoprirlo così..-

-E COME AVREI DOVUTO SCOPRIRLO DRACO? Che importa come l’abbia scoperto? Pensi che se me l’avessi detto tu direttamente, avrei sofferto di meno?-

La ragazza si era girata verso di lui, piangeva. Draco iniziò ad avvicinarsi. Iniziò a piovere.

-io non la sposerò…-

-come farai a non sposarla Draco! Voldemort ti ucciderà se non lo farai!-

-Ma a me non importa! Io amo te Hermione!- le disse così prendendole il volto, poi la baciò. Quelle parole, quelle semplici parole che tanto aveva atteso, che tanto aveva sperato di poter sentire, adesso … sembrava avessero perso ogni significato. Sapevano entrambi che il loro amore, per quel mondo, non valeva nulla…

-Draco … non hai altra scelta. Non eravamo destinati a stare insieme… non lo siamo mai stati-

E dicendo questo, andò via.

 

 

 

 

***

Quando Draco tornò in camera era completamente fradicio, decise così di andarsi a fare una doccia calda. Prima che potesse entrare in bagno però, qualcosa attirò il suo sguardo. Sul suo letto c’era l’anello che poco tempo prima aveva regalato ad Hermione.

Accanto un biglietto “ Questo, spetta alla vera futura signora Malfoy…”

Un urlo echeggiò nella camera del giovane, poi, in un impeto, diede un pugno al grande specchio, rompendolo. La mano del Mangiamorte iniziò a sanguinare. Draco però, senza fare una piega, decise di andare via, scappare, anche se per poco, da quel mondo che da sempre, gli aveva arrecato solo sofferenza e dolore.

 

 

 

Narcissa ed Hermione erano a cena. Draco non era ancora tornato e nessuno sapeva che fine avesse fatto. La ragazza non toccò cibo ed entrambe, per la prima volta, rimasero completamente in silenzio. Non c’era nulla da dire in effetti… ogni parola sarebbe stata superflua.

Dopo la cena, silenziosamente, accompagnò Narcissa in camera, come di consueto.

-se avete bisogno di qualcosa Narcissa, sapete dove trovarmi.- si girò per andare via ma Narcissa la bloccò.

-Hermione…-

La ragazza si voltò. Lady Malfoy le si avvicinò e le accarezzò delicatamente il volto, solo come una madre comprensiva può fare.

-se TU, hai bisogno di qualcosa, sai dove trovarmi…-

La ragazza abbozzò un sorriso, poi, andò via.

Si chiuse la porta alle spalle, volendo cancellare tutto, desiderando di dimenticare tutto. Negli ultimi anni, la vita le aveva offerto solo dolore. Prima con la morte di Harry, poi la prigionia e adesso … si era aperta, si era fidata ed il destino l’aveva ripagata in questo modo, di nuovo… si lasciò scivolare e pianse. Pianse come non faceva da tempo. Pianse, come si era ripromessa di non fare più, perché lei era forte, lo era sempre stata. Pianse perché si era imposta che non avrebbe mai più permesso a niente o a nessuno di renderla di nuovo così vulnerabile… ma alcune volte, dopo tanta sofferenza, rialzarsi può risultare estremamente difficile.

Quella notte, il Signore Oscuro, aveva vinto ancora una volta.

 

***

Dopo due giorni, Draco tornò a casa.

-Draco … dove sei stato, ero in pena. -

-Non dovevate madre, ero da Blaise…-

Mentre saliva le scale, seguito dalla madre, incrociò Hermione.

Era da quel giorno che non si vedevano. I loro occhi si incrociarono per un singolo instante, ma la ragazza li riabbassò subito, era una sofferenza troppo grande da sopportare.

-Narcissa la vostra carrozza è pronta…-

-che carrozza?- chiese Draco non distogliendo gli occhi dalla ragazza.

-I Greengrass ci hanno invitato questa sera … hanno organizzato una festa di fidanzamento-

Draco si irrigidì. Senza dire una parola andò via.

 

***

Il viaggio verso casa Greegrass fu silenzioso e sembrò interminabile.

Quando arrivarono trovarono i padroni di casa, sull’uscio ad accoglierli sorridenti. Per loro doveva essere davvero, un evento da festeggiare nel miglior modo possibile.

Gli invitati erano già tutti presenti e nella grande sala , allestita per l’occasione, c’era un gran vociare.

Blaise raggiunse velocemente Draco, allontanandolo dalle grinfie di Astoria.

Pansy si avvicinò ad Hermione.

-Ciao…-

-Pansy! È da tanto che non ti vedo, come vanno le cose con Theodore? –

-si … il matrimonio va bene… ma non è questo che mi interessa… Hermione …come stai?-

La ragazza ebbe un momento di esitazione.

-Io sto bene …davvero!- disse sorridendo, ma non fu molto credibile.

Poi ad un tratto successe qualcosa.

-Vorrei un attimo di attenzione signori. Questo matrimonio per noi è una benedizione! Non potevo sperare di meglio per mia figlia Astoria e sono sicuro, che voi due ragazzi,vivrete una bellissima vita insieme! Auguri ai futuri sposi.-

Disse il Signor Greengrass  andando verso Draco per stringergli la mano. La madre e la sorella della ragazza le si avvicinarono, commosse.

-Oh tesoro , già ti immagino sarai bellissima!-

Dall’altro lato della stanza, c’era Hermione. Alla giovane Grifona mancò letteralmente il respiro e se non ci fossero state Pansy e Narcissa a sostenerla,probabilmente le gambe non le avrebbero retto, le girava la testa, un senso di nausea la pervase. Cercò , per una qualche disperata ragione lo sguardo di Draco e vide, che anche lui la stava guardando. Occhi negli occhi ancora una volta.

La voce squillante di Astoria ruppe quel momento.

-Beh Draco… adesso manca solo una cosa. – disse ridendo.

E tutti capirono. Era arrivato il momento.

Draco si avvicinò a lei, mise la mano in tasca ed uscì un cofanetto. Glielo porse, ma stranamente, quando Astoria lo aprì, il sorriso le si spense. Tutti gli invitati cercarono di guardare più attentamente ed un chiacchiericcio si levò per la sala. Era un bellissimo anello di fidanzamento, con un grande diamante al centro. Era bellissimo… ma non era l’anello della famiglia Malfoy e questo, lo sapevano tutti. Gli anelli di fidanzamento venivano tramandati di generazione in generazione, erano un po’ come il marchio di appartenenza ad una famiglia.

Astoria guardò Draco. Lui era li, impassibile e freddo come il ghiaccio. Aveva messo bene le cose in chiaro, lei sarebbe stata sua moglie, ma MAI, sarebbe stata, la vera signora Malfoy.

La futura sposa, diventò rossa e cercò di dire qualcosa per togliersi da quella situazione imbarazzante. Voleva metterla in ridicolo davanti a tutti, e c’era riuscito alla perfezione. Draco Malfoy sapeva come ferire una persona. Subdolo come un serpente.

-è … è bellissimo Draco!-

Disse stentando un sorriso. Lui ghignò.

-Bene… sono contento che ti piaccia!-

La Signora Greengrass si intromise per mettere fine a quel momento imbarazzante.

-bene Signori, la cena può avere inizio!-

Ma ormai il treno era partito e quello, sarebbe rimasto argomento di conversazione per molto … molto .. molto tempo!

 

 

***

Quando tornarono al manor tutti e tre,andarono nelle loro stanze senza dire nulla.

Ma i pensieri tormentavano Hermione. La ragazza si girava e si rigirava nel letto non riuscendo a dormire, così, decise di scendere e andare un po’ in giardino.

Camminò fino ad arrivare al lago. Era li che aveva avuto quella discussione con Draco ed era li che avevano parlato veramente, per l’ultima volta. Tutto si era rotto ed era molto più facile ignorarsi che fare finta di essere buoni amici. In fondo buoni amici, loro non lo erano mai stati.

Hermione si strinse le braccia al petto, il vento la fece rabbrividire.

-Che ci fai qui?-

La ragazza non aveva bisogno di voltarsi per capire chi fosse, avrebbe riconosciuto la sua voce tra mille.

-Potrei farti la stessa domanda!-

-Non riuscivo a dormire…-

-Neanche io …-

Calò il silenzio, poi lui, si andò a sedere contro un albero, lei lo seguì.

-Questo posto mi ricorda tanto Hogwarts… certe volte quando chiudo gli occhi, riesco ancora ad immaginarmi li. In fondo, è il posto in cui ho passato più tempo nella mia vita. Nonostante tutto, era molto più semplice… tutte le risate con Ron, Ginny .. Harry …-

Il ragazzo si voltò a guardarla.

-Ti manca?-

-Non immagini neanche quanto … quando è morto lui … nulla per me aveva più senso! Per cosa dovevo combattere se lui non c’era più? Ginny poi, quasi impazzì per il dolore. Ron fu l’unico a tenerci con i piedi per terra , non ha mai permesso che ci arrendessimo … Se non fosse stato per lui, probabilmente, a quest’ora non sarei qui … questo mondo è così sbagliato …-

 

Draco decise che era meglio cambiare discorso, non sopportava vedere la ragazza così.

-Beh, se qualche anno fa ti avessero detto che ti saresti messa a parlare pacificamente con Draco Malfoy, penso gli avresti riso in faccia!- disse ghignando.

Lei sorrise.

-Oh si… l’avrei fatto rinchiudere al San Mungo… quanto ti odiavo! Eri così … così… arrogante e presuntuoso! Un po’ come ora!-

Entrambi risero. Il vento fece rabbrividire la ragazza , quando lui lo notò, la avvicinò a sé stringendola.

-Gr… grazie …-

Hermione chiuse gli occhi, il suo profumo … forse era proprio quello che l’aveva fatta innamorare di lui, era qualcosa di inebriante, qualcosa capace di farti impazzire. Aprì gli occhi, doveva andare via, scappare da lui al più presto.

-io … devo andare, buona notte Malfoy.-

-Granger aspetta.-

Lei si ritrasse.

-NO! No… ti prego Draco … non rendere tutto ancora più difficile! Se non vado via adesso, non avrò più il coraggio di farlo …-

Draco non rispose. Si guardarono negli occhi, come spesso facevano ormai in quei giorni, poi lei, senza mai voltarsi , se ne andò.

 

***

I giorni passavano, freddi e monotoni. Il calore, la vitalità di quegli ultimi mesi, tutto era stato portato via con un soffio.

I tre erano a colazione, Narcissa parlò.

-è arrivata una lettera dai Greengrass Draco, verranno a pranzo per parlare dell’organizzazione del matrimonio.-

Nessuno rispose.

 

 

 

I Greengrass arrivarono puntuali, ansiosissimi di parlare del matrimonio. Il pranzo si concluse in fretta, poi si sedettero in salone a parlare.

-Voglio che sia il prima possibile, tu che ne pensi Draco?- disse la madre della futura sposa.

-per me è indifferente.- quell’apatia iniziava ad innervosire i Greengrass, ma cosa potevano fare?

-Bene, allora credo che tra un mese esatto vada bene! Abbiamo anche pensato che la cerimonia potrebbe svolgersi qua se per voi non è un problema! La vostra è una villa magnifica e con una buona organizzazione verrebbe qualcosa di splendido!-

-Si .. si certo, a questo penseremo noi!- disse Narcissa.

Hermione si muoveva agitata sulla sedia. La testa le scoppiava, voleva solo che tutto finisse il prima possibile.

-Narcissa forse è meglio che vi lasci soli, in fondo sono cose private. –

La padrona di casa capendo perfettamente , acconsentì a farla allontanare ma Astoria la bloccò.

-Hermione aspetta! Prima che tu vada ho qualcosa da dire.- disse con voce melliflua.

La ragazza non aveva aperto bocca per tutto il pomeriggio, cosa aveva in mente adesso?!

-Io… ci ho pensato molto! Vorrei tanto Hermione, che tu mi facessi da damigella d’onore!-

Il silenzio calò nella sala. Hermione era sul punto di vomitare. Quella viscida serpe aveva un sorriso così falso stampato sul volto che le veniva voglia di tirarle uno schiaffo!-

-io … non penso che sia una buona idea! In fondo … sono solo una serva sanguesporco, non sono degna di ricoprire questo ruolo!-

-Oh Hermione che dici! Tu sei la dama di compagnia della signora Malfoy, sarei io onorata, di averti come damigella, se Lady Malfoy acconsentisse.-

Fu Narcissa a parlare.

-Mi dispiace Astoria ma come hai appena detto, lei è la mia dama, e lei deve rimanere con me, anche perché…-

-No Narcissa … per me non sarà affatto un problema! È il suo giorno, e se vuole proprio me come damigella, io non ho nulla in contrario, in fondo deve essere tutto perfetto! –

Le due ragazze si guardarono con sfida.

-Bene- disse Astoria sorridente, ed Hermione avrebbe giurato di vedere una scintilla di vittoria nei suoi occhi.

-Ora con permesso … ho delle cose da sbrigare!-

In fondo, LEI era Hermione Granger, orgogliosa fino alla morte, Grifondoro fino al midollo.

Aveva permesso fin troppo a lungo a quelle persone, di metterle i piedi in testa e tormentarla, ma ora basta.

Quella stupida voleva umiliarla per una qualche ragione a lei sconosciuta! Ma forse, nessuno aveva insegnato alla piccola principessina purosangue, che non è saggio giocare con il fuoco.

Lei era Hermione Jane Granger, e nessuno … l’avrebbe mai più fatta soffrire.

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Capitolo 11
*** Verità nascoste ***


Eccomi con il nuovo capitolo! La volta scorsa, un po’ per fretta di postare, un po’ per stanchezza, non mi sono accorta di non aver speso neanche due parole per commentare il capitolo o per ringraziarvi! 

Ci tengo veramente a ringraziare tutti voi che leggete. Ringraziare tutti quelli che con i loro commenti, quelli che aggiungono la storia nelle preferite, ricordate o seguite, o quelli che semplicemente leggono, mi incoraggiano a continuare quello che è un piccolo hobby ed una piccola passione! Grazie mille di cuore! Buona lettura.

Maya92

 Verità Nascoste

Un mese … il matrimonio di Draco ed Astoria si sarebbe svolto tra un mese esatto. Per Hermione quella notizia fu come un colpo al cuore, qualcosa che adesso, si sarebbe realizzato concretamente … non più solo parole …

La ragazza aveva sentito il bisogno di allontanarsi da quella stanza che la opprimeva. Poi, quella strega (e non nel senso letterale del termine) le aveva dolcemente chiesto di poter essere la sua damigella. Aveva qualcosa in mente, Hermione lo sapeva bene.

Mentre era affacciata alla finestra, vide la carrozza dei Greengrass allontanarsi. La porta del salone si aprì ed entrò Narcissa.

-Oh tesoro, mi dispiace tanto… ma perché non hai rifiutato quando ti ho dato l’occasione Hermione.-

La ragazza si voltò verso la donna e questa, scrutò un fuoco negli occhi della giovane, che mai prima d’ora aveva visto.

-Perché io non scappo Narcissa… Io combatto! Forse avrò perso Draco , ma non le permetterò mai di umiliarmi rifiutando la sua richiesta! Sperava questo, sperava che io non accettassi perché troppo debole, ma Astoria ha ancora molto da imparare …-

Guardando oltre Narcissa, vide che Draco era appoggiato allo stipite della porta e aveva ascoltato tutto. La ragazza, che non sarebbe riuscita per molto ancora a trattenere le lacrime e la rabbia decise di andarsene. Il giovane Malfoy la prese per un braccio.

-Granger … tu non …-

-IO … devo …-

Con quelle ultime parole, scappò via.

 

***

 

Le settimane passavano veloci a causa di tutti i preparativi. Draco dal canto suo, non si vedeva quasi più in giro. Andava quasi sempre da Blaise. Lui diceva perché la confusione, l’andirivieni delle persone lo infastidivano, ma tutti sapevano che in realtà non voleva avere niente a che fare con quella farsa, specialmente perché non aveva il coraggio di guardare Hermione negli occhi e affrontarla.

Le aveva fatto delle promesse che non era riuscito a mantenere. Magari, un giorno, anche lontano, sarebbe riuscito in qualche modo a farsi perdonare da lei, a renderla di nuovo felice come meritava … ma adesso, l’unico modo che aveva per salvarla, era starle lontana.

Una mattina come le altre, arrivarono Astoria con la madre e la sorella. Erano venute a prendere Narcissa ed Hermione perché insieme, sarebbero andate a provare l’abito da sposa.

 

Il viaggio in carrozza fu interminabile per Hermione. Le fastidiose ciarle delle Greengrass non aiutavano il malessere generale di quei giorni. Da quando aveva saputo del matrimonio infatti, la ragazza aveva quasi automaticamente smesso di dormire e di mangiare. Ed in fondo, come darle torto. Era dimagrita molto e questo Narcissa l’aveva notato bene. Anche in quel momento infatti, Hermione notò lo sguardo preoccupato della donna, lei le sorrise dolcemente.

Quando giunsero all’atelier, notò che non c’era nessun altro. I signori Greengrass doveva aver prenotato tutto il locale per la figlia.

-Signorina Greengrass … il vostro abito è pronto, dovete solo provarlo e dirmi cosa ve ne pare! Venite.-

Astoria seguì la proprietaria, mentre le altre donne si accomodavano nel salottino ad aspettare la sposa.

Quando Astoria le raggiunse, ad Hermione mancò il fiato. Solitamente lei preferiva le cose semplici, questo valeva anche per gli abiti, ma quello indossato dalla giovane era veramente uno spettacolo. La gonna ampia cadeva morbida e ricoperta da leggere rose che la ricoprivano per intero, mentre il corpetto, era tempestato da pietre preziose e ricami. Probabilmente , pensò Hermione, era Astoria a rendere l’abito splendido perché doveva ammetterlo, la giovane Greengrass con i suoi capelli biondi ed i suoi occhi cerulei era veramente bellissima.

 Draco è forunato a sposarla…

Quei pensieri resero Hermione ancora più triste. Fu risvegliata solamente dalle urla isteriche della madre e della sorella della giovane.

-Tesoro sei davvero bellissima! Sarai uno splendore! Non trovi, Narcissa, che sia un incanto? –

-Si, davvero bellissima! Ottima scelta Astoria.-

-Grazie Narcissa. Spero che a vostro figlio piaccia allo stesso modo.-

Hermione incontrò lo sguardo di Astoria, aveva detto quelle parole guardando lei.

-Narcissa, è meglio lasciare che anche la damigella provi il suo abito, andiamo.-

Hermione fu accompagnata un camerino e quando uscì, si ritrovò indosso il vestito che, Astoria, aveva scelto per lei.

Doveva ammettere che era un bell’abito, color carne, con una gonna morbida…

L’abito col quale accompagnerò Astoria all’altare …

-Ti piace?-

La giovane serpeverde aveva parlato. Hermione si rese conto solo in quel momento di essere rimasta sola con lei.

-si … è molto bello…-

-e del mio abito? non hai detto nulla … forse non ti piace? Sei la mia damigella, devi dirmi tutto ciò che pensi Hermione.-

Tutte le parole che pronunciava quella serpe avevano una velata ironia al loro interno.

-No … sei davvero bellissima con quell’abito!-

-Bene…-

Astoria tornò a guardarsi allo specchio.

-Non posso credere che finalmente il mio sogno si stia realizzando, che presto sposerò il mio Draco …-

Il suo Draco … come aveva rimarcato quella parola. Ad Hermione iniziò a girare la testa. La ragazza continuò.

-Sai Hermione … era da giorni che pensavo alla persona giusta per ricoprire il ruolo di damigella d’onore… c’era mia sorella, c’era Pansy … ma poi… ho pensato a te! –

Si girò a guardarla, iniziando ad avvicinarsi a passo lento e calcolato.

-tu sei la persona adatta Hermione in fondo come si dice, tieniti stretti gli amici, ma ancora di più i nemici…-

La grifondoro sgranò gli occhi, cosa voleva dire?

-Ho sempre ottenuto tutto ciò che desideravo mezzosangue, tranne lui… è strana alcune volte la vita sai! È strano che una purosangue bella e di classe come me potesse essere messa da parte per una sangue sporco come te! Ma lui voleva te, ti ha sempre voluto, non importava cosa dicessi, cosa facessi, lui è sempre stato innamorato di te! Di una lurida mezzosangue. Per questo si imponeva di odiarti, di maltrattarti, pur di starti accanto, pur di farsi notare da te, pur di sentire la tua voce. Ed io lo vedevo contorcersi, dilaniato dalla sofferenza e dal dolore, ANNO, DOPO,ANNO … Ma ora… Ora lui è mio., DRACO è MIO!E non permetterò a nessuno di portarmelo via, tanto meno ad una serva dal sangue impuro come te! mi hai capita bene mezzosangue?-

I loro volti erano ad un centimetro l’uno dall’altro. Ma Hermione non pensava tanto alla minaccia in se, quanto a quella rivelazione.

Draco è sempre stato innamorato di me …

-Tutto bene qui ragazze?-

Era stata la voce di Narcissa a riportarla alla normalità. Astoria si staccò da lei, ma non prima di rivolgerle un'altra occhiata truce .

-Si si perfettamente, stavo dicendo ad Hermione che era veramente bellissima con quell’abito!-

Naturalmente le due donne Greengrass non si preoccuparono minimamente della tensione che si era creata nella sala, al contrario di Narcissa che guardava preoccupata una Hermione dal viso sconvolto!

-Ora sarà meglio andare, abbiamo ancora tante cose da organizzare.-

 

***

I giorni passavano velocemente, fin troppo.

Il famigerato giorno era arrivato. Era notte e la giovane grifondoro si tormentava nel letto senza sosta. Tra poche ore Draco, il suo Draco, si sarebbe sposato! Si mise lentamente a sedere. Era inutile continuare a rimanere a letto senza fare nulla. Pensò così di alzarsi ed andare in biblioteca per distrarsi un po’.

Il camino era acceso come sempre, per mantenere una temperatura gradevole in qualsiasi momento. Si sedette lentamente a terra, di fronte al fuoco. Le venne in mente Hogwarts. Spesso infatti anche li, le capitava di sedersi di fronte al camino della grande sala comune, a leggere, o semplicemente a pensare, magari ascoltando le voci divertite di Harry e Ron che giocavano a scacchi. Ma ne Harry ne Ron erano li con lei, era sola e lo sarebbe stata sempre.

Forse dovrei provare a scappare … a cercare Ron …

La porta si aprì risvegliandola dai suoi pensieri. Draco era lì, bloccato all’entrata. Aveva il mantello tra le braccia, e la camicia sbottonata per metà.

-Scusa io … non sapevo ci fosse qualcuno.-

-Tranquillo, è che non riuscivo a dormire … Sei tornato da poco?-

-Si .. sono stato da Blaise.-

Poi iniziò ad avvicinarsi alla poltrona.

-Posso?-

-si … certo-

Si sedette portandosi una mano agli occhi. Era stanco, si vedeva. Una stanchezza che, molto probabilmente, non era solo fisica.

Lei si rivoltò a guardare il camino. Draco iniziò a guardarla. Era bella Hermione, illuminata solo dalla luce del fuoco. Era bellissima la sua Hermione, lo era sempre stata, nonostante tutte le cattiverie dette negli anni! In quei giorni Draco aveva persino pensato di scappare con lei. Mandare al diavolo tutto e tutti e andare via, lontano, insieme a lei. Era persino arrivato alla sua porta prima di bloccarsi. Che vita avrebbe potuto offrirle scappando?! Sua madre poi,sarebbe stata  sicuramente torturata e chissà cos’altro nella speranza di farla parlare. Fu la ragazza a rompere quel silenzio disturbato solo dallo scoppiettare del fuoco.

-Ho visto l’abito di Astoria … è bellissimo, lei è bellissima!-

Vide la tristezza farsi strada nel volto della ragazza. Basta, non poteva continuare oltre! Draco si alzò con furia dalla poltrona, prese la giovane per il braccio tirandola a sé. Poi, la baciò.

La baciò come non aveva mai fatto, con tutta la passione, il dolore che aveva provato in quei giorni. Dopo un momento di esitazione anche Hermione assecondò quel bacio. Ne aveva bisogno, aveva bisogno di sentirlo, di sentire il suo profumo, il suo sapore.

Si sospinsero fino ad un muro per non cadere. Le mani di Draco iniziarono ad accarezzarla lentamente. Hermione si stava beando di quelle gentili attenzioni ma poi, qualcosa la fece tornare alla realtà. Lui non era più suo…

-Draco… Draco aspetta, ti prego!

Draco si scostò da lei quel poco che bastava per farla parlare, ancora ansante per la foga di quei baci.

-Draco… stai per sposarti!-

Qualcosa colpì il giovane come un fulmine, era riuscito per un istante a dimenticare tutto, mentre era tra le braccia della mezzosangue, la sua mezzosangue.

Quanto l’aveva desiderata,quanto l’aveva amata di nascosto, quanto si era tormentato per quel sentimento sbagliato. La ragazza iniziò a piangere! Si odiava per quello che le stava facendo, si odiava per quanto la stava facendo soffrire. Si allontanò da lei con furia ed in un impeto di rabbia diede un pugno ad un parete.

-Draco! Smettila…-

Hermione si avvicinò al ragazzo che si reggeva ancora al muro e lo abbracciò. Poggiò la testa sulla sua schiena e chiuse gli occhi. Draco tremava.

-non la sposerò domani! A costo di farmi uccidere-

-Draco SMETTILA! Farti uccidere per cosa? Noi non avevamo futuro insieme! Sarebbe stata questione di tempo, ma qualcos’altro ci avrebbe diviso! Sposala, e sii felice!-

Il ragazzo si voltò di scatto e la prese per le spalle.

-Ma lo capisci che io NON POSSO essere felice con lei! LEI non sarà mai te! Ti ho desiderata per tutta la vita Hermione! Quando ti vedevo a scuola per i corridoi, ridere felice con Potter ed il pezzente io li odiavo , perché sapevo che quei sorrisi non sarebbero mai stati per me! Ho odiato Weasley quando al Ballo del Ceppo ti ha fatto soffrire non capendo cosa si fosse lasciato sfuggire!

Ogni giorno dicevo a me stesso che ero uno stupido. Uno stupido , prima, per essermi innamorato di te , uno stupido, dopo, perché avrei vissuto in eterno con il rimpianto di non averti fatto mia,con il rimpianto di non averci neanche mai provato! Adesso invece, sono solo un egoista, perché nonostante sappia quanta sofferenza ti provochi, non posso fare a meno di essere felice perché so che mi ami … -

Hermione aveva ascoltato in silenzio le parole del ragazzo, lasciandosi sfuggire calde lacrime dagli occhi. Non sapeva quanto tempo avessero passato in quella stanza, si rese solo conto che il sole era sorto! Il giorno in cui tutto sarebbe cambiato, in cui quel sogno sarebbe finito era arrivato! La ragazza gli accarezzo il viso poi, si alzò in punta di piedi per eliminare quei centimetri che li dividevano e gli posò un leggero bacio sulle labbra. Un bacio diverso da quello di prima, un bacio dolce, delicato… un bacio d’ addio!

 

***

Gli invitati erano già quasi tutti arrivati.

I Greengrass erano arrivati presto e si erano chiusi in delle stanze messegli a disposizione da Narcissa, per permettere alla sposa di prepararsi.

Hermione era già vestita, guardava dalla finestra il grande giardino allestito per l’occasione.

Gli invitati stavano iniziando a prendere posto nelle grandi poltrone bianche sistemate con cura. Degli elfi stavano iniziando a gettare petali rosa, ricoprendo la stradina che avrebbe condotto la sposa verso l’altrare.

 un gazebo eretto al centro avrebbe presto ospitato i due sposi. Qualcuno bussò alla porta , era Narcissa.

-Hermione, cara. Come stai?-

Un cruciatus farebbe meno male!

-Bene, siete bellissima Narcissa!-

La donna sorrise forzatamente. Fu Hermione a rompere il silenzio che si era creato.

-Devo andare da Astoria, a dopo Narcissa!-

 

 

 

Arrivata alla porta di Astoria si fermò. Fece un respiro profondo, era sicura che non sarebbe riuscita ad arrivare alla fine della giornata. Poi bussò. Nessuno rispose così decise di entrare comunque. La giovane sposa era vicino la finestra, davanti allo specchio che finiva di sistemare il velo. Quella luce, quel contesto, le davano un aspetto quasi angelico. Per un momento Hermione dimenticò che quella era la donna che gli avrebbe portato via l’uomo che amava per sempre, fermandosi a pensare a quanto fosse bella. Ma poi la realtà la colpì come una forte pugnalata.

-Oh … era ora che arrivassi mezzosangue, sbrigati e tieni questo!-

Era stata la madre della ragazza ad arrivarle addosso come un uragano e a consegnarle un bouquet in miniatura. Se lo rigirò tra le mani, poi tornò a guardare Astoria e vide che anche lei la osservava.

-Forza Astoria, dobbiamo andare!- disse il padre prendendola sottobraccio e  accarezzandole la mano, forse per infonderle un po’ di coraggio.

Arrivarono al giardino e la musica partì, era una bella e delicata melodia suonata da un orchestra di violini ed arpe. Hermione alzò lo sguardo e lo vide. Draco era lì, davanti a lei , bellissimo nel suo completo nero. Blaise, amico fedele di sempre, li accanto a lui. Per un momento, mentre la ragazza marciava lentamente, chiuse gli occhi e respirò, immaginando che fosse lei la sposa in abito bianco che stava per raggiungere il suo amato. Poi riaprì gli occhi e tutto svanì. Continuò a camminare tenendo lo sguardo puntato su quello di Draco, quanto dolore poteva leggervi dentro. Quando lui la vide entrare, per un attimo il fiato gli mancò, era bellissima con quell’abito, solo del colore sbagliato, si trovò a pensare. La guardava negli occhi, non perdeva di vista ogni suo singolo movimento ed intanto pensava a quanto tutto quello fosse sbagliato! Pensava a quanto lui fosse cambiato, in così poco tempo, grazie a lei, a quanto odio avesse iniziato a provare verso quella gente, quegli ideali con i quali era cresciuto! Ma Draco pensò anche, che prima o poi, avrebbe ricambiato tutto il male che stavano procurando a lui e ad Hermione, l’unica cosa che gli permetteva di andare avanti in quel momento, era l’idea della vendetta, una dolce e terribile vendetta …

Quando la ragazza arrivò all’altare, si posizionò al suo posto, accanto alla sposa.

Poi, quando anche lei arrivò, il rito prese iniziò.

La giovane mezzosangue non riusciva ad ascoltare neanche una parola. Pensò di scappare via, al diavolo tutti al diavolo il suo orgoglio Grifondoro, al diavolo il coraggio… La testa le scoppiava, gli occhi le bruciavano poi lo sentì. Sentì le parole fatidiche.

-Voi, Astoria Greengrass, volete accogliere come vostro sposo Draco Lucius Malfoy, promettendo di essergli fedele sempre,nella gioia e nel dolore,nella salute e nella malattia,e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della vostra vita?-

-SI!- rispose felice e senza esitazione la ragazza.

- E voi Draco Lucius Malfoy, volete accogliere come vostra sposa Astoria Greengrass promettendo di esserle fedele sempre,nella gioia e nel dolore,nella salute e nella malattia,e di amarla e onorarla tutti i giorni della vostra vita?-

E fu un attimo. Draco spostò lo sguardo alle spalle di Astoria guardando Hermione. Avrebbe voluto urlare, gridare no, mille volte no, non lo voleva e mai l’avrebbe voluto … poi abbassò lo sguardo.

-si…-

-Potete baciare la sposa!-

Lei gli buttò subito le braccia al collo baciandolo. Draco rimase impassibile. I testimoni e le varie damigelle corsero a congratularsi con gli sposi. Hermione era immobile come una statua, fredda, impassibile, come se avesse appena ricevuto il bacio di un dissennatore.

Poi sentì qualcosa, Astoria si era avvicinata e l’aveva abbracciata, poi due semplici e terribili parole sussurrate all’orecchio.

-Ho vinto.-

 

 

 Beh che dire, è un capitolo un po’ bruttino lo so : (

Intanto mi scuso con tutti per il ritardo, ma purtroppo, gli esami inizieranno a breve e occuapano tutto il mio tempo quindi vi chiedo di avere un po’ di pazienza anche per i capitoli successivi! Scusate ancora! :( detto questo, spero che nonostante tutto, il capitolo sia stato di vostro gradimento : )

Volevo inoltre mostrarvi gli abiti che avevo preso come spunto:

Astoria  http://www.leeannmariephotography.com/2011/03/allure-bridal-dresses-and-gowns/

È il primo, con la modella bionda.Il genere non è dei miei preferiti ma nel contesto pensavo fosse perfetto per lei.

Hermione Demi Moore oscar 2010

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Capitolo 12
*** Dolorose scoperte ***


SCUSATE!!!! Questo ritardo è imperdonabile ne sono consapevole : ( il mio professore ha deciso molto carinamente di spostare il suo esame a dicembre e non sono riuscita a dedicarmi alla FF!

Spero di riuscire a farmi perdonare! Un bacio a tutti buona lettura …

 

 

Dolorose scoperte

 

 

I giorni trascorrevano lenti al Manor. Nonostante il clima primaverile avesse fatto il suo ingresso già da tempo, l’aria nella villa era fredda e gelida, come non lo era da tempo!

Naturalmente i due novelli sposini, erano rimasti a vivere li ed Hermione si sentiva un po’ come la cenerentola di turno! Ovviamente Astoria non poteva permettersi di darle ordini, in fondo lei sottostava solamente a Narcissa, ma aveva altri metodi per renderle la vita un inferno, come per esempio, accarezzare e abbracciare Draco in ogni momento, o fare battutine maliziose in presenza della ragazza.

Erano già passate due settimane dal matrimonio, due settimane di tormento. Draco comunque dal canto suo, stava in casa poco e niente. Molto spesso per strane e misteriose riunioni, delle quali non parlava con nessuno, o più semplicemente rimaneva in casa di Blaise.

Come se non bastasse, ci si mettevano anche la madre e la dolce sorellina a darle il tormento. Spessissimo infatti, si intrattenevano al manor a prendere un tè o a fare due chiacchiere con Narcissa, col pretesto di voler fare visita all’amata figliola …

-Allora tesoro … a quando un erede?-

Hermione quasi si strozzò bevendo .

-oh bè madre è ancora presto … ma ci stiamo lavorando! – disse con un sorriso  sornione sul volto.

Pansy strinse la mano di Hermione, fortunatamente anche lei veniva spessissimo a trovarla, anche Theo infatti era spesso fuori casa così lei ne approfittava. Si poteva dire che erano diventante davvero buone amiche, e un’amica era proprio quello di cui la giovane mezzosangue aveva bisogno.

-Ci voleva finalmente un mondo fatto solamente da purosangue.-

La signora Greengrass era stata chiara e diretta. Hermione non poté continuare oltre con quella farsa.

-Con permesso avrei delle cose da sbrigare.-

Si alzò senza aspettare una risposta da nessuno e andò via.

Ad un tratto però, sentì il rumore di una materializzazione proveniente da una stanza. Draco doveva essere tornato ma non era solo, sentì infatti altre due voci maschili che riconobbe subito, Blaise e Theo.

-dagli questa presto.-

Di che stavano parlando? La porta era semi aperta così la ragazza si avvicinò, quello che vide gli fece raggelare il sangue nelle vene.

Un uomo era disteso a terra sostenuto da Theo che nel frattempo gli faceva bere qualcosa.

Il ragazzo era ricoperto di sangue, Hermione cercò di capire chi fosse e, quando ci riuscì, non poté trattenere un urlo.

-NEVILLE!-

Entrò nella stanza come una furia tentando di correre incontro al ragazzo ma due forti braccia la bloccarono.

-Blaise lasciami! Neville! CHE GLI AVETE FATTO?-

-Blaise portala subito nella mia stanza! MUOVITI!-

Detto fatto, Hermione si ritrovò immediatamente nella stanza di Draco, urlava e scalpitava doveva andare da lui. Le lacrime iniziarono a scendere quasi involontariamente!

-Che cosa gli avete fatto? COSA è SUCCESSO?  Dimmelo Blaise, ne ho tutto il diritto!-

- Hermione devi calmarti, BUONA, CALMATI!-

In quel momento entrò Draco.

-Blaise, vai … ci penso io qui!-

Senza dire una parola il ragazzo andò via.

Draco ed Hemione erano l’uno di fronte all’altra. Entrambi furiosi. Nessuno dei due osava fare un passo,nessuno dei due tentava di avvicinarsi all’altro. Si studiavano . Fu Hermione la prima a scagliarsi.

-COSA GLI AVETE FATTO?-

-Mezzosangue, non è come pensi tu …-

-NON è COME PENSO IO? E COME DOVREBBE ESSERE? Ho visto Neville disteso a terra e ricoperto di sangue, mentre Theodore gli stava dando da bere chissà cosa! Ma ditemi signor Malfoy quale altra spiegazione può esserci?-

Il ragazzo tentò di avvicinarsi ma lei si scansò.

-          NON . TOCCARMI . Pensavo fossi cambiato Malfoy! Pensavo fossi diverso! Mi avevi fatto delle promesse! … ma in fondo dovrei esserci abituata ormai, non sei un tipo che mantiene le promesse! Sei e sarai sempre un lurido mangiamor…-

Hermione non riuscì a terminare la frase che uno schiaffo la raggiunse in pieno viso. Lei si coprì la guancia arrossata dal colpo, con una mano. Lo guardò per un instante poi si diresse a passo veloce alla porta. Tentò di aprirla ma Draco velocemente la richiuse. La prese per un braccio e la fece girare.

-Granger perdonami io no … non dovevo colpirti!-

-Lasciami Malfoy!-

-Granger ascoltami … ASCOLTAMI! Hermione… guardami.-

La ragazza sentendogli pronunciare il suo nome , non riuscì a non guardarlo. Lui era molto agitato si vedeva, cercava le parole giuste.

-Mezzosangue, ciò che hai visto di la io non posso spiegartelo …-

-Perché non capirei i vostri giochi barbari?-

-Perche è l’unico modo che ho per proteggerti! … Hermione, io non posso spiegarti, ma ti chiedo solo di fidarti di me!-

Lei lo guardò con le lacrime agli occhi …

Fidarsi ancora … ci sarebbe mai più riuscita? Faceva troppo male.

-Come posso fidarti di te Malfoy?-

-Non devi fidarti di Malfoy … devi fidarti di Draco!-

Fidarsi ancora …

Come poteva non fidarsi di quegli occhi, c’era qualcosa nel loro modo di guardarla … si rese conto solo in quel minuto di essere tra le braccia di Draco, lui le aveva poggiato una mano sulla guancia e delicatamente gliela stava asciugando.

Ad un tratto però la porta si spalancò riportandoli alla realtà.

-Draco, giù ho visto Blaise e Theo mi chiedevo che fine avessi fa …-

Astoria era immobile davanti la porta e li fissava. Hermione si allontanò subito, Draco sembrò non farsi i minimi scrupoli , anzi.

-Non si usa più bussare?-

-Fino a prova contraria QUESTA è anche la MIA camera!-

La giovane mezzosangue intanto si stava dirigendo a passo svelto verso la porta per tentare di uscire, ricevendo uno sguardo di puro odio dalla giovane Greengrass.

Per quello che mi importa … stupida.

***

I due ragazzi rimasero un po’ in camera a discutere. Intanto tutti gli altri erano in salone ed un imbarazzane silenzio era calato sui presenti.

Ad un tratto si sentì una porta sbattere ed un rumore di passi che scendeva velocemente le scale.

-Blaise, Theo MUOVETEVI. –

Si sentì in lontananza, e subito i due giovani uomini si allontanarono e uscirono dalla stanza.

-Draco , DRACO VIENI QUA NON HO FINITO!- Ma il ragazzo si smaterializzò prima che la moglie potesse raggiungerlo. Le donne rimaste in sala avevano guardato in silenzio tutta la scena, poi la madre e la sorella di Astoria si avvicinarono e la portarono via per farla calmare e sfogare.

 

 

Draco tornò per cena ed Hermione ebbe per tutta la sera l’istinto di  chiedergli cosa ne fosse stato di Neville, dove l’avessero portato , se stava bene ma non potè poiché Astoria non la perdeva mai di vista e la stessa Narcissa le aveva consigliato di fare calmare le acque prima di avvicinarsi di nuovo a Draco. Quella sera, dopo aver accompagnato Narcissa in camera, Hermione si diresse verso la sua camera. Era stanca, desiderava solo poter fare un bagno caldo e andare a dormire! Draco le mancava, le giornate erano interminabili …

Forse potrei andare a trovare i miei genitori … solo per allontanarmi un po’ …

Immersa nei suoi pensieri non si accorse di una figura che si stava avvicinando. Si sentì stringere il braccio e per lo spavento quasi urlò.

-Astoria! Mi hai fatto prendere un colpo … -

Astoria non mollava la presa anzi, si faceva sempre più stretta!

-Astoria mi fai male lasciami! Sono stanca non ho voglia di perdere il mio tempo …-

-Oh no sangue sporco invece tu adesso mi ascolti! Cosa non ti è chiaro nella frase stai lontana da Draco?!-

Hermione con uno strattone riuscì a liberarsi dalla presa e si allontanò da lei.

-Senti Greengrass, IO sto con chi voglio quando voglio! Se tu soffri di complessi di inferiorità non è certo un mio problema!-

-COME TI PERMETTI! Tu devi stargli lontano hai capito Granger? LUI è MIO! –

Hermione si bloccò in mezzo al corridoio , basta non poteva trattenersi oltre!

-Greengrass, lo vuoi capire si o no che Draco non ti ama e non ti amerà mai! Se non fosse stato per il signore Oscuro tu e lui a quest’ora non sareste niente!-

Astoria a quelle parole non ci vide più e dette uno spintone ad Hermione! La ragazza però , che si trovava proprio vicino le scale, perse l’equilibrio, e cadde giù.

Sia Narcissa che Draco sentendo un urlo ed un tonfo si diressero all’ingresso e subito, videro il corpo esanime della ragazza a terra.

-HERMIONE!- gridò immediatamente Narcissa e correndo a chiamare il medico.

Draco invece, le corse immediatamente incontro prendendola e poggiandola delicatamente a sé. C’era sangue, troppo sangue… non che Draco non fosse abituato a quelle immagini strazianti, corpi privi di vita e ricoperti di sangue, ma vederlo su di lei era tutta un’altra cosa! Alzò lo sguardo e vide Astoria in cima alle scale. Si rigirò immediatamente rivolgendole solamente uno sguardo di puro odio. Guardò Hermione,non le sembrò mai così piccola ed indifesa.

Ti prego mezzosangue non lasciarmi … ti prego Hermione resisti …

Narcissa arrivò, il medico accanto a lei. Draco la prese in braccio e la portò su in camera. Fu costretto ad uscire quando il medico glielo chiese. Astoria gli si avvicinò provando a toccargli un braccio.

-Draco …-

-Spera solo per il tuo bene che non le succeda niente Astoria! O giuro che te la farò pagare…-

Lo disse con una tale freddezza che la ragazza di ritrasse spaventata.

 

Non sapevano quanto tempo fosse passato ma ad un tratto il medimago uscì dalla camera della giovane.

Draco e Narcissa gli furono subito addosso.

-Dottore come sta Hermione?- su Narcissa a parlare.

Il medico sospirò… il cuore di Draco perse un colpo…

Ti prego …

-La ragazza si riprenderà! Aveva una gamba rotta ma una pozione l’ha rimessa a nuovo. Ha bisogno di molto riposo perché ha perso molto sangue … purtroppo …-

-purtroppo?- continuò Narcissa, Draco non riusciva ad aprire bocca!

-Purtroppo non ho potuto fare niente per il bambino…-

Tutti rimasero impietriti … Draco impallidì.

Bambino? …

-Qu … quale bambino dottore?- questa volta fu il giovane Malfoy a fare la fatidica domanda.

-Non lo sapevate? … sono desolato non lo immaginavo … si signor Malfoy mi dispiace, la signorina Granger aspettava un bambino.-

 

 

Eccoci qua! Per favore non uccidetemi lo so che questi capitoli non sono molto allegri ma la storia DEVE andare così… vi posso comunque dire che mancano ancora un po’ di capitoli prima della fine e che succederanno ancora un po’ di cose u.u

Cercherò di non farvi attendere troppo per il prossimo capitolo ! un bacione a tutti a presto!

 : )

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Capitolo 13
*** Goodnight kiss ***


Goodnight Kiss

 

 

Un bambino … Hermione aspettava un bambino …  un bambino suo, che adesso non c’era più…

Il giovane Malfoy fu costretto ad appoggiarsi al muro. Vide che Narcissa parlava ancora col medimago ma non riusciva a sentire nulla di quello che dicevano. Si era completamente estraniato da quel mondo e adesso riusciva solo pensare a quel figlio, suo e di Hermione, che non sarebbe mai nato! Si girò, Astoria era seduta su una sedia, doveva essere sconvolta dalla notizia. Si girò sentendo forse lo sguardo del ragazzo su di se ma riabbassò subito gli occhi non riuscendo a sostenere quel peso. Non soffriva sicuramente di sensi di colpa, anzi Draco era sicuro che in cuor suo , provasse anche una certa soddisfazione … no , lei non riusciva a sostenere il suo sguardo per paura, e faceva bene ad averne … questa insieme alle altre, prima o poi Draco avrebbe presentato il conto.

-Ed è cosciente ora?-

-Si , si è svegliata prima che uscissi. Potete entrare uno alla volta ma ha bisogno del massimo riposo. Adesso io vado tornerò nel pomeriggio per vedere come sta.-

Draco non aspettò neanche che il dottore terminasse la frase che subito entrò.

-Draco ..- Narcissa tentò di fermarlo ma invano.

Il ragazzo entrò con forza nella stanza. Hermione era seduta, poggiata sullo schienale del letto. Aveva il viso rivolto verso la finestra, non si era girata nemmeno quando lui era entrato.

Draco era fermo sulla soglia.

Perché non mi hai detto nulla …

Strinse i pugni a quel pensiero. Doveva mantenere la calma, doveva provarci a qualsiasi costo, ma sentiva che la rabbia stava per prendere il sopravvento. Fece un respiro profondo.

-Come stai?-

La ragazza non rispose, continuò ad ignorarlo tenendo lo sguardo fisso sulla grande finestra.

Tu sapevi e non mi hai detto nulla … me lo hai tenuto nascosto …

Draco si avvicinò lentamente e si sedette sul letto. Notò che lo sguardo della giovane mezzosangue era perso nel vuoto. Il ragazzo non riuscì a trattenersi oltre.

-Perché non mi hai detto niente.-

Silenzio. Lui la prese per le spalle e la fece girare.

-Granger perché NON MI HAI DETTO NIENTE?-

Hermione lo fissò per un attimo , aveva gli occhi lucidi.

-cosa avrei dovuto dirti Malfoy , COSA?-

-che significa cosa? Granger aspettavi un bambino, MIO figlio!-

-e cosa sarebbe cambiato Malfoy, se te l’avessi detto? Avrebbe fatto qualche differenza? –

Lui non rispose… non poteva credere che Hermione stesse davvero dicendo quelle cose.

-Da quanto lo sapevi? …-

Lei rimase un minuto in silenzio poi rispose.

-Da circa due mesi …-

-Due mesi?-

- all’inizio … non te l’ho detto perché volevo esserne sicura, aspettare solo un po’ , ma poi … è successa tutta la cosa del matrimonio ed io … non sapevo come comportarmi.-

-MA PER QUANTO VOLEVI TENERMELO NASCOSTO? Pensi che non me ne sarei accorto prima o poi ? Pensi che nonostante il matrimonio io non me ne sarei preso cura?-

-Non è questo Malfoy ma … cosa avrebbero detto gli altri di questo bambino? Pensi che sarebbe stato al sicuro? Pensi che sarebbe stato accettato? Certo, Voldemort vuole creare un mondo magico fatto solo di purosangue e tu gli presenti un bambino nato da una mezzosangue! Pensi che TU saresti stato al sicuro o che ti avrebbero perdonato? Pensi che Astoria lo avrebbe accettato?-

Draco rimase in silenzio …

-e cosa pensavi di fare sentiamo?-

-io ….-

Hermione scoppiò in lacrime. – Non lo so … non so cosa volevo fare! Pensavo di andare per un po’ dai miei… e poi …-

-lasciarlo li? Senza permettermi di conoscerlo o di sapere della sua esistenza?-

-Draco non avevo scelta perché non lo capisci? –

Dracoda quanto non mi chiamavi così mezzosangue…

Il ragazzo provò a prenderle una mano ma lei la ritirò .

-Ti prego Malfoy lasciami sola … voglio riposare.-

Non aspettò una risposta da lui. Si distese a letto portandosi la coperta fino al viso. Draco rimase li a guardarla per un attimo. D’ora in poi tutto sarebbe cambiato , lo sapeva. Quello era davvero un addio.

Si alzò lentamente e andò verso la porta, uscì senza guardarsi indietro.

Trovò Narcissa ancora seduta ad aspettare. Quando vide Draco uscire, la madre gli corse incontro.

-Come sta? –

Draco guardò la donna. Quanto male può sopportare un'unica persona? Quanto dolore può provare sulla proprio pelle, prima di cadere definitivamente?

-vuole riposare.-

Apatico, freddo come non lo era da tempo. L’unico calore, l’unica fiamma che illuminava la sua vita e gli permetteva di andare ancora avanti nonostante tutto , si era spenta per sempre. La sua mezzosangue, probabilmente, non sarebbe stata mai più sua.

Narcissa non aggiunse altro, conosceva fin troppo bene  il figlio, così lo lasciò andare. Draco si allontanò andando verso la sua stanza. Era stanco , sentiva solo il desiderio di fare una doccia calda, con la speranza magari, di poter eliminare tutto quel dolore che stava provando.

Quando entrò rimase un attimo fermo sulla soglia. Astoria era la che lo aspettava. Lei provò immediatamente ad avvicinarsi.

-come sta? …-

-smettila Astoria, la parte della povera ragazza con i rimorsi non ti viene bene.-

-Non era mia intenzione devi credermi … -

Draco non rispose, si tolse la camicia e la buttò per terra. Lei si avvicinò lentamente, iniziando ad accarezzargli la schiena con una mano.

-Quindi era incinta … -

Draco sentì la rabbia crescere nuovamente. Si girò di scatto , le prese il polso e la avvicinò al suo viso. Astoria trasalì per la sorpresa.

-Ascoltami bene Astoria … io non posso lasciarti,perché la legge non me lo permette e non ho ancora un motivo valido per ripudiarti. Ma se osi toccare nuovamente Hermione io ti giuro, che ti farò rimpiangere il giorno in cui mi hai sposato … - dicendo questo la lasciò, andando verso il bagno e chiudendosi la porta alle spalle.

 

***

 

Era passata una settimana e Narcissa si ostinava ancora a non voler fare alzare Hermione dal letto. La ragazza però , testarda per com’era , un giorno decise di fare di testa sua nonostante le proteste della signora Malfoy.

-Hermione ti prego , io me la cavo benissimo da sola , devi pensare a te adesso!-

-Narcissa davvero sto bene, sono stanca di rimanere a letto … quando sono a letto penso e … è la cosa peggiore per me in questo momento.- disse abbozzando sorriso.

-Andiamo in giardino a fare una passeggiata? C’è una bellissima giornata ed io non esco da molto.-

-Certo cara come vuoi .-

 

 

Mentre camminava a braccetto con Narcissa chiuse gli occhi beandosi di quel leggero vento che le accarezzava il viso. La primavera era finalmente arrivata ed il giardino era tornato al suo stato originale, con quel profumo di fiori sparso per l’aria. Mentre camminavano sentì delle risate. Si girò e vide che, nel gazebo , erano tranquillamente sedute a sorseggiare un tè, le donne Greengrass. Hermione incontrò lo sguardo di Astoria e subito lei divenne seria. L’ex Grifondoro provò una sensazione strana vedendola. Rabbia, per quello che le aveva fatto ma anche tristezza perché in fondo, nonostante la facciata, aveva capito quanto Astoria fosse debole ed insicura, quanta paura potesse avere di perdere l’uomo che ama, consapevole che i suoi sentimenti non saranno mai ricambiati.

-Andiamo- disse ad un tratto Hermione procedendo nella sua passeggiata.

Arrivarono finalmente al lago. Alla ragazza era mancato molto quel posto.

-Questa è la parte del giardino che preferisco. –

-Lo so cara , Draco me l’ha detto.-

Draco … non lo vedeva dal quel giorno. Lui non era più andato a trovarla dopo la discussione.

Come dargli torto …

Mentre camminava notò qualcosa di strano.

-          È questo? C’era anche prima?-

Narcissa esitò un attimo poi rispose.

-no … no cara l’ha fatto piantare Draco qualche giorno fa’. Per il bambino.-

Ad Hermione mancò un battito. Draco aveva fatto piantare un bellissimo , enorme salice … La ragazza si avvicinò e posò una mano su di esso. Non riuscì a trattenere le lacrime, quelle lacrime che si era ripromessa di non versare più , erano di nuovo li . Narcissa si avvicinò abbracciandola piano.

-Narcissa io … vorrei andare per qualche giorno dai miei genitori, solo per poco! So che qua ho i miei doveri … è solo per allontanarmi un po’-

-Hermione …  se fosse per me ti avrei fatta tornare a casa già dopo il matrimonio ma … il Signore Oscuro ha ordinato che nessun mezzosangue, possa più utilizzare le passaporte, o passare da un mondo all’altro. Mi dispiace tanto tesoro.-

La ragazza crollò. Si sedette all’ombra dell’albero e pianse. Non poteva essere, non avrebbe più rivisto neanche i suoi genitori, ora che li aveva ritrovati poi … Ad Hermione sembrava di vivere un incubo, un terribile incubo dal quale non riusciva a risvegliarsi.

-Torniamo dentro tesoro, forza.-

La giovane mezzosangue si alzò lentamente aggrappandosi a Narcissa come un ‘ancora di salvezza, ormai le era rimasta solo lei.

 

Mentre tornavano videro in lontananza Pansy.

-Hermione, Lady Malfoy,  vi ho cercate per tutto il giardino!-

-Scusa Pansy,Hermione è testarda ed ha voluto fare una passeggiata a tutti i costi!-

Ad un tratto le raggiunsero anche le tre Greengrass. Hermione provò un senso di inquietudine, quando c’erano loro in giro, niente andava bene.

-Narcissa cara, ti cercavamo per un tè!- disse la matrona Greengrass.

-Grazie ma … ho fatto compagnia ad Hermione , sai è da molto che non esce a causa di una brutta caduta.-  rispose la signora Malfoy con una nota di astio nella voce.

-Si ho saputo … Pansy anche tu qui? Tesoro ancora tantissimi auguri, quella di stasera sarà una bellissima festa!–

Hermione notò Pansy e Narcissa irrigidirsi e guardarsi sottecchi .

-Quale festa Pansy? - chiese lei

-Beh forse la tua padrona, mezzosangue, si è resa conto che certi ambienti non fanno per te, per questo non ti ha detto nulla. Comunque questa sera ci sarà la festa in onore del bambino di Pansy e Theodore.-

-Cassandra* non ti permetto di insultare Hermione in questo modo! Io non sono la padrona di nessuno e se non ho detto nulla alla mia DAMA , è solo affar mio. Ora, sono molto stanca e ti pregherei di andare, puoi tornare a far visita a tua figlia domani. Buona giornata.-

La signora Greengrass non si sarebbe mai aspettata di venire cacciata dal Malfoy Manor,così ,indignata ma tentando di non dimostrarlo, si girò e con un semplice “buona giornata” andò via.

Calò il silenzio sulle tre donne rimaste.

-Perché non me l’hai detto Pansy? E anche voi Narcissa-

-Hermione io avrei voluto ma … una cosa era dirti che ero incinta un’altra era invitarti ad una festa. Tu sei … l’unica ragazza che si sia mai avvicinata al concetto di amica in tutta la mia vita e, non potevo farti questo!-

La giovane mezzosangue sorrise, come poteva pensare che non le sarebbe stata vicina in un momento simile! Allo stesso tempo però,apprezzò molto il suo gesto. La abbracciò.

-Grazie Pansy.-

 

 

***

La festa era stata organizzata con cura. La villa nella quale ora vivevano i due sposi , era stata un regalo dei signori Nott, splendida nella sua antichità ma con un tocco più “giovanile” . Hermione infatti la trovava molto più calda ed accogliente in confronto a molte abitazioni alle quali aveva fatto visita. Vide Pansy in lontananza sorridere e ringraziare tutti quelli che si congratulavano per il lieto evento. Appena la vide le corse incontro.

-Hermione!- disse sorridendola ed abbracciandola. –grazie per essere qui!-

-Non sarei mancata per niente al mondo Pansy.-

-devo andare scusa, torno da te tra poco.- e dicendo così si allontanò.

Quando l’ex Grifondoro si girò vide che Draco si era allontanato e parlava con Theo e Blaise, quei tre nascondevano qualcosa ne era certa. Si soffermò sul giovane Malfoy, quella sera, nonostante la semplicità era davvero bellissimo. Non si parlavano da giorni , forse era meglio così. La ragazza si portò istintivamente una mano sul ventre. Quando aveva scoperto di aspettare un figlio da Draco il cuore le si era riempito di gioia. Avrebbe dovuto dare molte spiegazioni a Ron e Ginny se mai li avesse rivisti ma in quel momento non le importava. Voleva aspettare qualche settimana , per non dare false speranze al giovane ma poi , era arrivata la notizia del matrimonio ed il mondo le sembrò crollarle addosso. Cosa poteva fare, quel bambino non sarebbe mai stato al sicuro e nessuno lo avrebbe mai accettato e lei, sapeva bene cosa significava essere screditati per il proprio sangue.

-Tesoro , tutto bene?-

Narcissa … quella donna era diventata una seconda madre per lei.

-Si Narcissa , mi ero distratta un attimo –

-Vieni. Andiamo a bere qualcosa!-

 

 

Passarono un po’ di ore, e la festa, si svolgeva alla perfezione, Hermione dovette ammettere che si era sopravvalutata nel credere di poter partecipare come se niente fosse.

-Tesoro, ti dispiace andare da Draco e dirgli che vorrei tornare a casa? Sono un po’ stanca.-

-Certo Narcissa vado subito.-

Quella donna avrebbe fatto qualsiasi cosa per Hermione e lei se ne rendeva conto. Si avvicinò a Draco , lui era di spalle.

-Malfoy?...-

Il ragazzo si voltò e lesse sorpresa nel suo volto, sicuramente non si aspettava questo “riavvicinamento”.

-tua madre è stanca, vuole tornare a casa, se tu vuoi restare ancora andiamo noi. –

-No, no arrivo subito. Scusa Theo e ancora auguri.-

Auguri … chissà cosa sta provando lui, non mi sono neanche premurata di chiederglielo.

-Andiamo.- e senza aggiungere altro tornarono al Manor.

 

 

 

Hermione non riusciva a dormire, si girava e rigirava nel letto senza sosta. Decise di alzarsi e andare a fare una passeggiata in giardino, era inutile stare ancora così. Quasi automaticamente, senza rendersene conto arrivò al laghetto.

Quando si dice farsi del male vero Hermione?

Si incamminò e iniziò a vedere una figura in lontananza. Rimase per un attimo ferma. Draco era lì seduto ai piedi del grosso salice, la testa poggiata all’albero e gli occhi chiusi. Decise di avvicinarsi , era inutile continuare ad ignorarsi.

-Non riesci a dormire? .-

Il ragazzò aprì gli occhi, non l’aveva completamente sentita troppo assorto nei suoi pensieri.

-No .. non dormo molto ultimamente. –

-Neanche io … posso?-

-Certo .- disse spostandosi leggermente per farle spazio. Hermione sollevò un po’ la testa per guardare le lunghissime foglie che arrivavano quasi a sfiorarle il viso.

-é stato bello da parte tua …-

-è stato solo un gesto.-

-è stato un bel gesto …- disse sorridendogli.

-come stai?-

-è come …è come se mancasse una parte di me, io …-

Non aggiunse altro non ci riuscì.

-e tu?-

-non lo so … è diverso per me io … non ho avuto il tempo di abituarmi all’idea.-

Toccata Hermione.

-Scusa … hai ragione io dovevo dirtelo, avevi tutto il diritto di sapere!-

-Si , avevo il diritto , ma anche tu avevi i tuoi motivi per fare quello che hai fatto.-

-Hai fatto bene a non venirmi più a trovare mentre ero in convalescenza.-

Sentì Draco ridere. –in realtà sono venuto ogni giorno, solo che venivo sempre mentre tu dormivi, pensavo non ti avrebbe fatto piacere vedermi …-

Hermione rimase un minuto spiazzata da quella confessione.

-Sei uno stupido Malfoy-

-Sempre stato- disse lui ridendo.

La ragazza decise che era meglio cambiare discorso.

-Come va con Astoria?-

Lui sorrise. –non  ci parliamo da giorni o meglio, io non le parlo da giorni, lei ogni tanto ci prova. Sapeva che non sarebbe stato facile essere mia moglie.-

Lei rise – già … non è facile starti dietro.-

-scusa …- Hermione si voltò verso il ragazzo, lui guardava un punto lontano indefinito.

-per cosa?-

-Per tutto … per non aver mantenuto le promesse che ti ho fatto, per averti fatto soffrire , per non … per non avervi saputo proteggere.-

-Draco non è colpa tua, sei stato costretto tu non avevi scelta. Piuttosto … non mi hai ancora detto cosa stavate facendo a Neville! Sta bene vero? .-

-dai tempo al tempo mezzosangue! È meglio che tu vada a riposare, buona notte Granger!-

Disse allontanandosi . –buona notte … Draco .-

***

 

I giorni passavano , Pansy veniva sempre più spesso in visita al manor così Hermione poteva stare in sua compagnia.

Draco ed Hermione avevano ripreso a parlarsi anche se le loro discussioni non duravano più di qualche minuto specialmente se soli. Lei si sentiva come ai tempi della scuola quando tentata di evitarlo il più possibile. Al contrario le veniva benissimo ignorare Astoria. Le due donne non si erano più parlate dai tempi della loro animata discussione. E anche Draco da quel poco che poteva notare non le rendeva la vita facile. Non che questo dispiacesse ad Hermione ovvio.

Quella sera a cena c’era anche Blaise. Era da molto che non si fermava, anche perché molto spesso, era lo stesso Malfoy ad andare da lui. Tutto si stava svolgendo tranquillamente , il giovane Zabini riusciva a portare una ventata d’aria fresca in quella casa. Hermione sorrise all’ennesima battuta del ragazzo ,non le veniva difficile ,a scuola infatti, era forse l’unico Serpeverde che riusciva a tollerare. Il suo sguardo si posò su Narcissa, non aveva quasi toccato cibo. Dal giorno del matrimonio era cambiata. La Narcissa bella e allegra era scomparsa di nuovo . Sicuramente neanche per lei doveva essere facile quella situazione, vedere il figlio vincolato in un matrimonio con una donna che non amava e costretto ad essere per sempre infelice.

-Narcissa state bene?- chiese Hermione posandole una mano sulla sua. La donna alzò gli occhi dal piatto.

-si cara sono solo un po’ stanca. – disse piano, poi aggiunse rivolgendosi a tutti i commensali – perdonate la mia maleducazione , specialmente tu Blaise, ma sono un po’ stanca e vorrei andare riposare.-

-Non pensatelo nemmeno Narcissa anzi, se c’è qualcosa che io Draco possiamo fare non esiti a dircelo.-

La donna sorrise. – grazie ragazzi, voi continuate pure, anche tu Hermione non c’è bisogno che mi accompagni resta pure seduta. Buona notte a tutti.-

Prima di andare però si avvicinò a Draco e gli posò un leggero bacio sulla fronte, poi gli accarezzò il viso come solo una madre premurosa sa fare.

-Non si è mai troppo grandi per il bacio della buona notte.- disse lei sorridendo.

-No, infatti. Buona notte madre.-

La donna si girò e andò via.

 

 

 

 

Quando finirono i quattro ragazzi andarono nello studio di lui. Andò anche Hermione date le insistenze di Blaise . Astoria si mise in un angolo a leggere. Hermione ascoltava i due giovani parlare di Quidditch. Ad un tratto però la giovane mezzosangue si alzò.

-Dove vai?- chiese prontamente Malfoy.

-Vado a vedere come sta Narcissa, se si è addormentata o ha bisogno di qualcosa. Torno subito.-

Hermione salì al piano superiore e si diresse verso la camera della signora Malfoy. Bussò ma nessuno rispose, doveva essersi addormentata. L’ex Grifondoro decise di entrare comunque e quello che vide le fece mancare il fiato! Narcissa era riversa in terra priva di sensi.

Senza riuscire a dire nulla corse di sotto il più velocemente possibile. Quando entrò nello studio credeva che il cuore le sarebbe scoppiato!

-Draco … tua madre… -

 

 

 

Ok ok , giuro che questo è l’ultimo capitolo triste … o uno degli ultimi xD questo capitolo è stato molto triste anche per me, spero che nonostante tutto vi sia piaciuto. Sono consapevole che la storia abbia preso una brutta piega ma dal prossimo andrà meglio! Credo e spero di poter riuscire a postare prima di natale , e vi prometto che sarà un regalo piacevole xD a presto un bacio e un grazie a tutti quelli che seguono .

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Capitolo 14
*** Il suono della tua voce ***


Il suono della tua voce

 

-Mi dispiace Draco se c’è qualcosa che possiamo fare, diccelo.-

-Draco se vuoi rimango qui stanotte , io …-

-ragazzi va tutto bene davvero, ora andate si è fatto tardi! – Blaise , Pansy e Theodore guardarono preoccupati l’amico ma capirono che era meglio non aggiungere altro.

-Theo vado a salutare Hermione e arrivo.-

La ragazza si allontanò alla ricerca di Hermione, che trovò seduta fuori in una panchina del giardino. L’ex Serpeverde si sedette accanto a lei e le posò una mano sulla sua.

-Hermione, perché non vieni a stare da me per qualche giorno, sai che anche per Theo non ci sarebbero problemi.-

La giovane mezzosangue guardò l’amica.

-Grazie Pansy ma … il mio posto è qui.- disse sorridendo.

Pansy sospirò. –testarda di una Grifona … e va bene ma sappi che domani mattina sono già qui!-

Hermione rise – grazie Pansy ma ora vai, è stata una giornata stancante e sai che non devi affaticarti troppo. Buona notte.-

-Buona notte Herm- e dicendo così andò via.

Hermione invece rimase ancora lì seduta a pensare a tutto quello che era successo in quelle 24h.

 

Dopo che Hermione corse a chiamare Draco, il ragazzo si alzò subito correndo verso la camera della madre. Quando arrivò ne prese il corpo e lo mise a letto, la ragazza invece era andata  a chiamare immediatamente il medimago.

Quando arrivò però , ormai non c’era più niente da fare. Hermione  scoppiò in lacrime. Non poteva credere che Narcissa, la sua Narcissa, la donna buona che le aveva aperto il cuore e l’aveva fatta sentire sicura e protetta in quel mondo, in cui non c’era spazio per persone come lei, adesso non ci fosse più. Guardò Draco , era pallido, stava parlando con medico.

-come … come è potuto accadere dottore ,lei stava meglio.-

-Non lo metto in dubbio signor Malfoy, ma i problemi di sua madre non erano comunque scomparsi. Qualcosa la turbava nell’ultimo periodo?-

Il giovane Malfoy sgranò gli occhi, capiva perfettamente cosa intendesse il medimago.

-Si … era sempre stanca ultimamente.-

Il medicò sospirò. –Beh in ogni caso Signor Malfoy, non è colpa di nessuno, anzi! Se ricorda bene io ero piacevolmente sorpreso dai miglioramenti di vostra madre, siete riusciti in un impresa quasi impossibile, le avete dato tanti mesi in più e di questo , dovete solo esserne felici! Ora vado, di qualsiasi cosa abbiate bisogno non esitate a chiamarmi, arrivederci Signor Malfoy.-

Draco però non rispose, poggiò semplicemente la schiena contro la parete e si lasciò scivolare a terra. Quel dolore era troppo anche per lui.

Il pomeriggio seguente si svolsero i funerali della donna. Erano stati invitati, per volere di Draco, solamente le persone più vicine a Narcissa. Nessuna famiglia fu invitata solamente per rispetto del sangue.

Fu una cerimonia semplice, di poche parole. Pansy rimase per tutto il tempo accanto ad Hermione e, Blaise e Theo, fecero lo stesso con l’amico.

Quando la cerimonia finì , come da tradizione, gli invitati si intrattennero ancora un po’. Proprio in quel momento accadde qualcosa che lasciò tutti spiazzati. Voldemort si materializzò nel bel mezzo della sala. Il silenzio calò, poi ad un tratto, dopo un primo momento di esitazione, tutti si inginocchiarono al cospetto del loro Signore. Tutti tranne Hermione ovviamente. La ragazza infatti rimase pietrificata. Non lo vedeva dal giorno della battaglia ad Hogwarts e ritrovarselo davanti ora, era qualcosa di strano. Il Signore Oscuro però non si accorse nemmeno di lei, troppo preso da Draco.

-Giovane Malfoy, questa tua perdita mi addolora. Tua madre era una donna come poche, sempre ligia al dovere, sempre pronta a stare accanto a suo marito e ad i nostri ideali. La TUA FAMIGLIA ti è vicino giovane Malfoy.-

Hermione vide che Draco, ancora a testa bassa ed inginocchiato davanti a Voldemort, serrò i pugni talmente forte che le nocche divennero bianche.

-ed io sono grato alla mia famiglia …-  La ragazza notò qualcosa nelle parole appena pronunciate,quasi … disgusto.

Senza aggiungere altro e compiaciuto di se stesso, Voldemort si girò e ritornò al centro della sala. Poi, dopo aver lasciato uno sguardo carico di disprezzo ad Hermione, si smaterializzò in silenzio.

Un brivido percorse la schiena della ragazza e Draco, sembrò essersene accorto poiché iniziò a fissarla con sguardo preoccupato. Senza aggiungere altro lei uscì in giardino.

 

Ed era proprio li che Hermione era ancora. Decise di rientrare quando capì che tutti gli ospiti erano andati via.   

 

***

Erano passati quattro giorni ed il manor aveva perso tutta la sua vitalità. Draco era sempre fuori, così come Astoria, che ormai stava quasi sempre dalla famiglia per tornare solo la sera, quando sapeva di poter trovare il marito.

Hermione invece era l’unica che continuava a rimanere tutto il giorno alla villa. Spesso Pansy le proponeva di trasferirsi da lei e Theo,  in fondo, ora che Narcissa non c’era più , lei non aveva più motivo di rimanere li. Nonostante ciò e nonostante sapesse che ora niente e nessuno poteva salvarla dalle grinfie di Astoria, lei rifiutava sempre. Si sentiva quasi obbligata a farlo. Per quasi un anno il Manor era stata la sua casa  , Narcissa era diventata una seconda madre per lei  e proprio per questo, non avrebbe mai potuto abbandonare la villa.

Quella sera , mentre Hermione andava verso la biblioteca, sentì delle voci provenire dallo studio di Draco. Il ragazzo e Astoria stavano litigando.

-Draco insomma! Ormai non c’è più bisogno di lei qui, perché continuare a tenerla?-

Hermione fece una smorfia capendo che la donna stava parlando di lei.

Perché continuare a tenerla… neanche fossi una cosa vecchia da buttare.

-Astoria basta ne abbiamo già parlato! Sai benissimo che non la manderò via, mi madre non lo vorrebbe …

-Tua madre o tu Draco!?-

-Anche se fosse non sono affari che ti riguardano.-

-Mi riguardano eccome maledizione! Sono tua moglie Draco quand’è che te lo metterai in testa?-

-E tu quand’è che ti metterai in testa che per me non lo sarai mai veramente! Sei mia moglie si … ma solo legalmente. Mi dispiace Astoria.-

La ragazza non rispose. L’ex Grifondoro sentì dei passi dirigersi verso la porta. Ebbe appena il tempo di nascondersi dietro l’angolo, che questa si aprì . Una Astoria in lacrime uscì dalla stanza e si smaterializzò, probabilmente a casa dei genitori.

Sapeva che era sbagliato, la sua parte Grifondoro le gridava di non farlo, ma lei per una volta decise di non ascoltarla e di dar retta solamente al suo cuore. Decise di andare da Draco . Aprì piano senza bussare.

-Astoria basta non ho più intenzione di … Granger… scusa pensavo fosse…-

-si tranquillo. Ho sentito che avete discusso…-

-Sai che novità!-

Il ragazzo si sedette sulla poltrona, tenendosi la testa tra le mani. La ragazza si avvicinò e ad un tratto , notò che Draco piangeva. Mai in tutta la sua vita Hermione Granger avrebbe pensato di poter assistere ad una scena simile, ma in fondo, non avrebbe neanche mai pensato di potersi innamorare di lui.

La ragazza gli si inginocchiò accanto gli prese le mani tra le sue.

-Draco … -

-è colpa mia! è SOLO COLPA MIA MALEDIZIONE! Mia madre è morta per colpa mia.-

-Draco non dire stupidaggini! Come può essere colpa tua!?-

-Lei soffriva ! Prima la morta di mio padre, poi per me che sono diventato Mangiamorte senza oppormi … anzi, fino a poco tempo fa ero fermamente convinto di ciò che facevo! E adesso Astoria! Non le ho mai dato un motivo per essere felice e serena è solo colpa mia se è morta …-

-DRACO! Come puoi anche solo pensare una cosa del genere? È vero, lei non era felice di saperti costretto in questo matrimonio ma pensi che questo l’abbia uccisa? Draco lei era malata! Quando sono arrivata qui lei era l’ombra di se stessa , e non solo per la malattia. Se c’era qualcosa che l’ha tenuta in vita fino ad ora sei stato proprio tu! Tu che le sei stato sempre vicino! Non devi rimproverarti di nulla stupido di un Serpeverde!-

Draco si girò a guardarla e le passò una mano sulla guancia.

-perché piangi mezzosangue?-

Hermione si accorse solo in quel momento delle lacrime che le scendevano lungo il viso.

-Perché io odio vedere le persone che amo soffrire …-

- Ripetilo …-

-che odio vedere le persone che …- ma si accorse solo in quel momento ,che non era quello ciò che il ragazzo voleva risentire.

-Che ti amo Draco … -

A quel punto il ragazzo la attirò verso di sé e la baciò.

Hermione per un momento rimase come pietrificata da quel gesto ma alla fine, fu costretta a cedere. Stare di nuovo tra le braccia di Draco, era l’unica cosa che la ragazza desiderava. Poi però il pensiero di Astoria la colpì come un pugno allo stomaco.

-Draco noi non possiamo! Astoria …-

-Astoria ci ha tenuti separati fin troppo mezzosangue … -

Detto questo, riprese a baciarla, lungo il collo e le spalle che a mano a mano andava scoprendo. Hermione sospirò , in fondo aveva ragione. Lui amava lei maledizione, erano loro, quelli costretti a stare lontani. Decise di lasciarsi andare, decise di mandare al diavolo i suoi sensi di colpa e per una volta, lasciò che la sua parte egoista avesse il sopravvento.

Si accorse di essere in camera di Draco solo quando lui la sdraiò a letto. Iniziò a spogliarla e accarezzarla dolcemente, come mai forse prima d’ora. Il ragazzo voleva che tutto fosse perfetto. Sapeva quanto lei stesse lottando contro la sua coscienza che le gridava quanto quello fosse sbagliato, doveva convincerla del contrario, doveva farle capire una volta per tutte, quanto la amasse e quanto soprattutto le fosse mancata. E le era mancata tanto … tutte quelle notti passate senza di lei, tutti quei giorni nei quali a malapena si parlavano, per lui erano stati una tortura.

L’ex Serpeverde, iniziò a lasciarle una scia di baci lungo tutto il corpo, soffermandosi sul suo seno , la sua pancia ,andando sempre più giù. Voleva assaporare ogni centimetro della sua pelle, ogni centimetro di quel corpo, di quel frutto proibito.

Con lei aveva capito cosa significasse la parola amore. Amare qualcuno incondizionatamente e non poter vivere senza.

Fecero l’amore fin quando le forze glielo permisero e poi si strinsero l’uno all’altra in cerca di riposo.

-Ti amo Hemione…-

-è bello il suono della tua voce quando pronuncia il mio nome, è stranamente caldo e dolce.-

Lui sorrise a quelle parole, si era soffermata più sul suo nome che sulla frase in sé … era dolce come una bambina e aveva bisogno della stessa protezione. La strinse più forte a sé .

-Comunque ti amo anche io Draco.-

Lo sentì a malapena poiché le forze lo stavano abbandonando, ed il sonno stava per avere il sopravvento . Riuscì solo a pensare che la mezzosangue aveva ragione, il suo nome , pronunciato da lei, aveva un suono meraviglioso.

 

 

SIIIII evviva finalmente Draco ed Hermione di nuovo insime!!! Vi avevo promesso che dopo molti capitoli infinitamente tristi sarebbe successo qualcosa di bello!

Inoltre, questo è il mio piccolo regalo per voi. Per augurarvi un buonissimo Natale, ed un felice inizio d’anno!

Grazie a tutti voi che leggete , grazie a tutti!

Il 27 partirò, tornerò il 3 Gennaio e poi inizierà la sessione di esami, non so quando riuscirò a postare il nuovo capitolo ma cercherò di farlo il prima possibile promesso!

Detto questo, di nuovo un Buon Natale a tutti voi…

Maya

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Capitolo 15
*** Via ***


Via

 

Quella mattina Hermione fu svegliata dai raggi di sole provenienti dalla finestra. Non aprì immediatamente gli occhi,voleva continuare a bearsi di quella sensazione di pace che provava. Ad un tratto sentì un brivido lungo la schiena, una carezza fatta da mani forti e gentili allo stesso tempo. Sorrise ripensando alla notte appena trascorsa.

-Buongiorno- disse Draco con voce calda e sensuale. Lei si voltò.

-Buongiorno.-

Il ragazzo continuava a percorrere con le lunghe dita la sua schiena , lasciata interamente scoperta dal lenzuolo.

-Sei bellissima.-

Hermione rise di nuovo. Lui era bellissimo e finalmente, erano di nuovo insieme, quasi stentava a crederlo. Sarebbe rimasta tutto il giorno in quel letto insieme a lui ma sapeva che non era possibile, in fondo, non voleva che Astoria la trovasse li. Notò però che Draco si era bloccato.

-cosa è questa?- chiese il ragazzo. Hermione tentò di guardare il punto della spalla indicata dal giovane, poi capì.

-è una cicatrice.-

-lo vedo …- come aveva fatto, si chiese Draco, a non accorgersi mai di quella strana cicatrice sulla spalla di Hermione.

-me l’hanno fatta quando mi hanno catturata. Marchiano i prigionieri per riconoscerli più facilmente. È una M sta per …-

-Mezzosangue.- la precedette Draco.

Calò un minuto di silenzio, il ragazzo si fece serio.

-non permetterò mai più a nessuno di farti del male.-

Hermione lo guardò e sorrise, poi gli scoccò un leggero bacio sulle labbra.

-lo so!- Poi si alzò , riprendendo da terra tutte le sue cose.

-vado in camera mia a darmi una sistemata! A dopo.-

 

***

Quella mattina Draco era andato via subito dopo. Più tardi arrivò Pansy.

-Ciao tesoro come stai? … ti vedo particolarmente allegra o è una mia impressione?-

Hermione non riuscì a trattenere un sorriso.

-Mmm forse!-

-forse dici? Non me la racconti giusta avanti che succede?-

-beh …-

Così l’ex Grifondoro iniziò a raccontare tutto all’amica, della litigata tra Draco e Astoria, dello sfogo del ragazzo e della notte passata insieme!

-Oh Hermione sono così contenta! – disse abbracciandola.

Proprio in quel momento però si materializzarono nella stanza Astoria e Daphne.

Il gelò calò nella sala.

-posso sapere anche io il motivo di questa allegria?-

Chiese acida la più piccola delle Greengrass.

-nulla di importante Astoria.- rispose Pansy, ma quella non la ascoltava neanche. Un sguardo di sfida era rivolto ad Hermione, che ricambiava senza timore.

-sai dov’è mio marito?- aveva usato quelle parole di proposito.

-perché dovrei sapere dov’è Draco? –

Senza aggiungere altro la ragazza salì in camera sua subito seguita dalla sorella.

Ad Hermione gelò letteralmente il sangue nelle vene, aveva ormai bene capito che tipo di persona era la dolce Astoria Greengrass e sapeva, che non avrebbe rinunciato a Draco tanto facilmente.

***

 

Era passato un altro mese e le cose tra Draco ed Hermione sembravano andare alla perfezione. Certo dovevano stare attenti a non farsi scoprire e a non dare troppo nell’occhio, ma a loro andava bene anche così. In realtà sapevano che Astoria non era stupida e che , molto probabilmente, aveva già capito tutto, ma fino a quando non avesse avuto prove tangibili , la piccola Greenfrass aveva le mani legate. Daphne invece, sembrava aver deciso di trasferirsi al manor per dar man forte alla sorella. Mai come in quei giorni Hermione si era ritrovata a ringraziare Pansy per la sua presenza costante.

Una sera stavano tranquillamente chiacchierando in salone quando si materializzarono Blaise e Theo.

-Dov’è Draco? Credevo fosse con voi.- chiese subito Hermione.

I due ragazzi si guardarono.

-si beh ecco… lui infatti era con noi ma poi …-

- è stato mandato in missione.- continuò prontamente Blaise.

Le due amiche si lanciarono un’occhiata.

-è stato mandato in missione … e perché voi siete qui?-

-perché … erano ribelli di poco conto e credeva che non valesse la pena che andassimo tutti e tre, è andato con altri.-

Pansy guardò prima il marito e poi Blaise.

-Ma che ci facevate voi due a Serpeverde? Non siete in grado neanche di dire una bugia.-

I due ragazzi si lanciarono un’ennesima occhiata poi, quando sentirono il rumore della materializzazione tirarono un sospiro di sollievo.

-dove sei stato Draco? – chiese subito la giovane Grifondoro.

-niente di che , il Signore Oscuro voleva parlarmi di alcune cose.-

-capisco … quindi non eri in missione!?-

Draco rimase fermo , con il bicchiere di scotch appena versato a mezz’aria, senza sapere cosa dire, lanciando un’occhiataccia ai due amici, che nel frattempo cercavano di mimare delle scuse.

-Beh si ecco … dopo la missione il Signore Oscuro mi ha trattenuto.-

In quel momento entrarono , per fortuna si ritrovò stranamente a pensare Draco, Astoria e Daphne. Astoria si avvicinò subito al marito.

-Draco, che hai fatto, hai una ferita al braccio! Vieni su così posso curarti. –

-No non è niente, ci penserà Hermione, l’ha già fatto mille volte.- e senza aggiungere altro le voltò le spalle e andò via. La giovane mezzosangue, si alzò e lo seguì in camera.

Quando entrò , trovò il ragazzo seduto sul letto con la camicia buttata per terra. Guardò il braccio, era una ferita leggera. Prese tutto l’occorrente e si sedette accanto a lui.

-Allora … mi dici cosa sta succedendo?-

-Sono due stupidi non posso neanche fare affidamento su di loro.-

-Beh  la prossima volta inventante una scusa decente e uguale per tutti specialmente.- aggiunse Hermione ridendo.

-è stato Voldemort?-

-più o meno… non ci pensare.-

La baciò come per voler cambiare discorso.

-mi dirai mai la verità?-

-quando sarà il momento.- disse Draco ghignando. –ora avevo in mente altro…-

Iniziò ad accarezzarla e a baciarla lungo tutto il collo, ad un trattò però, furono interrotti da qualcuno che bussò alla porta. Il ragazzo sbuffando andò ad aprire. Hermione poté sentire la voce infastidita di Astoria.

-Se avete finito , giù aspettiamo tutti voi per cenare.-

 

 

***

Quella sera,si sarebbe svolta la festa in maschera organizzata dai Greengrass per il compleanno di Astoria.

Hermione era in camera sua e si stava preparando quando Draco entrò. Era bellissimo, vestito con un completo nero, ed una maschera d’argento che gli copriva per metà il viso.

-Sei molto affascinante, mi ricordi il Fantasma dell’Opera con quella maschera.-

-chi?-

-Niente, niente lascia perdere! Comunque … Astoria è già li?-

-si- disse Draco avvicinandosi con passo lento e calcolato –siamo completamente soli.-

-Draco, Draco,no! Dobbiamo andare o faremo tardi.-

-da quando sei impaziente di andare a casa Greengrass?-

-non sono impaziente di andare, ma sono impaziente di tornare quindi … su, muoviti! A proposito cosa hai regalato ad Astoria? –

-non lo so , ho fatto comprare qualcosa a Blaise.-

-Draco!-

-Cosa? Lui è molto più bravo di me a fare i regali.

e ridendo si smaterializzarono alla villa.

 

Hermione dovette ammettere che la festa riuscì alla perfezione.Tutti gli invitati avevano un fascino particolare con quei begli abiti e quelle maschere.

La festeggiata sembrava molto felice quella sera e dopo l’apertura dei regali ed il taglio della torta, si era quasi fatta l’ora di tornare.

-Signori, prima che andiate via ho due parole da dire. Intanto ringraziarvi tutti per essere venuti e avermi fatto passare un compleanno indimenticabile. E poi …- si avvicinò piano ai genitori.- madre, padre, ho una fantastica notizia da darvi. Non sapevo quando dirvelo ma questo mi sembra il momento migliore … io e Draco aspettiamo un bambino! –

Hermione impallidì. Non poteva crederci … guardò Draco anche lui sembrava sorpreso da quella dichiarazione.

-Hermione?...-

La ragazza guardò Pansy , ma vide solo una figura appannata, gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime. Decise di smaterializzarzi al manor.Si sentiva come intontita .

-Hermione … perché sei andata via così-

Si voltò. Era Draco.

-dimmi qualcosa…-

-Cosa … dovrei dire Draco… Astoria è incinta.-

-Io non ..non sapevo niente giuro.-

-Non sono stupida, ero certa che voi beh … insomma … ma una parte dentro di me si illudeva che tu mi amassi a tal punto da resisterle!-

-Hermione, noi dormivamo in camere separate io non … una notte io avevo bevuto troppo e non capivo , ecco deve essere venuta da me quella notte,Hermione ti giuro …-

- non giurare più Draco ti prego, hai giurato abbastanza.-

La ragazza si allontanò, prese una borsa ed iniziò a mettergli dentro delle cose senza badare all’ordine.

-Che significa?-

-Vado da Pansy … non dico che non tornerò ma adesso ho davvero bisogno di stare sola! Ci ho provato Draco sono andata contro tutti i miei principi, contro me stessa per te , ho ricoperto il ruolo dell’amante pur di stare con te… ma a quanto pare non è bastato! –

Gli si avvicinò e dopo avergli posato una leggera carezza sul viso, Hermione si smaterializzò.

 

 

 

 

Eccoci qua, intanto spero che le vostre feste siano andate bene :D secondo, pensavate veramente che tra Hermione e Draco potesse andare tutto bene! xD Naturalmente no, e vi farò soffrire fino all’ultimissimo capitolo xD Posso dirvi però, che generalmente sono una persona estremamente romantica che ama le storie a lieto fine … generalmente!

I capitoli seguenti sono per me i più importanti e vi anticipo, ho già scritto quello finale!!! In realtà ne mancano ancora 4/5 prima della fine, ma un giorno ho ascoltato una canzone che mi ha ispirata tantissimo (poi vi dirò quale) e l’ho scritto subito!

Detto questo, cercherò di farvi aspettare il meno possibile per il prossimo capitolo, SCUSATE se non ho risposto alle vostre recensioni, vi prometto che da questo tornerò a scrivervi!

Ringrazio come sempre tutti quelli che mi seguono e mi incoraggiano a continuare, grazie mille un bacione a presto.

Maya

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Capitolo 16
*** Insieme ***


Insieme

 

 

Erano passati alcuni giorni da quando Hermione si era trasferita da Pansy. La ragazza era stata molto contenta di ospitarla, ma sapeva che quella decisione era costata molta fatica ad Hermione. Aveva deciso di allontanarsi per sempre da Draco , era l’unica soluzione possibile ormai.

Ma nonostante facesse di tutto per nasconderlo , Draco le mancava e tanto anche.

Doveva ammettere però, che la vita a casa di Pansy era molto più facile. Nessuno che la guardava in cagnesco di continuo, nessuno che le ricordava ogni secondo quanto meraviglioso fosse tuo marito, nessuno che la buttava giù dalle scale per tentare di ucciderla.

Aveva sentito parlare di Draco e della gravidanza di Astoria solo dalle conversazioni che Pansy e Theo facevano quando pensavano di non essere ascoltati. Doveva ammettere che non avrebbe mai pensato di poter trovare in loro degli amici dei quali potersi fidare.

-Quindi hai deciso di non tornare più a Malfoy Manor!?-

-si io penso proprio che rimarrò qui. La presenza di Astoria e della sua famiglia potevo anche sopportarla ma un bambino cambia tutto. E poi qui sono molto più utile!-

Disse Hermione sorridendo all’amica, ed era vero, la pancia di Pansy iniziava a fare capolino e l’ex serpeverde avrebbe avuto bisogno di una persona che le stesse vicino. C’era sempre sua madre naturalmente, ma Pansy le aveva chiesto così tante volte di rimanere che ormai non aveva più senso rifiutare. L’unico ad essere un po’ in difficoltà era il povero Theo poiché Draco continuava a fare pressioni per vedere l’ex grifona e sapere come stava, ma il giovane Malfoy se ne sarebbe fatto una ragione prima o poi!

-Devo solo andare a prendere le ultime cose, aspetterò un momento in cui sarò certa di non incontrare Draco.-

-senti Pansy posso chiederti una cosa?-

-certo, dimmi!- chiese curiosa la ragazza

-Tu … come hai fatto a dimenticare Blaise?-

Pansy sorrise amaramente. I suoi occhi diventarono improvvisamente tristi.

-In realtà  non l’ho dimenticato ma ho imparato a convincerci diciamo. L’amore vero, non si dimentica tanto facilmente.-

Hermione sospirò, questo lei lo sapeva fin troppo bene. Non aveva mai provato per Ron quello che provava per Draco.

In quel momento fece il suo ingresso nella stanza un Theo raggiante.

-Ho preparato tutto per stasera!

-Cosa hai preparato Theo?- chiese Pansy seriamente preoccupata.

-La cena per il tuo compleanno! Avevi detto che volevi una cosa intima quest’anno quindi ho invitato solo Blaise e Draco!-

-Si Theo, una cosa intima … io te ed Hermione!

-Ma … ma tu hai sempre amato festeggiare il tuo compleanno!-

-Si Theo ma quest’anno le cose sono un po’ cambiate!-

La discussione stava degenerando ed Hermione aveva capito bene il motivo. La presenza di Draco avrebbe significato la presenza di Astoria. Theo sembrò capire.

-Oh … mi dispiace Pansy io non … non ho riflettuto! Scusa anche tu Hermione, vado e disdico tutto.-

-No! Assolutamente Theo, non sono una bambina e ho affrontato cose peggiori nella mia vita te lo assicuro. E Tu Pansy, sei davvero un tesoro a preoccuparti per me ma Theo ha avuto un pensiero dolcissimo! Ti ha organizzato una bella festa di compleanno con i tuoi amici, goditi la serata.-

-Hai ragione … scusa Theo.-

-Scusa tu Pansy.- I due si abbracciarono. Hermione li osservò. Theo l’amava veramente e si vedeva da tutto quello che faceva, ogni suo gesto era per lei. E Pansy … beh era sicura che anche Pansy a modo suo lo amava e non avrebbe mai fatto nulla per farlo soffrire!

 

 

***

 

La sera era arrivata e con lei gli invitati. Hermione poteva sentire le risate dalla sua stanza. Doveva scendere, doveva farlo per Pansy ma soprattutto doveva farlo per se stessa, per liberarsi una volta per tutte dalle catene che la legavano a Draco. Prese un respiro profondo e si diresse nel grande salone allestito per l’occasione. Blaise rideva con Theo, Pansy invece era stata rapita dalla dolce Astoria Greengrass. Draco era accanto a lei, uno sguardo annoiato nel volto. Appena Hermione però entrò nella stanza lo sguardo di lui corse a cercarla, come se la sua sola presenza lo richiamasse. I loro sguardi si incrociarono per un minuto, poi Hermione, lo abbassò voltandosi.

Pansy la raggiunse e andarono insieme a sedersi per la cena.

Tutto proseguiva in tranquillità tra le battute di Theo e Blaise. Pansy sembrava godersi la serata. Ma si sa, tutto non può essere sempre tranquillo specialmente se una delle Greengrass è nei paraggi.

-Quindi Pansy la gravidanza procede bene?-

Il silenzio calò. Tutti avevano capito dove volesse arrivare.

Hermione abbassò lo sguardo sul piatto di fronte a lei, la rabbia iniziava a crescere.

-Si … si Astoria procede bene grazie!-

-Anche io, mi sento raggiante ultimamente! Neanche una nausea sai? Un vero angioletto! Tutto il contrario del padre.- disse lei ridendo. Prese il calice e bevve un sorso di vino. Subito Draco glielo tolse dalle mani.

-Mi sa che hai bevuto un po’ troppo non ti fa bene lo sai!-

-oh da quando sei diventato così noioso!?-

-Non sono noioso ho solo detto basta bere!-

-oh tesoro, come sei dolce ti preoccupi per me! Non è dolcissimo?- aggiunse poi rivolta verso gli altri. La tensione si poteva tagliare con un coltello. Le mani di Hermione tremavano tanto era la rabbia ma decise di contenersi. Non avrebbe rovinato il compleanno di Pansy ma soprattutto, non avrebbe dato alcuna soddisfazione a quella viscida serpe.

 

 

La serata era finita per fortuna senza altri spiacevoli inconvenienti. L’indomani Hermione sarebbe andata a prendere le sue cose al Manor e mettere finalmente un punto a quella storia.

 

 

***

Era arrivata a Malfoy Manor sicura che non avrebbe incontrato Draco. Lui Theo e gli altri erano infatti stati mandati in missione per alcuni giorni.

L’aveva accompagnata Pansy poiché lei non aveva possibilità di usare la magia e di smaterializzarsi.

Prima di entrare in casa però volle fare una passeggiata in giardino. In quella casa aveva vissuto tanti momenti, belli e brutti. Pensò a quel bambino, frutto del suo amore, che non sarebbe mai nato. Pensò a Narcissa. Quanto le mancava quella donna. L’unica che le aveva dato una seconda possibilità in quel mondo pieno di odio per la gente come lei. L’unica che l’aveva protetta e amata come una seconda madre. Ed era per lei che non aveva mai ceduto, che non aveva mai mollato neanche negli attimi più difficili. Era per lei che anche dopo la sua morte aveva deciso di non abbandonare quella casa. Ma adesso tutto era cambiato. Adesso, tutte le speranze erano svanite per sempre. Adesso non aveva più senso continuare a lottare.

Hermione si diresse verso la sua stanza per prendere le ultime cose rimaste. Pansy aveva deciso di aspettarla fuori per darle un po’ di tempo per stare da sola.

Arrivata in corridoio però, sentì delle voci femminili provenire da una camera. Astoria doveva essere con la madre e la sorella. Era decisa a proseguire oltre ma delle parole la bloccarono.

-Cosa significa che non sei incinta?-

-non alzare la voce !-

-ma chi vuoi che ci senta, gli elfi? Piuttosto vuoi spiegarmi?-

-è stata un’idea di mamma.-

-tu lo sapevi?-

-è naturale che lo sapevo! Astoria doveva fare qualcosa e in fretta o quella stupida sangue sporco le avrebbe portato via Draco in un modo o nell’altro!-

-ma … ed il medico?-

-o Daphne come sei ingenua certe volte! Dovresti sapere benissimo che i soldi comprano tutto e tutti!-

-Si ma non credete che prima o poi si capirà?-

-C’è ancora tempo per quello …-

Hermione era senza parole. Astoria non era incinta! Si sarebbe aspettato tutto da quelle donne ma non cadere davvero così in basso.

Doveva andare via prima che qualcuno la scoprisse li. Corse verso l’uscita dove l’aspettava Pansy.

-Presto dobbiamo andare via!-

-ma …e le tue cose?-

-ti spiego dopo andiamo!-

 

***

-COSA?? Quella brutta…  e l’altra sera faceva la stupida parlando delle nausee e di tutto il resto! E tu che hai fatto?-

-Cosa dovevo fare Pansy ? irrompere nella stanza e dire “brutte imbroglione come vi siete permesse?” Sii seria Pansy.-

-Hai ragione... devi dirlo a Draco!-

-Cosa? No!-

-certo che si Hermione! È la tua possibilità per riprendertelo e farla pagare una volta per tutte ad Astoria!-

-Io … io non so se voglio riprendermelo Pansy…-

-Ma … ma che dici Hermione? Perché?-

-Perché Pansy, è una storia senza futuro! Se non Astoria ci sarà sempre qualcuno pronto a dividerci ed io sono stanca di soffrire.-

-Beh in ogni caso lui ha il diritto di sapere. Quella è capace di prendere il primo bambino che le capita e propinarglielo come figlio.-

Hermione non rispose.

 

 

***

Erano passati alcuni giorni e Theo era tornato dalla sua missione. Di conseguenza anche Draco doveva essere tornato a casa. Era da giorni che Hermione non chiudeva occhio. Aveva ragione Malfoy doveva sapere la verità, ma allo stesso tempo … La giovane Grifona era terrorizzata. E se non le avesse creduto? Se anzi si fosse arrabbiato con lei?

Proprio in quel momento Astoria si materializzò nella stanza accompagnata dal marito.

-Salve, disturbiamo?-

-io avevo detto che era meglio avvertire!-

-Oh ma che dici tesoro sono nostri amici… comunque, siamo qui per invitarvi alla festa che daremo domani sera per il bambino.-

Hermione e Pansy si guardarono.

Brutta figlia di …

-sarà meraviglioso! Faremo prima una bellissima cena e poi apriremo tutti i regali! O ma ci pensi Draco , tra poco diventeremo genitori! Ho già pensato a quale camera sarebbe la migliore per il bambino, quella accanto alla stanza della cara Narcissa, è abbastanza grande e luminosa, perfetta!-

Hermione strinse i pugni … voleva trasformare la sua camera in quella del “suo bambino”. Adesso basta era troppo, le parole le uscirono senza poterle contenere!

-OH MA SMETTIAMOLA CON QUESTA FARSA! TU NON SEI INCINTA ASTORIA!-

Tutti i presenti rimasero in silenzio. Astoria divenne pallida.

-Ma cosa dici sporca mezzosangue ma come ti permetti? –

-L’ho sentito con le mie orecchie Greengrass! L’altro giorno sono venuta al manor e ti ho sentita mentre parlavi con tua madre e Daphne! Ammettilo!-

Le parole iniziarono a mancare alla giovane.

-ma … ma… ma come ti permetti di insinuare cose simili? Sei solo invidiosa! Draco ti prego andiamocene.-

-è vero? –

-cosa?-

Draco era una statua di ghiaccio. Sapeva che Hermione non aveva motivo di mentire su una cosa simile al contrario di Astoria. La moglie era infatti consapevole che con un bambino lo avrebbe tenuto in pugno per sempre.

-ho detto … è vero Astoria?-

-NO! Certo che no Draco- ma la sua voce non confermava le sue parole, tremava aveva paura e Draco sapeva percepire il terrore.

-Se vuoi chiamiamo il medico e lo facciamo venire subito, ti confermerà lui…-

-si hai ragione. Chiamerò il MIO medico e mi farò confermare da lui. Sono certo che non avrai nulla in contrario. –

-io … -

-scusate … abbiamo delle cose da sistemare prima di domani sera. Buona giornata-

E si smaterializzarono senza aggiungere altro.

 

***

 

Hermione era in camera sua seduta sul davanzale della finestra e pensava. Pensava che forse non doveva intromettersi in quella situazione ma allo stesso tempo Draco aveva tutto il diritto di sapere la verità. Chiuse gli occhi.

Ad un tratto qualcuno bussò alla porta.

-Herm sono io posso entrare?-

-Si Pansy entra pure.-

La ragazza aprì uno spiraglio.

-C’è una persona per te.-

L’ex grifona si girò e vide che Draco era li. Il cuore iniziò a batterle all’impazzata.

-grazie Pansy.-

Draco era fermo davanti alla porta, le mani in tasca. I capelli scombinati lo rendevano più bello di quanto non fosse. Aveva l’aria stanca.

-ciao.- disse lui , se Hermione non lo conoscesse bene avrebbe potuto giurare di sentire dell’imbarazzo nella sua voce.

-ciao … senti Draco io non…-

-no … aspetta!- sospirò ed iniziò ad avvicinarsi.

-sapevo che persona fosse Astoria ma non pensavo potesse arrivare a tanto. Quando sono arrivata a casa ho chiamato il medico e beh … non c’è stato bisogno di dire altro.-

Prese le mani di Hermione nelle sue.

-L’ho ripudiata Granger. Sono libero e d’ora in poi, voglio solo te al mio fianco! Ti amo mezzosangue, ti amo forse da quando mi hai preso a pungi per quello stupido ippogrifo!-

Hermione sorrise nonostante le lacrime.

-ho bisogno di te Hermione, so che ho commesso molti errori, so che pensi di non poterti più fidare di me ma ti assicuro … che tutto quello che faccio, tutto quello che farò Granger lo farò per te, per noi! Per poter vivere un futuro nostro nel quale nessuno potrà intromettersi più. Ci hanno tenuti lontani per troppo tempo, ricominciamo da qui. Insieme!-

Con quelle parole tutte le incertezze, tutti i dubbi di Hermione svanirono. Nonostante tutti i tentativi era consapevole che non sarebbe mai riuscita a dimenticarlo e ad allontanarsene. Gli buttò le braccia al collo e lo baciò come da tanto tempo desiderava fare.

-ah … credo che tu abbia dimenticato qualcosa!-

Il ragazzo si mise una mano in tasca ed uscì l’anello di famiglia, l’anello che le aveva regalato quando le aveva promesso di amarla qualsiasi cosa fosse successa. Ed in fondo era stato così, nonostante tutte le avversità non avevano mai smesso di amarsi.

Quello era il momento di un nuovo inizio,di una nuova vita. Avrebbero ricominciato da qui, e lo avrebbero fatto insieme.

 

Ed eccomi qui, come sempre in ritardo e come sempre a chiedere umilmente perdono, dovevo postare ieri ma sono stata tutto il giorno all’università per un’esame! Scusate! Proprio per farmi perdonare ho unito due capitoli in uno per farvi avere il lieto fine! In realtà doveva finire con “come non sei incinta?” ma poi ci ho ripensato xD

Spero vi sia piaciuto! Grazie come sempre a tutti quelli che seguono.

Alla prossima : ) un bacio enorme a tutti!

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Capitolo 17
*** Nostalgia ***


Nostalgia

L’indomani quando Hermione aprì gli occhi, si ritrovò tra le braccia di Malfoy. Si girò lentamente per non svegliarlo ed iniziò ad osservare il suo volto. Era tranquillo , sembrava quasi che le labbra fossero distese in un sorriso. Sollevò una mano e delicatamente iniziò ad accarezzarlo. Il ragazzo a quel toccò aprì gli occhi.

-scusa non volevo svegliarti.-

-non importa.-

I loro sguardi si fusero. L’oro e l’argento.

Erano così diversi , si ritrovò a pensare la ragazza. Come aveva potuto dimenticare anni di odio provati nei suoi confronti?! Eppure, si era resa conto di non aver mai conosciuto il vero Draco Malfoy prima di quel momento.

-torniamo a casa?- disse all’improvviso lui.

Hermione sorrise.

-si, torniamo casa !-

 

 

***

Erano passati alcuni giorni dall’inizio della sua nuova vita. Si, perché era così che Hermione la vedeva, una nuova vita. Aveva ritrovato finalmente la serenità dopo tanto tempo. Naturalmente non si era dimenticata delle sue condizioni, lei per quel mondo sarebbe stata sempre una schiava mezzosangue. Con Draco aveva parlato solo una volta di questa situazione. Chiese se Voldemort gli avrebbe imposto di sposare un’altra purosangue ,ma lui l’aveva semplicemente liquidata con un “Voldemort non è più un problema ormai”. Aveva cercato come sempre di farsi dare spiegazioni ma le aveva detto solo di fidarsi di lui.

Hermione guardò l’anello che portava al dito. Se avessero vissuto in un mondo normale probabilmente sarebbero già sposati da tempo .Ma ,nonostante loro facessero finta di niente, quello non era un mondo normale e loro non avrebbero mai potuto stare insieme agli occhi della legge.

Sospirò.

Al diavolo la legge …

Bussarono alla porta, Draco entrò senza aspettare la sua risposta.

-Granger sono arrivati Blaise e gli altri.-

-Si … sono pronta arrivo subito!-

Il giovane Malfoy chiuse la porta ed iniziò ad avvicinarsi ad Hermione seduta ancora al mobile da toeletta.

Draco si chinò su di lei e le scostò lateralmente i capelli così da avere pieno accesso al suo collo. Iniziò a baciarla delicatamente.

-Malfoy …-

-Granger- disse ghignando.

-sai che non si può-

-si che si può, al diavolo gli altri.-

Ma la ragazza risoluta si alzò dallo sgabello. Ridendo si avvicinò a lui e lo abbracciò.

-Se fai il bravo ora, dopo ti premierò.-

-Ti odio Mezzosangue.-

-Lo so, lo so Malfoy.- e ridendo scesero in sala dagli ospiti.

Avevano deciso di organizzare una serata per stare un po’ in compagnia di Blaise , Theo e Pansy. Finita la cena, tutti si spostarono nel salone per continuare a chiacchierare e a scherzare insieme.

Hermione stava ridendo all’ennesima battuta di Blaise quando qualcosa la colpì come un pugno allo stomaco. Si fece improvvisamente seria. La ragazza si ritrovò a pensare ai tanti momenti passati nella sala Grifondoro a ridere con Harry, Ron , Ginny ... Innamorandosi di Draco, diventando amica di Pansy e gli altri, era come se si fosse completamente dimenticata di loro. Loro che ancora stavano lottando per quello in cui credevano, che rischiavano la vita ogni secondo per persone come lei.

-Granger tutto bene?- Si voltò verso Draco. Il silenzio era sceso nella stanza, tutti probabilmente si erano accorti del suo cambio d’umore.

-Io … si , ho … ho solo bisogno di una boccata d’aria scusate.- e si alzò senza dire altro, raggiungendo il giardino.

Hermione iniziò a piangere.

-Granger mi spieghi che ti succede?- Draco l’aveva raggiunta.

-Io …-

-Hermione … sai che puoi parlare con me.-

-è che … mentre ero li con voi a ridere e scherzare, ho iniziato a pensare a Ron, Ginny Harry e …-

Draco sospirò. In fondo capiva che per lei non doveva essere facile.

-è come se io li avessi dimenticati Draco, come se li avessi abbandonati.-

-Sei stata catturata Granger, sei stata privata dei tuoi poteri cosa avresti potuto fare?-

-Non so… scappare quando sono arrivata qui per esempio , tornare e cercare di aiutarli-

-Quindi ti sei pentita delle scelte che hai fatto!- la sua voce si era indurita, quelle parole lo avevano ferito.

-NO .. io ti amo Draco e non mi pentirò mai di questo ma … mi sento come se  li avessi traditi.-

Vedendo le lacrime della ragazza il giovane Malfoy si ammorbidì nuovamente. Si avvicinò e la abbracciò.

-Ascoltami Granger … io non so come finirà questa guerra, ma posso solo dirti che alla fine tu sarai fiera di me in un modo o nell’altro.-

-in che senso …-

Ma l’arrivo di Pansy non le permise di finire.

-Herm tutto bene?-

-si ,solo un momento di nostalgia- rispose Draco al suo posto mentre lei si asciugava le guance ancora umide.

-Torniamo dentro?-

-Si … torniamo dentro.-

***

                        

-Andiamo a fare una passeggiata a Diagon Alley che ne dici?-

Hermione si voltò verso Draco. La sua proposta la stupì.

-credi sia una buona idea?-

-perché non dovrebbe scusa!?-

-beh … non siamo mai andati a Diagon Alley insieme.-

-ma se siamo andati milioni di volte.-

-ma non siamo mai andati soli. C’era sempre tua madre e tutti sapevano che ero la sua dama. Adesso saremmo solo io e te …-

Il ragazzo si alzò dal letto vestito dei soli pantaloni che usava per la notte.

-Granger, non devo dare spiegazioni a nessuno su ciò che faccio, anzi , sono gli altri che devono avere paura dei miei giudizi! Forza, finisci di prepararti e usciamo.-

Le posò un leggero bacio sulle labbra e poi si diresse verso il bagno.

Hermione guardò la sua immagine riflessa allo specchio. In fondo una passeggiata non aveva mai ucciso nessuno … o si?

 

 

 

Diagon Alley era caotica come sempre. La strada era piena di gente che entrava ed usciva dalle botteghe. Hermione guardò Draco, camminava a testa alta sicuro di se. In fondo se non si preoccupava lui, perché doveva farlo lei? Decise di scacciare i pensieri che le frullavano per la testa e godersi la giornata.

-C’è una persona che conosco,aspettami qui torno subito.-

Hermione fece un cenno con la testa e lui si allontanò raggiungendo l’uomo indicato.

Mentre aspettava Draco iniziò a guardarsi attorno finché il suo sguardo non si posò su di una vetrina. Si avvicinò lentamente al negozio. Nonostante fosse passato tempo e nonostante adesso vendesse cappelli e stoffe pregiate,avrebbe riconosciuto quel negozio tra mille. Si avvicinò a quello che una volta era "Tiri Vispi Weasley". Dopo la guerra, molti negozianti furono costretti a chiudere le loro attività perché non rientravano negli ideali del nuovo mondo magico. Ai Weasley fu portato via il negozio in quanto traditori del loro sangue, ma George avrebbe in ogni caso lasciato tutto per seguire Ron,Ginny e gli altri membri dell’Ordine.

Posò una mano nella vetrina e ,per un singolo attimo, le sembrò di vedere al suo interno i fratelli Weasley ed Harry sorridenti. Quel momento però,fu spazzato via dal tintinnio della porta che si apriva e dalla quale uscirono due donne ben vestite. Le due uscirono sorridenti dal negozio ma, appena notarono la figura di Hermione, subito i loro sguardi si indurirono.

È solo una tua impressione Hermione…

-Tutto bene?-

La ragazza sobbalzò, non si era accorta che Draco l’aveva raggiunta.

-si , tutto bene.-

-ti piace qualcosa? Vuoi entrare?- Hermione guardò per un ultima volta il negozio.

-No, andiamo.-

 

 

Hermione non era tranquilla. Mentre continuavano a camminare sentiva gli sguardi puntati su di lei.

Sguardi colmi d’odio per quello che era .

-Ma con che faccia tosta ha il coraggio di presentarsi qui con lui.?-

-Sai che lo ha costretto a lasciare la povera Astoria Greengrass?-

-Povera ragazza , rimpiazzata da una sangue sporco.-

Tutte le voci, tutte le parole le rimbombavano nella testa senza sosta. Non sarebbe riuscita a reggere ancora per molto.-

-Andiamo via.- disse bloccandosi.

-Come?-

-ho detto andiamo via!-

-Perché siamo appena arrivati praticamente.-

-MALFOY… andiamo via! Ti prego…-

Draco sembrò capire. Senza aggiungere altro , la strinse e si smaterializzarono al Manor.

 

***

Bussarono alla porta, Hermione non rispose.

-Granger è da tutto il giorno che sei chiusa qui dentro…-

Silenzio. Draco fece dei passi verso il letto sul quale era distesa la ragazza.

-è pronta la cena.-

Nessuna risposta.

-MALEDIZIONE GRANGER VUOI DIRMI QUALCOSA?-

-COSA devo dire Malfoy? Pensi che mi abbia fatto bene sentire tutte quelle cattiverie sul mio conto? È facile per te parlare.-

-è facile per me parlare? È questo che pensi? Pensi che io non senta le cose che dicono sul MIO conto? Che sono la vergogna della famiglia, che mio padre si rivolterebbe nella tomba nel vedermi accanto a te! Pensi che su di me non dicano niente? Mi sto mettendo contro tutti per te Mezzosangue apri gli occhi…-

Hermione non rispose … aveva ragione, ma lei era stata troppo egoista per accorgersene. Aveva rischiato molto più di lei nel farsi vedere in sua compagnia in pubblico.

-Hai ragione Draco scusa …-

-L’Hermione Granger di cui mi sono innamorato non è così, non è debole, non si lascia piegare dai commenti della gente! LEI LOTTA! –

La ragazza lo guardò negli occhi. Aveva ragione. Loro si amavano e se per gli altri questo era un problema prima o poi se ne sarebbero fatti una ragione. Non avrebbe permesso più a nessuno di mettersi tra di loro.

 

 

***

Durante la notte Hermione fu svegliata da qualcosa. Draco stava male, il marchio bruciava .

-Cosa succede perché ti stanno chiamando?-

-Non lo so …- riuscì solo a dire Draco in preda ai terribili dolori.

Lei gli si avvicinò ed iniziò ad accarezzarlo.

-Draco , cosa posso fare?-

-niente …niente ora passa.- disse stringendo ancora di più a sé il braccio.

Dopo qualche momento il dolore sembrò essere cessato. Draco si alzò dal letto ed iniziò a prepararsi in silenzio. Hermione rimase sul letto a guardarlo, le gambe strette al petto, sembrava una bambina indifesa.

-cosa pensi che voglia?-

-non lo so … per questo devo andare a vedere.-

- l’ultima volta che ti hanno chiamato all’improvviso sei tornato con un matrimonio da organizzare…-

Draco ghignò.

-tranquilla, niente in programma … per ora!-

Si avvicinò ad Hermione e si sedette accanto a lei. Le accarezzò il viso e le scostò una ciocca di capelli. Si fece improvvisamente serio.

-Granger … io non so cosa accadrà stanotte ma ricordati solo che … ti amo Hermione.

-Draco cosa …-

Ma non le diede il tempo di finire che si smaterializzò via.

 

 

 

 

Le ore passavano. Hermione aveva smetto di contare i rintocchi dell’orologio quando le prime luci del mattino aveva iniziato a fare capolino dalle finestre.

La ragazza iniziò a chiedersi cosa fosse successo.

Una missione probabilmente …

Avrebbe voluto sapere se Pansy sapeva qualcosa ma non aveva modo di contattarla.

Quando capì che probabilmente era meglio provare a distrarsi in qualche modo, sentì un rumore di materializzazione dalla sala accanto.

Subito corse verso la stanza.

-Draco mi hai fatto preoccupare! Come mai hai perso tutto questo tem…-

Ma le parole le morirono in gola.

-Ron …-

 

 

 

Bene ragazzi eccomi qui con il nuovo capitolo, ho cercato di aggiornare il prima possibile : )

Allora ragazzi , alcuni di voi mi avevano chiesto di avvertire quando sarebbe arrivato il momento… il prossimo sarà l’ultimo capitolo! Eh si dopo tanto tempo , siamo quasi arrivati! Beh che dire, come sempre grazie a tutti coloro che lasciano commenti e chi passa solo a leggere : )

GRAZIE!

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Capitolo 18
*** Ricominciare a Vivere ***


Prima di lasciarvi al capitolo volevo lasciare,per chi fosse curioso di sentirla, la canzone che mi ha molto ispirata nella scrittura del capitolo.

the piano guys thousand years

Buona lettura…

 

 

Ricominciare a Vivere

 

A tutti voi …

Grazie.

 

 

-Ron…-

Ron era dritto davanti a lei. I capelli arruffati e più lunghi di quanto ricordasse. I vestiti erano sporchi di quello ch doveva essere un misto di sangue e fango.

Subito le corse incontro e la abbracciò.

-oh Hermione sono così contento di vederti! Non sai quanto ti ho pensato. Presto , non c’è tempo dobbiamo andare.-

-Andare? Andare dove? –

-Ti spiegherò tutto dopo non abbiamo tempo adesso.-

Il ragazzo la prese per un braccio ma lei iniziò a fare resistenza.

-Ron e …-

-Malfoy mi ha detto che ti avrei trovata qui, ti spiegherò tutto davvero ma adesso Herm ti prego, dobbiamo andare.-

E senza aggiungere altro, si lasciò smaterializzare via.

***

Si materializzarono nell’ultimo posto nel quale avrebbe pensato fosse possibile: la Tana.

Era proprio come la ricordava forse solo con un velo in più di polvere.

-Ron cosa significa vuoi spiegarmi?-

Ma non fece neanche in tempo a finire la frase, che subito una folla di persone invasero la stanza. Sentì subito due braccia forti stringerla.

-Hermione! Cara! Oh tesoro come stai? Quanto siamo stati in pena!-

-Molly! Oh Molly siete tutti qui, state bene! Signor Weasley, George … GINNY!-

Le due ragazze si strinsero in un abbraccio. Si erano ritrovate dopo tanto tempo finalmente. Era stata così in pena senza sapere come stessero tutti.

-Ehi Hermione…-

La ragazza si voltò.

-Neville! Ma allora tu … ragazzi cosa sta succedendo? Volete spiegarmi?-

-Si … siediti Hermione ,ti spiegherò tutto.-

 

 

-COSA SIGNIFICA CHE VOLDEMORT è MORTO?-

Ron sospirò.

-Come ti stavo dicendo … tempo fa Malfoy è venuto da me proponendomi un accordo. Lui ci avrebbe protetti dai Mangiamorte facendoci sapere in anticipo le loro mosse ed i loro spostamenti e noi , al momento opportuno, lo avremmo aiutato a fare fuori Voldemort.

Era una buona idea, pensai dentro di me, in fondo quello era il nostro obiettivo … ma naturalmente mi chiesi quali fossero le motivazioni di Malfoy. Perché avrei dovuto fidarmi di lui? Ma poi …-

Chinò il capo e sorrise tristemente.

-poi mi spiegò tutto … mi disse di te, che eri la dama di sua madre. Mi disse che stavi bene e che … vi eravate innamorati.-

-Ron io …- le lacrime iniziarono a scenderle lungo le guance.

-Naturalmente all’inizio questa notizia mi distrusse. Com’era possibile che mentre IO , combattevo per salvare questo mondo, per far si che la morte di Harry non fosse vana … Hermione , la MIA Hermione “fraternizzasse” col nemico.-

Si sentiva l’ironia nella sua voce.  Poi però Ron, fece qualcosa che la stupì. Le prese le mani nelle sue , la guardò negli occhi e le sorrise dolcemente.

-Ma poi ho capito… Ho capito che se lui non ti avesse veramente amata , non avrebbe mai rischiato la vita per andare contro tutti i suoi principi. Ed in fondo Hermione tu per me sei come una sorella… forse ci eravamo lasciati trasportare dalla paura della guerra, dal dolore per la morte di Harry. Io e te ci ameremo sempre a modo nostro.-

-oh Ron …- e senza aggiungere altro gli gettò le braccia al collo e lo strinse forte. Quanto le era mancato.

Ma le domande che la ragazza aveva ancora da fare erano molte, così continuò.

- E Neville ?… io l’ho visto alla villa, stava male era…-

-Era stata un’idea di Malfoy . Se non avesse catturato uno dei ribelli e non lo avesse portato al cospetto di Voldemort, prima o poi avrebbe iniziato ad insospettirsi …così Neville si è offerto volontario. L’hanno torturato e poi hanno fatto credere a Tu Sai Chi che lo avrebbero ucciso , in realtà Malfoy l’ha portato al Manor per curarlo e farlo scappare.-

Hermione era senza parole, ma perché non le aveva detto niente?

-Ma perché Malfoy mi ha tenuta all’oscuro?-

-Perché meno persone sapevano di questa storia meglio era, chiunque avrebbe potuto leggerti nella mente e scoprire tutto, è un mondo marcio quello Herm, nessuno si fida di nessuno.-

-Quindi  Voldemort? Hai detto che …-

-è morto Hermione … è finita! Malfoy era riuscito a portare dalla sua parte ,oltre a Zabini e Nott, anche altri Mangiamorte . Probabilmente si erano resi conto già da tempo che la pazzia del loro Signore aveva raggiunto livelli disumani. Avevano stabilito un giorno nel quale ci saremmo riuniti e avremmo combattuto insieme. Prima della battaglia siamo anche riusciti a contattare l’ex Ministro che si è subito mosso per la riapertura del Wizengamot e di Azkaban. Inoltre ha dato l’ordine agli ex Auror di venire a darci una mano. Devo dire che sono stati di grande aiuto. La battaglia è stata estenuante ma … finalmente siamo riusciti a porre fine a questa pazzia Hermione! Siamo liberi…LIBERI! –

- E Dean … Luna?-

Ron si fece serio.

-Purtroppo loro …-

-NO!- La ragazza scoppiò in lacrime. Ron la abbracciò.

-Ed i Mangiamorte.-

-I Mangiamorte rimasti vivi sono stati tutti catturati . Probabilmente tra poco saranno condotti già ad Azkaban.-

Hermione sembrò esitare un attimo.

- Ron ma dov’è Draco … non sarà …-

-No… stai tranquilla è vivo ma … Hermione, Malfoy è stato catturato. Anche lui sarà presto trasferito ad Azkban.-

-NO! –

-Stai tranquilla Herm, appena le acque si saranno calmate andrò io a parlare col ministro. Ora però vai a riposare, è stata una giornata stancante per tutti.-

Le accarezzò dolcemente il viso.

-Mi sei mancata Hermione… vai sopra, c’è una persona che ti aspetta.-

-Chi?-

-La Parkinson… Nott ci aveva chiesto di portare in salvo anche lei.-

 

***

Erano passati quasi due mesi da quel giorno. Il mondo magico che Hermione aveva scoperto e conosciuto da bambina , stava lentamente tornando alla normalità. Il Ministero della Magia aveva lentamente ripreso la sua attività. Le leggi razziali furono abolite. I Mezzosague , i nati babbani … tutti poterono tornare alla vita di sempre anche se ,come si può ben immaginare,tornare alla normalità non è facile.

I Weasley riuscirono a riaprire “I Tiri Vispi” ed Hermione fu felice di poter ritornare ad usare la magia. Nonostante tutto, decise di trasferirsi per un po’ nella Londra babbana dai suoi genitori. Aveva bisogno di disintossicarsi dal passato.

Arrivata dai suoi li fece sedere e con calma, gli raccontò tutta la verità. Della guerra, della sua prigionia e di Draco e Narcissa che l’avevano aiutata in quei momenti. I Signori Granger ascoltarono il racconto in silenzio poi, commossi dal coraggio e dalla forza della figlia, si sedettero accanto a lei e la strinsero senza aggiungere altro. Qualsiasi parola sarebbe stata superflua.

Pansy andò con lei. Theo era stato catturato così come i suoi genitori, ferventi sostenitori di Voldemort. Nelle sue condizioni non avrebbe potuto stare sola.

Le ci volle un po’ per abituarsi al mondo babbano ma alla fine, la cosa non le dispiacque.

Per quanto riguardava Draco … le uniche notizie che aveva su di lui erano quelle riportate da Ron. Quest’ultimo fu nominato nuovo Capo Auror. La vita stava tornando alla normalità per tutti … Ma ad Hermione mancava qualcosa. Aveva cercato anche lei di parlare col primo ministro ma non le fu possibile. Ron le prometteva che avrebbe fatto qualcosa , che lo avrebbe liberato.  E se non ci fosse riuscito?

Proprio mentre quei pensieri la tormentavano sentì sua madre chiamarla.

-Herm, c’è Ron.-

Lei e Pansy scesero dal ragazzo.

-Ciao ragazze, come state?-

-Come sempre Ron tu?-

-Non c’è male. Ragazze sedetevi devo parlarvi…-

Le due amiche si guardarono.

-Weasley sono incinta, attento a quello che dici!-

L’ex Grifone e l’ex Serpeverde avevano continuato ad avere un rapporto di amore ed odio. Certo non si detestavano come ai tempi di Hogwarts, ma non erano neanche diventati amici per la pelle. Diciamo che avevano imparato a “convivere pacificamente”-

Ma quella volta Ron non rispose a tono come sempre anzi, si fece ancora più serio. Il ché fece preoccupare maggiormente le due ragazze.

-Sono stato al Ministero oggi e … ragazze io non ho un modo migliore per dirvelo ma… Tutti i Mangiamorte sono stati condannati al Bacio dei Dissennatori.-

Pansy scoppiò in lacrime. Per lei era un dolore maggiore, non solo erano stati condannati i suoi genitori, ma anche i suoi migliori amici ed il padre di suo figlio.

Hermione invece non disse niente. Pensava che con la fine della guerra tutto si sarebbe risolto. Pensava che sarebbe stata di nuovo felice con accanto le persone che amava.

Forse io non sono destinata ad essere felice…

Non pianse, non si disperò. Era come se le avessero strappato l’anima, come se quel Bacio fosse toccato anche a lei.

***

Il giorno atteso era arrivato.

Quel giorno i Mangiamorte sarebbero stati giustiziati.

Pansy non scese a colazione quella mattina. La Signora Granger si premurò di portarle qualcosa in camera, cercando di convincerla a mangiare qualcosa almeno per il bambino.

Hermione invece era seduta a tavola e fissava il piatto senza dire nulla. Era da giorni che non parlava con nessuno. Ron e Ginny andavano a trovarla non appena avevano un momento libero, ma neanche con loro sembrava volersi aprire. Non parlava con nessuno di ciò che provava, non esternava in nessun modo le sue emozioni. Era un corpo vuoto. Ne aveva sopportate tante negli ultimi anni adesso, era stanca.

Hermione si voltò verso l’orologio appeso alla parete , le 10, l’ora in cui la condanna sarebbe iniziata… l’ora in cui tutto sarebbe finito.

Si alzò dal tavolo senza dire nulla e salì in camera.

 

 

Era seduta nel davanzale della sua finestra , quando sua madre la chiamò.

-Herm tesoro, c’è Ron!-

Chiuse gli occhi.

Perché non mi lasciano in pace…

Sospirò e scese le scale per raggiungere l’amico. Era sorridente.

-Ciao Herm.-

-Ciao …-

- seguimi ho una sorpresa per te.-

-Ron ti prego, non sono in vena di sorprese…-

-Herm, fidati, ti piacerà ma… devi chiudere gli occhi.-

La ragazza lo guardò malamente .

-ti prego!-

Hermione si lasciò convincere, chiuse gli occhi e sentì che l’amico la guidò in quello che doveva essere il giardino di casa.

-Ora puoi aprire!-

La ragazza aprì lentamente gli occhi e per un attimo , quello che vide, le fece mancare un battito.

Draco, il suo Draco era li  davanti a lei.

La giovane Grifona si avvicinò lentamente a lui e gli portò una mano sul volto accarezzandolo. Draco la coprì con la sua.

-Che significa?-

-Il tuo amico Weasley ha messo una buona parola per me e gli altri … e un’altra … e un’altra… finchè non ci  hanno liberati per  sfinimento .-

Hermione guardò l’amico, poi gli corse incontro e lo abbracciò.

-te l’avevo detto che ce l’avrei fatta Herm.-

-Grazie Ron, grazie.-

Qualcuno alle loro spalle tossì per richiamare la loro attenzione. Rise credendo fosse Draco invece era stato Theo, non si era neanche accorta della sua presenza.

-Scusate se disturbo ma… mi hanno detto che qui c’è una persona per me.-

-Si Theo sali, Pansy è di sopra.-

Il ragazzo non se lo lasciò ripetere due volte.

-Beh ragazzi … io tolgo il disturbo. Herm domani sera mia madre vi aspetta tutti a cena!-

-Si Ron , non mancheremo.-

E a quel punto Draco fece qualcosa che stupì tutti.

-Weasley… Grazie-

I due uomini si guardarono per un attimo.

-Di nulla furetto … ma mi raccomando , non farmi pentire di quello che ho fatto!- e dicendo così si smaterializzò.

Draco ed Hermione si guardarono.

-Sei qui …-

-Sono qui …-

-Quando Ron mi ha detto che ti avevano condannato … io …-

-Granger… basta lacrime! Da oggi nessuno potrà più tenerci separati.-

Si baciarono.

-Malfoy … sono fiera di te!-

 

 

***

-Herm tesoro sei uno splendore, Malfoy impazzirà quando ti vedrà-

-Si Herm, Ginny ha ragione sei un incanto.-

-Grazie ragazze.-

- Tu e Draco avete lottato tanto per questo, te lo sei guadagnata! Oggi è il tuo giorno tesoro.-

Hermione si rigirò verso lo specchio che aveva di fronte. Quello era il suo giorno …finalmente, dopo tanto tempo, era arrivato.

L’abito che indossava seguiva perfettamente le linee del suo corpo, era semplice ma meraviglioso al tempo stesso. I ricami creavano disegni floreali e alla vita , era posto un bellissimo nastro in raso color avorio. Non aveva gioielli, non ne aveva bisogno, solo delle piccole perle ai lobi, mentre i  capelli, quel giorno perfettamente raccolti , erano ornati con piccoli fiori bianchi.

-Sei pronta tesoro? Dobbiamo andare.-

-Si papà …sono pronta.-

 

 

Quando arrivò nel giardino del Manor tutto era perfetto. Il caldo sole estivo filtrava dalle foglie degli alberi, donando al posto un’aria magica ed incantata.

Le poltrone bianche erano state ordinatamente poste ai lati di quella che sarebbe stata la strada che l’avrebbe portata all’altare. Petali bianchi erano stati sparsi lungo tutto il sentiero, mentre bellissime cascate di piccoli fiori argentei, ricadevano delicati al di sopra dell’arco fiorito affacciato sul lago.

Fece un respiro profondo e, quando il violoncello iniziò a suonare, Hermione strinse con più forza il braccio di suo padre ed iniziò a percorrere il sentiero che l’avrebbe portata da Draco.

E alla fine lo vide. Era li, bello come un angelo dannato, il suo angelo. Questa volta lui era li per lei.

Per tutto il tragitto non staccò gli occhi dai suoi. Quando arrivarono suo padre le posò un leggero bacio sulla fronte, era commosso come poche volte in vita sua. Prese la mano della figlia e la avvicinò a quella di Draco, lui la strinse sorridendo.

-sei bellissima-

Disse piano in modo che solo lei potesse sentire. Il prete iniziò la cerimonia.

-Miei cari, siete qui riuniti oggi per partecipare all’unione di questi due giovani.-

Hermione si perse negli occhi di Draco, non poteva ancora credere di essere finalmente li con lui… quante ne avevano passate insieme.

-Voi Draco Lucius Malfoy accogliete come vostra sposa la qui presente Hermione Jane Granger,

promettendo di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarla e onorarla tutti i giorni della vostra vita?-

-Si.- rispose immediatamente il giovane Malfoy. Hermione sorrise.

-E voi Hermione Jane Granger accogliete come vostro sposo il qui presente …-

E a quelle parole Hermione si fece improvvisamente seria. Iniziò piano a voltarsi e a guardare tutte le persone presenti li in quel giorno, per loro.

Blaise e Theo eleganti dietro lo sposo. Ginny e Pansy a farle da damigelle. Ron, seduto in prima fila di fianco ai suoi genitori e ai Signori Granger , che le rivolgeva un dolce sorriso , un sorriso che solo un fratello è capace di donare. E poi Neville, Seamus, George, tutti i membri dell’Ordine che avevano lottato per far si che questo giorno potesse arrivare.

Pensò a tutti i momenti che avevano vissuto lei e Malfoy sin dai tempi della scuola . Tutto  l’odio (o il presunto odio) , le liti, le cattiverie.

Poi era arrivato il momento della prigionia e con questo, il momento in cui conobbe il vero Draco , l’uomo che era riuscito a rubarle il cuore e l’anima.

Pensò ai momenti belli e brutti, alla sofferenza, a quel figlio che avrebbe amato per sempre e sarebbe stato per sempre parte di lei.

Hermione stessa era arrivata ad un punto in cui aveva smesso di sperare, in cui credeva che non esistesse un futuro per loro.

 Quando due persone sono molto diverse ma si completano si dice  siano come il sole e la luna” .Non si incontrano mai ma sono inscindibili.

Nonostante le enormi differenze però, nessun amore è del tutto impossibile. Così ,proprio come il sole e la luna che seppur brevemente sono destinati ad incontrarsi e mescolarsi in un preciso istante, anche loro erano riusciti a ricongiungersi, anche loro erano destinati a stare insieme. Il loro amore era stato più forte di qualsiasi cosa.

Infine, tristemente, pensò alle persone che quel giorno non erano presenti.

Ad un tratto però, la ragazza alzò gli occhi e guardando oltre Draco  li vide, tutti erano li con lei. Dean, Luna , Fred ,Harry e Narcissa. Tutti sorridenti e anche loro in un modo o nell’altro partecipi.

-Signorina Granger … deve rispondere…-

Hermione si risvegliò dai suoi pensieri e guardò il sacerdote, poi si voltò verso Draco. Quel momento di esitazione lo aveva innervosito  i suoi occhi erano … preoccupati.

Hermione gli sorrise  e strinse ancora di più la sua mano. Il ragazzo sembrò tranquillizzarsi.

Ora aveva capito, ora era tutto perfetto e da adesso niente sarebbe mai più andato storto.

Nessun Voldemort, nessuna Astoria, solo Lui e Lei …

Prese un respiro profondo , pronta ad accogliere la sua nuova vita.

-Vuole prendere come suo sposo Draco Lucius Malfoy?-

Lei sorrise.

-si …lo voglio!-

 

 

Ed eccoci qua, arrivati all’ultimo capitolo.

Forse questo finale avrà deluso alcuni. Avevo scritto inizialmente un finale nel quale vivevano felici e contenti con tanti bambini ma … non mi piaceva. Ho preferito lasciarlo così, spero comunque non vi abbia deluso troppo : )

Non ho parlato di guerre, non so neanche se fosse possibile uccidere Voldemort in qualche modo ,ma ho pensato di si xD

La canzone, come vi dicevo mi ha ispirata. Quando l’ho sentita è come se avessi visto piano piano le scene che , bene o male, ho tentato di descrivervi. (Poi vedendo breaking down ho anche scoperto essere la sua colonna sonora xD )

http://www.brides.com/images/vendor/dressgallery/bridal/jimhjelm/large/8904_jim_hjelm_wedding_dress_primary.jpg

questo invece è l’abito da sposa che trovo meraviglioso xD

Comunque detto questo … cosa altro ho da dire? Ringrazio tutti per avermi incoraggiata ad andare avanti con questa storia nata per caso. Ringrazio chi mi ha lasciato i suoi pensieri sin dall’inizio e chi invece ha iniziato solo alla fine. Ringrazio tutti quelli che hanno semplicemente letto la storia …

Grazie! Un enorme bacio, Maya.

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