La Dama di Malfoy Manor di Maya92 (/viewuser.php?uid=198011)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dama di Compagnia ***
Capitolo 2: *** Specchio delle Brame ***
Capitolo 3: *** Winter ***
Capitolo 4: *** Luna ***
Capitolo 5: *** Natale ***
Capitolo 6: *** Incomprensioni ***
Capitolo 7: *** La ricerca della felicità ***
Capitolo 8: *** Promesse ***
Capitolo 9: *** Matrimonio ***
Capitolo 10: *** Sogni infranti ***
Capitolo 11: *** Verità nascoste ***
Capitolo 12: *** Dolorose scoperte ***
Capitolo 13: *** Goodnight kiss ***
Capitolo 14: *** Il suono della tua voce ***
Capitolo 15: *** Via ***
Capitolo 16: *** Insieme ***
Capitolo 17: *** Nostalgia ***
Capitolo 18: *** Ricominciare a Vivere ***
Capitolo 1 *** Dama di Compagnia ***
La Dama di Malfoy Manor
La guerra era giunta a
termine, ma non come molti speravano.
Il male aveva trionfato e Voldemort, ed i suoi seguaci,regnavano in
quel nuovo
mondo dove non c’era più posto per la parola
libertà…
Erano passati alcuni anni
dalla fine della guerra e, il nome
dei Malfoy ,regnava sovrano nella nuova gerarchia del mondo magico.
Lucius Malfoy era morto
durante la battaglia, ma nonostante
ciò, Draco riuscì a mantenere alto il nome della
casata, talmente alto, da
essere stato messo a capo dei Mangiamorte dal Signore Oscuro stesso.
Ormai era
il suo braccio destro.
Draco tornò al
Manor quel pomeriggio d’ottobre. Il giardino
del maniero, aveva lentamente iniziato a colorarsi con i toni tipici
dell’autunno.
Le foglie cadevano lente dagli alberi. Draco si diresse svelto verso
l’entrata
e, senza dover aspettare, quasi magicamente il portone si
spalancò.
In realtà
nessuna magia, era stato un piccolo elfo ad
accogliere il padrone di casa.
-mia madre?- disse Draco,
continuando a camminare verso il
suo studio senza degnarlo di uno sguardo.
-sua madre è in
salone signore, la stava aspettando signore,
dice che deve parlarle …-
In effetti Draco sapeva
benissimo dove fosse. Il pomeriggio
era sempre solita prendere un the li.
Il giovane Malfoy si tolse
il lungo mantello
nero, lanciandolo poi su di una poltrona. Si diresse verso il grande
Salone.
Sua madre era seduta su di una poltrona con in mano la preziosa tazza di porcellana
ancora fumante,
lo sguardo rivolto verso la grande finestra che dava in giardino.
-ti ho visto
arrivare-disse Narcissa voltandosi a guardarlo,
sorrideva.
Lei sorrideva sempre. Dopo
la morte di suo padre, Narcissa si
ammalò, forse per il dolore, forse no. Dimostrava
più anni di quelli che in
realtà aveva. Draco provava per lei un enorme rispetto,
più di quanto ne avesse
mai provato per il padre. Quella donna era troppo buona per far parte
di quel
mondo marcio, eppure, aveva sempre sopportato tutto in silenzio per
amore di
Lucius. Lui non lo aveva mai meritato.
-L’elfo ha detto
che volevate parlarmi madre.- disse
sedendosi nella poltrona vicino la sua.
-Si … sai
quella “dama di compagnia” che volevi a tutti i
costi che assumessi? Beh, senza offesa caro, ma le tue erano veramente
terribili – disse Narcissa ridendo.
-Questa mattina ero a
passeggiare in carrozza e in piazza c’era
una delle solite vendite di Mezzosangue. Sai che solitamente non mi
interessano
queste cose, anzi,ma c’era una ragazza che mi ha colpita.-
Draco iniziò a
farsi serio. Sua madre odiava quelle cose,
era estremamente contraria alla schiavitù a cui erano
costretti i mezzosangue
dopola guerra,
allora dove voleva
arrivare?
-beh senza dilungarmi
troppo l’ho comprata.-
-Cosa? – Anche
Draco era contrario ma non per lo stesso
motivo. Solitamente le mezzosangue finivano nei bordelli o come
cameriere da
quattro soldi in una topaia. La dama di compagnia era un ruolo molto
prestigioso, poiché avrebbe accompagnato la sua signora in
qualsiasi occasione,
che fosse una semplice passeggiata o una importante cena. Sua madre NON
poteva
farsi vedere in giro con una sporca mezzosangue.
-Madre, io non credo che
sia una buona idea.-
-beh Draco è
con me che deve stare, non con te. Tutte le
ragazze che mi avevi presentato erano ochette senza principi.
–
-madre, non potete
prendere una mezzosangue, cosa dirà la
gente?-
-Draco …. Sai
benissimo anche tu che non mi resta molto da
vivere, non mi importa più niente ormai di ciò
che la gente può pensare.
Ascoltami Draco, ricorda sempre una cosa: Un uomo debole conosce il
valore
della forza. Un uomo debole conosce il valore della compassione.* Un uomo potente, ha solo da
perdere nella
vita. Stai attento
Draco, ascolta il tuo
cuore, pensa con la tua testa, non con quella di tuo padre …-
Draco non si era neanche
accorto che sua madre aveva preso
le sue mani nelle proprie. Draco sospirò.
-e quando dovrebbe
arrivare?-
-beh ecco…
veramente è già … qui …-
-COSA? –
-oh suvvia Draco, doveva
vedere la casa, sistemarsi, ambientarsi
prima del tuo arrivo!-
-il MIO arrivo?-
-Beh tesoro, non sei certo
la persona più ospitale del mondo
…-
Draco dovette ricorrere a
tutta la pazienza che aveva in
corpo, che non era poi molta!
-potrei almeno vederla o
la signorina ha anche bisogno che
io vada a vivere da un'altra parte per
“ambientarsi” meglio?-
Disse Draco ironico.
-beh effettivamente non
sarebbe una cattiva idea.-
Draco la
fulminò con lo sguardo.
-Draco stavo scherzando,
dov’è finito il tuo senso
dell’umorismo?!
Comunque la faccio chiamare subito, Pam, fai scendere la ragazza per
favore. Ti
piacerà tesoro è una bellissima ragazza, anzi
guai a te se provi a toccarla-
-tranquilla …
non c’è pericolo …-
Draco si era
“delicatamente” poggiato sullo schienale della
poltrona, con le dita massaggiava gli occhi. Tutta quella storia lo
aveva
sfinito, certe volte le conversazioni con sua madre erano
più estenuanti di
quelle col Signore Oscuro.
Non si accorse neanche
della nuova presenza in sala.
-Draco … ti
presento la mia nuova dama … il suo nome è
Hermione-
Hermione … quel
nome …
Draco aprì
immediatamente gli occhi e si girò verso la
porta.
Hermione Jane Granger, la
regina dei Grifondoro, era lì
davanti a lui, lo sguardo stranamente basso, le guance leggermente
rosse … che
avesse finalmente perso quella fierezza che la contraddistingueva?
-Draco tutto bene?
Hermione, cara, avvicinati, non stare li-
Doveva avere un
espressione da scemo, pensò. Si ricompose
immediatamente.
-Piacere di fare la sua
conoscenza Signor Malfoy.-
Draco rimase un momento di
sasso, perché faceva finta di non
conoscerlo? Che si fosse sbagliato? No assolutamente, stesso nome
,stessi
capelli ,stessi occhi …
Beh, se era quello il
gioco a cui voleva giocare l’avrebbe
accontentata.
-Bada bene mezzosangue, se
sentirò anche una sola lamentela
da parte di mia madre, te ne ritornerai in strada da dove sei
venuta… e ti
assicuro che sarebbe la fine migliore.-
-Draco!- disse Narcissa
indignata.
Finalmente lo
guardò negli occhi.
-Non si preoccupi signor
Malfoy, se sua madre dovesse
lamentarsi, sarò io stessa a lasciare questa casa. Adesso,
con permesso, è ora del
bagno di sua madre. A dopo signor Malfoy, prego signora mi segua.-
Dicendo così,
prese Narcissa a braccetto, e si diressero
verso il piano di sopra.
Non appena Hermione
uscì dalla camera di Narcissa, sentì una
mano stingerle il braccio e spingerla contro la parete.
-a che gioco stai giocando
mezzosangue?-
-Non capisco cosa intendi
furetto…. Ah …-la presa si fece più
stretta.
-bada a come parli sangue
sporco. Che significa la sceneggiata
di poco fa in salotto?-
-cosa avrei dovuto dire?
Oh Malfoy quanto tempo che non ci
si vede, come stai? Fammi il favore, ho fatto un favore ad entrambi.-
Ci fu un minuto di
silenzio, erano talmente vicini che
potevano sentire il respiro dell’altro sulla pelle.
Draco la guardò
negli occhi, non si era mai accorto di
quanto fossero particolari. Lasciò la presa.
-sappi che non avrai vita
facile, ti tengo d’occhio
mezzosangue.-
-Perché? Quando
mai ho avuto vita facile con te? Ora Signor
Malfoy, sua madre mi aspetta.
Buona serata.-
E , dicendo questo, fece
un mezzo inchino e se ne andò.
Draco rise … la
leonessa si era risvegliata …
“ci
sarà da divertirsi
….”
allora è un idea che mi è
venuta così, spero per questo di avere riscontri positivi e
sopratutto fatemi sapere cosa ve ne pare :D a presto un bacio.
*frase di Captain America
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Capitolo 2 *** Specchio delle Brame ***
Specchio
delle Brame
I
giorni trascorrevano tranquilli al Manor. Nonostante la
presenza di Hermione non fosse ancora di suo gradimento, Draco doveva
ammettere
che, sapere di poter lasciare sua madre in compagnia di qualcuno
durante le sue
assenze, lo tranquillizzava.
Ma poteva veramente
fidarsi di lei? Chi gli assicurava che la
Mezzosangue non avrebbe tentato di uccidere sua madre e poi
scappare,per andare
a cercare i suoi amici ribelli?
Stava osservando dalla
finestra sua madre ed Hermione che
rientravano in casa dopo la passeggiata.
-Draco, buongiorno, vieni
a colazione?-
-Buongiorno madre, si vi
raggiungo subito.-
Lanciò un
occhiata ad Hermione. Non facevano altro:
guardarsi, studiarsi, cercare di capire quale sarebbe stata la mossa
dell’altro. Si parlavano a malapena, il minimo
indispensabile. Ad entrambi
andava bene così.
Quando Draco
entrò nella Sala da pranzo le due donne stavano
chiacchierando e ridendo.
Il ragazzo si
fermò per un attimo. Era da tempo che non
vedeva sua madre ridere così di gusto. Poi il suo sguardo si
posò su Hermione.
Ormai era una giovane
donna, non più la ragazzina saccente
che ricordava. Doveva ammettere, anche se a malincuore, che non era per
niente
male, anzi…
-Draco, che fai li fermo,
su siediti.-
Il ragazzo si
risvegliò dai suoi pensieri e si sedette.
-Hermione mi stava
raccontando un episodio divertente di
quando era bambina.-
Draco quasi si
strozzò. Si schiarì la gola.
-mm…
interessante … questa
sera dovrò partecipare ad una
missione, crediamo
di aver trovato un
gruppo di ribelli.-
Questa volta fu Hermione a
sbiancare. Draco lo notò e un
ghigno soddisfatto si aprì sul suo viso.
-e quanto starai via?-
-beh … se le
cose vanno come dico io, mi basteranno un paio
di giorni …-
Infieriva il bastardo,
Hermione lo aveva capito, ma non
avrebbe mai mostrato la sua fragilità.
Alzò lo sguardo
e vide gli occhi gelidi di Malfoy puntati su
di lei. Un brivido le percorse la schiena.
Hermione stava sistemando
la stanza di Narcissa. Prese tra
le mani uno specchio, doveva essere molto antico.. si
guardò. Era cambiata. Gli
anni, le lotte, i dolori della schiavitù e della perdita
degli amici , tutto
aveva contribuito.
Ad un tratto
però , l’immagine iniziò a cambiare,
ora,
vedeva quella dei
suoi genitori
-Non
rifletto il volto
ma il cuore …- Narcissa era alle sue spalle.
Hermione si
girò di scatto.
-mi dispiace io
… io non volevo …-
Narcissa la raggiunse
sorridente.
-la mia famiglia lo
possiede da generazioni, è raro trovarne
uno… sai di cosa si tratta?-
La giovane Grifondoro ebbe
un momento di esitazione, decise
comunque di dire la verità.
-si … io
… ne ho sentito parlare.-
-Lo immaginavo.
È questo ciò che il tuo cuore desidera?
… -
Narcissa stava osservando
l’immagine riflessa nello
specchio.
-sanno che sei qui?-
Hermione posò
lo specchio nel tavolino.
-si … loro
… sanno che sto bene. E voi Narcissa? Cosa ci
vedevate?-
La Signora Malfoy
capì che era meglio far cadere il
discorso.
-Io? … io ci
vedevo quello che dovrebbe desiderare qualsiasi
nobildonna purosangue. Suo marito … e mio figlio quando era
lontano. Hermione,
io so chi sei tu.-
Hermione si
voltò di scatto.
-Non sono stupida. Pensi
che non sapessi che tu eri la
fedele amica di Harry Potter? O che non ti abbia mai visto alla
stazione di
King’s cross? Io ti osservo da tempo Hermione. Tu sei
diversa…. Mio figlio non
è cattivo.-
La ragazza non
capiva… perché gli stava parlando di Draco
adesso?
-sai qual è il
problema di Draco? Che non è mai stato capace
di pensare con la sua testa. Ma non è poi colpa
sua… ogni ragazzo desidera
solamente rendere orgoglioso il proprio padre. Hermione … a
me non resta più
molto da vivere …-
- Narcissa cosa dite?
…-
-Ascoltami … se
ti ho scelta c’è un motivo. Tu sei buona
Hermione, e sono sicura tu sappia cosa sia il perdono. Quando non ci
sarò più,
non abbandonare mio figlio… salvalo!.-
-Posso promettevi che
rimarrò con lui, ma non posso
assicurarvi niente … vostro figlio mi odia, non penso
riusciremo mai neanche a
discutere civilmente.-
Narcissa l’aveva
presa per mano, la guardò negli occhi e
sorrise.
-Vai in libreria, ho
voglia che tu mi legga qualcosa …
decidi tu, mi fido di te. -
Hermione entrò
in biblioteca e rimase a bocca aperta. Forse
nemmeno Hogwarts poteva vantare qualcosa di simile. Entrò
lentamente,
assaporando ogni istante e pensando che forse, la sua casa di Londra,
aveva le
stesse dimensioni di quella sala. Tutte le pareti, in tutta la loro
altezza,
erano ricolme di scaffali con libri di ogni genere, anche letteratura
tipicamente babbana e questo, sorprese non poco la giovane.
Due scalinate permettevano
di raggiungere i piani più alti.
Hermione era talmente presa dai suoi pensieri che non si accorse della
presenza
alle sue spalle.
-Mezzosangue …
non sei proprio cambiata dai tempi della
scuola. Dove trovarti se non sepolta tra i libri.-
Hermione si
girò e lo trovò appoggiato allo stipite.
-Mi dispiace deluderti
Malfoy, ma non sono qui per me, tua
madre mi ha chiesto di prendere un libro da leggerle.-
-e cosa avresti scelto
,sentiamo!-
-La Bella e la Bestia di Beaumont,
Malfoy … mai sentito parlarne?-
Malfoy non si mosse e non
disse nulla. La fissava immobile. Hermione sentiva quello sguardo
tagliente su
di lei e improvvisamente, si sentì a disagio. Non le era mai
capitato prima ma
adesso, sentiva il bisogno di fuggire e allontanarsi.
Si diresse verso la porta
con passo svelto – con permesso – disse. Draco
però le bloccò la strada. Si
avvicinò al suo orecchio e iniziò a sussurrarle
qualcosa.
-
Non
mi fai gli auguri per la missione di oggi
Mezzosangue?-
Hermione impallidì.
La missione,
l’aveva quasi scordata. E se tra quel gruppo di ribelli ci
fosse stato anche
Ron?
Draco iniziò ad accarezzarle
delicatamente il viso, passando poi
lentamente, al collo. La ragazza chiuse gli occhi, cosa le succedeva?
Perché
non fuggiva via? Riusciva a sentire solo il profumo di lui, era
inebriante. Ma
ad un tratto Draco si fermò. Lei riaprì gli occhi
e vide che, sul suo volto,
era stampato un ghigno soddisfatto.
Lei
arrossì.
“Maledetta
serpe”pensò.
Senza dire una parola , uscì.
-Ci vediamo al mio rientro, mezzosangue.- Gli
sembrò di sentire un
“fottiti” in lontananza. Draco rise. Aveva capito
che, da quel momento, lei
sarebbe diventata il suo nuovo passatempo.
L’avrebbe fatta impazzire, doveva desiderarlo
più di ogni altra cosa al
mondo e poi … poi l’avrebbe distrutta, per sempre.
Hermione era in camera sua, si stava rivestendo
dopo un bagno.
Effettivamente, non aveva mai pensato di poter stare bene in casa
Malfoy …
Malfoy escludendo.
Ad un tratto, sentì dei passi frettolosi
salire le scale e una porta, in
fondo al corridoio, sbattere. ‘potrebbe
essere …’
Si alzò e aprì la porta. Mise
la testa fuori per vedere cosa succedeva.
Narcissa stava entrando nella camera di Draco.
‘Draco
è tornato …’
Il cuore di Hermione iniziò a battere
più forte. Decise di avvicinarsi
per vedere di sentire qualcosa.
“un paio di
giorni ,se le cosa vanno come dico io…” Due giorni erano passati …
Si avvicinò lentamente, un asse del
pavimento cigolò … ‘maledetta
vecchia casa’.
Arrivò davanti la porta del ragazzo,
sentì qualcosa sbattere contro il
muro, un pugno forse.
-
Una
trappola?-
-
Si
madre ! quei maledetti ribelli avevano
architettato tutto … ma arriverà il giorno in cui
li troverò e quel giorno, gli
farò pentire di essere nati!-
Una trappola … significa che
… che Ron era ancora vivo!
Un sorriso le si stampò sul volto ma,
indietreggiando, urtò un tavolino e
un vaso cadde a terra, rompendosi.
‘merda’
La porta si aprì, Draco era
lì, ed era furioso. La prese per il braccio e
la spinse contro il muro.
-Lurida Mezzosangue, stavi origliando? Adesso ti
insegno io a non
immischiarti nei fatti altrui.-
-DRACO! Draco lasciala, lei era con me e le ho
detto io di aspettarmi qua
fuori. –
Draco continuava a fissare HErmione con uno sguardo
colmo d’odio.
Naturalmente non credeva alle parole della madre ma in fondo, non aveva
prove a
suo favore.
-Io ed Hermione stiamo andando a fare compere per
la festa di stasera!-
La giovane grifondoro continuava a guardarsi allo
specchio. Non si
riconosceva neanche. Non era un abito sfarzoso ma allo stesso tempo,era
la cosa
più bella che avesse mai indossato.
Narcissa aveva voluto prendere quello a tutti i
costi. Non volle guardare
altro dicendo che QUELLO, era perfetto.
Era lungo, con uno strascico appena accennato. Era
color carne, una
piccola cinta alla vita e con ricami floreali che lo rendevano unico. I
capelli
erano acconciati con una semplice treccia.
Decise che era l’ora di scendere.
Arrivata in sala sentì Draco parlare.
-Madre, avete ancora la possibilità di
ripensarci. Pensate sia davvero
una buoa idea portare la Granger alla cena?-
- si-
Hermione rise, amava quella donna, era
l’unica che sapeva metter freno
alla lingua strafottente del figlio. Pensava che non fosse
all’altezza? Beh, alla
fine della serata lo avrebbe fatto ricredere.
Entrò e si schiarì la voce
per annunciare la sua presenza.
Draco si girò e la vide.
E purtroppo, dovette ammettere che era la cosa
più bella che avesse mai
visto. Sembrava una creatura angelica, eterea, irreale …
-HErmione tesoro, sei bellissima! Bene, ora che
siamo tutti pronti
possiamo andare.-
Poi avvicinandosi all’orecchio del figlio
disse piano, - e non sbavare
Draco, non è elegante-
Rise e andò via prendendo a braccetto
Hermione.
Appena Hermione
entrò in sala desiderò solo di essere
invisibile.
La festa era in casa in
casa Greengrass e le sembrava essere
ad un raduno di ex serpeverde. Ad ogni suo passo, sentiva mille
pugnalate alle
spalle. Tutti la fissavano sottecchi
,
tutti parlavano di lei.
Ad un tratto, una
splendida ragazza bionda con gli occhi
verdi si avvicinò a Draco. Astoria, era più bella
di quanto ricordasse.
-Draco, è un
vero piacere averti qui. E anche lei signora
Malfoy, grazie per averci onorato della vostra presenza!-
‘onorato
della vostra
presenza?’ che ruffiana ! naturalmente Hermione era
invisibile.
-Grazie cara. E lei
è Hermione, la mia nuova dama di
compagnia.-
Puntò i suoi
gradi occhi verdi, ricolmi d’odio, verso la
ragazza.
-si … ne ho
sentito parlare. Con permesso signora Malfoy, le
rubo suo figlio.-
-oh si si cara, fai pure,
divertitevi … che ochetta odiosa-
Aggiunse non appena si
allontanarono. Hermione tentò di
trattenere una risata.
-Narcissa .-
-cosa?! È vero!
Quella è l’ultima donna che vorrei come
madre dei miei nipoti!
Hermione stringeva il
braccio di Narcissa come fosse la sua
ancora di salvezza, un salvagente che le permetteva di stare a galla e
salvarsi
da quel mare ricolmo di squali.
Ma ad un tratto fu
costretta ad allontanarsi da lei.
Usci in terrazza per
prendere aria e soprattutto,
allontanarsi da quel covo di serpi e mangiamorte.
Sentì una voce
al suo orecchio.
-cosa fai mezzosangue?-
Ebbe un sussulto, ma la
ragazza aveva capito il giochetto di
Malfoy e non lo avrebbe fatto vincere tanto semplicemente.
-nulla Malfoy, prendo un
po’ d’aria. E tu? Dove hai lasciato
la tua bella?-
Malfoy sorrise, non poteva
vederlo, ma lo percepì.
-e chi ti dice che Astoria
sia la bella adatta ad una bestia
come me?-
Hermione si
girò e lo fissò negli occhi.
-hai ragione Malfoy
… non esiste una donna adatta ad una
bestia come te.-
Draco la guardava, i suoi
occhi erano di un argento luminoso,
non si era mai accorta di quanto fossero belli.
Il chiarore della luna lo
rendeva ancora più affascinante.
Lui era questo, una creatura della notte, una creatura oscura.
-e se ti dicessi
… che è da tutta la sera che desidero
toglierti quel vestito di dosso?-
Hermione chiuse gli occhi
per assaporare quel momento, ma
cosa le prendeva santo cielo, era Malfoy?
‘non
capisci che fa
tutto questo per rendere la tua vita un inferno? Sei solo un
gioco’
Con quei pensieri
aprì gli occhi.
-ti direi di andarti a
fare una doccia fredda per
raffreddare i tuoi bollori … con permesso Malfoy, vostra
madre mi aspetta-
-scappi sempre
Mezzosangue, dov’è finito il tuo coraggio
grifondoro?-
Ma Hermione
andò via senza rispondere.
La loro routine era
questa, lui la punzecchiava, lei andava
via per evitare qualsiasi scontro inopportuno.
Tornarono a casa e lei ,
dopo aver dato la buona notte a
Narcissa, corse in camera sua. Non voleva avere altri confronti per
quel giorno
con Malfoy. Si avvicinò al letto e vide che qualcosa vi
brillava.
Era lo specchio di
Narcissa, sopra un biglietto. Una
calligrafia elegante e precisa.
‘Non si vede bene che col
cuore.
L'essenziale è invisibile agli occhi.’*
L’essenziale
è invisibile agli occhi …. Era proprio vero!
Hermione si mise a letto,
chiuse gli occhi e si addormentò,
sperando si poter riuscire un giorno, a soddisfare di nuovo i desideri
del suo
cuore.
Allora
che dire, questa è la mia prima Dramione , ho un
sacco di idee che non riesco a riordinare bene xD mi metterò
calma. Detto ciò
spero che il cap sia piaciuto, non è niente di che ma siamo
ancora agli inizi
della storiaspero abbiate pazienza :) Ringrazio tutti quelli che hanno
letto, o che l’hanno aggiunta tra le seguite, se avete
suggerimenti sono ben
accetti :) a
presto un bacio grande a tutti!
*Antoine
de Saint Exupéry
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Capitolo 3 *** Winter ***
D'ora
la storia sarà POV di Hermione :)
buona lettura.
Winter
I mesi
trascorrevano tranquilli.
L’inverno aveva iniziato a dare i primi segni della sua
presenza.
Quel giorno, quando mi svegliai,
mi affacciai alla finestra e vidi che il giardino si era colorato di
bianco. La
prima neve era caduta durante la notte!
Un senso di tristezza mi pervase.
Decisi così, di fare una
passeggiata.
Quel posto era immenso. Forse,
neanche se avessi passato una vita qui, sarei riuscita a conoscerlo
tutto.
In lontananza ad un tratto, vidi
un’altra costruzione. Decisi di avvicinarmi per scoprire cosa
fosse e poi, a
dirla tutta, iniziavo anche a sentire un po’ di freddo.
Spinsi la grande porta ed entrai.
C’era un odore forte. Mi si presentò davanti un
lungo corridoio, sovrastato da
archi in pietra ma,quando guardai meglio, mi accorsi che era una
scuderia.
Persino quel posto, in casa Malfoy, sembrava bello ed elegante.
C’erano cavalli di tutte le
razze
e colori, davvero stupendi, ma quello che più di tutti mi
colpì fu uno in
particolare. Era nero, altissimo e imponente. Sembrava un re che
spadroneggiava
su tutti.
Mi avvicinai, lui mi
guardò. Tesi
una mano per provare a toccarlo , ma lui si imbizzarrì e
colpì con lo zoccolo a
terra. Io mi allontanai spaventata.
Sentì una risata alle mie
spalle,
Malfoy era lì.
-sei veramente divertente
Mezzosangue!-
Sentì le mie guance
tingersi di
rosso. Lo odiavo.
-cosa ci sarebbe di tanto
divertente Malfoy?-
Lui iniziò ad avvicinarsi a
me.
-pensavi veramente che un cavallo
del genere si facesse accarezzare da chiunque?-
Draco si avvicinò
all’animale è
lo sfiorò delicatamente.
-è un Mustung. Mi fu
regalato da
mio padre quando ero piccolo. Lo chiamano ‘ il cavallo
selvaggio’ perché è
quasi impossibile domarlo. Naturalmente io ci riuscii. Anche se, devo
ammetterlo, le cadute me le sono prese anche io.-
-vedere cadere Draco Malfoy da
cavallo? Pagherei
per essere presente. Come
si chiama?-
-Andros.-
Ero sicura di aver sentito una
punta d’orgoglio nella sua voce.
Draco continuava ad accarezzare
il cavallo. Non so perché ma ne rimasi incantata. Era strano
vedere Malfoy
così. Vedere che anche lui, poteva tenere a qualcosa o a
qualcuno.
Ma ad un tratto, un rumore mi
risvegliò. Un nitrito che proveniva dal fondo. Mi voltai.
Era un bellissimo
cavallo bianco. Mi avvicinai ma , questa volta, si fece
toccare.Sembrava anche
gradire le mie attenzioni.
-quella èTalia.-
-Talia … è un
bellissimo nome e
lei è un cavallo bellissimo.-
-non ti ci affezionare troppo
Mezzosangue, è vecchia e malata ormai, tra qualche giorno
verrà abbattuta!-
-No!-
Gridai senza rendermene conto.
Talia si imbizzarrì, ma
riuscì a
farla calmare subito.
-Non abbatterla Malfoy, mi
prenderò io cura di lei, voi non vi dovrete occupare di
nulla-
Malfoy mi guardò stupito.
-Mezzosangue …
l’unica persona di
cui devi prenderti cura è mia madre! Non hai il tempo di
occuparti di quella
bestia.-
-Non ti preoccupare tu del mio
tempo, a quello ci penso io e ti assicuro, che a tua madre non ne
toglierò. Non
abbatterla Malfoy … ti prego …-
Non lo dissi guardandolo negli
occhi. Non so neanche perché lo dissi, pregare il mio
peggior nemico. Mi
avrebbe deriso fino alla morte.
-
Mezzosangue
…
se ti vedrò togliere del tempo alle tue mansioni per
occuparti di
quell’animale, giuro che metterò fine alle sue
sofferenze con le mie stesse
mani. .. non farmi pentire della mia decisone.-
Detto
ciò mi voltò le spalle e se ne andò,
ma, prima che uscisse dalla scuderia, mi
stupì per la seconda volta di ciò che dissi.
-
Grazie
…-
Vidi con la coda dell’occhio
che
lui si fermò. Non disse niente … non
c’era nulla da aggiungere.
***
Quella sera, dopo cena, venne in
visita il migliore amico di Malfoy, sempre se di amicizia si potesse
parlare.
Blaise Zabini. Non lo vedevo dalla festa, anche se nemmeno in quella
occasione,
parlammo molto.
Narcissa stava leggendo un libro
nel salone e Malfoy, non sapevo che fine avesse fatto.
Di conseguenza, io e Zabini, ci
ritrovammo insieme in uno degli altri milioni di saloni del Manor.
Un silenzio imbarazzante era
calato. Nessuno dei due osava proferire parola. L’unico
rumore era quello del
fuoco scoppiettante del camino.
Ad un tratto decisi di rompere il
silenzio.
-Vuoi … qualcosa da bere?-
-si … uno scotch, grazie-
Mi diressi in silenzio verbo il
tavolino con le bottiglie che i Malfoy tenevano in tutte le stanze.
Mi fermai, c’erano tante
bottiglie, TROPPE bottiglie, per me tutte uguali … lo sentii
ridere alle mie
spalle. Perché ultimamente ridevano tutti di me?
-tranquilla faccio io…
quindi …
come ti trovi qui?-
Come un leone in gabbia.
-bene… Narcissa
è gentile.-
Lui rise di nuovo.
-immagino … e Draco? Ti fa
disperare come ai tempi di Hogwarts?-
- no! No … ora è
… un po’ peggio,
dato che , IN TEORIA, ha tutto il diritto di dirmi ciò che
vuole.-
-devi scusarlo … lui lo fa
solo
per , come dire … attirare la tua attenzione, come i bambini
piccoli.-
Una voce alle nostre spalle interruppe
la conversazione.
Era Draco e sembrava alquanto
infastidito.
-se avete finito con le vostre
chiacchiere … Mezzosangue, non hai nulla di meglio da fare
che sprecare il tuo
tempo qui?-
Il suo sguardo era furioso, ma io
non avevo nessuna intenzione di cedere alle sue provocazione.
-
È
stato un
piacere Zabini , con permesso.-
e uscì senza aggiungere
altro.
Prima che potessi allontanarmi
però, sentii che i due, iniziarono a parlare di me. Decisi
così di ascoltare.
-Zabini che cazzo vai blaterando?
Cosa ti salta in mente di dire?-
-oh avanti Draco, non fare tanto
il prezioso, ho solo detto la verità, tutto qui. Vuoi per
caso farmi credere
che non ti sei sempre comportato così per attirare la sua
attenzione?-
-Le ho sempre e solo rivolto le
attenzioni che meritava, quelle che meriterebbe qualsiasi sangue
sporco.-
-sangue sporco o no, la Granger
sta crescendo bene… o vuoi negare anche questo? Vuoi farmi
credere che da quando
è qua, non hai mai fatto pensieri proibiti su di lei?-
Draco ebbe un momento di
esitazione, poi parlò.
-Ti sbagli
infatti… è appena
passabile, ma non abbastanza bella da tentarmi*-
NON
ABBASTANZA BELLA DA TENTARLO?
Ma come si permette quello spocchioso furetto platinato?!
Avevo
sentito anche troppo.
Ma che ti importa poi di ciò che dice,
quello stupido!
Niente, mi
ripetei, era
semplicemente,orgoglio femminile!
***
Si
era fatta una certa ora. Narcissa dormiva da molto tempo e
Zabini, era appena andato via.
Stavo
tornando nella mia camera, quando incrociai Malfoy che
saliva le scale. Io proseguì, sperando che anche lui fosse
troppo stanco per
continuare a punzecchiarmi.
-mezzosangue
…-
Mi
sbagliavo.
-non
mi dai la buona notte?-
-Non
è nelle mie mansioni darti la buona notte, Malfoy-
Mi
prese per il braccio.
-punto
primo: questa
confidenza non ti è concessa, io sono il SIGNOR Malfoy.
Punto secondo …-
Si
avvicinò pericolosamente al mio volto.
-sei
qui già da un po’ … potresti iniziare
ad avere nuove mansioni
… che ne pensi?-
Si
avvicinò al mio orecchio, il suo viso sfiorava il mio, il
suo
profumo mi invadeva. Ma cosa mi prende? È Malfoy santo cielo
e poi …Ron …
-pensavo
di non essere “ abbastanza bella da poterVI tentare.-
Lui
fu colto di sorpresa ed io, ne approfittai per allontanarmi.
-Allora
è un vizio Mezzosangue, non mi piace chi origlia, dovremmo
toglierci questo brutto vizio!-
Mi
spinse contro il muro. Iniziò a baciarmi il collo.
-Lasciami
Malfoy, lasciami ,o giuro che urlo.-
Lui
continuò imperterrito. La sua mano iniziò ad
accarezzarmi la
gamba, sentivo i suoi baci roventi sul mio collo.
-Lasciati
andare Mezzosangue… non te ne pentirai.-
Come
poteva riuscire a farmi sentire così, con semplici baci e
carezze. Stavo per cedere, lo sentivo.
Involontariamente
inclinai la testa indietro per godere meglio di
quei baci.
Ad
un tratto però un rumore improvviso ci fece tornare alla
realtà. Sentimmo una voce in lontananza.
-D
… Draco … Herm …ione …-
Una
figura si stava avvicinando con passo barcollante verso di
noi. Era Narcissa. Arrivata a metà corridoio cadde a terra
priva di sensi.
-Madre!-
Con
passo svelto Draco fu su di lei. Corsi anche io.
-Presto
chiama il medimago!-
Non
finì la frase che già stavo correndo.
***
Aspettavamo entrambi fuori
dalla stanza , che il medimago uscisse.
Non dicemmo una parola per tutto il
tempo.
Draco era veramente preoccupato, non
pensavo avrei mai potuto vederlo così … fragile.
Avevo quasi la tentazione di
stringerlo, dirgli che sarebbe andato tutto bene. Ma, naturalmente, non
lo
feci.
Il medimago uscì.
-Dottore, sta bene?-
Il medico parlò.
-Signor Malfoy … sappiamo entrambi che
le condizioni di vostra madre, sono andate via via peggiorando negli
ultimi
anni. Il suo cuore è molto debole. Era da tempo che non
succedeva qualcosa del
genere. Ha avuto, in questo periodo, motivi di preoccupazione?-
-No … non … credo , non che
io
sappia.-
-Beh in ogni caso … ha bisogno della
massima tranquillità. Niente passeggiate finché
non si rimetterà del tutto.
Sarò onesto con voi Signor Malfoy… a vostra
madre, non rimane che qualche mese
di vita.-
Fui costretta a sedermi. Sapevo che
Narcissa stava male ma…. Sapere che gli rimaneva appena
qualche mese … la mia
mente si era svuotata. Guardai Malfoy. Era veramente pallido.
-posso entrare?-
-si … qualcuno può rimanere a
vegliare
su di lei. Mi raccomando, massima tranquillità.-
-Grazie dottore. Vi accompagno.-
Mi lasciarono sola. Non ricordo
neanche se avessi salutato il medico. Mi sentivo un automa.
Mi alzai … aprì la porta
… entrai.
Narcissa era a letto, dormiva, era
ancora pallida ma sembrava stare meglio.
La porta si aprì nuovamente, Draco
entrò.
Il suo viso era tornato impassibile,
ma sapevo che stava soffrendo.
-Mezzosangue vai a letto. È inutile
che entrambi passiamo la notte qui.-
Volevo ribattere, volevo rimanere con
lei … con lui … ma sapevo che dovevo lasciarli
soli.
Così, senza dire una parola, me ne
andai.
***
L’indomani mattina, portai la
colazione in camera a Narcissa. Bussai.
-avanti.-
Era una voce femminile, significa che
si era già svegliata.
Quando entrai, un grosso sorriso le si
aprì sulle labbra. –Hermione.-
Draco era seduto su una sedia accanto
a lei. Sembrava molto stanco, probabilmente non aveva dormito tutta la
notte. I
capelli, sempre in perfetto ordine, ora erano scombinati e gli
conferivano
quasi un aria più … umana. Notò che lo
fissavo
e mi guardò. Distolsi immediatamente lo
sguardo, maledicendomi per essermi
fatta cogliere in flagrante.
Mi avvicinai a Narcissa e posai il
vassoio sul letto.
-Come vi sentite oggi?-
-Un po’ debole … ma meglio,
grazie
cara. Devo avervi fatto prendere un bello spavento.-
-Non dovete preoccuparvi di questo,
Narcissa. Dovete solo pensare a riprendervi.-
Draco era silenzioso, fissava il
vuoto. Ad un tratto si alzò.
-Vado a fare una doccia … appena ho
finito torno a vedere come state.-
-Tranquillo tesoro, sto bene e tu hai
tante cose a cui pensare. Con me c’è Hermione.-
Draco non aggiunse niente, si diresse
verso la porta e uscì.
Uscita dalla camera di Narcissa,
pensai di andarmi ad occupare un po’ di Talia. Mentre
camminavo, passai davanti
la porta di Malfoy.
E
se vedessi come sta?
Ma sei pazza Hermione, cosa ti viene
in mente? Come se non si prendesse già abbastanza gioco di
te.
Purtroppo per me, durante quella mia
lotta interiore, Draco aprì la porta, trovandomi proprio
davanti.
Dal suo sguardo trasparì un pizzico di
stupore.
-ti serve qualcosa?-
Sentivo le guance scottare, cavolo ma
perché dovevo sempre fare la figura dell’idiota?!
-io … volevo solo … volevo
sapere se
avevi … avevate … bisogno di qualcosa
…-
Lo dissi senza guardarlo negli occhi.
-Ho solo bisogno che ti occupi di mia
madre, senza farti distrarre da altre sciocchezze! Devo uscire, ho
delle cose
da sbrigare, torno presto. Mi raccomando, se succede qualcosa in mia
assenza ti
riterrò responsabile!-
Detto questo mi oltrepassò.
-
Mezzosangue
… mia madre non sa nulla di ciò
che ha detto il medico. –
Andò via. Ecco cosa si ottiene ad
essere troppo gentili.
***
Nei giorni che seguirono io e Malfoy
ci parlammo a malapena. Naturalmente, di ciò che era
successo o stava per
succedere quella notte, non discutemmo mai. Lui era più
freddo e scontroso del
solito, ogni scusa era buona per creare una lotta.
Narcissa stava iniziando a
riprendersi. Era una donna forte, nonostante tutto.
Ero in camera sua quella mattina.
L’inverno
aveva ormai fatto la sua comparsa e ,tutto il giardino, si era
ricoperto di
bianco.
Lei guardava fuori dalla finestra
mentre io le stavo leggendo un libro. Mi fermai quando notai che non mi
stava
ascoltando.
-Narcissa … vi sentite bene?-
Lady Malfoy si risvegliò dai suoi
pensieri.
-Oh si cara, è che ….
È da giorni che
sono rinchiusa qui dentro. Vorrei solo fare una passeggiata
… -
In realtà era da un po’ che
pensavo la
stessa cosa. Stare sempre a letto, senza potersi muovere. Quella
prigionia
forzata l’avrebbe solo fatta stare peggio.
Sapevo di rischiare se Malfoy mi
avesse scoperta, ma a mali estremi
…
-Usciamo!-
-cosa? – disse lei!
-Usciamo! Vi coprirete per bene e non
dovrete neanche camminare. Dovete solo prestarmi un attimo la vostra
bacchetta!
–
Naturalmente a noi mezzosangue era
vietato l’uso della bacchetta magica.
Era da molto che non usavo la magia, ma riuscì
a creare una specie di
sedia a rotelle , in modo che Narcissa non si fosse affaticata troppo.
Quando uscimmo , vidi che fece un grande
respiro. Era felice e si vedeva.
Averla resa allegra mi ripagava del rischio
che stavo correndo. Malfoy mi avrebbe cruciata se solo lo avesse
scoperto. Ma
si sa … la fortuna, non sempre, aiuta gli audaci.
-Mezzosangue.-
Mi bloccai , non avevo neanche il coraggio
di girarmi.
-
Che
diavolo ti è saltato in mente sei
impazzita?-
Draco era furioso, no , forse furioso
era un eufemismo.
-Draco , le ho chiesto io di portarmi
fuori-
-Beh non mi interessa! Il medico
l’aveva sconsigliato, e lei non doveva cedere ai vostri
capricci!-
Non riuscì più a trattenermi!
-capricci? Fare una passeggiata dopo
giorni di reclusione, sarebbe un capriccio?-
-si! Con questo freddo poi! E poi cosa
diavolo è questa … cosa?!-
-è una sedia a rotelle, mister so
tutto io. Tua madre non si sforza neanche, pensi sia tanto imprudente?-
Eravamo faccia a faccia, proprio come
ai tempi della scuola. Nessuno dei due abbassava lo sguardo. Troppo
orgogliosi per
cedere.
-Hermione, forse ha ragione Draco, non
dovevo chiedertelo … andiamo in camera, sono stanca, vorrei
riposare.-
Risposi, ma con lo sguardo ancora
puntato su Draco.
-Come volete.-
Mi rigirai per accompagnarla, ma
Malfoy mi fermò.
-Ti voglio immediatamente nel mio
studio.-
***
Lasciata Narcissa in camera, mi
diressi verso lo studio di Malfoy come una condannata a morte che
cammina verso
il patibolo.
Quando arrivai entrai senza bussare.
-volevate vedermi?-
-Sei per caso impazzita Granger?, no
dico, hai la più pallida idea di cosa significhi ASSOLUT O
RIPOSO?-
-e tu hai la più pallida idea di cosa
significa essere prigionieri in casa propria?-
-si! So cosa significa, Mezzosangue.-
Calò un minuto di silenzio, nessuno
sapeva cosa dire. Poi lui continuò
-Comunque, se hai ben notato, mia
madre era d’accordo con me!-
-Tua madre era d’accordo con te soltanto
per farti stare calmo! Ma davvero non capisci quando una persona dice
qualcosa
solo per farti piacere? –
Forse avevo esagerato ma non mi
interessava.
Per fortuna, prima che Malfoy potesse
ribattere uno degli elfi entrò.
-Scu … scusate padrone …
vostra madre
voleva parlarvi.-
-stai attenta Mezzosangue, se tiri
troppo la corda alla fine si spezza.-
***
Arrivato davanti la porta, Draco bussò
e sua madre lo invitò ad entrare.
-Volevate parlarmi madre?-
-si Draco siediti , ti prego-
Draco si sedette vicino a lei.
-Draco … non essere troppo duro con
quella ragazza, ne ha passate tante-
-madre , io la tratto come merita. Non
può permettersi di prendere iniziative senza consultarmi.-
Sua madre voltò la testa verso la
finestra.
-Draco … ho una cosa da chiederti.-
-Ditemi.-
Narcissa si rigirò e guardò
negli
occhi suo figlio.
-Draco… vorrei tanto che tu sposassi
Hermione.-
Eccoci qua :) beh che dire, mi farebbe
davvero
tanto piacere leggere i vostri commenti! Spero continuerete a segurmi! intanto, ringrazio tutti
quelli che
leggono, che l’hanno aggiunta tra le preferite, le seguite o
le ricordate. Grazie
a chi commenta. Grazie a tutti :)
* Orgoglio e
Pregiudizio.
Il nome Andros l'ho rubato al personaggio di un altra FF, grazie Luna :)
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Capitolo 4 *** Luna ***
Perdonate il
ritardo, ma gli impegni quotidiani sono
ricominciati e il tempo per me stessa, va diminuendo! Detto questo,
prometto
che cercherò di aggiornare sempre con frequenza, e ringrazio
tutti.
Chi commenta,
chi ha aggiunto la storia tra le seguite, le
ricordate o addirittura le preferite! Come sempre, mi piacerebbe tanto
sapere
cosa pensate di questo capitolo!
Ultima
cosa, mi sono resa conto che, per determinate cose, la storia rende di
più com'era all'inizio. Scusate questa confusione prometto
che non cambierò più nulla :)
Un
bacio grande e alla prossima. :)
Luna
-Cosa
avete
detto?-
Draco
guardava la madre stupito. Mai si sarebbe aspettato una richiesta
simile.
-
Io
… vorrei che tu sposassi Hermione.-
Draco
si fece
più serio.
-potrei
almeno sapere il motivo, di questa richiesta?-
-Perché prima che
io muoia Draco ,voglio avere
la certezza che tua abbia al tuo fianco una persona disposta a
prendersi cura
di te …. E che ti renda felice!-
-Come
potete
pensare che la Granger possa rendermi felice?-
-lo
so Draco
… lo so da sempre.-
Draco
si rese
conto che sua madre era estremamente seria. Per un momento, gli
passò per la
testa l’idea di accontentarla, ma come poteva?
-Madre
…
sapete che, pur volendo, non potrei accontentarvi … non mi
è permesso.-
Quel
minimo
barlume di speranza, svanì dagli occhi di Narcissa.
-Hai
ragione
Draco , che stupida, non dovevo neanche chiedertelo.-
Il
giovane
Malfoy non sopportava di vedere sua madre in quello stato, ma cosa
poteva fare?
-è
meglio che
riposiate madre, è stata una giornata stancante.-
-si
… a dopo
tesoro.-
Draco
uscì
dalla camera.
Non
poteva
sposarla questo era vero, ma chi dice che non poteva comunque provare
ad
accontentarla in qualche altro modo.
***
Era
sera,dopo
l’incontro con la madre, Draco era uscito senza dire una
parola e non era
ancora tornato. Chissà di cosa avevano discusso, pensava
Hermione.
Dopo
aver
portato la cena a Narcissa e averle fatto un po’ di
compagnia, decise di andare
a far visita a Talia. Non c’era giorno che non passasse da
lei,mattina, notte,
non era importante.
Quando
arrivò
e la vide, il cavallo avvicinò la testa per farsi
accarezzare.
-Mi
sei
mancata anche tu!-
La
giovane si
sedette vicino a lei e, come ormai faceva sempre, le parlò
della giornata
appena trascorsa.
Chi
avrebbe
mai detto che un giorno, il suo confidente sarebbe stato un cavallo.
Aveva
con se
anche lo specchio di Narcissa, lo guardò e come sempre, vide
il volto dei suoi
genitori.
-mi
mancano
così tanto Talia, mi sento così sola qua
…per fortuna c’è Narcissa…
la vita con
Draco è insostenibile e la cosa che più
odio… è il fatto che io ci rimango
sempre male come una scema.-
Draco
nello
stesso istante si trovava lì. Sapeva che, a
quell’ora, lei andava a trovare
quel cavallo. Sentì le parole della giovane e , stranamente,
si sentì come in
colpa.
È
davvero così insostenibile la vita con me?
Decise
di
andar via, ma purtroppo , fece cadere un secchio. Il rumore
rimbombò per tutta
la scuderia.
-c’è
qualcuno?- sentì dire ad Hermione, tanto valeva ormai farsi
avanti.
Draco
entrò e,
ad Hermione, vennero in mente le parole pronunciate poco prima.
E
se avesse sentito qualcosa?
-sapevo
che
ti avrei trovato qui.- Nella penombra, gli sembrò di vedere
le guance di
Hermione colorarsi di rosso. Lei non rispose e si sedetti nuovamente.
Era ancora
arrabbiata con lui per la discussione di quella mattina.
-Sono
passato
da mia madre… dormiva.-
-lo
so …-
Malfoy
ebbe
un momento di esitazione ma alla fine si sedette in terra, vicino alla
ragazza.
-Attento
Malfoy, rischi di sporcarti … -
-non
importa
… ci penseranno gli elfi.-
Disse
ghignando. Bastardo, conosceva bene i suoi punti deboli…
-perché
hai
tanto a cuore questo cavallo? È vecchio …
è malato … non ha più nulla da
offrire.-
-Proprio
per
questo! Perché è vecchia, è malata e ,
come dici tu, non ha più nulla da
offrire.
È
questo
Malfoy, per te nella vita conta solo ciò che può
fruttarti. Sono sicura che
tutto per te si basa su un contratto, su un dare e un riceve in cambio
qualcosa.-
Draco
rimase
zitto, pensando tristemente, che era proprio vero.
Nella
vita
suo padre, gli aveva insegnato che l’importante è
solo ciò che si poteva
guadagnare, non importa a chi dovessi pestare i piedi.
Gli
vennero
in mente le parole della madre.
‘Perché
prima che io muoia Draco ,voglio avere la
certezza che tua abbia al tuo fianco una persona disposta a prendersi
cura di
te …. E che ti renda felice!’
Felice
…. Che
strana cosa era la felicità … nella vita forse,
poche cose l’avevano veramente
reso “felice”.
Guardò
Hermione che stava accarezzando ancora il cavallo.
Poi
vide in
terra lo specchio della madre, si stupì di vederlo li, ma di
Hermione si poteva
dire tutto, ma non che fosse una ladra.
Guardò
meglio, vi erano riflessi due volti , uno maschile ed uno femminile
… dovevano
essere i suoi genitori.
-Ti
mancano?-
Gli
occhi di
Hermione si velarono di tristezza.
-si
… molto …
ma almeno so che sono al sicuro-
-da
quanto
non li vedi?-
Lei
ebbe un
momento di esitazione.
-da
prima
della guerra ma in realtà … loro non si ricordano
di me! Prima della guerra gli
feci un incantesimo e non sono mai potuta tornare a cancellarlo
…È triste
sapere che per i tuoi genitori tu non sei mai esistito, ma almeno
vivono al
sicuro …-
La
voce di
Hermione si incrinò.
Faceva
di
tutto per non piangere e Draco lo notò.
La
guardò e,
se pur a malincuore , dovette ammettere che la Granger era veramente
bellissima.
Quei
capelli,
un tempo ispidi, erano ora dei perfetti boccoli che ricadevano leggeri
sulle
spalle. Quegli occhi dorati velati da una leggera tristezza, era una
parte di
lei che non aveva mai visto.
Istintivamente,
le portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Lei si voltò e si guardarono.
Draco non capiva da cosa nascesse quell’irrefrenabile
desiderio di toccarla ,
baciarla , farla sua. Rimaneva pur sempre la Granger, la mezzosangue.
Si
alzò
improvvisamente, tanto che Hermione saltò in aria.
-Non
fare
troppo tardi Granger, hai molte cose da fare domani.-
Dicendo
così
le voltò le spalle e andò via, così
velocemente, che ad Hermione sembrò una
fuga.
***
Era
passato
quasi un mese da quella notte. Narcissa si era ripresa, era ancora
debole e non
doveva affaticarsi troppo, ma aveva ripreso le sue attività
quotidiane.
Draco
ed
Hermione quasi non si parlavano.
Il
giovane
padrone di casa tentava di evitarla in tutti i modi possibili.
Purtroppo le
cene, erano gli unici momenti in cui era costretto a stare in sua
presenza.
Quando
quella
sera torno a casa, ciò che vide lo fece rimanere
letteralmente a bocca aperta.
Le due grandi scalinate che portavano al piano di sopra, erano
ricoperte da
ghirlande. Si diresse subito verso il grande salone. Anche questa
stanza era
ricoperta di ghirlande e, al centro, vi trovò un immenso
albero di natale. Era
totalmente ricoperto di luci dorate e ricadevano eleganti, leggere
decorazioni
in preziosi cristalli. Hermione stava finendo di sistemare le
decorazioni
mentre Narcissa era seduta sorridente sulla poltrona.
-Cosa
sta
succedendo qui?-
Le
due donne
si voltarono.
-Draco!
Hai
visto che bella idea ha avuto Hermione?-
Draco
si
avvicinò. Era stupito. Da quando era morto suo padre,
Narcissa non si era più
occupata di decorare la casa in vista del Natale. Anche a causa della
malattia.
E
adesso, lei
era li, sorridente e felice come non era da tanto … e tutto
per merito della
mezzosangue. Malfoy si voltò a guardarla.
Quello
sguardo limpido, privo di cattiveria, nonostante tutto quello che era
stata
costretta a subire.
Cuore
da
Grifondoro, pensò Draco …
Quella
ragazza,era riuscita a portare in così poco tempo, allegria
e gioia in quella
casa, in cui l’oscurità e la tristezza prevalevano
su tutto.
-Beh
…
potevate almeno evitare di addobbare la casa di rosso e oro…
mi sento nella
sala Grifondoro.-
Entrambe
risero.
-oh
Draco ,
sei sempre il solito.-
-Per
vostra
informazione, signor Malfoy, il rosso e l’oro sono i colori
tipici del natale.
E comunque dovreste ringraziare vostra madre, se fosse stato per me
anche
l’albero avrebbe gli stessi colori.-
E
detto
questo, rise.
Una
risata
bella, cristallina, capace di scaldarti il cuore …
Ma
cosa gli
stava succedendo! Perché la mezzosangue era sempre nei suoi
pensieri?
Perché
non
riusciva a non staccarle gli occhi di dosso, perche desiderava solo
scappare
via lei…
-Ceni
con noi
Draco?-
-si
… certo
…-
***
Finita
la
cena, come spesso accadeva, venne in visita Blaise.
Si
fermarono
tutti e quattro nel salone a parlare e, quando si fece l’ora,
Hermione
accompagnò Narcissa in camera.
Decise
poi di
andare nella grande biblioteca a leggere e a rilassarsi.
Purtroppo
la
stanchezza ebbe il sopravvento e , senza neanche rendersene conto, si
addormentò.
Si
svegliò,
non sapendo bene quanto tempo fosse passato. Il fuoco del camino si era
spento.
Era ora di andare a dormire, a meno che non fosse già
l’alba. Guardò fuori
dalla vetrata, il cielo era ancora stellato.
Iniziò
così,
ad incamminarsi verso la sua stanza ma, in lontananza, le
sembrò di sentire
qualcosa.
Prestò
più
attenzione, sembrava un pianoforte … possibile che Narcissa
si fosse alzata a
quell’ora della notte? Decise di scoprire da dove provenisse
quella musica…
Era
arrivata
ad una stanza, la porta era socchiusa così la spinse
leggermente per guardare.
Era
Draco a
suonare. Li , solo, al buio, illuminato solo dai raggi della luna che
entravano
prepotentemente in quella stanza, dove Draco si stava nascondendo dal
resto del
mondo.
La
musica era
dolce, ma estremamente triste …
Cosa
stai provando Draco … stai soffrendo vero? Perché
non mi permetti di aiutarti?
Chiuse
gli
occhi, e ascoltò in silenzio quella melodia.
Rabbia,
tristezza .. solitudine, questo Hermione provava ascoltandola
…
Purtroppo,
non
si accorse di essersi appoggiata troppo alla porta e che questa,
iniziò ad
aprirsi emettendo un cigolio fastidioso ed inquietante.
Draco
si
bloccò di colpo e si voltò verso di lei.
Hermione
rimase li, impalata, incapace di dire qualcosa.
-scusa,
non
volevo interromperti.-
Disse
velocemente e girandosi per andare via.
-No
… aspetta
… non mi
hai interrotto, solo , non
pensavo ci fosse qualcuno.-
Hermione
si
rigirò e iniziò piano, ad avvicinarsi al ragazzo
ancora seduto al piano.
-non
sapevo
sapessi suonare il piano …-
Draco
sorrise
tristemente.
-Mia
madre mi
ha insegnato … so suonare molti strumenti, ma il piano
… è l’unico con cui
riesco ad esprimere tutto ciò che provo senza vergognarmi
.Da bambino, quando
ero triste o avevo voglia di piangere e non potevo perché, un vero Malfoy non piange, venivo qui e
suonavo … note senza
senso … ma alla fine, riuscivo a sfogare tutto quello che
ero costretto a
tenere dentro …-
-Suoneresti
qualcosa per me? …-
Draco
si
voltò verso di lei. Non si aspettava quella richiesta, ma la
ragazza, non gli
sembrò mai fragile quanto in quel momento.
-siediti-
Le
fece posto
e, senza aspettare oltre, cominciò a suonare.
HErmione,
imbarazzata si sedette. Non sapeva perche glielo avesse chiesto, ma
quella, fu
la cosa più bella che avesse mai sentito.
E
Draco, non
era mai stato più bello …
Quando
il
ragazzo finì, si girò verso di lei.
-Sei
…
veramente bravissimo …-
-grazie
… ma
non penso che questo, sia di conforto per tutte le persone che ho fatto
soffrire nella mia vita …-
-Una
persona
che sa suonare così, non può essere cattiva come
vuole far credere …-
Draco
la
guardò, non sapeva perché, non sapeva come, ma le
prese il volto tra le mani e
la baciò.
Hermione
si
bloccò, per un attimo non seppe come reagire, ma alla fine,
cedette a quel
bacio.
Le
loro
lingue iniziarono una dolce danza, le loro mani iniziarono a toccarsi.
Quando l’aria
iniziò a mancare, furono costretti ad allontanarsi
l’uno dall’altra.
Draco
poggiò
la sua fronte su quella di Hermione.
Entrambi
avevano gli occhi chiusi, entrambi non parlavano per non spezzare
quella magia
che si era creata.
Entrambi
sapevano che era una cosa sbagliata. Lui era il male, Lei era il bene
…
avrebbero mai potuto tradire i propri ideali per stare insieme?
Aprirono
gli
occhi e si guardarono. Ghiaccio e fuoco si mischiarono.
Calde
lacrime
iniziarono a cadere dagli occhi di Hermione.
-Perché
piangi?-
-perché
è
sbagliato … perché non posso lasciarmi andare
così, perché non posso fare
questo a Ron …-
Draco
si
allontanò …
-Ron
…-
Accarezzò
il
viso della ragazza asciugandole le lacrime.
-Non
piangere
mai a causa mia mezzosangue … non ne vale la pena
…-
Dicendo
questo,
si alzò e andò via .
Hermione
rimase lì, poggiando le dita in quei tasti , sfiorati poco
prima da Draco .
Guardando
la
luna … complice fedele e silenziosa .
Musiche
che mi hanno ispirato nella realizzazione del
capitolo:
la
prima suonata è ‘Victor piano solo’ di
Danny Elfman .
(quella de La sposa cadavere per intenderci xD )
La
seconda si chiama Sparrow
- Sad Piano Music Beautiful Calm
(Original)
|
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Capitolo 5 *** Natale ***
Natale
Natale
era
ormai alle porte. Mancava poco meno di una settimana.
Narcissa
si
faceva accompagnare da Hermione ogni giorno in città, a
comprare nuove
decorazioni o regali. Draco la prendeva costantemente in giro, dicendo
che
stava acquistando cose per una famiglia di , minimo, ottanta persone.
Ed
Hermione,
lo riprendeva sempre, anche se , doveva ammettere, non aveva poi tutti
i torti.
Ma
in fondo,
come biasimarla. Aveva ritrovato , per un qualche motivo , la gioia di
vivere e
i due ragazzi, potevano solo esserne felici.
I
due giovani
si evitavano in tutti i modi. Appena uno dei due entrava in una stanza,
l’altro
andava via con una qualche scusa.
Quella
sera a
cena, c’era anche Blaise.
Narcissa
ad
un tratto, disse una cosa che lasciò tutti a bocca aperta.
-Voglio
dare
una festa la notte di Natale.-
I
tre ragazzi
si guardarono.
-Come
prego?-
-Voglio
dare
una festa.-
Draco
era
stupito. Dalla morte di suo padre, era raro persino vederle accettare
l’invito
a cena di qualche famiglia e adesso, voleva addirittura organizzare una
festa.
Guardò
Hermione … quella ragazza era stata una vero e proprio
toccasana per la madre.
-Una
festa di
quelle che solo i Malfoy sanno dare!-
Blaise
rise,
vedendo la determinazione della donna.
-Avete
ragione signora Malfoy, è da troppo tempo che non partecipo
ad una vostra
festa.-
-E
poi ci
sarà Hermione ad aiutarmi.-
La
ragazza,
che fino ad allora era rimasta in disparte, alzò gli occhi
dal piatto.
Draco
ormai
la conosceva bene e sapeva che era a disagio.
-si
certo … io
..vi aiuterò volentieri !-
Disse
sorridente come sempre.
Narcissa,
continuò per tutta la sera a parlare dell’evento.
***
L’indomani
mattina, a colazione, Narcissa era estremamente eccitata e descriveva
meticolosamente tutti i negozi, che avrebbero visitato lei e la ragazza.
Draco
era uscito presto quella mattina.
Hermione
cercava in tutti i modi di non pensare al bacio di quella notte, ma
inutilmente. Vederlo, le procurava imbarazzo … Non vederlo
invece , le causava
un enorme tristezza.
Ma
com’era possibile? Da quando non vedere Draco Malfoy la
rendeva così.
Lui
era il suo peggior nemico, doveva odiarlo non …
E
poi Ron … cosa avrebbe detto lui in proposito, cosa avrebbe
detto se avesse saputo
che la sua futura moglie, iniziava a provare qualcosa per un altro uomo.
-Hermione?-
Era
Narcissa.
-Tutto
bene?-
-Si
.. si Narcissa, ero un po’ sovrappensiero. Siete pronta?
Andiamo?-
-Si,
abbiamo tante cosa da comprare.-
***
Grazie
ai preparativi per la festa, quella settimana trascorse abbastanza
velocemente.
Era
già la vigilia di Natale, quella sera si sarebbe tenuta
‘la più grande festa di
tutti i tempi’, a Malfoy Manor.
Hermione
era felicissima di poter vedere la Signora Malfoy così
allegra, ma allo stesso
tempo, provava enorme disagio al sol pensiero di dover partecipare,
quella sera,
alla festa.
Stava
finendo di spiegare agli elfi , le loro mansioni, quando Narcissa la
fece
chiamare.
Bussò
alla porta e attese.
-Avanti-
-Mi
avete fatto chiamare, Narcissa? State bene?-
-Si
cara, sto benissimo. Non mi sentivo così da
tempo… e tutto grazie a te!-
Hermione
arrossì. Non avrebbe mai pensato di potersi affezionare
così tanto a lei.
-Ho
una cosa per te.-
E
dicendo questo, le porse un enorme pacco regalo.
Hermione
non seppe che dire.
-Volevo
dartelo direttamente stasera, o domani mattina ma … penso
che, vista
l’occasione, ti sarà più utile adesso.-
Scartò
la carta … aprì il pacco.
Era
un vestito. Hermione lo prese tra le mani per guardarlo meglio.
Era
rosso, con un accennato strascico. Ricadeva leggero e nella spalla, una
bellissima decorazione floreale, rendeva il tutto stupendo.
La
ragazza non aveva parole.
-Ti
piace?-
-Io
… è la cosa più … bella che
abbia mai visto-
Ma
un momento dopo , scoppiò in lacrime.
Narcissa
la fece sedere.
-Hermione
… cara, cosa succede? Perche piangi?-
-Oh
Narcissa, mi dispiace tanto davvero, io non volevo…-
-Tesoro,
non devi scusarti. Perché non mi dici cosa
succede… c’entra Draco per caso?-
-OH
no, lui … non è questo, è solo che
… è solo un momento di nostalgia. Era da un
po’ che non festeggiavo il Natale e … mi sono
venuti in mente i miei genitori. –
Narcissa
le accarezzo il viso.
-so
cosa significa … essere costretti a stare lontani dalle
persone che ami. È
difficile, e non è vero che col tempo passa, ma puoi
comunque pensare che loro
, adesso, sono al sicuro.-
Hermione
si sforzò di sorridere, Narcissa era una donna meravigliosa.
-Grazie.-
-Comunque
se il vestito non ti piaceva bastava dirlo, lo cambiamo.-
Entrambe
risero.
Ad
un tratto qualcuno bussò e la porta si aprì.
-Madre,
scusate , per quanto riguarda stasera è tutto …
va tutto bene?-
Il
suo sguardo si era soffermato su Hermione, aveva ancora gli occhi
arrossati dal
pianto.
-si
caro tutto bene … ho appena dato ad Hermione il suo regalo
di Natale.-
-si
io ora … vado … ho ancora delle cose da sistemare
prima della festa.-
E
, con lo sguardo basso, andò via.
***
L’ora
era arrivata, tutto era pronto per la cena di Natale. La sala era
addobbata
con festoni,
ghirlande, e qualsiasi
altro tipo di decorazione possibili.
Nella
sala principale, era stata allestita una grandissima tavolata. Un
bellissimo
centrotavola si ergeva su di essa, e piccole candele rosse e oro, erano
posizionate come segnaposti. L’argenteria era stata messa a
nuovo per
l’occasione , così come i bellissimi calici di
cristallo.
Hermione
non aveva visto mai niente di più bello.
Gli
invitati iniziarono ad arrivare, accolti dai due padroni di casa.
Tutti
gli amici di infanzia del ragazzo, con le rispettive famiglie, erano
presenti.
Blaise
Zabini, Pansy Parkinson , Theodor Nott, Tiger, Goyle e naturalmente la
bellissima Astoria Greengrass.
Hermione
era in cima alle scale, che guardava di nascosto la scena. Tutti
ridevano ed
erano felici, sembravano persone normali … ma non lo erano.
Come poteva
scendere a divertirsi con i seguaci del Signore Oscuro, con le persone
che le
avevano rovinato la vita.
Si
fece coraggio … fece un respiro profondo…
Coraggio
Hermione, sorridi … puoi
farcela… DEVI farcela, per Narcissa.
Iniziò
a scendere le scale.
Alcune
risate si bloccarono, gli occhi erano puntati su di lei. Draco, che in
quel
momento stava parlando con Astoria, si voltò a guardarla.
Rimase
di sasso. La Granger era bellissima, fasciata in quell’abito.
le cadeva
perfettamente lungo il corpo snello, sembrava fatto apposta per lei.
Hermione
lo notò e provò una punta di orgoglio.
Narcissa,
per annullare quel momento di imbarazzo si avvicinò a lei.
Non
l’aveva ancora vista, ma era davvero bellissima.
La
Narcissa bella e forte, la donna che di nascosto osservava alla
stazione di
King’s cross, forte ed elegante, era di nuovo li , davanti a
lei!
-Narcissa
… siete stupenda …-
I
capelli biondi erano elegantemente raccolti, e il suo abito era color
argento
con qualche pietra preziosa che decorava il tutto.
La
sua pelle era tornata luminosa e diafana
come un tempo.
La
signora Malfoy rise.
-
No
cara, tu sei bellissima! E tu Draco, non trovi sia magnifica stasera?-
Disse
con una punta di malizia nella voce.
Draco
fece semplicemente un cenno con la testa. Astoria, lo prese per il
braccio.
-Bene
miei cari ospiti, possiamo accomodarci, la cena ci verrà
servita immediatamente.-
E
detto questo, mormorando e chiacchierando, gli invitati si diressero al
tavolo.
Narcissa
si sedette, naturalmente a capotavola, desiderando di avere ai lati
Draco ed Hermione.
La
ragazza si sedette, imbarazzata più che per gli sguardi dei
presenti, dal fatto
di dover avere di fronte Draco.
Astoria
si volle sedere a tutti i costi accanto a lui e il giovane Malfoy, da
bravo
gentiluomo, le sposto la sedia per farla accomodare.
Tutte
quelle attenzioni, causarono un misto di tristezza e rabbia nella
giovane
ragazza.
Smettila
Hermione …
-Prima
di iniziare … vorrei, brevemente, dire due parole.-
Tutti
si girando verso l’organizzatrice della festa.
-Tutti
voi sapete benissimo, quanto io, dopo la morte di mio marito, sia stata
male.
L’unica mia forza, l’unica cosa che mi ha permesso
di andare avanti, è stata
avere Draco al mio fianco. So ,quanta sofferenza ti ho causato in
questi anni
tesoro e ti ringrazio.-
-Non
dite sciocchezze madre …-
Poi
Narcissa si voltò verso la giovane.
-
E
poi sei arrivata tu Hermione. Tu mi hai ridato a poco a poco quella
forza,
quell’allegria, quella gioia di cui avevo bisogno. Sei
… se mai avessi avuto
una figlia … avrei tanto desiderato che fosse come te,
bella, forte, coraggiosa
… onesta…-
Hermione
alle parole della donna si commosse, non si sarebbe mai aspettata
parole
simili, di fronte ad una tavolata di purosangue.
-Narcissa
… così mi fate commuovere …-
-E
ringrazio anche voi signori,per avere accettato questo mio invito. Non
vi
annoierò oltre, iniziamo con la cena e buon Natale!-
Tutti
si augurarono buon Natale e subito, iniziarono a cenare.
-Narcissa , la
vostra tavola è bellissima, ma
mi lasci dire, che un certo tocco Grifondoro si vede.-
Era stato Blaise
a parlare, tutti risero ed
Hermione sorrise imbarazzata.
La cena
continuò, tutti erano entusiasti e
nessuno, sembrava particolarmente infastidito dal fatto di dover cenare
con una
mezzosangue a tavola. Magari erano bravi attori, o magari,
ciò che i Malfoy
dicevano o facevano era legge e nessuno, poteva obiettare.
L’unica
particolarmente infastidita dalla
presenza di Hermione e , che non faceva nulla per nasconderlo, era
Astoria.
Era stata tutta
la sera appiccicata a Draco,
come a voler mettere bene in chiaro le cose.
Draco , dal
canto suo, sorrideva e scherzava,
Hermione, tentava di far finta di niente.
Finita la cena,
tutti si riunirono nel grande
salone a bere, ridere e scherzare.
Hermione e Draco
non si erano rivolti parola
per tutta la sera e , oltre a Narcissa, l’unica persona con
la quale aveva
scambiato quattro chiacchiere era stato Blaise.
La ragazza
dovette ammettere che era molto
simpatico. Ma i suoi pensieri , andavano sempre a Draco e alla piovra
bionda
che gli stava incollata.
In quel momento
lei gli stava sussurrando
qualcosa all’orecchio, Hermione poteva solo immaginare cosa
…
-Guarda che non
hai motivo essere gelosa di
lei!-
La ragazza
guardò Blaise.
-COSA? Guarda
che io non sono gelosa! Malfoy
può fare tutto quello che vuole … -
- mmm
… sarà… comunque ti assicuro che lui
non
prova il minimo interesse per lei.-
-Zabini, ti ho
già detto che non mi interessa
nulla…-
Ma le parole le
morirono in bocca. Astoria e
Draco si stavano baciando.
Ad Hermione per
poco non cedettero le gambe. Il
respiro le mancò, probabilmente era diventata pallida. Gli
occhi le pungevano.
Decise di andare fuori a prendere aria, allontanandosi da quel mondo,
del quale
non avrebbe nemmeno dovuto mai pensare, di poter far parte.
Draco
si allontanò da Astoria.-
-Astoria, sai
che io non provo nulla per te. Scusami
.-
E se ne
andò lasciandola sola, raggiunse
Zabini sorpreso di non vedere Hermione con lui.
-è fuori
… ci penso io a tutti.-
Blaise, complice di sempre,
l’unico vero amico che
avesse mai avuto.
-Narcissa
è mezzanotte, dovremmo aprire i
regali.-
E con quel
sottofondo, Draco, uscì .
Hermione era
lì, piangeva.
-Granger
…-
Vide la ragazza
saltare in aria e asciugarsi
in fretta le lacrime. Lui si avvicinò ma, quando
provò a toccarla, lei si
scansò .
-Non dovresti
essere qui … Astoria ti starà
cercando.-
-Granger di che
parli?-
-Siete proprio
una bella coppia sai? Due mangiamorte
fatti l’uno per l’altra !Che stupida …
che stupida sono stata. Lasciarmi andare
così, con TE! Pensare che quel bacio per te potesse aver
significato qualcosa …
ma tranquillo Signor Malfoy, d’ora in poi …-
Draco la
strattonò.
-Granger la vuoi
smettere! È stata LEI a
baciare me!- e dicendo così la lasciò.
Hermione si
bloccò
-Guarda che non
mi devi nessuna spiegazione!-
-Secondo te io
non penso a quella notte? Non
penso a quel bacio? Sei sempre nei miei pensieri Granger io ti desidero
… e la
cosa mi sta distruggendo! –
In sottofondo si
sentirono i brindisi e gli
auguri. Draco si uscì un pacchettino dalla tasca e glielo
porse.
-Comunque hai
ragione mezzosangue, io non ti
devo nessuna spiegazione! Buon Natale -
E se ne
andò, senza aspettare neanche che lo
avesse aperto.
Hermione rimase
li, ferma, senza parole … aprì
lentamente il pacchetto e rimase impressionata da ciò che
vide. Era una
collanina … un piccolo ciondolo rettangolare di smeraldo,
con attorno, un
serpente interamente ricoperto di diamanti.
Bellissimo
…
tipico di Malfoy ... ma bellissimo …
Hermione si
asciugò le guance ancora inumidite
dalle lacrime e rientrò in sala, ma adesso, con un sorriso
sulle labbra.
***
La
festa si era protratta fino a notte inoltrata. Narcissa non
poté rimanere fino
alla fine, a causa della sua salute ,lasciando al figlio il compito di
far divertire
gli ospiti.
La
mattina a colazione, quando Draco scese, trovò le due donne
sedute a
chiacchierare sulla sera prima.
-Buongiorno
tesoro. Stavo chiedendo ad Hermione se ieri, dopo che sono andata via,
hai
trattato bene gli ospiti.-
-Beh,
ieri sera l’avevo ben istruita su ciò che doveva
dire, spero non mi abbia
tradito.-
Entrambe
risero. Draco notò che Hermione aveva al collo la sua
collana … sorrise a quel
pensiero.
Quando
i tre finirono la colazione, Narcissa ed Hermione si alzarono per
andare, ma Draco
trattene la ragazza per un braccio.
-Emm
… vi dispiace se .. ve la rubo un attimo, madre?-
Narcissa
sorrise soddisfatta.
-No,
no anzi … fate con calma.- E andò via
canticchiando.
I
due ragazzi si guardarono.
-Ti
è piaciuta allora ?- disse ghignando, soddisfatto per aver
fatto imbarazzare Hermione.-
-Si
…è …
molto bella! Certo il serpente e lo
smeraldo … sei estremamente prevedibile.-
-Ah
si? Beh allora signorina, saprai che ho un'altra cosa per te!-
Hermione
lo fissò .
-Copriti
… usciamo.-
***
Il
ragazzo non aveva voluto dirle dove fossero diretti, si
smaterializzarono in un
parco. Quando la ragazza guardò meglio, iniziò a
capire. Si voltò di scatto per
essere sicura di aver capito dove fossero.
Davanti
a lei, una piccola villetta a due piani, interamente ricoperta di
bianco
,addobbata con luci colorate e decorazioni tipicamente natalizie.
-Cosa
… cosa significa …-
-Non
era questo ciò che desideravi per Natale?-
La
porta della villetta si aprì, ed un uomo uscì nel
vialetto. Era suo padre .
Draco l’aveva riportata nella casa dei suoi genitori, a
Londra.
-Come
fai a sapere dove vivono?-
-Pensi
che cancellargli la memoria sarebbe bastato ? So molto cose
Granger… non sono
diventato il braccio destro del Signore Oscuro di punto in bianco.-
Hermione
ebbe un brivido, cosa voleva dire? La voleva minacciare forse? E lei
che si era
fidata …
-Cosa
vuoi , perché mi hai portata qui ?...-
-perché
oggi, noi ridaremo la memoria ai tuoi-
-NO,
no io non lo farò! È troppo pericoloso, i
Mangiamorte li troveranno e poi …-
Si
bloccò rendendosi conto di ciò che aveva detto.
-Scusa
io … non intendevo …-
-Mezzosangue
guardami … IO sono i Mangiamorte … senza un mio
ordine, loro non possono
neanche pensare di fare qualcosa, ed io ti prometto, che la tua
famiglia non
verrà mai toccata… devi solo fidarti di me!-
Fidarsi
… poteva veramente fidarsi di lui? Magari quella era solo
una troppola … magari
poi l’avrebbe ricattata in qualche modo. Lo
guardò negli occhi… non li aveva mai
visti veramente,come in quel
momento. Prese una decisione, non sapeva se se ne sarebbe pentita, ma
in quel
momento, decise di fidarsi di Draco Lucius Malfoy.
Bussarono
alla porta, lei era nervosissima. Suo padre aprì. Ad
Hermione si riempirono gli
occhi di lacrime.
-Salve
, posso aiutarvi!- disse l’uomo sorridendo.
Draco
parlò al posto della ragazza.
-Si
salve , buongiorno, possiamo entrare? Grazie!-
E
dicendo così spinse dentro l’uomo facendosi largo .
-MALFOY!-
disse la ragazza infastidita dal suo comportamento.
-Granger,
fai fare a me ok? Dimmi solo che incantesimo hai usato, le esatte
parole.-
Draco
disse poche parole con la bacchetta in mano e suo padre cadde ,privo di
sensi
,sul divano.
-Malfoy!-
-Granger,
vuoi stare zitta?-
Il
Signor Granger si riprese e guardò i due ragazzi.
-Hermione!
Tesoro quanto tempo!- e abbracciò forte la figlia. Hermione
scoppiò a piangere.
-Kate
… Kate vieni, c’è Hermione! Tesoro mio,
perché piangi?-
La
madre fece capolino dall’altra stanza e corse ad abbracciare
la figlia.
-Tesoro
, che sorpresa! Perché non ci hai detto che venivi!-
Draco
provò soddisfazione nel vedere ciò che aveva
fatto, nel vedere la ragazza così
felice.
-Allora
tesoro, com’è andato il viaggio?-
Hermione
rimase spiazzata.
-viaggio?-
-Benissimo
Signor Granger, grazie! – Draco si era intromesso.
-Oh
Draco scusa, non ti abbiamo neanche salutato!-
I
due si allontanarono da Hermione per salutare il ragazzo. La giovane
mezzosangue non capiva proprio cosa stesse succedendo!-
-Mamma
…. C’è qualcosa che brucia?-
-IL
TACCHINO!- e corse via verso la cucina.
-accomodatevi
, vi porto qualcosa da bere.-
Finalmente
erano rimasti soli.
-
MI
VUOI SPIEGARE COSA HAI COMBINATO?-
-
Calmati
mezzosangue … avevo due anni di buco da tappare, cosa volevi
fargli credere?
Che c’è stata una guerra, che avete perso, sei
stata imprigionata e ora lavori
come badante per mia madre?-
-
Io
non sono la badante di tua madre!-
-
Comunque
…gli ho solo fatto credere che hai vissuto due anni in
Francia … con me … e che
ora viviamo insieme!-
-
TU
COSA?-
-Ecco
da bere, sarete stanchi, quando siete arrivati?-
-Solo
poche ora fa Signor Granger, ed essendo Natale, abbiamo voluto farvi
una sorpresa.
Forse abbiamo disturbato però...-
-Sciocchezze
ragazzo, tu e mia figlia siete sempre i benvenuti. Lo sapete! Anzi,
perché non
rimanete almeno a pranzo?-
Ad
Hermione parve un sogno, sentire la voce di suo padre, vedere sua madre
indaffarata con il pranzo di Natale, le sembrava di essere tornata
bambina.
Certo, le sembrava anche un po’ strano che suo padre avesse
tutta quella
confidenza con Draco … Ad un tratto però , le
tornò in mente Narcissa.
-Noi
… non possiamo, tua madre è sola, dobbiamo
andare.-
-Rimani
tu … è giusto che stiate un po’ tra di
voi.-
-E
non hai paura che possa rintracciare i miei amici ribelli?-
Draco
esitò un attimo, poi disse
-tu
ti sei fidata di me prima … adesso proverò io a
fidarmi di te-
-Ragazzi
scusate se mi intrometto … Draco, perché non vai
a prendere tua madre e la
porti qui, il Natale si deve passare in famiglia e ormai, tu fai parte
della
nostra!-
Draco
provò una strana sensazione a quelle parole… Ora
aveva capito da chi Hermione,
avesse preso il suo animo nobile.
***
Hermione
era nervosa, era a casa dei suoi genitori
e la cosa la rendeva estremamente nervosa … ma
anche felice.
Suonarono
alla porta, dovevano essere Draco e Narcissa, mai avrebbe pensato che
il
giovane Malfoy, accettasse di pranzare con un branco di babbani.
Corse
ad aprire la porta ma rimase paralizzata. Erano tutti i suoi zii,
nonni,
cugini, venuti per Natale.
Cazzo…
e adesso?
-Hermione,
che sopresa, anche tu qui!
E
tutti iniziarono a stringerla, abbracciarla, baciarla.
Suonarono
di nuovo, stavolta andò suo padre, lei era troppo occupata
con quel branco di
bufali impazziti.
Erano
Draco e sua madre. Hermione li raggiunse.
-mi
dispiace, io non sapevo ci sarebbero state tutte queste
persone…-
-stai
tranquilla cara, è Natale, pensa a divertirti-
***
Il
pranzo si concluse alla perfezione, nonostante tutti i parenti di lei.
Era
l’ora di andare e, dopo aver abbracciato i suoi, Hermione
tornò al Manor con i
Malfoy. In fondo, lei nel mondo magico rimaneva pur sempre una serva
mezzosangue, la dama di Narcissa.
Tornati
a casa, la signora Malfoy, andò subito in camera, la
giornata era stata molto
stancante per lei.
Hermione,
dopo essersi fatta un bagno, decise di scendere in biblioteca ma,
durante la
strada, volle bussare un attimo alla porta di Malfoy.
In fondo, devo
ringraziarlo …
Malfoy
aprì,ma aveva scelto il momento sbagliato. Era appena uscito
dalla doccia. I
capelli ancora umidi, le goccioline d’acqua che scendevano
lungo i pettorali
scolpiti, un asciugamano che gli copriva la vita…
Hermione
arrossì ai pensieri poco casti che le stavano passando per
la mente, e arrossì
ancora di più ricordandosi di avere davanti Malfoy mezzo
nudo.
Il
ragazzo rise, vedendola così imbarazzata.
-Entra
… devi dirmi qualcosa?-
Lui
iniziò ad asciugarsi i capelli con un asciugamano. Hermione
entrò TENTANDO di
tenere lo sguardo basso.
-
Io
… volevo … ringraziarti per oggi. Per tutto! Per
aver ridato loro la memoria,
per aver pranzato tutti insieme … per non avergli detto
della mia situazione…-
Draco si
voltò a guardarla.
Quanto
è
bello … basta Hermione, devi andartene prima di fare
qualcosa di cui ti
pentiresti.
-Io …
volevo solo … niente, questo …
Non
riesci
neanche più a dire una frase di senso compiuto …
-BUONA NOTTE.-
Disse la ragazza
quasi urlando e tentando di
scappare. Ma Draco fu più veloce e la afferrò per
un braccio.
-Tu
però, non mi hai fatto nessun regalo di
Natale … ancora …io addirittura due …-
Disse
lentamente, con una voce così
sensuale,che quasi fece impazzire Hermione. Il ragazzo
iniziò lentamente ad
avvicinarsi al suo viso, alle sue labbra.
Hermione
tentò con tutte le sue forze di
resistere, di auto controllarsi.
Ma
come si
fa a resistergli? …
Ma alla fine,
cedette … si baciarono con una
tale passione, da non capire nemmeno come fossero finiti sul letto.
Draco si
staccò e iniziò a baciarla lungo
tutto il corpo … il collo , la pancia, fino a soffermarsi
sul seno, quel seno
che da tempo ,aveva desiderato poter assaporare.
Hermione
inarcò la schiena, si sentiva bene,
era felice e in quel momento, chiuse tutto il resto del mondo, tutti i
problemi
, fuori da quella stanza. Adesso erano solo lui e lei.
Non si accorse
neanche di essere nuda. Ad un
trattò provò un pizzico di imbarazzo , lui
così bello, così esperto, lei così
inadeguata … non si sentiva alla sua altezza.
-Sei bellissima
Granger, non sai da quanto
tempo ti desideravo …-
Come se le
avesse letto nella mente. Al
diavolo tutte le insicurezza, lei era li, con lui, solo questo contava.
Il ragazzo
entrò in lei , il più deliacamente
possibile anche se fu difficile,stava per impazzire.
Al culmine della
passione. Hermione gridò il
nome di Draco e sentendolo, il ragazzo avvertì qualcosa mai
provato prima.
Erano stanchi,
sfiniti, ma felici. Si
addormentarono così, l’uno tra le braccia
dell’altro, assaporando e godendo di
quel momento, senza voler pensare, a cosa gli avrebbe riservato il
futuro.
Eccoci
qui con un nuovo capitolo , spero vi sia piaciuto! Purtroppo non sono
molto
brava nel descrivere le scene d’amore, ci ho provato scusate
xD Fatemi sapere
che ne pensate! Un grande bacio alla prossima!
Per i vestiti da cui ho
preso spunto, se
qualcuno volesse vederli:
HERMIONE: Anne Hathaway,
MARCHESA OSCAR 2008
NARCISSA: Cate
Blanchett79th Annual
Academy Awards
(che poi io Narcissa me la immagino come lei, bellissima u.u)
COLLANA: Zannetti Emerald Diamond
Snake
Pendant JCK
|
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Capitolo 6 *** Incomprensioni ***
Incomprensioni.
Hermione
fu svegliata da un raggio di
sole. Lentamente, iniziò ad aprire gli occhi assonnati ma,
quello che vide, la
destò completamente. Draco
Malfoy era
disteso li, accanto a lei, ricoperto solo da un leggero lenzuolo.
Hermione si
mise lentamente a sedere, nel tentativo di non svegliare il ragazzo.
I ricordi
iniziarono a riaffiorare
nella mente! Lei era andata da lui … per ringraziarlo
…e poi? Cosa era
successo?
Si erano baciati
… e …
Le gote di
Hermione si tinsero di
rosso nel ricordare la notte precedente.
Cosa ho fatto?
…
Guardò
Draco ancora una volta. Aveva
un aria così rilassata. La ragazza ebbe l’istinto
accarezzarlo … avvicinò la
mano, ma subito, si bloccò e la ritrasse. Doveva andarsene e
subito.
***
Quando Draco si
svegliò, allungò
pigramente il braccio verso il posto accanto al suo, ma non
trovò quello che
cercava. Aprì gli occhi, la Granger era andata via senza
dirgli nulla.
Il suo profumo
aleggiava ancora nella
stanza. Decise di alzarsi e andarsi a fare una doccia, poi sarebbe
andato alla
ricerca della mezzosangue.
Sceso a
colazione, come di consueto,
trovò Narcissa ed Hermione, sedute a fare colazione, ma
stavolta, la ragazza
teneva lo sguardo basso, come se volesse evitare il suo.
-Hermione la tua
famiglia è veramente
deliziosa, adesso capisco da chi hai preso.-
-Grazie Narcissa
…-
La donna
capì che c’era qualcosa che
non andava, vedendo la sua dama di compagnia così silenziosa.
-io vado a
prepararmi, oggi vorrei
andare a fare una passeggiata …a te va Hermione?-
La ragazza cadde
come dalle nuvole.
-Oh si .. certo
…-
Lanciandole un
ultima occhiata, la
signora Malfoy salì in camera sua. La ragazza
però, sembrava non avere tutta
questa voglia di rimanere sola con il ragazzo così, si
alzò e tentò di uscire
dalla stanza. Draco le fu subito dietro e la prese per un braccio.
-Granger posso
sapere, di grazia, cosa
ti prende?-
-Non capisco di
cosa parli Malfoy,
scusa devo prepararmi o farò tardi.-
Cercò
di divincolarsi ma la presa si
fece più serrata.
-Stamattina te
ne sei andata senza
dire una parola e adesso cerchi di evitarmi … ti servono
altri esempi?-
-Avevo delle
cose da sbrigare … e
comunque non ti facevo certo il tipo da questi dettagli Malfoy!.-
-Ed io ti
credevo più coraggiosa,
perche scappi?-
-IO non sto
scappando!-
-Ma se non hai
neanche il coraggio di
guardarmi negli occhi?-
Finalmente
Hermione di divincolò dalla
presa del ragazzo e
lo guardò.
-è
stato un errore Malfoy!-
-un errore?-
-SI
…. Io … non posso fare questo a
Ron …-
Gli occhi di
Draco divennero freddi
come il ghiaccio . Quegli stessi occhi che poche ore prima bruciavano
di
desiderio per lei…
-Non mi sembrava
però che la scorsa
notte pensassi al tuo caro Weasley, mentre ti facevi scopare da me.-
Quelle parole
colpirono Hermione come
una pugnalata. Gli occhi le pungevano ma mai, gli avrebbe dato
l’ulteriore
soddisfazione di vederla piangere. Il Draco Malfoy di sempre era
tornato.
-Stai facendo
tardi Sangue sporco,
vattene …-
E
detto questo, le voltò le spalle e se ne
andò.
***
I giorni
passavano e la tensione che
si era creata tra i due ragazzi, poteva essere tagliare con un coltello.
Lui o la
ignorava palesemente, o tentava
in tutti i modi di ferirla con cattiverie di ogni genere.
Hermione dal
canto suo, si sentiva in
colpa … per
aver infangato il nome di
Harry andando a letto con un Mangiamorte , per aver tradito i suoi
amici che
ancora lottavano segretamente contro il male e contro il Signore
Oscuro. Per
aver tradito Ron…
Alla fine della
guerra, con la morte
di Harry, tutti i mezzosangue, nati babbani, o traditori del mondo
magico,
erano stati imprigionati e privati di qualsiasi diritto.
Hermione , Ron,
e tutti quelli che
rimanevano dell’Ordine , avevano continuato però a
combattere segretamente quel
male che si stava impossessando, a poco a poco, di tutto il mondo
magico.
Vivevano nascondendosi dove capitava,cambiavano sede quasi ogni giorno
per non
farsi scoprire.
Un giorno
però, a causa di una spia
forse, furono scoperti e alcuni di loro catturati. Tra questi
c’era anche
Hermione. Era stata reclusa ad Azkaban per un certo periodo, poi ,
venduta ad
un commerciante di schiavi mezzosangue. In seguito, era arrivata
Narcissa …
Hermione e Ron
dovevano sposarsi … lui
gliel’aveva chiesto qualche giorno prima della cattura e lei,
felice, aveva
accettato.
Ron era il suo
miglior amico, l’unica
persona che poteva capire tutte le sofferenze che aveva patito nel
corso del
tempo.
Ma lo amava
veramente?
Si …
è naturale che lo amo … non essere
sciocca Hermione…
Guardò
Narcissa, che era seduta
intenta a prendere la sua solita tazza di the e pensò che,
nonostante tutto,
era stata una fortuna aver trovato lei.
Il rumore di una
materializzazione la
risvegliò dai suoi pensieri! Era Draco …ed era
ferito! Entrambe le donne si
alzarono di scatto alla vista del ragazzo in quelle condizioni, ma
subito il
giovane, parlò
-madre sto bene,
non preoccupate è un
leggero graffio … -
Ma dal volto
dolorante del ragazzo
traspariva tutt’altro. Narcissa si avvicinò con la
bacchetta e subito si
premurò di curare le ferite del figlio.
-Draco cosa
è successo?-
Draco si
avvicino con calma al mobile
bar del salone.
-Oggi abbiamo
finalmente trovato e
catturato un gruppo di ribelli.-
Si
sentì un tonfo, madre e figlio si
girarono verso la direzione dal quale proveniva. Hermione aveva fatto
cadere
dei libri che teneva in mano. Si chinò subito a raccoglierli.
-Scu
… scusate …-
Draco
ghignò soddisfatto. Voleva ch
soffrisse e ci stava riuscendo! Narcissa invece, capendo la
gravità della
situazione tentò di riportare la calma tra i due.
-Hermione
tesoro, mi sono ricordata
che devo fare una cosa, mi aiuteresti?-
-c
…certo …-
-Aspettate
madre, Hermione vi
raggiungerà tra un momento, devo scambiare due parole con
lei…-
Narcissa
guardò un attimo il figlio,
poi andò via. Draco si avvicinò con passo lento
alla ragazza ancora
inginocchiata a terra.
-sai
… non è stato facile trovarli! E non
è stato facile neanche catturarli
devo ammetterlo ...-
Fece una pausa
per vedere la reazione
della ragazza, lei era impassibile. Si era alzata e si stava dirigendo
verso la
porta. Bene, non voleva dargli alcuna soddisfazione? Sapeva come
comportarsi …
-C’era
anche il tuo caro amico Weasley
…-
La ragazza si
bloccò. Si voltò
furiosa, raggiungendolo con passo veloce. Si fermò ad un
centimetro dal suo
viso.
-Cosa gli hai
fatto?-
Draco
ghignò …
-oh …
sei preoccupata mezzosangue?
Comunque non ho fatto niente al tuo caro amichetto … per
ora…-
Le
voltò le spalle e iniziò ad
andarsene ma lei lo bloccò.
-Se solo tu osi
toccarlo …-
-cosa mi fai
Granger? Prendi la tua
bacchetta e mi schianti? Oh, ma tu non hai una bacchetta, sei solo una
lurida
schiava sangue sporco!.-
Hermione
esplose. Tentò di
schiaffeggiarlo ma , purtroppo per lei, Draco la bloccò. Si
avvicinò di più al
suo viso.
-Ricorda
mezzosangue … o sei con me, o
sei contro di me!.-
La
lasciò e andò via.
***
I giorni
passavano ed era come se il
freddo pungente dell’inverno, si fosse impadronito anche
della casa e tutti i
suoi abitanti. Il gelo calato sui due giovani aveva spento
l’allegria ed il
calore degli ultimi mesi. Anche Narcissa sembrava soffrirne, ma non
aveva mai
chiesto ne’ al figlio ne’ alla giovane cosa
veramente fosse accaduto. Draco era
tornato il ragazzo distaccato di un tempo. Sbraitava con tutti, alla
prima
occasione se la prendeva con i poveri elfi domestici, che non perdevano
tempo
ad auto flagellarsi con le punizioni più impensabili.
Quella sera la
cena si era svolta in
silenzio, come sempre negli ultimi giorni e non appena finì,
Draco si alzò
lasciando le due donne sole.
-Hermione
… sai che sono una persona
molto discreta ma … è successo qualcosa con
Draco?-
Hermione si
rabbuiò. Era da quella
mattina , la mattina in cui lei gli aveva detto che la notte precedente
era
stato un errore! Ma perché aveva ricominciato a trattarla
come ai tempi di
Hogwarts? Lui era cambiato, non era più il bambino viziato
di un tempo e allora
perché? Che ci fosse rimasto male? Figuriamoci …
Malfoy che soffre per il
rifiuto di una mezzosangue. Quando lo guardava, vedeva di nuovo il gelo
e
l’odio nei suoi occhi.
-No Narcissa,
non è successo niente …
vado a prepararvi un bagno caldo.-
Nonostante al
neve le arrivasse alle
caviglie, aveva deciso di andare da Talia per distrarsi e provare a
scacciare i
brutti pensieri che la tormentavano negli ultimi giorni.
Quando
arrivò però, il cuore si fermò.
Il cavallo era disteso a terra, gli occhi chiusi.Le corse subito
incontro.
-Talia!-
Si
inginocchiò e iniziò delicatamente
ad accarezzarle il muso. Talia, al tocco delicato di Hermione
aprì lentamente e
con fatica gli occhi.
-Talia
… sono qui piccola, ci sono io
ora, andrà tutto bene! –
Il cavallo
provò ad alzare la testa,
come a volerle dire di non preoccuparsi, che andava davvero tutto bene,
ma
ricadde immediatamente a terra, lo sforzo era troppo. Il respiro era
affannoso,
calde lacrime iniziarono a rigare il viso di Hermione.
-Torno subito
Talia, aspettami.-
Corse via.
Doveva trovarlo, lui era
l’unico che poteva aiutarla …Nel salone non
c’era, decise di correre su per le
scale e provare in camera.
Bussò
senza sosta finchè la porta non
si aprì. Il suo volto era duro come sempre, ma alla vista
della ragazza in
lacrime qualcosa dentro di lui scattò.
-Granger che
succede?-
Hermione
tentò di parlare , ma la voce
era spezzata dai singhiozzi.
-Talia!- fu
l’unica cosa che il
ragazzo riuscì a capire, ma quello, bastò.
Corsero lungo il
giardino in quella
fredda notte d’inverno, finché, non arrivarono
alla scuderia. Talia era ancora
li distesa, ma le sue condizioni sembravano essere peggiorate. La
ragazza si
riposizionò accanto a lei, voleva farle capire che lei era
li e non l’avrebbe
lasciata.
Draco guardava
la scena, vedere la
mezzosangue così fragile e indifesa gli provocò
un senso di inquietudine.
Quella notte l’aveva desiderata davvero, aveva voluto
toccarla, baciarla ,
aveva voluto farla sua e quando la mattina dopo, lei gli aveva detto
che era
stato tutto un errore, la rabbia si era impadronita di lui,
specialmente quando
la causa di tutto era quell’insulso Weasley.
Puro orgoglio
maschile ….
Si, come no! Fammi il piacere…
L’aveva
odiata, disprezzata, voleva
vederla soffrire e ora … ora era li in lacrime e
l’unica cosa che desiderava
veramente era stringerla, e placare quel pianto. Ma non lo fece.
-Mezzosangue
… così soffrirà
inutilmente ….-
Hermione sapeva
che quella era l’unica
soluzione per questo aveva chiamato lui. Lei non avrebbe mai avuto il
coraggio.
-si …
lo so … - si avvicinò
all’orecchio del cavallo, continuando ad accarezzarla.
-Adesso
… adesso starai meglio piccola
… non soffrirai più …. –
Talia
sembrò aver capito, avvicinò il
muso al viso di lei, come per ringraziarla.
Hermione chiuse
gli occhi e poi lo
sentì.
-Avada Kedavra!
Adesso Talia non
soffriva più.
Avevano
raggiunto il manor senza dire
una parola. Non c’era nulla da dire in realtà.
Draco la riaccompagnò in
camera, come per volersi assicurare che
stesse bene.
-Cerca di
riposare Granger.- Lei annuì
solamente. Stava per chiudere la porta quando si fermò.
Uscì un attimo dalla
camera, lui si stava allontanando.
-Draco….
Grazie!-
Non
aspettò risposta, rientrò in
camera e chiuse la porta.
Il giovane
Malfoy si era bloccato, non
tanto per il ringraziamento … Anche quella notte lei
l’aveva chiamato per nome.
Pronunciato da lei, aveva tutt’altro suono. Sembrava dolce,
gentile. Da quanto
tempo si chiedeva come sarebbe stato quel momento? Anni? Ma mai si
sarebbe
aspettato, potesse essere così bello …
Quella mattina
Narcissa aveva ricevuto
visite da altre mogli di mangiamorte, Hermione aveva finito di
sistemare alcune
cose e la stava raggiungendo quando una voce la fermò.
-Mezzosangue
… ho una cosa per te!-
L’aveva
portata nella scuderia, si
mise inevitabilmente a ripensare alla sera prima e divenne subito
triste.
-Non sono sadico
fino a questo punto …
non con te almeno … vieni.-
La
portò davanti ad un cavallo color
nocciola, aveva un pelo bello e lucente e una lunga criniera bionda.
-Lei
è Eltanin. È una delle figlie di
Talia. So che questo non potrà sostituirla ma …
è tua se vuoi.-
Hermione si
voltò di scatto. Draco
evitata il suo sguardo , guardando direttamente il cavallo. Quello,
quello era
il Draco degli ultimi giorni, quello che poteva essere gentile,
sensibile ,
quello per il quale aveva iniziato a provare qualcosa.
Perché, anche se
Hermione Granger lo negava, aveva iniziato a provare qualcosa per quel
ragazzo,
per quel nuovo Draco Malfoy che aveva a poco a poco iniziato a
conoscere ed
apprezzare, per il quale aveva iniziato a provare qualcosa…
e questo la
terrorizzava.
e se seguissi il
mio cuore? Ma cosa vuole il
tuo cuore Hermione?
-Grazie Draco
…-
- ti lascio fare
amicizia con il tuo
amico …-
E detto questo
se ne andò.
La cena quella
sera si svolse più
tranquillamente! Draco era meno nervoso e l’aria meno tesa.
Venne Blaise in
visita e Draco rimase
per tutto il resto della sera con lui.
Hermione dopo
aver accompagnato
Narcissa a letto decise di andare subito in camera ma prima le venne in mente una
cosa. Scese per le
scale e bussò alla porta del salone, si sentivano delle
risate dall’interno e ,
quando entrò Draco sorrideva ancora. Era veramente
bellissimo.
-Si?- disse
Draco.
-io …
volevo … volevo darti la buona
notte! – disse arrossendo.
Il ragazzo si
stupì, ma allo stesso
tempo le parve di vedere un mezzo sorriso.
-Buona notte
mezzosangue.- quel
nomignolo in quel momento sembrava quasi tenero.
Tornò
in camera. Fece un bagno caldo e
poi si distese a letto pensando ancora alla follia in cui si stava
cacciando.
Ad un tratto
tese una mano verso il
comodino… aprì con timore il cassetto e prese lo
specchio che le aveva regalato
Narcissa. Esitò un attimo, temendo ciò che
avrebbe visto, temendo che la sua
paura scrutandola, diventasse realtà. A poco a poco, la sua
immagine iniziò a
svanire lasciando posto ad una nuova figura. I boccoli castani furono
sostituiti da fili color oro e gli occhi nocciola, da due pozze
d’argento …
Draco era li … Inutile negarlo, Draco era quello che il suo
cuore desiderava.
Chiedo umilmente
perdono per tutto questo
ritardo ma l’università mi consuma! Spero
comunque, di aggiornare sempre, senza
eccessivi ritardi! In questo capitolo, come avete visto, le cose
iniziano a
chiarirsi. Grazie a tutti i preferiti ,ricordati , seguiti e a chi,
continua a
farmi sapere cosa ne pensa! Un bacio a presto!
|
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Capitolo 7 *** La ricerca della felicità ***
La
ricerca della felicità
Quella notte
Hermione non riuscì a
chiudere occhio. Pensava a tutto quello che le stava capitando e
pensava,
soprattutto, a quello che aveva visto nello specchio magico. Il suo
cuore
desiderava Draco, ormai era inutile negarlo, ma cosa poteva fare? Come
poteva
anche solo pensare, di poter tradire i suoi amici, che ancora
combattevano e
morivano per seguire i loro ideali. Quando Harry morì, lei
era disperata. Ron
era stato l’unico a darle la forza per andare avanti in
quella battaglia. A
darle un motivo per non abbandonare tutto e lei, si era aggrappata a
lui come
unica ancora di salvezza. Quando le aveva chiesto di sposarlo, lei
accettò
immediatamente credendo fosse la cosa più giusta da fare ma
adesso …
Adesso
c’era Draco … Se qualche anno,
prima le avessero detto che lei avrebbe perso la testa per quel
ragazzo,
avrebbe riso di gusto. Ma lui era così diverso da come
realmente appariva,
sapeva essere comprensivo e anche gentile a volte.
Ma tutto quello
era impossibile, ed
Hermione lo sapeva bene.
Con questi
pensieri si alzò dal letto
dirigendosi verso il bagno ma qualcosa la fermò. Avevano
appena bussato alla
porta. Chi poteva essere a quell’ora del mattino?
Andò ad aprire e Draco, era
lì in tutto il suo splendore.
-posso entrare?-
Lei si
risvegliò dal suo coma
momentaneo.
-si prego.-
Era
già vestito. Completamente di
nero. Un mantello tra le mani.
-mancherò
per alcuni giorni … per una
missione.-
Hermione
sgranò gli occhi. Il suo
cuore aveva perso un battito, la paura la pervase. Una sensazione che
provava
sempre a quelle parole ma adesso era diverso. Adesso i suoi primi
pensieri non
andarono ne a Ron ne a Ginny ne a Neville … ma a lui. Ma
come poteva essere
così egoista, come poteva preoccuparsi così per
un mangiamorte, per il nemico!
Lei avrebbe dovuto ucciderlo nel sonno, avvelenarlo magari , non
preoccuparsi per
la sua vita.
-Quanto
mancherai?...- disse lei
tentando di rimanere calma.
-Non lo so
…-
-Non andare
… non andare Draco ti
prego, loro sono miei amici… -
-sai che, pur
volendo, non posso.-
-l’Ordine
ti accetterebbe, come spia!
Tu non sei così , tu non sei come loro, tu sei migliore!-
Si era
avvicinata a lui e gli aveva
preso le mani.
-e per cosa
mezzosangue? Perché dovrei
tradire la mia famiglia, i miei amici , i miei ideali …
dammi una buona
ragione!-
La guardava
negli occhi, aspettava ,
forse, una risposta che non sarebbe mai arrivata.
Diglielo
Hermione, provaci almeno …
-per
… per … perché tu puoi ancora
riprendere in mano le redini della tua vita!-
Draco si
scostò da lei. Le parole che
aspettava non erano arrivate…
-Devo andare
mezzosangue.-
-Draco ti
prego.-
Ma lui
andò via sbattendo la porta.
Due, tre,
quattro … cinque giorni
erano passati e di Draco ancora nessuna notizia!
Ed Hermione non
sapeva cosa pensare.
Se lui non fosse tornato … avrebbe significato che Ron stava
bene … ma non
rivederlo più … sarebbe davvero riuscita a non
vedere mai più Draco, sentire il
tocco delle sue mani sulla pelle, il suo profumo…
-Draco!-
Era stata
Narcissa a parlare.
Draco era li,
ferito, ma era vivo,
questo era l’importante. Hermione ebbe l’istinto di
buttarsi tra le sue braccia
ma non lo fece.
Narcissa lo fece
sedere.
-Hermione…
potresti lasciarci soli un
momento-
Era la prima
volta che la donna la
mandava via, così , la ragazza, si allontanò
senza dire nulla.
Aveva sentito
una porta sbattere,
doveva essere quella di Draco. Hermione scese giù dal letto
quasi
automaticamente e si diresse verso la sua camera. Quel giorno non si
erano
lasciati nel migliore dei modi e adesso, lei sentiva il bisogno di
andare da
lui a chiarire.
Era davanti alla
sua porta ma non
aveva il coraggio di bussare. Cosa gli avrebbe detto? Sei qui, sei
vivo, quindi
i miei amici sono morti? Ma Draco aprì la porta. Rimasero
bloccati per qualche
minuto a fissarsi. Draco la sorpassò ed iniziò ad
allontanarsi senza dire
nulla.
-Malfoy…-
-tranquilla
Granger, il tuo amico Weaslay
sta bene non devi preoccuparti.-
Disse senza
neanche voltarsi.
-Anzi se vuoi
saperlo è stato proprio
lui a ferirmi per salvarsi, così sarai più
contenta.-
-Sei solo uno
stupido Malfoy, non
capisci niente, non hai mai capito niente.-
Draco a quelle
parole tornò indietro
infuriato, prendendo la ragazza per un braccio e trascinandola in
camera sua.
-cosa non avrei
capito mezzosangue? Perchè
invece io credo di aver capito benissimo. Hai fatto la tua scelta, hai
scelto
LUI, lo hai sempre fatto.-
Hermione gli
tirò uno schiaffò in
pieno viso. L’unica cosa che fermò il ragazzo dal
reagire , furono gli occhi
lucidi della giovane.
-Ma
perché non provi a metterti nei
miei panni! Pensi che per me sia facile tutto questo! ?Essermi resa
conto di
provare qualcosa per te, IL MIO NEMICO, un mangiamorte che tenta
costantemente
di uccidere i miei amici? Pensi sia facile per me sopportare
l’idea che quando
vai via in missione, io pensi costantemente a te e a ciò che
potrebbe
accaderti, quando invece dovrei sperare solo che tu non faccia ritorno
a
casa?.-
Draco non disse
nulla, prese Hermione
e la abbracciò. La sollevò da terra e la distese
delicatamente nel letto. Draco
iniziò a posarle baci roventi sul collo, scendendo pian
piano fino al seno.
Hermione gli buttò le braccia dietro al collo stringendolo
sempre di più. Il
ragazzo iniziò lentamente a slacciarle i lacci del corpetto
, in modo da
eliminare quelle barriere superflue che lo
allontanavano da lei. Anche la ragazza iniziò a spogliarlo,
prima la maglietta,
poi i pantaloni, infine l’intimo.
Ad un tratto fu
lei a ribaltare la
situazione, mettendosi sopra di lui. Gli portò le braccia
sopra la testa ed
iniziò a baciarlo lentamente. Gli occhi, il viso, il collo,
il petto e la
pancia scolpita dagli addominali perfetti. Draco chiuse gli occhi,
beandosi di
quelle attenzioni. Quando capì però, aver
raggiunto il limite della sopportazione,
ribaltò le posizioni entrando in lei ,con spinte lente e
delicate. Non aveva
riservato quelle attenzioni mai a nessuna donna, ma con lei, con lei
doveva
essere tutto perfetto.
Fecero
l’amore fin quando le forze glielo
permisero, poi , stretti l’uno all’altra, si
addormentarono.
***
La mattina
seguente, fu Draco ,
stavolta il primo a svegliarsi. Quando si voltò, Hermione
era li , stretta a
lui. Il ragazzo le scostò una ciocca di capelli dal volto ed
iniziò ad
osservarla. Quante volte, sin dai tempi della scuola, l’aveva
osservata di
nascosto , studiando ogni suo minimo gesto, tutte le sue piccole
abitudini. Sapeva
tutto di lei. Di come, quando sorrideva, le si formavano delle piccole
fossette
sulle guance, o di come, quando si arrabbiasse le gote le si tingevano
di
rosso. Non poteva avere il suo amore, perché mezzosangue,
perché inferiore,
allora, aveva deciso, si sarebbe fatto odiare, sarebbe diventato il suo
peggior
nemico, pur di poter far parte della sua vita. E quante volte aveva
invidiato
quel Weasley, che non riusciva ad accorgersi dell’immensa
fortuna che aveva e
che non apprezzava. Com’è ironica la sorte certe
volte, un Malfoy, invidioso di
un Weasley … quello stesso ragazzo che, il giorno prima, si
era ritrovato di fronte…
…
Erano appostati già da quattro giorni,
studiando tutti i loro movimenti e aspettando il momento giusto per
attaccare. Ed
ecco, la battaglia era iniziata. Ne avevano già preso
qualcuno di “poco conto”
come dicevano loro, quelli che erano troppo deboli e che o avrebbero
parlato a
causa delle torture o sarebbero morti. Ma lui puntava ad una preda
più ambita,
cercava LUI. Il pensiero della Granger, la loro discussione, lo aveva
turbato
per tutti quei giorni. Alla fine lo aveva trovato ed era riuscito ad
isolarlo,
a portarlo in un punto del bosco lontano da tutti. Erano
l’uno davanti all’altro.
-Dov’è
Hermione? Cosa le avete fatto ?-
“diglielo
Draco, digli dov’è la sua cara
Mezzosangue … digli come urlava e si dimenava tra le tue
braccia…”
-non sei nelle
condizioni di fare domane
Weasley, io mi preoccuperei più per te stesso in questo
momento…- e detto ciò
lo colpì.
Stavano lottando
quando un incantesimo colpì
il rosso al braccio,che perse la bacchetta.
Draco si abbasso
e gli puntò la sua alla gola.
L’aveva in pugno, poteva farla finita con quella dannata
guerra. Catturato lui,
tutto sarebbe finito… ma allora cos’era quella
cosa che lo bloccava. Lei … il
pensiero di lei lo frenava, il pensiero dell’odio e delle
lacrime che gli
avrebbe riservato. E allora, decise.
-vattene
Weaslay, scappa, la tua ora non è
ancora giunta, ma se ne fai parola con qualcuno, saprò dove
cercarti…-
E se ne
andò, ma non prima di essersi inflitto
delle ferite e aver chiamato altri mangiamorte in suo
soccorso…
-Buongiorno…-
La voce calda di
lei, lo risvegliò dai
suoi pensieri.
-Buongiorno.-
rispose lui stringendola
ancora di più al suo corpo. Hermione alzò la
testa e posò un delicato bacio
sulle sue labbra.
-devo andare a
prepararmi, tua madre
mi starà aspettando…- Hermione provò
ad alzarsi la lui la fece risdraiare a
letto
-mia madre se la
sa cavare da sola… perché
non rimani qui con me…-
Lei rise, Draco
amava quella risata.
-Non posso
…e lo sai …tanto ci
rivediamo tra quindici minuti al massimo-
Draco si fece
serio.
-e chi mi dice
che non mi allontanerai
nuovamente…-
Lei lo
baciò.
-…
voglio provare ad essere felice
senza pensare alle conseguenze per una volta…-
E dicendo questo
andò via.
“essere
felice senza pensare alle conseguenze”
Se
lei poteva avere quella forza e quel coraggio, forse , anche lui,
avrebbe
potuto provare a fare qualcosa per essere finalmente, veramente, felice.
Eccomi con un
nuovo capitolo. Le cose stanno
iniziando a muoversi tra i due J Vi chiedo
solo un consiglio, non essendo ancora molto esperta , a vostro parere,
per
questo capitolo, o capitoli simili quindi non troppo espliciti ma con
scene un po’
“hot” dovrei cambiare il rating in rosso o va bene
anche così? Grazie a tutti
quelli che seguono, chi l’ha aggiunta tra le seguite,
ricordate, preferite! Un grosso
bacio a tutti.
|
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Capitolo 8 *** Promesse ***
Promesse
Era
passato circa un mese da quel giorno.
Draco
ed Hermione avevano deciso di
continuare a vivere la loro relazione in segreto, non dicendo nulla
neanche a
Narcissa per il momento, in fondo , la donna aveva bisogno della
massima
tranquillità.
Tutto
si basava su un gioco di sguardi e
sorrisi nascosti, carezze e baci rubati. Quel pomeriggio le due donne
stavano
prendendo il the , quando Draco le raggiunse in salone. Quando
entrò , gli
occhi dei due giovani si incrociarono.
-Stasera
siamo invitati ad una festa in casa
Parkinson.- disse il ragazzo tranquillamente.
-e
cosa si festeggia?- chiese Narcissa.
-il
fidanzamento di Pansy e Theodore.-
Le
due donne si voltarono verso Draco. Fu
Narcissa a dar voce ai pensieri di entrambe.
-Non
sapevo che Pansy e Theodore avessero
intenzione di fidanzarsi.-
-Infatti
non era una cosa programmata … è
stato un ordine del Signore Oscuro.-
Hermione
e Narcissa sgranarono gli occhi.
-è
una barbaria!- disse istintivamente la
giovane. Lady Malfoy invece, mantenne la calma, era abituata, a
differenza di
Hermione, a quel genere di cose.
-Cosa
ha in mente il Signore Oscuro Draco?-
-Vuole
che si sposino e che abbiamo al più
presto un erede sangue puro tutto qui…-
Ma
si vedeva che anche Draco era pensieroso.
Decise così di cambiare discorso.
-Comunque,
preparatevi, vi accompagno da
Madama
McCLan
a
fare acquisti.- e detto questo andò via.
***
Diagon Alley era un turbinio
di persone e di
voci. Tutto era movimentato come al solito. Quando i tre arrivarono al
negozio,
Madama McClan li accolse calorosamente. Draco aprì la porta
facendo entrare
prima la madre e poi Hermione, potendole così poggiare
delicatamente una mano
sulla schiena con falsa indifferenza. La ragazza sorrise e lui
ghignò.
Draco,
inutile dirlo,
fu il primo a terminare gli acquisti per la sera. Quando Narcissa
scelse,
iniziò ad aiutare Hermione a trovare qualcosa di
appropriato. Draco nel
frattempo si malediva per aver deciso di accompagnare le due per negozi
e
guardava l’orologio ogni trenta secondi.
-di
questo passo
potremo andare direttamente al matrimonio …-
-Eccoci
tesoro mi sa
che ci siamo.-
Le
tra donne uscirono
dal camerino . Quando Draco alzò lo sguardo rimase
letteralmente a bocca
aperta. La ragazza era fasciata da un leggero abito in satin color
carne, le
spalle erano lasciate scoperte. Un abito semplicissimo, ma che le
conferiva un
aria quasi regale. Draco la guardò, ma lei teneva,
imbarazzata, lo sguardo
basso. Un impercettibile sorriso si aprì sul volto del
giovane.
-Allora
signor
Malfoy, che ne pensate, può andare bene?-
-Si
… in fondo è la
Dama di compagnia di mia madre, non può certo farla
sfigurare! Ora forza
andiamo o avrò sprecato il mio intero pomeriggio.-
***
Hermione
era in camera sua, stava finendo di
prepararsi quando Draco entrò.
-
Cos’è? Non si usa più bussare? Potevo
essere nuda!- disse lei ridendo, con falsa timidezza.
-in
realtà speravo proprio questo.- avvicinandosi
a lei come un serpente che striscia verso la preda. Un ghigno malizioso
era
stampato sulle sue labbra. Draco si accorse che era ancora
più bella di quella
mattina. I capelli, erano stati lasciati sciolti e portati solo da un
lato,
lasciando l’altra metà del collo scoperta. Si
avvicinò ed iniziò a baciarlo.
-Dr…Draco
dobbiamo andare, faremo tardi…-
-Pensi
che mi interessi in questo momento?-
-questo
pomeriggio sembrava interessarti!-
-questo
pomeriggio ero annoiato …-
Ma
ad un tratto bussarono alla porta e i due,
ebbero appena il tempo di allontanarsi. Narcissa entrò.
-Draco
… che ci fai qui?-
-Niente…
stavo solo … le ho solo detto di
sbrigarsi.-
Narcissa
guardò i due con aria interrogativa,
non credendo, naturalmente,alle parole del figlio.
-certo
… beh, io sono venuta per dare una
cosa ad Hermione.-
Le
porse una scatola e quando la ragazza la
aprì, vi trovò dei bellissimi orecchini in
diamanti.
Hermione
tentò di dire qualcosa ma fu
bloccata immediatamente da Narcissa.
-Prima
che tu dica qualcosa, è solo un
prestito, li indosserai stasera e poi me li restituirai
quindi… accettali per
favore!-
La
ragazza sorrise e, non dicendo nulla, li
indossò.
***
Quando
arrivarono, molti degli invitati erano già li. Furono
accolti da due sorridenti
festeggiati. Se anche fossero stati contrari a quella farsa, erano
bravi a
nasconderlo. Blaise li raggiunse e li salutò.
-Hermione
… sei veramente bellissima! Non cruciarmi Draco, dico solo
la verità.-
Disse
Zabini ridendo. Narcissa li guardò, Hermione era arrossita e
Draco, se avesse
potuto, avrebbe fulminato l’amico con lo sguardo.
-Che
dici Blaise … puoi dire ciò che vuoi! Sei
scemo?- aggiunse poi piano. Blaise era l’amico di
sempre e, anche se Draco
non l’aveva ancora ammesso, lui lo conosceva fin troppo bene
per non capire.
Narcissa
raggiunse le altre donne ed Hermione,da brava dama, fu costretta a
seguirla.
Ad
un tratto si accorse che Astoria, aveva raggiunto Draco e come al
solito, si
era avvinghiata a lui.
Non
la sopportava e non sopportava lui soprattutto! Perché
diavolo non la mandava
via, perché non la cacciava e le diceva di stargli alla
larga.
È un
uomo Hermione, e chi non si
compiacerebbe delle attenzioni di una donna bellissima come
lei…
-.. tu sarai
sempre e solo una serva
mezzosangue …-
-come
Hermione?-
Hermione
non si era accorta di aver detto qualcosa ad alta voce, e a quanto
pare,
Narcissa l’aveva sentita.
-oh
nulla dicevo che … ho un po’ caldo e mi gira un
po’ la testa, vi dispiace se
esco a prendere un po’ d’aria?-
-No
cara, vai certo… -
Hermione
si allontanò dirigendosi verso la terrazza, passò
davanti a Draco non
degnandolo di uno sguardo,ma era sicura che si fosse accorto di quanto
fosse
contrariata.
Quando
uscì non si era accorta, a causa della penombra, di una
presenza accanto a lei.
Sembrava stesse piangendo, quando mise più a fuoco
l’immagine , notò che era
Pansy.
-Scusa
io, non mi ero accorta che ci fosse qualcuno… -
Fece
per andarsene ma lei la fermò.
-tranquilla
… puoi restare… -
Hermione
si avvicinò con passo un po’ esitante a lei.
-Va
…tutto bene?-
Un
sorriso amaro le si aprì sulle labbra.
-Si
… a parte il fatto che sto per sposare un uomo che non amo
… si , va tutto
bene.-
L’ex
Grifondoro si rese conto troppo tardi di aver fatto, probabilmente una
domanda
stupida. Com’è strana la vita, lei, Hermione Jane
Granger,che consolava una
Pansy Parkinson in lacrime.
-mi
dispiace Pansy …-
-L’amore
non è fatto per gente come noi Granger…
è colpa mia che,come una stupida, mi
illudevo ancora che un giorno, sarei potuta essere felice magari con
l’uomo che
veramente desideravo…-
Hermione
provò una punta di gelosia a quelle parole.
-Draco
…-
Pansy
la guardò e … scoppiò a ridere!
-No
… no Granger, so che tutti siete convinti che io ami alla
follia Draco ma … lui
è stato il sogno scolastico di una ragazzina,
il ragazzo bello e impossibile che mi vantavo di poter
avere.. no,
l’uomo che amo è un altro. Un uomo gentile, dolce
… Blaise.-
-Blaise?-
Hermione non se lo sarebbe mai aspettato ma , doveva ammettere, che
quella
confessione la fece sorridere. Però, le dispiaceva vedere la
ragazza in quello
stato.
-Ma
scusa, anche Blaise è un purosangue! Cosa cambierebbe a
Voldemort? perché non
provi a parlargli.-
Pansy
rise.
-Non
si può parlare con il Signore Oscure mezzosangue,
ciò che dice il Lord è
legge…Non che Theodore non sia un bravo ragazzo, gli voglio
bene e anche lui me
ne vuole ma …-
Non è
LUI…
Pensò
Hermione capendo perfettamente cosa provasse la ragazza in quel momento.
-Forse
un giorno imparerò ad amarlo…- L’ex
Serpeverde asciugò le guance ancora inumidite
e cercò di ricomporsi.
-è
meglio che rientri o mi daranno per dispersa. Posso darti un consiglio?
Ho
notato come lo guardi e come lui guarda te.Non so cosa ci sia tra te e
Draco ma
… non lasciarti catturare da questo mondo, sei troppo pura e
di certo, non ti
merita.-
Stava
per rientrare quando si voltò di nuovo.
-Grazie
…-
E
andò via. Anche la giovane decise di rientrare, e tornata da
Narcissa, iniziò a
fissare Draco ancora in compagnia di Astoria. Le parole di Pansy le
rimbombavano in testa, forse aveva ragione, forse quel mondo non era
fatto per
lei, che, stupidamente, pensava di poter far parte della vita di Draco.
La
verità è che tra loro due, c’era un
abisso incolmabile.
-Un
brindisi ai futuri sposi.- Hermione si risvegliò dai suoi
pensieri, era stato
il padre di Pansy a parlare.
Tutti
sembravano felici, la giovane mezzosangue si soffermò sulla
futura sposa.
Rideva, ringraziava tutti, fiera del fatto che presto sarebbe diventata
la
Signona Nott, ma dentro… dentro Pansy Parkinson moriva
lentamente.
***
Quando
tornarono a casa Narcissa salutò i due giovani, andando
subito in camera.
Hermione a sua volta, iniziò a salire velocemente le scale.
-Granger-
La
ragazza proseguì …
-Granger
…-
…
-Granger
ti vuoi fermare?-
La
prese per il braccio e la fermò.
-Draco,
sono stanca … è stata una giornata lunga e vorrei
andare a letto, buona notte.-
-Granger
è da tutta la sera che sei strana, pensi che non me ne sia
accorto?-
-OH
… pensavo che il signorino fosse troppo impegnato a fare lo
scemo con la sua
amica bionda, per accorgersi di certi dettagli.-
-Granger
ti ho già spiegato che a me non importa niente di Astoria!
Ma cosa posso fare?
Cruciarla ogni volta che tenta di avvicinarsi?-
-
mmm… non sarebbe una cattiva idea. Buona notte Malfoy.-
Lei
aprì la porta ma lui , con la mano la richiuse.
-Aspetta
… ho una cosa per te, solo una cosa! Poi potrai sbattermi la
porta in faccia.-
La
ragazza si voltò scocciata. Draco la prese per mano e la
portò in camera sua.
La fece sedere sul letto e andò ad aprire un cassetto. Poi
si voltò.
-
È
da un po’ che pensavo di dartelo … penso sia
arrivato il momento. –
La raggiunse e
aprì il piccolo cofanetto di
velluto blu. Dentro c’era un anello. Un bellissimo anello con
un grande
smeraldo al centro, contornato di diamanti.
-Questo anello
… La mia famiglia se lo
tramanda da generazioni. Mia madre anni fa, me lo diede, dicendo che
avrei
dovuto darlo al momento giusto alla donna giusta. Hermione …
io non posso
sposarti in questo momento e questo tu lo sai bene, ma tu sei la mia
donna,
l’unica donna che voglio e vorrò sempre nella mia
vita e questo lo sapevo da
tempo, ma mai avrei pensato … sperato, di avere la
possibilità di renderlo
possibile e reale. Prendila come una promessa, la promessa che tra me e
te, non
ci sarà mai nessun’altro. E ti prometto anche
… che farò di tutto per renderti
fiera di me!-
La
ragazza si commosse a quelle parole.
-Draco
io …-
Non
finì la frase, le parole erano superflue, qualsiasi cosa lei
avesse detto, non
sarebbe stata abbastanza.
Fecero
l’amore quella notte, felici, sapendo che quella promessa
sarebbe valsa più di
qualsiasi altra cosa.
Eccomi
qua
con un nuovo capitolo spero vi sia piaciuto! Ma le sorprese
continueranno …
Come
sempre
lascio, per chi volesse vederli, le immagino da cui ho tratto spunto:
Gold
dress
of Lily Aldridge
http://www.jewelrybloguncovered.com/wp-content/uploads/2009/05/hw_495k-emerald-ring.jpg
Grazie come
sempre a tutte le seguite,
ricordate e preferite , a chi mi lascia i suoi pensieri e a chi legge
solamente! Grazie a tutti a presto :)
|
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Capitolo 9 *** Matrimonio ***
Matrimonio
Il
giorno dopo, quando Hermione si
svegliò Draco non c’era, ma le aveva lasciato un
biglietto sul cuscino.
“Eri
bellissima mentre dormivi, non avevo il
coraggio di svegliarti, vado a cavalcare. A dopo.
Draco.”
La ragazza
sentì qualcosa al dito, era
l’anello, l’aveva quasi dimenticato. Era veramente
bellissimo ed Hermione
sorrise ripensando alle parole dette da Draco la notte prima. Ma poi
… un pensiero
la incupì. Ron… cosa gli avrebbe detto. Draco le
aveva fatto capire che era
disposto a cambiare, magari sarebbe passato dalla parte
dell’Ordine, ma questo
sarebbe bastato ai suoi amici per farsi perdonare? Decise di andarsi a
fare una
doccia, per scacciare via quei pensieri.
***
Quando Draco
tornò sua madre era a
colazione da sola.
-Buongiorno
madre. Hermione?-
-Buongiorno
tesoro. Da quando chiami
Hermione per nome?- disse Narcissa sorridendo.
-Madre vorrei
dirvi una cosa. Io …-
-Narcissa,
scusate il ritardo, non
sono riuscita a svegliarmi stamattina e …-
-Tranquilla
cara, può capitare a tutti
e poi non sono una bambina che ha bisogno di costanti cure. Siediti,
fammi
compagnia.-
Hermione si
sedette al suo posto ed
iniziò a mangiare.
-Dovevi dirmi
qualcosa Draco?-
-si …
ieri sera ho dato il vostro
anello ad Hermione-
La giovane quasi
si strozzò. Narcissa,
invece, dopo un momento di sbandamento, si alzò, andando ad
abbracciare prima
il figlio e poi la ragazza.
-Oh tesoro, sono
così felice, non
potevi farmi regalo migliore! Ma …e l’anello?-
Chiese Lady
Malfoy.
-Già
…l’anello?- domandò anche Draco
infastidito.
L’ex
Grifona iniziò a sentirsi sotto
accusa.
-beh
… ho preferito lasciarlo in
camera ecco … non sono abituata a portare gioielli tanto
importanti.-
Ma al giovane
Malfoy sembrò non
piacere quella risposta, tanto che si alzò e andò
via senza dire nulla.
Narcissa rise.
-è
meglio che tu vada da lui.-
Hermione, senza
farselo ripetere due
volte, lo seguì.
-Draco
…. Draco aspetta. Perché fai
così?-
-Se io ti faccio
un regalo, un regalo
di questo tipo, mi farebbe piacere vedertelo ALMENO,al dito
l’indomani
mattina!-
-Per prima cosa,
io non pensavo
l’avresti detto a tua madre , cosa avrebbe detto lei se mi
avesse visto portare
quell’anello! E poi … Draco … sai che
non posso portarlo! Cosa direbbero tutti
quelli che ti conoscono, i mangiamorte, se vedessero una serva
mezzosangue,
portare l’anello della famiglia Malfoy-
Draco non
rispose, ma sembrava dare
ragione alle parole di Hermione.
-Io ti amo e non
potrei mai permettere
che ti accada qualcosa a causa mia…-
La ragazza si
maledisse per ciò che
aveva detto, si era lasciata scappare quelle parole che tanto a lungo
aveva
tentato di tenere per se.
-cosa hai detto?-
Hermione
tentò di fare la vaga…
-io …
ho detto che gli altri
mangiamorte…-
-NO! Tu mi ami?-
Hermione
abbassò il volto ma Draco ,
le prese il mento costringendola a guardarlo negli occhi.-
-Hermione
… ho bisogno che tu lo
ridica … per farmi capire che non sto buttando tutto
all’aria per niente-
-Lo sai che ti
amo Draco … o non avrei
mai tradito Ron , Harry e tutti gli altri….-
Draco la
baciò, ed Hermione capì che
niente e nessuno sarebbe riuscita a farla pentire della sua scelta.
***
Un altro mese
era passato, tra liti e
riappacificazioni. I due ragazzi stavano imparando col tempo ad
apprezzarsi e
ad amare anche quei piccoli difetti che entrambi avevano.
Erano felici e
tutti se ne erano
accorti.
Il giorno del
matrimonio di Pansy e
Nott era arrivato e , anche quella volta, Draco doveva fare pressioni
ad
Hermione per non arrivare ultimi alla cerimonia.
Quando si
smaterializzarono al Manor
dei Parkinson tutto era pronto. Era inizio Marzo e al giardino, fu
fatto un
incantesimo in modo che il freddo non infastidisse troppo gli invitati.
Il
grande arco che presto, avrebbe ospitato i due sposi, era bellissimo,
ricoperto
da rampicanti con piccoli fiorellini bianchi.
Tutti gli
invitati erano li, parlavano
e chiacchieravano aspettando l’arrivo della sposa, che , come
per tradizione,
iniziava a ritardare.
-Non credete che
stia iniziando a
tardare troppo? Capisco che sia la sposa però…-
Era stata la
signora Grengrass a
parlare.
-Beh,
sarà l’emozione- aggiunse il
marito.
Emozione o no,
era quasi passata
mezz’ora dall’ora prevista e della sposa, nessuna
traccia.
-ho sentito che
i suoi genitori sono
da mezz’ora fuori la porta della camera di Pansy, che si
rifiuta di aprire.-
Le voci
iniziavano a spargersi …
-Cosa pensi sia
successo Draco?- Era
stata Narcissa a parlare.
-la cosa
più prevedibile … che abbia
capito di non volersi sposare-
Hermione si fece
seria, ripensando alla
discussione avuta con la ragazza, tempo prima. Non ne aveva parlato con
nessuno, ma non si stupì del fatto che Draco avesse capito
il punto della
questione. Ad un trattò arrivò in giardino la
madre della futura sposa, seria
in viso.
-Pansy ha detto
di voler parlare solo
con… Hermione …-
Hermione
bussò piano alla porta.
-Pansy
… sono io, Hermione.-
Sentì
un clic provenire dall’interno,
doveva aver fatto il contro incantesimo alla porta ed infatti questa,
si aprì.
Quando
l’ex Grifona entrò, trovò una Pansy
Parkinson, vestita con un bellissimo abito da sposa, seduta a terra, in
lacrime.
La giovane
mezzosangue si avvicinò
piano e , senza dire nulla, si sedette accanto a lei.
-Che succede
Pansy?-
-Succede che
è tutto sbagliato
Hermione! TUTTO! La mia intera vita è stata uno sbaglio ....-
Hermione
iniziò ad accarezzarla piano.
-Per nessuno di
noi questo è un
periodo facile Pansy… sono state fatte delle scelte da
ognuno di noi e ognuno,
a suo modo, ne paga le conseguenze. Ma pensa al lato positivo, a
quest’ora
potresti essere in una fredda cella di Azkaban.-
Pansy la
guardò e abbozzò un sorriso.
-Là
fuori c’è un bellissimo ragazzo
che ti aspetta. Forse non sarà Blaise, ma ti assicuro Pansy,
che lui ti vuole
un gran bene, e ti proteggerà sempre …-
-Forse hai
ragione … che stupida che
sono! Ti sembrerò un mostro, avrò tutto il trucco
sbavato!-
Le due giovani
donne si misero a
ridere come se fossero due buone amiche.
-Forza, ti aiuto
a sistemarti!-
-Grazie di tutto
Hermione!-
Dopo aver
riordinato il trucco e tutto
il resto, la giovane mezzosangue si diresse verso il giardino in attesa
dell’arrivo della sposa.
Pansy fece il
suo ingresso trionfale a
testa alta, guardando sempre negli occhi il suo futuro sposo e
riservandogli
qualche sorriso complice.
In quel momento
Draco sfiorò la mano
di Hermione.
-Non so cosa tu
abbia detto per
convincerla ma … sei davvero unica mezzosangue.-
Lei sorrise,
accarezzandogli la mano a
sua volta, per poi mettersi a guardare i due giovani sposi e
chiedendosi se, un
giorno anche lontano, anche lei avrebbe potuto vestire i panni di una
sposa
felice.
Il matrimonio si
concluse
perfettamente ed i festeggiamenti, andarono a buon fine. Quando
tornarono al
Manor, i due ragazzi andarono a dormire, stretti l’uno
all’altro, felici e
soddisfatti anche di quei gesti semplici e spontanei,che ormai li
accompagnavano giorno per giorno.
***
Con il passare
del tempo le belle
giornate iniziavano a farsi sempre più frequenti.
Draco
iniziò a fare cose, mai neanche
pensate prima di allora, come per esempio, lunghe passeggiate in
campagna a cui
lo costringevano sempre più frequentemente le due donne con
la scusa, che a
Narcissa, l’aria fresca faceva bene. Che bugiarde che erano
quelle due, poi,
insieme, erano anche peggio.
Malfoy era
mancato per tre giorni a
causa di una missione e come sempre, l’ansia prese il
sopravvento in Hermione.
Quando tornò, lei iniziò a curare come al solito,
le ferite che aveva.
-Ahi
…-
- oh, non
lamentarti per un po’ di
bruciore.-disse lei prendendolo in giro.
-Vorrei vedere
te al mio posto miss so
tutto io… ahi!! Lo fai apposta! –
-Chi, io?
No…-
-Brutta…
ora ti faccio vedere io!-
-No Draco, no!-
Iniziarono a
rincorrersi per tutta la
camera come due adolescenti spensierati e felici, fin quando lui non
riuscì a
prenderla e a buttarla nel letto!
-Ok ok, basta mi
arrendo!- disse
Hermione in preda alle risate.
-Ahhh no mia
cara, adesso devi
meritarti il mio perdono!-
E dicendo questo
iniziò a baciarla! Ma
ad un tratto qualcosa lo bloccò. Draco si alzò di
scatto, premendosi il
braccio. Il marchio nero stava bruciando!
-Draco! Draco
che succede? –
-Nulla
… nulla ora passa…-
-Perché
ti chiamano, sei appena
tornato!-
-Non lo so, ma
devo andare a
controllare.-
-Ok …
torna presto e fai attenzione!-
disse così posandogli un leggero bacio sulle labbra.
Draco stava per
uscire dalla stanza
quando si bloccò. Qualcosa lo turbava, un brutto
presentimento …
-Mezzosangue io
… io ti … -
Lei si
avvicinò piano, speranzosa di
sentire finalmente le parole che non era ancora riuscito a pronunciare,
gli
prese la mano.
-Non dimenticare
mai che tu sei la
cosa più importante per me …-
Lei sorrise, non
era proprio quello
che si aspettava, ma detto da Draco Malfoy, poteva anche andare bene,
-Neanche tu
Draco-
E se ne
andò, lasciandola li sola a
pensare.
Quando Draco
tornò quella sera, era
strano, qualcosa lo turbava e si vedeva. Hermione aveva provato a
chiedergli
cosa fosse successo ma lui, la liquidava molto velocemente. A cena, era
stato
estremamente silenzioso e non aveva quasi toccato cibo. Alla fine,
Narcissa lo
chiamò in disparte.
Hermione doveva
capire cosa avesse.
Sapeva che non era giusto origliare ma sentiva che c’era
qualcosa che non
andava. Si avvicinò alla porta silenziosamente, sperando
quella volta di non
essere scoperta, ed iniziò ad ascoltare.
-Allora Draco,
puoi dirmi che ti
succede?-
-Madre
… davvero, sono solo stanco, ho
avuto una settimana complicata…-
-Non
c’entra niente questa settimana,
sei strano dall’incontro di oggi pomeriggio col Signore
Oscuro… Draco ti prego,
sono tua madre, lo sai che puoi dirmi tutto…-
Ci fu un minuto
di pausa.
-Il Signore
Oscuro … Il Signore Oscuro
ha deciso che devo sposare Astoria Greengrass.-
Bene ragazzi,
eccomi con il nuovo
capitolo! Qualcuno l’aveva già capito, qualcuno
no, spero comunque che,
nonostante la brutta notizia, la storia continui a piacervi, ma
tranquilli la
strada è ancora lunga : )
Grazie come sempre a tutti quelli
che
mi fanno sapere che ne pensano, a tutti i seguiti ,i ricordati ed i
preferiti! Un
grandissimo bacio a chiunque passi da qui! A presto!
|
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Capitolo 10 *** Sogni infranti ***
Sogni
infranti
Ad una persona
speciale...
-Il Signore
Oscuro … Il Signore Oscuro
ha deciso che devo sposare Astoria Greengrass.-
Ad Hermione
mancò per un attimo il
respiro… Aveva davvero sentito quelle parole o erano state
tutto frutto della
sua immaginazione?
Cercò
di richiamare a se tutte le
forze per continuare ad ascoltare.
-Ma …
ma perché? - Sentì chiedere a
Narcissa.
-Voldemort vuole
farci sposare per
avere al più presto nuovi seguaci purosangue.-
-Ma …
ed Hermione?-
Draco non disse
nulla. In effetti,
cosa c’era da dire? Le tornarono in mente le parole di Pansy
“Non
si può parlare con il Signore Oscuro
mezzosangue, ciò che dice il Lord è
legge”
Se Draco si
fosse opposto,
probabilmente Voldemort l’avrebbe ucciso. E poi…
cosa gli avrebbe detto? Non
sposo Astoria per stare con una serva sanguesporco? Se il suo intento
era
quello di creare un nuovo mondo magico composto solo da maghi sangue
puro,
quella di Draco sarebbe stata una battaglia persa in
partenza…
Mentre quei
pensieri le rimbombavano
nella mente, le lacrime iniziarono a scendere lungo il volto.
La porta si
aprì e Draco le fu
davanti. Entrambi si guardarono. Lui, stupito ed arrabbiato per averla
trovata
li, di certo, non voleva che lo scoprisse in quel modo.
Hermione corse
via. Draco la seguì.
La giovane
mezzosangue aveva corso
fino ad arrivare alla parte del giardino che dava su uno splendido
lago. La
ragazza amava quel posto,ci andava spesso quando le giornate lo
permettevano.
Draco la raggiunse, rimanendo qualche passo indietro. Faceva freddo a
causa del
vento ed il cielo, stava iniziando a ricoprirsi di nubi scure.
-Non dovevi
scoprirlo così..-
-E COME AVREI
DOVUTO SCOPRIRLO DRACO?
Che importa come l’abbia scoperto? Pensi che se me
l’avessi detto tu
direttamente, avrei sofferto di meno?-
La ragazza si
era girata verso di lui,
piangeva. Draco iniziò ad avvicinarsi. Iniziò a
piovere.
-io non la
sposerò…-
-come farai a
non sposarla Draco!
Voldemort ti ucciderà se non lo farai!-
-Ma a me non
importa! Io amo te
Hermione!- le disse così prendendole il volto, poi la
baciò. Quelle parole,
quelle semplici parole che tanto aveva atteso, che tanto aveva sperato
di poter
sentire, adesso … sembrava avessero perso ogni significato.
Sapevano entrambi
che il loro amore, per quel mondo, non valeva nulla…
-Draco
… non hai altra scelta. Non
eravamo destinati a stare insieme… non lo siamo mai stati-
E dicendo
questo, andò via.
***
Quando Draco
tornò in camera era
completamente fradicio, decise così di andarsi a fare una
doccia calda. Prima
che potesse entrare in bagno però, qualcosa
attirò il suo sguardo. Sul suo
letto c’era l’anello che poco tempo prima aveva
regalato ad Hermione.
Accanto un
biglietto “ Questo, spetta alla
vera futura signora
Malfoy…”
Un urlo
echeggiò nella camera del giovane,
poi, in un impeto, diede un pugno al grande specchio, rompendolo. La
mano del
Mangiamorte iniziò a sanguinare. Draco però,
senza fare una piega, decise di
andare via, scappare, anche se per poco, da quel mondo che da sempre,
gli aveva
arrecato solo sofferenza e dolore.
Narcissa ed
Hermione erano a cena.
Draco non era ancora tornato e nessuno sapeva che fine avesse fatto. La
ragazza
non toccò cibo ed entrambe, per la prima volta, rimasero
completamente in
silenzio. Non c’era nulla da dire in effetti… ogni
parola sarebbe stata
superflua.
Dopo la cena,
silenziosamente,
accompagnò Narcissa in camera, come di consueto.
-se avete
bisogno di qualcosa
Narcissa, sapete dove trovarmi.- si girò per andare via ma
Narcissa la bloccò.
-Hermione…-
La ragazza si
voltò. Lady Malfoy le si
avvicinò e le accarezzò delicatamente il volto,
solo come una madre comprensiva
può fare.
-se TU, hai
bisogno di qualcosa, sai
dove trovarmi…-
La ragazza
abbozzò un sorriso, poi,
andò via.
Si chiuse la
porta alle spalle,
volendo cancellare tutto, desiderando di dimenticare tutto. Negli
ultimi anni,
la vita le aveva offerto solo dolore. Prima con la morte di Harry, poi
la
prigionia e adesso … si era aperta, si era fidata ed il
destino l’aveva
ripagata in questo modo, di nuovo… si lasciò
scivolare e pianse. Pianse come
non faceva da tempo. Pianse, come si era ripromessa di non fare
più, perché lei
era forte, lo era sempre stata. Pianse perché si era imposta
che non avrebbe
mai più permesso a niente o a nessuno di renderla di nuovo
così vulnerabile… ma
alcune volte, dopo tanta sofferenza, rialzarsi può risultare
estremamente
difficile.
Quella notte, il
Signore Oscuro, aveva
vinto ancora una volta.
***
Dopo due giorni,
Draco tornò a casa.
-Draco
… dove sei stato, ero in pena. -
-Non dovevate
madre, ero da Blaise…-
Mentre saliva le
scale, seguito dalla
madre, incrociò Hermione.
Era da quel
giorno che non si
vedevano. I loro occhi si incrociarono per un singolo instante, ma la
ragazza
li riabbassò subito, era una sofferenza troppo grande da
sopportare.
-Narcissa la
vostra carrozza è
pronta…-
-che carrozza?-
chiese Draco non
distogliendo gli occhi dalla ragazza.
-I Greengrass ci
hanno invitato questa
sera … hanno organizzato una festa di fidanzamento-
Draco si
irrigidì. Senza dire una
parola andò via.
***
Il viaggio verso
casa Greegrass fu
silenzioso e sembrò interminabile.
Quando
arrivarono trovarono i padroni
di casa, sull’uscio ad accoglierli sorridenti. Per loro
doveva essere davvero,
un evento da festeggiare nel miglior modo possibile.
Gli invitati
erano già tutti presenti
e nella grande sala , allestita per l’occasione,
c’era un gran vociare.
Blaise raggiunse
velocemente Draco,
allontanandolo dalle grinfie di Astoria.
Pansy si
avvicinò ad Hermione.
-Ciao…-
-Pansy!
È da tanto che non ti vedo, come
vanno le cose con Theodore? –
-si …
il matrimonio va bene… ma non è
questo che mi interessa… Hermione …come stai?-
La ragazza ebbe
un momento di
esitazione.
-Io sto bene
…davvero!- disse
sorridendo, ma non fu molto credibile.
Poi ad un tratto
successe qualcosa.
-Vorrei un
attimo di attenzione
signori. Questo matrimonio per noi è una benedizione! Non
potevo sperare di
meglio per mia figlia Astoria e sono sicuro, che voi due
ragazzi,vivrete una
bellissima vita insieme! Auguri ai futuri sposi.-
Disse il Signor
Greengrass andando
verso Draco per stringergli la mano.
La madre e la sorella della ragazza le si avvicinarono, commosse.
-Oh tesoro ,
già ti immagino sarai
bellissima!-
Dall’altro
lato della stanza, c’era
Hermione. Alla giovane Grifona mancò letteralmente il
respiro e se non ci
fossero state Pansy e Narcissa a sostenerla,probabilmente le gambe non
le
avrebbero retto, le girava la testa, un senso di nausea la pervase.
Cercò , per
una qualche disperata ragione lo sguardo di Draco e vide, che anche lui
la
stava guardando. Occhi negli occhi ancora una volta.
La voce
squillante di Astoria ruppe
quel momento.
-Beh
Draco… adesso manca solo una
cosa. – disse ridendo.
E tutti
capirono. Era arrivato il
momento.
Draco si
avvicinò a lei, mise la mano
in tasca ed uscì un cofanetto. Glielo porse, ma stranamente,
quando Astoria lo
aprì, il sorriso le si spense. Tutti gli invitati cercarono
di guardare più
attentamente ed un chiacchiericcio si levò per la sala. Era
un bellissimo
anello di fidanzamento, con un grande diamante al centro. Era
bellissimo… ma
non era l’anello della famiglia Malfoy e questo, lo sapevano
tutti. Gli anelli
di fidanzamento venivano tramandati di generazione in generazione,
erano un po’
come il marchio di appartenenza ad una famiglia.
Astoria
guardò Draco. Lui era li,
impassibile e freddo come il ghiaccio. Aveva messo bene le cose in
chiaro, lei
sarebbe stata sua moglie, ma MAI, sarebbe stata, la vera signora Malfoy.
La futura sposa,
diventò rossa e cercò
di dire qualcosa per togliersi da quella situazione imbarazzante.
Voleva
metterla in ridicolo davanti a tutti, e c’era riuscito alla
perfezione. Draco
Malfoy sapeva come ferire una persona. Subdolo come un serpente.
-è
… è bellissimo Draco!-
Disse stentando
un sorriso. Lui
ghignò.
-Bene…
sono contento che ti piaccia!-
La Signora
Greengrass si intromise per
mettere fine a quel momento imbarazzante.
-bene Signori,
la cena può avere
inizio!-
Ma ormai il
treno era partito e
quello, sarebbe rimasto argomento di conversazione per molto
… molto .. molto
tempo!
***
Quando tornarono
al manor tutti e tre,andarono
nelle loro stanze senza dire nulla.
Ma i pensieri
tormentavano Hermione.
La ragazza si girava e si rigirava nel letto non riuscendo a dormire,
così,
decise di scendere e andare un po’ in giardino.
Camminò
fino ad arrivare al lago. Era
li che aveva avuto quella discussione con Draco ed era li che avevano
parlato
veramente, per l’ultima volta. Tutto si era rotto ed era
molto più facile
ignorarsi che fare finta di essere buoni amici. In fondo buoni amici,
loro non
lo erano mai stati.
Hermione si
strinse le braccia al
petto, il vento la fece rabbrividire.
-Che ci fai qui?-
La ragazza non
aveva bisogno di
voltarsi per capire chi fosse, avrebbe riconosciuto la sua voce tra
mille.
-Potrei farti la
stessa domanda!-
-Non riuscivo a
dormire…-
-Neanche io
…-
Calò
il silenzio, poi lui, si andò a
sedere contro un albero, lei lo seguì.
-Questo posto mi
ricorda tanto
Hogwarts… certe volte quando chiudo gli occhi, riesco ancora
ad immaginarmi li.
In fondo, è il posto in cui ho passato più tempo
nella mia vita. Nonostante
tutto, era molto più semplice… tutte le risate
con Ron, Ginny .. Harry …-
Il ragazzo si
voltò a guardarla.
-Ti manca?-
-Non immagini
neanche quanto … quando
è morto lui … nulla per me aveva più
senso! Per cosa dovevo combattere se lui
non c’era più? Ginny poi, quasi impazzì
per il dolore. Ron fu l’unico a tenerci
con i piedi per terra , non ha mai permesso che ci arrendessimo
… Se non fosse
stato per lui, probabilmente, a quest’ora non sarei qui
… questo mondo è così
sbagliato …-
Draco decise che
era meglio cambiare
discorso, non sopportava vedere la ragazza così.
-Beh, se qualche
anno fa ti avessero
detto che ti saresti messa a parlare pacificamente con Draco Malfoy,
penso gli
avresti riso in faccia!- disse ghignando.
Lei sorrise.
-Oh
si… l’avrei fatto rinchiudere al
San Mungo… quanto ti odiavo! Eri così
… così… arrogante e presuntuoso! Un
po’
come ora!-
Entrambi risero.
Il vento fece
rabbrividire la ragazza , quando lui lo notò, la
avvicinò a sé stringendola.
-Gr…
grazie …-
Hermione chiuse
gli occhi, il suo
profumo … forse era proprio quello che l’aveva
fatta innamorare di lui, era
qualcosa di inebriante, qualcosa capace di farti impazzire.
Aprì gli occhi,
doveva andare via, scappare da lui al più presto.
-io …
devo andare, buona notte
Malfoy.-
-Granger
aspetta.-
Lei si ritrasse.
-NO!
No… ti prego Draco … non rendere
tutto ancora più difficile! Se non vado via adesso, non
avrò più il coraggio di
farlo …-
Draco non
rispose. Si guardarono negli
occhi, come spesso facevano ormai in quei giorni, poi lei, senza mai
voltarsi ,
se ne andò.
***
I giorni
passavano, freddi e monotoni.
Il calore, la vitalità di quegli ultimi mesi, tutto era
stato portato via con
un soffio.
I tre erano a
colazione, Narcissa
parlò.
-è
arrivata una lettera dai Greengrass
Draco, verranno a pranzo per parlare dell’organizzazione del
matrimonio.-
Nessuno rispose.
I Greengrass
arrivarono puntuali,
ansiosissimi di parlare del matrimonio. Il pranzo si concluse in
fretta, poi si
sedettero in salone a parlare.
-Voglio che sia
il prima possibile, tu
che ne pensi Draco?- disse la madre della futura sposa.
-per me
è indifferente.- quell’apatia iniziava
ad innervosire i Greengrass, ma cosa potevano fare?
-Bene, allora
credo che tra un mese
esatto vada bene! Abbiamo anche pensato che la cerimonia potrebbe
svolgersi qua
se per voi non è un problema! La vostra è una
villa magnifica e con una buona
organizzazione verrebbe qualcosa di splendido!-
-Si .. si certo,
a questo penseremo
noi!- disse Narcissa.
Hermione si
muoveva agitata sulla
sedia. La testa le scoppiava, voleva solo che tutto finisse il prima
possibile.
-Narcissa forse
è meglio che vi lasci
soli, in fondo sono cose private. –
La padrona di
casa capendo
perfettamente , acconsentì a farla allontanare ma Astoria la
bloccò.
-Hermione
aspetta! Prima che tu vada
ho qualcosa da dire.- disse con voce melliflua.
La ragazza non
aveva aperto bocca per
tutto il pomeriggio, cosa aveva in mente adesso?!
-Io…
ci ho pensato molto! Vorrei tanto
Hermione, che tu mi facessi da damigella d’onore!-
Il silenzio
calò nella sala. Hermione
era sul punto di vomitare. Quella viscida serpe aveva un sorriso
così falso
stampato sul volto che le veniva voglia di tirarle uno schiaffo!-
-io …
non penso che sia una buona
idea! In fondo … sono solo una serva sanguesporco, non sono degna di ricoprire questo ruolo!-
-Oh Hermione che
dici! Tu sei la dama
di compagnia della signora Malfoy, sarei io
onorata, di averti come damigella, se Lady Malfoy acconsentisse.-
Fu Narcissa a
parlare.
-Mi dispiace
Astoria ma come hai
appena detto, lei è la mia
dama, e
lei deve rimanere con me, anche perché…-
-No Narcissa
… per me non sarà affatto
un problema! È il suo giorno, e se vuole proprio me come
damigella, io non ho
nulla in contrario, in fondo deve essere tutto perfetto! –
Le due ragazze
si guardarono con
sfida.
-Bene- disse
Astoria sorridente, ed
Hermione avrebbe giurato di vedere una scintilla di vittoria nei suoi
occhi.
-Ora con
permesso … ho delle cose da
sbrigare!-
In fondo, LEI
era Hermione Granger, orgogliosa
fino alla morte, Grifondoro fino al midollo.
Aveva permesso
fin troppo a lungo a
quelle persone, di metterle i piedi in testa e tormentarla, ma ora
basta.
Quella stupida
voleva umiliarla per
una qualche ragione a lei sconosciuta! Ma forse, nessuno aveva
insegnato alla
piccola principessina purosangue, che non è saggio giocare
con il fuoco.
Lei era Hermione
Jane Granger, e
nessuno … l’avrebbe mai più fatta
soffrire.
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Capitolo 11 *** Verità nascoste ***
Eccomi
con il nuovo capitolo! La volta scorsa, un po’ per fretta di
postare, un po’
per stanchezza, non mi sono accorta di non aver speso neanche due
parole per
commentare il capitolo o per ringraziarvi!
Ci
tengo veramente a ringraziare
tutti voi che leggete. Ringraziare tutti quelli che con i loro
commenti, quelli
che aggiungono la storia nelle preferite, ricordate o seguite, o quelli
che
semplicemente leggono, mi incoraggiano a continuare quello che
è un piccolo
hobby ed una piccola passione! Grazie mille di cuore! Buona lettura.
Maya92
Verità
Nascoste
Un
mese … il matrimonio di Draco ed Astoria si
sarebbe svolto tra un mese esatto. Per Hermione quella notizia fu come
un colpo
al cuore, qualcosa che adesso, si sarebbe realizzato concretamente
… non più
solo parole …
La
ragazza aveva sentito il bisogno di allontanarsi
da quella stanza che la opprimeva. Poi, quella strega (e non nel senso
letterale del termine) le aveva dolcemente chiesto di poter essere la
sua
damigella. Aveva qualcosa in mente, Hermione lo sapeva bene.
Mentre
era affacciata alla finestra, vide la
carrozza dei Greengrass allontanarsi. La porta del salone si
aprì ed entrò
Narcissa.
-Oh
tesoro, mi dispiace tanto… ma perché non hai
rifiutato quando ti ho dato l’occasione Hermione.-
La
ragazza si voltò verso la donna e questa, scrutò
un fuoco negli occhi della giovane, che mai prima d’ora aveva
visto.
-Perché
io non scappo
Narcissa… Io combatto! Forse avrò perso Draco ,
ma non le permetterò mai di
umiliarmi rifiutando la sua richiesta! Sperava questo, sperava che io
non
accettassi perché troppo debole, ma Astoria ha ancora molto
da imparare …-
Guardando
oltre Narcissa,
vide che Draco era appoggiato allo stipite della porta e aveva
ascoltato tutto.
La ragazza, che non sarebbe riuscita per molto ancora a trattenere le
lacrime e
la rabbia decise di andarsene. Il giovane Malfoy la prese per un
braccio.
-Granger
… tu non …-
-IO
… devo …-
Con
quelle ultime
parole, scappò via.
***
Le
settimane passavano veloci a causa di tutti i
preparativi. Draco dal canto suo, non si vedeva quasi più in
giro. Andava quasi
sempre da Blaise. Lui diceva perché la confusione,
l’andirivieni delle persone
lo infastidivano, ma tutti sapevano che in realtà non voleva
avere niente a che
fare con quella farsa, specialmente perché non aveva il
coraggio di guardare
Hermione negli occhi e affrontarla.
Le
aveva fatto delle promesse che non era riuscito a
mantenere. Magari, un giorno, anche lontano, sarebbe riuscito in
qualche modo a
farsi perdonare da lei, a renderla di nuovo felice come meritava
… ma adesso,
l’unico modo che aveva per salvarla, era starle lontana.
Una
mattina come le altre, arrivarono Astoria con la
madre e la sorella. Erano venute a prendere Narcissa ed Hermione
perché
insieme, sarebbero andate a provare l’abito da sposa.
Il
viaggio in carrozza fu interminabile per
Hermione. Le fastidiose ciarle delle Greengrass non aiutavano il
malessere
generale di quei giorni. Da quando aveva saputo del matrimonio infatti,
la
ragazza aveva quasi automaticamente smesso di dormire e di mangiare. Ed
in
fondo, come darle torto. Era dimagrita molto e questo Narcissa
l’aveva notato
bene. Anche in quel momento infatti, Hermione notò lo
sguardo preoccupato della
donna, lei le sorrise dolcemente.
Quando
giunsero all’atelier, notò che non c’era
nessun altro. I signori Greengrass doveva aver prenotato tutto il
locale per la
figlia.
-Signorina
Greengrass … il vostro abito è pronto,
dovete solo provarlo e dirmi cosa ve ne pare! Venite.-
Astoria
seguì la proprietaria, mentre le altre donne
si accomodavano nel salottino ad aspettare la sposa.
Quando
Astoria le raggiunse, ad Hermione mancò il
fiato. Solitamente lei preferiva le cose semplici, questo valeva anche
per gli
abiti, ma quello indossato dalla giovane era veramente uno spettacolo.
La gonna
ampia cadeva morbida e ricoperta da leggere rose che la ricoprivano per
intero,
mentre il corpetto, era tempestato da pietre preziose e ricami.
Probabilmente ,
pensò Hermione, era Astoria a rendere l’abito
splendido perché doveva
ammetterlo, la giovane Greengrass con i suoi capelli biondi ed i suoi
occhi cerulei
era veramente bellissima.
Draco è forunato
a sposarla…
Quei
pensieri resero Hermione ancora più triste. Fu
risvegliata solamente dalle urla isteriche della madre e della sorella
della
giovane.
-Tesoro
sei davvero bellissima! Sarai uno splendore!
Non trovi, Narcissa, che sia un incanto? –
-Si,
davvero bellissima! Ottima scelta Astoria.-
-Grazie
Narcissa. Spero che a vostro figlio piaccia
allo stesso modo.-
Hermione
incontrò lo sguardo di Astoria, aveva detto
quelle parole guardando lei.
-Narcissa,
è meglio lasciare che anche la damigella
provi il suo abito, andiamo.-
Hermione
fu accompagnata un camerino e quando uscì,
si ritrovò indosso il vestito che, Astoria, aveva scelto per
lei.
Doveva
ammettere che era un bell’abito, color carne,
con una gonna morbida…
L’abito
col quale accompagnerò Astoria all’altare
…
-Ti
piace?-
La
giovane serpeverde aveva parlato. Hermione si
rese conto solo in quel momento di essere rimasta sola con lei.
-si
… è molto bello…-
-e
del mio abito? non hai detto nulla … forse non ti
piace? Sei la mia damigella, devi dirmi tutto
ciò che pensi Hermione.-
Tutte
le parole che pronunciava quella serpe avevano
una velata ironia al loro interno.
-No
… sei davvero bellissima con quell’abito!-
-Bene…-
Astoria
tornò a guardarsi allo specchio.
-Non
posso credere che finalmente il mio sogno si
stia realizzando, che presto sposerò il mio
Draco …-
Il
suo Draco … come aveva rimarcato quella parola.
Ad Hermione iniziò a girare la testa. La ragazza
continuò.
-Sai
Hermione … era da giorni che pensavo alla
persona giusta per ricoprire il ruolo di damigella
d’onore… c’era mia sorella,
c’era Pansy … ma poi… ho pensato a te!
–
Si
girò a guardarla, iniziando ad avvicinarsi a
passo lento e calcolato.
-tu
sei la persona adatta Hermione in fondo come si
dice, tieniti stretti gli amici, ma ancora di più i
nemici…-
La
grifondoro sgranò gli occhi, cosa voleva dire?
-Ho
sempre ottenuto tutto ciò che desideravo
mezzosangue, tranne lui…
è strana
alcune volte la vita sai! È strano che una purosangue bella
e di classe come me
potesse essere messa da parte per una sangue sporco come te! Ma lui
voleva te,
ti ha sempre voluto, non importava cosa dicessi, cosa facessi, lui
è sempre
stato innamorato di te! Di una
lurida
mezzosangue. Per questo si imponeva di odiarti, di maltrattarti, pur di
starti
accanto, pur di farsi notare da te, pur di sentire la tua voce. Ed io
lo vedevo
contorcersi, dilaniato dalla sofferenza e dal dolore, ANNO, DOPO,ANNO
… Ma ora…
Ora lui è mio., DRACO è MIO!E non
permetterò a nessuno di portarmelo via, tanto
meno ad una serva dal sangue impuro come te! mi hai capita bene
mezzosangue?-
I
loro volti erano ad un centimetro l’uno
dall’altro. Ma Hermione non pensava tanto alla minaccia in
se, quanto a quella
rivelazione.
Draco
è sempre stato innamorato di me …
-Tutto
bene qui ragazze?-
Era
stata la voce di Narcissa a riportarla alla
normalità. Astoria si staccò da lei, ma non prima
di rivolgerle un'altra
occhiata truce .
-Si
si perfettamente, stavo dicendo ad Hermione che
era veramente bellissima con quell’abito!-
Naturalmente
le due donne Greengrass non si preoccuparono
minimamente della tensione che si era creata nella sala, al contrario
di
Narcissa che guardava preoccupata una Hermione dal viso sconvolto!
-Ora
sarà meglio andare, abbiamo ancora tante cose
da organizzare.-
***
I
giorni passavano velocemente, fin troppo.
Il
famigerato giorno era arrivato. Era notte e la
giovane grifondoro si tormentava nel letto senza sosta. Tra poche ore
Draco, il
suo Draco, si sarebbe sposato! Si mise lentamente a sedere. Era inutile
continuare a rimanere a letto senza fare nulla. Pensò
così di alzarsi ed andare
in biblioteca per distrarsi un po’.
Il
camino era acceso come sempre, per mantenere una
temperatura gradevole in qualsiasi momento. Si sedette lentamente a
terra, di
fronte al fuoco. Le venne in mente Hogwarts. Spesso infatti anche li,
le
capitava di sedersi di fronte al camino della grande sala comune, a
leggere, o
semplicemente a pensare, magari ascoltando le voci divertite di Harry e
Ron che
giocavano a scacchi. Ma ne Harry ne Ron erano li con lei, era sola e lo
sarebbe
stata sempre.
Forse
dovrei provare a scappare … a cercare Ron …
La
porta si aprì risvegliandola dai suoi pensieri.
Draco era lì, bloccato all’entrata. Aveva il
mantello tra le braccia, e la
camicia sbottonata per metà.
-Scusa
io … non sapevo ci fosse qualcuno.-
-Tranquillo,
è che non riuscivo a dormire … Sei
tornato da poco?-
-Si
.. sono stato da Blaise.-
Poi
iniziò ad avvicinarsi alla poltrona.
-Posso?-
-si
… certo-
Si
sedette portandosi una mano agli occhi. Era
stanco, si vedeva. Una stanchezza che, molto probabilmente, non era
solo
fisica.
Lei
si rivoltò a guardare il camino. Draco iniziò a
guardarla. Era bella Hermione, illuminata solo dalla luce del fuoco.
Era
bellissima la sua Hermione, lo era sempre stata, nonostante tutte le
cattiverie
dette negli anni! In quei giorni Draco aveva persino pensato di
scappare con
lei. Mandare al diavolo tutto e tutti e andare via, lontano, insieme a
lei. Era
persino arrivato alla sua porta prima di bloccarsi. Che vita avrebbe
potuto
offrirle scappando?! Sua madre poi,sarebbe stata sicuramente
torturata e chissà cos’altro nella
speranza di farla parlare. Fu la ragazza a rompere quel silenzio
disturbato
solo dallo scoppiettare del fuoco.
-Ho
visto l’abito di Astoria … è
bellissimo, lei è
bellissima!-
Vide
la tristezza farsi strada nel volto della
ragazza. Basta, non poteva continuare oltre! Draco si alzò
con furia dalla
poltrona, prese la giovane per il braccio tirandola a sé.
Poi, la baciò.
La
baciò come non aveva mai fatto, con tutta la
passione, il dolore che aveva provato in quei giorni. Dopo un momento
di
esitazione anche Hermione assecondò quel bacio. Ne aveva
bisogno, aveva bisogno
di sentirlo, di sentire il suo profumo, il suo sapore.
Si
sospinsero fino ad un muro per non cadere. Le
mani di Draco iniziarono ad accarezzarla lentamente. Hermione si stava
beando
di quelle gentili attenzioni ma poi, qualcosa la fece tornare alla
realtà. Lui
non era più suo…
-Draco…
Draco aspetta, ti prego!
Draco
si scostò da lei quel poco che bastava per
farla parlare, ancora ansante per la foga di quei baci.
-Draco…
stai per sposarti!-
Qualcosa
colpì il giovane come un fulmine, era
riuscito per un istante a dimenticare tutto, mentre era tra le braccia
della
mezzosangue, la sua mezzosangue.
Quanto
l’aveva desiderata,quanto l’aveva amata di
nascosto, quanto si era tormentato per quel sentimento sbagliato. La
ragazza
iniziò a piangere! Si odiava per quello che le stava
facendo, si odiava per
quanto la stava facendo soffrire. Si allontanò da lei con
furia ed in un impeto
di rabbia diede un pugno ad un parete.
-Draco!
Smettila…-
Hermione
si avvicinò al ragazzo che si reggeva
ancora al muro e lo abbracciò. Poggiò la testa
sulla sua schiena e chiuse gli
occhi. Draco tremava.
-non
la sposerò domani! A costo di farmi uccidere-
-Draco
SMETTILA! Farti uccidere per cosa? Noi non
avevamo futuro insieme! Sarebbe stata questione di tempo, ma
qualcos’altro ci
avrebbe diviso! Sposala, e sii felice!-
Il
ragazzo si voltò di scatto e la prese per le
spalle.
-Ma
lo capisci che io NON POSSO essere felice con
lei! LEI non sarà mai te! Ti ho desiderata per tutta la vita
Hermione! Quando
ti vedevo a scuola per i corridoi, ridere felice con Potter ed il
pezzente io
li odiavo , perché sapevo che quei sorrisi non sarebbero mai
stati per me! Ho
odiato Weasley quando al Ballo del Ceppo ti ha fatto soffrire non
capendo cosa
si fosse lasciato sfuggire!
Ogni
giorno dicevo a me stesso che ero uno stupido.
Uno stupido , prima, per essermi innamorato di te , uno stupido, dopo,
perché
avrei vissuto in eterno con il rimpianto di non averti fatto mia,con il
rimpianto di non averci neanche mai provato! Adesso invece, sono solo
un
egoista, perché nonostante sappia quanta sofferenza ti
provochi, non posso fare
a meno di essere felice perché so che mi ami … -
Hermione
aveva ascoltato in silenzio le parole del
ragazzo, lasciandosi sfuggire calde lacrime dagli occhi. Non sapeva
quanto
tempo avessero passato in quella stanza, si rese solo conto che il sole
era
sorto! Il giorno in cui tutto sarebbe cambiato, in cui quel sogno
sarebbe
finito era arrivato! La ragazza gli accarezzo il viso poi, si
alzò in punta di
piedi per eliminare quei centimetri che li dividevano e gli
posò un leggero
bacio sulle labbra. Un bacio diverso da quello di prima, un bacio
dolce,
delicato… un bacio d’ addio!
***
Gli
invitati erano già quasi tutti arrivati.
I
Greengrass erano arrivati presto e si erano chiusi
in delle stanze messegli a disposizione da Narcissa, per permettere
alla sposa
di prepararsi.
Hermione
era già vestita, guardava dalla finestra il
grande giardino allestito per l’occasione.
Gli
invitati stavano iniziando a prendere posto
nelle grandi poltrone bianche sistemate con cura. Degli elfi stavano
iniziando
a gettare petali rosa, ricoprendo la stradina che avrebbe condotto la
sposa
verso l’altrare.
un gazebo
eretto al centro avrebbe presto ospitato i due sposi. Qualcuno
bussò alla porta
, era Narcissa.
-Hermione,
cara. Come stai?-
Un
cruciatus farebbe meno male!
-Bene,
siete bellissima Narcissa!-
La
donna sorrise forzatamente. Fu Hermione a rompere
il silenzio che si era creato.
-Devo
andare da Astoria, a dopo Narcissa!-
Arrivata
alla porta di Astoria si fermò. Fece un
respiro profondo, era sicura che non sarebbe riuscita ad arrivare alla
fine
della giornata. Poi bussò. Nessuno rispose così
decise di entrare comunque. La giovane
sposa era vicino la finestra, davanti allo specchio che finiva di
sistemare il
velo. Quella luce, quel contesto, le davano un aspetto quasi angelico.
Per un
momento Hermione dimenticò che quella era la donna che gli
avrebbe portato via
l’uomo che amava per sempre, fermandosi a pensare a quanto
fosse bella. Ma poi
la realtà la colpì come una forte pugnalata.
-Oh
… era ora che arrivassi mezzosangue, sbrigati e
tieni questo!-
Era
stata la madre della ragazza ad arrivarle
addosso come un uragano e a consegnarle un bouquet in miniatura. Se lo
rigirò
tra le mani, poi tornò a guardare Astoria e vide che anche
lei la osservava.
-Forza
Astoria, dobbiamo andare!- disse il padre
prendendola sottobraccio e
accarezzandole la mano, forse per infonderle un
po’ di coraggio.
Arrivarono
al giardino e la musica partì, era una
bella e delicata melodia suonata da un orchestra di violini ed arpe.
Hermione
alzò lo sguardo e lo vide. Draco era lì, davanti
a lei , bellissimo nel suo
completo nero. Blaise, amico fedele di sempre, li accanto a lui. Per un
momento, mentre la ragazza marciava lentamente, chiuse gli occhi e
respirò,
immaginando che fosse lei la sposa in abito bianco che stava per
raggiungere il
suo amato. Poi riaprì gli occhi e tutto svanì.
Continuò a camminare tenendo lo
sguardo puntato su quello di Draco, quanto dolore poteva leggervi
dentro.
Quando lui la vide entrare, per un attimo il fiato gli
mancò, era bellissima
con quell’abito, solo del colore
sbagliato, si trovò a pensare. La guardava negli
occhi, non perdeva di
vista ogni suo singolo movimento ed intanto pensava a quanto tutto
quello fosse
sbagliato! Pensava a quanto lui fosse cambiato, in così poco
tempo, grazie a
lei, a quanto odio avesse iniziato a provare verso quella gente, quegli
ideali
con i quali era cresciuto! Ma Draco pensò anche, che prima o
poi, avrebbe
ricambiato tutto il male che stavano procurando a lui e ad Hermione,
l’unica
cosa che gli permetteva di andare avanti in quel momento, era
l’idea della
vendetta, una dolce e terribile vendetta …
Quando
la ragazza arrivò all’altare, si
posizionò al
suo posto, accanto alla sposa.
Poi,
quando anche lei arrivò, il rito prese iniziò.
La
giovane mezzosangue non riusciva ad ascoltare
neanche una parola. Pensò di scappare via, al diavolo tutti
al diavolo il suo
orgoglio Grifondoro, al diavolo il coraggio… La testa le
scoppiava, gli occhi
le bruciavano poi lo sentì. Sentì le parole
fatidiche.
-Voi,
Astoria Greengrass,
volete
accogliere come vostro sposo Draco Lucius Malfoy, promettendo
di essergli fedele sempre,nella
gioia e nel dolore,nella
salute e nella malattia,e di amarlo e onorarlo tutti i giorni della
vostra
vita?-
-SI!-
rispose felice e senza esitazione la ragazza.
-
E voi Draco
Lucius Malfoy,
volete
accogliere come vostra sposa Astoria Greengrass promettendo
di esserle fedele sempre,nella
gioia e nel dolore,nella
salute e nella malattia,e di amarla e onorarla tutti i giorni della
vostra
vita?-
E
fu un attimo. Draco spostò lo sguardo alle spalle
di Astoria guardando Hermione. Avrebbe voluto urlare, gridare no, mille
volte
no, non lo voleva e mai l’avrebbe voluto … poi
abbassò lo sguardo.
-si…-
-Potete
baciare la sposa!-
Lei
gli buttò subito le braccia al collo baciandolo.
Draco rimase impassibile. I testimoni e le varie damigelle corsero a
congratularsi con gli sposi. Hermione era immobile come una statua,
fredda, impassibile,
come se avesse appena ricevuto il bacio di un dissennatore.
Poi
sentì qualcosa, Astoria si era avvicinata e
l’aveva abbracciata, poi due semplici e terribili parole
sussurrate
all’orecchio.
-Ho
vinto.-
Beh che dire, è
un
capitolo un po’ bruttino lo so : (
Intanto
mi scuso con tutti per il ritardo, ma purtroppo,
gli esami inizieranno a breve e occuapano tutto il mio tempo quindi vi
chiedo
di avere un po’ di pazienza anche per i capitoli successivi!
Scusate ancora! :(
detto questo, spero che nonostante tutto, il capitolo sia stato di
vostro
gradimento : )
Volevo
inoltre mostrarvi gli abiti che avevo preso come
spunto:
Astoria
http://www.leeannmariephotography.com/2011/03/allure-bridal-dresses-and-gowns/
È
il primo, con la modella bionda.Il genere non è
dei miei preferiti ma nel contesto pensavo fosse perfetto per lei.
Hermione
Demi
Moore oscar 2010
|
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Capitolo 12 *** Dolorose scoperte ***
SCUSATE!!!!
Questo
ritardo è imperdonabile ne sono consapevole : ( il mio
professore ha deciso
molto carinamente di spostare il suo esame a dicembre e non sono
riuscita a
dedicarmi alla FF!
Spero
di riuscire a
farmi perdonare! Un bacio a tutti buona lettura …
Dolorose
scoperte
I
giorni trascorrevano lenti al Manor. Nonostante il clima primaverile
avesse
fatto il suo ingresso già da tempo, l’aria nella
villa era fredda e gelida,
come non lo era da tempo!
Naturalmente
i due novelli sposini, erano rimasti a
vivere li ed Hermione si sentiva un po’ come la cenerentola
di turno! Ovviamente
Astoria non poteva permettersi di darle ordini, in fondo lei sottostava
solamente a Narcissa, ma aveva altri metodi per renderle la vita un
inferno,
come per esempio, accarezzare e abbracciare Draco in ogni momento, o
fare
battutine maliziose in presenza della ragazza.
Erano
già passate due settimane dal matrimonio, due
settimane di tormento. Draco comunque dal canto suo, stava in casa poco
e
niente. Molto spesso per strane e misteriose riunioni, delle quali non
parlava
con nessuno, o più semplicemente rimaneva in casa di Blaise.
Come
se non bastasse, ci si mettevano anche la madre
e la dolce sorellina a darle il tormento. Spessissimo infatti, si
intrattenevano
al manor a prendere un tè o a fare due chiacchiere con
Narcissa, col pretesto
di voler fare visita all’amata figliola …
-Allora
tesoro … a quando un erede?-
Hermione
quasi si strozzò bevendo .
-oh
bè madre è ancora presto … ma ci
stiamo
lavorando! – disse con un sorriso
sornione sul volto.
Pansy
strinse la mano di Hermione, fortunatamente
anche lei veniva spessissimo a trovarla, anche Theo infatti era spesso
fuori
casa così lei ne approfittava. Si poteva dire che erano
diventante davvero
buone amiche, e un’amica era proprio quello di cui la giovane
mezzosangue aveva
bisogno.
-Ci
voleva finalmente un mondo fatto solamente da
purosangue.-
La
signora Greengrass era stata chiara e diretta.
Hermione non poté continuare oltre con quella farsa.
-Con
permesso avrei delle cose da sbrigare.-
Si
alzò senza aspettare una risposta da nessuno e
andò via.
Ad
un tratto però, sentì il rumore di una
materializzazione proveniente da una stanza. Draco doveva essere
tornato ma non
era solo, sentì infatti altre due voci maschili che
riconobbe subito, Blaise e
Theo.
-dagli
questa presto.-
Di
che stavano parlando? La porta era semi aperta
così la ragazza si avvicinò, quello che vide gli
fece raggelare il sangue nelle
vene.
Un
uomo era disteso a terra sostenuto da Theo che
nel frattempo gli faceva bere qualcosa.
Il
ragazzo era ricoperto di sangue, Hermione cercò
di capire chi fosse e, quando ci riuscì, non poté
trattenere un urlo.
-NEVILLE!-
Entrò
nella stanza come una furia tentando di
correre incontro al ragazzo ma due forti braccia la bloccarono.
-Blaise
lasciami! Neville! CHE GLI AVETE FATTO?-
-Blaise
portala subito nella mia stanza! MUOVITI!-
Detto
fatto, Hermione si ritrovò immediatamente
nella stanza di Draco, urlava e scalpitava doveva andare da lui. Le
lacrime
iniziarono a scendere quasi involontariamente!
-Che
cosa gli avete fatto? COSA è SUCCESSO?
Dimmelo Blaise, ne ho tutto il diritto!-
-
Hermione devi calmarti, BUONA, CALMATI!-
In
quel momento entrò Draco.
-Blaise,
vai … ci penso io qui!-
Senza
dire una parola il ragazzo andò via.
Draco
ed Hemione erano l’uno di fronte all’altra.
Entrambi furiosi. Nessuno dei due osava fare un passo,nessuno dei due
tentava
di avvicinarsi all’altro. Si studiavano . Fu Hermione la
prima a scagliarsi.
-COSA
GLI AVETE FATTO?-
-Mezzosangue,
non è come pensi tu …-
-NON
è COME PENSO IO? E COME DOVREBBE ESSERE? Ho
visto Neville disteso a terra e ricoperto di sangue, mentre Theodore
gli stava
dando da bere chissà cosa! Ma ditemi signor Malfoy quale
altra spiegazione può
esserci?-
Il
ragazzo tentò di avvicinarsi ma lei si scansò.
-
NON
. TOCCARMI . Pensavo fossi cambiato
Malfoy! Pensavo fossi diverso! Mi avevi fatto delle promesse!
… ma in fondo
dovrei esserci abituata ormai, non sei un tipo che mantiene le
promesse! Sei e
sarai sempre un lurido mangiamor…-
Hermione
non riuscì a terminare la frase che uno
schiaffo la raggiunse in pieno viso. Lei si coprì la guancia
arrossata dal
colpo, con una mano. Lo guardò per un instante poi si
diresse a passo veloce
alla porta. Tentò di aprirla ma Draco velocemente la
richiuse. La prese per un
braccio e la fece girare.
-Granger
perdonami io no … non dovevo colpirti!-
-Lasciami
Malfoy!-
-Granger
ascoltami … ASCOLTAMI! Hermione… guardami.-
La
ragazza sentendogli pronunciare il suo nome , non
riuscì a non guardarlo. Lui era molto agitato si vedeva,
cercava le parole
giuste.
-Mezzosangue,
ciò che hai visto di la io non posso
spiegartelo …-
-Perché
non capirei i vostri giochi barbari?-
-Perche
è l’unico modo che ho per proteggerti!
…
Hermione, io non posso spiegarti, ma ti chiedo solo di fidarti di me!-
Lei
lo guardò con le lacrime agli occhi …
Fidarsi
ancora … ci sarebbe mai più riuscita? Faceva
troppo male.
-Come
posso fidarti di te Malfoy?-
-Non
devi fidarti di Malfoy … devi fidarti di
Draco!-
Fidarsi
ancora …
Come
poteva non fidarsi di quegli occhi, c’era
qualcosa nel loro modo di guardarla … si rese conto solo in
quel minuto di
essere tra le braccia di Draco, lui le aveva poggiato una mano sulla
guancia e
delicatamente gliela stava asciugando.
Ad
un tratto però la porta si spalancò riportandoli
alla realtà.
-Draco,
giù ho visto Blaise e Theo mi chiedevo che
fine avessi fa …-
Astoria
era immobile davanti la porta e li fissava.
Hermione si allontanò subito, Draco sembrò non
farsi i minimi scrupoli , anzi.
-Non
si usa più bussare?-
-Fino
a prova contraria QUESTA è anche la MIA
camera!-
La
giovane mezzosangue intanto si stava dirigendo a
passo svelto verso la porta per tentare di uscire, ricevendo uno
sguardo di
puro odio dalla giovane Greengrass.
Per
quello che mi importa … stupida.
***
I
due ragazzi rimasero un po’ in camera a discutere.
Intanto tutti gli altri erano in salone ed un imbarazzane silenzio era
calato
sui presenti.
Ad
un tratto si sentì una porta sbattere ed un
rumore di passi che scendeva velocemente le scale.
-Blaise,
Theo MUOVETEVI. –
Si
sentì in lontananza, e subito i due giovani
uomini si allontanarono e uscirono dalla stanza.
-Draco
, DRACO VIENI QUA NON HO FINITO!- Ma il
ragazzo si smaterializzò prima che la moglie potesse
raggiungerlo. Le donne
rimaste in sala avevano guardato in silenzio tutta la scena, poi la
madre e la
sorella di Astoria si avvicinarono e la portarono via per farla calmare
e
sfogare.
Draco
tornò per cena ed Hermione ebbe per tutta la
sera l’istinto di chiedergli
cosa ne
fosse stato di Neville, dove l’avessero portato , se stava
bene ma non potè poiché
Astoria non la perdeva mai di vista e la stessa Narcissa le aveva
consigliato
di fare calmare le acque prima di avvicinarsi di nuovo a Draco. Quella
sera,
dopo aver accompagnato Narcissa in camera, Hermione si diresse verso la
sua camera.
Era stanca, desiderava solo poter fare un bagno caldo e andare a
dormire! Draco
le mancava, le giornate erano interminabili …
Forse
potrei andare a trovare i miei genitori … solo per
allontanarmi un po’ …
Immersa
nei suoi pensieri non si accorse di una
figura che si stava avvicinando. Si sentì stringere il
braccio e per lo
spavento quasi urlò.
-Astoria!
Mi hai fatto prendere un colpo … -
Astoria
non mollava la presa anzi, si faceva sempre
più stretta!
-Astoria
mi fai male lasciami! Sono stanca non ho
voglia di perdere il mio tempo …-
-Oh
no sangue sporco invece tu adesso mi ascolti!
Cosa non ti è chiaro nella frase stai
lontana da Draco?!-
Hermione
con uno strattone riuscì a liberarsi dalla
presa e si allontanò da lei.
-Senti
Greengrass, IO sto con chi voglio quando
voglio! Se tu soffri di complessi di inferiorità non
è certo un mio problema!-
-COME
TI PERMETTI! Tu devi stargli lontano hai
capito Granger? LUI è MIO! –
Hermione
si bloccò in mezzo al corridoio , basta non
poteva trattenersi oltre!
-Greengrass,
lo vuoi capire si o no che Draco non ti
ama e non ti amerà mai! Se non fosse stato per il signore
Oscuro tu e lui a
quest’ora non sareste niente!-
Astoria
a quelle parole non ci vide più e dette uno
spintone ad Hermione! La ragazza però , che si trovava
proprio vicino le scale,
perse l’equilibrio, e cadde giù.
Sia
Narcissa che Draco sentendo un urlo ed un tonfo si
diressero all’ingresso e subito, videro il corpo esanime
della ragazza a terra.
-HERMIONE!-
gridò immediatamente Narcissa e correndo
a chiamare il medico.
Draco
invece, le corse immediatamente incontro
prendendola e poggiandola delicatamente a sé.
C’era sangue, troppo sangue… non
che Draco non fosse abituato a quelle immagini strazianti, corpi privi
di vita
e ricoperti di sangue, ma vederlo su di lei era tutta
un’altra cosa! Alzò lo
sguardo e vide Astoria in cima alle scale. Si rigirò
immediatamente
rivolgendole solamente uno sguardo di puro odio. Guardò
Hermione,non le sembrò
mai così piccola ed indifesa.
Ti
prego mezzosangue non lasciarmi … ti prego Hermione resisti
…
Narcissa
arrivò, il medico accanto a lei. Draco la
prese in braccio e la portò su in camera. Fu costretto ad
uscire quando il
medico glielo chiese. Astoria gli si avvicinò provando a
toccargli un braccio.
-Draco
…-
-Spera
solo per il tuo bene che non le succeda
niente Astoria! O giuro che te la farò pagare…-
Lo
disse con una tale freddezza che la ragazza di
ritrasse spaventata.
Non
sapevano quanto tempo fosse passato ma ad un
tratto il medimago uscì dalla camera della giovane.
Draco
e Narcissa gli furono subito addosso.
-Dottore
come sta Hermione?- su Narcissa a parlare.
Il
medico sospirò… il cuore di Draco perse un
colpo…
Ti
prego …
-La
ragazza si riprenderà! Aveva una gamba rotta ma una
pozione l’ha rimessa a nuovo. Ha bisogno di molto riposo
perché ha perso molto
sangue … purtroppo …-
-purtroppo?-
continuò Narcissa, Draco non riusciva
ad aprire bocca!
-Purtroppo
non ho potuto fare niente per il bambino…-
Tutti
rimasero impietriti … Draco impallidì.
Bambino?
…
-Qu
… quale bambino dottore?- questa volta fu il
giovane Malfoy a fare la fatidica domanda.
-Non
lo sapevate? … sono desolato non lo immaginavo …
si signor Malfoy mi dispiace, la signorina Granger aspettava un
bambino.-
Eccoci
qua! Per favore
non uccidetemi lo so che questi capitoli non sono molto allegri ma la
storia
DEVE andare così… vi posso comunque dire che
mancano ancora un po’ di capitoli
prima della fine e che succederanno ancora un po’ di cose u.u
Cercherò
di non farvi
attendere troppo per il prossimo capitolo ! un bacione a tutti a presto!
: )
|
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Capitolo 13 *** Goodnight kiss ***
Goodnight Kiss
Un
bambino … Hermione aspettava un bambino … un bambino suo, che adesso
non c’era più…
Il
giovane Malfoy fu costretto ad appoggiarsi al
muro. Vide che Narcissa parlava ancora col medimago ma non riusciva a
sentire
nulla di quello che dicevano. Si era completamente estraniato da quel
mondo e
adesso riusciva solo pensare a quel figlio, suo e di Hermione, che non
sarebbe
mai nato! Si girò, Astoria era seduta su una sedia, doveva
essere sconvolta
dalla notizia. Si girò sentendo forse lo sguardo del ragazzo
su di se ma
riabbassò subito gli occhi non riuscendo a sostenere quel
peso. Non soffriva
sicuramente di sensi di colpa, anzi Draco era sicuro che in cuor suo ,
provasse
anche una certa soddisfazione … no , lei non riusciva a
sostenere il suo
sguardo per paura, e faceva bene ad averne … questa insieme
alle altre, prima o
poi Draco avrebbe presentato il conto.
-Ed
è cosciente ora?-
-Si
, si è svegliata prima che uscissi. Potete
entrare uno alla volta ma ha bisogno del massimo riposo. Adesso io vado
tornerò
nel pomeriggio per vedere come sta.-
Draco
non aspettò neanche che il dottore terminasse
la frase che subito entrò.
-Draco
..- Narcissa tentò di fermarlo ma invano.
Il
ragazzo entrò con forza nella stanza. Hermione
era seduta, poggiata sullo schienale del letto. Aveva il viso rivolto
verso la
finestra, non si era girata nemmeno quando lui era entrato.
Draco
era fermo sulla soglia.
Perché
non mi hai detto nulla …
Strinse
i pugni a quel pensiero. Doveva mantenere la
calma, doveva provarci a qualsiasi costo, ma sentiva che la rabbia
stava per
prendere il sopravvento. Fece un respiro profondo.
-Come
stai?-
La
ragazza non rispose, continuò ad ignorarlo
tenendo lo sguardo fisso sulla grande finestra.
Tu
sapevi e non mi hai detto nulla … me lo hai tenuto nascosto
…
Draco
si avvicinò lentamente e si sedette sul letto.
Notò che lo sguardo della giovane mezzosangue era perso nel
vuoto. Il ragazzo
non riuscì a trattenersi oltre.
-Perché
non mi hai detto niente.-
Silenzio.
Lui la prese per le spalle e la fece
girare.
-Granger
perché NON MI HAI DETTO NIENTE?-
Hermione
lo fissò per un attimo , aveva gli occhi
lucidi.
-cosa
avrei dovuto dirti Malfoy , COSA?-
-che
significa cosa? Granger aspettavi un bambino,
MIO figlio!-
-e
cosa sarebbe cambiato Malfoy, se te l’avessi
detto? Avrebbe fatto qualche differenza? –
Lui
non rispose… non poteva credere che Hermione
stesse davvero dicendo quelle cose.
-Da
quanto lo sapevi? …-
Lei
rimase un minuto in silenzio poi rispose.
-Da
circa due mesi …-
-Due
mesi?-
-
all’inizio … non te l’ho detto
perché volevo
esserne sicura, aspettare solo un po’ , ma poi …
è successa tutta la cosa del
matrimonio ed io … non sapevo come comportarmi.-
-MA
PER QUANTO VOLEVI TENERMELO NASCOSTO? Pensi che
non me ne sarei accorto prima o poi ? Pensi che nonostante il
matrimonio io non
me ne sarei preso cura?-
-Non
è questo Malfoy ma … cosa avrebbero detto gli
altri di questo bambino? Pensi che sarebbe stato al sicuro? Pensi che
sarebbe
stato accettato? Certo, Voldemort vuole creare un mondo magico fatto
solo di
purosangue e tu gli presenti un bambino nato da una mezzosangue! Pensi
che TU
saresti stato al sicuro o che ti avrebbero perdonato? Pensi che Astoria
lo
avrebbe accettato?-
Draco
rimase in silenzio …
-e
cosa pensavi di fare sentiamo?-
-io
….-
Hermione
scoppiò in lacrime. – Non lo so … non
so
cosa volevo fare! Pensavo di andare per un po’ dai
miei… e poi …-
-lasciarlo
li? Senza permettermi di conoscerlo o di
sapere della sua esistenza?-
-Draco
non avevo scelta perché non lo capisci? –
Draco
… da quanto non mi chiamavi
così
mezzosangue…
Il
ragazzo provò a prenderle una mano ma lei la
ritirò .
-Ti
prego Malfoy lasciami sola … voglio riposare.-
Non
aspettò una risposta da lui. Si distese a letto
portandosi la coperta fino al viso. Draco rimase li a guardarla per un
attimo.
D’ora in poi tutto sarebbe cambiato , lo sapeva. Quello era
davvero un addio.
Si
alzò lentamente e andò verso la porta,
uscì senza
guardarsi indietro.
Trovò
Narcissa ancora seduta ad aspettare. Quando
vide Draco uscire, la madre gli corse incontro.
-Come
sta? –
Draco
guardò la donna. Quanto male può sopportare
un'unica persona? Quanto dolore può provare sulla proprio
pelle, prima di
cadere definitivamente?
-vuole
riposare.-
Apatico,
freddo come non lo era da tempo. L’unico
calore, l’unica fiamma che illuminava la sua vita e gli
permetteva di andare
ancora avanti nonostante tutto , si era spenta per sempre. La sua
mezzosangue,
probabilmente, non sarebbe stata mai più sua.
Narcissa
non aggiunse altro, conosceva fin troppo
bene il figlio,
così lo lasciò andare.
Draco si allontanò andando verso la sua stanza. Era stanco ,
sentiva solo il
desiderio di fare una doccia calda, con la speranza magari, di poter
eliminare
tutto quel dolore che stava provando.
Quando
entrò rimase un attimo fermo sulla soglia.
Astoria era la che lo aspettava. Lei provò immediatamente ad
avvicinarsi.
-come
sta? …-
-smettila
Astoria, la parte della povera ragazza con
i rimorsi non ti viene bene.-
-Non
era mia intenzione devi credermi … -
Draco
non rispose, si tolse la camicia e la buttò
per terra. Lei si avvicinò lentamente, iniziando ad
accarezzargli la schiena
con una mano.
-Quindi
era incinta … -
Draco
sentì la rabbia crescere nuovamente. Si girò
di scatto , le prese il polso e la avvicinò al suo viso.
Astoria trasalì per la
sorpresa.
-Ascoltami
bene Astoria … io non posso
lasciarti,perché la legge non me lo permette e non ho ancora
un motivo valido
per ripudiarti. Ma se osi toccare nuovamente Hermione io ti giuro, che
ti farò
rimpiangere il giorno in cui mi hai sposato … - dicendo
questo la lasciò,
andando verso il bagno e chiudendosi la porta alle spalle.
***
Era
passata una settimana e Narcissa si ostinava
ancora a non voler fare alzare Hermione dal letto. La ragazza
però , testarda
per com’era , un giorno decise di fare di testa sua
nonostante le proteste
della signora Malfoy.
-Hermione
ti prego , io me la cavo benissimo da sola
, devi pensare a te adesso!-
-Narcissa
davvero sto bene, sono stanca di rimanere
a letto … quando sono a letto penso e …
è la cosa peggiore per me in questo
momento.- disse abbozzando sorriso.
-Andiamo
in giardino a fare una passeggiata? C’è una
bellissima giornata ed io non esco da molto.-
-Certo
cara come vuoi .-
Mentre
camminava a braccetto con Narcissa chiuse gli
occhi beandosi di quel leggero vento che le accarezzava il viso. La
primavera
era finalmente arrivata ed il giardino era tornato al suo stato
originale, con
quel profumo di fiori sparso per l’aria. Mentre camminavano
sentì delle risate.
Si girò e vide che, nel gazebo , erano tranquillamente
sedute a sorseggiare un
tè, le donne Greengrass. Hermione incontrò lo
sguardo di Astoria e subito lei
divenne seria. L’ex Grifondoro provò una
sensazione strana vedendola. Rabbia,
per quello che le aveva fatto ma anche tristezza perché in
fondo, nonostante la
facciata, aveva capito quanto Astoria fosse debole ed insicura, quanta
paura
potesse avere di perdere l’uomo che ama, consapevole che i
suoi sentimenti non
saranno mai ricambiati.
-Andiamo-
disse ad un tratto Hermione procedendo
nella sua passeggiata.
Arrivarono
finalmente al lago. Alla ragazza era
mancato molto quel posto.
-Questa
è la parte del giardino che preferisco. –
-Lo
so cara , Draco me l’ha detto.-
Draco
… non lo vedeva dal quel giorno. Lui non era
più andato a trovarla dopo la discussione.
Come
dargli torto …
Mentre
camminava notò qualcosa di strano.
-
È
questo? C’era anche prima?-
Narcissa
esitò un attimo poi rispose.
-no
… no cara l’ha fatto piantare Draco qualche giorno
fa’. Per il bambino.-
Ad
Hermione mancò un battito. Draco aveva fatto
piantare un bellissimo , enorme salice … La ragazza si
avvicinò e posò una mano
su di esso. Non riuscì a trattenere le lacrime, quelle
lacrime che si era
ripromessa di non versare più , erano di nuovo li . Narcissa
si avvicinò
abbracciandola piano.
-Narcissa
io … vorrei andare per qualche giorno dai
miei genitori, solo per poco! So che qua ho i miei doveri …
è solo per
allontanarmi un po’-
-Hermione
… se
fosse per me ti avrei fatta tornare a casa
già dopo il matrimonio ma … il Signore Oscuro ha
ordinato che nessun
mezzosangue, possa più utilizzare le passaporte, o passare
da un mondo all’altro.
Mi dispiace tanto tesoro.-
La
ragazza crollò. Si sedette all’ombra
dell’albero
e pianse. Non poteva essere, non avrebbe più rivisto neanche
i suoi genitori,
ora che li aveva ritrovati poi … Ad Hermione sembrava di
vivere un incubo, un
terribile incubo dal quale non riusciva a risvegliarsi.
-Torniamo
dentro tesoro, forza.-
La
giovane mezzosangue si alzò lentamente
aggrappandosi a Narcissa come un ‘ancora di salvezza, ormai
le era rimasta solo
lei.
Mentre
tornavano videro in lontananza Pansy.
-Hermione,
Lady Malfoy, vi ho
cercate per tutto il giardino!-
-Scusa
Pansy,Hermione è testarda ed ha voluto fare
una passeggiata a tutti i costi!-
Ad
un tratto le raggiunsero anche le tre Greengrass.
Hermione provò un senso di inquietudine, quando
c’erano loro in giro, niente
andava bene.
-Narcissa
cara, ti cercavamo per un tè!- disse la
matrona Greengrass.
-Grazie
ma … ho fatto compagnia ad Hermione , sai è
da molto che non esce a causa di una brutta caduta.-
rispose la signora Malfoy con una nota di
astio nella voce.
-Si
ho saputo … Pansy anche tu qui? Tesoro ancora tantissimi
auguri, quella di stasera sarà una bellissima
festa!–
Hermione
notò Pansy e Narcissa irrigidirsi e guardarsi
sottecchi .
-Quale
festa Pansy? - chiese lei
-Beh
forse la tua padrona, mezzosangue, si è resa
conto che certi ambienti non fanno per te, per questo non ti ha detto
nulla.
Comunque questa sera ci sarà la festa in onore del bambino
di Pansy e
Theodore.-
-Cassandra*
non ti permetto di insultare Hermione in
questo modo! Io non sono la padrona di nessuno e se non ho detto nulla
alla mia
DAMA , è solo affar mio. Ora, sono molto stanca e ti
pregherei di andare, puoi
tornare a far visita a tua figlia domani. Buona giornata.-
La
signora Greengrass non si sarebbe mai aspettata
di venire cacciata dal Malfoy Manor,così ,indignata ma
tentando di non
dimostrarlo, si girò e con un semplice “buona
giornata” andò via.
Calò
il silenzio sulle tre donne rimaste.
-Perché
non me l’hai detto Pansy? E anche voi
Narcissa-
-Hermione
io avrei voluto ma … una cosa era dirti
che ero incinta un’altra era invitarti ad una festa. Tu sei
… l’unica ragazza
che si sia mai avvicinata al concetto di amica in tutta la mia vita e,
non
potevo farti questo!-
La
giovane mezzosangue sorrise, come poteva pensare
che non le sarebbe stata vicina in un momento simile! Allo stesso tempo
però,apprezzò
molto il suo gesto. La abbracciò.
-Grazie
Pansy.-
***
La
festa era stata organizzata con cura. La villa
nella quale ora vivevano i due sposi , era stata un regalo dei signori
Nott,
splendida nella sua antichità ma con un tocco più
“giovanile” . Hermione
infatti la trovava molto più calda ed accogliente in
confronto a molte
abitazioni alle quali aveva fatto visita. Vide Pansy in lontananza
sorridere e
ringraziare tutti quelli che si congratulavano per il lieto evento.
Appena la
vide le corse incontro.
-Hermione!-
disse sorridendola ed abbracciandola. –grazie
per essere qui!-
-Non
sarei mancata per niente al mondo Pansy.-
-devo
andare scusa, torno da te tra poco.- e dicendo
così si allontanò.
Quando
l’ex Grifondoro si girò vide che Draco si era
allontanato e parlava con Theo e Blaise, quei tre nascondevano qualcosa
ne era
certa. Si soffermò sul giovane Malfoy, quella sera,
nonostante la semplicità
era davvero bellissimo. Non si parlavano da giorni , forse era meglio
così. La ragazza
si portò istintivamente una mano sul ventre. Quando aveva
scoperto di aspettare
un figlio da Draco il cuore le si era riempito di gioia. Avrebbe dovuto
dare
molte spiegazioni a Ron e Ginny se mai li avesse rivisti ma in quel
momento non
le importava. Voleva aspettare qualche settimana , per non dare false
speranze
al giovane ma poi , era arrivata la notizia del matrimonio ed il mondo
le
sembrò crollarle addosso. Cosa poteva fare, quel bambino non
sarebbe mai stato
al sicuro e nessuno lo avrebbe mai accettato e lei, sapeva bene cosa
significava essere screditati per il proprio sangue.
-Tesoro
, tutto bene?-
Narcissa
… quella donna era diventata una seconda
madre per lei.
-Si
Narcissa , mi ero distratta un attimo –
-Vieni.
Andiamo a bere qualcosa!-
Passarono
un po’ di ore, e la festa, si svolgeva
alla perfezione, Hermione dovette ammettere che si era sopravvalutata
nel
credere di poter partecipare come se niente fosse.
-Tesoro,
ti dispiace andare da Draco e dirgli che
vorrei tornare a casa? Sono un po’ stanca.-
-Certo
Narcissa vado subito.-
Quella
donna avrebbe fatto qualsiasi cosa per
Hermione e lei se ne rendeva conto. Si avvicinò a Draco ,
lui era di spalle.
-Malfoy?...-
Il
ragazzo si voltò e lesse sorpresa nel suo volto,
sicuramente non si aspettava questo
“riavvicinamento”.
-tua
madre è stanca, vuole tornare a casa, se tu
vuoi restare ancora andiamo noi. –
-No,
no arrivo subito. Scusa Theo e ancora auguri.-
Auguri
…
chissà cosa sta provando lui, non mi sono neanche premurata
di chiederglielo.
-Andiamo.-
e senza aggiungere altro tornarono al
Manor.
Hermione
non riusciva a dormire, si girava e
rigirava nel letto senza sosta. Decise di alzarsi e andare a fare una
passeggiata
in giardino, era inutile stare ancora così. Quasi
automaticamente, senza
rendersene conto arrivò al laghetto.
Quando
si dice farsi del male vero Hermione?
Si
incamminò e iniziò a vedere una figura in
lontananza. Rimase per un attimo ferma. Draco era lì seduto
ai piedi del grosso
salice, la testa poggiata all’albero e gli occhi chiusi.
Decise di avvicinarsi
, era inutile continuare ad ignorarsi.
-Non
riesci a dormire? .-
Il
ragazzò aprì gli occhi, non l’aveva
completamente
sentita troppo assorto nei suoi pensieri.
-No
.. non dormo molto ultimamente. –
-Neanche
io … posso?-
-Certo
.- disse spostandosi leggermente per farle spazio.
Hermione sollevò un po’ la testa per guardare le
lunghissime foglie che
arrivavano quasi a sfiorarle il viso.
-é
stato bello da parte tua …-
-è
stato solo un gesto.-
-è
stato un bel gesto …- disse sorridendogli.
-come
stai?-
-è
come …è come se mancasse una parte di me, io
…-
Non
aggiunse altro non ci riuscì.
-e
tu?-
-non
lo so … è diverso per me io … non ho
avuto il
tempo di abituarmi all’idea.-
Toccata
Hermione.
-Scusa
… hai ragione io dovevo dirtelo, avevi tutto
il diritto di sapere!-
-Si
, avevo il diritto , ma anche tu avevi i tuoi
motivi per fare quello che hai fatto.-
-Hai
fatto bene a non venirmi più a trovare mentre
ero in convalescenza.-
Sentì
Draco ridere. –in realtà sono venuto ogni
giorno, solo che venivo sempre mentre tu dormivi, pensavo non ti
avrebbe fatto
piacere vedermi …-
Hermione
rimase un minuto spiazzata da quella
confessione.
-Sei
uno stupido Malfoy-
-Sempre
stato- disse lui ridendo.
La
ragazza decise che era meglio cambiare discorso.
-Come
va con Astoria?-
Lui
sorrise. –non ci
parliamo da giorni o meglio, io non le
parlo da giorni, lei ogni tanto ci prova. Sapeva che non sarebbe stato
facile
essere mia moglie.-
Lei
rise – già … non è facile
starti dietro.-
-scusa
…- Hermione si voltò verso il ragazzo, lui
guardava un punto lontano indefinito.
-per
cosa?-
-Per
tutto … per non aver mantenuto le promesse che
ti ho fatto, per averti fatto soffrire , per non … per non
avervi saputo
proteggere.-
-Draco
non è colpa tua, sei stato costretto tu non
avevi scelta. Piuttosto … non mi hai ancora detto cosa
stavate facendo a
Neville! Sta bene vero? .-
-dai
tempo al tempo mezzosangue! È meglio che tu
vada a riposare, buona notte Granger!-
Disse
allontanandosi . –buona notte … Draco .-
***
I
giorni passavano , Pansy veniva sempre più spesso
in visita al manor così Hermione poteva stare in sua
compagnia.
Draco
ed Hermione avevano ripreso a parlarsi anche
se le loro discussioni non duravano più di qualche minuto
specialmente se soli.
Lei si sentiva come ai tempi della scuola quando tentata di evitarlo il
più
possibile. Al contrario le veniva benissimo ignorare Astoria. Le due
donne non
si erano più parlate dai tempi della loro animata
discussione. E anche Draco da
quel poco che poteva notare non le rendeva la vita facile. Non che
questo
dispiacesse ad Hermione ovvio.
Quella
sera a cena c’era anche Blaise. Era da molto
che non si fermava, anche perché molto spesso, era lo stesso
Malfoy ad andare
da lui. Tutto si stava svolgendo tranquillamente , il giovane Zabini
riusciva a
portare una ventata d’aria fresca in quella casa. Hermione
sorrise all’ennesima
battuta del ragazzo ,non le veniva difficile ,a scuola infatti, era
forse l’unico
Serpeverde che riusciva a tollerare. Il suo sguardo si posò
su Narcissa, non
aveva quasi toccato cibo. Dal giorno del matrimonio era cambiata. La
Narcissa
bella e allegra era scomparsa di nuovo . Sicuramente neanche per lei
doveva
essere facile quella situazione, vedere il figlio vincolato in un
matrimonio
con una donna che non amava e costretto ad essere per sempre infelice.
-Narcissa
state bene?- chiese Hermione posandole una
mano sulla sua. La donna alzò gli occhi dal piatto.
-si
cara sono solo un po’ stanca. – disse piano, poi
aggiunse rivolgendosi a tutti i commensali – perdonate la mia
maleducazione ,
specialmente tu Blaise, ma sono un po’ stanca e vorrei andare
riposare.-
-Non
pensatelo nemmeno Narcissa anzi, se c’è
qualcosa che io Draco possiamo fare non esiti a dircelo.-
La
donna sorrise. – grazie ragazzi, voi continuate
pure, anche tu Hermione non c’è bisogno che mi
accompagni resta pure seduta. Buona
notte a tutti.-
Prima
di andare però si avvicinò a Draco e gli
posò
un leggero bacio sulla fronte, poi gli accarezzò il viso
come solo una madre
premurosa sa fare.
-Non
si è mai troppo grandi per il bacio della buona
notte.- disse lei sorridendo.
-No,
infatti. Buona notte madre.-
La
donna si girò e andò via.
Quando
finirono i quattro ragazzi andarono nello
studio di lui. Andò anche Hermione date le insistenze di
Blaise . Astoria si
mise in un angolo a leggere. Hermione ascoltava i due giovani parlare
di
Quidditch. Ad un tratto però la giovane mezzosangue si
alzò.
-Dove
vai?- chiese prontamente Malfoy.
-Vado
a vedere come sta Narcissa, se si è
addormentata o ha bisogno di qualcosa. Torno subito.-
Hermione
salì al piano superiore e si diresse verso
la camera della signora Malfoy. Bussò ma nessuno rispose,
doveva essersi
addormentata. L’ex Grifondoro decise di entrare comunque e
quello che vide le
fece mancare il fiato! Narcissa era riversa in terra priva di sensi.
Senza
riuscire a dire nulla corse di sotto il più
velocemente possibile. Quando entrò nello studio credeva che
il cuore le
sarebbe scoppiato!
-Draco
… tua madre… -
Ok ok
, giuro che questo è l’ultimo capitolo triste
…
o uno degli ultimi xD questo capitolo è stato molto triste
anche per me, spero
che nonostante tutto vi sia piaciuto. Sono consapevole che la storia
abbia
preso una brutta piega ma dal prossimo andrà meglio! Credo e
spero di poter
riuscire a postare prima di natale , e vi prometto che sarà
un regalo piacevole
xD a presto un bacio e un grazie a tutti quelli che seguono .
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Capitolo 14 *** Il suono della tua voce ***
Il
suono della tua voce
-Mi
dispiace Draco se c’è qualcosa che possiamo fare,
diccelo.-
-Draco
se vuoi rimango qui stanotte , io …-
-ragazzi
va tutto bene davvero, ora andate si è
fatto tardi! – Blaise , Pansy e Theodore guardarono
preoccupati l’amico ma
capirono che era meglio non aggiungere altro.
-Theo
vado a salutare Hermione e arrivo.-
La
ragazza si allontanò alla ricerca di Hermione, che
trovò seduta fuori in una panchina del giardino.
L’ex Serpeverde si sedette
accanto a lei e le posò una mano sulla sua.
-Hermione,
perché non vieni a stare da me per
qualche giorno, sai che anche per Theo non ci sarebbero problemi.-
La
giovane mezzosangue guardò l’amica.
-Grazie
Pansy ma … il mio posto è qui.- disse
sorridendo.
Pansy
sospirò. –testarda di una Grifona … e
va bene
ma sappi che domani mattina sono già qui!-
Hermione
rise – grazie Pansy ma ora vai, è stata una
giornata stancante e sai che non devi affaticarti troppo. Buona notte.-
-Buona
notte Herm- e dicendo così andò via.
Hermione
invece rimase ancora lì seduta a pensare a
tutto quello che era successo in quelle 24h.
Dopo
che Hermione corse a chiamare Draco, il ragazzo si alzò
subito correndo verso
la camera della madre. Quando arrivò ne prese il corpo e lo
mise a letto, la
ragazza invece era andata a
chiamare
immediatamente il medimago.
Quando
arrivò però , ormai non c’era
più niente da fare. Hermione scoppiò
in lacrime. Non poteva credere che
Narcissa, la sua Narcissa, la donna buona che le aveva aperto il cuore
e
l’aveva fatta sentire sicura e protetta in quel mondo, in cui
non c’era spazio
per persone come lei, adesso non ci fosse più.
Guardò Draco , era pallido,
stava parlando con medico.
-come
… come è potuto accadere dottore ,lei stava
meglio.-
-Non
lo metto in dubbio signor Malfoy, ma i problemi di sua madre non erano
comunque
scomparsi. Qualcosa la turbava nell’ultimo periodo?-
Il
giovane Malfoy sgranò gli occhi, capiva perfettamente cosa
intendesse il medimago.
-Si
… era sempre stanca ultimamente.-
Il
medicò sospirò. –Beh in ogni caso
Signor Malfoy, non è colpa di nessuno, anzi!
Se ricorda bene io ero piacevolmente sorpreso dai miglioramenti di
vostra
madre, siete riusciti in un impresa quasi impossibile, le avete dato
tanti mesi
in più e di questo , dovete solo esserne felici! Ora vado,
di qualsiasi cosa
abbiate bisogno non esitate a chiamarmi, arrivederci Signor Malfoy.-
Draco
però non rispose, poggiò semplicemente la schiena
contro la parete e si lasciò
scivolare a terra. Quel dolore era troppo anche per lui.
Il
pomeriggio seguente si svolsero i funerali della donna. Erano stati
invitati,
per volere di Draco, solamente le persone più vicine a
Narcissa. Nessuna
famiglia fu invitata solamente per rispetto del sangue.
Fu
una cerimonia semplice, di poche parole. Pansy rimase per tutto il
tempo
accanto ad Hermione e, Blaise e Theo, fecero lo stesso con
l’amico.
Quando
la cerimonia finì , come da tradizione, gli invitati si
intrattennero ancora un
po’. Proprio in quel momento accadde qualcosa che
lasciò tutti spiazzati.
Voldemort si materializzò nel bel mezzo della sala. Il
silenzio calò, poi ad un
tratto, dopo un primo momento di esitazione, tutti si inginocchiarono
al
cospetto del loro Signore. Tutti tranne Hermione ovviamente. La ragazza
infatti
rimase pietrificata. Non lo vedeva dal giorno della battaglia ad
Hogwarts e
ritrovarselo davanti ora, era qualcosa di strano. Il Signore Oscuro
però non si
accorse nemmeno di lei, troppo preso da Draco.
-Giovane
Malfoy, questa tua perdita mi addolora. Tua madre era una donna come
poche,
sempre ligia al dovere, sempre pronta a stare accanto a suo marito e ad
i
nostri ideali. La TUA FAMIGLIA ti è vicino giovane Malfoy.-
Hermione
vide che Draco, ancora a testa bassa ed inginocchiato davanti a
Voldemort, serrò
i pugni talmente forte che le nocche divennero bianche.
-ed
io sono grato alla mia famiglia …-
La
ragazza notò qualcosa nelle parole appena pronunciate,quasi
… disgusto.
Senza
aggiungere altro e compiaciuto di se stesso, Voldemort si
girò e ritornò al
centro della sala. Poi, dopo aver lasciato uno sguardo carico di
disprezzo ad
Hermione, si smaterializzò in silenzio.
Un
brivido percorse la schiena della ragazza e Draco, sembrò
essersene accorto
poiché iniziò a fissarla con sguardo preoccupato.
Senza aggiungere altro lei
uscì in giardino.
Ed
era proprio li che Hermione era ancora. Decise di
rientrare quando capì che tutti gli ospiti erano andati via.
***
Erano
passati quattro giorni ed il manor aveva perso
tutta la sua vitalità. Draco era sempre fuori,
così come Astoria, che ormai
stava quasi sempre dalla famiglia per tornare solo la sera, quando
sapeva di
poter trovare il marito.
Hermione
invece era l’unica che continuava a
rimanere tutto il giorno alla villa. Spesso Pansy le proponeva di
trasferirsi da
lei e Theo, in
fondo, ora che Narcissa
non c’era più , lei non aveva più
motivo di rimanere li. Nonostante ciò e
nonostante sapesse che ora niente e nessuno poteva salvarla dalle
grinfie di
Astoria, lei rifiutava sempre. Si sentiva quasi obbligata a farlo. Per
quasi un
anno il Manor era stata la sua casa ,
Narcissa era diventata una seconda madre per lei
e proprio per questo, non avrebbe mai potuto
abbandonare la villa.
Quella
sera , mentre Hermione andava verso la biblioteca,
sentì delle voci provenire dallo studio di Draco. Il ragazzo
e Astoria stavano
litigando.
-Draco
insomma! Ormai non c’è più bisogno di
lei
qui, perché continuare a tenerla?-
Hermione
fece una smorfia capendo che la donna stava
parlando di lei.
Perché
continuare a tenerla… neanche fossi una cosa vecchia da
buttare.
-Astoria
basta ne abbiamo già parlato! Sai benissimo
che non la manderò via, mi madre non lo vorrebbe …
-Tua
madre o tu Draco!?-
-Anche
se fosse non sono affari che ti riguardano.-
-Mi
riguardano eccome maledizione! Sono tua moglie
Draco quand’è che te lo metterai in testa?-
-E
tu quand’è che ti metterai in testa che per me
non lo sarai mai veramente! Sei mia moglie si … ma solo
legalmente. Mi dispiace
Astoria.-
La
ragazza non rispose. L’ex Grifondoro sentì dei
passi dirigersi verso la porta. Ebbe appena il tempo di nascondersi
dietro
l’angolo, che questa si aprì . Una Astoria in
lacrime uscì dalla stanza e si
smaterializzò, probabilmente a casa dei genitori.
Sapeva
che era sbagliato, la sua parte Grifondoro le
gridava di non farlo, ma lei per una volta decise di non ascoltarla e
di dar
retta solamente al suo cuore. Decise di andare da Draco .
Aprì piano senza
bussare.
-Astoria
basta non ho più intenzione di …
Granger…
scusa pensavo fosse…-
-si
tranquillo. Ho sentito che avete discusso…-
-Sai
che novità!-
Il
ragazzo si sedette sulla poltrona, tenendosi la
testa tra le mani. La ragazza si avvicinò e ad un tratto ,
notò che Draco
piangeva. Mai in tutta la sua vita Hermione Granger avrebbe pensato di
poter
assistere ad una scena simile, ma in fondo, non avrebbe neanche mai
pensato di
potersi innamorare di lui.
La
ragazza gli si inginocchiò accanto gli prese le
mani tra le sue.
-Draco
… -
-è
colpa mia! è SOLO COLPA MIA MALEDIZIONE! Mia
madre è morta per colpa mia.-
-Draco
non dire stupidaggini! Come può essere colpa
tua!?-
-Lei
soffriva ! Prima la morta di mio padre, poi per
me che sono diventato Mangiamorte senza oppormi … anzi, fino
a poco tempo fa
ero fermamente convinto di ciò che facevo! E adesso Astoria!
Non le ho mai dato
un motivo per essere felice e serena è solo colpa mia se
è morta …-
-DRACO!
Come puoi anche solo pensare una cosa del
genere? È vero, lei non era felice di saperti costretto in
questo matrimonio ma
pensi che questo l’abbia uccisa? Draco lei era malata! Quando
sono arrivata qui
lei era l’ombra di se stessa , e non solo per la malattia. Se
c’era qualcosa
che l’ha tenuta in vita fino ad ora sei stato proprio tu! Tu
che le sei stato
sempre vicino! Non devi rimproverarti di nulla stupido di un
Serpeverde!-
Draco
si girò a guardarla e le passò una mano sulla
guancia.
-perché
piangi mezzosangue?-
Hermione
si accorse solo in quel momento delle
lacrime che le scendevano lungo il viso.
-Perché
io odio vedere le persone che amo soffrire …-
-
Ripetilo …-
-che
odio vedere le persone che …- ma si accorse
solo in quel momento ,che non era quello ciò che il ragazzo
voleva risentire.
-Che
ti amo Draco … -
A
quel punto il ragazzo la attirò verso di sé e la
baciò.
Hermione
per un momento rimase come pietrificata da
quel gesto ma alla fine, fu costretta a cedere. Stare di nuovo tra le
braccia
di Draco, era l’unica cosa che la ragazza desiderava. Poi
però il pensiero di
Astoria la colpì come un pugno allo stomaco.
-Draco
noi non possiamo! Astoria …-
-Astoria
ci ha tenuti separati fin troppo
mezzosangue … -
Detto
questo, riprese a baciarla, lungo il collo e
le spalle che a mano a mano andava scoprendo. Hermione
sospirò , in fondo aveva
ragione. Lui amava lei maledizione, erano loro, quelli costretti a
stare
lontani. Decise di lasciarsi andare, decise di mandare al diavolo i
suoi sensi
di colpa e per una volta, lasciò che la sua parte egoista
avesse il sopravvento.
Si
accorse di essere in camera di Draco solo quando
lui la sdraiò a letto. Iniziò a spogliarla e
accarezzarla dolcemente, come mai
forse prima d’ora. Il ragazzo voleva che tutto fosse
perfetto. Sapeva quanto
lei stesse lottando contro la sua coscienza che le gridava quanto
quello fosse
sbagliato, doveva convincerla del contrario, doveva farle capire una
volta per
tutte, quanto la amasse e quanto soprattutto le fosse mancata. E le era
mancata
tanto … tutte quelle notti passate senza di lei, tutti quei
giorni nei quali a
malapena si parlavano, per lui erano stati una tortura.
L’ex
Serpeverde, iniziò a lasciarle una scia di baci
lungo tutto il corpo, soffermandosi sul suo seno , la sua pancia
,andando
sempre più giù. Voleva assaporare ogni centimetro
della sua pelle, ogni centimetro
di quel corpo, di quel frutto proibito.
Con
lei aveva capito cosa significasse la parola
amore. Amare qualcuno incondizionatamente e non poter vivere senza.
Fecero
l’amore fin quando le forze glielo permisero
e poi si strinsero l’uno all’altra in cerca di
riposo.
-Ti
amo Hemione…-
-è
bello il suono della tua voce quando pronuncia il
mio nome, è stranamente caldo e dolce.-
Lui
sorrise a quelle parole, si era soffermata più
sul suo nome che sulla frase in sé … era dolce
come una bambina e aveva bisogno
della stessa protezione. La strinse più forte a
sé .
-Comunque
ti amo anche io Draco.-
Lo
sentì a malapena poiché le forze lo stavano
abbandonando, ed il sonno stava per avere il sopravvento .
Riuscì solo a
pensare che la mezzosangue aveva ragione, il suo nome , pronunciato da
lei,
aveva un suono meraviglioso.
SIIIII
evviva finalmente
Draco ed Hermione di nuovo insime!!! Vi avevo promesso che dopo molti
capitoli
infinitamente tristi sarebbe successo qualcosa di bello!
Inoltre,
questo è il mio
piccolo regalo per voi. Per augurarvi un buonissimo Natale, ed un
felice inizio
d’anno!
Grazie
a tutti voi che
leggete , grazie a tutti!
Il
27 partirò, tornerò il 3
Gennaio e poi inizierà la sessione di esami, non so quando
riuscirò a postare
il nuovo capitolo ma cercherò di farlo il prima possibile
promesso!
Detto
questo, di nuovo un
Buon Natale a tutti voi…
Maya
|
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Capitolo 15 *** Via ***
Via
Quella
mattina Hermione fu svegliata dai raggi di
sole provenienti dalla finestra. Non aprì immediatamente gli
occhi,voleva
continuare a bearsi di quella sensazione di pace che provava. Ad un
tratto
sentì un brivido lungo la schiena, una carezza fatta da mani
forti e gentili
allo stesso tempo. Sorrise ripensando alla notte appena trascorsa.
-Buongiorno-
disse Draco con voce calda e sensuale.
Lei si voltò.
-Buongiorno.-
Il
ragazzo continuava a percorrere con le lunghe
dita la sua schiena , lasciata interamente scoperta dal lenzuolo.
-Sei
bellissima.-
Hermione
rise di nuovo. Lui era bellissimo e
finalmente, erano di nuovo insieme, quasi stentava a crederlo. Sarebbe
rimasta
tutto il giorno in quel letto insieme a lui ma sapeva che non era
possibile, in
fondo, non voleva che Astoria la trovasse li. Notò
però che Draco si era
bloccato.
-cosa
è questa?- chiese il ragazzo. Hermione tentò
di guardare il punto della spalla indicata dal giovane, poi
capì.
-è
una cicatrice.-
-lo
vedo …- come aveva fatto, si chiese Draco, a non
accorgersi mai di quella strana cicatrice sulla spalla di Hermione.
-me
l’hanno fatta quando mi hanno catturata.
Marchiano i prigionieri per riconoscerli più facilmente.
È una M sta per …-
-Mezzosangue.-
la precedette Draco.
Calò
un minuto di silenzio, il ragazzo si fece serio.
-non
permetterò mai più a nessuno di farti del
male.-
Hermione
lo guardò e sorrise, poi gli scoccò un
leggero bacio sulle labbra.
-lo
so!- Poi si alzò , riprendendo da terra tutte le
sue cose.
-vado
in camera mia a darmi una sistemata! A dopo.-
***
Quella
mattina Draco era andato via subito dopo. Più
tardi arrivò Pansy.
-Ciao
tesoro come stai? … ti vedo particolarmente
allegra o è una mia impressione?-
Hermione
non riuscì a trattenere un sorriso.
-Mmm
forse!-
-forse
dici? Non me la racconti giusta avanti che
succede?-
-beh
…-
Così
l’ex Grifondoro iniziò a raccontare tutto
all’amica, della litigata tra Draco e Astoria, dello sfogo
del ragazzo e della
notte passata insieme!
-Oh
Hermione sono così contenta! – disse
abbracciandola.
Proprio
in quel momento però si materializzarono
nella stanza Astoria e Daphne.
Il
gelò calò nella sala.
-posso
sapere anche io il motivo di questa
allegria?-
Chiese
acida la più piccola delle Greengrass.
-nulla
di importante Astoria.- rispose Pansy, ma
quella non la ascoltava neanche. Un sguardo di sfida era rivolto ad
Hermione,
che ricambiava senza timore.
-sai
dov’è mio marito?- aveva usato quelle parole di
proposito.
-perché
dovrei sapere dov’è Draco? –
Senza
aggiungere altro la ragazza salì in camera sua
subito seguita dalla sorella.
Ad
Hermione gelò letteralmente il sangue nelle vene,
aveva ormai bene capito che tipo di persona era la dolce Astoria
Greengrass e
sapeva, che non avrebbe rinunciato a Draco tanto facilmente.
***
Era
passato un altro mese e le cose tra Draco ed
Hermione sembravano andare alla perfezione. Certo dovevano stare
attenti a non
farsi scoprire e a non dare troppo nell’occhio, ma a loro
andava bene anche così.
In realtà sapevano che Astoria non era stupida e che , molto
probabilmente,
aveva già capito tutto, ma fino a quando non avesse avuto
prove tangibili , la
piccola Greenfrass aveva le mani legate. Daphne invece, sembrava aver
deciso di
trasferirsi al manor per dar man forte alla sorella. Mai come in quei
giorni
Hermione si era ritrovata a ringraziare Pansy per la sua presenza
costante.
Una
sera stavano tranquillamente chiacchierando in
salone quando si materializzarono Blaise e Theo.
-Dov’è
Draco? Credevo fosse con voi.- chiese subito
Hermione.
I
due ragazzi si guardarono.
-si
beh ecco… lui infatti era con noi ma poi …-
-
è stato mandato in missione.- continuò
prontamente
Blaise.
Le
due amiche si lanciarono un’occhiata.
-è
stato mandato in missione … e perché voi siete
qui?-
-perché
… erano ribelli di poco conto e credeva che
non valesse la pena che andassimo tutti e tre, è andato con
altri.-
Pansy
guardò prima il marito e poi Blaise.
-Ma
che ci facevate voi due a Serpeverde? Non siete
in grado neanche di dire una bugia.-
I
due ragazzi si lanciarono un’ennesima occhiata
poi, quando sentirono il rumore della materializzazione tirarono un
sospiro di
sollievo.
-dove
sei stato Draco? – chiese subito la giovane
Grifondoro.
-niente
di che , il Signore Oscuro voleva parlarmi
di alcune cose.-
-capisco
… quindi non eri in missione!?-
Draco
rimase fermo , con il bicchiere di scotch
appena versato a mezz’aria, senza sapere cosa dire, lanciando
un’occhiataccia
ai due amici, che nel frattempo cercavano di mimare delle scuse.
-Beh
si ecco … dopo la missione il Signore Oscuro mi
ha trattenuto.-
In
quel momento entrarono , per fortuna si ritrovò
stranamente a pensare Draco, Astoria e Daphne. Astoria si
avvicinò subito al
marito.
-Draco,
che hai fatto, hai una ferita al braccio!
Vieni su così posso curarti. –
-No
non è niente, ci penserà Hermione, l’ha
già
fatto mille volte.- e senza aggiungere altro le voltò le
spalle e andò via. La
giovane mezzosangue, si alzò e lo seguì in camera.
Quando
entrò , trovò il ragazzo seduto sul letto con
la camicia buttata per terra. Guardò il braccio, era una
ferita leggera. Prese
tutto l’occorrente e si sedette accanto a lui.
-Allora
… mi dici cosa sta succedendo?-
-Sono
due stupidi non posso neanche fare affidamento
su di loro.-
-Beh
la
prossima volta inventante una scusa decente e uguale per tutti
specialmente.-
aggiunse Hermione ridendo.
-è
stato Voldemort?-
-più
o meno… non ci pensare.-
La
baciò come per voler cambiare discorso.
-mi
dirai mai la verità?-
-quando
sarà il momento.- disse Draco ghignando.
–ora avevo in mente altro…-
Iniziò
ad accarezzarla e a baciarla lungo tutto il
collo, ad un trattò però, furono interrotti da
qualcuno che bussò alla porta. Il
ragazzo sbuffando andò ad aprire. Hermione poté
sentire la voce infastidita di
Astoria.
-Se
avete finito , giù aspettiamo tutti voi per
cenare.-
***
Quella
sera,si sarebbe svolta la festa in maschera
organizzata dai Greengrass per il compleanno di Astoria.
Hermione
era in camera sua e si stava preparando
quando Draco entrò. Era bellissimo, vestito con un completo
nero, ed una
maschera d’argento che gli copriva per metà il
viso.
-Sei
molto affascinante, mi ricordi il Fantasma
dell’Opera con quella maschera.-
-chi?-
-Niente,
niente lascia perdere! Comunque … Astoria è
già li?-
-si-
disse Draco avvicinandosi con passo lento e
calcolato –siamo completamente soli.-
-Draco,
Draco,no! Dobbiamo andare o faremo tardi.-
-da
quando sei impaziente di andare a casa
Greengrass?-
-non
sono impaziente di andare, ma sono impaziente
di tornare quindi … su, muoviti! A proposito cosa hai
regalato ad Astoria? –
-non
lo so , ho fatto comprare qualcosa a Blaise.-
-Draco!-
-Cosa?
Lui è molto più bravo di me a fare i regali.
e
ridendo si smaterializzarono alla villa.
Hermione
dovette ammettere che la festa riuscì alla
perfezione.Tutti gli invitati avevano un fascino particolare con quei
begli
abiti e quelle maschere.
La
festeggiata sembrava molto felice quella sera e
dopo l’apertura dei regali ed il taglio della torta, si era
quasi fatta l’ora
di tornare.
-Signori,
prima che andiate via ho due parole da
dire. Intanto ringraziarvi tutti per essere venuti e avermi fatto
passare un
compleanno indimenticabile. E poi …- si avvicinò
piano ai genitori.- madre,
padre, ho una fantastica notizia da darvi. Non sapevo quando dirvelo ma
questo
mi sembra il momento migliore … io e Draco aspettiamo un
bambino! –
Hermione
impallidì. Non poteva crederci …
guardò
Draco anche lui sembrava sorpreso da quella dichiarazione.
-Hermione?...-
La
ragazza guardò Pansy , ma vide solo una figura
appannata, gli occhi le si stavano riempiendo di lacrime. Decise di
smaterializzarzi al manor.Si sentiva come intontita .
-Hermione
… perché sei andata via così-
Si
voltò. Era Draco.
-dimmi
qualcosa…-
-Cosa
… dovrei dire Draco… Astoria è
incinta.-
-Io
non ..non sapevo niente giuro.-
-Non
sono stupida, ero certa che voi beh … insomma …
ma una parte dentro di me si illudeva che tu mi amassi a tal punto da
resisterle!-
-Hermione,
noi dormivamo in camere separate io non …
una notte io avevo bevuto troppo e non capivo , ecco deve essere venuta
da me
quella notte,Hermione ti giuro …-
-
non giurare più Draco ti prego, hai giurato
abbastanza.-
La
ragazza si allontanò, prese una borsa ed iniziò a
mettergli dentro delle cose senza badare all’ordine.
-Che
significa?-
-Vado
da Pansy … non dico che non tornerò ma adesso
ho davvero bisogno di stare sola! Ci ho provato Draco sono andata
contro tutti
i miei principi, contro me stessa per te , ho ricoperto il ruolo
dell’amante
pur di stare con te… ma a quanto pare non è
bastato! –
Gli
si avvicinò e dopo avergli posato una leggera
carezza sul viso, Hermione si smaterializzò.
Eccoci
qua, intanto spero che le vostre feste siano andate bene :D secondo,
pensavate
veramente che tra Hermione e Draco potesse andare tutto bene! xD
Naturalmente
no, e vi farò soffrire fino all’ultimissimo
capitolo xD Posso dirvi però, che
generalmente sono una persona estremamente romantica che ama le storie
a lieto
fine … generalmente!
I
capitoli seguenti sono per me i più importanti e vi
anticipo, ho già scritto
quello finale!!! In realtà ne mancano ancora 4/5 prima della
fine, ma un giorno
ho ascoltato una canzone che mi ha ispirata tantissimo (poi vi
dirò quale) e l’ho
scritto subito!
Detto
questo, cercherò di farvi aspettare il meno possibile per il
prossimo capitolo,
SCUSATE se non ho risposto alle vostre recensioni, vi prometto che da
questo
tornerò a scrivervi!
Ringrazio
come sempre tutti quelli che mi seguono e mi incoraggiano a continuare,
grazie
mille un bacione a presto.
Maya
|
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Capitolo 16 *** Insieme ***
Insieme
Erano
passati alcuni giorni da quando Hermione si
era trasferita da Pansy. La ragazza era stata molto contenta di
ospitarla, ma
sapeva che quella decisione era costata molta fatica ad Hermione. Aveva
deciso
di allontanarsi per sempre da Draco , era l’unica soluzione
possibile ormai.
Ma
nonostante facesse di tutto per nasconderlo , Draco
le mancava e tanto anche.
Doveva
ammettere però, che la vita a casa di Pansy
era molto più facile. Nessuno che la guardava in cagnesco di
continuo, nessuno
che le ricordava ogni secondo quanto meraviglioso fosse tuo marito,
nessuno che
la buttava giù dalle scale per tentare di ucciderla.
Aveva
sentito parlare di Draco e della gravidanza di
Astoria solo dalle conversazioni che Pansy e Theo facevano quando
pensavano di
non essere ascoltati. Doveva ammettere che non avrebbe mai pensato di
poter
trovare in loro degli amici dei quali potersi fidare.
-Quindi
hai deciso di non tornare più a Malfoy
Manor!?-
-si
io penso proprio che rimarrò qui. La presenza di
Astoria e della sua famiglia potevo anche sopportarla ma un bambino
cambia
tutto. E poi qui sono molto più utile!-
Disse
Hermione sorridendo all’amica, ed era vero, la
pancia di Pansy iniziava a fare capolino e l’ex serpeverde
avrebbe avuto
bisogno di una persona che le stesse vicino. C’era sempre sua
madre
naturalmente, ma Pansy le aveva chiesto così tante volte di
rimanere che ormai
non aveva più senso rifiutare. L’unico ad essere
un po’ in difficoltà era il
povero Theo poiché Draco continuava a fare pressioni per
vedere l’ex grifona e
sapere come stava, ma il giovane Malfoy se ne sarebbe fatto una ragione
prima o
poi!
-Devo
solo andare a prendere le ultime cose,
aspetterò un momento in cui sarò certa di non
incontrare Draco.-
-senti
Pansy posso chiederti una cosa?-
-certo,
dimmi!- chiese curiosa la ragazza
-Tu
… come hai fatto a dimenticare Blaise?-
Pansy
sorrise amaramente. I suoi occhi diventarono
improvvisamente tristi.
-In
realtà non
l’ho dimenticato ma ho imparato a convincerci
diciamo. L’amore vero, non si dimentica tanto facilmente.-
Hermione
sospirò, questo lei lo sapeva fin troppo
bene. Non aveva mai provato per Ron quello che provava per Draco.
In
quel momento fece il suo ingresso nella stanza un
Theo raggiante.
-Ho
preparato tutto per stasera!
-Cosa
hai preparato Theo?- chiese Pansy seriamente
preoccupata.
-La
cena per il tuo compleanno! Avevi detto che
volevi una cosa intima quest’anno quindi ho invitato solo
Blaise e Draco!-
-Si
Theo, una cosa intima … io te ed Hermione!
-Ma
… ma tu hai sempre amato festeggiare il tuo
compleanno!-
-Si
Theo ma quest’anno le cose sono un po’
cambiate!-
La
discussione stava degenerando ed Hermione aveva
capito bene il motivo. La presenza di Draco avrebbe significato la
presenza di
Astoria. Theo sembrò capire.
-Oh
… mi dispiace Pansy io non … non ho riflettuto!
Scusa anche tu Hermione, vado e disdico tutto.-
-No!
Assolutamente Theo, non sono una bambina e ho
affrontato cose peggiori nella mia vita te lo assicuro. E Tu Pansy, sei
davvero
un tesoro a preoccuparti per me ma Theo ha avuto un pensiero
dolcissimo! Ti ha
organizzato una bella festa di compleanno con i tuoi amici, goditi la
serata.-
-Hai
ragione … scusa Theo.-
-Scusa
tu Pansy.- I due si abbracciarono. Hermione
li osservò. Theo l’amava veramente e si vedeva da
tutto quello che faceva, ogni
suo gesto era per lei. E Pansy … beh era sicura che anche
Pansy a modo suo lo
amava e non avrebbe mai fatto nulla per farlo soffrire!
***
La
sera era arrivata e con lei gli invitati.
Hermione poteva sentire le risate dalla sua stanza. Doveva scendere,
doveva
farlo per Pansy ma soprattutto doveva farlo per se stessa, per
liberarsi una
volta per tutte dalle catene che la legavano a Draco. Prese un respiro
profondo
e si diresse nel grande salone allestito per l’occasione.
Blaise rideva con
Theo, Pansy invece era stata rapita dalla dolce Astoria Greengrass.
Draco era
accanto a lei, uno sguardo annoiato nel volto. Appena Hermione
però entrò nella
stanza lo sguardo di lui corse a cercarla, come se la sua sola presenza
lo
richiamasse. I loro sguardi si incrociarono per un minuto, poi
Hermione, lo
abbassò voltandosi.
Pansy
la raggiunse e andarono insieme a sedersi per
la cena.
Tutto
proseguiva in tranquillità tra le battute di
Theo e Blaise. Pansy sembrava godersi la serata. Ma si sa, tutto non
può essere
sempre tranquillo specialmente se una delle Greengrass è nei
paraggi.
-Quindi
Pansy la gravidanza procede bene?-
Il
silenzio calò. Tutti avevano capito dove volesse
arrivare.
Hermione
abbassò lo sguardo sul piatto di fronte a
lei, la rabbia iniziava a crescere.
-Si
… si Astoria procede bene grazie!-
-Anche
io, mi sento raggiante ultimamente! Neanche
una nausea sai? Un vero angioletto! Tutto il contrario del padre.-
disse lei
ridendo. Prese il calice e bevve un sorso di vino. Subito Draco glielo
tolse
dalle mani.
-Mi
sa che hai bevuto un po’ troppo non ti fa bene
lo sai!-
-oh
da quando sei diventato così noioso!?-
-Non
sono noioso ho solo detto basta bere!-
-oh
tesoro, come sei dolce ti preoccupi per me! Non
è dolcissimo?- aggiunse poi rivolta verso gli altri. La
tensione si poteva
tagliare con un coltello. Le mani di Hermione tremavano tanto era la
rabbia ma
decise di contenersi. Non avrebbe rovinato il compleanno di Pansy ma
soprattutto, non avrebbe dato alcuna soddisfazione a quella viscida
serpe.
La
serata era finita per fortuna senza altri
spiacevoli inconvenienti. L’indomani Hermione sarebbe andata
a prendere le sue
cose al Manor e mettere finalmente un punto a quella storia.
***
Era
arrivata a Malfoy Manor sicura che non avrebbe
incontrato Draco. Lui Theo e gli altri erano infatti stati mandati in
missione
per alcuni giorni.
L’aveva
accompagnata Pansy poiché lei non aveva
possibilità di usare la magia e di smaterializzarsi.
Prima
di entrare in casa però volle fare una
passeggiata in giardino. In quella casa aveva vissuto tanti momenti,
belli e
brutti. Pensò a quel bambino, frutto del suo amore, che non
sarebbe mai nato.
Pensò a Narcissa. Quanto le mancava quella donna.
L’unica che le aveva dato una
seconda possibilità in quel mondo pieno di odio per la gente
come lei. L’unica
che l’aveva protetta e amata come una seconda madre. Ed era
per lei che non
aveva mai ceduto, che non aveva mai mollato neanche negli attimi
più difficili.
Era per lei che anche dopo la sua morte aveva deciso di non abbandonare
quella
casa. Ma adesso tutto era cambiato. Adesso, tutte le speranze erano
svanite per
sempre. Adesso non aveva più senso continuare a lottare.
Hermione
si diresse verso la sua stanza per prendere
le ultime cose rimaste. Pansy aveva deciso di aspettarla fuori per
darle un po’
di tempo per stare da sola.
Arrivata
in corridoio però, sentì delle voci
femminili provenire da una camera. Astoria doveva essere con la madre e
la
sorella. Era decisa a proseguire oltre ma delle parole la bloccarono.
-Cosa
significa che non sei incinta?-
-non
alzare la voce !-
-ma
chi vuoi che ci senta, gli elfi? Piuttosto vuoi
spiegarmi?-
-è
stata un’idea di mamma.-
-tu
lo sapevi?-
-è
naturale che lo sapevo! Astoria doveva fare
qualcosa e in fretta o quella stupida sangue sporco le avrebbe portato
via
Draco in un modo o nell’altro!-
-ma
… ed il medico?-
-o
Daphne come sei ingenua certe volte! Dovresti
sapere benissimo che i soldi comprano tutto e tutti!-
-Si
ma non credete che prima o poi si capirà?-
-C’è
ancora tempo per quello …-
Hermione
era senza parole. Astoria non era incinta!
Si sarebbe aspettato tutto da quelle donne ma non cadere davvero
così in basso.
Doveva
andare via prima che qualcuno la scoprisse
li. Corse verso l’uscita dove l’aspettava Pansy.
-Presto
dobbiamo andare via!-
-ma
…e le tue cose?-
-ti
spiego dopo andiamo!-
***
-COSA??
Quella brutta… e
l’altra sera faceva la stupida parlando
delle nausee e di tutto il resto! E tu che hai fatto?-
-Cosa
dovevo fare Pansy ? irrompere nella stanza e
dire “brutte imbroglione come vi siete permesse?”
Sii seria Pansy.-
-Hai
ragione... devi dirlo a Draco!-
-Cosa?
No!-
-certo
che si Hermione! È la tua possibilità per
riprendertelo e farla pagare una volta per tutte ad Astoria!-
-Io
… io non so se voglio riprendermelo Pansy…-
-Ma
… ma che dici Hermione? Perché?-
-Perché
Pansy, è una storia senza futuro! Se non
Astoria ci sarà sempre qualcuno pronto a dividerci ed io
sono stanca di soffrire.-
-Beh
in ogni caso lui ha il diritto di sapere.
Quella è capace di prendere il primo bambino che le capita e
propinarglielo
come figlio.-
Hermione
non rispose.
***
Erano
passati alcuni giorni e Theo era tornato dalla
sua missione. Di conseguenza anche Draco doveva essere tornato a casa.
Era da
giorni che Hermione non chiudeva occhio. Aveva ragione Malfoy doveva
sapere la
verità, ma allo stesso tempo … La giovane Grifona
era terrorizzata. E se non le
avesse creduto? Se anzi si fosse arrabbiato con lei?
Proprio
in quel momento Astoria si materializzò
nella stanza accompagnata dal marito.
-Salve,
disturbiamo?-
-io
avevo detto che era meglio avvertire!-
-Oh
ma che dici tesoro sono nostri amici… comunque,
siamo qui per invitarvi alla festa che daremo domani sera per il
bambino.-
Hermione
e Pansy si guardarono.
Brutta
figlia di …
-sarà
meraviglioso! Faremo prima una bellissima cena
e poi apriremo tutti i regali! O ma ci pensi Draco , tra poco
diventeremo
genitori! Ho già pensato a quale camera sarebbe la migliore
per il bambino,
quella accanto alla stanza della cara Narcissa, è abbastanza
grande e luminosa,
perfetta!-
Hermione
strinse i pugni … voleva trasformare la sua
camera in quella del “suo bambino”. Adesso basta
era troppo, le parole le
uscirono senza poterle contenere!
-OH
MA SMETTIAMOLA CON QUESTA FARSA! TU NON SEI
INCINTA ASTORIA!-
Tutti
i presenti rimasero in silenzio. Astoria
divenne pallida.
-Ma
cosa dici sporca mezzosangue ma come ti
permetti? –
-L’ho
sentito con le mie orecchie Greengrass! L’altro
giorno sono venuta al manor e ti ho sentita mentre parlavi con tua
madre e
Daphne! Ammettilo!-
Le
parole iniziarono a mancare alla giovane.
-ma
… ma… ma come ti permetti di insinuare cose
simili? Sei solo invidiosa! Draco ti prego andiamocene.-
-è
vero? –
-cosa?-
Draco
era una statua di ghiaccio. Sapeva che
Hermione non aveva motivo di mentire su una cosa simile al contrario di
Astoria. La moglie era infatti consapevole che con un bambino lo
avrebbe tenuto
in pugno per sempre.
-ho
detto … è vero Astoria?-
-NO!
Certo che no Draco- ma la sua voce non
confermava le sue parole, tremava aveva paura e Draco sapeva percepire
il
terrore.
-Se
vuoi chiamiamo il medico e lo facciamo venire
subito, ti confermerà lui…-
-si
hai ragione. Chiamerò il MIO medico e mi farò
confermare da lui. Sono certo che non avrai nulla in contrario.
–
-io
… -
-scusate
… abbiamo delle cose da sistemare prima di
domani sera. Buona giornata-
E
si smaterializzarono senza aggiungere altro.
***
Hermione
era in camera sua seduta sul davanzale
della finestra e pensava. Pensava che forse non doveva intromettersi in
quella
situazione ma allo stesso tempo Draco aveva tutto il diritto di sapere
la
verità. Chiuse gli occhi.
Ad
un tratto qualcuno bussò alla porta.
-Herm
sono io posso entrare?-
-Si
Pansy entra pure.-
La
ragazza aprì uno spiraglio.
-C’è
una persona per te.-
L’ex
grifona si girò e vide che Draco era li. Il
cuore iniziò a batterle all’impazzata.
-grazie
Pansy.-
Draco
era fermo davanti alla porta, le mani in tasca.
I capelli scombinati lo rendevano più bello di quanto non
fosse. Aveva l’aria
stanca.
-ciao.-
disse lui , se Hermione non lo conoscesse
bene avrebbe potuto giurare di sentire dell’imbarazzo nella
sua voce.
-ciao
… senti Draco io non…-
-no
… aspetta!- sospirò ed iniziò ad
avvicinarsi.
-sapevo
che persona fosse Astoria ma non pensavo
potesse arrivare a tanto. Quando sono arrivata a casa ho chiamato il
medico e
beh … non c’è stato bisogno di dire
altro.-
Prese
le mani di Hermione nelle sue.
-L’ho
ripudiata Granger. Sono libero e d’ora in poi,
voglio solo te al mio fianco! Ti amo mezzosangue, ti amo forse da
quando mi hai
preso a pungi per quello stupido ippogrifo!-
Hermione
sorrise nonostante le lacrime.
-ho
bisogno di te Hermione, so che ho commesso molti
errori, so che pensi di non poterti più fidare di me ma ti
assicuro … che tutto
quello che faccio, tutto quello che farò Granger lo
farò per te, per noi! Per poter
vivere un futuro nostro nel quale nessuno potrà
intromettersi più. Ci hanno
tenuti lontani per troppo tempo, ricominciamo da qui. Insieme!-
Con
quelle parole tutte le incertezze, tutti i dubbi
di Hermione svanirono. Nonostante tutti i tentativi era consapevole che
non
sarebbe mai riuscita a dimenticarlo e ad allontanarsene. Gli
buttò le braccia
al collo e lo baciò come da tanto tempo desiderava fare.
-ah
… credo che tu abbia dimenticato qualcosa!-
Il
ragazzo si mise una mano in tasca ed uscì l’anello
di famiglia, l’anello che le aveva regalato quando le aveva
promesso di amarla
qualsiasi cosa fosse successa. Ed in fondo era stato così,
nonostante tutte le
avversità non avevano mai smesso di amarsi.
Quello
era il momento di un nuovo inizio,di una
nuova vita. Avrebbero ricominciato da qui, e lo avrebbero fatto insieme.
Ed
eccomi qui, come sempre in ritardo e come sempre a chiedere umilmente
perdono,
dovevo postare ieri ma sono stata tutto il giorno
all’università per un’esame! Scusate!
Proprio per farmi perdonare ho unito due capitoli in uno per farvi
avere il
lieto fine! In realtà doveva finire con “come non
sei incinta?” ma poi ci ho
ripensato xD
Spero
vi sia piaciuto! Grazie come sempre a tutti quelli che seguono.
Alla
prossima : ) un bacio enorme a tutti!
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Capitolo 17 *** Nostalgia ***
Nostalgia
L’indomani
quando Hermione aprì gli occhi, si
ritrovò tra le braccia di Malfoy. Si girò
lentamente per non svegliarlo ed
iniziò ad osservare il suo volto. Era tranquillo , sembrava
quasi che le labbra
fossero distese in un sorriso. Sollevò una mano e
delicatamente iniziò ad
accarezzarlo. Il ragazzo a quel toccò aprì gli
occhi.
-scusa
non volevo svegliarti.-
-non
importa.-
I
loro sguardi si fusero. L’oro e l’argento.
Erano
così diversi , si ritrovò a pensare la
ragazza. Come aveva potuto dimenticare anni di odio provati nei suoi
confronti?! Eppure, si era resa conto di non aver mai conosciuto il
vero Draco
Malfoy prima di quel momento.
-torniamo
a casa?- disse all’improvviso lui.
Hermione
sorrise.
-si,
torniamo casa !-
***
Erano
passati alcuni giorni dall’inizio della sua
nuova vita. Si, perché era così che Hermione la
vedeva, una nuova vita. Aveva
ritrovato finalmente la serenità dopo tanto tempo.
Naturalmente non si era
dimenticata delle sue condizioni, lei per quel mondo sarebbe stata
sempre una
schiava mezzosangue. Con Draco aveva parlato solo una volta di questa
situazione. Chiese se Voldemort gli avrebbe imposto di sposare
un’altra
purosangue ,ma lui l’aveva semplicemente liquidata con un
“Voldemort non è più
un problema ormai”. Aveva cercato come sempre di farsi dare
spiegazioni ma le
aveva detto solo di fidarsi di lui.
Hermione
guardò l’anello che portava al dito. Se
avessero vissuto in un mondo normale probabilmente sarebbero
già sposati da
tempo .Ma ,nonostante loro facessero finta di niente, quello non era un
mondo
normale e loro non avrebbero mai potuto stare insieme agli occhi della
legge.
Sospirò.
Al
diavolo la legge …
Bussarono
alla porta, Draco entrò senza aspettare la
sua risposta.
-Granger
sono arrivati Blaise e gli altri.-
-Si
… sono pronta arrivo subito!-
Il
giovane Malfoy chiuse la porta ed iniziò ad avvicinarsi
ad Hermione seduta ancora al mobile da toeletta.
Draco
si chinò su di lei e le scostò lateralmente i
capelli così da avere pieno accesso al suo collo.
Iniziò a baciarla
delicatamente.
-Malfoy
…-
-Granger-
disse ghignando.
-sai
che non si può-
-si
che si può, al diavolo gli altri.-
Ma
la ragazza risoluta si alzò dallo sgabello.
Ridendo si avvicinò a lui e lo abbracciò.
-Se
fai il bravo ora, dopo ti premierò.-
-Ti
odio Mezzosangue.-
-Lo
so, lo so Malfoy.- e ridendo scesero in sala
dagli ospiti.
Avevano
deciso di organizzare una serata per stare
un po’ in compagnia di Blaise , Theo e Pansy. Finita la cena,
tutti si
spostarono nel salone per continuare a chiacchierare e a scherzare
insieme.
Hermione
stava ridendo all’ennesima battuta di
Blaise quando qualcosa la colpì come un pugno allo stomaco.
Si fece
improvvisamente seria. La ragazza si ritrovò a pensare ai
tanti momenti passati
nella sala Grifondoro a ridere con Harry, Ron , Ginny ... Innamorandosi
di
Draco, diventando amica di Pansy e gli altri, era come se si fosse
completamente dimenticata di loro. Loro che ancora stavano lottando per
quello
in cui credevano, che rischiavano la vita ogni secondo per persone come
lei.
-Granger
tutto bene?- Si voltò verso Draco. Il silenzio
era sceso nella stanza, tutti probabilmente si erano accorti del suo
cambio
d’umore.
-Io
… si , ho … ho solo bisogno di una boccata
d’aria scusate.- e si alzò senza dire altro,
raggiungendo il giardino.
Hermione
iniziò a piangere.
-Granger
mi spieghi che ti succede?- Draco l’aveva
raggiunta.
-Io
…-
-Hermione
… sai che puoi parlare con me.-
-è
che … mentre ero li con voi a ridere e scherzare,
ho iniziato a pensare a Ron, Ginny Harry e …-
Draco
sospirò. In fondo capiva che per lei non
doveva essere facile.
-è
come se io li avessi dimenticati Draco, come se
li avessi abbandonati.-
-Sei
stata catturata Granger, sei stata privata dei
tuoi poteri cosa avresti potuto fare?-
-Non
so… scappare quando sono arrivata qui per
esempio , tornare e cercare di aiutarli-
-Quindi
ti sei pentita delle scelte che hai fatto!-
la sua voce si era indurita, quelle parole lo avevano ferito.
-NO
.. io ti amo Draco e non mi pentirò mai di
questo ma … mi sento come se
li avessi
traditi.-
Vedendo
le lacrime della ragazza il giovane Malfoy
si ammorbidì nuovamente. Si avvicinò e la
abbracciò.
-Ascoltami
Granger … io non so come finirà questa
guerra, ma posso solo dirti che alla fine tu sarai fiera di me in un
modo o
nell’altro.-
-in
che senso …-
Ma
l’arrivo di Pansy non le permise di finire.
-Herm
tutto bene?-
-si
,solo un momento di nostalgia- rispose Draco al
suo posto mentre lei si asciugava le guance ancora umide.
-Torniamo
dentro?-
-Si
… torniamo dentro.-
***
-Andiamo
a fare una
passeggiata a Diagon Alley che ne dici?-
Hermione
si voltò verso
Draco. La sua proposta la stupì.
-credi
sia una buona
idea?-
-perché
non dovrebbe
scusa!?-
-beh
… non siamo mai
andati a Diagon Alley insieme.-
-ma
se siamo andati
milioni di volte.-
-ma
non siamo mai
andati soli. C’era sempre tua madre e tutti sapevano che ero
la sua dama.
Adesso saremmo solo io e te …-
Il
ragazzo si alzò dal
letto vestito dei soli pantaloni che usava per la notte.
-Granger,
non devo dare
spiegazioni a nessuno su ciò che faccio, anzi , sono gli
altri che devono avere
paura dei miei giudizi! Forza, finisci di prepararti e usciamo.-
Le
posò un leggero
bacio sulle labbra e poi si diresse verso il bagno.
Hermione
guardò la sua
immagine riflessa allo specchio. In fondo una passeggiata non aveva mai
ucciso
nessuno … o si?
Diagon
Alley era
caotica come sempre. La strada era piena di gente che entrava ed usciva
dalle
botteghe. Hermione guardò Draco, camminava a testa alta
sicuro di se. In fondo
se non si preoccupava lui, perché doveva farlo lei? Decise
di scacciare i
pensieri che le frullavano per la testa e godersi la giornata.
-C’è
una persona che
conosco,aspettami qui torno subito.-
Hermione
fece un cenno
con la testa e lui si allontanò raggiungendo
l’uomo indicato.
Mentre
aspettava Draco
iniziò a guardarsi attorno finché il suo sguardo
non si posò su di una vetrina.
Si avvicinò lentamente al negozio. Nonostante fosse passato
tempo e nonostante
adesso vendesse cappelli e stoffe pregiate,avrebbe riconosciuto quel
negozio tra
mille. Si avvicinò a quello che una volta era "Tiri Vispi
Weasley". Dopo la guerra, molti negozianti furono costretti a chiudere
le
loro attività perché non rientravano negli ideali
del nuovo mondo magico. Ai
Weasley fu portato via il negozio in quanto traditori del loro sangue,
ma
George avrebbe in ogni caso lasciato tutto per seguire Ron,Ginny e gli
altri
membri dell’Ordine.
Posò
una mano nella vetrina e ,per un singolo attimo, le sembrò
di vedere al suo
interno i fratelli Weasley ed Harry sorridenti. Quel momento
però,fu spazzato
via dal tintinnio della porta che si apriva e dalla quale uscirono due
donne
ben vestite. Le due uscirono sorridenti dal negozio ma, appena notarono
la
figura di Hermione, subito i loro sguardi si indurirono.
È
solo una tua impressione Hermione…
-Tutto
bene?-
La
ragazza sobbalzò, non si era accorta che Draco
l’aveva raggiunta.
-si
, tutto bene.-
-ti
piace qualcosa? Vuoi entrare?- Hermione guardò per un ultima
volta il negozio.
-No,
andiamo.-
Hermione
non era tranquilla. Mentre continuavano a camminare sentiva gli sguardi
puntati
su di lei.
Sguardi
colmi d’odio per quello che era .
-Ma
con che faccia tosta ha il coraggio di presentarsi qui con
lui.?-
-Sai
che lo ha costretto a lasciare la povera Astoria Greengrass?-
-Povera
ragazza , rimpiazzata da una sangue sporco.-
Tutte
le voci, tutte le parole le rimbombavano nella testa senza sosta. Non
sarebbe
riuscita a reggere ancora per molto.-
-Andiamo
via.- disse bloccandosi.
-Come?-
-ho
detto andiamo via!-
-Perché
siamo appena arrivati praticamente.-
-MALFOY…
andiamo via! Ti prego…-
Draco
sembrò capire. Senza aggiungere altro , la strinse e si
smaterializzarono al Manor.
***
Bussarono
alla porta,
Hermione non rispose.
-Granger
è da tutto il
giorno che sei chiusa qui dentro…-
Silenzio.
Draco fece
dei passi verso il letto sul quale era distesa la ragazza.
-è
pronta la cena.-
Nessuna
risposta.
-MALEDIZIONE
GRANGER
VUOI DIRMI QUALCOSA?-
-COSA
devo dire Malfoy?
Pensi che mi abbia fatto bene sentire tutte quelle cattiverie sul mio
conto? È
facile per te parlare.-
-è
facile per me
parlare? È questo che pensi? Pensi che io non senta le cose
che dicono sul MIO
conto? Che sono la vergogna della famiglia, che mio padre si
rivolterebbe nella
tomba nel vedermi accanto a te! Pensi che su di me non dicano niente?
Mi sto
mettendo contro tutti per te Mezzosangue apri gli occhi…-
Hermione
non rispose …
aveva ragione, ma lei era stata troppo egoista per accorgersene. Aveva
rischiato molto più di lei nel farsi vedere in sua compagnia
in pubblico.
-Hai
ragione Draco
scusa …-
-L’Hermione
Granger di
cui mi sono innamorato non è così, non
è debole, non si lascia piegare dai
commenti della gente! LEI LOTTA! –
La
ragazza lo guardò
negli occhi. Aveva ragione. Loro si amavano e se per gli altri questo
era un
problema prima o poi se ne sarebbero fatti una ragione. Non avrebbe
permesso
più a nessuno di mettersi tra di loro.
***
Durante
la notte
Hermione fu svegliata da qualcosa. Draco stava male, il marchio
bruciava .
-Cosa
succede perché ti
stanno chiamando?-
-Non
lo so …- riuscì
solo a dire Draco in preda ai terribili dolori.
Lei
gli si avvicinò ed
iniziò ad accarezzarlo.
-Draco
, cosa posso
fare?-
-niente
…niente ora
passa.- disse stringendo ancora di più a sé il
braccio.
Dopo
qualche momento il
dolore sembrò essere cessato. Draco si alzò dal
letto ed iniziò a prepararsi in
silenzio. Hermione rimase sul letto a guardarlo, le gambe strette al
petto,
sembrava una bambina indifesa.
-cosa
pensi che
voglia?-
-non
lo so … per questo
devo andare a vedere.-
-
l’ultima volta che ti
hanno chiamato all’improvviso sei tornato con un matrimonio
da organizzare…-
Draco
ghignò.
-tranquilla,
niente in
programma … per ora!-
Si
avvicinò ad Hermione
e si sedette accanto a lei. Le accarezzò il viso e le
scostò una ciocca di
capelli. Si fece improvvisamente serio.
-Granger
… io non so
cosa accadrà stanotte ma ricordati solo che … ti
amo Hermione.
-Draco
cosa …-
Ma
non le diede il
tempo di finire che si smaterializzò via.
Le
ore passavano.
Hermione aveva smetto di contare i rintocchi dell’orologio
quando le prime luci
del mattino aveva iniziato a fare capolino dalle finestre.
La
ragazza iniziò a
chiedersi cosa fosse successo.
Una
missione probabilmente …
Avrebbe
voluto sapere
se Pansy sapeva qualcosa ma non aveva modo di contattarla.
Quando
capì che
probabilmente era meglio provare a distrarsi in qualche modo,
sentì un rumore
di materializzazione dalla sala accanto.
Subito
corse verso la
stanza.
-Draco
mi hai fatto
preoccupare! Come mai hai perso tutto questo tem…-
Ma
le parole le
morirono in gola.
-Ron
…-
Bene
ragazzi eccomi qui
con il nuovo capitolo, ho cercato di aggiornare il prima possibile : )
Allora
ragazzi , alcuni
di voi mi avevano chiesto di avvertire quando sarebbe arrivato il
momento… il
prossimo sarà l’ultimo capitolo! Eh si dopo tanto
tempo , siamo quasi arrivati!
Beh che dire, come sempre grazie a tutti coloro che lasciano commenti e
chi
passa solo a leggere : )
GRAZIE!
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Capitolo 18 *** Ricominciare a Vivere ***
Prima
di lasciarvi al capitolo volevo lasciare,per chi fosse curioso di
sentirla, la
canzone che mi ha molto ispirata nella scrittura del capitolo.
the
piano guys thousand years
Buona
lettura…
Ricominciare
a Vivere
A
tutti voi …
Grazie.
-Ron…-
Ron
era dritto davanti a lei. I capelli arruffati e
più lunghi di quanto ricordasse. I vestiti erano sporchi di
quello ch doveva
essere un misto di sangue e fango.
Subito
le corse incontro e la abbracciò.
-oh
Hermione sono così contento di vederti! Non sai
quanto ti ho pensato. Presto , non c’è tempo
dobbiamo andare.-
-Andare?
Andare dove? –
-Ti
spiegherò tutto dopo non abbiamo tempo adesso.-
Il
ragazzo la prese per un braccio ma lei iniziò a
fare resistenza.
-Ron
e …-
-Malfoy
mi ha detto che ti avrei trovata qui, ti
spiegherò tutto davvero ma adesso Herm ti prego, dobbiamo
andare.-
E
senza aggiungere altro, si lasciò smaterializzare
via.
***
Si
materializzarono nell’ultimo posto nel quale
avrebbe pensato fosse possibile: la Tana.
Era
proprio come la ricordava forse solo con un velo
in più di polvere.
-Ron
cosa significa vuoi spiegarmi?-
Ma
non fece neanche in tempo a finire la frase, che
subito una folla di persone invasero la stanza. Sentì subito
due braccia forti
stringerla.
-Hermione!
Cara! Oh tesoro come stai? Quanto siamo
stati in pena!-
-Molly!
Oh Molly siete tutti qui, state bene! Signor
Weasley, George … GINNY!-
Le
due ragazze si strinsero in un abbraccio. Si
erano ritrovate dopo tanto tempo finalmente. Era stata così
in pena senza
sapere come stessero tutti.
-Ehi
Hermione…-
La
ragazza si voltò.
-Neville!
Ma allora tu … ragazzi cosa sta
succedendo? Volete spiegarmi?-
-Si
… siediti Hermione ,ti spiegherò tutto.-
-COSA
SIGNIFICA CHE VOLDEMORT è MORTO?-
Ron
sospirò.
-Come
ti stavo dicendo … tempo fa Malfoy è venuto da
me proponendomi un accordo. Lui ci avrebbe protetti dai Mangiamorte
facendoci
sapere in anticipo le loro mosse ed i loro spostamenti e noi , al
momento
opportuno, lo avremmo aiutato a fare fuori Voldemort.
Era
una buona idea, pensai dentro di me, in fondo
quello era il nostro obiettivo … ma naturalmente mi chiesi
quali fossero le
motivazioni di Malfoy. Perché avrei dovuto fidarmi di lui?
Ma poi …-
Chinò
il capo e sorrise tristemente.
-poi
mi spiegò tutto … mi disse di te, che eri la
dama di sua madre. Mi disse che stavi bene e che … vi
eravate innamorati.-
-Ron
io …- le lacrime iniziarono a scenderle lungo
le guance.
-Naturalmente
all’inizio questa notizia mi distrusse.
Com’era possibile che mentre IO , combattevo per salvare
questo mondo, per far
si che la morte di Harry non fosse vana … Hermione , la MIA
Hermione “fraternizzasse”
col nemico.-
Si
sentiva l’ironia nella sua voce.
Poi però Ron, fece qualcosa che la
stupì. Le
prese le mani nelle sue , la guardò negli occhi e le sorrise
dolcemente.
-Ma
poi ho capito… Ho capito che se lui non ti
avesse veramente amata , non avrebbe mai rischiato la vita per andare
contro
tutti i suoi principi. Ed in fondo Hermione tu per me sei come una
sorella…
forse ci eravamo lasciati trasportare dalla paura della guerra, dal
dolore per
la morte di Harry. Io e te ci ameremo sempre a modo nostro.-
-oh
Ron …- e senza aggiungere altro gli gettò le
braccia al collo e lo strinse forte. Quanto le era mancato.
Ma
le domande che la ragazza aveva ancora da fare
erano molte, così continuò.
-
E Neville ?… io
l’ho visto alla villa,
stava male era…-
-Era
stata un’idea di Malfoy . Se non avesse
catturato uno dei ribelli e non lo avesse portato al cospetto di
Voldemort,
prima o poi avrebbe iniziato ad insospettirsi
…così Neville si è offerto
volontario. L’hanno torturato e poi hanno fatto credere a Tu
Sai Chi che lo
avrebbero ucciso , in realtà Malfoy l’ha portato
al Manor per curarlo e farlo
scappare.-
Hermione
era senza parole, ma perché non le aveva
detto niente?
-Ma
perché Malfoy mi ha tenuta all’oscuro?-
-Perché
meno persone sapevano di questa storia
meglio era, chiunque avrebbe potuto leggerti nella mente e scoprire
tutto, è un
mondo marcio quello Herm, nessuno si fida di nessuno.-
-Quindi
Voldemort? Hai detto
che …-
-è
morto Hermione … è finita! Malfoy era riuscito a
portare dalla sua parte ,oltre a Zabini e Nott, anche altri Mangiamorte
. Probabilmente
si erano resi conto già da tempo che la pazzia del loro
Signore aveva raggiunto
livelli disumani. Avevano stabilito un giorno nel quale ci saremmo
riuniti e
avremmo combattuto insieme. Prima della battaglia siamo anche riusciti
a
contattare l’ex Ministro che si è subito mosso per
la riapertura del Wizengamot
e di Azkaban. Inoltre ha dato l’ordine agli ex Auror di
venire a darci una mano.
Devo dire che sono stati di grande aiuto. La battaglia è
stata estenuante ma …
finalmente siamo riusciti a porre fine a questa pazzia Hermione! Siamo
liberi…LIBERI! –
-
E Dean … Luna?-
Ron
si fece serio.
-Purtroppo
loro …-
-NO!-
La ragazza scoppiò in lacrime. Ron la
abbracciò.
-Ed
i Mangiamorte.-
-I
Mangiamorte rimasti vivi sono stati tutti
catturati . Probabilmente tra poco saranno condotti già ad
Azkaban.-
Hermione
sembrò esitare un attimo.
-
Ron ma dov’è Draco … non
sarà …-
-No…
stai tranquilla è vivo ma … Hermione, Malfoy
è
stato catturato. Anche lui sarà presto trasferito ad Azkban.-
-NO!
–
-Stai
tranquilla Herm, appena le acque si saranno
calmate andrò io a parlare col ministro. Ora però
vai a riposare, è stata una
giornata stancante per tutti.-
Le
accarezzò dolcemente il viso.
-Mi
sei mancata Hermione… vai sopra, c’è
una persona
che ti aspetta.-
-Chi?-
-La
Parkinson… Nott ci aveva chiesto di portare in
salvo anche lei.-
***
Erano
passati quasi due mesi da quel giorno. Il
mondo magico che Hermione aveva scoperto e conosciuto da bambina ,
stava
lentamente tornando alla normalità. Il Ministero della Magia
aveva lentamente
ripreso la sua attività. Le leggi razziali furono abolite. I
Mezzosague , i
nati babbani … tutti poterono tornare alla vita di sempre
anche se ,come si può
ben immaginare,tornare alla normalità non è
facile.
I
Weasley riuscirono a riaprire “I Tiri Vispi” ed
Hermione fu felice di poter ritornare ad usare la magia. Nonostante
tutto, decise
di trasferirsi per un po’ nella Londra babbana dai suoi
genitori. Aveva bisogno
di disintossicarsi dal passato.
Arrivata
dai suoi li fece sedere e con calma, gli
raccontò tutta la verità. Della guerra, della sua
prigionia e di Draco e
Narcissa che l’avevano aiutata in quei momenti. I Signori
Granger ascoltarono
il racconto in silenzio poi, commossi dal coraggio e dalla forza della
figlia,
si sedettero accanto a lei e la strinsero senza aggiungere altro.
Qualsiasi
parola sarebbe stata superflua.
Pansy
andò con lei. Theo era stato catturato così
come i suoi genitori, ferventi sostenitori di Voldemort. Nelle sue
condizioni
non avrebbe potuto stare sola.
Le
ci volle un po’ per abituarsi al mondo babbano ma
alla fine, la cosa non le dispiacque.
Per
quanto riguardava Draco … le uniche notizie che
aveva su di lui erano quelle riportate da Ron. Quest’ultimo
fu nominato nuovo
Capo Auror. La vita stava tornando alla normalità per tutti
… Ma ad Hermione
mancava qualcosa. Aveva cercato anche lei di parlare col primo ministro
ma non
le fu possibile. Ron le prometteva che avrebbe fatto qualcosa , che lo
avrebbe
liberato. E se non
ci fosse riuscito?
Proprio
mentre quei pensieri la tormentavano sentì
sua madre chiamarla.
-Herm,
c’è Ron.-
Lei
e Pansy scesero dal ragazzo.
-Ciao
ragazze, come state?-
-Come
sempre Ron tu?-
-Non
c’è male. Ragazze sedetevi devo
parlarvi…-
Le
due amiche si guardarono.
-Weasley
sono incinta, attento a quello che dici!-
L’ex
Grifone e l’ex Serpeverde avevano continuato ad
avere un rapporto di amore ed odio. Certo non si detestavano come ai
tempi di
Hogwarts, ma non erano neanche diventati amici per la pelle. Diciamo
che
avevano imparato a “convivere pacificamente”-
Ma
quella volta Ron non rispose a tono come sempre
anzi, si fece ancora più serio. Il ché fece
preoccupare maggiormente le due
ragazze.
-Sono
stato al Ministero oggi e … ragazze io non ho
un modo migliore per dirvelo ma… Tutti i Mangiamorte sono
stati condannati al
Bacio dei Dissennatori.-
Pansy
scoppiò in lacrime. Per lei era un dolore
maggiore, non solo erano stati condannati i suoi genitori, ma anche i
suoi
migliori amici ed il padre di suo figlio.
Hermione
invece non disse niente. Pensava che con la
fine della guerra tutto si sarebbe risolto. Pensava che sarebbe stata
di nuovo felice
con accanto le persone che amava.
Forse
io non sono destinata ad essere felice…
Non
pianse, non si disperò. Era come se le avessero
strappato l’anima, come se quel Bacio fosse toccato anche a
lei.
***
Il
giorno atteso era arrivato.
Quel
giorno i Mangiamorte sarebbero stati
giustiziati.
Pansy
non scese a colazione quella mattina. La
Signora Granger si premurò di portarle qualcosa in camera,
cercando di
convincerla a mangiare qualcosa almeno per il bambino.
Hermione
invece era seduta a tavola e fissava il
piatto senza dire nulla. Era da giorni che non parlava con nessuno. Ron
e Ginny
andavano a trovarla non appena avevano un momento libero, ma neanche
con loro
sembrava volersi aprire. Non parlava con nessuno di ciò che
provava, non
esternava in nessun modo le sue emozioni. Era un corpo vuoto. Ne aveva
sopportate
tante negli ultimi anni adesso, era stanca.
Hermione
si voltò verso l’orologio appeso alla
parete , le 10, l’ora in cui la condanna sarebbe
iniziata… l’ora in cui tutto
sarebbe finito.
Si
alzò dal tavolo senza dire nulla e salì in
camera.
Era
seduta nel davanzale della sua finestra , quando
sua madre la chiamò.
-Herm
tesoro, c’è Ron!-
Chiuse
gli occhi.
Perché
non mi lasciano in pace…
Sospirò
e scese le scale per raggiungere l’amico.
Era sorridente.
-Ciao
Herm.-
-Ciao
…-
-
seguimi ho una sorpresa per te.-
-Ron
ti prego, non sono in vena di sorprese…-
-Herm,
fidati, ti piacerà ma… devi chiudere gli
occhi.-
La
ragazza lo guardò malamente .
-ti
prego!-
Hermione
si lasciò convincere, chiuse gli occhi e
sentì che l’amico la guidò in quello
che doveva essere il giardino di casa.
-Ora
puoi aprire!-
La
ragazza aprì lentamente gli occhi e per un attimo
, quello che vide, le fece mancare un battito.
Draco,
il suo Draco era li davanti
a lei.
La
giovane Grifona si avvicinò lentamente a lui e
gli portò una mano sul volto accarezzandolo. Draco la
coprì con la sua.
-Che
significa?-
-Il
tuo amico Weasley ha messo una buona parola per
me e gli altri … e un’altra … e
un’altra… finchè non ci
hanno liberati per sfinimento
.-
Hermione
guardò l’amico, poi gli corse incontro e lo
abbracciò.
-te
l’avevo detto che ce l’avrei fatta Herm.-
-Grazie
Ron, grazie.-
Qualcuno
alle loro spalle tossì per richiamare la
loro attenzione. Rise credendo fosse Draco invece era stato Theo, non
si era
neanche accorta della sua presenza.
-Scusate
se disturbo ma… mi hanno detto che qui
c’è
una persona per me.-
-Si
Theo sali, Pansy è di sopra.-
Il
ragazzo non se lo lasciò ripetere due volte.
-Beh
ragazzi … io tolgo il disturbo. Herm domani
sera mia madre vi aspetta tutti a cena!-
-Si
Ron , non mancheremo.-
E
a quel punto Draco fece qualcosa che stupì tutti.
-Weasley…
Grazie-
I
due uomini si guardarono per un attimo.
-Di
nulla furetto … ma mi raccomando , non farmi
pentire di quello che ho fatto!- e dicendo così si
smaterializzò.
Draco
ed Hermione si guardarono.
-Sei
qui …-
-Sono
qui …-
-Quando
Ron mi ha detto che ti avevano condannato …
io …-
-Granger…
basta lacrime! Da oggi nessuno potrà più
tenerci separati.-
Si
baciarono.
-Malfoy
… sono fiera di te!-
***
-Herm
tesoro sei uno splendore, Malfoy impazzirà
quando ti vedrà-
-Si
Herm, Ginny ha ragione sei un incanto.-
-Grazie
ragazze.-
-
Tu e Draco avete lottato tanto per questo, te lo
sei guadagnata! Oggi è il tuo giorno tesoro.-
Hermione
si rigirò verso lo specchio che aveva di
fronte. Quello era il suo giorno …finalmente, dopo tanto
tempo, era arrivato.
L’abito
che indossava seguiva perfettamente le linee
del suo corpo, era semplice ma meraviglioso al tempo stesso. I ricami
creavano
disegni floreali e alla vita , era posto un bellissimo nastro in raso
color
avorio. Non aveva gioielli, non ne aveva bisogno, solo delle piccole
perle ai
lobi, mentre i capelli,
quel giorno
perfettamente raccolti , erano ornati con piccoli fiori bianchi.
-Sei
pronta tesoro? Dobbiamo andare.-
-Si
papà …sono pronta.-
Quando
arrivò nel giardino del Manor tutto era
perfetto. Il caldo sole estivo filtrava dalle foglie degli alberi,
donando al
posto un’aria magica ed incantata.
Le
poltrone bianche erano state ordinatamente poste
ai lati di quella che sarebbe stata la strada che l’avrebbe
portata all’altare.
Petali bianchi erano stati sparsi lungo tutto il sentiero, mentre
bellissime
cascate di piccoli fiori argentei, ricadevano delicati al di sopra
dell’arco
fiorito affacciato sul lago.
Fece
un respiro profondo e, quando il violoncello
iniziò a suonare, Hermione strinse con più forza
il braccio di suo padre ed
iniziò a percorrere il sentiero che l’avrebbe
portata da Draco.
E
alla fine lo vide. Era li, bello come un angelo
dannato, il suo angelo. Questa volta lui era li per lei.
Per
tutto il tragitto non staccò gli occhi dai suoi.
Quando arrivarono suo padre le posò un leggero bacio sulla
fronte, era commosso
come poche volte in vita sua. Prese la mano della figlia e la
avvicinò a quella
di Draco, lui la strinse sorridendo.
-sei
bellissima-
Disse
piano in modo che solo lei potesse sentire. Il
prete iniziò la cerimonia.
-Miei
cari, siete qui riuniti oggi per partecipare
all’unione di questi due giovani.-
Hermione
si perse negli occhi di Draco, non poteva
ancora credere di essere finalmente li con lui… quante ne
avevano passate
insieme.
-Voi
Draco Lucius Malfoy accogliete come vostra sposa la qui presente
Hermione Jane
Granger,
promettendo
di esserle fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e
nella
malattia e di amarla e onorarla tutti i giorni della vostra vita?-
-Si.-
rispose immediatamente il giovane Malfoy. Hermione sorrise.
-E voi
Hermione Jane Granger accogliete come vostro sposo il qui presente
…-
E a
quelle parole Hermione si fece improvvisamente seria. Iniziò
piano a voltarsi e
a guardare tutte le persone presenti li in quel giorno, per loro.
Blaise e
Theo eleganti dietro lo sposo. Ginny e Pansy a farle da damigelle. Ron,
seduto
in prima fila di fianco ai suoi genitori e ai Signori Granger , che le
rivolgeva un dolce sorriso , un sorriso che solo un fratello
è capace di
donare. E poi Neville, Seamus, George, tutti i membri
dell’Ordine che avevano
lottato per far si che questo giorno potesse arrivare.
Pensò
a
tutti i momenti che avevano vissuto lei e Malfoy sin dai tempi della
scuola .
Tutto l’odio
(o il presunto odio) , le
liti, le cattiverie.
Poi era
arrivato il momento della prigionia e con questo, il momento in cui
conobbe il
vero Draco , l’uomo che era riuscito a rubarle il cuore e
l’anima.
Pensò
ai
momenti belli e brutti, alla sofferenza, a quel figlio che avrebbe
amato per
sempre e sarebbe stato per sempre parte di lei.
Hermione
stessa era arrivata ad un punto in cui aveva smesso di sperare, in cui
credeva
che non esistesse un futuro per loro.
Quando due persone sono
molto diverse ma si
completano si dice siano
come “il sole e la luna”
.Non si
incontrano mai ma sono inscindibili.
Nonostante
le enormi differenze però, nessun amore è del
tutto impossibile. Così ,proprio
come il sole e la luna che seppur brevemente sono destinati ad
incontrarsi e
mescolarsi in un preciso istante, anche loro erano riusciti a
ricongiungersi,
anche loro erano destinati a stare insieme. Il loro amore era stato
più forte
di qualsiasi cosa.
Infine,
tristemente, pensò alle persone che quel giorno non erano
presenti.
Ad un
tratto però, la ragazza alzò gli occhi e
guardando oltre Draco li
vide, tutti erano li con lei. Dean, Luna ,
Fred ,Harry e Narcissa. Tutti sorridenti e anche loro in un modo o
nell’altro
partecipi.
-Signorina
Granger … deve rispondere…-
Hermione
si risvegliò dai suoi pensieri e guardò il
sacerdote, poi si voltò verso Draco.
Quel momento di esitazione lo aveva innervosito
i suoi occhi erano … preoccupati.
Hermione
gli sorrise e
strinse ancora di più la
sua mano. Il ragazzo sembrò tranquillizzarsi.
Ora
aveva capito, ora era tutto perfetto e da adesso niente sarebbe mai
più andato
storto.
Nessun
Voldemort, nessuna Astoria, solo Lui e Lei …
Prese un
respiro profondo , pronta ad accogliere la sua nuova vita.
-Vuole
prendere come suo sposo Draco Lucius Malfoy?-
Lei
sorrise.
-si
…lo
voglio!-
Ed
eccoci qua,
arrivati all’ultimo capitolo.
Forse
questo finale
avrà deluso alcuni. Avevo scritto inizialmente un finale nel
quale vivevano
felici e contenti con tanti bambini ma … non mi piaceva. Ho
preferito lasciarlo
così, spero comunque non vi abbia deluso troppo : )
Non
ho parlato di
guerre, non so neanche se fosse possibile uccidere Voldemort in qualche
modo ,ma
ho pensato di si xD
La
canzone, come vi
dicevo mi ha ispirata. Quando l’ho sentita è come
se avessi visto piano piano le
scene che , bene o male, ho tentato di descrivervi. (Poi vedendo
breaking down
ho anche scoperto essere la sua colonna sonora xD )
http://www.brides.com/images/vendor/dressgallery/bridal/jimhjelm/large/8904_jim_hjelm_wedding_dress_primary.jpg
questo
invece è l’abito
da sposa che trovo meraviglioso xD
Comunque
detto questo …
cosa altro ho da dire? Ringrazio tutti per avermi incoraggiata ad
andare avanti
con questa storia nata per caso. Ringrazio chi mi ha lasciato i suoi
pensieri
sin dall’inizio e chi invece ha iniziato solo alla fine.
Ringrazio tutti quelli
che hanno semplicemente letto la storia …
Grazie!
Un enorme
bacio, Maya.
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