Ti Voglio Vivere.

di Fra9098
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Uno. ***
Capitolo 3: *** Due. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo

Prologo.


Quando accadde, sapevo che non ci sarebbe stato futuro per noi, sapevo che la cosa sarebbe finita in meno di tre settimane.
Sapevo, inoltre, che ci sarebbero state altre lacrime perché la cosa non avrebbe funzionato.
Le storie a distanza non funzionano, inutile negarlo. Soprattutto quando a dividere due persone c'è l'Oceano.
 Ma non mi detti retta.
Il nostro amore valeva la pena di essere vissuto, anche solo per tre settimane.
E così fu...





*SORPRESA!*
Ho avuto un' ispirazione improvvisa... anzi è un po' che l'ho scritto ma ho voluto aspettare a postarlo visto che ho molte storie che devo continuare. Ma non ci sono riuscita! E visto che "Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni" sta per finire, ho pensato di darvi un assaggino di questa nuova storia di cui so tutto tranne il finale. Ahimè, non ho ancora deciso se farla finire nel modo in cui avevo pensato o farvi un favorino e farla finire un po' meglio...
Visto che, almeno per me, la scuola è già iniziata e che voglio portarmi avanti con i capitoli, proprio per non farvi aspettare settimane intere prima di leggere un nuovo capitolo, ho deciso che per ora aggiornerò una volta a settimana, il Lunedì, a rotazione. Cioè una settimana "Diversamente uguale" e un'altra "Ti voglio vivere". So che dopo che " Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni" sarà finita rimarranno solo due storie... ma nulla vieta che io abbia in cantiere già un' altra storiella.... forse...
A Lunedì,
Frà.

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Capitolo 2
*** Uno. ***


Capitolo uno.

Agosto, 2008.

Mi trovavo sull'aereo che mi avrebbe portato in quello che sarebbe stato il mio luogo di vacanza per tre settimane. La mia cara e vecchia città natale, Buenos Aires. Un volo per niente facile, il mio. Per tornare a casa mi ci volle un'intera giornata. Dalla mattina alla sera. E non fu facile stare seduta per così tanto tempo in quel sedile. Ma oramai erano più di tre anni che conducevo quella vita lì e c'ero abituata. Atterrai verso le nove di sera e presi un taxi per farmi portare a casa dei miei genitori. La città non era cambiata poi più di tanto dalla mia ultima partenza, la quale risaliva a più di un anno fa. La carriera da cantante mi teneva occupata, eccome, nonostante la mia giovane età. A casa, trascorsi più di un'ora a parlare con mia madre e mio padre che mi raccontarono tutto ciò che mi ero persa in un anno d'assenza. Mi ero persa l'annuncio del matrimonio di mio fratello con Tamara, il loro trasferimento nella nuova casa e addirittura la notizia che loro stessi aspettassero un bambino. La cosa mi rese felice, ma mi fece rendere conto di quanto fosse straziante vivere anni lontano da tutti e mi fece pensare di rinunciare a tutto. Tranquilla Antonella, mi dissi, forse fra un paio d'anni quando scadrà il contratto potrai farlo. Ma a pensarci ora, due anni mi sembravano un'eternità.
Guardai l'ora e decisi che era il momento di riposare, dopo tutte quelle ore di volo. Mi recai nella mia vecchia camera rimasta tale e quale a quando l'avevo lasciata l'ultima volta. Mi feci una doccia veloce, infilai il pigiama e mi recai a letto, stanca dal viaggio.

Il pomeriggio seguente mi incontrai con il mio manager, nonché mio migliore amico, Nicolas.
Eravamo vicini di casa e quando avevamo dieci anni lui divenne il mio migliore amico. E da allora, mi è sempre stato accanto. Lo ringrazio davvero per questo, perché, forse, se non ci fosse stato lui, la mia carriera da cantante non sarebbe nemmeno cominciata. E' stato lui a convincermi di fare il primo provino. E da lì tutto è venuto. Dopo il mio successo mi sono trasferita in Spagna, lui mi ha seguita ed è diventato il mio manager. Il giorno dopo che ero atterrata arrivò anche lui a Buenos Aires, pronto anche lui a rivedere la sua città natale.
Ci incontrammo sulla spiaggia intenti a prendere un po' di sole e a rilassarci. Era una giornata meravigliosa ma segnata da un forte vento.
Parlavamo di quello che avremmo fatto al mio ritorno in Europa quando il cappello di paglia che tenevo in testa fu sollevato dal vento e trascinato via. Lo guardai allontanarsi per un po', indecisa se rincorrerlo o meno. Decisi per la prima opzione. Rincorsi il mio cappello fermandomi quando lo vidi in mano ad un ragazzo.
- Ecco qua.- disse porgendomelo.
- Grazie.- risposi io.
Quel ragazzo era di una bellezza indescrivibile. Aveva degli occhi stupendi, non solo belli esteticamente ma belli dentro, profondi, come se raccontassero diverse avventure.
Quando i nostri occhi si incontrarono, scattò qualcosa. Non sono un tipo romantico, e pur avendo sentito parlare dell'amore a prima vista, non ci ho mai creduto. Ciononostante, in quel momento accadde qualcosa, e io rimasi imbambolata a fissarlo.
- Io sono Antonella. Antonella Lamas Bernardi.- gli porsi la mano.
- Bruno Molina.- rispose.
- Bene, sono in debito con te.-
- Figurati non ce n'è motivo.-
- Hai mangiato?- gli chiesi ignorando la sua risposta. - Io e un mio amico stiamo andando a mangiare qualcosa, vuoi venire con noi?-
- D'accordo. Vado a recuperare le mie cose e vi raggiungo tra un istante.-

Tornai da Nicolas con un sorriso a trentadue denti sulla faccia.
- Allora, l'hai recuperato il cappello?-
- Si, e ho invitato il tizio che me l'ha recuperato a cena con noi, si chiama Bruno. Spero non ti dispiaccia.-
- Figurati, per me va bene.- disse infilando l'asciugamano nella borsa.
- Fantastico, sta arrivando. Intanto vado a mettere queste borse in macchina.- dissi allontanandosi.

Pov Bruno.

Sebbene non avessi la minima voglia di passare del tempo con gente sconosciuta, Antonella mi sorrise con così tanto calore da farmi uscire la parole di bocca prima ancora che potessi fermarle.
- Tu devi essere Bruno.- mi disse sorridendo un ragazzo poco più grande di me quando arrivai.- Io sono Nicolas.- mi porse la mano. - Ho saputo che hai recuperato il cappello di Antonella. -
- Piacere di conoscerti.- gli strinsi la mano.
- Vedo che hai conosciuto Nicolas.- disse raggiante Antonella tornando.- Allora possiamo andare.-
Ci dirigemmo in una pizzeria sul mare e cenammo tutti e tre insieme lì. Conobbi tante cose di Antonella e di Nicolas. Erano migliori amici da una vita e lei era una cantante famosa che viveva in Spagna. Non l'avrei mai detto. Inoltre, notai la dolcezza con cui Nicolas si riferiva ad Antonella. Lei gli piaceva, eccome.
Finito la cena venne il momento di salutarci.
- Adesso sarà meglio che vada, è una lunga camminata da qui a casa mia.-
- Vuoi che chieda a Nicolas di darti un passaggio? Deve accompagnare anche me a casa.-
- No, davvero, ti ringrazio.-
- Non fare complimenti. Vieni, andiamo.-
Salii sul furgone di Nicolas e mi accompagnarono a casa. Sceso dalla macchina, Antonella mi accompagnò sotto il portone.
- E' stato un piacere incontrarti.- dissi voltandomi verso di lei.
- Anche per me.- sorrise.
- Magari ci rivedremo ancora.-
- Sai dove trovarmi.-
Mi salutò con un bacio sulla guancia. Non ero sicuro se interpretarlo come un invito. Per molti versi, lei continuava a essere un mistero per me. Ma del resto la conoscevo appena.


Buon inizio settimana! :)
Non vedevo l'ora di postarvi questo capitolo, è semplice ma contiene le informazioni necessarie per farvi entrare un po' nella storia.
Lunedì prossimo vi metterò il prologo della nuova storia, Save Me. Vorrei poter aggiornare di più ma il tempo di scrivere è davvero poco e ho paura di restare senza capitoli! Scusatemi!
Spero, però, che questo capitolo vi piaccia!
Un bacio,
Frà. 

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Capitolo 3
*** Due. ***


Capitolo due.
Pov Antonella.

Non avevo la certezza che lo avrei rivisto, ma qualcosa in me  diceva di non perdere la speranza. E così accadde.
Il pomeriggio seguente stavo girovagando per negozi quando incrociai, ancora, i suoi occhi. Mi sorrise, venendomi incontro.
- E' un piacere rivederti.- disse.
- Anche per me è un piacere. Come mai da queste parti?- chiesi curiosa.
- Sbrigavo alcune commissioni, e tu?-
- Giornata di shopping!- ammisi.
- Mmh bene, hai già cenato?-
- Cos'è, un invito?- risi.
- Può darsi, ma qui dietro c'è un locale in cui almeno una volta nella vita vale la pena mangiarci.-
- Affare fatto.-
Ci avviammo al locale e devo proprio dire che Bruno aveva ragione. Ci si mangiava da Dio, tutto era squisito, nonostante i prezzi bassi.
Durante la cena parlammo della nostra vita e dei nostri progetti per il futuro. Bruno avrebbe intrapreso a settembre la Facoltà di Architettura a Buenos Aires e scoprii che avevamo la stessa età, diciannove anni.
- Hai mai avuto una storia seria con un ragazzo?- mi chiese.
- Oh, stiamo arrivando al sodo, eh?-
- Era solo una domanda.-
- Tu che cosa pensi?-
- Io credo...di non averne idea.-
- Allora... lasciamo perdere la domanda, per ora. - risi.

Dopo la cena mi riaccompagnò a casa, dove Bruno mi prese di sorpresa prendendomi la mano.
- Andiamo a fare una passeggiata. Ho voglia di camminare un po'.- propose.
Casa mia si trovava quasi sul mare e così camminammo sulla sabbia fino arrivare alla riva. Gli posai una mano sulla spalla per tenermi in equilibrio mentre mi sfilavo i sandali. Quando finii lui fece lo stesso con le sue scarpe.
- E' davvero bellissimo qui. E'... pieno di pace.- dissi.- E' strano averti incontrato soltanto ieri. Mi sembra di conoscerti da molto più tempo.-
- Anche per me è lo stesso.-
- Ehi!- ci chiamò Nicolas con voce amichevole.- Siete tornati. Com'è andata la cena?-
- Benissimo, si mangiava da Dio.-
- Bene, Anto io raggiungo alcuni amici ad un falò, venite con noi?-
- Veramente sono un po' stanca. Pensavo di accompagnare Bruno alla macchina e poi andare a dormire. Ci vediamo domani.- lo salutai.
Un attimo dopo eravamo vicino alla macchina.
- Mi sono divertita stasera.- dissi.
- Quando ti posso rivedere?-
- Suppongo che dipenda da te, sai dove trovarmi.- risposi.
- Ti andrebbe di uscire martedì sera?-
- Sarebbe perfetto.- sorrisi.

Pov Bruno.
 
Restammo lì fermi l'uno accanto all'altra, infine lei si voltò prima che potessi baciarla. Quando si rivoltò, mi baciò sulla guancia.
- Sono stata proprio bene. Penso che non dimenticherò molto presto questa serata.-
Si voltò tornando verso la casa, mentre io salivo in macchina.
Una volta a casa, nel mio letto, mi rigiravo continuamente non riuscendo a dormire. Rivissi per la centesima volta la nostra giornata e mi chiesi come fosse possibile che mi stessi innamorando di una ragazza conosciuta soltanto il giorno prima.



*Ciao*
Come avete visto si sono rivisti! *_*
Non ho niente di particolare da dirvi tranne il fatto che.... ho la febbre! :( Ma almeno avrò un po' di tempo in più per aggiornare!
A lunedì.
Un bacio,
Frà.

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