Forse non tutto è come sembra...

di C r a z y
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nel posto sbagliato al momento sbagliato... ***
Capitolo 2: *** Questa stramaledetta vendetta! ***
Capitolo 3: *** Tra Quiddich e pozione violacea ***
Capitolo 4: *** La lettera... ***
Capitolo 5: *** Verso le sette... ***
Capitolo 6: *** Un litigio coi fiocchi, o meglio coi nastri! ***
Capitolo 7: *** Operazione Fremione ***
Capitolo 8: *** Il Nastro Malfattore! ***
Capitolo 9: *** L'appuntamento... ***
Capitolo 10: *** Bè non è mai troppo tardi... ***
Capitolo 11: *** La vera storia di ieri sera ***
Capitolo 12: *** Non serve a niente rifugiarsi nei sogni... ***
Capitolo 13: *** Ancora ti sogno... ***
Capitolo 14: *** Di nuovo a Hogwarts! ***
Capitolo 15: *** Un' altra Camera dei Segreti... Solo più rossa... ***
Capitolo 16: *** Il Club dei Duellanti ***
Capitolo 17: *** «Herm, obbligo o verità?» ***
Capitolo 18: *** Foglie di tè ***
Capitolo 19: *** «Mi devi cinque galeoni» ***
Capitolo 20: *** Lui è... ***
Capitolo 21: *** Caramelle mou ***
Capitolo 22: *** Quando si sarebbe disposti a usare l'Imperio ***
Capitolo 23: *** Lo shopping fa male! ***
Capitolo 24: *** La grande notizia ***
Capitolo 25: *** Preparativi, vestiti e scarpe ***
Capitolo 26: *** "Chocoamore" ***
Capitolo 27: *** Il mio grasso grosso matrimonio Weasley (parte 1)) ***
Capitolo 28: *** Il mio grasso grosso matrimonio Weasley (parte 2) ***
Capitolo 29: *** Quando l'alcol aiuta ***
Capitolo 30: *** «... credo di essermi innamorato...» ***
Capitolo 31: *** Il primo di aprile: il compleanno dei gemelli! ***
Capitolo 32: *** Di trasferimenti e di caffè non bevuti ***
Capitolo 33: *** Ron, Fred, Hermione e qualche schiantesimo ***
Capitolo 34: *** Due bambini che si danno battaglia ***
Capitolo 35: *** «È bello, volare» ***
Capitolo 36: *** Una grande proposta ***
Capitolo 37: *** Matrimonio, incanti e magia ***



Capitolo 1
*** Nel posto sbagliato al momento sbagliato... ***


Piccola Premessa: Fred non è morto...

In quel momento Hermione era nel posto sbagliato al momento sbagliato.Era entrata nell'ufficio di Ron,e lo spettacolo davanti a lei non era dei migliori:Lavanda Brown stava baciando Ron,il suo Ron,e lui non sembrava impedirlo.Hermione aveva già visto quella scena,si al sesto anno cambiava solo il fatto che erano negli uffici del Dipartimento Auror e non in sala comune.D'impulso la riccia sbatté la porta e si materializzò.Fred,anche lui era nel posto sbagliato al momento sbagliato:Hermione si materializzò in cucina e finì per schiacciare il povero Fred.Lei non ci badò e si lasciò cadere su una delle sedie «Hermione che ci fai qui?» chiese Fred,lei si asciugò una lacrima,l'unica che era scesa «Sono venuta a vedere come stavate tu e George» disse poi sarcastica
«Noi stiamo bene...tu invece non sembri star bene sai Hermione» le rispose il rosso
«No Fred,è tutto apposto» fu la risposta di lei
«Sei uscita prima dal lavoro,non è da te.Dimmi che è successo» lui insisteva sapeva che lei avrebbe ceduto
«Ron...» disse un po' triste,lui capì.Avrebbe voluto consolarla in qualche modo,ma lui non era bravo in queste cose...
«Sai dov'è dov'è Ginny ?» con questa domanda Hermione ruppe il silenzio che si era creato
«È ad allenarsi con la squadra,dovrebbe tornare fra poco...» rispose Fred.
La riccia si prese una tazza di tè e lo sorseggiò aspettando Ginny.
Ginny arrivò dopo una mezz'oretta e vedendo Hermione capì subito che era successo qualcosa alla sua amica,si sedette accanto a lei «Hermione perché sei tornata prima?» le chiese
«Ron» rispose la riccia e venendo subito abbracciata di Ginny.
"Che ha combinato quell'idiota sta volta" pensò la rossa.
«Se non l'avessi visto con i miei occhi non ci crederei.Sono davvero scioccata dal comportamento di Ron» disse Hermione come se leggesse nel pensiero
«Non so bene che è successo quindi sto zitta» disse la rossa stringendosi nelle spalle.
Hermione iniziò a spiegare a Ginny quello che era successo «Allora,io stavo andando da Ron,ho aperto la porta e me lo sono ritrovato davanti che baciava Lavanda Brown»
«Hermione cara,dovresti saperlo che mio fratello è un idiota» disse Ginny
«Non sei d'aiuto» rispose stizzita la riccia
«Dimmi cosa ti sarebbe d'aiuto?Una vendetta made in Fred&George?Un crucio? Un altro tipo di vendetta?» domandò tutto d'un fiato la rossa
«Ehm... non credo...» cercò di spiegarle Hermione ma ormai Ginny era persa a organizzare una vendetta degna di nota.
Hermione ormai sola decise di tornare al lavoro cercando di ignorare il fatto di essere a pochi piani di distanza da Ron.






Spazio alla pazza che cerca di scivere cose romantiche:
Questo più che un capitolo è un prologo me ne accorgo ora....
Avete letto fin qui potete iniziare a lancire Avada Kedavra e Crucio *si nasconde dietro a un libro che non è Harry Potter*.
Me ne vado subito prima di venire uccisa ciaooo!!!

cercherò di aggiornare il prima possibile
Mi lasciate una recensione o vi mando Zia Bella armata di bacchetta!!!

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Capitolo 2
*** Questa stramaledetta vendetta! ***


Dopo una brutta giornata come questa Hermione avrebbe semplicemente voluto leggere un libro sorseggiando una cioccolata calda,ma i suoi piani furono scombussolati da una Ginny Weasley versione tornado.«Hermione,ho pianificato insieme a Fred e George una vendetta» disse tutto d'un fiato la rossa
«Ehm...Ginny non voglio saperlo» disse Hermione mantenendo la calma
«E invece tu mi ascolterai!» disse Ginny col tono da chi non ammetteva repliche.Ginny si sedette sul tavolo della cucina e iniziò il suo monologo
«Allora il piano è semplice prima gli diamo una pozione che hanno preparato Fred e George poi quando è svenuto lo molliamo nel mondo babbano senza bacchetta» e concluse strofinandosi le mani.Hermione un po' sconcertata da quello che le menti  -malate-  di quei tre Weasley avessero concepito cercò -di nuovo- di spiegare a Ginny che non voleva vendicarsi,almeno per il momento...

La mattina dopo verso le 7:00

Hermione si svegliò grazie a un raggio di sole che entrava dalla finestra,decise di scendere a fare colazione.
Sulla strada per arrivare in cucina si scontro su un praticamente addormentato Fred,che dopo quel bel botto in testa si svegliò.
 «Fred come mai già sveglio?» domandò lei
 «George mi ha tenuto sveglio tutta la notte con le sue paranoie...»  rispose reprimendo uno sbadiglio
«Bè allora scendiamo a fare colazione?» domandò la ricca,lui annuì e entrambi scesero in cucina.
La cucina era deserta,se escludiamo Fred e Hermione che vi erano appena entrati.Si prepararono la colazione e si sedettero con la loro tazza in mano,Hermione si era preparata un tè e Fred una cioccolata calda...
«Ginny mi ha detto della vendetta» disse lei,probabilmente per rompere quel silenzio imbarazzante che recentemente si creava spesso tra loro due
«Ti piace l'idea?» domandò lui con gli occhi che luccicavano
«Non proprio» rispose leggermente imbarazzata
«Come non proprio?Che cosa c'è di male?»
«Fred per l'amor del cielo!»
«Hermione,posso correggerti?»chiese divertito Fred,Hermione non capendo cosa volesse correggerle Fred e,non notando il suo tono divertito annuì
«Hermione non "Per l'amor del cielo" ma bensì "Per le mutande a righe viola di Morgana!",se invece vuoi una frase più banale puoi usare il semplice "Per la barba di Merlino!"io,George e Ginny non ti abbiamo insegnato niente?!? » Hermione rise di gusto all'affermazione di Fred e dopo aver deposto la sua tazza nel lavello salì in camera sua -e di Ginny-.

Ginny quella mattina,dopo essersi svegliata con calma decise di andare a fare shopping,per sfortuna di Hermione che dovette andare con lei.Girarono per parecchio tempo per negozi e alla fine fecero tappa ai Tiri Vispi,dove Hermione venne mollata lì da Ginny che si era ricordata di avere gli allenamenti,la riccia provò invano ad andare al Ghirigoro ma sulla porta fu fermata da Fred e George che la presero di peso e la ritascinarono nel negozio che era stranamente deserto...
«Hermione siamo lieti...» cominciò George
«Di presentarti...» continuò il gemello
«La nostra fantastica pozione-per-vendetta!» conclusero insieme.
Hermione si avvicinò a George e poi a Fred puntandogli la bacchetta al collo
«Fred,George niente vendetta» disse scandendo bene le parole
«Ma Her...» cercò di dire Fred ma sotto lo sguardo assassino di Hermione si zittì
«Hermione calmati!» tentò il gemello che subì una "leggera" Fattura Orcovolante.
Hermione,dopo aver scompigliato i capelli ai due gemelli uscì dal negozio sorridente avviandosi al Ghirigoro...



Spazio alla pazzoide che ora vorrebbe un pò di cioccolata:

Ehiiii c'è l'ho fatta ad aggiornare *si applaude da sola*...
Ringrazio che ha aggiunto la storia alle seguite/preferite e chi l'ha recensita,ho un regalo per voi:un pezzetto di cioccolata virtuale *inizia a distribuire cioccolata*

Recensite e riceverete della cioccolata!!!

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Capitolo 3
*** Tra Quiddich e pozione violacea ***


Era prevista una partita di Quiddich e,ad uno sfortunato Harry Potter toccava trascinarci Hermione.Ginny non aveva ammesso repliche,Hermione per qualche oscuro motivo doveva esserci.Harry leggermente spaventato dalla sua "dolce e tenera" ragazza lo fece.
«Hermione» chiamò dal piano di sotto Harry
«Che c'è?» gridò lei dalla sua stanza
«Potresti scendere un attimo?» chiese lui
«Va bene,arrivo!» Hermione,che dopo questa affermazione si affrettò a scendere le scale.
«Harry che succede?» domandò Hermione
«Ha detto Ginny,di dirti di venire alla partita» disse lui immaginandosi un centinaio di reazioni che Hermione avrebbe potuto avere
«Sono costretta?» chiese la riccia
«Tu no,ma io sono costretto a portartici» chiarì in modo poco chiaro Harry
«Ginny e le sue fatture hanno colpito di nuovo?» chiese o meglio affermò Hermione,lui annuì e allora lei provando un po' di compassione per il suo migliore amico decise di andare alla alla partita.

Alla partita cerano ovviamente i gemelli,e Ron che apparentemente stava cercando di mimetizzarsi con la folla.Hermione si sedette vicino a Harry e per sua sfortuna a Fred che stava facendo a dir poco un gran casino.
Le Holyhead Harpies entrarono in campo e furono accolte da applausi,fischi,urla e fuochi d'artificio,l'altra squadra ricevette lo stesso trattamento dai tifosi dalla parte opposta degli spalti dov'erano i Weasley più Granger e Potter.
La partita fu piuttosto lunga e finì quando finalmente la Cercatrice delle Holyhead acchiappò il boccino portando la squadra alla vittoria,vinsero 460 a 180.
Dopo essersi cambiata Ginny corse dai suoi fratelli che la sballottarono per un po',poi dopo che Harry le ebbe dato un bacio a stampo sulla guancia si avviarono in un locale pieno zeppo di maghi,Ginny aveva sete.
«Cosa prendete?» ci chiese la cameriera
«6 Burrobirre» disse Harry
«Una con lo zenzero» aggiunse Hermione prima che la cameriera se ne andasse.
Fred,George e Ginny stavano parlottando qualcosa di incomprensibile,era preoccupante.«Pronti?» fu l'unica cosa che si riuscì a capire,i gemelli annuirono.
Le Burrobirre arrivarono.Ron e Harry erano usciti per una "questione importante" e Hermione era andata al bagno.Ginny tirò fuori una fialetta di pozione violacea e la versò nel boccale destinato a Ron.Poco dopo Hermione tornò,e anche Ron e Harry.Ci fu un brindisi in onore di Ginny e dopo che tutti ebbero bevuto i Weasley,Potter e Granger si avviarono verso casa.
Erano quasi arrivati quando,nella campagna che circondava la Tana Ron svenne e Harry gli sfilò la bacchetta dalla tasca per poi consegnarla alla "dolce" Ginny,Hermione lo guardò male e poi parlò «Non ditemi che l'avete fatto» ma loro indaffarati a cercare di sollevare Ron non la ascoltarono e alla fine grazie a un Levicorpus lanciato da George ripartirono verso la Londra babbana.
«Harry ti sei unito al lato oscuro» gridava Hermione ma nessuno le rispondeva.Arrivarono dopo una lunga scarpinata a destinazione e appoggiarono "dolcemente"  Ron a terra e i Weasley smaterializzarono chissà dove.




Spazio alla pazzoide che sta magiando cioccolata:
Si,lo so è un po' corto mi rifarò coi prossimi capitoli lo prometto o almeno lo spero per compensare questa mancanza vi mando un pezzettino piccolo piccolo (che più piccolo non si può) di cioccolata (escludendo   felix felicis e Eliana Lilian Piton che hanno RECENSITO quindi il loro sarà più grande)
Ho anche capito che con la gentilezza non si ottiene niente quindi:
Recensite oppure vi mando una schiera di Mangiamorte vestiti di
ROSA!!!!!!!      

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Capitolo 4
*** La lettera... ***


Harry e Hermione erano ancora li a guardare il corpo di Ron disteso a terra.
Hermione, ormai che il danno era fatto avrebbe voluto andare, ma non le sembrava giusto.Si sedette sul marciapiede e Harry fece lo stesso.

«Harry perché li hai aiutati?» chiese Hermione rompendo il silenzio
«Non so se hai presente le fatture di Ginny...» rispose il salvatore del mondo magico leggermente imbarazzato.
«E adesso?» domandò la riccia
«Aspettiamo che si svegli e lo portiamo a casa» disse come se fosse ovvio Harry
«Ma potremmo stare qui per sempre!» affermò Hermione
«Se vuoi puoi andare, ma io resto qui!» disse deciso Harry.
Hermione restò li ancora un'ora al massimo e poi si dileguò.
Harry al contrario aveva fatto apparire una piccola tenda e ora stava facendo gli incantesimi di protezione anti-babbano per proteggere il più possibile il suo svenuto migliore amico.
Hermione,smaterializzata alla Tana per cercare Fred, George o almeno Ginny.
Molly, occupata a cucinare un pasticcio di rognone non l'aveva degnata di uno sguardo;Arthur era al lavoro, quindi non poteva chiedere a nessuno se avessero visto quei tre, apparentemente spariti nel nulla.
Hermione salì in camera e si buttò sul letto.Qualcosa attirò la sua attenzione: una lettera appoggiata sulla scrivania, vicino al suo libro babbano preferito.
Hermione si alzò e lesse il nome che era scritto sulla busta: Hermione.
Così iniziò scorrere gli occhi sulla pergamena.

Hermione,

Se stai leggendo questa lettera significa che ci stai cercando, non ti posso rivelare la nostra posizione, almeno per ora...
Ginny era irremovibile, io e George abbiamo provato a convincerla che era una cosa sbagliata ma come hai visto i risultati non sono stati molto buoni.
Spero che tu non sia pronta ad ucciderci appena ci rivedrai, in caso sfogati su Ginny e non su di me, o su di George.
Ti terrò aggiornata

PS: Se vuoi rispondere a questa lettera dalla a Leo lui dovrebbe sapere dove ci troviamo...

Fred (aiutato da George)


Hermione leggermente sconvolta da quello che Fred -e George- aveva scritto.
Afferrò un pezzetto di pergamena e una piuma e la rispettiva boccetta d'inchiostro iniziò a scrivere.
Scrisse:

Fred,

Grazie della lettera e non preoccuparti non cercherò di uccidervi -spero-.
Harry è ancora dove avete scaricato Ron (non dirlo a Ginny potrebbe andare fuori di testa), sta aspettando che si svegli.
Volevo chiedere anche quanto dura l'effetto di quella pozione, per sapere se devo convincere Harry a tornare a casa o posso lasciarlo lì aspettando  che vostro fratello si svegli.

Tornate presto, grazie
Hermione


Andò a prendere Leo e gli lego la lettera alla zampetta e poi aprì la finestra e lo scrutò volarsene via all'orizzonte.

 

Spazio pazza:
Come ve la passate personcine che leggono e non recensiscono???
Io apparte la scuola sto bene e come vedete sono riuscita ad aggiornare abbastanza presto...
Questo capitolo non mi piace più di tanto perchè non ci sono le cavolate che uso di

solito ma spero comunque che vi piccia e soprattutto che recensiate!!!
 

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Capitolo 5
*** Verso le sette... ***


Leo tornò con un bigliettino striminzito nel becco, che consegnò a Hermione appena lei aprì la finestra per farlo entrare.

La pozione dura 3 giorni, spero.

Diceva il biglietto. Hermione leggermente preoccupata per quello "spero" prese un libro qualsiasi dalla sua scrivania e iniziò beatamente a leggere.


Il giorno dopo Hermione si svegliò come sempre abbastanza presto e si preparò per andare al lavoro. Era vestita molto semplicemente : dei pantaloni neri lunghi, una camicetta bianca smanicata con un nastro sul collo e delle ballerine nere come i pantaloni con un piccolo fiocco sulla punta.
Harry era passato a casa solo per mangiare un boccone e poi era tornato alla sua tenda.

Per Hermione fu una giornata abbastanza leggera, solo qualche scartoffia da compilare e una piccola discussione con il suo collega che l'aveva lasciata a metà lavoro perché era stufo di lavorare.
Tornò a casa, e trovò un biglietto sul tavolo in cucina:

Cari Weasley,Hermione e Harry, io e Molly siamo partiti urgentemente per l'Ordine: hanno avvistato un mangiamorte a Parigi torneremo il prima possibile.
Mamma vi saluta.
PS: Fred, George non distruggete casa Grazie
.

Salì in camera e si cambiò.
Un altro biglietto, sta volta sulla finestra della sua stanza «Ma sta casa è piena di bigletti?» pensò Hermione. Il biglietto citava :

Vieni a Grimmauld Place verso le 7

Nessun mittente ma pareva la scrittura di George.La riccia guardò il suo orologio da polso babbano, segnava le 6:45. Indossò una felpa babbana sopra i jeans che già indossava e un paio di  scarpe anch'esse babbane e si smaterializzo davanti a Grimmauld Place puntuale come sempre.
Entrò normalmente in casa, non era più la Grimmaul Place n° 12 di una volta, non c'erano più le protezioni anti-intruso e Molly aveva sistemato tutto per bene e aveva insonorizzato il quadro di Walburga(idea geniale di Fred e George).
Sirius l'accolse come sempre con molto entusiasmo e poi le disse dove l'aspettavano Fred e George, al 3° piano, camera degli ospiti.
«Ciao!!!» esclamarono i gemelli quando videro Hermione entrare nella stanza
«Ciao!!!» Hermione ricambiò il saluto
«Ti chiederai perché ti abbiamo convocata» esordì George
«Si, proprio così» rispose la riccia
«Semplice devi aiutarci...» disse Fred
«A farci evadere da dove Ginny ci ha rinchiuso» continuò il gemello
«Perché cos'ha c'è di male a stare qui?» domandò Hermione
«A stare qui niente, ma Ginny ci ha proprio impedito di uscire...» spiegò Fred
«Come mamma al nostro settimo anno» Concluse l'altro rosso.
«E io cosa dovrei fare?» chiese Hermione
«Convinci Ginny!» dissero i due in coro
«Ci proverò ma non vi prometto nulla».

«Come sta Harry?» chiese dopo un po' Fred
«Abbastanza, ma continua a stare nella tenda»
«E mamma e papà non vi hanno chiesto niente su di noi?» chiese George
«Ah, è vero dovevo dirvi che Molly e Arthur sono a Parigi, in missione perché hanno avvistato un mangiamorte»
«Quindi casa nostra è vuota?» domandò sempre George
"Quante domande!"pensò Hermione ma si limitò ad annuire
«Una ragione in più per liberarci da Ginny!» esclamò Fred
«Io veramente sto bene anche senza di voi!» affermò Hermione
«Sola soletta cosa fai leggi?» disse ironico Fred
«Se vi aiuto voi mi fate il piacere di lasciarmi in pace per un po'?» chiese la ex-Grifondoro
«Ma come potremmo fare una cosa del genere, ci hai presi per Harry e Ron?»esclamò offeso George
«Posso andare o c'è altro?» domando Hermione ormai sulla soglia della stanza
«Non proprio, potresti anche...» iniziò Fred
«Passare in negozio e sistemare i pacchi che sono arrivati e  spedire gli altri» concluse George
«No, direi di no...» disse lei uscendo dalla stanza, digendosi al piano di sotto.
Salutò Sirius e tornò alla Tana.

Spazio Pazza:
Evvaiii ho aggiornato!!! Il capitolo è più lungo del solito!!! Sono stata brava vero?
E come avete senz'altro notato ho fatto resuscitare anche Sirius :)
Mi sono anche soffermata sui vestiti di Hermione (O.o) ispirandomi a questo


 http://i45.tinypic.com/ip1g10.jpg     <-- il primo descritto

e questo  http://i49.tinypic.com/qx5s7l.jpg
      <--- il secondo descitto 

Devo dirvi un' altra piccola cosa:
RECENSITE!!!


Grazie di aver letto tutte le cavolate che scrivo

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Capitolo 6
*** Un litigio coi fiocchi, o meglio coi nastri! ***


Ginny si era ritrasferita alla Tana e Hermione l'aveva quasi strozzata, soprattutto perché voleva andare a recuperare Harry e non sarebbe finita bene per il bambino che è sopravvissuto, ma non sopravviverà a Ginny.
Hermione aveva convinto Ginny a far tornare Fred e George a casa a patto che Hermione le avesse comprato tutti i dolci e/o vestiti che voleva fino a nuovo ordine.
E anche i gemelli erano tornati a fare casino per casa.
«Hermione cara, hai per casa visto il mio, cioè nostro nastro malfattore?» aveva appena detto, ok urlato George dal piano di sopra
«Quel nastrino colorato con cui giocava Grattastinchi prima?» urlò a sua volta Hermione, si sentì George imprecare sonoramente e salire in soffitta ribaltando tutto ciò che si trovava sulla sua strada a cercare il gattino di Hermione.

Erano passati tre giorni e Hermione andò a trovare Harry e Ron alla tenda.
«Harry come va?» aveva chiesto Hermione entrando
«Bene, ma Ron non si sveglia» rispose Harry
«Hanno detto i gemelli che dura 3 giorni quindi dovrebbe svegliarsi a momenti» affermò la riccia
«A casa come va?» chiese Harry
«Bene a parte George e Grattastinchi che litigano per un nastro non so cosa»
«Molly e Arthur?» domandò lui
«Sono a Parigi in missione per l'Ordine : hanno avvistato un mangiamorte»
«Mangiamorte? Li avevano rinchiusi tutti ad Azkaban» disse Harry abbastanza sconvolto
«Non so i dettagli ho solo trovato un biglietto sul tavolo»
«Quindi solo il tempo ci darà delle risposte, speriamo».
«Harry io torno a casa prima che Grattastinchi uccida George» e detto questo Hermione abbracciò Harry e andò a "casa".

«George, Grattastinchi ti ha ridato il nastro?» gridò Hermione entrando in cucina, George entrò in cucina con un pezzo di nastro in mano e disse «Ho recuperato solo questo per il momento» indicando il pezzo «Odio il tuo gatto!» aggiunse poi
«Ginny è andata agli allenamenti vero?» chiese la riccia
«Si! E per fortuna aggiungerei : stava riordinando il nostro armadio e ha buttato via metà dei miei vestiti» rispose il rosso
«Sono felice per te!» disse Hermione salendo le scale e lasciando George impegnato a litigare con il gatto.

Qualche ora dopo

Era arrivata una lettera da Molly e Arthur

Ragazzi l'impresa si sta facendo ardua speriamo che ve la caviate ancora per un po' perchè noi non torneremo presto come avevamo previsto.

Mamma e Papà.

diceva la lettera che Hermione aveva appena dato a Ginny e Fred.



Tana,Camera di Ginny e Hermione, 8:30 pm

Le due stavano animatamente discutendo perché Ginny aveva deciso che Hermione doveva trovarsi un nuovo ragazzo, giusto per passare il tempo e Hermione si era rifiutata e da qui era iniziata la discussione.
«Ti ricordi quello carino che era nei Corvonero, del tuo anno mi pare?» stava dicendo Ginny
«Vuoi capire che non voglio un ragazzo» era quello che Hermione rispondeva da 20 minuti buoni
«E di quello che era in Tassorosso, si quello biondo che veniva alle riunioni del ES che dici?» controbatteva la rossa
«Vuoi capire che non voglio un ragazzo»
«E quel Serpeverde che mi fissava sempre»
«Vuoi capire che non voglio un ragazzo» e così continuò tutta la serata fino a quando Ginny si addormentò -finalmente-

Spazio pazza:
Evvai ho aggiornato!!! Mi scuso perchè il capitolo è un po' corto...
Perchè non mi recensite, perchè!!!!! (
Feli_Tonks  xPhelps e Eliana Lilian Piton esculsi )
Dai, RECENSITE che non vi costa nulla, mi bastano 2 parole tipo "Fa schifo!" oppure "Vomito!" mi bastano ma recensitemi!
Alla prossima lettori che non recensicono sempre escludendo
Feli_Tonks  xPhelps e Eliana Lilian Piton

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Capitolo 7
*** Operazione Fremione ***


Era giorno e a Hermione toccava come sempre andare al lavoro.
Nel frattempo Ginny pensava al futuro fidanzato di Hermione, anche se la riccia non sembrava entusiasta dell'idea di un nuovo ragazzo.
Quella sera, quando Hermione tornò, Ginny decise di potarla fuori, con il consenso o meno dell'amica.
Hermione doveva essere vestita bene così Ginny tirò fuori dal suo armadio a dir poco immenso un abito color salmone abbastanza corto ma non eccessivamente e delle scarpe con il tacco, anch'esso non eccessivo, color beige, il tutto completato da degli orecchini ricamati giallognoli e una pochette semplice beige.La cosa difficile fu convincere Hermione a indossarlo e farsi truccare.Ginny le raccolse i capelli e si preparò.
Uscirono con Fred e George al seguito.«Non possiamo lasciare due belle donzelle come voi là fuori da sole» era la loro scusante, le ragazze accettarono di di portarseli dietro e così tutti e quattro si smaterializzarono davanti ad una discoteca babbana. Ginny aveva organizzato degli appuntamenti al buio per Hermione.
Appena la rossa cercò di indirizzare l'amica verso qualche ragazzo secondo lei carino,la riccia si attaccò ai gemelli che la sbatacchiarono per la discoteca per poco più di meta serata perché George si era ricordato dell'appuntamento con Angelina. Così Hermione si ritrovò a ballare con Fred.
Ginny sconsolata li osservava maledicendo Merlino per gli appuntamenti andati male, e anche per non essersi accorta che quei due fossero una bella coppia.
Ora Ginny aveva una nuova missione: far mettere insieme quei due.
«La chiamerò Operazione Fremione!» disse facendo voltare molti babbani a guardarla.
La serata si era conclusa bene, se togliamo Ginny che borbottava usando molto spesso le parole Hermione e Fred, i babbani accanto a lei si erano spostati, o meglio se n'erano andati...

«Hermione, ho trovato il ragazzo perfetto per te!» esclamò Ginny quella mattina
«Ginny NO!» fu la risposta secca dell'amica
«Ma se non sai nemmeno chi è!» controbatteva l'altra
«Fammi indovinare, quello carino, del tuo anno, che giocava nel Grifondoro?»
«No,no questo è molto meglio» il dibattito continuò più o meno fino all'ora di pranzo.

«Freddie fratellino mio adorato dove sei?» gridava Ginny mielosa girando per casa, fino a che, finalmente Fred uscì dalla sua stanza -e di George-
«Ginny che Merlino succede per disturbare il mio riposino!?!» urlò Fred
«Ho una notizia per te» disse lei facendo gli occhi da cucciolo
«Cioè» domandò il fratello
«Ti ho trovato una ragazza!» disse convinta lei sfoderando un sorriso a 32 denti, il fratello la guardava sconvolto indeciso se essere felice o meno
«Ti posso assicurare che è bella, simpatica e intelligente»
«E chi sarebbe?»
«Lo scoprirai a tempo debito fratellino..» disse Ginny per poi entrare nella sua stanza.
Una volta dentro iniziò a scavare nel suo armadio alla ricerca di qualche cosa carina da far indossare a Hermione. Dopo svariati minuti svariate ore passate nel suo armadio degli orrori uscì con tre vestiti in mano, e quattro paia di scarpe che le venivano dietro, rigorosamente con il tacco. Gli abiti erano secondo Ginny troppo lunghi, secondo Hermione troppo corti, per una persona normale (babbana e non) era un comunissimo abito corto, ne troppo ne troppo poco.
Ginny decise che Hermione avesse messo quello turchese , lei quello nero paiettato, le scarpe invece erano tutte belle quindi Ginny scelse quelle che stavano meglio con il suo vestito lasciando a Hermione le altre .
Oggi sarebbero tornate in quella discoteca, con Fred ovviamente. 

Spazio a me!!!
Ciao a tutti miei adorati lettori (e quei pochi recensori), anche oggi vi metto i vestiti a cui mi sono ispirata cioè questi 3:
Il primo descritto (Hermione) --->
http://i45.tinypic.com/25s999l.jpg

Il secondo (Hermione)  --->  http://tinypic.com/r/s497ba/6
il terzo (Ginny) ---> http://i45.tinypic.com/cryfd.jpg
Ho scritto su Fred e Hermione, e Ginny ovviamente deve stare nel mezzo quindi c'è anche lei...
PS: 
EmmaDiggory15 (nuova recensitrice che deve dare il buon esempio a gli altri lettori) la storia del nastro ti prometto che la metto nel prossimo capitolo :)
Un ultima cosa:
RECENSITE
♥♥♥  ⚡⚡⚡ ✩✩✩

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Capitolo 8
*** Il Nastro Malfattore! ***


Ore 11:30, Tiri Vispi Weasley, Laboratorio prototipi.

«George sei sicuro che fosse così?» stava chiedendo Fred al gemello
«Al 100 %» fu la risposta di George
«Ora lo dobbiamo testare...» disse l'altro
«Ma su chi?» continuò il gemello. Dopo qualche minuto passato a pensare a entrambi venne un illuminazione
«Hermione!» esclamarono contemporaneamente per poi battersi il 5.

Quel pomeriggio Hermione era libera e avrebbe preferito leggere o a passeggiare nella campagna vicino alla tana, ma ovviamente un imprevisto arrivò : Fred, George e la loro nuova invenzione da testare.
«Hermione cara potresti, per favore uscire un attimo?» chiese Fred bussando alla porta della camera della ragazza, lei uscì senza troppe cerimonie e acconsentì di entrare nella camera dei gemelli dove l'aspettava George con l'invenzione nella tasca posteriore dei jeans.Estrasse il nastro dalla tasca e lo indirizzò verso Hermione che venne legata dal nastro fino poco sotto alla vita.Lei avendo le braccia ancora libere tentò di liberasi ma i risultati furono parecchio scarsi. Fred e George decisero di fermare quello spettacolo esilarante
«Merendine Marinare!» esclamò George e il nastro sciolse la presa e tornò da George.
«Grazie mille di averci fatto da cavia!» Fred ringraziò Hermione e dopo averla mandata fuori si chiuse la porta della alle spalle.

Ore 15:40, Tiri Vispi Weasley

«Grazie a tutti di essere qui!» Prese parola Fred
«Siamo qui oggi, per presentarvi una nuovissima fantastica invenzione, ideata da noi due, i bellissimi, divertenti, intelligenti, ho già detta bellissimi? Gemelli Weasley... » continuò George
«Ecco a voi il Nastro Malfattore!» continuò il gemello mostrando il nastro che poche ore prima aveva legato Hermione mentre l'altro indicava la pila di scatole dietro di loro
«È molto semplice da usare; lui obbedirà solo al proprio padrone, che diventerete voi dopo aver sganciato 7 galeoni e 4 falci... » proseguì Fred
«Prendete in mano il vostro Nastro Malfattore, pensate al soggetto che sarà vittima del vostro scherzo, e lui si attiverà» George
«Per liberare la vostra vittima basta dire chiaramente "Merendine Marinare"» Fred
«Sono aperte le vendite!» conclusero insieme.

Quella sera la casa era praticamente deserta : Hermione era andata alla tenda di Harry e Ron sperando di trovarli e  George era ad un appuntamento con Angelina -ebbene sì un altro- .
Fred e Ginny erano in soggiorno.Stavano "parlando" della ragazza che Ginny aveva trovato al fratello.
«Era a scuola a Hogwarts?» stava chiedendo Fred alla sorella, lei annuì
«Era Grifondoro?» ancora domande
«Non te lo dico» risposta di Ginny
«La conosco?»
«Può darsi»
«Chi altro la conosce?»
«Io»
«E poi?»
«George forse»
«Qualcun altro?»
«Hermione»
«Nessun altro?»
«Harry e Ron»
«Altri?»
«No!» Ginny si sforzava di mantenere la calma, una Fattura Orcovolante  non avrebbe fatto male a nessuno se non a Fred...
«Quando me la presenti?»
«Quando sarà il momento» e detto questo salì in camera per evitare di avere istinti omicidi.

Spazio a me!!!
Siamo già al capitolo 8!!! Ringrazio quelle 14 persone che seguno la storia, 1 che l'ha messa tra le ricordate e 4 tra le preferite, tutti quelli che recensicono e anche chi solo legge (anche se preferirei che recensisse)...
Allora come promesso ho scritto del nastro :))) !!!
Tenterò le scene da Fremione romantica-vomito arcobaleni nel prossimo ma non vi prometto niente

 Ciaoooo ciaooooo e  RECENSITE!!!!


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Capitolo 9
*** L'appuntamento... ***


Tenda di Harry e Ron

«Ehiii! Harry Ron ci siete?» chiese Hermione entrando nella tenda, nessuna risposta
«C'è qualcuno?» anche qui nessuno rispose. Vuoto. Preoccupata tornò a casa sperando di ricevere loro notizie.

Hermione tornò a casa trovando Fred stranamente pensieroso seduto sul tappeto del salotto
«Fred a che pensi?» chiese Hermione distogliendo il rosso dai suoi pensieri
«Niente...» rispose lui
«Mi pareva starano che tu pensassi» affermò ironica lei
«Molto spiritosa» disse Fred sarcastico dandole un pizzicotto
«Ahi!» esclamò la riccia dando di rimando un pizzicotto a Fred .La serata continuò tra pizzicotti e risate. Ginny osservava i due dalle scale pensando al modo più semplice di farli mettere insieme.
Quella mattina pioveva a dirotto.
«Hermione apri a quel povero gufo che si sta congelando!» gridò Ginny dalla cucina
«E perché non lo fai tu?»chiese lei di rimando
«Sto mangiando!» esclamò come se fosse ovvio la rossa
«Ok vado io!» Hermione si arrese, come sempre d'altronde.Il gufetto consegnò la lettera a Hermione

Hermione,
Scusa se la lettera è arrivata tardi, spero tu sia meno preoccupata di quello che penso...
Ho portato Ron al San. Mungo ora lo stanno curando. Io tornerò a casa presto, Ron lo terranno in osservazione per un po'...
Harry.


«Ginny, Harry dovrebbe tornare presto!» disse Hermione andando in cucina Ginny bofonchiò un «Ok» e tornò a mangiare, in certe occasioni sembrava proprio Ron! La riccia scrisse un breve risposta e rimandò il povero gufetto da Harry.

Tiri Vispi

Ginny era seduta sulle scale del negozio cercando una buona idea per "L'Operazione Fremione".
Si avvicinò al fratello che era di turno, Fred.
«Freddie...» disse mielosa al fratello
«Che succede?» chiese lui
«È arrivato il momento che tu la conosca» disse con un velo di mistero la sorella
«Di chi parli?»
«Della tua nuova ragazza, ovvio!».
Fred era leggermente intimorito all'idea di conoscere una ragazza per merito di Ginny, ma conoscendo sua sorella non accettare sarebbe stato letale.
«Allora, va bene stasera?» chiese Ginny
«Va bene...» fu la risposta poco convinta di Fred
«Organizzo tutto io non preoccuparti» disse lei raggiante uscendo dal negozio saltellando.

Camera di Ginny e Hermione

«Hermione, il ragazzo di cui ti ho parlato, mi ha detto di chiederti se stasera vorresti uscire con lui» disse Ginny all'amica
«Ma se nemmeno so chi è!» affermò Hermione
«Dettagli!»
«Se mi dai almeno una buona ragione ci andrò»
«Gli piaci tanto!»
«E questa è una buona ragione perché?»
«Hai detto una, quindi ora ci andrai.»
«Ok» anche sta volta Hermione si arrese
«A patto che mi vesto come voglio» aggiunse
«Va bene» disse l'amica sconsolata ma felice che entrambi avessero accettato scese al piano di sotto a preparare l'appuntamento di quei due, sperando che appena scopriranno chi è il ragazzo/la ragazza perfetta secondo Ginny non spariranno di sopra.
Fred aveva finto il suo turno al negozio ed era tornato proprio mentre Ginny apparecchiava la tavola in salotto
«A che ora sarebbe l'appuntamento?» chiese Fred alla sorella
«Alle 19:30 » rispose lei
«Fatti bello!» aggiunse poi
«Ma io sono sempre bello!» disse il fratello offeso salendo le scale.

Ore 19:25

«Fred scendi un secondo!» esclamò Ginny. Fred scese in soggiorno dove Ginny aveva organizzato tutto alla perfezione. Ginny gli diede l'ultimo tocco scompigliandogli i capelli e salì in camera sua.
«Ma tu vai all'appuntamento vestita così?» domandò sconvolta Ginny
«Che c'è di male?» domandò lei a sua volta
«Jeans e felpa...Tu vai ad un appuntamento vestita con jeans e felpa?!?»
«Hai accettato che mi vestissi come volevo»
«Ma...ma...ma...»
«Niente ma!Hai accettato!» Hermione chiuse il discorso
«Dové l'appuntamento?» chiese poi
«Sorpresa!» rispose Ginny
«Ma mi passa a prendere lui?»
«Sorpresa!»
«A che ora c'è l'appuntamento?»
«19:30»
«Sono le 19:27 devo andare! Ma dove devo andare?»
«Chiudi gli occhi ti ci porto io!» e detto questo Hermione e Ginny si smaterializzarono in salotto.
«Perché siamo in salotto?» domandò Hermione
«Sorpresa»
«E "il ragazzo prefetto per me" chi è?» domandò in seguito la riccia
«Vai e scoprilo» disse la rossa indicando un punto imprecisato.Ginny poi andò al San. Mungo a cercare Harry.

«C'è qualcuno o mi hanno dato buca?» chiese Hermione entrando in salotto
«Sono qui!» disse Fred agitando la mano da dietro la libreria
«Fred?» domandò lei
«Hermione?» domandò lui uscendo dal suo "nascondiglio"...


Spazio a-colei-che-non-ha-scritto-scene-romantice-vomito-arcobaleni:
Ciaooo come ve la passate??? Io apparte un dolore lancinante alla caviglia tutto bene!
Ho già in mente il prossimo capitolo dove ci saranno le scene romantiche-vomito arcobaleni, ma non aspettatevi troppo...
Comunque vi piace il capitolo a me piace solo la parte dove si prendono a pizzicotti XD!
Sapete già vero che dovte recensire...Nel caso non lo sapeste RECENSITE!!!!

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passate a leggere la mia one shot su Rita Skeeter (magari recensite) ecco il link --->
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1363696&i=1

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Capitolo 10
*** Bè non è mai troppo tardi... ***


«Quindi il ragazzo stra-cotto di me saresti tu, Fred?» domandò Hermione a Fred quando lo vide in salotto
«Chi sono io?» chiese lui a sua volta
«Il ragazzo stra-cotto di me, a meno che Ginny non abbia mentito»
«Forse Ginny mentiva...»
«Bé non è mai troppo tardi... » aggiunse avvicinandosi pericolosamente a lei
«Forse hai ragione...» disse accorciando, se è possibile, ancora di più le distanze. Fred le posò un dolce bacio a fior di labbra, approfondendolo pian piano sempre più. Dopo secondi, minuti, o forse ore si staccarono riprendendo fiato. Poi si sedettero vedendo delle invitanti pietanze materializzarsi nei loro piatti. Ginny aveva fatto proprio un bel lavoro!
Finito di mangiare si concessero una romantica passeggiata nella campagna intorno alla Tana.
Arrivarono alla vecchia quercia, dove Hermione si lasciò cadere sul prato trascinando Fred con se. Lei appoggiò la testa sulla sua spalla e sussurrandogli in modo che solo lui potesse sentire      - come se ci fossero 500 persone intorno a loro-
«Non averi mai pesato di dirlo, sopratutto a te... Ti amo!»
«Ti amo anche io!» rispose Fred posandole un bacio sulle labbra.
Un brivido pervase la riccia.
«Fred ho freddo; rientriamo»
«Tutto per la mia principessa!» disse lui alzandosi e aiutando Hermione ad alzarsi. Si avviarono verso casa abbracciati. Tornarono pervasi dal tepore del camino acceso e si accoccolarono sul divano. Hermione si addormentò abbracciata a Fred che ringraziava mentalmente la sua dolce, bella e simpatica sorellina, Ginny.
Dopo un' oretta circa Hermione si svegliò svegliando con un bacetto anche Fred.
«Vado a letto. A domani» disse Hermione alzandosi da divano seguita a ruota da Fred
«A domani» disse iniziando a baciandola prima dolcemente e poi sempre più passionalmente per poi portarla in braccio al piano di sopra e posarla dolcemente sul letto
«Buonanotte principessa» disse dandole l'ultimo bacio della giornata
«Buonanotte mio principe» disse lei dandogli un altro bacio.Si addormentò felice e contenta.

Ginny si svegliò cercando di realizzare dove si trovasse.

flashback sera prima:

Ginny era andata al San Mungo e stava chiedendo alla prima medimaga che incontrò dove si trovasse la stanza di suo fratello sperando di trovarci Harry
«Harry!» esclamò vedendolo
«Ginny!» esclamò lui abbracciandola
«Ti va di andare a mangiare fuori?» domandò
«Dai andiamo» disse lui parendola per mano.
La serata passò come poche passate con Harry e alla fine entrambi tornarono a casa, sperando di non disturbare l'appuntamento di Fred e Hermione.

fine flashback.


Quindi della serata di Fred e Hermione non sapeva niente, era stato solo un sogno. Delusa scese a fare colazione.

Spazio a-me-che-ho-finalmente-scritto-quelle-maledette-scene-vomito-arcobaleni:
Ho aggiornato in anticiopoo!!! Ora siete in dovere di recensire :3
Spero che non vogliate uccidermi per il contesto in cui ho inserito le scene romantiche...Sì lo sò il capitolo fa schifo ma potete comunque recensire!
Sparisco prima di venire assalita da verdura e frutta di ogni genere ciau!
PS:Recensite!!!

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Capitolo 11
*** La vera storia di ieri sera ***


Ginny scese in cucina, come previsto vuota, per fare colazione. Poi andò in salotto, si sedette sul tappeto è guardò la vecchia pendola a cui erano stati aggiunti Harry e Hermione. La lancetta di Hermione puntava su lavoro così come quella di Fred.
Con un sonoro "Pop" George si materializzò in salotto facendo venire un leggero attacco di cuore a Ginny
«George tu sai qualcosa di ieri sera?» chiese al fratello
«Ieri sera?» domandò lui stranito
«Dell'appuntamento di Fred e Hermione!» esclamò Ginny
«Appuntamento, Fred, Hermione?» era sconvolto
«Sì ieri sera Fred e Hermione hanno avuto un appuntamento» disse lentamente Ginny
«Ma perché sono sempre l'ultimo a sapere le cose?».
Ginny prima che George cominciasse con le sue fisime salì in camera dove stette per un bel po' di tempo...
Hermione, tornata a casa salì in camera dove, pronta all'assalto, si trovava Ginny.
«Hermione devi raccontarmi tutto quello che è successo ieri sera» disse velocemente Ginny
«Con calma Ginny...» disse pacata l'amica
«Su, su racconta!»
«Ok...» e così Hermione iniziò il racconto -che l'autrice per comodità metterà sotto forma di flashback-

inizio flashback

«Fred?» domandò lei
«Hermione?» domandò lui uscendo dal suo "nascondiglio"
«Che ci fai tu qui?» chiese ancora lei
«Ginny mi aveva organizzato un appuntamento»
«Vale lo stesso per me» disse lei sedendosi su una delle sedie accostate al tavolo ben apparecchiato da Ginny.Lui la imitò.Delle deliziose pietanze si materializzarono nei piatti, iniziarono a mangiare, era come quando cenavano tutti insieme tranne per il fatto che non cerano Harry e George a litigarsi lo spazio e il cibo a tavola, Ginny che spintonava i fratelli che non la lasciavano mangiare, e tutto il resto del casino che succedeva a cena.Silenzio, imbarazzante silenzio.
Il tepore del fuoco riscaldava entrambi anche se distanti. Hermione guardava le fiamme danzare sulle braci ardenti. Fred osservava il cielo stellato pensando ad un modo per risolvere la situazione da Ginny creata.
«Vado a prendere una boccata d'aria» disse Hermione rompendo il silenzio
«Aspettami vengo anch'io! Ahi!» esclamò lui inciampando nei suoi stessi piedi, Hermione rise di gusto aiutando Fred ad alzarsi. Raccolse il suo golf caduto atterra e, insieme a Fred si avviò verso la porta.Arrivarono alla grande quercia dove Hermione si buttò letteralmente sul prato strattonando il rosso che alla fine cadde vicino all'amica. La serata, dopo che l'inutile imbarazzo creatosi svanì, fu piacevole.Passò tra risate, pizzicotti e chiacchiere.

fine flashback

«Niente baci? Nemmeno uno piccolo? Neanche un abbraccio?» Ginny era sconvolta
«Bé cosa ti aspettavi?» domandò anche lei abbastanza sconvolta per la reazione dell'amica
«Eravate ad un appuntamento, doveva solo scoccare la scintilla» disse Ginny più parlando con sé che con Hermione
«Sei un caso perso!» affermò la riccia uscendo dalla stanza per scendere a prepare la cena, visto che nessuno l'avrebbe fatto.


Spazio alla pazzoide o anche detta autrice:
Allora intanto mi scuso per il leggero ritardo, prometto spero che non succederà più! Che dite della mia versione senza scene vomito arcobaleni??? Ok lo ammentto fa schifo... Me ne vado prima di essere assalita dal reparto ortofrutta del supermercato vicino a casa!!! CIAOOO!!!

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Capitolo 12
*** Non serve a niente rifugiarsi nei sogni... ***


Cammino in un frutteto di ciliegi in fiore. Petali rosei cadono sull'erba ancora bagnata di rugiada, malgrado ci sia un sole splendente nel cielo senza nuvole.  I lunghi boccoli morbidi ondeggiavano al vento. Il viso gioviale lievemente truccato, increspato in un gaio sorriso. Gli occhi emanano una luce quasi sovrannaturale. Ero davvero felice. La mia mano intrecciata con un altra. La mia esile con le unghie laccate di un lilla non molto appariscente e la sua possente che stringeva sicura la mia. Lui mi sussurra dolci parole che mi fanno imporporare le guance coperte da una delicata velatura di fard. Mi cinge le spalle con un braccio posandomi un dolce bacio sui capelli. La gonna morbida oscilla con la leggera brezza. La blusa bianca semplicemente stretta in vita da un nastro rosa antico. Le ballerine di vernice calpestano l'erba verde smeraldo. Lui mi tiene stretta, come se non volesse lasciarmi scappare. Un ciuffo ribelle mi copre l'occhio sinistro. Lo sposto con un gesto secco riportandolo dietro all'orecchio. Lui mi sussurra un «Ti amo»  che accolgo con un sorriso imbarazzato ma radioso.Ricambio impacciata. Lui mi cinge i fianchi e mi solleva leggiadramente posandomi un dolce bacio. Vengo inebriata dal suo profumo travolgente.

DRIIINNNN!!! La sveglia babbana incantata suonò facendo svegliare Hermione di soprassalto
«Aggeggio maledetto!» esclamò lei scagliandola sul pavimento. Hermione si alzò di malavoglia e scese a fare colazione. Aveva un chiodo fisso in mente : il ragazzo apparso nel suo sogno. Per tutta la giornata pensò a chi potesse essere lui.
Quella sera decise di sfogarsi con Harry.
«Harry ho fatto un sogno strano ieri sera...» esordii lei
«Cioè?» chiese curioso il prescelto
«Praticamente camminavo in un frutteto di ciliegi in fiore. Ero diversa, non sembravo io. Tenevo la mano a qualcuno che mi diceva cose molto dolci e poi mi ha baciato. Subito dopo mi sono svegliata. Ho pensato tutto il giorno a chi potesse essere» spiegò la riccia all'amico
«Hermione, non serve a niente rifugiarsi nei sogni e dimenticarsi di vivere...» disse saggio Harry
«Non fare il Silente della situazione!»  esclamò Hermione
«L'uomo di Silente fino in fondo!» affermò fiero il prescelto
«Sei senza speranze Harry!» disse andando in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.
Salì in camera e si godette un bel libro. Si addormentò con il libro in mano. La fioca luce che illuminava la stanza si spense. Hermione era già immersa nei mondo dei sogni.

Siedo su di una gradinata di marmo. Leggo "Storia di Hogwatrs". Sembro triste. Qualcuno scende velocemente le scale. Mi cinge le spalle amorevolmente. Io al suo tocco abbozzo un sorriso. Gli poso un bacio sulla guancia e torno al mio libro.
«No, no, no cara non mi ignori così!» dice beffardo lui beccandosi uno scappellotto
«Lei signorina è molto maleducata» afferma scherzoso. Questa volta gli poso un bacio dolce ma sensuale sulle labbra. Lui mi attira a se prolungando il bacio. Cerco invano di leggere quel libro che amo da sempre ma lui non molla : ora mi fa il solletico. Alla fine cedo mi avvio con lui verso il maestoso portone di mogano.



Hermione si sveglia notando che Ginny la guardava con sguardo interrogativo
«Hermione hai gli incubi come Harry?»domandò Ginny all'amica
«Non era proprio un incubo...» risponde in un sussurro Hermione
«Torno a dormire» aggiunse poi. Tentò di riaddormentarsi non riuscendoci si rimise a leggere il suo libro. Rimase alzata fino a notte fonda poi decise di dormire o almeno di provarci...

«Ginny dov'è Hermione» chiesero Fred e George all'unisono quando videro la sorella entrare in soggiorno la mattina seguente
«Dorme» rispose sbrigativa iniziando a sistemare la sua collezione di figurine delle Cioccorane
«Cosa?» domandò George perplesso
«Hermione a quest'ora dorme?» chiese Fred subito dopo il fratello
«Sì, e cercate di non disturbarla!» disse Ginny in modalità Molly. I due la guardarono straniti ed andarono a rompere le scatole a Harry che cercava invano di lucidare il suo manico di scopa.

Spazio a me :
Buonasera, oppure Buongiorno dipende quando leggete  come va? Io sono in un brutto periodo ma visto che scrivere mi tira su il morale sto riempiendo Word e/o fogli a quadretti (dove la mia scrittura è più decifrabile) di frasi, storie, capitoli ecc.
Comunque non dilagandomi e torno alla storia... I sogni di Hermione li ho messi in font Times Now Roman (come lo spazio autrice) perchè all'inizio volevo dare una distinzione tra i sogni ed il resto quindi se notate anche un leggero combiamento del font nel testo potrebbe trattarsi di un sogno di qualcuno. Ok penso di avervi detto tutto quindi alla prossima!!!
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· Ehiii sono ancora qui per chiedervi se perpiacere potreste andare a leggere la mia flash fic, magari ditemi che ne pensate ecco il link :
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1420111&i=1

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Capitolo 13
*** Ancora ti sogno... ***


 Era ormai mattinata inoltrata. Ginny aveva ricevuto una lettera urgente dalla capitana delle Holyhead per un allenamento a sorpresa in vista della partita che si sarebbe tenuta a pochi giorni a questa parte.
Hermione stranamente dormiva. Sognava più o meno sempre la stessa cosa.

Passeggio sulle rive di un laghetto. Dei cigni nuotano nell'acqua verdeggiante. Indosso un vestito piuttosto corto color verde pastello. Ai piedi porto dei  dècolletè verde smeraldo. I capelli raccolti in ordinato chignon con dei ciuffi che, ricadendo sul viso, rendevano il tutto più armonioso. Gli occhi lievemente truccati, al contrario delle labbra su cui è steso un rossetto ,piuttosto appariscente, rosso geranio. Qualcuno mi corre incontro. Mi abbraccia di slancio
«Eccoti!» esclama
«Dai vieni : dentro ci aspettano» aggiunge poi
«È una noia là dentro!» mi lamento
«Ci siamo noi ad animare la situazione» ribatte lui prendendomi in braccio e mi trascina in un grande salone addobbato a festa.
«Vieni balliamo!» esclama prendendomi per mano portandomi nel centro della pista da ballo.Mi cinge i fianchi trasportandomi in un ballo coinvolgente.La canzone si conclude. Lui mi bacia con trasporto...


Hermione si svegliò felice e scese a fare colazione.
«Buongiorno!» esclamarono i gemelli ad una sola voce vedendola entrare in cucina
«Buongiorno!» ricambia il saluto Hermione gioviale
«Come mai così tardi?» domandarono i due
«Notte insonne» spiegò velocemente lei. Si preparò la colazione e finita questa salì a cambiarsi. Era sabato il che voleva dire possibilità di leggere, passeggiare, o addirittura entrambi. Uscì sulla veranda venendo inebriata da una brezza fresca. Si sedette sulla fredda panchina acquistata da Arthur in un negozietto babbano nella periferia di Londra. Lui... Solo un pensiero fisso in testa lui... Chi è? Perchè lo sogno? Ha un qualche significato? Domande... troppe, quelle che le si accalcavano in mente. Si alzò e si incammino nell'erba verde. Si sedette sotto la quercia. Sfilò, dalla borsa a tracolla che si era trascinata dietro, il suo libro.
Quel meraviglioso libro finì. Hermione dispiaciuta tornò in casa. Diede una scorsa all'orologio da polso babbano regalatole dalla madre; segnava le 12:15; decise di preparare il pranzo per tutti anche se non sapeva se se quegli sfaticati dei gemelli e Harry si sarebbero presentati.
Ginny entrò in cucina dopo aver finito l'allenamento e si affrettò a sgraffignare qualcosa. Dopo un pò Harry emerse dal Quiddich attraverso i secoli per, anche lui, sgraffignare qualche cosa; poi tornò al suo libro.
Il pranzo era ufficialmente pronto. Hermione andò a chiamare Harry e Ginny per pranzare tutti insieme. Quando i tre rientrarono in cucina i gemelli si materializzarono nella stanza con un sonoro pop unendosi al pranzo.

Spazio all'autrice ritardataria :
Scusateeeee per il ritardo ma tra scuola, compiti, Natale in arrivo, fratello rompiscatole, poca ispirazione e poco tempo non sono riuscita a scrivere nulla... Ma guardiamo il lato positivo : ho aggiornato!!!
PS: il colore verde è stato scelto volutamente perchè il verde è simbolo di speranza perchè spero che ci sia ancora gente disposta a leggere le scemenze che scrivo...
Precisato questo vi saluto,alla prossima sperando di riuscire ad aggiornare

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Capitolo 14
*** Di nuovo a Hogwarts! ***


Hermione era ormai stufa di sognare quel ragazzo ancora nell'anonimato. Sempre lui... Solo lui... Perché lui?  Sapeva poco di lui, anzi... non sapeva niente : non conosceva il suo nome, non aveva mai visto il suo volto, ci aveva parlato solamente il sogno. Comunque lei ne era rimasta rapita. Si batté una mano sulla fronte come per svegliarsi
«Hermione non puoi pensare queste cose!» si sgridò
«Stai impazzendo mia cara!» continuò a rimproverarsi
«Non puoi...non vuoi avere questi pensieri!» la discussione proseguiva con tono sempre più alto , cosicché Ginny salì preoccupata in camera
«Hermione, che succede» chiese trafelata la rossa
«Nulla : stavo solo discutendo con me stessa» spiegò semplicemente Hermione
«E di cosa discutevate tu e tu?» domandò Ginny
«Di un sogno» rispose sempre molto semplicemente Hermione
«Racconta!» la incitò la rossa
«D'accordo!» acconsentì la riccia
«In questi sogni, ne ho fatti svariati, ci sono sempre io e un ragazzo. Lui mi bacia, mi sussurra dolci parole. Io sono diversa, più bella...» riassunse Hermione
«Ma chi sarebbe lui?» chiese la rossa
«È questo il problema : non so chi è»
«Non sai nemmeno cosa sogni?» chiese o meglio affermò Ginny
«Hai fatto delle ipotesi su chi possa essere?»chiese ancora Ginny
«No» ammise imbarazzata
«Va bene, ci penserò... Intanto vado a fare un giro con Harry. A dopo!» disse la rossa salutando l'amica e uscendo dalla stanza.

Hermione, nell'arco di tempo in cui si era chiusa in camera a pensare, aveva avuto un' idea alquanto bizzarra : fare interpretare i propri sogni da Fiorenzo, il centauro che insegnava divinazione al quinto anno. Decise che più tardi sarebbe andata alla stazione di King's Cross per andar a Hogwarts a parlare con Fiorenzo o, se proprio il centauro non voleva riceverli , con la professoressa Cooman. Poi avrebbe salutato la professoressa McGrannit e Neville, che recentemente era diventato professore di Erbologia. Con lei andarono Ginny, Harry e George, che aveva appena finito il suo turno al negozio e quindi poteva venire. Lasciarono un biglietto a Fred che recitava "Siamo a Hogwarts, in caso raggiungici"
Il viaggio in treno fu abbastanza lungo infatti arrivarono alla stazione di Hogsmeade alla sera. Si smaterializzarono davanti al cancello da cui entrarono. Svelti attraversarono il freddo cortile. Entrarono spingendo il maestoso portone di mogano. Hermione indicò la scalinata che portava ai piani superiori
«Ero lì! -esclamò euforica- In uno dei sogni ero seduta lì!». Grazie alle molteplici grida che si levavano dal salone d'ingresso la preside, Minerva McGrannit, accorse a controllare la situazione. Fu ben felice di vedere la sua migliore studentessa saltellare per il salone.
«Salve ragazzi!» disse gioviale l'anziana preside
«Signorina Granger cosa sta facendo?» domandò poi stupita la preside guardando Hermione
«Oh, scusi professoressa...» si scusò Hermione imbarazzata
«Comunque può chiamarmi Hermione» aggiunse poi     
«Qual buon vento vi porta qui?» chiese la McGrannit
«Vorremmo parlare con Fiorenzo il centauro» disse Ginny sbrigativa
«Vedrò cosa posso fare... Intanto andate in Sala Grande per la cena»
«Non vorremo disturbare» era sempre la solita Hermione
«Voi non disturbate! E vedrete che gli studenti vi accoglieranno senz'altro molto bene»
«Grazie professoressa!» esclamarono Harry e Ginny trascinando Hermione in Sala Grande.
Hermione, Ginny, Harry e George entrarono in Sala Grande mescolandosi agli studenti Grifondoro -Harry, Ginny e George- e Corvonero -Hermione-. Presero posto nelle lunghe tavolate. Anche i professori fecero il loro ingresso in sala. Tutti si sedettero tranne la preside che restò alzata a scrutare gli studenti nella speranza che si zittissero. Dato che questo non accadde li zittì lei con qualche colpo di bacchetta.
«Ragazzi, mi spiace disturbare la vostra cena ma abbiamo degli ospiti inaspettati in sala oggi» spiegò brevemente la preside. Tutti gli studenti si guardarono intorno nella speranza di notare qualcuno di diverso dai soliti studenti. Harry e Hermione da lontano si lanciarono uno sguardo d'intesa e anche loro finsero di cercare gli ospiti.
«Laggiù ragazzi, vicino alle signorine Kalley e Mitchell» disse indicando il tavolo dei Grifondoro. Quando individuarono Harry gli studenti esplosero in applausi, urla, e dai Serpeverde partirono parecchi fischi.
«Dove sono Ron e Hermione?» domandò un ragazzo corpulento del quarto anno
«Be', Hermione è seduta tra gli studenti sta a voi individuarla» gli rispose la preside. Tutti ricominciarono a cercare al tavolo dei Grifondoro.
«Siete fuori strada, provate a guardare vicino al signor Gollwith» li indirizzò l'ex professoressa di Trasfigurazione. Il ragazzo chiamato in causa stava giusto parlando con Hermione di quanto fosse importante essere ben preparati in fatto di difesa.
«Miei cari studenti ora mangiamo poi avrete tutto il tempo di porgere tutte le domande che volete ai nostri ospiti» disse la McGrannit. Tutti ricominciarono normalmente a mangiare.
Dopo il pranzo molti studenti si fermarono a parlare con Harry, Hermione, Ginny e George, però i quattro dovettero andare nell'ufficio della preside a scoprire se potevano parlare con Fiorenzo.
«Professoressa possiamo parlare con Fiorenzo?» chiese impaziente George
«Mi spiace ragazzi ma Fiorenzo è molto impegnato. Se volete potete parlare con la professoressa Cooman» rispose la preside
«Meglio di niente» acconsentirono in coro Ginny e Hermione. Tutti insieme salirono su nella Torre Nord, dove la professoressa Cooman teneva le sue lezioni.

Spazio autrice:
Cosa succederà ora che i nostri "eroi" sono di nuovo a Hogwarts? Che previsioni assurde farà la Cooman? Quanta gente li assalirà? Chi è il ragazzo che appare nei sogni di Hermione? Per scoprirlo doverete leggere il prossimo capitolo!!! Però posso  assicurarvi che.......... sono senza ispirazione e scriverò cavolate!

Spazio Auguri di Buon Natale :
Sono ancora qui per farvi gli auguri di Natale *sottofondo di Jingle Bells*!!! Possiamo considerare l'aggiornamento del capitolo come regalo? No, eh... Be' dato che non ho soldi da spendere fatevi bastare questo :D

B
uon Natale

PS: Ho aggiornato in ritardo solo per farvi gli auguri per bene
PPS: Aggiornerò prima di Capodanno per farvi gli auguri anche per quello!

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Capitolo 15
*** Un' altra Camera dei Segreti... Solo più rossa... ***


I quattro scortati dalla McGrannit salirono la scaletta d'argento e, grazie alla botola, accedettero all'aula. Un forte odore di fiori e incenso li travolse. La professoressa Cooman li notò solo quando furono al centro della stanza. Si avvicinò a Harry e parlò
«Tuuu -disse puntandogli il dito scarno contro il petto- dovresti essere morto tempo fa......Forze oscure alimentano la tua vitaaa»
«E tuuu -disse spostando il dito su Hermione- la studentessa che mi odiava sin dall'alba dei tempiii» la professoressa di Divinazione continuava il suo monologo
«Tu invece eri molto brava nella mia materiaaa» proseguì con Ginny
«E per ultimi voi due, oh aspetta dov'è l'altro?» concluse capendo che Fred non c'era
«Sibilla, scusami i ragazzi vorrebbero parlare con te» esordì la preside
«Minerva oggi proprio no...» le rispose la professoressa Cooman
«E perché mai?» sbottò Ginny
«Semplice ragazza, Saturno e Venere oggi sono in posizione astrale non molto favorevole... Forse domani Venere riprenderà la sua posizione astrale favorevole, ma per Saturno dovrete attendere qualche giorno...» spiegò la professoressa di Divinazione
«Professoressa McGrannit noi quindi torniamo a casa?» chiese Harry che non aveva la minima voglia prendere un altro treno
«Se volete potete restare, vi troveremo un alloggio» gli rispose cordiale la professoressa McGrannit
«Non vorremo essere d'impiccio» Hermione ovviamente doveva ribattere
«Per favore signorina Granger non dica sciocchezze!» la McGrannit ribatté a sua volta
«Hermione, mi chiami Hermione»
«E mi dia del tu» aggiunse dopo
«Hermione non dire sciocchezze, voi non siete d'impiccio e per questo passerete almeno questa notte qui!»
«Ma noi...il lavoro... Arthur e Molly a Parigi...Ron al San Mungo» bofonchiò Hermione
«Hermione lo sappiamo che muori dalla voglia di restare, quindi, per piacere non fare troppe polemiche!» Harry chiuse il discorso. Hermione si ammutolì
«E va bene restiamo!» si arrese
«Finalmente» sbottarono Ginny e George.
«Ah, signor Weasley è pregato di non combinare troppi disastri nell'arco della sua permanenza»
«Non si preoccupi professoressa prima aspetto che arrivi Fred» rispose il diretto interessato
«Prevedo molti disastriiiiii» se ne uscì la Cooman armeggiando con la sua sfera di cristallo.

Il professor Vitious, incaricato dalla professoressa McGrannit, li condusse in una parte a loro sconosciuta della scuola. I corridoi erano improvvisamente più stretti e bassi. Le torce alla parete illuminavano il tutto con una luce fioca.
«Professor Vitious dove stiamo andando?» chiese Hermione
«Signorina Granger, strano che non lo sappia già» rispose il professore
«Si riferisce a qualche libro?» domandò ancora Hermione curiosa
«No, mi riferivo ai giretti con il signor Potter e il signor Weasley sotto il Mantello dell'Invisibilità» rispose pratico il professor Vitious. Hermione diventò di una sfumatura tra il viola e il bordeaux.
«Comunque professore, quanto manca?» chiese impaziente Ginny
«Poco, non siate impazienti!» rispose il professore.
Ora le torce si facevano più frequenti e il corridoio tornava normale. C'erano anche diversi quadri sul muro che, cordiali, salutavano gli ospiti. Arrivarono alla fine del corridoio che si concludeva con un muro spoglio.
«E ora?» chiese Harry guardandosi attorno
«Con calma signor Potter» lo ammonì il professore che estrasse la bacchetta e la puntò contro il muro. Una scintilla bluastra fuoriuscì da essa. Il muro si spostò lasciandoli entrare. Entrarono in una grande stanza. Un tappeto rosso ricopriva gran parte del pavimento in rovere bianco. Al centro della stanza erano poste due poltrone di velluto rosso, con i braccioli e le gambe dorate. Di fronte a esse era situato un tavolino di castagno, su cui erano posti svariati volumi. Le pareti erano dipinte di giallognolo. Sulla parete a nord rispetto all'entrate era collocata una libreria a cui Hermione sembrava particolarmente interessata. Sulla parete a ovest -sempre dalla stessa angolazione-  c'erano due porte di faggio; sulla parete opposta c'era un altra porta uguale. Al soffitto era appeso un lampadario che emanava una luce tenue.
«Cos'è questa stanza?» Hermione fu la prima a proferire parola
«Conoscete tutti la Camera dei Segreti vero?» domandò il professore tutti annuirono
«Certi più di altri» sussurrò Harry a Ginny che accennò un sorriso
«Be' questa è una specie di Camera dei Segreti solamente che questo era il rifugio dove Godric Grifondoro veniva a riflettere. Come potete notare è creata a somiglianza della Sala Comune del Grifondoro o questa è stata l'ispirazione per la Sala Comune...»
«Ma come è possibile, non c'è scritto su Storia di Hogwarts» sbottò Hermione
«Dice bene signorina Granger, ma questa Sala, come deciso da Silente doveva restare segreta agli studenti» rispose sapiente il professore di Incantesimi
«Quindi tutti quei libri appartenevano a Godric Grifondoro in persona?» chiese Hermione sopraffatta dalla curiosità
«Esatto! Ma ora diamo una rimodernata a questo posto» disse il professore estraendo la bacchetta
«E tutta questa roba dove finirà?» chiese Harry interessato
«Nella Stanza delle Necessità, dovreste conoscerla» rispose il professore i quattro annuirono
«Professore possiamo arrangiarci noi per la sistemazione» disse Hermione
«Va bene, ma non combinate guai!» disse facendo evanescere tutto ciò che c'era nella stanza tranne la libreria vedendo Hermione che implorava di lasciarla lì. Professore uscì toccando il muro con la bacchetta ; subito dopo rientrò
«Ragazzi, dimenticavo per entrare dovete enunciare "Glisseglo" puntando la bacchetta contro il muro per uscire basta toccare il muro con la bacchetta. Per entrare si può usare anche l'incantesimo in forma non verbale» spiegò il professore che poi uscì definitivamente dalla stanza.
Hermione sguainò la bacchetta e chiedendo qualche consiglio agli altri ammobiliò completamente la stanza.
Al posto delle due poltrone antiche apparsero tre morbide poltrone a sacco rosse ; a sostituzione del vecchio tavolo apparse un pouf rigido del medesimo colore. Il lampadario si sostituì con più lampade a muro, che fu ridipinto di bianco su cui poi si adagiarono degli stendardi rosso/oro. I quattro, soddisfatti si batterono il cinque entusiasti.
Notarono poi le tre porte e decisero di aprirle. La porta prima si aprì rivelando una stanza vuota, con lo stesso parquet della sala precedentemente arredata ed una finestra incantata, dato che quando loro erano entrati era buio e da quella finestra si vedeva ancora il sole che squarciava il cielo grigio.
«Potremmo dormire qui, che dici Harry?» domandò Ginny a Harry che annui entusiasta
Hermione estrasse la bacchetta e fece apparire un letto a due piazze con lenzuola e cuscini rossi
«Hermione tutto rosso? Molto meglio blu!» esclamò Ginny modificando il colore da rosso a blu. Poi fece apparire delle tende azzurre alla finestra. Poi aprì la porticina accanto al letto che svelò il bagno. Hermione uscì venendo seguita da George. I due entrarono nella stanza accanto che si rivelò ammobiliata : un enorme letto matrimoniale la occupava per la maggior parte, un comò di ciliegio era schiacciato contro il muro, accanto al comò c'era una porta che  nascondeva il bagno privato di quella stanza. Hermione diede una rispolverata e lanciò un occhiata a George come per digli che era sua di diritto. George uscì e si diresse nella stanza di fronte. Anch'essa era vuota e lui l'ammobiliò con un colpo di bacchetta. Due letti si materializzarono nella stanza, sapeva che Fred sarebbe presto arrivato. Anch'essa aveva il proprio bagno.
Tutti si misero a dormire.
La mattina dopo, quando tutti si alzarono, i quattro andarono a fare colazione in Sala Grande. Stavolta si sedettero tutti al tavolo dei Grifondoro. Il cibo preparato dagli elfi domestici era già in tavola e loro iniziarono a mangiare felici. Poco dopo che tutti ebbero iniziato a mangiare centinai di gufi, civette e barbagianni planarono nella sala recapitando lettere e pacchi. Un gufetto piccino volò sul piatto di Ginny, che dopo averlo spostato dal suo porridge, prese la lettera che teneva legata alla zampetta.

Mi sto preparando per la partenza, a voi serve qualcosa?
Arrivo appena arriverà la vostra risposta.

Fred


 Hermione chiese in prestito un pezzetto di pergamena alla ragazzina seduta accanto a lei che entusiasta gliene consegnò mezzò rotolo. Per la piuma avevano risolto con la penna d’emergenza che Harry si portava sempre appresso.

Hermione e Ginny dicono di prendere le due borsette sopra il loro aramdio. Harry dice di prendere lo zaino che ha sotto il letto. A me prendi le stesse cose che prendi per te.

George


Scrisse George. Poi legò la lettera alla zampetta di Leo che ripartì alla volta di casa.
I quattro finita la colazione andarono a chiedere alla McGrannit se potessero, nella loro permanenza, essere utili alla scuola in qualche modo.
«Ragazzi ho avuto un idea!» esclamò la preside dopo qualche minuto di riflessione
«Vi ricordate della vostra squadra ai tempi della Umbridge?» proseguì ricevendo da tutti cenni d’assenso
«Potreste fare una cosa del genere con gli studenti»
«Come il Club dei Duellanti al secondo anno!» affermò Harry
«Esatto! Che dite si può fare?» domandò l’ex professoressa di Trasfigurazione. I quattro erano entusiasti dell’idea della McGrannit. Decidettero ora e luogo : ore 17 : 30, Stanza delle Necessità. 

 Si aprono da questo momento le iscrizioni al
 CLUB DEI DUELLANTI
Gli incontri si terrano a partire da domani (13/02) fino a data da destinarsi, alle ore 17 : 30, presso la Stanza delle Necessità (settimo piano), sarà possibile parteciparvi a tutti gli studenti. 

 
Affissero diversi di questi manifesti in giro per la scuola.
A pranzo la professoressa McGranni fece l’annuncio ufficiale agli studenti che parevano molto euforici.


Spazio Autrice :
Ciaoooo!!! Spero siate contenti del capitolo più lungo che ho scritto fino ad ora (1520 parole :3) e quindi me la merito qualche recensione in più? No eh...

La scorsa volta una recensitrice (
EmmaDiggory15 ) mi ha chiesto perchè Hermione si sedeva tra i Corvonero lo spiego qui in caso anche che anche qualcun altro se lo sia chiesto : dato che in Sala Grande c'era grande casino, Harry, Hermione, Ginny e George si sono attaccati al primo gruppo di ragazzi e poi certi sono andati a sedersi coi Grifondoro e altri coi Corvonero, ed Hermione è finita coi Corvi.
Diciamo addio al 2012 e diamo il benvenuto al 2013, BUON CAPODANNO!!!

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Capitolo 16
*** Il Club dei Duellanti ***


Nel pomeriggio anche Fred arrivò. Incontrò la professoressa Sinistra, la professoressa di Astronomia, che sbrigativa gli spiegò dove fossero Harry, Hermione, Ginny e George : al campo di Quiddich. Si diresse al campo di Quiddich e quando arrivò vide che era in corso una discussione per far salire Hermione su una scopa.
«Voi volevate giocare a Quiddich senza di me, il fantastico Fred Weasley?» chiese Fred facendo sobbalzare Harry
«Ciao Freddie!» esclamò Ginny scoccando un bacio sulla guancia del fratello che la strinse forte.
«Fred finalmente!» esclamò George distaccandosi dalla discussione con Hermione
«Ci daresti una mano a convincere Hermione a giocare a Quiddich?» chiese subito dopo facendo un cenno verso la sopracitata Hermione. Fred si avvicinò a Hermione.
«Hermione cara se tu ora sali sulla scopa e giochi un po' a Quiddich poi noi ti lasciamo leggere in santa pace» disse Fred
«Promesso?» domandò lei tendendogli la mano
«Promesso!» esclamò Fred stringendogliela vigorosamente. Tutti quanti salirono sulla scopa e si librarono in aria. Si passarono la Pluffa e fecero a turno come Portiere così da poter giocare abbastanza verosimilmente, era meglio evitare Bolidi e Boccino con Hermione per la prima volta su di una scopa...
I cinque spossati tornarono agli alloggi. Lungo la strada George e Ginny raccontarono al fratello della "Camera dei segreti". Fred era entusiasta e saltellò per il resto del tragitto impaziente di vedere la Camera.
Subito dopo essere entrato ed aver osservato un po' in girò Fred si mise a fare un riposino. Hermione si ritirò a leggere. George progettava qualche scherzo da fare a Gazza. Harry e Ginny passeggiavano nel parco. Verso le 17 : 00 Harry e Ginny rientrarono e si affrettarono a svegliare Fred e a convincere Hermione a mollare il suo libro. Alle 17 : 20 erano tutti che camminavano per i corridoi diretti al settimo piano. Harry camminò davanti al muro apparentemente spoglio per tre volte pensando intensamente "Ci serve un posto dove insegnare all'intera scuola a duellare". Dopo che lo ebbe fatto dinanzi a loro apparì una porta lucidissima con la maniglia d'ottone. I cinque con l'aggiunta di Neville, che era appena arrivato, entrarono. Era simile a quando si allenavano con l'ES solo che ora la stanza era più grande e spaziosa e schiacciata contro la parete c'era una pedana molto lunga.
 Gli studenti iniziarono ad arrivare. Harry salì sulla pedana venendo imitato dagli altri. Dopo essersi assicurato che ci fossero tutti gli studenti richiamò tutti al silenzio e cercò le parole da esporre.
«Innanzitutto buon pomeriggio a tutti» esordì Harry
«Credo che nessuno di voi sappia cos'è il Culb dei Duellanti quindi ve lo spiegherò brevemente... Allora questo club fu fondato quando io, Ron e Hermione eravamo al secondo anno; ci fu un solo incontro che fu disastroso -spero che a noi vada meglio-. Fu fondato per insegnarci a duellare, dato il periodo fu molto utile» riassunse Harry. Un mormorio eccitato si diffuse tra l'abbondante folla di studenti.
«Allora direi che il primo anno si sposta qui alla mia sinistra» iniziò ad organizzare Hermione
«Secondo, terzo, quarto eccetera di seguito» disse Hermione gesticolando
«Allora ci divideremo così : Ginny, George e Neville -è meglio dividere Fred e George- si occuperanno del primo, secondo e terzo anno; io, Harry e Fred da quelli a partire dal quarto» spiegò la riccia scendendo dalla pedana e avvicinandosi agli studenti di cui si sarebbe occupata.
Lei e Harry spiegarono il programma in modo generico e li fecero esercitare con l'Expelliarmus.
Alle 18 : 45 tutti insieme si avviarono verso la Sala Grande chiacchierando, chi di Quiddich, chi di scherzi da fare a Gazza e chi dell'importanza di seguire attentamente ogni lezione. La cena fu squisita come sempre.
I cinque tornarono nella loro "Camera dei segreti"; Hermione ricominciò a leggere, Fred a dormire, George e Ginny fecero una partita a scacchi mentre Harry li guardava giocare.  
Verso l'una di notte Hermione chiuse il libro e si addormentò.

Cammino per i corridoi di Hogwarts. Passo davanti alla biblioteca ma non entro. Proseguo spedita fino alla statua della Strega Orba. Mi appoggio al muro vicino ad essa e aspetto. Dopo svariati minuti la persona che attendo arriva. Lui alza la gobba della statua. Il passaggio segreto si apre e lui mi ci trascina all'interno. Sbuchiamo nella cantina di Mielandia. Raccogliamo un po' di dolci, che mangiamo all'istante; i restanti li rinchiudiamo nella mia borsa e usciamo dalla cantina.

Hermione, come sempre dopo questi sogni, si svegliò. Tentò di riprendere sonno, ma non riuscendosi si alzò e uscì dalla "sua" camera. Accese le luci. Cercò un libro nella libreria e, dopo essersi messa comoda su una poltrona, iniziò a leggere. Si accorse di avere freddo, così posò il libro sul pouf e corse in camera a recuperare un golf. Tornò e si rimise comoda sulla poltrona; poi nel tentativo di riprendere il libro dal pouf lo fece cadere provocando così un tonfo sordo. Sperando di non aver svegliato nessuno ricominciò a leggere. Ma la sua speranza era vana, dato che Fred si svegliò.
«Che Merlino succede?» chiese Fred con la voce impastata dal sonno
«Mi è caduto il libro» rispose distaccata Hermione che stava controllando l'indice del libro
«Che leggi?» chiese Fred sfilandole il libro
«"La meravigliosa arte di interpretare i sogni" di Artemidoro Cavendish» lesse lui guardando poi Hermione con sguardo interrogativo.
«Da un po' faccio sogni strani» spiegò lei in risposta allo sguardo del rosso
«Cioè?»
«Nei sogni ci siamo sempre io e un ragazzo che mi bacia, mi abbraccia, mi tiene per mano, mi sussura dolci parole... » spiegò avvampando Hermione
«E cerchi le risposte qui dentro?» chiese Fred accennando al libro che aveva ancora in mano. Lei annuì imbarazzata.
«Ah be' auguri, io torno a letto» disse Fred alzandosi e avviandosi verso la "sua" stanza
«'Notte» gli disse Hermione.
Hermione scorse l'indice e andò alla pagina indicata dove spiegava come interpretare i sogni d'amore. Lesse in fretta e restò diffidente com'era all'inizio. Spiegava cose insensate e per questo Hermione lo ricompose al suo posto nella libreria. Sonnacchiosa tornò a letto, sta volta però non sognò lui.

Spazio Autrice:
Ciao a tutti quelli che si aspettavano il capitolo la settimana scorsa, ma word mi ha cancellato il documento quasi finito e ho dovuto riscrivere tutto -.-
Per il sogno mi sono ispirata ad un' altra mia Fremione (
Love Chocolate...), passate a leggerla se volete...

Colgo anche l'occasione per ringraziare le 5 persone che hanno insrito la FF fra le preferite, le 3 che ce l'hanno fra le ricordate e le 26 tra le seguite. Ringrazio poi chi recensisce sempre e anche i lettori silenziosi (però li ringrazierei di più se recensissero :3)

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Capitolo 17
*** «Herm, obbligo o verità?» ***


Ore 10:15 corridoio del quarto piano

«Fred l'hai presa?» chiese George al gemello
«È qui!» ripose Fred battendosi la mano sulla tasca dei jeans
«Pix!» esclamarono vedendo il poltergist sbucare da un'armatura.
«Oh, i giovani Weasley sono tornati!» esclamò Pix librandosi sopra le loro teste.
«Caro Pix noi avremmo giusto un piccolo... scherzetto da fare, giusto per inaugurare il nostro ritorno» disse Fred estraendo un pacchetto verde con una scritta appariscente sopra (Palude Portatile - Fred e Geroge Weasley) dalla tasca.
«Posso essere d'aiuto?» domandò Pix
«Se distraessi Gazza per qualche minuto te ne saremo grati» rispose George.
Poco prima che la campanella suonasse Fred e George applicarono la palude al corridoio e sedettero sugli scalini paludosi in attesa. La campanella suonò e un'orda di studenti si riversò nell'ormai non più corridoio. Molti deviarono il loro tragitto verso la classe, altri invece restarono ad osservare la scena.
«Che succe... Oh Santo Godric!» esclamò la preside uscendo dalla calca di studenti che bloccavano il corridoio, o meglio non erano loro a bloccarlo ma bensì Fred, George e la loro Palude Portatile. La McGrannit agitò la bacchetta ma la palude non scomparve.
«Solo noi possiamo eliminarla» spiegò George guardando sorridendo la McGrannit.
«Bene allora fatela sparire!» tuonò spazientita la preside
«Professoressa, dovrebbe dire per favore» disse Fred con tono falsamente severo
«Per-favore -disse calcando particolarmente la parola- FATELA SPARIRE!». Fred agitò la bacchetta e la palude sparì tornado ad essere un pacchettino verde. I due poi si dileguarono alla volta del campo da Quiddich.
Nel pomeriggio, alla solita ora, ci fu un altro incontro con il Club dei Duellanti. Ginny, Neville e George spiegarono le proprietà distruttive di una Fattura Orcovolante ben eseguita; Ginny la dimostrò sul fratello -ben poco entusiasta-, Neville si godeva la scena mangiando pop-corn e ridendo sotto i baffi. Gli altri tre mostravano come eseguire correttamente l'incantesimo Protego, dalle sue forme più basilari a quelle complesse ; dimostrarono anche l'ottimo uso dei Cappelli, Mantelli e Guanti Scudo ideati dai gemelli Weasley.
Alle 18:30 Harry si issò sulla pedana. «Sono... Siamo molto soddisfatti dei risultati che pian piano state ottenendo; andrete avanti così potremmo arrivare ai Patronus» disse giulivo. Gli studenti erano entusiasti delle parole dette da Harry.
«Possiamo vedere un Paronus corporeo?» chiese una ragazza del sesto anno dai capelli corvini. Harry sollevò la bacchetta ed enunciò «Expeto Patronum». Il consueto cervo argenteo fuoriuscì da essa. Poco dopo anche gli altri alzarono le bacchette. Una lontra, un cavallo, uno scoiattolo, una iena e un coyote si sospesero nell'aria, sopra le teste degli studenti che euforici applaudivano.
«Per oggi può bastare... possiamo andare a cena» enunciò Harry. Tutti uscirono dalla stanza per dirigersi in Sala Grande. Dopo cena i cinque tornarono ai loro alloggi. Harry e Ginny si appropriarono subito di una poltrona così come Fred e George; Hermione rimasta senza poltrona si sedette sul tappetto, dimenticandosi completamente che avrebbe potuto farne apparire un altra. «Non sarebbe da me offrire il mio comodo posto ad una donzella in difficoltà... ma penso che si possa fare un eccezione per la nostra cara 'Mione...» disse Fred sogghignando
«Fred, primo: non chiamarmi 'Mione; secondo: tu non faresti mai un gesto così» sibilò Hermione
«Allora se la metti così... eccoti il posto, Herm» ribatte alzandosi e invitando Hermione a sedersi; lei compiaciuta si accomodò sulla poltrona. «Grazie» disse sorridendo allegra.
«Ora che tutti, più o meno -guardò Fred-, abbiamo un posto che dite di giocare a qualcosa?» propose Ginny
«Non è una brutta idea» concordò George
«Ma a cosa giochiamo?» domandò Fred sedutosi sul tappeto dove poco prima stava Hermione.
«Obbligo o verità» propose Ginny. Gli altri accettarono; fecero apparire una bottiglia di burrobirra e la partita cominciò. Puntò Ginny e in seguito George. «Allora fratellino, obbligo o verità?» chiese Ginny
«Ehm... obbligo» rispose incerto
«Vai nell'ufficio di Gazza e mettici la palude» disse Ginny ghignando esattamente come i gemelli. George entusiasta si lanciò nell'ufficio di Gazza e ci applico la palude che quella mattina aveva occupato il corridoio del quarto piano. Dopo un po' la bottiglia puntò Ginny e Hermione
«Herm, obbligo o verità?»
«Verità» rispose titubante
«Al Ballo del Ceppo, quando Krum ti invitò, mi dicesti che avresti preferito essere invitata da qualcun altro... chi?»
«Ron...»
«Indagherò...»disse Ginny misteriosa, tornando a guardare la bottiglia che girava.
Dopo altri diversi giri, tutti si ritirarono nelle loro stanze e caddero tra le braccia di Morfeo.

Spazio Ritardataria:
Un mese... UN MESE... sono una pessima autrice: non ho aggiornato per UN MESE!!! Farò causa alla scuola per i troppi compiti!
Spero possiate capire la situazione in cui mi trovo: «Compiti, compiti ovunque...»
Nella speranza che ci sia ancora qualcuno che legge la FF *balla di fieno che rotola* vado a finire l'altra in corso...
Recensite mi raccomando!!
Meta'

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Capitolo 18
*** Foglie di tè ***


La mattinata del giorno dopo passò monotona; ma per fortuna nel pomeriggio ci fu un altro incontro con il club dei duellanti. Ginny, Neville e George spiegarono gli incantesimi di Scudo più semplici, accennarono poi l'Expelliarmus. Harry, Hermione e Fred invece erano passati agli Schiantesimi. Quando Harry schiantò Hermione, per dimostrarne l'uso al quarto anno; lei riuscì ad attutire leggermente il colpo con un Protego, ma cadde lo stesso. Dietro di lei Fred dialogava con un gruppo di ragazzi interessati ai dei prodotti Tiri Vispi Weasley. Hermione cadde esattamente su Fred che a sua volta andò a schiantarsi contro il pavimento, ancora senza adeguate protezioni. Tutti abbandonarono la loro occupazione per rivolgere uno sguardo ai due sul pavimento, e molti scaturirono una sonora risata. Hermione avvampò, Fred tacque perché ormai aveva capito che Hermione dopo essere stata messa in imbarazzo era particolarmente suscettibile. Hermione si scostò da Fred, erano vicini troppo vicini... si alzò e lanciò un occhiata tagliente agli spettatori, che intimoriti tornarono a volgere lo sguardo ai propri istruttori -nel caso degli studenti da quarto al settimo anno rivolsero lo sguardo solo a Harry-; poi lasciò la stanza, sparì inghiottita dall'oscurità del corridoio. Poi salì nella Camera e, dopo aver preso un libro dalla libreria, entrò in camera "sua". Spulciava l'indice di "I grandi segreti della Divinazione" di Cassandra Cooman in cerca di qualcosa che la potesse aiutare. Lesse qualche pagina sui sogni premonitori ; dopo, stufa di leggere, scese giù nelle cucine. Salutò gli Elfi Domestici e chiese loro -per favore- di prepararle un buon tè. Si sedette sul tavolo e iniziò a sorseggiare il suo tè verde.
All'improvviso il quadro che chiudeva le cucine si aprì rivelando un ragazzo dai capelli rossi, gli occhi azzurri, ed ambedue le orecchie.
«Herm, anche tu qui» osservò Fred, ordinando poi una cioccolata calda.
Si appoggiò mollemente al tavolo e sorseggiò la sua cioccolata fumante.
«Perché qui?» chiese poi
«Potrei fare la stessa domanda» rispose Hermione sorridendo alla tazza.
«Comunque perché qui?» insistette lui
«Dopo la scena di prima mi sono ritirata a leggere e poi sono venuta qui, mi rilassa questo posto» rispose Hermione arrossendo leggermente «E tu perché qui?» chiese in seguito
«Voglia di cioccolata» disse pulendosi le labbra con il dorso della mano. Hermione lo guardo con scetticismo. «In verità mi nascondevo da quella pazza di mia sorella» ammise il rosso sorridendo
«Cosa vuole?» chiese Hermione sorridendo a sua volta
«Sai, in verità non lo voglio sapere» rispose Fred
«Credo che tu abbia ragione» rifletté la riccia
«Comunque scusa per prima, non mi è venuto bene il Protego» disse dopo un po' Hermione
«Ah, non importa» la rassicurò Fred.
Hermione svuotò la sua tazza di tè; ne guardò il fondo. Le foglie di tè che vi erano depositate sopra formavano una specie di fiore. Fred le si avvicinò e scrutò nella tazza.
«Cosa diceva la Cooman sui fiori... incertezza? no, felicità? Boh, non me lo ricordo» disse Fred pensando al libro di Divinazione che non aveva mai aperto
«Io torno sù e lo scopro» disse Hermione porgendo la tazza ad un elfo. Poi uscì dalle cucine; si precipitò nella Camera e cercò di ricordare dove avesse messo "I grandi segreti della Divinazione". Quando lo ebbe trovato andò alla ricerca dell'interpretazione delle foglie di tè. Aprì la pagina dove spiegava ogni singolo simbolo.

[...] Farfalla- avventure amorose
Fiore- amori inaspettati
Foglia- periodo di incertezze
Gramo- morte vicina
[...]

Passò l'indice sulla frase del fiore e pensò sinceramente di mandare tutto alle ortiche e di tornarsene a casa. Infine lanciò il libro sul letto e scese in Sala Grande, un po' in anticipo per la cena.

Spazio autrice:
Ciao miei adorati lettori! Sono riuscita -miracolosamente- ad aggiornare!
Non potete immagginare da quanto avevo in mente di schiantare Hermione e farla finire sul povero Fred :3
Ok...ok me ne vado prima di impazzire ancora di più :)
Un Bacione a tutti voi che mi leggete sempre e aggiungo anche un abbraccio per chi mi recensisce
Meta'

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Capitolo 19
*** «Mi devi cinque galeoni» ***


Amori inaspettati... amori inaspettati... queste parole apparivano come una scritta al neon nella testa di Hermione. Aveva ormai capito che quei sogni avevano a che fare con la sua vita sentimentale, ma ora ci si metteva anche quel fiore! Hermione odiava la Divinazione, la odiava decisamente...
Alla fine al posto del libro sulla Divinazione scelse un romanzo che narrava di una strega che si innamorava di un babbano, ma essendo un a Purosangue era costretta a vivere nascosta da amici e famiglia. Si rintanò in camera e si immerse nel libro.
Fred e George, intanto, erano sgattaiolati nella Sala comune dei Grifondoro e stavano vendendo prodotti a prezzi scontati. Concluse le vendite i due rientrarono alla volta degli alloggi.
«Fred facciamo una scommessa» se ne uscì George all'improvviso
«Su cosa vorresti scommettere?» domandò il fratello al suo gemello
«Scommetto che una ragazza presto cadrà ai tuoi piedi» dichiarò George
«E codesta chi sarebbe?» chiese allibito Fred
«Non ha importanza» rispose George battendogli una pacca sulla spalla.
«Cinque galeoni che una ragazza cadrà ai tuoi piedi?» chiese porgendo la mano al fratello
«Cinque galeoni che non succederà» rispose lui stringendola vigorosamente.
Quel pomeriggio, mentre i gemelli si avviavano verso il parco, una ragazza carica di libri risaliva il corridoio. Quando all'improvvisò inciampò grazie al laccio slacciato della sua scarpa. Tutti i libri si rovinarono a terra seguiti dalla ragazza; era ad un passo dai piedi di Fred.
«Mi devi cinque galeoni» sussurrò George aiutando la ragazza ad alzarsi. Fred pensò che non fosse saggio uccidere il fratello. Represso l'istinto omicida raccolse i libri e li porse alla ragazza.
Lei mormoro un ringraziamento e svoltò l'angolo.
«Sgancia» esclamò George quando uscirono nel parco deserto. Fred sbuffò ed estrasse dalla tasca cinque belle monete d'oro che consegnò a George.
«Come facevi a saperlo?» chiese dopo un po' Fred
«Ieri la Cooman mi è venuta a dire che avremmo aiutato qualcuno ad alzarsi» rispose il fratello con un alzata di spalle.

Dopo l'incontro giornaliero con il Club dei Duellanti George affiancò Ginny lungo il tragitto dalla Stanza della Necessità alla Sala grande.
«Mi daresti una mano?» domandò George. Ginny lo guardo incuriosita
«Continua...»
«Dobbiamo trovare una ragazza a Fred»
«Mmh... fremione...» mormorò in risposta, Ginny. George la guardò interrogativo
«Ti spiego dopo» disse Ginny.

Spazio Autrice:
Ciao! Ok, adesso che anche George conoscerà l'Operazione Fremione, Fred e Hermione si metteranno sicuramente assieme :3
Potrebbero presto arrivare scene romanticamente vomiltevoli
RECENSITE :)

Meta'

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Capitolo 20
*** Lui è... ***


Il giorno dopo la professoressa Cooman mandò una pergamena a Hermione.

Venere e Saturno sono tornati nella loro condizione favorevole, vi attendo su nella mia torre.

Il tutto scritto con un inchiostro purpureo.
Hermione e Ginny salirono alla Torre nord nel primo pomeriggio. Il perenne odore di incenso e di fiori le avvolse, il grande caminetto emana eccessivo calore. Tutta la sala è illuminata da una soffusa luce scarlatta, proveniente dalle lampade drappeggiate con veli e stoffe rosse. La Cooman emerse dall'ombra e, con voce mistica, le accolse.
«Ragazza tu volevi che i tuoi sogni fossero interpretati...» disse la Cooman con enfasi. Hermione annuì. «Allora sei pregata di iniziare a narrare quello che sogni» disse spiccia la professoressa
«Nei sogni ci siamo sempre io e un ragazzo, ancora nell'anonimato. Lui mi bacia, è molto romantico...» spiega Hermione lievemente imbarazzata.
«Troverai presto qualcuno da amare» sentenziò la Cooman
«Ma professoressa io vorrei sapere chi è costui» mormorò Hermione
«Questo devi capirlo da sola» disse la Cooman cacciandole dalla torre.

Dopo essere tornati agli alloggi Hermione riprese a leggere il romanzo, ma s'addormentò.

Il sole calava. Il tramonto era magnifico. Le onde del mare ondeggiano leggiadre.    La brezza fa oscillare i miei capelli color nocciola. La canottiera sgargiante emana quasi una luce propria. Tengo la mano nella tasca degli shorts di jeans. I piedi nudi accarezzano la sabbia tiepida. Sono raggiante. Qualcuno mi prende la mano e la stringe. Poi la posa sulle mie spalle. Mi bacia i capelli, poi la fronte. Scende fino alle labbra. Mi accarezza la schiena e i capelli mentre il nostro bacio prosegue. È così dolce, romantico. Poggia la fronte sulla mia. Degli scomposti ciuffi rossi gli cadono sugli occhi; ha gli occhi azzurro cielo, un azzurro che ricorda il cielo primaverile, che ti rende felice. Sorrido e lo bacio, sono costretta ad alzarmi leggermente sulle punte per farlo.

Hermione si svegliò frastornata. Ripensò a quello che aveva appena sognato.
Ciuffi rossi: un Weasley; occhi azzurri: Ron, Fred, George; quell'azzurro: Fred, George.
Aveva sognato uno dei gemelli per tutto questo tempo; si schiaffeggiò mentalmente.
Uscì dalla sua stanza e bussò alla stanza accanto. Ginny sbucò dalla porta e le fece segno di entrare. Si sedettero entrambe sul letto. «Cos'è successo?» domandò Ginny incuriosita.
«Ho fatto un altro sogno...» spiegò Hermione
«Novità?» chiese sempre più curiosa la rossa
«Be' in effetti sì» mormorò la riccia. Ginny le fece segno di proseguire, così fu.
«Ho capito chi è...» si interruppe «O è Fred o è George». Ginny sgranò gli occhi, si alzò dal letto e sparì dalla stanza saltellando.
Entrò nella stanza di Fred e George senza né bussare né degnarsi di rendersi conscia che suo fratello ,Fred, si fosse preso la porta sul naso. Lasciò la porta aperta e, senza troppe cerimonie, buttò fuori Fred. Poi chiuse la porta e si accomodò su un letto.
«Porto buone novelle!» esclamò Ginny euforica
«Cioè?»
«Hermione ha fatto un altro sogno, in questo ha visto chi è "il ragazzo
«E quale sarebbe la buona notizia?»
«Che lui è Fred!!!». Ginny e George si sedettero sul letto ad organizzare piani per l'Operazione Fremione, assai soddisfatti.
Nel contempo Hermione era scesa nelle cucine. Si fece preparare una cioccolata calda e si sedette comodamente su una sedia fatta apparire dal nulla.
Mentre girava la cioccolata fumante col cucchiaino la sua mente vagava. Aveva sognato Fred; una voce all'interno del suo corpo le diceva che era Fred... Non ci poteva credere. Fred, Fred Weasley, il fratello d quello che prima dei diventare il suo ragazzo era uno dei suoi migliori amici, Fred che insieme al gemello le propinava gli scherzi più idioti che avesse mai conosciuto, Fred...
Era confusa, troppo confusa.
Sorseggio la cioccolata. Quando la cioccolata fu finita si alzò, consegnò la tazza ad un elfo, e uscì nel parco fresco. Passeggiò per un po'. Arrivata dinanzi al Platano Picchiatore fece dietrofront e si rincamminò verso il castello. Sperduta com'era nei suoi pensieri sbatté contro qualcosa, o meglio qualcuno... Alzò la testa per guardare contro chi aveva sbattuto e di ritrovò gli occhi azzurri di niente popò di meno di Fred Weasley ad una spanna dai suoi. Avvampo e indietreggiò di un passo.
«Herm, vieni ci servi per il Club dei Duellanti» disse Fred. Hermione non accennava a muoversi. Fred le prese la mano e la trascinò su per la collina, fino al castello, ignorando le sue proteste.
«Su, andiamo che siamo già in ritardo!» sbottò ad un certo punto Hermione, risvegliatosi dal suo stato di trance e trascinando a sua volta Fred fino al settimo piano dove l'incontro era ormai cominciato.


Spazio Autrice:
Siamo già a capitolo 20!!! Capitolo importante questo, Hermione ha -finalmente- compreso chi è quelle del sogno!!!


RECENSITE!!!

Meta'

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Capitolo 21
*** Caramelle mou ***



Hermione, dopo l'allenamento con il Club dei Duellanti, si rinchiuse in camera pensando all'ormai imminente partenza: avevano programmato la partenza per tre giorni dopo. Si sentiva quasi triste a tornare a casa, avrebbe voluto restare. Si lasciò cadere mollemente sul letto. Venne cullata dalle morbide e calde coperte; s'addormentò.
 

Siedo sul divano Tana; un libro in grembo e una tazza di tè ai mirtilli tra le mani. Passi svelti scendono le scale. Poso la tazza sul tavolo. Fred si avvicina e si siede accanto a me. Lo abbraccio e lo bacio sulla guancia. Lui mi accarezza il viso, poi mi bacia avido. Cattura le mie labbra in un profondo e intenso bacio. Rispondo con foga. Le nostre lingue giocano a rincorresi.
Le mie mani giocano con i suoi capelli fiammanti. Le sue accarezzano la mia schiena. Sono a cavalcioni sulle sue gambe. Il nostro bacio continua all'infinito...



Hermione si svegliò con un sapore di caramelle mou in bocca. "Molto strano..." penso. Assaporò il gusto dolce che le riempiva la bocca. «Ecco! Ora mi é pure venuta voglia di dolci» disse. Ripensò al sogno dove Fred la portava alla cantina di Mielandia. Andò al terzo piano e si avvicinò alla statua della strega con la gobba pronunciata. Non sapeva come aprirla. Sbuffò e risalì agli alloggi.
«Cos'è che ti turba?» le chiese Fred, che era spaparanzato su una poltrona,
  quando tornò
«Nulla» rispose Hermione
«Non sembra...» rifletté Fred con un'alzata di spalle.
«Il fatto è che avevo voglia di dolci e non mi andava di andare fino da Mielandia». Hermione glielo disse, era sicura che lui sapesse condurla.
«Per questo posso aiutare» disse alzandosi e  toccando il muro con la bacchetta e in poi uscendo, con Hermione al seguito. Scesero giù fino al terzo piano e si avvicinarono alla statua.
«Dissendium» disse Fred toccando la gobba con la bacchetta. Questa si alzò rivelando un passaggio segreto; ci entrarono e l'attraversarono in un silenzio tombale. Sbucarono nella cantina di Mielandia.
«Eccoci, prendi ciò che vuoi» disse Fred. Entrambi scelsero le caramelle da loro preferite; ma Hermione, benché adorasse i Calderotti, si lanciò sulle caramelle mou. Poi prese qualche Ape Frizzola e delle Piume di Zucchero.
«Ma non è rubare questo?» chiese quando stavano per risalire il passaggio.
«Tecnicamente sì, se vuoi lascia qualche falce su una cassa» rispose Fred. Hermione lasciò quindici falci e sette zellini sulla cassa più vicina e risalì il passaggio insieme a Fred.
Hermione era in lotta con se stessa: la parte normale del suo cervello litigava con quella stupida (perché anche Hermione Granger ne ha una) perché quella stupida si chiedeva perchè non era successo come nei sogni, l'altra cercava di farla tacere.
Uffi, non è successo niente! Nemmeno un bacetto!
La vocina le ricordava tanto Ginny che la sgridava perché all'appuntamento con Fred non era scoccata la scintilla.
«Glisseglo» la voce di Fred la dissolse dai suoi pensieri. Entrarono a si sedettero sulle poltrone per gustarsi il proprio bottino. Hermione si gustò le caramelle mou molto di più di quanto lo faceva abitualmente. Improvvisamente quel gusto dolce le piaceva molto di più...

Dai sei ancora in tempo, BACIALO!
TACI!!!
So che lo desideri!
Va' al Ministero della Magia!
Daiiii siete nella stessa stanza, da soli, nessuno lo saprà...


Hermione spense la comunicazione con la voce stupida e poi scelse un bel libro dalla collezione di Godric Grifondoro. Non riusciva a leggere. "Perchè?" si chiese.

Io ho una teoria...
Zitta!
Uffi!


A  ogni parola letta alzava lo sguardo dal libro e lo spostava sul rosso di fronte a lei, successivamente si schiaffeggiava mentalmente e tornava alla lettura. Il giro poi si ripeteva.

Sei distratta dalla bellezza di Fred...
Starei cercando di leggere, sparisci!
Secondo me sono tutte scuse per guardare Fred da dietro il libro!



POV Hermione:

Be' forse è vero, ma non voglio dare ascolto alla voce. Ho girato pagina senza nemmeno leggere una misera parola e ho guardato al di là delle pagine giallastre del libro.
È vero, lo trovo carino ma nulla di più, forse un po' più di carino, è affascinante, ecco la parola esatta... affascinante...  
Spero che non noti che lo sto fissando come una scema da dieci minuti buoni.
Hermione cosa stai pensando! Non puoi avere una cotta. Non puoi avere una cotta per Fred Weasley!

Meglio che vado via, forse si è accorto che lo sto guardando...

Spazio Autrice:
Ed ecco la guerra interiore tra l'Hermione normale e l'Hermione stupida! Chissà cosa centrano le caramelle mou... e chissà se Hermione ce l'ha veramente la cotta per Fred...
chissà cosa faranno Ginny e George... chissà se la voce la tormenterà ancora...

Vi tengo sulle spine ancora per un po',
Meta'

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Capitolo 22
*** Quando si sarebbe disposti a usare l'Imperio ***


Il mattino dopo, alle 9:45, scesero tutti insieme in Sala Grande per la colazione.
Hermione mangiava la sua fetta di pane tostato e marmellata con lo sguardo fisso sul ragazzo di fronte a lei. Ginny, accanto a lei, intercettò il suo sguardo; assestò un calcio a George da sotto il tavolo e con un gesto eloquente della mano indicò Hermione.
Hermione cercò a tentoni il bicchiere di succo di zucca, finendo per rovesciarlo sul tavolo. Alzò la bacchetta e (Gratta e Netta) pulì, poi ringraziò Merlino che gli studenti fossero a lezione e si avviò verso il cortile; Ginny le andò dietro con la brioche ancora in mano. La affiancò e la prese a braccetto.
«Novità?» domandò
«Mmm... no» rispose Hermione dopo un attimo di riflessione
«Sicura, non mi è parso da come guardavi Freddie poco fa...» Hermione avvampò ma poi con decisione esclamò: «Non mi piace Fred!» più per convincere se stessa che Ginny.
«Lo trovo solo vagamente carino...» borbottò in un sussurro impercettibile
«Ok, io vado a fare i bagagli» disse Ginny e, dopo aver abbracciato l'amica, risalì verso il castello.

POV Hermione:

Mi sedetti sotto al faggio a contemplare il parco nel freddo di febbraio. Un solo pensiero tuttavia vaga nella mia mente: Fred.

Sei cotta! Sei cotta!

L'odiosa voce si ripresentava troppo spesso. Mi alzai e mi incamminai verso il castello. Entrai in biblioteca e scelsi un libro e lo sfogliai svogliatamente; ne guardai altri ma molto stranamente non avevo voglia di leggere. Scesi  nelle cucine, dove declinai tutte le prelibatezze che mi presentavano gli elfi. Affondai la mano nella tasca della felpa e ripescai una caramella mou. La misi in bocca e la gustai a fondo. Era strano ma ora le caramelle mou avevano un attrattiva totalmente diversa; prima le mangiavo una volta ogni tanto, ora ne sentivo la primaria necessità.
Scavai l'interno delle tasche in cerca di un'altra caramella, ma erano finite.



Intanto su nella Camera Ginny e George erano impegnati in un importante riunione.
«Hermione è palese che è cotta di Fred, ma Fred non prova nulla per Hermione...» ripeté Ginny per la quinta volta
«Che ne pensi di un filtro d'amore?» propose George
«Banale»
«Di un po' di felix felicis?»
«Stupido»
«Di segregarli in una stanza finchè non scocca la scintilla?»
«Se vuoi venire spellato vivo da Hermione fai pure»
«E allora che facciamo?»
«Evitando di ricorrere all' Imperio, potremmo far ingelosire Fred o di indurlo a trovarsi una ragazza, così sarà Hermione a ingelosirsi»
«Forse funzionerebbe...»
«Quale?»
«L'Imperio, ovvio!»
«Potrebbe anche funzionare dell'semplice Whisky incendiario»
«Sì! Vada per il Whisky»
Si batterono il cinque entusiasti. In seguito decisero che sarebbe stato meglio non farlo a Hogwarts ma tanto meno a casa, avrebbero usato il loro appartamento sopra al negozio che di recente usavano poco, preferendo la spaziosa e accogliente Tana.

Spazio Autrice:
Saleve popolo di efp sono qui oggi per annoiarvi come ogni settimana.
Io al posto di Ginny e George avrei usato l'imperio... ma anche il filtro non era male, ma è risaputo Ginny è Ginny e le idee di Ginny vanno rispettate se non si vuole venire affatturati XD
Alla prossima!
Meta'

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Capitolo 23
*** Lo shopping fa male! ***


Nel primo pomeriggio di quel venti febbraio tutti erano pronti a tornare alla Tana. Il viaggio fu lungo, quasi più del normale. Hermione era distesa con la testa sulle ginocchia di Harry, ascoltando il suo discorso per le nuove reclute del Dipartimento Auror. Sentiva le palpebre pensanti, infatti nel giro di qualche minuto si era addormentata. Harry le aveva appoggiato la testa sopra una giacca piegata a mo' di cuscino e l'aveva lasciata lì a dormire, trascinando Ginny con sé. Entrarono nello scompartimento che i gemelli avevano occupato; Ginny e George iniziarono a parlare fitto fitto in un angolo dello scompartimento.
«Harry tu sai di cosa parlano?» chiese Fred
«No, ma credo qualcosa di pericoloso» rispose Harry
«Ho paura che centri con me» ammise Fred
«Anche io avrei paura a questo punto» disse Harry guardando Ginny e George confabulare in modo sospetto.
Il treno si fermò sferragliando. Ginny andò a recuperare i bagagli e Hermione; poi tutti si materializzarono alla Tana. Una bella sorpresa li attendeva a casa: Molly e Arthur erano tornati.
Molly era preoccupata ma nel rivederli la preoccupazione svanì. Li abbracciò tutti uno a uno.
«Ron è tornato dal San Mungo sta mattina» disse poi lanciando uno sguardo di rimprovero ai gemelli.
«Il mangiamorte?» chiese Harry preoccupato
«Ad Azkaban!» annunciò solenne Arthur
«Andate a disfare le valige, che poi la cena vi aspetta» disse Molly mandando i ragazzi nelle loro stanze.
«Herm che dici, domani andiamo a fare un giro a Diagon Alley?» chiese Ginny all'amica mentre sistemavano le borsette in cima all'armadio
«Perché?» domandò Hermione
«Un po' di shopping» rispose con un gran sorriso la rossa.
«Va bene»
Il mattino dopo Ginny e Hermione erano andate a Diagon Alley a fare spese. Fecero la mansueta tappa da Florian Fortebraccio per un gelato e poi andarono ai Tiri Vispi.
«Buongiorno ragazze, come vanno le compere?» domandò George sbucando all'improvviso da dietro gli scaffali.
«Molto bene. Ma dove sono i vostri clienti?» rispose, e domandò Ginny
«Quanto vorrei saperlo» mormorò George amareggiato
«Speriamo che ritorni la nostra affiatata clientela» aggiunse
«Ma Fred dov'è?» domandò Ginny
«È di sopra che sistema i nuovi arrivi» rispose
«Noi andiamo a salutarlo» disse Ginny facendo l'occhiolino al fratello e trascinando Hermione con sè.
«Ciao Freddie» disse Ginny baciano il fratello su una guancia
«Ciao sorellina, ciao Herm» salutò lui
«Non chiamarmi Herm» soffiò Hermione
«Preferisci essere chiamata Mione?» la stuzzicò Fred. Lei scosse la testa con voracità.
«Come ti posso chiamare? Hermy? Mioncina?»
«È così difficile chiamarmi Hermione?!?»
«No, è solo che mi piace farti arrabbiare, sei quasi più bella quando sei arrabbiata.»
«Ma fammi il piacere Weasley!» sfilò la bacchetta dalla borsa e... «Tarantallegra». Fred iniziò a ballare il tip-tap, in una danza incessante.
«Finite Incantatem! Su andiamo Herm!» disse Ginny prendendola per un braccio. Ma lei si oppose e restò lì ferma a fronteggiare Fred.
 «Herm, devi controllare meglio la rabbia» disse Fred avvicinandosi leggermente
«Controllare la rabbia un corno!» sbottò la riccia. Fred con la cautela necessaria si avvicinò ad uno scatolone e ci si sedette sopra. «Rilassati, Mione; per quanto tu sia bella da incavolata fai un po' di paura». Hermione si avvicino a Fred e... SCIAF! Il suono si di un sonoro schiaffo risuonò nella stanza.
«Mi sono sfogata, ora possiamo andare» sentenziò Hermione prendendo Ginny per il braccio, lasciando Fred lì con le cinque dita di Hermione stampate sulla guancia.

Spazio Autrice:

Salve a tutti voi che leggete *coro di grilli*, il capitolo non mi convince molto (be' apparte lo schiaffo) spero che a voi piaccia di più *risate di sottofondo*.
Comunque mi rendo conto che sono scema ad aggiornare a Pasqua, ma l'ho fatto lo stesso.

B
UONA PASQUAAAA!!!!!!!!!!

Un bacione e un pezzetto della cioccolata di mio fratello,
Meta'

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Capitolo 24
*** La grande notizia ***


Hermione aveva rimuginato su quello schiaffo per un susseguirsi infinito di secondi, minuti, ore. Fred aveva fatto lo stesso. Hermione la sera, senza dire nulla a Ginny, andò a chiedere scusa a Fred.
«Non importa, sono al corrente di essere un grande provocatore» le rispose sorridendo il suddetto rosso. Hermione per evitare eventuali e assai probabili scene di imbarazzo fece dietro front e tornò in camera.
Si accoccolò sul letto con un bel romanzo e lesse in santa pace per un po'. Quando la luna era ormai alta nel cielo blu elettrico Ginny entrò in camera euforica. «Herm!» cinguettò le mostrò la mano sinistra dove, sull'anulare, scintillava un anello dorato con un rubino incastonato nel centro.  
«Oh, Ginny» Hermione emise un versetto strozzato è saltò al collo dell'amica stringendola forte. «Sono così felice per te» trillo la riccia stingendo Ginny ancora di più.
«Herm calmati, mi stai stritolando» bofonchiò Ginny
«Scusa, ma sono così felice per te» disse Hermione con la voce alterata dall'emozione.
Poi si sedette sul letto attendendo il racconto, che comunque non arrivò. Per questo ritornò al suo libro. Intanto Ginny era scesa in camera dei gemelli per dare anche a loro la fantomatica notizia. Dopo averla tartassata di domande l'abbracciarono e la lasciarono scendere a dare il  grande annuncio ai genitori. Molly scoppiò in lacrime stringendo la figlia fino quasi a soffocarla, Arthur fece lo stesso. Poi Ginny risalì fino all'ultimo piano per tornare da Harry. Ignorò Ron con la mascella ancora ancorata al pavimento e si sedette sul letto di Harry.
«Come l'hanno presa?» domandò Harry
«Sono stata stritolata da tutti» rispose Ginny radiosa
«Ron è quasi svenuto» dichiarò il moro ridendo e scatenando anche le risa della ragazza. Poi lei lo tirò per la camicia e lo baciò con passione.

Hermione si era alla fine addormentata con il libro aperto sulle ginocchia.

Io e Fred mano nella mano che passeggiamo... io e Fred che ci baciamo... Fred accende i fuochi d'artificio in una serata estiva. In cielo si forma la scritta "Herm, vuoi sposarmi?". Un attimo dopo è in ginocchio davanti a me con una scatolina di velluto tra le mani... Indosso un bellissimo abito bianco, mi avvicino all'altare stretta a mio padre, e là c'è Fred che mi attende... Io e Fred che  tiene in braccio un bimbo, con gli stessi capelli rossi del padre... Io con un altro bimbo, sempre rosso, in braccio, mentre l'altra (è una lei) saltella sulle spalle del padre... King's Cross, l'Espresso per Hogwarts sta per partire, salutiamo i nostri figli che stanno per tornare a Hogwarts.

Dopo un po' si svegliò e scese in cucina a bere un bicchiere d'acqua. Pensava ancora al sogno stupendo di poco prima.

Che bello! Ti sei resa conto di essere cotta!
Va' al diavolo!!!
Come erano belli i vostri bimbi!
Taci!
Come eravate belli insieme! Ammettilo la pensi esattamente come me!


Hermione prese un caramella mou dalla dispensa e tornò in camera.

Lo trovi affascinante giusto?
Può darsi...
Bene un punto a favore della mia teoria. Lo sogni spesso?
Sì... be' solo qualche volta...
Un altro punto per me! Dai non possono essere sono coincidenze: è Destino che vi mettiate assiem


Hermione chiuse la comunicazione con il suo cervello e si infilò sotto le coperte.

Spazio Autrice:
Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeee se non aggiorno da una?due? tre? settimane ma lo studio mi uccide e il computer è un pochino malandato...
Comunque scusatemi anche per il capitolo piuttosto corto ma la mia inventiva è partita per le ferie un po' in anticipo.
Recensite grazie :)))
Un abbraccione
Meta'

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Capitolo 25
*** Preparativi, vestiti e scarpe ***


Ginny sin dal mattino dopo era già euforica per i preparativi del suo matrimonio, che doveva essere perfetto. Svegliò tutti abbastanza presto per gli standard comuni del sabato e annunciò di dover andare a Diagon Alley. Prima delle dieci di quel mattino si erano tutti materializzati a Diagon Alley. Ginny mandò i gemelli al lavoro («Andate! Mi siete solo d'impiccio» sentenziò indicando in negozio), poi si rivolse a Harry e Ron
«Ci rincontriamo al Paiolo Magico fra due ore» disse. Baciò Harry sulla guancia e lei, Molly e Hermione si avviarono da Madama McClan: Abiti per tutte le occasioni. La proprietaria, Madama McClan, è una strega tozza dai modi burberi che indossa sempre abiti color malva. Nel negozio ci sono anche diverse assistenti che provvedono a confezionare gli abiti su misura, seguendo scrupolosamente le istruzioni della titolare. Le tre entrano nell'ampio negozio e Ginny domandò a una delle assistenti di poter provare degli abiti da sposa. Lei chiede informazioni sul tipo di abito, sul colore, e sui dettagli. Lei spiegò meticolosamente che il vestito doveva essere a cascata oppure lungo lungo fino a terra; la maniche le erano indifferenti; con lo scollo a cuore; preferibilmente senza strascico o con uno di modeste dimensioni; possibilmente con il corsetto decorato, anche solo leggermente; il colore poteva essere il classico bianco oppure qualcosa di comunque non troppo appariscente; il prezzo deve essere abbastanza contenuto. L'assistente ascoltò le informazioni e si diresse nel retrobottega.
Poco dopo ne uscì sommersa da mezzo metro di vestiti che posò in mano a Ginny e la mandò nel camerino a provarli.
Ne uscì dopo un po' con un abito a cascata bianco, il corsetto decorato da perline e con uno stato di tulle che poi si allargava leggermente a formare la gonna.
«Che ne dite?» chiese Ginny a sua madre e a Hermione
«L'importante è che piaccia a te» disse saggiamente Molly
«Bene, vado a provarne un altro» disse Ginny rincamminandosi verso il camerino. La seconda volta uscì con un abito sempre bianco ma molto diverso dal precedente. Questo ava il corsetto semitrasparente, decorato con ghirigori di perle e brillantini, la gonna è vaporosa che si allungava leggermente in un accenno di strascico.
«Questo mi piace già di più, ma ne provo qualcun altro» disse Ginny guardandosi allo specchio. Successivamente riesce in un abito rosa confetto, il corsetto è decorato con un tulle bianco, qualche orchidea finta e alcune perline; è caratterizzato anche da due fasce di un rosa più scuro che partono dalla vita e si incrociano fino a concludesi sulla schiena. La gonna è vaporosa ed anch'essa rosa, su di questa scendono delle ghirlande di orchidee rosa, che partono dal punto vita e si diramano in fasci regolari sul tulle rosa.
«Non è magnifico?» chiede Ginny emozionata
«Stupendo» acconsentì Hermione
«Vuoi questo cara?» domandò l'assistente
«Sì, mi piace moltissimo»
«Allora vado a chiamare la signora McClan che guarda per le eventuali modifiche» e così la ragazza uscì dalla stanza ed entrò in un altra. Dopo un po' Madama McClan fece il suo ingresso, salutò cortesemente e iniziò a lavorare sull'abito.
«A voi serve un vestito?» domandò la ragazza a Molly e Hermione
«Io sì, tu Molly?»
«No io sono a posto» rispose Molly sedendosi a contemplare la figlia. Hermione venne portata in un'altra stanza, le chiesero di spiegare brevemente il vestito e poi le venne passato qualche vestito. Dopo vari abiti provati ne trovò uno molto bello quanto semplice: era un abito monospalla, blu regale, che arrivava al ginocchio, la gonna era pieghettata; era stretta in vita da un nastro di perline argento. Hermione ritornò nella stanza dov'era Ginny che lo ritenne adatto. Poi Ginny spiegò a Madama McClan che più tardi avrebbe mandato Harry a prendere il suo abito con le modifiche ultimate. Poi Prese la madre ed Hermione e uscì dal negozio. Hermione guardò l'ora. «Incamminiamoci sono quasi finite le due ore» disse.
Harry e Ron erano appena arrivatiti al Paiolo Magico e avevano ordinato due Burrobirre per ingannare l'attesa, che in ogni caso non fu molto lunga. Le tre arrivarono e si sedettero al tavolo.
«Avete preso tutto quello che avevo detto?» domandò Ginny scrutandoli con sguardo assassino
«Certo» rispose Harry mortasando le borse affiancate alla sedia.
«Bene possiamo andare!» disse Ginny dopo aver raccolto le borse da terra. Tornati a casa Ginny reclutò chiunque capitasse a tiro per aiutarla con gli inviti. Ne mostrò uno già pronto che sarebbe stato copiato per tutti gli altri. Su un foglio scrisse i nomi degli invitati e ne diede un po' a ciascuno dei sui scrivani (Harry, Ron e Hermione). Il biglietto di base recitava:

Cara Zia Muriel,
Siamo lieti di invitarti al nostro matrimonio.
La cerimonia si terra presso "La Tana" il giorno 30/03, alle ore 10:30.
La tua presenza sarà particolarmente gradita,

Ginny e Harry


I quattro iniziarono a scrivere i biglietti per tutti gli invitati, tra cui si trovavano Weasley vari, amici di Hogwarts, e perfino i Dursley. Quando tutto fu scritto mandarono Ron all'ufficio postale per spedire le lettere e Harry a ritirare i vestiti e prendere il vestito per sé. Intanto Ginny era letteralmente entrata nell'armadio per trovare gli accessori per il suo abito e per quello di Hermione, che la guardava fare avanti e indietro uscendo sempre con scarpe di ogni forma, altezza e colore, che posava in una riga ordinata sul tappeto; poi il giro si ripeteva. Quando Harry le portò i vestiti prese il suo e lo appese con una gruccia all'armadio poi fece lo stesso con quello di Hermione. Poi cominciò ad accostare le scarpe. Provo con un paio bianche semplici che scartò subito perché troppo banali. Poi ne prese un paio fucsia che declinò chè erano troppo appariscenti. Dopo prese un paio color panna di pizzo, che chiudevano tutto il piede e si allacciavano con un nastro di raso (sempre panna). Successivamente passò a quello di Hermione. Hermione entrò nell'armadio e ne uscì con un paio di ballerine con una stampa floreale bianca e nera con sopra un tulle a maglia larghe, con un fiocco di raso argento applicato sulla punte. Le posò sotto l'abito e aspettò la reazione dell'amica che aveva appena raccolto dalla sua ordinata fila un paio di scarpe con il tacco di 12 cm (che solo a guardarlo a Hermione veniva mal di piedi) di tessuto argentato con un fiocco sulla punta aperta. Ginny raccolse le ballerine e le sbatté con poca grazia fuori dalla porta. Mise nell'armadio i due abiti e le rispettive scarpe e uscì soddisfatta dalla stanza.

Spazio Autrice:
Salveee!!! I preparativi sono cominciati :)))
Se volete un idea più chiara degli abiti e delle scarpe ecco delle foto abbastanza simili:


Vestito Ginny Scarpe Ginny Vestito Hermione Scarpe Hermione
Spero di aver descritto bene gli abiti e le scarpe...
Recensite :)))

Meta'

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Capitolo 26
*** "Chocoamore" ***


Avviso: c'è stato un salto temporale, manca una settimana al grande giorno

Mancava ormai una settimana al grande giorno. Tutti avevano la loro occupazione, chi mandava lettere, chi aiutava Ginny con l'organizzazione meticolosa della settimana, chi aiutava con il posizionamento di tendone e posti...
Hermione era seduta sulla panca del giardino con un biglietto in mano. Voleva affiancarlo a suo regalo per Harry e Ginny, quindi doveva avere una scritta significativa. Concentrata, non si accorse di qualcuno che risaliva verso casa dopo aver aiutato con la sistemazione del tendone. Si sedette accanto a lei e la contemplò silenzioso per qualche attimo.
«Herm ti serve una mano? mi sembri in difficoltà» disse posandole un braccio sulle spalle per guardare il biglietto, la fece sobbalzare, un po' per la sorpresa, e un po' per i brividi provocati da quel contatto.
«Volevo scrivere qualcosa per Ginny e Harry...» rispose Hermione arrossendo
«Scrivi qualcosa di strappalacrime, tipo "Grazie a voi ho capito cos'è l'amicizia. Vi auguro una felice vita assieme" o "Spero che fra molti anni possiate ancora dire: "E’ ancora bello come il primo giorno" cose così, non serve ammattire».
Hermione prese in mano la piuma e la intinse nella boccetta d'inchiostro poi la posò sul foglio.

Uniti dalla grande forza dell'amore riuscirete a superare qualsiasi difficoltà, rendendolo ancora più forte. Spero che il vostro amore sarà sempre come "il primo giorno". E vi ringrazio per essere i miei migliori amici, vi vorrò sempre un mondo di bene.
Vi auguro felicità immensa,
Hermione


Scrisse ordinatamente queste parole sul foglio. Ringraziò Fred con un abbraccio veloce e poi rientrò in casa per dare una mano. Fred invece restò lì a contemplare un punto indefinito del paesaggio.
Intanto Ginny organizzava il programma di quella settimana. George l'aiutava. Ma invece di organizzare finirono per parlare di Fred e Hermione. Ginny pensava che magari tra la felicità e qualche bicchiere di troppo sarebbe successo qualcosa; George invece era fermamente convinto che avessero bisogno di una spinta. Per questo estrasse dalla tasca della felpa un pacchetto. Somigliava a una tavoletta di cioccolato, ma non lo era per nulla.
«Chocoamore» disse poggiando sul tavolo la tavoletta di cioccolato incartata con plastica viola, dove troneggiava la scritta "Chocoamore"
«Questa tavoletta di cioccolato, quando mangiata da due persone vicine che provano qualcosa l'uno per l'altra, grazie al cioccolato avranno la capacità di dichiarasi»
«Funziona?» domandò titubante Ginny
«Certo, l'abbiamo provata ieri io e Angie». Ginny non era totalmente sicura così chiamo Harry e gli spiegò parte della situazione («George ha quest'invenzione e serve che due persone la provino»). Harry accettò; scartò il cioccolato e ne diede un pezzo a Ginny e un pezzo lo tenne per sè. Subito dopo negli occhi di entrambi era passata una luce starna poi lei si era buttata tra le braccia di lui.
«Oh, ti amo Harry»
«Anch'io ti amo Ginny». Poi si erano baciati con trasporto.
«Funziona!» esultò Ginny «Bravo Georgie» abbracciò il fratello e baciò Harry sulla guancia poi sparì su per le scale. Lo stesso fece George.
Hermione era intanto andata ad aiutare Molly, che aveva già cominciato ad organizzare il banchetto. In quel momento stava preparando la torta. Hermione aveva materializzato degli stampi a forma di cuore di differenti dimensioni. Avevano preso il pan di spagna alla vaniglia e al cioccolato e l'avevano tagliato con gli stampi. Poi con la crema pasticcera avevano fissato gli strati (cinque in tutto) uno sull'altro dal più grande al più piccolo. E infine l'avevano ricopertura con un alternarsi di glassa bianca e rossa. La portarono nello stanzino e le imposero un incantesimo raggelante. L'avrebbero conclusa il giorno seguente.

Spazio Autrice:
Buonsalve (?) a tutti! Allora per il Chocoamore mi sono ispirata a

Dolci rivelazioni di Notteinfinita e per la torta direi che il boss delle torte è stato d'aiuto :)))Be' cos'altro c'è da dire... Ah giusto, RECENSITE!!!!!
Un bacione,
Meta'

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Capitolo 27
*** Il mio grasso grosso matrimonio Weasley (parte 1)) ***


Il trenta di marzo era arrivato in fretta. Tutti si erano alzati presto per sistemare gli ultimi dettagli.
Nel giardino della Tana c'era un arco decorato con rose rosse, bianche e rosa. Svariate sedie erano posizionate ordinatamente a lato di un tappeto bianco e stretto che iniziava poco più avanti della porta di casa e si concludeva sotto l'arco, dov'era posto un piccolo altare. Lontano dal luogo della cerimonia c'era un tendone bianco che si stagliava nel limpido cielo azzurro di quella mattina. All'interno c'erano diversi tavoli con le relative sedie accostatevi accanto. Un tavolo più lungo era posto all'estremità del tendone; lì ci sarebbero state tutte le delizie preparate da Molly e il resto dei Weasley. La torta sarebbe stata posizionata su un tavolino circolare a lato di quello grande. Il tendone era per la maggior parte occupato da un ampia pista da ballo di legno lucidato.
Ginny e Hermione si prepararono con calma. Prima Ginny si truccò. L'ombretto lo scelse rosa, poi passo un po' di matita viola. Mise il mascara nero e il rossetto rosa pesca con un po' di lucidalabbra. Il fard sulle guance era anch'esso rosa. Poi Ginny truccò Hermione. Sugli occhi stese un ombretto grigio, sfumato con nero e bianco. Passò la matita e il mascara nero. Sulle guance mise un po' di fard pesca. Le labbra le colorò con un rossetto di color quarzo rosa. Poi le lisciò i capelli, lasciandoleleggermente ricce le punte. Poi la mandò a cambiarsi. Ginny si fece raccogliere i capelli in uno chignon basso, appuntato con perle e diamanti; un ciuffo le ricadeva elegantemente sul viso. Diede a Hermione un giro di perle. Alle orecchie mise degli orecchini a palla bianchi ricoperti di strass. Hermione prese una pochette grigio perla con apertura a zip e scese di sotto, traballante per via dei tacchi. Si sedette su una sedia in soggiorno e si tolse le scarpe, poi le ripose nella borsetta, da cui poi estrasse un paio di ballerine di vernice blu. Le calzò e si incamminò verso la cucina per aiutare a portare il cibo al tendone. Alzò la bacchetta e fece librare in aria qualche piatto che poi portò al tendone, dove Harry aspettava per sistemare secondo gli ordini i piatti e le pietanze.
Mancavano ormai meno di due ore all'arrivo degli ospiti. George diede a Fred e Hermione un pezzo di Chocoamore e gli disse di assaggiarla perché voleva darla agli invitati quando sarebbero arrivati. Poi euforico salì da Ginny con un pacchetto di Orecchie Oblunghe: lui e Ginny avrebbero origliato la loro dichiarazione.
«Fred, perchè ho voglia di baciarti?» domandò Hermione spaesata, dopo aver mangiato la cioccolata
«Non lo so... ma anche io ne ho voglia». Si avvicinarono; erano ad un soffio l'uno dall'altra. Ancora un attimo e le loro labbra si sarebbero unite.
«Hermione! Vieni mi serve una mano!» un urlo proveniente dalla cucina li risvegliò dal loro stato di trance (Ginny e George imprecarono sonoramente). Hermione avvampò e scomparse; Fred restò lì, sorpreso del gesto che stava per compiere poco prima.
George scese in soggiorno. «Cosa c'era nella cioccolata?» domandò accusatorio Fred.
«Nulla...» rispose la sua copia sorridendo affabile.
«Be' per quella cioccolata -e sono sicuro sia per quella- ho quasi baciato Hermione» sbottò Fred. George in un eccesso di risa mormorò: «Era in mio intento» e il gemello colse in pieno l'espressione. Tirò uno scappellotto a George. «Era per il tuo bene» disse convinto George massaggiandosi la tesa. «Brutto idiota» e dopo che ebbe detto questo Fred uscì in giardino. Poco dopo anche George lo seguì.

Ginny scese in cucina in jeans e t-shirt per andare a vedere com'era venuta la torta. Ne rimase estasiata. Era bianca e rosa, con glassa bianca sugli strati; alcune rose e gigli di zucchero la decoravano; sull'ultimo strato c'erano Harry e Ginny abbigliati con le divise di Hogwarts e le sciarpe e i cappelli dei colori di Grifondoro; loro avevano le bacchette alzate che mandavano scintille colorate. Dopo aver ammirato la sua torta, Ginny, annunciò di doversi cambiare, e quindi salì di nuovo in camera. Indossò il suo abito e si guardò allo specchio, quasi commuovendosi davanti alla sua immagine riflessa. Dopo essersi cambiata scese al tendone. Tutta la famiglia era riunita là. Quando entrò tutti scaturirono in un applauso. «Sei bellissima sorellina!» esclamarono i gemelli cingendo la vita della sorella e sollevandola leggermente da terra. Molly piangeva, Arthur le batteva una mano sulla schiena; anche lui aveva gli occhi lucidi.
«Molly dove m... cavolo Ginny, sei magnifica!» Harry, che stava sistemando il giardino, non aveva visto ancora Ginny. Restò senza parole e il vassoio che teneva in mano si rovinò a terra. Le si avvicinò e la baciò; si levò un altro applauso.

Spazio Autrice:
Okay, lo so sono tre settimane che non aggiorno, il motivo lo conoscete già...
Sò anche che molte di voi lettrici vorrete uccidermi per il mancato bacio tra Freddie e Herm ma risparmiatemi se volete leggere come andrà a finire (se mai riuscirò a trovare il tempo per scrivere)
Nel prossimo capitolo (probabilmente) la cerimonia e il banchetto e forse anche il seguente casino :)
Mi recensite per favore??? Una recensione piccola piccola?? *fa gli ochhi del gatto con gli stivali*
Un bacio grande grande
Meta'

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Capitolo 28
*** Il mio grasso grosso matrimonio Weasley (parte 2) ***


Quando Fred e George videro Zia Muriel arrivare si smaterializzarono nel villaggio non molto lontano dalla Tana. Entrarono in una taverna e ordinarono qualcosa da bere; si sedettero ad un tavolino attiguo alla finestra e poco dopo una cameriera, vestita con un appariscente abitino rosso e i capelli dorati,  li servì, ammiccando prima di andarsene.
«Io ti uccido!» decretò ad un tratto Fred
«Perchè?» chiese George lievemente stupito dalla dichiarazione del fratello
«Perchè per colpa tua,e forse non solo tua, ora ho una cotta per Hermione» rispose Fred alzando il tono di voce. George strabuzzò gli occhi e abbraccio il fratello esclamando: «Sapevo che sarebbe successo!». Uscirono dal locale senza nemmeno pagare,  la cameriera non se ne accorse, tanto che era persa a guardare Fred. Mentre si accingevano a tornare a casa, videro Hermione incamminarsi sulla strada principale. «Herm fermati!» esclamarono i due rossi. Hermione si girò e, a passo di marcia, tornò verso di loro. Li guardò con sguardo assassino. «Vi stò cercando da secoli! Come avete potuto andare via?!? Ginny è furibonda!» li prese per un braccio e si smaterializzo. «Tra un'ora inizierà la cerimonia, pretendo che non facciate casino» li ammoni Hermione prima di sedersi su una sedia e cambiarsi le scarpe. Intanto Fred era andato ad accogliere gli ospiti e George a comunicare a Ginny la grande notizia. Lei ne fu molto felice, ma non potè discutere molto con il fratello perchè la cerimonia sarebbe iniziata a minuti.
Tutti gli ospiti si sedettero ordinatamente sulle sedie candide in giardino. Harry, nervosissimo, attendeva dando le spalle agli ospiti sotto l'arco di rose. La marcia nuziale fu intonata dagli strumenti musicali incantati posizionati a lato delle file di sedie. Ginny fece il suo ingresso stretta al padre. Arrivò all'altare e poco prima che l'incaricato cominciasse la funzione abbracciò Harry e gli lasciò un veloce bacio sulla guancia. Molly, Arthur, Hermione, Fred e Ron erano seduti in prima fila; Bill e Fleur erano subito dietro di loro con George e Angelina; Percy non era potuto venire. La funzione non fu molto lunga; comunque Molly scoppiò in lacrime, che asciugò con un raffinato fazzoletto ricamato. Anche Hermione stava per cadere in singhiozzi, ma un braccio la strinse in vita e l'abbracciò. Stette abbracciata a Fred per il resto della funzione.
Quando Ginny e Harry si diedero il bacio si levò un immenso applauso e i due si strinsero forte mentre tutti gli ospiti accorrevano per abbracciarli e per congratularsi. Dopo che tutti li ebbero abbracciati salirono al tendone. La musica partì quando entrarono. Harry e Ginny aprirono le danze, seguiti da Bill e Fleur, Molly e Arthur, George e Angelina.
«Bella donzella, mi concede un ballo?» domandò Fred a Hermione che si era seduta a parlare con Luna. Poi senza attendere risposta le aveva preso la mano e l'aveva portata in pista. Lui le cinse i fianchi e lei gli allacciò le braccia al collo. Hermione era paonazza e rigida come un manico di scopa, Fred era anche lui leggermente rosso in viso ma più sciolto rispetto alla dama che gli stava allacciata al collo. La musica sfumò e poi si spense. «Balli ancora?» domandò Fred; Hermione annuì e accennò un sorriso. Passarono gran parte della mattinata a ballare abbracciati. «Fermiamoci un po', che con 'ste scarpe i miei piedi soffrono» si sedettero ad un tavolino e presero da bere. Poi si unirono a Ginny, Harry, Ron, George e Angelina per il pranzo. Verso la fine del pranzo Harry si alzò. «Grazie a tutti di essere venuti oggi. Voglio ringraziare specialmente i Weasley che sono stati la mia famiglia da quando avevo undici anni, vorrei ringraziare Ginny per esserci sempre, e tutti voi che ci avete sostenuto». Il breve discorso di Harry fu applaudito. Poi si alzò Ginny. «Anche io voglio ringraziarvi tutti, la mia famiglia
-sì, anche Ron e Percy- e Harry soprattutto . E per ultima ma non meno importante c'è Hermione che mi ha sostenuto e aiutato sempre». Altri applausi. Successivamente i gemelli si alzarono a loro volta e iniziarono a gridare «Bacio! Bacio!», seguiti a ruota da tutti gli altri.

Spazio Autrice:
Okay, ho aggiornato in una, UNA, settimana! Fred cotto di Hermione? Chi se lo sarebbe mai aspettato? Dopo tutto non siamo in una Fremione... oh aspetta un attimo...
Ora potete trovarmi anche su
Tuitter dove twitterò gli aggiornamenti della FF. Diventate miei seguaci!!!
Un bacioneeee
Meta' (recensite!)

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Capitolo 29
*** Quando l'alcol aiuta ***


Nel pomeriggio la maggior parte degli ospiti se ne andò; restarono solo i Weasley e svariati dei loro amici. Fred e George stavano intrattenendo una piccola folla, si notava che avevano alzato un po' il gomito. Ginny parlottava con Hermione e Luna. Neville, Ron e Harry se ne stavano in parte alla pista a conversare di Quidditch. Ad un cero punto Fred lasciò la folla e si abbandonò sulla sedia accanto a Ginny. Poco dopo rigettò sul pavimento, per poco non aveva centrato l'abito della sorella. Hermione, preoccupata, si alzò. Poi con un colpo di bacchetta fece sparire il vomito. Prese Fred per mano e lo fece alzare dalla sedia; gli passò un braccio intorno alla vita e lo condusse verso casa. Lo distese sul divano e gli si sedette accanto. Il suo cuore aveva aumentato i battiti e le sue guance erano color pomodoro.
«Herm va' a divertirti, non c'è problema» disse Fred; Hermione scosse la testa e estrasse dalla sua borsetta una fiala di pozione color cremisi.
«Bevi» disse posandogli in mano la boccetta. Lui bevve tutto d'un fiato.
«Riposati un po'. Torno subito» disse Hermione per poi salire in camera. Tolse il vestito e lo ripose nell'armadio; indosso poi una canotta a spalla larga color anguria e dei leggings grigio antracite, vestì un cardigan rosa di cotone; ai piedi tenne le ballerine blu che aveva scelto per il matrimonio. Poi tornò in soggiorno.
«Dai, andiamo» Hermione tese la mano verso Fred e lui l'afferrò, si alzò dal divano e uscirono per tornare verso il tendone. Ad un certo punto Fred si arrestò,
«Vieni» disse. Cambiò direzione e si avviò verso la radura da lì non molto distante. Nel cielo le stelle stavano iniziato a far capolino, insieme ad uno spicchio di luna. Quasi inconsapevolmente si presero per mano, le loro dita intrecciate con un incastro perfetto. Dopo un po', spontaneamente, si abbracciarono.
«Herm, senti dovrei dirti una cosa» borbottò Fred diventando paonazzo
«Dimmi...» lo esortò lei sorridendo incoraggiante. Lui la guardò negli occhi. Non riusciva a parlare, restava fermo lì perso negli occhi di Hermione. Poi in uno scatto di audacia, la baciò. Lentamente le sue labbra sfiorarono quelle di Hermione… Hermione si sentiva come non si era mai sentita prima… si chiedeva se lo voleva davvero, era assalita dai dubbi… ma poi sentì il cuore di Fred battere velocemente, un suono magico, un suono dolce, un suono cullato dal vento primaverile… Ora sentiva anche il suo cuore a mille; li sentiva battere insieme mentre le loro labbra si sfioravano in quel bacio dolce. Si staccarono quasi dispiaciuti; erano paonazzi; lo sguardo di entrambi era fisso sull'erba.
«Ehm... forse è meglio rientrare» mormorò ad un tratto Fred. Si incamminò, ma Hermione non dava segno di volersi muovere. Lei alzò lo sguardo quel che bastava per incontrare quello di lui. Fred tese le braccia verso di lei, che ci si fiondò dentro. «Resti con me?» domandò in un sussurro Hermione. «Sempre e per sempre» rispose Fred stringendola leggermente più forte. Restarono lì, sotto le stelle, abbracciati... sentendo la necessità di quell'abbraccio.

Intanto al tendone si stava facendo festa. La maggior parte degli ospiti erano ormai alticci. Molly lievemente infuriata li aveva cacciati; poi aveva mandato gli altri a dormire.
Nessuno si era accorto dell'assenza di Fred e Hermione fino a quel momento. Ginny si cambiò e notò che il vestito di Hermione era ordinatamente appeso nell'armadio. Ginny salì in camera dei gemelli.
«George, hai notato niente di strano?» domandò la rossa facendo irruzione nella stanza.
«Cosa intendi?»
«Mancano due persone all'appello...»
«Cavolo! Non me n'ero accorto!»
«Io vado a cercarli»
«Ferma. Indaghiamo domani». George abbracciò la sorella e la mandò a letto; Ginny tornò in camera e si coricò.

Fred e Hermione rientrarono in casa. Hermione aprì la porta di camera sua cercando di non fare rumore, ma prima di entrare venne fermata.
«Me lo dai il bacio della buona notte?» disse Fred sorridendo sghembo. Hermione si alzò leggermente sulle punte e lasciò un bacio sulla guancia di Fred
«'Notte». Lo abbracciò di slancio e entrò in camera con un sorriso smagliante sulle labbra.

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Capitolo 30
*** «... credo di essermi innamorato...» ***


La mattina dopo quasi tutti si svegliarono con i postumi della sbornia della sera prima. A salvarsi da questa situazione furono Hermione e Fred, che grazie alla pozione di Hermione aveva evitato tutto ciò. Tra i due era calato un velo di pesante imbarazzo e quindi loro si evitavano, anche se vivendo nella stessa casa non era una cosa molto semplice. Gli unici che avrebbero potuto risistemare la situazione erano Ginny e George, al momento a letto con un mal di testa bestiale; quindi i due si ignoravano. Se erano nella stessa stanza, uno dei due trova la scusa più stupida per uscire («Devo dare da mangiare alle galline...» oppure «Devo lucidare la scopa da Quiddich»).
Hermione stava chiusa in camera, avrebbe dovuto badare a Ginny, ma invece pensava a Fred.

«Resti con me?» «Sempre e per sempre»
Quelle parole le rimbombavano nel subconscio a intervalli regolari.
Sentiva ancora il suo profumo sulle spalle, sulla schiena, sulle mani; quel suo dannato profumo così buono le inebriava i sensi. Desiderava ardentemente tornare fra le sue braccia come la sera prima.

Allora alzati da 'sto letto, sali le scali, bussi alla sua porta e vi andate a fare una bella passeggiata!

La vocina era tornata, somigliava sempre di più a quella di Ginny.

Dai su! So che lo vuoi...

Hermione si costringeva ad ignorarla. Si alzò, ma non per andare da Fred; ascoltò parzialmente la vocina e andò a fare una passeggiata, da sola però. Era completamente smarrita, la sua testa viaggiava tra le nuvole come se fosse issata su un Ippogrifo. I suoi piedi si muovevano, ma lei non si preoccupava minimamente di dove l'avrebbero potuta portare.

Hermione, sei sulla scena del crimine...

Hermione si fermò, era tornata alla radura. Sull'erba bagnata di rugiada si vedevano ancora le impronte delle loro scarpe. Quelle di Fred erano più marcate, come se fosse tornato e si fosse rimesso esattamente dov'era stato la sera precedente. Hermione si mise sulle impronte da lei lasciate e un senso di tristezza, quasi nostalgia,  l'avvolse. Poi come per sfuggire a se stessa si smaterializzò.
Non si era accorta di essere stata osservata fino a quel momento, quando ruotando per smaterializzarsi aveva visto una testa rossa. Fred era tornato lì, la sua mente aveva ripercorso tutta la serata; poi in lontananza aveva visto Hermione andare in quella direzione e si era nascosto tra i rovi, non aveva voglia di parlare... e sapeva che sarebbe stato costretto a farlo.

Hermione era riapparsa davanti alla casa dei suoi genitori. Aveva suonato il campanello e sua madre, Jean, venne ad aprire.
«Hermione cosa ci fai qui?» chiese sorpresa.
«Voglio staccare dalla magia per un po', mi ospitate?» domandò entrando nel salotto dove il padre guardava la televisione.
«Certo, sei sempre benvenuta. Vado a preparati la stanza» disse Jean; poi si alzò e salì le scale diretta alla camera degli ospiti.
«Problemi magici?» domandò il padre con voce roca.
«No, no tutto benone, ma qualche volta serve staccare la spina...» rispose Hermione sedendosi accanto al padre sul divano.
«Hai pienamente ragione!». Il padre la strinse in un abbraccio e la baciò sulla fronte.
«Mi sei mancata piccola» disse poi.
Hermione salì in camera dopo aver guardato un po' di tv distesa sul divano. Si stese sul letto e si addormentò poco dopo, come una bambina che ha giocato al parco giochi per troppo tempo.

Fred intanto si era rintanato in camera sua. Pensava incessantemente alla notte prima... come i loro corpi si incastravano perfettamente... come si era sentito completo stringendola tra le sue braccia... le sensazioni che aveva provato baciandola... il suo profumo... il suo sapore...
Tutto era impresso nella mente di Fred, che non faceva altro che pensare a lei.
«Freddie cos'hai? Hai una faccia...» chiese George ripresosi dai dolori che lo avevano afflitto tutta la giornata.
«Niente» rispose Fred stentando un sorriso
«Non mentire a Georgie... non puoi mentire al tuo gemello» disse George
«Sono depresso» ammise Fred
«Perchè?»
«Non ne sono sicuro... penso di essermi innamorato... di Hermione...». Fred mentre parlava ripercorreva con la mente gli abbracci e i baci della sera prima.
«Vai da lei allora!» esclamò George come se fosse ovvio
«Non è qui, si è smaterializzata...» rispose Fred con un tono di voce ancora più depresso
«To'! Scrivi!». George gli lanciò sul letto pergamena, piuma e boccetta d'inchiostro.

Hermione, dobbiamo parlare...
Ti aspetto,
Fred


Poi si smaterializzò e riapparse in ufficio postale per spedire la lettera. Dopo averla spedita tornò a casa.
Il gufo scelto da Fred volò a casa dei genitori di Hermione, e picchettò sulla finestra della camera degli ospiti. Hermione sentendo bussare alla finestra si svegliò; fece entrare il gufo e prese la lettera. Lesse. Non era molto convinta ad andare.

Vai! Ti sta aspettando!

La vocina però le diede una spinta. Scese in cucina, dove sua madre sorseggiava un tè;
«Mamma devo andare via per un po', posso un mazzo di chiavi?» chiese Hermione
«Nel cassetto del mobile nell'ingresso... Qualche problema?» le chiese la madre
«No, un amico mi deve parlare» rispose Hermione; poi andò nell'ingresso, prese le chiavi e uscì. Si smaterializzò. Apparse fuori dalla Tana; Fred era seduto sulla panchina ad aspettarla. Le fece segno di sedersi accanto a lui. A entrambi si erano bloccate le parole in gola. Dopo minuti di silenzio, Fred parlò: «Dobbiamo parlare, di ieri, di noi...»
«Io credo di essermi innamorato di te» confessò diventando paonazzo
«Ho solo te in mente, non riesco più a pensare a nulla... ci sei solo tu» continuò.
Hermione si avvicinò un po' di più a lui e gli alzò il viso per poterlo guardare negli occhi.
«Anche io sono innamorata di te» sussurrò.


Spazio Autrice:
Salve!
Mi scuso per aver tranciato la scena, ma la mia ispirazione è andata in vacanza ancor prima di me...
Comunque spero che Fred non fosse troppo OOC perchè ho cercato il più possibile di mantenerlo IC.
Ora che ho iniziato a descrivere le scene romantiche pretendo qualche recensione!
So che è un periodo schifoso perchè molti hanno gli esami, ma spero che qualche anima pia venga a leggere...
Un abbraccione a tutti e in bocca a Lunastorta per chi è sotto esame,
Meta'

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Capitolo 31
*** Il primo di aprile: il compleanno dei gemelli! ***


«Ha detto proprio così?» domandò Ginny spiazzata
«Si, ha detto proprio così» assentì George
«Ma dov'è adesso?» chiese Ginny
«Non lo so... ha mandato una lettera a Hermione e poi è sparito» rispose il fratello
«Saranno insieme...» stimò Ginny
«Chissà se si sono già baciati...»  buttò lì George
«Io non credo... troppo timidi, troppo stupidi» rispose la sorella
«Che dici, scommettiamo?» disse il gemello tirando fuori un sacchetto di galeoni, falci e zellini
«Quanto?»
«Tre galeoni e dodici falci» disse George scavando nel sacchetto
«Accetto, tanto sono sposata con Harry Potter». I due si strinsero la mano. Poi George lasciò la stanza della sorella, per tornare nella sua ad aspettare il gemello.

***


«Ti penso in ogni secondo della giornata...» sussurrò Hermione perdendosi nelle iridi azzurre di Fred.
«Ho solo te in testa...» continuò.
Fred le posò un braccio intorno alla vita, l'attirò verso sè e le posò un bacio sui capelli; inspirò il suo profumo e la strinse un po' più forte.
«Se ora non ti bacio ammattirò» le sussurrò all'orecchio. Lei alzò il viso, arrossì e infine sorrise.
Fred posò le labbra sulla sua guancia e ci lasciò un bacio a stampo; poi si avvicinò sempre più alle labbra. Mordicchiò il labbro inferiore e ci passo più volte la lingua sopra. Lasciò dolci baci a stampo sulle labbra. Hermione, desiderosa di approfondire di più quel bacio, posò la mano dietro la nuca di Fred e spinse leggermente il capo di lui verso di sè. Lui le strinse la vita e le catturò le labbra. Ora le loro lingue giocavano e si rincorrevano. Fred assaporava Hermione; Hermione assaporava Fred. Lui la teneva stretta in vita con una mano mentre con l'altra le accarezzava i capelli e il viso. Staccarono un po' le labbra, poi le riavvicinarono e ricominciarono a baciarsi passionalmente. Si allontanarono definitivamente dopo svariati baci a stampo. Restarono abbracciati per un po', scambiandosi qualche sporadico bacio di tanto in tanto.
«Devo andare, mi sanno aspettando a casa» disse ad un certo punto Hermione
«Domani ti aspetto» disse Fred abbracciandola. La baciò sulle labbra.
«A domani» salutò Hermione poi gli lasciò un altro bacio sulla guancia, per dopo smaterializzarsi.
Fred rientrò in casa e salì in camera sua con un sorriso smagliante sul volto. Si buttò sul letto, sempre con il sorriso sulle labbra.
«Come mai tutta questa felicità?» chiese George
«È innamorata di me!» esclamò euforico Fred
«Ti rendi conto?!? Ci siamo anche baciati!». Fred era al massimo della felicità.
«A me basta evitate di pomiciare in mia presenza» disse George con un alzata di spalle; un cuscino volò per la stanza e finì sulla testa rossa di George.
«Però se c'è Ronnie sopporterò, voglio vederlo quando vi bacerete in sua presenza». Entrambi scoppiarono a ridere. I due passarono la serata a scherzare e giocare a gobbiglie.

La mattina dopo Fred e George si svegliarono con una montagnola di pacchetti ai piedi di entrambi i letti.
«È il nostro compleanno! Me n'ero dimenticato!» disse Fred cadendo dal letto per iniziare a scartare i regali; George lo seguì subito dopo. Dopo svariati pacchi e lettere aperti i due decisero di scendere a fare colazione. Ad attenderli c'erano la famiglia e una sontuosa colazione. Quando scesero fu improvvisato un "tanti auguri" collettivo; poi tutti si accomodarono al tavolo per mangiare.  Dopo aver mangiato i gemelli tornarono in camera per finire di scartare i loro regali. Dopo che ebbero finito Fred guardò deluso la pila di oggetti e lettere sul suo letto.
«Nemmeno uno di Hermione» mormorò scaraventando tutto per terra e buttandosi sul letto.
«Non disperare, vedrai che qualcosa arriverà» disse George battendogli una mano sulla spalla
«Nemmeno Angie ha mandato niente» lo informò George buttando a terra anche i suoi regali per distendersi sul letto.
«Vado a fare una doccia» disse ad un certo punto Fred alzandosi dal letto.
«Non cercare di annegarti come Baston quando perdevamo a Quidditch» lo richiamò George
«Ci proverò...» rispose mogio raccattando dei vestiti dall'armadio.


 

Herm, ti ricordi che oggi è il compleanno dei gemelli e ti aspettiamo per festeggiare?

Ti aspetto, sbrigati!

Ginny


Errol partì verso casa di Hermione. La finestra della camera degli ospiti era aperta e Errol con poca grazia piombò in camera. Hermione prese la lettera e lesse.
«Cavolo, me n'ero dimenticata!» esclamò. Prese un pezzetto di pergamena e scrisse la risposta per Ginny:

Me n'ero dimenticata! Devo cercare un regalo, se ti chiedono di me di' che ho avuto un contrattempo.
Ps: la prossima volta non mandare Errol!


Poi si smaterializzò. Entrò a Diagon Alley e rifletté su dove andare. Entrò da Accessori di Prima Qualità per il Quidditch comprò due barattoli di crema per la lucidatura del manico di scopa e due di lacca anti-fatture; pagò sei galeoni e tredici zellini e uscì dal negozio. Passò davanti al Ghirigoro, dove in vetrina erano esposte le novità. Si fermò a dare un occhiata alla vetrina; vide "Il Quidditch attraverso i secoli" con un biglietto appoggiato accanto che citava "Ultima copia! Solo quattro galeoni e dieci falci!". Hermione entrò e chiese al commesso il libro, lo pagò e si smaterializzò davanti alla Tana.
«Hermione! Finalmente!» esclamò Ginny correndo incontro all'amica
«Penso che Fred stia cercando di affogarsi nella doccia, non ti assicuro di trovarlo...» la informò la rossa spingendo letteralmente Hermione in casa.
Hermione salì le scale, arrivata alla camera dei gemelli bussò; la voce di Geroge le rispose dall'interno: «Ginny non so se sta cercando di affogarsi»
«George, sono Hermione» disse Hermione ridendo impercettibilmente
«Allora entra e accomodati» rispose George.
«Questi sono per te» disse Hermione posandogli tra le mani un vasetto di lucido per scope e la lacca anti-fatture.
«Grazie, ma spero che per mio fratello ti sia sprecata un po' di più» disse George sogghignando
«Trattalo bene, è fragile» disse poi con un tono affettuoso; Hermione scoppiò a ridere. Dopo i due cominciarono a parlare del più e del meno.
La porta dietro di loro si aprì e rivelò un Fred Weasley stranamente mogio. Aveva i capelli bagnati e, dettaglio totalmente trascurabile, era senza maglietta.
«George, dov'è la maglia dei Cannoni?» domandò Fred. Non si era ancora accorto di Hermione, che lanciò uno sguardo al fisico scolpito e atletico del rosso arrossendo e poi sorridendo imbarazzata, e infondo anche compiaciuta.
«Nell'armadio» rispose il gemello indifferente. Fred scavò nell'armadio e ne ripescò una maglietta a maniche corte con lo stemma dei Cannoni di Chudley.
«Herm, non ti avevo notata...» Fred si accorse di Hermione seduta sul suo letto che sorrideva. Le sedette accanto e le cinse le spalle con un braccio.
«Per te» disse Hermione posandogli il lucido per scope, la lacca e "Il Quidditch attraverso i secoli" sulle gambe. Lui la baciò sulle labbra.
«Se avete intenzione di stare qui a sbaciucchiarvi io me ne vado» disse George alzandosi e andandosene via disgustato.

Spazio Autrice:
Salve salvino! Che brava, ho aggiornato presto prestino! Sto guardando i Simpson e ho appena visto JK Rowling quindi capitemi... sì, lo so che non ve ne frega un cavolo...
Spero che gli esami vi stiano andando bene e che non stiate ammattendo sui libri.
Credo che aggiornerò presto e le fremiosità continueranno...
Recensite se trovate un po' di tempo
Un bacio grande grande,
Meta'

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Capitolo 32
*** Di trasferimenti e di caffè non bevuti ***


«Herm, hai intenzione di restare dai tuoi o torni da noi?» domandò Ginny
«Torno presto» rispose Hermione dopo un attimo di riflessione
«Perchè devo proporti un cambiamento...» disse la rossa enigmatica
«Dimmi» la esortò Hermione
«Io e Harry stiamo cercando casa, e intanto che cerchiamo ci piacerebbe dormire almeno assieme. Potresti spostarti nella stanza di Percy?» le domandò Ginny con un sorriso
«Certo, non c'è problema» acconsentì Hermione. Così in mattinata Hermione e Ginny trasportarono vestiti e una moltitudine di libri nella vecchia stanza di Percy. La roba di Percy fu ammassata in soffitta. Poi Harry portò le sue cose nella camera di Ginny.
Hermione, quando tutto fu sistemato, si concesse un bel libro. Si distese sul suo nuovo letto e si immerse nel suo romanzo.
Poco dopo un rosso entrò di soppiatto nella stanza; le sfilò il libro dalle mani e lo appoggiò sulla scrivania.
«Fred Weasley come ti permetti di togliermi un libro dalle mani?!?» strepitò Hermione
«Scusa! Scusa! Ti prego non lanciarmi una Cruciatus» la implorò il rosso fingendosi terrorizzato.
«Dai non fare lo scemo!» lo riprese Hermione
«Sì mamma» rispose Fred mettendosi diligentemente a sedere sul letto.
Hermione gli lasciò un bacio sulle labbra.
«Così va meglio» disse Fred stringendola a se.
«Sai che ho capito una cosa?» chiese Fred ad un tratto
«Cos'hai capito?» domandò Hermione interessata
«Che Ron è un completo idiota»
«Ma non l'hai sempre detto?»
«Lasciami finire. È un idiota perchè ha tradito una donna unica e speciale come te»
«Da quando sei così romantico?»
«Da quando ho te». Hermione lo baciò con passione.
«Ti amo Fred» gli sussurrò con spontaneità sulle labbra, per poi capire ciò che aveva detto e arrossire.
«Ti amo anch'io Herm» gli disse sicuro Fred baciandola.

La giornata era passata in fretta e Hermione era tornata a casa dei suoi genitori. La mattina dopo li informò che sarebbe tornata alla Tana. Abbracciò sua madre e suo padre e si  smaterializzò.
«Buongiorno» salutò entrando in cucina, dove seduti a mangiare c'erano solo Harry e Ron.
«Hermione, siediti e mangia qualcosa» la esortò subito Molly
«Non serve ho mangiato a casa, grazie comunque» rispose cortese Hermione sedendosi accanto a Harry.
«Come va con la ricerca della casa?» domandò la riccia a Harry
«Ne ho vista una carina a Godric's Hollow» disse il moro «Andiamo a vederla dopodomani»
«Se non ti da fastidio, posso venire con voi?» chiese Hermione. Harry annuì. Dopo i due iniziarono a parlare del più e del meno.
«Meglio che andiate ragazzi» disse Molly guardando l'ora. I tre presero una manciata di polvere volante a testa, entrarono nel camino e partirono per Ministero della Magia.

Verso mezzogiorno Hermione finì di lavorare e tornò alla Tana, dove l'aspettava un pranzo delizioso come sempre. Dopo mangiato andò nella sua nuova stanza per proseguire con il libro che Fred le aveva tolto di mano il giorno prima. Ma non molto tempo dopo un insistente bussare la costrinse a posare il libro. Aprì la porta e si trovò davanti Fred.
«Cosa c'è?» chiese stizzita la riccia
«Volevo solo chiederti se ti andava di venire a fare un giro con me» disse Fred amorevole
«Va bene. Dove si va?» domandò Hermione prendendo Fred per mano
«Boh, lo scopriremo andando» rispose il rosso con un alzata di spalle. I due passeggiarono fino a che arrivarono nel paesino dove i gemelli erano "fuggiti" il giorno del matrimonio di Ginny. Entrarono nel baretto e ordinarono due caffè; poi si sedettero ad un tavolino.
«Quando pensi che diremo alla famiglia che stiamo insieme?» domandò Fred
«Non lo so» ammise la ricca
«Io voglio vedere la reazione di Ronnie» disse Fred sogghignando
«Non scherzare. È una cosa seria» lo riprese decisa Hermione
«Per quanto possa essere seria una discussione con me» ribattè il rosso con un gran sorriso
«Ma dobbiamo proprio dirlo?» domandò lei dubbiosa
«Non dobbiamo confessare un omicidio; dobbiamo solo dire che stiamo assieme!» sbottò Fred attirando l'attenzione della gente nel bar.
«Hai ragione, mi sto comportando da idiota» ammise Hermione per poi alzarsi e lasciare il locale seguita dal bel rosso. Alla fine non avevano nemmeno bevuto il loro caffè.

Spazio Autrice:
Salve! Mi scuso per il ritardo ma non ho potuto aggiornare perchè non potevo usare il computer, ma come vedete ce l'ho fatta a rovinarvi l'esistenza con un altro capitolo! Nel prossimo capitolo i due innamorati sventurati (questa frase fa molto Hunger Games) diranno a Ronnie della loro storia, e io non vedo l'ora di scriverlo!
Vi ringrazio per aver letto ciò che la mia mente bacata ha prodotto,
Un bacio grande grande,
Meta'

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Capitolo 33
*** Ron, Fred, Hermione e qualche schiantesimo ***


«Dai Herm muoviti!» gridava Ginny camminando, o meglio correndo, per le strade di Godric's Hollow tirandosi dietro Harry. Hermione era qualche metro dietro di loro. All'improvviso Ginny si arrestò. «È questa» disse avviandosi per il vialetto della casa; si fermò davanti all'entrata e osservò la facciata color crema. Su di essa c'erano tre finestre chiuse da degli scuri di legno chiaro. La porta era anch'essa di legno.
«A che ora hai detto che arriva l'agente immobiliare?» domandò la rossa a Harry.
«Verso le dieci e mezza» rispose lui cingendo la vita della moglie. Hermione li raggiunse poco dopo. Parlarono un po' del più e del meno nell'attesa dell'agente immobiliare, che si presentò dopo una decina di minuti. L'agente immobiliare era una donna babbana sulla quarantina, che disse di chiamarsi Elisabeth; aveva i capelli biondi e gli occhi verde chiaro. Vestiva una gonna al ginocchio e una giacca entrambe blu scuro e una camicia bianca; ai piedi portava delle scarpe con il tacco nere. Con abiti più appariscenti sarebbe parsa Rita Skeeter. Aprì la porta e fece segno a Harry di entrare. I quattro accedettero a un ingresso abbastanza spazioso; vicino alla porta c'era un mobiletto su cui erano appoggiate varie riviste babbane; un raffinato lampadario illuminava il tutto. Dall'ingresso si spostarono in un'ampia cucina. Il lavabo, le credenze il tavolo e le sedie erano di legno, c'era un frigorifero e un fornello. Poi passarono al soggiorno dove gran parte della stanza era occupata da un divano di tessuto azzurrognolo; di fronte a esso c'erano un tavolino e una televisione babbana attaccata al muro. In fondo alla stanza c'era una libreria colma di volumi. Dopo aver guardato il soggiorno salirono al piano di sopra. Entrarono nella prima camera da letto; un letto matrimoniale dalle lenzuola sgargianti occupava il centro della camera. Un armadio e dei comodini riempivano lo spazio rimanente. In seguito passarono velocemente a visionare il bagno e poi entrarono nella seconda camera da letto. Qui le pareti erano colorate tutte di un colore diverso: una era gialla, una rosa, una azzurra e una era verde. Un piccolo armadio dai colori vivaci era accostato al muro accanto alla porta. Una culla era posta al centro della stanza e vari giocattoli erano sparsi sul pavimento.
«Se volete possiamo andare a vedere anche la soffitta» disse l'agente immobiliare     venendo bellamente ignorata da Harry e Ginny, totalmente assorti in una fitta conversazione.
«Elisabeth, quanto dovrebbe venire a costare?» domandò Harry
«Diecimila sterline» rispose Elisabeth estraendo un piccolo taccuino dalla tasca dalla giacca.
«Lei lavora con Darius Carter, giusto?» chiese Harry; lei annuì.
«Faccia fare tutto a lui, gli dica di Harry Potter» spiegò Harry uscendo dalla casa.
«Grazie mille Elisabeth» disse Ginny stringendo la mano alla donna
«Arrivederci» salutò lei avviandosi per il paese. Poco dopo una testa rossa apparse sul vialetto della casa.
«Com'è andata?» domandò Fred abbracciando la sorella.
«Bene» rispose Ginny «Davvero una bella casa». Fred liberò sua sorella dall'abbraccio e circondò Hermione con le braccia.
«Piccioncini, avete voglia di andare o ve ne restate qui?» urlò Ginny dalla strada
«Arriviamo, arriviamo» urlò Hermione in risposta. Prese Fred per mano e si avviò.
«Allora dopo diamo la grande notizia a Ron?» domandò Fred euforico, lei annuì.
«Non vedo l'ora» disse il rosso con un sorriso.

Fred bussò alla porta della stanza di Ron. «Ronnie apri!» disse battendo più forte sulla porta.
«Cosa vuoi?» domandò Ron aprendo bruscamente la porta.
«Facci entrare» disse Fred, «Dobbiamo dirti una cosa». Ron notò che dietro a Fred c'era Hermione. Li fece entrare e poi si sedette sul letto. «Su parlate!» disse brusco.
«Io e Hermione stiamo insieme» disse Fred energico
«Tu e Hermione cosa?» domandò Ron incredulo
«Io e Fred stiamo assieme» ripetè Hermione lentamente.
Ron si alzo dal letto.
«Tu» disse puntando il dito su Fred «Non ti devi azzardare nemmeno a toccarla» gridò Ron
«E sarai tu a impedirmelo» lo sbeffeggiò Fred. Ron prese la bacchetta e subito dopo lo fece anche Fred; Hermione era preoccupata da come stavano andando le cose.
«Tu non la meriti» sputò Ron
«Tu l'hai tradita» Fred aveva colpito nel segno
«Tu... tu... Stupeficium!» esclamò Ron
«Protego» controbbattè Hermione mettendosi davanti a Fred.
«Herm ce la vediamo tra noi. Lasciami fare» disse Fred
«Nemmeno per idea» disse Hermione lanciando un'altra fattura verso Ron.
«Hermione come mai con Fred? Non hai trovato di meglio?» la schernì Ron
«Almeno lui non mi tradisce!» sbottò Hermione
«Sei una sciocca se credi che non lo farà»
«Sono stata una sciocca a credere che tu non l'avresti fatto!». Poi prese Fred per il braccio e lo trascinò fuori dalla stanza. Lui le sposto una ciocca di capelli dal viso.
«Mi sento meglio ora» disse la riccia scendendo le scale.
«Andiamo giù da mamma?» domandò Fred
«Certo» rispose Hermione sorridendo.
Scesero in cucina, dove Molly era indaffarata a cucinare.
«Mamma devo dirti una cosa» disse Fred
«Dimmi»
«Mi sono trovato una ragazza».
«E quando ce la fai conoscere?»
«In verità la conosci già»
«Su Fred non ho tutto il giorno».
«Hermione».
Hermione, seduta al tavolo della cucina, fu costretta ad alzarsi, perchè Molly l'aveva circondata con le braccia e la stava stritolando.
«Oh cara sono così contenta!»

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Capitolo 34
*** Due bambini che si danno battaglia ***


Per tutta la settima Fred  e Ron si ignorarono vicendevolmente. A tavola cercavano di stare il più lontani possibile e meno si parlavano meglio era per tutti. Si erano anche schiantatati a vicenda qualche volta. Hermione non sapeva più come risolvere la cosa, infondo le dispiaceva aver creato tanta discordia tra i due fratelli. Ginny aveva proposto la pozione della Pace, George di modificargli la memoria, Harry era stato zitto, a lucidare la sua scopa nuova, ricevuta al matrimonio. Tutte le idee erano state tutte bocciate. Alla fine Hermione optò per parlare con calma e pazienza con Fred e convincerlo a chiarire. Si presentò ai Tiri Vispi Weasley la mattina dopo, sapeva che Fred era lì.
«George dov'è Fred?» chiese Hermione
«In magazzino. Di solito non facciamo entrare i clienti, ma per te faremo un eccezione» disse George scortandola fino al magazzino del negozio. Hermione entrò nell'ampia stanza piena di scatole, merce ancora imballata e invenzioni ancora da mettere in commercio. Zigzagò tra le scatole e intravise una testa rossa dietro uno scaffale. Si avvicinò a Fred e gli tocco il braccio; lui sobbalzò e fece cadere quello che aveva in mano.
«Herm che ci fai qua?» domandò il rosso abbracciando Hermione
«Dobbiamo parlare» rispose Hermione ferma. Fred la guardò con uno sguardo interrogativo
«Tu e Ron non potete continuare così!» esclamò Hermione. Fred sorrise;
«E io cosa dovrei fare?» domandò.
«Qualsiasi cosa, basta che chiariate. Siete fratelli, per Merlino!» sbottò Hermione
«Ma lui...» cominciò Fred, ma fu interrotto bruscamente: «Niente ma. O tu e lui chiarite o io ti lascio»; l'idea era stata di Ginny, e forse grazie a lei era riuscita nel suo intento. Fred assimilò le parole della ragazza.
«Granger, mi hai tirato un brutto colpo» disse.
«Era quello che speravo» replicò Hermione lasciandogli un bacio sulla guancia. Poi uscì dal magazzino.
«Com'è andata?» le domandò George appena la vide.
«Abbastanza bene» rispose Hermione con un sorriso.

«Ron apri questa maledettissima porta!» sbotto Fred dopo una ventina di minuti di attesa davanti a quella stanza.
«Per Godric, Ferd sparisci o ti schianto!» urlò Ron da dietro la porta
«Fatti avanti allora» lo sfidò il fratello estraendo la bacchetta.
«Fred che fai?» domandò Hermione passandogli accanto in quel momento. "Ma perchè non è al lavoro a quest ora? E poi doveva spuntare proprio adesso?" pensò Fred
«Sto aspettando che Ron mi faccia entrare» rispose docilmente sorridendo amabile.
«Bene, dopo voglio sapere com'è andata» disse Hermione abbracciando il fidanzato per poi scendere le scale per tornare alla sua stanza. «Ron se non apri butto giù la porta!» gridò Fred battendo con forza sulla porta. Ron aprì la porta, già pronto con la bacchetta alzata.
«Cosa vuoi?» chiese burbero Ron
«Ho promesso che avrei chiarito con te» rispose Fred freddamente
«Be' puoi andare allora» disse Ron gelido, rientrando in camera e sbattendo la porta.
«Bene, posso scordarmi il fatto di avere una ragazza» borbottò Fred scendendo le scale e chiudendosi in camera.
«Fred apri» disse una voce dolce bussando alla porta della sua stanza.
«Mi rifiuto. Tutto quello che dirò potrà essere usato contro di me contro l'intero Wizengamot» decretò Fred
«Ritiro quello che ho detto sta mattina, però tu fammi entrare» negoziò Hermione. La porta si aprì ed Hermione entrò nella stanza.
«Dolce donzella, sono lieto di farla entrare nella mia umile stanza» disse Fred facendole il baciamano.
«Non è colpa mia: è lui che mi ha cacciato» Fred si mise subito sulla difensiva.
«Sembrate due bambini» osservò Hermione.
«Ha cominciato lui» disse Fred mettendo il broncio.
«Rettifico. Siete due bambini» si corresse Hermione.

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Capitolo 35
*** «È bello, volare» ***


«Sono più di due settimane che non vi parlate» disse Hermione sedendosi sulle ginocchia del fidanzato
«Non ci posso fare niente» replicò Fred
«Lo so» sospirò Hermione. Appoggiò la testa sulla spalla di Fred e chiuse gli occhi, lasciandosi cullare da quel senso di tranquillità. Con Fred si sentiva bene, meglio che con chiunque altro. Stettero in quella posa per il resto della serata. Alla fine entrambi si addormentarono in quella scomoda posizione.
«Fred» sussurrò Hermione scuotendo leggermente il ragazzo. Lui aprì leggermente gli occhi.
«Ci siamo addormentati qui» disse Hermione in risposta allo sguardo assonnato e leggermente confuso di Fred
«Notte» disse Fred baciando Hermione sulle labbra; poi cercando di fare meno rumore possibile andò nella sua stanza.
La mattina dopo Hermione andò al lavoro, dove l'attendevano moltissime carte da compilare. Si immerse nel lavoro che le ricopriva la scrivania, cercando di fare il più in fretta possibile.
Totalmente presa dal lavoro non vide il tempo che passava. Un incessante bussare la costrinse a mollare per un attimo il lavoro. Seccata si alzò e aprì bruscamente la porta. Dietro la porta aspettava Harry,
«Vieni a pranzo con me?» domandò il moro.
«Pranzo? È già ora di pranzo?» domandò spaesata, girandosi per controllare l'orologio appeso al muro del suo ufficio; era da poco passato mezzogiorno.
«Allora andiamo» disse recuperando la borsa e avviandosi verso l'ascensore.
Mangiarono in una tavola calda non molto lontana dal Ministero.
«Allora con la casa?» domandò Hermione mentre mangiavano.
«Bene, stiamo vedendo per il contratto» rispose Harry
«Sono così felice per voi» disse Hermione in un sospiro.
Finirono il pasto chiacchierando del più e del meno; poi pagarono e tornarono al Ministero.
Harry tirò fuori dalla tasca due caramelle mou e una la diede a Hermione che la mise in tasca. «A dopo» disse Hermione uscendo dall'ascensore e tornando nel suo ufficio per finire il lavoro. Si sedette sulla sua sedia e prese la caramella dalla tasca. La osservò per un attimo poi la scartò e la mise in bocca. Solo ora si rese conto che quel sapore le era fin troppo familiare. Ma questa sensazione non l'aveva mai avuta. Poi ricondusse quel sapore ad un altro. Fred. Quella caramella aveva lo stesso sapore che sentiva quando baciava Fred. Sorrise appoggiando la schiena alla sedia. Sospirò; ora aveva una voglia tremenda di quelle caramelle... e di Fred. Riprese il lavoro, ma ora era decisamente sconcentrata.
Quando finalmente la sua pila di scartoffie fu conclusa si era conclusa anche la sua giornata di lavoro, quindi potè, finalmente, andare a casa.
Entrò in camera sua, si cambiò velocemente e scese in cerca di Fred.
Lo trovò seduto in giardino intento a lucidare la sua scopa. Si sedette sull'erba, accanto a lui.
«Com'è andata oggi?» domandò Fred continuando nella sua attività.
«Bene» rispose Hermione con un sorriso.
«Vieni a volare con me?» chiese Fred alzandosi e tendendo la mano a Hermione
«Volare? Io?» domandò spaesata
«Sì, tu. Dai andiamo» disse il rosso prendendola per mano.
Lei si issò sulla scopa e Fred si mise dietro di lei.
«Pronta?» domandò Fred. Lei mugugnò qualcosa e infine annuì.
La scopa si alzò nel cielo; più si alzava, più Hermione era agitata. Poi si rammentava di avere Fred accanto e che non poteva succederle nulla.
Volarono sopra boschi, laghi, campi e praterie; decisero di rientrare solo quando il tramonto si era impossessato del cielo.
«E bello, volare» mormorò Hermione una volta toccato terra, sorridendo ragiante.
«Quando vuoi» disse il rosso riponendo la scopa. Poi Fred la strinse in un abbraccio.
«Sempre a tua disposizione» le sussurrò all'orecchio. Lei appoggiò le labbra sulle sue.
Dopo, restando abbracciati, entrarono in casa.

Spazio Autrice:
Salve! Ho deciso di ricominciare a scrivere qualcosa qui... ma forse ve n'eravare accorti...
Sono costretta ad informarmi che penso che la storia si concluderà a breve. Immagino che dopo questa dichiarazione molti voi abbiano iniziato a ballare la conga...
Ora che non so più cosa dire vi saluto,
Un bacione
Meta'

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Capitolo 36
*** Una grande proposta ***


Fred stava disteso a pancia in su sul suo letto, stranamente pensoso e anche leggermente triste.
George si accorse dell'umore del fratello, si sedette sul letto e gli chiese cosa avesse. Un mugugno uscì dalla bocca del gemello, che poi torno ai suoi pensieri.
«Hermione ti ha mollato?» domandò incerto George
«Non dirlo nemmeno per scherzo» sibilò Fred nascondendo la testa nel cuscino.
«E allora cosa c'è?» chiese George avvicinandosi un po' di più al fratello.
«Voglio restare solo» sbuffò Fred tirando il suo cuscino in faccia al gemello.
George uscì dalla stanza e si diresse in quella di Hermione. Bussò e poco dopo Hermione apparve sulla soglia.
«Vai a vedere cos'ha Fred. Per favore» disse George, implorandola. Lei assentì.
Aprì la porta della camera del fidanzato ed entrò silenziosa; si sedette sul letto, accanto a lui. Gli accarezzò la chioma rossa e, in sussurrò, domandò: «Che succede?»; lui alzò lo sguardo, ma lo distolse prima di incrociare quello della ragazza. Lei prese la mano di Fred tra le sue;
«Mi dici che ti succede?» domandò dolcemente. Fred si girò su un fianco,
«È complicato» mormorò lui in risposta. Hermione si distese accanto a Fred
«Se ne parlassi, forse, risulterebbe meno complicato» asserì la riccia.
«Ne dubito» replicò Fred. Hermione sbuffò; «Mi arrendo» disse poi.  
Ad un certo punto Fred si riscosse.
«Ho bisogno di volare, devo schiarirmi le idee» disse uscendo di corsa dalla stanza.

Fred riposò i piedi a terra dopo un bel po' di tempo; aveva le idee più chiare e un ampio sorriso sul volto. Appena lo vide, George gli corse incontro.
«Vedo che sei tornato in te!» esclamò George.
«Volare aiuta» replicò l'altro con un'alzata di spalle
«Bene, ora mi dici cosa avevi?» domandò George facendo gli occhi da cucciolo bastonato
«Stavo cercando di prendere una decisione» disse Fred mogio
«E cos'hai deciso?» domandò il suo gemello, estremamente curioso.
«Chiederò a Hermione di sposarmi» dichiarò Fred sfoderando un ampio sorriso; George strabuzzò gli occhi, poi chiese confuso: «Cosa?».
«Chiederò a Hermione di sposarmi» ripetè Fred
«Ma state insieme da così poco!» esclamò il gemello «Vuoi davvero rovinarti così presto la vita?».
«Per la prima volta in vita mia, non sto scherzando» disse Fred tirando un pugno sulla spalla del fratello.
«Be' fai come vuoi, io credo comunque che sarà la tua rovina» affermò George sorridendo.
«E tu mi aiuterai, voglio fare una cosa in grande stile» disse Fred posando un braccio sulla spalla del fratello.

Non più di una settimana dopo tutto era pronto per l'eclatante proposta.
Una fresca sera di aprile Fred portò Hermione in giardino; i due di distesero sull'erba a contemplare il cielo stellato sopra le loro teste.
«Torno subito» disse ad un tratto Fred alzandosi dall'erba e riavviandosi verso casa; riapparve poco dopo con la sua scopa.  
«Su andiamo!» esclamò tendendole la mano libera, che lei afferrò per alzarsi. Salirono sulla scopa e si librarono in aria. Fred fermò la scopa sopra un prato verde ed estrasse la bacchetta, la agitò e sotto di loro iniziarono a salire scintille di ogni colore fino al formarsi di una frase: Mi vuoi sposare?
Il cuore di Hermione perse qualche battito, e lei non accennava a muoversi. Fred tornò a terra; appena il tempo di poggiarsi sul prato che Hermione gli era già saltata al collo e l'aveva baciato con ardore. Poi Fred si inginocchio e tirò fuori una piccola scatola dalla tasca.
«Allora, mi vuoi sposare?» le domandò sorridendo
«Certo che sì!» esclamò Hermione eccitatissima; prese l'anello, un semplice anello dorato.
«Prima di mettertelo stringilo in mano e pensami intensamente» disse Fred; lei ubbidì. Guardò l'anello, su cui erano apparse delle parole: "Ti amo".Hermione infilò l'anello poi abbracciò Fred; «Ti amo» gli sussurrò, per poi baciarlo.

Spazio autrice:
Ok, lo so, fa più schifo del solito... il prossimo capitolo sarà l'ultimo (per la gioia di tutti)
Spero che qualcuno mi lasci una recensione anche negativa, mi accontento
Un bacio a tutti
Meta'

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Capitolo 37
*** Matrimonio, incanti e magia ***


In una soleggiata giornata di inizio luglio si celebrò il matrimonio di Fred e Hermione. Poche persone erano state invitate alla cerimonia, tenutasi nel giardino della Tana.
Hermione fece il suo ingresso nel suo lungo abito bianco, la gonna leggermente pieghettata ondeggiava a ogni passo, il decoro in vita risplendeva al sole. I capelli le ricadevano morbidi sulle spalle. Hermione sorrideva raggiante, mentre raggiungeva l'amato stretta al padre. Fred aspettava di spalle, ridacchiando alle battute che il gemello faceva di tanto in tanto.
La cerimonia fu breve e coincisa.
Fred prese Hermione e la trascinò in pista appena entrarono nel candido tendone.
«Come ci si sente a diventare ufficialmente una Weasley?» domandò lui
«È fantastico, soprattutto perchè sono sposata con il Weasley migliore che ci sia» rispose lei sorridendo raggiante
«Hermione, a me risultava che ti fossi sposata con Fred, non con me!» esclamò George mentre ballava con Angelina accanto a loro
«Arrenditi George, sono più bello di te» disse Fred facendo la linguaccia al fratello.
«Mai!» replicò solenne l'altro.
«Vi rendete conto di essere identici?» domandò Angelina divertita dalla scena. I due la ignorarono e continuarono per un po' a battibeccare amichevolmente.

Quando tutti se ne andarono Fred sussurrò all'orecchio di Hermione: «Non è ancora finita...» poi le prese il braccio e si smaterializzò; per riapparire con un sonoro schiocco nel giardino di una villetta a due piani.
«Benvenuta nella nostra nuova casa!» esclamò Fred facendo un gesto teatrale con le braccia.
Hermione lo guardò stranita per qualche secondo poi si riscosse: «Allora, cosa aspetti a entrare?!» esclamò allegra. Fred aprì la porta e accese le luci agitando la bacchetta. Fece fare un breve giro turistico della casa a Hermione, lasciando per ultima la camera da letto.
«Sto morendo di sonno» dichiarò Fred con uno sbadiglio. Poi si buttò sul letto con ben poca leggerezza e lanciò la giacca che indossava dall'altra parte della stanza.
«Ma la nostra roba non è ancora alla Tana?» domandò Hermione
«Tutto è qui da sta mattina al massimo» le rispose lui sorridendo.
«Non finirai mai di sorprendermi, vero?» chiese lei distendendosi accanto a lui
«Mai!» affermò lui, per poi baciarla con trasporto.
Dopo un po' di tempo Hermione si alzò raccattò un pigiama dall'armadio e uscì; per riapparire poco dopo per farsi slacciare la zip del vestito.
Fred si tolse il completo che portava, indossò una maglietta tirata fuori a caso da un cassetto e si infilò nel letto. Non molto tempo dopo Hermione lo raggiunse e si accoccolò contro il suo petto, sprofondando il viso nell'incavo del suo collo.
«Non ti ho detto che sugli anelli c'è un incantesimo, vero?» domandò lui pensoso.
«Be' ora lo so» replicò lei
«Ma non sai come funzionano...» osservò Fred sorridendo sghembo. Accese la luce nella stanza. Si tolse poi la fede e la strinse nella mano pensando intensamente a Hermione. L'anello di lei iniziò a darle un leggero fastidio; lo tolse e lo tenne aperto sul palmo della mano. Sul freddo metallo stavano apparendo delle scritte: "Be', a quanto pare funziona..."
«Così possiamo mandarci messaggi a distanza» spiegò Fred «Basta pensare a me molto intensamente e poi al messaggio da mandare».
«Sei un genio!» esclamò Hermione baciando il ragazzo sulla guancia
«Questo lo sapevo già» ribattè lui, per poi catturare le labbra di Hermione in un dolce bacio.

Diversi anni dopo Hermione sedeva sull'erba del giardino della loro casa. A poca distanza da lei un bimbo e una bimba dai capelli fiammanti giocavano con una palla.
Hermione li osservava giocare; a lei ricordavano tanto Fred e George: sempre insieme, mai accadeva che lui lasciasse sola lei per più di cinque minuti e lei faceva lo stesso; si volevano bene come solo due gemelli possono volersene. E in effetti i due bambini erano gemelli, identici in tutto e per tutto, tranne per il fatto che erano di sessi differenti.
Fred si sedette accanto a lei, che si destò dai suoi pensieri.
«A che pensavi?» domandò Fred posandole un braccio sulle spalle
«A quanto somiglino a te e George» rispose Hermione.
«Nah, io e George facevamo più danni!» ribatte il rosso con un sorriso.
«Non ne dubito» affermò lei ridendo.
Hermione tornò a volgere lo sguardo verso i due figli. La palla con cui stavano giocando era sospesa in aria e volteggiava secondo i comandi della bimba.
«Fred! Guarda!» esclamò Hermione alzandosi in piedi euforica
La palla era ricaduta sull'erba, ma poco dopo anche il fratello la fece librare in aria.
I due bambini avevano appena dato la prima dimostrazione di magia, in quel soleggiato pomeriggio di maggio.


FINE


Spazio Autrice:
È passato un po' dal ultimo aggiornamento vero... be' ho un trasloco in corso e l'ispirazione si è nascosta chissà dove...
Comunque ora è finita e non devo pensarci più :3

Ora potete stappare lo champagne e iniziare a festeggiare!
Attendo le recensioni (che credo non arriveranno)
Un bacio a tutti quelli che hanno letto, seguito/preferito/ricordato, e soprattutto chi mi ha recensito
Meta'

 

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