♥ Dillo con parole mie ♥

di Marti L Croft
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** AVVISO!!!! ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 

 

Capitolo 1

Punto di vista di Edward
22/05/2013


Accidenti! Sono in ritardo! Devo andare a lavorare! Ma perché non mi sono alzato prima?! Guardo la sveglia. Sono le 8.30! Dovevo essere lì dalle 08.00. un attimo,ma perché Bella non mi è venuta a prendere? Mi alzo velocemente dal letto e mi metto un maglioncino,dei jeans e delle scarpe da ginnastica. Vado in bagno a lavarmi i denti e sistemarmi i capelli e infilo gli occhiali da vista da miope. Li odio! Non li sopporto! Dovrei dire a mamma di comprarmene un paio che non mi stringano le orecchie. Scendo velocemente le scale e vedo come al solito mio padre che beve una tazza di caffè  e legge il giornale che il postino mette sempre nella cassetta delle lettere. Mia madre è ai fornelli come ogni mattina che prepara la colazione.

«Ciao mamma! Ciao papà!Ciao Nonna!»Dico mentre corro verso il tavolo e prendo una fetta biscottata con la marmellata.«Devo andare. Sono in ritardo!»
« Finisci di mangiare,Edward!»Grida mia nonna per fermarmi.
«Non posso! Devo andare a lavorare! Mi vogliono sbattere fuori!»Dico e do un bacio sulla guancia e mamma,papà e nonna Vanessa.


Esco da casa velocemente e vedo che la Smart di Bella non è davanti casa,era già andata via. Prendo la mia fedele bicicletta e pedalo velocemente verso il super mercato. Vivo nel quartiere di Los Angeles,in una villetta con il giardino come le altre vicino e davanti a me dall’altra parte della strada.
Entro all’ingresso del super mercato dove lavoro e vado al muretto dove ci sono i biglietti da timbrare per gli orari di quando arrivo al lavoro. Accidenti! Il mio capo mi licenzierà quando vedrà sul biglietto timbrato a che ora sono arrivato! Quarantacinque minuti di ritardo,cazzarola!
Cerco il mio biglietto,lo trovo.

«Il mio è già timbrato?»

Mi chiedo e subito mi viene in mente una persona che ha potuto timbrarlo al posto mio. Bella.

Punto di vista di Bella

Ti pareva. Edward è ancora in ritardo. Lo sapevo! Ero venuta a prenderlo sta mattina,ma la nonna-così chiamo sua nonna da quando ero piccolina,è come se fosse la mia vera nonna,mi tratta come se fossi sua nipote- ha detto di andare a lavorare e che mi avrebbe raggiunta lui. Non volevo che il nostro capo lo licenziasse,quindi ho timbrato il suo biglietto al posto suo,perché se no rimane traccia del fatto che è arrivato-di nuovo-in ritardo.
Sono alla reception,a prenotare della merce per il super mercato. Il telefono squilla.«Salve,super mercato di Los Angeles,di cosa ha bisogno?»

«Salve,vorrei farmi arrivare la spesa a domicilio,è possibile?»chiede il cliente.

«Certo,quando gliela possiamo mandare?»

«Per stasera. Vorrei due confezioni di latte di capra,un cestino di coca-cola,del prosciutto crudo,del cacao in polvere e del pomodoro in bottiglia.» mi dice. Mi segno tutto sul block notes giallo e mi faccio dare l’indirizzo di casa sua per la consegna.

«Grazie,signore,un mio collega porterà la consegna all’orario giusto»Avviso e chiudo la comunicazione.

Prendo la mia agenda e guardo il disegnino che ho fatto con i cuori e il nome di Edward al centro del cuore grande con una freccia. Sono innamorata di Edward,ma non gliel’ho mai detto. Ci conosciamo da quando siamo nati. Lui è più grande di me. È nato il 20 giugno e io il 13 settembre. Abitiamo vicini da sempre. I nostri genitori andavano al liceo insieme e abitano in quelle due villette da anni. La fortuna di vivere nella casa vicino a quella del tuo migliore amico. Abbiamo 17 anni e frequentiamo in liceo di Los Angeles e lavoriamo insieme in questo super mercato nel tempo libero.

Drinnnn

Prendo il telefono e rispondo.«Salve,super mercato di Los Angeles,cosa desidera?»

«Vorrei avere dei gelati a domicilio.»Dice.

«Certo,che gusti? » Rispondo.

«Oki,dovrei prendere la fragola,pompelmo,banana e menta  »

«Ma certo. La stracciatella è in offerta,che ne dice?»

«Perfetto,prendo anche quella.»

«Possiamo portargliela adesso?» chiedo.

«Certo.»Mentre parlo,continuo il disegnino che stavo facendo.

«Buona gior..»

«Ciao Bella!» Grida qualcuno dietro di me e riconosco subito la voce. Edward.

«Oh,che paura! Ciao Edward» Dico nascondendo il disegnino.

«Grazie per aver timbrato al posto mio» Dice e mi prende il telefono di mano. «Scusa,mi dispiace,ma Bella merita una pausa,puoi attendere in linea? One,two,three,ciao bello!» E riattacca il telefono.

«Edward!» Lo rimprovero per aver sbattuto giù il telefono in faccia al cliente.

Mi fa alzare dalla sedia.«Dai forza,Bella,balla con me!» Dice e mi fa girare su me stessa. «Te amo,te amo She says to me I hear the pain in her voice  » Comincia a cantare la canzone di Rihanna-Te amo.

Io mi tolgo dalla sua stretta e mi rimetto a sedere.

«Dai,Bella!» Si lamenta.

«Edward! Tu mi farai licenziare!» Lo ripresi. Si siede sulla scrivania e mi guarda.

«Ti prego,tu licenziata? Nà! Non deve accadere perché non avrai il minimo interesse a continuare a lavorare qui. »

Lo dice solo perché mi vuole bene. «Bugiardo,non dici sul serio »

Si alza dalla scrivania e mi da le spalle. «No,no è così,tu sei la mia migliore amica.»

Io per scherzare,prendo una matita e faccio finta di piantarmela nel cuore e faccio i versi doloranti. Quando si gira metto la matita a posto e sorrido.

« Ascolta,Bella,dimmi cosa ne pensi. Questa è la migliore idea che mi sia mai venuta,è un successo garantito,vedrai quanti soldi.» Dice contento. Cosa si è inventato stavolta?

Io appoggio il gomito sul tavolo e lo guardo.

« Formeremo un band!»

Questo è fuori!

«Oh,no! » mi lamento alzando gli occhi al cielo.

« Dai su,mi serve solo un altro piccolo anticipo sullo stipendio!» Dice sfregando le mani.

«Edward» Mi abbasso a prendere la camicetta dello staff del super mercato. «Invece di infastidire il capo con una delle tue trovate per arricchirti,perché non fai quello per cui sei veramente bravo? »Domando avvicinandomi a lui con la camicetta.

« E cioè?» Chiede.

«Cioè il tuo lavoro! » Gli infilo la camicetta. «Che per puro miracolo direi che ancora non hai perso! » Dico sarcastica e faccio una risatina. Lo spingo fuori dalla reception e lui si volta.

«Quasi dimenticavo.» Mi ferma e mi da un sacchettino. «Guarda che ho preso per te!»

Apro il sacchetto e sono felice. «Le mie ciambelline! Quelle cremose alla vaniglia?»

Lui annuisce. «Le tue preferite.»

Io apro il sacchetto con l’acquolina in bocca.

«hey,gioietta,ti sei distratta,cliente in linea!» Mi ricorda.

Io mi precipito alla reception e tiro su la cornetta.

«Mi scusi,signore,oggi è pieno pieno pieno »Mi scuso. Mi volto verso Edward. «Vattene!»Dico sottovoce. Lui ride e va a lavorare.

«Oki,non importa,vorrei anche delle fette biscottare in offerta.»Dice.

Io e Edward finiamo di lavorare e uscimmo dal super mercato alle 12.30.
«Andiamo a prendere una gelato.» Dico.

«Oki.» Andiamo a prendere un gelato al bar. Io vaniglia,fragola e amarena,Edward cioccolato e fior di latte con la panna.

«Che buono. Vuoi assaggiare?» Chiede.

«Certo.» Dico e mi passa il gelato.


(Veronika: Ragazze! Questo è Robert Pattinson nel film “The bad mothers” e poi non mi ricordo il titolo intero. Comunque,ovviamente,quella a destra non è Bella,è solo l’attrice del film)

Finiamo i gelati e andiamo in parcheggio.
 
 

Angolo dell’autrice:

questa storia è ispirata al film “Shark tale” del 2004,anche se è un cartone è bellissimo e lo guardo anche adesso. La storia l'ho già scritta TUTTA,quindi metterò un capitolo ogni due giorni. ciaoo
Recensite!

 
 
 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***






Capitolo 2

 

«Perché oggi non mi hai aspettato? » Chiede Edward imbronciato appoggiato alla mia Smart blu.

SMART:
http://www.autoclassic.info/img_concessionaria/2196-pop-SMART%20BLU%20BENZ.JPG

«La nonna ha detto che saresti venuto tu,io ero venuta a prenderti,ma mi ha detto di cominciare ad andare.» Gli dico.

«Oki,come faccio ora con la bici?»

 «Piegala e mettila nel bagagliaio.» Suggerisco. Lui annuisce e spinge la leva della bici e la piega.

Apro il bagagliaio e mette la sua  bici lì dentro.

«Oki,andiamo » Dico e salgo al posto di guida.

Andiamo a casa e parcheggio sul vialetto.

«Quand’è che tuo padre ti regala un’auto? » Chiedo.

«Ti sei scocciata di venirmi a prendere?» Domandai tristemente.

«No!No,Edward,è che tu desideri tanto un’auto,volevo solo chiedere,nient’altro.»

«Non c’è niente! Sul serio,a me fa piacere accompagnarti al lavoro e a scuola,tanto andiamo alla stessa scuola e allo stesso lavoro,quindi..»

Come può credere che a me non fa piacere accompagnarlo? Io non desidero altro che stare accanto a lui.

«Edward,io ti voglio bene» Bugia,io ti amo. «non devi pensare una cosa del genere. Sul serio» Lo rassicuro. Lo abbraccio,e poso la testa sul suo petto. Lui non riesce a rendersi conto,di quanto è straordinario.

«Pranzi da noi? Tanto i tuoi e i miei genitori sono ancora a lavorare. Stiamo con la nonna.» Suggerisce.

«Certo,se ti fa piacere,sì.» Rispondo sorridendo.

«Oki. Dai,andiamo dentro.»

Entriamo in casa e andiamo in cucina. La cucina è grande,rossa e bianca. C’è la penisola con sopra due bottiglie di vino bianco e tre bicchieri.

CUCINA:
http://immagini.tipiace.it/gallery/arredamento-cucina/medium_arredamento-cucina-moderna-2.jpg


«Ciao,ragazzi,siete tornati finalmente.» Dice la nonna dietro di noi.

«Ciao,nonna.» Dico andandole incontro e abbracciandola.

«Ciao piccola.» Dice. Ci stacchiamo e lei si mette davanti ai fornelli. «Allora,cosa volete mangiare?» Chiede. «Vi va di mangiare i Paccheri con il ragù?»

I Paccheri con il ragù fatti da lei sono i migliori. Poi,fatti al forno sono una bontà.

«Possiamo darti una mano?» Domando.

«Ma certo,mi fareste un favore.» Acconsente. «Questa ragazza non è più tanto giovane.» Si lamenta.

Ma se è giovanissima!

«Nonna,ma guarda che tu sei giovane» Dico.

«Se lo dici tu.»

La nonna prende i Paccheri dallo sportello dalla cucina e li posa sulla penisola. Apre il frigo e prende un barattolo con dentro il ragù fatto in casa. Mi viene già l’acquolina in bocca! Il suo ragù è il migliore in assoluto!

«Va bene,ora facciamo la besciamella.» Dice.

Noi due annuiamo e io prendo il latte dal frigo. Prendo dallo sportello un pentolino e ci verso dentro il latte e accendo il fuoco.

Prendo 100 gr di burro,100 gr di farina,noce moscata,sale q. b in un tegame sciolgo a fuoco basso il burro.  Verso  tutta insieme la farina e con un cucchiaio di legno giro in continuazione fino a quando non si forma una pasta simile per consistenza alla polenta.

Aggiungo  poco alla volta, sempre girando, il latte precedentemente riscaldato.

Mescolo e porto ad ebollizione la besciamella, riducendola alla densità desiderata. E completo con noce moscata a piacere.

«Brava,Bella,sei molto più brava di quello scansa fatiche che sta litigando con i Paccheri.» Mi fa i complimenti e mi indica Edward che cerca di mettere il ragù dentro i Paccheri e io per poco non scoppio a ridere.

«Ma che ridi?!» Dice offeso Edward. «Guarda che non sei tu che sta litigando con i Paccheri.»

La nonna si mette a ridere e va a dare una mano a Edward. Poverino,in cucina è un vero disastro.

«Grazie per avermelo ricordato,Swan!»

«Prego,Masen.» Dico ridendo. «Nonna,ci penso io.»

Lei si sposta e va a sedersi e si versa un po’ di vino nel bicchiere e lo beve.

Edward va verso il lavandino e si lava le mani. «Usa il sapone.» Lo riprendo.

«uffa! Sembri mia mamma!» Si lamenta.

«Non fare il bambino!»

«Ecco! Ora sembri papà!»

La nonna ride e beve un sorso di vino.

«Ragazzi,preparate questi Paccheri.» Dice.

«Ok.» Dice Edward.

Finiamo di preparare la teglia con la pasta e la mettiamo nel forno.

«Sei capace di spingere un bottone?» Chiedo cercando di non ridere e indico il tasto del forno.

«ha ha ha! Che divertente!» Dice offeso.

Dopo un po’,i Paccheri sono finalmente pronti. Edward apre il forno e mi viene in mente una cosa.

«Edward,usa guant..»

«Ahy ahy ahy!» Grida,stringendosi la mano al petto.

Sì è bruciato. Di nuovo.

«Riesci a fare una cosa senza farti male?» Scherzo ridendo.«Andiamo di sopra,ti medico il dito.» Dico.

«Torniamo subito.» Dice Edward alla nonna.

Saliamo le scale ed entriamo in bagno.

«Siediti qui.» Dico indicandogli il water. Va verso il water e abbassa la tavoletta e si siede. «Ti fa male?»

«Un po’. » Dice.

Prendo un pezzo di cotone e lo bagno con dell’acqua ossigenata e lo passo sul dito di Edward.

«Accidenti! Fa male!» Si lamenta.

«Non frignare!» Gli dico tenendogli ferma la mano.

«La fai facile,non sei tu quella che si è bruciata.»

«Tu ti bruci sempre quando cuciniamo.»

Abbassa lo sguardo e lo vido pensieroso. Forse l’ho offeso,non è carino criticare. Il gioco è bello quando dura poco.

«Dai,Edward,stavo scherzando,non puoi prendertela così! Ti prego,scusami.» Mi scuso sinceramente,e lo abbraccio forte. Il mio Edward.

«Sono solo uno sfigato,non ne faccio una giusta.»

Non voglio che lui pensasse queste cose. È un ragazzo fantastico,è diverso da quelle teste di cazzo del nostro liceo. È uno dei motivi per cui lo amo.

Gli prendo il viso tra le mani e lo guardo negli occhi.  «Tu non devi pensare queste cose,ok? Sei la persona più meravigliosa che abbia mai conosciuto,tu sei migliore di tutti gli altri. Non voglio sentirti più dire queste cose.» Dico. Gli do un bacio sulla fronte e lo abbraccio. «Io ti voglio così tanto bene.»

«Anche io.»

Passiamo qualche minuto in quel bagno ad abbracciarci,quando la nonna ci chiama.

«Ragazzi! È pronto a tavola!» Grida.

«Arriviamo!» Urlo per farmi sentire. «Dai,andiamo.»

Scendiamo le scale,e andiamo a mangiare i Paccheri della nonna. Che buoni. I migliori del mondo.




Angolo della pazza!

Eccomi! Sono buona,quindi,aggiornerò tutti i giorni! ciao ciao!
recensite!!!!

 
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***







Capitolo 3
 

La sveglia gialla e blu di Winny the pooh mi fa svegliare di malavoglia. Non voglio andare a scuola. Guardo l’orario. Le 6.30. Mi alzo dal letto e vado a farmi una doccia. Quando finisco,mi asciugo e prendo una maglietta bianca,dei jeans e delle All stars e anche gli occhiali da sole neri. Prendo lo zaino che ho lasciato sulla sedia della scrivania e le chiavi di casa con quelle della macchina. Come al solito,mamma e papà sono andati a lavorare presto. Molto raramente li incontro ancora in casa alla mattina. Esco di casa,calpestando l’erba verde e ancora bagnata di rugiada. Vado nel giardino di casa di Edward e busso.

La porta si apre. «Ciao Bella,menomale che ci sei tu. Edward non vuole alzarsi dal letto.» Dice Esme. Oggi è il suo giorno libero e rimane a casa.

«Tranquilla,lo facci alzare io.» Dico e entro in casa salendo le scale e andando in camera di Edward.

Lo vedo a pancia in giù con la testa appoggiata al cuscino,e le mani vicino al viso. Sembra un bambino. Nel vederlo,mi torna in mente l’immagine di un bambino che piange perché i suoi compagni delle elementari lo prendono in giro. Cose che succedono anche adesso. Povero Edward.

Mi avvicino a lui e gli scuoto la spalla per farlo svegliare. «Edward? Dai alzati,se no facciamo tardi.» Mormoro.

«Non mi va,voglio dormire.» Dice e nasconde il viso sotto il cuscino.

Io sbuffo,e lascio cadere lo zaino sul pavimento. So come svegliarlo. Salgo sul letto e gli bacio la spalla e gli faccio il solletico. Lui ride e mi prega di smetterla.

«No! No! Ti prego! Basta! Mi alzo! Mi alzo! » Ride alzandosi.

«Alleluia!» Dico. Gli prendo gli occhiali da vista e glieli do. «Tieni.»

«Grazie.» Li prende e se li mette.

«Adesso vai a cambiarti,non hai tempo per farti una doccia,se ti alzavi prima..»

«Oki,mamma.» mi prende in giro.

Apre l’armadio e prende i vestiti e un paio di scarpe.

«Io vado ad aspettarti giù.» Dico e esco dalla sua stanza. Dopo qualche minuto,Edward scende per le scale con un paio di pantaloni e maglietta neri e delle scarpe bianche con lo zaino blu.

«Andiamo.» Dice sbadigliando. È ancora mezzo rincoglionito.«Ciao mamma.» Dice.

 «Ciao Esme» Dico.

«Ciao ragazzi,buona scuola.»

Speriamo che vada tutto bene.
Entriamo nella mia Smart blu. «Ma come fai tu a non essere mai stanca?»

«Io sto crollando anche adesso,solo che mi faccio coraggio e mi alzo. » Sto per dire “non faccio come te”,perché forse si sarebbe sentito come ieri.

«Beata te.» Dice sbadigliando.

«Andiamo a prenderci un bicchiere di coca cola,così ti svegli un po’. » Suggerisco.

«Ma non è il caffè?»

«Sì,ma cosa c’è nella coca cola?» Chiedo.

«Caffeina.» Diciamo all’unisono.

Mancano 10 minuti. Ci troviamo davanti alla scuola,e andiamo nel bar vicino. Ordino due coca cole e il barista,Tom,ce le da e le paghiamo. Tom ha almeno 62 anni,ha i capelli corti e bianchi,ed è abbastanza alto e magro.

«Edward,sei stanco come sempre.» Dice Tom guardando Edward che si tiene la testa con un braccio e sembra che si stia addormentando.

«Edward? Non addormentarti.» Dico.

Gli passo la coca cola e lui ne bene un sorso. «è ghiacciata!» Dice riprendendosi.

«Secondo te perché te l’ho data ghiacciata?» Chiese Tom.

«Bè,grazie,mi hai svegliato.» Dice Edward.

Restiamo a parlare fino a che non vediamo che la porta della scuola si apre. Salutiamo Tom e ci dirigiamo verso quel “Carcere psicologico”,così lo chiama Edward. Ogni volta che entriamo,Edward ha sempre il volto preoccupato,e io non voglio che abbia paura per quello che può succedere,deve sempre andare sicuro di se a testa alta,non così,mi fa male vederlo spaventato in quel modo.

Ovviamente,non può mancare la cheerleaders più stronza che possa esistere sulla faccia della terra: Tanya Sarah Denali. Nonché le altre siano sante,ma lei è proprio perfida,una puttana. Se la fa con tutti i ragazzi che gli passano davanti. Una volta l’ho vista uscire dal bagno dei maschi mentre uno le palpava il culo. Bionda ossigenata,alta,un corpo a clessidra,naso,seno, -se si può chiamare seno,sembrano due mongolfiere.- sedere rifatti. Fa di tutto per farsi notare,e quando dico di tutto,proprio di tutto: è una gran troia.

TANYA: http://t2.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcTOMFTphawpJcOWYpaWws9QNngB4qQNrlOC41B_GJMZ2PBG0WtjE5wkegu2

La vedo che cammina vestita con una gonna rosa molto corta che gli scoprono le cosce,una T-shart con tante tonalità di fuxia che gli lascia in bella mostra le sue mongolfiere,delle auto reggenti nere con degli stivali a spillo neri che gli arrivano fino al ginocchio. È bionda,con i capelli sciolti e ha il viso pieno di trucco. La sua camminata da “leader” non poteva mancare. Ma perché credono di essere chissà chi e invece valgono meno di una noce? Bò,a capirle le cheerleaders. La schiera di cheerleaders era dietro di lei mentre camminavano per il corri doglio.

«Bella,andiamo via.» Dice Edward prendendomi per il braccio.

«Edward,che hai?» Chiedo.

Lui mi prega con lo sguardo di andare via. Guarda per qualche secondo il corri doglio. «Ti prego.» Mi dice.

Io guardo dove aveva guardato lui,e vedo il gruppo dei Play boy della scuola che passa per il corri doglio.

Oh,no,un’altra volta questi no. Sono un gruppo che ha sempre trattato male Edward dai tempi delle elementari. Li conosciamo tutti quanti da quando eravamo piccolini,per sfortuna. Eccoli: Emmett,James,Mike,Tyler,Laurent,Sam e Ambry. I Play Boy più immaturi della scuola,anche se ce ne sono tanti,loro sono i peggiori.

Emmett: http://1.bp.blogspot.com/_3Edg4GFVons/S8fqWb_-4WI/AAAAAAAABao/Ldt-NiNHp0s/s640/kellan_lutz-3589.jpg

James: http://ones2watch4.com/content/wp-content/gallery/cam-gigandet/cam-7.jpg

Mike: http://freecodesource.com/myspace-graphics/images_db/962/1271985955michael-welch-smiling.gif

Tyler:  http://thetwilightconnection.com/wp-content/uploads/2009/04/tyler-crowley.jpg

Laurent: http://cdn2.team-twilight.com/wp-content/uploads/2011/01/e1.jpg

Sam:  http://www.truetwilight.com/wordpress/wp-content/uploads/2009/07/sam-uley.jpg

Ambry:http://images3.wikia.nocookie.net/__cb20101031014908/twilightsaga/images/9/92/Normal_018l.jpg

Io e Edward ci giriamo e ci mischiamo tra la folla di studenti. Io non ho affatto paura di quelli lì,me ne voglio andare solo per non far preoccupare Edward.

«Ehy,Edward! Ma non ci saluti neanche?» Chiese James. Edward si irrigidisce di colpo e sento il suo respiro che diventa sempre più pesante. James da una pacca sulla spalla a Edward,e gli mette il braccio intorno al collo. Edward guarda per terra. È fermo,non riesce a muoversi. Che cosa gli hanno fatto?

«Allora,sfigato,che hai dentro questo zaino?» Chiede Emmett prendendo lo zaino di Edward dalle sue mani.

Io sto esplodendo di rabbia. Non si vede permettere.

«Lascialo stare!» Ringhio. Mettendomi tra Edward e Emmett.

«Ehy,sfigato,ti fai difendere da una ragazza? Complimenti,cretino.» Dice Emmett,mentre gli altri ridono. E no! Non può insultarlo!

Alzo il ginocchio il più in fretta possibile,e colpisco l’obbiettivo. Emmett fa una smorfia di dolore e si accascia a terra stringendo le mani in mezzo le gambe. Colpito e affondato.

Mi giro verso James e lo guardo seria. «Lo lasci o ne vuoi anche tu?» Chiedo. Tieni duro,Swan.

Lui lascia Edward spingendolo verso di me. «si fa proteggere da una ragazza.» mormora  Laurent.

«Ne vuoi anche tu?!» Urlo contro di lui.

«Dacci un taglio,puttanella.» Dice ridendo Mike. No! Io non sono una puttana!  Si sta confondendo con la sua schiera di ragazze.

Mi avvento su di lui e lo riempio di sberle. «Ma perché mi tratti così? Che ti ho fatto? » Grido.

«Lasciami!» Mi prega. Gli do un calcio nelle palle e lo lascio andare. Prendo Edward per il braccio e corriamo verso l’aula.

«Ma come fai a non aver paura di loro?» Chiede Edward.

«Perché dovrei?»

«Perché loro fanno paura e trattano tutti male.»

«Non fanno paura,a me fanno solo ridere,e poi del fatto che trattano male le persone non ti do torto,ma bisogna sapersi difendere.»
Entriamo nella classe di storia,e per fortuna,non ci sono i Play Boy lì.

«Compito a sorpresa.» Dice la Prof. Rompi-cazzo. La chiamo così perché rompe sempre le palle.

Io non mi sono neanche preparata,non ho studiato niente,come faccio ora?

Lancio un’occhiata preoccupata a Edward e lui mi sorride e basta. si sistema di occhiali.

La prof. Rompi-cazzo ci consegna le schede,e iniziamo il compito. Io non so niente,non ho studiato il nuovo argomento.

«Come faccio ora?» sussurro a Edward che è accanto a me.

«Ti suggerisco io.» Dice. Io gli sorrido. È sempre pronto ad aiutarmi. Lui è molto bravo in tutte le materie tranne in Arte,la materia in cui io ho una A+. Non dico che sono una pippa nelle altre materie,me la cavo in tutte tranne in storia dove ho una D-. Poverino,lui ha una C- in Arte e io devo sempre dargli una mano.

Ogni volta che la Prof si distrae,Edward mi suggerisce la risposta,e io la scrivo,ma per poco,per non dare nell’occhio alla prof,alcune cose le devo scrivere io. Diamo il compito in classe e al prof me lo corregge.

«Masen A+» comunica a Edward. Io ho preso sicuramente il solito voto,solo le cose che mi ha suggerito Edward sono giuste,secondo me. «Swan B+ »

 What?! Io Isabella Swan B+ in storia? Non riesco a crederci! Prendo sempre delle B-,C+.D-,ma mai una B+,figuriamoci una A.

«Grazie. Ti voglio bene.» mimo con le labbra a Edward.

«Anche io» Mormora.
 

 
Angolo dell'autrice:

Tanya è una gran troia! I Play Boy fanno schifo e sono degli stronzi,a me fanno ridere solo a vederli.

ciaooooooooooo

voglio moooooooolte recensioni!
 

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***







Capitolo 4
 

Sono nell’aula di spagnolo,e per sfortuna,Edward non c’è. È l’unica ora che non abbiamo in comune,e devo stare vicino a quell’ochetta di Jessica Stanley. Durante la lezione,si smalta le unghie e si rifà il trucco mentre la prof si gira. In questo momento vorrei essere nell’aula di francese di Edward. Mancano ancora 30 minuti. Edward dovrebbe essere già uscito dall’aula,visto che io ho due ore di spagnolo e lui solo una di francese. In questo momento dovrebbe essere in biblioteca.

Dopo un’eternità,la lezione finisce. Esco dall’aula e mi dirigo in biblioteca dove mi aspetta Edward. Lo vedo con un libro in mano. Mi avvicino e mi siedo.

«Ciao Edward. Com’è andata la lezione?» Chiedo e vedo che sta leggendo “Le pagine della nostra vita,un libro di Nicolas Sparks che ho io a casa e che ho letto tante volte.

«Bene. Tu?»

«Guarda,ho avuto tutte le due ore la Stanley vicino a me,un inferno.»

«Non sai quanto ti capisco.»

Vado  a cercare un libro,e tiro fuori Cime tempestose. Ancora.

Arrivo al tavolo,Edward guarda me e poi il libro. «Ancora?» Chiede esasperato. Poverino,non ne può più di sto libro,ma io lo adoro troppo.

«Io lo adoro.» Dico.

«Guarda,non avevo dubbi.» Scherza.

«Quanto manca alla fine delle lezioni?» Chiedo.

«Ancora 20 minuti.» Dice guardando il suo orologio al polso.

Passiamo i 20 minuti a leggere i nostri libri,poi la campanella suona e andiamo nel parcheggio e entriamo nella Smart.

«Andiamo direttamente al Super mercato?» Chiede.

«Sì,pranziamo lì.»

 Oggi,per fortuna,eravamo usciti alle 13.00. Visto che non avevamo la mensa quel giorno.

Andiamo direttamente al Super mercato,e parcheggio lì vicino.

Scendiamo e timbriamo il cartellino. Mettiamo la camicia del Super mercato e iniziamo a lavorare.

Dopo 4 telefonate,3 consegne,e un altro disegno con i cuori e il nome di Edward dopo,io ho finito e mi sto girando i pollici.

«Sono arrivati gli scatoloni per la merce. Torno subito.» Mi avvisa dalla porta della recepion.

«Sì,oki.» Dico.

Dopo 30 minuti,è ora di andare a casa,ma Edward non si vede. Ha fatto già buio,e dovrebbe aver finito di scaricare quelle poche scatole.

Prendo la mia borsa e lo zaino mio e di Edward,e esco fuori dal Super mercato salutando il mio capo e gli altri.

«Edward?» Grido nel parcheggio,sperando che mi senta. «Dove sei?»

Sento due singhiozzi,e sussulto. Mi giro,e vedo Edward,appoggiato alla macchina che piange. No! Che è successo?

«Edward!» Urlo spaventata. Corro verso di lui,e mi metto a terra davanti a lui. Ha un occhio nero,e i suoi occhiali sono rotti vicino a lui. «Edward,che è successo?» Chiedo preoccupata.

«I…ragazzi sono…venuti…qui…e mi hanno..picchiato.» Dice trai singhiozzi.

«Quali ragazzi?»

«Il gruppo dei Play boy. Mi hanno detto che se dicevo qualcosa a qualcuno mi picchiavano ancora.» Risponde. Quei brutti figli di puttana! Si vede che i calci nelle palle non sono bastati. «Hanno detto che devi darti una calmata,e che loro possono fare quello che gli pare.»

Lo abbraccio forte,e lui continua a singhiozzare. «Vieni,ti porto a casa.» Dico. Si alza,e lo faccio sdraiare sui sedili posteriori. «Tranquillo,adesso ti porto a casa e mi racconti tutti per filo e per segno.»

Lui annuisce. Salgo in macchina,e la accendo. Andiamo a casa,e vedo che entrambe le nostre ville sono buie. I nostri genitori sono ancora a lavoro,e Vanessa forse starà guardando la TV.

Faccio scendere Edward dalla macchina,e lo porto in casa. Andiamo in cucina,e si siede sulla sedia.

Vado verso il frizer e prendo un sacchettino con il ghiaccio. Mi avvicino a Edward,e poso il ghiaccio sull’occhio.

«Ora mi spieghi cos’è successo?»

Lui respira e inizia a parlare. «Stavo scaricando gli scatoloni e appena mi girai,vidi il gruppo di Play Boy che si avvicina a me con passo svelto,io subito comincio a preoccuparmi,e provo a raggiungere l’entrata,ma mi fermano,e James mi tira un pugno nell’occhio,e mi minaccia,e ti insulta dicendo “La tua puttana deve darsi una regolata,non tollero un comportamento del genere.” Io avrei voluto ammazzarlo per come ti aveva chiamata,solo che non ne avevo la forza. » Mi spiega. Io giuro che li uccido! Uno per uno! Li uccido.

«Edward,ma come fai a cacciarti sempre in queste brutte situazioni?» Domando,ricordando le tante volte in cui lo trattavano male.

«Non lo so,Bella. È che la vita è così dura. Io sono solo uno sfigato che sta in mezzo a delle persone che lo snobbano.» Si alza,e va alla finestra senza togliere il ghiaccio. «Io vorrei essere qualcuno. Voglio essere popolare e stupendo,invece,sono intrappolato nel corpo di uno sfigato.» Quante volte gli ho detto che lui è una persona meravigliosa e non è per niente uno sfigato?

«Cos’è che non ti piace nell’essere così?» Chiedo. Bisogna sempre chiedere dove sta il problema.

«E te lo chiedi anche? Sono brutto,magro,porto gli occhiali,non sono attraente,non piaccio a nessuna ragazza,sono un imbranato,non ne faccio una giusta,mi caccio sempre nei guai. Poi cos’altro? La lista è bella lunga. E poi,vorrei che la gente mi volesse bene,in vece di trattarmi male.»

So come si è sempre sentito Edward,ma quello che dice è brutto. Lui è meraviglioso così com’è,io non vorrei per nulla al mondo che cambiasse.

«Senti,una cosa te la devo dire. Non c’è bisogno che tu cambi per piacere agli altri. Tu sei perfetto così come sei. Vorrei che ti accorgessi di quanto tu sei straordinario. E comunque,ogni ragazza sarebbe fortunata ad averti. E non pensare a quelle oche come Tanya,loro sono inferiori a te. Tu sei migliore di quanto tu possa immaginare. Credi a quello che ti sto dicendo. Ti prego.» lui non dice niente. Mi abbraccia forte e mi da un bacio nei capelli.

«Che ho fatto per meritarmi un’amica come te?» Chiede.

«Io mi domando come ho fatto a meritarti. Sei la cosa migliore che mi sia capitata. Davvero. Ti voglio tanto bene.» Dico.

«Anche io.»

«Tu rimani qui a farmi compagnia. Mamma e papà sono via per lavoro. Come al solito. » Dico.

«Oki,lo dico a nonna.» Prende il cellulare e avvisa la nonna per dirle che sta notte rimane da me.

«Ci guardiamo un film?» Dico.

«Dovresti finire la relazione di biologia.» Dice.

«Già fatto,l’ho finita giusto ieri sera.»

«D’accordo,guardiamo un film.»

Andiamo nella sala,e ci mettiamo a cercare un DVD nello scaffale.

«Che dici? Ci guardiamo Saw-l’enignista

«Non fa paura,è solo sadico,volano fiumi di sangue,e non si capisce più chi vive e chi muore.» Mi lamento.

«Oki. Che ne dici di The grudge

«Per carità! Guarda,ricordami di buttare il DVD,mi dispiace di aver speso soldi per una simile cagata. Per come sono truccati quei mostri fa solo ridere.»

«C’è almeno qualcosa che ti piace?» Chiede.

«Vediamo un po’ che cagate ci sono qui.» Dico e guardo un po’ i DVD nello scaffale.

«Un film di Dario Argento?» Propone.

Io solo a sentire quel nome,i viene voglia di andare in Italia e spaccare la faccia a quel regista.

«Neanche morta! Ho visto TUTTI i film di Dario Argento,e fanno uno più schifo dell’altro.»

«Allora,perché li hai voluti guardare tutti?»

«Per vedere se ne ha fatto almeno uno decente. Ho visto anche l’ultimo che ha fatto. Dracula 3D,fa cagare anche quello. Dario ha fatto fortuna solo perché le colonne sonore sono famosissime. Le ha usate in tutti i suoi film.»

«Oki,allora che ce ne facciamo di questi DVD di Dario?»

Glieli prendo dalle mani,e li vado a buttare nella pattumiera che c’è in cucina sotto il lavandino. Torno in salone.

«Ecco fatto.»

«Lo detesti proprio Dario Argento.»

«Non immagini quanto.»

«Non ho intenzione di passare tutta la sera a cercare DVD,quindi prendiamone uno a caso.»

«Aspetta,ho diviso i DVD.»

«Cioè?»

«In questa parte di scaffale ho messo quelli che abbiamo già visto,e da questa parte quelli che dobbiamo ancora vedere.» Dico indicandogli le parti degli scaffali.
«Oki,ne prendo uno a caso.» Dice e tira fuori un DVD. Me lo porge,e io guardo la copertina: Screem 4.

«Ah,sì,mi ero dimenticata di averlo comprato. Noi due abbiamo visto i primi 3. Bellissima saga,sono curiosa di vedere quello che succederà in questo film.» Dico.«Vado a preparare i Pop-corn,dammi 5 minuti.»

«Oki,io vado a prendere gli occhiali di riserva.»

Vado in cucina,e prenda la scatola dei Pop-corn e la apro. Verso i mais dentro la macchinetta per farli,e dopo qualche secondo,comincia a schioppettate e metto un pentolone vicino e i Pop-corn escono da soli e vanno dentro.

Dopo qualche minuto,la pentola è piena. Stacco la spina della macchinetta,e metto del sale nei Pop-corn.

Vado in sala e vedo Edward che è semi sdraiato sul divano con il telecomando del DVD in mano.

«Eccomi.» Dico e mi siedo vicino a lui e gli do i Pop-corn. Ne prende un pugno e li mangia. «Hai trovato gli occhiali? Dai,metti il film.»

«Sì,li ho trovati. Per fortuna riesco a vedere abbastanza da vicino.» Pigia Play e il film inizia. Bene.

Dopo due ore,il film finisce,e noi due abbiamo lo stomaco pieno di Pop-corn.

«Che bello,dobbiamo guardarlo più spesso.»

«Certo,anche a me è piaciuto tantissimo.»

«Forse è meglio andare a letto.» Sbadiglio. «Sono stanca,e domani c’è scuola.»

Ci alziamo dal divano,e andiamo in camera mia. Preparo lo zaino,e mi ricordo che lui non l’ha preparato.

«Non prepari lo zaino?»

«Lo preparo domani mattina.»

«Se ti svegli.»

Per fortuna,il mio letto è grande,quindi ci stiamo tutti e due. Edward va in bagno e dopo un po’,torna in boxer e canottiera. Io mi ero messa il pigiama blu.
Ci mettiamo sotto le coperte e ci addormentiamo abbracciati.




Angolo dell'autrice:

Ehyyy!
I Play Boy sono degli stronzi! bastardi!


Le opinioni che da Bella sui film sono le mie stesse opinioni,odio DARIO ARGENTO! Ha pure il coraggio di farsi chiamare "il ago dell'horror"! FA SCHIFO! NON GUARDATE I SUOI FILM!

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***









Capitolo 5

 

Il russare di Edward,mi sveglia,e io sbuffo. Mi metto seduta sul letto,e mi giro verso Edward. È a pancia in giù con la testa sul cuscino.

 «Edward? Svegliati.» Dico scuotendolo un po’. «Edward,devi preparare lo zaino. Non costringermi a usare il secchio con l’acqua. » lo minaccio.

Lui si alza di scatto e mi guarda. «Non oseresti.»

«Vuoi scommettere?» Chiedo.

Si alza sbuffando dal letto,e va in bagno.  «Non addormentarti sul water!»

«E tu non fare la spiritosa!» Urla dal bagno.

Io mi alzo,e mi spoglio. Indosso una maglietta nera con i pantaloni della tuta. Metto delle All stars blu e prendo lo zaino.

«Edward? Hai finito? Dobbiamo andare.»

Esce dal bagno e prende lo zaino. «Andiamo.»

«Devi prepararti lo zaino e ti devi cambiare i vestiti.»

«Accidenti,è vero.»

«Dai,forza,ci rimangono 40 minuti. Se ti muovi ce la facciamo.» Usciamo dalla mia stanza e scendiamo le scale e usciamo da casa.

Entriamo in casa sua. «Ciao Bella.» Dice Carlisle.

«Ciao.»

«Siete stati svegli fino a tardi a guardare film,come sempre?» Domanda Esme sorridendo.

«No,ne abbiamo visto solo uno e siamo andati a letto subito,eravamo stanchi.» Risposi.

«Vi siete rimpinzati di Pop-corn.» Dice la nonna entrando.

«Edward,preparati,se no fate tardi entrambi.» Dice Carlisle.

«Io ti aspetto qui.» Dico a Edward. Sale le scale velocemente,e torna giù dopo 5 minuti.

«Accidenti,hai fatto presto.» Dico.

«Già,molto presto.» Dice Edward

«Buona giornata.» Dico ai familiari di Edward.

«Ciao ragazzi.» Dice Esme.

Andiamo verso la mia Smart e entriamo. Attraversiamo la rumorosa Los Angeles,e arriviamo a scuola.

«Come va l’occhio?» Chiedo.

«Bene.» Risponde.

Io lo guardo,e tocco l’occhio nero. «Accidenti,ti sparirà fra qualche giorno. » Lo avviso. «Ce la fai? Se no ti riporto a casa.» è meglio se gli lascio un po’ di spazio e farlo riprendere da quello che è successo ieri.

«No,ce la faccio,basta che non mi lasci da solo.» Dice.

Scendiamo dalla macchina,e ci incamminiamo verso la scuola. Per fortuna,io e Edward avevamo tutte le ore in comune quel giorno.

«Stanno arrivando.» Dice Edward e io guardo nella direzione in cui sta guardando lui. Eccoli lì: I Play Boy,i coglioni della scuola. Fanno tanto i fighetti e in vece sono uno più coglione dell’altro. Quanto li odio! E poi una volta ho detto a Tanya che al posto delle tette aveva delle mongolfiere e lei mi ha detto che era tutta invidia,ma visto che eravamo in mensa e c’era la frutto,presi due meloni e li posai danti al petto e dissi “Certo sono molto invidiosa,sono molto invidiosa di apparire così!”. Ero così incazzata. Almeno le mie tette sono normali,non sono rifatte.

«Non farti influenzare da loro. Quelli non sono superiori a nessuno,tu sei migliore proprio perché sei speciale.» Dico sorridendo.

«Speciale? Io non sono speciale,sono uno sfigato.»

Allora lo fa apposta a contraddirmi. «Edward,per caso tu hai un via e vai di donne che girano nude per casa tua?» Chiedo.

«No.» Risponde.

«Rubi i soldi del pranzo a un ragazzo innocente?»

«No.»

«Tratti male le persone?»

«No.»

«E allora? Di che ti lamenti? Quante volte te lo devo dire? Tu sei perfetto così come sei. Fidati.» Dico.

Lui non dice niente,perché arrivano James e Emmett. Proprio quelli che odio di più!

«Ehy,sfigato,ti è bastato il pugno di ieri?» Chiede James. Lo odio!

«James,ti è bastato il calcio nelle palle mosce di ieri?» Chiedo sicura di me.

Lui mi guarda e non dice niente. Fa un segno a Emmett e se ne vanno.

«Come fai?»

«A fare cosa?»

«A mettergli paura.»

«Botta e risposta.» Rispondo. «Andiamo,se no facciamo tardi a lezione.»

Andiamo verso l’aula di scienze,e entriamo. Ci sediamo vicini,come sempre,e tiriamo fuori il libro e il quaderno.

Siamo nei banchi al centro dell’aula,e nel banco davanti a noi,c’è Tanya. Cazzo! Ma che puzza! Ma quanto profumo si mette? Odio il suo profumo! Ogni volta che me la ritrovo vicino è la stessa storia.

«Oki,ragazzi,vi ricordo della gita che faremo all’acquario. Ricordatevi di portare un block-notes,una penna,uno zaino con dentro il pranzo,e un maglione,perché pioverà. Poi vi farò sapere per la gita a New York al museo di Central Park.»

Accidenti,me ne ero dimenticata! La gita all’acquario! Io e Edward dobbiamo ancora preparare gli zaini per la gita.

«Me ne ero dimenticata. » Sussurro a Edward.

«Tranquilla,oggi ci prepariamo,non dobbiamo andare a lavorare,quindi abbiamo tempo.» Risponde sottovoce.

Il prof inizia la lezione,e dopo due ore,passate ad assorbirmi la puzza del “profumo” di Tanya,finalmente la lezione finisce. Alleluia!

«Menomale,pensavo che la lezione non finisse più.» Mi lamento.

«Già.»



 Angolo della vostra scrittrice preferita!!
 

Acchimè qua! come state? io malissimo,è appena iniziata la scuola da 3 giorni,e ho il raffeddore da 2 gironi,mi sa che sto covando la febbre:-(

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***








Capitolo 6


 

La mattina trascorre lentamente,ma per fortuna,passa. Io e Edward andiamo in mensa,e vediamo Alice Brandon al tavolo che ci aspetta. Lei è la mia migliore amica-dopo Edward-

Non è una Cheerleders,è una ragazza normale,acqua e sapone,come me e Edward. Io e Alice siamo diventate amiche all’elementari,non ci parlavamo molto,eravamo semplici compagne di classe.

Dissi all’insegnante di musica,la signorina Prescott,che se voleva che cantassimo come dei passerotti avrebbe dovuto comprarsi dei dannati passerotti.

Alice e Edward si stavano facendo la pipì addosso dalle risate,e la maestra ci mise davanti al muro durante la ricreazione. Ho un problemino con la disciplina. Io e Edward ci eravamo conosciuti già da quando eravamo nati. Comunque,Alice era diventata nostra amica da quando la prof ci mise a faccia al muro.

Era stato davvero divertente! Ci sediamo al tavolo con Alice. Ha i capelli lunghi e marroni,gli occhi verdi e una carnagione chiara.




«Ciao Alice.» Dico.

«Ciao Bella,ciao Edward.» Ci saluta,ma è troppo concentrata sulla rivista che sta guardando.

«Ancora quella?» Chiedo.

Alza lo sguardo e mi guarda. «Ma che dici? Guarda che è nuova! L’ho comprata sta mattina.»

Guardo la copertina e come al solito,ci sono vestiti,scarpe,accessori ecc… Alice è una fanatica della moda,nessuno riesce a toglierle un giornale,altrimenti ringhia.
Rido tra me e me. «Che hai da ridere?» Chiede Alice.

«Niente.» Rispondo.

«Edward,sei così silenzioso,che è successo?» Dice Alice. Lo guarda bene,e vede l’occhio ancora nero. «Ma che hai fatto all’occhio?»

«Niente,lascia stare.»

«Sputa il rospo!» Ringhia Alice.

«James mi ha picchiato ieri davanti al Super mercato.» Dice subito Edward.

Alice da un pugno sul tavolo e guarda il tavolo dei “Vip”. «Sono degli stronzi!» Esclama Alice.

Meglio cambiare discorso. «Ma dov’è il tuo Principe Azzurro?» Chiedo.

Lei abbassa lo sguardo arrossendo e mette una ciocca dietro l’orecchio. «Jasper.» Dice.

È innamoratissima di Jasper Hale da quando eravamo alle medie. È un giocatore della squadra di basket,ed è fratello gemello di Rosalie Hale,una componente delle Cheerleders. Jasper è un ragazzo normale,non è come sua sorella o i Play Boy,non fa del male a nessuno ed è un ragazzo pacifico.





«Secondo me,è cotto di te.» Dico.

«Non è vero,a lui non piacciono quelle come me.»

Pure lei ci si mette!

«Perché?» chiedono all’unisono.

«Sei una ragazza fantastica,fidati. Dovresti parlargli.» Dico.

«Davvero? »

«Sì.» Mi alzo dal tavolo e guardo Alice.

«Vado a parlare con Jasper. » Dico sorridendo.

Alice mi lancia un’occhiata di fuoco e si alza di scatto. «Tu.Non.Oserai. »

«Io oserei,fidati. »

«Bella,ti prego,non farlo. Ti prego. » Mi prega facendo la faccia da cucciolo.

«Io e Jasper siamo amici,stai tranquilla.  Gli dirò “Ciao. Come stai. Va tutto bene?.” Poi passerò a te.»

«No,non farlo!» Alice mi prende per il braccio fermandomi.

Io alzo gli occhi al cielo e mi siedo di nuovo. «Che palle che fai!»

«Guardati tu!» mi rimprovera.

Io guardo Edward,che non ha ancora toccato cibo e che sta girando in continuazione la forchetta sulla pasta. «Edward,mangia qualcosa.» Dico. Lui toglie la forchetta dal piatto e allontana il vassoio da lui.

«Non ho fame.» Risponde Edward.

E io ho capito cosa lo turba. «Stai male per quello che James e le altre Teste Di Cazzo ti hanno fatto?» Chiedo. Lui alza lo sguardo e annuisce. Io mi alzo di scatto e lo guardo. «Guarda che se vuoi gli vado a fare il culo nero a tutti!» Esclamo.

Lui mi afferra le braccia fermandomi anche lui. Accidenti! Pure lui mi ferma. «Lascia stare.» Dice.

«Avete rotto le palle tutti e due.» Dissi.

«Guarda un po’,quella puttana di Tanya ha la stessa borsa che ho io.» Dice Alice. Mi giro e vedo Tanya con una borsa gialla sotto il braccio.

«Lasciala perdere quella troia.»

Finiamo di mangiare,e torniamo a lezione.  Quando torniamo a casa,io e Edward ci prepariamo lo zaino per andare all’acquario. Sono nella mia stanza,cercando un maglioncino abbastanza caldo,visto che domani avrebbe piovuto.

Esco dalla mia stanza con lo zainetto mezzo pronto e scendo in cucina. Vedo il mio papà leggere il giornale e la mia mamma bere una tazza di tè.

«Io vado un attimo da Edward.» Dico.

«Oki.» Dice mia mamma.

Esco di casa e attraverso il giardinetto e vado davanti casa di Edward. Suono il campanello e mi viene ad aprire Esme.

«Ciao Bella. Ti prego,dai una mano a Edward,sta facendo un macello.» Dice.

Che ha combinato sta volta? Salgo le scale di casa loro,e entro nella stanza di Edward e rimango a bocca aperta. La stanza è un disastro,ci sono vestiti ovunque e vedo Edward sotto il suo letto cercare qualcosa.

«Ma che hai combinato qui?! » Esclamo.

«Ahi!» Urla sotto il letto. «Che male: ho sbattuto la testa!» Si lamenta.

«Ma che cosa stai facendo sotto il letto?» Chiedo.

«Cerco la maglietta blu,quella a maniche corte.» Risponde.

«è in bagno,la lasci sempre lì.» Dico.

Lui si tira su in piedi e va a vedere in bagno. Torna dopo qualche secondo con la maglietta in mano.

«Trovata.» Dice.

«Hai fatto un macello,aspetta che ti do una mano.»

Dopo un’ora,la stanza è in ordine e i vestiti sono nell’armadio.

«Adesso ti do una mano con lo zaino.» Lo avverto.

«Tu lo hai finito?»

«No,mi manca qualcosa.» Dico e mi metto a cercare un maglioncino nel suo armadio.

«Che stai cercando?» Chiede.

Tiro fuori il maglioncino nero e glielo mostro facendo gli occhi da cucciolo.

«Neanche per sogno!» Dice si avvicina a me e me lo prende dalle mani. «Questo rimane qua.»

«No,Edward,ti prego.» Piagnucolo.

«Oh,no.»

«Ma non ho maglioncini caldi.»

«Ma se sei piena.»

«Ma pizzicano,il tuo è morbidissimo.» Dico.

«Ci credo.»

«Dai. Sai quanto farà freddo domani. Poi quelli dell’acquario sono tirchi con il riscaldamento.» Dico toccandogli il braccio e cercando di fargli gli occhi dolci. «E sì,poi Bella si prende la broncopolmonite e muore di freddo e tu non la rivedrai mai più.» Dico e gli faccio-ancora-la faccia da cucciolo.

Lui scuote la testa e sorride. «Testarda sei,testarda.» Dice e mi da il maglioncino. «tieni,dai.»

«Grazie» Dico abbracciandolo.
 



Angolo dell'autrice:

care ragassuole! La vostra scrittrice preferita è qui!!! Mi scuso per non aver aggiornato ieri,ma stavo male per la febbre e il raffreddore,e ciliegina sulla torta,mi è arrivato il ciclo è ho anche mal di pancia!!! che sfiga...
VOGLIO TAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAANTE RECENSIONIIIIIIIIII

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***








Capitolo 7
 

Siamo sul Pulman diretto all’acquario. Ho indossato un paio di jeans,una maglietta a maniche lunghe e il maglioncino nero di Edward. Il suo maglioncino è molto caldo,e ha il suo profumo. Stiamo attraversando Los Angeles da almeno 10 minuti,e già mi sono rotta i coglioni. Ci sto andando solo perché devo recuperare la C- in Scienze e imparare qualcosa su stì cazzi di pesci.

Dopo altri 20 minuti,raggiungiamo l’acquario.

Diamo o biglietti ed entriamo. Il cicerone ci fa da guida,e vediamo la vasca delle Mante.

 




Ci mettiamo al bordo della vasca a guardarle. Allungo la mano verso una Manta che è davanti a me e la tocco. È molliccia.

«Edward,toccane una,sono morbidissime.» Dico.

«Emm…no,non credo che.. » Dice.

«Dai,sono carine.» Lo prego.

«D’accordo.» Allunga una mano e tocca la Manta davanti a lui. «hai ragione,è molle.»

«è una bella sensazione toccarle.» Dico sincera.

Giro la testa,e vedo Tanya che guarda con aria disgustata le Mante.

«Ma fanno veramente schifo.» Si lamenta Tanya mettendosi il lucida labbra. Ha sempre quel coso in mano! Anche se ha più in mano qualcos'altro quella troia di solito.«Preferisco andare a vedere le balene.»

È proprio ignorante! Una balena non ci sta dentro l’acquario.

«Le balene non ci sono,sono state massacrate per testare il tuo trucco da puttana.» Dico a Tanya. Lei mi guarda sorridendo male,e se va.

«Bella,calmati. Non combinare un altro guaio.» Mi dice Edward.

«Fammi divertire,poi quella è ignorante,che ci posso fare?» Dico.

Lui scuote la testa e torna a toccare la Manta.

Saliamo in un altro piano,e andiamo alla vasca dello squalo. È tanto grande,forse è larga 20-30 metri. Vicino a noi,vediamo delle persone con dei secchi che danno da mangiare agli squali. Che figata! Un secchio pieno di sangue e di carne. Ye! Che bello :-/!

«Tenete le distanze dalla linea gialla.» Dice il cicerone indicando la linea gialla vicino alla vasca.

Ci spiega le caratteristiche degli squali,cosa mangiano,quando vivono in cattività ecc… poi non ascolto niente perché vedo uno squalo che sembra mi stia guardando.
Quegli occhi…neri come la pece,penetranti e paurosi.

«..Bella?...Bella?..» Mi chiama Edward.

Io distolgo lo sguardo dai miei pensieri,e lo guardo. «Che c’è?» Chiedo.

«Tutto bene?» Domanda.

«Sì,perché?»

«Perché guardavi in modo strano lo squalo. Sei sicura di stare bene?»

«C…Certo che sto bene. È che..quello squalo ha degli occhi che mi mettono paura.» Dico.

All’improvviso,sento un rumore molto forte. Mi giro verso la vasca dello squalo,e vedo lo squalo.




Lo stesso che mi ha guardata prima. Mi afferra lo zaino da dietro,e cado in acqua.

«Bella!» Grida Edward. Sono spaventata come non mai. Ingoio tanta acqua.

È ghiacciata. Muovo le gambe e le braccia il più veloce che posso,ma non riesco a tornare in superficie.

Ho un sacchetto pesante attaccato alla cintura.

Porto le mani alla cintura,e la tolgo,lasciandola cadere con il sacchetto infondo alla vasca. Ho freddo,mi sento le gambe e le braccia paralizzate. Riesco a sentire le urla dei miei compagni di classe fino sott’acqua.

Sento anche Edward chiamarmi. È spaventato.

Sono in fondo alla vasca. Mi manca l’aria. Mi giro intorno,e vedo lo squalo che è a 20 metri di distanza che si sta divorando il mio zaino. Meglio lo zaino che io.

Cerco di tornare in superficie,ma mi sento sempre più debole,le forze mi stanno abbandonando. 

Vedo una figura che nuota verso di me. Edward! lui non sa nuotare bene,ha qualche difficoltà.

Mi afferra la mano,e cerca di portarmi in superficie. Vedo lo squalo avanzare verso di noi,e in questo momento,so che è finita.

Lo squalo è a 5 metri di distanza da noi,e Edward mi abbraccia. Non sento i denti dello squalo affondare nella nostra carne.

Riapro gli occhi e vedo lo squalo che si sta dimenando  e vedo che è infilzato con un palo attaccato a una corda. Edward nuota verso la superficie,e finalmente,mettiamo la testa fuori dall’acqua.

Respiro molto profondamente. Mi aggrappo a Edward,stremata e stanchissima. Poggio la testa sul suo petto mentre lo guardo che nuota verso il bordo della vasca. Quando la raggiungiamo, posiamo la testa sul marmo.

«Va tutto bene?!» Chiede il professore.

«Sì.» Ansimo respirando pesantemente.

«Aiutiamoli a uscire. Dai su.» Dice il professore,e sento tante mani afferrandomi le braccia e tirarmi fuori dall’acqua.

«Toglietevi,fateli respirare.» Dice il cicerone.

Tutti tolgono le mani dalle mie braccia e chiudo gli occhi per rilassarmi.

Dopo dei secondi,giro la testa verso sinistra,e vedo Edward accanto a me tutto bagnato. Lo amo. Il mio amore mi ha salvata.

ci stanno portando nell’infermeria dell’acquario,e l’infermiera ci da qualche tranquillante.

«Volete spiegarmi cos’è successo con quello squalo?» Chiede l’infermiera.

Faccio un sospiro e parlo. «Il cicerone ci stava spiegando delle cose sullo squalo,e poi ho visto lo squalo che era abbastanza vicino e sembrava che mi stesse fissando. L’ho fissato anche io,poi quando mi misi a parlare con Edward,lo squalo si avventò su di me e mi afferrò per lo zaino. Poi mi ha portata sott’acqua,e ringrazio il cielo che era impegnato a distruggere lo zaino. Edward si tuffò in acqua e mi aiutò ad uscire,poi vedemmo lo squalo infilzato da un palo e si stava dimenando.» Finisco di parlare,e l’infermiera annuisce.

«Ve la siete cavati bene entrambi.» Dice,poi guarda me.  «Ha avvertito la tua paura,e quindi ha cercato di ucciderti.»

Io rabbrividisco. Prende dei cerotti e me li mette sul braccio. Mi sono graffiata sbattendo contro il marmo.

«è meglio se tornate a casa.» Dice.

Noi due annuiamo,e usciamo fuori dall’infermeria. 

Vediamo il gruppo di Cheerleders e i Play Boy venirci incontro.

«Ehy,Edward,sei un eroe,non pensavo che avresti avuto il fegato di andare a salvare una ragazza dentro una vasca di uno squalo. Ma ti rendi conto? Uno squalo.» Dice Sam. Lo odio.

«Sei proprio grande,Edward,ti abbiamo sottovalutato.» Dice Rosalie.

«Vieni con noi.» Dice Emmett e mette il braccio intorno al collo di Edward.

Ma che è successo?! Solo l’altro giorno lo hanno picchiato e adesso lo stimolano?

Non voglio pensarci. Voglio solo andare a casa.

L’autista del pulman riporta me e Edward a casa invece di andare a scuola. Il professore parla con i nostri genitori,e Esme e Renèe cominciano a urlare e dire che avrebbero denunciato l’acquario.

Io e Edward  ci addormentiamo sul suo divano,sentendo le nostre madri urlare.




 

 
Angolo della pazza con la febbre e il raffreddore!!



Ciao! Acchimè qui! aspetto taaaante recensioni!!

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***







Capitolo 8

 

Mia mamma mi sta cambiando il cerotto nel braccio,e per fortuna,non è nulla di grave. I miei genitori e quelli di Edward vogliono fare la denuncia all’acquario,e fanno bene. Non è possibile che in una visita uno squalo cerca di uccidere un cliente.

«Ti fa male?» mi domanda.

«No.» Rispondo.

«Oh,piccola mia.» Dice e mi abbraccia. È stato orribile stare per affogare e quasi mangiata da uno squalo. Non era grande come squalo,ma era più grande di me.

«Se non ci fosse stato Edward,sarei morta.» Dico.

«Lui non sa nuotare bene,ma per te era disposto a tutto. Ti vuole davvero bene.»

«E io ne voglio a lui.»

«Sai,quando io,tuo padre e i suoi genitori avevamo finito la scuola ed eravamo andati a vivere insieme in questa casa per l’università,visto che costava tanto affittarne una per ognuno,tanto valeva andare a vivere tutti insieme. Poi siete arrivati tu e Edward nello stesso periodo quando avevamo 21 anni. Abbiamo lasciato l’università per voi due e perché eravamo tanto impegnati tra il lavoro e lo studio. Io e tuo padre abbiamo comprato questa casa e i genitori  di Edward hanno comprato la casa accanto alla nostra. Abbiamo passato tutta la vita insieme,proprio come tu e Edward.»

Che palle! Me l’avrà raccontata cinquanta volte sta storia. «Mamma,me lo hai già raccontato.» mi lamento.

«Oh,davvero?»

«Tante volte.» Dico.

«Oki. Comunque,domani non vai a scuola,voglio che ti riposi,ok?» Dice. Mi preoccupa lasciare Edward a scuola da solo,non voglio che gli succeda qualcosa…accidenti! Sono peggio di una mamma!

«D’accordo.» Dico.

«Ora dormi.» Dice e mi da un bacio sulla fronte. «Ti voglio bene,bambina mia.»

«Anche io.» Rispondo.

Esce dalla stanza spegnendo la luce,e io mi metto sotto le coperte,ma il telefonino squilla. Lo prendo e rispondo.

«Pronto?»

«Come va?» Chiede Edward.

«Bene. Tu ti senti meglio?» Domando. Mi alzo dal letto e vado alla finestra che si affaccia a quella di Edward. Lo vedo che è seduto davanti la finestra che mi guarda.

«Sì,meglio. Domani tu rimani a casa?»

«Sì,mia mamma vuole che io riposi. Tu?»

«Io sto bene. Vado a scuola domani.»

«Vuoi che ti presto la Smart?»

«No,mi accompagna mamma a scuola,non preoccuparti,tu pensa a riposarti e stare bene.»

«Sì,papà» Dico scherzando. Sembra mio padre.

«ahahaha. Oki,buona notte,Bella.»

«Buona notte,Edward» Dico e riaggancio. Lo saluto con la mano e mi metto a letto e mi addormento.

 

 

***

Qualche giorno dopo…

 

Mi sveglio alle 12.42. Voglio andare a scuola. Mi alzo e vado a prepararmi. Non mi interessa se entro qualche ora dopo,non posso stare in casa a fare un cazzo.
Scendo giù in cucina e vedo papà e mamma che armeggiano con le stoviglie.

«Dove vai?» Chiede mamma.

«A scuola,mi sento bene e non voglio stare a casa. Mi firmi la giustificazione? Entro all’una. Vado direttamente in mensa e poi alle 2 do la giustificazione alla prof.» Dico e predo il libretto delle assenze.

«Sei sicura di stare bene?» Chiede mamma.

«Sì,tranquilla.»

«ok.» firma la giustificazione e mi da il libretto. Salgo sulla mia Smart e parto per la scuola.

Il parcheggio è deserto,ci sono solo le macchine,i motorini,le bici degli studenti.

Suono il campanello che c’è vicino alla porta,e mi viene ad aprire la signora Cope.

«Signorina Swan,le sembra questa l’ora di arrivare?» Chiede incazzata.

Senti,non rompermi i coglioni pure tu!Penso e vorrei dirlo.

«Scusi se non sono stata bene!» Dico e entro.

«La giustificazione,prego!» Urla. Io alzo gli occhi al cielo mentre camino per il corri doglio.

«La consegno al prof!» Urlo. Vado in mensa,e vedo che il tavolo dove ci sediamo io,Edward e-ogni tanto-Alice è vuoto. Mi guardo in torno e vedo che al tavolo dei Play Boy e delle Cheerleeders c’è Edward. Ma che ci fa lì?

Vado verso quel tavolo,e mi fermo. «Ma che fai?» Chiedo sorridendo.

«Che ci fai qui? Non dovevi stare a letto,credevo fossi ancora stanca.»

«No,sto bene,non volevo stare a casa.» Dico. «Dobbiamo parlare.» Dico tornando seria. Si alza dalla sedia e mi segue fuori dalla mensa.

«Si può sapere che cazzo stavi facendo con quei coglioni!?» Urlo contro di lui.

«Mi hanno invitato nel loro tavolo,e tu non c’eri. Io all’inizio ho detto di no e poi James e Emmett mi hanno detto ancora di venire.» risponde.
Non riesco a crederci. Quei bastardi lo trattano male,poi invitano al loro tavolo.

«E tu ovviamente hai accettato non pensando al fatto che ti hanno picchiato e trattato male per anni. Bravo,Edward. Non me l’aspettavo da te.» Dico. Non lo capisco.

«Bella..» Dice ma non lo lascio finire.

«No,niente Bella,lasciami stare.» dico incazzata e entro ancora in mensa e prendo un po’ di pasta al tonno,insalata e carne. Vado al mio tavolo deserto e mi siedo e comincio a mangiare. Vedo Edward che ride e scherza con i Play Boy e le Cheerleders. Non mi piace sta situazione. E se…no! Non è possibile! Quel gruppo di Don Giovanni e Puttanelle stanno con Edward solo perché mi ha salvato da uno squalo. Lo usano. Che schifo che mi fanno.

Oggi è Sabato,e io e Edward lo passiamo sempre insieme.

La giornata finisce,e tutti usciamo dalla scuola e andiamo nel parcheggio. Vedo Edward uscire. Lo raggiungo e gli sorrido.

«Vuoi un passaggio?» Chiedo.

«A dir la verità,sto andando con James,Emmett,Tanya e Rosalie.» Dice. Io ci rimango male. Preferisce loro a me.

«Oki,ciao.» Dico e torno alla mia Smart e metto in moto.

Ho già capito che questo sarà il primo Sabato che non passo con Edward.



Angolo della pazza guarita dall febbre!

Eccomi! Qui Edward sta delidarando! questo non è il nostro Edward,questo,....questo....è un pirla!  Comunque,sto meglio,la febbre è passata,ma sto cazzo di raffreddore e tosse no! ci si legge domani! ciao

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***









Capitolo 9


 

È Lunedì,e non ho visto Edward per tutto il weekend a parte attraverso la finestra,quando lo vedo fare i compiti. Non ci parliamo da due giorni,ed è il periodo più lungo che abbia mai passato lontano da lui. Però,ieri-che era domenica- non l’ho visto neanche dall’altra parte della finestra.

Sono a scuola,e sto andando per il corri doglio.
Mi blocco di colpo davanti a quello che vedo: C’è Edward con la banda dei Play boy,ma è un Edward completamente diverso. Indossa un maglione blu,ha i capelli tagliati,non porta gli occhiali da vista,ed è bellissimo.




Che fine ha fatto l’Edward di prima? Il mio sguardo diventa triste. Che gli hanno fatto quei cazzo di Play Boy?  Dov’è l’Edward con gli occhiali e timidissimo e tanto dolce?
Vedo solo un Edward sicuro di se,che fa la camminata da figo come fanno gli altri suoi nuovi “amichetti”.

Rimango in piedi nel corri doglio,scioccata. Edward è a 3 metri di distanza da me.

Mi passa vicino e anche se mi ha guardato,non mi ha detto niente.

Rimango ferita dal suo comportamento. Scuoto la testa,e vado in classe.

C’è geografia,la odio. Non l’ho mai sopportata.

Alice è vicino a me. «Hai visto Edward? è cambiato.» Sussurra per non farsi sentire dal prof.

Io la guardo,e annuisco. «Ma che gli è preso? Prima non li sopportava,e ora ci va d’amore e d’accordo.»

«Maschi…chi li capisce è bravo.» Dice.

«Già.»

La lezione,finalmente,finisce,e io e Alice andiamo davanti ai nostri armadietti che sono a un metro di distanza.

«Bella,guarda c’è Edward.» Dice Alice.

Alzo lo sguardo,e lo vedo a 5 metri di distanza da noi che parla e ride con i Play Boy e le Cheerleeders.

Io faccio una smorfia di disgusto,e torno a mettere apposto i miei libri dentro l’armadietto.

«Vieni qui.» Sento dire,e riconosco quella voce: Tanya.

Mi giro,e sussulto. Sento che il mio cuore si è spezzato in mille pezzi. Tanya sta baciando Edward,e mi sento morire. Le ginocchia cominciano a essere molli,e sento le lacrime pizzicarmi gli occhi. Mi mordo la lingua cercando di non scoppiare a piangere. Mi sento male,molto male.

«Bella,andiamo via,lasciali perdere.» Dice Alice prendendomi per il braccio. Chiudo l’armadietto e ce ne andiamo.
Non mi aspettavo una cosa del genere da Edward.

La giornata passa,e io non sto ad ascoltare nessuna delle lezioni,non ci riesco,continua a venirmi in mente la stessa immagine di Edward e Tanya baciarsi.

La giornata finisce,e io e Alice ce ne andiamo nel parcheggio. Ci salutiamo e io entro in macchina.

Vado a casa,e mi stendo del letto e scoppio a piangere. Dopo un po’,il telefono squilla. È Edward. Non rispondo,non voglio farlo,mi ha fatto male il fatto che ha baciato quella troia e che non mi ha degnato di salutarmi.

Il telefono continua a suonare da 10 minuti,e sono stanca,non ne posso più.

Pigio il tasto verde e rispondo.

«Che c’è?!» Urlo.

«Stai calma! È tutto il tempo che ti chiamo,e non provare a dire che hai avuto il telefono scarico,vedo dalla finestra che non rispondi. Ma che hai?»

Che ho? E se lo chiede? Adesso sta per scoppiare la Bomba!

«Che ho?!» Esplodo. «E me lo chiedi?! Non ti sei degnato di salutarmi,sei cambiato di carattere e anche di capelli,ti sei tolto gli occhiali,ma che ti hanno fatto quei bastardi?! Prima ti picchiano e ti insultano per anni,e poi tu ci ridi e ci scherzi come niente fosse?! E ti baci anche con quella troiona di Tanya?! Dopo quello che ti ha fatto anche lei?! Ma dov’è finito l’Edward di prima?!» Grido come una pazza.

«Bella,mi hanno cambiato,ora sono qualcuno.»

Ora mi ricordo le sue parole: Bella,io non sono nessuno,sono uno sfigato.

«Bè,complimenti,ora sei diventato qualcuno. Vai dai tuoi amichetti,cosa stai a perdere il tempo con una che non è nessuno.» metto giù il telefono e corro a chiudere la finestra e a tirare le tende.

Chissà che sarebbe successo con questa storia.
 





Angolo dell'autrice con solo un pò di tosse:

Non uccidete me! è colpa di Edward! è un emerito Pirla! con la P maiuscola! ciao
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***







Capitolo 10




È passata una settimana,e io e Edward non ci frequentiamo più come prima. Al lavoro non c’è più,si è licenziato,e mi sono licenziata pure io,non ce la facevo più.

Ormai si fa accompagnare a scuola dai suoi nuovi amici,e questo mi fa male. Mi ha rimpiazzato. Mi manca,e come ogni volta,mi sfogo sul mio diario e scrivo quanto lo amo e che odio i Play Boy e quella stronza di Tanya.

Ormai Edward e Tanya stanno insieme,lo sa tutta la scuola. Jasper e Alice si frequentano,e sono felice per loro,almeno loro sono felici. Edward mi dice che è impegnato in questi giorni,e non possiamo vederci.

Sono in corri doglio,ed è finita la lezione. Devo andare a lavarmi le mani,ho appena usato i pennelli per arte.

Entro in bagno,e quello che sento mi paralizza. Vedo sul lavandino la borsa gialla. Quella borsa gialla. Di Tanya. Sento dei gemiti e degli ansimi.

Mi sento ancora peggio di prima. Edward e Tanya stanno scopando nel box del bagno. Sento le lacrime di tristezza e di rabbia scendermi dalle guance,e corro via dal bagno.

Sono nel corri doglio,e vedo Tanya-con la sua borsa gialla-e Edward passeggiare in corri doglio. Presa dalla rabbia,vado a passo svelto da loro. Ecco perché era così impegnato.

«Allora,è stato bello?» Chiedo incazzata mettendomi davanti a loro.

«Senti…bè…sì,è stato bello.» Dice Tanya. Lo ammette pure.

«Mi fai schifo.» Dico a lei.

«Ma di che stai parlando?» Chiede Edward. ha pure il coraggio di negare.

«Sì,certo,almeno ammettilo! Ammettilo che sei così! Non me l’aspettavo da te! Sei proprio cambiato.» Dico arrabbiata. Lui non è così,non si è mai comportato da ragazzaccio,non è da lui.

Io me ne vado a corro via in parcheggio. «Bella!» Mi chiama Edward.

«Lasciami in pace.» Dico.


«Ma che ti prende?»

«E me lo chiedi?! Lo sanno tutti che quella gran troia della tua ragazza succhia i cazzi di tutti dentro i cessi!» Grido.

«Ma che stai dicendo?»

«Ora puoi consolarti,finalmente hai una ragazza che ti puoi scopare. E per di più è popolare,guai se non lo è!» Dico.

Lui annuisce con la testa. «Che classe,brava. Credo che ci siamo detti tutto.»

«Sì,lo credo anche io.»

E la nostra amicizia è finita per sempre.

 
***
Sono in mensa al tavolo con Alice,e parliamo di Edward e del suo comportamento.

«Sai,li ho sentiti ieri che scopavano nel bagno.» Dico.

«A quale ora?» Chiede preoccupata.

«Alla 3,dopo l’ora di arte.» Rispondo. Perché è così preoccupata?

«Ah..ok. E sei sicura che fossero loro?»

«Ma certo. Perché me lo hai chiesto?»

«N..niente.» Balbetta.



***

 

Torno a casa,e sto scrivendo nel mio diario.

Ho troppa voglia di uccidere Edward,con quella puttana di Tanya. Ho troppa voglia di scappare da quella scuola di merda. Li odio! non fanno altro che pomiciare davanti agli armadietti!
Non riesco a pensare ad altro. L’unica cosa che mi importa,è Edward,con quella stronza della sua ragazza e a come rendergli tutto il male che mi hanno fatto. Come posso fare? Come?

Chiudo il diario,e mi metto a studiare. Finisco alla sera di studiare,e mi metto a letto senza mangiare.
 






Angolo dell’autrice:

questo è il capitolo più lungo della storia,mi dispiace. Ciao!

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***








Capitolo 11



 

Stiamo facendo Scienze,e il prof sta dicendo che dovremmo fare delle ricerche a coppia. Io e Edward facevamo sempre le ricerche insieme,spero che il prof non ci metta insieme.

«Edward e isabella insieme per la ricerca sulla cellula animale.»Dice il prof.

Vaffanculo! Ti pareva …

Mi mordo il labbro arrabbiata,e abbasso lo sguardo sul libro. Non ci voleva questa!

«Siete i miei migliori alunni,mi aspetto il meglio.» dice il prof.

Io e Edward ci guardiamo,ma distolgo lo sguardo. Finita la lezione,metto via le mie cose.

«Bella?» Mi chiama Edward. Alzo lo sguardo,e lo vedo davanti a me.

«Che c’è?» Chiedo.

«La ricerca la facciamo da te o da me?» Domanda. Io rimango delusa. Non vuole parlare o scusarsi,vuole solo sapere dove possiamo fare la ricerca.

«Da me.» Rispondo.

«Oki.» dice e se va.

Io torno a casa e mi stendo sul letto. Dopo un po’,qualcuno bussa alla porta della mia stanza.

«Avanti.» Dico.

La porta si apre,e Edward entra nella mia stanza. «Ciao.» Dice dolcemente.

«Ciao» Rispondo freddissima senza guardarlo. Sono ancora arrabbiata del fatto che lui mi avesse mentito in quella settimana.

«Iniziamo?» Chiede. Io annuisco,e si siede sul letto davanti a me. Prendo il pc e lo metto sul letto,e cominciamo a fare la ricerca su internet.

Dopo un’ora e mezza,abbiamo,finalmente,finito.  «Si può sapere che cosa avevi di così importante da fare da no vederci?» Chiedo.

«Emm…io…» Balbetta. E ora capisco. Mi ha mentito. A me. Ora capisco tutto. Si è inventato tutto per non stare con me! Dopo che abbiamo passato la vita insieme,non è sincero con me,io sono sempre stata sincera con lui!

«Ah,ho capito: Hai preferito dare buca a me per startene con quei bastardi e la tua puttanella.» Dico freddissima.

«Devo sistemare alcuni dettagli…» Non lo lascio finire.

«DETTAGLI?! Tu mi hai mentito! Hai sempre detto che avevi da fare,invece te la spassavi con quelli che ti hanno sempre snobbato,picchiato,insultato e trattato male per anni.»

«Ma loro sono…»

«TU hai mentito a ME,Edward,a ME!» Dico calcando sul ME.

«Non farne una questione personale,ho mentito a tutti,dai.»

Quelle parole mi feriscono. Quindi io per lui sono alla pari dei suoi amici,non sono più importante,no. Sento le lacrime pizzicarmi gli occhi. Mi alzo dal letto,e mi avvicino alla finestra guardando fuori.

«E va bene,scusami,ho mentito a te,mi dispiace.» Con un semplice “mi dispiace” non può sistemare le cose. «Ma dai,ma che ti è preso?» Chiede. Allora è una testa di cazzo!

«A me!?» Esclamo.  «Argh! Certe volte vorrei…vorrei prendere tra le mani quella tua testaccia e..» Dissi e battei più volte il pugno sul palmo della mano.
«Bella,qual è il problema?» Domanda.

«Problema,problema,io non ho problemi. Mrs. Perfezione ha un problema!» Dico.

«Scusa,mi dici cos’hai contro Tanya?»

«Non mi piacciono le sue mongolfiere,questo è sicuro.»

«D’accordo,che significa? Perché tanto interesse nei confronti di Tanya?»

«No!»

«No,cosa?»

«Non lo so!»

«E allora?» Chiede.

Oki,ci vogliono le maniere forti.

«Dimmi una cosa,Edward,perché sono curiosa: Secondo te cos’è che le interessa,eh? Pensi davvero che quella là resterebbe con te un solo minuto se tu non fossi popolare e bellissimo?! Sei così cieco!» Domando. Vediamo che mi risponde.

«Almeno lei mi tratta come se fossi qualcuno!» Dice. Testa di cazzo!

«Sì,ma ti amerebbe se non fossi qualcuno?!» Esclamo.

«Nessuno mi amava quando non ero qualcuno!»

«IO Sì!» Urlo. Ora mi accorgo di quello che ho detto. Gli ho confessato di amarlo,e non posso farci niente. Mi giro ancora verso la finestra. «Prima che diventassi popolare,prima del tuo cambiamento,prima delle tue bugie,per me tu eri qualcuno,Edward,ma ora non sei altro che un bugiardo,un impostore.» Dico e l’ultima parola la sussurro un po’ forte. «Un Play Boy.» Sì,perché è questo che era diventato.

Lui mi guarda e  bocca aperta,e poi chiude gli occhi per qualche secondo e li riapre. «Bella io..» non lo lascio finire neanche adesso. So che sta per dire.
«No,non dire niente! Vattene! Sono stanca di sentirti dire che nella vita ti sono toccate solo occasioni scadenti. Compresa me.» Dico.

Lui cerca di dire qualcosa,ma non lo fa. Si volta,prende le sue cose e se ne va. Mi dispiace che questa era la fine di una amicizia durata per anni. Comincio a piangere e a singhiozzare.
 





 

Angolo dell’autrice:


Oki,Edward è il RE dei Coglioni,lo ammetto. Non può far soffrire Bella così tutto il tempo. Edward ha bisogno che qualcuno lo prenda e gli dico “Oh! Ripigliati,cazzo!”


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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***




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Capitolo 12






Oggi c’è il ballo di fine anno,ma non ci voglio andare. Ci saranno Tanya e Edward,sicuramente. Alice è ammalata,ha la febbre,quindi le faccio compagnia fino alla
sera,perché devo andare a casa,se no mi fermavo. Ho già preparato la valigia per la gita a New York.

«Bella,ti devo dire una cosa,e non so come la prenderai.» Dice Alice.

«Che c’è?» Chiedo.

«Quella volta,non erano Tanya e Edward che scopavano nel bagno.» Dice. Che vuole dire? «Eravamo io e Jasper.» io rimango scioccata. Non erano loro due,quindi.
«Cosa?» dice abbassando lo sguardo. «Volevo dirtelo,ma mi vergognavo. Se te lo avessi detto,forse non avreste litigato.»

Non sono arrabbiata con lei,non potrei mai esserlo.

«O…oki.» Dico.

«quindi non vuoi andare al ballo?»

«No,odio i balli,la gente non fa altro che girare in palestra bevendo Punch.»

«Già,non lo sopporto neanche io.»

Mi ricordo di una cosa. Tiro fuori dallo zainetto una lettera di ammissioni alla Juliard.

«Mi è arrivata la risposta per le ammissioni al college,e non ho ancora guardato.» Dico.

«Bè,fai leggere a me.» mi prende la lettera dalle mani,e la apre.

«Che c’è scritto?» Chiedo.

«TI HANNO PRESA!» Grida abbracciandomi. Mi hanno presa?! Com’è possibile? Credevo che non mi facessero entrare neanche alla Banalissima Università Statale!

«Sto per svenire!» Scherzo e mi sdraio nel letto.

«Hai intenzione di andarci?»

«Non lo so.»

Quando arrivo a casa,accendo il pc e guardo il video del Natale del 2005. Io e Edward a festeggiare il Natale con le nostre due famiglie a casa mia. È stato Edward a fare il video.




Inizio video:


Natale del 2005


«Ecco,Bella,voglio che tu apra questo.» Dice papà.
Apro il regalo,e dentro ci trovo una chitarra piccola. Bellissima proprio quella che volevo! «Sì! Ora posso essere come papà.» Dico sorridendo al mio papà,e mi viene in mente che lui è molto bravo con la chitarra.

«Su,facci sentire.» Dice Esme.

Mi alzo dal pavimento e comincio a suonare la chitarra davanti la telecamera che tiene Edward. «Roc Roc Roc! Yeah yeah yeah! Vuuuuuuuuuuuuuu! Yeha! Ti amo,Los Angeles! Buona notte,guida piano.» Canto.

«Hai sentito,Charlie? Questa ragazza potrebbe darti del filo da torcere. » Dice la nonna di Edward.

«Bè,un giorno mi toccherà portarla con me a suonare.» Risponde papà.

«Ancora,ancora,ancora,ancora.» Dicono tutti quanti in coro battendo le mani.

Io annuisco e inizio a suonare. «Din don dan! Edward puzza come una cucuzza! Puzza puzza!» Canto e sventolo la mano davanti al naso prendendo in giro il mio migliore amico.

«Ora ti prendo,nanetta!» Esclama Edward lasciando sul pavimento la telecamera e cominciando a rincorrermi per tutta la casa.



Fine Video

 

Rido nel vedere quel video,ma non sempre tutto torna come una volta. Infatti,oggi ho scoperto che alcune cose non torneranno più,mai più.


 

Punto di vista di Edward



È passato qualche giorno da quando io e Bella non ci parliamo. Però,non pensavo che mi amasse. Mi ama. Anche io la amo. L’ho amata fino adesso,e poi ho lasciato perdere perché pensavo che non mi avesse mai amato. Mi sono messo con Tanya perché volevo dimenticare Bella,ma non ci riesco. Sono fuori dalla scuola,mentre gli altri stanno ballando come dei matti dentro la palestra. Sono da solo.


Ha ragione Bella,sono un bugiardo. Mi viene da ridere un pochino al ricordo di me e Bella in seconda media. Abbiamo voluto scambiarci il nostro primo bacio perché gli altri ci prendevano in giro perché non avevamo mai baciato nessuno. Bella mi ha detto di non farci caso e di lasciarli stare,ma io non ci riuscivo molto a lasciar perdere. Una sera,eravamo sul suo letto a mangiare Pop-corn davanti a un film,mentre abbiamo cominciato a parlare del primo bacio. Io gli ho chiesto timidamente se gli andava di darlo a me il primo bacio,e lei mi ha detto di sì,poi ha detto che dopo quel bacio non sarebbe cambiato niente tra noi due. Ci siamo baciati,ed era stato fantastico. Le sue labbra,due petali di rosa,erano così morbide e così delicate. Ci siamo baciati per almeno 10 secondi,ed era troppo poco. Eravamo entrambi arrossiti,e lei mi aveva detto: “Complimenti,sei molto bravo”. La mia Bella.

Perché dovevo dirgli così tante bugie? Gli ho mentito,non dovevo inventarmi storielle per uscire con i miei amici. Ma ora ho capito. Quelli non sono veri amici, mi vogliono accanto solo perché ho salvato una persona in una vasca di uno squalo. Bella è sempre stata mia amica,e mi ha sempre voluto bene,ed è la persona che mi capisce più di tutte.

Perché pensava che fossimo io e Tanya che lo facevamo nel bagno? Non pensavo che pensasse queste cose. Jasper mi ha detto che ha fatto sesso con Alice nel bagno,e che Bella ha frainteso,visto che ha visto la borsa gialla di Alice e l’ha scambiata per quella di Tanya,ce l’hanno uguale. Io e Tanya non l’abbiamo mai fatto,e andava bene così. Sono ancora vergine. Non è con lei che voglio fare questo passo.

«Ehy,che ci fai qui fuori,tutto solo? I tuoi amici sono tutti dentro.» Dice Tanya,comparendo alle mie spalle.

«Non sono tutti dentro.» Dico riferendomi a Bella.

«Ti riferisci a quella tua ex-migliore amica? Te la devi dimenticare. Non è nessuno,lasciala perdere.» si sbaglia.

«No,io non sono nessuno.»

Lei fa un piccola risata. «Fammi indovinare: sono sicura che ti ha detto che ti ama tanto. È vero?»

Sì,è vero. Isabella Marie Swan mi ama.

È arrivato il momento che aspettavo. «Sai,non credo che tra noi funzionerà» Dico.

Lei fa un’altra piccola risata. «Aspetta,stai per scaricarmi?» Chiede.

Io abbasso lo sguardo e annuisco.

«Vaffanculo!» Urla e mi da uno schiaffo. La guancia mi brucia tanto e me l’accarezzo.

Che rompi palle che è Tanya.
 
 





Angolo dell’autrice:


Ragazze,Sabato non ho potuto aggiornare perché sono stata a casa di una delle mie amiche,e sono tornata alle 9 di sera,ed ero molto stanca,ieri ho litigato con mia mamma e non mi ha fatto usare il pc.
Se non vedete i miei aggiornamenti nei prossimi giorni,sapete il motivo. Ciao

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***







Capitolo 13

Punto di vista di Bella

 

Ho detto ai miei genitori che mi hanno ammesso alla Juliard. Sono contentissimi per me,ma io non sono più sicura di volerci andare. Sono in camera mia,davanti la finestra e mi sto rompendo le palle.

Qualcuno bussa alla mia porta. «Avanti.» Dico.

«Ciao,bocciolo.» Dice mio padre e mi da una tazza di cioccolata calda. Mi piace quando mi chiama bocciolo. «Con Edward? tutto bene?»

Io abbasso lo sguardo,triste. «Non bene. È cambiato del tutto,non è L’Edward con cui ho passato la vita insieme.» Dico.

«Bè,pensavo che ti piacesse questo… “nuovo Edward”.» Dice papà. Lui sa che sono innamorata di lui da sempre,posso essere sincera con lui.

«Ma è di quello vecchio che mi sono innamorata,papà.» Dico con le lacrime agli occhi.

«Oki.» Dice. Esce dalla mia stanza e chiude la porta. Una cosa positiva di Charlie,è che non ti ronza intorno.




***




Siamo in estate,e sono sull’aereo con gli altri della mia classe per la gita a New York. Mi manca preparare la valigia con Edward.. Basta Bella! Lui sta con Tanya,non ti vuole più in torno!

Ho le cuffiette con la musica,e sto ascoltando It’s not to late di Demi Lovato.

Vedo Alice che non fa altro che guardare nella direzione dove c’è il sedile di Jasper a 3 file di distanza da noi.

«Vai pure.» Dico togliendomi le cuffiette.

«Cosa?» Chiede.

«Vai da Jasper.»

«Non voglio lasciarti da sola.»

«Tranquilla,voglio stare un po’ da sola,e non è giusto che trascuri Jasper solo per fare compagnia a me.» Dico sorridendo.

Mi abbraccia velocemente e mi bacia sulla guancia tante volte. « Grazie,grazie,grazie,grazie!» Dice.

Si alza e prende il borsone e va da Jasper. Io rimetto le cuffiette,e mi concentro sulla voce di Demi Lovato.

Mi giro un secondo,e vedo Edward che mi guarda sorridendo. Io gli lancio un’occhiata assassina,e mi giro ancora,anche se ho voglia di guardarlo tutto il tempo.

Sta vicino a Josh,grande giocatore di calcio,e non è una testa di cazzo. È come Jasper.

Sento qualcosa che mi sfiora il braccio. Sento la presenza di Edward accanto a me che mi sorride.  Io lo ignoro per dei secondi,poi mi giro.

«Vattene.» Dico e torno a guardare fiori dall’oblo.

Mi prende una cuffietta e se la mette nell’orecchio.

«Quanto rompi.» Mi lamento. Mi prende tra le braccia e posa la testa sulla mia spalla. «E levati.» Dico ridendo. «quanto rompi.» Mi lascia un bacio sulla guancia e si accoccola ancora sulla mia spalla.

Passiamo tutto il viaggio così. Non l’ho ancora perdonato,si è comportato da stronzo e egoista e mi ha trascurato.

Scendiamo dall’aereo e prendiamo tutta la classe l’autobus.

«Sei bellissima.» Mi dice Edward e sta per darmi un bacio sulla guancia,all’angolo della bocca.

«Non ti ho ancora perdonato.» Dico seria bloccandolo. «Quindi..lasciami in pace,ho bisogno di pensare.» Dico. Mi alzo dal sedile e mi aggrappo al sostegno appendi mano dell’autobus.

Raggiungiamo,finalmente,l’albergo. È bellissimo.

«Wow,ma è stupendo!» Dice Alice.

Entriamo nella reception e la donna dietro il bancone ci da le chiavi delle nostre stanze.

La mia stanza è davanti a quella di Alice,e sono contenta perché ne ho una tutta mia e così Alice e Jasper possono darsi alla pazza gioia senza rompere a me.
La mia stanza è azzurra e piccola ma accogliente.




Butto il borsone sul letto e mi sdraio. Sono esausta,e ho bisogno di dormire,domani andiamo al museo di Central Park e faremo un giro per New york,devo riposare.









Angolo dell'autrice:


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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***







Buona lettura! scusatemi del ritardo.




Capitolo 14





Alice mi è venuta a svegliare,e mi ha detto che Tanya non è venuta perché ha la febbre. Ma vai! Ma vieni! Yuppi!

Siamo tutta la classe a fare shopping al super mercato. Alice è una pazza,sta comprando taaanti vestiti in OGNI negozio in cui passiamo.

«Alice,per piacere,basta!» Sbraito mentre posa la millesima borsa piena di vestiti a terra.

«Non ho comprato così tanta roba! Non lamentarti!»

«Hai riempito le macchine con solo i TUOI vestiti,scarpe e tante altre stronzate!» Grido.

«Bella,calmati!» Dice Alice ridendo per la faccia che ho appena fatto.

«Calma un cazzo!» Urlo.

Torniamo in albergo e vado nella mia stanza per riposarmi.








 
***





Mi sveglio di soprassalto,credendo di cadere. Mi guardo in torno e vedo che la sveglia mi segnala che sono le 23.12. Mi stiracchio. Non dormirò più sta notte,ho già dormito tutto il pomeriggio e la sera. Fuori è buio,e nella stanza non si vede niente.

Sento la porta-finestra aprirsi,e sussulto.

«Tranquilla,sono io.» Dice Edward entrando. Ma che ci fa qui? Perché è entrato dalla finestra del balcone?

«Mi hai spaventata! Ma che cosa ci fai qui? » Domando.

«Devo parlarti.» Dice pacato.

«Di cosa?» Chiedo. Lui si copre la faccia con le mani,ma non voglio. Perché deve coprire il suo bel viso? Anche se non aveva più gli occhiali e i capelli un po’ più lunghi era molto più bello di prima. «Edward?» Lo chiamo.

«Bella,non sai quanto mi dispiace per quello che ti ho fatto,non volevo trascurarti. Ti ho trattato molto male,e non lo meritavi. Tu sei stata l’unica persona che mi sia stata vicina e non le importava di com’ero. Puoi perdonarmi?» Mi dice. So che è inutile continuare così. Posso perdonarlo? Sì. Lo amo,e lo perdono.

«Sì,ti perdono.» Dico. Lui mi sorride felice,ma c’è qualcos’altro nel suo sguardo. «Devi dirmi altro?»

«Bella io..» Inizia. «Non so dirti quello che provo per te,non trovo le parole adatte.» io per poco non sto per scoppiare dalla felicità.

Lui prova qualcosa per me. È quello che provo io? O è solo una cotta? Però,so cosa dirgli.

«Dillo con parole mie.» Gli dico avvicinandomi a lui. Mi prende il viso tra le mani e mi bacia. Il nostro secondo bacio. Sento la bocca andare a fuoco. Infilo le dita trai suoi capelli morbidi e li stringo avvicinandolo di più a me. Edward mi stringe i fianchi,accarezzandoli.

Cadiamo all’indietro sul letto,e lui è sopra di me,tra le mie gambe. Lo voglio. Ora. Non mi interessa più quello che mi ha fatto,lo voglio.

Mi accarezza la coscia,e posso sentire la sua erezione premere contro la mia intimità.

«Perché le cose vanno sempre male a Los Angeles?» Chiedo quando mi bacia il collo.

«Non lo so,è un po’ complicato a Los Angeles.» Risponde e mi bacia ancora.

Gli slaccio la camicia,e gliela sfilo lentamente. Ci spogliamo,e quando siamo completamente nudi,Edward si posiziona tra le mie gambe,e appoggia completamente il suo petto al mio.
«Edward,fai piano,è la prima volta.» Lo avviso mettendogli le mani sulla fronte.






Lui annuisce e mi bacia con passione e entra in me.
 






Angolo dell’autrice:

Acchimè! Anche se il capitolo è corto,sono sicura che vi è piaciuto tantissimo. Recensite! Voglio leggere quanto vi è piaciuto il capitolo! Ci stiamo avvicinando alla fine,ancora 3 capitoli o 2. Ciao
P.s
Ora capite il titolo “
Dillo con parole mie”?  Spero di sì.
 

 
 
 
 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***





 

Capitolo 15

 


 




La mattina dopo,siamo entrambi stanchi e sudati. Ancora. Ho la testa sul suo petto,sotto il collo e il braccio sulla sua spalla. Edward mi sta accarezzando la schiena e mi lascia teneri baci sui capelli.






È stato così magico sta notte,tutti quegli ansimi,quei gemiti,le parole dolci..

«Sai,se 2 anni fa avrei saputo che sarebbe successo quello che è successo sta notte,non ci avrei creduto.» Mi dice baciandomi la fronte.

«Neanche io.» Dico.

Alzo la testa verso di lui e lo bacio,portando la mano dietro la sua nuca. Facciamo scontrare i nostri nasi qualche volta. Guardo la sveglia: sono le 12.40. Abbiamo fatto l’amore tutta la notte,per questo ci siamo svegliati pochi minuti fa,eravamo esausti. Ho sempre pensato che la mia prima volta sarebbe stata una cosa unica,stupenda. Ma non ho mai pensato che fosse così meraviglioso e perfetto. Lo vorrei rifare ancora,ancora e ancora. Il corpo di Edward è così perfetto e non arriverò mai a dire “Oggi ne ho avuto abbastanza.” Mai.

«Ti amo.» Dico. Ormai non posso più nasconderglielo. Tanto lo sa già.

«Ti amo anche io.» Risponde. Il mio cuore si ferma mentre lui mi sorride. Ha detto davvero quello che ho sentito?

«Mi…mi ami?» Chiedo sbalordita.

«Sì.» Dice. «Ti amo.»

«Ma perché ti sei messo con Tanya?» Chiedo.

«Perché ho sempre pensato non piacerti in quel senso,di piacerti solo come amico e basta.» Risponde. Lui non ha mai saputo come volevo che tra noi ci fosse qualcosa di più.

«Lei ti piace?» Chiedo.

«No,non mi è mai piaciuta,a dire il vero,non l’ho mai sopportata,ci sono stato insieme perché lei è la più popolare della scuola,quella che si fa più notare,e quindi ho pensato che se mi fossi messo con lei,forse gli altri mi avrebbero notato.» Risponde.

Ma c’è una domanda che mi sta balenando in testa.

«Ci hai fatto sesso?» Domando.

«No.» Dice. «Non era con lei che volevo fare questo passo.»

«Ah» Dico soltanto.

Rimaniamo per ancora un po’ di tempo abbracciati.

«Cosa cambierà?» Chiede.

«Cosa?»

«Tra di noi. Torneremo amici e dimenticheremo quello che è successo sta notte e quello che ci siamo detti o pure..io e te..» Dice timido.

Io lo guardo,e lui guarda me. «Se vuoi,possiamo provare a stare insieme. Non cambierà molto tra di noi. Andremo a scuola entrambi insieme,faremo colazione insieme,vedremo i film Horror il Sabato sera e tutte le altre cose che facevamo prima.» Rispondo baciandolo.

«Pur di stare con te,farei di tutto. Se vuoi,torno come prima,rimetterò gli occhiali e rimetterò i vestiti che indossavo prima.» Dice. Vuole provarci davvero. Però,a me piace anche così,con i capelli spettinati e senza occhiali,è molto bello. Anzi,stupendo.

«Se vuoi restare così,non ci sono problemi,sei bellissimo. Anche prima lo eri,ma dicevi sempre che non ti piacevi,ora con questo aspetto sei più a tuo agio. Basta che non cambi di carattere e non mi metti da parte a me va bene.»

Lui mi sorride e mi lascia un bacio a stampo.

«Ma tu come hai fatto ad innamorarti di me quando ero uno sfigato?» Mi chiede,e quando sento la parola “sfigato” lo fulmino con lo sguardo,ma poi gli rispondo.

«Eri simpatico,adorabile,dolce e altre cose. Non eri come gli altri,e mi piaceva. Eri comunque bellissimo. » Rispondo.

«Quindi…adesso io e te stiamo insieme?» Chiede.

«Sì,se vuoi.»

«Certo che voglio.» Dice e mi bacia ancora.

«Dovremo uscire di qui.» Dico.

«No.»

«Siamo a New york,dobbiamo visitarla.» Dico alzandomi,nuda,dal letto.

«Sei una visione.» Dice guardandomi.

«Grazie.» Dico arrossendo.

Ci vestiamo e mi da un bacio a fior di labbra.

«Andiamo.» Dice e usciamo dalla stanza.
 





 

Angolo dell’autrice:



Acchimè! Ciao ragassuole! Come promesso,ecco il nuovo capitolo. Sto facendo il trailer della storia! Forse lo metto o domani o dopodomani.
ciao

 
 
 
 
 
 
 
 




 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Mi scuso per la lunghezza del capitolo.
 
Capitolo 16

Siamo,finalmente,tornati a casa. Io e Edward abbiamo fatto l’amore prima,in camera mia. Mamma e papà sono a lavoro,e noi ne abbiamo approfittato.
«Scusami,non so che mi è preso.» Si scusa Edward. abbiamo fatto l’amore in un modo stupendo,ha spinto dentro di me molto forte,era stupendo. Perché si scusa? Era meglio di tutte le altre volte.

«Non preoccuparti,è stato stupendo.»

«Ma dai,sembriamo appena usciti da un soop televisiva.» Dice ridendo.

«è vero.» Dico.

«Credi che potremo farcela a stare insieme? Ci conosciamo da troppo tempo,siamo troppo intimi.»

«Già,soprattutto in questo momento. »Dico e lo bacio.

«Ti amo.» Dice.

«Ti amo anche io.» Dico e lui si sistema sopra di me.





Epilogo
8 anni dopo…



 
Sto preparando il pranzo,mentre sento Ej e Lizzie che stanno facendo il solletico a mio marito. Sì,avete capito bene,mio marito. Io e Edward ci siamo sposati a 20 anni,e poco dopo,abbiamo avuto due splendidi gemelli,Edward Junior e Elisabeth Carlie Masen. Sono la signora Masen. Abitiamo a Seattle,e sono la direttrice editoriale della SIP ,mentre Edward,è diventato avvocato,una delle cose che voleva fare. Abitiamo in un appartamento nel centro della città.
«Amore,che prepari?» Mi chiede Edward mettendomi il braccio intorno alla vita.
«Arrosto.» Rispondo.
Mi da un bacio sul collo,e io mi giro e lo bacio. Le sue mani finiscono sui miei fianchi,e mi strizza una chiappa e io gli massaggio il petto.
«Blè! Che schifo!» Gridano sconcertati i nostri bambini. Io e Edward ci stacchiamo subito e vediamo Ej che si è coperto gli occhi e Lizzie che fa il gesto di vomitare. «Vado a vomitare!» Dice sarcastica Lizzie.
«Rimarremo segnati a vita!» Dice Ej.
Io e Edward ci mettiamo a ridere nel vedere i nostri bambini lamentarsi.
«Mamma e papà si vogliono tanto tanto bene,per questo si baciano.» Dico baciando le fronti dei nostri bambini.
«Ma almeno non fatelo davanti a noi!» Dice Lizzie.
«D’accordo,pesti.» Dice Edward. «Chi vuole giocare con papà?» Chiede.
«IO!» Gridano allunisono i gemelli.
«Andate di là,papà vi raggiunge subito.» Dice Edward.
I gemelli vanno in salotto e Edward mi lascia un bacio a fior di labbra.
«Per sempre.» Sussurra al mio orecchio e io sorrido.
 



Angolo dell’autrice:
ebbene sì,questa è la fine. grazie a chi ha recensito e messo trai preferiti ecc..
ciao!


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Capitolo 17
*** AVVISO!!!! ***


AVVISO IMPORTANTISSIMO!


Ragazze, ho subito un plagio e so che ve ne siete accorti anche voi!! La storia si intitola "Non lasciarmi, ho bisogno di te". Essere plagiati è una cosa orribile. non ditemi che sono una che appena vede che due storie si somigliano pochissimissimo corro dall'amministratrice, perché quest'autrice, lo ha scritto nella trama che ha preso i capitoli dalla mia storia.

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