Quando Fred s'innamora

di Aven90
(/viewuser.php?uid=192005)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Ultimo Capitolo ***



Capitolo 1
*** Capitolo uno ***


I personaggi ivi descritti non mi appartengono, pertanto questa storia è stata pubblicata senza alcun scopo di lucro.

La voce del professor Vitious risuonò per tutta la Sala Grande.

“Asteria Greengrass!”

“Greengrass, eh?” bisbigliò George, notando la ragazzina minuta che incerta si avvicinava al Cappello Parlante. “Sicuramente passerà a…”

“Serpeverde!” urlò il Cappello Parlante assieme al fratello di Fred.

Quest’ultimo disse “Beh, ovvio, no? Quando si tratta di Purosangue...”

George rispose “Però... lo Smistamento non è più lo stesso. Ormai la carne fresca è troppo fresca anche per noi”

“Siamo dei fuori quota, fratello” sospirò Fred, giocherellando con la forchetta che avrebbe usato per mangiare di lì a poco.

“Ma abbiamo mai avuto una relazione?” chiese dopo qualche secondo, facendo partecipare anche Lee Jordan alla conversazione.

“Cosa? Relazione? Angelina com’è? È libera?” chiese a raffica in pieno delirio.

George guardò sconcertato l’amico di sempre “Lee, calmati. Nessuno ha nominato Angy, e dato che siamo anche noi in lizza ti prego di moderare i termini”

Era vero che Fred aveva finito di dire che erano dei fuori quota, ma non riusciva a distogliere lo sguardo dalla Greengrass, che dopo essersi seduta accanto alla sorella, aspettava composta la fine dello Smistamento.

“Cos’hai, Fred? Lee ha appena detto che vorrebbe un appuntamento con Angelina e ancora non gli hai rifilato una battuta? Una pernacchia? Un peto silenzioso?”

Fred si risvegliò dal coma “Eh? Beh, certo! Ormai non è più degno di attenzione!”

George scosse la testa dubbioso “Uhm… tu hai qualcosa che non va”. Fred stava per replicare, ma il suo discorso venne troncato da quello di Silente, nel quale stava annunciando che i Dissennatori avrebbero fatto la guardia attorno al castello per prendere il famigerato pluriomicida Sirius Black.

“Ed è per questo motivo che vi prego di non scassare le… ehm, palle… a quei brutti mostri orrendi e mal vestiti, e…”

Anche Asteria sentì l’annuncio e prima di attaccare con gli antipasti, commentò con la sorella “Al primo anno mi accolgono con i Dissennatori, eh? E cosa dovrebbero fare con l’ultimo?”

Daphne rispose “Divertente. Sono tre anni, comunque, che succede qualcosa: due anni fa la Pietra Filosofale, l’anno scorso la Camera dei Segreti, quest’anno i Dissennatori… mi chiedo a che gioco stia giocando quel Filobabbano”

Draco Malfoy s’intromise nella discussione “È solo per proteggere i Mezzosangue e Potter… non lo fa di certo per noi”

Asteria annuì: aveva molti meccanismi ancora da capire, come ad esempio perché i Grifondoro tendano ad osservare le matricole Serpeverdi.

Anche Daphne notò lo sguardo a metà fra il vacuo e il languido che veniva dal Weasley gemello, e si sentì di mettere in guardia la sorellina “Asteria, non farti mettere le mani addosso da quel traditore del suo sangue”

Asteria rispose “Certo. Mi farò mettere le mani addosso solo da Malfoy”

Daphne addentò con regalità un pezzo di carne “Visto che hai capito?”

Malfoy sorrise: avere la promessa sposa già in casa (Serpeverde) era un onore, ma poi chi lo avrebbe detto a Pansy Parkinson?

La ragazza con la faccia da carlino sfortunatamente sentì quello scambio di battute, quindi si sentì in dovere di intromettersi nonostante l’imponente presenza poco rassicurante di Goyle alla sua destra “Ehi Greengrass Uno e Due, come vi permettete a decidere il ragazzo senza consultare tutta la Casa?”

Malfoy schioccò le dita e Goyle minacciò con lo sguardo la ragazza, tenendo in bocca un pezzo di pane e pasticcio di rognone grosso quanto una casa e non ancora ingoiato.

Blaise Zabini rassicurò la Parkinson “Avanti, Pansy… ci sono sempre io. Bello e tenebroso”

Pansy squadrò Zabini “Soprattutto tenebroso. Com’era quella leggenda metropolitana sui ragazzi di colore?”

Mi sposto al tavolo dei Grifondoro, sperando che la discussione lì sia meno sporcacciona.

Harry ed Hermione erano appena tornati dallo studio della McGranitt, la quale, avendo intrattenuto entrambi per tutto quel tempo e non avendo il dono dell’ubiquità, aveva affidato lo sporco lavoro dello Smistamento al professore di Incantesimi, il quale, avendo a sua volta la sindrome da zerbino, accettò con gioia una richiesta della severa professoressa.

“Ok, Minerva. Lo farò solo per te” aveva detto. Ma non sono sicuro che a lei arrivò il messaggio.

Ma stavamo parlando del tavolo rosso/oro.

“Oh, eccovi” li salutò Ron, gelosissimo. “Che cosa voleva la McGranitt?”

Hermione rispose “Nulla”

Ron sbiancò un istante “Come, nulla? Vi ha chiamato solo per vedere le vostre facce?”

Harry si difese “Beh, a me ha detto che siccome sono svenuto avrei dovuto ingurgitare cioccolato come se non ne avessi mai mangiato”

Ron annuì comprensivo “E te, Hermione?”

Hermione non rispose nulla, attaccando il suo pasticcio di carne.

Sfortunatamente, il discorso di Hermione non interessava alla scuola, piuttosto lo svenimento di Harry Potter tenne banco per tutto il resto della cena, arrivando inevitabilmente anche alle orecchie di Malfoy.

Quest’ultimo lo seppe tramite Tiger, l’altra sua guardia del corpo “Cosa vuoi dire, con Potter che è svenuto guardando il cioccolato?”

Tiger fece spallucce “Questo ho sentito e sono venuto a riferirvelo”

Malfoy guardò Tiger “Ma se sei sempre stato seduto qui! Casomai hai origliato il tavolo dei Corvi qua accanto!”

Tiger annuì, intento ad assaporare il dolce.

Malfoy perse la pazienza. Doveva assolutamente sapere cos’aveva fatto Potter, così interpellò un tizio Corvonero “Ehi, tu” appellò imperioso.

Il Corvonero si girò paziente “Cosa c’è, serpe pallida?”

Malfoy decise di sorvolare, perché altrimenti sarebbe finita a gara di insulti “Cos’è che Potter ha fatto?”

Era incredibile come tutti sapessero tutto del ragazzo con la cicatrice “È svenuto perché ha visto il Dissennatore sul treno”

Malfoy ghignò: ce l’aveva in pugno.

“Bene, signori: dichiaro il regno di Potter finito da adesso”

Asteria chiese alla sorella “Perché Draco ce l’ha con Potter? Voglio dire, è un Babbanofilo e tutto, però perché si concentra solo su di lui?”

Daphne fece spallucce “Si vede che lo ama…”

Finita quella discussione, Asteria volle vedere Draco all’opera mentre insultava Potter. La curiosità insita in quella ragazza era un difetto, però era vero anche che avrebbe dovuto imparare in fretta i meccanismi psicologici del suo promesso sposo.

“Potter, e così sei svenuto, eh?” esordì il biondo senza troppi preamboli.

Harry,m che era guardato a vista dai suoi due migliori amici, si girò e rispose adirato “Embé? E che vuoi?”

Draco rispose “Nulla, ero solo venuto a vedere quante volte devi cadere quest’anno: Granger, Lenticchia, fategli da stampella” e, ridendo come un  forsennato,  scese nella sua Sala Comune.

“Lasciatelo perdere” intervenne Fred con aria saggia, prima che Harry potesse insultarlo in dialetto “ Era spaventato quanto Harry quando è venuto nella nostra cabina, vero George?”

George annuì “Chiacchierone all’inverosimile”

Asteria, che stava spiando da dietro un muro, ascoltò tutto quanto e fece i suoi calcoli.

Era vero che era un traditore del suo sangue, ma se l’alternativa era un puro che faceva solo muovere quella bocca, allora…

 

Fine Capitolo! Che ne pensate? Sono abbastanza pazzo? So bene che non c'entra col libro, infatti è stato "ridisegnato" per farci entrare Fred e Asteria!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Per i gemelli Weasley e Lee Jordan si trattava del quinto anno ad Hogwarts, il che voleva dire G.U.F.O., il primo diploma, peraltro gli esami che aveva dato Percy un paio di anni prima.

Di solito non lo faceva, ma per quell’occasione il nuovo Caposcuola decise di fare una lavata di capo ai gemelli, soprattutto perché aveva la sensazione che i professori non l’avrebbero rimarcato abbastanza a fondo.

“Volevo solo ricordarvi” esordì per la quarta volta in un’ora “che quest’anno…”

Poi arrivava George con un peto particolarmente rumoroso e la discussione s’interrompeva, ma solo momentaneamente, perché Percy dopo dieci minuti ci riprovava.

Allora sarebbe stato Fred a peteggiare.

“Sai, Percy?” fece George. “Sei particolarmente… stimolante, quest’anno” ridacchiò.

Ma Percy non la prese bene “E se ne parlassi con mamma?”

George chiese ”E se parlassi a mamma di Penelope? Ooooh, mia cara Penelope, così svampita eppure così attraente…” e svolazzò per tutta la Sala Comune, sperando che anche Fred volteggiasse come un putto.

Solo che lui non lo fece, in quanto distratto.

“Che ti succede, Fred?” chiese George, seriamente preoccupato. “È già la seconda volta che toppi!”

Fred guardò George “Non riesco a levarmela dalla testa!”

“Chi?” s’incuriosirono all’unisono George e Lee.

“Quella ragazza Serpeverde, la seconda Greengrass”

“Ma hai detto tu stesso che si trattava di carne troppo fresca per noi” gli ricordò George, ignorando il sospiro di sollievo di Lee.

“Certo” rispose Fred “però io credo che si possa ancora salvare”

“Salvare da che, di grazia?”

“Dai Serpeverde, e farla diventare una che pensa”

George non disse nulla. Non aveva mai visto Fred innamorato, decise dunque che per guarirlo avrebbe chiamato a raccolta tutta la sua famiglia.

E comunque una possibile parentela con i Serpeverde gli dispiaceva eccome. Non sarebbe stato da lui salutare ogni volta i vari Flitt, Warrington e compagnia bella, che componevano la squadra di Quidditch verde/argento.

E il primo al quale ne avrebbe parlato era Percy, poi sarebbe toccato a Ron (anche se dubitava che ne avrebbe capito qualcosa) ed infine Ginny, la quale ci teneva al benessere di ognuno.

Percy rispose “Non ora, George, sto lucidando il mio distintivo di Caposcuola”, anche se il minore sapeva che in realtà stava facendo pensieri sconci sulla Light.

Allora passò a Ron, il quale rispose seccamente “Non ora, George, devo capire cos’hanno fatto Harry ed Hermione senza di me nello studio della McGranitt, non ti seccare”, quindi, trovando conferma sull’inutilità del fratello maschio più piccolo, ripiegò su Ginny.

Con sua sorpresa, si trovò disposta a collaborare “Ok, ti darò una mano senza problemi”

“Meno male” si sollevò George “Sembra che nella nostra famiglia a nessuno importi di Fred”

Fred che nel frattempo non riusciva a prendere sonno, impegnato a pensare alla faccia di Asteria, che aveva preso posto nei suoi occhi della mente e non sembrava intenzionata ad uscirne tanto in fretta.

Il mattino dopo, Ginny chiese a Fred senza troppi patemi “A te piace una Serpeverde, vero?”

Fred guardò ad occhi sgranati Ginny “Te l’ha detto George, vero? Beh, sì, lui è l’unico in questo mondo che cerca di aiutarmi”

Ginny scosse la testa “Qui tutti stanno cercando di aiutarti, chi più chi meno. Cosa trovi in Asteria?”

Fred girò la domanda “Cosa trovi in Harry?”

Ginny sbiancò “Q-questa conversazione è f-finita… BWEEEEH!” e scappò in lacrime. Provava ancora qualcosa per il ragazzo con la cicatrice.

Ron lo notò “Ehi, ma che cavolo hai detto a Ginny? Lo sai che poi mamma se la prende con me”

Fred annuì “Appunto.” E diede il cinque a George, che anche se non aveva seguito il discorso, il cinque lo dava sempre.

Ma il dubbio rimaneva.

Cosa fare, dunque? Parlare con Asteria e conoscerla per farsi prendere in giro da George e Lee, oppure rimanere a guardarla vagare per i corridoi, continuando bellamente con le seghe mentali?

Ma non c’era tempo per pensare, così decise per il momento di soffermarsi su cosa gli piaceva di Asteria.

Peccato che al professor Piton la cosa non importava un accidente. Anche perché non lo sapeva.

“Signor Weasley” esordì per giudicare la Bevanda della Pace, la prima pozione degli studenti del quinto anno,  venuta un disastro “cos’è questo schifo? Un invito a me per bocciarti? Accetto con gioia. Non apprezzo la gente con poca voglia di fare”. Fred era distratto, era fisiologico che la pozione non gli sarebbe venuta.

Fred sostenne lo sguardo del professore “Beh, professore, ma se pretende di bocciare già dal primo giorno…”

“… Già, di solito tolgo dieci punti a Grifondoro, il primo giorno. Solo che stavolta farò un’eccezione e ne toglierò trenta. Ti sta bene?” Piton sorrise a andò a torturare George, in maniera molto più plateale “Altro Weasley, altra bruttezza cosmica. Guarda, non riesco nemmeno a girare il mestolo…”, non era vero, teneva fermo apposta il mestolo perché si credeva simpatico.

Ma Fred non si curava dei punti persi, l’importante era capire cosa voleva lui dalla vita, oltre al negozio di scherzi. E comunque aveva lìimpressione che se a Piton avesse captato i suoi pensieri, non se la sartebbe cavata con trenta punti in meno. Piton tratta con favore i Serpeverde.

E non appena formulò quella frase, gli si parò davanti Asteria e altri Serpeverde dei quali riconobbe solo Malfoy junior, più che altro perché era gente che “frequentava” l’anno di Ron, non il suo.

Decise di origliare.

“… e quindi è per questo che i Grifondoro ci copiano.” Malfoy finì di esporre una teoria balzana.

“Però continuano a vincere, e io questi soprusi non li sopporto. Solo perché hanno Potter, e quel filoBabbano del Preside… oooh, tutto eccitato quando da la Coppa delle Case alla McGranitt…” commentò disgustata quella che doveva essere la sorella di Asteria, che se Fred non sbagliava si chiamava Daphne.

Fred ridacchiò nel pensare ai fegati che scoppiavano, ma Asteria parlò “Allora dovremmo impegnarci di più e cercare di vincere, così quelli strisceranno ad implorare pietà!”

Sia Daphne sia Malfoy l’applaudirono convinti.

Non sapeva bene perché, ma quelle parole non gli davano fastidio.

Quel viscido verme che gli era entrato in testa la sera prima non riusciva a toglierlo, e quello era un fatto grave. Perché gli batteva il cuore?

Grave abbastanza da confessarlo a George.

“George, mi devi aiutare!” supplicò Fred.

Il fratello, che stava assicurando Lee che aveva ottime possibilità con Angelina, chiese “Beh? Che c’è?”

“Sono innamorato di Asteria Greengrass!” 

 

Fine Capitolo 2! Fred ha ammesso pubblicamente i suoi sentimenti! Cosa succederà ora? che ruolo avrà Piton nella vicenda? E il Magnifico Trio?

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


 “Cos’hai fatto? Sei ingrassato?” chiese George, che non capì una mazza, essendo stato il tono di voce di Fred quasi un sussurro.

“Nooo, che dici? Sono-innamorato-di-A.G.” con tono ancora più basso di prima.

“Agrigento?”

“Ok, ho capito, George!” lo prese e se lo portò nel bagno della sala comune che invento in questo momento.

“Allora! Hai presente quella tipa che è stata Smistata dal cappello parlante ieri sera?”

“La Greengrass?” chiese George, ricomponendo i pezzi.

“Sì! Ho una cotta per lei! E bada a te se me lo fai ripetere!”

George vedeva il terrore negli occhi del fratello, ma non vedeva dove stava la novità.

“Beh? E dov’è la novità?”

“Lo sapevi già?”

“Certo, Fred! Guarda che io ho due occhi, sai?” li indicò con gli indici.

Fred annuì. “Beh, in quanto gemello devi fare qualcosa, magari innamorarti anche tu di lei e condividere questa passione”

George scosse la testa “No, fratello. Ho deciso di aiutarti in un altro modo: farò in modo che tu te la dimentichi facendoti concentrare sulla Coppa del Quidditch”

Fred annuì “Si potrebbe fare. Ne parleremo con Baston alla prima riunione utile”

Nel frattempo, a pranzo, Asteria amava raccontare le sue prime lezioni agli annoiati compagni più grandi.

Gente che frequentava Daphne, più che altro.

“… E quindi ho pensato “Ma Vitious perché è così basso?”. Davvero, dovrebbe applicare l’Incanto Leviosa su sé stesso, perché non si vede proprio, e…”

“Scusa, Asteria” la interruppe Malfoy “non ci interessa.”

Asteria, colpita, tornò a mangiare nei suoi modi aristocratici, concentrandosi sulla faccia di quel ragazzo lentigginoso che pur essendo dall’altra parte della Sala, poteva vederlo complottare col gemello.

Però doveva ammettere a sé stessa che anche se ogni volta che faceva un passo le sembrava di avere quegli occhi azzurri ovunque, era davvero carino. Nei suoi modi di fare, nei suoi scherzi che aveva sentito dire e che Daphne disprezzava, come mangiava, persino.

Fred si rese conto di essere osservato.

“Ehi, George!”

“Mmm?” chiese lui.

“Mi sta guardando!” esclamò tutto contento.

George riprese a mangiare senza entusiasmo “Oooh, ma guarda.”

“Sì, mi guarda! Sono contento!”

“Grandioso.” Rispose l’altro. “Senti, dobbiamo…”

“… Partecipare alla prima riunione della Coppa del Quidditch! Il primo sabato di ottobre, non mancate!” spuntò dal nulla Baston, meglio del miglior Nick Quasi Senza Testa.

E venne il sabato di ottobre.

Quelle settimane per entrambi furono molto istruttive.

Se ad Asteria non piaceva l’essere esclusa dai compagni di sua sorella, a Fred importava il fatto di guardarla camminare e sognare ad occhi aperti.

“Voglio dire, ma avete visto?” chiese un giorno a George e Lee.

George continuava a non capire “Ma che cosa ci trovi, in fondo? È troppo giovane, non ha nessuna forma…”

“Meglio, sarò io a plasmarla!” si entusiasmò il ragazzo.

“Meglio Angelina, credimi” tentò Lee di intromettersi. “Con tutte le sue forme, e le sue…”

“Tette?” chiesero entrambi.

“Sììììì!” Lee esplose.

“Che pena, il nostro Jordan preferito” commentò Fred. “E dire che avrebbe delle possibilità se non le lasciasse sempre biglietti minatori anonimi”

George obiettò “E questo vale per lui e non per te, vero?”

Fred si difese, riprendendo i modi nobili di Asteria “Che c’entra, la mia Asteria è aristocratica, mica frequento la gente del ghetto, io”

Del ghetto?” pensò George fra sé, disgustato. Aveva bisogno di parlare con la squadra, e in fretta.

E venne il giorno.

Baston guardava la squadra con il suo sguardo arcigno.

La squadra guardava Baston come se dovesse ucciderli tutti.

Soprattutto il ragazzo con la cicatrice a forma di saetta seduto in fondo.

Oliver esordì “Bene, gente. Questa è la mia ultima possibilità di vincere quella maledetta Coppa. Tutte le sfighe non avranno giustificazioni, quest’anno, quindi se avete problemi di qualunque genere, siete pregati di dirli adesso!”

Baston guardò Harry Potter, il Cercatore, con profondo interesse.

Harry disse “No, per adesso non credo che qualcuno voglia uccidermi, a parte Black, ma ho saputo che ci sono i Dissennatori di guardia”

Baston arricciò le labbra “Bene allora, proviamo a…”

“Chiedo scusa” George alzò la mano.

Nessuno si aspettava che i gemelli Weasley, i fuoriclasse delle mazze, avessero qualche problema.

Eppure, quando Fred s’innamora, sono cazzi per tutti.

George proseguì, visto che tutti gli altri erano così sbalorditi da non dire nulla “Non credo che il rendimento di Fred quest’anno sarà degno della sua fama”

Baston sbiancò “George, starai scherzando, spero? Harry non ha problemi di sorta, e li poni tu? Ma che giorno è oggi?”

George fece spallucce “Chiedeteglielo voi stessi”

Harry protestò indignato “Oliver, non è che me li invento i miei problemi. Cercano di uccidermi tutti quanti e allora sono io che li provoco? Che storia è questa, eh? GUARDAMI!”

Nessuno lo ascoltò, perché Katie, Angelina e Alicia erano interessate a parlare con il Weasley.

“Fred, perché? Perché ci fai questo? Che ti è successo?” chiese Katie.

“Non posso crederci, eri tanto spiritoso. Ora che ti succede?” chiese Alicia.

“Beh, almeno posso creare il mio triangolo personale…” osservò Angelina, convinta che anche Fred si sia innamorato di lei, che è cresciuta nel ghetto.

Fred scoccò uno sguardo d’odio al gemello e disse loro “Beh, ho perso la testa per una ragazza. George, non parliamone in  pubblico, potrebbero non capire!”

George guardò il fratello “Tu che dici “non parliamone in pubblico”? Andiamo Fred, devi aver perso la testa per forza, e noi ti aiuteremo a ritrovarla, perché…”

Baston riprese il controllo della situazione “No! Non permetterò a Fred di impedire alla squadra di vincere la Coppa, perciò, di chiunque tu sia innamorato, ti prego di risolvere la faccenda fuori dal campo di Quidditch, chiaro?”

E Harry aggiunse “E poi, io devo essere l’unico qui ad avere problemi, altrimenti mi sento geloso”

Tutti guardarono Harry e scoprirono che aveva ragione lui.

Così nessuno parlò più di Fred o di Harry e si concentrarono sull’allenamento.

Però dire quella cosa alle tre Cacciatrici di Grifondoro equivaleva che poi l’avrebbe saputo persino la Signora Grassa che tanto bene fa alla vista.

Così uno smette di mangiare.

Fred non poteva che essere sconcertato che perlomeno i suoi compagni Grifondoro gli offrivano aiuto gratuito, però decise di servirsi di questa nuova situazione per far fare i compiti di Pozioni agli altri, così lui poteva concentrarsi non per il negozio di scherzi, ma a guardare Asteria voltegg… pardon, camminare fra i corridoi, facendo saltellare la lunga chioma.

“Incredibile… non riesco a non pensare a lei. Ogni volta che cammino c’è lei, ogni volta che penso, penso a lei, invece di non studiare penso a lei, c’è una materia nuova e penso a lei, persino i G.U.F.O…. Greengrass Una Figa Oltremodo. Sto impazzendo.. AAAAH! Sto impazzendo!” e si mise ad urlare, scatenando le ire dei quadri, fra i quali uno lo ammonì “E non buttare voci, depravato!”

Asteria sentì quell’urlo e si girò per controllare chi fosse stato aggredito. E chi poteva essere se non Weasley?

Sembrava lo facesse apposta: usciva nelle sue discussioni e adesso si presentava in carne ed ossa.

D’altro canto, un ragazzo che sembrava volesse fare amicizia con lei non era da scartare, se i compagni di Daphne la trattavano male.

Solo quella mattina, a colazione (ovvero mentre Fred spiegava alla squadra il suo infortunio, ndr), stava dicendo a Draco “Non capisco perché cominciare gli allenamenti di Quidditch in pieno inverno. Voglio dire, che senso ha? Vi ammalerete e basta”

Malfoy respinse quell’osservazione “Asteria, se devi solo criticare faresti meglio a non frequentare la compagnia della gente per bene. Mio padre verrà a sapere però di questa tua osservazione e corromperà qualche funzionario di Hogwarts”

Asteria ogni volta che parlava Malfoy si sentiva stordita, ma essendo la sua promessa sposa non poteva contraddirlo.

Dei suoi coetanei Serpeverde, non sapeva nemmeno chi fossero. E poi, essere una Greengrass in quel periodo significava avere la strada spianata per entrare al Ministero, sfruttando l’influenza di Lucius Malfoy, che quando starnutiva faceva smuovere le cariche ministeriali come pareva a lui.

Fu quel giorno stesso che Asteria decise di parlare con Fred.

 

Bene, fine capitolo! la crisi di Fred continua, mentre Harry dallo sfondo cerca di riemergere come protagonista! Chi la spunterà? E Asteria?

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


“Senti, Weasley” esordì altera, bloccando Fred che nel frattempo stava scappando.

Fred non riusciva a capire perché gli tremavano le gambe davanti ad una donna che non era sua madre, pur avendo ammesso a se stesso cosa provava per Asteria, voleva ancora mantenere quel pizzico di dignità che ancora George preservava.

“S-sì? Cercavi me?”

Asteria socchiuse gli occhi “No, il tuo gemello. È ovvio che cercavo te, poiché sei tu che mi pedini da quando ho messo piede in questa scuola antipatica”

Fred ebbe un tuffo al cuore: come faceva a sapere che la stava pedinando tutti i santi giorni, rovinando anche l’allenamento di Quidditch?

“Beh… cosa volevi dirmi, comunque?”

Non riusciva a credere a quanto bella fosse Asteria, però decise di darsi un contegno ed essere sé stesso.

La ragazza avvisò, senza attendere una risposta di Fred “Tenevo solo ad avvisare i pedinatori che se continui ad insistere lo farò presente al mio Responsabile della Casa, l’integerrimo Severus Piton”

Fred in altri tempi avrebbe scritto un trattato su quanto Piton fosse integerrimo, tuttavia in quel momento ebbe più paura della reazione a catena: se l’avesse saputo Piton, l’avrebbe comunicato alla McGranitt, la quale lo avrebbe rinchiuso nelle sue stanze del dormitorio ridendo come una megera e costringendolo a fare gli esercizi dei G.U.F.O. campando solo di quegli orrendi Zenzerotti.

Fred quindi si limitò ad annuire e a sottomettersi ad Asteria, di quattro anni più giovane “O-ok, lo farò”

Asteria emise un suono soddisfatto e tornò sui suoi passi. Peccato che in quel momento stava spuntando Lee Jordan.

“A-ah! Ti stai vendendo l’anima al nemico! Ormai la tua caratterizzazione è scomparsa!”

Fred rispose “… C’è Angelina che ti sta guardando sconvolta”

Lee sbiancò “Angy? Dove? Come? Aspeeeettami!” e corse verso di lei in maniera un po’ ambigua, e lei si trovava da tutt’altra parte.

I giorni passarono in fretta, ma Asteria prese coscienza che anche se era un tipo molesto, Fred Weasley era sicuramente un compagnia migliore del gruppo di Daphne, che rideva e scherzava sempre sulle stesse nove battute: i Mezzosangue, Potter, Silente. Silente, Potter, Mezzosangue. Potter, Mezzosangue, Silente. Ah, già, anche il braccio rotto di Draco, che rotto non era.

Asteria era stufa: sempre le stesse cose, e se lei osava intromettersi per parlare di sé, Malfoy o Daphne, che ricopriva il ruolo di sorella maggiore, la scacciavano malamente.

Daphne poneva come giustificazione “Non parlare di cose che ci interessano poco, Asteria: il tuo primo anno deve essere costellato dall’ascolto! I Malfoy possono introdurti molto bene al Ministero!”

Ma Asteria pensava che in realtà era Daphne ad essere segretamente cotta di Malfoy, e usava Asteria come scusa per parlare con lui, ascoltarlo, e magari toccarlo per battergli sulla schiena oppure sfiorargli il braccio quando faceva una battuta.

Asteria quelle cose le capiva e, prima che Tiger o Goyle mettessero le loro sudice mani su di lei, li precedette alla cena di Halloween.

Non aveva fatto a meno di notare che Fred l’aveva presa alla lettera, non si era più fatto vedere.

Cos peraltro notata anche da George “Fred, non hai più parlato di Asteria. Ti possiamo reputare guarito?”

Baston colse la parola guarito “Cosa? Sei guarito? Possiamo contare su di te?”

Harry rispose “Non mi sembra che io sia stato male…”

Baston gli fece una smorfia “Non stiamo parlando di te, ma di Fred!”

Harry arrossì “Perché non mi caga nessuno? Black vuole forse attuare la tattica dell’indifferenza cosicché io possa uccidermi?”

Ron scosse la testa “Amico, Fred è innamorato di una Serpeverde. A Sirius Black ci pensiamo dopo, ok?”

Peccato per Ron che la minaccia del peggior servitore di Voldemort era appena dietro l’angolo dopo aver sventrato la Signora Grassa, ovvero la guardiana della Sala Comune.

“Oh, cazzo!” esclamò Dean Thomas.

“Lucio Fontana ha colpito ancora!” esclamò Seamus Finnigan.

“Che cazzo dici, gli artisti Babbani non potrebbero mai mascherare i quadri di Hogwarts! Qui ci deve essere sotto qualcosa…” lo ammonì Harry.

“Ma certo! C’è Black che mi vuole uccidere!” concluse in tono enfatico, facendo cagare addosso Neville.

“D-davvero, Harry?” chiese quest’ultimo, spaventato.

“Certo, Neville” Harry era impazzito. “E ucciderà tutti i Grifondoro finché non mi avrà trovato!”

Urla generali fecero in modo di non aver sentito il Preside, che era arrivato sulla scena del crimine.

Silente si fece strada e la prima cosa che gli venne in mente di dire fu “… Beh, tanto è una femmina”

“No, signor Preside” lo corresse Percy.

“Come, Percy?”

“E noi come entriamo?”

Silente ricordò “Ah, già! Finché non troviamo Sirius Black, tutti vadano a dormire in Sala Grande, anche chi non c’entra un cazzo, soprattutto i Serpeverde, e badate, dobbiamo trovarlo vivo, perché voglio… interrogarlo

Nessuno si interrogò sul perché aveva messo una particolare enfasi su cosa volva fare con Black, dunque andarono a setacciare il castello.

Non appena la notizia che tutti gli studenti avrebbero dormito in Sala Grande giunse alle orecchie di Fred, gli venne un collasso.

“Stai dicendo sul serio? Tutti gli studenti?”

“Sì, Fred, tutti” rispose Percy.

“Ma proprio tutti?”

“Certo, Fred! Ma che hai?” e se ne andò da Penelope, sbuffando qualcosa sui fratelli inetti.

Anche Asteria seppe della novità, e fu un piacere sentire Daphne che disse “Beh, potresti sempre dormire con Malfoy e guardare le stelle assieme”

Asteria chiese “Ma devo dormire o guardare le stelle?”

Daphne “Perché devi essere così scostante?”

“E tu perché devi sbavare sul mio promesso sposo? Scelto peraltro senza consultarmi?”

E fu così che le due sorelle si separarono, decidendo di dormire molto lontano l’una dall’altra.

Zabini glielo fece notare, a Malfoy. Non c’entrava niente nel discorso, ma  lui piaceva origliare “Le Greengrass hanno litigato… visto che entrerai nella loro famiglia, dovresti…”

Draco scosse al testa “Aaaah, mio padre neanche vuole saperlo, quindi non è importante! Quello stupido Potter!” sventolando il braccio ingessato (l'episodio di Fierobecco ancora faceva testo) e prese un sacco a pelo, causalmente lo stesso che aveva preso Pansy Parkinson, la quale svenne appena se ne accorse.

Nel frattempo, Fred fece in modo di “capitare” per caso accanto ad Asteria.

“Ciao” salutò.

Asteria non era del tutto sorpresa di vederlo, però doveva ammettere che non gli dava fastidio. Forse era stata troppo brusca con lui.

“Ciao…” decise di ricambiare il saluto.

“Senti” riprese Fred “non posso fare a meno di pensare a te. So che sei piccolissima ed insignificante esteticamente…”

“Tante grazie” sbottò Asteria.

“Però hai quel modo di fare che comunque mi fa impazzire. E se ci vedessimo clandestinamente?”


Cosa risponderà Asteria? Fred ha ragione nel corteggiare una undicenne? E che cosa fa Harry? Lo sapremo nel prossimo capitolo!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Asteria fissò Fred a tutt’occhi.

Vedersi clandestinamente… beh, non era una cattiva idea, e poi i suoi compagni Serpeverde erano tutti così insulsi… invece i gemelli Weasley a quanto aveva sentito dire erano marchio di creatività, di comicità, di prendere per il culo da gente.

Un po’ politici, sì.

E del resto, il sogno di Asteria era di fare carriera al Ministero.

“D’accordo. So che potrebbe sembrare folle dopo l’ultimatum che ti ho dato, ma mi piacerebbe davvero sentire l’altro lato della medaglia. Come siete voi Grifondoro senza censure”

Fred rispose “Sono d’accordo, senza censure…”

“CHI È SENZA CENSURE?” urlò Silente, un po’ folle. “Si faccia vedere nel mio studio. Ora!”

“Nessuno, signor Preside, ci faccia dormire” si lamentò George.

Nel frattempo, Harry chiese ai suoi amici “Fred è innamorato, Black sta cercando di uccidermi… beh, direi che per quest’anno ne abbiamo da dire, eh?”

Hermione disse “Veramente no, Harry, stai sopravvalutando la situazione. Voglio dire, se trovano Black…”

Harry rispose “Sopravvalutando un cazzo! Ho costretto tutta la scuola a dormire in Sala Grande solo perché sono sopravvissuto dodici anni fa!”

Ron disse ”È vero Harry, non potevi crepare? A quest’ora sarei stato nel mio soffice letto a mangiarmi il cuscino scambiandolo per brioche e dando la colpa dei rosicchio a Crosta il topo, invece siamo qui sdraiati su questo pavimento a fissare le stelle, con Lee Jordan che sta cercando di palpare Angelina rimediando schiaffi su schiaffi!”

Harry si stranì “E non ti da fastidio che Fred sta facendo casino perché è innamorato?”

Ron fece spallucce “Non è la prima volta. A Percy fa casino a casa per la Light, che è molto più svampita di… Eloise Midgen, diciamo”

Nessuno sapeva chi cavolo era Eloise, però Ron la nominava per fare paragoni alla cazzo come quello, quindi tutti sapevano tutto della Corvonero che non è mai apparsa.

Ed Hermione che prontamente la soccorreva “Ma dai, Ron… sei un mostro crudele, però mi arrapi”

Ron rispose “Certo, donna” sorridendo ammiccante, in modo poco convincente.

In ogni caso, Fred e Asteria passarono l’intera notte a bisbigliare sulla loro vita e a scambiarsi informazioni preziose per entrambi.

“Sai, a me piace sentire il rumore delle cose quando esplodono” disse Fred.

“A me piace invece fissare come una locca le stelle e vagare con la mente” rispose Asteria.

“Siamo molto diversi, non credi?” Fred ne era convinto, ma più vedeva delle divergenze, più desiderava averla. Era nauseante.

E il fatto era che anche Asteria pensava le stesse cose per Fred. Voleva sapere tutto di quel ragazzo che la perseguitava, per poi ricondurlo alla sua linea di pensiero e farlo tornare fedele al sangue che scorreva nelle sue vene.

O forse nemmeno.

Le piaceva guardarlo, ecco tutto.

E a Fred pure.

Passando quella notte magica a chiacchierare.

Il giorno dopo però arrivò implacabile, con tutte le sue realtà: Asteria era guardata a vista da Daphne, la quale era preoccupatissima per la sua salute mentale (“Che cavolo ti metti a frequentare i Grifondoro? E i Weasley, per giunta? Ci dobbiamo  fare riconoscere?”), e Fred invece era a rapporto da George e Oliver Baston, niente poco dimeno che.

George attaccò “Non capisco cosa ti sia successo, ma è mio preciso dovere riportarti sulla retta via”

Baston non era nemmeno interpellato, però era lì a dire “Perché quest’anno voglio la Coppa, e non ti permetterò di portarmela via. Voglio dire, finché è Harry a fare il coglione con gli infortuni, com’è successo contro i Tassorosso, ci passo pure sopra, perché tanto lo so che è un caso clinico (“COSA?” Harry lo sentì “Vuoi dire che mi vuoi uccidere? EH?”, ma prima di esplodere del tutto fu riportato alla realtà da Ron ed Hermione), però da te non mi aspetterei mai una flirtata con una undicenne. Serpeverde. Purosangue. In stretto contatto con Malfoy.”

Fred annuì “Beh, sì, è contro le convenzioni sociali… però dovreste guardarla. Così pura. Così innocente. Così arrapante.”

Lee Jordan si girò di scatto “Arrapante? Dove? ANGELINAAAA!” e corse verso il dormitorio femminile, non prima di esservi catapultato fuori.

George sospirò paziente “Allora sono costretto ad accettare questa “cognata”, anche perché non mi viene in mente altro da fare”

Ginny improvvisamente sbucò dal nulla com’era solita fare e come sempre con la risposta pronta “Io direi di farlo sapere a nostra madre”

Curiosamente, anche Daphne arrivò alla stessa conclusione. Sarà una cosa congenita dei Purosangue far intervenire i genitori nelle quisquilie. Poi però quando si tratta di aprire le Camere dei Segreti nessuno interviene.

Daphne per la precisione minacciò “Scriverò a nostra madre, che ti farà una bella lavata di capo, mia cara sorellina. Devi avere occhi solo per Malfoy!”

Asteria la guardò annoiata “Ah, adesso esisto, vero? Però quando si tratta di farmi coinvolgere nei vostri discorsi mi trattate come Tiger o Goyle”

Tiger e Goyle si guardarono stupidamente.

Daphne arrossì: aveva ragione, in effetti. Ma il fatto era che era ancora troppo piccola per capire le loro battute, così aveva pensato che sarebbe stato meglio che prima le memorizzasse tutte per poi dirne una lei.

Per aumentare lo spirito di gruppo.

Così ribatté “Beh, noi lo abbiamo fatto più che altro per farti ascoltare, e poi è vero anche che le materie del primo anno non ci importano molto”

Asteria sbuffò e uscì dalla Sala Comune per andare a lezione dopo l’intervallo.

Erano così noiosi che persino un Vermicolo era più eccitante, figuriamoci poi Fred Weasley.

Il quale ricevette la sua brava Strillettera qualche giorno dopo.

“BRUTTO STRONZO! COME OSI METTERTI CON UNA PUROSANGUE? VOGLIO DIRE, SE LA AMI DAVVERO È UN CONTO, MA ALLORA QUELLO CHE DICE TUO PADRE NON CONTA UN CAZZO PER TE? IO COMUNQUE PENSO CHE SE A TE STA BENE, VA BENE COMUNQUE, PERÒ NON SONO DEL TUTTO SICURA, SIETE TOPPO GIOVANI! E SE POI MI ESCE INCINTA POI CHE FAI?EH? LASCIA PERDERE E FIDANZATI A OTTANT’ANNI!”, la lettera era tutta lì.

Fred chiese al vuoto “Ma perché deve incazzarsi per forza? Non poteva dirmelo in maniera civile?”

George scosse la testa “Fratello, lo sai che mamma si incazza per tutto”

Ron annuì “Ha ragione, è insopportabile quando urla, però credo che abbia ragione: non ci si può fidanzare a undici anni, lei è ancora acerba”

Hermione si stupì “E tu che ne sai?”

Ron si risvegliò “No, parlavo con questa pera: è acerba”

Hermione si sollevò e tornò al suo studio.

Harry invece disse il suo parere definitivo su quella faccenda che lo stava rimuovendo dai protagonisti della saga “Beh, io credo che se Asteria non vuole uccidermi, è la benvenuta, altrimenti non potrò più frequentare casa Weasley, e sarebbe un peccato, perché mi danno da mangiare”

Fred lo rassicurò “Stai tranquillo Harry, Asteria non vuole ucciderti”

Ma finché frequentava Malfoy, c’era anche una mezza probabilità che potesse succedere.

La soluzione era naturalmente una relazione clandestina, seppur nessuno di loro aveva mai pronunciato ciò che provavano per l’altro/a a vicenda. O perlomeno, secondo Fred vi erano buone probabilità che era ricambiato.

Percy si tenne fuori da quella faccenda, in quanto fra gli impegni di caposcuola e Penelope che era sempre più svampita, non aveva tempo da dedicare alle sbandate amorose di Fred, che tuttavia interessavano tutto il tavolo.

E se interessavano tutto il tavolo dei Grifondoro, interessavano anche al tavolo di Tassorosso, con Cedric Diggory che si illuminava, e a sua volta arrivò alle orecchie dei Corvonero, dove Cho Chang sognava sulle nuvole, perché era troppo presto per lei piangere.

Il gas velenoso raggiunse finalmente anche il tavolo dei professori.


Fine Capitolo! Fred riuscirà a coronare il suo sogno d'amore o verrà travolto dai deliri di Harry? Chissà!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Ultimo Capitolo ***


Il primo insegnante che venne a sapere della relazione clandestina fra un Grifondoro e una Serpeverde fu Albus Silente, il quale esclamò gioviale “Avete sentito? I tempi di divisione sono finiti! Pare che un ragazzo Grifondoro e una Serpeverde si amino! Che bello! E sarebbe ancora più bello se il ragazzo amasse me!”

Severus Piton venne fulminato da un dubbio: scorse con i suoi occhi neri tutto il tavolo verde/argento e trovò infine la colpevole: Asteria Greengrass, primo anno, che guardava sognante ciò che faceva Fred Weasley, quinto anno, ovvero il cretino.

La prima cosa da fare era parlare a quattrocchi con lei.

“Greengrass” Piton apparve come un pipistrello davanti al calderone della ragazza.

I Corvonero con cui dividevano la lezione si guardarono preoccupati: era la prima volta per loro che il professore rivolgeva la parola ai suoi studenti Serpeverde.

Asteria si limitò a dire “Sì, professore? Ho sbagliato qualche ingrediente?”

“Mettiamola in questo modo” rispose atono il professore “Perché sbagliando la combinazione giusta degli ingredienti, va a finire che il calderone esplode. Pertanto, è consigliabile dosare sempre gli ingredienti per una buona riuscita di una pozione, senza mescolarli alla cazzo, in quanto le conseguenze potrebbero essere... assai pericolose”

Parlava a ragion veduta, visto che aveva passato il suo tempo a Hogwarts ad ammazzarsi di seghe su una Grifondoro e poi non ne era uscito niente.

Asteria aveva capito dove voleva arrivare, in quanto non era stupida, tuttavia era stupida abbastanza da non ascoltare il professore e saltare addosso a Fred la prima occasione che le sarebbe capitata, fosse anche se tornasse da Erbologia tutto sporco di terriccio. Il terriccio le faceva schifo, quando lo aveva addosso.

Il giorno dopo, Fred Weasley incontrò la professoressa McGranitt all’ora di Trasfigurazione.

“Signor Weasley” esordì invece la McGranitt, molto più diretta della sua nemesi. “Vedo che hai sbagliato ancora questo incantesimo. Cosa c’è, sei innamorato?”

Fred tremò nel vedere lo sguardo a metà tra il languido e il sadico della professoressa. A George venne la bislacca sensazione che era uscita da una discussione con Harry Potter, il quale cercava ancora una fottuta firma per andare a Hogsmeade. E lei doveva aver perso la ragione nel spiegargli perché non poteva andarci manco per il cazzo.

Comunque il gemello rispose ”Non credo sia pertinente alla materia, professoressa”

Minerva si sentì colpita, ma riprese “Forse, se però vediamo il tuo rendimento negli ultimi tre esercizi, notiamo che da ‘Accettabile’ sei passato a ‘Desolante’. Come te lo spieghi?”

Fred non sembrava imbarazzato “Può capitare una flessione, il quinto anno è dura, me l’ha detto Percy”

La professoressa rispose “E allora, faresti meglio a NON distrarti, perché non vorrei perdere nessun tipo di Coppa quest’anno, sono stata chiara?”, alludeva al Quidditch.

“Lapalissiana” rispose Fred. Ma entrambi sapevano già che avrebbe fatto come cazzo gli pareva.

“Perfetto, allora” concluse la McGranitt, ancora tremante. Troppi problemi fra i Grifondoro.

Il tempo passava, tuttavia le cose si complicarono quando diedero la Mappa del Malandrino a Harry.

Quello che fu un atto di generosità visto che era Natale ed erano arcistufi di sentire il ragazzo con la cicatrice supplicare persino Gazza di falsificare una minchia di firma (finendo a fare da mocio per un po’, ndr) portandolo così ad infrangere le regole assieme al mantello dell’Invisibilità, Fred non avrebbe mai pensato che poi la cosa si sarebbe ripercossa contro di lui quel giorno di San Valentino.

Aveva deciso che il 14 febbraio era il giorno perfetto per confessare ad Asteria ciò che provava, e visto che ormai era qualche settimana che camminavano mano nella mano, quel giorno era il momento buono per arrivare a un gradino superiore.

Asteria aveva ricevuto l’invito scritto in forma anonima di presentarsi alla statua della strega orba, però dentro di lei non sapeva esattamente cosa pensare del Weasley.

Era stato gentilissimo con lei, ma non le piaceva il modo in cui la guardava, sembrava pazzo.

Era stato un amico, ma quando si girava, le dicevano che il ragazzo sbavava sul suo sedere.

Era stato un cavaliere con lei, ma a sentire le malelingue, sembrava che passasse molto tempo in bagno gridando a squarciagola il suo nome.

Era molto simpatico e con la battuta sempre pronta, ma più stavano insieme, più notava che le battute erano a sfondo sessuale.

Era molto loquace, ma quando si accomiatavano, le sue labbra si trasformavano come se dovesse agguantare le sue a mò di ventosa.

E così via.

Giunto il momento, trovò Fred già in fibrillazione, ciondolando avanti e indietro davanti la strega orba, agghindato col suo vestito migliore (probabilmente di terza mano) e con un mazzo di rose in mano.

“Salve” salutò cauta.

“Ciao Asteria! Che onore per me guardarti!” salutava sempre così.

Le porse i fiori.

“Questi fiori non potrebbero mai eguagliare la tua bellezza” disse Fred.

Asteria era d’accordo: erano un po’ appassiti, e lei era sicura che perlomeno non sembrava una appena uscita dal letto.

“Asteria, io… sono innamorato di te”. Ecco. L’aveva detto. Era ciò che lei aveva temuto di più.

La sorella di Daphne prese un po’ di tempo prima di rispondere, poi disse “Weasley, sei stato molto carino ad aiutarmi col socializzare in questo mio primo anno e ciò che hai fatto di buono resterà sempre nel mio cuore, ma credo che io sia troppo giovane per avanzare di grado con te, per così dire”

Fred se l’aspettava, la coscienza con la voce di George esultò trionfante “Io te l’avevo detto che era troppo giovane, stupido!”, ma tutto ciò non gli impedì di avere un piccolo mancamento. E proprio nel momento in cui Harry Potter fece la sua comparsa nella scena.

Si tolse il Mantello dell’Invisibilità perché dentro il tunnel della strega orba non gli sarebbe servito e prese la bacchetta per mormorare ‘Dissendium’ come al solito, ma le due persone che vide erano proprio le ultime che si aspettava di incontrare.

“Che succede?” chiese Harry ad Asteria, in quanto da solo non ci arrivava.

Era ovvio, Fred agghindato, le rose cadute a terra e i cocci del cuore del fratello di Ron sparsi a caso sul pavimento…

Asteria rispose “L’ho respinto. Non me la sento di intraprendere una relazione con lui, né del resto con chiunque altro”

Harry socchiuse gli occhi “Questo vuol dire che vuoi uccidermi?”

Fred urlò in preda alla disperazione: ma chi glielo aveva detto di dare la Mappa del Malandrino ad Harry? Avrebbe preferito venire compatito persino da Ron, ma non da un disadattato che in quel momento se la stava prendendo con Asteria, urlando parole a caso come “Quidditch” “Hogsmeade” e “Sirius Black”.

Quando Fred si innamora e viene respinto, è il massimo dell’umiliazione veder arrivare Harry che deve fare le sue cose ad Hogsmeade, anche se non era in programma alcuna gita per quel giorno. In ogni caso, nessuno parlo più di quelle settimane per il resto dell’anno.

Chissà se ci sarà un sequel! Per adesso, beccatevi questi capitoli!

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1260466