A Day Without You Is Like A Year Without Rain

di _vocalnotes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm Roxy and this is my life... ***
Capitolo 2: *** Sorry... ***
Capitolo 3: *** Blind Date ***
Capitolo 4: *** So Sweet.. ***
Capitolo 5: *** Together ***
Capitolo 6: *** So Complicated ***
Capitolo 7: *** Shut Up and Kiss Me ***
Capitolo 8: *** I Missed U A Lot ***
Capitolo 9: *** Keep Calm.. It's Just A Test ***
Capitolo 10: *** Welcome To My Life ***
Capitolo 11: *** The Past.. ***
Capitolo 12: *** I Think I'm In Love With You ***



Capitolo 1
*** I'm Roxy and this is my life... ***


- Ehi, guarda dove vai! - Urlai al ragazzo che mentre correva mi aveva urtato e mi aveva fatto cadere tutto il caffè che stavo portando a casa alle mie due coinquiline. 
Il ragazzo dopo il mio urlo si voltò e sempre continuando a correre mi urlò uno "Scusa" che si confuse con il rumore dei motori delle macchine e i clacson dei motorini che circolavano per la bellissima e umida città di Londra. Quella era una delle poche volte che il sole splendeva in cielo e scaldava, per quel che poteva, la grande capitale inglese. 
Io sono Roxy, una diciannovenne che ormai da quindici anni vive a Londra con la madre. Mio padre ci ha abbandonato quando avevo solo due anni e dopo altrettanti anni ci siamo trasferiti da New York in Inghilterra per ricominciare una nuova vita. Mia madre è una stilista e ha disegnato anche un abito per la regina, invece io "lavoro" come barista in una discoteca e vado all'università di medicina: il mio sogno è diventare un chirurgo, curare lepersone e contribuire alla loro felicità! 

- Ci hai messo una vita a prendere la colazione! Lo Starbucks è dietro l'angolo... Perchè ci hai messo tanto, scusa? - chiese isterica Kate una delle mie coinquiline, non che migliore amica!
- Mentre tornavo indietro un cretino mi ha spinto e mi ha fatto cadere i caffè! - risposi io molto scocciata: dopo tutto che mi ero alzata pure prima per prenderle la colazione! 
- Allora?! Ce l'hai fatta? - mi urlò Lucy dal bagno di sopra, probabilmente si era svegliata da poco e si era andata a fare una doccia. 
- Si... È solo che un cretino mi ha fatto cadere i caffè e quindi sono tornata indietro a prenderne altri tre! - 
- Ma te li ha versati sui vestiti?! No perché la maglietta che indossavi era mia. Ti ho vista prenderla dal mio cassetto! - Lucy stava ancora sbraitando dal bagno e sentivo la sua voce preoccupata per la sua maglietta. Aveva una leggera passione per i vestiti! 
- Non ti preoccupare i caffè sono caduti a terra e non hanno provocato nessun danno. -
Dopo che Lucy aveva finito con le sue preoccupazioni per la maglietta Kate chisenefregadeicaffè Olsen cominciò con le domande che mi aspettavo molto prima del previsto: 
- Ma almeno il ragazzo era carino? Gli hai visto il colore dei capelli? E gli occhi? Altezza? E se gli dovessi dare un'età quanto gli daresti? Venti anni o meno? -
- Lucy hai finito di fare le domande? -
- Ne ho ancora una: conosci il suo nome? - 
- Uno, l'ho visto di sfuggita visto che stava correndo. Due, non è una grande altezza e come età più o meno quanto noi. Tre, non mi ricordo altro... E non voglio sapere altro, quello che so è anche troppo! -
- È tutta colpa di Joe! Hai paura che tutti siano come lui, che tutti ti facciano del male: tu hai solo paura di amare di nuovo! -
- Si è vero, ho paura. Sono terrorizzata dall'idea di amare qualcun altro perché so che cosa vuol dire avere il cuore spezzato, do cosa significa essere abbandonata dalla persona che ami per un'altra, so cosa significa amare veramente una persona tanto da non vedere le cazzate che faceva, so cosa significa amarla a tal punto da cambiare città per lui! Io so più di chiunque altro cosa significa amare e posso dirti una perla di saggezza: L'AMORE È UN VERO SCHIFO! -
- Rox non puoi farti buttare giù da Joe. Lo so lo hai amato ma adesso dimenticalo... Sono passati due anni, cazzo! Hai fatto tante cazzate quando stavi con lui ma adesso lui è il passato, hai un futuro davanti, un futuro bellissimo! Si ti sei trasferita con lui, poi lui ti ha tradito, sei tornata qui per RICOMINCIARE, giusto?! -
- Si - risposi con un filo di voce ripensando a tutte le nottate passate in bianco a parlare con lui al telefono, a tutte le ricariche ogni giorno, a tutti i PER SEMPRE, a tutti i progetti futuri che mi immaginavo solo con lui, tutti i suoi sguardi e i suoi baci che mi facevano venire i brividi... Lo amavo e lui mi abbandonata! 
- Allora svegliati, cazzo! - 
- Di cosa parlate?! - si intromise Kate che aveva finito di prepararsi.
- Joe - dicemmo all'unisono io e Lucy
- Che schifo di argomento! - esordì Lucy facendo una smorfia mentre beveva il suo caffè e cercava un tovagliolo per poter prendere la sua pastina. 

Erano le 10:30 e il sole splendeva in cielo come non era mai successo in quella settimana. Pur essendo a fine giugno le temperature delle ultime due settimane erano state molo basse rispetto agli anni passati e quindi il sole era riuscito a scaldare un pochino l'umida capitale. 
Io, Kate e Lucy camminavamo verso casa di mia madre che mi aveva chiesto di andarla ad aiutare in negozio. Le mie amiche mi lasciarono davanti al negozio perché sapevano che a mia madre non stavano molto simpatiche: solo perché preferivano divertirsi che studiare! 

Mia madre mi chiese il parere su alcuni abiti. Mia madre disegnava degli abiti bellissimi anche reciclando abiti vecchi e usati: era la mamma più figa del mondo, le volevo davvero un mondo di bene. Pranzammo insieme e poi io tornai a casa dove mi aspettava una piccola sorpresa... 


- Buon onomastico, Roxy! Questo è anche da parte di tua madre -
- Grazie mille... Non importava! - 
Sinceramente non ricordavo nemmeno che oggi fosse il mio onomastico e poi il regalo non me lo aspettavo proprio. 
Il piccolo pacchetto era ricoperto da una carta verde, il mio colore preferito, abbellito da una molletta con un cuoricino e racchiudeva un piccolo ciondolo fatto a cuore. All’interno si trovavano due piccolissime foto: una con le mie due migliori amiche e l’altra con mio padre e mia madre.
- Grazie ragazze … E’ davvero bellissimo e poi non me lo aspettavo! -
- Niente - Urlarono all’unisono saltandomi letteralmente a dosso.
- Scusate ragazze ma adesso vado a ringraziare mia madre, mangio qualcosa in giro e poi vado a lavoro … Bye Bye - Dissi uscendo di casa di corsa sapendo di essere come sempre in ritardo. 





Ecco come mi immagino le tre ragazze: 

 Lucy (Alexis Bledel)


 Roxy (Hilary Duff)

  Kate (Emma Roberts)



Eccomiiiii ♥ 
Pensavate di liberarvi di me così facilmente?! E invece no sono ancora qui!
Allora che ne pensate di questa storia?
Che ne pensate di Roxy? E del ragazzo con cui si è scontrata?
Io adoro il personaggio di Roxy e quello di Kate ;)
Se vi va lasciate una piccola recensione, mi farebbe davvero piacere *occhidacucciolo*
Aggiorno a 2 recensioni
#TantoLove
Franci ♥ 

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Capitolo 2
*** Sorry... ***


- Mamma aspettami! – Urlai a mia madre che si voltò e mi accolse in un caloroso abbraccio e un leggero bacio sulla fronte. – Grazie per il regalo … Sei la migliore! Ti voglio tanto bene. Ti va di mangiare qualcosa prima che vada a lavorare? -
- Certo tesoro mio. Dove andiamo? -
- Mc o Pizza? -
- Stasera mi va il Mc. -
Arrivammo a McDonalds dopo dieci minuti e dopo mezz’ora circa avevamo finito. Sono arrivata alla discoteca appena in tempo per non essere licenziata; quel mese ero già arrivata in ritardo tre volte e alla quarta mi avrebbero sbattuto fuori.
- Alleluia Roxy! - Mi accolse la bellissima voce di Alan, il Dj, e poi sentii il mio capo dire:
- Stasera tutto pieno … Ci dobbiamo dare da fare tutti! - Ecco perfetto, sarei stata al bar fino alle cinque del mattino!
La discoteca già a mezzanotte era piena e io non facevo altro che preparare drink, ma d’altra parte cosa mi aspettavo?! Era il mio lavoro.
A un certo punto della serata mi si avvicinò un ragazzo mentre preparavo uno dei soliti drink pieni di alcool e mi disse:
- Scusa! – Era un ragazzo non male: occhi azzurro cielo, capelli castani e un sorriso a dir poco stupendo ma perché mi chiedeva scusa … Cosa mi aveva fatto?! Forse avevo sentito male!
- Non ho capito cosa hai detto … Puoi ripetere, per favore? -
- Scusa - Avevo capito bene ma non avevo capito il motivo per cui si scusava
- Perché mi chiedi scusa? -
- Per i caffè di stamattina … Non volevo farteli cadere ma ero maledettamente in riardo e … - Si in effetti era proprio lui che mi aveva fatto cadere i caffè, non lo avevo riconosciuto.
- Non agitarti. Ho capito! E comunque scuse accettate. Io sono -
* tre mojito, per favore * mi chiese un ragazzo
- Arrivano subito! - Risposi al cliente sfoderando come sempre uno dei miei sorrisi e mi misi a preparare i drink.
- Ehi, alla fine non mi hai detto chi sei! - Vidi il ragazzo dagli occhi color cielo comparire davanti ai miei occhi marroni che diventavano insignificanti davanti ai suoi.
- Si, scusa è che sono un po’ impegnata. Io sono Roxy, tu?
- Louis, piacere. -
- Il piacere è tutto mio. -

Dopo l’incontro con Louis ‘nonsoilcognome’ non successe niente di così eccitante, se si può dire così! Rientrai a casa alle sei, il che voleva dire un’ora dopo rispetto alle previsioni, e questo mi aveva fatto sclerare e da tanto che ero agitata non riuscii ad addormentarmi e stetti sveglia tutta la “notte”. Quando Lucy e Kate si alzarono mi videro sul divano che guardavo la televisione con un sacco grande di pop-corn e che piangevo. Subito si preoccuparono per me e mi sommersero con le domande:

 

- Roxy, cosa è successo? Perché piangi? - Chiese gentilmente Lucy.

- Ma che domande sono queste Lucy?! Piuttosto … Perché mangi i pop-corn alle nove del mattino? E poi perché sul divano? Tanto poi so che devo pulire io! - Io e Lucy scoppiammo a ridere. Alla mia migliore amica fregava solo dell’ordine e della pulizia e non si preoccupava per me … Che bella amica che avevo!

- Ragazze non vi preoccupate pulirò io e riguardo al pianto stavo piangendo per il film che avevo appena visto! -

- Scusa ma che film era? - Chiese Kate curiosa!

- Titanic - Risposi io ancora tra le lacrime (sia quelle della risata che del pianto per il film!)

- Sei una stronza! Lo sai che è il mio film preferito. Perché non mi hai svegliata? Potevamo guardarlo insieme! - Sbottò Kate tutto d’un fiato.

- Tesoro mio, sono tornata alle sei a casa dopo una serata da incubo al bar. Ero leggermente agitata e quindi per calmarmi mi sono messa a guardare un film ed erano le sei e un quarto … Volevi essere svegliata a quell’ora? -

- No grazie e scusa non credevo fossi tornata così tardi dal bar! -

- Ti perdono … e poi ho guardato anche Io e Marley! Quel film è terribile. Adesso volevo guardare Haciko … Vi va di piangere un pochino con me? - Feci la mia faccia da cucciolo più bella e allora le mie due amiche accettarono di vedere il film con me.

Come da manuale alla fine del film eravamo tutte e tre in lacrime e per toglierci un po’ la tristezza di dosso decidemmo di uscire e di andare a pranzo fuori!

- Cosa vi porto ragazze? - 
- Pizza?! - 
- Perfetto - Rispose alla mia domanda/affermazione Kate.
- Ok - Disse Lucy un po' titubante.
- Allora tre pizze ... Come le volete? - Chiese il cameriere che tra l'altro era anche abbastanza carino, e poi quel fare un po' impacciato che aveva lo rendeva ancora più interessante: era un piccoletto biondo, occhi azzurro cielo e un fisico perfetto. 
Con uno sguardo io e Kate ci capimmo subito: lasciare numero e mancia, e filare via. Questa strategia era stata testata su tante persone e non aveva fallito una volta nell'ultimo periodo. 
 
- Due Margherite e una Diavola - Rispose veloce Lucy... Ormai ci conoscevamo troppo bene per non sapere i gusti delle altre!

- Arrivano subito! -

Dopo 10 minuti di attesa il cameriere biondo tornò con le nostre pizze e quando le poggiò sul tavolo Kate esplose:

- Mi daresti il tuo numero di telefono? - Il mio sguardo a tra quello di Lucy, che era a dir poco stupita, e Kate, che era assolutamente tranquilla e sicura di ciò che stava facendo.

- Certo ma solo ad una condizione … Tu esci con me stasera! E comunque io sono Niall. - Disse il cameriere lasciando tutti a bocca aperta.

- Ok. Io sono Kate! -

- Il mio turno finisce alle 4:00 … Troviamoci qui davanti alle 6:00. -

- Perfetto … Però dovrei prima chiederti una cosa (?). -

- Dimmi tutto! -

- In privato - In privato? Ma cosa le prendeva … Era forse impazzita?

Se ne andarono dietro una colonna, molto lontano da noi e tornarono dopo 20 minuti circa: quando tornarono mi continuavano a fissare! 


 




 




 

Eccomiiiiii con il nuovo capitolo... Spero vi piaccia ;)
Se vi va lasciate una piccola recensione e ditemi come vi sembra la storia... Cosa si saranno detti Niall e Kate dietro la colonna? E Louis?

Aggiorno a 2 recensioni...
Per favore ditemi che ne pensate, perchè io non mi so giudicare: a me non piace mai niente, ma poi ricevo una recensione e penso 'Ehy, a qualcuno piace la mia storia...' quindi se ne avete voglia recensite *occhidacucciolo*
Al prossimo capitolo ♥
Franci

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Capitolo 3
*** Blind Date ***


Niall


- Lou, stasera abbiamo un appuntamento con due ragazze che ho conosciuto al ristorante ... Si chiamano Roxy e Kate! -
- Perché continui a organizzarmi appuntamenti? Io non voglio più amare e dovresti saperlo... Te lo avrò detto un centinaio di volte, ma ti entra da un orecchio e ti esce dall'altro! -
- La ragazza con cui uscirai ha la tua stessa filosofia di vita... Sarete perfetti insieme! Questo me lo ha detto l'amica... Kate. Che bel nome, proprio come lei! Cazzo devi vederla è bellissima: capelli rossi, occhi verdi, in cui ti perderesti anche se li conoscessi a memoria, e una carnagione chiara … Un angelo dai capelli rossi! - 
- Per me ti sei bevuto il cervello! Comunque ormai che sei qui a fare descrizioni: com'è la ragazza con cui devo uscire stasera? -
- Quindi è un si?! - 
- Si! - 
- Alta, magra, occhi verde scuro e capelli biondi ... Non è male! -
- A che ora dobbiamo vederci? - 
- Alle 6:00 davanti al ristorante! -

Adoravo il mio migliore amico: Louis William Tomlinson! Anche se nell'ultimo anno era un po' cambiato per colpa di una ragazza, lui era sempre lo stesso bambino con cui giocavo da piccolo... 

 

Roxy



- Cosa cazzo avresti fatto tu? Mi hai organizzato un appuntamento al buio? -
- Rox sono due anni che non hai un appuntamento serio... L'unico rapporto che hai con dei ragazzi è nel letto! Io non voglio che ti rovini la vita. Non voglio che tu sia per sempre 'La Ragazza Da Una Botta E Via' voglio vederti con un ragazzo che conosci veramente, che ami, voglio vedere di nuovo quel sorriso, che tutte le mattine illuminava la stanza, che Joe ha trasformato in un broncio! -
- Grazie... È per questo che sei la mia migliore amica! Ti voglio bene ... E per te verrò a quello stupido appuntamento! - 
Kate fece uno stupido urletto e mi cominciò ad abbracciare e a ripetere 'Grazie mille' per circa dieci minuti. Dopo di che cominciò a sclerale perché non sapeva che vestiti mettersi. 

Arrivarono le 6:00 e noi eravamo stranamente in orario davanti al ristorante. Io avevo una felpa di Abercrombie bianca e blu, jeans lunghi molto aderenti e le mie amate converse bianche basse. Kate aveva optato per una maglietta verde con le maniche a tre quarti, collant neri e, anche lei, converse nere alte. Faceva freddo quel giorno per essere metà giugno infatti entrambe tremavamo davanti alla porta del ristorante.

Dopo cinque minuti di attesa il ragazzo dai capelli biondi (tinti) e dagli occhi azzurro cielo si avvicinò a noi dicendo di seguirlo per raggiungere il suo amico che stava parcheggiando la macchina. 
Facemmo come diceva e arrivati nel parcheggio vidi l'amico di Niall: rimasi leggermente stupita di vedere il ragazzo che mi aveva fatto cadere i caffè e che avevo incontrato in discoteca... Come si chiamava? Louie?! Louis?! Si mi sembra Louis!
Lui si avvicinò a noi e pian piano che si avvicinava potevo vedere il suo stupore nei suoi occhi. 
- Louis?! - Era una persecuzione questa!
- Louis? Quel Louis? - si intromise Kate
- Si Kate! -
- Roxy ma che ci fai qui? - 
- Sono la ragazza del tuo appuntamento, a quanto pare - 
- Quindi vi conoscete già? - Ecco arrivato il genio che ha scoperto l'acqua calda! 
- Pare di si! - Risposi a Niall quasi sottovoce perché stavo ammirando quelli smeraldi che il ragazzo con la maglia a righe bianche e blu aveva al posto degli occhi... 
Louis dovette più volte richiamarmi prima che io tornassi sulla Terra e così potemmo andare a mangiare ad un ristorante non molto lontano dal parcheggio. 
Io e Louis ci conoscemmo veramente; nato a Doncaster, quattro sorelle, genitori separati, ventuno anni compiuti il 24 Dicembre, aveva avuto relazioni nell'ultimo periodo ma niente di serio e scoprii che anche a lui era stato spezzato il cuore da una ragazza ... Aveva il mio stesso concetto di relazione: una botta e via!

Io e Louis passammo una bella serata e dopo essere stati al ristorante ci siamo avviati verso un luna-park lì vicino. Niall e Kate si separarono da noi, decisi di chiamare Lucy visto che era rimasta a casa perché era già fidanzata e il suo ragazzo quella sera era fuori città.

 - beee beee beee Pronto?! - 
- Lucy sono Rox.. Volevo sapere come procedeva la serata (?) - 
- Qui tutto bene, mi sono appena svegliata dal pisolino pomeridiano! -
- Lucy lo sai vero che sono le 9:30? -
- Si.. Ma piuttosto lì come va? - 
- Tutto alla perfezione... Poi devo raccontarti un po' di cose! - 
Ci salutammo e io e Louis tornarono a divertirci a quei giochini stupidierubamonete ma colpire quelle lattine con la pistola era troppo bello.

Passarono circa due ore e io e Louis ci stavamo ancora divertendo a sparare palline con le pistole giocattolo soltanto che i bersagli non erano più le lattine ma noi: avevamo vinto quelle pistole e dentro c'erano abbastanza pallini per provocare una vera e propria guerra! 
Con li spari a volte prendevamo anche qualche passante che ci malediceva in ogni modo e allora correvamo via ridendo come matti. 
Ci fu un piccolo problema a metà 'guerra': pallini finiti! 
Facemmo un altro gioco e anzi che prendere la pistola prendemmo il barattolo con i pallini... Erano di un verde evidenziatore (il mio colore preferito!) 
Decidemmo di continuare la nostra battaglia, che era diventata sempre di più una sfida vera e propria, in un prato proprio dietro la ruota panoramica dove non c'era nessuno!
I fulmini illuminavano il cielo e si sentivano sempre più vicini i tuoni... Si stava avvicinando un grosso temporale ma a me e a Louis non importava; eravamo troppo impegnati a fingere di essere morti dopo ogni pallino che ci colpiva. La prima volta che lui si accasciò a terra mi spaventai perché avevo paura di avergli fatto davvero male ma quando mi avvicinai lui mi poggiò delicatamente la pistola di plastica sulla tempia e all'altro orecchio mi sussurrò: 
- Ormai sei mia! - 
- Di solito si dice 'Sei morta!'-
- Non ucciderei mai una ragazza così bella... - Ringraziai il cielo che lì c'era buio perché dovevo essere più rossa di un pomodoro, sentivo le mie guancia andare a fuoco! 
Prima che potessi di nuovo aprire bocca una goccia di acqua mi cadde sul naso e cominciò a piovere a dirotto... 









 

Per favore non uccidetemi... Torturatemi solo con il pensiero!
Lo so è passata una vita dal mio ultimo aggiornamento ma vi prego perdonatemi.. Mi faccio perdonare subito! 
Dopo questo capitolo metto subito l'altro.. 

Ma quanto può essere dolce Lou.. Awww! *twitter ha una brutta influenza su di me*
Ditemi che ne pensate in una piccola recensione #occhidacucciolo !
Ho bisogno del vostro parere perchè mi aiuta a migliorare.. :)
Vado a rileggere il prossimo capitolo e appena finito giuro lo posto.. 
Perdonatemi ancora per l'enorme ritardo!
... 

A presto..
Baci, 
Franci ♥



 

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Capitolo 4
*** So Sweet.. ***


Ci rifugiammo sotto un tendone lilla dove facevano lo zucchero filato. 
- Ti va? - Mi chiese Louis dolcemente.
- Cosa? - Io babbuina che non sono altro, la risposta era assolutamente ovvia! 
Mi indicò la macchina argentata che continuava a ruotare così da 'filare' lo zucchero e poi scoppiò in una sonora risata: il suo sorriso era da fotografare ed esporre al Louvre e forse sarebbe stato poco visto la sua bellezza. 
Chiedemmo alla ragazza di arrotolare noi lo zucchero al bastoncino... Fu una pessima scelta!

Adesso vi starete chiedendo come è possibile che una ragazza possa combinare dei disastri anche con un piccolo bastoncino. Be’ se ti chiami Roxy, hai diciannove anni e stai uscendo con un ragazzo che ti sta simpatico, è carino e si chiama Louis allora è tutto normale!

Iniziò lui ad avvolgere lo zucchero al bastoncino e tutto filò liscio come l’olio, poi arrivò il mio turno e successe il finimondo. La ragazza mi aveva detto di aumentare un pochino la velocità e di aggiungere un po’ di zucchero. Aggiunsi troppo zucchero e aumentai troppo la velocità … Dopo due secondi la macchina era sormontata da una montagna di zucchero rosa e la ragazza era impazzita: che ci potevo fare se ero nata con la scritta INCAPACE scritta in faccia (?).

Louis continuava a ridere e, lo so che sembra strano, ma il suo sorriso mi faceva stare bene. Non avevo più preoccupazioni, pensieri, impegni: mi sembrava di essere tornata in terza elementare quando le mie uniche preoccupazioni erano se mangiare la caramella blu o quella gialla!

Era bellissimo stare con lui ma purtroppo si era fatto tardi e fuori era finito da poco il temporale quindi era l'ora di ritrovare Niall e Kate. Louis provò a chiamare Niall al cellulare: irraggiungibile. Provai con Kate: irraggiungibile. 
Io e 'hodeidiamantialpostodegliocchi' ci scambiammo un'occhiata; entrambi avevamo pensato male, e subito dopo eravamo scoppiati a ridere come due scemi! 
Mentre ci dirigevamo alla macchina fummo rapiti da un camion pieno di caramelle... Comprammo un sacco di cose: caramelle gommose, lecca lecca, spirali rossi di zucchero e poi decidemmo di dividerci lo zucchero filato (si ancora!). 
Ci dirigemmo verso un muretto un po' isolato e cominciammo a mangiare ciò che avevamo comprato: perché anche quando rideva a bocca aperta era così, così... Dolce?! 
- Alla fine è stata una bella serata! - Esordì dopo i due minuti di silenzio che si erano creati, proseguì: 
- E pensare che non volevo nemmeno venire... - 
- Sai anche io ero contraria... Ma è vero alla fine ci siamo divertiti! - 
- Ti andrebbe di rifarlo? - Inizialmente la mia faccia aveva disegnato in faccia un punto interrogativo, poi si trasformò in uno sguardo che aveva capito tutto della vita e infine la mia faccia diventò rossa, viola, gialla (?)... Louis mi aveva chiesto di uscire di nuovo?! A me! A me, Roxy! 
- Certo! - Risposi un po' stupita per la proposta... 
- Allora che ne dici se ti passo a prendere domani alle 4:00 di pomeriggio a casa tua? - 
- Io a quell'ora non sono a casa... Puoi passarmi a prendere in negozio?! - 
- Hai un negozio tutto tuo? - Chiese lui strabuzzando gli occhi.
- No, cretino! È di mia madre... È una stilista. - 
- Figo! - 
Cercai di spiegare a Louis dove si trovava il negozio e stetti venti minuti a citargli negozi e vie vicine, alla fine riuscì a capire. 
- Posso dirti una cosa? - Chiese dopo aver staccato la testa ad un orsetto gommoso giallo.
- Certo - 
- Avevo capito subito dove era il negozio... -
- Cioè mi hai fatto parlare per venti minuti per niente?! - Urlai isterica scendendo dal muretto e mettendomi davanti a Louis che continuò a parlare come se non avessi detto niente.
- ma ho continuato a dirti che non conoscevo i negozi perché ogni volta che lo facevo sul tuo viso compariva un sorriso... Un sorriso sincero e da aggiungere alla lista delle meraviglie del mondo. -
- Nessuno mi aveva mai detto una cosa del genere... Grazie Louis! Lo so che non ci conosciamo molto ma vorrei confessanti un segreto... - 
- Dimmi tutto! - Disse lui decisamente troppo esaltato.
- Stasera è stata la serata più bella che abbia mai trascorso con un ragazzo che per me due ore prima era un completo sconosciuto. Mi hai fatto ricordare che cosa vuol dire voler bene ad una persona... Quindi Grazie! Grazie per avermi sopportato tutta la serata. -
- Be' ma che ci potevo fare? Non potevo mica lasciarsi qui sola... Lo avrei anche fatto la poi Niall sarebbe dovuto tornare a piedi. Quindi l'unica cosa che potevo fare era sopportarti! - 
- Vaffanculo Lou! - Gli dissi amichevolmente dandogli una leggera spinta che gli fece perdere l'equilibrio e cadere al di la del muretto. Per fortuna non si fece niente... Altrimenti mi sarei sentita in colpa.
Aspettammo Kate e Niall per mezz'ora circa.
- Finalmente Kate! Era l'ora. Per favore mi spieghi perché porti il cellulare a giro e poi non rispondi mai? -
- Ora ti spiego... - 
- Si illuminaci! - 
- Be' semplicemente dove eravamo noi non c'era campo... - 
- Ah a proposito dove sono stati i nostri piccioncini? A noi potete dirlo! - Si intromise Lou provocando le risate generali.
- Siamo stati sulle montagne russe e poi a vedere uno spettacolo. - Rispose Niall monotono come se si fosse annoiato tutta la serata.

- A domani! - Mi disse Lou dandomi un bacio sulla guancia.











 

Eccomi come promesso... 
Allora che ne pensate di questo capitolo? Non è molto lungo ma Lou è troppo dolce... Non trovate anche voi?!
Ditemi tutto in una breve recensione e mi renderete la ragazza più felice di questo paese!
Aggiorno presto e davvero per stavolta ;)

A presto..
Baci, 
Franci ♥

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Capitolo 5
*** Together ***


A Day Without You Is Like A Year Without Rain
 

 

 Together 

 



 

- Mamma?! Sei qui? - Urlai per tutto il negozio ma di mia madre non c'erano segni di vita. Probabilmente era uscita per fare una pausa e aveva dimenticato il cartello 'Torno Subito' attaccato alla porta o era stata rapita dagli alieni che volevano studiare il suo cervello per capire come eravamo fatti noi umani (?) 
- Roxy, sei tu? - Ok, non era stata rapita dagli alieni. 
- Si mamma. Che posso fare? Oggi sono contenta e ho voglia di creare qualcosa! - 
- Bene, le matite sono sul tavolo e i fogli nel secondo cassetto... Crea qualsiasi cosa che una persona potrebbe mettere a dosso. - 
Mi misi subito al lavoro e dopo nemmeno venti minuti avevo già creato due modelli: pantaloni e maglietta e un vestito. Adesso dovevo fare le borse e scarpe.
'Tlin, Tlin' 
Il campanello mi fece alzare la testa e notare un ragazzo castano con dei diamanti blu al posto degli occhi e con la solita maglietta blu a righe che mi guardava: talmente presa dal disegnare vestiti per aiutare mia madre mi ero dimenticata che avevo un "appuntamento" con Louis. 
- Mamma io esco! Prendo un po' di soldi... Ti chiamo stasera, ciao ciao! - Urlai a mia madre che rispose con 'Ciao piccola!' e afferrando la mia borsa il più velocemente possibile mi diressi verso l'uscita con Louis che ancora non aveva detto niente. 
- Ehy?! Il gatto ti ha mangiato la lingua? Com'è che non mi hai ancora salutato. - 
- Scusa è che ho un po' di problemi... - 
- Senti se non vuoi uscire non fa niente, faremo un'altra vol.. - 
- No! - rispose secco - Stare insieme a te mi fa dimenticare tutto quello che ho intorno e cosa sto passando. Tu sei la mia medicina umana. Tu mi fai stare bene. Tutto questo l'ho capito in una sola serata... Non mi era mai successo prima! - 
- Allora se io sono la tua medicina umana ti consiglio di prendermi subito prima che il dolore aumenti! - Perché dovevo dire queste frasi senza un senso preciso? Perché? Per favore ditemi perché?! 
Louis intanto mi guardava scioccato per quello che avevo detto e non tardai a difendermi: 
- È tutta colpa delle battute che fa mia madre e che poi influiscono malamente su di me... Scusa! - 
- Non ti scusare, almeno mi hai fatto sorridere! - 
Sorrisi di rimando a quelle parole che mi colpirono come un fulmine a ciel sereno: l'avevo fatto sorridere senza sforzarmi, dicendo la prima cazzata che mi era venuta in mente. 
- Ti voglio portare in un posto speciale ma ti devi fidare di me... - mi disse porgendomi la sua mano.
- Forse dovrei conoscerti un po' meglio prima di fidarmi?! - chiesi titubante. Insomma non lo conoscevo molto e una piccola parte di me, forse quel minuscolo briciolo di responsabilità che mi era rimasta, mi diceva di non andare e decisi di seguire quella parte. 
- Forse... - disse Louis tenendo gli occhi fissi sulle sue scarpe blu perfettamente intonate alla maglia.
- Lou... Che ne dici di andare al bar che hanno appena aperto? - chiesi io con un sorriso 
- Ma io volevo portarti in un posto più bello! - 
- Ehi... Posso dirti una cosa? -
- Ehm... Si. - 
- Non mi importa il luogo in cui mi trovo l'importante è la persona che c'è lì con me... - dissi io tutto d'un fiato. Avrei giurato di vedere Louis arrossire ma probabilmente mi sbagliavo. 
La sua macchina si trovava non lontano dal negozio infatti la raggiungemmo dopo due minuti di cammino. Salimmo in macchina e partimmo. 
- Ehm... Louis se vogliamo andare al bar ti conviene parcheggiare qui. - lo avvisai indicando il parcheggio ma lui come se non avessi aperto bocca continuò a andare avanti per il viale alberato. 
- Mi hai detto che non ti importa il luogo no?! Allora che ne dici del parco? - chiese lui con un po' troppo entusiasmo... Quasi mi spaventò!
- Ok... Ma calmati adesso. - fece un respiro profondo e ritornò se stesso.

- Eccoci arrivati! - disse lui con un tono che mi sembrava un po' dispiaciuto tutto il contrario di come era in macchina, dov'era finito tutto l'entusiasmo di quel ragazzo?! 
- Mi fido di te! - dissi tenendo gli occhi chiusi e le mani incrociate sopra le gambe accavallate.
- Cosa? - aprii gli occhi e non era proprio quell'espressione di Louis che volevo trovarmi davanti: era un misto tra disgustato, stupito e la faccia di una persona che non capisce niente. 
- Mi fido di te.. Per oggi sono tua, solo tua! - il suo viso si avvicinò al mio, si avvicinò ancora, ancora e ancora. Le nostre labbra distavano si e no un centimetro e proprio quando le sue labbra stavano per posarsi sulle mie mi girai dall'altra parte... Non ero ancora pronta ad amare di nuovo. Lo so un bacio non era niente, non era quello il problema, ma sarebbe successo solo un casino perché l'altra persona era Louis Tomlinson e quindi era tutto sbagliato. Non sarei dovuta uscire con lui! 
- Capisco - esclamò prima di mettere in moto la macchina e partire. Louis aveva detto che il viaggio sarebbe durato circa 20 minuti e noi per un buon quarto d'ora non ci rivolgemmo la parola.. Era normale che mi mancasse sentire la sua voce? Penso di no!

- Louis fermati! - urlai ad un certo punto.. Si fermò lungo la strada e con fare cagnesco mi chiese con la sua finezza: 
- Cosa cazzo urli?! Ma sei impazzita? No, dico io ma lo sai che poteva succedere un casi... - non riuscì a finire la frase perché la mia mano si posò sulla sua bocca.
- Voglio parlare! -

 

 

 

 




 

*si nasconde*
Per favore non uccidetemi e perdonatemi per questo assurdo ritardo.. 
Allora che ne pensate del capitolo?! 
Lo so... Sono estremamente in ritardo ma ho avuto da fare, specialmente con la scuola :33  
Chiedo umilmente perdono *occhionidolci* 
Vabbè il prossimo capitolo lo metto abbastanza presto.. Cerco di essere abbastanza puntuale.. :)
Goodbye..
Franci ♥

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Capitolo 6
*** So Complicated ***


 

A Day Without You Is Like A Year Without Rain
 

So Complicated




Louis


'Voglio parlare!' sono le uniche parole che una ragazza non deve mai dire a un ragazzo perché vuol dire che lui o ha fatto una cazzata o qualcosa del genere.. Quelle parole dette così da lei mi spaventarono da morire. 
Presi una boccata d'aria e riuscii a chiederle senza infuriarmi tanto:
- Non è che possiamo farlo dove ti volevo portare.. Lì possiamo parlare con più pace, te lo assicuro! - 
Lei annuì con la testa senza dire una parola.. Mi spaventava. Cosa avevo sbagliato? Era sbagliato amare una persona? Era sbagliato voler baciare la persona amata? Io a tutte queste domande rispondevo con un no.. Forse era troppo presto per dire di amarla ma l'incapacità di trovare un motivo di sopravvivenza se non lei io lo definisco amore, come chiamo con questa parola le emozioni che provo quando mi guarda o quando mi sorride. Ma poi c'era la solita vocina nella testa che diceva 'lei non ti ama Louis' e non aveva tutti i torti anche perchè era veramente poco che ci conoscevamo.. 
Ma l'amore non ha tempo, confini tangibili e età quindi si l'amavo.. Ma dovevo aspettare il momento giusto per dirglielo! Era stato difficile uscire dalla relazione con Hanna ma grazie a Roxy in pochi giorni ne sono uscito completamente perchè lei mi ha insegnato ad amare una persona con il cuore.
Ok, forse stavo esagerando! 
Arrivammo nel posto che avevo selezionato con cura per il nostro primo vero appuntamento: era una striscia di spiaggia attaccata a una scogliera, alla fine della spiaggia c'era anche una casetta, in estate usata dai bagnini, dove potevano tranquillamente andare. La sabbia era asciutta e il mare era abbastanza calmo.. L'ultima volta che c'ero stato c'era il mare mosso e ero con la mia famiglia: per errore avevo quasi affogato una delle mie sorelle. 
- Adesso possiamo parlare? - la sua voce era un sussurro e tremava. Avevo paura, paura delle sue parole, paura perfino della sua voce. Dopo due respiri profondi chiuse gli occhi e iniziò a parlare: 
- Scusami per prima. Ho urlato senza pensare alle conseguenze.. Scusa davvero! - un altro sospiro - ehm.. Allora.. Sinceramente non so da che parte cominciare quindi inizierò dal principio.. Due anni fa ho conosciuto un ragazzo, si chiamava Joe. Era più grande di me ma non mi importava, mi faceva stare bene e poi siamo passati oltre l'amicizia e io me ne sono innamorata. - non sapevo dove voleva andare a parare, forse voleva semplicemente dirmi che lo amava ancora - Siamo stati insieme per un anno e poi tutto è degenerato: sono andata a vivere da lui. Io ero accecata dall'amore che lo perdonavo ogni volta che tornava tardi o che mi prometteva di uscire e poi non lo faceva e tornava a casa alle due di notte.. E forse potevo essere considerata cieca visto che lo scusavo anche quando mi picchiava o mi urlava contro. Poi mia mamma e le mie amiche mi hanno fatto aprire gli occhi e mi hanno portato davanti alla ragazza con lui mi tradiva e con cui stava quando mi diceva 'Amore, io vado a lavoro!'. Poco dopo sono tornata a stare con mia madre e non sono uscita di casa per un mese perché ero terrorizzata dall'idea di poterlo incontrare con lei, mentre si baciavano o si tenevano per mano. Allora mia mamma prese la migliore decisione per me: ci trasferimmo qui il mese dopo.
Ecco.. Volevo dirti questo! Volevo che conoscessi la mia storia prima di pensare male su di me. Sai.. Prima quando hai cercato di baciarmi io non ce l'ho fatta perché ancora ho il ricordo di lui nella testa. Kate mi dice di dimenticarlo e lasciarmi il passato alle spalle, ma non è semplice tutto questo, anzi, è più complicato del previsto: io sono la complicatezza in persona! - una lacrima spezzò il suo viso, un senso di tristezza mi invase il cuore e una voglia tremenda di abbracciarla e baciarla fino alla punta dei piedi mi invase completamente. 
- Io non penso che tu sia molto complicata, sai?! - aprì gli occhi e mi sorrise.. Quel sorriso era bellissimo, sincero e tutto quello che un sorriso poteva essere! 
- Ah no?! Non sono stata io a farti quasi fare un incidente pur di raccontarti tutto? - 
- Roxy questa non è complicatezza.. - mi guardò stranita - questa è pura stupidità! - scoppiò a ridere e anche io, che cercavo di rimanere serio, dopo poco scoppiai a ridere insieme a lei. 
- E comunque sono complicata.. Guarda ho rovinato questo appuntamento e questo luogo perché se un giorno ci torneremo torneranno a galla tutti i ricordi. - mi guardava con quegli occhi che mi facevano sentire in colpa perché era proprio in quel fantastico colore, in quella lucentezza, lì io leggevo quanto tutto quello che le era successo le aveva fatto male e quanto doveva essere stato difficile dirmi tutto ma io ero felice che lo avesse fatto. Lei si era fidata di me! Io la guardavo senza dire niente.. Ma poi parlai:
- Sai possiamo sempre rimediare.. - un lampo di preoccupazione attraversò il suo viso - a volte basta veramente poco per rendere un posto speciale! - mi continuavo ad avvicinare a lei, lo so non era pronta, me lo aveva detto per tutto il tempo ma cosa costava provarci?
- Non ci provare! - mi urlò in faccia prima che potessi annullare le distanze tra di noi e subito dopo prese un po’ di sabbia con la mano e me la tirò a dosso.

Cominciò a rincorrermi ma come ormai sapevo non ero mai stato bravo nella corsa ma lei era peggio di me, era una sfaticata assurda. Dopo dieci minuti di corsa,per lo più in cerchio e accompagnata da insulti di ogni tipo, lei si fermò e si sdraiò sulla sabbia a braccia aperte con il fiatone. Mi fermai anche io e tornai indietro verso di lei.
Aveva gli occhi chiusi, un sorriso bellissimo sulle labbra e con la mano si faceva scorrere i granelli di sabbia tra le dita: era fottutamente bella!
Mi sedetti accanto a lei senza striarmi.
-Hai visto com’era semplice rendere speciale questo posto? - in un secondo lei si alzò e si buttò tra le mie braccia.. Tutto quello che continuava a dirmi era 'Grazie!'



 

 

 

*La nostra Roxy*







Ciao a tutti, belli e brutti!
Allora per i miei standard sono stata abbastanza puntuale visto che non sapevo come finire questo capitolo che è quello che mi ha messo più in difficoltà di tutti!
Sarei davvero felice se lasciaste una recensione specialmente con commenti che mi potrebbero aiutare a migliorare.. Io spero che per ora vi piaccia la storia.. Come avete letto la storia di Roxy è triste e strana(?) 
Un po' come comportamenti il personaggio di Roxy mi assomiglia ma questo non frega anessuno #lol
Anyway... Spero davvero che questo capitolo vi piaccia e mi rifarò viva il più presto possibile, anche se il prossimo capitolo non l'ho ancora scritto *si dispera* , e vi lasci i miei auguri di Natale con un bel po' di ritardo e quelli di Anno Nuovo se non posto prima del 31 (molto improbabile)!
Ormai avrete capito che ho il ritardo nel DNA! 
Adesso vado.. [Lo spazio autrice più lungo di tutta la mia vita **] #muchlove 
Baci, 
Franci ♥ 

 

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Capitolo 7
*** Shut Up and Kiss Me ***



 

A Day Without You Is Like A Year Without Rain
 

Shut Up And Kiss Me


 

Roxy

 

- Grazie! - dissi un ultima volta a Louis prima di sciogliere il nostro abbraccio. Tutti i grazie che gli avevo detto avevano un solo motivo: lui mi aveva salvato! Era stato il mio Superman e mi aveva fatto capire quanto mi mancasse volere bene a qualcuno e quanto mi ero persa a non farlo. Eppure in quanto me lo aveva fatto capire?! Da quanto ci conoscevamo veramente io e lui? Forse troppo poco o forse molto.. Non mi aveva detto quasi niente su di lui, come io avevo fatto con lui d’altronde, ma sentivo di conoscerlo forse più di quanto conoscessi Joe, che non avevo ancora capito dopo un anno, anche perché se lo avessi capito lui non avrebbe fatto quel che ha fatto!
Ci stendemmo sulla sabbia a guardare il cielo che stava diventando buio con il sole che si stava avviando vero l’orizzonte. Mentre il cielo si colorava di un rosa/arancione ascoltavamo il mare, il suono delle onde che si infrangevano a riva, il suono delle barche a largo che rientravano: era tutto perfetto, lui era perfetto!
I suoi occhi azzurri guardavano sognanti il mare e i capelli erano tutti pieni di sabbia. Tracciai il contorno del suo viso con il dito un po’ sabbioso: la fronte, il naso e poi la bocca dove subito dopo il passaggio del mio dito si formò un bellissimo sorriso il più bello, sincero, divertito sorriso che avessi mai visto in tutta la mia vita. Ecco un altro punto a suo vantaggio, il suo sorriso che mi faceva letteralmente sognare ad occhi aperti, insomma il più delle volte si formava per una mia battuta o per una mia faccia buffa! Però se contavo i punti a suo favore adesso saremmo tipo mille a uno, perché almeno una cosa bella ce la dovrò pure avere!
Avevo sorpassato il mento ed ero arrivata al collo, cominciò a ridere, probabilmente gli facevo il solletico, ma mi lasciò fare. Arrivai ad accarezzargli lo sterno e quel maledetto sorriso non se ne andava, mi guardava e sorrideva. Sentivo i suoi addominali e poi mi fermai e rifeci tutto il tragitto al contrario. Arrivai di nuovo al naso e lì mi chiese:
- Perché lo fai? - domanda prevedibile, insomma quale genio ti contorna tutto il corpo con un dito? Be’ se ti chiami Roxy e sei molto simile a una pazza stai pur certa che lo farai!
- Così mi ricorderò per sempre ogni singola parte del tuo corpo! - perché? Perché? Perché gli avevo detto la verità? Ditemelo per favore.
- Perché vuoi solo ricordare? Che ne sai che alla fine di questo per sempre non ci arriveremo insieme? - come faceva a essere così dolce.. Ditemelo adesso!!
- Louis, il per sempre non esiste! - e poi arrivo io: la pessimista di turno!
- Che ne sai.. Forse noi siamo l’eccezione! -
- Possibile.. - cominciai a immaginarmi noi due da vecchi che ci amiamo ancora come il primo giorno (quando ci sarà!)
- Roxy.. Ecco io.. Ehm.. Volevo chiederti una cosa - era in questi momenti che mi spaventava, quando il suo sorriso se ne andava e faceva il serio.
- Dimmi! -
- No, penso che aspetterò un altro po’ per chiedertelo! -
- E dai ma così mi farai morire di curiosità.. - feci la faccia a cucciolo più bella che potei ma non funzionò, almeno non per quello che volevo. Infatti funzionò per far scoppiare Louis a ridere. La sua risata era cristallina, come la barriera(?), e mi fece sorridere anche se cercavo di fare la faccia arrabbiata.
Mi misi sopra il suo corpo e intrecciai la mia mano con la sua: combaciava come avrebbero fatto due pezzi di puzzle. Misi la mia testa sul suo petto e ascoltai il battito del suo cuore un po’ accelerato mentre lui mi accarezzava i capelli.
- Sei perfetta! - mi sussurrò all’orecchio facendomi rabbrividire.
- Ma sei impazzito? Io, perfetta? Ma mi stavi ascoltando si o no prima? Io penso di no perché dopo questa frase. Insomma se ritieni perfetta una come me hai dei seri problemi! - mi accorsi solo dopo aver finito la frase di non aver respirato praticamente per niente. Si avevo davvero dei seri problemi..
- Allora.. - mi alzai per guardarlo negli occhi blu oceano - sei più che perfetta! - un sorriso comparve sulle mie labbra.
- Allora ti ostini proprio a non capire.. - mi portò sotto di sé, si reggeva con i gomiti sulla sabbia per non pesarmi.
- Invece io capisco benissimo! -
- Secondo me il tuo cervello è troppo piccolo per arrivarci! Ma veramente io non capisco come fai a definirmi perfetta, sono un disastro, in tutti i sensi, sono brutta, non sono intelligente, almeno che non parliamo di moda o di alcolici, perché lì -
- Zitta e baciami! - mi disse senza lasciarmi il tempo per capire cosa stessi facendo. Mi riportò sopra di sé senza abbandonare quel bacio di cui avevo bisogno come un neonato ha bisogno del latte della mamma! Avevo bisogno di Louis, avevo bisogno del suo sorriso, della sua amicizia ma principalmente avevo un disperato bisogno d’amore e forse era arrivato sotto forma d Louis Tomlinson!
- Adesso mi credi se ti dico che sei perfetta? -
- Forse.. Sì! -
- Be’ allora ricordatelo per sempre, anche se io ci sarò sempre per ricordartelo! -
- Mi fai una promessa? -
- Certo! - quel fottuto sorriso!
- Anzi due.. - fece una faccia pensierosa e aggiunse - Due però sono tante.. Non so se ce la farò a mantenerle tutte! - mi stava prendendo in giro e io lo avevo capito benissimo!
- La seconda non è obbligo mantenerla.. -
- Allora penso che accetterò. -
- Promettimi che non te ne andrai mai almeno che non sia io a chiedertelo.. - spostai il mio sguardo sui suoi occhi, annuì e disse - Lo prometto solo se lo fai anche tu con me! -
- Lo prometto! Croce sul cuore. - e mimai una ‘x’ sul mio cuore.
- Lo prometto! - disse tra le risate provocate dal mio gesto sul petto.
- La seconda promessa? -
- Se diventerò la tua ragazza mi porterai dove voglio, ovunque! -
- Be’ allora spero che tu diventi presto la mia ragazza perché voglio girare il mondo in
sieme a lei! -




 












 


 


Salveeeeee.. BUON ANNO NUOVO A TUTTI!! Se non iniziavo così non avrei iniziato lol
Allora che ne pensate di questo capitolo? A me sinceramente piace abbastanza e pensare che non avev idee fino a 10 minuti prima di scriverlo..
La parte più bella del capitolo per me è il titolo, mi fa troppo pensare alla canzone di Demi Lovato (Shut Up and Love Me)! 
Allora per la prima volta non sono in ritardo * si stringe la mano  da sola* e sperate che anche per il prossimo capitolo abbia la vena di scrittrice! Be' io spero che l'anno per voi sia iniziato bene e se vi va lasciate una piccola recensione in fondo al capitolo: mi farebbe piaceree mi aiuterebbre a capire come sto andando!
Se qualcuno sta leggendo anche l'altra ff (che è veramente brutta quindi se leggete qui non leggetela! Adesso mi avrete preso per pazza e avrete smesso di leggere.. Lo so non è normale dire non leggetela ma io sono strana quindi per me è normale!), che non aggiorno da tipo tre mesi (l'avevo detto che ero strana!) è sospesa per un po', forse la riprenderò tra un po' di mesi.. Ma non so! Poi ho una buona notizia e una cattiva notizia:
- buona notizia: sto scrivento un'altra ff con Zayn che pubblicherò appena finita di scrivere.
- cattiva notizia: lo spazio autrice è finto *menomale generale* quindi.. Sciiiiiiiiau a tutti, belli e brutti!

Fermi tutti: CONTATTEMI SE QUALCUNO SA FARE BANNER (io sono un'incapace nata!) PER LA FAN FICTION.. VI PREGO!!

 

Twitter: @__OhLove__ 


Baci,
Franci ♥


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Capitolo 8
*** I Missed U A Lot ***


 

A Day Without You Is Like A Year Without Rain

I Missed U A Lot


- Ti va un altro appuntamento? - 
- No, basta! Sono stanca di uscire sempre con questo Louis Tomlinson.. Lui non mi soddisfa.. - scherzai e subito gli comparve un sorriso sulle labbra. Sapere che la ragione di quel sorriso ero io mi rendeva felice e anche sul mio compariva un sorriso: uno vero, di quelli che non nascevano spontaneamente sul mio viso ormai da tempo. Era come un fiore, un fiore molto raro che sbocciava poche volte. Poi questo fiore un giorno si era ritrovato in mezzo ad un incendio indomabile.. Adesso stava piano piano ricrescendo.. Ma quel fiore dopo essere stato in mezzo a tutte le fiamme non sarà mai più lo stesso.. E per il mio sorriso era così, era stato distrutto e per molti anni era finto, così falso che anche un cieco avrebbe potuto vederlo infatti le persone che mi stavano vicine se ne erano accorte ma non avevano mai fatto niente per farlo ritornare vero come un tempo.. Adesso stava tornando, io ero rinata! 
- Ehi.. Stiamo chiamando dal pianeta Marte, mi ricevete? - di nuovo quel sorriso.
- Scusa.. - 
- A che pensavi? - 
- Questa settima non posso uscire devo prepararmi per l'esame della prossima settimana.. Scusami troverò il modo di farmi perdonare! -
- Non preoccuparti.. Ci vedremo la settimana dopo. Però siccome ci tieni a farti perdonare voglio una cosa.. - un sorriso misto tra il malefico e il pervertito comparve sulla sua faccia che un po’ mi preoccupò ma poi lo incitai a continuare e così fece.. - Un bacio! -
Non ebbi nemmeno il tempo per dire no che saltò, letteralmente, sulle mie labbra. Prima di allontanarsi lasciò un altro bacio umido a fior di labbra e uno sul collo che mi fece rabbrividire fino alla punta del mio alluce. Sapete forse mi ci potevo abituare ai suo baci improvvisi, non programmati, del tutto fuori dal normale.

Passarono tre giorni senza che io vedessi Louis perché la preparazione dell’esame mi aveva impegnata più del previsto e insieme al lavoro la sera in discoteca e la preparazione di un abito per un cliente importante che io dovevo giudicare ogni volta che mamma aggiungeva una perlina o una cucitura. Diciamo che a cucire con ago e filo mi esercitavo per poi ricucire le pance e stomaci.

Mi alzai svogliata, con le occhiaie e le borse che potevi farci una spesa per rifornire una famiglia di venti persone, ma per fortuna dopo quell’esame non ne avevo altri per un po’ di mesi quindi altri tre giorni e l’incubo sarebbe finito. Presi il libro e scesi da Kate e Lucy per fare colazione e con sorpresa trovai Niall con un cucchiaio di nutella in bocca con davanti una tazza di caffè.. In quel periodo non ero stata molto presente, più che altro pensavo sempre al sorriso di Louis, gli occhi color oceano , le rughe d’espressione sul viso e il suo arricciamento del naso..
- Forse mi sono persa qualcosa?! - squadrai Niall da testa a piedi e lui ingoiò il cornetto con un suono rumoroso e intanto Kate teneva lo sguardo fisso su di me..
- Bhè.. Io e Niall usciamo insieme.. Non è ancora nulla di serio - la mia migliore amica guardò il suo pseudo-ragazzo per trovare uno sguardo di conferma che non mancò ad arrivare - però ci stiamo provando! - una risatina nervosa nacque dalla sua bocca e per poco non mi tappai le orecchie. Era veramente troppo acuta!
Se Niall non se ne era andato con quella allora poteva restare per sempre..
- Ah Roxy.. Louis mi ha detto che gli manca non vederti! - disse il biondo dopo aver finito il cornetto. Il cuore mi si riempì di amore e per la prima volta mi sentivo bene e accettata per quella che ero, perche con Louis ero questo: me stessa!
Tanti commentino su di noi non mancarono da parte delle mie coinquiline ma gli ignorai, presi una tazza di caffè e lo portai sul terrazzo fuori dove mi misi, stringendomi nella mia felpa, troppo larga per me, per ripararmi dal freddo.. Aprii il libro e cominciai a leggere ma, dopo quello che mi aveva detto Niall, era difficile, troppo difficile, concentrarsi su un libro che ti spiega come diventare chirurgo..

Decisi di chiamare Louis. Mi mancava tantissimo la sua voce, ma visto quanto dovevo studiare non avevo nemmeno avuto il tempo di sentirla la sua mancanza..
- Ehi Roxy.. -
- Ciao Lou.. -
- Niall ti ha detto che sentivo la tua mancanza, vero? - che cazz? Ma che era un sensitivo o qualcosa del genere?! Ma in che mani ero finita..?
Borbottai qualcosa di incomprensibile per fino a me stessa e lui capì:
- Me lo ha detto per messaggio.. - ok adesso si spiegava tutto - quel ragazzo non sa’ mantenere un segreto, se si può chiamare così! -
- Voglio vederti! Voglio parlarti, in senso buon questa volta! - ok avrei voluto aggiungere che mi sarebbe piaciuto di nuovo sentire il suo tocco sul mio corpo ma evitai cercando di non alludere ad idee poco caste su noi due insieme.
- E se venissi adesso, a casa tua? -
- Sarebbe perfetto! - come te e la tua infinita dolcezza.. Ok ero troppo, veramente troppo, smielata.
- Allora tra dieci minuti sono lì! -
“Lì dove Lou?” sentii una voce in sottofondo. Una voce giovane e femminile.. Probabilmente era una delle sue sorelle! Mi aveva parlato spesso di loro, ne aveva quattro e a quanto diceva lui erano una peggio dell’altra riguardo al comportamento ma conoscendo Louis le sue sorelle dovevano essere degli angeli visto che lui si definiva serio.. “Vado da una ragazza, Lottie, adesso lasciami parlare con lei!” “uh uh uh il mio fratello si è fidanzato e non ci ha detto niente.. Questo si che è gossip!” “Si brava apri un sito come gossip girl e fanne quello che vuoi però fallo fuori dalla mia camera” stavo assistendo a una lite familiare attraverso un telefono: non mi era mai successo!
- Louis senti tanto ci vediamo dopo quindi parliamo di persona. Non è meglio? - cercai di evitare un omicidio..
- Si si - borbottò in mezzo a tutti gli insulti che mandava a sua sorella.. Mi faceva sentire bene e desiderata, non solo fisicamente!

 

Dopo venti minuti

- Scusa ma non ti fa schifo pensare di aprire delle persone che in teoria sono ancora vive? - Louis era arrivato e dopo essersi sfogato con me e avermi detto che avevo una brutta cera ci mettemmo a parlare del mio sogno di diventare una chirurga..
- Prima tanto dovrò fare pratica sui morti.. Poi passerò alle persone vive, e tu se non stai attento potresti essere una di quelle persone! E comunque non mi fa schifo, anzi mi piace la cosa.. E poi non sai mai se sarai all’altezza di fare quell’intervento che non è riuscito nemmeno ai medici più prestigiosi. Poi la soddisfazione di riportare in vita un uomo.. La parte più brutta sarà comunicare alle famiglie della morte del paziente.. -
- Secondo me hai guardato troppe volte Grey’s Anatomy e il tuo cervello si è spappolato come farebbe un’arancia schiacciata da una macchina! -
- Almeno il mio mi fa fare discorsi sensati.. - dopo il mio scelro per il mio futuro scoppiammo in una fragorosa risata.. Rientrammo in casa per pranzo, andato a prendere da Kate, rigorosamente accompagnata da Niall, al Mc Donald’s vicino casa: si la mia alimentazione era molto salutare, come avrete notato!

- Roxy.. Puoi venire in salotto? - la voce di Lou riecheggiò in tutta la casa, quella voce che mi era mancata da morire.. - Arrivo! - dissi mentre alzai le spalle alle persone che mi stavano davanti fissandomi con gli occhi sbarrati.. Girai dietro l’angolo e Louis mi afferrò per un braccio, mi attirò a se e mi baciò..

- Mi era mancato troppo! - 














Per favore risparmiatemi e non uccidetemi per questo assurdo ritardo.. Comunque voglio spiegarvi perchè c'è stato un ritardo così:
1 - mi si era rotto il computer e non l'ho usato per tre settimane e la fan fiction era sul computer quindi non ho potuto continuarla
2 - la scuola mi sta impegnando veramente tanto e infatti sono costretta ad aggiornare alle 23.20 proprio di andare a letto
3 - in questo periodo non riesco più a scrivere ma oggi mi è venuto l'attacco di scrittrice e ho molte idee per il nono capitolo :33
Bene ho finito con l'elenco puntato.. Cercherò di aggiornare prima rispetto a questa volta #promise (ormai avrete capito che non vi dovete fidare di me lol) 
Riguardo al capitolo spero vi sia piaciuto e se siete arrivati fino a qui potreste lasciare una recensione? Forza non costa niente! 
Baci, 
Fra ♥

 

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Capitolo 9
*** Keep Calm.. It's Just A Test ***


A day without You Is Like A Year Without Rain

Keep Calm..It's Just A Test


 

 


- Kateeeee.. Dove li hai messi i calzini fortunati? - si ero superstiziosa e ad ogni esame avevo gli stessi calzini, da quello di terza media all’esame di stato e adesso anche a questo esame di università. Ma in quel momento il mio problema era uno solo: Kate! Era disordinata e conoscendola aveva messo i calzini a lavare non considerando che questa mattina avrei dovuto affrontare un esame e anche abbastanza importante visto che ci sarebbe stato il primario di chirurgia dell’ospedale di Seattle che era venuto a Londra in seguito a un gravissimo caso di cui solo pochi ne sanno qualcosa e io non sono fra quei pochi, purtroppo. Avrebbe assistito al mio esame come se fosse un parente che mi era venuto a vedere e se fosse andato particolarmente bene forse avrei potuto avere una chance di diventare specializzanda qui a Londra appena uscita dall’università con una buona parola di quel primario che per chi si intende di chirurgia come me sa bene quanto conti. I calzini fortunati non si trovavano ma io non avevo intenzione di andarmene prima di averli trovati. Avevo messo sotto sopra praticamente tutta la casa ma non c’era verso: non volevano essere trovati quella mattina di inizio luglio.. Ma a chi poteva venire in mente di dare un esame in piena estate se non al mio professore?! Però lo aveva fatto in modo che io potessi prepararmi al meglio per dimostrare al primario quanto ero brava.. Il professore aveva richiesto anche di spostarmi un anno avanti perché diceva che le mie capacità erano veramente spettacolari e che presto avrei fatto carriera e insomma se un professore ti dice questo al secondo anno di università qualcosa voleva dire.. La cosa che mi sollevava era che, poi, passato questo esame, che senza i miei calzini fortunati non avrei assolutamente fatto, sarei stata libera fino a metà settembre con l’esame per essere ammessa al terzo anno di università!

Stavo per scoppiare a piangere quando Lucy urlò dal bagno - Trovatiii! -
Dopo averli presi e essermeli messi al posto di quelli bianchi, per niente allegri, cominciai a correre, seguita da Kate e Lucy, verso la fermata dell’autobus che per fortuna non perdemmo. Arrivai dieci minuti in anticipo davanti all’università visto che avevamo attraversato la città a corsa.. Stavo per varcare la porta quando una voce familiare mi richiamò..
- Louis?! - chiesi stupita verso il ragazzo che mi stava venendo in contro per abbracciarmi.
- Sono venuto a vedere il tuo esame, anche se non ci capirò niente di cosa stai dicendo, voglio vederlo! -
- Ma non importava.. - Non arrossire! Non arrossire! Non arrossire! Ecco sono arrossita..
- Stai scherzando io ci voglio essere così potrò dire “io c’ero al suo primo esame” quando diventerai una chirurga di fama internazionale! - volevo fare una risata normale ma mi uscì dalla bocca una risata isterica che fece capire al ragazzo che mi stava davanti e che mi guardava con quei suoi occhi color oceano in cui anche un pesce sarebbe affogato, la mia tensione..
- Tranquilla, respira - feci come comandava - Mantieni la calma.. E’ solo un esame! - le sue parole avevano alleggerito la tensione ma non l’avevano eliminata. Mi avevano dato carica e adesso mi sentivo più sicura anche se quando entrai da quella porta e mi trovai tutti quei professori con lo sguardo su di me mi mancò per un secondo il fiato. Quando entrò il primario rischiai di svenire..
Mi posizionai sulla sedia e cominciai a parlare e a rispondere a tutte le domande che mi venivano poste..

L’esame durò relativamente poco però a me sembrava di essere stata in quella stanza un’eternità! Uscii e una Lucy agitata e una Kate veramente troppo euforica mi saltarono (e quando dico saltarono non lo dico così, lo fecero davvero!) a dosso sommergendomi di domande di cui non ne capii nemmeno una perché dietro di loro c’era l’unica persona che avevo voglia di vedere in quel momento - Mamma! - urlai e le corsi incontro.
- Cucciola volevo entrare a vederti ma non me lo hanno permesso e poi ero un pochino in ritardo.. - stava facendo la sua faccia dolce, quella di quando voleva farsi perdonare. Lo so, di solito sono le figlie a farlo alle madri ma il nostro rapporto era diverso, era come quello di ‘una mamma per amica’ e sinceramente a me piaceva questo!
- Non ti preoccupare.. A me basta che tu sia qui! - la parte più dolce di me usciva solo quando ero con lei.
- Andiamo a mangiare che stamattina non ho fatto colazione! - mi disse prendendo la mano e cominciando praticamente a trascinarmi: era strana mia madre!
- Fammi almeno salutare Lucy e Kate.. Per favore! - aveva la testa più dura di me quella donna e quando si metteva in testa di fare qualcosa state pur certi che anche con diecimila ostacoli lei lo avrebbe fatto. Sbuffò ma mi lasciò andare.
Salutai le mie amiche con un grande abbraccio e poi, con mia madre, mi incamminai verso la pasticceria più vicina visto che eravamo delle sfaticate.

- Due cappuccini, una pasta alla crema e una al cioccolato - mia madre si rivolse al cameriere che doveva avere più o meno la sua età cercando di fare colpo, ma quell’uomo era talmente assonnato, o semplicemente tonto, per capirlo! Se si fosse fidanzata con quell’uomo avrei cambiato stato, portando qualcuno di qui con me come Lou..
Non riuscii a formulare quel pensiero che subito mi vennero in mente i suoi occhi e il suo sorriso quando la mattina stava cercando di alleviare tutta la tensione. Sinceramente mi aspettavo di trovarlo fuori dalla porta appena uscita visto che avevano deciso di non far entrare nessuno dentro, io lo volevo lì con me!
Feci una faccia disgustata che non sfuggì a mia madre, che stava ancora parlando con il cameriere, infatti mi guardò come per dire ‘dopo mi spieghi’. Annuii impercettibilmente.
Guardai il cellulare nel momento in cui si illuminò, segno che era arrivato un messaggio: Louis!

* Voglio vederti! Scusa se non c’ero alla tua trionfale uscita, potrai mai perdonarmi? *

Caro mio eri già perdonato dopo le prime parole.. Fu il primo pensiero, ma poi lessi la seconda parte del messaggio..

* p.s. Kate mi sta raccontando dei calzini fortunati.. Sei davvero così superstiziosa?! *

Prima o poi giuro che avrei ucciso la mia migliore amica anche se forse ucciderla e basta non sarebbe stato abbastanza, la avrei torturata e per il dolore e la sofferenza si sarebbe uccisa da sola..

Mia madre mi stava guardando mentre elaboravo il modo in cui uccidere Kate e cambiava espressione ogni poco: oscillava tra la sorpresa e la vergogna, tra il curioso e l’impaurito. Era fantastica!
Le raccontai tutto in breve, dicendo solo le cose essenzialmente necessarie e poi mi chiese:
- Ti piace, vero? -
- Chi? - una delle mie solite domande intelligenti..
- Questo Louis.. -
- Oh - come se cadessi dalle nuvole, avevamo parlato praticamente solo del messaggio genia che ero - Penso di si! - sospirai - Anzi, si! - dissi più sicura..
- Lo sapevo.. Quando parli di lui sul tuo viso nasce un sorriso così bello e spontaneo! - lei che mi capiva in tutto..
- Io con lui mi sento bene.. Sai in questa settimana sono stata molto tempo senza vederlo e ogni giorno senza di lui era come un anno senza pioggia! -




 

Buonsalve..
Spero che il capitolo vi piaccia. Scusate se ci ho messo così tanto ma aspettavo di raggiungere un 'tot' di visite e poi la scuola mi impegna veramente tanto! La scuola rovina la vita alle persone. 
Fatemi sapere cosa ne pensate della storia e come si sta evolvendo.. Mi farebbe davvero molto piacere avere un vostro parere o dei consigli per migliorarmi!
Adesso vi lascio.. 
Baci, 
Franci ♥ 

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Capitolo 10
*** Welcome To My Life ***


 

A Day Without You Is Like A Year Without Rain
 

Welcome To My Life



 

La mia preoccupazione aumentava a vista d’occhio visto che non avevo ancora ricevuto nessuna risposta da Roxy. La prossima settimana avevo deciso che l’avrei presentata ai miei genitori: sarebbe stato un grande passo ma, con tutta sincerità, ero pronto a farlo, per lei avrei fatto di tutto.
Mentre mi alzavo dal divano per prendere un bicchiere d’acqua il cellulare vibrò sul tavolino davanti al divano e parte del messaggio comparve sulla home

* Adesso sono io a chiedere perdono.. Scusa, è colpa..* il messaggio si interruppe lì ma non tardai ad aprirlo tutto

* .. di mia madre, sai come sono le sue perle di saggezza: sono durate più del previsto! Ci possiamo incontrare? *

Risposi al messaggio dicendole che sarei passato a casa sua a prenderla: mi tolsi la tuta, non proprio adatta per stare con lei, e mi infilai una maglietta con dei pantaloni al ginocchio beige e le mie scarpe.
Scesi, recuperai il cellulare, il portafoglio e le chiavi di casa e uscii..
Be’ forse mi ero perso l’uscita trionfale in seguito al suo esame ma credetemi quando vi dico che l’uscita dalla porta di casa sua fu spettacolare, ma anche se fosse uscita da una pattumiera sarebbe stata spettacolare: perché era lei! Solo Roxy, solo la ragazza a cui avevo fatto cadere i caffè.. Non mi aveva mai chiesto perché andavo di fretta. Strano.
I capelli biondi che ricadevano perfettamente sulle spalle scoperte per via del top color corallo che risaltava sulla sua pelle non molto abbronzata, la sua bocca così perfetta, così bella quando pronunciava il mio nome e i suoi occhi così profondi, erano la mia cartina perché riuscivo a leggerci dentro e qualche volta ci sprofondavo anche, per la limpidezza. Il solito colorito roseo dalle guance che non se ne andava quasi mai. Forse mi stavo innamorando! Riuscii a malapena a formulare il pensiero che i miei piedi cominciarono a muoversi senza che il cervello glielo avesse comandato:

- La mia piccola chirurga! - la presi tra le braccia, sollevandola un po’ da terra e stringendola a me, beandomi di quel contatto che in quella settimana mi era stato negato veramente troppe volte.
- Louis.. - sussurrò tra una risata e l’altra, la lasciai andare. La lasciai un veloce bacio sulla bocca probabilmente stupendola visto che arrossì visibilmente: era così dolce!
- Dai andiamo.. - salimmo in macchina. La prima cosa che fece fu accendere la radio: passavano ‘Welcome to my life’ dei Simple Plan e non potei fare a meno di sorridere e Roxy lo notò
- Perché ridi? -
- Benvenuta nella mia vita! - dissi citando le parole della canzone in contemporanea con il cantante. Sorrise, quel maledetto sorriso che ogni notte vedevo nel buio e che mi faceva passare sonni tranquilli, quel sorriso che mi faceva stare bene, quel sorriso così spontaneo e vero, non come quelli delle ragazze al giorno d’oggi che si nascondono dietro ai sorrisi illudendo i ragazzi che sia tutto vero, invece il suo, be’ il suo era vero o semplicemente il suo!
- Come mai questo onore? - domandò senza che il sorriso scomparisse.
- Guarda che io citavo solo il testo della canzone! - ironizzai. Mi fece una linguaccia e si voltò dall’altra parte guardando fuori dal finestrino. Mi fermai davanti al semaforo rosso - Roxy, guarda là! - si voltò verso il mio dito e le strappai un bacio: era così bello accarezzare le sue labbra con le mie, mi sarebbe piaciuto farlo per tutta la vita.
- Adesso i bonus per i baci sono finiti, però! -
- Da quando abbiamo messo un limite ai nostri baci? - chiesi incredulo dopo aver sentito quelle parole dalla mia bocca: forse per lei stavo correndo troppo, insomma forse doveva ancora abituarsi, non sapevo più che pensare!
- Da adesso. - disse convinta guardando il semaforo che era diventato verde.
- E chi lo avrebbe deciso, scusa? -
- Io naturalmente! - disse indicandomi con il dito una strada - prendi di là, voglio farti una sorpresa! - le sue guance arrossirono, le vidi solo con la coda dell’occhio ma mi bastò, sinceramente.
- Mi posso fidare vero? -
- Io mi sono fidata di te l’ultima volta, adesso prova tu a fidarti di me! - continuava a guardare fuori forse cercando di ricordare la strada o semplicemente per evitare il mio sguardo visto che era insistente e non avevo voglia di smettere.

Arrivammo alla fine della strada quando mi disse che eravamo arrivati distogliendomi da tutti i pensieri che avevo in testa: erano tutti su di lei!
Aprii la sua portiera e percepii il suo imbarazzo.
- Seguimi! - mi ordinò appena presi la coperta viola dalla macchina. La raggiunsi e lei mi afferrò la mano: le sue dita combaciavano perfettamente con le mie.
- La prima volta che sono venuta qui mi ci ha portato un amica di mia mamma. L’anno scorso l’amica di mia madre aveva portato con se il suo ragazzo e aveva scaricato me e la mia macchina fotografica sulla scogliera e si era andata a scopare il suo amichetto in macchina lontano da me.. - aveva cominciato a parlare senza che io le avessi detto o chiesto niente, era così bello ascoltare quella voce così angelica stroncata da alcune note amare - mi inoltrai nel bosco - con una mano spostò una frasca, poi un’altra - e trovai questa! -
La punta del suo dito puntava a una casetta, forse di un vecchio boscaiolo, che però era decorata e dipinta di un verde mela molto carino.
- Ci venivo talmente tante volte che alla fine ho trovato il proprietario e gli ho dato la mia macchina fotografica al posto della casa. E’ il modo di uscire dalla realtà: questo posto mi inspira. -
- Wow Roxy è bellissimo! - era veramente bella: lascio a voi decidere se mi stessi riferendo alla casa, a lei o a entrambe.
- Non ci avevo mai portato nessuno qui! - borbottò in un sussurro e si strinse nelle spalle - A parte Joe.. - aggiunse.
- Joe? -
- Il mio ex ragazzo.. - disse con riluttanza. Però capivo perfettamente come si sentiva, avevo provato anche io quelle emozioni. Le stesse.
- Anche la mia ex ragazza mi ha fatto soffrire come un cane sai! - le parole uscirono dalla mia bocca quasi come se fossero incontrollate ma ero felice di averle dette - Si chiamava Hannah -











Buonsalve..
*alza la bandiera bianca* mi arrendo! non riuscirò mai a postare un capitolo in orario.. Con le vacanze di pasqua scriverò la storia così che possa postare i capitoli prima visto che sono già scritti! :)
Spero che questo capitolo vi piaccia e se vi va lasciate una recensione, che vi costa?! Oramai che siete qui. E poi almeno io capisco se sto andando bene o no, lol.. 
Adesso vi lascio e spero di tornare al più presto! 
Baci,  
Franci ♥

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Capitolo 11
*** The Past.. ***


A Day Without You Is Like A Year Without Rain
 

The Past..
 

 

Louis

- Mi ha tradito con il mio migliore amico alla fine! - tralasciai una parte e finii la mia sorta di racconto della storia con Hannah e per la prima volta mi sentivo libero, come se quella storia fosse solo, ed esclusivamente il passato, no il mio presente, no il mio futuro, solo il passato.


Più guardavo Roxy più capivo quanto era diventata importante per me, era diventata l’unica persona che mi considerava e che mi ascoltava quando parlavo.
- Be’ adesso sappiamo tutto dell’altro e quindi possiamo deprimerci pensando a quanto le nostre vite facciano schifo! - dissi cominciando a ridere. Il silenzio fu spezzato da quel suono così dolce e sincero che automaticamente fece sorridere anche me. Sentimmo entrambi un ramo spezzarsi nel bosco e Roxy subito si strinse a me come se fossi una sorta di protezione, ma la verità è che non lo ero, ero più debole di lei!
Ci mettemmo su una coperta un po’ bucherellata e cominciammo a parlare fino a quando non sentimmo di nuovo un rompersi di rami: mi stavo cominciando a preoccupare!
- Vado a vedere! - mi alzai e come se fosse una conseguenza della mia azione, lo fece anche Roxy. Andai dietro la casetta tenendo stretta la sua mano e quando stavo per dire ‘non c’è niente di cui preoccuparsi’ mi trovai davanti un cervo con delle corna altissime che mi fissava con dei bellissimi occhi gialli, come se potesse leggermi dentro!
Non ebbi paura, rimasi stupito! Roxy mi stava tirando di nuovo verso la coperta ma io non riuscivo a distogliere lo sguardo da quel cervo: attirai Roxy a me e l baciai, lì davanti a quel cervo! Mi lasciai trascinare così tanto che potevano essere passati migliaia di anni e io non me ne sarei reso conto. Ero stato messo in soggezione da un cervo! Ma avevo i miei motivi: lei amava la natura e quando ne parlava aveva una scintilla negli occhi, ecco volevo semplicemente vederla quando parlava di me, con me, anche solo quando mi pensava, volevo capire che lei pensava a me come io pensavo a lei!
- Taboo! Hai superato i bonus! -
- Sai io sono un ragazzo cattivo.. Non ho mai rispettato le regole. - dissi ammiccando. Il cervo se ne era andato e stavamo camminando verso la coperta. Seguii Roxy che si era rimessa a sedere solo che mi sdraiai. Dopo poco vidi una chioma bionda avvicinarsi a me, ‘camminare’ sopra il mio torace fino ad arrivare faccia a faccia con me. Il mio corpo attaccato al suo, i nostri respiri che si mischiavano per la vicinanza e quelle parole quasi in un sussurro mi fecero sorridere, e aumentarono ancora di più l’atmosfera:
- Io ho ancora due baci da dare! -
Passò la sua unghia su tutta la lunghezza del mio braccio fino ad arrivare alla mano che strinse nella sua, e ancora una volta mi accorsi come combaciassero perfettamente.
Mi lasciò un bacio a stampo prima di baciarmi la fronte e poi riprendere il possesso delle mie labbra: ero sotto di lei come uno schiavo sta a un padrone, lei era la mia regina e io l’umile servo! Mi faceva impazzire, mi piaceva ma avevo paura di dirglielo perché la paura che potesse abbandonarmi o tradirmi mi colpiva sempre e mi fotteva ogni volta!

- Mi piaci, Lou! - dopo l’ennesimo bacio quelle parole uscirono dalla sua bocca e come se fino a quel momento avessi trattenuto il fiato, cominciai a respirare per davvero! Quelle parole mi avevano reso vivo, vivo per la prima volta! Ribaltai la situazione e mi misi sopra di lei, in mezzo alle sue gambe e continuai a baciarla:
- Anche tu mi piaci, mi fai impazzire a dir la verità! - rise e con il sorriso ancora sulle labbra mi baciò d nuovo. Mi reggevo con i gomiti per non pesarle e continuavo a baciarla, le nostre labbra si erano arrossate. Dopo la pomiciata ci sdraiammo ad osservare il cielo senza nemmeno una nuvola e il sole che piano piano si abbassava.

- E se andassimo a fare un giretto al parco? - propose Roxy e io annuii alla sua risposta aggiungendo un frase che di casto non aveva proprio nulla:
- Però avrei preferito un posto isolato, sarà difficile non dare nell’occhio con tutta quella gente! - sorrisi e lei arrossì. Mi tirò un leggero pugno sul braccio e cercando di trattenere una risata sussurrò un ‘Andiamo!’ spingendomi dalla schiena verso la macchina.

In dieci minuti arrivammo al parco e ci mettemmo su una panchina a parlare ancora: la discussione era sui pesci e sulla fontana in mezzo al lago!
Vidi in lontananza una gelateria e proposi l’idea di una granita a Roxy che, come mi aspettavo, non rifiutò. Mi alzai dalla panchina ma lei rimase seduta lì.
- Mi porti sulle spalle fino a là? - fece gli occhi da cucciolo e non potei rifiutare, avrei fatto di tutto pur di vederla sorridere. Come avevo fatto a starle lontana una settimana? Ogni giorno senza di lei era come un anno senza pioggia.
- Adesso mi spieghi perché però.. - si mise sulle mie spalle e rispose alla mia domanda:
- Be’ semplicemente perché sono una sfaticata! - risi e camminai fino al chiosco. Prendemmo entrambi la granita allo yogurt e ci mettemmo a sedere sulla panchina fuori dal negozio.
Una testa bionda, i suoi occhi blu incontrarono i miei. In un secondo milioni di ricordi mi tornarono alla mente, feci cadere la granita a terra facendo voltare tutti verso di me, compresa Roxy che aveva un impressione interrogativa sul volto: in effetti, un ragazzo che lascia cadere una granita appena comprata così da un momento all’altro non è una cosa che si vede tutti i giorni. Mi alzai e cominciai a camminare diretto verso il punto in cui avevo visto la ragazza: ma come poteva essere lei? Come poteva? Lei era in carcere, lei aveva ucciso un ragazzo. Lei aveva ucciso il mio migliore amico, dopo avermi tradito con lui, lo aveva ucciso perché voleva lasciarla. Lei era pericolosa. Tutto era nascosto in quegli occhi blu che persi nel momento in cui Roxy mi afferrò il braccio e mi fece voltare verso di lei:
- Lou ma che ti prende? Sei impazzito per caso? - come poteva Hannah essere uscita di prigione?
- Scusa ho visto una cosa.. Aspettami qui.. -
- Lou aspetta.. -
- Ti prego aspettami qui. Fidati di me.. -
- Dimmi cosa hai visto! - urlò quasi.
- Il passato! - lasciai la sua mano e iniziai la mia corsa verso la ragazza dagli occhi blu, che avevo visto scomparire dietro l’angolo, per far si di dimenticarla per sempre.










Buonsalve..
Se dovessero fare un record per i ritardi io lo vincerei di sicuro. Scusate davvero tanto ma con la scuola proprio non ce la faccio, devo recuprare biologia quindi mi sto mettendo d'impegno e davvero non trovo mai il tempo di scrivere. Allora.. Entra in scena un altro personaggio: Hannah (è inspirata alla ex di Louis, non ho scelto Eleanor perchè ha il viso troppo dolce per fare quello che ha fatto!). Mentre scrivevo ho constatato che i miei capitoli sono un po' corti quindi la prossima volta cercherò di scrivere di più. Continuate a seguire la fan fiction e se vi va lasciate una recensione (non costa niente!).
Baci,
Franci ♥

 

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Capitolo 12
*** I Think I'm In Love With You ***


A Day Without You Is Like A Year Without Rain

 

I Think I'm In Love With You
 

 

Roxy

Avete presente quando vi sentite soli e abbandonati anche in mezzo a un milione di persone? Quando anche in mezzo ad una folla potreste sentirvi soli come dei cani? Ecco io mi sentivo esattamente in quel modo. Le persone mi passavano accanto come se fossero ombre, le risate dei bambini mi giungevano ovattate all’orecchie e tutto mi sembrava irreale, strano, impossibile. Ero abbandonata a me stessa o per lo meno mi sentivo proprio in quel modo. Eppure cosa mi era successo? Louis se ne era andato da pochi minuti e a me sembrava di essere sola in quel parco da una vita, come se fossi morta nel momento in cui mi aveva lasciata. Perché io in fondo in questo periodo avevo iniziato a vivere solo con il suo sorriso e la sua risata. Se lo amavo? Si lo amavo. Lo avevo capito in quel parco, in mezzo a quella folla che mi ignorava, in mezzo a quei bambini. Come avevo reso certo a me stessa il mio amore per lui? Semplicemente ogni giorno, ogni ora, ogni minuto senza di lui, senza i suoi occhi che mi guardavano, senza la sua risata, senza i suoi sorrisi. Forse per rivedere di nuovo tutto questo sotto la luce dell’amore e non dall’amicizia o forse solo per colmare quel senso di solitudine e amarezza che si era formata nel mio cuore, iniziai a correre nella direzione in cui Louis era sparito. I piedi si muovevano comandati dal cuore. Tutto era come nei film: lei che mentre corre ripensa ai momenti passati con lui. La serata in discoteca, il mare e il mio rifugio in cui pochi erano stati. Di solito nei film la ragazza o vede, gli sguardi che si incontrano. Quegli sguardi che valgono più di mille parole, più di diecimila gesti e che trasmettono troppe emozioni per esprimerle con le parole. Poi il bacio e il ‘ti amerò per sempre!’. Non esiste nessun per sempre!


Solo lui, i suoi occhi, sempre loro, che però tenevano l’attenzione su altri, altri che non erano i miei. Una ragazza dalla chioma bionda stava davanti a lui, immobile come me d'altronde. I miei respiri erano profondi e regolari, per la corsa, stavano tornando alla normalità però il mio cuore perdeva un colpo ogni volta che Louis alzava lo sguardo. Da una parte volevo che i suoi occhi così belli e limpidi incontrassero i miei disperati e tristi, ma dall’altra avevo paura di quell’incontro, ma non riuscivo a trovare un vero motivo della mia fobia nella parte razionale della mia mente. Cercavo quella forza di volontà di muovere i piedi nella direzione opposta e tornare dove Louis mi aveva detto di restare: perché non lo avevo ascoltato? Non riuscivo a muovermi.
Una lacrima cadde sulla mia guancia e il vuoto si formò sotto di me quando la bionda si avvicinò al ragazzo che amavo. La sua mano dietro il suo collo, le sue labbra sempre più vicine. Le mani che si incontrarono in una stretta quasi disperata. I suoi smeraldi blu che la guardavano con desiderio, o almeno era quello che io ci vedevo. L’incontro delle loro labbra mi fece sussultare sul posto e un leggero singhiozzo ruppe la bolla di protezione che mi ero creata con Louis, e proprio lui, quel ragazzo che avevo capito di amare mi aveva appena puntato una pistola contro e aveva scoppiato la mia barriera. Adesso ero vulnerabile come lo ero stata con Joe. Stessa situazione, stesse emozioni, solo persone e luoghi diversi.
- Louis.. - sussurrai tra le lacrime che ormai non controllavo più. Era una voce così bassa e disperata che nemmeno se lo avessi detto nell’orecchio a qualcuno avrebbe sentito. Sprofondai nel vuoto e finalmente le gambe iniziarono a muoversi insieme alla consapevolezza che quel ragazzo non mi amava, il ragazzo dagli smeraldi al posto degli occhi non si era innamorato della ragazza che aveva conosciuto facendogli cadere dei caffè. Non sapevo dov’ero, dove stavo andando, cosa stavo facendo. Dovevo tornare a casa, nel mio letto e piangere quelle lacrime che avevo in corpo. Le nuvole grigie ricoprirono il cielo e poco dopo iniziò a piovere. Ero fradicia ma non mi importava, malata o no stavo pur sempre male anche se per due motivi diversi. Passavo accanto alle persone riparate dagli ombrelli dai colori tutti diversi. Sembravo un ombra nella notte, invisibile, indistinguibile. Non si capiva dove finivo io e iniziava la realtà.

Arrivai alla fermata della metropolitana, scesi le scale e nel sottopasso mi accasciai al muro su cui era disegnato un bellissimo graffito che non avevo mai capito fino a quel momento. Prima mi sembrava disegnato da un pazzo che non capiva niente eppure se mi soffermavo a guardare quel capolavoro, ci rivedevo la mia storia, Louis, la ragazza bionda che lo aveva baciato. Quella piuma nera che aveva la parte finale trasformata in lacrime di una ragazza nei cui occhi si vedeva il riflesso di due ragazzi che si abbracciavano. Dentro il suo petto un cuore stilizzato che piangeva insieme agli occhi. Ogni lacrima diventava pian piano sempre più rossa fino ad arrivare all’immagine di un coltello insanguinato dove erano ancora presenti quelle ombre dei due ragazzi abbracciati. Dopo aver pianto davanti a quel dipinto tutte le lacrime che mi erano rimaste in corpo presi la metropolitana e tornai a casa. Arrivai davanti alla porta, nascondere che avevo pianto era inutile, tanto valeva dire subito la verità.
- Ciao Rox.. - le parole morirono nella bocca di Kate. Senza che le dicessi niente, attraversò la cucina a corsa e mi abbracciò. Piansi quelle lacrime che avevo recuperato in metropolitana: aveva solo baciato una ragazza. Perché ne facevo una questione così grossa
“Perché ti sei innamorata cretina!” mi suggerì la mia coscienza e forse per la prima volta nella mia vita le diedi ragione e non lottai contro me stessa.

Ero nella camera di Kate, nel letto sotto le coperte e guardavo un punto fisso quando il campanello suonò. Un ‘No’ urlato dalla mia migliore amica arrivò alle mie orecchie. E poi quel nome, Louis, urlato con così tanto disprezzo mi fece rivoltare lo stomaco. Un passo veloce per le scale e poi la porta scricchiolò piano, segno che qualcuno che era entrato.
- Guardami ti prego! - mi girai. Era lì fermo, immobile, come lo ero io quando era lì con lei.
-Perché non rispondi alle chiamate, ai messaggi? - fece un passo avanti e io mi misi a sedere seguita dalle coperte che stringevo a pugno sempre più forte - Perché Kate mi ha detto che non mi volevi vedere? - ricacciai le lacrime indietro e con un filo di voce parlai:
- Proprio tu vuoi saperlo perché? Dovresti saperlo! -
- Forse mi sfugge qualcosa.. In non capisco! - un altro passo verso di me. Non avrei retto il contatto con lui, mi costava anche troppo guardarlo negli occhi senza scoppiare a piangere.
- Una bionda, tu, il parco non ti dice niente? - lasciai le coperte e mi alzai sopra sul letto. Indietreggiò al mio scatto improvviso. - Ti ho visto sai, come la guardavi, come il tuo sguardo si intrecciava con il suo. - un suono sordo si creò sotto i miei piedi quando balzai sul pavimento dal letto. - Ti ho visto come non rifiutavi il suo bacio, sai? - mi avvicinavo ad ogni parola ma poi con il ‘sai?’ gli puntai l’indice contro senza però toccarlo.
- Perché non mi hai ascoltato quando ti ho detto di restare dov’eri? - una lacrima scese sul mio viso solitaria senza che ne seguissero altre, solo lei, con più significati dei pianti isterici del giorno prima - Non avresti dovuto vedermi! - disse spostando il suo sguardo verso il basso per poi rialzarlo subito e urlare - Rispondi alla domanda! -
- Perché mi sono accorta troppo tardi di essermi innamorata di te! - gli passai accanto a corsa e mi rinchiusi in bagno, due mandate. Isolata da tutto e da tutti. Presi l’ipod che tenevo nel mobile sopra la doccia. Ogni nota di Rain di Brian Crain mi entrava dentro e pian piano riuscì a calmare i miei singhiozzi e proprio in quel momento un colpo alla porta mi fece sussultare. Tolsi le cuffie:
- Voglio che mi ripeti quelle parole! Ti prego ne ho bisogno come l’acqua nel deserto. - Louis era disperato, il suo tono di voce era triste, malinconico, e stava, piangendo? No, non era possibile, non era tipo da lacrime.
- Roxy.. Un giorno senza te è come un anno senza pioggia! - mi alzai e girai una volta, poi un seconda e aprii la porta. Era lì per terra, con il viso tra le mani.
- Dimmi perché non ti sei tirato indietro? - alzò la testa e si Louis Tomlinson stava piangendo fuori da mio bagno.
- Rox.. Quella era Hannah! -il mio cuore perse un battito - E’ tornata senza preavviso e mi ha baciata e io ero sotto shock e - non lo feci finire che mi buttai tra le sue braccia sempre pronte a prendermi.
- Non voglio sentire altro! - potevo immaginarmi i suoi sentimenti, come se Joe si rifacesse vivo e mi baciasse, io non reagirei! Mi accoccolai tra le sue gambe.
- Dopo mi sono tirato subito indietro. - i nostri occhi si incontrarono pieni di desiderio e voglia di saperne d più sul nostro passato - In realtà non ti ho raccontato proprio tutto su di lei.. -
- Aspetta - gli misi una mano sulla bocca - Perdonami ma devo fare una cosa - mi alzai e dirai dietro lui con me - Louis, ho capito troppo tardi che mi ero innamorata di te ecco perchè ti sono corsa dietro, ecco perché adesso voglio usare il mio bonus. - mi avvicinai e lo baciai. Io avevo appena confessato al ragazzo dagli occhi a smeraldo di essermi innamorata di lui.

Louis

Quelle parole così dolci mi fecero per un momento dimenticare cosa volevo dire a Roxy ma poi mi risvegliai dal mio sogno momentaneo e quasi tutto d’un fiato raccontai la storia tra Hannah e Harry. Ad ogni parola l’espressione della bionda cambiò e poi con la pronuncia della parola ‘omicidio’ e ‘polizia’ iniziò a tremare. Pensai a cosa mi aveva detto su Joe e vedevo tutto sotto una luce diversa. Il perché le era costato così tanto ammettere a se stessa che si era innamorata di me, il perché era corsa alla ricerca del suo salvatore ed io casa avevo fatto se non spingerla in un baratro più profondo del primo? Io che, come più volte mi aveva fatto capire, ero la sua ancora, che la teneva ferma in quel giusto mezzo tra realtà e fantasia ma a quanto pare ero un buono a nulla e non ero capace nemmeno di stare fermo. Il suo sguardo sconvolto, che incontrò il mio pieno di dispiacere per non averle detto tutto prima, mi fece rabbrividire e aprì la bocca ma nessun suono uscì dalla sua bocca. L’abbracciai e, senza che nessuna parola venisse pronunciata, ci sdraiammo sul letto insieme, ancora intrecciati come se quel contatto fosse la nostra unica e sola salvezza. Nessuno ci aveva dato la garanzia che questa vita sarebbe stata facile ma io e lei, la ragazza dal viso angelico, avremmo affrontato tutto. Ogni difficoltà l’avremmo affrontata mano nella mano. Sotto le coperte i nostri corpi combaciavano come due pezzi di un puzzle.
Nessuno dei due aveva parlato, ma ogni sguardo, ogni suo mezzo sorriso, ogni suo gesto della mano e del suo corpo valevano più di milioni e milioni di parole. Vedevo nei suoi occhi la paura che un giorno Hannah avesse fatto qualcosa di male a me ma io sapevo che l’unica in pericolo era lei, Roxy. Hannah voleva solo distruggermi e come farlo se non distruggendo tutto il mio mondo, le cose a cui volevo più bene?
Voleva distruggerla ma io, almeno questa volta lo avrei impedito.

- Io credo - feci una pausa per controllare che Roxy si fosse addormentata - credo di essermi innamorato di te. - il cuore che batteva più forte con la consapevolezza che si stava solo sincronizzando a quello della ragazza bionda di cui mi ero innamorato. 










Buonsalve a tutte. Allora prima di tutto vorrei farvi notare che ho scritto di più in questo capitolo e che probabilmente nessuno se ne accorgerà più che altro perchè dubito che ci siano ancora persone che seguono questa storia. Vi comunico che sta per arrivare alla fine perchè non ho più idee. 
Parlando del capitolo.. Mi piace un sacco perchè entrambi hanno ammesso di essere innamorati anche se in realtà Roxy non lo ha sentito dire da Louis però è uguale! Lascio a voi i commenti.. Per favore recensite, mi fa piacere quando qualcuno lo fa.. Mi fa sentire un po' più accettata(?)
i saluto.
Baci,
Franci ♥

 

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