Caro diario...

di Jane_30
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 13 Settembre 2012 ***
Capitolo 2: *** 14 settembre 2012 ***
Capitolo 3: *** 23 settembre 2012 ***
Capitolo 4: *** 30 settembre 2012 ***
Capitolo 5: *** 4 ottobre 2012 ***



Capitolo 1
*** 13 Settembre 2012 ***


Caro diario…

 
Caro diario,
non so bene perché abbia deciso di scriverti. Forse avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse senza interrompermi o criticarmi; o forse semplicemente avevo bisogno di scrivere qualcosa con cui riempire un foglio bianco. Comunque sia, ho deciso di iniziare a scrivere la mia storia. E che storia!
In realtà la mia vita è uno schifo. Non c’è niente di emozionante o esaltante in questa, quindi mi dispiace caro diario, ma credo proprio che ti annoierai ad ascoltarmi. Anche se, pensandoci bene, tu non puoi rispondermi. Oh che bella sensazione!
 Dunque sei pronto ad annoiarti? Si? Allora comincio…
Oggi 13 settembre 2012 è stato l’ultimo giorno di libertà di quest’anno, perché è stato l’ultimo giorno di vacanza. Domani infatti ricomincia la cara dannata scuola. Yuppie! Non vedevo l’ora che arrivasse questo odioso giorno!
Oggi da ultimo giorno di vacanza quale è stato ho deciso ovviamente di trascorrerlo oziando. Computer – TV – cellulare – libro: questi sono stati i miei compagni durante quest'ultima giornata. Ho deciso pure di mettere da parte per un giorno lo studio dell’armonia.
 
Piccola informazione: devi, infatti, sapere caro diario che suono e studio pianoforte praticamente da sempre e che a breve dovrò affrontare l’esame di sesto anno, ovvero quello d’armonia.
 
Allora, per farla breve oggi non è successo proprio niente. Ho scelto proprio un giorno insulso per cominciare a scrivere un diario. Ma quanto sono brava?!
Comunque, se ti stai chiedendo se ho qualche preoccupazione o paura per il primo giorno di scuola, mi spiace deluderti, ma sono totalmente indifferente. Quest’anno non mi ha toccato minimamente il fatto di iniziare un nuovo anno scolastico, il quarto anno di un liceo scientifico per essere precisi. Forse non mi sono ancora resa conto che ricomincerà il dramma: le interrogazioni, i compiti in classe e lo studio ininterrotto. Forse me ne renderò conto non appena ricomincia il tutto.
Chissà cos’accadrà domani! Non mi aspetto niente di eccezionale, ma ti terrò comunque aggiornato.
Saluti,
me medesima.
 

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Capitolo 2
*** 14 settembre 2012 ***


14 settembre 2012
 
Caro diario,
come promesso sono qua a scriverti anche oggi. Come già sai, oggi è stato il mio primo giorno di scuola. Devo ammettere che non è andata poi così male. Ho rivisto tutti i miei compagni e, nonostante i mesi di separazione, sono felice di annunciarti che mi sono reintegrata molto bene nel gruppo. Certo, questa dovrebbe essere qualcosa di assolutamente normale per gli altri, ma per me è una cosa eccezionale e rara. Non sono mai stata così spontanea e socievole in vita mia quanto oggi! Non sto esagerando, dico sul serio! Mi ritrovavo ad avere la risposta giusta ad ogni battuta dei miei compagni di classe. Wow, non ci credo nemmeno io!
È davvero strano perché io di solito resto zitta durante le loro discussioni; non riesco mai a prendere  parte al discorso nel modo giusto. Oggi invece sono riuscita a superare me stessa!
Va bene, ora la smetto di farmi complimenti da sola; in fondo so che è stupido esaltarsi per una cosa del genere, ma…sono contenta di me stessa!
Inoltre questa giornata – e anche la mia insolita spontaneità – non è finita qui. Nel pomeriggio, infatti, io insieme a dei miei amici, che fanno parte della mia stessa classe, abbiamo preso parte alla manifestazione su manga, anime, fumetti e simili chiamata “Etnacomics”. In pratica, in una grande struttura della mia città sono stati montati degli stand in cui vendevano fumetti, gioiellini, peluche e vari oggettini sui personaggi dei cartoni animati, manga, anime ecc… Inoltre quasi tutti i ragazzi che hanno partecipato erano vestiti come i personaggi dei loro cartoni preferiti (si chiamano cosplay).
Io, ovviamente, ci stavo a fare come il cavolo con i fichi lì! Non era assolutamente il mio ambiente, perché non m’intendo né di anime né di fumetti né di cartoni animati (esclusi quelli Disney). I miei amici, al contrario di me, adorano questo genere di cose e così ho deciso di accompagnarli. In fondo ho fatto bene a seguirli, perché ho passato un pomeriggio molto piacevole e divertente in loro compagnia! Oh, quanto mi mancavano!
Ah, comunque se t’interessa saperlo caro diario, i miei amici si sono travestiti e per la precisione tre da tre diversi personaggi del cartone Pokemon e un’altra da Pucca. Se pensi che anch’io mi sia vestita come un personaggio dei cartoon, beh ti sbagli di grosso. Io ho preferito interpretare me stessa!
In conclusione questa giornata, che si preannunciava tanto cupa e triste a causa della ripresa della vita scolastica, mi ha sorpreso positivamente, essendo stata molto divertente!
Ora sono stanca, vado.
Alla prossima,
me medesima.   
 
 

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Capitolo 3
*** 23 settembre 2012 ***


23 settembre 2012
 
Caro diario,
inizio scusandomi per non averti scritto per così tanto tempo, ma non ne ho avuto né il tempo né il bisogno.
Durante questa settimana sono successe tante cose, alcune importanti, altre meno.
Allora, come prima cosa ho superato l’esame d’armonia. Ti ricordi? Te ne avevo parlato in un’altra tua pagina: è stato un esame sull’armonia e sulla composizione musicale, nel mio caso per pianoforte. Non è stato per niente facile! Era abbastanza difficile da permettere solo ad una brava come me – come no – di superarlo; infatti tutti gli altri candidati sono stati rimandati.
Sono fiera di me, perché ho fatto un buon esame e per la prima volta anche un’ottima prova orale. Di solito, a causa della timidezza, parlo con voce incerta e tremante e dico solo il necessario; questa volta, però, ho superato me stessa e le mie incertezze e sono riuscita a tenere un discorso per più di quarantacinque minuti. Sono davvero contenta!
Ti starai chiedendo come stia andando la mia vita scolastica. Va bene, soddisferò immediatamente la tua curiosità. Ovviamente dal punto di vista dello studio – ovvero interrogazioni e compiti in classe – non è ancora successo niente, è troppo presto. Posso dirti però che la mia professoressa di storia e filosofia dell’anno scorso non insegna più nella mia classe, purtroppo. Era bravissima, tanto che dopo più di un anno ricordo ancora perfettamente tutti i filosofi studiati l’anno passato, da Talete ad Aristotele. Questo per me non è cosa da poco, dato che ho pochissima memoria; solo un’ottima insegnante avrebbe potuto compiere un miracolo del genere. Ora quell’insegnante però non c’è più e al suo posto ci sono due professoresse una peggiore dell’altra. Quella di storia continua a ripetere che non vuole che noi conosciamo i minuscoli particolari delle vicende passate e invece, quando ci pone delle domande, chiede proprio quei piccoli dettagli! La prof di filosofia invece dice che vuole farci capire la filosofia e non vuole che la impariamo a memoria; tuttavia, pensa un po’, questa professoressa non sa spiegare e durante i suoi sermoni interminabili usa parole incomprensibili e ci elenca lunghissime liste di parole, di cui dobbiamo imparare il significato a memoria. Caro diario, ti sei fatto un’idea delle difficoltà che sarò costretta ad affrontare quest’anno scolastico? Non so se ce la farò, ma so che ci proverò!
Diario non voglio parlarti più di studio per questa sera, così ti racconterò d’altro. A scuola ho notato un ragazzo: è alto e magro, ha i capelli castani e ricci (adoro i riccioloni) e degli occhi verdi stupendi! Sembra un tipo timido e gentile e quindi perfetto per me. Non lo conosco, dunque in realtà non potrei dire con certezza che sia un bravo ragazzo, ma mi da proprio quest’impressione. Mi piace soprattutto perché non ha quell’aria da “figo”. I suddetti “fighi” che si sentono bellissimi e che fanno gli stronzi, difatti, non mi sono mai piaciuti, preferisco piuttosto quelli umili e gentili.
Comunque, grazie al mio grande talento da detective e dopo lunghe ricerche svolte su facebook, sono riuscita a scoprire come si chiama. Mi dispiace, ma per adesso non ti dirò il nome, così per scaramanzia. Cercherò di conoscerlo, sarà uno degli obiettivi di quest’anno! Spero di non illudermi troppo.
Ora diario ti lascio.
Augurami buona fortuna!
Me medesima.

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Capitolo 4
*** 30 settembre 2012 ***


30 settembre 2012
 
Caro diario,
mi ero ripromessa di scriverti più spesso, ma purtroppo non ci sono riuscita e così è già passata un’altra settimana.
L’ultima volta ti aveva promesso che ti avrei aggiornato sugli eventi riguardanti quel ragazzo carino dagli occhi verdi. Ecco, non è andata tanto bene. Questa volta volevo comportarmi in modo diverso dal solito, non volevo aspettare che lui mi notasse e facesse la prima mossa, perché sapevo che non sarebbe mai successo. Forse, però, avrei fatto meglio a non fare niente; avrei evitato una figuraccia. Sai cosa ho fatto? L’ho aggiunto tra gli amici di facebook, anche se, nonostante frequentiamo la stessa scuola, avevamo solo due amici in comune. Lui, però, non ha accettato la mia richiesta d’amicizia. Ma perché? È questa la domanda a cui cerco di dare una risposta da una settimana. I motivi potrebbero essere due: 1) non gli piace la mia immagine del profilo e di conseguenza non gli piaccio io; 2) per solidarietà verso il suo amico. Ti chiederai cosa voglia dire il secondo punto; te lo spiego subito.
Allora, l’anno scorso, un giorno, dopo l’assemblea d’istituto, tutti noi studenti della scuola siamo usciti prima del solito e alcuni di noi hanno approfittato dell’occasione – come d’usanza – per fare una passeggiata per la via principale della città.  Stavo camminando e parlottando con una mia amica, quando un ragazzo mi chiama e mi dice: << Ehi tu, sono (dice il suo nome e cognome), vuoi conoscermi? >>
Io, non essendomi mai trovata prima in una situazione del genere, non sapevo cosa dire. Inoltre quel ragazzo aveva lo stesso nome e lo stesso cognome di un mio compagno di classe. Quando analizzo meglio la situazione, noto che insieme al tizio ci sono altri ragazzi, che sghignazzano per quello che aveva appena fatto l’amico. Niente di strano, certo! Ma sai chi c’era tra loro? Eh si, caro diario, c’era proprio il famoso ragazzo dagli occhi verdi!
Io non avevo ancora risposto, così la mia amica dice a bassa voce: << Già lo conosciamo un (e dice il nome del ragazzo, intendendo il nostro compagno di classe) >>.
Io, allora, ripeto la frase appena pronunciata dalla mia amica a voce più alta cosicché il gruppetto possa sentire. Così, dopo aver ricevuto degli sguardi interrogativi e sorpresi da parte dei ragazzi, mi volto e me ne vado via con la mia amica.
Dunque, diario, ho pensato che questo piccolo evento, accaduto poco meno di un anno fa, possa essere stata la causa del “rifiuto” della mia richiesta d’amicizia. In realtà, non l’ha rifiutata, l’ha semplicemente ignorata. Forse crede che sono una ragazza che si crede superiore e che fa la stronza, ma io non sono così, anzi sono tutto il contrario.
In realtà, però, io credo che non mi abbia aggiunto tra i suoi amici per il primo motivo, perché non credo che si ricordi così bene quella scena o che addirittura sia riuscito a capire che quella ragazza che si era comportata da stronza con il suo amico ero io.
In qualunque modo, io sono andata avanti. Ho dovuto sopportare solo un giorno di autostima sotto zero, poi è passato tutto, o quasi. Questo episodio infatti mi ha fatto riflettere: io non piaccio a nessuno. In verità piaccio, ma solo come amica; non c’è mai stato un ragazzo che mi abbia detto che sono carina e che si sia voluto mettere con me. I miei amici maschi, quando faccio questi discorsi deprimenti, mi dicono che sono carina e che dovrei essere più sicura di me. Io però non riesco a credere in me stessa, a pensare che un giorno arriverà un ragazzo che mi amerà davvero, quando gli unici individui dell’altro sesso che mi fanno qualche piccolo complimento sono i miei amici (tutti fidanzati) e i miei parenti (che non contano). Non riesco a capire perché un ragazzo non abbia mai provato per me più di una semplice amicizia! So di non essere bella, ma non sono nemmeno così brutta. Sono alta 1.75 m (è la verità), sono in linea generale magra (tranne che per le cosce che sono un po’ cicciotelle) e ho un viso normale. In faccia, difatti, non ho nulla di particolare: ho due occhi grandi castano scuro, quasi nero, con lunghe ciglia, un naso un po’ grande, delle labbra né troppo sottili né troppo carnose. Il vero problema è però che ho delle sopracciglia troppo folte – nemmeno l’estetista riesce a sistemarle – e alcuni brufoli sparsi per il viso – anche se fino a qualche tempo fa ne avevo molti di più.
Quindi diario sono alquanto depressa. Vorrei che qualcuno fosse sincero con me e che mi rivelasse il motivo della mia incapacità nel procurare interesse nei ragazzi; in questo modo forse potrei migliorare.
Diario, tu non hai alcun consiglio da darmi? Che stupida, tu non puoi parlare!
Vado a deprimermi a letto. Ciao,
me medesima.

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Capitolo 5
*** 4 ottobre 2012 ***


4 ottobre 2012
 
Caro diario,
ti preannuncio che oggi non scriverò molto, perché non ho tanto da raccontare.
Oggi ero molto serena e allegra. Ero tanto tranquilla da non arrabbiarmi neanche quando mi sono ritrovata una gomma da masticare – ovviamente usata – tra i capelli. Devi sapere, infatti, che i due “geni” della classe (sono entrambi bravissimi a scuola) stavano facendo i cretini durante l’ora di supplenza.
Li chiameremo M e P. Allora, M e P stavano chiacchierando di non so cosa, quando ad un certo punto P sputa la chewingum che aveva in bocca sul suo palmo della mano; poi alza la mano e dice ad M: << Batti il cinque! >>. Molto intelligentemente M colpisce con il palmo della sua mano quello del suo amico e così gli rimane appiccicata la gomma tra le dita. A quel punto M si accorge dello scherzo di P, il quale, vedendo avvicinarsi l’altro ragazzo, scappa verso il lato della classe in cui mi trovo io, intenta a svolgere un esercizio di fisica. Allora M per vendicarsi lancia la chewingum nella direzione di P, mancandolo e colpendo me al suo posto. La gomma da masticare si appiccica in questo modo ai miei capelli. Fortunatamente c’erano le due mie amiche che mi hanno aiutato a togliermi quella schifezza dai capelli (in pratica hanno dovuto tagliarmi qualche ciocca).
Nonostante tutto, io sono rimasta calma e sono riuscita a riderci su. Non mi andava di litigare o di offendermi, non ce n’era ragione. E poi non riesco a litigare con M e P, perché sono miei amici e so che quando combinano qualche piccolo “guaio” non lo fanno apposta, ma per scherzare o semplicemente per sbaglio. Ancora rido al solo pensarci; sono troppo comici!
Sono troppo buona, non ce la faccio ad arrabbiarmi con nessuno. Quindi diario puoi stare tranquillo, non mi arrabbierò mai nemmeno con te.
Saluti,
me medesima.

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