Teddy Lupin e la vendetta del basilisco.

di _hariken
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***
Capitolo 4: *** Capitolo IV ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


Teddy Lupin e la vendetta del basilisco.

 

Capitolo I

 

Mamma! Papà! Albus ha messo di nuovo un pitone in camera mia!”

L'urlo si sentì fino al primo piano, (in cucina, per la precisione) dove Harry Potter, Ginny Weasley in Potter e un ragazzetto accigliato cercavano di fare colazione.

Ginny, ti prego, vai tu... non reggo l'arroganza di mio figlio di prima mattina.” disse il marito.

La donna smise di far rimbalzare il suo uovo sodo con la bacchetta e si alzò in piedi.

Come vuoi, ma ti ricordo che è colpa tua.. sei stato tu a volerlo chiamare Severus.” e, detto questo uscì della stanza per andare a far evanescere il serpente.

Harry sospirò e poggiò i gomiti sul tavolo per riuscire a guardare meglio il suo figlioccio, ormai come un figlio.

Hai un aria strana, Teddy. Vuoi chiedermi qualcosa?” Bevve un sorso di caffè.

Il ragazzo davanti a lui alzò gli occhi dal suo piatto.

Voglio che tu mi dica come sono morti. “
Tenne lo sguardo incatenato al suo.
“Ti prego.”
Era serio, molto serio. Riusciva quasi a terrorizzare, nonostante la sua giovane età.

Harry non aveva mai trovato una persona così simile a lui.

Non importa di quale colore o forma siano i tuoi occhi. Hai lo stesso sguardo di tuo padre.” sospirò, distogliendo gli occhi per puntarli sul tavolo. Temeva quella domanda da tempo.

Voglio che tu mi ascolti, fino alla fine. Capisco cosa proverai, ma devi mantenere il controllo. Cerca di non uccidermi.” sorrise, leggermente preoccupato.

Teddy annuì, sentendo che il suo cuore iniziava a battere più forte. Era così ogni volta che sentiva parlare dei suoi genitori. Era molto orgoglioso di loro, sapeva che erano morti per lui. nessuno gli aveva mai raccontato nei dettagli la loro morte, dicevano solamente che erano morti come erano vissuti; combattendo.

Harry prese un respiro profondo.

Se io non fossi mai nato, probabilmente Tonks e Remus sarebbero ancora qui.”

Il ragazzo sgranò gli occhi.

Harry era stato la persona più vicina a un padre per lui e Teddy e si rifiutava di incolparlo della morte dei suoi genitori.

Teddy, tu sai bene chi fosse Voldemort.”

La mente di entrambi fu trasportata ad otto anni prima.

 

Zio ma come mai hai quella cicatrice?”

Beh sai, un tizio voleva uccidermi, ma io l'ho preceduto.”

Il viso del ragazzino diventò molto pallido e i suoi capelli passarono dal verde acceso al grigio opaco.

Zia Ginny!” Urlò con voce singhiozzante.

La donna arrivò lentamente per colpa del pancione, incinta del terzo figlio.

Harry, come posso pretendere di avere un figlio normale se terrorizzi i bambini in questo modo?”

 

Beh, alla fine Lily Luna non è cresciuta poi tanto male...” disse l'uomo grattandosi una tempia, imbarazzato.

Fece in tempo a finire la frase che dal piano di sopra si sentì un'esplosione seguita da un urlo indignato

LILY! Quante volte ti avrò detto che non si portano Schiopodi Sparacoda in casa!”

Harry colse l'occasione per uscire dalla cucina, sperando così di evitare le domande di Teddy.
“Ehi Harry, non mi hai risposto...” il padrino si girò verso di lui. “Dimmi come sono morti i miei genitori.”

 

Fine primo capitolo.

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Capitolo II

 

Luna Lovegood stava saltellando per i corridoi del S. Mungo con la testa piena di Nargilli. Si era persa; ma era normale, dopotutto erano soltanto cinque anni che lavorava in quell'ospedale. Era un reparto molto popolare, e le persone che venivano portate lì erano molto simpatiche, anche se un po’ troppo silenziose. Luna aveva preso l’abitudine di entrare nelle camere per vedere se riconosceva alcuni pazienti. Non succedeva spesso, ma quel giorno ne riconobbe uno.

 

Nel frattempo in casa Potter regnava il caos. Lo Schiopodo era uscito dalla camera di Lily e ora girava per casa sparando pungiglioni a destra e a manca; Albus e James erano impegnati in una accesa lotta tra maghi perché il più piccolo aveva provato a maledire il furetto del fratello senza successo. Ginny sbraitava contro la figlia minacciando di farla andare in villeggiatura ad Azkaban. In tutto questo trambusto Harry era ancora paralizzato sulla soglia della cucina. La domanda del figlioccio impediva al suo corpo di fare qualsiasi cosa. Il ragazzino aveva aspettato troppo a lungo, pensò, guardando l’espressione decisa di Teddy. Era giunto il momento di dirgli la verità sui suoi genitori. Sulla loro morte. Su quello che era davvero successo in guerra.

Appena gli passò vicino, schiantò lo Schiopodo e lo blocco a terra, insonorizzò a cucina con un colpo di bacchetta e si risedette al tavolo davanti a Teddy, in modo da guardarlo in faccia e da riuscire ad evitare un eventuale incantesimo.

Sicuramente ti hanno già detto che i tuoi genitori sono morti in guerra.”

Nella seconda guerra magica.” Confermò il dodicenne.

Ma nessuno ti ha mai detto che se mi fossi consegnato subito a Voldemort molte vite sarebbero state risparmiate. I tuoi genitori sono morti per salvare me, ma fu tutto inutile. Mi consegnai poco dopo.”

Teddy fissò il padrino. Negli occhi sgomento e rabbia. Non poteva credere… non voleva credere che i suoi genitori fossero morti per colpa di Harry, la persona che gli era stata più vicina in tutti quegli anni. Senza pensarci infilò la mano in tasca ed estrasse la bacchetta. Harry velocemente disarmò il figlioccio, prima ancora che Teddy aprisse bocca.

Credimi Teddy, nessuno può capirti più di me. Vieni usciamo.”
Harry portò il ragazzo in giardino. Si sentivano ancora le urla di Albus e James, ma nessuno dei due ci fece caso.
“Aggrappati al mio braccio. Ti avverto, non sarà una bella sensazione.” Subito dopo i due si smaterializzarono e riapparvero alla vecchia Tana, oramai rudere.

Qui puoi distruggere tutto quello che vuoi, sfogati pure. Ma ti sarei grato se non lo facessi su di me.” Harry sorrise “E se vuoi un consiglio trovo che distruggere le cose alla babbana sia molto più gratificante che con la bacchetta”.

Teddy non lo degnò di uno sguardo e cominciò a camminare verso la casa senza curarsi del padrino.

Ti rifiuti di rivolgermi la parola? Beh, sai, ti capisco. E ne sono lieto. Mi reputo un grande oratore, anche se a quanto pare lo penso solo io... gli altri odiano ascoltarmi.”

E mentre Harry iniziava il suo monologo sui lavori a maglia, Teddy prese in mano una lampada e la buttò a terra. Il rumore che fece fu molto soddisfacente perciò decise di provare a distruggere altro.

...Sai, una volta cercai di ricamare un boccino d'oro sulla bellissima poltrona a scacchi della moglie di mio cugino Dudley. Sai, quello Babbano. Sia chiaro, io odio mio cugino ma devo ammettere che sua moglie è piuttosto affascinate. Ora, non fraintendermi, io non tradirei mai la mia Ginny, ma se lo dovessi fare lo farei con la moglie di mio cugino. Ma tornando ai lavori a maglia, devo dire che fu piuttosto complesso ricamare il boccino e devo confessare di aver usato un po' di magia. il problema è che io non sono un tipo molto paziente quindi al terzo tentativo diedi fuoco alla poltrona. Mio cugino non ne fu molto felice. Forse è per questo che non risponde ai miei gufi da sei anni. Edvige VII ha anche smesso di andarci...”

 

Sirius Black?” Mormorò Luna fissando il volto del paziente.

È inutile, guaritrice Lovegood. Questo è in coma magico da quasi vent'anni e nessuno è mai venuto a trovarlo. Peccato però, devo dire che è molto affascinante.” Disse l'infermiera di guardia. Le pareva si chiamasse Carla, o forse quello era solo un nome dei tanti Nargilli che le svolazzavano sulla testa.

Certo che non si è risvegliato. Avete provato con estratto di plimpi d'acqua dolce e polvere di Nargillo?”

L’espressione dell’infermiera si velò di comprensione, e annuì con un sorriso accondiscendente.

Oh, mi scusi tanto signora Basic... le hanno dato di nuovo della polisucco vero? Venga, la riporto nella sua camera.”

Verrò a trovarti ogni giorno Sirius Black.” Disse Luna con voce assente.

Ci volle un po' a convincere l'infermiera che lei era sana di mente, ma ci aveva fatto l'abitudine. Le capitava spesso.

Bene, ora doveva solo procurarsi dei plimpi d'acqua dolce.

 

Fine secondo capitolo.

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


Capitolo III

 

Come ti è saltato in mente di lasciami da sola con uno Schiopodo Sparacoda in casa e quei tre deficienti dei nostri figli impegnati in un duello fra maghi? Come minimo adesso ci chiamerà il Ministero per mandarci in udienza! Lily stava per Imperiare Albus solo per vedere se le riusciva l'incantesimo!” Urlò Ginny esasperata.

Ginny, non credo che arriveranno gufi dal ministero. Ti ricordo che tuo fratello Bill è il ministro della magia.” Disse Harry cauto. “ E poi lo Schiopodo era innocuo, l’avevo schiantato. Sai, credo che anche tu dovresti sfogarti alla maniera babbana. Dopo che Teddy ha distrutto la tua vecchia casa è molto più calmo. Probabilmente non ce l'ha neanche più con me..”

Che cosa ha fatto Teddy?!” Ginny, allibita, cominciò seriamente a considerare l’idea di schiantare il marito.

Nel frattempo un urlò echeggiò dentro casa. “Albus! AL! Insegnami a cruciare una persona!”

Passò qualche giorno prima che Ginny si calmasse del tutto, mentre Harry fu costretto a sequestrare la bacchetta di Teddy, visto che ormai cercava di ucciderlo nel sonno . Infatti quando Harry si svegliò e si trovò davanti un Teddy sonnambulo dai capelli fosforescenti ad un palmo dal viso si spaventò così tanto da portare il suo cuore all'infarto. Grazie al cielo James passò di lì e fece appena in tempo per lanciare al padre un incantesimo. Ebbene sì, Teddy Lupin, il piccolo orfano dodicenne, stava per riuscire in una missione che nemmeno Voldemort aveva mai portato a termine: uccidere il Prescelto nel sonno.

Un mercoledì pomeriggio Ginny riuscì a parlare in privato ad Harry.
“Mi spieghi cosa hai detto a Teddy per farti odiare in quel modo?”
Harry si passò una mano sul viso.
“Mi ha chiesto come Remus e Tonks sono morti e io gli ho detto la verità, ovvero che sono morti a causa mia.”
“Harry capisco che tu ti senta in colpa per la morte dei nostri amici ma in questi ultimi anni mi sono lievemente affezionata a te e mi dispiacerebbe se tu morissi. Tra l'altro, fra tre giorni ci sarà la luna piena e penso che potrebbe non controllarsi, considerato quant’è furioso con te . Penso che non vorrà neanche farsi accompagnare.. Per una volta lascialo andare da solo.”
“Ginny non posso farlo, io sono il suo padrino. Sirius non mi avrebbe mai lasciato solo in momenti di difficoltà e non avrebbe mai abbandonato Remus.”
“Giusto. Ma tu non sei Sirius.”

 

 

Si è svegliato! Il fig... ehm, il paziente della camera n.372 si è svegliato!”
Una folla di guaritori si accalcò attorno al letto del paziente che si guardava intorno spaesato. L' infermiera Carla, che a giudicare dalle parole era stata la prima a dare la notizia, zittì la folla e disse ”Questo paziente è della guaritrice Lovegood. Spetta a lei stabilire lo stato di salute.”
Poi rivolta al paziente disse dolcemente “Mi potrebbe dire il suo nome?”.
Sirius si guardò un po' in torno e decise che c'era troppa gente.
Era meglio dare nome falso, dato che lui era ancora ricercato.
“Mi chiamo James Potter.” disse in tono deciso.

 

Fine terzo capitolo.

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Capitolo 4
*** Capitolo IV ***


Capitolo IV

 

Un gufo grigio recapitò la gazzetta del profeta in camera di Albus, svegliandolo.

Scocciato prese i soldi dal comodino e li infilò in un borsellino legato alla zampa dell'animale, che posò il giornale.

Appena il gufo fu volato via, Albus lesse i titoli in prima pagina, e gli caddero gli occhi su due parole.

...James Potter”

 

Albus sbuffò e buttò il giornale di lato, senza leggere il titolo completo.

Un altro scherzo di mio fratello” pensò esasperato, ributtandosi sul letto.

Sulla scrivania il giornale stropicciato faceva bella mostra di sé, così come il titolo scritto a caratteri cubitali.

 

Paziente del San Mungo si risveglia dopo vent'anni di coma magico convinto di essere James Potter, il padre del prescelto.”

 

Non potete trasferirlo al Quarto Piano! Non gli hanno fatto nessun incantesimo, è solamente confuso!” Disse Luna all'infermiera.

Mi dispiace guaritrice Lovegood, mi spiace davvero, ma non possiamo più tenerlo al sesto piano, quello è solo ed esclusivamente per le persone ancora in coma.” Rispose con aria paziente Carla.

Era persino carino, pensò fra se e se.

Ma il quarto piano non gli serve! E' sano di mente quanto me!”

Appunto.” bisbigliò Carla.

Come ha detto, scusi?”

Niente, Guaritrice Lovegood, niente!”

Se davvero non può rimanere al sesto piano, posso portarmelo a casa io. Potrei provare a curarlo con metodi artigianali, visto che è grazie a quelli che si è svegliato.”

Non è mai stato sperimentato prima, ma dopotutto, non era mai successo che un paziente si risvegliasse dopo vent'anni di coma magico. Credo si possa fare, ma bisogna chiedere al primario. E, sopratutto, bisogna sapere cosa ne pensa il paziente.”

Luna andò al primo piano dove si trovava l'ufficio di Jared Allock. Dopo aver ottenuto il suo permesso andò nella stanza di Sirius. Ci volle un po' di tempo per mandare via tutte le sue spasimanti, soprattutto perchè il paziente non collaborava. Sembrava lo facesse apposta, a trattenerle.

Salve Sirius Black ” disse Luna, non appena le miagolanti ragazze se ne andarono.

Sirius Black? Io non sono Sirius Black!! Io... io... io sono James Potter!!” Esclamò velocemente l’uomo.

Tranquillo Sirius Black. Non c'è bisogno di mentirmi, io sono Luna, l'amica di Harry Potter. E per tua informazione, non sei più ricercato.”

Ah, ok.... ma perché??”

Beh, dopo la fine della guerra hanno trovato il cadavere di Peter Minus e tu sei stato scagionato.”

La guerra! L'Ordine! Harry! Voldemort!” Sirius si rizzò a sedere, agitato. Provò a scendere dal letto, ma Luna lo trattenne.

Tranquillo Sirius Black, sono tutti morti.” Disse, rassicurante. Sirius sbiancò.

Harry!!”

No, lui no.”

Sirius si lasciò ricadere sul materasso e chiuse gli occhi, sospirando sollevato.

Comunque sia, avrò il tempo di spiegarti tutto. Verrai a casa con me.” disse Luna, sorridendo.

Non parlarmi come se fossi un can- ehm, scusa, stavi dicendo?”

Tu verrai a casa con me. Hai vent'anni di storia della magia da imparare.”

Okay. Possiamo fare lezione fuori?”

 

Fine quarto capitolo.

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