Alla ricerca del cuore di Drago.

di luz79
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La sezione proibita. ***
Capitolo 2: *** Alla scoperta del segreto di Draco. ***
Capitolo 3: *** L'ira funesta del bell'addormentato! ***
Capitolo 4: *** Gita a Londra! ***
Capitolo 5: *** Fiori, coccole, diamanti e promesse! ***
Capitolo 6: *** Una verità scomoda! ***
Capitolo 7: *** Il bacio rubato! ***
Capitolo 8: *** Ron guardati le spalle! ***
Capitolo 9: *** A chi non piacciono le margherite?! ***
Capitolo 10: *** Di draghi e di amicizia! ***
Capitolo 11: *** Vengo anch'io! No, tu no! ***
Capitolo 12: *** A Malfoy Manor ***
Capitolo 13: *** Nonno Gelo e Fiocchetto di Neve! ***
Capitolo 14: *** Un graffio sul cuore. ***
Capitolo 15: *** Croce e delizia. ***
Capitolo 16: *** Amici?! ***
Capitolo 17: *** Il giorno degli idioti. ***
Capitolo 18: *** Ballando... in silenzio. ***
Capitolo 19: *** Welcome! ***
Capitolo 20: *** Lontano dagli occhi... ***
Capitolo 21: *** Amici?! Ma quali amici! ***
Capitolo 22: *** Epilogo: Ghiaccio e Occhi d'Oro. ***



Capitolo 1
*** La sezione proibita. ***


Alla ricerca del cuore di Drago.

1. La sezione proibita.

Era da poco passata la mezzanotte, quando la Caposcuola dei Griffyndor, Hermione Granger, richiuse svogliatamente il suo volume di Storia della Magia, sbadigliando.

Se non avesse avuto in programma un giretto segreto, proprio per quella notte, probabilmente la stanchezza accumulata negli ultimi giorni, l’avrebbe tenuta inchiodata al letto, fino all’ora della sveglia.

Anche se la scuola era cominciata da poco più di un mese, il carico di studio era già arrivato a livelli esorbitanti. Sembrava quasi che i professori si fossero coalizzati per decimare gli studenti del settimo anno. Forse, forse, la difficoltà dei MAGO era esclusivamente quella di arrivare alla fine dell’anno scolastico fisicamente vivi e ancora mentalmente stabili!

Con enorme difficoltà, la strega uscì dalla sua camera e nascosta dal mantello di Harry Potter si diresse a passo spedito fuori dalla sala comune. Scese alcune scalinate, percorse diversi corridoi, finché non giunse al massiccio portone che la divideva dalla sacra dimora della cultura di Hogwarts.

Con un banale incantesimo fece scattare la serratura e si intrufolò in biblioteca.

Era quasi giunta a destinazione, quando una fioca luce attirò la sua attenzione: nella sezione proibita c’era qualcuno, qualcuno che evidentemente doveva aver avuto la sua stessa idea.

Ma chi poteva aver deciso di introdursi in biblioteca, di notte, con il rischio, di essere, prima scoperto e poi espulso?

Il buon senso le stava suggerendo di fare dietro front e tornarsene nel calduccio della sua torre, ma la sua smisurata curiosità, invece, la spinse a gettare un occhio, oltre gli ultimi scaffali.

Quello che vide, la stupì non poco: seduto ad un vecchio scrittoio c’era niente meno che il Principe dei Serpenti. L’ultimo discendente della famiglia Malfoy sembrava concentrato in una smaniosa lettura di alcuni grossi e polverosi tomi.

Hermione rimase per qualche secondo a fissare il caposcuola della casa rivale che appuntava informazioni su una pergamena.

La mano di Malfoy scorreva veloce ed elegante sulla carta, mentre il viso e lo sguardo saettavano da un libro all’altro, facendogli ricadere scompostamente qualche ciocca di capelli sugli occhi.

Ad Hermione venne da riflettere su quanto fosse cambiato il suo nemico di sempre, negli ultimi tempi.

Da quando Hogwarts era ricominciata, Draco Malfoy non le era parso più lo stesso!

Aveva sì, sempre la stessa aria sprezzante, ma in un certo senso appariva cresciuto, maturato. Dal ragazzino viziato, sempre pronto alla lite, che aveva avuto il dispiacere di conoscere ad undici anni, Malferret si era trasformato in un diciassettenne piuttosto schivo e solitario.

Malfoy non si fermava più nei corridoi ad insultare lei o i suoi amici, ma si limitava a fissarli con disprezzo per poi ignorarli bellamente. L’odiato "trio miracoli", per Draco Malfoy, sembrava non essere più degno di alcuna nota.

Mentre Hermione era impegnata in queste riflessioni, mosse sbadatamente un piede contro uno scaffale, facendo rumore.

"Chi è là?" disse secco Malfoy, scattando in piedi e puntando la bacchetta verso di lei.

Hermione rimase immobile sotto il mantello dell’invisibilità, trattenendo il fiato, in attesa che Draco si acquietasse.

Dopo qualche secondo, fortunatamente, il serpeverde si risedette e riprese a scrivere.

Invece di tornare sui suoi passi, la griffyndor, non resistette alla tentazione di avvicinarsi al tavolo dove era seduto il ragazzo. Doveva e voleva scoprire che cosa l’odiosa serpe stesse cercando con tanta bramosia.

Era quasi giunta a scorgere le pagine di un grosso manuale dalla copertina rugosa e spessa, quando si ritrovò immobilizzata vicino al tavolo.

Draco Malfoy doveva aver usato un incantesimo non verbale per bloccarla.

"Vediamo un po’ cosa ci fa in giro a quest’ora la Wonder woman dei derelitti e delle cause perse?" affermò il biondino, alzandosi ed andando a passo sicuro vero il lato opposto del ripiano. "Dove sei Miss Ficcanaso?" aggiunse, poi, cercando di togliere il mantello ad una quanto mai sconvolta ed intimorita Hermione.

Sfilatole di dosso il mantello, Draco le strappò di mano la bacchetta e si allontanò quel tanto che bastava per sciogliere l’incantesimo che l’aveva immobilizzata.

"Mal- Malfoy ...?" balbetto la grifoncina ancora sorpresa, per essere stata fregata come una principiante.

"Sì questo è il mio nome!" sottolineò ironicamente Draco, che si era accomodato sul tavolo e la fissava.

"Cosa ci fai qui?" chiese la caposcuola ripresasi dallo shock.

"Granger non mi sembra che tu sia in una situazione tale da poterti permettere di fare domande. Sei senza bacchetta e senza cavalieri serventi al seguito. A proposito dove hai lasciato i tuoi due fidanzatini?" fece lui con uno strano sorrisetto.

Hermione lo guardò con astio, prima di replicare tagliente: "Potrei farti la stessa domanda Malfoy: come mai senza i tuoi due fidanzatini?!"

Il serpeverde, invece di irritarsi, inaspettatamente rise ed abbassò la bacchetta lungo il fianco.

"Granger, Granger… ti sembrano le cucine queste? Per entrare qui dentro bisogna almeno saper leggere!" commentò sarcastico.

Hermione abbozzò un sorriso e lo osservò divertita: si poteva dire tutto di Draco Malfoy, ma non che non possedesse un verve graffiante.

Prima che uno dei due giovani potesse aggiungere qualcosa, arrivò Gaza, ad interrompere quello scambio di battute.

"Signor Malfoy, cosa ci fa qui la Granger?" domandò il custode, guardando in cagnesco Hermione.

"Tranquillo, lei è con me! Mi sta aiutando!" mentì il biondo.

"Ma… ma i nostri patti non erano…" provò a ribellarsi il magonò.

"Gaza, non lamentarti, ti verrà pagato profumatamente anche questo piccolo segreto!" dichiarò Draco freddamente, mettendolo subito a tacere.

Gaza, senza proferire parola, com’era arrivato, se ne andò, lasciando i capiscuola nuovamente soli.

"L’hai corrotto per farti stare qua?" domandò Hermione con una punta di indignazione nella voce.

"Corrotto… che paroloni inadeguati che usi Granger! Gaza mi fa un piccolo favore ed il sottoscritto ricambia in denaro. Sai, non avendo mantelli dell’invisibilità, devo pur arrangiarmi come posso!" - replicò tagliente - "E tu Miss Granger cosa vuoi, perché questo piccolo segreto rimanga tra noi due?" chiese poi Malfoy, fissandola intensamente.

Hermione seccata ribatté: "Non tutti possono essere comprati!"

Malfoy sogghignò, prima di proporle: "A differenza tua, sono convinto che tutti abbiano un prezzo. C’è chi si vende per denaro, chi per la gloria… chi per la sete di conoscenza. Che ne diresti se ti facessi entrare qui per le prossime trenta notti, senza che Gaza ti denunci al preside?"

La grifoncina invece di rifiutare sdegnata, parve valutare la proposta.

Non le sarebbe mai più capitata un’occasione del genere… trenta notti a scorrazzare libera per la sezione proibita, alla ricerca di preziose informazioni, senza la paura di venire scoperta e denunciata al preside.

Draco Malfoy sapeva qual’era il suo punto debole e lo stava sfruttando a suo vantaggio.

"Se io accetto, mi dirai cosa stai cercando in quei volumi?" domandò di riflesso Hermione, qualche secondo dopo.

Draco con un colpo di bacchetta chiuse tutti i libri sparsi sul tavolo e li fece fluttuare al loro posto.

"Granger, fin’ora sono stato estremamente gentile e paziente, ma potrei anche cambiare atteggiamento. Chissà se richiamare Gaza, per spedirti dritta da Silente, mi aiuterebbe a dormire meglio stanotte?!" la minacciò non troppo velatamente.

Hermione si arrese e borbottò:"D’accordo Malfoy, accetto! Non dirò niente a nessuno del nostro incontro."

"Neanche a Potty e Lenticchia?" domandò il serpente, inarcando un sopraciglio.

Hermione sospirò e ripeté: "A nessuno, neppure a loro!"

Malfoy le si avvicinò e tendendole la mano disse: "Voglio la tua parola d’onore!"

Hermione lo guardò sconvolta, ma gli strinse ugualmente la mano, dandogli la sua parola.

Dopo aver siglato il patto, il biondo le restituì la bacchetta e si avviò verso l’uscita.

"Mal - Malfoy, prima come hai fatto a capire che ero io?" domandò la Gryffindor, incapace di trattenere il suo interesse.

"Granger… sei l’unica in questa scuola che profuma di orchidea nera e fior di loto" spiegò lui, prima di uscire definitivamente dalla biblioteca.

Hermione rimase per un buon quarto d’ora, ferma vicino ad uno scaffale, a rielaborare tutte le stranezze che erano accadute in quell’ora.

Non solo aveva trovato Draco Malfoy, principe delle comodità, di notte, nella sezione proibita della biblioteca a fare ricerche segrete, ma lui, dopo averla scoperta a spiarlo, invece di insultarla o schiantarla, le aveva stretto la mano, venendo a patti con lei.

Forse un cataclisma si sarebbe presto abbattuto sulla scuola o forse, peggio, la fine del mondo era davvero imminente!

Alle due del mattino passate, Hermione ritornò nella sua stanza per cercare di dormire qualche ora prima del suono della sveglia.


PREMESSA:

Ciao a tutte!

Vi avviso fin da subito che questa sarà diversa dalle mie altre Draco/Herm... voglio dare un taglio diverso alla coppia e hai personaggi, senza però stravolgerli troppo. In questa fan ho voglia di puntare sull’amore che nasce piano piano, sul superamento dei pregiudizi, sull’affetto, sull’amicizia che si trasforma in qualcosa di più. Non so ancora bene come si evolverà la vicenda visto che di capitoli finiti ne ho solamente cinque. Scopriremo insieme cosa accadrà. Inoltre voglio avvisare le lettrici che non riuscirò ad aggiornare ogni settimana come facevo prima, quindi portate pazienza anche in questo!

Spero che leggerete la mia ficcy nonostante le premesse.

NOTE FAN FICTION:

Ho alcune annotazioni da fare sulla ficcy:

  • Voldemort e Lucius sono morti. (Basta palle al piede!)
  • Ginny non esiste... la famiglia Weesley è composta solo da figli maschi. (Un parto in meno per la povera Molly e un sospiro in più per me che non sopporto la rossa!)
  • Silente e Sirius sono vivi. (Il vecchietto mi sta simpatico e per quanto riguarda Sirius non si può far morire un adone come lui! Figo!!!)
  • Ci sarà un personaggio secondario della Row che ho fatto crescere di un paio di anni per l'occorrenza e che entrerà di diritto tra i protagonisti. (E' una ragazza che darà il suo bel da fare all'Idiota... capiete di chi sto parlando al prossimo capitolo!)

ANGOLO DEDICHE E SALUTI:

A Venus che ho conosciuto in efp e che ha fatto riscoprire ad una cinica come me il valore dell’amicizia! Ti voglio bene mia dolcissima Sery!

A julietta che qualche settimana fa è venuta a bussare alla mia caverna è mi ha ricordato com’è bello sentirsi apprezzati e stimati. Grazie tesoro se non fosse stato per la tua e-mail forse non avrei deciso di pubblicare.

A Kysa che è stata e rimane il mio modello. Già il solo fatto, cara Barbara, che tu abbia letto la mia precedente ficcy per me è un onore! Grazie!!!

A tutte le mie amichette delle recensioni, sperando che abbiano voglia di sopportarmi per un’altra storia ancora. Un abbraccio particolare a gemellina, Valemione, lunachan62, goldfish, laukurata89, francy872, anfimissi, synnovea, topo, ranokkia... e tutte le altre. P.s.: chiedo venia per le recensioni mancate, ma non ho molto tempo per leggere le altre storie. Sono incostante come il tempo di quest'anno e non voglio fare promesse che poi non manterrò.

ANGOLO DELLE POLEMICHE E DELLE PRECISAZIONI:

Io sono una tipa molto tollerante ed in genere non mi piace fare polemica, ma mi trovo costretta.Voglio avvisare tutte coloro che passeranno di qua che non saranno accette recensioni negative inutili!

Qualcosa nella storia non vi piace? Bene, me lo scrivete, usando tatto ed educazione e scrivendo esplicitamente cosa non vi convince e perché. Sono ben accetti anche consigli che supportino il vostro parere personale.

Se troverete qualche errore grammaticale o sintattico, fatemelo notare (magari ho qualche lacuna di cui non mi rendo conto). Se avete qualche suggerimento sullo stile o sulla storia ditelo, ma evitate vi prego i commenti che lasciano il tempo che trovano.

Non mi sembra di aver mai scritto o anche pensato di essere brava quanto Savannah, di avere la creatività di Kysa, di avere lo stile intrigante di Claheaven, di essere precisa come Anfimissi (non si offendano le altre bravissime che non ho citato!)... riconosco i miei limiti, ma so anche di saper scrivere meglio di tante che bazzicano in Efp e che non sanno mettere insieme una frase, neanche nelle recensioni!

Non tollererò recensioni inutili, soprattutto se fatte da chi non sa cos'è l'educazione e il rispetto per gli altri.

Chi è abbastanza intelligente da aver capito, bene... per gli altri, beh, non sprecherò altre righe!

Un grosso bacio e alla prossima!!! Rita

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Capitolo 2
*** Alla scoperta del segreto di Draco. ***


2.AllaScopertaDelSegretoDiDraco

Alla ricerca del cuore di Drago.

2. Alla scoperta del segreto di Draco.

Quel giovedì mattina, la Sala Grande di Hogwarts sembrava più affollata e chiassosa del solito. Gli studenti ciarlieri non avrebbero potuto moltiplicarsi durante la notte, eppure, questa era l'impressione della caposcuola rosso-oro, vedendo una miriade di maghi e streghe assieparsi ai tavoli della colazione.

Un'emicrania martellante, come amica, insieme ad un sonno da letargo, come compare, non erano certo l'ideale per iniziare una nuova ed intensa giornata di studio.

Quando, alle due del mattino, Hermione era, finalmente, riuscita a sgattaiolare sotto le coperte, la sua mente, invece di lasciarsi avvolgere dalle confortevoli braccia di Morfeo, aveva preso a ragionare vorticosamente.

Tutti i quesiti che il suo cervello era riuscito a partorire, instancabilmente, fino all'alba, avevano come unico soggetto un certo biondino che sedeva compostamente in fondo alla sala e sorseggiava tranquillamente il suo tea.

Le domande di Hermione divennero ancora più numerose.

Ma come faceva quella serpe ad avere sempre un aspetto così rilassato?

Se ci fosse stata un'invasione di lumache giganti e carnivore, probabilmente lui sarebbe stato l'unico studente a mantenere un certo aplomb... magari, avrebbe anche continuato a sorseggiare il suo green tea, senza staccare gli occhi dalla Gazzetta del Profeta.

La giovane griffyndor cominciò a studiare discretamente Draco Malfoy.

La divisa era impeccabilmente pulita e stirata, sul viso diafano non c'era nessun segno di preoccupazione, nessuna piccola ruga a corrugargli la fronte, nessuna occhiaia ad alterare lo sguardo freddo, nessun segno che qualcosa andasse storto nella vita perfetta del principino verde-argento.

Forse l'unica nota stonata che aleggiava intorno alla figura del suo nemico era un sorriso praticamente assente.

Non che Draco Malfoy fosse un ragazzo che si lasciava andare a momenti di vero divertimento, ma sulle labbra del diciassettenne era sparito anche quel ghigno strafottente che l'aveva sempre caratterizzato.

Come aveva già avuto modo di notare, l'ultimo dei Malfoy era diventato piuttosto taciturno e schivo. Parlava pochissimo ed esclusivamente con i compagni slytherin.

Anche il rapporto con quei due trogloditi di Tiger e Goyle era mutato: da cagnolini fidati che avevano il compito di seguirlo come un' ombra, erano diventati pony-express o tuttofare, di cui Draco disdegnava la vicinanza.

Draco Malfoy non aveva nessun amico all'interno del suo regno, solo sudditi!

Persa in queste elucubrazioni, Hermione non si rese conto che lo slytherin aveva alzato lo sguardo dal giornale e l'aveva beccata a fissarlo.

Fulmineamente aveva allontanato lo sguardo da lui, ricominciando a spiluccare l'ormai fredda colazione.

Decisa a scoprire cosa stava nascondendo il serpeverde, iniziò a sondare il terreno con i suoi migliori amici.

"Harry, Ron... non sembra anche a voi che Malferret sia cambiato?" chiese Hermione, fingendo una certa indifferenza.

Mentre Ron, con la bocca piena, rischiò il soffocamento, tentando di grugnire qualcosa in risposta; Harry guardò l'amica e commentò candidamente: "Herm, sai cosa credo? .Credo che Malfoy non sia cambiato, ma sia finalmente se stesso! Adesso che suo padre è morto e che Voldemort è stato sconfitto, non c'è più nessuno ad obbligarlo a pensare, a fare o respirare secondo ordini prestabiliti. Sono convinto che al furetto rimbalzante della purezza del sangue, delle lotte per il potere non gliene sia mai fregato un accidente. Quello che veramente gli interessa è conservare il suo status, senza avere nessuno a rompergli le scatole. Per quanto io lo abbia detestato e lo detesti tuttora, preferisco di gran lunga un Malferret freddo e menefreghista, piuttosto che arrogante e bastardo!"

"Secondo me c'è dell'altr o..." borbottò Ron, ingurgitando due muffin al cioccolato.

Hermione e Harry si voltarono verso il comune amico, aspettando che continuasse.

Ingoiato l'ultimo boccone, il giovane Weesley riprese: "Secondo me c'è qualcos'altro. Molti sono convinti che Malferret nasconda un segreto!"

La grifoncina, incuriosita, inarcò un sopraciglio e si avvicinò di più al rosso.

"La Parkinson, che è molto amica della Bulstrode, che a sua volta è molto amica della cugina della nuova ragazza di Terry Steeval, ha confessato di essere stata lasciata da Malfoy, perché durante l'estate, lui ha scoperto di essere gay e di essersi innamorato proprio del fratello maggiore del carlino!" spiegò Ronald a bassa voce.

"A quanto so io, invece" - proruppe la vocetta stridula di Lavanda Brown, che sentiva odore di pettegolezzi, meglio di un cane da riporto - "sembra che il segreto di Malfoy sia un figlio segreto. Si mormora che abbia concepito un figlio con una babbana che è stata barbaramente uccisa dai mangiamorte, lasciandolo solo con il bambino!" - concluse la bionda con un sorrisino compiaciuto.

"Lav cara, ti sbagli!" - s'inserì Calì, accomodandosi sulle ginocchia di Harry -"fonti sicure mi hanno informato che tutta la fortuna dei Malfoy è stata confiscata dal Ministero della Magia ed ora il nostro principino non ha neppure il becco di un quattrino. È stato solo grazie all'enorme generosità di Silente se quest'anno Malfoy è tornato ad Hogwarts, invece di andare a fare il barbone sotto qualche ponte di Londra!" - finì di raccontare la gemella Patil, accarezzando distrattamente i capelli del Salvatore del Mondo magico.

Hermione seppe poi, da Dean Thomas, che la madre di Draco stava per morire, mentre Seamus gli raccontò di voci che volevano il caposcuola verde-argento, figlio illegittimo di Voldemort in persona.

Se prima le idee della brunetta erano confuse, dopo queste illuminanti versioni, capì che tutto quello che riguardava Malfoy era avvolto dal mistero.

Con espressione corrucciata, la brunetta prese libri ed emicrania, salutò gli amici e si diresse verso l'aula di Rune Antiche.

Hermione trascorse le ore di lezione con la testa decisamente tra le nuvole.

Malfoy e il suo segreto stavano diventando una vera e propria ossessione che le impediva di concentrarsi nello studio e nei compiti.

Verso le cinque del pomeriggio, mentre si trovava ancora in biblioteca con Harry e Ron per una ricerca di trasfigurazione, vide un uccellino di pergamena svolazzarle intorno e planarle in grembo.

Con un gesto veloce, srotolò la missiva e lesse il biglietto.

Come promesso, potrai usufruire della biblioteca dalle 02.00 in poi, per le prossime 30 notti.

Gaza non farà storie. È meglio per te se decidi di non creare ulteriori problemi. Ah ... vedi di non farti scoprire!

D.M.

La caposcuola rilesse il messaggio un paio di volte, dopodiché lo incendiò con fare stizzito.

...Non creare problemi...

... Non farti scoprire...

Ma chi si credeva di essere quel damerino da strapazzo per trattarla come una bambina deficiente? E che Merlino di orario era dalle due in poi? Forse Draco Malfoy non dormiva la notte, ma lei sì. Andare in biblioteca a quell'ora significava non dormire né prima, né dopo. Non avrebbe rovinato il suo riposo e il suo rendimento scolastico per quell'idiota arrogante!

Come una furia richiuse i suoi libri e si diresse verso l'uscita della biblioteca.

"Herm, ma dove stai andando?" le urlò Harry vedendola così furente.

"Devo parlare con una persona... ci vediamo a cena!" rispose sbrigativa, prima di scomparire dietro il portone.

Hermione stava avanzando a passo di marcia fuori dalla scuola, verso il campo da quidditch, dove i serpeverde avevano allenamento, quando un mormorio attirò la sua attenzione.

"Pss... Herm! Hermione!" la chiamò una voce.

Hermione si voltò e dietro un angolo vide la sua amica Gabrielle.

"Gaby, ma che ci fai là dietro?" domandò curiosa la brunetta.

"Ciao tesoro! Ti ho vista uscire e volevo essere sicura che non ci fosse l'Idiota con te!" commentò l'altra strega con un'alzata di spalle.

La Griffyndor si sciolse in una risata divertita, prima di rimproverarla bonariamente: "Gaby, quando la smetterai di chiamarlo così?"

"Quando l'Idiota smetterà di essere tale... quindi, mai!" rispose la biondina risoluta.

"Dai Gaby, lo sai che è un periodo un po' così per lui... È confuso, disorientato! Quando finalmente avrà trovato se stesso, ritornerà il solito ragazzo fantastico che è sempre stato!" affermò Hermione con dolcezza.

"Immagino che fosse per ritrovare se stesso che l'ho visto ispezionare il cavo orale della Patil stamattina!" frecciò l'amica acida.

"Come mai sento una punta di gelosia nella tua affermazione?" la punzecchiò Herm.

"Non ti ci mettere anche tu adesso! Non me ne frega un accidenti con chi sta o non sta l'imbecille!" rispose la ragazzina sempre più stizzita.

"L'Imbecille? Ma non era l'Idiota, fino a pochi istanti fa?!" celiò la Grifoncina sadicamente.

La giovane corvonero fece un sospiro rassegnato, prima di aggiungere: "Dai Herm, non parliamo più di lui!"

"Di chi non dovreste più parlare?" fece la voce di Harry, che, insieme a Ronald, era arrivato silenziosamente alle spalle delle due streghe.

Gabrielle si voltò verso Il-ragazzo-Idiota-e-Imbecille-che-è-Sopravvissuto e tuonò fredda: "Primo non è carino origliare i discorsi altrui e secondo non sono affari che ti riguardano!"

Harry stava per replicare, quando Ron, con espressione da cucciolo ferito, si scusò per entrambi: "Gaby, principessa, non arrabbiarti, non vi stavamo spiando, siamo capitati qui per caso!"

La sedicenne si voltò verso il rosso, che la sovrastava in altezza di ben due spanne, e con un sorriso dolcissimo cinguettò: "Ronny, io non mi riferivo a te... so che non faresti mai niente del genere!"

Harry che fino a quel momento era stato in silenzio, sbottò infastidito: "Ah, io ascolterei di nascosto i tuoi discorsi, mentre Cucciolo-Ronny, non si macchierebbe mai di un'azione tanto meschina?!"

"E' quello che ho detto Potter!" lo sfidò Gabrielle.

"Si può sapere perché ce l'hai tanto con me Elly? Mi spieghi perché da un giorno all'altro hai cambiato atteggiamento? Io e te eravamo amici, ottimi amici, oserei dire, eppure , negli ultimi mesi se non tenti di evitarmi, mi attacchi e mi insulti!" borbottò il moro confuso.

Con uno sguardo di fuoco, la bella corvonero rimbrottò stizzita: "Hai anche il coraggio di chiedermi perché ce l'ho con te? Ce l'ho con te perché sei un Idiota! IDIOTA! Io ero amica di Harry Potter e mi spiace dirlo, ma di Harry Potter non c'è più traccia! E adesso se vuoi scusarmi, non ho altro tempo da perdere con te!"

Gaby gli lanciò un'ultima occhiata carica di astio e dopo aver salutato Herm e Ron si allontanò a passo spedito verso l'entrata di Hogwarts.

I tre amici rimasero in silenzio per qualche secondo, prima che il più giovane dei Weesley commentasse: "Amico, io sono sempre dell'idea che Principessa sia innamorata di te!"

Harry ancora nervoso per il comportamento della sedicenne, soffiò secco: "Se tutte le streghe fossero innamorate di me in questo modo, mi resterebbe l'eremitaggio come unica soluzione!"

"Cari i miei maschietti, io vorrei starvi a spiegare le semplici ed elementari basi del pensiero femminile, ma devo proprio scappare... a più tardi!" affermò Hermione prima di addentrarsi nel parco della scuola.

La caposcuola avrebbe voluto far capire ad Harry, perché Gabrielle era tanto furiosa con lui, ma al momento, quello che le premeva di più era incontrare quell'antipatico, slavato di Malfoy.


Ciao a tutte!!!

Non volevo farvi aspettare così tanto, ma quando sono tornata dalle vacanze pasquali il disco rigido del mio pc ha pensato bene di rompersi. (Ho imparato a bestemmiare in polacco! ^_^)

Fortunatamente avevo spedito via e-mail i primi cinque capitoli alla mia adorata Venus (Grazie tesoro!!!) ... riuscendo così a recuperare quello che avevo scritto. (Se non fosse stato così sareste potute diventare pensionate in attesa del secondo capitolo!)

Il capitolo è di transizione, ma mi è servito per far entrare in scena Harry (l'Idiota!), Ron (no comment!) e Gabrielle (Scommetto che avete capito all'istante di chi si tratta!!!).

Che ne dite dei pettegolezzi che girano ad Hogwarts? Gran brutta bestia il pettegolezzo!

Un bacione e a presto! Rita

P.s.: Fino al capitolo cinque cercherò di postare in tempi brevi!

RINGRAZIAMENTI:

sonaj: Grazie sonaj! Spero continuerai a seguirmi! ^_^ Baci

venus: Cucciola mia, ho preso un po’ di coraggio e ho deciso di postare questa storia anche se è in corso d’opera. Sery però mi sono data delle regole: non sarò affrettata, scriverò solo quello che sento e posterò solo quando mi sentirò pronta. Insomma mi dedicherò la ficcy e me la coccolerò senza pensare che tutti aspettano o che a qualcuno non può piacere. E se a qualcuno non piace...chissenefrega!!! Che dici piccola i prossimi capitoli li vuoi sempre ricevere in anteprima come l’AMICA raccomandata della sottoscritta, ^_- oppure ti va di leggerle su efp? Sery ti voglio tanto tanto tanto bene e anche se te lo dico tutti i giorni è sempre meglio riconfermalo!!! Grazie della fiducia che hai in me, del coraggio che mi trasmetti e del tuo continuo affetto. A dopo... baci!!! Rita

Babe: Grazie Babe! Mi fa enormemente piacere sapere che hai letto le mie ficcy e che ti piaccia il mio modo di scrivere!!! Per quanto riguarda le recensioni negative sentivo proprio il bisogno di far passare quel messaggio... i consigli, le opinioni vanno bene, ma dare aria alla bocca per scrivere commenti stupidi e maleducati proprio non lo reggo. Se si hanno delle idee (positive o negative non importa) si devono portare avanti e motivarle. È troppo facile sparare a zero e poi nascondersi. Spero che la storia continui ad incuriosirti... Un bacio!

Tatiachan: Ciao!!! Se c’è una cosa per cui mi impegno quando scrivo è proprio quella di non cadere nel banale. Mi piace scervellarmi per trovare qualche idea originale e che possa colpire. Speriamo di riuscirci anche con questa! Cavoli sono contenta di sapere che hai letto anche le mie altre long-fic... non ti preoccupare se non ti ricordavi il mio nick... anch’io faccio casino. Un bacione! ^_^

marygenoana: ciao Mary, che bello ritrovarti anche qui! Ho fatto qualche mese di eremitaggio, ma la voglia di tornare era tanta! Un bacio e a presto!!! Rita

Julietta: Cara Giulia, quando ho visto la tua recensione non sapevo se ridere per la tua simpatia o commuovermi per la tua dolcezza!!! La dedica tesoro mio era d’obbligo, perché davvero la tua mail mi ha dato una grande carica. Se potessi ti darei uno di quegli abbracci stritolanti...grazie ancora!!! Sono proprio felice che le mie idee d’impostazione ti siano piaciute...la rossa non c’è e con quel bonazzo di siry vivo possiamo fare sogni erotici a iosa!!! Te lo immagini nudo e spalmato di panna e nutella... è meglio che mi limito sennò devo mettere nc17 ai ringraziamenti! Figo vero il profumo all’orchidea nera e al fior di loto?! Sono andata a cercare gli ingredienti del mio profumo preferito et voilà!!! Spero con tutto il cuore di non deluderti con questa storia. Un bacione grandissimo e a presto!!! Rita

Goldfish: Beaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa sono troppo contenta di averti ritrovato qui! Tesoro mi sono mancati tanto i nostri pettegolezzi anti-maschio!!! È vero sono sparita per un po’, ma ora eccomi... mi dovrai sopportare ancora! ^_- Sai cara ero andata a fare alcuni mesi sabbatici in eremitaggio... (mi nascondevo nella grotta dove Silente ed Harry hanno trovato l’horcrux, poi però ho scoperto che l’umidità faceva male ai miei capelli e sono tornata in efp). Sì forse sono stata parecchio diretta nell’avvertenza pre-recensione, ma mi sono rotta di rimanere male per delle oche che si limitano ai "che schifo"... a casa mia alle galline si tira direttamente il collo!!! Bea vedrai che carino che sarà il mio nuovo Draco... schivo e misterioso. Ora ti abbraccio e spero di trovarti anche al prossimo capitolo! Rita ^____^

Silvia90: ciao Salvietta! Anch’io non l’ho mai potuta vedere la roscia, quindi visto che mi era concesso decidere del suo destino l’ho eliminata, come Voldy e Lucy... i nostri poveri cuccioli sono già stati traumatizzati abbastanza da quelle palle al piede. Spero che la storia continui ad intrigarti. Baci baci!!!

bychan: Hola! Fa sempre strapiacere ritrovare le mie vecchie amichette delle recensioni, soprattutto quando ti dicono che ti stavano aspettando. ^__^ Grazie cara e spero che la ficcy nuova non ti deluda! Un bacione grande!!!

merryluna: Ciao! Anch’io adoro "Eppure Sentire" ... è una canzone che sento dentro, mi scorre nelle vene tutte le volte che l’ascolto. Sono contenta che tu abbia letto anche le altre mie storie... mi fai sentire importante! Il nuovo Draco osserva tutto e tutti (è diventato più riflessivo il nostro principino!), ma comincerà ad osservare sempre meglio una certa brunetta... vedrai!!! Di preciso non so cosa è andata a cercare Hermione in biblioteca quella notte, ma si sa quella curiosona se non sta sempre in mezzo ai libri non è contenta! Un bacio e alla prossima!!!

gemellina: Ciao Francy!!! Che bello le tue recensioni sono sempre una costante piacevole... speriamo ti piaccia anche questa ficcy! Un bacione gigante e a presto! Rita

lunachan62: Federica tesoro, ciao!!! Bene se mi dici che l’inizio ti convince mi sento molto più tranquilla. Sai il tuo parere è importante, perché mi segui dall’inizio e riesci a notare anche i piccoli cambiamenti. Spero di ritrovarti come sempre anche al prossimo chappy. Un bacio enorme!!! Ri

cobwy23: Ciao!!! Nella mia ultima long-fic Ginny se n’era andata ed era diventata lesbica, ma in questa ho provato un sottile piacere a non farla neanche nascere (Oh, quando una è insopportabile è insopportabile!!!). Sono contenta che il primo capitolo ti sia piaciuto, (niente arzigogolamenti, perché non ne sono capace... sono più da riassunto che da lunghe ed estenuanti descrizioni!)e spero vivamente che troverai qualcosa di magico anche nei prossimi. Grazie per la rece e baci.

Valemione: Ciao tesoro! Finalmente sono tornata... ho avuto un momento di crisi mistica, ma poi mi sono decisa a riprendere la strada di casa. Efp casa, dolce casa!!! Ti piace il mio nuovo Draco? Per com’è l’ho sviluppato nella mia testolina bacata è un gran bel figo!(Come se non lo fosse sempre e comunque!^_^). Vale cara sono proprio felice di averti ritrovata anche qui (Chissà come mai, ma non avevo dubbi... mia fedele e dolce amichetta delle recensioni!). Ti mando un bacione grande. ^_- A presto. Rita

Claheaven: Ciao Claudia! Penso di essere definitivamente diventata un uomo! Tra te che mi dici che ho gli attributi ed io che ho l’ansia da prestazione nello scriverti... non ci sono più dubbi! Non ti conosco se non tramite i tuoi scritti, ma mi viene difficile sia lasciarti una recensione, sia risponderti a questa che mi hai lasciato... mi sento un po’ in soggezione insomma! Non so, ma divento abbastanza timida ed impacciata con chi ritengo più brava di me (complessi d'inferiorità!). Bene ora che hai capito che sono fuori come un vaso di gerani, posso dirti che hai uno stile pazzesco. Leggere una tua storia è come bere della tequila: ti graffia la gola, ti lascia un po’ sbandata, però ti piace e non potresti farne a meno! (Non sono un’alcolizzata per la cronaca!) Mi ha fatto molto piacere ricevere un tuo commento e mi fa piacere che concordi con me sull’inutilità di certe recensioni e sull’andare per gradi tra Draco ed Herm (ci sei già tu cara che li rendi sempre estremamente focosi ed appassionati!). Ho iniziato questa ficcy con il preciso intento di scriverla per me stessa e per nessun’altro. Terrò conto esclusivamente delle mie sensazioni e dei miei tempi... speriamo che il risultato sia buono, quanto le aspettative. Un bacio e grazie! Rita

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Capitolo 3
*** L'ira funesta del bell'addormentato! ***


3.L'irafunesta del bell'addormentato!

Alla ricerca del cuore di Drago.

3. L'ira funesta del bell'addormentato!

Hermione arrivò al campo da quidditch, nel momento in cui la squadra dei serpeverde si stava apprestando a rientrare a scuola.

Due dei verde-argento, tra cui Draco Malfoy, la guardarono storto, mentre gli altri si lasciarono andare in apprezzamenti non proprio cavallereschi.

Dopo la fine della guerra, molti dei sostenitori del Signore Oscuro e della purezza del sangue avevano avuto dei veri e propri voltafaccia. L'odio verso i babbani ed i mezzosangue era caduto nel dimenticatoio e tutte le barbare uccisioni, le violente lotte che avevano scosso il mondo magico parevano solo una stupida leggenda, una fantasiosa menzogna.

Mentre con sguardo disgustato la strega passava davanti a quei maiali ipocriti, Theodore Nott, le chiese aspro: "Cosa vuoi Mezzosangue?"

La caposcuola gli sorrise apertamente, prima di replicare: "Meno male Nott, che qualcuno della nobilissima e purissima casa di Salazar è rimasto coerente!"

Senza degnarlo di una parola di più, Hermione si girò verso Malfoy e dichiarò pacata: "Malfoy, la McGranitt ti vuole nel suo ufficio, adesso!"

Mentre la grifoncina riprendeva il cammino verso la scuola, Draco Malfoy lasciò le fila dei serpeverde per seguirla da lontano.

Quando i due furono lontani da occhi indiscreti, Draco fronteggiò Hermione e domandò secco: "Cosa vuoi? Non ti è arrivato il messaggio?"

Hermione decise di saltare i convenevoli ed arrivare subito al sodo: "Voglio l'uso della biblioteca a mezzanotte!"

Lo slytherin, mantenendo la sua proverbiale calma, dichiarò asciutto: "Forse non hai capito che chi stabilisce le regole sono io! Ho detto alle due e tu potrai utilizzare la biblioteca solo a quell'ora. Senti Granger ti sto facendo un favore, vedi di non rompere più del necessario!".

Detto questo il biondino le voltò le spalle e si diresse verso il portone d'ingresso.

Hermione più infuriata che mai lo raggiunse e sbottò incattivita: "Malfoy non tirare la corda... potrei anche andare da Silente ad informarlo che eri nella sezione proibita ieri notte!"

Uno sguardo carico di odio lampeggiò negli occhi argentei di Draco, che afferrò la brunetta per un polso, sibilandole: "Fa come ti pare, ma ricorda che sarebbe sempre la tua parola, contro la mia!"

Il biondino lasciò la presa e si allontanò da lei, varcando l'entrata di Hogwarts, come se quello scambio di opinioni non fosse mai avvenuto.

Lo detestava!

Lei detestava Draco Malfoy con tutto il cuore!

Questo fu il pensiero ricorrente di Hermione Granger, per quel pomeriggio e per tutta la sera.

Se prima era la semplice curiosità a spingerla a scoprire che cosa stava architettando Malferret, ora era diventata una questione di principio.

Ma chi si credeva di essere quell'egocentrico, arrogante per trattarla in quel modo? Lui faceva le regole... lui le faceva un favore... lei non doveva rompere... bla bla blabla.

Avrebbe scoperto il segreto di quello stupido viziato ad ogni costo e se si fosse trattato di qualcosa di illegale, o peggio, di criminale, come immaginava, non avrebbe esitato a denunciarlo.

La spavalderia di Malfoy aveva i giorni contati!

***

Era quasi mezzanotte, quando Hermione rientrò alla torre Grifondoro, dopo la ronda.

Stanca e provata dall'ultima notte insonne si lasciò cadere su uno dei divanetti della sala comune e chiuse gli occhi. Mancavano ancora due ore al suo giretto notturno in biblioteca e sicuramente un pisolino non le avrebbe fatto male.

Si era abbandonata al sonno, soltanto da una ventina di minuti, quando un Ronald Weesley affannato ed urlante l'aveva destata.

"Herm mi serve il mantello di Harry, dove l'hai messo?" aveva vociato Weesley non appena l'aveva vista distesa su uno dei divanetti.

Hermione che dallo spavento per poco non era caduta, gli rivolse un'occhiataccia e berciò: "Ronald Weesley se tu non te ne fossi accorto stavo dormendo e tu mi hai barbaramente risvegliato!"

"Scusa, scusa tanto Herm, ma ho bisogno del mantello. Devo vedermi con Padma stasera e sono già in super ritardo!" replicò il rosso sbrigativo.

La brunetta gli rifilò un sorrisino malizioso che fece diventare Ron bordeaux come la tappezzeria della sala e poi molto pacatamente lo informò: "Ron, mi fa piacere che la tua storia con Padma vada bene, ma il mantello serve a me, stanotte!"

"Mione dai, ti prego, ti prego, tipregotiprego!!!" piagnucolò l'amico, in ginocchio di fronte a lei.

"Ron, non lo faccio per cattiveria... mi serve davvero il mantello di Harry stanotte!" provò a replicare la brunetta, in difficoltà.

Il rosso sbuffò sonoramente cominciando a sbraitare: "Neanche dovessi incontrarti con un ragazzo. Non muore mica nessuno, se per una sera decidi di saltare l'appuntamento con i tuoi adorati libri!"

Hermione lo fulminò con lo sguardo, prima di chiarire: "Harry ha prestato a me il mantello e stanotte lo userò io, cascasse il mondo!"

"Come vuoi, poi, però, non ti venire a lamentare da me, quando rimarrai una vecchia zitella, sola, acida e senza uno straccio di amico!" strillò Ron, dandole le spalle ed avviandosi verso il buco del ritratto.

La caposcuola dei Griffyndor si alzò di malavoglia dal sofà e sospirando affranta richiamò l'amico: "Va bene Ron, hai vinto! Vado in camera mia a prenderti il mantello."

Ron tornò indietro e con un sorriso gaio, stritolò Hermione in un abbraccio:"Lo sapevo, lo sapevo che mi avresti aiutato. Grazie Mione! Sei fantastica, mitica, meravigliosa... la migliore amica che avessi mai potuto desiderare!!!"

La strega si allontanò dal quel ruffiano patentato e velocemente andò a prendere l'oggetto del contendere.

Nel giro di pochi secondi il rosso si era lanciato a razzo fuori dalla torre, non prima, però, di aver stretto in un altro abbraccio carico di gratitudine la sua salvatrice.

Di nuovo sola, la bella caposcuola si sdraiò sul divano davanti al caminetto, cercando di trovare una soluzione alternativa al mantello dell'invisibilità.

Rinunciare al giro in biblioteca era fuori discussione: doveva a tutti i costi portare a termine la sua missione contro Draco Malfoy.

Preparare una pozione dell'invisibilità era troppo lungo e complicato, mentre l'idea di girare tutta la scuola a volto scoperto non era neanche da prendere in considerazione.

Alla fine Hermione decise che la soluzione più adatta al suo problema era di prendere a prestito la mappa del malandrino da Harry.

Con quella sarebbe potuta arrivare in biblioteca, senza essere vista da nessuno.

Cercando di non fare il minimo rumore entrò nel dormitorio maschile del settimo anno e si diresse vicino al letto dell'amico.

Trovandolo vuoto, decise di frugare nel suo baule, per prendere direttamente ciò che le serviva.

Quando ebbe trovato la mappa se la infilò in tasca e scrisse un bigliettino per il moro.

Ho preso in prestito la mappa... te la restituisco domani a colazione!

Ehm... ehm... Non è che tutta questa attività notturna farà peggiorare i tuoi voti scolastici?!

Harry James Potter ricordati che abbiamo i MAGO quest'anno!

Tvb! Herm

Dopo aver appoggiato la pergamena sul comodino, Hermione si avviò verso la sacra dimora della cultura.

Quando giunse alla sezione proibita della biblioteca erano quasi le due.

Era stato relativamente semplice e veloce arrivare fino a lì, visto che i corridoi di Hogwarts erano deserti.

La caposcuola rosso-oro, con l'aiuto della mappa, aveva potuto controllare la posizione di studenti e professori: la maggior parte dei ragazzi si trovava nei rispettivi dormitori, eccezion fatta per un numero limitato di coppiette imboscate per il castello, mentre i professori erano già nei loro alloggi, salvo Piton che stava trafficando con chissà cosa nell'aula di pozioni.

Hermione superò gli ultimi scaffali della biblioteca, pronta ad una nuova ed accesa discussione con quell'odioso di Malfoy.

Difatti appena il biondo la vide non mancò di commentare: "Granger cos'è non sai neanche leggere l'ora? Fino a prova contraria non sono ancora le 02.00!"

Hermione respirò a fondo ed evitò di cedere alle provocazioni di quella serpe velenosa.

In un attimo Malfoy fece lievitare al loro posto i grossi tomi che stava leggendo e si preparò ad andarsene.

Prima di lasciare alla bruna l'uso della biblioteca si congedò ribadendo: "Granger se non mi darai fastidio credo proprio che io e te riusciremo ad andare d'accordo! Ci vediamo domani alle 02.00 precise!"

***

Quella notte e tutte le notti successive trovarono Hermione impegnata a cercare di scoprire cosa stesse architettando Malferret.

A nulla valsero purtroppo gli incantesimi, le esplorazioni di migliaia di libri, gli appostamenti in biblioteca prima dell'orario prestabilito: dopo una settimana di dure ricerche il segreto di Malfoy era rimasto tale!

Una notte tuttavia la dea della fortuna parve baciare la grifoncina, o almeno fu quello che le fece credere.

Quel martedì, come faceva ormai da nove notti, Hermione si recò in biblioteca con la speranza che Malfoy compisse un passo falso e le desse l'opportunità di trovare qualche indizio utile.

Quando arrivò nella sezione proibita, la bella caposcuola, invece di scorgere il nemico che si preparava ad andarsene, trovò un bel principe biondo addormentato sui libri.

Draco Malfoy, visibilmente stanco, giaceva dormiente su uno scrittoio: le braccia incrociate sopra il ripiano gli sostenevano la testa, mentre i capelli sparsi sui libri lasciavano scoperto il viso stranamente disteso.

Hermione rimase fortemente colpita dall'espressione dolce e tenera di Malfoy.

Tornata in sè, qualche istante dopo, si diede mentalmente della deficiente, perché Malfoy non avrebbe mai potuto lontanamente assomigliare a un ragazzo dolce o carino!

Finalmente il biondastro aveva commesso il suo errore ed ora lei ne avrebbe potuto approfittare.

Molto lentamente la grifoncina si avvicinò alla scrivania e cominciò a dare un'occhiata ai grossi tomi che vi erano appoggiati sopra.

Sul suo viso apparve un'espressione di puro stupore: Draco Malfoy stava facendo delle ricerche segrete su... sui...

All'improvviso il polso le venne afferrato dalla mano dello slytherin e due occhi ghiaccio la fissarono cattivi.

"Che cazzo stai facendo?" sibilò Draco, spingendola con forza su una sedia.

Hermione non aveva mai visto degli occhi guardarla con tanto odio e disprezzo.

"Dovevi farti i cazzi tuoi Granger... solo farti i cazzi tuoi!" continuò duro.

Per la prima volta dopo molto tempo Hermione ebbe paura.

Se Malfoy avesse stretto ancora un po' la presa su di lei, il polso si sarebbe spezzato.

"Adesso vedrai come ci si sente ad essere violati, prevaricati, invasi nei propri segreti più intimi!" ringhiò lui cattivo, puntandole la bacchetta contro la fronte ed entrando prepotentemente nei ricordi e nei pensieri della gryffindor.

Hermione sentì chiaramente Draco introdursi e vagare nella sua mente, ma non riuscì a fare niente per impedirlo.

Avrebbe voluto gridare per chiedere aiuto, avrebbe voluto picchiarlo, prendere la sua bacchetta e sfidarlo, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di piangere.

Alla vista delle lacrime, Draco abbassò la bacchetta, ma non smise di fissarla con odio.

"Cos'è la nobile eroina si sente forse tradita?! Delusa?! Arrabbiata?! Raggirata?! Che questo ti serva da lezione stupida ficcanaso! Non permetto a nessuno di arrogarsi il diritto di invadere la mia vita senza un preciso invito!" chiarì lo slytherin secco.

Hermione rimase immobile a sentire quelle frasi cariche di risentimento e di rabbia, una rabbia ed un risentimento che dovevano avere origini antiche.

Senza poterlo impedire la brunetta cominciò a singhiozzare sempre più forte: copiose e calde lacrime cadevano sulle sue mani, mentre un senso di oppressione e di inadeguatezza la pervase.

Fu solo quando Draco le allungò un fazzoletto che la grifoncina parve calmarsi.

Timidamente prese quel candido pezzo di stoffa dalle bordature verdi e argento e alzò gli occhi verso Malfoy, che la stava guardando stranito.

"Vai a dormire Granger e dimentica quello che è successo!" le disse lui calmo, rimettendo in ordine i libri.

Hermione anche se si sentiva priva di forze si costrinse ad alzarsi e lentamente si diresse alla torre grifondoro.


Ciao a tutte belle e care fanciulle!

Eccomi giunta con il terzo capitolo... Che ne dite?

Volevo informarvi che ho quasi finito di scrivere anche il sesto capitolo... insomma non sto proprio battendo la fiacca!

Un bacio grande a tutte le ragazzuole che recensiscono e anche a quelle che leggono.

Un saluto affettuoso anche alla mia Sere!!!

RINGRAZIAMENTI:

julietta: Ciao tesoruccia!!! Tanto per fare un po' di sani pettegolezzi al femminile il mio profumo preferito è proprio Euphoria! Giuly usiamo lo stesso profumo. siamo gemelline di parfume! Hermione non poteva avere un profumo dolciastro o banale e quindi mi è venuto in mente di darle il mio che trovo meraviglioso... sono andata a vedere gli ingredienti e ho deciso di inserire quelli più intriganti. Et voilà... les jeux sont fait! Quindi tesoro hai tutte le carte in regola per poter conquistare Draco... e anche Sirius spalmato di tutte le schifezze che vuoi. Sono contenta che il mio Draco taciturno e solitario ti soddisfi... da brava mamma di questo soggetto ti posso dire che ci darà delle soddisfazioni! Gaby è proprio la sorella di Fleur e la piccola darà del filo da torcere a quel tontolotto di Harry. Ora ti lascio e ti mando un super bacione. Grazie mille per il tuo affetto!!! Ri

lunachan62: Federica ciao! No, dai non mi tirare le orecchie... Draco rimane sempre in pole per quanto riguarda le mie preferenze maschili, ma certamente non posso disdegnare quel bel tenebroso di Sirius. A dirla tutta non mi dispiace neanche Remus... sarà l'effetto malandrini, non so. Davvero ti sembro maturata nello scrivere? È davvero un grosso complimento per me questo, visto che sono sempre un po' insicura. Avevo pensato di smettere, perché non mi sentivo all'altezza di certe autrici, ma poi mi sono detta che scrivere mi piace e che schifo, schifo non faccio... per cui eccomi qua. Mi fa piacere che il taglio che sto dando alla coppia ti piaccia... Draco mi intriga molto così ed Herm per me è sempre meravigliosa. Per quanto riguarda Harry ho deciso di infierire un po' su di lui (Ginny non c'è e Ron per questa volta lo faccio riposare!). Ti abbraccio Fede e ti aspetto alla prossima. Baci. Rita

gemellina: Ciao Francy!!! Anche io ho un desiderio un po' morboso di vedere Harry Potter come un imbecille. Non so, mi viene naturale che lo trattino male... forse perché la figura dell'eroe campato per aria non mi ha mai convinto del tutto. Beh per quanto riguarda i pettegolezzi sono convinta che siano qualcosa di micidiale... la gente si inventa di tutto pur di dare fiato alla bocca! Vedrai il nostro Draco che faccia farà quando scoprirà alcune delle voci che girano su di lui. (Poi dicono che quelli perfidi sono tutti a serpeverde... è a grifondoro che ci sono le serpi, tranne la nostra Herm, ovviamente!) Un bacio e a presto! Ri

crici82: Ciao! Sono contenta che l'inizio ti piaccia e soprattutto che ti piaccia Draco. Avevo qualche timore che il mio biondino versione "misterioso e solitario" non riscuotesse consensi... (vabbè che lui riscuoterebbe consensi anche con un sacco della spazzatura in testa!). Spero che continuerai a seguire la storia. Un bacio. Luz

white_tifa: Ciao carissima! Mi ha fatto piacere ricevere una tua recensione dopo tempo! ^_^ Sono contenta che la mia idea su come impostare la nuova ficcy ti sia piaciuta... spero vivamente di non deludere le tue aspettative in corso d'opera! Un bacio. Rita

Cobwy23: Ciao!!! Eccomi con un nuovo capitolo che spero ti sia piaciuto quanto gli altri due. Il mio Draco è sì schivo e un po' solitario, ma non ha perso del tutto la sua vena da serpente. Si è incavolato di brutto, però quando ha visto piangere la nostra Herm si è sentito un po' in colpa. Cosa accadrà adesso? Per saperlo dovrai aspettare il prossimo capitolo. Un bacione grande. Luz

Goldfish: Bea tesoro, ogni volta che leggo una tua recensione hai il potere di farmi affiorare il sorriso sulle labbra. Ti trovo sempre così limpida e schietta che mi metti troppo a mio agio. Forse non sono ancora esattamente al mio massimo della forma per scrivere ma sto pian piano ripartendo. Cavoli Bea, dopo "inaspettatamente" che è piaciuto davvero molto ho sempre un po' il timore di deludere le aspettative di chi legge... devo cercare di non perdere di vista il punto focale e cioè che scrivo per me e per scaricare le mie nevrosi da pazza schizzata! Harry-idiota dovrebbe diventare un must per le ficcy, mentre per quanto riguarda il tuo Draco 'schivo e tenebroso' vedrai che ti farò contenta!!! ^_^ Un bacio e alla prossima. Rita

Synnovea: Elenuccia non sai che piacere che mi ha fatto ritrovarti anche qui! (Sì lo sai perché te l'ho scritto anche nella mail!) Come ti ho già anticipato la nostra Hermione sarà massiccia ed inkazzata come sempre e Draco sarà sempre il solito figaccione anche se un po' più tenebroso. Vediamo se il modello alla "Scamarcio" riscuoterà un tuo parere favorevole. Ti mando un bacione gioia bella e spero di ritrovarti presto!!! Ri

Babe: Ciao! Grazie mille per i complimenti... spero tanto con questa nuova ficcy di riuscire a scrivere una storia che piaccia quanto "inaspettatamente". Ma davvero girano certi pettegolezzi nella tua scuola? Non ti invidio per niente! Grazie per la recensione e a presto! Luz

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Capitolo 4
*** Gita a Londra! ***


Alla ricerca del cuore di Drago.

4. Gita a Londra

Quella notte Hermione non dormì: incubi terrificanti la costrinsero a girarsi e rigirarsi nel letto inquieta e tremante.

Nei suoi sogni vide Malfoy dormire sereno e poi trasformarsi in un mostro terribile pronto ad aggredirla. Sognò Harry e Ron che la guardavano con disprezzo e la scacciavano; rivide Voldemort cercare di ucciderla come l’estate precedente.

Alle sei del mattino, la giovane strega, stanca di quella gabbia che era diventata il letto, decise di alzarsi.

Con un grosso sforzo si preparò e scese dalla torre: forse fare un giretto per la scuola le sarebbe servito a calmare i nervi scossi e a schiarirsi le idee.

Mentre si stava mollemente trascinando per uno dei corridoi di Hogwarts, Hermione s’imbatte in un più che arzillo Albus Silente.

"Buongiorno signorina Granger, mattiniera come sempre!" le disse il vecchio preside sorridendo dolcemente.

"Buongiorno professor Silente" rispose lei pacata, cercando di ricambiare il sorriso.

"Signorina Granger la vedo molto pallida, è sicura di sentirsi bene?" domandò l’anziano mago, studiandola con i suoi occhietti cerulei.

"Sto… sto bene signore, ho solo riposato male stanotte!" balbettò la brunetta a disagio.

"Sarà sicuramente così signorina Granger, ma se andassimo ad accertarcene da Madama Chips io starei più tranquillo!" affermò il preside, prendendo sottobraccio Hermione ed avviandosi verso l’infermeria.

"Ma Signore, io…" provò a ribellarsi la caposcuola, prima di venire interrotta dal vecchio professore.

"Signorina Granger lo faccia per me. Plachiamo i timori di un vecchietto, un po’ troppo ansioso!" commentò Silente con una punta di ironia nella voce.

Hermione si abbandonò al braccio gentile del preside ed insieme entrarono in infermeria.

Dopo averla visitata Madama Chips la informò sulla diagnosi: "Signorina Granger, lei ha la febbre alta ed è molto debilitata. Resterà qui per un giorno o due di assoluto riposo".

Hermione provò a protestare, ma sia la medimaga che il preside furono irremovibili.

"Signorina Granger se Poppy è convinta che le servano due giorni di riposo, lei starà due giorni a riposo! Se è preoccupata per le lezioni perse, mi assicurerò io personalmente che gli insegnanti le diano gli appunti necessari per rimettersi in pari" - affermò Silente serio, prima di continuare - "Cerchi di dormire un pochino prima che il signor Potter e il signor Weesley vengano ad importunarla!" concluse strizzandole l’occhio.

Dopo aver preso una pozione per la febbre ed una leggera pozione calmante, Hermione si lasciò cadere nelle braccia di Morfeo.

***

Dopo tredici ore di sonno ininterrotto una tenace e combattiva strega dagli occhi dorati ritornò alla realtà.

Dalla finestra dell’infermeria Hermione poté vedere il sole morire dietro le montagne, lasciando il posto ad un candido e delicato spicchio di luna.

Stava per alzarsi e sgranchirsi un po’ le gambe, quando una seria e composta Madama Chips arrivò da lei con un vassoio.

"Ben svegliata Signorina Granger. Qui c’è la sua cena e qui ci sono le pozioni per aiutarla a rimettersi in sesto!" la informò la medimaga.

"Madama, mi scusi, ma io mi sento in forma… non potrei tornare alla torre?" domandò la brunetta trepidante.

"Non se ne parla. Se fa la brava e segue tutte le mie indicazioni, potrà uscire dall’infermeria domani sera" replicò Poppy severa.

Hermione si lasciò cadere nuovamente tra i cuscini, esasperata.

"Madama Chips, mi scusi, non è venuto nessuno a trovarmi oggi?" chiese poi speranzosa.

La medimaga addolcì lo sguardo e fece lievitare sul letto di Hermione una grossa scatola.

"Signorina Granger, lei è davvero molto fortunata ad avere tante persone che si preoccupano per lei e le vogliono bene. Il signor Potter e il signor Weesley sono passati almeno sette volte tra questa mattina e questo pomeriggio. Stamattina è venuta a trovarla la signorina Delacour che ha lasciato questo libro per lei. Il signor Paciock le ha portato dei biscotti, mentre le gemelle Patil e la signorina Brown le hanno lasciato alcune riviste di moda. Verso le cinque sono venuti a vedere come stava anche il professor Silente con la professoressa McGranitt" - elencò Madama Chips come una brava segretaria - "Ah, dimenticavo poco fa è passato anche il signor Malfoy che le ha portato gli appunti delle lezioni che ha saltato oggi!" - concluse la strega spiccia.

Il sorriso che era fiorito sul viso di Hermione a sentire tutti quei nomi, sparì all’improvviso con l’ultimo.

Un senso di irrequietezza la pervase e con la mente ritornò alla notte precedente.

Era molto arrabbiata con Malfoy per il suo comportamento oltraggioso, ma una piccola parte di lei ce l’aveva anche e soprattutto con se stessa.

Hermione aveva indubbiamente subito un torto, eppure sentiva, in cuor suo, di esserselo meritato. Aveva intenzionalmente toccato il nervo scoperto di Malfoy e ne aveva pagato le conseguenze.

La caposcuola rosso-oro sapeva che il principe dei serpenti odiava essere controllato e spiato, ma ugualmente l’aveva spiato e controllato.

La bella brunetta avrebbe passato tutta la sera persa in quei ragionamenti, se Harry, Ron e Gaby non fossero arrivati a rallegrarle la serata.

I tre amici tra battute, scherzi e bisticci ebbero il potere di farla sorridere e rasserenare.

Quella notte i sogni di Hermione Granger furono popolati di giochi, risate e tanta, tanta allegria.

***

Il giovedì mattina per la grifoncina trascorse lento e sereno.

Tra un pisolino e l’altro, una lettura e l’altra giunse anche l’ora del pranzo.

Hermione che aspettava da un momento all’altro l’arrivo dei suoi migliori amici, si trovò sorpresa nel vedere Draco Malfoy entrare in infermeria e dirigersi verso il suo letto.

I due ragazzi si fissarono per un lungo istante senza dire nulla, poi, Malfoy prese la parola: "Come stai?"

La caposcuola rimase interdetta nel sentire un tono quasi dolce, ma prontamente rispose asciutta: "Meglio, sto meglio!"

Malfoy, dopo quella risposta, prese un lungo respiro e disse: "Senti Granger, io credo, sì voglio dire, forse ho esagerato l’altra sera…"

Il biondino stava per aggiungere qualcos’altro quando Harry e Ron irruppero nella stanza.

Dopo un primo momento di smarrimento i due gryffindor si avvicinarono al letto dell’amica e l’abbracciarono calorosamente, facendo un cenno di saluto anche al biondo.

"Potter! Weesley!" si limitò a dire freddamente Draco.

Hermione che fino a quel momento era rimasta zitta, si affrettò in una scusa: "I professori mi hanno preparato gli appunti delle lezioni perse e Malfoy è stato così gentile da venire a portarmeli!"

Mentre Potty e Lenticchia si guardarono stupiti, Draco replicò: "Dovere Granger, dovere! Comunque adesso devo andare… ci si vede in giro!"

Detto questo lo slytherin si dileguò, lasciando i tre amici da soli.

Finalmente dopo due giorni di assoluto e nauseante risposo, quel giovedì sera, Hermione Granger poté tornare alla solita vita.

***

Draco Malfoy dall’incontro in infermeria non aveva più avuto modo di parlare a quattrocchi con Hermione Granger.

La caposcuola non si era più presentata di notte nella sezione proibita e questo gli aveva fatto intuire che la questione tra loro era stata risolta.

Lui le aveva chiesto scusa a suo modo e lei sembrava aver accettato queste scuse.

Draco era convinto che la faccenda "Granger" fosse stata completamente archiviata, quando, rientrando nei sotterranei, dopo un allenamento di quidditch, trovò davanti alla porta di camera sua un pacchetto anonimo.

Entrato in camera, si sedette sul letto e lentamente scartò il pacchetto, tirando fuori il libro che vi era contenuto.

Sulla copertina rilegata c’era l’immagine in rilievo di un uomo, un cavaliere forse, che portava in mano un grosso scudo e sulle cui spalle era legato un lungo mantello.

Draco si soffermò qualche secondo sul titolo: LA VITA DI SAN GIORGIO.

Mentre stava rigirando il libro tra le mani, un piccolo biglietto rotolò fuori dal testo, finendo ai suoi piedi.

Velocemente lo raccolse e ne lesse il contenuto.

Malfoy spero accetterai questo libro insieme alle mie scuse!

Ti dò la mia parola che non m’intrometterò più nei tuoi affari.

H. G.

Draco rimase colpito da quel gesto, ma poi si ritrovò a pensare che non poteva aspettarsi niente di meno da un’onesta e civile gryffindor come la Granger.

Il libro di Hermione rimase sul suo comodino per diversi giorni, finché una sera non decise di prenderlo in mano e iniziare a leggerlo.

Draco Malfoy stette alzato tutta la notte per leggere "La vita di San Giorgio" e all’alba delle cinque, cominciò a riflettere sul fatto che un piccolo aiuto per le sue ricerche non gli avrebbe fatto male.

Molto probabilmente si sarebbe pentito in eterno di quello che stava per fare, ma arrivati a quel punto doveva rischiare il tutto per tutto!

***

La caposcuola rosso-oro era appena uscita dal corso opzionale di Aritmanzia, quando vide il principe dei serpenti appoggiato ad un corridoio in attesa di qualcuno.

Si guardarono per un brevissimo istante negli occhi e Hermione capì che stava aspettando proprio lei.

Gli era arrivata quasi di fianco, quando lo slytherin le si parò davanti con il suo solito ghigno stampato in faccia.

"Stai cercando qualcuno caposcuola Malfoy?" gli chiese asciutta.

"No, visto che ti ho appena trovata!" rispose il biondino col suo tono più indifferente.

"Cosa vuoi Malfoy?" domandò poi, venendo subito al punto.

"Non qui! Ti aspetto alle serre tra mezzora!" replicò lui, prima di andarsene.

"Merlino come lo detesto! Ma se pensa che andrò a sentire cosa vuole si sbaglia di grosso!" esclamò Hermione stizzita.

A passo di marcia la griffyndor se ne tornò alla sua torre, maledicendo Malfoy e il suo atteggiamento indisponente. Se il biondastro credeva che avrebbe seguito i suoi ordini senza fiatare, si sbagliava di grosso.

Era quasi scaduta la mezzora, quando una brunetta, imprecando contro la sua dannata curiosità, prese la giacca e si avviò di corsa alle serre.

Appena entrò nel regno di Madama Sprite, Hermione vide un Malfoy visibilmente seccato che l’aspettava.

"Granger hai la più pallida idea di che cosa voglia dire il termine ‘puntualità’?!"

La strega lo fulminò con lo sguardo, prima di replicare freddamente: "Io imparerò il significato di puntualità, quando tu imparerai l’uso dei termini ‘per favore’ e ‘grazie’!"

Draco fece un ghigno divertito: era talmente irritante e testarda quella strega da trovarla quasi simpatica.

"Che hai da ridere?" lo attaccò subito lei aggressiva.

Lo slytherin si lasciò andare in una vera e propria risata, prima di giustificarsi: "Niente, niente… è che sei talmente buffa che non riesco a trattenermi!"

"Se mi hai chiamato qui solo per prenderti gioco di me, allora tolgo il disturbo" sbottò lei, facendo dietro front.

"Dai non fare la permalosa Granger, ti ho cercata perché ho bisogno del tuo aiuto!" spiegò il biondo spiccio.

Hermione si voltò verso di lui e con fare teatrale disse sferzante: "Cosa hanno appena ascoltato le mie orecchie?! Il purissimo e perfettissimo Draco Malfoy ha bisogno dell’aiuto della sporca mezzosangue?! Credo che dopo questo, potrei anche morire felice!"

"Se non la pianti, ci penserò io ad abbreviare la tua esistenza Granger! Ho bisogno di avere altri libri come quello che mi hai regalato. Mi servono tutte le informazioni possibili sui Draghi che si tratti di notizie storiche o soltanto di leggende babbane" le spiegò Draco serio.

"E se la sottoscritta decidesse di aiutarti ad ottenere queste informazioni, cosa ne riceverebbe in cambio?" domandò la strega altrettanto seriamente.

Malfoy sorrise, prendendola nuovamente in giro: "Ed io che credevo in un tuo aiuto mosso dall’altruismo e dall’infinita generosità Gryffindor!"

"Altruismo e generosità a chi lo merita Malfoy!" commentò pacatamente la brunetta, in attesa di una risposta.

"D’accordo Granger a parte le battute, se mi aiuti nelle mie ricerche sono disposto a darti tutto quello che chiedi: denaro, oro, gioielli, case, raccomandazioni, favori… qualsiasi cosa" affermò il caposcuola di serpeverde.

Hermione parve valutare la proposta di Malfoy, prima di abbozzare un sorrisino compiaciuto.

"Perfetto Malfoy… ci vediamo sabato alle due in punto all’ingresso del terzo piano. Vestiti casual e porta la giacca!" gli rispose Hermione prendendo l’uscita della serra.

"Ma!? Cosa dobbiamo fare sabato? E non mi hai detto cosa vuoi in cambio di questo favore?" fece lui, sorpreso.

"Malfoy tutto a tempo debito… quando torneremo da Londra ti farò sapere il mio prezzo!" disse Hermione sibillina, prima di avviarsi verso la scuola.

Draco rimase fermo immobile a pensare all’ultima frase di quella pazza.

"Che vuol dire, quando torniamo da Londra?" affermò, prima di passarsi una mano sugli occhi esasperato.

Senza fretta il principe dei serpenti rientrò ad Hogwarts bestemmiando contro se stesso e contro le sue brillanti strategie!


Ciao a tutte fanciulle!

Non ci state capendo più niente in questa ficcy? Se la risposta è sì, ho raggiunto il mio scopo. Cavolo non voglio che scopriate subito perchè Draco si è messo a studiare i draghi!!!

P.s.: Non perdetevi il prossimo chappy... andremo tutte in gita! ^_^

Grazie a tutte le meravigliose ragazzuole che recensiscono e anche quelle che leggono soltanto!Baci!!! Rita

RINGRAZIAMENTI:

Gemellina: Ciao Francy! Hai visto che anche il nostro serpentello bastardello ha un briciolo di umanità? Alla fine voleva manipolare Hermione per farsi aiutare, ma mi sa quello fregato risulterà lui! Mah! Un bacio gigantesco diavoletta! ^_-

Valemione: Ciao Tesoro! Sei andata in gita?! Che bello! Le gite sono una delle poche cose belle della scuola! ^_^ Vale sono proprio contenta che il mio Draco introverso ti piaccia. Piace molto anche a me! Vedrai che il biondino ci darà delle grosse soddisfazioni. Un bacio gigante e alla prossima! Ri

Goldfish: eheheh!!! Mi viene ancora da ridere se penso a me e te che discutiamo "dei grandi problemi del mondo" (ma chi ci crede!^_-) tramite msn! Dunque, dunque... "Botter" non era con la francesina (che sarà un osso duro da conquistare!), ma con l’indianina (Calì). Vedrai cosa combinerà quel rimbambito... Hihihi... come sono sadica a volte!!! Bea ti è garbato il capitolo? Hai visto come mi diventa sempre più ambiguo il loro rapporto?! Draco che prima fa il pazzo, poi si scusa alla sua maniera e poi chiede aiuto... Ti sto incuriosendo un pochetto? Carala mia "buona d’animo" ti mando un bacione grande e ti aspetto alla prossima! Rita P.s.: W gli uomini schivi e tenebrosi!!!

Julietta: Tesoro ora penserai che sono irrimediabilmente matta, ma ho avuto l’impressione che ci fosse qualcosa che non andava. Hai qualche problema Giuly? No, perché non mi sei sembrata la solita fanciulla gioiosa di sempre. Se posso fare qualcosa per te... ci sono! Se invece sono matta o mi devo fare una tazzina di c…zi miei dillo pure senza problemi. Venendo alla ficcy... ti sto facendo sclerare per capire cosa si nasconde nell’atteggiamento del nostro biondino sexy? Spero proprio di aver raggiunto il mio scopo. Ti aspetto al prossimo capitolo che mi sono divertita un mondo a scrivere. Baci signorina gioiosa e piena di brio! Rita

Erin: ciao Erin!!! Mi fa piacere che la storia ti sembri carina... speriamo che continui ad esserlo anche in futuro! Riconosco che il mio modo di scrivere a volte rasenti l’elementarità, ma non riesco a fare troppi giri di parole o a perdermi in frasi prolisse e ridondanti. Insomma sono una più da sintesi che da lunghezze stratosferiche e secondo me anche con la semplicità si riesce ad arrivare al cuore di chi legge. Un bacio e spero alla prossima. Luz

lunachan62: Federica tesoro, le tue parole sono state come un balsamo per me. Grazie, grazie!!! Perché bisogna puntare sempre su quello che non si è in grado di fare, sminuendo, invece, i propri punti forza?! Ho la testa dura certe volte! Come ti è sembrato il capitolo? E’ strano vero Draco? Mi piacerebbe riuscire a fare emergere il suo carattere piano piano, goccia a goccia. Il prossimo capitolo è uno di quelli che mi sono divertita di più a scrivere per cui ti consiglio di non perderlo. Ti abbraccio Fede e ti dico ancora grazie!

Synnovea: Elenuccia stellina... mi spiace, ma la nostra Herm in un rimorso di coscienza non se l’è sentita di vendicarsi e prendere a bottigliate di burrobirra in testa il nostro sexy uomo. Nel prossimo ci sarà la fantomatica gita a Londra... non puoi perderla! Ele ti mando un abbraccio e ricorda che ci sono! ^^

merryluna: Ciao Manu! (Posso chiamarti così?) Dunque, dunque , dunque... Ron è diventato meno malaccio del solito, perché mi sono mossa a compassione ed ho deciso che in questa ficcy massacrerò solamente Harry (un po’ di riposo hai rossi ogni tanto ci vuole!). Per quanto riguarda il nostro biondino lo so che è sempre più strano ed enigmatico, ma si scoprirà tutto al momento opportuno. Ora che hai saputo dei draghisti accettano scommesse! Un bacio grande. Rita

Cobwy23: Ciao!!!! Hai visto come si è rivoluzionata la situazione?! Prima era Draco ad avere il coltello dalla parte del manico, invece adesso è la nostra Herm che lo tiene in pugno. Da serpentello Malfoy è diventato un agnellino. Ma quanto durerà? Un bacio e alla prossima. Luz

marygenoana:Ciao tesoro! Ora si è scoperto su cosa faceva delle ricerche Draco, ma adesso la domanda fondamentale è perché? Hihihihi... Mary cara, dovrai aspettare i prossimi capitoli per saperlo. Baci, baci. Rita

Barbycam: Grazie mille! Spero che continuerai a seguire la storia.^^ Kisses

bychan: Ciao tesoro! Spero che la febbre sia passata e che il recupero delle interrogazioni e delle verifiche sia andato bene!^^ Draco è geloso della sua privacy, ma quando ha visto che Hermione l’aveva beccato, ha deciso di farsi aiutare. Il nostro sexy biondino non a caso si fa aiutare dalla strega più intelligente di Hogwarts! Un bacio e a presto!

crici82: eh già! Di solito i ragazzi tenebrosi e misteriosi sono quelli più affascinanti e Draco c’è da dire che li batte tutti ^_- Kisses ^_^

Obageta: Scoperto il tipo di ricerche ora dobbiamo sapere perché sta facendo queste ricerche... hihihi! ^__^

White_tifa: Ciao tesoro! Il fantomatico segreto è stato in parte svelato, ma per sapere più esattamente di cosa si tratta Herm dovrà sudare sette camicie! Draco da bravo manipolatore ha chiesto aiuto, ma da qui a spifferare i fatti suoi ce ne passerà di tempo.Un bacio gigante e a presto! Rita

Venus: fiorellino mio adorato, non importa anche se non recensisci tutti i capitoli. L’importante per me è che fai solo quello che ti va di fare e sei felice nel farlo! Sere ti vorrei bene anche se mi dicessi che la storia non ti piace e smettessi di leggerla... sul serio!!! Ti voglio bene tesoruccio mio!!! Baci. Rita

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Capitolo 5
*** Fiori, coccole, diamanti e promesse! ***


5.FioriCoccole...

Alla ricerca del cuore di Drago.

5. Fiori, coccole, diamanti e promesse!

Quel sabato di fine ottobre, Hogwarts, la scuola di magia e stregoneria più rinomata della Gran Bretagna sembrava una landa desolata.

La ragione di quel vuoto assoluto non era da ricercarsi in un improvviso attacco di mangiamorte o in un cataclisma imprevisto, bensì dall’avvicinarsi di Hallowen. Tutti gli studenti erano migrati in massa nel ridente villaggio di Hogsmeade per gli acquisti che precedevano la festa.

Al castello erano rimasti soltanto gli studenti delle prime classi e qualche povero sfortunato con l’influenza.

Il virus autunnale, quel week-end, era stato particolarmente crudele soprattutto verso i capiscuola, data l’indisposizione repentina che aveva colpito sia Hermione Granger che Draco Malfoy.

Quando alle due del pomeriggio Draco arrivò al luogo dell’appuntamento, trovò Hermione vicino alla statua della Strega Orba ad attenderlo.

"Pronto per la gita?" chiese misteriosa.

Il biondino non rispose, ma alzò le spalle in un chiaro segno di rassegnazione.

"Ok, allora si va!" commentò lei compiaciuta dalla strana docilità del furetto.

Hermione, con la bacchetta alla mano, sussurrò una parola magica, che non diede modo a Draco di sentire, facendo aprire così il passaggio segreto dietro il marmo.

Il serpeverde rimase ovviamente sorpreso nel vedere quel varco, ma si limitò a fingere sospirando: "Che emozione, ho l’onore di scoprire uno dei segreti del trio miracoli!"

Hermione fulminandolo con lo sguardo, affermò secca:"Malfoy vedi di non fare tanto lo stronzo, sennò ti scordi il mio aiuto, intesi?!"

Dopo un poco civile scambio di opinioni, i due entrarono nel passaggio e camminarono in silenzio fino alla Stamberga Strillante.

Fu solo all’arrivo nella casupola diroccata che Hermione ruppe la tensione, prendendo la parola: "Usciti di qui non dovremmo far altro che materializzarci a Londra"

Draco che stava camminando al suo fianco si bloccò di colpo e con tono scocciato mormorò: "Non posso materializzarmi!"

"Come?"fece la grifoncina stupita, voltandosi verso il mago verde-argento.

"Hai sentito benissimo Granger. Il tuo piano è miseramente fallito ancor prima di iniziare!" commentò Malfoy impassibile.

"Per quale motivo non puoi…" provò ad indagare la brunetta, venendo subito interrotta.

"Senti ti ho detto che non posso e questo è quanto! Chiudiamo qui il discorso e torniamocene a scuola" sbottò lui brusco, facendo dietro front.

Il serpeverde si era già allontanato di un centinaio di metri, quando Hermione lo richiamò a voce alta: "Hey aspetta! Forse ho trovato un’altra soluzione!"

Draco si girò e alzando un sopraciglio domandò curioso: "Quale?"

"Seguimi e vedrai!" replicò la strega sorridendo.

"Granger invece di fare la donna dei misteri, perché non mi dici che cosa hai in mente!?" borbottò il biondino, dopo averla raggiunta.

"Ti dirò dove stiamo andando solo se tu mi spieghi perché non puoi smaterializzarti!" chiarì angelicamente lei!

Draco sbuffò sonoramente, ringhiando: "Scordatelo impicciona!"

"Non hai superato l’esame?" continuò imperterrita, scrutandolo di sottecchi.

"Draco grugnì e rispose acido: "Certo che ho syperato l’esame, non mi chiamo mica Donnola Weesley io!"

"Ma certo! Hai avuto problemi con la legge e al ministero ti hanno ritirato il foglio di via!" borbottò Hermione più a se stessa che al serpeverde.

"Ma vuoi pensare un po’ ai cazzi tuoi!" berciò secco Malfoy.

Hermione invece di prenderla a male, gli rise in faccia, continuando a camminare.

***

Dopo un’infanzia con Lucius Malfoy e sette anni in quella gabbia di matti che era Hogwarts, Draco Malfoy credeva di essere preparato a tutto, ma dovette ricredersi, quando salì sul Dìtempo.

Viaggiare sull’autobus gemello del Nottetempo era peggio che fare acrobazie mortali sulla propria scopa per prendere il boccino d’oro.

In mezzora di viaggio, sopra quell’ammasso di ferraglie che raccoglieva solo disperati, l’aristocratico pancreas e il nobile fegato del serpeverde si intrattennero in capriole e piroette, raggiungendo spesso e volentieri gola e tonsille.

Laddove la perfezione fatta a uomo si stava trattenendo dal vomitare anche l’anima, una certa strega che odiava volare, invece, se la rideva e si divertiva come una bambina sulle giostre.

Quando i due giovani furono con i piedi ben piantati per terra, Draco non poté trattenersi dall’imprecare contro tutti i babbani ed i mudblood del pianeta.

Hermione offesa non gli parlò fino all’arrivo alla British Library, la più grande biblioteca babbana di Londra.

Draco, non l’avrebbe mai ammesso, ma rimase colpito dalla presenza di tutti quei libri.

Decine e decine di sale, centinaia e centinaia di scaffali con migliaia e migliaia di libri che erano lì a disposizione per essere letti.

Forse i babbani non erano alla stessa stregua dei maghi, ma non si poteva dire che non avessero anche loro una cultura, un proprio bagaglio di storia e di sapere.

Ad interrompere quelle considerazioni ci pensò Hermione che più battagliera che mai domandò: "Ti interessa tutto sulle leggende dei Draghi o c’è qualche argomento particolare che dobbiamo ricercare?"

Malfoy pensò qualche secondo alla risposta più opportuna da dare, ma alla fine rispose schietto: "Underword Dragoons. Ho bisogno di trovare tutte le informazioni possibili su questa tipologia di drago!"

Hermione, senza fare domande, a cui Draco non avrebbe sicuramente risposto, si diede da fare, cominciando la ricerca.

Con l’aiuto della magia, per due ore, sia la gryffindor che lo slytherin cercarono ininterrottamente testi, racconti, volumi che potessero parlare dei Draghi Sotterranei.

Senza una parola, un battibecco o litigio, finirono di setacciare l’intera biblioteca verso le cinque e trenta del pomeriggio, riuscendo a racimolare un bottino di 367 libri.

Hermione, cercando di non farsi notare, rimpicciolì tutti i tomi che interessavano al biondo e con non chalance li mise nella borsa.

Erano usciti dalla biblioteca solo da un paio di minuti, quando Draco commentò: "Ma lo sai Granger che mi hai piacevolmente stupito!"

La brunetta lo squadrò male, prima di sbottare acida: "Malfoy anche se per te sono un’inferiore, questo non vuole che sia la verità. I libri sono il mio pane e in quanto a studi e ricerche non mi batte nessuno!"

Malfoy scosse impercettibilmente la testa e chiarì: "Non mi stavo riferendo alla tua abilità e alla tua intelligenza che sono provate e comprovate dalla tua saccente e odiosa vocina che ce lo ricorda ad ogni lezione, quanto al tuo lato, come dire, serpeverde!"

Hermione infastidita affermò: "Stai cercando di dirmi che assomiglio ad una serpe velenosa come te?!"

Draco rise e prontamente rispose: "In un certo senso… Dai, ammettilo anche tu che l’Hermione Granger sempre ligia alle regole e al dovere, qualche anno fa non avrebbe mai lasciato di nascosto la scuola per andare a Londra, non avrebbe mai rubato dei libri e non avrebbe mai fatto affari con il sottoscritto!"

"Malfoy tu sei in grado di giudicare solo per etichette e schemi prestabiliti e non capisci che il mondo non è fatto solo di bianco o nero, mezzosangue o purosangue, gryffindor o slytherin. Io sono come sono e di certo non assomiglio a te o alla gente che ti circonda!" spiegò la caposcuola tagliente.

Gli occhi di Draco si incupirono e gelidamente ribatté: "La tua ultima frase fa chiaramente capire chi è dei due che ragiona per schemi ed etichette!"

Prima che Hermione potesse replicare, Draco si era già avviato per strada.

"Forza, non perdiamo tempo! Ritroviamo il trabiccolo e torniamocene a scuola!" la incitò lui qualche secondo dopo, destreggiandosi a meraviglia tra strade, traffico e semafori.

Stavano camminando in silenzio da una decina di minuti, quando Hermione si fermò di fronte ad una vetrina.

"Malfoy ti va un gelato?" domandò tranquilla.

"Un gelato, quasi a novembre?!" commentò il serpeverde scettico.

"Che importa se è quasi novembre! Io vado matta per il gelato e a Hogwarts è praticamente impossibile mangiarne uno decente. Lo vuoi o no?" domandò nuovamente la brunetta spiccia.

Anche se riluttante, per non fare ulteriori e inutili polemiche, Draco accettò, ritrovandosi cinque minuti dopo per le strade di Londra, con un cono gelato in mano.

La sua compagna di viaggio non finiva mai di sorprenderlo: non solo la mezzosangue si era presa il cono più grande e calorico che sia mai esistito sulla faccia della terra, ma se l’era pure divorato nel giro di un nanosecondo, facendo concorrenza all’appetito di un troll di montagna.

"Ora sì che sono soddisfatta!" affermò la grifoncina, felice come una bambina.

Draco si voltò verso di lei e guardandola divertito, le sfiorò l’angolo delle labbra con il pollice.

Hermione si ritrasse bruscamente da quel tocco delicato e arrossì violentemente.

Draco la guardò stupito, ma, quando qualche secondo dopo comprese lo scatto della bruna, iniziò a ridere divertito.

"Granger eri solamente sporca di cioccolato, non stavo tentando un approccio!" le spiegò il serpeverde tra un sogghigno e l’altro.

Hermione a quell’affermazione divenne ancora più rossa e abbassò gli occhi imbarazzata.

Draco la ammirò intenerito e cercò di rassicurarla spiegando: "Tranquilla Granger… per quanto tu possa essere dotata di fascino, non sei esattamente il mio genere di donna!"

Il viso di Hermione si tese impercettibilmente e la sua replica risultò fredda più del ghiaccio: "Ah già, mi ero completamente scordata del fattore sangue!"

L’ilarità del biondino scemò improvvisamente e con voce seccata si affrettò a chiarire: "Granger non dire stronzate. Qui nessuno ha parlato di sangue, specialmente il sottoscritto. Ho detto che non sei il mio tipo, semplicemente perché sei una strega troppo impegnativa per i miei canoni!"

La grifoncina lo fissò poco convinta, chiedendo: "Che intendi per impegnativa?"

Draco parve cercare le parole adatte, prima di spiegare: "Penso che tu sia una di quelle ragazze da corteggiare, vezzeggiare, amare. Sì insomma, sei una da fiori, coccole, diamanti e promesse!"

Hermione si interrogò mentalmente sulle affermazioni di Malfoy.

Era davvero questa l’immagine di Hermione Granger che arrivava ai ragazzi? I maschi la vedevano come una troppo difficile da avvicinare?

Non poteva negare che, da metà agosto, dopo la fine della storia con Vikctor, non era più uscita con nessun ragazzo. Ad Hogwarts c’erano molti maghi che la guardavano con interesse, ma nessuno di loro aveva avuto il coraggio di farsi avanti.

L’idea di essere più inavvicinabile di uno squalo, la infastidì, per questo espresse seccata: "Senti Malfoy, come ti ho già ribadito prima, tu non mi conosci e non puoi permetterti di giudicarmi. Io non sono affatto come credi tu!"

Lo slytherin la fissò dritta negli occhi e accarezzandole lentamente l’interno del polso fece malizioso: "Come vuoi… allora facciamo in camera mia a mezzanotte?"

All’udire quelle parole, Hermione ritrasse istantaneamente il braccio e osservò Malfoy sconvolta.

Quando si rese conto che il biondastro la stava impunemente prendendo in giro, decise di stare al gioco e sensualmente rispose: "Certo Malfoy, ma tu vedi di non dimenticarti i fiori… le coccole… le promesse e soprattutto i diamanti!"

Entrambi scoppiarono in una sonora risata e la tensione del momento volò via con il vento.

Quando ebbero finito di ridere, l’improbabile coppia si avviò verso GreenPark.

In attesa del Nottetempo, i due capiscuola rimasero in silenzio, seduti su una panchina, ad osservare il sole che tramontando colorava di infinite sfumature il paesaggio.

Draco si ridestò dai suoi pensieri quando sentì un leggero peso sulla spalla; voltandosi, vide una cascata di boccoli bruni sparpagliati sulla sua giacca e un visetto sereno appoggiato al suo braccio.

Hermione si era addormentata e lentamente era planata su di lui, come una foglia su un prato.

Draco rimase immobile ad osservarla dormire.

Vedere la sua nemica di sempre che dormiva beata, appoggiata a lui, gli procurò una strana sensazione all’altezza del petto.

Draco Malfoy si ritrovò a pensare a come il tempo lentamente ed inesorabilmente cambia le persone.

Lui e la mezzosangue ne erano l’esempio lampante!

***

Quando l’autobus arrivò a prenderli per riportarli al villaggio, Draco prese Hermione in braccio facendola accomodare su una poltroncina.

"Mamma abbiamo perso i fuochi d’artificio?" biascicò ad un certo punto la brunetta, tra le braccia di Draco, aprendo gli occhi per qualche secondo.

Draco sorrise e carezzandole impacciato la testa rispose: "No piccolina, appena cominciano ti chiamo!"

Draco Malfoy non era mai stato abituato alle tenerezze ed ai gesti gentili, ma qualcosa dentro di lui lo spingeva ad essere protettivo e affettuoso verso quella ragazzina che dormiva beata accanto a lui.

Il viaggio fu decisamente più rilassante di quello del mattino e quando Hermione si risvegliò erano quasi arrivati al villaggio.

Prima di capire dove si trovasse, la voce di Draco la riscosse: "Granger ma lo sai che ti trovo persino simpatica… quando dormi!"

Hermione gli fece una smorfia e replicò acida: "Anche tu non sei male Malfoy… quando stai zitto!"

La strana coppia andò avanti a bisticciare vivacemente per tutto il tragitto verso Hogwarts, fino a quando un rumore sospetto attirò la loro attenzione.

Compresero, dopo qualche secondo, di non essere da soli nel passaggio segreto che conduceva ad Hogwarts.

Quando sentirono fischiettare il motivetto che aveva come protagonista un re di nome Weesley, Hermione tirò fuori il mantello dell’invisibilità di Harry e lo passò a Malfoy.

"Nasconditi lì sotto e non farti scoprire!" sussurrò al biondino, prima che Ron li vedesse.

"Ciao Ronald!" salutò Hermione, appena vide comparire una testa rossa.

"Miseriaccia Herm mi hai fatto prendere un colpo!" - sbottò il gryffindor spaventato - "Hey, ma che diavolo ci fai qui? Non avevi detto a me e ad Harry di stare male?" - domandò poi sospettoso.

Hermione arrossì, ma prontamente rispose: "In effetti vi ho raccontato una piccola bugia, ma con voi due riuscire ad avere un po’ di privacy è praticamente impossibile!"

Weesley si portò una mano al mento, scrutando attentamente l’amica.

"Ti sei rivista con Krum e vi siete rimessi insieme?" ipotizzò il rosso, cingendole le spalle con un braccio.

"Che vai a pensare Ron…. Lo sai che io e Vikctor non ci siamo lasciati proprio da amici; poi sai anche che non sono più innamorata di lui!" replicò Hermione seria.

"Questo significa che è finita davvero e che non avremmo mai più biglietti gratuiti per le partite di quidditch?" chiese il mago preoccupato.

"Ronald Bilius Weesley sei proprio un cretino!" ringhiò Hermione offesa, sbuffando.

Ron alzò le mani in segno di resa e le disse ridendo: "Mione non prendertela, stavo solo scherzando!"

"Lo spero bene, Mr-Sono-Sempre-Stato-Geloso-Di-Krum-Ma-Non-Disdegno-I-Suoi-Regali!" borbottò acida.

Il rosso sbuffò rumorosamente, prima di ribattere: "Ancora con questa storia… Non puoi polemizzare tutte le volte sul fatto che ho tentato di mettere da parte il mio risentimento verso il ragazzo della mia migliore amica!"

La grifoncina lo guardò malissimo e sbottò: "Non fare il finto angioletto con me Ronald Weesley. Mi hai fatto penare per mesi, con le tue sceneggiate da innamorato tradito; mi hai fatto sentire in colpa perché avevo ferito i tuoi sentimenti e alla fine questo amore che tanto decantavi è sparito in un lampo davanti a dei miseri biglietti per il quidditch!"

Il grifone fece una faccetta da cucciolo abbandonato e borbottò a bassa voce: "Sì, però erano dei biglietti in tribuna d’onore!"

Hermione si accorse che qualcuno stava sogghignando e che quel qualcuno non poteva che essere Draco Malfoy.

Il biondino li stava seguendo e ovviamente stava ascoltando tutti i loro discorsi.

"Ron cambiamo argomento che è meglio!" fece spiccia la brunetta, che non voleva mettere in piazza i fatti suoi davanti alla serpe velenosa.

"Come vuoi, allora dimmi un po’ cosa hai fatto di tanto strano, da non potercene parlare?" domandò il rosso curioso.

"Sono andata a Londra per aiutare un principe!" rispose Herm sibillina, immaginando la faccia sconvolta di Malfoy.

"Hem… interessante… e dimmi un po’ era un principe azzurro vestito?" andò avanti Ron ghignando.

"Beh non direi, era più verde firmato che azzurro come principe!" affermò Hermione ridendo sotto i baffi.

"Dai Mione, lo sai che sono curioso, dimmi con chi ti sei vista!" la pregò l’amico.

"E va bene, se proprio lo vuoi sapere sono andata a Londra con Malfoy!" confessò la brunetta.

Ron dapprima la guardò sconvolto e dopo scoppiò a ridere come un matto.

"Sì e magari adesso mi dirai che per te si è deciso a rompere con il fratello del carlino e a ritornare eter..." bofonchiò Weesley tra una risata e l’altra, prima che Hermione gli pestasse accidentalmente un piede.

"E tu Ron perché stai tornando da Hogsmeade a quest’ora?" domandò Hermione, sperando che Draco non avesse capito nulla del discorso del rosso.

"Sono andato a prendere un regalino per farmi perdonare da Padma" dichiarò Ron, sospirando.

"Cosa Merlino hai combinato stavolta?" chiese Hermione con un tono di voce alla Molly Weesley.

"Io non ho combinato niente. Se proprio lo vuoi sapere quello che combina casini è il tuo amico Harry" le rispose Ron piccato.

"Harry?!" ripeté la grifoncina stupita.

"Esattamente. Quello stupido si è fatto beccare da Calì, mentre baciava un’altra e Padma se l’è presa con me, perché il mio migliore amico ha fatto soffrire sua sorella!" spiegò il mago irritato.

Hermione si mise entrambe le mani sulla faccia, prima di commentare: "Harry è fuori peggio della Foresta Proibita e tu che sei suo amico dovresti farlo ragionare!"

"Fino a prova contraria anche tu sei sua amica, perché non provi tu a parlarci!" replicò il grifone.

"Ron lo vedi anche tu che Harry mi evita come la peste ultimamente! Dopo la morte di Voldemort non appena provo a fare un discorso serio con Harry, lui se la dà letteralmente a gambe." spiegò Hermione affranta.

Il giovane Weesley sospirò e disse: "Mi spiace vederlo stare male, ma lui non si fa aiutare!"

"Secondo me è solo questione di tempo… vedrai che pian piano troverà un suo equilibrio e smetterà di saltare le lezioni, combinare guai o andare a letto con tutte le oche di Hogwarts" commentò Hermione, cercando di trasmettere fiducia all’amico.

"Lo spero per lui, anche perché il suo masochismo in fatto di donne sta rasentando la follia pura!" dichiarò Ron disgustato.

Hermione lo guardò con curiosità, prima di chiedere: "Chi è questa volta?"

"La Vane, Romilda Vane!" fece il rosso schifato.

La grifoncina si lasciò andare in una smorfia, ma non infierì oltre.

"Ho paura di vedere cosa succederà quando lo verrà a sapere Principessa!" commentò l’amico qualche secondo dopo.

Mentre i due amici chiacchieravano del Ragazzo Sopravvissuto che sarebbe presto diventato l’Idiota Morto, un certo biondino, nascosto dal mantello dell’invisibilità, scuoteva la testa sconsolato.

In meno di un giorno Draco Malfoy si era fatto aiutare da Hermione Granger, aveva scoperto tutti i segreti più intimi di San Potter e aveva saputo di essere diventato inspiegabilmente gay.

Il mondo si era messo davvero a girare al contrario!


Ciao belle ragazzuole!

Che ne dite? Vi è piaciuta la gita? Scusate il ritardo, ma sono andata fuori città per qualche giorno.

Vi ringrazio per il sostegno che mi date sempre e vi consiglio di non perdere i prossimi due capitoli che segneranno un giro di boa per l'amicizia tra i nostri due cuccioli!^^

Grazie mille a chi ha letto lo scorso chappy e in particolare a : crici_82; gemellina; synnovea; Valemione; lunachan62; goldfish; cobwy23; lady_Eowyn ... grazie per la recensione! Sei la prima che si è accorta del legame nel titolo tra il cuore di drago/Draco^^; marygenoana; White_tifa (in black).

Tornerò con i ringraziamenti formali e personali la prossima settimana...

SIETE MITICHE!

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Capitolo 6
*** Una verità scomoda! ***


6.UnaveritàScomoda

Alla ricerca del cuore di Drago.

6. Una verità scomoda!

La ronda di Draco Malfoy era terminata già da una ventina di minuti, eppure lo slytherin si trovava ancora nella stanza riservata ai capiscuola.

Il giovane mago stava fingendo di redigere alcuni verbali, in attesa che la sua "socia in affari" si degnasse di arrivare.

Dopo la quanto mai bizzarra gita che aveva definitivamente sancito il loro accordo, i due ragazzi si erano dati appuntamento lì per trattare gli ultimi dettagli.

Tutto sommato, Draco poteva affermare di aver scelto la persona più adatta per ottenere ciò che gli serviva! Forse Hermione Granger non era un modello di simpatia e malleabilità, ma era senza dubbio una strega arguta, intelligente e decisamente tenace nel raggiungere i risultati prefissati.

Puntuale come un treno nipponico, la strega rosso-oro entrò nella stanza dei capiscuola e senza troppi convenevoli sbatté davanti all’aristocratico naso di Malfoy la borsa con il bottino trafugato alla British Library.

"Ecco i tuoi libri!" pronunciò asciutta.

"Buonasera anche a te Granger! Grazie, ti trovo bene anche io!" replicò Draco con un tono mellifluamente condiscendente.

Hermione sbuffando commentò scocciata: "Malfoy evitiamo le inutili formalità e sbrighiamoci!"

"Come desideri!" - fece lui, lanciandole il mantello dello sfregiato e chiedendo secco - "Allora qual è il prezzo per il servigio resomi?"

Sul viso teso di Hermione apparve un leggero sorriso compiaciuto.

Adesso avrebbe ottenuto quello che da due settimane bramava.

Ora Malfoy avrebbe dovuto parlare!

"Le mie richieste sono molto semplici: primo, voglio in prestito il famoso diario di Salazar Slytherin che so essere di proprietà della tua famiglia; secondo, voglio che tu mi faccia da cavaliere al ballo di primavera e terzo voglio sapere il motivo del tuo morboso interesse per gli Underworld dragons!"

Se alle prime due pretese le iridi di Draco si erano allargate paurosamente, alla terza richiesta i suoi muscoli si erano tesi come corde di violino e la sua mascella aveva iniziato a fremere.

Prima che Malfoy avesse modo di replicare, Hermione tenne a precisare: "Mi accompagnerai al ballo semplicemente, perché voglio che sia chiaro a tutta la scuola che tra pureblood e mudblood non c’è differenza e che io non sono inferiore a nessuno, tanto meno a Draco Malfoy!"

Lo slytherin, mentre la brunetta stava chiarendo le sue posizioni, le si era avvicinato, fronteggiandola.

"Ascolta Granger non c’è bisogno che tu perda tempo in tutte queste spiegazioni, che a dirla tutta, nemmeno mi interessano. Anche se mi avessi chiesto di chiedere la mano alla McGranitt non ci sarebbero stati problemi. Per quanto riguarda il diario, cercherò di procurartelo appena possibile!" la informò Draco spiccio.

"Perfetto e ora dimmi a cosa ti servono le informazioni sui Underworld Dragons o meglio conosciuti come i luck’s Dragons?" chiese la strega con un tono che non ammetteva repliche.

"Vedo che Miss So-Tutto-Io si è preparata come sempre!" frecciò il biondino acido.

"Non provare a cambiare discorso Malfoy!" tuonò Hermione fissandolo con i suoi occhi brucianti.

"Ascolta Granger" - cominciò lo slytherin pacato - "ti dirò tutto quello che vuoi sapere solo se mi aiuterai a trovarne uno! Devo sapere tutto su queste creature, ma soprattutto ho bisogno di scoprire dove vivono gli ultimi esemplari."

"Ma… ma i patti non erano questi Malfoy! Avevi promesso che mi avresti dato tutto quello che volevo se ti avessi aiutato a trovare questi libri!" l’accusò Hermione irritata.

"Non sei obbligata ad aiutarmi, ma io non sono obbligato a raccontarti niente! Ho detto che ti avrei dato tutto quello che volevi e non che ti avrei spiattellato i cazzi miei!" sibilò lo slytherin secco.

Hermione fissò Draco negli occhi e iniziò a valutare quella proposta.

Malfoy l’aveva presa un’altra volta contro piede.

Se avesse rifiutato sarebbe diventata pazza dalla curiosità, già lo sapeva.

Tutto sommato per placare quella che era ormai diventata la sua ossessione, avrebbe dovuto soltanto leggere qualche libro e fare qualche ricerca… attività in cui adorava impegnarsi!

"Ci sto Malfoy, ma tu devi giurarmi, giurarmi su qualcosa cui tieni veramente, che non farai scherzi e che alla fine mi racconterai tutto quello che voglio sapere!"

"Giuro sulla mia vita che se mi aiuterai a trovare un drago sotterraneo ti dirò quello che vorrai!" replicò lui, dopo aver valutato per bene l’entità di quella promessa.

In seguito al giuramento i due capiscuola si accordarono per incontrarsi ogni giovedì sera per fare il punto della situazione e scambiarsi le nuove informazioni.

Hermione riprese con sé metà dei libri che aveva portato a Malfoy e si preparò ad andar via, con solo una mezza vittoria in tasca.

"Buona notte Malfoy… ci si vede giovedì!" borbottò senza troppo entusiasmo.

"Notte" si limitò a replicare lui con un cenno della mano.

Ormai Draco Malfoy sentiva di non aver nulla da perdere… se la mezzosangue l’avesse davvero aiutato a raggiungere il suo scopo sarebbe stato disposto a svelarle anche l’anima!

***

Il week-end finì e il 31 ottobre, giorno di Hallowen, arrivò in un baleno.

Quell’anno il preside aveva abolito il solito ballo in maschera, bandendo dalla sobria festa che si sarebbe tenuta quella sera in sala grande, ogni tipo di maschera o costume.

Hermione, al contrario delle altre studentesse, disperate per la mancata esibizione di nuovissimi e succinti costumini da sexy-streghe, sexy-fantasmine, sexy-fatine o sexy-qualunquealtracosa, aveva concordato pienamente con l’idea di Silente, presentandosi per il dopocena vestita con un paio di blue-jeans e un maglioncino celeste a collo alto.

Dopo aver vagabondato un po’ per la sala grande, la strega si intrattenne, dapprima con Ernie Macmillan e Hannah Abbott, la coppia più longeva che aveva varcato i cancelli di Hogwarts dopo Alice e Frank Paciock e successivamente con Ron e Padma.

La grifoncina stava piacevolmente chiacchierando con il suo migliore amico e la gemella Patil, da quasi una decina di minuti, quando venne sequestrata da una impetuosa Calì che prima le appuntò sul vestito una pettorina con nome e numero 19 e poi la trascinò per tutta la sala grande sbraitando.

"Sei sempre la solita asociale! Se non fossi venuta a cercarti saresti rimasta a fare la mummia insieme a quei noiosi di Ron e mia sorella! Hermione Granger lo vuoi capire che se non rimorchi adesso, in futuro sarai troppo vecchia e brutta per farlo!" brontolò l’indiana continuando a tirare la compagna per il braccio.

"Calì lasciami! Ti ha dato di volta il cervello?! Dove diavolo mi stai portando?" chiese Hermione sgolandosi, mentre veniva trascinava lontano dai suoi amici.

Calì Patil, si fermò di colpo, facendo rimbalzare Hermione direttamente contro la sua schiena.

"Ahi! Ma che modi!" sbottò la brunetta prima di rendersi conto di essere in una saletta adiacente alla sala grande insieme alla maggior parte degli studenti del sesto e settimo anno di Hogwarts.

Come lei tutti i maghi e le streghe della scuola avevano nome e numero appiccicati sui vestiti.

Prima che potesse capire cosa stava accadendo, la piccola Gaby le si avvicinò e con una faccia avvilita sospirò: "Herm ed io che pensavo che almeno tu ti fossi salvata! Se sono riusciti ad incastrare anche te per questa buffonata, non ci sono più speranze!"

Hermione, intuendo dal volto e dal tono dell’amica, che non la stava aspettando niente di buono si arrischiò a domandare: "Gaby spiegami cosa Merlino sta succedendo?"

"Non lo saiiiiiii?! Silente ha deciso che quest’anno per Hallowen gli studenti single degli ultimi due anni dovranno partecipare ad uno Speed Date!" le disse Gabrielle schifata.

"Cosaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa?" urlò Hermione attirandosi gli sguardi assassini di Lavanda Brown e Pansy Parkinson che avevano appena chiesto un po’ di silenzio per spiegare le regole dell’evento più glamour dell’anno.

Dopo una decina di minuti, tutte le giovani streghe single di Hogwarts erano sedute comodamente su alcuni divanetti rosso fuoco in attesa che cominciasse la sfilata di splendidi e arditi maghi che premevano per conoscerle.

Ad ognuno dei partecipanti era stata consegnata una scheda di gradimento in cui, a fine serata, avrebbero dovuto segnare il numero del candidato o della candidata che era riuscito a far breccia nel loro cuore.

Hermione dopo il forzato tête à tête con i primi maghi prese in seria considerazione l’idea di suicidarsi con un Avada e mettere fine a quel supplizio.

Se non fosse stato per il quarto d’ora di assoluto silenzio, durante l’incontro con Theodore Nott e i quindici minuti di rilassanti chiacchiere con il dolcissimo Neville, la grifoncina non sarebbe riuscita a sopravvivere.

Hermione dopo aver tentato un approccio con tre maghi dell’encefalogramma piatto, dopo aver subito le molestie sessuali di un polpo e l’alito pesante di un paio di ubriachi si ritrovò di fronte niente meno che il principe delle serpi, nonché suo incubo delle ultime settimane.

Draco che si era poco elegantemente stravaccato sulla poltroncina accanto a lei, prese ad imprecare, massaggiandosi le tempie con le lunghe dita affusolate.

"Che sia maledetto lui e il suo cervello infestato di ragnatele!" grugnì, appoggiando il capo sullo schienale del sofà e chiudendo gli occhi.

"Prego?" fece Hermione, osservandolo incuriosita.

"Per i vecchiacci fuori di testa come lui ci vorrebbe il San Mungo, non la pensione!" continuò a brontolare il biondo palesemente irritato.

La strega rosso-oro che cominciava a comprendere chi potesse essere il soggetto di quegli sproloqui iniziò a ridere.

"Cos’è Malfoy l’idea del preside non ha trovato i tuoi consensi?" domandò in tono provocatorio.

"So io dove quel rimbambito avrebbe dovuto infilarsela l’idea dello Speed Date!" berciò rude.

"Malfoy, se non avevi voglia di partecipare, perché stai partecipando allora?" gli chiese Hermione con logica spiazzante.

Draco riaprì gli occhi, facendo scivolare il suo guardo tempesta sulla figura della brunetta che sotto quell’attento esame non poté fare a meno di arrossire.

"Sono stati Tiger e Goyle ad includere il mio nome nell’elenco di questa pagliacciata!" rispose Draco annoiato.

"Wow! Malfoy questo è un vero e proprio scoop: nei cervelli di quei due trogloditi allora c’è davvero qualche forma primitiva di neurone che li induce a formulare pensieri e azioni proprie!" mormorò Herm sferzante.

Draco sogghignò divertito.

"Mi spiace doverti deludere Granger, ma credo che i due abbiano avuto un piccolo aiuto dalla Parkinson. Purtroppo quella… quella… megera mi conosce abbastanza bene da sapere come farmi un dispetto!" affermò il serpeverde con sincerità.

"Dai Malfoy non dirmi che una serata in mezzo ad un mucchio di belle streghe che sbavano per te, non ti attira?" domandò la brunetta stupita.

"Tutte al rogo dovrebbero metterle le streghe di questa scuola!" commentò secco Draco.

"Deduco che nessuna delle aspiranti candidate sia riuscita a far breccia nel tuo cuore…" lo canzonò Hermione, senza sentirsi minimamente presa in causa.

"Tutte al rogo a scaldare i sotterranei dovrebbero mettercele quelle oche deliranti!" berciò il biondino.

"Malfoy quanto sei incoerente! Non dovrei essere io a ricordarti che tu sei stato con quasi tutte quelle che tu ora definisci deliranti oche!" lo punzecchiò imperterrita la caposcuola.

"Sì, ma in alcune situazioni, fortunatamente non c’è bisogno di parlare! Preghiamo Merlino che certi dettami rimangano per sempre immutati!" chiarì lui spiccio.

Hermione rise di nuovo, prima di appellarlo come un impenitente maschilista e un casanova misogino.

"Gay, hai dimenticato che per qualcuno sono anche gay!" soffiò lui, prima di scoppiare a ridere di quelle ridicole dicerie.

I due capiscuola passarono il loro tempo a disposizione scherzando e punzecchiandosi, finché delle urla non li richiamarono alla realtà.

Pochi divanetti più in là stavano discutendo animatamente niente meno che l’eroe del Mondo Magico, Harry Potter e l’incarnazione della nuova Marianne di Francia, Gabrielle Delacour.

"Perché non vuoi parlarne?" urlava il ragazzo sopravvissuto seduto di fronte alla corvonero.

"Perché non capiresti, Idiota!" gli rispondeva per le rime Gabrielle.

"Ma io… io voglio capire!" replicava il moro esasperato.

Dopo neanche cinque minuti di strilli e frasi colorite che avevano attirato un folto nugolo di studenti, Harry si ritrovò da solo sul sofà con l’impronta di cinque dita stampate sulla guancia sinistra.

La sua Elly, come era solito chiamarla al tempo in cui erano ancora amici, l’aveva schiaffeggiato brutalmente e aveva lasciato la festa infuriata, gettando per terra la pettorina e strappando in mille pezzi la scheda di gradimento.

In seguito a questo piccolo incidente di percorso, le organizzatrici della serata Lavanda Brown e Pansy Parkinson avevano dichiarato la fine dei giochi.

Tutti i maghi e le streghe presenti ebbero qualche minuto di tempo per segnare il numero della persona con la quale si erano trovati più a loro agio.

Nessuno si accorse che sia Draco Malfoy che Hermione Granger se ne erano tornati nei rispettivi dormitori ancora prima che arrivassero i risultati.

Il serpeverde aveva lasciato la sala grande con la faccia di uno che sembrava aver visto Piton e la McGranitt limonare selvaggiamente, mentre Hermione era fuggita alla torre credendo di stare perdendo del tutto il senno.

Alla fine della serata gli esiti dello Speed Date furono piuttosto deludenti: tre quarti delle streghe presenti in sala avevano indicato Harry Potter, come loro preferito, mentre il moro aveva segnato il numero di Gaby; l’ultimo quarto rimanente aveva scelto Blaise Zabini che a sorpresa aveva scioccato tutte le iscritte al suo fun-club indicando il numero 57 appartenente a Luna Lovegood.

Ad Hallowen l’unica coppia che si formò fu quella tra la slytherin Millicent Bulstrode a cui cominciava a piacere il sanguesporco e il gryffindor Seamus Feenigan che negli ultimi tempi aveva consolidato la sua propensione al genere horror.

Tra tutte le schede pervenute alle organizzatrici soltanto due erano rimaste candide ed immacolate.

Hermione Granger e Draco Malfoy piuttosto che accettare una verità troppo scomoda e problematica avevano preferito negarla...

...senza considerare il fatto che la verità viene sempre a galla!


Ciao carissime, ho una sola cosa da dirvi:

NON DOVETE PERDERE IL PROSSIMO CAPITOLO! ^_-

RINGRAZIAMENTI:

Valemione: Ciao tesoro! Allora che mi dici del nuovo chappy? Mi sono divertita molto a scriverlo, quindi spero che sia piaciuto anche a te! Nel prossimo capitolo Harry raggiungerà i livelli massimi dell’idiozia, per fortuna che ci sarà Draco a sistemare le cose… non aggiungo più niente. Un bacio gigante e ci sentiamo alla prossima!

Julietta: Cucciola, ciao! Spero che tu stia bene e che il morale sia a livelli stellari. Io non sono ancora riuscita a leggere i primi due capitoli della tua storia, ma mi impegnerò per rimediare al più presto! Che ne dici di come sta proseguendo la ficcy? Ho bisogno di un parere sincero e di utili consigli… Sto affrettando troppo le cose tra Herm e Draco? La storia tiene corda oppure è un po’ noiosa? Giuly stellina mi piacerebbe avere da te qualche suggerimento… non ti preoccupare di infierire perché ho le spalle larghe. Un bacione ed alla prossima!

Synnovea: Elenuccia adorata, hai visto che idea sbrilluccicosa che ha avuto il vecchio Albus? Poi dicono che gli anziani non stanno al passo con i tempi!!! Herm è sempre più curiosa, ma chissà a cosa porterà tutta questa voglia di sapere?! Forse tra le braccia di un biondino sexy di nostra conoscenza! Ti mando un super abbraccio cara! P.s.: Tengo le dita delle mani e dei piedi incrociate, stasera dirò le preghiere e farò anche qualche rito propiziatorio alla Harry Potter!

gemellina: Francy ciao! Che ne dici del chappy? L’idea che Draco ha delle donne è un attimo limitata, ma pian piano cambierà idea vicino alla sua "socia in affari"! Ti mando tanti baci e ti consiglio di non perdere il prossimo cap… sono convinta che mi ammazzerai! ^_-

White_tifa in balck: Hola tesoro! Questa volta non c’erano babbani ad importunare Draco, ma un’orda di streghe sbavanti… meno male che ha resistito fino ad Hermione, prima di bruciarle tutte! Beh per quanto riguarda Ronald, la sua convinzione che Draco è gay andrà avanti, ma tutto sommato l’importante è che la verità la sappia la nostra grifoncina. Un bacio grande e a presto!

Goldfish: Bea, che dici i due hanno flirtato anche in questo capitolo? (o-O) Non vedo l’ora di postare il prossimo… ho scritto veramente un gioiellino (come sono modesta!^^) e sono straconvinta che ti lascerà basita. Ti anticipo solo il titolo: Un bacio Rubato!… e non è nulla di quello che pensi tu… hihihihi come sono sadica! Un bacio grande grande e alla prossima! Rita

lunachan62: Ciao Federica bella! Sì in effetti i capitoli 5 – 6 e 7 mi sono divertita troppo a scriverli ed ero decisamente in forma! Il settimo è il mio fiore all’occhiello e sono stracuriosa di sapere cosa mi dirai, quando lo posterò. Si avvicina un giro di boa per i nostri colombini. Ti abbraccio forte cara e ti ringrazio infinitamente per la tua costante e dolce presenza! Rita

Lady_Eowyn: Ciao! Devi sapere che mi sono esaltata come una bambina, quando hai notato il parallelismo tra Draco e Drago… che soddisfazione!^^ Anche se latino non mi piaceva molto alle superiori, devo dire che questa volta è servito! Che ne dici del nuovo capitolo? Troppo stonata l’idea dello Speed Date o ha funzionato? Grazie per la recensione e alla prossima! Luz

Cobwy23: Ciao Cobwy! Come darti torto Harry non ne fa una giusta, ma non hai visto ancora il meglio o peggio! Hihihihi… come sono sadica con il Bambolotto-Sopravvissuto! Hermione per Draco sembra troppo impegnativa, ma non mi sembra apprezzi troppo la compagnia delle oche deliranti! Il suo atteggiamento è un po’ maschilista, ma ci sarà qualcuna, una brunetta, gryffindor che gli darà del filo da torcere! Baci e alla prossima!

Babe: Sono d’accordo con te… la storia dopo i primi capitoli di assestamento entra nel vivo e sono curiosissima di sapere se le idee che tirerò fuori dal cilindro vi piaceranno! Un bacione e presto!

Barbycam: Hai involontarimante centrato il bersaglio del prossimo capitolo… Harry Potter! Lui combina i casini ed i nostri cuccioli si avvicinano! Kisses e a presto!

marygenoana: Ciao Mary! Non preoccuparti per le recensioni veloci, quello che mi preme e che la storia ti continui a piacere. Baci e a presto!

aleptos: adesso mi sciolgo!^^ Davvero sei una Luzfan?! (Cavolo mi piace avere delle fun!!!) A parte le battute sono contenta che la storia ti intrighi… vedrai che soddisfazioni che ci daranno i nostri pucci e anche quell’idiota combina guai di Bambolo-Potter che cercherà di conquistare principessa. (Abbasso la piattola che qui non è mai esistita!) Baci e a presto!

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Capitolo 7
*** Il bacio rubato! ***


7.UnBacioRubato!

Alla ricerca del cuore di Drago.

7. Il bacio rubato!

Sentiva la terra viva pulsare sotto le piante dei piedi.

Percepiva i sottili fili d'erba solleticarle le caviglie.

Avvertiva la brezza primaverile sfiorarle le braccia nude...

...il tepore naturale del sole scaldarle la pelle e il cuore.

Avvertì la sua presenza.

E poi vide.

Lo vide!

Il viso illuminato da un sorriso.

La braccia tese in un muto invito.

La voce calda in una lenta preghiera.

"Hermione"

Il suo nome.

"Vieni Hermione."

Il suo nome pronunciato da quelle labbra.

"Balliamo Hermione!"

Un guizzo nel petto.

Un respiro mozzato.

Gote arrossate.

C'era voluto un attimo.

Mani intrecciate...

... e passi accennati.

Sguardi ammirati...

... labbra sfiorate.

Labbra sconosciute.

Labbra delicate.

Labbra baciate.

Draco... Draco.

"Sei un bastardo! Harry Potter sei un maledetto bastardo!"

Draco... Draco.

Harry...

Harry?!

Quando Hermione Granger riaprì gli occhi vide il suo migliore amico di fronte a lei con le braccia appoggiate ai supporti della poltrona dove lei era stesa e con la testa voltata verso una Romilda Vane furiosa.

"Tu! Tu... lurido vermicolo! È per questo che mi hai chiesto una pausa di riflessione, è?! Per fare i tuoi porci comodi con quella!?" strillò la Vane in preda ad un attacco isterico, indicando una Hermione ancora intontita su uno dei sofà della sala comune.

La brunetta istintivamente portò due dita alle labbra ancora schiuse e si ricordò del sogno.

Aveva sognato una corsa nel parco di Hogwarts, un ballo e un bacio.

... un bacio con Draco Malfoy!

Quando si riscosse da quel ricordo, le guance le si imporporarono e i suoi occhi dorati incontrarono le iridi smeraldine di Harry che con viso colpevole la fissava senza proferire parola.

La consapevolezza che quel bacio non fosse stato solamente un sogno, si fece pian piano strada in lei.

Come una lama in mezzo al petto la verità la colpì.

Il suo migliore amico, il ragazzo di cui si fidava di più in assoluto, il ragazzo a cui voleva bene come un fratello l'aveva baciata!

Con un moto di frustrazione i palmi delle sue mani si posarono sul torace di Harry e lo allontanarono con rabbia.

Il moro cadde sulla moquette della sala comune, mentre Hermione, in piedi di fronte a lui lo fissava stralunata.

Le ampie rimostranze che la Vane non aveva smesso un secondo di ululare si spensero d'improvviso.

Hermione con un incantesimo non verbale la zittì.

"Vai a farti un giro Vane... ti chiarirai con lui dopo!" proferì la brunetta con un tono pericolosamente calmo.

Quando i due amici si ritrovarono soli, la caposcuola rosso-oro incollò il suo sguardo furente su Harry e domandò: "Mi hai baciata?"

Il Salvatore del Mondo Magico che era stato in grado di sconfiggere Voldemort in persona, non riuscì a reggere gli occhi delusi e disgustati della sua migliore amica, abbassando la testa sconfitto.

"Guardami!" ringhiò Hermione.

"Te lo ripeto, mi hai baciata?" domandò per la seconda volta sempre più furiosa.

Il grifone rialzò la testa e in un mormorio sconnesso disse: "Io... Herm... non... io."

Hermione si conficcò le unghie nei palmi così forte da sanguinare e voltatasi di spalle affermò gelida: "Harry Potter non osare mai più rivolgermi la parola! Io e te da oggi in poi abbiamo chiuso!"

Il Ragazzo Sopravvissuto rimase come un ebete ad osservare parte della sua famiglia allontanarsi a grandi passi dalla sala comune e varcare il ritratto della Signora Grassa.

***

Draco Malfoy stava diligentemente svolgendo il suo compito da Caposcuola, pattugliando i corridoi del quarto piano di Hogwarts, quando una voce concitata attirò la sua attenzione.

Con la nota calma che da sempre lo contraddistingueva, il principe delle serpi si avviò verso quella che per lui poteva essere solo una grossa seccatura.

Più si avvicinava al luogo del crimine, più riusciva a comprendere la natura e la protagonista indiscussa del problema.

Draco Malfoy si ritrovò a considerare che il tono infuriato di Hermione Granger poteva essere benissimo paragonato al ruggito di una fiera selvatica affamata.

"Tu sei l'essere più imbecille, idiota, superficiale, egocentrico ed arrogante che io abbia mai avuto il dispiacere di conoscere!" sentì proferire dalle fauci della Gryffindor.

Il biondino curioso di conoscere il nome di chi gli stava strappando lo scettro del peggio insultato dalla mezzosangue, cercò una posizione riparata per godersi lo spettacolino.

Quello che Draco vide lo lasciò parecchio turbato: un intimorito e balbettante Potter, in arte lo Sfregiato, stava fronteggiando la sua agguerrita e, forse ex, migliore amica.

"Herm, forse... beh io...ti ho baciato perché ti amo!" biascicò Harry titubante.

Le iridi argentate di Draco si dilatarono paurosamente, ma mai quanto quelle di Hermione Granger, che livida dalla rabbia, mollò un signor ceffone al moro.

"Sei uno stronzo Harry Potter! Il più grande degli stronzi!" urlò la brunetta, fuori controllo.

Mentre Draco Malfoy sorrideva divertito a questa scena da telenovela babbana, Hermione fece qualche respiro e cominciò a spiegare con calma apparente: "E' da quando siamo tornati dalla missione contro Voldemort che cerco di capirti. Ho sopportato i tuoi continui sbalzi di umore, ho tollerato questo tuo atteggiamento leggero e superficiale nei confronti dello studio e delle ragazze, ho cercato di non starti troppo addosso, ti ho giustificato mille e mille volte davanti agli insegnanti, a Ron e a Gaby, ma adesso mi sono veramente rotta. Non puoi baciarmi senza il mio permesso e pretendere di uscirtene con questa stronzata galattica che forse mi ami. Harry sono Hermione, sono come una sorella per te, accidenti!"

"Ma forse, se noi provassimo a stare insieme?" borbottò Harry insicuro, interrompendo il discorso dell'amica.

Hermione sbuffò scocciata.

"Harry cerca di non peggiorare ulteriormente la tua posizione, perché la mia pazienza ha un limite! C'eravamo anche Ron ed io quest'estate e anche per noi è stato difficile affrontare i pericoli, gli ostacoli e le nostre paure. Anche noi abbiamo rischiato di morire e anche noi ti abbiamo aiutato a mettere fine alla vita di quel mostro, ma non per questo ci siamo chiusi in noi stessi, non per questo abbiamo preso a distruggere la nostra esistenza come stai facendo tu. Torna quello di prima Harry! Non mandare la tua vita a rotoli proprio adesso che potresti essere felice! Mi hai sempre impedito di parlartene, ma credo che tu debba farti seriamente aiutare da qualcuno! Parla con qualcuno, con uno psicomago e fatti aiutare!"

Harry che era rimasto in silenzio fino a quel momento esplose: "E tu dici di essere mia amica, una sorella?! Nessuna sorella direbbe al proprio fratello che è pazzo e deve essere rinchiuso!"

"Harry, ma io non..." provò a replicare la bruna senza risultato.

"Tu hai sempre cercato di manovrarmi, di farmi diventare arido e perfetto come te, ma visto che non ci sei riuscita mi dai del matto!" urlò il moro incattivito.

"Io non ho bisogno dell'aiuto di nessuno e in special modo del tuo Miss So-Tutto-Io! Per me puoi andare a farti fottere!" le sputò con astio, prima di allontanarsi infuriato da quel corridoio.

L'ilarità iniziale di Draco Malfoy andò scemando pian piano con la conclusione amara di quello scontro.

Qualche anno prima si sarebbe esaltato nell'assistere ad un litigio tra lo Sfregiato e la Mezzosangue, avrebbe goduto nel vedere il trio distrutto, mentre adesso le uniche sensazioni che emergevano erano pietà e ammirazione.

Provava pena per quello stupido grifondoro che viveva come un cieco in un labirinto e sentiva ammirazione per quella strega che tentava di far riavere la vista ad uno che non immagina neppure di averla persa.

Forse qualcuno avrebbe potuto giudicare la Granger come una povera illusa, ma almeno era una povera illusa che combatte per quello a cui tiene.

Quando Potter si allontanò dal quarto piano, Draco rimase ad osservare Hermione.

La brunetta in un gesto stizzoso aveva lanciato contro il muro la bacchetta e accasciandosi sul pavimento aveva iniziato a singhiozzare.

"Stupido! Idiota! Stupido idiota! Imbecille! " - aveva cominciato a brontolare in una litania continua - "Cretino, deficiente, figlio di un bubotubero, cretino!"

Hermione stava continuando ad inveire contro Harry, quando una voce calma la interruppe: "Cretino l'hai già detto!"

Alzati gli occhi, la caposcuola dei Gryffindor si trovò di fronte un Draco Malfoy serio ed impettito.

Mentre Hermione guardava il mago frastornata, Draco che in una mano teneva la bacchetta della caposcuola e nell'altra un fazzoletto identico a quello che le aveva prestato quella notte in biblioteca, ripeté: "Ti stavo dicendo che il termine cretino l'hai già adoperato... se vuoi qualche consiglio su come insultare Potty posso aiutarti io!"

La strega si asciugò le lacrime con le mani e dignitosamente si rimise in piedi.

"Da quanto eri lì?" domandò atona.

"Abbastanza da capire che non c'è bisogno di piangere!" rispose il biondo cercando di usare un tono gentile.

"Certo, perché il freddo e glaciale Draco Malfoy non sa cosa vuol dire sentirsi traditi e offesi da qualcuno a cui tieni!" sibilò velenosa Hermione, che cercava di sfogare la sua rabbia sul soggetto sbagliato.

Un lampo di collera passò per gli occhi di Malfoy che dopo averle rimesso in mano la bacchetta affermò sincero: "No, già, forse non ti capisco. Non sono stato io ad avere avuto un padre come Lucius Malfoy che voleva immolarmi come un animale sull'altare di quel pazzo di Voldemort! Forse non sono io ad avere per madre Narcissa Black a cui importa più delle sue unghie laccate che di me! Forse non sono io quello che viene disprezzato per il suo cognome, quello che nessuno si prende mai la briga di conoscere veramente!"

Conscio di essersi sbottonato un po' troppo, Draco girò i tacchi e fece per allontanarsi.

"Malfoy aspetta!" lo richiamò Hermione dispiaciuta.

"Che vuoi?" chiese lui in un tono freddo, voltandosi ad osservarla.

"Il fazzoletto. Mi presteresti il fazzoletto!" disse semplicemente a bassa voce, per scusarsi.

"Tieni! Spero solo che non t'impossesserai di tutto il mio prezioso corredo entro giugno!" commentò in tono ironico, strappandole un sorriso.

I due ragazzi rimasero in silenzio per un po' a fissarsi, quando Hermione si ricordò del sogno e arrossì vistosamente.

No, non poteva aver davvero sognato di baciare proprio lui!

Era stato così reale quel sogno... reale e bello!

"Che c'è?" le chiese Draco, vedendo la brunetta agitarsi imbarazzata.

"Niente è che dovevamo incontrarci questa sera ed io non ho portato con me gli appunti!" s'affrettò a mentire.

"Non importa... ci si vede direttamente giovedì prossimo!" fece lui comprensivo.

Hermione lo guardò come se avesse avuto davanti uno schiopodo sparacoda.

"Granger non sono mica un negriero! Capisco quando c'è una tragedia in atto e ricevere un bacio da Potty stenderebbe chiunque!" le spiegò Draco convinto.

La caposcuola rosso-oro invece di sorridere alla battuta, si rabbuiò di nuovo.

Pensare a Harry la rendeva triste e arrabbiata allo stesso tempo.

Senza accorgersene i suoi muscoli si tesero ed i pugni si strinsero lungo i fianchi.

"Ho capito... qui urge un rimedio!" affermò lo slytherin avviandosi a passo spedito verso le scale.

"Granger muoviti non abbiamo tutta la notte!" la richiamò, continuando a camminare.

Hermione seguì in silenzio il rampollo di casa Malfoy fino alla torre di astronomia.

"Perché siamo qui?" chiese curiosa.

Draco fece un paio di incantesimi tutt'intorno e le spiegò: "Siamo qui per farti passare l'arrabbiatura!"

La brunetta lo guardò scettica, in attesa di ricevere ulteriori spiegazioni.

"Mettiti qui vicino a me e urla!" le ordinò spiccio.

"Devo urlare?" domandò ancora più incredula Hermione.

"Sì Granger... urla! Urlaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!" gridò Draco fortissimo.

La strega lo fissò sconvolta, ma lui non si lasciò intimorire e continuò: "Provaci! Grida... manda a quel paese Potter, dì ciò che vuoi, basta che tiri fuori la voce!"

Hermione si lasciò andare in un urletto un po' stentato, ma quando sentì la voce di Malfoy affiancarla, iniziò a strillare con più energia.

Le grida e gli "Harry vaffanculo" si sprecarono quella sera, finché stanchi, esausti e senza voce, i due capiscuola si sedettero per terra.

Com'era dolce il sapore della libertà... della pace interiore e della libertà!

Rimasero lì in silenzio a osservare le stelle per una decina di minuti, finché Hermione non ruppe il silenzio domandando: "E' da tanto che vieni qui a sfogarti?"

"Da settembre!" le rispose Draco inespressivo, prima di alzarsi e lisciarsi i pantaloni con le mani.

Forse era stato un errore portarla lì?!

"Dai andiamo Granger, si è fatto tardi!" le disse poi sbrigativo.

"Posso chiederti un favore Dra... Malfoy?" borbottò lei un po' imbarazzata.

Draco la studiò per qualche secondo in attesa che continuasse.

"Niente, io volevo chiederti se possiamo farli qui i nostri incontri del giovedì!" spiegò la grifoncina.

Forse aveva commesso un errore, ma arrivati a questo punto...

Draco sorrise.

"Se la mia socia in affari vuole la torre di astronomia, la mia socia avrà la torre di astronomia!" replicò lui galantemente.

Hermione sorrise.

I due ragazzi si avviarono insieme verso i dormitori e prima di separarsi la grifoncina si voltò verso Malfoy sussurrandogli impacciata: "Grazie! Grazie davvero!"

Draco la guardò intenerito e dandole dei leggeri buffetti sulla testa replicò: "Grazie a te Granger! Vederti insultare e schiaffeggiare Potty è stato davvero uno spettacolo memorabile!"

Quella notte Draco Malfoy ed Hermione Granger percepirono che qualcosa tra loro stava cambiando... o forse era già cambiato!



Ciao a tutte belle! Questo è uno dei miei capitoli preferiti e spero che vi abbia colpito! Un bacio e un grazie ai lettori e soprattutto alle mie amichette che recensiscono!!! Mitiche!!!

Ringraziamenti:

Aleptos: Ciao bella!^^ Sì, sì sono d'accordo con te al buon vecchio Albus si sono fusi i neuroncini, ma mai quanto al caro Harry. Meno male che c'è Draco che fa il cavaliere dalla scintillante armatura e salva la nostra damigella. Beh per quanto riguarda il ballo di primavera ci vorranno un bel po’ di capitoli, ma vedrai che per allora Dracuz avrà capito tante cose! Un bacio e a presto!

merryluna: Ciao Manu!^_^ Tranqui davvero per le recensioni… quando e se hai voglia! Questa è la mia filosofia di vita dell’ultimo periodo… sto facendo solo cose che mi piacciono e quando ne ho voglia e devo dire che è fantastico! La scena di Hermione che si addormenta bofonchiando frasi senza senso è autobiografica (conoscevo il mio attuale ragazzo solo da una settimana e mi sono addormentata sulla sua spalla… poi ho cominciato a parlare nel sonno e a dire frasi senza senso… era già amore!). Sono contenta che ti sia piaciuta la scena dello speed date… mi sembrava qualcosa di originale per sfoltire le fette di salame che hanno sugli occhi i due colombelli. Manu ho voglia di leggere qualcosa di tuo e spero di riuscirci presto… un bacio grande e a presto!

Julietta: Ciao cucciola! Grazie mille per la tua ultima recensione… e per tutte quelle che mi hai scritto fino ad ora! Mi rende felice sapere che ciò che scrivo viene apprezzato e che molte delle mie idee vengono condivise! Tesoro per scoprire qualche indizio sul segreto di Draco dovrai aspettare ancora un pochino… anche se io un paio di pulci nell’orecchio le ho già inserite. Per quanto riguarda questo capitolo devo dire che si è scritto da solo e mi piace molto il risultato! Lo trovo un po’ un giro di boa per i nostri colombini. Che ne pensi? Il prossimo sarà un cap. di transizione, ma ci sarà Sirius a renderlo più piacevole. Un mega bacio e a presto!

gemellina: Francyyyyyyyyyyy ti è venuto o no un colpo appena hai letto del bacio tra Harry ed Hermione?! Sono stata un po’ sadica con la nostra Herm (non tutti hanno lo stomaco per baciare il portasfiga!), ma poi è arrivato il nostro principe che ha aggiustato le cose! Durante i sogni l’inconscio lavora e intanto i nostri pucci cominciano l’avvicinamento!^^ Tesoro ti mando un bacione grande e ci sentiamo presto!

mars: grazie mars!!! Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo! Alla prox…^^

sweet_muffola_pigmea: troppo carino il tuo nick! Che dici ti è piaciuto il nuovo chappy? A parte Harry in mezzo alle scatole i nostri due continuano l’avvicinamento. Per il segreto sui draghi ci vorrà ancora un pochino, ma tranquilla posso già dirti che non c’è niente di troppo losco in mezzo! Alla prossima… baci, baci!^^

cobwy_23: Harry è un danno vivente, ma verrà severamente maltrattato ancora per un po’… (mi diverto troppo a vederlo preso a schiaffi!), mentre i nostri tesorini diventeranno sempre più amici!^^ Non sono tenerissimi sulla torre di astronomia a gridare? Mi sono troppo divertita a scrivere questo chappy e spero sia piaciuto anche a te! Un bacione e a presto!

crici_82: vedi come la verità pian piano viene a galla?! Herm che sogna di baciare Draco… ma sarà forse un caso? Un bacio e alla prossima!

lunachan62: Federica stella, che ne dici? Harry può prendersi la corona di idiota o deve combinare qualche altro guaio, prima che la tolga a Ron?!^^ …ho voglia di martoriarlo ancora un po’, ma solo un pochino! Non sono belli i nostri cuccioli insieme? L’avvicinamento continua! Un abbraccio stretto stretto e a presto tesoro!

Synnovea: Ciao Elenuccia! Hai visto che ti combina la tua Riti? Sai che con me i colpi di scena sono all’ordine del giorno! Mi è piaciuto troppo scrivere questo capitolino con un Harry maltrattato e i nostri pucci in avvicinamento… che dici tesoro ti faccio passare dei momenti lieti?! Ele ti abbraccio forte forte e sono sempre con te col pensiero! Mitica, la mia socia del club "limoniamo duro"!

marygenoana: Mary ciao! Qui passettino passettino andiamo avanti… tra lo speed e la torre di astronomia prosegue la conoscenza tra il biondino e la nostra Herm. Ahhhh l’amour!!! Baci, baci^^

white_tifa in black: Bella ciao! Ora dopo aver letto questo capitolo pensi che sia più matto Silente o quel porta-sfiga di Harry? Se la giocano bene, vero?! L’idea ignobile che Dracuzzo è gay persevera nella mente di pel di carota… vedrai nel prossimo capitolo cosa combinano gli equivoci!^^ Un bacione enorme e alla prossima!

Lady_Eowin: Mi sa che tra noi due il piccolo genio sei tu, perché capisci al volo tutte le pulci nell’orecchio che vi lancio! Non sarai una veggente? Carissima Lady_Eowyn spero che questo capitolo ti sia piaciuto come è piaciuto a me scriverlo! Un bacio e a presto!^^

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Capitolo 8
*** Ron guardati le spalle! ***


8.Guardati le spalle Ron!

Buonpomeriggio a tutti i lettori e le lettrici!

Questo sarà un capitolo di transizione... ma consentitemi di dire che anche quelli servono! Ho cercato di renderlo il più piacevole e leggero possibile in attesa che i protagonisti ritornino in primo piano e che la faccenda dei draghi acquisti la giusta importanza.

Chiedo scusa immensamente a Goldfish per il mancato ringraziamento della scorsa recensione. Bea perdona la mia cecità e l'arteriosclerosi che avanza!

Mando un abbraccio particolare a Elena!

Buona lettura!

Alla ricerca del cuore di Drago.

8. Ron guardati le spalle!

Quel venerdì mattina, quando Hermione si destò, un caldo e ampio sorriso fece capolino tra le sue labbra di rosa.

La strega rosso-oro avrebbe potuto crucciarsi e immalinconirsi al pensiero della lite con Harry, invece, decise di godersi il ricordo di lei e Malfoy sulla torre di astronomia a gridare alla luna e alle stelle.

Da quando si era volontariamente invischiata nelle ricerche e nella vita dello slytherin stava riscoprendo stati d’animo e sensazioni che da troppo tempo non avvertiva.

La curiosità di sapere perché Draco Malfoy fosse così interessato ai luck’s dragons la rendeva viva ed euforica, ma ancor di più, Hermione era esaltata all’idea di scoprire chi si celasse veramente dietro l’apparente cinismo e la calcolata freddezza del biondino.

Era perfettamente consapevole che lo slytherin restava di base uno stronzo, con un pessimo carattere ed una lingua velenosa, eppure, non poteva fare a meno di essere attratta dal suo lato segreto, dalla sensibilità che traspariva da alcuni gesti e dal tormento malinconico che si riusciva a scorgere in quegli occhi tempesta.

Draco Malfoy era una sfida per Hermione Granger e lei adorava le sfide!

Accantonate temporaneamente le riflessioni su Malfoy, la strega si avviò a passo sicuro verso la sala comune gryffindor.

Avrebbe preferito di gran lunga essere gettata nella fossa dei leoni, piuttosto che dover affrontare quella giornata, in cui tutti le avrebbero tenuto gli occhi puntati addosso, ma la sua parte razionale e coscienziosa era consapevole del fatto che Hogwarts andava frequentata sia nei giorni di limpido sole che in quelli carichi di pioggia!

Al suo arrivo diverse ragazzine del secondo e terzo anno cominciarono a borbottare fra loro e a lanciarle sguardi poco amichevoli.

Come sospettava il suo bacio con Harry aveva già fatto il giro dell’intera scuola e si era sicuramente arricchito di particolari inimmaginabili.

Il primo ad andarle incontro fu un quanto mai sconvolto Ronald Weesley.

"Mione ma cosa cavolo è successo ieri sera? È da stanotte che non si fa che parlare di te e Harry!" - cominciò Ron preoccupato - "C’è chi dice che vi siete messi insieme, alcuni affermano che hai usato un filtro d’amore per fregarlo alla Vane, altri dichiarano di aver visto Harry in infermeria, dopo che è stato schiantato dalla stessa Romilda…" le raccontò tutto d’un fiato il rosso.

"Calmati Ron!" fece lei con una dolcezza disarmante, posandogli una mano sulla spalla.

"Harry stanotte non è rientrato e io voglio sapere cosa sta succedendo!" affermò lui in apprensione.

Hermione prontamente gli raccontò del bacio, del litigio furibondo che aveva avuto con il moro e di come se ne era andato infuriato.

"Ron io non so dove sia Harry, ma al punto in cui siamo arrivati non credo sia più affar mio! Il suo atteggiamento e le sue parole di ieri mi hanno deluso nel profondo. Mi sono stancata di fargli da baby-sitter e ho deciso che Harry Potter, da oggi, non è più un mio problema!"

Ronald Weesley boccheggio come un pescepalla per alcuni secondi, prima di replicare mesto: "Non cambierai idea, vero?!"

"No, Ronald! Però questo non vuol dire che io e te smetteremo di essere amici. Ti voglio troppo bene, perché la mia decisione su Harry possa interferire tra di noi!"

L’ultimo dei Weesley abbracciò forte l’amica, ricambiando quel discorso con altrettante parole piene di sincero affetto.

Dopo questo momento fraterno, che non passò inosservato agli occhi pettegoli della torre rosso-oro, i due amici attraversarono il ritratto della signora grassa e si avviarono spediti verso la sala grande.

Quando passarono vicino all’ingresso di Hogwarts, la loro attenzione venne attirata da un folto gruppo di ragazzine che mormoravano eccitate.

Un nuovo visitatore aveva varcato il massiccio portone della scuola, scatenando sussurri esaltati e fremiti incontrollati.

Prima che Hermione potesse scorgerne l’identità, vide una solare Gabrielle attraversare di corsa il muro dei curiosi e volare tra le braccia del nuovo arrivato.

"Sirius!" strillò felice la francesina, mentre il cappuccio del mantello dell’uomo ricadeva sulle spalle, scoprendogli il viso abbronzato e i lunghi crini color inchiostro.

"Principessa!" le sussurrò Sirius con voce roca, stringendola a sé e facendola volteggiare come una bambina tra le braccia di un padre.

L’affascinante e chiacchierato Sirius Black era tornato ad Hogwarts!

Il mago, continuando a tenere stretta Gaby, dall’alto del suo metro e novanta, intravide le figure di Ron e Hermione e li chiamò.

"Hey campione! Tesoro! Venite immediatamente ad abbracciarmi!" urlò l’ex-gryffindor, facendogli un cenno con la mano.

In pochi secondi anche Ron e Herm si ritrovarono stretti nel forte abbraccio di Sirius.

Come Hermione ebbe modo di notare, quando Gabrielle la vide, si irrigidì, assumendo un atteggiamento di gelido distacco.

Hermione si ritrovò a maledire mentalmente Harry Potter e la sua immensa stupidità! Se la storia del bacio fosse riuscita ad intaccare anche solo minimamente l’amicizia con la corvonero, questa volta a quel deficiente uno schiantesimo non gliel’avrebbe tolto nessuno!

"Sirius, ma che ci fai qui?" domandò Ron curioso, troncando i ragionamenti della grifoncina.

"Io speravo che me lo diceste voi ragazzi! Stanotte mi è arrivata una lettera da Silente in cui mi diceva che Harry rischiava seriamente l’espulsione da scuola e che dovevo presentarmi ad Hogwarts il più presto possibile!" raccontò il quarantenne impensierito.

I tre amici lo fissarono sconvolti, incapaci di proferire parola.

"Dai ragazzi, non fate quelle facce… vedrete che il sottoscritto riuscirà a far cambiare idea al vecchio Albus!" li rincuorò lui, rivolgendo loro uno dei suoi sorrisi da malandrino.

Alle tante, Ron decise di accompagnare Sirius da Silente, lasciando le due streghe sole.

"Io vado, ciao!" si affrettò a dire Gaby che non sembrava aver voglia di parlare con l’amica.

Hermione che voleva cercare un confronto con lei per darle le spiegazioni del caso, la bloccò.

"Gaby non te ne andare, per favore! Parliamo!" le sussurrò gentile, prendendole la mano e portandola in un angolo appartato del corridoio d’ingresso.

"Tesoro non dare peso a tutte le voci che stanno girando! Tra me e Harry non c’è niente e non ci sarà mai niente te lo assicuro!" chiarì la brunetta, andando dritta al punto.

"Mi stai dicendo che non è vero che vi siete baciati?" le chiese la biondina, con lo sguardo basso.

Hermione strinse di più la mano della corvonero e provò a spiegare: "Mi ero addormentata in sala comune su un divanetto e a quanto pare Harry mi ha baciato. Poi quando mi sono svegliata ho visto lui e la Vane discutere!"

Gabrielle staccò la mano da quella di Hermione e l’accusò acida: "La scusa che stavi dormendo è davvero patetica! Se ti ritieni davvero mia amica abbi almeno il coraggio di essere sincera!"

"Ma io sono stata sincera! Quella che ti ho detto è la verità!" sbottò la brunetta, infastidita dall’atteggiamento scostante della Delacour.

La discussione stava decisamente prendendo la piega sbagliata, quando una voce alle loro spalle le zittì.

"Cos’è Francia, stai litigando con la Granger perché vuoi avere l’esclusiva nel rifilare cinquine al tuo adorato Potty?!" pronunciarono le labbra di Draco Malfoy che si stava avviando in sala grande scortato da Tiger e Goyle.

Gabrielle replicò con un gestaccio convincente, mentre Hermione rimase ferma immobile ad osservare il caposcuola verde-argento allontanarsi.

"Ah Granger!" - si voltò di nuovo Draco, ghignando - "Devo farti davvero i miei complimenti… il ceffone che gli hai dato ieri è stato uno spettacolo per gli occhi!"

Le due streghe rimasero di nuovo sole nel corridoio.

"Davvero l’hai schiaffeggiato?" domandò Gabrielle più calma.

Hermione gli fece un caldo sorriso e ironicamente replicò: "L’unico modo per trattare gli idioti è usare le maniere forti, non credi?!"

La biondina ridacchiò ed Herm ne approfittò per spiegarle: "Gaby tu sei l’unica vera amica che ho e ti giuro che non farei mai niente per ferire i tuoi sentimenti! Harry mi vuole bene come una sorella e non potrebbe mai essere interessato a me in quel senso. Vedrai tesoro, quando quel testone riprenderà a far funzionare il cervello capirà quello a cui sta rinunciando standoti lontano!"

Gabrielle si lanciò addosso all’amica e iniziando a singhiozzare, mormorò: "Scusa Herm se ho dubitato di te! È che quando c’è di mezzo lui, smetto di ragionare. Lo odio! Detesto questo Harry Potter! Lo odio con tutto il cuore! Rivoglio indietro il mio amico, il mio Harry!"

Hermione la tenne abbracciata per un po’ coccolandola e confortandola.

Gabrielle Delacour ad occhi estranei poteva sembrare una ragazza forte e sicura, ma in realtà era soltanto una bambina timida ed impaurita che cercava di difendersi dal mondo assumendo un atteggiamento aggressivo.

A dieci anni Gaby aveva perso i suoi genitori e a quindici si era dovuta trasferire da Parigi a Londra per seguire sua sorella Fleur, promessa sposa di Bill Weesley.

Senza più la sua mamma e il suo papà, gli amici e la sua città, la francesina aveva dovuto crescere in fretta ed adattarsi ad una nuova lingua, un nuovo posto, un nuovo modo di vivere.

Quando, due estati prima, Hermione aveva visto quella ragazzina bellissima e triste arrivare alla tana, si era sentita subito in dovere di aiutarla ad ambientarsi e inserirsi, facendole un po’ da sorella maggiore.

Ben presto Gaby era diventata il quarto membro del trio e insieme a loro aveva acquistato un po’ di sicurezza e di serenità.

Le due streghe erano ancora abbracciate, quando Ron e >Sirius tornarono da loro.

"Hem, hem… disturbiamo?" fece Black, schiarendosi la voce.

Gaby si ritrasse da Hermione imbarazzata, cercando di asciugarsi le lacrime con il dorso della mano.

"No, non disturbate affatto! Com’è andato il colloquio con il preside?" chiese velocemente Hermione, per deviare l’attenzione dall’amica a Sirius.

"Harry ieri sera ha distrutto un paio di aule al quinto piano e quando è stato scoperto da Gazza, invece di darsela a gambe, l’ha preso a cazzotti. La McGranitt ci ha detto che era ubriaco fradicio!" spiegò Ron cupo.

Hermione cominciò a scuotere la testa, mentre Gaby allucinata domandò: "E’ stato espulso?"

"Silente ha deciso di non cacciarlo, anche se gli ha dato ugualmente tre giorni di sospensione e una severa punizione da scontare al suo ritorno. Harry adesso è nel dormitorio a preparare i bagagli e quando sarà pronto ce ne andremo a Grimmauld Place. Non so cosa stia succedendo al mio figlioccio, ma farò di tutto per scoprirlo e per aiutarlo!" chiarì Sirius serio.

Sirius Black era un tipo che difficilmente si lasciava impensierire, eppure l’incontro con il preside doveva averlo turbato molto.

Quando Harry raggiunse l’ingresso, vedendo la faccia triste di Elly e quella scura della sua migliore amica, abbassò immediatamente lo sguardo, mormorando spiccio: "Sir sono pronto, possiamo andare!"

Il bel Black abbracciò i suoi giovani amici e con tono allegro promise che il lunedì successivo avrebbe riportato loro quel combina guai del moro.

Ron diede delle pacche calorose ad Harry, mentre le due streghe si limitarono a dei tiepidi saluti.

Quando Harry Potter e Sirius Black sparirono dietro il massiccio portone di Hogwarts i tre ragazzi si avviarono di corsa in sala Grande per la colazione.

Mentre Ron tra un boccone e l’altro metteva al corrente Mione dei danni che aveva combinato Harry durante la notte, la grifoncina cercava con lo sguardo un certo biondino che ancora una volta l’aveva aiutata.

Quando il suo sguardo dorato incontrò quello tempesta di Draco, lui rise, facendole l’occhiolino!

Hermione in risposta gli regalò uno dei suoi più caldi e dolci sorrisi.

L’ultimo dei Weesley che aveva alzato la faccia proprio in quel momento, sputò tutto quello che aveva in bocca, cominciando a balbettare.

"Mi-Mione hai visto anche tu que-quello che ho visto io?"

"Cosa Ron? Cosa avrei dovuto vedere?" replicò lei, cercando di restare calma.

"Mal-Malfoy… Malfoy mi ha strizzato l’occhio!" spiegò il rosso con un’espressione disgustata.

Hermione che stava cercando qualche scusa decente da poter rifilare all’amico, a quelle parole, scoppiò in una fragorosa risata.

"Che hai da ridere?! Io non ci trovo niente da ridere… qui c’è da piangere!" brontolò il grifone offeso.

"Magari gli piaci Ron!" commentò lei cercando di contenere l’ilarità.

"Oh miseriaccia santissima… è vero! Lo ha fatto perché gli piaccio!" affermò Ron con la faccia pallida e gli occhi fuori dalle orbite.

Hermione che continuava a sghignazzare, non si trattenne dal rincarare la dose: "Magari sta sondando il terreno prima di dichiararsi…"

"Dichiararsi?! Oh Merlino benedetto credo di non sentirmi troppo bene!"

"Suvvia Ronald in fondo Malfoy non è un brutto ragazzo!" lo stuzzicò lei.

A quel punto l’ultimo dei Weesley si alzò dal tavolo della colazione barcollando e prima di allontanarsi borbottò qualcosa a proposito di Padma e della sue preferenze sessuali.

Hermione lo guardò dirigersi al tavolo dei corvonero come uno zombie e incapace di trattenersi gli consigliò: "Ron, mi raccomando guardati le spalle!"


Il prossimo capitolo che è ancora in corso d'opera si intitolerà: A chi non piacciono le margherite?!

RINGRAZIAMENTI:

Valemione: Ciao tesoro, non preoccuparti per il ritardo nel recensire. Sono contenta che il mio triangolo Harry-Draco-Herm ti sia piaciuto! Sto scalpitando un po’ perché ho voglia di entrare nel vivo della ficcy con Draco, Herm e i draghi, ma ci sono un po’ di passaggi prima che non posso mancare di scrivere. Cercherò di aggiornare presto! Un bacione grande!^^

White_tifa: Cara, ti dirò, provo un sottile piacere a rendere Harry il soggetto-più-demente-degli-ultimi-dieci-lustri e soprattutto a farlo diventare il pungiball di Hermione poi! Come sono sadica!^^ Ma sì, non faccio niente di male se sfogo la mia frustrazione sul Bambino Sopravvissuto! Herm è già stata ammaliata dal fascino di Draco e per quanto riguarda lui ci arriverà pian piano. Tutto a tempo debito! Un bacio grosso e a presto!

Crici_82: Ciao! Io mi diverto a rendere Harry stupido, ma volevo precisare che è perché sta male. Tra un po’ tornerà il solito grifondoro retto e coraggioso di sempre. Alla prox!^^

marygenoana: Mary cara, sono contenta che i piccoli passettini che sta facendo la nostra coppia preferita ti piacciano. Passettin passettino… Bacioni e a presto!^^

Cobwy23: Ciao!^^ Harry ha bisogno di un nuovo soprannome… prezzemolino! È peggio delle starlette della televisione: è dappertutto! Herm questa volta è davvero rimasta sconvolta, ma il nostro mitico biondino le ha fatto scordare di tutto. Mi sa che Draco diventerà il sogno ricorrente della nostra grifoncina! Lui è carino con lei e si sta sbottonando, perché dall’altra parte trova pane per i suoi denti. Lei non è stupida come gli altri, è forte ma anche fragile allo stesso tempo e questo Draco lo trova curioso! Ti mando un bacione e alla prossima!

aleptos: Sono proprio contenta che sia stato il tuo chappy preferito, perché lo è stato anche il mio! Harry bastonato e i nostri colombelli vicini, vicini! L’intimità arriva con la conoscenza e allora mandiamo avanti la conoscenza dei nostri amorucci. Un bacione, a presto!

Sweet_muffola_pigmea: Ciao! ^^ Di solito anche a me piacciono le storie in cui Harry è normale (che parolona grossa!) ed ha un buon rapporto con Herm, ma mi ero stufata di far fare sempre a Ron la parte dello sciocco. Vedrai che comunque con l’andare avanti il nostro bambino sopravvissuto tornerà come prima e riuscirà a ricucire il rapporto con la sua migliore amica (solo migliore amica). E poi ad Harry piace una certa francesina… Concordo con te: Draco è sempre il migliore!^^ Baci, baci e al prossimo capitolo!

Goldfish: Che dici Bea, con le scuse pubbliche a inizio capitolo ho rimediato la mia imperdonabile dimenticanza?! Tesoro lo so che vedere Harry che bacia Hermione ti ha un attimo sconvolta, ma sai ogni tanto la mia parte auror ritorna fuori e questi sono i risultati. Il subconscio della nostra amica sta facendo il suo dovere, ma anche Draco si sta impegnando al massimo. Lui pensa di farlo per i suoi interessi a tenersi buona Herm, ma non ha ancora capito quali sono i suoi veri interessi: i draghi oppure… (ci siamo capite!^^). Hai proprio ragione tesoro urlare è terapeutico, in mancanza di altri sfoghi!!! ^_- Un bacione esagerato e a presto.

lunachan62: Federica mi fa un piacere immenso sapere che è piaciuto anche a te lo scorso capitolo!^^ Sto dipingendo Harry come il re degli idioti, ma voglio precisare che nel corso della storia tornerà normale. Sta facendo una cavolata dietro l’altra esclusivamente perché è in un momento di difficoltà, ma poi lo farò rientrare nei soliti canoni. Chissà forse per allora dovrò ricominciare a sfogarmi contro il roscio! Hihihihi^^ Intanto i nostri cuccioli fanno amicizia e questo è quello che conta! Un bacio e grazie di tutto! Rita

gemellina: Ciao Francy! Ogni tanto la mia parte romantica esce fuori e mi fa creare capitoli tenerosi. Ma come hai potuto vedere mai esageratamente: Harry preso come pungiball di Hermione non poteva mancare!^^ I colombelli si avvicinano e questo, come hai detto tu, in una Draco Hermione è l’importante!!! Kisses kisses

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Capitolo 9
*** A chi non piacciono le margherite?! ***


9.leMargherite

Alla ricerca del cuore di Drago.

9. A chi non piacciono le margherite?!

Il primo week-end di novembre trascorse lento e sonnacchioso per la maggior parte degli studenti di Hogwarts.

Il freddo non permise l’organizzazione di rilassanti passeggiate intorno al lago nero, pic-nic nel parco o gruppi-studio nei patii; per questo, quasi tutti i maghi e le streghe restarono rintanati a poltrire oppure a studiacchiare al calduccio delle loro sale comuni.

L’unica studentessa, per cui quel sabato e quella domenica non esistettero, ma furono meri prolungamenti della settimana feriale, fu Hermione Granger.

La grifoncina, durante il giorno, si dedicò anima e corpo ai compiti e allo studio, mentre la sera, nella pace e nel tepore della sua stanza, s’immerse nella lettura di opere che avevano come protagonisti i luck’s dragons.

Dopo il fattaccio del bacio, la sua camera da letto era diventata l’unico riparo tranquillo e accogliente dove potersi rilassare.

Quando si trovava alla torre, infatti, le streghe rosso-oro, con Romilda Vane in testa, non mancavano di rivolgerle occhiate di sdegno, seguite da commenti al vetriolo.

Nessuna di codeste fanciulle, dal cervellino limitato, conosceva il reale motivo per cui Harry Potter fosse stato allontanato da Hogwarts, ma tutte si prendevano la libertà di credere che lei ne fosse la causa.

Hermione si convinse che quegli atteggiamenti fastidiosi ed infantili sarebbero cessati al ritorno del golden boy, senza considerare minimamente che all’idiozia del suo ex migliore amico e al peggio non c’era mai fine!

***

Il lunedì arrivò, portando con sé Harry e nuove seccature.

Fuori dalla propria stanza, quella mattina, la bella caposcuola trovò un immenso mazzo di margherite con un bigliettino.

Herm farò di tutto per farmi perdonare!

Harry

Hermione lungo il suo cammino verso la sala grande non fece altro che incontrare bambini delle prime classi che insieme a messaggi da parte del grande Harry Potter, le donavano delle graziosissime margherite.

Quei maghetti ben addestrati non facevano che declamarle frasi di pentimento, che lei avrebbe voluto sentire dal diretto interessato.

L’idiota non poteva aspirare a nessun tipo di perdono, se non avesse messo da parte il proprio orgoglio e le avesse chiesto personalmente scusa.

In ginocchio, magari…

Oppure strisciando!

Durante la colazione il suo posto divenne un porto di mare, o meglio, un vivaio di fiori.

I mea culpa cantati e recitati si sprecavano, insieme a quei benedetti fiorellini bianchi che rischiavano di sommergerla.

La pazienza di Hermione crollò definitivamente, quando anche Ron si presentò al suo cospetto con un mazzetto di margherite e una pietosa poesiola di scuse sulle labbra.

"Avevo un’amica e con lei un tesoro… per stoltezza l’ho persa… ma, ora, sono qui che imploro… Hermione perdona…"

"Ronald Bilius Weesley allontanati da me immediatamente!" esplose in un ringhio cupo, senza lasciarlo proseguire oltre.

Il rosso, riconoscendo il tono pericoloso dell’amica, se la diede a gambe levate, borbottando una serie di inutili e patetiche giustificazioni.

Hermione, verde di collera, lanciò uno sguardo assassino a tutti i bimbetti che aspettavano il loro turno per porgerle quegli omaggi floreali e cominciò ad ululare: "Chiunque deciderà di avvicinarsi alla sottoscritta con quegli stupidi fiori sarà schiantato all’istante e il suo corpo verrà gettato nelle stanze del professor Piton!"

Dopo una serie di mormorii terrorizzati e un fuggi fuggi generale, la sala grande ritornò un luogo quasi vivibile.

La caposcuola con gesti controllati fece evanescere tutte le margherite e si accomodò al proprio posto, continuando a fare colazione.

Mentre ragionava su come far fuori Il-Ragazzo-Sopravvissuto-a-Voldemort-ma-non-a-Hermione-Granger, gli studenti delle altre case si perdevano in congetture, commenti e risatine.

Persino Gabrielle Delacour stava cercando di contenersi dal ghignare senza ritegno davanti alla faccia scura dell’amica.

Come al solito, il "suo Harry", invece, di aggiustare le situazioni, aveva la pericolosa attitudine a comprometterle definitivamente!

In tutta Hogwarts l’unico che non sembrava divertirsi, a parte la Granger, era Draco Malfoy.

Anche lui avrebbe goduto e riso della scenata di quella banshee dagli occhi dorati, se l’odore di quei maledetti fiori non gli avesse procurato una forte lacrimazione e un attacco incontrollato di starnuti.

Niente e nessuno poteva piegare Draco Malfoy…

…niente e nessuno, tranne la sua allergia alle margherite e a Harry Potter!

***

Il supplizio delle margherite perseguitò Hermione per tutto quel lunedì e anche per i giorni seguenti.

In qualunque posto della scuola si recasse c’erano mazzi di fiori ad attenderla: Harry non si era ancora avvicinato per rivolgerle una parola, ma le sue stupide margherite erano sempre tra i piedi.

La grifoncina, arroccata nelle sue posizioni, capitolò soltanto il giovedì successivo.

Si trovava in biblioteca a studiare erbologia, quando un primino di serpeverde le si avvicinò per consegnarle un messaggio.

Non vedendo fiori campeggiare in bella mostra, la brunetta srotolò la pergamena leggendone il contenuto.

Granger per cause di forza maggiore anche l’incontro di stasera salta. Ci vedremo giovedì prossimo alla torre di astronomia come concordato.

Voglio avvisarti, inoltre, che se entro 24 ore non avrai messo fine alla pagliacciata bucolica di San Potty, mi troverò costretto a prendere lo Sfregiato e ucciderlo. Non ho intenzione di sopportare oltre la puzza di quei suoi nauseanti fiorellini di campo.

Granger fai pace con quel buffone e per cortesia spiegagli che le margherite non sono il tuo fiore preferito!

Malfoy

Quand’ebbe finito di leggere, il bigliettino si arrotolò su se stesso e si trasfigurò in una magnifica orchidea nera.

Hermione guardò quel fiore estasiata e dopo essersi inebriata del suo profumo, sorrise.

In quell’orchidea c’era tutta l’essenza di Draco Malfoy.

Lo slytherin era un biglietto pieno di parole arroganti e taglienti che nascondevano però al loro interno la delicatezza e la tenerezza di un fiore.

Harry Potter avrebbe avuto una seconda possibilità, perché Draco Malfoy aveva riacceso in lei il lumino della speranza.

La speranza che tutti possono essere migliori di come sembrano!

***

Verso le sei, la brunetta che, invece di studiare, aveva passato l’ultima mezzora a contemplare e rimirare la sua preziosa orchidea, si trovò di fronte il suo migliore amico.

Finalmente, dopo quattro giorni nascosto nell’ombra, il grande idiota si era deciso a mettere l’orgoglio sotto i piedi e ad andare a prendersi quello che voleva!

"Ciao Hermione, ehm… possiamo parlare?" domandò con nonchalance.

"Ti ascolto!" replicò glaciale lei.

L’avrebbe perdonato, sì, ma non gli avrebbe reso il compito troppo facile!

"Sono stato un idiota!"

Il suono della verità non aveva mai avuto toni così dolci da assaporare!

"Non dovevo baciarti e non dovevo assolutamente dirti tutte quelle cattiverie che in realtà non ho mai pensato! Voglio che ritorni ad avere fiducia in me e nella mia amicizia. Hermione tu sei troppo importante per me ed io farò qualsiasi cosa pur di farmi perdonare!"

Qualsiasi cosa…

Se la strada per l’inferno è davvero lastricata di buone intenzioni… una visita turistica laggiù non gli avrebbe fatto male!

Hermione usò un’inflessione lenta e modulata nella sua replica chiara e coincisa.

"Harry dimenticherò questo spiacevole e increscioso incidente solo ed esclusivamente se…" si fermò un attimo.

"Se…" ripeté il mago speranzoso.

"Se, per prima cosa, ricomincerai a impegnarti seriamente nello studio…" iniziò come una perfetta maestrina.

"Certo, certo Herm, vedrai che con un po’ di buona volontà e pazienza riuscirò a recuperare i miei voti. Sarai fiera di me ai M.A.G.O."

"Non ho finito!" lo ammonì secca lei.

"Scusa continua."

"Se, punto numero due, smetterai di fare il porco con tutte le streghe di questa scuola…"

"Ma…" provò ad obbiettare il moro.

"Non ho finito!"- lo interruppe contrariata, lanciandogli uno sguardo omicida - "…e se domani sera, durante la cena, andrai dalla McGranitt e baciandola appassionatamente le dichiarerai il tuo amore!"

"No, la McGranitt, no!" piagnucolò Harry che sapeva a che livelli potessero arrivare le vendette sadiche di Hermione Granger.

"La McGranitt sì, invece! Vuoi tornare ad essere il mio migliore amico?" domandò la grifoncina con un sopracciglio pericolosamente arcuato.

"Sì, certo, ma se faccio una parte del genere quella mi farà espellere…" provò a replicare l’ancora per poco Ragazzo-Sopravvissuto.

"Oh Harry, non preoccuparti, dirò io stessa alla professoressa che qualcuno ti ha sciolto un filtro d’amore nella zuppa!" gli spiegò dolcemente con un sorriso angelico.

"Devo proprio?" chiese ancora il grifone, con la faccia schifata.

"Certo che no, Harry. Non sei obbligato. Sta a te decidere: o la mia amicizia e la McGranitt o niente!"

Con il volto da cane bastonato, le spalle ricurve e l’amicizia di Hermione Granger riconquistata, il famoso Harry Potter ritornò alla torre dei grifoni.

***

Quella sera, durante la cena, Hermione, seduta nuovamente tra San Potter e Re Weesley, notò che al tavolo degli slytherin mancava Malfoy.

Draco le aveva fatto sapere che quella sera non si sarebbero potuti vedere, senza naturalmente spiegarne il motivo.

Con un occhiata più attenta, vide che neppure la Parkinson era tra le serpi.

Forse Malfoy e faccia di carlino avevano deciso di tornare insieme ed ora stavano fornicando nei sotterranei, oppure con molta più probabilità - si disse Hermione - lo slytherin aveva ucciso quell’oca e ne stava occultando il cadavere.

Il biondo doveva aver rimandato l’incontro di quella sera per una ragione importante, visto il suo interesse quasi maniacale per quei draghi dorati.

La caposcuola gryffindor stava già escogitando un piano per scoprire dove lui fosse, quando un accigliata Pansy Parkinson si avvicinò al loro tavolo.

La moretta le si parò di fronte e senza indugi dichiarò: "Granger mi serve un favore!"

Hermione che credeva di aver perso il senno per aver immaginato la Parkinson chiederle aiuto, restò in silenzio ad osservarla.

"Malfoy è in infermeria ed io dovrei sostituirlo nel giro dei capiscuola, ma avendo già preso un precedente impegno mi chiedevo se potessi prendere il mio posto?"

Non era stato poi così complicato sapere dove fosse Malfoy.

"Scommetto Parkinson che tutti gli altri capiscuola ti hanno negato il favore!" commentò con una punta di ironia.

"Sì o no Granger?" ridomandò Pansy già abbastanza irritata per essersi abbassata a chiedere un piacere a quell’odiosa della Granger.

"Dipende! Parkinson, dipende da cosa riceverò in cambio per questa cortesia!" affermò Hermione pacata.

Inaspettatamente sulle labbra della slytherin apparve un sorriso strano.

"Giurerei Granger che il cappello parlante, sette anni fa si sia sbagliato a smistarti tra i grifoni! Qual è il tuo prezzo?"

"Credo che un mese senza togliere punti a grifondoro sia un prezzo equo!" spiegò Hermione.

"Due settimane!"

"Tre settimane!"

"Affare fatto!"

"E’ stato un piacere fare affari con te Parkinson!" le disse, mentre faccia da carlino si allontanava dalla zona nemica.

"Miseriaccia Mione a volte mi fai proprio paura!" fu il commento che uscì dalla labbra di Ron, che aveva seguito la scena con gli occhi sgranati.

"Fai bene ad averne!" fu la replica funebre di Potter che stava già immaginando il patibolo sul quale sarebbe dovuto salire l’indomani sera.

Hermione senza degnarli di una risposta si alzò dal tavolo per prepararsi alla ronda.

***

Non erano ancora le undici, quando la grifoncina si introdusse nel regno di madama Chips per andare a trovare Malfoy.

Avrebbe potuto benissimo aspettare un altro giovedì per ringraziarlo dell’aiuto con Gaby o dell’orchidea, ma qualcosa dentro di lei, la spinse dritta in infermeria.

Quando Hermione lo vide addormentato su uno di quei lettini, provò un moto di tenerezza: Malfoy febbricitante, con il naso arrossato e la pelle di un pallore quasi innaturale era davvero cucciolo.

Probabilmente se fosse stato sveglio avrebbe iniziato a borbottare peggio del calderone di Neville e a trattarla male, ma così, silenzioso e innocuo era davvero uno spettacolo per gli occhi… e le orecchie.

Piano, in punta di piedi, si avvicinò a lui, per osservarlo meglio.

I capelli che ricadevano disordinati sul cuscino, piccole goccioline di sudore, date dalla febbre, che gli imperlavano la fronte e le labbra rosa, leggermente screpolate lo facevano sembrare un bambino bisognoso di cure e coccole.

Chissà se quella serpe aveva mai ricevuto gesti d’affetto gratuiti e disinteressati?

Con questi pensieri, Hermione gli rimboccò meglio le coperte e gli diede un leggero bacio sulla tempia destra.

"Grazie Draco!" gli sussurrò all’orecchio, prima di tornarsene al calduccio della propria torre.

Non si sa se furono le pozioni miracolose di madama Chips o i baci taumaturgici di Hermione Granger, fatto sta che Draco Malfoy, quel venerdì mattina, si svegliò sano e forte come un leone.


Scusate il ritardo carissime, ma l'ultima parte del capitolo non mi convinceva e allora da brava pazzoide quale sono ho deciso di cancellarlo e riscriverlo... che ne dite? Non mi convince ancora del tutto. Doveva esserci una discussione animata e l'inizio delle informazioni sui draghi dorati ed invece dovrete aspettare il prossimo. Prometto che Draco ed Hermione avranno sempre più spazio!^^ ... come è giusto che sia!

Ringrazio tutti i lettori e le lettrici e in particolar modo le ragazze del forum Leather&Libraries che per me sono dei raggi di sole in mezzo alla nebbia!

Un ringraziamento particolare va a Judy che mi ha spedito a casa Michael Bublé per farmi finire il capitolo!^^

RINGRAZIAMENTI:

Magical Illusion: Judyyyyyyyy ami il mio Draco?! Anch’io lo amo, ma non solo il mio… io adoro il biondo bastardo in qualsiasi salsa (spalmato di nutella, panna, maionese, paprika…^_-). Sono felice che stia piacendo questa ficcy… sì lo stile lineare è il mio marchio di fabbrica e anche se non sono tra le elette delle ficcy, mi diverto molto a scrivere. Un baciotto e ci sentiamo al forum!

Ashara: Ciao! Sono d’accordo anche io… Ron è talmente idiota (quasi a pari merito con Potty) da non capire che quel figaccione del nostro biondo non potrebbe notarlo neanche se fosse veramente gay (…e per nostra fortuna non lo è!). Kisses

Julietta: Giuly stellina, me lo chiedo anch’io come faccia Draco a trasudare sensualità in tutte le circostanze e in tutte le storie… per me il suo personaggio vive di vita propria. Magari esistesse anche nella realtà… lo addenterei come una coscia di pollo^^. Ecco, quando si comincia a parlare del biondo o del mitico Sirius i discorsi cadono sull’erotico andante… (Un po’ di contegno Rita, non sei una lumaca!). Lo so tesoro che aspetti con ansia il bacio e posso dirti che arriverà, ma devi avere un pochino di pazienza. Consolati con il fatto che Herm durante il sogno l’ha già baciato… W l’inconscio che lavora!!! Un bacione e a presto docissima!^^ Ri

Aleptos: Ciao cara! Anch’io invidio Hermione che può trascorrere tutto questo tempo con Draco. Se non fosse lei la protagonista, più avanti, durante la scena del bacio le ruberei la parte!!! Beh dai, però possiamo sempre sognarcelo il nostro mitico biondino! ^_- Un bacione gigante e alla prox!

marygenoana: Mary grazie come sempre! Le tue recensioni costanti mi fanno sempre un immenso piacere! Baci, baci…

cobwy_23: Hola! Già, già… a volte me lo domando anch’io perché non possiamo cambiare golden boy, ma poi mi dico che senza quell’impiastro portasfiga non potremmo farci un po’ di sane risate alle sue spalle. Piano piano Harryuccio tornerà normale (entro certi limiti… perché Harry Potter non sarà mai del tutto normal!) con l’aiuto di Sirius e di una certa francesina! Per quanto riguarda Herm e Draco le cose inizieranno ad accelerare dopo l’arrivo di una certa lettera… ma non ti dico nulla di più! Un bacio enorme!^^

goldfish: Bea anche a me piacciono le margherite, ma se è Botter a regalarle è tutto un altro paio di maniche! Vedi Draco che uomo di classe… spedisce orchidee!^^ Chissà come reagirebbe Ron a ricevere un orchidea da Dracuzzolo?! XD XD La situazione di occhiatine fugaci e gesti equivoci finirà abbastanza presto, perché io voglio arrivare alle farfalle nello stomaco e hai baci. Sìììììììì i baci sì! Come si vede che ho grosse carenze affettive ^_- Un bacione lady anarchia… a presto! Ri

mars: Ciao!!! Sì, sì ogni tanto due risate ci vogliono, sennò chi legge si deprime! Sono contenta che la storia ti piaccia ^^ … spero la seguirai sino alla fine mars. Baci, baci.

merryluna: Oh Ema tesoro, basta dire che non sei brava, perché lo sei eccome! Lo penso io e tutte le ragazze che ti recensiscono e ti apprezzano!!! Ma veniamo alla ficcy… se vuoi uno scoop eccezionale, sappi che il figlio di un bubotubero o altrimenti chiamato Harry Potter ritornerà normale (anche se normale per lui è una parola grossa!^^) grazie all’aiuto di una certa biondina. Ron sarà costantemente terrorizzato dalla presenza di Malfoy e i nostri colombini… non sui colombini non dico niente! (mica posso spoilerare così sulla mia coppia di punta!^^) Ema sappi solo che tra loro procederà!!! ^_- Un bacione grande, a presto! Ri

white_tifa: Ciao carissima!!! Santa Giuditta, (che esclamazione carina!^^) hai proprio ragione, nessuno sano di mente penserebbe che Draco è gay e soprattutto che possa essere interessato a Ron… ma se partiamo dal presupposto che il rosso non è sano di mente e che è amico di Harry Potter. Meno male che Hermione non è stata contagiata dall’idiozia di quei due!!!^^ Ti mando un bacione cara e spero di ritrovarti alla prossima! Ri

crici_82: Ciao crici! Ron starà alla larga da Malfoy, mentre, per fortuna, la nostra amica Herm gli starà vicina… sempre più vicina!^^ Kisses

gemellina: No Francy, non ci credo! Tu che provi pena per Harry?! Proprio tu mia musa ispiratrice dell’Harry tonto e stupido. Tesoro non ti fare ingannare anche tu da quel gatto dalle sette vite… presto riavremo il solito Potty e che Merlino ci aiuti!^^ per quanto riguarda Draco e Herm le cose procederanno passo dopo passo! Un super bacio! Ri

sweet_puffola_pigmea: Scusa cara se ho storpiato il nick, ma quel rottame del mio pc mi fa il correttore automatico ed io come una polla non l’ho notato. Allora che ne dici del chappy? Harry dove si muove fa danni, però i nostri coccolotti si avvicinano!!!^^ Baci, baci e a presto!

Lunachan62: Federica farò passare il testimone della stupidità un po’ al rosso, un po’ al moro, tanto da non scontentare nessuno, mentre i nostri piccioncini continueranno a flirtare e ad avvicinarsi! Sono stata troppo contenta che tu ti sia iscritta al forum e spero avremo occasione per chiacchierare! Un abbraccio stretto tesoro! Rita

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Capitolo 10
*** Di draghi e di amicizia! ***


10.Di Draghi e di amicizia!

Alla ricerca del cuore di Drago.

10. Di draghi e di amicizia!

Hermione, con lo sguardo rivolto verso il cielo stellato e l'animo leggero, stava ripercorrendo gli accadimenti di quel venerdì novembrino, che sarebbe rimasto tra gli annali di Hogwarts come il giorno in cui Minerva McGranitt aveva ricevuto il suo, si pensa, primo bacio.

Avvolta in una calda e morbida coperta d'angora, dai colori gryffindor, la brunetta ancora se la rideva della faccia scandalizzata della professoressa di trasfigurazione.

Dopo averle dato un intenso e focoso bacio, Harry Potter o meglio ribattezzato come il fautore del detto "gallina vecchia fa buon brodo" era letteralmente schizzato fuori dalla sala grande, lasciando quella povera donna e tutte le sue numerose spasimanti in preda a deliri e convulsioni.

Il pensiero di aver ottenuto una piccola, ma più che necessaria, vendetta contro il suo migliore amico, aveva aiutato Hermione a non sentirsi in colpa nei confronti della sua insegnate preferita. In fondo se anche lei era riuscita a superare il trauma da bacio da parte del diciassettenne più famoso di tutti i tempi, sarebbe sopravvissuta anche la lady di ferro di Hogwarts!

Il filo dei pensieri la accompagnò dalla reazione incredula e schifata di molti studenti a quella puramente divertita di Draco Malfoy.

Non aveva mai visto lo slytherin così ilare e compiaciuto, neppure, al primo anno, quando i verde-argento erano sicuri di aver vinto la coppa delle case.

Malfoy durante la cena aveva mostrato una forma decisamente migliore di quella vista in infermeria e sicuramente si sentiva anche meglio data la sua richiesta di incontrarsi alla torre.

Quella mattina il biondo, prima della lezione di storia della magia, le aveva intenzionalmente fatto cadere la borsa, per poi passarle un bigliettino, mentre l'aiutava a raccogliere i libri sparsi per il pavimento.

Ovviamente quei babbei di Harry e Ron, che erano accanto a lei, non si erano accorti di nulla, anche se il rosso cominciava a diventare irrequieto ogni qual volta Malfoy si trovava troppo vicino al suo raggio d'azione.

"Sai che Ron è convinto che tu sia attratto da lui!"

Non l'aveva sentito entrare, eppure aveva avvertito la sua presenza.

Draco appoggiato ad un'arcata della torre di astronomia, sogghignò divertito.

"Mi sono domandato spesso come una strega così intelligente e acuta come te, sia riuscita a diventare amica di quell'idiota?" chiosò senza alcuna cattiveria, accomodandosi accanto a lei.

Hermione rilassò la colonna vertebrale contro la parete di pietra e senza staccare lo sguardo dal cielo spiegò apertamente: "Vedi Malfoy. per la sottoscritta l'amicizia è cuore e sentimento. Ronald, come Harry o come Gaby, oppure Neville sono persone buone e generose. In sostanza, voglio dire, che chiunque sia in grado di donare affetto agli altri e mostrare di avere cuore gode di tutta la mia stima e il mio affetto al di là dell'intelligenza o dello status sociale che possiede!"

"E tu Granger? Anche tu hai un cuore buono?" le chiese lo slytherin serio, profondamente interessato a quei discorsi.

Hermione rimase stupita da quella domanda così personale e diretta, ma decise ugualmente di essere onesta.

"Non sta a me giudicare la purezza del mio cuore, ma anch'io ne ho uno che batte, anche se cerco di nasconderlo bene!"

Draco la scrutò di sottecchi, non potendo fare a meno di sorridere a quella confessione così aperta e schietta.

"Dai Malfoy, bando alle ciance, cominciamo a parlare dei tuoi preziosi draghi" disse la strega, prendendo dalla sua borsa un voluminoso plico di appunti.

"Sono tutto orecchi Granger... Stupiscimi!" fu il commento del biondino che facendo apparire un paio di morbidi e larghi cuscini si stese come un antico romano sul triclinio.

Hermione scosse impercettibilmente il capo, prima di iniziare il suo lungo monologo.

La studentessa più capace e brillante di Hogwarts cominciò con lo spiegare che i draghi sotterranei erano delle creature antichissime e molto potenti, le cui origini erano fatte risalire al Big Bang, l'esplosione che diede spirito vitale al mondo. Nati dal fuoco, questi animali simili a enormi serpenti avevano trovato nel nucleo, al centro della terra, un habitat naturale in cui vivere. Immuni al calore delle fiamme si sono evoluti a stretto contatto con la lava incandescente, lontano dall'aria e dalla luce del sole.

Secondo diverse leggende il loro corpo era ricoperto interamente da squame, della compattezza e del colore dell'oro, mentre le iridi erano di una tonalità plumbea come il cielo in tempesta. A differenza di altre tipologie, i sotterranei sono sempre stati privi dell'apparato alare, ma possedevano, oltre ad una indistruttibile corazza e alla capacità di sputare fuoco, artigli di tigre e denti da lupo.

Draco rimase colpito ed affascinato dai disegni che Hermione era riuscita a trovare: le suddette creature esprimevano una fierezza e una forza che neppure l'Ungaro Spinato che Harry Potter aveva sconfitto durante il Torneo Tremaghi riusciva ad eguagliare.

Il biondino seppe in seguito che il nome Luck's dragons derivava dalla loro capacità di dispensare felicità eterna e di elargire immensi tesori per chi si fosse dimostrato degno di merito.

Hermione spese una buona mezzora per menzionare tutti i loro poteri magici e le proprietà curative del loro sangue e delle ossa.

Nei miti tradizionali babbani gli Underworld's dragons possedevano un'intelligenza superiore a qualsiasi essere vivente. Di natura solitaria questi grossi rettili non apprezzano la presenza umana. Gli unici, o per meglio dire, le uniche che hanno avuto l'onore di vederne uno e ritornare per raccontarlo, sono state delle donne, donne di fede che sono riuscite a controllarne il temperamento e la forza, senza venire carbonizzate.

I draghi sotterranei, si scoprì, che avevano un enorme rispetto per gli umani devoti a loro stessi e alla propria missione, al proprio destino.

Passarono più di due ore, durante le quali Draco Malfoy non smise un secondo di pendere dalle labbra della grifoncina che narrò vita, morte e miracoli di tali eccezionali creature.

Quando Hermione ebbe terminato la sequela di notizie, lo slytherin si informò se in qualcuno dei libri letti, ci fosse qualche indicazione sul luogo in cui vivessero gli esemplari moderni della specie.

"Malfoy di tutto quello che ti ho raccontato forse solo l'un percento è vero! Non hai mai pensato che forse i luck's dragons non esistono?!"

"Non hai risposto alla mia domanda!" - sbottò lui piccato - "C'è scritto dove possono trovarsi?"

"Qualche fonte accenna al fatto che possano vivere tra l'Asia e l'Europa dell'est!"

Il biondino stava per farle qualche altra domanda, quando un rumore alle sue spalle lo fece trasalire.

Dopo essere entrato nella torre aveva lanciato un incantesimo alle porte, eppure qualcuno era riuscito ugualmente a fare un contro-incantesimo.

"Signor Malfoy... signorina Granger!" li freddò la voce strascicata e poco allegra di Piton.

Mentre Hermione saltò in piedi come una molla alla vista dell'odiato professore di pozioni, Malfoy fece scivolare gli appunti sotto uno dei suoi cuscini e con molta calma lisciandosi i pantaloni di alta sartoria si alzò.

"Buonasera zio!" lo salutò lo slytherin calmo e pacato.

"Signore, mi chiami signore, signor Malfoy!" lo redarguì l'insegnate in tono palesemente irritato.

"Sì, signore!" gli fece eco Draco, che non aveva intenzione di subire i noiosissimi sermoni del suo padrino, riguardo al distacco che i due dovevano tenere in pubblico.

"Vorrei che mi spiegaste come mai due dei migliori studenti di Hogwarts, nonché capiscuola, il cui ruolo imporrebbe un attento e scrupoloso rispetto delle regole si trovano nel cuore della notte, fuori dai rispettivi dormitori?"

La grifoncina stava per prendere la parola, quando venne bloccata da Draco che con molta naturalezza le prese la mano, rivolgendosi poi, a Severus: "E' stata colpa mia signore. Avevo voglia di trascorrere un po' di tempo con Hermione, visti gli ultimi giorni passati in infermeria, per questo le ho chiesto di incontrarci qui alla torre e..."

"Va bene, va bene." - lo interruppe Piton tra il seccato e il meravigliato - "Capisco il suo desiderio di stare con la signorina Granger, ma non ha pensato alla sua salute?! Madama Chips le ha ordinato di non strapazzarsi troppo e lei Signor Malfoy invece di riposare viene qui di notte, senza mantello con due gradi sotto zero!"

Hermione solo in quel momento si accorse che Malfoy aveva indosso esclusivamente la camicia verde-argento e che il suo aspetto non era decisamente dei migliori.

"Signorina Granger, non può che farmi piacere notare che le sue frequentazioni sono migliorate, ma questo non la esime dal dover essere più responsabile!"

"Ha ragione signore! Il mio comportamento non ha scusanti, signore!" si limitò a replicare Hermione, frenandosi dal reagire alla frecciatina velenosa che Piton le aveva rifilato riguardo le sue amicizie.

"Per questa volta eviterò di togliere punti alle rispettive case, ma non fatemi pentire della mia decisione! Se volete un po' d'intimità vi esorterei a non girovagare per il castello, ma ad usare le vostre stanze!" fu il secco commento del professore, che dopo aver dato loro le spalle si avviò verso l'uscita.

"Avete dieci minuti di tempo per raggiungere i vostri dormitori! Ah signor Malfoy, troverà le pozioni che le servivano nella sua stanza!"

Appena Severus Piton se ne fu andato, Hermione staccò bruscamente la mano da Draco e sbottò inviperita: "Che diavolo ti è saltato in mente? Ora quello pensa che ce la intendiamo!"

"Dai Granger, non ti scaldare. Non potevo certo dirgli che eravamo qui perché ti sto ricattando per trovarmi notizie su dei draghi?!" replicò il biondo rilassato.

"Sì, ma potevi evitare di fargli capire che sì. insomma. hai capito!" borbottò la brunetta.

"Merlino quanto ti detesto quando fai la santa vergine! Se vogliamo proprio mettere i puntini sulle i, ora che mio zio crede che abbiamo una tresca, non ti darà più fastidio e i tuoi voti in pozioni non potranno che migliorare!"

"I miei voti in pozioni non possono migliorare, perché sono già altissimi!" ringhiò, scandalizzata la strega.

"Non altissimi quanto i miei!" la rimbeccò Draco.

Hermione sbuffò contrariata.

"Sentiamo cosa avresti fatto al mio posto?" le domandò il biondo irritato, vedendo i suoi musi lunghi.

"Gli avrei detto che stavamo studiando insieme!"

"Studiando?! Insieme?! Io Draco Malfoy e tu Hermione Granger?! ...ma non farmi ridere!" commentò sprezzante lo slytherin.

Quelle parole e quel tono tagliente lasciarono la grifoncina sgomenta.

L'amarezza prese il posto della rabbia.

"Hai ragione Malfoy, non sarebbe stato credibile che io e te stessimo studiando come due amici. È più logico che per due adolescenti sia il sesso a far passare in secondo piano i principi e il sangue, piuttosto che una semplice e pura amicizia!"

Detto questo, la strega rosso-oro lanciò la coperta che aveva sulle spalle a Malfoy e si avviò verso l'uscita.

"Ci vediamo giovedì prossimo!" si limitò ad abbaiare, prima di chiudersi la porta alle spalle.

Draco furioso andò a recuperare i suoi appunti e scese le scale di corsa, cercando di raggiungerla.

"Granger fermati, maledizione!" le ringhiò contro, vedendola allontanarsi da lui.

"Hermione aspetta! Per favore!" fece poi in tono più conciliante.

Era la seconda volta che la chiamava per nome ed era così bello pronunciare il suo nome.

Hermione si bloccò.

Era la seconda volta che lui pronunciava il suo nome e non aveva mai sentito suono più melodioso.

"Che c'è?" domandò, voltandosi a fronteggiarlo.

Draco notò che quegli occhi dorati avrebbero potuto incendiarlo se solo avessero potuto.

"Non volevo offenderti in alcun modo, prima. Hai fatto un lavoro fantastico fin'ora e mi stai aiutando incredibilmente... e ...e hai tutta la mia stima." Chiarì, passandosi una mano tra i capelli.

"Sei una delle poche persone di cui ho rispetto in questa gabbia di matti, anche se, a volte, sembra il contrario!" bofonchiò poi, cercando si mostrarsi distaccato.

"E' una subdola mossa di piaggeria Malfoy o una semplice dichiarazione di amicizia?" si informò Herm, scrutandolo con un sopracciglio alzato.

"Io non sono solito ingraziarmi gli altri adulandoli!" fu il secco commento dello slytherin, che si sarebbe fatto ammazzare, piuttosto che dirle apertamente che la stava cominciando a considerare un'amica.

Hermione sorrise.

"D'accordo Malfoy, sono disposta a concederti il beneficio del dubbio!" affermò con il suo solito tono da so-tutto-io.

Il biondino fece una smorfia, ma evitò di replicare.

"Buonanotte Draco!" lo salutò con un bacio sulla guancia, prima di riprendere il corridoio per la sua torre.

"Hey Granger, aspetta ...la coperta!" le urlò da lontano.

"Chiamami Hermione! La coperta me la restituirai domani. Ah Draco, vedi di non farti venire neanche un piccolo raffreddore, sennò lo zio Sev mi ammazza!" lo esortò lei, facendogli l'occhiolino e sparendo per le scale.

Draco sorrise felice e si avvolse addosso quella terribile coperta gryffindor che la sua nuova amica gli aveva prestato!


Nota: I draghi sotterranei nelle leggende orientali esistono veramente e sono davvero dispensatori di felicità... Per quanto riguarda la maggiorparte delle caratteristiche descritte, però, si tratta di pura fantasia (vedi nascita da Big Bang, mancanza di ali, poteri magici...)

Ciao tesorucce! Questo capitolo è stato un pò sofferto... cavoli, non sapevo cosa potevo scrivere sui draghi e cosa no... insomma volevo darvi qualche indizio utile, senza però farmi scoprire troppo!^^ Spero che la lettura vi sia risultata scorrevole e che siate contente dei passi in avanti che fanno i nostri due piccioncini! Vi bacio e vi ringrazio per tutte le bellissime recensioni che mi lasciate... il vostro affetto mi commuove!

Dedico il capitolo ad una mia carissima amica, che ha sfidato la signora con la Falce con ottimi risultati direi! Mi sa che invecchieremo insieme tesoro!^^

Ora vi lascio ai ringraziamenti personali:

mars: Ciao cara! Sì, sì il nostro Draco è tutto da scoprire... fuori sembra sempre freddo e controllato, mentre dentro è tanto cucciolo. Forse è per questo che ci piace così tanto!^^ Alla prossima e un bacio!!!

aleptos: Tesoro sinceramente non lo so nemmeno io chi dei due tra Ron e Harry sia più stupido... la battaglia si gioca veramente ad armi pari!^^ Finalmente sono arrivata al capitolo dei draghi, mentre i nostri due coccolotti diventano sempre più intimi. Tra un pò gli farò fare un bel viaggettino in cui scopriranno diverse cosucce... hihihihi... basta spoilerare!^^ Ti mando un bacione, a presto!

Nikoletta: Grazie mille Nikoletta, sono felice che ti piaccia la sotria!^^

anfimissi: Oh Laura, cara Laura mi ha fatto immensamente piacere ricevere la tua recensione!!! Lo sai, dopo Baby, tu sei la mia autrice preferita e mi rende orgogliosa avere una tua opinione su ciò che scrivo. Sapevo che scrivere una ficcy dal taglio non usuale era un pò un terno al lotto, ma ho voluto provarci lo stesso. Insomma non mi sono preoccupata che potesse piacere o meno, non mi sono preoccupata del numero di recensioni che avrei avuto o del fatto che un rating più basso avrebbe potuto togliermi una fetta di lettrici, ma solamente che volevo scrivere qualcosa che piacesse a me! Ho sempre immaginato che il rapporto Draco/Hermione nascesse sotto le lenzuola per poi completarsi in tutti gli aspetti della vita e mi sono detta perché non rovesciare la situazione?! Prima amici, confidenti e complici e poi l'amore e il sesso. E mi fa piacere che niente ti sia risultato forzato durante questi capitoli... l'idea è proprio quella di un percorso lento che cementi il loro rapporto. Laura vorrei sapere da te se hai notato piccole differenze sul mio modo di scrivere? Lo stile di base è sempre quello (scrivo in modo quasi elementare, lo so, ma è l'unico modo che conosco e di fondo è quello che mi caratterizza), ma mi sto impegnando per migliorare e volevo sapere da te se si nota... sinceramente! Se mi dici di no non mi offendo!^^ Ti ringrazio ancora tanto per la recensione e ti abbraccio!!!

Cobwy23: Sì Harryuccio sta tornando normale, ma non possiamo ancora decantare vittoria sulla sua sanità mentale... Sirius e Gaby ci provano, ma non sanno ancora farli i miracoli!^^ Draco ed Herm si avvicinano sempre di più e adesso anche naso adunco suppone che tra loro ci sia qualcosa…hihhihihi!!! Ti mando un grosso bacio e ci si sente alla prossima!

Sweet_puffola_pigmea: Tranquilla Harry è sulla via della guarigione! Sicuramente combinerà ancora qualcosa di assurdo, ma non risulterà antipatico, lo prometto! Per quanto riguarda Draco ed Hermione le cose cominciano a migliorare e loro sono sempre più in sintonia… vedrai sotto il periodo di Natale cosa ti combina la luz!^^ Baci e a presto!

Susisango: Già come mai Herm e Draco non sono ancora finiti a letto insieme?! Beh, perché ho deciso di stravolgere i canoni di questa coppia (sesso prima –amore poi) e di farli prima diventare amici, senza stravolgere troppo i loro personaggi. Forse Draco è leggermente più malleabile del normale, ma si scoprirà in seguito il motivo. Hermione l’ho descritta in maniera forte, perché per me lei è forte e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno, neppure dal suo migliore amico! Spero che la ficcy continuerà a piacerti! A presto. Luz

marygenoana: Ciao cara! Con questo chappy abbiamo fatto un notevole passo avanti e spero che ti sia piaciuto! Baci e alla prossima!

Lunachan62: Federica tesoro, sono convinta che questo capitolo abbia trovato i tuoi consensi, vero?! E’ dolciolo e tenero proprio come piace al tuo animo romantico. Cara, mi sa che mi sto addolcendo anch’io e chissà di questo passo, magari riesco a fare un finale degno di diabete cronico (vedremo!^^). Per adesso ti mando un abbraccio e ci sentiamo presto! Rita

Goldfish: Bea tesoro, ho avuto un attimo di smarrimento per scrivere il capitolo, perché ero già proiettata verso tu sai dove (hihihihi me li vedo troppo Vicky e Greg che litigano!). Cercherò di ritornare un po’ con i piedi per terra, visto che la ricerca del cuore di drago ha bisogno di tutta la mia attenzione! Che ne dici del cap? Non sono teneri e divertenti insieme il nostro biondino sexy e la nostra sadica grifondoro? Hai visto naso adunco? Per me tra un po’ ci rimaneva secco! Un bacio grande e a prestissimo! Ri

Venus: Principessina mia! Mi ha fatto immensamente piacere la tua recensione!^^ Spero davvero che la storia ti piaccia e che ti coinvolga sempre di più… tra un po’ i nostri colombi si innamoreranno non preoccuparti! Ti voglio un mondo di bene anche io… anzi, anzi… ti adoro! Rita

White_tifa: tesoruccia, hai visto che oltre a ragionar di draghi, ho gettato il ponte per un amicizia?! E mi sa che da quest’amicizia pian piano si passerà all’ammore! Come è bello l’amour! Anche a me piace molto questa Hermione un po’ slytherin… io l’ho sempre immaginata come una ragazza dall’animo nobile e generoso che però non vuole farsi mettere i piedi in testa! Un bacio enorme e alla prossima!^^ Rita P.s: Adoro letteralmente Santa Giuditta!^^

Magical_illusion: Jud ciaooo! Il nostro mitico biondino sexy riesce sempre a stupirci… com’è possibile che si sempre così figo?! Ma! Ti è piaciuto il chappy? Adesso sono amici, adesso sono amici, pappappero! Scusa lo sclero, ma sono contenta che proceda tutto per il meglio! Ti mando un bacione esagerato e a presto! Ri

selene87: la storia è un po’ diversa dalle altre draco/herm, ma loro sono fondamentalmente gli stessi, forse lei si fa rispettare di più e lui è leggermente più malleabile, mantenendo però il suo lato burbero e poco incline alle dimostrazioni di affetto. Spero che la storia continui a piacerti! Baci.

bychan: Bentornata! Non preoccuparti per le recensioni mancate… è davvero più importante che tu abbia mantenuto la media alta a scuola!^^ Ora che la scuola è finita, immagino sarai super felice! Che ne dici del capitolo? Passetto, passetto il rapporto tra i nostri colombi va avanti e loro sono sempre più in sintonia! Un bacione e alla prossima!^_-

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Capitolo 11
*** Vengo anch'io! No, tu no! ***


11.Vengo Anch'io...

Alla ricerca del cuore di Drago.

11. Vengo anch’io! No, tu no!

"Ciao!"

"Ciao"

"Posso sedermi?"

"Fa quel che ti pare, le sedie della biblioteca non sono di mia proprietà!"

"Cosa stai leggendo di interessante?" domandò diplomaticamente il ragazzo, dopo quell’accoglienza piuttosto freddina.

"Harry Potter non ho tempo da perdere, perché sei qui?"

Forse era meglio essere diretti con lei!

"Beh, vedi, io vorrei che mi dessi una seconda possibilità!" mugugnò, scrutando una qualche reazione negli occhi trasparenti della strega.

"Seconda possibilità?!"

"Sì, mi piacerebbe che noi tornassimo quelli di un tempo!" chiarì meglio il moro.

La corvonero sbuffò.

"Harry Potter se qui c’è qualcuno che ha cambiato pelle, rovinando la nostra amicizia quella non sono io!"

Forse era meglio essere sinceri oltre che diretti con lei!

"Ok Elly, hai ragione, il fatto è che mi manchi da morire!" confessò candidamente il grifone. "Mi mancano le nostre lunghe chiacchierate sotto le querce del parco, mi mancano i nostri giretti segreti alle cucine, le nostre sfide a quidditch… mi manca ‘noi’ ‘io e te’ insieme!"

Il cuore della piccola Gaby mancò un battito.

Anche a lei mancava da impazzire Harry e la loro complicità, la loro amicizia, ma non aveva nessuna intenzione di farsi ridurre il cuore a brandelli come l’estate precedente.

Quanto l’aveva fatta piangere quella mattina alla Tana.

"Harry, non è così semplice! Anche a me manca la nostra amicizia, ma…" stava cercando di spiegare, prima che l’arrivo di una serpeverde del quinto anno la interrompesse.

"Ciao Harry!" pigolò con fare civettuolo la ragazzina dai lunghi capelli rossi, senza degnare di uno sguardo la francese.

"Ciao… ci conosciamo?" balbettò Harry in imbarazzo.

"Mi chiamo Elisabeth, Elisabeth Arley, ma tu puoi chiamarmi Bet!"

"Ti serviva qualcosa Bet, cioè no, Elisabeth?" mugugnò il grifone, sotto lo sguardo malizioso della rossa.

"In effetti Harry, mi chiedevo se ti andava di vederci di tanto, in tanto. Per conoscerci un pò meglio!" fu la risposta della quindicenne, che non perdeva certo tempo.

Harry rimase immobile e zitto, col viso in fiamme come le orecchie di Ron dei tempi migliori.

Solo quando con la coda dell’occhio incrociò Elly in piedi con i libri in mano, s’affrettò a parlare.

"Ascolta Elisabeth, tu sei una ragazza molto carina, ma io credo di dover rifiutare il tuo invito!"

"Ohhhh, ma se stai uscendo con qualcuna" - affermò la serpe, lanciando un occhiata carica di disprezzo a Gaby - "io posso anche aspettare!"

Gabrielle lasciò cadere malamente i libri sul tavolo e si voltò verso Harry, aspettando la sua prossima mossa.

Con la salivazione azzerata, il golden boy cercò una scusa plausibile da tirar fuori dal cilindro.

"Ecco, vedi io… non credo che neanche in futuro…" biascicò impacciato.

"Ascolta cara, Harry sta cercando un modo gentile ed educato per dirti che non può uscire con te né adesso, né mai!" riassunse la biondina seccata, al posto del grifone.

"E per quale motivo, scusa?" replicò la serpeverde con aria insolente.

"Perché… perché Harry ha scoperto di essere gay! Vero Harry?!"

Per poco gli occhi smeraldini del giovane Potter non schizzarono fuori dalle orbite.

"Vero Harry?" ridomandò l’amica con un tono che non ammetteva repliche.

"Vero! Vero! Non possiamo stare insieme, perché ora mi piacciono gli uomini!" affermò deciso a voce alta, scatenando un vespaio tra le streghe presenti in biblioteca.

Mentre il Ragazzo-Sopravvissuto pensava alla sua, ormai rovinata, reputazione; un paio di tavoli più in là si sentì il rumore sordo di una testa che picchiava ripetutamente contro il legno.

"Anche tu! Anche tu amico, no! Non è possibile, sono circondato!" fu l’amara riflessione di Ronald Weesley che aveva assistito alla confessione pubblica del suo migliore amico.

Tra le ragazzine che si presentavano a frotte davanti ad Harry Potter per avere conferma delle sue nuove tendenze sessuali e l’ultimo dei Weesley che parlava di terrorismo batteriologico, facendo ipotesi di attentati chimici ai danni dei maschi della scuola, il regno di Madama Pince divenne peggio di un mercato del pesce.

Cinque minuti di infernale chiasso e Harry Potter, Ronald Weesley insieme a Gabrielle Delacour vennero sbattuti fuori dalla biblioteca.

Rimasti soli, i tre amici decisero di andare a cercare Hermione per invitarla a una battaglia a palle di neve nel parco di Hogwarts.

"In biblioteca non c’era! Dove potrebbe essere a quest’ora?" si chiese perplessa Gaby.

"Io credo sia nei sotterranei con Malfoy!" buttò lì Harry.

"Ah già! Sarà sicuramente nell’aula di Piton a fare quella ricerca con il furetto!" commentò Ron schifato.

"Hermione a fare una ricerca con Malferret, ma siete sicuri?" s’informò la biondina.

"Sono un paio di settimane che Piton li sta facendo lavorare in coppia. Visto la loro eccellente preparazione gli ha dato un programma speciale con compiti e ricerche aggiuntive" le spiegò il moro.

"E Hermione come l’ha presa?"

"Molto bene, direi! Sai com’è fatta quella pazza… più le dai da studiare, più lei è felice!" fu il commento dell’altro grifone. "Da quando lavora a questo nuovo progetto non sembra più lei! È sempre gioiosa, mi fa copiare i compiti senza troppe storie, m’insulta meno del solito… L’altra mattina passando vicino alla sua stanza l’ho persino sentita canticchiare… Mione che canta, ci avreste mai creduto?!"

Continuando a parlottare della strana allegria di Hermione, i tre arrivarono nei sotterranei.

Il primo a fermarsi fu Ron.

"Ragazzi, forse è meglio che andiate da soli a chiamarla… io non ho intenzione di farmi guardare il sedere da quel pervertito di Malfoy!"

Il secondo a ritirarsi fu Harry.

"E se c’è Piton con loro? Quello mi toglie punti e mi mette in punizione solo se mi vede!"

"D’accordo miei impavidi grifoni, andrò da sola…" celiò la corvonero, sarcastica.

Giunta di fronte all’aula di pozioni, bussò. Non sentendo nessuna risposta si decise ad entrare, sperando ardentemente di non incrociare il temutissimo e untissimo professore.

Varcata la soglia, lo sguardo della giovane strega venne attirato dalle figure di Hermione e Malfoy seduti vicini sulla cattedra di Piton che se la ridevano a crepapelle.

"Vuoi dire che Nott si è trovato Seamus in mutande nella vostra sala comune?!" stava singhiozzando la grifoncina, trattenendo le lacrime.

"E ancora non ti ho raccontato dell’entrata in scena di Milly!" disse il biondo sogghignando.

"Racconta!" lo incitò Herm, carezzandogli un braccio in un gesto naturale.

"Nott ha iniziato a inveire contro di lei, urlandole che era il disonore di serpeverde e che non avrebbe mai dovuto permettersi di portare un mudblood ad infettare la sala comune…"

"Noooo… e lei?" indagò Hermione, spalancando gli occhi e portandosi una mano alla bocca.

"E Milly per tutta risposta, beh, gli ha spiegato che se non voleva che la casa venisse inquinata dalla presenza di esseri indegni, lui avrebbe dovuto essere il primo a fare le valige e trasferirsi dai tassi!" concluse Malfoy gongolante.

"Adoro quella donna!" confessò la brunetta, scendendo dalla scrivania.

Fu in quel preciso istante che rialzando gli occhi vide Gabrielle ferma sulla porta ad osservarli.

"Gaby!" la chiamò, irrigidendosi.

"Ci Ciao Herm!" - balbettò la corvonero in imbarazzo - "Sono venuta a chiamarti, perché Ron, Harry ed io volevamo andare a fare un giro nel parco!"

La strega lanciò un’occhiata maliziosa all’amica, nel sentire che Harry veniva chiamato col suo nome di battesimo e non con i soliti epiteti poco carini. "Sì, vengo volentieri. Tanto io e Draco avevamo finito per oggi! Vero?!"

"Sì, vai pure, sistemo io qui!" fece lo slytherin che era tornato impettito e serio all’istante, non appena aveva visto la francesina.

Dopo aver raccolto libri e pergamene Hermione si avviò verso l’uscita, ma a metà strada si voltò verso Draco. I due capiscuola si guardarono per un lungo istante, senza proferire parola, poi il biondino scosse leggermente il capo e la grifoncina riprese a camminare verso Gabrielle.

"Ci vediamo domani!" lo salutò sulla porta, rattristata.

Vorrei che venissi con me!

Lui si limitò a un cenno con la mano.

Vorrei che restassi con me!

"Da quando tu e Malfoy siete così intimi?" volle sapere Gabrielle appena furono fuori dall’aula.

"Ma che intimi! Studiamo semplicemente insieme!" fu la replica difensiva di Hermione.

"Io non rido e scherzo con tutti i miei compagni di studio e soprattutto non sono in grado di comunicare a sguardi con chi conosco a stento!" rifletté con logica spiazzante la sedicenne.

"Ok Gaby, diciamo che io e Draco andiamo molto d’accordo e stiamo diventando amici!"

"Tu amica di Malfoy?" indagò incredula.

"Anche se non ci crederai è un tipo in gamba! È molto intelligente, divertente ed è piacevole stare con lui!" le spiegò Hermione, sorridendo.

"Mio Dio Herm, ti sei presa una sbandata per lui!"

La brunetta si bloccò a metà del corridoio e rossa come un peperone s’affrettò a negare: "Sei pazza! A me non piace Malfoy, ti ho solo detto che è un amico con cui mi trovo bene. Come Harry e Ron, ecco!"

Gabrielle rimase a fissare l’amica che con le guance arrossate, distoglieva lo sguardo da lei, per osservare le interessantissime fiaccole che ornavano le pareti dei sotterranei.

"Come vuoi tesoro, fingerò di crederti! Adesso però andiamo sennò Harry ci darà per disperse!"

"A proposito di Harry, c’è qualche novità che dovrei sapere?" domandò la strega rosso-oro, maliziosa.

"Hm… sì… anche se non ci crederai è un tipo in gamba! È molto intelligente, divertente ed è piacevole stare con lui!" le fece il verso Gabrielle, prima di iniziare a scappare.

"Vieni qui, piccola strega…" urlò Hermione rincorrendola.

***

Novembre finì e dicembre portò con sé tanta neve e tante novità.

Una mattina durante la colazione, Hermione ricevette una lettera.

"Mione, ma quello è il barbagianni di… di…" mugugnò l’ultimo dei Weesley, mentre s’ingozzava di uova, bacon e pane tostato.

"Ronald chiudi immediatamente quella discarica che ti ritrovi al posto della bocca e fatti gli affari tuoi!" lo interruppe Hermione seccata, spiegando velocemente la missiva che già da qualche giorno attendeva con trepidazione.

Dopo averne scorto il contenuto, si alzò dal tavolo della colazione e salutando tutti sommariamente, si diresse spedita verso la biblioteca.

Quel pomeriggio la grifoncina si presentò nell’aula di pozioni con una mole di libri in mano e un sorriso raggiante stampato sulle labbra.

Draco la osservava avanzare verso di lui, bella e fiera, come non l’aveva mai vista.

Prima che potesse chiederle il perché stesse al settimo cielo, lei lo precedette dichiarando: "Draco Malfoy prostrati ai miei piedi ed adorami!"

"Granger, comincio a pensare che la mia compagnia non ti faccia troppo bene… inizi a parlare come il sottoscritto!" ghignò Draco.

Il sorriso di Hermione, per quanto possibile, divenne ancora più luminoso e gongolando rivelò: "L’ho trovato Draco! Ho trovato il nostro drago!"

Gli occhi tempesta dello slytherin brillarono e lui quasi in trance mormorò: "Giura! L’hai trovato davvero?!"

"Sììììì…." esclamò la brunetta prima di avventarsi su Draco per abbracciarlo.

Il mago la tenne stretta a lungo, inebriandosi del suo tepore e del suo buonissimo profumo, prima di guardarla negli occhi e chiederle nuovamente: "Sai sul serio dove possiamo trovare un luck’s dragon?"

Hermione assentì con il capo, continuando a sorridere.

Draco la sollevò da terra e la fece volteggiare, incominciando a ridere e a farneticare.

"Esistono, lo sapevo esistono! Ce l’abbiamo fatta, ci siamo riusciti! Hermione sei stata grandiosa, ti adoro!" le disse, prima di posarle un bacio stampo sulle labbra.

Le iridi della brunetta si allargarono paurosamente e il suo viso divenne scarlatto.

Quando anche Draco si rese conto del gesto impetuoso che aveva compiuto, si bloccò e facendola scivolare di nuovo in piedi, si slacciò dall’abbraccio.

"Scusa, mi sono lasciato trasportare dall’entusiasmo!" si giustificò, passandosi una mano fra i capelli.

"Non c’è problema, cioè non fa niente… sì, insomma hai capito!" borbottò la strega in difficoltà.

Superato il momento d’imbarazzo, la grifoncina raccontò a Draco della lettera di Charly Weesley e di notizie più che fondate che volevano uno degli ultimi esemplari di underworld’s dragon in un paese nel nord est della Russia, a circa trecento Km da Mosca.

Hermione spiegò nel dettaglio dove si trovava il posto e le notizie che aveva trovato sulla conformazione del territorio e del sottosuolo.

La gioia incontenibile del serpeverde scemò lentamente, lasciando il posto a un nervosismo più che palpabile.

"Draco si può sapere che ti prende?" gli chiese l’amica, notato quel cambiamento.

"Niente, non ho niente!" si limitò a replicare, iniziando a passeggiare avanti e indietro per l’aula. Dopo qualche secondo di silenzio, riprese la parola: "Senti Hermione, adesso manterrò la mia promessa, ma tu devi giurarmi che quello che ti dirò, rimarrà tra noi due!"

"Draco non voglio saperlo!" lo interruppe lei, prima che lui continuasse.

"Come scusa?!"

"Non c’è bisogno che me lo dici adesso! Quando arriveremo a Norusk, se davvero troveremo il drago, allora mi racconterai tutto. Per adesso non voglio saperne niente!"

"Quando arriveremo?! Forse non hai capito Hermione, ma il tuo compito finisce qui. Io partirò da solo!"

"Te lo scordi Malfoy! Non ho passato notti intere a leggere e fare ricerche per mandarti da solo in Russia. In questi giorni ci organizzeremo e durante le vacanze di Natale andremo a stanare il lucertolone!"

"Non se ne parla Granger!" - e quando entrambi tornavano ad appellarsi per cognome, voleva dire che era guerra - "E’ pericoloso, potremmo venire feriti, rischiare persino di essere uccisi e poi non ti voglio con me!"

"Se permetti l’unica che può decidere della sua vita è la sottoscritta! Non ho affrontato un troll, un basilisco, un’orda di mangiamorte e Voldemort per farmi spaventare da un rettile un po’ troppo cresciuto!"

"Quel serpentone come lo chiami tu, potrebbe bruciarti viva nel giro di cinque secondi!"

"Se è per questo, non mi sembra che tu sia immune dal fuoco Malfoy!" commentò sprezzante Hermione.

"No, ma io ho un motivo più che valido per rischiare!" replicò Draco, furibondo.

"Anch’io ho un buon motivo!" affermò la strega incrociando le braccia al petto.

Malfoy la guardò dall’alto in basso, aspettando di essere illuminato da questa valida ragione.

"Io, io devo venire con te per controllare che tu non faccia niente di illecito!" brontolò la grifoncina, arrampicandosi sugli specchi.

Draco alzò gli occhi al cielo, sbuffando infastidito.

"Granger…"

"Granger niente, qualunque cosa dirai o farai io verrò con te in Russia!"

"No!"

"Sì!"

"No!"

"Sì, sì e sì!"

I due capiscuola passarono più di mezzora ad urlare e ad insultarsi, finché Hermione non radunò tutti i suoi libri e si preparò ad andarsene.

"Anche se non vuoi ammetterlo hai bisogno di me ed io anche se sei l’essere più indisponente e antipatico della terra ho deciso di aiutarti, che ti piaccia oppure no!"

Quel pomeriggio la porta dell’aula di pozioni si richiuse con così tanta violenza che anche le provette di Piton tremarono.

Se c’era una regola che Draco Malfoy avrebbe imparato presto è che una donna non va mai contraddetta.

Mai!

Soprattutto se quella donna è Hermione Granger.


Buonasera ragazze!

Che ne dite del capitolo? Le cose cominciano a muoversi!^^

Scusate tanto, ma stasera non sono riuscita a scrivere i ringraziamenti...

Cercherò di farmi perdonare al prossimo giro.

Vi abbraccio e vi ringrazio per l'affetto costante!

Buona domenica e un bacione.

Rita

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Capitolo 12
*** A Malfoy Manor ***


12.AMalfoyManor

Alla ricerca del cuore di Drago.

12. A Malfoy Manor.

"Herm,vieni a casa con noi!" la esortò Harry.

"Sì, dai Mione, questo sarà l’ultimo Natale che possiamo trascorrere insieme!" si lamentò Ron.

"Ragazzi davvero non posso! Lo sapete quanto mi piacerebbe passare le feste con voi, ma i miei genitori sono stati irremovibili. Quest’anno si va a sciare!" mentì la grifoncina, sentendosi terribilmente in colpa.

"Hermione se vuoi posso provare io a convincere i tuoi genitori!" s’intromise Sirius, che quell’anno aveva deciso di invitare tutti a Grimmauld Place per le vacanze.

Prima che Hermione avesse trovato una scusa valida da propinare al padrino dell’amico, intervenne Gabrielle in suo aiuto: "Non insistiamo! Se i signori Granger vogliono trascorrere il Natale con Herm è un loro diritto. Noi la rivedremo tra un paio di settimane e poi di certo questo non sarà l’ultimo Natale che passiamo insieme o almeno me lo auguro per voi!"

Vista l’occhiata assassina e il tono minaccioso della francesina, Harry e Ron si affrettarono a chiarire.

"Trascorreremo ancora tanti Natali insieme, Elly!"

"T… tu… Tutti i Natali che vuoi principessa!"

"Bene, allora salutate Hermione e muoviamoci!" tuonò autoritaria, facendo sorridere Sirius, per come sapeva tenere a bada i due ragazzi.

Dopo lunghi e calorosi abbracci, i primi a smaterializzarsi furono i due grifoni che lasciarono a Black il compito di aiutare Gabrielle a non perdere nessun arto durante il viaggio.

"Sirius, dammi ancora un secondo!" buttò lì la sedicenne, correndo verso Hermione, che si era già incamminata sul binario 9 3/4.

"Herm aspetta!"

La brunetta si girò di scatto, venendo investita da Gaby che le saltò praticamente in braccio.

"Passa un buon Natale tesoro e riferisci a Malfoy che se solo osa farti soffrire, quando tornate, lo affatturo!"

Detto questo, la biondina le strizzò l’occhio e ritornò da Sirius, per poi sparire con lui, alla volta di casa Black.

Hermione rimase immobile, a bocca aperta, considerando che c’era una valida ragione, perché il cappello parlante avesse smistato l’amica tra i corvi!

Non aveva confidato a nessuno del suo viaggio con Draco, eppure Gabrielle l’aveva intuito ugualmente. Forse Gaby s’immaginava una romantica vacanza, piuttosto che una spedizione rischiosa alla ricerca di un drago, ma era meglio così.

Se l’amica avesse saputo del pericolo che correva, se la sarebbe ritrovata in Russia con Harry e con Ron nel giro di un paio di giorni.

"Finalmente se ne sono andati! Pensavo di dovermi accampare a King’s cross per la notte!" fu il commento acidulo di Malfoy che era rimasto nascosto, in attesa che il binario si svuotasse.

"Cos’è sei geloso Malfoy?" replicò con una smorfia.

"Ti piacerebbe…" masticò lui, prima di scoppiare a ridere.

Anche se ormai le ostilità tra loro erano state chiuse da tempo, l’abitudine a punzecchiarsi non era mai venuta meno!

"Dimmi un po’ grand’uomo, ora che si fa?"

"Ora si va a Malfoy Manor. Domani mattina ci recheremo a Notturn Alley per prendere la passaporta che ci condurrà dritti a Norusk!" fu la spiccia spiegazione del biondo.

"Come a casa tua? Ma non partiamo subito?" domandò la grifoncina in ansia.

"No, l’appuntamento con Sinister è per domani alle nove, stanotte staremo da me!"

"Ma, ma… e tua madre che dirà se mi vede arrivare con te?" volle sapere Herm preoccupata.

"Non credo che Narcissa sia al castello, comunque se dovesse esserci ci inventeremo qualcosa!"

"Ma… ma…" provò di nuovo a protestare.

"Sembri un disco rotto Hermione. Se fai la brava bambina e smetti di lamentarti, ti farò una sorpresa più tardi. Ora muoviamoci che la carrozza ci sta già aspettando!"

La strega rimase irrequieta per tutto il tragitto. Non si sentiva a suo agio all’idea di varcare i cancelli di Malfoy Manor e di passarci la notte. Avrebbe preferito volentieri trascorrere una nottata nella foresta proibita, anziché nella casa di un mangiamorte.

La tensione si moltiplicò maggiormente, quando dalla carrozza vide apparire un enorme e lugubre maniero. Più si avvicinavano, più quella le sembrava la casa degli spettri che da bambina aveva visto al parco divertimenti.

Quando si ritrovarono di fronte al massiccio portone, Draco le strinse la mano per darle coraggio.

"Non aver paura, l’unico di questa abitazione che si divertiva a uccidere i mezzibabbani è morto e lo sai che io non mordo!" la incoraggiò lui, facendosi largo tra gli elfi domestici che si erano assiepati là davanti per salutare il padrone.

Hermione rimase esterrefatta nell’osservare l’opulento, ma tetro salone d’ingresso. Mobili in legno cesellato, ninnoli d’oro, statue di marmo, grandi arazzi e quadri di antenati, imbottivano quello spazio, quasi soffocandolo.

Avrebbe avuto sicuramente un attacco di claustrofobia, se non si fosse concentrata, ancora una volta, sulla stretta di Draco e sul suo sguardo che cercava di rasserenarla.

"Caro, sei tornato!" udirono pronunciare dalla voce sottile di Narcissa Malfoy che bella e leggiadra come una dea, prese a scendere l’enorme scalinata che troneggiava sul lato destro, infondo al salone.

"Buonasera madre! Sono tornato, ma solo per questa notte. Domani ripartirò." fu la coincisa replica dello slytherin.

"Oh, meglio! Anch’io sono in partenza; i cugini Petipè mi hanno invitato a Parigi per le feste!" cinguettò Narcissa in tono frivolo, arrivando di fronte al figlio e ad Hermione.

"Buonasera signora Malfoy!" la salutò cordialmente la grifoncina.

Lady Malfoy lanciò un’occhiata furtiva all’ospite, ma senza degnarla di alcuna risposta, domandò a Draco: "Si fermerà da noi anche lei?"

"Sì, madre! Hermione si fermerà da noi questa sera e domani ripartiremo insieme. E se posso madre, io ti consiglierei di essere più gentile con chi in un futuro non lontano avrà un ruolo di spicco all’interno del mondo magico. Non sarebbe cortese che il prossimo ministro della magia, madre, si facesse una brutta opinione della nostra famiglia!" chiarì Malfoy pacato.

Il viso di Narcissa Black si tese impercettibilmente.

"Non volevo certo mancare di rispetto alla signorina Granger, caro! Tuo zio Severus mi ha accennato alla vostra amicizia. Mi auguro soltanto che tu non la metta in cinta, prima che sia effettivamente diventata ministro! E ora se vuoi scusarmi, ho un appuntamento importante" fece la quarantenne, allontanandosi dai due ragazzi.

Hermione trattenne il respiro e le lacrime per un lunghissimo momento.

Nessuno, da quando era entrata a far parte del mondo della magia, l’aveva trattata con un disgusto ed una freddezza tali. Gli insulti che un tempo le aveva lanciato Draco erano niente, in confronto al disprezzo che quella donna le aveva riversato addosso.

Con l’indifferenza e tre misere parole, l’aveva fatta sentire una nullità e una puttana, anche senza esserlo!

Le lacrime avrebbero preso a rigarle le guance e a bagnare i preziosi tappeti di lady Black, se il suo sguardo non si fosse posato su Malfoy.

La mascella di Draco fremeva di collera e lui era sul punto di esplodere.

Non doveva essere stato semplice avere per madre una donna del genere.

"Non fa niente, davvero! Sono abituata a insulti ben peggiori!" s’affretto a dire.

Quando Draco incollò il suo sguardo furente, in quello placido e limpido di Hermione, sembrò trovare pace.

"Lo sai che sei migliore di lei, vero?"

La grifoncina rimase sorpresa davanti a quell’attestato di stima e non poté fare a meno di arrossire.

"Dimentichiamo l’incontro con quella megera. Andiamo che ho una sorpresa per te Granger!"

Hermione attraversò con Malfoy svariate stanze, finché non si trovò nella biblioteca di famiglia. Quel locale era grande quasi quanto la sala grande di Hogwarts e conteneva migliaia, anzi no, milioni, trilioni di libri.

"Granger chiudi la bocca, se non vuoi che ci entri qualche mosca!" celiò Draco, che osservava divertito l’aria attonita della strega.

"Ma …ma è …meraviglioso!" furono le uniche parole che Hermione riuscì a mugugnare, dopo cinque minuti di estasi pura.

Lo slytherin che nel frattempo aveva preso da una teca di cristallo un piccolo e antico libricino, si avvicinò all’amica.

"Tieni, questo è per te!" dichiarò, posandole tra le mani il preziosissimo diario di Salazar Serpeverde.

Hermione rimase a fissare la sottile copertina verde-argento, senza riuscire a spiccicare mezza parola.

"Hermione Granger ci sei ancora?" domandò il biondino, sventolandole una mano davanti al viso.

"Stanotte lo leggo e domani te lo restituisco!" mormorò la brunetta trasognata, mentre le dita scorrevano ad accarezzare le pagine di quella rarità.

Draco rise.

"Stanotte devi dormire e il diario è un regalo!"

Hermione guardò Draco senza capire.

"Ti sto ringraziando per l’aiuto che mi hai dato fin’ora. Per Merlino Granger, se un libro ti fa quest’effetto, non voglio immaginarti dopo una notte di passione!"

"Scemo!" lo insultò, dandogli un pugno sulla spalla.

"Ben tornata tra i vivi!" continuò a prenderla in giro lui.

"Davvero posso tenerlo?"

"Certo! Puoi farci quello che ti pare… anche bruciarlo davanti a mia madre, se ti va!"

"Preferirei bruciare lei piuttosto del libro!" fu il commento perfido di Hermione che però fece divertire il biondo.

Rimasero per un bel po’ di tempo a chiacchierare in biblioteca, finché un elfo domestico arrivò per ricevere ordini riguardo alla cena.

I due ragazzi, quella sera, cenarono nelle cucine per non correre il rischio di incontrare Narcissa e verso le nove si ritirarono nelle loro stanze.

Hermione aveva provato a concentrarsi sulla lettura del suo regalo, ma la camera da letto in cui si trovava era lugubre e spaventosa. Sembrava che dal guardaroba uscissero sibili sinistri e che dalle finestre ci fossero degli occhi malvagi che la scrutavano.

Draco stava per infilarsi sotto le coperte, quando qualcuno bussò alla porta della sua stanza.

Dopo aver aperto, vide che fuori nel corridoio non c’era anima viva.

Forse cominciava ad avere le allucinazioni.

Stava per rientrare, quando un leggero mormorio lo bloccò.

"Draco aspetta, sono io!"

"Hermione?! Ma dove sei?"

"Sono qua dietro… se mi prometti di non ridere esco fuori!"

Il biondino sbuffò, ma promise.

Hermione uscì dall’angolo del corridoio con indosso una salopette di paile rosa con i cuoricini e due ciabatte giganti a forma di cane.

Sulle spalle portava il suo zaino e tra le mani teneva stretto il diario di Salazar.

Draco, non si trattenne e le scoppiò a ridere in faccia!

"Uffa, avevi promesso!" si lamentò, piagnucolando.

"Sì, ma prima di averti vista conciata in questo modo surreale!"

"Avevo paura a stare di là da sola e in Russia fa freddo la notte!" si giustificò, rossa per la vergogna.

"Ma non mi dire, la coraggiosissima Hermione Granger, quella che ha sconfitto il Lord Oscuro, ha paura di stare in casa Malfoy!" sghignazzò il biondo.

"Uffa, non ti prendere gioco di me! Posso dormire con te stanotte, si o no?" borbottò la strega, irritata.

"Solo se prometti di tenere le mani a posto e di non approfittare di me!" pronunciò maliziosamente, lasciandole lo spazio per entrare.

"Neanche se tu fossi l’ultimo uomo sulla terra ti sfiorerei!" grugnì lei, entrando a passo di marcia e posando in un angolo lo zaino.

Quando entrambi si furono sistemati nell’enorme lettone, Draco spense la luce e si voltò dando le spalle ad Hermione.

"Draco, possiamo tenere la luce accesa?"

"No!"

"Draco, ma io leggo di solito, prima di dormire"

"No! Buonanotte!"

La grifoncina passò un buon quarto d’ora a girarsi e rigirarsi nel letto, litigando con le coperte, finché un ringhio seccato di Malfoy non la costrinse a fermarsi.

Se non voleva essere sbattuta fuori e tornare nella stanza degli spettri, doveva cercare di controllarsi. Non c’era niente di cui aver paura ora che c’era Draco con lei.

Chi l’avrebbe mai detto che un giorno si sarebbe sentita protetta proprio accanto al ragazzo che aveva detestato di più negli ultimi sei anni.

Senza volere sospirò rumorosamente.

"Vieni qua forza!" sentì mormorare velocemente, prima che il braccio di Draco la spingesse verso di lui. Si ritrovò con la testa appoggiata alla sua spalla e il corpo vicino al suo.

All’iniziò pensò solo al suo cuore che batteva impazzito, ma poi quel calore, quell’odore di buono e quell’abbraccio la fecero calmare.

Si stava bene vicino a Draco Malfoy… questo fu l’ultimo pensiero di Hermione prima di addormentarsi.

Al mattino quando riaprì gli occhi si ritrovò ancora avvinghiata a lui con i suoi occhi argentei che la scrutavano.

"Buongiorno!" mugugnò assonnata.

"Buongiorno!" la salutò lui, con un luccichio divertito negli occhi.

"Che c’è?" sbottò sulla difensiva.

"Niente!"

"Che cosa c’è?"

"Stavo solo pensando che mentre di giorno sembri una belva feroce, di notte fai le fusa come una gattina!"

Hermione si staccò di scatto, inginocchiandosi sul letto e guardandolo furibonda.

"Cosa stai cercando di insinuare Malfoy?"

"Io! Niente!"

"Se credi che io sia una di quelle oche che fanno di tutto pur di dormire con te, ti sbagli di grosso!" urlò incollerita.

"Hermione non penso che tu sia come le altre e non ho mai creduto che quello di ieri fosse un tuo stupido giochettino per finire nel mio letto!" affermò serio. "Se l’avessi pensato ti assicuro che stanotte avremmo fatto altro!"

Hermione lo guardò alzarsi dal letto e dirigersi verso il bagno piuttosto contrariato.

"Vai a prepararti che tra mezzora partiamo!" ordinò secco, prima di chiudersi in bagno.

"Ah e per la cronaca se non avessi rispetto di te, non saresti stata la prima strega a dormire nel mio letto!"

Il viaggio a Notturn Alley fu estremamente silenzioso.

Draco e Hermione si rivolsero la parola solo lo stretto necessario.

Malfoy era ancora arrabbiato, mentre Hermione era troppo orgogliosa e confusa per chiedere scusa.

Non voleva ammetterlo, ma a volte la vicinanza dello slytherin la metteva a disagio.

Aveva imparato pian piano ad apprezzare i suoi modi bruschi, i silenzi, la sottile ironia, la malizia, ma aveva anche scoperto la sua determinazione, l’intelligenza, la praticità, la dolcezza che la affascinavano irrimediabilmente.

Quella mattina aveva reagito così bruscamente, perché aveva avuto paura di ammettere, soprattutto con sé stessa, che le sue azioni erano mosse da un sentimento che andava ben oltre la semplice amicizia.

In fondo, non aveva avuto tutta questa paura di dormire da sola.

Gaby aveva ragione: Draco per lei non era soltanto un amico, come potevano esserlo Harry o Ron.

Hermione decise che avrebbe analizzato meglio i suoi sentimenti per il biondo, quando sarebbero tornati dalla Russia, perché, al momento, il problema più importante era trovare il drago e tornare a Hogwarts vivi, per poterlo raccontare.

Dopo aver comprato da Sinister la passaporta a forma di bolide che li avrebbe condotti a Norusk, i due ragazzi entrarono in un vicolo buio pronti a partire.

Hermione tese, in segno di scusa, la mano a Draco che prontamente la prese, stringendola forte.

Dopo averle strizzato l’occhio, toccò il bolide, urlando eccitato: "Norusk, stiamo arrivando!"


Ciao a tutte tesorucce belle!

Volevo ringraziarvi per le meravigliose recensioni che mi lasciate sempre e farvi sapere che mi sto divertendo un mondo a scrivere questa storia! Sento lo stesso entusiasmo che avevo all'inizio ed è anche per merito del vostro affetto costante!

Buon week-end e tanti baci.

Rita

RINGRAZIAMENTI:

aleptos: Ciao!^^ Mi ha fatto super felice la tua recensione, perchè è proprio così che volevo mostrare Draco. Più umano, ma non per questo OOC. Non è mica diventato il fratello buono di biancaneve... è solo un diciassettenne come tanti, con un passato un pò più difficile alle spalle e che ha scoperto nel rapporto con Herm la sua isola felice. Io penso che l'affetto e la fiducia facciano miracoli anche nei cuori più duri! Che ne dici di questo capitolo? Io mi sono divertita un mondo a scriverlo! Un abcione gigante e alla prossima! Rita

Nikoletta: Grazie! Spero che tu abbia trovato carino anche questo capitonzolo! Facciamo passi in avanti! ^^

mars: Lo so che sei curiosa di sapere perchè Draco cerca il drago, ma dovrai aspettare ancora un paio di capitoli... anche se non ti consiglio di perderti il prossimo! ^_- Ci siamo capite! Baci, baci!

miwind: Ciao! Hai visto i nostri colombi come si stanno avvicinando?! Herm è cotta come una pera e Draco, beh Draco è sempre molto misterioso. Allude, fa battutine, ma non si scopre. Vedremo se il freddo della Russia li avvicinerà di più! ^_- Un bacione!

MartyViper: Ciao Marty! Avrei potuto farli partire subito per la Russia, ma ho preferito inserire questo chap, come ulteriore approfondimento della loro amicizia e soprattutto per far comprendere a Hermione che è più che cotta di Draco. Per me sono sempre carinissimi insieme... tu che ne dici? Un bacione grande!^^

gemellina: Francy sei sempre troppo buona con me! Io non scrivo mica capolavori come te... (già prima eri un asso, poi adesso sei diventata ancora più incisiva e ironica!). Dal prossimo chappy i miei tesori saranno nella fredda Russia... chissà che il freddo non li costringa a scaldarsi un pò l'uno tra le braccia dell'altra!^^ Un bacione grande e spero vivamente che i tuoi esami siano andati per il meglio! Ri

sweet_fra_fra: Ciao!^^ Mi fa piacere che la mia storia ti sia piaciuta. Il rapporto che si evolve piano piano era proprio alla base della mia idea per la ficcy, anche se Draco rimane Draco (forse un pochino più umano) e Herm è sempre lei! Un bacione e presto!

marygenoana: Ciao Mary! Sei gentilissima e costante come sempre!^^ Baci. Rita

goldfish: Ciao socia e amica dei doppi sensi!^^ Sono stata un pò impegnata a scrivere il capitolo, ma questo week-end mi dedico a tu sai cosa!^^ HIHIHIHI ... mi sento molto dello spionaggio! Che ne pensi del chap? Quasi, quasi al prossimo faccio scattare il bacio, che ne dici? Spero che la febbre ti sia passata... Ti mando un bacione gigante e ci sentiamo presto! Ah Bea... SEI MITICA!

lunachan62: Ciao tesoro! Visto che ho mantenuto la quasi promessa!^^ Non potevo partire senza lasciarvi il regalino pre week-end! Federica mi stai facendo tanta tanta compagnia in questo periodo e sei davvero dolcissima! Spero di non averti deluso neanche con questo capitolo. Ti abbraccio e ci sentiamo presto! Rita

juju210: Wow, appena ho letto la tua recensione il mio sorriso si è allungato fino ad arrivarmi alle orecchie. Cavoli mi fa strapiacere sapere che la storia ti piaccia tanto! Di solito quando comincio con i dialoghi lo faccio apposta a non mettere subito il nome di chi parla... per creare un pò di suspance! (Magari non la crea, però, spero sempre di stupire un pò!). Se ti è piaciuta la scena del bacetto dello scorso capitolo, ti suggerisco di non perderti il prossimo (Che scema che sono...spoilero da sola le mie storie ^^). Che ne dici di questo? Come ti è sembrato? Un bacione enorme e alla prossima!

white_tifa: Tesoro mi sento molto importante quando dici che mi adori!^^ Piace un sacco anche a me vedere Potter strisciare (anche Ron s'intende!)...e vedrai che non gli sarà così facile conquistare la nostra Gabrielle (hihihi... che scrittrice sadica!). Per quanto riguarda Draco ed Herm stanno pian piano arrivando ad una giusta dose di complicità, anche se i loro bisticci fanno parte del gioco. Herm sta capendo che è cotta a puntino, mentre Draco, sai com'è, fa capire e non capire (ma non lo adoreremmo tutte se fosse diverso!). Ti aspetto al prossimo capitolo! Un bacione gigante. Rita

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Capitolo 13
*** Nonno Gelo e Fiocchetto di Neve! ***


Alla ricerca del cuore di Drago.

13. Nonno Gelo e Fiocchetto di Neve!

Draco e Hermione, dopo neanche una manciata di secondi, si ritrovarono catapultati a destinazione.

Il bolide li aveva letteralmente sparati sul suolo di Norusk, facendoli capitombolare su una soffice coltre di neve.

Malfoy era stato sbalzato a faccia in giù tra i fiocchi, mentre Hermione gli era planata addosso, schiacciandolo.

"Se non sarò più in grado di respirare correttamente sarà solo per causa tua!" grugnì il biondino, che, risollevatosi, stava cercando di contare le costole incrinate.

Hermione ancora per terra, lo fissava divertita.

"Sei buffissimo! Sembri un pupazzo di neve brontolone… ti manca solo la pipa!" commentò, ridacchiando, nel vederlo tutto cosparso di candidi fiocchi.

Draco per tutta risposta le lanciò uno sguardo di sfida, prima di spiaccicarle una palla di neve in pieno viso.

"Sembra che il qui presente pupazzo di neve adesso abbia una compagna!" celiò compiaciuto, per averla beccata al primo colpo.

Hermione rispose prontamente all’attacco, dando vita a una vera e propria guerra, senza esclusioni di colpi.

Solo dopo svariati minuti, ansanti e rossi per la lotta e il freddo si lasciarono ricadere in mezzo alla neve, scoppiando a ridere come pazzi.

Lo slytherin stava ancora sghignazzando, quando Herm gli sfiorò un braccio, per avvertirlo. "Draco abbiamo spettatori!" mormorò a bassa voce, puntando lo sguardo verso una innocente e incantata testimone.

A qualche metro di distanza da loro, si trovava una graziosa bimbetta che li fissava in silenzio ad occhi sgranati.

Dalla pesante berretta di lana, spuntavano delle treccine ramate, mentre dalla larga e colorata sciarpa s’intravedeva un minuto visetto spolverato di lentiggini e occhi azzurri come il cielo d’estate.

"Ciao!" provò a dirle Hermione, sorridendo dolcemente.

La bimba all’udire quelle parole, voltò la testa all’indietro e cominciò a strillare: "Mama begì, tam est' Died Moròz i Snjegòrushka!"

"Granger, riesci a impaurire i bambini con la stessa abilità che usi con gli adulti!" fu il commento sarcastico del biondo, nel sentire la piccola russa gridare.

"Sta zitto! Non ho capito bene, ma sembra stia chiamando la mamma e il nonno!" replicò la grifoncina perplessa.

Draco la guardò sbigottito.

"Adesso vuoi farmi credere che sai anche parlare russo?"

"No, non so parlarlo, ma prima di partire ho cercato di imparare qualche vocabolo, qualche frase. Ho pensato che poteva tornarci utile!" ammise, vergognandosene un po’.

Malfoy avrebbe iniziato a etichettarla come la solita prevedibile secchiona, se una donna dalla stazza notevole non avesse attirato la sua attenzione: una signora-armadio, infatti, era uscita da una vecchia podvorie, non lontana da lì, e si stava avvicinando a passo marziale.

"Mi auguro che grazie alle tue lezioni da autodidatta sappia dirle che siamo venuti in pace e che non stavamo facendo del male a sua figlia!"

"Io ci provo, ma tu intanto tira fuori la bacchetta… non si sa mai!"

Quando il donnone fu a qualche metro da loro, prendendo in braccio la bambina, li fronteggiò. "Voi dovere essere giovani britannici!" esclamò con voce baritonale, in un inglese strascicato.

"Buongiorno, io sono Draco Malfoy e lei è Hermione Granger!" si presentò prontamente Draco, sfoggiando uno dei suoi sorrisi ammaliatori.

"Come immaginare. Io essere Irina Karkoff e dare benvenuto voi a Norusk!" replicò dando a entrambi delle strette di mano, degne di un lottatore di wrestling.

"Died Moròz i Snjegòrushka! Died Moròz i Snjegòrushka!" ricominciò a vociare la piccola battendo le mani felice.

La madre si lasciò andare a una grassa risata, per poi mormorare qualche frase incomprensibile alla piccoletta.

Draco e Hermione si guardarono perplessi.

"Giovani amici, mia figlia Mira vi ha scambiato per i vostri Papà Natale e …come chiamate voi… signora Bafana!"

"Befana!" la corresse lo slytherin, guardando Hermione e scoppiando a riderle in faccia. "Granger la bimba ha occhio!"

Prima che Hermione gli rifilasse un poderoso calcio negli stinchi, la donna si affrettò a chiarire: "Signora no offendere voi! Da noi vostra befana è giovane e molto bella! Snjegòrushka significa Piccolo Fiocco di Neve e accompagna sempre Nonno Gelo per portare regali a bambini russi."

"Dicevi Malfoy? Tra noi due, il nonno sei tu!" frecciò maliziosa la grifoncina.

"Andiamo in mia casa, qui fare molto freddo per voi!" affermò la donna, prima di farsi seguire nella locanda che li avrebbe ospitati.

Quando entrarono i due rimasero abbagliati dai colori sgargianti del salottino d’ingresso. Morbidi tappeti, tipici soprammobili di legno e ceramica, un grande abete addobbato riempivano quel piccolo spazio. Tutto all’interno di quella stanzetta disordinata aveva sapore di vitalità e calore familiare.

Il pensiero di Hermione volò per un attimo alla Tana e ai suoi amici. Se Harry avesse visto quel posto se ne sarebbe innamorato all’istante!

Si riscosse da quelle considerazioni, solo quando la signora Karkoff li lasciò per andare a preparare qualcosa di caldo.

La piccola Mira disfattasi di cappottino, sciarpa e guanti si arrampicò sul divano vicino a loro, andandosi a sedere in braccio a un più che impacciato Draco.

Vedendo che Hermione lo osservava divertita, sbottò: "Che hai da ridere? Questo è l’effetto che ho sulle donne!"

"Certo, certo Nonno Gelo! Mai nome è stato così azzeccato!"

Quando Irina tornò con due tazze di cioccolata fumante, iniziò a raccontare ai ragazzi del Natale e del Capodanno russo. Per il calendario russo - spiegò - il Natale cade solo il 07 gennaio, ma la festa più sentita è il 31 dicembre, giorno in cui i bambini ricevono i regali da Nonno Gelo, il padrone dell’inverno e dalla sua nipotina Fiocco di Neve.

Irina Karkoff parlò delle usanze della notte di Capodanno e delle leggende ad esso correlate; s’intrattenne nella descrizione dei piatti tipici che venivano cucinati e dei balli, dei giochi che seguivano la mezzanotte.

"Io sapere che Natale essere 25 dicembre per voi, così insieme a padre di Mira deciso di fare festa due volte quest'anno. Domani sera preparare grande cena per vostra vigilia e stare tutti insieme come famiglia!"

Draco provò a reclinare educatamente l’offerta, accennando al fatto che la loro ricerca sul drago li avrebbe impegnati da subito, ma la donna fu irremovibile.

La signora Karkoff raccontò che chiunque avesse provato seriamente a entrare nelle viscere della terra per trovare l’underworld dragon, non aveva mai più fatto ritorno.

"Voi non essere primi che cercano drago e io obbligare voi a festeggiare vostro Natale, prima di andare incontro a morte!"

Poco risollevati dalla funerea notizia, Hermione e Malfoy decisero di comune accordo di rimandare la loro probabile dipartita al 26 dicembre.

Dopo che Irina ebbe spiegato loro ciò che sapeva dei draghi sotterranei, i due amici decisero di dare una ricontrollata al loro piano originario.

Draco si occupò di verificare che le pozioni antisoffocamento fossero sufficienti, mentre Hermione pensò a potenziare gli incantesimi anticalore che avrebbero dovuto proteggerli. Il loro viaggio al centro della terra era una grossa incognita, ma entrambi cercarono di pensare e prevederne tutte le variabili possibili.

Le ore della mattinata passarono veloci e dopo un frugale pranzo con Mira e sua madre, si accordarono per una ricognizione intorno alla grotta da cui sarebbero dovuti ridiscendere agli inferi.

Hermione cercò un’alternativa valida alla slitta magica che Irina gli aveva gentilmente prestato, ma alla fine dovette arrendersi e salire con Draco su quell’aggeggio che assomigliava pericolosamente a una scopa.

Dopo un sopraluogo che durò fino al calare della notte, i due ragazzi tornarono al rifugio, dove conobbero il marito di Irina, Sergey Karkoff, un mago basso e minuto, con un grande naso rosso.

Ad occhio superficiale, i Karkoff sarebbero potuti sembrare una famiglia alquanto bizzarra, ma conoscendoli più a fondo erano persone affabili e amorevoli.

Hermione trascorse la serata ad aiutare Irina nella preparazione di alcune pietanze per la vigila, chiacchierando amabilmente di usi e costumi russi, mentre Sergey e Draco bevevano vodka in salotto, guardando giocare la piccola Mira che con la forza del pensiero stava cercando di sollevare alcune costruzioni di legno.

Ogni tanto gli occhi di Herm si fermavano ad osservare Draco: non lo aveva mai visto così rilassato e a suo agio con persone estranee.

Malfoy lontano da pregiudizi ed etichette diventava davvero un’altra persona e questo lei l’aveva capito bene.

"Essere tuo innamorato?" le domandò Irina, che l’aveva vista spiarlo più volte dalla porta della cucina.

Hermione arrossì.

"No, no siamo solo amici!" - s’affretto a rispondere - "Ci siamo sempre odiati, ma da qualche mese a questa parte è cambiato tutto!"

La signora Karkoff scoppiò a ridere.

"Amore confondere molte volte con odio!"

La brunetta rimase in silenzio, pensierosa.

"Irina posso chiederti un favore…" fece dopo un po’. "Domani potrei venire con te al villaggio?"

"Certo cara, domani lasciamo uomini a casa e andiamo a Norusk per fare spese!"

***

Il giorno della vigilia tra le spese al villaggio e la preparazione di elaborati manicaretti passò in un lampo.

Draco e Hermione trascorsero insieme ai Karkoff una piacevolissima serata.

Mangiarono fino quasi a scoppiare e risero così tanto da avere le lacrime agli occhi.

Irina e Sergey erano una coppia ben affiatata con cui era divertente conversare, senza contare poi la dolcezza e la spontaneità della piccola Mira che mettevano tanta allegria.

Tra un gioco, un ballo ed una chiacchiera arrivò la mezzanotte con lo scambio dei regali.

Ovviamente la più entusiasta di scartare tutti quei pacchetti colorati fu Mira, anche se Hermione poté notare il volto emozionato ed eccitato di Draco.

Non voleva prendere un abbaglio, ma gli sembrava che quel pezzo di iceberg si stesse quasi per commuovere di fronte ai guanti di lana che Irina gli aveva donato.

Quasi sicuramente Malfoy a Natale aveva sempre ricevuto un’infinità di regali costosi e preziosi, ma mai doni fatti col cuore.

"Draco questo è per te!" disse la grifoncina facendo lievitare un sacchetto di pelle sulle ginocchia del ragazzo.

Malfoy sorrise e di rimando le porse un piccolo pacchetto di carta grezza.

Hermione rimase sorpresa. "No, non dovevi. Non posso accettare un altro dono, dopo che mi hai ceduto il diario di Salazar!" provò ad obbiettare.

"Che centra?! Il diario era per ringraziarti dell’aiuto di questi mesi, questo è per Natale!" replicò lui, stranamente dolce.

Quando ebbero scartato i pacchetti entrambi si osservarono sorpresi, prima di scoppiare a ridere.

Sia Draco che Hermione reggevano tra le mani una collanina di caucciu da cui spiccava una "pietra di sempre": la giada.

Ambedue avevano scelto di donarsi quella gemma brillante che era considerata da molti il talismano del drago. Secondo alcune leggende orientali, chiunque possedesse quella pietra preziosa diventava immune al pericoloso e soprannaturale potere dei draghi.

Con quel gesto si erano detti molto più di quanto non avessero mai fatto a parole. Nessuno dei due doveva morire in questa missione, perché entrambi erano diventati troppo importanti l’uno per l’altra!

Dopo i regali gli uomini decisero di giocare a scacchi, mentre le donne si sedettero sul divano a chiacchierare.

Mentre Mira giocava contenta sotto il grande abete di Natale, Irina si rigirava tra le mani il ciondolo di giada al collo di Hermione.

"Destinati a stare insieme tu e lui e questa essere prova!"

"E’ stata solo una coincidenza… poteva capitare a chiunque" borbottò Herm imbarazzata.

"Noi potere scoprire presto, tu venire con me!" affermò la signora Karkoff, trascinando la brunetta vicino alle scale.

Hermione scoprì che secondo un’usanza russa, a Natale, ogni strega da marito dovesse salire le scale di casa, alternando un sì e un no per ogni piolo, per sapere se era imminente un fidanzamento.

Costretta da Irina, la grifoncina si ritrovò a saltellare sulle scale come una bambina. Era arrivata in cima pronunciando un sonoro sì, quando si scontrò faccia a faccia con Draco.

"Cos’è adesso parli anche da sola?" le domandò, con un sorrisino irresistibile.

"Sì, cioè no, cioè io stavo provando… niente!" balbettò Hermione presa dal panico.

Se avesse confessato a Malfoy che stava giocando per vedere se presto si sarebbe fidanzata, l’avrebbe presa in giro per decenni, anzi no, per secoli!

"Hermione credo che tu abbia bevuto abbastanza per stasera!" fu la replica del biondino, che non l’aveva mai vista così strana e impacciata.

La grifoncina grugnì, ma prima che potesse inveire contro di lui come meritava, la piccola Mira, infondo alle scale strillò contenta: "Pozelui! Pozelui! Died Moròz i Snjegòrushka pozelui!"

Draco e Herm la guardarono senza capire, ma quando la signora Karkoff indicò il bel rametto di vischio che lievitava sopra le loro teste, fu tutto decisamente troppo chiaro.

"Mira aspetta un bacio tra Nonno Gelo e Fiocco di Neve!" rivelò Sergey ridendo.

"Nooooo! È fuori discussione!" esclamò Hermione, diventando di tutti i colori e allontanandosi di un passo da Draco.

"Tu dovere. Porta sfortuna no seguire tradizione!" ricordò Irina, facendo un occhiolino allo slytherin.

"Beh se è così, non possiamo esimerci!" commentò Draco tranquillo.

"No, no… tu sei pazzo. Io non ho nessuna intenzione di baciarti!"

"Non è un problema… perché ho intenzione di baciarti io!" disse pigramente, prendendola per la vita e avvicinandola a lui.

"Draco se lo fai… io… io…" biascicò sempre più rossa, mentre vedeva le labbra di Malfoy avvicinarsi pericolosamente.

"Cos’è mi manderai come il povero Potty a far penitenza dalla McGranitt?" soffiò sarcastico, mentre la fissava con aria di sfida.

Una sfida vinta in partenza!

Turbata da quegli occhi sfacciatamente persecutori e da quelle labbra peccaminosamente tentatrici, non riuscì a sostenere lo sguardo. Istintivamente socchiuse le palpebre e si lasciò incatenare dalle forti braccia che saldamente l’avevano spinta più vicina, eliminando le distanze.

Quando sentì le labbra di Draco sfiorare delicatamente le sue, credette che il cuore - quello stupido traditore - le sarebbe esploso nella cassa toracica.

Il tamburellare impazzito cominciò a rallentare, solo quando il tocco delicato di una mano fredda lambì la vena pulsante della gola fino a risalire alla linea della mandibola, appena sotto l’orecchio. I polpastrelli delle dita strofinavano pigramente quel lembo di pelle sensibile, mentre la bocca scopriva nuove ardite brame da lenire, nuove sensazioni da assaporare.

Un semplice e innocente bacio sotto il vischio non avrebbe tecnicamente previsto quel rincorrersi di dolcezza e passione, quella strenua lotta nel donarsi e ghermire, eppure si sa quando gli argini del desiderio vengono forzati è giusto concedere loro libertà.

La libertà di trovare pace o creare distruzione!

Hermione non si sarebbe mai staccata da quella calda e morbida bocca, da quel paradiso di perdizione, se non avesse dovuto riprendere fiato.

Che stupida attività il respiro!

E purtroppo con il respiro si dà via libera al ritorno dei pensieri.

Al rossore sulle guance.

Al concetto di giusto e sbagliato.

Al timore di essersi esposti.

Ai condizionamenti come il pudore e la moralità.

A tutto quello che rovina un momento speciale!

"Ben tornati ragazzi!" fu il commento del signor Karkoff che li fissava malizioso, mentre la moglie levava la mano che aveva prontamente messo sugli occhi della piccola Mira, quando il casto bacetto si era spinto un po’ troppo oltre i limiti.

"Combattere la sfortuna è una cosa seria!" esclamò Malfoy, che cercò di nascondere la tensione stiracchiandosi.

Hermione lo guardò di sottecchi senza proferire parola, prima di scendere lentamente al piano terra.

Avrebbe voluto mettere più distanza possibile tra lei e Draco, da quello che aveva provato baciandolo, ma scappare non sarebbe stato degno di lei, perché Hermione Granger non fugge da nessuno.

La nottata proseguì tranquilla finché tutti insieme non concordarono che si era fatto tardi e che avrebbero fatto meglio ad andare a riposare.

Salutati i Karkoff i ragazzi si avviarono in silenzio verso le loro stanze.

"Allora buona notte e buon Natale!" farfugliò Hermione a disagio, mentre apriva la porta della propria camera.

Draco la scrutò serio.

"Aspetta Hermione!" la bloccò, avvicinando pericolosamente il viso al suo. "Voglio sapere…" - mormorò sensualmente vicino al suo orecchio, facendola rabbrividire - "… perché non mi hai rifilato nessun ceffone prima. È perché bacio meglio di San Potty, vero?!"

"Crepa Draco. Crepa!" ringhiò la streghetta bordeaux, prima di fiondarsi dentro la sua camera, sbattendo la porta.

"Grazie tesoro! Buonanotte e buon Natale anche a te!" sentì dire da Malfoy che stava ancora ridacchiando.

***

La notte di Natale nella locanda dei Karkoff un mago e una strega ebbero non poche difficoltà ad addormentarsi.

Hermione si rigirava tra le coperte del letto come una tarantola impazzita, mentre i suoi pensieri ritornavano a Draco, a quel bacio sublime che si erano scambiati e alle emozioni sconvolgenti che aveva provato.

Quel maledetto vischio!

Draco non era Victor che l’aveva sempre trattata come una fragile bambola di porcellana, che l’aveva sempre venerata come una principessa.

Draco non era Harry e nemmeno Ron che la amavano come una sorella.

Draco era Draco e questo complicava di molto la situazione.

Maledetto Malfoy e maledette le sue labbra!

Intanto che Hermione farneticava, nella stanza accanto Draco Malfoy era in preda a una profonda crisi esistenziale.

Camminava freneticamente per la sua stanza, cercando di capire, perché si ritrovasse sveglio a pensare proprio la notte di Natale.

Sono un coglione!

Se si fosse trovato in un’altra situazione non si sarebbe fatto tutti quegli scrupoli. Con un paio di sorrisi e qualche parolina carina avrebbe potuto trascorrere una notte di baci e passione con la pudica regina dei Gryffondor, con la mezzosangue zannuta, con la mente del trio miracoli…

…con la strega migliore che avesse mai conosciuto, con l’unica che era riuscita a capirlo, ad aiutarlo e farlo sentire accettato e amato!

Sono un emerito coglione!

Se si fosse trovato in un’altra situazione. Se in quella stanza ci fosse stata un’altra ragazza, no, non si sarebbe fatto tutti quegli scrupoli.

Ma con lei, non poteva.

Con la sua amica Hermione Granger non si poteva!

Maledetta la Granger e le sue labbra!


Ciao a tutte!^^

Sono in ritardo, lo so, ma spero ardentemente di essermi fatta perdonare con questo capitolo più lungo e corposo del solito.

Care le mie lettrici di solito non lo chiedo, ma vorrei che mi lasciaste una recensione per questo capitolo… insomma voglio sapere come vi è sembrato. Cosa ne dite della nuova ambientazione russa, del rapporto tra i nostri adorati e anche del bacio?

Grazie in anticipo per i vostri pareri!

Rita

Ringraziamento ufficiale: un grazie speciale a Goldfish che mi ha aiutato per le frasi e i vocaboli in russo! Grazie di cuore Bea!

Ringraziamenti personali:

lunachan62: Federica tesoro mio... aspetto trepidante la tua recensione a questo capitolo. Sono curiosa di sapere che te ne è parso. Sincera mi raccomando! Un bacio grande e un abbraccio stretto. Ci sentiamo per e-mail... Rita

mars: Ciao! ... e tutte insieme gridarono "Alleluia! Ce ne hanno messo di tempo per darsi questo benedetto bacio!".^_- Allora che ne dici? Ti è piacuto questo capitolo? Kisses e alla prox.

marygenoana: Ciao Mary.Ho visto che quelle di fastidious ti hanno messo gli occhi addosso... non ti lasciare abbattere, ma continua a scrivere senza pensare alle critiche negative. Quelle purtroppo ci sono sempre, ma tu vai per la tua strada serena. Un bacio e a presto.

Nikoletta: Grazie! E che ne dici di questo? Baci e alla prossima.

ashara: Sì in effetti a volte Draco e Herm sembrano molto Sandra e Raimondo, ma sono carini e stanno bene insieme anche per questo!^^ Che ne dici del capitolo? E' stato di tuo gradimento il bacio? A presto e kisses.

bychan: Ciao cara! Non ti devi preoccupare se ti dimentichi di recensire... a me fa piacere che tu legga la storia e che continui a piacerti. Che dici del bacio? E' stato bello? Un abbraccio e a presto! ^_^

canfly: Sono contenta che la storia ti piaccia!^^ Sì in effetti Narcissa è stata decisamente odiosa, ma adesso i nostri colombi sono in Russia e lei è solo un ricordo lontano. Che ne pensi di quest'ultimo capitolo? Spero che la scena del bacio abbia fatto colpo.^^ Baci e a presto!

RaRa93: Mi fa sempre strapiacere quando ricevo delle recensioni così positive! ^_^ (me gongola!) Spero che la storia ti catturi fino alla fine! Baci e alla prox!

pai80: Ciao Daniela! Che bello una tua recensione... grazie!^^ Non preoccuparti se non riesci a farlo spesso... io sono già contenta che la storia ti piaccia e che trovi il tempo di leggerla. Nel prossimo capitolo ci sarà l'incontro col drago... finalmente! Un bacio e a presto! Ri. P.s. : Ho scelto il pavimento! ^_-

gemellina: Ciao Francy! Finiti gli esami di maturità? Spero di sì, così avrai tempo per goderti le meritare vacanze! Hai visto la nostra coppia? Si sono baciati, si sono baciati!^^ (Era ora vero?!) Nel prossimo capitolo spunterà fuori il drago a complicare o semplificare la situazione... Dovrai leggere per scoprirlo. Un super bacio. Rita

aleptos: Tesoro voglio assolutamente sapere che ne pensi di questo capitolo? Spero che la scena del tanto atteso e desiderato bacio non ti abbia deluso! Il viaggio in Russia è appena iniziato e ne vedremo ancora delle belle! ^_- Tanti baci e alla prossima.

goldfish: Ciao socia! Bacio avevi richiesto e bacio hai avuto! Che dici, prova superata o merito i pomodori? Hai visto il ringraziamento lassù... ^^ poi non dire che non ti prendo in dovuta considerazione. Postato questo ti assicuro che mi metto a lavorare sul nostro progetto con la serietà e l'impegno che mi contraddistinguono! (E la Bea si piegò in due dal ridere^^) Vabbè gioia ti lascio e ci sentiamo presto per una delle nostre serate cazzare. (Ti piace il nomignolo?^^) Baci. Ri

anfimissi: Ciao tesoro! Piano piano siamo arrivati anche in Russia. In effetti è una meta un pò particolare, ma ho pensato che un drago che vive vicino al nucleo della terra e non teme il fuoco dovesse trovarsi sotto la gelida Russia. (Mente malata!^^) Laura tesoro mi devi dire cosa ne pensi di questo capitolo? Si capisce che i nostri colombi vorrebbero avvicinarsi ma ci sono molte cose a bloccarli? Che ne dici del bacio? Ero molto indecisa su come farlo succedere, ma poi sono andata sul classico. Il bacio sotto il vischio non passerà mai di moda. E i Karkoff, che ne pensi? Io non sono quella delle lunghe e particolareggiate descrizioni, perché non ne sono capace (non sono mica brava come te!), ma spero di essere riuscita comunque a delinearli al meglio. Ti mando un grosso abbraccio Laura e ci sentiamo presto! Baci. Ri

juju210: Ciaoooo cara!!! Allora, allora?! Che dici di questo capitolo? Hai visto che si sono baciati?! Ma mica un bacetto a stampo come quello dell'altra volta, ma un bacio con la B maiuscola.^^ Uno di quelli che ti fa venire la tachicardia e le farfalle nello stomaco. Io li trovo così carini insieme... per me i rapporti tra Draco e Hermione sono sempre conflittuali, ma sono magnifici come coppia proprio per questo. E ora? Beh ora dovrai aspettare il prossimo capitolo per sapere cosa succede. Però ti avviso: drago in vista! ^_- Un bacio grande, a presto!

white_tifa: Ciao Mavi! (Non te l'ho chiesto, ma spero di poterti chiamare così!) Eccoci nella fredda Russia... che ne dici? Mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo, ma non solo per il bacio. Secondo me Draco e Herm riescono a dare di più, quando non sono nel loro ambiente normale con la solita gente (vedi i due idioti ad esempio!^^). Al prossimo ci sarà l'incontro col drago... tra un paio di capitoli si verrà a galla del mistero del nostro biondino. Ti mando un bacione grande e ci sentiamo presto! Ri.

Cobwy23:Ciao tesoro! Visto?! ...E il vischio fu galeotto! L'altra volta mi chiedevi di Draco, di quello che provava... beh credo che in questo capitolo abbia chiarito meglio quello che sente. Se ti sembra un pò confuso è perché lo è davvero. Hermione è il passato, ma è anche un futuro che non conosce proprio bene e che teme. Spero che il capitolo ti sia piaciuto? Ci vedremo la prossima volta con Herm, Draco e il benedetto drago. Un bacione grande!^^

MartyViper: Ciao Marty! Chiamami pure Rita (di solito preferisco i nomi ai nick!). Aspettavi scintille in Russia e credo di averti accontentata un pochino!^_- Il viaggio però è appena cominciato e le sorprese non finiscono di certo qui! Spero davvero che il capitolo ti sia piaciuto come gli altri! Un bacione e a presto. Ri

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Capitolo 14
*** Un graffio sul cuore. ***


14.UnGraffioSulCuore.

Alla ricerca del cuore di Drago.

14. Un graffio sul cuore.

"C’è una via che in declivio si perde fra il fosco di tassi funerei;

attraverso muti silenzi conduce agli inferi.

[…] La capace città ha mille entrate,

ha porte aperte dovunque;

e come il mare accoglie i fiumi di tutta la terra,

così quel luogo accoglie tutte le anime,

non è piccolo per nessun popolo,

non sente l’arrivo di nessuna folla."

(Metamorfosi di Ovidio)

Il Natale insieme a pasti luculliani, giochi, balli e baci sotto il vischio era passato, lasciando il posto a un ventisei dicembre carico di ansie e dubbi per il futuro.

Le viscere della terra li attendevano.

La morte avrebbe cercato di sedurli.

E loro avrebbero provato a resisterle.

Draco Malfoy e Hermione Granger partirono all’alba dalla locanda dei Karkoff.

La sera precedente si erano congedati con Irina, Sergey e la piccola Mira, con la promessa che sarebbero tornati.

"Io pregare, perché voi rientrare presto sani e salvi!" aveva detto loro la donna, serrandoli in un lungo abbraccio materno.

"Noi aspettare voi per festeggiare capodanno!" aveva affermato il signor Karkoff, salutandoli.

Un bacio alla più piccolina della famiglia e poi la notte, che precedeva la missione.

Quando Draco arrivò con la slitta magica all’ingresso di quello che gli speleologi chiamano l’abisso, il pallido bagliore del giorno ancora duellava contro le indomite tenebre della notte.

L’imboccatura della grotta pareva una fauce spalancata tesa a ricevere nuova carne di cui cibarsi. Le stalattiti e le stalagmiti che svettavano da quella bocca erano le candide e affilate zanne pronte a macchiarsi del sangue di povere vittime.

"Sei pronta?" domandò serio il mago, volgendo la testa all’indietro verso il volto teso di Hermione.

La grifoncina annuì con convinzione, allacciandosi saldamente alla vita del compagno di avventura. Lei amava ben più avere i piedi piantati per terra che volare, eppure con Draco vicino ogni preoccupazione si alleggeriva d’incanto.

Planando prudentemente si intrufolarono nella gola profonda.

L’anticamera dell’inferno, come veniva soprannominata dai russi.

I due amici trascorsero così quel ventisei dicembre, addentrandosi sempre più a fondo in quella galleria di specchi rotti. Ogni metro che guadagnavano senza rimanere sfregiati dalle lame di ghiaccio, li avvicinava di più alla meta.

Man mano che le ore passavano la grotta si restringeva: presto avrebbero dovuto abbandonare il loro mezzo di trasporto per proseguire a piedi.

Fortunatamente gli aculei delle stalattiti si erano andati sciogliendo, lasciando il posto alla nuda roccia.

Sembrava non esserci alcuna forma di vita all’interno di quella galleria se non si consideravano licheni e strati di muschio come decoro delle pareti.

Soltanto a sera inoltrata, Draco e Hermione decisero di atterrare per mettere qualcosa sotto i denti.

Quella giornata era trascorsa lenta e senza rischi, anche se entrambi sapevano che la parte più difficile li doveva ancora attendere.

Dopo cena i ragazzi riuscirono ad avanzare in volo ancora di qualche chilometro, prima di doversi mettere in marcia.

Con le bacchette alla mano per farsi luce s’incamminarono per lo stretto passaggio della caverna.

L’energia che li spinse ad avanzare anche in piena notte era il desiderio di trovare il drago. Prima Draco avrebbe preso quello che gli serviva, prima avrebbero avuto la possibilità di uscire da lì.

Fu soltanto dopo cinque ore di estenuante cammino che decisero di fermarsi a riposare per la notte.

Preparato un giaciglio, stabilirono i turni per dormire.

Non sembravano esserci pericoli imminenti là sotto, ma non era il caso di farsi trovare impreparati di fronte a un drago sputafuoco che avrebbe potuti arrostirli come spiedini nel mezzo del sonno.

Hermione si stese vicino a Draco e lui, inaspettatamente, le offrì il suo petto come cuscino.

Hermione dopo qualche esitazione si accomodò, cercando di assopirsi.

Non erano stati così vicini dalla sera della vigilia, da quel meraviglioso bacio che si erano scambiati sotto il vischio e Hermione sentiva prepotente il desiderio di parlare con Draco, di sentire il calore del suo corpo, di avere un po’ della sua attenzione.

Dopo qualche minuto di religioso silenzio, con gli occhi chiusi e la testa appoggiata al suo torace, non resistette.

"Draco…" lo chiamò.

"Dormi Granger! Hai bisogno di risposare. Ti sveglierò io tra qualche ora." mormorò lui di rimando.

"Draco ti ho mai detto che dopo Hogwarts voglio iscrivermi all’accademia per diventare un auror?!"

Il mago le carezzò dolcemente i capelli.

"Non l’hai mai detto, ma ne ero certo!" si limitò a spiegare lui.

"E tu Draco? Cosa farai l’anno prossimo? Qual’è il tuo sogno?" volle sapere la brunetta, aprendo gli occhi e guardandolo intensamente.

Malfoy sbuffò.

"Dovresti averlo capito che non sono uno che fa programmi a lunga scadenza! Il mio sogno, adesso come adesso, sono dei vestiti puliti e un lungo bagno caldo. Voglio trovare il drago, prendere quello che mi serve e tornarmene con te a Londra. Vivi!"

Hermione gli regalò un piccolo sorriso.

Non sapeva come, ma Draco riusciva sempre a rassicurarla. Lui era sempre così pragmatico. Mentre lei si faceva prendere dall’ansia per il futuro, organizzando e schematizzando la vita, Draco la viveva un passo alla volta.

"Certe volte vorrei essere simile a te!" affermò sincera.

"Lo so! In molti vorrebbero essere perfetti come il sottoscritto!" recitò con fare teatrale.

"Pallone gonfiato…" soffiò fuori ridacchiando.

Malfoy le sorrise, accarezzandole nuovamente la testa in gesto affettuoso. "Forza piccola e dolce guerriera, adesso mettiti a dormire!"

Fu solo grazie alle dolci carezze dello slytherin che la strega si lasciò scivolare nel mondo dei sogni.

Fuori doveva essere mattino inoltrato, quando Malfoy svegliò Hermione, convincendola a riprendere il viaggio.

"Ma tu non hai dormito neanche dieci minuti!" provò a obbiettare la grifoncina senza grossi risultati, visto che Draco non volle saperne di riposare.

Dopo un abbondante colazione con le provviste preparate da Irina, la marcia riprese.

Il cammino riprese …seppur lentamente.

Il passaggio infatti stava diventando sempre più disagevole e la temperatura fredda che li aveva accompagnati il giorno precedente stava lasciando spazio a un caldo umido e asfissiante.

A metà del secondo giorno dovettero iniziare a utilizzare gli incantesimi e le pozioni per sopperire al caldo e alla mancanza di aria pulita.

Il cunicolo si era fatto sempre più stretto e impervio e le pareti rocciose diventavano sempre più bollenti.

L’unica consolazione nell’essere rinchiusi dentro un forno di roccia era il pensiero di essere vicini al centro della terra e quindi quasi sicuramente anche al loro drago.

Per un buon tratto di strada Hermione e Draco dovettero proseguire a carponi, perché il cunicolo si era ristretto a malapena per far passare un bambino o un animale di medie dimensioni.

Stanchi, sudati e sporchi riuscirono ad arrivare a una nicchia dove l’abisso si allargava. Stremati decisero di fermarsi per riposare e mangiare qualcosa.

Era da ore che non si parlavano, eppure le parole sembravano non servire.

Ogni tanto si scambiavano qualche intenso sguardo, carico di fiducia e incoraggiamenti, prima di proseguire.

"Non ho nessuna intenzione di diventare un arrosto per vermi!" masticò Draco, dopo un po’ che ebbero ripreso a strisciare per il tunnel.

"Se è per questo neanche io non ne ho nessuna intenzione!" lo rassicurò Hermione, cercando di non pensare ai due scheletri umani che avevano appena scavalcato e superato.

L’idea di fare la fine di quei corpi in decomposizione non li scoraggiò, ma li spinse ad avanzare a un ritmo ancora più sostenuto.

Loro non erano sciocchi avventurieri in cerca di miti, ma maghi preparati e in gamba la cui forza di volontà avrebbe spezzato caldo, fatica e qualsiasi altro ostacolo gli si fosse presentato dinanzi.

Fu soltanto al terzo giorno di viaggio che il cunicolo si allargò lasciando spazio alle viscere della terra.

All’inferno.

Dei gabbani comuni in quel luogo sarebbero sicuramente morti asfissiati o peggio sarebbero arsi vivi.

Giganteschi tunnel di roccia vulcanica si stagliarono davanti ai loro occhi, laghi di massa lavica ribollivano creando pirotecnici giochi di fumo e colore.

Fu proprio in una di quelle pozze di fuoco che Hermione intravide a un centinaio di metri da loro la figura di un grosso rettile.

Il loro drago sotterraneo era lì a rotolarsi, a nuotare e giocare in quel magma bollente.

La strega rosso-oro si avvicinò istintivamente a Draco e stringendogli la mano rimase incantata a studiare quello spettacolo inusuale.

Il grosso animale che non si era accorto della loro presenza, dopo un po’ risalì sulle sponde rocciose.

Con un movimento repentino si scrollò di dosso vari detriti lavici, mostrandosi in tutto il suo splendore.

Fu in quel momento che le iridi tempesta di Draco Malfoy, che non aveva smesso un secondo di scrutare l’agognata preda, si incupirono repentinamente.

Il destino gli stava giocando un altro brutto scherzo!

"Draco… ma quello è ancora un cucciolo!" mormorò piano Hermione, guardando la policromia della corazza del drago.

Dinanzi a loro non c’era infatti un luck’s dragon adulto, ma un giovane rettile verde con qualche sfumatura aurea sulla parte della testa e delle zampe.

Non si era ancora dorato completamente.

La sua muta non era stata completata.

"Forse così giovane sarà più facile da affrontare…" commentò la brunetta ignara.

Il biondo per tutta risposta scosse il capo e replicò glaciale:"Andiamocene. Non mi serve a nulla finché è così!"

La stava già trascinando via, quando la strega lo bloccò, scrutandolo contrariata.

"Che diavolo stai dicendo?! Perché dobbiamo andare via? Cosa non puoi fare finché è così?" ringhiò a voce alterata.

Draco la guardò.

I suoi occhi scintillanti come stelle l’avrebbero incenerito se avessero potuto.

"Parla per Merlino! Perché il nostro viaggio non è servito a nulla?" chiese ancora in tono affranto.

"Finché è così piccolo non può donarmi il suo cuore…" mormorò piano.

La strega sbarrò gli occhi, prima di posare lo sguardo sul petto del drago.

Sul torace dell’animale era piantata una gabbia dorata al cui interno pulsava un piccolissimo cuore. Piccolo, ma luminoso come un diamante.

"Solo gli underworld’ dragons adulti, possono consegnare il loro cuore a chi sarà degno di portarlo. La gabbia in cui è contenuto il cuore della vita non potrà mai essere aperta, se il drago non completa la sua mutazione..." ripeté a memoria la gryffindor, ricordando le parole di uno dei tanti libri che aveva consultato per Draco.

"Proprio così!" si limitò a replicare lo slytherin, che non aveva più la forza di guardarla.

"Chi è stato? Dimmi chi è stato?" domandò Herm con voce tremante.

"Mio padre!"

Hermione serrò i pugni talmente forte che le mani sbiancarono.

Malfoy che teneva gli occhi bassi, non vide che si era allontanata.

"Granger senti…"

"Non me ne vado, senza averci provato!" le sentì mormorare un minuto dopo, distante da lui.

Era già scattata in avanti in direzione del drago. Voleva provare a d affrontarlo.

L’animale che non si era accorto ancora di loro, quando vide la figura di Hermione avanzare verso di lui con Draco alle calcagna, emise un verso stridulo, che riecheggio per tutta la grotta, facendo tremare le pareti.

I ragazzi si dovettero appoggiare alla rocce per non cadere nelle bocche di magma.

Dopo un altro ringhio cupo, l’animale sputò una lingua di fuoco nella loro direzione.

Con la bacchetta alzata e un "protego" a riparla, la grifoncina avanzava, avvicinandosi di più.

Malfoy dovette abbassarsi all'istante, perché alcune fiammate di contraccolpo non lo colpissero.

Quando Hermione si ritrovò faccia a faccia con il giovane drago, abbassò la bacchetta e fissò le sue iridi nero pece.

"Hermione vieni via di lì maledizione!" sentì urlare alle sue spalle da Draco.

Il drago alzò un secondo gli occhi su Malfoy, ma poi ritornò a posarli in quelli dorati della grifoncina, che immobile come una statua di sale non abbassava lo sguardo.

Il drago emise un gemito basso, prima di avvicinarsi a quella piccola umana, che gli stava tenendo testa.

Lentamente alzò una zampa e tentò di toccare la strega.

Hermione sorrise.

"Ti piace giocare è cuccioletto?!" affermò tendendo una mano, verso l’animale.

Stava andando tutto per il meglio, quando il drago, conficcò involontariamente uno dei suoi affilatissimi artigli sul seno della strega.

Hermione divenne bianca come un lenzuolo, mentre la sua camicetta si inzuppò del suo sangue, che scorreva copioso.

Fu un attimo.

Il drago emise un guaito ritirando la zampa, mentre Draco si lanciò su di lei.

Quando la brunetta riaprì gli occhi, si ritrovò stretta al biondo in un’altra parte della grotta. Erano vicino alla slitta magica che avevano abbandonato due giorni prima.

Si erano smaterializzati.

Draco l’aveva portata via.

Il biondo che respirava affannosamente per lo sforzo e la paura, aprì lentamente gli occhi e si staccò lentamente.

"Draco… tu… non dovevi smaterializzarti…" provò a obbiettare Herm, prima di venire colpita da una sonora sberla.

"Tu sei una stupida! Stupida!" urlò lui espirando. "Mi spieghi che ti è saltato in mente? Cosa volevi dimostrare con quel gesto avventato? Potevi farti ammazzare, maledizione! Quel drago ti ha quasi ammazzato, cazzo!" continuò a sbraitare lui, fuori controllo.

La brunetta che con una mano si teneva la guancia e con l’altra il petto, divenne sempre più pallida.

Stava quasi per svenire, quando Draco le praticò un incantesimo per fermare il sangue che fuoriusciva dalla ferita.

Si mise a rovistare nella sua sacca, estraendo un paio di boccette e un sacchetto con una strana polverina scura.

"Bevi!" ordinò, posando un’ampollina sulle labbra di Hermione, prima di lacerarle la camicetta con un semplicissimo diffindo.

La brunetta, arrossendo, portò un braccio al seno per ripararsi, ma lui in modo sgarbato, lo allontanò.

"Evita i tuoi sciocchi atteggiamenti da Madonna almeno per il momento!" l’aggredì, andando a distribuire delicatamente della polvere cremosa sulla ferita appena richiusa.

La strega non ebbe il coraggio di dire più nulla.

Quando Draco ebbe finito la medicazione, cercò delle camice pulite per entrambi, visto che anche la sua si era macchiata del sangue di Hermione, e invitò la compagna ad alzarsi.

"Andiamo! Se ci mettiamo in viaggio subito, forse per domani sera riusciremo ad arrivare alla locanda. Lì potrò medicarti meglio." spiegò spiccio.

"Draco io…" provò a parlare Herm.

"Non osare pronunciare una parola Granger! Sono estremamente tentato di lasciarti qui, per cui evita di farmele girare più del consentito. Ora sali e cerca di non creare problemi fino a che non saremo fuori di qui!" sibilò lo slytherin pieno di rabbia.

Fu così che i due ripresero la slitta per lasciare la città degli inferi.


Lo so nessuna scusa giustifica il mio allucinante ritardo, ma purtroppo quando il cervello e la voglia di scrivere vanno in vacanza in Siberia è difficile porvi rimedio. Visto che molte di voi sono writers spero di essere capita e perdonata.

Ho fatto fatica a scrivere questo capitolo, perché il genere troppo descrittivo e tenebroso non mi appartiene molto, quindi spero vivamente di non avervi tediato. Dal prossimo si ritorna alla locanda Karkoff, quindi nel mio habitat (meno male!^^).

Già che ci sono mi faccio pubblicità: Io e goldfish abbiamo iniziato una commedia insieme… se volete dargli un’occhiata il titolo è : QUESTO MATRIMONIO NON S’HA DA FARE!

Ora vi saluto e vi ringrazio per le innumerevoli recensioni. Un bacio.

Rita ^ ^

RINGRAZIAMENTI:

Cali: grazie Cali!^^ Spero che anche i prossimi capitoli tengano accesa la tua curiosità. Un bacio.

Lola82: Oh grazie infinite Lola… sono felice che la scena del bacio abbia riscontrato i tuoi consensi. Volevo che il loro primo bacio in questa storia fosse davvero speciale! Grazie ancora!^^

Cobwy23: Ciao tesoro. Sono in mostruoso ritardo lo so, ma spero tu non me ne voglia. E’ stato faticoso scrivere questo capitolo, perché le scene troppo cupe mi complicano l’esistenza. Purtroppo io sono una da commedia e mi piacciono le sintesi anziché le lunghe descrizioni. Ho fatto del mio meglio e spero si sia visto.

Venus: Sorellina!^^ Anche io ti adoro oltre ogni limite. Che ne pensi del capitolo? Purtroppo i capitoli così sono la mia spina nel fianco e so di non essere propriamente un asso in questo tipo di descrizioni, per cui spero di non averti annoiata. Ti voglio bene cucciola! Un bacio. Ri

Valemione: Ciao Vale!^^ Non parlarmi di pc e tecnologia che non funziona, perché sclero! In un mese mi si è rotta l’adsl e ho anche dovuto comprare un pc nuovo , perché il mio catorcetto mi ha mollata. Uff… siamo troppo dipendenti da queste scatolette. Vale questo è stato un chappy di passaggio, ma al prossimo scoprirete come si evolverà la storia tra Draco e Hermione (non mancare!) e che segreti si nascono nella ricerca del cuore del drago. Un abbraccio e a presto! Ri

Goldfish: Ciaoooo Bea! Hai visto che ho fatto pubblicità alla nostra super storia?!^^ (Mitiche !) Dopo un mese di blocco ho ricominciato a scrivere, quindi aspettati qualche sorpresina (sperando che il cervello non interrompa i collegamenti prima del previsto^^). Ti adoro bella e ci sentiamo prestissimo.

ashara: grazie ashara! Spero che continuerai a seguire la storia!

White_tifa: Ciao Mavi!^^ Finalmente mi è tornata l’ispirazione… credevo proprio che non ne sarei uscita fuori (mi ero presa male un sacco!). Quando tornerai dall’Inghilterra spero di aver aggiornato anche il prossimo e più succulento capitolo. In questo ho buttato un po’ di pulci nell’orecchio che verranno accuratamente spiegate nel prossimo passaggio. Ci sarà un notevole giro di boa tra i nostri due cuccioli e molti segreti verranno quasi svelati. Ti abbraccio forte e ti ringrazio infinitamente per le tue fantastiche recensioni. Ri

Lady_Eowyn: Ciao! Non preoccuparti per le recensioni mancate… per me è già importante che la storia ti piaccia tanto da continuare a seguirla. Anche se questo capitolo non è tra i miei preferiti spero vivamente sia stato apprezzato. Di solito con le ambientazioni più cupe faccio un po’ fatica, ma questa era d’obbligo scriverla. Finalmente è apparso il drago. Nel prossimo passaggio verranno alla luce molte cose e ci sarà anche un ulteriore avvicinamento tra i nostri protagonisti!^^ Un bacio e a presto. Ri

Crici_82: Già la faccenda si complica sempre di più! Non perdere il prossimo capitolo. Baci

Mars: Niente baci in questo capitolo, ma io se fossi in te non mi perderei il prossimo!^_^

Pai80: Ciao Dany! Alleluia alleluia la sottoscritta o meglio ribattezzata come la figliola prodiga è tornata. Mamma mia non mi era mai successo di rimanere tutto questo tempo senza voglia e ispirazione alcuna. La storia ce l’ho tutta in testa, ma le mie dita si rifiutavano di scrivere (stupide anarchiche!^^). Finalmente è arrivato il tanto atteso incontro col drago… e ora?! Beh ora Dany dovrai aspettare il prossimo capitolo per scoprire un po’ di cosette e per sapere che succederà tra i due colombelli. Un abbraccio e a presto sul serio questa volta!

Julietta: Ciao tesoro! Giuly sono già usciti i risultati del concorso? Siamo quasi a fine luglio, quindi dovrebbero essere a giorni. Sono curiosa quanto te di sapere com’è andata. Spero ardentemente che tu vinca, perché lo meriti!^^ Hai visto che mi è passata la crisi da foglio bianco. Lo so il capitolo non è il massimo, ma vedrai che per il prossimo (che è molto molto importante!) tornerò come nuova (o almeno me lo auguro!). Finalmente è arrivato il drago e prossimamente arriveranno anche le spiegazioni. Un abbraccio forte. Rita

Lunacha62: Tesoruccia finalmente sono riuscita a pubblicare (…e la Fede tirò un sospiro di sollievo!^^). Ora devo concentrarmi sul prossimo capitolo che è very important (forse ti faccio qualche spoilerino via e-mail… forse ^_-) e anche sul lavoro con Bea (sennò mi sa che viene da Genova col bastone in mano^^). Ti voglio tanto bene Federica e riabbraccio forte. A presto.

Juju10: Perdono! Chiedo umilmente perdono per aver fatto passare una vita. Dovevo aggiornare prima che partissi per le vacanze, ma purtroppo l’ispirazione mi ha abbandonata. Cercherò di non far passare più tempi biblici per aggiornare. Il capitolo è di passaggio, ma è servito per far entrare in scena il drago e tutti i segreti dietro a lui celati. Spero vivamente che non sia stato troppo noioso. Uff, non sono troppo brava con questi capitoli cupi. Mi rifarò al prossimo. Ti mando un bacio e ti ringrazio per la tua ultima bellissima recensione. Grazie infinite.^^ Ri

Gemellina: Francy tesoro… spero che quando tornerai dalle vacanze sarò riuscita ad aggiornare anche il capitolo 15 che sarà più succoso rispetto a questo! Ti abbraccio forte forte e ci sentiamo presto. Ri

RaRa93: Sì lo so mi sono fatta attendere troppo, ma spero di farmi perdonare con questo capitolo più lungo e col prossimo che darà una svolta concreta alla storia tra Draco e Hermione. Alla prossima.

Chris92: Oh grazie infinite per i complimenti… spero davvero che continuerai a seguirla fino alla fine. Un bacio!^^

Miwind: Volevi sapere come si sarebbe svolta la ricerca ed eccoti accontenta con un bel viaggetto nelle viscere della terra. Questi non sono i capitoli che preferisco, ma per fare proseguire la storia ce ne’era bisogno. Aspettati scintille per il prossimo. Un bacio. ^_^

Marygenoana: ciao Mary! Finalmente sono resuscitata. Cercherò di essere più veloce nel prossimo aggiornamento. Baci.

Nikoletta: Per il prossimo bacio mi sa che dovrai aspettare il prossimo capitolo. A presto!

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Capitolo 15
*** Croce e delizia. ***


15.Croce e delizia

Alla ricerca del cuore di Drago.

15. Croce e delizia.

Chi comincia ad amare deve prepararsi a soffrire.

(Chevalier de Méré)


Una lacrima solitaria le solcò impunemente la guancia lattea.

Era ridicolo.

Con un abile movimento del dorso, senza destare sospetti, la sottile mano scacciò quella gocciolina salata.

Era maledettamente e pateticamente ridicolo.

Ridicolo che a dieci minuti dallo scoccare di un nuovo anno, che nel pieno di una festa, che in compagnia dei suoi migliori amici, lei stesse piangendo per lui.

Lui che l’aveva scaricata davanti a Grimmauld Place con un frettoloso e banale "ci rivediamo a scuola".

Trattarla alla stregua di una estranea, dopo…

…dopo la loro amicizia a Hogwarts.

Dopo l’ultima settimana in Russia.

Dopo l’ultima notte insieme.

Forse non era la situazione… forse era solo lei a essere ridicola.

***

Il ritorno alla locanda dei Karkoff le era sembrato durare un eternità.

La ferita al seno bruciava, ma quel che bruciava maggiormente era il silenzioso distacco di Draco.

Non le aveva più rivolto la parola da quando erano risaliti sulla slitta magica.

Aggrappata con un braccio alla sua vita, poteva sentire i muscoli del torace tendersi ogni qual volta i loro corpi venivano in contatto.

Le aveva ordinato di reggersi forte a lui, prima di partire, eppure Hermione sentiva che Draco avrebbe dato qualsiasi cosa pur di starle lontano.

Miglia lontano.

Ferita da quella intuizione, si allacciò a lui con più forza.

Avrebbe preferito essere schiaffeggiata nuovamente, piuttosto che essere allontanata.

Istintivamente una mano corse alla guancia che era stata colpita.

Il dolore era passato, lasciandole una strana sensazione di calore e gratitudine.

Se l’era meritato!

Si era meritata quella sberla, per essersi comportata come una sciocca.

Per aver perso il controllo.

Per aver considerato, anche solo per un istante, di riuscire ad affrontare da sola un drago sotterraneo.

Lei sempre così lucida, controllata, padrona di sé nelle situazioni di pericolo era stata pervasa da una rabbia cieca.

Dall’odio nei confronti di Lucius Malfoy, che anche da morto, non smetteva di fare del male.

Quando Draco le aveva confessato l’agghiacciante verità, qualcosa dentro di lei si era spezzato.

Qualcosa in lei si era rotto, mentre la realtà circostante prendeva forma.

Tutti i pezzi del puzzle si erano incastrati perfettamente in un disegno logico e armonico.

L’ossessione sui draghi.

Il non potersi materializzare.

Il mantenere costantemente il segreto.

Il giuramento di quella notte…

…su ciò a cui lui teneva maggiormente.

"Giuro sulla mia vita che se mi aiuterai a trovare un drago sotterraneo ti dirò quello che vorrai!"

Hermione per tutto il tragitto rimuginò sugli ultimi mesi.

Analizzò ogni comportamento.

Ogni piccola frase uscita dalle labbra di Draco.

Alla fine si diede della stupida.

Aveva la verità sotto gli occhi e non l’aveva vista.

O forse non aveva voluto vederla.

Più il suo affetto per Malfoy aumentava, più l’ombra di una scomoda e triste realtà si allontanava.

Era la sera del 30 dicembre, quando finalmente giunsero alla locanda.

Irina, dopo averli soffocati di baci e abbracci, da brava mamma chioccia, si occupò di preparare loro un bagno caldo e qualcosa da mangiare.

Hermione e Draco cenarono in religioso silenzio.

La tensione tra loro era così palpabile che nessuno dei coniugi Karkoff osò fare domande sul viaggio e sui suoi esiti. Anche la piccola Mira, di solito molto gioiosa, si accoccolò buona sul divano, senza disturbare "Fiocco di Neve" e "Nonno gelo".

Quel clima cupo e teso si rasserenò solo quando Draco decise di accomiatarsi da loro per andare a riposare.

Senza la sua presenza, Hermione si sentì più libera di raccontare a Sergey e Irina qualche particolare del viaggio. Si lasciò andare in dettagliate descrizioni dell’abisso, parlò delle difficoltà incontrate lungo il tragitto, dell’incontro - scontro col drago, senza però soffermarsi sul perché le loro ricerche non fossero andate a buon fine.

La verità sull’intera faccenda era un segreto tra lei e Malfoy e un segreto sarebbe rimasto!

Dopo cena Irina aiutò Hermione a medicare la ferita.

"Bambina mia, tu avere corso grosso rischio. Tua cicatrice non andare via più!" affermò tristemente la donna.

Hermione abbozzò un sorriso amareggiato.

"Lo so! Le ferite inferte dai draghi sotterrerai si curano soltanto col sangue dei draghi sotterranei!" recitò mesta.

Erano solamente le ventidue, quando anche Hermione decise di congedarsi dalla famigliola.

Aveva bisogno di riposare.

Posare la testa sul cuscino e lasciarsi cullare dalle confortevoli braccia di Morfeo.

Per almeno dodici ore.

Stava per varcare la soglia della sua stanza, quando un bisogno impellente di chiarirsi con una certa persona prese il sopravvento.

Doveva delle scuse a Draco.

E Draco doveva più di qualche spiegazione a lei.

Forse avrebbero finito per litigare, ma questa, di certo, non era una buona ragione per rinunciare.

Bussò con forza alla sua porta.

Come aveva immaginato, quando Draco venne ad aprirle, non si dimostrò né gentile né disponibile.

"Cosa vuoi? Stavo per andare a dormire." affermò in tono irritato.

"Ho bisogno di parlarti!"

"Non sono in vena di fare conversazione!" replicò lapidario.

"Fammi entrare, per favore. Prometto di rubarti solo cinque minuti."

Lo slytherin soffiò seccato, ma ugualmente si scostò dall’ingresso, lasciando libero il passaggio.

La conosceva bene.

Sapeva che non avrebbe lasciato perdere tanto facilmente.

Hermione si piazzò al centro della stanza e iniziando a torcersi nervosamente le mani, provò a spiegare: "Senti Draco… io… io… ecco, sì, insomma…per l’altro giorno…"

"Che c’è adesso non sai più parlare." sbottò lui infastidito.

Hermione espirò rumorosamente, prima di affermare con più decisione:"Sono venuta per chiederti scusa! Mi dispiace di aver perso la testa. Non ho giustificazioni per il mio assurdo comportamento. Quando mi hai confessato che ti serviva quel cuore, non sono stata più in grado di ragionare. Volevo provare ad aiutarti…io…"

"Volevi aiutarmi, facendoti ammazzare?!" sibilò lui.

"No, Draco, io volevo solo…" provò a giustificarsi.

"Ho capito, ho capito!" la interruppe bruscamente lui. "Tu stai bene, io sto bene… per me il discorso si chiude qui!" riassunse spiccio.

Voleva che se ne andasse.

La stava cacciando via!

"Draco, la prossima volta che torneremo laggiù, non dovrai preoccuparti… io…"

Malfoy che era rimasto fermo accanto alla porta, con due rapide falcate, le arrivò di fronte e fissandola trucemente dichiarò: "Ascoltami bene Granger, non ci sarà una prossima volta!"

"Draco ma tu non puoi rinunciare… tu… io non voglio! Torneremo qui in primavera o alla fine dei M.A.G.O.. Ce la possiamo fare! Nel giro di qualche mese il draghetto compirà la sua muta e noi…" s’infiammò la strega, che non poteva accettare di vedere lo slytherin così passivo di fronte ad una condanna di morte.

"Granger continueremo questo discorso un’altra volta… vai a dormire!" le disse serio, volgendole le spalle e andando verso l’altro lato della stanza.

"Draco, ti prego, non è tutto perduto… noi… io non voglio che rinunci a lottare!" mormorò disperata.

"Ho detto vai. Vattene!" urlò lui, perdendo le staffe.

A capo chino, la grifoncina si trascinò alla porta e l’aprì.

Quando Draco udì il cigolio della porta che si richiudeva alle sue spalle, sfogò la propria rabbia, dando un violento pugno alla parete che aveva di fronte.

Alcune briciole d’intonaco finirono sul pavimento di pietra.

L’impatto con il muro era stato brutale, eppure nessun suono gli uscì dalle labbra.

Era una statua di marmo.

Immobile.

Priva di respiro.

Priva di vita.

Fu un impercettibile sussulto delle spalle a tradirlo.

Piangeva.

Draco Lucius Malfoy stava piangendo.

Di un pianto muto.

Di un pianto che ti ottenebra le mente.

Di un pianto che ti stringe il cuore e te lo schiaccia.

Fino a lasciarne solo frammenti.

Draco non si accorse subito che due esili braccia lo avevano imprigionato.

Lei non se ne era andata.

Aveva richiuso la porta, ma non se ne era andata.

Era rimasta alle sue spalle.

Non per colpirlo alla schiena come fanno gli infami.

Ma per abbracciarlo come sanno fare solo i misericordiosi.

Rimasero lì immobili in quello strano abbraccio che sapeva di smarrimento per un tempo infinito.

Solo quando Hermione percepì i muscoli di Draco sciogliersi, si separò da lui.

Lo vide voltarsi e incontrò i suoi occhi.

Quegli occhi che sapevano farla affogare in un mare di emozioni contrastanti, ma che allo stesso tempo sapevano trarla in salvo in un porto sicuro.

"Hermione… mi dispiace averti trascinato in questa assurda situazione… io…" mormorò stancamente, prima che le labbra di lei lo interrompessero con un dolce bacio.

"No. Non dire nulla!" gli intimò, prima di sfiorargli la bocca nuovamente.

Lo slytherin si irrigidì.

Non poteva baciarla.

Non era giusto baciarla.

La strega si staccò da lui e gli scoccò uno sguardo più che eloquente.

Non aveva intenzione di essere rifiutata.

Non quella sera che avevano bisogno l’uno dell’altra.

S’avvicinò a quelle labbra ancora e fu allora che lui la baciò.

Da quel bacio che sapeva di disperazione e tormento, al ritrovarsi abbracciati e nudi, ci volle un attimo.

Dei bottoni saltarono.

Della stoffa si lacerò.

I vestiti vennero levati con la malagrazia di chi ha timore che la ragione spezzi il bisogno.

Arrivi a frenare l’istinto.

Sì, perché… perché c’erano mille buone ragioni per non mischiarsi l’anima, la pelle, le ossa, eppure nessuna talmente valida da impedire alla natura di seguire il proprio corso.

Fecero l’amore con esasperante lentezza.

Si scambiarono tanta di quella sofferenza e quella frustrazione nei baci e nelle carezze che sembrò loro di morire.

Morire per ritornare a vivere...

…vivere l’uno tra le braccia dell’altra.

Rimasero nudi e stanchi sotto quelle lenzuola per tutta la notte, scambiandosi calore.

Affetto.

Sicurezza.

"Hai mai avuto paura di qualcosa, Hermione?" chiese Draco, carezzandole i capelli.

Hermione si perse in quegli occhi torbidi e cupi come sapevano essere solo le tempeste di grandine.

Sorrise.

"Ho paura tutti i giorni! E ho paura di talmente tante cose che un pavido riderebbe di me se conoscesse la verità. Ho paura di non essere all’altezza delle situazioni. Di rimanere una persona mediocre. Ho paura di volare. Ho paura di perdere i miei genitori. Di veder soffrire gli amici. Ho paura di non superare i M.A.G.O.. Ho paura di non innamorarmi mai. Di non incontrare il principe delle fiabe. Ho paura di me e di quello che sento. Ho paura di cosi tante cose Draco che potrei andare avanti all’infinito...".

La strega sospirò, prima di domandare: "E tu …tu di cosa hai paura?"

"Ho paura di morire!"

Hermione allontanò lo sguardo dal suo e prese a depositargli tanti piccoli baci all’altezza del cuore. "Non morirai Draco. Dovessimo andare all’inferno a riprendere tuo padre, ti prometto che questo cuore non smetterà di battere!"

Fu proprio in quel momento che Hermione venne a conoscenza della verità.

Tutti i dettagli di una triste verità.

Draco si lasciò andare.

Cominciò il suo racconto, partendo dalla primavera precedente.

Quando, prima che terminasse il sesto anno a Hogwarts, ricevette una lettera da suo padre.

Lucius Malfoy lo informava che il giorno stesso del compimento del suo diciassettesimo anno di età avrebbe ricevuto un gradito dono.

Il marchio nero.

"Sapevo che sarebbe accaduto!" – affermò lo slytherin – "Avevo sempre saputo che quello sarebbe stato il mio destino, ciò nonostante, non riuscivo ad accettarlo. Sarei diventato un adepto, un burattino nelle mani di Lord Voldemort e sarei andato a farmi ammazzare per lui e per una causa di cui non m’interessava un accidenti. Ho sempre nutrito preconcetti nei confronti di babbani e mezzosangue, ma una guerra di sterminio, mi sembrava un’esagerazione. Non m’interessava stare da una parte o dall’altra, ma semplicemente trovarmi dalla parte giusta. Quella più comoda ai miei interessi! Ho sempre amato vivere nel lusso, avere denaro, potere, successo e da morto sapevo che non avrei potuto continuare a goderne. Non sono mai stato uno di nobili ideali! Non sono mai stato come te o San Potter, Granger! Non sono fatto per combattere né per giuste, né per ingiuste cause. "

Prese un lungo respiro e, sotto lo sguardo attento di Hermione, continuò la sua narrazione.

"È stato allora, in quel momento di panico che provai a parlare con mio zio. Severus è stata la figura più vicina a un padre che io abbia mai avuto. Pensavo mi avrebbe riso in faccia, invece, con mia enorme sorpresa, decise di aiutarmi e di nascondermi da mio padre. Seppi che anche lui auspicava a un mondo senza stupide guerre e intuii che forse doveva sapere qualcosa più di me, su come l’intera faccenda sarebbe finita."

Hermione sentì i muscoli di Draco tendersi e d’istinto gli prese la mano e cominciò a carezzarla.

"Credevo di essermela cavata, invece, il giorno prima della battaglia finale, mio padre mi trovò. Mi diede del vigliacco. Mi disse che non ero degno di portare il nome dei Malfoy. Tentò di costringermi col ricatto a seguirlo. Mi rifiutai. Gli riversai addosso tutto il mio rancore, dicendogli che non valeva niente né come padre, né come uomo. Iniziammo a duellare. Gli urlai che solo un pazzo come lui poteva desiderare di andare a farsi ammazzare per delle stupide idee. Fu allora che mi prese in contropiede e mi scagliò addosso il sortilegio di Xolotl o più conosciuto come il sortilegio delle nere stelle. Mio padre deve aver pensato che la punizione adeguata per un vigliacco che ha paura di morire, potesse essere la morte stessa. Una morte lenta che si avvicina giorno dopo giorno! Di quel momento ricordo solo un forte dolore al petto. Caddi svenuto e mi risvegliai soltanto una settimana dopo al San Mungo."

Draco fece qualche secondo di pausa, prima di continuare a parlare della parte più difficile.

"Accanto a me c’era mio zio che mi disse che la guerra era finita, che Potter aveva vinto e che Lucius era stato ammazzato. Furono i dottori, i primi, a parlarmi della magia che mi era stata scagliata contro. Solo chi mi aveva maledetto, avrebbe potuto riconvertire l’incantesimo, ma mio padre ormai era morto. Mi spiegarono che non c’erano altre cure. Ad un anno preciso dal sortilegio il mio cuore avrebbe cessato di battere. Rimasi giorni e giorni preda dello sconforto. Avevo anche pensato di mettere fine alla mia vita subito. Cosa poteva cambiare in trecentosessanta giorni, continuavo a domandarmi. Fu il giorno prima di uscire dall’ospedale che un’anziana guaritrice mi parlò degli Underworld’s dragons, accendendo in me una piccola speranza. Mi raccontò che alcune leggende volevano che questi rettili, sconosciuti ai più, avessero il potere di donare immensa fortuna e lunga vita a chi avesse conquistato il loro cuore. Loro avrebbero potuto ridarmi quella vita che si stava spegnendo…"

Da qui la storia portava a Hogwarts, alle ricerche segrete in biblioteca e all’inizio della loro avventura.

Hermione e Draco s’addormentarono quasi all’alba.

Vicini e uniti in un abbraccio!

***

Mentre i rintocchi scandivano il nuovo anno che arrivava, Hermione ricordò il suo risveglio, quella mattina.

Aveva aperto gli occhi e aveva trovato la stanza vuota.

Draco non c’era, …c’era soltanto la sua sacca.

La sua sacca pronta al centro della stanza.

Una sensazione di abbandono e di timore la colpì all’altezza dello stomaco.

La stessa sensazione che percepì durante la colazione, quando Irina la informò che Malfoy aveva deciso di ripartire per Londra.

"Mi dispiace, che voi partire presto. Io e signor Karkoff avere sperato passare festa con voi!" le disse la donna triste.

Stava per farle qualche domanda in più, quando la voce di Draco la precedette.

"Dispiace molto anche a noi non poter restare, ma le nostre ricerche si sono concluse e a Londra ci stanno aspettando!" spiegò calmo e deciso.

Non l’aveva neppure guardata.

Non una parola, non uno sguardo.

Draco era stato freddo e rigido più dell’inverno di Norusk.

E lei non aveva avuto il coraggio di domandare nulla.

Si era ritrovata accanto a lui davanti al portone di Grimmauld Place.

"Ci rivediamo a scuola!" le aveva detto, prima di lasciarla.

Abbandonarla senza una spiegazione.

Un’altra lacrima prese a rigarle il viso, ma comunque sorrise.

Alzò in aria il calice e brindò al nuovo anno.

A se stessa.

All’amicizia.

All’amore.

A Draco Malfoy.

Sua croce e delizia.


Buonasera carissime lettrici e lettori, se ce ne sono!^^

Prima di darmi alla macchia e partire per il mare, ho pensato di salutarvi con questo nuovo capitolo.

Spero ardentemente che vi sia piaciuto leggerlo come a me è piaciuto scriverlo!

Un abbraccio virtuale a tutti e buone vacanze!

Vostra Ri!

RINGRAZIAMENTI:

mariuccia: ciao! Mi fa piacere che la storia ti sia piaciuta. Vedrò, tornata dalle vacanze, di essere un po’ più veloce con gli aggiornamenti!^^

gemellina: altro che Siberia Francy, le nostre ispirazioni devono aver preso un biglietto di sola andata per la luna!^^ Spero che il chappy ti sia piaciuto, ma spero di più che riuscirai ad aggiornare presto la tua storia… ne sento la mancanza. Un bacio tesoro e a presto… spero! ^_-

venus: amore mio bello ti adoro con tutto il cuore e lo sai! Sorellina adorata ormai viviamo praticamente in simbiosi e ti capisco benissimo quando non sai più che dire nelle recensioni. Io intanto posso dirti che spero che il capitolo ti sia piaciuto e che tu aggiorni presto il "calice di fuoco"! Un bacio stellina.

marygenoana: eccoti accontentata Mary! Un capitolo fresco fresco prima delle vacanze. Un bacio

white_tifa: Ciao Mavi!^^ Finalmente siamo arrivati a un giro di boa. La storia del segreto di Draco è venuta a galla, ma sai che io non sparo mai tutte le mie cartucce in un colpo solo. Sennò che gusto c’è! ^_- … ho tenuto qualche asso nella manica per i prossimi capitoli. Scommetto che adesso ti starai chiedendo come saranno i rapporti tra i nostri due colombi al rientro a scuola… hihihihi, lo scoprirai solo leggendo. Ti mando un abbraccio stellina. A presto! Ri

goldfish: socia!^^ Che mi dici? Ho risposto a tutte le tue perplessità!? Ti ho incuriosita un po’ sul comportamento terribilmente Malfoy di Draco!? Spero proprio di sì, visto che era il mio intento. Sabato parto per il mare… ma mi porto la chiavetta con quel benedetto cap 5 sperando di scrivere qualcosa. Ci sentiamo tramite msn comunque! Bacio tesoro!!!

mars: Hermione quando si tratta di Draco smette di essere la solita ragazza razionale e parte con la testa! Sembrano pazzi, lo so! Spero che le evoluzioni tra la coppia ti abbiano incuriosita e che la storia del cuore di drago sia stata interessante. Baci, baci^^

pai80: Danyyyyyyyyyyy sono tornata! Finalmente si è scoperto cosa era accaduto al cuore di Draco. Lucius è proprio brutto e cattivo!!! Ora Hermione sa e in più i rapporti tra i due si sono fatti leggermente complicati. …ahhhh come sarebbe tutto più facile se non ci fossero le autrici pazze che complicano la storia!^^ Spero che anche questo capitolo ti abbia intrigato… ce la sto davvero mettendo tutta. Un abbraccio forte e a presto! Ri

kami: mi fa molto piacere che ti piaccia la storia… cercherò di essere più regolare con gli aggiornamenti, dopo le vacanze!^^

aiag: grazie davvero! Di solito non mi piacciono troppo i capitoli pieni di sangue. Preferisco le storie d’amore… anche se con qualche complicazione!^_-

crici82: spero che anche questo scenario, come dire, più intimo ti sia piaciuto come il precedente!^_-

RaRa93: hai proprio ragione, per noi scrittrici di ficcy il blocco del foglio bianco è un vero tormento, soprattutto se sai che ci sono parecchi lettore che aspettano un tuo aggiornamento. Spero che i risvolti sentimentali tra Draco ed Herm ti siano piaciuti. Draco come dice il titolo è croce e delizia. Non sa essere solo dolce e tenero… altrimenti non sarebbe lui… e non piacerebbe così tanto a noi! ^_- Un bacio e a presto!

Julietta: ciao tesoro! Finalmente ho aggiornato. Innanzi tutto com’è andato "Secret thoughts" al concorso? Hai avuto i risultati? Veniamo alla storia? Piaciuto il capitolo delle rivelazioni e degli approfondimenti. Hermione è già partita per la tangente, mentre Draco… è sempre lui. Croce e delizia! Ah me lo chiedo anche io perché non esistano tipi come lui nella realtà! Un bacio stellina e a presto!

Aleptos: ciao!^^ I nostri due colombi hanno sciolto la Siberia, ma Draco ha pensato bene di ricostruirla subito dopo. Caro ragazzo è un po’ incasinato al momento! Tutta colpa di Lucius… quello se non ci metteva lo zampino. Sono una scrittrice sadica lo so, ma mi piace tenervi incollate alle mie ficcy. Un bacio e alla prossima!

lunachan62: Fede questa volta non puoi dire di non essere stata avvisata… ti ho spoilerato anche il titolo! ^_- Che mi dici? E’ bello o no questo capitolo? Voglio un parere super sincero, come sempre. Ti voglio bene tesoro!!! A domani^^

la_napoletana: grazie, grazie, grazie! Mi fa piacere che la trama ti piaccia. Ce la sto mettendo tutta per far ritornare l’ispirazione dalla Siberia, ma ogni tanto scappa! ^_- Che dici, ti è piaciuto anche questo capitolo? Un bacio grande e alla prossima!

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Capitolo 16
*** Amici?! ***


16.Amici?!

Alla ricerca del cuore di Drago.

16. Amici?!

Era la prima volta.

In sette anni, era la prima volta che Hermione Jane Granger non fremeva dalla voglia di rimettere piede a Hogwarts.

Di tornare alla sue "sudate carte".

Non sarebbe riuscita a impegnarsi nello studio...

Non avrebbe potuto prepararsi ai M.A.G.O., con la guerra che imperversava dentro di lei.

Draco aveva bisogno di un cuore di drago.

Un cuore per non morire.

Per continuare a vivere.

Continuare a essere quell’arrogante bastardo che l’aveva insultata e umiliata per sei lunghi anni.

Continuare a essere quel meraviglioso principe che la faceva sentire viva con un semplice sorriso.

Draco Malfoy aveva il potere di destabilizzarla.

L’aveva fatta piangere quella notte in biblioteca, prima di porgerle un fazzoletto.

Era in grado di accelerarle il respiro.

Farle battere forte il cuore.

Scuotere le viscere.

L’aveva baciata quel Natale sotto il vischio, prima di prendersi gioco di lei.

Minare le sue sicurezze.

L’aveva schiaffeggiata quel pomeriggio nell’abisso, prima di curarla amorevolmente.

Renderla pazza di gioia.

Aveva fatto l’amore con lei…

E folle d’infelicità.

….prima di abbandonarla senza una parola.

"Ci rivediamo a scuola!"

Ancora le tornava in mente quella stupida frase, quel suo tono sbrigativo, quel freddo distacco.

"Perché dovevo innamorarmi proprio di un deficiente!? Perché!?"

Probabilmente nessuno avrebbe saputo esprimere meglio lo stato d’animo di quel momento, eppure la vocina lamentosa che aveva invaso lo scompartimento dell’Hogwarts Express non era stata certo la sua.

"Sarà il fascino dell’eroe!" si ritrovò a replicare, prima di scoppiare a ridere in faccia all’amica.

Gabrielle Delacour, seduta di fronte a lei, provò a lanciarle uno sguardo truce, ma dovette subito desistere, contagiata dall’ilarità dell’amica.

Forse Harry Potter poteva essere un eroe per tutto il mondo magico, ma di certo non era questo il motivo per il quale la francesina gli si era affezionata.

"Herm, secondo te ho esagerato?" domandò soprapensiero, torcendo nervosamente una ciocca di crini dorati.

"Noooo, che dici! Ti è sembrato forse esagerato schiaffeggiarlo davanti a tutti durante la festa di capodanno, accusandolo di essere un maniaco pervertito?!" celiò la brunetta con sarcasmo.

La corvonero sbuffò offesa. "Ma… ma… lui… Santa Morgana Herm… ci stavamo baciando solo da mezzo secondo, quando le sue mani sono finite sul mio sedere. Harry è un porco!" sbottò incollerita.

"Io direi che è semplicemente un maschio, tesoro!" commentò Hermione con un sorrisino amaro, prima di ritornare seria. "Ascolta Gaby, non voglio intromettermi nel vostro rapporto, ma se fossi in te, parlerei con lui. Raccontagli dell’estate scorsa, di Jenny e di quella mattina alla Tana. Spiegagli come ti sei sentita, dei tuoi timori… del fatto che se tiene veramente a te, deve andarci un po’ più piano!"

La piccola Gaby stava per replicare, quando un immusonito Ronald Weesley spalancò la porta del loro scompartimento, entrando con un Harry serioso al seguito.

Il bambino sopravvissuto andò a sedersi senza una parola il più lontano possibile dalla corvonero, mentre Ron si stravaccò vicino a Hermione, gemendo sconsolato.

"Non mi perdonerà maiii… la mia vita è finitaaaa!" mugugnò il rosso con fare melodrammatico.

"Padma non vuole proprio passarci sopra?" domandò dolce Gabrielle, accarezzandogli un ginocchio.

"Nooooo. Ha detto che non avrei dovuto permettere a mia madre di fare quei commenti su di lei, durante la festa. Ha aggiunto che il nostro rapporto non può avere nessun futuro, finché non taglio il cordone ombelicale e mi decido a crescere…" sputò fuori amaro, lasciando cadere la testa contro il sedile. "Io… io… la amoooo! Ragazze vi supplico, provate a parlarle voi… ditelo voi a Padma che neppure un ungaro spinato può far tacere la mamma! Aiutatami vi prego, vi prego… io non so stare senza di lei…"

Mentre Harry scuoteva la testa, esasperato dalla teatralità dell’amico, la grifoncina provò a farlo ragionare: "Io e Gaby le parleremo sicuramente, ma non credo che servirà a un granché! Qualunque strega al posto suo avrebbe fatto lo stesso Ron. Tua madre l’ha maltrattata per tutta la serata e tu non hai mosso un dito. E prima il suo vestito era troppo corto e poi non mangiava la carne e poi beveva un po’ troppo… Quantomeno avresti dovuto provare a limitare Molly o tenerla lontana da Padma."

Ron, le cui orecchie si accesero di collera, l’attaccò astioso: "Non è colpa mia se mia madre ha un debole solo per te! Per lei nessuna regge il confronto con Hermione Granger. Anche se le presentassi la strega più intelligente, simpatica e bella del pianeta le troverebbe qualche difetto! E poi se vogliamo dirla tutta tu…"

La brunetta lo fulminò con lo sguardo, interrompendo il suo discorso.

"Non ti azzardare a scaricare la colpa su di me Ronald Weesley, mi hai capito!?" – sbottò furiosa, alzandosi in piedi e osservandolo dall’alto in basso – "Sai cosa ti dico… ti dico che Padma ha fatto un affare a scaricarti. Lei ha ragione da vendere e tu… tu sei un cretino e un bambino! Invece di trovare in me un capro espiatorio, fatti un bell’esame di coscienza e vedi di crescere!" urlò prima di uscire dallo scompartimento, seguita a ruota da Gabrielle.

Hermione marciò agguerrita per l’intero corridoio del treno, lanciando improperi contro Ron e contro i maschi in generale.

La sua corsa venne interrotta solo quando qualcosa di grosso e morbido, le finì addosso.

"Tiger…" balbettò, non appena sollevato il capo si rese conto di essersi scontrata con la mole dello slytherin.

"Granger…" mugugnò l’altro in risposta, prima di oltrepassarla per dirigersi verso la venditrice di dolciumi.

"Hey Vince, prendimi anche un po’ di cioccorane" borbottò la voce di Goyle che era apparso sulla porta di uno scompartimento.

Hermione dopo questo piccolo intoppo continuò diretta verso la fine del treno, anche se la rabbia verso Ron sembrava essere sbollita.

"Sarà tornato a scuola prima!" sentì dire da Gaby che aveva camminato in silenzio dietro di lei per tutto il tempo.

"Di chi parli, scusa?" domandò la brunetta, facendo finta di cadere dalle nuvole.

"Sto parlando di qualcuno che stai cercando con lo sguardo da quando siamo arrivate a King’s Cross!"

"Io non ho cercato proprio nessuno Gaby!" rispose secca, negando persino l’innegabile.

"Come vuoi Herm!" sospirò la biondina rassegnata. "Se non te la senti di dirmi cos’è successo durante le vacanze di Natale, rispetterò la tua decisione, solo vorrei sapere come comportarmi. Insomma, sarò costretta ad essere gentile perché ti rende felice, oppure dovrò vendicarti con una ginocchiata dove non batte il sole?!"

La grifoncina non poté fare a meno di sorridere di fronte a tanto affetto e tanta comprensione.

"Gaby tesoro, per il momento la tua solita indifferenza andrà benissimo, se poi serviranno le maniere forti, ti terrò in seria considerazione!" commentò divertita.

***

Hermione e Gabrielle stavano marciando allegre verso la sala grande per la cena, quando la corvonero si bloccò d’improvviso.

"Hey Gaby che ti prende?" le domandò la caposcuola vedendo il volto dell’amica impallidire.

"Ni niente è che mi sono ricordata di aver dimenticato una cosa nel baule all’ingresso. Accompagnami giù un attimo… faremo prestissimo!" spiegò la biondina agitata, tirando Hermione per un braccio.

"Tesoro non possiamo prendere questa fantomatica cosa dopo cena?" domandò la grifoncina dubbiosa.

"No, no, non possiamo. Mi serve adesso!" ripeté la strega sempre più nervosa, mentre tentava di trascinare l’amica verso le scale.

"Gaby fermati! Vuoi dirmi che ti prende?"

Hermione vide la francesina assumere un espressione dispiaciuta, ma prima che quest’ultima potesse spiegarsi, una risata alle loro spalle fece voltare entrambe.

Elisabeth Arley, quinto anno, serpeverde, meglio nota a Gabrielle come "Harry voglio conoscerti meglio", stava camminando a braccetto con Draco Malfoy.

L’intento della francesina, di non far vedere ad Herm il biondo avvinghiato alla rossa era miseramente fallito. I due che aveva visto baciarsi pochi istanti prima vicino alla sala grande, dovevano aver deciso di saltare la cena, mandando al diavolo il suo piano di salvataggio. Eppure era sicura che Malfoy si fosse accorto di lei e Herm prima. Perché allora le aveva seguite?!

Hermione senza battere ciglio fissò la coppia serpeverde che parlottando e ridendo si stava avvicinando.

Draco con un braccio sulla spalla della nuova conquista, si fermò di fronte a loro.

"Hermione… Francia… passato bene le vacanze di Natale?" domandò in tono formale.

La grifondoro dal cui volto traspariva la più assoluta indifferenza, stava per rispondere, quando la voce di Gaby la precedette: "Magnificamente Malfoy! Ora se vuoi scusarci la cena ci aspetta..."

La biondina non avrebbe permesso un minuto di più a quell’idiota di respirare la stessa aria della sua migliore amica, quindi con fare deciso le prese il braccio e s’allontanò di gran carriera verso la sala grande.

Dopo una manciata di metri, sentì il corpo di Hermione sciogliersi.

"Grazie tesoro, ma non ce n’era davvero bisogno!" sentì sussurrare dalla strega, che sembrava essere invecchiata di colpo.

Gaby si voltò di scatto verso di lei, prima di sbottare: "L’ha fatto apposta! Sapeva che l’avevo visto con quella... eppure ci ha seguite. Giuro su Merlino che una fattura questa volta non gliela leva nessuno!"

"Gaby se davvero ci tieni a me non fare nulla. Draco ha solo voluto mettere le cose in chiaro e io ho avuto le risposte che volevo!"

Hermione dovette assistere alle rimostranze concitate e alle fantasiose idee di castrazione dei bianfuretti da parte della biondina, finché non si separarono per la cena.

Più la sua testa le diceva che tra lei e Draco non c’era nient’altro che una semplice amicizia, più il suo stomaco si stringeva e le lacrime minacciavano di invaderla.

Quella sera, quando finalmente riuscì a sgattaiolare in camera si lasciò cadere sul letto e pianse.

Pianse perché Draco aveva capito ciò che lei provava.

Pianse perché per lui non era lo stesso.

Pianse perché nonostante tutto lui non doveva morire.

***

La prima settimana di ripresa delle lezioni, dopo la pausa invernale, fu per Hermione più dura della sera del rientro.

Non solo la mole di compiti era raddoppiata, ma anche i suoi doveri di caposcuola erano diventati sempre più pressanti. Senza contare che Ron non le rivolgeva la parola dalla loro discussione in treno e la storia tra Harry e Gaby sembrava peggiorare giorno dopo giorno.

Infine poi c’era Draco, con il quale faceva coppia fissa per pozioni e con cui doveva costantemente collaborare.

Studiavano insieme praticamente tutti i pomeriggi, eppure non erano mai stati più distanti. Neppure quando si insultavano c’era stato un tale muro d’indifferenza. Parlavano di pelle di Girilacco, di centinodia, di polvere di corno di unicorno, ma non avevano più affrontato l’argomento drago o Russia.

Hermione era convinta che con un po’ di tempo e pazienza avrebbero potuto ricostruire il rapporto di amicizia che li aveva legati i primi mesi di scuola, invece più passavano i giorni, più si rendeva conto di essere furiosa con lui.

Era arrabbiata perché lui evitava il suo sguardo.

Era gelosa perché lui si faceva vedere in giro con quella stupida rossa.

Era imbestialita perché lui sembrava rassegnato a vivere i suoi ultimi mesi senza fare niente.

Dentro di lei una fastidiosa vocina cominciò a farle credere di essere stata solo una pedina nelle sue mani.

Forse i discorsi, i piani, le risate, le confidenze, le tenerezze erano state tutte un inganno, un enorme bugia orchestrata per ottenere il suo aiuto.

Forse Draco Malfoy aveva finto.

Aveva finto di essere gentile.

Finto dei sentimenti.

Finto un'amicizia che in realtà non c’era.

Hermione con questo tarlo nella testa andò avanti per giorni, finché Draco non le diede la giusta occasione per esplodere.

Un venerdì pomeriggio, nell’aula di Piton, intenti a preparare una pozione, le sue dita sfiorarono involontariamente la mano di Draco che come scottato si ritrasse repentinamente.

"Smettila!" gli sibilò a bassa voce, dopo aver espirato spazientita.

Draco guardò di sottecchi il viso di Hermione contrarsi in una smorfia tra il sofferto e l’infastidito.

"Non capi…" provò a replicare, servendosi del tono più incolore che conosceva.

Le parole gli morirono in gola, quando sentì le dita di Hermione posarsi attorno suo polso.

Preso in contropiede alzò gli occhi per vedere due iridi brillare di furia cieca.

"Smettila di evitarmi. Smettila di provare a fare finta che non sia successo niente nelle ultime settimane… e smettila di trattarmi come se fossi un’estranea!"

Draco percepì indistintamente il petto stringersi in una morsa dolorosa ad ogni singola sillaba che udì uscire da quelle labbra di fragola. C’era una tale rabbia e una tale amarezza in quella richiesta che ne rimase annichilito.

L’unica azione che riuscì a compiere fu continuare a guardarla smarrito.

"Dì qualcosa maledizione!" ringhiò lei strattonando il suo braccio. "Dì che mi hai raccontato un sacco di fandonie! Dimmi che mi hai preso in giro per questi mesi! Dillo che sono la mezzosangue più ingenua e stupida che tu abbia mai conosciuto!"

Dopo interminabili secondi lo slytherin si divincolò da quella presa seccato, mormorando frustrato: "No! E’ stato tutto un errore! Un maledettissimo errore!"

"Cosa è stato un errore?" lo incalzò Hermione insofferente.

Non ricevette risposta.

"Cosa è stato un errore?" ripeté per la seconda volta furiosa. "Cercare il drago è stato un errore?! L’avermi coinvolta in questa storia?! L’avermi presa in giro?! L’essere stati insieme?! Il voler provare a vivere?! Desiderare vivere?!"

Draco avrebbe finito col cedere… col cederle, se un ignaro Theodore Nott non fosse venuto a chiamarlo per gli allenamenti, interrompendo quella penosa discussione.

La grifoncina alla vista del moro strinse i pugni e tornò vicino al calderone, allontanandosi di qualche passo da Malfoy.

"Cos’è mezzosangue, non hai ancora imparato a che distanza devono stare quelli della tua razza da noi?!" soffiò fuori velenoso lo slytherin, a cui non era sfuggito il presunto scontro tra i due.

"Vai Theo… io arrivo subito!" tentò di allontanarlo Draco, senza risultati.

Nott aveva voglia di divertirsi a umiliare la mezzosangue.

"Piton si dev’essere bevuto il cervello per farti fare delle ricerche con quella. Non so come tu riesca a starle così vicino tutti i giorni. Potrebbe infettarti non ci hai pensato?!" commentò con acredine.

Hermione, fremente di rabbia, estrasse la bacchetta, puntandogliela contro.

Lo slytherin sarebbe finito schiantato all’istante, se Draco non fosse intervenuto, frapponendosi tra i due.

La strega distolse lo sguardo da Nott per posarlo su Malfoy che l’ammonì irato: "Fermati maledizione! Non capisci che lo fa solo per provocarti?!"

"Lo so e non m’importa!" fu la replica seria di Hermione. "Ti avviso Draco o ti sposti immediatamente, oppure finirai schiantato insieme al tuo amichetto!"

Il biondo serpeverde per tutta risposta le si avvicinò e le strappò la bacchetta di mano.

"Non fare la stupida, qui non verrà schiantato nessuno!" disse imperioso, voltandosi poi verso il compagno di casa. "Theo chiedile scusa e andiamocene all’allenamento!"

Nott a quello che sembrava un ordine rimase letteralmente basito.

"Dra, che diavolo stai dicendo?!" sbottò, sicuro di aver inteso male il discorso.

"Scusati con lei e cerca di essere anche convincente!" ripeté il caposcuola verde-argento.

"Ma… ma quella è una mezzosangue!" balbettò il moro.

"E tu sei un idiota!" gli fece eco Hermione.

Theodore la guardò furente, prima di alzare la bacchetta su di lei.

Prima che il moro potesse lanciarle qualche incantesimo, Draco fece un incantesimo d’appello, prendendogli la bacchetta.

"Chiedile scusa!" ripeté per la terza volta.

"Mai!" fu il secco commento di Nott. "Quella ti ha fatto il lavaggio del cervello Draco. Non puoi veramente volere che mi abbassi a implorare il perdono di una sudicia sanguesporco. Lei è…"

Il ragazzo non ebbe neanche il tempo di finire di parlare che uno stupeficium lo colpì in pieno petto.

Hermione rimase smarrita nel vedere il corpo dello slytherin scivolare a terra e Draco riabbassare la bacchetta.

Malfoy si voltò verso di lei e le riconsegno la bacchetta.

"Ti chiedo scusa per la sua stupidità!" affermò serio. "Hermione non ti ho mentito. All’inizio volevo servirmi di te per trovare quel drago, ma poi tu… io… tu sei l’unica persona di cui mi fidi davvero. Lo so che tieni a me e non vorresti vedermi cedere, ma io ho preso la mia decisione."

Questo le disse, prima di posarle un bacio sulla fronte.

"Gli amici dovrebbero accettarti per quello che sei ed io mi aspetto proprio questo da te!" concluse poi, avvicinandosi al corpo di Nott e facendolo lievitare fuori dall’aula.

Lo slytherin era già nel corridoio, quando arrivò la risposta urlata di Hermione.

"Come vuoi… io rispetterò la tua scelta, ma tu dovrai accettare la mia! Ti avviso fin da ora Draco Malfoy: cambierai idea, dovessi portarti di peso da quel drago!"

E Draco sorrise fra sé, prima di allontanarsi dai sotterranei.


Ciao a tutti! Lo so che molte di voi sono pronte con la clava in mano (vero Fede?!), ma ugualmente provo a chiedere venia per l'enorme ritardo nella pubblicazione di questo capitolo. Come alcune di voi sanno, ho iniziato un nuovo lavoro che assorbe tutte le mie energie e non essendo ancora in grado di districarmi bene tra nuovi orari, lavoro, casa e famiglia, le pubblicazioni andranno a rilento.

Tesorucce e tesorucci affezzionati, vi chiedo di pazientare ancora. Fatemi riprendere in mano le redini della mia vita e del tempo e vedrete che tornerò con la stessa solita puntualità.

Un abbraccio forte alle mie amiche, alle L&L, a chi non perde una recensione e a chi legge solamente.

Sempre Vostra

Ri!

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Capitolo 17
*** Il giorno degli idioti. ***


17.IlGiornoDegliIdioti

Alla ricerca del cuore di Drago.

17. Il giorno degli idioti.

A conclusione di quella giornata infernale tutta cuoricini, cioccolata, diabete e idiozia, Hermione Jane Granger aveva avuto l’assoluta conferma che il genere maschile derivasse da un grave errore genetico.

Quella stupidissima Y, a cui mancava un minuscolo pezzettino per essere X, era l’origine del problema.

Materiale genetico insufficiente!

Ecco l’unica plausibile risposta all’egocentrismo, all’ottusità, alla snervante imbecillità maschile.

Un nome su tutti che apriva le fila all’ampia lista degli sbagli della natura era quello di Draco Malfoy. Seguito a ruota naturalmente, da Ronald Weesley e Harry Potter.

Hermione, distesa sul letto, ricordava il giorno appena trascorso, fantasticando ad occhi aperti su un mondo privo di guerre, ingiustizie, sofferenze e soprattutto privo di uomini.

***

Quell’anno il 14 febbraio ricadeva di domenica.

Non essendo stata organizzata nessuna gita a Hogsmeade per la festa degli innamorati, tutta la popolazione studentesca della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts gravitava eccitata e ciarliera dentro e fuori le mura del castello. In ogni corridoio, in ogni sala comune, in ogni angolo del parco si potevano incrociare coppiette che si scambiavano baci, dolcetti e pensierini d’amore di ogni genere.

Hermione, sopravvissuta a parecchi smielati e ridicoli approcci che l’avevano vista protagonista, si avviò con libri e cioccolata verso quello che era ormai diventato il suo rifugio segreto.

L’aula di pozioni.

Soltanto lì avrebbe potuto estraniarsi dal mondo e trascorrere in beata solitudine quella detestabile domenica.

Era diventata, infatti, una piacevole consuetudine occupare il tempo in quella stanza dalla duplice personalità: semibuia e maleodorante al mattino, solare e profumata di chiacchiere e risate con Draco al pomeriggio.

Draco…

Draco con il quale, da un mese a quella parte, era riuscita a riallacciare un rapporto amichevole, fatto non solo di studio, ma anche di silenzi familiari e accese discussioni.

Come al solito i pensieri volavano a lui.

Lui…

Lui che non si era smosso di un millimetro dalla sua decisione suicida, ma che adesso probabilmente se la stava spassando con qualcuna delle sue stupide amichette.

Non voleva vivere un futuro, ma, ad ogni modo, viveva al massimo i giorni presenti, senza perdersi niente.

Prima che la rabbia e la gelosia la sopraffacessero, la strega rosso-oro decise di dedicarsi al suo manuale di Rune Antiche.

Accomodatasi in prima fila, sistemò le scatole di cioccolatini e s’immerse anima e corpo nella lettura.

Stava divorando il suo libro da meno di dieci minuti, quando adocchiò una mano, a lei ben nota, sottrarre uno dei pacchetti al limite del banco.

"Fermo lì!" disse con fare autoritario, facendo lievitare la scatolina dalla mano del ragazzo, verso il cestino della spazzatura. "Se vuoi proprio rubare la mia cioccolata, almeno assicurati di prendere quella giusta!" aggiunse poi, lanciando sotto il tavolo un pacchetto dorato con un nastrino rosso. "Questa è di Neville ed è sicura!"

"Sicura?! Da quando ciò che riguarda Paciock è sicuro? E soprattutto da quando Paciock è innamorato di te?" domandò beffardamente una voce sotto il tavolo.

Hermione sbuffò contrariata, chiudendo di botto il libro.

"Primo: Neville è la persona più affidabile che conosca. Secondo: non è innamorato di me. Terzo: che diavolo ci fai tu qui? Perchè non sei da Beth o da qualcuna delle tue ochette starnazzanti a farti sommergere di baci e regalini?!"

Una risata divertita invase la stanza e una testa bionda emerse da sotto un banco.

"Sbaglio o dalla tua voce trapelava una punta di gelosia, Hermione?" domandò Malfoy, guardandola dritta negli occhi.

"Non dire stupidaggini Draco. Mi domandavo soltanto perché fossi nascosto nell’aula di Piton, invece di alimentare il tuo smisurato ego tra le braccia delle tue ammiratrici!" fu la pronta replica della bruna.

"Lo sai che mi piace farmi desiderare" le rispose distratto, alzando le spalle. "Ma tu non provare a cambiare argomento e dimmi da quando Paciock ti fa regali a San Valentino?" continuò curioso.

"Sembri un fidanzato geloso, lo sai?! Se ci tieni a saperlo è dal terzo anno che il dolce Neville regala a me e a Luna un 'valentino'. È talmente timido che non riuscirebbe mai a darlo solo a Luna e quindi per amicizia lo dona anche alla sottoscritta."

Draco scosse la testa per nulla stupito.

"Solo un idiota come lui non ha ancora capito che è ampiamente ricambiato. C’è Blaise che sta facendo carte false per conquistare quella svitata, eppure lei preferisce il bombolo balbettante"

"Draco non ti conviene continuare. Neville sarà anche timido e impacciato, ma almeno s’impegna per quello in cui crede, a differenza di qualcuno…"

"No, ti prego, no! Almeno per oggi risparmiami i sermoni e le critiche" la interruppe Malfoy. "Piuttosto, dimmi come mai quei pacchettini pieni di ben di Merlino sono finiti dritti nel cestino?"

Hermione a malincuore decise di soprassedere sull’argomento "drago".

"Davvero non ci arrivi?! Quella cioccolata era piena zeppa di filtri d’amore e se ne avessimo mangiato anche solo un pezzetino, saremmo finiti a correre dietro a qualche ragazzina del terzo anno."

"Ragazzina?! Da quando anche tu sei diventata preda delle ragazzine?"

Hermione rise.

"Anche se il mio fascino è innegabile anche tra le donne, quella cioccolata non era per me in realtà. Harry e Ron riciclano le ‘valentine’ delle loro ammiratrici con la sottoscritta, credendo che io non me ne accorga"

"Wow! Ho sempre pensato che i tuoi amici avessero classe!" fu il commento acidulo del biondo.

"Almeno i miei amici si ricordano di me, a differenza di qualcun altro!" lo rimbeccò offesa.

Draco che si era accomodato sul banco accanto a lei, alzò un sopraciglio.

"Non ti aspetterai che Draco Malfoy si abbassi a regalare dei banali cioccolatini?! Se proprio ci tieni ad avere un regalo da parte mia, potrei donarti un bacio. Quello sì che avrebbe valore!" le sussurrò ammiccante.

Hermione si allontanò dalla seggiola come se si fosse scottata.

"No, grazie Mr Vanesio. Preferisco la cioccolata riciclata!" affermò, posando una ciocca ribelle dietro l’orecchio.

Quello scambio di battute un po’ troppo personali venne interrotto dall’arrivo improvviso di un impetuoso Cormac McLaggen.

"Hermione… sapevo che ti avrei trovata qui!" esordì felice il mago notando la figura della bruna nell’aula di pozioni. "Ah, Malfoy ciao, non sapevo che studiaste insieme anche la domenica." Continuò poi più mesto, osservando chi c’era accanto alla compagna di casa.

Prima che Draco sbottasse con qualche frase poco carina, vista l’antipatia che nutriva verso il grifone, Hermione cinguettò: "Lo sai che io sono una stacanovista. Comunque Cormac dimmi… avevi bisogno di qualcosa?"

Il mago rosso-oro le si avvicinò sicuro, porgendole un pacchettino dorato.

"Buon San Valentino Hermione. Questo è per te.... è un ciondolo a forma di grifone"

La strega arrossì imbarazzata.

"Gra grazie Cormac, non dovevi disturbarti" balbettò a disagio.

"Mi faceva piacere!" sorrise lui.

"Grazie davvero!" replicò, ricambiando il sorriso.

Dopo qualche secondo di imbarazzo, Cormac partì alla carica.

"Senti Hermione, magari non è il momento, ma vorrei invitarti per il ballo di primavera. Insomma... mi faresti l’onore di essere la mia dama?"

"Cormac, ma… ma manca più di un mese…" fu l’unica frase che Hermione, presa in contropiede, riuscì a biascicare.

"Sì, lo so, solo volevo essere il primo a chiedertelo e…."

Uno schiarimento di voce da parte di Malfoy interruppe il grifone.

"Arrivi tardi McLaggen. La Granger ha già un accompagnatore per il ballo!" commentò secco.

"E chi sarebbe?" domandò il moro, seccato per essere stato interrotto.

"Io!" rispose allora Malfoy sfidandolo con lo sguardo.

Il moro spostò lo sguardo verso Hermione, come a chiedere conferma.

"E’ vero, Draco ed io c’eravamo già accordati tempo fa per andare insieme ballo" confessò Herm, ricordandosi della promessa.

"Quando?" chiese sorpreso Cormac.

"Prima di Holloween" affermò il biondo spiccio, con fare annoiato.

"In questo caso, non mi rimane che sperare almeno in un ballo con te" ragionò McLaggen deluso, guardando Hermione con occhi tristi.

"Cer certo che avremmo modo di ballare insieme" gli assicurò lei sentendosi in colpa.

Dopo l’uscita di scena di McLaggen, sui due capiscuola cadde uno scomodo silenzio.

Rimasero l’una accanto all’altro a mangiare cioccolata, finché Hermione non si decise a parlare.

"Senti Draco… per il ballo… non siamo obbligati ad andarci insieme. Per quanto mi riguarda la promessa che mi hai fatto quella sera non ha più valore. Se hai intenzione di invitare la Arley o qualcun'altra sentiti libero di farlo."

Draco la osservò di sottecchi, mentre si mordicchiava il labbro inferiore e teneva lo sguardo fisso in punto imprecisato della stanza.

"Stai cercando di dare il ben servito anche a me, Granger?!" chiese freddo.

La grifoncina puntò lo sguardo su di lui, sorpresa.

"No Malfoy. Sto solo dicendo che puoi andare al ballo con chi vuoi, perché non hai alcun obbligo con me!" chiarì seccamente.

Le labbra di Draco si stesero in un impercettibile sorriso.

"Perfetto, allora andrò al ballo con chi voglio!" affermò sicuro, prima di avviarsi verso la porta.

Hermione mascherando la delusione, gli voltò le spalle, riprendendo in mano il suo tomo.

"Ballerai soltanto con il sottoscritto quella sera, dovessi affatturare McLaggen e tutti gli idioti che tenteranno di avvicinarsi!" sentì borbottare distintamente dal biondo alcuni secondi dopo.

Non fece in tempo a girarsi per chiedere spiegazioni che la porta dell’aula di pozioni si era già chiusa con un tonfo sordo.

Forse era stata la sua immaginazione o forse davvero Draco l’aveva invitata a suo modo alla festa di primavera.

***

Era da poco passata l’ora di cena, quando Hermione uscì dai sotterranei per tornare alla torre grifondoro.

Dopo che Draco si era congedato da lei con quella mezza frase sulle labbra, Hermione non era più riuscita a concentrarsi nella lettura.

Come sempre quel dannato serperverde aveva la capacità di destabilizzarla.

E farla arrabbiare.

Infuriare.

Un momento era freddo e distaccato come un qualsiasi estraneo, il momento dopo era possessivo e geloso come un vero innamorato.

Non riusciva davvero a capire…

Non ne capiva l’ atteggiamento.

Non ne condivideva le idee.

Le scelte…

Ma soprattutto non comprendeva come un ragazzo così diverso da lei avesse potuto conquistare il suo cuore.

La perfetta e giudiziosa Hermione Granger era innamorata.

Innamorata di un egoista.

Un superficiale.

Un arrogante.

Innamorata di un idiota...

Sì, forse era proprio questo il difficile da accettare.

Stava camminando lungo un corridoio del secondo piano, quando una voce la riscosse da quei pensieri.

"Mione… hey Mione!" urlò Ron, raggiungendola di corsa. "E’ vero quello che va dicendo McLaggen in giro?" le domandò l’amico con il fiatone.

Hermione inarcò un sopraciglio con fare interrogativo.

"Tu e Malfoy al ballo di primavera insieme" biascicò il rosso agitato.

La grifoncina si limitò ad annuire col capo, ricevendo uno sguardo di compatimento da parte del rosso.

"Mione, ma tu non puoi farlo. Non devi… non con Malfoy!" esclamò Ron con enfasi.

Le mani di Hermione scattarono sui fianchi e lo sguardo si fece di fuoco. "Perché di grazia non dovrei?" chiese con un tono pericolosamente basso.

"Perché lui ti sta prendendo in giro. Ti ha invitata al ballo solo per servirsi di te. Lui vuole arrivare a me e per farlo sta cercando di manipolarti" le spiegò il giovane Weesley preoccupato.

Hermione, dopo un paio di lunghi e profondi respiri, riprese la marcia verso la torre, senza degnare l’amico di una parola. Era inutile arrabbiarsi con uno che aveva la sensibilità di un cucchiaino da tea.

La brunetta era quasi riuscita a rifugiarsi in camera, quando, vicino alle scale che portavano ai dormitori, incontrò un preoccupatissimo Harry Potter.

"Herm tu non puoi farmi questo!" esordì il mago, con l’aria di un cane bastonato, sbarrandole la strada.

"Di che stai parlando Harry?!" domandò preoccupata lei.

"Herm, non puoi andare al ballo con Malfoy. Questo è il nostro ultimo anno… Io sono il tuo migliore amico… Io ero convinto che saresti venuta con me alla festa di primavera…"

Hermione chiuse un attimo gli occhi, presa dallo sconforto.

"Harry, lo so benissimo che questo è il nostro ultimo anno, ma non capisco perché saremmo dovuti andare insieme al ballo?" domandò, cercando di restare calma. "Invece di perdere tempo con me, perché non vai da Gaby e non inviti lei?! Tu sei innamorato di lei ed è lei che dovresti invitare!"

"Ma Elly mi direbbe di no!"

"Ah! Quindi mio coraggiosissimo eroe del mondo magico hai pensato bene di non provarci neppure?!" commentò con sarcasmo.

"Herm lo sai che non ho neanche una speranza. È dal 31 dicembre che non mi parla, tanto vale andarci con te al ballo!"

Hermione prese a salire stancamente i gradini che portavano al suo dormitorio, senza badare alle lamentele di un piagnucoloso Idiota Sopravvissuto.

Arrivata in camera, si lasciò ricadere sull'enorme letto a baldacchino e prese a massaggiarsi le tempie.

Forse San Valentino non era davvero la festa degli innamorati...

... probabilmente era soltanto il giorno degli idioti.


Buon sabato amici lettori! Finalmente eccomi giunta con un nuovo capitolo. Lo so è di transizione, ma mi serviva per introdurre il tema del ballo di primavera. Se volete un piccolo consiglio non dovete assolutamente perdetevi il prossimo aggiornamento. ^_- Ah, chiedo ufficialmente scusa a tutti i lettori maschi (se ce ne sono) per aver un pò calcato la mano con le battutine. Abbiate pazienza, ma ogni tanto il mio lato femminista esce allo scoperto!^^

Un bacio a tutti e alla prox.

Ri

GRAZIE DI CUORE A:

arkan: ciao!^^ Lo so i miei Ron ed Harry non piacciono a tutti, ma io mi diverto molto a dissacrarli. Renderli un pò sfigati o tontolotti mi sembra un buon modo per ornare la storia che poi è centrata soprattutto su Draco e Herm che sono in assoluto la mia coppia preferita. Spero che continuerai a leggere... un salutone. Luz

pai80: Geeeeeeemmmmmm uffa, non riusciamo mai a sentirci tramite msn. Vabbè ci riproviamo la prossima settimana. Spero che il chappino anche se transitorio ti sia piaciuto. Ah Dani, non ti preoccupare per la recensione... anche se non la fai, non mi offendo. Siamo due bradipe sulla stessa zattera (e non parlo solo per il peso^_-), quindi capisco in pieno la difficoltà nel laciare le rece. Ti voglio bene Gem! Bacio e a presto. Ri

silxxx: Rieccomi! Silvia grazie per i complimenti, fa sempre un sacco piacere sapere che quello che scrivo prende così tanto. Davvero hai letto il chappy al lavoro?! Attenta a non farti beccare dal capo... non vorrei prendessi una sgridata a causa dei miei Draco e Herm.^^ Se vuoi un consiglio non perdere il prossimo chappy, perchè ci saranno un pò di colpi di scena. Eheh!!! Un bacione. Rita

crici_82: ciao! Vuoi sapere se Draco si salverà? Eheh dovrai aspettare un paio di capitolini, anche se già dal prossimo troveremo il colpo di scena.

RoryVentimiglia_86920: grazie mille!^^ Sono contenta che la storia ti piaccia e spero che continuerai a leggerla fino alla fine. A presto.

drakina94: tesoro lo so vi sto facendo aspettare tanto, ma davvero è un periodo in cui sono incasinatissima. Spero che continuerai a seguirmi nonostante gli aggiornamenti lontani. Un bacio.

goldfish: Sociaaaaaaaa come promesso questo week end mi dedicherò anche al capitolo della nostra ficcy. Beaaaa dobbiamo lavorare sennò le fans ci vengono a prendere a badilate. Che dici del chappy? L'inizio è ganzo o no?! Forse sono stata un filino femminista... ma lo sai che quando parto in quarta, non mi ferma nessuno. Girl Power for ever!!! Tesoro ci sentiamo presto. Un bacione enorme. Ri

mars: Meno male che hai posato la clava altrimenti ero spacciata. Sì anche io penso che Hermione sia una grande, ma anche Draco è fantastico (quando dorme ^_-). per sapere se il nostro biondino tornerà dal drago dovrai aspettare il prossimo chappy. Non dico più niente sennò poi spoilero. Un bacio.

MartyViper: Ciao tesoro, come vedi finalmente ho aggiornato. Come va la tortura (la scuola)? Hai ripreso il ritmo con lo studio e i compiti in classe? Spero di sì. Che ne dici del nuovo capitolo? Lo so è di transizione, ma mi serviva per presentare il prossimo che sarà uno dei capitoli più importanti della parte finale. La prossima volta metterò un pò più di carne (o drago) al fuoco. Spero tu non lo perda. Ti abbraccio forte forte. Alla prossima. Ri

XXXBEAXXX: grazie per non aver usato violenza sulla sottoscritta!^^ Ogni tanto però mi fischiavano un pò le orecchie... forse era una qualche maledizione. Cmq cercherò di aggiornare il prima possibile. A presto!

lunachan62: Fede mi hai già detto cosa ne pensi del capitolo e lo sia che io mi fido ciecamente del tuo giudizio. Ti anticipo già che il prossimo sarà un capitolone. Mi fermo qui e non ti dico nient'altro. Non mi farai spoilerare neppure sotto tortura.^^ Ti abbraccio amica mia e ci sentiamo prestissimo. Ri

juju210: Ciao!^^ Sì, sì, anche io odio le "donne scarlatte" e chissà come mai le associo sempre a ragazze dai capelli rossi. Abbasso la Piattola!!! Dal prossimo capitolo mi sa che non ci saranno più molte MarySue per Draco. Forse gli basterà una strega seria dai capelli bruni e gli occhi d'oro... ^_- Un bacione e a presto! Ri

Aleptos: Tesoro ciao! Che dici delle rimostranze contro i maschi? So di aver un pò esagerato con le mie teorie femministe, ma mi sembrava divertente dissacrare un pò i nostri maschietti e il giorno degli innamorati. Un bacione e grazie per il sostegno continuo!!!

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Capitolo 18
*** Ballando... in silenzio. ***


18.

Alla ricerca del cuore di Drago.

18. Ballando… in silenzio.


Doveva trattarsi di un brutto sogno.

Quello era, indubbiamente, soltanto un incubo.

O meglio, un raccapricciante remake della favola babbana di Perrault.

Hermione non riusciva a comprendere come fosse possibile, nel giro di ventiquattrore, passare dal ruolo di raggiante principessa a quello di sconsolata Cinderella.

Una manciata di ore prima, era convinta che avrebbe preso parte al ballo nel magico castello. Avrebbe indossato il prezioso abito bronzo antico in taffetà che, con la sua linea semplice ma elegante, la faceva apparire come una splendida imperatrice bizantina.

Lei era dannatamente sicura che avrebbe trascorso la sera dell’equinozio di primavera danzando con il principe azzurro.

E non di certo in punizione.

Non riusciva davvero a comprendere come i suoi migliori amici si fossero trasformati d’incanto nelle brutte sorellastre che l’abbandonavano al suo destino di sguattera e di come Piton avesse impersonato perfettamente la parte della crudele matrigna.

Il pomeriggio precedente, durante le solite due ore di pozioni del mercoledì, la tragedia si era consumata in modo talmente repentino da lasciarla ancora incredula e frastornata.

Venti minuti prima della fine della lezione, la pozione di Neville era improvvisamente esplosa, senza, tuttavia, provocare danni di sorta.

Dato che studenti e aula erano miracolosamente usciti indenni dall’incidente, Hermione era certa che soltanto i punti dei gryffindor ne avrebbero risentito, subendo un serio tracollo. Per questo motivo, quando Piton aveva dichiarato di voler mettere in punizione il povero Paciock per la sera della festa, non era riuscita a trattenersi dal prendere le parti dell’amico.

Lei sapeva quanta fatica aveva fatto Neville per riuscire ad invitare Luna al ballo e non avrebbe permesso alla meschinità dell’unticcio professore di mandare a monte una delle sue serate più importanti.

Quando Piton l’aveva vista drizzarsi dal posto per intervenire in difesa dello sfortunato compagno, invece di zittirla, aveva assunto un’aria decisamente compiaciuta. Per tutta la durata della sua accorata arringa, il professore l’aveva guardata come un ragno osserva una mosca capitolare nella propria tela.

"Signorina Granger visto il suo ardimento e il suo altruismo nei confronti del signor Paciock, per questa volta sarò benevolo e chiuderò un occhio sull’accaduto. Il signor Paciock sarà libero di partecipare al ballo di primavera, mentre lei svolgerà la punizione al suo posto."

Alle parole di Piton, nell’aula era sceso un silenzio sepolcrale.

Nessuno dei suoi amici aveva tentato di aiutarla, ma soltanto da Draco era giunta un’esile protesta che prontamente era stata messa a tacere.

"Signor Malfoy se fossi in lei, invece di perdere tempo in inutili ricorsi, comincerei a pensare ad una dama di rimpiazzo per la festa!"

E così con questa scena fantascientifica, per Hermione Granger, si era smaterializzata ogni speranza di prender parte all’ultimo ballo a Hogwarts.

****

La sera dell’equinozio, raccogliendo tutta la dignità di cui disponeva, la caposcuola rosso-oro salutò i compagni e si diresse a passo svelto verso i sotterranei.

Era rammaricata all’idea di non poter vedere Harry e Gaby ballare abbracciati, dopo che era riuscita a far stabilire ai due una sorta di tregua, e di non poter seguire la scenata di gelosia di Padma, quando avrebbe scorto Ron al braccio della sua gemella.

L’unica consolazione a quell'immeritata punizione sarebbe stata non vedere il suo cavaliere danzare con un’altra dama.

In fin dei conti, si era convinta, fosse meglio non andare alla festa.

Non ballare con Draco.

Non poter sognare una magica serata che allo scoccare della mezzanotte l’avrebbe lasciata con l’amaro in bocca.

Arrivata nell’angusta aula, Hermione cominciò di buona lena a sistemare il disastro che avevano lasciato nel pomeriggio le seconde classi di Serperverde e Tassorosso. Come punizione, Piton le aveva, infatti, chiesto di rimettere in ordine e ripulire la classe senza l’aiuto della magia.

Dopo un’intensa mezzora di lavoro, mentre stava nettando l’ennesimo calderone dagli escrementi di chissà quale essere animale o vegetale strano, sentì il battente della stanza aprirsi con uno stridente cigolio.

Hermione fece solo in tempo a rialzare la testa dal paiolo, soffiando via dal viso qualche ciocca di capelli importuna, che si trovò inchiodata dalla presenza e dallo sguardo profondo di Draco.

"Ci.. ciao. Cosa ci fai qui? Come mai non sei al ballo?" farfugliò confusa, vedendo il biondo lì, con indosso solo un paio di jeans e una camicia.

"Prima di andare… a prepararmi, volevo vedere la mia dama" spiegò con disarmante semplicità, avvicinandosi di più a lei, fino a sfiorandole un avambraccio.

La bruna rimase paralizzata nel vedere le mani di Draco trafficare lesti con i suoi guanti in lattice.

Lo slytherin, infatti, senza proferire parola, aveva preso a liberarle le mani da quel sottile strato di gomma.

"Draco… ma che fai?" domandò incerta.

"Cosa credi stia facendo?! Ti sto levando questa robaccia" commentò lui, senza neppure prendersi la briga di alzare lo sguardo. "Non posso pensare di ballare con te che indossi questi cosi lerci."

"Ballare?! Draco… ma sono in punizione. Non posso venire con te in Sala Grande… se Piton lo scoprisse…" tentò di replicare lei, ormai con le mani libere.

"Chi ha detto che dobbiamo andare sopra per ballare?! Noi siamo qui… non serve altro!"

Hermione sempre più sorpresa, vide gli occhi grigi di Draco puntare dritti nei suoi e sentì le sue mani forti guidarle delicatamente le braccia dietro la sua nuca.

Istintivamente, con il cuore che batteva all’impazzata, si allacciò a lui, che, intanto, le aveva cinto la vita in una presa decisa."Non abbiamo la musica…" si ritrovò a mormorare poi, con la gola arsa dall’emozione.

Da tempo non erano così vicini.

Da quella notte…

"Chiudi gli occhi Hermione" le disse piano Draco, poggiando la fronte contro la sua e iniziando ad dondolare in un lento e dolce ritmo. "Chiudi gli occhi… e anche la musica arriverà."

La grifoncina cedette a quell’invito sussurrato e abbassando le palpebre si lasciò trasportare.

Con il capo appoggiato sulla spalla di Draco.

Iniziò…

Respirando l’odore buono della sua pelle.

…la

Sentendo il calore avvolgente del suo corpo.

… musica.

Il martellio impazzito del suo cuore si dissolse e una dolce melodia cominciò a toccare le corde della sua anima.

Sarebbe rimasta abbandonata a quell’ istante… per sempre.

Sentì la gota scoperta rabbrividire al tocco delle labbra di Draco che cominciarono a tormentarla piano.

Era come essere carezzati dal soffio di un improvviso e bramato scirocco.

Era come essere baciati dalle foglie cadenti di un tiepido pomeriggio settembrino.

C’era delicatezza e tenerezza in quei gesti, finché la musica non mutò.

E la poesia divenne una ballata gitana.

Le note si rincorsero più rapide, incisive… struggenti.

E il bisogno di possesso, il desiderio presero il posto dell’innocenza.

Il tocco si fece avido.

Affamato di baci appassionati come solo tra loro ce n’erano stati.

Quando Draco catturò le labbra di Hermione con le proprie, lei si sentì perduta.

Se avesse ceduto a quella voglia sarebbe scivolata in un profondo pozzo nero, da cui nessuno l’avrebbe potuta salvare.

Con una forza che non credeva di avere, la strega riaprì gli occhi e si discostò da quella bocca.

Non doveva soccombere.

"No, Draco… non farlo" bisbigliò con voce supplice, sentendo che il cuore le si sarebbe spezzato in mille frammenti, quando quel volubile sentimento di passione si sarebbe dissolto come una leggera foschia mattutina.

Ma ancora una volta lo sguardo dello slytherin arrivò a scardinare le sue certezze.

Lesse paura e tormento in quegli occhi.

Sentì un’esigenza sofferente nella sua voce.

"Un bacio Hermione… solo questo" le implorò vacillando lui, prima di posare nuovamente le labbra sulle sue.

E quella fu la fine.

Hermione si perse, cedendo a quella preghiera…

Stava vivendo il suo sogno, eppure si sentiva cadere nell’abisso.

Perché quel ballo era un sogno.

Quella stretta possessiva era un sogno.

Un sogno… dal quale si sarebbe dovuta bruscamente ridestare.

Ma che l'avrebbe spinta ancora a sognare.

Draco la baciò come se quello dovesse essere un addio.

Un ricordo da portare nell’anima.

E lei ricambiò con tutto l’amore e la rabbia che possedeva.

Finchè la musica cessò.

Il tempo riprese a girare.

La realtà a incombere.

Quando si staccarono l'una dall'altro, Draco asciugò le sue lacrime e la strinse in un abbraccio ancora più serrato.

L’aveva fatta piangere di nuovo.

E non sarebbe stata l’ultima volta.

"Scusa Hermione. Perdonami." biascicò schiacciandosela contro in un gesto possessivo e disperato.

Avrebbero voluto entrambi restare così per sempre, ma il tempo non regala e non sconta.

La porta del sotterraneo cigolò minacciosa e la voce tetra del professore di pozioni li riportò alla realtà.

"Draco adesso va… la signorina Granger deve terminare la sua punizione" esortò nel tono di chi sa scomode verità e difficili segreti.

Lo slytherin si staccò a fatica da Hermione che lo guardava con gli occhi lucidi di pianto.

Nelle sue iridi dorate c’erano domande… domande che avrebbero voluto delle risposte. Risposte che non poteva e non voleva darle.

Non in quel momento.

Fu così che Draco s’allontanò da Hermione, senza voltarsi indietro.

****

Era ormai trascorsa la mezzanotte quando il professor Piton la lasciò libera di tornare alla torre.

Se avesse voluto avrebbe potuto correre a prepararsi.

Godersi gli ultimi scampoli della festa.

Gli amici.

Le ultime danze sfrenate.

Eppure l’unico suo desiderio era trovare Draco.

Parlare con lui.

Chiedergli perché era stato da lei.

Perché l’aveva baciata?!

Di nuovo.

Perché l’aveva abbandonata?!

Di nuovo.

Senza badare al suo abbigliamento sconveniente si diresse come una furia in sala grande, per cercarlo.

Probabilmente l’avrebbe visto ballare con qualche bellissima strega.

Probabilmente si sarebbe schermito nel sentire le sue insistenti domande.

Ma non le importava.

Hermione lo cercò tra il marasma generale, lo cercò tra i suoi compagni di casa, eppure di lui non c’era traccia.

Corse ai sotterranei, s’imbucò nella sala comune di slythrin, arrivò fino alla sua stanza che trovò fredda e vuota.

Uno strano e opprimente senso d’ansia la attanagliò, ma senza lasciarsi perdere d’animo andò a cercare i suoi amici.

Harry le avrebbe prestato la mappa del malandrino per trovarlo.

Non si curò di interrompere il bacio appassionato che Gaby e Harry si stavano scambiando in un corridoio adiacente alla sala grande. In un altro momento avrebbe gioito nel vederli mano nella mano, con il sorriso tra le labbra e gli occhi innamorati, ma ora doveva trovare Draco.

"Harry mi serve la tua mappa. Ce l’hai con te vero?" domandò con il fiatone.

"Ce certo… Herm, ma ti senti bene?" le domandò il moro, vedendola sconvolta.

"Sto bene… devo solo parlare con Dra… Malfoy, solo non so…"

Gabrielle che aveva osservato con preoccupazione il viso teso dell’amica, la interruppe: "Malfoy non ha partecipato al ballo, ma verso le nove e trenta si è presentato in Sala Grande per chiedermi di consegnarti questa."

Una busta fece capolino tra le mani sottili della corvonero e un brivido di terrore scese lungo la schiena di Hermione facendola tremare.

Se non ci fosse stato un divanetto accanto a lei su cui sedersi le gambe avrebbero ceduto facendola inginocchiare a terra.

Con lentezza prese la pergamena dalle mani di Gabrielle e aprì la busta.

Ti arrabbierai, lo so… e forse arriverai anche ad odiarmi, perché per l’ennesima volta ti ho mentito e ingannato, ma se questo servirà a farti restare viva saprò di avere preso la decisione giusta. Ti giuro Hermione, quando siamo tornati dalla Russia davvero avevo intenzione di lasciarmi morire, di lasciare che il destino facesse il suo corso. Volevo godermi gli ultimi mesi di vita in tutta la loro pienezza, volevo morire senza rimpianti di sorta, ma più i giorni passavano, più tu mi chiedevi di lottare, più sentivo che lo avrei davvero rimpianto se non ci avessi provato.

Mi spiace averti fatto perdere il tuo ultimo ballo a Hogwarts, ma quella finta punizione mi serviva per tenerti lontana. Ho deciso di partire per Norusk senza dirti nulla, perché ero sicuro che mi avresti costretto a portarti con me. Sei così dannatamente testarda che mi avresti convinto, lo so.

Immagino che ora avresti solo voglia di lasciare il castello per venire a insultarmi, ma ti prego di non farlo. Questa avventura è mia e solo io ho il diritto di viverla e rischiarla. Lo so che tieni a me, ma se davvero è così accetta la mia decisione. Quando tornerò potrai prendermi a schiaffi.

Se non dovessi tornare però, Hermione non pensare a me come ad un morto, ma al solito Draco che anche all’inferno si sta divertendo un mondo.

Non sono bravo con gesti e parole gentili, mia splendida combattente, ma voglio che tu sappia che in questi mesi mi hai dato più di chiunque abbia mai fatto in tutta la vita. Sei stata più di una madre, una sorella, un’amica, una compagna, un amante e di questo posso solo ringraziarti.

Grazie per la tua onestà e fedeltà, per i litigi e i baci.

Per tutto l’amore che mi hai donato.

Draco Malfoy

Hermione si alzò come un automa da quel divanetto e senza badare alle occhiate preoccupate dei suoi amici, raggiunse il portone d'ingresso di Hogwarts.

Quando il freddo della notte la accolse fra le sue braccia, lei non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo e guardare le stelle.

Non avrebbe pianto… non ancora.

"Draco torna…" mormorò con un filo di voce.

"Tornaaaaa" urlò poi all’infinito.

Sicura che il vento sarebbe stato un giusto messaggero di speranza.


Buonasera! Ecco la vostra sorella prodiga (figlia mi pareva un pò eccessivo, mie giovani fanciulle) di ritorno. Vi aspettavate un capitolo così?! Spero di no, perchè volevo sorprendervi. Mi sento molto Mary Poppins che tira fuori l'attaccapanni dalla borsetta e le situazioni scontate non fanno troppo per me e per i miei Draco&Herm. Posso dire che con questo capitolo siamo arrivati a una svolta... per chi mi chiede se ci sarà il lieto fine, rispondo che mi piace il lieto (quello sempre), di meno il fine. Chi ha neuroni bacati come i miei... avrà intuito il significato delle mie parole, per le altre fanciulle sane dovrete aspettare qualche capitolo.

Ora non mi resta che abbracciarvi virtualmente a una a una e ringraziarvi per l'affetto, la fiducia e le recensioni.

Un grazie di cuore a: lunachan62; goldfish; juju210; MartyViper; marygenoana; Naunina; laukurata89; Luana1985; VivianaRossa; mafi; Arkan; Nikoletta; XXXBEAXXX.

Volevo fare un saluto e mandare un abbraccio particolare a Sery, la mia sorellina virtuale che è in attesa di rendermi zia di due bellissimi pupi (si spera siano due pupe).

Baci e alla prossima.

Rita

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Capitolo 19
*** Welcome! ***


19. Welcome

Alla ricerca del cuore di Drago.

19. Welcome!

Sarebbe rimasto a contemplarla in eterno.

Lì, immobile a vegliare e venerare la sua dea che beata gli dormiva accanto.

I corti fili di grano sparsi sul guanciale, il visetto da bambolina di porcellana sereno, il lungo e candido collo da cigno, le spalle minute e il seno piccolo, ma perfetto, che protetto solo dal sottile strato del lenzuolo si alzava e abbassava a ritmo di un lento respiro.

Era stato talmente emozionante vederla nuda e sentirla così arrendevole sotto il suo corpo che aveva dovuto ricordarsi più volte di prendere fiato e calmare i battiti impazziti del cuore.

Quella notte lui aveva fatto l’amore per la prima volta.

Non sesso.

Ma amore.

E questo lo faceva sentire il re del mondo.

Niente più facili avventure, nessun altro tentativo di fuga dalla realtà o da l’immagine di se stesso, ma soltanto lui e la sua regina.

In quella domenica di inizio primavera, dentro quella stanza, era svanito il prescelto, l’eroe, l’idiota ed era rimasto soltanto Harry.

Harry e Gabrielle.

Due settimane prima, durante la sera del ballo aveva saputo la verità.

La sua piccola Elly, dopo la festa, aveva dato sfogo al dolore e alla rabbia provata negli ultimi mesi.

Come un fiume in piena gli aveva confessato ciò che sentiva per lui.

Aveva rammentato il loro primo incontro durante il torneo Tre Maghi, quando lui l’aveva salvata. Aveva ripercorso le fila del loro rapporto, partendo dalla nascita della loro amicizia, quando due anni dopo, lei si era trasferita in Inghilterra con Fleur.

Gaby gli aveva rivelato i suoi sentimenti, ricordando il loro primo bacio l’estate precedente alla Tana e aveva pianto nel raccontargli dell’umiliazione e della delusione provate, quando aveva scoperto che lui si era consolato con la cucina di Ron, la sera stessa, dopo il suo no.

"Harry, non posso..." si era sentito dire, prima di verla scappare via.

Poteva ancora risentire quell’esile voce, poteva ancora chiaramente rivedere quel visetto rosso di imbarazzo e quella fuga da un bacio carico di troppe incognite e di esagerate aspettative.

Lei era solo spaventata e lui non l’aveva capito.

Per quel rifiuto che non era stato un rifiuto lui aveva deciso di sigillare il cuore.

Amare voleva dire soffrire, veder andar via le persone care.

Era stato così per tutta la vita e per questo aveva scelto di bastare a se stesso.

Dopo mesi di nebbia, Harry, quella sera, aveva iniziato a intravedere spicchi di sole.

Si era reso conto di essere stato superficiale, sciocco, incosciente, intrattabile e aveva compreso appieno quanto i suoi colpi di testa avessero deluso i suoi amici, Sirius e anche la sua principessa.

Quella mattina, stava rimuginando su quegli scomodi pensieri, quando dei colpetti secchi alla porta lo riportarono alla realtà.

"Ragazzi maledizione! Smettete di fare i colombi in amore e venite ad aiutarmi. Non ce la faccio più!" vociò disperato Ronald Weesley oltre lo stipite.

La voce baritonale del giovane gryffindor fu in grado di risvegliare anche Gabrielle che aperti gli occhi si guardò intorno smarrita.

"Harry, amico! Datti una mossa e porta immediatamente il tuo fondoschiena in sala duelli! Ti aspetto là!" gracchiò di nuovo il rosso, allontanandosi dalla porta, sbuffando.

Quando Harry percepì l’allontanamento dell’amico, sospirò di sollievo, accoccolandosi vicino al corpo morbido di Gaby che lo guardava sognante.

"Buongiorno principessa. Scusa per il poco dolce risveglio." sussurrò il moro, posando un bacio sulla fronte della corvonero.

Elly sorrise e con una mano gli carezzò il viso.

"Non preoccuparti amore. Ron non ha mai avuto un grosso tempismo, ma questa volta ha ragione di lamentarsi. Ieri siamo scappati e l’abbiamo lasciato da solo con lei per tutto il tempo."

Harry si passò una mano sul viso, fermandosi a tastare il livido che aveva sotto lo zigomo destro. "Gli amici, se sono tali, si dividono i problemi e poi noi dovevamo e dobbiamo recuperare tempo prezioso" spiegò malizioso, prima di iniziare a farle il solletico.

Gabrielle fu abbastanza veloce a scappare dalle sue grinfie e a convincerlo con bacchetta alla mano che dovevano alzarsi immediatamente e andare da Hermione.

"Non se parla, tu stai qui e ti riposi. Vado io a dar man forte a Ron" brontolò dolce, obbligandola a tornare a letto. "Ora vado, ma ti avviso amore: se mi schianta di nuovo o mi fa un altro livido, giuro che la tramuto in un topo e la rinchiudo in un aula con tutti i gatti della scuola!" affermò falsamente serio.

La biondina rise, divertita, prima di posare un delicato bacio sullo zigomo tumefatto del ragazzo. "Harry non dimenticarti che è la nostra migliore amica e che ci ha sempre aiutato quando ne abbiamo avuto bisogno" lo rabbonì dolce. "E poi anche se riuscisse a maltrattarti, dopo ci sarei io a farti le coccole" concluse con un occhiolino, lasciandolo andare.

****

Hermione quella domenica sera ritornò in camera sua distrutta.

Erano quindici giorni che non riusciva a fare un pasto decente e a dormire almeno quattro ore di fila. Erano quindici giorni che non smetteva un attimo di studiare o di esercitarsi in sala duelli.

Il giorno cercava di tenersi impegnata e distratta il più possibile con le lezioni e i compiti, mentre la sera obbligava i suoi migliori amici a combattere contro di lei.

Non voleva tornarsene in camera a pensare.

Pensare a Draco.

La notte quando si metteva a letto, non riusciva ad addormentarsi.

Rimaneva lì distesa e immobile con gli occhi sbarrati a fissare il proprio zaino.

Uno zaino che era stato sapientemente preparato in una nottata: la notte dell’equinozio di primavera.

Un zaino pieno di libri, mappe, pozioni, unguenti e qualche vestito che ormai da due settimane era appoggiato sul pavimento della sua stanza.

Era stata tentata migliaia di volte di sollevarlo, di metterselo sulle spalle e di trascinarlo oltre il portone d’uscita di Hogwarts, ma altrettante migliaia di volte una voce nella sua testa, che aveva la stessa inflessione di quella di Draco l’aveva bloccata.

Erano da poco passate le due del mattino, quando Hermione si alzò dal letto.

Si fiondò in bagno come una furia e dopo essersi attentamente osservata allo specchio, buttò la testa sotto il getto d’acqua del rubinetto.

Se non avesse fatto qualcosa immediatamente il suo cervello sarebbe esploso.

Era dimagrita parecchi chili e sotto i suoi occhi erano spuntate delle occhiaie che avrebbero fatto morire d’invidia un panda. Senza contare lo stato d’ansia, di rabbia e frustrazione che le faceva eternamente compagnia e violenza.

Erano passati quattordici giorni e di lui non aveva saputo ancora nulla.

Nel giro di venti minuti si lavò, si vestì e sollevò lo zaino maledetto.

Aveva deciso.

Non le importava un fico secco di essere espulsa da scuola, sarebbe andata a Norusk a cercare Draco.

Quando il freddo pungente della notte la colpì, fuori dal portone di Hogwarts, si sentì subito rinfrancata.

Lei non era fatta per stare ferma ad osservare lo scorrere degli eventi.

Lei era una combattente… una futura auror!

Avrebbe dovuto rispettare fino alla fine la richiesta dello slytherin di non seguirlo, ma a che pro onorare la decisione di qualcuno che ti ha sempre ingannato e non ha mai avuto un briciolo di considerazione per le tue idee e i tuoi sentimenti?!

L’avrebbe trovato e se fosse stato ancora vivo come sperava, ci avrebbe pensato lei a farlo morire lentamente e dolorosamente.

Si stava dirigendo a passo svelto oltre i cancelli del castello per smaterializzarsi, quando una voce a lei ben nota la bloccò.

"Signorina Granger anche lei insonne stanotte?"

Hermione che fino a cinque minuti prima non aveva avuto timore di essere espulsa, tremò al suono di quelle parole.

"In effetti sì, professore" mentì impudentemente, voltandosi a guardare, a pochi metri da lei, il vecchio preside che disteso su una coloratissima sdraio da spiaggia sembrava contemplare le stelle. "Mi scusi signore, ma esattamente cosa sta facendo?" domandò poi un po’ per curiosità, un po’ per distogliere lo sguardo di Silente dal suo zaino.

"Oh, questo?!" replicò l’anziano professore, indicando con la mano la sua bizzarra posizione. "Sto prendendo un bagno di luna."

Hermione non riuscì a trattenere una risatina, anche se in cuor suo era molto preoccupata per la reazione che avrebbe avuto il preside per la sua presenza fuori dal castello a quell’ora di notte.

Stava seriamente pensando di confessare tutto, dicendo addio a Hogwarts e alla brillante carriera da Auror, quando il rumore di alcuni passi la distrassero.

"Professore ho finito di sistemare la cuccia per il nostro amico. Sembra divertirsi un mondo" sentì dire dal suo amico Hagrid che era spuntato da chissà dove. "Ma, ma… Hermione cosa ci fai anche tu qui? Non lo sai che una signorina non dovrebbe andarsene in giro da sola di notte!" continuò poi protettivo il guardiacaccia, trovandosela di fronte.

"Suvvia Hagrid lasciala stare. La signorina Granger sa badare a se stessa meglio di qualsiasi uomo e poi è stata espressamente invitata da me per andare a fare visita al nostro nuovo amico" replicò il preside, rabbonendo il mezzo gigante e avviandosi con lui verso il limitare della foresta proibita. "Signorina Granger che fa? Non viene?" aggiunse poi voltandosi verso la strega e facendole l’occhiolino.

Hermione che non sapeva come era riuscita a cacciarsi in quella assurda situazione, seguì i due uomini senza fiatare.

Se rimase letteralmente stupita nel vedere il suo preside far apparire un varco sul prato e introdursi in una specie di cunicolo, quello che la sconvolse maggiormente fu raggiungere una specie di galleria sotterranea, dove ad attenderla c’era qualcuno che non si sarebbe mai aspettata di incontrare.

"Ma… ma quello è… è Graffio" balbettò, osservando il drago sotterraneo, che lei e Draco avevano trovato in Russia, sguazzare in una grossa vasca di magma.

Anche se era cresciuto di parecchio e le squame avevano assunto una tonalità interamente dorata, era sicura che l’animale fosse lo stesso.

Come colta da un’intuizione cercò di spostarsi per osservare il contenuto della gabbia toracica del grosso rettile.

Nel petto non c’era più un piccolissimo cuore diamantato, ma un grosso cuore rosso e pulsante.

"Signore mi spieghi cos’è successo?" mormorò la grifoncina, che non ci stava capendo più nulla. "Perché il drago è qui? E dov’è Draco?" continuò con una strana sensazione di soffocamento all’altezza della gola.

Il vecchio professore appoggiò una mano sulla sua spalla, cercando con quel gesto di tranquillizzarla.

"E’ stato il signor Malfoy a chiedermi il favore di prendermi cura del vostro amico" iniziò Silente, facendo letteralmente sbarrare gli occhi a Hermione. "Lui sta bene e non appena avrà concluso alcuni controlli al San Mungo, rientrerà a scuola" aggiunse poi quietamente.

La caposcuola rosso-oro guardò gli occhi sinceri del preside e sentì d’essere tornata a vivere.

Era sicura che Draco ce l’avrebbe fatta.

Quello stronzo patentato aveva più vite di un gatto e lei che si era macerata l’anima e il cuore per lui.

"Signore se non le dispiace, ora tornerei al castello. Ho assoluto bisogno di dormire" disse, dopo un po’, più rilassata.

Il preside le sorrise e le fece segno di andare.

Mentre si stava allontanando si sentì, però richiamare: "Signorina Granger si riposi e mangi, mi raccomando. Tra meno di due mesi ci saranno i M.A.G.O. e mi aspetto che lei li superi a pieni voti, come mi aspetto che dia una mano al Signor Malfoy a rimettersi in pari con le lezioni per raggiungere gli stessi brillanti risultati."

Hermione guardò ancora un attimo il preside, prima di tornarsene definitivamente alla torre grifondoro.

Dopo quattordici giorni, quella notte, Hermione Granger riuscì a riposare placidamente.

***

Trascorse ancora una settimana e Hermione tornò al giusto stato d’animo. Ricominciò a ridere, scherzare, mangiare, dormire e smise di maltrattare i suoi amici.

Quando la domenica successiva le voci di corridoio annunciarono il ritorno a scuola di Draco Malfoy il suo cuore cominciò a fare le capriole.

Finalmente era tornato.

Lo rivide in piedi in sala grande, mentre chiacchierava e si pavoneggiava amabilmente con parecchi serpeverde e alcuni corvonero. A fare da contorno alla scena c’era uno stuolo di ragazzine adoranti a cui elargiva sorrisi melliflui e scuse ben congeniate sulla sua latitanza da scuola.

Lei rimase sulla porta a osservarlo senza fare niente, mentre Harry, Ron e Gaby la osservavano apprensivi.

I due amici non avevano preso bene la scoperta di quella specie di rapporto nato tra lei e Malfoy, ma avevano smesso ormai da tempo di polemizzare con le sue scelte, anche perché conoscevano bene l’indole aggressiva e pericolosa che la strega tirava fuori quando era contrastata.

Quando Malfoy si accorse della presenza di Hermione in sala si congedò velocemente dai compagni e le andò incontro.

"Giuro che se si baciano davanti a tutti, rischio di dare di stomaco!" fu l’uscita infelice di Ron, presto bloccata da una gomitata nelle costole da parte di Gabrielle.

Hermione e Draco si ritrovarono presto l’uno di fronte all’altra.

Occhi negli occhi.

Si guardarono per lunghi interminabile secondi, finché lo slytherin non ruppe il silenzio.

"Non vuoi darmi anche tu il bentornato a scuola?!" chiese ironico, con una punta di malizia nella voce.

Accade in un attimo.

La piccola mano era scattata rapida e solida contro la guancia diafana.

Lo schiocco di quel vigoroso schiaffo era echeggiato in tutto la sala, lasciando silenzio e sconcerto tra i presenti.

"Ben tornato!" aveva abbaiato Hermione a denti stretti, prima di voltargli le spalle e procedere impettita come una regina in direzione dell’uscita.

Mentre Ron scoppiava in una sonora risata, Malfoy si premette la mano sulla guancia segnata da quelle cinque dita.

Nemmeno lui, riuscì a trattenere un sorriso.

Era vivo.

Ed era tornato.

Tornato dalla sua piccola combattente!


Ragazze adorate, lo so, sono sempre di corsa e non riesco a salutarvi bene come meritate.

Spero comunque che il capitolo diciannove sia riuscito a sopperire ai saluti veloci e alla lunga latitanza.

Questo capitolo mi è piaciuto molto scriverlo e mi auguro che a voi sia piaciuto leggerlo.

E ora cosa accadrà tra Draco e Hermione?! ...Lo scoprirete al prossimo aggiornamento.

Vi abbraccio fortissimo e vi auguro un felice Natale.

Sempre Vostra

Rita

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Capitolo 20
*** Lontano dagli occhi... ***


20. Lontano dagli occhi...

Alla ricerca del cuore di Drago.

20. Lontano dagli occhi...

Era ancora notte.

L’ultima notte.

A Hogwarts.

E mentre Draco abbandonava la torre rosso-oro, superando con indifferenza - come se fosse naturale per uno slytherin praticare la casa rivale - gli ultimi scampoli della festa post MAGO che i grifoni avevano organizzato, Hermione si era rintanata in bagno.

Il tepore del letto, misto all’appagamento dei sensi, avrebbero dovuto aiutarla a lasciarsi andare ad un profondo sonno, eppure la rabbia e il dolore premevano per uscire.

L’ultima notte...

Quando sentì gli occhi pizzicare, con stizza aprì il rubinetto dell’acqua.

L’ampia stanza da bagno cominciò lentamente ad implodere, soffocata da una densa ed opprimente nube di vapore, che si andava creando per le grevi e bollenti gocce d’acqua che inesorabili precipitavano dal getto della doccia.

Con gli occhi gonfi di lacrime, rimase lì, immobile, a farsi sferzare dall’acqua bollente.

Solo quelle gocce d’acqua dolce potevano confondersi con le sue lacrime amare.

E solo quella sofferenza fisica poteva lenire o meglio allontanare quella del cuore.

Dopo un tempo che parve infinito, il getto si spense d’improvviso.

Con un moto di coraggio, Hermione uscì dalla doccia, trovando conforto, per il suo corpo arrossato e dolorante, nella morbida spugna dell’accappatoio.

Non poteva starsene rinchiusa in camera a piangere, mentre i suoi amici e compagni, facevano baldoria, festeggiando la fine della scuola tra fiumi d’alcool, scatenati balli ed eccessi adrenalinici.

A piedi scalzi raggiunse lo specchio della toletta.

La sua piccola mano passò nervosa sulla liscia superficie, scostando di malagrazia le goccioline di nebbia che si erano formate.

Intravide una porzione del proprio volto, umido d’acqua e pianto, ed ossessivamente continuò a ripulire il vetro, finché la sua figura pallida non apparve completamente.

Rimase ferma a fissarsi, finché con lentezza esasperante non sciolse il nodo dell’asciugamano, lasciando sporgere dalla bianca spugna una buona parte delle spalle e del seno.

Non c’era nessun segno.

Non più.

Non più, lì.

Con i polpastrelli corse a sfiorare la pelle liscia della clavicola sinistra scendendo fino al cuore.

Lui con le sue abili dita aveva cancellato la cicatrice.

"Lascia, faccio io" le aveva imposto, prima di strappare con i denti il tappo dell’ampollina che conteneva qualche goccia del sangue del drago.

Senza fretta aveva cosparso quelle stille vermiglie su quel lembo di pelle sfigurato.

Ad ogni tocco, quel liquido rubino si era tramutato in polvere d’oro, permettendo alla ferita di sanarsi magicamente.

Quella sera di due mesi prima…

La sera del perdono.

Lui l’aveva guarita.

E di nuovo illusa.

"Smetti di seguirmi!" aveva vomitato, in un ringhio rabbioso.

"E tu smettila di scappare!" le aveva risposto lui, istigandola.

Si era fermata di scatto e con le mani incrociate al petto gli aveva ordinato di sbrigarsi a parlare, prima di sparire.

Le iridi di Draco avevano luccicato di ammirazione di fronte a quella malcelata collera.

"Infuriata sei ancora più bella, sai?!" l’aveva adulata.

Indignata per quella che aveva ritenuto essere un’ulteriore presa per i fondelli, aveva stretto i pugni e si era voltata per andarsene.

"Va al diavolo!"

Le mani di Draco si erano fermate di prepotenza sulle sue braccia, bloccandola.

"Aspetta"

Non si era voltata per affrontarlo, ma il suo "lasciami" era stato più chiaro di un occhiata fulminante.

Lui per tutta risposta aveva aderito il torace alla sua minuta schiena e l’aveva abbracciata.

"L’unica cosa che mi ha aiutato a uscire da quell’inferno è stato il pensiero che ci saresti stata tu ad aspettarmi."

Sembravano così vere quelle bugie.

Draco l’aveva tenuta stretta ancora, finché non aveva sentito il suo corpo abbandonarsi rassegnato a quell’abbraccio.

"Ti ascolto" aveva mormorato, così piano, da non essere ancora certa di averlo realmente pronunciato.

"Sono riuscito a tornare… solo perché volevo darti questo" le aveva sussurrato, allacciandole sul collo un cordoncino a cui era legata l’ampollina scarlatta.

"Il sangue del drago che cura le ferite"

"Sì, sono tornato per darti questo e perché volevo baciarti ancora…" le aveva confessato piano, sfiorandole il collo con un bacio leggero più del vento.

"E volevo abbracciarti ancora, Hermione… e parlarti ancora… e toccarti ancora…"

E di nuovo le aveva fatto scordare la realtà.

E la realtà era che un graffio sul cuore, anche se non si vede, può sempre riprendere a sanguinare.

****

"Qualsiasi cosa tu stia facendo, smetti immediatamente" ordinò con cipiglio severo Hermione, allontanando le labbra di Draco dal suo collo.

Lo slytherin scostandosi da lei, si lamentò contrariato.

"Sto cercando di fare esattamente quello che mi hai chiesto" affermò pacato, prendendo a slacciarle con oculata perizia i bottoni della camicetta della caposcuola rosso-oro. "Sto ripassando, non si vede?!" aggiunse poi con un tono di voce sfacciatamente malizioso.

Hermione lo incenerì con lo sguardo, prima di partire alla carica con una sequela di rimostranze. "Malfoy, in caso ti fosse sfuggito, anatomia umana non è mai stata materia d’esame ai MAGO e noi non possiamo distrarci prima di aver fatto il quinto ripasso di Trasfigurazione, Storia della Magia, Arit…"

Quelle ultime lettere non furono mai pronunciate, perché le sue labbra vennero prontamente coperte da quelle del compagno di studio.

Draco la baciò con dolce e sfiancante lentezza, esplorando e assaporando ogni centimetro della sua bocca.

Quando in debito d’ossigeno il bacio si dovette interrompere, lui posò la fronte sulla sua, guardandola con occhi carichi di desiderio.

Quegli occhi che sapevano parlare alla sua anima.

Fai l’amore con me, ti prego.

Hermione, scossa da quella muta supplica, sospirò rassegnata.

"E va bene, ma devi promettermi che dopo ripasseremo il programma sul serio" gli intimò, lasciando scivolare le braccia attorno alla sua nuca.

Le labbra di Draco si stiracchiarono in un sorriso compiaciuto.

"Se dopo che avremo finito, avrai ancora l’energia per prendere in mano un libro, studieremo!" chiarì, continuando il suo lavoro di svestizione.

"E’ una promessa?" domandò Hermione, combattuta tra il desiderio e il senso del dovere.

"Più che una promessa, la mia vuole essere una minaccia" celiò lui, riprendendo a baciare affamato quelle labbra di fragola, un po’ troppo loquaci.

---

"Draco?" lo chiamò esitante Hermione, accoccolata, tra le sue braccia.

"NO!" rispose lo slytherin in tono che non ammetteva repliche.

"Cosa no?" gli domandò, alzando il viso per incontrare i suoi occhi grigi.

"Non studieremo ancora. Sappiamo ogni singola nozione, di ogni singola materia del programma d’esame. Domani inizieremo gli scritti, collezionando ‘Eccezionale’ in tutte le discipline. Dalla prossima edizione di ‘Storia di Hogwarts’ sarai annoverata come la studentessa migliore che abbia varcato questi cancelli, per cui datti pace e dormi!"

"Draco, ma io non volevo di certo rimettermi a studiare"

"Ah! Non vuoi studiare?!" replicò lui, guardandola tra lo stupito e il malizioso. "Lo sai che sei proprio diventata insaziabile" aggiunse poi, ridendo.

Hermione roteò gli occhi, sbuffando, prima di chiarire: "Il maniaco che pensa a fare solo quello sei tu… io volevo chiacchierare un po’!"

Draco si irrigidì leggermente, prima di stringerla di nuovo e sussurrarle un dolce: "D’accordo, parliamo".

"Forse ti sembrerà stupido, ma volevo sapere se anche a te fa paura il futuro…" iniziò a dichiarare, beccandosi un’occhiata scettica, da parte del biondo. "Sì, insomma, tra una settimana la nostra vita cambierà radicalmente. Niente più Hogwarts, niente più nido. Saremo come degli uccellini che dovranno spiccare il volo…" provò a chiarire, sospirando.

Draco la schiacciò più forte, posandole un dolce bacio tra i capelli.

"Sei la persona più stramba che conosco, sai?! Tu saresti in grado di affrontare ostacoli, pericoli e avversità che la maggior parte degli uomini che conosco non saprebbero fronteggiare e poi ti intimorisci per una cosa stupida come il futuro. Il futuro è ciò che ognuno decide di crearsi, dipende dalle scelte che intraprendiamo e della voglia che abbiamo di cambiare direzione se quest’ultime dovessero dimostrarsi errate. Tu diventerai un’auror eccellente, come da sempre sogni e realizzerai tutti gli obbiettivi che giorno dopo giorno andrai proponendoti. Mi ci giocherei la testa, Hermione."

E mentre lo slytherin la rassicurava con quelle parole intrise di fiducia, sicurezza e… amore, il suo cuore si colmava di gioia e ardore, quasi fino a fare male.

Hermione avrebbe voluto tenere il tempo fermo a quel preciso istante, ma l’insicurezza prese il sopravvento.

"E tu che farai? Quali sono i tuoi progetti per il futuro?"

Ci sarà ancora un "noi", Draco?

"Beh, mentre tu andrai a Londra in accademia, per giocare alla piccola sostenitrice del bene, io partirò per la Romania, facendo il ragazzo ribelle che, invece di occuparsi degli affari di famiglia, decide di andare a studiare i draghi" le spiegò con un tono leggermente ironico.

Quel piccolo cuore che scoppiava di contentezza, fu sul punto di spaccarsi.

Malfoy, dal suo ritorno a scuola, da quella sera in cui avevano rifatto l’amore, non le aveva mai parlato di sentimenti, non le aveva fatto promesse e non aveva mai neppure lontanamente sfiorato l’argomento "coppia", eppure lei era convinta che ci fosse molto di più dello studio, dell’amicizia e del sesso tra loro.

"Te… te ne vai?" balbettò, sforzandosi di mantenere un tono leggero e distaccato.

"Proprio così! L’altro giorno il vecchio pazzo mi ha raccomandato presso l’I.D.I. di Bucarest, la scuola per lo studio e l’osservazione dei draghi più prestigiosa d’Europa. Partirò fra un paio di settimane per cercarmi un alloggio e cominciare ad ambientarmi con la lingua e il nuovo stile di vita" raccontò Draco entusiasta. "Ci ho pensato molto sai, ed è proprio quello che sogno. Cambiare città, rifarmi una vita, studiare quello che desidero davvero, senza preoccuparmi del cognome, di quello che possono pensare mia madre e il resto del mondo. Sono ancora vivo e non voglio sprecare l’occasione di vivere…"

Hermione sentì che Draco si stava aprendo a lei come non aveva mai fatto e ne fu felice e addolorata allo stesso tempo.

Lui sarebbe andato via di nuovo e lei doveva esserne solo felice.

Senza chiedere il permesso delle lacrime incaute uscirono a bagnarle il viso.

Draco la guardò inquieto, ma prima che potesse indagare, lei lo bloccò.

"Sono felice. Mi fa piangere di gioia, vederti e sentirti così determinato" mentì, stirando le proprie labbra in un sorriso che apparisse convincente.

Lo slytherin la baciò d’impulso prima di sussurrarle all’orecchio: "E’ solo grazie a te se sto bene e sono felice."

Quelle parole avrebbero potuto essere un balsamo contro il dolore, invece che veleno per l’anima.

Con coraggio Hermione ricacciò indietro le lacrime e ricambiò il bacio.

Baciò quella sottile bocca e quel corpo conosciuto con avidità, ripromettendosi che in quell’ultima settimana avrebbe vissuto l’amore e la passione per Draco fino in fondo.

Fino a non doverne desiderare più.

****

Alla stazione di King Cross, sul binario 9 e ¾ , i saluti, gli abbracci, le risate si stavano sprecando, mentre gli studenti del settimo anno si preparavano a tornare alle proprie case.

Hermione aveva appena salutato alcune ragazze di corvonero, quando vide Draco raggiungerla.

"Sto per andare via" le disse serio, ma rilassato.

"Oh, tornerò a casa anch’io adesso" replicò neutra.

Rimasero per molti secondi in silenzio a scrutarsi, finché Hermione non pronunciò un forzato "In bocca al lupo!".

Le mani di Draco le carezzarono le guance.

"Mi scriverai?" le chiese fissandola intensamente.

Hermione prese a torturarsi il labbro, insicura.

"Vuoi davvero che lo faccia?"

"Devi farlo!" chiarì lui, con decisione.

Hermione sospirò.

"Io ti scriverò, ma tu mi risponderai?"

Le labbra di Draco Malfoy si posarono sulla sua bocca e dopo averla sfiorata delicatamente, si allargarono in uno dei suoi migliori sorrisi sghembi e maliziosi.

"Beh, io preferisco di gran lunga venirti a trovare… "

L'amore può condurci all'inferno o in paradiso,

comunque ci porta sempre in qualche luogo.

E' necessario ricercare l'amore là dove si trova,

anche se ciò potrebbe significare

ore,

giorni,

settimane di delusione e di tristezza.

Perchè, nel momento in cui partiamo in cerca dell'amore,

anche l'amore muove per venirci incontro.

E ci salva
.

(Paulo Coelho)


Buona domenica a tutti!

Tralasciando le scuse per il ritardo che suonerebbero palesemente banali e ripetitive, comincio col dirvi che questa storia verrà finita. Come avevo accennato nell’ultimo capitolo della ficcy che sto scrivendo con Bea, mi sento in dovere di finire ciò che ho iniziato. Innegabilmente di tempo non è ho, ma voglio categoricamente scrivere la fine (l’happy ending più precisamente ^^) di questa long.

Ho pensato di accorciarla, così che con un paio di capitoli voi possiate sapere come va a finire…

Dopo che concluderò "Alla ricerca del cuore di drago" e "Questo matrimonio non s’ha da fare", mi dedicherò solo alle one-shot o alle song-fic. Le idee per qualcosa di più impegnativo ci sono, purtroppo manca il tempo materiale per metterle nero su bianco e non voglio che voi che mi seguite dall’inizio dobbiate aspettare secoli tra un capitolo e l’altro.

Ora vi chiedo come vi è sembrato questo capitolo? Sto perdendo smalto nello scrivere?

Le recensioni sono veramente diminuite, ma spero che questo riguardi solo i tempi dell’aggiornamento (quindi la stronza-ritardataria sottoscritta) e non la storia in sé.

Ora vi lascio e vi mando un abbraccio gigante.

Sempre vostra.

Ri

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Capitolo 21
*** Amici?! Ma quali amici! ***


21. Amici?! Ma quali amici!

Alla ricerca del cuore di Drago.

21. Amici?! Ma quali amici!

Mentre un tenue sole d’inizio primavera abbandonava il giorno per andare lentamente a morire tra le cime ancora imbiancate della fredda Scozia, quattro giovani, quattro amici, passeggiavano lungo il sentiero che portava verso la casupola che mille e mille volte era stata teatro delle loro avventure.

Il ragazzo moro che teneva testa alla banda si fermò all’improvviso, guardandosi intorno con circospezione.

Gli altri tre componenti del gruppo non avevano ancora compreso il motivo di tanta insistenza nel voler fare quella camminata, ma, quando alcune scie luminose cominciarono ad esplodere lungo la linea dell’orizzonte, parvero capire.

Fuochi d’artificio.

Giochi di colore presero forma nel cielo brunito. Milioni di puntini di polvere di stelle scoppiarono nell’etere dando vita a girandole e spruzzi di luce che costringevano a tenere il naso per aria, in attesa che la magia di quello spettacolo pirotecnico aumentasse d’intensità fino a raggiungere il suo culmine.

Nell’aria si respirava un leggero profumo di viole e rose.

Rose e solennità.

Viole e aspettativa…

Quando l’ultima folgore parve decretare la fine dei giochi, nel buio della sera iniziarono ad accendersi tante piccole fiammelle.

Le fiamme della speranza.

Le fiamme dell’amore…

Più lumini comparivano, più risultavano nitide delle lettere che andavano a comporre parole, che a loro volta davano forma a frasi.

La volta celeste non si stava marchiando di simboli sinistri che generavano paure, ma semplicemente permetteva lo scorrere di pensieri d’amore.

Quando fu chiaro per tutti a chi fosse rivolto quel messaggio, la fanciulla dai grandi occhi celesti, cercò lo sguardo smeraldino del ragazzo che l’aveva condotta fino a lì.

Suoni ovattati di arpe e violini si unirono al magico bagliore delle stelle, delle fiamme e dei loro occhi.

Il ragazzo moro inginocchiato di fronte a lei, la contemplava rapito, tendendole una mano.

La sua voce emozionata, ma sicura, riecheggiò in tutta la radura e con il coraggio che solo un vero grifondoro sapeva di possedere, seguì la scia delle parole incise nel firmamento.

Promise di donarle spirito, anima, corpo, tempo, cura, …amore.

Manifestò il solenne impegno a renderla felice per il resto della vita.

Fu così, alla luce della luna e al fianco dei suoi amici, l’unica vera famiglia che avesse mai avuto, che quel giovane fece la sua promessa di matrimonio.

La promessa che nel proprio futuro e soprattutto nel proprio cuore non ci sarebbe più stato spazio per la solitudine, l’abbandono, la rabbia, la guerra… perché soltanto l’amore avrebbe finalmente regnato.

***

Qualcosa non andava…

Draco, dopo una doccia lampo, era rientrato in camera da letto e aveva volto lo sguardo alla finestra.

Qualcosa decisamente non andava…

Avrebbe trascorso tutta la sera con lo sguardo perso oltre l’orizzonte, se Viorel, uno dei due compagni di corso con cui divideva l’appartamento, non l’avesse chiamato per la cena.

Il biondo si era lasciato convincere a buttar giù qualcosa da mangiare, cercando di dimenticare la strana sensazione che si era fatta strada in lui da sette giorni a quella parte.

Soltanto dopo una gloriosa cena rumena, a base di "pastrama" e verdure miste, un paio di partite a poker e due firewhisky dopo, si era convinto ad andare a dormire.

Come aveva immaginato, la sua stanza era vuota e silenziosa.

Appollaiato alla finestra non c’era nessun barbagianni dalle piume brunastre che non recava tra le zampe nessuna pergamena.

La terza…

Nervoso si passò ripetutamente le mani tra i crini sciolti e iniziò una lenta marcia per la stanza. Dopo svariati minuti, in cui non accadde nulla, Draco si lasciò cadere pesantemente sul letto, imprecando mentalmente.

Gli occhi presero a saettare per la camera e si acquietarono soltanto di fronte alla cornice di legno che faceva bella mostra di sé sul comodino che aveva accanto.

Senza rendersene conto, prese tra le mani l’oggetto, rimanendo imbambolato a fissare la foto che Emil, l’altro mago con cui divideva l’alloggio, aveva scattato durante le vacanze natalizie.

La fotografia ritraeva lui e Hermione abbracciati sotto il grande albero di Natale che adornava la piazza dell’Università babbana di Bucarest.

La mente scivolò ai ricordi delle giornate allegre e spensierate di qualche mese prima.

Alla risata argentina di Hermione che si divertiva nel sentire i suo compagni prenderlo in giro per le sue fisse da "snob inglese".

Alla voce melodiosa di lei che provava a ripetere le parolacce in rumeno, mentre percorrevano in barca i canali selvaggi del Delta, osservando i numerosi villaggi di pescatori.

Al suo sguardo curioso ed intelligente, quando erano andati ad esplorare il castello transilvanico dove era vissuto il principe Vlad Tepes, meglio noto come conte Dracula.

Draco posò la fotografia e stizzito aprì l’ultimo cassetto del comodino, tirandone fuori quell’infernale aggeggio babbano che lei gli aveva voluto, a tutti i costi, regalare un paio di mesi addietro.

"Se tu non ti ostinassi ad essere il solito retrogrado purosangue della malora, potresti anche imparare qualcosa di utile dai nati babbani" l’aveva rimbrottato Hermione, mentre tentava di spiegargli il funzionamento di quel "coso".

Draco si rigirò tra le mani il piccolo aggeggio, esaminandone la forma e il peso, prima di iniziare a pigiare qualche bottone. Entusiasta per essersi ricordato il funzionamento, digitò il numero di lei e rimase in attesa. Solo quando dall’oggetto sentì una voce metallica che in inglese lo informava che l’utente non era raggiungibile, cominciò a sentirsi seriamente frustrato.

Non andava…

Hermione aveva saltato la terza lettera consecutiva.

Da, esattamente, sette giorni non aveva sue notizie.

Quella notte, Draco fu svegliato da un fastidioso cicaleccio che sembrava partirgli dalla pancia. Pareva che un uccello si fosse inglobato nel suo stomaco e che pigolasse e vibrasse per poter uscire.

Solo dopo lunghi secondi si rese conto che si era addormentato vestito e che il cellulare che gli aveva donato Hermione si stava muovendo sopra il suo sterno.

Velocemente prese il telefono e rispose.

"Hermione" spiccò preoccupato, non riuscendo a nascondere l’inquietudine che ormai da giorni l’aveva attanagliato.

Purtroppo, invece della voce melodiosa della sua strega sentì una voce maschile, una voce tanto irritante quanto conosciuta che lo invitava a tornare a Londra.

"Malfoy, se non vuoi perderla torna a casa"

***

Harry Potter osservava la sua migliore amica studiare silenziosamente sul divano del loro soggiorno, convinto che neppure un bravo investigatore o strizzacervelli avrebbe mai potuto sospettare che in lei ci fosse qualcosa che non andava.

Forse non si sarebbe accorto nulla neppure lui, se non avesse visto Ron fare le valige e andar via di casa senza salutarla. Se non avesse scorto il calamaio con le pergamene che lei utilizzava per scrivere a Malfoy intonse da più di sette giorni. Se non l’avesse vista bere e flirtare con un paio di compagni dell’accademia o piangere in bagno credendo di non essere sentita.

La sua migliore amica si stava facendo male da sola e lui non poteva permetterlo.

Fu per questo che con la scusa di pagare il fattorino che portava il cinese frugò nella sua borsetta, prendendole il cellulare.

Malfoy non gli piaceva, ma dannazione, lo avevano capito anche i sassi che lui era quello giusto per lei.

***

Hermione era in bagno e si stava preparando per l’ennesima festa dell’accademia, quando l’occhio capitò su un tubetto colorato appoggiato sul mobiletto del bagno.

Il gel magico per capelli di Ron…

Una fitta di dolore la colpì al cuore.

Era stata colpa sua se Ron aveva dovuto lasciare l’appartamento che lui, lei e Harry dividevano da ormai un anno.

Sarebbe stata solamente colpa sua se quell’amicizia non si sarebbe più ricomposta.

Il pensiero andò alla gita a Hogsmeade di una settimana prima, quando tutto, fuori, ma soprattutto dentro di lei, iniziò lentamente a sgretolarsi.

Dopo dieci mesi aveva potuto nuovamente attraversare quelle stradine, respirare l’aria febbricitante che invadeva Hogsmeade nei giorni di libera uscita da Hogwarts.

Hogwarts…. quella che per anni era stata la sua seconda casa.

Da meno di un anno era una praticante dell’accademia Auror di Londra, piuttosto che una semplice studentessa, eppure sembrava che fossero passati secoli.

Harry aveva convinto lei e Ron ad accompagnarlo al villaggio per trascorrere una giornata insieme a Gaby che ancora frequentava Hogwarts.

Era stato piacevole riabbracciare la sua migliore amica, intrufolarsi nei negozietti del piccolo villaggio, bere una burrobirra da Madama Rosmerta, chiacchierare allegramente con i suoi amici più cari di vecchie ed emozionanti avventure.

Era stata una giornata splendida fino a quando Harry non aveva chiesto a Gaby di sposarlo.

***

Era quasi ora di cena, quando suonarono alla porta del piccolo appartamento. Fu Harry Potter che andò ad aprire l’uscio di casa, facendo accomodare il visitatore.

"Hermione è per te" dichiarò pacatamente, mentre invitava uno stanco e snervato Draco Malfoy a togliersi lo zaino dalle spalle e sedersi sul divano.

Da quel che aveva potuto capire dalle poche parole che si erano scambiati all’ingresso, il biondo non era riuscito a trovare nessuna passaporta per Londra e si era dovuto fare quasi l’intero viaggio alla maniera babbana.

Si stava ancora sforzando di avere una civile conversazione con Malfoy, quando Hermione raggiunse il salotto.

Lo sguardo della sua migliore amica, quando si trovò di fronte Draco, passò dallo sconvolto, all’emozionato e poi spaventato nel giro di un millesimo di secondo.

Harry comprese all'istante che avrebbe dovuto trovare un altro posto in cui passare la notte. Quell’incontro non sarebbe stato facile, né tanto meno veloce.

Dopo aver richiamato con la bacchetta la sua giacca, senza neppure cercare una scusa plausibile, si congedò dai due.

Quando furono soli, Hermione tra l’imbarazzato e l’intimidito si diresse verso la cucina, chiedendo al suo ospite se gradisse qualcosa da bere.

Draco, in meno di quattro passi, le fu subito dietro e la voltò con poco garbo per poterla guardare negli occhi.

"Non mi sono di certo fatto due giorni di viaggio per bere qualcosa. Voglio sapere cosa sta succedendo Hermione…"

Lei abbassò di colpo lo sguardo e stropicciandosi nervosamente le mani tentò d’iniziare un discorso dolorosamente difficile.

"Lo so che non ti ho più scritto Draco, ma avevo necessità di riflettere. Riflettere su me, su noi…" iniziò a dire flebilmente. "In questa settimana ho avuto modo di pensare a quello che provo e credo che sia giunto il tempo di mettere fine a questa sorta di ‘amicizia’ che è nata tra noi."

Hermione si sentiva insicura delle sue emozioni e delle sue stesse parole e di certo Draco non l’aiutava fissandola come se fosse stata una marziana.

"Perché?" sbottò lui astioso, continuando a tenerla ferma per le spalle.

Quando vide che lei tentennava, proseguì a toni sostenuti: "Ti rendi conto che quello che stai blaterando non ha nessun senso. Tu non puoi aver deciso di punto in bianco di troncare la nostra storia. Fino a una settimana fa, e correggimi se sbaglio, non avevamo problemi di sorta ed ora mi stai bellamente mettendo alla porta senza uno straccio di spiegazione. Se vuoi chiudere con me, va bene, ma credo di meritare almeno una risposta sincera."

"Perché?" ripeté più stanco, che arrabbiato, allontanandosi da lei di un passo.

Hermione dopo qualche secondo andò ad appoggiarsi ad uno sgabello della cucina e passandosi le mani sugli occhi, sospirò.

"Harry ha chiesto a me e a Ron di andare con lui a trovare Gaby a Hogwarts la settimana scorsa…" iniziò esitante.

"Sì, lo sapevo. Me l’avevi scritto nell’ultima lettera" confermò Draco, sempre più confuso e nervoso.

"Quel giorno Harry ha chiesto a Gaby di sposarlo, sai?!" riprese lei, aprendosi a un mezzo sorriso.

Quando Draco la vide sorridere, gli venne naturale imitarla. Lei era felice per i suoi amici e lui amava vederla felice.

"Immagino che Francia abbia detto di sì a Potty" si ritrovò a mormorare con convinzione.

"Sì, infatti. Si sposeranno la prossima primavera…" replicò Hermione più serena.

Malfoy che era rimasto in piedi a guardarla si avvicinò di nuovo a lei e prendendole una mano, domandò dolcemente: "Tesoro che sta succedendo?"

Hermione strinse forte la sua mano, prima di ritornare a posarsela in grembo.

"Ron mi ha baciata!" confessò, sganciando la bomba. "Qua…quando siamo tornati da Hogsmeade, quella sera, lui… lui ha detto di amarmi e mi ha baciata" continuò con una vocina flebile.

Draco scattò in piedi come una molla, prima di cominciare a imprecare contro l’ultimo dei Weesley. "Giuro che lo ammazzo. Io questa volta lo ammazzo davvero…" continuava a ripetere l’ex-slytherin, camminando avanti e indietro per la piccola cucina dell’appartamento.

"Draco…" provò a chiamarlo Hermione, inutilmente.

Quando il biondo parve calmarsi, la fronteggiò, fissandola con un misto di disprezzo e delusione.

"Mi stai scaricando per Lenticchia?" sbottò alterato. "Stai cercando di dirmi che non vuoi più stare con me, perché sei innamorata di lui?" continuò sempre più duro.

"Draco… senti…" provò a mormorare lei.

"Draco un cazzo!" urlò Malfoy, livido di rabbia. "Da quanto va avanti questa storia, eh?! Da quanto mi stai prendendo in giro? Sii sincera per una maledetta volta e dimmi da quanto stai con me, ma pensi a lui?" continuò a gridare, accecato dalla gelosia.

Hermione di fronte a quella scenata sbarrò gli occhi sconvolta.

Le lacrime cominciarono a cadere senza che potesse far nulla per fermarle.

"Io non ti ho mai preso in giro" affermò sicura. "Io non amo Ron! Voglio bene a lui come ne voglio a Harry, a Gaby, come a un fratello, devi credermi." continuò sulla difensiva.

Draco l’ascoltò sempre più confuso e irritabile. "Perché ci stiamo lasciando, allora?! Se tu non lo ami, spiegami perché non possiamo stare più insieme?"

"Perché… perché io ti amo davvero Draco" confessò Hermione stravolta.

***

Da Hogsmeade, si erano smaterializzati direttamente nel loro appartamento di Londra.

Avevano lasciato Harry e Gaby soli a godersi il loro momento, mentre loro avevano deciso di tornarsene a casa.

Si erano spaparanzati entrambi sull’enorme divano e avevano commentato felici e increduli la proposta del loro migliore amico, alla loro migliore amica.

"Miseriaccia Mione, non riesco ancora a crederci. Harry si sposa. Per la barba di Merlino, il mio migliore amico ha deciso davvero di sposarsi…" aveva farneticato Ron, andando avanti a ripetere le stesse frasi per un quarto d’ora.

Anche per lei quella richiesta era stata una sorpresa, ma più che lo stupore, l’emozione predominante era di immensa gioia. Era davvero enormemente felice per i suoi amici.

"Questo è il segno che siamo diventati grandi Ron!" gli aveva detto lei ad un certo punto. "Non siamo più i bambini che amavano cacciarsi nei guai. Ora siamo adulti. Io e Harry presto finiremo gli studi, tu sei già entrato nel mondo del lavoro… tra qualche anno ci ritroveremmo tutti sposati, magari con dei figli…"

Era stato nel mezzo di questi ragionamenti, che Ron aveva iniziato a parlarle del passato e del futuro. Si era messo a ripercorrere la loro infanzia e adolescenza insieme. Le aveva ricordato di come tutti fossero convinti che il magico quartetto sarebbe rimasto sempre insieme.

Da qui al bacio e alla dichiarazione d’amore di Ron era stato tutto talmente veloce, che Hermione aveva faticato a crederci.

"Mia madre è sempre stata convinta che tu fossi la donna giusta per me e io credo che lei abbia sempre avuto ragione! Mione solo tu sei in grado di tenermi testa e di farmi rigare per il verso giusto. Solo tu riesci a capirmi davvero e a completarmi…" aveva iniziato a dirle Ron.

Intontita dall’effetto "dichiarazione d’amore" aveva risposto per pochi secondi al bacio, prima di allontanarsi immediatamente dall’amico.

Aveva provato a spiegargli che non erano compatibili, che tra loro non ci sarebbe mai potuto essere nient’altro che la meravigliosa amicizia che c’era sempre stata, ma purtroppo Ronald non riusciva davvero a farsene una ragione.

Dal parlare civilmente erano passati a litigare e a insultarsi.

"Non vuoi stare con me, perché sei innamorata di bianfuretto, vero?!" le aveva urlato Ron adirato. "Quando lo capirai che ti sta prendendo in giro. Quando capirai che per lui sei solo un passatempo. Un giocattolo come molti altri. Ti stai illudendo non lo capisci?!" era andato avanti a strepitare. "È da Hogwarts che vi frequentate e lui ti ha mai detto che ti ama? Ti ha mai detto chiaramente che sei la sua ragazza?"

Lei era rimasta ad ascoltarlo in silenzio, senza sapere cosa replicare. Era da un anno che lei e Draco si frequentavano, ma nessuno dei due aveva mai parlato di relazione, di amore, di coppia. Lui veniva spesso a trovarla a Londra, lei qualche volta andava a Bucarest, ma più che un rapporto basato sul sesso, non c’era molto tra loro.

"Non rispondi, perché sai che ho ragione. Cosa credi che Malfoy ti sia stato fedele per tutto questo tempo. Lui è là in Romania e chissà quanto se la spassa, mentre tu sei qui ad aspettare che magari un giorno lui ti dica le stesse romantiche frasi che Harry ha declamato a Gaby. Sei un illusa se pensi che per lui conti più di un’altra. Solo un’illusa!"

Weesley era andato avanti a umiliarla e avvilirla, finché lei non ce l’aveva fatta più ed era scappata in camera a piangere.

Ronald il giorno seguente aveva fatto le valigie ed era tornato dai suoi alla "tana", anche se ormai il danno era stato fatto e sembrava irreparabile.

Lei aveva continuato a rimuginare sulle parole del rosso che come un tarlo avevano cominciato a divorarle l’anima.

Lei era sempre stata innamorata di Draco, ma lui?

Lui stava bene con lei, era evidente, ma da questo a pensare che Draco provasse un sentimento forte e intenso come l’amore…

Hermione si era lasciata confondere dalle paure e l’unica soluzione che aveva trovato era stata quella di allontanarsi.

Il sogno era finito.

Il castello di carte era crollato.

E lei doveva cercare di rimettere insieme i pezzi della sua vita.

***

"Perché… perché io ti amo davvero Draco" confessò Hermione stravolta.

Draco l’aveva guardata stralunato ed era scoppiato a ridere. "Ripetilo!" aveva borbottato tra le risate.

Lei, in lacrime, l’aveva fulminato con lo sguardo, oltraggiata.

"Tu sei completamente pazza." aveva continuato l’ex-slytherin tra i singulti. "Mi stai lasciando, perché mi ami. Ma ti rendi minimamente conto dell’assurdità che stai pronunciando?"

Hermione che aveva smesso di piangere, lo guardava sempre più disorientata.

Rimasero a fissarsi in silenzio per un tempo che parve infinito, finché Draco non ruppe quella quiete, avvicinandosi e sorridendole maliziosamente.

"Davvero mi ami? È la prima volta che te lo sento dire…" le sussurrò, cingendole le braccia attorno alla vita.

Hermione arrossì imbarazzata e distolse lo sguardo dal suo.

"Questo non cambia le cose!" brontolò, cercando di mantenere un minimo d’orgoglio.

Lui per tutta risposta se la schiacciò addosso di più, stringendola forte.

"Ah! E neppure se adesso ti baciassi, cambierebbero le cose? No, perché devi sapere che ho una tremenda voglia di fare mie queste meravigliose labbra che hanno appena affermato di amarmi" le sussurrò suadente.

"Draco smettila!" mormorò la brunetta, cercando di allontanarlo. "Non ti autorizzo a prenderti gioco delle mie parole, né tanto meno dei miei sentimenti!" continuò seria, alzando gli occhi per incontrare quelli accattivanti dell’altro.

Malfoy fece un lungo sospiro, prima di prenderla in braccio e smaterializzarsi con lei sul divano.

"Parliamo dai…" aggiunse qualche secondo dopo, continuando a tenersela stretta tra le braccia.

Hermione dopo qualche protesta per la posizione, si rassegnò a rimanere docile nell’abbraccio del biondo.

"Di cosa ha esattamente paura la mia piccola guerriera?" le domandò lui, accarezzandole il viso. "Temi che un giorno mi possa stancare di te e lasciarti? Temi che in un prossimo futuro io ti chieda di scegliere tra me e la tua carriera di auror? Hai paura che io non voglia più tornare a Londra? Dimmi per quale motivo dovremmo buttar via un rapporto stupendo come il nostro?"

La strega ascoltava quelle parole sempre più rapita.

Draco parlava di loro come una vera coppia.

Parlava di futuro, come se davvero avessero un futuro.

La guardava come se davvero lei fosse stata la sua donna, la sua unica donna.

"Draco, ma anche tu mi ami?" domandò, come se il sole avesse cominciato a fare capolino nella nebbia che affollava i suoi pensieri.

Malfoy a quella domanda le donò un sorriso dolcissimo, prima di replicare: "Dopo un anno che stiamo insieme, ne dubiti ancora?"

Le guance di Hermione si imporporarono di vergogna.

"Io… io pensavo che… che… Tu non l’hai mai detto. Io non sapevo cos’ero per te. Io pensavo di essere un’amica. Andavamo a letto insieme, però… tu non… io credevo…"

Hermione non riuscì a continuare quel buffo discorso fatto di balbettii e confusione, perché Draco la baciò.

Fu un lento e lunghissimo bacio.

Non un bacio passionale come ce n’erano stati nelle loro notti infuocate, non un bacio disperato come ce n’erano stati nei momenti di paura e difficoltà, ma soltanto uno sfiorarsi, assaggiarsi, incontrarsi come succede a chi sa di appartenersi reciprocamente.

Quando il bacio si dovette interrompere lei e Draco rimasero abbracciati vicini a sorridersi e scambiarsi tenerezze.

Fu il biondo dopo un po’ a irrigidirsi ed interrompere quel momento idilliaco.

"Quindi secondo il tuo contorto discorso di prima, tu eri convinta che io fossi solo un amico?! Un amante?!"

"Beh, sì!" confermò Hermione con naturalezza.

"Quindi oltre a Weesley… c’è… c’è stato qualcun altro?" domandò lui seriamente preoccupato.

Fu il turno per Hermione di scoppiare a ridere divertita.

"No, tranquillo, la tua testolina aristocratica potrà tranquillamente attraversare tutte le porte, anche quelle più basse. Sei molto fortunato Draco Malfoy che la tua fidanzata sia una monogama convinta, anche quando non è formalmente impegnata!"

Draco si lasciò andare in un sospiro di sollievo, prima di riprendere a baciare la sua fidanzata.


Ragazzi, ragazze… ce l’ho fatta! Finalmente siamo arrivati all’ultimo capitolo. Insomma non è proprio l’ultimo, perché manca l’epilogo, ma il più è stato fatto.

Spero vivamente che questa storia vi sia piaciuta e spero di avervi fatto un po’ sognare.

Ovviamente ringrazio tutti quelli che hanno recensito… anche chi l’ha fatto solo per dirmi di muovermi a postare. ^_^

Mando un super abbraccio a tutti e vi esorto a lasciarmi un commentino…

Alla prossima.

Sempre Vostra

Ri

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Capitolo 22
*** Epilogo: Ghiaccio e Occhi d'Oro. ***


22.Epilogo

Alla ricerca del cuore di Drago.

22. Epilogo:

Ghiaccio e Occhi d’Oro.

 

 

[…]Fanno delle cose, le donne, alle volte, che c'è da rimanerci secchi.

Potresti passare una vita a provarci:

ma non saresti capace di avere quella leggerezza che hanno loro,

alle volte.

Sono leggere dentro.

Dentro.[…]

Alessandro Baricco

 

Era l’uomo più fortunato del pianeta.

Ogni qual volta i sogni della notte lasciavano il posto alla realtà e lui poteva disporre della facoltà di ammirare il delicato volto di sua moglie o accarezzare la pelle lattea della madre dei suoi figli, si sentiva il re del mondo.

Il tempo aveva inesorabilmente lasciato scorrere le lancette, eppure, dopo quasi sette anni, la creatura che aveva accettato la sfida di stare con lui, ancora gli dormiva accanto, splendida come non mai.

Si erano lanciati in una pazza scommessa chiamata famiglia alla giovane età di diciannove anni e, dopo duemila e cinquecento giorni di vita insieme e due meravigliosi figli, potevano dire di aver puntato sul cavallo vincente: l’amore.

Perso in quei pensieri, Harry non si accorse che la sua principessa si era svegliata e lo stava scrutando con un sorriso radioso.

"Ben svegliata pigrona" le sussurrò amorevolmente, scompigliandole la lucente chioma che dall’epoca di Hogwarts si era notevolmente allungata.

Doveva ammetterlo, la sua Elly non era più la ragazzina maschiaccio d’un tempo, dai corti capelli e la lingua affilata, ma era una donna completa, in grado di conquistare gli sguardi e gli apprezzamenti di molti con la sua morbida bellezza e una ritrovata dolcezza.

"Buongiorno amore. È davvero tanto tardi?!" lo salutò lei, mettendo un simpatico broncio.

"No, signora Potter, non è tardi" s’ammorbidì l’ex Golden boy "Le pesti non danno ancora segni di vita e tu puoi restare ad oziare ancora un po’, mentre io preparo la colazione." concluse carezzandole il viso, prima di scostare le coltri e scendere dal letto.

"No, non andartene. Lo sai che mi piace poltrire di più se ci sei anche tu." replicò Gabrielle sorniona, stiracchiandosi come una gatta.

Harry compiaciuto da tanta maliziosa impertinenza, si lasciò ricadere sul letto e avvicinandosi al viso di Gabrielle l’ammonì giocoso: "Signora Potter non è che sta tentando di sedurmi? Le devo forse ricordare che sono un uomo sposato con due figli?!"

"Tre figli!" precisò la donna con lo stesso tono vivace.

"Tre figli." ripeté Harry a pappagallo, prima di rendersi conto delle proprie parole e delle implicazioni di ciò che sua moglie gli aveva appena comunicato.

Stava ancora boccheggiando come un pesce fuori dall’acquario, facendo ridere a crepapelle Gabrielle, quando un terremoto, anzi no, due terremoti entrarono in camera, schiamazzando.

S.J. il loro figlio più piccolo, che era la sua miniatura fatta a bambino, stava trascinando per il braccio Lily, la maggiore, lagnandosi di un qualche tiro mancino tesogli dalla sorella, mentre ancora dormiva. Comprensibilmente Lily negava con forza il dispetto, guardando lui e Gabrielle con i suoi occhioni celesti che sapevano abbindolare tutti con facilità.

I bambini, un Harry Potter e una Gabrielle Delacour in formato mignon, con pregi e difetti correlati, continuavano a strillare e strepitare, mentre lui cercava ancora di razionalizzare la notizia bomba appena ricevuta.

Un altro figlio.

Avrebbero avuto un altro figlio.

Il terzo.

Tre piccoli mostri in giro per casa.

Harry guardò Gabrielle un po’ intimorito, ma lei, che sapeva leggergli nel cuore, gli prese la mano e la strinse forte.

"Andrà tutto bene, tesoro." affermò sicura, sorridendo.

"Ne sono certo, piccola. Ne sono certo." le sussurrò lui, prima di baciarle dolcemente le labbra.

Gaby rispose con trasporto al bacio, omettendo di rivelare a suo marito che presto in casa Potter ci sarebbe stata un’altra, una terza per l’esattezza, incantevole veela a cui dare sempre e comunque ragione.

 

 

********

 

"Avete il pennello, avete i colori,

dipingete voi il paradiso e poi entrateci".

Nikos Kazantzakis

 

"Papà, ti prego. Raccontami ancora una volta la favola di Ghiaccio e Occhi d’Oro." lo supplicò con occhi pieni di speranza la sua piccola principessa che ancora non voleva saperne di dormire.

"E va bene, ma un’altra volta soltanto." replicò Draco, non riuscendo a dire di no a quello sguardo luminoso, così simile a quello di lei.

La sua lei.

 

 

"C’era una volta, in una terra lontana, al di là degli oceani e delle montagne, un giovane e bellissimo principe.

Ghiaccio, questo era il suo nome, viveva, con tutta la corte, in un immenso e meraviglioso castello, pieno di torri merlate, realizzate con più di mille e mille laterizi d’oro.

Il principe occupava non soltanto la residenza più lussuosa tra tutte, ma possedeva più ricchezze e beni materiali di qualsiasi altro regnante esistente nell’intero universo.

Ghiaccio sembrava davvero avere tutto: bellezza, intelligenza, astuzia, fama, potere, eppure qualcosa nella sua vita mancava. Lui non era in grado di provare alcun sentimento, poiché un mago molto potente e crudele con una maledizione gli aveva impedito di "sentire".

Durante un’aspra battaglia magica, infatti, lo stregone cattivo era riuscito strappargli il cuore, scaraventandolo oltre gli oceani e le montagne e lasciando che il petto del giovane restasse vuoto di emozioni e sentimenti.

Ghiaccio non era più in grado di gioire della nascita del sole o addolorarsi per la perdita di una persona cara.

Fremere per una lunga cavalcata all’aria aperta o per un combattimento con la spada.

Ridere ai giochi dei giullari oppure accendersi per un bacio con una dolce dama.

Lui non poteva più amare, né provare rancore.

Lui non riusciva né a soffrire, né a rallegrarsi, perché il suo cuore lontano da lui era diventato sordo.

Il principe aveva cercato di compensare questa terribile mancanza comprando terre, oro, gioielli, amicizie, ma, purtroppo, ciò non bastava a restituirgli la felicità vera.

Lui aveva bisogno di un cuore.

Aveva bisogno di ritrovare il suo cuore.

Più volte, Ghiaccio aveva provato a far rintracciare il temibile stregone che gli aveva lanciato quella maledizione, ma ahimé , tutti i cavalieri che erano partiti per questa impresa non erano più tornati al castello.

Il mago cattivo era sparito e con lui l’occasione di sapere dove il cuore del principe fosse stato nascosto.

Gli anni, carichi di delusioni e ricerche infruttuose, si erano susseguiti senza freno, fino a quando il principe non incontrò colei che avrebbe potuto strapparlo al suo triste destino.

In un bel pomeriggio autunnale, infatti, al rientro da una battuta di caccia, Ghiaccio s’imbatté per la prima volta nella temuta e acclamata Occhi d’Oro.

Occhi d’Oro era una potente guerriera dai meravigliosi occhi fulgidi ed i boccoli scuri che viaggiava per il mondo combattendo soprusi, ingiustizie e misurandosi contro chi prevaricava i deboli e le persone più povere ed umili.

Il principe aveva spesso sentito raccontare le leggendarie avventure di questa giovane e ardente gentildonna, ma non aveva mai avuto l’onore di incontrarla direttamente.

Parecchie volte aveva chiesto ai suoi cortigiani di cercare Occhi d’Oro, per invitarla al castello, ma puntualmente lei aveva denegato tali richieste, facendo sapere di essere una fanciulla libera e di non voler far parte di nessuna corte, al servizio di chicchessia sovrano.

Il primo faccia a faccia tra il principe e la guerriera fu un vero e proprio scontro che finì con un lotta a suon di spade e con una lite verbale indegna per qualsiasi dama di buona famiglia o per qualsiasi giovanotto in ascesa al trono.

Anche se Occhi d’Oro risultò saccente e molesta agli occhi del principe, egli non poté mal giudicare la sua maestria con le armi e la sua furbizia.

I suoi cavalieri e lui stesso avevano infatti dovuto soccombere di fronte a cotanta bravura.

Ghiaccio convenne che la fanciulla non solo era veloce come una lepre e scaltra come una volpe, ma era dotata anche di un’intelligenza e un intuito fuori dal comune.

Proprio per questi motivi lui decise di assoldarla per ritrovare ciò che ormai da troppo tempo aveva perso.

Occhi d’Oro, soltanto dopo aver concordato un compenso astronomico accettò l’incarico del principe.

Lei voleva far credere a tutti di aver accondisceso alla missione soltanto per i soldi, ma la realtà era che, detestando le ingiustizie, non riteneva umanamente possibile vivere senza essere animati dalle emozioni e dai sentimenti.

Occhi d’Oro provava grande compassione per quel bellissimo principe che credeva di avere tutto, ma che in realtà non possedeva realmente nulla.

Una vita senza amori e passioni era una non vita e neppure l’essere più indegno del mondo meritava un tale destino.

Dopo lunghe e lunghe ricerche la guerriera scoprì che il cuore del principe era stato nascosto dall’ormai defunto stregone in un posto lontano, chiamato " La terra del gelo".

Occhi d’Oro riuscì a sapere che il cuore di Ghiaccio era sorvegliato da un temibile mostro sputaveleno che cercava di uccidere chiunque si avvicinasse.

Anche se la missione per raggiungere la lontana terra sarebbe stata tra le più pericolose affrontate finora, Occhi d’Oro non ci ripensò un istante a organizzarsi per la partenza.

In quella situazione avrebbe potuto e dovuto contare soltanto sul suo coraggio e la sua determinazione o almeno era ciò di cui era convinta, prima che Ghiaccio decidesse di accompagnarla.

Il principe non appena era venuto a conoscenza delle scoperte fatte dalla fanciulla aveva iniziato a provare un minuscolo barlume di speranza.

Erano anni che ormai non sentiva più niente e che nulla aveva più importanza, eppure Occhi d’Oro, con le sue scoperte, era riuscita a far germogliare in lui qualcosa.

Se c’era anche una sola possibilità di riavere quello che ormai era andato perso, Ghiaccio avrebbe tentato e tentato in prima persona.

I due giovani partirono una fredda mattina, all’alba, e armati ed equipaggiati di tutto punto lanciarono i loro cavalli a pazza velocità verso la Terra del Gelo.

Viaggiarono per giorni e giorni, superarono molte valli e molti regni, finché non giunsero alle montagne.

Da lì il cammino sarebbe divenuto sempre più arduo e lento, ma entrambi non si persero d’animo.

Ci vollero più di trenta giorni per superare le montagne, ma alla fine stremati riuscirono a mettere piede nella valle che conduceva alla loro destinazione.

In quel mese di arrampicate, sforzi, privazioni e litigi, Ghiaccio cominciò a percepire un lieve cambiamento dentro di sé: più la meta s’avvicinava, più sentiva l’emergere di sensazioni dimenticate.

Provava la sofferenza della fatica, un senso di fierezza per ogni prova difficile superata, il turbamento per la bellezza e la tenacia della sua compagna di avventure.

In seguito ad altri due giorni di marcia serrata, i due finalmente raggiunsero la torre di gelo in cui dimorava il mostro.

La creatura era un essere deforme di notevoli dimensioni, con aculei su tutto il corpo, zanne da pescecane e artigli d’aquila che girava in tondo a guardia di una teca di cristallo.

In questa teca vi erano ammassati tantissimi cuori strappati dallo stregone cattivo a uomini, donne e bambini innocenti.

Il principe e la guerriera non si fecero impressionare dall’imponenza e dalla potenza del mostro, tuttavia decisero di stargli a debita distanza, per studiarne le mosse e preparare un attacco utile al loro fine.

Dopo alcuni giorni trascorsi ad acquisire le modalità di comportamento del bestione, Ghiaccio e Occhi d’Oro stabilirono l’azione: la guerriera che tra i due era la più agile e veloce avrebbe allontanato il più possibile il mostro dalla teca, mentre Ghiaccio avrebbe raggiunto e ripreso i cuori ingiustamente razziati.

Come d’accordo, intanto che Ghiaccio strisciava verso la cima della loggia dove erano contenuti i cuori, la bella e coraggiosa Occhi d’Oro si mostrò dinanzi alla creatura sputaveleno, attirandone l’attenzione e tentando di farsi inseguire negli anfratti più lontani del torrione.

Più volte il mostro fu sul punto di scoprire il principe che tentava di avvicinarsi al tesoro, ma la giovane guerriera continuò imperitura a distrarlo e ad attaccarlo con la spada.

Ghiaccio aveva finalmente raggiunto e preso in mano il proprio cuore, quando l’urlo disperato di Occhi d’Oro, non lo sviò dal portare a termine la missione per la quale aveva a lungo combattuto.

Senza pensarci un istante discese il loggione per aiutare la fanciulla, che trovò, non lontano, riversa a terra e priva di sensi.

Accanto alla guerriera giaceva il mostro, che ferito mortalmente con la spada, rantolava e si contorceva come impazzito.

Ghiaccio prese fulmineamente in braccio Occhi d’Oro, spostandola in un punto più riparato. Voleva capire come farla rinvenire, poiché anche se non sembrava ferita, in lei non c’era nessun segno di vita.

A poco a poco il principe comprese che la sua compagna di sventura doveva essere stata avvinta dalla terribile creatura che era riuscita a soffiarle contro il proprio mortale veleno.

Quando Ghiaccio prese coscienza che non avrebbe mai più potuto rivedere i meravigliosi e fulgidi occhi della fanciulla o sentire la sua voce allegra si accasciò su di lei e pianse.

Per la prima volta dopo un decennio, calde e dolorose lacrime scesero dai suoi occhi e un dolore insopportabile gli attanagliò il petto.

Percepì distintamente i battiti del proprio cuore, un cuore che magicamente era tornato in lui e aveva ricominciato a martellare e  "sentire".

Ghiaccio avrebbe finalmente riavuto una vita degna del suo nome, a prezzo, tuttavia, di una sofferenza che difficilmente sarebbe stato in grado di cancellare o dimenticare.

Il bel principe si accasciò straziato sul corpo freddo e inerme di Occhi d’Oro e continuò a piangere per quelle che furono ore o forse eternità.

Soltanto quando non ebbe più lacrime da versare, si sollevò da lei e con delicatezza e venerazione, come un devoto di fronte a una dea, baciò le sue labbra gelide, dicendole addio.

Mentre alzava lo sguardo, per osservare un ultimo istante il volto angelico di colei che l’aveva aiutato a liberare il proprio cuore, per, subito dopo, imprigionarlo in una gabbia di dolore, si accorse che Occhi d’Oro aveva ripreso a respirare e stava lentamente sollevando le palpebre.

Il principe poté rivedere ancora le due stelle luminose che in tutti quei mesi gli avevano indicato la strada verso la felicità e comprese che le avrebbe amate per sempre, come avrebbe amato per sempre la loro proprietaria.

Occhi d’Oro aveva ripreso vita e Ghiaccio, pazzo di gioia, la strinse tra le forti braccia per non lasciarla andare mai più.

E da quel giorno vissero per sempre insieme.

Felici e innamorati."

 

 

*****

 

 

Meglio tacere e passare per idioti che parlare e dissipare ogni dubbio.

A .Lincoln

 

"Papà, mamma, perché lo zio Ron dorme ancora sul nostro divano? Viene a vivere con noi?" domandò con un’innocenza disarmante il piccolo S.J., dimenticando per un attimo la diatriba con la sorella e interrompendo il bacio tra i suoi genitori.

Harry a quella affermazione scattò sull’attenti come un giovane soldato, mentre Gaby si mise le mani in faccia, mugugnando sconfortata: "Non un’altra volta Harry, ti prego...".

"Non preoccuparti tesoro, vado di là e sistemo tutto. Ti prometto che entro oggi sarà fuori di qui." affermò il moro con sicurezza, prima di marciare verso il salotto.

Sul suo sofà, come aveva anticipato S.J., stava beatamente ronfando il suo migliore amico, nonché uno dei pochi maschi inglesi che superato il quarto di secolo doveva ancora fare i conti con il proprio irrisolto "mammismo".

Ronald era rimasto il solito bambinone immaturo, che passava le sue giornate tra partite e allenamenti di quidditch o incontri fugaci con starlette dalle grandi tette e dall’inesistente cervello.

Il poverino aveva più volte tentato di abbandonare lo status di latin lover recidivo per imbarcarsi in relazioni più durature, ma immancabilmente quando una storia si faceva, a detta dello stesso, "importante", lui riusciva a rovinare tutto, finendo per ritrovarsi addormentato in mutande fiorate e calzettoni a pois sul divano di casa Potter.

"Ron, svegliati!" tuonò Potter che ne aveva le scatole piene di trovarselo imbucato in salotto e di dover sopportare i suoi melodrammatici piagnistei da maschio incompreso.

"Ronald Weesley alzati immediatamente da lì, se non vuoi che vada a chiamare tua madre" riprese il moro, sapendo di calcare sul tasto giusto.

L’ultimo dei Weesley, infatti, al sentire nominare la cara Molly, si mosse repentinamente nel sonno, sgusciando malamente dal sofà e andando a scontrarsi col solito tavolino di cristallo che Gaby aveva dovuto inevitabilmente cementificare con un incantesimo, per evitare che quel bisonte del suo amico lo riducesse in briciole, come più volte era accaduto negli ultimi tempi.

Come da copione, quando il rosso fu completamente desto, cominciò a crucciarsi delle sue disavventure amorose.

Harry non riusciva a capacitarsi di come Ron potesse far fuggire tutte le donne con cui provava ad avere una relazione seria: da quando un annetto prima gli era venuta la malsana idea di sposarsi e mettere su famiglia, erano più le volte in cui si ritrovava a dormire a casa Potter che a giocare in campionato.

"Miseriaccia Harry, non so come sia potuto accadere stavolta. Mi ero preparato tutto il discorso, l’avevo provato e riprovato. L’atmosfera era a dir poco perfetta, la cena squisita, l’anello abbagliante... io ero in tiro al massimo, lei era bella più dell’ultimo modello di Firebolt... mi avrebbe detto di sì, se non fossi inciampato sul finale. Ma come ho fatto a sbagliare nome?! Come ho fatto?! Avril, Avril, Avril, maledizione!" aveva snocciolato il rosso, parlando più a se stesso che all’amico.

"Come, scusa?" aveva soffiato Harry che, dopo qualche minuto di silenzio, aveva cercato di dare un senso logico ai contorti ragionamenti linguistici propinatigli.

"L’ho chiamata Eileen. Sono mesi che non mi vedo più con Eileen, eppure mi è sfuggito questo nome. Ero in ginocchio di fronte a lei e dopo averla chiesta in moglie, ho sbagliato nome.

Il moro guardava esterrefatto Ronald che steso sul divano, con un braccio sugli occhi, continuava a recriminare.

"Harry ha ragione mia madre..." iniziò, dopo un po’,con fare battagliero rivolgendosi all’amico "... solo Hermione è la donna giusta per me. Solo lei sa comprendermi e accettarmi come nessuna altra. Io non posso arrendermi e prima o poi riuscirò a riconquistarla."

Il giovane Potter non poté che strabuzzare gli occhi davanti a quel discorso che periodicamente si andava ripetendo.

Quando una delle storie di Ron finiva in tragedia, l’amico tirava fuori le convinzioni di Molly e le faceva sue, rivelando un ardente desiderio di formare una famiglia con Hermione Granger.

"Senti Ron, ragiona." l’incitò Harry al limite della pazienza. "Hermione ha già una famiglia. Hermione è sposata felicemente con Draco Malfoy. E poi c’è la piccola Cassandra. Hermione ama suo marito e sua figlia più di ogni altra cosa al mondo e non li lascerebbe mai per nessuna ragione."

Il moro continuò a sgolarsi nella sua opera di convincimento, finché Ronald non si persuase che l’idea di andare dalla loro migliore amica per rapirla fosse una cattiva, anzi, una pessima idea.

L’ultimo dei Weesley, per la disperazione di Gaby e Harry, rimase rannicchiato e con lo sguardo vacuo sul divano di casa Potter per tutto il santo giorno, finché i suoi occhi non si accesero di una strana e diabolica luce.

Senza dare spiegazioni di sorta e senza neppure ascoltare Gaby che gli suggeriva di non uscire per strada in mutande, lasciò l’abitazione dei suoi amici.

 

*****

 

 

"Adesso so cosa devo fare. Ora ho capito a chi è destinato il mio cuore." ripeteva come una nenia un Ron che incurante del freddo e degli sguardi allucinati dei passanti, marciava mezzo nudo per le strade di Londra.

 

******

 

 

 

 

 

Tre fiammiferi accesi uno per uno nella notte.

Il primo per vederti tutto il viso.

Il secondo per vederti gli occhi.

L'ultimo per vedere la tua bocca.

E tutto il buio per ricordarmi queste cose,

mentre ti stringo fra le braccia. 

 J. Prevert

 

"E da quel giorno vissero per sempre insieme.

Felici e innamorati."

 

Il giovane uomo smise di narrare e rimase incantato a fissare la sua piccola Cassandra che dormiva beata nell’ampio letto.

Le raccontava questa favola tutte le sere ormai da tempo immemore, ma solo all’ultima frase, lei magicamente si addormentava.

Attento a non svegliarla, le scostò dalla fronte una ciocca color cioccolato che ribelle era scappata dalle altre e delicatamente le depositò un bacio sulla guancia liscia.

Con un movimento rapido della bacchetta spense la luce che baluginava nella stanza da letto e si avviò verso l’uscita.

Un largo sorriso andò ad increspargli il volto, quando si accorse che sua moglie era ferma sullo stipite e lo osservava incantata.

"Piace ancora anche a te ascoltare le favole?!" le sussurrò ironico, sorridendole in modo irresistibile.

"Sì, se le favole parlano di affascinanti principi che ritrovano il proprio cuore e s’innamorano." scherzò Hermione, prendendogli una mano e avvicinandosela al viso per baciarla.

"Ti amo Ghiaccio, lo sai?!" aggiunse poi, continuando a stringere la mani di suo marito.

Draco la fissò adorante prima di appoggiare la fronte su quella di lei.

"Lo so, mia Occhi d’Oro. Lo so."

 

"E da quel giorno vissero per sempre insieme.

Felici e innamorati."

 

Demoni e meraviglie 
Venti e maree 
Lontano di gia' si e' ritirato il mare 
E tu 
Come alga dolcemente accarezzata dal vento 
Nella sabbia del tuo letto ti agiti sognando
Demoni e meraviglie 
Venti e maree 
Lontano di gia' si e' ritirato il mare 
Ma nei tuoi occhi socchiusi 
Due piccole onde son rimaste
Demoni e meraviglie 
Venti e maree 
Due piccole onde per annegarmi.

J. Prevert


 

The end

 

******

 

Post the end

 

Hermione stava aiutando la piccola Cassy ad infilarsi il pigiama, quando delle grida concitate, provenienti dal soggiorno, attirarono la sua attenzione.

Lesta prese la bacchetta e tenendo la bimba in braccio si avviò verso il salone.

Scesa l’enorme scalinata che conduceva a piano terra, intravide suo marito chiudere il passaggio che conduceva ai sotterranei del manor.

"Draco, stai bene? Ti ho sentito urlare prima." lo interrogò lei preoccupata, vedendo il volto del marito più tirato del solito.

"Non preoccuparti tesoro, va tutto bene." cercò di rassicurarla l’ex-slytherin.

"Contro chi gridavi?" domandò cocciuta la strega.

Draco fece un lungo sospiro prima di raccontarle la verità.

"Era Lenticchia. E’ passato per... per..."

"Per..." lo incitò sua moglie.

"Per chiedermi la mano di Cassandra. Voleva il permesso per sposare nostra figlia." terminò di spiegare a fatica.

Hermione lo scrutò come se avesse di fronte un marziano.

"Stai scherzando?!" soffiò stranita. "Nostra figlia ha solo quattro anni e questo Ron lo sa benissimo."

"Sì, lo sa, solamente ha detto che voleva anticipare sul tempo eventuali spasimanti." spiegò Draco con una faccia disgustata.

Hermione scosse il capo sconsolata, prima di domandare cosa il biondo avesse risposto all’amico e che fine gli avesse fatto fare.

Malfoy sulla difensiva si sfogò: "Cosa avrei dovuto rispondergli?! Non gli ho detto nulla. L’ho schiantato e rinchiuso nelle segrete."

"E ora?" si informò Hermione inquieta.

"E ora... nulla. La notte mi porterà consiglio e domani saprò come ucciderlo e occultare il cadavere."

 

 


 

Spazio autrice:

E con il ventiduesimo capitolo si chiude anche questa storia.

Probabilmente alcune di voi hanno ragione, quando mi scrivono che forse l’iter verso la conclusione è stato un po’ affrettato, ma rendendomi conto quattro capitoli fa di non aver il tempo materiale per portare avanti questa fanfiction, ho preferito dare un accelerata alla trama.

Mi è dispiaciuto molto dovervi fare attendere tutti questi mesi per questo epilogo, ma come promisi la scorsa volta, ho portato a termine questa storia, come ho intenzione di fare con quella scritta in società con Bea (non preoccupatevi, la contatterò presto e le darò il tormento, finché non metteremo fine anche a "Questo matrimonio non s’ha da fare").

Voglio ringraziare di cuore tutti lettori e sopratutto chi ha impiegato qualche minuto del suo tempo per recensire e sostenermi con parole di incoraggiamento e affetto.

Un grazie speciale va a Cinzia, un’amica splendida conosciuta tramite efp, che mi è sempre stata vicina nei momenti belli e brutti e che ad ogni telefonata mi ricordava che avevo un capitolo che andava terminato.

Saluto tutti e virtualmente vi abbraccio forte.

Alla prossima.

Sempre Vostra

Rita

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