Caro Diario.

di MariannaScrive
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Due sogni. ***
Capitolo 3: *** Loro. ***
Capitolo 4: *** Cambio vita. ***
Capitolo 5: *** Lui è speciale. ***
Capitolo 6: *** Epilogo. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


«Tredici anni»
Esatto, tredici anni.
Ora ho tredici anni, e finalmente prenderò seriamente la storia del Diario.
Ricordo tutte le volte che volevo cominciare un diario e poi lo buttavo via come se non esistesse mai. 
Ma stavolta ti terrò con me, e mi prenderò cura di te, lo prometto. 
Mi devo presentare ancora, è vero.
Mi chiamo Marianna Anderson, ho «Tredici anni» e vivo a Formia, una città normale e tranquilla.
Il mio carattere è: educato, divertente, attivo e scherzoso.
Da come avrai capito, adoro scherzare, è il mio 'Hobby' in un certo senso.
Vabbe', la descrizione dettagliata? Ho gli occhi verdi, il naso a patata, la bocca sottile e chiara, i capelli ricci e corti (Io li trovo soffici, ma molto fastidiosi),le orecchie sono normali, e poi bhè, che altro dire? 
Adoro cantare, anche se non mi ritengo molto brava, ma adoro sentire la voce della mia migliore amica, Roberta, mette i brividi.
Ah, ci sono altre cinque voci che mettoni i brividi, eh già.
Si chiamano One Direction, loro sono le persone che mi hanno ispirato, e ti parlero' soprattutto di loro, perchè ormai la mia vita è fatta essenzialmente di loro.
Sono un sogno, sono i miei idoli. Tutti hanno degli idoli, e i miei sono loro.
Sono molto amati, ma allo stesso tempo anche molto criticati..penso sia normale.
Loro sono una band Inglo-Irlandese, si sono formati con X-Factor UK.
X-Factor è un programma di talenti, dove i ragazzi talentuosi vanno per un provino e possono passare oppure possono essere scartati.
Louis e Liam, la prima volta sono stati scartati, ma la seconda volta sono stati più determinati che mai, ed hanno sfondato.
Si, perchè tutti si sono presentati da solisti.
Loro sono: Harry Styles 18, Zayn Malik 19, Liam Payne 19, Louis Tomlinson 21, Niall Horan 19. 
Superarono i provini, ma qualche settimana dopo furono scartati.
Giuro, caro Diario, è una cosa terribile vedere Niall che piange, o Harry e Liam che non riescono ad arrendersi.
Vedere gli occhi profondi di Zayn, colmi di lacrime e Louis distrutto, arrabbiato con se' stesso.
Simon Cowell però, non voleva buttare al vento dei talenti così preziosi, così ebbe un piano.
Li riunì in una band, e fu' così che nacquero gli One Direction, i miei idoli.
Esatto, il loro primo album, il loro secondo libro, i loro poster: questo contiene la mia camera.
Bhè, penso di aver finito la mia ''presentazione'', è breve, questo è vero, ma devo tornare dalla mia famiglia, per finire di festeggiare il mio tredicesimo compleanno.
A domani,
 
Notte caro Diario. 

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Capitolo 2
*** Due sogni. ***


Gennaio, Formia.


Buongiorno caro Diario,

stamani mamma non ha potuto fare la spesa e siamo rimasti a digiuno. Ho una fame fitta e non riesco a non bere.
E' l'unico modo per farmi passare la fame. Spero solo che domani mamma riuscirà a guadagnare qualcosa ,almeno per una mela.
Ieri, il mio compleanno è stato stupendo.
C'era Roberta, che come sempre mi ha fatto un regalo magnifico.
Mi ha regalato un'abito,  rosa e panna, che valeva scuramente un botto. I miei genitori ci sono rimasti male, anche perchè il loro regalo era meno costoso.
Ma per me quello era il più bel regalo dell'Universo. E so' anche che hanno fatto molti sacrifici per quel regalo.
Finalmente, potevo vedere i miei idoli, vedere un loro concerto con un semplice dvd. 
Ma per me non è 'Semplice': è il più importante di tutti.
Domani parto; vado da nonna Pia, a Milano, per una settimana.
Lei ha una favolosa villa a cinque piani, e siccome è molto più grande della mia casetta a quattro stanze, sicuramente mi ci perderò dentro.
Sicuramente ti starai chiedendo: «Se è così ricca, non puo' darvi una mano?»
Vedi, lei e mio padre a ben QUINDICI anni sono scappati di casa e la nonna non ha mai accettato e perdonato tutto questo.
Poi sono nata io, e mia nonna desiderava sempre vedermi. Così ogni due mesi parto per una settimana da lei, per una settimana.
Le ho sempre parlato dei miei idoli e del mio sogno e lei mi diceva sempre che aveva lo stesso mio sogno.
«I miei idoli sicuramente li conoscerai, erano i The Beatles, loro sin dai primi tempi erano molto famosi, così era difficile incontrarli»
Un giorno, mi porto nella sua vecchia villa, quella di quando era bambina. 
Era stupenda, la sua camera era piena di poster, ed il suo armadio pieno di maglie loro.
Prese una grossa scatola di legno molto costoso e l'aprii davanti me.
All'interno conteneva tutti i loro album, esatto.
Proprio dal primo all'ultimo. 
Le scese lentamente una lacrima dal viso e poi disse:
«Loro, sono loro a cui devo la mia adolescenza.»
L'abbracciai.
«Li hai incontrati alla fine?»
Mi fissò per un attimo, poi mi sorrise. 
Mi porse uno degli innumerevoli Album curati in quello scatolone.
C'erano le loro firme all'interno.
«Quel giorno ci arrivai con la mia migliore amica, Rosy. Partimmo alle cinque del mattino, sarebbero venuti a Milano, ma sapevamo ci sarebbe stata molta gente già dalle cinque.
Trascorremmo la maggiorparte del tempo cantando e conoscendo nuova gente, era bellissimo, ci sentivamo come a casa,
Passammo ben dieci ore ,circa, al sole caldo, quando avvistammo una di quelle grandi macchine nere venire verso noi.
Iniziammo ad agitarci e a tremare tutte con le mani sudate. 
E' stato tutto unico, non si potranno mai trovare le parole per descrivere tutto quello.
Ricordo tutto come se fosse ieri.
Ricordo che quando entrammo nel Game Store ripassavamo tutte cosa volevamo dirgli.
C'erano ragazze che piangevano, ragazze che impazzivano e addirittura ragazze che affrontavano i Boyguard, era tutta una confusione infernale.
Ricordo anche che ho visto scene disgustose di ragazze che portavano l'Intimo usato da loro stesse. 
A volte mi chiedevano come si permettevano, come potevano essere così? 
Quando tocco' a me, ricordo perfettamente che mi stavano per uscire le lacrime agli occhi, ma cercavo di trattenerle, anche per il trucco.
Diedi anche un bacio a Georgie, che me lo concesse, stavo per svenire anche se è stato un'attimo veloce.
Insomma, quel giorno è stato il giorno più bello della mia vita, il giorno del mio sogno.»
Aveva le lacrime per tutto il viso, io gliele asciugai e l'abbracciai dinuovo sussurrandole 'Ti voglio bene nonna.' 
Era una nonna fantastica, aveva lo stesso mio sogno e la mia stessa fragilità, ci assomigliavamo molto. 
A volte, mi chiedo se succederà anche a me un giorno, che uno dei miei figli o uno dei miei nipoti mi domanderà se avevo degli idoli e sono certa che gli risponderò con le lacrime già colate.
Sono sicura che sarà la stessa cosa che è successa a mia nonna quel giorno, la persona che mi poteva comprendere di più.
Voglio parlarti di una cosa di cui non ti ho mai parlato, caro diario. 
Voglio parlarti di Liam, proprio lui, uno dei ragazzi della band. 
Si, quel ragazzo dagli occhi profondi che mi fanno rabbrividire da un computer.
Quel ragazzo dal sorriso rassicurante che mi trasmette gioia e fà arrivare le formiche nello mio stomaco pronte a sfamarsi.
Lui è una persona importante, la prima cosa che mi ha colpito di lui è stata la sua espressione, il suo sorriso.
E' un ragazzo stupendo, ha il cuore grandissimo, e questa è la cosa che amo di più di lui.
Lui ha il cuore occupato, da una ragazza fantastica che lo merita davvero. 
Per questo sono felice sempre di più ogni giorno, perchè so' che lei è la ragazza giusta per lui, è la migliore che avrebbe potuto scegliere.
E l'ultima frase che dico è un Classico: 'Se lui è felice, io lo sono tre volte di più' 
Ed è la verità: una sua vittoria o un suo sorriso mi fà sentire bene, mi fà sentire la ragazza più realizzata del mondo.
Non è una bugia, mi sento davvero contenta, non faccio che ripere sempre «Lui se lo merita».
Mia madre mi sorride sempre, e ogni volta che mi vede di buon umore mi dice sempre «Liam» ed io rispondo con un piccolo sorriso.
Voglio sentire il suo profumo, voglio guardare i suoi occhi profondi da vicino, voglio sentire la sua voce dal vivo, voglio vedere il suo splendido viso difonte a me. 
Ecco cosa voglio un giorno.
Bhe' caro Diario..ora ti saluto, mi chiamano, devo sistemare le valigie, ci sentiamo.

 

-Con affetto, la tua Marianna.

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Capitolo 3
*** Loro. ***


Luglio, Milano

Sera caro Diario,
Come ti avevo accennato ieri, oggi sono partita per Milano, da mia nonna.
Milano è stupenda, e mia nonna mi tratta stupendamente. 
Oggi siamo state in giro per Milano, e mi ha regalato una maglietta degli One Direction, è stupenda.
Poi siamo state al parco e decisi di parlare:
«Nonna, perchè non perdoni mamma? Dai provaci.» le dissi.
Scosse la testa.
«Non credo sia il momento per parlare di questo.» mi rispose.
«Io invece credo sia la giusta occasione.» ripetei con tono calmo.
«Si è fatto tardi, torniamo a casa.» ignoro'.
La fissai, continuava ad ignorarmi, non voleva degnarmi di una risposta.
«Va bene..ma lì ne parleremo?»
Indifferente si alzo' dalla panchina e mi prese per mano, poi ci dirigemmo verso casa.
Perchè non voleva proprio parlarmene? Perchè?
-
Bhe' cambio discorso.
-

Tra 30 minuti sarà il 23/07, il giorno in cui tutto ebbe inizio.
Tutto partì da qui, tutto comincio' da questo giorno.
Due anni, due anni di sogno.
Il sogno più bello della mia vita, le risate, le vincite e le perdite.L
Le cavolate, gli sguardi, tutti i tweet inviati in ben 2 anni.
I TT italiani nelle tendenze mondiali, tutti i sorrisi, tutti i pianti.
Le migliaia di lettere scritte, alle loro stupefacenti voci.
Le persone conosciute grazie a loro, la speranza, i momenti più belli.
Loro, cinque, una direzione, una band, un sogno, cinque voci e un cuore.
 

-Ora ti saluto, è tardi, a domani caro Diario.

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Capitolo 4
*** Cambio vita. ***


Caro Diario, 
E' passata una settimana e mezzo da quando non ti scrivo, perchè sono successe molte cose spiacievoli..

/Versione Scene.

Mamma: «NON PUOI FARLO!» 
Papà: «Non abbiamo altra scelta...» 
Mamma: «MA NOI CI RIUSCIREMO CON TUTTE LE FORZE»
Ci fù un attimo di silenzio.
Poi lui girò il viso crudo verso lei.
Papà: «Noi..non abbiamo più forze»
Mia madre corse via piangendo.
Ero preoccupata, cosa era successo? Decisi di avvicinarmi a mio padre seduto con le mani fra la testa e parlargli.
Io: «Cos'è successo?»
Papà: «Nulla..»
Mi strinse forte poi continuo'.
Papà: «Marianna, tu sai che ti vogliamo bene?»
Io: «Certo, centra con me?»
Papà: «...Amore, ti piacerebbe stare per un po' in un campo scuola?»
Io:«Voi, vorreste chiudermi in un Collegio? Fuori dal mondo e lontano da Roberta e le mie amiche?»
Papà: «No, non è un Collegio, è un camp» Lo interruppi.
Io: «Papà, ho tredici anni, anche se da poco, ormai certe cose le capisco, tu mi vuoi abbandonare»
Papà: «Non ti voglio abbandonare è solo per un certo periodo»
Io: «Se non mi volessi abbandonare non l'avresti mai fatto.»
Papà: «MA NON CAPISCI CHE A STENTO RIUSCIAMO A COMPRARE UNA MELA!» Mi urlò contro.
Il mio cuore si spezzo', era stato così violento, non riuscivo a perdonarlo.
Mi scesero delle lacrime, poi corsi da mamma. 
Anche lei piangeva, davanti una valigia, la mia valigia.
Io: «Mamma, ti prego, non farlo, non mi abbandonare!» Urlai singhiozzando.
Lei piangendo corse ad abbracciarmi, quello era un 'Non abbiamo scelta'.
Ero a pezzi, volevo scappare, volevo andare da nonna.
La chiamai, avrebbe compreso.
Io: «Nonna, mamma e papà mi vogliono chiudere in un'istituto, aiutami, impedisci loro di farlo, ti prego!»
Nonna: «Amore mio, non posso farci nulla, sono loro i tuoi 'padroni'»
Io: «NONNA, vieni, io ti amo di bene, non mi abbandonare anche tu.» piansi.
Dovevo fare qualcosa..ma la verità è che non potevo.
Dovevo andarmene: abbandonare la mia famiglia, Roberta ed i miei amici.
Mi sdraiai sul letto, iniziai a piangere senza sosta.
Presi tutti i miei poster, e le cose a cui tenevo di più e li misi in valigia.
Lasciai tutte le mie lettere più importanti nello specchio del mio armadio, che si apre.
Non sapevo se qualcuno me le avrebbe bruciate.
I CD li nascosi nella camera dietro la libreria che solo io conoscevo. 
Sarà difficile abbandonarli, ma devo farlo, per me. 
Andai in cucina.
Mia madre piangeva, mio padre aveva la valigia in mano. 
Io: «Quando tornerò?»
Papà: «Fino..ai quindic..» mia madre lo interruppe. 
Mamma: «Dille la verita!»
Mi spaventai, parla papà, dai.
Papà: «...Fino ai diciotto anni compiuti»
Io: «Per ben cinque anni lontana dalla mia famiglia e le mie migliori amiche?» mi scesero tre lacrime.
Mio padre fece cenno di uscire.
Non acconsentii.
Io: «Papà, portami prima da Roberta per l'ultima volta»
Papà: «Non c'è tempo»
Io: «Portami da lei!»
Non gli avevo mai risposto così, ma ero disperata, avevo bisogno di vederla...l'ultima volta.
Mio padre mi ci porto', ma per pochi minuti.
Le spiegai tutto e poi piansi con lei.
Era ora.
Mi portò in questo istituto.
Era grandissimo, poteva sembrare accoglievole, ma a me faceva solamente rabbia.
Avevo in mente solamente le ultime parole di Roberta ed il suo odore:

''Ti manderò tantissime lettere, ti informerò sui nostri idoli,
ti invierò tantissime foto mie e loro, 
e se ci saranno dei concerti ci andrò e ti manderò ogni singola foto e descrizione,
ti aggiornerò sempre se cambierò casa o telefono
così quando uscirai potrai venire da me.
Sii forte, ti amo amore mio.
''

La mia valigia beige e poco curata fù lasciata ad una suora.
Guardai lo sguardo di mio padre e lo strinsi forte per l'ultima volte.
Scoppiai, non avevo mai pianto e sofferto così in tutta la mia vita.
Il suo odore dolce mi abbandono' e mi salutò.
Vidi scendere sul suo volto una lacrima.
Non l'avevo mai visto piangere.
Il grande portone si chiuse e la suora si rivolse a me: 
«Ciao, sono Madre Teresa, mi dispiace moltissimo, vedrai che troverai una nuova famiglia»
Non le risposi, continuai a piangere.
Lei mi abbraccio'.
No, non era quello il tipo di abbraccio che desideravo, no.
La ringraziai comunque,
Poi mi porto' con sé verso la 'mia' nuova camera.
La dividevo con una ragazza.
Non avevo voglia di presentazioni, ma per fortuna Madre Teresa fece tutto da lei.
Madre Teresa: «Lei è venuta tre giorni fà. Si chiama Cristiana, sarà la tua compagna di stanza.
Cristiana, lei è Marianna ed è appena arrivata.
»
Cristiana mi guardo' un'istante in silenzio ,poi mi fece un «Ciao» scarso.
Madre Teresa ci lascio' sole.
Io in silenzio disfai la mia valigia e sistemai le mie cose più preziose nel comodino.
Cristiana vide un mio poster e mi chiese:
«Ti piacciono gli One Direction?»
Rimasi un'istante in silenzio.
Io: «Si, sono i miei idoli, la mia ragione di vita, problemi?»
Cristiana: «ODDIO, porca carota, ma allora non sei una bimba minchia come quelle altre stupide di questo Collegio!»
Io: «Sei una Directioner?»
Cristiana: «Sisisisi, assolutamente vera Directioner»
Io; «Oddio, che bello, mi sei già simpatica»
Cristiana: «Tu ora sei ufficialmente tra le mie best: tu e Harriet, la bambola di Harold»
Io: «Ahahah, che dolce
X: «Marianna, una chiamata per lei.»
Risposi al telefono.

Roberta: «Amore mio.»
Io: «Amoore.»
Roberta: «Allora, com'è? Racconta
Io: «Non ho ancora esplorato nulla, però ho incontrato la mia compagna di stanza.»
Roberta: «E..?» 
Io: «Anche lei è qui da poco, ho scoperto che è Directioner, in più e' simpaticissima.»
Roberta: «Non mi rimpiazzerà, vero? çç» 
Io: «Tu stai male
Roberta: «Già mi manchi..»
Io: «Anche tu..»
Roberta: «Ti chiamo domani bomber.»
Io: «A domani babe.»

Dai, poi non è così male qui.
C'è Cristiana, che già credo sarà faigherrima.
Poi sicuramente incontreremo qualcun'altra faigona qui.
Per ora Crì mi basta.
Ci 'chiamarono' a mangiare con una campanella simile a quella della scuola.
Nessuno faceva confusione, cavolo dovevamo essere delle mummie.
Io e Crì ci guardavamo a volte e ci mandavamo messaggi divertenti, mentre gli altri erano educatissimi, nemmeno ci cagavano.
Il cibo..non è disgustoso.
E' come la mensa delle elementari.
Non è il massimo, ma è sempre meglio di nulla.
Dopo pranzato, feci conoscenza con le altre ragazze.

C'è Catherine, che è una presuntuosa odiosa, che stà in quel collegio solo perchè il padre è a lavoro quindi l'avremo fuori dai piedi ben presto.
Poi c'è Elisa, che è una ragazzina povera ed insicura che corre dietro a Catherine.
Le altre due che corrono dietro lei sono sue amiche viziate come lei, che stanno in quel collegio solo per starle accanto: Line e Vanessa.
C'è Barbara che è una Dark, mette paura solo a guardarla.Si puo' capire perchè è li'.
Poi c'è Rosy, o meglio Rosanna, che è gentilissima con noi, ma molto pettegola con chiunque le passi davanti.
Lisa, Brunette e Anne sono un 'club' a quanto pare, ma a noi non piacciono molto. 
Poi c'è Hannah che è stupenda, è anche molto gentile con noi, ci piace un sacco.
Anche Sofia è buonissima con noi, ed è anche molto bella.
Infine c'è Sara che...non sappiamo molto di lei, stà sempre con Barbara, pertanto la evitiamo.

Quindi le nostre amiche si possono dichiarare Hannah e Sofia.
Forse col tempo ce ne saranno altre, ma ora loro.
Stiamo sempre insieme e ci divertiamo molto.
Le regole poi non sono così male, l'unica che non mi piace è: 

34. ''I ragazzi sono al piano sopra delle ragazze e le allieve non possono assolutamente avere contatti con loro fino all'età di 16 anni.''

Cioè, non sentirò più voci maschili per due anni?
Che ingiustizia, dopottutto tutti i ragazzi sono simpatici e mettono allegria.
Cosa che servirebbe proprio a quelle ochette della Catherine e le sue amichette.
Che rabbia.
Bhè, almeno si possono avere delle amiche.


**
Spazio Autore: 

Bhè siamo già al quarto capitolo, molto triste all'inizio, ma poi si rivela divertente.
Spero solo che vi piaccia e che lasciarete qualche recensione per farmi sapere, sono curiosa, si. 
Dite la verita': Avreste mai pensato che andasse così? 
Ora vi mando un bacione grande grande, vi amo tutte/i voi che la seguite. 

**

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Capitolo 5
*** Lui è speciale. ***


Caro Diario, 
stando qui, dopo una settimana ti ci abitui, e capisci che non è male all'inizio,ma poi diventa una vera e propria trappola.
Si, perchè non esci più come una volta, non c'è più lo spazio di chiacchierare o sfogarsi, come facevo con Robbie.
Il tempo al telefono con lei è sempre di meno. Perchè?
Dipende da come mi comporto, e ultimamente sto' mangiando troppo poco per loro. 
Quindi se mi danno un piatto di fagioli devo mangiare i fagioli.
E' strano da una ragazza che prima mangiava decisamente meno? No, anzi.
Non sono abituata a mangiare così tanto.
Ogni sera trovo sempre il tempo per scriverti. Anche se dovrei dormire.
Ormai so' tutte le ore in cui passano a controllare se dormi, o se ti senti male. 
C'è anche un'oretta dedicata alla connessione Internet, ed io e Cristiana controlliamo tutto sui nostri idoli. 
Sappiamo che si esibiranno in concerto qui, in Italia e che forse Cristiana riuscirà a vederli, cosa che di certo non posso fare io.
Lei ha una zia che ha parte della custodia e che quando vuole puo' farla uscire per una settimana.
Io ho solo i miei genitori, che non mi permettono di rivedere Robbie e di realizzare con lei il mio sogno.
No, non sono dei bravi genitori, non venitelo a dirmelo questo. Perchè non è problema di soldi.
Il tempo di un abbraccio non costa, o mi sbaglio? 
Posso accettare che io ora sia qui per motivi economici ed estremi, ma che non possa uscire una volta a settimana proprio no. 
Oggi ho parlato come sempre al telefono con Roberta: dice di avere una sorpresa per me.
E che verrà a farmi visita al collegio domani mattina. 
Non vedo l'ora di poterla abbracciare, di poterla stringere a me.
Nel collegio io Cristiana, Hannah e Sofia abbiamo una specie di gruppo, stiamo sempre insieme. 
La scuola del collegio non è male, spiegano bene, e mi sento a mio agio se un giorno vorrò realizzare un lavoro.
Durante l'ora Internet mi tengo in contatto con i ragazzi e bhè si, sono simpaticissimi.
Una persona a cui ho legato è Marco..è gentilissimo, stupendo. 
Vorrei tanto conoscerlo quando andrò al piano di sopra.
Si, le ragazze ogni giorno mi aiutano per farmi salire sopra, per farmi conoscere meglio i ragazzi.
Non che sia una cosa importantissima, ma sapete com'è? Mancano le voci maschili e le loro stupidaggini.
Ricordo Mercoledì: quando ho deciso di fare questa cosa...

/Versione Scene. 

Io: «Hannah, ho deciso: voglio salire su', voglio vederli, voglio conoscerli, non sarà difficile, mi aiuterai?»
La verità era che volevo abbracciare Marco, solo lui. Quello che mi stà accanto da un pc ogni giorno, è come quando vuoi incontrare un'idolo: ci tieni. 
Salii, era tutto identico al piano di sotto, solo che c'era un tocco maschile, bhe'.
Ero, lì, e cercavo loro: o meglio, lui. 
Dov'era? C'erano i nomi sulle stanze e per quanto sapevo c'era una sola persona che si chiamava Marco.
Eccola, è chiusa a chiave: bussai. 
Un volto dagli occhi azzurri profondi oceani e dai capelli soffici ,dal ciuffo riccio, mi sorrise sorpreso.
Marco: «Marianna! Entra..» 
Entrai velocemente e poi richiuse la porta.
Io: «Sei stupendo..» gli sorrisi: il suo sguardo metteva i brividi. 
Marco: «Se solo tu potessi vedere ciò che vedo io.» sorrise anche lui.

''Se solo tu potessi vedere ciò che vedo io''

Questa frase mi fece scappare un sorriso, seguito da una dolce lacrima. 
Marco: «Oddio cos'è successo, perchè piangi?» mi chiese preoccupato. 
Io: «Nulla, sei così dolce.» risposi lentamente. 
Mi sedetti sul letto soffice di quella stanza.
Continuò sedendosi anche lui.
Marco: «Sei scappata per me. Non so' dove avrei potuto trovare qualcuno più speciale di te
Volevo abbracciarlo, lo feci.
Io: «Ho un po' di paura, sarà un segreto.»
Marco: «Ovvio, e ti prometto che da oggi in poi sarò io a scappare per te.» 
L'abbracciai, dinuovo, ma più forte.
Il suo profumo era così dolce, lui lo era.
Tornai nella mia solita camera, con Cristiana e le raccontai di lui. 
Di una persona speciale ormai per me. 

/Versione Diario.

Bhè, sai, ora è lui che viene per me ogni pomeriggio e ormai ci vogliamo troppo bene che la timidezza è svanita quasi del tutto.
E' il mio migliore amico, non ne ho mai avuto uno, già.
E' speciale, è il nostro segreto. 
Sà che lo  sanno anche le altre ragazze, e lo sà anche un'altro ragazzo: Luca. 
Anche lui è gentilissimo e fà delle battute fantastiche, penso che non ne esistano di meglio.
Che dire: le settimane non sono così eccitanti qui.
Si fanno sempre le stesse cose, è straziante. 
Ora ti saluto, stà per passare una delle controllori.

Notte, caro Diario.


**
Spazio Autrice:

Volevo ringraziarvi per le recensioni e le visualizzazioni, ci tengo molto a questa Fan Fiction, grazie mille.
L'altra è una Fan Fiction di sfogo, e non so' se eliminarla e ricominciarne una da capo, perchè non mi piace, la voglio migliorare.
Spero che questo capitolo vi piaccia come gli altri, baci Marianna.
Vi amo.


**

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Capitolo 6
*** Epilogo. ***


Caro Diario,
è troppo che non ti ho scritto, scusami davvero..non mi sono dimenticata affatto della nostra promessa..
E' che...bhè ora ti racconterò tutto. Domani sarà ben un mese che non ti scrivo, capisci? 
Man mano che passavano i giorni, scappavo per incontrare Marco ,quando arrivò il 29 Agosto. 
Quel giorno...

/Versione Scene. 

«E' il 29 Agosto, capisci Mar?» urlò eccitata Cristiana con un sorriso da ebete. 
«Umh...si capisco, che bello!» sorrisi anch'io mentre mi allacciavo la seconda scarpa. 
«Usciamo insieme?» saltò aprendo il suo armadio enorme. 
«Emh..stavo andando da Marco..oggi usciremo tutta la giornata insieme.»
Cristiana alzò un sopracciglio e mi squadrò dalla testa ai piedi. 
«Non ti dispiace, vero?» sussurrai mentre lentamente infilavo il piccolo fermaglio tra i miei ricci e folti capelli chiari. 
«Di passare il 29 Agosto da sola? Per niente, tranquilla: và pure. Starò con Hannah e Sofy.» sorrise.
Uscii velocemente dalla stanza e, di nascosto, presi e mi avventurai tra le strade. 
Mentre aspettavo pazientemente Marco, guardavo i negozi, le edicole, pensando a Cristiana.
Mi dispiace averla lasciata da sola; evidentemente era più di una fine estate per lei. 
Mhh...pensa Marianna: cos'era il 29 Agosto?
Non era il suo compleanno, ne' il mio, ne' quello di Sofy o Hannah.
E allora? Dannazione, non ricordo.
Cosa facevo tutti i 29 Agosto, un tempo? 
Vidi una sagoma alta, dai folti capelli avvicinarsi a me. 
«Hey...» sorrise.
«Hey, sai cos'è il 29 Agosto?» chiesi indifferente. 
«Oggi?» iniziò a pensare strofinandosi le mani.
«Forse...il giorno in cui ci siamo incontrati?» 
Mi schioccò un tenero bacio sulla mia rosea guancia.
Era vero...cielo. Oggi, 29 Agosto, è lo stesso giorno in cui ho incontrato per la prima volta Marco. Certo, non ci conoscevamo, ma ricordo che io ero per strada con...Robbie.
Mi scese una lacrima mentre la mia mente era offuscata dai pensieri di quel giorno.  Dovevamo spedire delle lettere importanti ed un ragazzo, ci aiuto' ad immettere le buste nella buca, siccome non entravano.
Si, oggi era quel giorno; quando l'ho visto per la prima volta. 
«Te ne sei ricordato.» abbozzai il sorriso più grande del mondo. 
«Ovvio.Tu ed una tua amica stavate mettendo due lettere nella buca, ma non ci riuscivate, perchè all'interno il regalo per il vostro idolo era troppo grande, così vi ho aiutate e siamo andati all'ufficio postale. Visto?»
disse tutto d'un fiato con aria orgogliosa.
Improvvisamente il mondo mi crollò addosso. Iniziai a sudare ed una fitta sprofondò nel mio petto lentamente. 
Il 29 Agosto, una promessa. Avevo dimenticato tutto; non ricordavo più cos'era idolo. 
Non avevo più la vita di un tempo, con Robbie..tutte le pazzie..le Carote..tutto quello era svanito.
Tutti quei sorrisi e quella promessa..quella promessa a cui non rinunciavo mai..alle chiamate che le avevo promesso: quando le dicevo: "Non preoccuparti, ti chiamerò io."
«Scusa. devo chiamare una persona.» mi scusai con Marco e mi allontanai col cellulare in mano.
Tuun..Tuunn..Tunn..

«Pronto?»
quella voce. Quella stupenda voce; mi scese un'ennesima lacrima.
«R-R-Robbie.» sussurrai. 
«Umh...si, chi sei?» 

Qualcosa mi crollò addosso più di quanto mi fosse crollato prima e una leggera ferita si fece per tutto il corpo, bruciava.

«M-Marianna»
«AH, CIAO.» 

la terza lacrima fece capolino sul pavimento. 
«Scusami, scusami, scusa Robbie..sto' una merda, scusami.»  ormai le lacrime regnavano, ero distrutta. 
«Certo. Sono passati ben otto mesi da quando hai detto ''Ti chiamo io'', ma sai una cosa? 
Ti devo ringraziare, perchè ora so' cos'è veramente Marianna.
La ragazza che mi sfruttava, come tutte le altre. Grazie mille.
»
«Non mi dire così, ti prego...» ero affranta dai singhiozzi immensi, nulla li avrebbe colmati, solo un "Ti perdono" che non ci sarebbe mai più stato. 
«AH SI, comunque grazie per aver visto le foto che ti ho mandato, grazie per aver risposto a tutte le lettere, grazie davvero
"La chiamata è terminata."
/Versione Diario.
Io sono affranta...è solo colpa mia...ho perso tutto: Cristiana, Hannah, Sofy, Robbie, Marco è stato adottato da una famiglia di NY...
I miei idoli ormai erano stati in Italia, avevano avuto milioni di fans ed io non li incontrerò mai..si, perchè non lo merito.
E ho deluso le mie promesse, le promesse a cui non volevo rinunciare: tutto per il mio stupidissimo carattere.



"La chiamata fu interrotta da tanti 'Tun' veloci che si ripettettero per ben 37 volte in coro con i singhiozzi della ragazza, infranta e pentita dell'errore più brutale della sua vita."
Marianna, cercò in tutti i modi di farsi perdonare, trovo' tutte le lettere nel comodino, le foto, insieme a quelle della famiglia ancor più delusa.
Ma ormai tutto questo era solo un'immenso dolore che le provocò un terribile danno al cuore.
Un danno che le danneggiò il cuore: il Cancro. 
I giorni passarono tra numerevoli interventi e tristezza. 
il 15 settembre 1999 il padre di Marianna morì in una sparatoria.
Marianna si aggravò. 
Afflitta e sola, Marianna, anche se in uno dei migliori ospedali, si arrese, non superando così l'intervento che poteva salvarle la vita per sempre. 
L'ultimo intervento. 
La notte del 29 Agosto 2009. 
Il diario e tutte le pagine scritte furono consegnate alla madre,vedova.
Pochi mesi dopo, il diario giunse a Liam.






Roberta,15 Settembre 2012.

Mi scappo' un sorriso. Il sorriso più bello. 
«Non posso credere tu sia ancora qui, e invece si, sei qui, accanto me, all'interno di queste mura..proprio come una volta.» 
Fissai i suoi occhioloni verdi, i suoi occhioloni verdi profondi. 
«Ricordi tutte le scemenze fatte? Vuoi vedere una cosa? Aspetta.»
Aprii lentamente il comodino alla mia destra e presi il grosso librone porgendoglielo davanti. 
«Questo è il libro che ti ha scritto Liam ed eccccco i biglietti del concerto di domani; uno per te ed uno per me. Un libro tutto per te, scritto da Liam. Visto? Alla fine abbiamo realizzato il nostro sogno.» 
Il mio sguardo si voltò verso il suo enorme e stupendo sorriso.
«Bhè allora ci vediamo domani, guarda che ci conto eh! E mi raccomando: tutto come un tempo, come quando avevamo 13 anni!» 
Una calda e bollente lacrima rigò il mio viso. 
Presi la vecchia cornice e la rimisi a posto, su quel comodino ancora impolverato come una volta. 
Rimasi ferma a fissare quella muta scena.
«A domani, stupida mia.»
Accennai un sorriso, voltandomi e chiudendo la mia porta alle mie spalle. 





La casa antica ,ora, era proprietà della ventisett'enne Roberta Baumer;
nessuno, a parte lei, scoprì mai, tutti i ricordi di Marianna Anderson, la ragazza scomparsa il 29 Agosto 2009.



**
Spazio Autrice:

Siamo alla fine, già.
Questa storia drammatica mi ha portato moltissima angoscia, davvero.
E' una specie di OS. Ma più lunga, mi serviva tempo e suspance..
Spero vi sia piaciuta: scusate il ritardo, ma dovevo essere pronta...
Spero mi lascerete una recensione per dirmi come vi è sembrata dato che è la prima Fan Fiction che finisco.
Ci tengo molto.
Grazie a tutti coloro che hanno seguito questa fan fiction sin dal primo momento.
Grazie a tutti quelli che hanno voluto recensirmi per dare un parere personale sul mio modo di scrivere.
Grazie a tutti i complimenti o le critiche.
Grazie a chiunque non ha aspettato prima di leggere questo capitolo.
Grazie a chiunque ,sicuramente, sarà commosso.
Scusate se vi ho fatto piangere, non volevo, lol.
Su', sorridete:

Vi amo tutti.

-Vostra Mar.

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