Il mio nome è Tonks, Ninfadora Tonks...no, aspetta...solo Tonks

di Cappychan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Il mio nome è Tonks, Ninfadora Tonks

Il mio nome è Tonks, Ninfadora Tonks…no,aspetta…solo Tonks.

Ovvero le avventure di una sedicenne imbranata.

Sono una ragazza un po’ pasticciona, lo ammetto, ma, al perché il destino mi sia così beffardamente avverso, non sono ancora riuscita a trovare una risposta.

Perché una Corvonero, che può cambiare a piacimento il suo aspetto, avendo in pugno, teoricamente, tutto il genere maschile – qui forse ho un po’ esagerato- , riesce a rovinare tutto, scivolando sull’unica buccia di banana, o altro, che potrebbe mai trovarsi sul pavimento della sala grande?

Ho sospettato più volte che i mie nemici, che ancora non si sono mostrati, abbiano pagato un elfo domestico di Hogwarts per sistemare nei momenti meno opportuni sostanze e/o oggetti viscidi, tondi, altamente incespicanti o altro solo per il gusto di assistere alla scena.

Va bene; forse il tono è un po’ troppo melodrammatico, ma dopo quello che mi è successo oggi…

Ore 8.15, Sala Grande

Sfoggiando un una tinta di capelli, detta dalla Mcgrannit, a evidenziatore, muovevo la braccia, con la mia innata grazia da dea Calì ( per intenderci: quella che ha sei braccia, se non di più), tra vassoi e piatti, lanciando improperi di varia natura ogniqualvolta –e qui intendo “molto spesso”- il gomito, e la stoffa bianca della camicia che lo copriva, finivano (prontamente) nella ciotola della marmellata di mirtilli o di burro. Rinunciando al tentativo di non sembrare un toast vivente, e di buttare giù tutti i santi che conoscevo, mi tappai la bocca con una generosa dose di torta al cioccolato. Questo mi consolò,temporaneamente, dalla mia sventura; ma la disgrazia era dietro l’angolo e si chiamava “doppia ora di pozioni”!

Ore 9.00, Ingresso Aula di Pozioni (anche detta Bocca dell’Inferno)

Visto il mio essere ritardataria (“pure!?” direte voi), fui costretta sedermi vicino allo “zio Fester”, amabile studente di Tassorosso dall’aria poco raccomandabile (senza offesa per l’originale zio Fester!!). Satana, al secolo “professore di Pozioni”, mi continuò a fissare tutta l’ora e mi mise in agitazione così tanto che sbagliai completamente l’intruglio da preparare.

Andai, comunque, genuinamente speranzosa, verso la cattedra, portando con me la “pozione” rosa acceso che avevo fra le mani.

-Signorina Tonks… quella roba… cosa sarebbe, di grazia?- disse alzando un sopracciglio in modo scettico.

- La pozione, signore- risposi.

- E quale pozione sarebbe?- alzando anche l’altro sopracciglio. Usava un tono terribilmente accondiscendente, come se avesse a che fare con un bambino di sette anni, incredibilmente tardo.

- Quella che ha detto di preparare, signore-

- Certo, identica- disse –a parte il colore, l’odore e, suppongo, gli ingredienti usati-

In quel momento il mio autocontrollo mi imponeva: primo non scoppiare a piangere, secondo resistere alla incredibile tentazioni di prenderlo a calci nel sedere per l’espressioncina gradevole con la quale mi stava fissando(ovvio sarcasmo), terzo evitare di mostrare una faccia da scema mentre constatavo, non solo, che non avevo idea di cosa avessi messo dentro a quell’intruglio,e che quindi aveva ragione, ma, addirittura, che probabilmente non sapevo come avevo fatto ad essere ammessa ai MAGO di pozioni.

Le mie conoscenza di questa materia erano , “puff”, svanite nel nulla, davanti al nasone enorme di quell’uomo!

Mi riscosse da questi pensieri la sua voce.

-Magari è la spremuta dei suoi capelli?? Che lei sappia, hanno qualche proprietà curativa, signorina Tonks?-

Ma bene! Ora, anche il professore di pozioni faceva dell’ironia! Ci mancava che Ruf, mi chiedesse chi era il mio parrucchiere e poi ero a posto!!

Ma quello che successe, fu mille volte peggio! Lasciai cadere la fialetta e avvicinandomi, pronta per sfoggiare un’espressione altamente dignitosa e intimidatoria, scivolai sulla “spremuta di capelli di Tonks” e, con una “molto coreografica” sforbiciata, atterrai pesantemente sul pavimento di pietra sudicia di quel maledetto sotterraneo.

E’ strana la calma che si crea prima della tempesta, come è strano il silenzio prima dell’esplosione:

dopo attimi di religioso silenzio, in cui i miei compagni e il mio professore si resero conto della cosa, e io pregai Dio, Buddha o chiunque altro, di farmi morire in quell’istante preciso, magari fulminandomi lì in mezzo all’aula di pozioni, ci fu lo scoppio…

Uscendo dall’aula, dieci minuti dopo, mi congratulai con me stessa: nessuno nella storia di Hogwarts, aveva mai fatto ridere così tanto il leggendario “zio Fester”.

Continua…(purtroppo…)

**************

In un momento di assoluta frustrazione e stanchezza, mi è venuta in mente questa fanfiction, non troppo lunga…solo per divertirmi un po’.

Spero davvero che vi piaccia e vi esorto a recensire sia per prendermi (metaforicamente) a pomodorate, sia per dirmi che vi piace (magari!), così posso continuarla.

Baci,

Cappychan

P.S.: ringrazio coloro che hanno recensito la Drabble Remus/Tonks!!

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Grazie a tutti i mitici recensori e a quelli che hanno letto anche senza lasciare commenti (mannaggia

Grazie a tutti i mitici recensori e a quelli che hanno letto anche senza lasciare commenti (mannaggia!!).

Per Ginni93: per quanto riguarda la buccia di banana era un oggetto simbolico che rappresentasse la terribile sfortuna della povera Tonks. Invece, riguardo alla pozione, semplicemente non sapevo quale mettere (me ignorante -////-). Il professore è Piton, ma non volevo metterlo nero su bianco perché nei libri Tonks non ne parla e non ne ero sicura. Comunque si muove, prima di scivolare (c’è scritto). Grazie mille davvero per la recensione, comunque. Mi fa piacere sentire le varie opinioni!

Saluto Nonna Minerva che ha recensito la mia drabble Remus/Tonks (adoro le tue storie su questa coppia e quelle che traduci di Lady Bracknell!!)

E tutti coloro che sopportano le mie crisi isteriche, che in questi giorni sono drammaticamente frequenti.

Il mio nome è Tonks, Ninfadora Tonks…no,aspetta…solo Tonks.

Ovvero le avventure di una sedicenne imbranata.

Ore 11.00, Biblioteca di Hogwarts

Mi trovavo nello spaventoso regno di Madama Pince, la bibliotecaria pazza, rimuginando sul mio destino avverso e sul dolore che provavo al fondoschiena. Mi segnai mentalmente i propositi per il mese seguente, tra i quali dominavano “morte dolorosa e umiliante di mister Simpatia Innata”, “prendere lezioni di equilibrio da un circense” e “scomparire dalla faccia della terra”.

Fortunatamente la mia giovane età e il mio ottimismo mi tenevano lontana dal baratro di vergogna e autodistruzione a cui il “passo di danza alla Nuraiev” mi avevano spinto.

Cullata da questi pensieri, presi a scartare il preziosissimo Ultimo Cioccolatino della Scatola (quello che si lascia per ultimo, perché è il più buono) con aria leggermente più allegra.

Lo avevo fra le dita, che mi tentava a mangiarlo, quando giunse uno dei cavalieri dell’Apocalisse, travestito da anziana bibliotecaria, che con un dritto degno di un campione di tennis, fece volare il piccolo innocente dolce, dalla mia mano, al cestino della spazzatura, un metro più a destra.

- Signorina Tonks! E’ forse impazzita?! Non si mangia il cioccolato in biblioteca!!-

Stava scherzando?!? E soprattutto, come diavolo aveva fatto a centrare in pieno il cestino? Aveva forse poteri straordinari, quella donna diabolica? Oppure il cioccolatino aveva un istinto masochista che lo spingeva ad amare i cestini della spazzatura? Sprofondata in un mare di domande di questa enorme profondità filosofica, comincia a sbattere pesantemente la testa sul tavolo della biblioteca, guadagnandomi (PURE) un occhiataccia dalla donna.

Ore 12.00, Storia della magia

Finalmente arrivai alla mia ora di pace, in cui potevo cadere in un piacevole oblio, senza essere disturbata. Arrivai tra i primi, scelsi uno strategicissimo posto in ultima fila e, sistemato il brevettato e funzionale Cuscino RufRuf (presto in vendita anche nei migliori negozi babbani), chiusi gli occhi, non facendo attenzione alla persona che mi si sedeva accanto.

Fu il più grande errore della mia vita!

Mezzora, due sogni a luci rosse e parecchie russate dopo, mi svegliai cullata da una morbida stoffa, del tutto diversa dal mio adorato cuscino: era nera e non bianca, e sembrava troppo tragicamente simile alla manica di una divisa. Alzai lo sguardo e incrociai gli occhi imbarazzati del proprietario della manica…

E’ una cospirazione! Proprio il ragazzo più bello, simpatico e sensibile della scuola (protagonista, tra l’altro dei sogni sopraccitati)mi faceva da cuscino, con tanto di rivolo di bava!

Mi raddrizzai alla velocità della luce, cercando di darmi un contegno, e fallendo miseramente, ma lui aveva già voltato lo sguardo, a disagio. Ho considerato per la prima volta l’idea del suicidio.

Ore 13.00, Sala Grande

Mi chiesi, mentre la voce delle mie avventure si diffondeva per i corridoi di Hogwarts, se Piton avesse tra le sue scorte un po’ di cicuta o di cianuro, per porre fine alla mia vita tormentata.

Purtroppo per me sopravvissi al pranzo, preparandomi ad un pomeriggio infausto, quanto la mattina.

Ma ciò che accadde era addirittura peggio.

Continua…(ahia)…

*******

Spero che vi siate divertiti (e che non abbiate fatto una doccia “succosa” al vostro schermo, eh eh eh)

e che continuate a leggere le fantastiche avventure di Tonks.

Ma soprattutto: RECENSITE!!!

Baci,

Cappychan

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Ringrazio le mitiche ragazze che hanno recensito (e che mi hanno consolato con i loro commenti durante la versione di Greco pe

Ringrazio le mitiche ragazze che hanno recensito (e che mi hanno consolato con i loro commenti durante la versione di Greco per domani)!

Baci a tutti i lettori!!

Il mio nome è Tonks, Ninfadora Tonks…no,aspetta…solo Tonks.

Ovvero le avventure di una sedicenne imbranata.

Ore 15.00, Serra Numero 5

Che questa non fosse una giornata fortunata, l’avevo capito; che io fossi un po’ imbranata, era palese, ma adesso si arrivava al limite: era il primo aprile e qualcuno mi stava facendo un pessimo scherzo (per la serie “il pesce sai dove te lo metto”)?

Ero chiusa in una sauna, con altre quindici persone e lottavo disperatamente con una pianta che cercava di staccarmi le braccia a morsi; il bello era che non aveva una bocca, almeno che io sapessi, quindi: come cavolo faceva a mordermi le dita? Ahh, i misteri della Erbologia!!

Inoltre, tenendo presente la funzione di una serra e la presenza costante di concime, come pensate che fosse la mia espressione, se non abbondantemente schifata? E giusto in quel momento non ti arriva un tassorosso con tendenze suicide, amico del leggendario zio Fester [che ormai è diventato il mio idolo ndA], con una maledettissima macchina fotografica magica?

Risultati di due ore di Erbologia calcolati in meri spiccioli:

-Odore decisamente ripugnante…dieci zellini;

-Maglietta preferita sporca di terra…venti zellini;

-Emicrania, causata dalla vocetta della Spritesei falci;

-Foto ricordo che rimarrà in circolazione per i prossimi duecento anni……..non ha prezzo.

Ore 17.00, Riva del Lago Nero

Nonostante avessi i propositi di buttarmi nel lago e andare a vivere con i tritoni fino alla vecchiaia, resistetti alla tentazione.

Be’ almeno quella giornata infernale era finita. Niente più lezioni fino al giorno dopo, potevo anche salvare quel minimo di dignità che mi rimaneva!

Decisi di rimanere un po’ lì a pensare: ero riuscita a sbavare letteralmente addosso alla mia nuova cotta!! Ma perché succedevano tutte a me?? Feci un respiro profondo e mi tranquillizzai: le cose non potevano peggiorare.

Perché non sto mai zitta??!

Ore 18.00, Corridoio/Sala Comune di Corvonero

Camminavo lungo il corridoio sapendo che avrei incontrato per forza le mie compagne di dormitorio, che mi avrebbero raccontato per filo e per segno tutta la loro incredibilmente superficiale giornata, infarcita di commentino malevoli (verso di me, o altre, a scelta), e in preda alla crisi più nera, credendo di essere sola, mi misi a gridare –Quanto vorrei diventare uomo!!- Ovviamente non era da prendere letteralmente, ma chi mai mi avrebbe potuto fraintendere in un corridoio vuoto?

Notai solo più tardi il paio di gambe, e poi tutto il resto attaccato ad esse, che erano davanti a me…il figo, il belloccio, la fantasia amorosa, il mio possibile futuro marito…

-Ehm…non è come sembra- mormorai cercando di sorridere rassicurante.

Non funzionò.

-Non importa…. cioè sì… perché mi piaci…cioè, mi piacevi…. ma se sei…insomma…devi seguire il tuo cuore…- balbettò imbarazzato prima di congedarsi.

Non so come sia stato possibile! Non ne ho idea! La mia mente è troppo sconvolta. Come fa un ragazzo nel pieno delle sue facoltà a prendermi sul serio fino a quel punto??! È un imbecille, ecco come fa !! Giunsi alla Conclusione Estrema: il destino, la sfortuna, divinità di vario genere, Piton, zio Fester, il grande Newton (ovvero il fotografo), il ragazzo belloccio e tutta la popolazione di Hogwarts si era alleata contro di me, facendo sì che, in una giornata sola, mi accadesse l’impossibile.

Ore 22.00, Dormitorio Femminile

Almeno ho scoperto la stupidità del ragazzo belloccio in tempo. Peccato che metà Hogwarts creda che io voglia cambiare sesso.

Un'unica cosa mi consola dal mio infame destino, mentre la mia compagna di stanza mi narra le sua avventure, condite di risatine maliziose e di gridali isterici “Trapana-cervello”: un giorno, quando sarò diventata un auror, e mi sarò lasciata l’adolescenza alle spalle, non sarò così pasticciona!

(Almeno spero. Voi cosa ne dite?)

Fine

*********

Eh eh…è un po’ inverosimile, ma vi assicuro che ne capitano anche di peggiori (a me per esempio)!!

Comunque spero di aver concluso degnamente questa piccola fic sulla nostra Tonks.

Vi prego di recensire (pomodorate metaforiche comprese) e di farmi sapere se ci sono cose da migliorare!

RECENSITE; RECENSITE; RECENSITE!!!

Baci,

Cappychan (e zio Fester)

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