Il Paradiso non ha Facebook di GWatcher (/viewuser.php?uid=133375)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Parte Prima ***
Capitolo 2: *** Parte Seconda ***
Capitolo 3: *** Parte Terza ***
Capitolo 4: *** Parte Quarta ***
Capitolo 5: *** Parte Quinta ***
Capitolo 6: *** Parte Sesta ***
Capitolo 7: *** Parte Settima ***
Capitolo 8: *** Parte Ottava ***
Capitolo 9: *** Parte Nona ***
Capitolo 10: *** Parte Decima ***
Capitolo 1 *** Parte Prima ***
Parte
Prima
Quando
mi chiedono - o mi chiedo – perché scrivo in
continuazione storie su un telefilm – principalmente scrivo
su quello – alla
fine rispondo sempre nella stessa identica maniera: assolutamente
nulla.
Saranno fatti miei se tra tutti gli impegni di questo mondo voglio
autolesionarmi
aggiungendo un ulteriore “lavoro”, no? Che
poi, alla fine, la scrittura è sempre un qualcosa di
piacevole da fare.
Ma
veniamo al dunque. Mi sono spesso detto che sarebbe
bello cambiare aria di tanto in tanto. In fondo, il fandom è
invaso dalle mie fanfic,
e magari posso dare un po’ di tregua ai miei personaggi
preferiti. Così, nella
mia mente malsana piena di idee, ho pensato:
“Scrivi un racconto
originale, con personaggi tuoi, ambientazioni tue, scene di
sesso random”.
Poi,
tutto preso dall’entusiasmo, comincio a
fabbricare. Metto a fuoco i neuroni, quelli rimasti, e cerco di creare
un
qualcosa di originale, leggero e magari anche commovente. Ecco.
In
parole povere i buoni propositi ci sono tutti. Ma
ogni volta, puntualmente, rispunta fuori lo stesso pensiero:
“Tanto ‘sta merda
chissà chi la legge”.
E’
vero, mi è difficile scrivere per persone inventate
di mia sana pianta, probabilmente perché tutte le persone
che creo di sana
pianta sono profondamente e mentalmente disturbate.
Ho seri problemi con
gli original character, tipo: scrivo e alla fine non pubblico mai.
A
dire il vero, non sono ancora sicuro che su EFP siano
illegali le torture cinesi, viste alcune recensioni che leggo. Quindi,
onde
evitare imbattermi in troll che vogliono smerdare la mia fantasia,
lascio
correre, cioè faccio la cosa più sbagliata che si
può fare in questi casi:
abbandonare. Menomale che per personale esperienza ho capito che nella
vita non
bisogna mai tirarsi indietro e, almeno nella realtà, non lo
faccio mai. Ma su
EFP no. EFP è diventato luogo di culto, per cui, non me lo
perdonerei mai. Proprio
in questo momento, infatti, sto accendendo un cero a Erika, immacolata
della
nuova generazione, nella speranza che qualcuno cachi questa
sciocchezzuola.
In
ogni caso, adesso viene il bello … anzi, no, prima
la premessa. Metà dei fantasmi che staranno ancora leggendo
le stronzate che
scrivo, sicuramente si starà chiedendo perché
pubblico un’originale se poi non
mi sento a mio agio nello scrivere un’originale. Per quelli
che non sono ancora
caduti in uno stato comatoso, e non hanno ricoperto la tastiera di bava
colante
per via del sonno, questo è quanto: un giorno, quando
finalmente trovo il tempo
per respirare, dormire in orari non necessariamente notturni, scrivere, giro per casa con la faccia
da meme causa risveglio prematuro. Che cosa succede? Solitamente,
quando voi vi
svegliate, in quale luogo della casa andate per prima? No, non
è che m’interessi,
giusto per capire se sono normale. Boh, perché io quella
volta ho fatto capolinea
nel salone, senza comprenderne il motivo. Destino?
Lì
vedo mio fratello minorenne con la testa attaccata
allo schermo del computer. Visto il notebook personale, non ricordavo
nemmeno
dell’esistenza di un computer fisso a casa. Ma
non ho tempo di pensarci, dato che la testa
di Andrea è così vicina allo schermo che sembra
essere un tutt’uno col
computer. Voglio dire… le cose sono due: o sono ancora
stordito dal sonno che
comincio a vedere cose alla Medium o mio fratello si è
incollato la testa al PC
per evidente bimbominkismo lulz.
E
qui mi rendo conto che non sono bravo nel formulare
ipotesi (mestiere detective: scartato). Va beh. Come dicevo, entrambe
le
ipotesi sono sbagliate, quel troll quattordicenne stava semplicemente
vedendo
qualcosa di molto intenso, pubblicato
sull’home di un poco conosciuto e raramente usato forum di
aspiranti nerd. Mi
avvicino e scorgo la testa, accorgendomi che quel forum di aspiranti
nerd poco
frequentato è proprio … Facebook.
Merda.
Il mio bimbominkioso giovane fratello è
su faccia libro. Bene.
Solitamente,
però, non sono un tipo che si arrabbia e
comincio a rassicurarmi: “Ma
sì,
d’altronde lo sapevi che la piccola peste aveva intenzione di
iscriversi, per
cui, perché meravigliarsi tanto? Che cosa potrà
mai fare di male?”
Purtroppo,
mi meraviglio per qualcos’altro. Tuttora,
non so se questa è una cosa piacevole o meno, ma
tant’è. Mio fratello, depravato
in crescita, aveva gli occhi incollati allo schermo per via di alcune
foto di
una certa compagna di classe che… diciamo, è
molto sicura delle sue doti fiche
fisiche.
Ok,
quando scopro una cosa del genere, so esattamente
cosa fare, ma meglio ancora, so anche che adesso ho una storia da
raccontare.
Perché? Se sceglierete di leggere, prometto che non
durerà molto!
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Capitolo 2 *** Parte Seconda ***
Parte
Seconda
Quando
si deve scrivere il secondo capitolo di un
racconto, solitamente bisogna fare molta attenzione, soprattutto per
via
dell’inizio. Il secondo capitolo può ufficialmente
convincere o no il lettore a
seguire la storia, perciò pensate quanto cazzo
sono nervoso ho lavorato
a questo seguito.
Sono
passati tanti di quei pensieri inutili nella mia
testa, che ho pure dimenticato ciò che devo scrivere, in
altre parole, come
avevo terminato il precedente appuntamento. Giusto il tempo di
rileggere, e mi
accorgo che eravamo arrivati al momento clou, una volta scoperto mio
fratello
sul social network blu (viva le rime). Bene, vi avviso che la probabile
quantità
di parolacce potrebbe disturbare qualcuno, ma capitemi, sono reduce da
un
episodio di True Blood. Detto ciò, Sookie Stackhouse
è una cazzuola con la C
maiuscola.
Perché
avevo capito di avere qualcosa da raccontare?
Bene, ho pensato: “Io ho problemi con i personaggi originali,
ma se spaccio mio
fratello per un personaggio originale? Tanto chi cazzo lo
conosce.” Pur di
postare un’original, sono disposto a sputtanare pubblicamente
la piccola peste
(anzi, a dir il vero mi diverto anche). Il mezzo con cui
farò tutto questo è
ovviamente la scrittura, e il luogo sarà Faccia Libro.
Decido
quindi di spiare Andrea e trascrivere tutte le
sue cazzate tipiche frasi adolescenziali, riportate
sul diario virtuale.
Poiché aggiungerlo tra gli amici sarebbe come violare la
prescrizione di un
oracolo (vedi: mai aggiungere parenti su Facebook che potrebbero
metterti in
imbarazzo pubblicamente), decido di fare tutto sottobanco, a sua
insaputa.
Tanto quel microcefalo non se ne accorgerà mai.
Da
questo momento in poi, sappiate che non so più
cosa cazzo scrivere che la fanfic prenderà toni
dark e splatter, tipo io
che perdo le budella per via delle grasse risate. Infatti, immaginate
le mie
budella spiaccicate contro il muro, con tanto di sangue colante.
Adesso,
provate a scoprire il perché … ve lo dico io,
rispetto la vostra ignoranza.
Ufficialmente
comincia il primo giorno di spiamento
(sono consapevole che questa parola non esiste, ma
tant’è). Una volta che il
troll si è piazzato da ben due ore vicino a Faccia Libro,
penso: “Ad un
bimbominkia sono sufficienti due ore per scrivere
cazzate?”… la risposta viene
spontanea. E mi avvicino a lui con fare bullesco (oggi ho voglia di
inventare nuovi
termini.)
“Levati
dalle los bolas, ho bisogno del PC”. La
gentilezza tra fratelli è sicuramente una cosa che prediligo
… ma non con mio
fratello! Il totano scappa impaurito e mi cede la postazione di comando
del mio
diabolico e disperato piano. Ovviamente, per
esigenze di trama, ogni
volta che mi avvicino al computer, non solo Andrea va via senza creare
problemi,
ma io stesso trovo la sua homepage sempre aperta. Va beh.
E’
il grande momento. Prego Erika affinché mi mandi
buoni contenuti da copiare. Quindi, prendo dalla tasca la figurina di
Santa
Erika da EFP, e la stringo, augurandomi buona fortuna.
Ecco
qua. Muoio. Improvvisamente, rido così forte da
sembrare un ossesso in parvenze demoniache. Rido così forte,
ma così forte, da strappar
via la risata a chiunque nei 500 metri presso di me. Wow.
Creata
la suspense, che non può assolutamente mancare
nel secondo capitolo, passiamo alla rivelazione scioccante: in
realtà, non c’è
proprio nulla di realmente divertente. Rido solo per la tristezza (?).
Infatti,
non ho trovato niente d’interessante. Eh si, qualche
cacazzella qua qualche
cacazzella là. Solo adesso, mi rendo conto che mio fratello
non è il soggetto adatto
per scrivere un racconto. Tanto a chi interesserebbe le gesta di un
bimbominkia? Per questo c’è già
Twilight.
Diario
di
bordo, annotazione numero uno: gli adolescenti sono terribilmente
stupidi e fanno
uso spropositato di frasi fatte. Pertanto, bisogna cambiare la persona
protagonista della storia, magari rimanendo invariato il luogo.
D’altronde,
Facebook potrebbe ancora regalarmi succose sorprese.
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Capitolo 3 *** Parte Terza ***
Parte
Terza
Quando
si scrive una trilogia, solitamente, la terza ed
ultima parte deve essere quella più eccitante, narrata in
modo eccellente e
ricca di colpi di scena, per regalare al lettore le ultime emozioni e
chiudere
decentemente il racconto. Ecco, poiché non ho assolutamente
voglia di fare
nessuna di queste cose elencate, causa pigrizia, ho deciso che questo
non sarà
l’ultimo capitolo (i recensori si preparano ad una rivolta
con fuoco e
forconi). Ma, a dire il vero, siamo comunque vicini alla fine, visto
che avevo
inizialmente pensato il tutto come una one shot, ma
tant’è.
Mio
fratello è un coglione. Io sono un coglione. Mark Zuckerberg
è un coglione. Tu, lettore che stai leggendo, sei un
coglione, perché sprechi
tempo prezioso a leggere merdate (come questa).
Adesso,
accontentati i masochisti, posso finalmente
giungere al punto e parlare della mia ultima riflessione liturgica,
idealizzata
ovviamente in momenti seri ed inopportuni, in cui dovevo fare
qualcos’altro di
molto più importante (vedi: studiare).
Allora,
dall’angolo impariamo
tutti insieme, mi sono reso conto che Facebook è
un luogo di peccato e
perdizione molto più dei siti porno.
A parte che il porno
c’è
indifferentemente, ma è porno
ancora
più pornamente porno: perché quel porno
(la parola porno non è
volutamente
ripetuta) è porno di
gente che
conosci. Magari è porno
di quella
ragazza che ogni domenica vedi in chiesa con la gonna lunga e il velo
musulmano
in testa, che poi va a casa e si spoglia per fare le foto zozze e
provocanti da
pornostar. Oppure porno
della vicina di casa quarantenne,
che vedi tutto il giorno pulire la casa, con tanto di sobria veste a
fiorellini
che grida “i am in menopausa”. La stessa signora
con la veste a fiori che poi
su Facebook ne mostra altri di fiori … appassiti
però. Ma, vorrei chiedere a
queste leggiadre fanciulle dal bel culo dai bei
capelli … cose le spinge
a spogliarsi dinnanzi a miliardi e miliardi di persone? Vorranno diventare tutte pornodive? Questa
(il
momento in cui vi accorgete che ho evidenziato una parola diversa
…) cosa mi
sconcerta, e mi fa porre tante domande esistenziali.
Ovviamente
ho scoperto tutto l’ultima volta che ho
liquidato Andrea dal PC. Nonostante delle sue abitudini cazzare possa
farne a
meno, ho trovato lo stesso la sua homepage aperta e visto che
non mi faccio
mai i cazzi miei l’ho visitata.
Così,
io l’avevo già vista la fighetta che pavoneggia
con la figa in qualche foto figa per far vedere quanto è
figa (lo ammetto, oggi
non mi vengono in mente sinonimi meno offensivi), ma ho creduto che
fosse un
caso isolato, tipo quell’amica per definizione un
po’ dolce un po’ troia che nella comitiva
non può mancare. Quindi,
come al solito, ho stilato le mie ipotesi: o mio fratello frequenta una
comitiva di troie o tutte le ragazze sono troie. Visto che mi
incuriosisco,
proseguo nella formulazione di strambi pensieri: o mio fratello
è beato tra le
donne o è … gay.
Allora,
l’ho già detto che non sono bravo nel formulare
palpabili soluzioni. Ho bisogno dei fatti, delle cose concrete. Allora
scaccio via ogni
futile pensiero, e torno all’elemento
principale: ?
Che
poi non c’è, non lo so nemmeno io
perché spio
ancora il fagiano su FB. Così come non so perché
sto scrivendo questo testo (e
mi meraviglio che qualcuno stia leggendo, non a caso ho evidenziato la
parola porno per attirare nuovi
lettori,
magari pervertiti). The life is strange.
Tuttavia,
mi sono rimasti pochi righi prima della
conclusione, perciò qualcos’altro dovrò
pure inventarmi riguardo questa
delirante piattaforma virtuale fatta di chat e deretani. Invoco Erika,
che è
pur sempre l’immacolata della nuova generazione, e mia
personale ispiratrice
(mi prendete per pazzo se vi dico che una mia amica ha addirittura la
sua foto
sul telefono? Quella della libreria con il libro in mano?). Ho paura
che qui mi denunciano, meglio
concludere qua (mi dispiace manca
il quo ma proprio non sapevo dove
azzeccarlo). Vi anticipo solo che per giustizia paritaria, visto che in
questo
capitolo si è parlato di vagine, nel prossimo ci saranno i
peni. E non sto
scherzando.
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Capitolo 4 *** Parte Quarta ***
Parte
Quarta
Premetto
che ho seri problemi con il numero quattro. Film,
libro, telefilm, episodio… qualunque cosa che prende la
numerazione di “quarto”
mi ha sempre fatto cagare (ad eccezione di Twilight, quello mi ha fatto
cagare tutto. Proprio cacca in
versione
integrale. Infatti, è grazie alla Meyer che ho scoperto di
non essere stitico).
Nel mio mondo, così, quattro è diventato sinonimo
di merda (salvo ovviamente
alcune doverose particolarità). Questo per dirvi che,
già la storia è quello
che è, poi devo pure competere con questa maledizione che mi
perseguita …
quindi, non è stato facile scrivere questo capitolo.
Però ci ho provato.
Partiamo, o meglio, andiamo insieme in bagno.
Tutti
quelli che ancora non mi hanno giustamente mandato
ahffanculo, sono liberi di farlo adesso, così’ si
scrollano un peso dalla
coscienza. Continua la mia analisi del mondo Facebukkiano. Nelle
precedenti
puntate abbiamo scoperto che FuckBook è un raduno di troll e
di pornostar,
vagine appassite e cazzate varie. Di cosa parleremo adesso? Come
promesso la
scorsa volta, illustrerò un argomento molto interessante e
di alto livello
culturale. Vi mostrerò senza pudore uno degli elementi
fondamentali della nostra
esistenza, e son fiero di poterne parlare liberamente: ovviamente mi
riferisco
al… pene.
Il
pene, onnipresente
nella nostra vita, chiamato anche
“gingillo” o volgarmente detto “pisello”, fa parte
del social network
in modo ossessivo. Che ci crediate o no, è vero. In
precedenza abbiamo visto
che la pussy può essere
presente
nelle foto, magari in qualche video spinto e così via,
mentre adesso possiamo
notare che il dick è
costantemente
nominato in ogni componente del pornosito. Per
esempio, faccio tre
stupide classificazioni.
Mi
è capitato di riscontrare in quattro diversi stati consecutivi,
alcuni doppi sensi che riconducono a questa figura mitologica tanto
apprezzata
dalle donnine. E il più delle volte erano di ragazzi.
Vediamo:
1.
Quanto
mi piace la palla del
calcio.
2.
Come
è buona la banana di mio padre che
fa il fruttivendolo.
3.
Voglio
solo te sul Cavallo Bianco.
4.
Ho
chiamato il mio cucciolo “Amedeo”.
Ancora,
vado avanti perché ormai la reputazione l’ho
persa già da tempo. Oltre agli stati, ho riscontrato
stranezze anche nei
commenti. Magari commenti a foto comunemente innocue: ad esempio, foto
di
animali.
1.
Ma
che bel camaleonte!
2.
Ma
cosa dici, la proboscide è
fondamentale!
3.
Quando
vengo a vederlo, però, mi deve fare
(il) Bau Bau.
4.
Ogni
volta che vedo il mio orsetto peloso,
la mia vita cambia in meglio.
Questo,
poi, non è niente. Non vi dico
quello che si scatena graficamente. Certe foto scattate esclusivamente
per
essere pene-centriche e far parte della pene-moda. Tipo che quando le
vedi non
ci credi. In conseguenza a tutto ciò, mi sono chiesto
perché Mark Zuckerberg
permettesse tutto questo sul suo sito. Come al solito ho formulato le
mie
scarse ipotesi … o detiene segretamente un concorso per
scegliere la foto più
pene-osa di sempre o in mancanza di pene si consola guardando gli
altri.
Andiamo, nessuno è perfetto.
Comunque,
per oggi chiudiamo qui. La
mia reputazione è ufficialmente scaduta con questo molto
poco volgare capitolo.
Santa Erika da EFP sicuramente mi starà guardando con
disprezzo, e avrà pronto
un cilicio da offrirmi in dono. Va beh.
Ah,
per tutti quelli che credevano che
avrei nominato Rocco Siffredi … no, voglio dire, non
è che ovunque c’è il pene
c’è lui. Usciamo dagli schemi una volta tanto.
In
ogni caso, colpo di scena
scioccante: il prossimo potrebbe essere l’ultimo capitolo.
…
si, lo so che non interessa a
nessuno. Ma tant’è.
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Capitolo 5 *** Parte Quinta ***
Parte
Quinta
Bisogna
specificare che prima di scrivere quest’altro
mucchio di stronzate il quinto capitolo, sono stato vittima
di una storia
agghiacciante: una mia amica mi ha raccontato di essere rimasta
intrappolata
dieci ore consecutive in una cella frigorifera di una macelleria. E non
sto
scherzando. Quando le ho chiesto come tutto questo potesse essere
possibile, lei
mi ha risposto: “Perchè una volta entrata nel
negozio, mi hanno scambiata per
carne da macello… fuori forma”.
E
con questa battuta squallida,
si apre ufficialmente un
nuovo frammento di storia: l’obesità su Facebook!
Quindi, tu, lettore
all’ascolto (?), se ti senti particolarmente sensibile
all’argomento, ti
sconsiglio di leggere, poiché non avendo di questo problemi,
ci andrò giù
pesante! Tanto oggi è la giornata
dell’insensibilità (proprio così,
potrai
sfogarti nella recensione).
Allora,
allora. Partiamo dalle prime cose che si fanno
una volta iscritti su Faccia Libro. Grazie a Buddy, non
c’è nessun campo dove
si deve specificare il proprio peso, ma altrettanto…
c’è il campo dove bisogna
mettere un’immagine personale. Il che, se possibile,
è ancora peggio. Si,
perché i numeri, bene o male, puoi anche inventarteli, ma la
foto è come uno
specchio: mostra la realtà delle cose (poetic moment). A
meno che non siate
esperti di Photoshop, ma anche quello è un lavoro piuttosto
arduo.
Così,
il mondo ha dovuto assistere ad orrori
incomparabili, a mostri di grandezza biblica (in tutti i sensi), a cose
dell’altro mondo. Una volta capitato in un profilo
“grasso” di Fuckbook puoi
ufficialmente affermare di “aver visto cose che non si
possono nemmeno immaginare”.
Si, è così.
Tuttavia,
bisogna distinguere l’obesità su FB in tre
campi:
1.
“Sono
grasso/a e lo so”. La consapevolezza
è una delle cose peggiori di questo mondo, soprattutto
quando al posto delle
gambe si hanno due simpatici elefanti. Ciononostante, la persona in
questione
non si preoccupa minimamente del suo aspetto e di quello che gli altri
possono
pensare (saggezza), anzi, ad ogni occasione tira fuori la sua chiattosità come perfetto
spunto comico.
Non a caso tali soggetti hanno una vita sociale molto poco rosea.
2.
“Sono
grasso/a e sono secsi”. In poche
parole: la Sindrome del Gatto Obeso. Sono quelle persone cui la propria
fattezza fisica potrebbe sfamare un’intera popolazione del
terzo mondo.
Persone, però, che non solo non riconoscono il loro evidente
elefantismo, ma che inoltre sono
convinte di essere incredibilmente e irrimediabilmente desiderate.
Quando, in
realtà, l’unico desiderio riconducibile a loro
può essere giustificato da un
folle momento di fame cannibale. Gli amici e fidanzati/e affibbiano
gentili
soprannomi, come: Gattona Sexy (evitiamo
commenti), Salsiccione Mio (no, non
è un pene), Panterona Zebrata (non
ha alcun senso tra l’altro), Morbidoso
Cicciottone (davvero: non è un pene). La cosa che
più mi sorprende di tali
elementi sta nel fatto che sono pronti a giudicare fisicamente gli
altri senza
problemi. Alzano il loro ditone grasso e cominciano a sparare sentenze.
E tu,
se non sei palestrato al punto di poterle fronteggiare, puoi solo
subire,
perché sei consapevole che una loro schiacciata di culo
potrebbe provocarti un
perenne trauma cranico. Il mio fratellino Andrea è stato
vittima di certi
avvenimenti… un giorno vi racconterò tutto,
promesso!
3.
“Sono
fotogenica”. Questo è un caso molto particolare,
riconosciuto anche come la
Sindrome della Vagina Grassa. E’ un caso che purtroppo si
verifica soltanto
nelle donne, data la vanità femminile. Questa grave malattia
porta il soggetto
a credere di essere fotogenica, quando in realtà sarebbe
molto più corretto
dire foto-igienica, in memoria della carta che usiamo per pulirci il
culo. Ciò
si verifica in ambito obesità poiché i chili di
troppo offuscano la realtà, e
convincono la persona di avere un fascino particolare.
Queste persone, però, dovrebbero sapere che con le
loro foto stampate, la
gente normale si leva la merda dall’ano.
Per
questa volta finiamo qui. Visto il gran numero di
fan-club su FB, nel prossimo capitolo ritornerà Andrea. Vi
consiglio di non
perdervelo!
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Capitolo 6 *** Parte Sesta ***
Parte
Sesta
Spero
che non vi siate fatti aspettative troppo alte
riguardo questo capitolo. E’ vero, ho anticipato che avrebbe
trattato della
superstar del momento, niente di meno che mio fratello, ma non vorrei
deludere
nessuno. Quindi se non vi piace non scassate la minkia
andateci leggeri!
In
realtà mi creo tante preoccupazioni perché Andrea
è
una figura piuttosto ambigua (scommetto che la maggior parte di voi non
ricorda
nemmeno se è un maschio o una femmina: risolviamo con un
trans). Andiamo al
nocciolo della questione. Facebook ha trasformato mio fratello da
bimbominkia a
cuozzo. Ora, fatevi questa risata ma non so se la cosa sia buona o
cattiva. Non
capisco quali delle due evoluzioni sia peggiore dell’altra.
Voglio dire…
sappiamo che bimbominkia equivale a:
1.
Essere
una testa di cazzo
2.
Sparare
cazzate tanto facilmente quanto pisciare
(se ne sente il bisogno ed è naturale, praticamente)
3.
Infantilizzare
ogni ambiente visitato
4.
Sentirsi
potenti con cappelli/accessori
5.
Immedesimarsi
in falsi idoli
E
fin qui il livello di fastidio è già altissimo.
Ma
essere cuozzo equivale a:
1.
Comprare
mutande abbinate alle festività
(con tanto di slogan provocanti: Questo
pacco è per te – Scarta la sorpresina –
Non solo cioccolata – Babbo Natale Nero
– La vera botta di Capodanno)
2.
Profumarsi
l’ano
3.
Masturbarsi
ogni giorno
4.
Indossare
pantaloni stretti che fermano il
sangue (e strizzano le palle!)
5.
Seguire
la moda del momento
6.
Ridurre
il vocabolario a tre parole : figa,
figa e figa.
Se
vi state chiedendo come riesco a sapere tutte queste
cose, ho una notizia scandal per voi: anche io sono stato cuozzo (ma
non mi
profumo l’ano, giuro!).
In
ogni caso, torniamo a mio fratello. E’ incredibile
come Facebook a volte riesca a fuorviare alcune persone. Quasi sempre
le
peggiora, e di questo ne siamo certi. Ma altre volte le trasforma
completamente, molto meglio di come farebbe un chirurgo plastico.
Quindi tu,
lettore che senti il desiderio di cambiare sesso, visita Facebook tutto
i
giorni ed avrai risultati incredibilmente evidenti! Il tutto in modo
gratuito,
ovviamente.
Mi
sono chiesto come questa cuozzizzazzione sia
possibile, e sembra che bastino tre madornali
errori per diventare cuozzo su FuckBook. Vediamo quali sono:
1.
I
tanti mi piace. C’è poco da fare: quando
una persona riceve consensi altrui significa che è diventata
popolare. Così’ si
gasa, perché ogni stronzata senza senso che scrive per pura
trollagine viene
accolta positivamente dal pubblico.
2.
CamWow.
Andiamo, anche tu che visiti FB una
volta al mese (giusto per farti del male) sai
cos’è quest’applicazione truzza.
In poche parole rende il tuo viso da “quando sono nato mi
hanno cagato in
faccia” a “Oh My Gosh lo sapevi che sono nato a
Parigi?”. Ovviamente è
disponibile solo sui cellulari di ultima generazione e questo la dice
lunga.
3.
Nomi
storpiati in cose ganze. Dico solo che
un giorno un certo “Francesco Bellariva”
è diventato “Kekko il Mafioso”. Stop.
Così
un giorno vedo un cuozzo nano entrare nella mia
camera e comincio a storcere il naso alla “What the
Fuck!”. Poi si gira e mi
accorgo che è Andrea, il quale mi liquida con un
“Frà io esco ci vediamo
stasera, kiss”.
E
proprio in quel momento avrei voluto prendere una
dose di cianuro e ingerirla tutto d’un fiato. Purtroppo Santa
Erika da EFP non
me lo ha permesso. Mi è apparsa in visione e mi ha fatto pensare
a tutti i
lettori che attendono aggiornamenti di questa storia. Va beh, per loro
sopravvivrò un altro poco (giusto un poco).
P.S
non
perdere la mia nuova storiella (qui)…
parla di peni!
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Capitolo 7 *** Parte Settima ***
Parte
Settima
Salve
stronzoni e puttanelle, siamo giunti alla settima
imperdibile parte di questa minkiosa raccolta di cazzate
e
assurdità. Dopo aver trattato i temi più
disparati e ridicoli del Social
NetCazz, siamo pronti ad affrontare un tasto veramente scottante:
l’anzianità
su Facebook.
Se
pensavate che il fenomeno avesse invaso solo i
giovani, beh, vi sbagliavate alla grande. FuckBook è
diventato un vero e
proprio luogo di ritrovo per quarantenni disoccupati dal culo moscio e
cinquantenni bisbetiche dalle tette penzolanti. Come ho scoperto tutto
ciò? Ve
lo dico, ma deve restare un segreto tra me e il centinaio di persone
che
leggeranno: ho settant’anni. Non ve lo aspettavate, vero? La
mia migliore amica
si chiama Prostata e mia moglie è nominata “il
Triste Mietitore”.
Drammatico?
Beh, anche voi un giorno sarete vecchi,
quindi preparatevi a usare i pannoloni perché ve ne
serviranno TANTI, ma
davvero TANTI.
Comunque,
parlando seriamente (?), un giorno mi capitò
di cliccare sul profilo di una ragazza che credevo di conoscere. In
realtà, era
solo un’omonima. Infatti, la donna di quel contatto era tutta
un'altra persona…
classe 1922. Ero capitato tra le foto di una novantenne! La cosa che mi
sconvolse di più era che il suo profilo fosse visibile a
tutti, senza
distinzioni. Potevo vedere le sue immagini, i suoi stati, i suoi video
e
perfino le informazioni personali. Pensai che fosse uno scherzo, ma una
frase
confermò che quella persona fosse veritiera, quindi non un
troll:
“Mi
mancano i tempi in cui il rossore si faceva sentire sempre di
più man mano che
camminavo e il dolce sangue accompagnava l’esfoliazione. My
Dear Ciclo”.
Da
lì, la cosa è degenerata. Ho trovato un sacco di
profili correlati, tutti over cinquanta. Tutto ciò mi
sconvolge. Se trovo
assurdo il fatto che Facebook sia il luogo virtuale che caca
più stronzate al giorno, è ancora più
irreale che tali cacate siano defecate da persone adulte e vaccinate (e
datate?). Insomma, mi
sembra più ragionevole che un tizio giovane e infantile
scriva sciocchezze, ma
non una persona adulta, o peggio ancora anziana, che si presume abbia
raggiunto
un minimo di maturità mentale. Incredibile che ceri elementi
(i quali si
avviano chiaramente verso la miglior vita) diano il peggio di
sé dinnanzi a
tutto il mondo.
Io, come il solito, non so farmi i fatti miei, perché sono
un intrica - cazzi
di prima categoria, così ho continuato a girare per i
profili.
E
guardate cosa ne ho ricavato:
·
Luigi
da Napoli, trentacinque anni,
scrive: “Le bollette
dell’Eni e Gas mi provocano un terribile un prurito
all’ano destro”. WTF:
ha due ani. Uno destro e l’altro
sinistro. Sì, è così.
·
Lorenza
da Milano, quarantacinque anni, scrive:
“Oggi non posso
fare shopping perché ho il ciclo, le vampate, la menopausa,
l’osteoporosi, il
mal di testa, la tosse, la febbre, la bronchite, l’ictus e
l’orgasmo precoce,
ma sono sicura che domani starò già meglio
”. WTF: in poche
parole… c’è bisogno di dirlo?
E’ una morta vivente (morta).
·
Dora
da Torino, cinquantasei anni, scrive:
“Sono molto
emozionata, oggi ho avuto la mia prima menopausa”. WTF: la giovane scolaretta che ha ancora
una lunga vita davanti.
·
Pippo
da Roma, duecentoquarantasei anni, scrive:
“Mi chiamo Pippo
ma non ho la Pippa”. WTF: vedi
età,
con conseguente caduta del pene.
Ai
confini della realtà.
Per non parlare di quando sono inceppato nel profilo della mia vecchia
professoressa… nel prossimo capitolo.
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Capitolo 8 *** Parte Ottava ***
Parte
Ottava
Oggi
sono parecchio nervoso.
Il nervosismo spunta in me come spuntano i peli sotto le braccia di una
ragazza
brutta e, credetemi, non è una bella sensazione. Tutto
ciò perchè volevo aggiornare
la storia molto tempo fa, ma non ne ho avuta l’occasione.
Così, sono costretto
a sottostare ai miei soliti ritardi.
Per sfogarmi ho deciso di prendere a male parole tutti quegli
sfigati del
cazzo che leggono questa merda di fan fiction
scritta da un
anziano sociopatico che non si taglia le vene
e la finisce una volta
per tutte.
Detto ciò: buongiorno e buonasera a tutti, sia belli sia
brutti.
Nello scorso capitolo, promisi che avrei parlato della mia vecchia
professoressa delle elementari (o delle medie? La coerenza non
appartiene a questo
racconto) ritrovata su Facebook, in un disperato trolling
di contatti anziani. Proprio così: FuckBook non ha
contagiato solo giovani teste di cazzo, ma anche vecchie teste di cazzo
(riflessione time: che poi… da dove viene
l’espressione testa di cazzo? Insomma,
sappiamo bene cosa vuol dire, ma perché
quest’associazione? Non ho mai visto
realmente teste a forma di pene o viceversa, quindi deduco che il pene
sia un
organo sprovvisto di cervello, il ché è vero, ma
se consideriamo che è proprio
il pene a generare la nuova vita credo sia un insulto alla vita
stessa…).
Poiché
non ho voglia di
scrivere e tutti voi mi date il voltastomaco, soprattutto quelle
persone che
seguono quest’obbrobrio ma non
recensiscono (si, sto parlando proprio con voi, uscite allo scoperto
prima o
poi), copio-incollerò la conversazione avvenuta tra me e
questa arrampicatrice
sociale.
“ciao”.
Nella
mia mente:
è vero che io sono svitato, ma non mi sarei mai
permesso di prendere contatto con una vagina così dilatata e
anziana.
“ciao”.
Nel
mio culo:
devo andare in bagno.
Così, dopo essere tornato dal WC, ispirato dalle vostre
luride facce, vedo un
nuovo messaggio sempre della suddetta cristiana.
“stai
ancora andando a scuola, caro?”.
Nella
mia incredulità:
ora, è vero che non vedevo questo troll da
anni (decenni?), dai tempi dei dinosauri azzarderei, ma non ho preso
trent’anni
in un secondo, o almeno spero che non sia così.
“certo,
adesso frequento
*****************************************”.
Nella
vostra mente:
per motivi di privacy, non riporterò il
mio effettivo indirizzo di scuola, e comunque non sono cazzi
vostri.
“bravo,
io l’ho sempre detto che eri un ragazzo molto
dotato………..."
Nel
mio pene:
che io ricordi, non ho mai avuto rapporti sessuali con
le MILF, quindi questa cara maestrina era da escludere. Ho sempre
pensato che
usasse termini logori e abusati per via del suo bicentenario,
così ho preso
quel “dotato” come un innocuo complimento,
MA erano quei puntini sospensivi che mi spaventavano.
Quindi: panico da pene.
“ahahahah,
grazie mille prof!”.
Nella
mia ignoranza:
mi era parsa la cosa più logica da
scrivere, in altre parole ignorare completamente il possibile doppio -
senso.
Purtroppo, quella fu una mossa totalmente
sbagliata.
“no,
non ridere, dai, è vero, e poi puoi chiamarmi
Gesuy… è da anni che non abbiamo più
un conflitto
alunno-insegnante……………………………………..."
Nella
mia bocca spalancata:
credo sia chiaro a tutti che la vecchia
bacchettona voleva la carne fresca.
E di freschezza
credetemi, io ne vendo a volontà. In ogni caso, non era
soltanto il suo
orribile diminutivo che mi spaventava (Gesuy da Gesualda…
non so se mi
seguite), ma anche quegli orribili e prolungatissimi puntini
sospensivi. Erano
così tanti che io avrei potuto appoggiarci i coglioni
e…ops, mi sa che era
proprio quello che voleva. Appoggiarci i coglioni.
Chiusi
la pagina di getto, ma il dramma continuò…
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Capitolo 9 *** Parte Nona ***
Parte
Nona
Mi
stupisco di me stesso.
Questa cazzata dall’odore profumato di merda è
arrivata a ben nove capitoli e,
sinceramente, non me lo sarei mai aspettato. Anzi, quando ho cominciato
a
scrivere questo bizzarro ma reale racconto, ero convinto che fosse
stato il mio
biglietto di sola andata lontano da EFP. Pensavo che Santa Erika mi
avrebbe
esiliato per sempre, scacciandomi dal suo regno di tirannia e
malvagità
amore e benevolenza. Sfortunatamente per il mondo, non è
stato così. Ancora
oggi mi trovo ad aggiornare, arrivato addirittura alla nona
parte… beh, cari
amici (e la prima volta che uso un termine amichevole nei vostri
confronti?
Sappiate che non ha il valore affettivo che sembra avere), posso con
tristezza
(?) annunciare che questo è il penultimo capitolo. Proprio
così, e non sto
scherzando, perciò godetevelo nel miglior modo possibile
(anche masturbandovi
di fronte allo schermo del PC o del cellulare, che sembra una cosa
ancora più
sporca). Vi prometto che sto preparando IL gran finale da giorni, in
modo da
chiudere col botto, infatti, ho intenzione di far scoppiare
fuochi
d’artificio nei vostri deretani.
Come farò senza la mia storia ironica? Ne
scriverò un’altra. Come farete
senza la vostra storia ironica? Un cappio al collo.
E ancora una volta ho affermato la mia supremazia sui voi lettori, tsk.
Comunque,
ecco la seconda
e ultima parte della mia chiacchierata contro la pedofilia
con la mia
vecchia maiala professoressa.
“e lei come sta?”.
Nella
mia intelligenza: giacché
quei puntini sospensivi mi
innervosivano, per proteggere la mia incolumità (traduzione:
il mio pene),
decisi che sviare discorso era la cosa migliore. Magari cambiando
argomento le
cose sarebbero andate in modo diverso ed io non mi sarei più
sentito così a
disagio nel ricevere avance da una vecchia sballottata.
Prevedibilmente… non fu
così.
“io
bene, da quando è morto mio marito molto meglio”.
Nella
mia degenerazione: avrei
dovuto aspettarmi la battuta
femminista da una vecchia vedova vogliosa di sesso. E scusate,
perché questo
era un altrettanto acido commento maschilista.
Tornando a noi, anzi a me, non sapevo cosa rispondere dopo tale
dichiarazione.
Ero in evidente imbarazzo, ma dovevo fare qualcosa.
“condoglianze
per suo marito”.
Nella
mia educazione: pensai
che fosse la cosa più giusta da
fare. Non potevo comportami diversamente se non apparire dispiaciuto
per la
morte di un tizio random che nemmeno conosco.
Tuttavia… la gallinaccia non voleva mollare. A nessun costo.
“grazie.
Suppongo che tu sia fidanzato”.
Nella
mia paura: quella
volta mi fece rabbrividire l’assenza
di puntini sospensivi. Più andava avanti e più
quella situazione mi sembrava
assurda e imbarazzante. Allora decisi si troncare la conversazione,
così mi
sarei tirato fuori dai guai.
“sì,
felicemente!
Infatti, adesso devo proprio andare! Mi ha fatto piacere parlare con
lei…
Gesuy! A presto!”
Nel
mio congedo: era
chiaro il nervosismo che trapelava in
me. Si poteva intuire dai numerosi puntini esclamativi. Frattanto che
aspettavo
una risposta, sostituivo nella mia mente quel “a
presto” con un più salutare “a
mai più”.
“a
prestissimo………………………..
!!!!”
Nella
mia conclusione: eccoli
lì, pensavo. Puntini sospensivi
accompagnati da esclamazioni, in un contorno di doppio –
senso erotico.
Vorrei far notare, ancora una volta, che tutto questo è
successo su Facebook,
per colpa di Facebook. Fate le vostre conclusioni,
cari lettori. E
fatele bene, perché nel prossimo e ultimo capitolo
sarò io a tirare le somme, e
niente più sarà come prima!
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Capitolo 10 *** Parte Decima ***
ATTENZIONE:
in
occasione dell’ultimo capitolo, ho deciso di marcare
eccessivamente la parte
migliore di questa storia, in altre parole gli insulti gratuiti,
proprio perché
devo essere TROLL fino alla fine. Infatti, ecco il cambio di Rating. Se
ti
senti particolarmente sensibile (come una femminuccia) o piuttosto
scontroso
(come un coglione), evita di leggere e salta alle conclusioni!
ATTENZIONE
2: in
questo finale ho delirato. Davvero,
ho TROLLATO alla grande, come mai avevo fatto prima. Quindi, non venite a lamentarvi per
l’assenza
di senso perché, ehi, io sono il primo a dirlo.
Parte
Decima
(aka il finale strappa-stronzio).
Purtroppo,
non ho potuto scrivere personalmente questo
capitolo (finale).
Lo so, mi sono negato una bella soddisfazione, ma è stato
più forte di me. Ogni
volta che volevo mettermi all’opera, mi venivano in mente
quei merdosi
nickname dei ritardati mentali che mi leggono, e
un’improvvisa voglia di
vomitare escrementi umani nel cesso di
casa vostra mi travolgeva.
Soprattutto se penso ad alcuni di voi, che fanno le sozzerie in
famiglia e
riportano i video su YourFamilyPorn Internet.
Spero con tutto il cuore
che Santa Erika da EFP possa spedirvi
all’Inferno, in modo che tutti voi
marciate tra le fiamme roventi dei vostri incestuosi
peccati. Poiché la
mia nausea nei vostri confronti mi ha impedito di andare avanti senza
sporcare
la tastiera di vomito e chiazze di sangue, mi
sostituirà il mio gemello cattivo,
cento volte più
volgare di me.
Tuttavia, poiché state tutti/e sul cazzo anche a lui (da ben
dieci capitoli),
abbiamo deciso di svelare subito l’arcano e mettere
fine ai vostri finti orgasmi
da puttanelle inesperte.
F
come Fottiti. Una
volta che mettete la vostra e-mail, la vostra password, il vostro nome,
il
vostro cognome e le altre generalità necessarie
all’iscrizione, siete
ufficialmente fottuti.
A come Ancora. Sarà
questione di
tempo prima che la cosa vi si rivolgerà contro. Comincerete
con dieci minuti al
giorno, magari vi stancherete subito, ma non appena riceverete il primo
invito
a Farmeville, passerete giornate, ancora giornate, ancora giornate a
spendere
la vostra vita su un Socialcazz di merda.
C come Cazzate. Sarà
solo questo il
genere di cose che troverete. Cazzate su cazzate, a non finire.
All’inizio vi
stupirete di tante sciocchezze, magari riderete, ma alla fine
diventeranno il vostro
pene quotidiano e anche voi ne
sarete portatori (portatori del pene quotidiano… femminucce
attente).
Affogherete in un mare di cazzate senza neanche accorgervene e, una
volta
dentro, potete scordarvi l’esistenza dei soccorsi.
E come Elefanti. Con il sedere
sulla
poltrona girevole del PC s’ingrassa. Con il sedere sul banco
della scuola s’ingrassa.
Con il sedere sul sedile del pullman s’ingrassa. Ma sedere
sarà la prima cosa
cui penserete per accendere il computer o accedere dal cellulare a
Fuckbook
(avete presente l’obesità citata nei precedenti
capitoli? Ecco).
B come Bocchini di Vostra Cugina. …
no, niente. In pratica non avevo mai detto nulla di volgare
riguardo vostra
cugina e non trovavo una corrispondenza con la B.
O come Ora. Procrastinare. Il
concetto di “ora” per voi scomparirà.
Passerete tanto di quel tempo che nemmeno
vi accorgerete della vita che scorre all’esterno. Le ore non
avranno più
importanza, perché VOI sarete convinti che siano spese bene.
La convinzione,
però può uccidere.
O come Orangotango. Ci
son due coccodrilli e
un orangotango, due
piccoli
serpenti e un'aquila reale, il
gatto, il topo, l'elefante: non
manca più
nessuno; solo
non si vedono i due
leocorni. YUPPY YUPPY YEAH!
K
come Kakamento (in Bimbominchiese). Diventerete
tanto condizionati da
Faccia Libro che sentirete il bisogno di far conoscere al mondo ogni
vostro
singolo movimento (come se importasse a qualcuno). Perfino quando
andrete a
fare la cacca. La CACCA.
Tutto
questo per
farvi
capire che… io sono un grande
ipocrita. Eh,
sì, questa storia, per quanto strano possa essere,
è stata scritta da un
Facebook-Addicted, ovvero da uno di quelli che almeno tre
volte al giorno fanno una visita per controllare le notifiche.
Sorpresi,
eh? O vi sembra solo un espediente prevedibile perché non
avevo voglia di scrivere
e trovare idee più originali? Comunque sia, mi
passa per il cazzo, giacché
sono molto più popolare di voi. Ho deciso, quindi, di
lasciarvi con questa sconvolgente
rivelazione, la quale vi piaccia o no.
XOXO
Adele la Pecora
…INSOMMA,
AVETE CAPITO CHE SONO
UN DISTURBATO A CAUSA DÌ QUESTO CAZZO DÌ FACEBOOK
CHE FA MALE AI NEURONI????
La
Sobria Fine.
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