New Girl Entry

di GFPentium
(/viewuser.php?uid=22995)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo20 ***
Capitolo 21: *** Capitolo21 ***
Capitolo 22: *** Capitolo22 ***
Capitolo 23: *** Capitolo23 ***
Capitolo 24: *** Capitolo24 ***
Capitolo 25: *** Capitolo25 ***
Capitolo 26: *** Capitolo26 ***
Capitolo 27: *** Capitolo27 ***
Capitolo 28: *** Capitolo28 ***
Capitolo 29: *** Capitolo29 ***
Capitolo 30: *** Capitolo30 ***
Capitolo 31: *** Capitolo31 ***
Capitolo 32: *** Capitolo32 ***
Capitolo 33: *** Capitolo33 ***
Capitolo 34: *** Capitolo34 ***
Capitolo 35: *** Capitolo35 ***
Capitolo 36: *** Capitolo36 ***
Capitolo 37: *** Capitolo37 ***
Capitolo 38: *** Capitolo38 ***
Capitolo 39: *** Capitolo39 ***
Capitolo 40: *** Capitolo40 ***
Capitolo 41: *** Capitolo41 ***
Capitolo 42: *** Capitolo42 ***
Capitolo 43: *** Capitolo43 ***
Capitolo 44: *** Capitolo44 ***
Capitolo 45: *** Capitolo45 ***
Capitolo 46: *** Capitolo46 ***
Capitolo 47: *** Capitolo47 ***
Capitolo 48: *** Capitolo48 ***
Capitolo 49: *** Capitolo49 ***
Capitolo 50: *** Capitolo50 ***
Capitolo 51: *** Capitolo51 ***
Capitolo 52: *** Capitolo52 ***
Capitolo 53: *** Capitolo53 ***
Capitolo 54: *** Capitolo54 ***
Capitolo 55: *** Capitolo55 ***
Capitolo 56: *** Capitolo56 ***
Capitolo 57: *** Capitolo57 ***
Capitolo 58: *** Capitolo58 ***
Capitolo 59: *** Capitolo59 ***
Capitolo 60: *** Capitolo60 ***
Capitolo 61: *** Capitolo61 ***



Capitolo 1
*** Capitolo1 ***


NewEntryGirl001 Questa è la mia primissima Fanfiction, non sono un grande scrittore, però è da tempo che mi frullava in mente questa idea ed allora mi sono fatto coraggio ed ho buttato giù qualcosa. Naturalmente, non è tutta farina del mio sacco, però ho preso spunto da altre Fanfiction e naturalmente da Neo Genesis Evangelion. Intanto pubblico il primo capitolo, spero che a qualcuno piaccia. Chiedo scusa per eventuali errori (spero non orrori d'italiano) che ho commesso.
La mia più grande paura è di aver plagiato qualche altra storia, se si indicatemela per eventulai scuse all'autore, naturalmente la cosa non è da me voluta.
I personaggi di Evangelion non sono miei ma della Gainax e di Ideaki Hanno, altri invece sono miei, ma se volete usarli fate pure.

Leggenda:
Tra virgolette ci sono i dialoghi:  "Dialogo"
Tra i segni >>> e <<< ci sono i Pensieri: >>>Pensieri<<<
Tra >>" e "<< ci sono i dialoghi mentali tra 2 persone (tipo telepatia) >>" Dialogo mentale "<<


Capitolo 1

Silenzio, un enorme silenzio avvolgeva la gabbia dove era ancorato lo 01 e dove pochi minuti prima si era tentato di riportare nel mondo reale il suo pilota, Shinji Ikari. Un silenzio rotto solo dal pianto disperato della sua tutrice, il maggiore Misato Katsuragi, mentre stringeva a se con tutta la sua forza una Plug-suit vuota, tanta forza come per dire “Ridatemi il mio Shinji”, piangeva in ginocchio accanto all’EVA ed al suo nucleo, circondata da pozzanghere dell’LCL appena fuoriuscito dalla capsula esplosa.
Nello stesso momento, all’interno della postazione di controllo, gli operatori Maya, Shigeru, Makoto e la dottoressa Akagi restarono in religioso silenzio ad ascoltare quel pianto, tutti fortemente provati e smarriti per la perdita di quel ragazzo introverso, timido al quale gli era stato riservato un compito troppo grande da assolvere, un compito che aveva eseguito fino a diventare parte integrante dello stesso Evangelion che odiava, ma che allo stesso tempo non poteva farne a meno.
Nessuno in quei momenti non aveva niente da dire, dopotutto cosa dire, in momenti come questi nessuna parola, frase o pensiero ha senso, facendo allo stesso tempo perdere il senso alla Vita.
La dottoressa Akagi, con gli occhi fissi ad un monitor, ebbe la forza di rompere quel muro di silenzio:

”Perché non torni Shinji, perché fai soffrire così Misato, non senti come piange, piange per te, lei ti rivuole a casa insieme ad Asuka ed a Rei, tutti noi ti rivogliamo qui. Cosa c’è Shinji che non ti piace in questo mondo? Perché non torni?”

Intanto Misato sentiva crescere in sé rabbia e dolore per la perdita di quella persona alla quale si era affezionata, una persona che gli dava il coraggio di vivere. Una forte fitta al petto, causata da tutto quel piangere, la fece cadere di lato e sempre con le lacrime agli occhi non poté far altro che urlale con tutta la voce che aveva in corpo:

“TORNA, NON SAPREI COME ANDARE AVANTI SENZA DI TE, TORNA TI SCONGIURO, TORNA, TI RIVOGLIO A CASA, CI SONO UN SACCO DI COSE CHE NON ABBIAMO FATTO INSIEME, TORNA DA ME.”

Quelle urla non fecero altro che aumentare il rammarico negli altri, ai quali iniziarono a diventare gli occhi lucidi, Misato continuò nel suo straziante monologo, anche se con meno voce, ma con parole che facevano male lo stesso a chi le ascoltava.

“TORNA, anche se poi non vorrai più pilotare un Eva, per me fa lo stesso, potrai fare quello che vuoi ed io ti sosterrò, lascerò anche il mio lavoro se è necessario, a me importa che tu stia bene e che sia felice così lo sarò anche io, ma ti prego torna.”

Misato in quel momento si chiuse un una posizione fetale sempre stringendo la Plug-suit e con quel poco di voce che aveva continuava a ripetere quasi maniacalmente:

“torna, ti prego torna”

Nel mezzo della sala di controllo la Akagi era in piedi a sguardo basso mentre le lacrime iniziarono a rigarle il viso ed i suoi pensieri erano rivolti a mille domande ed interrogativi, ancora una volta non sapeva se gli Evangelion avessero veramente aiutato l’umanità o l’avrebbero distrutta. Shigeru e Makoto, seduti immobili alle loro postazioni non poterono far altro che assistere a quel triste spettacolo, quasi a voler far il verso a Misato con la Plug-suit, Maya stringeva al petto il suo cuscino con un gatto ricamato. Quest’ultima seduta in postazione con lo sguardo fisso al monitor ancora acceso, piangeva ad occhi aperti e proprio lei interruppe nuovamente il silenzio di quella sala, singhiozzando una frase che fece sobbalzare la dottoressa:

“Rilevo…..reazione…. all’interno……. del nucleo”

Nel sentire queste parole la dottoressa Akagi si svegliò da quel suo stato di trans, diede un’occhiata al monitor di Maya, rimase 2-3 minuti ad osservare cosa stesse succedendo, poi si staccò e corse verso la porta automatica dicendo a voce alta:

“Mio Dio, ha ascoltato Misato, presto….. il nucleo!”

Inaspettatamente un tonfo sordo fu udito da Misato, la quale voltò lo sguardo verso il nucleo dell’Eva e vide davanti ad esso un corpicino dalla forma umana, girato a pancia in giù, con la testa rivolta nell’altra direzione a mostrargli parte della nuca e dei lunghi e lisci capelli color castano, alcune ciocche dei quali esibivano la loro vera lunghezza aderendo, per via del LCL, fino a mezza schiena.
A quel punto il maggiore mollò la Plug-suit e si diresse gattonando verso quel corpo, non riusciva ad alzarsi in piedi per la forte emozione, più si avvicinava, più la tristezza gli spariva dal cuore, sapeva di aver avuto indietro ciò che più bramava.
Quando fu arrivata, si fermò un attimo a sentire il suono regolare del respiro proveniente da quel corpo e come per assicurarsi che fosse tutto vero, appoggiò l’orecchio sinistro su quella schiena nuda per sentirne battere il cuore, mentre guardava soddisfatta i piedi di quel corpicino. Socchiuse gli occhi un attimo, rassicurata da quei suoni regolari, tanto semplici, ma così speciali in quel momento, lentamente un sorriso gli si formò in volto, riaprì gli occhi ed era dolce per lei perdersi in quei pensieri:

 >>Finalmente sei tornato, sei qui con me, ti voglio bene, non lasciarmi mai più…. però non mi ricordavo che avessi una pelle così morbida,… i capelli lunghi forse sono una piccola disfunzione, magari Ritsuko ha una buona spiegazione per questo, però ti donano,…. hai un culetto che è un amore,… hai anche dei piedi così piccoli e poi una vita così stretta???!!! <<

A quel punto il Maggiore alzò di scatto la testa, mentre in lontananza si sentiva il trambusto che si lasciavano dietro la dottoressa Akagi con i 3 operatori per arrivare il prima possibile da lei.
Misato continuò ad osservare attentamente quel corpo, sapeva che qualcosa non quadrava, alla fine lo rivoltò a pancia in su, il più delicatamente possibile per non destarlo da quel sonno ed una volta finita questa manovra, quello che vide il maggiore non fu ciò che si aspettava.
La donna iniziò una veloce analisi visiva partendo dalla testa dove riscontrò dei lunghi e lisci capelli castani, dei lineamenti del viso molto morbidi ed un mento a punta, seguiti da un collo piccolo e liscio, che si inseriva su due piccole spalle, continuando questa rapida “visita”, notò anche una vita stretta, dei piccoli piedi attaccati a delle gambe molto sottili, aggiunse anche delle mani con dita molto slanciate e affusolate comprensive di unghie lunghe. Quello che gli fece capire senza alcun dubbio che quell’essere non era il suo Shinji fu la presenza di 2 piccoli seni da ragazzina sul petto ed il fatto che Misato riconobbe in quel corpicino il suo stesso apparato genitale.
La donna si alzò in piedi continuando a fissare la 'ragazzina' che gli stava davanti, in quel momento arrivò Ritsuko, la quale gli mise una mano sulla spalla senza accorgersi di niente le disse:

“brava Misato, ti ha ascoltato, complimenti è…..”

Misato la interruppe prontamente:

“…una femminuccia”

Subito dopo aver pronunciato queste due parole Misato svenne e per sua fortuna Shigeru e Makoto la presero al volo senza farla rovinare a terra.
La fortuna fu solo della signorina Misato della presenza dei 2 operatori, infatti questi ultimi, una volta preso il maggiore si fermarono ad osservare dubbiosi la nuova arrivata che riposava nuda sul gelido pavimento di metallo, questa loro curiosità fu però contrastata da Maya che gli si scagliò contro col cuscino che non aveva ancora lasciato e urlandogli:

“Pervertiti vi approfittate di una povera ragazzina nuda e indifesa per lustrarvi gli occhi!!”

A quel punto Shigeru e Makoto convenirono di portare il Maggiore Katsuragi in infermeria prima che Maya andasse completamente in escandescenza e visti gli ultimi stati emotivi provati da tutti era meglio fare anche una breve pausa.
Finita la urlata coi colleghi Maya andò a scusarsi con la dottoressa Akagi:

“scusi sempai, non so cosa mi sia preso”

La dottoressa con gli occhi sbarrati rispose con una calma gelida:

“non preoccuparti viste le emozioni odierne sarebbe facile anche per me perdere le staffe.”

“mi perdoni ancora sempai, ma questa ragazzina chi è?”

Ritzuko rispose ancora con al precedente calma:

“Per il momento non te lo saprei dire, voglio prima fare della analisi, adesso ho troppe idee che mi girano per la testa e che non mi fanno ragionare.”

Durante questo discorso Maya si sedette in parte alla ragazzina che dormiva davanti a loro e gli mise addosso la sua giacchetta, sia per toglierla da sguardi indiscreti, sia per coprirla dal freddo presente in quell’immensa struttura.
Finito di mettergli addosso la giacca sui stupì della serenità che regnava sul suo viso addormentato e continuando il discorso con la propria sempai:

“Strano che non si sia svegliata con tutto il trambusto che c’è stato”

“Evidentemente è molto stanca, prova a fargli il solletico al fianco”

Stupito il tenente:

“… Solletico al fianco???

“Si, coraggio prova”

Maya eseguì quello che riteneva l’ordine più strambo che gli fosse mai stato impartito dalla sua sempai, come fece il solletico la ragazzina si mosse ed emise un piccolo gemito, come per evitare di essere toccata, evidentemente la cosa gli dava fastidio.
La dottoressa Akagi, visti i risultati di questo “test” ammise:

“Bene, funzioni nervose presenti, chiama una barella e la portiamo nella piccola camera attigua al mio studio, inoltre tutti i dati raccolti durante l’operazione di salvataggio li voglio pronti per poterli analizzare.”

“OK, sarà una lunga notte sempai”

“Maya, prima è meglio farci un paio d’ore di sonno, altrimenti impazziamo”

“Se lo dice lei sempai e se si sveglia mentre noi dormiamo?!”

“gli darò una piccola dose di sonnifero, tanto per farla dormire 6-7 ore, per dare a noi un po’ di vantaggio”

“Roger, vado in sala di controllo a chiamare una barella ed a preparare i dati che ci servono”

“a proposito, fatti portare il sonnifero con una siringa e procurati tutti i test Psichico-attitudinali di Shinji”

“OK sempai sono in sala di controllo allora”

Trascorsero 15 minuti nei quali la dottoressa Akagi fece anche lei una breve visita visiva alla ragazzina e poi si rivolse all’Eva:

“la dottoressa Yui Ikari non può essere, altrimenti il nucleo avrebbe iniziato deteriorarsi molto velocemente e subito dopo l’espulsione di questa ragazzina, inoltre la dottoressa Yui aveva già 30 anni quando le capitò l’incidente con l’unità 01 e non credo che scelga di tornare tra noi nei panni di una ragazzina, a meno che………Quand’è che inizieremo a comprendere la vera natura e la vera potenza degli Evangelion e soprattutto saremo pronti ad usarla? sono sempre più convita che abbiamo aperto una porta che doveva rimanere ancora chiusa per molto, moltissimo tempo, se non rimanere sigillata per sempre.”

Finita la frase arrivarono 2 infermiere che domandarono alla Akagi il da farsi ed ella rispose:

“Portate questa ragazzina nella camera attigua al mio studio, ma prima diamole il sonnifero da me richiesto per evitare che se si svegli mentre la portate in giro altrimenti è un bel guaio”

“Va bene dottoressa la mia collega le sta preparando l’iniezione devo solo dirci la quantità”

“penso che 3 ml siano più che a sufficienza”

“Scusi un’ultima cosa dottoressa che nome mettiamo sulla cartella clinica”

“Ci penso io dopo, è sotto la mia diretta responsabilità”

La dottoressa prese la siringa appena preparata e con l‘aiuto delle 2 infermiere fece l’iniezione alla ragazzina, fortunatamente non ci furono imprevisti e la bella addormentata poté continuare il suo sonno senza accorgersi di essere messa su una barella e portata in giro per mezza base.

Vedendo andare via la barella , giunse Maya la quale portava in braccio 2 notebook, una scatola piena di dischi, carte e documenti:

“Sempai ho preso tutto”

“lasciala a me la scatola Maya, tu porta i PC adesso posiamo la roba nel mio studio ed io mi butto sul divano a dormire un paio d'ore, tu hai un posto dove dormire?”

“onestamente no Sempai”

“se non hai problemi ho una poltroncina nello studio”

“va più che bene dottoressa e comunque quando si è stanchi si dormirebbe anche sui chiodi”

“allora andiamo”

Mentre le due si dirigevano verso lo studio della Akagi, trovarono Shigeru e Makoto praticamente distesi sulle poltroncine della sala d’aspetto fuori dall’infermeria e la dottoressa prese la parola:

“ecco dove vi eravate cacciati, il maggiore Katsuragi come sta???”

Sigheru con lo sguardo fisso nel vuoto rispose:

“I medici dicono che è stato un mancamento dovuto ad una forte emozione e che comunque gli basta una bella dormita per recuperare le forze ed infatti gli hanno dato un letto in infermeria per riposare.”

La dottoressa Akagi ribadì:

“Misato è stata quella che ha patito più di noi questa storia”

Makoto prese parola:

“e voi come state?”

“Abbastanza bene, adesso andiamo a fare qualche ora di sono e poi inizieremo a lavorare”

“ e la ragazzina?”

“Dorme anche lei e adesso la stanno portando nella camera attigua al mio studio. Ragazzi fatemi un favore personale, non fatene parola con nessuno deve rimanere una questione Top Secret, questo vale anche per te Maya.”

Tutti e tre gli operatori annuirono ormai gli mancavano le forze per dire “OK” o “Roger”.
La dottoressa Akagi congedò i due ragazzi dicendogli di andare a casa che il loro servizio ora non era più necessario. I due si avviarono, però furono fermati da Maya:

“scusate ragazzi per prima, non era da me.”

Makoto:

“non preoccuparti ti conosciamo e sappiamo come la pensi su certe cose…. ci si vede, ciao.”

Maya ricambiò il saluto e raggiunse la dottoressa che si era già avviata. Giunte nello studio, potettero vedere attraverso una parete a vetro la cameretta attigua, dove le due infermiere stavano preparando la nuova arrivata per la notte, infatti gli stavano infilando una camicia da notte rosa con disegnato sul petto l’immancabile logo della Nerv e con qualche cuoricino disegnato qua è là. Questo indumento fece impensierire Ritsuko che disse:

“è la prima volta che vedo un indumento della Nerv un po’ colorato e poco militarista”

Maya rispose:

“valli a capire quelli degli approvvigionamenti”

“Scusa Maya che ore si son fatte??

“ è l’una di notte”

“allora punta la sveglia per le cinque, tanto qui dormono tutti, non saranno due ore in più o in meno a fare la differenza, dammi una mano che somministro dell’altro sonnifero alla nostra ospite per essere sicuri.”

Le due andarono nella cameretta dove le infermiere avevano già infilato nel letto la ragazza e stavano per finire i preparativi per la nanna di quest’ultima, quando la dottoressa le interruppe:

“voi andate pure lasciatemi il sonnifero, ho intenzione di dargli un’altra dose, quì finiamo noi.”

Le due si congedarono e se ne andarono.
Maya continuava guardare quel dolce visino dormiente mentre la dottoressa fece un’altra iniezione nel braccetto della 'ragazza misteriosa' per poi dire:

“Fatto, adesso possiamo andare a dormire anche noi, a proposito lì sulla sedia c’è la tua giacchetta.”

Maya si destò da quell’ammirare e quando la dottoressa ripose il braccio lungo il corpicino, automaticamente senza nessun ordine rimboccò le coperte alla ragazza in modo che non prendesse freddo, prese la sua giacca e seguì la sempai andandosene a dormire nello studio.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo2 ***


NegGirlEntry002 Capitolo 2

Quattro ore dopo la sveglia nello studio della Akagi suonò implacabie e svegliò le due studiose, la prima cosa che fecero fu quella di andare a sincerarsi delle condizioni dell’ospite della cameretta, l’unico cambiamento che riscontrarono fu il fatto che adesso la ragazza dormiva distesa sul fianco destro, invece che a pancia in su, come l’avevano lasciata poche ore prima.
 In meno di mezz’ora Maya preparò tutto l’occorrente per iniziare il lavoro ed alle 5:30 iniziarono una lunga serie di calcoli, comparazioni, confronti, simulazioni cercando di capire cosa fosse realmente successo.

In un’altra ala della base intorno alle 7:30 anche il maggiore Katsuragi si svegliò, aiutata anche dalle amorevoli attenzioni del sig. Kaji, infatti come aprì gli occhi si vide davanti ormai l’Ex fidanzato che non fece altro che augurargli il buon giorno. La prima frase che Misato riuscì  a formulare fu:

“Che ore sono? Dove sono?”

Rioji le rispose con molta gentilezza:

“manca poco alle 7 e mezza e sei all’interno dell’infermeria della Nerv”

“ cosa ci faccio qui????”

“a quanto pare hai avuto un mancamento e ti hanno portato qui a riposare”

In quell’istante entrò un’ infermiera:

“Scusi maggiore Katsuragi, la dottoressa Akagi ha riferito di mandarla nel suo studio come si fosse svegliata .”

Misato rispose sbadigliando:

“aaaaaaah, OK,OK ci vado appena mi rassetto un po’”

Rioji incuriosito:

“ma si può sapere cosa è successo???”

Come sentì quella frase nel cervello di Misato apparvero le immagini della sera precedente, dall’esplosione della capsula con l’LCL, al suo piano disperato di fronte all’Eva, a quel corpicino uscito dal nucleo e poi a quella ragazzina distesa sul pavimento e rispose a Kaji con una calma disarmante:

“Lo vorrei sapere anche io, ma adesso ho un po’ troppa confusione in testa. Fammi andare da Rit-chan adesso per vedere se ha notizie.”

“vuoi che ti accompagni?”

“no meglio di no, ci vado da sola, tu pensa al tuo lavoro e non importunare le infermiere come tuo solito.”

“se riesci  sgridarmi vuol dire che stai bene, più tardi verrò a trovare te e Rit-chan.”

Misato uscì dall’infermeria e fece una “lauta” colazione ai distributori automatici appena fuori dall’infermeria e mentre sorseggiava il caffè voleva non pensare a ciò che le era successo, però la cosa le riuscì molto difficoltosa viste le continue immagini che le riaffioravano dalla memoria, allora per distrarsi chiamò Asuka a casa da un telefono della base:

“Pronto Asuka sono io, Misato, volevo sapere come andava lì”

 Asuka rispose con la voce rabbiosa:

-Qui va tutto bene, ho la casa tutta per me senza dividerla né con tè ne con stupid-Shinji!-

“quante volte ti ho detto di non chiamarlo così”

-non mi importa stupido è e stupido rimane-

Misato vista la risposta ed il tono decise che una eventuale continuazione del discorso era controproducente:

“Va bene ne parleremo in seguito, preparati che oggi hai scuola.”

-e con questo!!???-

“e con questo intendo dire che ci devi andare visto che continui a saltarla”

-Vabbè Misato mi preparo e vado!-

Misato aveva già capito che Asuka per tagliar corto le aveva appena mentito:

“Asuka è inutile che mi conti balle, ti conosco bene, adesso devo andare e tu VAI A SCUOLA siamo intesi!….ciao”

Asuka non rispose al saluto, ma si limitò a sbattere la cornetta in faccia alla propria tutrice.

Misato ripose con maggiore delicatezza la propria cornetta e si fermo a guardarla e sospirando:

“Devo decidermi a dare una raddrizzata a quella impudente prima che si faccia del male da sola.”

Finita questa frase si incamminò verso lo studio della sua amica e collega Akagi, durante il tragitto gli ribolliva il sangue pensando al comportamento di Asuka, una rabbia che però finì appena il maggiore si trovò di fronte alla sua meta, ed in quel momento i pensieri su Asuka andarono in secondo piano, adesso si doveva pensare ad altro. La porta scorrevole si aprì e quello che Misato trovò al suo interno fu il caos, carte dappertutto, PC accesi, foglietti adesivi con scritte appesi in giro per tutta la stanza, dischi per terra, la stampante continuava a scrivere fogli. Maya se ne stava seduta per terra a gambe incrociate a digitare dati di fronte al suo notebook, Ritsuko stava alla scrivania leggendo un plico di documenti circondata da altrettanti plichi, dalla sua immancabile tazza di caffè e da un posacenere straripante di moccini, segno che si era fumata un bel po’ di sigarette senza neanche accorgersene, allora Misato prese la parola:

“Sbaglio, o questo non è il vostro solito modo di lavorare???”

A quel punto Maya alzò gli occhi dal monitor, restò immobile per qualche secondo cercando di riconnettersi al mondo reale ed alla fine si accorse della presenza del maggiore:

“Buongiorno maggiore, scusi il disordine, ma è dalle 5 e mezza che lavoriamo e non abbiamo ancora fatto una pausa, lei come sta?”

“Io sto abbastanza bene, se non fosse per un po’ di confusione che ho in testa.”

A quel punto entrò nel discorso la dottoressa:

“Sono felice che tu stia bene, almeno adesso ho una preoccupazione in meno, spero che tu non abbia fatto parola con nessuno di quello accaduto ieri sera, vorrei che la questione rimanesse sotto il massimo riserbo.”

Misato mentre stava preparandosi dell’altro caffè, rispose all’amica:

“Già non so bene io cosa sia successo e se anche dovessi spiegarlo non saprei da che parte iniziare.”

Tra un sorso e l’altro di caffè Misato si rivolse ancora all’amica:

“Io di ieri sera l’ultima cosa che mi ricordo è la vista di una ragazza con lunghi capelli castani, o sbaglio???”

La dottoressa senza distogliere lo sguardo dai documenti che stava leggendo, indicò con la mano e col pollice, modello autostop,  la parete di vetro che stava dietro di lei, come per attirare su di essa lo sguardo dell’amica, naturalmente non vi era interesse per la parete trasparente, ma a ciò che c’èra dietro, ovvero la cameretta con il letto e la sua ospite. Nel fare questo alla dottoressa non rimase altro che affermare:

“se ti riferisci a quella ragazza non sbagli.”

Come un fulmine Misato si mise in piedi davanti alla parete e li rimase a guardare, attraverso il vetro ed alla sua stessa immagine riflessa. Così ebbe la conferma che non si era trattato di un sogno o di una allucinazione. Dopo un quarto d’ora volse lo sguardo verso Ritsuko che stava continuando il lavoro con Maya che si era appena alzata ed aveva aggiunto la scrivania della sua sempai, dopo un attimo di silenzio, il maggiore riuscì a riprendere la parola verso l’amica:

“E di Shinji cosa puoi dirmi?”

Ancora una volta senza distogliere lo sguardo dal proprio lavoro la dottoressa le rispose

“Per il momento non so dirti niente, ci stiamo ancora lavorando”

“ e dello 01?”

“ho dato disposizione di finire le riparazioni e credo che nonostante la ritrovata operatività verrà tenuto bloccato per un po’”

Infine Misato fece la domanda che più la tormentava, anche se di poco rispetto alle precedenti.

“ Si può sapere lei chi è?”

Finalmente Ritsuko alzò lo sguardo e guardando negli occhi l’amica:

“Lo vorrei sapere pure io, ho già in testa delle teorie, ma preferirei chiederlo direttamente a lei appena si sveglia.”

La dottoressa portò la mano sulla propria fronte, chiuse gli occhi e fece a voce alta  il seguente ragionamento:

“Dunque, gli ho dato 3ml, a mezzanotte passata per farla dormire 6 ore…. poi gli e ne ho dato un altro all’una, per cui fanno altre 2 ore, mettiamoci mezz’ora di più viste le 2 iniezioni, andiamo a 8 ore e mezza….per cui adesso sono le 9 del mattino passate, l’effetto del sonnifero si sta smaltendo, credo che nel giro di un paio d‘ore si svegli..…Misato va di là e siediti in parte al letto, in modo tale che come si sveglia trovi davanti qualcuno a darle il buongiorno.”

Misato di fronte a questo ordine rimase perplessa:

“Perché io??????”

“perché io e Maya abbiamo altro da fare, ed inoltre sei stata tu a farla uscire dal nucleo… prenditi le tue responsabilità.”

 A questo punto a Misato, che mise il broncio vista l’ultima affermazione dell’amica, non restò altro che obbedire, ma soprattutto era curiosa e voleva osservare ancora da vicino quella ragazza e intendeva assolutamente sapere chi era e cosa ci facesse lì.
Entrò nella stanza ed andò a sedersi sulla sedia posta alla destra al letto da lì inizio a osservare la ragazza che stava dormendo, l’unica cosa che poteva osservare erano i lunghi capelli, il suo visino sereno e come la sera precedente restò colpita dal suono del respiro, calmo, delicato, regolare.
Senza neanche accorgersene il maggiore si trovò appoggiata al letto stringendo delicatamente quella manina che usciva dalle coperte e questa stretta sembrò essere ricambiata.
Misato, con la testa appoggiata al cuscino, fissava gli occhi chiusi della ragazza e anche sapendo che non avrebbe avuto subito una risposta, a bassa voce le domandava:

“si può sapere chi sei e cosa vuoi? Con un viso così sereno, con un’espressione così angelica.” (N.d.A. naturalmente nel significato classico del termine).

Restò lì a contemplarla per 20 minuti senza muoversi, mentre nello studio la dottoressa e Maya si fermarono solo un attimo ad osservarle, per poi riprendere il loro lavoro.
Misato socchiuse per un attimo gli occhi e quando li riaprì se li vide riflessi in altri occhi,  occhi colorati di un blu profondo, occhi magnetici nei quali era dolce il perdersi. Restarono lì a guardarsi per circa un minuto, in quei momenti il maggiore pensò:

> Finalmente si è svegliata, forse adesso andremo a capo di questo mistero.<

Misato aveva già sulla punta della lingua la domanda “Tu chi diavolo sei?”, ma inspiegabilmente gli riuscì solo di dire con un filo di voce:

“Hei,… ciao,…. ben svegliata.”

La ragazza sorrise e sussurrando anche lei, rispose al maggiore:

“Buongiorno Signorina Misato”

Il maggiore di fronte a questa affermazione si fermò a riflettere:

> non ci siamo mai incontrati e sa il mio nome??? <

Nello stesso momento alzò il braccio e schioccò un paio di volte le dita per avvertire gli occupanti dello studio, i quali visto il gesto entrarono subito nella camera.

Nell’entrare furono notati dalla ragazza che prontamente salutò:

“Buongiorno dottoressa Akagi e signorina Ibuki.”

Automaticamente Maya ricambiò la cortesia:

“Buongiorno a te.”

Di conseguenza anche la dottoressa ricambiò il saluto e iniziò con alcune semplici domande:

“Buongiorno, come ti senti oggi?, dormito bene?”

La ragazza alzandosi un po’ rispose subito:

“Oggi mi sento un po’ stanca, per il resto mi sembra di aver dormito benissimo.”

Ritsuko continuò con le domande:

“Allora sai chi siamo noi?”

“Certo, lei è la dottoressa Akagi, la sua assistente Maya e poi c’è il Maggiore Katsuragi.”

“Sai esattamente dove ti trovi?”

“Nell’infermeria della Nerv all’interno del Geofront di Neo Tokyo Tre, almeno credo, non vedo altri letti.”

“Più o meno hai ragione, non sei proprio nell’infermeria, ma sei in una camera attigua al mio studio,
 comunque, tu conosci un certo Shinji?”

Misato ancora seduta sulla sedia, ma non più appoggiata al letto ebbe un’espressione scioccata sentendo quella domanda e pensò:

> Rit-Chan ha lavorato troppo e adesso sta vaneggiando, che razza di domanda senza senso è?????<

Forse per Misato la domanda non aveva alcun senso, ma per Ritzuko e la ragazza ne aveva eccome, infatti quest’ultima nel sentire quel nome ebbe un fremito, spalancò gli occhi, stette lì qualche attimo come per pensare a cosa doveva dire ed in fine emise il suo verdetto:

“Non lo conosco e non so nemmeno chi sia questo Shinji.”

A quel punto si avvicinò alla testa di Misato e le bisbigliò qualcosa nell’orecchio.

Misato indicò una porta all’interno della camera e rispose con voce normale:

“Vai pure, entra in quella porta.”

La ragazza uscì dalle lenzuola, si infilò le ciabattine preparate hai piedi del letto e si diresse verso la porta la apri e ci entrò e poi la richiuse chiudendola a chiave.

Ritsuko, rimase immobile vedendo la scena ed una volta che sentì lo scrocchio della serratura si rivolse a Misato:

“Si può sapere cosa vi siete ha dette?”

Misato rispose con una tale semplicità:

“mi ha detto – mi scappa la pipì – e io gli ho detto dov’era il bagno, dopo tutte le ore che ha dormito penso che ne abbia bisogno”

A quel punto Ritsuko scoppiò:

“MA SEI SCEMA!!! se adesso scopre tutto è un disastro”

Senza neanche finire la frase corse verso la porta e si mise ad origliare, lo stesso fecero Maya e Misato e quest’ultima con tono interrogativo si rivolse all’amica:

“scoprire che cosa? Rit-Chan mi vuoi spiegare cosa sta succedendo”

La dottoressa si staccò dalla porta, si allontanò qualche metro portando con se Misato tirandola per un braccio ed intanto che faceva questo impartì un altro compito alla sua assistente:

“Maya stai attenta a cosa succede dietro quella porta, se ci son problemi o rumori strani avvisami subito”

Una volta a debita distanza la dottoressa guardò negli occhi Misato e disse:

“Ho la sensazione che quella ragazza sia Shinji.”

Misato subito ribattè:

“Ma non dire stupidaggini.”

“Ragiona un attimo, come fa a riconoscerci tutti eh! Se è davvero Shinji, quando dovrà fare pipì e non potrà farlo come fa di solito cosa succede???”

Attonito il Maggiore:

“penso che sentiremo un urlo bello forte seguito da un fonfo”

Ritsuko si rivolse verso Maya:

“Allora, senti qualcosa di strano???”

Maya con l‘orecchio attaccato alla porta subito rispose:

“Per una ragazza che deve fare pipì al bagno no, …..adesso ha tirato l’acqua dello scarico,….. sta per uscire.”

Come finì la frase Maya si stacco prontamente dalla porta e andò al fianco della sua sempai.
Si udirono i colpi della serratura  la porta si aprì, la ragazza vedendo le tre donne davanti a lei che la guardavano con aria interrogativa, gli domandò:

“Come mai urlavate è successo qualcosa?”

Misato dopo aver notato delle goccioline cadere tra i piedi della ragazza le ripose:

“ è successo che è ora che impari ad asciugarti meglio quando fai pipì”

La ragazza abbassò lo sguardo e vide ai  suoi piedi ciò che ebbe notato poco prima il maggiore, resasi conto della situazione arrossì sul viso e sussurrò:

“ Non sono capace,… non lo so fare.”

Vedendo quella scena a Misato si strinse il cuore andò di fronte alla ragazza, le prese il viso tra le sue due mani, glielo alzò, la guardò negli occhi e coi pollici le potava via le lacrime appena formatesi sui suoi occhi blu e dolcemente le disse:

“Andiamo in bagno io e te e ti spiego il tutto, così la prossima volta non ci saranno di questi problemi.”

Sentendo queste parole la ragazzina si strinse a Misato e tutte e due assieme entrarono nel bagno.   
Di fronte a questa scena, la dottoressa Ritsuko e la sua collaboratrice rimasero di sasso, appena Maya riuscì a proferire parola:

“è la prima volta che vedo questo lato del maggiore Katsuragi.”

Una volta che furono uscite dal bagno, la dottoressa ricominciò il suo interrogatorio:

“Allora tutto OK adesso, capito tutto della lezione di Misato?”

La ragazza allegramente rispose:

“Si il maggiore è un’ottima docente su certe cose”

“Va bene, mettiti pure nel letto e copriti che fa freddino con solo indosso la camicia da notte”

La ragazza si mise seduta nel letto e subito Misato la coprì con il lenzuolo.

Ritsuko riprese subito la parola:

“Allora dove eravamo rimasti???”

Subito la ragazza con irriverenza rispose:

“eravamo arrivati che io non conosco nessun Shinji.”

“esatto eravamo arrivati proprio lì, però ho notato che quando hai sentito il nome Shinji hai avuto una strana espressione, come mai, cosa ti evoca quel nome?”

La ragazza iniziò a spaventarsi:

“niente non mi ricorda niente”

“non mi sembra che non ti dica niente visto come tremi, non ti preoccupare con noi puoi parlare apertamente siamo qui per aiutarti”

La ragazza ancora tremante si girò verso Misato, la quale le fece un cenno con la testa, come per spronarla a parlare e da quel gesto prese coraggio:

“Nel sentire quel nome mi si riempie il cuore di tristezza, solitudine, è come se una parte di me morisse, mi vengono alla luce ricordi spiacevoli, ricordi coi quali non vorrei mai averci avuto a che fare, mi vengono poste davanti situazioni che non voglio continuare a rivivere, essere abbandonati oppure venire accettati e accuditi solo perché piloti l’Evangelion o perché servi a qualcuno che fino a ieri non ti ha mai considerato, qualcuno che fino ad oggi non ha mai provato neanche ad avere un contatto con te, essere usati come strumento di morte e distruzione contro chi vuoi bene, voglio essere accettata per quello che sono, non per quello che mi dicono di fare.”

Qui si fermò il suo discorso quasi urlando, Ritsuko gli pose un’altra domanda:

“Sai almeno come ti chiami?”

Questa domanda fu per lei devastante, difatti se per la precedente aveva trovato una risposta, per questa non ne aveva, in certi casi avere delle risposte dure, strazianti, ingiuste è molto meglio di non averne affatto. A questo punto iniziò un pianto silenzioso, Misato vide le lacrime cadere e bagnare le lenzuola, diede un’occhiata rabbiosa verso Ritsuko e la ammonì aspramente:

“Bisognava proprio arrivare a questo punto?”

Finito di redarguire l’amica, il maggiore abbraccio la ragazza che piangeva nel letto, la strinse a se e le accarezzava la testolina, la faceva dondolare leggermente come per cullarla e con una voce molto dolce le parlava nell’orecchio:

“shhh, su dai non piangere, ci sono qua io, shhh, calmati, non è successo niente, buona”

A piano a piano il pianto si calmò e d’un tratto la dottoressa Akagi si tolse gli occhiali, si avvicinò alla ragazza e cercò il suo sguardo, all’inizio sembrò non trovarlo visto che quest’ultima voleva evitare questo contatto con chi le aveva appena fatto del male, ma alla fine le due si trovarono inevitabilmente con gli occhi negli occhi, allora Ritsuko, con una dolcezza pari solo a quella di Misato, disse alla ragazza:

“Non preoccuparti, se non hai un nome ne troveremo uno e potrai sceglierlo come piace a te.”

Queste parole sollevarono di molto la ragazza che smise definitivamente di piangere, ed alla fine diede anche un bacietto sulla fronte di Ritsuko senza che potesse fare resistenza.

La dottoressa si rimise in piedi, infilò nuovamente gli occhiali e guardò l’ora, ed esclamò:

”caspita già le 12 e 30, faccio portare da mangiare…”

Poi rivolgendosi alla ragazza ed in secondo luogo a Misato:

 “…per oggi basta interrogatori, però tra tre o quattro ore voglio farti fare alcuni esami come sangue, urine, un cardiogramma, test non molto invasivi”

La ragazza annuì, oramai il peggio per lei era passato e contemporaneamente a Misato esulò:

“Finalmente si mangia.”

La cosa fece sorridere Ritsuko e Maya e sembrò che in quella camera fosse arrivata un po’ di allegria.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo3 ***


NewGirlEntry003 Capitolo 3

Alcuni inservienti portarono il pasto, mentre la dottoressa mangiava la sua parte nello studio in modo da poter ancora consultare i suoi documenti, Misato e Maya facevano compagnia alla ragazza, che tra un boccone e l’altro continuava a ripetere nomi:

“Josefin….???? Naaaah troppo da snob”
“Clara…?Clarabella…tsk”
“Setsuna..?? mmmmm. A un che di oscuro”
“Minako..?? troppo sdolcinato”
“Nicole…???No”

A quel punto anche Misato prese parte al gioco:

“Prova con Desdemona?”

“troppo lungo”

“Amy??”

“troppo corto”

“Akane??”

“Troppo comune”

“Un nome che mi è sempre piaciuto è Rebecca e poi lo abbrevi in Bechy”

“mmm è un nome che sta bene ad una rossa, io sono castana, a parte che potrei tingermi i capelli”

“lascia perdere le tinture, hai dei capelli bellissimi e dopo pranzo gli diamo una spazzolata, e comunque sei incontentabile”

“guarda che il nome me lo porto fino alla tomba ed oltre, per cui voglio scegliermelo bene”

Timidamente Maya diede il suo contributo:

“che ne dici di Elettra??”

“Troppo aggressivo”

“Silvia??”

“Troppo pomposo”

“Elisabet?;  Victoria?;  Ottavia?”

“mmmm, sono troppo….”

Misato riprese parola:

“Troppo che?”

“Troppo, troppo, ma a me non piacciono”

“Beata ragazza quanto sei indecisa.”

A quel punto Maya portò via i vassoi alle altre due per poi riporli nel carrello appena fuori dalla camera, poi si avvicinò a Misato e timidamente le fece cenno di voler parlare con lei in privato.
Il maggiore capito il gesto si alzò dalla sedia, diede alla ragazza un tovagliolo di carta dicendogli:

“Prendi e pulisciti la bocca che è ancora sporca di sugo”

Poi uscì dalla porta e si intrattenne con Maya:

“Volevi parlarmi?”

“Si vede io volevo confessarle una cosa.”

“Dimmi pure.”

“Beh, è una cosa un po’ stupida, però oggi è la prima volta che in lei e nella Sempai noto il vostro istinto materno.”

“Davvero io non me ne sono manco accorta, tutto qui???”

“Sì, tutto qui, scusi se le ho fatto perdere tempo, adesso ritorno al lavoro con la dottoressa, se serve siamo qui nello studio.”

“Non c’è problema Maya, però non dirlo a Ritsuko, lei crede di non avere l’istinto materno.”

Una volta rientrata nella camera fece mettere seduta a gambe incrociate la ragazza sul letto, estrasse dalla sua borsa la spazzola che usava di solito ed iniziò a spazzolarle i capelli e nonostante qualche nodo ribelle e l’inevitabile tiratina, la castana non fece alcuna lamentela, infatti, finiti i nodi, sembrava piacerle quella situazione, si mise giocare con i suoi piedini e mentre veniva accuratamente pettinata canticchiava, poi ad un certo punto si rivolse a Misato:

“Non mi ricordo di averla mai vista spazzolare Asuka”

A quella affermazione il Maggiore si fermò per un attimo e mille pensieri le affollarono la mente:

> come fa a sapere di Asuka??, chi è questa ragazza? Ha ragione Ritsuko nel dire che è Shinji? Oltre a ricordarsi noi tre adesso ha perfino chiamato in causa anche Asuka?? non solo nominandola,  ma ricordandosi che io non l’ho mai pettinata. Mi fa sentire un mostro, la conosco da poche ore e già sono qua a fargli la parrucchiera, mentre ad Asuka non gli o mai neanche messo un fermacapelli. <

In quel momento Misato fu ridestata dai suoi pensieri dalla voce della ragazza:

“signorina Misato, ha finito di spazzolare?”

Allora Misato riprese il lavoro e rispose:

“No, vedi amore, spazzolare Asuka sarebbe come pelare una gatta idrofoba, se a te tiro una qualche ciocca sopporti, invece lei farebbe una tragedia per ogni singolo nodo, poi tornando al discorso, se ti azzardi a tingerti questi bellissimi capelli ti rado a zero.”

“Roger”

La ragazza rimase lì con le sguardo perso pensando:

> Spero che Asu-chan stia bene.<

I suoi pensieri furono interrotti dalla squillante voce di Misato.

“FINITO!!!! Perché non provi ad andare a specchiarti”

La ragazza guardò il Maggiore, saltò fuori dal letto ed andò davanti ad uno specchio appeso ad una parete, nel quale poteva specchiarsi dalla testa ai piedi.
Per iniziare diede un’occhiata a quella chioma appena sistemata con tanta cura, in quei capelli ci passava in mezzo con le dita accorgendosi della loro lunghezza e morbidezza, poi si accorse del suo bel visino e si mise ad osservarlo accarezzandolo con la mano per poterne capire meglio i lineamenti.
Mentre accadeva questo il maggiore si voltò verso un mobiletto appoggiato alla parete per versarsi dell’acqua in un bicchiere, per poi berla. Questa distrazione gli fu fatale, infatti quando la ragazza ebbe finito col viso, si rese conto che c’èra altro da scoprire, si guardò la camicia da notte e in un lampo se la levò restando nuda di fronte allo specchio, nuda solo per sé.
A quella scena assistettero dalla parete a vetri la dottoressa e Maya, la dottoressa corse subito nella camera, ma nello stesso momento Misato voltò capì cosa fosse successo ed era  già pronta a sgridare la piccola impudente:

“RIMETTIT….””

La Dottoressa Ritsuko non le fece continuare la frase:

“NO, Misato lasciala stare, per lei è una cosa molto importante.”

“Mi vorresti spiegare???”

“Semplice è la prima volta che si trova a tu per tu col suo corpo, deve scoprilo”

La ragazza non sembrò curarsi delle due e continuò quella sua esplorazione, si accarezzò, si guardò, si voltò, poi si sedette sul letto sempre con di fronte lo specchio per guardarsi meglio i piedini e le gambe, sempre grazie allo specchio riuscì a vedersi la schiena ed il suo sederino roseo, poi iniziò ad accarezzare il suo piccolo seno, poi passò a quella fenditura in mezzo in gambe, che un giorno gli sarebbe servita per procreare iniziò ad accarezzarla, però si fermò lì quando notò che a Misato iniziava a venire la bava alla bocca per la rabbia, capì che doveva fermarsi, allora molto astutamente si rivolse a lei:

“Secondo lei signorina Misato ho il sedere grosso?”

Misato pensò prima di proferire parola:

> Guardala è donna da meno di 24 ore ed è già vanitosa <

Poi scherzosamente:

“Scherzi, hai un sederino che è un amore.”

Allora la ragazza e Misato si guardarono negli occhi  e scoppiarono a ridere.

Purtroppo la risata durò poco, infatti accadde ciò che non doveva accadere. D’un tratto la porta si aprì ed entrò il sig.Kaji, il quale si accorse a sue spese di aver fatto uno dei più grossi errori della sua vita, infatti come notò dell’entrata di Kaji, la ragazza emise un urlo assordante, prese un lenzuolo  cercò i coprirsi come meglio poteva rannicchiandosi a terra.
Misato messa sull’attenti dall’urlo scagliò automaticamente contro l’Ex fidanzato la prima cosa che si trovò sottomano, ovvero il bicchiere dal quale aveva appena bevuto, fortunatamente per lui fu abbastanza svelto da uscire e chiudere le porta, così facendo il bicchiere si frantumò contro di essa.
A quel punto l’urlo fini, Misato corse dalla ragazza e si sincerò delle sue condizioni:

“Allora tutto OK??, ti aiuto a metterti la camicia da notte e poi fili nel letto che per terra ci sono dei pezzetti di vetro che ti possono tagliare i piedini.”

La ragazza annuì e seguì alla lettera le istruzioni di Misato. Una volta messa nel letto la ragazza, il Maggiore si avvio con fare minaccioso verso a porta, uscì chiudendosela dietro ed a quel punto nonostante la porta chiusa e le pareti insonorizzate si sentì quello che Misato disse a Kaji.

“sei un imbecille!!! Un branco di babbuini è più educato di te, non te l’hanno insegnato di bussare prima di entrare nella camera di una ragazza, soprattutto di una ragazzina della sua età”

“si vedi Misa-chan, emh,.. io non potevo sapere…scusa ma..”

“scusa un corno, poverina l’hai spavetata a morte  te con le tue manie da strafottenza e da Macho”

“Misato…. fammi spiegare non so neanche chi sia quella ragazza”

“non Importa chi è o chi non è, Se fosse l’ultima arrivata o l’imperatrice del giappone tu devi bussare e basta mi sono spiegata, spero che dopo tu vada a chiedergli scusa”

Al povero Kaji non rimase altro che dar ragione alla sua Ex:

“Ok, va bene, quando sarà pronta me lo dici  verrò a porgli le mie scuse.”

Un attimo dopo il Maggiore rientrò e notò che la ragazza stava facendo fatica a trattenere le risate.

“Cosa c’è da ridere?”

“Niente”

A quel punto bussarono alla porta. Misato subito ringhiò:

“No, Kaji, non è ancora pronta è qui poverina che piange e si dispera per colpa delle tue mosse avventate.”

Allora Ritsuko prese in mano la situazione:

“mmm, non è Kaji, deve essere l’attrezzatura che ho richiesto.”

I fatti diedero ragione a Ritsuko, che andò ad aprire la porta e vi entrarono due infermiere portandosi dietro di se un carrello con sopra un computer, un monitor, degli elettrodi  colorati appesi ad un lato e una scatola sterilizzata con dentro dei raccoglitori per il sangue e due raccoglitori per le urine, la dottoressa insieme alle infermiere controllò il tutto:

“Bene, c‘è tutto l’occorrente che serve , voi due potete andare e fra un’ora tornate a riprende il tutto.”

Come le infermiere uscirono la dottoressa prese il posto di comando, chiamò Maya che se ne stava nello studio e poi ripartì gli ordini:

“Allora mentre io e Maya prepariamo gli strumenti per l’elettrocardiogramma, Misato aiuta la nostra ospite a prelevare un campione di urine,….”

E rivolgendosi alla ragazza:

“sempre se ti scappa adesso”

La ragazza titubante di fronte a quel mostro color avorio circondato da fili colorati:

“Per farla la posso fare, però non mi farete male”

“Non ti preoccupare, l’unica volta che potrai provare dolore è quando ti dovrò prendere dei campioni di sangue, ma lo faremo per ultimo così se vorrai rimandare lo rimanderemo, adesso vai con Misato in bagno per il campione di urine.”

Misato sentitasi chiamata in causa, bofonchiò:

“Ma normalmente le urine non si prendono la mattina?”

Subito la dottoressa ribatte:

“normalmente, ma vorrei avere qualche dato in più, inoltre le spieghi per domani mattina così si la nostra brava bambina fa tutto da sola.”

Detto questo le due si chiusero in bagno per altri dieci minuti e quando uscirono tutto era pronto per l’elettrocardiogramma, e subito la dottoressa prese la parola:

“Allora, adesso ti sdrai sul letto e apri il collo della camicia così ti metto gli elettrodi”

Come la ragazza fu nel letto la dottoressa applico gli elettrodi al suo petto e mentre faceva questo la ragguagliava sul da farsi:

“Adesso diamo un’occhiata a come batte il tuo cuoricino, vedi cara tu sei nuova per noi e voglio farti tutte le analisi per vedere che tu sia in forma, comunque non preoccuparti per il momento non voglio fare test invasivi, quelli casomai te li farò solo se strettamente necessari, adesso che ti ho messo tutti questi fili ti chiudo la camicia prima che entri ancora qualcuno di inaspettato.”

La dottoressa sorrise alla ragazza che ricambiò, di seguito si rivolse a Maya che stava ai comandi della macchina:

“Pronti per registrare?”

“Si, al suo via.”   

“Ok via”

Circa dieci minuti dopo si sentì bussare alla porta. Il maggiore sentendosi inutile si offri volontario:

“Vado io”

Si incamminò verso la porta e quando la aprì si trovò davanti il sig. Kaji con un sorriso smagliante:

“allora la nostra ospite è pronta per ricevere le mie scuse???”

Misato si girò verso la ragazza, la quale fece un cenno affermativo con la testa, poi si rigirò per affrontare l’EX.

“sei fortunato che è una ragazza molto comprensiva e che ha deciso di perdonare quel tuo atto di perversione”

“come al solito Misa-chan te la rigiri come vuoi te”

“ma va avanti rompiscatole”

Il sig. Kaji si avvicino al letto e come fu  lì a mezzo metro tirò fuori da dietro la schiena una rosa.

“Questo è per farmi perdonare del mio comportamento indelicato verso di te, comunque non preoccuparti di solito con gli esponenti del gentil sesso sono un cavaliere”

La ragazza arrossì è con molta delicatezza prese tra le mani quella rosa mentre Kaji continuava a parlare:

“Non preoccuparti non ha più nessuna spina, non punge più”

La ragazza guardando il delicato fiore tra le sue mani e sempre più rossa in faccia sussurrò al suo interlocutore:

“grazie è un pensiero davvero molto gentile”

 Di fronte a questa scena si ebbero diverse reazioni, Misato brontolò:

“Se si fosse trattato di me mi avresti portato in mazzo di asparagi.”

La dottoressa Akagi e Maya furono molto più drastiche nel giudizio, infatti la Akagi redarguì duramente Kaji.

“Kaji, vattene che mi stai rovinando l’elettrocardiogramma”

Il bellone rispose:

“Io e come?”

“semplice, a questa povera ragazza gli stai facendo battere il cuore a mille con le tue tecniche da don Giovanni.”

“Bene allora me ne vado per qualche minuto così potete finire in pace anche voi”

Così dicendo uscì dalla camera lasciando la ragazza a fissare la rosa che teneva tra le mani.
Misato a quel punto prese un vasetto lo riempì d’acqua e lo porse alla ragazza dicendogli:

“coraggio infilala qui che la metto sul tavolo”

Così fecero, poi il maggiore si rivolse a Ritsuko:

“Dovremo rifare l’elettrocardiogramma?”

“Fortunatamente no, i dati che mi servivano li abbiamo registrati nei primi dieci minuti, e comunque va tutto bene, battito forte e regolare, ho preferito fare ancora dei rilevamenti quando è entrando Kaji c’è stato un aumento della frequenza cardiaca.”

Misato guardò la ragazza molto severamente e con un tono altrettanto severo:

“Non azzardarti a prenderti una cotta per lui, ne ho già una in casa che gli muore dietro.”

La dottoressa mentre le toglieva gli elettrodi,  riprese a parlare alla ragazza:

“Adesso se vuoi vorrei prenderti dei campioni si sangue, ti devo solo infilare un ago nel braccio sinistro, non credo di farti molto male, credi si poter resistere?”

La ragazza si guardò in giro spaurita e decise:

“se non mi fate troppo male potrei provarci”

“sei sicura???”

“si”

“Allora Misato tienile la mano destra per favore, Maya il laccio, l’ago e le fiale”

La dottoressa legò il laccio emostatico al braccetto della ragazza  e continuò a parlarle per tranquillizzarla:

“Prima cosa prova a guardare da un’altra parte così la cosa da meno soggezione”

La ragazza guardò nei corvini occhi di Misato e lì si perse nel suo sguardo severo, ma dolce ed un attimo dopo la dottoressa la richiamò alla sua attenzione:

“guarda che bello il cerotto con l’orsetto”

Dopo aver visto quel buffo cerotto sul suo braccio si rivolse molto timidamente alla dottoressa:

“perchè?”

Qui fu Maya a risponderle:

“Perché abbiamo preso i nostri campioni e tu sei stata brava, non ti sei agitata. Visto è bastato un attimo e non te ne sei accorta.”


Subito dopo entrarono le infermiere a ritirare i campioni e l’ingombrante macchina medica, seguite da Kaji.

Nuovamente la dottoressa Akagi assegnò i compiti alle due infermiere:

“Voglio che stanotte vengano fatti gli esami a questi campioni ed inoltre voglio la mappatura completa del DNA il più presto possibile, se ci sono problemi fatemi chiamare dal vostro responsabile.”

Le due infermiere annuirono ed iniziarono a sistemare i campioni, una  di esse domandò alla Akagi:

“Dottoressa, per regolamento i campioni devono essere identificati col nome del paziente, se qualcuno può dirmi il nome.”

Stavolta Ritsuko era in netta difficoltà, infatti si mise a cercare una risposta guardando negli occhi Misato, Kaji, ed infine Maya, tutti rimasti senza parole, mentre l’infermiera aspettava, come dal nulla una voce si fece sentire:

“Nadia Rebecca Katsuragi” 

Di fronte a queste parole l’infermiera si rivolse in modo dolce alla ragazzina nel letto:

“come hai detto tesoro?”

ed ella le rispose un po’ seccata:

“Io mi chiamo Nadia Rebecca Katsuragi, quei campioni sono miei per cui su di essi dovrete scrivere Nadia Rebecca Katsuragi. È una cosa buffa che io ed il maggiore abbiamo lo stesso cognome ma non siamo parenti.”

“lo sai che hai proprio due bei nomi”

“scusi signorina mi può scrivere il nome anche sulla cartella in fondo al letto che se ne sono dimenticati”

“non c’è problema ho proprio qui un pennarello rosa, sembra fatto apposta per te”

Infine con un sorriso sulle labbra ringraziò l’infermiera:

“Grazie mille infermiera lei sta facendo un ottimo lavoro”

Tutto questo avveniva senza che gli altri proferissero parola vista la completa padronanza nel comportamento di Nadia Rebecca Katsuragi.

Quando le infermiere uscirono di scena Misato a voce bassa domandò a Nadia:

“Perché Nadia, Perché Rebecca e Perché Katsuragi?”

Subito Nadia rispose:

“Nadia mi è venuto in mente oggi e lo trovo adorabile, poi Rebecca è un nome di classe, inoltre come dici tu ha una bellissima abbreviazione.”

Il maggiore ritorno all’attacco:

“e perchè Katsuragi?”

“potrei dirtelo da sola?”

Di fronte a questa richiesta, Kaji, Ritsuko e Maya decisero di lasciarle sole e presero la scusa di andare a procurarsi la cena.
Quando furono sole Misato si sedette sul letto guardando negli occhi Nadia che iniziò a parlare:

“Vede è un desiderio molto infantile, spero che lei capisca, io sono nata praticamente meno di 24 ore fa, ma dentro di me come se risiedesse l’anima di Shinji Ikari, anzi forse io sono l’anima di Shinji, un’anima di cui conservo in parte alcuni ricordi, la maggior parte di essi sono abbastanza spiacevoli, se non per dire raccapriccianti. Dopo aver riflettuto su alcuni di essi mi sono accorta di come si è comportata con Shinji, mi sono resa conto che forse lei è stata la persona più importante per lui, visto che è stata capace di volergli bene anche quando è scappato di casa , quando per un suo azzardo si è fatto ingoiare dal mare di Diarc, ed altre situazioni dove lei ha pensato di più a lui che ad altro. Per tutto il male che Shinji le ha fatto io ne sono dispiaciuta, però si ricordi che non era nelle sue intenzioni. Per Shinji lei è stata come una madre, la madre che non ha mai avuto, per questo che ieri sera mentre sentivamo le sue strazianti urla dall’interno dell’Eva….”

“Allora aveva ragione Ritsukol l‘Eva mi ascoltava, in un qualche modo ti ho fatta nascere io”

“Mi faccia continuare, mentre sentivamo le sue urla un forte rimorso ci pervase, a quel punto decidemmo che la fragile anima di Shinji dovesse ritornare da lei, rompendo il più possibile col passato, per evitare altra sofferenza, allora convenimmo che bisognava cambiare per migliorare le cose e sono nata io. Mi può chiamare sostituta o rimpiazzo, però ricordi che io sono l’anima di Shinji che è tornata da lei solo per lei per ricompensarla dell’amore che ha dato a quel povero ragazzo.”

Nadia scoppiò in lacrime, ma continuò col discorso.

“Le parlavo di un desiderio infantile, il desiderio infantile di Shinji, ma adesso quel desiderio è mio,….Vu-v- vuole farmi da madre??”

A questo punto anche Misato con le lacrime agli occhi abbracciò Nadia e la strinse a se le parlava con un filo di voce:

“Shinji a fatto questo per me, ha voluto ritornare a questo mondo orribile solo per me….No, non preoccuparti tesoro, non ti chiamerò né sostituta, né rimpiazzo, ti chiamerò Nadia o Rebecca oppure visto che ti pace tanto Bechy, se tu mi chiamerai mamma io ti chiamerò figlia.”

Restarono lì abbracciate per quasi 5 minuti, poi entrò nella sala Ritsuko, Kaji e Maya con la cena, Misato li accolse con evidenti sugli occhi i segni del precedente pianto e si rivolse a loro:

“Vi presento mia figlia Bechy…. Rit-chan avevi ragione tu”

I tre rimasero di stucco di fronte a tale affermazione e solo Ritsuko riuscì a proferire parola:

“Ragione riguardo a cosa?”

“Riguardo al fatto che ieri sera l’anima di Shinji mi ha ascoltato dall’interno dell’Eva, riguardo al fatto che questa ragazza , cioè Bechy è l’anima di Shinji che è tornata da me perché soffrivo senza di lui.”

I cinque potettero cenare tutti in camera grazie alle splendide razioni portabili della Nerv e subito dopo cena, Misato rimboccò le coperte a Nadia e prima di addormentarsi scambiarono ancora due parole:

“Nadia adesso devo andare, mi dispiace lasciarti sola, ma non posso fare altrimenti, ho a casa Asuka che non sta tanto bene.”

“Lo so, prendi la spazzola e pettinagli anche i suoi di capelli”

“Promesso….. ciao ci vediamo domani, stanotte resti qui con Maya, Ritsuko e con Kaji”

“Ok, Notte Mamma”

Misato spense la luce ed uscì dalla camera e si fermò a parlare con gli altri.

“Allora qualcun’altro sa di questa storia??” 

Ritsuko rispose subito:

“No, anche a Sigeru e Makoto ho detto di non proferirne parola con nessuno ed inoltre la base è ancora sottosopra visto l’ultimo attacco e fortunatamente la commissione sta pensando ad altro che allo 01 e a Shinji”

“Adesso come facciamo senza Shinji, ovvero, quello originale?”

Kaji entrò nel vivo del discorso:

“Datemi un po’ di tempo per pensare che mi inventerò qualcosa a dir poco fenomenale”

Misato si congedò da tutti:

“Allora buona notte a tutti, ve la lascio nelle vostre mani, io vado, devo far riaffiorare un po’ di nodi al pettine con Asuka.”

Prima di andarsene il maggiore passò ancora una volta nella camera a vedere Nadia dormire, le dette un bacio sulla fronte e se ne andò.
 
Mentre usciva dalla base tra i suoi mille pensieri riguardo alla lunga giornata appena trascorsa, uno in particolare la fece sorridere:

> Non pensavo che fosse così bello essere chiamata Mamma. <


Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo4 ***


NewGirlEntry004 Capitolo 4

Appena il maggiore giunse casa nel sentire l’orologio suonare le 22 gli scappo questa affermazione:

“ bene sono le dieci, è ancora prestino, mi sa che stasera prima la striglio e poi la pettino.”

Come Misato varcò la porta di casa, si trovò di fronte un’altro caos, un cuscino strappato che mostrava l’imbottitura, pezzi di riviste in giro, delle tazze rotte sparse per la casa, PenPen affamato che chiedeva un po’ di cibo. Il maggiore una volta rifocillato il suo animale, prese in mano la scopa ed iniziò a pulire riempiendo il sacco dello sporco, come ebbe finito di far pulizia in soggiorno ed in cucina guardò due paia di manette prese prima di lasciare le base della Nerv e se le mise in tasca, poi tirò fuori dalla borsa  la sua spazzola e si accorse che su di essa c’era rimasto attaccato un capello castano abbastanza lungo, lo prese con le dita e lo guardò, gli apparve un inquietante ghigno sulle labbra e pensò fra se è se:

> dopotutto, una promessa è una promessa <

Finito il ragionamento fece cadere volutamente delle pentole facendo un gran trambusto. Questo trambusto fu udito da Asuka che come un fulmine su scagliò in cucina sbraitando:

“ Possibile che qui non si possa dormire in pace, Misato vedi di fare più attenzione, non puoi arrivare qui a fare il casino che vuoi solo perché oggi sei stata a fare la scema con Kaji o con stupid-Shinji.”

Di fronte a cotanta arroganza Misato non gli restò che contrattaccare verbalmente prima di passare hai fatti veri e propri:

“Punto 1, questa è casa mia e faccio quello che voglio io,
Punto  2, oggi non ho fatto la scema né con Kaji né con Shinji,
Punto 3, ti ho già detto di non chiamarlo più così,
Punto 4, stasera torno e ho trovato un porcile, non una casa,
Punto 5, nel tornare ho chiamato la tua capoclasse e mi ha riferito che è da giorni che non vai a scuola.
Infine ultimo ma non meno importante, stasera Asuka ci sediamo a parlare dei tuoi, o se meglio preferisci, dei nostri problemi, perché è ora che tu ti dia una regolata con le buone e oppure te le do io con le cattive.”

Asuka naturalmente non si smosse:

“Credi di farmi paura, poi io Stupid-Shinji lo chiamo come lo voglio io e stasera non ho alcuna intenzione di parlare con una come te!”

Asuka si voltò e si incammino altezzosa verso la sua camera, mai errore gli fu più grande di dare a schiena a Misato quella sera.
Misato prima di partire all’attacco disse alla sua coinquilina:

“Ok, la registrata te la devo dare io con le cattive”

In men di un lampo Misato ammanetto gambe e braccia di Asuka e quest’ultima si ritrovò per terra in mezzo al salotto, a faccia in giù impossibilitata a muoversi.

“Misato si può sapere cosa hai intenzione di fare??? Credi di ottenere qualcosa facendomi paura?”

Misato rimase in silenzio e si inginocchiò a cavalcioni sul corpo di Asuka sia per tenerla ferma sia per stare più comoda.

Asuka iniziò a spazientirsi mentre si sentì tirare i capelli:

“Gran bel piano Misato legarmi per tirarmi i capelli, cos’è, provi una nuova misura anti-angelo?”

“non te li sto tirando, te li sto pettinando, sono proprio un disastro, li hai trascurati ultimamente”

Ad Asuka non rimase altro da fare che starsene lì immobile, infatti più tentava di dimenarsi più Misato faticava a districarle i nodi e più Misato faticava più gli tirava i capelli, insomma un effetto boomerang, per la rossa era meglio rilassarsi e così fece.
Dopo mezz’ora ed a metà del lavoro Asuka fu completamente calma sotto le cure di Misato e gli fece la seguente domanda:

“Misato, ci sono speranze per Shin-chan?”

La sua tutrice rispose molto sgarbatamente:

“Tè l’ho già detto stamattina che con me la commedia non attacca, è inutile che adesso ti fingi preoccupata per Shinji se fino ad un’ora fa lo chiamavi stupido.”

“Non è vero adesso sono preoccupata per lui è da più di un mese che non lo vedo”

“Adesso ti libero i piedi e tu siediti per terra a gambe incrociate così che possa continuare e niente scherzi altrimenti te li taglio i capelli.”

La rossa si sedette stranamente senza opporre resistenza, forse incuriosita dallo strano comportamento del Maggiore, il quale dopo averla fatta prendere posizione le  rilegò ancora una volta i piedi, sogghignando:

“Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”

Grazie a quella posizione Misato potè sistemare le ciocche sopra la testa e la frangia davanti, inoltre poteva scrutare lo sguardo della ragazza che si era fatto triste, passo ancora una mezz’ora tra spazzolate e spazzolate.

Di nuovo Asuka si fece sentire:

“da quello che capisco c’è poco da fare per Shinji”

“ e da cosa lo capisci?”

“dal fatto che non mi è ancora stata data risposta sulle sue condizioni”

“ non te le saprei dire nemmeno io, siamo ancora in attesa di avere risposte dalla Dottoressa Akagi”

“ non ti preoccupare Asuka io starò fuori casa ancora per qualche giorno e poi rientro, se non vuoi andare a scuola non c’è problema, visto come stai andando è probabile che  ripeterai l’anno. Piuttosto di andare in giro da sola vieni alla Nerv, almeno li potrò farti un po’ di compagnia in questi giorni, poi muoio dalla voglia di farti conoscere una persona.”

Subito l’espressione di Asuka cambiò ed il tono della voce si fece più allegro:

“Davvero e chi è, un ragazzo??”

“No è una ragazza, ma tu non volevi solo Kaji???”

“Sarà un’altra Ayanami”

“No, lei ha dei lunghi capelli castani che oggi gli ho spazzolato e poi le piace parlare, sai più o meno ha la tua età”

“Non sarà mica un altro pilota di Evangelion che vuole portarmi via lo 02??”

“No, non so se vorrà fare il pilota di Evangelion, però tocca a lei scegliere altrimenti, potrà benissimo fare la vita di una normale ragazza, infine non credo che fra i 3 Eva a nostra disposizione voglia pilotare proprio il tuo.”

“Mi piacerebbe sapere chi è”

“Dovrai attendere Asuka sono previsti dei grossi cambiamenti e se va tutto come spero dovrò comprare un paio di spazzole in più.”

Finalmente il Maggiore liberò la sua preda, quest’ultima, andando in contro ad ogni sua regola, non si scagliò ad inveire contro la sua tutrice, ma anzi si fermò a parlare con lei:

“Scusa Misato, forse la situazione mi è scappata di mano”

“No, Asuka, forse quella che si deve scusare sono io, probabilmente ti ho lasciato un po’ troppo a briglia sciolta, quando invece dovevi essere guidata. Se hai problemi e non sai dove andare, viene da me alla Nerv che un’ora la trovo sempre, poi adesso nello stato in cui è messa la base tutti ci stiamo prendendo un bel po’ di libertà, l’altro giorni Sigeru si è messo  suonare la chitarra sul ponte di comande ed il Vicecomandante lo ha sgridato, ma non perchè suonava, ma perché stonava, una scena troppo buffa, adesso basta andiamo a dormire”

 Misato prima di prendere sonno continuò coi suoi pensieri, erano dolci, di fronte gli passavano le immagini del visino sereno di Nadia mentre dormiva e della pace fatta con Asuka e prima di cadere definitivamente nell’abbraccio di Morfeo sussurrò:

“Sono madre, ho una figlia, anzi due.”

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo5 ***


NewGirlEntry005 Capitolo 5

Il mattino seguente Misato, ancora nel suo futon, fu svegliata dallo squillo del telefono, ci impiegò qualche secondo a capire dov’era l’apparecchio ed ha rispondere:

“Pronto??”

L’inconfondibile voce di Kaji le rispose:

“Buongiorno Misa-chan”

“cosa vuoi a quest’ora??”

“Sono le 10 non dirmi che dormivi ancora”

“certo che dormivo, non sai la giornata che ho passato ieri”

“Più o meno lo so, volevo informarti che la tua Bechy sta bene”

“è sveglia?”

“Si, non può fare colazione perché Rit-chan vuole fargli una TAC total-non-so-che molto approfondita e vuole che sia a digiuno”  

“vorrai dire una TAC total-body approfondita”

“si, ecco esattamente cosa ha detto, aspetta un attimo”

a un certo punto si sentì in sottofondo una voce lontana che continuava:

“io, io, io, io”

Misato iniziò a preoccuparsi di ciò:

“Pronto Kaji, pronto, non fare lo scemo, pronto??!!”

Di scatto dovette staccare la cornetta dal proprio orecchio per non rimanere assordata da uno squillante:

“CIAO, SIGNORINA MISATO”

Come si riavvicinò la cornetta al viso subito si lamentò:

“Bechy ti sento bene senza urlare.”

La pestifera ragazzina però continuò a voce alta:

“adesso vado con la dottoressa a fare altri controlli”

“Bechy anche se sono lontana da te, ti sento lo stesso, perché col telefono è come se fossi lì di fronte, per cui non serve che urli tanto.”

“Davvero????”

“Si non hai sentito prima Kaji che mi parlava normalmente?”

“Si è vero”

“Bene, chiarito l’equivoco, come hai passato la notte??”

“……B-b-Bene”

“Perché balbetti?, è successo qualcosa?”

“Noooooo, non è successo niente, assolutamente niente, NI-E-N-TE”

“Sembra che tu mi stia raccontando una bugia”

“Io bugie, No, Ho fatto la brava invece.”

“Va bene, ciao mi raccomando continua a fare la brava con la dottoressa e con Maya, io sarò lì oggi pomeriggio passami il Sig.Kaji adesso, ciao, smack (bacetto alla cornetta)”

“Siiiiiii, Ciao signorina Misato”

Di nuovo il Maggiore poté parlare all’Ex:

“Kaji, cosa è successo?”

“Un piccolo incidente di natura idraulica, ti passo Rit-chan che è più informata di me”

Il maggiore sempre più incuriosito da quello strano discorso, aspettava di parlare con l’amica e sentiva alla cornetta i suoni del passaggio della telefonata da un apparecchio all’altro:

“Pronto, Misato sei tu?”

“Si sono io, ciao Rit-chan cosa diavolo è successo?”

“Io so solo come si sono svolti i fatti perché della cosa se ne occupata del tutto Maya e poi stamattina appena sveglia mi ha prontamente relazionato la cosa, a proposito lo sai che se Maya sceglieva la seconda scelta lavorativa dopo l’università avremmo perso un efficiente tecnico,  ma guadagnato un’ottima maestra d’asilo.”

“ e questo che c’èntra???”

“c’entra, c’entra”

“Spiegami tutto?”

“Allora ieri sera per la seconda notte consecutiva io e Maya abbiamo dormito nel mio studio per rimanere vicino a Nadia.”

“questo lo so e me ne scuso”

 “Lasciami parlare, alle 3 di notte Maya si è svegliata perché ha sentito dei lamenti e pensando a Nadia, è subito corsa nella cameretta e lì ha trovato la poverina seduta nel suo letto che piangeva al buio.”

“Avrà fatto un brutto sogno”

“no, niente brutti sogni, allora Maya gli domandò cosa fosse successo e la cosa gli fu chiara quando appoggiando una mano sul letto se le è sentita umida, in breve Nadia aveva appena bagnato il letto”

“allora tanto piangere perché ha rovesciato un bicchiere di acqua”

“Misato, ma sei sicura di essere completamente sveglia, mi sembra che tu non capisca quello che ti dico?”

“certo che sono sveglia cosa non ho capito?”

“non hai capito che Nadia non ha rovesciato un bicchiere stanotte, ma ha fatto la pipì a letto”

A quel punto Misato gli mancò il fiato, si immagino la scena della povera ragazza che piangeva nel buio e di lei che non poteva fare nulla per far smettere quel pianto e alzando la voce:

“Mi preparo ed in 20 minuti sono lì!!”

“Calma Misa-chan calma, adesso è tutto OK, non serve che tu venga qua, fammi finire la storia”

Subito il maggiore si sentì rassicurato.

“Tutto OK allora, cosa avete fatto?”

“Più che cosa avete fatto, cosa ha fatto Maya, allora una volta che ha capito l’accaduto ha fatto alzare dal letto Nadia, le ha fatto togliere la camicia da notte sporca, l’ha portata in bagno dove l’ha lavata e le ha anche misurato il girovita, ed i fianchi, naturalmente poi ha chiamato delle infermiere per far cambiare il letto e si è fatta portare un paio di camice da notte nuove ed anche un’altra cosa”

“il girovita, i fianchi, una cosa???, non ci sto capendo più niente”

“capiresti di più le la smettessi di interrompere!!!”

“ah vero, scusa, continua”

“Allora come uscirono le infermiere, Nadia era pronta per ritornare a nanna , però non voleva andare a dormire. Il perché, come lei stesso ha detto a Maya, è che aveva paura di bagnare ancora il letto e lì entrò in gioco la cosa misteriosa. Per convincere Nadia a tornare a dormire, Maya, prima di fargli indossare la camicia da notte nuova le ha mostrato dei pannolini.”

“eh… dei pannolini?”

“Piantatala di interrompermi!!!,  si dei pannolini, come quelli per ì bambini piccoli.”

“Emm ,Scusa Rit-chan, emm, allora poi cosa ha fatto Maya??”

“Dunque, ha fatto sdraiare Nadia sul letto, le ha fatto allargare le gambe e gli ha dato una bella spolverata di borotalco e poi gli ha messo il pannolino, poi l’ha fatta alzare per infilargli la camicia da notte ed infine l’ha messa sotto le coperte ed gli è stata accanto probabilmente per tranquillizzarla sul fatto che così facendo il letto sarebbe rimasto asciutto,infatti , stamattina l’ho trovata addormentata sulla sedia in parte al letto e non ti dico il suo imbarazzo quando l’ho svegliata, stamattina.”

“E adesso come sta Nadia?”

“Sembra che abbia superato brillantemente lo schoc, stamattina sembra contenta di avere finalmente addosso qualcos’altro oltre alla camicia da notte.”

“e non gli è più capitato?”

“bè, Maya la sta cambiando in questo momento, ma credo che adesso sia lei a bagnarsi di proposito per ricevere le attenzioni della mia assistente, fortunatamente stamattina l’ho convita a darmi un campione d’urine senza troppe complicazioni, ha fatto tutto da sola, o quasi, dopo Maya a dovuto rimettergli il pannolino perché lei non era capace di allacciarselo, fortunatamente la cosa torna a nostro vantaggio, adesso dovrò fargli una TAC total body ed una serie di ecografie e se gli scappa mentre è dentro la macchina può farla senza interrompere la sequenza di monitoraggio.”

Misato alla fine di questo racconto gioì:

“ E brava la nostra Maya, allora ci sa fare coi bambini”

Però la sua voce si fece leggermente più cupa nel domandare alla dottoressa:

“Scusa Rit-chan, ma questo incidente, è da legarsi più ad un problema fisico o psichico?”

Con tono irriverente la dottoressa rispose:

“è da legarsi al fatto che ieri sera una certa persona di mia conoscenza, dopo aver fatto mangiare Nadia e soprattutto fattogli bere molta acqua, l’ha messa subito a nanna senza domandargli se doveva andare in bagno.”

E cambiando il tono della voce:

“Uffa Misato adesso sei madre certe cose dovresti saperle o vuoi trovarti a cambiare pannolini ad una 14-enne??”

Quasi rassegnata Misato si rivolse all’amica:

“Si, si Ritsuko hai ragione tu.”

“Mi raccomando, Nadia a fatto promettere a Maya che tu non dovevi sapere di questa storia.”

“OK, OK, dopotutto sono debitrice con la tua assistente. Adesso vi lascio lavorare, mi raccomando non spaventarla.”

“non procurarti vieni oggi per l’una così mangiamo tutte assieme, ciao.”

“ciao”

Nel chiudere la comunicazione Misato restò a fissare con lo sguardo il telefono tra le sue mani sospirando:

“Piccola peste.”

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo6 ***


NewGirlEntry006 Capitolo 6

A quel punto il maggiore sentì la voce di Asuka da dietro la porta:

“Misato sei sveglia?”

“Si Asu-chan, adesso arrivo a farti la colazione.”

Dopo essersi vestita, uscì dalla sua camera, si diresse in cucina preparò la colazione e mentre stava aspettando che il latte bollisse vide Asuka con in mano una scatola piena di quaderni e libri e perplessa gli domandò:

“cosa stai facendo??”

“Sto sistemando la mia camera, ho un sacco di roba da buttare.”

Così dicendo butto per terra, vicino al contenitore dei rifiuti, la pesante scatola ed il Maggiore incuriosito si acquattò accanto ad essa ed iniziò ad esaminarne il contenuto, passarono alcuni minuti e Misato domandò alla Second che era tornata in camera:

“Per la scuola cosa hai deciso, non ci vai più???”

Asuka con un po’ di timore pensando ad un eventuale reazione spropositata dalla sua tutrice, timore rafforzato dai fatti della sera precedente,  si sedette sul letto e con voce alta ed un poco inquieta rispose:

“No, per quest’anno no….”

Si aspettò una reazione, ma questa non si verificò e continuò:

“…Hai ragione tu Misato, visti i miei risultati scolastici mi toccherà ripetere l’anno, allora tanto vale non perdere tempo inutile...”

Ancora nessuna reazione.

“…poi sai comè un test oggi, una simulazione domani,  un’altro test dopodomani, e poi preparativi per eventuali attacchi, verifiche delle attrezzature senza contare lo stress e le battaglie senza preavviso contro quei cosi, è dura per un pilota di Eva andare anche a scuola….”

Niente di nuovo sul fronte Misato, Asuka incuriosita e preoccupata tastò il terreno:

“Ma mi stai ascoltando Misato??”

Il maggiore continuando l’approfondita lettura dei quaderni nello scatolone:

“Si che ti ascolto, continua pure.”

“Preferisco starmene a casa e riprovarci l’anno prossimo, magari senza quei granchiacci di angeli in giro.”

Misato rispose:

“Va bene, forse è la cosa giusta, però non credere di stare qui ad oziare, ricordati che la casa è da accudire e poi senza Shinji….”

Nel pronunciare quel nome, Misato fu pervasa da un senso di profonda tristezza e fu quasi sul punto di piangere, ma senza alcun preavviso iniziarono ad affiorarle alla mente le immagini dei lunghi capelli di Nadia, il suo bel visino, le sue piccole mani e come la tristezza arrivò nello stesso modo la tristezza sparì.

Asuka nella sua camera, preoccupata per quella frase incompiuta iniziò a riflettere:

> Riguardo a lasciare la scuola l’ha presa bene, inoltre per le faccende di casa dovevo aspettarmelo, dopotutto non posso avere vitto e alloggio gratis, solo che adesso starà a piangendo pensando a Shin-chan. Cavolo Shinji, combini guai anche in tua assenza.<

 Questo pensiero fu interrotto dalla voce di Misato:

“allora Asuka, la colazione sta diventando fredda”

> la colazione???, ma non stava piangendo??? <
 
Asuka, sempre più incuriosita, uscì dalla sua stanza, andò in cucina e vide che Misato era intenta a bersi un caffè e tra un sorso e l’altro le si rivolse:

“Allora Asuka, dovremo dividerci i compiti per accudire la casa e stavolta useremo un metodo più democratico della mora”

Asuka sempre più confusa riguardo al comportamento della sua tutrice si diresse verso il tavolo, si sedette, mangiò qualche biscotto e fu pronta per assaltare la sua tazza fumante.

Misato avvertì Asuka:

“guarda che non ho messo lo zucchero, prendilo dall’armadietto”

Subito la Second si rialzò nervosamente, andò verso l’armadietto aprì l’anta superiore e vi tirò fuori un barattolo con un’etichetta recante degli ideogrammi giapponesi sopra, allora il maggiore vista la scena, subito obiettò con la sua coinquilina:

“guarda che quello è sale, c’è pure scritto, lo zucchero è nell’anta più in basso

La ragazza guardò il barattolo che teneva in mano e rispose.

“A si è vero chissà dove ho la testa.”

Detto questo ripose il barattolo dove lo aveva trovato e prese l’altro, uguale nel colore e nella forma al primo, ma recante un’altra scritta, lo guardò e affermò:

“Ecco questo è quello giusto”

Sedutasi a tavola travasò nel suo caffelatte 6 cucchiaini di polvere bianca dal barattolo.

Misato, seguendo questa manovra, al terzo cucchiaino bofonchiò:

“Se fossi in te stavolta non esagererei”

Di fronte a queste parole Asuka restò perplessa, non riusciva a capire, però da buona Asuka Suryu Langley, se ne infischiò del consiglio e procedette con tutti e 6 i cucchiaini, mescolo bene il tutto e tirò una bella sorsata rabbiosa.
Come si accorse d’avere un bruttissimo sapore in bocca, fece cadere la tazza e si fiondò in bagno a vomitare ed a sciacquarsi la bocca. Misato la seguì e quando la trovò con la lingua sotto il getto d’acqua fredda del lavandino iniziò la sua scena madre che senza saperlo aveva provato in un paio di occasioni con Nadia il giorno prima, automaticamente, e di questo ne se stupì pure lei, tirò fuori la sua dolce voce:

“oh, povero il mio amore, evidentemente, hanno messo il sale nel contenitore sbagliato”

Misato, vedendo il vomito e di come Asuka stesse patendo, gli vennero i rimorsi per tiro mancino che gli aveva appena giocato e continuò a coccolarla.

“Adesso con calma ci laviamo un po’ la bocca, bene, con calma, bevine un po’ e buttala tutta fuori “

La Second non poté far altro che seguire gli ordini del Maggiore, infatti non potendo parlare per i continui risciacqui ed i dolori alla gola, si fece cullare da Misato che la teneva teneramente sottobraccio mentre con l’altra mano gli portava altra acqua alla bocca.
Asuka si rese conto che quella era la prima volta dopo molto tempo che qualcuno le rivolgeva delle parole dette in un modo così dolce e sincero, sentendo il calore del corpo della tutrice si sentì in pace ed al sicuro.
Misato dopo un bel po’ dall’ultimo tossito di Asuka lavò un po’ il lavandino, sempre col braccio intorno al collo della rossa, portò quest’ultima a piccoli passi a sedersi sul divano, una volta che entrambe furono sedute una di fianco all’altra, senza mai cambiare il suo dolce tono della sua voce si informò sulle condizioni di salute della ragazza:

“Va meglio adesso? Riesci a parlare?”

Asuka cercò di parlare, ma le riuscì solo di fare uno strano verso, una specie di grugnito a bassissima voce:

“wi fua uave la wuowa” (N.d.A. Tradotto in “Mi fa male la gola”)

Misato sempre più preoccupata iniziò ad agitarsi:

“Come, Asu-chan, indicami dove ti fa male.”

Allora la second fregò la gola con la mano ed il maggiore capì.

“ah, ti brucia la gola”

La ragazza fece di si con la testa.

“Fammi dare un’occhiuta, apri per bene la bocca e fuori la lingua”

Asuka fece ciò che gli fu richiesto e Misato tenendole la testa con le mani iniziò a scrutarli in bocca e con una leggera forza le fece alzare la testa:

“Dai forza Asu-chan, alza la testa che non vedo”

Il maggiore ci guardò dentro per un attimo e poi rilasciò il capo della ragazza stilando la sua diagnosi.

“È molto rossa, ma quanto sale ci hai mes....”
 
Non riuscì a finire a frase che Asuka socchiuse nervosamente gli occhi, come preda di una fitta e si portò le mani alla pancia.

Misato si spaventò molto per questo e con altrettanto timore si rivolse alla ragazza:

“Asuka, cosa c’è, dove ti fa male”

Notò le mani sulla pancia e collegò i fatti:

“Ti fa mal la pancia, vero??”

La ragazza annuì di nuovo con la testa, e mentre faceva questo il dolore sembrava alleviarsi.

“probabilmente un po’ di quella robaccia ti è restata nello stomaco”

Dicendo questo Misato cinse il suo braccio destro alla vita di Asuka infilò la mano sotto la maglietta ed andò a massaggiarle la pancia. Resasi conto dei movimenti sotto la maglia, la second cercò di prendere quella mano che le si strofinava delicatamente, finalmente ci riuscì e se la sentiva sotto la sua, anche se di mezzo c’era la sottile stoffa della maglietta. Asuka si rilassò notevolmente sentendo quel dolce calore, si rannicchiò un pochino per poi appoggiarsi a Misato e li ci stette per almeno 5 minuti. Nonostante il dolore per la ragazza furono attimi molto belli, al contrario lo furono quelli passati da Misato, infatti la giovane donna, si continuò a maledire per la sua cattiveria, mentre con una mano le accarezzava la pancia, con le dita dell’altra le faceva dei ghirigori sulle tempia destra, contemporaneamente le baciava la testa e tra un bacio e l’altro continuava a ripetere:

“Scusa amore, scusami, è colpa mia se ti fa male il pancino.”

Ad un certo punto Asuka ebbe un’altra fitta allora Misato le comunicò la sua decisione:

“Ti porto con me alla base e li ti faccio visitare.”

Come il maggiore notò il cenno affermativo che la ragazza le fece, andò a preparare un paio di borse sia in camera sua che in quella della coinquilina, come ritornò in soggiorno fece alla malata:

“Io porto le borse in macchina, c’è la fai a resistere 2 minuti da sola”

 Un nuovo cenno di Asuka diede il via la Maggiore, il quale come una furia  uscì dall’appartamento per poi rientrarvi poco dopo alla stessa maniera, una volta in casa, si avvicinò al divano per prelevare la ragazza. Quest’ultima con molta fatica si alzò in piedi, si infilo molto lentamente una giacchetta e con altrettanta difficoltà uscì di casa e si incamminò a piccoli passi, sorretta da Misato, verso l’ascensore. Una volta al suo interno si appoggiò alla gelida parete metallica mentre la cabina scendeva, come furono al piano terra, donna dai capelli purpurei, si rivolse alla rossa:

“Asuka dai che andiamo adesso”

“Non c’è la faccio, mi fa troppo male”

Misato essendo una donna dai modi spicci non perse tempo e trovando una forza che neanche lei sapeva di avere, riuscì a prendere sulla schiena la ragazza dolorante ed ha portarla in macchina. Come finì di legarla con le cinture di sicurezza partì alla massima velocità verso la base, si dovette fermare un paio di volte per poter permettere ad Asuka di dare di stomaco fuori dalla machina, ma il restò del viaggio andò abbastanza bene vista la situazione.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo7 ***


NewGirlEntry007 Capitolo 7

Una volta arrivati all’infermeria, Misato cariò Asuka su una barella e la fece visitare al pronto soccorso dal primo dottore che gli capitò sotto tiro,  come ebbe un attimo fece chiamare Rit-chan che incontrò in corridoio mentre visitavano Asuka e le raccontò tutta la storia.
Finito il racconto la dottoressa entrò nella sala da visita e colloquiò col dottore per 5 minuti per poi uscire, Asuka era sdraiata nel letto e sembrava sentirsi meglio, visto che come vide Misato spiare dal vetro della porta la salutò con la mano.
Il maggiore ricambiò il saluto, ma dovette subito togliersi dalla porta vista l’imminente uscita di Ritsuko. Quest’ultima assicurò l’amica:

“Adesso va meglio, a quanto pare ha avuto una sorte di intossicazione gastrica che ha superato svuotando completamente lo stomaco, adesso le danno del sedativo per farla dormire in modo tale da permettere al suo corpo di recuperare, poi dovrà stare un po’ a digiuno.”

Misato sussurrò:

“è tutta colpa mia”

La dottoressa non volle infierire viste le condizioni dell’amica:

“Mi spiegherai meglio più tardi, adesso non vuoi sapere come sta Bechy??”

Misato spalancò gli occhi:

“Ah si Bechy, me n’ero completamente dimenticata, non avrà problemi anche lei spero”

“No, no. Stamattina è andata alla grande nel fare la T.A.C., è stata buona buona per tutte le 2 ore di monitoraggio, ha persino messo in imbarazzo me e Maya quando con la sua voce chi ha chiesto se poteva fare pipì nel pannolino”

Al maggiore si accese un sorriso:

“Davvero e adesso dovè?”

“E’ in una stanzetta con Maya, la sta cambiando, voglio fargli delle ecografie.”

Infatti in una stanzetta per metà al buio in un angolo dell’infermeria, 2 persone colloquiavano:

“Brava adesso alza il culetto che ti infilo il pannolino nuovo”

Naturalmente erano Maya e Nadia e quest’ultima eseguiva gli ordini della prima intenta a cambiarla. Quando la giovane donna ebbe finito si accorse che la ragazza sdraiata di fronte a lei guardava il soffitto canticchiando allegramente, per attirare a se la sua attenzione e non potendo resistere alla vista di quel pancino roseo e morbido, le fece il solletico che fu seguito da una squillante risata e da delle allegre lamentele:

“No, lì nooooo”

Maya ottenuta l’attenzione della ragazza la guardò nei suoi profondi occhi blu ed iniziò un discorso:

“guarda che lo so che ti fai la pipì addosso solo perché così io ti possa cambiare”

la ragazza abbassò lo sguardo e poi cercando scuse:

“Bè…. vede e se poi mi succede… che non sono io a volerlo, ma capita e basta… e poi non posso bagnare il letto come stanotte..”

Capendo l’arrampicata sugli specchi di Nadia, l’assistente della Ritsuko le interruppe la frase:

“Facciamo un patto, se stanotte non ti fai la pipì addosso e domani mattina ti levo il pannolino asciutto, inizierai a portare delle normali mutandine, altrimenti se il pannolino sarà bagnato vorrà dire che tu hai ragione ed io torto e continueremo coi pannolini, però dovrai arrangiarti a cambiarteli da sola, e ricordati che una ragazzina cresciuta come te non sta bene col pannolino indosso. Va bene?”

La ragazza rispose con la sua solita allegria:

“Roger!”

Rimessi a posto gli oggetti utilizzati per il cambio, Maya, si portò al fianco della barella ed iniziò spalmare sul corpo della ragazzina della crema blu e mentre faceva questo gli spiegava il da farsi:

“Allora adesso ti metto questo gel che ci permette di fare l’ecografia.”

Però Nadia più che alle sue spiegazioni, era interessata al logo della Nerv marcato su un risvolto dell’uniforme della sua improvvisata Baby-sitter, ed indicandolo col dito:

“Cos’è??”

Con tranquillità Maya le rispose:

“E’ il simbolo della Nerv, non ricordi?”

“lo so che simbolo è, ma non capisco cosa sia in realtà”

“è una foglia di fico, una pianta che cresce nei paesi caldi”

“e cosa sono queste stanghette intorno”

“non sono stanghette, è una scritta, prova a leggerla”

Sempre con tono allegro la ragazza rispose:

“non so leggere, per me sono solo stanghette senza senso, anzi stanno anche male messe così”

Maya fece il ragionamento che se per caso la ragazza si rende conto di questo suo limite potrebbe scoppiare a piangere, allora iniziò l’approccio in modo attento:

“Allora non sai che cosa c’è scritto sui cartelli che abbiamo visto venendo qua”

“No per me sono solo scarabocchi”

“però ti piacerebbe sapere leggere e scrivere?”

“Certo mica posso rimanere ignorante”

Nel sentire queste parole alla giovane donna  sparirono le perplessità:

“Bene allora ti darò una mano io intesi?”

“Intesi”

Subito dopo Maya portò la ragazza a fare l’ecografia e mentre la dottoressa le perlustrava l’addome con la sonda entrò nella stanza il Maggiore Katsuragi e per Ritsuko fu solo una pausa forzata visto che come vide la madre, Nadia volle salutarla, baciarla e abbracciarla senza aspettare che la dottoressa finisse la visita.

Una volta calmata la ragazza la dottoressa poté riprendere il monitoraggio, cercando quello che voleva e alla fine lo trovò, ma non ne fece parola con nessuno, ma lasciò la ragazza nelle amorevoli mani della Baby–sitter Maya per rivestirla e andò a parlare con l’amica:

“allora novità sulla Langley?

“sono stata con lei fino a quando non si è addormenta e poi sono venuta qua”

“Stasera io e te dobbiamo parlare di cose molto importanti”

“ok, e tu hai finito con Bechy?”

“per oggi sì, te l’ho detto è stata un amore, domani voglio fargli fare il test psico-attitudinale e come ha finito……”

La dottoressa, come già sapeva, stava per dire una cosa molto delicata alla quale non sapeva come avrebbe reagito l’amica, per cui cercò di continuare il discorso come nulla fosse:

“…vuole salire a bordo dell’EVA.”

Nessuna esplosione fu più deflagrante:

“MA VI E’ DATO DI VOLTA IL CERVELLO!!!”

“Calmati Misa-chan che spaventi Nadia”

Misato sempre più furiosa:

“Ammettilo, sei stata tu a mettergli questa idea in testa, tu ed il comandante Ikari, a voi maniaci vi serve solo carne da cannone e allora ve la prendete anche con chi non ha ancora 2 giorni di vita, mi fate schifo!!”

Nadia da dietro cercò di calmare quella tempesta di parole:

“Signorina Misato vede io..”

Il maggiore non le fece finire la frase:

“Silenzio Nadia, lasciami dare una lezione a questa nazista.”

Capendo che in quel momento farsi dar retta dalla donna dai capelli di porpora era un’ardua impresa, la nostra peste dagli occhi blu usò la parolina magica simulando un tono triste:

“Mammaaaaa…..”

Sentendo questo inconfondibile richiamo, Misato si ammansì di colpo e andò verso la figlia per abbracciarla e portando quella testolina sul suo petto iniziò ad accarezzarla ed ha sussurragli:

“Amore ci sono qua io, non permetterò che ti facciano del male”

Staccando un po’ la testa e guardando il maggiore negli occhi:

“Vedi, emm,  sono io che voglio pilotare l’Eva”

“Dimmi la verità, cosa ti hanno offerto?”

“Niente, voglio pilotarlo e basta, penso di esserne in grado di farlo e poi voglio finire il lavoro di Shin-chan, non voglio che ciò che ha fatto sia stato del tutto inutile”

Misato si calmò ancora sentendo quelle parole rivolte a Shinji e con tono non poco perplesso domandò alla figlia:
 
“Sei veramente sicura di quello che dici?”

“Si, domani facciamo una prova, se va bene continuo a pilotare, se invece va male, per me va bene lo stesso, vuol dire che non era destino.”

Ritsuko riprese la parola:

“Innanzitutto ti garantisco che il comandante Ikari è all’oscuro degli avvenimenti degli ultimi 2 giorni, poi è stata lei stamattina a tirar fuori la questione ed ad insistere e non ho potuto fare altro che fare un patto con lei, infine é la prima volta che mi danno della maniaca e della nazista.”

Misato mortificata:

“Scusami, ma nell’ascoltare quella tua affermazione ho risentito le urla del povero Shinji quando lo pilotava ed allora non ho più resistito.”

Un velo di silenzio si insediò nella stanza, per un momento per tutti fu facile ricordarsi di quelle urla, ma fortunatamente Maya prese la parola pur di far terminare quella situazione:

“Per domani ci sarebbe un problemino per il test”

La dottoressa dibatté alla sua assistente:

“Non mi sembra, le riparazioni dello 01 sono praticamente finite ed è già pronta una Entry-plug nuova e per nostra fortuna il comandante Ikari sarà fuori sede per altri giorni.”

“Vede dottoressa non mi riferivo al test di sincronia, a ma all’altro test”

La dottoressa sempre più interrogativa:

“Perché?  È un normalissimo test psico-attitudinale, con disegni da descrivere e domande a cui rispondere con una crocetta su di una delle 4 risposte.?

“Il problema è nelle domande”

Dicendo così, Maya si diresse verso la sua sempai e le sussurrò qualcosa all’orecchio.

La dottoressa fece un sospiro e disse:

“Avrei dovuto aspettarmelo, va bene domani a qualche maniera ci porremo rimedio.”

Misato continuando ad accarezzare la morbida chioma castana della sua Bechy, non capiva il senso di tutto ciò e si lamentò con le altre:

“Allora potrei sapere qualcosa anche io??”

Maya fece la stessa cosa col maggiore, il quale guardò in alto e si lamentò nuovamente:

“Bene sono felice adesso posso metterla in compagnia di Asuka nel club degli analfabeti.”

Le altre 2 donne di fronte a questa strana affermazione rimasero con uno sguardo molto perplesso, notata questa situazione Misato dette spiegazione:

“Allora stamattina ho trovato il perché Asuka fa tanta fatica a scuola, non sa leggere e scrivere il giapponese, ho trovato degli strafalcioni che neanche un bambino delle elementari sarebbe capace di fare e conoscendola il suo orgoglio le impediva di parlare apertamente di questo limite ”

Dicendo questo iniziò a sistemarsi nervosamente il vestito:

“Ma perché mi sento il seno umido???”

Come abbassò lo guardo si rese conto che come la rugiada scendeva dalle foglie la mattina, anche la saliva della appena addormentata Bechy scendeva dalle rosee labbra sbavando sul vestito, il maggiore non fece altro che far sdraiare la ragazzina senza svegliarla, una volta che fu libera di muoversi, poté constatate i danni all’indumento.

“Mi ha completamente inzuppato la maglia”

Mentre si stava togliendo quest’ultima rimanendo solo col reggiseno, usando un tono più amorevole si rivolse all’amica:

“Rit-chan potresti farmi un favore???”

“Dimmi adesso che c’è?”

“In macchina ho lasciato 2 borse piene di roba mia e di Asuka, potresti andare a prenderle per favore??”

“OK tu resta qui e non ti muovere. Non puoi andare in giro in quel modo.”

E lanciando le chiavi dell’automezzo.

“Parcheggio nord posto 127-C, Grazie sei una vera amica, attenta però sul tappetino del lato passeggero c’è un piccolo ricordo di Asuka”

“Cioè?”

“Bè vedi, visti i suoi problemi di stomaco nel venire qui non volevo fermarmi la terza volta e allora….”

La dottoressa si rivolse alla fida assistente:

“Maya andiamo, prenditi su un contenitore sterile”

Le 2 uscirono verso la loro missione:

Misato rimase nella stanza a guardare amorevolmente la sua Bechy dormire e nel far questo notò che la camicia da notte era leggermente rivoltata e faceva vedere il pannolino indossato da quest’ultima e senza troppo lesinare il maggiore andò a sistemare la cosa pensando tra se e sé

>Guarda che io non devo sapere di questo fatto, altrimenti metti in difficoltà Maya <

Si sentì bussare:

Toc Toc

Prontamente il maggiore rispose:

“Si chi è??”

“Uno che ha imparato a bussare alle porte”

Si riconobbe la voce di Kaji:

“Entra pure”

L’uomo entrò e vedendo la miss provvisoria della Ex:

“Dai Misa-chan non adesso e poi c’è una bambina.”

Ribollì subito il sangue del maggiore:

“Possibile che i tuoi pensieri cadano sempre lì?”

“Onestamente mi sembra che ad avere dei pensieri cadenti da qualche sia tu, da come sei conciata”

“Pezzo di stupido ho dovuto togliere la maglia perché questo ‘diavoletto’ m’è l’ha inzuppata di bava.”

“Non l’avrai mica allatta spero”

Portandosi una mano alla fronte il Maggiore sempre più in collera, voleva urlare, ma non lo poteva fare per via del placido sonno della figlia, allora a denti stretti si rivolse, secondo la sua interpretazione del caso, a quel lurido verme:

“Ma ti ha dato di volta il cervello, secondo te come faccio ad allattare, va bene che in pratica è come se fossi diventata madre da 2 giorni, ma poi mi spieghi come posso avere il latte se prima non ho partorito, come fai a pensare a cose così assurde!”

“Bè, ho visto un timido e triste ragazzo trasformarsi in una allegra ragazzina in poco più di un mese, senza cure ormonali ed interventi chirurgici, oramai non mi stupisco più di nulla.”

Misato, sapendo che il discorso si faceva inutile fece un profondo respiro in modo tale da smaltire la rabbia il più in fretta possibile ed espirando tutta l’aria butto fuori anche un :

“Sei sempre il solito Rioji.”

“Lo so è questo che ti piace di me…..Neo-Mamma”

Sentendo quelle parole Misato si mise in piedi  davanti ad un tavolino sul quale ci appoggiò le mani aperte tra le quali caddero delle lacrime, Misato piangeva, mugugnava, si girò verso Kaji ed iniziò a commiserarsi:

“Madre un cavolo, che razza di madre sono, guardami, non ho solo fatto altro che giocare alla ‘Tenera famiglia felice ’ usando Shinji e Asuka come bambole per il mio divertimento, solo per sentirmi importante, per tornare a casa e trovare qualcuno che mi alleviasse la solitudine. Volevo fare la parte della amorevole mammina, quella che risolve i problemi con la dolcezza sul volto, quella che dà il bacino sulla bua, quella che prepara crostate di mele con indosso il grembiule, quella che presta i vestiti alla figlia e da consigli a come vestirsi al figlio per essere più attraente, ma invece ho creato più problemi io a quei ragazzi che non a lasciarli da soli in un triste alloggio della base.
Non sono stata capace di capire Shinji quando ne aveva bisogno, quando gli serviva una persona con cui parlare liberamente, praticamente è scappato di casa 2 volte ed io non sono stata in grado di farlo rimanere, non l’ho protetto dal padre che l’ha usato solo per i suoi scopi, non c’ero nella battaglia contro l’unità 04, non gli ho insegnato a tener testa ad Asuka…..
Poi Asuka, l’ho lasciata andare troppo, ed invece a lei serviva una guida, non gli ho fatto capire che le altre persone vanno rispettate, non mi sono resa conto dei suoi problemi a scuola erano dovuti alla sua cattiva conoscenza del giapponese, non gli ho insegnato che certe volte l‘orgoglio va messo da parte, che bisogna riconoscere i propri limiti e poi stamattina l’ho quasi avvelenata per uno stupido scherzo.
Insomma ho rovinato la vita di quei poveri ragazzi, non li ho messi a sconoscenza che esiste qualcosa d’altro oltre agli Evangelion, oltre agli angeli, oltre alla sofferenza ed hai rimorsi, quel qualcosa che poteva renderli felici, non sono riuscita a renderli dei liberi e spensierati ragazzi, non gli ho insegnato a rispettare loro stessi e gli altri. Sono un mostro, l’ultimo angelo doveva uccidermi, ed invece sono stata salvatala proprio da chi ho rovinato di più la vita e che per giunta si è persino sacrificato, una persona talmente buona che è persino tornata in questo mondo orribile per me, un gesto tanto grande per una persona  così piccola, così indegna una persona così orribile, non voglio rovinare anche lei. Io un mese fa dovevo morire, essere distrutta insieme a questo Geofront ed ha tutta l’umanità intera, dovevo morire per pagare le mie colpe e le mie mancanze, insomma dovevo morir……..”

Uno schiaffo di Kaji non la fece continuare.
Passandosi la mano sulla guancia dolorante e umida per le lacrime, Misato, continuò a singhiozzare e si strinse a Kaji che la abbracciò e quest’ultimo con la dolcezza che usava solo con quella persona a lui tanto speciale:

“Misa-chan, non siamo creature perfette, siamo uomini e come uomini sbagliamo, solo Dio non commette errori, appunto perché è Dio ed è lui che tira le fila dell’universo e delle nostre anime su questa terra. Per me come per te, la lotta contro coloro che ci vogliono distruggere, che siano angeli o che siano uomini, i nostri compiti qui alla Nerv, i nostri sforzi nel cercare di capire cose  più grandi di noi, insomma un mare di situazioni da noi non volute, situazioni che ci distraggono da cose molto più importanti, cose che riguardano la nostra famiglia, i nostri cari. Distrazioni che alla fine si pagano aspramente, però guarda che è ancora tutto recuperabile, t’è l’ha detto proprio ieri la tua Becky, per avere una vita migliore rispetto a quella del povero Shinji, ha dovuto cambiare, non è forse la chiave dell’evoluzione il continuo mutare delle cose. I pesci sostituirono le pinne con delle zampe per poter uscire dall’acqua, i dinosauri misero le ali per diventare volatili, le scimmie scesero dagli alberi per diventare ominidi, gli ominidi non usarono più le zanne e le unghie per poter usare il cervello. Allora vedi che tutto ha senso, con Asuka devi trovare dei modi migliori per comunicare, Shinji, o per meglio dire Bechy a cambiato sesso e famiglia per stare con te e solo con te, facendoti capire che tu sei la cosa migliore che gli sia capitata in vita. Non preoccuparti ti potrai ancora rifare, adesso hai anche l’appoggio di una amorevole ragazzina che ti vuole tanto bene.”

Nel sentirsi dire queste parole il maggiore si sollevò nell’animo, ma continuando a piangere si rivolse al suo interlocutore:

“Si Kaji hai ragione tu, ho commesso degli errori, ma è ancora tutto recuperabile, poi adesso ho quella dolce piccola peste di Bechy a scaldarmi parte del cuore, ti prego stringimi come tanti anni fa, ne ho bisogno.”

L’uomo eseguì l’ordine, un ordine che attendeva da tanto, troppo tempo, l’ordine di quella donna a lui tanto cara, con cui passò ore felici della sua vita e ancora parlandole, ma stavolta con un tono un po’ più spiccio:

“…Insomma avevi un pisellino ed ora hai passerina”

Sentendosi dire ciò sul volto di Misato scomparvero le lacrime e apparve un sorriso e sussurrò:

“Sei sempre il solito Kaji-chan.”

“Lo so e come ti ho già detto prima, è questo che ti piace di me, Misato”

“Baciami”

I due si diedero un bacio che per loro durò un’eternità, un eternità nella quale, dubbi, preoccupazioni, pensieri, sparirono lasciando il posto ad una sensazione di calore travolgente Entrambe volevano approfondire la questione visto il dimenarsi delle loro braccia e delle loro lingue, ma sapevano che non si poteva, visto il luogo e la persona presente in quella stanza allora decisero che era giunto il tempo di smettere con la speranza di potersi ancora trovare in tale situazione, staccarono le loro bocche, fronte contro fronte, guardandosi negli occhi, si promettevano amore eterno solo con lo sguardo, solo Kaji ruppe quel dolce silenzio:

“Ho capito che toccherà a me scaldare un’altra parte del tuo cuore.”

Misato dolcemente sorrise:

“Come hai vecchi tempi, stupidone…….. Ti amo.”

“Lo so”

Furono svegliati dalla porta che si apriva, entrarono Ritsuko e Maya con le borse richieste, e videro i due molto vicini e sopratutto i segni delle lacrime di Misato sui suoi occhi e la dottoressa se ne preoccupò:

“Misato cosa è successo?”

“Niente di grave Rit-chan, sai una cosa, quella peste di mia figlia sta sistemando più cose in questi pochi giorni che è qua con noi che io in una vita.”

“Come scusa???”

“Niente, passami la borsa”

Misato poté finalmente infilarsi qualcosa per poter muoversi liberamente all’interno della base.

La dottoressa Akagi si rivolse all’amica per il da farsi:

“Misato da quel che vedo stanotte dormi qui”

“Esatto, adesso tu e Maya potete andate a casa a dormire finalmente, stanotte resto qui io a badare alle ragazze, dovrò farmi un po’ di strada tra il tuo studio ed il reparto, ma ne vale la pena.”

“Non credo, ho appena fatto spostare Asuka nella camera attigua nel mio studio apposta per tenerle d’occhio entrambe, si starà  un po’ stretti, ma almeno non continueremo a fare inutili andirivieni.”

Maya mettendosi sull’attenti fece una richiesta al maggiore:

“Maggiore chiedo il permesso i rimanere stanotte ad accudire le ragazze insieme a lei.”

Il maggiore guardando Nadia che ancora dormiva,:

“Non è meglio che tu vada a casa a dormir…..”

Poi si ricordò di un piccolo particolare:

“a si è vero per la questione del …”

abbassò notevolmente la voce per essere sicura di non farsi sentire dalla ragazzina addormentata:

“ pannolino?”

La giovane assistente fece di sì col capo.
Misato continuò con un tono più o meno autoritario:

“Alla luce dei fatti non posso far altro che accordarle il permesso di restare, onde evitare pianti a dirotto di una delle ragazze”

Maya fu soddisfatta, anche perché così facendo poteva adempiere al suo patto.

Più tardi andarono tutti nello studio e per rendere le cose più sbrigative Maya e Misato portavano  le borse, Ritsuko, aveva sotto braccio una cartellina gonfia di fogli e Kaji portava in braccio, avvolta in una coperta,  Nadia, la quale, si svegliò a metà strada e guardava con ammirazione il viso del suo portatore. Quest’ultimo si accorse del risveglio della creatura che teneva in braccio e  per non farsi sentire dalle altre le sussurrò dolcemente:

“Shhh, continua a dormire.”

Visto quell’ordine dato da una persona così affascinante e gentile, Nadia continuò il suo riposo.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo8 ***


NewGirlEntry008 Capitolo 8

Appena i nostri eroi entrarono nello studio, poterono constatare, attraverso la parete a vetri, che nella camera vi era un altro letto occupato da Asuka, ancora profondamente addormentata  e con una flebo nel braccio.

Allora la dottoressa spiegò:

“Dovendo rimanere a digiuno è meglio alimentarla per endovena, ma penso che domani potrà pranzare.”

Kaji fece un paio di colpi di tosse per poter attirare l’attenzione delle 3 donne, infatti era rimasto sulla porta con in braccio ancora Nadia e aspettava aiuto per poterla metterla a letto, aiuto che gli fu subito dato, Maya aprì la porta a vetro e Misato, mentre preparava le coperte per poterci mettere la bella addormentata, commentò.”

“Se adesso Asuka si sveglia e ti vede con questa bambina tra le braccia scoppia il finimondo.”

Fortunatamente la cosa non avvenne e stando sul lato destro del letto vi riposero la ragazzina e quando Misato si ritrovò davanti a Bechy e Asuka placidamente addormentate, non nascose un forte imbarazzo, infatti la donna non sapeva a da chi andare. Il suo cervello era in panico, dalla rossa o dalla castana, prima da una poi dall’altra, no era meglio prima dall’altra e poi dall’una….poi vide che il letto di Nadia si spostò quasi miracolosamente andando contro quello di Asuka e facendolo tremare un pochino. Non capendo quello strano fenomeno, rivolse lo sguardo a Kaji, che trovò con un piede per terra ed uno appoggiato al fianco del letto, quest’ultimo si accorse di essere osservato e si rivolse al suo osservatore.

“Preferisci un lettone anche te, vero.”

Misato fece per parlare, ma il ritrovato fidanzato la interruppe.

“Lo so, sono sempre il solito, adesso vai pure”

Misato accolse l’invito, si levò le scarpe e gattonando sul letto scavalcò Nadia e si mise tra le due, così potè osservale a intervalli regolari solo girano il capo, infatti mentre guardava Nadia sentiva respirare Asuka  e mentre guardava Asuka sentiva respirare Nadia e continuò questa strana partita a tennis. Kaji senduto sulla sedia, non rimase altro da fare che osservare la situazione, fino a che Ritsuko e la sua assistente entrarono, quest’ultima  levò la flebo, oramai vuota, dal braccio della rossa e mentre lo faceva la sua sempai si rivolse all’amica sdraiata nel mezzo di quel letto improvvisato:

“Misa-chan ti conviene andare a fare dello Shopping così ti distrai”

La donna dai capelli porpora , volendo rimanere in quella dolce posizione, obbiettò:

“Shopping??, io sto qui tra una ragazza nata due giorni fa ed un’altra quasi avvelenata e tu mi parli di shopping?? Si può sapere cosa hai in mente:

A rispondere fu Maya:

“Vede maggiore, oggi ho fatto un patto con Nadia. Tale patto consiste che, se stanotte non si fosse fatta la pipì addosso, domani avrebbe indossato delle mutandine normali, siccome sono sicura di vincere la scommessa c’è solo un inconveniente: cioè non abbiamo niente da mettergli.”

La dottoressa continuò il discorso:

“Scopo della tua missione Misa-chan è di andare in un negozio di biancheria intima, comprare slip, reggiseno e canottierine, per Nadia, evitando di compare roba troppo piccante. Ricordati che è poco più di una bambina e già che ci sei, compra qualcosa ad Asuka, nella sua borsa c‘è solo biancheria sporca.”

“perché io??”

“Perché di una ne sei la madre e dell’altre ne sei la tutrice e hai l’obbligo di vestirle. Infine se vuoi un consiglio un’ora di svago ti farà bene, prenditi pure Maya se vuoi, io ho del lavoro che preferirei sbrigare da sola e poi stasera vado a casa a dormire finalmente.”

“Ok, Ok, fammi infilare le scarpe…. Quando vuoi Maya.”

Le due giovani donne se ne andarono lasciando Ritsuko e Kaji nello studio i quali cominciarono a discutere ed ha prendere la parola per primo fu l’uomo:

“La commissione ed il comandante Ikari non sanno ancora niente vero?”

“Vai a chiudere la porta a vetro e tira le tende, non ho intenzione di far ascoltare a quelle ragazze gli sporchi affari della Seel, devono rimanere all’oscuro di ciò, farei una carognata troppo grande a Misato se scoprendo qualcosa ne soffrissero.”

Una volta eseguiti gli ordini, Kaji tornò alla dottoressa:

“Riassumendo: l’unità 01 ha assorbito l’elemento S^2  di sua spontanea iniziativa diventando un dio, il suo pilota Shinji Ikari si è disciolto in esso a causa della connessione al 400%, poi dopo 31 giorni è tornato nel mondo reale come Nadia Rebecca Katsuragi, ed adesso alla vigilia della riattivazione dell’unità 01 vorresti dirmi che la Seel e soprattutto il comandante Ikari sono all’oscuro di tutti questi fatti.”

“Ti posso anche dire che sono all’oscuro del fatto che domani l’unità 01 verrà riattivata insieme allo 02 e forse allo 00, non sanno niente di Nadia e non devono saperlo altrimenti, non credo che le permetterebbero di vivere a lungo, non sanno neanche che la first children abita a casa mia da almeno 20 giorni.”

“Sull’ultima tua affermazione non ci avrei mai lontanamente pensato??”

“Un’altra esistenza rovinata da quei simpatici vecchietti, dovevi vederla, mentre a casa stavo studiano gli appunti dei piani di recupero di 10 anni fa, sentii suonare alla porta, come la aprii mi trovai di fronte Rei completamente inzuppata dalla pioggia che cadeva copiosa in quei momenti. La feci entrare e le feci fare un bagno caldo, fortunatamente, avevo ancora dei miei vecchi vestiti da ragazza usati poco, glieli feci mettere e le stavano d’incanto, infine le dissi che era tardi e che non valeva la pena tornare alla sua casa e che poteva tranquillamente dormire da me quella notte, ed è da quella notte che si è insediata a casa mia.”

“Non ti ci vedo fare l’amorevole madre come Misato”

“Ti ci si dovrai abituare, Rei-chan mi è stata d’aiuto per portare avanti il progetto si salvataggio, anche se poi ha fatto tutto Misato, non so come dirglielo, che dopo tanto lavoro è andato tutto in fumo.”

“In fumo non direi, credo che Rei abbia una amichetta in più adesso.”

“avrà anche una amichetta in più adesso, forse la prima, ma col grande assente Shinji cosa facciamo, non posso dirle, -vedi Shinji per sbaglio ha indossato un vestito di Asuka, si è accorto che stava meglio in top e minigonna ed adesso è diventata Nadia-, dobbiamo trovare il modo di sistemare Shinji”

“è semplice basta farlo uscire di scena e creare un passato a Nadia”

“cosa hai in mente Kaji?”

“Per il momento la mia idea è allo stadio embrionale, ma ci sto lavorando, quello che è certo è che ci serve un aiuto da chi è vicino alle alte sfere e credo di sapere chi, vista la sua avversione per la Seel e al loro copione.”

“Chi è dimmelo!”

“Ancora no, è meglio aspettare ancora un po’. Parlami ancora della First, in pratica adesso vivete insieme, giusto?”

“Praticamente si, lei dorme nella piazza vuota del mio letto e poi mi dà una mano a cucinare, pulire stirare insomma ad accudire la casa, non mi ero mai accorta di quanto potesse essere così importante avere vicino una persona, mi spiace averle mentito per la mia assenza da casa in questi 2 giorni.”

alla dottoressa iniziò a tremare la voce:

“Vedi Kaji, adesso mi rendo conto di essere un mostro da come mi sono comportata con lei fino adesso…..”

L’uomo con voce seccata non le fece finire la frase:

“Ti prego, oggi ne ho abbastanza di autocommiserazioni, pianti, essere mostri ed errori irrimediabili. Misato oggi è andata in crisi e fortunatamente, forse grazie anche a Nadia, sono riuscito a recuperarla.”

Tornando gelida la dottoressa.

“Scusami. Beh, penso che tutti noi arriveremo ad avere una crisi visto quello che sta accadendo.”

Kaji fermatosi un attimo a riflettere riprese a parlare:

“Scusami tu invece, non ho pensato che anche tu dovessi sfogarti con qualcuno, è da giorni che sei qui in questo buco di base senza vedere la luce del sole, continuando a lavorare senza sosta e con molte ore di sonno arretrato….”

La Akagi, riprendendo la lettura su un monitor, lo interruppe:

“Lasciamo stare, dopotutto è stato un bene che tu mi riportassi nel mondo reale , stasera devo discutere con Misato su cose importantissime e devo preparare della documentazione e se avessi perso il controllo, non so se l’avrei ripreso facilmente. Io adesso dovrei lavorare se permetti.”

L’uomo alzandosi dalla sedia e dirigendosi verso la porta a vetri con tono sarcastico:

“Ok, mi stai sbattendo fuori, ma prima di tornare al mio squallido lavoro passo a dare un’occhiata alle ragazze, ciao”

“ la dottoressa Ritsuko rispondendo con altrettanto sarcasmo:

“Ciao, e pensavo di essere io ad avere un lavoro squallido.”

 Ed alzando leggermente la voce:

“apri mezza tenda per favore che vorrei dare un’occhiata a anche io”

Kaji appena apri la porta, tirò anche il filo che penzolava accanto ad essa, facendo si che le lunghe tende si spostassero mostrano alla donna seduta alla scrivania parte della camera occupata dalle ragazze. Una volta al suo interno Kaji iniziò ad osservare le due dormienti commentando:

“E pensare che c’è chi vorrebbe fare del male a queste indifese ragazze, l’uomo ne ha di strada da fare prima di arrivare a divenire dio e accelerare i tempi non è buona cosa.”

Finito ciò uscì e se ne andò nel suo ufficio con la mente rivolta a mille pensieri.




Intanto in superficie Misato e Maya erano intente a svolgere la loro missione all’interno di un centro commerciale e più precisamente nel reparto biancheria femminile di un noto negozio di moda per adolescenti:

“Maya, non trovi questi cuoricini adorabili??…. poi c’è anche questo bustino azzurro con questo ricamo floreale, è tutto elasticizzato e senza stecche ed è anche abbinato ad un paio di slip…Kawahiiii. Sempre efficiente Maya a Nadia hai preso tutte le misure..oh guarda che coppette piccole ha questo reggiseno, non riesco a pensare che una volta le avevo così anche io…”

Il maggiore con un tono allegro continuava a perlustrare e descrivere tutto che gli capitava sotto mano e che lo riteneva degno di nota, mentre setacciava ceste e di indumenti cercando qualcosa da far mettere alla figlia secondo suoi gusti.
Maya si era trovata di fronte a molte situazioni, ma quella per lei fu la più difficile, allora per trovare un po’ di pace se ne andò nella libreria di fronte e comprò delle cose intanto che il maggiore continuava  nella sua ricerca. Quest’ultimo non si accorse del momentaneo allontanamento della sua sottoposta e se la trovò davanti con una borsa di carta in mano e le domandò:

“Cosa hai comprato?”

“Dei libri che mi serviranno tra un paio di giorni?”

“Dei libri qui??”

“Beh, vedo ho fatto un salto nella libreria qui di fronte.”

Con tono severo il maggiore, un tono che fece venire il sangue freddo a chi l’ascoltava:

“Signorina Ibuki non si doveva permettere di allontanarsi senza il mio permesso…”

Tornando con l’aria allegra:

“soprattutto quando volevo un suo parere su questo top con disegnati degli orsetti e su questo body rosa coi merletti!!”

Maya tirò un sospiro di sollievo per lo scampato pericolo di una nota disciplinare e rispose alla domanda:

“Sono entrambe molto graziosi, però dobbiamo prendere anche delle canotierine e poi c‘è anche Asuka.”

“Lo so, lo so,  ho notato che le ragazze hanno più o meno le stesse taglie per qui basta vestirne una per vestire anche l’altra.”

“In pratica si dovranno scambiare i vestiti, oddio, mi ricordo le liti con mia sorella….. penso che dovremo comprargli anche qualcosa da mettere per uscire, non resteranno per sempre in quella camera.”

“Hai ragione qui ho finito, adesso verso il reparto vestiti!!”

Le due donne andarono a mettere sottosopra l’altro reparto, o per meglio dire, Misato metteva sotto sopra il reparto tra gonne, magliette, T-shirt sotto lo sguardo preoccupato di Maya.
Tale allegria si esaurì solo alla cassa quando il maggiore dovette pagare per 3 borse piene di indumenti, poi finito il rito crudele della firma sullo scontrino della carta di credito, riprese la solita allegria offrendo alla sua momentanea assistente una bibita al bar vicino e mentre erano sedute continuavano il discorso sui vestiti appena presi.

“Però signorina Misato quei pantaloni rosa con le perline sono all’ultimo grido tra le teen-ager poteva comprarli.”

“Vedi Maya non ho voluto prenderli per non turbare ancora la psiche di Bechy, se indossava i pantaloni e si rivedeva in Shinji avrebbe sofferto, e questo non mi sarebbe andato bene.”

“Ma come fa a dirlo?”

“Non lo so, non sono un esperta e poi chi lo è di un caso del genere. Forse mi sbaglio e comunque ho preso 5 minigonne, una più bella dell’altra, poi c’è quel vestitino rosa pastello, per cui non possiamo dire di non avere niente da metterle, se ci sto, una la metto io. Pensa poi che assurdo, gli ho preso tre paia di scarpe da ginnastica invece di quelle meravigliose scarpette col tacco in saldo per paura che si inciampasse e cadesse.”

“Maggiore, sono quasi le 17 mi sa che è ora di andare.”

“Ok, Maya, ma prima volevo chiederti una cosa.”

“Prego maggiore mi dica pure.”

“Volevo ringraziarti per tutto quello che stai facendo e che sta andando oltre le tue mansioni.”

“Maggiore ne sono lusingata, sarei pronta a rifarlo, vede è da parecchio tempo che lavoro con la dottoressa e con lei e da quando sono arrivati i ragazzi ho notato un cambiamento in voi e poi quando l’altro giorno è arrivata Nadia, vi ho viste fare cose che non avrei pensato che sareste state capaci di fare. Vi ho viste in difficoltà molte volte, di fronte ai problemi, agli angeli ed alle battaglie e sempre le avete risolte con decisione e raziocinio, però di fronte a Nadia avete usato una dolcezza che non pensavo potevate avere ed allora volevo aiutarvi ancora di più…”

Continuando il discorso Maya iniziarono a brillarle gli occhi

“…e poi Nadia è così amorevole, doveva vederla oggi come si guardava in giro incuriosita, per lei sono tutte cose nuove e poi continua a cantare inventandosi le parole  ……Scusi maggiore forse mi sono dilungata troppo.”

“No, non preoccuparti, ed  ancora una volta aveva ragione Rit-Chan.”

“Riguardo a cosa.”

“Niente, pensavo ad alta voce, andiamo adesso che si staranno svegliando le ragazze.”

Le donne si alzarono e si diressero verso il più vicino punto d’accesso della base.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo9 ***


NewGirlEntry009 Capitolo 9

Misato ci vide giusto, infatti Asuka si svegliò e guardando sul soffitto iniziò un discorso tra se è se:

“dove sono?, ah si!, sono all’ospedale è vero, mi fa ancora male lo stomaco, mi ci ha portato Misato, dopo avermi scaldato la pancia con la mano.”

Nel dire le ultime parole si ricordò quelle parole dolci e quel tepore sullo stomaco e iniziò a riflettere:

> Non mi sarei mai aspettata che Misato si sarebbe comportata così con me, però, come mai questo cambiamento? ci penserò dopo adesso devo dormire ancora un po’.<

Allora allungò le braccia in avanti per stirarle un pochino e se le fece cadere ai lati prima di chiudere occhio, però mentre il braccio sinistro cadde nel vuoto, quello destro urtò contro qualcosa ed al momento dell’impatto Asuka udì un mugolio:

“mmmhh, nooo,mmm”

La rossa girò la testa e si vide davanti, appoggiata su un cuscino, la testa di un ragazza addormentata più o meno della sua età con dei lunghi capelli castani ed iniziarono altri pensieri:

> macche cavolo, ci sono pochi letti e ne usano uno per due pazienti…… mmm questa non è l’infermeria e poi questa qua, si sta anche mangiando i capelli. <

Asuka con l’indice della mano gli tolse la ciocca ribelle che le era entrata in bocca e continuò nei suoi pensieri.

>Belli però, un attimo ha dei capelli castani e sono anche belli lunghi, non sarà mica… che mal di testa, meglio pensarci dopo.<

Detto questo si riaddormentò.

Più tardi la Second fu svegliata da una dolce voce che canticchiava frasi senza senso, una voce proveniente dalla sua destra. Quando volse lo sguardo verso la voce, si trovò davanti la ragazzina di prima, sveglia che guardava il soffitto intenta a cantare ed a ciondolare la testa sul cuscino e le domandò subito una cosa con tono allorché seccato:

“Si può sapere che cosa stai dicendo, non hai ancora detto una frase che avesse un benché minimo significato?”

La castana si girò verso la rossa:

“scusa ti ho svegliata, volevi dormire ancora un po’?”

“no, per oggi ho dormito abbastanza”

Dicendo questo Asuka si tirò un po’ su per sedersi contro il cuscino, però le venne una fitta che mostrò con un versetto ed una smorfia di dolore, vedendo questo Nadia preoccupata si informò i subito:

“cosa hai?, ti fa male dove?”

Asuka riprendendosi:

“No niente, adesso è apposto, tutto OK, ma si può sapere tu chi sei?”

Ritrovata la serenità dopo la risposta della rossa, alla castana non le restò che identificarsi col sorriso sulle labbra:

“Io mi chiamo Nadia Rebecca Katsuragi, ma puoi chiamarmi Bechy, Asuka”

Sul volto della second si dipinse un’espressione alquanto interrogativa  quasi balbettava ciò che voleva dire:

“C.c.come fai a sapere il mio nome, e poi cosa c’entri col maggiore Katsuragi.”

“è un caso di omonimistia,…omonimania, …cioè omonimia, e poi Misato mi ha parlato tanto di te”

Asuka tranquillizzandosi non poté far altro che presentarsi a sua volta:

“allora io sono Asuka Soryu Langley, the second children.”

“Piacere, Nadia Rebecca Katsuragi, ma puoi chiamarmi Bechy.”

Con tono ancora seccato Asuka rispose:

“Questo lo sapevo già.”

Per un attimo Nadia distolse lo sguardo da Asuka e lo diresse verso la grande parete a vetri che dava sullo studio, poi notando una cosa uscì dal letto, si infilò le ciabattine, andò verso la porta aperta e vi ci si curiosò dentro con la testa per poi ritornare di corsa nel suo nido insieme ad Asuka che vedendo tutta la scena perplessa gli domandò:

“si può sapere cosa succede?”

“Shhhhhhh, la dottoressa Akagi sta dormendo.”

Infatti nello studio la dottoressa seduta sulla sedia si era addormentata appoggiandosi a braccia incrociate sulla scrivania.

Asuka continuò col solito sarcasmo:

“Bene dovrò arrangiarmi come al solito.”

“Se vuoi ti aiuto io”

“non mi serve l’aiuto di nessuno, soprattutto di una ragazzetta che porta ancora il pannolino, con che coraggio vai in giro con quel coso?”

Subito la castana mostrò la sua vera natura:

“di sicuro quello che non hai te”

“io ho coraggio da vendere, lo sai quanti angeli ho già eliminato”

“no e non mi interessa, adesso c’entra solo che tu non hai il coraggio di metterti uno di questi cosi”

“ed invece se volessi c’è l’avrei”

“Davverò?? Provalo, ho hai paura di non avere il giusto coraggio”

La rossa non ci stava vedendo più dalla rabbia e faticava a ragionare.

“Io non ho paura e se me ne dai uno ti faccio vedere come faccio a metterlo e per giunta ti dimostrerò che indosso a me sta meglio che ha te.”

Nadia non se lo fece ripetere due volte, scese nuovamente dal letto, andò verso il mobiletto, prese ciò che voleva con in aggiunta del borotalco e lo diede in mano ad Asuka la quale vedendosi in mano quel pacchetto bianco rimase ferma come per riflettere.

Nadia vedendo questa pausa la punzecchiò:

“Ti è già finito il coraggio???”

La rossa le ringhiò contro:

“No!”

Di colpo si levò le mutandine, spiegò il pacchetto, lo appoggiò sul letto osservando prima il lato giusto, ci si sedette sopra e poi Nadia la aiutò vedendo che la rossa sentiva qualche dolorino nello stomaco e commentando per giunta:

“ti aiuto io che tu sei malata, sdraiati adesso che ti metto il talco”

Asuka si fece aiutare, anche perché non voleva darla vinta a quella impudente che aveva osato sfidarla. Nadia, ricordandosi di come faceva Maya con lei, mise il borotalco e poi chiuse il pannolino grazie agli adesivi.

A quel punto Asuka saltò in piedi sul letto e con le gambe leggermente divaricate si poneva alta sopra Nadia:

“Allora cara Bechy, visto che io ho il coraggio di far tutto ciò che voglio se lo voglio.”

Bechy si divertiva molto e tra un risolino e l’altro:

“sei proprio carina così, vero Misato?”

In quel momento Asuka si accorse che sulla soglia della porta vi erano Maya e Misato intente a guardare la performance della rossa e solo il maggiore riuscì a dire qualcosa:

“Se vuoi Asuka prendo ciuccio e biberon e continuiamo assieme il gioco.”

A quel punto Asuka era talmente rossa in faccia che non si riusciva più a capire quali erano i capelli e quale la faccia, si inginocchiò nel letto e si ripeteva tra se e se:

“Giocata da una ragazzetta col pannolino.”

Misato pose per terra le borse e si portò vicino al letto preoccupata che la Second in un impeto di rabbia assalisse la figlia facendole del male, ma questo non accadde, infatti mentre la rossa era inginocchiata nel letto digrignando e denti per l’ira, la castana le si avvinghiò al collo, disperandosi e con gli occhi pieni di lacrime le diceva:

“Scusami, Asuka è colpa mia, non volevo farti fare brutta figura, è colpa mia non volevo, volevo solo giocare, scusami sono stata una stupida, stupida.”

Asuka se la allontanò da se allungando le braccia con le sue mani che tenevano quelle piccole spalle, mentre vedeva copiose le lacrime formarsi su quei profondi occhi blu e sentiva il continuo tirare su col naso e rispose a quelle suppliche:

“lascia stare, la stupida qui sono io che ci ho abboccato con l’amo e la lenza. Dai Bechy smettila di piangere, già una ragazza come tè non sta bene col pannolino indosso, ma sta peggio con un viso tanto carino rovinato così dalle lacrime.”

“se lo dici tu.”

Nadia si strinse ancora a Soryu ed entrambe furono abbracciate da Misato che si era seduta sul letto accanto a loro e diceva alle due:

“Siete proprio due diavoletti, credo che ci troveremo bene tutte e tre insieme.”

Quel momento fu interrotto dalla dottoressa che con una faccia assonnata si era affacciata alla porta e domandò:

“Si può sapere cosa state combinando?”

Voltandosi verso l’amica Misato le rispose malignamente:

“Niente di grave. Fatti sogni d’oro??”

“Mi sono addormentata senza accorgermene per via della stanchezza, mica sono una macchina, comunque ho finito il mio lavoro e tu ai fatto ciò che ti ho detto?”

 “Si, ho speso un sacco di soldi, ma ne è valsa la pena, andiamo di là che ti mostro il tutto.”

Rivolgendosi alle ragazze che rimasero lì a guardare il discorso senza capirci molto Misato gli impartì gli ordini:

“Intanto che io e Rit-chan guardiamo 2 cose voi due restate qui buone buone a pettinarvi, prima tu Asuka pettini Nadia e poi Nadia pettini Asuka finché non avrete i capelli apposto.”

Mentre Nadia non disse niente, Asuka si lamentò:

“Ma per chi mi hai presa per una parrucchiera, non ho alcuna voglia di starmene qua a spazzolare nessuno.”

Il maggiore  si alzò dal letto, prese le borse appena appoggiate ed entrando nello studio si voltò verso la rossa e ribatté:

“Hai appena avuto una brutta intossicazione, sei ancora stanca e poi non credo che tu voglia andare in giro per la base, mostrando il tuo pannolino nuovo.”

La rossa si guardava in giro alla ricerca di qualcosa:

“Si ma ho ancora le mie mutandine, dove cavolo sono???!!!.”

“Cerchi queste?”

Misato le fece cadere l’attenzione su quell’oggetto che faceva girare sul suo dito.

“Si, Misa-chan ridammele!”

“Non ci penso nemmeno, è l‘unico modo che ho per tenerti qui e poi dove vuoi andare? Fai quello che ti ho appena detto e fatevi quattro chiacchiere così vi conoscete meglio.”

“Uffa Misato, bisogna sempre fare come vuoi te e poi di cosa dovremo parlare”

Misato lanciandogli la spazzola:

“Avete 14 anni, non so parlate di vestiti, gioiellini, ragazzi.., quello di cui di solito discutete voi adolescenti. Bechy mettiti come ieri così Asu-chan può iniziare, io sono qui nello studio con le altre, se avete problemi chiamateci, capito?”

Nadia ponendosi a gambe incrociate:

“OK”

Asuka prendendo al volo la spazzola e portandosi in ginocchio dietro alla castana:

“Va bene, mi sa che sarà un lungo lavoro.”

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo10 ***


NewGirlEntry010 Capitolo 10

Misato chiudendosi la porta e continuando a guardare le ragazze attraverso la parete a vetri commentò:

“Per un po’ saranno impegnate.”

Poi rivolgendosi all’amica che incuriosita frugava dentro le borse:

“Carini vero?”

Ritsuko le domandò perplessa:

“Ma quanta roba hai preso?…. Bene hai preso qualche vestito per portarle in giro.”

Poi tirando fuori un appendino con appeso un perizoma rosso fuoco:

“Questo non mi sembra adatto a delle ragazzine di 14 anni?!”

Misato notando l’oggetto nelle mani dell’amica rispose seccamente:

“Quello è mio!”

“Sicura di starci ancora dentro?”

Maliziosamente il maggiore ribatté all’amica:

“Guarda che non è detto che se ingrassi tu debba ingrassare anche io.”

Maya di fronte alla parete a vetro stava guardando incantata le ragazze che si pettinavano e che parlavano tra di loro, non gli restò che commentare ad alta voce:

“Certo che Nadia è un peperino, io cerco di fargli togliere il pannolino e lei invece riesce a farlo mettere ad Asuka.”

Misato cercò di tirar su il morale all’assistente:

“Non scoraggiarti Maya, domani appena vedrà quello che gli abbiamo comprato cambierà idea.”

Ritsuko come suo solito prese in mano la situazione:

“Misato ti devo parlare in privato, Maya potresti per favore lasciarci da sole.”

L’assistente obbedì subito all’ordine rispondendo a sua volta:

“Nessun problema dottoressa, vado a vedere a che punto sono i preparativi per la riattivazione delle unità Evangelion, se ne stavano occupano Aoba e Ryuga.”

Finito di dire ciò prese il suo fido notebook e uscì dallo studio, restata sola con l’amica, la dottoressa Akagi iniziò il discorso mettendo sul tavolo due documenti uno in parte all’altro e si rivolse al Maggiore:

“Misato guarda questi grafici e dimmi se ci sono differenze tra uno e l’altro.”

La donna dai capelli porpora osservò attentamente quei due fogli pieni i disegni per poi rivolgersi alla studiosa:

“Mi sembra la fotocopia l’uno dell’altro.”

“In un certo senso lo è, guarda più attentamente c’è una piccola differenza, per modo di dire piccola.”

Indicando col dito un punto di uno dei due foglio.

“Hai ragione qui i disegni non sono uguali, questo è differente dall’altro, sembra che manchi un pezzo.”

“Misato sai qual è la differenza tra un uomo ed una donna, in termine genetico intendo?”

“bè, da ciò che mi ricordo dalla scuola se non sbaglio le donne hanno due cromosomi X mentre gli uomini hanno un cromosoma X ed uno Y”

“Per semplificare le donne si definiscono XX e gli uomini XY giusto?”

Misato iniziò ad impensierisri:

“Rit-chan, non capisco, cos’è questa una lezione di biologia e poi che disegni sono questi?”

“Quello che hai sotto il dito è la mappatura genetica di Shinji Ikari, mentre l’altro hai la mappatura genetica di Nadia che mi è pervenuta oggi.”

“…e ciò cosa dimostra?”

“Dimostra che Nadia è la versione femminile di Shinji, stessi cromosomi, stesso DNA  e stessa anima, con solo la variazione del sesso. Mi stupisce che una differenza così piccola ne crei delle altre così enormi.”

Il maggiore con tono stupito:

“Allora mi vorresti dire quella ragazza è Shinji?”

“Tè l’ho detto anche l’altro giorno, ma adesso posso confermartelo senza alcun dubbio.”

“Ma come mai ha questi atteggiamenti così femminili, quando parla di se si esprime al femminile, si comporta da ragazza come se lo fosse sempre stata.”

“Probabilmente perché l’anima si modella in base al corpo in cui risiede, come un liquido in una bottiglia, prende la forma che gli dà il contenitore. Inoltre Misato, lei sa di essere una entità diversa da Shinji, infatti si riferisce a Shinji in terza persona come se fossero due persone distinte e separate.”

Misato andando verso la parete a vetro si mise guardare le ragazze che si pettinavano e chiacchieravano scherzosamente e con voce tremante ammise:

“E tutto questo l’ha fatto l’Evangelion.”

“Esatto. Probabilmente è questa la vera potenza dell’Evangelion, cioè il poter dare e manipolare la vita. Naturalmente l’ha fatto per un motivo.”

“Motivo?, che motivo? Chi gli ha dato questo motivo? Tu…?.. I magi?…?”

“No, io ed i Magi non c’entriamo, sei stata tu che hai dato di nuovo un motivo di vivere all’anima di Shinji, o per meglio dire di Nadia, se non ti avesse sentita disperarti, non sarebbe qui con noi. Eppure come fa a non esserti chiaro, te lo ha detto Nadia in persona.”

“Oddio. Rit-chan quante cose non sappiamo ancora degli Eva?”

“Purtroppo molte, ora come non mai mi rendo conto che sono giocattoli troppo pericolosi in mano a chi non li sa usare. Poi c’è dell’altro sia su Nadia che su Asuka.”

Continuando a guardare le ragazze che si erano scambiati i ruoli, ora con Nadia che pettinava Asuka, Misato si rivolse all’amica:

“Cosa c‘è ancora e come mai adesso c’entra anche Asuka?”

“Da un punto di vista questa cosa riguarda anche me e te, ed è una situazione che ci si ripresenta ogni 28 giorni.”

“Oddio non mi vorrai dire che…….”

“Esatto, con l’ecografia e la T.A.C. di oggi ho scoperto che Nadia ha delle ovaie piene di cellule uovo, per cui è da considerarsi donna a tutti gli effetti. Vedi il primo ciclo mestruale è detto Menarca e avviene tra i 10 ed i 16 anni, mediamente a 13, però come nel caso di Asuka potrebbe essere ritardato. Comunque c‘è buona probabilità, che si verifichi nel giro di un anno sia per Asuka che per Nadia.”

Non nascondendo la sua perplessità il maggiore continuava nel discorso:

“Mio Dio, tu me lo stai dicendo con così tanta superficialità.”

La dottoressa ribatté subito:

“Non è superficialità la mia, ma è una serena constatazione dei fatti, dopotutto per noi donne è un passo importante nella vita. Inoltre è una delle poche cose sensate che riscontro in questi giorni.”

“Ma saranno pronte a ciò che le aspetta?”

“Tu lo eri?…. Almeno loro, al contrario di noi, hanno la fortuna di avere vicino qualcuno che gli vuol bene e che gli darà una mano ad accettare ciò.”

“Hai ragione, dovrò informarmi un po’ prima e poi è inutile fermare la natura.”

“Se vuoi ti posso passare dei libri sull’argomento, però prima servono a me per Rei.”

Con tono interrogativo il maggiore chiedette maggiori informazioni:

“REI???!!! Ha già avuto le sue prime perdite?? Poverina come fa ad affrontare ciò con il suo fragile carattere e per giunta da sola?”

“Non è sola, come ho spiegato a Kaji abita a casa mia da almeno 20 giorni, purtroppo ho dovuto mentire a Rioji perché gli uomini certe cose non le capiscono.”

“Cosa è successo esattamente?”

“Dunque: una sera stavo lavorando al piano di recupero di Shinji, sentii suonare alla porta, come l’aprii mi ritrovai di fronte la First Children bagnata come un pulcino e sporca di fango, infatti fuori stava piovendo, la feci entrare domandandogli come mai quella visita così inaspettata, finchè non le cadde il maglioncino che aveva cinto alla vita e notai che in mezzo alle gambe aveva il vestito insanguinato. Dovevi vederla poverina, non riusciva proferire parola, probabilmente era nel suo appartamento quando si rese conto di avere una perdita e spaventata di ciò corse a casa mia non capendo cosa le stesse succedendo.”

“Povera ragazza, per lei deve essere stato spaventoso e poi cosa hai fatto?”

“L’ho lavata e gli ho dato dei miei vestiti da ragazza e poi siamo state in piedi tutta la notte parlarne, mentre la ascoltavo mi ricordavo di quando ero io al suo posto e non avevo una madre con cui parlare. Il giorno dopo andai in libreria cercare dei libri sull’argomento.”

Qui il tono della dottoressa si fece cupo:

“Misa-chan spero che tu mi potrai perdonare se per un paio di giorni ho abbandonato il piano di recupero per stare con Rei.”

“Rit-chan non preoccuparti, non credo che sino stati 1 o 2 giorni a creare problemi e poi non credo che Nadia sia un problema, anzi, guarda come Asuka sta buona mentre viene pettinata dalla mia Bechy, non ci credo neppure io .”

Le due donne si misero in piedi di fronte alla parete a vetri ad ammirare le 2 aspiranti parrucchiere, e Ritsuko disse all’amica al suo fianco:

“Dimenticavo, per la gioia della tua coscienza. Prima ho prelevato un campione del vomito di Asuka dalla tua auto che ho ordinato di pulire, l’ho fatto analizzare ed ho scoperto che l’intossicazione non era dovuto al latte corretto col sale, ma a dei biscotti avariati. Per cui tu non c’entri niente.”

“Non sai il peso sullo stomaco che mi hai levato.”

Intanto Nadia stava tirando la spazzola sui lunghi capelli di Asuka e le parlava:

“Certo anche te non scherzi come lunghezza dei capelli, poi sono così morbidi e voluminosi ed hanno un così bel colore, te li invidio sai.”

Asuka le rispose stupita:

“Tuuu, mi invidi i capelli a me!! casomai sono io che farei follie per averli come i tuoi, i miei sono ribelli, certe volte faccio una lavorata a metterli in ordine per poi spettinarsi al primo colpo di vento, mentre ai tuoi gli dai un colpo di spazzola e si lisciano come niente fosse.”

“Se lo dici tu.”

“Certo che te lo dico io, stupidina, te li ho appena sistemati.”

“Cambiamo discorso, lo sai che il Sig. Kaji è proprio un bell’uomo?”

“Purtroppo per me lo so…… e tu come fai a conoscerlo?”

“È  passato qualche volta per conoscermi e per salutarmi, mi ha anche portato un fiore, quello sul tavolo, sai il Sig.Kaji è bellissimo, forte, divertente ha un suo fascino da bel tenebroso.”

Asuka iniziava a ribollire, mentre sentiva tutte quelle lusinghe sul suo Kaji e domandò o tono ambiguo alla ragazza dai capelli castani:

“non vorrai mica corteggiarlo spero??”

“Bè, vedi Asu-chan il Sig.Kaji è un bell’uomo, anzi più bello di lui c’è solo Sig.Kaji stesso, però per me è troppo vecchio, poi non penso che sia il mio tipo e dopo so che tu gli hai puntato gli occhi addosso allora non voglio farti altri dispetti.”

Sospirando Asuka si rese conto del pericolo scampato e rivolgendosi ancora alla sua interlocutrice:

“Hai ragione tu, forse è più bello di quello che sembra, adesso continua a spazzolarmi che non hai ancora finito.”

In quel momento entrò Misato insieme a Ritsuko e quest’ultima prese la parola:

“Ragazze io adesso vado a casa finalmente, ci vediamo domani, non fate tribulare Maya e Misato stanotte, mi raccomando.”

Rispondendo in coro:

“Siii dottoressa.”

Uscendo dalla porta la Akagi si congedò definitivamente:

“Allora ciaooo”

Tutti all’unisono:
 
“ciaooo”

Camminando nel corridoio la dottoressa estrasse il cellulare compose il numero e si mise a comunicare:

“Pronto Rei,…..si sono io, ho appena finito,….. tra mezz’ora sono lì a casa, aspettami e scusami per la mia assenza,……ciao”

Intanto nella camera Misato si accorse che doveva fare una cosa alla quale non poteva delegare a nessuno, infatti prese una rivista e si diresse in bagno dicendo:

“Intanto che voi continuate a farvi belle io vado in bagno a fare una cosa.”

Entrò e chiuse la porta a chiave.

Dopo 2 minuti anche Asuka si accorse che aveva bisogno del bagno, uscì dal letto ed andò a bussare alla porta del bagno:

“Misato hai ancora tanto a me scappa”

Dall’interno l’inconfondibile voce alta del maggiore gli rispose:

“ANCORA 10 MINUTI POI HO FINITO”

“ma a me scappa adesso”

“TRATTIENILA”

“non c‘è la faccio più”

“ALLORA FALLA NEL PANNOLINO, ALMENO NON L’AVRAI INDOSSATO PER NIENTE”

La rossa iniziò a innervosirsi:

“ma stai scherzando, dai Misato mi scappa”

“DATTI UNA CALMATA SIEDITI SUL LETTO E CERCA DI TRATTENERLA IO HO QUASI FINITO E SE PROPRIO NON CI RIESCI…… C’E’ SEMPRE IL PANNOLINO”

Asuka si sedette sul letto stringendo tra loro la ginocchia, vedendola in difficoltà Nadia le si avvicinò domandandole:

“Cos’hai?”

Asuka con tono seccato, quasi per allontanarla da se:

“Mi scappa la pipì e con questo?”

“Fa come ti ha detto il Maggiore, usa il pannolino.”

“Ma sei matta?”

“No, però io faccio così e nessuno mi rimprovera e poi è un’idea di Misato…..giusto…”

A questo punto Nadia si mise a fare il solletico ai fianchi della rossa ed ha sibilare nelle orecchie:

“Shhhh, Pss, psss, pss”

Naturalmente la second si dimenava e lamentava:

“NO, Bechy così non vale, ti proibisc……..”

Asuka si azzittì ed iniziò a sentire uno strano calore in mezzo alle gambe che si stava diffondendo, restò muta per circa 30 secondi, trascorsi i quali Nadia con aria allegra ed il sorriso sulle labbra le domandò:

“Allora fatta tutta?”

Asuka oramai rassegnata:

“Si, fatta tutta, non mi ricordavo il tempo che non mi facevo più la pipì addosso…. Però adesso chi di pannolino ferisce di pannolino perisce.”

Finalmente uscì Misato e guardò Asuka sdraiata nel letto domandandole:

“Allora, tutta la fretta che avevi dove è andata a finire??”

La Langley sarcasticamente rispose:

“Nel pannolino e visto che l’idea è tua….adesso poni rimedio.”

“Io ma non ci penso nemmeno, arrangiati.”

“Dai Misato devo essere cambiata e poi scusa che bell’esempio ci dai a non prenderti le tue responsabilità”

Misato rimase basita di fronte a questa richiesta:

“Asuka capisco Bechy, ma tu sei cresciuta.”

Asuka voleva a tutti i costi farla pagare a Misato ed allora finse il comportamento da bambina capricciosa (N.d.A. che non dista molto dal suo solito comportamento):

“Guarda che mi metto a piangere se non mi cambi, scusa tu non mi hai fatto andare al bagno ed io mi sono dovuta arrangiare, sei cattiva. uffa”

Nadia fece un cenno a Misato di avvicinarsi a lei e quando fu vicina le parlo all’orecchio:

“E dai mamma, cambiala, magari può essere divertente e poi anche io ho un lo stesso problemino.”

Misato rispose alla figlia:

“Ma non dovevi tenere nascosto a me che portavi il pannolino”

“Bè, si, ma tanto l’avresti scoperto lo stesso, allora,…. poi non stiamo qui a discutere io ed Asuka siamo bagnate e tu ti perdi in chiacchiere, sei cattiva, non ci accudisci come dovresti.”

Allora Misato capì che era il momento di giocare alla mammina premurosa e disse alle due con tono amorevole:

“ohh, le mie due povere bambine sono completamente bagnate, adesso devo cambiare, prendo la borsa  con i pannoni nuovi ed il borotalco!!!”

Misato effettuò il doppio cambio, sopratutto grazie alle indicazioni di Nadia, poi come le fanciulle furono a posto, gli parlò negli occhi con tono severo:

“Bene ragazze, giocato abbiamo giocato, ve li faccio tenere indosso ancora stanotte, ma domani mattina vi voglio vedere con indosso delle normali mutandine, chiaro?”

Entrambe le ragazze risposero:

“Chiaro.”

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo11 ***


NewGirlEntry011 Capitolo 11

Negli stessi istanti, ma in un’altra ala della base, Maya aveva raggiunto i colleghi Shigeru e Makoto e gli ricapitolava con loro alcune informazioni riguardo gli Eva:

“Allora allo 00 sono appena finite le operazioni di riparazione e sarà pronto per una nuova attivazione tra 12 ore,  allo 01 è stato montata una nuova corazza toracica e sostituta l’entry-plug, ed infine lo 02 deve essere solo raffreddato ed è pronto, in poche parole tra poche ore siamo di nuovo operativi, ne sarà soddisfatta la dottoressa.”

Shigerù ragguagliò ancora l’amica:

“Per quanto riguarda gli Eva 00 e 02 siamo apposto mancano solo i piloti, cosa da non potersi dire per lo 01.”

Detto questo fece un cenno all’amico Makoto il quale controllò che non ci fosse nessuno nei paraggi ed una volta sicuro di ciò affermò:

“Bene possiamo parlare liberamente, non ci sono spie adesso.”

Shigeru iniziò:

“Allora Maya notizie del Thrid Children e della ragazza misteriosa?”

Maya gli rispose subito:

“Ragazzi non posso dirvi niente, ne va della sicurezza di persone innocenti e comunque domani la conoscerete.”

Makoto dubbioso:

“Chi conosceremo?”

“La ragazza misteriosa, vi posso solo dire che si chiama Nadia. Adesso vi devo salutare, ciao”

“Ok, ciao Maya-chan a domani per altri entusiasmanti test di sincronia.”

Maya uscì dalla stanza e fece una telefonata nello studio della Akagi, però rispose Mistato

“Pronto, scusi Maggiore sono Maya la dottoressa è ancora lì?……è già andata, bene……..io stò per arrivare lì porto la cena per tre allora visto che Asuka non magia…….OK a dopo.”

Ripose la cornetta e quando si girò si trovò dinanzi Kaji che le parlò:

“Scusa se ho origliato, ma a quanto pare c’è da sfamare delle dolci fanciulle.”

“Bè vede si la dottoressa è andata a casa ed essendo io in giro ho pensato di portare delle razioni.”

“Allora fatti aiutare, almeno facciamo la strada assieme.”

I due si diressero alle cucine, ritirarono ancora delle razioni portabili e andarono nello studio, e quando arrivarono furono accolti come dei salvatori, infatti Misato fu la prima a congratularsi:

“Era ora, morivo proprio di fame.”

Seguita da Nadia:

“Evviva si mangia finalmente.”

Infine Asuka:

“Non aspettavo altro.”

Misato gli guastò la festa:

“E dovrai aspettare ancora, tu potrai mangiare solo domani.”

La rossa incuriosita:

“Perché?”

“Perché hai avuto una brutta intossicazione per i biscotti avariati che hai mangiato stamattina ed il tuo stomaco deve stare un po’ a riposo.”

La rossa iniziò a innervosirsi:

“Uffa, ho fame datemi qualcosa da mangiare, anche di piccolo.”

Il maggiore non demordeva:

“Mi dispiace Asuka, ma questi sono gli ordini del dottore, non potrai mangiare fino a domani.”

A quel punto si intromise Kaji:

“Asuka se stai a digiuno e porti pazienza, domani a pranzo porto a tutte dei cibi non fatti nella base, ma li vado a prendere in un ristorantino che conosco, così non mangerete roba precotta.”

Naturalmente Asuka non poté rifiutare un affare con Kaji allora accettò lo scambio:

“OK, sig.Kaji, però voglio una bistecca.”

L’allegro quintetto mangiò, eccezion fatta per Asuka, poi finita la cena Misato mandò Kaji a fare un giro, ed in quel lasso di tempo fece fare la pipì alle ragazze in modo da evitare il problema della notte precedente ed inoltre gli fece lavare per bene i denti. Visto che Nadia non sapeva neanche da che parte girare lo spazzolino, iniziò a spiegare come lavarli, poi visti gli sberleffi di Asuka sulla cosa, il maggiore assegnò a quest’ultima la patata bollente di fare da docente a Bechy e mentre le ragazze erano in bagno poté andare dalla Ibuki a chiacchierare un po’:

“Allora Maya, gli Eva come sono messi?”

“Ancora poche ore e saranno operativi sia lo 00 che lo 02 coi piloti, l’unico inconveniente è lo 01, che nonostante le riparazioni siano finite, non ha un pilota.”

Con un tono demoralizzato il maggiore domandò:

“Allora domani Bechy vuole pilotarlo?.”

“Si.”

“Scusa Maya, la dottoressa ha parlato di un patto riguardo il test di sincronia di domani, sai di cosa si tratta?”

“Si e posso anche dirlo. Vede la dottoressa è un po’ contraria a far salire Nadia sullo 01, però la ragazza ha insistito tanto, allora si sono accordate che se domani i test hanno buon esito, Nadia potrà pilotare lo 01 ed essere classificata nel ruolo di Sixth children. In caso di esito negativo, Nadia dovrà mettere da parte l‘idea di pilotare l’Eva e non pensarci più, infine c’è la terza ipotesi.”

“Cioè, che ipotesi?

“Nel caso Nadia ottenesse dei buoni risultati, ma non se la sentisse di continuare, vuole che nessuno la obblighi a salire a bordo dell’Eva.”

Con tono rassegnato Misato non poté che constatare:

“Allora sapremo tutto domani, almeno stavolta nessuno obbliga nessuno.”

Dicendo questo vide le ragazze uscire dal bagno e subito gli si rivolse:

“Allora ragazze adesso a letto così vengo  rimboccarvi le coperte.”

Le due entrarono nel letto e si misero a chiacchierare per un po’ e poi quando Misato andò a rimboccargli le coperte le trovò una di fronte all’altra completamente addormentate. Dinnanzi a questa scena non poté più resistere, come fece nel pomeriggio, si cavò le scarpe e ci si sdraiò in mezzo e senza neppure accorgersene si addormentò pure lei. Maya notando la scena concluse che era meglio anche per lei andare a dormire e si mise sulla solita poltrona. Più tardi rientrò Kaji il quale, capendo che tutte dormivano, decise che era meglio stare sveglio a fare la guardia ai dolci sonni delle ragazze, una decisione avvallata anche dalla scena che gli ci si presentò davanti quando fu in camera, ovvero Misato sdraiata a pancia in su tra Asuka e Rebecca, le quali dormivano a fianco del maggiore abbracciandolo con un braccio e con le testoline appoggiate alle sue spalle, come per essere sicure che fosse lì e che non le avrebbe abbandonate.
Di fronte a ciò dall’occhio destro di Kaji apparve una lacrima che gli rigò velocemente il volto:

“Ti avevo lasciata che eri poco più di una ragazza ed adesso sei una donna.“

In quel momento in superficie la dottoressa entrò in casa e chiudendosi dietro la porta, e richiamando l’attenzione della coinquilina:

“Rei, sono io, sono tornata.”

Mentre sistemava la giacca, poté sentire dei veloci passi venire in contro a lei, senza che se ne potesse accorgere, si ritrovò la ragazza dai capelli turchini che la stringeva con i suoi occhi rossi sbarrati. Subito la dottoressa si preoccupò:

“Rei cosa succede, non stai bene hai avuto ancora problemi??”

La ragazza con la solita timidezza le rispose:

“No dottoressa Akagi, va tutto bene, solo che mi è mancata un po’ per queste due notti che ho dormito da sola.”

“Da come mi abbracci sembra che sia stata lontana due anni, adesso chiamai Ritsuko e dammi del tu, non mi piace essere sempre chiamata dottoressa Akagi, alla base mi può andar bene, ma qui in casa mia No. Vedo che hai su un grembiulino, non dirmi che hai preparato la cena.”

“Si, ho preso quel libro di cucina e ho iniziato a leggerlo, poi sono andata a fare la spesa ed ho preparato due piatti di verdura seguendo le ricette il libro.”

“Hai fatto bene, sono curiosa di assaggiare qualcosa.”

Le 2 si diressero in cucina e sedendosi al tavolo Ritsuko notò dei segni sul calendario e commentò:

“Vedo che hai preso a cuore la questione.”

La ragazza con la solita timidezza.

“Vede dott……Ritsuko …mi sono permessa di segnare i giorni sul calendario, spero che non ti dispiaccia.”

“No. figurati i calendari servono apposta per questo, poi non farci tanto affidamento sui calcoli,  infatti il ciclo diventa abbastanza regolare dopo i 18 anni, te lo posso garantire io.”

“Si hai ragione, dopotutto sei dottore.”

“Rei-chan non te lo sto dicendo in qualità di medico, ma in qualità di donna e volevo anche darti il benvenuto nel mondo delle donne, ormai non sei più una bambina.”

“Adesso sono donna.”

“Sì una piccola donna, adesso devi solo crescere come carattere e farti un po’ di esperienze per maturare del tutto, non dovrei neanche più chiamarti children. Sei proprio la First, sei più avanti di Asuka anche su questa cosa, buone le carote cucinate così, brava Rei.”

Rei sentendosi dire quelle parole fu pervasa da mille pensieri, però riuscì a rispondere al complimento:

“Grazie Ritsuko, ma ho solo seguito le indicazioni del libro.”

“Allora, le hai seguite molto bene.”

Ci fu un attimo di silenzio che fu rotto dalla First:

“E se non volessi diventare donna?”

“Non è possibile, non è una situazione che puoi cambiare, vedi cara, è la natura che è così se vogliamo un giorno dare alla luce dei figli dobbiamo patire questo calvario ogni mese. Lo so che sei spaventata, ma non preoccuparti, so quello che provi e voglio aiutarti, voglio esserti amica. Poi non sarai né la prima né l’ultima ad avere le mestruazioni.”

“Si Ritsuko ma se succede qualcosa mentre sono a scuola e quando sono sull’evangelion e in mezzo agli altri?”

“Non preoccuparti, per questo ti insegno io i trucchi del mestiere, devi solo impratichirti e poi non avrai più problemi.”

“Ma non so se ne sarò capace.”

“Rei fai questa considerazione, quante donne ci sono alla base?”

“Tante.”

“Prendi ad esempio me, Misato e Maya, vedi, nonostante ogni mese abbiamo il ciclo, questo non ci impedisce nel lavoro, ed allora se non abbiamo noi degli impedimenti, perché dovresti averli tu?”

La ragazza sempre con la sua espressione timida ed impaurita:

“Sì è vero, tutte sono donne, ma hanno sempre svolto il loro lavoro senza problemi, però io ho avuto dei grandi mal di testa.”

A Ritsuko si strinse il cuore di fronte a tutti quei quesiti e continuava a far coraggio a Rei:

“Non ti preoccupare negli ultimi 50 anni la scienza medica ha aiutato molto noi donne, infatti ci sono molti rimedi ai disturbi mestruali, ci sono aspirine fate apposta per questo. Mio Dio, se penso a mia nonna da ragazza che non aveva niente di ciò, ci dobbiamo considerare fortunate di vivere in un’epoca così all’avanguardia.”

Preso un po’ di coraggio la ragazza potè fare una domanda che da qualche giorno le girava nella testa:

“Mi puoi insegnare tu per favore?”

La dottoressa sentita questa frase abbracciò teneramente la ragazza e le sussurrò nell’orecchio:

“Certo, sei venuta qui a chiedermi aiuto ed io te l’ho do volentieri, non avrei il coraggio di portarti alla base e lasciarti in un freddo letto d’ospedale fra questi tuoi mille dubbi e domande, non dopo tutto quello che ti ho fatto.”

Qui fu la ragazza turbarsi appena sentite le ultime parole:

“Dottoressa non capisco.”

“Vedi ti ho sempre trattata come una cosa, durante le visite, durante i test, durante i miei esperimenti, dove certe volte ti ho perfino usato come cavia, sei sempre stata sola di fronte alle difficoltà ed adesso tu hai bisogno seriamente di qualcuno che ti stia vicino. Vorrei aiutarti perché ti sei sottoposta ai miei studi senza mai lamentarti e senza mai sottrarti da essi, mi dispiace di essermi comportata così solo per sfamare la mia sete di conoscenza, spero che tu potrai perdonarmi, e forse adesso è il momento che sia io a dare qualcosa a te dopo tutto quello che ti ho chiesto in questi anni.”

“Ma stai piangendo.”

“Lo so, ma questo è da molto che te lo volevo dire e dovevo dirtelo per poter placare un po’ i miei sensi di colpa.”

“Dottoressa, ma lei l’ho ha fatto per il bene della scienza, per studio, per la tecnologia degli Eva, per….”

“Tutte balle, se lo facevo per qualcosa di utile e giusto, non starei di certo qui ad autocomiserarmi ed ha piangere sui miei errori, errori che hanno solo fatto soffrire te, rubandoti la tua fanciullezza, e poi non chiamarmi dottoressa per favore.”

“Ritsuko, scusami, è l’abitudine, ma adesso andiamo dormire, siamo entrambe molto stanche.”

Con un tono quasi sarcastico la dottoressa e rispose:

“Guardati, adesso sei tu che metti a letto me.”

Le due donne si prepararono per la notte, quando furono nel letto assieme e si guardavano occhi negli occhi la dottoressa parlò alla ragazza che aveva di fronte:

“Rei, domani mattina vieni con me alla base, ci sono dei test di sincronia e probabilmente avremo un nuovo Children, non ti nascondo il fatto che non mi rallegra la cosa.”

“Come mai dottoressa? Non è meglio avere un pilota in più nel caso che io o la Langley saremmo impossibilitate a pilotare?”

“Stavolta no, vedi è una persona così dolce e delicata che non sopporterei il fatto di sentirla soffrire per i miei esperimenti.”

“Allora domani è facile che la incontri.”

“Di sicuro la incontrerai nello spoiatoio.”

“Allora è una ragazza.”

“Si, è una ragazza dai lunghi capelli castani, si chiama Nadia ed ha più o meno la tua età, almeno sembra.”

La First scandì quel nome:

“Na-di-a”

I suoi occhi si fecero lucidi:

“allora se provate altri piloti vuol dire che il third-children è…”

Ritsuko non la fece continuare:

“Non lo so, non lo so, adesso non pensiamoci più, domani mi rimetterò al lavoro e vedrò di trovare una soluzione, dormiamo che è tardi e domani la giornata è lunga. Buona notte.”

“Buona notte dot…Ritsuko.”

Rei si girò con la testa a guardare il soffitto e ripetette a voce bassa:

“Nadia,……Shinji…….non capisco.”

Dopo quelle parole fu pervasa da mille pensieri che la traghettarono senza che se ne accorgesse nel mondo dei sogni.    


Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo12 ***


NewGirlEntry012 Capitolo 12

La notte passò tranquilla per tutti e puntualmente un nuovo giorno arrivò. Misato si destò e fece non poca fatica a districarsi tra Asuka e Nadia che la marcavano stretta, poi una mano, anzi due, la aiutarono ad uscire da quell’abbraccio, dolce, ma in quel momento un po’ troppo invadente, subito la voce di Kaji le indicò la via per uscire:

“Adesso striscia fuori che io gli tengo le braccia alzate.”

Così fece, strisciò fuori e si ritrovò seduta sul fondo del letto e potè parlare al suo liberatore:

“Innanzitutto buongiorno, poi grazie per avergli sollevato le braccia senza svegliarle.”

“Non c’è di che , non me lo sarei perdonato di svegliarle, guarda sembrano due angioletti.”

“Altro che angioletti, sono due diavoli, non sai i grattacapi che mi stanno dando.”

“Non dimentichi qualcosa?”

Il maggiore rispose sbadigliano:

“ahhhhhaaammmm, cosa?”

Kaji avvicinandosi al volto di Misato

“Il bacio del buongiorno.”

“Non te lo meriti.”

Finita la frase il maggiore fece una finta per allontanarsi dall’uomo per poi invece prenderlo col braccio dietro la nuca ed avvicinargli la testa e quando fu abbastanza vicino gli diede un bacio in bocca. Kaji rimase un po’ frastornato da quell’atto così veloce:

“Ma non me lo meritavo?”

Dolcemente Misato gli rispose:

“Ma questo era per avermi salvato dalle grinfie di due diavoletti, questo invece è quello del buongiorno.”

 Si ribaciarono ancora una volta e finiti i saluti Misato domandò com’era la situazione:

“Allora come siamo messi?”

Kaji prontamente rispose:

“Sono le 8 e 30, Maya è già in piedi da un’ora ed è andata ad assicurarsi sui preparativi per la riattivazione degli Evangelion,  Ritsuko sarà qui tra poco e credo che tu e le ragazze dovreste fare colazione.”

“mmm, io e Bechy si, ma Asuka?”

Una voce fuori campo fece voltare i due verso studio:

“Basta dargli qualcosa di leggero, solo per fargli assaggiare qualcosa.”

Era la dottoressa Akagi che era arrivata con al seguito Rei e Maya e subito le due furono salutate da Misato e Kaji:

“Buongiorno ad entrambe, allora dormito bene?”

Ritsuko rispose prontamente:

“Non c’è male e tu?”

“Io, ho dormito profondamente, non mi ricordavo di avere mai dormito così bene.”

Kaji per punzecchiarla:

“Certo abbiamo dormito insieme.”

Misato non voleva dargli la soddisfazione di sentirla urlare:

“Conoscendoti sarai stato sveglio tutta la notte a guardare me che dormito tra Nadia ed Asuka.”

“Di fronte alla tua perspicacia, non posso far altro che rassegnarmi, è vero Misa-chan ha dormito nel lettone tra Nadia e Asuka perché ha paura del buio e le ragazze volevano tranquillizzarla.”

Il Maggiore gli rispose a tono:

“Ma smettila che non ti crede più nessuno.”

Poi rivolgendosi alla First:

“Allora Rei Buongiorno…

e facendo l’occhiolino:

 “…e benvenuta tra di noi.”

La ragazza dai capelli azzurri presa alla sprovvista:

“Buongiorno…. a Si grazie per l’interessamento.”

Kaji notando quei comportamenti domandò:

“Benvenuta dove?”

Ritsuko si intromise:

“Vedi Misato, ho ancora ragione io, gli uomini certe cose non le capiscono.”

Kaji  sempre più dubbioso:

“Cioè cosa non capiamo??”

Misato gli rispose:

“Lascia stare, è un discorso tra di noi.”

“Allora è un discorso tra donne, vietato a noi maschi, allora vi lascio e vado a lavorare, ci si vede più tardi, casomai nella sala dei test di sincronia.”

Intanto che Rioji si congedava dalla amiche, Rei andò di fronte al letto e si mise ad ammirare le due dormienti, restando colpita soprattutto da Nadia che era la prima volta che la vedeva, poi si rivolse alla Dottoressa:

“Ritsuko allora è lei?”

La dottoressa rispose:

“Si è proprio lei, ti presento Nadia Rebecca Katsuragi, naturalmente è un caso di omonimia.”

Rei restò ancora ad osservare quella persona, le si avvicinò e quando notò un suo piccolo movimento fece un salto indietro quasi spaventata e questo fu notato dal maggiore:

“Cosa c’è Rei, si stanno svegliando?”

“Credo di si Signorina Katsuragi.”

Il maggiore infilò il braccio sotto le coperte alla ricerca di qualcosa, prima dalla parte di Nadia e commentò:

“Asciutto.”

Poi fece lo stesso con Asuka:

“Asciutto anche qui. Rit-chan mi puoi chiamare la tua assistente che adesso ci divertiamo.”

Ritsuko eseguì l’ordine e 5 minuti dopo la fida assistente le si presentò in ufficio:

“Mi ha fatto chiamare dottoressa?”

“Io no, ma di là ti vuole il maggiore.”

Maya si spostò nella camera e domando alla signorina Misato:

“Mi voleva maggiore?”

“Mi sa che hai vinto tu.”

Alla giovane donna si accese un sorriso:

“allora prendo le borse e gli proviamo i vestiti”

Come fece per andare nello studio si trovò di fronte la dottoressa a sbarrarle la strada:

“Scusi Sempai ma io dovr..”

La Akagi le mise in mano delle Plug-suit rosse e le rispose:

“Lo so, lo so, ma adesso voglio anticipare il test di sincronia, i vestiti li proverete dopo.”

“Come mai adesso?”

“Voglio anche io vedere come va il mio patto con Nadia se non ti dispiace e poi è un peso che vorrei togliermi dalla coscienza in fretta e penso che anche per Nadia sia così. Guardala è sveglia”

La ragazza dai lunghi capelli castani stava sbadigliando seduta sul letto cercando di ricordarsi dove era, poi mentre veniva salutata da Misato notò la First in piedi vicino a lei e le si rivolse:

“Buongiorno, tu devi essere la First vero, io sono Nadia Rebecca Katsuragi, però chiamami Bechy.”

Rei con un po’ di timidezza di fronte a quella spensieratezza nel parlare rispose alla presentazione:

“B..Buongiorno, Nadia, io mi chiamo Rei Ayanami, ma chiamami pure Rei.”

Furono interrotte dalla second:

“e me chiamatemi pure Asuka e basta. Buongiorno Bechy, Buongiorno Wonder-girl.”

Nadia si catapultò subito sulla rossa abbracciandola:

“Scusa Asuka se ti abbiamo svegliata.”

“Si, si, ma devi sempre abbracciare qualcuno?? Lasciami per favore.”

“Scusa, scusa, ma chi è wonder-girl?”

“è la First no, la studentessa modello, la bambola del comandante Ikari, wonder-girl.”

Rei sentendosi tirata in causa:

“Non mi piace che ti riferisci a me con quei nomignoli, mi metti a disagio.”

Asuka continuava:

“ah no? Altrimenti cosa fai Wonder-girlllllll-aaahhhhhhhhhh, Nadia perché mi hai dato pizzicotto??!!”

La castana rispose prontamente:

“Perché lei ti ha detto che non vuole essere chiamata così, tu lo hai fatto ed io ti ho punita.”

“E se invece continuassi?..”

Sotto l’occhio divertito di Misato, Nadia iniziò una dura lotta con Asuka a suon di pizzicotti e la Rossa sembrava soccombere, non riusciva a tenere ferme le braccia e le mani della sua avversaria:

 “Ahia, ahi…. ahi , basta, mi fai male, ahi, smettila per favore, haiii, va bene hai vinto tu, non la chiamo più così.”

Nadia fece un attimo di pausa per poi domandare:

“Prometti?”

“mmmm……Ahai, si prometto, prometto, te lo giuro.”

“Guarda che se menti sarò ancora più cattiva.”

A quel punto Misato fermò le ragazze:

“Adesso basta giocare, Rei puoi lasciarci da sole.”

“Subito maggiore, se vuole sono con Ritsuko nello studio.”

“mmm non l’ha chiamata dottoressa.mmm….Bene Maya ora tocca a te.”

L’assistente prese la parola:

“Allora Nadia come ti senti stamattina, asciutta mi ha detto il maggiore.”

“Sì, adesso però non ho delle mutandine da mettermi allora posso tenere ancora il pannolino.”

Ed il maggiore ruppe le uova nel paniere della ragazza:

“Non esattamente, ieri pomeriggio io, con l’aiuto di Maya siamo andate a fare la spesa per voi ed abbiamo comprato un bel po’ di roba.”

“Davvero! Yuppy!, dove sono dove sono che voglio provare come mi stanno.”

“Adesso no tesoro, ora andate in bagno, poi vi mettete le Plug-suit che si va a fare i test di sincronia, Vi lasciamo sole a cambiarvi e vi mando qui Ayanami a cambiarsi anche lei, mi raccomando Asuka dai una mano a Bechy con la plug-suit.”

Le donne uscirono e rientrò la first con la sua Plug-suit. Mente la second andava a sbrigare i propri bisogni in bagno, Nadia osservava la ragazza dello 00 infilarsi la tuta e continuava a sorriderle, finchè Rei non le rivolse parola:

“E tu non ti spogli?”

“Aspetto Asuka, vedi io non so da che parte iniziare e poi prima devo fare la pipì.”

A quel punto Asuka uscì completamente nuda dal bagno e la cosa fu notata da Nadia:

“Asuka lo sai che sei tutta nuda guarda che prendi freddo così.”

Un po’ seccata la rossa le rispose:

“Non ti preoccupare che io adesso metto su la Plug-suit, tu va al bagno, quando hai finito ti levi tutto che poi dovrai metterla anche te.”

La ragazza andò in bagno e mentre se ne stava rinchiusa dentro la Second si rivolse alla First:

“Scusami se ti ho chiamata così, ma certe volte non mi rendo conto d’esagerare.”

Molto colpita da quell’atteggiamento, la first non sapeva più cosa rispondere:

“Non preoccuparti, ma spiegami è sempre così?”

“chi Nadia?… più o meno si, un attimo prima ride e scherza, un attimo dopo piange e si dispera e poi un altro attimo dopo è ancora pronta a ridere e scherzare, sembra nata ieri certe volte, mi fa di quei ragionamenti e poi continua a cantare canzoni senza senso, si inventa le frasi senza avere un  filo logico.”

Finito questo Nadia uscì dal bagno e si rivolse ad Asuka:

“Adesso che faccio?”

“Semplice ti infili la Plug-suit, te ne hanno data una uguale alla mia.”

La ragazza prese l’involucro trasparente e cercò di romperlo con i denti visto che non riusciva ad aprirlo, allora Asuka iniziò a spazientirsi:

“Guarda che l’apertura è dall’altra parte.”

Come girò la borsa potè prelevare la tuta, si mise in modo tale che le altre due chiacchierando non potessero vederla, però poi dovette chiedere rinforzi:

“Asuka, Rei… Aiuto.”

Asuka ancora spazientita:

“Cavoli, non vedi che è al contrario.”

La poverina era incastrata in una tale posizione che con sapeva neppure lei come ci si era infilata, ed allora le altre ragazze le andarono in aiuto.

“allora rilassati. Devi far passare il braccio così.”

Anche Rei partecipò alla missione di salvataggio:

“Bechy adesso con calma sfili la gamba destra e poi la sinistra ed io ed Asuka teniamo allargata la Suit.”

La ragazza seguì le indicazioni ed una volta libera abbracciò le sue salvatrici per giunta piangendo:

“Grazie ragazze grazie se non c‘eravate voi adesso io …..”

Rei sempre più frastornata da quell’affetto prese dolcemente a pacche sulle spalle la castana dicendole:

“Adesso ti infili la Plug-suit seguendo le indicazioni mie e di Asuka, con calma.”

Furono 5 minuti intensi, ma alla fine Nadia poté indossare la sua Suit e notando una differenza tra la sua e le altre:

“Perché la mia è così cicciona?”

Asuka le spiegò la faccenda del pulsante sul polsino:

“Perché devi farla diventare aderente a tuo corpo, schiaccia quel pulsante sul polso destro.”

Come lo schiacciò la Plug Suit si svuotò dell’aria in eccedenza andando ad aderire al corpo di Nadia, la quale fece un risolino che fu degno di nota per Rei:

“Cosa hai da ridere?”

“Mi ha fatto il solletico.”

Asuka si rivolse a Rei con tono rassegnato:

“Vedi un attimo prima ride, un attimo dopo piange ed un altro attimo dopo ride ancora, per me è da manicomio.”

“Forse è il suo modo d’essere, finché non fa del male a nessuno.”

Misato aprì la porta domandò ad alta voce:

“Allora, vi sbrigate o ve li devo portare qua io gli Evangelion?”

Tutte e sei andarono nella postazione dedita ai testi di sincronia dove dai vetri si potevano scorgere le tre unità Evangelion tirate a lucido visti i recenti lavori di manutenzione. Come arrivarono la dottoressa seguì personalmente l’insediamento delle ragazze nel posto di pilotaggio, facendo particolare attenzione alla preparazione di Nadia per la connessione e quando finì il controllo fece alla ragazza.

“Bene adesso noi andiamo su quella cabina dove possiamo vederti, dovrai stare sola per un po’, ma non ti preoccupare c’è un sistema di comunicazione vivavoce inserito, cioè noi possiamo sentire te e tu puoi sentire noi, se hai problemi basta parlare, chiaro??”

“Si, chiaro io parlo e voi mi sentite e viceversa.”

“Sei sicura di quello che fai?”

“Si e poi abbiamo fatto un patto.”

“Lo so, mi raccomando al primo inconveniente diccelo.”

Dicendo questo lasciò il posto al maggiore che voleva parlare anche lei alla ragazza:

“Allora sei sicura?”

“Si”

“non hai il benché minimo dubbio?”

“ un pochino si, ma per il resto ci voglio provare, poi non è detto che poi diventi una Children.”

“sei sicura, sicura, sicura?”

“Si, Mamma sono sicura, SI-CU-RA.”

“allora buona fortuna e se hai problemi…

“ ve lo dico che voi mi sentite. Ciao a dopo”

 Chiusero la capsula e Misato si precipitò subito in cabina di monitoraggio, dove attraverso i monitor poteva vedere all’interno delle capsule, un monitor per capsula, uno dove si vedeva Rei con la scritta arancione #1 Children Ayanami Rei, quello alla sua destra con la scritta #2 Children Asuka Soryu Langely ed in fine il terzo con la sola scritta del nome Nadia Rebecca Katsuragi. Il terzo monitor era quello più ambito da tutti, infatti si poteva vedere al suo interno la ragazza che continuava a guardarsi in giro incuriosita.

La dottoressa Akagi dirigeva tutto l’apparato:

“Allora notizie dallo 00?”

Subiti Shigeru rispose:

“Tutto nella norma, risultati similari agli ultimi, connessione neurale al 81% incremento di 5 punti percentuali dall’ultimo test.”

“E dallo 02”

Qui fu Makoto a fare il rapporto:

“Connessione stabilita da 3 minuti e 20 secondi, si riscontra un miglioramento dall’ultimo test, connessione attuale al 75%, ovvero Asuka sta abbandonando il trend negativo che aveva iniziato qualche tempo fa.”

“Allora Maya iniziamo con lo 01, attiva il sonoro dell’interno della capsula.”

“Audio attivato.”

-il cane na na na… il gatto ni ni ni…l’uccellino pi pi pi….-

Sentendo questa canzoncina  la dottoressa Akagi fu l’unica a non stupirsi più di tanto:

“Bella canzoncina Nadia scommetto che le parole le hai trovate tu.”

-SIIII, sono mie.-

“Allora Nadia sei ancora decisa?”

“Come non mai, procediamo?”

“Si procedete.”

A bassissima voce, per non farsi sentire dall’interfono chiamò vicino a se Misato:

“Guarda se riesci ancora una volta a farla desistere.”

Il maggiore a sua volta con un filo di voce:

“ok, io ci provo, ma non è detto che riesca a farle abbandonare l’idea.”

-ALLORA??? Ci siete o siete scappati?-

Misato prese in mano la situazione:

“Bechy ciao, sono la mamma.”

Tutti nella sala si girarono verso il maggiore che diede un’occhiataccia ai suoi osservatori i quali ritornarono subito alle loro mansioni.

“Allora per adesso va tutto bene?”

-Si, ma se vi date una mossa.-

“Allora, sei proprio sicura di fare questi test?”

-Si ne sono sicura, super sicura, sempre se non facciamo notte.-

Misato si voltò verso la dottoressa ed alzando le spalle le bisbigliò:

“Non c’è niente da fare, è decisa così.”

La dottoressa alzando al voce per farsi sentire dalla ragazza:

“Allora Nadia se hai fretta iniziamo pure, adesso sentirai un sobbalzo che è dovuto all’inserimento della capsula nell’Eva…..Inserire la capsula.”

Maya rispose sull’esito del comando:

“Capsula inserita.”

“Ora immetteremmo l’LCL , non preoccuparti una volta che ne avrai i polmoni pieni sarà tutto OK.”

“iniezione LCL in corso”

Nel monitor Misato era preoccupata che la figlia si potesse spaventare credendo di affogare in quel liquido, invece stava giocando con le bolle che le uscivano di bocca.

La dottoressa continuava nell’esposizione dell’esperimento:

“Bene ti ci sei subito abituata, ora connetteremo il tuo sistema nervoso a quello dell’Eva, questa è una fase delicata, se hai problemi diccelo subito che noi espelleremo la capsula lasciandoti libera.”

-OK-

“Iniziare procedura di connessione.”

Maya descriveva cosa stava accadendo:

“Procedura di connessione in corso,… Evento non previsto, riconfigurazione dei parametri neurali in corso…..fatto, connessione al nerv…..,ma non è possibile”

La dottoressa preoccupata della strana descrizione dell’assistente si portò dietro di lei per leggere i dati sul monitor:

“Maya cosa succede?”

Maya con voce stupita:

“Ha riconfigurato i parametri neurali….. e finita questa proceduta…… ha stabilito una connessione all’ 85.5% in 0.7 secondi, non ho mai visto una connessione così alta, così veloce e soprattutto così stabile.”

-Yuhoo, c’è nessuno? io adesso vi vedo che siete li, non fate finta d’ignorami, come vado???-

Misato stupita di tutto:

“Stai andando bene, forse anche troppo bene.”

-Però mi sento come se avessi le braccia legate-

La dottoressa impartì un nuovo ordine:

“Svincolare gli arti superiori dai sostegni”

“Braccia svincolate e libere di muoversi.”

“Va meglio adesso Nadia”

-Si-

A quel punto l’Evangelion si portò davanti alla testa le enormi mani e restò lì a guardarle.

-che mani grandi che sono-

Misato:

“sono veramente enormi, vero?”

A quel punto arrivò la richiesta a comunicare da parte dello 02, la quale fu accetta da Misato:

“Asuka cosa vuoi?”

-Perché lo 01 si muove?-

“Perché Nadia ci si è appena connessa.”

-e come và?-

“Forse un po’ troppo bene.”

-Bechy mi senti sono Asuka??-

-Ti sento forte e chiaro-

-cosa combini?-

-Mi sto guardando le mani, vorrei sapere quante dita sono.-

-Contale, no-

-E come si fa?-

-Coi numeri, stupidina, allora iniziamo da sinistra verso destra, allora il primo è UNO-

-U N O-

-Poi c’è il DUE-

-D U E-

-TRE-

-T R E-

-QUATTRO-

-Q U A T T R O-

-CINQUE-

-C I N Q U E-

-e così abbiamo finito la mano sinistra. Adesso iniziamo con la destra, allora SEI-

-S E I-

-SETTE-

-S E T T E-

-OTTO-

-O T T O-

-NOVE-

-N O V E-

-DIECI-

-D I E C I-

-Allora vuol dire che abbiamo dieci dita, prova a contarle da sola adesso.-

Nella sala di controllo sembravano stupiti di quegli avvenimenti, ma la dottoressa fece correre, era curiosa di vedere come finiva la conta.

-Allora uno, due, tre,…….mmmmmm quattro, cinque, sei, sette, otto, nove e dieci, cioè 10 dita.-

-Brava adesso sai contare fino a dieci.-

-Asuka grazie, grazie-

In quel momento l’Eva iniziò a dimenarsi e ciò fece preoccupare Misato che ordinò gridando alla dottoressa:

“Ritsuko, il Berserk, ferma tutto.”

Con tono deciso la dottoressa rispose:

“No, si continua, non è Berserk……Nadia ascoltami, calmati adesso.”

L’Eva si fermò, tutti tirarono un sospiro di sollievo e subito e Nadia domandò:

-Si dottoressa cosa c’è?-

“Lo so che vuoi andare da Asuka e abbracciare lo 02 che è di fronte a te, però adesso l’Evangelion è ancorato e non puoi muoverti, puoi muovere solo le braccia che ti abbiamo liberato, stai attenta che quello che vuoi fare l’Eva lo esegue, adesso fai una piccola pausa rimanendo connessa, così noi possiamo vedere delle cose, poi se te la senti ti libero e tu a piccoli passi vai verso Asuka, capito?”

-Roger.-

“Adesso rilassati 5 minuti.”

La dottoressa andò a bisbigliare qualcosa a Maya:

“Maya adesso chiudi il nostro microfono con Nadia e passami Asuka e Rei.”

Poi tornando con un tono di voce normale:

“Asuka, Rei siete all’ascolto?”

Rei rispose prontamente:

-Si dottoressa, io la sento.-

Asuka la seguì:

-Io sono sempre qua.-

“Innanzitutto vorrei congratularmi per il vostro tasso di sincronia, tu Rei hai leggermente migliorato, mentre tu Asuka sei ritornata al 75% dopo un po’ che non superavi il 60%, anzi più precisamente adesso sei all’78%.”

Asuka esultò:

-Angeli tremate, Asuka è tornata!!-

“Adesso ascoltatemi bene, fra un po’ vi libererò dagli ancoraggi e potrete muovervi liberamente, a quel punto provvederemo a rilasciare lo 01 che manderò verso di te Asuka. Il vostro compito è di far in modo che lo 01 non cada bruscamente al suolo nel caso Nadia non riuscisse a camminare, capito?”

Rei riassunse più semplicemente con un tono serio:

-In pratica dobbiamo sorreggerlo se cade.-

“Esattamente.”

La second incuriosita:

-Perché deve venire da me?-

“Perché è quello che voleva fare prima, adesso capisci perché si dimenava. Ora facciamo 5 minuti di rilevamenti, voi pensate a rilassarvi…Maya chiudi i microfoni.”

Misato era intenta a guardare le tre ragazze nel monitor e poi andò verso la dottoressa intenta a guardare con Maya dei grafici su degli altri monitor, una volta giunta vicino all’amica le chiese ragguagli sulla situazione:

“Come stanno andando?”

La Akagi senza distogliere lo sguardo al monitor rispose all’amica:

“Rei con lo 00 bene, lo 02 e soprattutto Asuka benissimo, per Nadia, non ho parole, non mi ero mai trovata di fronte ad una cosa del genere, Shinji aveva avuto un’ottima connessione la prima volta, ma Nadia sta veramente superano qualsiasi previsione, non solo si è connessa in meno di un secondo, ma i suoi dati mostrano una stabilità nervosa incredibile.”

Demoralizzata Misato domandò:

“Allora non ci sono problemi per ingaggiarla come Sisth Childern?”

“In qualità di responsabile del progetto E, posso dirti che è un soggetto più che ideale, anzi farei carte false per farla diventare una Children, però in qualità di donna e dopo essere stata un po’ di tempo con lei, non ti nascondo il mio disagio a saperla sopra un Eva.”

“Allora potrei già chiamarla Sisth children.”

Ritsuko alzò le sguardo verso l’amica e con tono serio:

“Adesso dipende da lei, io e Nadia abbiamo stipulato un patto, sarà lei a decidere se fare la children, o se fare qualcosa d’altro. Comunque se dirà di no io non potrò oppormi e dovrò farla andare,  e spero che scelga questo.”

Il maggiore cercò di cambiare discorso pur di levarsi da quella situazione di dubbi ed incertezze ed allora guardando le ragazze nel monitor trovò una via di fuga:

“è una mia impressione o Rei e Nadia hanno un non so ché di famigliare, me ne accorgo adesso vedendole una di fianco all’altra.”

Maya quasi stupita diede corda a quella ipotesi:

“Lo sa che ha ragione Maggiore , è come se……, non lo capisco neanche io, come un qualcosa che hanno in comune, un non so chè di famigliare.”

Alla dottoressa Akagi iniziò venire il sudore freddo sentendo questo discorso.

Maya continuò la sua frase:

“dopotutto maggiore a quell’età un po’ tutte le ragazze si assomigliano un pò.”

Misato bofonchiando:

“Ma… sarà come dici tu.”

La dottoressa calmatasi ridestò le altre due da quei ragionamenti:

“Che ne dite se andiamo avanti?…Maya adesso mettimi in comunicazione con lo 00 e lo 02”

Asuka rispose subito notando l’accensione dell’interfono:

-Eccomi io sono pronta.-

“Rei e tu?”

-Anche io sono pronta-

“Bene, sganciare unità Eva 00 e 02 dagli ancoraggi”

“Sgancio effettuato.”

Asuka:

-Era ora.-

“Rei, Asuka, adesso gli Eva sono in mano vostra, adesso Rei vai a fianco dello 01.”

Lo 00 sia avvicinò allo 01 e gli si mise a fianco
 
“Adesso sganciamo lo 01 e lo faccio venire verso lo 02, Rei pronta a prenderlo se cade.”

-Roger-

“Maya apri la comunicazione con lo 01…..Nadia mi senti?-

La castana rispose subito:

-Forte e chiaro-

“allora tutto bene, mal di testa, nausea, pruriti, dolori?”

-No niente di niente, sto bene, anzi benissimo.-

“Allora pronta per la passeggiata?”

“Si, ed era ora.”

A quel punto entrò Kaji nella sala di controllo e mise una mano sulla spalla di Misato e a bassa voce le domandò:

“Allora come a andiamo?”

Il maggiore rispose tristemente:

“Per me male, speravo in un fallimento di Bechy.”

“Lo sai che non sta bene augurare la malasorte?”

“Dopo le vicende di Shinji non so più cosa sia la malasorte e se sia meglio pilotare un Evangelion oppure no.”

I due stettero in silenzio a guardare la continuazione degli esperimenti dove la Akagi dettava le sue leggi:

“Sganciare l’unità 01 dagli ancoraggi.”

“Sgancio in corso.”

Tutti tirarono il fiato nel vedere quella enorme massa scendere mezzo metro e ciondolare la spalle e la testa per un attimo, l’unica a rimanere impassibile era ancora la dottoressa:

“Allora Nadia adesso è tutto tuo, ora stai in piedi da sola senza vincoli.”

-Ok. Adesso tocca a me-

“Pensa solo a camminare.”

Come nello scontro con il terzo angelo, anche stavolta si ottenne lo stesso risultato, stavolta però l’unità 00 riuscì a prendere per il braccio destro lo 01 senza farlo completamente cadere.

Nella sala di controllo tutti si diressero verso le finestre per guardare verso il basso e trovarono lo 01 inginocchiato e sorretto dallo 00. Al contrario degli altri la dottoressa Akagi rimaneva in mezzo alla sala attonita e pensierosa.

Nadia si fece sentire subito:

-Io sto bene, qui tutto OK.-

Misato oramai aveva finito la pazienza e sgridò Nadia all’interfono:

“Nadia adesso basta, ora esci dall’Eva ed il discorso si chiude qui .”

La ragazza rispose decisa:

-NO, NO e poi NO, so che c’è la posso fare. Rei lasciami che voglio alzarmi.-

Rei non sapeva cosa fare:

-Non lo so se posso lasciarti non vorrei che tu cada ancora.-

Misato continuava nella sgridata:

“Bechy, ci hai provato ed è andata male ora smettila di fare la bambina ed esci.”

La dottoressa interruppe tutti e riprese il suo posto di comando:

“Adesso tutti in silenzio ed hai propri posti, a dirigere qua sono io e solo io!….Rei lasciala, Nadia vuole rialzarsi da sola.”

Lo 00 mollò la presa dallo 01 che rimaneva ancora in ginocchio ci fu un attimo di silenzio e poi lo 01 si rimise in posizione eretta, mentre la dottoressa continuava a parlare al pilota con un tono abbastanza nervoso, come per metterlo sotto pressione:

“Allora Nadia adesso vai da Asuka che ti aspetta, vai sono solo pochi passi, Sbrigati!.”

L’enorme mole di quell’essere si mosse con dei passi decisi e sicuri si avviò verso la sua meta seguito dallo 00. Mentre la testa dello 01 transitava si fronte alle enormi vetrate della sala di controllo, entrò il Vicecomandante Fuyusuki senza che nessuno se ne potesse accorgere visto lo spettacolo che si trovavano davanti. Fuyusuki rimase basito di fronte alla ritrovata operatività dello 01, soprattutto era curioso di sapere chi lo pilotava. Rimase ancora più basito quando si mise a guardare nel monitor che ritraeva i 3 piloti e iniziò a fissarne uno in particolare, cioè la ragazza a bordo dello 01 e senza volerlo sulla sua bocca pronunziò un nome ben preciso:

“YUI”

Misato, come gli altri senza accorgersi del vicecomandante, guardando l’Eva muoversi prese la mano di Kaji e sussurrò:

“Brava Bechy, così che si fa.”

Lo 01 era oramai a meta e quando fu vicino allo 02 fece per abbracciarlo, ma la second glie e lo impedì:

-Nadia adesso fermati che in situazioni imbarazzanti mi ci sono trovata un po’ troppe volte con lo 02.-

Lo 01 fermò il suo incedere e girò la testa verso la sala di comando come per cercare qualche risposta che gli fu data dalla dottoressa:

“Brava Nadia molto brava, adesso torna indietro.”

-OK-

L’Eva si voltò e si diresse verso la sua postazione di ancoraggio ed una volta arrivata Nadia chiese sul da farsi:

-Adesso?-

La dottoressa le fece:

“Adesso fai la stessa cosa ancora 3 volte, vai da Asuka e poi ritorni così prendi confidenza con l’Eva.”

Mente si compiva questo mastodontico andirivieni, Nadia chiese di Misato:

-Mamma dove sei? mi vedi? Visto che dovevo continuare.-

Misato era divisa in due tra gioia e rammarico:

“Certo che ti vedo Bechy, stavolta hai avuto ragione tu, sei stata grande.”

Nadia sentiti quei complimenti fece fare all’Eva una giravolta seguita da un piccolo salto per poi andare nella sua piazzola di sostegno per essere riagganciata. Una volta che l’Eva fu bloccato, Asuka fece notare che dal lungo corno frontale dello 01 pendeva ciò che rimaneva di un enorme lampadario:

-Bello il tuo ciondolo.-

Detto questo, quella massa di lamiera accartocciata cadde dal corno e precipitò tra i piedi dell’Eva e Nadia commentò con un mezzo sorriso:

-Ops., forse il salto era meglio non farlo.-

A quel punto anche Kaji decise di farsi sentire dalle children:

“Nadia sei sulla buona strada per diventare una children, hai già distrutto qualcosa con l’eva.”

Dal monitor si vide Nadia mettere il broncio:

-Uffa, mica l‘ho fatto apposta.-

Si accorse anche Asuka della presenza di Kaji:

-Ciao, Sig. Kaji, sa oggi sono tornata quella di una volta nella sincronia?.-

“Si Asuka ho visto, lo sapevo che saresti tornata quella di un tempo.”

La dottoressa si voltò verso Kaji e quando si accorse che più indietro c’era il vicecomandante sul suo volto si dipinse il panico, visto ciò Misato le domandò preoccupata:

“Ritsuko che hai?”

la sola risposta che ottenne fu un tartagliato:

“B…b.buongiorno Vicecomandante.”

Il maggiore capì subito che qualcuno stava alle loro spalle e voltandosi cercò di far trasparire serenità, ma la cosa non funzionò:

“Sa.saaaalveeeee.”

Il vicecomanante con tono severo:

“Buongiorno a tutti.”

La dottoressa sapeva che il gioco doveva finire e riprese a parlare con i children:

“Ragazze per oggi abbiamo finito.”

Asuka e Nadia, non erano d’accordo:

-Noooo, dai ancora un pochino.-

Con tono seccato la dottoressa rispose:

“Ho detto che abbiamo finito, adesso vi facciamo uscire, Asuka, Rei aiutate Nadia ad uscire dall’Entry-Plug ed insieme a Maya andate tutte nella camera del mio studio e li ci aspetterete, tu Nadia aspetta lì che arrivino le altre e non uscire dalla capsula da sola.”

Sempre con tono malinconico i piloti dello 01, 02:

-Va bene.-

Rei con tono gelido:

-Roger.-

Maya:

“Sconnessione in corso, chiusura collegamento audio. Io dottoressa vado dalle ragazze.”

“Ok Maya, ci vediamo nel mio studio.”

Mentre dai vetri si potevano vedere le ragazze uscire dagli Eva e andare verso lo 01, in sala di controllo la tensione era così alta da poterla quasi toccare. A fare la prima mossa fu il Vicecomandante rimasto in silenzio durante gli ultimi ordini impartiti dalla dottoressa hai Children:

“Fortuna che il Comandante è fuori sede altrimenti avremmo dovuto sorbircelo per questo test fuori programma, per giunta con un’unità che doveva essere tenuta in completo isolamento. Però posso notare che le riparazioni sono andate a buon fine ed ora abbiamo ancora la nostre 3 unità Eva funzionanti. Dottoressa Akagi, Maggiore Katuragi, Sig. Kaji, vi voglio parlare in privato, troviamoci tra mezz’ora nello studio della Dottoressa, voglio anche conoscere la nuova aspirante Children.”

I tre di fronte a quell’ordine non potettero altro che obbedire:

“Signorsì.”

“Io devo andare un attimo in ufficio, Allora tra mezz’ora.”

Detto questo l’uomo uscì lasciando il gelo dietro di se. Misato era attonita:

“Chissà cosa vorrà adesso.”

I tre tra mille domande e dubbi  i tre andarono verso lo studio del dottore e a metà strada il maggiore voleva sfogare un suo dubbio verso l’amica:

“Allora come mai i test erano fuori programma?”

La dottoressa le rispose con tono freddo:

“Appunto perché non ne venisse a conoscenza il comandante Ikari.”

Misato continuò la frase:

“Ed invece adesso lo saprà tramite Fuyutsuki, mi hai nascosto altro?”

“Ti ho nascosto che stamattina ho sabotato i dati di configurazione della Entry-plug di Nadia in modo tale da non permettere una connessione.”

“Allora vali poco come sabotatrice visto l’85.5% di mia figlia.”

“Lo sai benissimo che non voglio che Nadia salga sull’Evangelion, allora ho pensato di guastargli il test in modo che , per via del nostro patto fosse Nadia stessa ad abbandonare l’idea di pilotarlo. Poi lo hai sentito tu stessa da Maya stamattina, il sistema ha riconfigurato i parametri neurali prima di connettersi a Nadia e non solo per permettere una connessione, ma ora Nadia è il pilota esclusivo dell’unità 01, ovvero solo lei può pilotarlo.”

“Chi è stato a fare ciò?, i Magi, il Dummy-sistem? Maya? o vorresti dirmi che è stata Nadia che non sa né leggere né scrivere ha inserire i dati corretti in un sistema così complesso.”

“Non ti sembra di dimenticare qualcuno?”

“Chi?”

“L’Eva.”

Negli occhi di Misato si poteva vedere la rabbia crescere e notando ciò Kaji decise di cambiare discorso:

“Per me il vicecomandante non dirà nulla a Gendo.”

Misato:

“Come fai a dirlo, secondo te andava in ufficio a fare se non a contattate il comandante.”

“Diciamo che conosco le persone.”

I tre ritornarono in silenzio. E nessuno disse più nulla fino al loro arrivo nello studio.

Intanto il Vicecomandante Fuyutsuki era seduto alla sua scrivania nel suo ufficio e guardava appeso alla parete un quadretto con all’interno una foto. Quella foto ritraeva un giovane Gendo Rocubungi abbracciato ad un’altrettante giovane Yui Ikari sorridente. L’uomo si alzò, prese quel quadro e lo scagliò contro la parete gridando:

“Maledetto!”

Il quadretto andò in mille pezzi liberando così la fotografia da esso custodita. Kozo si avvicinò e notò una scritta dietro quella foto, una scritta che non leggeva da molto, molto tempo:

“Tanti saluti al Professor Fuyutsuki, mi raccomando faccia il bravo, la sua Yui.”

Sulle sue labbra fu bello poter pronunciare, solo per sentire nelle sue orecchie, quel titolo accostato al suo cognome:

“Professor Fuyutsuki.”

La sua mente andò ai tempi dell’università, a prima del Second Impact, a quei giorni dove poteva sentire le risate dei suoi studenti mentre passeggiava nei viali del college, tutti quei saluti, quelle gite fatte con la sua migliore allieva, era dolce cullarsi in quei pensieri. Purtroppo altri ricordi turbarono l’animo del Vicecomandate, i ricordi della Gehirm, alle prime attivazioni dei Magi, ai primi esperimenti con gli Eva, a quel maledetto esperimento con l’unità 01. Subito Kozo su svegliato dallo squillo del telefono, al quale rispose dopo qualche attimo per avere il tempo di tornare completamente nel mondo reale:

“Pronto… Si me lo passi pure…Pronto Ikari….si, qui niente di nuovo, tutto tranquillo…..le riparazioni sono finite, bisogna solo fare dei test di collaudo a questo ci provvederà la dottoressa Akagi, ….lo 01…. Si è ancorato nella gabbia isolata, niente di nuovo, tutto come un mese fa….nessun segno di vita autonoma…. l’S^2 inattivo….e la commissione come l’ha presa…ti sembra che l’abbiano presa bene! Ma è un cosa fuori dal copione….sei riuscito a convincerli…
Ok ne parliamo al tuo ritorno. Se ci sono problemi ti chiamo.”

Pose la cornetta  si sedette quasi sdraiato sulla sedia e pensando ancora:

> Incredibile, il suo unico figlio si è disciolto nell’Eva come capitò a sua madre e lui pensa al motore S^2 ed a farla bere a quei vecchi tiranni. Come fa a non provare interesse per l’unica cosa che gli ha lasciato Yui, se voleva veramente bene a quella povera donna non avrebbe abbandonato il figlio al suo triste destino.<

Finito il ragionamento si disse fra se e se:

“calma Kozo nel dare del vecchio agli altri, neanche tu sei più un giovincello. È ora di andare mi stano aspettano.”

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** Capitolo13 ***


NewGirlEtry013 Capitolo13

Misato, Kaji e Ritsuko arrivarono nello studio e poterono osservare le ragazze nella camera, con ancora indosso le Plug-suit, sedute sul letto una accanto all’altra c’erano Nadia e Maya che stavano leggendo un grande libro appoggiato sulle gambe di quest’ultima, Asuka che era sdraiata in parte a loro ed infine Rei era seduta sulla sedia a leggere anche lei un libro.

Misato prese la parola, ma dalle sue parole si sentiva un senso di incertezza:

“Eccoci arrivati.”

Ed andando verso la figlia e l’assistente della dottoressa:

“Allora cosa state combinando voi due?”

Nadia rispose:

“Mi stà insegnando a leggere e scrivere.”

Maya prese la parola:

“Bè vede questo è uno dei libri che ho preso ieri.”

“Non preoccuparti Maya, hai fatto e stai facendo bene, potresti dare lezioni anche ad una certa persona dai capelli rossi dietro di te?”

Asuka sentendosi tirata in causa:

“Mi dispiace Misato, ma io ho imparato a leggere e scrivere molto tempo fa.”

“Da quello che ho letto ieri mattina dai tuoi quaderni non mi sembra.”

La rossa sapeva di essere stata colpita nel segno dal Maggiore:

“Bè faccio un po’ fatica col giapponese.”

“Un po’..??”

“Un pò tanto.”

“Asuka hai fatto degli ORRORI d’ortografia, non si legge niente dai tuoi scritti, almeno abbi il coraggio di ammetterlo.”

“Si è vero non ci capisco un H, e con questo cosa posso farci?”

Nadia le trovò la soluzione:

“Ti siedi vicino a Maya che ci insegna a tutte e due.”

Misato diede ragione alla figlia:

“Vedi è così semplice, dai Asuka, siediti lì che Maya ti spiega tutto e poi tu impari sempre in fretta.”

La rossa concluse che forse era meglio iniziare a imparare il giapponese, anche perché ultimamente non seguire un ordine del maggiore non era cosa saggia.
Una volta che la second fu in posizione, Maya disse alle 2 aspiranti lettrici:

“Allora, siete pronte?”

Nadia :

“Siiii”

Asuka in tono più svogliato:

“Se proprio devo.”

“Bene allora iniziamo dalle cose semplici.”

Misato rimase qualche attimo a sentire quelle ragazze, poi quasi a malincuore andò nello studio e si chiuse la porta per non far sentire alle altre i loro discorsi:

“Allora novità.”

Kaji le rispose:

“Nessuna, ha quanto pare il Vicecomandante è in ritardo.”

Ritsuko:

“Strano non è da lui ritardare.”

Finita la farse la porta si aprì ed il vicecomandante entrò e salutò i 3

“Buongiorno e scusate il ritardo.”

I tre ricambiarono il saluto non nascondendo un nervosismo che trapelava da quegli sguardi e da quelle parole:

“Buongiorno vicecomandate Fuyutsuki.”

“Sono appena stato al telefono col comandate Ikari…..”

Ai tre venne il sudore freddo.

“mi ha chiesto a che punto erano i lavori sulle unità Evangelion, ed io gli ho risposto che erano quasi finiti e che mancavano solo i collaudi, poi mi ha chiesto sulla situazione dell’unità 01…, gli ho detto che è ancorata nella gabbia isolata e che non ci sono state novità.”

 Fuyutsuki notando che nessuno ebbe alcuna minima reazione a quelle parole  niente, continuò il suo discorso.

“Sapete bene che ho mentito al comandante prendendo dei grossi rischi, adesso ho dato disposizione di riportare lo 01 nella sua gabbia poi ho dato l’ordine di distruggere ogni documentazione sia cartacea che informatica sull’esito di questi test, come se non fossero mai avvenuti. Naturalmente ho fatto salvare momentaneamente nel Magi System i file riguardanti il test dello 01 e del suo nuovo pilota, file che saranno cancellati tra un paio d’ore ed allora solo noi 4 sapremo del test di sincronia di una certa Nadia Rebecca Katsuragi.”

Mille domande pervasero Misato.

>perché fa questo? Avrà mentito a Ikari o stà giocano al gatto col topo con noi? Oppure userà tutto ciò come arma per ricattarci.<

La dottoressa conosceva Fuyutsuki, sapeva che non era come il comandate Ikari, continuava a cercar di capire cosa aveva in testa però in quella situazione gli era molto difficile ragionare.

Kaji fu il solo a trovare la forza di parlare, ed invece di difendersi passò all’attacco:

“Quale è il suo prezzo vicecomandate? Cosa vuole da noi?”

Misato e Ritsuko furono prese alla sprovvista da quella affermazione, ma non il Vicecomandate:

“Io da voi non voglio niente di particolare, voglio solo la verità su cosa è successo in questi ultimi giorni, cosa è successo allo 01, chi è quella ragazza e da dove viene. Avete la mia parola che non lo verrà nessuno a sapere.”

Ritsuko molto severamente:

“E chi c’è lo garantisce.”

“Nessuno, però avete la mia parola, non posso darvi nient’altro.”

Misato prese la parola:

“Vede, Nadia Rebecca Katsuragi è una mia cugina che è qui in ferie….”

“Cosa crede che sia un ingenuo, si vede lontano un miglio che sta mentendo, lo sa che è un grave reato dichiarare il falso ad un suo superiore.”

Il maggiore indietreggiò di un passo abbassando lo sguardo, mentre il vicecomandante andò verso la parete a vetri e quando vi fu di fronte rimase ad osservare la ragazza dai capelli castani che rideva e scherzava con Maya ed Asuka.

Ritsuko riprese a parlare:

“Vede vicecomandate, siamo in una condizione che non ci permette di avere fiducia in nessuno, ci fidiamo solo di noi e basta, se qualcuno venisse a conoscenza di ciò che solo noi sappiamo, a fare le spese sarebbero solo degli innocenti e stavolta io non riuscirei a perdonarmelo.”

“Innocenti, ovvero Rei, Asuka, Shinji ed infine Nadia, vero dottoressa?”

“Si, proprio loro, se servirà sacrificherò il mio lavoro pur di vederli liberi e felici, lontani dalle manie di grandezza del comandante Ikari e dalla commissione.”

“Lo sa dottoressa che dovrà anche sacrificare la vita, se vuole difendere quei ragazzi da una fine decisa da poche persone che giocano a fare il dio in terra.?”

“Se sarà necessario, comunque venderò cara la mia pelle, ad un prezzo altissimo, forse anche la distruzione del progetto ‘E’ e del Dummy system, di cui io sono la principale artefice, con il conseguente fallimento del progetto per il perfezionamento dell’uomo.”

Un attimo di silenzio passò tra i quattro, dal vetro si poteva notare che adesso anche Rei stava aiutando Maya ad insegnare a Nadia ed a Asuka a leggere e mentre faceva ciò sul volto della First si potevano notare dei timidi sorrisi.
Fuyutsuki, sempre intento ad osservare l’interno della camera fu in grado di constatare solo una cosa:

“Guardale, noi qui discutiamo del futuro dell’umanità e loro ridono e scherzano come niente fosse, è la prima volta da quando la conosco che Ayanami mostra un sorriso.”

Anche gli altri si  girarono verso il vetro per vedere quello spettacolo.

“Dottoressa, maggiore, Kaji, lo sapete perché faccio parte della Nerv?”

Misato iniziò a rispondere:

“Da quello che so fu lei insieme alla dottoressa Naoko Akagi e alla Dottoressa Yui ed al comandante Ikari a rendere possibile la costruzione degli Eva e del Magi Syst….”

Ancora una volta fu interrotta dall’uomo dai capelli grigi:

“No, non è così, in realtà ero molto amico della Dottoressa Naoko ed anche di Yui mia ottima assistente, anzi forse con lei c’era qualcosa di più dell’amicizia. Vedete dopo il Second Impact lavoravo presso una nave ospedale in qualità di medico, non era proprio la mia mansione, ma al momento era meglio di niente vista la sofferenza che c’era in giro. Un giorno fui mandato a chiamare da Ikari quando questo Geofront stava per essere completato, sapevo che c‘era sotto qualcosa.”

Il vicecomandate aveva incantato gli altri 3 che stavano assorti ad ascoltare una pagina importante della sua vita.

“Era da molto tempo che tenevo sott’occhio Ikari, la commissione, la Seel, ero in possesso di materiale che li riguardava, materiale che se lasciato in mano all’opinione pubblica gli avrebbe causato un sacco di problemi. Sapevo che facendo questo avrei danneggiato anche Yui Ikari, che ora più che mai, sono sicuro che voleva contrastare i loro piani. Forse per lei che desistetti nel mio intento di portare tutto a galla e poi per loro sarebbe stato facile anche eliminarmi. Come vi stavo dicendo fui portato in questo Geofront e qui la dottoressa Naoko e Gendo mi offrirono ufficialmente il posto di vicecomandate, io ci pensai su e sapevo che se volevo fermarli dovevo fare il loro gioco ed allora accettai, ma non mi sarei immaginato di trovarmi di fronte a tutto ciò, ho visto la mia adorabile Yui divenire una cosa sola con un essere che abbiamo copiato e chiamato Evangelion, mi ricordo la traccia di sangue lasciata da Naoko su Caspar dopo il suo suicidio, ho visto troppe volte uomini usare senza remore i propri simili, solo per il raggiungimento di uno scopo voluto da pochi.”

Il vicecomandante riprese il fiato e continuò:

“Sono trascorsi troppi anni da quando ho iniziato il mio lavoro qui, adesso sono stufo di fare la pedina a Ikari ed alla Seel. È giunto il momento che riprenda il mio vero progetto e quello della dottoressa Ikari, ovvero fermarli prima che ci portino a fare una guerra contro Dio, un guerra persa già in partenza.”

Ritsuko sbalordita da quel fiume in piena:

“Fuyutsuki non l’avevo mai sentita parlare del suo passato in questo modo.”

“Vede dottoressa, per troppi anni ho represso i miei sentimenti, il mio essere, i miei scopi, per portare avanti una guerra non mia ed adesso, vedendo quella ragazzina, che non so come, mi ricorda la mia Yui, ho deciso di riprendere a lottare. Ho bisogno di alleati, voi tre, infatti mi ricordate me dopo il Second Impact, sempre al lavoro per aiutare chi ne aveva bisogno, malati, feriti sempre pronto ad aiutare qualcuno, speranzoso in un avvenire migliore. Non sapete quanti bambini ho visitato, a quanti ho detto ai genitori che non c’era più nulla da fare, per chi aveva la fortuna di averli ancora in vita i genitori, a quanti ragazzi ho chiuso gli occhi dopo il loro ultimo respiro, ragazzi senza famiglia, senza meta, senza nessuno, non sapete quanti me ne sono morti sotto i miei occhi ed io ero impotente di fronte a tutto ciò. Ora non voglio trovarmi a chiudere gli occhi a Rei o ad Asuka o a Shinji e adesso anche a Nadia,  sarebbe un affronto troppo grande che farei a Yui soprattutto dopo il suo sacrificio.”

Attoniti Ritsuko, Rioji e Misato restarono in silenzio sapendo che quello che diceva Fuyutsuki era vero, anche a loro ritornarono alla mente i tristi momenti del Post-Impact. Finchè Kaji iniziò a parlare:

“Fuyutsuki, lo sa che sta rischiando la vita a porsi sulla strada della Seel e del comandante?”

“Lo so, ma preferisco morire, piuttosto che continuare questa vita, troppi fantasmi turbano i miei sonni, prima di addormentarmi sento ancora le suppliche di quei bambini ad un passo dalla morte, in un modo o nell’altro voglio, anzi devo far tacere queste voci e soprattutto non voglio essere uno dei fautori di nuove sofferenze.”

Misato con una voce sicura e decisa, nonostante il momento, si rivolse al suo superiore:

“Ora tocca a me parlare, per un mese sono stata vicina all’Evangelion aspettando un segno, un qualcosa che potesse dirmi che Shinji era vivo, ma quel segno non arrivò. Come fu pronto, attuammo il piano di recupero, in pratica lo stesso che fu usato per il salvataggio di Yui Ikari e lo stesso fu il risultato, ovvero un fallimento. Io non volevo crederci, non volevo ammettere che Shinji era morto, dentro di me, non so come, sapevo che non poteva fare una fine così. Ero distrutta dal dolore piangevo a fianco dell’Eva, le mie urla di dolore si sentivano in tutta la gabbia, Maya, la dottoressa, Shigeru e Makoto potevano sentirmi piangere per quella perdita, però oltre a loro c‘era anche l’Eva ad ascoltarmi silenziosamente e non so come, ma dal nucleo uscì fuori quella ragazza dai capelli castani. Vede anche se le sembrerà assurdo, ma quella ragazza non è altro che l’anima di Shinji.”

Il vicecomandante la ascoltava, dopo tutto quello che aveva visto in vita niente gli sembrava assurdo, riconosceva la sincerità della donna che continuò a parlare:

 “Il Mio Shinji è tornato da me, stavolta ha avuto la forza di chiudere col passato, forse per questo è diventato Nadia, per dare una svolta alla sua vita, oppure per avere una nuova vita, lontana dal padre, lontana dalle sofferenze, lontana da chi gli vuole fare del male, però vuole a tutti i costi rimanere vicino a me che gli voglio tanto bene e lei lo sa benissimo, vuole che io sia sua madre ed io lo farò, anche perché l’avrei tradita se l’avessi abbandonata, sola, senza nessuno, magari usata come cavia in qualche esperimento. Sarebbe stato come uccidere Shinji un’altra volta e non posso permetterlo.”

Kaji , stringendo a sé la fidanzata continuò nel discorso:

“ Vede Vicecomandante, se Ikari o la Seel scoprono chi è quella ragazza, non credo le permetteranno di vivere a lungo.”

“Lo so, più tardi mi spiegherete tutto per filo e per segno, spero che converrete anche voi che è ora di porre fine a questa pazzia.”

I tre annuirono.

“Bene, allora credo di avere trovato dei compagni per attuare i miei piani, o per meglio dire degli amici. Almeno adesso so perché assomiglia così tanto a Yui, potrei conoscerla?”

Si accese un sorriso sul volto di Misato:

“Penso proprio di si, adesso la vado a chiamare.”

Non ci fu bisogno di chiamarla infatti fu la ragazza stessa a entrare di fretta  furia nello studio con un libro aperto in mano urlando di gioia:

“Mamma, mamma guardate questa è la A, poi la B questa è la C poi c‘è la D e poi, la E e.., e poi non mi ricordo come si chiama questa, dunque questa è la….”

Fuyutsuki risolse il problema:

“Quella è la F, poi c’è la G e via discorrendo.”

“Si è vero si chiama F, grazie, grazie, ma tu hi sei?, ci siamo già visti perché mi ricordi qualcuno, ma non so chi, qualcuno di importante.”

“Chi sono Io?,  Io  sono il professor Fuyutsuki, il Professor Kozo Fuyutsuki.”

“Ti poso chiamare Prof.?”

“Si, chiamami pure Prof. che fai prima, però io non so come ti chiami bella bambina.”

Nadia di fronte a quel complimento socchiuse divertita gli occhi:

“Io mi chiamo Nadia Rebecca Katsuragi, ed è un caso di omonistia.”

“Vorrai dire omonimia?”

“Siiii”

“Adesso vai di là da Maya che l’alfabeto non l’hai ancora finito.”

La ragazza allegramente ritornò nel suo nido insieme alle altre.
Fuyutsuki commentò ancora:

“Aveva ragione Yui, è bello anche poter lavorare ad una famiglia.”

Tranquillizzati dal comportamento di Kozo i tre potettero rilassarsi finalmente, il vicecomandate si avviò verso la porta e disse:

“Voi restate pure qui, ci vedremo stasera per accordarsi sul da farsi.”

Mentre si incamminava in quei tetri corridoi tirò fuori la foto che teneva nella tasca della giacca e lesse ancora la dedica e sospirando:

“Si m’è l’ero dimenticato, devo fare il bravo Yui, ed è quello che devo fare.”

Intanto nello studio la calma sembrò ritornare dopo quei momenti pesanti, ma un altro fatto doveva sconvolgere la vita di Misato, infatti andò in camera e vide una cosa che non voleva neppure lei credere, infatti Nadia e Maya continuavano a leggere il loro grande libro colorato, mentre le altre 2 Children stavano facendo una cosa che fece rabbrividire il maggiore: Rei stava insegnando ad Asuka il giapponese avvalendosi del suo libro, infatti gli faceva leggere delle parole che indicava col dito e gli spiegava il significato degli ideogrammi. La cosa più sconcertante non fu il fatto che le ragazze stavano sedute una a fianco all’altra, ma che Rei impartiva delle istruzioni ad Asuka e questa le eseguiva senza lamentele, per il maggiore fu uno schoc, tornò nello studio si rivolse a Kaji:

“Rioji, dimmi che non è vero.”

“Cosa?”

“Guarda di là cosa vedi?”

“Bè vedo le ragazze e con ciò?”

“Cosa stanno facendo?”

“Bè Nadia è seduta vicino a Maya e stanno guardando lo stesso libro, mentre Rei sta insegnando ad Asuka….oh mio Dio.”

Anche Ritsuko si accorse dell’accaduto:

“Bene sono felice per entrambe, Asuka ha messo da parte il suo orgoglio, mentre Rei ha iniziato ad aprirsi verso le altre persone, Misato hai ragione tu stavolta, Nadia sta sistemando più cose in pochi giorni che noi in tutta una vita.”

Continuando la dottoressa:

“Mi a che è ora di fargli togliere le Plug-suit, Kaji hai capito?”

L’uomo un po’ seccamente rispose:

“Sì, sì, io me ne devo andare, vado a prendere quel pranzetto che vi ho promesso.”

Finita la frase Rioji se ne andò, come la porta fu chiusa, la dottoressa andò a chiuderla a chiave mentre Misato andava nell’altra camera e attirò l‘attenzione delle 4:

“Scuate, ma penso che per oggi le lezioni finiscano qui.”

Tutte in coro:

“Perché?”

“Perché adesso è ora di levarsi le plug-suit e di vestirsi.”

Nadia era quella più impaziente di tutti:

“Siiiii. Asuka aiutai a levare sta cosa.”

Asuka andò ad aiutare la castana ad uscire dalla Plug-suit mentre Rei si toglieva la sua restando nuda, poi infilò le mutandine ed il reggiseno, prese un pacchettino dalla sua borsa e si diresse verso il bagno. Questa sua ultima azione attirò l’attenzione di Asuka la quale osservò particolarmente quell’oggetto nelle mani della First che stava entrando in bagno per poi uscirne poco dopo.
Entrò la Dottoressa Akagi con le tre famose borse di indumenti che rovesciò sul letto dicendo:

“Adesso dovete solo scegliere cosa indossare ragazze.”

Asuka e Nadia iniziarono la ricerca e la second scelse il  body rosa coi merletti, una gonna di Jeans ed una camicetta a mezze maniche azzurra ed una volta indossati si rivolse alle altre:

“Allora come mi stà?”

Misato le rispose:

“Bene, molto bene.”

“Comunque Misato devo ammetterlo tu hai gusto per i vestiti, Nadia ma sei ancora lì nuda cosa aspetti?”

Nadia rimaneva lì indecisa, non sapeva cosa mettersi:

“Non so cosa mettere sono tutti così belli.”

Misato girando gli occhi al cielo:

“Perché sei sempre così indecisa. Scusa che colore ti piace?”

La ragazza dai capelli castani rispose molto timidamente:

“Quello della camicia di Asuka.”

“Allora azzurro, cerca qualcosa di azzurro.”

La ragazza rovistò e trovò il bustino con gli slip abbinati:

“Belli questi, e che bei fiorellini che ha, posso metterli?”

Il maggiore le rispose un po’ perplessa:

“Bè, si ma guarda che un bustino è più difficile da indossare che un normale reggiseno.”

La ragazza aveva appena indossato gli slip e stava infilando l’indumento in questione sulle braccia, mise le bretelline sulle spalle e cercò dietro la schiena le ali coi gancetti.

Misato si diresse verso Nadia dicendo:

“Bechy ti aiuto io.”

Ma come fu dietro la ragazza e le toccò la mano, la ragazza si irritò di colpo:

“NO, Lasciami stare, voglio farlo da sola.”

Il maggiore si stupì molto di quello scatto:

“Bechy, cos’hai?”

Nadia si rese conto di aver ferito in qualche modo la madre e cerco di porci rimedio:

“Mamma…Scusa, niente, ma devo farcela a sola, però indicami se faccio giusto.”

Misato si rincuorò dalle parole della figlia:

“Scuse accettate, adesso voltati.”

La ragazza seguì le istruzioni del suo improvvisato pilota:

“Bene un po’…. più su con la destra, prova ad agganciare… no hai sbagliato, hai agganciato i primo col secondo riprova…ok è sganciato, adesso riprova, no la sinistra è troppo bassa.. alzala, bene.. così brava, ecco il primo è agganciato, adesso facciamo gli altri, scendi un attimo, bene il secondo è fatto poi il terzo.. 4….  5 ed infine 6..,Brava Bechy, brava.”

Asuka vedendo quella quelle scene decise di aiutare anche lei:

“Bechy, non hai ancora finito adesso regolati le bretelline e mettiti comoda.”

Sistemò i corsoi, fece fare qualche movimento alle braccia per assetare il tutto, si rivolse verso lo specchio e iniziò a descrivere quelle sensazioni:

“Finalmente adesso va meglio, mi sembra che siano un po’ più ferme adesso, com’è morbido, mi sembra di essere abbracciata, Asuka come mi stà, non mi fa le tette troppo a punta?”

“No, stai benissimo, adesso sembri più carina, hai le rotondità al punto giusto, però adesso cerchiamo qualcosa da metterci sopra. Che dici della gonna blu con i risvolti con la maglietta rosa col cuore sopra?”

“Proviamoli.”

Una volta infilatasi la gonna e la maglietta e dopo aver tirato fuori  capelli da dietro il colletto, Nadia si guardò allo specchio, finalmente poteva vedersi vestita, di fronte a lei si presentava una ragazzina con indosso una maglietta rosa con un grosso cuore disegnato con una linea nera sul petto e sulle curve dei suoi piccoli seni campeggiava in bianco la scritta LOVE, abbassò la sua attenzione a quella gonna blu, blu come i suoi occhi. Rialzando lo sguardo si osservò ancora la scritta e voleva fugare un suo dubbio:

“Asuka, cosa c’è scritto e sul mio petto, questa scritta bianca cosa vuol dire?.”

“C’è scritto love, che in inglese vuol dire amore.”

“Amore…carino….Kawahiiiiii”

Durante il “Kawahi” Nadia iniziò a girare su se tessa per poter vedere la sua gonna alzarsi per via della forza centrifuga ed una volta stordita da qual girare si buttò sul letto lamentandosi”

“Misato, mi gira la testa, sarà per il test con l’Eva.?”

Misato era intenta a ripiegare i vestiti che le ragazze avevano “scartato” e rispose:

“Ma no oca, è perché hai girato come una trottola.”

“Sì, ma è stato bello vedere la mia gonna svolazzare così.”

Ci fu un attimo di calma, dove anche la First finì indossare i suoi vestiti con le calze e le scarpe, ed il maggiore telefonò al fidanzato per riferirgli del suo nuovo piano per il pranzo, chiusa la comunicazione, quest’ultimo si rivolse alle ragazze:

“Adesso infilatevi i calzini e le scarpe che andiamo a mangiare fuori, è ora che usciate da questo buco.”

Asuka e Nadia si misero dei calzini bianchi, poi la second si infilò le scarpe di tela di Jeans per rimare in sintonia con la gonna, mentre Nadia scelse delle scarpe da ginnastica bianche, ma si accorse di avere un problema e bisbigliò nell’orecchio di Asuka:

“Asuka come si legano le stringhe.”

“Non sai fare neanche questo, o mamma è lunga spiegartelo adesso.”

A quel punto Maya presentò davanti alle due un paio di scarpette da ginnastica rosa con le strip in velcro:

“Prova queste che si intonano con la maglietta e poi non hanno le stringhe.”

Subito Nadia si levò le scarpe bianche e si infilò quelle rosa e dopo la spiegazione di Maya sulla scarpa destra sia allacciò da sola la sinistra, fatto ciò saltò dal letto e picchiò per terra i piedi per provare le sue scarpe nuove. Misato guardava quella ragazzina felice di potersi muovere liberamente ed un piccolo sorriso le affiorò sul viso, poi andò di fronte a lei e le parlò:

“Adesso girati, fatti vedere, bene stai benissimo ti dona molto questa maglietta. Adesso ti stiro un po’ la maglia dietro che è spiegazzata.”

Misato sfregò un paio di volte la mano dietro la schiena della figlia per togliere qualche piega, poi alla terza passata diede un paio di veloci sculaccioni alla figlia, naturalmente senza farle male, la ragazza fece un saltino avanti stupita:

“Perché, che ho fatto adesso, che colpa ho?”

Il maggiore con tono giocoso:

“Hai la colpa di avere un sederino che è un amore ed è da un po’ che volevo tastarlo, sei fortunata volevo darti un pizzicotto.”

Poi rivolgendosi al gruppo:

“Adesso andiamo a mangiare che Kaji ci sta gia aspettando al parco.”

Tutte le altre:

“Al parco??!!”

“Si al parco, non posso sempre tenervi sempre chiuse qua, vi farà bene cambiare aria. Su dai che andiamo.”

Le sei uscirono dallo studio e si diressero verso il parco del Geofront passando attraverso i lunghi corridoi della base. Misato dovette più volte richiamare Nadia che durante il tragitto era andata più avanti per vedere per prima come era fatto il parco. Il maggiore notando ad un certo che la distanza era diventata troppa, grazie a una breve corsa la raggiunse la ragazza, la prese per un braccio fermandola e sgridò quella impaziente:

“Bechy adesso ti dai una calmata e ci aspetti, non puoi sempre correre davanti a noi, lo so che hai fretta e vuoi vedere il parco, ma non sai come è la strada e non vorrei che inciampassi da qualche parte o che ti perdessi. Adesso da brava dai la mano ad Asuka e non gliele lasciare finché non siamo al parco, hai capito.”

La ragazzina la stava guardando col broncio, la donna dai capelli porpora la incalzò ancora:

“è inutile che metti il broncio adesso fai quello che ti dico io.”

Il broncio era sempre più insistente, ma Misato sapeva che non doveva cedere, vista la sua esperienza con Asuka:

“Nadia, guarda che se divento cattiva sarai tu a farci le spese.”

Sentito ciò Nadia sfoggio il suo bel sorriso e abbracciò la madre parlandogli all’orecchio.

“No mamma, io ti voglio buona.”

“Allora non farmi arrabbiare.”

A quel punto furono raggiunte dalle altre e Nadia andò da Asuka a prendergli la mano e la rossa fu subito seccata da quel movimento:

“Uffa Bechy, che cosa vuoi fare, lasciami la mano per favore.”

“M’è l’ha ordinato il maggiore ed un ordine è un ordine.”

“Misato ma si può sapere che razza di ordini dai?”

Il maggiore rispose subito alla rossa:

“Quelli che mi conferisce il mio grado, adesso statevene mano nella mano fino a quando non mangeremo, Asuka non fartela scappare, mi raccomando.”

Asuka sbuffò:

“Uffa Bechy sei proprio invadente certe volte.”

Ripartirono nel loro cammino e mentre le Children erano avanti pochi passi le altre tre donne potevano parare e tenerle d’occhio, Maya volle subito domandare qualcosa alla Dottoressa:

“Sempai, ma i risultati dei test di sincronia possono essere legati allo stato d’animo delle ragazze, vede stamattina mi sono sembrate tranquille e serene, adesso mi sembrano proprio delle ragazzine che escono da scuola.”

La dottoressa Rispose a quella domanda un po’ tecnica ed un po’ no:

“Bhe vedi, il tasso di sincronia è legato a molte variabili, al DNA, allo stato di salute,  alla stabilità del sistema nervoso. Naturalmente essendo una cosa che riguarda maggiormente quest’ultimo si può dire che un soggetto in determinate condizioni psichiche può avere diversi tassi di sincronia.”

Misato e Maya restavano ad ascoltare il parere dell’esperta che continuava nella sua relazione:

“Naturalmente il caso lampante è Asuka che ha fatto una flessione e poi stamattina è tornata hai suoi soliti livelli, un’altra cosa che mi ha stupito è l’incremento di Rei saranno solo 5 punti, ma a quei livelli sono una enormità, poi un’altra cosa che mi ha stupito è l’averli ottenuti in una situazione abbastanza delicata per una ragazza. Passare da essere una bambina ad essere una donna è un forte stress emotivo, ma credo che lo stia superando brillantemente. Dopotutto Rei è molto più forte di quello che sembri, anche se mostra sempre una tale timidezza e tanta fragilità. La conosco da anni e non l’ho mai vista mollare, anche quando era in netta difficoltà.”

Le altre due si stupirono di quelle affermazioni, Maya era quella più frastornata:

“Allora Rei ha avuto…”

“Si Maya, adesso Rei è donna.”

“Bè, fra un po’ toccherà a Asuka e poi a Nadia….Auguri maggiore.”

Misato stizzita:

“Lo so, non possono rimanere sempre bambine e fortuna che sono anche ritardatarie.”

Senza accorgersene il sestetto arrivò al parco dove trovarono seduto ad un tavolo da campeggio Kaji che aveva apparecchiato con una tovaglia a quadri bianchi e rossi e sulla quale stavano dei piatti di plastica ed ad un lato dei contenitori per il cibo. Come vide arrivare il gruppetto si alzò in piedi ed andò a fare gli onori di casa:

“Benvenuti al ristorante da Rioji, dove le fanciulle mangiano senza spendere un soldo.”

Misato col solito sarcasmo:

“Avanti sguattero che cosa ci offri oggi?”

“Il menù del giorno comprende dell’ottimo riso seguito da scaloppine al riso bianco e verdurine cotte al vapore, per poi finire con un bel proffitterol.”

Il gruppo si sedette a quel tavolo, poté finalmente mangiare e fare quattro chiacchiere spensierate, con l’unica eccezione di Misato che continuava a redarguire Asuka:

“Asuka non esagerare, non vorrai che ti faccia ancora male il pancino spero.”

La rossa le rispondeva:

“Si Misato, non ti preoccupare mi trattengo, la considero come una sorta di dieta.”

Una volta che i piatti furono vuoti si sparpagliarono un po’ in giro, Maya stava seduta sotto un albero ad osservare gli altri, Kaji e Ritsuko tornarono nello studio con la scusa di dover sbrigare delle faccende, mentre Nadia e Misato innaffiavano i preziosi cocomeri di Kaji. Infine su di una panchina Rei leggeva il suo solito libro e senza che se ne potesse accorgere le si affiancò la second. Una volta seduta a fianco Asuka stette un po’ in silenzio, ma poi trovò il coraggio di parlare un po’ impacciata:

“Ayanami,… emm…Rei volevo domandarti una cosa.”

La First  alzò il viso, si mise ad osservare lo sguardo inquieto di Soryu e con un timido sorriso sulla bocca le rispose:

“Vuoi che ti insegni qualche altra parola giapponese?”

La rossa sempre più impacciata:

“Bè si… cioè no, io volevo…. Uffa…ascolta una cosa. Stamattina quando hai tolto la Plug-suit ho visto che sei andata in bagno vero?”

“Si”

“bene, ho notato che hai portato con te un panchettino, volevo sapere se quel pacchettino è…..”

La tedesca iniziò guardarsi nervosamente in torno per essere sicura che nessuno la sentisse, poi guardò di nuovo Rei, fece per aprire bocca, ma la ragazza dai capelli turchini l’anticipò:

“Sì, è un …”

Abbassando il tono della voce vista da difficoltà della sua interlocutrice, Rei finì la frase:

“Assorbente igienico.”

Asuka tirò un sospiro di sollievo e continuò il discorso però sempre più insicura su cosa dire:

“ah si, io non sapevo come dirlo…. cioè sapevo, però vedi io….cioè tu, volevo sapere se ….. allora sono così dolorose le cose..perché vedi fra un po’ io…già che tu… credo che le avrò anche io e volevo sapere….perché non vorrei che poi…”

La first vedeva quello stato d’ansia campeggiare negli azzurri occhi di Asuka e le appoggio una mano sulla spalla, le sorrise e iniziò a parlarle con un tono sereno:

“Vedi Asuka non è tanto il dolore, ma lo spavento, non è una cosa che calcoli o che programmi, capita e basta, io ero nel mio appartamento quando mi accorsi che ero bagnata, poi guardai in basso e vidi l’uniforme scolastica tutta sporca proprio là, pensai ad una ferita, ma già sapevo che non lo era. Non sapevo cosa fare, ero inginocchiata e mi disperavo, non sapevo a chi rivolgermi, non c’era nessuno  a cui chiedere aiuto e poi a chi.”

Asuka in silenzio ascoltava quel racconto.

Rei:

“non so come, ma mi venne in mente la dottoressa Ritsuko, allora corsi da lei, mi misi qualcosa per non far vedere l’uniforme sporca ed iniziai a correre verso casa sua o preso tanta di quella pioggia, caddi perfino in una pozzanghera, ma mi rialzai. Mi presentai alla porta completamente bagnata e sporca di fango e sangue. Ero lì e non sapevo se suonare o se andare alla base, tanto ero sicura che mi ci avrebbe portato la dottoressa, presi coraggio e schiacciai il pulsante. Come la dottoressa mi vide mi fece entrare ed una volta che la porta fu chiusa la dottoressa i domandò perché ero lì, io non sapevo cosa dire ero paralizzata, poi mi cadde il golfino che avevo legato alla vita e vedendo l’uniforme Ritsuko capì tutto, pensavo avrebbe chiamato la base per farmi venire a prendere, ed invece mi fece spogliare e mi fece fare un bagno caldo e mi aiutò nel lavarmi. Pensa mi prestò anche dei suoi vecchi vestiti e dopo siamo state in piedi tutta notte a discuterne, era la prima volta che parlavo così tanto con Ritsuko, sai adesso viviamo insieme.”

La second rimase a bocca aperta nel sentire la First aprirsi così e proprio con lei, ma Rei continuava a voler rincuorare la compagna di battaglia, forse anche lei aveva bisogno che qualcuno la ascoltasse:

“Asuka, vedi tu hai Misato che ti sta vicino quando sarà ora potrai andare da lei, non ti preoccupare ci sono passate tutte e poi io non sono un grande esperta, fra un po’ ho il mio secondo ciclo, per cui..”

La rossa trovò la forza di parlare anche se aveva qualche intralcio:

“Allora quando capita vado da Misato, gra..grazie Rei.”

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** Capitolo14 ***


NewGirlEntry014 Capitolo 14

Intanto nello studio oltre alla dottoressa ed a Kaji si era aggiunto di nuovo il vicecomandate che seccato si rivolse ai due:

“Sbaglio o eravamo d’accordo d’incontrarci stasera? Chi è stato a farmi chiamare?”

Kaji rispose subito al suo superiore:

“Io. Scusi per questo fuori programma, ma la cosa era importante e non volevo avere qui Misato e le ragazze ad ascoltare il mio piano.”

La dottoressa fece una nuova domanda:

“Scusa Kaji, ma di che piano stai parlando?”

“Quello che non mi fa dormire ad 2 giorni, ovvero l’addio a Shinji e il benvenuto a Nadia.”

Il vicecomandate sempre più perplesso:

“Non c’avevo pensato, se adesso Nadia a preso il posto di Shinji come possiamo giustificare la sua assenza.”

Rioji allungo ai due altrettanti plichi.

“Semplice è tutto scritto qui.”

La dottoressa ed il Vicecomandate lessero quello che vi era scritto e finita la lettura la dottoressa iniziò a discutere su ciò che aveva appena letto:

“Kaji la stai per fare troppo grossa a Misato, Asuka, Rei e Nadia senza contare tutti gli altri che hanno conosciuto Shinji.”

“Lo so, ma devo rischiare e poi grazie all’esplosione della capsula abbiamo anche delle prove sulla veridicità di quello che ho scritto.”

“Ok, su questo non ne sono del tutto convinta però può andare, ma riguardo a Nadia.”

“È tutto OK anche per lei, poverina è nata subito dopo il Second-Impact, per poi essere abbandonata a pochi anni finendo ad essere sballottolata tra vari istituti, dove  iniziò a soffrire di autismo d’isolamento per via dello schoc dell’abbandono, questa sua condizione le impediva d’apprendere come gli altri bambini. Fortuna che Misato l’ha vista camminare spaventata tra le macerie dopo l’ultima battaglia ed ha deciso di portarla qui per essere visitata e siccome il Maggiore ha un cuore d’oro e dopo qualche giorno passato con quella ragazza che le ricordava la sua triste adolescenza, pur di non lasciarla ancora sola ha fatto domanda d’adozione, com’è buona Misato vero?”

Il vicecomandante era alquanto stupito:

“Bene per me è un bel romanzo, ma per rendere il romanzo realtà cosa ci vuole?”

“Semplice, ci vuole qualche relazione scritta a d’oc, alcuni certificati medici opportunamente falsificati , qualcuno che raccontasse qualche piccola bugia qua e là, due o tre aiutini dagli amici del governo debitori nei miei confronti ed infine un po’ di fortuna che non guasta mai.”

“Sarebbe capace di falsificare anche quella Rioji.”

“Modestamente so fare il mio lavoro.”

La Akagi continuando a leggere:

“E come facciamo a metterla su di un Eva?”

“Leggi tutto fino in fondo, anzi te lo anticipo io. Un bel giorno Nadia era in compagnia di Misato e proferì dopo anni le sue prime parole ovvero - voglio salire sull’eva – Perché non accontentarla? Dopotutto si era sforzata di dire qualcosa dopo anni di silenzio, allora dopo ore ed ore di discussioni da parte del Maggiore per convincere la dottoressa Akagi a provare a fare un test e vista la carenza di piloti, la cara Nadia fu accontenta e sorpresa delle sorprese aveva un buon tasso di sincronia.”

“Caspita Kaji, non solo hai fantasia, ma questi documenti sono talmente perfetti da fugare qualsiasi dubbio sulla loro autenticità.”

“Bene Vicecomandante direi che potremo vederci stasera per discutere delle altre questioni, adesso se permette tra poco qui diventerà una valle di lacrime.”

E rivolgendosi all’amica:

“Ritsuko sei dottore ed è compito tuo dare queste notizie. Io prendo i fazzoletti che ce ne sarà bisogno.”

Il vicecomandante si congedò:

“Bene allora a stasera e spero che non chiamate più, mi raccomando Sig.Kaji, stia vicino alle ragazze, questi momenti lo so per esperienza sono molto duri e dolorosi.”

“Non si preoccupi comandante, il piano e mio e devo correre qualche rischio, mi dispiace far soffrire Asuka e Rei che non sanno tutta la storia, però è meglio che ne siano all’oscuro di tutto per il bene loro e di Nadia. Spero che ci sia al funerale.”

“Vedrò di non mancare, poi voglio vedere con che razza di essere ho lavorato fino adesso.”

Il vicecomandate uscì e rimasero nello studio solo Ritsuko e Kaji, la dottoressa aveva ancora dubbi su quel piano così funzionale, ma in un certo senso crudele:

“Non siamo così diversi dal comandante dopotutto, adesso siamo noi che faremo soffrire qualcuno.”

“Vedi Ritchan è normale soffrire nella vita, solo che noi portiamo sofferenza per poi trovare la felicità di tutti,  Misato sa com’è la situazione, a Rei ed Asuka potremmo spiegare tutto tra qualche anno, sempre se non sarà Nadia stessa a dirglielo. Mi dispiace solo una cosa, di dover ferire ancora i sentimenti di Misato, ma spero che capirà dopotutto a me serve l’effetto sorpresa per far si che tutto funzioni. Adesso però tocca a te, te la senti di recitare questa parte?.”

La dottoressa prendendo in mano il telefono:

“No, ma se così risolviamo un bel po’ di problemi è meglio che mi immedesimi nella parte.”

Compose il numero e con una voce gelida istruì la sua assistente:

“Maya, venite qua ho notizie riguardo a Shinji.”

Rimise a posto il telefono di fronte agli occhi di Kaji che commentò:

“Meriteresti l’Oscar solo per questa telefonata.”

Intanto Maya, dopo aver ordinato le altre di seguirla, stava percorrendo i corridoi e parlava con Misato:

“La dottoressa aveva una strana voce, non so cosa, ma è successo qualcosa di grave.”

Come arrivarono trovarono Kaji sulla porta che le fermò e fece entrare solo Maya.
Visto ciò Misato si spazientì:

“Rioji si può sapere cosa succede?”

Kaji scosse desolatamente la testa, Misato capì che la cosa era seria, molto seria.
Intanto dentro lo studio Maya veniva messa a conoscenza del piano e la sua parte era la solita, la fida assistente della dottoressa, poi andò alla porta la aprì e fece accomodare le altre nella camera dicendo con tono triste:

“La dottoressa deve parlare a tutte.”

Le quattro si sedettero sul letto ed entrò la dottoressa che con tono grave iniziò il discorso.

“Vedete, quello che sto per dirvi non vorrei neanche io dirvelo, però devo. Tre giorni fa durante la fallimentare operazione di recupero di Shinji, l’Entry-Plug esplose rovesciano a terra il suo liquido, quel liquido non era altro che il corpo di Shinji disciolto, per cui….Shinji è…”

La dottoressa si fermò a guardare le facce spaventate delle 4 che aveva avanti, Rei aveva gli occhi spalancati e lucidi, Asuka continuava a scuotere energicamente la testa come per dire No e si potevano già notare le lacrime corrergli lungo le guance. Nadia si stringeva spaventa a Misato, quest’ultima aveva abbassato lo sguardo come un condannato in attesa del colpo del boia ed il colpo arrivò:

“…morto.”

Di fronte a quella parola Rei si portò le mani a coprirsi la faccia bagnata dalle lacrime, Asuka urlava con tutta la forza:

“NO, non lui, ti prego, NO.”

Anche Nadia piangeva e si stringeva sempre più forte a Misato che rimase immobile a guardarsi le lacrime cadergli sulle gambe.
Ci furono attimi di silenzio, rotto solo dai gemiti dei quelle donne. D’un tratto Misato si alzò ed andò nello studio dove c’era Kaji lasciando Nadia a stringere un cuscino, Asuka si era sdraiata a pancia in giù nella sua parte di letto e picchiava i pugni sul materasso. Rei era andata ad abbracciare Ritsuko cercando la forza di continuare, in un angolo appoggiata al muro anche Maya soffriva, nonostante sapesse tutto come la dottoressa. Tutte sapevano che non avrebbero più rivisto quel ragazzo.
Nello studio Misato si strinse a Kaji e gli parlò:

“So che è tutta opera tua e che poi mi spiegherai i dettagli, ma nonostante so che Shinji è Nadia, non posso fare a meno di soffrire per lui, dopotutto gli volevo un mare di bene e quel bene adesso è solo per Nadia ed Asuka.”

“Scusami se gioco coi tuoi sentimenti, ma non potevo fare altro.”

“Lo so, ma prima o poi dovevamo dire addio a Shinji, forse è meglio ora.”

La donna tornò dalle altre, vedendo Asuka tirare pugni al materasso le si sedette affianco e la rossa le parlò:

“Misato, non lo ho mai aiutato, l’ho sempre sbeffeggiato fino all’ultimo ed invece cercava da me un rapporto d’amicizia, mi ha fatto da schiavo e con lui mi ci sono sempre sfogata contro senza pensare di ferirlo. Avrei potuto chiedergli scusa, ed invece adesso non posso più, non potrò più farlo, non posso più recuperare, sono io la stupida, sono io la bambina, non ho neppure un corpo su cui piangere, ho rovinato tutto, solo per il mio egoismo, non meritavo le sue attenzioni ed invece se gli chiedevo un piacere me lo faceva, mi ha anche salvato la vita  ed io invece di ringrazialo lo sgridavo e basta, ed adesso non mi rimane niente.”

“Asuka, Shinji ha fatto quello che ha fatto perché non avrebbe potuto sopportare di perderci tutti anche te compresa, la colpa è mia che non ho saputo creare un bel rapporto tra voi due, tu hai il tuo carattere e Shinji il suo, io lo sapevo e non ho mai preso provvedimenti, la vera stupida sono io che non sono riuscita a farvi andare d’accordo. Non fare così Shinji non approverebbe che ti mettessi a frignare, non è da te.”

Ognuna piangeva e pensava a tutti i momenti passati assieme al ragazzo, Misato lasciò Asuka ed ritornò nello studio dove abbracciò di nuovo il fidanzato e scoppiò letteralmente a piangere e dopo 15 minuti di lamenti si rivolse con la voce interrotta a Rioji:

“Non è giusto che dobbiamo soffrire così, potevamo avere delle altre opportunità ed invece non c’è rimasto niente di niente, Asuka ha ragione, non abbiamo neppure un corpo, niente su cui piangere, solo dei volatili ricordi ed una fredda lapide con delle parole incise sopra. Se avessi avuto più tempo, se fossi riuscita a metterli d’accordo, invece ho sprecato giorni ed ore dietro agli angeli ed alla Nerv dimenticandomi che quei ragazzi si meritavano qualcosa di più. Ho solo buttato via tempo.”

Rioji la allontanò da se con le sue braccia e la guardò negli occhi, un attimo di silenzio ci fu tra i due nel quale il Maggiore si accorse che anche il fidanzato piangeva ed infine quest’ultimo parlò:

“Adesso mi rendo conto anche io della sofferenza che ho causato e mi dispiace, ma se questo è il prezzo da pagare per dare un futuro sereno a Nadia, Asuka e Rei, sono ben lieto di pagare in questo modo. Misato adesso tu e Asuka avete tutto il tempo per crescere Nadia e credo che non ripeterai gli stessi errori.”

“Si Kaji lo so, adesso devo crescere Nadia e spero che Asuka mi sia d’aiuto, Nadia stà soffrendo molto anche lei.”

“Per lei vuol dire chiudere definitivamente col passato, accettare la morte di Shinji vuol dire accettare di avere una nuova vita.”

“Adesso per favore spiegami il tuo piano.”

Kaji le raccontò tutto. Passarono due ore finché tutte non si ripresero e con gli occhi completamente distrutti dalle lacrime poterono discutere in modo sensato.

Rei prese per prima la parola:

“Allora a quando i funerali?”

Maya rispose desolatamente:

“Domani, verrà posta una lapide a fianco della madre per ricordarlo.”

Asuka un po’ seccata:

“Neanche un corpo, niente di niente, mio Dio che brutta fine.”

La Dottoressa parlò anche lei:

“Non direi, credo che in tutti noi è rimasto qualche ricordo bello di Shinji, preferisco questo che un freddo cadavere.”

Il maggiore ritornò nella camera:

“Asuka dobbiamo prepararci per domani, io e Kaji andiamo a casa a prendere qualche vestito, hai qualche preferenza?”

“No, fai tu.”

“Non ti dispiace se prendo un vestito tuo da dare a Nadia?”

“No, prendi ciò che vuoi l’importante per me è esserci a quel funerale.”

Asuka si fermò un attimo e poi riprese:

“Scusa Misato, sembra che ci sia un rapporto molto forte tra lei e Shinji vista la sua sofferenza, eppure lei non lo conosceva.”

Asuka si sedette sul letto ed accarezzava col dorso delle dita il viso umido di Nadia, che dopo tutto quel piangere si era addormentata sul cuscino che stringeva.

Il maggiore le rispose:

“Vedi Asuka, era un discorso che volevo farti in un altro momento, ma  credo sia meglio adesso dirti come ho conosciuto Nadia. Dunque il decimo giorno dopo l’ultima battaglia stavo venendo alla base, ma visti dei lavori sulla strada dovetti fare una deviazione, passai attraverso delle macerie e lì vidi un’ombra muoversi, riconobbi in quell’ombra fattezze umane ed andai a controllare per vedere che non ci fossero feriti da soccorrere. Scesi dall’auto e mi diressi dentro ciò che rimaneva dell’atrio di un palazzo, lì la trovai, era raggomitolata in un angolo, tremava, io cercai di parlargli, ma lei non rispondeva, allora mi guardai in giro per un po’ e mi accorsi che eravamo solo io e lei. Decisi di portarla alla base, dovetti buttarla in macchina a forza da come si dimenava, poi come riuscii a farla sedere sul sedile la legai ben bene per tenerla ferma e la portai qui. La lasciai in ospedale e poi corsi subito a vedere lo 01, ma nessuna novità. Dopo 1 ora fui chiamata dall’ospedale e quei saltimbanchi di medici ed infermiere, non riuscendo a trovare la famiglia della ragazza, chiamarono me che ero quella che l’aveva portata.”

Un po’ tutti si fermarono a sentire quella storia quasi come se fosse una fiaba e sotto certi aspetti lo era.

“Andai in infermeria a cercare di sbrigare quella faccenda nel più breve tempo possibile, ma quando arrivai un dottore mi disse che la ragazza, nonostante uno stato di malnutrizione, stava bene  e che avevano fatto delle indagini per scoprire chi era.”

Misato si fermò un attimo e Asuka la incalzò subito:

“Allora chi era?”

“Allora era una ragazza scappata da un istituto per l’infanzia o per meglio dire un orfanotrofio distrutto durante una battaglia con un angelo. Di lei si sapeva solo che fu abbandonata dai genitori quando aveva due anni e a causa di ciò soffriva di disturbi nell’apprendimento che la rendevano muta o per meglio dire era lei che non voleva parlare, in pratica era sola e senza un posto dove andare. Andai a trovarla e mi sembrava di rivedere me alla sua età dopo il Second-Impact, sguardo fisso nel vuoto, occhi persi, nessuna parola, sembrava che non le importasse niente di nessuno, neanche di sé stessa, forse e questo che fece scattare qualche molla dentro di me.”

“Che molla?”

“Un attimo Asuka adesso ci arrivo, restai lì 15 minuti e visto che non c’era nessuna comunicazione, decisi di ritornare da Shi…dallo 01, che possiamo dire versava nella stessa situazione. Iniziai ad andare a trovarla ogni giorno e vedevo che aveva un certo rapporto con me, io senza rendermene conto iniziai a parlare di me, di te, di Shinji, delle nostre situazioni, io parlavo e lei muta mi ascoltava, poi un giorno mi ha parlato, dopo anni ha detto qualcosa e l’aveva detto a me. Vedi, sai com’é una cosa tira l’altra e così ho deciso di adottarla.”
    
Asuka smise di accarezzare Nadia che dormiva e rivolgendosi stupefatta verso la sua tutrice:

“Cosa??? Cioè tu la conoscevi appena ed hai deciso di adottarla, sapevo che eri in crisi per via di Shinji, ma questo è troppo, si può sapere cosa ti ha detto per farti fare una cosa simile?”

“Asuka adesso ti ho fatto un breve riassunto, sono tante le cose da spiegare ed adesso non è il momento, adesso dobbiamo pensare a dare l’ultimo saluto a Shin-chan e poi se avrò le carte in regola Nadia verrà a vivere a casa nostra e gli faremo recuperare gli anni che ha perso, io come madre e tu come sorella maggiore, dopotutto tu lo stai già facendo.”

Asuka guardò il viso di Nadia e poi continuò ad accarezzarlo:

“Lo so, senza neppure accorgermene la sto trattando come una sorella, anzi ci stiamo trattando come sorelle.”

La dottoressa iniziò anche lei a parlare:

“Dopo tutti i racconti che le ha fatto Misato su Shinji, è come se l’avesse conosciuto, inoltre Nadia è molto sensibile ed ha avvertito questi nostri stati d’animo, forse soffre perché anche noi stiamo soffrendo molto.”

Misato dirigendosi alla porta:

“Asuka io adesso vado,  mi raccomando non svegliarla.”

“Non preoccuparti, non riuscirei a svegliala, stà dormendo così bene.”

Il maggiore uscendo salutò tutti:

“Ciao a tutte.”

Una macchina usciva veloce dalla base, stavolta era Kaji a guidare con al suo fianco Misato che cercava di dormire appoggiata al finestrino, mille pensieri le impedivano il sonno. Finalmente giunsero a casa , subito Pen Pen gli andò in contro e fu subito rifocillato da Kaji, e mentre l’uomo dava da mangiare all’animale, Misato era nella stanza della second a prendere dei vestiti.
Come uscì dalla stanza pose i vestiti sul divano e  senza accorgersene andò di fronte alla porta della ex camera di Shinji, la aprì e quando capì che oramai era solo una stanza vuota, si voltò di lato e si appoggiò con la schiena contro la parete ed iniziò a piangere silenziosamente.
Kaji notando quella strana quiete, cercò la compagna per la casa e quando la trovò rimase immobile e senza parole. La donna notando la presenza dell’uomo si voltò per guardarlo e gli parlo con la voce interrotta:

“Che stupida,…..ero andata a prendere un vestito per Shinji, non mi ricordavo più che se ne era andato….un vestito poi per cosa? ……Non abbiamo neanche un corpo da vestire.”

Misato in quell’attimo ebbe vari singhiozzi di dolore, Kaji si avvicinò e cerco di fargli forza:

“Dai Misato dobbiamo andare adesso, Nadia ed Asuka ci aspettano.”

Nel sentire quei nomi Misato ebbe un fremito e continuò a parlare:

“Kaji me la porteranno via….. scopriranno tutto…., non le permetteranno di vivere, per colpa mia soffrirà ancora.”

Kaji abbracciò la donna e la portò via a forza da quella camera, riuscì a potarla in soggiorno dove la fece sdraiare sul divano e come la donna fu distesa continuò a rincuorarla:

“Misato non dire così, non può essere colpa tua, so che tu la proteggerai contro tutto e tutti, poi adesso abbiamo anche il Vicecomandante Fuyutsuky dalla nostra, non preoccuparti né io né Ritsuko vorremmo vedere le ragazze soffrire.”

Misato sentendosi dire quelle parole riuscì a riprendersi e subito decisa si alzò dal divano, si diresse verso l’ingresso prendendo con sé i vestiti dicendo:

“Hai ragione le ragazze ci aspettano, su andiamo dobbiamo parlare anche col vicecomandante.”

Si fermò un attimo solo per vedere di sfuggita la porta di quella stanza, poi però continuò il suo cammino. In mezz’ora furono alla base e mentre si aggiravano nei corridoi molte persone, conoscenti e non, fecero a Misato le condoglianze per la triste perdita e quest’ultima ringraziava come vuole il rito.
Arrivata nello studio trovarono Maya sdraiata sul divanetto a dormire, la dottoressa che leggeva il giornale seduta alla sua scrivania che li salutò:

“Allora preso tutto?”

Misato le rispose:

“Si ho preso un vestito verde scuro per Nadia ed uno nero per Asuka, spero che gli vadino bene, altrimenti se li scambieranno e voi?.”

“Maya si è addormentata da 20 minuti, è molto provata anche lei, meriterebbe un encomio, le ragazze invece sono state di là buone, Nadia sta ancora dormendo, Asuka e Rei pur di non pensare a Shinji si sono messe a fare ancora ripetizioni di giapponese.”
 
Misato poté osservarle dalla parete a vetri e mentre faceva ciò anche Kaji disse la sua:

“Certo che corrono le notizie in questa base, ci avranno fermato 20 volte per fare le condoglianze.”

La dottoressa continuando nella lettura:

“Nonostante il suo carattere schivo ed introverso Shinji era abbastanza conosciuto.”

Notando l’amica pensierosa di fronte a quel vetro, Risuko decise che era meglio cambiare discorso:

“Allora più tardi ci sarà qui il vicecomandante”

Kaji continuò il discorso:

“Si avremmo un bel po’ da discutere, dobbiamo sfruttare il fatto che il comandante Ikari non è qui alla base.”

Misato sentendo quelle parole volle far parte anche lei del discorso:

“Dobbiamo farlo proprio stasera? Non mi sembra la serata adatta, domani abbiamo un funerale.”

Kaji le rispose:

“Lo so che non siamo nelle condizioni per discutere di ciò, ma da quello che ho sentito poco fa, il Comandante farà rientro stanotte per cui non abbiamo tempo da perdere.”

Misato mestamente accettò:

“Ok, capisco che il tempo e poco, forse dopotutto quell’uomo non si aspetta una cospirazione da parte nostra in questo momento. Metteremo a letto le ragazze e poi faremo i nostri discorsi.”

Gli altri due annuirono, Misato continuò a osservare le ragazze che stavano nell’altra stanza.
Infatti Nadia dormiva rannicchiata sul letto con ancora tra le braccia il cuscino, mentre Asuka prendeva lezioni da Rei però ad un certo punto la rossa interruppe la spiegazione:

“Rei scusa una cosa, riguarda Shinji.”

La ragazza dai capelli a caschetto le parlò con tono un po’ dubbioso:

“Shinji,…. cosa vuoi sapere di Shinji?”

“Volevo sapere che ricordo hai bello tu di Shinji?”

La first rimase lì a pensare, poi le raccontò:

“Dunque… dopo l’operazione Yashima contro il 5^ angelo, tirò fuori la capsula dallo 00 ormai semidistrutto, scese dall’ Eva, aprì il portello con le sue mani, entrò e restammo lì a parlare qualche attimo ed infine mi disse che in certi momenti dovevo sorridere, lo diceva mentre piangeva, mi venne voglia di sorridere vedendolo così.”

“Almeno tu hai avuto qualche momento felice con lui, invece io….”

“Non preoccuparti, adesso non ti vengono in mente perché sei ancora scossa, ma con la calma ne  ricorderai qualcuno.”

Asuka si fece scura in viso:

“Se invece non ne ho mai avuti di ricordi belli con lui, ho sempre riso di lui invece di ridere con lui.”

Rei volle fare di nuovo coraggio alla Second:

“Asuka ti verranno a mente, tu sei una brava ragazza, nonostante il tuo carattere non faresti male ad una mosca, vedrai ti verranno a mente dei bei ricordi.”

Ad Asuka iniziarono a brillare gli occhi:

“Si è vero quella volta mi ha salvato dalla lava incandescente, quando sembrava tutto finito, lui ci si è buttato senza nessun preavviso, mi ricordo come mi teneva, sapevo che non avrebbe mai mollato la presa, ero sicura di lui.”

Furono interrotte da dei gemiti, era Nadia che si dimenava nel sonno e che farfugliava qualcosa:

“…no, via….. non è vero…… tu non sei mio pad……no tu….pap….pa noooo… vattene….lasciami in pace……no….”

Asuka vedendo ciò si diresse verso il letto, mentre tentava di bloccare le braccia a Nadia le parlava cercando di svegliarla:

“Sveglia Bechy, svegliati, è solo un incubo, un brutto sogno, svegliati.”

Anche Rei si avvicinò, blocco le gambe della ragazza e cercò anche lei di svegliarla gridando alla castana. Dopo qualche attimo di caos, le due ci riuscirono, Nadia aprì gli occhi, la first restò colpita dallo sguardo spaventato della ragazza che cercava di ambientarsi dopo quel brusco risveglio.
Asuka e Rei tirarono un sospiro di sollievo mentre la castana rimaneva seduta con gli occhi fissi davanti a lei. Entrò Misato spaventata:

“Ragazze cosa succede?”    

Come vide la donna Nadia aprì i rubinetti e senza quasi riuscire a parlare per i singhiozzi potè solo dire:

“Mamma.”

Misato si inginocchio in parte al letto per poter abbracciare la ragazza che la stringeva continuando a dire:

“Mamma ho avuto tanta paura, non voglio che quell’uomo mi faccia del male.”

“Quell’uomo chi?”

“mio pa…”

La ragazza si fermò un attimo a riflettere, sapeva che stava per dire una cosa che avrebbe creato notevoli dubbi alla altre Children allora lo disse a bassa voce nell’orecchio del maggiore:

“il comandante Ikari.”

Asuka continuava anche lei a tentare di tirar su il morale della castana non pensando a cosa diceva:

“Non ti preoccupare Bechy è stato solo un brutto sogno.”

Misato dolcemente parlava a quella fontana impazzita e le accarezzava la testa:

“Shhh, è come ha detto Asuka solo un brutto sogno, adesso ci siamo qua noi, c’è la mamma, c’è tua sorella Asuka, c’è la cugina Rei, le zie Ritsuko e Maya, Shhhh ci siamo qua noi.”

La ragazza continuava a stringersi a Misato, poi a questa stretta si aggiunse Asuka commentando:

“Dai, ci sono qua io, la tua sorella maggiore, non avere paura è tutto finito, poi non vorrai rovinare la maglietta che hai indosso.”

Sentitosi dire ciò Nadia si staccò subito da Misato e da Asuka e si guardò la maglietta per vedere che fosse tutto a posto:

“Ah Si si, la maglietta, si è a posto, ho ancora la scritta, non è rovinata.”

Rei puntò col dito la grande L e lo fece scorrere per indicare le lettere dicendo quando il dito raggiungeva una lettera:

“L O V E…..Love”

Nadia fece un timido sorriso:

“Si…. Amore.”

poi si rivolse a Misato:

“Ma per domani non credo che vada bene questo vestito?”

“Si lo so, te ho preso uno di quelli da Asuka, però dovete sceglierli, io pensavo a te quello verde scuro ed a Asuka quello nero.”
 
Il Maggiore mostrò i due vestiti tenendoli in piedi per gli omini, Nadia guardò molto quello Nero e poi si rivolse ad Asuka:

“Asu-chan, posso mettere io quello nero?”

“Si io metto quello verde, Misato adesso mettili via così non si sgualciscono, poi domani li mettiamo.”

Misato attaccò i vestiti ad un appendino e poi parlò alle altre:

“E’ ora di cena, però io non ho fame e voi?”

La prima a rispondere fu Rei:

“Io neppure, ho un buco allo stomaco, ma non credo riuscirei a mangiare non so le altre”

Asuka:

“Passo anche io.”

Nadia:

“Idem.”

A quel punto anche Ritsuko entrò seguita da Maya e Kaji ed espresse il parere degli altri:

“Mi sa che stasera nessuno abbia fame, dopotutto è comprensibile.”

Poi si rivolse a Rei:

“Rei-Chan, stasera purtroppo ho del lavoro da fare, cosa vuoi fare vai a casa e ci vediamo domani?, o stai qui stanotte e domani andiamo io e te a prendere i vestiti a casa?”

La first pronunciò la sua opzione:

“Pensavo di andare a casa adesso accompagnata da qualcuno a prendere dei vestiti per poi tornare qui per la notte.”

“Sempre se qualcuno ti accompagna, e tu Maya?”

L’allieva domandò alla maestra:

“Se le serve aiuto sempai io resto altrimenti tornerei a casa, sono già diverse notti che non ci vado.”

“No, non mi serve il tuo aiuto, è ora ha anche tu possa dormire in un letto comodo, per me puoi andare anche subito.”

“Allora vi saluto tutte, anche lei Sig. Kaji. Tu Nadia fai a brava mi raccomando, poi continuiamo a imparare a leggere io e te, allora a domani.”

Kaji si offrì come autista:

“Aspetta Maya, io porto a casa Rei e poi la riporto qui, se vuoi un passaggio te lo dò volentieri, dopotutto sei abbastanza stanca.”

“Se per lei non è di disturbo.”

“No, figuriamoci.”

“Bene allora mi dia 5 minuti per prendere la mia roba e poi andiamo.”

Anche Rei si preparò e prese nota su un bigliettino le istruzioni della dottoressa su cosa doveva prendere, una volta che Maya fu pronta il trio se ne andò.

Misato, guardò la porta chiudersi e mentre osserva Nadia le fece una richiesta:

“Mamma, mi potete parlare un po’ di Shinji, io lo conosco poco, così per sapere chi era, sempre che non vi sia di disturbo.”

Il maggiore rimase titubante e fu Ritsuko a rispondere:

“Vedi non ho avuto tanto tempo per conoscerlo, però ti assicuro che in certi casi tirava fuori il meglio di sé e senza preavviso…..”

La dottoressa continuò il discorso e poco dopo si aggiunsero Asuka e Misato che senza accorgersene raccontarono qualche aneddoto sul Third Children senza piangere, parlavano serenamente, come se fosse ancora lì e dopotutto la sua anima era lì. Raccontavano di situazioni divertenti, delle liti tra Lui e la Second, delle avventure del trio degli stupidi e così via. Le tre narratrici poterono vedere come Nadia stava attenta ad ascoltare senza perdersi una parola e continuarono per un altro paio d’ore, finchè non furono interrotte da Kaji che era arrivato insieme alla First e che gli domandò:

“Allora non mi direte che state ancora facendo discorsi tra donne?”

Misato prese la briga di rispondergli:

“No stavamo raccontando a Nadia di Shinji, se volete unirvi con qualche cosa che ve lo ricorda.”

“Perché nò.”

Rei attaccò i vestiti che portava ad un altro appendino e fu lei ad iniziare stupendo tutti:

“Una volta mi ha detto che assomigliavo ad una mamma, mi ha vista lavare il pavimento a scuola.”

I racconti continuarono fino a quando Nadia non c’è la faceva più a tenere gli occhi aperti lamentandosi con voce assonnata:

“Basta adesso, voglio andare a nanna, domani è un giorno importante, Asuka mi aiuti a spogliarmi.”

La rossa rispose anche lei con fare stanco:

“Si hai ragione, adesso però prima vai in bagno, a lavarti i dentini e a fare pipì, poi ti infiliamo una camicia da notte e vai nel letto, fai in fretta che stasera c’è anche Rei qui a dormire.”

Rei fu un pò stupita al comportamento così riguardevole della second nei suoi confronti, poi mentre Nadia trafficava in bagno, la rossa le parlò:

“Rei, vedi forse è meglio seppellire l’ascia di guerra, non vale la pena essere in concorrenza tra di noi per niente.”

“Hai ragione, ci stiamo solo facendo del male.”

Dicendo ciò si levò la divisa scolastica e prese dall’armadietto tre camice da notte, la prima se la infilò lei, la seconda era per Nadia e la terza era per Asuka e gliela passò e la rossa la ringraziò:

“Grazie Rei, molto gentile, se ti serve qualcosa, non hai che da chiedere.”

“Va bene, adesso tocca a te Bechy, ha finito.”

“Prego vai tu per prima io devo ancora spogliarmi.”

“Ok, vado io, però prima fammi infilare il pigiama a Bechy.”

Le due si aiutarono nel vestire la castana e la misero in centro al letto mentre Rei commentava:

“Così tra di noi non puoi cadere fuori.”

Nadia pretese ed ottenne da tutti il bacino della buonanotte, anche da Kaji e come toccò il cuscino si addormentò. Intanto Rei si preparava in bagno, come uscì lasciò il posto alla Second, si infilò sotto le coperte a sinistra di Nadia e si mise a leggere il libro che oramai stava finendo. Dopo 5 minuti il trio delle Children fu completamente nel letto con l’arrivo di Asuka che insieme alla First rimboccò le coperte a Nadia, poi Ritsuko fece lo stesso a Rei e Misato ad Asuka, ed uscendo dalla camera le due donne diedero la buonanotte definitiva, spensero la luce e chiusero la porta.
Ritsuko commentò subito appena fu chiusa la porta:

“Certo che accudire qualcuno ha il suo bel da fare, non pensavo che fosse così difficile il lavoro di mamma.”

Misato corresse l’amica:

“Lavoro???, almeno ci pagassero.”

Kaji la redarguì il maggiore per questa frase:

“Guardate come dormono serenamente dopo una giornata del genere, più appagamento di così.”

Dicendo ciò Kaji andò dietro alla fidanzata, la abbracciò mentre questa guardava le ragazze riposare dalla enorme vetrata e diede un bacio ai capelli color porpora. Anche la dottoressa era lì a guardare quello spettacolo:

“Mi si riempie il cuore vederle così, domani per loro è un’altra giornata pesante, mio Dio quante cose sono accadute in così pochi giorni, l’arrivo di Nadia, Rei che diventa donna, Asuka che cambia, la morte di Shinji, il vicecomandante …..”

Fu interrotta proprio dal vicecomandante che era appena entrato nello studio:

“Stavate parlando di me?”

Tutti:

“Buonasera Vicecomandate.”

“Buonasera, cosa state osservando?”

Kaji rispose:

“Le belle addormentate nel bosco.”

Anche Fuyutsuky andò alla vetrata a dare un’occhiata e poi si sedette alla scrivania e così fecero tutti, fu il vicecomandante stesso ad iniziare quella lunga discussione:

“Allora ho letto il piano di Kaji riguardo Nadia e lo appoggio pienamente e per me non è un problema avere accesso a determinai archivi per poterli aggiustare, ma delle altre Children chi sa la verità su Nadia?”

Ritsuko:

“Solo noi tre e la sig.na Ibuky siamo a conoscenza di tutto, Asuka e Rei sanno la storia dell’orfanotrofio, dell’abbandono eccetera, ovvero la versione ufficiale.”

“Bene, adesso qualcuno mi può spiegare la storia dal principio?”

I tre alternandosi un po’ per uno raccontarono la storia, dalla sera della nascita di Nadia, fino alla reazione della stessa per la scomparsa di Shinji, fu Misato a finire:

“…… poverina ha fatto un brutto sogno dove centrava in qualche modo il comandate, ovvero suo padre, quel bastardo non gli basta aver rovinato Shinji, addeso vuole rovinare la mia Bechy partendo dai sogni.”

Ritsuko corresse l’amica dando anche lei una sua interpretazione:

“Misato non dire baggianate, i sogni sono frutto dei nostri ricordi e probabilmente qualche ricordo di Gendo nell’anima di Shinji è rimasto in Nadia, il comandante non c’entra niente con Nadia, o per meglio dire, non è una cosa voluta dal comandante irrompere nei sogni della ragazza. Probabilmente la ragazza ha qualche paura che deve sconfiggere lei, tu non puoi farci niente.”

Misato rassegnata:

“Se lo dici tu.”

Fuyusuki:

“Però con Nadia, Shinji e Gendo che si fa? Credo che verrà a scoprirlo chi è o per meglio dire chi era, guardandola sembra di osservare Yui, il suo aspetto alzerà di sicuro qualche dubbio in Ikari.”

“Lo vorrei incontrare, forse stavolta avrò la forza di mandarlo a fanculo!”

Era Nadia che inaspettatamente si era introdotta nello studio, vedendola Misato andò di fronte a lei e le tirò un piccolo schiaffo sulla bocca ammonendola duramente:

“Modera il linguaggio, non voglio più sentirti dire parole del genere, mi sono spiegata, non è da signorine usare parole così. Cosa ci fai qui?, tornatene subito a letto.”

Nadia si toccò la bocca colpita, ma non volva replicare, sapeva di avere torto:

“Scusa, ma dopo l’incubo di oggi….ero venuta prendere dell’acqua, vi ho sentito parlare di me allora mi sono fermata ad ascoltare.”

Misato sempre severa:

“Ti meriteresti un altro ceffone per aver origliato, cerco d’insegnarti le buone maniere e tu invece….”

Il maggiore si interruppe vedendo il viso triste della ragazza, sapeva che non poteva rimandare il discorso:

“….Allora, perché lo vorresti incontrare?”

“Perché voglio cancellarlo dalla mia vita il prima possibile, non voglio che continui a turbare i miei sogni, sono tornata per vivere felice.”

Kaji si intromise:

“Nadia sei sicura? Potrebbe essere molto doloroso, io posso aiutarti anche in questo, troverò una buona storia anche per il comandante.”

La ragazzina rispose decisa:

“No, voglio che sappia chi sono. Non potrò sempre nascondermi dietro a falsità come fa lui, devo affrontarlo, forse adesso è più facile, non mi po’ far niente, lo 01 accetta di connettersi solo con me. Senza di me lo 01 è inservibile e non so come, ma a lui gli serve. Dottoressa Akagi, ora sono decisa, io sono il pilota esclusivo dell’unità Evangelion 01, voglio pilotarlo, come dicevo sono tornata per essere felice e non saranno di certo gli angeli o il comandante Ikari ad impedirmelo.”

Nadia guardò ancora Misato che si era fatta triste in volto:

“Scusa mamma, ma devo farlo, lo so che tutti voi non siete d’accordo, però non posso permettere che continuino a rovinarmi la vita.”

Il maggiore abbracciò la ragazza e le diede un bicchiere d’acqua e mentre beveva le parlò:

“Bene, anche se a malincuore accetto le tue decisioni. Adesso finisci di bere e vai a nanna senza svegliare le altre.”

“Roger, potresti venire dopo a rimboccarmi le coperte a me ed ad Asuka, sono passata sopra di lei per uscire e adesso dorme scoperta.”

“Ok ok, adesso andiamo di là che ve le rimbocco subito.”

Le due andarono nella camera e mentre si potevano vedere trafficare sul letto la dottoressa constatò la sua sconfitta:

“Fortuna che non scommettevo soldi, li avrei persi.”

Come Misato rientro si rivolse bruscamente subito all’amica:

“Dovevi proprio dirglielo che ora solo lei può pilotare lo 01.”

“Frena Misato, frena, io non gli ho detto niente, probabilmente l’ha capito da sola, io ti giuro che non gli ho detto assolutamente niente.”

Fuyutsuki interruppe le due:

“Evidentemente adesso abbiamo un potente alleato.”

Misato dubbiosa e spaventata domandò all’uomo dai capelli grigi:

“Vicecomandante, non si starà riferendo a Nadia, spero.”

“No, mi riferivo allo 01. Senza sapere nulla ci stà aiutando.”

Kaji sapeva che il discorso sulla volontà degli Eva era meglio evitarlo in presenza di Misato per cui riportò gli altri al vero motivo della discussione:

“Allora come facciamo col comandante e con la Seel, bisognerebbe riuscire a metterli l’uno contro l’altro ed ultimamente la cosa non mi sembra molto difficile, basta trovare la goccia che faccia traboccare il vaso.”

Continuò il vicecomandate:

“Ovvero l’azione di Ikari che faccia traboccare il vaso della pazienza della Seel. Bisogna spettare, so che Ikari prenderà ancora decisioni poco simpatiche per quei vecchi, allora io chiederò il suo deferimento.”

Misato domandò:

“Ma adesso dov’è?”

“Il Comandante ora è in viaggio, sarà qui domani mattina alle 10, spero che vada al funerale, se almeno ha voluto un po’ di bene per Yui, per Nadia penso che gli fisserò un incontro per dopodomani, forse è meglio che si incontrino senza più menzogne.”

Misato poi si rivolse alla dottoressa:

“Ritsuko, come mai Nadia ha determinati ricordi, ma del saper leggere, scrivere o altri nozioni non se ne ricorda?”

“Probabilmente perché l’anima ha ricevuto un nuovo corpo e non è stato possibile trasferire tutte le conoscenze che aveva, oppure ne sono state trasferite in parte quelle basilari per la sopravivenza, non ho una spiegazione certa.”

I quattro continuarono il dibattimento fino a tarda notte, poi alle 2 si congedarono tutti, Ritsuko e Misato dormirono nello studio, Kaji andò a dormire nel suo ufficio e Fuyutsuki prima di andare a casa andò a trovare lo 01 e quando vi fu di fronte gli si rivolse:

“Yui cosa hai in mente? Avevi programmato tutto fin all’inizio, vero? Il tuo incidente con l’Eva era voluto, sapevi già di doverli fermare e diventando tutt’uno con l’Eva ti ponevi in una condizione di superiorità. Però neanche tu hai programmato l’arrivo di Nadia ed hai dovuto modificare i tuoi piani. Quella ragazzina sta scombussolando i progetti un po’ a tutti, devi vederla, ha il tuo stesso sorriso, i capelli sono lunghi e lisci…. Che stupido, l’hai fatta tu e adesso ti descrivo com’è. Adesso ti saluto, domani vado a dare l’ultimo saluto a Shinji. Ciao.”

L’uomo se ne tornò a casa per prepararsi al triste evento del giorno successivo.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** Capitolo15 ***


NewGirlEntry015 Capitolo 15

Una pioggia leggera bagnava la città il cielo plumbeo sembrava anche lui dare l’ultimo saluto a Shinji, al cimitero delle persone poste a semicerchio di fronte una lapide nera e lucida con incisa sopra la seguente scritta:

Shinji Ikari
2001-2015

 Quelle persone erano Misato la dottoressa Akagi, Kaji, il vicecomandante Fuyutsuki, gli operatori Maya, Shigeru e Aoba un ‘altro semicerchio interno era formato da Asuka, Rei, Nadia, la capoclasse Hikari, Kensuke ed infine Toji su una sedia a rotelle.
Tutti, chi si e chi no avevano le lacrime agli occhi, Misato piangeva poco, sembrava che le lacrime le avesse finite da tutto il piangere degli ultimi giorni, Nadia si stringeva al braccio di Asuka cercando conforto. Rei pose una piccola coroncina i fiori contro la lapide di Shinji, una coroncina con  un nastro viola con le lettere bianche:

“Che tu possa essere felice adesso, I tuoi amici.”

 Anche il vicecomandante ne posò un’altra sulla tomba affianco e commento:

“Adesso potete stare insieme, mia cara Yui.”

Il gruppetto se ne andò lentamente e quando furono fuori dal cimitero la Second, con Nadia che tenendole la mano, le si nascondeva dietro come per sfuggire agli occhi degli altri ragazzi, chiese a Toji notizie a sul suo stato di salute:

“Allora Toji, come stai?”

Il ragazzo oramai menomato rispose con un tono abbastanza sereno:

“Non c’è male, ho ancora una o due operazioni e poi potremmo parlare di protesi, sai ne ho viste alcune leggerissime e ultratecnologiche secondo i medici forse fra sei mesi potrò camminare in piedi, con l’aiuto di una gamba artificiale.”

“Nonostante il tuo stato mi sembri sereno.”

“Bè, ho accettato la mia situazione, nel centro medico dove sono stato c’è chi è messo peggio di me, poi ho sempre avuto vicina la capoclasse ad aiutarmi.”

Il ragazzo guardò dolcemente negli occhi Hikari che era al suo fianco e quest’ultima gli fece un timido sorriso arrossendo e dicendogli:

“E’ un mio dovere, dai non guardarmi così.”

Poi Toji continuò il discorso:

“Da un certo punto di vista ora mi sento fortunato, al contrario di Shinji sono qui a raccontarlo.”

Calò un attimo di silenzio e poi la rossa con qualche lacrima agli occhi lo ruppe:

“Vedi Toji e Kensuke volevo chiedervi scusa per quelle volte che vi ho dato degli stupidi.”

Kensuke era stupefatto:

“Tu, ti scusi?”

“Si, con Shinji non ho avuto il tempo di scusarmi per come lo trattavo ed adesso non so cosa fare, invece con voi posso ancora rimediare.”

Toji non poteva sopportare di vedere persone piangere, allora cercò di cambiare discorso incentrandolo su Nadia:

“Asuka, toglimi una curiosità, ma chi è la ragazza che hai dietro la schiena?”

“E’ Nadia, scusala, ma è un po’ timida con chi non conosce.”

Tirando il braccio fece uscire la ragazza dal tuo nascondiglio e quando fu davanti al ragazzo, questa non sapeva cosa dire e rimase muta ad osservare incredula. Toji osservò anche lei la ragazza e poi non poté resistere a non punzecchiare Asuka:

“Asuka è molto più carina di te, sicuramente avrà anche un carattere più docile del tuo.”

Poi rivolgendosi direttamente a Nadia:

“Ciao, io sono Toji ero molto amico di Shinji.”

Nadia un pò imbarazzata:

“Si, lo so.”

“Allora conoscevi anche tu Shinji?”

“Bè si, ….non direttamente, vedi me ne ha parlato tanto la mamma ed è come se l’avessi conosciuto.”

“A si, e chi è tua mamma?”

“E’ il maggiore Katsuragi.”

Toji e Kensuke non riuscivano a crederci:

“COSA!!! La la la Signorina Misato ha una figlia!!???, noooooooo!!!, ma non ha l’eta per avere una figlia così grande.”

“Sono adottiva, mi ha adottato lei.”

Asuka si intromise:

“Sì è una storia lunga, adesso mancano solo delle faccende burocratiche e poi potrà venire ad abitare a casa nostra poi è una piAAAHH, Nadia ma sei scema perché mi hai pestato il piede.”

La castana rispose subito e guardava la rossa potendo la testa:

“Perché, lo sai che non voglio che mi chiami P I C C O L A   P E S T E.”

Dicendo le ultime due parole fece capire ad Asuka che stava iniziando un discorso che era meglio non fare.

Toji era divertito:

“Te la meriti Asuka finalmente una che ti tiene testa, per noi ora è meglio andare, allora saluti.”

I tre se andarono e quando furono abbastanza lontani da non poter sentire Nadia sgridò Asuka:

“Ma sei matta, già un Eva gli ha portato via la gamba, il braccio ed il suo migliore amico e tu gli dici che sono una Children anche io senza pensare che magari potesse avere qualche risentimento.”

La rossa si difese:

“Scusa, non c’avevo pensato, comunque hai fatto bene a fermarmi, avremmo dovuto dare troppe spiegazioni.”

Rattristandosi un po’ la castana guardò il cielo e parlò ancora:

“Questa pioggia, ci stiamo bagnando tutti i vestiti…. Asuka secondo te quando che potremo andare a casa, io sono stufa della base, voglio vedere qualche altro posto.”

“Non lo so, bisogna domandarlo a chi fa le carte per l’adozione, non preoccuparti che non ci vorrà molto, adesso andiamo.”

Le due andarono verso gli altri e quando furono lì Maya gli parlò:

“Allora ragazze come va? Salutati i vostri amici?”

Asuka:

“Potrebbe andare meglio, Toji sembra aver preso bene la cosa, credo che lo troveremo ancora in circolazione.”

Nadia domandò subito a Misato:

“Mamma, quando che posso venire a casa.”

Misato prese la parola, ma era in difficoltà:

“Bè non lo so ….”

Fu salvata da Kaji:

“Fra pochi giorni, ricordati che domani hai un appuntamento con un’altra persona.”

“Va bene sig. Kaji grazie per l’informazione.”

Fuyutsuki prese parola:

“Io vado, il Comandante mi vuole vedere subito, ci vediamo se ci sono problemi.”

Tutti:

“Arrivederci.”

Il Vicecomandante si avviò, poi anche Maya, Sigheru e Makoto si congedarono e poco dopo anche gli altri si mossero tornando nello studio della dottoressa.

Nello studio con l’albero sefirico il comandante aspettava, la su attesa  finì con l’ingresso di Fuyutsuki che redarguì:

“Allora finita la cerimonia? Abbiamo cose importanti da discutere.”

“Si, la cerimonia è finita se non avesse piovuto sarebbe stato meglio.”

“Adesso non mi importa nulla del funerale. Mi importa sapere delle condizioni dello 01.”

Fuyutsuki era sbalordito e pensava:

> non riesco a credere che non gliene possa interessare, dopotutto era suo figlio, almeno venire per fare una cortesia alla moglie.<

“Fuyutsuki, come và lo 01?”

Ridestandosi dai pensieri il professore relazionò il tutto:

“Lo 01….è nella gabbia isolata, nessuna reazione dell’elemento S^2, si è tentato di salvare il pilota, ma il tentativo è miseramente fallito ed ora Shinji non c’è più, c’è un’altra al suo posto. E’ tutto relazionato nei documenti che ti ho dato.”

Gendo sfogliando il plico che teneva in mano:

“Si lo so e cosa mi dici della nuova Children.”

“So che domani la incontrerai.”

“Si volevo avere qualche anticipazione, da ciò che mi hai scritto, so che solo lei può pilotare l’unità 01, proprio come il Third, Rei e il Dummy-Sistem vengono rifiutati, non capisco perchè invece lei si può connettere?”

“Posso solo dirti che è una ragazza decisa, ma lo capirai meglio quando farai la sua conoscenza, capirai molte altre cose.”

“Bene allora la aspetterò domani. Fuyutsuki, i membri della Seel sono stati chiari, nessuna variazione sul copione, credo che mi stiano tenendo d’occhio, stanno aspettando la mia prossima scelta non condivisa da loro per eliminarmi, non credo che stavolta abbiano la pazienza di tollerare altre variazioni al copione, sopratutto dopo l’ultima che non gli abbiamo ancora comunicato.”

“Lo so Gendo, oramai siamo vicini al completamento del progetto e tutto deve seguire il copione.”

“Si, tutto deve seguire i piani della Seel, alla lettera. La tua relazione per me basta, so che mi posso fidare di te, anche se quello che hai scritto sfiora il limite della umana comprensione, spero che ci sarai anche tu domani a farmi conoscere la Sisth-Children.”

“Certo Ikari.”

“Bene allora ci vediamo domani, io devo andare.”

“Arrivederci.”

Dopo quel saluto Fuyutsuki si diresse verso la porta e come fu fuori andò nel suo studio e durante il tragitto non poteva fare a meno di pensare:

>Adesso corre subito dallo 01, mentre per il figlio non si degna neanche di andare al cimitero, che uomo è Gendo, o forse è troppo anche definirlo uomo, il suo gioco a fare il dio sta iniziando a superare i limiti, spero che domani vada tutto bene con Nadia.<

Intanto le ragazze arrivarono nello studio della Akagi e Nadia subito infastidì Asuka:

“Dai aiutami a togliermi il vestito, non vorrei rovinartelo e poi non sono comoda.”

La second era irritata:

“Uffa adesso calmati e aspetti un attimo che  mi levo prima il mio.”

“No prima io, dai.”

“Ti ho detto che prima penso al mio.”

Misato sentendo quel battibecco sgridò le due:

“Bambine smettetela di fare i capricci.”

All’unisono:

“Non stiamo facendo i capricci.”

Rei andò da Nadia ed iniziò a sbottonargli il vestito:

“Bechy lascia stare Asuka ti do io una mano a toglierlo.”

Come la ragazza fu seminuda, si infilò di nuovo la gonna blu con la maglietta rosa e quando fu a posto poté dire:

“Adesso va meglio.”

Rei stava sistemando il vestito, mentre Asuka faceva lo stesso col suo, Nadia era impaziente:

“Misato, ma domani cosa mi metto?”

Il maggiore rispose:

“Domani per cosa?”

“Per andare dal comandante, io non c’è l’ho la divisa.”

Dicendo questo si avvicinò alla madre  e le continuava a parlare:

“Mi piacerebbe avere una divisa come quella della zietta Maya, posso, posso, dai dimmi di si.”

“Bè bisogna andare agli approvvigionamenti e farsene consegnare una.”

“e dove sono che ci vado io?”

“No, tu non vai da nessuna parte, se ti perdi non ti troviamo più. Facciamo così andiamo io e Kaji e tu resti qua, ad aspettarci.”

La castana era rammaricata:

“Uffa, non mi fai andare da nessuna parte e poi io non ho voglia di stare chiusa qui.”

“Allora tu Asuka e Rei andata a farvi un bagno caldo, a quest’ora non c’è nessuno e poi vi farà bene rilassarvi un po’.”

Poi alzando la voce per farsi sentire:

“Tu che dici Asuka?”

“Dico che è un ottima idea, e tu Rei.”

La First rispose:

“Si, prendo gli asciugamani una borsa ed andiamo.”

Rei preparò una borsa con tutto l’occorrente e con le altre andò hai bagni pubblici della base, che dando ragione a Misato erano deserti, come furono dentro agli spogliatoi Asuka poté esultare:

“Che bello i bagni sono tutti per noi.”

Nadia era perplessa:

“ e adesso che faccio?”

Rei le rispose:

“Semplice ti metti nuda e poi ti butti in acqua, anzi prima aspetti me ed Asuka e poi entriamo in acqua assieme, potresti scivolare e farti male se vai da sola.”

“Roger, mio capitano.”

Nadia si spogliava buttando i vestiti in giro,  questo le causò una sgridata dalla Rossa:

“Bechy adesso raccogli i vestiti e li sistemi bene sulla panchina!”

“Si, si scusa…li raccolgo subito.”

La castana raccolse i vestiti e li mise sulla panchina piegandoli qualche maniera, cercando di copiare quelli di Rei, poi tribulò un po’ a togliersi il bustino, si levò le mutandine ed infine  si sedette completamente nuda ad aspettare le altre. Come furono pronte furono osservate attentamente da Nadia, Asuka e Rei erano molto stupite da quel comportamento, poi la rossa le domandò:

“Cos’hai da guardare di così interessante?”

Nadia era un po’ imbarazzata:

“Non ho mai visto altre ragazze nude e allora …..”

Asuka iniziò a punzecchiarla:

“Allora…, più o meno siamo uguali a te, vedi anche io e Rei abbiamo le tette e la passerina proprio come te.”

“La passerina?  Cosa è?”

Asuka si avvicinò un pochino e le fece il solletico proprio in mezzo alle gambe con la mano, la castana rise:

“No, mi fai il solletico.”

“Questa è la passerina, adesso andiamo che l’acqua deve essere alla temperatura ideale.”

Rei consigliò le amiche porgendo loro delle cuffie per capelli:

“Vi conviene raccogliere i capelli, poi li lavate dopo.”

Mentre Asuka si infilava i capelli nella cuffia Rei aiutava Bechy  a fare lo stesso.

Le tre si buttarono in acqua e lì Nadia volle togliersi qualche dubbio:

“Asuka perché le mie tette sono più piccole delle vostre?”

“e che ne so io, probabilmente le tue devono ancora svilupparsi, poi guarda che non è un bell’affare avere le tette tanto grandi, bisogna averle delle giuste proporzioni.”

Rei teneva d’occhio le due:

“Bechy, non ti allontanare, resta qui vicino.”

“Le tre rimasero un’ora a sguazzare ed ha chiacchierare.”

Una volta lavate uscirono dalla vasca ed si asciugarono per poi lavarsi i capelli e con un asciugamano sulla testa si rivestirono e tornarono nella camera.

In quelli stessi istanti Kaji e Misato erano andati agli approvvigionamenti a recuperare una divisa completa della sezione tecnologica adatta a Nadia e come furono da soli nell’ascensore poterono baciarsi in completa tranquillità, fino a che non arrivarono al piano desiderato. Come arrivarono nella camera il Maggiore vide che le ragazze si stavano sistemando i capelli e mostrò a Nadia la sua divisa nuova:

“Eccoti qua la divisa che volevi tanto ti ho preso anche gli stivaletti e la cintura.”

“Siiiii, posso provarla?”

“No, la provi domani mattina, adesso vieni a fare quattro passi con me.”

“Ok, dove mi porti?”

“Ti porto a fare una passeggiata, più che altro voglio parlare con te da sola.”

Le due uscirono lasciando Rei a pettinare Asuka:

“Mah, chissà cosa avranno da dirsi.”

Misato e Nadia andarono su di una panchina al parco e si misero a cavalcioni su di essa per guardarsi occhi negli occhi e fu il maggiore ad iniziare:

“Allora come è andata oggi?”

“Direi bene, non pensavo di soffrire così tanto, sopratutto mi dispiace che debbano soffrire gli altri, ma credo che riusciranno a superarlo, dopotutto la vita continua.”

“e con tua sorella?”

“Chi Asuka, oggi mi ha fatto conoscere Toji, Kensuke e la capoclasse Hikari, poverino Toji, spero che riuscirà a cavarsela, mi spiace che anche lui si una vittima degli Evangelion e del comandante Ikari.”

Misato sapeva che non poteva più rimandare la domanda che intendeva veramente fargli:

“Domani cosa hai intenzione di fare, col comandante intendo?”

“T’è l’ho detto lo voglio mandarlo a fanc..a spasso, non mi merita, neppure c’era al funerale di Shinji, un uomo del genere non merita la mia considerazione. Pensa che cosa bizzarra, io posso fare a meno di lui, ma lui non può fare a meno di me, senza di me l’unità 01 è inservibile.”

“Scusa ma come fai a dire questo?”

“Lo so e basta, non so darmi una spiegazione neanche io, ma lo 01 vuole solo me, non accetta altri.”

“Oddio non dirmi che credi che gli Eva hanno volontà loro?”

“ E chi lo sa…...Volevo chiederti una cosa anche io, se domani mi accompagnassi e che restassi appena fuori dall’ufficio, se succede qualcosa vorrei che tu fossi lì.”

“Va bene, domani per te è un altro giorno importante e poi tra qualche giorno diventi legalmente mia figlia e mi dovrai chiamare mamma, intesi.”

“Si mamma.”

La ragazza si appoggiò a Misato cercando un abbraccio che trovò subito e come fu avvolta dalle braccia del maggiore le sussurrò:

“Mamma, ti voglio tanto tanto bene.”

“Bechy te ne voglio tanto tanto anche io.”

Restarono lì un paio di minuti, poi il maggiore dovette far finire l’abbraccio:

“Bechy adesso andiamo, prendiamo la cena che le altre avranno fame.”

“OK”

Le due andarono in mensa a prendere qualcosa da mangiare e grazie ad un carrellino portarono le pietanze nello studio. Come arrivarono furono bene accolte, cenarono tranquillamente e poi la dottoressa e Rei andarono a casa lasciando Misato, Asuka, Nadia e Kaji a nella camera a ridere e scherzare. Mentre uscivano Rei le fece notare una cosa molto importante:

“Adesso sembrano un papà e una mamma con le loro bambine.”

Ritsuko ci pensò un po’ su:

“Hai perfettamente ragione, senza volerlo sembrano una famiglia.”

“Secondo te Ritsuko, la signorina Misato sarà capace di fare come te?”

La dottoressa era confusa:

“A fare cosa Rei?”

“A trattare Nadia e Asuka come tu hai trattato me.”

“Come scusa, cosa avrei fatto?”

“Mi hai accolta in casa e mi ha aiutato quando non sapevo cosa fare, mi hai sfamato e vestita e mi sei stata vicino nei momenti di crisi, quando ieri hai annunciato la morte di Shinji, mi hai permesso di abbracciarti, se non fosse stato così da chi sarei andata? Ti sei comportata come una mamma.”

Ritsuko era profondamente commossa da quelle parole:

“Oh Rei, Vieni qui.”

Ritsuko strinse con le braccia a se la first, si fregava le guance su quella testolina e baciava i capelli azzurri, Rei incredula di fronte a ciò:

“Ritsuko cosa hai?”

“Sono felice, dimmi ancora a cosa assomigliavo.”

“Ho detto che assomigliavi ad una mamma….”

Rei dicendo l’ultima parola capì molte cose e volle ripeterla:

“Mamma.”

Ritsuko:

“Grazie Rei, non preoccuparti conosco Misato e so che farà un buon lavoro, farà un po’ fatica con quelle due pesti, ma questo è il lavoro più difficile del mondo…. Rei grazie mi hai fatto capire che sbagliavo nei miei confronti.”

“Cosa sbagliavi?”

“Io ho l’istinto materno e c’è lo sempre avuto, ma io mi illudevo di non averlo, invece tu mi hai fatto capire che era in me, me l’hai fatto scoprire…. adesso forza andiamo a casa.”

Le due tornarono a casa e continuarono ancora il discorso, mentre nella camera Misato aveva appena rimboccato le coperte alle sue due bambine e fatto ciò andò a vegliarle dallo studio insieme a Kaji. Quest’ultimo cinse da dietro il maggiore e col viso appoggiato alla sua spalla le parlava dolcemente:

“Allora adesso il peggio è passato, Shinji rimarrà per sempre nei nostri cuori e sopratutto in quello di Nadia.”

“Si hai ragione non lo dimenticherò mai.”

“Allora adesso è bello giocare alla ‘tenera famiglia felice’, ora ci sono anche io a fare il papà e tu la mamma.”

“Kaji non dire le solite stupidaggini.”

“Non sono stupidaggini, dovevi vederti come giocavi con quelle due prima, ti ho visto ridere di gusto, non una delle tue solite risate, ma una risata che veniva dal tuo cuore.”

“Lo so, avrei voluto che si fermasse il tempo, in quegli istanti, mi sono sentita felice di poter accudire qualcuno.”

Kaji iniziò a baciare il collo della donna che sembrava non volesse così tante attenzioni:

“Kaji andiamo, non adesso, di là ci sono le bambine che dormono.”

 Facendosi sempre più insistente:

“allora la porta è chiusa ed il vetro è insonorizzato.”

“Si ma il vetro, ci possono vedere.”

Detto questo Kaji lasciò la presa e si allontanò un paio di passi un po’ deluso, Misato quando fu libera dall’abbraccio dell’uomo tirò la tenda impedendo a chiunque di guardare attraverso di essa e commentò molto allegramente:

“Però adesso no, possiamo fare quello che vogliamo.”

Dicendo questo si iniziò a levarsi i vestiti, poi Kaji la aiutò e le sue braccia avevano fretta di stringere quel corpo che conoscevano bene e da che molto tempo non toccacavano, Misato però voleva calmare quell’impeto:

“Kaji non azzardarti a rompermi la maglia come quella volta e poi hai la sicura.”

“Si, amore, sai che io sono molto previdente.”

La notte per quei due fu molto lunga, avevano un po’ di arretrati da recuperare, inoltre scoprirono che il divanetto non era così scomodo come sembrava.

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** Capitolo16 ***


NewGirlEntry016 Capitolo 16

Alle ore sette e trenta del mattino seguente Misato, un po’ assonnata per via della notte brava, andò a svegliare Nadia:

“Nadia, su sveglia, fra due ore devi andare dal comandante, ti devi preparare.”

La ragazza molto assonnata si sedette sul bordo del letto.”

“Ciao Misato, si lo so, dammi ancora qualche attimo per vegliarmi completamente.”

Misato prese la manine della ragazza ed iniziò a scuoterle su e giù un pochino, restò ferma lungo ad osservare quei dolci occhi farsi lentamente più vispi, poi la ragazza si alzò e andò in bagno. Durante il breve tragitto Misato le fece delle raccomandazioni:

“Mi raccomando asciugati per bene e datti una bella sciacquata al viso.”

Come uscì aspettava istruzioni dal Maggiore:

“Misato e adesso?”

“Adesso vai nello studio e beviti il caffelatte che Kaji è andato a prenderti con la brioche, io ti preparo l’uniforme, poi vieni qui che ti vesto, oggi devi essere una impeccabile donna in carriera.”

La ragazza ancora assonnata eseguì alla lettera le istruzioni, nello studio trovò una fumante tazza sulla scrivania della dottoressa insieme a Kaji che la salutò:

“Buongiorno Nadia, allora tutto bene?”

Sbadigliando:

“ahhhhmm, Si, adesso ho fame. E lei come ha passato la notte.”

Kaji aveva un’espressione molto soddisfatta:

“Io ho passato una bellissima notte. Allora sicura di quello che stai per fare?”

“Certo, altrimenti che senso avrebbe tornare per poi essere maltrattati da gente così.”

“Vedo che farti cambiare idea è molto difficile, allora buono il caffelatte?”

“é squisito ed è buonissima anche la brioche alla marmellata.”

“è marmellata di fragole, dolce vero?”

“Si.”

Kaji pose alla ragazza un tovagliolo di carta:

“Prima di andare di là pulisciti la bocca, sembra che tu abbia  mangiato la marmellata direttamente dal barattolo e con le mani.”

Nadia finì la colazione e andò nella camera come ordinatogli:

“Allora desso mi posso vestire?”

Misato stava inserendo le stringhe negli stivaletti e le rispose:

“Ancora no, adesso vai a lavarti i dentini.”

“Ok.”

Dicendo questo entrò in bagno per uscirci dopo qualche minuto dicendo:

“e adesso posso?”

Misato un po’ stufa:

“Si adesso puoi e non alzare tanto le voce, Asuka sta ancora dormendo.”

“Prima cosa levati la camicia da notte e cambiati la biancheria, pensa sono riuscita a farti lavare il tuo completino azzurro alla lavanderia della base stanotte.”

“Siii dov’è dov’è?”

“Shhhhh, se svegli Asuka ti sgrida, fai piano.”
 
Mentre si sfilava il pigiama bisbigliò:

“Occheii.”

Si levò le mutandine ed il reggiseno che portava per poi mettersi il suo completo preferito, ovvero il primo che aveva messo nella sua breve vita e Misato notò la velocità con cui lo indossò:

“Però sei stata veloce, l’altro ieri ci abbiamo messo un pò a vestirti.”

“Bè vedi, ho fatto un po’ di pratica e poi sto così bene con questo bustino, mi mette le curve dove ci vogliono.”

“Va bene, adesso infilati le calze., e attenta a non sporcarle sono bianco candido.”

Facendo qualche fatica vista la lunghezza:

“Si lo so, sono belle lunghe farò fatica ad andare in bagno.”

“Cerca di non trattenerla fino all’ultimo, adesso mettiti la maglia nera, ha il collo un po’ alto ma puoi sempre rivoltarlo in giù, aspetta ti aiuto io con i capelli.”

La ragazzina si perse dentro la magia, non trovava l’uscita col la testa:

“Misatoooo, mmmmm”

“Aspetta.”

Il maggiore allargò il collo della maglia e subito dopo vi sbucò fuori la testolina coi capelli tutti arruffati.
Poi sempre il maggiore infilò la sue mani dietro il collo della castana, le alzò e tolse da dentro la maglia la lunga chioma.

“Adesso va meglio, naturalmente dopo una bella pettinata non te la leva nessuno.”

“Si lo so, per essere una donna in carriera devo avere tutto a posto.”

“Si è proprio così, adesso mettiti a gonna, gli ho già messo la cintura.”

Infilata ed abbottonata la gonna Nadia passò a sistemarsi la cintura e poi come Misato gliela porse si mise la giacchetta e la allacciò grazie alla zip però dovette fermarsi, il problema ora erano gli stivaletti:

“e adesso che faccio, non li so allacciare.”

Misato la rassicurò subito:

“Adesso te li metti su e poi te li allaccio io e stai attenta a non slacciarteli.”

Così fecero, mentre Nadia stava in piedi Misato era accovacciata a legarle le stringhe, come il Maggiore si rialzò la castana notò una certa differenza d’altezza rispetto a prima:

“Perché adesso sono più alta?”

“Perché gli stivaletti hanno un po’ di tacco ed adesso fai quattro passi per sentirteli, non faresti bella figura ad inciampare.”

“Va bene.”

La ragazza mosse il primo timido passo, e poi il secondo, mano a mano ci prendeva confidenza:

“Però non è poi così difficile usare scarpe coi tacchi.”

“Aspetta di mettere i tacchi a spillo e poi vedremo.”

“Bene direi che manca solo una pettinata e poi sono pronta.”

Prendendo la fida spazzola Misato ruppe le uova nel paniere alla castana:

“No, non sei affatto pronta, adesso ti pettino e dopo vedrai.”

Il maggiore fece sedere Nadia su una sedia e si mise a pettinarla dietro di lei, passarono dei buoni 20 minuti a lisciare quei capelli e quando Nadia capì che i capelli erano a posto domandò subito:

“e adesso?.”

Misato prese una sedia  e si sedette proprio di fronte alla Sisth:

“Adesso ci facciamo belle sul serio.”

Mostrò a Nadia una trousse di trucchi.

“Questi sono i miei e te li faccio usare solo stavolta se ti azzardi solo a toccarli ti prendo a sculaccioni, chiaro…. Adesso fai quello che ti dico…Allora prima un bel lucidalabbra,… fai come per dare un bacio……bene….adesso stringi la labbra…… ok adesso chiudi gli occhi e riaprili appena te lo dico.”

Durante tutto questo discorso Misato trafficava sul viso di Nadia la quale seguiva tutto quei ordini alla lettera.

“allora adesso dammi le manine, bene un po’ di smalto non mi dispiace, ed ora un po’ di profumo alla lavanda.”

Il maggiore si allontanò un attimo dalla sua creatura e rimase in silenzio a compiacersi, poi parlò alla ragazza:

“guardati allo specchio, sei bellissima.”

Nadia si alzò ed andò di fronte allo specchio, non voleva crederci neppure lei, ora aveva una divisa ufficiale della Nerv, sembrava una donna, aveva tutto in ordine, si girava e rimirava, guardava le sue piccole lebbra rosee rese più lucenti dal lucidalabbra, sbatteva gli occhi per vedersi le ciglia lunghe. Misato si mise dietro di lei e le appoggiò le mani sulle spalle e commento:

“Adesso sei proprio una piccola donna, ti dona molto questa divisa e poi hai un bel profumo.”

“Misato, ma mi sembra che mi manchi qualcosa, un non so che.”

“Forse un bel paio di orecchini come questi.”

Kaji era entrato ed aveva allungato la mano dove teneva un piccolo cofanetto con all’interno due orecchini a forma di croce e Nadia notò subito la strana somiglianza:

“Ma assomigliano alla tua croce Misato.”

“Si, ho impiegato un po’ a trovarli, ma ci sono riuscito e li ho anche trovati con la clips così non i devi bucare i lobi.”

Nadia era ancora indecisa se metterli o no erano così belli nella loro custodia vellutata, ma Misato glieli rubò dalla sua vista:

“Adesso stai ferma che te li metto…. bene il destro ed ora il sinistro, non perderli mi raccomando.”

Finalmente il quadro fu compiuto, Nadia si vedeva allo specchio, scuoteva leggermente la testa per veder ciondolare le due croci. Adesso sapeva che non gli mancava niente, si girò verso Kaji:

“Grazie sign. Kaji sono bellissimi, mi stanno d’incanto.”

Misato la riportò subito nel mondo reale:

“Non azzardarti a piangere, ti sporcheresti la faccia con l’ombretto che ti ho appena messo.”

“No, no mi verrebbe la faccia blu. Misato sono carina?”

“Carina??? Sei bellissima, faresti strisciare ai tuoi piedi metà degli uomini di questa base solo facendo gli occhi dolci.”

Abbassando un po’ gli occhi Nadia rispose sorridendo un pochino:

“Non esageriamo adesso.”

Una voce assonnata interruppe quei discorsi:

“Lasciatemi dormire per favore.”

Nadia riconobbe subito la voce di Asuka:

“Asuka prima di riaddormentarti mi dai un tuo parere?”

“Un parere su cosa?”

“Su come sto.”

La rossa alzò la testa e diede una rapidissima occhiata alla castana e con tono molto svogliato.”

“Si, stai bene.”

Riaffondò la testa nel cuscino, poi la rialzò di scatto stupefatta:

“Bechy si può sapere cosa hai fatto?, sei….sei…sei uno schianto.”

“Grazie, ma mi ha aiutato Misato, è tutto merito suo.”

Mentre le due parlavano il maggiore si rivolse a Kaji:

“Erano per me gli orecchini, vero?”

“Si, li ho comprati poco prima di lasciarci, volevo darteli alla prima buona occasione, ma invece…. Non ho mai trovato il coraggio di renderli… forse è stata una fortuna, sembrano che abbiano aspettato per anni l’arrivo di Nadia.”

Il maggiore si sistemò anche lei, mentre Asuka si alzava dal letto gli si rivolse:

“Io porto Bechy a far conoscenza dal comandante. Tu Asuka resta qui con Kaji e fai la brava…..Nadia su che andiamo.”

Durante il tragitto il maggiore era un continuo raccomandare:

“Mi raccomando, non strofinarti il naso con la manica, cammina dritta, non usare le parolacce…te l’ho detto di dargli del lei ed avere il massimo rispetto nel parlare..”

“Si mè l’avrai detto dalle due alle duecento volte, calmati Misato sono più tranquilla io che ho un bel po’ di cose da dire che tu che mi devi apettare fuori.”

“lo so, ma conoscendo la persona con cui hai a che fare.”

“Non preoccuparti, non mi può fare assolutamente niente.”

Le due arrivarono di fronte alla porta dell’ufficio e vi trovarono fuori in attesa il vicecomandate, Misato lo salutò subito:

“Buongiorno vicecomandate, c’è anche lei oggi a questo incontro?”

Fuyusuki rimase incantato ad osservare Nadia che gli era davanti, dopo una manciata di secondi Misato ridestò l’uomo:

“Vi..Viceomandate? tutto bene.?”

L’uomo dai capelli grigi tornò al mondo reale:

“Si, ci sono anche io. Vedo che tu Nadia ti sei messa l’uniforme, guarda che questo è un incontro informale, non serviva tanto riguardo.”

“Vede Prof. sa non avevo niente altro da mettermi ed allora…..”

“Capisco, stai propri bene così, allora sei pronta?”

“Si, poi il Maggiore starà qua fuori in caso mi serva aiuto.”

“Io entro e poi ti chiamo.”

Fuyusuki entrò, in quei attimi a Misato batteva forte il cuore e cercava di capire come facesse Nadia a restare così calma:

>Come fa, io sono qui a scervellarmi e lei è di una tale serenità, che non gliene importi niente, che voglia veramente chiudere con lui, cosa hai in mente Bechy? Si può sapere?”

Dopo qualche minutò il vicecomandate riaprì la porta dicendo:

“Venite, il comandante vuole vedervi, tutte e due.”

Misato annuì poi entrò davanti alla castana, i tre percorsero la lunga sala finchè non si trovarono di fronte alla scrivania del comandante Ikari fermo a osservare nella sua solita posa, il Vicecomndante si posizionò alla destra di Gendo ed il suo spostamento fu seguito dallo sguardo di quest’ultimo. Misato invece si spostò alla destra di Nadia in modo tale che la ragazza ed il comandante potessero guardarsi faccia a faccia. Come Gendo riportò lo sguardo davanti a se, Fuyusuki, di sbieco sotto gli occhiali di Ikari poté notare l’espressione esterrefatta dei suoi occhi, notò anche quella trattenuta di fiato di fronte a quella ragazza. Gendo sapeva esattamente cosa fosse sucesso, ma non poteva resistere a quella piccola donna che, solo nel guardarla, gli riportava alla mente la moglie scomparsa, però lui aveva un ruolo e continuò a ricoprirlo:

“Sapevo che eri frignone come una femminuccia, ma arrivare a questo punto, Shinji, smettila con questa pagliacciata, usare l’Evangelion per cambiare sesso, hai superato ogni limite. Stare troppo col Maggiore e con la Second di deve avere effeminato, cosa fate insieme? Giocate con le bambole, vi scambiate i vestiti, andate a fare shopping e piangete guardando film d‘amore. Guardati sei anche truccato ed hai la gonna e non solo, metti in risalto anche il piccolo seno che hai, adesso non mi dirai che hai anche un fidanzatino spero. Shinji, è ora di finirla.”

Misato non ci vedeva più dalla rabbia, avrebbe voluto tirar fuori la pistola e freddare con un colpo quell’uomo, però pensava solo allo stato in cui si trovava Nadia:

>Spero che non si metta a piangere e poi cosa faccio, come la tirerò su stavolta?<

La ragazza stava a sguardo basso ad ascoltare quelle dure parole, mentre il comandate la incalzava di più:

“Allora, non parli, o stai piangendo proprio come una femminuccia…. Stai piangendo vero, sempre a frignare, non sei cambiato più di tanto allora forse è meglio che resti così, una bambina piagnucolona e frignona, allora Shinji cosa mi dici?, SHINJI!”

Nadia alzò lentamente la testa dicendo con la massima decisione:

“Qui non c’è nessun Shinji…… Shinji E’ MORTO.”

Guardando dritto negli occhi il comandante, continuò a parlare:

“…..Ah, scusi dimenticavo lei ieri non c’era al funerale del suo unico figlio.”

Gli occhi della ragazza bucarono le lenti, Gendo non riusciva a distogliere lo sguardo da quegli occhi blu, occhi tanto profondi da non riuscire a vederne la fine, occhi che catalizzavano su di essi tutto e tutti. Nadia continuò implacabile il discorso :

“Comunque io sono Nadia Rebecca Katsuragi e sono il pilota ESCLUSIVO dell’Unità Evangelion 01.”

Tutti furono stupiti da quella presa di posizione, Fuyusuki capì lo stato di disagio del comandante Ikari di fronte a quello sguardo, sguardo che entrambi avevano visto in un’altra persona a loro cara. Misato era ancora più confusa, ma era fiera della sua peste che continuava a parlare:

“Come di certo avrà letto nella relazione del Professor Fuyusuki, il Dummy System e gli altri piloti sono rifiutati dallo 01, il che rende me la sola e unica pilota di quell’unità. Unità che senza di me rimane solo un giocattolo senza batterie. Per quanto riguarda Shinji, che possa riposare in pace, io ho solo in comune con lui lo stesso DNA e la stessa anima, ma spero che non dovrò avere in comune lo stesso padre. Vede, io una madre c‘è l’ho, per un papà risolveremo in seguito, ma credo che un uomo migliore di lei sia facile da trovare. Anche se non sarà un dio in terra, non abbandonerà i suoi figli per poi servirsene quando ne ha bisogno.”

Gendo dovette incassare il colpo, ma ragionando un attimo sapeva che in quel momento avere Nadia contro voleva dire perdere l’unità 01 e di conseguenza tutti i progetti ad essa correlati, cercò di sbrigare la faccenda come una semplice contrattazione economica:

“Cosa vuoi?”

“Poche cose, ma semplici:
Uno, pilotare l’eva per combattere gli angeli.
Due, che l’eva 01 sia tolto dal suo stato di blocco operativo e messo in una gabbia normale pronto all’uso.
Tre. Non avere sempre delle guardie del corpo dietro le calcagna, sono invadenti.
Quattro, diventare legalmente la figlia del maggiore Katsuragi senza alcun intoppo o sorpresa a livello burocratico,
Cinque, devo avere dei documenti per muovermi nel mondo d’oggi.”

Arrivò anche l’ultima richiesta, una richiesta che forse era la prima visto il tempo che era rimasta nelle più intrinseche pieghe del fragile animo di Shinji ora divenuto Nadia. Quest’ultima sempre più decisa volle sferrare l‘ultimo attacco alla sua ‘preda’:
 
“Infine, ma non meno importante, lei mi deve lasciare in pace, io non sono sua figlia come lei non è mio padre, di lei non ne voglio sapere niente come lei di me, ognuno per la sua strada. Shinji non c’è più, se ne faccia una ragione pure lei.”

Gendo restò ad ascoltare, dopo qualche attimo di silenzio pronunciò le sue decisioni:

“Se vuoi combattere gli angeli, fa pure, ma non devi distruggere e arrecare danni gravi allo 01, per quanto riguarda quest’ultimo revoco il fermo quando e come lo dico io, ovvero quando mi farà comodo usarlo e potrà stare in una gabbia normale. Non avrai più guardie a seguirti, se sarai in pericolo dovrai arrangiari da sola. Vuoi il Maggiore come madre, allora non avrai problemi, Fuyusuki, occupatene tu, fai come a detto, anzi segui personalmente l’iter burocratico. Per quanto mi riguarda, Shinji è morto e tu non sei mia figlia, per me sei un’estranea, fai quello che ti pare, non me ne importa niente di te e delle tue sciocchezze. Da ora in poi i nostri rapporti saranno solo a livello professionale.”

Nadia sempre con lo sguardo deciso:

“Va bene, per i documenti?”

Gendo voleva a tutti i costi mettere in crisi la ragazza e tentò anche lui un’ultimo assalto:

“Avrai anche quelli, ma cosa mettiamo sulla carta d’identità, maschio o femmina?”

“Allora io ho due tettine ed una passerina, direi femmina, o vuole che mi alzi la gonna per mostrarle il mio sesso.”

Gendo rispose freddamente:

“No, non serve, ti credo sulla parola, potete andare.”

Nadia ripose con un tono gelido:

“Bene, adesso abbiamo chiarito le nostre posizioni. Arrivederci comandante.”

Detto questo la castana si girò sui tacchi e si incamminò verso la porta. Anche Misato salutò e le due si diressero insieme verso l’uscita lasciando i due uomini ad ascoltare il rumore dei loro passi diffondersi per quella sala, rumore amplificato dei loro tacchi che facevano sembrare implacabile il loro cammino. Una volta soli nella stanza il vicecomandate si rivolse a Gendo:

“Yui era una donna decisa, ma Nadia lo è di più nonostante l’età e come ti ha trattato ne è la prova. Cosa intendi fare?”

“Hai sentito anche tu, l’accontento, adesso perdere l’unica persona in grado di pilotare lo 01 farebbe saltare il copione, quando troveremo il modo di farlo andare senza di lei ce ne libereremo.”

“Non credo che stavolta troverai una soluzione, Yui non te lo permetterebbe.”

“Vedremo.”

“Ikari io devo andare, ho delle faccende da sbrigare.”

Anche Fuyusuki lasciò Gendo da solo e mentre usciva non poteva fare a meno di pensare:

>Come tuo solito Ikari, usi le persone fino a quando ti sono utili, poi le getti via…….ma stavolta hai troppe persone contro, meriti la tua solitudine.<

In quei momenti fuori dalla porta appena chiusa, Misato guardava molto stupita Nadia che si voltò verso di lei con un espressione tirata.

“Misato…”

“si, dimmi cara.”

La ragazza iniziò a battere nervosamente i piedi per terra dicendo a denti stretti:

“Dovè il bagno è urgente.”

Misato non rispose, prese per mano la ragazza e la tirò correndo per tutto il corridio fino a piombarsi dentro il bagno delle signore. Una volta dentro aprì la prima toilette, ci si infilò dentro e con l‘aiuto di Nadia le abbassò i collant e le mutandine, alzò la gonna per poi farla sedere sulla tazza, sentirono il rumore dell’acqua muoversi e poi Nadia sospirò:

“Era ora……tutta quella tensione mi ha sfiancato, ancora un minuto e me la sarei fatta addosso.”

Misato le ripose:

“Ma non ti avevo raccomandata di non trattenerla fino all’ultimo?”

“Si, ma non potevo a metà colloquio piantare tutto per andare in bagno e poi stavo conducendo io, non sai come mi sento più tranquilla adesso.”

Le due uscirono dalla toilette e la castana si mise a guardarsi allo specchio:

“Allora Misato, sono ancora impeccabile, il trucco comè?”

Il maggiore rispose con voce fioca:

“Bene , stai come prima, uno schianto.”

Troppi erano i pensieri che assuefavano la mente della donna:

>Ma come fa ad essere così allegra dopo quel discorso? Me l’ha sarei aspettata in lacrime dopo essere uscite dalla porta, invece e qui a trastullarsi.<

Fu interrotta dalla ragazza:

“Mi porti a vedere la base?”

Misato stupita:

“ehhh???”

“Si dai non l’ho ancora vista e dato che adesso sono a tutti gli effetti un pilota di Evangelion dovrò conoscere la base, giusto.”

“E va bene ti farò da cicerone.”

Le due si incamminarono per i corridoi a curiosare di qua e di là, in quei momenti, nello studio Asuka stava facendo colazione e Kaji leggeva il giornale, poi la rossa interruppe la lettura:

“Sig. Kaji, si può sapere chi è esattamente Nadia?”

L’uomo cercò di eludere la domanda:

“Ma non t’è l’ha già spiegato Misato?”

“Spiegato.. per modo di dire, poi il momento in cui me ne ha parlato, non ciò capito molto e da quel che ha detto, ho solo capito che Misato ne è molto coinvolta.”

“Asuka, Nadia era una bambina molto triste che non credeva più negli uomini, poi ha incontrato Misato e questo gli ha fatto riprendere fiducia negli altri. Tu alla morte di tua madre hai reagito in un modo e sei molto aggressiva certe volte, mentre lei sentendosi abbandonata si è chiusa in se stessa, forse cercando in se la colpa di tutto. Non è che gli orfanotrofi siano il paese del balocchi, più il tempo passava più la sua chiusura verso gli altri aumentava e ciò la portò a continui traferimenti da un istituto all’altro, invece di aiutarla, non fecero altro che peggiorare la sua già delicata situazione.”

Asuka ascoltava senza palrare.

“Come ti ha detto Katsuragi, durante una battaglia o per meglio dire una evacuazione, Nadia riuscì a scappare dal gruppo e vagò per giorni tra le rovine senza meta, patendo anche la fame, poi quel giorno Misato la trovò, in quell’angolo, vedendo che parlarle era inutile, volle avvicinarsi, ma Nadia cercò di scappare, Misato è stata più veloce e la agguantò subito, tra le sue braccia era una furia, lei non t’e l’ha detto, però restò abbracciata a lei 10 minuti e riuscì a calmarla per poi portarla qui.”

Asuka si spazientì:

“Si questo lo so già e per quanto riguarda l’adozione?”

“Quella è stata un’idea azzardata di Misato, è nel suo carattere fare scelte del genere, però l’azzardo ha pagato molto, non mi ricordavo il tempo di vederla così felice. Allora, Misato in quei giorni si era divisa tra lo 01 e Nadia, se non era nella gabbia era in infermeria e viceversa. Quando seppe che Nadia non toccava cibo ed i dottori le dissero che la ragazza continuando così avrebbe avuto seri problemi di salute, essendo già in un avanzato stato di malnutrizione decise che doveva fare qualcosa e lo fece, andò dalla ragazza con un piatto di minestra calda e la imboccò, nessuno sa come, ma si fidava di Misato.”

Asuka voleva arrivare al punto:

“OK, ma l’adozione?”

“Lo sai che sei proprio impaziente, allora Nadia con Misato recuperò molto in pochi giorni e poi gli disse una cosa e Misato decise di adottarla punto e fine.”

La rossa iniziò ad arrabbiarsi:

“Non mi prendere in giro, questo lo sapevo già, UFFA!! Voglio sapere che cosa gli ha detto!!.”

Kaji rispose serenamente:

“Semplice gli ha chiesto se voleva fargli da mamma.”

“Tutto qui?”

“Si tutto qui.”

“Come tutto qui…… Gli ha chiesto di fargli da mamma e Misato ha accettato!!!”

“Asuka cerca di capire, Nadia era da anni che non proferiva parola, se doveva dire qualcosa lo avrebbe detto ad una persona molto importante ed in quel caso era Misato. Asuka non è facile capire le persone, certe volte è difficile capire anche noi stessi, però ti posso assicurare che Misato a fatto ciò con tutto il cuore ed al cuore non si comanda. Poi t’è l’ha detto Misato stessa, Nadia le ricordava lei dopo il Second Impact, credo che non avrebbe permesso ad un’altra persona di patire le sue stesse sofferenze…….Asuka  non cercare di voler comprendere cose del genere, ma cerca di viverle.”

“Forse sig. Kaji hai ragione, capire cosa?, poi Nadia è così dolce e simpatica certe volte sembra una bambina ingenua ed innocente, ed impara molto in fretta. Inoltre mi tratta come una ragazza normale, non mi tratta come una Children…, Un attimo, ma come ha fatto lei a salire a bordo dell’Eva?”

Kaji era un po’ in difficoltà, ma volle seguire il suo copione:

“Semplice anche questo, ha domandato per favore e l’abbiamo accontentata.”

“Eeeh, ma qui l’unica sana di mente sono io, a me avete fatto fare anni di test e allenamenti, poi a Shinji e Nadia li fate salire come niente fosse.”

“Asuka, non sai le ore che Misato è stata con la dottoressa Akagi per convincerla, il test di Nadia è stato si può dire galeotto, lo ha seguito Maya, Ritsuko voleva solo far fare esperienza alla sua allieva, ma non sapeva che Nadia avesse un talento nel pilotare gli Eva, vedi ha avuto una connessione al 15% al primo test, ma era di una tale stabilità che vedendo quei risultati la dottoressa volle approfondire i test continuarono in gran segreto. Fino ad arrivare all’ 85.5 dell’ultimo test. Vedi c‘è un lato pratico in ciò, anche se la cosa è abbastanza macabra ragionandoci adesso, dunque, al momento pensavamo che anche se Shinji c’è l’avesse fatta, un pilota in più sarebbe stato comodo ed allora ottenemmo il via libera a testare Nadia. Lei di giorno in giorno faceva progressi in tutti i sensi, prima Misato doveva imboccarla, ma poi riuscì a imparare magiare da sola, poi la storia del pannolino, eccetera. Misato era a pezzi in quei giorni tra Nadia e lo 01 si sarà fatta a piedi due o tre maratone dall’infermeria alla gabbia dalla gabbia all’infermeria. Poi una sera la convinsi , con l’aiuto di Nadia a tornare a casa, la sera prima che arrivassi tu qua.”

“Mamma mia ragazzi che storia.”

“Lo so la possiamo definire una storia lunga e complicata, ma adesso pensiamo al presente ed al futuro, il passato non lo si più recuperare, ma non ti vesti?”

“Si , Si adesso vado di là a vestirmi e tu non mi spiare.”

“Asuka non lo farei mai.”

Asuka andò a vestirsi mentre Kaji poteva finire la lettura abbandonata commentando senza farsi sentire:

“Quando lo vuole Asuka è insopportabile.”

Misato e Nadia compirono il giro della base e per finire Misato volle portare la ragazza al ponte di comando ed entrando:

“Eccoti il ponte di comando secondario, da qui gestiamo le battaglie e possiamo vedere il loro svolgimento e prendere le giuste strategie.”

“In pratica qui giocate alla guerra, c‘è anche un grande televisore.”

Misato diede un pugnetto sulla testa della ragazza e le disse seccatamente:

“No stupidina, qui non giochiamo e quello non è un televisore.”

Mettendosi le mani sulla testa la castana rispose allegramente:

“Lo so che qui non si gioca.”

Maya si accorse delle due e stupefatta gli parlò:

“Nadia, ma sei proprio tu?…. sei bellissima cosa hai fatto?”

“Ciao Zietta Maya, io niente ha fatto tutto Misato stamattina, Visto ho la tua stessa divisa.”

Maya si alzò ed andò di fronte a Nadia per osservarla meglio:

“Sta meglio a te che a me, poi con quel filo di trucco e gli orecchini, sei proprio bellissima, anche lo smalto alle unghie, il maggiore a pensato proprio a tutto.”

Shigeru e Makoto restavano lì ad osservare incantati, poi Misato li destò:

“Allora voi due non salutate?”

Cadendo dalle nuvole Shigeru:

“Buongiorno Maggiore, Nadia.”

Makoto:

“Buongiorno allora tutto bene?”

Nadia:

“Si, non potrebbe andare meglio.”

Misato sentite dire queste parole dalla ragazza era sempre più pensierosa, allora per fare chiarezza ed a suo malgrado dovette anticipare il rientro:

“Nadia, adesso andiamo, Maya e gli altri stanno lavorando e non è giusto infastidirli, torniamo in camera.”

“Uffa adesso che mi divertivo, va bene, ciao Zietta, ciao a tutti.”

Maya salutò anche lei:

“Nadia adesso fai la brava e vai con Misato, poi alle 4 di oggi pomeriggio smonto dal turno e vengo a continuare la lezione. Ciaooo.”

Le due percorsero ancora i corridoi per arrivare nella camera, però incontrarono Kaji e Asuka nell’ascensore e l’uomo iniziò a parlare:

“Eccovi, io e Asuka stavamo andando a fare qualche spesa fuori, volete venire anche voi?”

Nadia stava per dire Si, ma Misato la fermò:

“No, mi dispiace ma io e Nadia stavamo andando i camera a discutere delle cose e siccome sono cose che riguardano anche te in qualità di responsabile alla sicurezza è meglio che ci sia anche tu.”

Kaji non sapeva cosa aveva in mente la fidanzata, ma visto il modo che lo diceva capì che era una cosa molto importante:

“Ok, Asuka se non ti dispiace dovrai andarci da sola, ti do la mia carta di credito, cerca di non prosciugarmela tutta.”

La second lamentandosi:

“Uffa una volta che potevamo uscire insieme.”

Detto questo l’uomo porse l’oggetto ad Asuka che salutò e se ne andò. I tre entrarono nell’ascensore, chiuse le porte Misato domandò subito alla figlia:

“Bechy, adesso mi spieghi il tuo atteggiamento durante e dopo l’incontro col comandante.”

Bechy se ne stava zitta, poi di fronte ai due alzò lo sguardo si potevano vedere le lacrime sporche di trucco scendergli lungo le guance. La poverina piangeva, ma non diceva niente, faceva qualche mugolio, tremava. Misato si sentì in colpa per quello che aveva appena fatto, ma subito abbraccio la figlia che a sua volta si strinse più forte a al maggiore. Kaji era lì e parlò dolcemente alla ragazza:

“Nadia non fare così, stai rovinando il tuo bel trucco che ti ha fatto la mamma stamattina, hai la faccia blu, su dai.”

La ragazza si staccò un po’ dal maggiore e volle abbracciare anche Kaji che ricambiò subito, l’abbraccio con l’uomo fu molto più forte, non solo Nadia voleva stringeri all’uomo, ma cercò anche di alzarsi sulle punte dei piedi per compensare la notevole differenza d’altezza. Kaji capì la difficoltà della ragazza, ma notò anche che ad un certo punto Nadia stava cadendo su se stessa, uno spasimo le fece cedere le gambe, l’uomo capendo ciò prese la ragazza sotto le braccia con le grandi mani se la tirò su per prenderla in braccio. Nadia sentendosi sollevare automaticamente allargo le gambe per poi cingere la vita dell’uomo. Misato vedendo ciò strinse entrambi e appoggiò la testa alla ragazza continuando a chiederle scusa:

“Scusa Bechy non volevo, non volevo.”

La ragazza tra i vari singhiozzi:

“Lo so……Mamma…..lo so….. ero io che mi illudevo. ….Pensavo che non era così…invece…..pensavo che avesse un po’ d’amore per il figlio…. pensavo che stavolta fosse stato diverso…invece mi sono sempre sbagliata…mi a trattato come una cosa…..come un suo giocattolo…ma io non lo sono..non voglio che nessuno mi tratti così.”

Misato volle rincuorarla:

“Bechy cosa mi hai detto ieri sera?…Mi hai detto che un uomo così non ti merita ed è così…”

Anche Misato piangeva, lei conosceva cosa voleva dire perdere un padre, ora sapeva anche che nessuna delle due aveva più l’opportunità di recuperare. L’unico che non versava lacrime era Kaji che cercava di tirare su il morale alle altre due:

“Ragazze state facendo un tale macello con le lacrime ed i trucchi avete le facce completamente colorate, adesso siamo arrivati vi porto in camera e vi lavate.”

Le porte si aprirono e Kaji portò le due nello studio e successivamente in camera appoggiò Nadia al letto, quest’ultima insieme a Misato andò nel bagno e di fronte allo specchio potettero constatare i danni:

“Guardami sono blu, tutto il tuo lavoro andato in fumo.”

“Lascia stare Bechy, comunque t’è l’ho detto che facevi cadere ai tuoi piedi gli uomini di questa base, hai visto come Shigeru e Makoto ti guardavano, hai fatto scalpore anche nel vicecomandante, non sapevano cosa dire quando ti hanno visto.”

La ragazza accennò un sorriso:

“Si l’ho notato, comunque adesso voglio togliermi gli orecchini se ne perdessi solo uno non me lo perdonerei.”

La ragazza si tolse gli orecchi e li appoggiò sulla mensolina di fronte allo specchio poi si lavò la faccia e quando se la asciugò Misato le parlò ancora:

“Sei bellissima anche col tuo visino acqua e sapone, peccato che lo rovini piangendo. Quando lo vuoi sei proprio una frignona….. Però ne hai passata tante ed hai solo pochi giorni di vita. Spero di portarti a casa il più presto possibile. Adesso andiamo di là e ti metti più comoda, la divisa poi te la lavo e stiro e la metti un’altra volta.”

“Si, Misato. Hai ragione così rischio di rovinarla per niente, ma adesso mettiamo via gli orecchini.”

Nadia prese gli orecchini e li portò con sé e quando fu nella camera li ripose gelosamente nella loro custodia e restò un momento a rimirarli. Kaji la svegliò:

“Nadia guarda che non hanno paura del buio se chiudi la scatola.”

“Si lo, adesso glieli ridò.”

“Ma stai scherzando, tienili sono tuoi, te li ho presi apposta per te.”

Alla ragazza iniziarono a brillarle gli occhi:

“Allora sono miei, è un bellissimo regalo.”

Nadia chiuse la scatola e poi abbracciò Kaji per il collo dandogli un bacio sulla fronte.

“Grazie grazie.”

“Nadia lo so, adesso lasciami. Ora devo comprare qualcosa anche ad Asuka, altrimenti diventa insopportabile, tu hai qualche consiglio?”

La ragazza si portò un dito alla bocca e cominciò a ragionare:

“mmm…Boooh, non saprei, vediamo degli orecchini li hai già regalati a me. No…… una catenina, naaa. Un ciondolo..e poi dove lo mette?…”

Ricomparve Misato:

“Cosa state complottando voi due?”

L’uomo rispose:

“Vedi Misa-chan, visto che ho regalato gli orecchini a Nadia, adesso devo regalare qualcosa ad Asuka altrimenti chi la sopporta più. Ho chiesto a Nadia consiglio su cosa regalargli e tu cosa ne dici?”

“Che regalare qualcosa ad Asuka va bene visto che conoscendo il suo carattere metterebbe in piedi un tragedia, però anche io sono a corto d’idee.”

Nadia esultò:

“Una bella borsetta! Ormai è grande anche lei.”

Misato:

“Si Nadia hai ragione, credo che ad Asuka fra un po’ gli sarà molto utile. Kaji andremo io e te comprarla conosco un po’ i suoi gusti e credo di sapere cosa vuole.”

Kaji:

“Bene appena rientra andremo a comprarla. Ha la mia carta di credito, sempre che mi lasci su qualche soldo.”

Nadia:

“Sig. Kaji, vorrei cambiarmi se permette.”

Kaji:

“Ho capito levo le tende, ci si vede dopo. Ciaooo.”

Uscito l’uomo Nadia si levò l’uniforme lasciandola alle cure di Misato e poi fece per mettersi la maglia rosa, ma il maggiore glielo impedì:

“E no adesso ti metti qualcosa d’altro, vediamo tra tutto quello che ti ho preso ci sarà qualcosa da metterti.”

Il maggiore tirò fuori una maglietta elasticizzata con il collo e la maniche lunghe di colore verde chiaro e poi una gonna nera e le immancabile scarpette rosa, che crearono qualche dubbio nella donna:

“Non sono proprio indicate, però sono le uniche che riesci a metterti.”

La ragazza si vestì ed una volta a posto si rivolse a Misato:

“e adesso che facciamo?”

“non lo so, cara, io avrei del lavoro da fare in ufficio sono in arretrato da più di un mese, ma non posso lasciarti da sola.”

“Allora andiamo a fare questo lavoro.”

“Ma Nadia tu cosa vorresti fare?”

“Semplice tu lavori ed io ti faccio d’assistente, almeno sto in ufficio con te  e non sto da sola.”

“Hai vinto tu. Andiamo ad iniziare qualcosa, poi appena arriva Asuka andiamo a mangiare.”

Le due andarono nell’ufficio del maggiore ed una volte entrate, Misato iniziò a dare un’occhiata all’enorme massa di documenti che aveva sulla scrivania e commentò desolatamente:

“Avrò un bel po’ da fare. Nadia non credo che tu non mi possa aiutare, non sai leggere e poi sono cose che non dovresti leggere.”

“Non preoccuparti tu dimmi cosa posso fare ed io lo faccio.”

“Allora, prima cosa dividiamo questi documenti, ci sono quelli in entrata, in uscita, quelli urgenti, quelli del ministero, dei servizi segreti eccetera, facciamo dei mucchi. Allora io te li passo e tu gli appiccichi il bigliettino del colore che ti dico e poi li metti insieme colore per colore.”

Misato lesse il primo e lo passò alla ragazza:

“Questo è rosso.”

La ragazza prese il documento e gli incollò il bigliettino rosso.

“Questo è verde.”

Nadia prese anche questo documento e gli appiccicò il foglietto verde e continuò con tutti gli altri documenti, ci volle un’ora per dividerli, però alla fine tutti furono catalogati colore per colore, il Maggior fu contenta del lavoro della ragazza:

“Brava Nadia, adesso dimmi una cosa, ti piacerebbe disegnare?”

“Si, ma cosa c’entra col tuo lavoro?”

“non c’entra niente, ma mi serve un modo per farti passare il tempo.”

Il maggiore prese il telefono cellulare, cercò un numero in rubrica e chiamò:

“Asuka, sono Misato ciao, ….ascolta una cosa dove sei?……stai rientrando, allora passa in cartoleria e prendi  quaderno con dei pastelli, ……si mi hai capito bene, anzi tre quaderni con dei pastelli colorati, una scatola di pastelli…..capirai quando sarai qua e vieni nel mio ufficio, non andare nello studio della dottoressa capito….. si ti aspettiamo qua noi…a proposito cosa vuoi da mangiare?….  Ok da bere?.......ok ti aspettiamo…. ciao”

Chiusa la chiamata si rivolse alla castana:

“Ancora un po’ di pazienza e potrai fare qualcosa di divertente. Adesso mi aiuti che andiamo a prendere da mangiare.”

Le due andarono in mensa e presero tre razioni per poi tornare in ufficio, mentre Misato si sedeva Nadia stava già aprendo la confezione, ma il maggiore la fermò:

“Ferma prima aspettiamo Asuka e poi mangiamo tutte assieme.”

“Uffa e quand’è che arriva.”

“Sono già arrivata.”

Le due si voltarono sentendo quella voce, era la Second che fede capolino sulla porta con due borse in mano e domandò:

“Mi aspettavate?”

Nadia:

“Siiiiii, dobbiamo mangiare.”

Misato:

“Ciao Asuka allora preso tutto?”

“Si ho preso tutto quello che serve, ho preso qualche altro vestitino per me e Bechy e poi i colori ed i quaderni, vorrei sapere a cosa ti servono?.”

Il maggiore le rispose subito:

“Lo saprai dopo, adesso mangiamo.”

Le tre mangiarono e poi una volta finito Misato ritornò al suo lavoro e diede gli incarichi alle ragazze:

“Allora Asuka adesso fai fare qualche disegno a Bechy con i pastelli e poi tu con una penna provi a scrivere qualche ideogramma ricopiandolo da qualche parte, capito?”

Entrambe le ragazze:

“Si.”

Nadia si sedette a terra con davanti il quaderno ed i pastelli e domandò alla rossa:

“Asuka cosa disegno adesso?”

“Disegna quello che ti pare, non so, case, animali, fiori.”

La castana restò qualche minuto a pensare e poi si scagliò sul quaderno con i pastelli e iniziò anche a canticchiare. Asuka invece stava seduta di fronte a lei e con un libro sulla sinistra ed un altro quaderno sulla destra cercava di copiare gli ideogrammi con non poca difficoltà. Misato intanto continuava nel suo lavoro senza distrazioni visto che le due ragazze erano impegnate in tutt’altre faccende.

Ritorna all'indice


Capitolo 17
*** Capitolo17 ***


NewGirlEntry017 Capitolo 17

Intanto in un altro angolo della base e più precisamente nella gabbia dello 01 Gendo, Ritsuko, Fuyutsuki e altri operatori cercavano di far partire l’Eva senza pilota: al posto di comando c’era la dottoressa:

“allora riproviamo per la decima volta, cambiate nuovamente i valori dal 127 al 255, cerchiamo di simulare una curva neurale più convessa……, bene dare il via tre, due, uno, Via.”

Gli occhi dell’Eva si illuminarono un secondo, ma poi si spende tutto, lasciando il comandante irritato:

“Allora è mai possibile non riuscire a far connettere il Dummy System? le altre volte si era connesso senza tutti questi problemi.”

Uno degli operatori:

“Parametri neurali di sincronia dell’evangelion riconfigurati automaticamente.”

La dottoressa era pensierosa, ma poté stilare una diagnosi stentata:

“cerca di riconfigurare sempre i suoi parametri d’interfaccia per rendere impossibile la connessione. A questo punto non saprei cosa fare, ritentiamo con valori aumentati del 25% e con un border line più alto del 30%, per la simulazione del nervo A10 decrementare del 15% la frequenza di Duty-Cycle.”

Passarono 5 minuti dove il comandante si innervosiva, mentre Fuyutsuki lo guardava e poi gli parlò:

“Ikari è tutto inutile, ti sta volutamente ignorando.”

Gendo si girò quasi di rabbia:

“No, lei non mi ignorerà, dovrà fare ciò che io gli dico di fare.”

La dottoressa, mentre guardava un monitor interruppe i due a voce alta:

“Riavviare procedura di connessione….Bene sembra connettersi, il Sim A10 sta iniziando a funzionare come dovrebbe… o no, cosa diamine….”

Operatore:

“I segnali refluiscono, accesso negato…..la capsula sta per essere espulsa, …invio istanza da Eva a Magi System..richiesta confermata, sgancio braccio destro in corso.”

Gendo, Ritsuko e Fuyutsuki si misero alle finestre a guardare l’Eva muoversi, mentre appariva dalla sua schiena la capsula, lo 01 portò dietro la testa la sua mano e prese la capsula ed una volta che l’ebbe davanti a se nella sua enorme mano, stritolò l’oggetto per poi riaprire la mano e far cadere a terra ciò che ne rimaneva.
La dottoressa fu esterrefatta:

“Mesi di lavoro gettati al vento, a quanto pare il Dummy non solo non viene riconosciuto, ma ora è stato considerato come un parassita, un qualcosa di dannoso da distruggere e l’Eva si comporta di conseguenza, però stavolta ha fatto tutto da solo.”

Fuyutsuki era pensieroso:

>allora Yui adesso ti sei stancata di questo esperimento, vuoi far capire che sei tu a comandare, grazie all’elemento S^2 sei libera di fare ciò che vuoi, non ti serve né pilota né dummy né alimentazione esterna. Allora era questo il tuo piano, prendere pieno possesso dell’unità 01 per poi non permettergli di usarla come volevano.<

Gendo era furioso, nonostante il suo stato d’animo non alzò la voce:

“allora mi si stai ritorcendo contro, credi che facendo ciò di fermare il progetto, è solo una questione di tempo, ma riuscirò a farti fare ciò che voglio come ho sempre fatto.”

Finito di dire questo si rivolse a tutti gli altri:

“Quando ci vuole a preparare un altro Dummy-System funzionate?”

La dottoressa rispose:

“Ci vorrà una settima tra l’assemblaggio ed il trasferimento dei dati.”

“Bene iniziate subito i lavori, per quanto riguarda lo 01 settarlo per la Sisth Children, deve essere pronto in caso di attacco.”

L’uomo se ne andò lasciando tutti in silenzio, quando Gendo fu uscito Ritsuko andò a consultarsi con il vicecomandante:

“Sapevo che l’Eva ha una volontà viste le altre situazioni, ma vederlo in azione come adesso con un comportamento così calmo e razionale, mi mette a disagio, secondo lei è o non è nostro alleato?”

“Dottoressa Akagi, questo non posso dirlo con certezza, però entrambi abbiamo lo stesso obbiettivo e spero che capisca che siamo dalla sua parte per fermare la follia della Seel. Adesso scusi, devo andare all’anagrafe comunale, ho una faccenda da sistemare appunto per la Sisth.”

“A proposito della sisth, da quel che ho sentito dire il Comandante ha conosciuto Nadia.”

“Si proprio stamattina, conosco Ikari da parecchi anni e stamattina l’ho visto in difficoltà di fronte a quella ragazzina, non s’è l’aspettava così decisa. Ikari sta piano a piano perdendo il controllo di tutto, prima di Shinji, poi Rei, adesso con l’Eva, basterà un nonnulla per scagliargli addosso la Seel e questo verrà a nostro vantaggio, scusi, ma adesso devo proprio andare.”

“Va bene vicecomandante qui finisco io. Arrivederci.”

Anche l’uomo coi capelli grigi usci dalla stanza lasciando la bionda a finire il lavoro, passò un paio d’ore e quando l’Eva fu a posto per la connessione con la Sisth la dottoressa si liberò degli operatori  e quando fu sola chiamò al telefono il suo studio, ma trovò libero:

“Si può sapere dove si è cacciata?.. nel mio studio non c’è nessuno, proviamo nel suo ufficio.”

Compose un altro numero e dopo un paio di squilli rispose Misato:

“Maggiore Katsuragi.”

“Misato sono io Ritsuko, si può sapere cosa stai facendo, non dovevi stare nel mio studio con le ragazze?”

“Ritchan, io sono qui a sbrigare il mio lavoro e poi le ragazze sono di fronte a me, va tutto bene, Nadia sta disegnando ed Asuka sta scrivendo.”

“Allora potreste venire qui allo 01 devo far fare a Nadia una prova.”

“Un test adesso?”

“Si adesso, sbigatevi che ho poco tempo.”

“ok, ok, arriviamo.”

Mettendo giù la cornetta Misato si rivolse alle ragazze:

“Nadia, Asuka dobbiamo andare dalla dottoressa per un test a Nadia.”

Asuka si rialzò e pose sul tavolo quaderno e libro mentre Nadia rimaneva seduta lamentandosi:

“Uffa proprio adesso avevo quasi finito.”

Misato la spronò:

“Su dai lo finisci dopo, adesso raccogli tutto e mettili nella mia borsa sul tavolo.”

La ragazza eseguì gli ordini e le tre si diressero alla gabbia, giunte a meta furono accolte dalla dottoressa e da Maya che era anche lei appena arrivata.
Misato prese subito la parola:

“Allora tutta sta fretta per cosa?”

“Calmati Misato devo solo fare un test a Nadia sullo 01, niente di grave una cosa di 5 minuti.”

La dottoressa si chinò leggermente di fronte alla castana e le parlò:

“Nadia devo chiederti una cosa un po’ particolare.”

“Dimmi Zietta.”

“Vorrei che tu ti mettessi nuda ed entrassi nell’Eva per pilotarlo, se te a senti altrimenti lasciamo stare e questa prova la facciamo con la plug-suit un altro giorno.”

Nadia rimase lì un po’ a riflettere sulla cosa e poi domandò:

“E chi c’è qua a vedermi?”

“Io, Maya, Asuka, Misato e basta, anzi forse tra un po’ c’è qui anche Rei.”

“mmm…..Poi mi compri un gelato?”

“Te lo compro anche se non fai questa prova.”

Già levandosi la maglietta:

“Va bene, allora dove metto i vestiti?”

“Aspetta Nadia, adesso metti i vestiti su quella sedia e ti metti su un accappatoio che poi lo toglierai, non andare in giro tanto scoperta ci sono correnti d’aria fredda nelle gabbie e rischi di prenderti un raffreddore.”

“Si hai ragione zietta.”

La castana si spogliò completamente e si infilò un accappatoio porsogli da Maya, poi con Asuka si incamminò verso l’Eva, gli passò davanti agli occhi. Le ragazze salirono sulla passerella posta alla destra dell’enorme cranio ed entrarono nella Entry-plug, una volta seduta Nadia diede ad Asuka l’accappatoio e quest’ultima uscendo chiuse il portellone e andò nella sala comandi e come vi entrò Misato gli domandò subito:

“Allora tutto bene?”

“Si Misato tutto bene. Vorrei sapere il perché di questo test e perché non lo faccio pure io.”

Ritsuko rispose:

“Perché di te sappiamo tutto, invece Nadia è da poco che pilota lo 01 e dobbiamo analizzarla ancora, solo che oggi abbiamo fatto alcune modifiche e voglio vedere come vanno…..Maya come siamo messi?”

“Sto iniettando l’LCL nell’abitacolo. Nadia è a posto, adesso apro l’interfono….Nadia Sono Maya mi senti?”

-Si ti sento, l’LCL è a posto la capsula ne è piena ed io sto respirando a pieni polmoni, ed adesso vi vedo.-

Maya:

“Non ci puoi vedere, non ti ho ancora connessa.”

-Ed invece si-

L’Eva girò la testa verso la sala controlli, Maya e la dottoressa erano incredule:

“Sempai Nadia è una forza, si è connessa da sola e ha incrementato di 5 punti il suo livello di sincronia dall’ultima volta.”

“Si Maya, lo so che Nadia è brava, però cosa hai notato qualcosa di strano tra l’immissione dell’LCL e l’avvenuta connessione?”

“C’è un riconfigurazione dei parametri Neurali dell’Eva, come l’altra volta e poi basta.”

La dottoressa parlò con Nadia:

“Nadia adesso abbiamo finito, puoi uscire.”

-Di già??? Ma sono sempre più brevi questi test di sincronia??-

“No Nadia, volevo solo provare una cosa per sicurezza, adesso arriva Asuka a portarti l’accappatoio e poi vieni qua, poi andiamo a bere un buon gelato.”

Ritsuko fece un cenno alla rossa che si mosse subito verso l’Eva per prelevare la collega pilota e Misato guardando dalle vetrate domandò alla dottoressa:

“Mi puoi dire il perché di questo Test?”

“Ho voluto vedere se l’Eva 01 accetta solo Nadia e a quanto pare è così.”

“Ma non lo sapevi già?”

“Si lo sapevo già, ma dopo quello che è accaduto poche ore fa.”

“Spiegati meglio?”

“E’ tutta la mattina che cerchiamo di far andare lo 01 con il Dummy, ma niente da fare, tutte le volte l’Eva riconfiguarva i parametri neurali non rendendo possibile la connessione.”

“Ritsuko non continuerai la storia della volontà degli Eva spero.”

“Si, visto come si è comportato nell’ultimo tentativo col Dummy.”

“Che cosa ha fatto?”

“Ha espulso la capsula e l’ha distrutta con le sue mani, pensandoci adesso forse ha fatto la cosa giusta.”

Le due non poterono continuare il discorso per l’arrivo di Nadia, Asuka e Rei che entrarono e la castana parlò subito:

“Indovinate chi c’era qua fuori ad aspettare.”

Ritsuko:

“Rei ciao, è tanto che aspetti?”

La ragazza dai capelli azzurri rispose un po’ timida:

“No, saranno 5 minuti neanche sono appena arrivata da scuola.”

La ragazza si avvicinò alla dottoressa e quando fu abbastanza vicina le diede un timido abbraccio che fu ricambiato, poi le due si guardarono negli occhi e la dottoressa le domandò:

“Allora come è andata a la scuola oggi?”

“Bene, siamo sempre in meno in classe per via delle evacuazioni, ma è andata bene.”

“Adesso andiamo al bar a prenderci un gelato insieme alla altre, ti va?”

Rei facendo l’occhiolino:

“Certo, che mi va.”

“Allora andiamo.”

Nadia rivestendosi si lamentò:

“Aspettatemi. Non lasciatemi qui da sola.”

Asuka la rassicurò scompigliandole i capelli con la mano destra:

“Stupidina, nessuna ti lascia sola, ma sbrigati però.”

Nadia finì alla svelta e tutte andarono al bar della base. Una volta sedute la tavolo ordinarono le consumazioni, mentre Misato, Ritsuko e Maya bevevano una tazza di caffè, le ragazze si stavano mangiando le coppe gelato, Asuka per sicurezza mise un tovagliolo come bavaglio a Nadia e ci vide giusto visto che la castana si sbrodolò tutta e finito il suo gelato Rei le pulì la bocca dicendole:

“Ti chiameremo sbrodolina è più il gelato che hai buttato che quello che hai mangiato.”

“Si, però era buono.”

Asuka domandò insospettita:

“Cosa vi siete dette tu Kaji e la signorina Misato prima?”

Nadia rispose subito:

“Siccome sono diventata un pilota a tutti gli effetti mi hanno detto quello che devo e non devo fare, quello che devo e non devo dire eccetera eccetera, insomma questioni di sicurezza della Nerv.”

Intanto Maya domandò a Mistato:

“Allora Maggiore come va con Nadia? Stamattina era bellissima.”

“Bene, Si lo so, non per vantarmi, ma stamattina ho fatto un capolavoro, hai visto i tuoi colleghi, sono rimasti di sasso.”

“Quando crede di poterla portare a casa?”

“Spero il più presto possibile, ora se ne sta occupando il Vicecomanmdante della faccenda.”

Volendo cambiare discorso il Maggiore tirò fuori i disegni di Nadia dalla borsa e voleva dargli un’occhiata, li mise sul tavolo e le tre donne si misero ad osservarli. La dottoressa ne guardò uno e lo commentò:

“Presumo che questa sia tu Misato, dai capelli scuri e dall’uniforme rossa.”

Misato rispose:

“Sono proprio i disegni di una bambina, questa invece sei tu, ti ha fatto gli occhiali più grandi della faccia…eh.eh.eh…”

Maya ne stava guardando quattro o cinque di seguito e si accorse di alcune cose:

“Ha rappresentato noi a suo modo, qui ci sono io, Asuka, Rei, voi due il Sig. Kaji, però ne ha fatti di disegni…..Guardate questi sono gli ultimi, hanno delle linee molto più precise e maggiori dettagli, la cosa è progressiva, sembra che più ne ha fa più migliori.”

La dottoressa guardò anche lei i disegni:

“Ovvio, apprendere e migliorarsi fa parte della natura umana, però in una ventina di disegni Nadia ha migliorato moltissimo….Mi sa Misato che Nadia ha un talento da artista.”

“Non per vantarmi, ma è pur sempre mia figlia, comunque la preferisco a fare disegni piuttosto che a bordo di un Eva.”

“Magari da grande farà la disegnatrice,…. Io direi adesso di andare nello studio.”

“Si maggiore io devo fare lezione a Nadia.”

La dottoressa andò a pagare e richiamò le ragazze:

“Asuka, Nadia, Rei è ora di andare.”

Il sestetto andò nello studio per le lezioni, Nadia con Maya ed Asuka con Rei e continuarono per un paio d’ore fino a che non arrivò Kaji che entrando salutò tutte:

“Ciao ragazze, allora come è andata oggi?”

Nadia fu quella più euforica per l’arrivo di Kaji:

“Oggi è andata bene, la zia Ritsuko mi ha fatto magiare il gelato.”

Asuka con la solita malignità:

“Più che te ha lo ha dato alla tua bavaglia visto come ti sbrodolavi.”

Tutte risero mentre Nadia metteva il muso, ma poi gli passo pensando che Rei gli ripulì la bocca, sapeva che aveva attorno delle persone che le volevano tanto bene. Finita la risata collettiva Kaji andò subito dalla Fidanzata senza farsi sentire dalle altre:

“Misato vorrei andare a prendere quella cosa per Asuka se non ti dispiace e dopo vorrei andare a prendere il mio orologio che mi sono dimenticato a casa tua l’altra sera.”

“Debbo accompagnarti insomma. Vabbè andiamo.”

Rivolgendosi alle altre:

“Io e Kaji-Chan andiamo a comprare 2 cosuccie. Ci sei vede più tardi. Asuka e Nadia voi continuate con gli studi, mi raccomando.”

I due uscirono allegramente, la dottoressa si chiuse nello studio lasciando nella camera le ragazze, dopo 2 minuti entrarono il Vicecomandante seguito da Shigeru e Makoto e fu l’anziano prendere la parola:

“Buonasera Akagi, preparatevi tutte che si va.”

La dottoressa ebbe un’espressione dubbiosa di fronte a quella frase, allora chiese delucidazioni:

“Scusi Vicecomandante, Ma si va dove?”

“Semplice legga qui.”

L’uomo porse alla donna un documento che la donna lesse quasi a voce alta:

“Oggetto: Disposizione d’adozione della orfana Nadia Rebecca…… Con la presente comunichiamo che la orfana Nadia Rebecca di anni 13 sarà considerata figlia a tutti gli effetti di Misato Katsuragi a partire dalle ore 00.00 del giorno seguente al rilascio di questo documento. I primi doveri della madre saranno di scegliere una data di nascita alla figlia, visto che per causa del Second Impact tutti i dati anagrafici non sono disponibili, …..la orfana prenderà il cognome della madre e da oggi sui documenti sarà identificata come Nadia Rebecca Katsuragi…..”

La donna guardò negli occhi Fuyutsuki:

“Allora da stasera…Ma come ha fatto in così breve tempo?”

L’uomo accennando un sorriso:

“Vede, non solo Kaji ha amici al governo. Comunque  è una sorpresa per il Maggiore e Kaji ha organizzato tutto insieme a Hyuga e Aoba, l’idea non è mia, dobbiamo solo portare la ragazza a casa e poi verremo raggiunti da loro.”

“Allora Kaji l’ha portata fuori come diversivo.”

Shigeru rispose subito:

“Esatto voleva organizzare una festicciola con sorpresa, una bella sorpresa, sempre se ci sbrighiamo.”

“Si avete ragione.”

La dottoressa andò alla porta della camera:

“Ragazze prendete tutte le vostre cose, portiamo Nadia a casa!”

La Castana, seduta sul letto era quella più estrefatta:

“Cioè non mi vorrai dire che?”

La dottoressa sorrise:

“Si cara da stasera Misato la devi chiamare mamma.”

Rebecca scoppiò a piangere, ma Asuka fece il suo compito di sorella maggiore abbracciandola e coccolandola.

“shhh stupidina, andiamo non piangere, dovresti essere allegra ed invece piangi, stasera finalmente hai una mamma e tu piangi.”

“Lo so hai ragione, ma sono così emozionata….sorellina.”

Rei cercò di dare una mossa a Nadia:

“Nadia andiamo, non vorrai arrivare in ritardo da tua madre.”

“Si adesso arrivo, ma cosa mi metto, volevo qualcosa da mettermi.”

Maya le mostrò il vestitino rosa pastello e come lo vide fu subito un:

“Lo voglio, lo voglio, lo voglio.”

Maya dovette fermare la Castana che si stava già spogliando:

“Nadia fermati aspetta che gli uomini escano.”

Shigeru e Makoto sei erano già volatilizzati vista la precedente esperienza e furono seguiti da Fuyutsuki ed una volta che i ‘maschi’ furono fuori Nadia poté vestirsi e quando uscì dalla camera sembrava una bambola, un vestito rosa pastello con un fiocchetto di nastro al collo altri fiocchetti alle maniche con dei fiorellini ricamati lungo il busto ed una gonna che le arrivava appena sopra le ginocchia, inoltre aveva un cerchietto, sempre rosa, a tenerle i capelli. Come fu davanti a Fuyutsuki subito le domandò:

“Allora Prof come stò.”

“Stai benissimo, sei proprio una bella bambina.”

La ragazza sorrise e poi:

“Allora possiamo andare.”

“Si direi proprio di si.”

Ritorna all'indice


Capitolo 18
*** Capitolo18 ***


NewGirlEntry018 Capitolo 18

Tutti si avviarono e dopo un breve viaggio in macchina furono di fronte all’appartamento del maggiore ed Asuka aprì la porta e tutti entrarono, però Nadia fu quella più titubante ed Asuka la richiamò:

“Nadia su dai, entra ora è casa tua, dai che sei l’ultima.”

Nadia rimaneva lì impalata ad aspettare un non so che, con i suoi occhi guardava l’ingresso e poi con un timido passo entrò dicendo:

“Eccomi a casa.”

Poi alzò o sguardo e sorrise a tutti, una volta chiusa la porta si sparpagliarono per attaccare i festoni e preparare il mangiare, finché non si udì un urlo:

“AAAAHHHH!!!…. Asuka ho paura…mandalo via.”

La castana si era rifugiata dietro alla rossa e quest’ultima la rincuorava:

“Nadia è solo PenPen il pinguino di Misato, non ti fa niente è docilissimo, dagli la mano che non ti fa niente.”

Sempre spaventata:

“E se mi morde?”

“Dai stupidina, t’è l'ho detto è innocuo, guarda gli pongo io la mano che non mi fa niente.”

Asuka allungò la mano e andò a fregarla sotto becco dell’animale e quest’ultimo piacque il gesto.

Asuka continuò a spronare la castana:

“Adesso provaci tu.”

Nadia allungò la mano, ma era molto titubante ed a metà strada la ritrasse velocemente:

“No, ho paura.”
 
“Dai Bechy fai un piccolo sforzo.”

La castana ci riprovò e stavolta riuscì a fregare la sua mano tremante sotto il becco di PenPen e quest’ultimo come prima fu contento di quelle attenzioni. D’un tratto Makoto si allontanò dalla finestra dalla quale stava guardando esclamando:

“Eccoli spegniamo la luce.”

Ritsuko spense la luce e tutti si nascosero nell’ombra lasciando da sola Nadia in mezzo al salotto e Rei le parlò:

“Allora Bechy sai cosa devi dire?”

“Si, lo so.”

Delle voci si sentirono da furori la porta:

“…..ma si può sapere come diamine hai fatto a lasciare qui il tuo orologio, ci siamo solo fermati un quarto d’ora.”

“Misa-chan, l’avevo tolto un attimo per lavarmi le mani e poi me lo sono dimenticato.”

“Ma se mi è sembrato che stamattina c’è l’avevi al polso.”

“Appunto ti è sembrato.”

“Ma la porta è aperta?!”

Misato entrò e nella penombra poté vedere la figura di Nadia senza riconoscerla e con tono duro le si rivolse:

“E tu chi sei…”

Poi riconobbe la figlia e con voce tremante:

“ma…ma…Bechy come fai ad essere qui?”

Bechy le rispose un po’ impacciata:

“B..Bentornata Mamma.”

Come un fulmine corse verso la donna saldandole al collo per farla cadere in ginocchio sul pavimento. Misato ricambiò l’abbraccio e frastornata cercava di capire cosa stava accadendo:

“Bechy, ma si può sapere che ci fai qua dovresti essere alla base insieme ad Asuka, Ritsuko e..”

Non riuscì a finire la frase che si accese la luce e tutti in coro le dissero:

“BENTORNATA MAMMINA.”

Misato alzò lo sguardo vedendo Asuka, Rei, Ritsuko, Maya Shigeru e Makoto ed infine il Vicecomandante Fuyutsuky, poi si girò all’indietro verso Kaji e gli parlo:

“Non c’è dubbio è opera tua.”

Sorridente l’uomo le rispose:

“Mia e del Vicecomandante.”

Il maggiore si rigirò verso Fuyutsuki e quest’ultimo le porse il famoso documento che lesse, tenendo tra le braccia la neo-figlia e poi esterrefatta, ma contenta:

“Allora da stasera….Bechy sei mia figlia…”

A Misato si riempirono gli occhi di lacrime e poi guardando la figlia:

“Bechy sei mia figlia non sei contenta?”

La ragazza aveva anche lei gli occhi lucidi:

“Si Mamma, Sono felice.”

Le due si abbracciarono ancora più forte mentre tutti le guardavano e applaudirono, finì l’abbraccio e iniziò la festa. Fu un continuo ridere e scherzare tra tutti e durò fino a tardi, più precisamente finché la più giovane delle festeggiate non si addormentò beatamente tra le braccia della madre e con la testolina appoggiata al suo petto. Maya visto ciò capì che era ora di andare e si rivolse agli altri:

“Mi sa che la festa deve finire qui, sia Nadia sia il maggiore sono stanche, per loro è stata una giornata molto estenuante.”

La dottoressa rispose:

“Si hai ragione meglio andare e lasciarle dormire.”

Misato cercava di alzarsi spostando Nadia senza svegliarla, ma fu fermata da Ritsuko:

“Stai lì ferma, ci accompagna Asuka alla porta tu stai lì e poi la metterai a letto.”

Misato stava quasi per piangere.

“Grazie…..Grazie a tutti voi per quello che avete fatto.”

Il vicecomandate inaspettatamente rispose:

“Non si preoccupi maggiore, l’abbiamo fatto senza problemi e domani si prenda pure la mattinata libera.”

Se ne andarono tutti lasciano in casa Asuka, Kaji, Misato e Nadia con le ultime due ancora sedute in soggiorno mentre la donna cercava di svegliare il più dolcemente possibile la castana:

“Bechy, su sveglia, dai che ci cambiamo ed andiamo a letto.”

Kaji era lì vicino e commentò:

“Non ti sembra strano svegliarla per mandarla a dormire?”

“Lo so che sta dormendo, però devo pur svestirla.”

“Credi di metterla nella camera di Shinji?”

Misato abbassò lo sguardo:

“Non lo so, preferirei che non dormisse là, quella camera è piena di troppi ricordi.”

“Allora falla dormire con te, almeno per due o tre notti, poi riarrediamo la camera e la sistemi là.”

“Allora dammi una mano a portarla nel mio letto, poi Asuka mi aiuterà ad infilargli il pigiama ed andremo a dormire.”

Kaji senza altre istruzioni prese in braccio la ragazza liberando Misato, si voltò verso la camera della donna si trovò di fronte Asuka che impacciata stava per inveire:

“Eh .....Eh …Eh .. ”

L’uomo prontamente la fermò quasi bisbigliando:

“Shhh, non urlare, se la svegli non te lo perdono, sta dormendo così bene.”

La rossa si fermò e guardò il visino sereno di Nadia e poi le andò vicino per accarezzarle i capelli e le diede un bacino sulla fronte come per darle la buonanotte.

Misato si affiancò all’uomo e si rivolse alla second:

“Adesso Kaji la infila nel mio letto, tu ora mi dai una mano a spogliarla ed ha infilarle il pigiama senza svegliarla, poi andiamo tutti a dormire.”

“Si Misato, il difficile sarà non svegliarla.”

L’uomo portò la dormiente nella camera di Misato e la adagiò delicatamente sul Futon, poi usci lasciando il lavoro alle ragazze. Asuka per prima cosa tolse il cerchietto dalla testa di Nadia, e mentre Misato stava per sbottonarla, la ragazza si svegliò commentando:

“Lasciate stare, mi arrangio da sola.”

Asuka un po’ stupefatta:

“Ma fingevi di dormire allora!”

Nadia si stava spogliando e con una voce molto assonnata:

“No, mi sono svegliata sentendomi tirare i capelli, probabilmente nel togliermi il cerchietto….ma dove sono tutti???”

Misato rispose:

“Sono andati a casa 20 minuti fa, vedendoti dormire hanno deciso che era ora di andare.”

Con un pochino d tristezza Bechy mugugnò un po’:

“Uffa volevo salutarli, sono stati così gentili con me, volevo dirgli grazie.”

La rossa le diede la risposta giusta:

“Lo farai la prossima volta, adesso infilati il pigiamino.”

Aiutata dalle due si preparò per la notte e dopo una capatina in bagno fu pronta per il mondo dei sogni, infilandosi sotto le coperte insieme a Misato, diede la buonanotte ad entrambi:

“Buonanotte Asuka, Buonanotte Misato.”

Poi si accorse che qualcosa non le quadrava ed esclamò:

“Scusa, scusa, Buona notte Mamma.”

Alla donna apparve un sorriso e ricambiò la cortesia:

“Buonanotte figliola.”

Asuka si fermò sulla porta e spense la luce, restò un attimo a guardare Nadia addormentarsi vegliata da Misato che si addormentò anche lei dopo poco. Visto che era giunta anche per Asuka l’ora della ritirata, chiuse la porta della camera e si avviò verso la sua, però fu attirata in salotto da uno strano rumore, era Kaji che si era addormentato e russava un pochino. Alla second scappò un risolino, e poi andò anche lei a nanna.
La notte passò molto tranquilla ed un nuovo giorno si affacciò su NeoTokyoTre. Nella penombra della camera Nadia si era svegliata e restava seduta tra le coperte del futon guardandosi in giro un po’ assonnata e un po’ preoccupata, non trovava Misato, poi si aprì la porta ed entrò Asuka salutando la Castana:

“Buongiorno Bechy.”

Poi vedendo la ragazza un po’ triste le domandò:

“Bechy cosa hai?”

“Mi sono svegliata, ma la mamma non c’era più.”

“Sarà in giro per casa, su dai esci dal letto e mi dai la manina che andiamo a cercarla.”

Nadia uscì dal sui caldo nido e mano per la mano ad Asuka si aggirarono per casa cercando il maggiore e finalmente la trovarono. La donna era in cucina a prepare la colazione per tutti canticchiando allegramente e si sentì abbracciata da dietro e senza voltarsi commentò con tanta allegria:

“Allora le mie bambine si sono svegliate….. Buongiorno ragazze, su adesso andate a sedervi al tavolo che è pronta la colazione.”

Le ragazze seguirono l’ordine ed una volta al tavolo Asuka mise il tovagliolo a modo bavaglio a Nadia e poi furono raggiunte da Kaji che apparve dicendo:

“Buon giorno ragazze.”

Tutte e tre allegramente in coro:

“Buongiorno Sig. Kaji.”

La second mandò una frecciatina all’uomo:

“Devi aver dormito molto bene stanotte da come russavi.”

“Chi io??”

“Si, eri sul divano.”

“Allora russavo perché non ero accomodato bene, spero di non aver svegliato nessuno.”

Misato appoggiando le tazze sul tavolo:

“Io non me ne sono accorta, e voi ragazze?.”

Nadia:

“Io neppure e tu Asuka?”

“L’ho sentito prima di andare a dormire e come ho appoggiato la testa sul cuscino mi sono addormentata.”

Misato versò a tutti il caffelatte e poi si sedette anche lei al tavolo e ogni tanto il suo sguardo si incrociava con quello di Kaji e tutte le volte si scambiavano un sorrisino. Questo comportamento fu notato da Nadia ed ad un certo punto si rivolse ad Asuka:

“Asuka mi scappa mi accompagni in bagno.”

La second un po’ seccata:

“Ma non puoi andarci da sola?”

“Ho paura.”

“Paura di che?”

“Del coso che mi morda.”

“Vuoi dire Pen-Pen… ma non ti morde, t’è l’ho fatto vedere ieri è innocuo.”

Nadia facendo la voce capricciosa:

“Ma io ho paura lo stesso e mi scappa.”

“Si ma c’è la colazione pronta.”

“E la facciamo raffreddare un po’, per me scotta e mi SCAPPA.”

Asuka si alzò dal tavolo bofonchiando:

“pfuuuu, io porto la signorina paurosa-capricciosa in bagno.”

Sentendosi chiamare così Nadia si alzò anche lei dalla sedia commentando:

“Uffa, non darmi nomignoli così stupidi.”

“Si va bene, adesso andiamo.”

Misato restata in silenzio durante il colloquio rincuorò la rossa:

“Asuka porta pazienza, sarà così per i primi giorni poi imparerà a conoscere Pen-Pen e il resto della casa.”

Anche Kaji si aggiunse:

“Asuka sei o non sei una sorella maggiore, è il tuo compito.”

Le due uscirono dalla cucina lasciando gli adulti al tavolo, dopo due minuti Kaji si rivolse a Misato:

“Secondo te l’ha fatto apposta?”

“Chi Bechy?”

“Si lei.”

“Intendi dire che ha architettato tutto per lasciarci da soli in modo tale che ci potessimo baciare.”

Dicendo ciò il Maggiore si avvicinò all’uomo e quando furono abbastanza vicino si baciarono e quando finirono fu Kaji a commentare:

“Da quel che capisco pare di si.”

“T’è l’ho detto è una piccola peste.”

Intanto in bagno Nadia stava seduta sul water mentre Asuka si lavava la faccia e mentre si asciugava con la salvietta parlò alla castana:

“Allora hai finito dovrei fare anche io pipì.”

“Si, Asuka ho finto, fammi pulire adesso.”

Adesso la situazione era ribalta Nadia si stava lavando e si rivolse ad Asuka:

“Asuka mi prometti che non ti arrabbi se ti faccio una domanda?”

“Dipende dalla domanda.”

“Tu promettilo.”

“Ok, ok, ma proprio adesso devi farmi queste domande, avanti dimmi.”

“Sei sicura di provare qualcosa per il Sig.Kaji.”

Asuka se ne stette seduta e zitta a pensare, Nadia notando questo silenzio si preoccupò ed andò vicino alla rossa un po’ triste:

“Scusa Asuka, era una domanda che non dovevo farti, mi perdoni?”

La rossa le rispose e sembrò abbastanza tranquilla:

“Adesso non lo so, non vorrei che sia una cotta passeggera, dopotutto è l’unico uomo con cui ho avuto un po’ di contatto.”

“Dai, adesso andiamo a fare colazione che si starà raffreddando.”

“Aspetta però adesso.”

Dopo poco le due uscirono e ritornarono in cucina per continuare la colazione e notarono che era rimasto solo Kaji, qui Nadia gli domandò:

“Dovè la mamma?”

L’uomo rispose:

“E’ andata a preparsi, ha detto di finire la colazione e poi di sistemare.”

Le ragazze mangiarono e come finirono pulirono tutto, più che altro Asuka puliva e Nadia la aiutava finchè non riapparve Misato con indosso la divisa lavata e stirata e con tono autoritario si rivolse alle due:

“Allora ragazze adesso statemi a sentire, io vada al lavoro, voi restate qui e fate la brave. Asuka ti affido Bechy, e tu Bechy fai quello che ti dice Asuka e non farla tribolare, ti ho lasciato il blocco dei disegni sul tavolino in soggiorno insieme al quaderno di Asuka. Continuate quello che stavate facendo ieri e non rimbambitevi di fronte alla televisione o hai videogiochi, poi penso che ci sia da fare la spesa, se uscite non combinate guai, se avete problemi chiamatemi al telefono.”

Poi guardò Nadia dritta negli occhi:

“Bechy, ascoltami, se Asuka ti porta fuori per fare le spese, tienile la mano, non devi perderti, non devi farla arrabbiare e qualsiasi cosa fai a lei e come se la facessi a me, per cui stasera al mio ritorno pareggiamo i conti, capito. Dagli anche una mano a fare le faccende di casa mi raccomando.”

La castana col sorriso sulle labbra esclamò:

“Roger, Devo aiutare mia sorella.”

Andarono tutti nel corridoio mentre Kaji era già fuori dalla porta, Misato infilò le scarpe ed una volta pronta per partire diede un bacio sulla fronte a Nadia dicendole:

“Fai la brava mi raccomando, ci si vede stasera.”

Notò anche Asuka appoggiata alla parete con un’aria un po’ malinconica e le si avvicinò e per pareggiare i conti tra le due, diede anche a lei un bacio sulla fronte e le si rivolse con un filo di voce per non farsi sentire da Nadia:

“Mi raccomando è sotto la tua responsabilità, non avere remore a sgridarla se ti fa tribolare, Asuka mi fido di te.”

La rossa era un po’ attonita, ma rispose:

“Non preoccuparti, sgridare è il mio forte, poi non credo che con lei ne abbia bisogno, ciao e buon lavoro.”

Uscita la donna e chiusa la porta la Second si passò la mano sulla fronte e rimase lì un attimo a pensare:

> Si fida di me…, mi ha affidato Bechy perché ha fiducia.<

Fece il pugno con la mano destra e lo guardò sempre pensando:

>Asuka non deludere chi si fida di te.<

Nadia rimase lì a guardare quello strano comportamento, ma non se ne interessò più di tanto ed allora domandò alla sua tutrice improvvisata:

“Asuka cosa facciamo adesso?”

La rossa rispose subito:

“Prima cosa ci vestiamo, poi sistemiamo i letti e guardiamo cosa dobbiamo andare a compare.”

Così fecero, non solo Asuka faceva i letti e le pulizie, ma lo insegnava anche a Nadia in modo tale che imparasse e che ben presto potessero essere in due a fare la faccende.

Intanto Misato e Kaji stavano andando alla Base discutevano su Nadia e Asuka:

Misato:

“Spero che a dargli un po’ di responsabilità Asuka maturi.”

“Speriamo, ma credo che adesso sia facile anche per loro crescere più serenamente.”

“E’ da parecchio che non si avvista più neanche un angelo, strano.”

“E ti lamenti Maggiore, magari hanno finito anche loro questa guerra.”

“e chi lo sa, però sai che non sono gli angeli a preoccuparmi più di tanto.”

“Lo so.”

I due arrivarono alla base e furono accolti dalla dottoressa Akagi:

“Buongiorno Mamma e papà, le figlie stanno bene?”

Misato fu la prima a rispondere:

“Si Rit-chan, le figlie stanno bene, mi sembri proprio una di quelle ANZIANE ZIETTE che danno pizzicotti sulle guance ai nipoti.”

La dottoressa incassò il colpo, sapeva che era stata lei ad iniziare e continuò quello strano discorso:

“L’anziana zietta, ha detto alla cuginetta di andare a casa tua per preparare il pranzo alle tue figliole.”

Misato stavolta non capiva, ma poi ci arrivò:

“Vuoi dire che Rei andrà a casa mia per far mangiare Asuka e Bechy?”

“Si, io e te abbiamo un po’ di lavoro arretrato da fare e credo che ci fermeremo fino a tardi, converrai che saremo più tranquille sapendo che le ragazze sono tutte assieme.”

“Si hai ragione, ma scusa una cosa, non che ne senta la mancanza, ma di Angeli??”

“ne so quanto te, è da più di un mese che no se ne avvisto, ma sai i loro attacchi sono sempre stati imprevedibili, speriamo bene, scusa ma io devo andare al mio lavoro.”

“Hai ragione, devo andare anche io al mio, allora vi saluto tutti e due.”

Anche Kaji salutò:

“Bene casomai ci vediamo alla pausa pranzo, Ciao e buon lavoro.”

I tre si divisero ognuno per la sua direzione per adempiere hai propri lavori.
Intanto in casa Katsuragi Asuka e Nadia si erano appena vestite pronte per andare a fare la spesa e la second avviandosi alla porta:

“Nadia su che andiamo, vieni qui, ti metti le scarpe e dammi la mano, ricordi cosa ti ha detto Misato.”

Arrivando la Castana commentò:

“Mi ha detto di darti la mano e non farti arrabbiare.”

“Vedo che hai recepito il messaggio.”

Le due chiusero la porta e si incamminarono verso il più vicino negozio e lì Asuka ebbe un assaggio di cosa voleva dire avere a che fare un una bimba capricciosa. Infatti ogni cosa che vedeva Nadia era un: “Me lo compri.” “Lo voglio.” “Dai su prendilo.” Finché la pazienza di Asuka finì e tirando la castana al bagno le fece una ramanzina:

“Ascolta Bechy, ho solo i soldi per prendere da mangiare. Sono stufa di sentirti lamentare voglio questo e voglio quello, adesso basta hai 13 anni e sei grande per fare ancora i capricci, adesso fai la brava e stai buona, altrimenti lo dico alla mamma. Intesi?”

Intimorita da quella sgridata la castana rispose alla rossa:

“Scusa Asuka, non so cosa mi è preso, mi perdoni?”

Vedendo quell’espressione pentita la second riprese a parlare con tono più calmo:

“Se fai la brava ti perdono, però adesso andiamo che si sta facendo tardi.”

Le due uscirono dalla Toilette ed finirono il giro e stavolta Nadia rimase buona facendo fare tutto ad Asuka, le due rientrarono con le borse della spesa e mentre stavano sistemando la roba appena presa giunse una telefonata alla quale rispose Asuka:

“Pronto, Casa Katsuragi.”

“Asuka sono io Misato, tutto bene lì?”

“Si qui tutto Ok, Siamo appena rientrate dalle spese.”

“Come è andata?”

“C’è stato un attimo di confusione, ma ho risolto.”

“Come un attimo di confusione??”

“Si, Bechy ha iniziato: voglio questo, voglio quello, comprami quest’altro…”

“insomma faceva i capricci.”

“ecco brava , poi gli ho dato una piccola sgridata e si è calmata, è proprio capricciosa quando vuole.”

“Mi ricorda te, mi facevi penare quando andavamo a fare le spese.”

“CHI IO????”

“Si tu cara Asuka, non te ne ricordi perché eri piccola, però te lo posso garantire io, cambiando argomento, ti ho chiamata per dirti che sta per arrivare lì Rei a aiutarti a far da mangiare e poi passerà lì il pomeriggio.”

“Ok Va bene così sopporteremo in due Nadia.”

“Allora Asuka Ciao.”

“Ciao Misato.”

Rimise giù la cornetta e ritornò un cucina dove Nadia l’aspettava:

“Allora chi era?”

“Era Misato, mi ha detto che tra un po’ arriverà Rei.”

“Uffa potevi passarmela.”

“Stava lavorando e poi la vedrai stasera, adesso finiamo di sistemare la roba che poi come arriva Rei mangiamo.”

Le due finirono e apparecchiarono anche la tavola poi suonò il campanello e Nadia si scaraventò  vedere chi era, come aprì saltò in braccio alla First facendo cadere entrambi per terra fuori dalla porta. Asuka accorse le due e aiutando Rei a risollevarsi le parlò:

“Tutto bene Rei, ti sei fatta male.”

La ragazza stava ancora cercando di capire cosa fosse successo, ma riuscì lo stesso a rispondere:

“Si si, tutto bene, Ma Non si sarà fatta male Nadia?”

“No io stò bene.”

Appurato che tutti stavano bene le tre entraono in casa e qui Asuka sgridò ancora Nadia:

“Nadia non puoi saltare così addosso alle persone, lo so che gli vuoi bene, però c’è modo e modo, adesso chiedi scusa a Rei.”

Ancora con tono mortificato Nadia dovette stare agli ordini d Asuka:

“Scusami Rei, non volevo, volevo ringraziarti ancora per ieri sera.”

Rei capendo lo stato della Castana le rispose:

“Scuse accettate, adesso per farti perdonare del tutto mi dai una mano a cucinare, ok?”

“Ok”

“Però niente coltelli, solo forchette e cucchiaio, non voglio che tu ti faccia del male.”

Le due si misero al lavoro, mentre Asuka si fermò in soggiorno a guardare la TV aspettando il pranzo e dopo 20 minuti fu tutto pronto in tavola, un bel pranzo a base vegetale, che nonostante qualche lamentela della Second fu completamente consumato ed alla fine Asuka dovette ammettere:

“Rei, ma dove hai imparato a cucinare, non mangio tanta verdura, però sono squisite come le hai fatte, sei davvero brava.”

La First arrossì un po’ per quel complimento:

“Bè ho usato un libro di cucina ed ho fatto un po’ di pratica.”

Sparecchiarono e lavarono i piatti, finito ciò Nadia continuò i suoi disegni sul tavolo della cucina circondata da fogli e pastelli, mentre le altre due Children si misero i soggiorno per continuare la lezione di giapponese. Senza che se ne accorsero trascorsero quattro ore e come Rei andò a vedere l’ora:

“Sono già le sei di sera.”

Si voltò verso la cucina e vide Nadia che dormiva appoggiata al tavolo sopra un suo disegno con in mano ancora un pastello colorato. Le due la circondarono, ma non ebbero il coraggio svegliarla, restarono lì a guardare i suoi disegni e Asuka iniziò a descriverli:

“Guarda, ha disegnato me e te, qui c’è anche Misato.”

Rei guardandone uno spalancò gli occhi stupefatta:

“Asuka guarda questo, siamo io e te che sorridiamo.”

“Si c’è ne uno anche qua.”

“si, ma guarda questo come è fatto bene.”

La rossa lo guardò e rimase anche lei di sasso:

“Mio Dio, possibile che l’abbia fatto lei? Sembra un ritratto, deve avere una manina questa ragazza.”

Rei prese altri disegni da sotto le braccia incrociate Nadia, osservandoli commentava sempre più stupita:

“Guarda questi, non sono all’altezza di quello, però questa ragazza ha del talento.”

“Si hai ragione appena lo vede Misato gli verrà un colpo anche a lei.”

Nadia si alzò di lentamente, sbadigliando e fregandosi gli occhi:

“umf…Mi sono addormentata…”

Asuka si mise a ridere come la vide in faccia:

“Nadia vai a lavarti la faccia, hai una riga verde sulla guancia.”

La castana andò in bagno lasciando Rei ed Asuka a raccogliere il tutto.

Quando ritornò le trovò in salotto intente a collegare la console dei videogiochi e incuriosita da quel da farsi domandò alle due:

“Che fate?”

“Stiamo montando la Play per giocare.”

“Posso anche io.”

Rei un po’ dispiaciuta:

“Bechy abbiamo solo due Pad, però possiamo fare un po’ a turno se vuoi.”

Iniziarono a giocare e la prima fu Bechy, però dopo venti minuti e dopo aver perso un’infinità di vite rinunciò e si mise ad osservare le altre che iniziarono un platform in coppia. Dopo un’altra ora e mezza Asuka e Rei, non davano segni di cedimento, ma erano intente a finire il gioco, poi tra una pausa tra un livello e l’altro Asuka sentì delle parole che non sarebbe mai aspettata di sentire provenienti dalla bocca della First:

“Certo che non sei male ai videogame.”

“Me la cavo, non sei male neanche tu Rei.”

“Quando non sapevo come far passare il tempo mi sfogavo così……Ma Bechy!!??.”

Le due si girarono e la trovarono seduta a gambe incrociate sul divano proprio dietro di loro che le ammonì:

“Allora andate avanti che voglio vedere come va a finire.”

Sentendosi un po’ in colpa Asuka si rivolse alla castana:

“Scusa se ti stiamo ignorando.”

“Non fa niente, poi io sono una frana a questo gioco, forse a tutti i videogiochi, però mi diverto di più a vedervi giocare insieme.”

Le due ripresero la partita e dopo un’altra mezz’ora Misato e Ritsuko entrarono in casa e la padrona si fece subito sentire:

“Ragazze siamo io e Ritsuko, siamo arrivate per la cena.”

Nessuna risposta, poi ad un tratto si udirono dei veloci passi avvicinarsi: era Nadia che voleva salutare la Mamma, come le fu vicino la abbracciò:

“Ciao Mamma, mi sei mancata.”

Misato gli rispose:

“Dai non esagerare adesso, ma Asuka?”

“E’ con Rei, stanno giocando ai videogiochi e non bisogna disturbarle.”

Ritsuko molto stupita:

“La mia Rei ai videogiochi?”

Nadia vedendo la dottoressa:

“Siiii, Ciao Zietta e grazie per ieri sera…..Sono di là in soggiorno.”

Le tre andarono in soggiorno e si misero dietro le due ad osservarle, finchè Asuka non ne poté più e salvata la partita si rivolse alla sua compagna d’avventure virtuali:

“Rei per oggi basta, abbiamo giocato anche troppo.”

La first stiracchiandosi le braccia:

“Si hai ragione sono stanca anche io, tanto la partita è salvata, continueremo la prossima volta.”

Le due si girarono e trovarono di fronte Nadia, Ritsuko e Misato e quest’ultima parlò ad Asuka:

“Ma non mi ero raccomandata di non stare tutto il giorno di fronte ai videogiochi?”

“Infatti, abbiamo giocato solo un paio d’ore, prima Rei mi ha dato ancora lezioni di giapponese e Nadia ha fatto un mucchio di disegni.”

Rei andò al tavolo e prese quello più bello, ovvero quello col ritratto suo e di Asuka. Lo mostrò alle due donne dicendo:

“Non è eccezionale, l’ha fatto Nadia da sola, io ed Asuka non c’entriamo niente.”

Misato e Ritsuko furono esterrefatte. Il maggiore espresse le prime sue parole di stupore:

“Nadia, sei stata davvero tu, ma sei bravissima.”

Anche la dottoressa non volle essere da meno:

“Hai proprio talento.”

Continuaro i complimenti, ma poi Nadia bisbigliò nell’orecchio di Misato, la donna la guardò e le disse:

“Per me va bene, se va bene a loro, prova domandarglielo.”

Nadia abbassò lo sguardo e parlò a Ritsuko:

“Zietta, volete rimanere quì a cena?”

Ritsuko a sua volta si girò a guardare Rei che fece di si con la testa e poi rispose a quell’invito:

“Se per la legittima padrona di casa non è di disturbo.”

Misato:

“Ma figurati e poi è da tanto che non ceniamo più assieme.”

“Allora ceniamo qua.”

“Bene, allora ragazze voi apparecchiate che io e Ritsuko cuciniamo.”

Asuka abbastanza sconvolta:

“Misato tu che cucini…!!!!”

Il maggiore abbastanza indispettito:

“Si cucino io, voi adesso apparecchiate.”

Mentre le ragazze trafficavano sul tavolo, le due amiche si misero hai fornelli preparando del riso a al curry ed una volta pronto si sedettero al tavolo a consumare. A metà cena la dottoressa ricordò una cosa importante al maggiore:

“Allora Misa-chan, hai preso una decisone?”

“Riguardo a che?”

“Alla data di nascita di Bechy,  mi serve per i documenti della Nerv.”

“No, in realtà non ci ho più pensato.”

Asuka incuriosita:

“Ma perché bisogna scegliere una data di nascita per Bechy.”

La dottoressa rispose:

“Vedi Asuka a causa del second Impact molti dati delle anagrafi andarono persi ed allora il governo per i casi più difficili ha deciso di lasciare la piena libertà alla persona di scegliere la sua data di nascita lasciandogli come vincolo l’anno di nascita, infatti Bechy è del  2002, ma non sappiamo la data certa.”

Nadia iniziò a ragionare:

“Allora sono del 2002, mmm…ma quale giorno sono 365, ne dovremo sceglierne uno, ecco il 30 febbraio.”

Asuka abbattuta:

“Bechy il 30 febbraio non esiste.”

“Perché?”

“Perché di si.”

Rei iniziò a spiegare a Nadia:

“Allora Nadia in un anno ci sono 12 mesi, alcuni da 31 giorni altri da 30 e poi c’è febbraio che ne ha 28.”

“Davvero! Allora devo decidere qualche altro giorno.”

Misato la guardava un po’ sospetta e pensava tra se e se.

> Non sceglierà il sei giugno spero, sarebbe un indizio troppo lampante.<

Poi Nadia guardò Asuka e le domandò:

“Asuka tu quando compi gli anni?”

La rossa rispose un po’ seccata:

“Il quattro dicembre.”
 
Poi la castana si rivolse alla madre.

“E tu mamma?”

Misato destata dai suoi pensieri:

“Chi io,… l’otto dicembre.”

Nadia allegramente:

“Bene mi piacerebbe il sei.”

Misato preoccupata:

“Come il sei, il sei cosa?”

“Il sei dicembre, così siamo una dietro l’altra che dite?”

Misato si era calmata:

“Per me va bene, per te Asuka?”

La rossa rispose irritata:

“Per me va bene, ma non vedo che cosa c’entro io adesso.”

Misato:

“Adesso centri, sei o non sei sua sorel….”

Asuka interrompendola:

“Piano Misato, qui di sorelle non c’è ne sono, per me essere sorella di questa qua è solo un titolo acquisito.”

Nadia sentendo queste parole si intristì molto senza che nessuno se ne accorse.
Misato continuava la battaglia con la second.

“Asuka, stammi a sentire, devo crescere Nadia, so che non c’è la posso fare da sola, per cui voglio che tu mi sia d’aiuto.Tu hai molte capacità e non sopporterei che le buttassi via solo per il tuo orgoglio e la tua testardaggine….”

In quel momento Nadia si alzò e si incamminò verso il corridoio, subito dopo fu seguita da Rei che vedendola agitata volle seguirla mentre il maggiore continuava a parlare:


“….Questo chiederà impegno sia da parte mia che da parte tua, non puoi pretendere di avere cura di qualcuno ad intermittenza quando e come vuoi tu. Non voglio fare gli stessi errori che ho fatto con Shinji, non stavolta. Asuka, non ti nascondo che questo è un mio personale progetto, ma voglio che tu ne faccia parte a pieno titolo, come ti ho appena detto, hai indiscusse capacità ed adesso è tempo che tu le usi per qualcosa di giusto.”

Asuka ribattè:

“Bene Misato, hai deciso tutto tu senza chiedermi il benché minimo parere, però ricordati sul campo di battaglia comandi te, ma della mia vita decido io.”

Misato abbassò lo sguardo per un momento, ma poi lo rialzò:

“Possibile che tu non abbia un minimo di compassione, è così grande il tuo Ego? Nadia ha sofferto molto e tu la tratti come una cosa, come la tua bambola. Pensavo che la morte di Shinji ti avesse cambiata, quando mi hai detto quelle parole mentre piangevi e prendevi a pugni il letto, invece mi accorgo adesso che erano solo parole false dettate dal momento.”

Asuka:

“Misato sai anche te quello che ho passato io, so cosa vuol dire soffrire….. e poi quelle non erano parole false.”

Misato:

“Asuka, io con Nadia non voglio ripetere gli sbagli fatti con Shiji e pensavo che fosse così anche per te, ma a quanto pare mi illudevo, mi illudevo di te, nonostante conosca la sofferenza non fai niente per evirala agli altri, allora tanto vale che tu pensi solo a te stessa.”

Entrambe abbassarono la testa e ci fu un silenzio glaciale in quella sala, dopo qualche attimo si accorsero di essere rimaste sole, infatti anche la dottoressa se ne era andata seguendo la first e la sixst. Asuka malinconicamente riprese a parlare:

“Misato, sono così veramente?”

“In che senso Asuka?”

“Una bambina egoista e capricciosa, ecco quello che sono, passo la mia vita pensando solo a me fregandomene degli altri, mi credo superiore a tutti, ma in realtà sono io quella che viene battuta.”

“Dopo quello che hai passato, il tuo comportamento è una cosa più che giustificata. So la tua situazione, so di tuo padre e della tua madre adottiva….”

Uno scatto di Asuka la interruppe:

“NO….Non chiamarla mia madre, né tanto meno padre, ti prego….hanno sempre fatto finta di essermi vicino ed invece sono stati i più indifferenti nei miei confronti. MIA MADRE E’ Kyouko Zeppelin. Anche se era pazza e si è suicidata, resta sempre mia madre, la mia vera madre. Quando la vedevo accudire quella bambola chiamandola col mio nome mi sentivo male, ma adesso non è più così. Ho voluto cancellare dalla mia mente quei ricordi, ma adesso mi rendo conto che si comportava come una madre con la figlia. Mia mamma non riusciva più a distinguere la realtà, credeva che quella bambola fossi io e si comportava di conseguenza, forse quando si è accorta che quella che stringeva tra le mani era solo un pezzo di stoffa, ne rimase choccata. Il dolore per lei è stato troppo forte ed ha deciso di farla finita…….
Ho bisogno di qualcuno che mi stia vicino, qualcuno che mi aiuti , che mi voglia bene, veramente bene, io invidiavo quella bambola, avrei voluto essere al suo posto a ricevere quelle attenzioni, quelle carezze.”

Misato si alzò ed andò dalla rossa e come le fu vicino la strinse tra le braccia parlandone dolcemente:

“Adesso ci siamo io e Bechy a starti vicino quando ne avrai bisogno, avremo cura di te, come tu l’avrai di noi, perché noi siamo una famiglia e in famiglia ci si aiuta a vicenda. Tua madre, quella vera, ha creduto che quella bambola fossi tu ed ha riversato il suo amore su di essa, lo avrebbe fatto su di te se non avesse avuto gli squilibri mentali.”

“Mi sto facendo del male da sola, abbandonerò tutti quelli che mi stanno intorno solo perché sono convinta di farcela da sola…..invece non è così….”

“Non dire più niente, ora è tutto finito, adesso puoi essere veramente te stessa. Io e Bechy ti vogliamo bene, ma dacci la possibilità di dimostrartelo.”

Asuka si accoccolo nell’abbraccio di Misato e continuò a parlarle:

“Si, hai ragione è tutto finito….. Misato è così bello stare così, anche l’altro giorno quando avevo i dolori di pancia mi sono trovata bene tra le tue braccia, ho come sentito un calore scaldarmi.”

Misato fu molto toccata da queste parole e rispose ancora alla rossa:

“Asuka questa è la stessa sensazione che ho provato quando ho abbracciato per la prima volta Nadia, in cuore mio ero convinta che non sarei stata più sola ed adesso lo sono ancora di più perché ci sei anche te.”

In quei momenti Nadia era seduta sul futon nella camera di Misato, insieme a Rei e Ritsuko, queste ultime stavano rincuorando la castana che stava piangendo, la first gli stava seduta di fronte tenendole le mani mentre la dottoressa le parlava:

“Su Nadia, sono sicura che Asuka ha detto quelle cose senza volerlo, non ci stava pensando, non credo che voleva offenderti, lo sai che lei ti vuole bene e non ti farebbe del male.”

Bechy rispose con parole interrotte dai singhiozzi:

“Non lo so….se mi vuole bene….Non mi ha mai parlato così….Mi ha fatto paura…. Adesso stanno litigando per colpa mia….”

“No tesoro, non stanno litigando per colpa tua, vedi hanno tutte e due la testa dura ed ogni tanto si devono scornare tra di loro, adesso io vado a vedere se hanno finito, tu resta qui con Rei.”

La dottoressa uscì dalla camera lasciando da sole le ragazze, Bechy parlò alla First sempre con la voce interrotta:

“Rei mi abbandoneranno ancora…sarò di nuovo sola…io non voglio restare sola.”

La risposta della First non si fece attendere:

“No Bechy, stavolta non ti abbandoneranno, stavolta no, fidati.”

“Come fai a dirlo?”

La First era stata presa alla sprovvista, ci pensò su e dopo un attimo:

“Lo so e basta, è una specie di sesto senso ed adesso ci asciughiamo queste lacrime.”

Rei prese il suo fazzoletto e molto delicatamente asciugò le guance della ragazza che gli stava di fronte. Ritsuko arrivò in soggiorno e trovò Misato ed Asuka abbracciate e le redarguì:

“Dire che avete la testa dura è poco, voi state qui ad abbracciarvi e Nadia è di là a disperarsi…Asuka la prossima volta stai attenta a ciò che dici, la poverina se né risentitala come l’hai chiamata ed adesso crede che state litigando per colpa sua.”

Sentendosi dire queste parole le due si staccarono e corsero subito nella camera, come furono dentro furono notate da Nadia che abbassò malinconicamente le sguardo. Sia Misato che Asuka sentirono un forte senso di colpa provenirgli da dentro, la rossa si inginocchiò in parte alla Sixst, la guardò negli occhi e si scusò:

“Scusa Bechy, non volevo chiamarti a quella maniera, mi dispiace…non lo farò più.”

Nadia la guarda e con la voce bassa:

“Prometti?”

Asuka si mise la mano sul cuore:

“Si prometto.”

“Prometti anche di non litigare più con la mamma?”

La rossa era in difficoltà sulla risposta:

“Questo non te lo posso promettere.”

A quel punto Misato si intromise:

“Non puoi domandargli una cosa del genere. Quando hai rapporti con altre persone inevitabile litigare, come certe volte ci abbracciamo ed andiamo d’accordo, certe altre ci teniamo il muso, non è bello lo so, ma è così, comunque sia io ed Asuka cercheremo di scontrarci il meno possibile.”
 
“promettete?”

All’unisono:

“Si promettiamo, cercheremo di fare del nostro meglio.”

Nadia rassicurata sfoggiò un sorriso e la First glie lo fece notare:

“Ecco brava, Bechy, stai meglio così adesso.”

La dottoressa richiamò le altre:

“Allora andiamo a finire la cena, una volta che Misato fa del riso al Curry mangiabile noi lo facciamo raffreddare.”

Per prime uscirono le ragazze poi Ritsuko si fermò a parlare col maggiore:

“Anche te hai le tue gatte da pelare vedo.”

“Si lo so, tu invece hai fatto un affare con Rei, è così buona.”

“La preferirei un po’ più reattiva certe volte, ma credo che adesso si stia un po’ aprendo verso gli altri, grazie anche alla tua Bechy.”

“Comunque non mi spiego come mai Rei e Bechy si assomiglino un pò.”

La dottoressa subito rispose cercando anche di cambiare discorso:

“Sarà come ha detto Maya, a quell’età un po’ tutte si assomigliano, forse è una tua impressione, se stai a guadare anche Asuka assomiglia a Nadia. Che dici andiamo a finire la cena?”

Andando verso il soggiorno il maggiore bofonchiò:

“Bah, sarà una mia fissazione magari, forse e meglio non pensarci più.”

Finirono la cena e dopo in piccolo dessert Ritsuko e Rei tornarono a casa lasciando Misato a coccolarsi le sue due pesti in soggiorno, infatti la donna stava avvinghiata alla castana tra le risa di Asuka:

“….noooo, mamma basta farmi il solletico, non lo sopporto!”

Misato continuando l’allegra tortura:

“Invece continuo, mi piace sentirti ridere e poi così impari a fare i capricci quando esci con Asuka a fare le spese.”

Asuka appena finito di ridere domandò alla tutrice:

“Però non facevi così con me quando i capricci li facevo io con te.”

Misato lasciando libera la preda rispose:

“Davvero?!…rimediamo subito.”

Saltò addosso alla rossa ed iniziò anche lei a solleticarla:

“Adesso recupero con gli interessi.”

“ No Misato… lasciami andare…no..”
 
Finito di giocare Misato parlò alle due:

“Allora, io sono a favore per il sei dicembre e tu Asuka?.”

La rossa riprendendo il fiato:

“Si mi trovi d’accordo così è impossibile dimenticarselo.”

Nadia era felice:

“Yuppy, appena lo sapranno gli altri.”

Misato:

“Bene, adesso andate a farvi insieme il bagno e poi tutte a nanna.”

“Ok”

Ritorna all'indice


Capitolo 19
*** Capitolo19 ***


NewGirlEntry019 Capitolo 19

Le ragazze si diressero in bagno e dopo mezz’ora Misato notò una calma surreale nella casa, un po’ preoccupata ed un po’ incuriosita andò in bagno a vedere cosa stavano combinando le due, entrò e le trovò entrambe sdraiate nella vasca una di fronte all’altra a parlare, qui il maggiore gli diede la sveglia:

“Allora volete diventare delle sirene a forza di stare in acqua?”

Asuka rispose:

“Siamo appena entrate nella vasca, non sai quello che ho dovuto fare per legarle i capelli sulla testa.”

Nadia sorrideva come per dire di non avere colpa, Misato riprese a parlare:

“Va bene, finto il bagno vi datevi una bella lavata  a quei capelli, usate pure il mio shampoo, poi vi do una mano a pettinarli ed ha metterli a posto.”

“Ok.”

Misato ritornò in soggiorno si sedette sul divano e col telefono cordless chiamò una persona:

“Pronto Kaji, si sono io Misato.”

“Ciao amore, volevi dirmi qualcosa?”

“Non sai la serata che ho passato.”

Preoccupandosi l’uomo:

“Perché cos’è successo?”

“Una discussione con Asuka.”

“Se mi chiamassi per ogni discussione che fai con Asuka ci sentiremo dieci volte al giorno.”

“Non scherzare adesso, non l’ho mai vista così, mi ha fatto paura e allo stesso tempo tenerezza, sembrava così vulnerabile.”

“Dopotutto ha 14 anni e tanta tristezza nel cuore, forse adesso si sta rendendo conto dei suoi limiti e cerca compassione da chi gli è vicino.”

“Si hai ragione.”

“Non mi stavi chiamando solo per questo vero?”

“No, no, ti ho chiamato solo per questo.”

“Non sei brava a mentire con me Katsuragi.”

“Kaji non fare lo stupido ti volevo solo informare su di Asuka e basta.”

“Dai..Dimmi la verità, volevi sentire la mia voce. Vero?”

“E se fosse così cosa faresti?”

“Resterei a parlarti per ore…..ammettilo ti manco.”

“No.”

“Non mentirmi.”

“No, non mi manchi affatto.”

“Neanche un pochino?”

“Un pochino si.”

“Un pochino quanto?”

“Un pochino tanto.”

“Adesso stacco dal lavoro, se passo di lì poi andiamo a prendere qualcosa da bere?”

“Kaji ho le ragazze da accudire, lo sai benissimo, non voglio lasciarle sole a dormire e poi Nadia non si è ancora abituata alla casa.”

“Stavolta fai sul serio.”

“Certo sono o non sono madre?”

“Allora passo di lì lo stesso e beviamo qualcosa lì.”

“Va bene ti aspetto, ciao.”

“Ciao.”

Misato ripose il telefono nella sua base e ridacchiando mentre si fregava le mani esclamo:

“Bene, Kaji viene a trovarmi.”

Si butto sul divano a leggere una rivista canticchiando un motivetto allegro e dopo mezz’ora apparvero le ragazze in accappatoio e con i capelli umidi, Nadia parlò alla madre:

“Eccoci, Sai mamma che il tuo shampoo ha un bellissimo profumo.”

“Certo che lo so, è fatto apposta per capelli delicati, abbiamo tutte e tre dei bellissimi capelli e dobbiamo mantenerli curati. Adesso sedetevi che ve li pettino, allora Asuka tu li pettini a Nadia ed io li pettino a te.”

Asuka un po’ preoccupata:

“Non vorrai usare le manette?”

“Se ce ne sarà bisogno si, ma non credo stavolta, poi tu devi pettinare Bechy.”

La castana era perplessa:

“Manette?”

Misato:

“è una lunga storia, un giorno te la racconteremo, adesso siediti.”

Le tre si sedettero in fila a gambe incrociate sul pavimento in soggiorno, Misato pettinava i capelli a Asuka che ha sua volta li pettinava a Nadia, la quale coccolava tra le braccia PenPen che per sbaglio era passato di lì per caso e fu brancato dalla mani della ragazzina. Asuka vedendo questo domandò alla Sisxt:

“Adesso non ti fa più paura.”

“No, è un cucciolotto…Vero PenPen, Stai qui dalla tua Bechy non scappare.”

L’animale si liberò da quell’abbraccio un po’ troppo tenero e si rifugiò nel suo frigorifero tra le lamentele della ragazza:

“Noooo, torna qui..Uffa.”

Misato volle rincuorarla:

“Bechy lascialo andare, vuole dormire nella sua cuccia, avrai altro tempo per coccolarlo.”

“Ma voi due avete da fare, io sono qui con le mani in mano a far niente.”
 
Una voce maschile si fece sentire:

“Prova a coccolare questo.”

Era Kaji che era apparso sulla soglia del soggiorno teneva in mano un panda di peluche alto quasi un metro ed un altro pacchetto nell’altra, l’uomo porse il peluche tra le braccia di Nadia che lo strinse a se sorridendo felice. La castana si rivolse lo sguardo verso all’uomo e lo ringraziava:

“sig.Kaji, puoi avvicinarti?”

L’uomo sia abbassò e quando fu abbastanza vicino ricevette un bacio dalla ragazza di fronte agli occhi della altre due, poi si rivolse ad Asuka porgendogli l’altro pacchetto:

“Questo invece è per te.”

La rossa stupita:

“Cos’è?”

“Aprilo.”

Asuka ruppe la carta e ci trovò una borsetta di pelle nera, come la vide si alzò in piedi ed andò a provarsela di fronte allo specchio con indosso ancora l’accappatoio, commentava il nuovo accessorio:

“Mi starebbe bene col vestito verde, però anche con qualcosa di sportivo…..Sig. Kaji Grazie.”

Anche lei abbraccio e baciò l’uomo, a rimanere immobile fu solo Misato che con voce seccata domandò all’uomo:

“Se non sbaglio adesso tocca al mio regalo.”

Kaji sorridendo:

“Semplice c’è l’hai davanti.”

“Quale sarebbe?”

“IO”

“Non sei un gran che, hai ancora lo scontrino così ti posso ancora cambiare?”

“Sempre a scherzare, però ho portato una bottiglia di Franciacorta, te l’ho detto che volevo bere qualcosa ed allora ho puntato sull’italiano.”

L’uomo tirò fuori una bottiglia e 2 calici, stappò il tappo e preparò i 2 bicchieri sul tavolino del soggiorno. Nadia assistendo alla scena e tenendo sempre tra le braccia il suo nuovo giocattolo disse:

“Anche io, anche io.”

Misato la interruppe:

“No, a te fa male.”

“Uffa un pochino solo.”

Kaji:

“E dai, dagl’iene un pochino a tutte e due, poi le infili a dormire.”

Misato molto scossa:

“Ma sei impazzito, lo sai quanti gradi è, non è adatto a loro, poi a stomaco vuoto.”

Anche Asuka si era messa a fare i capricci:

“Dai Misato, un pochino, poi andiamo a dormire e vi lasciamo da soli.”

Misato:

“Asuka, non iniziare anche te per favore.”

Kaji:

“Andate a prendere 2 bicchieri.”

Misato:

“Kaji le stai viziando, guarda che se poi vomitano ci devi pensare tu a pulire.”

Kaji:

“Non preoccuparti non vomiteranno.”

Nadia apparve con 2 bicchieri, li appoggiò sul tavolino in parte hai 2 calici e Kaji ci versò dentro due dita di champagne per parte:

“Non sono 2 calici, ma poco male.”

Nadia rimaneva incuriosita vedendo quel liquido con tutte quelle bollicine, Kaji parlò alle due ragazze:

“Bene adesso prendete i bicchieri e bevete a piano.”

Le due presero in mano i bicchieri e bevvero e quando appoggiarono i bicchieri sul tavolino avevano le guance rosse, Kaji notando questo attese un attimo e poi gli disse ancora:

“Adesso da brave andate a letto.”

Asuka con una faccia molto rossa ed assonnata fece prima un singhiozzo e poi parlò:

“Ok, noi andiamo a dormire, metto a letto Nadia e poi ci vado anche io.”

La rossa prese per mano la castana, quest’ultima non sembrava capire cosa stesse succedendo, ma riuscì a dare la buonanotte a tutti e le due si avviarono, ma Kaji gli fece notare una cosa:

“Nadia non dimentichi il tuo pupazzo?”

La ragazza si guardò in giro e poi vide quella palla di pelo bianca e nera, la prese per una zampa e  se la trascinò dietro di se per poi scomparire tutte e tre nel corridoio.

Kaji si girò ad osservare Misato che subito parlò:

“Spero che domani mattina non abbiano mal di testa.”

“Non preoccuparti, ne hanno bevuto così poco che faranno solo una bella dormita.”

“Comunque le stai viziando.”

“Il viziato sono io, mi piace troppo sentirle ridere, vedere il loro sorriso, osservare i loro occhi, insomma vederle felici.”

“Prima di continuare segnati sull’agenda il sei dicembre.”

“Perché? Cosa succede due giorni prima del tuo compleanno?”

“Compie gli anni Bechy.”

“Avete scelto questa data.”

“Si, non ti dico quello che è successo dopo.”

“Cosa? Racconta.”

“E’ quello che ti stavo dicendo per telefono su Asuka.”

“Che ti è sembrata vulnerabile e tenera.”

“Si, poverina essere sostituta da una bambola non deve essere stato bello.”

“Lo so cosa è capito ad Asuka, però adesso è meglio non pensarci più. Stavi pettinandole quando sono arrivato io?”

“Si, gli stavo sistemando i capelli, stasera hanno fatto il bagno e gli ho anche fatto usare il mio shampoo. Scusa adesso vorrei andare a vedere se sono a posto e che si siano infilate la camicia da notte.”

La donna si alzò ed andò per prima nella stanza della second, non trovandola andò nella sua e le trovò entrambe addormenta avvolte sul suo futon. Asuka era distesa su un fianco rivolta verso Nadia che dormiva a pancia in su mentre abbracciava il suo panda. Arrivò anche Kaji che commentò la scena:

“Asuka era talmente confusa dallo champagne che non si è accorta che era camera tua.”

“Shhhh. Non disturbiamole, andiamo di là.”

La donna avvicinò la porta senza chiuderla completamente e si avviò con l’uomo, quest’ultimo una volta in soggiorno versò lo Champagne nei due calici e lo offrì alla donna dicendole:

“Non ti farà lo stesso effetto spero.”

Misato prese in mano il bicchiere e domandando all’uomo:

“A cosa dobbiamo il brindisi?”

“Che ne dici ad Asuka ed a Bechy, due dolci angeli.”

Guardando dolcemente l’uomo:

“Allora, a due diavoletti.”

“Poverine, perché diavoletti.”

“Perché mi fanno dannare l’anima.”

Kaji guardando anche lui Misato molto dolcemente:

“Allora, ai due diavoletti.”

Alzarono leggermente i calici e bevvero il loro frizzante contenuto, una volta vuoti li riappoggiarono sul tavolino, si guardarono negli occhi e si baciarono, furono travolti da loro stessi e si sdraiarono sul divano senza mai staccare le loro bocche, poi Misato si staccò un attimo e disse all’uomo:

“Kaji dobbiamo fermarci stavolta, le ragazze potrebbero svegliarsi.”

“Lo so, ma a me basta sentirti vicino per essere felice.”

Misato rimaneva sdraiata tra le braccia dell’uomo e passarono il tempo a raccontarsi le avventure dell’università per poi addormentarsi entrambi.

Intanto alla base della Nerv e più precisamente di fronte allo 01, il comandante Ikari stava guardando quest’ultimo dritto negli occhi, ma stavolta l’espressione dell’Eva gli sembrava diversa, più truce, un’espressione di pura indifferenza nei suoi confronti. Anche se dall’elmo dell’eva non trasparivano emozioni, lui sapeva che sotto quella corazza due occhi verdi lo osservavano attentamente e stavolta quegli occhi avevo un’espressione di sdegno nei suoi confronti. L’uomo incominciò a parlare con tono severo:

“Allora mi stai disubbidendo.”

Un attimo di silenzio attraversò i due, come previsto nessuna risposta dall’Eva.

“Cosa vuoi fare, mandare a monte tutto, adesso che siamo vicini al nostro riavvicinamento? Cosa hai fatto a Shinji, lo sapevo che volevi una femmina, ma dopo 14 anni non puoi cambiare idea su ciò che è stato.… No, tu lo hai fatto per poterlo togliere dal  mio controllo ed adesso lo stai usando come tuo strumento per ricattarmi, ma non durerà molto, come riuscirò a rimetterti sotto le mie volontà quella puttanella farà la fine che si merita. Altro che trucchi, bambole e gonne, sparirà come è apparsa, non me ne importa niente se perderò anche Shinji, lui pagherà la sua insolenza nei miei confronti, anche se l’ha mostrata con indosso un reggiseno ed una gonna.”

L’uomo si girò per andarsene, ma come fu sulla soglia della porta d’uscita una voce senza nessun preavviso gli attraversò la mente, riconobbe quella voce che da anni non sentiva:

>”…se si ha la volontà di vivere qualsiasi posto potrà diventare un paradiso. Del resto fin quando si vive si po’ trovare ovunque occasione di essere felici. “<

Poi riconobbe la sua di voce:

>”Hai ragione deve essere così.”<

Il colloquio mentale continuava:

>“Hai deciso?”<

 >”Se sarà un maschio lo chiameremo Shinji, se sarà una femmina Rei.”<

Si girò di scatto e ringhiò contro l’Eva.

“Cosa credi di fare.. controllarmi la mente, ti sbagli qui sono io a controllare.”

Uscì dalla gabbia ed andò nel suo studio turbato da quello strano colloquio, guardò l’ora e si affrettò. Arrivato nello studio si sedette sulla sua scrivania ad attendere, poi trascorso qualche minuto la sua attesa terminò, come dal nulla gli apparvero intorno dei monoliti neri. Quello che aveva di fronte iniziò a parlare con voce severa:

“Ikari, il tempo stringe.”

“Lo so.”

Un’altra voce si fece sentire:

“Non mi sembra che tu ne sia tanto convinto.”

“Tutto sta seguendo il copione, anche se con qualche ritardo, ma stiamo avanzando.”

“Ikari, ricordati che non ci vuole molto a sostituirti. Dicci la verità, tanto la verremo a scoprire lo stesso, cosa nascondi?”

“Niente vi sto tenendo informati su tutto.”

Continuarono a parlare per un paio d’ore, poi una volta che i monoliti sparirono il Comandate commentò a bassa voce:

“Siete solo dei cadaveri parlanti.”

Ritorna all'indice


Capitolo 20
*** Capitolo20 ***


NewGirlEntry020 Capitolo 20

 La notte passò ed a mezza mattina Asuka venne svegliata da una vocina dolce che le parlava all’orecchio:

“Asu-chan, sei sveglia?”

La rossa aprì gli occhi e fu bello per lei trovarsi altre vispe pupille davanti e disse:

“Buongiorno Bechy. Dormito bene?”

“Magnificamente, ha dormito bene anche Spike.”

La rossa non capiva:

“Spike?”

La ragazza abbassò lo sguardo e fece notare all’amica il panda che teneva tra le braccia:

“Si Spike, bel nome vero.”

“Carino, è morbido?”
 
La castana lo strinse più forte e si strusciò il viso sulla testa del pupazzo:

“Non è morbido, è morbidissimo.”

“Che silenzio, ma Misato ed il sig. Kaji?”

“Boh?”

Alzandosi Asuka notò un biglietto sulla scrivania lo prese e lo lesse ad alta voce per farlo sentire anche a Nadia che seduta accarezza Spike:

“Care ragazze dormivate così bene che non abbiamo voluto svegliarvi. Io e Kaji andiamo a lavorare, voi fate le brave e non combinate disastri. Ci vediamo stasera. Smak.”

In fondo al foglio era presente l’impronta delle labbra di Misato fatta col suo rossetto.

Asuka commentò:

“Che roba, ci tocca arrangiarci.”

Le due si cambiarono e si prepararono la colazione e mentre Asuka stava ai fornelli Nadia guardava malinconica il cielo piovoso che riversava piccole goccie sulle città e commentava:

“Uffa.. che brutta giornata.”

La voce squillante di Asuka  la distrasse dalla finestra:

“Nadia dai che è pronto o si fredda.”

“Arrivo!”

Fatta colazione arrivò una telefonata improvvisa alla quale rispose Asuka:

“Pronto, Casa Katsura….”

“Asuka sono Misato, preparatevi tra 2 minuti arriva un elicottero a prendervi c’è un angelo in avvicinamento.”

Asuka sbattè la cornetta andò in camera sua e prese le Plug-Suit per se e per Nadia.

“Forza Nadia c’è un angelo preparati.”

In meno di un minuto furono pronte e si incamminarono verso il piazzale antistante la palazzina dove atterrò un elicottero e ci salirono. Nadia era terrorizzata da quel volo, stette per tutto il tragitto aggrappa ad Asuka e quest’ultima gli faceva coraggio accarezzandole la testa e parlandole:

“Bechy non avere paura, non ci succede niente, sono piloti professionisti hanno molte ore di volo sulle spalle.”

Per fortuna della castana il volo finì  e sembrò ringraziare il cielo di avere la terra sotto i piedi, ma non c’era tempo, mentre con Asuka correva nei lunghi corridoi della base fu raggiunta da Maya che la condusse allo 01 mentre Asuka sapeva già dove era lo 02.

Misato era al ponte di comando ed osservava  insieme agli altri  quell’enorme figura luminosa stare immobile mentre dietro si poteva notare la rotondità della terra, poi Makoto gli fece la relazione sulla situazione delle unità Evangelion:

“Eva 00 e 02 pronte in rampa, per lo 01 è appena stata effettuata la connessione al 87.3%, dobbiamo prepararlo per ingaggiare battaglia?”

Volgendo lo sguardo verso la postazione più alta dove vi erano appena giunti il comandante ed il vicecomandante malinconicamente rispose:

“No, L’unità 01 è sotto la giurisdizione del comandante Ikari.”

Poi rivolgendosi ad alta voce alle children:

“Allora il nemico sta stabilmente in orbita geostazionaria sopra di noi e non sembra voler ingaggiare battaglia, forse si farà cadere, oppure ha in serbo qualcosa d’altro. Asuka, Rei massima concentrazione e tu Nadia stai attenta e tieniti pronta, useremo attacchi a distanza con armi a lungo raggio, lo 02 col fucile a positroni mentre lo 00 col fucile a particelle accelerate. Asuka tu ti disponi in copertura mentre Rei condurrà l’attacco.”

La rossa non ci stava:

“EEHH… Ma non ci penso nemmeno a stare in copertura…02 lancio.”

La rampa di lancio partì portando in superficie lo 02, qui Misato espresse tutto il suo disappunto sulla manovra di a Asuka:

“Asuka, riazzardati a fare una cosa simile e sull’Eva non ci sali più, siamo nel mezzo di una missione e devi seguire i miei ordini, intesi?”

La ragazza rispose un po’ scocciata da quel rimprovero:

“Si, si Misato hai ragione tu, ma arriva questo fucile o no?.”

In pochi attimi si presentò davanti allo 02 l’arma bianca-azzurra che fu imbracciata subito e iniziò il calcolo elle traiettorie da parte del computer dell’Eva, mentre Asuka guardava nel mirino l’avvicinarsi dei due puntatori commentava:

“Andiamo, più in fretta…”

Una luce partì dall’angelo rivolta verso lo 02 che sparò qualche colpo verso il bersaglio mancandolo, per poi spararne altri che si abbatterono sulla città poco distanti.
In sala comandi fu il panico, Maya, giunta da pochi minuti al suo posto descriveva gli effetti di qual colpo sul sistema di connessione dell’Eva:

“Sincrografie neurali in stallo…AT-Field non attivo….”

Makoto descriveva anche lui i suoi dati:

“Nessuna reazione termica, natura del raggio sconosciuta….”

Dagli altoparlanti si sentivano le urla di Asuka:

“No…Vai via…non entrare…Aiuto…”

Misato era presa dal terrore sentendo quelle urla:

“Asuka rispondimi….Asuka ….Ritsuko cosa succede?”

La dottoressa guardava i Monitor e poi rispose:

“Mio Dio, l’angelo sta cercando il contatto diretto con Asuka.”

Anche Nadia sentiva le urla e anche lei a voce alta cercava maggiori informazioni:

“Mamma cosa succede ad Asuka…dimmelo..”

Non trovando risposte provò a rivolgersi alla diretta interessata:

“Asuka sono io resisti…”

Ritsuko:

“Maya l’LCL sta facendo da barriera?”

“No, né da barriera né da catalizzatore, però sembra che Asuka stia resistendo come può.”

Nadia continuava a parlarle:

“Asuka..sono Bechy…dopo dobbiamo tornare a casa in elicottero e come faccio io senza di te, sai che ho paura.”

Maya continuò in quella descrizione continua.

“Sembra che Asuka stia contrastando l’infiltrazione neurale.”

La dottoressa parlò alla Sixst:

“Nadia continua così.. parla ad Asuka che ti sta ascoltando.”

La castana non se lo fece ripetere due volte:

“Asuka dopo ti faccio abbracciare Spike..lo sai che è morbido.. poi io e te usciamo ed andiamo a mangiare il gelato insieme alla mamma ed al sig. Kaji che dici…”

Asuka continuava il suo calvario:

“No…..non adesso..vattene…vattene…lasciami stare.. Misato.. Bechy…MAMMA sig. Kaji…Aiuto… Bechy.”

Misato rispose a quelle suppliche:

“Asuka siamo qui noi, SIAMO QUI!”

La rossa allo stremo delle forze:

“Lo so, ma aiuto…”

Misato si riprese un attimo:

“Situazione dell’acceleratore di particelle?”

Sigheru rispose subito:

“Acceleratore pronto al fuoco…..7…6…5…4…3…2…1…FIRE.”

Partì un potente raggio di luce dall’arma imbracciata dallo 00 appostato poco distante dallo 02, però questo raggio si infranse contro l‘AT-Field dell’angelo che non sortì alcun danno. A quel punto il comandante Ikari prese il comando dell’operazione:

“Unità 00, andare a prendere la Lancia Di Longhinus ed utilizzarla contro l’obbiettivo.”

Fuyutsuki guardò stupefatto Gendo e poi gli si rivolse a bassa voce:

“Ikari, non credi che sia presto per usarla?”

“è l’unica arma efficace che ci resta.”

Lo 00 rientrò nel Geofront e si diresse verso il luogo in cui era presente l’arma  per prenderla. La dottoressa si espresse.

“Non credo che Asuka può resistere ancora, dobbiamo trarla in salvo il prima possibile.”

Molto decisamente Nadia si fece sentire:

“Esco io con lo 01 e la trascino al sicuro.”

Il comandante con tono altrettanto deciso:

“E’ fuori discussione se lo 01 venisse contaminato sarebbe la fine.”

“Starò attenta.”

“Niente da fare, lo 01 resta lì.”

Misato cercò di dare manforte alla figlia mentre Asuka gridava come una ossessa:

“Comandante non possiamo perdere lo 02 o il suo pilota.”

“La mia risposta è negativa, dovrà attendere l’arrivo dello 00.”

Nadia parlò ancora:

“Zietta Maya come sta Asuka?”

L’operatrice rispose:

“Sta reggendo, ma non può continuare ancora a lungo.”

La castana appoggiò all’indietro la testa e socchiuse gli occhi e tutti poterono vederla in uno dei monitor per il controllo dei piloti. Il comandante capì qualcosa e urlò contro la Sixst:

“Cosa intendi fare disubbidirmi ancora, lo 01 non si muove da lì.”

Un po’ beffardamente la ragazza rispose:

“Infatti resto qua.”

Poi si rivolse alla Second stringendo i denti con una lacrima che gli rigava il volto:

“Asuka…Appena puoi rientra…...io ho tanto bisogno di te.”

Un boato fece sobbalzare tutti e poi il silenzio assoluto. Dopo qualche secondo il vicecomandante chiese informazioni:

“Cosa diamine sta accadendo.”

Sigheru rispose frastornato:

“Un AT-Field.”

Fuyutsuki:

“Dove?”

Sempre l’operatore dai capelli lunghi rispose:

“Sopra l’intera città, secondo i Magi è l’AT-Field più vasto e  potente mai registrato fino ad ora, sto eseguendo la tracciatura dell’emissione per capirne la provenienza……da qui… mio Dio …Proviene dallo 01.”

Makoto iniziò anche lui a parlare:

“è vero, l’Eva sta utilizzando l’elemento S^2 per creare un AT-Field potentissimo, nessun tipo di raggio può attraversare questa barriera.”

Misato guardò prima Nadia che stava ad occhi chiusi digrignano i denti e piangendo copiose lacrime mentre si sentivano piccoli mugugni provenire da lei. Il maggiore capì e subito e domandò:

“Lo 02 come va?”

Maya rispose prontamente:

“Nessuna traccia di infiltrazione neurale….L’AT-Field dello 01 sta bloccando l’attacco dell’angelo.”

Il Maggiore si diresse ad osservare lo 02 che stava in piedi, ma Asuka era in silenzio, però si poteva sentire il suo respiro affannato, qui il maggiore si rivolse a lei:

“Asuka ci sei?”

Ci fu un attimo di silenzio che a Misato sembrò un’eternità, ma poi una voce si fece sentire:

“Si, ancora un att… .”

Misato non la fece continuare:

“Allora rientra subito.”

“No, Non posso essere sconfitta così.”

Misato iniziò piangere ed Asuka poté capirlo dalla sua voce:

“Asuka… te ne prego…”

Lo 02 entrò in uno degli edifici-ascensore dove si agganciò alla rampa e fu fatto scendere, mentre scendeva incrociò lo 00 salire con la lancia. Quest’ultimo quando fu in superficie si preparò al tiro tendendo i muscoli allo spasimo, poi giunto al momento di massimo sforzo Rei si rivolse a Nadia:

“Nadia al mio 3 molla tutto.”

Nadia fece un Ok digrignano i denti, avuta la conferma Rei iniziò a contare:

“UNO….DUE….TRE!!!!!!”

L’AT-Field sparì e lo 00 scagliò la lancia verso il cielo la quale squarciò le nubi e andò a conficcarsi nello scudo dell’angelo, dopo qualche attimo di resistenza la lancia cambiò forma e grazie alla sua propulsione si fece breccia e attraversò l’angelo facendolo implodere su se stesso.
Sigheru disse una frase che per molti fu un vero e proprio sollievo:

“Obbiettivo abbattuto.”

E successivamente Makoto:

“La lancia adesso sta orbitando intorno alla luna impossibile il recupero.”

Il comandante si alzò e se ne andò, nonostante la vittoria non ne sembrava convito e fu fermato da Fuyutsuky che gli domandò:

“Vai ad informare la commissione?”

Con tono freddo Gendo rispose:

“Si, ma prima devo sistemare una piccola questione.”

Misato continuava a piangere in piedi in mezzo alla sala, ma poi si rivolse alla dottoressa:

“Condizioni dei piloti?”

“Asuka sta rientrando adesso. Rei è a posto e Nadia sembra che si stia tranquillizzando.”

Il maggiore parlò tramite l’interfono:

“Nadia…ci sei?”

“Si mamma … sono qui e sto bene….sai forse ho mollato un po’ troppo”

“Adesso arrivo lì.”

“Prima vai a prendere Asuka e poi venite insieme a prendermi, Ok?”

“Ok.”

La donna uscì di corsa dalla sala di comando e si diresse allo 02, quando fu a meta andò subito vicino all’Entry-Plug appena uscita dall’Eva aprì il portello e ci si infilò dentro trovando Asuka sdraiata ed esausta nel suo posto di pilotaggio, gli balzò al collo abbracciandola e baciandola, la rossa non aveva le forze per fare resistenza. Il maggiore con una voce spezzata dai singhiozzi parlava alla rossa:

“Non lo fare mai più…..non disubbidirmi mai più così.. Asuka..Ti voglio bene..non sai quello che ho passato nel sentirti urlare…ho già perso Shinji, non voglio perdere anche te.”

Asuka alzandosi un po’ disse con un filo di voce:

“Misato.. e Bechy?”

Misato con ancora le lacrime agli occhi:

“Ci sta aspettando…. riesci a camminare?”

La rossa si alzò e un po’ a fatica uscì dell’entry-Plug e sorretta da Misato si incamminò verso la gabbia dello 01.
Le due appena aperta la porta scorrevole rimasero di sasso vedendo il Comandante Ikari tirare fuori a forza Nadia dall’Entry-Plug per poi scaraventarla su una spalla dell’Eva, qui la ragazza corse verso il ponte mobile di fronte all’Eva e ci saltò sopra candendo su quel freddo pavimento, si rialzò, però fu raggiunta da Gendo che la afferrò per un braccio, questa si girò e ricevette un sonoro schiaffo dall’uomo, Misato tirò fuori la pistola, ma si dovette fermare perché Nadia si stava avvicinando a lei e non voleva colpirla. A quel punto fu il comandante a tirare fuori la pistola mirò alla schiena della ragazza che stava scappando, quando fu sul punto di premere il grilletto l’intera struttura tremò e l’Eva spalancò la bocca ed emise un urlo che nulla aveva di umano. Strappò gli ancoraggi e diede un colpo al ponte mobile facendo cadere Gendo, poi si girò ad osservare Nadia che aveva raggiunto le braccia di Asuka e Misato che stavano sul pianerottolo antecedente il ponte mobile. Misato guardò l’Eva negli occhi e restarono lì un attimo, poi l’Eva resosi conto che non correvano alcun pericolo distolse lo sguardo dal maggiore continuò la sua opera di distruzione sradicando per intero il ponte mobile, Gendo era riuscito a scappare nell’altra porta scorrevole, ma l’Eva completamente libero con una manata portò via parte della parete mostrando i corridoi attraverso i quali Ikari stava scappando. Lo 01 iniziò ad annusare e poi capì la direzione che aveva preso la sua preda e la rincorse sfondando l’enorme parete che aveva di fronte mostrando l’esterno del Geofront. A quel punto arrivò Fuyutsuki seguito dalla dottoressa e dagli altri, si mise dietro le ragazze e domandò allarmato:

“Cosa succede?”

Misato choccata tenendo tra le braccia le ragazze riuscì solo a farfugliare:

“L’Eva…. senza pilota…ha salvato Bechy…..ora sta braccando il comandante…”

Il Vicecomandante si mise ad osservare lo 01 che appena fuori dalla gabbia si guardava intorno cercando la sua preda, questo gli fece commentare:

“Gendo stavolta l’hai fatta veramente incazzare.”

L’Eva stava fuori a perlustrare i paraggi, guardava attentamente intorno a se. Si rigirò indietro verso le macerie della gabbia, a quel punto notò Misato inginocchiata che abbracciava ed accarezzava sulla testa Asuka e Nadia e tutte tre erano circondate dagli altri, ancora una volta incrociò i corvini occhi di Misato completamente bagnati dalle lacrime e in quel  momento si arrestò.
Nadia piangeva tra le braccia di Misato e mugugnava:

“Mamma ho paura.”

Misato piangendo anche lei:

“Shhh. Non ti preoccupare, adesso lo 01 è in arresto operativo e non si muove più, guarda è fermo là immobile, se non vuoi più salirci per me sta bene.”

Nadia tirò su per il naso e poi un po’ confusa disse alla madre:

“No, ci salgo ancora, sono io il suo pilota, io ho paura del comandante, non dello 01.”

Asuka tra mille lacrime sentendo questo rimproverò la castana:

“Quel coso quando va fuori controllo è peggio di 10 angeli messi assieme e tu hai paura del comandante…tu sei matta.”

Misato continuava a piangere, ma era felice nel sentire quel  battibecco, così felice che abbracciò più forte le due ed ad entrambi diede un pizzicotto sul sedere contemporaneamente, Asuka con la mano destra e Nadia con la sinistra, naturalmente le due si lamentarono, per prima la rossa:

“AHI….Misato ti sembra il caso.”

Anche la castana ebbe da che dire:

“Ohi…. Mamma, ti conviene lavarti le mani adesso.”

“Perché?”

“Vedi la mano con cui mi hai pizzicato non è bagnata di LCL, vedi quando ti ho detto che ho mollato un po’ troppo….”

La donna perplessa si annusò le dita e commentò:

“Ma questo non è LCL…..Nadia devo metterti ancora il pannolino?”

La ragazza sorrise:

“No..ma sai dopo quello sforzo.”


Ritorna all'indice


Capitolo 21
*** Capitolo21 ***


NewGirlEntry021 Capitolo 21

Misato e le Children furono portate tutte e tre in infermeria, a tutte fu fatta indossare una camicia da notte. Asuka era attaccata ad una macchina tramite degli elettrodi sulla testa, Nadia e Misato erano sedute su un lettino e la dottoressa visitava la donna controllandogli la pressione e quest’ultima non si dimostrava un’ottima paziente:

“Ritsuko io non ho niente controlla le ragazze piuttosto.”

“Non preoccuparti per le ragazze, Asuka viene seguita da Maya che gli sta facendo un elettroencefalogramma, prima voglio controllare come stai tu e poi passo a Nadia.
Quest’ultima in parte sorrideva un po’, ma poi fu sotto le grinfie della dottoressa che si sedette di fronte, con la mano gli prese il mento e gli spostava la testa per poter vedere la guancia rossa ricordo del comandante e con tono giocoso gli parlò:

“Ma chi è che può prendere a schiaffi un visino così carino. Neanche tua mamma ha il coraggio di prenderti a schiaffi, però stai attenta che può prenderti benissimo a sculaccioni.”

La dottoressa prese una crema e la spalmò in faccia a Bechy che non diceva niente, gli piaceva essere accudita così, poi ad un tratto urlò felicemente:

“Spike!”

Naturalmente era arrivato a trovarla il pupazzo, accompagnato da Kaji il quale portò il peluche alle braccia della castana e se lo strinse a se sdraiandosi sul lettino che Misato gli aveva lasciato libero visto che si era alzata e aveva iniziato a parlare all’uomo:

“Allora preso tutto.”

“Si, però poi non mi crocefiggere se ho ribaltato i tuoi cassetti e quelli delle ragazze.”

“L’hai fatto per una giusta causa, loro sono qui completamente nude ed a me Ritsuko mi ha fatto mettere questa e pretende che io stia qui..”

La dottoressa che era nella stanza stava finendo di mettere la crema a Nadia, sentendosi tirare in causa parlò:

“Lo faccio per il tuo bene, nel tuo stato emotivo non mi fido a lasciarti andare.”

“Perché cos’ha il mio stato emotivo?”

“Dopo quello che hai passato oggi, ti sei messa a piangere durante una battaglia, hai quasi creduto di perdere le tue due figlie e poi hai visto la sfuriata dello 01, credo che tu ne sia un po’ turbata.”

Misato rovistava nella borsa di indumenti portati dall’uomo ed ad un certo punto esclamò:

“Sei un porco.”

Tirò fuori il perizoma rosso e con sguardo adirato si girò verso Kaji che sorridendo:

“Guarda che sei tu la porcellina  visto che l’ho trovato nel tuo cassetto, non preoccuparti ho preso anche delle mutandine normali.”

Misato rovistò ancora e le trovò, poi si rivolse alla dottoressa:

“Ritchan, possiamo io e le ragazze andare a fare un bagno?”

“Certo, l’importante è che vi rilassiate.”

Apparve Asuka anch’essa in camicia da notte e domandò sul da farsi:

“Allora Misato andiamo a casa?”

Il maggiore rispose un po’ sconsolata:

“No, ci tocca restare qua, però adesso io, te e Nadia andiamo a fare un bel bagno caldo che dici?”

“Dico che ne ho proprio bisogno.”

Nadia volle invitare anche la dottoressa:

“Ritsuko vieni anche te.”

Quest’ultima guardò dolcemente Nadia a molto cortesemente declinò l’invito:

“No, scusa, ma non posso, adesso devo stare sul ponte a seguire le procedure post belliche.”

“Uffa…Scusa ancora, ma Rei che fine ha fatto:

“Rei con lo 00 sta aiutando la divisione tecnica a mettere lo 01 in una nuova gabbia, comunque dopo che avrete fatto il bagno ceniamo tutte assieme come ieri, ti va bene così?”

“Certo che mi va bene.”

Le tre andarono in sauna e si rilassarono notevolmente nelle calde acque e stettero lì a parlare per un bel pezzo, poi Misato notò che le sue ragazze iniziarono a fregarsi gli occhi che si erano fatti stanchi e assonnati, avevano perso la loro vivacità, allora il Maggiore le ridestò:

“Ragazze, non direte che avete sonno adesso, su, adesso usciamo dalla vasca e ci diamo una bella lavata ai capelli.”

Le due obbedirono e nel fare un po’ di movimento ripresero la solita vivacità. Misato per ultima si era lavata i capelli, visto che aveva aiutato le due coi loro, una volta che li ebbe asciugati tolse dalla testa l’asciugamano e si sedette a guardare le sue purpuree chiome allo specchio. D’un tratto se li sentì tirare, si voltò di colpo e trovò Asuka e Bechy con le spazzole in mano che glie li stavano linciando, la rossa prese la parola subito:

“Adesso Misato guarda davanti lascia fare a noi dobbiamo renderti il favore.”

Il maggiore obbedì e si fece pettinare e mentre faceva questo sorrideva guardando i suoi diavoletti riflessi nello specchio, poi fu interrottala Nadia:

“Mamma, noi abbiamo finito, che dici?”

La donna non gli piaceva quella acconciatura:

>Me li hanno resi completamente lisci, fra mezz’ora completamente asciutti saranno arruffati come una palla di peli.<

Sapeva che non poteva dirgli così, allora optò per una piccola bugia:

“Stanno bene, io mi preferisco coi capelli voluminosi, ma anche così lisci mi stanno d’incanto….”

Volendo tagliar corto mise fretta alle ragazze:

“…adesso andiamo.”

Tolti gli asciugamani indossarono la biancheria e dovettero rimettersi le camice da notte della Nerv per quella convalescenza forzata, ma appena fuori dalla sauna un sorridente Kaj non gli fece più pensare agli indumenti che indossavano. L’uomo non era solo, ma si era portato dietro Spike il panda di Nadia e come la castana fu fuori dal bagno lo prese in braccio subito per stringerlo e coccolarlo. L’uomo notò i capelli della donna e commentò:

“Fra un’ora quei capel…”

La donna lo fermò mettendogli sulle labbra il suo dito indice e dicendogli a bassa voce per non farsi sentire:

“Shhh…..zitto, van bene così i miei capelli.”

Riprendendo un tono di voce normale Misato domandò all’uomo:

“Sei qui per accompagnarci in camera spero?”

“Certo, se lor signore vogliono seguirmi.”

Asuka con voce capricciosa:

“Io sono stanca, sig. Kaji mi porti in spalla?”

Misato era seccata:

“Asuka…. ma non ti sembra di essere abbastanza grande per farti portare in spalla?”

La rossa abbassò lo sguardo, ma subito dopo Kaji gli infilò le mani sotto le ascelle e se la portò in braccio e mentre saliva Asuka, allargò le gambe e le cinse intorno all’uomo e appoggiò la sua testa sulla spalla destra del suo portatore che sarcasticamente disse alla compagna:

“Dai Asuka digli che sei abbastanza grande per non essere portata in spalla, ma non abbastanza grande per non essere portata in braccio.”

Misato girò in alto gli occhi rimproverando l’uomo:

“Kaji…le stai viziando in una modo inverosimile.”

Nadia attirò l’attenzione della madre tirandole una manica e quest’ultima la ammonì subito:

“No Nadia, scordatelo, io non riesco a portarti in braccio.”

“Mamma, ma cosa hai capito, io non voglio essere portata in braccio, io sto già portando in braccio Spike…volevo dirti che è ora di andare.”

“Bene adesso andiamo.”

Durante il tragitto stettero abbastanza in silenzio, ma poi Misato iniziò a parlare con tono severo:

“Asuka, quello che hai fatto oggi è stato un gesto stupido e stavolta ci siamo passati per il rotto della cuffia….”

Kaji la interruppe:

“Misato non sgridarla.”

“Come no! Non posso fargliela sempre passare liscia così soprattutto non stavolta, adesso piantala di viziarle, te ne renderai conto anche te che una sgridata ci vuole e magari anche una bella punizione.”

“Certo che me ne rendo conto che bisogna sgridarla, ma almeno sgridala da sveglia.”

Misato si avvicinò e notò la second profondamente addormentata tra le braccia dell’uomo e disse:

“Povera cucciola, adesso dorme, ma oggi sé l’è vista veramente brutta.”   

Nadia non si era ancora sentita, ma per tutto il tragitto, a bassa voce, aveva relazionato minuziosamente la sua giornata al pupazzo che teneva in braccio, poi Misato gli interruppe il discorso:

“Certo che ne hai di voce anche te, non ti sei ancora azzittita un attimo, cosa vi raccontate te e Spike?”

“Io gli racconto un po’ di tutto e lui mi ascolta.”

“E cosa vi siete detti?”

Spavaldamente la castana rispose:

“è un segreto.”

“Allora non me lo dici.”

Sempre allegramente:

“Forse si o forse no, dipende.”

Kaji commentò:

“Nadia, sei un bel tipino anche te.”

Senza accorgersene arrivarono di fronte allo studio della dottoressa e Misato non proprio convinta:

“Allora ci mettete di nuovo qua.”

Kaji rispondendole:

“Si, così Nadia rimane in un ambiente famigliare.”

I quattro vi entrarono e trovarono seduta alla scrivania Rei con indosso la plug-suit che subiva il solletico da Ritsuko:

“No…Ritsuko, o capito, non ti devo chiamare più dottore, ma adesso basta…”

Una sorridente Ritsuko continuava la sua tortura e con un tono molto giocoso:

“Si, ma stai attenta altrimenti vengo a farti il solletico mentre dormi….”

 Come la dottoressa notò i nuovi venuti si fermò e divenne viola in faccia e Rei abbassò lo sguardo, erano terribilmente imbarazzate, ma Misato le tolse da questa situazione:

“Non preoccupatevi io ieri sera sono stata mezz’ora a solleticare queste due.”

Nadia andò dalla First e felicemente gli presentò Spike:

“Rei questo è il mio amico Spike.”

La first era confusa, però per non deludere la castana strinse la zampa del pupazzo e si presentò anche lei:

“Ciao Spike io sono Rei.”

Ritsuko ripresasi da prima notò la ragazza in braccio a Kaji e domandò:

“Ma non sta bene Asuka?”

Kaji torcendo un po’ la testa per dare un’occhiata al viso della rossa appoggiato sulla sua a spalla rispose:

“Per me sta bene, come l’ho presa in braccio si è addormentata di colpo ed adesso è da 10 minuti che dorme, se è pronto il letto la sistemo di là.”

Rei si alzò ed andò nell’altra stanza dicendo:

“Si è pronto, seguitemi.”

Kaji seguì la ragazza che appena entrata andò a togliere le lenzuola in modo tal che l’uomo potesse appoggiarci sopra la rossa che come toccò il materasso lasciò andare l’uomo e si dispose a pancia in su, di seguito Rei la coprì e poi uscì spegnendo la luce.

Misato si era appena seduta e Ritsuko le controllava nuovamente la pressione, come vide Kaji e Rei uscire dalla camera gli chiese informazioni sulle condizioni della Second:

“Allora Asu-Chan dorme ancora?”

Rei rispose anticipando l’uomo:

“Sì, la battaglia l’ha completamente esaurita, per lei è stata dura, ma adesso sta dormendo profondamente e non credo che si svegli prima di due ore.”

Poi Misato si rivolse all’amica:

“Ritsuko segni di contaminazione mentale?”

“No, li escluderei per il momento, Nadia è riuscita a creare quell’AT-Field prima che l’angelo potesse penetrare ancora più in profondità nel subconscio di Asuka, stavo controllando i dati dell’elettroencefalogramma che gli abbiamo fatto prima, ma non escludo che possano sopragiungere altri problemi.”

“E dello 01 che mi dici?”

Rei rispose:

“L’abbiamo posizionato nella gabbia 25 ed ora è lì in Stand-By.”

“Lo so Rei grazie, però vorrei parlare con la dottoressa e Kaji, se permetti.”

La ragazza dai capelli azzurri capì che si doveva discutere di cose importanti ed allora convinse anche Nadia a seguirla:

“Bechy andiamo a fare un giretto.”

Naturalmente la risposta fu affermativa e quando uscirono chiudendo la porta la dottoressa parlò:

“Ho visionato i filmati della sicurezza, Gendo deve ringraziare il cielo  che non sei arrivata qualche attimo prima altrimenti l’avresti ucciso con la pistola, se fosse capitato a me con Rei avrei fatto la stessa cosa. Per quanto riguardo l’Eva credo che gli stia a cuore la vita di Nadia e vedendo di fronte a se il comandante che stava per sparare alla schiena di una ragazzina indifesa ha reagito per fermarlo, poi credo che qualcosa abbia preso in lui il sopravvento per trasformarlo in un predatore.”

“Allora gli Eva hanno una volontà…. In che situazione mi trovo, odio gli Eva perché derivano dagli angeli uccisori di mio padre, ma ora ne devo ringraziare uno perché ha salvato mia Figlia, che assurdità.”

La dottoressa vide una espressione malinconica negli occhi dell’amica e decise di cambiare discorso:

“Lasciamo stare adesso, sei ancora molto scossa.”

Misato annuì, poi fu distratta da Kaji che gli domandò:

“Mi spieghi adesso che hanno i tuoi capelli.”

La donna le li guardò e vide che alcuni di loro iniziavano ad arricciarsi e parlò:

“Vedi, Asuka e Nadia me li hanno pettinati lisci, però l’unico modo per farli stare e tenerli un po’ mossi e voluminosi, non ho avuto il coraggio di dirgli che avevano lavorato per niente, allora….”

“Non puoi mentirgli così.”

“…. tu sta zitto.”

Misato si senti tirare ancora i capelli:

“Ma che succede?”

Era Ritsuko che aveva preso un pettine e glieli stava sistemando i capelli e gli diceva:

“Te li devo mettere apposto io, come quando andavamo all’università.”

La donna se li fece sistemare e Kaji le guardava e commentò:

“Siamo ancora noi tre, come tanti anni fa…..”

L’uomo alzò la testa e vide nella camere Asuka alzare la braccia e dimenarle.

“…ma che…Asuka!”

Andò di corsa al letto e quando fu lì senti la ragazza lamentarsi e le suo braccia protese in avanti come per agguantare qualcosa, l’uomo le prese per i polsi e a quel punto le braccia i fermarono.
Kaji si avvicinò al viso della Second e quando fu con la testa tra le sue braccia mollò la presa e gli arti della ragazza lo chiusero in un abbraccio, avendo ora la mani libere prese la ragazza sotto le braccia la sfilò dalle lenzuola e la condusse nuovamente in braccio, quando l’ebbe tirata fuori dal letto gli sistemò le gambe intorno alla sua vita per poi iniziare a cullarla sotto lo sguardo di Misato e Ritsuko. Notando le donne intente ad osservarlo gli si rivolse:

“Adesso è calma, dorme profondamente come prima….mi sa che dovrò cullarla ancora un po’.”

Misato appoggiandosi alla porta:

“Siediti che così non ti affatichi.”

“E poi come faccio a dondolarla?”

“Mettiti sulla sedia girevole.”

“Aiutami a sedermi.”

La donna gli porse la sedia e lo aiutò a sedersi ed una volta seduto iniziò con le gambe a roteare un po’ a destra ed un po’ a sinistra mentre Misato accarezzava la chioma della ragazza. Trascorsi cinque minuti, dove la dottoressa tornò alla sua scrivania a sbrigare del lavoro, Kaji domandò alla compagna:

“Come l’hai chiamata prima, mentre venivamo qua?”

“Chi Asuka?…l’ho chiamata cucciola, mi piaceva chiamarla così, lei però non riusciva a sopportarlo e si lagnava sempre se la chiamavo cucciola.”

“Da proprio l’idea di un cucciolo nel vederla così…e la tua altra cucciola che fine ha fatto?”

“è andata con Rei forse staranno via ancora un po’, vorrei sapere dove sono andate a finire.”

Intanto lo 01 stava ricevendo i ringraziamenti di Nadia, infatti la ragazzina si era sdraiata a braccia allargate sulla parte anteriore dell’enorme testa, come per abbracciarla. Dietro di lei rimaneva impassibile Rei che teneva Spike ed ad un certo punto parlò:

“Nadia, adesso andiamo, Ritsuko mi sgrida se scopre che ti ho portata qui.”

Nadia si alzò e rispose:

“Si hai ragione, l’ho ringraziato per quello che ha fatto prima, adesso possiamo andare.”

Mentre le due si allontanarono una voce severa le fermò:

“E voi due dove credete di essere? Sapete che è zona off-limit.”

Si girarono e trovarono di si fronte al Vicecomandante, Rei imbarazatissima cercò una scusa:

“Vede Vicecomandate la colpa è mia che ho voluto…..”

La ragazza fu interrotta:

“Niente scuse….”

Poi rivolgendo lo sguardo alla castana:

“Hai voluto dirgli grazie vero Nadia?”

La castana abbassò lo sguardo e stringendo fortemente il pupazzo:

“Si, però non si arrabbi con Rei sono io che ho insistito, lei non c’entra niente…”

Anche lei fu interrotta:

“Lascia stare adesso, per stavolta passa, ma la prossima chiedete il permesso a qualcuno per venire qui, ci sono delle regole e dobbiamo rispettarle. Questi sono posti dove c’è sempre un gran traffico di mezzi, tecnici ed attrezzature e potete dare d’impiccio o farvi del male. Adesso tornate dagli altri intesi e niente soste fuori programma.”

Le due fecero un cenno con la testa e si incamminarono lasciando il Fuyutsuki di fronte all’eva, ed una volta che fu solo parlò all’enorme essere che aveva davanti:

“Allora stai tenendo molto a Nadia, Gendo ha fatto un grave errore tentare di ucciderla davanti hai tuoi occhi, adesso non si sa dove sia finito, comunque vedremo……Quelle due sembrano sorelle messe una di in fianco all’altra, dopotutto discendono dalla stessa madre.”

Dopo poco se ne andò anche lui.

 Nadia e Rei arrivarono nello studio e vi trovarono la dottoressa  alla sua scrivania e come le vide le redarguì subito:

“La prossima volta che girate per la base senza il permesso di nessuno vi chiudiamo in cella per una giornata, intesi.”

Nadia si lamentò subito:

“Ma come hai fatto ha saperlo.”

“Semplice mi ha chiamato il vicecomandante e mi ha riferito tutto.”

Abbassarono nuovamente lo sguardo e Rei parlò:

“Scusa, vedremo di non farlo più.”

“Scuse accettate, comunque Rei la sgridata più che per te era per Nadia, tu ormai la base la conosci e sai come comportarti, ricordati però che quando andate in giro come prima Nadia è sotto la tua responsabilità.”

“Ok….Asuka come sta?”

“Adesso bene, è di là, Misato e Kaji la stanno coccolando, non fate rumore sta dormendo.”

Rei si cambiò indossando la sua divisa scolastica e poi si offrì di andare a prendere la cena:

“Ritsuko, se io e Bechy andiamo a prendere la cena ci sono problemi?”

“No, ma tienila d’occhio, allora per lei, Misato e Asuka prendi una minestra, devono stare leggere.”

“Ok, allora noi andiamo.”

Prima di uscire Nadia mise il suo pupazzo su una sedia e vedendo ciò Ritsuko gli parlò:

“Non preoccuparti, non lo faccio scappare.”

La castana un po’ divertita:

“Zia non può scappare è un pupazzo.”

“Hai ragione, adesso andate.”

Le due uscirono e tornarono dopo mezz’ora con un carrellino portante dei vassoi e la castana andò nella camera cercando di non fare troppo rumore ed andò dalla madre che stava seduta sul letto ad osservare Kaji che cullava Asuka. La castana rimase ferma anche lei qualche secondo a guardare la rossa in grembo all’uomo, ma poi andò dal maggiore parlandogli in un’orecchia:

“E’ pronta la cena.”

Misato la guardò negli occhi facendo un cenno con la testa e poi si diresse verso l’uomo e iniziò a parlare dolcemente nell’orecchio della rossa:

“Asuka….Sveglia è pronta la pappa, su dai cucciola è ora di mangiare.”

La ragazza si svegliò e si staccò un po’ dal petto dell’uomo e con fare assonnato si guardava intorno cercando di capire dove fosse. Una volta capita la sua posizione notò Kaji che di fronte a lei sorrideva e poi scherzosamente:

“Buongiorno.”

La rossa si imbarazzò e rimase immobile non sapendo cosa fare, ma poi Kaji la prese sotto le braccia e la mise in terra di fronte a lui e con un sorriso gli disse:

“Adesso vatti a lavare le mani che mangiamo.”

 Asuka in silenzio obbedì andando in bagno per poi tornarci dopo un paio di minuti. Andò a sedersi al tavolino dove anche gli altri mangiavano e Misato si lamentava con Ritsuko:

“Uffa a noi solo una minestrina, ma per chi ci hai preso per delle vecchiette sdentate?”

La bionda ribatté subito:

“La minestrina è leggera, calda e fa bene, non t’è l’ha detto la nonna? Comunque non posso premettervi di prendere una indigestione…”

Poi notando la Second sedersi:

“Allora Asuka stai meglio adesso?”

La ragazza rispose a bassa voce:

“Si, però mi sento ancora un po’ confusa.”

Misato volle punzecchiarla:

“Allora la mia cucciola ha dormito bene nelle braccia del suo cavaliere.”

Asuka con in mano un cucchiaio pieno di minestra si bloccò di colpo e rimase un attimo a pensare:

> Mi ha chiamata cucciola… era da anni che non mi chiamava così e solo lei mi chiama così.<

Misato si stupì di quel comportamento, ma si stupì maggiormente nel vedere Asuka immobile senza parole di fronte ad un gesto così sfrontato nei suoi confronti:

>O sta per esplodere, oppure mi ignorerà, forse è meglio chiedergli scusa.<

“Scusa Asuka, lo so che non vuoi che ti chiami così.”

La rossa continuava riflettere e come sentì queste parole si sentì in dovere di rispondere anche se in tono freddo:

“Non fa niente.”

Calò il silenzio in quella sala, ma ad un tratto uno “Slurp” fece attirare l’attenzione di tutti su Nadia che si stava gustando la minestra. Sentendosi osservata  la castana alzò lo sguardo dal piatto e rimase immobile a guardare gli altri con espressione interrogativa, poi emise un timido:

“Che c’è adesso? Cosa ho fatto?”

Un po’ tutti risero, tranne Asuka e Misato, quest’ultima sgridò la ragazza:

“Sei un disastro, ti stai anche sbrodolando, dovrò insegnarti le buone maniere e come si sta a tavola appena torniamo a casa.”

Con un sorrisetto beffardo rispose:

“Ok, appena arriviamo a casa tu e Asuka mi spiegate come ci si comporta.”

Misato contenta si rivolse alla rossa:

“Allora Asu-chan, adesso abbiamo del lavoro da fare.”

La second impassibile continuava a mangiare con aria assorta e sembrò non sentire quello che gli aveva detto Misato, poi la donna la destò:

“Asuka tutto OK?”

La ragazza stavolta si accorse della domanda e malinconicamente rispose:

“Si, Si, tutto bene.”

Finirono la cena e la rossa andò a sdraiarsi sul letto distesa su un fianco ponendosi in posizione fetale mentre le altre chiacchieravano del più e del meno. Misato continuava  osservare lo strano comportamento della Second, andò dalla dottoressa che era seduta alla sua solita scrivania e gli domandò un  po’ preoccupata:

“Ritsuko, sii franca con me, cosa è successo esattamente ad Asuka durante lo scontro con l’angelo.”

Ritsukò levò lo sguardo dal monitor e li diresse verso gli occhi dell’amica:

“Da quel che ho potuto capire l’angelo ha tentato di intrufolarsi nel subconscio di Asuka, non so che cosa abbia fatto esattamente, però studiando le lunghezze d’onda che si sono manifestate durante la connessione potrei dire che abbia visionato dei ricordi di Asuka, quelli sepolti nel più profondo.”

Misato molto preoccupata:

“Sei sicura?……Poverina non se lo merita, credo che alcuni ricordi le dovevano rimanere sepolti per sempre, adesso capisco perché è così silenziosa stasera. Secondo te è meglio che gli parli?”

“Tu conosci Asuka meglio di chiunque altro, per me sei tu la persona più adatta, adesso chiamo di qua Rei, Nadia e Kaji così che voi due possiate parlare indisturbate.”

La dottoressa andò nell’altra stanza e con dei cenni fece capire ai tre che dovevano uscire i quali se ne andarono nello studio lasciando la rossa sola sul letto. Misato entrò e si distese di fronte alla second guardandola nei suoi tristi occhi color cielo e la rimirò silenziosamente per un paio di minuti, poi le parlò un po’ intimorita da una sua eventuale reazione:

“Hai voglia di parlarne?”

La rossa rimase in silenzio, vedendo ciò Misato gli passò un dito tra i capelli per alzargli una ciocca che gli copriva il volto e poi molto tristemente tentò di congedarsi da lei:

“Bè, hai le tue buone ragioni per non parlarne, io sono di là tu dormi.”

Come fece per muoversi fu chiamata dalla ragazza:

“Misato, era da anni che non mi chiamavi cucciola.”

“Lo so che tu non lo sopporti, però mi è scappato, scusami ancora.”

“Sai oggi, durante la battaglia, mi sono affiorati alla mente alcuni fatti della mia infanzia, sai solo tu mi hai trattato come un bambina, io da stupida non lo sopportavo, ma adesso….Prima quando mi hai chiamato cucciola mi sono sentita bene.”

Soddisfatta la donna:

“Allora parliamone ti farà bene.”

“Puoi chiamarmi ancora cucciola?”

“Asuka…”

Misato prese il viso della rossa tra le sue due mani e guardandola le disse:

“Cucciola… sei la mia cucciola preferita.”

Asuka sorrise:

“Ma prima non c’è Nadia?”

“Ma Nadia è mia figlia anzi è la mia Bechy, invece tu sei la mia cucciola ed insieme siete i miei diavoletti.”

“Allora è così che ci chiami.”

“Si, mi date un bel po’ da fare voi due e poi anche Kaji continua a viziarvi.”

“Si il sig.Kaji mi ha sempre trattato bene, però oggi quando mi ha presa in braccio è stato fantastico.”

“Dovevi vederti come ti stringevi a lui mentre dormivi, ti ha preso in braccio due volte oggi, la prima quando ti ha portata qui e la seconda quando ti dimenavi nel sonno.”

Restarono in silenzio per qualche attimo, poi Asuka con un voce un po’ scossa:

“Perché loro non sono così.”

“Di chi parli?”

“Del mio padre e della mia matrigna, non mi hanno preso mai in braccio, non mi hanno mai dato dei nomignoli, però gli faceva comodo mollarti a te.”

Iniziarono a diventargli gli occhi lucidi e Misato la interruppe:

“Asuka, adesso basta è tutto finito, non pensarci più. La mia cucciola non piange così, se non ti vogliono è perché non ti meritano. Adesso hai noi che ti vogliamo bene e oggi te lo abbiamo dimostrato.”

La donna dicendo ciò si avvicinò e strinse a se la ragazza che iniziò a piangere e le parlava:

“Shhh, Asuka, non preoccuparti io e Kaji siamo qui per te e Bechy, non permetteremmo a nessuno di farti del male.”

Dopo qualche minuto la ragazza smise di piangere e si rivolse al maggiore:

“Misato, posso chiamarti ……Mamma?”

La donna un po’ frastornata sorrise e poi rispose:

“Asuka sei la seconda persona che in meno di 10 giorni mi chiede di fargli da madre. Come è stato con Bechy lo è anche con te perché sono convinta di quello che faccio, chiamami pure mamma.”

“Allora ciao Mamma.”

“Cucciola.”

“Mamma, ma tu ed il sig. Kaji…?”

“Cosa vorresti dire?”

“Volevo sapere se facevate sul serio?”

“Ma…adesso siamo un una fase di stallo uno aspetta una mossa dell’altro, spero che la faccia lui.”

“Mi sa che è meglio che te lo lasci a te, non gli farò più la corte.”

Misato sorridendo ancora:

“Cucciola.”

“Adesso non esagerare però.”

Le due si scambiarono un sorriso, dopo qualche minuto entrò Nadia e vedendo le due abbracciare volle anche lei scambiare qualche attimo di tenerezza e chiamò Asuka:

“Asuka….guardami.”

La rossa si alzò un po’ e si ritrovò davanti Spike, allora un po’ perplessa domandò alla castana:

“Nadia cosa vuoi?”

“Prendilo e abbraccialo, poi strofinati il viso sul suo testone, è morbidissimo…”

Mentre diceva ciò gli occhi i suoi si illuminarono e quando Asuka eseguì i suoi ordini fece un ampio sorriso e poi continuò a parlare:

“Se vuoi stanotte tienilo tu.”

Mentre Asuka si strusciava contro il pupazzo rispose:

“E’ molto morbido….mmm..ma tu non hai paura senza.”

“Io, no, tanto ci sei tu la mamma e Kaji.”

Entrò la dottoressa e disse alle sue pazienti:

“Adesso tutte a letto che è ora di dormire.”

Misato e Asuka si rialzarono e a turno, insieme a Nadia, andarono in bagno mentre Rei e Ritsuko sistemavano i 2 letti uniti per renderli il più possibile confortevoli, la prima ad essere pronta fu Asuka che si accomodò al centro, poi Nadia che si mise sulla parte di sinistra e passò Spike alla rossa che lo abbracciò. Infine Misato uscì dal bagno e guardando le due con un tono severo gli si rivolse:

“Allora avete sentito quello che ha detto la dottoressa, adesso dormite.”

Ritsuko guardò l’amica e la riprese:

“Misato, mi riferivo anche a te, sei una paziente come loro due, adesso fila a letto.”

La donna stupita:

“Ma…ma…ma Ritsuko io mica sono …..”

La dottoressa la fermò e con un tono nervoso:

“Fila Misato, io sono il vostro medico e dovete seguire le mie istruzioni, adesso forza sotto le coperte e dormi.”

Il maggiore mestamente dovette ubbidire e si infilò sotto le coperte tra i risolini delle due figlie. Una volta sistemata Misato, sentendosi ancora derisa sgridò le due compagne di camera:

“Zitte o vi prendo a sculaccioni!”

Le due si azzittirono e appoggiarono la testa ai cuscini, prima di addormentarsi arrivò Kaji a dare la buonanotte alle tre dando un bacio sulla fronte alle ragazze ed un bacio più approfondito alla bocca della donna, dopo l’effusione i due innamorati si guardavano dolcemente e fu l’uomo a parlare:

“Adesso tu e le ragazze dormite, non sembra ma siete molto stanche tutte e tre, non preoccuparti io, Ritsuko e Rei staremo qui nello studio.”

La donna domandò preoccupata all’uomo:

“Il comandante Ikari? Ho paura che voglia fare ancora del male alle ragazze.”

“Non sappiamo dove sia, però non preoccuparti, c’è una squadra che lo cerca, inoltre Maya, Sigheru e Makoto stanno costantemente tenendo sotto controllo i monitor delle telecamere interne per vedere dove si sia cacciato, non preoccuparti salterà fuori e quando lo farà il Vicecomandante ha intenzione di farlo arrestare per ciò che ha fatto, oggi ha volutamente perso la lancia di Longinos e questo lo metterà in cattiva luce anche agli occhi della commissione, il suo ruolo qui ha le ore contate.”

Rivolgendosi a tutte:

“Adesso dormite, io esco e spengo la luce, non preoccupatevi io sono qui di fuori a proteggervi…Notte.”

Le Children all’unisono:

“Notte Sig.Kaji.”

Mentre Misato con un filo di voce:

“Buonanotte Amore Mio e sii prudente.”

L’uomo uscì e spense la luce e nell’oscurità la Second parlò:

“Nadia, volevo dirti una cosa.”

“Cosa? che ho sonno.”

“Grazie per quello che hai fatto oggi.”

“Prego, non c’è di che, comunque grazie a te per avermi fatto coraggio sull’elicottero. Adesso chiudiamo gli occhi e dormiamo…Notte Spike, mi raccomando tieni Asuka al caldo.”

Nel giro di pochi minuti tutte dormivano profondamente mentre nello studio Kaji stava lucidando la pistola sperando di non doverla usare e mentre faceva ciò si rivolse alla dottoressa che stava seduta sul divanetto a leggersi una rivista:

“Mi sa che fino a domani mattina quelle tre non le sentiremo.”

La donna continuando a leggere:

“Esatto, sono tutte e tre esauste, Asuka per la battaglia mentale con l’angelo, Nadia per aver creato un AT-Fiel così potente con lo 01 e per quello che gli è successo col comandante e Misato per le vicissitudini delle due, insomma hanno avuto una giornata pesante.”

“Lo so,anche lo 01 ha avuto il suo bel da fare.”

“Si, Forse oggi mi ha fatto meno paura di altre volte in cui è andato in Berserk, anche se stavolta era completamente fuori controllo, dopotutto ha voluto salvare Nadia.”

L’uomo notando che la Ritsuko aveva una strana espressione volle cambiare discorso:

“Ma Rei dov’è. Non vorrei che il comandante trovandola gli faccia del male o la usi per ricattarci.”

“Mi ha detto che usciva a fare quattro passi e che voleva rimanere un po’ sola anche lei, non la biasimo. Comunque il comandante non farebbe mai del male a Rei, ne sono sicura….o quasi.”

Ritorna all'indice


Capitolo 22
*** Capitolo22 ***


NewGirlEntry022 Capitolo 22

In quegli istanti nella sala di produzione dei Dummy-Plug la First davanti alle pareti a vetro contenenti l’LCL ed i suoi cloni stava a sguardo perso nel vuoto a pensare:

> Cosa mi sta accadendo?….Inizio a parlare con le altre persone, Ritsuko si comporta in modo diverso nei miei confronti da quando abito con lei, Nadia mi tratta come una persona fidata e conosciuta…...Poi la Second è passata dalla pura indifferenza nei miei confronti al parlare di argomenti per noi intimi, per poi accettare da me aiuto…….Sarà perché io sono diventata donna ed ora posso avere figli, crescere figli, posso amare e so di amare altre persone, non solo quella persona……..o sono cambiati gli altri. Può essere così…gli altri sono cambiati e me ne accorgo adesso, però come fa il comandante a trattare me così mentre oggi ha quasi ucciso Nadia? …. No…sono io ad essere cambiata e col mio nuovo comportamento sono cambiati anche i rapporti degli altri nei miei confronti. Anzi forse qualcuno degli altri sono cambiati…..Asuka è cambiata e Nadia è nuova, ma mi tratta già come un’amica….Amica una persona a cui volere bene…..io sono amica del comandante perché gli voglio bene, ma il comandante non è amico di Nadia…perchè?…..eppure Nadia è Shinji… suo figlio…ma se non vuole bene al figlio….<

A quel punto si guardò la mano destra e pensò a quella volta che diede uno schiaffo al ragazzo mentre parlavano di suo padre.

>allora quella volta aveva ragione…con chi ho a che fare…e se un giorno non gli servissi più mi metterebbe qui tra queste bambole….<

Un rumore la destò dai suoi pensieri, si ritrovò di fronte il comandante Ikari con la giacca stropicciata e l‘aria abbattuta il quale vedendo la ragazza gli mostrò un sorriso e le parlò:

“Rei tranquilla sono io.”

La ragazza lo guardava impietrita, allora l’uomo volle tranquillizzarla:

“Non preoccuparti, ho avuto uno screzio con lo 01 e mi sono nascosto nel terminal dogma per un po’ aspettando che le acque si fossero calmate….. Vedi Shinji mi ha tradito, lo 01 mi ha tradito, altre persone mi stanno tradendo, ma tu so che non mi tradirai.”

Rei sentendosi dire quelle parole volle domandare freddamente:

“Perché lo hai fatto?”

Il comandante fingendo di cadere dalle nuvole:

“Fatto cosa Rei?”

“Quello che hai fatto a Nadia oggi, volevi farle del male…volevi fare del male alla mia amica Nadia…facendo del male anche a tuo figlio..”

Il comandante si turbò molto da quella affermazione ed iniziava a sudare freddo, però continuò a parlare:

“Come fai a sapere chi è Nadia…?”

Freddamente la ragazza:

“Lo so è basta….tu mi hai creato e dovresti sapere che noi angeli possiamo leggere nel profondo dell’animo umano e riconoscere le anime. Ci ho messo un po’ a capirlo, ma adesso lo so. Non capisco perché hai abbandonato Shinji prima e poi hai tentato di uccidere Nadia.”

L’uomo quasi ringhiando rispose:

“Perché mio figlio mi ha tradito e continua a disobbedirmi anche se adesso è una petulante femminuccia ed io non posso sopportarlo, inoltre è d’intralcio al nostro copione e non mi serve più.”

“Allora l’hai fatto venire qua solo perché ti serviva.”

“Esatto!”

Rei abbassò lo sguardo e dopo un attimo tornò a parlare:

“Adesso te ne stai liberando come un rifiuto….Farai così anche con me…Vero?”

Gendo fu stupido da quella affermazione

“Rei cosa dici.”

“Dico la verità… ecco cosa dico.”

Alzò lo sguardo e guardando Ikari negli occhi con tono sfrontato e deciso:

“Mi dispiace comandante, ma il progetto portatelo avanti da solo.”

Gendo era su tutte le furie, come un fulmine estrasse la pistola e sparò alla ragazza, Rei non riuscì a muoversi per la velocità dell’uomo e come il proiettile gli si conficco in pieno petto vide tutto schiarirsi un attimo e cadde pesantemente di schiena.
Il comandante la guardò cadere al suolo come una bambola di pezza e gli si avvicinò, quando fu sopra di lei severamente le parlò:

“Tu puoi essere sempre sostituita, spero che da ciò impari a non essere insolente con me.”

Dopo aver detto questo l’uomo rimase di sasso vedendo Rei agonizzante con un rivolo di sangue uscirgli da un lato della bocca e che inspiegabilmente sorrideva. Dopo poco la ragazza parlò:

“Non credo che la mia sostituta sarà una stupida come me….il ricordo che tu mi hai fatto del male lo terrò bene a mente e alla mia reincarnazione non credere che ti permetterò di fare ciò che vuoi, perché tu vuoi fare del male alle persone che amo….Spero che la mia anima lasci questa terra per sempre così il vostro progetto andrà a monte.”

Rei fece due colpi di tosse sputando sangue, mentre Gendo continuava a guardarla, poi ad un certo punto le pareti si accesero ed i cloni cominciarono a ridere e a guardare i due con quell’espressione di crudele felicità. Il comandante guardando l’arma fumante che teneva nella mano si rese conto di ciò che aveva appena fatto, rimise l’arma nella sua fodera e scappò lasciando Rei a morire sul pavimento e mentre correva continuava a ripetere:

“Maledetti tutti, che siate maledetti, volevo solo ricongiungermi con Yui , ma mi avete tradito, tutti dal primo all’ultimo….allora che sia attuato il copione della Seele.”

Intanto Rei distesa in una pozza di sangue pensava:

>Questa dunque è la morte, l’anima viene traghettata dolcemente verso la sua dimora finale. D’ora in poi io cesserò di esistere come Rei Ayanami e andrò a congiungermi con le altre anime…Mi dispiace per Ritsuko ora che iniziavamo a conoscerci, ora che sembravamo una famiglia…..anche per Nadia….per Asuka…Per la signorina Misato e per gli altri…io non potrò più stare con loro. Questa sensazione…Tristezza…Io sto piangendo!!!!…..non voglio che gli altri soffrano per me o per colpa mia… non voglio morire…voglio continuare a vivere… .RITSUKO AIUTAMI!!!<

In quel momento gli apparvero alla mente i momenti belli che aveva avuto con Ritsuko, dalla sera in cui era diventata donna, alla cena che aveva preparato ed infine al suo sorriso mentre le faceva il solletico prima nello studio. Prese un po’ di forza e mosse il braccio destro e lo infilò nella tasca della divisa e tirò fuori un cellulare, se lo portò di fronte al viso e cercando nella rubrica trovò il numero e premendo sul tasto verde fece partire la telefonata e si portò l’apparecchio all’orecchio e si mise ad ascoltare.

Nello studio Ritsuko stava finendo di leggere quando lo squillo del telefono la interruppe prese la cornetta e rispose:

-Pronto-

Rei con la poca voce che aveva:

-Ritsuko…..sono Rei-

La donna capì che qualcosa non andava e si allarmò subito:

-Rei cosa hai? Dove sei? Cosa ti è successo?-

-Sono al Terminal-Dogma nell’impianto del Dummy-Plug.  Il comandante mi ha sparato…corri ti prego..mamma corri…-

La dottoressa gettò la cornetta e mentre usciva dallo studio disse disperatamente a Kaji:

“Rioji fa mandare una lettiga al terminal Dogma.. presto.”

Kaji notò Ritsuko piangere, ma non la fermò la fece andare e come rimise a posto il telefono eseguì gli ordini appena impartitogli e chiamò Maya:

-Maya sono Kaji…è successo qualcosa a Rei, la dottoressa sta andando al Terminal-Dogma, raggiungila con una lettiga e fate in fretta, passami Sigheru adesso.-

L’operatrice passò il collega e Rioji senza farlo parlare gli impartì gli ordini:

-Sigheru, prendi una pistola e proteggi Maya e la dottoressa, potrebbe esserci bisogno, adesso andate.-

I due operatori partirono, prima in infermeria e poi alla volta del terminal dogma.
Ritsuko corse come non aveva mai fatto, inciampò e si ferì al ginocchio destro, ma incurante del dolore e con una gamba insanguinata continuò la sua folle corsa fino a raggiungere il Terminal-Dogma. Come entrò notò dietro l’enorme colonna vertebrale d’acciaio un’ombra distesa al pavimento, aggirò la struttura ed urlò vedendo Rei in quella pozza di sangue:

“MIO DIO REI!”

Si accasciò a terra e guardando la ragazza negli occhi un poco spenti le prese la mano e cominciò a parlargli:

“Rei mi senti?, ti prego Rei dimmi che mi senti.”

Un debole lamento provenì da quelle labbra oramai diventate blu:

“Si Ritsuko ti sento…. Sei qui a tenermi la mano.”

Sforzando un sorriso la dottoressa volle fare coraggio alla ragazza:

“Andrà tutto bene vedrai…ti rimettiamo a in piedi come nuova.”

Allarmata la First:

“Non mettermi dentro una di quelle bambole ti prego, piuttosto lascia che la mia anima se ne vada dove deve andare.”

La Akagi sempre con le lacrime agli occhi:

“Si, non preoccuparti…se va male stavolta ti lasciamo andare…ma promettimi che farai di tutto per rimanere tra di noi.”

“Si…mamma io resto con te come Nadia e Asuka con Misato……Ti prego spegni, non le sopporto più.”

La dottoressa si alzò e andò ad un quadretto comandi  e spense le luci delle pareti nascondendo il loro contenuto, poi andò ancora dalla ragazza dai capelli azzurri e si rimise nella posizione di prima e continuò a parlarle:

“Rei ascoltami, parla con me…”

“Ritsuko…mamma…ma anche tu sanguini dalla gamba….che hai fatto.”

“Sono caduta nel venire qua.”

“Allora vai in infermeria e fatti curare quella ferita potrebbe infettarsi.”

“Si, ma prima devo portare te in sala operatoria a togliere il proiettile.”

In quel momento entrarono Maya e Sigheru seguiti da un paio di paramedici con una lettiga, come videro la scena subito i medici saltarono addosso alla ragazza nel tentativo di salvarle la vita, la caricarono e di corsa si diressero all’infermeria. Dopo 10 minuti Rei era già sotto i ferri e la dottoressa insieme alla sua assiste ed all’altro operatore stavano guardando dalle pareti a vetri sopraelevate lo svolgersi dell’intervento, Maya era in ginocchio a curare la ferita della dottoressa e dopo un po’ gli parlò:

“Sempai lo so che vuole vedere, però se si siede le finisco di sistemare la medicazione.”

Ritsuko distolse lo sguardo dal vetro e commentò:

“Si hai ragione.”

Si sedette su una sedia porsagli da Sigheru e continuava ad osservare la sala, poi Maya la distrasse ancora:

“Sempai qui è a posto.”

“Grazie Maya.”

I tre continuarono ad osservare fino a che il chirurgo mostrò il proiettile preso in una pinzetta e fece il segno di ok con l’altra mano, per i tre fu un sospiro di sollievo.
Kaji in camera fu raggiunto da Makoto per prendere il suo posto a guardia delle ragazze, poi andò da Misato che dormiva e la svegliò scuotendola un po’, la donna aprì gli occhi e come vide l’espressione tirata dell’uomo intuì che qualcosa non andava e domandò preoccupata:

“Rioji cosa succede?”

“Si tratta di Rei…il comandante le ha sparato…a quanto pare se la caverà… adesso è in terapia intensiva…Ritsuko l’ha trovata in un lago di sangue ed ora è con lei.”

Misato saltò fuori dal letto e risistemò le coperte alle ragazze che all’oscuro di tutto dormivano profondamente.

“Rioji portami da Rit-chan per favore.”

“Si di là c’è Makoto e fra un po’ ci sarà qui anche Sigheru a fare la guardia.”

I due andarono in infermeria e su delle poltroncine fuori dal reparto di terapia intensiva trovarono la dottoressa e Maya, come Ritsuko vide Misato la abbracciò è scoppiò in un pianto disperato, ma allo stesso tempo liberatore. La donna dai capelli porpora tenendo l’amica domandò all’operatrice:

“Cosa dicono i medici?”

“Dicono che se la caverà bene, per sua fortuna il proiettile non ha leso organi interni, gli rimarrà solo una piccola cicatrice ed un brutto ricordo. Ora la vogliono tenere sotto controllo 24 ore per assicurarsi che stia bene, adesso dorme.”

Poi rivolgendosi alla bionda appoggiata alle sue spalle:

“Sentito Rit-chan, Rei sta bene adesso è tutto ok, dai sistemati un po’ adesso dormi e domani come si sveglia Rei devi essere a posto e darle il buon giorno col sorriso.”

La donna si staccò e rivolgendosi a Misato:

“Si Misato, hai ragione, se non ti dispiace io dormo qui e tu tornatene a letto sei ancora convalescente.”

“Ok io vado, ti mando Sigheru a farti da guardia, con il comandante a piede libero non si sa cosa possa combinare d’altro.”

In quell’istante arrivò Fuyutsuky che diede una notizia che tranquillizzò tutti:

“Ikari è stato fermato dalle guardie e l’hanno condotto in cella, per il momento non può fare male a nessuno. Andate pure a dormire. Domani discuteremo sul da farsi. Se volete entrate dare un’occhiata a Rei potete farlo, però solo 2 minuti, chiaro.”

Tutti annuirono ed entrarono nel reparto, quest’ultimo era formato da delle stanze affacciate su di un corridoio tramite un vetro con una tenda. La prima voler vedere la First fu giustamente Ritsuko e appoggiò al vetro la fronte ed iniziò a cantare una ninna-nanna come per far addormentare la ragazza. Rei dormiva di già nel letto coperta da un  lenzuolo e con delle macchine che le registravano le funzioni vitali, ciò che colpiva fu il suo viso sereno nonostante lo sforzo che aveva passato. Finita la visita uscirono e mentre la dottoressa prendeva posto in un letto dell’infermeria per dormire Kaji e Misato tornarono nello studio e come entrarono congedarono due operatori. La donna tornando nel letto domandò preoccupata all’uomo:

“….e domani come glielo dico?”

“Pensaci domani, ora dormi, per oggi di emozioni ne hai avute abbastanza…Guardale…Asuka non ha ancora mollato Spike…. Nadia è in posizione fetale, attenta che non inizi a succhiarsi il pollice.”

“Sono ancora due bambine, forse stano recuperando adesso l’infanzia perduta…lasciale stare, cresceranno.”

Misato si sistemò le coperte e appoggiò la testa sul cuscino e disse all’uomo:

“Adesso voglio dormire…spegni la luce nell’uscire.”

Kaji uscì e prima di spegnere la luce disse:

“Buonanotte bambine mie, fate sogni d’oro.”

L’indomani Misato fu la prima a svegliarsi, ma era sempre preoccupata su come dare la notizia alle ragazze.
Si rassettò ed andò a sedersi alla scrivania di Ritsuko e continuava a pensarci, poi si svegliò anche Kaji e vedendo la donna pensierosa le domandò:

“Buongiorno, non sai proprio come dirglielo?”

“No, sono preoccupata di una loro reazione…di sicuro Nadia si metterebbe a piangere, Asuka credo che inizierebbe a imprecare in tedesco, il problema sarebbe calmarle dopo.”

Asuka e Nadia si affacciarono alla porta e la second domandò:

“Calmare chi?”

La castana notando lo sguardo triste della madre timidamente domandò:

“Mamma cosa è successo?”

Misato stava per iniziare a parlare, ma sudava freddo:

“Vedete…ieri sera …..”

Squillò il telefono e la donna rispose subito, forse per poter uscire momentaneamente da quella situazione:

“Pronto….Si sono sveglie… le ho di fronte….Ritsuko che hai?…metto il vivavoce ok.”

Poi rivolgendosi alle ragazze:

“Bechy, Asuka venite qua.”

Le due si avvicinarono e si appoggiarono alla scrivania, poi Misato pigiò un pulsante sull’apparecchio e da quest’ultimo si sentì la voce della dottoressa:

-Ragazze come state? Dormito bene?-

Nadia rispose subito:

“Io si, anche Asuka che ha tenuto in braccio Spike. Ma tu dove sei e dov’è Rei?”

Il maggiore continuava ad ascoltare incredula quella strana telefonata.

-Siamo in infermeria.Adesso vi passo Rei che deve dirvi una cosa.-

La voce stanca di Rei si fece sentire:

-Ragazze ciao..io sto bene, sono qui in terapia intensiva, ma sto bene.-

Asuka allarmata:

“Perché cosa ti è successo?”

-Niente di grave… mi hanno solo sparato.-

Asuka sempre più sbalordita:

“Eehhh??!! Chi ti ha sparato?…Ma stai bene?  come solo sparato?”

Nadia stava iniziano ad aprire i rubinetti, era capibile dal suo continuo tirare su col naso, ma fu interrotta dalla First:

-Nadia, non iniziare a piangere...io adesso sto bene e sono qui in infermeria vi ho chiamato per informarvi di tutto, adesso ho vicino Ritsuko a farmi compagnia, voi non preoccupatevi. Passatemi a trovare oggi pomeriggio.-

Entrambe le ragazze:

-Ok, ci si vede oggi Ciao.-

Rei ripose la cornetta e guardando Ritsuko che gli stava seduta a fianco del letto gli sorrise e commento:

“Spero che adesso stiano tranquille.”

“Si, hai fatto bene a parlarci di persona, adesso dormi sei ancora stanca per lo stress post operatorio, anche se non ti ha leso parti vitali togliere un proiettile dal proprio corpo non è una cosa da nulla.”

La ragazza un po’ intimorita:

“Mamma….è stata la mia parte di angelo a salvarmi la vita vero?”

La dottoressa fu stupita da quella domanda, ma volle rispondere:

“Credo di si, dopo un intervento del genere ti sei quasi ripresa, per un normale essere umano ci vorrebbero 2 o 3 giorni per essere nel tuo stato.”

“Probabilmente in me c’è stato anche il desiderio di vivere che mi ha permesso di trovare le forze per chiamarti e sapevo che saresti corsa subito….che stupida potevo creare un AT-Field, ma non sono stata abbastanza veloce.”

Rimboccando le lenzuola la dottoressa volle nuovamente tranquillizzare la ragazza:

“Shhhh..adesso dormi e non ci pensare più. Anche se sei in parte angelo sei stanca, più tardi ne riparleremo su cosa è successo comunque il comandante Ikari non ti farà più del male.”

Sorridendo la ragazza:

“Lo so ci sei te mamma a proteggermi.”

“Adesso esco, i dottori mi hanno permesso di stare qui con te già troppo. Dormi bene.”

La dottoressa usci e si diresse nel suo studio. Intanto in quest’ultimo Misato stava finendo di spiegare tutta la storia alle ragazze che erano sedute sul divanetto si stringevano a Kaji che gli stava in mezzo e contraccambiava la stretta. Quando la donna finì per rincuorare le ragazze, che erano spaventate, gli parlò con quella dolcezza che solo lei sapeva usare:

“Hei, l’avete sentita anche voi che sta bene, oggi andiamo a trovarla, adesso dobbiamo fare colazione …Kaji vai te a prenderle?”

L’uomo alzandosi:

“Si voi aspettatemi qua.”

A quel punto entrò la dottoressa:

“Buongiorno a tutti, allora avete fatto colazione?”

Asuka, Misato e Nadia iniziarono tutte e tre contemporaneamente a fare domande a raffica alla dottoressa sulle condizioni di Rei facendo un gran trambusto e innervosendo la bionda che dopo un po’ scoppiò:

“SILENZIO! Sembrate tre oche starnazzanti. Adesso calma…Rei sta bene e si riprenderà presto ve lo ha detto lei di persona, adesso sta riposando.”

Le tre abbassarono lo sguardo e si misero quiete, poi la donna dai capelli porpora parlò:

“Non abbiamo ancora fatto colazione, stavo mandano Kaji a prenderla.”

“Bene Kaji vai pure io adesso faccio una visita a queste tre oche.”

Poi rivolgendosi alle tre:

“Adesso andate di la toglietevi la camicia da notte e sedetevi sul letto, anche te Misato capito?”

La donna frustrata:

“Si, Si, sono anche io una paziente.. ragazze andiamo.”

Le tre eseguirono gli ordini e aspettarono la dottoressa sedute sul letto, con indosso solo la biancheria, l’attesa durò poco perché Ritsuko entrò dopo 2 minuti con i ferri del mestiere. Iniziò tirando fuori tre termometri e li mise in bocca alle tre partendo da Asuka:

“Bene adesso apri la bocca e alza la lingua.”

Misato non era convinta e si lamentò:

“Mi arrangio io a metterlo sotto l’ascella.”

“No, Maggiore lei lo tiene in bocca come le sue figlie, così farà silenzio ed io potrò lavorare in pace.”

Finito il giro dei termometri iniziò quello della pressione, per poi passare al controllo dei battiti cardiaci, come mise lo stetoscopio su di Nadia questa rise e causò un commento da parte della bionda:

“Perché ridi….è freddo e fa il solletico vero?”

La ragazza fece un cenno con la testa visto che non poteva parlare. Una volta che ebbe registrato tutto tolse i termometri e appuntò anche i valori della temperatura e finito commentò:

“Per me siete a posto, vi firmo il foglio di via per le 12:00 e poi potete andare a casa.”

Nadia fu quella meno felice dalla notizia:

“No!”

Stupite le altre:

“Perché no?”

“Come facciamo ad andare da Rei.”

La dottoressa:

“Allora vi faccio uscire alle 14:00 va bene così?”

La castana:

“Siiii!”

Poi tornò triste:

“Dottoressa…Posso chiederti una cosa?”

“Dimmi cara.”

“Perché io delle tre ho il seno più piccolo?”

“Perché la tua mamma  ha 29 anni ed è una donna, Asuka ne ha 14 ed è una ragazza, mentre tu ne hai 13 e sei poco più di una bambina. Non ti preoccupare cresceranno anche a te, devi solo aspettare che la natura faccia il suo corso. Adesso mettetevi il pigiama che si fa colazione.”

Rincuorata la ragazza:

“Ok, allora aspetto.”

Le tre si rivestirono andarono insieme alla dottoressa nello studio dove vi entrò Kaji con le pietanze che furono spazzolate dalle pazienti vista la misera cena della sera precedente.

La dottoressa finita la colazione:

“Adesso io, la mamma e Kaji andiamo a sbrigare una faccenda e voi restate qui. Fra un po’ arriva Maya così insegna a Nadia, mentre per te Asuka puoi continuare il tuo ripasso di giapponese. Va bene così?”

Nadia:

“Roger, però non fate stancare la mamma che è convalesiente.”

Asuka:

“Con-va-le-sce-n-te si dice convalescente.”

Si sentì bussare e la dottoressa diede l’avanti e fece capolino Maya in maglietta e minigonna di jeans facendo scalpore agli occhi di Nadia:

“Maya.. ma la tua divisa?”

“Oggi è il mio giorno libero, però visto che c’era da badare a voi due sono venuta lo stesso però ho preferito stare comoda. Dai che iniziamo la lezione.”

Misato indossando un giubbetto sopra il pigiama fece le dovute raccomandazioni:

“Noi andiamo voi fate le brave. Maya te le affido, sgridale pure se c’è ne bisogno.”

Il trio se ne andò e le ragazze iniziarono a studiare, Nadia seguiva le indicazioni di Maya sedute alla scrivania, mentre Asuka leggeva un libro ed ogni tanto domandava il significato di un ideogramma.
Misato, Kaji e Ritsuko fecero una capatina al reparto dove stava Rei per avere altre informazioni, poi si diressero alla loro meta, l’ufficio di Fuyutsuki una volta entrati Misato si scusò della sua miss improvvisata:

“Scusi vicecomandante per il mio abbigliamento non consono, ma essendo obbligata a rimare qui non ho altro di meglio da mettermi.”

Kozo:

“Non si preoccupi, dopo quello che è accaduto in questa base e soprattutto a lei non ho alcuna lamentela da farle, la sua condizione è più che accettabile, l’importante che sia lucida per ragionare.”

“Non si preoccupi mentalmente sto bene.”

Sedendosi alla sua scrivania l’uomo da capelli grigi parlò:

“Bene direi che possiamo iniziare la discussione.”

Anche gli altri 3 si sedettero su altrettante sedie e si misero ad ascoltare Fuyutsuki che stava iniziando a esprimersi:

“Lo 01 ora è completamente libero d’intendere e di volere, Maggiore Katsuragi, ha notato qualcosa di strano durante l’ultimo episodio di berserk?”

Misato stava ripensando a quegli attimi:

“L’unica stranezza che ho notato è che l’unità si è attivata ed ha agito senza l’inserimento della Entry-Plug poi ero intenta a tranquillizzare Bechy e Asuka, per cui non ciò più badato…”

 Poi la donna ebbe come un sussulto:

“….un momento.…io e l‘Eva abbiamo incrociato gli sguardi……prima che sradicasse gli ancoraggi e poco prima di andare in arresto operativo….si mi ricordo che sembrava osservarmi, cercava come una sorta di segnale da me.”

Kozo:

“Non lo escluderei, se hanno una volontà possono anche interagire con noi, adesso passiamo ad altro, condizioni della First children?”

La dottoressa rispose prontamente:

“è ancora in terapia intensiva, ma sta dando segni di ripresa, è facile che stanotte la portino in una normale stanza.”

Misato stupita:

“Di già?”

“Si, la ferita è superficiale, poi te l’ho detto che Rei è molto forte.”

Il maggiore si fermò a pensare:

> Possibile che dopo aver preso in pieno petto un proiettile e aver perso una gran quantità di sangue una ragazzina della sua età sia già in piedi dopo 24 ore? So che Rei è sempre stata misteriosa, ma ciò lo è ancora di più…non sarà mica un angelo….no, ci avrebbe già attaccato e nel momento più vantaggioso per lei…. Ma cosa vado a pensare???? Ha ragione Ritsuko sono ancora turbata ed adesso vedo nemici dappertutto.<

Fuyutsuki:

“Allora Rei è fuori pericolo, per quanto riguarda la Second, si è ripresa dalla scorsa battaglia?”

La dottoressa iniziò a relazionare:

“Sembrerebbe di si, stamattina dalla veloce visita che le ho fatto non dava segni di malessere fisico, per quanto riguarda quello mentale  ne sa più il maggiore che io.”

Misato continuò il discorso:

“Da ieri Asuka ha dormito molto e stanotte ha passato una notte tranquilla abbracciata a Spike, c’è stato un attimo di sconforto ieri sera, ma niente di grave, ha reagito bene anche alla notizia del ferimento di Rei.”

Il vicecomandante:

“Chi è Spike?”

Misato:

“Il panda.”

Sempre più confuso il vicecomandante:

“Spike? Panda?”

Kaji risolse il problema:

“Si vicecomandante, Spike è il nome che Nadia ha dato al suo pupazzo di peluche a forma di panda che gli ho regalato. Ieri sera lo ha dato ad Asuka per la notte e quest’ultima se lo è tenuta stretto mentre dormiva.”

“Adesso è chiaro.”

Accennando un sorriso, cosa insolita per fuyutsuki:

“Quella ragazzina…Ieri l’ho trovata abbracciata allo 01, voleva a tutti i costi ringraziarlo….Vabbè continuiamo. Ora il Comandante Ikari è in cella d’isolamento, ieri sera ha tentato di sforzare il blocco, ma lo hanno fermato, spero che non si sia offeso se ho dato l’ordine di sparargli a vista.”

I tre:

“Cioè?”

“Ieri sera quelli della sicurezza lo hanno avvistato e siccome ha tentato la fuga, hanno dato una raffica di mitra a pochi passi da lui convincendolo a rimanere. Adesso è in cella d’isolamento, dopo andrò a trovarlo, credo che vorrà spiegazioni.”

Ritsuko restava a sguardo perso nel vuoto pensando:

>Non mi capacito del suo gesto contro Rei, proprio con lei, se dovessimo perderla definitivamente sarebbe come perdere lo 01 se non peggio.<

Gli venne in mente l’immagine di poche ore prima, una Rei sorridente che gli diceva: “Lo so ci sei te mamma a proteggermi.” Stava per iniziare a piangere, ma continuava nella sua riflessione:

>ma che cosa sto dicendo!…Forse non sono tanto meglio di Gendo, la sto trattando ancora come una cavia da laboratorio….Calma Ritsuko, gli vuoi bene e lei te ne vuole…troveremo una strada per porre fine a questa pazzia.<

Venne ridestata dall’amica:

“Rit-chan….Rit-chan che hai?”

“No, niente, assolutamente niente, ero solo assorta.”

Kaji mise in tavola un’altra questione:

“Per la commissione?”

Fuyutsuki:

Ho appuntamento con loro tra 2 ore, avrò le mie gatte da pelare, tra la lancia perduta e la detenzione di Gendo.

“Loro quanto ne sanno?”

“Sanno della lancia, ma di Gendo non sanno niente.”

Misato:

“Potremmo deferirlo adesso, mi sembra una buona occasione.”

Fuyutsuki:

“Prima voglio parlarci, poi vedrò in base alle sue intenzioni.”

Ritsuko:

“Mi raccomando stia attento.”

“Non preoccupatevi, lo conosco da anni e so quali sono i suoi punti deboli…Per me potete andare vi terrò informati su tutto.”

I tre si congedarono lasciando il vicecomandante a pensare al da farsi, appena fuori dall’ufficio Ritsuko se ne andò in infermeria salutando i due:

“Io vado da Rei, ci vediamo per pranzo.”

Kaji:

“Ok, ci vediamo a pranzo.”

Dopo che la dottoressa fu lontana Misato volle chiedere un favore all’uomo:

“Rioji, portami al Terminal Dogma, devo verificare una cosa.”

“E’ troppo rischioso nelle tue condizioni.”

“Rioji è importante.”

“Va bene, però 5 minuti.”

“Ok”

I due si aggiravano per quei corridoi riservati a pochi, quando furono di fronte a quella porta Kaji fece passare un tesserino magnetico nell’apposita fenditura e la porta scorrevole si aprì mostrando le strutture interne.
Misato si guardava in giro incuriosita poi trovò l’enorme macchia di sangue per terra che si stava coagulando e lo fece notare all’uomo con aria esterrefatta:

“Mio Dio, Rioji, ti sembra una roba normale perdere tutto questo sangue e stare bene dopo meno di 24 ore.”

“No… sembra il pavimento di un  mattatoio.”

Il maggiore notò qualcosa nelle nere pareti e si avvicinò per osservarle da vicino, le sembravano vive, quando fu con la testa molto vicino e con gli occhi puntati al suo interno notò qualcosa e successivamente fece uno scatto indietro spaventata:

“Rioji andiamocene, la faccenda non mi piace, qui c’è qualche segreto della Nerv che non vorrei scoprire da sola.”

L’uomo abbracciandola da dietro per fargli coraggio la portò fuori e richiuse quella porta, poi una volta fuori stettero lì un paio di minuti a riprendersi e Misato dopo un po’ parlò:

“Ci sono cose che non conosco ancora della Nerv, dei sotterranei del Geofront e del Progetto per il perfezionamento dell’uomo….. poi Rei si sta sempre più rivelando un enigma.”

“Andiamocene adesso, qui siamo stati un po’ troppo.”

I due si allontanarono tornando nello studio della dottoressa, fecero il viaggio in silenzio, non avevano voglia di parlare dopo quello che avevano appena visto. Entrarono silenziosamente nello studio dove trovarono Maya ed Asuka in piedi dietro a Nadia seduta alla scrivania che con un dito indicava quello che stava tentando di leggere:

“…il gato……bi…be…ve il   late….no… il la..t..te.”

Maya:

“Prova a rileggerlo.”

“Il gatto..be-ve il latte.”

Asuka:

“Brava, stai andando alla grande, adesso leggi la frase successiva”

“Ok.”

Intanto che la castana leggeva la frase Misato si appoggiò alla porta e gli scomparvero i dubbi e le incertezze che la turbavano e mostrò un timido sorriso.

“Il ca-ne mangia l’oss-o.”

Finita di dire questa frase Kaji applaudì dicendo:

“E brava la nostra Bechy, stai proprio imparando bene.”

La ragazza sorrise:

“Ho anche due brave maestre.”

“Bene allora voi continuate, noi andiamo in infermeria a trovare Rei e Ritsuko, poi andremo con voi oggi pomeriggio, adesso proseguite nello studio.”

Entrambe le ragazze:

“Ok, mamma.”

I due adulti uscirono e si diressero in infermeria, intanto Nadia aveva ripreso stentatamente a leggere, ma la cosa gli veniva difficoltosa visto che gli cadevano i capelli sul libro:

“UFFAAAA!!!! Questi capelli mi stanno stufando…..non mi fanno leggere!”

Maya:

“Bechy non arrabbiarti per così poco, adesso ci penso io ai tuoi capelli birichini…..Asuka hai un elastico per capelli o un nastro?”

Asuka:

“Aspetta che guardo nella borsa di Misato.”

Nadia:

“Asuka guarda che la mamma ti sgrida se sa che gli rovisti nella sua borsa.”

La rossa mentre rovistava nella borsa:

“Basta che non lo venga a sapere…..Ecco…un nastro nero.”

Poi alzando l’oggetto per farlo vedere alle altre due:

“Può andar bene questo?”

Maya:

“E’ perfetto, vieni qui ad aiutarmi e tu Bechy sta ferma.”

La giovane donna prese la chioma della castana e la strinse dietro alla testa di quest’ultima, poi quando la second le porse il nastro unì tutti i capelli in un fiocco formando un coda per poi dire:

“Ecco una bellissima coda di cavallo.”

Finalmente la ragazza si sentiva libera dal fastidio di quei capelli un po’ troppo liberi:

“Finalmente non mi vengono più davanti agli occhi, poso guardarmi allo specchio?”

Maya:

“Certo, però fa in fretta abbiamo ancora tanta strada da fare.”

“OK.”

La castana andò nella camera a guardarsi allo specchio e dopo pochi secondi si sentì urlare:

“KAWAHIIIIII!!!”

Allarmate Maya e Asuka andarono subito a vedere e trovarono la Sixth che di fronte allo specchio si girava la testa per poter vedere la nuova acconciatura e venne sgridata da Asuka:

“Bechy, ma ti sembra il caso di urlare così?”

La castana euforica:

“SIII! Mi piacciono proprio i capelli così, adesso vedo la parte dietro della mia testa.”

La second seccata:

“ Nuca! si chiama nuca, adesso fila di là che dobbiamo continuare, l’hai sentita anche te Maya, abbiamo ancora molto da fare.”

Le due tornarono e ripresero la lezione mentre Kaji e Misato erano giunti in terapia intensiva ed osservavano, insieme alla dottoressa, Rei dormire un placido sonno nel letto. Il maggiore dopo un po’ di silenzio domandò all’amica:

“Gli vuoi bene, vero?”

Senza distogliere lo sguardo la dottoressa rispose:

“Si, molto e anche lei me ne vuole, senza accorgersene mi sta chiamando mamma.”

“Beh, è parecchio che vi conoscete per cui è normale che vi siete affezionate a vicenda.”

“Misato ti sbagli, noi anche se ci frequentavamo per via  del lavoro era come se non ci conoscessimo, eravamo estranee, comunque penso che sia cambiato tutto quella sera.”

A Ritsuko gli occhi iniziarono a divenire lucidi e continuò a parlare:

“Forse lei aveva pensato che l’avrei portata alla base, ma non fu così, mi fece tenerezza vederla soffrire così e non so come la convinsi a rimanere. Per me era bello sentirsi responsabile di qualcuno, probabilmente per lei fu la prima volta che riceveva così tante attenzioni da un’altra persona.”

Iniziò a piangere:

“Misato perché l’ha fatto, è una ragazzina così docile ed indifesa perché?!”

Misato voleva domandare molte cose all’amica, ma vedendola in quello stato volle solo rincuorarla:

“Rit-chan non lo so, comunque l’importante che adesso sia fuori pericolo, comunque penso che glielo chiederà il vicecomandante.”

Ritorna all'indice


Capitolo 23
*** Capitolo23 ***


NewGirlEntry023 Capitolo 23

La cella era buia e un solo spiraglio entrava dalla piccola finestra, sotto quella luce fioca Gendo se ne stava seduto con le sguardo fisso nel vuoto finché la porta non si aprì, come riconobbe l’ombra che stava alla porta gli si rivolse con tono sarcastico:

“Ecco qui il primo dei miei cospiratori. Allora Fuyutsuki come mai questa tua visita?”

Kozo non si smosse di un millimetro, ma contrattaccò:

“Sono solo qui per discutere con te, pensavo che qualche ora da solo ti aiutasse a riflettere sulle tue azioni.”

“Le mie azioni al contrario delle tue sono indiscutibili. A proposito bello lo scherzo delle guardie una raffica di mitra verso il loro comandante, di sicuro è una tua idea.”

“Cosa credi, qui le notizie volano, durante la battaglia eri disposto a perdere l’unità 02 col suo pilota, poi hai quasi tentato di uccidere la Sisth children, se non era per Yui ci saresti riuscito e per finire, quello che non mi capacito ancora, è il ferimento di Rei da parte tua….. Sai, già non sei simpatico, se poi ti metti a fare del male a tre ragazzine, agli occhi del personale diventi un cattivo soggetto e non usano mezzi termini con te.”

“Siete penosi, adesso credete che se il gatto non c’è sia ora di ballare.”

“No, Rokobungi, sei tu che fai pena. Hai passato gli anni ad usare persone, soldi e tempo per i tuoi piani ed adesso arriva una ragazzina dal nulla e ti sconquassa tutto.”

“Ragazzina…chiamiamola  col suo vero nome …. Abominio della natura e della stupidità umana…che figlio che ho…usare l’Eva per cambiare sesso solo per giocare alla puttanella con le sue amiche.”

“Però quando l’Eva ha rotto la corazza e tuo figlio stava perdendo la sua forma fisica tu ne eri entusiasta.”

“Certo Yui era diventata un Dio grazie a me.”

“Rokobungi continui ad avvalorare le mie idee su di te, sei penoso.”

“Sempre a fare il professore, quei tempi sono finiti.”

“Gendo, tu non ti accorgi del male che hai seminato e che ora stai raccogliendo. Prima Yui, poi Shinji e Naoko ed infine me….. Ti stanno abbandonando tutti. Come ti dicevo prima, hai voluto giocare a fare il Dio in terra, però poi è venuto un angelo dai capelli castani che ha stravolto i tuoi piani. La realtà è che non sopporti il fatto di non avere alcun controllo su di lei, primo perché ti ha cancellato dalla sua vita, cosa che Shinji non è riuscito a fare, secondo perché è protetta dallo 01 e stavolta Yui te ne ha dato una prova lampante, sei riuscito a farla arrabbiare sul serio stavolta.”

“Ma che storia commovente, ti vedrei come biografo.”

“Lo so che ti rode Gendo, avevi pianificato tutto, tranne la voglia di vivere di Shinji o per meglio dire di Nadia che ha saputo trovare la felicità senza di te… stavolta chi è quello che è stato gettato via come una cosa inutile?”

Calò un attimo di silenzio, ma poi il vicecomandante continuò a parlare:

“Dimmi perché hai quasi tentato di uccidere anche Rei?”

“Perché anche lei stava iniziando a disobbedirmi e questo non posso permetterlo.”

“Allora o tutti con te o tutti contro di te….lasciamo perdere, tra poco ho un incontro con la commissione, dovrò relazionare sull’ultimo scontro bellico, tu cosa intendi fare? Io ti posso dare l’opportunità di riprendere il tuo posto come comandante, oppure posso deferirti e non mi serve tanta fatica vista la tua attuale posizione.”

“Fa quello che vuoi, io volevo attuare il mio piano, ma ho visto che anche Yui mi ha tradito, non me ne frega più niente, che sia fatto il piano della Seele, come da copione.”

“Bene Gendo, provo dispiacere per te, ma fino ad un certo punto, hai fatto tutto da solo, chiederò il tuo deferimento, starai qui in detenzione. Ti dico solo una cosa, farò di tutto per fermare anche loro, costi quello che costi.”

“Fuyutsuki stai per andare in contro alla morte così.”

“Lo so, ma preferisco morire piuttosto che seguire la scelte di quattro pazzi pronti a creare un  falso dio. Ora ti devo salutare, spero che tu possa ancora riflettere sulle tue scelte.”

“Fuyutsuki….Rei come stà?”

L’uomo uscendo dalla cella rispose:

“Bene, è in ospedale, ma sta bene, forse anche lei ha voglia di vivere adesso.”

La porta si chiuse e nell’oscurità apparve ancora quel piccolo spiraglio di luce.

Fuyutsuki rientrò nel suo ufficio e come fu seduto sulla sua scrivania si mise a guardare un ritratto di Yui e bassa voce le parlava:

“Yui tra poco vado da quei simpatici vecchietti, cercherò di tenerli buoni fino alla comparsa dell’ultimo angelo, poi vedremo se riusciranno ad attuare il progetto per il perfezionamento dell’uomo. Dovrò sapere da che parte stai e mi farò aiutare da Rei appena si sarà ripresa.”

Trascorsi 20 minuti il vicecomandante andò nello studio dell’albero sefirico ed una volta insediatosi alla scrivania attese la comparsa dei monoliti. Come lo videro il membro francese obbiettò stupito:

-Fuyutsuki!!!??? Dov’è Ikari?-

L’uomo dai capelli grigi non si scompose:

“E’ in detenzione, per mio ordine.”

Membro americano:

-Con quale autorità si è permesso di fare una cosa simile?-

“Quella che mi viene conferita nel caso il comportamento del comandante crei danno alla Nerv, hai suoi membri o alla sua missione.”

Membro francese:

-Si spieghi meglio!-

“Durante lo scontro con l’ultimo angelo il comandante Ikari ha deliberatamente  perso la lancia di Longinus, stava per sacrificare l’unità 02 col suo pilota ed infine ha attentato alla vita degli altri due Children.”

Membro americano:

-Possibile che Gendo abbia compiuto degli atti del genere?-

“Si, gli ho parlato, ma non vuole rispondere, per il momento vi chiedo il suo deferimento, non credo che nelle sue attuali condizioni sia in grado di portare a termine il Progetto per il perfezionamento dell’uomo.”

Dopo tanto silenzio si fece sentire anche Keel:

-Fuyutsuki ci lasci soli a discutere, come lei comprenderà questa non è una scelta da poco.-

“Lo so, vi lascio, quando avrete pronto il vostro verdetto chiamatemi, io resto qui in attesa.”

La figura di Fuyutsuki scomparve lasciando soli i cinque monoliti che iniziarono la discussione e fu Keel a dare il via:

-Avete sentito anche voi, avete conferma su ciò che è stato riportato da Fuyutsuki.-

Membro francese:

-A me hanno confermato la presenza della lancia in orbita lunare e questo mi basta.-

Membro americano:

-Stamattina ho sentito il nostro campanello suonare, a quanto pare ridargli il posto non è stata una cattiva idea, mi ha relazionato sul comportamento di Ikari, sia sul fatto che ha quasi perso un’unità Eva compreso il pilota e che poi ha tentato di uccidere gli altri due Children, il Third sta bene, mentre la First è rimasta ferita.-

Membro francese:

-Gendo deve essere impazzito, tentate di uccidere il proprio figlio…non credo che sia ancora soggetto degno di fiducia, nonostante abbia realizzato e portato a ottimi risultati i compiti a lui assegnati.-

Keel:

-Allora visto il livello a cui siamo arrivati e considerato che manca poco al completamento di tutto, un eventuale cambio al vertice della Nerv non dovrebbe cambiare più di tanto la situazione….allora è deciso….Chiamatemi Fuyutsuki-

Riapparve la scrivania con il maturo professore che restò in silenzio, Keel gli affidò la nuova carica:

-Fuyutsuki, abbiamo deciso, dalla data odierna Gendo Ikari viene deposto, ora  lei è il nuovo comandante della Nerv. Ora restiamo in attesa di una completa relazione sugli ultimi fatti. Mi raccomando non ci deluda.-

All’uomo da capelli grigi apparve un ghigno e pensò:

>Deludervi? E’ proprio quello che ho intenzione di fare.<

Poi parlò:

“Non si preoccupi, la Nerv è in buone mani.”

Keel:

-Adesso può andare Comandante Fuyutsuki.-

La figura dell’uomo scomparve ancora ed i monoliti rimasero ancora a discutere da soli:

Membro Francese:

-Spero che la scelta di Fuyutsuki porti ai risultati voluti.-

Keel:

-Non credo che si permetterà fa farci qualche sgarro. Mi fido più di lui che di Gendo, poi manca poco, se occorrerà eseguiremo il copione personalmente.-

Fuyutsuki rimase a seduto a guardare il soffitto e dopo un quarto d’ora apparve in ufficio una segretaria con in mano un foglio e si rivolse all’uomo:

“E’ appena arrivato questo dalle Nazioni Unite, si tratta del cambio di Comandante.”

Kozo alzandosi e dirigendosi fuori da quella stanza:

“Lo so, prepari un dispaccio e lo comunichi a tutta la base, io sono nel mio ufficio.”

La notizia fece un gran clamore ed in meno di mezz’ora tutta la Nerv ne era al corrente, tranne Misato, Ritsuko e Kaji. Come un fulmine piombò in infermeria Sigheru e come trovò i tre in sala d’aspetto, gli si mise davanti e Kaji stupito da quel comportamento gli domandò:

“Sigheru che cosa c’è?”

Non potendo parlare per via del fiatone dovuto alla corsa, il ragazzo porse a loro un foglio e l’uomo lo lesse attentamente per poi commentare:

“Caspita, adesso abbiamo un nuovo capo.”

Le due donne erano ancora all’oscuro, Misato prese la parola:

“Rioji cosa c’è?”

“Adesso Fuyutsuki è il nuovo comandante della Nerv, Gendo è stato deposto.”

Rinvenendo Sigheru:

“Il messaggio è arrivato 10 minuti fa e sono corso ad avvisarvi, a quanto pare sono ordini partiti dalle alte sfere.”

Ritsuko:

“Allora adesso è Fuyutsuki ad avere in mano tutto…..e di Ikari?”

Kaji:

“Qui non dice niente però credo che sia sotto la diretta responsabilità del nuovo comandante.”

Misato:

“Bene Sigheru puoi andare.”

Il tecnico si congedò e tornò alle sue mansioni, una volta soli i tre amici diedero ancora un’occhiata a Rei che dormiva ancora e poi andarono a congratularsi col nuovo comandante. Giunti i fronte alla porta di Fuyutsuki bussarono e subito furono invitati ad entrare.

“Avanti!”

Aprirono la porta e trovarono Kozo seduto alla scrivania:

“Siete voi. stavo per chiamarvi.”

Misato:

“Congratulazioni per la nomina.”

“Vedo che sapete già tutto, abbiamo maggiore libertà ora che Gendo è innocuo.”

Ritsuko:

“E’ stato da lui?”

Kozo:

“Si, prima di andare dalla commissione come vi avevo anticipato stamattina.”

Ritsuko:

“Come sta?”

Kozo:

“Oramai è l‘ombra di sé stesso, Nadia e lo 01 lo ha distrutto.”

Misato stupita:

“ehh!? Come scusi, ma se ha quasi tentato di ucciderla.”

Kozo:

“Sapete, Gendo ha sempre vissuto manipolando le cose a suo piacere e se c‘era qualcosa di anomalo per i suoi piani riusciva sempre a correggerlo in tempo, solo che stavolta di fronte a quella ragazzina è rimasto impotente e questa sua incapacità gli ha fatto perdere il controllo di se stesso. Inoltre dobbiamo anche prenderci le nostre responsabilità visto il voltafaccia che gli abbiamo fatto. Infine  quello che gli ha dato il colpo di grazia è stato il comportamento di Rei e dello 01 che gli si sono ritorti contro.”

Misato:

“Come ritorti contro?”

Kozo:

“Si, prima lo 01 gli si è aizzato contro, ma questo è colpa sua, non poteva fare quello che ha fatto proprio di fronte all’Eva, mentre per Rei mi ha detto che stava iniziando a disubbidirgli, per questo le ha sparato, forse è stato più un gesto di rabbia, dopo non so altro….a proposito…condizioni di Rei?”

Ritsuko:

“Sta bene, ora sta dormendo, credo che tra poco si sveglierà ed avrà fame, dovrò andare ad aiutarla a mangiare.”

“Bene, voi due andate pure, Riguardo a lei sig. Kaji deve rimanere qui con me, dobbiamo mandare una relazione alla commissione e mi serve un bravo venditore.”

Le due donne se ne andarono lasciando i due uomini a lavorare, fecero parte di strada assieme e prima di dividersi Ritsuko parlò all’amica:

“Io vado da Rei, credo che dovrò imboccarla.”

“Io invece vado dai miei due diavoletti, non dovrò imboccarle, ma vista la loro voracità è sempre difficile sfamarle.”

“Falle preparare che alle due potete uscire, vi spetto da Rei così Nadia sarà contenta.”

“Ok.”

Misato tornò nello studio e ritrovò Nadia che leggeva e stavolta era più veloce di prima e sbagliava poco:

“La mamma è … andata al me..rca..to in auto…bus.”

Misato:

“Dopo tutta questa lettura ti sarà venuta fame.”

La castana alzò lo sguardo dal libro e sorridendo alla madre:

“Mamma, sei qui! Guarda la zia cosa mi ha fatto una coda di cavallo col fiocco, sto bene vero?”

“Si amore stai proprio bene con i capelli così, adesso però è ora di mangiare, poi ci cambiamo e andiamo da Rei e poi a casa.”

“SIIII”

Le Quattro mangiarono allegramente e poi Misato fu la prima a rivestirsi, cercò nella borsa portatagli da Kaji e tirò fuori una sua divisa pulita, poi si accorse che qualcosa mancava:

“Ma dove è andato a finire quel……”

Alzò lo sguardo e si mise ad osservare le due figlie, poi gli impartì un ordine con un tono severo:

“Nadia, Asuka venite qui di fronte a me in piedi ed una in fianco all’altra e guardate fisse in avanti.”

Le ragazzine fecero quello appena impartitogli e come furono i fronte alla madre, quasi sull’attenti restarono lì ad attendere. Il maggiore le osservava con sguardo severo, mentre Maya restava perplessa a guardare. Misato si ritrovava Asuka sulla sinistra e Nadia sulla destra e decise di iniziare dalla rossa, le si mise in parte e le alzò la parte posteriore della camicia da notte osservando per un attimo il sedere per poi lasciar ricadere l’indumento. Dopo si spostò da Nadia e fece lo stesso, però una volta che le scoprì il sedere, restò immobile tre secondi a guardare e poi con la mano destra le mollò uno sculaccione seguito da un salto in avanti della ragazza con le successive lamentele:

“AHI.AHI.AHI….Mamma mi hai fatto male……Perché?”

Misato guardandola severamente:

“Perché hai indosso una cosa che non è adatta alla tua età.”

Asuka era perplessa:

“Nadia cosa hai combinato?”

Nadia non rispose era intenta a massaggiarsi il fondoschiena, ma al posto suo rispose Misato:

“La signorina ha indosso il MIO perizoma rosso.”

Detto ciò andò dalla castana e le alzò la camicia da notte facendo vedere l’oggetto proibito anche alle altre, Maya si mise la mano alla fronte e commentò anche lei:

“Nadia la mamma ha perfettamente ragione, sei ancora troppo piccola per un vestirti così.”

Rimessa giù la sottana Misato abbracciò Naida e guardandola in faccia si volle far un po’ perdonare per quello sculaccione forse un po’ troppo eccessivo:

“Bechy, forse ho esagerato, però anche tu non puoi fare tutto di testa tua, se hai dei dubbi dimmelo a me o Asuka che possiamo aiutarti.”

La castana si strinse alla madre e appoggiando la testa al petto della donna:

“Scusami mamma, non lo farò più.”

“Toglimi una curiosità, quando te lo sei messo?”

“Stamattina dopo la visita della dottoressa, quando tu sei andata via sono andata in bagno, ho inciampato nella borsa ed è uscito fuori, ero curiosa di sapere cos’era ed allora….”

“Sei un diavoletto lo sai, se vuoi ti compro un completino rosso, però lo scelgo io. Adesso da brava vai in bagno e ti metti delle mutandine normali, dai che dobbiamo andare.”

“Roger.”

Asuka:

“Ed io?”

“Va bene, ne comprerò uno anche a te, poi a casa faremo i conti.”

“I conti?”

“Si, per quello che hai combinato ieri.”

“Non vorrai prendermi a sculaccioni spero.”

“No, ma per 15 giorni la spazzatura la porti via te.”

Le tre si rivestirono, Misato con la sua solita divisa, mentre Asuka e Nadia in modo casual con due magliette e altrettante minigonne colorate, la rossa mise della scarpette col tacco mentre la castana con le sue scarpe da ginnastica con le strip. Come furono pronte andarono in infermeria a trovare Rei. Quest’ultima era sveglia e stava mangiando, più che altro Ritsuko la imboccava, ma la ragazza non ne era convinta:

“Ritsuko, ci arrivo da sola, non preoccuparti non serve che mi imboc……”

La dottoressa gli aveva appena infilato un cucchiaio di riso in bocca e mentre la ragazza lo deglutiva le disse:

“Sempre a lamentarti, manda giù che è buono.”

“Si lo so che è buono, ma c’è la faccio, non sono così debilitata da dover essere imboccat…..”

Un’altra porzione l’aveva azzittita, ma per sua fortuna arrivarono le ragazze Katsuragi, Nadia come la vide nel letto le balzò al collo piangendo:

“Rei stai bene.”

La first accarezzava la testa della ragazza e le fece i complimenti per la nuova acconciatura:

“Chi ti ha fatto questa bella coda, lo sai che stai bene così.”

Nadia alzò lo sguardo e con la faccia umida, ma gli occhi vispi rispose:

“M’è l’ha fatta la Zia Maya, sai ho iniziato a leggere ed i capelli mi continuavano a cadere davanti per ciò lei ed Asuka con un fiocco mi hannwauauwua.”

Rei aveva preso tra le mani il viso della Sisth e con una leggera pressione le impediva di esprimersi, allora la ammonì un po’:

“Adesso rallenta che non ho capito niente di quello che hai detto.”

Misato:

“Vedo che adesso stai meglio Rei.”

“Si, per fortuna mi ha preso in un punto non vitale, ma se si spostava un paio di centimetri mi sa che le condizioni sarebbero state peggiori….Che ne è stato del Comandante.”

Si azzittirono tutte, ma poi Misato diede la notizia:

“L’ex comandante Ikari è in cella adesso.”

Rei stupita:

“Come Ex?”

“Vedi, visto il suo comportamento di ieri, le Nazioni Unite lo hanno deposto ed hanno nominato comandante Fuyutsuki.”

Asuka:

“Il vicecomandante ora è il comandante?”

Misato:

“Esatto.”

Poi continuò:

“Rei ti ricordi qualcosa di ieri sera?”

La ragazza restava a sguardo fisso e gli venne in mente le ultime parole che Gendo le disse prima di lasciarla in un lago di sangue:

>>>“Tu puoi essere sempre sostituita, spero che da ciò impari a non essere insolente con me.”<<<

Vedendo quell’espressione Misato fece dietrofront:

“Lasciamo stare, ora riposati che devi riprenderti, mi serve una mano da te per badare a questi due Diavoletti, ma cosa stavate facendo?”

Ritsuko:

“Stavamo mangiando.”

Rei:

“Si, però Misato dì a mia mamma che non mi serve essere imboccat….”

Un altro cucchiaio di riso l‘aveva azzittita, mentre Ritsuko la rimproverava allegramente:

“Silenzio io sono il tuo medico e la tua mamma e so cosa è meglio per te.”

Maya si mise a ridere con una mano davanti alla bocca, ma poi rimproverò la sua sempai:

“Sempai, mi sa che Rei ha ragione, la lasci mangiare in pace.”

La bionda lasciando il cucchiaio alla ragazza nel letto:

“E va bene, avete vinto voi. Allora tra mezz’ora siete donne libere, andate subito a casa?”

Misato:

“No, dobbiamo andare a comprare un po’ di abiti per Bechy, oramai  non so più cosa mettergli, poi volevo vedere per la cameretta, non so compare qualche copriletto colorato, un paio di cuscini, sai per rendere la stanza un po’ più allegra, fortuna ieri ho preso paga.”

Nadia:

“Sai, la mamma mi ha detto che mi compra un completino rosso come le sue mutandine.”

La bionda squadrò il maggiore:

“Che storia è questa?”

Misato un  po’ impacciata:

“Si, prima l’ho trovato con indosso il mio perizoma, si è anche presa un bello sculaccione, allora per farmi un po’ perdonare gli compro un completino, però come dico io. A te serve qualcosa?”

“Portami qualcosa per Rei, se la dimettono non o cosa fargli indossare, mi raccomando non sciupare tutta la tua paga.”

“Va bene, adesso andiamo. Ragazze, si và, su adesso avete visto che Rei sta bene siete più tranquille anche voi, però dobbiamo farla riposare ancora. Ciao a tutte.”

Nadia diede un bacino a Rei e poi se ne andò insieme alle altre. Come furono fuori dall’infermeria Misato invitò Maya a fare spese:

“Maya, vieni anche te a fare shopping?”

“Mi dispiace sig.na Katsuragi, ma ho un impegno.”

“Ok, non preoccuparti dopotutto è il tuo giorno libero.”

Nadia si soprassalto:

“Ti incontri col tuo moroso?”

Ricevette un pugnetto in testa dalla Second che la ammoniva:

“Ma sono domande da farsi.”

Nadia:

“Mamma, Asuka mi picchia.”

Misato:

“E fa bene, non puoi fare domande del genere così a bruciapelo, non sono affari tuoi con chi si incontra Maya.”

La giovane donna tranquillizzò tutte:

“Non preoccupatevi, non fa niente, adesso devo proprio scappare. Ciao.”

La ragazza si diresse verso un’uscita, poi Misato si consultò con le figlie:

“Adesso noi tre andiamo nello studio della dottoressa a pendere le nostre cose, poi si va a fare qualche spesa, che dite?”

All’unisono:

“Siiii”

Si diressero nello studio presero le loro cose e si incamminarono verso il parcheggio, durante il tragitto Nadia teneva in braccio Spike, mentre Asuka la borsa con i loro indumenti sporchi e dopo un po’ scoppiò un battibecco tra le due partendo dalla rossa:

“Nadia adesso io vado davanti e tu dietro.”

“Ok, io vado davanti e tu dietro.”

“No, io sono la più grande e tocca a me andare davanti.”

“Sono io la più piccola e vado io davanti, devo essere quella che deve essere controllata dalla mamma.”

“Infatti se vai dietro io e la mamma possiamo controllarti meglio, così non combini guai.”

“Uffa, ci vado io davanti!”

“No, ho detto che ci vado io.”

Misato si era innervosita sentendole e le azzittì:

“Silenzio, voi siete sotto la mia responsabilità, sia come piloti che come figlie, decido io chi viene davanti, adesso silenzio.”

Le tre arrivarono all’automobile, la donna aprì lo sportello lato passeggero e poi si girò ad osservare le due ragazze che facevano gli occhi dolci per convincere la madre nella scelta. Misato ci pensò su un attimo, poi prese Spike dalle braccia di Nadia, lo posizionò sul sedile e lo legò con le cinture di sicurezza, questo gesto lasciò le due Children a bocca aperta e Asuka si lamentò:

“Non è giusto così.”

Misato:

“Certo che è giusto, sono io a decidere ed ho deciso che Spike merita il posto davanti, voi tra ieri ed oggi me ne avete combinate un po’ troppe, poi Spike non ha niente da obbiettare.”

Andando dal lato guida aprì lo sportello e reclinò in avanti il sedile e spronò le due:

“Forza, adesso salite o non vi porto a spendere.”

Le due salirono in automobile senza recriminare, evidentemente la paura di non fare shopping era più forte di qualsiasi altra lamentela.

Intanto nel suo studio il neocomandante Fuyutsuki e Kaji avevano appena finito il loro lavoro e discutevano del più e del meno:

“Quei pazzi credono ancora che Shinji sia ancora qui tra noi.”

“In un certo senso è ancora tra noi, solo che in un altro corpo.”

“Se così la sua anima è felice meglio per lui, chi siamo noi per giudicare. Allora Sig. Kaji, mi toglie una curiosità.”

“Quale Comandante?.”

“Coma ha fatto ma riavere il suo lavoro?”

“Lo ha detto lei prima, sono bravo a vendere, mi è bastato solo riferire alcuni fatti che non gli avevo ancora comunicato, poi anche se ho fatto il doppio gioco con quelli del ministero, sono una delle poche persone che sanno la verità sulla Nerv, sull’istituto Murduk, sullo 01 ed anche su di Rei, per cui se volevano sapere altro era meglio che mi ridavano l’incarico altrimenti avrebbero perso il loro informatore sugli intrallazzi della Nerv.”

“Avrà riferito anche del mio piano per sabotarli suppongo.”

“No, su quello no. Visto che è il Nostro piano per sabotarli.”

“E cosa mi garantisce che lei non gliel’abbia riferito.”

“Nadia, Asuka, Rei, Misato, Ritsuko, e tutte le brave persone che lavorano qui.”

Fuyutsuki aveva letto la sincerità dell’uomo in queste sue ultime parole e non volle continuare, lo congedò.

“Bene, ora trasmetto questo file alla commissione, per me può andare dalle sue ragazze, ora mi aspetta una lunga giornata visto questo improvviso cambio al vertice.”

“Arrivederci comandante.”

Kaji se ne andò nello studio della Akagi, non trovò Misato e le sue figlie, chiamò Ritsuko e gli riferì  che se ne erano già andate a fare shopping, allora l’uomo senza troppo pensarci su andò ad attuare un suo particolare piano, un progetto che non interessava né la Nerv, né gli Evangelion, né altre cose legate al suo lavoro.

Ritorna all'indice


Capitolo 24
*** Capitolo24 ***


NewGirlEntry024 Capitolo 24

Fuyutsuki restò a lavorare fino alle 8 di sera, però un pensiero continuava a tormentarlo, poi prese la cornetta e chiamo il dipartimento tecnico:

“Si, mi passi il responsabile…….Si, sono il comandante. Dovete togliere la copertura toracica dall’unità 01…..si, devo visionare da vicino il nucleo….in quanto tempo….mezz’ora. va bene, una volta tolta la copertura non voglio nessuno nella gabbia…. Domani mattina salvo diversi ordini dovrete rimettere a posto l’unità pronta in caso di attacco.”

Ripose la cornetta ed andò in infermeria per parlare con Rei, la trovò ancora in terapia intensiva, ma volle lo stesso tentare a convincerla a fare un lavoro per lui:
 
“Buonasera Rei, a quanto pare non ti hanno ancora trasferito.”

“Salve Vicecomandante……Scusi Comandante, me ne ero dimenticata. No, i dottori non mi danno il permesso.”

“La dottoressa Akagi dov’è?”

“Arriva subito è andata a rinfrescarsi, è tutto il giorno che è qui.”

“Rei volevo domandarti un favore, ma visto che non sei ancora in forma è meglio rimandare.”

“Mi dica comandante, magari la cosa è fattibile.”

Fuyutsuki si fece coraggio e fece la sua richiesta:

“Dovresti metterti in comunicazione con l’anima dello 01.”

“Professore, ma lo 01 non mi permette di connettermi a lui.”

“Pensavo di creare un canale neurale direttamente dal nucleo.”

La ragazza abbassò lo sguardo per riflettere, intanto rientrò la dottoressa e salutò Fuyutsiki:

“Buonasera Vicecomandante……Scusi Comandante, sa mi devo ancora abituare all’idea.”

“Non fa niente, mi ci devo ancora abituare pure io.”

Rei salutò la dottoressa, però si vedeva la sua perplessità.

“Ciao mamma.”

Ritsuko:

“Rei cos’hai?”

Rei:

“Niente, stavo pensando ad una cosa che mi ha chiesto il comandante.”

Fufutsuki prese in mano la situazione.

“Dottoressa ho appena chiesto a Rei se se la sentiva di comunicare con l’anima dello 01, naturalmente se non vuole non c’è problema.”

Ritsuko preoccupata:

“Perché?”

“Devo sapere da che parte sta.”

“Proprio adesso.”

“Prima lo so meglio è, ma se Rei non se la sente rimanderemo, oppure non se ne farà niente.”

“Ma lo 01 non accetta altri piloti oltre alla Sisth.”

“Ho fatto scoprire il Nucleo, Rei dovrebbe creare un collegamento da esso.”

“Comandante, non so è il caso, è ancora molto debole e poi un eventuale stress….”

Rei interruppe la dottoressa:

“Ci voglio provare, io e lo 01 abbiamo molte più cose in comune di quanto si possa pensare. Portatemi là con una carrozzella.”

Ritsuko sbalordita:

“Rei…..Sei sicura di riuscirci, potresti stare male.”

Sorridendo la First:

“Ma ci sei tu vicino a me, non mi può accadere niente.”

I tre andarono di fronte all’Evangelion e Rei seduta su una sedia a rotelle guardava l’enormità dello 01, poi fu distratta dal Comandante:

“Rei, puoi ancora rinunciare.”

La ragazza facendo un cenno negativo con la testa:

“No, vado avanti, ho anche io qualcosa da chiedergli, per lei cosa devo domandargli se va tutto bene?”

“Domandagli se ci aiuterà a fermare la Seele…..poi dì a Yui che gli voglio bene…mi raccomando sii prudente.”

“Ok, non preoccupatevi.”

La ragazza si girò verso la madre che la rincuorò:

“Rei mi raccomando, sei forte, continua ad esserlo, sarai sola una volta connessa.”

Rei protese la braccia in avanti verso Ritsuko e disse con poca voce:

“Mamma.”

La dottoressa si avvicinò e la abbracciò e le sussurrò nelle orecchie:

“Ti voglio bene, non fare stupidaggini.”

“Si. Ti voglio bene anche io e voglio continuare a volertelo.”

La dottoressa si staccò e Rei con il suo sguardo deciso mise la sua mano destra sull’enorme nucleo e chiuse gli occhi, Ritsuko e Fuyutsuki restavano a guardarla, dopo un paio di minuti la donna le domandò:

“Rei tutto bene?”

Sempre ad occhi chiusi e con una voce abbastanza tranquilla Rei rispose:

“Ci siamo quasi, attenti provo a sviluppare un AT-Field….”

Dopo pochi secondi Rei iniziò a tremare facendo preoccupare i due, Ritsuko urlò:

“REI… FERMATI!”

La ragazza alzò la mano sinistra e fece il segno di OK, questo tranquillizzò i due.
Rei non vedeva niente, ma oltre alla dottoressa  a fuyutsuki avvertiva vicino a lei un’altra presenza ed iniziò mentalmente a cercare un contatto:

>“Chi sei?”<

Nessuna risposta.

>“Non preoccuparti non voglio farti del male, voglio solo parlare con te, c’è anche il professor Fuyutsuki qui vicino, mi manda lui, vuole chiederti una cosa.”<

Finalmente arrivò una risposta:

>“Il professore è qui?”<

Rei:

>“Sì, suppongo che lei è la dottoressa Yui Ikari.”<

>“Si sono la dottoressa Ikari, sono l’anima che risiede nell’unità Evangelion 01”<

>“Io sono la First Children, pilota assegnato all’unità 00”<

>“Lo so chi sei.”<

>“Sa anche che non sono un essere umano.”<

>“Lo posso dedurre dal fatto che non è inserita l’Entry-Plug e che hai creato questa forma di connessione appoggiando la tua mano al nucleo dello 01.”<

>“Si, è così, ma quello che lei non sa è che io sono stata creata con i DNA mescolati di Lilith ed i suoi.”<

Ci fu silenzio, allora Rei continuò a parlare, cercando di ripristinare il contatto:

>“Dottoressa, mi ascolti, sono qui non per me ma per sapere se aiuterà il professore contro la Seele, non voglio che accadano cose che facciano star male le persone che amo.”<

Rei riusciva a percepire quel senso di odio del suo interlocutore che aveva ripreso a parlare:

>“Eppure a te cosa può interessare, sei nata per questo.”<

>“Lo so, ma ora non è più così, mi sono rifiutata di portare avanti questa pazzia, non voglio far soffrire ancora Bechy, o Asuka, hanno già sofferto abbastanza.”<

>“Chi è Bechy?”<

>“E’ Nadia Rebecca Katsuragi, la persona nella quale ora risiede l’anima di Shinji.”<

>“Come fai a sapere di Shinji?……Dimenticavo sei un angelo….Non credere di fare la commedia con me, di sicuro sei stata mandata da Gendo per potergli permettere di collegarmi al Dummy System, questo errore l’ho fatto una volta ed ha pagare è stato ancora mio figlio.”<

Rei iniziò a disperarsi:

>“La prego si fidi di me, guardi nella mia mente cosa è successo, guardi come è felice Nadia, però mi creda, non sono qui per ingannarla.”<

Da fuori Rei stava digrignando i denti e si notava che stava soffrendo, ma riuscì a dire qualche parola a Fuyutsuki ed a Ritsuko che attendevano preoccupati:

“Non preoccupatevi…ho stabilito il contatto, sta guardando i miei ricordi…..non abbiate paura.”

Nella mente di Rei riaffioravano le immagini di quegli ultimi giorni e come un film li commentava insieme alla sua speciale interlocutrice, la prima a passare sotto osservazione fu la dottoressa Akagi che venne descritta da Rei:

>“Questa è la dottoressa Akagi, lei mi ha aiutato nel diventare donna.”<

>“è impossibile, la figlia di Naoko aveva i capelli rosso scuro, non biondi.”<

>“Davvero? Non sapevo che si tingesse i capelli.”<

>“Allora se li tinge…..Sii, è lei, stesso taglio di occhi, stessa espressione…. scusa se ho dubitato di te…Gli vuoi bene da quello che capisco dai tuoi sentimenti.”<

>“Si, mi ha accolto a casa come una figlia, mi vuole bene nonostante sia uno scherzo della natura fatto dall’uomo.”<

>“Non essere così dura con te stessa, ti sei ritrovata in questa situazione non per colpa tua. Se poi fossi così cattiva non ti tratterebbe così.”<

>“Hai ragione grazie a lei ed ha Nadia ho scoperto molte cose che non sapevo di avere.”<

>“Fammi vedere Nadia adesso.”<

I ricordi si focalizzarono sulla castana, sul suo sorriso, sui suoi capelli lunghi sul suo modo di fare, su quel piangere disperato per poi ridere, sulla sua voglia di vivere. Rei stava sentendo una forte tristezza:

>“Dottoressa, cosa ha? Sento che lei è triste, perché?”<

>“Si, sono triste perché ho fallito, non sono stata capace di far provare queste sensazioni anche a Shinji, invece come Gendo l’ho abbandonato ho scelto una marionetta al posto di mio figlio. Per questo che è nata Nadia, Misato ha più doti di me per fare la madre ed allora ho deciso di ridare nuova vita all’anima di Shinji.”<

>“Dottoressa, non si preoccupi, Nadia è in buone mani, Misato le sta dando tutto il suo amore. Stavolta ha fatto un’ottima scelta. Le prometto che una volta finito tutto troverò il modo di tirarla fuori da qui e così anche lei come Nadia potrà ripartire da zero.”<

>“Grazie Rei per il conforto, chiamami Yui e dammi del tu. Io e te abbiamo molto in comune.”<

Apparve a loro ancora alcune immagini di Nadia, Asuka, Misato, Kaji che giocavano assieme, poi apparvero gli ultimi ricordi che Rei aveva di Gendo, lui in piedi di fronte a lei mentre estraeva la pistola e senza esitare sparava, poi ancora quella frase da lui pronunciata:

>>>“Tu puoi essere sempre sostituita, spero che da ciò impari a non essere insolente con me.”<<<

Rei ebbe paura nel percepire quella rabbia crescente e cercò di tranquillizzare Yui:

>“Yui calmati ti prego, non muovere l‘Eva sul ponte ci sono io il professore e la dottoressa, non voglio che tu faccia del male a loro muovendoti.”<

Dopo un attimo quella sensazione sparì e Yui torno a farsi sentire:

>“Hai ragione, così non risolvo niente. Ora dov’è Gendo?”<

>“Il professore mi ha detto che è in prigione e ci starà per un bel po’.”<

>“Mi dispiace per il male che ha fatto soprattutto a Shinji ed ora a te, anzi forse a te lo ha fatto da quando ti ha creato. Ci crediamo di essere meglio degli angeli, ma forse siamo sullo stesso piano, se non peggio. Hai più umanità tu che sei sia angelo sia donna di altri esseri che si fanno definire umani.”<

Un attimo di silenzio calò in quel colloquio mentale, sia Rei sia Yui si sentirono a vicenda quella sensazione di rammarico che le aveva pervase contemporaneamente, poi l’anima dello 01 ricominciò a parlare:

>“Mi sa che per te è ora di andare, sei molto stanca, lo sto capendo ora. Dì al professore che lo aiuterò a fermare quei pazzi, forse lui lo avrà già capito, ma è per questo che sono diventata una cosa sola con l’Eva. Vedi questa condizione, mi permette di impedire a loro di usare lo 01 come gli pare, mentre so per certo che anche non gli permetterai di proseguire ei loro intenti. Inoltre posso proteggere Shin..Nadia e tutti voi solo contro gli angeli e quando posso vedervi, ma per il resto sono inutile. Rei, potresti proteggerla quando io non sarò in grado di farlo?”<

>“Non serve chiederlo, le prometto anche che gli starò vicino e le difenderò, gli farò da angelo custode, spero solo di essere più svelta con un AT-Field.”<

 >“Lo so che farai del tuo meglio, comunque ricordati che se ami qualcuno vuol dire che sei più umana di quanto tu possa credere. Adesso vai, se hai dei dubbi sai dove trovarmi.”<

>“Ok, ma tu la prossima volta che vai in berserk cerca di non essere così barbara, hai spaventato a morte un po’ tutti.”<

>“Lo terrò a mente, ciao piccola donna.”<

Rei si svegliò da quel su stato di catalessi e si ritrovò davanti Ritsuko che la guardava un po’ preoccupata:

“Rei allora tutto bene?”

“Si mamma, tutto bene, sai è una brava persona, ma quanto tempo è passato?”

Fuyutsuki le rispose:

“Quasi due ore.”

Rei:

“Professore non si preoccupi è dalla nostra parte, mi ha detto anche di proteggervi.”

“Non ti nascondo che forse lo sapevo già.”

“Mamma, adesso ho sonno, mi porti in camera.”

Ritsuko soddisfatta:

“Si, amore, ti porto a fare la nanna.”

Fuyutsuki capì che era meglio andare e congedò le due:

“Andate pure, siete stanche ed io ho avuto ciò che volevo, grazie ancora Rei.”

“Non c’è di che Comandante, forse ha fatto bene anche a me parlare con Yui, è una donna eccezionale ed ha molte virtù che la rendono speciale.”

“Si lo so. Adesso su a nanna.”

Ritsuko spingeva la carrozzina sulla quale c’era seduta Rei e canticchiava contenta, poi fu interrotta dalla ragazza:

“Mamma.”

“Dimmi.”

“Non mi hai detto niente sul fatto che ti chiamo mamma.”

“Perché dovrei dirti qualcosa? A me piace, forse è una mia forma di egoismo che mi impedisce di lamentarmi su ciò.”

“Posso ufficialmente chiamarti Mamma?”

“Si, chiamami pure mamma.”

“Ok Mamma, posso anche chiederti perché ti tingi i capelli, vorrei vederti con i tuoi capelli naturali.”

“Mi sono tinta i capelli per non assomigliare troppo a mia madre, poi non ciò più pensato a farli tornare del loro naturale colore.”

“Allora proviamo a casa a scolorirli e guardiamo come ti stanno, io dico che staresti benissimo.”

Entrando nella stanza e portando la carrozzina in parte al letto Ritsuko aiutò Rei a coricarsi e una volta rimboccatogli le coperte le diede la buonanotte:

“Ok Rei una volta a casa proviamo come mi stanno i capelli al naturale…adesso dormi….Nottenotte.”

Chiudendo gli occhi:

“Notte mamma a domani mattina.”

Ritsuko uscita dalla stanza andò nel suo studio, pensò un po’ alla scelta della sua capigliatura e poi fece una telefonata:

“Maya, sono io…. la dottoressa Ritsuko…. scusami per l’orario……domani inizi alle 7 vero?….potresti portarmi uno shampoo che tolga la tintura…. c’è l’hai. Grazie Maya, mi trovi nel mio studio domani mattina.”   

Intanto a casa Katsuragi stava avvenendo una sfilata di moda, infatti Misato seduta in soggiorno, con una lattina di birra in mano, guardando verso la porta del corridoio chiamava le figlie come in una passerella d’alta moda:

“Per la collezione intimo adolescenti Asuka e Nadia con indosso i completini piccoli diavoli, capi caratterizzati dal loro colore rosso, non troppo sexi per ragazzine che puntano ad essere ben presto piccole donne perbene ed educate.”

Arrivò solo PenPen e come vide la padrona le fece un verso interrogativo come per dire, come mai mi osservi? Allora  Misato preoccupata:

“Ragazze….. Ragazze? Ci siete?”

Asuka seccata si fece sentire:

“Si ci siamo e non ho alcun interesse a venire di lì vestita così.”

Anche Nadia si sentì:

“Uffa, dai Asuka che stai bene, la mamma ha speso i suoi soldi per questi completini, almeno diamogli questa soddisfazione.”

“Va bene…. Però Misato anche le alette in peluche dovevi prendere?”

Misato:

“Erano in saldo… Poi ho pensato che con quelle sareste state un incanto, casomai le ricicliamo per una festa in maschera…allora venite di qua o no?”

Nadia:

“Si mamma arriviamo.”

La due si presentarono con indosso due completini intimi a due pezzi formati da delle mutandine rosse con un leggero pizzo sul davanti e due bustini anche loro rossi con nastrini e fiocchetti che davano alle due una forma molto aggraziata e snella, quello che dava subito all’occhio era un paio di alette da pipistrello di peluche nero fissate sulla schiena dei bustini. Misato era al settimo cielo per quella performance e continuava ad incitare le ragazze:

“Su, adesso camminate, giratevi, mostratevi, siete bellissime, dai fate come alla TV… dai Asuka pagheresti per fare la modella impegnati un po’, Nadia sei un amore, anche la tua coda è bellissima col fioco rosso, se vi facessi delle foto guadagnerei un mucchio di soldi.”

Asuka eseguiva quegli ordini e poteva anche notarsi in uno specchio e commentò:

“Avevate ragione, sto benissimo.”

Misato era sempre più euforica, le ragazze la stavano ubriacando più della birra:

“Se diventate delle modelle voglio il 20%, anzi il 30% dei vostri introiti, dopotutto vi ho scoperte io. Però dovete camminare dritte. Adesso vi faccio qualche foto.”

Misato prese la macchina fotografica e iniziò a scattare e continuava ad impartire ordini che le ragazze eseguivano:

“Bene date il bacio..ok, con la mano anche..e soffiate…. fate un’espressione innocente…ok…fatene una cattiva….adesso abbracciatevi…fate ciao con la mano….Brave…..sedetevi a gambe incrociate…..appoggiatevi le vostre teste e sorridete…ferme così….questa merita un primo piano…adesso Bechy tieni in braccio Spike e tu Asuka, PenPen, bene di fronte allo specchio adesso, brave…”

Poi sdraiandosi pesantemente sul divano:

“Basta. Sono stanca.”

La donna ripose la fotocamera e si sedette sul divano, poi richiamò le due a sé:

“Diavoletti venite qui.”

 Le due arrivarono e si accoccolarono una per parte al maggiore che gli cinse le braccia al collo e le coccolava:

“Ragazze vi voglio bene.”

Le due:

“Lo sappiamo mamma.”

Misato diede un bacio sulla fronte alle due e dopo si sentì la porta aprirsi e la voce di Kaji che annunciava il suo arrivo:

“Ragazze, il vostro cavaliere è qui.”

Le ragazze erano impietrite e si abbracciarono ancora più forte a Misato e Asuka le diceva:

“Mandalo via non può vederci così!”

Misato parlò all’uomo:

“Rioji, va a farti un giro, le ragazze non sono presentabili.”

L’uomo perplesso:

“Perché?”

Misato:

“Perché di si, le ragazze sono mezze….”

Non riuscì a finire la frase che si trovò di fronte l’uomo e come Nadia ed Asuka se ne accorsero iniziarono a coprirsi il più possibile con le braccia ed a urlare:

“Via, Via, Via, Via, Vai Via ….”

Kaji sapeva che si stavano vergognando, allora per tranquillizzarle sfoggio il suo sorriso e gli parlò delicatamente:

“Asuka, Bechy, non preoccupatevi, non vi faccio niente, poi avete due corpicini che sono bellissimi, siete seconde solo a Misato.”

L’uomo fece alzare Asuka prendendola per una mano e poi gli si sedette al suo posto per poi far risiedere la second sulle sue gambe, le fece appoggiare la testa al suo petto e con la mano sinistra la accarezzava. Il braccio destro lo posizionò sulle spalle di Misato e con la mano accarezzava Bechy che teneva la testa contro la spalla della madre. Una volta trovata la calma Misato parlò alle due:

“Visto che non vi fa niente, dopotutto non siete nude e come se avete su un costume da bagno, poi oramai Kaji qui è di casa.”

Anche Kaji volle rincuorare le due:

“Date retta alla mamma, che mi conosce molto bene.”

Poi passò la mano sulla schiena di Asuka e si fermò a toccare la punta di una delle sue alette ed ancora dubbioso:

“Vi sono anche cresciute le ali…allora siete due diavoletti a tutti gli effetti.”

Nadia era in disappunto e si alzò di scatto indispettita:

“Ma no, c’è le ha fatte mettere la mamma, stavamo facendo la sfilata di moda come le modelle, la mamma voleva vedere come ci stavano i completini che ci ha comprato..adesso ti facciamo vedere.”

La castana si alzò, prese per una mano Asuka e la tirò in piedi lamentandosi con lei:

“Dai Asuka facciamo la sfilata anche per il Sig. Kaji.”

Asuka era intimorita dalla presenza dell’uomo:

“Nooo, non voglio.”

“Daiiii, anche prima non volevi, ma poi non ti volevi più fermare, fammi un favore dai.”

“Ok, ma è l’ultima.”

Le due ritornarono in corridoio e Nadia si fece sentire:

“Mamma presentaci come prima.”

Misato racimolò quello che aveva detto prima:

“Per la collezione intimo Asuka e Nadia  ci presentano a linea piccoli diavoli, capi di colore rosso, non troppo audaci per ragazzine che vogliono essere ben presto come la loro mamma.”

Dicendo questo le due uscirono e camminando di fronte per poi fare una giravolta e ritornare nel corridoio seguite dagli applausi dell’uomo, una volta al coperto Asuka disse ai due nel soggiorno.

“Noi andiamo a metterci il pigiama e ci leviamo le ali.”

Misato:

“Mettetevi i pigiamini che vi ho preso oggi, mi raccomando non rovinate le ali, tu Asuka togligliele a Nadia e tu Nadia ad Asuka, capito?”

Dal corridoio Nadia rispose:

“Si, mamma.”

Kaji si rivolse alle due:

“Nadia, Asuka dopo venite di qua che vi devo parlare.”

All’unisono:

“OK”

L’uomo si rivolse alla donna:

“Da quel che ho capito avete fatto shopping selvaggio oggi.”

“Si, gli ho comprato ancora un po’ d’indumenti e di lingerie.”

“Chi è quello che le vizia?”

“Io gli prendo cose utili, mentre te le coccoli più del dovuto, mica sei il loro papà.”

“Volevo appunto parlarvi di questo.”

Misato strabuzzava gli occhi, ma poi Kaji urlò alle ragazze:

“Nadia, Bechy vestitevi che vi porto fuori a vedere una cosa.”

Dalle camere:

“Cosa?! Adesso?!”

L’uomo:

“Si adesso.”

Misato:

“Allora mettetevi le tutine che vi ho preso oggi.”

Kaji rivolgendosi a Misato:

“Hai svaligiato un negozio?”

“Quasi, ma dove vuoi andare?”

“A farvi vedere una cosa, volevo portarvi domani, ma visto che tu hai tirato fuori il discorso…Non preoccuparti è qui a cinque minuti.”

Le ragazze arrivarono con indosso delle tute da ginnastica uguali, solo che quella di Asuka era rossa, mentre quella di Nadia rosa, Kaji  non potè non commentare:

“Misato sono sorelle adottive, ma le stai trattando come gemelle.”

La donna alzandosi:

“Che colpa ne ho se hanno le stesse taglie, poi sono carine viste assieme.”

I quattro si prepararono e partirono in automobile, durante il viaggio le ragazze cercarono di scucire qualcosa all’uomo, ma lui si rifugiava nel dire che era una sorpresa. La macchina si fermò di fronte ad una villetta bianca circondata da un giardino e con una siepe a cintarla. Scesero tutti e si trovarono sotto il tettuccio del cancellino, non vedendo nessun nome sulla cassetta delle lettere Asuka domandò:

“Sig. Kaji, ma qui chi ci abita?”

L’uomo serenamente rispose:

“Per il momento nessuno.”

Tirò fuori della chiavi, aprì il cancellino, poi la porta d’ingresso, entrò e si diresse in quello che doveva essere il soggiorno, accese le luci e mostrò alle compagne l’interno della casa. Era completamente vuota, ma si presentava bella, pulita, con le pareti bianco candido, una grande vetrata che dava sul giardino, c’era anche una cucina completa di frigor, forno lavello e piano cottura, poi Kaji fece notare delle scale e mandò le ragazze in perlustrazione:

“Ragazze salite a dare un’occhiata.”

Le due salirono e quando accesero le luci del piano superiore si potevano sentire i loro discorsi:

“Asuka, guarda ci sono 4 camere, guarda come sono belle e spaziose.”

“Si lo so ci sono persino 2 bagni e poi un balconcino che dà sul giardino, sarebbe la casa dei miei sogni.”

Misato era rimasta in silenzio e poi in mezzo al soggiorno guardava Kaji dritto negli occhi e con una voce lieve, ma stupita domandò all’uomo:

“Rioji, cosa vuoi dirmi? Cosa significa questa casa vuota?”

L’uomo guardava la donna nelle sue pupille e le rispose anche lui a voce bassa.

“Misato è da tanti anni che ci conosciamo, quando convivevamo da giovani era come se giocavamo a fare gli adulti, mentre adesso non ho più voglia di giocare, adesso voglio fare sul serio con te, perché tu non meriti uno scavezzacollo che fa il triplogioco tra la Nerv, la Seele ed il governo, voglio sistemarmi, con te e con i tuoi diavoletti. Questa casa è vuota, ma voglio che veniate te e le ragazze a riempirla insieme a me, perché siete la cosa che mi rende felice, grazie a voi ho nuova linfa vitale, se faccio quello che faccio è per voi e solo per voi, vi voglio bene. Soprattutto a te Misato, non ho mai smesso un secondo della mia vita di amarti e continuerò a farlo.”

La donna non ne era pienamente convinta:

“Rioji, lo abbiamo fatto già una volta ed è andata male, non voglio tirare in ballo anche le ragazze, soffrirebbero ancora.”

Nadia e Asuka  erano appena scese e dalla balaustra delle scale osservavano i due in silenzio, avevano capito che la cosa era molto importante. Kaji restò un attimo in silenzio dopo aver sentito le parole di Misato, ma poi le rispose:

“Misato come ti ho detto prima non ho più voglia di giocare. Allora eravamo giovani ed ingenui e abbiamo commesso molti errori, ma ora siamo adulti e sappiamo prenderci le nostre responsabilità. Quello che ti sto per dire mi è costato molte notti insonni, ma è quello che veramente voglio.”

L’uomo si inginocchiò estrasse dalla tasca della giacca un cofanetto, lo aprì e mostrò il contenuto alla donna, era un anello d’oro con un piccolo rubino. Quando Misato lo guardò rimase ferma ad osservarlo, il cuore le batteva forte,  sapeva che Kaji stava per farle la proposta, infatti l’uomo non si fece attendere:

“Misato, mi vuoi sposare?”

La donna si mise una mano sul petto, era confusa e felice, ansimava non riusciva a parlare:

“Rioji….Io……Sono commossa, sono felice….io. io….io….”

Sempre col fiatone si girò verso le ragazze e queste ultime le fecero di sì con la testa, la donna riportò lo sguardo sull’uomo e lo fece alzare:

“Alzati adesso, sei proprio un romanticone.”

Kaji era in piedi di fronte a lei, poi Misato lo informò sul suo verdetto:

“SI!…SI! Lo voglio..sposiamoci…Ti amo.”

Si abbracciarono e di diedero un lungo bacio osservate dalla ragazze che sospiravano pensando a quando sarebbe successo a loro.
Dopo quella effusione, si guardavano teneramente negli occhi per qualche attimo ancora, poi Misato si infilò l’anello e lo mostro alle ragazze che erano ancora appoggiate alla balaustra:

“Allora carino vero?”

Le due erano molto assonnate, Nadia stava sbadigliando, allora rispose Asuka:

“E’ bellissimo, però noi vorremmo andare a dormire.”

Kaji diede manforte alle due:

“Misato, hanno ragione è tardi, andiamo.”

Nadia si intromise:

“Mamma, vuol dire che se tu sei la mamma, il sig. Kaji è il papà?”

Misato presa in contropiede:

“Bè in teoria si, ma….”

Le due non la fecero finire, infatti dissero in coro:

“Papy, ci porti a casa.”

L’uomo sorridendo:

“Si, adesso andiamo, però mi fate vedere i pigiami che la mamma vi ha preso.”

“Certo.”

Uscirono da quella casa e ritornarono nell’appartamento, durante il viaggio Misato rimirava l’anello mentre le ragazze stavano progettando come arredare le nuove camere, poi il maggiore domandò all’uomo:

“Ma c’è li hai soldi per comprarti la casa? Guarda che io non dispongo di molti capitali. Oltre a qualche mobile non posso darti altro.”

L’uomo rispondendo:

“No, ho acceso un mutuo, però quella casa mi è costata meno di quanto pensi.”

“Ti sarai fatto aiutare da qualche tuo amico che conta e che ti è debitore.”

“No, lo devo agli Evangelion ed agli angeli.”

Le tre sbalordite:

“EEHH??!!”

L’uomo con molta calma gli diede la spiegazione:

“Si, visto che Neo Tokio Tre più che una città è un campo di battaglia e dopo gli ultimi scontri bellici molta gente ha deciso di andarsene, lasciando le case vuote e non comprando quelle nuove, il mercato immobiliare è crollato, ovvero ciò che si chiama svalutazione.”

Nadia cercava di ripetere:

“Svavulazione?”

Asuka la corresse alla sua maniera, ovvero sgridandola:

“Sva-lu-ta-zi-one, SVALUTAZIONE, è quando le cose perdono il loro valore, cioè quando una cosa prima la pagavi 10 ed adesso la paghi 5.”

Kaji fermò il battibecco:

“Asuka, fagli prima imparare a leggere e scrivere, poi passa ad economia.”

Arrivarono ed una volta entrati le ragazze andarono in camera a cambiarsi, Misato era in soggiorno con Kaji e si diedero di nuovo un bacio, poi la donna commentò:

“Però Signora Kaji suona bene.”
    
“Suona bene anche Signor Katsuragi, così Nadia non cambia non nuovo cognome.”

“Ci penseremo in seguito, eccole qui le nostre due figlie.”

Le due ragazze si erano presentate in soggiorno con i pigiamini nuovi, erano composti da un paio di pantaloncini lunghi sino a metà coscia e una maglietta a mezze maniche con i bottoncini sul collo, naturalmente erano uguali a differenza del colore, azzurro per Asuka e verdino per Nadia.
Kaji rimase un po’ a guardarle, poi fece notare una cosa alle due:

“Sono molto carini e molto leggeri, si può vedere che avete indosso la biancheria rossa.”

Asuka:

“Si, è con questo, dovremo pur indossare qualcosa, poi li teniamo qui in casa. Adesso papà noi andiamo dormire, Nadia andiamo.”

Alla castana  mancava qualcosa e lo fece notare alla rossa:

“Asuka, mamma e papà non ci hanno dato il bacio della buonanotte.”

Si avvicinarono agli adulti e vennero baciate ed un po’ coccolate, poi prima di andarsene Misato gli impartì l’ultimo ordine della giornata:

“Andate in camera mia a dormire come l’altra sera, poi passo a rimboccarvi le coperte, notte ragazze.”

“Notte papà, notte mamma.”

Le due sparirono e come furono nel letto restarono un po’ guardarsi e poi Nadia parlò ad Asuka:

“Adesso abbiamo la mamma, abbiamo il papà ed abbiamo una bella casa nuova, Asuka non sei felice?”

“Si, Bechy, sono felice, dopo molti anni sono finalmente felice, ora manca solo sconfiggere tutti gli altri angeli e poi saremo libere di fare quello che vogliamo.”

Nadia sorrideva e continuava in quel discorso:

“Asuka, sono carina io?”

“Certo che lo sei, sembri una rosellina di campo, sai se fossi un ragazzo ti farei la corte.”

La castana arrossì e si strinse le braccia al petto dicendo:

“Così mi fai arrossire, lo sai, anche te sei bellissima.”

“Si lo sapevo già, adesso a nanna.”

Si addormentarono e fecero dei veri e propri sogni d’oro, intanto in soggiorno Misato e Rioji discutevano sull’indomani mattina e parlare fu la donna:

“Pensa alla Nerv, due giorni due notizie strabilianti, oggi il cambio di comandante e domani l’annuncio del nostro fidanzamento.”

“Pensa alla povera Rit-chan, diventerà verde d’invidia sapendo che ti sposi prima te di lei.”

Misato sogghignando:

“Si, si, tocca prima a me.”

I due si distesero nuovamente sul divano e si addormentarono anche loro, Misato teneva ancora al dito il suo anello appena ricevuto.

Ritorna all'indice


Capitolo 25
*** Capitolo25 ***


NewGirlEntry025 Capitolo 25

Erano le otto del mattino, Rei si svegliò e mentre apriva molto lentamente gli occhi , vide a lato del letto Ritsuko, però qualcosa non le tornava, spalancò gli occhi e si trovò la dottoressa con i suoi capelli al naturale, ovvero di un bel colore rosso scuro. La ragazza non era abituata a vederla così, però riuscì lo stesso a darle il buon giorno:

“Buon giorno mamma…. lo sai che stai molto meglio così.”

Ritsuko le rispose:

“Buongiorno Rei, ti ho voluto fare una sorpresa.”

“Ci sei riuscita, non ti avevo quasi riconosciuta.”

“Era da anni che non vedevo il loro vero colore, stamattina quando Maya mi ha levato l’asciugamani dalla testa e mi sono vista allo specchio stentavo a crederci pure io. Però mi sembra di stare bene.”

“Si, stai bene, molto bene.”

In un’altra ala della base Misato e Kaji erano arrivati e la donna, con una borsa in mano, marciava decisa di fronte a se con il suo anello al dito, sapeva di stare per turbare ancora una volta la tranquillità della Nerv. Ad un certo punto entrarono sul ponte di comando e poterono sentire Sigheru e Makoto parlare:

Makoto:

“Sigheru la sai l’ultima notizia bomba della Nerv?”

“Bè l’ultima che so è quella del cambio di comandante.”

“Sì questa è quella ufficiale, ma io intendevo quelle non ufficiali.”

“Sapevo quella dei bigliettini con scritto Ikari Idiota all’interno dei magi, ma poi basta, poi qualcuna su chi si sposa e chi no.”

Sentendo quel discorso Misato si bloccò e si nascose con l’amato ad origliare e bisbigliava all’uomo:

“Sanno già tutto, che bello, adesso piombo lì e mi prendo i loro complimenti.”

In quel momento arrivò Maya e subito Makoto le fece la stessa domanda:

“Maya, la sai l’ultima?”

La giovane donna sistemandosi in postazione e con aria sbarazzina:

“Che la dottoressa Akagi si è stinta i capelli ed ora mostra una chioma amaranto.”

Makoto cadendo dalle nuvole:

“Lo sapevi già?”

“Si, gli ho dato io una mano a togliere il colore, ci sono voluti 3 lavaggi, ma alla fine non riuscivo a riconoscerla, non si riconosceva neppure lei.”

Makoto:

“Prima l’ho incontrata e ci ho messo un po’ a capire chi era, poi l’ho salutata.”

Sigheru sobbalzando:

“Ecco chi era quella che ho incrociato per le scale mobili, eppure mi sembrava di conoscerla.”

Misato saltò fuori dal suo nascondiglio, era demoralizzata per quella sua mancata marcia trionfale e si rivolse ai tre:

“Voi avete visto i veri capelli di Ritsuko prima di me che la conosco da anni….”

Makoto le rispose subito:

“Beh, sì è la notizia del giorno.”

Abbattuta abbassò lo sguardo guardandosi i piedi, Kaji la abbracciò da dietro e parlò anche lui hai tre:

“Va bene, lasciamo a Rit-chan il suo quarto d’ora di notorietà, Misato, un’altra volta sarà il nostro turno.”

“Si, però adesso devo assolutamente vederla, non posso rimanere ancora all’oscuro di tutto devo dargli anche questa borsa.”

Maya:

“La dottoressa è all’infermeria, naturalmente se si è tolta la tinta è stato per Rei.”

Misato innervosita si trascinò dietro l’uomo:

“Rioji, andiamo.”

Arrivarono nella stanza di Rei, ma trovarono solo una donna che gli dava le spalle visto che stava sistemando il letto, allora Misato le domandò:

“Scusi infermiera, ma la paziente di questa camera o la dottoressa Akagi dove sono?”

La donna si fermò di colpo, ma non rispose, allora Misato già abbastanza nervosa ammonì la donna:

“Scusi, le ho appena fatto una domanda, potrebbe almeno avere la compiacenza di rispondere, anche un non lo so va bene. Mi risponda subito o le dovrò farle rapporto.”

La donna rispose abbastanza adirata:

“Cosa vorresti farmi tu?”

Per fortuna di Misato riconobbe in quella voce la voce dell’amica, ed allora poté subito scusarsi:

“Scusa Rit-chan non ti avevo riconosciuta….non ti avevo mai vista con i tuoi capelli al naturale.”

La dottoressa si girò verso il maggiore che stupefatta la guardava, quest’ultimo dopo poco commentò ridendo a denti stretti:

“Però….Stai molto meglio così, sembri più giovane.”

“Ti vuoi far perdonare ammettilo.”

Rei uscì dal bagno e vedendo i nuovi arrivati li salutò:

“Buongiorno a tutti, Signorina Misato, è vero che mia mamma sta bene così?”

“Si Rei, tua mamma sta bene coi i suoi capelli al naturale, la fanno sembrare più vera, adesso devo mostrarvi una cosa.”

La donna porse verso le due la mano con l’anello che restarono ad osservarlo, poi la dottoressa guardò Kaji e Misato e collegò il tutto:

“Allora vi siete decisi, vi spostate.”

Il maggiore col sorriso sulle labbra:

“Esatto! E’ ancora tutto da decidere, ma ci sposiamo, abbiamo anche la casa.”

“Asuka e Nadia come l’hanno presa?”

Stavolta fu Kaji a rispondere:

“Direi bene, mi stanno già chiamando papà.”

Ritsuko abbracciò l’amica e le fece le felicitazioni:

“Brava Misato, sono contenta per voi, ora avete una famiglia ed è giusto che possiate vivere felici insieme.”

Anche Rei capì e si congratulò col maggiore:

“Signorina Misato, auguri.”

“Rei, chiamami pure Misato, sei l’amica delle mie figlie ed è giusto non avere questi formalismi, comunque poi mi spiegherai come hai fatto a convincere Rit-chan a togliersi la tintura.”

La ragazza tirò la manica del maggiore la quale si abbassò e quando fu all’altezza voluta Rei le bisbigliò all’orecchio stando attenta a non farsi sentire da Ritsuko:

“Sono venuta a saperlo da un’altra persona che non era bionda, poi ho fatto come Nadia fa con lei, l’ho chiamata mamma ed il gioco è stato fatto.”

Misato si rialzò e guardando la First gli accarezzò la testa dicendogli:

“Come siete pestifere voi tre non lo è nessun’altro. Rei, tu sei la più matura delle children, mi raccomando abbi cura delle mie due bambine.”

La first sorridendo:

“Non si preoccupi, gli farò da angelo custode.”

“Uno di quelli buoni però.”

“Certo.”

Ritsuko richiamò le due:

“Voi due cosa confabulate, Rei dai adesso andiamo a fare altri controlli, poi credo che ti dimettano direttamente, però niente sforzi per almeno una settimana.”

Rei sedendosi su una carrozzina porsagli dalla madre:

“Ok mamma.”

Kaji:

“Io e Misato andiamo adesso voi due avrete altro da fare, mi raccomando non spifferalo hai 4 venti.”

“Non preoccuparti, tanto qui la gente starà pensando più hai miei capelli che ad altro. Ciao, ci si vede….sposini.”

Misato si fermò di colpo e diede la borsa alla dottoressa:

“Dimenticavo, per Rei ho preso una tuta da ginnastica ed un pigiama, eccoteli, c’è li hanno uguale anche le mie due, cambiano solo i colori, le tuta è azzurra mentre il pigiama è giallo. ”

I due uscirono, poi Rei sedendosi sul letto disse alla madre:

“Mamma quand’è che mi compri un papà anche a me?”

La donna indispettita:

“E con questo cosa vorresti dirmi, mi stai chiedendo quando mi sposo?”

“Si,si.”

“Prima devo trovare l’uomo giusto e poi si vedrà.”

Facendosi un po’ triste Rei si confidò alla dottoressa:

“Mamma, ci ho pensato un po’ su e volevo dirti una cosa.”

Notando quel cambio di espressione la donna si abbasso per guardare in faccia la First e le domandò:

“Dimmi Rei cosa vuoi dirmi.”

Titubante la first le comunicò una sua particolare decisione:

“Sai, l’altra sera al Terminal-Dogma ti ho chiesto di non trasferire la mia anima in un nuovo corpo se sarebbe andata male, giusto?”

“Si, è così, non preoccuparti ero disposta ad accontentare questa tua richiesta.”

“Lo so che l’avresti fatto, ma adesso ho cambiato idea, se dovesse capitarmi qualcosa fammi vivere in un altro corpo per favore, ho fatto delle promesse e vorrei rispettarle.”

“Va bene, non ti domanderò niente su ciò, però anche tu cerca di non arrivare a quel punto.”

“Farò del mio meglio.”

Entrò un’infermiera prelevare Rei e la portò a fare una Tac, mentre la first veniva monitorata  anche la dottoressa stava in disparte nella postazione comandi dell’apparecchiatura medica a sentire la descrizione del medico che osservava i monitor:

“Allora, la ferita si è rimarginata bene, nessuna lesione alle arterie o alle vene, il cuore batte molto forte e regolare, nessun nervo reciso….. me lo aspettavo che non era poi così grave, quando le ho estratto quel proiettile sapevo che era più lo spavento che altro visto il sangue che ha perso, però dopo una settimana di riposo sarà a posto.”

Il medico senza distogliere lo sguardo dallo schermo e si rivolse alla dottoressa Akagi che era lì ad ascoltare:

“Suppongo che lei è la dottoressa Akagi, l’ultima volta che ci siamo visti era bionda o sbaglio.”

Presa in contropiede la donna rispose:

“Bè, si, poi ho tolto la tintura ed eccomi qua. Scusi, ma lei chi è?”

L’uomo alzandosi in piedi e ponendosi di fronte alla dottoressa mostrò il suo fascino, era un bell’uomo alto e robusto, con capelli corti neri ed occhi dello stesso colore, il suo viso era molto squadrato e liscio, segno di una accurata rasatura visto anche l’odore del dopobarba che proveniva da lui e che la dottoressa poteva sentire, dopo poco si presentò ponendo la mano alla donna:

“Piacere, io sono il medico chirurgo Toshiki Tokugawa e sono il responsabile del reparto chirurgia dell’infermeria della Nerv, anche se definirla infermeria è alquanto riduttivo visto che è un vero e proprio ospedale.”

La dottoressa un po’ incantata:

“Non mi sembra di averla mai vista.”

“Beh, si è no, sono arrivato da un paio di mesi e poi ci siamo visti l’altra sera, sono io che ho estratto il proiettile da sua figlia, non mi poteva riconoscere visto il camice e la mascherina che indossavo in sala operatoria, comunque io l’ho vista dalla vetrina sopra di me.”

“Non so come ringraziarla.”

“Si figuri, sono qui per questo.”

“Ma come mai la vedo solo ora?”

“Vede questo reparto, dati gli ultimi attacchi, è un vero e proprio ospedale da campo e c‘è un’emergenza ogni 5 minuti, stranamente solo stamattina posso lavorare con calma. Vede è mia prassi dare precedenza ai casi gravi, mentre sua figlia, come avevo già visto in sala operatoria non destava in gravi condizioni, anche se questo non lo si poteva capire subito, allora come faccio di solito mi sono occupato di altri pazienti, per questo ho preferito tenerla ancora un po’ in terapia intensiva e non si preoccupi, mi sono sempre tenuto informato sulle sue condizioni. So che ieri sera avete fatto un giretto su ordine del nuovo comandante e non ho avuto niente da dire, sapevo che c’era lei a tenerle compagnia e l’amore di una madre per la figlia è una delle migliori medicine del mondo.”

Ritsuko impacciata rispose:

“Rei non è mia figlia…cioè lo è però non lo è….è una storia lunga.”

“Non si preoccupi, io sono qui a curare le persone e non a sapere di chi sono parenti, anche se in certi casi si rivela utile, comunque i genitori sono quelli che ti crescono, non quelli che ti generano. Ora vorrei dare un’occhiata alla ferita della sua bambina, se c’è anche lei è meglio, sa a quell’età hanno un paura degli uomini che gli vogliono vedere il petto.”

“Si, ha perfettamente ragione.”

“Allora aspettatemi in camera, io prendo la borsa dei ferri e arrivo.”

L’uomo uscì e Ritsuko rimase lì imbambolata, ma poi i svegliò e andò dalla figlia che era appena uscita dalla macchina e grazie ad una sedia a rotelle la riportò in camera e qui la fece sedere sul letto ed iniziò a parlarle:

“Rei adesso viene qui il dottor Tokugawa, quello che ti ha tolto il proiettile, vuole a vedere la tua ferita, non hai problemi a fargli vedere il petto?”

La ragazza era intimorita, restò in silenzio un attimo, ma poi rispose:

“Beh, no, tanto me lo ha già visto in sala operatoria e poi è un medico e lo fa per il mio bene.”

Poi maliziosamente:

“Ma è quello che stavi mangiando con gli occhi nella saletta della tac?”
 
Indispettita Ritsuko:

“Ma…Ma…ma come fai a saperlo?…Stare troppo con Misato a te fa male.”

“Vi vedevo dalla vetrata, comunque mamma ti ho detto di comprarmi un papà, ma non intendevo subito.”

Soffiando la dottoressa:

“Zitta, tu non ne sai niente, siamo solo in rapporti professionali.”

In quel momento entrò il chirurgo e quando Rei lo poté vedere bisbigliò alla madre:

“Te lo sei preso anche carino vedo, t’è lo detto che stavi bene coi capelli così.”

Dando una un piccolo colpo col gomito:

“Shhh, zitta.”

Il dottore non fece caso alle due, ma continuò nel suo lavoro:

“Buongiorno Rei, io sono il dottor Toshiki Tokugawa, ti ho operato io.”

“Si lo so, la mamma me lo ha appena riferito tutto, adesso mi tolgo la camicia da notte così può iniziare a visitarmi.”

“Vedo che sei molto decisa, allora non hai imbarazzo verso di me.”

“No, poi c’è la mamma qui.”

Iniziò la visita e quando che Rei fu seminuda il medico fece la sua diagnosi e rifacendo la medicazione pronunciò la prognosi:

“Allora per me è tutto ok, la ferita sarà a posto fra quattro o cinque giorni, non senti dolore?”

“Per il momento no.”

“Se ti dovesse venire soprattutto la notte posso prescriverti degli anti-dolorifici, ma sta attenta, non mischiarli con quelli per i dolori mestruali…”

Sentendosi dire così Rei strabuzzò gli occhi, ma fece continuare il medico a parlare:

“…prima di prendere altro fammelo sapere, bisogna stare attenti coi medicinali, se mescolati fanno più male che bene. Lascio alla tua mamma il mio numero di telefono così se ci sono problemi posso esservi d’aiuto.”

Il medico diede una mano alla ragazza anche ad infilare la camicia da notte e poi le allacciò anche i bottoni al collo e finito prese un cosa dalla borsa e continuò a parlare alla First:

“Prima che mi dimentichi ho una cosa per te, chiudi gli occhi.”

La ragazza chiuse gli occhi, il medico gli mise davanti al viso un sacchettino di plastica trasparente con all’interno un proiettile e le disse ancora:

“Adesso aprili.”

Rei spalancò gli occhi e trovandosi davanti quella cosa domandò:

“Scusi dottore cos’è?”

“E’ il proiettile che avevi nel petto, qui non ce ne facciamo niente, per cui è meglio che te lo tenga tu, anche se è un brutto ricordo lo puoi tenere come portafortuna o per scaramanzia.”

“Grazie dottore per tutto ciò che ha fatto.”

“Dovere, adesso vi firmo il foglio per le dismissioni e poi andate a casa e mi raccomando, riposo, riposo e riposo per almeno una settimana.”

Il medico sbrigò le pratiche burocratiche sul tavolino e diede un foglio alla dottoressa e poi salutò le due:

“Allora vi saluto, io ora me ne vado anche io a casa che ho finito il turno un’ora fa ed ho bisogno di riposo.”

Rei disse alla dottoressa:

“Mamma, non mi vorrai dire che dobbiamo tornare a casa in metrò spero.”

Ritsuko era alquanto dispiaciuta:

“Bè si, però provo a sentire Misato se mi presta la sua automobile.”

Poi a bassa voce la First stava attuando il suo piano:

“Magari il dottore….”

Sentendo ciò il medico, che stava finendo di sistemare la sua borsa, non si tirò indietro:

“Se volte posso portarvi io, la mia macchina è molto comoda.”

Ritsuko era allibita e cercava una scusa:

“Ma no, non si disturbi ci arrangiamo da sole.”

Tokugawa non volle demordere:

“Sono io che insisto, poi mi sento in colpa per aver trascurato un po’ sua figlia.”

Rei diede man forte al Medico guardando la dottoressa con occhi dolci e dicendogli:

“Mamma, dai, deve farsi perdonare il fatto di avermi trascurato.”

Ritsuko girando gli occhi al cielo:

“Va bene avete vinto voi.”

Allora il medico uscì dalla stanza dicendogli:

“Vado un attimo nel mio ufficio e ci vediamo in sala d’aspetto, mi raccomando Rei vieni su una sedia a rotelle.”

Una volta uscito Ritsuko guardò severamente Rei e la ammonì:

“Un comportamento del genere me lo sarei aspettato da Misato, da Asuka, anche da Nadia, ma de te proprio non melo sarei neppure immaginato.”

“Dai mamma che lo volevi anche te, vi davate della occhiatine.”

“Rei lo conosco da mezz’ora.”

“Allora così potrai conoscerlo meglio.”

Poi la ragazza abbassando lo sguardo domandò:

“Mamma, ma come fa a sapere che sono mestruata?”

“Semplice, è un medico e sa quello che fa, ora mettiti la tuta che ti ha preso Misato ed andiamo.”

Dopo pochi minuti furono in sala di attesa dove vi trovarono l’uomo seduto a leggere il giornale e come le vide gli disse subito:

“Bene, possiamo partire allora.”

I tre si diressero al parcheggio e quando furono arrivati a meta poterono notare l’elegante macchina straniera del medico che aprì lo sportello posteriore, prese in braccio Rei dalla carrozzina e la mise sul divanetto dietro dicendogli:

“Ti metto qua che se vuoi sdraiarti hai tutto lo spazio che vuoi.”

La ragazza sorrise, poi l’uomo aprì lo sportello lato passeggero e fece sedere la dottoressa, chiuse lo sportello e salì al posto di guida, mise in moto e partì, giunto all’uscita mostrò il tesserino alla guardia che aprì le sbarre e partì alla volta della casa della dottoressa facendosi spiegare la strada da quest’ultima. Giunsero in venti minuti e quando la machina fu parcheggiata il medico riprese in braccio Rei e per portarla nell’appartamento, però quest’ultima obbiettò:

“Dottore c’è la faccio da sola.”

“Mi dispiace, ma io ti ho prescritto del riposo e devi farlo.”

Azzittita la ragazza si fece portare ed una volta in casa fu messa sul divano e la dottoressa la coprì con una coperta.

“Adesso riposati, lo sai quello che ha detto il dottore.”

“Ok, offrigli da bere.”

“Zitta e dormi.”

Il medico si guadava in torno e poi commentò:

“Un bell’ambientino, si vede il tocco femminile, vedo che ama i gatti.”

Ritsuko alzandosi dal divano:

“Sì, peccato che con gli orari che faccio non ne posso avere.”

“Bè piacerebbe anche a me avere qualche animale domestico, solo che morirebbero di fame visto i turni che ho.”

Ritsuko si fece un po’ di coraggio:

“Gradisce qualcosa da bere?”

“Un buon e sano bicchiere di acqua fresca.”

“Allora se mi aspetta qui glielo porto… E tu Rei?.”

Nessuna risposta, la dottoressa iniziò ad allarmarsi:

“Rei….Rei?”

Il Dottor Tokugawa andò subito al divano, diede un’occhiata e poi riferì alla donna:

“Sta dormendo, niente di grave. Se non le dispiace andiamo in cucina così non la disturbiamo.”

I due si sedettero al tavolino e senza accortesene iniziarono a parlare del più e del meno, Ritsuko:

“Mi sa che il pranzo dovrò prepararlo io, spero di avere abbastanza verdura per Rei.”

Tokugawa:

“E’ vegetariana?”

“Si, di carne non ne vuole sentire nemmeno l’odore.”

“Mi raccomando con le proteine, adesso è nella fase della crescita e sono molto utili, se non indispensabili.”

“Lo so, devo trovare il modo di fargliele assumere.”

“Bè posso metterla in contatto con un mio amico dietologo, comunque la verdura fa sempre bene.”

“E’ tanto che è medico lei?”

“La mia carriera è abbastanza tranquilla, dopo la laurea in chirurgia cardiovascolare, ho iniziato a 25 anni come chirurgo ad Osaka, lì ho fatto i canonici due anni di apprendistato e poi ho praticato come chirurgo a tutti gli effetti fino a due mesi fa quando ho accettato l’incarico alla Nerv, sapevo che qui c’era molto più da fare e lei invece?”

“Io sono dottoressa in ingegneria informatica, ho una infarinatura di medicina di base e molte nozioni sulla neurologia.”

Facendo un sorriso il dottore commentò:

“Se riesce a far dire Trentatré ai computer mentre gli sente i battiti con lo stetoscopio, deve essere un buon medico.”

Anche Ritsuko rise a quella affermazione, poi si guardarono negli occhi e senza accorgersene avvicinarono le loro teste, le loro labbra si toccarono e si baciarono traghettati da quella avvolgente sensazione di calore e benessere che li aveva pervasi. Quando si staccarono il loro raziocinio ricominciò a funzionare come doveva, infatti il dottore si scusò subito:

“Mi dispiace, io non so cosa mi sia preso, mi scusi ancora.”

La dottoressa era ancora confusa e si mise una mano sulla bocca, ma poi parlò impacciatamene:

“Quella che si deve scusare sono io, le sono saltata addosso senza alcun ritegno….”

Rimasero in silenzio, poi ricominciò il dottore:

“Diciamo che è stata colpa di tutti e di nessuno…ora è meglio che vada.”

“L’accompagno alla porta.”

I due si salutarono e quando l’uomo fu fuori la dottoressa richiuse la porta e gli si appoggiò di schiena contro di essa pensando:

>Sembro una studentessa alla sua prima cotta….è un bell’uomo, non avevo mai sentito il mio cuore battere così… non sapeva neppure lui che pesci prendere dopo quel bacio….se ci abbracciavamo credo che avrei perso ogni mio freno inibitore e chissà dove saremo arrivati.<

Successivamente la donna fece una doccia per potersi tranquillizzare maggiormente e quando sentì l’acqua calda corrergli addosso gli venne in mente ancora quel bacio e come una furia girò la manetta sull’acqua fredda e fece un salto appena gli piombò addosso quella doccia gelata. Una volta abituatasi alla temperatura rifletté ancora:

>Ritsuko hai 29 anni e non sei una ragazzina, non puoi innamorarti proprio adesso, la notizia di Misato ti ha sconvolta ed adesso cerchi conforto nel primo uomo che ti capita sotto mano.<

Restò qualche attimo a sentire l’acqua fredda su di se e poi continuò:

>Non è così, non ho mai provato una sensazione così neanche con Gendo…possibile che sia veramente innamorata del dottor Toshiki Tokugawa…. Stasera è meglio che mi senta con Misato, però prima è meglio prendere qualche informazione su di lui. Adesso però è meglio usare l’acqua calda.<

Finì la doccia e con ancora indosso l’accappatoio ed un asciugamano in testa chiamò Kaji al telefono:

“Kaji, ciao..si siamo a casa…..mi fai un favore?……..vorrei informazioni sul dottor Toshiki Tokugawa, è il chirurgo che ha operato Rei…Grazie….Cosa? ….no, no voglio solo conoscere chi è quello che ha salvato Rei, così per curiosità…ok ciao.”

Ritorna all'indice


Capitolo 26
*** Capitolo26 ***


NewGirlEntry026 Capitolo 26

Alla Nerv Kaji e Misato passarono la giornata al lavoro, poi alla sera si incontrarono sul ponte di comando e la donna notò uno strano plico sotto il braccio dell’uomo ed incuriosita:

“Rioji, cos’è?”

“Una cosa per Rit-chan.”

“Posso vedere?”

“Credo di si sono cose di ordinaria amministrazione.”

 La donna prese il falcone e lo appoggiò aprendolo sul banco di controllo tra Sigheru e Makoto e lì iniziò a visionarlo commentandolo:

“Allora: Curriculum Vitae del Dottor Toshiki Tokugawa, bla..bla..bla..nato nel 1980 quindi ora ha 35 anni..dalla foto ha un bell’aspetto…..non sposato, sarà una gioia per le infermiere….laureato nel 2003-2004… però!110 e lode ed anche vincitore di due borse di studio…. e tutto senza andare fuori corso, ma che bravo…Bla. Bla. Bla….lavorato presso l’ospedale di Osaka con pieno profitto, riusciva a fare anche cinque operazioni al giorno….stacanovista…è stato anche premiato dalle autorità della città per la dedizione al suo lavoro….non ha ritirato il premio perché al momento della premiazione perché stava operando..proprio un medico….è qui con noi dal un paio di mesi Bla. Bla. Bla… che onore che ci ha fatto.”

Sigheru si alzò e notò quella foto e disse:

“Sbaglio è questo tipo è uscito con la dottoressa stamattina?”

Misato era ancora più stupita:

“Ehhh, come?  Cosa? e Quando?”

L’operatore rispose subito:

“Si, me lo ha detto un mio amico della sicurezza che li ha fatti passare nell’uscire erano in machina assieme con seduta dietro la First Children.”

“E dove andavano?”

“Questo maggiore non lo so.”

Rispose Kaji:

“A casa della dottoressa, me lo ha detto lei.”

“E cosa ci va a fare un uomo così bello a casa di Rit-chan?”

Ancora Kaji:

“E che ne so io, probabilmente avranno portato Rei a casa, Ritsuko era qui a piedi ed allora si sarà offerto di accompagnarle, ricordati che Rei è ancora convalescente.”

“Se lo dici tu…comunque qui gatta ci cova.”

Anche Maya volle essere della partita:

“Signorina Misato, non per essere indiscreta, ma ho sentito delle voci su quell’uomo.”

Misato era intenta a diradare il mistero e la spronò a modo suo a parlare:

“Maya dimmi tutto quello che sai, subito!”

La giovane donna rispose intimorita da quell’ordine:

“Allora, le infermiere lo chiamano lo scapolo d’oro della Nerv, non ci vuole tanto a capire il perché.”

Misato rovistò ancora nel plico e trovò qualcosa che attirò subito la sua attenzione:

“Urca…Lui a fare taglia e cuci prende più di me a combattere gli angeli.”

Kaji punzecchiò la compagna:

“Bè almeno il suo è un lavoro a tempo pieno, il tuo è abbastanza saltuario.”

La donna dai capelli porpora non accettò quella critica e sgridò l’uomo:

“Zitto tu…prende anche più di te se per quello.”

Maya continuò nella sua relazione:

“A quanto pare ha rinunciato ad altre vantaggiose offerte di lavoro pur di venire di qui, poi non so altro, anzi…dicono che la sua dedizione al lavoro sia incredibile.”

Misato era perplessa, dopo un po’, richiudendo il plico disse:

“Certo Rit-chan ha puntato in alto stavolta.”

Kaji disse anche lui:

“Pensavo di trovarla invidiosa di te, invece ora sei tu che invidi lei.”

Misato era molto indispettita e squadrando l’uomo:

“Rioji zitto o stanotte dormi sul divano.”

“Ma io dormo già sul divano.”

“Allora dormi per terra.”

Kaji si fece perdonare abbracciando e baciando Misato sotto gli occhi increduli dei tre operatori. Quando finirono il loro rito d’amore, notando i tre gli diedero spiegazioni, fu Misato, facendogli vedere l’anello ad iniziare dicendogli:

“Ragazzi…Fiori d’arancio in arrivo.”

La sorpresa fu molta tra i tre che fecero i complimenti alla coppia, ma furono interrotti dalla voce di Fuyutuki che proveniva dall’alto, infatti si era seduto al posto di controllo che occupava Gendo:

“Possibile che pur essendo il comandante devo essere l’ultimo a sapere le cose.”

Kaji lo osservò:

“Bè se non sbaglio è il terzo a saperlo, escludendo Nadia e Asuka le prime a saperlo sono state la First e la dottoressa Akagi, poi Maya, Sigheru e Makoto e poi lei.”

L’uomo dai capelli grigi rispose:

“Non preoccupatevi, ma prima di sposarvi dobbiamo eliminare tutti i nostri nemici, non vorrei che rovinino la cerimonia.”

Misato:

“Ha perfettamente ragione, la data è ancora da decidere, l’unica cosa certa è che ci amiamo.”

“Allora andate pure.”

Maya con gli occhi lucidi:

“Maggiore sono contenta per lei.”

“Si, Si…..Adesso scusate, ma dovremmo andare, devo andare a vedere cosa combina Ritsuko, non vorrà sposarsi prima di me spero.”

I due se ne andarono diretti alla casa della dottoressa, durante il viaggio Misato chiamò casa per avvisare del loro ritardo, gli rispose Asuka:

-Pronto casa Katsuragi-“

“Asuka sono io.”

-Ciao Misato, è successo qualcosa?-

“Si e No, ti racconto i dettagli a casa, ti comunico che Rei è stata dimessa ed ora è a casa sua con Ritsuko, ora stiamo andando la a trovarle…Voi cosa avete fatto tutto il giorno?”

-Ho fatto lezione a Nadia, gli ho fatto fare un quaderno intero di stecche, dovrà pure imparare a scrivere oltre che a leggere.-

“Brava Asuka così che ti voglio…Hai portato fuori la spazzatura?”

-Si, l’ho portata fuori, non preoccuparti.-

“Noi faremo un po’ tardi, ma non troppo, salutami Bechy…e dai da mangiare a PenPen….ciao”

-Ciao.-

I due arrivarono all’appartamento, suonarono alla porta e ad aprirgli fu Ritsuko con indosso dei pantaloncini ed una maglietta:

“Ciao Misato, ciao Kaji, avete fatto bene a passare.”

Mentre Misato entrava la dottoressa la prese per un braccio e bisbigliandogli:

“Dobbiamo parlare a quattrocchi io e te, è molto importante.”

“Ok”

Andarono in soggiorno dove trovarono Rei a guardare la TV, come Misato la vide la salutò:

“Ciao Rei, stai bene adesso?”

“Si adesso che sono a casa sto meglio.”

Ritsuko e Kaji erano andati in cucina e stavano studiando il plico, mentre Misato in soggiorno:

“Puoi alzarti e farmi vedere come stai con la tutina che ti preso?..sempre che non ti affatichi troppo.”

“Non si preoccupi.”

La ragazza si alzò e fece una giravolta mostrando l’indumento alla donna che commentava:

“Sei un amore, non vedo l’ora di vederti assieme con Asuka e Nadia con indosso le vostre tute, sai sono tutte uguali tranne che nel colore, poi stasera mettiti anche il pigiamino che ti ho preso, adesso ripostati, io e la mamma dobbiamo discutere.”

“Signorina Misato, potrei dirle una cosa adesso?”

“Dimmi pure sono tutta orecchi.”

“La mamma oggi ha incontrato un bel tipo, può convincerla a farla uscire con lui.”

“Vedrò quello che posso fare, tu però riposati, lascia fare a me.”

Anche Misato andò in cucina e si mise a parlare maliziosamente all’amica:

“Certo Ritsuko che hai adescato un bel bocconcino anche te.”

La dottoressa stava per esplodere, ma si tranquillizzò subito e disse al maggiore:

“Misato andiamo in camera mia a parlare, tu Kaji resta qui a fare compagnia a Rei.”

L’uomo non obbiettò, ma andò a sedersi a fianco della First sul divano, mentre Ritsuko e Misato andavano in camera chiudendo la porta, si sedettero sul letto e qui iniziò la dottoressa a parlare:

“Misato oggi è successa una cosa che non riesco a capacitarmi di averla fatta.”

“Calmati Rit-chan, cosa è successo?”

“Vedi, il dottor Toshiki Tokugawa ha riportato a casa me e Rei, l’ha messa sul divano e successivamente si è addormentata, io molto gentilmente gli ho offerto da bere, eravamo in cucina a bere ed a parlare del più e del meno e senza accorgersene ci siamo baciati sulla bocca.”

Misato era felice:

“Ma davvero!!! ma è fantastico!”

La dottoressa era allibita e fermò la donna:

“No che non lo è, lo conosco appena, non posso lasciarmi andare così al primo che capita.”

“Rit-chan, ascoltami, hai visto le referenze che ha, è un uomo d’oro, vuoi un consiglio d’amica, prova ad uscire con lui, lo conosci e poi scegli, non è che per il bacio di oggi vi dovete impegnare per tutta la vita…e come è stato?”

“Cosa?”

“Il bacio, ti è piaciuto?”

La dottoressa di disperse via nel descriverlo, era se come una luce gli uscisse dagli occhi:

“E’ il più bel bacio che abbia mai ricevuto in vita mia, mi batteva il cuore a mille e nel solo pensarci mi batte ancora forte.”

“Wow, avrai sentito anche le campane.”

In quel momento, per qualche strano gioco del destino suonò il campanello. Misato commentò:

“Chi potrà mai essere.”

Kaji si offrì di andare a vedere:

“Vado io!”

Si alzò dal divano, andò alla porta e rimase di sasso vedendo il dottore con un mazzo di rose rosse in mano, i due si guardarono negli occhi, erano spaventati l’uno dall’altro, il dottore pensava:

>Oddio, questo deve essere il marito o il fidanzato, in che situazione mi ritrovo.<

Kaji invece era preoccupato per un’altra cosa:

>Se adesso scopre il suo plico sul tavolo della cucina, sarà dura spiegarli il tutto.<

Rei osservandoli dal divano, salvò entrambi da quella imbarazzante situazione:

“Dottore, buonasera, scusi se non vengo lì, ma mi ha detto riposo, riposo e riposo, le presento il Sig. Kaji, sa, tra un po’ si sposa con la migliore amica di mia madre, sono venuti qui a trovarmi.”

La First finse due colpi di tosse, si mise la mano sulla ferita e fu brava anche a simulare un versetto di dolore, il dottore per sua natura intervenne subito scansando Kaji dicendogli:

“Scusi.”

Andò da Rei sul divano e mettendogli la mano sulla spalla le domandò:

“Dove ti fa male?”

“Un po’ la ferita, ma adesso è passato.”

In quel lasso di tempo Kaji andò in cucina nascose il plico e tornò in soggiorno con un bicchiere di acqua e lo diede a Rei dicendogli:

“Bevine un poco ti farà bene.”

Poi porgendo la mano al dottore:

“Piacere Io sono Rioji Kaji, responsabile della sicurezza alla Nerv.”

“Il piacere è tutto mio, sono il dottor Toshiki Tokugawa, ho operato io Rei.”

“Lo so, stavamo parlando di lei proprio un momento prima che suonasse il campanello, ha fatto un buon lavoro sa, ha rimesso in piedi la nostra ragazza in poco tempo, adesso so perché la chiamano mani d’oro.”

“E’ solo un titolo che mi hanno dato in infermeria, comunque il merito è stato di Rei che è molto forte e della sua mamma che le è stata accanto, a proposito spero che non sia uscita.”

“No, è in camera con la mia fidanzata, sa, discorsi fra donne staranno già pensando a come spendere un mucchio di soldi per il matrimonio.”

“Allora vi sposate, congratulazioni.”

“E sì, ora tocca a me sistemarmi.Quei fiori sono per Rit-chan?”

“Si, vede, non mi fraintenda, ma è per farmi perdonare un mio grave torto che le ho fatto oggi.”

Misato aveva origliato tutto il tempo, mentre Rituro era seduta sul letto e continuava a ripetersi:

“Mio Dio è qui, cosa faccio adesso?”

Il maggiore era al settimo cielo, prese l’amica per la collottola ed ha bassa voce la incitava:

“Ritsuko, è un uomo da sposare, dai vai di là e accetta i suoi fiori, glielo devi.”

Rinvenendo la dottoressa:

“Ma cosa mi metto?”

Misato rovistò nell’armadio e gli porse una camicetta a mezze maniche ed una minigonna scura che l’amica indossò subito. Come fu vestita la dottoressa domandò:

“Come sto?”

“Bene, aspetta.”

Misato prese del profumo e lo spruzzò sull’amica.

“Ok, andiamo di là.”

“Non c’è la faccio, mi tremano le gambe.”

“Ritsuko…calmati, fa un bel respiro…..bene, andiamo.”

La due donne comparvero in soggiorno e con molta calma Ristuko salutò e presentò il dottore a Misato:

“Buonasera dottore, scusi se non ho potuto venire io ad accoglierla, ma avevo altro da fare, le presento il Maggiore Katsuragi, responsabile tattico alla Nerv nonché mia amica.”

“E’ un vero piacere conoscerla, stavo appunto facendo le felicitazioni al suo compagno per le imminenti nozze.”

“Grazie, volevo ringraziarla per quello che ha fatto per Rei.”

“Dovere di medico.”

Poi il dottore porse i fiori alla dottoressa:

“Questi sono per farmi perdonare il gesto di cattivo gusto che le ho fatto oggi e che di sicuro le avrà arrecato danno, spero che lei accetti le mie scuse.”

“Vede ho accettato le sue scuse ancora oggi, potrei accettare questi fiori come regalo di pronta guarigione per Rei se non le dispiace.”

“Assolutamente no, allora li dia a sua figlia con i migliori auguri.”

“Sarà fatto.”

Kaji sapeva che i due erano arrivati ad un punto morto allora sparò la sua proposta:

“Dottori, che ne dite se dopodomani sera andiamo mangiare in un ristorantino che conosco, è un posto di classe, lasciamo qui le figlie e poi via a mangiare.”

Il dottore fu il primo a rispondere:

“Dopodomani, si, stacco presto, sempre se anche la dottoressa Akagi vuole essere della partita.”

Ritsuko:

“Ma certo, vedrò di non mancare.”

Misato:

“Allora Rioji, prenota un tavolo a quattro.”

“Subito.”

L’uomo chiamò il ristorante e prenotò, Misato andò dalla First e le bisbigliò nell’orecchio:

“Visto Rei lascia fare a me, dopodomani andiamo a cena e lì troveremo il modo di lasciarli soli.”

“Ok.”

I due dottori rimasero a guardarsi e poi Tokugawa si rivolse alla donna:

“Lo sa che la preferisco rossa che bionda.”

“Non è il primo a dirmelo, mi preferisco pure io così.”

“Allora perché se li tingeva?”

“Boh, li tenevo così tanto tempo tinti che non me ne ricordo più il motivo.”

“Cose che capitano.”

Misato guardò l’orologio e poi si rivolse al suo amante:

“Rioji, dobbiamo andare a fare la cena alle ragazze prima che si sbranino a vicenda.”

“Ok.”

I due si congedarono, Misato fece il rito dei saluti mentre Kaji si era già avviato per le scale ed aveva recuperato il famoso plico:

“Noi andiamo, dobbiamo far cenare i nostri due diavoletti. Ci si vede dopodomani, comunque ci terremo in contatto.”

La donna uscì dall’appartamento lasciando i due dottori da soli, qui Tokugawa estrasse dei fogli pinzati assieme dalla tasca e li porse alla dottoressa:

“Si ricorda il mio amico dietologo? L’ho contattato e mi ha indirizzato sul suo sito internet per l’alimentazione dei vegetariani, allora le ho stampato un po’ di notizie.”

La donna iniziò a leggere mentre il dottore commentava:

“Allora la nostra Rei dovrebbe mangiare molta soia e suoi derivati, legumi, noci, anche uova ed i derivati del latte come yogurt e formaggi, adesso questa è solo una infarinatura, poi le posso procurare qualche testo.”

Ritsuko:

“Che ironia, non ho fatto la spesa e non ho niente da cucinare.”

“Ci penso io, qui vicino c’è un supermercato, datemi mezz’ora e la lista della spesa e posso andarci io.”

“Ma si figuri, posso benissimo andare io.”

“Si ricordi che lei ha qui Rei, non so se le conviene.”

“Lei sa essere molto convincente a volte lo sa dott. Tokugawa.”

“Obbiettivamente per dire ai pazienti che devo aprirli, sistemarli e richiuderli richiede una sua arte.”

La dottoressa andò in cucina ed iniziò a preparare l’elenco mentre l’uomo era tornato da Rei e cercava di capire cosa gli piacesse mangiare:

“Rei, sai cos’è una sana alimentazione?”

“Quando si mangia in modo corretto per il proprio fisico.”

“Bene, allora sai che la mancanza di carne, quindi la mancanza di proteine non è una cosa giusta.”

“Si, ma io non voglio magiare la carne.”

 “Questo lo so, però voglio dirti che puoi sempre mangiare un mucchio di altre cose che ti diano le stesse proteine di una bistecca, ad esempio il latte, le uova, oppure la soia. Che dici lo mangeresti un uovo, o berresti dello yogurt o del latte?”

Ritsuko arrivò con la lista pronta e rimase immobile nel vedere il dottore che parlava molto delicatamente alla ragazza senza dargli ordini e mettendola a suo agio.
Rei:

“Non li ho mai mangiati, però non vedo perché non dovrei mangiarli, dopotutto non sono o non erano vivi.”

“Allora io vado a fare la spesa e come arrivo di preparo un uovo al tegamino e domani mattina la mamma ti fa una bella scodella di latte oppure uno yogurt per colazione.”

“Ok.”

Ritsuko distrasse i due:

“La lista è pronta, non dovrebbe mancare niente.”

L’uomo alzandosi:

“Ok, farò il più presto possibile, voi apparecchiate pure, tu Rei non affaticarti però.”

L’uomo partì e la due donne restarono un attimo a guardarsi, poi Rei fece a Ritsuko:

“Mamma, non lo so, ma sento che le vostre anime sono in sintonia…..è la stessa sensazione che avverto quando Kaji e Misato sono qui.”

“Vorresti dirmi che è l’uomo per me?”

“Non lo so, però questa sensazione l’ho provata o con Misato e Kaji o con te ed il dottore, non saprei dirti altro, non ho abbastanza esperienza. Comunque non mi dà ordini come Ikari, anzi mi chiede se voglio fare una cosa prima. Mi sento al sicuro con lui.”

Rei si alzò e si diresse in cucina dicendo:

“Dai mamma dobbiamo apparecchiare, poi abbiamo un ospite stasera.”

Ritsuko si mise ha fornelli mentre Rei apparecchiava in tavola dopo mezz’ora l’uomo fu di ritorno con due borse piene di cibarie, entrò in cucina e notò i tre piatti e commentò:

“Non dovevate.”

Ritsuko che stava girando le minestra:

“Figuriamoci, salva la vita a mia figlia, ci porta a casa e poi mi fa anche la spesa, questo è il  minimo che potremo fare per lei.”

“Allora, lasciatemi un padellino che vi preparo le uova.”

Ritsuko servì la minestra ed intanto che Rei la mangiava il dottore la finì prima e si diede lui hai fornelli, come Rei finì gli tolse la scodella e gli mise nel piatto un uovo all’occhio di bue con una spruzzata di parmigiano grattato circondato da delle fettine di formaggio. La ragazza guardò il piatto dubbiosa, ma poi Ritsuko la convinse a mangiare:

“Rei devo imboccarti?”

“No, mi arrangio.”

Il dottore andò dietro alla ragazza le prese le mani nella quali teneva le posate e glie le muoveva per tagliare un pezzo di uovo e portarglielo alla bocca, mentre faceva questo gli descriveva il tutto:

“Allora adesso tagliamo un pezzo di albume, un pezzetto piccolo, per una bocca delicata ecco….allora adesso lo mangiamo…aamm….allora è buono?”

Rei masticava, i dottori aspettavano il suo verdetto, la ragazza masticava lentamente e poi deglutì, ed infine disse:

“Buono, non pensavo che avesse un sapore così.”

Tokugawa tornò al suo posto a continuare la sua cena e disse alla ragazza:

“Adesso ti arrangi tu a mangiare, prova ad assaggiare il tuorlo e poi mangia i formaggi che ti ho messo lì e poi basta, devi stare anche leggera e l’uovo è già di suo bello pesantino.”

I tre finirono ed il dottore restò anche a lavare i piatti mentre Rei era andata a cambiarsi, comparve in soggiorno col pigiama nuovo:

“Mamma allora come mi sta il pigiama di Misato?”

Ritsuko:

“Bene, è un po’ leggerino, ma oramai è estate tutto l’anno.”

“Allora io vado a letto.”

Dalla cucina arrivò il divieto di Tokugawa:

“Assolutamente no, rischi un’indigestione andare a sdraiarti subito dopo mangiato aspetta ancora una mezz’ora, siediti in soggiorno a vedere un po’ di TV piuttosto.”

Rei:

“Va bene il dottore è lei.”

La First si sedette sul divano e Ritsuko le mise subito addosso la coperta sulle gambe, poi arrivò anche il dottore:

“Scusa se non ti faccio andare subito a dormire, ma non posso rischiare qualche complicazione, non sei proprio debole, però qualche precauzione non guasta mai.”

Ritsuko:

“Prego si sieda, gradisce anche una tazza di the?”

“Non vorrei essere troppo invadente adesso.”

“Si figuri, vado a preparaglielo subito, mi aspetti qui, parli un po’ con Rei se vuole.”

La dottoressa tornò in cucina, Tokugawa fece una domanda a Rei:

“La dottoressa non è la tua vera madre vero?”

Rei:

“No, però è l’unica che si sia sforzata di farmi da genitore, oramai viviamo insieme da un paio di mesi.”

“E vi volete già così bene?”

“Si, non me lo spiego neppure io, però ci vogliamo bene, poi è una donna fantastica.”

“Ho già capito che è una lunga storia, allora tu piloti gli Eva vero?”

“Si, sono il pilota dell’unità 00.”

“Avete anche voi il vostro bel da fare allora.”

“Si, se non ci sono gli angeli ci sono i Test di sincronia.”

“In quanti siete?”

“Siamo in tre adesso, io Asuka e Nadia.”

“Tutte ragazze, vi faranno prima o poi un Evangelion di colore rosa.”

“Non credo, è un po’ troppo appariscente.”

“Sono curioso di conoscere le tue amiche, da quel che ho capito sono due peperini.”

“Si, Asuka è quella più intraprendente, mentre Nadia è molto sensibile e spontanea, certe volte sa sorprenderti con poco, gli voglio bene nonostante qualche screzio.”

“Se si vuole vivere in mezzo agli altri qualche litigata è inevitabile, sapessi con i miei assistenti, non posso neanche fargli tante remore, siamo sempre in emergenza, a proposito, forse abbiamo dimenticato una pinza dentro di te.”

Rei si portò le mani al petto e disse allarmata:

“Come?”

“Scherzo, ho una buona equipe, non preoccuparti.”

Rei sorrise:

“Ci sono cascata.”

Arrivò la dottoressa con un vassoio con sopra due tazze di the fumante un bricco di latte due fettine di limone e la zuccheriera, disse:

“Eccoci, allora dottore limone o latte?”

“Limone e 2 di zucchero.”

“Ecco a lei.”

Ritsuko si sedette a fianco della first e come fu accomodata, quest’ultima gli si accoccolò contro. Iniziò a parlare col dottore delle relative esperienze lavorative e di studio e poi notarono che un’ora era volata senza accorgersene, ed a farlo fu il Dottore:

“Ora devo proprio andare, domani inizio presto.”

Ritsuko:

“Ha ragione inizio anche io presto la mattina, dai Rei adesso puoi…..Dorme.”

La ragazza si era addormentata sulla spalla della madre. Tokugawa la prese in braccio e si fece indicare dove portarla, Ritsuko gli fece segno di seguirla, lo portò in camera, ed insieme misero Rei sotto le coperte del letto matrimoniale, poi il dottore uscì dalla camera e si mise ad osservare le due  dalla porta. Ritsuko rimboccò le coperte a Rei, senza togliergli lo sguardo di dosso fece per uscire, ma quando fu in corridoio inciampò nel piede dell’uomo e stava per cadere se quest’ultimo non la prendesse con entrambe la mani per le spalle. Furono attimi lunghissimi i due si guardarono negli occhi e come nel pomeriggio si baciarono, ma stavolta si abbracciarono e si strinsero in quell’impeto di passione, più volte le loro lingue si toccarono e si massaggiarono a vicenda, restarono così un paio di minuti e quando le loro bocche decisero di staccarsi continuarono a guardarsi negli occhi, poi Ritsuko parlò:

“Stavolta non è stata colpa di nessuno, lo abbiamo voluto entrambi.”

“Si, posso chiamarti Ritsuko?”

“Ed io posso chiamarti Toshiki?”

“Si.”

La dottoressa diede risposta affermativa dando un altro bacio all’uomo, un bacio come quello di prima. Mentre si perdevano in questa nuova effusione Rei si era svegliata, ma rimaneva ad occhi chiusi e percepiva qualcosa:

>Cos’è questo calore….è travolgente….l’anima della mamma…..l’anima del dottore, ma cosa…..<

Aprì gli occhi e si trovò i due sulla porta avvinghiati nel baciarsi, guardò sul comodino il proiettile che era ancora nel sacchetto e pensò:

>Allora porti veramente fortuna.<

Richiuse gli occhi e tornò nel mondo dei sogni lasciando i dottori alle loro effusioni.

I due finirono e dovettero congedarsi per quella sera, però sapevano che si sarebbero incontrati il giorno dopo.

Ritorna all'indice


Capitolo 27
*** Capitolo27 ***


NewGirlEntry027 Capitolo 27

In quei momenti a casa Katsuragi, Misato stava in piedi davanti a Asuka e Nadia sedute sul divano e riassumeva il lavoro che avevano fatto le figlie durante la giornata:

“Allora Asuka, stamattina gli hai fatto fare le stanghette per farla imparare a scrivere, poi nel pomeriggio vi siete data alla matematica.”

La rossa:

“Si, Nadia, 4 + 4”

La castana prontamente:

“otto”

“3 + 3”

“Sei”

“8 +10”

“Diciotto.”

“9 – 5”

“Quattro.”

“20 – 10 + 5”

“Quindici”

“Adesso arriva il pezzo forte, 115 – 47.”

La castana era in difficoltà:

“mmm Asuka troppo difficile questo.”

“Allora fammi 15 – 18”

“meno tre”

“1 - 13”
 
“Meno quattord….no fa meno dodici.”

Asuka soddisfatta si rivolse a Misato:

“Visto, ho preferito evitarli la matematica delle elementari e passare direttamente all’algebra, è abbastanza sveglia per capire la differenza tra il più ed il meno.”

Misato era contenta:

“Brave, veramente brave, devo farvi i complimenti.”

Asuka si strinse a Nadia e la baciò:

“Brava Bechy, è tutto merito tuo.”

“Se non ci fossi tu io non c’è la farei….Mamma come sta Rei?”

“Sta bene,  a casa, ma deve riposarsi, però per una settimana niente Evangelion e se andate da lei non esagerate mi raccomando.”

Kaji dalla cucina si fece sentire anche lui:

“Ragazze.”

“Si papà.”

“Dopo domani io e la mamma siamo fuori a cena con la dottoressa Ritsuko, pensavamo di lasciarvi da lei per non lasciar sola Rei, che ne dite?”

Nadia non aveva nulla da recriminare:

“Ok, Siiii.”

Sempre l’uomo:

“Ora tutte in tavola, si cena.”

L’allegra famiglia cenò, poi finita la cena arrivò una telefonata che prese Kaji:

“Pronto..ciao Rit-chan vorresti parlare con Misato, ok.”

L’uomo porse il telefono cordless alla donna aggiungendo:

“E’ Ritsuko, vai in camera a parlare con lei, mi sa che ha qualcosa d’importante da dirti.”

La donna prese l’apparecchio ed andò in camera sua chiudendo la porta, si sdraiò sul futon e parlò all’amica:

“Rit-chan sono io dimmi.”

-E’ successo ancora.-

“Cosa?”

-Ci siamo baciati.-

“Ancora un’altra volta.”

-Due per l’esattezza.-

“Come due?”

-Si due e molto appassionati, come quelli dei film, avevamo appena messo a dormire Rei, mi sono persa nel suo abbraccio.-

“Rit-chan, ti confesso che oggi mi è sembrato di ringiovanire in camera tua, sembrava al liceo, due ragazzine stupide che assaporavano l’amore…eri tirata come una corda di violino, adesso a sentirti parlare mi sembri una scolaretta alla sua prima cotta.”

-Dai Misato non dire così mi fai arrossire.-

“è vero, è vero…Rei come l’ha sta prendendo?”

-Direi bene, poi Toshiki la tratta benissimo, si è preso la briga di cucinare per lei e di spiegargli alcune cose per la sua dieta vegetariana senza comandi od ordini.-

“Lo stai già chiamando per nome….mmm Ritchan sei innamorata persa ammettilo.”

-Non posso negarlo, è un uomo fantastico adesso voglio provare a far qualcosa con lui e poi vediamo, Rei dice già che è l’uomo per me.-

Intanto in salotto le Children abbracciate al papà guardavano un film dell’orrore, Asuka continuava ad incitare il protagonista:

“Sparagli, sparagli, occhio all’angolo, spara!”

Nadia si stringeva a Kaji, era terrorizzata, quando appariva un mostro sullo schermo si stringeva sempre di più, ci fu un attimo di silenzio e di buio, poi apparve una creatura deforme talmente di colpo che anche Asuka si spaventò, le due urlarono e si strinsero ancora all’uomo mettendogli la testa sul petto pur di non vedere il raccapricciante spettacolo.
Misato sentendo l’urlo saltò in piedi e disse a Ritsuko:

“Scusa Rit-chan vado, mi sa che diventerò vedova strozzando Kaji, sta facendo vedere alle ragazze uno dei suoi stupidi film Horror. Buonanotte.”

-Buonanotte.-

Misato spense il telefono ed andò con passo pesante in salotto, PenPen la notò e scappò nel suo frigorifero dopo averla vista in faccia. Giunta in soggiorno la donna si mise in piedi davanti a Kaji e osservando le sue figlie che lo stringevano nascondendo la testa sul suo petto lo sgridò:

“Rioji quante volte ti o detto di non fargli vedere questi film stupidi, le spaventi e basta.”

Facendo la sua voce dolce:

“Diavoletti venite qui dalla mamma, dai.”

Asuka e Nadia si staccarono dall’uomo ed alzandosi in piedi andarono a farsi abbracciare dalla mamma che le tranquillizzava:

“Dai non fate così è tutta finzione, è tutto finto l’unica cosa vera è la stupidità di vostro padre che dopo avergli detto mille volte di non farvi vedere questi film continua, adesso andiamo a metterci il pigiamino.”

Le tre abbracciate una all’altra si diressero in camera, quando furono dentro si spogliarono e tutte e tre si misero i pigiami, quando Nadia tornò dal bagno non era per niente tranquilla:

“Mamma, ho paura che uno di quei cosi venga qui stanotte.”

Misato:

“Ma non dire stupidaggini, è solo un film, non c’è niente di vero.”

“Ma sembravano così veri.”

Asuka arrivò anche lei dal bagno, entrò senza farsi sentire sia accucciò dietro la castana e di botto gli urlò nelle orecchie:

“BOOM.”

Nadia balzò in piedi come un lampo piangendo e andò a cercare protezione da Misato che la coccolava mentre Asuka se la rideva in terra:

“Bechy hai fatto un salto di quelli…dovevi vederti.”

La second vide Nadia che piangeva tra le braccia della madre e si sentì in colpa, le andò vicino, però quando le fu a pochi centimetri la castana la cacciò via col braccio, mentre Misato la ammoniva:

“Asuka, tale padre tale figlia, anche te ci ti dovevi mettere, sai che è molto sensibile, non gli bastava il film dovevi anche farla spaventare a quel modo.”

La rossa era molto dispiaciuta, allora velocemente abbracciò la Sisth e iniziò a parlarle:

“Bechy, dai mi perdoni? Non volevo farti del male, dai scherzavo, ma a volte esagero, lo sai che non ti farei mai del male.”

Nadia non rispondeva facendo crescere il senso di dispiacere nella rossa. Quest’ultima iniziò a fare il solletico alla ragazza che stringeva, sapeva che per lei era impossibile non ridere. Continuava l’opera di rallegramento, poi Asuka  se la tirò addosso per poi rotolare per terra, quando Nadia fu in terra con la schiena al pavimento, le saltò sopra a cavalcioni e continuò a solleticarla lungo il corpo. Nadia aveva la faccia umida per le lacrime, ma rideva a crepapelle, Asuka non la mollava e le diceva:

“Adesso però ridi, allora mi perdoni?”

La castana:

“Si, si ti perdono, ma smettila.”

Asuka si fermò, era stanca anche lei, poi Bechy volle chiudere il diverbio:

“Asuka…Bacino-bacino.”

La rossa si abbassò e si scambiò una serie di baci con la sorella sulle guance e sulla fronte poi per uno strano caso di intrecci si baciarono le labbra e subito disgustate:

“CHE SCHIFO!”

Misato aveva seguito tutto e non volle intervenire, però visto questa ultima performance commentò:

“Hei! Sailor Neptun e Sailor Uranus, ora basta, su a nanna.”

Le due erano alquanto perplesse:

“Sailor cosa?”

“Niente lasciamo stare, era un anime di quando era piccola io. Ora andiamo a dormire, dormo anche io insieme a voi così i mostri non vi disturbano.”

In quel momento apparve Kaji alla porta con indosso un pigiama e disse:

“Allora si va a letto o no.”

Misato era ancora in collera con lui:

“Proprio te vorresti venire qui a dormire, me le hai spaventate per bene te ed i tuoi film del cavolo.”

“Io, domanda ad una certa bambina con la coda che mi ha detto facendo gli occhi dolci: ti prego papy fammi vedere un film dei mostri, non ti preoccupare sono grande, non ho paura.”

Nadia si era già infilata nel futon, ma dopo poco si sentì addosso gli occhi della madre che le diceva:

“Nadia sei incredibile, se poi hai gli incubi non ti lamentare.”

I quattro si sdraiarono in quel futon allagato, Kaji sulla sinistra, poi Asuka, Nadia ed infine Misato. Quando le ragazze furono nel mondo dei sogni il maggiore parlò all’uomo:

“Kaji, mi sa che Rit-chan è innamorata.”

“Del dottore?”

“Si, si sono già baciati tre volte oggi.”

“Ma stai a contare i baci che si danno alla Nerv?”

“No, stupido, mi sembra una brava persona.”

“Anche a me ha fatto una bella impressione, lo ammetto è un bell’uomo inoltre è molto dedito al lavoro, quello che dice è vero alla prima impressione ho pensato che fosse uno mandato dalla Seele, ma ho controllato.”

“Allora ci spossiamo fidare.”

“Direi di si.”

Asuka iniziò a parlare nel sonno ed i due si azzittirono:

“Si mamma…la spazzatura l’ho portata fuori….”

I due fecero un risolino, poi Misato si mise ad ascoltare il respiro di Nadia che le stava accanto e commentava:

“Mi ricordo la prima volta che la vidi, dormiva proprio così, si sentiva solo il suo respiro delicato.”

“Allora lasciala dormire, dormiamo anche noi adesso. Mi dispiace non darti il bacio della
buonanotte, ma te lo darò domani con gli interessi, notte mamma.”

“Notte papà.”

L’indomani mattina si ritrovarono tutti al lavoro, anche Ritsuko ed a mezza mattina ricevette una chiamata nel suo ufficio:

“Pronto.”

-Buongiorno Ritsuko.-

“Buongiorno Toshiki.”

-Ma hai lasciato Rei da sola a casa?-

“Si, ma non preoccuparti sta bene, stamattina ha insistito per mandarmi al lavoro.”

-Come ha passato la notte?-

“Ha dormito profondamente, nessun dolore, nessun fastidio.”

-Come fai a lasciarla da sola a casa, non hai paura che ti combini qualche guaio.-

“Onestamente la metto a bordo di un una macchina alta come un palazzo di 30 piani. Se non me ne combina lì come potrebbe combinarmeli a casa.”

-Hai ragione anche tu. Io a mezzogiorno ho 30 minuti per pranzare e tu?-

“Andiamo ai giardini di fronte alla piramide, li è un bel posto.”

-Ok vienimi a prendere ti aspetto in sala d’attesa, io quel posto non so dov’è, sai sono abbastanza nuovo.-

“Va bene, allora a mezzogiorno. Ciao Toshiki.”

-Ciao Ritsuko.-

Arrivò mezzogiorno a quei giardini si ritrovarono anche Misato e Kaji a pranzare e la donna fece all’uomo:

“Kaji siamo la coppia più vecchia che sia qua, l’età media è 25 anni, vengono tutte le coppiette della Nerv qui a mangiare.”

“Non credo, guarda là, Ritsuko ed il dottore ci hanno portato via il primato d’anzianità.”

Misato era stupita:

“Non ci credo, andiamo la con loro.”

L’uomo la fermò:

“Misato lasciali stare. Pensiamo al nostro pranzo piuttosto, poi andremo domani sera a mangiare con loro.”

La giornata passò tranquilla, Misato, Kaji, Ritsuko ed il dottor Tokugawa svolgevano le loro solite mansioni alla Nerv, mentre Asuka insegnava a Nadia e Rei a casa leggeva beatamente un libro sdraiata sul divano, aveva recepito il messaggio del dottore, ovvero riposo, riposo e riposo.

Passò tranquilla anche la notte ed il giorno successivo, però i nostri eroi aspettavano la sera, il punto d’incontro era la casa della dottoressa alla quale arrivò per prima la famiglia Katsuragi al completo. Ci fu un gran trambusto di saluti, baci e abbracci, Misato poi volle vedere i suo acquisti e fece mettere le ragazze in fila con le loro tutine:

“Children mettetevi in fila.”

Le tre ragazze si misero in fila  e Misato continuava a compiacersi:

“Rit-chan hai visto come sono belle con le tutine nuove, tutte uguali sembrano tre gemelline. Dovresti approvale come nuove Plug-suit.”

Rei era un po’ imbarazzata, allora si mise a fare i complimenti al vestito del maggiore:

“Misato, lo sai che il tuo vestito è bellissimo.”

“Si lo so, l’ho pagato caro, ma è adatto per un‘elegante cena come questa.”

La donna non sbagliava, aveva indosso uno splendido tubino nero con qualche lustrino, con le immancabili scarpe a tacco alto, poi indossava un giubbetto sempre nero con le bordature di pelo sintetico, inoltre il trucco le dava proprio un’immagine di elegante raffinatezza. Dopo un po’ apparve anche Ritsuko con un elegante tailleur gessato ed anche lei truccata di tutto punto. Kaji invece vestiva un classico abito da uomo nero con cravatta annodata e con la barba ben fatta.
Nadia era incantata dai tre ed era anche impaziente:

“Ma allora sto dottore arriva?”

Asuka:

“Nadia, non essere impaziente.”

Suonò il campanello e Nadia sospirò:

“Finalmente è arrivato.”

Misato:

“Ragazze andate in salotto qui in corridoio siamo alle strette.”

La porta si aprì ed entrò il dottor Tokugawa anche lui vestito con un elegante abito scuro, gli adulti si scambiarono i convenevoli e poi Misato volle presentare al medico le proprie figlie:

“Venga dottore, le presento i miei due diavoletti.”

Il maggiore portò Tokugawa in salotto e presentò le due:

“Allora questa coi capelli rossi è Asuka, mentre questa peste dai capelli castani e la coda di cavallo è Nadia, però la chiamiamo Bechy, visto che di secondo nome fa Rebecca quello che tiene in braccio è Spike….Ragazze salutate il dottore.”

Le due in coro:

“Buonasera dottore.”

Il dottore rispose:

“Buona sera a tutte e due, mi aveva detto Rei che eravate sue amiche, ma non mi ha detto che eravate anche carine.”

Le due arrossirono di colpo, poi il dottore andò dalla First:

“Rei tutto bene, non hai più avuto dolori?”

“No dottore, tutto bene, ho seguito i suoi ordini, riposo, riposo e riposo.”

“Bene, sei un’ottima paziente.”

Ritsuko richiamò il dottore:

“Toshiki è ora di andare, forza.”

“Va bene, allora ragazze fate le brave.”

Poi arrivò Misato e fece le raccomandazioni del caso:

“Asuka, Bechy fate le brave e ricordatevi che Rei deve ancora recuperare. Se vi serve qualcosa cercateci sui nostri cellulari, non fate disastri mi raccomando, noi andiamo ciao, non state in piedi ad aspettarci se facciamo tardi, infilavi il pigiama e poi andate a nanna.”

Gli adulti se ne andarono e le e ragazze si prepararono la cena in cucina, Rei cucinava, Asuka tagliava le verdure e Nadia apparecchiava il tavolo ed aveva messo Spike seduto a capotavola, dopo un po’ Asuka domandò alla First:

“Rei, ma la dottoressa Akagi ha tinto i capelli?”

“No, li ha stinti, quello è il suo colore naturale.”

“Non ci avrei mai pensato che se li tingesse.”

“Glielo detto io di riportarli al naturale, visto che stava bene.”

Nadia:

“Per star bene sta bene, si è già portata a casa un bel dottore.”

La second sgridò la Sisth:

“Perché devi pensare sempre a quelle cose.”

“Perché è vero, scusa cambia look e poi esce a cena con un bell’uomo, i conti tornano.”

Rei sorrise per quel battibecco, poi spiegò un po’ la faccenda alle due:

“Allora, ho convinto la mamma a togliersi la tintura, lei per farmi una sorpresa se li è lavati mentre dormivo, l’altro ieri quando mi sono svegliata me la sono trovata così. Il dottore lo ha incontrato quella stessa mattina quando mi ha fatto l’ultima visita prima i dimettermi dall’ospedale. Il dottore è stato così gentile da portarci a casa e poi è stato invitato dal vostro papà a cena.”

Dalla First si poteva percepire una sorta di felicità nel parlare, poi fece avvicinare Asuka a lei e le bisbigliò:

“Si sono già baciati,”

Stupita la Second:

“Davvero?”

“Li ho visti l’altra sera, era come in un film, sono fatti l’uno per l‘altra, fidati. Non dirlo a Nadia però, mia mamma ha detto che è ancora una cosa all’inizio e non vuole che qualcuno interferisca.”

“Non preoccuparti.”

La Sisth dal tavolo sgridò le due:

“Hei, cosa vi state dicendo, anche io, anche io.”

Asuka le raccontò una piccola bugia per calmarla:

“Stavamo dicendo che stai imparando bene nonostante sei una testa di rapa.”

La castana pestò i piedi innervosita:

“No, Non sono una testa di rapa.”

“Invece lo sei.”

Rei riportò la calma portando anche la minestra in tavola:

“No Bechy, non sei una testa di rapa, Asuka te lo dice solo per farti arrabbiare e tu ti arrabbi per niente, adesso siediti che si mangia.”

La ragazze mangiarono ed a metà cena Rei notò che la second non aveva molto appetito:

“Asuka, non hai fame?”

“No, è tutto il giorno che mi sento stanca, ogni tanto ho i brividi e mi fa un po’ male la pancia nella parte bassa.”

“Ma non l’hai detto a Misato che non stavi bene.”

“No, altrimenti sarebbe stata capace di annullare la cena, poi non sto così male.”

“Mangia ancora un poco e dopo ci infiliamo il pigiama e ci mettiamo sul divano a vedere un film.”

Rivolgendosi alla castana che stava mangiando senza badare alle due:

“Bechy, mi hanno detto che ti piacciono i film dei mostri.”

Sbattendo la testa a destra ed a sinistra la castana:

“NO, NO, NO, tutti, ma quelli no.”

“Non ti preoccupare, scherzavo, dai finiamo adesso e poi laviamo i piatti.”

Intanto i un elegante ristorante in un tavolo a quattro due uomini e due donne elegantemente vestiti discutevano.

Tokugawa:

“Sig. Kaji devo ammettere che ha scelto un posto veramente raffinato, adatto alle nostre dame.”

Kaji:

“Si, dopotutto è la prima sera che usciamo dopo il fidanzamento e glielo dovevo a Misato. Tornando a lei, come mai ha scelto la Nerv, credo che un medico affermato come lei avrà ricevuto offerte da ogni ospedale del paese.”

“Anche dall’estero se per quello, vede molti ospedali mi vogliono, però alla fine ho scelto la Nerv, prima di tutto perché non mi ha cercato, mentre gli altri ospedali possiamo definirli privati che puntano ad avere il loro dottore da pubblicità, secondo l’infermeria della Nerv opera molti casi d’emergenza senza guardare nel portafoglio ai pazienti ed infine, una cosa che gradisco, è la struttura tecnologicamente più avanzata in campo chirurgico e neurologico, penso che per questo dobbiamo ringraziare la qui presente dottoressa Akagi visto il lavoro che svolge.”

Ritsuko arrossì un po’ dicendo:

“Non esagerare adesso Toshiki.”

Anche il medico era curioso della vita dei tre:

“Da quel che posso capire, Rei, Asuka e Nadia sono adottive?”

I tre erano stati presi alla sprovvista, però Kaji riuscì a rispondere:

“Si può dire che non vivono con veri genitori.”

“Guardi che l’appellativo di veri genitori è abbastanza relativo.”

“Si spieghi meglio.”

“Vede, io sono stato adottato ancora in tenera età, considero più veri i miei genitori adottivi che mi hanno amato e cresciuto, che quelli naturali che mi hanno picchiato ed abbandonato, insomma una brutta storia di alcol e droga, ma lasciamo stare, spero di non avervi rattristato.”

Misato prese la parola:

“Ma si figuri dottore, oramai siamo abituati, tra di noi chi più e chi meno possiamo definirci tutti persone con una brutta infanzia, anche i miei due diavoletti, però non sa quanto gli voglio bene.”

“Lo so che gliele vuole, altrimenti non le farebbe vestire uguali come due gemelle. La mia ironia della è sorte e stato perderli durante il Second Impact, avrei tanto voluto farli diventare nonni e ringraziarli per quello che avevano fatto per me, però il destino aveva altro in serbo.”

Kaji:

“Il Second impact è stata una grave tragedia per tutti, Rei è nata lo stesso giorno di quella catastrofe e tuttora i suoi genitori sono ancora sconosciuti.”

“Il padre è sconosciuto, mentre la madre sappiamo che è Ritsuko.”

Misato:

“Asuka invece ha un padre ed una matrigna, ma da quello che capisco considera più genitori me e Rioji di loro, spero di trovare il modo di sistemare questa situazione, non vorrei che un giorno venisse qui il padre a riprendersela, so che ne soffrirebbe solo lei e non è giusto, la mia cucciola ha sofferto abbastanza.”

Tokugawa:

“E Nadia invece?”

Misato:

“Nadia si può dire che è piovuta dal cielo, era una povera ragazzina dimenticata da tutti che ha trovato in me l’amore di una mamma, insomma è una storia lunga.”

Tokugawa:

“Con voi sono solo storie lunghe, però guardiamo al futuro.”

Alzando il calice di vino:

“Direi di brindare ai diavoletti di Misato ed all’angioletto di Ritsuko.”

I quattro brindarono e poi le donne vollero appartarsi:

Misato:

“Io e Ritsuko andiamo a sistemarci il trucco se non vi dispiace.”

Le due si alzarono e scomparvero in bagno lasciando i due uomini a discutere tra di loro.
Tokugawa:

“Sig. Kaji lei è un uomo fortunato, ha trovato una donna eccezionale.”

“Lo so, come sono eccezionali le sue figlie e lei ha mai pensato di mettere su famiglia?”

“Fino adesso no, però vedo che con Ritsuko le cose stanno prendendo una bella piega, ufficialmente siamo al primo appuntamento, però sembra che ci sia una sorta di affinità tra di noi, poi credo che Rei mi stia aiutando.”

“Rei….. si, sarebbe capace di farlo, sembra una timida e delicata ragazzina, ma quando vuole sa essere decisa e forte.”

Intanto nell’elegante bagno Misato e Ritsuko di fronte allo specchio parlavano.
Ritsuko:

“Quando hai parlato di Nadia ho pensato che gli dicessi che ti era piovuta fuori dall’Eva.”

“Non credo che mi avrebbe creduto, comunque lui è stato adottato.”

“Adesso capisco il perché di una cosa che mi ha detto l’altro giorno e capisco il suo comportamento con Rei.”

“Comunque te l’ho già detto, è da sposare uno così.”

“Non correre, mi sembri Rei, ad Asuka non c’avevo più pensato, sconfitti gli angeli gli toccherà tornare in Germania, sarà un duro colpo per lei, forse ancora più duro dello scontro con l’ultimo angelo.”

Rattristandosi Misato:

“Si hai ragione, spero che Kaji ed il Professor Fuyutsuki abbiamo qualche idea, io non ne ho.”

“Mi sa che è meglio tornare adesso.”

Le donne tornarono e finirono la cena con un dolce e dell’ottimo vino.

Ritorna all'indice


Capitolo 28
*** Capitolo28 ***


NewGirlEntry028 Capitolo 28

Intanto in casa Akagi le Children erano in pigiama e si guardavano un film alla TV sedute sul divano mangiandosi anche qualche patatina. Alla fine del primo tempo, Rei bisbigliò ad Asuka:

“Asuka, vieni in bagno con me, devo parlarti.”

La rossa senza pensarci su si incamminò insieme alla First, però furono fermate da Nadia che gli domandò:

“Dove andate, mi lasciate qui da sola?”

La First le rispose:

“Noi torniamo tra poco, tu tanto hai Spike.”

La castana prese il pupazzo e lo abbracciò, però continuò a lamentarsi:

“Ma voi vi perdete il film.”

Asuka entrando in bagno:

“Dopo c’è lo racconterai.”

Quando le due furono in bagno Asuka guardò Rei e le disse:

“Rei cosa c’è?”

“Siediti sul water devo parlarti.”

La rosa obbedì e poi la First le si sedette di fronte su uno sgabello ed iniziò a discutere con lei:

“Quando ti sono iniziati i dolori?”

“Bè..oggi pomeriggio.”

“Cosa ti senti esattamente?”

“Mal di pancia, un po’ di nausea, qualche crampo.”

“Notato niente di strano…quando fai pipì?”

“No.”

“L’hai più fatta?”

“Da almeno 4 ore.”

“Ti scappa adesso?”

“Si.”

“Allora prova a farla.”

“Rei ma cosa hai? Perché fai così.”

“Non cosa ho io, ma cosa hai tu, ti ricordi al parco quello che mi avevi detto.”

Allarmandosi la rossa:

“Rei, non mi vorrai dire che sto per avere le mestruazioni?”

“Hai gli stessi sintomi di quando le ho avute io, magari mi sbaglio.”

“E come facciamo ad esserne sicure.”

“Io avevo fatto la pipì un po’ rossa, ma con te può essere diverso, proviamo.”

Asuka si alzò in piedi, abbassò le braghette del pigiama con le mutandine e si risedette sul water dopo aver alzato il coperhio, Rei stava lì ancora a guardarla negli occhi e dopo un po’ le parlò:

“Allora?”

“Se stai qui a guardarmi non ci arrivo.”

“Rilassati, è una cosa naturale.”

“Si, ma tu mi fissi, mi metti a disagio.”

La first accarezzò col dorso della mano la guancia della second che le sorrise, poi quest’ultima le parlò:

“Chi l’avrebbe pensato qualche mese fa che si saremmo ritrovate i questa situazione.”

Continuando ad accarezzarla la First le rispose:

“Nessuno, sembra strano anche a me e tutto da quando è arrivata Nadia.”

“Ch’issa quando capiterà a lei.”

Sorridendo la First:

“Ci sarai tu, sua sorella maggiore.”

Si sentì l’inconfondibile rumore della pipì che stava facendo Asuka e per le due fu una sorta di sollievo, fino a quando la rossa non si rialzò in piedi e molto turbata:

“Oddio, è un po’ rossa.”

Rei andando all’armadietto:

“Asciugati bene adesso.”

La first prese un pacchettino e andò vicino ad Asuka che aveva appena buttato la carta igienica nel water, la vedeva turbata e volle rincuorarla:

“Asuka, calmati adesso, va tutto bene, non preoccuparti, non sarai né la prima né l’ultima.”

Tirò anche lo sciacquone per togliere quella vista alla Second e poi le mostrò il pacchettino:

“Asuka io uso questi, saranno scomodi all’inizio, ma ti ci abitui subito, ti mostro come si mettono e poi dillo a Misato mi raccomando.”

Dopo 5 minuti uscirono dal bagno ed Asuka camminava in maniera abbastanza strana, come furono viste da Nadia le disse subito:

“Vi siete perse il pezzo più bello, poi ve lo racconto.”

Rei ed Asuka si sedettero, quest’ultima era abbastanza nervosa e continuava a riprendere posizione muovendosi, poi si girò verso Rei e le disse:

“Andiamo ancora in bagno, mi da fastidio.”

La due riandarono in bagno si chiusero nuovamente dentro, Asuka abbassò ancora i pantaloncini e Rei le guardava le mutande:

“Qui è a posto, devi solo abituarti. Calmati un po’ adesso, lo so che sei spaventata.”

“Si, ma mi da fastidio a sedermi.”

“Prova a sdraiarti o a metterti su un fianco, oppure in ginocchio, non so.”

“Caspita, stavo più comoda col pannolino che mi aveva fatto mettere Nadia.”

“Allora quando arrivi a casa prova a metterti quello, le prime sono molto abbondanti.”

“Ehh!, non sporcherò tutto spero.”

Rei non sapeva che pesci prendere:

“Non ti dico come era la mia divisa.”

Asuka era disperata, era in procinto di piangere, aveva gli occhi lucidi e mugugna un po’, allora Rei gli prese il viso nelle sue mani la guardò in negli occhi e le parlò con un tono un po’ deciso:

“Asuka, sembri Bechy quando sta per iniziare a piangere, adesso calmati, sei o no il pilota dell’unità Evangelion 02, the second Children, non puoi piangere così, soprattutto non puoi diventare donna piangendo. Adesso ti tiro su le braghette e poi andiamo di là vedi di accomodarti  meglio che puoi sul divano e ci facciamo raccontare il film da Nadia intanto che aspettiamo i nostri genitori, poi come arrivano dici tutto alla tua mamma e andate a casa e poi ci penserà lei che ha molta più esperienza di me.”

“Si, ma cosa farà Misato, non può non farmi venire le cose.”

“Però può raccontarti quando è capitato a lei e scommetto che stanotte si abbraccerà nel letto e ti massaggerà dove ti fa male e ti dirà un sacco di cose per farti star meglio, non passerà il dolore, ma almeno ti terrà al caldo e ti starà vicina.”

“E come fai a dirlo?”

“E’ quello che ha fatto Ritsuko con me.”

Rei si abbassò e tirò su i pantaloncini alla rossa e poi con un braccio sulle spalle la portò in salotto e li la fece sdraiare di lato e poi le disse:

“Adesso va meglio?”

“Si.”

Nadia era incuriosita:

“Asuka cos’hai?”

“Niente.”

“Come niente, sembra che non stai bene.”

“No, no sto bene.”

“Mmm per me hai qualcosa, dimmelo, dai non tenermelo nascosto.”

Rei intervenne:

“Nadia, lascia stare Asuka adesso, è un po’ stanca, raccontaci il film piuttosto.”

“Allora: eravamo arrivati a quando lui ha salvato lei dalla barca, dopo sono arrivati con l’elicottero, ma prima è arrivato anche l’altro cattivo che prima aveva rapito la ragazza…..”

La castana si perse nel racconto e saltò fuori una storia incomprensibile, ma le due stettero lo stesso ad ascoltarla.

“….e finisce con loro due che si baciano al tramonto…com’è romantico.”

Passarono alcuni minuti dove Rei preparò del the che bevvero in salotto e mentre lo stavano ancora bevendo rientrarono in casa gli adulti.
Ritsuko:

“Ragazze siamo arrivati.”

Andarono in salotto e trovarono le tre intente a bersi il the, Misato notò Asuka sdraiata sul divano e quando vide la sua espressione un po’ pallida le si sedette accanto e le domandò:

“Asuka cosa c’è, non stai bene?”

La rossa guardò Rei e quest’ultima le fece un cenno con la testa, da ciò la rossa prese coraggio e si avvicinò all’orecchio della madre e le bisbigliò qualcosa, quando si riappoggiò Misato la guardò con occhi dolci e le sorrise bisbigliandogli:

“Adesso andiamo a casa e ti spiego il tutto, non preoccuparti, ci sono io con te e ti darò il mio aiuto.”

“Lo so.”

Misato poi si rivolse a Kaji:

“Rioji, andiamo le ragazze muoiono di sonno, dobbiamo andare.”

Kaji:

“Ok, sentita la mamma infilatevi la giacchetta della tuta sul pigiama e via che si và.”

Nadia si preparò e prese Spike mentre Asuka veniva aiutata da Misato, quando furono pronte lasciarono la casa della Akagi lasciando i dottori da soli in soggiorno mentre Rei puliva le stoviglie, Ritsuko e Toshiki stavano seduti sul divano ed il dottore fece alla donna:

“Stasera mi sono trovato bene con te.”

“Anche io, sai ho capito molte cose di te.”

“Ed io di te, che dici, usciamo a cena io e te da soli.”

“Si può fare, domani ti faccio sapere quando sono libera.”

“Ok, poi dovremmo uscire anche con Rei altrimenti diventa gelosa.”

“Non è il tipo, comunque potremmo andare a vedere il museo di scienze naturali con lei, è da tanto che volevo portarla.”

“Allora mi sa che dovrò vedere di liberarmi una domenica pomeriggio, domani vedo cosa posso escogitare coi turni.”

I due si guardarono negli occhi e successivamente si baciarono mentre Rei li spiava dalla cucina e sorrideva a vedere Ritsuko così felice.
Intanto la famiglia Katsuragi stava tornando a casa in auto, con Kaji alla guida, Nadia seduta davanti e Misato e Asuka dietro. La rossa era abbracciata alla mamma e appoggiava la sua testolina al petto della donna ed ogni tanto aveva un smorfia di dolore, poi disse a Misato:

“Mamma, mi fa male la testa.”

“Shh, lo so, adesso arriviamo a casa e ci mettiamo buon buone nel letto, domani non vado a lavorare e resto con te, non posso perdermi questa tua importante tappa, so come stai soffrendo.”

“Mamma, ci sono ancora i pannolini di Nadia a casa.”

La donna era confusa da quella richiesta, ma le volle rispondere:

“Bè, si, mi avendo aperto il pacco me lo hanno dato tutto, ma guarda che non dobbiamo usare quelli.”

“Lo so, però Rei mi ha detto che le prime sono abbondanti ed allora, mi ha dato uno dei suoi, ma per me sono scomodi, invece quello era molto più comodo per me.”

“Allora hai già parlato un po’ con Rei?”

“Si mi ha fatto notare lei quello che mi stava accadendo, mi è stata vicino e mi ha detto di venire da te.”

La macchina arrivò a casa i quattro salirono nell’appartamento e Misato si tolse il vestito si struccò e si infilò il suo pigiama, poi andò in camera sua e vide Kaji e Nadia che stavano per infilarsi a letto dove c’era già Asuka con una brutta cera, allora sbatte fuori i due:

“Rioji, Bechy, voi andate sul divano, io ed Asuka dobbiamo stare da sole.”

Kaji capì la situazione, prese Nadia con Spike in braccio e se li portò con se, per tenere buona la castana le disse:

“Stasera Bechy io te dormiamo sul divano, vedi la mamma ha trascurato Asuka ed adesso vuole recuperare, poi casomai domani vieni con me alla base.”

“Ok, Papà, però niente film di paura.”

“No, no niente TV, ti racconto una favola cos’ì poi dormi tranquilla.”

I due se ne andarono a coricarsi sul divano, l’uomo raccontò la sua storia e la castana si addormentò quasi subito.
Nella camera Misato aveva steso un’asciugamani per terra e aveva fatto sdraiare sopra la rossa, le levò le mutandine e le mise il pannolino, quando le spruzzò il borotalco le disse:

“Non avrei mai pensato di dovertelo rimettere.”

“Mamma, non voglio sporcare tutto, c’è li abbiamo usiamoli.”

“Probabilmente sei un po’ irritata per cui senti un maggiore fastidio.”

Misato dando ogni tanto un’occhiata alle istruzioni chiuse il pannolino e infilò ancora i pantaloncini alla ragazza che stava iniziando un po’ a soffrire, poi la aiutò ad infilarsi nel futon, dopo aver spento la luce la raggiunse mettendogli un braccio sotto la testa e con l’altro gli massaggiava il ventre, dopo un po’ iniziò a parlarle dolcemente, gli raccontò quando successe a lei, ed altre cose, poi le disse:

“Non potrò più chiamarti cucciola, adesso che ci stavo prendendo l’abitudine.”

“Misato, chiamami ancora così, ti prego.”

“Ok, cucciola.”

Asuka fece un verso di dolore che al quale Misato si spaventò un poco, ma poi la tranquillizzò ancora. La ragazza iniziò a parlare:

“Perché a me, io non voglio avere figli, perché questo dolore per niente.”

Misato sempre dolcemente le rispondeva a quelle domande facendola ragionare:

“Non dire così, lo dici solo perché stai male, però pensa che bello un giorno stringere un frugoletto che dipende da te.”

“Misato tu che ne sai?”

“Ne sto stringendo uno proprio adesso, dai Asuka, sono le prime e poi le altre non sono così dolorose, tu sei un po’ ritardataria ed è per questo che ti fa così male.”

“Mamma mi fa male tutto, la testa, le gambe, la pancia.”

La donna continuava a massaggiarle il ventre e continuava fargli forza:

“Cucciola ci sono qui io, non  preoccuparti andrà tutto bene, dopo sarà solo un ricordo.”

“Ma io non sono capace di arrangiarmi, credevo di esserlo, ma non è vero.”

“Ti insegnerò tutto io, sai la borsa che ti ha regalato il papà, ci metteremo dentro tutto l’occorrente, poi ti spiego a segnarlo sul calendario, dovremo usare dei codici per capire i miei ed i tuoi, poi ci sarà anche Nadia.”

La rossa aveva iniziato a piangere dal dolore:

“Mi fa tanto male.”

Misato la fece mettere a pancia in su senza mai togliergli la mano dal grembo che continuava a massaggiare, poi con l’altra mano, un po’ impacciata prese un fazzoletto e gli asciugò le lacrime, sempre dolcemente le diceva:

“Lo so, è doloroso, ma ci sono qua io, dai Asuka tieni duro.”

Arrivò la mattina e Kaji si svegliò e non sentendo alcun rumore andò in camera e bussò, quando sentì il maggiore dargli l‘avanti aprì uno spiraglio nella porta e ci infilò la testa e vide Asuka addormentata su di un fianco con dietro Misato che aveva delle occhiaie mostruose ed accarezzava la testa della ragazza, dopo un po’ la donna gli parlò:

“Si è addormentata alle tre, poi ho dormito qualche ora pure io, mi ha svegliato alle sei quando mi ha tirato un calcio.”

“Invece Bechy ha dormito tutta notte, ha il sonno pesantino, mi sono alzato ed non ha fatto una piega…Allora la nostra Asuka è cresciuta.”

“Direi proprio di si, oggi sto con lei, portati Bechy alla base, mi ha detto Ritsuko che vuole farla connettere con lo 01, dopotutto è l’unico pilota al 100% che abbiamo.”

“Ok, se vi serve qualcosa non hai che da chiedere.”

“No, no, anche se mi servisse qualcosa è meglio che la chieda a Ritsuko o a Maya.”

L’uomo girò la testa per guardare fuori e poi disse:

“Ecco, anche Bechy è sveglia.”

La castana si affacciò anche lei alla porta e poi guardando le due:

“Mamma, sta bene Asuka?”

“Si, adesso sta dormendo, il peggio è passato.”

Kaji:

Su adesso preparati ed andiamo, lasciale dormire in pace.

Nadia rimase a guardare la sorella e poi si rivolse alla madre:

“Mamma posso dargli un bacio?”

“Si.”

La Sisth si avvicinò e diede un bacio sulla fronte ad Asuka e poi si rialzò e poi ne diede uno anche alla madre che le disse:

“Adesso tu e papà andate alla base, fai la brava mi raccomando, guarda che la dottoressa di deve far fare dei test di sincronia direttamente sull’Eva.”

“Ok, vi lascio qui Spike.”

“Va bene, adesso su vai.”

La castana se ne andò in bagno, si preparò mentre Kaji preparava la colazione, i due consumarono il pasto e poi se ne andarono.
Misato notata l’uscita dei due andò anche lei in bagno si lavò la faccia e mentre si guardava allo specchio pensava:

>Che faccia che ho, altro che borse sotto gli occhi, sono valige. Asuka stavolta mi ha fatto penare non poco, però ne ha sofferto anche lei, poverina, fortuna che c’ero io adesso altrimenti ch’issa cosa faceva, sarebbe stata capace di fare qualche sciocchezza. Ch’issa invece se fosse stata con la sua matrigna.<

Al maggiore ribollì il sangue dalla rabbia, ma poi si calmò e continuò a riflettere:

>Di sicuro l’avrebbe mollata al primo che capita, lasciamo stare adesso, non posso giudicare nessuno, stavo per mandare a monte tutto pure io, l’importante è che adesso stia bene, poi vedrò di tenerla qui a ogni costo.<

La donna si abbassò e prese una scatola da mobiletto a lato del lavabo, però si accorse che era vuota, e continuò a pesare:

>oh no, sono finiti…eppure Ritsuko mi aveva detto di stare attenta di tenerli sempre di scorta…Mi rassetto un po’ e vado a fare la spesa, credo che prenderò anche del detergente intimo.<

La donna si mise un paio di Jeans ed un a camicia a righe, poi si sistemò i capelli, infilo degli occhiali da sole e lasciò un bigliettino sul cuscino di Asuka recante la scritta:

'Asuka io vado a fare un po’ di spese, tornerò presto non preoccuparti. La mamma.'

La donna rialzandosi pensò:

>Se non si sveglia è meglio, comunque meglio che mi sbrighi, spero che non senta altri dolori.<

Misato partì e fu di ritorno dopo tre quarti d’ora, mise subito sul tavolo le borse della spesa e andò subito in camera a sincerarsi sulle condizioni delle Second, la trovò sveglia che guardava il soffitto, non sapeva cosa dirgli, allora si scusò per quella sua momentanea assenza:

“Scusami Asuka se ti ho lasciata sola.”

“Non preoccuparti.”

La donna andò ad aprire un poco le tende per far entrare un po’ di luce, si inginocchiò a lato della ragazza e restò ferma a guardarla, poi Asuka le disse:

“Devo avere una faccia orribile.”

“Non è poi così male.”

“Misato perché tieni su ancora gli occhiali da sole?”

“e….adesso me li tolgo.”

Asuka vide il viso della madre e le disse stupita:

“Mamma, hai delle occhiaie da far paura. Sei stata sveglia tutta notte per me?”

“Non proprio tutta, ho dormito un po’, tu come stai adesso?”

Stiracchiandosi le braccia:

“Un po’ meglio…. Mamma sento umido proprio là, credo di aver combinato un disastro.”

“No, non hai combinato niente, è così e basta. Adesso andiamo in bagno e ti insegno a lavarti...ah una cosa importante, adesso siamo in due e ben presto in tre, quando finiscono gli assorbenti dimmelo o valli a prendere, non fare come ho fatto io stamattina che non c’e n’erano più.”

“Ok, mamma e quando capiterà a Bechy?”

“Ci penseremo quando sarà il momento… Pensavo di andare dal ginecologo, sia per me che per te, faccio fissare un appuntamento?”

“Devo proprio?”

“Asuka è meglio tenerci controllate, poi basta andare una volta ogni tanto.”

“Allora prenota.”

“Ok, adesso forza alzati.”

La ragazza si alzò ed andò in bagno col maggiore che quella mattina le diede una bella lezione sull’essere donna. Dopo andarono a sedersi sul divano e Misato voleva stare vicino ad Asuka che sembrava triste e continuava a parlarle tenendole un braccio sulle spalle:

“Asuka, dai non fare così, mi raccomando tieniti sempre ben pulita, il detergente te l’ho preso, portati sempre con te le salviettine per le necessità.”

La ragazza restava sempre con quel suo sguardo triste, il maggiore non demordeva:

“Non ti ci sei ancora abituata… calmati prova a camminare un po’ e poi ci farai l’abitudine.”

“Ma io preferivo l’altro.”

“E non si può Asuka, non sei una bambina, sei una donna e devi comportarti come tale, adesso vai a fatti qualche camminata per la casa e cerca di essere il più disinvolta possibile, dai io ti guardo e ti dico come vai.”

La second si alzò ed iniziò a camminare molto impacciata e Misato la sgridava:

“Asuka sembri una papera, non camminare a gambe larghe, stringile un po’ dai,… cammina dritta.”

“Uffa Mamma faccio quello che posso.”

La ragazza ogni tanto si portava una mano sul sedere per sistemarsi un po’ le mutandine e dopo un po’ Misato la sgridò ancora:

“Asuka piantala di toccarti gli slip.”

“Ma mi da fastidio.”

“E tu supporta, adesso vieni qui che voglio coccolarti ancora un po’.”

La ragazza andò ancora sul divano, si appoggiò a Misato e stette lì a farsi coccolare, dopo poco domandò alla donna:

“Mamma, ma tu come fai ogni mese a sopportare ciò?”

“Lo sopporto e basta, oramai fa parte di me, poi stanotte te l’ho detto, pensa a quando vorrai dei figli, dopotutto perché fermare la natura.”

La ragazza aveva ancora un’espressione interrogativa, allora Misato le parlò ancora:

“Per te è ancora difficile da capire, ma lo capirai, adesso non ci pensare hai fatto un passo importante e sono tanti i pensieri che ti balenano nella testa, entrambe siamo stanche, ora mangiamo e poi facciamo un pisolino, siamo donne e la nostra pelle delle riposare.”

“Ok, Misato, ma tu quando le hai?”

“Bè secondo i miei calcoli le prossime le avrò tra dieci giorni.”

Detto questo le due si alzarono e andarono prepararsi il pranzo ed a mangiarselo. Intanto alla Nerv Nadia stava all’interno dell’entry-plug e seguiva i comandi della dottoressa che le parlava dall’interfono:

-Bene Nadia, sei connessa da due ore e mezza e non sei mai scesa sotto l’88% di connettività, sei molto brava. Allora non senti niente di strano?-

“No, niente tutto normale. Solo ho una gran fame.”

Kaji era appena arrivato e parlò anche lui:

-Bechy porta ancora un po’ di pazienza e dopo andiamo a mangiare.-

“Siiiiii.”

Poi l’uomo guardando la figlia nel monitor, si rivolse alla dottoressa:

“Ritsuko, come mai gli hai dato una lavagna con un pennarello?”

“Vedi Kaji, in questo test ho pensato di far disegnare Bechy per vedere gli effetti che si possono avere sulla connessione stimolando alcune aree del cervello che non siano solo quelle atte ai movimenti, ad esempio ci sono aree del cervello che interessano la memoria ed altre l’ingegno.”

L’uomo era perplesso e questo fu notato dalla dottoressa che gli diede un’altra spiegazione:

“Allora prima ho chiesto a Nadia di pensare a Spike, però per farlo ha dovuto cercare nella sua memoria la forma ed il colore del pupazzo e poi glielo fatto disegnare in modo da poter creare un collegamento tra la memoria ed il movimento. Dopo gli ho fatto disegnare qualcosa a suo piacere, il che univa sia la memoria sia la sua fantasia.”

“E cosa hai scoperto?”

“In pratica niente, i valori dell’Eva sono sempre stati pressoché costanti, però è un piacere vedere Bechy disegnare.”

“Un bell’esperimento per niente insomma.”

“In pratica si, però volevo togliermi il gusto di farlo, sai com’è certe volte è meglio sperimentare senza prima pensare a cosa potrebbe succedere.”

Poi tornando all’interfono:

-Nadia adesso ti apro e verrà lì il papà a prenderti ed ha portarti a mangiare tu aspettalo.-

“Ok.”

Kaji partì alla volta dell’Eva dal quale era appena uscita la capsula, mentre la dottoressa guardava la Sisth saltare in braccio al padre, chiamò Rei al telefono:

“Rei, ciao sono io.”

-Ciao mamma.-

“Tutto bene lì?”

-Si, io sto bene, anzi mai sentita meglio, forse la nuova dieta sta dando i suoi frutti.-

“Bene, infatti mi sembri anche un po’ più colorita.”

-Mamma, non ti ha detto niente Misato?-

“No, stamattina non è venuta, Kaji mi ha detto che era a casa con Asuka.”

-Bene.-

“Rei cosa mi nascondi?”

-Niente, solo che dobbiamo dare il benvenuto ad Asuka tra noi donne.-

“Ecco perché ieri mi sembrava un po’ pallidina.”

-Esatto, comunque c’è Misato con lei, come lo eri tu con me.-

“Si hai ragione, scusami, ma adesso devo andare a pranzo con Toshiki.”

-Lo so, ciao.-

“Ciao.”

La dottoressa lasciò la postazione e se ne andò a mangiare canticchiando, Kaji aspettò la Sisth fuori dagli spogliatoi e quando fu pronta la portò a mangiare un panino al bar. Quando finì di mangiare la ragazza si fece comprare anche un gelato e mentre se lo mangiava disse maliziosamente al papà:

“Lo sai che è il primo appuntamento che ho con un uomo.”

“Sei arrivata tardi, tua mamma mi ha accalappiato per prima.”

“Infatti è fortunata.”

Poi la ragazza dopo aver ingoiato un’altra cucchiaiata di gelato domandò all’uomo:

“Papà, ma Asuka cosa ha?”

“Vedi Asuka non sta tanto bene e poi Misato voleva stare un po’ di tempo con lei.”

La ragazza abbassando la voce disse:

“Secondo me ad Asuka sono venute le sue cose.”

Kaji era frastornato:

“Bechy, ma come fai a sapere queste cose?”

“Papà dimentichi che sono anche io una donna, capiterà a me.”

“Ti conosco da poco e già mi dispiace che devi crescere.”

“Non posso rimanere sempre una bambina.”

“Adesso andiamo nel mio ufficio e tu da brava fai i tuoi disegni e mi fai fare il mio lavoro.”

Finendo il gelato:

“OK.”

Anche Asuka e Misato avevano mangiato ed ora si erano coricate sul letto per schiacciare un pisolino vista la notte insonne, la rossa aveva ripreso a dormire tranquillamente, ma il maggiore non riusciva a prendere sonno, un pensiero la turbava, allora riprese ad accarezzare la second e mentre le lisciva i capelli rifletteva:

>Asuka, voglio tenerti qui, ma come posso fare, ti voglio bene e so che tu soffriresti a tornare in Germania, lo so che là non hai amici e che i tuoi familiari sono parenti solo sulla carta. Oramai sei inseparabile da Nadia e poi se non dovessi esserci più anche Nadia soffrirebbe, sei la sua sorella maggiore, un punto di riferimento. Volevo vedervi vivere senza Evangelion, senza angeli e senza Nerv, vedervi andare a scuola e poi quando tornavate trovavate me e Rioji a casa ad aspettarvi, avremo imparato a cucinare assieme, ci saremo scambiate le confidenze…<

Misato iniziò a piangere, ma poi si tranquillizzò, andò in soggiorno e prese il telefono e chiamò Kaji:

“Rioji, sono io.”

-Ciao amore.-

“Devo parlarti.”

-Proprio ora?-

“Si.”

-Ma cos’ha la tua voce….Misato, stai piangendo, cosa è successo?”

“Rioji, voglio la mia Asuka, la voglio per sempre.”

-Calma Misato cosa vuoi dirmi.-

“Voglio che diventi mia figlia a tutti gli effetti.”

-Prima dovresti domandare a lei cosa vuole.-

“Lei vuole stare con me, me lo ha detto lei, capisci ci chiama papà e mamma perché per lei siamo i suoi veri papà e mamma.”

-Stavolta mi chiedi troppo.-

“Si, ma è quello che vuoi anche tu, l’altro giorno l’hai presa in braccio e lei dormiva su di te, l’ho notato come la guardavi, leggevo nei tuoi occhi che l’avresti protetta come un padre protegge una figlia.”

-Misato calmati, adesso do un’occhiata a quello che ci consente di fare la legge, poi vedremo se si può fare qualcosa, tu adesso calmati e vai a dormire sei ancora stanca per stanotte.-

“Ok.”

Misato ripose la cornetta si girò per andare in camera e i ritrovò davanti la ragazza, era disperata, la guardò mestamente e le disse:

“Hai sentito tutto vero?”

La rossa le rispose con tono freddo:

“Si, dalla prima all’ultima parola.”

“Asuka, mi dispiace, sono solo un’egocentrica ed egoista, credo che tu ed Bechy viviate per i comodi miei e non vi lascio possibilità di scelta. Invece se tu vuoi tornare a casa dai tuoi genitori sei libera di farlo.”

La ragazza si avvicinò alla donna e quando le fu vicina le disse accennando un piccolo sorriso:

“Io sono già a casa e tu e Kaji siete i miei veri genitori.”

Abbracciò la donna piangendo e dicendogli:

“Mamma ti voglio bene, non lasciarmi anche tu.”

Misato scoppiò anche lei a piangere e strinse ancora a se la sua piccola donna:

“No, né io né il papà ti lasceremo, te lo prometto.”

Dopo un po’ si calmarono entrambe e Misato domandò alla figlia:

“Perché sei venuta di qua?”

“eemm, mi sa che devi spiegarmi bene come lavarmi e come si mette un assorbente, ho avuto ancora una perdita.”

“Non vari sporcato il letto?”

“No, è stata poca stavolta.”

“Allora andiamo.”

Come Asuka fu sistemata, le due tornarono nel letto e ripresero a dormire un placido sonno, con la ragazza avvolta nel caldo abbraccio di Misato.

Più tardi arrivarono Kaji e Nadia, la ragazza andò subito in camera e trovando le due addormentate tornò a riferirlo al padre che in salotto stava sistemando dei documenti:

“Papino, la mamma ed Asuka stanno ancora dormendo, che dici se usciamo ancora un po’ così non le disturbiamo.”

“E dove vorresti andare.”

“Andiamo a prendere un fiore per Asuka.”

“Ok, andiamo allora e non facciamo rumore ad uscire.”

I due se ne uscirono e dopo un’ora furono di ritorno, andarono quatti quatti in camera e notarono che le due si stavano lentamente svegliando allora decisero di sedersi a gambe incrociate e di starsene lì ad attendere il loro risveglio. La prima a svegliarsi fu Misato che notando i due gli disse  bassa voce:

“Siete già qua.”

Kaji:

“Sei tu che hai dormito troppo, sono le già le sette e mezza di sera.”

Poi notando un fiore tra le mani dell’uomo Misato:

“Quello è per Asuka?”

“Si è un bocciolo di rosa, un’idea mia e di  Bechy.”

Anche la rossa si svegliò e notò i due, fu un po’ spaventata dalla presenza dell’uomo, ma poi l’uomo le diede il fiore al quale c’era attaccato un biglietto, lo lesse insieme alla madre:

'Un bocciolo che sta fiorendo ad un altro bocciolo che sta fiorendo. Ora sei una piccola donna.'

Ad Asuka vennero gli occhi lucidi, lasciò la delicata piantina alle mani di Misato e si lanciò ad abbracciare il padre due dicendogli:

“Grazie papà, ti voglio bene.”

L’uomo ricambiò l’abbraccio e disse:

“Lo so Asuka, te ne voglio molto anche io, adesso ringrazia anche tua sorella, è anche sua l’idea.”

Asuka abbracciò la castana e la baciava sulle guance e questo dava molto fastidio alla Sisth che dopo un po’ allontanò da se la Second dicendo:

“Asuka adesso basta, mi stai riempiendo di baci, basta adesso, voglio andare a mangiare.”

La rossa si alzò liberando la castana, anche Kaji e Misato si alzarono ed andarono a preparare la cena, Nadia prese il suo Spike e lo mise sul divano ed andò ad apparecchiare, Asuka sentendosi inutile andò in cucina e stette per prendere il sacco della spazzatura, ma Misato la fermò di colpo:

“Dove credi di andare?”

“A portare via la spazzatura, lo sai che mene devo occupare io.”

“E ci vai così in pigiama.”

“Non me ne ero dimenticata.”

Kaji disse alla rossa:

“Vai a dare una mano a tua sorella a mettere giù tavola, allo sporco ci penserò io dopo, tu lo farai la prossima volta.”

La rossa andò a mettere giù le posate e come finirono fu pronta la cena. Durante il pasto Bechy domandò:

“Ma quando possiamo andare nella casa nuova?”

Kaji:

“In teoria anche subito, però devo aspettare l’ok definitivo dall’agenzia.”

“Allora dovremo aspettare.”

Asuka:

“Che bello poi avremo una camera per ognuno di noi.”

Kaji:

“Bè in teoria ne avanzerà una.”

Nadia:

“Perché una se siamo in quattro?”

Misato:

“Perché io d i papà dormiamo in quella più grande, voi due sceglierete quella che vi piace di più a voi e niente liti.”

Nadia:

“Ed in quella piccola?”

Kaji:

“Vedremo, magari la faremo la camera degli ospiti, o un studio o qualcosa del genere.”

Maliziosamente Asuka:

“Oppure la camera del fratellino.”

Misato la ribatté subito:

“Però cercate di non farla diventare la camera del nipotino anzitempo, chiaro Asuka. Bechy apri bene le orecchie anche te.”

Misato prese un tono severo:

“Allora, adesso Asuka tu puoi avere dei figli, poi anche tu Bechy, io non potrò esservi sempre vicino nelle scelte che farete, per cui state attente quando con un vostro eventuale ragazzo fareste determinate cose, mi raccomando siete giovani ed i figli sono una grande responsabilità, me ne sto accorgendo con voi. Io ed il papà non possiamo impedirvi di fare sesso, anche perché voi lo fareste lo stesso e magari per ripicca peggiorando le cose. Io posso solo dirvi di stare attente nelle scelte  che fate e di pensarci sempre prima se è l’uomo giusto, poi se ci sarà vero amore, vi sposerete ed allora metterete al mondo dei figli.”

Le due rimasero di sasso di fronte a quel discorso, allora Kaji si pronunciò per dare anche un segno della sua presenza:

“Ragazze, vedete, il difetto che abbiamo noi maschi e che in una donna vediamo prima l’aspetto fisico che altro, uno perché siamo fatti così, poi perché sarebbe anche un gran peccato non apprezzare delle bamboline come voi. Non preoccupatevi se sarà un vero uomo saprà rispettarvi ed aspetterà se non volete concedervi a lui, in caso contrario, mandatelo pure a spasso e se diventa insistente ci penserà vostro padre a sistemarlo.”

Dicendo queste ultime parole Kaji passò un dito sulla lama del coltello e gli apparve anche un ghigno sinistro in volto.

Misato:

“Adesso non esagerare…Comunque ragazze noi siamo qui per voi, se avete dubbi venite da me e non abbiate timore. Se poi troverete l’uomo giusto saremo i primi ad esserne contenti. E ricordatevi…”

La donna alzò la voce:

“Io e Rioji siamo troppo giovani per fare i nonni!”

Le due risero e Asuka disse:

“Non preoccupatevi, anch’io voglio essere mamma il più tardi possibile.”

Nadia:

“Io boh, non so.”

Misato:

“Bechy calma, ne hai ancora di tempo.”

Kaji alzandosi:

“Misato, strano che hai bevuto solo una birra stasera, come mai?”

Asuka:

“E’ vero ultimamente stai bevendo e fumando di meno.”

Misato:

“Sarà l’effetto dell’amore materno, poi mi sento anche meglio ultimamente.”

Asuka fece una strana espressione e poi si alzò correndo in bagno. Misato si alzò anche lei correndo dietro alla ragazza dicendo:

“Scusate, ma devo adempiere al mio dovere di madre, voi sistemate e pulite.”

I due sparecchiarono e pulirono i piatti e dopo un quarto d’ora riapparvero le due donne, ed Asuka diceva a Misato:

“Stavolta non me lo aspettavo.”

“Calmati adesso. Vuoi che dormiamo ancora insieme stanotte?”

“Se tu non hai problemi.”

“Ma no, sciocchina.”

Kaji e Nadia erano appena usciti dalla cucina e l’uomo fece alle figlie:

“Adesso andate a vedere la TV sul divano, io e la mamma dobbiamo discutere delle cose in cucina.”

La due andarono e si misero sul divano mentre Kaji in cucina mostrava dei documenti alla fidanzata:

“Ho controllato quello che mi avevi chiesto oggi, una possibilità c’è per adottare Asuka.”

“Quale dimmelo?”

“Suo padre deve rinunciare alla patria podestà.”

“In pratica deve rinunciare alla figlia. Conoscendo lui e la sua moglie è come chiedere l’impossibile, sono troppo pieni di se.”

“Fortunatamente la matrigna di Asuka non ha voce in capitolo, per cui dobbiamo convincere solo Mr.Langley.”

“Si ma come fai ad andare da uno e dirgli di rinunciare a sua figlia?”

“Non lo so, però mi piacerebbe andare da lui e domandargli come si fa a crescere una figlia come ha fatto lui.”

“Rioji, anche se riuscissimo a chiederglielo non credo che accetterebbe.”

“Dovremo trovare il modo di convincerlo, ma come?”

Tristemente la donna:

“Non lo so, stavolta non so cosa fare.”

“Potremmo farlo venire qui e giocare in casa nostra.”

“Non siamo alla Nerv, stavolta ne tu né Fuyutsuki potete fare qualcosa.”

L’uomo abbracciò la donna da dietro le appoggiò il mento sulla spalla e le parlava:

“Non lo so cosa posso fare, ma vorrei fare qualcosa, troverò il modo di tenere qui Asuka. Potrei partire per la Germania e contattarlo, vedere se lo si può convincere. Domani prenoto un biglietto aereo e vedo di star via 3 o 4 giorni.”

“Prenotane due papà.”

I due si girarono e si ritrovarono Asuka, che aveva appena pronunciato quelle parole e continuò:

“Scusate se ho origliato, lo so non volevate fare niente di decisivo, però tocca a me chiudere con loro, ora sono donna e devo prendere decisioni mature, è brutto da dirsi, ma voglio più bene a voi che ha loro, voi continuate a dimostrarmelo di volermelo.”

Misato guardò la ragazza e poi la abbracciò sotto gli occhi di Kaji e di Nadia che era appena arrivata ed indispettita:

“Mamma non è giusto.”

“Cosa non è giusto.”

“Quando ho origliato io mi hai dato uno schiaffo sulla bocca ed ad Asuka la abbracci.”

“Te lo meritavi perché hai usato parole che non si adattano ad una signorina come te.”

“Si, ma me ne volevi dare un‘altro perché avevo origliato, ricordi.”

“Vieni qui a farti abbracciare così mi perdoni, casomai Asuka porterà via la spazzatura per due giorni in più.”

Asuka:

“Uffa, me lo sentivo.”

Le ragazze si abbracciarono e poi furono a loro volta abbracciate da Kaji che gli parlava:

“Ragazze, siete la mia vita. Nadia adesso va di là a vederti i cartoni, io la mamma ed Asuka dobbiamo discutere ancora.”

“Ok, posso prendermi un gelato?”

“Si, sono nel frigor.”

La castana prese il suo gelato e se ne andò ancora sul divano e si mise a guardare la TV, intanto in cucina Kaji aveva preso il suo portatile e aveva cercato un volo:

“Allora potremo fare partenza domani sera e ritorno domenica mattina. Sono quattro giorni di viaggio, Neo Tokio Due, Berlino poi via fino a Dusseldorf, lì potremmo rimanere due notti e due giorni e poi tornare il sabato col volo delle 15 ora della Germania e dovremmo essere qui domenica a mezza giornata….. sarà dura smaltire il Jet-lag… prenoto anche un’automobile.”

Misato stava lì a guardare e poi si rivolse ai due:

“Domani vi preparo il permesso ad Asuka di partire, spero che durante la vostra assenza non appaia qualche Angelo. Ora Asuka io e te andiamo a preparare le valige, vi faccio 2 trolley così avete solo il bagaglio a mano ok?”

I Due:

“Ok.”

In due prepararono tutto e sul tavolo erano già pronte le conferme dei biglietti i passaporti ed altri documenti. Misato in camera della Second volle dare gli ultimi consigli alla figlia che stava tirando fuori i vestiti che doveva mettersi:

“Mi raccomando, tieni nella borsetta ed un paio di mutandine non scordarti le salviettine.”

Asuka:

“Si, me lo hai già detto…Che dici, gonna o pantaloni?”

“Gonna, così fai prima a cambiarti….”

“Mamma non esagerare.”

 “Fatto trovi tutto nel trolley, mi raccomando, stai attenta…. Domani mettiti su un body, anzi portatene un paio per cambiarti la.”

“Mi dirai tutto domani, adesso portiamo di là il trolley.”

Le due prepararono le valige in corridoio e poi finalmente andarono a dormire, Kaji e Nadia ancora sul divano e Misato nel suo futon insieme a Asuka. Dopo qualche minuto di silenzio la donna si rivolse alla rossa:

“Asuka hai capito come devi pulirti?”

“Si, devo pulirmi bene…non preoccuparti, sei una brava maestra.”

“Non hai più dolori?”

“No, spero di non succeda niente in aereo, il papà non saprebbe cosa fare.”

“Si, e vero, rivolgiti ad una hostess piuttosto….adesso dormiamo, domani la tua giornata durerà 32 ore.”

Le due si addormentarono e stavolta passarono la notte tranquilla.”

Ritorna all'indice


Capitolo 29
*** Capitolo29 ***


NewGirlEntry029 Capitolo 29

L’aereo sfilava tra le nuvole e Kaji guardava malinconicamente fuori dal finestrino e dopo un po’ domandò ad Asuka che gli era seduta accanto ed ascoltava la musica dalle cuffiette:

“Come mai non hai voluto il posto al finestrino?”

“Così faccio prima ad andare in bagno.”

Poi togliendosi le cuffie parlò all’uomo:

“Papà, cosa hai detto per fare questo viaggio alla Nerv.”

“Sono stato dal comandante e gli ho spiegato la situazione, gli ho detto anche che era molto importante e lui ha capito, mi ha ordinato di essere a casa entro domenica sera.”

“Come da noi programmato, spero che non venga uno di quei cosi.”

“Non preoccuparti, Rei si è ripresa e poi Nadia sa pilotare bene lo 01.”

Kaji si fermò vedendo la ragazza rattristarsi e poi quest’ultima parlò malinconicamente:

“Ero invidiosa di Shinji quando andava bene con l’Evangelion, invece di Nadia no, anzi sono contenta che pure lei vada bene…..Papà lo sai perché ho voluto fare questo viaggio.”

“Me lo sono domandato, ma non ho ancora avuto il coraggio di chiedertelo.”

“Per Shinji….Lui non è mai riuscito a fidarsi di suo padre, dopotutto suo padre lo ha tradito in un momento delicato…io non voglio fare la sua fine. Non voglio vivere inseguendo chi non prova nessun sentimento per me, ma preferisco vivere con te e la mamma anche se non avete nessuna parentela con me. Come gli ho già detto a Misato, considero voi i miei veri genitori. Quando sono stata male mi avete aiutato, dopo l’attacco dell’ultimo angelo la mamma mi si è aggrappata al collo e mi ha detto di volermi bene, tu poi mi hai fatto dormire tra le tue braccia, mi avete sopportata quando facevo la bambina stupida e capricciosa…Mi avete voluto bene e ve ne voglio anche io.”

“Asuka, dicendo così mi rendi felice, renderesti felice anche Misato.”

L’uomo diede un bacio sulla fronte della ragazza e poi la rossa riprese a parlare:

“Lo so, è quello che voglio fare….A proposito, dobbiamo portare qualche souvenir a Nadia quando torniamo, me lo ha fatto promettere alla partenza, quella stupidina non voleva lasciarmi, capisco abbracciarci, ma certe volte non se ne rende conto di esagerare.”

La ragazza iniziò a muoversi nervosamente sul sedile e dopo un quarto d’ora di movimenti si alzò, prese il Trolley dalla cappelliera lo appoggiò sul sedile e tirò fuori un Beauty-Case, notando questo traffico Kaji domandò:

“Asuka cosa c’è?”

“Devo andare in bagno.”

“Ancora , è la quarta volta da quando siamo partiti e siamo a metà strada, abbiamo ancora tre ore di volo.”

“Si, ma adesso porrò rimedio definitivo o almeno fino a quando non saremo in albergo.”

La ragazza chiuse la borsa e se ne andò in bagno, ritorno dopo 5 minuti, mise il Beauty nella valigia e successivamente la rimise del vano sopra il sedile e quando si sedette esclamò:

“Adesso va molto meglio, sono molto più comoda.”

A Kaji venne un dubbio che volle chiarire subito bisbigliando nell’orecchio della second:

“Non ti sarai tolta le mutandine spero?”

La ragazza guardò esterrefatta l’uomo e poi gli bisbigliò a sua volta nell’orecchio:

“No, ma cosa dici, ho messo un pannolino, quelli che indossava Nadia, è molto più comodo, poi col body lo si nota di meno.”

Sempre bisbigliando:

“Guarda che se ti fai la pipì addosso io non ti cambio.”

“Papà non fare lo stupido. Quanto manca ancora?”

Guardandosi l’orologio Kaji le rispose:

“Allora, siamo in volo da tre ore e mezza ed il volo è di sei ore ed un quarto, allora mancherà ancora poco meno di tre ore.”

“Tutto il tempo per schiacciarci un pisolino.”

“Si, pensa prima del second impact ci sarebbero volute minimo 12 ore di volo, adesso con gli aerei supersonici ad alta quota poco più della metà.”

“Svegliami quando arriviamo.”

“Ok, ti metto su la copertina così non ti prendi un raffreddore.”

L’uomo coprì la ragazza che si addormentò dopo poco. Il resto del volo fu molto tranquillo, come l’arrivo in aeroporto, infatti in mezz’ora furono già per strada con la macchina noleggio, Kaji guidava molto cauto e commentò:

“Spero di ricordarmi come si guida a destra, era da un po’ che non guidavo in Europa.”

Asuka seduta sul sedile passeggero:

“Ed io era da tanto che non sentivo parlare il tedesco.”

“Ancora un’ora e saremo in albergo, voglio farmi una bella dormita in un  letto comodo comodo.”

Kaji si picchiò una mano sulla fronte esclamando:

“Ecco cosa  mi ero dimenticato, non ho prenotato la camera.”

“Non preoccuparti, ne avranno due, poi se ne avranno solo una non credo che avranno da ridire su di un padre ed una figlia che dormono assieme.”

Arrivarono in albergo e successivamente in camera, come sistemarono le valige Kaji si lamentò subito:

“Fortuna che non hanno niente da dire, mi ha dato un’occhiataccia quello alla reception quando gli ho detto che eri mia figlia, poi io gli avevo anche chiesto due camere e loro avevano solo questa.”

Asuka era in bagno a si stava preparando per la notte e parlava anche lei:

“Non preoccuparti, lasciali parlare e basta, tu non faresti mai del male a me o a Nadia, avresti troppa paura di una reazione della mamma.”

“Su questo hai ragione.”

La rossa uscì dal bagno e indossava un body azzurro, Kaji vedendola così la sgridò subito:

“Asuka infilati subito il pigiama.”

“Si, mi sono tolta il pannolino e poi l’ho rimesso, non vorrei che stanotte succeda quale disastro chissà poi domani cosa penserebbero le cameriere.”

Kaji lanciò il cellulare alla ragazza  mentre andava al bagno con indosso il pigiama e disse alla second:

“Chiama casa, vorranno sapere se siamo arrivati.”

La rossa compose il numero e dopo aver atteso qualche minuto per via della chiamata internazionale senti nella sue orecchie la voce di Nadia:

-Pronto, casa di Nadia.-

“Nadia si dice casa Katsuaragi.”

-Asuka sei tu, sei arrivata?-

“Si, sono arrivata, la mamma dov’è?”

-Dorme qui sul tavolo, adesso te la sveglio.-

Dopo qualche attimo si sentì la voce assonnata del maggiore:

-Pronto…Asuka andato bene il volo?-

“Si, mamma tutto bene, stavi dormendo?”

-Si, guarda che c’è il fuso orario, qui è piena notte.-

“Ah scusa, ti volevo dire che io ed il papà siamo a posto, adesso è in bagno.”

-Allora vi lascio, sarete stanchi anche voi, andatevene a letto e buona notte.-
   
“Mi passi ancora Nadia.”

-Ok.-

-Asuka cosa c’è?-

“Volevo sentirti, adesso va a dormire però.”
   
-Ok, salutami il papà.-“

“Ok, ciao Bechy.”

-Ciao Asuka.-

La ragazza chiuse il telefono e si infilò sotto le coperte, arrivò anche Kaji e le domandò:

“Allora l’altro 50% della famiglia come va?”

“Bene, là è notte fonda e Bechy avrà aspettato in piedi la nostra chiamata.”

“E la mamma?”

“Lei dormiva, probabilmente adesso lo staranno facendo tutte e due.”

L’uomo infilandosi anche lui nel letto:

“Ed adesso dovremo farlo anche noi. Buonanotte tesoro.”

“Buonanotte papino.”

I due spensero le luci e si addormentarono. Il giorno dopo si svegliarono abbastanza presto visto che erano abituati ad un altro fuso orario. Stettero un po’ nel letto a guardare la TV e poi giunte le 7 e 30 andarono a fare colazione e mentre la facevano Asuka disse:

“Adesso Nadia e la mamma staranno pranzando.”

“Lo credo pure io, ch’issa cosa staranno mangiando, spero che Misato la porti fuori a mangiare.”

In qual momento a NeoTokioTre e più precisamente al parchetto antistante la piramide della Nerv su una coperta Misato, Nadia, Rei, Ritsuko ed il dottor Tokugawa stavano facendo una specie di picnic e dopo un po’ la dottoressa chiese un favore all’amica:

“Misato, vorrei domandarti una cortesia.”

“Dimmi.”

“Vedi io ed il dottore stasera andremo fuori a cena, potresti tenermi Rei?”

“Non me lo devi neanche chiedere, falla dormire da me, Asuka e Kaji sono via e da sola non riesco a tenere Bechy, più che altro ci faremo compagnia a vicenda.”

“Allora stasera te la portiamo.”

“Ok.”

Poi la donna bisbigliò all’orecchie dell’amica:

“Allora fate sul serio?”

“Non sono affari che ti riguardano.”

“Come sei antipatica a volte.”

In Germania Asuka era andata a trovare la sua vera madre al cimitero, mise un mazzo di rose di fronte alla lapide e restò lì a parlarle:

“Ciao mamma, sai dall’ultima volta che sono venuta qui sono cambiate un sacco di cose….ora sono una donna…potrò avere dei figli…e potrò dargli tanto amore, quell’amore che tu volevi dare a me, ma che purtroppo lo hai dato ad una bambola, lo so non è colpa tua, però sappi che ti ho sempre voluto bene e so che in qualche modo mi proteggi.”

Kaji un po’ distante controllava la situazione, vide quell’attimo di silenzio e poi Asuka riprese a parlare:

“Sai, adesso c’è Misato che mi fa da mamma, mi vuole bene e mi ha aiutato a sopportare i dolori delle mie cose. Io la chiamo mamma, però non è perché non voglio te come madre, anzi per me avere voi due come madri è bellissimo, tu mi potrai aiutare dal cielo e lei da qui, lei vuole adottarmi, ed anche Kaji lo vuole, lui invece vorrei che fosse il mio nuovo papà. Lui e Misato tra poco si sposeranno e vogliono fare una famiglia con me e Nadia a fare da figlie, ci chiamano i loro diavoletti. Sai Bechy è così carina, anche lei ha avuto una brutta infanzia, è molto sveglia, gli sto insegnando un mucchio di cose, finalmente la mia laurea la sto usando per qualcosa. Adesso vorrei chiederti un favore, fa che papà, quello che avevi spostato, rinunci alla patria podestà così posso andare in Giappone ed essere adottata dai miei nuovi genitori, poi spero di trovare una bella foto di te da portare con me così potrò sempre vederti quando voglio. Mamma, scusami se certe volte ho dubitato del tuo amore, ma ero spaventa ed invidiosa, invece tu volevi tanto bene a me, solo che per colpa di quelle stupide marionette sei stata male…adesso devo andare, ho un passato da chiudere, ma avrò sempre il cuore aperto per te.”

La ragazza se ne andò asciugandosi le lacrime, raggiunse Kaji e quando furono sulla porta del cimitero un uomo biondo e robusto sulla cinquantina gli si parò davanti, Asuka lo riconobbe subito, ma a sguardo basso gli si rivolse:

“Ciao papà.”

L’uomo stupefatto, ma freddo:

“Ciao Asuka, Sig.Kaji come mai qui è successo qualcosa di grave?”

Kaji prese in mano la situazione:

“Buongiorno, io ed  Asuka dovremo parlarle, ma non qui si intende.”

“Allora parliamone a casa mia dopo pranzo.”

“Va bene.”

“Io ora vado a trovare Kyouko, suppongo che tu Asuka lo avrai già fatto?”

La ragazza fece timidamente un cenno con la testa, poi l’uomo riprese a parlare:

“Allora ad oggi pomeriggio, spero che ci sia anche Johanna.”

L’uomo entrò nella luogo di culto ed i due se ne andarono, pranzarono in un ristorante lì vicino, Kaji mangiò qualcosa, ma Asuka non toccò cibo, allora l’uomo volle farla parlare:

“Johanna è il nome della tua matrigna?”

Timidamente Asuka rispose:

“Si.”

“Asuka, è una scelta che fai tu, una volta lo dissi queste parole a Shinji. Ora tocca a te scegliere, scegli tu sola del tuo destino.”

La ragazza accennò un po’ della sua grinta che la caratterizzava:

“Sì, hai ragione, ora so quello che voglio, anche se dovrò fare della rinunce sono decisa ad arrivare al mio obbiettivo.”

La ragazza incominciò a mangiare e finito domandò all’uomo:

“Ma quando glielo avresti detta una cosa del genere a Shinji?”

L’uomo si trovò in imbarazzo, sapeva che non poteva dirgli prima di affrontare il 14^ angelo, allora restò sul vago:

“Non mi ricordo adesso, comunque glielo detto.”

I due si alzarono, pagarono e andarono al loro appuntamento.

Anche in Giappone qualcuno si stava preparando per un appuntamento, suonò il campanello a casa Katsuragi, e Misato andò ad aprire, come spalancò la porta trovò Rei con la sua tutina ed una borsa e disse:

“Ciao Rei……..Bechy è arrivata Rei!….. Entra pure, sarà in soggiorno a torturare PenPen o Spike.”

 Il maggiore fece entrare la ragazza e rimase a bocca aperta vedendo Ritsuko dietro di lei, come riuscì a controllarsi disse stupita:

“Ritsuko….sei bellissima, non ti avevo mai visto con un vestito così….hai intenzione di sposartelo quell’uomo.”

Lo stupore di Misato era ben fondato visto che la dottoressa era in ghingheri, un leggero vestito da sera blu la ricopriva, un trucco perfetto e degli orecchini d’oro la adornavano, i capelli amaranto erano impeccabili, sentendo quelle cose la dottoressa sgridò l’amica:

“Misato non fare la scema, cosa credi che mi sono dimenticata come ci si veste, adesso devo andare Toshiki mi aspetta giù.”

Rei si avvicinò e disse alla madre:

“Mamma vai tranquilla, io sto bene, lo hai sentito anche tu il dottore stamattina alla mia visita, adesso vai…guarda che ho cambiato le lenzuola al letto.”

La dottoressa se ne andò lasciando le due ad assaporare il profumo che si lasciava dietro, poi Misato chiuse la porta ed andò a dare una mano a Rei a preparare la cena.

Kaji e Asuka erano arrivate alla casa del padre di quest’ultima, entrarono accolte dall’uomo e quello che sembrò sconcertante fu l’estraneità che aveva la rossa per quella casa, si trovarono in salotto e dalle scale scese una donna bionda alta e di bell’aspetto, aveva 37 anni, ma non li dimostrava. Quando quest’ultima vide la Rossa ci furono dei freddi saluti:

“Ciao Asuka.”

“Ciao Johanna.”

Kaji:

“Buongiorno signora Langley.”

Il Sig. Langley volle far sedere tutti, Kaji ed Asuka si sedettero sul divano, il padrone di casa sulla poltrona di fronte e la signora sulla poltrona alla destra del divano in modo tale da poter vedere tutti negli occhi. Il sig. Langley volle anche offrire da bere:

“Gradisce qualcosa da bere Sign. Kaji, Birra, Whisky, Rum?”

Cortesemente Rioji declinò l’offerta:

“No non gradisco niente, è meglio però non bere alcolici per il discorso che dobbiamo farvi.”

La donna incuriosita domandò hai due:

“Allora, come mai questa visita così inaspettata?”

Kaji iniziò a parare:

“Vedete, la cosa è molto complessa e seria, per me è difficile trovare le parole adatt….”

Asuka lo fermò:

“Devo dirglielo io papà.”

Il Sig. Langley fu frastonatato:

“A chi hai detto papà?”

Asuka:

“Adesso arrivo al punto e al vero motivo della nostro arrivo qui in Germania….Vedete, io non riesco a considerarvi miei genitori, mi dispiace, ma per una serie di situazioni non riesco a chiamarvi papà e mamma, è più forte di me.”

I due restavano immobili di fronte a quelle parole, ma la second continuò a parlare:

“Io sono stata male dopo la morte della mia vera mamma, ma nessuno è riuscito a consolarmi, nessuno tranne Misato ed il Sig. Kaji, ai quali mi lasciavate quando per voi rappresentavo un peso…Vedete anche in Giappone sono stata molto male, ma poi ho capito molte cose e ha farmele capire sono stati proprio loro insieme a Bechy ed a Shinji…..Misato l’altra sera mi è stata accanto a me quando soffrivo per le mie prime mestruazioni, mi è sempre stata vicino, come pure il sig. Kaji.”

Poi rivolgendosi all’uomo che gli stava di fronte gli disse cosa voleva esattamente:

“Papà, io ho qui dei documenti, questi documenti decretano la rinuncia della tua patria podestà su di me a favore del Sig. Kaji.”

L’uomo molto sbalordito commentò:

“Mi stai chiedendo di aiutarti a lasciarmi.”

“Si.”

La reazione della donna fu molto rapida e nessuno poté intervenire in tempo, balzò in addosso alla rossa e le mollò una serie di schiaffi urlandogli:

“Piccola ingrata, è questo il modo di ringraziare tuo padre?”

Fu fermata dai due uomini che la bloccarono mentre Asuka piangeva e si massaggiava le guancie dolorante, i Sig. Langley prese la moglie a forza e la portò ai piedi delle scale e li iniziò a discutere anche lui a voce alta con la donna:

“Johanna, adesso sali e va in camera, non sono affari che ti riguardano.”

“Come no! Sono tua moglie e la madre di quella ingrata.”

Un ceffone dell’uomo azzittì la donna e successivamente le disse:

“Quella è figlia mia e di Kyouko, tu non c’entri un bel niente, forse se se ne vuole andare è anche per colpa tua, adesso sali e poi ne riparleremo dopo con calma.”

La donna salì imprecando contro Asuka, quando si sentì una porta sbattere il sig. Langley prese una boccetta ed un bicchiere da un armadietto vicino e fece nuovamente a Kaji:

“Sicuro di non volere niente da bere sig. Kaji?”

“Come lo ho già detto prima, no.”

Poi il biondo si rivolse alla ragazza:

“Asuka, vai in cucina a prendere del ghiaccio, sia per la tua guancia sia per il mio Whisky.”

La ragazza andò e tornò dopo qualche attimo con una bacinella contenente dei cubetti di ghiaccio ed un tovagliolo nel quale ne mise dentro due e se lo portò alla guancia. L’uomo tedesco mise un paio di cubetti nel suo bicchiere ed iniziò a parlare mentre ne sorseggiava un po’ di whisky ogni tanto:

“Vedete, da qualche anno passo delle mezz’ore davanti alla tomba di Kyouko. Sto lì e penso a quello che gli è successo ed a come l’ho tradita, non solo con Johanna, ma soprattutto l’ho tradita abbandonando sua figlia, io ero qui, ma era come se non ci fossi per Asuka, pensavo ad altro, al lavoro, a Johanna, insomma a tutto fuorché che a nostra figlia. Asuka non pensare che Johanna non sia una brava persona, è un bravo medico, ma con i rapporti personali non ci sa fare, però io gli voglio bene e l’amore che provo per lei è sincero, come quello che provavo per tua madre…. Io ho commesso un grave errore a trascurarti, inoltre non sono stato in grado di creare un rapporto tra te e la mia attuale moglie. Vedi molte volte ho chiesto a Kyouko cosa potessi fare, molte volte ho immaginato quello che sarebbe potuto accadere, ma questa non l’avrei mai pensata, una figlia che abbandona i propri genitori perché ne ha scelti degli altri.”

L’uomo si versò del whisky riempiendosi nuovamente il bicchiere, Asuka e Kaji cercavano di capire cosa aveva in mente l’uomo, ma non riuscivano a ponderare niente. Fino a quando non ricominciò a parlare:

“Una vota sig. Kaji vidi lei venire a prendere Asuka, mi ricordo la corsa che fece Asuka nel venirle incontro, avrà avuto 8 o 9 anni, fece una corsa e le saltò addosso, lei la prese con le sue mani e se la tirò in braccio, in quel momento sembrava lei più padre di me….Ora è giunto il momento che paghi la mia negligenza, non mi interessa niente di quello che potrà dire Johanna, datemi i documenti che ve li firmo, Asuka perdonami per quello che non ho saputo darti. Da ora in poi chiamami Sig. Langley e Kaji chiamalo pure papà, spero che lui potrà renderti quella felicità che io non ho saputo darti.”

Asuka appoggiò il tovagliolo sul tavolo e disse all’uomo:

“Pap…Sig. Langley voglio domandarti un’ultima cosa.”

Prendendo la penna e iniziando a consultare i documenti:

“Dimmi.”

“Vorrei una fotografia della mamma.”

L’uomo si alzò, andò nuovamente all’armadietto e prese una scatola di sigari e la appoggiò sul tavolo, la aprì, tolse tutti i sigari, alzò un finto fondo e da li tirò fuori delle foto dicendo:

“Se lo sa Johanna mi uccide per queste, valle a capire le donne, non vuole che tenga una foto della mia prima moglie, si può essere gelose di una che non è più tra noi…Asuka, scegline una, quella che ti piace di più.”

Asuka ne tirò fuori una, c’era raffigurata la madre che se ne stava seduta in posa su una sedia circondata da dei fiori con un vestito azzurro ed aveva in testa un cappello di paglia.

“Vedendola il sig. Langley disse alla ex figlia. Hai scelto la più bella, questa l’abbiamo scattata durante una gita prima che tu nascessi, ha i tuoi stessi occhi azzurro cielo…. Asuka, tu ora te andrai dalla mia vita, ma mi ha fatto piacere che mi hai cercato una foto di tua madre.”

Restarono tutti in silenzio Kaji e il sig. Langley sistemarono tutti i documenti ed Asuka restò silenziosamente a guardarli, quando finirono l’uomo ritornò a domandare a Kaji:

“Adesso che è padre, la beve almeno un’aranciata, il whisky l’ho finito tutto io.”

Kaji dovette accettare e si spostarono in cucina deve bevettero tre aranciate, poi il Sig. Langley iniziò a congedare i due:

“Mi dispiace se devo farvi fretta, ma ho una gatta da pelare pure io, spero da ciò di riuscire a convincere Johanna a fare un figlio tutto nostro e non preoccupatevi, non ho alcuna intenzione di fare gli errori che ho fatto con te, Asuka….. Partite subito?”

Kaji:

“No, abbiamo la partenza dopodomani, ma credo che domani andremo all’ufficio anagrafe e poi all’ambasciata, sa com’è la burocrazia.”

Poi accompagnandoli alla porta:

“Asuka la tua roba è già in Giappone, se trovo qualcosa di tuo te la farò recapitare.”

La rossa uscendo dalla porta:

“Va bene.”

“Dimenticavo, belli i fiori che hai lasciato a tua madre.”

“Lo so, erano i suoi preferiti.”

Poi salendo in macchina la rossa disse timidamente:

“Addio.”

La macchina se ne andò e il Sig. Langley rientrò in casa e li passò il resto della giornata a discutere con la moglie sull’accaduto.

Durante il viaggio in macchina i due restarono in silenzio, poi a metà strada Asuka domandò:

“Quanto c’è ne vorrà con la burocrazia?”

“Spero di finire domani nel primo pomeriggio, sai qui in Germania gli uffici pubblici sono molto informatizzati e efficienti.”

“Allora abbiamo due mezze giornate per fare i turisti.”

“Si, però come arrivo in albergo mi ributto nel letto a dormire, il Jet-lag si sta facendo sentire.”

“Anche a me papà.”

Kaji dopo un po’ era infastidito:

“Asuka io mi fermo, devo fare pipì.”

“Ok.”

Parcheggiarono la macchina in una piazzola a lato della strada in mezzo ad un boschetto, Kaji scese andò tra i cespugli fece quello che doveva fare, poi risalì in macchina e domandò alla rossa:

“Asuka se scappa anche a te potresti andare dietro quei cespugli.”

“Già fatto alla mia ex-casa.”

Dubbioso l’uomo:

“Ma se sei sempre stata con me, come hai fatto ad andare in bagno?”

Maliziosamente la rossa spiegò il suo segreto:

“Vedi, ho ancora indosso il pannolino, quando Johanna mi ha dato quelle sberle non l’ho più tenuta e l’ho fatta, per questo ero abbastanza tranquilla dopo. Se non ti dispiace vorrei andare in albergo a cambiarmi adesso.”

Partendo Kaji le disse:

“E tu saresti una donna?… Mi sembri tua madre, si comporta da bambina quando gli fa più comodo.”

“Si, ma adesso io sono la tua bambina.”

Sorridendo l’uomo:

“Ok adesso andiamo in albergo, però dopo ti mettiti delle mutandine normali col tuo coso.”

“Papy, si chiama assorbente.”

“Lo so.”

I due arrivarono in albergo, fecero una doccia, un breve pisolino ed infine andarono a cenare.

In Giappone era notte fonda, Misato, Rei e Nadia dormivano tranquillamente nella camera del maggiore, gli unici a non dormire erano Ritsuko ed il dottor Tokugawa, infatti erano nel letto della dottoressa completamente nudi coperti dalle sole lenzuola, guardavano il soffitto e poi il dottore fece alla dottoressa:

“Domenica prossima ho la giornata libera, ho preso anche i biglietti per il  museo di scienze naturali, che dici c’è la portiamo Rei?”

Ritsuko si girò e guardò dolcemente negli occhi l’uomo e gli disse:

“Direi proprio di si….Toshiki..  che dici può funzionare? Tra di noi intendo.”

“Sembrerebbe che stia già funzionando alla grande.”

La donna si mise a cavalcioni sull’uomo e li lo sfidò:

“Allora dottore, sei pronto per un’altra visita?”

“E’ già la quarta stanotte, ma mi trovi sempre pronto.”

Fecero l’amore ancora una volta e poi si addormentarono.

Intanto in Germania Kaji ed Asuka rientrarono dalla cena, la rossa si preparò per dormire, si sedette sul letto con i capelli completamente slegati che le coprivano il viso, prese la foto della madre dalla borsetta ed iniziò a guardarla attentamente. Kaji uscì dal bagno e poté sentirla piangere e sussurrare a quella foto:

“Grazie mamma.”

L’uomo si avvicinò alla ragazza, notò le lacrime cadere sulla foto, allora porse un fazzoletto alla rossa e delicatamente le disse:

“Non rovinare così quella bella fotografia, domani ti comprerò un bel portafoto e potrai sempre portarla con te.”

Asuka alzò lo sguardo e guardava Kaji negli occhi, allora l’uomo con il fazzoletto asciugò le lacrime della ragazza, che poi parlò al padre:

“Papà…non lo so se è vero, però la mamma ha fatto ragionare mio papà Langley, oggi ha detto che passava del tempo di fronte alla sua tomba, per me è stata la mamma che non so come a dirgli di lasciarmi andare….forse è stato un suo regalo per essere diventata donna.”

Kaji mise una mano in volto alla ragazza e le disse:

“Allora vedi che tua mamma ti vuole bene e continua ad aiutarti. Su adesso smettila di piangere, domani mattina chiamiamo l’altra tua madre che sarà in pensiero.”

“Ok.”

I due furono tra le calde coperte uno di fronte all’altra, Kaji diede una carezza al viso della ragazza e poi le baciò la fronte per poi dirgli:

“Lo sai che hai un bella camicia da notte?”

“Si, ha un bel color pesca, è di seta, me la consigliata la Mamma io gli ho detto che era troppo costosa, ma lei a voluto comprarmela lo stesso. Aveva ragione, è bellissimo sentire la morbidezza della seta addosso.”

La ragazza dicendo queste ultime parole si strinse le braccia al petto e fece un sorriso, Kaji la accarezzò nuovamente e stavolta partì dalla testa ed arrivò fino hai fianchi, tolse la mano e disse alla rossa:

“Si ha ragione , è bello accarezzare la seta, aggiunge morbidezza alla naturale morbidezza della tua pelle, tu e Bechy l’altra sera quando avevate indosso quei completini mi avete fatto innamorare di voi, sembravate così indifese, così piccole e così carine, due fiorellini appena sbocciati sorridevate e questo mi bastava. Asuka te lo prometto chiunque vorrà farvi del male dovrà prima vedersela con me.”

“Papà non esagerare adesso.”

“Asuka io il mondo lo conosco e so che ci sarà sempre qualcuno che vorrà farvi del male, io non riuscirei a resistere sapendovi in pericolo.”

“Adesso basta parlare, è ora di dormire papino mio.”

“Allora buonanotte bambina mia.”

Asuka si girò dall’altra parte e disse maliziosamente all’uomo:

“Mi raccomando, non mettermi le tue manone addosso, ricordati che non sono la mamma.”

“Lo so.”

Spensero la luce e nel buio si sentì Asuka lamentarsi:

“AHI…Papà non darmi i pizzicotti al sedere.”

Ridendo l’uomo:

“Ha ragione Misato, avete dei sederini da pizzicare.”

Detto questo anche loro due si addormentarono.

Ritorna all'indice


Capitolo 30
*** Capitolo30 ***


NewGirlEntry030 Capitolo 30

 In giappone erano le sei della mattina, Ritsuko si svegliò aiutata dall’odore di caffè che proveniva dalla cucina, andò verso quest’ultima con indosso la sola camicia da notte e come entrò salutò il cuoco:

“Buongiorno Toshiki.”

“Buongiorno Ritsuko.”

“Che bravo sai fare anche la colazione.”

“Sai vivendo da solo mi tocca arrangiarmi.”

La dottoressa prese posto ed iniziò a bersi il caffè fumante della tazza e poco dopo fu raggiunta dal dottore al quale disse:

“Devo andare a cambiare le lenzuola al letto, dopo questa nottata non oserei farci dormire dentro Rei.”

“Hai perfettamente ragione, ma non credi che Rei sia un po’ troppo grande per dormire ancora nel lettone?”

“Si, lo so, sai avevo in mente di a fare un piccolo studio in quella stanza in fondo al corridoio, ma credo che la farò diventare la stanza di Rei, abbiamo entrambe bisogno di privacy…….Toshiki, non mi hai ancora detto dove abiti.”

“Abito in un alloggio del personale della Nerv qui a due passi, è un po’ stretto, ma è sempre meglio di niente, poi vivendo da solo non necessito di tanto spazio, inoltre passo la maggior parte delle giornate in ospedale.”

L’uomo iniziò a bere il caffè e la dottoressa gli fece una singolare proposta:

“Potresti venire a vivere qui.”

Tokugawa ebbe un rigurgito e sputò fuori il caffè nella tazza ed esterrefatto disse alla compagna:

“Non ti sembra di correre troppo adesso.”

“No, vedi stanotte sono stata bene con te come mai in vita mia, quando sto con te mi sento appagata e rispettata, mi fai sentire donna e so di amarti.”

“Ti amo anche io, ma non dovresti domandare anche a Rei prima.”

“E’ lei che ci fatto incontrare e poi so che insieme a Misato ci hanno fatto conoscere meglio, poi continua a ripetermi che siamo la coppia perfetta.”

“Come farà a dirlo.”

“Penso che sia il suo particolare intuito femminile.”

La donna si alzò dicendo:

“Io vado a farmi una doccia.”

“Ok, io sparecchio  poi tolgo le lenzuola dal letto.”

Dopo dieci minuti a donna canticchiava sotto la doccia ed ad un certo punto sentì aprirsi la porta e disse:

“Toshiki, sono sotto la doccia, non puoi vedermi nuda.”

“Perché stanotte com’eri.”

“Dai non fare lo stupido, allora visto che sei qua insaponami la schiena.”

L’uomo aprì la tenda della doccia e con le sue mani calde iniziò a massaggiare le spalle della donna dicendogli:

“Non vuoi sapere la mia risposta?”

“Riguardo a cosa?”

“Se voglio venire ad abitare qui.”

La donna si girò e stupita disse all’uomo:

“Ma sei nudo anche tu….”

Poi Maliziosamente:

“…capisco una visita di controllo. Suppongo che vuoi dirmi di si.”

La donna tirò la tenda dietro ai due che si “lavarono” a vicenda.
Alle 8 furono entrambe puntuali al loro lavoro e si scambiarono alcuni bacietti in ascensore prima di lasciarsi, la donna trovò Misato, Nadia e Rei ai distributori automatici e si rivolse all’amica:

“Dì, vi siete svegliate tardi e non avete fatto colazione.”

Mestamente il maggiore:

“Esatto, allora come è andata?”

“Benissimo!”

Poi la dottoressa andò da Rei e le disse:

“Rei stasera andiamo a cercarti una cameretta, sai la stanza in fondo al corridoio, sarà camera tua.”

La ragazza che stava seduta accanto a Nadia si alzò ed andò vicino alla madre e timidamente rispose:

“Non mi vuoi far più dormire con te.”

Ritsuko:

“Vedi, sei grande e poi entrambe abbiamo bisogno della nostra privacy, poi…”

Si avvicinò e le bisbigliò all’orecchio:

“…Toshiki viene a vivere con noi.”

La First fece un sorriso e diede un abbraccio alla madre per poi dirgli:

“Sono felice per te.”

Nadia e Misato rimanevano confuse ad osservare e poi Misato volle capirci qualcosa:

“Rit-chan cosa stai architettando? C’entra il dottore vero?”

“Perché tenerlo nascosto, viene a vivere da me.”

Esterefatto il maggiore:

“Ehhhh!!! Ma non state correndo un po’ troppo?”

“Misato questa domanda da te non me la sarei mai aspettata.”

“Va bene, non ti domanderò più nulla. Comunque da quando lo conosci sei diventata più bella lo sai.”

“Non dire stupidaggini.”

Rei:

“E’ vero mamma, sembri più serena. Te lo garantisco io.”

“Se lo dite voi, a proposito Kaji e Asuka?”

“Sono ancora in Germania, sto aspettando una loro telefonata, là è ancora buio pesto, poi non so quando si sarebbero incontrati con il sig. Langley.”

“Non ti preoccupare, andrà tutto bene, allora tu sei la madre di Nadia e poi Rioji sarà il padre di Asuka.”

“Sulla carta si, poi diventeremo genitori di entrambe a matrimonio avvenuto.”

“Spero di poter fare così anch’io con Rei.”

“Lo spero per te.”

“Adesso andiamo, Bechy hai voglia di fare qualche giro con l’Eva?”

Finendo di sbranare una brioche la castana rispose:

“Siiii, posso anche disegnare?”

“Certo, la lavagna c’è ancora.”

Anche Rei volle offrirsi:

“Mamma, potrei provare anche io sullo 00?”

“Se te la senti si, non vedo perché non dovresti.”

“Ok allora io e Bechy andiamo a prendere della Plug-suit e poi andiamo a preparaci.”

Poi rivolgendosi alla Castana:

“Bechy, dammi la mano che andiamo.”

Le due Childern se ne andarono lasciando le due donne da sole, Misato fece all’amica:

“Allora fate sul serio?”

“Evidentemente.”

“E poi stanotte….”

“Stanotte cosa?”

“Non far finta di niente, hai la faccia di una che ha fatto sesso tutta la notte.”

“Proprio tutta no, però anche una stamattina nella doccia.”

Misato la sgridò:

 “Ritsuko! Ma ti sembra il caso?”

“Tu non dire niente, sei stata a letto con Kaji una settimana intera.”

“Si, ma avevo vent’anni.”

“Ed allora, cosa credi che sono troppo vecchia per queste cose, ricordati che siamo coetanee!.

“Si hai ragione, ma vedi non ho ancora avuto un momento d’intimità con Kaji da quando ci siamo fidanzati, sai tra le figlie e tutto quello che è capitato.”

“Facciamo così, domenica prossima porto Rei al museo di scienze naturali, posso chiedere a Yuriko se ha voglia di portare anche i tuoi due diavoletti.”

“Faresti questo per me?”

“Certo, altrimenti a che servono le amiche.”

Le due andarono ai propri incarichi e si ritrovarono alle 13 in mensa per mangiare, Misato arrivò da sola mentre Ritsuko era accompagnata da Rei e da Nadia con ancora indosso la Plug-Suit, come Misato vide la figlia le disse subito:

“Allora la mia bambina ha fatto la brava.”

“Si, mamma ho fatto la brava, Ritsuko mi ha fatto usare il fucile, sparavo agli angeli, ma non sono tanto brava, preferisco il coltello.”

Poi rivolgendosi a Ritsuko con un aria desolata:

“Allora, come va con l’uso delle armi?”

“Bè diciamo che deve fare pratica, molta pratica, sopratutto con le armi da fuoco, oggi gli faremo usare la pistola e poi ancora il pallet-gun.”

Poi si rivolse alle due:

“Ragazze, andate a prendere il cibo ed il posto.”

Le children andarono mentre Ritsuko rimase a parlare con il maggiore, entrambe avevano un’aria abbattuta, la dottoressa parlò all’amica:

“Non sai stamattina come sono stata male vedendo lo 01 con il pallet-gun e pensare che a bordo c’era Nadia, mi sono sentita un verme per far imbracciare un’arma ad una ragazzina così.”

“Lo so, anche io ci ho pensato, ma se dobbiamo difenderci dobbiamo farlo, mi dispiace anche a me.”

“Poverina si spaventava quando sparava, poi gli ho fatto usare il coltello, gli sarà caduto di mano tre volte, ad un certo punto voleva lasciare piantare tutto lì, ma per fortuna Rei le ha parlato e da lì è andato tutto bene.”

“Cosa le ha detto?”

“Le ha detto che se voleva proteggerci tutti doveva usare le armi, allora Nadia si è fatta coraggio e, un po’ sotto le mie indicazioni in po’ sotto quelle di Rei, ha iniziato ad usarle, col pallet-gun ha stentato per prendere la mira, ma poi a piano a piano ha capito come usarlo, invece col prog-knife ha imparto come tenerlo in mano e come usarlo. Oggi dobbiamo farla esercitare ancora un po’ e dopo sarà a livelli accettabili, almeno per proteggersi. Misato in caso di attacco cerca di non mandarla in prima linea.”

“Se fosse per me lo piloterei io l’evangelion, piuttosto che sentire soffrire loro due, ed anche Rei, andiamo adesso le ragazze ci aspettano.”

Anche le due donne andarono a prendersi da mangiare e si sedettero al tavolo con le Children, a pranzo finito a Misato squillò il cellulare a cui rispose:

“Pronto.”

-Misato, sono Rioji.-

“Ciao Rioji, allora come và lì?”

-Bene, qui ci siamo appena svegliati, Asuka è in bagno adesso.”

“Allora avete già combinato qualcosa?”

-Ho già le carte firmate, il sig. Langley ha dato il consenso, poi ti spiegherò appena rientriamo, è una storia lunga, comunque Asuka è figlia mia adesso.-

“Lei come sta?”

-E’ un po’ abbattuta, ma si riprenderà, è andata anche da sua madre e credo che si sia messa apposto la coscienza  anche con lei… Eccola. Te la passo subito.-

Dopo un po’ si sentì la voce della rossa:

-Pronto mamma.-

“Ciao Asuka, come stai?”

-Direi bene, devo solo abituarmi, ma per il resto non me lo sarei mai aspettato, sai, credo che sia stata la mia vera mamma ad aiutarmi stavolta.-

“Vedi che ti vuole bene allora.”

-Lo so, non ti offendi se porto una foto di lei?-

“Ma stai scherzando spero, certo che no, sono curiosa anche io di vederla.”

-Misato, sai che è fantastica la camicia da notte di seta?-

“Certo, te l’ho consigliata io, oramai sei una donna e devi vestirti come tale, mi sarebbe piaciuto vederti, ma me la mostrerai qui a casa, ciao e fa la brava col papà.”

-Ciao Misato salutami Bechy.-

“Ok.”

La donna ripose il telefono e fece alle altre:

“Asuka adesso è legalmente figlia di Kaji, manca solo la registrazione all’anagrafe e basta.”

“Ritsuko, complimenti Misato, un’altra femminuccia allora.”

“Oramai, è grande anche lei, avrò ancora 4 anni per godermela. Contenta Bechy, adesso Asuka è tua sorella a tutti gli effetti.”

“Per me lo era già prima.”

Il maggiore scompigliò i capelli della ragazza sorridendo:

“Lo so piccola peste, lo so.”

Poi domandò a Ritsuko:

“Allora il tuo Toshiki dov’è?”

“Sta operando in questo momento….ci dovrò fare l’abitudine.”

Poi il maggiore rivolgendosi alle altre:

“Finiamo di mangiare e poi tutte al lavoro.”

Fecero come detto al maggiore e poi la sera Rei andò insieme a Ritsuko a cercare una cameretta, furono anche accompagnate da Nadia e Misato che volevano anche loro cercare qualcosa per la  nuova casa.

Intanto in Germania Kaji ed Asuka erano nella sala d’attesa dell’ambasciata giapponese e la rossa era affamata ed impaziente:

“Uffa quanto tempo ci vuole ancora, ho fame papà.”

“Asuka calmati, non è a brontolare che si sbrigano.”

“Si, ma tre ore stamattina all’anagrafe, poi passa all’ufficio adozioni, ed ora è da due ore che aspettiamo qui, prima mi hai anche lasciata un’ora da sola. Sono le tre e non ho ancora mangiato, io ho fame!”

“Asuka non fare i capricci, poi ti porto a pranzare, contenta!

“E ci mancherebbe anche.”

Si presentò di fronte a loro un’allegra dipendente dell’ambasciata e con tono molto gentile si rivolse ai due.

“Il sig. Kaji con la figlia presumo.”

“Si, eccoci.”

“Bene, ho qui tutti i vostri documenti, allora, questo dichiara l’adozione da parte sua di questa signorina, mentre questo è il documento che sostituisce la carta d’identità della ragazza fino a quando in Giappone non sarà pronta quella definitiva, allora, da oggi questa bella signorina coi capelli rossi si chiamerà Asuka Soryu Ka…”

Asuka si sentiva già nelle orecchie la sillaba “ji”, ma non fu così, infatti la donna disse un altro cognome:

“..Katsuragi.”

La rossa fu allibita:

“Ehhh?”

La signorina perplessa:

“Non ditemi che c’è qualcosa di sbagliato nel nome.”

Kaji intervenne:

“No, no è tutto apposto. Grazie mille per la vostra disponibilità.”

“Non c’è di che…a proposito, complimenti caro papà è una femminuccia dai capelli rossi.”

Asuka era confusa non riusciva a capire, restava immobile bisbigliano:

“Ma, ma, ma che vuol dire?”

Ancora una volta l’uomo diede una spiegazione:

“Vedi Asuka, siccome mi sposerò con Misato ho deciso di prendere il suo cognome, allora per non far fare ancora a te un cambio di cognome, in accordo con loro ho deciso di darti direttamente il cognome definitivo, in pratica una noia burocratica in meno.”

Imbronciando lo sguardo la children:

“Potevi dirmelo prima.”

“Dai adesso ringrazia questa signorina che ci ha aiutato a diventare una famiglia.”

“Grazie mille.”

La funzionaria ammonì allegramente Asuka dicendogli:

“Su, dai fai un bel sorriso anche te, adesso hai un papà che ti vuole tanto tanto bene e tu gli tieni il muso, non è carino.”

La rossa si destò e sfoggiò un sorriso che veniva reso più bello dai suoi grandi occhi azzurri, poi prese il braccio al padre e si incamminarono fuori alla ricerca di un posticino dove mangiare, i due finirono la loro permanenza in terra tedesca girando la città e comprando dei souvenir da portare a casa. Il giorno dopo partirono in orario e il volo filò liscio come l’olio, quando atterrarono trovarono Misato e Bechy fuori dall’uscita dell’aeroporto ad attenderle. Kaji baciò subito la donna, mentre Asuka riceveva baci e abbracci da Nadia, quando l’uomo si staccò dalla donna si guardarono con complicità negli occhi, poi l’uomo parlò:

“Misato è un’altra femminuccia, contenta.”

“Si che lo sono, a casa mi racconterai tutto.”

La donna abbracciò Asuka e teneramente le diceva:

“Allora, adesso hai una famiglia più o meno normale.”

La rossa rispose anche lei:

“Ho una famiglia speciale.”

“Signorina Kaji suona bene.”

“Ma non te lo ha detto papà.”

“Detto cosa?”

La ragazza tirò fuori dalla borsetta un portafoto ripiegabile con dentro un foglio che porse alla madre la quale iniziò a leggero svogliatamente:

“Lo so cosa è Asuka, è il documento che ti affida a Kaji.”

“Si, ma leggilo fino in fondo.”

“bla, bla, bla prenderà il nome Asuka Soryu Katsuragi. Inoltre sarà da considerare ogni…..ASUKA…SORYU….KATSURAGI!!!!”

Kaji abbracciò la rossa da dietro e le mise il mento sulla testa ed entrambi sorridenti:

“Sorpresa.”

“Kaji cosa vuoi fare?”

“Quello che ti avevo detto, ho deciso che prenderò il tuo cognome, allora ho iniziato a darglielo a nostra figlia maggiore, sai una noia burocratica in meno.”

“Oh Rioji…..”

Poi Misato notò il portafoto e disse alla Second:

“Che bel portafoto che hai.”

“Si un altro regalino del papà, ho messo dentro al foto di ma madre Kyouko.”

Il maggiore guardò la foto e disse:

“Ti assomiglia molto…e questo spazio vuoto?”

“Dovremo riempirlo con una nostra foto, tutti e quattro assieme.”

“Hai ragione, senti è ancora presto e siamo tutti e quattro vestiti bene che ne dite andiamo a farci una bella foto di famiglia?”

Nadia, come suo solito a queste notizie, era euforica:

“Siii foto, foto, foto.”

Kaji:

“Allora andiamo.”

I quattro andarono in un centro commerciale ed al primo studio fotografico si fecero fare una foto, Kaji e Misato stavano in piedi dietro e tenevano Asuka e Nadia sedute su due sedie davanti a loro, Misato teneva le mani sulle spalle di Nadia, mentre Kaji le teneva su Asuka, la foto fu consegnata subito e la Second poté riempire lo spazio vuoto del suo portafoto che adesso conteneva un sacco di amore. Si fermarono a mangiare un gelato e mentre lo mangiavano furono raggiunti da delle persone da loro gradite. Infatti Rei col dottor Tokugawa si misero di fronte al tavolo e salutarono tutti e fu proprio Rei a farlo:

“Buongiorno, allora la famiglia è di nuovo riunita.”

Stupita Misato:

“Rei, dottor Tokugawa, ma che bella sorpresa.”

Parlò il dottore:

“E’ una bella sorpresa anche per noi. Appena arrivati e già a spendere.”

Kaji:

“No, siamo qui solo per fare una foto di famiglia.”

Tokugawa:

“Davvero, avete fatto bene.”

Kaji:

“Asuka fagli vedere la tua foto, le nostre sono già nella borsa della mamma e l ‘unica ad averla a portata di mano sei tu.”

La rossa prese il portafoto e lo mostrò aperto ai due che commentarono:

“Che bella, proprio una bella foto di famiglia.”

Poi Rei notò l’altra foto e ne rimase incanta, aveva già visto quegli occhi e domandò alla rossa:

“E’ tua madre vero.”

Asuka:

“Si, è la mia vera mamma adesso in quel portafoto ho le mie due mamme con il papà e quella rompiscatole di mia sorella.”

Di fronte a quell’affermazione la castana iniziò a dare alcuni pizzicotti alla rossa, che voleva difendersi creando un poco di scompiglio, che venne fatto finire da una sgridata di Kaji:

“Ragazze, adesso basta, siamo in un bar e ci vedono tutti, Asuka piantala di stuzzicare tua sorella.”

Misato:

“Era ora che le sgridassi un po’, faccio sempre io la figura della cattiva.”

Rei ridiede il portafoto ad Asuka, e poi Kaji fece una domanda hai due:

“Allora come mai da queste parti?”

Tokugawa:

“Ho tre ore di libertà tra un turno e l’altro allora ho deciso di portare Rei a compare qualche vestito, sapete, è un po’ triste vederla sempre con la divisa scolastica, allora volevo che si comprasse qualcosa di vivace.”

Kaji:

“Spero che abbia il portafoglio bello pieno.”

Tokugawa:

“Non ho tanti soldi, ma ho sempre la carta di credito.”

Kaji:

“Non sa in che guaio si è andato a cacciare, se le do anche le mie tre la spolperanno fino all’ultimo centesimo.”

Le ragazze Katsuragi erano indispettite da quel commento:

“Papà, cosa vai a dire.”

Il dottor Tokugawa fece una risata e poi si congedò:

“Allora vi lasciamo, sarete stanchi per il viaggio, ora Rei andiamo, ho ancora due ore e poi devo rientrare.”

Rei:

“Ok, andiamo, ciao ragazze, arrivederci Misato e sig. Kaji.”

I quattro salutarono in coro:

“Ciaoooo.”

I due se ne andarono a fare le spese, Rei entrò timidamente in une negozio di vestiti, per lei era la prima volta che si trovava in un posto del genere, anche il dottore era entrato e notando al ragazza in difficoltà le parlò:

“Rei cos’hai, sei indecisa, se vuoi chiamo una signorina per aiutarti.”

Così fece, un’allegra commessa consigliò Rei che molto impacciata provava i vestiti, mentre il dottore seduto su una poltroncina dava il suo parere, dopo un bel po’ di prove e dopo aver scelto alcune magliette, camice, pantaloni e gonne Rei notò in un’ angolo su di un manichino un vestito completo e la commessa glielo descrisse:

“Allora quello è da vere e proprie Dark-lady, vedi cara è formato da una maglietta nera in microfibra elasticizzata senza maniche, ti lascia le spalle scoperte, ma si chiude sul collo poi c’è la minigonna anche lei nera, ci sono anche gli stivaletti di similpelle con la cerniera che ti arrivano fino sotto le ginocchia, sempre in similpelle è il giubbetto anch’esso senza maniche, però questo ti copre le spalle, ha delle tasche dove metterci ciò che ti serve ed infine i nastrini da mettere al collo ed alle braccia e le calze autoreggenti anche loro neri sono omaggio della casa se lo prendi intero.”

Rei Rimase lì ad osservarlo, non parlava, ma poi lo fece l’uomo:

“Allora signorina, credo che un’idea sulle misure c’è l’abbia, me ne dia uno uguale, maglia, gonna, stivaletti, giubbetto, calze e nastrini aggiunga anche una cintura di similpelle con le borchie.”

La commessa partì a prendere la roba, Rei si girò è trovò la forza di parlare:

“Ma dottore, non deve, sta spendendo un mucchio di soldi, poi quel vestito non so neanche se lo metto.”

“Shhh, zitta, sono io quello che paga non ti preoccupare, quando te la sentirai lo metterai su, lo stavi consumando già con gli occhi.”

I due andarono a pagare e prima di uscire  la commessa fece alla ragazza:

“Sai hai un papà che è un amore, scusa ma devo andare.”

Rei stava per dire:

“Non è mio pa…”

Ma la commessa se ne era già andata a servire altri clienti, allora la First prese le borse e se ne andò insieme al dottore.
Giunti a casa mostrò il bottino a Ritsuko, il dottore dovette lasciarle visto che stava per iniziare il suo turno, quando fece vedere il completo nero, la dottoressa mostrò qualche perplessità:

“…mmm, Toshiki aveva detto che voleva comprarti qualche vestito colorato, ma non mi sembra che il nero sia molto allegro….comunque mi ha detto che ti piace….Rei, ma il reggiseno e gli slip neri, non li hai presi?”

“No, perché dovevo?”

“Bè, sai il bianco sotto il nero si nota subito, vabbè porremo rimedio…lascia tutto nella borsa, domani arriva la cameretta nuova e dopodomani riempiamo l’armadio.”

“Mamma, lo sai chi abbiamo visto?”

“No.”

“Il sig. Kaji, Misato, Asuka e Nadia, erano anche loro al centro commerciale, erano appena arrivati dall’aeroporto, adesso Asuka è la figlia del Sig.Kaji.”

“Non dirmi niente, mi farò dire tutto da Misato, dopo la chiamo.”

“Sai, erano lì ed hanno fatto una foto di famiglia, erano così belli nella foto, Asuka aveva anche una foto della sua vera madre….”

Qui la ragazza si fermò ed iniziò a piangere, Ritsuko ne fu molto turbata da quel comportamento, abbracciò da dietro la First e le domandava:

“Rei, cosa c’è, perché piangi così?”

“Perché tutti sanno chi è la loro vera madre, Asuka ne ha una foto, Bechy, che prima era Shinji ha la dottoressa Ikari, mentre io no, sono solo un esperimento, una cavia, creata unendo materia angelica e DNA umano, sono una cosa contronatura, una cosa fabbricata in provetta da quell’uomo per i suoi piani. Io non merito di vivere, è assurdo che io viva.”

La dottoressa strinse ancora più forte Rei a sé e le parlò dolcemente:

“No, non dire così di te, dai, se non volevi vivere non mi avresti chiamata per aiutarti quando il comandante ti ha sparato…non guardare da che parte provieni, ma guarda dove vuoi andare invece. Non puoi dire che è ingiusto che tu viva, sarebbe ingiusto nei miei confronti che ti voglio bene, anche altre persone te ne vogliono e si fidano di te. Ieri quando Nadia era spaventata dall’uso delle armi ha seguito i tuoi consigli perché si fida di te, se tu adesso te ne andassi recheresti un gran dispiacere a tutti. Sai una cosa, ho riflettuto sul perché il comandante ti ha sparato, tu gli hai disobbedito e lui ti ha fatto del male, da un lato ne sono stata contenta perché hai usato la tua testa, ti sei ribellata a chi ti ha sempre usato come la sua marionetta, hai voluto scegliere la strada giusta per te.”

Rei stava finendo di piangere e si asciugava le lacrime poi con la voce un poco spezzata disse alla dottoressa:

“Andiamo a prendere un completino nero, sai il bianco sotto il nero si vede.”

“Ok diamoci una rinfrescata ed andiamo, hanno aperto un negozio nuovo qui a due passi, possiamo andarci a piedi.”

Le due andarono a completare le spese della giornata mentre in casa Katsuragi si disfavano le valige, prima di tutto la consegna dei souvenir. Misato ricevette un fular nei tipici colori della Germania, mentre Nadia ebbe in regalo delle magliette colorate, poi la rossa da una borsa tirò fuori un orso bruno grande più o meno come Spike il che scaturì in Nadia una domanda:

“Quello per chi è?”

La rossa con tono severo:

“E’ il mio Igor, tu non azzardarti a toccarlo.”

La castana se ne andò e da ciò Asuka ne rimase turbata, poi pensando di averla offesa la richiamò:

“Nadia, dai scherzavo.”

Dopo un po’ riapparve la castana con suo Spike in braccio, lo mise di fronte all’orso bruno e li presentò:

“Spike questo è Igor, Igor questo è Spike.”

Misato notò la strana scenetta e disse al fidanzato:

“Non posso crederci, Asuka che tiene un peluche senza farlo a pezzi, ma glielo dovevi proprio comprare?”

Kaji disfando la sua di valigia dette la spiegazione:

“Non gliel’ho comprato, c’era una festa col tiro a segno, sai che sparo abbastanza bene e l’ho vinto.”

“Altro che piccole donne, sono delle bambinone.”

“Bè forse tocca a noi crescerle.”

Poi la donna andò da Asuka e se la portò in camera e dopo aver chiuso la porta le domandò:

“Allora tutto bene?”

“Si Misato tutto bene.”

“Ho visto che non hai usato tanti assorbenti, forse uno.”

“Bè Mamma, nel volo di andata mi stava facendo diventare matta, mi sembrava di essere sempre umida, allora sono andata in bagno e mi sono messa uno di quelli a mutandina che ho cambiato il giorno dopo perché mi sono fatta la pipì addosso.”

Misato si preoccupò notevolmente:

“Asuka non dirmi che hai problemi di incontinenza, domani andiamo subito a farci vedere stella mia.”

“Mamma calmati, mi sono fatta la pipì addosso perché ero nervosa e poi Johanna mi ha preso a chiaffi.”

A sentire ciò Misato era ancora più turbata:

“Come???? Quella là ha osato picchiarti.”

“Mamma calmati, è stata colpa mia, dovevo andare prima al bagno ed invece ho preferito tenerla.”

Il maggiore si calmo un poco e brontolò con la figlia:

“Hai lo stesso brutto vizio di tua sorella, la tenete fino all’ultimo e poi fate le corse, guarda che non ci sarò sempre io a cambiarvi, poi siete grandi per farvi la pipì addosso.”

“Lo so mamma.”

La donna abbracciò la ragazza:

“Promettimi che è stata l’ultima volta.”

“Si, te lo prometto.”

La donna tocco il sedere alla figlia e notò che non indossava le mutandine, allora la guardò severamente e la rossa le ripose impacciatamente:

“Emmm, sai avevo paura in aereo… poi il papà….eee facciamo che questa è l’ultima.”

La donna sorrise e riabbracciò la figlia e dopo tornarono in salotto dagli altri.
In casa Akagi, Rei e Ritsuko rincasarono, ma la First brontolava con la madre:

“Ma oggi cosa vi è preso? Prima il dottore che mi compra il vestito nero, poi esco con te per comprare due cose e mi compri una trousse di trucchi, mi fate stare a disagio con tutti questi regali.”

“Rei, non fare così, ti vogliamo bene e per noi è importante non farti mancare niente.”

“Si, però i trucchi non sono indispensabili come i vestiti, se ne può fare volentieri a meno.”

“E qui che ti sbagli, non staresti bene con quel vestito tutto nero ed avere le labbra e le palpebre chiare come c’è le hai tu, con un po’ di rossetto blu e dell’ombretto viola staresti un gran bene.”

“Ho capito, la vuoi vinta tu mamma….ma quando arriva il dottore a vivere qui?”

“Bè la cameretta arriva domani, sarà pronta dopodomani e tu ci potrai dormire dentro, allora potrebbe traslocare qui da mercoledì in poi.”

La dottoressa stette un attimo in silenzio e poi esclamò:

“Domenica!”

Rei dubbiosa:

“Domenica cosa?”

“Domenica andiamo al museo di scienze naturali tu, io, Toshiki, Nadia ed Asuka, che dici, potresti mettertelo in quell’occasione.”

“No, avevo pensato a quel vestitino tutto di un pezzo come quello giallo di Asuka, solo che il mio è verde ed ha le maniche.”

“Hai ragione, quello nero è un bel vestito, ma è meglio usarlo per occasioni speciali, allora vada per quello verde.”

La settimana passò tranquilla, solito lavoro, solite lezioni a Nadia, soliti test, qualche pasticcio combinato dalla Sisth con le armi dello 01, ma subito sistemato grazie all’aiuto delle altre due Children. Rei ebbe la sua cameretta e ci si insediò già il martedì sera ed il mercoledì pomeriggio arrivò anche il dottore ad abitare in casa Akagi. Finalmente arrivò la sospirata domenica, i dottori passarono a prendere Nadia e Asuka. Le children, una volta in macchina parlavano della settimana appena trascorsa, Asuka:

“Allora Rei non vai più a scuola neanche te?”

“Si, sono rimasta sola in classe, allora io la mamma ed in dottor Tokugawa abbiamo deciso che era meglio che stessi a casa e che studiassi lì.”

Il dottore ebbe da ridire:

“Rei cosa ti ho detto ancora mercoledì.”

La ragazza abbassò lo sguardo sembrava intimorita, allora una volta fermatosi ad un semaforo il dottore si girò, con la mano alzò il viso della First e sorridendogli le disse:

“Allora ripeti insieme a me.”

La ragazza ripeté insieme al dottore:

“Non devo chiamarti più dottore, ma Toshiki.”

Poi il dottore diede una carezza alla guancia della ragazza che gli sorrise e ripartirono quando il semaforo fu di nuovo verde, ma Nadia sembrava un po’ sovrapensiero e la dottoressa le domandò il perché:

“Nadia cos’hai? Sembra che ti manchi qualcosa?”

“Si, stamattina abbiamo fatto un po’ di pulizie, ma non trovo le alette di Asuka, ho trovato le mie ma non le sue.”

“Non disperarti salteranno fuori.”

Intanto a casa del maggiore c’erano tutte le tende tirate e Kaji in mezzo a quella oscurità stava sul divano a gustarsi una birra ed a guardare la TV e disse alla fidanzata che era in camera:

“Certo che non mi aspettavo una domenica pomeriggio soli io e te.”

“Dobbiamo ringraziare Ritsuko ed il dottore che hanno portato Asuka e Nadia al museo insieme a loro.”

“Sai, gli voglio bene, ma certe volte sono un po’ invadenti, non per colpa loro naturalmente… Adesso capisco molte cose dei miei genitori.”

“Lo sai com’è, bisogna sbatterci il muso.”

“Ma si può sapere cosa stai combinano?”

“Adesso lo vedrai.”

Misato arrivò in soggiorno con indosso il suo perizoma rosso, delle calze rosse legate alla vita da un reggicalze anch’esso rosso, poi aveva un reggiseno naturalmente rosso al quale aveva applicato sulle code, dove c’era l’aggaciatura posteriore, un paio di alette nere di peluche, quelle di Asuka per l’esattezza.
Kaji vedendola spense il televisore, mise la birra sul tavolino e gli si avvicinò, quando le fu di fronte le domandò maliziosamente:

“Suppongo che lei è la madre dei diavoletti.”

“Suppone bene e tra poco lei ne sarà il padre.”

Si divertirono anche loro quel pomeriggio, finalmente avevano ottenuto un attimo d’intimità dopo tanto tribolare.
Le ragazze si divertirono un mondo al museo e tornarono a casa stravolte, Misato e Kaji non poterono far altro che preparargli la cena e poi mandarle a letto.
In casa a Akagi la situazione era la stessa, Rei mangiò e poi andò a letto, Ritsuko, dopo essersi sincerata del placido sonno della figlia si mise a discutere con Toshiki:

“Oggi Rei era veramente felice, ha fatto delle corse con Nadia ed Asuka, Nadia continuava ad andare da una parte all’altra dei saloni, voleva vedere tutto.”

“La tua amica Misato ne deve avere di energie per tenere quelle due ragazzine....come le chiama….ah sì…diavoletti.”

“Si, Rei invece è un angelo, è molto timida, stamattina ha pensato che la sgridassi quando le hai detto di chiamarti Toshiki.”

“Forse ho esagerato un po’ col tono di voce. Dovevi vederla domenica come guardava quel vestito, ne era incantata, se non mi decidevo io a quest’ora era ancora là a rimirarlo….sono curioso di vedere come le sta.”

“Tu non dire che te l’ho detto, però poi siamo andate a prendere un completino intimo nero, anche lì era imbarazzata, poverina sono cose che non gli sono mai capitate in vita sua ed adesso se le ritrova tutte una dietro l’altra, se pensavo a qualche tempo fa non c’avrei neanche giurato di vederla giocare con Asuka e Shinji.”

“Shinji? Shinji Ikari il figlio del ex comandante.”

Rattristandosi la dottoressa:

“Si, proprio lui…. e tu cosa ne sai?”

“So che è scomparso nello scontro con un angelo, sai così è quello che sento dire in giro. Suo padre non riesco a capirlo, io sarei distrutto dal dolore per la perdita di un figlio.”

Ritsuko assumendo un tono di voce triste:

“Vedi Gendo non è un bravo padre…Scusami…. possiamo cambiare argomento.”

Toshiki notò quell’enorme rammarico negli occhi di Ritsuko ed allora fece come detto dalla donna:

“Scusami, non volevo portarti alla memoria cose spiacevoli, evidentemente non avete ancora assorbito la scomparsa di quel ragazzo.”

Un attimo di silenzio calò tra i due e poi il dottore riprese a parlare:

“Sai una cosa, Nadia mi ha raccontato del suo amico Spike.”

“Si, è un panda di peluche che gli ha regalato Kaji.”

“Poi mi ha detto che Asuka dalla Germania a portato Igor, un orso di peluche, poi mi è venuta in mente una bambina che ho operato qualche hanno fa, mi aveva detto che aveva la camere piena di pupazzi.”

“Toshiki, cosa hai in mente?”

“Vedi, quando Misato e Kaji traslocheranno, scommetto che Asuka avrà nella sua camera Igor, e Nadia Spike, come le camere di qualsiasi ragazzina…”

“Arriva al sodo.”

Canticchiando il dottore:

“Cosa manca in camera di Rei?”

“Toshiki, non è una bambina, non puoi comprargli un peluche.”

“Perché no?”

“Perché non è una bambina.”

“Ah no….allora vieni a vedere coi tuoi occhi.”

Il dottore portò Ritsuko ad osservare Rei dormire nel suo letto, la dottoressa fece un’espressione dolce di fronte a quel sonno tranquillo ed a bassa voce disse:

“Ohh…Bambina mia.”

Il dottore abbracciò Ritsuko da dietro e appoggiandogli il mento sulla spalle e le disse:

“Vedi, lo hai detto tu stessa.”

A quel punto Rei si mosse un po’, allora i dottori se ne andarono, Ritsuko:

“Via adesso, la stiamo solo disturbiamo.”

I due si ritrovarono nel soggiorno e la dottoressa fece all’uomo:

“Va bene, compragli questo peluche visto che ci tieni tanto.”

“Ok, sono le 9, il centro commerciale chiude alle 10, serve altro?”

“Prendimi del the.”

“Ok.”

Il dottore diede un  bacio alla donna e di gran carriera se ne andò a fare le spese per tornare poco dopo le 10 ed entrando commentava:

“Certo a quest’ora riesci a fare le spese in tutta tranquillità.”

Ritsuko si alzò dal divano ed andò dal dottore e si diedero un bacio sulle labbra e poi era impaziente:

“Allora cosa hai preso?”

“Il the.”

“Lo so stupido, per Rei.”

“Indovina.”

“Un’orso?”

“No.”

“Una tigre?”

“No, è verde, ed ha i denti aguzzi.”

“mmm, aspetta, verde e coi denti….un coccodrillo.”

Toshiki tirando fuori dalla borsa un peluche verde a forma d’alligatore lo mostrò alla donna dicendogli:

“Indovinato…vinci un bacio.”

I due si ribaciarono e poi il dottore non stava più nella pelle, andò da Rei e cercando di non svegliarla gli mise il pupazzo tra le braccia e la cosa riuscì facile visto che la ragazza dormiva su un fianco, dovette solo stare attento a ricoprire la ragazza. Tornò in soggiorno e si strusciò per cercare un po’ di coccole contro Ritsuko che seduta sul divano parlava al telefono con Misato:

“Allora Misato andato tutto ok oggi?”

-Sì, io e Kaji siamo stati bene da soli, ti devo ringraziare per aver cotto le mie figlie a puntino, hanno mangiato e sono filate a letto senza problemi, adesso dormono abbracciate ai loro peluche.-

“Per questo devi ringraziare Bechy, non è stata ferma un attimo, ha fatto correre Asuka e Rei tutto il tempo, dovevi vederla, una vivacità fuori dal comune….Toshiki fermo….Scusa Misato, adesso devo coccolare il mio Toshiki, ha fatto passare a me ed alle ragazze una bellissima giornata, non sai cosa ha fatto stasera.”

-Cosa, dimmi.-

“E’ andato a prendere un peluche anche a Rei, poi glie lo ha infilato tra le braccia, adesso come le tue sta dormendo abbracciando un pupazzo.”

-Che paparino premuroso, adesso ti lascio, io devo coccolare Rioji, scommetto che messi assieme sono più infantili delle children.-

“Mi sa di si, allora buonanotte Misato.”

-Buonanotte Ritsuko ci si vede domani, ciao.-

La dottoressa ripose il telefono e scambiò qualche effusione con Toshiki prima di andare a letto.

Ritorna all'indice


Capitolo 31
*** Capitolo31 ***


NewGirlEntry031 Vedo che ad alcuni è piaciuta. Vi spiego perchè faccio dei abbondanti aggiornamenti, il fatto è che è da 6 mesi che ci stò lavorando sopra ed ad oggi sono arrivato all'80% scritto sul mio PC e fino ad ora ne ho pubblicato su EFP solo metà, ora mi manca il finale, del quale ho qualche idea da sviluppare e forse metterò anche qualche extra, ovvero idee che non sono riuscito a infilare lungo il resto della storia.
Ho ricevuto molti complimenti per il mio modo di scrivere e non sapete come ne sono lusingato, mi sono sempre considerato uno poco abile nella scrittura, però diciamo che per me questa è stata una cosa nuova e vedo che inizio ad avere dei risulatati positivi.
Inoltre vedendo che non sono ancora arrivati quelli della Neuro a prelevarmi, vuol dire che vi sono piaciute anche le mie idee, forse avrò scritto qualche stupidaggine, però mi sembrano funzionare.
Mi dispiace che in EFP non ci sia più uno spazio per le fanart, mi sarebbe piaciuto che qualcuno provasse a disegnare quella peste di Bechy in alcune situazioni da me narrate, io pultroppo non sono capace di farlo, prediligo il disegno tecnico a quello artistico, ovvero sono una frana con la matita in mano.
Un'ultima cosa che mi farà odiare un pò da tutti, Shinji non tornerà più, pultroppo la sua anima ora è quella di Bechy per cui far tornare uno significerebbe perdere l'altra e mi dispiace perdere così una mia creatura, se avrò ancora voglia scriverò un'altra Fanfiction e darò a Shjnji ciò che è di Shinji.

P.S.
A fine di questo capitolo ci sarà l'arrivo di un gradito personaggio agli amanti di Neo Genesis Evangelion.


Capitolo 31

Il mattino seguente a fare da sveglia ai dottori fu un urlo:

“IHAU.”

Corsero subito in camera di Rei e la trovarono spaventata dentro le coperte, si era portata una mano al petto ed osservava un qualcosa di verde che stava per terra di in fianco al letto. La dottoressa vedendola così gli si sedette in parte accarezzandola e dicendole teneramente:

“Povera la mia bambina, cosa ti ha spaventato?”

“Come mi sono svegliata mi sono ritrovata quel coso tra le braccia, cos’è?”

Il dottore facendo un po’ il verso alla dottoressa  prese il pupazzo per terra e disse:

“Povero Cocco, cosa ti ha fatto Rei?”

Ritsuko diede una spiegazione alla First che non stava capendo più niente:

“Rei non preoccuparti, Toshiki ieri sera ti ha comprato un pupazzo e poi te lo ha messo tra le braccia mentre dormivi, lui voleva farti solo una sorpresa.”

“Più o meno ci è riuscito…Toshiki, ma quello non deve essere il mio?”

Avvicinando la testa del pupazzo alla ragazza, il dottore camuffò la sua voce facendo parlare il peluche:

“Ciao, io sono Cocco il Coccodrillo e tu chi sei?”

“Io sono Rei.”

“Che bella ragazza che sei, ti mangerei tutta, iniziamo dal pancino.”

Il dottore iniziò con la testa del pupazzo a giocare sul corpo della first simulando che la stesse mangiando, Rei rideva e tentava di fermare il peluche:

“No, basta Cocco, basta, mi fai il solletico.”

Il dottore si fermò e diede il coccodrillo in braccio alla ragazza e poi si scusò:

“Scusami se ho dato io il nome a Cocco, magari tu ne hai uno più bello.”

“No, Cocco è bellissimo.”

La ragazza abbracciò il dottore e gli diede un bacio sulla guancia dicendogli:

“Grazie, Toshiki.”

“Non c’è di che.”

La dottoressa diede la sveglia vera e propria ai due:

“Adesso andiamo a fare colazione che ne dite?”

“Ok mamma, oggi cosa posso fare?”

“Oggi potresti andare in piscina, che dici, tanto a scuola non ci vai più ed anche se ci andassi sentiresti la solita solfa sul second Impact.”

“Allora preparo la borsa con dentro tutto l’occorrente per la piscina…”

La Ragazza ebbe un sussulto:

“Eh..non ho un costume però, quello che avevo prima mi va stretto sul petto.”

Toshiki sentendo ciò si defilò silenziosamente in cucina e questo causò un po’ di perplessità nella First:

“Ma che ha?”

“Niente, è un uomo e non voleva disturbarci nei nostri discorsi da donne.”

“Perché da donne?”

“Perché mi hai detto che ti è cresciuto il seno ed infatti si vede, sembri anche un po’ più alta, alla base ti do una bella misurata.”

“Va bene mamma. Posso far venire anche Nadia ed Asuka in piscina?”

“Certo, adesso le chiamiamo, spero di non svegliare nessuno.”

Andarono in cucina dove il dottore stava per servire la colazione, Ritsuko prese il telefono e compose il numero, dopo pochi squilli rispose Kaji:

-Pronto, casa Katsuagi.-

“Pronto Kaji, sono io Ritsuko, buongiorno.-

-Buongiorno a te.-

“Non mi aspettavo che fossi così mattiniero.”

-Bè, lo sono dovuto diventare, sai con tre donne in casa andare in bagno la mattina è un po’ complicato, allora mi sveglio io prima di tutti e via.-

“Ecco perché due bagni nella casa nuova.”

-Mi sono voluto premunire.-

“Ascolta, puoi passarmi Asuka, Rei vorrebbe chiedergli una cosa.”

-Un attimo che è qua.-

Ritsuko porse la cornetta a Rei la quale voleva rifiutare:

“No, mamma, no, chiediglielo tu.”

La dottoressa ne era alquanto seccata:

“eh no, mi dispiace, l’idea è tua, ed ora parla ad Asuka.”

La ragazza prese la cornetta e portatala al viso attese l’arrivo della Second:

-Pronto Rei, dimmi pure.-

La First era molto intimorita:

“P..Pronto, Asuka….Ciao….Ascoltami…Stamattina volevo andare in piscina, sai quella al Geo-Front, non so se tu volevi venire insieme a Nadia.”

La rossa ne fu entusiasta:

-Certo che ci veniamo, non possiamo stare sempre qui in casa, poi vorrei insegnare a mia sorella a nuotare e se ci sei tu, che sei bravissima, so che c’è la potremmo fare.-

Sentitosi dire ciò a Rei scomparvero le sue titubanze:

“Ok. Ascolta un’altra cosa, voi come siete messe a costume?”

-Bè, ho il mio solito a righe bianche e rosse, Nadia non credo che ne abbia uno.-

“Guarda, io ne ho bisogno di uno nuovo, casomai passo di lì e poi andiamo a comprarne uno per me e uno per Nadia.”

-Ok Rei, facciamo così.-

“Allora, mi preparo ed arrivo. Ciao.”

-Ciao Rei, ti aspettiamo.-

La ragazza riposò il telefono ed in tutta fretta finì la colazione ed andò a prepararsi, come ritornò in soggiorno vestita e con uno zainetto si diresse alla porta ma fu fermata dalla dottoressa:

“Rei, aspetta.”

“Si mamma.”

“Eccoti un po’ di soldi, mi raccomando, non prendere roba troppo Sexy.”

“Mamma!”

“Su vai adesso, casomai ci vediamo alla base, ricordati che devo prenderti un po’ di misure.”

Uscendo dalla porta:

“Si, lo so, Ciao mamma, Ciao Toshiki.”

Il dottore della cucina:

“Ciao Rei, mi raccomando state attente.”

Rei prese il primo autobus e si diresse dalle sue amiche che in quel momento erano intente a fare colazione, fino a che Asuka non dette la notizia:

“Misato, mi ha appena chiamato Rei, ha invitato me e Bechy ad andare in piscina oggi, non ti dà fastidio?”

Misato:

“Certo che no, ma guarda che tua sorella non sa nuotare.”

Asuka:

“Appunto, è ora che impari.”

Kaji:

“Per me potete andare, basta che non combiniate qualche guaio.”

Asuka:

“Però prima volevamo andare a comprare dei costumi, a Rei gliene serve uno e credo anche a Bechy.”

Misato:

“…e ti servono soldi, giusto?”

Asuka:

“Esatto.”

Nadia:

“Uffa io non voglio nuotare.”

Asuka:

“Ed invece devi.”

Misato:

“Bechy tua sorella a ragione, un po’ di esercizio fisico ti fa bene, altrimenti poi diventi tutta ciccia.”

La castana era abbastanza riluttante:

“No, No, non lo voglio fare.”

Kaji, seduto a capotavola:

“Bechy, vieni qui e siediti sulle mie ginocchia.”

La ragazza eseguì quell’ordine e quando fu seduta, l’uomo facendole gli occhi dolci le disse:

“Lo fai un favore al tuo papà? Dai oggi prova a nuotare, non lo hai mai fatto e non sai come è.”

La ragazza vedendo quel comportamento si decise:

“Ok, ma il costume lo scelgo io.”

“Brava, adesso va a finire il tuo latte ed ha preparati che tra poco Rei sarà qui.”

La due ragazze si prepararono e dopo suonò il campanello, era naturalmente al First che con una camicetta bianca ed un paio di jeans era venuta a prelevare le colleghe di “lavoro”:

“Buongiorno a tutti, scusate se sono così mattiniera.”

Misato e Kaji stavano finendosi di prepararsi per il lavoro e la donna fece gli onori di casa:

“Ciao Rei, non preoccuparti anche noi stiamo uscendo.”

Apparvero Asuka e Nadia vestite anche loro, Asuka indossava una gonna di jeans con una maglietta azzurra, mentre Nadia la sua gonna nera con la maglietta Rosa “LOVE”. La second parlò per prima:

“Ciao Rei, noi siamo pronte, se qualcuno mi da qualche spicciolo per prendere il costume a Bechy.”

Misato un po’ seccata per quella affermazione:

“mmm..Ok Asuka adesso arrivo.”

La donna diede dei soldi alla ragazza e poi le parlò ad un orecchio, poi salutò tutte:

“Ciao ragazze e state attente.”

In coro le tre andandosene:

“Ciao a tutti.”

Poi nei corridoi del palazzo Nadia fece una domanda alla sorella:

“Asuka, cosa ti ha detto a mamma?”

“Di stare attenta a te.”

La tre andarono in un negozietto di abiti mare lungo la strada, stettero lì una buona mezzora e poi si diressero alla loro meta finale, le piscine del Geofront. Come giunsero si cambiarono, Asuka indossava il suo solito duepezzi a righe, mentre Rei aveva comprato un altro bikini colore blu elettrico, Nadia invece aveva scelto uno a pezzo unico tutto rosa, naturalmente la second ebbe qualcosa da ridire:

“Sei sempre la solita bambina, hai già un body rosa, delle mutandine rosa, anche un reggiseno rosa, senza contare le magliette ed le braghette rosa…..Sei tutta rosa.”

“Si, sono una femminuccia ed il mio colore è rosa.”

Asuka tirò fuori dei braccioli gonfiabili ed iniziò a gonfiarli, questo causò un dubbio in Rei:

“Asuka, ma sono per Nadia quelli?”

Tra una soffiate e l’altra La second rispose:

“Si, me lo ha detto la mamma di prenderli, per sicurezza.”

La castana rimase stranamente in silenzio, poi senza fare storie indossò i due galleggianti e si avviò in piscina insieme alle altre, Asuka e Rei si tuffarono subito in acqua, mente la Sisth rimaneva sul bordo intimorita, Asuka la invitò ad entrare:

“Bechy, dai entra, su scendi le scalette.”

“No, non voglio. Non sono capace.”

“Guarda che lo avevi promesso a papà.”

“Lo so, ma ho paura.”

Rei:

“Bechy, ci siamo qui noi e poi te coi braccioli non puoi annegare.”

“Si, ma io non voglio, non sono capace.”

Asuka:

“Appunto! Io e Rei siamo qui per insegnarti, non farci questo dispetto, entra che con calma ti insegniamo a nuotare.”

“No.”

Rei guardò Asuka negli occhi e senza nessuna parola uscirono dall’acqua, andarono dietro alla castana e si sedettero tutte e tre sul bordo della piscina con i piedi dell’acqua  si  misero a parlare con lei, Rei:

“Dai Nadia, entra per favore.”

“No.”

Asuka:

“Guarda che hai promesso.”

“Lo so, ma non sapevo che c’era così tanta acqua.”

“E allora, se vai a mare cosa fai, non fai il bagno?”

“Non ci vado al mare.”

Rei, col braccio dietro la schiena di Nadia, toccò la spalla di Asuka e quest’ultima guardando la First, sempre all’insaputa della castana, si fecero un cenno, allora mise anche il suo braccio dietro la sorella, poi Rei disse:

“Tre.”

Asuka:

“Due.”

Nadia non capiva cosa stessa accadendo:

Rei:

“Uno.”

SPLASH!

 Tutte e tre finirono in acqua, Rei e Asuka riemersero subito, anche Nadia, più che altro per la forza galleggiante dei braccioli, come ebbe la testa fuori dall’acqua iniziò a frignare:

“Cattive! Lo avete fatto apposta.”

Le altre due children la abbracciarono e Asuka le disse:

“Cattive noi? Lo facciamo per il tuo bene.”

Rei:

“Visto sei in acqua e non ti è successo niente.”

La castana era in procinto di piangere, allora la First le accarezzò la testa dicendogli:

“Bechy, su da brava, non puoi sempre frignare così, non preoccuparti i braccioli ti tengono tranquillamente a galla, non corri nessun rischio. Adesso ti dai una rilassata e segui quello che ti diciamo i fare io e Asuka.”

La ragazza smise di piangere ed iniziò a seguire le indicazioni delle compagne, poco dopo iniziò a sgambettare in acqua. La mattinata fu intensa per Asuka e Rei, insegnare a Nadia era molto dispendioso, ma almeno tanta fatica veniva ricompensata dai progressi che la castana faceva in pochi minuti, verso mezzogiorno Nadia faceva già stentatamente, sempre coi braccioli, una vasca senza essere aiutata da nessuno. Alle 12 e30 Asuka e Rei decisero che era ora di andare, allora uscirono, ma stavolta dovettero tribolare non poco per fare uscire Nadia dalla piscina alla quale se ne era innamorata, infatti, dopo tanti richiami Asuka perse la pazienza e sgridò duramente la castana:

“Bechy, adesso esci subito fuori da lì che andiamo a magiare, sei sempre la solita bambina capricciosa, adesso esci!”

La nuotatrice non si smosse, ma mise giù il broncio, la rossa non volle cedere:

“Bechy, guarda che lo dico a papà ed alla mamma!”

La castana uscì dalla piscina molto imbronciata e con uno sguardo seccato se ne andò subito negli spogliatoi senza proferire parola, si fece una doccia e si rivestì, poi con Asuka ritornò a casa mentre Rei se ne andò alla base per vedere Ritsuko. Quando le ragazze Katsuragi rientrarono a casa, Asuka e Nadia prepararono il pranzo, ma ebbero da che discutere, infatti Asuka disse alla castana:

“Nadia intanto che io taglio le verdure metti giù tavola per favore.”

Seccatamene la Sisth:

“Ecco sempre io devo mettere giù i piatti.”

“Perché cosa vorresti fare?”

“Vorrei tagliarle io le verdure.”

“Niente da fare, a te niente coltelli, ti potresti far male.”

“Ecco sono sempre io che non posso fare niente, Nadia non fare quello, Nadia non fare quell’altro, se poi sono io a non voler fare una cosa me la fate fare lo stesso con la forza come stamattina in piscina.”

“Siii, ma se poi non volevi più uscirne. Comunque Rei è formidabile come nuotatrice, non ha la mia forza, ma ha una grazia nei movimenti, deve solo volerlo e mi può dare filo da torcere.”

“Qui non stiamo parlando di Rei, stiamo parlando di me.”

“Allora, cosa c’è che non và?”

“Che tu prima mi hai sgridato.”

“Bè, non volevi venire, non mi piace quando fai la capricciosa.”

“Ecco, hai sempre ragione tu.”

Asuka intuì che continuare era controproducente, allora la invitò a mangiare:

“Bechy, dai adesso ci mangiamo qualcosa e poi guardiamo la TV, per oggi ti ho insegnato abbastanza.”

Molto aggressivamente la castana le rispose:

“Mangia da sola, io me ne vado in camera.”

Nadia si girò e se ne andò in camera e la rossa restò perplessa e commentò a bassa voce:

“Bha, meglio lasciarla da sola in pace un po’, forse avrò esagerato anche io, dopo mi scuserò.”

Asuka finì di mangiare e poi andò in camera e sbirciando dalla porta semichiusa vide la ragazza che stava seduta  a gambe incrociate di fronte a Spike e gli stava raccontando cosa aveva fatto in piscina, allora la rossa non volle nuovamente disturbarla e se ne andò in soggiorno a leggersi una rivista. Dopo una mezz’ora, ed aver letto qualche articolo di moda, ritornò in camera e notò la Sisth completamente addormentata, allora si ridiresse in soggiorno e si buttò sul divano a vedere la TV, poco dopo anche lei si addormentò col televisore acceso.
Intanto alla Nerv, più precisamente nello studio della Akagi, Rei era seminuda si stava rivestendo e la dottoressa le parlava:

“Allora, sei cresciuta 5 cm in altezza e 7 al petto rispetto all’ultima visita, non mi stupisco che ti dava fastidio il costume, penso che questa tua crescita sia dovuta anche all’assunzione delle proteine che prima ti mancavano, mi raccomando, teniamo curata la dieta, adesso ne hai più bisogno per la crescita.”

“Ok Mamma, casomai chiamiamo l’amico di papà.”

Ritsuko fu esterrefatta da quella affermazione:

“REI!, ma cosa dici?”

La First sentendosi dire ciò ne fu sconcertata ed intimorita:

“Ma mamma, mi hai detto tu di tenermi controllata vista la mia dieta vegetariana, allora devo andare da un dietologo.”

“Non mi riferivo a quello, sai che cosa hai detto?”

“Ho detto che potremmo chiamare l’amico di Toshiki.”

“No, ragazza mia, non hai detto Toshiki.”

“L’avrò chiamato ancora Dottor Tokugawa.”

“No, l’hai chiamato in un’altra maniera.”

“E come l’ho chiamato?”

“Se ti sentisse ti abbraccerebbe.”

“Mamma ma si può sapere come l’ho chiamato, io non me lo ricordo.”

Sorridendole la dottoressa:

“Se non te ne sei accorta è perché oramai sta diventando una consuetudine per te.”

“Mamma cosa, dai dimmelo.”

“Pensaci su un po’, ti do un indizio, se io sono la mamma Toshiki è….”

“Allora se tu sei la mamma Toshiki è….Non dirmi che l’ho chiamato così?”

Sempre più allegra Ritsuko:

“Si, Si, l’hai proprio chiamato papà.”

La ragazza si portò la mano alla bocca e sembrava avere paura di se stessa, ma poi la dottoressa la rincuorò stringendola a se e parlandole:

“Non preoccuparti, sono cose che capitano, poi devo darti ragione mi sembra di essere la coppia perfetta.”

La first sorridendo:

“Mamma le anime non mentono.”

“Shhh, adesso vestiti che tra un paio d’ore andiamo a casa.”

Arrivò sera Misato e Kaji rincasarono e trovarono Asuka addormentata sul divano e l’uomo la svegliò scuotendola per una spalla:

“Sveglia dormigliona.”

La ragazza si stiracchiò, poi spense il televisore e salutò i genitori:

“Ciao mamma, ciao papà, allora come è andato il lavoro?”

Kaji:

“Solito tram-tram, dov’è tua sorella?”

“Sarà camera a dormire pure lei, oggi saremo state in acqua quasi quattro ore.”

Misato sentendoli comparve e disse:

“No, Bechy non è in camera.”

Asuka:

“Sarà in bagno.”

Kaji andò alla porta del bagno e trovandola aperta si infilò dentro e da lì disse:

“No, qui non c’è. Guardate in camera di Shinji.”

Misato entrò in quella camera, si trovò ancora a disagio, ma ora pensava trovare la figlioletta, cercò anche nell’armadio per vedere che non si fosse nascosta, ma nulla, tornò dagli altri e si poteva vedere la sua preoccupazione:

“Non la trovo e voi?”

Asuka:

“No, niente, non c’è neanche Spike, dove cavolo si è nascosta?”

Kaji notò che le scarpe della Sisth non c‘erano più allora giunse ad una conclusione:

“Spero che non sia uscita, proviamo a cercarla per le scale.”

I tre si diressero nei corridoi che collegavano i vari appartamenti dell’edificio e continuarono a chiamare la ragazza per nome, ma nessun risultato, si ritrovarono al pian terreno ed allora Kaji impartì i compiti:

“Niente, allora io esco e provo a cercarla qui in giro, idee dove possa essere?”

Misato:

“No, non ha neanche quelli della sicurezza a sorvegliarla.”

Asuka:

“Non saprei, accidenti, se l’è presa perché oggi l’ho sgridata, che testona che è.”

Kaji:

“Misato, Asuka voi andate su e chiamate Ritsuko, magari lei o Rei ne sanno qualcosa.”

La due annuirono e salirono in casa, Asuka sul terrazzo si mise ad osservare in giro cercando di trovarla, mentre Misato chiamò l’amica:

“Ritsuko, sono Misato.”

Accorgendosi dalla voce preoccupata dell’amica la dottoressa domandò subito

-Misato, cosa succede?-

“Bechy, non c’è a casa, forse è scappata.”

-Misato, aspettaci lì.-

Il maggiore ripose la cornetta e si mise a anche lei al terrazzo a cercare la figlia insieme ad Asuka che si lamentava:

“Gran bella sorella maggiore che sono, mi è scappata sotto il naso e per di più per una stupida sgridata.”

“Cosa è successo Asuka?”

“Oggi in piscina, è stata a mollo tre ore e poi quando gli ho detto che dovevamo andare si è messa a frignare, non voleva uscire dall’acqua, allora l’ho sgridata, poi mi ha tenuto il muso tutto il giorno.”

“Hai fatto bene, appena è qua gli do una bella punizione, non può farci stare in pensiero così.”

“Se è come quella che dovevi dare a Shinji stiamo apposto.”

Asuka notò che dopo queste parole Misato era rimasta immobile, allora si scusò:

“Scusami mamma, lo so che non dovevo dire una cosa del genere.”

“Non preoccuparti, quello è stata un mio sbaglio.”

Poco dopo entrarono Ristuko e Rei, altrettanto preoccupate, la dottoressa si rivolse all’amica:

“Misato, scusa, ma la porta era aperta. Non preoccuparti andrà tutto bene, adesso anche Toshiki la sta cercando con Kaji.”

Rei andò sul terrazzo insieme ad Asuka ed anche lei era abbastanza abbattuta:

“Rei secondo te ho esagerato oggi?”

“No, se lei non ti vuole ascoltare è inutile che si lamenti se poi la sgridano, ch’issa cosa le è preso.”

“Si sente un po’ inutile, tutti che le dicono cosa deve fare e cosa deve non fare, vuole essere grande, ma non lo è.”

Rei si mise ad osservare la città che iniziava ad illuminarsi col sole quasi calato, dopo qualche minuto che osservava fisso davanti a se ebbe uno scatto ed entrò in casa dicendo:

“Asuka, seguimi so dov’è.”

La due corsero fuori dall’appartamento e scesero in strada, Rei davanti ed Asuka a seguirla, incrociarono Kaji ed il dottore e la First gli disse di seguirli, i quattro corsero a perdifiato, Rei sicura davanti a loro sapeva dove andare. Dopo 15 minuti di corsa estenuante si fermarono ad un parchetto e la trovarono seduta sull’altalena abbracciando Spike. Rei fece cenno agli atri di aspettare, si incamminò verso la castana e quando fu vicina poté notare che la ragazza stava piangendo e stringendo il pupazzo, allora gli parlò:

“Bechy, sono Rei, è tutto ok.”

La castana mollò il pupazzo e si aggrappò alla first piangendo:

“Rei, mi sono persa, pensavo di essere grande abbastanza, ma mi sono persa.”

“No, non piangere, ti abbiamo ritrovata, guarda dietro chi c’è.”

Nadia si girò e poté notare gli altri tre che stavano ancora ansimano per la corsa, non si dissero più niente, ma tornarono a casa. Intanto nell’appartamento di Misato, sedute sul divano, la dottoressa dovette fare coraggio all’amica che disperatamente le parlava:

“Ritsuko, è stato Ikari, è scappato ed adesso vuole vendicarsi.”

“Non dire stupidaggini, Ikari è ancora in cella.”

“Allora sono stati quelli della Seele.”

“Misato, andrà tutto bene, Rei è uscita dicendo di sapere dov’è, fidati di mia figlia, sa quello che fa.”

“Ritsuko, gli ho detto mille volte di non uscire senza Asuka, perché non mi ha ascoltato?”

“Domandaglielo adesso. Guarda è appena entrata.”

Le due corsero ad abbracciarsi, dopo qualche minuto si ripresero e Nadia fece alla madre:

“Scusa, non lo farò più, scusami anche te Asuka.”

Asuka:

“Scusami se ti ho sgridata stamattina.”

“No, hai fatto bene, mi avete insegnato a nuotare ed ero felice di poter muovermi da sola per questo  non volevo uscire dall’acqua.”

“Shh, adesso basta.”

Il dottore richiamò l’attenzione di Rei e della dottoressa:

“Signorine Akagi, mi sa che è ora di andare.”

Ritsuko:

“Ok, Bechy, mi raccomando non fare più scherzi del genere a tua madre, non se li merita.”

I tre se ne andarono lasciando la famigli Katsuragi da sola, Bechy andò in bagno e quando fu di ritorno trovò la madre seduta su una sedia in mezzo al soggiorno e quest’ultima le disse severamente:

“Nadia Rebecca Katsuragi, vieni qui inginocchiati sulla mia destra e poi appoggia la tua pancia sulle mie ginocchia.”

La castana era perplessa, ma eseguì lo stesso quell’ordine, quando si trovò in quella posizione si senti bloccare sulla schiena dal braccio sinistro della madre e iniziò a frignare:

“Mamma cosa vuoi farmi?”

La donna non la degnò di una risposta e chiamò la second:

“Asuka, adesso gli alzi la gonna e gli abbassagli le mutandine.”

Asuka era esterrefatta da quella richiesta:

“Mamma, non vorrai…”

“Si, non è bello, ma una punizione se la merita, punizione cattiva per una bambina cattiva…. Sbrigati adesso.”

La rossa fece quello che gli fu impartito di fare e quando la Sisth fu col sederino per aria la mano destra di Misato si alzò in alto per poi piombare come un fulmine su quel candido culetto, il rumore fu molto secco, Nadia trattenne il fiato per un paio di secondi e poi scoppiò a piangere copiosamente ed ad urlare, poi Misato disse:

“Uno.”

La donna poi rialzò la mano e continuò. Misato contò fino a cinque e quando ebbe finito poté mollare il braccio sinistro, tanto la ragazza non dava segni di resistenza, ma se ne stava ferma piangendo e mugugnano, dopo qualche attimo la donna fece alla Rossa:

“Asuka vai in bagno, nell’armadietto c‘è una crema per le contusioni, portamela per favore, porta anche dei fazzoletti.”

La second arrivò con l’occorrente e si mise ad asciugare il viso della sorella, mentre Misato spalmava la crema su quel sederino rosso, come finirono la donna rimise le mutandine alla figlia e la fece mettere in piedi di fronte a se e gli disse con un tono meno severo:

“Bechy, ricordati di questa punizione, io non te l’ho data non solo per me ma anche per Asuka, tu ci hai ingannato. Quante volte ti ho detto di uscire solo accompagnata da Asuka?”

La ragazza continuava a piangere ed ansimare, ma non rispondeva, allora la donna la incalzò:

“Nadia, rispondi, oppure devo arrivare fino a dieci?”

Facendosi coraggio la castana rispose:

“…Tante.”

“Perché allora te ne sei andata via?”

“Perché non lo so, ero arrabbiata con Asuka.”

“Guarda che Asuka lo ha fatto per il tuo bene, ed è tua sorella maggiore, se poi avete dei problemi tra i voi venite da me, chiaro?”

“Si, mamma.”

La donna si rivolse alla figlia più grande:

“Asuka.”

La rossa rispose facendo un cenno col capo:

“Si, mamma.”

Poi tornando alla figlia più piccola:

“Bechy, non posso permetterti di disobbedirmi, comunque non sai il male che hai fatto andandone via così, non sapevo dov’eri e se stavi bene.”

“Lo so e la sculacciata me la sono meritata……Mamma, dormi con me e Asuka stanotte, per fare pace.”

La donna fece un sorriso e poi disse:

“Ok. Stasera dormo con voi, adesso fatevi abbracciare.”

La due si strinsero alla madre, poi Nadia ebbe un dubbio:

“Mamma, ma papà dov’è?”

“Il papà è andato a prendere qualcosa da mangiare, tra poco sarà qua.”

“Ok, allora preparo la tavola.”

La castana se ne andò in cucina e Asuka domandò alla donna:

“Mamma, ma era proprio necessario?”

“Non lo so, però non sai quanto sono stata male, sia quando non sapevamo dov’era sia nel punirla, però so che non lo rifarà più.”

“Bah, mamma, se lo dici tu.”

A bassa voce il maggiore confidò una cosa alle Figlia più grande:

“Io ne avevo prese dieci di sculacciate da mia mamma quando sono scappata.”

Kaji rientrò in casa con la cena e tutti mangiarono, Bechy aveva un cuscino supplementare sulla sedia, ma gli faceva più male aver fatto quella stupidaggine del dolore al suo sederino.

Più tardi la famiglia si ritrovò nel letto e le ragazze erano già nel mondo dei sogni. Misato volle controllare una cosa, levò la coperta da Bechy, gli alzò la camicia da notte e gli abbassò le mutandine per poi dire:

“Bene, il rossore è passato un po’.”

Kaji:

“Misato, ma dovevi farlo?”

“Si, dovevo farlo, lei non lo sa, ma c’è in giro troppa gente che vuole fargli del male, se la perdessi stavolta non me lo perdonerei. Quello che conta e che l’abbia capito anche lei, comunque spero che non mi faccia mai arrivare ancora a questo punto, ne lei né Asuka.”

Ad un tratto la castana nel sonno disse:

“No..mamma..scusa..non lo faccio più.”

La donna accarezzò la testa della ragazza per calmarla e la cosa riuscì, nuovamente la donna disse:

“Non mi sarei mai immaginato Shinji comportasi come lei, è così naturale e spontanea. Mi domando se veramente Shinji avesse qualche problema di orientamento sessuale.”

Kaji:

“Ritsuko cosa dice riguardo a ciò?”

“Niente, voleva fare dei test Psicologici a Nadia e poi confrontarli con quelli di Shinji, ma non se ne è fatto più niente.”

“Allora lascia stare, se l’anima di Shinji è felice non vale la pena domandarsi il perché.”

“Hai ragione, ora a nanna.”

In un luogo oscuro 5 uomini stavano discutendo, alcuni membri della commissione non erano fiduciosi verso Fuyutsuki e peroravano la loro causa, soprattutto il membro americano:

“Non mi fido di quell’uomo, ricordate che stava già tentando di fermarci una volta.”

Membro francese:

“Questo lo sappiamo, però non abbiamo nessuno da mettere a capo della Nerv che ne sia all’altezza, Fuyutsuki l’ha vista nascere e crescere, mettere un perfetto estraneo al suo posto sarebbe controproducente.”

Altro membro:

“In pratica non possiamo fidarci di nessuno.”

Keel:

“Le vostre preoccupazioni sono infondate, oramai siamo arrivati ad un passo dalla fine, mancano solo due angeli e poi verrà completato il progetto di perfezionamento dell’uomo.”

Membro francese:

“Cosa propone di fare?”

Keel:

“Lo stesso gioco di Ikari, accelerare i tempi.”

Membro francese stupefatto:

“Ha intenzione di inviare l’ultimo messaggero?”

Keel:

“Si, se dopo l’apparizione del 16 angelo ci fossero problemi ci penserà lui a sistemare ogni cosa, come avevamo detto, ci penseremo personalmente.”

Membro americano:

“Allora è questa la sua decisione, per me può star bene.”

Membro francese:

“Allora acceleriamo i tempi, il messaggero è già pronto?”

Keel:

“Si, lui è stato creato per questo compito.”

Membro francese:

“..e di Ikari?”

Keel:

“Lui non serve più, dopotutto saperlo in cella è più sicuro per i nostri progetti, sarebbe stato capace di farci un voltafaccia quando meno c’è lo aspettavamo.”

Membro americano:

“Le do perfettamente ragione…ho appena fatto chiamare il messaggero, tra poco sarà qui con noi.”

Dopo poco apparve un ragazzo dai capelli argentei, gli occhi rossi ed un sorriso sulle labbra, mentre canticchiava l’inno alla gioia, dopo un po’ decise di parlare:

“Allora Lilim, mi volevate?”

Membro francese:

“Eviterei tutta questa allegria, ricordati che tu esisti perché noi lo vogliamo.”

Ragazzo:

“Non le piace la buona musica, dopotutto la musica è una delle massime espressioni della vostra intelligenza.”

Keel:

“Non ti ho convocato per discutere sulla musica, ma per affidarti l’incarico per il quale sei stato creato.”

Ragazzo:

“Allora quel giorno si sta avvicinando, mi farete ricongiungere ad Adam. Come mai una scelta del genere, non è affrettata?”

Keel duramente:

“Silenzio, tu qui sei hai nostri servigi, non ti è permesso di fare domande.”

Il ragazzo si azzittì, sembrava intimorito da quel comportamento, ci fu un attimo di silenzio e poi Keel tornò a parlare:

“Domani partirai per il Giappone, come giungerai lì dovrai contattare il Third Children e poi sai cosa devi fare.”

“Lo so, sono stato creato per questo.”

Membro francese:

“Bene, vedo che impari in fretta.”

Keel:

“Ricordati, sarai il Fifth children, ed il tuo nome è Kaworu Nagisa, ora vai a preparati, domani avrai un lungo viaggio.”

Kaworu:

“Come dite voi Lilim. OK.”

Il ragazzo sparì. E gli uomini continuarono a parlare, membro americano:

“Spero che non ci giochi qualche brutto scherzo pure lui.”

Keel:

“Non preoccupatevi. Dopotutto altre 9 unità Evangelion sono quasi pronte col Dummy plug del Fifth children, non abbiamo niente di cui preoccuparci.”

Finita questa frase tutti gli uomini scomparvero.

Ritorna all'indice


Capitolo 32
*** Capitolo32 ***


NewGirlEntry032 Capitolo 32

Il mattino seguente le children erano nelle capsule per i test, Asuka e Rei si rilassavano ascoltando Nadia che canticchiava mentre disegnava. Nella postazione di comando Maya e la dottoressa osservavano i grafici e non notarono niente di anomalo, ogni tanto Nadia mostrava agli altri la sua ultima creazione fino a quando non entrò il comandante seguito da Misato che attrasse su di sé l’attenzione delle children:

“Ragazze, ascoltatemi un attimo, il comandante ha qualcosa da dirvi.”

Il comandante si mise al centro della sala ed iniziò a parlare:

“Stamane è arrivata una comunicazione da parte dell’istituto Murduk, hanno trovato il Fifth Children, arriverà stasera.”

La notizia fece più o meno scalpore nelle Children, Asuka:

“Mi piacerebbe sapere chi è?”

Nadia:

“Speriamo che sia un bel ragazzo.”

Asuka:

“NADIA!”

“Si, si, ti piacerebbe anche a te che fosse un bel ragazzo… e tu Rei?”

Rei:

“Per me è indifferente.”

Nadia:

“Ed io ci devo credere.”

Misato era mortificata con Fuyutsuki:

“Comandante le scusi, sono solo delle ragazzine.”

“Non si preoccupi, alla loro età e normale. Maggiore il Fifth children arriverà stasera alle 19 all’aeroporto di NeoTokioDue, ha problemi ad andarlo a prelevare?”

“Bè se è un ordine ci vado.”

“Non lo consideri un ordine, lo consideri come un favore che fa a me, dopotutto arriva un ragazzo di 14 anni e quelli della sicurezza non sono amichevoli con un nuovo arrivato.”

“Allora comandante sarà un piacere, altrimenti quelle due mi stresseranno l’anima fino a quando non lo conosceranno….Casomai potrebbe venire anche la responsabile al progetto E.”

La dottoressa si girò e commentò anche lei:

“Per me va bene, poi potremmo andare a cena….peccato Toshiki ha il turno stasera.”

Il comandante Fuyutsuki si congedò:

“Allora visto che la cosa non vi crea problemi, lascio il Fifth children nelle vostre mani. Arrivederci.”

Tutti:

“Arrivederci.”

Misato poi si rivolse alle Children:

“Ragazze perché mi fate sempre fare brutte figure?”

Nadia, mostrando il disegno che aveva fatto sulla lavagna:

“Non lo abbiamo fatto apposta…. Mamma questa sei tu quando ti arrabbi.”

La ragazza aveva disegnato la madre con un’espressione abbastanza severa, il che fece commentare il maggiore:

“Sei una piccola impudente.”

La dottoressa:

“Dopotutto tale madre, tale figlia.”

Misato diede un’occhiataccia all’amica , ma poi si rilassò e disse:

“Stasera non c’è neanche Kaji, deve lavorare fino a tardi….il Fifth children è veramente fortunato, verranno a prenderlo 5 splendide ragazze.”

Asuka:

“Ma si può sapere che tipo è?”

Misato:

“Più tardi andrò a prendere il suo dossier e conosceremo qualcosa di lui.”

Nel pomeriggio il maggiore mise le figlie a studiare nel suo ufficio e poi andò a consultarsi con Ritsuko nel suo studio:

“Ritsuko, scusa una cosa, ma Shinji….”

“Si, Shinji cosa?”

“E’ un po’ difficile da dire per me, ma volevo sapere se Shinji aveva dei…”

Bisbigliando:

“…Disturbi sull’orientamento sessuale.”

La dottoressa bisbigliando anche lei:

“Perché questa domanda?”

“Secondo te…..era bravo a cucinare, metteva sempre in ordine, aveva un carattere chiuso e poi mi ritorna come Bechy, cosa dovrei pensare?”

“No, non preoccuparti era un ragazzo e gli piacevano le ragazze, scommetto che aveva anche una cotta per Asuka e per Rei. Non preoccuparti te lo ho già detto l’anima si modella in base al corpo in cui risiede.”

“Non sarebbe meglio fare dei controlli, non so fargli dei test per capire la sua personalità?”

“Non ci penso nemmeno, non preoccuparti Bechy è una ragazzina molto femminile, poi scusa, la continui a vestire di rosa….poi chi è stato a far vestire Shinji come Asuka.”

“Si, ma era per combattere gli angeli.”

“E chi gli faceva sempre svolgere i lavori domestici?”

“Beh, io, però anche lui non si era mai rifiutato.”

“E come faceva, con te come matrigna e Asuka come sorellastra , la nostra cenerentola Shinji come poteva fare.”

“Uffa mi fai sentire un mostro.”

“Lasciamo stare gli scherzi, lo hai mai visto indossare qualcosa di tuo o di Asuka?”

“No, eccetto quelle due volte.”

“Allora non preoccuparti, lui era così e basta, scommetto che si innamorerebbe di Nadia solo vedendola.”

“Si, è una bella ragazzina, Kaji dice che lei ed Asuka sono seconde solo a me…. Grazie Rit-chan, mia hai levato un dubbio.”

Il maggiore si incamminò, ma poi ritornò di scatto dall’amica e sempre bisbigliano:

“Scusa una cosa, ma se mi hai detto che gli piacevano le ragazze, che forse aveva una cotta per Asuka, non sarà mica lesbica?”

Maya, che era appena entrata, come sentì quell’ultima parola gli caddero dei documenti che teneva in mano, poi li raccolse scusandosi. Ritsuko rispose nuovamente all’amica:

“No, Misato non è lesbica.”

Il maggiore si stava già immaginando Asuka e Nadia che si accarezzavano e baciavano contornate dai fiori e da una dolce musica, ma poi la dottoressa la fece rinsanire:

“Misato, ma di che ti preoccupi, è tutto a posto, a Nadia piacciono i ragazzi, poi Asuka per lei è una sorella.”

“Ma non puoi fargli dei test?”

“No, non ho voglia di complicargli la vita per niente, tu tienila d’occhio e se vedi qualcosa di strano dimmelo e poi faremo gli accertamenti del caso, poi stamattina cosa ha detto riguardo al Fifth Children… ‘Speriamo che sia un bel ragazzo’…secondo te perché ha detto così?”

Demoralizzato il maggiore:

“Va bene, se lo dici tu.”

Misato tornò nel suo ufficio e come fu lì per aprire la porta sentì un discorso tra le sue due figlie e restò lì ad ascoltare Nadia che domandava ad Asuka:

“Asuka, ma hai mai baciato qualcuno?…Intendo un vero bacio.”

La rossa rispose sgarbatamente:

“Bechy, impicciati degli affari tuoi.”

“Uffa ecco, sono sempre quella più piccola e non posso sapere niente.”

“Va bene, ho dato un bacio solo in vita mia.”

“Ha chi?..dimmelo.”

“Al povero Shinji…poverino, era imbarazatissimo, lui non voleva, ma poi io l’ho convinto…. Dopo gli ho anche detto che non era stata una buona idea, ma mentivo.”

“Ed il bacio come è stato?”

Rattristandosi la rossa:

“Beh, strano, però per colpa di quello stupido, ho dovuto mettergli io la lingua in bocca, se aspettavo lui a quest’ora eravamo ancora lì…..”

Poi sospirando:

“… Dopotutto era parte del suo carattere.”

“Ti manca vero?”

“Si, mi manca un sacco, adesso mi rendo conto di volergli bene, è stato una delle poche che ha veramente voluto aiutarmi.”

Alla rossa vennero gli occhi lucidi e tirò su colo naso un paio di volte, Nadia vedendola così cercò di tirarle su il morale:

“Asuka, su dai non preoccuparti, scommetto che Shinji ti sta vicino e ti protegge. Comunque sei fortunata, io non ho ancora baciato nessuno e chissà quando capiterà.”

“Non preoccuparti, quando troverai un bel ragazzo lo bacerai e sarà un momento da ricordare.”

Misato si appoggiò alla parete, intenerì lo sguardo e se ne stette lì ancora un po’ per non entrare proprio subito quel discorso, però dopo un attimo le ragazze ne iniziarono un altro e fu sempre Nadia a dare il via:

“Asuka, ma hai mai baciato una ragazza?”

“Se lasci stare il bacio che ci siamo dati l’altra sera direi di no.”

“Asuka intendo un vero bacio.”

“Ma stai scherzando, mica sono lesbica, ma chi ti mette in testa queste teorie?”

“Me lo domandavo e basta, sei così energica staresti bene come maschiaccio.”

“Piccola impudente, ma possibile che quello che tu pensi lo dici.”

“Scusa perché, dopotutto, certe volte mi dai delle occhiate in bagno.”

“Le occhiate te le do perché fai sempre la stupida, un giorno scivolerai e ti farai del male.”

“…e tu sei li pronta a darmi il bacino sulla bua, ammettilo.”

“Bechy, ma una dose di sculaccioni te la devo dare anche io?”

“Visto, ogni scusa è buona per toccarmi il sedere.”

Misato non c’è la fece più, entrò spalancando la porta per poi richiudersela dietro di se, poi sgridò le ragazze:

“E se ve la dessi io una dose di sculaccioni ad entrambi, si può sapere che discorsi fate?”

Nadia:

“Io??? E’ Asuka quella che piacciono le ragazze a me piacciono i ragazzi, soprattutto se sono gentili con una rosellina come me.”

Asuka abbastanza adirata:

“BECHY….Ma chi cavolo ti avrà messo in testa queste idee, a me piacciono gli UOMINI!”

“La zietta Maya.”

Asuka e Misato strabuzzavano gli occhi:

“Ehhh?”

“Si, quando sono scappata l’ho vista in una strada, io mi sono nascosta dentro un vicolo perché altrimenti mi avrebbe riportato a casa.”

La rossa:

“E allora hai visto Maya che c’è di male?”

“Bè era mano nella mano con una ragazza, molto carina anche lei.”

Misato:

“E come fai a dire che era una ragazza? Dopotutto eri nascosta.”

“Bè aveva anche lei la gonna e poi aveva un seno bello grande.”

Asuka:

“Sarà stata una sua amica, quante volte io e te andiamo in giro mano nella mano.”

“Ma non ci baciamo sulla bocca prima di lasciarci.”

“Avranno fatto come noi, si saranno sbagliate e si saranno baciate le labbra.”

“Per un paio di minuti…non credo, comunque che bello avere accanto una persona che ti vuol bene.”

Misato ripensò all’episodio appena accadutogli nello studio della dottoressa, come disse la parola lesbica a Maya cadde quello che aveva in mano ed il maggiore disse fra se e se:

>mmm, allora non era una distrazione…pensava che parlavamo di lei.<

Poi si costruì in testa la figura di Maya e iniziò a descriverla:

>Allora, poco seno e non vuole metterlo in risalto, capelli corti, usa poco trucco, non usa scarpe col tacco….mmm, bhe, è una così brava ragazza dopotutto chi sono io per giudicare, credo che ne abbia altri di problemi.<

Poi si rivolse alle ragazze:

“Asuka, Bechy, mi raccomando non vi voglio sentirvi dire nulla di ciò in giro, sono affari di Maya e tali devono restare, capito? Non vorrete farla soffrire?”

All’unisono:

“Ok mamma, terremo le bocche cucite.”

“Allora adesso riprendete a studiare, io vado a prendere il dossier sul Fifth childrer e poi torno qua.”

Bechy:

“Se è brutto fa a meno di tornare.”

Asuka:

“Se è brutto vuol dire che assomiglierà a te.”

Misato alquanto irritata:

“Adesso pensate a studiare voi due che al Fifth children ci penseremo stasera.”

Misato andò dal comandante a ritirare i documenti appena pervenuti, poi, trovando anche Ritsuko a ritirare i medesimi documenti, decise di accompagnare l’amica fino al suo studio per discuterne ed a metà strada gli disse:  

“Rit-chan, volevo parlarti di Maya.”

Ritsuko:

“Si, adesso è nel mio studio gli devo dire qualcosa?”

“No, vedi solo che… sai il discorso che ti ho fatto prima su Nadia… beh vedi ho scoperto che Maya ha una storia…..sentimentale intendo.”

“E allora, tu con Rioji cosa hai?”

“Si, ma la sua storia è un po’ speciale….”

“Ah te lo ha detto anche lei della sua Mariko,…. Mariko di qua e Mariko di là, quando parla di lei si perde.”

“Tu lo sai?”

“Certo sono la sua Sempai dopotutto.”

“Tu sai che è Lesbica?”

“E che male c’è, dopotutto lo sanno già un po’ tutti, poi siamo nel 2015.”

Ancora demoralizzata Misato:

“Chi lo sa?”

“Beh, allora io, Sigheru, Makoto, il Comandante Fuyutsuki, Kaji, anche Toshiki, naturalmente non Gendo, poi chi…Ah si anche Rei.”

“Perché sono sempre l’ultima a sapere le cose.”

“Perché a te non te l’ha detto?”

“No, non mi ha detto niente.”

“Dai Misato te lo dirà lei, tu però fa finta di niente, fortuna che quelle due si sono rimesse insieme, altrimenti Maya mi cadeva in depressione.”

“Ehhh??”

“Quando Maya è stata con noi le prime notti con Nadia, Mariko ha pensato che la tradiva e non sai la scenata che gli ha fatto. Maya era abbattuta, poi l’ho convinta a parlargli ancora ed a fargli un bel regalo e le cose si sono sistemate.”

“Sono contenta per lei, ma perché a me non dice niente?”

“Sai, è una cosa un po’ delicata, poi un po’ di timidezza, tu sei sempre un suo superiore, inoltre non vuole creare confusione nelle tue due ragazze, comunque spero che per te non sia un problema.”

“No, per me non c’è problema, poi siamo nel 2015, è libera di fare quello che vuole. Comunque non me lo sarei mai aspettato.”

“Neanche io, spero che ti faccia vedere la foto che si porta nel portafoglio, sono così carine e felici.”

Senza accorgersene arrivarono di fronte allo studio della Akagi e vi entrarono per consultare i dossier sul Fifth children, naturalmente ci trovarono dentro Maya e dopo poco la ragazza domandò alle due:

“Maggiore Katsuragi, potrei parlarle un attimo.”

Ritsuko capì la situazione e se ne andò a prendersi un caffè, una volta sole Maya iniziò il discorso che doveva fare:

“Maggiore vede, devo dirle una cosa su di me, una cosa molto importante.”

Misato aveva già capito dove voleva andare a parare la ragazza allora facendo finta di niente le disse:

“Vai dimmi pure sono tutta orecchi.”

Impacciata Maya:

“Vede, mi scuso se prima l’ho sentita parlare con la dottoressa, ma appena ho sentito quella parola, ho capito che aveva intuito qualcosa su di me, bhe, vede è vero, io sono…..”

La ragazza si fermò e restò lì a ferma, prese fiato e poi riprese chiudendo gli occhi:

“Io sono omosessuale.”

Misato cercò di essere il più stupita possibile, ma la cosa non gli riusciva, allora con calma le disse:

“E allora? Maya, siamo nel 2015 e quello che mi importa e che tu svolga bene il tuo lavoro, poi quello che fai dopo sono affari tuoi, non preoccuparti, non ho pregiudizi e poi come farei a voltare le spalle a te che mi hai aiutato moltissimo con Nadia. Adesso calma, per me è tutto apposto, me lo ha detto prima la tua Sempai, so che hai litigato con il tuo… cioè la tua dolce metà quando sei stata qui a far compagnia alle mie figlie di notte, non preoccuparti.”

La ragazza si appoggiò al petto del maggiore mentre piangeva e diceva:

“Maggiore come è comprensiva lei, i miei mi hanno cacciato di casa, adesso vivo con Mariko e lei e la dottoressa siete le uniche che tengono un pochino a me.”

Alla donna presa alla sprovvista non restò altro che accarezzare la schiena della ragazza per riuscire a tranquillizzarla, poi gli venne in mente la storia della fotografia ed allora:

“Maya, mi ha detto Ritsuko che hai una foto della tua Mariko, potrei vederla.”

Alla ragazza riapparse il sorriso e mostrò la foto, ritraeva lei seduta su una panchina mentre teneva teneramente sottobraccio una ragazza dai capelli neri lunghi e lisci, con degli occhi  anch’essi neri un figura molto snella, Misato la commentò:

“Certo che è molto carina, state bene insieme.”

“Si, lei ha 22 anni e va ancora all’università, vuole fare l’avvocato, gli dico sempre di farsi la coda, ma non vuole, eppure starebbe bene.”

“Maya, l’importante e volersi bene, a me non mi interessa se ti piacciono le donne o gli uomini, ma vivi felice e da quel che vedo vi amate, un giorno me la farai conoscere.”

“Non si preoccupi maggiore gliela farò conoscere.”

“Ci conto, adesso andiamo a lavorare.”

Ritorna all'indice


Capitolo 33
*** Capitolo33 ***


NewGirlEntry033 Capitolo 33

Il resto della giornata passò tranquilla, eccetto per Misato che dovette sopportare le continue domande delle figlie sul Fifth children.
Arrivò l’ora X e le Children con le rispettive madri arrivarono in aeroporto ad attendere che uscisse dal terminal l‘ospite tanto agognato, passò un po’ di gente, ma niente, allora Nadia si fece dare una foto del ragazzo e rimase ad osservare, insieme ad Asuka ed a Rei, i viaggiatori che uscivano. Dopo un po’ vide una faccia nota ed alzò la sua mano e con una cantilena si fece sentire:

“Signor Fifth Children…..siamo quiiiii.”

Un ragazzo dai capelli grigi e con indosso un paio di braghe grigie ed una camicia bianca notò le ragazze e si diresse verso di loro, come fu ad un metro disse:

“Scommetto che siete della Nerv, mi aspettavo degli uomini.”

Nadia:

“Ed invece ci siamo noi, siamo le tre children.”

Il ragazzo sorrise:

“Le tre children, ma non c’era anche un Children, un certo Shinji Ikari?”

Nadia ed Asuka abbassarono lo sguardo e restarono in silenzio, allora Rei prese la parola:

“Purtroppo il Third children è scomparso in attacco, noi siamo le solo children effettive….”

Porgendo poi la mano al ragazzo:

“Piacere io sono Rei Ayanami, sono la First children.”

Il ragazzo porse anche lui la mano dicendo:

“Piacere io invece sono Kaworu Nagisa, il Fifth children.”

Quando le mani dei due si toccarono entrambi ebbero un fremito e restarono a guardarsi negli occhi ed a quel punto iniziò il loro colloquio mentale. Kaworu:

>“Allora tu sei quella più grande delle tre.”<

>”Si, grande per modo di dire……Dunque sei tu il diciassettesimo angelo?”

>”Si, sono Tabris, e poi, perché tu cosa sei? Io e te siamo sia Lilim sia angeli, entrambe e nessuno dei due.”<

>”Non posso darti torto, ma per quale motivo sei qui?”<

>“Per aiutarvi a distruggere i nostri simili.”<

>”…e poi distruggerai noi.”<

>”Sono i Lilim a voler ambire a qualcosa che non gli compete. Non capisco perché ti consideri una di loro.”<

>”Rispondi alla mia domanda, ci farai del male vero?”<

>”Sono stato creato per questo, però da quel che capisco dalla tua rabbia so che tu proverai a fermarmi.”<

>”Si, non ti permetterò di fare del male a chi mi vuole bene.”<

>”Volere bene, quindi Amore, tu ami queste persone che ti hanno creata ed usata?”<

>”Si, nonostante tutto le amo e le proteggerò.”<

>”Proprio non capisco.”<

>”Comprendo che sono molte le cose che non capisci vero?”<

>”Inutile nasconderlo, tu puoi leggermi nell’anima.”<

Furono risvegliati dalla voce di Misato:

“Piacere io sono il Maggiore Misato Katsuragi e voglio darti il benvenuto a neo Tokyo tre.”

“Piacere, sono Kaworu Nagisa, da quel che ho sentito sono un suo sottoposto.”

“Solo durante le battaglie.”

Anche la dottoressa  si presentò:

“Invece io sono la dottoressa Ritsuko Akagi, dirigo il progetto E, sarò io a seguirti durante le prove di connessione.”

Misato ritornò a parlare:

“Vedo che hai già fatto conoscenza con Rei, ti presento le altre tue colleghe…. Allora questa dai capelli rossi è Asuka, second Children assegnata allo 02, poi la più piccola è Nadia, assegnata allo 01, infine c’è Rei, la più grande delle tre, è la First Children assegnata allo 00. Adesso andiamo a cenare che davanti ad un bel piatto si fa maggiore conoscenza.”

Il ragazzo diede l’Ok e si incamminò, questo scaturì un po’ dubbio alla dottoressa:

“Scusa Kaworu, ma non hai bagaglio?”

“No, non ho niente con me, solo i miei vestiti e qualche documento, sapete, mi hanno fatto partire in tutta fretta.”

Misato:

“Allora non hai niente con cui cambiarti, ma si può sapere che razza di gente manda in giro un ragazzo senza niente con cui cambiarsi.”

Sorridendo il ragazzo:

“Appunto chissà…”

Si incamminarono verso l’uscita e durante il tragitto Rei continuava a fissare Kaworu e queste sue premure venivano contraccambiate, infatti anche il ragazzo cercava sempre di osservare la First. Questo strano comportamento fu notato da Asuka e Nadia che dietro a loro confabulavano, i sei arrivarono alle automobili e qui discussero sul da farsi, la dottoressa propose la sua idea:

“Allora andiamo a casa mia, Rei oggi a preparato un passato di verdure che è fenomenale.”

Rei arrossendo:

“Mamma, non esagerare adesso.”

Misato:

“Ok, allora Children andate tutti sulla macchina di Ritsuko.”

Nadia:

“Tu mamma ci segui da sola?”

“Si, non preoccuparti.”

Asuka:

“Allora possiamo mandare Rei e Kaworu con la dottoressa ed io ed Asuka con te che dici.”

“Perché, non vorresti conoscerlo un po’ anch…..”

La donna si fermò vedendo quell’espressione maliziosa che avevano le due figlie, diede un’occhiata complice a Ritsuko che capì al volo, poi spronò le due figlie:

“Forza, tutte a bordo che si parte, Nadia, Asuka, voi due dietro.”

Anche Ritsuko fece lo stesso:

“Rei, Kaworu, dietro anche voi. Siete tutti Children e non voglio differenziazioni.”

Le due auto partirono alla volta della casa della dottoressa, sull’auto del maggiore c’era una certa euforia, infatti Asuka commentò:

“Certo che si stavano continuamente osservando quei due.”

Nadia:

“Non si staccavano gli occhi di dosso, poi appena incontrati si sono guardati fissi nelle pupille, sembrava come il film di qualche sera fa.”

Misato:

“La piccola Rei è innamorata. Wow,  a raccontarmelo non ci crederei, poi è anche un bel ragazzo, quando sarà più grande sarà un bel pezzo d’uomo.”

Intanto sull’automobile della Dottoressa, Rei e Kaworu, seduti una in fianco all’altro osservavano fuori dal finestrino le luci della città mentre il ragazzo continuava a fischiettare l’inno alla gioia, dopo un po’ si interruppe e fece una domanda di convenienza:

“Proprio una bella città da difendere.”

Rei timidamente:

“Si.”

“E’ da tanto che piloti l’Eva?”

“In teoria da anni, ma in realtà da pochi mesi.”

“Sono curioso di vederli.”

“Saprai che sono enormi.”

“Si, lo so, ho visto qualche foto…Certo macchine così grosse pilotate da delle leggiadre fanciulle come voi, comunque si vede che tu sei il loro capo.”

“Io non sono il capo di nessuno.”

“Rei, non dire così, si vede come ti rispettano e poi so che tu sei molto decisa ed hai una forza interiore molto vigorosa.”

“Kaworu, basta prendermi in giro.”

“Non ti sto prendendo in giro, standoti a fianco lo sento.”

Kaworu mise la sua mano su quella di Rei che era appoggiata sul sedile, la ragazza inizialmente volle scappare con l’arto, ma poi si arrese al ragazzo e rimasero mano nella mano, solo che guardavano in direzioni diverse. La dottoressa mentre guidava spostò volutamente lo specchietto per vedere quel gioco di mani e come vide le dita di Kaworu incrociare quelle di Rei, gli scappò un sorriso, ma continuò a guidare lasciandoli indisturbati.
Kaworu cercò nuovamente un contatto mentale con la First:

>“Non preoccuparti Rei, non ti sto mentendo, quello che ti ho detto è vero.”<

>”Come potrei fidarmi di te, sei qui per distruggere.”<

>”Questo è vero, però tu non farai la fine dei Lilim, comunque sono i Lilim stessi a volere la morte dell’anima.”<

>”Allora fermati, non continuare questa strada.”<

>“Non posso non ho scelta.”<

>”Sai, una volta la mamma mi ha detto che era contenta che io avessi disubbidito al mio creatore, mi ha detto che avevo usato la mia testa per scegliere la strada che ritenevo giusta e ti posso garantire che ha ragione.”<

>”Tua madre, ovvero la dottoressa Akagi, ma lei non è tua madre.”

>”Invece per me lo è, non me ne importa se non sono la sua figlia, però lei mi tratta come tale ed io la tratto come madre, lei mi ha fatto conoscere la felicità che prima non sapevo di provare, anzi pensavo di non comprenderla.”<

>”Assurdo, puoi essere un essere superiore e decidi di vivere come un Lilim.”<

>“Assurdo sarai tu, come hai fatto a vivere solo per i fini di uomini corrotti che hanno preso il posto di Dio e hanno deciso di portare l’umanità ad uno stato di non vita.”<

>”Rei, te l’ho detto che sei decisa, nessuno mai ha osato rivolgersi a me così, di sicuro il tuo stato di angelo che te lo permette di fare.”<

>”Kaworu, non è la mia parte di angelo a darmi la forza, ma è la mia parte di Lilim che mi permette di vivere e già una volta mi ha salvato.”<

>”Dalla prima volta che ti ho visto mi sono sorti molti dubbi e perché.”

>”Una volta un filosofo disse –L’uomo è l’unica bestia che si pone la domanda perché.-, forse ad essere in dubbio è la tua componente di Lilim, allora vedi, ne io ne te siamo perfetti, ma ora tocca a noi scegliere da che parte stare.”<

>”Tu Rei da che parte stai?”<

>”Anche se tu non riuscirai a capirlo io sto dalla parte di tutti quei Lilim che hanno voglia di vivere e che non cercano la felicità in un falso Dio. Se tu vuoi intraprendere un’altra strada ricordati che troverai me sul tuo cammino.”<

>”Allora io non ti incuto timore.”<

>“No, però lascia stare i Lilim a cui voglio bene.”<

I due ragazzi si voltarono e iniziarono a guardarsi negli occhi.

Kaworu:

>”Allora sei molto affezionata, hai creato un legame con loro.”<

>”Si ed ho promesso che li proteggerò, costi quello che costi.”<

Passò un attimo di silenzio, ma poi Kaworu riprese a parlare mentalmente:

>”Rei, stai distruggendo lentamente delle certezze che avevo, io nutrivo già dei piccoli dubbi, ma ora tu mi hai messo in luce altri quesiti, altri perché, come mai ora non sono sicuro di ciò che devo fare?”<

>”Perché sei umano.”<

Di fronte a  quella dichiarazione Kaworu staccò freddolosamente la sua mano, Rei lo guardò negli occhi e poi gli parlò a bassa voce riprendendo la mano tra le sue:

“Impara a conoscerli prima, dopo comprenderai un sacco di cose su di loro.”

La dottoressa fece un finto colpo di tosse per distrarli, i due si staccarono e si accorsero di essere arrivati, dopo di che scesero dalla macchina ed insieme alla altre si incamminarono verso l’appartamento della dottoressa e mentre i ragazzi erano davanti, Ritsuko prese a braccetto l’amica e si mise a complottare con lei, stando ben attenta a non farsi sentire:

“La mia ragazza è cotta, prima dovevi vedere come si davano la mano.”

“Ritsuko, lasciali stare, comunque sono due bei piccioncini.”

Intanto all’infermeria della Nerv, Kaji attese il dottore fuori dalla sala operatoria e come uscì con ancora indosso il camice e la mascherina Rioji gli disse:

“E’ un lavoro faticoso anche il suo.”

Togliendosi la mascherina:

“E si, però ha i suoi lati positivi, ho salvato il braccio a quell’uomo, volevano amputaglielo.”

“Ascolti una cosa, avrei un affare da proporle.”

“Affare di che tipo.”

“Immobiliare.”

“Che dice di un caffè, ho 20 minuti.”

“Allora, io ho qui le planimetrie.”

“Andiamo e mi mostrerà tutto.”

A casa Akagi i sei erano seduti al tavolo e si gustavano le prelibatezze che aveva preparato Rei, Ad un certo punto Kaworu espresse la sua opinione sulla cucina:

“Rei sei brava a cucinare, veramente gustose queste verdure, mi piacerebbe vederti cucinare.”

La First arrossì un po’ per quelle lusinghe:

“Si, mi piace molto cucinare, certe volte perdo la nozione del tempo mentre sono in cucina.”

Kaworu:

“Brava, sei veramente brava.”

Misato:

“Rei ha capito che gli uomini bisogna prenderli per la gola.”

Rei si imbarazzò un po’ e poi sgridò il maggiore:

“Misato! Non dirmi così.”

Asuka:

“Invece è vero, per me ed Nadia non hai mai cucinato così bene.”

Nadia:

“Rei non prendere scuse, vuoi fare colpo sul Fifth Children ammettilo, dopotutto avete la stessa età.”

Ritsuko:

“E per una strana coincidenza, siete nati lo stesso identico giorno.”

Rei:

“Mamma, non iniziare anche te adesso.”

Ritsuko:

“Va bene cambiamo argomento, allora Kaworu, dove ti hanno assegnato come alloggio?”

“Me ne hanno assegnato uno alla base, di più non so.”

Nadia:

“Mamma possiamo portarlo a casa noi?”

Asuka rimproverando la sorella:

“Guarda che non è un cagnolino abbandonato.”

“Bè, è qui da solo, non ha vestiti e da quello che mangia è anche affamato, più abbandonato di così.”

Kaworu:

“Nadia non preoccuparti, ci sono abituato alla solitudine, non avere preoccupazioni per me.”

“Accidenti, potevo darti Spike a farti compagnia.”

“E chi è Spike.”

“E’ il mio pupazzo, è un panda, poi c’è Igor, ma quello è di Asuka, però non te lo lascia, sai Asuka certe volte è antipatica e gelosaaaaaaahh.”

La second, non gradendo quella descrizione, tirò la coda della castana facendole alzare la testa per dirgli smaccatamente:

“Chi è quella antipatica e gelosa.”

“Scusa Asuka, scusami.”

La rossa mollò la presa, ma poi ricevette le linguacce della sorella alle quali rispose alla stessa maniera, Misato vedendo quelle due a farsi le boccacce le sgridò:

“Nadia, Asuka, finite la lì adesso, non siete bambine.”

Nadia:

“Ma ha iniziato lei.”

Asuka indispettita:

“Io?! Prima di dai dell’antipatica e poi dici che sono io a iniziare a queste litigate.”

Nadia abbassò lo sguardo e poi disse molto giocosamente:

“Chibi-Asuka, bacino-bacino.”

Le due si abbracciarono e si baciarono, Misato:

“Prima litigate, poi vi abbracciate, Kaworu, non prenderle per matte, si vogliono solo un sacco di bene.”

Il ragazzo era stranito da quei comportamenti, ma commentò:

“Non si preoccupi, ma sono sempre così?”

“Più o meno si, eccetto quando fanno qualche stupidata e poi le metto in punizione… Kaworu, non mi sembri a tuo agio.”

“Vede, non sono abituato a questa atmosfera così famigliare.”

“Bè, non hai mai fatto nulla del genere coi tuoi genitori?”

“Veramente io sono solo, non ho genitori.”

Misato fu mortificata:

“Oh, Scusami, non volevo.”

“Non si preoccupi, oramai ci ho fatto l’abitudine.”

Misato pensò tra se e se un po’ arrabbiata:

>Ma è mai possibile che devono prendere piloti con un’infanzia infelice…mi piacerebbe sapere chi si nasconde dietro all’istituto Murduk.<

Continuarono la cena, mentre in un bar della Nerv due uomini stavano guardando dei documenti:
Kaji:

“…è uguale identica alla mia,  casomai potete fare uno studio nella camera vuota.”

Tokugawa:

“Una villetta così a questo prezzo, però, non me la lascerei perdere.”

“Si, pensi poi alla sorpresa delle ragazze, saranno tutte e tre vicine e potranno giocare assieme quanto vogliono.”

“Me li fa un paio di piaceri?”

“Certo.”

“Primo, mi dia il numero dell’agenzia immobiliare che domani chiamo, poi mi dia del tu e mi chiamo Toshiki.”

“Ok, tu chiamami Rioji.”

“Allora, secondo te Rioji è meglio tenere nascosto a Ritsuko ed a Rei questi nostri traffici?”

“Se vuoi fargli una sorpresa.”

“Allora non siamo amici, ma complici.”

I due fecero una bella risata e finirono le consumazioni, intanto Kaworu nel corridoi di casa Akagi stava salutando la dottoressa e Rei:

“Allora dottoressa, domani mattina iniziamo.”

“Esatto, dormi tranquillamente e non farti problemi, devi essere rilassato per connetterti.”

“Ok, allora il maggiore mi porta alla base e poi ci si vede tutti domani.”

“Si, buonanotte Kaworu.”

Rei era un po’ imbambolata in parte alla madre che gli diede una gomitata e dopo ciò diede la buonanotte anche lei:

“Buonanotte Kaworu.”

Il ragazzo sorridendo:

“Buonanotte anche a te.”

Anche le ragazze Katsuargi si congedarono e quando Rei e Ritsuko furono da sole in casa la donna fece alla figlia maliziosamente:

“Rei, com’è sentirsi innamorate la prima volta.”

“Mamma, no, non sono innamorata.”

“mmm, ma se non vi staccavate la mano in machina e poi tutta sera a guardarvi.”

“Mamma, non è così come credi.”

La ragazza non voleva dire che Kaworu era un angelo per non spaventare la madre, allora mise il broncio, se ne andò in camera e si buttò sul letto abbracciando Cocco e continuando a pensare:

>Kaworu Nagisa, nostro nemico o nostro amico?   Perché mi sento così quando sono vicino a lui.<

Misato depositò in tutta tranquillità Kaworu alla base, dovette lasciarlo nel parcheggio visto che Nadia si era appisolata sul sedile dietro e che Asuka era lì lì per raggiungerla. Tornarono a casa e andarono a letto, anche per loro era finita la giornata e tutte e tre si addormentarono, gli unici a non dormire quella sera furono Rei e Kaworu, entrambi nei loro letti guardavano il soffitto e continuavano a pensarsi a vicenda, ma poi entrambe caddero nelle braccia di Morfeo fino alla mattina seguente.

Intanto in un appartamento, più esattamente nella camera da letto, Maya, con indosso un top e le mutandine coperta dalle lenzuola,  stava guardando il soffitto. Dopo poco poi disse alla ragazza che le stava sdraiata su di un fianco in parte:

“Mariko, come è andata la giornata?”

“Bene, oggi ho passato l’esame che mi ha fatto perdere molte ore di sonno negli ultimi 20 giorni.”

“Brava la mia Mariko, sapevo che c’è l’avresti fatta.”

“Lo so, poi sapevo che tu mi avresti sostenuta.”

Maya si girò anche lei su di un fianco e guardava la ragazza, poi si soffermò sui suoi seni e subito fu sgridata dalla compagna che si copriva il petto con un braccio:

“MAYA! Sei la solita porcellina, possibile che non sai fare altro che guardarmi le tette?”

“Scusami, ma sono così grandi e sode.”

“Lo so, ti piacerebbe averle anche te così, però non puoi e non azzardarti a fare la plastica o qualche cura per ingrandirle, a me piacciono così.”

“Lo so tesoro, che ti piacciono così.”

“E a te come è andata la giornata?”

“Bene, più o meno.”

“Perché più o meno?”

“Vedi oggi ho fatto outing col maggiore Katsuragi.”

Preoccupandosi un po’ Mariko:

“E come l’ha presa questo maggiore?”

“Bene, Misato dopotutto è molto comprensiva, mi sono sentita una stupida, era l’ultima a saperlo.”

“Allora è una donna.”

“Si, è il maggiore Misato Katsuragi, durante gli scontri bellici è uno dei miei capi.”

“Poi c’è la tua sempai, la dottoressa Akagi.”

“Si, non preoccuparti, lei ha una storia con un dottore.”

“Allora non hai spasimanti alla Nerv”

“No, per me ci sei solo te.”

“Maya mi fai arrossire.”

“Mariko vorrei farti conoscere ai miei colleghi di lavoro, che dici?”

“Non lo so.”

“Non avere paura, sono persone molto giovani e comprensive, poi ci sono le children.”

“Si scommetto che non vedi l’ora di vedere quei corpicini nudi.”

“Preferisco il tuo, comunque che dici.”

“Si, dopotutto ci farà bene conoscere altre persone, dopo quello che ci hanno fatto le nostre rispettive famiglie.”

Mariko iniziò a piangere e Maya se la strinse a se confortandola:

“Shhh, non piangere, loro sono spaventati ed hanno reagito così, non preoccuparti, adesso ci sono io con te.”

“Si, ma tu pensi solo a me, i soldi del tuo lavoro non basteranno per l’affitto e per vivere, Maya posso cercarmi un lavoro?”

“Mariko, prima finisci l’università, ti manca poco e quando sarai laureata ti cercherai da lavorare.”

“Si, ma non posso permettere che lavori solo tu.”

“Non preoccuparti, per l’affitto vedremo poi anche se andremo sotto un ponte per me dove ci sei tu a me basta, adesso dormi.”

Le due si addormentarono quasi contemporaneamente facendo così passare la notte.

Ritorna all'indice


Capitolo 34
*** Capitolo34 ***


NewGirlEntry034 Capitolo 34

Si ritrovarono tutti a mezza mattina nelle sale dei test, i Children erano all’interno della capsule e nella sala comandi venivano effettuati i monitoraggi, naturalmente la preda del giorno era il nuovo venuto che mostrò grosse potenzialità, a farlo notare furono Maya e Makoto:

“Sempai, questo ragazzo è secondo solo a Nadia con lo 01, ha ottime capacità di adattabilità sia con lo 00 e lo 02.”

Makoto:

“Bè forse anche con lo 01, ma non possiamo saperlo, dopotutto stiamo usando unità di simulazione.”

Misato:

“Allora abbiamo un altro talento, ci manca solo un’Eva per lui.”

Riysuko:

“Non credo che ne faranno un altro e poi mi sa che lo useremo come riserva per adesso, le ragazze stanno andando bene da quando hanno una famiglia.”

Maya:

“Bè un po’ di amore non guasta mai.”

“Ti devo dare ragione…..ah Misato, mi sa che Rioji e Toshiki complottano qualcosa.”

“Cosa te lo fa pensare.”

“Toshiki mi ha detto che oggi si deve incontrare con lui per andare da qualche parte, di più non so.”

“E lasciali andare, sono grandi e vaccinati…mi raccomando, non dire niente alle ragazze che Kaworu può pilotare entrambe le unità Eva senza problemi alle ragazze, conoscendo Asuka ne farebbe una questione di stato solo nel sentire che abbiamo l’idea di rimpiazzarla sullo 02.”

La dottoressa dopo un po’ notò qualcosa sul monitor e ne rimase turbata, poi rispose all’amica:

“Non preoccuparti, non gli dirò niente, ma tu non scoprirti…Scusate, ma io devo andare.”

La dottoressa se ne andò in tutta fretta dicendo:

“Misato, ti affido Rei, poi portala a casa.”

“Ok.”

La Akagi andò da Fuyutsuki e quando furono soli fece la sua richiesta:

“Comandante Fuyutsuki, potrei vedere Ikari per favore, riguarda il Fifth Children.”

“E’ ancora in cella, ci sono problemi col Fifth Children?”

“Problemi, no, ma ho un sospetto.”

“Che sia lui?”

“Esatto.”

“Dottoressa, le do il permesso di visitare Ikari, però dovrà avere una guardia fuori dalla porta, come precauzione.”

“Ok, allora posso andarci subito?”

“Certamente, io adesso chiamo la zona di detenzione e li avviso del suo arrivo.”

Il comandante prese la cornetta e fece un paio di telefonate mentre Ritsuko andava nell’area delle prigioni. Quando fu di fronte alla cella titubò un attimo, ma poi fece alla guardia cenno aprire e la pesante porta si spalancò. La donna entrò  trovò un uomo dalla barba incolta assopito sul letto, La dottoressa lo chiamò per nome per destarlo:

“Gendo sveglia, è importante.”

L’uomo aprì gli occhi e la sua prima assonnata frase fu:

“Naoko, ma è impossibile.”

La donna duramente:

“La poca luce deve averti atrofizzato la vista, guarda meglio.”

“Ma tu sei Ritsuko.”

“Esatto, coi miei capelli al naturale non mi riconoscevi.”

L’uomo si alzò ed andò a sciacquarsi la faccia al piccolo lavabo posto di fianco al letto e da lì potette vedere nello specchio la figura della donna e gli si rivolse:

“Dovevo aspettarmelo che saresti venuta tu a darmi il colpo di grazia, dopotutto te ne ho combinate troppe.”

“Io non sono qui a finire nessuno, ma solo voglio sapere una cosa.”

L’uomo si pose davanti alla donna e la sua enorme figura fece intimorire quest’ultima che gli disse:

“Gendo, non fare sciocchezze, fuori ci sono 2 guardie con le pistole cariche, basta un solo mio urlo che sarebbero capaci di ucciderti, ne hai avuto già una prova.”

“Si, non mi hanno fatto scappare, comunque non ti farei mai del male.”

“No, saresti in grado solo di usarmi, come hai fatto con mia madre e con me.”

“Lo so e me ne pento, questi giorni da solo mi hanno permesso di pensare ai miei errori.”

“Gendo, non sono qui per parlare di te, comunque ora ho altre braccia che mi stringono e sono più sincere delle tue.”

L’uomo arretrò un passo e si risedette sul letto e poi con tono gelido:

“Allora cosa vuoi sapere?”

“Ieri è arrivato il Fifth Children, ha ottime capacità di connessione con qualsiasi Evangelion, ho il timore che sia lui.”

“Avete già abbattuto il sedicesimo angelo?”

“No e questo che non mi quadra, possibile che abbiano anticipato l’ultimo messaggero?”

“Credo che abbiamo cambiato la strategia visti gli ultimi sconvolgimenti alla Nerv, era da aspettarselo.”

“Pensi che funga da elemento dormiente per poi attaccarci dopo il sedicesimo angelo?”

“Probabile.”

“Allora dovrò stare attenta, Gendo ora ti devo lasciare.”

“Ritsuko, loro come stanno?”

“Loro chi?”

“Rei, Shinji, cioè Nadia e Yui?”

“Che faccia tosta che hai, le hai quasi uccise tutte e tre ed ora domandi come stanno.”

“Ritsuko, per favore, sono le uniche persone che hanno importato qualcosa per me.”

La dottoressa non resisté a quell’espressione truce allora senza sbilanciarsi rispose:

“Rei sta bene, ora è mia figlia, Nadia pure ora è figlia del Maggiore Katsuragi e del Sig.Kaji, mentre lo 01...”

Fu fermata dall’uomo:

“Ti prego, chiamala col suo nome.”

“...Yui, sta bene…Rei è riuscita a mettersi in contatto con lei, comunque se scappi stai lontano dalla sua gabbia, non credo che abbia voglia di vederti.”

“Un giorno spero di potermi scusare con lei.”

La porta si richiuse e Gendo ritornò a quella oscurità ed hai suoi pensieri di una vita.

Ritsuko se ne andò a riferire a Fuyutsuki e poi se ne ritornò in ufficio per sbrigare le ultime faccende ed infine se ne andò a casa. Grande fu la sua sorpresa quando trovò Rei e Kaworu in cucina che cucinavano assieme e subito gli domandò:

“Ma….Voi due cosa volete fare?”

Allegramente il Fifth children:

“Cucinare la cena, sa volevo vedere Rei all’opera ed allora….”

Rei:

“Non è male neanche lui hai fornelli, non mangia neanche lui la carne.”

I due continuarono allegramente la preparazione della cena e quando fu pronto in tavola entrò in casa il dottore, subito Rei fece le presentazioni:

“Kaworu, questo è mio papà, il dottor Toshiki Tokugawa….Papà questo è il Fifth Children. Kaworu Nagisa.”

I due si strinsero abbastanza freddamente la mano, sembrava esserci dell’astio tra di loro, ma la cosa finì a tavola. Dopo la cena il Fifth e la First andarono sul terrazzo, il dottore seduto in soggiorno fingendo di leggere il giornale spiava i due ragazzi. Questi ultimi si presero nuovamente la mano e fingendo di guardare le stelle, continuarono a consultarsi mentalmente, fu Rei ad iniziare:

>”Allora come è stata la prima connessione?”<

>”Niente di speciale. Spiegami una cosa?”<

>”Dimmi.”<

>“Nadia, disegna sempre?”<

>”Si, per lei non disegnare sarebbe peggio di non respirare. Devi vedere i disegni che fa , è abilissima, se dovesse andare in una scuola di arti grafiche darebbe la paga a tutti.”<

>”Il disegno, un’altra espressione dei Lilim. Oggi il maggiore me ne ha fatto vedere uno, c’eri tu e la Second, sorridevate.”<

>”Si, lo so, lei ci vuole vedere sempre così, allegre e sorridenti.”<

>”Insomma Felici.”<

>”Si, Felici.”<

>”Cos’è la felicità?<”

>”Non lo so e non lo voglio sapere, ma a me basta provarla e basta.<”

Ritsuko aveva appena finito di lavare i piatti e notò l’operazione di spionaggio di Toshiki, allora volle distoglierlo dai due ragazzi, gli buttò via il giornale e gli si sedette sulle gambe, l’uomo fu un po’ irritato a quel comportamento, ma poi Ritsuko si fece perdonare dandogli un lungo bacio.
Kaworu e Rei notarono la scena, non perché la vedevano, ma perché percepirono una strana sensazione, il Fifth ne fu stupito e dubbioso:

>”Questa sensazione è la felicità?”<

>”E’ una delle sue varie forme, questo i Lilim lo chiamano Amore.”<

>”Amore…….Felicità……è questo quello che ambiscono veramente i Lilim?”<

>”Si.”<

Il ragazzo si intimorì:

>”Allora perché mi hanno sempre mentito?”<

>”Per egoismo. Come i Lilim sono in grado di amare, sono anche in grado di fare del male, è il loro conflitto interiore.”<

>”Rei, tu vuoi proteggerli nonostante quello che mi hai appena detto?”<

>”Si, lo farò, lo devo ad una persona che si è sacrificata per il bene del figlio e di tutte le altre persone che cercano la felicità senza fare del male ai propri simili. Pensa ieri sera ad Asuka e Nadia, hanno litigato, ma poi hanno fatto la pace, sono molto più mature loro che altri Lilim.”<

>”Assurdo….Un’ultima cosa…Nadia, non riesco a capire molto della sua anima, la Second ha un’anima contraddistinta da forti lacerazioni, ma ora quelle ferite si stanno rimarginando, ma la Sisth…sembra che la sua anima si sia rigenerata.”<

>”Tabris. Lasciale stare, sono le amiche più care che ho, un giorno ti spiegherò tutto.”<

>”Forse quello sarà il tuo ultimo giorno anche l’ultimo dei Lilim.”<

>”Comunque io farò di tutto perché quel giorno non arrivi mai.”<

>“Rei, ti rifaccio la domanda, perché mi metti di fronte a tutto ciò?”<

>”Per farti rendere conto che noi come Lilim abbiamo possibilità di scelta, il libero arbitrio….Voglio mostrarti che dopotutto i Lilim hanno molte capacità che gli angeli non possono avere e non meritano la guerra contro Dio.”<

I due si lasciarono le mani, Rei era abbastanza serena, mentre Kaworu era molto pensieroso, restano ancora a vedere le stelle fino a quando Ritsuko richiamò la loro attenzione:

“Rei, Kaworu…Ascoltate, Toshiki deve andare all’ospedale della Nerv per una chiamata più o meno urgente, se vuoi Kaworu può riaccompagnarti lui nel tuo alloggio.”

Il Fifth col suo solito sorriso disinteressato:

“Per me va bene, oramai si è fatto tardi, è ora che io ritorni.”

I due uomini se ne andarono lasciando da sole Rei e Ritsuko, La dottoressa con tono grave disse alla Figlia di sedersi sul tavolo e quando entrambi furono sedute una di fronte all’altra la dottoressa iniziò un discorso che si era preparato tutto il giorno:

“Rei quello che sto per dirti è della massima gravita, riguarda il Fifth Children.”

La ragazza stava ad ascoltare la madre che faticava a trovare le parole:

“Vedi ci sono buone possibilità che Kaworu sia…..scusa, so che tu non ci crederai, ma...”

La ragazza risolutamente:

“Lo so, è il diciassettesimo angelo, Tabris.”

La donna rimase a bocca aperta, dopo un po’ riprese timorosamente a parlare:

“Dovevo aspettarmelo che lo avresti riconosciuto, dopotutto anche tu sei un angelo.”

Rei prese le mani della madre e sorridendo le disse:

“Mamma, dimentichi che sono sia un angelo, sia una ragazza.”

Anche Ritsuko sorrise dicendo:

“Scusami, me lo ero dimenticata.”

“Non fa niente, comunque c’è dell’altro su Kaworu, il che lo rende più pericoloso.”

La donna si spaventò un poco, ma Rei continuò a parlare:

“Ora lui è confuso, spaventato, le poche certezze cha aveva stanno traballando in lui, il suo lato umano sta uscendo fuori e questo gli incute paura.”

“Il che lo rende pericoloso visto che non possiamo prevedere una sua eventuale reazione.”

“Si, Mamma lascia che me ne occupo io di Lui, comprendo quello che sta passano anche se si nasconde dietro quel sorriso.”

“E se ti facesse del male?”

“Non può, non danneggerebbe un suo simile, poi so come difendermi.”

“Allora occupatene tu, stai attenta però.”

“Lo sono sempre, ho promesso che vi proteggerò e lo farò.”

Kaworu in quei momenti stava subendo il terzo grado da parte di Toshiki che lo voleva torchiare e sapere qualcosa su di lui, stava rispondendo bene a tutte le domande fino a che il dottore non gli pose un quesito:

“…Spero che tu rispetterai Rei.”

Kaworu rimase a pensare:

>Rispettare, questo Lilim vuole che io rispetti Rei, cioè non gli faccia alcun tipo di male… Perché…Perché altrimenti soffrirebbe anche lui……sofferenza, ovvero la non felicità…. la sua felicità è vedere Rei e la dottoressa felici…..ecco un’altra forma di felicità, felicità derivata da altra felicità…..<

Poi decisamente:

“Non si preoccupi, rispetterò sua figlia, non la farò soffrire.”

“Allora siamo ci siamo chiariti, ricordati, mi hai dato la tua parola da uomo.”

Pensando ancora il Fifth:

>Parola da uomo, ovvero sincerità, io ora devo mantenere quello che ho detto essendo in parte uomo.<

Poi sorridendo il ragazzo rispose:

“Si, ha la mia parola di uomo.”

Toshiki spense il motore visto che erano arrivati, poi col braccio prese per il collo il ragazzo e gli avvicinò la testa e con l’altra mano gli fregò i capelli scompigliandoli e dicendo allegramente:

“Ecco come risponde un uomo, sincero e deciso.”

Una volta che il ragazzo fu libero si risistemò i capelli e scese dall’automobile, i due fecero un breve tragitto per poi dividersi, mentre giungeva nel suo alloggio pensò ancora:

>Una forma di affetto quella strigliata, non mi ha fatto male e non aveva intenzioni di farmene. Sono strani questi Lilim, ora però non posso fare soffrire Rei altrimenti sarei falso.<

Il ragazzo continuò nei suoi pensieri fino a che non fu nel letto e li si addormentò.

Il dottore ebbe poco da fare e dopo un’oretta fu di nuovo a casa, come entrò trovò le due donne rannicchiate sul divano che lo salutarono, la prima fu giustamente Ritsuko che non usò parole, ma solo un veloce bacio sulla bocca, mentre Rei disse allegramente:

“Ciao Papà sei già qui?”

“Si, erano solo delle analisi che avevano fatto ad un paziente e non riuscivano a interpretarle, niente di grave.”

Poi il dottore si mise di fronte a Rei e le disse:

“Rei.”

Prontamente la ragazza:

“Si papà.”

L’uomo prese la ragazza sotto le ascelle e poi se portò in braccio, la ragazza senza pensarci su avvinghiò la vita dell’uomo con le gambe e quando i due furono saldi il dottore guardando Rei in faccia gli disse ridendo:

“Mi stai rendendo l’uomo più felice del mondo.”

“Perché Papà?”

“Lo hai appena detto.”

“Oh scusa, ti ho chiamato papà, non volevo.”

“Scusa un bel niente, lo vuoi eccome, è da tutto oggi che mi chiami così ti ho lasciato fare, poi come ti ho sollevata hai voluto subito venirmi in braccio, se non mi considerassi come un padre non faresti così.”

La ragazza appoggiò la testolina sul petto dell’uomo dicendo a bassa voce:

“Papà.”

Ritsuko piangeva vedendo i due che avevano iniziato a girare in mezzo al soggiorno, Rei ne fu turbata:

“Mamma perché piangi?”

“Perché sono felice.”

Toshiki:

“Allora vieni qui anche te.”

I tre si strinsero tutti assieme, ora non erano più soli, poi il dottore disse:

“Al diavolo le sorprese…. Oggi ho comprato casa.”

Ritsuko stupita:

“Ehhhh?…..Tu cosa?”

“Si, ho comprato una villetta come quella di Kaji, per di più quella accanto.”

“Ma tu sei pazzo.”

“Si, pazzo d’amore per voi due.”

Rei sempre più entusiasta:

“Papà, ti voglio bene, lo so che l’hai fatto per tenere vicine me, Asuka e Nadia.”

“Indovinato angioletto mio.”

Intanto Kaworu si era svegliato di soprassalto e pensava:

>Sto percependo Rei, possibile che senta la sua felicità? E’ molto forte, cosa le sta accadendo? Qualcosa la sta rendendo felice, qualcosa legata a quei due Lilim, possibile che lei abbia ragione?<

In casa Akagi brindarono e poi si coricarono, un po’ per la stanchezza di quelle emozioni un po’ per il fatto che dovevano svegliarsi presto, Rei era nel suo lettuccio e non riusciva a prendere sonno per la felicità e stringendo a sé Cocco gli disse:

“Allora avremo una cameretta nuova io e te, contento?”

Non ottenne risposta, ma ad un certo punto si sentì chiamare:

>”Rei sono Tabris, cosa ti è successo?”<

>”Sono felice.”<

>”Allora è questa la felicità?”<

>”Si…Ma tu come fai a comunicare con me senza un contatto fisico.”<

>”Non lo so, so solo che lo ho voluto e basta.”<

Intanto Sigheru e Maya intenti a fare il turno serale notarono qualcosa sul monitoraggio dei Magi, Maya descrisse il fenomeno:

“Sembra che ci sia un AT-Field a bassissima intensità.”

Sigheru:

“Possibile che non sia un disturbo che rilevano i sensori, oppure un sensore guasto?”

“Non lo so, attendiamo e registriamo i dati.”

Intanto Ritsuko e Toshiki stavano nel letto e facevano l’amore stando attenti a non fare troppo rumore, Rei sentì solo qualche sospiro, ma quello che gli fece capire cosa realmente stessero facendo papà e mamma lo capì percependo lo stato delle loro anime, pure Kaworu percepì quella situazione domandò alla First:

>”Questo è quello che i Lilim chiamano sesso?”<

>”Per l’esattezza lo chiamano fare l’Amore, il loro amore è così sincero che le loro due anime sono in perfetta sintonia.”<

Restarono lì ancora un po’ ad osservare quel fenomeno fino a quando Kaworu notò un particolare nuovo:

>”Rei, sbaglio o c‘è una nuova presenza insieme al dottore ed alla dottoressa.”<

La ragazza non proferì parola, ma rimase in silenzio,voleva capire chi fosse quel nuovo arrivo, poi giunse alla conclusione:

>”Mio Dio Kaworu…..non sai cosa è?…..é fantastico….è LA VITA.”<

>”Non dirmi che….”<

>”Si, è il frutto del loro amore. Sarò una sorella maggiore.”<

>”Come dicono i Lilim, congratulazioni…Rei, ti lascio,.”<

>“Ciao Kaworu, allora spero che tu inizi a comprendere i Lilim.”<

>”Si. Grazie a te.”<

I due interruppero la conversazione e se ne andarono a dormire, intanto Maya e Sigheru stavano archiviando quell’anomalia come la disfunzione di qualche sensore.

Ritorna all'indice


Capitolo 35
*** Capitolo35 ***


NewGirlEntry035 Capitolo 35

Il mattino seguente Ritsuko lo passò a vomitare nel bagno della Nerv e dopo un po’ Misato la raggiunse per fargli d’ancella della carità, intanto che la dottoressa lavava il lavandino, l’amica cercò di capire cosa potesse avere:

“…allora, non hai mangiato o bevuto niente di strano, non hai preso freddo, non stai assumendo farmaci…..scusa l’indiscrezione cosa hai fatto stanotte?”

Un po’ irritata la dottoressa:

“Niente che ti possa riguardare.”

“A proposito ieri Rioji non ha confessato, non mi ha detto cosa stava combinando con il tuo Toshiki.”

La dottoressa risolse il dilemma al maggiore:

“Toshiki a comprato casa, una villetta in parte alla tua, poi ieri sera ha preso in braccio Rei e gli ha detto di chiamarlo papà.”

Misato era felice per l’amica e commentò:

“Allora ieri sera deve essere stata una festa da te.”

“Si, ho pianto dalla felicità quando Toshiki girava con Rei in salotto.”

“Wow, che seratina, scommetto che poi avete fatto anche l’amo…….Ritsuko, non sarai incinta spero?”

A Ritsuko gelò il sangue in corpo, si portò una mano al ventre e guardandolo disse:

“E’ impossibile, non sono nel ciclo.”

“Ma magari hai avuto un ritardo o un anticipo.”

“Misato, vai a prendere un test per la gravidanza, quelli fai da te, voglio saperlo subito.”

“Ok, tu aspettami qui.”

Misato corse fuori dal bagno e vi fu di ritorno dopo venti minuti scatenando l’ira della dottoressa:

“Come hai fatto a metterci così tanto?”

“Stavo per incontrare Toshiki, allora ho cambiato strada, non vorrei che qualcuno pensasse qualcosa su di me.”

“Dopotutto tu ti sposerai con Kaji, quale è il problema?”

“Lasciamo stare, ricordati che questo tipo di test non è certo al 100%, è meglio che ti consulti con uno specialista.”

“Si, ma non posso andare in infermeria, Toshiki non deve assolutamente saperlo.”

“Si, si adesso facciamo questo Test, poi si vedrà.”

Ritsuko eseguì le istruzioni del test e poi lei e Misato si misero ad attendere il verdetto, furono 5 minuti molto, molto lunghi, poi la dottoressa guardò il risultato e gravemente disse:

“Positivo.”

Misato non sapeva che pesci prendere, allora organizzò il suo piano:

“Ritsuko, non fare così dai, non è una tragedia. Allora attenderemo che Toshiki svolga un’operazione, poi io e te andremo in infermeria e ti farai fare le analisi del caso.”

La dottoressa non ancora ripresa disse all’amica:

“Perché tragedia…Sono felice di avere un figlio con lui…Scommetto che lo sarà anche Rei, avrà un fratellino da accudire.”

Le due tornarono alle proprie mansione e come Misato ebbe la notizia che gli serviva si presentò in infermeria con la dottoressa che era alquanto turbata, poi quest’ultima fece al dottore che le stava prelevando il sangue:

“Dottore, non dica niente al Dottore Tokugawa.”

“Non si preoccupi, sono legato dal segreto professionale….Allora credo che avremo una  risposta tra un paio d’ore.”

Altre due lunghissime ore da passare, Ritsuko era sempre di più sulle spine, Misato invece le stava accanto e cercava di non fargli pensare alla sua situazione.

Nel frattempo a casa Katsuragi, durante una lezione delle Children più grandi a Nadia, Rei si era assorta e questo scaturì qualche dubbio ad Asuka:

“Rei, mi sembri distratta, cosa c’è?”

“Niente.”

Nadia:

“Quella non è la faccia da niente.”

“Asuka, Bechy, se Misato avesse una bambino, voi cosa fareste?”

Asuka:

“Bè….lo tratteremmo come il nostro fratello.”

Nadia:

“Lo coccoleremmo, gli daremo da mangiare, lo cambieremo quando sarà sporco, lo porteremo a passeggio eccetera eccetera..”

Rei si sollevò molto:

“Bene, allora possiamo continuare la lezione.”

La due non ci badarono più di tanto e ripresero il lavoro.

Ritsuko era nel suo studio seduta alla scrivania e Misato le stava silenziosamente accanto, dopo poco entrò Maya con una busta e la mise sulla scrivania di fronte alle due. La dottoressa non aveva il coraggio di aprire la busta e ripiegò sull’amica:

“Misato aprila tu per favore.”

Misato:

“No, è roba tua.”

Si fermarono e stettero lì ad osservare la busta ancora qualche minuto, poi Maya prese l’iniziativa:

“Facciamo così, la apro e la leggo io.”

La ragazza, prese un tagliacarte, aprì la busta estrasse un foglio, si portò in centro alla stanza e iniziò la lettura, intanto la dottoressa ed il maggiore si alzarono in piedi e si misero di fronte al tenente. Dopo un po’ a Maya iniziarono a divenirgli lucidi gli occhi e con la voce spezzata disse alle due:

“Co..Complimenti…..Aspetta un bambino sempai.”

Le tre rimasero in silenzio ancora qualche secondo per poi scoppiare in un urlo di gioia, si abbracciarono e tutte e tre e saltellavo in tondo.
Dopo un paio di giri Maya riportò le tre alla normalità:

“Sempai….Maggiore…non siamo più bambine.”

Misato:

“Si, hai ragione, ma questa si che è una notizia…Tornando seri, Ritsuko come pensi di dirlo a Toshiki?”

“Penso che gli mostrerò i risultati del test, poi capirà da solo. Mi raccomando voi due tenete la bocca cucita per il momento.”

“Ed a Rei?”

“Penso che glielo dirò da sola, dopotutto lei è la mia figlia maggiore.”

Maya:

“Allora sempai auguroni.”

Sorridendo la dottoressa:

“Grazie, adesso finiamo i nostri lavori e poi tutte e casa, io ho una serata speciale.”

Le tre tornarono alle proprie mansioni con la felicità nel cuore, arrivata sera, Ritsuko tornò a casa e cenò insieme a Rei che poi andò a letto. A mezzanotte rientrò il dottore e trovò la compagna seduta al tavolo della cucina con davanti il plico aperto e una espressione tenera, Toshiki incuriosito si sedette di fronte a lei ed esaminò il contenuto della busta. Dopo aver letto tutto, delle lacrime bagnarono il foglio e alzando la testa il dottore notò che lo sguardo della dottoressa si era fatto ancora più tenero. Restarono lì qualche attimo, poi il dottore disse piangendo:

“Ritsuko……..Sono felice…Sono felice per noi….Ci conosciamo da poco, ma è come se ci fossimo sempre conosciuti ed adesso ne ho la prova lampante……Dovrò sposarti e poi andremo a vivere in quella villetta. Noi avremo la nostra camera, Rei avrà la sua e poi ci sarà quella del bimbo che hai ora in grembo…Ti amo.”

La dottoressa aveva iniziato a piangere pure lei, poi si alzò ed andò a sedersi sulle gambe del dottore che la coccolò e la baciò, iniziò a accarezzargli il grembo, le fece promettere di non fumare più ed infine andarono a letto ed il dottore prima di chiudere gli occhi disse:

“Due giorni, due volte che divento padre.”

A casa Katsuragi, Asuka era appena uscita dal bagno e gli aveva dato il cambio Nadia, poi la rossa in soggiorno fece una domanda a Misato:

“Mamma….Hai intenzione di farci un fratellino?”

A Misato venne un colpo, poi disse:

“Asuka, una domanda del genere me la aspettavo da Bechy.”

“No, scusa, ma oggi Rei ci ha domandato come l‘avremmo presa se avresti avuto un figlio, dopotutto ha ragione, tu e papà vi meritate un figlio tutto vostro.”

Misato perplessa pensava:

>Forse Rei non voleva riferirsi a me, ma a Ritsuko….come cavolo fa a saperlo?<

Poi disse alla Figlia:

“Bhè adesso non lo so, abbattiamo tutti gli angeli e magari un fratellino ve lo compro, sempre se fate le brave.”

Ritorna all'indice


Capitolo 36
*** Capitolo36 ***


NewGirlEntry036 Capitolo 36

Passò ancora la notte ed il giorno successivo la base era in allerta di massimo livello, un angelo stava attaccando la città, tutti i sistemi furono presi alla sprovvista, un’enorme anello luminoso roteava sopra Neo Tokyo Tre. In sala di comando tutti erano pronti, c’era anche Kaworu ad osservare, le altre Children erano pronte negli Eva per il lancio, primo ad essere lanciato fu lo 00 con il Pallet-Gun e come si trovò in superficie fu notato dall’obbiettivo che fermò il suo moto e si divise andando a formare un lungo serpente di luce. Una punta si diresse a gran velocità verso lo 00 e dopo avergli attraversato l’AT-Field lo colpì in pieno petto facendogli cadere l’arma ed andando a cercare una forma di innesto con la materia angelica dell’Eva. Rei cercò di staccare l’angelo che si stava introducendo nella sua unità, riuscì a conficcargli il Prog-Knife facendo uscire un grande spruzzo di sangue, ma l’azione del nemico non sembrava aver sortito alcune effetto. Lo 02 arrivò con un’altro pallet Gun, Asuka sparò contro l’obbiettivo, ma niente da fare, la seconda testa dell’angelo si diresse anche lei contro lo 02, forse tentando di infiltransi in anche esso, ma Asuka si fece scudo col fucile che venne distrutto, ma almeno lo 02 evitò il contatto.
Rei stava soffrendo dentro a sua Entry-plug, aveva i muscoli tirati ed aveva inarcato a schiena e guardava verso l’alto, sul suo corpo erano evidenti i segni dell’infiltrazione.
Asuka riusciva a nascondersi e a non essere notata dalla testa libera dell’angelo che muovendosi la cercava. A quel punto Fuyutsuki inviò anche lo 01 sperando di piegare a favore la situazione. In sala comando le lamentele di Rei stavano dilaniando il cuore di Ritsuko che se ne stava ferma a mormorare:

“Rei, ti prego. Resisti.”

L’unico a sembrare impassibile fu il Fifth children che guardava l’enorme monitor con aria persa. Lo 01 arrivò in superficie con un fucile suo ed uno per lo 02, lanciò l’arma verso Asuka che la prese al volo, la punta dell’angelo non sapeva chi attaccare allora optò per lo 01, come fu vicino, Nadia ebbe un’incertezza e mollo il fucile, però riuscì a prendere per le mani l’angelo. Asuka accorse e sparò numerosi colpi praticamente con la bocca del fucile contro l’angelo, ma niente, l’angelo si muoveva per il colpo, ma non cedeva. Il nemico iniziò a infiltrarsi nello 01 attraverso le mani e come Nadia all’interno dell’Entry-Plug notò sulle sue mani il formarsi di strane protuberanza emise un urlo di vero terrore che diede la forza alla First di vincere l’azione dell’angelo Infatti come riprese il controllo dell’Eva iniziò a voler assimilare l’angelo. Questo scaturì il panico in sala controllo, Maya spaventata:

“Mio Dio, lo 00 sta invertendo l’AT-Field.”

Makoto:

“Adesso è l’Eva a voler assimilare l’angelo.”

Ritsuko sempre più disperata urlava:

“Rei, cosa vuoi fare?”

Nessuna risposta dalla First, in pochi secondi l’Angelo fu assorbito per intero dal nucleo dello 00 che poi si rialzò a fatica.

Maya:

“Nucleo in stallo, siamo quasi al punto di rottura.”

Lo 00 si diresse barcollando verso una valletta che poi dava verso il mare, allora Rei parlò:

“Kaworu, hai ragione tu, questa è una bella città, non vale la pena distruggerla solo per un angelo.”

Ritsuko:

“Rei cosa hai intenzione di fare?”

Rei:

“Esco dalla città, mi immergo in mare e li innescherò il nucleo, così distruggiamo l’angelo e salviamo la città.”

Maya urlando:

“Rei, così vai a morte certa.”

“Non preoccupatevi, la mia mamma sa cosa fare in questi casi.”

Misato ordinò alle figlie:

“Unità 01 e 02, fermare l’unità 00, non fategli muovere un altro passo.”

Rei sentendo ciò prese il fucile, come gli altri Eva si mossero sparò inaspettatamente una raffica alle gambe facendoli crollare al suolo e impedendogli i movimenti, poi Rei aggiunse:

“Asuka, Bechy, scusate se vi fermo così, ma voi non dovete seguirmi, potreste rimanere ferite ed io non posso permettervelo..”

Asuka ringhiando:

“Rei, piantala di fare l’allieva modello per una volta, troveranno una soluzione.”

Rei incamminandosi con lo 00 verso la costa rispose duramente:

“Non c’è ne sono e poi non c’è il tempo.”

Bechy era una fontana, non riusciva a parlare allora Rei per farla tornare in se la sgridò:

“Bechy, smettila di piangere, dai, io ti ho sempre vista col sorriso e se continuerai a sorridere avrò più voglia di tornare tra di voi.”

Nadia tirò su per il naso un po’ di volte e riuscì a sfoggiare un sorriso, ma le lacrime copiose le si potevano vedere uscire dagli occhi per poi dissolversi insieme all’LCL. Rei poté vedere quella scena in un piccolo riquadro apparsogli sulla superficie della sua Entry-Plug ormai semifunzionante, come vide quel sorriso disse alla castana:

“Bene, così, mi raccomando studia e non fare i dispetti ad Asuka e non fare tribolare la mamma ed il papà.”

La castana mosse su e giù la testa in segno di risposta affermativa. Nella sala comando tutti cercavano il modo di fermare Rei, Ritsuko piangendo copiose lacrime si era inginocchiata e disperatamente diceva alla figlia:

“Rei…Bambina mia, non fare stupidaggini….fermati ti prego.”

“Mamma, non preoccuparti so quello che faccio e sono l’unica che può rischiare così tanto, io posso sempre essere sostituita e stavolta è quello che voglio, è una mia decisione e la porterò a termine.”

“Rei…Tu non lo sai, ma io sono incinta, aspetto un bambino da papà.”

“Lo so e questo è un altro buon motivo perché sacrifichi questo mio corpo, quando sarò di nuovo in piedi sarò pronta a fare la sorella maggiore. Adesso scusate, ma stacco la comunicazione.”

Si sentì il silenzio, Ritsuko gridò ancora più forte:

“REI…REI…”

Ma nessuna risposta, poi Maya anche lei con gli occhi lucidi:

“Rilevo una sorta di AT-Field di bassissima intensità, è talmente bassa da rendere difficoltosa la sua tracciatura, ne è stato identificato uno simile due sera fa.”

Rei silenziosamente stava percorrendo la sua strada ed iniziava a vedere il blu dell’oceano finché una voce nella sua mente la distrasse, era Kaworu abbastanza arrabbiato:

>”Si può sapere che cosa hai in mente di fare?”<

>”Salvarli.”<

>”Ma così poni fine alla tua esistenza.”<

>”Io posso essere sostituita, è una cosa che ho già fatto.”<

>”Spiegati meglio.”<

>”Kaworu fidati, io mi fido della mamma e so che mi riporterà tra di voi.”<

>”Se sei sicura.”<

>”Soprattutto tu non fare niente fino a quando non sarò tornata, ti prego fai rimanere la questione tra di noi, non pugnalare alle spalle tutte le persone che amo.”<

>”Intendi dire tradirle?”<

>”Esatto.”<

>”Per quello che vale hai la mia parola di uomo.”<

>”Sei tu che devi farla valere. Adesso lasciami da sola, mi manca poco.”<

Kaworu smise di parlare alla First e dopo 20 minuti di calvario lo 00 si fermò in una zona deserta in riva al mare, poi si immerse ed una volta che ebbe l’acqua fino al torace la First iniziò la procedura di autodistruzione, ad un tratto Rei sentì una voce nella sua mente:

>”Allora sei decisa.”<

Un po’ intimorita rispose anche lei mentalmente:

>”Chi sei?”<

>”Io sono Naoko Akagi e tu mi stai uccidendo un’altra volta.”<

>”No, io non voglio ucciderti, voglio solo salvare le persone che amo.<

Rei poté percepire una sensazione di disprezzo sentendo quelle parole:

>”Vorrai salvare il comandante Ikari suppongo.”<

>”No voglio salvare mia mamma, la dottoressa Ritsuko Akagi.”<

Con tono duro:

>”Bugiarda, tu menti.”<

La First inquieta volle scagionarsi da quella affermazione:

>”No, le sto dicendo la verità, la dottoressa mi ha adottato, mi vuol bene, poi io non le ho mai mentito.”<

Un attimo di silenzio passò tra i due, poi la Dottoressa Naoko Riprese a parlare:

>”Hai ragione, tu non mi hai mai mentito, neanche quella volta che uccisi il tuo clone, è stato Gendo a farlo e poi mi ha imprigionato qui dentro, ma ora tu mi libererai facendo esplodere l’Evangelion.”<

>”Si, ma c’è dell’altro.”<

>“Cosa?”<

>”Diventerà presto nonna.”<

>”Mio dio, vuoi dirmi che Rit-chan aspetta un bambino.”

>”Si, è così, dopo avere adottato me, ora aspetta un figlio dal dottor Tokugawa.”<

>”Si è anche sistemata bene….. Questo mi rende felice, ma allo stesso tempo triste, che madre che sono stata.”<

>”Nonna… Non preoccuparti, la mamma lo sa che nonostante tutto gli volevi bene.”<

>” Non mi sarei mai immaginata che un giorno qualcuno mi chiamasse così. Di a tua madre che gli voglio bene e porgile le mie scuse per come mi sono comportatat on lei. Addio.”<

>”Addio nonna.”<

Intanto in sala comando tutti potevano vedere quello che stava accadendo, ovvero l’Eva 00 restare immobile in acqua e poi Maya disse piangendo:

“Attivazione procedura di autodistruzione completate, innesco del nucleo con suo successivo collasso tra 10 secondi…8…7…6…5…4…3…2…1”

L’Eva divenne una creatura di luce e volgendo un braccio e gli occhi al cielo sparì in una terribile esplosione. Tutti i  monitor diventarono bianchi e lo 01 e lo 02 poterono solo vedere da dietro la montagne quel bagliore per poi sentire lo spostamento d’aria.
In sala comando Misato stava abbracciando Ritsuko cercando di confortarla:

“Ritsuko non preoccuparti, la capsula si sarà espulsa da sola, dovremo solo mandare una squadra a recuperarla.”

Le due donne alzarono lo sguardo e videro che lo schermo generale rimaneva ancora bianco, ma stava diventando giallo. Ritsuko ebbe uno spasmo e abbassò di nuovo lo sguardo, allora Misato urlò:

“Spegnete quel Monitor.”

Il monitor si annerì ed in quella sala restò il silenzio, tutti sapevano che la first children si era sacrificata per tutti loro, ma nessuno aveva parole da dire, potevano solo sentire Ritsuko piangere, Kaworu era stranito ad osservare quei comportamenti, poi Maya diede una notizia:

“Abbiamo ricevuto l’ultimo pacchetto d’informazioni riguardanti lo 00, c’è la conferma dell’espulsione dell’Entry-Plug, ma non sappiamo niente di più.”

Ritsuko sentendosi dire ciò si alzò in piedi e disse all’amica un po’ freddamente:

“Recupera le tue due figlie e va ha casa hanno molto bisogno di te, io ho delle faccende da sbrigare, non fare domande e vai.”

Misato accennò un si e se ne andò. La dottoressa partì con la prima squadra di soccorso, trovarono l’Entry-Plug distrutta in un bosco, come Ritsuko vide da dentro lo scafandro il corpo dilaniato della figlia ebbe un sussulto, ma poi impartì l’ordine di portare quel corpo al terminal Dogma e che la cosa doveva rimanere sotto massima segretezza.
A casa Katsuragi, Asuka e Nadia erano distese sul tavolo a guardare l’infinito, sul loro volto erano evidenti i segni delle lacrime, non riuscivano né a piangere né a fare qualcosa, stesso comportamento per Misato che sul terrazzo continuava a fumare una sigaretta dietro l’altra, al tramonto suonò il campanello, Misato andò ad aprire e si trovò davanti il Dottor Tokugawa, l’uomo era distrutto, teneva in braccio l’alligatore di Rei e non riusciva proferire parola, la donna lo accompagnò a sedersi sul divano e furono in 4 a fissare il vuoto.
Arrivò la sera, il Terminal Dogma era tutto pronto, ma la dottoressa sapeva di non potercela fare da  sola, allora andò da Gendo, entrò in cella e lo svegliò con tono autoritario:

“Gendo, svegliati, mi servi.”

L’uomo nel letto non si mosse e altezzosamente disse:

“Perché non vai dall’altro con le braccia sincere?”

“Perché si tratta di Rei, gli serve un nuovo corpo.”

Gendo ebbe un fremito, ma poi se ne fregò:

“Cavoli suoi, così impara a disobbedirmi.”

A Ritsuko crebbe la rabbia dentro, si scaraventò contro l’uomo prendendo con una mano il collo e con l’altra teneva la pistola puntata alla tempia premendogli la testa sul cuscino e duramente gli disse:

“Adesso grandissimo figlio di puttana ti alzi e vieni ad aiutarmi a riportare Rei qui tra noi, o quanto è vero l’amore per la mia bambina e per il bambino che ho in grembo farò in modo che tu e lo 01 potrete incontrarvi a tu per tu, capito? Dopotutto glielo devi, innanzitutto perché l’hai creata, poi lo devi a me a Rei ed a mia madre per come ci hai usate.”

Gendo accettò, più che per un fatto umanitario, forse per il fatto di poter ottenere qualche sconto di pena. Lavorarono tutta la notte ed alle prime luci dell’alba estrassero il nuovo corpo di Rei dal Cilindro del terminal Dogma e la fecero portare in infermeria. Ritsuko riportò Gendo in cella e dalla finestrella gli disse:

“E’ la prima volta che fai qualcosa non per te.”

L’uomo rimase in silenzio, ma poi disse:

“Allora sarai madre?”

“Lo sono già di Rei, lo divento una seconda volta.”

“Capisco.”

“Gendo è mai possibile che tu non riesca a provare sentimenti per nessuno, cosa ti ha reso così cinico e così insensibile? La Seele ed i suoi intenti? Oppure la perdita di tua moglie? Io non riuscirò mai  capire come tu possa avere trattato così Shinji, usandolo solo per i tuoi piani, lo hai anche tradito quando lui iniziava ad avere un briciolo di fiducia in te. Non è così che ti ricongiungerai a Yui.”

L’uomo rimase in silenzo per un attimo e poi proferì una risposta:

“Yui mi odia per come ho trattato nostro figlio, non basterebbero tutte le scuse del mondo, io ho fatto un grave errore a convocarlo qui, non sono mai riuscito a stare con lui senza ferirlo, ma vedendolo mi ricordava troppo sua madre e quello che ha fatto. Invece di avvicinarmi a lei ho fatto di tutto per allontanarmi. Se dovrò morire, meglio che sia lo 01 a uccidermi, dopotutto si raccoglie quello che si semina.”

“Tu la ami ancora vero?”

“Lei mi ha fatto scoprire molte cose di me che non avrei mai compreso da solo.”

La Akagi guardò l’uomo con astio per poi dirgli:

“Mia madre e ed io siamo state i tuoi giocattoli per sfogarti?”

“Purtroppo si.”

Calmandosi Ritsuko:

“Gendo, io ora me ne vado ad aspettare che Rei si svegli. Non voglio darti la colpa di tutto, nel letto c’ero anche io e sapevo quello che stavo facendo, purtroppo mi sono illusa.”

La dottoressa se ne andò in infermeria, come fu nella camera dette una carezza a quella testolina azzurra e poi si sedette su di una sedia a fianco del letto. A mezza mattina Rei riaprì gli occhi e restò nel letto a rifettere su cosa era accaduto, notò anche Ritsukoche riposava sulla sedia, come quest’ultima aprì gli occhi la first gli domandò con estrema indifferenza:

“Dottoressa Akagi, cosa è successo?”

A Ritsuko gli si fermò il cuore sentendo quelle parole fredde, una parte di sé era morta in un istante, restò un attimo senza parole, ma poi riuscì a ragionare:

>Non si ricorda niente di noi.<

Rei si guardava intorno poi capì qualcosa e fece una nuova domanda:

“Sono la terza, vero?”

La dottoressa cercando di non piangere rispose alla ragazza con voce interrotta.

“Si, lo 00 è andato distrutto ed il tuo secondo corpo con lui.”

“Cosa è successo esattamente.”

La donna non volle, o più che altro non sapeva come dire la verità alla first, allora eluse la domanda con un’altra domanda:

“Tu fino a quando ti ricordi?”

“Mi ricordo lo scontro col tredicesimo angelo e poi più nulla.”

“Ti dico che sono passati tre mesi da quello scontro bellico. Ora riposati. Io devo andare.”

La dottoressa uscì e Rei restò a guardare il soffitto per poi addormentarsi. Ritsuko se ne a andò in ufficio e si sedette alla scrivania, nel suo più intimo subconscio era distrutta, non riusciva a pensare a niente che non fosse a Rei ed ora per lei saperla di nuovo un’estranea era insopportabile, si mise le mani sulle orecchie e premette con tutta la forza che aveva, come per non sentire echeggiargli quelle parole dette con così tanta freddezza, iniziò a piangere ed urlare. Maya, che passava di lì la sentì, entrò e mise una coperta sulle spalle della sua sempai. Come Ritsuko si accorse della sua assistente la guardò negli occhi la abbracciò e si sfogò con lei:

“Maya, tutto è perso, ho fallito ancora una volta, prima con Gendo, poi con Rei, non posso mettere alla luce un figlio….non sono degna di tale privilegio.”

La giovane donna non aveva parole, ma si limitò solo ad accarezzare la schiena della sua sempai, in quel momento sembrava che i ruoli si fossero invertiti, poi Maya disse:

“Non si preoccupi si rifarà anche lei, la scomparsa di Rei è dura, però ha salvato tutti quanti noi.”

“Maya sei così innocente ed ingenua, tu meriti di vivere, resta sempre così. Rei è viva, ma per me è come se fosse morta.”

“Sempai si spieghi.”

Ritsuko rimase in silenzio un attimo, poi ordinò all’assistente:

“Passami il telefono, è ora di finirla con le menzogne.”

La ragazza sempre più dubbiosa porse l’apparecchio e Ritsuko chiamò l’amica Misato:

“Misato, vieni qui subito, con Kaji, se Toshiki è li porta anche lui.”

Ritsuko si diede una sistemata e dopo mezz’ora si ritrovò lei e la sua assistente con gli altri nella sala di comando. La dottoressa molto freddamente diede il benvenuto:

“Siete tutti qua. Possiamo andare.”

Toshiki:

“Direi di si, sono passato da Rei, dormiva, allora le ho lasciato sul letto il suo Cocco.”

Freddamente la dottoressa:

“Ormai è inutile.”

Misato stranita:

“Perché dici così? E poi Andare dove?”

“Andare a conoscere la verità.”

Toshiki cercò di fermare la donna:

“Amore, non capisco.”

La dottoressa lo redarguì:

“Aspetta a chiamarmi amore, non so se tu dopo lo farai ancora.”

Il gruppo si incamminò verso i più reconditi meandri della Nerv, arrivarono al cimitero degli Eva e tutti furono sbalorditi da quegli enormi scheletri e la dottoressa spiegò il tutto:

“Questi sono fallimenti… come me…. nel 2000 l’uomo trovò un dio in Antartide e cercò di usarlo per se stesso,  ma questo atto di sfrontatezza fu pagato col Second Impact e l’uomo perse la fortunosa conquista. Allora non pago della sua superbia cercò di copiarlo e questi sono le copie fallite, ovvero Eva non completati.”

Tutti restavano in silenzio, ma la dottoressa continuava a parlare:

“Gli Eva discendono da Adam, il primo angelo e possimao considerarli uomini.”

Maya rabbrividì di fronte a quelle parole, Toshiki e Misato erano inorriditi, ma restarono in silenzio, Kaji sembrava sapere già tutto. La dottoressa portò gli altri in un’altra stanza colorata di una luce azzurrognola, nella quale era presente un letto ed alcune apparecchiature mediche, visto ciò Misato commentò:

“Sembra l’appartamento di Rei.”

La dottoressa:

“Infatti lo è, Rei è cresciuta qui i primi anni, questa luce fredda riflette il suo carattere freddo.”

Intanto in infermeria Rei si era appena svegliata e freddamente si era messa ad osservare il pupazzo che il dottore le aveva portato, incuriosita lo prese in mano e si domandò:

>Questo che cosa è?<

Senza accorgersene se lo strinse al petto e lo guardò in quegli occhi di plastica, lo fissò per qualche secondo e d’un tratto iniziò a tremare e a sudare, della lacrime gli rigarono il viso, sentiva il freddo corrergli lungo la schiena, socchiuse gli occhi e iniziò a battere i denti e nella sua mente passarono tutti i suoi ricordi. Trascorse 5 minuti in quello stato e poi si mise ad urlare a pieni polmoni seduta nel letto e sudata fradicia, come se si fosse svegliata da un incubo, forse il suo più brutto incubo, come smise di gridare disse fra se e se portandosi una mano alla bocca:

“Mio Dio che cosa ho fatto?…Ho fatto soffrire la mamma…la sento soffrire adesso…dov’è, devo aiutarla.”

La ragazza uscì dal letto e cercò di uscire, ma due infermiere accorse cercarono di fermarla ostruendole la porta. Arrivò Kaworu dal corridoio e prese a forza una delle due e caddero in terra entrambi, così mentre la seconda infermiera accorreva la collega caduta, Rei riuscì a infilare la porta ed ha scappare, il ragazzo fece altrettanto correndo nella direzione opposta lasciando le infermiere indecise sul da farsi, mentre Rei correva ringraziò mentalmente il Fifth:

>”Grazie Kaworu”<

Inaspettatamente arrivò la risposta:

>”Non c’è di che.”<

La ragazza corse, sapeva già dove andare, seguiva quella sensazione di disperazione che conduceva all’anima della madre.
Intanto il gruppo, sempre più atterrito da quei sconvolgenti fatti era giunto al terminal Dogma, di fronte a loro si stagliava quel tubo di vetro e acciaio e quelle pareti nere, la dottoressa prese dalla tasca del camice un comando ed una pistola, premendo un tasto accese la pareti e mostrarono i cloni di Rei che ridevano e si poteva sentirli sghignazzare. Questa fu di certo la più agghiacciante delle scoperte, tutti si guardavano in giro cercando di capire se era Rei o cosa, o più che altro volevano sapere chi fosse in realtà Rei. Misato fu la più esplicita:

“Ritsuko, cosa sono? Cosa è Rei?”

La dottoressa rispose:

“Queste sono bambole, fantocci di forma umana senza Anima, sono i componenti base di Dummy-System e soprattutto sono i ricambi di Rei, se se ne guasta una ne abbiamo un’altra pronta, dobbiamo solo trasferirgli l’anima. Però loro sono i miei carnefici, loro mi hanno sconfitta. Rei è anch’essa una di loro, lei è sia umana che angelica…Lei ….però era anche una bambina spaventata che io ho accolto in casa mia e gli ho dato il mio affetto …però la sua parte di angelo a fatto si che durante la sua ultima reincarnazione perdesse l’amore che provava per me…. Stamattina Rei si è svegliata e non si è ricordata più nulla di me e di lei, del suo abitare a casa mia e di Toshiki….Tutti quei momenti sono andati persi per sempre. È tempo di morire...”

Dicendo quelle ultime parole si puntò la pistola alla tempia.

Maya:

“Sempai, no.”

Toshiki:

“Amore. No, non farti così del male, pensa a nostro figlio.”

“E’ per lui che lo faccio, non si merita di venire al mondo con una madre così.”

Si udì un urlo e dei passi veloci arrivare, Rei correva verso la dottoressa e le saltò addosso facendola cadere e le sue mani persero il comando e la pistola, Misato prese subito la pistola che gli era rotolata lì vicino e gli inserì la sicura. Ritsuko una volta in piedi disse guardando sdegnata la First che si stava rialzando qualche passo più in là:

“Dovevo aspettarmelo che li avresti protetti, dopotutto sono il tuo futuro.”

Una volta che Rei fu eretta guardò il comando che aveva in mano e lo fissò, si girò verso la dottoressa e a sguardo basso disse:

“Tu hai sofferto anche troppo, ma di loro me ne devo occupare io.”

Passò qualche secondo e poi Rei premette un pulsante, le pareti da arancio divennero vermiglie e quei corpi si dilaniarono emettendo la loro ultima risata, questa scena lasciò tutti nello stupore generale, poi Misato si rivolse duramente a Rei:

“Rei, ti rendi conto di cosa stai facendo?”

La ragazza rispose serenamente:

“Si, lo so, sto eliminando gli ultimi miei motivi di sofferenza, da ora in poi sarò io e solo io Rei Ayanami….. no, sarò Rei Akagi, o se il dottore lo vorrà sarò Rei Tokugawa.”

Rei gettò a terra il comando andò di fronte alla dottoressa, la abbracciò dicendogli:

“Mamma, andiamo a casa per favore, non voglio stare ancora qui, poi non voglio che tu faccia più cose del genere.”

Ritsuko piangeva, ma sapeva di aver ritrovato al figlia, la sua vera figlia, il dottore, anch’esso con le lacrime agli occhi abbracciò le sue due donne, mentre Maya raccolse Cocco lo porse alla ragazza dicendogli:

“Scommetto che questo e tuo.”

La first si staccò un po’ dai dottori e prese il pupazzo ed infine il dottore disse a loro:

“Adesso ragazze mie vi porto a casa.”

Kaji abbracciò Misato da dietro e la strinse a se, mentre Maya si asciugava le lacrime.

Alla sera Misato insieme a Kaji portò le figlie a trovare la First e come la vide in camera, Nadia scoppiò a piangere, Rei la abbracciò e la confortò:

“Dai, sorridi, te lo ho detto, se sorridi sono felice anche io, visto mi hai sorriso e sono tornata.”

La castana, con la testa appoggiata alla spalla della First, si calmò, ma poi notò una cosa ed urlò:

“Kawaiiiiii…. Ciao come ti chiami bel coccodrillo?”

Aveva notato Cocco, stava per prenderlo, ma Rei glielo portò via dalla mani appena in tempo e poi se lo portò sopra la testa in modo tale che la ragazza non potesse prenderlo. Nadia si lamentava e cercava di saltare, ma Rei continuava a portargli via il pupazzo appena era lì per prenderlo, la first la sgridò un po’:

“Adesso non piangi più….Lui è Cocco ed è mio.”

Poi guardando Asuka:

“Tua sorella è tornata quella di prima.”

Asuka con lo sguardo un poco perso:

“Lo sai che è fatta così, ride, piange e poi ride……Rei, dovrei essere in collera con te per avermi abbattuto, ma non c’è la faccio, se penso a quello che hai fatto.”

Rei diede il pupazzo alla castana raccomandandosi di non fargli del male e poi si rivolse alla second:

“Asuka, io sapevo quello che facevo e non volevo che voi due vi facciate del male, avete sofferto abbastanza ed ora è il momento per essere felici.”

Rei aprì le sua braccia ed Asuka ci si avvolse dentro, Rei le disse:

“Allora…Amiche.”

“Si, amiche.”

Intanto in salotto Kaji, Misato, Toshiki e Ritsuko, discutevano della giornata, Toshiki:

“Allora, un corpo per un’anima….”

Ritsuko:

“Si.”

Misato:

“Se è così anche gli Eva….”

La dottoressa abbassò lo sguardo e rispose mestamente:

“Si, anche negli Eva c’è un’anima, anche nei Dummy-Plug.”

Misato:

“Chi c’è negli Eva?”

Ritsuko sul punto di piangere:

“Non adesso, se le ragazze ci sentissero ci odierebbero.”

Toshiki per cambiare discorso:

“Adesso mi spiego come Rei ha reagito così bene a quel proiettile.”

“Rei è in parte angelo.”

Misato:

“…e ci distruggerà.”

Ritsuko stringendo un cuscino:

“No, lei è un angelo buono, è il mio angioletto.”

Kaji:

“Si Rit-chan hai ragione, se volesse attaccarci lo avrebbe già fatto, invece si è sacrificata per noi.”

Misato confortata:

“Ok, poi vuole così bene a Nadia ed Asuka.”

Toshiki iniziò a piangere e disse alla dottoressa:

“Se oggi ti sparavi mi sparavo anche io, non avrei sopportato di vivere senza di te e senza Rei.”

Ritsuko lacrimò anche lei e abbracciò l’uomo:

“Scusami, non so cosa mi sia preso, ma sentire Rei così fredda e distaccata da me mi ha sconvolta.”

Misato bevendo un po’ di birra:

“Mi domando cosa ha fatto tornare in se Rei?”

Kaji:

“L’amore per Ritsuko e Toshiki suppongo e forse per il fratellino.”

Ritsuko:

“Probabilmente Cocco… Forse i suoi ricordi erano assopiti e vedendo il pupazzo che Toshiki gli ha dato con tanto amore gli ha ricordato qualcosa e poi sono tornati tutti gli altri.”

Misato:

“Allora tutto bene quel che finisce bene….. Basta con questi discorsi, per oggi ne ho avuto abbastanza.”

Poi alzando la voce:

“Bambine…venite subito qui.”

La ragazze si piombarono in soggiorno  con Asuka che brontolava:

“Misato finiscila di chiamarci così.”

La donna dai capelli porpora fece finta di niente e parlò:

“Ragazze abbiamo una bella sorpresa per voi.”

Asuka impaziente:

“Cosa? Cosa?”

“Domani iniziamo il trasloco.”

La rossa demoralizzata:

“Che novità.”

Misato:

“Si, anche i dottori con Rei traslocano.”

Incuriosita la second:

“A si, e dove?”

Toshiki:

“Nella casa vicino a casa vostra.”

Nadia:

“Eeehhh perché così vicino?”

Toshiki:

“Per non dividere voi tre e poi col bambino due Baby-sitter vicine possono tornare utili.”

Finirono la serata a discutere sulle modalità per il trasferimento.

Ritorna all'indice


Capitolo 37
*** Capitolo37 ***


NewGirlEntry037 Capitolo 37

L’indomani mattina, dopo una breve sessione di test, Rei convinse Kaworu ad accompagnarla al parco antistante la grande piramide, una volta giunti li la ragazza riuscì ad esprimere al Fifth una cosa che aveva in testa dal giorno prima:

“Kaworu, volevo ringraziarti per ieri.”

“Lascia stare.”

La first un po’ intimorita:

“Perché lo hai fatto?”

Imbarazzato il ragazzo dai capelli argentei:

“Non lo so, cioè lo so…vedi…io ti ho dato la mia parola che non avrei fatto niente fino a quando non saresti tornata in te eeee …..se poi tua mamma si suicidava…… tu non saresti più tornata in te ed allora….”

Sorridendo la First:

“Lascia stare, ho capito, comunque grazie.”

La ragazza velocemente diede un bacio sulla fronte del ragazzo e questo scaturì un dubbio in quest’ultimo:

“Baciarsi è un altro modo per ringraziare?”

“Bhe,….Si a volte, ma è sopratutto un segno di affetto.”

Kaworu vide più in là una coppietta che stava limonando e fece a Rei:

“E’ un bacio anche quello?”

Rei era un po’ imbarazzata, ma rispose:

“Si… Quello però è per amore.”

“Proviamo anche noi?”

La First spaventata:

“Ma….mi sembra eccessivo.”

“Tu….hai mai baciato così?”

“No”

Sorridendo il ragazzo:

“Allora perché non proviamo, dopotutto siamo Lilim.”

Poi dopo i ragazzo, vedendo l’imbarazzo negli occhi della First si tirò indietro goffamente:

“No,….beh…lasciamo stare…scusa….”

Rei dopo un attimo lo guardò decisa:

“Kaworu….proviamo.”

Il ragazzo si girò:

“No, scherzavo, a me non interessa veramente.”

Rei lo chiamò subito:

“Kaworu….Kaworu.”

Ma senza risultato, allora lo richiamò severamente:

“TABRIS!”

Il ragazzo si girò di scatto e si ritrovò il volto di Rei di fronte al suo e gli domandò:

“Sicura?”

“Si, sicura!”

I due inclinarono le teste, le avvicinarono e le loro labbra si unirono ed infine le loro lingue arrivarono al contatto. Restarono in quella posa qualche attimo, ma poi si lasciarono.
Restarono ancora un momento a guardarsi negli occhi e poi Rei con tono flebile:

“Lo hai sentito anche tu?”

Kaworu, con lo stesso tono:

“Si, quel calore…quella sensazione….quella felicità….”

“Tu hai usato la parola felicità?”

“Si, ora mi sembra di comprenderla.”

Un attimo di silenzio passo tra i due e poi il ragazzo:

“E tu invece….hai sentito qualcosa?”

“Si…. Però l’avevo già sentita gia da altre persone.”

“Come da altre persone?”

“Si, da Misato quando è con Kaji, dalla mamma quando è col papà da persone che si amano.”

Un poco timoroso il ragazzo:

“Non ci staremo innamorando noi due?”

“Non lo so…comunque quando sto con te mi sento bene, non so perché tu sei simile a me oppure per altro.”

“Anche io mi sento così ed ho il tuo stesso dubbio.”

“Una volta una persona a me cara mi ha detto che se provo amore per qualcuno sono più umana di quanto possa credere…. Non lo so, ma sembra che abbia ragione.”

“Cioè io ti piaccio?”

“Un po’ si.”

“Anche tu mi piaci, il tuo modo di cucinare poi è fantastico.”

La ragazza arrossì ed abbassò lo sguardo, poi in tutta fredda corse via dicendo:

“Kaworu ci vediamo, ora devo preparare un po’ di roba per il trasloco. Ciao.”

Il ragazzo un poco frastornato guardò la first andarsene rispondendo al saluto e agitando la mano:

“Ciao Rei…..ci vediamo.”

In casa Katsuragi, Asuka e Nadia chiudevano in delle scatole la roba della rossa e la castana si lamentò con la sorella:

“Ma si può sapere quanti vestiti hai, a me servirebbero anni per avere così tanti vestiti e figurati se me ne prestassi uno, dopo è vero se dico che sei antipatica e gelosa.”

Asuka:

“Zitta, sempre a lamentarti, pensa a chiudere le scatole.”

Stessa scena a casa Akagi dove Rei, appena arrivata, impiegò poco a fare un paio di scatole della sua roba, impiegò di più a mettere via il suo vestito nero visto che lo stava tenendo come una reliquia. Alla Nerv invece gli adulti stavano svolgendo i soliti impieghi e se ne andarono via molto presto visto che avevano un sacco di roba da sistemare negli scatoloni il tran tran durò una settimana. Anche Kaworu aiutò in casa della dottoressa, visto che il dottore non poteva essere sempre presente dato il suo lavoro ed infine, grazie ad una opera di convincimento fatta sul comandante i nostri eroi potettero avere qualche giorno libero per sistemarsi nelle nuove abitazioni. Passò un’altra settimana ed infine il primo sabato sera ci fu l’inaugurazione. Si organizzò una grande festa e furono invitati più o meno tutti, per l’occasione Kaji ed il dottore levarono la staccionata e fecero un gazebo tra le due case mentre Rei, Kaworu e la dottoressa cucinavano, Asuka e Nadia apparecchiavano e Misato finiva di sistemare le ultime cose, PenPen gironzolava tra le due case e sembrava che dirigesse i lavori.

Il primo ad arrivare fu il Comandante Fuyutsuki e fu accolto da Nadia che con il suo vestito rosa si occupava degli onori di casa:

“Buonasera professore, anche lei qui?”

“Si Nadia, i tuoi genitori mi hanno invitato e poi non potevo mancare sapendo che c‘eri anche tu.”

Stringendo le spalle la ragazzina rispose:

“Professore lei mi fa arrossire.”

Dopo poco arrivarono Sigheru e Makoto accompagnati dalle rispettive ragazze e subito Misato volle conoscerle:

“Allora i miei due assistenti preferiti cosa mi hanno portato:

Makoto presentando una ragazza un poco bassa e paffuta col caschetto ed i capelli color castano scuro:

“Questa è Miki è la figlia del padrone della lavanderia dove vado di solito, è lei che mi da consigli come lavare le sue divise.”

Sigheru, accompagnato da una ragazza alta dai capelli lunghi e ricci e di color biondo scuro:

“Questa è la mia Nanako, l’ho conosciuta ad un corso di chitarra ed allora un accordo tira l’altro e…”

La ragazza subito rispose al ragazzo dai lunghi capelli:

“Sigheru, smettila per favore.”

Fu la volta dei padroni di casa presentarsi ed ha far i convenevoli fu il maggiore:

“Allora io sono il capo di queste due teste dure, sono il maggiore Misato Katsuragi, poi questo è il mio quasi marito Rioji Kaji, poi ci sono i miei due diavoletti, Asuka e Nadia, poi nella casa in parte ci abita la dottoressa Akagi col dottor Tokugawa, con la loro figlia Rei, sapete la dottoressa oltre ad essere mia amica è anche in stato interessante, stavolta il dottore ha colpito nel segno. Prima che mi dimentichi il ragazzo dai capelli argentati è Kaworu, poi per correttezza vi dico che le ragazze sono tutte quante adottive per cui si spiega la poca differenza di età che abbiamo.”

Ci fu un incrociarsi di mani e convenevoli e dopo un po’ tutti furono nel giardino a bere l’aperitivo.
La dottoressa stava finendo di cucinare, ma era preoccupata Misato la notò e le domandò:

“Ritsuko ti senti bene… il bambino?”

“No, il bimbo sta bene sono preoccupata per Maya, mi ha promesso che sarebbe venuta e non è da lei mancare.”

“Che sia intimorita.”

“Si, vedi uscire con Mariko per lei non è facile sopratutto perché ci siamo noi.”

In quel momento fuori sul marciapiede due ragazze discutevano:

“Dai Mariko, entriamo sono miei amici non posso deluderli così.”

“Si, ma cosa penseranno.”

“Cosa vuoi che pensino, dai ho promesso, non farmi fare brutta figura di fronte ai miei superiori.”

Nadia sentì parlare fuori dal cancellino allora incuriosita andò a vedere, riconobbe le due ed allora balzò fuori e subito:

“Ciao Zietta Maya, mi presenti la tua amica.”

“Ciao Nadia, questa è Mariko.”

“Ciao Mariko, allora sei l’amichetta della Zietta.”

Presa in contropiede la ragazza rispose un po’ timidamente:

“Si, sono la sua amica, tu allora sei Nadia, Maya mi ha raccontato tanto di te, mi ha detto che ti piace la coda ai capelli.”

“Si, me l’ha fatta lei.”

“Lo so è un’esperta in queste cose, vorrebbe che me la facessi anche io, ma io non voglio.”

“I gusti sono gusti, allora entrate che mancate appena voi e poi ci siamo tutti.”

Le tre entrarono, Mariko come sua consuetudine diede la mano a Maya e si incrociarono le dita, quando furono dentro Nadia le annunciò:

“C’è qui Maya con la sua amica.”

Tutti si piombarono nel salotto, le due ragazze erano molto imbarazzate, ma poi ci furono i primi commenti che le smossero un po’:

Sigheru:

“Finalmente siete arrivate, aspettavamo voi per mangiare.”

Passarono altri 5 minuti tra presentazioni, strette di mani eccetera, poi Maya notò che mancava la sua Sempai:

“Ma la dottoressa?”

Una voce proveniente dal giardino:

“Eccomi con calma che arrivo.”

Come fu in soggiorno:

“Allora sei tu la famosa Mariko, Maya continua a parlare di te, ti vuole un gran bene.”

Mariko rispose:

“E lei è la sua Sempai.”

Sembrò scoccare una scintilla tra le due, ma poi la dottoressa si avvicinò alla ragazza dai capelli neri e gli mormorò in un orecchio:

“Dai non essere gelosa di me, io tra poco avrò un altro figlio dal dottore che mi vuole sposare, per cui la tua Maya non mi interessa, tu però trattala bene. Ricordati hai trovato un tesoro di ragazza.”

Mariko spalancò gli occhi, ma poi capì che non doveva preoccuparsi della dottoressa. Misato dal gazebo urlò agli ospiti:

“Pronto in tavola.”

Il gruppo si ritrovò a mangiare e durante il pranzo si divertirono molto tra discussioni varie e vari sfottò tra colleghi e qualche storia raccontata da Fuyutsuki. Finita la cena Kaworu si allontanò un po’ e si sedette su una altalena a divanetto posta sul bordo di una della due villette. Dopo un po’ fu seguito da Rei che gli si sedette a fianco e gli parlò:

“Allora Kaworu, non ti trovi a tuo a agio?”

Col suo solito sorriso il ragazzo rispose:

“No, non è questo, ma stasera continuo a sentire quella sensazione.”

“La percepisco pure io ed un po’ dappertutto tra Misato e Kaji, mia mamma col papà e poi da Sigheru con Nanako, Makoto e Miki ed infine anche da Maya e Mariko.”

“Cos’è san Valentino stasera?”

“No, però si vogliono bene.”

“Sono felici….Rei secondo te posso essere felice anche io?”

“Perché no?, basta che tu lo voglia. Del resto fin quando si vive si po’ trovare ovunque occasione di essere felici…. Inoltre tu hai sempre quell’aria allegra.”

“E’ solo una maschera.”

“Non credo anche sia solo una maschera, tu vorresti essere così.”

Le urla di Misato distrassero i due:

“Rei, Kaworu, venite a prendere il gelato, altrimenti Asuka e Bechy ve lo mangiano.”

Kaworu:

“Su Rei andiamo o niente gelato.”

Il ragazzo prese la mano della First e se la tirò dietro tra le risa di quest’ultima:

“Kaworu a piano dai, mi fai cadere.”

La serata passò ancora all’insegna del divertimento, Sigheru e Nanako andarono a prendere le chitarre e così poterono mettere in piedi un karaoke improvvisato a cui parteciparono tutti, persino il comandante Fuyutsuki. Dopo quella cantata i Children andarono nel salotto della dottoressa a guardarsi un DVD, dopo un’altra oretta il comandante entrando nella casa della Akagi richiamò a sé la donna e accorse subito e quando fu sulla soglia della porta a vetri vide tutti e quattro i ragazzi addormentati sul divano, Kaworu era seduto all’estrema destra ed a lui si era appoggiata Rei, poi Asuka che si appoggiava a vicenda con Bechy, infine il Comandante domandò alla dottoressa:

“Ma siamo sicuri che è un angelo, dorme come un bambino.”

“Si, è un angelo, però la mia Rei lo sta cambiando.”

Entrò anche il dottore e vedendo quella scena prese della coperte e coprì i quattro ragazzi, successivamente entrò anche Kaji e fece la sua proposta:

“Direi noi adulti di metterci dietro al divano e poi con l’autoscatto ci facciamo una bella foto per ricordarsi la serata che dite?”

Il dottore:

“Direi che è un’ottima idea.”

In cinque minuti tutto fu pronto, i children, all’oscuro di tutto, furono il soggetto di un po’ di foto, ed infine tutti si misero in posa per la foto di gruppo, fecero un ritratto con i ragazzi addormentati sul divano e gli adulti accoppiati dietro, anche il comandante fece coppia con PenPen che nonostante il carattere un po’ burbero sembrava andare d’accordo con il pinguino o forse era l’animale a considerare il comandate la persona più matura che era presente in quella casa.

Più tardi Makoto, Miki, Sigheru, Nanako ed il comandante se ne andarono salutando tutti, nel salotto di casa Katsuragi, Maya e Mariko stavano sedute sul divano e parlavano con i padroni di casa, la ragazza dai capelli neri ringraziava per l’ospitalità:
 
“Vi ringrazio per questa piacevole serata, inoltre vorrei ringraziarvi per l’averci messo a nostro agio.”

La dottoressa che se ne stava tra le braccia di Toshiki seduto in poltrona rispose:

“Figurati, ero preoccupata che non sareste venute però quando vi ho viste ne sono stata felice.”

Rioji fece una domanda:

“E’ da tanto che vi conoscete?”

Mariko:

“Un anno e mezzo che ci conosciamo ed ora siamo insieme da dieci mesi.”

Toshiki:

“Siete molto affiatate.”

“Si.”

Guardando il maggiore Mariko parlò un po’ intimorita:

“Mi sento un verme, ho pensato che mi tradiva con qualcuno della base, ma in realtà si stava occupando delle sue figlie.”

Misato:

“Non preoccuparti, Maya è fedele, sai l’altro giorno mi ha detto di voi due, per lei è stata dura, ma alla fine credo c’è l’abbia fatto per te. Sai è una brava ragazza, diligente, seria e responsabile.”

Maya arrossì e disse modestamente:

“Maggiore basta, mi mette in imbarazzo.”

Mariko:

“E’ sempre così, come si parla bene di lei arrossisce, il mio pomodorino.”

“Mariko dai non chiamarmi così.”

Mariko avvolse col braccio la testa del tenente e se la tirò contro andandola poi a baciare sulla fronte. Naturalmente Maya si dimenava, ma non riuscì a divincolarsi fino a quando la compagna non mollò la presa. Gli altri quattro scoppiarono a ridere e dopo ciò Mariko domandò alla dottoressa:

“Allora è in dolce attesa?”

“Si, sono di 2 settimane, ma la strada è ancora lunga.”

“Che bello essere genitori.”

A Maya venne un’espressione triste e Misato la notò e subito gli domandò:

“Maya, cosa c’è?”

Freneticamente la ragazza rispose per uscire da quella situazione:

“Niente, assolutamente niente.”

“E no! Quella non è la faccia di chi non ha niente.”

“Assolutamente niente maggiore.”

Ritsuko:

“Ragazze se avete qualche problema ditecelo, magari possiamo aiutarvi.”

Mariko:

“Vede, i nostri genitori ci hanno sbattute fuori di casa ed ora noi viviamo in affitto, ma mi sa che non ci basterà il solo stipendio di Maya per andare avanti, poi lei vuole che io prima finisca l’università e non vuole che vada a lavorare.”

Maya un po’ adirata:

“Certo, hai quasi finito, sei a metà la tesi, se ti mettessi a lavorare adesso ritarderesti ancora e non sarebbe una buona cosa.”

Toshiki disse qualcosa alla dottoressa nell’orecchio,fatto ciò quest’ultima propose alle due:

“Maya, Mariko io ho ancora casa mia, se volete potete andare là a vivere e quando sarete entrambi a posto con il lavoro mi pagherete l’affitto arretrato.”

Maya:

“Sempai mi dispiace, ma non possiamo accettare.”

Ritsuko un po’ frastornata e triste:

“Maya, dai accetta il mio aiuto, di più non posso darti.”

Toshiki:

“Ritsuko ha ragione, non preoccupatevi per noi, io guadagno bene e non state di peso, quando sarete a posto ci metteremo d’accordo per l’affitto.”

Misato:

“Maya, Mariko accettate per favore.”

Vedendo un po’ di esitazione il maggiore severamente disse:

“Tenente Maya Ibuki questo è un ordine.”

Le due restarono ancora in silenzio fino a quando Maya si rivolse alla compagna:

“Tu cosa dici Mariko?”

“Non saprei, io mi fido di te.”

Il tenente rivolgendosi agli altri:

“Va bene, allora accettiamo, visto che siete così insistenti.”

Misato:

“E brave ragazze.”

Ad un tratto un fulmine illuminò il cielo, si sentì il boato del tuono e successivamente delle urla che si stavano avvicinando, era Nadia che correva più non posso, come entrò in soggiorno si buttò tra e braccia della madre piangendo, Misato fece il suo ruolo e la rincuorò accarezzandola sulla schiena:

“Bechy, è solo un tuono non aver paura, non ti succede niente.”

Apparve Asuka sulla porta e sgridò la castana:

“Nadia, possibile che sei così frignona a paurosa, è solo un  fenomeno atmosferico, sono solo due nubi che si scontrano e fan tanto rumore ed una scarica elettrica.”

Singhiozzando la castana ribattè:

“Lo so, ma a me fa paura lo stesso.”

Kaji prese in braccio la ragazza portandola via al maggiore dicendogli:

“Adesso ti porto a letto, lì c’è il tuo Spike a proteggerti e ci vediamo domani mattina.”

La castana annuì  dando il via all’uomo che salì le scale e fu di ritorno dopo 5 minuti dicendo:

“Come ha toccato il letto, ha abbracciato Spike e si è addormentata.”

Asuka lo guardava col broncio, allora Rioji prese anche lei in braccio e la portò di sopra commentando:

“Uguale alla madre, quando vuole fa la bambina.”

Misato non ci stette a quel commento e contraccambiò:

“Finche le vizierai sarà così.”

Mariko era un po’ disorientata da quel comportamento, allora il maggiore gli spiegò:

“Vedi, Maya lo sa, quelle due hanno avuto una bruttissima infanzia ed ora trattarle da adulte per me sarebbe troppo, comunque Rioji è sempre il solito, le vizia e basta.”

Ritsuko:

“Ma Rei e Kaworu, staranno ancora dormendo?”

Toshiki:

“Dubito, con quel fulmine chi non si sarebbe svegliato.”

Misato si alzò e uscì per andare nella casa affianco e come ci fu dentro trovò i due sul divano che si stavano baciando, attese che finissero e poi gli disse allegramente:

“Piccioncini, andate a letto anche voi, Rei tu in camera tua e tu Kaworu sul divano e non entrambi in camera o sul divano. Se il dottore ti pesca insieme a Rei, Kaworu la tua carriera di children sarà molto breve.”

Sfoggiando il suo solito sorriso il ragazzo:

“Allora stasera dormo qui, non mi portate al mio alloggio?”

Misato:

“No, è tardi e poi fuori c’è un acquazzone di quelli, io torno di là voi andate a letto e non combinate altro, la vostra dose di coccole ve la siete già data.”

I due ragazzi mossero il capo per dare risposta affermativa, il maggiore ritornò alla propria casa e come fu in soggiorno relazionò agli altri ai quali si era di nuovo congiunto Kaji:

“Tutto apposto li ho mandati a letto, Ritsuko se non ti dispiace Kaworu dormirà sul tuo divano, mandarlo adesso nel suo alloggio è un po’ complicato dall’acqua che viene giù.”

Il dottore incuriosito:

“Ma cosa stavano facendo?”

Misato con la massima calma:

“Stavano sistemando le coperte ed i cuscini che le mie due hanno messo sottosopra nel venire di qua.”

Maya:

“Ma sta piovendo?”

Misato:

“Piovendo? Diluviando vorrai dire.”

Guardarono fuori dalla finestra si potevano vedere le grandi gocce cadere ed allora Mariko tristemente commentò:

“Uffa non abbiamo neanche un ombrello, Maggiore non ne ha uno da prestarci?”

Misato:

“No, restate qui stanotte, il divano-letto è comodo, inoltre con un tempo così non mi fido a mandare in giro due ragazze a quest’ora della notte.”

Maya:

“Ma maggiore...”

Misato bloccò la critica sul nascere:

“Maya anche questo è un ordine.”

A malincuore la ragazza accettò:

“Va bene, avete vinto ancora voi.”

Ritsuko si rivolse al compagno che da un po’ la teneva sul gambe.”

“Toshiki, se mi fai alzare andiamo anche noi a dormire.”

Il dottore rispose:

“No, resta lì che ti porto io a letto.”

Il dottore si alzò con in braccio la donna e si fece accompagnare da Rioji con un ombrello a casa, intanto Misato preparava il divano-letto per le due ragazze e mentre Mariko andava in bagno il maggiore disse al tenente:

“Maya, complimenti hai scelto una brava ragazza.”

“Lo so Misato, lo so, però mi mettete a disagio con tutte queste vostre attenzioni.”

“Maya, hai aiutato Bechy i suoi primi giorni, poi ti sei quasi ammazzata di lavoro nell’elaborare il piano di recupero di Shinji, questo è il minimo che potessi fare per sdebitarmi, adesso vai anche tu in bagno.”

La ragazza andò e subito arrivò Mariko che aiutò Misato a preparare il giaciglio, naturalmente parlarono:

“Maggiore, allora com’è il mio pomodorino al lavoro?”

Misato sorridendo un po’:

“Pomodorino?… Chi Maya….?”

“Si, vede la chiamo così.”

“La tua Maya è uno dei migliori tecnici che abbiamo tra le nostre file, so che posso fidarmi di lei.”

“Bene, lo sapevo che è brava, però mi ha detto che vuole andare via una volta finito quello che dovete fare.”

“Si, lo so, vuole fare la maestra d’asilo, sarebbe in gamba anche lì, devi vedere Bechy come le si è affezionata.”

“Si lo so, la sua cara zietta Maya.”

“Eccola allora buonanotte.”

Entrò anche Kaji e salendo le scale disse a tutti:

“Di là è un dormitorio Rei e Kaworu sono nel mondo dei sogni e Rit-chan li ha seguiti dopo poco. Adesso credo che il dottore sia con loro. Adesso me ne vado anche io a letto. Notte a tutti.”

Misato finì di sistemare e se ne andò anche lei lasciando le due ragazze a coricarsi nell’improvvisato letto. Una volta in camera il maggiore si mise il pigiama e restò un po’ nel letto a parlare con Rioji delle nuove coppiette e dopo un po’ gi disse:

“Mio Dio…. Maya innamorata… adesso ho visto tutto della vita.”

Rioji:

“Certe volte  mi domandavo se sarei mai riuscito a riconquistarti, ma sapevo di amarti e questo mi bastava.”

La donna baciò l’uomo e poi gli disse:

“Io vado a bermi un bicchiere d’acqua.”

La donna scese e sentì Mariko parlare a bassa voce a Maya:

“Maya, avevi ragione sono persone fantastiche….Pomodorino dormi già, allora ti lascio dormire.”

La donna si avvicinò al divano e poté vedere Maya dormire con la testa appoggiata al petto di Mariko e con quest’ultima che le accarezzava li capelli come per proteggerla, una volta che la ragazza dai capelli neri notò Misato e gli si rivolse:

“Vorrei sapere cosa combinate alla Nerv, certe volte mi torna a casa sconvolta, la sera nel letto mi abbraccia e io devo coccolarla. Dal suo abbraccio sembra non volermi mollare più, assomiglia a Nadia con lei prima.”

“Lo so è così sensibile la nostra Maya, comunque non preoccuparti forse non ti tornerà più a casa ancora sconvolta.”

“Un po’ mi dispiace, è così carina quando cerca affetto da me, io la amo.”

“Lo so Mariko, lo so, adesso vado anche io a letto. Notte.”

“Notte maggiore e grazie di tutto.”

Ritorna all'indice


Capitolo 38
*** Capitolo38 ***


NewGirlEntry038 Capitolo 38

Il mattino dopo Kaworu fu svegliato dall’odore della colazione ed ancora un po’ intontito si presentò in cucina e trovò il dottore a preparare il pasto, quest’ultimo come lo vide gli disse:

“Buongiorno, allora mi aiuti con la colazione?”

Sorridendo:

“Certo, cosa devo fare?”

“Io sto preparando un vassoio e poi porterò la colazione a letto a Ritsuko, ti sveglio Rei e tu servigli la colazione qui capito?”

“E se invece gliela portassi anche io a letto?”

Il dottore guardò storto il ragazzo, ma poi:

“Là sotto c’è un altro vassoio, preparalo, poi andiamo.”

I due prepararono i vassoi e si diressero nelle camere, il dottore appoggiò il vassoio sul tavolino e poi con un bacio svegliò la donna che naturalmente ringraziò per quella attenzione e poi entrambi fecero colazione. Kaworu invece restò imbambolato a vedere Rei dormire, ma poi trovò il coraggio e chiamando dolcemente la ragazza la destò, la First rimase un po’ nel letto ad occhi aperti, poi quando ebbe coscienza di se salutò il ragazzo con un gran sorriso:

“Buongiorno Fifth Children.”

Notando il vassoio:

“Che gentile sei, anche la colazione a letto, mi stai viziando lo sai.”

“Non volevo farti fare le scale.”

“E’ bello svegliarsi e trovare una persona allegra e sorridente come te.”

“Non potevo svegliarti col broncio, poi con la bella giornata che c’è.”

Guardarono fuori dalla finestra e videro quella calda luce illuminare la città, sentivano gli uccelli cinguettare e le pozzanghere asciugarsi al sole.

Intanto in casa Katsuragi la situazione era un po’ più rumorosa, Kaji aveva anche lui preparato un vassoio e stava versando nelle tazze del buon caffè a descriveva tutto a Nadia ed Asuka che inginocchiate su due sedie lo osservavano attentamente:

“Adesso verso il caffè e poi lo porto alla mamma nel letto, voi state qui e non fate rumore devo svegliarla io e non voi.”

“Ok papà.”

In quel momento comparve Maya con i capelli scompigliati e diede il buongiorno a tutti:

“Buongiorno.”

In coro:

“Buongiorno Maya.”

Asuka:

“E Mariko?”

Maya:

“E’ ancora a dormire, lasciamola stare, questa settima ha dormito poco doveva studiare per un esame ed ha fatto un paio di notti in bianco.”

Nadia:

“Perché studiare?”

“Perché vuole fare l’avvocato ed allora deve finire l’università.”

Kaji se ne andò portando la colazione a Misato, quando l’uomo fu fuori dalla cucina Nadia appoggiando i gomiti sul tavolo e tendendosi a testa tra le mani domandò a Maya:

“Allora Mariko è la tua morosa.”

La ragazza rimase impietrita, Asuka corse subito a tappare la bocca alla sorella ed imbarazzata disse:

“Scusala, non sa quello che dice.”

La castana si liberò dalla rossa e a sua volta si lamentò:

“Certo che lo so, le ho viste baciarsi.”

La rossa sempre più adirata:

“Zitta, non vedi che la metti a disagio?”

Inaspettatamente Maya:

“No, non mi mette a disagio, si, è vero è la mia morosa. Vedete ragazze, forse siete ancora giovani per capire, ma è così vi sembrerà innaturale, ma io la amo.”

Nadia con occhi sognanti:

“Che bello, Asuka ci pensi, tornare a casa e trovarsi qualcuno che ti vuole bene e ti rispetta, che bello…..mi immagino io tra qualche anno, arrivo a casa dal lavoro e mi trovo un bel ragazzo che mi accoglie in casa, io entro in casa e dico: ’Amore sono a casa’….e lui:  ’Si tesoro, allora come è andata la giornata?’…io: ’Bene, sai mi sei mancato’… poi lui mi abbraccia e mi bacia ….mmmmm che bellooooo, fantastico.”

Le altre due erano basite di fronte a quel discorso, Asuka riuscì a parlare:

“Prima impara qualcosa, poi ti troverai un lavoro e poi penserai ai ragazzi.”

Invidiosamente Nadia rispose alla sorella:

“Tu sei fortunata, sei laureata, potresti già avere un lavoro e potresti solo pensare ai ragazzi.”

Asuka:

“Bechy basta fare questi discorsi, non stanno né in cielo né in terra.”

“Dici così perché tu lo puoi fare.”

Poi la ragazza notò i capelli del tenente e gli domandò:

“Zietta, posso sistemarti i capelli?”

“Va bene, sistemali.”

La castana prese un pettine ed iniziò a pettinare la giovane donna che consumava la sua colazione.
Intanto nella camera di Misato e Kaji, quest’ultimo vi era appena entrato e sdraiatosi sulla sua parte del letto bisbigliava parole dolci all’orecchio dell’amata con l’intento di svegliarla:

“Misato, tesoro sveglia, ho qui la colazione per te, su svegliati è una bellissima giornata.”

Nessuna risposta dalla bella addormentata, allora Rioji optò per il piano B e gli disse ad alta voce nell’orecchio:

“Maggiore Katsuragi un angelo attacca la città.”

La donna balzò in piedi di colpo dicendo:

“Mobiliare le unità Eva, lo 02 in avanti e lo 01 in copert….ma cosa?”

Il maggiore si guardò in giro e capì che quella non era il ponte di comando, poi vide il vassoio, si girò verso l’uomo e gli disse:

“Solo tu potevi farmi uno scherzo del genere.”

Sorridendo l’uomo:

“Io ho provato gentilmente, ma niente, allora….”

La donna si avvicinò all’uomo e lo baciò per poi dirgli:

“Allora Buongiorno.”

“Buongiorno amore, che dici mangiamo qualcosa?”

I due fecero entrambi colazione a letto, mentre al piano sottostante Mariko si era unita alle altre in cucina, come si sedette al tavolo Maya la baciò sulla guancia, naturalmente la ragazza dai capelli corvini brontolò:

“Maya, dai non di fronte alle ragazze.”

“Non preoccuparti, sanno già tutto, sai sono molto sveglie.”

Asuka domandò alla ragazza appena arrivata:

“Mariko, ma sembri un’altra senza trucco.”

“Lo so, è il mio segreto.”

Nadia:

“Ci insegni anche a noi? Dai altrimenti restiamo zitelle.”

“Va bene allora chiamiamo anche Rei e poi ci facciamo una seduta di estetista.”

Nadia:

“A lei non serve, ha già Kaworu.”

Asuka:

“Nadia zitta, sei una pettegola.”

“E tu sei antipatica e gelosa.”

“Tu sei infantile e piagnucolona.”

“Si, figurati hai così tanti vestiti e non me ne hai mai prestato uno.”

“Perché sono i miei e sono vestiti da donna e non da bambina.”

“Vuoi dire che sono una bambina.”

“Si, poppante.”

“E tu cosa sei?”

“Io sono una bellissima ragazza matura e con la testa sulle spalle.”

Maya e Mariko in silenzio guardavano quel battibecco che stava diventando anche divertente.
Nadia:

“Matura??? Ma sei ti stringi ancora al tuo Igor di notte.”

“E tu invece che hai sempre Spike in braccio!”

“Ma io sono una bambina, lo hai detto prima tu per cui mi comporto di conseguenza.”

“Appunto sei una bambina capricciosa e dispettosa, adesso dovrei prenderti a sculaccioni come ha fatto la mamma per questa tua mancanza di rispetto che hai nei mie confronti.”

“Si, poi la mamma prende te a sculaccioni perché mi picchi senza motivo….. Lattante.”

“Lattante a me?”

“Si, proprio a te, sei capricciosa come una bambina capricciosa.”

“Allora ti meriti una sculacciata.”

Misato era appena arrivata e ad alta voce si fece sentire:

“Facciamo così, vi sculaccio io entrambi che dite? Dieci a testa.”

Nadia sentì ancora quel calore sul suo fondoschiena e subito si lagnò:

“No, io non voglio, faccio la brava.”

Misato squadrò Asuka che rispose con un sorrisino sulla faccia:

“No, mamma. Facciamo le brave te lo promettiamo, non litighiamo più.”

“Bene, la prossima volta che litigate per motivi stupidi o fate qualche sciocchezza dieci non ve le leva nessuno, capito, neanche il papà.”

Le due ammutolite fecero di sì col capo, il maggiore si rivolse alle altre due ragazze:

“Scusatele, certe volte sono infantili.”

Mariko:

“Non si preoccupi maggiore, capita in tutte le famiglie.”

Si sentì bussare alla porta a vetri, era Rei con Kaworu, il ragazzo indossava la sua solita divisa scolastica, mentre la first portava un vestitino azzurro con dei sandali ai piedi, naturalmente Nadia corse subito ad aprirgli e come spalancò la porta:

“Ciao Rei, come sei raggiante stamattina, hai dormito bene? Scommetto tra la braccia di Kaworu.”

I due rimasero basiti da quell’affermazione, ma poi la First:

“Forse si o forse no, non lo saprai mai è un segreto.”

Imbronciandosi la castana:

“Uffa, ecco io non posso sapere niente.”

Poi sfoggiò un nuovo sorriso:

“Rei, Mariko poi ci spiega come truccarci.”

“Ok, sai la mamma mi ha comprato una trousse di trucchi, ma non li ho ancora usati.”

Misato sentendo questo discorso si rivolse a Mariko:

“Che storia è questa?”

Imbarazzata la ragazza dai capelli neri:

“Vede maggiore, a me piace truccarmi e come può vedere ora che sono struccata sembro un’altra persona, per farla breve, Nadia vuole che le insegni a truccarsi.”

“Va bene, scommetto che Bechy ha tirato in ballo anche Asuka e Rei.”

“Credo di si.”

“Allora inizia pure.”

“Posso?”

“Si.”

La giovane donna chiamò a se le altre:

“Rei, Asuka, Nadia, qui in salotto si comincia.”

Misato mise sul tavolino del salotto uno specchio, Mariko ribaltò la sua borsa dalla quale uscirono un’infinità di cosmetici e la cosa alzò un dubbio in Misato:

“Ma vai in giro con tutta quella roba?”

“Si, è il minimo indispensabile per essere belle ovunque….ma Rei dovè?”

Asuka:

“E’ andata a prendere la sua trousse di trucchi.”

Rei arrivò e si sedette anche lei sul divano e mise davanti a se i suoi cosmetici, allora Mariko iniziò quella singolare lezione:

“Sapete quale è il segreto per truccarsi bene?”

In coro:

“No.”

“Il segreto sta nella misura, ovvero non si deve mai esagerare.”

Misato lasciò le ragazze in salotto e notò che gli uomini avevano iniziato a risistemare il giardino, andò da Maya che stava guardando il cielo azzurro, gli si avvicinò e le disse:

“Maya, c’è qualcosa che non va?”

“No, niente maggiore.”

“Scusaci se ti facciamo soffrire alla Nerv, ma lo sai che è così.”

“Glielo ha detto Mariko vero?”

“Si stanotte, tu dormivi e ti stringevi a lei che ti accarezzava la testa, mi ha detto che non è la prima volta che rientri a casa sconvolta.”

“Si maggiore è vero, lei mi ha sempre confortato.”

Mariko urlò dal soggiorno:

“Maya, vieni anche tu.”

La ragazza dai capelli corti fece di no col capo e questo scaturì l’ira della compagna che gli ringhiò contro:

“MAYA POMODORINO IBUKI, ADESSO VIENI SUBITO QUI’, E’ ORA CHE IMPARI ANCHE TE A FARTI BELLA.”

Misato guardò la sua sottoposta e poi a bassa voce le disse:

“Maya, vai.”

La giovane donna andò anche lei a prendere lezioni, Misato poi andò nella casa dell’amica e la trovò appoggiata ad una finestra ad osservare Kaji e Toshiki mentre sistemavano il giardino. Mentre guardava spensierata, la dottoressa stava accarezzandosi il ventre e diceva alla creatura che aveva in grembo:

“Guarda tuo papà cosa fa, ti farà un bel giardino così potrai correrci dentro, poi pianterà un orticello dal quale mangeremo un sacco di verdura così anche tua sorella Rei sarà contenta.”

Misato dolcemente guardava l’amica e poi si mise anche lei appoggiata a quella finestra ad osservare i due uomini lavorare e parlando all’amica:

“Kaji vuole trapiantare i cocomeri, li porterà qua.”

Ci fu un attimo di silenzio e poi la dottoressa:

“Misato, è un sogno questo? Oppure è tutto vero?”

“Ritsuko, cosa mi vuoi dire?”

“Io sono felice, tu sei felice, Rei, Asuka e Nadia cioè Shinji sono felici, Rioji, Toshiki, Maya sono felici, io tra poco sarò madre, se non è un sogno questo?”

“Hai ragione, vorrei che fosse sempre così.”

Restarono ancora un po’ così poi il maggiore:

“Non vedo Kaworu, dov’è?”

“E’ uscito a fare quattro passi, ha detto, forse andava prendere qualcosa.”

Il ragazzo fece più di quattro passi, infatti si ritrovò da solo tra le macerie di un quartiere in demolizione e visto che era domenica nessuno stava lavorando, ad un tratto dal nulla apparvero dei monoliti e quello principale disse molto severamente (Keele):

“Cosa aspetti ora che il sedicesimo angelo è stato abbattuto tocca te.”

Sempre sorridendo i ragazzo:

“Lo so, però fatemi lavorare ancora un po’ sul Third Children, fate che loro abbiano piena fiducia in me e poi attuerò il copione.”

Un altro monolite parlò (Membro francese):

“Lo speriamo per te.”

“Non preoccupatevi sorprenderò tutti.”

(Membro americano):

“Ricordati tutto deve andare secondo i piani prestabiliti.”

“Si, lo so tutto deve scorrere come la corrente dei Lilim.”

(Keele):

“Bene, ti diamo ancora un mese, poi dovrai agire.”

“Non preoccupatevi.”

I monoliti sparirono ed il ragazzo pensò:

>Me ne stavo dimenticando di loro e del third impact………. ma poco importa, loro sì che sono creature inferiori, devo ancora capire che fine a fatto il Third children, ma prima….<

Kaworu estrasse dalla tasca un foglio e lo lesse:

“Allora, pane, biscotti, uova, latte, comprerò anche qualche caramella già che ci sono.”

Il ragazzo tornò per le undici e come entrò nel giardinetto notò Rioji e Toshiki spiare da una finestra l’interno di casa Katsuragi, incuriosito si avvicino e domandò:

“Cosa succede.”

Toshiki:

“La tua Rei si è fatta bella.”

Rioji:

“Anche le altre se per quello.”

Kaworu:

“Possiamo entrare?”

Kaji:

“Direi che è meglio aspettare adesso si stanno togliendo i pigiami per poi vestirsi, io direi di andare via da qui prima di prendere qualcosa sulla testa.”

Toshiki:

“Direi di si, sapete come sono le donne. Andiamo a innaffiare gli orti piuttosto.”

 I tre se ne andarono e Kaworu appoggiò la spesa sul tavolo fuori dalla casa del maggiore e poi raggiunse gli altri due con un annaffiatoio pieno d’acqua per dare da bere hai preziosi ortaggi del sig. Kaji mentre Toshiki piantava i primi semi delle sue verdure.
A mezzo giorno Misato uscì e chiamò i tre uomini dicendogli di entrare in casa, una volta dentro furono fatti accomodare sul divano e gli venne detto di chiudere gli occhi e quando gli fu ordinato di aprirli si trovarono davanti degli angeli. Le children erano vestite di tutto punto, ogni cosa era  posto dal trucco, ai capelli, dai gioielli, alle scarpe ed i vestiti erano impeccabili. Asuka indossava il suo vestito verde scuro, con la borsetta regalatagli dal padre e delle scarpe nere col tacco, mentre un rossetto rosso fuoco le accentuava le labbra. Sui suoi capelli dei fiocchetti verdi avevano preso il posto del diadema di connessione a tenerli.
 Nadia aveva indosso un completo bianco formato da pantaloni a zampa d’elefante e una giacchetta che copriva la sua maglietta nera col collo alto, ai piedi aveva gli stivaletti della divisa della Nerv che le alzavano la statura, naturalmente alle orecchie portava le croci regalatagli da Kaji ed i capelli venivano legati da un elegante fioco nero, il trucco gli dava un’aria sia da donna che da bambina.
Rei invece indossò il suo vestito nero, grazie anche al trucco non sembrava più Rei la ragazza, ma sembrava Rei la donna, gli stivaletti e le calze le slanciavano le gambe, mentre la gonna metteva in risalto la sua vita stretta, la magia nera ed il giubbetto mostravano la sua femminilità, grazie anche al reggiseno Push-Up, i polsini ed i nastrini rendevano più armonica la sua figura contrastata dal nero degli indumenti alla carnagione molto chiara della sua pelle, infine il viso era bellissimo, labbra blu e palpebre viola, le ciglia lunghe contornavano quegli occhi rossi, occhi nei quali Kaworu si perse, occhi che sembravano sempre più decisi. I tre sul divano non parlavano, avevano un groppo in gola, potevano assaporare quel profumo di lavanda provenire da quei fiori appena sbocciati. Finalmente Kaji prese fiato e molto goffamente:

“Volete dirmi che volete uscire per pranzo?”

Misato:

“No, però vedi, abbiamo iniziato col trucco, poi sai com’è, una cosa tira l’altra.”

Rei intanto si era un po’ rannicchiata e guardava teneramente in faccia Kaworu che era imbambolato, gli prese a mano e mentalmente gli disse:

>”Tabris che ti succede?”<

>”Niente, solo che sei bellissima.”<

>”Grazie per il complimento.”<

Poi il Fifth Children gli disse a voce:

“Rei, sei bellissima.”

Rei sorridendogli:

“Grazie Kaworu.”

Nadia indispettita:

“Ed io e Asuka?”

Kaworu:

“Anche voi lo siete, ma Rei….”

Asuka incalzandolo:

“Ma Rei cosa?”

Kaworu era intimorito dagli sguardi severi dei diavoletti di Misato che attendevano impazienti una risposta, preso dal panico non riusciva proferire parola, il suo cervello era in tilt, sapeva che qualsiasi risposta avrebbe ferito qualcuna  lui non voleva farlo, fu salvato da Toshiki che continuò la sua frase:

“…ma per Rei, Kaworu ha una cotta e la vede con occhi diversi, per cui anche se Rei si vestisse di stracci sarebbe sempre la più bella.”

Nadia entusiasta:

“Asuka, Il dottore ha ragione. Kaworu vede appena Rei, per noi è inutile competere.”

Asuka non contenta:

“Allora dottore delle tre chi è la più bella?”

Il dottore sogghignando:

“Idem come prima, io sono il padre di Rei e stravedo solo per lei.”

Kaji:

“Ragazze è una battaglia persa in partenza.”

Nadia:

“Ma per te papino no, allora sono più bella io o Asuka.”

Asuka:

“Rispondi!”

Kaji si ritrovò nella stessa situazione di Kaworu:

“Bè vedete…..per me…..siete….”

Restò un attimo a pensare, era dura preferire una all’altra figlia, soprattutto per l’eventuale discussione che sarebbe saltata fuori, allora optò per una risposta diplomatica:

“..Per me siete belle tutte e due in ugual misura.”

Nadia demoralizzata:

“Uffa ecco cechi di girarla come vuoi te, sei scorretto.”

Asuka:

“E’ vero sei scorrettissimo.”

Misato:

“Quelle scorrette siete voi, non potete chiedere a papà chi delle due preferisce. Adesso noi grandi andiamo a vestirci elegantemente, poi andiamo a mangiare in un bel ristorante. Voi state qui e non sporcatevi.”

Le ragazze annuirono, poi Maya, anche lei un po’ truccata, tenendo Mariko per la mano:

“Maggiore noi andremmo a casa, sa oggi abbiamo il pomeriggio libero.”

“Si andate pure, Mariko grazie per aver insegnato a queste tre i segreti del trucco.”

“Non c’è di che maggiore.”

La due se ne andarono mano nella mano e Kaworu si sentì di troppo allora propose:

“Maggiore, me ne andrei anche io, mi sento di troppo, se vuole resto ancora un po’ con le ragazze e poi quando siete pronti me ne vado.”

Ritsuko:

“Sicuro di non voler venire con noi?”

“No, vede devo anche io sbrigare una faccenducola.”

Rei sentendo dire ciò restò perplessa, una volta che gli adulti andarono a vestirsi ed Asuka e Nadia erano sedute tranquille sul divano andò dal ragazzo e gli domandò con tono deciso:

“Tabris, non avrai intenzione di attuare il third impact oggi?”

Il ragazzo sorridente:

“Come mai questa domanda e senza parlarci mentalmente?”

“Vista la gravità della cosa.”

Il ragazzo si appoggiò al tavolo che stava fuori dalla casa e tranquillamente parlò:

“Vedi prima devo trovare il Third Children, visto che nessuno sa dove sia lo chiederò direttamente allo 01.”

“No, non andare da lei lasciala in pace.”

“Chi mi può dire dov’è?”

“Io……. avrei dovuto dirtelo prima.”

“Allora Rei dov’è.”

“Più vicino di quanto tu possa immaginare.”

Il ragazzo spazientendosi:

“Rei dimmi dov’è!”

Desolatamente Rei:

“Ora è sul divano.”

Il ragazzo guardò Asuka e poi si soffermò su Nadia ed infine disse stupito:

“Ecco perché ha l’anima rigenerata.”

“Esatto.”

“No, non è lui, dovrebbe avere l’animo a pezzi ed invece….”

“Invece non è così….ha cambiato, ha cambiato per essere felice ed ora lo è.”

“Assurdo.”

“Assurdo è chi non cerca la felicità e a quanto pare la stai cercando anche tu. La sua anima ha avuto il coraggio di cambiare drasticamente la sua vita pur di essere felice con le persone che gli vogliono bene.”

“Rei, hai perfettamente ragione, non preoccuparti il third impact lo faremo assieme e a modo nostro, parola di uomo.”

La ragazza diede un bacio alla guancia del ragazzo e gli lasciò il segno del rossetto, come lo notò si scusò:

“Scusa, ti ho sporcato.”

“Non fa niente, tanto viene via, comunque ti rovini il trucco così facendo.”

“Hai ragione.”

Furono interrotti dall’arrivo dei dottori, Kaworu si pulì subito la guancia cercando di non far vedere il segno del bacio e poi salutò:

“Allora arrivederci a domani, passate una bella domenica pomeriggio.”

Ritsuko:

“Va bene Kaworu, altrettanto.”

Il ragazzo prima di uscire disse al dottore:

“Dottore, grazie per prima, mi ha levato da una brutta situazione.”

“Non c’è di che, sai siamo circondati da donne, se non ci aiutiamo a vicenda soccomberemo.”

“Ha ragione.”

Il ragazzo si incamminò verso il Geo-front fischiettando il suo caro Inno alla gioia, anche Misato e Rioji furono pronti e le due famiglie andarono nello stesso elegante ristorante del primo incontro tra Toshiki e Ritsuko e li pranzarono e discussero allegramente. A metà del pasto iniziarono i pronostici sul sesso del bebè:

Nadia:

“Per me è maschio.”

Asuka:

“Io dico che è femmina.”

Rei:

“A me non importa, gli vorrò sempre un sacco di bene.”

Misato:

“Calma ragazze. Rit-chan avete scelto qualche nome?”

Ritsuko:

“Adesso è presto, non si può sapere neanche il sesso, comunque se è femmina vorrei chiamarla Naoko, come mia madre.”

Toshiki:

“Se è maschio chiamiamolo Hideaki come mio padre.”

Kaji:

“Hideaky, Naoko, bei nomi.”

Nadia:

“E se sono gemelli?”

Ritsuko:

“Bè se nono tre maschietti li chiamiamo Baldassar, Caspar e Melchior.”

Nadia:

“Ma che razza di nomi sono?”

Asuka:

“Quelli del Magi-System, te lo avrò detto 100 volte, ma tu mai che mi ascolti.”

Nadia:

“Perché nomi così?”

Misato:

“Per prendere in giro bambine impiccione come te.”

Demoralizzata la castana:

“Uffa.”

Rei sembrava un po’ pensierosa allora Toshiki le distrasse dai suoi pensieri:

“Rei, tu cosa ne pensi?”

“Naoko e Ideaki….Si, mi piacciono.”

Il dottore alzò il calice e:

“Allora un brindisi a Naoko o Ideaki, oppure ad entrambi.”

Finito di bere Kaji:

“Misato e noi?”

Stupita la donna:

“Noi cosa?”

“A quando un bebè che gironzola gattonando per casa?”

“Bè, allora vorresti un piccolo frignone capriccioso, che non sta mai fermo, che si sporca in continuazione e che gattona per casa?”

“Si esatto.”

“Kaji, ma non ti bastano Asuka e Nadia, mi sembra di averle descritte bene?”

“Si, però loro tra pochi anni saranno maggiorenni.”

“Facciamo così, appena arriviamo a casa Asuka e  Nadia smetteranno di camminare sulle gambe e gattoneranno, gli metteremo il pannolino, le alimenteremo col biberon, mangeranno omogeneizzati, avranno delle belle tutine, naturalmente ci sono anche i contro, non potranno più usare il gabinetto e dovranno fare i loro bisogni nel pannolino e noi, come bravi genitori, dovremo cambiarle, poi il ruttino eccetera, in pratica si comporteranno in tutto e per tutto come dei bebè. Che dici, ti può stare come proposta.”

Kaji pensò un attimo e dopo:

“Certo, è un’ottima idea…. Asuka, Nadia, godetevi il vostro ultimo pasto da adolescenti, da stasera latte, camomille ed omogeneizzati, niente gabinetto e posizione eretta.”

Ritsuko:

“Se volte possiamo farle connettere agli Eva e poi promuovere una regressione allo stato neo-natale del loro subconscio, così per loro sarà tutto naturale e voi avrete i vostri bebè, avranno il corpo da adolescenti, ma la mente da neonati.”

Misato complimentandosi:

“Brava Ritsuko e quando si può fare?”

“Anche subito dopo questo pasto.”

“Ok, allora chiama Maya e digli se domani ha voglia di iniziare con loro il lavoro da maestra d’asilo.”

Asuka e Nadia erano allibite, la rossa balbettava:

“ma…..ma…ma, volete farci questo?”

Ritsuko:

“Bè, siete sotto la tutela di Misato e Rioji, sono loro a decidere.”

Nadia spaventa:

“Dopo posso tenere Spike?”

Kaji:

“Certo, anzi per una bambina è importante avere un pupazzo.”

Asuka si immaginava le varie scene, lei e Nadia in un box col ciuccio in bocca, Kaji che gli faceva l’aeroplanino per farle mangiare, Misato che le cambiava, le passeggiate in passeggino al parco con le altre mamme che dicevano: Oh che belle bambine che ha signora Katsuragi, ma non sono un po’ cresciute. Ed il maggiore che rispondeva allegramente: Si, però a me piacciono così. Alla rossa iniziò a inarcarsi la sopracciglia destra molto e poi sentì da Nadia:

“Se dopo potrò avere il mio Spike per me va bene.”

La second innervosita:

“Come per me va bene, ma sei matta?”

Poi rivolgendosi hai genitori:

“Non avrete intenzione di fare ciò?”

Kaji:

“Scusa Asuka, ma vi comportate da bambine quando lo volete, adesso vogliamo che facciate le bambine quando lo vogliamo noi che c’è di male?”

“Che c’è di male? Ma è innaturale.”

Misato capì che la figlia aveva preso a cuore la questione:

“Asuka, è uno scherzo, è per farvi capire che oramai siete donne e non potete continuare a fare le bambine.”

Le due tirarono un sospiro di sollievo ed Asuka:

“Mi era già vista col pannolino ed il ciuccio.”

Misato restò un attimo sovra pensiero e poi:

“Bè staresti bene anche con una tutina rosa.”

Abbassando lo sguardo:

“Mamma non scherzare.”

Rioji:

“Allora non mi hai risposto alla mia domanda.”

La donna si avvicinò all’orecchio dell’uomo e gli bisbigliò:

“Ti rispondo in luna di miele.”

Intanto nell’appartamento di Maya le due inquiline erano nel letto con indosso solo le mutandine ed i reggiseni, Mariko disse al tenente che stava sopra di lei:

“Forse questa è l’ultima volta che lo facciamo in questa casa.”

“Lo so, dobbiamo ringraziare la dottoressa.”

“Già, pomodorino fatti baciare.”

Le due finirono la giornata a letto, mentre alla base Kaworu nel suo alloggio si stava suonando il violino, come per distrarsi dai suoi pensieri, ma la cosa gli riusciva un po’ difficoltosa, finché non si fermò un attimo e pensò:

>Che cosa ha combinato Shinji?… Possibile che sia felice così?…. Qui c’è qualcosa che non mi torna… comunque meglio attendere ora, se dovrò fare qualcosa meglio farlo con Rei, lei le conosce e magari io da solo potrei fare qualche stupidaggine…. Ora meglio ripassare il ‘Carnevale di Venezia ’.<

Il ragazzo prese uno spartito ed iniziò ad esercitarsi.
Dopo il pranzo le children furono portate al luna park, qui passarono un po’ di tempo sulle giostre e alla fine tornarono tutti a casa esausti, una volta tutti a casa si struccarono e si misero dei vestiti più comodi, cenarono ed infine andarono a dormire contenti per la bellissima domenica passata.

Ritorna all'indice


Capitolo 39
*** Capitolo39 ***


NewGirlEntry039 Capitolo 39

Il giorno dopo, lunedì, la vita riprese il suo naturale corso, Asuka insegnava a Nadia, Toshiki era al suo posto in infermeria, mentre Rei andò a trovare Kaworu nel suo appartamento, Misato, Kaji, Ritsuko e Maya ripresero le loro mansioni alla Nerv. Questi ultimi dopo pranzo furono fatti chiamare da Fuyutsuki e come furono tutti in ufficio il comandante fece il punto della situazione:

“Allora, il sedicesimo angelo è stato abbattuto, abbiamo perso l’unità 00 e quasi perdevamo anche il suo pilota, ma fortunatamente l’abbiamo recuperata per la felicità di tutti, ora manca un solo angelo e poi penso che avremo il faccia a faccia con la Seele, questo mi procura di più, dopo aver saputo della costruzione di unità Eva in serie.”

Misato:

“Crede che vogliano inviarcele nel caso di un nostro ammutinamento nei loro confronti?”

“Esatto.”

Rioji:

“Un problema alla volta, per quanto riguarda il diciassettesimo angelo.”

Freddamente il comandante:

“Se ne sta occupando il First Children, ho fiducia in lei.”

Misato stordita da quella affermazione:

“Come?”

“Non si preoccupi maggiore, abbiate fiducia in Rei.”

Ritsuko guardò l’amica e gli disse anche lei:

“Misato, non preoccuparti Rei sistemerà tutto.”

Il comandante riprese a parlare:

“Oggi ho fatto convocare tutti i children dovranno essere pronti per un’eventuale attacco in massa di Eva inviati dalla Seele, per cui oggi dovremo scegliere su una rosa di 4 piloti i due più adatti per uno scontro bellico del genere.”

Misato:

“Comandante, ma lo 01 si connette solo a Nadia, per cui ora sono 3 i piloti da scegliere per lo 02.”

“Arrivo anche a questo punto, oggi la First proverà a connettersi allo 01 e credo che stavolta ci riuscirà, poi volevo provare il Fifth sullo 02. A farla breve, in caso di un attacco del genere, voglio avere come piloti il First e il Fifth alla guida dello 01 e dello 02.”

Misato sempre più perplessa:

“Signore, ma secondo i test di sincronia effettuati Rei arrivava a malapena al 50% con lo 01 mentre il First non è mai salito a bordo di un’unità Eva per cui anche se dovesse avere una buona connessione dovrà fare allenamento.”

“Di questo non si preoccupi ho piena fiducia i quei due o per meglio dire credo che Rei ci procurerà un altro potente alleato.”

“Non ci capisco più niente.”

Rei intanto era nell’appartamento del ragazzo e seduto insieme a lui nel letto discutevano della faccenda:

“Kaworu, mi vuoi dire da che parte stai?”

“Non lo so Rei, non lo so.”

“Cosa ti manca per passare completamente dalla nostra parte?”

“Una prova che quella gente mente.”

“E non te ne abbiamo date abbastanza?”

“Lo so, però non mi fido di nessuno adesso.”

Il ragazzo si fece cupo in viso, ma poi domandò alla First:

“Rei, facciamo sesso come i Lilim?”

La ragazza abbassò lo sguardo e poi sgridò duramente il ragazzo:

“Tabris cosa vuoi esattamente?”

“La felicità.”

“Credi di poterla avere così, servita su di un piatto d’argento, credi che la felicità sia solo uno sfogo corporeo, allora tu non hai capito niente.”

Quelle parole colpirono il ragazzo nel profondo e subito si scusò:

“Scusami Rei, non volevo ferirti, ecco non ti ho rispettata, ti ho fatto soffrire, non ho mantenuto la mia parola da uomo.”

Rei sapeva che quelle parole erano sincere:

“Vedi, il sesso senza amore non ha senso, è come assaporare qualcosa di incompleto.”

“Rei perdonami, ma io voglio capire i Lilim più che mai e quello che mi hai detto di Nadia ieri mi ha scombussolato un po’.”

“Vedi, lei è cambiata ed ora è felice, dovrai farlo anche tu, ma questo richiede sforzo e dolore, però ne vale sempre la pena.”

“Spiegami una cosa, perché il maggiore sabato mi ha detto di stare attento a non baciarti in presenza di tuo padre?”

“Vedi, i papà sono molto gelosi delle proprie figlie, ma non perché sono cattivi o le considerino delle loro cose, ma perché gli vogliono troppo bene e hanno paura che qualcuno gli faccia del male. Vedi noi ragazze a livello fisico siamo deboli rispetto agli uomini ed è facile per loro sottometterci, inoltre ci sono uomini che riescono anche ad ingannarci solo per sfamare i loro appetiti sessuali o per altro.”

“Insomma dei veri e propri farabutti.”

“Ecco, siccome di gente così c’è né in giro, i padri delle ragazze sono preoccupati e sospettosi e molte volte vengono accecati dal loro stesso amore. Tu puoi vedere con me e il mio papà, ma anche Asuka e Nadia col Sig. Kaji il rapporto che c’è, per un padre è dura vedere una figlia crescere, saremo sempre le loro bambine e loro vorranno sempre proteggerci.”

“Scusami ancora per quello che ho detto prima, mi sento uno stupido.”

“Kaworu, ammetto che una parte di me ha sofferto per quelle tue parole, ma un’altra parte di me freme per fare l’Amore, non so cos’è se curiosità, oppure un desiderio istintivo che ho ereditato dai Lilim, spero tu possa capire.”

“Lo so Rei, io ho promesso di rispettarti e lo farò, quando entrambi saremo pronti lo faremo e sono certo che sarà bellissimo perché io e te ci amiamo.”

“Usi la parola amare…… anche io ti amo, però non voglio concedermi ancora a te, sono diventata donna da poco ed il mio corpo subirà altri cambiamenti, è la natura, quando sarò pronta insieme faremo questo passo.”

“Anche io subirò dei cambiamenti nel mio fisico, è quello che dicono diventare adulti, però so che cambieremo anche mentalmente.”

“Prima però vorrei che tu mi aiutassi a fermare quei pazzi, se ci riusciremo io e te potremo stare assieme senza Eva, senza guerre, potremmo crescere insieme, andare a scuola condividere esperienze che rendono bella la vita.”

“Rei, almeno un bacio me lo concedi.”

“Si, dopotutto quello di sabato c’è lo siamo dati lo stesso e non ci vedo niente di male.”

I due ragazzi si baciarono e poi rimasero abbracciati in silenzio, senza dire niente, perché il solo stare assieme li appagava.
Kaworu dopo qualche minuto si alzò in piedi e disse alla ragazza:

“Rei, portami da Adam.”

“Kaworu perché?”

“Ho un dubbio e lo voglio, anzi lo devo sciogliere.”

“Ok, però non credo che ci faranno andare là facilmente poi dobbiamo scendere nelle più recondite profondità del Geofront.”

“Prenderemo in prestito lo 02.”

“Ok, però non faremo del male a nessuno chiaro?”

“Si.”

Poi Rei realizzò qualcosa nella sua testa:

“NO, tu vuoi attuare il Third impact ed io ti stavo anche aiutando…. Ecco quello che sei un farabutto, altro che rispettarmi, tu mi stai usando come Ikari.”

“Rei, calmati, secondo te io avrei bisogno d’aiuto e poi lo vengo a chiedere a te che sei l’unica che mi possa contrastare?”

“Non lo so, ma non mi fido.”

“Ti prometto che se là sotto c‘è quello che credo di trovare io e te dovremo combattere, ma altrimenti io vi darò il mio più totale appoggio.”

“Prometti?”

“Si, parola di uomo.”

“Allora andiamo, senza Eva però, se andiamo a piedi attireremo meno l’attenzione.”

I due ragazzi partirono alla volta della sala dove risiedeva Adam, ma quando aprirono l’ultimo sigillo il sistema d’allarme rilevò la loro presenza, nella sala comando fu il panico, Yuyutsuki, Misato, Rioji, Ritsuko e Maya arrivarono e subito Sigheru riferì:

“La Heaven’s Door è aperta.”

Fuyutsuki:

“Da chi, chi l’ha aperta.”

“Non lo sappiamo.”

Ritsuko:

“Mio Dio Rei e Kaworu dove sono?”

“Non lo sappiamo.”

“Mobilitare gli Eva 01 e 02, qualcuno vada a prendere le mie figlie, dobbiamo far presto.”

Il comandante era su tutte le furie:

“Maledizione, altro che fiducia, ci hanno giocati entrambi, adesso attueranno il Third impact e per tutti noi sarà la fine….. Novità?”

Sigheru:

“No, tutto calmo non si notano attività a meno di due AT-Field.”

Ritsuko era pensierosa:

>Rei cosa combini, non vorrai gettare tutto all’aria proprio adesso?<

Passarono 20 minuti di completa angoscia, dalla Heaven’s Door non si ricevevano notizie, come furono pronti lo 01 e lo 02 furono mandati a vedere cosa stesse succedendo, come entrarono in quell’immensa sala col gigante di luce videro qualcosa che non si sarebbero neppure immaginati, Nadia per un attimo fu quasi contenta:

“Ma è Rei con Kaworu… strano posto per appartarsi.”

Asuka agitata la riportò seria:

“Bechy, lo vedi che sono sospesi a mezz’aria.”

Spaventandosi la castana:

“Mamma è vero, volano.”

Anche dal ponte di controllo vedevano quei due ragazzi girati di schiena levitare nell’aria di fronte a quel gigante. Misato ordinò agli Eva:

“Unità Eva restate lì e attendete istruzioni.”

La First ed il Fifth stavano a sguardo fisso verso l’enorme creatura, poi Kaworu digrignando i denti e stringendosi i pugni disse a Rei:

“Avevi ragione tu, mi hanno tradito, questo non è Adam, ma è Lilit.”

La First prese la mano destra del ragazzo e gli rispose:

“Mi dispiace, ma io credevo che lo sapessi pure tu.”

Kaworu non aveva più quel sorriso che lo contraddistingueva, ma aveva in sé rabbia per aver assaporato l’odore del tradimento, percependo quelle sensazioni la first volle ancora parlargli:

“Vedi cosa si prova quando si è traditi, adesso dobbiamo dare spiegazioni a tutti, altrimenti saremo noi stessi dei traditori verso Nadia, Asuka e tutti gli altri.”

“Hai ragione, Rei però dobbiamo liberarla, non possiamo tenerla qui, ha un altro compito da fare.”

“Kaworu, non avere fretta, non sappiamo come potrebbero reagire Asuka e Nadia, magari creeremo un guaio ancora più grosso.”

“Ok, calma adesso, torniamo su e spieghiamo il tutto.”

I due ragazzi si voltarono e sempre levitando andarono a posizionarsi di fronte allo 01 che rimase fermo immobile, poi Rei gli parlò:

“Mamma, Misato, comandante dovremo parlarvi. Nadia, Asuka torniamo indietro.”

Dopo essere usciti la Heaven’s Door fu richiusa e Kaworu e Rei, sempre stando a mezz’aria, accompagnarono gli Eva nelle gabbie. Quando Nadia uscì dalla sua capsula e vide Rei e Kaworu sul ponte mobile, scappò subito da loro nascondendosi dietro Asuka che era apparsa dall’altra gabbia, Rei per questo ci rimase molto male, soprattutto ci rimase male vedendo lo sguardo interrogativo e spaventato che gli stavano dando le due, Kaworu, vedendo la tristezza della First gli disse:

“Non preoccuparti, ci spiegheremo e poi Nadia ti salterà al collo come fa di solito.”

La ragazza dai capelli azzurri fece un timido cenno con la testa, arrivarono Misato, Kaji la dottoressa ed il comandante e quest’ultimo disse:

“Andiamo nell’ufficio di Ikari a discuterne.”

Rei, volgendo lo sguardo alle altre due Children:

“Comandante, devono venire anche loro.”

“Ok.”

Dopo il breve tragitto per i corridoi della base si ritrovarono tutti nella stanza dell’albero sefirico, Rei e Kaworu erano al centro di un semicerchio formato da delle sedie sulle quali c’erano Ritsuko, il comandante, Misato, Maya e dietro c’era Kaji che teneva le due figlie sotto le sue braccia e che sembravano più che mai sperdute ed impaurite. Kaworu fu il primo a parlare:

“Innanzitutto ci scusiamo con voi per il nostro comportamento.”

I due si inchinarono e poi si rialzarono, poi Rei parlò:

“Asuka, Nadia, ci dispiace di avervi mentito, ma non potevamo fare altrimenti, ricordatevi che vi vogliamo bene e che lo abbiamo fatto anche per questo.”

La ragazza iniziò a piangere, ma poi:

“Noi siamo Angeli…. Scusateci se vi abbiamo tradite.”

Passarono dei minuti di silenzio, si poteva sentire solo Rei piangere e Kaworu la strinse a se per alleviarle il dolore, Asuka e Nadia erano pensierose non volevano crederci, ma poi la second si alzò andò da di fronte a Rei e le mollò un sonoro ceffone, tutti si spaventarono pensando a cosa potesse accadere, Kaworu volle intervenire, la First lo fermò:

“No Tabris, ha ragione, me ne meriterei cento, se non mille di schiaffi del genere.”

Tra i piedi di Asuka caddero delle gocce d’acqua, ma non era acqua, era la Second che piangeva e dopo un po’ disse:

“Rei, non puoi diventare donna piangendo, me lo hai detto tu.”

La first annuì e poi Asuka la abbracciò, arrivò anche Nadia in lacrime anche lei e disse:

“Rei, lo sapevo già questo, lo sapevo che eri il mio angelo custode.”

La ragazza dai capelli azzurri iniziò a piangere dalla gioia:

“Ragazze, mi perdonate?”

Le due:

“Si, Rei, ti perdoniamo.”

Le tre si inginocchiarono e abbracciate continuarono a piangere per altri minuti, Misato, anche lei con le lacrime agli occhi e tenendo una mano sulla fronte:

“Quanto sono pestifere tutte e tre assieme.”

Kaji andò ad abbracciare la morosa, mentre Ritsuko guardava soddisfatta le ragazze poi si rivolse al piccolo che aveva in se:

“Visto tua sorella com’è amata, non preoccuparti farà anche a te d’angelo custode, ne sono sicura.”

Il comandante porse alle tre un scatola di fazzoletti e gli disse:

“Alzatevi e asciugatevi la faccia, non siete più delle bambine.”

Ci misero mezz’ora a riprendersi da quel pianto, ma alla fine si trovarono tutte e tre sedute fianco a fianco tenendosi per mano. Kaworu, una volta trovata la calma spiegò il tutto:

“Il mio vero nome e Tabris e come Rei sono sia angelo che Lilim o come dite voi umano. Il mio compito era quello ci attuare il Third impact, ma essendo stato tradito non ho più alcuna intenzione di attuarlo, vedete io avrei dovuto trovare Adam per unirmi a lui, ma invece ho trovato Lilit per cui per me è stata solo fatica inutile, anzi tutti i miei predecessori sono stati abbattuti inutilmente, ma ora ho un nuovo motivo per vivere.”

Dicendo queste ultime parole diede una dolce occhiata a Rei alla quale si illuminarono gli occhi; Ritsuko vide questo comportamento e capì, Tabris continuò nel discorso:

“La seele mi ha tradito, ma non solo, la Seele sta tradendo tutta l’umanità, vuole creare un falso dio unendo tutte le anime degli uomini, ma è solo una pazzia, è un controsenso, infatti Dio vi ha detto di moltiplicarvi e disperdervi, non per rendervi piccoli e indifesi, ma per rendere ognuno di voi unico, e solo grazie all’unione di tanti individui, di tante diversità si può andare avanti ed evolversi. Vi sembrerà stupido, ma è l’unione di persone diverse a rendervi forti, se uniamo l’intelligenza e l’intraprendenza di Asuka, la dolcezza e la spontaneità di Nadia e la forza nel prendere le decisioni di Rei, otteniamo tre splendide amiche, anzi sorelle che si vogliono bene e che si aiutano a vicenda per essere felici, naturalmente la vita di gruppo crea una miriade di problemi, ma se si vuol vivere felici si trova sempre la forza di andare d’accordo.”

Il comandante:

“Allora Tabris da che parte stai?”

“Dalla vostra e mi chiami Kaworu.”

“Allora Kaworu, cosa ne sai degli Eva prodotti in serie?”

“Sono 9 e tutti dotati di Motore S^2 e Dummy-System derivato da me, non sono molto forti, ma hanno una velocità rigenerativa notevole.”

“mmm, questo gioca contro di noi.”
    
“Credo che con le unità 01 e 02 potremmo contrastarli, inoltre io potrei influenzare il loro Dummy System, dopotutto ne sono il padre.”

Asuka partì in quarta:

“Bene, allora da domani allenamenti e Test doppi, Dobbiamo far vedere di che pasta siamo fatti.”

Rei decisa rispose all’amica:

“Da ora tu e Nadia siete esonerate dal pilotare gli Eva, è una questione mia e di Kaworu.”

“Rei, perché?”

“Perché quei cosi sono pericolosi e voi non avrete nessuna possibilità di abbatterli.”

Sempre più nervosa la second:

“Rei, non ci sto, mi dispiace, ma non permetterò a nessuno di pilotare lo 02 all’infuori di me, dopotutto gli Eva sono come gli angeli.”

Rei guardandola severamente:

“Dovrai avere a che fare con 9 Eva in contemporanea. Stavolta sarà come le altre, la sola differenza è che ci saranno 2 angeli contro 9 Eva.”

Il comandante stupito:

“Cosa, non volete usare gli Evangelion?”

Kaworu un po’ offeso:

“Bhè che c’è di male, siamo angeli e abbiamo la stessa potenza di loro, anzi di più, poi loro si aspetteranno di trovarsi di fronte delle unità Eva e non dei piccoli e indifesi ragazzini.”

Rei:

“Fidatevi di noi, già di fronte a Lilit avete visto che non abbiamo fatto niente e poi adesso è ancora presto per parlare.”

Fuyutsuki:

“Rei ha ragione, ora andiamo a mangiare, per oggi basta lavoro, questi due ci hanno già dato abbastanza da fare oggi.”

Rei si rivolse alle amiche:

“Che dite di un bel gelato dopo pranzo?”

Nadia:

“Siiiiii.”

Asuka un po’ smorta:

“Ok.”

Rei vedendo quell’aria depressa:

“Asu-chan, dai non fare così, facciamo così invece, tu e Bechy vi terrete pronte e ci darete una mano a noi, ok?”

Sempre con la stessa svogliatezza:

“Ok.”

Rei perse la pazienza:

“Ok un corno, non è l’OK che mi dice la mia amica Asuka, allora sei pronta per rompere la testa a qualche Eva ed a mangiare un gelato con me Bechy dopo pranzo?”

La rossa si riprese alla grande ed urlò:

“SI, sono pronta.”

Il gruppetto se ne andò a mangiare e mentre i ragazzi ridevano e scherzavano Misato fece all’amica:

“Si comportano come prima, non è cambiato nulla.”

“Tu lasciali stare, sono contenti così, anzi dovremmo imparare da loro.”

“Vero.”

La giornata finì e la sera Nadia non riuscendo a dormire andò in camera di Asuka, sotto la luce della luna piena che entrava dalla finestra e stando alla porta gli domandò:

“Asuka, tu lo sapevi che quei due….”

Asuka sdraiata sul letto si alzò fino a sedersi, poi notando anche l’espressione della sorella diede della pacche sul letto facendole segno di sedersi anche lei sul materasso di fronte a lei, la castana capì e si mise a gambe incrociate sul letto e quando fu a posto la rossa iniziò a lisciargli ciocche di capelli dicendole:

“Non riesci a dormire neppure te….. No, io non ci avrei mai pensato, anzi mi sono sentita quasi male quando li ho visti galleggiare nell’aria.”

“Secondo te dobbiamo fidarci di loro?”

“Tu che dici?”

“Si, per me si, Rei oggi era sincera, tu però gli hai dato una bella sberla.”

“Me ne pento, forse non se la meritava, comunque credo che per quei due non deve essere stato facile, sai quante volte si saranno domandati chi fossero realmente.”

“Già. Allora fidiamoci.”

“Si, fidiamoci, dopotutto siamo amiche.”

Ridendo Nadia:

“Vero….comunque sono una bellissima coppia, li hai visti come si tenevano al mano.”

“Sempre a spettegolare tu.”

“Asuka, mi fai dormire con te stanotte?”

“No, fila a letto, siamo donne, comunque la mia porta è sempre aperta.”

La castana uscendo dalla camera della rossa:

“Notte Asu-chan.”

“Notte Nadia-chan.”

Ritorna all'indice


Capitolo 40
*** Capitolo40 ***


NewGirlEntry040 Scusate la latitanza, ma ho avuto un pò da fare tra lavoro, una fiera ed un meeting, comunque non mi sono dimenticato di questa mia "pazzia letteraria", aggiorno ancora, anche se adesso i miei aggiornameti saranno più radi, comunque non diperate le idee c'è le ho tutte in testa per continuare e finire , alcune sono già scritte e devo sistemarle, come si dece: "le idee ci sono,  ma è la forma che manca."
Grazie ancora a tutti quelli che mi leggono.
P.S.
No, Shinji non mi ha accoppato, solo che con Nadia ho mostrato il mio fascino latino e gli ho comprato il gelato ed abbiamo fatto pace, più che altro è il piede dello 01 sulla mia automobile che mi ha irritato.


Capitolo 40

Passarono ancora alcuni giorni, fino a quando una telefonata inaspettata infranse la calma mattutina di casa Katsuragi, mentre i suoi occupanti consumavano la colazione, il telefono fu preso da Misato ed iniziò a colloquiare, passarono pochi attimi e dalla mano della donna cadde la tazza del caffè che andò a frantumarsi per terra. Come un fulmine il maggiore e Rioji finirono di vestirsi per poi uscire di casa dicendo alle figlie di fare le brave, naturalmente le due avevano capito che qualcosa non quadrava dalla foga dei genitori, allora non fecero ulteriori domande.
Misato e Rioji si recarono all’ospedale della Nerv ed in sala d’aspetto trovarono Mariko che piangeva disperata appoggiata ad una spalla di da Ritsuko, c’erano anche Rei e Kaworu entrambi con una faccia cupa, la ragazza dai capelli neri, vedendo Misato, le saltò al collo ed al maggiore non restò altro che confortarla accarezzandola sulla schiena, dopo qualche minuto la morosa di Maya disse tra mille singhiozzi:

“Perché a lei…… il mio pomodorino…….perché….. è così indifesa e fragile……”

“Non preoccuparti Mariko, andrà tutto bene.”

Mariko, dopo aver lasciato Misato, andò a sedersi accanto ai ragazzi e successivamente Rei le si mise accanto per consolarla, la dottoressa prendendo sotto braccio l’amica, condusse quest’ultima e Rioji  in una stanza semioscura per poter parlare con il massimo riserbo, infatti Misato domandò subito:

“Cosa è successo?”

Ritsuko con gli occhi lucidi rispose:

“Ieri sera aveva finito tardi ed aveva perso l’ultimo autobus, ……l’avrà fatta 100 volte quella maledetta strada… un bastardo l’ha trascina in un vicolo e …..mio Dio povera la mia Maya… un bastardo maledetto l’ha picchiata e poi l’ha violentata.”

Misato ebbe un fremito, per lei la vita sembrò fermarsi lì, la dottoressa oramai piangeva, Kaji iniziava sudare freddo ed i nervi iniziarono a diventargli tesi, sentiva crescergli la rabbia dentro, il maggiore abbracciò l’amica ed insieme continuarono quel pianto disperato. Kaji uscì sbattendo la porta per andare non si sa dove, come le due donne si tranquillizzarono Misato volle sapere dov’era Maya:

“Dov’è adesso?”

“E’ in una stanza dell’infermeria, Toshiki se l’è presa in carico lui, dice che le ferite guariranno, ma è distrutta nell’animo.”

Misato mise un dito della sua mano in mezzo al suo seno e si disegnò la cicatrice che dopo tanti anni aveva memorizzato, sapeva quello che provava Maya o almeno lo immaginava, prendendo un po’ di coraggio domandò nuovamente:

“Posso andarla a vedere?”

La dottoressa fece un cenno con la testa e portò l’amica in quella stanza, Maya era in un letto, aveva dietro la schiena dei cuscini che gli davano una posizione quasi seduta, lungo le braccia aveva cerotti e si vedevano i lividi, inoltre aveva un polso fasciato, il viso era più o meno nelle stesse condizioni, un occhio nero, una guancia gonfia ed altri piccoli lividi e graffi. La giovane donna aveva lo sguardo perso nel vuoto, sembrava non rendersi conto di dove fosse e cosa le stesse succedendo intorno.
Le due amiche stettero ancora più male nel vederla in quelle condizioni, si gettarono immeditamente ad abbracciarla ed ad accarezzarle la testa, Misato con una voce lieve voleva rassicurarla con tutto il cuore:

“Maya, ci siamo qui noi, andrà tutto bene.”

Ritsuko singhiozzando:

“Si ha ragione Misato andrà tutto bene…. Sai, sei la migliore allieva che abbia mai avuto……non ti posso considerare come una figlia…. Ma ti considero come la sorella minore alla quale dispensare consigli ed aiuto… non preoccuparti, ci siamo qui noi a prenderci cura di te.”

La ragazza restava in silenzio, li faceva cullare dalle due, dopo qualche attimo entrò anche Mariko e come vide a sua volta la compagna si precipitò a stringerla tra le sue braccia ed a parlargli tra le lacrime:

“Maya, sono qui…. Pomodorino, sono qui con te…. non ti lascerò più.”

La ragazza nel letto molto debolmente rispose:

“Mariko… ti amo.”

“Lo so….pomodorino ti amo anche io.”

Restarono lì ancora qualche momento e successivamente entrò Toshiki, il quale sedò la ragazza per farla riposare un po’. Una volta constato il placido sonno di Maya, il medico si fece seguire dalle tre donne nel suo ufficio e quando furono accomodate su delle sedie gli spiegò la situazione:

“Allora…. fisicamente ha solo graffi e lividi e quando saranno passati avrà il suo solito visino… il polso è solo slogato, guarirà anche quello nel giro di 15 giorni, per quanto riguarda l’apparato genitale una mia collega l’ha visitata stamattina e dice che oltre a degli arrossamenti e piccole abrasioni è tutto sistemabile in pochi giorni.”

Con sguardo serio si rivolse alla ragazza dai capelli corvini:

“Mariko, che tu sappia Maya era nel ciclo.”

La giovane donna iniziò a piangere:

“Si, era al suo quarto giorno, mio Dio perché? Perché?”

Misato strinse la ragazza a se per calmarla ed il dottore tornò a parlare:

“Visto ciò la sottoporrò ad un test di gravidanza, inoltre abbiamo prelevato tracce del liquido seminale, faremo l’esame de DNA e troveremo il bastardo che ha osato fatto questo. Mezz’ora fa ho parlato col comandante, a quanto pare essendo coinvolto un membro della Nerv, del caso se ne occuperà la sezione sicurezza interna, probabilmente Kaji si sarà fatto affidare il caso. Ora andate di là a riposare, anche Maya ora dorme.”

 Le tre donne seguirono il consiglio e se ne andarono mestamente, come fu solo, il dottore si mise a contemplare in silenzio una foto di Ritsuko e Rei che teneva sulla scrivania.
In quei momenti il Fifth e la First erano ancora in sala d’attesa ed il ragazzo domandò malinconicamente alla ragazza:

“Mi domando se vale la pena proteggerli.”

Con aria desolata, ma in un qualche modo decisa la First rispose:

“Si… non sarà per colpa di un solo uomo che mi farai distruggere questo mondo.”

“Mio Dio che storia. Perché si fanno soffrire le persone così, fargli del male, tuo padre ha ragione, io devo rispettarti e lo farò sempre.”

“Kaworu basta parlare adesso.”

Il ragazzo si limitò solo ad annuire riprendendo quel triste silenzio, dopo poco davanti ai due passò Kaji scuro in volto, Kaworu vedendolo e stufo di stare seduto, lo seguì incuriosito, l’uomo entrò nell’ufficio del dottore e questa sua entrata destò il medico dai suoi pensieri. Rioji parlò per primo:

“Il comandante ha assegnato a me l’incarico di trovare chi è stato quel bastardo che ha rovinato la vita a Maya, sono qui a chiederti se ci sono notizie utili per le indagini.”

“Sto facendo fare l’esame del DNA ai liquidi seminali che abbiamo trovato, appena è pronto te lo faccio avere.”

“Va bene, quanto ci vorrà?”

“Ancora tre ore.”

“Bene, allora aspetto.”

Kaji stava per uscire quando il medico con voce grave lo fermò:

“Rioji, se lo trovi e fa resistenza sparagli al basso ventre, lo aggiusto io in sala operatoria e vedremo se dopo avrà ancora voglia di fare queste cose, o per meglio dire se ne avrà la possibilità.”

“Onestamente se gli sparo non è per ferirlo.”

“Uno così non si merita la morte, si merita la sofferenza.”

“Hai ragione, vedrò quello che si può fare.”

Con voce amareggiata Toshiki continuò:

“Rioji quando ho saputo che si trattava di Maya sono stato male, ma lo sono stato di più pensando se fosse successo a Rei oppure a Ritsuko, oppure a qualcun’altra delle ragazze.”

“Lo so, è quello che ho pensato pure io ed è per questo che devo prenderlo.”

Dalla porta Kaworu su fece sentire:

“Se volete io posso aiutarvi.”

Kaji rimproverando seccamente il ragazzo:

“Kaworu, lascia stare, so arrangiarmi.”

“Mi dispiace signor Kaji, ma Maya sta soffrendo per colpa di un delinquente, percepisco lo stato della sua anima, ora è scossa, turbata, sconvolta, smarrita, sembra essere appena tornata dall’inferno e forse è così…. Per questo io ho deciso di aiutarvi.”

Kaji accettò, dopotutto aveva capito che lo stato d’animo provato dal Fifth era simile al suo:

“Ok, allora mi aiuterai.”

Intanto in sala d’attesa la First fu raggiunta da Misato che voleva domandarle un favore:

“Rei, potresti andare a casa a badare alle mie figlie.”

“Ok, devo dirgli qualcosa?”

“Non lo so, lascio a te la decisione, però ricordati che sono ancora piccole e queste cose dubito che le capiscano, inoltre non voglio che vengano qui per il  momento.”

“Allora vedrò al momento cosa è meglio fare.”

“Rei, fatti accompagnare da qualcuno.”

“Ok.”

Rei si fece accompagnare dalla scorta della sicurezza, come entrò in casa Katsuragi, fu subito accolta da Asuka e Nadia, queste ultime che le domandarono cosa fosse successo, la First dovette inventarsi la scusa di un’esercitazione, però le ragazze di Misato mangiarono la foglia, ma non continuarono a investigare, avevano notato quel forte imbarazzo nelle parole della loro capogruppo allora prepararono insieme il pranzo per poi consumarlo.

Intanto alla base Misato andò a fare una breve visita al ponte di comando e notò Sigheru e Makoto col morale sotto i piedi, cercò di sollevarglielo un po’, ma era inutile, continuavano ad osservare quella postazione vuota, la postazione di Maya.
Invece Ritsuko andò a trovare Gendo, non entrò in cella ma rimase rannicchiata per terra con la schiena appoggiata alla porta di freddo metallo ed una volta essersi messa comoda iniziò a parlare:

“Gendo ci sei?”

Nessuna risposta arrivava, per cui la dottoressa si fece sentire nuovamente:

“Gendo, sei ancora vivo o sei già andato all’inferno?”

Dalla finestrella l‘uomo si fece sentire:

“No, per farti un dispetto sono ancora vivo.”

“Bene, allora vedo che il tuo brutto carattere non l’hai perso.”

“No, lo considero una mia peculiarità.”

“Contento tu…. Sai è una situazione in cui dovrei fumare una sigaretta, ma il piccolo che ho in grembo non le sopporta…. allora niente….”

“Come mai questa tua visita?”

“Ultimamente ti ho considerato l’essere più spregevole e riluttante dell’universo, ma per mia sfortuna ho dovuto ricredermi.”

“Cosa è successo.”

“Sai la mia assistente…”

“Si, il tenente Maya Ibuki, quella lesbica.”

“Lo sapevi.”

“Si, me lo ha detto lei.”

La dottoressa stupita:

“…. e tu lo hai tollerato?”

“Certo siamo nel 2015 e poi per me l’importante sono i risultati, se poi la sera andava a spassarsela con qualche amichetta poco importava, quello che gli è stato ordinato di fare lo faceva in modo egregio.”

“Gendo sei sempre più un enigma.”

“Cosa le è capitato.”

“Ieri sera mentre tornava a casa un grandissimo figlio di puttana l’ha stuprata.”

Gendo si alzò dal letto e si appoggiò alla porta, col viso illuminato dalla poca luce proveniente dalla finestrella, la dottoressa non accorgendosi degli spostamenti dell’uomo continuò a parlare:

“Devo darti atto che tu con me sei stato un signore, spero che Kaji lo becchi quel maledetto.”

“Portamelo in cella a me a poi vedremo se avrà tanta voglia di giocare dopo.”

La donna si accorse della nuova posizione di Gendo, si alzò, così poté guardarlo negli occhi per poi domandargli:

“Come mai adesso ti fingi così offeso, di solito non te ne fregava niente degli altri.”

“Ritsuko, sono stato sposato anche io, se succedeva una cosa del genere a Yui, come credi che sarei stato, dopo alla piccola Maya.”

“Hai ragione, una cosa del genere tu non ti saresti mai abbassato a farla. Ora vado ti saluto, tu non fare stupidaggini.”

“Non ti preoccupare per me, andrò a fare un giro ai Caraibi.”

La donna se ne andò e lasciò l’uomo da solo. Intanto nella camera di Maya, Mariko si era addormentata sulla sedia, ma fu svegliata di soprasalto dalle grida della compagna che stava avendo un incubo, infatti si dimenava e urlava:

“NO…LASCIAMI STARE…. NO…. I PANTALONI ..NO.. NO…… LASCIAMI… AIUTO TI PREGO LASCIAMI…… I VESTITI… LASCIAMI STARE….. MI FAI MALE….NO…”

Mariko cercò di fermare la ragazza chiamò le infermiere, ma poi Maya aprì gli occhi di colpo e si calmò, osservò negli occhi Mariko e le domandò:

“Cosa è stato?”

“Niente amore niente…..”

Maya scoppiò a piangere silenziosamente, Mariko la abbracciò e come suo solito le portò la testa sul suo seno ed iniziò da accarezzarla.

Ritorna all'indice


Capitolo 41
*** Capitolo41 ***


NewGirlEntry41 Capitolo 41

In casa Katsuragi Rei aveva appena finito di spiegare l’accaduto alla altre children, aveva ritenuto giusto non tenere nascosto niente alle due, dopotutto avevano già capito che qualcosa non quadrava, Nadia era sdraiata a piangere sul divano stringendo Spike, Asuka aveva un diavolo per capello continuava a camminare nervosamente avanti ed indietro ed ogni tanto sembrava volesse dire qualcosa, ma si fermava sempre a metà della prima parola che diceva. Rei se ne stava seduta sulla poltrona con lo sguardo perso nel vuoto, fino a quando d’un tratto la Sixth si fece sentire:

“Rei, Asuka, ma gli uomini sono sempre così?”

Un lungo silenzio passò tra di loro, silenzio poi rotto dalla First:

“Bechy, quelli non sono uomini, ma sono bestie, i nostri padri e Kaworu, Toji o Kensuke non si permetterebbero mai di fare cose del genere perché non sono vigliacchi che se la prendono con donne indifese.”

Asuka alquanto rabbiosa:

“Se capitava a me gli spaccavo la testa.”

Rei:

“No Asuka, se capitava a te, non saresti stata in grado di fare niente, ti avrebbe picchiata e poi trascinata in quel vicolo, non avresti mai potuto competere con la sua forza.”

La rossa rabbiosa tirò un pungo alla parete, si fece del male e si lamentò:

“Ahia.”

Nadia destandosi un po’ da quel suo torpore:

“Ecco sei la solita, non pensi mai prima di agire, vieni in bagno che ti metto al crema.”

Le due andarono nel bagno e la castana mise della crema alla mano della sorella, gliela fasciò e quando ebbe finito diede anche un bacio alla fasciatura causando una reazione di Asuka:

“Nadia che fai?”

“Il bacio sulla bua così guarisci prima.”

La Second voleva sgridarla, ma non c’è la fece e con voce lieve:

“Andiamo adesso Rei avrà pronta la cena.”

Infatti fu così, la First preparò poco da mangiare, ma tanto le tre non avevano appetito e lasciarono i piatti a metà, dopo un po’ che rimirava il cibo nel piatto Nadia esclamò:

“Domani andiamo a trovare Maya!”

Rei:

“Non lo so, vostra madre non vuole, dice che non è ancora il momento.”

“Non mi importa, domani la andiamo a trovare con i pupazzi per metterle allegria, se poi mia mamma  mi sculaccerà sopporterò.”

Rei e Asuka erano d’accordo anche loro e non gli dissero più niente, pulirono la cucina e andarono a dormire, Rei restò sveglia ancora un po’, andò a rimboccare le coperte alle due che dormivano nei propri letti prima di coricarsi anche lei sul divano.

In ospedale Maya era vegliata a turno da Mariko, Misato e Ritsuko e durante il turno di Ritsuko la ragazza ebbe un nuovo incubo, infatti si dimenava e diceva nel sonno:

“No lasciami ti prego lasciami…. Non spogliarmi, non voglio….. no aiuto vi prego aiuto aiutatemi.”

Ritsuko riuscì a svegliarla e la ragazza riprese i sensi, ma restava nel letto con quella espressione persa, allora la dottoressa cercò di fargli nuovamente coraggio:

“Maya, ci sono qui io, non avere paura, devi avere fame, non hai toccato cibo, devi mangiare qualcosa.”

La ragazza fece di no con la testa, entrò Mariko che probabilmente l‘aveva sentita gridare, le si avvicinò, ma era intimorita, allora fece un cenno alla dottoressa e le due uscirono lasciando la ragazza nel letto tra i suoi pensieri. Come furono fuori dalla stanza la donna dai capelli, quasi sul punto di piangere, neri disse alla Akagi:

“Non mangia, non parla… è distrutta, prima ho voluto baciarla, per sbaglio le ho accarezzato il seno e lei  mi scacciato via. Non mi ama più.”

Ritsuko:

“No, lei ti ama, solo che adesso è confusa, un bastardo l’ha ferita nel suo animo ed adesso non si fida di nessuno, lasciamola dormire ancora un po’ poi si sistemerà tutto.”

Mariko:

“Eppure lei era felice, domenica abbiamo fatto l’amore tutto il pomeriggio ed era felice, perché a lei?”

La ragazza si perse in un pianto disperato tra le braccia della dottoressa.
Nell’ufficio della sicurezza Rioji e Kaworu su un computer esaminavano i dati del DNA pervenuti dall’infermeria con quelli di  eventuali criminali, ma niente, oramai il ragazzo era stufo di quel lavoro e propose la sua idea:

“Basta sig. Kaji adesso facciamo a modo mio.”

“Cosa intendi?”

“L’anima ed il DNA sono legati per cui a me basta esaminare il liquido che hanno trovato e poi saprò dov’è quel bastardo.”

“Sei sicuro di quello che dici?”

“Certo, sono o non sono un angelo, mi faccia fare il mio lavoro ed io le farò fare il suo.”

“Ok, allora domani mattina andiamo in infermeria, esaminerai quello che hanno trovato ed inizieremo la caccia.”

Alle 4 del mattino Misato prese il suo turno a fianco di Maya, anche con lei la ragazza ebbe un incubo e come fu sveglia, il maggiore le si avvicinò dicendole:

“Maya, ci sono qui io e fuori ci sono la tua sempai e soprattutto Mariko.”

Come la donna cercò di abbracciare la ragazza, quest’ultima con uno scatto rabbioso della mano la scacciò via, Misato ci rimase male, non sapeva cosa fare, fino a quando andò a chiudere le tende e la porta, si mise davanti alla ragazza, si levò la maglietta ed il reggiseno e le mostrò la sua ferita. Prese la mano di Maya, la chiuse in un pugno lasciando disteso il solo dito indice e con quello si ridisegnò la cicatrice e mentre faceva questo dolcemente spiegava il perché di quella ferita:

“Me la sono fatta il giorno del Second Impact e da allora me la porto con me, a ricordarmi di quel giorno, mio padre mi mise in una capsula di salvataggio e mi abbandonò al mio destino per salvarmi dall’inferno. Passarono alcuni giorni e venni salvata da una nave per i soccorsi. Ero sconvolta, non volevo più vivere, passai 5 anni in uno stato di afasia, non parlavo, non mangiavo, me ne stavo seduta a guardare il vuoto, però poi ritrovai la forza di vivere…. Maya, lo so che per te ora è tutto nero, ma devi andare avanti….Vorrei avere un figlio da Kaji e poi un giorno portarlo all’asilo e trovare te che svolgi il tuo lavoro di maestra, perché io mi fido di te, tutti ci fidiamo di te e ti vogliamo bene e non sarà per un bastardo che smetteremo di volerlo, anzi te ne vorremo sempre di più, Mariko ti Ama alla follia, ma ora tirati su te ne prego.”

Maya annuì e si fece abbracciare da Misato per poi continuare il sonno perduto.

Il mattino successivo Toshiki passò a fare una visita alla ragazza, le controllò temperatura, pressione ed alcune ferite e le domandò:

“Allora come hai passato la notte?”

La ragazza non rispondeva, allora il dottore decise di lasciarla stare, sapeva che Ritsuko, Misato e Mariko erano state con lei. Dopo poco chiamò a se le tre e le portò nel suo studio e con molta calma gli parlò:

“Abbiamo mappato il DNA ed ora possiamo sapere chi è quel bastardo, Kaji e Kaworu se ne stanno occupando, poi c’è dell’altro….”

Il dottore si fermò lì un attimo, era dura per lui dire quello che doveva dire.

In un laboratorio dell’infermeria Kaji e Kaworu stavano osservando delle provette, il ragazzo ne aveva in mano una e la fissava molto attentamente, rimase lì qualche minuto sotto lo sguardo attento di Rioji, infine rimise la provetta nella sua rastrelliera e comunicò all’uomo:

“Fatto, ora posso rintracciarlo.”

“Bene, allora possiamo andare.”

I due se ne andarono ed iniziarono a girare la città in lungo ed in largo.

Nello studio del dottore l’aria era tesa, c’era una tensione tale da poterla toccare, Toshiki non trovava quelle parole che gli servivano per spiegare quello che sapeva e che doveva dire, allora chiamò a se la dottoressa e gli fece leggere un foglio. Quest’ultima arrivata  ad un punto della lettura, fece un’espressione esterrefatta, i suoi occhi si spalancarono, gli mancò il respiro ed iniziò a singhiozzare:

“Noooo, perché così… no… non se lo merita buon Dio…. lei non si merita questo.”

Misato confusa da quel comportamento domandò rabbiosa all’amica:

“Ritsuko, cosa succede, dimmelo, cosa ha Maya?”

La donna fece cadere il foglio, si appoggiò a braccia distese sulla scrivania e iniziò a parlare tra i singhiozzi:

“Volevo che lei fosse felice… quando lo ha detto a me era commossa… mi sarebbe piaciuto dirglielo io un giorno….. magari ci saremo strette tutte tre e avremmo saltato in cerchio… ma invece stavolta non ho la forza di diglielo…. Non poteva andare così, lei si merita di meglio…. Un bene così grande nato da una cosa così squallida…. Maya perdonaci… non ti meriti una punizione così….”

Misato sempre più sulle spine:

“Spiegati meglio… non vorrai dirmi che….”

Ritsuko venne presa nell’abbraccio di Toshiki, scosse il capo in segno affermativo, Misato capì e si portò una mano alla bocca mentre piangeva, Mariko intuì qualcosa e di rivolse alla dottoressa:

“Dottoressa, mi dica, Maya è….”

Le parole le si fermarono in gola, allora la dottoressa continuò la frase:

“Si, Maya aspetta un bambino da un mostro.”

Le tre donne continuarono a piangere silenziosamente, allora il dottore le lasciò da sole e chiamò Kaji al telefono:

“Pronto Rioji, sono Toshiki.”

-Dimmi tutto, Maya come sta.-

“E’ per questo che ti chiamo, se guidi fermati.”

L’uomo si fermò sul ciglio della strada e continuò la conversazione:

-Ecco, io e Kaworu siamo alla ricerca di quel bastardo, lo troveremo e gliela faremo pagare.-

“Aspetta, non fare mosse avventate.”

Sentendo che la voce del dottore era cambiata l’uomo gli domandò:

-Toshiki, cosa è successo a Maya?-

“E’ incinta.”

Kaji non aveva parole, restò muto qualche secondo al telefono e successivamente riprese a parlare, dalle sue parole si poteva sentire crescere la rabbia:

-Ora riprendiamo a cercare quel farabutto tu stai vicino a tutte mi raccomando.-

“Si, lo so.”

Chiusero la comunicazione, Kaji in auto si rivolse a Kaworu:

“Hai sentito tutto…. Tu e Rei vorreste salvarci? Non so se ne vale la pena.”

Il ragazzo mostrò un timido sorriso, ma poi riportò l’uomo al suo compito:

“Prendiamo prima quel maledetto bastardo, poi ne riparleremo.”

I due ripartirono e continuarono a setacciare la città.

Nello studio del dottore le tre donne erano sempre più distrutte, Ritsuko si accarezzava il grembo e mille dubbi le venivano alla mente, Misato, seduta su un piccolo divanetto, teneva sulle gambe la testa di Mariko che si era sdraiata per poi addormentarsi con la faccia segnata dal pianto.

Arrivò mezzo giorno e le children  arrivarono anche loro alla base munite di borse e zaini e con i loro pupazzi, giunte nella sala d’aspetto dell’infermeria trovarono Makoto e Sigheru che aspettavano, vedendo i loro sguardi persi le ragazze decisero di limitarsi al solo salutarli, entrarono in ospedale, cercarono Maya e finalmente la trovarono. Alle tre gelò il sangue vederla dalla vetrata seduta sola nel letto con i segni della percosse mentre guardava il vuoto, ad Asuka cade il pupazzo e si rannicchiò a terra e iniziò a frignare:

“Come l’ha ridotta, proprio lei, se c’era una persona che mi stava simpatica era lei, sempre a salutarmi col sorriso.”

Nadia si chinò e redarguì la sorella:

“Asuka, adesso ti asciughi le lacrime ed entriamo col sorriso, lei faceva lo stesso con noi anche se era triste.”

La Rossa si riprese, si sistemò e con in braccio Igor bussò alla porta, non ottenendo subito una risposta si presentò:

“Siamo le più belle Children della Nerv, Maya, possiamo entrare?”

Ancora niente, allora si girò verso le colleghe e disse a bassa voce:

“Io entro.”

La due fecero di sì col capo, allora la rossa lentamente aprì la porta e sempre lentamente entrarono tutte e tre ed in coro salutarono la ragazza, ma lei sembrava non essersene accorta delle nuove arrivate. Nadia le si mise davanti, appoggiando i gomiti sulla testata del letto, tenendosi il viso tra le mani e guardandola negli occhi gli mostrava il più bel sorriso che poteva fare, ma niente, quegli occhi neri rimanevano persi come per guardare in un altro luogo. Bechy rimase delusa da ciò, allora giocò la carta dei pupazzi:

“Maya, non siamo sole, abbiamo qui anche Igor, Spike e Cocco, adesso te li mettiamo in parte e ti terranno al caldo.”

Nadia mise il panda sulla destra della ragazza, mentre Asuka mise il suo orso sulla sinistra ed infine Rei non sapendo dove mettere il suo coccodrillo lo mise tra le braccia della giovane donna che lo prese a se e lo strinse al petto, come una bambina tiene una bambola. Asuka non sapendo cosa fare prese dalla borsa un pettine e pettinò i capelli corti di Maya dicendogli:

“I tuoi capelli sono sottosopra, adesso li sistemiamo, sei un ufficiale con la divisa e devi curare l’aspetto.”

Rei invece sistemò un po’ le lenzuola e gli mise a posto i cuscini al fine di far sistemare più comodamente la ragazza nel letto. Infine Bechy tirò fuori il libro che il tenente aveva usato per insegnargli a leggere e glielo lesse ad alta voce, oramai non aveva più difficoltà, ma gli piaceva ricambiare la cortesia. La ragazza nel letto non diceva niente e continuava a stringere il pupazzo, però non sembrava disdegnare quelle attenzioni. Asuka finì la pettinatura, guardò l’orologio e esclamò allegramente:

“L’una,  direi che possiamo mangiare.”

Rei fece un segno con la testa ed si mise al tavolo per aprire il suo zaino dal quale tirò fuori quattro contenitori termici con altrettanti cucchiai, Asuka posizionò un tavolino di fronte a Maya e su quest’ultimo la First appoggiò un contenitore aperto con all’interno della minestra fumante e Nadia commentò il pasto:

“E’ minestra di verdure, l’ha fatta Rei stamattina, sai il cibo qui non è un gran ché, allora abbiamo deciso di portartelo noi, dovevi sentire l’odore che c’era in cucina, le verdure sono fresche.”

La ragazza sembrava non ascoltare quelle parole, ma rimaneva a sguardo fisso nel vuoto. Asuka fece coraggio alle altre e iniziò a mangiare dicendo:

“Su che si fredda.”

Tutte assaporavano quella minestra, tranne Maya che la osservava restando immobile a stringersi Cocco. La rossa perse un po’ la pazienza , chiuse il suo contenitore e prese il cucchiaio di Maya, lo immerse nella sua porzione ed un volta pieno lo portò alla bocca della ragazza nel letto tenendo sotto l’altra mano per non sporcare, come fu vicina alle labbra della ragazza a denti stretti disse:

“Apri che è buona.”

Maya capì e aprì la bocca e delicatamente la Second la imboccò per poi togliere il cucchiaio vuoto sfilandolo da quelle labbra che si erano chiuse, la ragazza deglutì e per le tre children fu un sospiro di sollievo. Rei e Nadia misero da parte anche la loro parte e mentre la castana leggeva ad alta voce la First aiutava la Second ad alimentare Maya dandole ogni tanto un po’ d’acqua.
Toshiki stava passando di lì e si fermò ad osservare le tre children prendersi cura della loro amica e se ne andò in ufficio soddisfatto, ma la soddisfazione finì varcando la porta, infatti trovò le tre donne ancora molto turbate, allora il medico disse alle tre:

“Credo che Maya adesso sia un po’ più serena, ora ha le children ad accudirla.”

Misato corse a vedere, dalla vetrata le sembrò Maya ringiovanita, ora non era la Maya Ibuki di 24 anni, ma era una ragazzina di 14 anni, se non meno, stava con le ragazze e si faceva coccolare e imboccare, stringeva a se quel pupazzo, era molto tenera, ma almeno ora parlava, non diceva niente del suo incidente, ma almeno si era sbloccata, infatti quando Misato entrò Nadia le stava raccontando cosa aveva fatto in quei giorni e Maya molto interessata le chiedeva delucidazioni. Nadia si accorse della presenza della madre e si alzò in piedi e si scusò:

“Mamma, scusa se ti abbiamo disobbedito, Rei c’è lo aveva detto che noi non dovevamo venire qua.”

Misato fece un’espressione dolce e perdonò le tre:

“Non fa niente, siete venute qui perché volete bene a Maya e questo quello che importa.”

“Ragazze adesso andate, io la dottoressa e Mariko dovremmo parlare a Maya.”

Nadia:

“Ok.”

Le tre children se ne andarono e come furono uscite vennero rimpiazzate da Ritsuko e Mariko, come le donne furono dentro il maggiore chiuse la porta e tirò le tende, allora la dottoressa domandò all’allieva:

“Maya, vorresti parlarne, così per sfogarti.”

La ragazza strinse fortemente al petto il pupazzo verde ed iniziò quel drammatico racconto:

“Me ne stavo tornando a casa, sapevo che Mariko aveva fatto tardi anche lei ed ero contenta di poter cenare con lei, passai per quella via come mio solito, ad un tratto mi sentii tirare la borsa, non vidi niente nell’oscurità, ma solo un’ombra…”

La ragazza iniziò a lacrimare:

“… mi tirò finché non fui in quel vicolo, lì mi picchiò sulla testa… mi fece cadere e mi diede un pugno nello stomaco caddi…presi tante botte sul corpo, mi misi ad urlare, poi mi girò a forza a pancia in aria, mi strappò la camicia ed iniziò a toccarmi il seno….”

Ritsuko si mise una mano alla bocca e sentì il suo cuore battere all’impazzata, Mariko singhiozzava, Misato invece aveva i nervi tesi, si mise di lato al letto pronta a consolare la ragazza che continuò il suo agghiacciante racconto iniziando a gridare ed a versare copiose lacrime:

“.. mentre lo faceva, io urlavo e mi dimenavo, ma nessuno poteva sentirmi, allora lui mi prese più volte a schiaffi ed io mi azzittii in preda al panico, poi mi abbassò i pantaloni, mi strappò le mutandine e lui aprì i suoi pantaloni ed iniziò, io non sapevo cosa fare, ero terrorizzata, lui continuava a sbattermi per terra e poi non so più niente….”

Calmandosi un po’:

 “…mi sono risvegliata qui in ospedale.”

Misato volle abbracciare la ragazza, ma Mariko fu più svelta di lei  strinse a se quella povera bambina e gli portò la testa al petto ed iniziò ad accarezzarla dolcemente dicendogli:

“Maya, è tutto finito, ci sono qui io, andrà tutto bene.”

Maya restò a farsi coccolare e quando ebbe ripreso un po’ di lucidità domandò freddamente alla dottoressa:

“Sempai mi dica la verità.”

Ritsuko desolatamente:

“La verità su cosa?”

“Ero al quarto giorno e ci sono buone possibilità che io sia incinta, è così?”

Ritsuko restò in silenzio, ma poi trovò il coraggio di rispondere:

“Inutile mentirti, vedi vorrei che per te fosse stato bello saperlo come quando tu lo dicesti a me, ma purtroppo non è così….si Maya, aspetti un bambino, mi dispiace che il padre sia un delinquente.”

Misato parlò cercando di tranquillizzare un po’ tutte:

“Maya, sei ancora in tempo, inoltre la legge è dalla tua puoi abortire senza problemi.”

Maya spalancò gli occhi sentendosi dire ciò, voleva inveire contro il maggiore, ma questo non gli riuscì e timidamente disse:

“Adesso lasciatemi sola.”

La tre molto mestamente uscirono dalla camera lasciando la ragazza a rigirarsi nel letto, quest’ultima si distese su di un fianco dando la schiena alla porta e mettendosi in posizione fetale, iniziò a piangere e strinse a se Cocco continuando a ripetersi:

“Adesso che farò?”

Pianse a lungo fino a che non si addormentò.

Kaji e Kaworu girarono la città in lungo ed in largo finché il ragazzo percepì qualcosa che li condusse ad una villa posta su una collina in periferia, dal lusso della villa si poteva capire che il proprietario era di un pezzo grosso, apostati in macchina Kaji domandò al ragazzo:

“Sicuro che è qui.”

“Certo, fidati, lo sento è qui e so che è giovane.”

“Sarà dura entrare senza una prova od un mandato.”

“Ed usare l’autorità della Nerv?”

“E se poi ti sbagli?”

“No, non mi sbaglio, poi possiamo entrare con un qualsiasi pretesto.”

“Vero, allora che possiamo dirgli per entrare?”

“Un controllo anti-angelo, oppure, che dici se gli parcheggio lo 02 in piscina?”

“No, troppo appariscente, attendiamo che esca , lo seguiamo ed alla prima stupidata che fa lo becchiamo fuori casa.”

“Ottima idea.”

I due iniziarono l’appostamento che durò poco, infatti dopo un quarto d’ora dal loro arrivo dall’enorme cancello uscì una macchina sportiva nera che a tutta velocità si diresse in città. Come Kaworu la vide disse:

“E’ lui, seguiamolo.”

Iniziò l’inseguimento, naturalmente Kaji guidò la propria auto ad una certa distanza, per non destare sospetti, sfortunatamente persero la loro preda e dovettero tornare al punto di partenza, qui il fifth children scese dall’auto ed attese a fianco del cancello. Dopo un’ora si sentì un’auto arrivare, il cancello si aprì e la machina stava per entrare ed a quel punto Kaworu interpretò la sua scena madre, scese dal marciapiede di colpo e si fece investire, fu sbalzato di lato e quando fu a terra si rigenerò il braccio rotto, ma per lui era ordinaria amministrazione. Dalla macchina scese un ragazzo sui 22 anni con un fisico secco, capelli neri e con gli occhi stralunati che inveì contro il ragazzo che si era rialzato:

“IDIOTA STAVI ROVINANDO LA MIA MACCHINA, SI PUO’ SAPERE CHE CAVOLO PENSAVI DI FARE.”

In quel momento apparve Kaji che con gli occhiali da sole e tono neutrale disse al ragazzo:

“Sono un funzionario della Nerv e lei ha appena investito un nostro membro.”

L’uomo andò da Kaworu e con la stessa solennità gli domandò:

“Sig. Nagisa, tutto bene, devo chiamare un’ambulanza.”

Il Fifth children sorrise e disse:

“Direi di no, sto bene solo una piccola botta e qualche graffio.”

“Bene.”

L’altro ragazzo sempre più isterico:

“BENE UN CAVOLO LA MIA MACCHINA E’ ROVINATA.”

Kaji sempre serio:

“Io devo inoltrare rapporto sull’accaduto lei è pregato di darmi la sua deposizione.”

“IO NON VI RILASCIO UN CAVOLO FINCHE’ LA MIA MACCHINA SARA’ A POSTO.”

Kaworu beffardamente:

“Niente relazione, niente risarcimento.”

Il ragazzo si calmò e sul cofano dell’auto firmarono un documento che testimoniava l’accaduto, ovvero Kaworu si è gettato sotto la macchina che proseguiva a passo d’uomo. Sulla strada del ritorno il Fifth si complimentò con l’uomo:

“Kaji lei è un buon attore.”

“E tu hai una carriera da stuntman.”

“Ma dovevamo proprio scrivere quelle cose?”

“Si, altrimenti quello non firmava.”

L’uomo prese il telefono e chiamò Toshiki:

“Toshiki, sono Kaji.”

-Dimmi Rioji, Novità?-

“L’abbiamo beccato, sappiamo chi è.”

-E l’hai arrestato?-

“No, però lo farò cadere in una mia trappola.”

-Bene.-

“Toshiki c’è dell’altro.”

-Dimmi.-

“Mi sembrava fatto quello, non vorrei che fosse sotto l’effetto di qualche droga, controlla che non abbia avvelenato anche Maya.”

-No, Maya è a posto, la teniamo sempre monitorata, probabilmente quel ragazzo era in crisi d’astinenza ed allora ha pensato bene di stuprarla…. Non preoccuparti, Maya starà qui una settimana e se succede qualcosa siamo pronti ad intervenire.-

“Ok, allora a dopo.”

-Ok.-

Kaworu domandò a Rioji:

“Voi cercate la felicità in agenti chimici?”

“Chi cerca la felicità in una pasticca è solo un illuso, un debole che paga ciò che la vita gli può regalare.”

“Adesso voglio vedere Rei e Maya, che dici andiamo trovarle?”

“Va bene sig. Nagisa.”

Il ragazzo sorrise per quell’appellativo.

Ritorna all'indice


Capitolo 42
*** Capitolo42 ***


NewGirlEntry042 Capitolo 42

Buio, si poteva sentire solo una dolce voce canticchiare, poi aprire gli occhi e trovarsi di fronte Nadia, la quale seduta su una sedia disegnava su un blocco di fogli, dopo qualche attimo la Sixth si accorse di essere osservata, si voltò e con quei grandi occhi blu, restò a guardare anche lei per qualche secondo ed infine dire allegramente, ma a bassa voce:

“Buongiorno zietta dormigliona, hai fatto la nanna con i miei amici.”

Maya si alzò un po’ e ritrovò ancora tra le braccia Cocco mentre era circondata da Spike e Igor. La Sisxth le disse ancora con quella dolcezza:

“Rei e Asuka sono andate a casa a preparare dell’altra minestrina, visto che ti è piaciuta tanto, la mamma e la dottoressa sono andate a fare qualcosa del loro lavoro, mentre Mariko è andata a casa tua a prenderti il cambio, dicono che starai qui una settimana, ed io invece ho avuto l’incarico di accudirti se ti servisse qualcosa, però ricordati se fai la cattiva ti sculaccio zietta.”

A Maya apparve finalmente un timido sorriso e disse alla ragazzina:

“Dovrei andare in bagno, mi accompagni?”

“Certo.”

Nadia aiutò il tenente ad uscire dal letto ed ad andare in bagno, quando nel gabinetto Maya si alzò la camicia da notte e rimase attonita nel vedere i lividi sul suo corpo, anche Nadia sembrava intimorita, però riuscì a tranquillizzare la giovane donna:

“Maya, il dottore ha detto che tra 15 giorni saranno solo un ricordo, ora però tu ti siedi sul water e fai quello che devi fare, altrimenti ti metto il pannolino come tu hai fatto con me.”

Maya sorrise un po’, eseguì quell’ordine e tornò a letto. Passò ancora un’oretta, tempo che Nadia sfruttò per disegnare seguita dallo sguardo attento del tenente, inoltre la castana descriveva ogni riga che tirava e ogni colore che usava:

“…allora zietta per far bene gli alberi bisogna prima cosa usare vari marroni per il tronco e vari verdi per le foglie, naturalmente il verde brillante non è indicato, è un po’ troppo appariscente.”

“Bechy, ma come fai a conoscere così tante cose sui colori.”

“Il papà mi ha comprato un libro di disegno, sai se non c’eri te non sarei stata capace di leggerlo.”

In quel momento nella camera entrarono Kaworu, Toshiki e Kaji, il ragazzo aveva con se una scatola di cioccolatini e disse alla ragazza nel letto:

“Un dolce pensiero per te.”

Maya:

“Grazie, non dovevate.”

Il dottore:

“Stai scherzando spero.”

Kaji:

“Allora come andiamo adesso?”

Maya:

“Un po’ meglio, solo che in bagno ho visto gli altri lividi.”

Toshiki:

“Non preoccuparti, tra pochi giorni sarai di nuovo al 100%, quelle brutte macchie spariranno e tu riavrai il tuo bel corpo.”

Nadia:

“Si Maya, avrai il tuo bel corpo e la tua pelle rosa, come te la invidio.”

“Ma se tu hai la pelle di una bambina, sembri una pesca.”

Nadia si portò le mani al viso e allegramente:

“No, non mi dire così mi fai arrossire.”

Kaworu:

“Rei dov’è?”

Nadia:

“La tua Rei è andata a fare dell’altra minestra per Maya...”

“…ed ora è qui.”

Erano appena entrate la First e la Second, quest’ultima aveva interrotto la sorella e continuò:

“Ora abbiamo qui della buona minestra per Maya per cui non disturbateci.”

Come per pranzo prepararono il tavolino di fronte alla giovane donna, dovettero imboccarla visto che il suo polso destro era fasciato e che con la sinistra era in netta difficoltà, però ora c’era Nadia a portare il cucchiaio alla bocca del tenente e allegramente continuava a ripetere cucchiaio dopo cucchiaio:

“aaammm, è buona la pappa zietta…adesso ancora un cucchiaio che è calda… aammm.”

Asuka seccata:

“Nadia non è una bambina!”

La castana:

“Lo so, però faccio allenamento per quando la mamma ed il papà ci daranno un fratellino.”

“Sei incorreggibile.”

Kaji:

“Nadia, sei stufa di fare la sorella minore, vero?”

“Si vero.”

Fuori dalla porta Misato e Ritsuko erano appena arrivate, prima di entrare il maggiore domandò alla dottoressa:

“Ritsuko, secondo te sono stata una stupida a dire quella cosa sull’aborto proprio a Maya?”

“Visto che si tratta di lei si, ma considerando la tua buona fede lei ti ha capito.”

Finito di dire ciò le due donne entrarono, passò ancora qualche minuto e giunse anche Mariko che come entrò nella camera appoggiò le borse dicendo:

“Mamma mia quanta gente, buonasera a tutti.”

Rivolgendosi alla compagna:

“Pomodorino, come stai adesso?”

“Bene, sai Nadia mi è stata accanto tutto il giorno, inoltre Rei e Asuka mi hanno portato ancora della minestra, infine Rioji, Toshiki e Kaworu mi hanno regalato dei cioccolatini.”

Facendo un’espressione severa:

“Non azzardarti a mangiarli tutti tu, sei una golosona.”

Mariko si avvicinò alla ragazza e si diedero un bacio sulla bocca, vedere due ragazze baciarsi in quel modo era anomalo, ma viste le circostanze fu motivo di sollievo per gli altri presenti in camera. Come la ragazza dai capelli neri lasciò il suo amore gli disse divertita:

“Oggi ti ho comparto una camicia da notte, sai è rosa e piena di fiorellini ricamati, non vedo l’ora di fartela indossare.”

Maya sorrise, ma dopo qualche attimo tornò subito seria, strinse a sé Cocco ed iniziò a parlare:

“Ho intenzione di tenere il bambino.”

L’aveva detto a bassa voce, ma sembrò essere esplosa una bomba dal silenzio che ci fu negli attimi seguenti, tutti gli occhi erano puntati su di lei, i children non capivano, fatta eccezione per Rei e Kaworu che dopo aver sentito quelle parole iniziarono a percepire il bambino di Maya. Gli adulti erano impietriti, cercavano le parole giuste ed infine fu il dottore a trovarle:

“Se tu sei decisa così noi non possiamo fare niente, verrai a vivere a casa mia fino a quando non avrai partorito e non sarai a posto con tuo figlio.”

“Desumo che anche questo è un ordine.”

“Non viene dal maggiore, ma da me.”

La ragazza guardò la compagna accanto a lei e le dichiarò tristemente:

“Mariko, scusa se non ne abbiamo parlato da sole, ma lo dovevo dire adesso e di fronte a tutti. Scusami se ho preso questa decisione senza di te…. Se tu mi vorrai lasciare capirò.”

La ragazza dai capelli neri rimase muta qualche attimo prima di pronunciarsi:

“A lasciarti sarei un mostro come quello che ti ridotto così, Maya io ti amo e ti comprendo, per te è impossibile fare del male a qualcun’altro e rabbrividisci al solo pensiero dell’aborto. Non preoccuparti non ti lascerò sola a crescere nostro figlio.”

La ragazza nel letto aveva gli occhi lucidi e si gettò tra le braccia del suo amore che contraccambiò quella stretta e dolcemente le sussurrava:

“Non  preoccuparti pomodorino, ci sarò io a proteggervi, adesso faremo come ha detto il dottore, andremo a vivere a casa sua un annetto e quando il nostro bimbo avrà qualche mese ci trasferiremo, io ti giuro che prima del parto sarò avvocato ed avrò un buon posto.”

Maya era contentissima e piangeva tra quelle braccia, vedendole anche Kaji e Toshiki si strinsero alle loro promesse spose e gli sorrisero, Kaworu e Rei si diedero la mano, Nadia ed Asuka restavano a guardare, ma erano felici.
Mariko dopo un poco aiutò Maya ad uscire dal letto e fece uscire tutti gli altri:

“Adesso tutti fuori, ora alla mia Maya voglio fargli il bagno e fargli indossare la camicia da notte che le ho preso, questa della Nerv è triste.”

Tutti uscirono fatta eccezione per Nadia rimasta immobile nella camere, Mariko la guardò severamente e le disse:

“E tu non hai sentito…. FU-O-RI.”

“No, ti aiuto a lavare Maya.”

Di fronte a quella risposta decisa alla ragazza dai capelli neri non restò altro che acconsentire:

“Ok, vai a riempire la vasca, mi raccomando l‘acqua non deve essere troppo calda.”

“Roger, ho portato anche il bagnoschiuma.”

Intanto fuori tutti discutevano sull’accaduto stando attenti a non alzare troppo la voce, Misato era abbastanza contenta:

“Che bello, anche Maya diventerà mamma, uffa Rioji mi sa che dovremo darci una mossa anche noi.”

Rioji:

“Sei tu quella indecisa, se fosse per me sarei pronto anche subito.”

Ritsuko seriamente:

“Certo, avremmo preferito che la cosa fosse successa in modo più tradizionale, però Maya è fatta così, ha ragione Mariko per lei abortire sarebbe stato peggio dell’essere violentata.”

Toshiki:

“Si Ritsuko, hai ragione, la conosco poco Maya, ma per quel che ne so patirebbe lei piuttosto che un altro.”

Asuka:

“Scusate una cosa, ma cosa faranno, una famiglia con due mamme?”

Misato un po’ perplessa anche lei:

“Bè, si a quanto pare.”

Asuka continuando:

“Non so se è giusto per il bambino, per noi sembra semplice che le conosciamo, ma per gli altri? Mi immagino già i commenti ed gli scherni che dovrà sopportare il piccolo senza considerare le umiliazioni e le situazioni imbarazzanti nelle quali si troverà, inoltre crescerà senza un padre tra due femmine, credo che gli creeranno più problemi che altro, per lui sarà dura avere una famiglia così.”

Rei arrabbiandosi:

“Famiglia così come? Asuka tu sei cresciuta senza un padre ed una madre, Shinji ed io pure, anche Nadia se per questo, eppure oggi siamo qui e siamo felici di fare la nostra vita. Le nostre famiglie non saranno le famiglie perfette, ricordati la poca differenza d’età che abbiamo con le nostre madri ed il modo di come ci siamo conosciuti, ma ciò non toglie il fatto che tutti ci vogliamo bene. Io sono un angelo e sei stata tu la prima a dirmi che non te ne importava niente, per me quel bambino avrà tutto l’amore di Maya e Mariko e non solo, avrà anche il nostro supporto. Infine chi riderà di lui sarà nel torto perché ignorerà che quel bambino non era ne previsto, né voluto, ma è frutto di una perversione umana, nonostante ciò quelle due lo hanno accettato come un dono dal cielo.”

Asuka si pentì di quello che aveva appena detto e si scusò:

“Scusami Rei, hai ragione tu, l’importante è volergli bene…”

La Second fece il pugno e con la sua grinta:

“… e chiunque lo prenderà in giro dovrà vedersela con me! La sua amata zietta Asuka.”

Intanto nel bagno della camera l’acqua era pronta, calda al punto giusto, Mariko aveva appena portato lì la fidanzata, era così premurosa che non dava il tempo a Maya di far niente, anzi se si azzardava solo a far qualcosa la sgridava dicendogli:

“No, di te ce ne occupiamo io e Nadia, tu non fare niente lasciati accudire da noi, immaginati di essere una bambina.”

La ragazza dai capelli corti:

“Ma Mariko, guarda che io….”

“Tu sei ancora debole e non devi sforzarti.”

La ragazza annuì, si sentiva protetta da quelle due. Mariko aveva appena sfilato la camicia da notte alla fidanzata, notò i lividi che aveva lungo i corpo, gli si strinse il cuore a vederli, però facendo finta di niente continuò a spogliare la ragazza, stava per togliergli il reggiseno, quando tirandolo un po’ per sganciarlo, Maya fece un versetto di dolore e iniziò a lacrimare. La ragazza dai capelli neri si fece nuovamente coraggio e toltagli le mutandine la infilò nella vasca e mentre si immergeva commentava:

“Adesso te ne stai qui a rilassarti un po’, sai l’acqua è bella calda. Nadia ti farà compagnia, guarda che cosa ha fatto per te, ha messo il bagnoschiuma ed adesso sei un una nuvoletta bianca.”

Maya era perplessa:

“Mariko, guarda che aspetto un bambino, non sono diventata una bambina.”

“Ed adesso lo sei, t’è l’ho detto prima sei debole, debole come una bambina e silenzio ora, goditi il bagno.”

“Mariko, smettila dai non puoi far….”

Mariko azzittì subito il tenente dandogli un bacio sulla bocca, dopo che le loro labbra si stacarono Maya rispose alla compagna:

“Va bene farò la brava bambina.”

Mariko uscendo dal bagno diede gli ordini a Nadia:

“Mi raccomando, tienile compagnia e quando sarò tornata gli diamo una bella lavata.”

“Ok.”

Mariko uscì dal bagno e successivamente dalla camera, chiuse la porta di quest’ultima, gli si appoggiò contro con la schiena e iniziò a piangere osservata dagli altri, infine la ragazza dai neri capelli disse a Kaji:

“Sig. Kaji, prenda qual bastardo e faccia in modo che non incroci più le nostre vite, né la mia, né quella di Maya né quella del bambino.”

Kaji:

“Mariko, non preoccuparti io e Kaworu siamo sul punto di prenderlo, sappiamo chi è, non te lo abbiamo detto prima per non farci sentire da Maya, stanne certa faremo in modo che non vi farà più del male, né a voi né ad altri.”

“Grazie.”

Rei porse il suo fazzoletto alla giovane donna dicendogli:

“Mariko, asciugati le lacrime e vai a lavare Maya.”

“Ok.”

La ragazza rientrò lasciando tutti in silenzio fino a quando Misato domandò al fidanzato:

“Kaji, cosa hai intenzione di fare?”

“Fargliela pagare cara.”

Intanto nel bagno Mariko e Nadia avevano insaponato per bene Maya, l’avevano poi risciacquata e fatta uscire dalla vasca, la asciugarono e rivestirono, Mariko fu compiaciuta del regalo che aveva preso, infatti il tenente indossava una camicia da notte leggera di seta rosa con dei fiorellini ricamati che gli stava d’incanto. La ragazza dai capelli corvini portò la morosa nel letto, la fece sedere e gli coprì le gambe con la coperta e gli diede Cocco per poterlo stringere.
Intanto Nadia stava sistemando il bagno, dopo aver riposto gli asciugamani volle svuotare la vasca, si chinò ed immerse il braccio alla ricerca del tappo, ma scivolò e cadde in acqua, uscì dal bagno inzuppata e sul punto di piangere, come la vide Mariko chiamò gli altri che entrarono, Asuka non perse l’occasione per sgridare la sorella:

“Vedi, fai sempre la stupida, scivoli e ti fai del male.”

Indispettita la castana:

“Uffa Asuka stavo sistemando e svuotando la vasca.”

Misato prese il viso della figlia minore tra le sue due mani e dolcemente le disse:

“Il mio povero pulcino bagnato, adesso che vestiti ti diamo?”

Ritsuko:

“Asuka, vai a prendere una plug-suit e degli asciugamani prima che tua sorella prenda un raffreddore.”

Irritata la rossa:

“Ecco! Lei fa i disastri e tocca a me sistemarli.”

Rei:

“Asuka tu va prender la plug-suit, io penso agli asciugamani.”

La rossa partì seguita da Rei e quest’ultima tornò dopo cinque minuti portando con se degli asciugamani puliti dicendo:

“Uomini, tutti fuori, dobbiamo asciugare Nadia.”

I tre se ne andarono e Rei sistemò la Sisth che teneva il broncio per via della sgridata di Asuka, quest’ultima rientrò poco dopo porgendo una Plug-suit alla sorellina, quando Nadia premette il pulsante sul polso fece quel suo risolino provocatogli dal solletico dell’aria che usciva e questa risata contagiò anche le altre. Sentendole ridere Kaji decise di bussare:

Toc-Toc

Misato:

“Si, chi è?”

Kaji stando fuori dalla porta:

“Noi, abbiamo una sorpresa possiamo entrare?”

“Certo.”

Entrarono i tre uomini, seguiti da Makoto e Sigheru con le rispettive morose, Miki e Nanako, ed infine dal comandante Fuyutsuki, quest’ultimo disse alla ragazza nel letto:

“Tenente Ibuki, sono qui per portarle i miei auguri di pronta guarigione.”

Non potendo fare il saluto Maya si limitò solo a ringraziare:

“Grazie comandante, spero di essere di nuovo sul ponte comandi nel più breve tempo possibile.”

Makoto:

“Lo speriamo anche noi… sai ci manchi.”

Miki:

“E’ vero prima continuava a parlare di te, se non sapessi della tua storia con Mariko sarei gelosa.”

Nanako:

“Idem per Sigheru, continuava… Maya è veloce a dattilografare, sa sempre cos’è giusto fare, è ordinata eccetera eccetera.”

Sigheru:

“Maya, sai con quell’espressione e con quel pupazzo che stringi tra le braccia sembri una bambina.”

Maya arrossì e Mariko scuotendola un po’ disse agli altri:

“Non ditele così o mi diventa rossa come un pomodorino.”

Risero tutti poi aprirono la scatola di cioccolatini che fu svuotata in men che non si dica viste tutte le persone che c’erano. A Maya iniziarono a farsi gli occhi pesanti, così tutti uscirono lasciandola alle cure di Ritsuko, quest’ultima visitò velocemente l’allieva, come ebbe finito la fece sdraiare per bene, le rimboccò le coperte, le ridiede Cocco tra le braccia e ciò scaturì una domanda della ragazza:

“Sempai, ma questo è di Rei, poi ci sono i pupazzi di Asuka e Nadia.”

“Si, lo so, mi hanno detto di tenerli tu per il momento, adesso prendi Cocco così potrai stringerselo durante il sonno. Sai assomigli un po’ a Rei, sei timida e delicata fuori, ma dentro sei una roccia. Adesso bambina mia dormi ne hai bisogno.”

La donna accarezzò la chioma della sua allieva fino a quando non si addormentò. Intanto fuori in sala d’attesa Nanako era allibita e arrabbiata:

“Certo che viviamo in un bel mondo, non puoi fare quattro passi che ti saltano addosso.”

Miki:

“Ed io pensavo che era gentaglia quelli che rubano la biancheria nella lavanderia di mio padre.”

Il comandante:

“Calme signorine calme, non preoccupatevi, ho dato disposizione che Maya ottenga le migliori cure che la Nerv possa dargli, inoltre il reparto di sicurezza interna sta cercando quel delinquente, vero sig. Kaji?”

Kaji:

“Si, vero e l’abbiamo anche trovato, dobbiamo solo attiralo qui, interrogarlo, farlo confessare e per finire lo butteremo in cella per un bel po’ ed il caro paparino non potrà farci niente.”

Nanako dubbiosa:

“Paparino?”

 “Abbiamo fatto delle ricerche su di lui, a quanto pare non è nuovo a queste cose, solo che ha avuto sempre il papà a tirarlo fuori da guai, ma stavolta se l’è presa con la Nerv e questo la pagherà caro, non sa tutt’oggi la Nerv è sopra ogni altra cosa.”

Kaworu:

“Lasciate fare a noi.”

Sigheru mettendosi sull’attenti:

“Sig. Kaji, vorrei partecipare anche io domani all’interrogatorio.”

 Makoto fece lo stesso:

“Vorrei aggiungermi anche io se permette.”

Kaji vedendo quella determinazione si girò verso Fuyutsuki che gli fece un cenno con la testa, poi rispose ai due:

“Va bene, allora domani saremo in quattro contro uno.”

“Cinque.”

Disse il comandante che continuò:

“Non mi è piaciuto oggi starmene sulla scrivania della sala comandi e vedere una postazione vuota sotto di me.”

Finirono lì quel discorso mentre arrivò la dottoressa che ragguagliò tutti:

“Allora, Maya ha ancora la pressione bassa, ma per il resto è a posto, eccezione fatta per i lividi ed i graffi che guariranno, adesso dorme profondamente.”

“Come Nadia.”

Aggiunse Asuka che teneva la testa della sorella sulle sue gambe mentre la castana era sdraiata sulla panchina ed a quel punto Misato ordinò alla rossa:

“Svegliala che andiamo.”

Asuka scosse un po’ la sorella che riprese i sensi e strofinandosi gli occhi:

“Che c’è?”

Kaji:

“C’è che si va a casa, su in piedi.”

La ragazza si alzò e diede la mano alla sorella e tutta la famiglia Katsuragi partì alla volta di casa, anche Makoto, Miki, Sigheru e Nanako se ne andarono, successivamente andò via anche il comandante, rimasero solo Mariko, Ritsuko, Toshiki, Rei e Kaworu ed il dottore propose:

“Mariko, tu vai in camera di Maya a dormire c’è un futon nell’armadietto. Ritsuko, io ho il turno tra 4 ore e tornare a casa per me è una complicazione, che dici ci sono delle camere vuote a due letti, li uniamo e dormiamo lì?”

“Ok, ma Rei?”

La ragazza sentitasi interpellata:

“Io andrò nel tuo studio a dormire, il letto singolo c’è.”

“Va bene.”

Kaworu:

“Fino là, perché non dormi nel mio alloggio, mi hanno dato un letto matrimoniale e potremmo dormirci comodi.”

L’angelo si accorse di aver detto una cosa molto pericolosa proprio di fronte al medico allora si corresse:

“Sempre se il dottore vuole.”

Toshiki:

“Perché no, così vi fate compagnia… Kaworu che dici di prenderci un caffè io e te?… da soli.”

“Non vedo che male c’è?”

I due si allontanarono dalle donne ed andarono ai distributori automatici, come furono abbastanza lontani da non poter essere sentiti, l’uomo prese sottobraccio il ragazzo e se lo tirò a se, gli diede un pacchettino dicendogli:

“Sai cosa sono?”

Il ragazzo lesse:

“Pro-fi-la-tti-ci.”

“Bene allora, usali, vedi io l’ultima volta non li ho usati ed ora sono padre, però io ho 35 anni e Ritsuko 29, mentre tu e Rei non arrivate ai 30 tutti e due messi assieme.”

“Ok dottore, li userò per il rispetto che ho di sua figlia.”

“Chiamalo pure Amore.”

Più lontano le due donne parlavano tra di loro e per concludere il discorso Ritsuko consigliò alla figlia:

“Rei, mi raccomando, dopo fatti coccolare e parlate.”

“Mamma dopo cosa?”

“Non fare l’ingenua, lo sai benissimo dopo cosa.”

Rei non poté domandare di più visto che arrivarono i due uomini ed insieme al ragazzo si incamminò verso il suo appartamento.
Dopo mezz’ora Toshiki e Ritsuko se ne stavano semivestiti nei due letti uniti di una camera dell’ospedale non utilizzata, il dottore teneva tra e braccia le compagna e le domandò:

“Allora la nostra Naoko o il nostro Hideaki come stanno oggi?”

“Bene, però mi sa che tra qualche tempo si farà sentire.”

Sospirando il dottore:

“Ehh, secondo te quei due cosa staranno combinando adesso?”

“Non lo so, sono affari loro comunque, la testa c’è l’hanno spero che la usino.”

“Sai ho dato una scatola di condom a Kaworu, non arrabbiarti.”

“Perché dovrei, meglio così.”

Restarono in silenzio ancora un po’ e poi il medico:

“Povera Maya, però ne dimostra di coraggio nel voler tenere il piccolo.”

“Si, è coraggiosa e Mariko la comprende e sostiene.”

“Loro si completano a vicenda per questo si amano.”

“Vero come marito e moglie.”

“Come Moglie e Moglie vorrai dire.”

Ridendo la dottoressa:

“Si hai ragione. Chissà se potranno sposarsi.”

“Per la legge si, possono fare una cerimonia in comune, comunque penso che staranno bene entrambi con l’abito bianco, sono dei fiorellini anche loro, ah beata gioventù.”

“Con questo vorresti dire che sono vecchia?”

“No, però a 20 anni si è nel pieno della vita, si è adulti, ma voi donne avete ancora lineamenti da bambine.”

“Hai ragione, poi hai visto Maya, sembrava una bambina spaurita con il pupazzo di Rei tra le braccia, mi ha fatto tenerezza avrei voluto prenderla in braccio e cullarla, solo che è grande.”

“Ti rifarai con Naoko o Hideaki.”

“Hai ragione, ora notte amore.”

Ritorna all'indice


Capitolo 43
*** Capitolo43 ***


NewGirlEntry043 Capitolo 43

La notte passò tranquilla, Mariko ogni tanto si svegliava e dava un’occhiata  a Maya e la vide sempre addormenta, eccezione fatta alle sei del mattino, infatti la ragazza dai neri capelli non trovò più la compagna nel letto, la cercò in bagno, ma non c’era, allora diede un’occhiata fuori sul corridoio e finalmente la trovò. Il tenente era in piedi, sempre stringendo il pupazzo, ad osservare il parco della base da una finestra. Mariko le si avvicinò, le mise una giacchetta sulle spalle dicendogli:

“Guarda che prendi freddo, la camicia da notte che ti ho preso è leggera.”

Timidamente la ragazza dai capelli corti:

“Sai, mi piace osservare la base a quest’ora, è così calma, solo poche persone in giro, nonostante siamo nel sottosuolo l’illuminazione artificiale fa sembrare veramente che stia per sorgere il sole.”

“Maya, potrei darti un bacio?”

Stupito il tenente:

“Perché me lo domandi?”

“Non un bacio sulla bocca, uno sulla fronte, quando ti ho visto qui mi hai fatto tenerezza, sei qui da sola nella tua camicia rosa e con quel pupazzo, hai un’aria molto fragile, invece con me ti sei sempre dimostrata forte e decisa, anche a casa sei sempre tu quella più sportiva di me, da come ti vesti e da come ti comporti, mentre ora sei così vulnerabile ed io ho paura a toccarti, non vorrei farti del male.”

“No stupidina, dammelo pure questo bacio.”

Maya si abbassò un po’ e Mariko gli diede il prezioso segno d’affetto, poi la ragazza dai capelli corti disse:

“Mi sa che Cocco l’ho sfruttato più io che Rei, poverina dovrò ridarglielo.”

“Si, è meglio ridare i pupazzi a quelle tre.”

“Mariko, me ne compri uno a che me.”

“Fai i capricci adesso?”

“Si, mi hai detto tu di fare la bambina.”

“Si, ma ieri. Stai prendendo da Asuka e Nadia, fate le bambine quando vi fa più comodo. Su, ora tornatene a letto, tra poco si riprenderà a lavorare ed il dottore dovrà farti la visita mattutina.”

“Ok.”

Le due tornarono in camera e Maya una volta toccato il materasso si riaddormentò ed a Mariko non restò altro che coprirla per poi andare anche lei a dormire.
Anche Kaworu e Rei si erano svegliati presto,andarono al bar a fare colazione e mentre consumavano il ragazzo disse alla sua fidanzatina:

“Tuo padre penserà che abbiamo fatto sesso stanotte.”

“Dici?”

“Si, vedi tra noi uomini è così.”

“Ed invece rimarrà deluso.”

“Mi ha anche dato dei profilattici per precauzione, però abbiamo fatto qualcosa di più importante.”

La ragazza rattristandosi:

“Si, Comunque non se lo meritano.”

“Hai ragione, loro hanno sofferto anche troppo, delle madri lontane dai propri figli.”

Il ragazzo volle rallegrare la compagna cambiando totalmente discorso:

“Allora com’è la colazione all’italiana?”

“Buona, come si chiama questo?”

“Cappuccino.”

Rei bevve dalla tazza, riposandola di fronte a sé sentì Kaworu ridere e con aria offesa gli domandò:

“Che c’è da ridere?”

Sempre divertito il ragazzo:

“Hai i baffi, la schiuma ti ha fatto i baffi.”

La ragazza i pulì frettolosamente con un tovagliolino e rise anche lei.

Toshiki si svegliò e lasciò dormire ancora la dottoressa, si preparò ed iniziò il suo giro di visite partendo appunto dalla camera di Maya che trovò addormentata, per lui fu dura svegliarla, ma dovette farlo. Lui ed il enente fecero tutto in gran silenzio per non svegliare Mariko che dormiva nel futon ai piedi del letto. La ragazza era seduta sul letto seminuda e di fronte al dottore non aveva alcun timore, eseguiva tutto ciò che gli diceva Toshiki e quest’ultimo dopo un po’ le disse:

“Maya, apprezzo il tuo gesto di tenere il bambino, nonostante tutto sei coraggiosa.”

“Grazie dottore, grazie sopratutto per tutto l’aiuto che ci sta dando.”

“Non c’è di che, ascoltami, ora di massaggerò alcuni lividi per assicurarmi sulle loro condizioni, probabilmete ti farò del male tu cerca di resistere.”

La ragazza fece un piccolo cenno col capo e da lì il dottore iniziò a fare dei massaggi sui lividi ai quali la ragazza rispondeva digrignando fortemente i denti, poi a quello più grosso scoppiò a piangere dicendo:

“No, mi fai male no.”

Il medico per calmarla le diede il pupazzo a forma d’alligatore in braccio che venne stretto contro il petto dalla poverina allora il dottore si scusò subito:

“Scusami, forse ho esagerato.”

“No, non è per il dolore, è che mi sono venuti alla mente quegli attimi.”

“Allora scusami ancora se se ti ho riportato alla mente brutti ricordi.”

“No, dottore, non è colpa sua.”

Il medico senti l’irrefrenabile voglia di abbracciare Maya e lo fece, la ragazza accettò questa premura nei suoi confronti e come ebbe la testa sulla spalla del medico socchiuse gli occhi per un attimo cercando un po’ di pace e conforto per poi dire:

“Grazie Dottore, grazie.”

“Chiamami Toshiki.”

“Va bene Toshiki.”

I due si staccarono e ripresero la visita, Maya dovete sopportare ancora un po’, ma poi Toshiki le fece il punto sulla sua situazione:

“Allora, per me stai bene, i lividi stanno facendo il loro naturale processo di guarigione ed il polso è ancora da tenere fasciato per almeno un’altra settimana.”

“E per il bambino?”

“Adesso non farei niente, non hai neanche una settimana di gestazione, attenderei e poi una bella visita dal ginecologo non te la leva nessuno, sai quasi quasi prenoto per te, Ritsuko, Rei, Asuka e Misato che dici, così siete tutte assieme.”

Mariko si era appena svegliata e disse:

“Anche per me dottore, è da un po’ che non ci vado.”

“Ok, allora lo segno sull’agenda, poi la mia collega dovrà offrirmi da bere, gli do ben 6 pazienti in un colpo solo.”

Maya era perplessa:

“Povera Nadia, ci resterà male.”

Gli altri due erano confusi, in fatti Mariko domandò:

“Che c’entra Nadia adesso?”

“Lei si sentirà tagliata fuori.”

Toshiki:

“Bè troveremo una soluzione anche per lei… Tornando a noi, Mariko oggi mi raccomando prendi una carrozzella e porta Maya a fare un giro, non può sempre stare qua.”

“Ok Dottore.”

“Va bene, io vado, ho altri, pazienti da visitare e sono in ritardo, Ritsuko mi ha detto che oggi farà dei test  di sincronia e vista l’ora credo che sia gia là, arrivederci.”

Le due ragazze:

“Salve dottore.”

Mariko accompagnò in bagno la compagna e aiutandola si prepararono, prese in prestito una carrozzina, ci fece accomodare Maya gli mise sulle spalle la giacchetta della sua divisa e partirono per gironzolare un po’.
In quei frangenti, nella sala dei test di sincronia, le cose non andavano bene, infatti la dottoressa si lamentava con l’amica:

“La faccenda di Maya le ha turbate, hanno perso in media quindici punti percentuali, anche Kaworu ne ha persi 5, è segno di un malessere diffuso, Nadia non disegna neanche”

Misato rispose:

“Un brutto segno, adesso che non sappiamo quelli della Seele cosa vogliono fare e potrebbero attaccarci in qualsiasi momento.”

Asuka domandò dall’interfono:

-Dottoressa Akagi, come sto andando?-

“Asuka dammi ancora qualche attimo per monitorarti.”

Chiudendo l’interfono commentò:

“Asuka aveva recuperato così bene ed ora è di nuovo in discesa.”

Makoto:

“Sembra che sentano la mancanza di Maya.”

Sigheru:

“Dopotutto li ha sempre seguiti lei nei test ed ora non sentendo la sua voce per loro è motivo di disagio, inoltre sapendo cosa gli è successo.”

Il maggiore cercando di tirare su il morale a tutti:

“Forza, che succede, un po’ d’animo, vedrete che Maya sarà qui presto.”

Una voce si fece sentire:

“Agli ordini maggiore.”

“Bene, lo dice pure lei….”

Stupita Misato si guardò dietro e vide il tenente sulla sedia a rotelle spinta da Mariko che erano appena entrate e domandò:

“Maya, ma che ci fai qua? Il dottore che dice?”

“Sono passata di qui per salutarvi, è stato lui a dirci di fare una passeggiata, anche sulla carrozzella.”

Ritsuko:

“Scommetto che ti ha detto che non potevi startene sempre in camera?”

“Si, ha detto proprio così, allora come vanno i piloti?”

Misato un po’ delusa:

“Non tanto bene, hanno perso punti di connessione, Makoto dice perché non ci sei te a seguirle.”

“Davvero?”

In quell’istante Asuka si fece nuovamente sentire:

-Mi dite come sto andando si o no?-

Maya si rivolse a Ritsuko:

“Sempai potrei fare una prova?”

“Certo, allora avvicinati al monitor e digli i loro tassi di sincronia, io ti accendo l’interfono.”

La dottoressa mise in comunicazione tutte e quattro le capsule e Maya gli parlò:

“Allora state andando molto male.”

Tutti e quattro i piloti senza nascondere lo stupore:

-Maya!! Ma sei tu?-

“Si, sono io, sono venuta a trovarvi.”

Iniziarono a parlarsi e Ritsuko fece notare un monitor al maggiore che lo osservò attentamente, poi sorrise all’amica dicendogli a bassa voce:

“Tutto come prima.”

“Già, hanno recuperato in un attimo da quando Maya è qui.”

Arrivò una telefonata presa da Sigheru ed una volta riposta la cornetta disse al collega:

“Makoto, ci attendono.”

“Per quella questione?”

“Si, esatto.”

Makoto si alzò e si congedò dalle altre:

“Io, Sigheru e Kaworu abbiamo una faccenda da sbrigare, se permettete.”

Ritsuko e Misato capirono subito dove stavano andando gli uomini, ma non dissero niente per non turbare ancora Maya che rideva con le children, visto che Kaworu era appena uscito dalla sua capsula. La dottoressa per essere sicura di evitare un eventuale incontro mise Maya alla sua postazione e gli fece continuare i discorsi con le ragazze all’interno delle entry-plug. Mariko visto che la morosa stava notevolmente meglio decise di tornare in superficie, ma volle prima domandare al suo amore:

“Maya, ascoltami, volevo andare all’università per sistemare il mio libretto esami, te la senti di stare qui senza di me con la dottoressa, il maggiore ed i ragazzi?”

“Certo, sono al sicuro con loro, però bacino.”

Le due si baciarono e la ragazza dai capelli corvini se ne andò accompagnata da Misato, però durante il tragitto il maggiore dovette fargli la ramanzina:

“Mariko, stavolta passi, ma la prossima volta non venire qui, è zona militare e se ti beccasse qualcuno non in nostra compagnia potresti essere incarcerata ed ultimamente la prigione è occupata da un tipo non molto raccomandabile.”

“Lo so maggiore, ma Maya ci teneva tanto, adesso è li e sono sicura che non le capiterà niente di male…”

Usando un’espressione serie la ragzza domandò:

“Secondo lei, i ragazzi sono andati da lui?”

“Credo di si, per questo che ti accompagno, dopo vado a vedere la faccia del mostro che ha osato fare del male a Maya.”

“Mi raccomando maggiore nessuna pietà.”

Arrivarono al primo ascensore utile per il ritorno in superficie il maggiore si congedò dalla ragazza la ragazza:

“Lo so, tu adesso vai, ciao.”

La donna dai capelli di porpora chiamò il fidanzato domandandogli dove si sarebbe svolto l’interrogatorio e come ebbe l’informazione ci si precipitò. Il luogo scelto era un ufficio del corpo di sicurezza, non era molto grande e non aveva finestre, nel mezzo c’era una scrivania ed una sedia di fronte ad essa.
Misato vi entrò e trovò il comandante seduto alla scrivania con dietro Kaji e Kaworu, mentre Sigheru e Makoto stavano in piedi a fianco della porta, il maggiore finiti i saluti domandò al comandante:

“Scusi signore, ma come farà a far venire qui quel soggetto?”

Kaji:

“Mi permetto di rispondere io, signore. Misato, io e Kaworu gli abbiamo teso una trappola, ieri sera il caro Fifth children si è fatto investire da lui ed è sceso dalla macchina abbastanza adirato perché gli avevamo graffiata, allora gli abbiamo fatto firmare un documento che attestava l’accaduto e che la Nerv avrebbe risarcito tutto, mezz’ora fa l’ho chiamato dicendogli di venire a ritirare il suo risarcimento, in contanti naturalmente e lui ha abboccato.”

“E come farai a farlo testimoniare.”

L’uomo prese da terra una scatola e la fece notare alla fidanza dicendogli:

“Qui dentro c’è il vestito che indossava Maya al momento dello stupro, glielo metteremo davanti insieme ad una sua foto e vedremo come reagirà.”

La donna iniziò a curiosare in quella scatola e come gli capitò in mano la camicia strappata se la portò al volto e lacrimando:

“Povera Maya, non preoccuparti lo incastreremo.”

Misato si riprese subito ed anche lei si mise dietro alla scrivania appena in tempo per l’entrata del ragazzo scortato da due uomini in nero. Quest’ultimo con aria strafottente guardò i presenti della sala e poi si sedette di fronte al comandante, gli occhi stralunati facevano intendere che era sotto l’influsso di qualche droga. Passò un attimo di silenzio poi sgarbatamente il ragazzo disse:

“E’ qui che si ritirano i risarcimenti, vecchio?”

Fuyutsuky era già adirato e quell’appellativo non migliorò la situazione, ma rimase calmo e senza far trasparire alcuna emozione rispose:

“Si, esatto.”

L’uomo dai capelli grigi appoggiò sulla scrivania una mazzetta di soldi dicendo:

“Questi sono suoi, in contanti.”

Sempre sgarbatamente il ragazzo:

“Bene, posso averli?”

“Certo, ma prima dovrai riconoscermi una cosa.”

Il ragazzo perplesso, ma sempre scortese:

“Cosa?”

Kaji ribaltò sulla scrivania il contenuto della scatola ed il ragazzo restò fermo a fissarla, poi Kaworu mise sul tavolo l’ingrandimento della fototessera di Maya e quando il ragazzo vide quella foto iniziò a tremare ed a innervosirsi alchè il comandante gli domandò:

“Riconosce questi vestiti?”

Il ragazzo tremava e se ne stette un po’ in silenzio, poi rispose con una calma che spiazzò gli altri eccezion fatta per Kaji, il comandante e Kaworu:

“Allora quanto volete.”

Fuyutsuki:

“Cosa intendi?”

“Mio papà è ricco e non ha problemi a pagare e se poi quella sgualdrinella è incinta gli pagherà anche l’operazione per farla abortire.”

Sentendo apostrofare così Maya, Sigheru e Makoto stavano per perdere la pazienza, avrebbero vuoto massacrarlo di botte, anche Misato tremava, ma riuscì a non portare la sua mano alla fondina della pistola.

Il comandante parlò:

“Allora tuo papà pagherà tutto…. Ma per tua sfortuna la ragazza vuole crescere il bambino e stanne certo che sarà molto meglio di te, allora calcolano il costo della vita oggi dovrà sborsare una bella fortuna per il mantenimento di un bambino fino ai diciotto anni, anzi, fino a che non si sarà trovato un lavoro, poi c’è anche la parte per la madre.”

Il ragazzo rabbioso:

“Voi state scherzando, quella scema dovrà abortire o niente soldi.”

Kaji:

“Tu non sai con chi hai a che fare, siamo la Nerv e basta un nostro capriccio e tuo padre si ritroverà sul lastrico.”

“Si e credete di farmi paura.”

Kaworu:

“Sei tu che dovresti averla, soprattutto di me.”

“Ma fatemi il piacere, ho fatto anche un favore a quella, finalmente ha scopato con un vero uomo.”

Kaji:

“Vero uomo, con tutte le pasticche che prendi dubito che tu riesca a soddisfare una donna, sei corso subito qui perché c‘erano soldi in contanti, eri già pronto per andare a comprarti ancora quelle porcherie.”

“Invece l’ho soddisfatta, dovevate sentirla, guaiva come una cagnetta in calore.”

Kaworu perse le staffe, inaspettatamente il ragazzo finì scaraventato contro la parete e restò lì contro come schiacciato da una forza invisibile e dopo qualche secondo rovinò duramente a terra, tutti erano impietriti, ma poi il Fifth si spiegò:

“Scusate, ma quello non lo doveva proprio dire, allora gli ho mostrato cos’è un AT-Field e come si usa.”

Misato si avvicinò al ragazzo e si chinò per accertarne le condizioni, ma Kaworu l’avvertì:

“Misato, NO”.

Troppo tardi, il ragazzo era riuscito a prendere la pistola al maggiore e stava quasi per prenderla in ostaggio, ma la donna riuscì a tirarsi indietro, allora il ragazzo si rialzò e sparò un paio colpo verso Sigheru e Makoto che prontamente si abbassarono indenni, il ragazzo guadagnò la porta e poté scappare. Lo stato di massima emergenza fu inoltrato in tutta la base e subito le squadre della sicurezza si misero a cercare il fuggitivo. Ritsuko sentendo la sirena  si informò subito e decise di tornare in infermeria, attese le children fuori dagli spoiatoi e con Maya se ne tornarono nella camera del tenente.
Intanto nelle carceri Gendo sfruttò l’occasione del trambusto, finse un malore, un addetto entrò in cella per sincerarsi sulle condizioni del detenuto, ma ricevette un pugno nello stomaco che lo mise KO lasciando l’Ex comandante libero di scappare.
Misato era mortificata, continuava a darsi le colpe di tutto, Kaji l’abbracciò da dietro cercando di dargli conforto dicendogli:

“Misato, calma sono cose che succedono, adesso resta lucida, ci servono le tue doti di stratega secondo te dove potrebbe andare?”

“Non lo so.”

Makoto:

“Le squadre sono alla ricerca di lui, lo troveranno.”

Fuyutsuki rispose al suo cellulare:

“Come…scappato…. È armato… almeno quello.”

Il comandante diede un’altra notizia:

“Anche Gendo è scappato.”

Kaji:

“Splendido, per fortuna adesso il Geofront è completamente chiuso ed uscire per entrambi è praticamente impossibile.”

Sigheru:

“Questo gioca a nostro vantaggio, però il bastardo è armato e drogato, mentre il comandante Ikari né uno, né l’altro, mi fa meno paura Ikari disarmato a questo punto, dove staranno andando.”

Misato:

“Allora Ikari di sicuro si terrà alla larga dalla gabbia dello 01, mentre l’altro non so dove potrebbe andare un drogato in una situazione del genere.”

Kaworu esternato:

“Di sicuro a cercare qualche droga….”

Un lampo attraverso la mente del maggiore:

“Mio Dio in infermeria, presto le ragazze.”

In quel momento la dottoressa, dopo aver sentito l’allarme, stava tornando in ospedale con passo veloce, era tesa e le ragazze con lei l’avevano capito, per Ritsuko fu un sollievo arrivare in camera e chiudere la porta a chiave per poi mettere Maya nel letto e rimboccargli le coperte, ora si sentiva al sicuro e poté andare in bagno, però come tornò gli mancò Nadia all’appello e domandò ad Asuka:

“Asuka, tua sorella dov’è?”

“E’ andata a prendere una cioccolata calda.”

Maya conosceva la sua Sempai e intuì che qualcosa non andava bene e le domandò:

“Sempai, cosa c’è che non va?”

Fingendo di essere tranquilla:

“No, niente, è tutto ok.”

“Sempai, me lo dica.”

Uno scatto di Ritsuko bloccò l’assistente:

“Maya, dormi adesso e niente capricci!”

La ragazza nel letto capì definitivamente che qualcosa non andava, ma non continuò con le domande, appoggiò la testa al cuscino e chiuse gli occhi, Rei notando che il tenente era triste gli si sedette accanto e le accarezzò i capelli per conciliarli il sonno, infatti dopo poco si addormentò. Asuka si spazientiva e si ripeteva:

“Ma Nadia quanto ci impiega, come al solito si sarà persa da qualche parte, vado a cercarla.”

Ritsuko:

“Asuka vengo anche io.”

Le due partirono e quando furono ai distributori automatici videro un bicchiere versato per terra e sentirono delle urla, era Nadia che gridava, le due corsero verso quella voce, Ritsuko tirò fuori la pistola e si aggirava con Asuka nei corridoi, fino a che non videro il ragazzo che trascinava la ragazzina verso un ascensore e li ci entrò, Ritsuko con la pistola spianata intimò l’alt:

“Fermo lì, lasciala andare.”

Il ragazzo non si scompose, sapeva che fino a quando aveva la ragazzina nessuno gli avrebbe sparato, allora premette sui pulsanti e l‘ascensore chiuse le porte e scese. Ritsuko era rabbiosa per la sua impotenza, dietro di lei arrivarono Misato, Kaworu e  Kaji, quest’ultimo domandò alla donna:

“Ritsuko cosa c’è, come mai la pistola, cosa è successo?”

La donna mestamente:

“E’ colpa mia, Misato scusami, adesso ha preso Nadia in ostaggio ed io non sono stata capace d’impedirglielo.”

A Misato venne un tuffo al cuore, ma riuscì a rincuorare l’amica:

“Lasciamo stare, io gli ho dato in mano la pistola, la colpa è mia se per questo.”

Kaji:

“Adesso dove è andato?”

“E’ sceso, sotto di noi c’è l’ala nuova dell’ospedale, non è ancora finita, però è un buon posto per nascondersi.”

Arrivò Toshiki il quale si fece spiegare tutto e portò nel suo ufficio le due donne che erano scosse e preoccupate, Asuka invece tornò da Maya che stava dormendo vegliata da Rei e ques’ultima si fece raccontare il tutto e ordinò alla Second:

“Asuka io vado a riprendere Nadia, tu resta qui e veglia Maya mi raccomando.”

“Rei…”

“Non preoccuparti devo proteggervi, l’ho promesso, dopotutto non sono le pallottole che mi spaventano.”

La ragazza uscì ed Asuka per la paura chiuse a chiave la porta. Rei iniziò a percepire la presenza di Nadia per poterla rintracciare, scese le scale e si ritrovò in quei corridoi bui e non finiti, c’erano sparsi qua e là attrezzi da lavoro, matasse di cavi e tubi, sacchi di cemento ed altra roba utilizzata per la costruzione. Da lontano si potevano sentire i passi veloci delle squadre della sicurezza scendere le scale, Rei cercava e cercava, ad un tratto in fondo ad un corridoio vide un’ombra e gli si avvicinò, quando fu abbastanza vicina poté vedere il ragazzo puntargli la pistola contro mentre con l‘altro braccio tratteneva la Sixth che piangeva disperata ed implorava:

“Rei , aiutami per favore.”

Il ragazzo senza alcun timore ringhiò contro la ragazza dai capelli azzurri:

“Lasciatemi andare… dillo agli altri, lasciatemi andare e non succederà niente a questa ragazza.”

Rei col suo sguardo deciso:

“No, lasciala subito.”

“Vaffanculo, chi ti credi di essere.”

“Io sono io, tu ora lascerai andare la mia amica.”

Il ragazzo sparò contro di Rei, ma i colpi rimbalzarono a metà strada senza nemmeno avvicinarsi alla First, il ragazzo non ci credeva e inveì ancora contro la ragazza che gli stava davanti puntando la pistola alla testa di Nadia:

“Sei un mostro, fammi passare o gli faccio saltare le cervella.”

Rei si scansò, ora era impotente, come il ragazzo fece un passo un’altra ombra gli si scagliò addosso prendendogli il braccio con la pistola per dirigerlo da un’altra parte, qui partirono altri due colpi a vuoto, ma non avrebbero potuto ferire nessuno, Nadia riuscì a liberarsi e corse subito dietro la First ed entrambe restarono lì a vedere la colluttazione. D’un tratto partirono altri tre colpi con un suono sordo, ovattato e l’ombra che era arrivata in soccorso della castana si accasciò a terra, il ragazzo vedendo quel corpo scappò via in un altro corridoio mentre da lontano si sentivano gli uomini della sicurezza gridare:

“Di qua, ci sono stati colpi di pistola presto.”

Rei e Nadia si avvicinarono a quel corpo disteso a terra come furono vicine lo riconobbero, era Gendo, a fatica riuscirono a  trascinarlo ed fargli appoggiare la testa contro la parete e cercavano di tamponargli le ferite, ma sembrava tutto inutile, Nadia piangeva e con la voce flebile disse all’Ex comandante:

“Adesso viene qui il dottor Toshiki e ti guarisce lui, non preoccuparti.”

Rei:

“Comandante, non si preoccupi, mio papà è bravo, mi ha levato lui il proiettile dal mio petto.”

L’uomo sdraiato scosse il capo e con poca voce disse:

“Per me non c’è più niente da fare, lasciatemi stare ora, vi state solo sporcando per niente.”

Nadia:

“Ma comandante….”

Anche Rei iniziò a piangere e disse:

“Comandante Ikari non può dire così.”

Gendo notò le lacrime della First e stupefatto le disse:

“Rei, tu stai piangendo, è la prima volta che ti vedo così.”

Nadia cercò con un ultimo disperato tentativo di far cambiare idea all’uomo:

“Papà, non lasciarmi.”

Gendo si arrabbiò per quello che le sue condizioni gli permettevano di fare:

“Non chiamarmi così!……. te ne prego, questa tua richiesta me la fece Shinji anni fa ed io non la ascoltai…… Entrambe ora avete scelto una famiglia, quella famiglia che io non avrei mai potuto nemmeno lontanamente darvi. Tornate dai vostri genitori, è meglio così.”

Rei:

“No, noi restiamo qui con te.”

“Perché fate questo per me, vi ho sempre usate per i miei scopi, anche quando tu Nadia eri Shinji.”

Nadia:

“Ora non importa niente, noi stiamo qui.”

“Fatemi un favore, sorridete.”

Le due eseguirono quell’ultimo ordine e nonostante le lacrime scorrevano lente sui loro visini sulle loro piccole bocce si formarono dei teneri sorrisi che fecero dire all’uomo:

“Manca solo Yui e poi sareste tutte assieme…. Nadia, Rei è un angelo, ma è anche umana, per crearla o usato il DNA di tua madre, questo per farti capire che Rei è tua sorella.”

Nadia tirando su col naso:

“Questo lo sapevo già, non è dello stupido DAN a dirmelo.”

L’uomo tirò un sorriso:

“Si dice DNA…. Ora io non potrò più ricongiungermi a Yui, vedete, lei non è morta, ma risiede all’interno dello 01 con l’anima e col corpo, Rei quando sarà tutto a posto tirarla fuori e dagli nuova vita. Invece lo 02 contiene l’anima della dottoressa Zeppelin, lì dovrai liberarne solo l’anima…. Purtroppo per lei il processo di fusione non è stato completo come con lo 01 per cui non abbiamo un corpo, è meglio che la sua anima riposi insieme alla altre, fatto ciò distruggete gli Evangelion, tutti. Rei dì a tua madre Ritsuko di perdonarmi….Rei, perdonami se ti ho fatto del male….Ragazze, vi prego vivete come delle normali ragazzine, ve lo siete meritato.”

Da qui in poi Gendo iniziò l’agonia, dalla sua bocca uscì del sangue e continuò a parlare a fatica guardandosi in giro, ma oramai non vedeva più niente:

“Ora la sento, Yui è qui vicino,….. è qui e mi parla….Yui… Yuiiii…”

Sulla sua bocca apparve una specie di sorriso e continuò a parlare:

“Yui, perdonami ti supplico…. Non sono riuscito ad amare Shinji come avresti voluto tu…. Se solo gli avessi detto tutta la verita….. Cosa vuoi dirmi? ….Shinji…. Nadia…..Yui…. perché non me lo hai detto…. perché…..perché?”

L’uomo emise il suo ultimo respiro e la Castana gli si accasciò addosso incurante del sangue, Rei gli chiuse gli occhi e stette lì anche lei sopra quel corpo che si faceva sempre più freddo, d’un tratto il silenzio del geofront fu interrotto dall’urlo dello 01, la First lo riconobbe subito e disse alla Sixth accanto a lei:

“Nadia, è mamma Yui che ha capito la morte di papà Gendo… adesso soffre, è appena stata qui, loro si volevano bene.”

“Lo so, Rei lo so.”

Da lontano si sentivano delle raffiche, il ragazzo era in trappola in un angolo mentre una squadra della sicurezza con fucili spianati lo teneva a bada, dal gruppo di soldati apparve Rioji che intimò al ragazzo di gettare l’arma a terra:

“Getta la pistola e non ti succederà niente.”

Il ragazzo guardò sdegnato l’uomo e velocemente si puntò la pistola alla tempia e si sparò, gli schizzi imbrattarono la parete e Rioji rimase di sasso di fronte a ciò, apparve anche Kaworu e mettendo una mano sulla spalla dell’uomo gli disse:

“Rioji, andiamo a prendere Rei e Nadia ora hanno bisogno di noi.”

L’uomo seguì il ragazzo e trovarono le due ancora piegate sul corpo senza vita di Gendo, come si accorsero dei due Rei spiegò l‘accaduto:

“Ha voluto salvare Nadia, ma ha perso la sua vita.”

Nadia senza sollevarsi:

“Non ha voluto che lo chiamassi papà.”

Rioji mise le mani sulle spalle dalla figlioletta dicendogli:

“Nadia… il comandante Ikari ha capito i sui sbagli, per questo non sopportava che tu lo chiamassi così perché è stato lui stesso a rendersi conto di non essere stato un padre… Non ti preoccupare, il gesto d’averti saltavo gli allevierà la pena…. Su ora ti prendo in braccio ed andiamo dalla mamma.”

La ragazza alzandosi:

“No, sono grande, ci arrivo da sola… Papà vorrei andare dallo 01 prima.”

“Va bene.”

Rei:

“Vengo anche io.”

I quattro andarono nella gabbia e poterono vedere la bocca semiaperta dello 01 ed alcuni ancoraggi strappati, ma alle ragazze questo non importava, abbracciarono la parte anteriore dell’elmo e stettero lì a piangere per qualche minuto e successivamente fecero ritorno dalle loro nuove madri.

Ritorna all'indice


Capitolo 44
*** Capitolo44 ***


NewGirlEntry044 Capitolo 44

Come Rei e Nadia entrarono nello studio del dottore, coi vestiti ancora sporchi di sangue, Misato e Ritsuko gli si gettarono addosso per abbracciarle e la dottoressa domandò alle due children:

“Cosa vi ha fatto quel bastardo?”

Rei:

“Niente, non è riuscito a fare niente, questo è il sangue del comandante Ikari, ci ha salvato lui, però…….”

Alla ragazza dai capelli azzurri si fermarono le parole in bocca e la frase fu completata dalla castana  tra le braccia della madre:

“… Però è morto, è morto per salvare me.”

Misato sapeva cosa stava provando Nadia, per lei fu come rivedersi allo specchio, strinse più forte la ragazzina e le sussurrò all’orecchio:

“Shh, non preoccuparti, lui aveva intrapreso una strada che lo avrebbe portato ad isolarsi da tutto e da tutti, non è colpa tua.”

“Si, ma io l’ho trattato come un cane, l’ho abbandonato come lui abbandonò Shinji.”

“Nadia, calmati adesso, anche con mio padre fu così, però non puoi fartene una colpa, avevano scelto di vivere in quel modo e sapevano di dover accettare la conseguenza di venire abbandonati dalle persone care, almeno alla fine si sono resi conto di sbagliare e hanno cercato di porre rimedio, anche se questo gli è costato la vita.”

La ragazzina in lacrime stava tra le calde braccia della madre ed entrambe furono avvolte dall’abbraccio di Kaji che le confortò entrambi:

“Adesso sono qui io e non ti abbandonerò mai.”

“Papino ti voglio bene.”

“Lo so.”

Entrò anche Toshiki e Rei lasciò la madre e saltò in braccio al dottore il quale la ricette volentieri, anche se un po’ frastornato, per poi dirle:

“Non sei un po’ cresciuta?”

“Papà ti voglio bene.”

Tirando un sorriso il medico rispose:

“Anche io.”

L’uomo posò la children in terra dicendo:

“Avete i vestiti sporchi di sangue, andate a lavarvi.”

I tre Katsuragi si divisero e Misato parlò al suo fidanzato:

 “Rioji, fammi un favore, la mia pistola non la voglio più, ora con  le ragazze per casa e magari con l’arrivo di un bebè non voglio avere una cosa del genere in casa.”

“Va bene.”

Ritsuko prese anche la sua e la diede in mano a Rioji dicendogli:

“Rioji, fa sparire anche la mia per favore.”

L’uomo prese la pistola e se la mise in tasca dopo averla svuotata dai proiettili e mentre trafficava con l’arma Rei disse alla madre:

“Mamma, il Comandante Ikari ha detto di perdonarlo.”

“Si, nonostante quello che mi ha fatto, lui si è fatto perdonare salvando voi.”

Nadia:

“Mamma, Maya come sta?”

Misato:

“Sta dormendo adesso, Asuka le sta accanto.”

“Mamma io e Rei dovremo metterci dei vestiti puliti e farci un bagno.”

“Si, ora andate negli spogliatoi, vi fate una bella doccia e poi vi mettete le Plug-Suit di oggi, chiamo anche tua sorella così vi da una mano e vi lavate via anche i pensieri spiacevoli.”

Il maggiore chiamò Asuka e le tre children assieme andarono a farsi una bella doccia, intanto gli adulti riferirono tutto a Maya ed a Mariko, che era appena arrivata, naturalmente le due furono sconvolte da quel racconto.

Dopo un’oretta entrarono in camera le children ed almeno loro mostravano un po’ di spensieratezza, Nadia inciampò in una borsa portata da Mariko come si chinò per sistemare la roba fuoriuscita urlò allegramente:

“KAWAHIIII…. Un altro bel coccodrillo.”

Mariko glielo portò via subito dalle mani sgridandola un po’:

“No, questo è per Maya, non per te.”

La castana:

“Uffa ecco….”

Allora prese il suo panda e se lo strinse a se dicendo agli altri:

“Ed io ho il mio Spike.”

Mariko diede il secondo alligatore a Maya dicendogli:

“Ecco alla nostra bambina capricciosa il suo pupazzo nuovo, così potrà ridare Cocco a Rei.”

Maya prese il nuovo giocattolo e ridiede il primo alligatore a Rei che come lo prese lo salutò:

“Ciao Cocco, allora hai fatto il bravo con Maya lo sai.”

La second si sentì in disparte e prese il suo Igor, Nadia mentre stava fregando le guance sul testone del panda disse a Maya:

“Maya, che nome gli dai?”

La ragazza nel letto guardò quegli occhi fissi, restò lì a pensarci un attimo e poi:

“Che dite di Ally?”

Nadia:

“Bellissimo, però come fate a riconoscerli?”

Mariko:

“Semplice, Ally ha gli occhi blu, mentre Cocco li ha neri, inoltre Ally ha anche il collare blu, Cocco invece non c’è l’ha, per non prenderli uguali ho girato tre negozi.”

Maya si sentì un po’ in colpa e vedendo l’amata dire così le si avvinghiò al collo baciandola per poi dire:

“Mariko, scusami, non sapevo che avresti faticato così per un mio capriccio, sono una bambina.”

“Non preoccuparti, la colpa è mia che ti ho detto di farlo.”

Bussarono alla vetrata, era Fuyutsuki che fece cenno alla Akagi di uscire, come la donna fu nel corridoio il Comandante le disse:

“Dobbiamo andare a riconoscere il corpo di Gendo, sa una formalità.”

“Ok, lo dico agli altri.”

La dottoressa entrò con la testa nella camera e parlò agli altri:

“Io ed il professore andiamo via un’oretta, non preoccupatevi.”

Dopo dieci minuti di cammino i due arrivarono all’obitorio, era freddo e poco luminoso, però quei ambienti azzurrognoli erano caratterizzati da pulizia, ordine e silenzio, sembrava proprio un luogo tranquillo nonostante i suoi particolari ospiti. Dalla parete, formata da tanti portelli metallici, fuoriusciva una specie di tavola, sempre metallica, sulla quale era presente un corpo coperto da un telo bianco, un funzionario ne scoprì la testa e la dottoressa ed il comandante dissero rammaricati:

“E’ lui.”

Poi la donna continuò:

“Possiamo rimanere con lui da soli?”

Il funzionario se ne andò lasciandoli soli, la dottoressa si appoggiò a quella tavola e disse malinconicamente:

“Era fatto a modo suo, ma non era peggio di tanti altri, il suo amore per Yui lo aveva accecato, nel tentare di riaverla non ha avuto il tempo di dimostrare il suo amore a qualcuno, soprattutto al figlio, per questo era così. Io e mia Madre eravamo innamorate di lui, ciò vuol dire che qualcosa di buono aveva nel cuore, dopotutto ha voluto salvare Nadia e Rei, purtroppo della sua bontà se ne reso conto troppo tardi.”

Fuyutsuki:

“Me lo ricordo quando lo incontrai, quando di nome faceva ancora Rokobungi, mi disse che non era bravo nei rapporti con le altre persone, però quando era con Yui era un altro, rideva e scherzava, Yui gli ha praticamente dato nuova vita. Quando vide Nadia per la prima volta ebbe la stessa reazione che ebbe con Yui al loro primo incontro, io non c’ero, ma Yui me lo raccontò fino nei minimi dettagli. Credo che a fargli riscoprire la sua bontà, sia stata Nadia stessa, successivamente il fatto di averlo incarcerato gli ha dato tempo di ripensare alle sue azioni.”

Dei passi lenti si avvicinarono, la dottoressa si girò e quasi si spaventò vedendo Kaworu, con in una mano una valigia d’alluminio e nell’altra un bisturi, stupita la donna gli domandò:

“Kaworu cosa vuoi fare?”

Serenamente il ragazzo:

“Rimettere Adam a letto.”

Si avvicinò al letto, pose per terra la valigia e l’aprì, l’interno era un complesso di tubi e circuiti ed al centro c’era un altro contenitore pieno di LCL. Kaworu scoprì la mano di Gendo, gli asportò l’angelo per poi metterlo al suo posto nella valigia che richiuse, una volta in piedi disse ai due che senza dire niente lo avevano osservato:

“Professore, porti questa valigia di fronte a Lilith, li è un posto sicuro.”

Rrivolgendosi verso il corpo dell’Ex comandante gli disse:

“Hai dato la vita per un’altra vita, non preoccuparti, questo verrà considerato molto più di altri tuoi peccati.”

Tabris ricoprì l‘uomo e se ne andò fischiettando, il comandante lo seguì portando con sé la valigia ed infine se ne andò anche Ritsuko che salutò per l’ultima volta Gendo dicendo un timido:

“Addio.”

La dottoressa ritornò nella camera di Maya e come fu fuori dalla porta Rei, anch’essa nel corridoio la fermò:

“Mamma, prima di entrare devo parlarti.”

“Dimmi tesoro.”

“Andiamo a sederci sulle panchine.”

Le due andarono in sala di aspetto e si accomodarono, la first guardò negli occhi la madre e le disse:

“Mamma, prima di morire il comandante Ikari mi ha detto delle cose.”

“Cosa?”

“Che io e Nadia siamo sorelle.”

“Lo so, tu sei stata creata con il DNA di Yui Ikari.”

“C’e dell’altro.”

“Si, dimmi.”

“So delle anime all’interno degli Eva, nello 02 c’è la madre di Asuka, la dottoressa Zeppelin e nello 01 c’è la dottoressa Yui.”

“E’ vero, purtroppo è così, scusaci se ti abbiamo tenuto all’oscuro di tutto.”

“Non fa niente, inoltre mi ha detto che una delle due la si può salvare.”

“Chi?”

“La dottoressa Ikari, mentre per la dottoressa Zeppelin ci resta solo da liberare la sua anima.”

“Come conti di fare, il tentativo di salvarla è andato a monte anni fa, come quello di Shinji.”

Sorridendo la First:

“Si, questo è vero, so perché sono falliti, non avete considerato una cosa molto importante.”

“Cosa?”

“La voglia di vivere di Nadia, vedi, Shinji aveva così tanta voglia di vivere felice che pur di farlo è rinato in Nadia perché sapeva che con Misato e Kaji poteva coronare questo suo sogno, Yui se ne è resa conto e lo ha aiutato, per lei è stata dura perdere un figlio, ma glielo doveva. Quando sarà tutto finito la aiuterò a tornare tra di noi e te lo spiegherà lei.”

“Rei…. Hai ragione, è vero la dottoressa non voleva dividersi dallo 01, appunto per non fare usare la sua vera potenza nel modo sbagliato, per questo si è sempre fallito, era lei a non voler tornare.”

“Esatto, mamma, invece quello della madre di Asuka fu un incidente, o per meglio dire, la dottoressa Zeppelin era depressa in quel periodo perché nonostante i suoi sforzi non riusciva a stare con la figlia, allora nel suo subconscio crebbe l’idea di essere soggiogata dallo 02, tu dicesti che gli Eva fanno quello che pensiamo e fu così, questo causò il suo incidente, purtroppo i soccorsi arrivarono al momento sbagliato ed interruppero il processo di fusione lasciando le cose a metà.”

La dottoressa esterrefatta:

“Rei come fai a sapere queste cose?”

“Perché io e Kaworu stanotte abbiamo ascoltato le loro anime, sono le anime di due madri distrutte dal dolore, non poter vedere crescere i propri figli per loro è la più grande delle pene.”

“Ma come avete fatto?”

“Eravamo in camera, sdraiati sul letto, Kaworu continuava a fissarmi, sembrava volesse chiedermi qualcosa, allora io glielo domandai e lui col suo solito sorriso mi ha detto che andava tutto bene. Ad un certo punto io gli dissi che certe volte sentivo dolore e tristezza quando ero vicina agli Eva e lui mi propose di andare a trovarli e noi ci andammo, come fummo davanti a loro ci mettemmo in contatto con le loro anime ed il resto lo sai.”

“Brava la mia bambina.”

Rei disse alla donna:

“Mamma, non ti ho più detto una cosa importante, la nonna ti vuole bene, me lo ha detto prima di andare in cielo.”

La dottoressa accarezzò il viso della first e le disse:

“Lo so, le voglio bene anche io…su ora andiamo dagli altri.”

“Ok.”

Le due entrarono nella camera e li restarono fino a sera, un po’ per tenere compagnia a Maya ed un po’ per non stare soli.
Passarono altri due giorni ed i nostri eroi si ritrovarono al cimitero a dare l’ultimo saluto al Comandante Gendo Ikari, c’era un bel sole che faceva brillare le tre lapidi della famiglia Ikari, Kaworu prendendo la mano della First le disse sottovoce:

“Qualcuno potrebbe dire che ora si sono riuniti.”

Con malinconia Rei continuò il discorso del ragazzo:

“…ed invece si sbagliano, solo il comandate Ikari se né andato, ma per Shiji e la dottoressa Yui, le cose sono molto diverse.”

“Rei, non pronunciare più il nome di Shinji. Quel Shinji è morto ed ora abbiamo Nadia.”

“Hai ragione, poverina stavolta ha subito un duro colpo.”

“Si riprenderà, è certo, guardiamo al futuro ora.”

Nadia pose un mazzo di fiori per tomba, ma anche lei sapeva che solo una era veritiera, c’erano anche Mariko, Maya ed il dottore che tenendo Ritsuko stava vicino al tenente in caso un suo eventuale malessere, mestamente il gruppo uscì e quando furono all’esterno poterono esprimersi liberamente, la prima fu Misato:

“In pochi mesi è la seconda volta che mi ritrovo qui, la prima per Shinji e la seconda per Gendo. Per Shinji sapevo che non sarei mai mancata, ma per l’Ex comandante la cosa mi sembra strana.”

Rioji:

“Sei qui perché gli sei grata, ha dato la sua vita per nostra figlia, anche se ti sembra assurdo che abbia fatto ciò è così, è stata una sua decisione.”

Maya:

“Mi ricordo quando gli dissi della mia omosessualità. Stavo camminando nel corridoio e lui mi passò accanto, io lo salutai mettendomi sull’attenti e lui mi squadrò, poi mi disse con un tono seccato: Tenente Ibuki, qualcosa non va? Io risposi: No, no Comandante, tutto bene. Lui arrivò dritto al sodo: Non l‘ho mai vista vestirsi in modo femminile o truccarsi, eppure è una così bella ragazza.  Stetti lì imbambolata per un attimo, ero terrorizzata al pensiero di una sua eventuale proposta indecente, ma per mia fortuna non arrivò, anzi mi disse: Da ciò posso dedurre che lei non ha interesse verso il sesso maschile, mi risponda, è lesbica?… Io gli dissi solo un deciso: Sissignore, sono omosessuale, spero che per lei non sia di disturbo. Mi vedevo già sbattuta fuori dalla Nerv, ma invece il comandante mi liquidò dicendomi: Mi disturba solo se non esegue il suo lavoro, poi se finito il turno se la spassa con qualche ragazzina non è affar mio.  Non sapete quanto mi sono sentita sollevata.”

Nadia domandò al Tenente:

“Maya, ma ti hanno dimesso dall’ospedale?”

“No, però il dottore mi ha dato il consenso di venire, dopotutto il comandate ti ha salvato la vita e mi sentivo in colpa per tutte le volte che ho detto che senza Ikari la base era più tranquilla. Adesso però devo tornare in camera.”

Il dottore aggiunse:

“Si e anche di fretta.”

Nadia rivolgendosi a Misato:

“Mamma possiamo andare anche noi?”

“Perché no, però tornate a casa per cena.”

Mariko:

“Visto che il mio pomodorino ha già compagnia io vado a sistemare casa.”

La ragazza dai capelli neri diede un bacio alla fidanzata aggiungendo anche:

“Ciao voi due e fate i bravi.”

Il gruppo si divise Maya col dottore e le figlie del maggiore andarono alla base accompagnate anche dal comandante, mentre Ritsuko, Rei e Misato andarono a casa di Mariko e come furono dentro poterono notare un certo disordine che venne subito spiegato dalla ragazza:

“Scusate, ma con Maya in ospedale ho tralasciato la casa. Prima cosa inizierei a portare via i miei libri ed i vestiti sporchi li porterei alla lavanderia di Miki.”

Ritsuko:

“Si, farei così anche io se non sbaglio i mobili non sono vostri?”

“Solo qualcosina, il letto però è nostro.”

Rei iniziò a raccogliere e sistemare in scatoloni i libri ed i documenti che c’erano sparsi per il soggiorno, mentre Misato metteva i vestiti sporchi in delle borsine e Ritsuko in camera stava prelevando dai cassetti quelli puliti per poi sistemarli in alcune borse, alzò alcuni indumenti e trovò una foto di lei insieme a Maya, probabilmente una foto scattata durante una pausa sul lavoro. La fotografia ritraeva il tenente seduto alla sua postazione con la dottoressa in piedi al suo fianco, entrambe sorridevano, la donna girò la foto e trovò una dedica, dalla calligrafia capì che l’aveva scritta la sua assistente e c’era riportato:

Quì più che Sempai ed allieva sembriamo due sorelle, io naturalmente sono la minore.

A Ritsuko si strinse il cuore leggendola e disse dolcemente tra se e se:

“Si, siamo sorelle.”

Riprese il suo lavoro e svuotò i cassetti e l’armadio al tramonto suonò il campanello, Mariko andò ad aprire, erano Kaji con Sigheru e Makoto ed entrarono con una borsa degli attrezzi e dissero alle tre donne:

“Servizio traslochi.”

Misato rispose:

“Era ora che arrivaste, allora il letto è di là.”

I tre se ne andarono in camera per smontare il letto, Sigheru alzò il materasso e disse:

“Ullallà.”

Makoto:

“Cosa?”

“Vieni qui a vedere.”

L’altro ragazzo si affiancò al collega e si mise ad osservare sotto il materasso appena alzato e disse:

“Che c’è di male, tu ne hai l’armadietto pieno.”

Anche Rioji andò dai due e prese l’oggetto nascosto sotto il materasso, era una rivista che l’uomo sfogliò e poi commentò:

“Bè i gusti sono gusti, comunque la ragazza in copertina e quella nel paginone centrale non sono male.”

I due con uno strano ghigno:

“No, affatto.”

Poi a Sigheru venne un dubbio:

“Ma secondo voi questa rivista è di Maya o di Mariko?”

Makoto:

“Di Mariko, vedi questa ragazza coi capelli corti e le tette piccole, guarda cosa ha scritto a fianco.”

Il ragazzo di capelli lunghi lesse:

Maya, vedi che le tette piccole stanno bene se sono belle sode come le tue…. Che maialina che è.”

Rioji ridestò i due:

“Lasciamo stare adesso, non è roba nostra, su smontiamo il letto che dobbiamo portarlo a casa del dottore.”

“Ok.”

I tre smontarono il letto e lo caricarono, insieme alle altre cose, su di un furgoncino che avevano preso a noleggio e portarono il tutto nella casa del dottore dove rimontarono il mobile la sera stessa, insieme ad una scrivania ed ad una libreria per i libri di Mariko.
I giorni seguenti la ragazza dai capelli neri sistemò le sue cose nella casa nuova ed iniziò a riprendere i lavori per la sua tesi ed era decisa ad adempiere alla sua promessa.

Ritorna all'indice


Capitolo 45
*** Capitolo45 ***


NewGirlEntry047 Capitolo 45

Qualche giorno dopo tutte le ragazze si ritrovarono all’ospedale per la visita ginecologica, fatta eccezione per Nadia, infatti quest’ultima all’oscuro di tutto stava dando una mano al padre a sistemare i preziosi cocomeri a casa.
Le visite andarono lisce come l’olio, Ritsuko e Maya furono riempite di consigli e opuscoli, Misato e Mariko erano a posto ed ebbero le solite raccomandazioni, ma quando toccò ad Asuka la ragazza si oppose, infatti mentre era nello spogliatoio, con la madre che si stava rivestendo disse a quest’ultima un poco intimorita:

“Mamma, non voglio, ci ho ripensato, sto bene così.”

Il maggiore espresse tutto il suo disappunto:

“E no, adesso siamo qui e fai la tua visita.”

“No, non voglio che qualcun altro mi veda nuda.”

Misato sospirò e diede una carezza alla Second dicendogli:

“Asuka, è per il tuo bene, non avere paura, la dottoressa è brava, ha appena visitato tutte noi, manchi solo tu e Rei.”

La ragazza dai capelli azzurri, sentendosi  nominare, intervenne a rincuorare la rossa:

“Asuka adesso io vado con mia mamma a farmi visitare per dimostrarti che non c’è niente di cui preoccuparti, casomai entri anche tu con Misato e restate lì a farci compagnia.”

La First guardò verso la dottoressa Akagi che si era cambiata e gli parlò:

“Mamma, facciamo vedere ad Asuka che non deve avere timore di nulla.”

Ritsuko:

“Allora adesso entriamo tutte e quattro, Rei ti metti sulla poltrona e fai quello che ti dice la dottoressa, io sarò lì e ti terrò la mano.”

“Ok.”

La Akagi aprì la porta dello spogliatoio che dava sulla sala visite, nel mezzo della stanza c’era seduta la dottoressa su una sedia da ufficio, una donna sui trent’anni, non molto alta, snella con occhi verdi e con un caschetto biondo a contornarle il viso. Ritsuko prese per prima la parola rivolgendosi al medico:

“Scusi dottoressa, possiamo entrare io ed il maggiore con le nostre figlie e fare prima la mia e poi l’altra, sa per le ragazze è la loro prima visita e sono un po’ intimorite, soprattutto la seconda.”

Il medico sorridendo diede l’ok:

“Per me non c’è problema, dopotutto è giusto che siate accanto alle vostre piccole donne.”

Entrarono tutte, la First si posizionò sulla poltrona medica, Ritsuko invece gli si mise accanto e le teneva la mano, mentre Asuka e Misato si erano appoggiate ad un tavolo a lato della poltrona in modo da poter vedere lo svolgersi della visita. Il medico si infilò i guanti, si posizionò in modo tale da poter visitare Rei e, un po’ per conoscerla, un po’ per metterla a suo agio colloquiò, con un tono allegro, con la ragazza dai capelli azzurri:

“Allora Rei, questa è la prima volta per te, vero?”

Rei timidamente:

“Si.”

“Non avere timore, non ti farò del male, inoltre hai tua mamma lì accanto a tenerti la mano, infine il dottor Tokugawa mi ha detto di stare molto attenta a voi.”

Rivolgendo lo sguardo anche alla Second:

“Asuka, è così che ti chiami, vero?”

La rossa presa un po’ di sprovvista:

“Si, Asuka Soryu Lan…cioè Katsuagi.”

La dottoressa iniziò il suo lavoro e continuò a chiacchierare con le due, prima con la First:

“Allora Rei, dimmi se ti faccio male, io inizio, tu non preoccuparti….”

 Dopo qualche attimo parlò nuovamente alla Second:

“…Asuka non dirmi che hai paura di una cosetta del genere, guarda Rei è così tranquilla, hai anche tu la mamma che farà come la Akagi, ti terrà la mano.”

Asuka a tutte quelle premure rispondeva facendo un cenno con la testa, visto ciò Misato le mise una braccio sulle spalle, cinse quella testa, se la portò vicino e gli si sfregò contro la guancia, la Rossa si fece coccolare così, però restava con gli occhi su di Rei finché d’un tratto la dottoressa fece una domanda che spiazzò entrambe le children:

“Allora, avete il moroso?”

Asuka esclamò subito e frettolosamente:

“NO! NO! NO! NO!, io no.”

La First invece restò in silenzio a pensare, visto quel silenzio la dottoressa la spronò:

“Allora Rei, hai o no il ragazzo?”

La ragazza si decise a rispondere:

“Si, possiamo dire di si.”

La dottoressa continuando il suo operato:

“Scommetto che è anche carino e che vi volete bene.”

Rei arrossì e la dottoressa notando ciò la volle tranquillizzare:

“Non preoccuparti, se ti vuol bene ti rispetterà, mi raccomando, state attente, siete ragazze giovani e certe volte vi fate trascinare un po’ dalle emozioni, sapete anche io e le vostre madri abbiamo avuto la vostra età anche se tanto tanto tempo fa, per cui comprendiamo cosa vi sta accadendo.”

Finì la visita a Rei e toccò ad Asuka salire sulla poltrona, però non c‘era verso di fargli divaricare le gambe, Misato che le teneva la mano gli parlava con quella dolcezza che usava solo coi suoi diavoletti e qualche volta anche con Rioji:

“Allora cucciola, dai fai la brava, apri le gambe così la dottoressa inizia la visita.”

La ragazza rimaneva in silenzio, sembrava non aver udito quelle parole, allora Rei decise di fargli coraggio:

“Asuka, dai, sei una donna, non puoi fare così, non avere paura, visto lo appena fatta io ed è andato tutto bene.”

Il medico intervenne anche lei:

“Asuka, dai retta a Rei, fatti visitare, te lo ha detto lei che non ci sono problemi.”

Ritsuko chiamò a se l’amica e come Misato le fu vicina gli diede una spiegazione su ciò che stava provando la Rossa senza farsi sentire dalle altre:

“Deve essere colpa ancora del 15° angelo, ora Asuka ha paura che qualcuno la guardi dentro.”

“Come facciamo adesso, non posso fargli divaricare le gambe a forza.”

Il medico si alzò dalla sedia, si diresse ad un armadio, tirò fuori un libro, si mise alla destra della Second e aprì il volume proprio di fronte alla ragazza che stava sulla poltrona e chiamò anche Rei:

“Rei, vieni a vedere anche te.”

Come la First si posizionò accanto all’amica la dottoressa iniziò il suo discorso indicando le figure del libro:

“Allora, noi donne siamo così internamente, allora questo è l’utero, poi ci sono le ovaie……”

Misato e Ritsuko rimasero a seguire quella spiegazione e dopo mezz’ora di nozioni la dottoressa domandò alla rossa:

“Allora, adesso che sai tutto, che dici, ti fai visitare?”

Asuka finalmente aprì le gambe dicendo:

“Ok, è per il mio bene e poi non posso tirarmi indietro così, non è da me.”

Misato tirando un sospiro di sollievo disse a Ritsuko:

“Si vede che sa fare il suo lavoro.”

La dottoressa riprendendo posizione ordinò alla donna dai capelli purpurei:

“Maggiore Katsuragi, è pregata di tenere la mano di sua figlia.”

Il Misato non se lo fece ripetere due volte e corse a prendere quella mano ed a stringersela al petto per baciargli le dita e dicendo alla figlia:

“Brava la mia piccola donna.”

Dopo furono tutte fuori dallo studio della dottoressa, subito Mariko e Maya, che erano state le prime ad uscire e che ora aspettavano in corridoio, gli domandarono il perché di quel ritardo, Maya:

“Come mai così tanto?”

Misato:

“Bè, sai per Asuka e Rei è stata la prima volta, allora un po’ di nervosismo e così via, invece voi cosa avete fatto?”

Mariko:

“Ci siamo sedute ad aspettarvi ed abbiamo guardato gli opuscoli per il bambino, quante cose che c’è da tenere a mente.”

Riportarono Maya in camera trovarono Toshiki ad attenderle con una buona notizia: Maya poteva tornare a casa. Grande fu la gioia tra tutte, in tutta fretta prepararono le cose del tenente che fu portata dal dottore all’abitazione di quest’ultimo insieme ad Asuka, mentre Rei rimase alla base per fare compagnia alla madre.

Intanto,nel suo ufficio, il comandante Fuyutsuki stava visionando del materiale informativo relativo agli Eva series quando fu distratto dalla sua segretaria presentatagli sulla porta dicendo:

“Comandante, il Fifth childern vorrebbe parlarle.”

Kozo:

“Lo faccia pure entrare.”

La donna si spostò lasciando entrare il ragazzo dai capelli argentei, quest’ultimo si diresse alla scrivania canticchiando il suo inconfondibile Inno alla gioia, quando fu abbastanza vicino il comandante lo invitò ad accomodarsi indicandogli la sedia posta di fronte al tavolo:

“Bene, volevi parlarmi, siediti pure figliolo.”

Il ragazzo ripeté quella parola facendo anche una piccola smorfia di compiacimento:

“Figliolo.”

Notato quest’espressione Fuyutsuki ne fu turbato:

“Non va bene che ti chiami figliolo?”

“No, mi va benissimo, solo che nessuno si era mai rivolto a me così.”

“Capisco, allora come mai questa tua visita?”

“Sono qui per informarla che tra meno di 20 giorni la Seele si muoverà.”

Stupito Kozo:

“Come fai a saperlo?”

“Prima della mia visita alla Heaven’s door il presidente Keel mi ha dato un ultimatum, cioè un mese, da allora sono passati 10 giorni, per cui 30 meno 10 fa 20 ed eccomi qua ad avvertirla.”

Il comandante avrebbe voluto strozzarlo, però riuscì solo a rimproveralo con calma e severità, infatti, come Kaworu fu seduto, gli mise una mano sulla spalla e dicendogli:

“Dovrei essere in collera con te, ma dopotutto in questi ultimi giorni ci sono stati alcuni avvenimenti che ci hanno fatto dimenticare della Seele, inoltre ti sei impegnato ad aiutare Maya e di questo te ne siamo grati.”

“Era un mio dovere.”

“Allora credi che ci possano mandare contro gli Evangelion di serie?”

“Si, potrebbero anche usare le nazioni unite o le forze di autodifesa.”

Fuyutsuki restò un attimo in silenzio per poi dire:

“Sarà meglio giocare d’anticipo.”

“E’ la cosa migliore.”

Ci fu un altro attimo di silenzio, successivamente il ragazzo esortò una sua richiesta:

“Comandate, vorrei sapere una cosa.”

“Dimmi.”

“Finito tutto, cosa ne farete di loro?”

“Loro chi?… Intendi Lilith e Adam?”

“Si esatto.”

Fuyutsuki frastornato:

“Questo dovresti dirmelo tu.”

Con tono deciso Tabris rispose:

“Loro devono tornare nell’universo a spargere il sacro seme della vita, questo è il compito che Dio ha destinato a loro.”

“Si, allora una volta finito tutto te ne occuperai tu.”

“Io e Rei vorrà dire.”

Accennando un sorriso Kozo:

“Si tu e Rei.”
 
Il ragazzo domandò ancora all’uomo:

“e degli Eva?”

Una voce dalla porta si fece sentire, era la First appena entrata:

“Libereremo le loro anime e li distruggeremo, ordini del Comandante Ikari.”

I due diressero lo sguardo verso Rei la quale abbassò il viso ed arrossendo:

“Scusate, se vi ho disturbati.”

Kaworu rise ed il comandante la invitò anche lei ad avvicinarsi:

“Rei, vieni, è giusto che ci sia anche tu.”

La ragazza si avvicinò ai due, andò a sedersi sulle gambe del ragazzo, il quale cinse le braccia alla vita della ragazza, questa scena scaturì un commento da parte dell’uomo:

“Mi sembrate una di quelle coppiette che vedevo nei giardini dell’università quando insegnavo.”

I due divennero rossi in faccia, ma fu ancora il comandante a riportarli alla realtà:

“Lasciamo stare adesso, le storie del pre-second impact, mi fanno solo sentire vecchio, allora secondo voi possiamo giocare d’anticipo?”

Rei:

“Si, direi prima liberiamo Adam e Lilith e poi aspettiamoci una loro reazione.”

Kaworu:

“No, troppo pericoloso, ci vuole troppo tempo per portarli in superficie e lanciarli nel cosmo, c’è il rischio che i 9 Eva attacchino in quei frangenti.”

Rei:

“Dobbiamo trovare il modo di renderli inoffensivi.”

Fuyutsuki:

“Innanzitutto dobbiamo indebolire la Seele stessa, credo che smascherarli di fronte alle nazioni unite ed agli altri governi gli farà perdere qualsiasi loro diritto esclusivo, però il vero problema rimangono le loro nove uità Evangelion.”

Kaworu:

“Bè potremo andare noi con lo 01 e 02 a batterci con loro.”

“Si, ma lo 02 senza alimentazione esterna è poco affidabile.”

Rei:

“E se provassimo ad attaccare il loro Dummy system? Dopotutto sono sempre macchine che simulano la presenza di un pilota a bordo della rispettiva unità.”

Kaworu:

“Hai ragione…Da quello che so i Dummy System sono sempre collegati hai Magi delle rispettive sedi Nerv, per cui tramite la rete Nerv potremmo modificarli e fargli fare ciò che vogliamo.”

Fuyutsuki:

“In pratica infettarli con una specie di virus informatico.”

Kaworu:

“In poche parole si.”

Rei:

“Allora comandante, le sembra un buon piano?”

L’uomo:

“Si, mi sembra un ottimo piano. Adesso voi due andate buoni buoni a fare i ragazzi, ai dettagli ci penseremo io, il Sig. Kaji e la Dottoressa Akagi, voi non fatene parola con nessun’altro intesi?”

I due annuirono, si alzarono e se ne andarono lasciando da solo il comandate seduto alla sua scrivania, dopo mezz’ora quest’ultimo fece convocare la dottoressa Akagi, il maggiore Katsuragi ed il sig. Kaji, e l’uomo arrivò un po’ in ritardo e dette spiegazione agli altri come entrò in ufficio:

“Scusate il ritardo, ma ho dovuto fare un sacco di raccomandazioni a Nadia visto che la lasciavo in casa da sola ad attendere l’arrivo degli altri.”

Fuyutsuki:

“Non c’è problema.”

 Come furono tutti seduti il comandante espose il progetto per sconfiggere la Seele e successivamente si mise a rispondere alle domande dei tre, la prima fu Misato:

“Come faremo a mettergli contro le Nazioni unite?”

Fuyutsuki:

“Sto preparando i dati che ho raccolto anni fa sul Second impact, sulla Seele e sull’allora Gehirm, conto di inviarli alle Nazioni unite tra un paio di giorni. C’è abbastanza da poterli incastrare, inoltre anche Kaji nel suo ruolo di spia ha fornito al governo altri documenti  nostro favore.”

Ritsuko:

“E con la Seele siamo a posto, per quanto riguarda i 9 Evangelion?”

Sempre il comandante:

“Qui entra in gioco lei, con la sua assistente ed il Fifth children.”

“Si spieghi meglio.”

“Allora, dovrete rendere inoffensivi i loro Dummy System modificandone la digitalizzazione dell’anima in base allo studio di quella di Kaworu, fatto ciò la modificherete in ogni Eva tramite la rete informatica che collega il nostro Magi System e quello delle basi associate.”

Ritsuko:

“In pratica un’azione di haking.”

Kozo:

“Si, esatto.”

Kaji sorridendo divertito:

“Rit-chan, non ti avrei mai visto nei panni di pirata informatico.”

Ritsuko freddamente:

“Sono disposta a tutto per fermarli.”

Misato:

“Coi nostri Eva che facciamo?”

Fuyutsuki sorridendo:

“Resteranno qui alla base in attesa di eventuali complicanze.”

Il maggiore tirò un sospiro di sollievo commentando:

“Bene, così quelle due pesti non si cacceranno in altri guai.”

Kaji:

“Comandante, quando possiamo iniziare?”

“Appena la dottoressa è pronta potremmo lanciate l’attacco informatico.”

Gli occhi si puntarono inevitabilmente sulla donna dai capelli amaranto che rispose:

“Potrei iniziare anche subito.”

Il comandante:

“No, inizierà dopodomani insieme alla sua assistente ed al Fifth children. So che oggi il tenente Ibuki è stata dimessa e che avete fatto delle visite, a proposito, come stanno i vostri bambini?”

La dottoressa:

“Bene, sia io che lei, non sa le raccomandazioni che ci hanno dato.”

“Allora verrete qui dopodomani riposate e inizierete questo lavoro, inoltre ho detto a Rei e Kaworu di comportarsi come dei ragazzi normali.”

Misato un po’ sconsolata:

“Se tutto va bene ci ritroveremo disoccupati nel giro di un mese.”

Fuyutsuki:

“Esatto, io tornerò all’università ad insegnare.”

Kaji:

“Io credo che avrò un posto al ministero, dopotutto una mano lava l’altra ed ho un sacco di gente che mi deve favori.”

La dottoressa:

“Per me c’è Toshiki che lavora, inoltre non penso che tolgano le strutture all’interno del Geofront, dopo quello che sono costate, credo che per qualche anno farò la madre di famiglia, fra Rei ed il bambino, infine ho la fortuna di essere la responsabile del Magi System che governa la città, per cui io sono abbastanza tranquilla.”

Misato demoralizzata:

“E a me non resterà niente da fare.”

Kaji:

“Dimentichi Nadia e Asuka e poi ci penserò io a portare a casa la pagnotta.”

“Si, ma io non mi vedo a fare la casalinga.”

“Prova a vederti con un pargoletto tra le braccia.”

“Rioji, adesso non è il momento di fare un figlio, ci sono troppi cambiamenti in corso.”

Kaji:

“Misato, finiamo questo lavoro e poi vedremo.”

La donna annuì, ma poi un altro quesito gli venne alla mente e lo esclamò in tutta fretta:

“E delle unità Eva, di Adam e di Lilit che se ne fa?”

Il comandante:

“Gli Eva dovranno essere distrutti, mentre per Adam e Lilith se ne occuperanno Rei e Kaworu, hanno intenzione di lanciarli nel coso in modo tale che possano riprendere la loro missione.”

 “Per la distruzione degli Eva mi vede d’accordo comandante, ma per gli angeli come facciamo a portarli in superficie?”

Kozo:

“Tutto a tempo debito, ora dottoressa Akagi, vada pure a casa a riposare, ma tanto so già che sta già progettando il modo di attaccare gli altri Magi System.”

La dottoressa sorrise e disse:

“A lei non si può nascondere nulla.”

“No, orami vi conosco tutti.”

I tre se ne andarono e ripresero i propri incarichi.

Ritorna all'indice


Capitolo 46
*** Capitolo46 ***


NewGirlEntry046 Capitolo 46

Rei e Kaworu stavano di fronte all’unità 01 e, come per cercare una sorta di approvazione, la First raccontò anche all’Eva il piano per sconfiggere la Seele sotto lo sguardo ammirato del Fifth, il quale come la ragazza finì di parlare le si rivolse:

“Certo che hai un bel legame con lei.”

“Si, dopotutto sono sua discendente.”

“La sto percependo, anche lei è una persona decisa. Adesso so da chi hai pres…”

Il ragazzo non finì la frase, si girò di scatto verso l’Eva per poi continuare a parlare alla ragazza in modo alquanto nervoso:

“Rei, non siamo soli.”

La ragazza si allarmò pure lei:

“Si, lo sto percependo anche io, oltre a noi eYui c’è qualcun altro, è molto debole, ma lo sento.”

I due furono contattati dallo 01, in primis Kaworu ne fu un po’ intimorito, ma si tranquillizzò sentendo nella sua mente la voce calma e rassicurante della dottoressa Ikari:

>”Calmatevi ragazzi, non c’è alcun timore.”<

Rei:

>”Dottoressa Ikari, c’è qualcuno qui.”<

Passò qualche attimo di silenzio, durante il quale ai due ragazzi venne il groppo in gola, continuavano a guardarsi in giro, ma non trovavano niente che potesse indicare la presenza di qualche persona all’interno della gabbia fino a che Yui si fece risentire:

>”No, qui non c’è nessuno, vi state sbagliano.”<

Kaworu un po’ irritato:

>”No, non ci stiamo sbagliano, qui c’è qualcun altro.”<

D’un tratto si sentirono dei passi e delle voci provenire dal corridoio, Rei corse verso la porta, si mise al vetro di quest’ultima e da lì  poté veder passare una squadra di tecnici che attraversavano il corridoio spingendo dei carrelli con dell’attrezzatura, appurato ciò la first fu rincuorata e spiegò anche agli altri la situazione:

“Niente era solo del personale di servizio, falso allarme.”

Detto ciò tornò al discorso mentale:

>”Ora qui non c’è nessun’altro all’infuori di noi tre.”<

Yui si rivolse al ragazzo al ragazzo:

>”Allora tu sei l’ultimo angelo.”<

Kaworu sorridendo:

>”Si, sono Tabris, lei è la dottoressa Ikari suppongo, sa Rei mi ha parlato un gran bene di lei.”<

Allegramente la dottoressa:

>”Devi essere innamorato perso di Rei per non attuare il Third Impact.”<

Entrambe i ragazzi arrossirono, restarono muti e dopo qualche attimo Kaworu riprese a parlare:

>”Beh… secondo lei noi ci amiamo? Oppure è il nostro status di angelo a farci attrarre l’uno dall’altra?”<

>”Ragazzi miei, questa è una bellissima domanda, solo che dovrete darvi da soli la risposta.”<

Rei guardando l’orologio:

>”Kaworu, dobbiamo andare adesso.”<

>”Si, hai ragione… Dottoressa è stato un piacere fare la sua conoscenza, spero la prossima volta di parlarle un po’ di più con lei.”<

>”Lo spero anche io. Allora ciao ragazzi.”<

I ragazzi se ne andarono, come furono in un ascensore Rei disse allegramente a Kaworu:

“Erano solo dei tecnici che passavano.”

Il Fifth rispose col medesimo tono:

“Si, ad un tratto mi è sembrato di sentire un’altra presenza con noi, invece…”

Facendosi serio Tabris continuò il discorso:

“Rei… Secondo te troveremo la risposta?”

La ragazza arrossi per poi dire:

“Credo che lo scopriremo solo stando insieme, comunque se è vero che ci amiamo vuol dire che abbiamo preso la parte migliore dei Lilim.”

“Si, è vero…. me lo dai un bacio.”

Rei non se lo fece ripetere e abbracciando la testa del ragazzo gli diede un lungo bacio, bacio che finì come sentirono il campanello della porta che si apriva, qui i due si salutarono e fu Kaworu a congedarsi per primo:

“Rei, ciao, ci vediamo domani.”

Un po’ triste la ragazza:

“Si, Kaworu a domani…..”

D’un tratto spalancò gli occhi ed entusiasta disse:

“…Perché non vieni a cena a casa mia stasera, sai dobbiamo festeggiare le dimissioni di Maya.”

“Ok, allora a dopo.”

Intanto a casa Tokugawa, Maya sta ricevendo le fin troppe premurose attenzioni di Nadia, infatti la castana era un continuo:

“Zietta, vuoi qualcosa da bere?…Vuoi un cuscino in più sul divano?…. Ti vado a preparare la vasca per un bagno caldo?”

Però si fermò quando Asuka la prese per un braccio e tirandosela dietro la sgridò:

“Bechy, andiamo adesso! So che gli vuoi bene, ma ora andiamo a casa nostra, Maya ha qui Mariko ed il dottore e ora deve riposare, invece tu la stai solo infastidendo.”

La castana non ribatté alla sorella, ma facendosi trascinare fuori salutò con la mano e con un bel sorriso:

“Ciao Zietta, io vado a casa non preoccuparti, tu riposati.”

Maya, Mariko ed il dottore salutarono a loro volta, trascorsero altri cinque minuti dopo i quali il medico si congedò dalle due ragazze e tornò al suo lavoro, una volta in casa Asuka domandò alla sorella:

“Papà dov’è?”

“E’ andato alla base, doveva parlare col comandante, mi ha detto di fare la brava e di aspettare il vostro ritorno.”

“E ti ha lasciato sola?”

“No, c’è PenPen…”

Mettendo il broncio la Sixth continuò la frase:

“… Ho tredici anni ricordatelo non sono tanto piccola.”

La Second sorrise e scompigliò i capelli della sorella dicendogli:

“Lo so piccola peste… Allora cosa hai fatto intanto che ci aspettavi?”

“Disegnato!”

“Ci avrei giurato, allora che capolavoro hai fatto oggi?”

Alla castana brillarono gli occhi e disse divertita:

“Un ritratto!”

“Di chi?”

“Sai quella tessera che abbiamo trovato nel vaso accanto alla televisione… ho ricopiato la foto facendola più grande.”

La Rossa inquieta:

“Ma quella tessera è di Shinji….”

Le due andarono in cucina, dove sul tavolo era presente l’opera in questione, Asuka la prese tra le mani e lentamente la osservava, era un disegno fatto solo a matita, nero su bianco, ma ci pensò l’immaginazione della Second a mettere i colori per completare l’opera. Dopo qualche attimo, alla rossa iniziarono a velarsi gli occhi nel vedere quei lineamenti, quei occhi, quei capelli e sopratutto quell’espressione seria, ma in cuor suo sapeva benissimo che dietro a quell’espressione si nascondevano tristezza e paura. In un attimo piegò frettolosamente il foglio e se lo mise in tasca ordinando alla sorella:

“Nadia, non fare altri disegni così e soprattutto non farli vedere alla mamma, soffrirebbe troppo.”

La castana mosse il capo in segno di risposta affermativa e riprese a fare altri disegni mentre Asuka rimise la tessera nel suo luogo d’origine ed andò in camera sua dove si buttò sul letto con davanti il suo portafoto ed anche il disegno di Nadia, la ragazza continuava a turno ad osservarli, però era sul ritratto che lo sguardo della Rossa si soffermava di più e contemporaneamente rifletteva:

>Perché mi sento così Shinji… da quando sei morto è come se mi mancasse qualcosa… eppure siamo stati assieme per poco tempo, possibile che mi sia affezionata a te così tanto?…. Quanto vorrei che ci fossi qui anche tu, sopratutto ora che abbiamo una famiglia, ora che possiamo pensare solo a noi…. Di sicuro se ci fossi ancora tu, la mamma non ti permetterebbe andare via come stavi facendo, anzi ti sarebbe venuta a prendere a forza pur di portarti qui a vivere con noi…<

Asuka iniziò a lacrimare e strofinandosi la manica sugli occhi:

>..ecco, sei l’unica persona che mi fa veramente piangere… so che non dovrei farlo, ma senza di te mi riesce difficile fare la superiore, quella che sa tutto e sa fare tutto, non riesco a fare la ragazza di ferro, senza di te non ho più un qualcuno su cui fare colpo…. Che stupida sono stata, mi sono arrabbiata molto quando ho saputo della tua connessione oltre il 400% e del tuo disciogliersi nell’Eva, ma a cosa ne è valsa la pena?… Ora tu sei morto, non abbiamo neanche un corpo perché sei diventato una specie di brodo primordiale che è andato perso nel tentare di salvarti…..Ti prometto che finito tutto non salirò più a bordo di qualsiasi Eva e vedrò di convincere anche Nadia a farlo e chiunque parlerà male di te lo farò a pezzi con le mie stesse mani……Perché sono stata così stupida a non capirti, dopotutto tu cercavi un po’ di quell’amore che cercavo anche io…. però io ora lo ho trovato, ma tu no….<

La ragazza volse lo sguardo verso la foto della madre dicendogli a bassa voce:

“Mamma, fammi un  favore, se lo dovessi incontrare in paradiso digli che gli voglio molto bene.”

Finito di dire ciò la rossa, col viso umido, piegò molto accuratamente quel foglio e lo mise nel portafoto pieghevole dicendo:

“Ora Shin-Chan ti metto qui tra la mia famiglia così quando voglio ti posso rivedere.”

Intanto Nadia, incurante dell’ordine della sorella, aveva appena rifatto il disegno, stavolta rimase molto stupita di sé stessa, infatti senza il benché minimo aiuto della fototessera era riuscita a riprodurre il ritratto di Shinji usando solamente la sua memoria, ma di questo si diede lei stessa una spiegazione logica:

>Allora io prima ero così… è naturale che lo faccia a memoria, chissà quante volte mi sarò vista allo specchio… Però che ragazzo carino….poi con un visino così tenero nonostante quell’espressione seria… Certo che per diventare da ragazzo a ragazza deve esserci passato per la testa qualcosa di veramente strano… mmm.. Lasciamo stare ora, mi vengono alla mente troppi brutti ricordi…. quelli belli c’è li ho solo della mamma e di Asuka …. Adesso però questo disegno lo metto via io, quella antipatica di mia sorella si tiene tutto per sé il primo che ho fatto, come se fosse la foto del suo moros…<

Alla castana gelò il sangue e continuò un po’ inquieta a pensare:

>…Non avrò avuto una storia con mia sorella spero!… che lei e Shinji, cioè io ci amavamo? Eravamo fidanzati… dopotutto ho il vago ricordo di Asuka che stava baciando qualcuno, che abbia baciato Shinji?… Oddio, allora quei due si vogliono bene… ma uno di quei due sono io…… Magari straremo insieme come Maya e Mariko…..<

La Sixth riuscì a tranquillizzarsi:

>… Naaaahh che vado a pensare, dopotutto se si volevano bene non credo che Shinji abbia voluto diventare me sapendo di amare Asuka… probabilmente si saranno baciati per gioco… uffa anche Shinji ha baciato qualcuno ed io no.<

La castana sistemò il tavolo e dopo aver messo i suoi disegni e colori nella sua stanza andò a trovare Asuka in camera sua, bussò alla porta e subito gli fu dato il consenso ad entrare ed una volta dentro la Sisth parlò alla Second:

“Asuka, scusa per quel disegno di prima, evidentemente ti ha turbato.”

La Rossa se ne stava seduta sul letto stringendo il suo pupazzo e dopo qualche attimo di silenzio rispose:

“No, solo che ora mi accorgo veramente della mancanza di Shinji.”

Abbassando la testa ed il volume della voce la castana domandò:

“Asuka, ma tu quanto volevi bene a Shinji?”

La Rossa rimase muta per un po’ e con le lacrime agli occhi rispose scuotendo la testa:

“Non lo so, è questo che non capisco, non saprei dire se lo amavo come amico, oppure come fratello, o come altro….”

Nadia si avvicinò alla Second e abbracciandola:

“Scusami Asuka, non volevo farti piangere, ma prima quando ti ho visto osservare quel ritratto mi hai fatto tenerezza… non preoccuparti, un giorno capirai quanto gli volevi bene.”

“Si, però il giorno che lo capirò non potrò gioirne, Shinji non c’è più e non saprei come dimostrargli il mio affetto per lui.”

“Non preoccuparti, sarà come con tua mamma, lei ti guarda dal cielo e ti protegge, così starà facendo anche Shinji, sarà sempre nel tuo cuore e vicino a te anche se non lo puoi vedere.”

Detto questo la castana con un po’ di euforia spronò la rossa:

“Dai Asuka, adesso io e te andiamo giù a preparare la cena e quando saranno qui mamma e papà c’è la gusteremo.”

Le ragazze si incamminarono verso la cucina e mentre scendevano le scale Nadia mentalmente si scusava con la sorella:

>Asuka vorrei tanto dirti la verità, ma non so come tu reagiresti… stasera parlerò con mamma e vediamo cosa mi può consigliare.<

Le due prepararono la cena ed il tavolo, come furono pronte le pietanze le servirono in tavola appena in tempo per l’arrivo in casa i genitori, Nadia e Asuka furono molto entusiaste del loro operato, entusiasmo che non aveva contagiato Rioji e Misato, infatti rimasero un po’ allibiti di fronte a quei piatti con le cibarie messe in modo alquanto disordinato. Si sedettero tutti a tavola e gli adulti, un po’ intimoriti, assaggiarono, sotto gli occhi sognanti delle due aspiranti cuoche, quei piatti. Dopo aver riempito la bocca, i futuri cognugi, si alzarono di scatto dal tavolo, Misato corse al lavandino e Kaji in bagno, dopo essersi ripresa la donna commentò:

“Che schifo… dolce come non so cosa… Asuka, ma non avrai sbagliato il sale con lo zucchero.”

La rossa guardò il barattolo che stava ancora sul ripiano della cucina, osservò nuovamente l’etichetta e si accorse dell’errore, si inginocchiò in terra e iniziò a piangere ed ha commiserarsi:

“Ecco cosa sono, una stupida! Stupida! Stupida!... Non so neanche leggere e vado a fare da mangiare rischiando di avvelenare qualcuno… Shinji non faceva di questi errori….”

Misato le si acquattò accanto e dolcemente gli diceva:

“Cucciola, non disperare, adesso siamo pari… io ho messo il sale a te e tu lo zucchero a me… Non dire mai più che sei stupida, altrimenti la laurea non te l’avrebbero data per niente, la stupida sei quando parti in quarta senza riflettere, lo so che tu e Bechy avete voluto farci una sorpresa, dopotutto c’è l’avete anche fatta. Comunque Shinji non faceva questi errori perché prima di fare qualcosa ci pensava su, certe volte anche troppo.”

La rossa si gettò ad abbracciare la madre e mentre si stringeva a lei singhiozzando diceva:

“Mi manca… io gli volevo bene… Vorrei che fosse qui anche lui adesso… Mamma, io voglio Shinji.”

La donna restò impietrita da quella richiesta, sapeva che l’anima di Shinji era in quella stanza, ma non poteva dirlo ad Asuka, soprattutto cosa dirgli e come avrebbe reagito di fronte a una notizia del genere, molto mestamente Misato strinse a se la Second e sussurrandogli nelle orecchie le raccontò anche la sua situazione:

“Lo so Asuka, lo so, manca molto anche a me… vorrei tanto vedere voi tre insieme a giocare, andare a scuola, fare i compiti e poi io ed il papà vi faremo tante coccole, ma purtroppo Shinji è morto… non c‘è più… entrambe dobbiamo farcene una ragione, lo so che è dura, ma dobbiamo sopportare ed andare avanti.”

Nadia di fronte a quelle parole restò in silenzio continuando a pensare arrabiandosi verso sé stessa:

>Possibile che sia stata così egoista… ho voluto solo scappare come sempre diventando Nadia… Non ho pensato a Misato ed Asuka e che potevo ferirle… cosa posso fare ora?… loro vogliono Shinji… Al prossimo test di connessione vedrò di porvi rimedio… Preferisco sparire io ma fare star bene Asuka e Mamma.<

Le due finalmente si ripresero ed una volta in piedi buttarono via il cibo e come Rioji si ripresentò in cucina, i due adulti prepararono la cena con il cibo rimasto nel frigor.
Misato, prima di andare a letto, fece il suo solito giro per controllare il riposo delle figlie, trovò Asuka in un letto completamente sottosopra, segno di un sonno agitato, allora la donna prese Igor dal pavimento e lo portò tra le braccia della ragazza, la quale abbracciò subito e con forza il pupazzo, successivamente il maggiore ricoprì la ragazza e stette sedutagli accanto fino a quando non ebbe un riposo più tranquillo. Mentre faceva ciò, a sua insaputa veniva osservata, infatti Nadia da uno spiraglio nella porta  stava spiando le due e contemporaneamente pensava:

>Cosa ho combinato?… invece di essere felice ora sono triste perché le persone a cui voglio bene soffrono per colpa mia…. Come al solito sono fuggita dalla realtà, da mio padre e da tutto il resto e da ciò che non mi piaceva… ma mi sono sbagliata… ho solo pensato solo a me stessa… sistemerò tutto lo prometto.<

D’un tratto la castana notò la madre che si accingeva a lasciare la camera e questo la convinse a tornarsene a letto in tutta fretta, infatti dopo poco l’essersi infilata sotto le coperte, comparve Misato in camera sua, ed a quel punto Nadia fece finta di dormire, ma purtroppo per la castana il camuffamento non funzionò, infatti il maggiore la chiamò subito a bassa voce:

“Bechy, non fare finta di dormire, lo so che ci stavi spiando.”

La ragazza si scoprì il volto dalle coperte e mormorò a sua volta:

“Non ti si può nascondere niente.”

“No, ricordati che sono un militare e sono stata addestrata per questo…. Allora cosa c’è che non và?”

Tirando l’espressione:

“Niente.”

“Non dirmi bugie. So che qualcosa ti turba, l’ho capito da come guardavi me e Asuka in cucina e dal fatto che ci stavi spiando.”

La ragazza rimase muta un attimo , prese Spike, se lo mise di fronte a sé e guardandolo negli occhi parlò a bassa voce:

“Mamma, secondo te dovrei dire ad Asuka che io sono Shinji?”

Misato sospirò e rispose desolatamente:

“Stavolta non lo so. Non so che fare. Soprattutto non saprei come potrebbe reagire tua sorella, dopotutto la cosa è molto complessa.”

“Però mamma io non sono felice a sapervi tristi.”

“Non preoccuparti, sei molto sensibile e questa è una delle migliori doti che hai ereditato da Shinji… Facciamo così, non pensiamoci più per un po’, inoltre cerca di non far ricordare troppo Shinji ad Asuka.”

Ancora perplessa la castana:

“Ok…. Proviamo così.”

Misato, vedendo ancora quel visino triste, iniziò a fare il solletico alla figlia, la quale si lamentò tra le risate:

“No, mamma…no,.. voglio dormire…no.”

La donna si fermò e dopo aver baciato la fronte della Sisth gli rimboccò le coperte ed andò a letto anche lei.

Ritorna all'indice


Capitolo 47
*** Capitolo47 ***


NewEntryGirl047 Capitolo 47

Un paio di giorni dopo le Children di casa Katsuragi furono di nuovo a bordo degli Eva e venivano scrupolosamente monitorate da Ritsuko, Maya, con Misato, Kawuoru e Rei che assistevano come spettatori nella sala di controllo. Sembrava andare tutto tranquillo, infatti la dottoressa e la sua assistente non constatarono nulla di anomalo, eccezione fatta per Nadia che sembrava particolarmente pensierosa e sovra pensiero, a dimostrare ciò era il fatto che la castana  né disegnava, né parlava, ma restava silenziosa a sguardo fisso. D’un tratto successe qualcosa di inaspettato, la Sixth ebbe un’impennata del tasso di sincronia e questo fu fatto notate dalla voce allarmata di Maya:

“Sempai, lo 01 ha aumentato la sincronizzazione, siamo al fermi al 98% e sembra qualcosa stia cercando di farlo aumentare, mentre qualcosa d’altro cerca di impedirlo.”

Ritsuko, osservando anche lei i monitor:

“Maya disconnetti il pilota, non mi piace di questa situazione.”

“Impossibile, segnali rifiutai dall’entry-plug.”

Alla dottoressa scappò commento:

“Nadia cosa stai cercando di fare?”

La ragazza se ne stava in silenzio mentre in sala controlli la tensione era palpabile, infatti Maya continuava a descrivere quello che stava succedendo:

“Connessione al 98.5%….al 99%…99.3…99.8…99.9…100%”

Ritsuko:

“Il limite teorico è stato raggiunto, o si ferma oppure sarà assimilata.”

Misato era angosciata e sgridava la figlioletta:

“Bechy, cosa sta succedendo? Fermati! Cosa vuoi fare?”

Gli altri children capirono che qualcosa non quadrava, Asuka continuava a chiamare la sorella la quale non dava alcun segno di risposta, passarono cinque minuti concitati e successivamente Maya notò ancora qualcosa di strano:

“I sensori indicano la presenza di quattro AT-Fiel a bassissima intensità…sembrano provenir...”

Non riuscì a finire la frase che subito dovette descrivere un’altro fenomeno:

“Connessione in calo…95%….90%…%80… Istanza da Eva per espulsione Entry-Plug.”

Di fatto dalla schiena dello 01 spuntò la capsula, Misato corse subito a sincerarsi sulle condizioni della figlioletta, la trovò nella sua postazione un po’ intontita, ma stava bene, la portò fuori dall’entry plug e la spedì insieme ad Asuka negli spogliatoi per cambiarsi.
Intanto in sala comandi Rei e Kaworu tirarono un sospiro di sollievo e mentalmente colloquiavano, la ragazza:

>“Fortuna che la dottoressa Ikari è riuscita a fargli cambiare idea.”<

>“Già, certo che quando si mette in testa qualcosa Bechy è terribile.”<

>“Lasciamo stare adesso.”<

>“Comunque mi è sembrato di percepire ancora la presenza dell’altra volta.”<

>“Anche io ho notato questo, ma quella presenza ha un qualcosa di famigliare….”<

I due furono interrotti dall’entrata di Misato la quale domandò nervosamente alla dottoressa:

“Ritsuko, cosa è successo, perché lo 01 voleva assimilare Bechy?”

La dottoressa:

“No, non è l’Eva a voler assimilare Nadia, ma è stata lei stessa a voler farsi assimilare all’Eva.”

“Perché?”

“Non lo so perché… questo lo sa lei, consciamente oppure quel che è peggio inconsciamente. Comunque è stata ancora lei a fermarsi.”

Misato non convinta di quella spiegazione cercava la risposta dentro di se:

>Nadia, possibile che vuoi diventare ancora tutt’uno con l’Eva? …. Stavolta non ti capisco, perché? …Adesso che sta andando tutto bene … Cosa c’è che non va ora?<

D’un tratto un fulmine spazzò via la nebbia nella testa del maggiore:

>Ma che stupida sei!…. Volevi tornare ad essere Shinji….l’altra sera hai visto me ed Asuka piangere per lui ed ora vorresti tornare indietro…. Ma non è così che risolvi…<

Ritsuko interruppe i pensieri dell’amica:

“Misato, tienila d’occhio per qualche tempo e fammi sapere se succede qualcosa anche il più piccolo comportamento strano, mi raccomando. Scusaci adesso, ma Io, Maya, Rei e Kaworu andiamo a preparare i dati per effettuare l’attacco informatico.”

Detto questo i quattro uscirono dalla sala controlli ed il maggiore con passo deciso si incamminò verso lo spogliatoio e li ci entrò, il suo nervosismo si trasformò in rabbia quando trovò la castana nuda per terra che subiva il solletico dalla sorella maggiore, anch’essa nuda, la sgridata da parte della donna fu inventabile:

“STUPIDE…. IO STO A PREOCCUPARVI E VOI FATE LE CRETINE…Ricordatevi che state lavorando… Asuka..Nadia.. qui di fronte a me e piegatevi sulla panchina.”

Asuka lagnandosi:

“ma mamma….”

La supplica fu interrotta dallo stesso maggiore:

“Mamma un corno, ora avete superato ogni limite.”

La due fecero quando ordinato, come furono piegate sulla panchina dovettero solo attendere il colpo, ad entrambe arrivò, Asuka fece un salto in avanti e con le mani sul fondoschiena continuava a saltellare ripetendo:

“Ahi..Ahi.. Ahi.”

Stessa cosa per Nadia, invece lei non si smosse più di tanto, ma fece solo un versetto di dolore, Misato si sedette sulla panchina ed attese che le due si rivestissero, come furono pronte disse freddamente ad Asuka:

“Asuka, tu aspettaci fuori, devo parlare a tua sorella.”

La rossa fece un cenno ed uscì, come furono sole il maggiore si mise di fronte alla figlioletta ed un po’ severamente le disse:

“Allora, non eravamo d’accordo che tu sei mia figlia e non un rimpiazzo che si può sostituire a piacere?”

La ragazza con il volto basso e con voce altrettanto bassa:

“Si….”

“Bechy, lo so che tu volevi ritornare Shinji per far felice me e Asuka, ma se fai così staremo lo stesso male perché non avremo più te. Hai deciso tu di diventare Nadia e noi ti vogliamo bene per quello che sei, quello che vogliamo io e Asuka non è importante se tu poi non sei felice, vedi quando si è tristi o arrabbiati si dicono cose che non si dovrebbero dire. Io ti voglio come Nadia Rebecca Katsuragi, mia figlia ed Asuka come sorella, comunque non farmi più uno scherzo del genere.”

La ragazza riprese il sorriso e fece pace con la madre:

“Non preoccuparti, non servirà più. Comunque io non sono un rimpiazzo, ma tua figlia e Shinji ha fatto bene ad affidarmi a te.”

“Bene ed ora andiamo.”

Le due uscirono, trovando in corridoio Asuka ad aspettarle e tutte insieme si diressero al bar per un bel gelato.

Nel terminal dogma Kaworu stava allegramente a mollo nel tubo di vetro e acciaio pieno di LCL, Ritsuko e Maya, stavano lavorando alla console comandi mentre Rei guardava negli occhi il ragazzo ed ogni tanto si sorridevano a vicenda, quello scambio di sorrisi durò per tutto il tempo della registrazione dei dati del Fifth. Passarono un paio d’ore e finalmente il tubo fu svuotato ed aperto lasciando libero il Children. Come Rei vide Kaworu nudo arrossì e diresse lo sguardo da un’altra parte imbarazzata, il ragazzo si scusò subito cingendosi alla vita un asciugamano porsogli da Maya:

“Scusa Rei, forse dovevo farti allontanare prima di uscire.”

Rei girata gli rispose:

“No, no la colpa è mia che dovevo andarmene.”

Il Fifth abbracciò da dietro la ragazza, gli mise il mento sulla spalla destra e la baciò sulla guancia, successivamente furono interrotti da due finti colpi di tosse della dottoressa e come ebbe l’attenzione dei due gli espose i suoi intenti:

“Allora, ora io e Maya andiamo sul ponte di comando ad attuare l’attacco informatico, se volete seguirci sarebbe meglio.”

Kaworu si rivestì ed insieme alle altre si diressero al ponte di comando.
Giunti a destinazione poterono constatare che era già tutto pronto, Sigheru e Makoto erano ai loro posti, il comandante Fuyutsuki vigilava dall’alto, Rioji era appena arrivato anche lui e poco dopo giunse anche Misato, naturalmente ai futuri coniugi Katsuragi era riservato il compito di soli spettatori, stessa cosa per  Kaworu e Rei che si erano seduti in un agolo in attesa di eventuali complicanze. Iniziò il lavoro,  Maya collegò i Notebook coi dati prelevati dal Fifth, la dottoressa invece fece sollevare Capar, ci entrò dentro e si connesse nuovamente al cervello della madre e prima di iniziare a tagliare la paratia, gli scappò l’occhio su di un appunto appeso tra tutti quei tubi, lo strappò via e riducendolo in piccoli pezzetti commentò:

“Mamma, Ikari ora è meglio ricordarlo come l’uomo che ha salvato Nadia e Rei, non come uno stupido idiota.”

Finito di dire ciò si rivolse a voce alta all’assistente:

“Maya, io sono pronta.”

“Ok sempai iniziamo.”

Il tenente iniziò una lunga serie di descrizioni su quello che stava accadendo:

“Collegamento a Magi system della basi consociate avvenuto… Sincronizzazione in corso… Fatto Connessione hai Dummy-System unità EVA dallo 05 al 10 effettuato…ora anche all’unità 11 e 12… Connessione unità 13 stabilita…. Tutto a posto sempai, Connessioni avvenute e pronte per sovrascrittura.”

La dottoressa stava anche lei digitando dati e mandò avanti il lavoro:

“Ok, allora iniziamo… pronti al mio via…. VIA.”

Sull’enorme monitor si potevano vedere le barre percentuali crescere, ad un tratto Sigheru diede l’allarme:

“Dottoressa, Maya, le basi della Germania e degli Stati Uniti stanno chiedendo che cosa stiamo facendo.”

Ritsuko con calma rispose:

“Digli che stiamo facendo un controllo sull’integrità delle loro barriere proteiche onde evitare un altro incidente come con l’undicesimo angelo, io per sviarli farò un effettivo controllo sullo stato dei loro sistemi.”

“OK”

Makoto:

“Sta arrivando la medesima richiesta da parte della Francia.”

Ritsuko:

“Idem come prima….Maya occupatene tu dei francesi e dei russi, effettuiamo dei controlli per depistarli Rioji, Misato, voi occupavi dei Cinesi e delle altre divisioni per favore.”

Passarono tre ore ed il lavoro fu completato senza intoppi, restava solo una perplessità in Maya che la esternò facendo il rapporto finale sull’operazione:

“Le nuove digitalizzazioni sono state trasferite con successo, però sono stati riscontrati dei disturbi con l’unità 09 e 13.”

La dottoressa appena uscita da Caspar diede il suo parere dopo aver visionato dei tabulati:

“Lo so ho notato anche io, comunque poco importa, l’importante è aver completato il lavoro.”

Misato porse all’amica una tazza fumante di caffè che però fu rifiutata:

“Misato, ma ti rendi conto del mio stato e che troppa caffeina fa male.”

“Scusa, scusa.”

Rei si fece avanti:

“Mamma, se vuoi posso andare a prenderti del the, che dici?”

“Si, lo berrei volentieri, almeno per rilassarmi, è la prima volta che faccio del un’azione di pirateria informatica e la cosa mi ha un po’ eccitato….”

Rivolgendosi poi all’amica:

“Scusa Misato, ma i tuoi diavoletti?”

“Sono al parco, se le portavo qui si sarebbero solo annoiate.”

“Come è capitato a te.”

Il maggiore non potendo negare l’evidenza sbuffò un sincero:

“Esatto.”

Furono interrotte dal comandante, appena sceso dalla sua postazione, che volle togliersi un dubbio con la dottoressa e Kaworu:

“Vorrei sapere che cosa avete fatto a quei Dummy.”

Il Fifth allegramente rispose:

“Diciamo che li abbiamo intontiti, una volta attivati saranno incapaci di fare qualsiasi cosa.”

“Bene, allora tra poche ore invierò il dossier alle nazioni unite e dopo ci sarà lo scontro diretto, ora vorrei che restasse tutti qui alla base in caso di evenienza.”

Tutti annuirono, Misato andò a dare la notizia alle sue figlie, mentre Ritsuko, Maya, Sigheru e Makoto rimasero sul ponte comandi a controllore l’effettivo potenziale bellico della città e del Geofront, Rei e Kaworu si diressero nella camera di quest’ultimo a farsi un po’ di coccole, ma stavolta il ragazzo era ancora turbato, allora, dopo essersi seduto con la ragazza sul letto, iniziò a discutere con la First:

“Rei, ascolta una cosa, aiutami a mettermi in contatto con lo 01 da qui.”

La ragazza rimase perplessa per quella richiesta e domandò:

“Perché, cosa vuoi fare?”

“Riguarda quella presenza, ho il sentore che Yui la nasconda quando ci siamo noi vicino a lei.”

“Secondo te sta proteggendo qualcuno?”

“Esatto e voglio scoprire chi.”

“Allora cosa devo fare?”

“Mettiti in contatto con Yui e inizia a parlargli in modo da distrarla, io invece cercherò di capire chi sta con lei.”

Rei socchiuse gli occhi e cercò di colloquiare con il Test-Type e dopo qualche minuto ci riuscì:

>“Dottoressa Ikari, sono Rei mi sente?”<

La voce sbigottita dell’anima dello 01 si fece sentire nella mente della First:

>“Si, Rei ti sento…. ma cosa vuoi?…. E coma fai da così distante?”<

>“Volevo solo dirle che tra poco il professore invierà i dati riguardanti la Seel alle nazioni unite….. Spero di non averla spaventata, è così che ogni tanto comunichiamo io e Kaworu.”<

Il ragazzo stava osservando la ragazza di fronte a sé tenendole la mano, quando la stretta da parte della First si fece più intensa la interpretò come un segnale ed iniziò a cercare quella presenza ignota, naturalmente all’oscuro della dottoressa Ikari, la quale come niente fosse discuteva con la First:

>“Sfruttate ancora l’AT-Field, giusto?”<

>“Si, giusto. Scusa Yui, forse ti ho spaventato.”<

>“Non fa niente, comunque hai fatto bene a dirmi dell’attacco, mi terrò pronta.”<

Nonostante questa frase, Rei sentiva ancora quell’inquietudine nelle parole di Yui e domandò nuovamente notizie sulle sue condizioni:

>“Yui, mi sembri ancora strana, c’è qualcosa che ti turba?”<

>“No, Rei niente, solo che non pensavo che tu potessi contattarmi così, mi hai preso un po’ alla spovvista, sai dopo 11 anni di solitudine ed isolamento sentire qualcuno parlarti…..”<

La dottoressa si fermò di colpo e continuò il discorso con tono agitato:

>“… Rei, dove è Kaworu!?… Cosa state combinando… Lo sento Tabris è qui, sta invadendo il mio io…”<

Rei tentò di calmare la dottoressa:

>“Yui calmati, non c’è Tabris è qui di fronte a me e non sta facendo niente…”<

>”Rei, non mentirmi cosa state combinando?”<

A quel punto si fece sentire il ragazzo:

>“Calmatevi, sto solo giocando…”<

Continuò la frase con un tono molto serio e solenne:

>”…Yui, vorresti spiegarci per favore?”<

Trascorse un’ora nella quale la dottoressa svelò ai children l’ultimo segreto dello 01 ed alla fine fu proprio lei ad esserne maggiormente sollevata:

>“…Questo è tutto, ragazzi, mi ha fatto bene sfogarmi con voi, non preoccupatevi, quando sarà tutto finito rimetterò tutto a posto, promesso.”<

Rei si congedò da quell’incontro particolare:

>“Lo sappiamo dottoressa, non si preoccupi, io e Kaworu terremo le bocche cucite. Ora ci dobbiamo salutare.”<

>“Va bene, allora ciao.”<

Anche Kaworu rispose al saluto:

>“Arrivederci dottoressa, grazie e mi scusi se mi sono permesso di raggirarla in quel modo.”<

>”Non preoccuparti, dopotutto la colpa è ancora mia. Ciao, a risentirci.”

I due ragazzi riaprirono gli occhi e come si furono ripresi Kaworu prese la parola:

“Ora sono soddisfatto, ho trovato ciò che cercavo.”

Rei mettendo il broncio avvertì il ragazzo:

“Fagli del male e te la vedrai con me.”

Sorridendo il Fifth Children tranquillizzò la First:

“No, non preoccuparti, non sono questi i miei intenti.”

La ragazza addolcì lo sguardo rassicurata da quelle parole e chiamò il ragazzo:

“Tabris….”

“Quando mi chiami così è perché vuoi un bacio.”

Annuendo al First si avvicinò ed entrambi si baciarono, quando si staccarono Rei arrossendo domandò al ragazzo:

“Kaworu, quella cosa che ti ha dato mio padre c’è l’hai ancora?”

“Si.”

La ragazza iniziò a sfilarsi lentamente la maglietta, mentre Kaworu si sbottonò la camicia, come furono a dorso nudo ripresero a baciarsi lungo il corpo ed ha spogliarsi a vicenda, molto lentamente, sospiri e paroline dolci trasportavano dolcemente, per loro era la prima volta, ma si muovevano come in un copione già scritto, non avevano né fretta, né preoccupazioni, buttarono i loro vestiti sul pavimento, per loro era bello sentirsi tra le mani il corpo caldo dell’altro, sentirne il respiro e l’aumentare dei battiti cardiaci, entrambe si ritrovarono tra le lenzuola e poterono finalmente dare una completezza ciò che chiamano Amore e che fino ad allora era rimasto un mistero.
Passarono dei bei momenti, come lo furono quelli successivi, infatti sempre sotto le lenzuola, uno di fronte all’altra poterono farsi ancora tante coccole e parlarsi occhi negli occhi, descrissero a vicenda quelle sensazioni, Finito ciò fecero un bagno caldo lavandosi a vicenda, come per poter riconquistare quei momenti che li avevano resi più Lilim di quanto lo erano prima.
Si rivestirono e mano nella mano andarono in mensa a raggiungere la famigli Katsuragi, che da venti minuti li attendevano impazienti, infatti il maggiore gli fece la ramanzina:

“Piccioncini… è da un pezzo che vi aspettiamo… Date almeno voi il buon esempio ad Asuka e Bechy arrivando puntuali.”

Rei si scusò subito:

“Scusate, ma abbiamo perso la nozione del tempo, ora mangiamo, io ho una fame.”

I due si sedettero a fianco e come furono a metà del pasto Rioji fece il punto della situazione:

“Allora, io ed il comandante abbiamo inviato i dati alle nazioni unite e stiamo in attesa di una eventuale risposta, per quanto riguarda voi children dovrete tenere indosso le Plug Suit e farvi sempre trovare reperibili, se uno solo degli Eva di serie entrasse qui non cedo che avremo tanto tempo per fermarlo.”

Asuka domandò:

“Chi sono i children assegnati alla missione e su quali Eva?”

“Rei e Kaworu, staranno sul ponte comandi in caso di evenienza, tu e Bechy starete pronti sullo 01 e sullo 02.”

La rossa strinse il pugno sul suo viso si formò una smorfia di soddisfazione, Misato vedendo quel comportamento guastò la festa alla rossa:

“Asuka ricordati che voi e gli Eva rappresentate una copertura nel caso qualcosa vada storto probabilmente non verrete neanche impiegati.”

“Non mi importa, per me l’importante è esserci e sbrigare quest’ultima faccenda, poi auf widersehen Eva, Nerv e compagnia bella.”

Nadia se ne stava pensierosa in disparte e ciò le causò un richiamo dal maggiore:

“Nadia, hai capito anche tu?”

Bofonchiando la ragazza rispose:

“Si, si, tanto farà tutto Asuka.”

Rei notando quell’espressione si avvicinò alla Sisth e le parlò all’orecchio:

“Bechy, non preoccuparti, andrà tutto bene.”

“Si, ma dopo io non salirò più a bordo dello 01, proprio adesso che ho scoperto delle cose.”

“Lo so, non preoccuparti, finiamo tutto e dopo starete finalmente tutti insieme, fidati di me e della dottoressa Yui.”

La castana mostrò uno dei suoi sorrisi e disse alla First:

“Non sai quello che ho passato in questi giorni, oggi mentre stavo facendo quella stupidata mi ha anche sgridato e da lì ho capito tutto.”

La first guardò negli occhi la collega e serenamente le disse:

“Lo so.”

Furono distratte nuovamente dal maggiore:

“Ehi, voi due cosa state confabulando?”

Bechy:

“Niente, segreto.”

“Ora non è il momento, finita la cena andremo al ponte comandi ad attendere notizie, per voi ragazzi ho fatto preparare della brandine in modo tale che possiate dormire mentre noi adulti staremo svegli.”

I children annuirono e finito il pasto si diressero tutti al ponte comandi dove trovarono Maya, Sigheru e Makoto nella loro postazione, la dottoressa Akagi stava bevendosi un the tenendo un occhio sul notebook che aveva davanti e l’altro sul monitor generale, Rioji salì nella postazione del comandante ed affiancò quest’ultimo appena arrivato anche lui, Misato prese una sedia e la posizionò accanto a quattro brande da campo poste in un angolo. Asuka e Nadia furono mandate ad indossare le Plug-Suit e come furono di ritorno si sdraiarono a chiacchierare su quei improvvisati giacigli, anche Rei si sedette su di una sedia accanto alla madre, infine Kaworu si mise a suonare il violino per allentare la tensione dell’attesa, la cosa sembrava funzionare, di fatto Asuka e Nadia si addormentarono e poco dopo furono raggiunte involontariamente anche dal maggiore che si era appisolato sulla sedia.
Arrivò mezzanotte, le Children dormivano profondamente, Misato fu destata da Rioji che era appena sceso dal ponte superiore per prendersi un caffè che bevve anche lei, durante la bevuta si fece fare il punto della situazione da Makoto:

“Per il momento ancora nessuna novità, il consiglio di sicurezza delle nazioni unite si è riunito in seduta straordinaria e segreta da almeno 4 ore, come al solito per loro è facile parlare.”

“Calma, lasciamoli fare, a quest’ora si saranno accorti di aver fatto per anni i burattini della Seele, ora staranno facendo lo scarica barile e poi alla fine arriverà l’ordine firmato e controfirmato, la solita burocratica.”

Sorridendo il ragazzo:

“Maggiore Katsuragi, il buon umore non le manca anche in questa situazione.”

“Perché, dopotutto siamo in vantaggio, inoltre so che i miei due diavoletti non corrono pericoli.”

“Su questo le do ragione.”

Passò nuovamente un’ora, ma alla fine qualcosa si smosse, infatti Sigheru lesse un documento a video mentre quest’ultimo veniva anche stampato:

“Delibera UN29.11.81. Oggetto: identificazione commissione Seele come organizzazione criminale contro i diritti dell’umanità.
Col seguente messaggio viene considerata la Seele come un’organizzazione criminale, per cui tutte le leggi poste a loro tutela da qualsiasi governo sono decadute a decorrere da questo momento, i membri della Seele sono da ritenere sotto arresto, tutti coloro che continueranno ad appoggiarli saranno imputabili di favoreggiamento e da considerarsi fuori legge secondo le norme del diritto internazionale.”

Fuyutsuki dall’alto della sua postazione:

“Bene, avete sentito. Tutti ai posti di combattimento, preparare la città in assetto bellico, fate evacuare tutto il personale civile nel raggio di 50 Km, questo ci darà del vantaggio.”

Detto ciò l’uomo dai capelli grigi chiamò il Fifth:

“Kaworu, seguimi, andiamo a salutare dei nostri vecchi amici….”

Guardando verso le children dormienti il comandante dette un ordine che in un primo momento non voleva dare e questo lo si capì dal tono della sua voce:

“Qualcuno svegli le ragazze e le faccia prendere posto sugli Eva.”

Detto ciò Fuyutsuki e Kaworu si recarono nell’ufficio con l’albero sefirico ad attendere e come apparvero i monoliti furono quasi contenti di vederli, Kaworu come suo solito fischiettava, ma fu interrotto da Keele che si fece sentire con tono duro:

“Fuyutsuki, cosa hai intenzione di fare? Disobbedirci, il copione sta per essere ultimato.”

L’uomo seduto sulla sedia serenamente rispose:

“Cambio il finale, niente progetto per il perfezionamento e niente Third impact.”

“Se volete la morte l’avrete, non vi conviene mettervi contro la Seele.”

“Io voglio la vita, per questo che ci stiamo mettendo contro di voi.”

Membro francese:

“Stiamo inviandovi le nostre unità Eva, eseguiranno loro il lavoro al posto vostro e per voi sarà comunque la fine.”

Membro americano:

“Fuyutsuki, lei non mi è mai piaciuto fin dall’inizio ed ora ne ho la prova, perirete ancor prima del Third impact.”

Kaworu ridendo un po’ si espresse anche lui:

“Siete patetici, pensate che i vostri bambolotti possano sconfiggere due angeli e due unità Evangelion di cui una è un dio…. Senza contare che i loro Dummy-System sono derivati da me, ricordatevi che noi angeli non ci scanniamo a vicenda come fate voi Lilim, appena arrivati i vostri Eva non oseranno neanche toccarmi.”

Keele gli ringhiò contro:

“Tabris, fa silenzio, tu sei solo una nostra pedina.”

Inarcando il ciglio destro il Children ribatté:

“Io sono Kaworu Nagisa, se lo ricordi bene.”

Keele chiuse freddamente quel discorso:

“Preparatevi a morire.”

I monoliti sparirono e subito Fuyutsuki e Kaworu si diressero al ponte comandi, dove col passare del tempo si appurava che le sedi della Seele venivano prese d’assalto dagli eserciti del paese ospitante, il membro francese fu consegnato dai suoi stessi collaboratori alle forze armate Parigine, mentre altri esponenti si diedero alla fuga ed il più della volte furono uccisi nel tentativo di scappare, questo fatto fece commentare Rioji:

“Comodo… così dopo sarà più facile addossare tutte le colpe a chi non può più parlare… situazione aerea?”

Makoto:

“Ancora niente…”

Qui prese il comando dell’operazione Misato e si fece fare il punto da Sigheru:

“Sigheru, situazione a Neo Tokyo Tre, nel geofront, degli Eva e della Heaven’s door.”

L’operatore dai capelli lunghi ragguagliò prontamente:

“Edifici tutti rientrati, indice di operatività bellica 87,5%. Tutti i condotti del Geofront sono sigillati, Eva 01 e 02 sono in Stand-By, connessione dei piloti effettuata a buoni livelli, Heaven’s Door chiu….”

Non finì la fase che scattò l’allarme, subito Makoto descrisse cosa stava succedendo:

“Rilevati 7, 8.. cioè 9 oggetti volanti…. identificazione in corso…. Si tratta di 9 velivoli classe XB49 per trasporto unità Evangelion.”

Misato guardò Ritsuko e le domandò freddamente:

“Situazione di quelle 9 unità.”

La dottoressa altrettanto freddamente rispose:

“Secondo le nostre previsioni dovrebbero essere equipaggiate dal Dummy plug da noi modificato, c’è possibilità che le unità 09 e 13 possano rappresentare una minaccia in quanto si sono riscontrati disturbi durante il loro processo di riprogrammazione.”

Misato ruotò nuovamente la testa verso il monitor e li rimase ad attendere altri eventi, Maya intanto cercava di connettersi al sistema di un’unità per riuscire a trarne qualche vantaggio, ci riuscì e lo comunicò subito agli altri:

“Mi sono collegata all’unità 11, è ancora inattiva… un attimo… Inserimento Dummy-System…”

Infatti negli Evangelion, trasportati dagli aerei, si stava inserendo la capsula, una volta nel suo alloggio iniziò la procedura di connessione che veniva seguita attentamente dal tenente:

“…Avvio Dummy system… Connessione eseguita… Comando sgancio al mezzo di trasporto aereo… Sgancio effettuato… aumento velocità …. Perdita rapida di quota…Stanno cadendo  in picchita!…. 5000 metri…. 4000 metri…. 3000 metri….impatto imminente…….Perdita contatto con unità 11.”

Sigheru:

“Segnalati 4 impatti, ora 5…8… 9….. le unità sono tutte precipitate al suolo senza reagire.”

Finalmente sul monitor si poterono osservare i corpi degli Evangelion semidistrutti a causa dell’impatto col suolo, sul ponte di comando tutti si girarono ad osservare la dottoressa, la quale sentendosi osservata disse:

“E’ inutile che guardiate me, ha fatto tutto Kaworu.”

Il children si sentì inevitabilmente con gli occhi addosso e sorridendo diede spiegazioni:

“Li volevate innocui ed io vi ho accontentato… Maggiore Katsuargi, mandi lo 02 a distruggere i nuclei di quegli Eva.”

Misato annuì e parlò ad Asuka:

“Asuka, esci con il Prog-Knife e con l’ascia e colpisci i nuclei di quei bambolotti.”

Lo 02 partì subito ed iniziò quell’opera di smantellamento, la Second ebbe da ridere sul fatto che il suo splendido Eva veniva imbrattato da tutto quel sangue che gli Eva-Series avevano sparso nello schiantarsi, la tensione si allentò notevolmente nei minuti successivi. Ad Asuka mancava solo l’unità 13 che era un po’ distante rispetto alle altre, come gli fu vicino librò l’ascia sopra di se pronta a colpire, stette per calare il colpo, ma inaspettatamente l’unità si riattivò, con le mani prese il collo dello 02 e lo stava stritolando, al pilota stava mancando il fiato, fortunatamente dal ponte di comando ebbero il tempo per sparare due missili che centrarono il braccio sinistro dell’unità 13 la quale mollo per un attimo la presa, lo 02 cadde al suolo e perse l’ascia. Asuka si stava riprendendo, ma fu colpita più volte dai pugni dell’unità impazzita, in sala comando era scoppiato il panico, Ritsuko diede subito la spiegazione:

“Deve aver riattivato il Dummy System seguendo qualche procedura a noi sconosciuta.”

Misato diede l’ordine di sparare con tutto quello che si aveva a disposizione contro il nemico e diede disposizioni anche alla Second:

“Asuka, ti sto per inviare lo 01, ce la fai a resistere?”

La rossa cercò di rispondere, ma veniva continuamente colpita dall’unità 13, la quale riuscì ad impossessarsi del Prog-Knife e lo usò contro lo 02 conficcandoglielo nel petto, l’urlo di Asuka fu terribile, Misato riuscì a mantenere i nervi saldi e la chiamò subito:

“ASUKA!! RISPONDI!!!”

Subito dopo si sentì un altro potente urlo, l’Eva 13 si bloccò all’istante come lo udì, quell’urlo era famigliare a tutti i presenti del ponte di comando, Maya con voce concitata descrisse cosa stava succedendo:

“E’ lo 01…. Naida è connessa, ma è come se l’Eva stesse facendo tutto da solo.”

Misato aveva già assistito a fenomeni del genere con quell’unità e sempre nei casi più disperati, a quel punto il maggiore rifletté un attimo e poi impartì un ordine che spiazzò tutti perché sembrava non avere logica:

“Lanciate lo 01.”

L’Eva saliva veloce tra quei cunicoli, in pochi secondi fu in superficie a poche centinaia di metri dai due Eva, Nadia dall’Entry-plug si stava spaventando:

“Mamma… guarda che io non sto facendo niente, sta facendo tutto lo 01.”

Misato diede alla figlia un’altra risposta senza apparente filo logico:

“E tu lascialo fare.”

L’unità 13 guardò un attimo il Test Type, ma poi riprese a colpire lo 02 con molta più foga, Asuka continuava ad urlare, non riusciva a riprendere il controllo del suo Eva. Di fronte a quello spettacolo lo 01 sembrava non reagire, Nadia invece stava già piangendo sentendo le urla della sorella. Sul ponte di comando la situazione era disperata, nessuno sapeva cosa fare finché Makoto non fece notare una cosa:

“Lo 01 sta aprendo e chiudendo la mano destra.”

Tutti gli occhi furono per quell’arto e quell’enorme mano che si apriva e si chiudeva fino a quando lo 01 cacciò nuovamente un urlo e si lanciò furiosamente contro l’unità 13 prendendole la testa nella mano destra e conficcandogli la sinistra nello stomaco per poi stringerne le carni per avere maggiore presa, il Test-Type con qualche fatica allontanò l’Eva-Series dallo 02, lo sollevò sopra la sua testa ed infine lo scaraventò lontano e nel breve attimo di calma successivo, sempre lo 01, sfilò il Prog-Knife dall’Evangelion di colore rosso gettandolo via. Più lontano l’unità 13, dopo essersi rimessa in piedi, guardò minacciosamente lo 01, sguardo che veniva contraccambiato da quest’ultimo che stava accanto allo 02. I due colossali duellanti restarono in quella posizione una manciata di secondi, poi l’unità 13 prese l’iniziativa e lanciò la sua lancia di Longhinus contro il TestType, il quale sviluppò l’AT-Fiel, contro il quale la lancia, giungendo ad alta velocità, si frantumò andando in mille pezzi senza neanche scalfire quella barriera, questo fatto fece commentare la dottoressa che stava in apprensione:

“La finta lancia non può niente contro un dio, questa ne è la prova.”

Toccò allo 01 passare all’attacco, alzò in aria il braccio destro e come nello scontro col 14° angelo lo usò per tagliare letteralmente l’AT-Field nemico lasciando gravi ferite anche nell’unità 13 che cadde a terra inerme, lo 01 gli si avvicinò lentamente e come fu sopra l’unità Eva oramai agonizzante, prese il suo nucleo con la mano destra ed iniziò a stringere fino a quando quest’ultimo si incrinò per poi colorarsi di rosso scuso, finito ciò il Test Type andò nuovamente dallo 02 e qui Nadia poté finalmente sincerarsi sulle condizioni della sorella:

“Asuka…come stai?”

Nessuna risposta perveniva dal pilota dello 02, la castana iniziò a preoccuparsi e domandò allarmata alla madre:

“Mamma come sta Asuka?”

Al posto di Misato rispose Maya che diede il quadro clinico della rossa:

“Tua sorella non sta bene, ha i battiti deboli e la pressione sanguina in calo, sta per svenire.”

Accadde una cosa singolare, che nessuno si sarebbe mai sognato di pensare, lo 01 si accasciò a fianco dello 02, gli mise il braccio destro sotto le spalle e successivamente infilò il braccio sinistro sotto le ginocchia e si alzò portandosi il ProductType in braccio, per poi incamminarsi verso il Geofront, Misato vedendo ciò si congratulò con la figlioletta:

“Brava Bechy, ottima idea.”

La castana però volle puntualizzare:

“Mamma, io non ho ancora fatto niente.”

Intanto nell’entry-plug dello 02 Asuka era in uno stato di dormiveglia, non capiva cosa le stesse accadendo, però si sentiva al sicuro, prima di crollare definitivamente fece un commento sforzando un sorriso:

“Sei tu…”

Lo 01 depose lo 02 in un hangar costruito all’interno di una montagna e poi andò in arresto operativo, Nadia, uscì dalla sua Entry-Plug e corse subito dalla sorella che veniva caricata svenuta su di una lettiga, riuscì a salire anche ance lei sull’ambulanza e stette vicino alla sorella tenendogli la mano. Le due arrivarono in infermeria, dove Misato e Kaji attendevano disperati il loro arrivo sperando che Asuka stesse bene, ma la Rossa fu portata in tutta fretta in terapia intensiva. Bechy si lanciò a piangere tra le braccia della madre, la quale cercava di farle coraggio, ma la cosa per Misato era difficoltosa visto che piangeva pure lei, infine passarono un’ora nel sala d’attesa fino a quando apparve Toshiki che ragguagliò i tre:

“Allora Asuka sta bene, è solo svenuta e niente di più, un paio di giorni qui con noi e poi potrete riportarvela a casa.”

Ci fu un sospiro di sollievo generale e subito Nadia domandò al medico:

“Zio Toshiki, posso vedere mia sorella?”

L’uomo rispose dolcemente:

“Adesso no, dovrai attendere qualche ora, comunque tua sorella sta bene, deve solo riposare, credo che tra qualche ora potrai andarla a trovare, adesso fa la brava mi raccomando. Facciamo così, potrai restare nel mio studio a disegnare finché Asuka non riprenderà conoscenza, sempre se va bene hai tuoi genitori.”

Kaji e Misato furono d’accordo, anche perché sapevano che avevano del lavoro da sbrigare e che in quei momenti la loro peste si sarebbe rilevata un intralcio:

Kaji:

“Per noi sta bene, mi raccomando Bechy, fa la brava.”

Toshiki nuovamente:

“Adesso andate pure sul ponte di comando, credo che abbiate un bel po’ di lavoro da sbrigare, non preoccupatevi, Asuka ha la scorza dura e qui è al sicuro, fatemi un favore, state attente che Maya e Ritsuko non si affatichino troppo.”

Rioji congedandosi:

“Ok, tu pensa alle nostre ragazze e noi penseremo alle tue.”

I due se ne andarono e come furono sul ponte di comando furono bersagliati dalla sguardi interrogativi del personale presente, allora Misato ad alta voce spiegò la situazione:

“Calma ragazzi, è tutto a posto, niente di grave è stato più lo spavento che altro, Asuka deve sol solo dormendo e tra qualche giorno sarà di nuovo qua ad assillarci… Ora ditemi…che succede?”

A Rispondere al maggiore fu il comandante dalla sua postazione:

“La Seele non esiste più, mi è giunta la comunicazione che il Presidente Keele si è tolto la vita impiccandosi, per quanto riguarda noi della Nerv abbiamo ancora un paio di situazioni da sistemare senza l’intralcio di nessun’altro e poi mi sa che questa organizzazione sarà smantellata.”

Rioji un po’ allegramente:

“Ciò vuol dire che tra poco saremo tutti disoccupati.”

“Purtroppo si.”

“Peccato. Beh la vita è fatta di cambiamenti.”

Fuyutsuki volle però rincuorare un pò tutti:

“Non preoccupatevi, il personale tecnico servirà ancora per mantenere attivo questo Geofront, ricordatevi che è una vera e propria città ed ha i suoi bisogni e necessita di personale, poi vedremo cosa ci riserva il futuro.”

All’unisono Makoto e Sigheru:

“Ben detto comandante.”

Ritorna all'indice


Capitolo 48
*** Capitolo48 ***


NewGirlEntry048 Capitolo 48

Misato e Kaji dovettero relazionare tutti gli avvenimenti della giornata e come tornarono sul ponte per consegnare i documenti scattò l’allarme, tutti furono presi alla sprovvista, non riuscivano a capire cosa stesse succedendo, continuavano a tenere sott’occhio i cadaveri degli Eva-series,  a controllare lo spazio aereo sopra la città ed anche i passaggi di comunicazione tra quest’ultima ed il geo-front, ma niente, d’un tratto Makoto, dopo aver analizzato l’intera zona coi sensori trovò la causa di tutto ciò e nervosamente lo comunicò agli altri:

“Rilevo fonti di energia provenienti dalla Heaven’s Door.”

Subito Misato collegò tutto esclamando:

“Rei e Kaworu, sono loro di sicuro.”

I fatti diedero ragione alla donna, come furono attivate le telecamere di quella immensa sala si poterono osservare i due Children che svolazzavano a mezz’aria, la ragazza dai capelli azzurri prese dalla tasca il cellulare, compose un numero e si portò l’apparecchio all’orecchio, dopo qualche secondo si udì uno squillo tra i presenti del ponte di comando, la dottoressa Akagi lo riconobbe come quello del suo cellulare e frettolosamente rispose, come si poteva immaginare all’altro capo c’era Rei che con voce serena cercò di tranquillizzare la madre:

-Mamma, sono io, non abbiate paura, state tranquilli, stiamo finendo il nostro lavoro e poi nessuno più ci impedirà di stare insieme.-

“Rei…?”

-Mamma ti devo lasciare adesso, voi statevene tranquilli.”

Ritsuko chiuse la comunicazione e diede subito spiegazioni agli altri che gli puntavano addosso gli occhi:

“Ha detto di starcene tranquilli e che stanno finendo il loro lavoro.”

Rioji si sdraiò su di una sedia e commentò abbastanza annoiato:

“Bah, lasciamoli fare.”

Gli altri presenti furono sbigottiti di fronte a quell’affermazione, soprattutto Misato che si alterò abbastanza col moroso:

“Rioji, ma che dici!”

L’uomo  ridendo un po’ disse:

“Ci vai te a fermarli? Comunque gli unici ad essere tranquilli siamo io ed il comandate. Fidatevi di quei due ragazzi, forse se lo meritano.”

Misato distolse lo sguardo dal fidanzato e lo diresse verso Fuyutsuki, il quale se ne stava a braccia conserte nella sua scrivania e non sembrava avere alcun ordine da impartire, infine la donna diresse nuovamente il suo sguardo verso il monitor principale e restò lì, come gli altri operatori, ad osservare i fatti della Heaven’s Door.
Rei e Kaworu stavano mano nella mano di fronte a Lilith ed erano completamente concentrati per poter utilizzare al meglio i proprio AT-Field, d’un tratto la valigia contenente Adam iniziò a saltellare fino a quando il coperchio saltò via, ne uscì una lucente sfera energetica grande quanto una persona circondata da una piccola nebbia rossa e con delle scariche elettriche che le serpeggiavano attorno, quest’ultima salì fino a porsi davanti ai due ragazzi. Dopo qualche minuto Rei e Kaworu fecero un cenno con la testa e la sfera si allontanò da loro andando di fronte alla maschera di Lilith, la quale alzò lo sguardo e senza poca fatica iniziò a dimenarsi per staccarsi dai chiodi che la bloccavano alla sua vermiglia croce. I children percepivano il dolore che l’angelo stava provando ed intervennero in suo favore, sta di fatto che i giganteschi chiodi si sfilarono come attratti da una forza invisibile e ed infine caddero nel vuoto, finalmente Lilith era libera e stabile sulle sue gambe, alzò lo sguardo al cielo, si trasformò pure lei in una luminosa sfera d’energia più o meno simile a quella di Adam e l’enorme maschera dai nove occhi di ruppe cadendo al suolo.
Le due sfere iniziarono a librarsi velocemente in quella sala, sembrava quasi che stessero ballando dall’armonia che sprigionavano i loro movimenti e dopo qualche momento di svago entrambe si porsero davanti ai ragazzi. Queste scene venivano seguite in religioso silenzio nella sala comandi, il Comandante, capendo che i quattro erano arrivati ad un punto di stallo, impartì deciso un ordine a tutti gli operatori:

“Preparate un percorso per farli uscire in superficie.”

Maya, Sigheru e Makoto, senza discutere, iniziarono a manovrare sulle loro rispettive posizioni fino a quando la ragazza dai capelli corti diede l’Ok a procedere:

“Collegamento dalla Heaven’s Door alla superficie effettuato. Percorso ALL GREEN.”

L’uomo dai capelli grigi puntualizzò:

“Illuminatelo in modo tale che lo possano vedere.”

Makoto:

“Fatto, luci di segnalazione accese.”

Rei e Kaworu, seguiti dagli angeli, uscirono da quella sala e poterono vedere illuminarsi in sequenza le frecce indicanti il percorso e sempre volando si infilarono nel cunicolo ed iniziarono la risalita verso la libertà, impiegarono circa dieci minuti ed infine furono tutti e quattro fuori, era una serata splendida, il cielo era sereno ed il firmamento, contornato dalla luna e dagli altri astri luminosi, esibiva la sua vera grandezza. Di fronte a quello spettacolo a Kaworu non restò altro che commentare:

“E quindi uscimmo a riveder le stelle.”

Gli angeli si misero nuovamente di fronte ai ragazzi e li ci rimasero ancora qualche minuto, dopo i quali i Children mossero la testa in segno di risposta negativa, successivamente le sfere si librarono in aria molto velocemente andando a disperdersi tra gli altri punti luminosi del cielo, in sala di comando Sigheru domandò ai superiori:

“Dobbiamo seguirli coi sensori?”

Misato rispose a bassa voce:

“No, meglio di no, li abbiamo già infastiditi abbastanza.”

In quei momenti Rei e Kaworu ritornarono coi piedi per terra, si baciarono ed infine si diressero al primo punto di accesso al Geofront e come aprirono le porte della sala comando furono bersagliati dagli occhi sbarrati degli altri, solo Kaworu riuscì a parlare:

“Ora noi abbiamo finito il nostro compito e diamo le dimissioni sia da Children che da angeli.”

Al comandante Fuyutsuki non restò altro che accettare quella comunicazione:

“Va bene, condivido le vostre richieste, però sarete ancora in carica fino a quando esisterà la Nerv ed avremo ancora gli Eva operativi, questo vale per tutti…. Comunque avete fatto un buon lavoro ragazzi.”

Stavolta fu Rei a rispondere:

“Grazie comandante, era un nostro dovere, adesso vorremo andare a casa.”

“Non ci sono problemi.”

L’uomo dai capelli grigi con tono autoritario si rivolse al resto del personale:

“Ripristinare la normale attività di Neo Tokio Tre e del Geo-Front, poi per me siete liberi.”

Detto questo il comandante se ne andò mentre in città iniziarono a riposizionarsi i palazzi ed a svuotarsi i rifugi, Rei andò da Ritsuko e le propose:

“Mamma, andiamo a trovare Asuka e poi aspettiamo lì che papà finisca il turno, se non sbaglio oggi finisce presto e poi andiamo tutti a casa.”

La dottoressa restò un attimo a pensarci ed infine rispose:

“Per me va bene, andremo in infermeria insieme a Misato e Kaji….”

Poi rivolgendosi all’assistente:

“Maya, vieni anche te con noi e così rientriamo tutti a casa?”

Il tenente titubante:

“Non saprei Sempai, io ho ancora quattro ore di turno….”

Sigheru non la fece continuare:

“Maya vai, io e Makoto penseremo a tutto ed a coprirti, tu e la dottoressa state lavorando ininterrottamente da più di 24 ore e non potete strapazzarvi così nel vostro stato, vai a casa e fatti coccolare dalla tua Mariko.”

“Grazie ragazzi.”

Makoto:

“Non c’è di che, tra colleghi bisogna aiutarsi a vicenda.”

Misato, Rioji, Ritsuko, Rei, Maya e Kaworu andarono in infermeria e per loro fu una grande gioia  vedere, attraverso la parete a vetri della camera, Asuka sveglia che veniva amorevolmente imboccata da Nadia tra mille commenti infantili:

“ahmm…. La nostra brava Asuka mangia la minestrina…ancora un cucchiaio da brava.”

La Rossa non opponeva la benché minima resistenza ed eseguiva le istruzioni della sorella che continuava a trattarla come una bambina:

“Apri la boccuccia di rosa…bene ahamm.”

Il maggiore vedendo quella scena disse ai suoi compagni:

“Non so se entrare adesso o aspettare.”

Ritsuko:

“Fagli finire che è meglio.”

Misato con un tono tra il disappunto ed il capriccioso:

“Uffa, volevo imboccare un po’ io la mia cucciola.”

Rei prese parola, visto che il discorso era naufragato nel ridicolo:

“Mamma, vado a chiamare papà così ci riporta a casa.”

Dietro al gruppo apparve il medico che rispose al posto della donna dalla chioma amaranto:

“Non serve.”

Ritsuko un po’ sorpresa:

“Ah, ma sei qui.”

“si amorini miei.”

L’uomo si avvicinò alla donna ed i due si diedero un veloce bacio e fatto questo l’uomo parlò ai futuri coniugi Katsuragi:

“Le vostre figlie stanno bene, Asuka si è svegliata 20 minuti fa con una gran fame e Nadia l’ha accontentata….”

Toshiki sbirciò nella camera e continuò a parlare:

“…anche se a modo suo.”

Misato:

“Che ci vuoi fare, lei è fatta così. Cosa mi dici di Asuka.”

Il medico rispose a quella domanda mentre guardava la cartelletta che aveva in mano:

“Allora, secondo gli ultimi rilevamenti ora ha il battito e pressione regolari, per me domani a mezzogiorno potete riportarla a casa.”

Kaji domandò:

“Possiamo stare qui stanotte.”

“Sapevo che me lo avresti chiesto, non preoccuparti, ho fatto preparare un paio di futon nella camera per Misato e Nadia, per te puoi dormire su di un letto vuoto di qualche camera.”

L’uomo con la coda molto seriamente:

“Grazie Toshiki per tutto quello che stai facendo.”

“Non c’è nulla di cui ringraziarmi, prima di tutto fa parte del mio lavoro, inoltre non posso tirarmi indietro dall’aiutare persone che hanno deciso di voler bene delle bambine sole….. Adesso prendo le mie ragazze e le porto a casa.”

Nuovamente Rioji comunicò al dottore:

“Toshiki, avrei un ultimo favore da chiederti….sai il mio orto.”

“Devo annaffiartelo?”

“Esatto, inoltre dai da mangiare a PenPen.”

“Ok, allora entrate pure a salutare le ragazze, io intanto mi cambio e poi vengo da voi per andare a  casa.”

Il dottore se ne andò mentre gli altri entravano in camera, Asuka si accorse dei nuovi arrivati e con un tono abbastanza affaticato li salutò:

“Ciao.”

Misato abbracciò subito la sua ‘cucciola’:

“Asuka, ti voglio bene.”

“Lo so mamma, te ne voglio tanto anche io.”

Kaji in quel momento si era messo dall’altra parte del letto e un po’ imbronciato guardava la Rossa e come quest’ultima si staccò dalla madre le disse:

“Ed io?”

Naturalmente la Second protese le sue braccia verso l’uomo, segno inequivocabile di voler un abbraccio che fu subito ottenuto, come Asuka lasciò il padre una cucchiaiata a tradimento di Nadia gli riempì la bocca mentre la Castana allegramente parlava:

“E la nostra bella bambina non crederà che perché ci siano qui gli altri di non mangiare l’ultimo cucchiaio di minestra.”

Tutti fecero un piccolo risolino, mentre Nadia puliva la bocca della sorella con un tovagliolo e, sempre col precedente tono, diceva:

“Adesso a questa bella boccuccia gli diamo una pulita visto che hai sbrodolato un pochino.”

Misato era allibita da quei comportamenti, soprattutto da quello di Asuka, che, secondo la logica del maggiore, era fina mai troppo calmo:

“Asuka, ti stai facendo trattare così da Bechy?”

La rossa attese che la sorella ebbe finito prima di rispondere alla madre:

“Mi conviene fare quello che dice, lo sai anche te che sarebbe capace di fare qualsiasi cosa pur di portare a termine quello che ha in testa, ne ho già avuta la prova in un paio di occasioni…”

Abbassando il tono della voce finì la frase:

“… poi un pochino mi è piaciuto.”

Misato un po’ sul severo un po’ sull’allegro:

“Bambinone.”

Asuka infine volle saper un’altra cosa:

“Allora…. Abbiamo vinto?”

Stavolta fu la First ha rispondere:

“Si, Asuka, abbiamo vinto noi, ora basta angeli ed Evangelion.”

La rossa strinse il pugno, lo alzò al cielo e esclamò:

“Evviva!”

Dopo un attimo tutti gli altri la copiarono esclamando anche loro:

“Evviva.”

Entro Toshiki che prelevò Maya, Rei e Ritsuko e prima di uscire diede gli ultimi consigli alla degente:

“Allora Asuka, domani a mezzogiorno potrai andare a casa, la tua famiglia starà qui stanotte…. Ora vi saluto che ho le mie ragazze da portare a casa a riposarsi.”

Si congedarono tutti lì, la famiglia Katsuragi se ne restò in camera con Asuka, il dottore, Rei, Ritsuko e Maya fecero rientro a casa e Kaworu tornò nel suo alloggio, si buttò sul letto e si addormentò di colpo.
Per gli in aquilini di casa Tokugawa fu una vera e propria impresa rincasare, infatti le vie della città erano completamente intasate dai civili che rientravano nelle proprie case, alla fine però Ritsuko e gli altri poterono entrare nella propria abitazione e come Maya fu in salotto Mariko le saltò addosso dicendogli tra le lacrime:

“Maya, sei qui, ho avuto tanta paura… ho visto quei cosi insanguinati… ho avuto paura per te.”

Al tenente non restò altro che calmare la compagna dicendogli con un filo di voce:

“Non preoccuparti, adesso è tutto finito… Visto sono qui adesso.”

La giovane donna calmò la compagna e poi se ne andò a letto seguita da Rei e Ritsuko ed in cinque minuti tutte e tre erano beatamente nel mondo dei sogni.
Intanto all’infermeria della Nerv, Misato stava pettinando le sue due figlie intanto che Kaji leggeva  il giornale, lettura che durò fino a quando bussò il Fifth Children alla porta il quale salutò tutti appena fu in camera:

“Buonasera a tutti, allora come stai Asuka?”

La rossa, coi capelli liberi e lisciati, rispose a quella cortesia:

“Bene, sto molto bene, non mi hanno ancora detto cosa è successo dopo, ma me lo spiegheranno.”

“Non preoccuparti, lascia che tutto torni alla normalità e poi ti faremo il riassunto.”

La Second annuì e continuò a farsi spazzolare i capelli mentre il ragazzo si rivolse all’uomo:

“Sig. Kaji, potrei parlarle in privato?”

L’uomo rialzandosi rispose:

“Si, andiamo pure, mi sono stufato di starmene qui a leggere frottole sul giornale.”

Anche il maggiore si offrì di venire:

“Aspettate che vengo anche io.”

Kaworu invece la fermò:

“No, Misato è una questione tra uomini.”

La donna dai capelli porpora si rassegnò e sfottendo un po’ i due:

“Va bene, allora andate al bar ad ubriacarvi ed ha parlare di sport.”

I due uscirono, quando furono da soli al tavolino del bar, Kaworu svuotò il sacco:

“Vede sig. Kaji volevo diuscutere di una cosa.”

“Dimmi, sono tutto orecchi.”

“Bè, sa io e Rei stiamo insieme.”

“Si, non lo avete detto al pubblico, però da come andate in giro le cosa è lampante.”

“Si, stiamo sempre mano nella mano, anche oggi con Lilith e Adam…. Torniamo a noi, vede, adesso la Nerv, la Seele saranno sciolte ed io non so la fine che farò, spero che mi lasceranno il mio alloggio, almeno avere un tetto sulla testa.”

“Tu più che un tetto sulla testa vuoi stare vicino a Rei, ti capisco. In pratica sei preoccupato di dover andartene lontano e di non poterla più vedere.”

“Esatto.”

“Non preoccuparti, vedrò di trovare una soluzione, potrei farti affidare ad una famiglia, sai quelle che si occupano di ragazzi con problemi famigliari.”

Il ragazzo scosse la testa:

“Mi dispiace, ma così non mi va bene.”

Rioji fu frastornato da quella presa di posizione e assunse una espressione interrogativa, questo fu notato da Kaworu che continuò:

“Non mi fraintenda, solo che io sono sempre stato solo e ritrovarmi in una famiglia per me è un salto troppo lungo, io voglio solo la mia Rei.”

“Allora accetto questa tua decisione, vedremo di metterti un nuovo appartamento se non potrai mantenere il tuo.”

“La ringrazio.”

“Non c’è di che…. Dopotutto tu e Rei state bene insieme.”

“Si, è vero, quando sto con lei mi sento veramente bene, lei era la parte mancante della mia vita, è grazie a lei che ho capito voi Lilim. E’ stata una fortuna trovarci, io e lei siamo sia uomini, sia angeli.”

“In pratica era scritto nel destino che vi sareste uniti.”

Il ragazzo mostrò un velo di malinconia:

“Bè, non so se definirlo destino, visto il fatto che siamo stati creati dagli uomini per distruggere sé stessi.”

“Lascia stare Kaworu, ora è tutto passato, non ci sono più quegli uomini e potete vivere come normali ragazzi, siete molto giovani ed avete tutto un avvenire davanti.”

Nonostante quella consolazione, Kaji capì che il ragazzo era ancora triste pensando al suo passato, allora, per tirargli su il morale, toccò il tasto preferito del Fifth:

“Allora parlami un po’ di Rei.”

A quella richiesta il ragazzo mostrò il suo caratteristico sorriso e rispose entusiasta:

“E’ la più bella cosa che abbia mai visto in vita mia, anche se nella mia vita di cose belle ne ho viste poche. Sa ieri abbiamo fatto per la prima volta l’amore…”

Kaji stava bevendosi un caffè, ma dopo quelle ultime parole ebbe un rigurgito seguito da dei colpi di tosse, il Fifth vedendo quei tossiti si preoccupò per l’uomo:

“Sig. Kaji tutto bene, se è andato di traverso qualcosa?”

L’uomo riprendendosi:

“E come non poteva andarmi di traverso dopo quello che mi hai detto.”

Sempre più confuso il ragazzo dai argentei capelli:

“Perché cosa ho detto per farla star male?”

“Mi hai detto che ieri tu e rei avete fatto l’amore.”

“E cosa c’è di male, credo che anche lei con il maggiore Katsuragi faccia lo stesso.”

Severamente Rioji parlò al ragazzo:

“Questi non sono affari che ti riguardino.”

Kaworu, resosi conto di essersi spinto un po’ troppo in là, cercò di esternare i suoi dubbi a quella persona che riteneva in grado di aiutarlo, infatti abbassò lo sguardo e con una voce bassa e titubante parlò:

“Vede…. Ieri eravamo nel mio alloggio, parlavamo e senza accorgercene ci siamo spogliati e così via… vede, dopo abbiamo parlato molto e ci siamo confidati quello che avevamo provato… volevo sapere se ho fatto bene.”

L’uomo dai capelli lunghi rilassò lo sguardo e diede il suo parere al ragazzo:

“Si, hai fatto benissimo, ricordati le donne sono molto delicate e vanno maneggiate con cura, perché loro amano con tutte loro stesse, darebbero la vita per noi. Spesso noi uomini non le capiamo, ma loro sono fatte così…. Ricordati, di Rei potrai capire la sua parte di angelo, ma non capirai mai la sua parte di donna. Questo è un mistero che noi uomini non riusciremo mai a velare… Comunque per me siete troppo giovani per fare sesso, ma forse mi sbaglio, dopotutto voi due avete sempre avuto una grossa responsabilità e questo vi ha fatto maturare più in fretta degli altri… o forse sono io ad essere quello vecchio.”

“Grazie Sig. Kaji, sapevo che lei mi avrebbe capito.”

“Non c’è di che….Spero che abbiate preso le giuste precauzioni.”

“Si, non si preoccupi, rispetto troppo Rei…Inoltre per il momento non mi ci vedo essere alla prese con un bambino.”

Ironicamente l’uomo continuò il discorso:

“Ed io non vedo Toshiki e Ritsuko fare i nonni…. Mi raccomando non dirlo anche hai dottori come lo hai detto a me.”

“Credo che lo sappiano già.”

“Come fai a dirlo?”

“Semplice è stato il dottore a darmi i profilattici.”

“Davvero!?”

“Si, mi ha anche detto di rispettare Rei.”

Rioji sdraiandosi un po’ sulla poltroncina:

“L’hai capito il dottore, vi ha inquadrato già dall’inizio, evidentemente ti considera un buon partito per la figlia.”

“Ehh sì.”

Passarono cinque minuti di silenzio tra i due  ed il Fifth domandò ancora:

“Allora noi non possiamo capirle proprio.”

“No, noi non capiremo mai le donne, anche Freud ha detto che è riuscito a capire a pieno tutti i suoi pazienti uomini, invece nelle donne avevano sempre trovato un qualcosa di oscuro.”

“Allora nessun uomo potrà mai capire le donne.”

“Nessuno….”

Poi a Rioji inaspettatamente scappò un commento.”

“… forse Shinji.”

Il ragazzo rimase molto turbato da quelle parole sfuggite ed allora chiese spiegazioni:

“Perché Shinji?… Cosa aveva il Third Chldren di così speciale?”

Kaji fu preso nettamente di contropiede, si stava maledicendo di non aver tenuto la bocca chiusa prima di rispondere:

“No, niente, pensavo a voce alta una cosa che non c’entra un bel niente.”

Il Fifth aveva capito che quella era una bugia, allora continuò nella sua arringa:

“Shinji riesce a capire le donne, allora ha capacità che superano quelle umane e quelle angeliche, allora era un dio.”

Severamente l’uomo:

“Kaworu, stai prendendo un granchio, come ti ho detto stavo pensando ad altro e tu adesso stai costruendo castelli in aria.”

“Sig. Kaji, non volevo partire per la tangente, ma ho capito che mentiva.”

Smascherato e rassegnato l’uomo non poté negare l’evidenza:

“Dopotutto sei molto sveglio.”

Il ragazzo seriamente si rivolse nuovamente verso l’uomo:

“ Non si preoccupi, lo so che Nadia è Shinji.”

Kaji fu ancora più spiazzato dopo aver sentito questa affermazione, ma cercò di capire quanto ne sapesse il Fifth sull’evoluzione di Shinji in Nadia:

“Kaworu, dimmi la verità, cosa ne sai a riguardo?”

“Quello che mi basta, io ho analizzato le vostre anime e quando è stato il turno di Nadia ho scoperto un’anima rigenerata e la cosa mi ha lasciato alquanto perplesso fino a quando Rei mi ha spiegato il tutto, vede, anche io in quell’occasione ho preso un granchio.”

Rioji molto seriamente dichiarò al ragazzo:

“Kaworu, ascoltami bene, non proferire parola di ciò con nessuno, non vorrei che qualcuno facesse del male a Nadia rinchiudendola in qualche centro ricerche per capire cosa le è successo, faresti del male a troppe persone, per prima a Nadia stessa, poi a Misato ad Asuka ed a me, senza contare Rei, sopratutto faresti del male a Shinji che ha trovato la forza di rinascere solo per vivere felice con chi gli vuol bene. Ricordati, tu fagli del male e angelo o no troverò il modo di vendicarmi.”

“Rioji, non esagerare adesso, non ho alcuna intenzione di fare del male a nessuno.”

“Lo spero.”

“Comunque credo che dovrai aspettare che Rei finisca con me, sempre se sarò ancora in grado di muovere un muscolo.”

Sorridendo Rioji:

“Non dirmi che Rei è così cattiva.”

“Bè, me lo ha detto lei stessa che se facevo del male alle sue amiche avrei dovuto vedermela con lei.”

I due continuarono a parlare del più e del meno e di possibili scenari che gli si sarebbero presentati nel Post-Nerv, Intanto, nella camera ospedaliera di Asuka, Misato si era pesantemente addormentata sulla poltroncina lasciando le figlie a chiacchierare, come la Second si accorse del sonno della madre confidò una cosa alla sorella:

“Bechy, posso dirti una cosa senza che tu poi lo dica alla mamma?”

“Intendi un segreto?”

“Si, un segreto.”

Facendo un largo sorriso la Sisth diede risposta affermativa:

“OK, non preoccuparti io ne so tenere di segreti.”

Dopo aver fatto un profondo respiro la rossa parlò a bassa voce stringendosi il cuscino al petto:

“Vedi, prima ho sognato Shinji mi portava in braccio a casa, però mi è sembrato più di un sogno.”

Sorridendo la castana:

“Tutto qui hai fatto un sogno con Shinji.”

“Si, ma mi sembrava così vero.”

“Non preoccuparti, è solo un sogno, comunque….”

Alla Sisth si illuminarono gli occhi:

“…che situazione romantica... lo hai anche baciato spero.”

La Rossa riprese il suo carisma e sgridò la sorella:

“Ma è mai possibile che non pensi ad altro, io sono confusa sui miei sentimenti per Shinji e tu pensi solo ai baci.”

“Scusa Asuka. Non preoccuparti non dirò niente a nessuno.”

Dovettero finire lì visto che Misato si era svegliata, guardò l’ora e poi esclamò sbadigliando:

“aaahhhmm…. Sono le 23, ragazze ora tutte a letto, Bechy, aiutami a preparar i futon per me e per te.”

“OK.”

Il maggiore un po’ irritato:

“Ma che fine ha fatto vostro padre?”

Asuka rispose:

“Era andato a parlare con Kaworu, non ricordi?”

Grattandosi la testa la donna:

“ah, si, è vero, ma quanto parlano… Dopo siamo noi donne ad avere la lingua lunga.”

Detto questo si prepararono per la notte e prima di coricarsi Misato cercò di rintracciare il fidanzato al telefono cellulare, infatti dopo due squilli l’uomo rispose:

-Pronto.-

“Rioji, sono Misato, dove diamine sei finito? Sono le 11 passate!”

-Scusami amore, ma io e Kaworu abbiamo perso la nozione del tempo. Adesso vengo lì.”

“Lascia stare, io e le ragazze stiamo andando a dormire, tu vai nel tuo ufficio a riposare e ci vediamo domani.”

-Ok, allora buonanotte.-

“Notte.”

I due uomini lasciarono il bar ad andarono anche loro a dormire.

Ritorna all'indice


Capitolo 49
*** Capitolo49 ***


NewEntryGirl049 Capitolo 49

Il mattino seguente, per l’esattezza intorno alle 10, Asuka veniva svegliata dal Dottor Tokugawa e dopo essersi ripresa domandò al medico:

“Buongiorno dottore, mia mamma e mia sorella?”

“Sono lì nei futon a dormire, per tutte voi ieri è stata una giornata pesane e meritate di riposare, anche Rei, Ritsuko e Maya si sono addormentate subito ieri sera come hanno appoggiato la testa al cuscino, stamattina quando sono uscito di casa alle 8 erano ancora nel mondo dei sogni. Adesso vorrei farti una breve visita, ma dalla cera che hai si vede che stai bene.”

“Si, stamattina mi sento molto meglio.”

“Bene, allora levati il pigiama che ti voglio sentire il cuore.”

Il medico visitò la second e come ebbe finito le diede un documento dicendogli:

“Questo è il foglio di via, a mezzogiorno puoi tornare a casa, ma non strapazzarti, mi raccomando.”

La Rossa annuì e come il dottore uscì si ributtò sul letto ed iniziò a pensare:

>Ora è tutto finito, niente Nerv, niente angeli, niente Evangelion, chissà che fine farà lo 02, dopotutto mi ci sono affezionata a quel bambolotto… e poi dello 01 che ne faranno, probabilmente li smantelleranno entrambi, sono costosi da mantenere per non essere utilizzati…. Lo 01… è l’ultima cosa che mi fa pensare a Shinji, comunque in quel sogno me lo sono sentito molto vicino…. A proposito, devo passare a raccontare tutto a Shinji appena sono a casa, se lo merita, abbiamo iniziato questa guerra insieme, peccato che lui non è vicino a me a concluderla...<

Come gli accadde altre volte Asuka iniziò a piangere pensando al Third:

>… Accidenti Shinji, perché non sei qui con me, cavoli, ora sì che sarebbe stato bello stare insieme…<

I suoi pensieri furono interrotti dallo sbadiglio di Misato, seguito da una sua stiracchiata nel futon, la rossa si asciugò in tutta fretta le lacrime nel lenzuolo e come la madre fu in piedi le parlò allegramente:

“Buongiorno mamma, è stato qui Toshiki ed ha detto che ha mezzogiorno posso andare a casa.”

Il maggiore aveva una faccia molto assonnata e annuì dirigendosi in bagno, subito dopo si alzò anche Bechy e salutò la sorella abbracciandola:

“Buongiorno sorellina, allora hai dormito bene.”

“Si, ho dormito bene e tu?”

“Si, anche io, allora niente sogni strani stavolta?”

“No, stavolta no.”

“Ho sentito che oggi si va a casa.”

“Si, è vero, però lo sappiamo io te e la mamma, ma non il papà.”

“Allora appena la mamma viene fuori dal bagno chiamiamo il papà e ci facciamo portare a casa.”

Intanto in casa Tokugawa, regnava la calma, infatti nella loro camera, Maya stava dormendo nel letto mentre Mariko stava studiando seduta alla scrivania, studio che durò fino a quando la compagna, una volta destatasi, la abbracciò da dietro, la mora girò la testa e scambiò un lungo bacio con la morosa e quando ebbero finito quest’ultima parlò:

“Buongiorno, allora ti sei tranquillizzata da ieri sera?”

“Si, molto amore, comunque quei cosi mi hanno fatta molta paura…”

La ragazza dai capelli lunghi sfoggiò un sorriso e descrisse quello che stava facendo:

“Ti do una bella notizia, ho la tesi in finitura, se tutto va bene fra un mese potrei già essere laureata.”

La ragazza dai capelli corti strabuzzava gli occhi e stupita esclamò:

“Di già, ma come hai fatto?”

“Semplice mi sono messa sotto a studiare, poi ho un’altra sorpresa.”

“Cosa dimmi, sono curiosa.”

“Ho già trovato lavoro.”

“Ehhh, ma Mariko, che cosa hai combinato?”

“Semplice, uno studio legale ha fatto una ricerca all’università per trovare qualche neolaureato da assumere, sono stati fatti dei colloqui di lavoro ed hanno scelto me.”

“Tè l’ho sempre detto che si brava.”

“Diciamo fortunata.”

“Mariko, la fortuna non c’entra.”

“Invece centra, vedi…..”

La giovane donna abbassò lo sguardo e con aria un po’ demoralizzata ed un po’ allegra continuò:

“… sai, io facevo parte di una rosa di studenti scelti da quello studio legale, però per via delle evacuazioni siamo rimasti in tre, gli altri due hanno rifiutato e sono rimasta sola a presentarmi al colloquio, a loro è piaciuta la mia tenacia nel rimanere, nel modo in cui sto svolgendo la tesi e come mi sono comportata al colloquio ed hanno deciso di offrirmi un posto.”

“Allora vedi che non è solo fortuna.”

“Hai ragione, comunque il colloquio è stato un po’ difficile…. Poi c’è dell’altro…”

“Cosa?”

“Sai chi c’era a farmi il colloquio.”

“E come potrei saperlo?”

“Sai che al Gay-bar dove ci siamo conosciute, il venerdì sera c’è sempre quella stangona col caschetto rosso vestita molto elegantemente con il doppio petto.”

“Chi quella bellissima donna che chiamano Sharky l’avvocato.”

“Bè… è la padrona dello studio legale…cioè il mio capo.”

“Allora ti ha riconosciuto.”

“Si, però non lo ha fatto pesare durante il colloquio, anzi mi ha letteralmente massacrato con le sue domande a trabocchetto.”

“E tu…?”

“Ed io gli ho risposto bene a tutto, finito il colloquio mi ha dato subito la lettera d’assunzione e mi ha domandato di te…cioè di me e di te.. cioè di noi.”

“E tu cosa gli hai detto?”

“Che stiamo insieme.”

“E lei?”

“E lei mi ha fatto i complimenti e che aveva vinto una scommessa con la padrona del bar sapendoci insieme…. Poi gli ho detto del bambino…”

Entrambi si fecero cupe in volto e Mariko continuò a parlare:

“Scusami, ma la cosa mi è scappata di mano, comunque ha fatto una ricerca e mi ha detto che quel farabutto era già in causa presso altri studi legali e che comunque se ci fossero stai guai a livello legale si sarebbe presa lei in carico la nostra causa, anche se credo che non ce ne sia bisogno.”

Il tenente strinse i pugni e appoggiandoseli alla vita sgridò la sua dolce metà:

“Chi sarebbe quella gelosa dei compagni di lavoro della sua partner?”

La ragazza dai capelli corvini ridacchiando e con sudore freddo cercò di farsi perdonare:

“Scusami, adesso so cosa si prova…. Vorrebbe conoscerti.”

“E va bene, dopotutto tu hai conosciuto i miei capi ed ora tocca a me conoscere i tuoi.”

“Allora oggi andiamo allo studio legale.”

“Va bene, però mi dai ancora un bacio?”

Mariko rispose scambiandosi quel segno d’amore.

Intanto in cucina Ritsuko stava leggendosi una rivista mentre Rei ai fornelli stava preparando il pranzo e la donna discuteva con la figlia:

“Sicura di non volere una mano?”

“No, mamma, tu riposati, al pranzo ci penso io.”

“Va bene, però ricordati che anche tu hai lavorato molto anche ieri.”

“Lo so mamma, ma io recupero in fretta, mentre tu devi pensare per due.”

La dottoressa distolse lo sguardo dalla rivista e seriamente domandò alla ragazza:

“Rei, ma ieri cosa vi siete detti?”

“Detti con chi, scusa?”

“Con Adam e Lilith, prima che salissero in cielo tu e Kaworu avete mosso la testa come per dire di no.”

“Non ti sfugge niente.”

“No, vi hanno visto tutti.”

Rei continuando a tagliare le verdure si spiegò:

“Vedi, ci hanno chiesto se volevamo andare con loro, in qualità di angeli, ma io e Kaworu abbiamo declinato la proposta dicendogli che ci trovavamo meglio qui.”

Ritsuko sorrise e poi andò ad abbracciare la figlia, la quale si fece coccolare ed infine domandò:

“Hai notizie di papà, stamattina come mi sono svegliata non c’era già più.”

“E lo credo bene, abbiamo dormito fino alle nove e mezza e lui iniziava alle otto per cui si è svegliato e ci ha fatto continuare a dormire.”

“Spero che lasci venire a casa Asuka.”

“Da quello che ha detto ieri sera sulle sue condizioni credo che la dimetta oggi a mezzogiorno.”

La dottoressa ci vide giusto, infatti a mezzogiorno e mezzo la famiglia Katsuragi al completo varcò la porta di casa e fu subito assalita da un felicissimo PenPen che si era annoiato standosene da solo in casa, però la gioia del pennuto finì quando Nadia lo abbracciò teneramente per coccolarlo, naturalmente e modo suo, la sorte del pinguino tornò a girare nel verso giusto quando Misato preparò il pranzo e la castana dovette mollarlo per andare a magiare.

Finito il pranzo Rei e Asuka ripresero a dare lezioni a Nadia, visto che le avevano trascurate visti i recenti fatti e la cosa durò fino all’ora di merenda, mentre le compagne mangiavano in cucina, la Second andò da Kaji facendogli una richiesta:

“Papà, potresti accompagnarmi al cimitero, vorrei dare la notizia anche a Shinji.”

Kaji non poté resistere a quel visino triste ed accontentò la ragazza, infatti uscì di casa dicendo alla morosa:

“Misato, io ed Asuka usciamo un’oretta.”

“Ok, tornate per cena mi raccomando.”

I due uscirono di casa ed a piedi si recarono al luogo di culto, ci arrivarono dopo una mezz’ora e dopo aver preso un mazzettino di fiori che fu posto dalla Second di fronte ala tomba del Third e, come l’addobbo floreale fu sistemato, Asuka parlò al Children come se fosse lì ad ascoltarla:

“Ciao Shin-chan, è da un po’ che non vengo qui, anzi per la verità non ci sono più venuta dal funerale di tuo padre, ma non è che mi sono dimenticata di te, anzi ti penso sempre… Sai sono qui per dirti che abbiamo vinto noi. Ora non sono più una Children, e gli Evangelion non servono più, è un po’ una mezza fregatura visto che il papà e la mamma saranno senza lavoro, ma li conosci sono molto bravi e troveranno subito un impiego da qualche parte…. Io continuerò gli studi e poi vedrò cosa voglio fare da grande e questo vale anche per Rei e Bechy. Quanto vorrei che fossi qui anche tu, ma purtroppo niente, comunque volevo dirti una cosa……Ti….Voglio…Bene.”

Kaji era rimasto muto durante quel breve monologo, come sentì quelle ultime parole e vide le lacrime rigare il volto della figlia, se la strinse a se e dolcemente le parlava:

“Asuka, lo sa questo, lo sa.”

“Lo so papà, ma volevo che lo sentisse dire da me.”

La ragazza si rivolse ancora alla lapide, che in quel momento non sembrava tanto fredda:

“Adesso devo andare, scusami se mi sono messa a piangere, ma solo da chi voglio bene mi faccio vedere così, perché tu sei una di quelle persone. Mi manchi un sacco…Ciao Shinji, alla prossima.”

I due se ne andarono, come furono fuori dal luogo di culto la rossa si sedette sui gradini per asciugarsi il viso e dopo cinque minuti Rioji le si rannicchiò davanti dandogli la schiena e la ragazza domandò stranita:

“Papà, cosa vuoi?”

“Ti riporto a casa, saltami sulla schiena.”

“Guarda che c’è la faccio da sola, non sono stanca.”

“Lo so, ma il dottore ha detto che devi riposare.”

La rossa sospirò:

“Papà….”

Invece l’uomo un po’ più spiccio:

“Su dai, ti sbrighi!”

Alla ragazza non rimase altro che obbedire e come Kaji fu in piedi con la figlia ben salda sulla schiena le domandò:

“Comoda?”

“Si, ma non palparmi il sedere.”

“E come faccio a portarti?”

“Va bene, io direi che possiamo andare.”

I due si avviarono, Rioji, dopo essersi reso conto che la rossa si era addormentata appoggiando il viso sulla sua spalla, commentò:

“Fortuna che non eri stanca.”

Arrivò in casa e portò subito Asuka in camera sua dove, con l’aiuto di Misato sistemò la ragazza nel letto e, come i futuri coniugi Katsuaragi uscirono da quella stanza per non disturbare l’addormentata, il maggiore domandò al compagno:

“Ha la faccia rossa di una che ha appena pianto, dove siete andati?”

“A trovare Shinji, Asuka gli ha raccontato della nostra vittoria e poi è scoppiata a piangere dicendogli che gli voleva bene.”

Mestamente la donna dai capelli porpora esternò anche la sua situazione:

“Avrei fatto anche io lo stesso, però non so cosa fare con Auska, lei è l’unica a non sapere che Nadia e Shinji sono la stessa persona, non saprei come potrebbe reagire, non saprei come potrebbe prenderla e come vedrebbe poi la sorella, Rioji, non so veramente cosa fare, lo capisco adesso, ma per Asuka, Shinji era più di un amico.”

“Lo so, però la cosa è molto complessa, scusa se rimando ancora la questione, ma adesso aspetterei di sistemarci con la Nerv e poi con calma cercheremo una soluzione, adesso è meglio ritardare il tutto.”

“Va bene Rioji, mi dispiace per Asuka, ma dovrà soffrire ancora un po’ per Shinji.”

“Cambiando discorso, adesso Bechy dov’è?”

“E’ giù in giardino a disegnare i tuoi cocomeri.”

“Quella mi costa più di fogli e colori che di cibo, adesso che usciamo dalla Nerv non avrò più Block-notes e matite a gratis.”

Sorridendo un po’ Misato:

“Bè, se fossero tutti questi i tuoi problemi.”

Rioji guardò dolcemente la compagna dicendogli:

“L’importante che ci siate te ed i tuoi diavoletti nella mia vita.”

Detto questo abbracciò la donna e la baciò, un po’ perché voleva faro, un po’ per distrarla dalle sue preoccupazioni e finita l’effusione si diressero al piano inferiore per cenare e per passare la serata in salotto. Poco prima di mezzanotte, la Rossa si svegliò e scese anche lei alla ricerca di cibo, visto che aveva saltato la cena, come fu in salotto trovò Rioji e Misato che stavano comodamente sul divano mentre Nadia inginocchiata al tavolino disegnava, molto assonnata la Second domandò:

“Mamma, è rimasto qualcosa della cena per me?”

“Si cucciola, sul tavolo in cucina c’è del riso al Curry.”

La ragazza andò in cucina e fece ritorno in soggiorno dopo aver mangiato domandando:

“Che ore sono?”

A dare la risposta fu l’orologio che scoccò la mezzanotte, Nadia dal tavolino disse allegramente alla sorella:

“Asuka, buon compleanno.”

La Rossa si svegli di colpo:

“Ehhh, vuoi dire che oggi è il 4 dicembre?”

“Già, Già.”

Misato un po’ stupita:

“E’ vero, oggi Asuka fai 15 anni… come ho fatto a dimenticarmene.”

La Second fu alquanto seccata per quell’affermazione:

“Come dimenticata! Io Asuka Soryu Katsuragi, The Second Children, la tua figlia maggiore e tu ti dimentichi il mio compleanno.”

La donna prese nelle sue mani il viso imbronciato della rossa e le diede un bacio sulla fronte dicendogli allegramente:

“Non me ne sono dimenticata, stupidina, è stato uno scherzo.”

Rioji si introdusse in quel discorso:

“E tu ci sei cascata.”

“Uffa…cosa mi avete fatto di regalo?”

Rispose ancora l’uomo:

“Per il momento niente, domani mattina si vedrà, ora tutte a nanna.”

Nadia si alzò dal tavolino andando dalla sorella le disse un po’ timidamente e con sguardo tenero:

“Io il regalo c’è lo già per te.”

La rossa, vedendo gli occhioni blu della sorella le parlò con tono altrettanto tenero:

“Davvero?”

La castana diede alla Second un disegno che le raffigurava, era uno dei meglio riusciti della Sisth, forse perché l’aveva fatto con tanto amore pensando alla sua sorella. Alla rossa non restò altro che abbracciare la sorella per poi andare tutti a letti e mentre salivano le scale Rioji si lamentò con le tre:

“Allora oggi Asuka, dopodomani Bechy e dopodomani ancora Misato…. Mi costate un capitale voi tre… se vi porto a cena quando tocca a Bechy vi può andar bene?”

Le tre ragazze ebbero molto di cui ridire, infatti partirono rabbioni i:

“Papàaa.”

“Rioji, sei il solito.”

“Allora avete accettato. Ok, vada per i ristornate.”

Se ne andarono tutti a letto, la giornata per loro era finita lì.

Finalmente il giorno dopo iniziarono a trapelare le prime indiscrezioni sul futuro della Nerv, ora che la Seele non esisteva più, le più disparate ipotesi partivano dal convertire le strutture del Geofront in città sotterranea, allo smantellamento totale passando per altre fantasiose ipotesi, in pratica tutto il contrario di tutto. In sala comando l’atmosfera era abbastanza serena, dal monitor si poteva osservare lo svolgersi le operazioni di rimozione dei resti degli Eva-Series, mentre la dottoressa Akagi con la sua assistente controllavano lo stato di salute dei magi System, dopo qualche ora il comandante Fuyutsuki chiese informazioni sullo stato di salute dei supercomputer:

“Allora i tre saggi come stanno oggi?”

Ritsuko rispose:

“Meglio di noi, almeno loro non devono preoccuparsi del loro futuro, sono loro che governano la città per cui sono insostituibili.”

“Non si preoccupi dottoressa, credo che lei dovrà occuparsi anche di loro, dopo Rei ed il pargolo che ha in grembo.”

“Dice?”

“Si, vede, mi hanno chiesto le vostre referenze per eventuali impieghi, ed io ho consigliato lei e la sua assistenze a capo della futura squadra di manutenzione dei Magi.”

Maya, sentendosi interpellata, volle contestare la decisione di Kozo:

“Scusi comandante, ma preferirei fare un altro lavoro.”

“Non si preoccupi, io l’ho solo consigliata, poi la scelta finale tocca a lei e credo che voglia seguire la sua seconda scelta post-universitaria. Vero?”

Sorridendo la giovane donna:

“Sì, però prima dovrò fare la mamma.”

Poi Fuyutsuki si rivolse ai quasi coniugi Katsuragi:

“Voi, invece.”

Rioji con un sorriso a 32 denti rispose:

“Il ministero mi ha offerto un posto all’ambasciata nipponico-tedesca qui in città, per cui io so già a posto.”

“Invece lei maggiore Katsuragi.”

Misato, standosene sulla sedia malinconicamente rispose:

“Io niente, non saprei cosa fare, cosa può fare un tattico come me nel modo civile?”

L’anziano volle tranquillizzare la donna dai capelli di porpora:

“Non si preoccupi qualcosa le verrà in mente, poi adesso ha due ragazze a cui badare.”

“Già, è vero, però non durerà a lungo.”

In quei momenti, Kaworu e Rei stavano di fronte allo 01 e dopo aver finito il discorso con la dottoressa Yui, la ragazza dai capelli azzurri domandò al compagno:

“Domani sera io e la mamma andiamo a cena con la famiglia Katsuragi, penso che si al’occasione giusta.”

“Si, è perfetta.”

“Allora ci pensi tu?”

“Si, lascia fare a me ed al Professore.”

“Ok, allora è tutto in mano tua.”

Ritorna all'indice


Capitolo 50
*** Capitolo50 ***


NewGirlEntry050 Capitolo 50

Kaworu stava allegramente fischiettando nella cucina di casa Katsuragi, motivo di tanta allegria era il fatto che il Children stava preparando un’insalatona con quello che aveva a disposizione, si poteva sentire solo lui, la melodia proveniente dalle sue labbra ed il fruscio del coltello che affettava gli ortaggi e ogni tanto il tintinnio di qualche posata. Finiti i preparativi, il ragazzo, apparecchiò il tavolo della sala per due, fece un po’ di fatica visto che aveva messo le luci al minimo, però, grazie al riflesso dell’illuminazione della cucina, riuscì a stendere la tovaglia ed a posizionare stoviglie e posate. Come il tavolo fu apparecchiato, Kaworu mise l’insalatiera in mezzo al tavolo e disse fra se e se:

“Speriamo che gli piaccia, non ho avuto molto a disposizione, ma almeno potrà rifocillarsi.”

D’un tratto una voce stanca si fece sentire dal divano:

“Un altro soffitto sconosciuto.”

Dirigendosi verso il salotto Kaworu rispose:

“Non preoccuparti, ti diventerà famigliare…. Shinji Ikari.”

Il ragazzo sul divano disse allarmato:

“Dove sono?…. e  tu chi sei?”

Kaworu rannicchiandosi a lato del divano e osservando la faccia spaurita del Third Children rispose con il suo immancabile sorriso:

“Allora, per iniziare posso dirti che sei a casa del maggiore Katsuragi.”

Sedendosi sul divano e guardando il pigiama che aveva indosso, Shinji con tono inquieto obbiettò:

“No, questa non è la casa della signorina Misato.”

“Ed invece lo è, fidati, vedi là c’è PenPen che guarda le stelle.”

Infatti il pennuto se ne stava beato sulla veranda ad osservare il cielo, Shinji lo osservò e poi domandò:

“Una casa così grande?”

“Certo, ci abitano quattro persone e molto probabilmente diventeranno cinque…”

L’angelo continuò il discorso ridendo in po’:

“… e magari anche sei.”

Shinji era allibito di fronte quell’allegro ragazzo e restò in silenzio, dopo la risata Kaworu riprese a parlare:

“Allora, non vuoi la risposta al secondo quesito?”

Ancora confuso il Third:

“Quale?”

“Chi sono io… allora mi presento, sono il Fifth Children, il mio nome è Kaworu Nagisa, ma qualcuno mi chiama anche Tabris.”

Con voce bassa il Third ripeté:

“Fifth Children….”

Gli vennero subito alla mente Rei, Asuka, Toji, Misato, la Nerv, lo 01, i corpi dello 00 e dello 02 abbattuti dal quattordicesimo angelo, la battaglia con quest’ultimo ed il suo gridare disperato all’interno dello 01 che stava subendo gli attacchi dell’angelo. Shinji iniziò a respirare affannosamente ed ha sudare, vedendo quello sguardo di pura angoscia il Fifth prese nelle sue mani quelle del Third, quest’ultimo, accortosi di questa premura, alzò lo sguardo, incrociò gli occhi vermigli dell’altro ragazzo e rimase lì immobile a fissarli, quei occhi gli ricordavano molto Ayanani ed ora li poteva ammirare in Kaworu, il quale rimase un attimo in silenzio per poi parlare dolcemente con quel suo inconfondibile sorriso:

“Non c’è dubbio, tu e Nadia avete gli stessi occhi.”

Shinji era sempre più confuso:

“Nadia?”

“Si, la Sixth Children.”

Rammaricato il Third:

“Un’altra che dovrà soffrire.”

“No, la Nerv non c’è più, ora di angeli ci sono solo quelli buoni e ti vogliono aiutare.”

“Come?…. Se hanno sempre cercato di distruggerci… E la Nerv?, Asuka? Rei? La signorina Misato? e tutti gli altri?”

Facendo l’occhiolino Kaworu:

“Shinji, adesso calmati, sei confuso, questo lo sento, quando ti sarai ripreso per bene io e gli altri ti spiegheremo tutto.”

Sempre più preoccupato:

“Gli altri chi?”

“Beh, quelli che hai citato prima no…. Asuka, Rei, Nadia, la signorina Misato, il Sig. Kaji, Maya, la dottoressa Akagi….. non preoccuparti, loro stanno non bene, ma benissimo tra poco saranno qui e diventerà una serata emozionante…“

Alzandosi in piedi il Fifth spronò Shinji battendo anche le mani:

“… Su, ora a cena, ho preparato un’insalata che si fa mangiare con gli occhi.”

I due ragazzi si sedettero ed iniziarono a mangiare, Kaworu, come un buon cameriere, serviva Shinji e quest’ultimo, mentre assaporava il cibo, continuava a perlustrare con lo sguardo intorno a sé per cercare maggiori informazioni su quella casa a lui sconosciuta. Da come si muoveva il Third si poteva capire il suo timore, timore rafforzato anche da quel ragazzo dai capelli argentei molto allegro e soprattutto così gentile proprio con lui.
Kaworu, d’altro canto, sembrava entusiasta di quell’incontro, gli brillarono gli occhi nel vedere Shinji che mangiava con gusto l’insalata appena preparata e dopo un po’ gli domandò:

“Se suono il violino ti dà fastidio?”

Shinji, dopo aver deglutito e sempre con un tono di voce insicuro:

“No… fai pure.”

“Grazie.”

Il ragazzo prese da un angolo lo strumento, si posizionò di lato al tavolo e dopo aver battuto il tempo col piede iniziò a suonare, naturalmente ‘L’inno alla gioia ’, poi passò al ‘Carnevale di Venezia ’ per poi finire sull’ ‘Aria sulla quarta corda ’ di Bach. Shinji mangiava lentamente ascoltando quella musica, che in qualche modo lo stava tranquillizzarlo e senza accorgersene un commento si fece largo nella sua mente insieme ad altri pensieri:

>Però è veramente bravo a suonare…. ma si può sapere chi è?.…se questa è la casa della signorina Misato dove è lei? dove sono tutti e chi è questa Nadia? E’ vero che la Nerv non c’è più, ma cosa è successo, ed io dove sono stato?…. L’unica cosa che mi ricordo è la capsula dello 01 che si stava incrinando e poi quella paura… Quel cuore che batteva, quel puzzo di sangue… e poi quella sensazione di forza e potere… Dove sono stato?…. Quanto tempo è passato?  Chi è questo Kaworu che mi tratta così bene? … Come mai è la prima persona che incontro?… Ma dove sono tutti? Cosa mi è succ…..<

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce serena del Fifth:

“Allora, vedo che ti è piaciuta l’insalata, hai spazzolato la scodella.”

Con la faccia rossa per l’imbarazzo, il Third fece i complimenti a Kaworu:

“…Si…era buona..sai sei bravo sia a cucinare…. poi te la cavi molto bene anche col violino.”

“Grazie, ne sono lusingato, inoltre detto da un altro esperto di strumenti ad arco il complimento vale molto di più. Appena ti sarai ripreso spero di fare un duo con il tuo violoncello, oramai mi annoio a suonare da solo….Poi per la cucina mi so arrangiare, se vuoi magiare bene devi assaggiare qualcosa preparato dalla mia Rei.”

Shinji tra il dubbioso e l’agitato:

“Sai che suono il violoncello?…. Rei cucina?…La TUA Rei?”

Kaworu molto serenamente:

“Io so molte cose di te, poi nell’ambiente sei una celebrità, scusa se mi permetto, ma dovresti conoscere meglio la tua reputazione, poi….”

Qui a Kaworu iniziarono a brillare gli occhi:

“… Rei è eccezionale in cucina, non cucina la carne, ma dagli delle buone verdure e della gustosa frutta e ti prepara delle prelibatezze da fare invidia al migliore ristorante della città. Dovresti anche vederla cucinare, sembra che danzi….”

Si accorse che la cosa gli era sfuggita di mano:

“… oh, scusa, forse mi sono eccitato un po’ troppo.”

Shinji era stupito da quel discorso, non riusciva a dire niente, soprattutto non capiva più niente, allora di fronte a quel silenzio il Fifth lo rassicurò ancora:

“Hai ancora tanti dubbi per la testa vero? Dopotutto è comprensibile, sei stato via un bel pezzo e sono cambiate tante cose, forse troppe, sai anche io ho avuto un cambiamento e di questo devo ringraziare Rei…. Adesso lasciamo stare, stanotte, quando sarà tutto finito, vatti a fare una bella dormita, vedi di fare un giorno di riposo e quando sarai bello rilassato e riposato, cercheremo di farti il riassunto di questi ultimi quattro mesi...”

Shinji non lo fece continuare, infatti si alzò in piedi rabbioso urlando:

“COME QUATTRO MESI?!… Dove sono stato?… Cosa è successo?…”

Kaworu guardò il Third Children e senza smuoversi per via di quello scatto d’ira, gli parlò dolcemente:

“Calmati adesso, è tutto OK.”

Shinji stava tremando, non riusciva più a parlare visti i singhiozzi che faceva, a quel punto gli si avvicinò Kaworu che lo abbracciò, il Third, vista quella premura nei suoi confronti, gli si appoggiò contro tenendo conserte la braccia come per pregare e ansimando continuava a domandare mentre piangeva:

“….Cosa mi è successo? …. Dove….Dove sono….stato?…Dove sono tutti?…Mia Mamma, Il papà…la signorina Misato…Asuka…Rei... Dove sono?.. Sono di nuovo solo….”

Kaworu diede della pacche sulla schiena di quel bambino sperduto e parlandogli all’orecchio cercava di sollevarlo un po’:

“Shhh. No, non sei solo… Calmo… Sono tutti a cena fuori… Torneranno presto Shhh… Sai oggi è il 6 dicembre compie gli anni Nadia… allora il signor Kaji ha portato lei, Asuka ed il maggiore a cena fuori… Sai in 4 giorni compiono gli anni tutte e tre…. L’altro ieri Asuka, oggi Nadia e dopodomani la  signorina Misato… allora i dottori e Rei hanno organizzato una festa in un localino… sai ci saranno anche Maya, Sigheru e Makoto con relative morose…. Devo ammettere che come regalo è molto azzeccato, però quello mio e di Rei sarà quello più sorprendete.”

Shinji, che sembrava riprendersi domandò:

“Che regalo?”

“Tu.”

“Io?”

“Si, proprio tu.”

Shinji si staccò un po’ per poi dire:

“Non capisco.”

“Capirai appena rientreranno.”

Si sentirono delle auto arrivare, lo sbattere dei sportelli e delle voci famigliari fuori dalla porta, Kaworu si diresse verso di essa dicendo a Shinji e facendogli anche l’occhiolino:

“Tu resta lì, non ti muovere.”

 Il ragazzo dai capelli argentei aprì la porta, mise fuori la testa e disse ai nuovi venuti:

“Allora, siete pronti per la festa.”

Misato che stava davanti agli altri si fermò e frastornata dalla presenza del ragazzo domandò a quest’ultimo:

“Kaworu, ma tu che ci fai in casa nostra? …poi la festa è appena finita.”

Kaworu guardò Rei che stava qualche passo più indietro e gli parlò:

“Rei, allora non gli hai detto niente.”

Sorridendo la ragazza:

“No, niente di niente, altrimenti che sorpresa è.”

Kaworu, contraccambiando il sorriso:

“Si, hai ragione.”

Gli altri avevano sguardi interrogativi di fronte a quel bizzarro discorso, allora Rioji cercò di dipanare quella nebbia:

“Kaworu…. Rei… che state combinando?”

Rei allegramente:

“Bhe, il regalo mio e di Kaworu per le festeggiate….”

Poi guardando il maggiore:

“… Misato, entra tu per prima.”

La donna, sempre più decisa a voler capirci qualcosa, entrò in casa, percorse il piccolo corridoio e come fu in soggiorno un tuffo al cuore la paralizzò, non riusciva a crederci, sembrava un’allucinazione, ma era troppo vera, troppo dettagliata, troppo nitida, troppo emozionante. I suoi occhi, oramai bagnati dalla lacrime, lo potevano vedere, potevano osservare quella figura che gli stava davanti, Misato vedeva il suo ometto di fronte a lei e corse verso di lui urlando:

“SHINJI.”

Lo abbracciò, gli mise una mano dietro la testa, la premette delicatamente contro il suo petto e iniziò a dondolare un pochino dicendogli tra mille singhiozzi e tra altrettanti baci sulla testa:

“Shinji… sei qui… non sei morto… ma sei vivo…ora ti posso toccare, ti posso sentire, sei vivo… mi sei mancato tanto, sei mancato a me, a Rei, ad Asuka…., ma ora sei qui….ora è tutto finito, non ti lascerò andare via da me… sopratutto ora che possiamo essere una vera famiglia…dimmi che resterai con me e con Rioji, con Asuka e con Bechy, te ne prego.”

Il ragazzo non riusciva a parlare, un po’ per l’emozione, un po’ per il fatto che Misato lo stava stritolando contro il suo seno, riuscì solo a dire a fatica:

“Signo….rina Misato….mi sta facendo… male…mi lasci per favore…”

La donna liberò la preda e subito gli impartì un ordine:

“Shinji, chiamami solo Misato.”

Il ragazzo dai capelli castani annuì, però non sembrava molto convinto, nonostante ciò domandò alla donna:

“Ma cosa è successo?”

Misato, ancora in lacrime gli rispose:

“Sono successe un sacco di cose, ma ora non riuscirei a spiegartele, sono solo felice che tu sia qui.”

I due sentirono poi un’altra voce provenire dal corridoio, una voce piena di stupore:

“Mein Gott.” (N.d.A. Tradotto dal Tedesco in “Mio Dio”.)

Era Asuka che era anche lei paralizzata di fronte al Third, ripresasi un po’ dallo stupore continuò il discorso:

“Shinji, ma sei proprio tu?… ma stai bene?”

Al ragazzo venne un groppo in gola e rispose:

“Si, sono io e mi sento bene, ma non so che cosa è successo negli ultimi tempi…..”

Balbettando il ragazzo continuò:

“… e tu…. come stai?”

“…Beh, non c’è male.”

Arrivò anche Nadia, osservò un attimo Asuka ferma immobile e dopo diresse lo sguardo verso il Third Children, entrambi incrociarono gli sguardi, dopo un attimo iniziarono ad avvicinarsi lentamente l’uno all’altra e come furono abbastanza vicini poterono studiarsi a vicenda. Iniziarono dal viso e poi piano piano abbassarono lo sguardo per osservare il resto del colpo dell’altro ed infine rialzarono le teste per guardarsi ancora negli occhi, avevano gli stessi occhi, lo stesso colore di capelli ed altri tratti in comune. Shinji immobile pensava:

>Chi è questa?…. Come mai mi ricorda Rei?…. No, assomiglia molto di più alla mamma ed a me?… è la prima volta che la vedo, ma è come se l’avessi già incontrata….<

I pensieri di Shinji furono interrotti dalla voce della ragazzina che aveva di fronte e che gli porgeva la mano:

“Piacere io sono Nadia Rebecca Katsuragi, sono la Sixth children. Scommetto che tu sei Shinji e visto che sei tu chiamami pure Bechy.”

Impacciatamene Shinji contraccambiò:

“Si,… beh io…. So… Sono Shinji Ikari.”

Asuka sarcastica commentò:

“Guardalo, vede una sottana è va già in crisi, allora sei proprio tu Stupid-Shinji.”

Misato rivolse uno sguardo severissimo verso la Second, la quale capì di aver detto una cosa che non doveva dire e rimediò subito, infatti parlò al Third con voce rammaricata:

“Shinji, scusami se ti ho chiamato così.”

Il ragazzo era ancora più frastornato, soprattutto da quella affermazione di Asuka e balbettando rispose:

“No…. No…Non c’è problema.”

Asuka:

“Scusami anche per le altre volte.”

Shinji si limitò ad annuire, allora si fece sentire Misato che parlò alla rossa:

“Brava la mia cucciola.”

Entrarono anche gli altri e furono anche loro stupiti di quella presenza, Ritsuko e Maya si dovettero sedere sul divano con Toshiki e Mariko a tenergli la mano, in quei momenti nella testa della dottoressa stava succedendo il finimondo, non riusciva più a ponderare niente, vedendole in quello stato Kaji disse a loro:

“Non state bene voi due? I bambini?”

Maya alzò lo sguardo e disse:

“Tutto bene Rioji, stiamo bene, solo che questa emozione.”

Shinji confuso domandò:

“Come ‘i bambini ’?”

Il tenente rispose ancora:

“Si, Shinji, io e la dottoressa siamo incinte.”

Ritsuko sentendo quell’ultima parola si riprese dai suoi pensieri e chiamò Rei:

“Rei…. Vieni qui, devo parlarti.”

La first rispose andando verso il divano:

“Si, mamma, devo fare qualcosa per te?”

Il third tra il dubbioso e lo stupito:

“Come mamma?….ma è la dottoressa Akagi?”

Rei:

“Si, lo so Shinji, però è anche mia mamma e quello che gli tiene la mano è mio papà, il dottor Toshiki Tokugawa.”

Shinji stava sempre più andando in crisi, sbiancò in viso e Nadia, che gli stava davanti, notando la strana espressione del suo volto gli domandò:

“Shinji, stai bene?”

Asuka preoccupata:

“Shinji, sei bianco come un lenzuolo, vuoi che ti porti qualcosa da bere?”

Il ragazzo rispose con voce stanca e ansiosa, sembrava mancargli l’aria:

“No, no, sto bene.”

Misato:

“Non mi sembra, non avrai la febbre spero… “

Rivolgendosi poi alle figlie:

“… Asuka, vai a prendere il termometro e tu Bechy un bicchiere d’acqua.”

Le due risposero all’unisono:

“OK Mamma.”

Per Shinji questa risposta fu il colpo di grazia, infatti riuscì a balbettare:

“Mamma?”

Per poi perdere subito i sensi, ma fortunatamente Kaworu riuscì ad abbracciarlo da dietro in modo da sorreggerlo, evitandogli la caduta, come il Fifth ebbe ben saldo il Third commentò:

“mmm….. Forse vedervi tutti assieme per lui è stato troppo, soprattutto senza avergli anticipato niente…. Portiamolo a letto, ha bisogno di una bella dormita, sperando che domani sia più riposato.”

Kaji andò verso i Children e prese in braccio il Third, con un braccio alle gambe ed uno dietro le spalle, fu subito raggiunto anche dal dottore che controllando il polso al ragazzo diede una spiegazione:

“E’ svenuto per la stanchezza, non preoccupatevi, sta dormendo ora, portiamolo da qualche parte per farlo sdraiare così che lo possa visitare.”

Il medico andò in macchina a prendere la borsa dei ferri mentre Kaji incamminandosi verso le scale si fece seguire dalle figlie:

“Asuka, Bechy, venite con me, lo mettiamo nella cameretta, voi due preparate un futon e lo facciamo dormire lì.”

Misato li fermò:

“Rioji, apetta.”

La donna si avvicinò all’uomo, appoggiò la testa al petto del ragazzo che dormiva, restò in quella posa qualche attimo per poi baciarlo sulla fronte e successivamente diede il via ai tre:

“Ok, ora potete andare.”

Rioji e le figlie andarono al piano superiore e successivamente furono seguiti dal dottore. Gli altri restarono a guardarsi in silenzio fino a che Maya disse alla sua compagna:

“Mariko, puoi lasciarci da soli?”

La mora capì che era una cosa riguardante la Nerv, allora se ne andò nell’abitazione accanto, come furono da soli il maggiore disse all’amica:

“Ritsuko, ma se Nadia è l’anima di Shinji, Shinji chi è?”

Ritsuko eluse la domanda indirizzandola alla figlia:

“E’ meglio che lo domandi a Rei e Kaworu.”

Rei sorridendo:

“La risposta è semplice, Nadia è Nadia e Shinji è Shinji.”

Misato arrabbiandosi:

“Spiegatevi meglio.”

Kaworu:

“Misato, te lo spiegheremo meglio un’altra volta, anzi te lo spiegherà meglio chi ha organizzato tutto, comunque non preoccuparti, ora avete la vostra Nadia ed il vostro Shinji fidatevi.”

Misato un po’ delusa:

“Se lo dite voi, dopotutto di anime ne sapete più voi due di me.”

Ritsuko:

“Si, hanno ragione, la cosa è plausibile, potrei dire che ho preso un granchio sul fatto che Nadia è Shinji….”

Rei non fece continuare la madre, infatti con tono perentorio:

“Mamma stasera non è la serata di teorie e spiegazioni, Misato, Bechy, Asuka e Rioji adesso hanno di nuovo Shinji ed è giusto che se lo godano un po’ da soli, andiamo a dormire.”

La dottoressa un po’ intimorita diede ragione alla First:

“Ok tesoro.”

In quel momento scese Toshiki e diede responso della visita:

“Allora… il nostro ragazzo è solo stanco, è bastato un calo di pressione per mandarlo KO, probabilmente il suo attuale stato emotivo lo ha sfiancato causandogli la perdita di conoscenza, comunque gli servirà una notte di sonno ed una giornata di riposo per riprendersi…. Per finire, Misato, cerca di tenere curata la dieta di tutti e tre, Shinji mi sembra un po’ gracile per un ragazzo della sua età.”

Misato annuì ed accompagnò alla porta gli ospiti ed una volta fuori da quella casa la First si scusò con la madre:

“Mamma perdonami se ti ho interrotta prima, so che hai già capito tutto o quasi, ma le spiegazioni le deve dare un’altra persona.”

Ritsuko sorrise e rispose:

“Hai ragione tu, non è compito mio.”

Intanto Misato era salita nella cameretta dove trovò Shinji, disteso sul futon, che dormiva profondamente vegliato sulla sinistra da Asuka e Nadia che stavano in ginocchio e sulla destra da Rioji, anche lui nella medesima posizione. La donna si inginocchiò accanto al fidanzato ed osservava quel viso sereno, viso che forse così sereno non aveva mai visto, ora non gli importavano tutti quei dubbi che aveva in testa, ora gli importava sapere d’avere di nuovo il suo ometto e guardarlo ora dormire per lei era bellissimo. Erano passati più di quattro mesi da quando lo salutò alla stazione, quando vide per l’ultima volta quel viso che in quella occasione aveva un’espressione decisa di chi sapeva cosa voleva fare, ma che purtroppo ha dovuto cambiare i propri intenti.
Asuka invece aveva gli occhi lucidi e pensava:

>Shinji, sei di fronte a me dopo tanto, pensavo che non ti avrei mai più rivisto, ma per fortuna sei di nuovo qui con me…. Non preoccuparti, sono cambiata e non ti farò più del male, so di volerti bene, dopotutto tu sei sensibile e gentile, solo che molta gente, compresa me, prende questo tuo modo d’essere come una debolezza, ma si sbagliano, se ci sarà qualcuno a darti fastidio ci penserò io, perché tu hai sempre cercato d’aiutarmi ed io mi devo sdebitare, perché anche tu meriti qualcuno che ti aiuti. Vorrei anche dirti scusa per tutte le cattiverie che ti ho fatto, ma non credo di farcela, ho un orgoglio da difendere…”

 Nadia osservava anche lei quel ragazzo dormiente che gli proponeva molti pensieri in testa:

>Certo che io e te ci assomigliamo molto, assomigli molto anche a Rei… però è strano, prima in salotto io e te ci osservavamo come se ci fossimo appena conosciuti, ma per me era come se ti avessi già incontrato. Quando ti ho disegnato, la foto non l’ho guardata più di tanto, ma sembrava che ti stessi disegnando a memoria… Devi essere proprio un bravo ragazzo da come ti vogliono bene la mamma ed il papà, poi anche Asuka con te sembra un’altra… Vuoi vedere che Asuka ha veramente una cotta per te… Cavoli, adesso anche mia sorella ha un ragazzo ed io resto zitella… Uffa sei anche carino…. Ti bacerei tutto, però Asuka è gelosa e finisce che litighiamo e mamma ci punisce….<

 Dopo qualche attimo, la Castana un po’ intimorita, disse alla sorella:

“Asu-chan… se gli do un bacino non sei gelosa?”

La Second si risvegliò dai suoi pensieri e rispose con un filo di voce:

“No sciocchina, daglielo pure questo bacio…. Non sulla bocca però.”

“Ok”

La castana si piegò sul ragazzo e gli diede un bacio sulla fronte dicendogli:

“Buonanotte, fai sogni d’oro, noi saremo qui con te a proteggerti.”

Misato si strinse a Rioji e mormorò:

“Che peste che è Bechy, scommetto che si vogliono già un gran bene tutti e tre.”

“Si, lo credo pure io, spero che resti con noi, sai un altro maschio in casa ci vuole.”

“Stupidone.”

“Ammettilo è quello che vorresti anche tu.”

“Si.”

D’un tratto la second esclamò:

“Al diavolo l’orgoglio!”

Si buttò piangendo sopra Shinji abbracciandolo e mentre strofinava il suo volto umido su quel petto diceva:

“Shinji, scusami per tutte quelle cattiverie, ma io lo facevo per farmi notare da te, sai sono io la bambina, sono io la stupida.”

Misato fermò la ragazza prendendola per un braccio:

“Asuka, credo che lo sappia già questo, comunque glielo dirai domani, scommetto che entrambi ne sarete sollevati… Su, ora lasciamolo riposare in pace e quando sarà di nuovo in se avremo le spiegazioni su dove è stato e cosa gli è successo. Ora tutti a nanna.”

I quattro se ne andarono a dormire, le ragazze come presero posto nel letto strinsero a se i rispettivi pupazzi e si addormentarono, Misato, prima di coricarsi, fece il giro per controllare il sonno dei tre Children. Naturalmente il Maggiore non poté non resistere a quelle faccine d’angelo e le baciò tutte e tre sulla fronte partendo da Shinji, passando da Asuka, per finire da Nadia, per poi andare a letto. Quando i futuri coniugi Katsuragi furono tra le coperte la donna disse al compagno:

“Rioji, se se ne vuole andare via tu sparagli alle gambe.”

“Mi sembra un modo strano per dichiarare il proprio affetto ad una persona.”

“Si, lo so, ma ora è qui e lo voglio per sempre, non mi importa dove è stato e da che parte proviene Nadia, mi importa solo che quei tre ragazzi stiano con noi, le persone che gli vogliono bene.”

“Non preoccuparti tesoro, Shinji capirà quanto gli vogliamo bene e resterà con noi, da quello che ho capito Nadia e Asuka gli sono già molto affezionate, se resta con noi andremo a formare una bellissima famiglia.”

“Si, hai ragione.”

Si diedero un lungo bacio e rimasero svegli ancora un’ora a parlare per poi addormentarsi.

Shinji si svegliò di soprassalto, spalancò gli occhi, osservava il soffitto, iniziò a riflettere, mentre pensava un sacco d’immagini gli attraversavano la testa:

>Possibile che sia la realtà?… Tutte quelle persone…. e poi Nadia…. Asuka così gentile verso di me?… la dottoressa Akagi aspetta un bambino, ed anche Maya….? Quel ragazzo…. Rei che chiama Mamma la dottoressa e papà quell’altro uomo?… anche Nadia e Asuka hanno chiamato mamma la signorina Misato…. Però lei mi ha detto di chiamarla solo Misato... cosa mi è successo….. è vero che sono stato via quattro mesi? Sono stato dove? cosa mi è successo?….Kaworu mi ha detto che la Nerv non c’è più… mi ha detto che gli angeli sono stati tutti sconfitti… NO! mi ha detto che ora ci sono solo angeli buoni che vogliono aiutarmi… non ho ancora visto mio padre…. È per lui che volevo andarmene….<

Gli scappò lo sguardo alla finestra e constatò che era notte fonda, allora si rifugiò nuovamente nei suoi pensieri:

>E’ buio e c’è questa calma…. meglio dormire.. spero di avere qualche risposta domani mattina… però che caldo che fa qua.<

Cercò di muoversi, ma era come immobilizzato, si accorse di avere un peso sul petto, abbassò lo sguardo e poté vedere due braccia che lo tenevano, la prima proveniva dalla sua destra, girò il capo verso quella direzione e si ritrovò davanti il volto dormiente di Asuka e più sotto il volto di un orso di peluche, qui al Third scappò un commento a bassa voce:

“Ancora!… Stavolta anche con l’orsacchiotto… Adesso capisco il perché di ‘cucciola’.”

Sapeva che non aveva finito d’investigare sulla provenienza dell’altro braccio, allora girò la testa nell’altra direzione e stavolta si trovò faccia a faccia con Nadia e come nel caso precedente più in basso trovò un altro peluche a forma di panda. Il ragazzo si mise ad osservare il visino della castana, fu incantato da quel respiro delicato, però d’un tratto udì dei mugugni provenire da dietro la sua testa, si voltò nuovamente verso Asuka e vide le labbra della ragazza muoversi per poi dire nel sonno:

“Shinji… scusami...”

Il nostro eroe capì che era immobilizzato tra le due, allora rassegnato riprese il sonno, fortunatamente per lui stavolta fu un riposo molto più tranquillo.

Ritorna all'indice


Capitolo 51
*** Capitolo51 ***


NewGirlEntry051 Capitolo 51

 Dopo qualche ora, Shinji riaprì lentamente gli occhi, la prima cosa che poté vedere fu uno spiraglio di luce entrare attraverso le tende semiaperte ed illuminare la stanza, poi notò accanto alla porta, Misato in camicia da notte seduta su una sedia, allora ragazzo la chiamò in cerca d’aiuto:

“Signorina Misato.”

La donna sentendo quel richiamo si alzò dalla sedia, andò verso il ragazzo, si inginocchiò, alzò le braccia delle figlie bisbigliando al Third:

“Shh…. parla a bassa voce, non svegliamole… Adesso gli alzo le braccia e tu striscia fuori…. Sai questa me la hanno già combinata questi due diavoletti, per fortuna che c’era Rioji.”

Una volta che Shinji fu libero, uscì dalla camera insieme alla tutrice, quest’ultima socchiuse la porta e col broncio rimproverò il ragazzo:

“Shinji, cosa ti ho detto ieri sera?”

Il ragazzo iniziò a sudare freddo, non sapeva cosa rispondere, Misato allora fece un piccolo sorriso e  gli parlò un po’ più serenamente:

“Non te lo ricordi… allora ti ho detto di chiamarmi Misato.”

Shinji si riprese e facendo un timido sorriso:

“Si, è vero me lo ero scordato.”

La donna, vista quell’espressione un po’ tirata, con la mano destra scompigliò i capelli del ragazzo dicendogli:

“Il mio ometto.”

A quel punto fece capolino Rioji che disse al Third:

“Buongiorno Shinji, allora quelle due ti hanno liberato?”

“No, è stata la sign…… Misato a liberarmi.”

L’uomo guardava il ragazzo e riprese a parlare:

“Naturalmente chiamami Rioji, se vuoi un consiglio vai ora al gabinetto prima che si sveglino Asuka e Nadia, sai passano intere mezz’ore al bagno…. Allora quello di voi ragazzi e la seconda porta a sinistra, con la prima entri nella camera di Asuka e nella terza c’è quella di Nadia, attento a non sbagliarti, soprattutto bussa e chiedi il permesso prima d’entrare, è un consiglio che ti do per esperienza personale. Noi siamo giù a prepararvi la colazione.”

Misato e Rioji scesero le scale, mentre Shinji andò in bagno, il ragazzo, dopo essersi lavato il volto iniziò ad osservarsi allo specchio, era come se non vedesse da molto la sua immagine, rimase fermo immobile ad osservare il suo viso, quei lineamenti, infine si guardò negli occhi e la sua mente fu attraversata da un pensiero:

>Però ha ragione Kaworu, abbiamo gli stessi occhi io e Nadia.<

Dei colpi alla porta lo distrassero e la voce un po’ nervosa di Bechy si fece sentire:

“Shinji, hai finito?”

Il ragazzo restò in silenzio un attimo e poi rispose:

“Si, un attimo ed esco.”

Nadia era impaziente:

“Ok, fai alla svelta che a me scappa.”

Il ragazzo aprì la porta, si trovò davanti la ragazzina con in braccio il panda, entrambi si fermarono ancora a guardarsi negli occhi e dopo poco Nadia iniziò a battere nervosamente i piedi dicendo:

“Shinji, se esci io vado in bagno e tu devi stare fuori, non è bello che un maschio stia con una ragazza mentre fa pipì.”

Il ragazzo uscendo rispose:

“Ok, hai ragione tu Nadia.”

Sfoggiando un bel sorriso la castana entrò in bagno e ringraziò il ragazzo:

“Grazie mille, sei stato molto gentile, però chiamami Bechy.”

Shinji un po’ frastornato:

“Va bene Bechy, io vado giù.”

Il Third scese in cucina dove trovò Rioji e Misato che si stavano baciando, spaventato si nascose dietro la porta, però fu notato dalla donna e come finì col moroso chiamò dolcemente il ragazzo:

“Shinji, dai vieni lo so che sei lì dietro, non avere paura.”

Il ragazzo sbucò con la testa dicendo timorosamente:

“Non vorrei disturbarvi.”

Rioji mettendo le posate in tavola:

“No, noi abbiamo finito, vieni pure e comunque non ci disturbi.”

Il ragazzo a piccoli passi entrò in cucina e si sedette al tavolo, i due fidanzati vedendolo così intimorito gli si sedettero accanto, Rioji fece un cenno a Misato e quest’ultima prese la mano del Third ed iniziò il discorso che si era preparata durante la notte, però era molto emozionata e stentava a seguire il filo del discorso:

“Shinji, stanotte io e Rioji abbiamo parlato molto di te, di me, delle ragazze… insomma di noi.”

Il ragazzo stava lì ad ascoltare il maggiore che continuò a parlare cercando di ordinare le idee:

“Allora… per iniziare ti spiego la situazione, Rioji ha chiesto la mia mano ed io ho accettato per cui ci sposeremo a breve, Asuka e Bechy le abbiamo adottate ed ora sono in tutto e per tutto nostre figlie…. per la cronaca il cognome di casa sarà il mio, infatti tra poco Rioji diventerà Rioji Katsuragi, mentre le nostre figlie si chiamano Asuka Soryu Katsuragi e Nadia Rebecca Katsuragi.”

Shinji si rattristò un po’ per poi fingersi felice:

“Ma che bella notizia, sono felice per voi.”

Questo era quello diceva il ragazzo, ma in realtà nella sua mente altri turbamenti lo assillavano:

>Ed io ritornerò alla mia solita vita prima di venire a Neo Tokyo Tre, almeno spero che mi facciano ogni tanto venire a trovarli, ma non credo, ci saranno i soliti discorsi sul segreto militare e sul lavoro di mio padre, inoltre io avevo deciso ad andarmene ed è quello che farò, qui non c’è posto per me, ci sono già Asuka e Nadia.<

Rioji aveva letto la falsità nelle ultime parole del ragazzo, allora gli comunicò la sua proposta:

“Shinji, ascoltami, quello che Misato vuole dirti è che saremo molto felici che tu venissi a vivere qui con noi, dopotutto lei è ancora la tua tutrice e se sarai d’accordo potremo spingerci anche più in là del solo affidamento.”

“Cioè?”

“Intendo dire che io e Misato saremo lusingati, anzi felici se tu ci accettassi come genitori.”

“Vuol dire che volete adottarmi.”

Misato con gli occhi un poco lucidi:

“Si, è questo che vogliamo, lo abbiamo fatto con Nadia e poi con Asuka ed infine vogliamo farlo anche con te, forse soprattutto con te.”

Le ragazze si erano appena affacciate alla porta della cucina, avevano sentito quanto bastava per far dire ad Asuka:

“Shinji, dì di si.”

Nadia dando ragione alla sorella:

“Dai, ho bisogno di un fratellone, accetta per favore.”

Shinji era senza parole, guardava l’infinito di fronte a se, una sua parte era pronta accettare, ma un pensiero lo bloccava, allora prendendo un po’ di coraggio esternò il suo dubbio:

“Mio padre che cosa ne pensa?”

Tutti rimasero ammutoliti, il ragazzo li aveva messi di fronte ad una situazione che non gli avevano ancora riferito, Misato abbassò lo sguardo in cerca della parole giuste, parole che furono trovate da Nadia:

“Shinji, papà Ikari è morto, è morto per salvare me…. Prima di lasciarci mi ha detto che dovevo vivere con la nuova famiglia che avevo scelto e che mi vuole tanto tanto bene…. inoltre ha aggiunto che dovevo fare la normale ragazzina perché me lo ero meritato, per me quelle parole non erano solo rivolte a me, ma anche a te, se non mi credi domandalo a Rei, c’era pure lei.”

Il ragazzo spalancò gli occhi e con aria desolata disse:

“Non lo so, ma è come se nel profondo del mio cuore sapessi già della sua scomparsa, è come se ci fossi stato pure io accanto a lui durante il suo trapasso, è come se avessi udito anche io quelle parole dette da lui…”

Passarono lunghi attimi di silenzio, poi tendendo un timido sorriso, timido, ma sincero, il ragazzo rispose ai due adulti:

“Rioji, Misato…. Se accetto posso chiamarvi papà e mamma?”

Rioji:

“No, non puoi, ma DEVI chiamarci così.”

“Allora eccomi qui mamma, papà, Asuka e Bechy, io vi…  vi…  vi voglio bene.”

Misato era una fontana, si abbracciò al suo ometto baciandolo e abbracciandolo, non diceva niente, tutte le parole per lei erano inutili in quel momento, finito l’abbraccio con la coppia, al Third toccò prendere in braccio Nadia che gli si buttò letteralmente addosso, anche la castana lo coccolò continuando a canticchiare:

“Adesso ho il fratellone, adesso ho il fratellone che mi vuole bene.”

Rioji guardò Misato negli occhi per poi dirgli:

“Complimenti, è un maschietto.”

L’unica che se ne stava in disparte era Asuka e questo fu notato da Nadia e come finì la cantilena gli domandò:

“Asuka, non vieni qui anche te?”

La rossa si incamminò lentamente, come fu a fianco del Third si chinò un po’ e gli diede un lungo bacio sulla guancia per poi abbracciarlo al collo e dirgli:

“Allora Shinji, dovresti essere onorato di avere me come sorella.”

Il ragazzo rispose impacciato:

“Bhe… Sì.”

Ad Asuka si illuminarono gli occhi e poi esclamò strofinandosi guancia a guancia al ragazzo:

“Si, sono anche molto orgogliosa di avere te come fratello….”

Aggiunse sospirando:

“… Sono di nuovo la Second, sei tu il più il fratello maggiore ora.”

Misato, in preda ad un raptus di felicità, abbracciò tutti e tre i figli per poi annegarli in un mare di  baci e coccole.

Nel giardino accanto Rei e Kaworu stavano stendendo il bucato, d’un tratto il Fifth domandò alla ragazza:

“Ma troppa felicità non gli farà male?”

Rei sorridendo:

“No, gli fa solo bene.”

Kaworu sarcastico:

“Se entro in quella casa mi servirà  sviluppare l’AT-Field per non essere investito da tutte quelle emozioni.”

“Tabris, non esagerare.”

“Lo sai che scherzo. Cambiando discorso, che dici, cuciniamo noi oggi, mangiamo qui in giardino, magari invitiamo anche i Katsuragi.”

“Kaworu, dovresti domandarlo ai miei prima, sono loro i padroni di casa.”

“Appunto io lo dico a te, poi tu fai gli occhi dolci a tuo padre, sai che non resiste quando fai l’espressione da cerbiatta.”

“Tu non sei un angelo, ma sei una volpe.”

La ragazza si avvicinò al ragazzo e gli diede un bacio sulle labbra per dirgli:

“Kaworu, ti amo.”

“Anche io.”

“Se cucinate, apparecchiate e pulite tutto voi per me sta bene.”

Era la voce del dottore che prese in contropiede i due, infatti Rei un po’ allarmata:

“Papà, ma che fai, ci spii?”

“No tesoro, passavo di qui per caso e vi ho sentito parlare, allora se volete dar da magiare a cinque più sei persone, mi sa che dovete mettervi subito hai fornelli.”

I due si guardarono in faccia e poi scattarono in cucina a preparare da mangiare lasciando il dottore a commentare:

“Beata gioventù.”

Ritsuko si era appena vestita con un gonna ed una camicetta e stava sorseggiando del te in cucina quando si vide precipitare dentro i due Children e vista la foga con cui si muovevano gli domandò:

“Ragazzi che cosa state combinando?”

Rei:

“Mamma stiamo preparando il pranzo per noi sei e per la famiglia Katsuragi.”

“Hai chiesto prima il permesso a tuo padre?”

“Si, anzi è stato lui a dirci di venire subito in cucina a preparare il pranzo.”

“Allora avete invitato Misato e gli altri.”

Rei esclamò:

“Oh no, ecco cosa ci siamo dimenticati, non li abbiamo invitati, Kaworu, vai di là a dirglielo.”

La dottoressa fermò il ragazzo:

“Kaworu, lascia stare, ci vado io, tu prepara la lista di quello che manca che poi mandiamo Toshiki a fare la spesa.”

Il ragazzo annuì e prese carta e penna ed iniziò a scrivere, mentre usciva dalla veranda, la dottoressa incontrò Maya e gli parlò:

“Buongiorno Maya, alloro dormito bene?”

“Si, Dormito benissimo nonostante quello che è successo ieri.”

“Mariko è già uscita?”

“Si, è andata all’università per preparare la tesi.”

“Spero che si a qui per mezzogiorno.”

“Perché cosa succede sempai?”

“Rei e Kaworu hanno invitato a pranzo i Katsuragi… e non chiamarmi più sempai.”

“Scusi dottoressa… no, scusa Ritsuko.”

“Così va meglio.”

Poi la ragazza domandò alla donna:

“Scusa Ritsuko, ma cosa è successo con Nadia e Shinji.”

“Maya ho una teoria in testa, ma preferirei aspettare a pronunciarmi, poi l’ho promesso a Rei e non voglio deluderla.”

“Va bene, comunque ora siamo tutti insieme e forse è questo quello che conta.”

Sorridendo la dottoressa:

“Ti devo dare ragione.”

Le due donne se ne andarono nella casa affianco, bussarono alla porta  d’ingresso che subito fu aperta da Rioji che diede anche il benvenuto:

“Buongiorno future mamme, allora dormito bene?”

Ritsuko:

“Si, dormito benissimo e voi?”

“Anche noi bene.”

“…e lui?”

“Chi Shinji?… Si ha dormito bene, inoltre all’una Asuka e Nadia sono andate a dormire con lui, stamattina si è svegliato imprigionato dalle due.”

Maya con una pizzico di disappunto:

“E tu hai permesso che due ragazzine dormissero con un ragazzo?”

“Mi sarei pentito se le avessi svegliate per rispedirle in camera. Dovevate vederli, dormivano come bambini. Inoltre Misato è stata sveglia tutta la notte a guardarli.”

Nuovamente Ritsuko:

“E adesso dov’è?”

“E’ in camera a cambiarsi, lo starà facendo anche Asuka, invece Nadia è in soggiorno a fare compagnia a Shinji in salotto, stiamo cercando a turno di tenergli la mente occupata e di non fargli pensare ai quattro mesi appena trascorsi.”

“Ottima idea.”

Come descritto dall’uomo, in soggiorno Nadia stava facendo vedere a Shinji i suoi disegni, fino ad allora aveva riempito una dozzina di quadernoni, aggiungendo anche due raccoglitori contenenti alcuni schizzi e bozzetti. La ragazza accompagnava ogni opera con una dettagliata spiegazione, descrivendo persino il giorno che l’aveva fatta e cosa stava pensando mentre disegnava. Shinji stava in silenzio, più che per una mancanza di parole, per il semplice fatto che Nadia era partita in quarta e non si riusciva a fermare, infatti continuava a parlare ed ha sfogliare pagine e pagine di disegni sotto gli occhi incantati di Shinji. Ad un certo punto, per far spazio sul tavolino la ragazza fece cadere un raccoglitore che toccando terra si aprì sparpagliando i fogli, la castana espresse il suo disappunto nel vedere i suoi preziosi gioielli andarsene a spasso per il pavimento:

“No! I miei disegni, presto!”

Shinji si inginocchiò dicendo:

“Non preoccuparti li prendo io.”

Il ragazzo iniziò a raccogliere i disegni, stando bene attento a non rovinarli, d’un tratto nel vederne uno si bloccò di colpo, Nadia accortasi di quel comportamento e soprattutto, osservando il disegno che aveva in mano il Third, si mise a ridere, portandosi le mani alla bocca per nascondere il sorriso. Shinji sentendo quel risolino si voltò verso la castana e con un’espressione interrogativa gli domandò:

“Che c’è da ridere?”

La ragazza si stringeva le spalle e contraccambiò la domanda:

“Ti piace?”

“B’è si, mi assomiglia molto.”

“Vedi, è il tuo ritratto, l’ho fatto copiando la foto della carta d’identificazione, sai quella foto era così piccola, allora io l’ho ingrandita, ho sempre voluto sapere come eri fatto.”

Shinji si girò nuovamente a vedere quel ritratto e lo commentò:

“Bechy, lo sai che sei brava a disegnare, devi essere anche brava a scuola, di sicuro farai una scuola d’arte?”

Beffardamente la piccola peste:

“No, No, è Asuka, Rei e la zietta Maya che mi fanno la scuola, poi i disegni li ho fatti io da sola, il papà mi ha solo comprato qualche libro che spiegava come fare… comunque il tuo ritratto più bello c’è l’ha mia sorella, me lo ha portato via dicendomi di non farlo vedere alla mamma, lo tiene nel suo portafoto, è la solita gelosona,  ti vuole tutto per sé.”

Shinji restò immobile un attimo e poi con Nadia riprese a sistemare i disegni e dopo qualche minuto furono interrotti dalla voce di Asuka:

“Allora Shinji hai visto le opere dell’artista di casa? Belli vero.”

Shinji annuì un po’ intimorito, allora la second diede un comando alla sorella:

“Bechy, da brava, vatti a vestire, sei ancora in camicia da notte.”

La castana incamminandosi verso le scale:

“Ok, che dici metto la gonna nera? e la camicetta azzurra?”

“Si, mettiti anche il fiocco blu nei capelli.”

Finito di dire ciò la Second si sedette sul divano accanto a Shinji, tra i due scorreva un lento fiume di silenzio, dopo qualche attimo la Rossa, osservando i disegni della sorella sul tavolino trovò la miccia per accendere il discorso:

“Sai, quando inizia un disegno lo vuole finire costi quello che costi, la settimana scorsa è andata a letto alle due per finirne uno, però ne è valsa la pena, per lei non disegnare sarebbe peggio di non respirare, avrà già fatto fuori quattro scatole di colori, senza contare le matite che si portava via dalla base ed i quaderni. Quella piccola peste ha del talento.”

Ritornò il silenzio, ma stavolta fu Shinji a romperlo un po’ a fatica:

“Mi ha mostrato i suoi disegni, sono molto belli, sai tu e Rei siete le sue modelle preferite.”

“Si, lo so, dopotutto passa un sacco di tempo con noi, continua a dirmi quando mi metterò in posa nuda, ma io gli ripeto di no, non voglio che qualcuno vedendo un mio disegno faccia pensieri strani sul mio corpo.”

Altro attimo di silenzio, poi la Second:

“Certe volte facciamo di quelle litigate, poi arriva la mamma a dirci che se non la piantiamo ci prende a sculaccioni entrambi, ogni tanto arriviamo a quel punto e sono dolori, conosci anche tu Misato…..comunque, devi vedere quando sbatto mia sorella per terra in camera e gli faccio il solletico, non smette di ridere.”

Shinji spalancò gli occhi di fronte a quel discorso domandò:

“Per te sarà solo un rapporto di convenienza.”

La rossa si voltò verso il ragazzo per poi dirgli:

“Stavolta no, è diverso, mi sento responsabile verso Bechy, se dovesse accadergli qualcosa non saprei cosa fare, è così bambina a volte…. Anzi, siamo così bambine a volte.”

“E con Misato?”

“Con la mamma…. Con la mamma mi sento ogni tanto sua complice, sopratutto quando andiamo a fare spese, poi stiamo cercando di imparare a cucinare, sai ora il riso al curry della mamma è squisito… poi c’è il papà, quando sto con lui non mi fa mancare niente, mi porta in spalla quando torniamo a casa io e lui da soli, certe volte mi addormento persino e lui mi mette nel letto a dormire….ehhh papà vizia troppo me e Bechy e come se non bastasse la mamma lo sgrida anche.”

Misato arrivò in soggiorno e disse ai due sul divano:

“Allora, di cosa stavate parlando?”

Asuka:

“Del più e del meno, sai Bechy ha fatto vedere a Shinji i suoi disegni, ora è a cambiarsi.”

Fecero la loro comparsa in soggiorno anche Rioji, Ritsuko e Maya e la dottoressa domandò al ragazzo:

“Allora Shinji, ti hanno fatto dormire le tre oche?”

Misato brontolò all’amica:

“Come oche?”

Con aria sbarazzina la dottoressa:

“Si, oche, visto che certe volte starnazzate tutte assieme e non si capisce cosa volete.”

La donna dai capelli di porpora sbollì tirando un lungo sospiro e poi allegramente:

“Sbaglio ho il vostro pancino è un po’ più rotondetto?”

Arrossendo le due annuirono e Maya:

“Si, me lo ha detto anche Mariko.”

Di seguito la dottoressa:

“Prima che mi dimentichi, Rei e Kaworu vi vorrebbero tutti a pranzo oggi, che dite?”

Rioji:

“Direi che può andar bene, allora a mezzo giorno.”

“A mezzo giorno e mezzo, almeno diamo a loro il tempo di preparare il tutto con calma.”

“Va bene.”

Shinji dal divano mostrò una sua perplessità:

“Signorina Misato, io non ho niente da mettermi.”

Il maggiore:

“Prima cosa mi devi chiamare mamma, poi troveremo qualcosa da farti indossare.”

Rioji sulla poltrona:

“Mi sa che io per lui non ho niente, più che altro i miei vestiti sono troppo grandi per il suo fisico.”

Maya non perse occasione di rendersi utile e disse al ragazzo raggiungendolo in centro al salotto:

“Shinji alzati per favore.”

Il third si mise in piedi ed il tenente iniziò a prendergli le misure facendolo girare di fronte a se e come ebbe un’idea approssimativa:

“Ti darò qualcosa della mia dolce metà, sai, credo di avere qualcosa che ti calzerà a pennello….”

Rivolgendosi alla second:

“…Asuka, accompagnami di là che ti do qualcosa da far mettere a Shinji.”

Le due se ne andarono lasciando da soli gli altri, a questo punto la dottoressa rifece sedere Shinji e sedendosi anche lei sulla sull’altra poltrona chiese al ragazzo:

“Shinji, come hai dormito stanotte?”

“Bene dottoressa.”

“Chiamami pure Ritsuko, comunque da quello che ho potuto capire da ieri sera è che tu non sai proprio niente di questi ultimi quattro mesi.”

Abbassando lo sguardo il ragazzo:

“Si, non so nulla, stamattina la sign…. cioè Misa.. no volevo dire la mamma mi ha detto delle adozioni e poi mi hanno chiesto se volevo essere anche io adottato da loro.”

“Deduco che tu abbia accettato….”

Ritsuko continuò sorridendo:

“… e tu me lo dici così, come niente fosse, dovresti fare i salti dalla gioia e sembra quasi che ti dispiace.”

Intanto Misato si era seduta accanto all’ometto ammutolito e disse a sua volta:

“Ritsuko, lascia stare, ci si deve abituare, ti ricorderai anche tu di Nadia quella sera che me la avete portata a casa, piangeva come una fontana.”

Indispettita la dottoressa:

“Si, mi ricordo e comunque eravate in due a piangere.”

“Lo so, lo so…”

Il maggiore rivolgendosi al Third e facendo un lieve sorriso:

“Voi tre mi avete fatto piangere molto ultimamente.”

La dottoressa riprese a parlare usando un tono di voce più allegro:

“Allora Shinji, Misato ti ha detto delle nozze e delle adozioni, ma scommetto che non ti ha detto niente di me.”

“No, ho solo sentito Rei chiamarla mamma e quell’altro uomo chiamarlo papà.”

“Allora mi toccherà farti il riassunto…. Bene…. Rei è stata adottata da me, anzi per l’esattezza ora dobbiamo solo sistemare la questione a livello burocratico, poi c’è Toshiki, il padre del bambino che ho in grembo e mio futuro sposo, sai è lui che ha salvato la vita della mia bambina.”

Confuso il Third:

“E…?”

La dottoressa ridendo un po’ e notando Misato che gli stava consigliando di cambiare discorso con varie espressioni del volto, riuscì a schivare altre spiegazioni:

“Con calma Shinji, avrai tutte le spiegazioni al tempo debito, sai in questi mesi ne sono successe di cose e bisogna spiegartele con tranquillità e filo logico, comunque non preoccuparti, tu riposati ora. Ieri Toshiki ha parlato chiaro, sei ancora debilitato e devi riprendere la forze, non è il caso di farti subire altre forti emozioni.”

Intanto fuori dalla porta Asuka e Maya stavano rientrando, ma un dubbio fermò la Second:

“Maya, secondo te se ne accorgerà?”

Abbassando leggermente lo sguardo il tenente rispose:

“Se tu non gli dici niente, poi sono nuove, mai usate.”

“Allora stiamocene zitte, tanto non si nota la differenza, comunque anche Mariko ne ha di vestiti.”

“Si, è vero, anche Nadia dice tu ne hai un sacco.”

Aprendo la porta la Second concluse il discorso:

“Ti avrà anche detto che sono antipatica e gelosa perché non glieli presto.”

“Si.”

Le due percorsero il corridoio e quando furono in salotto la rossa parlò al Third:

“Shinji, qui in questa borsa ci sono dei vestiti per te, vai su a metterteli.”

Il ragazzo alzandosi dal divano prese la sacca e si incamminò per le scale, dove incrociò Nadia che stava scendendo per andare a raggiungere gli altri in salotto, infatti la castana si sedette sul bracciolo destro della poltrona accanto al padre, mentre su quello sinistro prese posizione Asuka e Maya raggiunse Misato sul divano, stavano tutti in zitti a guardarsi fino a quando la dottoressa non fece cessare quel silenzio:

“Allora, voi come l’avete presa?”

Misato:

“Ritsuko sinceramente non mi importa niente dove è stato, cosa ha fatto e perché, mi importa solo che adesso stia bene qui con noi.”

Rioji:

“Su questo mi trovate d’accordo.”

Ritsuko sentito ciò domandò alle ragazze:

“E voi due?”

Nadia:

“Io sono felice, ora ho un fratellone che mi vuole bene e che mi aiuterà e mi proteggerà e lo stesso farò anche io con lui.”

Asuka se ne stava in silenzio, ma poi:

“Io sono contenta che sia di nuovo qua, ora potrò scolparmi da tutte le cattiverie che gli ho fatto…”

La castana continuò il discorso della sorella:

“… e scommetto che vorrai fare qualcosa di più.”

La second con alquanto irritata:

“Bechy, ZITTA! Pensa agli affaracci tuoi.”

“Hai paura che te lo porti via io, vero?”

“Cosa vai a insinuare?”

“Lo sai, ieri sera eri una frignona …‘Shjini perdonami, ti voglio bene scusami.’”

Asuka era in piena ebollizione:

“Sei fortunata che ci sono qui della altre persone, altrimenti ti darei una lezione coi fiocchi.”

Rioji fece finire quel battibecco:

“E se ve la essi io una bella lezione, oppure la volete dalla mamma?”

Misato guardando severamente la figlia più grande:

“Asuka…”

La ragazza si girò, guardò negli occhi la madre e poi si spiegò:

“Bhe…vorrei avere con lui quel rapporto d’amicizia che ci meritiamo, dopotutto ne abbiamo vissute tante insieme.”

Dalle scale si udì la voce molto inquieta del Third che dal piano di sopra stava cercando di attirare l’attenzione di Misato:

“Sign… Mi.. Ma..mamma…. So…so..sono vestito.”

A voce alta per farsi sentire anche al piano di sopra il maggiore spronò il ragazzo:

“Bene, allora scendi.”

“Mi…mi.. verg…Mi vergogno.”

Stranita Misato disse agli altri:

“Si vergogna?…. Ma Maya, Asuka che vestiti gli avete procurato?”

Il tenente rispose un po’ intimorito:

“Bè quelli di Mariko, quelli unisex intendo.”

Il maggiore incalzò nuovamente la sottoposta:

“Cioè?”

“Una salopette con una maglietta.”

Alzando gli occhi al cielo sbuffò:

“Allora che avrà da vergognarsi?!”

Finito di dire ciò chiamò il ragazzo:

“Shinji, dai scendi!”

Dal piano superiore il Third si fece nuovamente sentire:

“Si, io scendo, ma promettetemi di non ridere.”

Rioji:

“Perché dovremo ridere, dopotutto non potevi andartene in giro col pigiama.”

“Allora io scendo.”

Finalmente Shinji apparve dalle scale, gli altri come lo videro ebbero varie reazioni, dopotutto era abbastanza logico, visto che il ragazzo indossava una salopette di jeans rosa con ricamato un fiore stilizzato sulla pettorina ed una maglietta elasticizzata a maniche lunghe ed a righe bianche e rosse che faceva notare la gracilità del suo fisico. Il poverino se ne stava immobile, era paralizzato dall’imbarazzo, sopratutto vedendo i comportamenti degli altri, infatti Misato aveva le guance piene d’aria e resisteva come poteva al ridere, Rioji si era portato una mano agli occhi e  continuava a scuotete la testa a destra ed a sinistra, Bechy invece sembrava incantata e guardava il fratellone pensando a come disegnarlo, la dottoressa invece si divertiva ad osservare gli altri. Le uniche a rimanere abbastanza indifferenti furono Maya e Asuka, infatti la rossa puntualizzò al ragazzo:

“Shinji, lo sai che stai proprio bene, devi ammetterlo che io ho gusto nel vestire, te li scelti io quei indumenti.”

A bassa voce e ancora intimorito Shinji volle contestare:

“Si, ma…”

Asuka si irritò abbastanza alla svelta:

“SI, MA COSA?…. Ecco sempre a lagnarti, io ti scelgo i vestiti con tanto amore, Maya te li ha anche prestati e tu ci ringrazi solo con lamentele.”

“Ma Asuka.. questi vestiti…”

La Second lo incalzò nuovamente:

“Allora questi vestiti cosa hanno?”

Shinji fece un bel respiro e si poté spiegare:

“Sono così femminili.”

La Rossa lo sgridò:

“Non sono femminili, ma sono Unisex, ecco sei sempre il solito ignorante in materia di moda….”

Sorridendo e cambiando notevolmente tono di voce, la Second finì il discorso:

“… Comunque stai bene, sai così vestito mi piaci proprio.”

Nadia:

“Sai, ha ragione Asuka, sei molto carino così.”

Misato si riprese e commentò anche lei:

“Shinji non preoccuparti, dopo pranzo andremo a fare spese e tu hai un intero guardaroba da rifare.”

Il ragazzo rincuorato da ciò domandò a Maya:

“Scusa Maya, ma il tuo ragazzo veste sempre così?”

Il tenente si mise a ridere e poi si spiegò:

“Shinji, io non ho un ragazzo.”

“Ma se mi hai detto che sono del suo tesoro questi vestiti.”

“Vero, però il mio tesoro è quella ragazza che hai visto ieri sera a tenermi la mano, si chiama Mariko, io la amo e stiamo insieme.”

Shiji nuovamente in difficoltà e con voce flebile:

“Capisco…allora tu stai con una ragazza….”

Poi al ragazzo si illuminò lo sguardo e con tono fermo poté contestare Asuka:

“Visto Asuka, questi sono vestiti femminili, ho ragione io stavolta.”

La rossa non si smosse e con molta calma e quasi sarcasticamente rispose:

“Bhe, ciò non toglie il fatto che quelli sono vestiti unisex e secondariamente è tutto quello che abbiamo da farti mettere, o preferisci che ti prestassi una mia gonna o un mio top? Sai ho ancora il vestito giallo di quando ci siamo incontrati sulla Over the Rainbow, se vuoi indossarlo dovrai depilarti le gambe però.”

Shinji abbassò nuovamente lo sguardo, ma poi sentì la voce arrabbiata di Nadia che sgridava Asuka:

“Ecco! Asuka, sei sempre la solita gelosa ed antipatica… a me non me li fai neanche toccare i tuoi vestiti, mentre a Shinji glieli presti volentieri, si vede che hai una cot…”

Asuka, gettandosi sulla sorella, la azzittì tappandogli la bocca con una mano e tenendole la nuca con l’altra, come si rese conto che Nadia non poteva continuare a parlare la sgridò a sua volta:

“Bechy, scherzavo sul fatto di far mettere a Shinji una gonna, figurati se gli prestassi dei miei vestiti, guarda che Shinji è un ragazzo e mette i pantaloni e sopratutto piantala di andare a dire cose a vanvera.”

La castana rideva e poi quando la sorella la liberò si avvicinò a lei e le domandò nell’orecchio per non fari sentire dagli altri:

“Allora non ti sei ancora dichiarata a lui.”

La rossa fece di no con la testa, ma questo lo capirono solo loro due, finalmente anche Kaji poté dire la sua, dopo essere stato travolto un paio di volte dalle figlie:

“Allora un maschietto non me lo volete proprio dare, che figlie cattive che ho.”

Le due buttandosi sul petto dell’uomo e guardandolo teneramente in viso dissero all’unisono:

“No, noi non siamo cattive.”

“Lo so, siete solo due diavoletti.”

L’uomo baciò sulla testa le due e successivamente invitò anche il ragazzo:

“Shinji, vieni qui anche te.”

Il ragazzo si mosse e andò di fronte all’uomo che gli fece cenno di sedersi sulle sue ginocchia, ma il Third esitò e ciò gli causò un richiamo da parte di Rioji:

“Shinji, dai, oramai sei un uomo e questa è una delle poche volte che posso tenerti sulle gambe per coccolarti, inoltre ci sono qui anche quei due diavoletti delle tue sorelle, su, voglio coccolarti un po’ anche io, non solo Misato.”

Il ragazzo esitò ancora, ma fu tirato giù a forza dalle due children e senza poter fare resistenza si trovò seduto sulle gambe di Kaji, con la testa destra appoggiata al suo petto, sulla nuca sentiva il seno di Nadia, che continuava a baciargli i capelli e di fronte a se aveva il viso sorridente di Asuka che lo guardava teneramente negli occhi. L’uomo iniziò ad accarezzare quella testa dai capelli corti e restò a pensare alcune considerazioni sul ragazzo:

>Lo so che per te è una esperienza nuova, però forse vale la pena fartela provare anche se un po’ in ritardo e anche un po’ brutalmente, ma conosci le tue sorelle, o almeno Asuka….. Se tuo padre avesse provato a fare questo qualche anno fa forse non saremo arrivati a questo punto…. Però ha ragione Toshiki sei gracile e leggero, le tue braccia sono molto snelle come le tue gambe, non preoccuparti, hai 14 anni e ben presto e con un po’ d’esercizio diventerai muscoloso e le tue sorelle ti mangeranno con gli occhi… Certo che vederti vestito così non mi tranquillizza affatto.<

Anche il ragazzo pensava:

>Il sign. Kaji mi sta accarezzando e tenendo sulle gambe, perché?…Dopotutto siamo degli estranei… o vuole che non lo siamo più, dopotutto con l’adozione lui diventerà mio padre, ma mio padre non ha mai fatto così con me… e Asuka, non l’avevo mai vista guardarmi così.<

Misato vedendo quella scena lanciò le sue frecciatine:

“Certo che vedere Asuka, Bechy e Shinji così vestito, essere coccolati dal padre, sembrano proprio tre bambine.”

Rioji:

“Hai ragione, abbiamo Bechy la più piccola, Asuka la mezzana e Shinobu la maggiore.”

Shinji alzando al testa espresse il suo disappunto inarcando nervosamente il sopraciglio destro:

“Io mi chiamo Shinji e sono un ragazzo! Questi vestiti sono unisex!”

Kaji volle punzecchiarlo ancora:

“mmm, non mi sembra, comunque sei molto carina Shinobu.”

“Shinji, mi chiamo Shinji.”

“Lo so, ma mi piace quando metti il broncio e fai la faccina arrabbiata, Shinobu, sei tutta rossa, non ti sarai mica innamorata.”

Misato intervenne prima che succedesse qualcosa d’irreparabile, visto che Shinobu…cioè Shinji si stava alquanto innervosendo, di fatto la donna sgridò il moroso:

“Rioji, adesso basta, Shinji è l’ometto di casa e va trattato con rispetto, oggi andremo a fare spese e gli faremo un guardaroba adatto ad un ragazzo della sua età.”

L’uomo seppellì l’ascia di guerra dicendo a sua volta:

“Ok, va bene Shinji, oggi ti insegnerò a vestire elegantemente come deve fare un gentleman del nostro livello.”

I tre ragazzi si rialzarono lasciando libero il padre che guardò l’ora:

“Sono le 11 e 30…mmm ancora un’ora e si mangia, che dite ragazzi, andiamo in giardino ad innaffiare i cocomeri?”

Naturalmente Nadia non declinò la proposta, infatti prese con la mano destra il polso destro di Shinji e con la sinistra lo stesso arto di Asuka e tirò verso il giardino i due e con una squillante voce esclamava:

“SI, SI…innaffiamo i cocomeri.”

Il Third e la Second, al primo strattone della Sisth, si toccarono le spalle e subito arrossino e contemporaneamente dissero:

“Scusami.”

Per poi abbassare lo sguardo ed essere trascinati in giardino dalla castana seguiti da Rioji.

Ritorna all'indice


Capitolo 52
*** Capitolo52 ***


NewGirlEntry052 Capitolo 52

Restate sole le donne rimasero in silenzio fino a quando i singhiozzi maggiore ruppero quella strana quiete, Maya, ancora seduta sul divano, mise un braccio sulle spalle di Misato e stupita da quel comportamento le domandò cosa la turbasse in quel modo:

“Misato, cosa c’è perché piangi, cosa c’è che non va.”

Tra un singhiozzo e l’altro la nonna dai capelli di porpora rispose:

“Sono felice… sono molto felice… pensavo di averlo perso per sempre… invece ora è di nuovo con me… quando lo incontrai la prima volta non mi sarei mai immaginata di affezionarmi così tanto a lui… è un bambino tanto solo, l’ho capito in seguito, forse è per questo che gli ho voluto bene già da subito…. Non mi importa da dove spuntano fuori lui e Nadia, voglio che non mi lascino, questo vale anche per la mia cucciola.”

Ritsuko:

“Hai ragione Misa-chan, l’importante è averli qui con noi….dai, smettila di piangere, adesso sei madre di tre bambini e ti abbatti così?”

Il maggiore iniziò ad asciugarsi il viso col fazzoletto e poi voltò lo sguardo verso la vetrata, poteva vedere Asuka, Nadia, Shinji e Rioji che accudivano l’orto, con la Sixth che correva avanti ed indietro a riempire l’annaffiatoio, fino a quando inciampò e si rovesciò addosso l’acqua, i rimproveri della Second furono ben uditi dalle tre donne:

“Ecco, sei sempre la solita Nadia, corri come una stupida e poi ti fai del male da sola!”

La castana non ci stava a farsi rimproverare così, soprattutto davanti al suo fratellone:

“Sono solo inciampata e comunque non mi sono fatta niente, mi sono solo bagnata i vestiti.”

“Adesso fila a cambiarti o ti prenderai un raffreddore, stupida.”

“A chi hai detto stupida?”

“A te, o a chi altri sennò.”

La sfortuna di Asuka fu quella che nell’annaffiatoio c’era ancora un e bel po’ di acqua, acqua che fu usata dalla Castana per innaffiare la sorella, oramai la miccia era già accesa e fermare le due era un compito abbastanza arduo, infatti la rossa gridò in faccia alla castana:

“Ma ti è dato di volta il cervello? Come hai osato fare questo a me?!”

“E tu come hai osato darmi della stupida?!”

“Io oso quello che voglio, capito! E ti dirò di più, oso fare anche questo!”

Asuka si trovò per le mani del fango e lo utilizzò per fare una maschera facciale di bellezza fuori dai canoni per Bechy, a questo punto la castana iniziò a far tremare la mandibola, stava per saltare addosso alla sorella e quest’ultima stava per fare lo stesso, però entrambe furono interrotte e placate da Kaji, che con un tono severo, talmente severo che le due non lo avevano mai sentito, mise fine alle ostilità:

“ASUKA, BECHY!, vi sembra questo il modo di comportarvi! Bell’esempio che date a Shinji, adesso andate in casa a pulirvi A VICENDA, capito e sperate che la mamma sia clemente con voi.”

Le due abbassarono lo sguardo, mestamente entrarono in casa ed assieme si chiusero in bagno a darsi una sistemata.
Shinji era rimasto immobile per tutto il tempo dell’incontro tra le due children e senza trovare una spiegazione logica, era come se sapesse già che non sarebbe stata la prima volta che avrebbe assistito a qualcosa di simile, mentre ci rifletteva Rioji gli chiese di perdonarle:

“Scusale Shinji, ma sono due testone, certe volte partono per la tangente e sembra che vadano in Berserk, adesso avranno già dimenticato tutto e si staranno lavando a vicenda come se non fosse successo niente.”

“Non si preoccupi, lo credo pure io.”

Ancora severo l’uomo:

“Shinji, come diamine ti sei rivolto a me?”

Il ragazzo notò di aver dato del Lei a Kaji e subito si scusò:

“Scusa, ma sai l’abitudine.”

“Per stavolta ti perdono, ma adesso aiutami a finire il lavoro che le tue sorelle hanno lasciato a metà.”

I due uomini finirono di curare l’orto, come previsto da Rioji, nel bagno dei ragazzi, Nadia con un asciugamano stava asciugando i capelli della sorella alla quale si rivolse a bassa voce:

“Asuka, mi perdoni di averti rovesciato l’acqua addosso?”

La rossa, rispose con una proposta:

“Se tu mi perdoni per il fango.”

Stupita la Sixth:

“Ma io ti ho già perdonata.”

“Allora ti perdono.”

“Però siamo entrambi delle stupide, guarda che cosa abbiamo fatto di fronte a Shinji.”

“Già, è vero.”

Le due fecero una risata, risata che finì quando a Nadia balenò in testa un pensiero:

“mmm secondo te la mamma c’è la farà passare liscia?”

“mmm… no.”

L’orologio della sala batté mezzogiorno, come lo udirono Maya e Ritsuko, si resero conto di essere già restate anche troppo nella casa del maggiore e si congedarono, infatti la dottoressa:

“Misato, adesso io e Maya andiamo ad aiutare Rei e Kaworu  a preparare il pranzo, ci vediamo tra poco.”

“Ok.”

Inoltre la Akagi aggiunse uscendo dalla porta:

“… e non essere troppo severa con quelle due.”

Misato con la voce da finta innocente:

“Chi, io, ma se le tratto coi guanti….”

Come la porta fu chiusa, il maggiore finì la frase:

“….coi guanti d’amianto.”

Salì le scale, entrò in camera di Bechy e si sedette sul letto ad aspettare l’arrivo delle due sciagurate, le quali arrivarono in poco tempo, come Nadia mise il piede in camera iniziò a sudare freddo e alquanto nervosamente disse:

“Ciao, mamma, ma che bella sorpresa trovarti qui.”

Asuka, rimasta in corridoio cercò di defilarsi:

“Intanto che voi due discutete io vado in camera mia.”

Il maggiore non era d’accordo con la rossa e con tono severo:

“Asuka….. Vieni qui anche te con la tua amata sorellina.”

Entrambe capirono che non c’era via di scampo e che in quel momento la donna dai capelli di porpora era diventata il giudice, giuria, testimone ed accusa dei fatti appena trascorsi tra le due in giardino, ma quello che preoccupava maggiormente le due children era il fatto che Misato, aveva anche il ruolo del boia della sentenza, la porta fu chiusa e lì iniziò il processo.
Intanto Rioji e Shinji rientrarono in casa e non trovando nessuno in giro Kaji volle parlare un po’ col ragazzo:

“Shinji, scusa per i vestiti che indossi, ma abbiamo solo quelli, vedi in queste due case ci sono ben sette donne e due uomini, qualcuno dirà che dovremmo considerarci fortunati, ma non ti nascondo che la cosa è complicata… mi dispiace soprattutto che tra i miei vestiti non ci sia qualcosa che vada bene a te, cavoli, io sono abbastanza robusto e tu sei così gracile, mi sa che dovrai mettere su qualche chiletto di muscoli.”

L’ometto pensieroso:

“Se lo dice le…dici tu. Comunque se adesso mi cambio mi sa che Asuka va su tutte le furie.”

“Bravo hai già capito che non bisogna contraddirle.”

Il third un po’ timidamente fece una domanda all’uomo:

“Kaji, perché fate questo per me?”

“Perché ti vogliamo bene, soprattutto Misato, Asuka e Bechy, ed imparerò anche io a volertene, non preoccuparti.”

“Si, ma io ho voluto solo scappare, io passerò tutta la via a fuggire da tutto e da tutti, voi compresi…”

L’uomo non fece continuare il ragazzo e con serietà gli rispose:

“Shinji, lascia stare, tu hai voluto scappare da situazioni alle quali ti sei ritrovato davanti senza che tu potessi fare niente, situazioni volute da altri e non da te, quella di Toji non è stata colpa tua, tu in quell’occasione sei stato solo un’altra vittima degli sporchi affari di altri. Comunque Shinji non credo che te ne andrai da noi, ricordi l’ultima volta che ci siamo incontrati, io ti ho detto che dovevi scegliere TU quello che volevi fare ed essere e lo hai fatto. Sei tornato. Potevi scappare e lasciare che il 14^ angelo distruggesse tutto, ma sei tornato salvando tutti noi, sapevi che quella era la cosa giusta da fare e ti sei adoperato per farla e tutto questo è stata una TUA decisione presa da TE stesso per proteggere chi vuoi bene… Per questo io credo che non ci abbandonerai, sai che andandotene lasceresti un grande vuoto in Asuka, Nadia e soprattutto in Misato, tu non puoi sapere quante volte ha invocato il tuo nome nel sonno, quante volte l’ho sorpresa a piangere per te, nella tua vecchia camera stava male tutte le volte che ci entrava, si è fina mai data la colpa di tutto quando le cose andavano male… Ricordati che io la amo alla follia però non potrò mai avere tutto il suo amore solo esclusivamente per me, vedi, parte di quell’amore è indirizzato a me come compagno, ma l’altra parte è solo per voi, tu, Asuka e Bechy… i suoi figli, anzi i nostri figli.”

Sul viso del Third iniziarono a correre le lacrime, il ragazzo guardando l’uomo che aveva di fronte singhiozzando gli si rivolse:

“Ha ragione… non devo scappare da chi mi vuole bene… non preoccuparti, non vi lascerò mai.”

Stringendo a sé il ragazzo Rioji lo confortò:

“E noi non lasceremo te.”

Come fece la sera prima Misato, Rioji coccolò quell’ometto e dopo qualche minuto gli disse tra l’allegro ed in formale:

“Adesso vai su in bagno a darti una sistemata, un uomo non può farsi vedere in lacrime, soprattutto da quei due diavoletti.”

“Rioji…. Grazie.”

“Non c’è di che, adesso vai…. Shinobu.”

Shinji si staccò dall’uomo e con tono seccato:

“Ancora…, ma io sono un maschio e questi sono vestiti unisex.”

“Lo so, però a me piace prenderti in giro, su, dai vai che tra poco sarà pronto il pranzo.”

Il ragazzo salì al piano superiore e dopo essere uscito dalla stanza da bagno, poté udire dalla porta della camera di Bechy un paio di colpi secchi seguiti dalle lamentele della Second:

“Cavoli mamma, stavolta mi hai fatto male.”

La donna rispose seccata:

“Prossima volta imparate a litigare in quel modo e proprio davanti a Shinji, oggi è di nuovo qui con noi e chi si ritrova come sorelle, due teste dure, bell’esempio di signorine che siete…. Devo iniziare a cambiare anche i miei stili di vita, o mi ritroverò per casa delle barbare.”

Nadia con voce capricciosa:

“Mamma, non è che adesso che c’è Shinji ci vorrai meno bene?”

“Ma stai scherzando spero, sono domande da farsi?..Nadia, questa è la più grossa stupidata che tu abbia mai detto. Io non smetterò mai di volervi bene, né a te, né ad Asuka, né a Shinji.”

“Lo so mamma, ma tu a Shinji volevi bene anche prima che arrivassi io.”

“Sciocchina, ma io voglio bene a tutti voi, forse con Shinji ho un altro rapporto prima di tutto perché è un maschio e poi è stato il primo Children con il quale ho passato belli e brutti momenti.”

Asuka stupita:

“Come un maschio?”

La donna  abbassando la voce:

“Vedi Asuka, ora sono madre e Shinji resta sempre il mio bambino, non per far dispetto a voi, ma con voi ho un altro rapporto, io e voi certe volte siamo molto più complici ed amiche che madre e figlie. Penso che quello che succeda tra me e Shinji succeda con voi ed il papà, continua a trattarvi come bambine e non come ragazze.”

La Second:

“Si, mamma, è vero, poi lo sgridi sempre, quando tratterai bene Shinji meglio di noi non sarai esente dalle nostre lamentele.”

Ridendo un po’ la donna:

“Va bene allora dovrò stare attenta a come mi comporto con voi… Su, ora andiamo a magiare.”

Shinji, dopo aver sentito tutto scappò giù per le scale ed insieme a Kaji attese l’arrivo delle ragazze e come furono tutti pronti si recarono nella casa affianco a gustare le prelibatezze di Rei e Kaworu.

Il quintetto si fermò alla porta e rimasero un po’ stupiti leggendo sulla cassetta delle lettere:

Ritsuko Akagi
Tokugawa Rei
Tokugawa Toshiki

Misato vedendo ciò commentò:

“mmm… Ritsuko non mi ha detto niente, evidentemente si è già portata avanti anche lei con le pratiche burocratiche.”

Shinji, dopo aver letto anche lui quell’insegna:

“Scusa, Sign…mamma, ma si può sapere chi è questo Tokugawa?”

“E’ il fidanzato di Ritsuko, un medico molto bravo.”

“E cosa c’entra Rei?”

“Rei è la loro figlia.”

“Questo l’ho capito, ma mi interessa sapere come.”

Kaji:

“E lo saprai, ma non ora, vedi, Toshiki è il nostro medico e ieri sera è stato chiaro, niente stress emotivi per cui dovrai aspettare.”

Rassegnato il ragazzo:

“Ok, aspetterò.”

Misato, vedendo il rammarico del ragazzo:

“Dai Shinji, almeno suona il campanello.”

Il ragazzo premette il pulsante e dopo qualche secondo la porta si spalancò ed un raggiante Rei in grembiulino salutò tutti:

“Buongiorno famiglia Katsuragi.”

Poi soffermandosi sul Third:

“Buongiorno Shinji, allora stai meglio oggi?”


“Si…. Oggi mi sento meglio.”

“Lo spero per te, non sai quello che abbiamo preparato io e Kaworu.”

Shinji era abbastanza intimorito da quella Rei, così spensierata e loquace, vestita con un grembiule colorato che era nettamente in contrasto con la sua solita divisa scolastica, gli sembrava un’altra persona, poi anche a lui venne un piccolo dubbio:

>Certo che Rei sembra un’altra così, ha anche le labbra lucide deve essersi messa del rossetto o quella cosa che fa brillare le labbra, poi che profumo che ha…. Però mi sembra che assomigli un po’ a Nadia…<

Asuka si rivolse alla First:

“Rei, hai visto come sta bene Shinji vestito così, glieli ho scelti io i vestiti.”

Bechy:

“Si, così è molto carino e tenerone, lo vorrei coccolare tutto.”

La ragazza dai capelli azzurri espresse anche il suo parere, un po’ dubbioso:

“Beh, per star bene sta bene… forse il rosa non è il suo colore preferito…. ma almeno potete andare in giro… su dai entrate che è tutto apparecchiato.”

Entrarono tutti e la First li accompagnò in giardino, dove sul lungo tavolo erano già presenti Maya. Ritsuko e Toshiki che a capotavola leggeva beatamente il giornale, come si rese conto della presenza dei Katsuragi e senza distogliere lo sguardo dal quotidiano li salutò:

“Buongiorno a voi.”

Poi rivolgendosi al Third:

“Allora Shinji, come ti senti stamattina, vuoi che ti visiti ancora per controllare?”

Il ragazzo, intimorito da quello sconosciuto:

“Sto bene, non credo che mi serva una visita.”

“Ok, comunque stai attento a quello che mangi, voi ragazzi avete il vizio di magiare porcherie e poi state male, oppure andate fuori peso, te lo dico in qualità di medico ed in qualità d’amico. Comunque ho già fatto le raccomandazioni a tua madre, anche per le tue sorelle…”

L’uomo alzò lo sguardo dal giornale, osservò il Third e, riprendendo la lettura:

“…Dovrò anche raccomandare a tua madre di comprarti dei vestiti più consoni.”

Shinji, tra il severo ed il rammaricato per la questione dei suoi vestiti:

“Questi sono vestiti Unisex…... poi non c’era altro che potesse andarmi bene.”

“Capisco, comunque non preoccuparti, credo che dopo pranzo andiate tutti assieme a fare compere per te.”

L’uomo si alzò in piedi e porgendo la mano al Children:

“Me n’ero dimenticato, piacere Dottor Toshiki Tokugawa.”

Stringendo la mano del medico anche il Third si presentò:

“Pi..piacere Shinji Ikari.”

Inaspettatamente Toshiki contraddisse il ragazzo:

“A me avevano riferito un’altra cosa.”

Poi l’uomo indicò con gli occhi Misato e Rioji che erano rimasti più indietro mentre Asuka e Bechy si erano recate in cucina insieme a Rei, il ragazzo capì cosa voleva il dottore ed allora si corresse:

“…Scu..scusi.. volevo dire Shinji Katsuragi.”

L’uomo dopo aver lasciato la mano del Third, gli si avvicinò notevolmente per poi bisbigliargli nell’orecchio:

“Non preoccuparti, pure io sono un figlio adottivo, so quello che provi.”

Dopo aver annuito Shinji domandò all’uomo che gli stava davanti:

“Mi hanno detto che lei è il padre di Rei.”

“Esatto. A proposito…. Misato, Kaji, poco fa mi è pervenuta la conferma dell’adozione.”

La donna entusiasta:

“Davvero, ma è fantastico.”

Rioji:

“Allora Toshinki, ora hai una femminuccia ed il prossimo?”

“Ed il prossimo sorpresa,  io e Ritsuko facciamo all’antica.”

Fece il suo ingresso Kaworu col primo piatto di portata ed esortò tutti a sedersi a tavola:

“Tutti in tavola la pappa è pronta.”

Il ragazzo dai capelli argentati era seguito da Nadia, Asuka e Rei, quest’ultima mise ognuno al suo posto:

“Allora…. Mio papà si siede giustamente in testa al tavolo, poi la mamma accanto, Misato, Rioji e Maya e Mariko di fronte a mia mamma, infine noi ragazzi ci mettiamo in fondo con Shinji a capotavola…. Kaworu tu stai tra Shinji e me chiaro!”

Tutti si posizionarono ed alla fine mancava solo una persona alla compagnia e ciò fu fatto notare da Misato:

“Maya, ma la tua dolce metà che fine a fatto?”

“E’ in arrivo, l’ho sentita 5 minuti fa.”

Infatti si poté sentire la porta aprirsi e dopo poco fece capolino la ragazza dai capelli neri, che dopo aver salutato si mise accanto al tenente ed ancora in piedi si chinò per dargli un veloce bacio, quando si rialzò notò Shinji e subito lo indicò nervosamente col dito per poi dire farfugliatamene:

“ma…ma…ma.. Quelli sono i miei vestiti.”

Maya molto dolcemente:

“Lo so amore, ma purtroppo non sapevamo cosa mettergli ed a te quei vestiti andavano larghi… dai è per una giusta causa.”

Oramai rassegnata Mariko:

“Va bene, appoggio la borsa ed arrivo.”

Come la ragazza fu di ritorno iniziarono a mangiare, praticamente tutti gli occhi erano puntati sul Third Children, infatti quest’ultimo si sentiva a disagio, ma a preoccuparlo maggiormente era lo sguardo di Kaworu, molte volte incrociò quegli occhi rossi fino a quando il Fifth decise di parlargli:

“Allora Shinji, scommetto che Nadia e A S U K A, ti avranno coccolato tutta la notte.”

La rossa volle puntualizzare una cosa:

“Perché hai detto così il mio nome?”

“Niente, lo solo detto a piano che c’è di male….Comunque non è educazione interrompere uno che sta parlando, anzi non lo hai neanche fatto iniziare.”

Shinji:

“Beh, stanotte me le sono trovate accanto coi bambolotti…”

Nadia indispettita:

“Quelli sono Spike ed Igor, Spike è il MIO panda e l’orso Igor è di Asuka e non permetterti di rivolgerti ancora a loro in quel modo.”

“Scu..Scusa Bechy, non lo farò più.”

Digrignando i denti la Rossa a bassa voce commentò:

“Ecco, ci risiamo, scusa, scusa….”

Kaworu, dopo aver leggermente sentito quel commento della Second gli si rivolse:

“Dicevi Asuka?”

Presa in netto contropiede, la rossa rispose fingendo un sorriso:

“Niente, niente.”

Il ragazzo dai capelli argentati riprese col Third:

“Certo Shinji che potevano darti qualcosa di più ‘virile’ da metterti.”

Il third alzando gli occhi al cielo:

“Questi vestiti sono Unisex, ma perché non lo capite… Vero Asuka.”

Anche la rossa oramai aveva finito la pazienza sulla questione:

“Kaworu, quelli sono vestiti Unisex, cioè vanno bene per entrambe i sessi, voi maschi della moda non ve ne frega proprio niente, per voi basta che una cosa sia rosa che la additate come una cosa per ragazze, siete ignoranti.”

Poi rivolgendosi verso Mariko, la quale stava chiacchierando con gli altri:

“Mariko…. Vero che quelli che indossa Shinji sono vestiti unisex!”

La ragazza dai capelli corvini abbassò lo sguardo e dopo aver riflettuto un attimo diede una timida risposta:

“Si, sono unisex, ma dovresti saperlo anche tu Asuka, con tutte le riviste che leggi.”

Ancora seccata la Second:

“Io lo so, ma è il signor Fifth Children che mette in dubbio la mia conoscenza nel vestiario.”

Kaworu, dopo aver deglutito rispose scettico:

“Va bene, se lo dici tu ti credo, dopotutto se ti sei fissata così.”

“Fissata come?”

“Niente, niente.”

Rei fece finire il discorso rivolgendosi al Third:

“Shinji, la mamma mi ha detto che diventerai figlio di Misato e Rioji.”

“Beh, si, me lo hanno domandato ed io ho accetato.”

“Bene, sono contenta per te.”

Quelle ultime parole rimbombarono nella testa del ragazzo dai capelli castani, le aveva già sentite, ma dove? E soprattutto da chi? Però ora non voleva pensarci, aveva altri interrogativi che lo turbavano maggiormente, inoltre non era quello il momento, allora per liberarsi la mente da tutti quei perché fece i complimenti alla cuoca, anche se molto impacciatamene:

“Rei….. vedi.. ieri sera Kaworu mi ha detto che eri brava a cucinare, ma non mi sarei aspettato di mangiare così bene… sei proprio brava.”

La First molto allegramente:

“Grazie mille Shinji, sono contenta che ti piaccia.”

L’unica a essere meno contenta era Asuka, infatti spiegò la situazione al fratello:

“Shinji, tu forse non lo sai, ma Rei e Kaworu stanno insieme, per cui evita di fargli la corte, soprattutto ricordati che Kaworu può rivelarsi molto pericoloso se istigato.”

Il Fifth sdrammatizzò:

“Asuka, non esagerare adesso, comunque credo che Shinji abbia messo gli occhi su un’altra e non sulla MIA Rei…. Comunque non descrivermi come un pericolo pubblico nel dire che sono QUELLO CHE SONO.”

Asuka capì un paio di cose da quella frase, la prima era quella di  non dire al fratello della vera natura della First e del Fifth e la seconda, per lei molto più importante, che Rei rimaneva per Shinji solo un’amica.
Finirono il pranzo ed erano pronti per il Dessert, a portarlo in tavola fu Kaworu, che non fece altro che elogiare l’ultimo capolavoro culinario della compagna:

“Questa torta di frutta l’ha fatta Rei, ha impiegato un paio d’ore a farla, ma già nel guardarla è squisita, dovevate vederla nel tagliare i Kiwi e le banane, canticchiava l’ho dovuta chiamare tre volte prima che si accorgesse di me.”

La ragazza dai capelli turchini arrossì molto e stringendosi nelle spalle:

“Kaworu… dai, mi metti in imbarazzo così.”

Toshiki non resistette a non prendere ancora in giro la figlia:

“Strano, stamattina non mi sei sembrata imbarazzata mentre dormivi tra le sue braccia.”

Il sangue della First divenne di ghiaccio, impallidì di colpo e balbettando:

“Ma… Papà… come fai a saperlo?”

Molto serenamente l’uomo:

“Stamattina alle tre tua madre ha voluto del gelato alla fragola ed io sono sceso a prenderglielo e ti ho trovata sul divano con lui, dormivate della grossa.”

Sul volto dei due Children apparve un sorriso da finti innocenti e poi si aggiunse anche la dottoressa alquanto stupita:

“Toshiki, ma se stamattina Rei l’ho trovata in camera sua.”

“Certo, alle 6 si è alzata ed è tornata in  nel suo letto, ne ho le prove.”

Il resto del gruppo:

“Quali?”

“Ieri sera Rei si è infilata nel letto con Cocco e stamattina il pupazzo era tra le braccia di Kaworu, di certo non credo che sia sceso da solo, l’avrà dimenticato Rei nella fretta di tornarsene in camera.”

Ritsuko saltò tra le braccia del Fidanzato e baciandolo gli disse:

“E bravo il nostro detective, ricordati che tra un’ora inizi il turno, ti conviene tornare a fare il medico.”

Guardando l’orologio il dottore:

“E’ vero, per oggi lo svago è finito.”

La dottoressa:

“Vengo anche io, ho i Magi da controllare, inoltre voglio vedere se ci sono altre notizie riguardo il futuro della Nerv.”

Maya si offrì anche lei:

“Se vuole vengo pure io a darle una mano.”

“Va bene, sempre che Mariko non si arrabbi.”

La ragazza dai lunghi capelli:

“No Ritsuko, andate pure, io devo studiare e preferisco starmene da sola.”

Poi la donna dai capelli amaranto si rivolse alla figlia:

“Tu Rei cosa fai? Vai a fare spese con Misato?”

“No, vengo anche io alla base, io e Kaworu dobbiamo parlare con una persona.”

“Capisco, credo che voglia a anche lei sapere come stanno andando le cose.”

Rivolgendosi poi a tutti:

“Bene, allora finiamo il dolce sparecchiamo e poi tutti via.”

All’unisono non vollero contestare il direttore del progetto ‘E’:

“Ok.”

Così fecero, a casa rimasero solo Mariko e PenPen mentre la famiglia Tokugawa si recava alla base, i Katsuragi andarono a fare le spese per il nuovo arrivato in un centro commerciale.

Ritorna all'indice


Capitolo 53
*** Capitolo53 ***


NewGirlEntry053
Capitolo 53

Come arrivarono a destinazione Rioji liberò le sue belve, ovvero Asuka, Nadia e Misato, che si avventarono sulle vetrine e sulle ceste d’indumenti, l’uomo e Shinji rimasero immobili di fronte a quei comportamenti fino a quando Rioji ricordò alle tre la loro vera missione:

“Ragazze, guardate che siamo qui per comprare i vestiti a Shinji e non a voi, voi ne avete già troppi.”

Asuka indicando un corridoio:

“Vero papà, hai ragione, io vado di là a vedere se trovo qualcosa per lui.”

“mmm… Asuka guarda che di là è il reparto femminile, stiamo cercando roba per Shinji e non per te.”

La Rossa abbassò lo sguardo e indicando nella parte opposta:

“Ops, mi devo essere confusa.”

“Asuka, guarda che non me la dai a bere.”

Misato scagionò un po’ la figlia:

“Dai Rioji, lo sai che noi donne siamo così, non puoi portarci qui e non farci vedere dei vestiti.”

“Questo lo so, solo che il tempo che impieghiamo a fare il guardaroba a Shinji è lo stesso che impiegate voi per scegliere un paio di scarpe.”

Nadia:

“Papà, non esagerare…. però compri qualcosina anche a me.”

“Se aiuti me a cercare i vestiti per tuo fratello qualcosina te la compro.”

Sfoggiando un sorriso:

“Ok, allora ha inizio l’operazione ‘Vestiamo Shinji.’”

La famiglia iniziò le spese, ne comprarono di roba, tra magliette, biancheria, calzini, scarpe, una tuta sportiva qualche camicia, Shinji continuava a entrare ed uscire dal camerino, seguiva molto i consigli delle sorelle e della madre, ma soprattutto quelli di Kaji per quanto riguardava camice ed abiti classici, infine l’uomo porse una cravatta al ragazzo dicendogli:

“A casa ti insegno a fargli il nodo, adesso con te abbiamo finito e tocca alle due sorelle svuotarmi il portafoglio.”

Le cose per l’uomo furono meno complicate di quello che pensava, Asuka si accontentò i un paio di scarpe, mentre Misato si comprò una giacchetta di jeans, però non ascoltò il consiglio del compagno che voleva comprargli un completino intimo dicendogli:

 “Prendi questo così fai contento anche me.”

Infine Bechy si innamorò di un cappello molto largo e leggero con dei fiori , naturalmente di colore rosa, come notò l’assonanza cromatica coi vestiti del fratello, che aveva rimesso la salopette e la maglietta a righe, gli piazzò in testa il copricapo mentre erano tra delle ceste d’indumenti in saldo dicendogli:

“Ecco, questo si intona con i tuoi vestiti.”

Sotto quell’ampia tesa stava il volto imbronciato del Third che sgridò la sorellina:

“Bechy, questo cappellino sta bene a ragazze come te ed Asuka, non potrà mai star bene a me che sono un ragazzo!”

Facendo l’occhiolino la peste:

“Lo so, però volevo vederlo abbinato a qualcosa di rosa per vedere l’effetto che fa… tu che dici Asuka.”

La rossa stava ancora cercando qualcosa nella cesta e dopo aver analizzato la situazione:

“Quel cappellino è molto grazioso, per te Nadia non c’è alcun problema, di vestiti ai quali puoi abbinarlo ne hai….”

Finì il discorso rimproverando la sorella:  

“… Adesso però piantala di far mettere cose così a Shinji, è un bel ragazzo e non vorrei che qualcuno lo scambiasse per una ragazza.”

Troppo tardi, a loro insaputa venivano osservati attentamente da lontano un paio di occhi, ai quali se aggiunse un altro di natura elettronica che registrava quello che stavano facendo i ragazzi Katsuaragi.
La castana tolse il cappello dal Third e poi andando verso la sorella gli bisbigliò nell’orecchio, facendo finta di fargli ammirare più dettagliatamente il copricapo:

“Asuka, sei gelosa che te lo porti via anche un ragazzo adesso?”

La rossa era sul punto di scoppiare, ma avendo così vicino Shinji si limitò a sgridare la sorella a bassissima voce:

“Ma che cavolo vai a dire, guarda che Shinji non è gay….”

“Asuka, ma lo sai cosa hai appena detto.”

“Cosa?”

“Hai detto che è un bel ragazzo, poi sei stata tua scegliergli i vestiti.”

Ancora frastornata:

“Io ho detto cosa… ho detto che è un bel ragazzo proprio di fronte a lui….oddio adesso crederà che voglia fargli la corte…..”

Bechy capì che la Second era in crisi ed allora:

“Calmati, lui non se né nemmeno accorto, vedi, ora sta guardando quei pantaloni.”

“Hai ragione.”

La rossa guardò il ragazzo intento ad osservare delle braghe e come incrociarono gli occhi si scambiarono un sorriso forzato e poi ripresero ad esaminare gli indumenti che avevano sottomano, mentre la Second pensava:

>Pericolo scampato… è il solito tontolone, se gli mollavo un bacio non se ne sarebbe nemmeno accorto.”<

Invece Shinji:

>Asuka ha detto che sono un bel ragazzo…. Non mi sarei mai aspettato che lei mi avrebbe fatto un complimento così, di solito mi dà dello stupido, tonto, idiota, dormiglione, fannullone… Però me lo dice con affetto, non ha mai pronunciato quelle parole con vera rabbia.<

I ragazzi furono interrotti dai genitori che li chiamarono a sé per poi pagare il tutto e far ritorno a casa, come giunsero nell’abitazione Shinji continuava a sbadigliare commentando:

“Mi sono quasi appisolato in machina, ma non credo che riuscirò ad andare a dormire.”
 
Misato:

“Sono solo le 4 e mezza, perché tu e le ragazze non andate in camera di Bechy così parlate un po’, sai tu e Bechy vi siete appena incontrati e credo che dobbiate fare un po’ di conoscenza, intanto io e Rioji andiamo alla base a vedere se ci sono novità.”

I tre ubbidirono, Asuka fu l’ultima a salire per le scale e fu fermata dalla madre che prendendola sottobraccio gli sussurrò all’orecchio:

“Mi raccomando, non dirgli niente degli ultimi 4 mesi, stai attenta anche a tua sorella.”

La rossa annuì e poi si recò anche lei al piano superiore mentre i genitori uscivano dalla porta.

Il Third rimase stupito dalla camera di Bechy, prima di tutto per il fatto che non era mai entrato nella camera di una ragazza, secondariamente c’era tutto quel rosa, quei fiori, un’intera parete tappezzata dai disegni della sorella, disegni molto belli, forse i più belli della collezione, su di un angolo, seduto su una sedia ci stava Spike, poi l’armadio, una piccola scrivania ed il letto col copriletto rosa coi merletti e due piccoli cuscini a forma di cuore, anch’essi rosa, quella stanza era molto ordinata e pulita, insomma era proprio la camera di una ragazza. Shinji e Asuka presero posto sul letto ed il ragazzo, dopo aver spostato i due cuoricini si appoggiò al guanciale, mentre la rossa si sedette in tesata al letto e tutto questo intanto che Bechy si provava, di fronte allo specchio, il suo nuovo cappello e, senza distogliere lo sguardo dalla sua immagine riflessa, domandò al fratello che sembrava molto spaesato:

“Shinji, che hai? Non hai ancora detto niente.”

“Sto bene, solo che non sono mai entrato nella camera di una ragazza.”

“Tutto qui…. Ma non preoccuparti, è una normalissima camera, non è una stanza delle torture.”

“E già, mi sto preoccupando per niente.”

La castana, vedendo l’imbarazzo del ragazzo giocò la sua carta preferita, ovvero i suoi disegni, dopo aver appoggiato il cappello sulla scrivania si mise di fronte alla parete tappezzata ed iniziò a descriverli:

“Questo è il ritratto a PenPen, vedi che carino che è… poi questo l’ho fatto un giorno che pioveva, è la città sotto la pioggia…”

Oramai la castana aveva ingranato ed era dura fermarla, Asuka, si sentiva tranquilla, finché l’artista parlava delle sue opere, non avrebbe tirato in ballo Nerv e Angeli, anzi restava ad osservare i due pensando:

>Ed io ora sarei la sorella di questi due matti…. Forse, sono anch’io un po’ matta… comunque che bello avere qualcuno con cui stare… però certo che se non sapessi che Bechy è un’orfana direi che è la sorella di Shinji, ma non può essere, si assomigliano un po’, ma riguardo al carattere sono due pianeti completamente differenti…<

i Pensieri della Rossa furono interrotti dalla squillante voce di Nadia che esclamò:

“Kawahiiiii, Chibi-Shinji fa la nanna.”

Asuka si accorse che il Third era completamente nel mondo dei sogni e rimproverò la sorella:

“Shhh! Abbassa la voce. Sta dormendo. Lo sai quello che ha detto il dottore, Shinji deve riposare.”

Sedendosi anche lei accanto alla sorella sussurrò:

“Ok, però che carino che è…hai scelto bene Asu-chan.”

“Zitta!”

Le due rimasero qualche minuto ad osservare quel dolce sonno, poi la castana:

“Certo che così vestito…..”

“Bechy, cosa ti sta passando per quella testa?”

“Niente.”

“Ed io ci devo credere?”

“mmm. Asuka mi aiuti?”

“Aiutarti a fare.”

“Ripetizioni?”

“Adesso devo ripeterti le lezioni che ti facciamo io e Rei, scordatelo, non ho voglia.”

“Ma no, ripetizioni sulle lezioni di Mariko.”

“Ah, vuoi truccarti, dillo prima.”

“Ma non io…..”

“Allora vuoi che ti faccia da cavia, scordati anche questo.”

Facendo lo sguardo tenero la Sixth propose:

“Bhe…. Che dici di lui….”

“Ma sei matta, è un ragazzo.”

“Ma guardalo è così carino…”

Imbronciandosi:

“… poi gli hai iniziato tu a fargli mettere i vestiti di Mariko.”

La rossa guardò il Third, guardò negli occhi alla sorella ed ad entrambi si formò sulla loro bocca un sinistro sorriso ed esclamarono:

“Dobbiamo finire il lavoro!”

Asuka andò in camera sua e tornò dopo poco con una busta di stoffa, la aprì e svuotò tutto il contenuto sul letto e con la sorella iniziarono a trafficare sul volto di Shinji, il quale continuava a dormire ignaro di quello che stavano combinando le sorelle. Dopo mezz’ora di duro lavoro le due poterono congratularsi a vicenda e fu Nadia la prima:

“Ottimo lavoro Dottoressa Asuka, l’idea di mettere il fondotinta ha avuto l’effetto desiderato.”

“Non c’è di che Dottoressa Nadia, anche la sua proposta di usare il lucidalabbra anziché il rossetto è molto azzeccata.”

Le due continuavano ad osservare il loro capolavoro, ma non ne erano molto convinte, infatti alla Sixth qualcosa non la convinceva:

“Per me manca ancora un non so che.”

La Second gli diede ragione:

“Vero, qualcosa ci sta sfuggendo… ma cosa?”

Si guardarono nuovamente negli occhi e come prima il sinistro ghigno gli si formò in faccia, allora la Second:

“Nadia, vai di là da Mariko e digli se ci può dare il resto del suo completino, io intanto lo spoglio.”

“Ok.”

La castana partì lasciando la sorella alle prese con le bretelle della salopette che in un attimo sganciò e portò dietro la schiena del Third, successivamente iniziò la fase più difficile, ovvero togliergli la maglia senza svegliarlo, allora prendendo il ragazzo con la mano sinistra dietro la nuca e infilando il braccio destro sotto la schiena lo fece mettere seduto senza interrompere mai il sonno, ora la Second poteva lentamente far scorrere la maglia lungo quel corpo, per poi sfilare le braccia. Una volta con l’indumento in mano, Asuka lo gettò in fondo al letto e come riguardò il ragazzo si accorse di quel fisico così gracile e di quella carnagione così pallida, gli fece molta tenerezza e tendendolo ancora col braccio dietro la schiena iniziò ad accarezzare quei capelli. D’un tratto il Third stava per cadere in avanti, ma la Second riuscì a fermarlo facendogli appoggiare il suo volto al suo seno e sembrò che il sonno continuò senza turbamenti. Come Asuka sentì quel calore sul suo petto iniziò a battergli forte il cuore, Fortunatamente riuscì a controllarsi e come sentì un mugugno provenire dal ragazzo rispose subito e dolcemente accarezzando ancora quella testolina:

“Sshhh… Shinji sono Asuka, non preoccuparti, continua a dormire….”

In pieno sonno il ragazzo rispose quasi sorridendo:

“Lo so…. Sei bella anche tu.”

Il cuore della rossa impazzì completamente e quest’ultima aveva paura di svegliare il ragazzo, visto che era appoggiato al suo petto e poteva sentire quel tamburo indiavolato, allora se lo staccò un po’ e lo fece sdraiare nuovamente, ora lo poteva vedere di fronte a se dormire tranquillamente, soprattutto dopo averlo rassicurato lei stessa. La Second rimase incanta ad osservare quelle labbra, così rosee, dopotutto lei e Nadia gli avevano messo il lucidalabbra, senza accorgersene iniziò ad avvicinare la sua testa a quella dell’addormentato, mancavano pochi centimetri e finalmente le loro bocche si sarebbero unite, Asuka sentiva quel respiro fargli il solletico, ma stavolta resistette al tappargli il naso, oramai era una questione di millimetri, anche la rossa chiuse gli occhi, ma sul più bello sentì i passi per le scale, si alzò di scatto e come Nadia entrò gli disse un po’ bruscamente:

“Nadia, la prossima volta cerca di trovare i tempi giusti per arrivare.”

Esterrefatta la castana:

“Ehh?…… lasciamo stare… PRESO!….. ma poi cosa usiamo per riempirlo?”

“A questo ci penso io, adesso aiutami.”

Sollevarono ancora una volta il ragazzo mentendolo seduto e lì gli fecero indossare il nuovo accessorio mentre Asuka dirigeva la sorella che trafficava dietro la schiena del fratello:

“Bene, adesso che gli abbiamo infilato le braccia bisogna agganciarlo… C’è la fai Bechy?”

“Fatto, sui gancetti più larghi, adesso regoliamo le bretelline.”

“Adesso dammi un paio di calze da ginnastica e appallottolale.”

La castana eseguì gli ordini della sorella e gli porse quelle due sfere che la rossa sistemò dove sapeva, poi si fece dare la maglia e rivestì il fratello, lo riappoggiò al letto, riagganciò le bretelle della salopette e alla sorella si mise a rimirare il loro capolavoro oramai concluso, dopo poco a Nadia scappò un commento abbastanza capriccioso:

“Uffa, adesso anche Shinji le ha più grandi delle mie.”

“Piantala lì di dire stupidate, è solo uno scherzo, non vedo l’ora di vedere la faccia che fa appena si accorge di come lo abbiamo conciato.”

“Asuka, credo che stavolta la mamma non c’è la farà passare liscia.”

“Lo credo pure io, l’importante è mettere a posto tutto prima che arrivino lei ed il papà.”

“Vero…. Gli mettiamo anche il profumo della mamma?”

“No…….Ma si dai, vai a prenderlo.”

La Castana andò e tornò in un lampo e sempre velocemente spruzzò il profumo sul collo del fratello e subito dopo riportò al suo posto l’ambita boccetta per poi scendere con la sorella in salotto.

Mentre Asuka e Bechy facevano la loro birichinata, in una casa non molto lontana un paio di ragazzi teneramente discutevano seduti in giardino, quei ragazzi erano la Capoclasse Hikari e il suo moroso Toji, la ragazza molto teneramente parlava:

“Toji, sono passati più di quattro mesi dal tuo incidente, ma sei di nuovo in piedi, è tutto merito tuo.”

“No, il merito è anche il tuo, se non venivi te a confortarmi in ospedale e se non c’eri tu a sgridarmi quando volevo mollare tutto, non sarei qui adesso.”

“Si, ma io..”

“Tu lo hai fatto per me e di questo ti ringrazio.”

Arrossendo la ragazza:

“Toji, dai….”

“Comunque non mi sarei mai aspettato che grazie a delle protesi di poter tornare a camminare, anche se sembro uno storpio senza gamba e senza braccio….”

Ridendo un po’:

“Dimenticavo, ma io SONO uno storpio senza gamba e senza braccio.”

Severamente la capoclasse:

“Piantala di parlare così di te!”

“E perché non dovrei, adesso posso vivere una vita più o meno normale e poi se rido delle mie disgrazie vuol dire che sto bene….”

Il ragazzo si fermò di colpo con un’espressione malinconica, Hikari capì subito quello che gli stava passando nella testa e gli domandò:

“Stai ancora pensando a Shinji, vero?”

Rammaricato Toji:

“Si, ogni tanto ci penso. Non sono più andato a trovarlo al cimitero, ma non c’è la faccio, eppure dovrei andarci, lui nell’Eva ha perso la vita, invece io sono qui a ridere su quattro pezzi di fibra di carbonio attaccati al mio corpo.”

“Non fare così dai…. Facciamo una bella cosa, andiamo a trovare Asuka e Misato, magari una visita dopo così tanto tempo gli farà piacere.”

“Hai ragione, dopotutto tu e Asuka eravate buone amiche, poi voglio conoscere meglio Nadia.”

Alla ragazza con le lentiggini si irritò visto le ultime parole del ragazzo e con tono severo:

“Chi vorresti conoscere tu?”

Toji ridacchiando:

“Nadia…. Non dirmi che sei gelosa.”

La ragazza passò da una espressione severa ad una imbarazzata ed arrossendo balbettò:

“Chi, io…..no, ma scherzi… gelosa… no.”

Continuando a punzecchiarla il ragazzo:

“Ed invece lo sei.”

“Toji, smettila per favore.”

“Ho indovinato.”

I due si avvicinarono molto e stavano per darsi un bacio, ma il campanello della porta di casa li interruppe tra le imprecazioni del ragazzo:

“Ma è mai possibile! Oggi non è venuto ancora nessuno ed arrivano proprio adesso.”

La ragazza corse ad aprire la porta dicendo:

“Lascia stare, è sempre così.”

Hikarì aprì la porta e si trovò davanti Kensuke con un’espressione estremamente seria, espressione che usa quando la cosa è della massima importanza, salutò la ragazza molto freddamente domandando anche:

“Buongiorno capoclasse, Toji è qui?”

“Ciao Kensuke, certo che è qui, è casa sua.”

“Dovrei parlargli.”

“E’ in giardino, vieni.”

I due si recarono dietro la casa e come Toji vide l’amico lo salutò abbastanza in malomodo:

“Buongiorno Kensuke. Dovevo immaginarmelo che eri tu ad interromperci.”

“Interrompere cosa?”

Hikari sbuffando:

“Niente.”

Kensuke riprese a parlare seriamente:

“Ho delle novità sulla Nerv.”

Toji, sempre più nervoso:

“Ed a noi non c’è ne frega un bel niente e soprattutto non voglio avere per casa quelli del loro servizio di sicurezza per colpa di qualche tuo filmato fatto in una delle tue stupide missioni.”

“Vedi Toji, se non avevo la telecamera oggi avrei creduto di aver visto un fantasma.”

“Si, diventerai tu un fantasma se continuerai ad immischiarti in cose più grandi di te, dai retta ad un amico.”

“Ho visto Shinji.”

Di primo acchito Toji avrebbe voluto prendere l’otaku e spedirlo fuori di casa a calci nel sedere, ma dopo aver sentito bene il tono della sua voce si accorse che non stava mentendo, erano da anni che si conoscevano e sapeva bene quando Kensuke mentiva e quando diceva la verità, allora cercò di fare chiarezza prendendo prima un lungo respiro:

“Dimmi, dove l’avresti visto?”

“Al centro commerciale, a fare spese.”

Toji iniziò sarcastico:

“E’ plausibile, sarà andato a prendersi dei fiori nuovi per la propria lapide.”

Stavolta fu Kensuke ad arrabbiarsi:

“Toji, non è il momento di scherzare.”

Anche Hikari entrò nel vivo del discorso:

“Kensuke, quello che scherza sei tu e con uno scherzo di cattivo gusto.”

“Ascoltatemi, c’è dell’altro e per me il funerale di Shinji era solo una copertura per coprire qualcosa di più grosso.”

Ancora la capoclasse screditò il compagno:

“Piantala di dire sciocchezze .”

“Ho le prove.”

Tirò fuori la telecamera, aprì lo schermo ed iniziò a far scorrere le immagini  dicendo:

“Li ho filmati due ore fa al centro commerciale.”

Fece un fermo immagine ed iniziò a indicare le tre persone raffigurate nel video, prima mise il dito sulla persona coi capelli rossi:

“Questa è Asuka…”

Poi indicò la castana:

“…Questa invece è Nadia, la figlia del maggiore Katsuragi…”

Toji dubbioso:

“E con questo?”

“Allora vedete questa ragazza con la salopette rosa, la maglietta a righe rosse che indossa il cappello rosa.”

“Si, allora, sarà una loro amica.”

“Invece no.”

Facendo scorrere le immagini al rallentatore poterono vedere Bechy, che togliendo il cappello alla ‘ragazza misteriosa ’, mostrò la vera identità di quest’ultima con la successiva solenne affermazione dell’otaku:

“E’ Shinji.”

Il silenzio calò tra i tre e poco dopo Kensuke diede la sua spiegazione scientifica:

“Ci ho riflettuto un po’ e dopo un paio di ricerche su internet sono arrivato alla conclusione.”

Ancora scossi per la recente scoperta Hikari e Toji rimasero in silenzio ad osservare quelle immagini e successivamente la capoclasse:

“Spiegati.”

Prendendo il fiato Kensuke illuminò i due:

“Allora, a mio parere Shinji soffre di disturbo dell’orientamento sessuale, ovvero, nel suo caso ha il cervello di una ragazza nel corpo di un ragazzo, fino ad ora ha sempre creduto di essere maschio quando in realtà è femmina, per questo fino ad adesso non ha manifestato alcun problema, poi quando è venuto qui a Neo Tokyio Tre è stato molto a contatto con due esponenti del suo stesso sesso celebrare, ovvero Asuka ed il Maggiore, probabilmente la loro convivenza ha fatto uscire allo scoperto la parte femminile di Shinji.”

Toji non voleva crederci:

“Kensuke, mi sembra che tu stia raccontando un sacco di balle.”

“No, mio caro, è tutto documentato scientificamente, poi ragiona, Shinji è così gentile, ordinato e svolgeva sempre lui le faccende domestiche e poi non si vestiva come Asuka?”

“Vero, ma era per combattere gli angeli.”

“Magari era una copertura, magari Shinji vestito così era più tranquillo ed otteneva migliori risultati a bordo dell’Eva… Adesso fatemi continuare. Allora per la nostra legge è consentito il cambio di sesso, ma solo nella maggiore età, però il processo di transizione lo si può iniziare già da bambini se si riscontrano i disturbi dell’orientamento sessuale.”

Hikari anche lei dubbiosa:

“Cioè?”

“Allora, prima cosa si inizia con l’assunzioni di ormoni femminili per modificare il proprio corpo, cresce il seno, la pelle diventa più morbida e liscia, i capelli diventano più lunghi, cambia anche la voce visto che il timbro vocale si acquisisce durante la pubertà. Vi dirò di più, se il trattamento inizia prima della pubertà o durante quest’ultima i risultati finali sono migliori e per finire c’è l’operazione sui genitali.”

Qui l’otaku fece il segno della forbice con le dita verso di Toji e quest’ultimo ebbe un’ espressione abbastanza dolorosa pensandoci, poi il ragazzo con gli occhiali continuò:

“Per finire c’è la questione burocratica, che in un certo senso non è meno importante di quella fisica, ovvero la registrazione all’anagrafe col nuovo sesso e qui entra in ballo la Nerv.”

Toji ancora molto frastornato:

“Ehhh, che c’entra la Nerv adesso?”

“C’entra, c’entra. Vedi la Nerv è potente e sopra ogni regola, inoltre posso dire che Shinji viene aiutato dalla Nerv stessa a diventare quello che sta diventando. Ciò riflettuto un po’ e poi ho fatto due più due. La Nerv ha un ospedale interno molto all’avanguardia  per quanto riguarda la neurologia e la psicologia, inoltre i children sono sempre tenuti sotto controllo sia per quanto riguarda il loro stato di salute fisico e soprattutto mentale, magari durante qualche test sulla personalità di Shinji si sono accorti della sua ‘Femminilità’ e siccome a loro servono piloti sempre all’altezza hanno deciso di aiutarlo a diventare donna, infine lui era il figlio del comandante per cui avranno di certo avuto un occhio di riguardo.”

Hikari stupita:

“Cosa c’entra col finto funerale?”

“E’ la questione burocratica che vi dicevo prima, bisognava togliere di scena il Shinji maschio se volevano far entrare il Shinji femmina e cosa c’è di meglio di un funerale per far sparire una persona? Persona che si è trovata spesso a che fare con la morte nella battaglia contro gli angeli. Persona della quale non c’è nemmeno il corpo…. Ora che Shinji ragazzo non c’è più per loro sarà stato semplice creare un Shinji femmina falsificando qualche certificato di nascita.”

Toji rimasto a bocca asciutta dopo un attimo di silenzio riprese a parlare desolatamente:

“Anche se la cosa mi sembra incredibile tutto fila, il tuo ragionamento non fa una piega.”

Hikari anche lei sconvolta:

“Se è così noi che possiamo fare?”

Kensuke:

“Niente, se è un’operazione della Nerv proprio un bel niente.”

L’ex Fourt Children batté il pugno sul tavolo e molto deciso disse:

“Solo una cosa possiamo fare: ESSERGLI AMICI! Non me ne frega niente se Shinji ora è una ragazza ed di sicuro avrà un altro nome. Io so solo una cosa, che ha sofferto molto, sofferto per proteggerci e questo non lo posso dimenticare, quando lo 01 ha fatto a pezzi la mia Entry-Plug mi hanno detto che Shinji piangeva, che non poteva fare niente e che poi si è pure ribellato. Se Shinji è contento così dobbiamo esserlo pure noi, magari adesso da ragazza troverà quella felicità che non ha mai avuto.”

Hikari guardava incantata il suo compagno, che in quel momento era così deciso e sapeva di fare la cosa giusta, cosa dettata dal suo cuore, Toji finì il discorso con una proposta che sembrava un ordine:

“Ora andiamo a trovarli così potrò conoscere questa nuova compagna di classe.”

I tre si prepararono e si diressero al vecchio appartamento del maggiore dove trovarono un cartello sulla porta che annunciava il cambio di residenza, ma non si fecero scoraggiare, dopo una mezz’ora furono di fronte alla villetta dei Katsuragi e Kensuke commentò:

“Bella casetta, però prendono bene quelli della Nerv.”

Toji stizzito:

“Zitto tu! Mi raccomando se lui, cioè lei è qui niente battute del cavolo, mettiamoci in testa che ora è una ragazza e va trattata come tale.”

I tre restarono ancora un attimo ad osservare l’esterno della casa mentre nel salotto dell’abitazione Nadia domandava ad Asuka:

“Secondo te, quando si sveglia lo sentiremo urlare?”

“Non credo, conoscendolo non se ne accorgerà nemmeno fino a quando non si vedrà allo specchio.”

“Se lo dici tu.”

Suonò il campanello, la Second andò ad aprire, fu molto sorpresa  nel trovarsi davanti i compagni di classe, soprattutto nel vedere Toji di nuovo in piedi, di fatto la Rossa molto stupita domandò:

“Toji, ma come fai?”

Il ragazzo non volle perdere l’occasione di esaltarsi di fronte alla rossa:

“Semplice, protesi al carbonio, leggere, comode e soprattutto eterne, ho l’andatura di un papero, ma almeno posso essere un po’ autosufficiente, per in braccio idem, ma almeno ho una mano finta che grazie a della molle mi permette di tenere piccoli oggetti.”

Giunse anche Nadia a dare un allegro benvenuto:

“Buongiorno, che bello siete venuti a trovare Asuka…. Ma tu non eri quello sulla sedia a rotelle?”

“Certo, ma ora ne faccio a meno!”

I tre entrarono, Asuka e Hikari si scambiarono un abbraccio tra i convenevoli di rito e quando furono finiti la Second disse alla coppietta:

“Allora voi due state insieme?”

Allegramente rispose la capoclasse stringendosi al braccio destro del moroso:

“Si, vero, sai t’è l’ho sempre detto che Toji è un tenerone.”

Nadia stringendosi le spalle esclamò:

“Ma che bello, chissà quante volte vi sarete baciati.”

Asuka:

“Non ascoltatela, lei pensa solo ai baci ed alle cose carine.”

Si sentirono dei passi provenire dalle scale, Shinji, che in quel momento era Shinobu visto lo scherzo architettatogli dalle sorelle, apparve inaspettatamente davanti a Toji ed entrambi restarono immobili ad osservarsi con gli occhi sbarrati, il ragazzo dai capelli castani molto sorpreso pensava :

>Toji?, mi avevano detto che non avevi più una gamba ed un braccio, invece sei qui in piedi di fronte a me? Com’è possibile?<

Il Third muoveva frettolosamente gli occhi per osservare gli arti dell’amico, ignaro sulla propria situazione, infatti aveva la faccia completamente truccata, una buona dose di fondotinta dava lucentezza alla pelle, le labbra brillavano illuminate dai raggi del sole che stava tramontando, inoltre aveva le palpebre blu e gli occhi contornati da lunghe ciglia e da una sottile venatura fatta dall’Eyeline. Toji rimase scioccato nel vedere quel seno così sodo e nel sentire quel dolce profumo di lavanda penetrargli nel naso, il Fourt molto nervosamente cercava di riflettere:

>OH MIO DIO! Allora è vero! Sei una ragazza adesso.. Kensuke ha ragione… Continui a guardare le mie gambe e le mie braccia… è vero tu non ne sai niente…<

Quasi balbettando l’Ex Children spiegò la situazione al Third:

“Beh, vedi sono protesi… gamba e braccio artificiali… niente di particolare, ma almeno cammino a qualche maniera…”

Suzuhara continuava a tentare di pensare qualcosa che avesse della logica:

>Adesso tocca a lui spiegarsi… cioè a lei…. non sa come iniziare… E’ più che ragionevole… dovrò fare io la prima mossa…. Cosa gli posso dire…. Pensa Toji, pensa!… Allora è una ragazza…. Cosa si dice alle ragazze…. CERTO!… Si fanno i complimenti sulla loro bellezza… che stupido non pensarci prima.<

Facendo un piccolo sorriso il Fourt parlò molto nervosamente a quella figura di fronte a lui:

“Sei…Sei… Sei molto carina così.”

Sul volto di Shinji apparve un’espressione alquanto seria e commentò:

“Questi sono vestiti unisex, cioè vanno bene sia per maschi che per femmine.”

Toji aveva ancora la testa nel pallone:

>Cavolo, ha capito che lo sto guardando male, penserà che sono qui per prenderlo… cioè prenderla in giro…. Devo rimediare subito… Gli dirò che non me  importa niente se era un maschio ed ora è femmina.<

Molto deciso rispose:

“Vedi, per me non ha alcuna importanza se tu indossi i pantaloni o la gonna, mi importa solo che tu sia felice e per me stai bene con tutto.”

Shinji era frastornato da quel discorso e con tono serio cercò spiegazioni:

“Si può sapere che cosa vai a dire.”

Entrò anche Kensuke nel vivo del discorso:

“Vedi…. sappiamo che cosa ti sta accadendo e noi ti appoggiamo, questo è per farti capire che siamo tuoi amici anche se ora sei una ragazza.”

Shinji si stava arrabbiando:

“Kensuke, come fai a dire che io sono una ragazza, va bene che indosso questi vestiti ma...”

Toji:

“Lo capiamo dai tuoi vestiti, dal trucco e dalle tue poppe.”

Il third abbassò lo sguardo e poté vedere quell’abbondante rigonfiamento sotto la maglia, si mise le braccia incrociate sul petto come per coprirsi, successivamente si girò verso lo specchio che aveva accanto per osservare la sua figura, come capì di avere un seno e la faccia truccata fu pervaso istantaneamente da un forte senso di vergogna, arrossì di colpo e chinandosi a terra iniziò a tremare, Hikari vedendolo in quello stato si acquattò accanto e tenendogli le mani sulle spalle e sussurrandogli molto dolcemente:

“Non preoccuparti cara, non è colpa tua se i ragazzi sono solo dei rozzi barbari.”

La capoclasse si rialzò e attaccò il moroso:

“SEI IL SOLITO IMBECILLE. Ma si può sapere come ti rivolgi ad una signorina?! Le ‘poppe’, cosa credi che siamo dei giocattoli. Visto l’hai fatta piangere. Begli amici che siete. Poverina già sta passando una fase delicata e voi la trattate così.”

La Second e la Sixth avevano assistito a tutto, ma non riuscirono a dire niente, un po’ per curiosità ed un po’ per il fatto che la situazione gli era sfuggita di mano, ma dopo la sfuriata della capoclasse, Asuka capì che doveva far finire il gioco:

“Hikari, Toji, Kensuke, è tutto uno scherzo fatto da me e Bechy a Shinji, voi siete solo delle ignare vittime….”

Dalla porta la voce seria di Misato interruppe la Second:

“Posso considerarla la vostra confessione?”

Per Asuka e Bechy era l’inizio della fine, ora erano loro quelle impietrite dalla paura, anche Rioji diede manforte alla futura sposa:

“Ragazze, stavolta l’avete combinata proprio grossa, conciare così Shinji, stavolta vostra madre sarà implacabile.”

Misato andò dal suo ometto e chinandosi al suo fianco si rivolse agli ospiti:

“Intanto che io riparo al danno che hanno fatto quelle due oche accomodatevi in salotto.”

Poi alzando la voce:

“Rioji, occupatene tu, poi tieni d’occhio le tue figlie che non ne combinino delle altre e soprattutto che si scusino.”

Misato tirò il third in camera sua, lo fece sedere sul letto e lì iniziò a pulirlo con le sue salviettine per lavare il trucco e mentre ripuliva il volto del ragazzo notò quell’espressione tra il triste e l’arrabbiato e molto dolcemente gli domandò:

“Cosa c’è adesso? Non ti sarai offeso per questo scherzo.”

Il ragazzo se ne stava zitto, allora il maggiore continuò a pulirlo e quando finì nuovamente gli parlò:

“Shinji, non preoccuparti, non lo hanno fatto con cattiveria, ma solo per giocare. Nadia è poco più che una bambina, mentre Asuka non vuole capire di essere ormai una donna…. è la solita testona... La conosci com’è.”

Finalmente il Third pronunciò qualche parola:

“Ma perché mi trattano così? Dopotutto sono il loro fratello, maggiore per giunta.”

“Lo fanno per giocare, ti hanno vestito come una ragazza solo per gioco e niente più. Probabilmente non se lo aspettavano neanche loro l’arrivo di Toji, Hikari e Kensuke e si sono trovate spiazzate anche loro, non volevano farti del male.”

Misato sforzò un sorriso e nuovamente parlò al suo ometto:

“Shinji, guarda il lato positivo, ci avresti mai pensato di avere un giorno due squinternate sorelle che ti fanno gli scherzi. Ieri notte quelle due sono venute a dormire con te perché volevano proteggerti e starti vicino, stanotte verranno lo stesso per farsi perdonare, conosco i miei due diavoletti…. Adesso levati la salopette e la maglia.”

Il ragazzo un po’ rincuorato eseguì quell’ordine e come Misato lo vide con indosso il reggiseno e le mutandine capì che quello portato da Shinji era un completo, avrebbe voluto dirgli allegramente: “Se vuoi ti presto le mie calze di nylon con il reggicalze, oppure vuoi una Guepiere?”, ma si trattenne per non infierire ancora, dopotutto Asuka e Nadia c’erano già andate veramente pesante ed aiutando il ragazzo a liberarsi da quella lingerie commentò:

“Certo che quelle due sono incredibili, sono riuscite proprio a farti vestire come una ragazza fino in fondo… Hanno usato il trucco delle calze appallottolate per ingrandire il seno… adesso che hai su solo le mutande vai in camera e vestiti come si deve vestire un ragazzo, chiaro! Cambiati anche le mutande che dopo una lavata ridiamo tutto a Mariko.”

“Ok.”

“Shinji…. Fammi un favore, cerca di imparare qualcosa da Rioji.”

Il ragazzo, dirigendosi verso la porta, annuì, però fu fermato dalla donna:

“Shinji… ti voglio bene….”

Come il children aprì la porta fu nuovamente bloccato dal Maggiore:

“...te ne vogliono un sacco anche loro.”

Il third uscì e si recò in camera sua a vestirsi mentre il maggiore sistemò i vestiti, si buttò sul letto e mentre osservava il soffitto pensava:

>Incredibile. Quelle due sono pestifere anche senza di Rei… ma stavolta la pagheranno cara, soprattutto hanno osato usare il mio profumo…. Però non c’avrei mai pensato vedere Shinji così femminile, eppure come ho fatto a credere che Nadia fosse lui? Spero di avere le spiegazioni il più presto possibile, questi dubbi mi stanno veramente sfiancando, anche se mi basta pensare a loro tre per dimenticare le mie preoccupazioni.<

Misato continuò a riflettere sui suoi tre ragazzi e senza accorgersene si appisolò.

Ritorna all'indice


Capitolo 54
*** Capitolo54 ***


NewGirlEntry054 Capitolo 54

Intanto in salotto Hikari, Toji, e Kensuke stavano ascoltando il racconto che Kaji si stava inventando al momento:

“… vedete, per poter smascherare delle talpe all’interno della Nerv abbiamo organizzato la finta morte di Shinji per poterli farli uscire allo scoperto, è stata un’operazione lunga, complessa e soprattutto molto riservata visto che non potevamo fidarci di nessuno.”

Kensuke:

“Li avete presi?”

“Si, grazie a questa messa in scena.”

Toji:

“Cosa volevano?”

L’uomo rispose rimanendo sul vago:

“Non lo sappiamo, dobbiamo ancora interrogarli, ma credo che erano interessati a rapire Shinji per poterci ricattare, oppure volevano dei dettagli sulle tecnologie usate per gli Evangelion.”

La capoclasse non era convinta di quella spiegazione, ma soprattutto non gli andava giù il fatto di essere stata presa in giro in quel modo:

“Ed allora avete finto il funerale.”

“Purtroppo affinché la cosa andasse a buon fine abbiamo dovuto spingerci fino a lì, sapete com’è se vuoi ingannare il tuo nemico, devi prima ingannare il tuo amico.”

Kensuke era entusiasta di essere venuto a conoscenza di quell’operazione militare e battendo il pugno sul tavolo:

“Ecco! Questa si che si chiama azione d’Intelligence, io c’ero quasi vicino a capire tutto.”

Toji, dopo aver sentito quel complimento rimproverò duramente l’amico:

“TU COSA? AVEVI CAPITO CHE? Ma se hai fatto credere a me ed ad Hikari che Shinji stava diventando una ragazza…. Sei un cretino!”

Anche la ragazza sgridò il ragazzo con gli occhiali:

“Toji ha ragione, hai visto una cosa e non ti sei fermato a riflettere, ma sei partito con le tue interpretazioni strampalate non pensando a nient’altro.”

Cercando di scagionarsi Kensuke si espresse abbastanza abbacchiato:

“Ma scusate, come potevo sapere, poi l’avete visto anche voi come era conciato Shinji, avrebbe potuto sbagliarsi chiunque.”

Ancora la capoclasse:

“Sbagliare è un conto, ma montare tutte le tue teorie è un’altra cosa.”

Rioji stranito domandò:

“Quali teorie?”

 Stavolta fu Toji a rispondere:

“Vede sig. Kaji, Kensuke è venuto da noi dicendo che Shinji aveva il cervello di una ragazza dentro un corpo da ragazzo… più o meno suonava così… e che voi della Nerv lo stavate facendo diventare una donna, in modo tale da rendere lui felice e voi avere un ottimo pilota.”

Con un’espressione allibita l’uomo commentò:

“Che fantasia! E voi sareste venuti qui a dirgli che non vi importava niente di tutto ciò.”

“Esatto. Non sa quello che ho passato vedendolo così…. Ma perché era vestito così?”

A Kaji restò muto un attimo a riflettere cosa avrebbe potuto inventarsi ed alla fine:

“Quelli sono i vestiti di una nostra amica di famiglia che ci ha prestato, vedete per mantenere meglio nascosto Shinji abbiamo sistemato la sua roba in un magazzino in città, lasciandogli solo un cambio, però durante l’ultima battaglia il magazzino è andato distrutto e con esso il suo guardaroba, non avevamo nulla da fargli mettere ci siamo dovuti arrangiare, poi il trucco ed il seno finto sarà stato lo scherzo che quelle due gli hanno fatto mentre dormiva.”

Per essere sicuro di non subire altri interrogativi il responsabile della sicurezza continuò il discorso severamente:

“Io vi ho detto anche troppo, adesso mi dovete prometterete, anzi giurare che non ne farete parola con nessuno delle cose che vi ho appena riferito, chiaro? e sopratutto non dovrete parlarne con nessuno, neanche tra di noi!”

I tre annuirono silenziosamente, quando Rioji capì che non avrebbero più menzionato la questione li volle rassicurare:

“Non preoccupatevi, ora Shinji sarà felice con Me, Misato, Asuka e Bechy e formeremo una bella famiglia noi cinque.”

Lo stupore attraversò i ragazzi che contemporaneamente dissero:

“Ehhh?!”

Di fronte a quelle espressioni allibite l’uomo si spiegò ancora:

“Vedete, io e Misato ci sposeremo a breve, mentre Asuka, Nadia e Shinji li abbiamo adottati, per dire l’esattezza abbiamo adottato Asuka e Nadia, per Shinji mancano le pratiche legali.”

La capoclasse fu la prima a congratularsi:

“Ma che bello! Così vi sposate. Cavoli, possibile che Asuka non mi abbia detto niente, va bene che è da un pel po’ che non ci sentiamo, ma queste sono delle belle notizie. Dov’è che gli tiro le orecchie?”

L’uomo serenamente diede la risposta:

“Sarà in cucina con sua sorella a dire le loro ultime preghiere prima chi Misato le punisca.”

Toji tra il dubbioso e l’esterrefatto:

“Non sarà così severo il maggiore?”

“Purtroppo per loro si, dopotutto la carriera militare è ordine e disciplina, cosa che Asuka e Bechy faticano a comprendere.”

In cucina le children non stavano esattamente pregando, ma sedute al tavolo una di fronte all’altra si guardavano negli occhi e cercavano di ipotizzare la loro sorte, Asuka a voce bassa ed inquieta descrisse la prima ipotesi:

“Ci farà fare i lavori domestici per un anno intero.”

Anche la Castana era alquanto preoccupata:

“Per me non ci farà uscire di casa per sei mesi.”

Ad un certo punto spalancarono gli occhi e con voce tremante la Second:

“Mi fa già male il sedere solo a pensarci.”

Piagnucolando la Castana:

“Ummm. A chi lo dici.”

Furono interrotte dalla voce di Kaji che dal divano le chiamò:

“Ragazze, venite di qui coi vostri amici.”

Le due giunsero in salotto con un’aria abbastanza abbattuta, Toji vedendole le prese in giro:

“Poverine, adesso la mamma vi mette in punizione.”

Asuka con un poco di determinazione:

“Fai silenzio, se conoscessi meglio mia mamma tremeresti anche tu.”

Finalmente giunse anche Shinji e stavolta indossava un paio di braghe lunghe ed una maglietta colorata e quando Toji lo vide per lui fu un vero sollievo:

“Finalmente ti vedo con qualcosa di maschile, ora sono tranquillo.”

Anche Bechy volle fare i complimenti al fratello per farsi perdonare un po’:

“E’ vero, sei carino anche così.”

Il Third diede un’occhiata di puro ghiaccio verso le sorelle dicendogli duramente:

“Io con voi non ci parlo!”

Poi guardò l’amico seduto sul divano e gli si rivolse molto rammaricato:

“Toji, scusami... per quello che ti ho fatto.”

L’altro ragazzo rispose:

“Shinji, lascia stare, non è stata colpa tua.”

Al ragazzo dai capelli castani iniziarono a venire le lacrime agli occhi, ma l’amico lo bloccò dicendogli energicamente:

“Dimentichiamoci di questa storia, è tutta colpa di quell’angelo e basta! Né tu, né io, né nessun’altro ha la responsabilità di ciò che mi è accaduto. Guardami ora, nonostante tutto io sono ancora in piedi e sono sempre più deciso ad andare avanti.”

Vedendo quei occhi umidi il Fourth sgridò il Third:

“Adesso non metterti a piangere come una femminuccia….”

Continuò molto più allegramente:

“…Non hai i vestiti adatti, erano meglio quelli di prima.”

Shinji si riprese subito e seccatamene rispose:

“Toji, è stato uno scherzo delle mie sorelle.”

“Lo so, certo che anche tu ora hai le tue gatte da pelare con queste due pesti.”

Il Third diede una veloce occhiata alle due, che erano rimaste in piedi a fianco del divano con un’espressione veramente mortificata, voltò nuovamente lo sguardo verso l’amico e disse forzando un sorrisino:

“eh..si... Dopotutto ora sono il loro fratello maggiore.”

L’orologio suonò le sette e la capoclasse allarmata fece capire che era il momento d’andare:

“Ahhh!!!! Toji… Sono le sette! Tra mezz’ora mia sorella mi passa a prendere se ritardo lo senti mio padre…. Dobbiamo andare.”

“Cavoli! E’ vero.”

I tre si congedarono, Hikari fu la prima dirigendosi verso l’uscita:

“Scusate, ma dobbiamo proprio andare… E’ una storia lunga.”

Kaji non volle contrastare quella fretta:

“Andate pure, ci spiegheremo meglio la prossima volta, magari a tavola.”

Kensuke uscendo dalla porta:

“Si, Si! Magari mi racconterà altre strategie.”

Toji seccato:

“Ma sta zitto! Adesso facciamo i conti te e le tue strategie del cavolo, belle figure mi fai fare.”

Dopo l’uscita di quel trio i Katsuragi rimasero soli, Shinji andò a vedersi un po’ di TV insieme al nuovo papà mentre Asuka e Bechy prepararono la cena, per loro era una manovra atta a calmare la madre, anche se sapevano che l’operazione di arruffianamento era poco efficace. In salotto, durante una pausa pubblicitaria, Shinji si rivolse a Rioji:

“Sig…..Papà… certo che se se Toji e gli altri sono venuti a trovarmi vuol dire che ci tengono a me.”

“Certo, altrimenti che amici sareste?… Vedo che la cosa l’hai apprezzata.”

“Si, però per colpa di quelle due…”

“Lascia stare, troverai il modo di vendicarti, però dopo che Misato abbia adempiuto hai suoi doveri di madre.”

“Ma sono sempre così?”

“Più o meno si, mi raccomando trattale bene, soprattutto Bechy, è molto sensibile, forse più sensibile di te.”

“Va bene, dopotutto sono o non sono il loro ‘Fratellone’”

Sorridendo l’uomo:

“Esatto.”

 Dopo una mezz’ora il pasto fu servito in tavola, tutti si sedettero, ma mancava solo Misato, allora Rioji salì in camera a chiamarla e la dovette destare dal suo placido riposo, come la donna riuscì a parlare dopo vari sbadigli disse al compagno:

“La notte insonne si è fatta sentire, li ho persino sognati quei tre.”

“Ed adesso ti aspettano giù per mangiare.”

“Arrivo.”

I due scesero e consumarono tranquillamente il pasto, l’argomento portante del colloquio era naturalmente la visita di Toji, Hikari e Kensuke, Misato non toccò mai il tasto dello scherzo a Shinji e questo fece ben sperare nelle due children. Queste ultime, finita la cena lavarono tutto e quando andarono in salotto, dove sul divano era presente Shinji e sulla poltrona il padre, a quel punto credettero di averla fatta franca, ma la madre le invitò in camera e lì iniziarono i dolori. Le ragazze passarono veramente un brutto quarto d‘ora, ma alla fine ritornarono in salotto con le facce segnate dal pianto e con Nadia che mugugnava alla sorella:

“Quella per il profumo mi ha fatto più male, e a te?”

La rossa annuì dicendo:

“Anche a me, non la facevo così gelosa di quella boccetta.”

Shinji ignaro di tutto domandò alle due:

“Ma cosa vi è successo?”

La castana sedendosi, molto lentamente, a sinistra del Third, rispose tra i lamenti:

“Ahia…..la mamma… Aaaahhh… ci ha detto di non farti più….. scherzi …..Ahhh del generehhh…”

Anche Asuka, che si era seduta dall’altra parte, anche la Rossa versava nelle medesime condizioni, però riuscì a dare un prezioso consiglio al ragazzo:

“Shinji, non fare mai arrabbiare la mamma.”

Solo allora il ragazzo capì quello che era successo alle due, più che altro ai loro sederi, avrebbe voluto farsi una bella risata per vendicarsi, ma non ci riusciva, stava male anche lui per le sorelle, soprattutto sentendo quei lamenti, allora andò nelle camere delle due e fece ritorno con i  pupazzi  che consegnò tra le braccia delle rispettive proprietarie, le quali lo ringraziarono per quel gesto così carino, arrivò anche Misato e il Third la vide la squadrò con lo sguardo e severamente gli disse:

“Mamma! Possiamo parlare?”

“Certo, andiamo in cucina.”

“Meglio di no.”

Sbuffando la donna:

“Allora su in camera mia.”

I due salirono e come furono nella stanza rimasero in piedi uno di fronte all’altra e Shinji molto severamente sgridò la madre:

“Perchè le hai punite così duramente?”

Con un tono altrettanto serio il Maggiore rispose:

“Perché se lo meritavano, dopo come ti hanno trattato la cosa era inevitabile e loro lo sanno che non devono comportarsi così.”

“E con questo?  Non ti è sembrata un’esagerazione?”

“No, quelle due hanno bisogno di capire che le altre persone vanno rispettate, cosa che non hanno fatto con te.”

“Si, ma io posso sopportare.”

“Io no, non voglio che quelle due ti credano il loro zimbello.”

“Però, prima della mia scomparsa Asuka faceva lo stesso e tu non dicevi praticamente niente.”

“Questo lo so e mi dispiace, ma ora io non posso sopportare che voi tre vi facciate del male a vicenda!”

Ancora molto agitato Shinji urlò:

“Si può sapere che vi ha preso a tutti?! Io non so niente di niente ed ora vi trovo così cambiati, sopratutto tu, ma si può sapere cos’è successo?

“Sono diventata madre! Ecco cosa è successo! Il mio ruolo oltre a coccolarvi è quello di punirvi quando vi comportate male.”

“Ecco ci risiamo con le solite... Come con mio padre quando mi ha abbandonato… E’ per il vostro bene... Fa più male a me che ha a te…. Un giorno capirai…. E tutte le altre stronzate del genere…”

Misato mollò un paio di ceffoni a Shinji, ceffoni che poterono sentire anche al piano sottostante, poi gli prese il viso arrossato nelle sue mani e tra il dolce ed il severo:

“Non voglio che tu pronunci ancora parole del genere, qui dentro ci si comporta bene e nel rispetto delle buone maniere. Comunque ricordati che sono in grado di prendere a sculaccioni te e le tue due sorelle.”

Shinji voleva fuggire da quella presa, ma gli occhi corvini di Misto lo paralizzarono e come la donna smise di parlare gli disse:

“Hai ragione mamma, non siamo dei barbari.”

La donna sorrise dicendogli:

“Shinji… grazie, mi hai chiamato mamma senza intoppi… Adesso andiamo giù a vedere un po’ di TV e poi a nanna.”

I due scesero e la donna si sedette in braccio al moroso, mentre Shinji prese il posto tra le due sorelle e come Nadia vide la faccia rossa del Third gli disse:

“T’è l’aveva detto Asuka di non fare arrabbiare la mamma, di sicuro avrai detto le parolaccie. Sei quello più grande dovresti darci l’esempio.”

Il ragazzo diresse lo sguardo verso la sorellina e quest’ultima:

“Come sei rosso, comunque non ti invidio, io e Asuka abbiamo i nostri Peluche e tu non hai niente da abbracciare, perché non prendi in braccio PenPen?”

Nel sentire pronunciare il suo nome il Pennuto uscì in giardino accelerando il passo e questo fece commentare il Children:

“E’ scappato, evidentemente non vuole stare vicino a voi, chissà che scherzi gli avete combinato.”

Indispettita la Sisth:

“Nessuno, a PenPen non gli facciamo scherzi.”

Tra il rammaricato ed il sarcastico il ragazzo commentò:

“Bene, li fate solo a me, sono contento.”

La Castana fece un’espressione molto dolce e grazie ai suoi occhioni si fece perdonare dal fratello:

“Ma tu sei il nostro fratellone e giochi con noi perché ci vuoi bene, mentre PenPen è un pinguino molto serio e riservato.”

Facendo un largo sorriso la Sisth continuò:

“Facciamo così, adesso tu alzi le tue braccia ed io e Asuka ci appoggiamo a te e tu abbracci le nostre testoline.”

Il Third fu pietrificato da quella idea e nei suoi occhi si poteva vedere l’imbarazzo, anche la Second era rimasta imbambolata e il loro stato di catalessi fu interrotto da Misato che dolcemente ordinò al suo ometto:

“Shinji, alza quelle braccia, le tue sorelle vogliono le coccole da te.”

Anche Rioji spronò il ragazzo:

“Shinji, è un dovere di fratello maggiore, io devo già coccolare vostra madre.”

Il ragazzo ancora intimorito alzò le braccia e Bechy gli si appoggiò contro, anche Asuka fece lo stesso, però grazie ad un energico strattone della sorella che la prese per una spalla e le fece appoggiare la testa sul petto del Third, a quel punto Shinji abbassò le braccia e le cinse intorno alle teste delle sorelle mentre venivano osservati dai genitori compiaciuti.
Bechy si addormentò praticamente subito, mentre Asuka rimaneva come paralizzata e pensava:

>Bechy è la solita, è riuscita a convincermi ad appoggiarmi a Shinji senza troppi problemi… Però com’è caldo, poi il suo braccio intorno alla mia testa, mi sento bene, sento il suo cuore, com’è regolare il suo battito ed il suo respiro, evidentemente deve stare bene anche lui. Perché oggi non sono riuscita a baciarlo, era così indifeso, quanto avrei voluto accarezzarlo ancora.<

Anche Shinji rifletteva su quella condizione:

>Bechy, Asuka, io dovrei proteggervi, ma mi sembra che siete in grado di farlo già da sole, comunque questo tepore è da molto che non lo assaporavo. Asuka, perché sei così cambiata, non mi dai più dello stupido e poi eri così mortificata per lo scherzo di oggi, come mai sei così adesso, sei così fragile mentre stai qui appoggiata al mio petto.<

Il Third inclinò la sua testa andandola ad appoggiare a quella della Second e quest’ultima continuava a riflettere stringendo sempre più forte Igor:

“Adesso ha appoggiato la sua testa alla mia… Perché.. oddio il mio cuore sta facendo come oggi… ASUKA calmati è Shinji e basta, tuo fratello…. Però non voglio che sia mio fratello uffa… perché non glielo dico, mi prenderà per una ingrata, prima lo concio come una bambola e poi gli dico che provo interesse per lui…. Che caos…”

Anche Shinji sentì il muscolo cardiaco della Second andare su di giri e nella sua mente continuava a discutere:

“Perché adesso gli batte forte il cuore, non ho fatto niente, cavoli… Asuka…… Vorrei sapere perché mi ricordo bene di te, ma non ricordo nulla degli ultimi 4 mesi…Aspetta, ma io mi ricordo che tu urlavi e poi più nulla.”

Anche il cuore del Third iniziò a prendere il ritmo di quello della Rossa e quest’ultima se ne accorse:

>Anche il suo cuore sta battendo forte… che faccio, possibile quando Bechy deve fare qualcosa dorme.<

I due restarono in quella situazione per altri dieci minuti, poi estenuati dai loro pensieri si addormentarono. Vedendo i tre nel regno di Morfeo, Rioji e Misato decisero di uscire in giardino a vedere le stelle seduti uno accanto all’altra sull’altalena a divanetto dove si baciarono e coccolarono, rimasero in quel dolce nido fino all’arrivo di un’assonnatissima Bechy che sbadigliando disse hai due:

“State guardando il cielo?”

Rioji un po’ in disappunto:

“Ma tu non stavi dormendo?”

“Si, ma mi sono appena svegliata. Cavolo quei due sono peggio della terra col sole, girano, girano, ma non si incontrano mai, bisogna spingerli a forza l’uno contro l’altra.”

I due furono basiti e stupefatta Misato parlò alla figlia:

“Bechy, tu cose ne sai? Sei piccola per questi discorsi.”

“Invece no, conosco bene Asuka e non so come anche Shinji, quei due continuano a cercarsi, ma non si vogliono trovare.”

Rioji:

“Piccola peste.”

“Io, ma dai papà è lampante che quei due si vogliono bene, adesso dormono uno accanto all’altra, sono così carini.”

Il maggiore:

“Tu sei una piccola impicciona, possibile che non pensi mai gli affari tuoi?”

“Lo so, però mamma guardali.”

La donna girò lo sguardo verso l’interno della casa dove vide i due figli teneramente addormentati con la Second avvolta nell’abbraccio del Third. Dopo qualche attimo rimasto ad ammirare la scena il maggiore commentò:

“Dopotutto gli opposti si attraggono.”

Nadia:

“Già!… Mamma, credi che troverò anche io un ragazzo come Asuka?”

“Certo, l’importante è che ti rispetti sempre.”

Anche Rioji disse:

“Altrimenti gli spezzo le gambe.”

“Papaaaa… sei il solito esagerato.”

Suonò la mezzanotte e la castana con un sorriso a 32 denti fece le felicitazioni alla madre:

“Mamma auguri. Buon compleanno.”

Rioji:

“Vero, ora è l’otto dicembre, auguri amore.”

I due si baciarono nuovamente sotto lo sguardo della figlioletta e come finirono quest’ultima:

“Io mamma il regalo t’è l’ho già fatto.”

“Davvero, cosa?”

“Asuka e Shinji sul divano.”

“Vero, però me ne fai un altro.”

“Cosa?”

“Mi prometti che tu e tua sorella farete le brave in modo da non prendervi più a sculaccioni?”

“mmm. Per me non c’è problema, ma per Asuka non garantisco niente.”

Rioji accarezzò la castana impartendogli l’ultimo ordine della giornata:

“Adesso tu e Spike andate a letto.”

“Ok, pensateci voi a Shinji ed ad Asuka.”

“Tu vai.”

La Sisth sparì nell’oscurità delle scale lasciando i due genitori con un complicato interrogativo che Misato esternò:

“Li svegliamo o no?”

“Non saprei, sono così dolci insieme.”

L’uomo abbracciò da dietro al morosa e parlandole nell’orecchio:

“Secondo te loro si amano?”

“Si, ma sono due testoni, nessuno dei due vuole fare la prima mossa.”

“Lasciali stare, sono poco più di due bambini, hanno tutta la vita di fronte.”

“Comunque credo che essendo stati separati per un po’ abbiano capito di provare qualcosa l’uno per l’altra.”

“Vero, sai questo meccanismo a funzionato anche con me e te, anche se sono passati degli anni.”

“Forse si, che dici, li svegliamo?”

“Ok, allora come vuoi procedere?”

“mmm... Aspetta.”

La donna si sedette accanto ai due e con una dolcezza incredibile gli parlò:

“Cuccioli, sveglia, dai, sono la mamma,… Su, forza in piedi e continuerete a dormire nel letto.”

I due aprirono lentamente gli occhi e come si accorsero di stare molto vicini balzarono in piedi completamente rossi e si scusarono a vicenda, il Third:

“Scusa Asuka, forse non volevi che ti abbracciassi.”

“No, scusami tu, ti ho usato come divano per dormire.”

Misato sapeva che era tardi ed allora mandò subito a letto i due:

“Adesso andate nelle vostre camere a dormire e ci si vede domani, più tardi passo a rimboccarvi le coperte.”

I due si diressero al piano superiore e poco dopo furono seguiti da Rioji e Misato e quando i due adulti furono nel letto la donna si rivolse al compagno:

“Però, eravamo così anche noi alla loro età?”

“Chi si ricorda ne è passato di tempo.”

“Dovevi vedere Shinji oggi in mutandine e reggiseno.”

Con tono quasi schifato:

“Mio Dio non farmici pensare.”

“Volevo dirgli se voleva una Geupire e delle calze di Nylon, ma mi sono astenuta, era già abbastanza irritato e no sapevo come avrebbe potuto reagire.”

“Misato cambiamo discorso perfavore.”

“Perché, cosa c’è di male, poi la colpa è delle tue figlie.”

“Lo so, però pensare a Shinji con indosso biancheria femminile non mi rende tranquillo.”

“Però quando credevamo che Bechy era lui ti andava bene?”

“Certo, è una ragazzina, per giunta molto carina.”

“Scusa un’ultima cosa, per i compagni di classe dei nostri figli cosa ti sei inventato?”

“Io poco, loro molto.”

“E?”

“Hanno creduto che Shinji stesse diventando una ragazza e che la Nerv lo stava assecondando fingendo un finto funerale.”

Stupita Misato:

“E tu?”

“Io gli ho detto che era un’operazione super segreta della Nerv per smascherare delle talpe che volevano rapire Shinji, non ricordo bene adesso.”

“Quelli sono venuti fino a qui a dire a Shinji che se diventava una ragazza sarebbero comunque restati amici.”

“Esatto.”

“Beh, un gesto carino.”

“Molto…. Dimenticavo, a quanto hai fatto ammontare la pena delle tue figlie?”

 “Sono arrivata a dieci più una a testa.”

“Ci sei andata pesante, stavolta.”

“Lo so, ma l’avevano fatta troppo grossa.”

“Come mai più una?”

“Hanno usato il mio profumo alla lavanda quando sanno benissimo che non devono usarlo.”

La donna si guardò la mano destra dicendo:

“Poi anche Shinji ha preso un paio di ceffoni, prossima volta impara a parlare bene, soprattutto con me.”

“Come sei intransigente.”

“Certo che lo sono, mica possiamo crescere dei teppisti.”

“Ordine e disciplina.”

“… e tanto amore.”

“Vero.”

La donna uscì dal letto dicendo:

“Mi stavo dimenticando, vado a mettere la crema a quelle due, quando ho finito di sculacciarle erano belle rosse.”

“Ok, io ti aspetto.”

La donna tornò dopo una decina di minuti e quando fu nuovamente sotto le coperte:

“Hanno ancora un bel rossore, stavolta ho veramente esagerato anche io.”

“L’importante è che capiscano.”

I due si addormentarono dopo essersi coccolati ancora un po’.

**********************************************
Lo so qualcuno mi odierà, ma era una scena troppo bella ed avevo tutti gli ingredienti, Shinji uscito dall'Eva senza vestiti, due case con 7 donne, due pestifere sorelle ed un Otaku con una forte immaginazione, inoltre continuare l'elastico sentimentale tra Shinji ed Asuka è troppo bello.
Grazie a tutti i recesori per i complimenti e le critiche.
*Andy Grimm: ti ringrazio per la nostra corrispondenza e la tua caparbietà nel convincermi a far tornare il Third, mi hai molto stimolato.
*Rembrant: Giustissime le tue considerazioni sul lato oscuro di Shinji, non ci avevo pensato e farci un piccolo riferimento non mi dispiacerebbe, però come fa Shinji ad arrabbiarsi di fronte agli occhioni sognanti di Asuka e Bechy?
*Gufo_Tave: scusami se il nostro primo contatto è stato un pò brusco, forse avevo interpretato male le tue richieste, comunque ti posso dire che andrò avanti ancora qualche capitolo e poi metterò la parola fine alla Fanfiction, anche se dire fine per me è un'esagerazione. Vedi io sono di quelli che piace Evangelion perchè alla fine a Nerv, gli Eva e la Seele sono un'accessorio, impressionanti e maestosi, ma pur sempre un'accessorio (non voletemene a male).
A me piaciono molto le storie tipo famigliare, adesso che ci penso e come già mi aveva fatto notare Ray-Lun sono molto mieloso in certe occasioni, avrei dovuto intitolare la storia "Tutti insieme appasionatamente al cubo".

Comunque dopo un'anno che ci lavoro non mi sarei mai neanche lontanamente immaginato di scrivere così tanto.
Adesso starò calmo per un pò per scrivere il finale.

P.S.

Aspetto ancora qualche ritratto di Bechy, sempre se qualcono abbia interesse a farlo.

Ritorna all'indice


Capitolo 55
*** Capitolo55 ***


NewGirlEntry055 Capitolo 55

All’ospedale della base Ritsuko ed il comandante Fuyutsuki stavano guardando attraverso la vetrata di una camera da letto il suo ospite, dopo qualche attimo la donna commentò:

“Certo che la somiglianza è notevole, con tutti tre per giunta.”

“Si.”

L’espressione dell’uomo era molto seria, però nei suoi occhi si poteva vedere una sorta di felicità, sino a quando non fu sostituita dal rammarico che l’uomo esternò dicendo:

“Sono passati più di 10 anni, ma per lei il tempo è come se si fosse fermato, tutti quei anni rinchiusa l’ha dentro.”

“L’aveva scelto lei però.”

“Scelta? Sapeva quello che volevano fare e lei era l’unica a poterli fermare, una scelta molto forzata.”

“Lasciamo perdere adesso, è tutto finito, soprattutto per lei e grazie a lei.”

“Vero, a proposito, sua figlia, la sua assistente e Kaworu?”

“Maya e Rei stanno tornando a casa proprio adesso, Kaworu invece è andato nel suo alloggio mentre io mi fermerò qui la notte con Toshiki.”

L’uomo fece un cenno con la testa e parlò:

“Rei e Kaworu oggi erano esausti, hanno faticato molto, non pensavo che per loro sviluppare l’AT-Field fosse così estenuante.”

“Per loro è stato faticoso dover modulare il proprio AT-Field, ricordiamoci che sono anche umani con dei limiti.”

L’uomo fece un piccolo sorriso dicendo:

“Strano, l’altro giorno Kaworu non ha fatto la minima piega quando abbiamo portato Shinji a casa del maggiore, lo ha tenuto in braccio tutto il tempo.”

“Adesso so come è riuscito da qui ad arrivare a casa, mi stupisce che lei abbia assecondato il Fifth Children.”

Il comandante dirigendo lo sguardo all’interno della camera rispose:

“Lo dovevo a lei.”

“Capisco. Che dice, domani faccio convocare il Maggiore Katsuragi coi figli?”

“No, attendiamo, è lei che deve decidere, diamogli il tempo di riordinare le idee.”

“Ha ragione.”

Alla dottoressa scappò uno sbadiglio, che molto educatamente nascose con la mano e successivamente si congedò:

“Scusi Comandate, ma andrei a dormire.”

“Non c’è alcun problema, vada pure, anche io andrò a casa tra poco.”

Ritsuko se ne andò lasciando l’uomo ancora a contemplare la creatura presente all’interno della camera.

Intanto su di un autobus, Maya stava parlando con Rei:

“Credo che avresti fatto meglio a rimanere a dormire alla base.”

La First con aria assonnata:

“No, preferisco tornare a casa, non ho voglia di stare là, poi devo evitare che Shinji e Nadia ci vadano.”

“Vero, ascolta, cosa credi che succederà adesso? Pensi che rivoglia averli indietro?”

“No, lei è qui solo per spiegare ciò che è successo, poi si vedrà, comunque li ha affidati a Misato e non è persona che si rimangia la parola.”

“Dopotutto la conosci meglio di chiunque altro.”

Guardando malinconicamente fuori dal finestrino Rei:

“Si, geneticamente è mia madre, ma la considero un’amica, una buona amica e niente più.”

Vedendo quell’espressione il tenente decise di non tornare sulla questione:

“Va bene, comunque se ci sono problemi c’è tua madre ed il comandate Fuyutsuki.”

La ragazza dai capelli azzurri si illuminò lo sguardo dicendo:

“Inoltre c’è Kaworu.”

“Si, esatto…. Spiegami adesso come mai sei diventata così allegra?”

La children arrossì, rimase in silenzio qualche attimo e poi con aria sbarazzina:

“Forse è lo stesso motivo che ti fa sorridere quando tu parli di Mariko.”

Ridendo un pochino Maya:

“Vero… Mi hai presa in castagna.”

“Bene… Tra poco saremo a casa, ho un sonno.”

“Si, anche io, Mariko ci starà aspettando in piedi.”

“Ecco che sorridi.”

“Rei… su dai, non prendermi in giro adesso.”

“OK, ecco la nostra via.”

Le due prenotarono la fermata e dopo qualche minuti di cammino giunsero all’abitazione dove, come predetto da Maya, Mariko le stava aspettando.

In camera di Asuka la sveglia suonò, erano le 7, la Rossa un po’ svogliatamente uscì dal letto, andò in bagno e dopo essersi sistemata, e con indosso una maglietta ed un paio di braghette, scese in cucina borbottando:

“Stamattina tocca a me a fare la colazione… Dovrò farla anche per Shinji... chissà se gli piace il pane tostato con la marmellata… se lo farà piacere, dopotutto so fare appena quel….”

La Second si interruppe come vide armeggiare in cucina il Third con indosso un grembiulino rosso con alcuni fiocchetti e delle bordature ondulate fatte con stoffa leggera, quì la ragazza pensava rabbiosa:

>Eh NO!, stamattina è il MIO turno di fare colazione ed inoltre indossa il MIO grembiule.<

Cercò di calmarsi, ma la cosa era alquanto difficile, allora severamente chiamò il ragazzo:

“SHINJI!”

Il Third, girato sui fornelli, fece un piccolo sobbalzo e con voce sommessa rispose nel tentativo di ammansire la Second:

“Bu..Buon..Buongiorno Asuka.”

Ancora seccata la rossa rimproverò il fratello:

“Buongiorno!… Si può sapere cosa diamine stai facendo? Stamattina è il MIO turno di fare la colazione.”

“Ah, Scusa, non lo sapevo, scusami ancora.”

“Se tu invece di partire a fare il ‘donnino’ di casa anche qua leggessi il calendario dei turni vedresti che oggi tocca a ME e solo a ME.”

“Scusa, starò più attento.”

“Inoltre come hai osato indossare il MIO grembiule?.”

“Ma non c’era nient’altro da mettermi.”

“Ecco, allora perché hai iniziato a preparare la colazione senza leggere i turni e senza avere il TUO grembiule!”

Il third era sempre più in crisi, era abituato alle arringhe della rossa, ma stavolta era nettamente sopraffatto e continuando con aria abbattuta:

“Mi sono svegliato presto e non riuscivo a dormire, allora sono sceso con l’intenzione di fare la colazione a tutti, allora ho preso il primo grembiule che mi sono trovato sottomano... Scusami ancora Asuka.”

Quelle scuse invece di calmare la Second la fecero arrabbiare ancora di più:

“SCUSA SCUSA, e scusa, ma è mai possibile che tu sai solo dire scusa? Cerca di essere un po’ coraggioso, bastava che mi dicevi che non sapevi niente di come funzionavano le cose e che ti stavi arrangiando invece di continuare a piagnucolare.”

Shinji abbassò lo sguardo e sottovoce:

“Scusami.”

“Ancora…., ma cerca di essere un po’ uomo, non sei una femminuccia….”

I due rimasero una manciata di secondi in silenzio, trascorsi  quali la Second propose:

“In caso contrario posso andare di là a farmi prestare i vestiti di ieri da Mariko, mutandine e reggiseno compresi.”

La third si imbronciò per quella affermazione e guardò severamente la rossa, quest’ultima vedendo quell’espressione truce capì di avere esagerato ed allora cercò di riparare:

“Bhè, già che sei in piedi prepareremo io e te la colazione agli altri, prima ridammi il mio grembiule.”

Il ragazzo obbedì e quando furono uno a fianco all’altra, rivolti verso la cucina, la Second mentre prendeva le scodelle dallo scolapiatti, disse a bassa voce ed modo impacciato:

“Shinji. Volevo dirti una cosa riguardo allo scherzo di ieri.”

Il ragazzo, la squadrò nuovamente pensando di ricevere altri sberleffi, ma non fu così, infatti la ragazza molto titubante:

“Beh…. Vedi… Vo… Vo… Volevo chiederti scu… scusa.”

Shinji fu completamente preso alla sprovvista, non aveva mai sentito Asuka scusarsi, soprattutto con lui, rimase in silenzio pensando che fosse ancora una nuova presa in giro, oppure che la Second stesse eseguendo molto forzatamente un ordine di Misato, ma ascoltandola si accorse della sincerità della ragazza che continuava a parlare:

“Vedi, ieri ti sei addormentato ed eri troppo carino mentre dormivi, poi con quei vestiti eri veramente Kawahi, mancava poco e sembravi davvero una ragazzina, naturalmente è stata Bechy ad iniziare, però la colpa è anche mia che l’ho ampiamente assecondata, però era solo per giocare e non per farti fare brutte figure, poi Hikari e gli altri c’è li siamo trovati qui senza alcun preavviso.”

Il Third discuteva tra se e sé:

>Dopotutto è come mi ha detto la signorina Misato, l’hanno fatto per giocare… oh no, la devo chiamare mamma… non avevo mai visto Asuka così giù di morale… anche ieri mi è sembrata molto dispiaciuta.<

Notando poi il viso triste della sorella ebbe anche lui una sorta di malinconia, allora cercò di tirarle su il morale:

“Bhè…. Dovevi vedere la faccia di Toji, era paralizzato, non capiva più niente, restava fermo a guardarmi il petto.”

Accennando un sorriso la Second:

“Vero, erano scioccati dal tuo travestimento.”

“Pensa se organizzavamo tutto noi tre assieme che bello scherzo potevamo fargli.”

“Naaa! Non riesco a vederti come una ragazza, sei troppo maschio.”

Asuka si rese conto di averla detta grossa:

>Oddio! Perché non imparo a star zitta a volte.<

“Hai ragione. Pensa se poi Toji mi faceva qualche avance?”

“Non credo, Hikari l’avrebbe sgridato, magari Kensuke ci avrebbe provato con te.”

“Asuka, non farmici pensare.”

“Ok…. Scusami ancora.”

“Non preoccuparti, ti ho già perdonato, non lo avete fatto con cattiveria.”

Alla Rossa si illuminò lo sguardo dicendo:

“Grazie Shinji.”

“Ok, dopo mi spiegherai come funzionano i turni e poi dovete inserire anche me.”

“Va bene, almeno così ogni tanto mangeremo qualcosa di buono… io e Misato siamo delle frane, Bechy se la cava un po’ perché sta imparando da Rei.”

“Ho notato che tu e Rei siete diventate buone amiche.”

“Si, non è quella maniaca che pensavo, ha un carattere molto chiuso, però poi si è aperta agli altri, soprattutto a Kaworu.”

“Si vede che loro stanno insieme.”

“Già, devi vederli quando si baciano, abbracciati l’uno all’altra, sembra che non vogliano mai lasciarsi.”

“Già, di sicuro non saranno stati come noi quella volta.”

Alla rossa venne subito alla mente la volta che baciò Shinji, nuovamente si rattristò e si confidò:

“Anche quella volta è stata tutta colpa mia, tu non volevi ed io ti ho forzato e poi ti ho anche detto che faceva schifo.”

“Asuka, un po’ di colpa c’è l’ho anche io, dovevo fare qualcosa, invece sono stato lì come un salame, poi mi hai detto che non era stata una buona idea.”

“No, la colpa è tutta mia, invece di studiare ho preferito prenderti in giro, tu non eri pronto, e neanche io per cose del genere…. Ammettiamolo, siamo ancora dei bambini.”

Tirando un piccolo sorriso:

“Forse è per questo che ci chiamano Children.”

Sorridendo la ragazza:

“We are the children.”

Durante un movimento del ragazzo per prendere un pentolino i due si toccarono i fianchi, si girarono l’uno verso l’altra e guardandosi in faccia poterono vedere i loro volti arrossire, Asuka fissava quegli occhi blu profondi come il mare, mentre Shinji osservava quelle pupille contornate da quell’azzurro cielo, si avvicinarono, il Third abbracciò la vita della Second e quest’ultima cinse il collo del ragazzo tenendo in mano ancora il cucchiaio. Potevano sentire i propri corpi, i propri respiri ed i propri cuori battere forte. Si erano già baciati, era stata la prima volta per entrambi, ma ora la consideravano come una inutile vezzosità paragonata a quello che stavano facendo e soprattutto a quello che stavano provando in quel momento. Nella casa affianco Rei si svegliò di colpo, abbracciò il suo pupazzo Cocco, e percependo le sensazioni dei due disse:

“Era ora!”

Richiuse gli occhi cercando di recuperare il sonno perso cullandosi in quel calore che i Lilim chiamano amore. Shinji ed Asuka erano al momento del dunque, ancora pochi attimi e si sarebbero veramente baciati, ma con una voce squillante Nadia li interruppe mentre scendeva le scale:

“Shin-chan, Asu-chan, siete qui?”

I due si divisero frettolosamente, fecero entrambi un passo indietro e come la castana si affacciò alla porta della cucina fu bersagliata dagli sguardi severi dei fratelli, mentre Rei, dopo aver picchiato la mano sulla fronte, parlò a Cocco:

“Stavolta Bechy l’ha combinata veramente grossa.”

La castana aveva uno sguardo interrogativo, non capiva cosa avesse fatto, visto che Shinji ed Asuka la stavano squadrando, allora sfoggiando un sorriso:

“Buongiorno, ma che facce arrabbiate che avete? Cosa è successo? Vi siete svegliati male?”

All’unisono i due molto seccati:

“NIENTE!”

Ancora confusa la Sixth borbottò:

“Ma si può sapere cosa avete, sembra che vi abbia interrotti.”

La Second mentre portava il bricco del latte in tavola:

“Si, ci hai interrotti, contenta!”

Sarcasticamente la castana commentò:

“mmm… vi ho interrotti nel preparare la colazione, che tragedia.”

Successivamente la Sixth guardò Shinji, poi Asuka e nella sua mente tutto gli fu chiaro:

>NOOO!!!!! Li ho interrotti in un momenti intimo, CHE SCEMA SONO! Faccio di tutto per metterli assieme e poi sono io quella che li disturba.<

Bechy iniziò a tremare, poi con le lacrime agli occhi corse in camera sua e si buttò sul letto abbracciando Spike e strofinandosi il viso al suo testone. Gli altri due Children corsero subito dietro alla sorella e come furono in camera si misero accanto al letto ed iniziarono a consolare la poveretta che stava inzuppando il peluche, Asuka appoggiò la mano alla spalla e disse:

“Bechy, non preoccuparti non era nulla d’importante, dai non fare così.”

Anche Shinji si sentiva in colpa ed usando un  tono dolce cercò di far pensare a Bechy qualcosa d’altro:

“Bechy, stai bagnando il povero Igor.”

Mugugnando tra le lacrime la Sixth corresse il fratello:

“Questo è Spike, Igor è l’orso di Asuka.”

“Scusami, ma li conosco da poco e mi confondo, comunque credo che lui non voglia vederti piangere, adesso che dici scendiamo a fare colazione?”

Asuka rimase incantata nel vedere Shinji parlare a quel modo, per lei era dolce e rassicurante, si sentiva anche lei al sicuro da quando era tornato e come il ragazzo smise di parlare con tono fermo ordinò alla sorella:

“Nadia, hai sentito quello che ha detto nostro fratello maggiore, non vorrai contraddirlo, adesso andiamo in cucina a mangiare.”

La castana, rincuorata dai due, tirò su per il naso un paio di volte e alzandosi:

“Ok, andiamo a fare colazione.”

I tre scesero nuovamente in cucina e mangiarono, alla fine ci guadagnò ancora Bechy che veniva coccolata dai suoi due fratelli maggiori. Dopo qualche minuto giunsero in cucina anche Rioji e Misato, come l’uomo vide la faccia arrossata i Nadia domandò hai due:

“Che le è successo?”

Asuka e Shinji si guardarono negli occhi cercando una risposta, non volevano che qualcun altro sapesse cosa stessero combinando e dopo un attimo di silenzio la rossa:

“Beh, vedi, Shinji ha sgridato Bechy per lo scherzo di ieri e lei ha iniziato a piagnucolare, gliel’ho detto a Shinji che stava esagerando.”

Il third guardò esterrefatto la Second esclamando:

“Ehhh! Asuka, non è colpa mia.”

Rioji seccato:

“Shinji, dovresti proteggerle ed invece le rimproveri, te l’ho detto che Bechy è sensibile e devi trattarla con estrema delicatezza.”

Il Third cercò di spiegarsi, anche se le apparenze erano tutte contro di lui:

“Ma.. ma io… è stata Asuka.”

Intanto Misato stava accarezzando la sua Bechy, sembrava non badare alla discussione, fino a quando la castana stessa ci si invischiò con un tono tra il piagnucoloso ed il tenero:

“Papàaaaa, io piangevo non perché Shinji mi ha sgridato, ma perché mi sono vergognata di averlo trattato così.”

Rioji non resistette a quegli occhioni blu ancora umidi e prendendo la Sixth sotto le braccia se la portò in braccio dicendogli:

“Allora le cose stanno così, hai domandato scusa a tuo fratello?”

“Non ancora.”

Posando la ragazza a terra gli disse:

“Allora vai.”

La ragazza corse verso il fratello abbracciandolo e baciandolo, mentre Asuka molto seccata gli disse a bassa voce:

“Sei la solita ruffiana.”

Pure Shinji commentò alla rossa:

“Anche tu, figurati se non davi la colpa a me.”

“Scusa Shinji.”

Sorridendo il Third:

“Scuse accettate.”

Ritorna all'indice


Capitolo 56
*** Capitolo56 ***


NewGirlEntry056 Capitolo 56

Intanto all’infermeria della Nerv un’altra persona stava consumando la propria colazione, questa persona stava in un letto e grazie al carrello poteva mangiare comodamente vegliata da Ritsuko, che standosene in piedi la osservava silenziosamente. Come la paziente nel letto finì il pasto si rivolse serenamente alla Akagi:

“Hai gli stessi capelli di tua madre, un bel colore rosso scuro, non capisco perché te li tingevi Ritsuko.”

Freddamente la dottoressa rispose:

“Per non assomigliare troppo a mia madre, questo lo dovrebbe sapere dottoressa Ikari.”

“Fammi il favore, chiamami solo Yui.”

La donna annuì e rispose:

“Va bene, se lo desidera lei.”

“Chiamami solo Yui e dammi del tu.”

Non ancora molto convinta la Akagi:

“Ok.”

“Ascolta Ritsuko, di sicuro mi avrete prelevato un campione di sangue, l’hai fatto analizzare?”

“Lo stanno esaminando in questo momento.”

“Fammi sapere il responso il più presto possibile, devo conoscere la mia attuale condizione, ho una serie di cose da fare ed il tempo è determinante.”

Freddamente l’ex bionda:

“Ok.”

Vedendo ancora quella solennità nella risposta la dottoressa Yui cambiò la tonalità della sua voce e l’argomento, al fine di cambiare del tutto le caratteristiche di quel colloquio:

“Allora il tuo bambino come sta?”

“Bene, ho passato il secondo mese e le cose proseguono per il verso giusto.”

“Sono contenta per te, peccato che Naoko non sia qui.”

Sospirando Ritsuko:

“Peccato.”

“Ascolta dovrei chiederti un paio di favori.”

“Quali?”

“Primo non devi far venire qui Misato, Shinji e Nadia, è ancora troppo presto, poi dovresti portarmi da Gendo.”

“Purtroppo Gendo è morto.”

“Lo so, io e Shinji eravamo presenti al momento del suo trapasso, ricordi, mi avete sentito urlare dalla gabbia.”

“Vero.”

La dottoressa continuava a tenere un tono molto neutro nel rispondere,, cosa che Yui non riusciva più a sopportare, allora cercò di chiarire subito le cose ed in modo severo:

“Ritsuko, adesso piantala di fare la macchina, sei madre e lo stai diventando una seconda volta ed un modo di comportarsi del genere non si addice ad una mamma…. Io resterò qui per poco e non ho alcuna intenzione dei portare via Rei da te, né tanto meno Shinji e Nadia da Misato, io sono qui per altri motivi e darvi tutte le spiegazioni.”

Ancora molto seriamente la donna dai capelli amaranto:

“Va bene, se lo dici tu.”

In quel momento entrò Fuyutsuki ed il suo volto si illuminò vedendo l’ex allieva in buone condizioni:

“Buongiorno Yui, ti senti meglio?”

“Ottimamente professore, stavo sgridando un po’ Ritsuko perché tiene il muso.”

“Cerca di capirla, sei appena arrivata e questo ha causato un po’ di turbamenti in tutti.”

“Ha ragione, mi raccomando professore, loro non mi debbono ancora vedere.”

“Ok, credo che tu prima voglia fare altro.”

“Si, voglio andare a trovare Gendo, inoltre devo sapere che cosa sono diventata.”

“Va bene, allora di cosa hai bisogno?”

“Prima di tutto dei vestiti, poi poter entrare nell’ufficio dell’albero Sefirico e da lì potermi collegare con i magi, infine devo salire a bordo dello 02…. Dimenticavo, tra poco lo 01 inizierà a decomporsi, dovete preparare tutte le misure per smantellare i 2 Eva.”

“Va bene, di sicuro ti servirà una mano.”

La donna, sedendosi su di un lato del letto, guardò Ritsuko e facendo un piccolo sorriso disse:

“Mi farò aiutare dalla dottoressa Akagi Junior.”

Sentendosi interpellata in quel modo e rimanendo in silenzio, l’interessata squadrò Yui, la quale gli parlò:

“Ritsuko, potresti procurami dei vestiti, niente di speciale, una gonna con una maglietta, poi della biancheria ed un paio di scarpe.”

“Va bene, aspettami qui, vado a vedere cosa posso rimediare.”

“Ok, intanto io mi do una rassettata.”

Poi guardando il Comandante Fuyutsuki:

“Professore, io dovrei spogliarmi.”

“Non c’è problema, me ne vado, ho delle cose da sbrigare, se mi cerchi sono nel mio ufficio.”

L’uomo uscì insieme a Ritsuko per accompagnarla lasciando a sola la dottoressa Yui, che si era appena levata la camicia da notte e si osservava nuda allo specchio pensando:

>Sono trascorsi più di 10 anni ed ora sono di nuovo in vita anche se per poco, adesso dovrei avere 38 anni, invece ho ancora il mio fisico da ventottenne, il professore si  vede che è invecchiato, invece Ritsuko è diventata una donna e sta per diventare madre, so che non c’entra Rei nel suo astio verso di me, oggi dovrò sistemare anche questo…. Non mi sarei mai aspettata che Gendo potesse fare delle cose del genere, purtroppo la colpa è ancora mia quando l’ho lasciato solo….”

La donna rimaneva a sguardo fisso, sembrava che si stesse osservano, ma in realtà non stava guardando niente, la sua mente era pervasa da molti pensieri e soprattutto l’ultimo:

>Sarà dura farmi perdonare da Shinji, l’ho abbandonato senza dirgli niente, come posso fargli capire che l’ho fatto per il bene di tutta l’umanità…. Non so se lo capirà…. Poi Nadia di sicuro lei cova del risentimento verso di me per come l’ho trattata…. Spero che Rei mi possa aiutare…. infine c’è la questione con Misato, ma credo che la cosa si sia risolta già da sola.<

La porta si aprì ed entrò Ritsuko descrivendo i vestiti che si era portata appresso:

“Allora per la biancheria ti presto la mia che tengo qui quando devo fermarmi per le emergenze, poi ho una gonna ed una camicia simili alla mia ed infine una Plug-suit che mi ha dato il professore.”

Yui osservò attentamente l’ultimo capo e disse sconsolatamente:

“Quella è la Plug-Suit di quel giorno….. Bhè, è l’unica che mi possa andar bene per collegarmi allo 02.”

Detto questo iniziò a vestirsi sotto gli occhi della Akagi e come la donna dai capelli castani si stava abbottonando la camicia, molto seriamente colloquiò:

“Ritsuko, io cercherò di essere franca e spero che tu farai lo stesso con me, vedi ho poco tempo e molte cose da sistemare.”

“Va bene, dimmi pure.”

“Prima di tutto perdono te e tua madre per essere andate a letto con mio marito.”

A Ritsuko vennero i brividi nell’ascoltare, era completamente senza parole, sapeva che la Ikari aveva centrato in pieno la questione, ma non si aspettava che tirasse fuori la questione così presto, allora giunse alla conclusione che il tempo era veramente prezioso per Yui, la continuò:

“Non preoccuparti, la cosa rimarrà tra me e Gendo, tu e tua madre avete sofferto per questo e so come vi ha usate, con voi non porto rancore, tu inoltre ti sei fatta perdonare adottando Rei e standole vicino quando è diventata donna, ovvero hai fatto il contrario di me, non l’hai abbandonata.”

La Akagi rimaneva a sguardo basso per poi dire:

“Va bene, allora per te la questione è chiusa qui.”

“Si, non preoccuparti, poi con Gendo me la vedo io.”

“Se lo dici tu.”

Sgridandola un po’ Yui volle spronare Ritsuko:

“Su! Adesso siamo amiche e mi tieni ancora il muso. Ascolta, una cosa con te l’ho appena sistemata, adesso devo sapere che cosa sono.”

“Purtroppo il referto sulle tue analisi mi è appena pervenuto ed ho cattive notizie.”

“Si, lo supponevo, ho le stesse caratteristiche ondulatorie della luce, in pratica sono una specie di angelo e posso mantenere questa forma col mio AT-Field non più di 48-72 ore.”

Ritsuko rimase molto sorpresa da quella descrizione e domandò esterrefatta:

“Come fai a sapere ciò?”

“Semplice l’ho voluto io, oramai il nucleo era in collasso e la sua poca energia l’ho usata per fare questo corpo che sto tenendo insieme grazie al mio egoconfine.”

“Ecco il perché hai poco tempo.”

“Visto, per questo ora portami nell’ufficio di Gendo.”

Le due donne si diressero nell’ufficio con l’albero Sefirico, Yui andò a sedere sulla poltrona di Gendo e lì, grazie ad un computer terminale iniziò a lavorare coi Magi, la dottoressa Akagi osservava quel lavoro fino a quando notò qualcosa che neppure lei aveva mai visto fare coi supercomputer:

“Yui, stai facendo delle procedure a me sconosciute.”

“Sto distruggendo i dati sulle pergamene del mar morto.”

“Ma quelle Password non le conosco neppure io.”

“Solo io e Gendo abbiamo accesso a queste funzioni, ho usato lo stesso metodo quando ho distrutto il Dummy-System, ho collegato il computer di bordo dello 01 hai magi, inserito la password e ho lanciato il comando che mi permettesse di muovere il braccio.”

“In pratica una sorta di dialogo tra te ed i Magi.”

“Si, non ti spiego i particolari, ma so che tu sai già tecnicamente come ho fatto.”

“Dopotutto la tecnologia dei Magi è simile a quella degli Eva per cui i due sistemi possono interagire tra di loro, però così facendo distruggi ogni prova.”

“Esatto, inoltre evito che vadano in mano ad altri pazzi, poi distruggerò anche i dati sugli Evangelion.”

“Giusto, sono armi troppo potenti.”

Sorridendo un po’ la Ikari:

“Più che altro costose.”

Trascorse un’ora e come Yui si rialzò dalla scrivania accarezzò il piano di quest’ultima dicendo a bassa voce:

“Nadia….. perdonami.”

Ritsuko si accorse che la donna aveva pronunciato qualcosa, senza capire cosa, allora volle indagare:

“Hai detto qualcosa Yui?”

“No, niente. Ora andiamo da Gendo.”

Le due dopo un’ora si trovarono di fronte alle tre lapidi della famiglia Ikari e Yui era molto provata da ciò, lentamente delle lacrime le rigarono il viso mentre la dottoressa Akagi parlava a bassa voce:

“Abbiamo posto qui le sue ceneri, naturalmente era per riunirvi tutti e tre, ma alla fine l’unico a essere scomparso è Gendo.”

Asciugandosi gli occhi in un fazzoletto la donna dai capelli castani rispose:

“Una lapide è vera, mentre l’altra dovrà aspettare ancora qualche ora per esserlo, invece per la terza… Ritsuko, perdona Gendo per il male che ti ha fatto, ma lui non sapeva quello che stava facendo, lui rivoleva me e nient’altro, solo che non vedeva il male che si lasciava dietro…”

“Yui, io Gendo l’ho già perdonato, prima perché mi ha aiutato a riportare in vita Rei, poi quando ha salvato Nadia, per me è tutto finito con lui… purtroppo il fatto di perderti lo ha fatto più ragionare.”

“La colpa alla fine è ancora mia, sapevo che era fatto così, invece l’ho lasciato solo come hanno fatto altri con lui, persino Shinji… inoltre l’ho ingannato, ma la cosa che mi fa più male che ho fatto del male a tutta la mia famiglia…”

La voce di Rei, che era appena arrivata accompagnata da Kaworu, distrasse le due:

“Yui, ora sei qui per rimediare.”

Le due donne guardavano la ragazza con aria interrogativa fino a quando la stessa First dette spiegazioni:

“Sapevamo di trovarvi qui.”

Il Fifth invece guardava a turno Rei e Yui e poco dopo disse:

“Certo che vi assomigliate molto.”

Rei:

“Certo, io sono una sua discendente e buona amica… Scusa Yui, ma non posso chiamarti mamma.”

La dottoressa Ikari rispose asciugandosi ancora le lacrime tirò un piccolo sorriso:

“Non preoccuparti, chiamami pure amica, è meglio per tutti.”

Ritsuko volle delucidazioni dalla Figlia:

“Come mai siete qua?”

“Per aiutare Yui a finire il suo lavoro iniziato più di 10 anni fa, se lo merita.”

Kaworu invece stava osservando le tre lapidi, mise una mano sopra quella di Shinji ed iniziò a fissarla intensamente, voleva sbriciolarla, ma Yui lo fermò:

“Tabris, no, lascia stare. È meglio che qualcuno lo creda morto, almeno questo gli eviterà di portare il nome maledetto degli Ikari.”

Sorridendo il ragazzo:

“Ok, hai organizzato tutto tu.”

“Adesso ragazzi miei devo affrontare la questione più difficile.”

Rei:

“Lo sappiamo, credo che per te sia meglio andare a casa nostra, per iniziare potrai parlare con Misato e Kaji.”

“Si, gli sto affidando i miei figli ed è giusto che conoscano tutto.”

Il quartetto se ne andò alla casa della Akagi, come entrò in casa Yui commentò l’arredamento felino:

“Vedo che ami i gatti.”

Ritsuko rispose accennando finalmente un po’ di spensieratezza:

“Si, voglio prenderne uno da mia nonna, ma non ne ho ancora avuto il tempo, poi non so con il piccolo.”

“Non preoccuparti, di solito animali e bambini vanno d’accordo perché sono innocenti, come Dio li vuole.”

Rei fece accomodare la dottoressa Ikari in salotto e, dopo essersi seduta anche lei, iniziò il discorso:

“Yui, so che sei ancora un spaesata, se vuoi rimandiamo a domani.”

Decisamente la donna:

“NO!, non ho abbastanza tempo, lo sai benissimo anche tu.”

“Si, però era per non complicarti le cose.”

“Prima lo faccio meglio è.”

Anche Ritsuko si intromise:

“Prima di tutto dobbiamo far andare via Shinji, Nadia ed Asuka da casa in modo tale che non sentano i nostri discorsi.”

Kaworu:

“Giusto, come li allontaniamo.”

La Akagi avanzò la sua proposta:

“Potremmo vedere se Maya e Mariko vogliano portarli da qualche parte.”

Rei:

“Si, è un’ottima idea, vado a chiamarle, sono su.”

La ragazza salì le scale, bussò ala porta delle sue coinquiline e ci entrò, trovò le due sedute sul letto con i vestiti completamente  stropicciati, Rei capì di essere arrivata al momento sbagliato e si scusò:

“Ooopss, vi ho disturbato.”

Mariko sistemandosi la camicetta:

“No, avevamo quasi finito.”

Maya invece mugugnò un:

“Lo dici solo tu.”

Poi il tenente notò l’espressione seria della First e domandò anche lei molto seriamente:

“E’ qui, vero?”

“Si.”

Mariko, girandosi sulla scrivania brontolò:

“Adesso si portano anche il lavoro a casa.”

Invece Maya puntualizzò con aria saccente:

“Vedremo quando lo porterai te a casa il lavoro.”

“mmm”

La First diede del lavoro da fare al futuro avvocato:

“Mariko, cosa fai di bello oggi pomeriggio?”

Ancora borbottando:

“Al momento niente.”

“Allora vuoi farmi un favore?”

“Cosa?”

“Dovresti portare via per un po’ Asuka, Nadia e Shinji.”

Alla mora si illuminò lo sguardo:

“Ok, mi piace stare con quei tre, poi muoio dalla voglia di conoscere meglio Shinji.”

Maya:

“Bhè oramai siete amici intimi, vi scambiate gli indumenti.”

“VI SCAMBIATE? Ma se mi avete preso quei vestiti senza il mio permesso! Comunque vorrei sapere poi Bechy che cosa se ne è fatta del reggiseno di quel completino?”

Rei:

“Non saprei, io non ho saputo più niente, comunque era un fragola Shinji vestito così.”

Maya allegramente:

“Mariko quando ti metti quei vestiti anche te, su Shinji mi hanno fatto un bella impressione, ma vorrei vederli indossati da te.”

“Se fai la brava me li metto.”

Le tre fecero una risata e poi scesero in salotto, Maya restò paralizzata nel vedere la dottoressa Yui, mentre Mariko, senza accorgersi del comportamento della morosa, porse la mano alla donna e come niente fosse le disse:

“Piacere, io sono Mariko, sono la morosa del tenente Maya Ibuki.”

Yui fu sollevata da quella spensieratezza, finalmente qualcuno la osservava come una donna qualsiasi, non come una sorta di angelo o di esperimento e confortata da quel convenevole rispose:

“Piacere, io sono Yui.”

“Allora Lei è molto amica di Rei?”

“Si, anzi, siamo quasi sorelle.”

Si accomodarono tutti in salotto e parlarono del più e del meno, l’espressione della Ikari si era rasserenata ed in un attimo di pausa Ritsuko si avvicinò alla figlia bisbigliandogli all’orecchio:

“Hai fatto bene a portare qui Mariko, ora Yui è un po’ più tranquilla dopo una buona chiacchierata tra donne.”

“Si, mamma, doveva anche lei estraniarsi dai suoi pensieri.”

La discussione continuò anche a tavola, visto che erano le 13 passate e gli stomaci replicavano, Rei e Kaworu furono molto veloci nel preparare qualcosa di commestibile e durante il pranzo Mariko domandò alla dottoressa Ikari:

“Certo Yui che devi essere stata via un bel po’, certe cose del mondo d’oggi non le conosci.”

“Beh, vedi diciamo che per il mio lavoro ho dovuto isolarmi un po’ dal mondo reale.”

Sentendo queste parole tutti poterono sentire un velo di rammarico, ma fu ancora Mariko a cambiare discorso:

“Certo Yui che non hai avuto nessun genere di reazione quando ti o detto che sono la morosa di Maya.”

La donna, dopo essersi risvegliata dai suoi pensieri disse stupita:

“Perché?! Scusa, non sarete né le prime né le ultime a volervi bene, voi giovani credete che tutto inizi da voi, quando io e mio marito andavamo all’università avevamo un sacco di amici Gay e non ce ne importava niente perché erano brave persone.”

Sorridendo la mora:

“Scusi, ma sa com’è ci sono persone che ci guardano come se fossimo aliene.”

“No preoccuparti, un po’ ti capisco.”

Anche Ritsuko intervenne:

“Vedete ragazze, non tutti siamo omofobi…. Lo so che in certi casi vi sentite a disagio, ma passerà.”

Rei:

“Mia mamma ha ragione.”

Maya stava accarezzando il suo grembo e rispose:

“Lo sappiamo Rei, lo sappiamo.”

Yui rimase con lo sguardo fisso ad osservare quella mano che con tanta cura e dolcezza si fregava su quella pancia, poi guardò Ritsuko, infine Rei ed ha quest’ultima domandò:

“Scusami Rei, ma il bagno dov’è?”

“E’ su di sopra, ti accompagno.”

Le due salirono, la dottoressa si lavò la faccia con l’acqua fredda e mentre era piegata sul lavandino, sotto l’occhio della First, scoppiò letteralmente a piangere:

“Che razza di madre sono…. Li ho solo abbandonati e basta, li ho trattati ancora peggio di animali… uno l’ho lasciato crescere da solo, mentre all’altra gli ho negato la vita… Rei….”

La ragazza dai capelli turchini mise un braccio intorno al collo dell’amica e cercò di rincuorarla:

“Yui, calmati, adesso stanno bene, tu purtroppo sei stata costretta a fare quello che hai fatto e comunque stai facendo la cosa giusta lasciandolo a Misato.”

“Ma loro hanno subito le conseguenze delle mie scelte, anche Gendo… io volevo solo occuparmi della mia famiglia ed invece l’ho distrutta, non troverò mai il coraggio di affrontarli nel poco tempo che mi rimane.”

“Prima cosa parla con Misato, a lei devi molto, poi se vuoi gli parlerai assieme, oppure te li faremo vedere dalla finestra di camera mia, non è detto che devi per forza incontrarli a tu per tu.”

“Rei….”

La ragazza aiutò la donna ad asciugarsi e come fu di nuovo presentabile:

“Rei, hai ragione tu, un passo alla volta, prima Misato e Rioji, poi loro due.”

Intanto in soggiorno Kaworu volle domandare a Mariko:

“Dove hai intenzione di portarli?”

“Non lo so, mi verrà in mente qualcosa.”

Maya stava sorseggiando un bicchiere d’acqua suggerì:

“Non portarli in qualche Gay Bar, saresti capace di farlo sovra pensiero.”

Un po’ irritata la mora:

“Bene, adesso le mie scelte sono scese a zero, suggerimenti?”

Ritsuko:

“Portali a mangiare un gelato?… no, troppo poco tempo… Portali al cinema.”

Ancora Maya:

“Non quelli vietati ai minori.”

Facendo la linguaccia il futuro avvocato rispose:

“Adesso non esagerare anche te.”

Kaworu:

“Ok, vada per il cinema, Mariko, ti conviene andare di là a dirglielo.”

Ritsuko interruppe tutti:

“Lascia stare, chiamo io Misato e gli spiego tutto.”

La donna dai capelli amaranto prese il telefono e chiamò l’amica che rispose subito dopo due squilli:

-Pronto casa Katsuragi.-

“Misato, sono io Ritsuko.”

Il maggiore rispose alquanto seccato:

-Bella economia che fai, mi telefoni quando potresti venirmi a trovare visto che siamo qui a pochi metri.-

“Misato, zitta e ascoltam non è il momento, tra pochi minuti verrà di lì Mariko a prendere i tuoi figli ed ha portarli al cinema, tu falli andare, poi quando sono usciti vieni di qua, la cosa è della massima importanza.”

La donna dai capelli di porpora si limitò solo a dire:

-Ok, allora li porta al cinema.-

Pose la cornetta e pensò:

>Che sarà successo adesso….. Meglio fare come mi ha detto Ritsuko.<

Infine con un’allegra voce andò a dare la notizia hai figli:

“Ragazzi, tra poco Mariko vi porta al cinema contenti?”

Fu subito un:

“SIIII!”

da parte di Asuka e Nadia mentre Shinji rispose con un non troppo convinto:

“Ok.”

Il che gli fece subire le ire della Second:

“Ma è mai possibile che ti danno una bella notizia e sembra che ti portino al funerale, soprattutto dopo che Mariko ti ha generosamente prestato i suoi vestiti, mi raccomando quando sarà di qua comportati bene e ringraziala e cerca di essere un po’ entusiasta.”

“Va bene Asuka.”

Dopo mezz’ora i ragazzi Katsuragi furono fuori dai piedi cosicché Misato e Rioji potettero recarsi nella casa affianco, ad aprirgli fu Kaworu e l’uomo dai capelli lunghi gli domandò:

“Ma sei sempre qua? Non so più se questa è la casa di Ritsuko e Toshiki o quella tua e di Rei.”

Il ragazzo rispose stringendosi le spalle:

“beh, magari un giorno anche io e Rei avremo il nostro nido, ma per il momento è meglio di no, poi in salotto c’è una persona che deve parlare con voi.”

Misato:

“Chi è?”

“Misato vai di là e lo scoprirai.”

I due si recarono in soggiorno, trovarono accomodata su una poltrona Ritsuko, mentre Maya stava seduta al tavolo, Rei era in piedi accanto alla poltrona posta di fronte al divano e su quest’ultima era presente una donna, la quale come vide i due alzò lo sguardo ed incrociò gli occhi del maggiore, entrambi restarono paralizzate nel vedersi, Yui discuteva tra se e se nella sua mente:

>Eccoci qua Misato, ora possiamo parlarci dopo tanto tempo che ci frequentiamo, so che per te sarà dura crederlo, ma io sono l’unità 01 e più di una volta abbiamo incrociato i nostri sguardi, soprattutto quella volta che Gendo ha tentato di uccidere Nadia.<

Anche Misato osservava quei occhi e notò molte cose famigliari che descriveva nella sua testa:

>Chi diavolo è lei? Quei occhi, dove li ho già visti…. Mio Dio ha gli occhi di Nadia e Shinji… anzi si assomigliano per certi aspetti… però quello sguardo, quei lineamenti, mi sembra di osservare Rei.<

La donna dai capelli di porpora si voltò verso di Rei, come per cercare la conferma a ciò che aveva appena pensato e la trovò:

>Esatto, ma allora Rei oltre ad essere un angelo è qualcos’altro, ma cosa?<

Anche Kaji rifletteva:

>Allora costei è la Dottoressa Yui Ikari, moglie di Gendo e madre di Shinji, non c’è alcun dubbio.<

I tre furono destati dai propri pensieri dalla First che invitò i Katsuragi ad accomodarsi sul divano, una volta seduti Misato e Yui continuavano a fissarsi fino a quando Rei fece, in modo brusco, ma efficace le presentazioni:

“Allora Yui, questo è il Sig. Rioji Kaji responsabile della sicurezza, questa invece è il Maggiore Misato Katsuragi che ricopre l’incarico di tattico… Misato, Rioji, questa è la dottoressa Yui Ikari, l’anima dello 01.”

Anche se quella spiegazione aveva detto molto, alla donna dai capelli purpurei non aveva detto niente di nuovo, anzi forse sapeva già con chi aveva a che fare già al primo attimo che la vide, però nonostante tutto altri pensieri la assillavano:

>Allora sei la madre di Shinji… ed ora vorresti portartelo via con te…<

Yui interruppe i pensieri del maggiore:

“No, non ti porterò via nessuno, anzi….”

A Misato mancò l’aria per qualche attimo e poi stupita:

“Come fai a sapere che io…”

“Semplice ti leggo nella mente, in queste condizioni posso farlo, comunque è da anni che lo faccio.”

“Spiegati meglio.”

La donna socchiuse gli occhi e dopo aver inspirato molto lentamente iniziò a raccontare:

“Allora, partiamo dalle pergamene del mar morto, sapete cosa sono?”

I due annuirono e la dottoressa poté continuare a parlare:

“Bene, io sapevo cosa c’era scritto e cosa la Seele voleva fare per questo io dovevo fermarli, ma c’era un solo modo, prendere il controllo dell’unità 01 derivata da Lilith. Preparai tutto ed il giorno del test di connessione attuai il mio piano, io e l’Eva diventammo un tutt’uno, il mio corpo divenne il corpo dell’Eva e restammo in questa condizione fino a ieri, ovvero fino a quando Rei e Kaworu hanno ridato stabilità al mio Egoconfine creando questo corpo con le ultime energie dello stesso Eva.”

Tutti ascoltavano in silenzio il racconto della dottoressa Ikari che si era fatto malinconico come la sua espressione:

“Ho passato più di 10 anni all’interno dell’Eva osservando tutti quelli che mi passavano davanti, ogni tanto udivo i loro discorsi, certe volte percepivo i loro pensieri ed emozioni, poi una sera me lo sono ritrovato davanti, un povero bambino disperato che tu Misato hai confortato, forse non subito, ma in seguito hai imparato a volergli bene.”

Il maggiore con voce solenne domandò:

“Stai parlano di Shinji vero?”

“Si, sto parlando di lui, mio figlio.”

Nel sentire quelle ultime due parole al maggiore crebbe l’agitazione, ma non volle andare in escandescenza, dopotutto era riconoscente verso quella donna che più di una volta aveva aiutato lei ed i suoi ragazzi, allora cercò di focalizzare la situazione della dottoressa Ikari:

“Per te deve essere stata dura passare tutto questo tempo da sola.”

“Purtroppo non lo ero, per questa mia scelta ha dovuto pagare anche un altro.”

“Spiegati?”

“Misato, io non ero sola all’interno dell’Eva e pensando a ciò sto male…. Vedi, venti giorni prima dell’esperimento di attivazione io e Gendo eravamo da soli nel suo ufficio, non so cosa avevamo, abbiamo iniziato a parlare tra di noi, una cosa tira l’altra e senza accorgercene ci siamo trovati a fare l’amore sulla scrivania, sono stati cinque spensierati minuti, ma sono bastati per creare una nuova vita.”

Rimasero tutti a bocca aperta e Yui con tono serio:

“Si, io mi sono fusa con l’Eva insieme alla creatura che avevo in grembo…. Ecco il mio crimine, ho negato la vita ad un’altra persona per una mia scelta.”

Misato sconcertata di quella rivelazione balbettò:

“Non…Non Di…non dirmi che quella creatura….”
 
“Esatto, quella creatura è Nadia….. io l’ho segregata insieme a me all’interno dell’Eva… per sua sfortuna è stata la mia unica compagna tutto questo tempo… Non sapete quante volte mi ha domandato come era il mondo all’esterno, com’erano il cielo e le stelle, il mare e le montagne, io cercavo di piegarle, ma era tutto difficile, soprattutto perché tutto quello che mi chiedeva non potevo darglielo.”

Ritsuko:

“ Tu l’avresti nascosta così a lungo?”

“Si, lo 01 ha sempre dato problemi di connessione i primi anni di vita di Nadia, poi crescendo è diventata più ubbidiente, ovvero il suo spirito è diventato più malleabile, fino al punto che quando si avviava un processo di connessione lei andava in una sorta di sonno mentale, questa sua inattività permetteva a me ed a Shinji di pilotare l’Eva senza troppi disturbi.”

La Akagi continuò un pò stupita:

“Ecco perché ha un tasso di sincronia così alto, per lei metterla nell’Eva era come metterla nel suo Habitat.”

“Si, le sue capacità con lo 01 superano di gran lunga quelle di Shinji, come ad esempio nell’uso dell’AT-Field, se solo vuole può farsi assimilare senza troppi problemi, ma queste sono cose che avete già appurato di persona.”

Il maggiore ascoltava e sentendo questa ultima spiegazione domandò:

“Allora voleva farsi assimilare veramente durante quel test.”

“Si, però siamo riusciti a convincerla a rimanere tra di voi.”

Kaji:

“E come sei riuscita a farla uscire dall’Eva?”

“Grazie a Shinji, lui mi ha aiutato molto….anche se involontariamente. Vedete, nello scontro con il quattordicesimo angelo ho volutamente assorbito il suo nucleo, in modo tale da poter generare energia autonomamente, inoltre la volontà di Shinji di salvarvi, unita alla mia di poterlo riabbracciare ha fatto in modo, tramite la connessione al 400%, che diventassimo una cosa sola, ma solo nel corpo, non nello spirito, stessa cosa che è successa a Nadia. Stesso corpo, ma più anime. Una volta che lo spirito di Shinji era nello 01 ho potuto farmi perdonare, era bello per noi stare nuovamente vicini, Shinji era nel suo nido, una sorta di grembo materno dove trovare riparo, ed è lì che ha conosciuto Nadia, io avevo tentato in tutti modi di non farli entrare in contatto, ma invece si sono messi a raccontarsi a vicenda, Nadia era entusiasta di percepire le immagini che Shinji aveva del mondo, anche se Shinji vedeva distruzione e sofferenza, Nadia riusciva a trovare qualche bel ricordo, io li lasciai fare, ero quasi commossa nel vedere loro due insieme. Infine Misato sei arrivata tra quelle immagini, tu per Shinji sei come una madre, sei stata l’unica a trattarlo un po’ come un figlio, a dirti la verità l’hai trattato meglio di me…. Una notte ti abbiamo sentita urlare di rivolerlo, presumo che è stato quando avete tentato di estrarlo fuori a forza dall’Eva, ma per voi è stato tutto inutile, Shinji non voleva andarsene dall’Eva e soprattutto da me…. Però Nadia sì, moriva dalla voglia di vedere ciò che io stessa gli avevo negato, fu allora che organizzai tutto. Iniziai un Third-Impact tra le loro due anime, misi in comunione alcuni ricordi di Shinji, ricordi che avrebbero permesso a Nadia di sopravvivere fuori dall’Eva, purtroppo avrei volto trasferirgli solo i bei ricordi, ma passarono anche i brutti ricordi legati a Gendo ed alla triste infanzia di mio figlio, forse non tutti i mali vengono per nuocere, tramite cattivi pensieri di mio figlio Nadia a conosciuto la tristezza e la solitudine e questo gli ha permesso di apprezzare la gioia di vivere. Inoltre Misato ho scelto i migliori ricordi che Shinji ha di te, in poche parole ho fatto una sorta d’imprinting nella mente di Nadia, per cui tu per lei sei la sua vera madre… Nonostante il DNA.”

“Mio Dio Yui… tu hai volutamente rinunciato a tua figlia.”

“Si, dopo quello che ho fatto non posso permettermi di avere figli, inoltre anche tu hai subito un imprinting… Ricordi tu sei svenuta dopo aver visto Nadia sul pavimento…. Una come te non sviene per così poco, la causa del tuo malessere è stata la modulazione del mio AT-Field col tuo per trasferirti le emozioni che ho provato quando è nato Shinji e lo presi in braccio la primissima volta…. Scusami se ti ho usata, ma stavo lasciando mia figlia e dovevo affidarla in buone mani.”

Passò un attimo di silenzio rotto dalle parole della donna dai capelli di porpora:

“Ti comprendo, se io dovessi rinunciare a quei tre cercherei di sistemarli nel posto più sicuro al mondo e tra le migliori persone che conosca, anzi, sono lusingata che hai scelto noi. Spiegami perché non li vuoi riprenderli?”

“Perché non sono degna di avere una famiglia, io dovevo proteggerli e crescerli ed invece ho abbandonato Shinji e Gendo ed a Nadia gli ho riservato uno stato di non vita. Avrò salvato l’umanità, ma a discapito mia famiglia….”

“Yui, non preoccuparti anche io stavo mandando tutto a rotoli, ma invece ho recuperato tutto grazie a Bechy.”

“Misato, lo so, ma io non ho più di 2 giorni di vita.”

Il maggiore ebbe un sussulto:

“Spiegati.”

“Quello che voi state vedendo non è il mio corpo, ma è energia che il mio AT-Field sta mantenendo insieme dandomi la forma, oramai ero giunta ad un limite e non potevo fare altro, parte di energia l’ho usate per dare vita a Nadia, poi per dare un nuovo corpo a Shinji, visto che il suo originale è andato perso con l’LCL dell’Entry-plug, invece questo l’ho potuto creare con le ultime energie rimaste al nucleo.”

Rioji, restato in silenzio volle altre spiegazioni:

“Ma se lo 01 è un dio possibile che il suo nucleo sia già così deteriorato?”

“Il nucleo dello 01 ha dovuto subito un forte stress per mantenere divise due, poi tre anime contemporaneamente questa è la causa del suo precoce deterioramento.”

Maya:

“Dottoressa Ikari, perché abbiamo scambiato Nadia per Shinji all’inizio?”

“Prima di tutto chiamami Yui… Avete scambiato Nadia con Shinji perché eravate all’oscuro della sua esistenza di mia figlia, per cui qualsiasi cosa che uscisse dall’Eva avreste ricondotta indubbiamente a mio figlio, inoltre per dare un corpo a Nadia ho preso come base il DNA di Shinji cambiandone i cromosomi sessuali, naturalmente dentro di me era presente il feto che portava i dati genetici miei e di Gendo, però non erano completi, visto che era un embrione di neanche un mese dal concepimento, per farla breve Nadia è a tutti gli effetti la sorellina di Shinji.”

Rei:

“E come mai la cosa ha ingannato anche me?”

“Perché i suoi primi giorni di vita fuori dallo 01 Bechy aveva in se i ricordi di Shinji che gli davano una sorta di impronta nell’anima, per cui le differenze a livello psicologico erano quasi impercettibili, oppure le potevi confondere per via del differente sesso tra due. Col passare del tempo la forma dell’anima di Nadia e cambiata grazie alle esperienze che ha accumulato in vita, se tu ora provi a percepire le due anime noterai molte differenze, infine se ne era convinta anche lei di essere Shinji visti tutti quei ricordi. Questo errore è plausibile da parte di tutti.”

Kaworu:

“Quando sono arrivato io, l’anima di Bechy mi ha sempre presentato qualcosa di strano, per questo non ero molto convito che lei fosse Shinji.”

Nuovamente Yui:

“Infatti, tu Tabris sei giunto quando l’anima di Bechy aveva appena iniziato a evolversi differenziandosi da quella di Shinji, per cui per te la cosa era molto più semplice da capire.”

L’angelo:

“Si, sono partito avvantaggiato, poi ho capito tutto quando ho scoperto che Shinji era con te nello 01.”

Misato, stupita da tutta quella spiegazione:

“Perché Shinji non voleva tornare?”

“Era sconvolto, il fatto di Toji, l’essere stato tradito da suo padre e quel discorso alla stazione gli aveva fatto perdere la fiducia in tutti, aveva ritrovato dentro me quel grembo materno che cercava da anni… anzi, che io gli ho negato, lui voleva solo andare dalla sua mamma a piangere come fa ogni bambino quando è spaventato o sta male, io inizialmente l’ho accontentato, forse per cercare una sorta di rimedio al suo abbandono da parte mia. Però bisognava tagliare il cordone ombelicale, ma questo doveva volerlo lui per primo, io cercai inizialmente di convincerlo, però alla fine sono stati Gendo, Nadia e Asuka a convincerlo definitivamente.”

Qui la dottoressa Ikari si fermò a bere, aveva la faccia di una che si era appena tolta un enorme peso sulla coscienza, finalmente era veramente serena e dopo essersi sgranchita le gambe facendo un piccolo giro in salotto continuò:

“Vedete, Nadia tutte le volte che si connetteva allo 01 disegnava, ma allo stesso tempo ci raccontava tutto quello che le succedeva…. è una tale chiacchierona a volte… tornando a noi, lei ci raccontava tutto, cosa facevate, dove andavate eccetera, per Shinji all’inizio sembravano delle frottole, successivamente capì che la sorella non lo stava prendendo in giro, anzi quando Nadia tentato di rifondersi gli ha dato un sgridata dicendole: “Mi parli così bene della tua vita e vorresti tornare qua dentro.”  Lei rispose: “Certo che sto male, non ci sei tu a fare il fratellone a me ed ad Asuka.” Da lì capì che lei non era Shinji, ma capì anche che lui era nell’Eva.”

Misato sogghignò:

“Solo lei avrebbe potuto dare una risposta del genere… ma come mai non mi ha detto niente?”

“Perché Shinji gli ha detto che doveva essere un segreto e Nadia si la mantenere i segreti, inoltre gli ha detto che ci avrebbe pensato di tornare anche lui.”

Ritsuko:

“E Gendo?”

“Gendo… Gendo era all’oscuro di Nadia, sono riuscita a dirglielo solo al momento della sua morte quando le nostre Anime sono potute incrociare… io e Shini avevamo sentito uno squilibrio nella sua anima e siamo andati a controllare, sempre grazie all’AT-Fiel. E’ li che Shinji ha capito che suo padre avrebbe fatto la stessa cosa per lui… Aveva capito che Gendo non avrebbe permesso a nessun’altro di pilotare lo 01 all’infuori di suo figlio, per lui era il modo di poter farci stare di nuovo insieme, però Shinji non sapendo nulla di me, non lo poteva capire fino a quando non fu assimilato… Forse mio marito non gli ha detto niente per paura.”

Misato esterrefatta:

“Il comandante aveva paura di Shinji?”

“Si, aveva paura di ferirlo, aveva paura che lo avrebbe abbandonato nuovamente, forse per Gendo sapere io e lui insieme nell’Eva era motivo di felicità, finalmente poteva vederci uniti.”

Maya anche lei confusa:

“Ma se è stato lui che lo ha cacciato.”

“Si non poteva sopportare che Shinji fuggisse via, ma sapeva che sarebbe tornato, i bambini tornano sempre dalla mamma, soprattutto dopo che mi aveva riconosciuto quando eravamo nel mare di Diarac.”

Kaji:

“Ed Asuka?”

“Rioji, è lo stesso motivo che ha riportato te da Misato, quando l’Eva 13 ha sopraffatto lo 02 abbiamo sentito Asuka urlare, lì Shinji ha preso il pieno controllo dello 01 ed ha distrutto quell’unità per proteggere Asuka, poi ha riportato lo 02 alla base come due sposini varcano la soglia di casa appena finita la cerimonia.”

Misato:

“Ecco perché quel chiudere ed aprire la mano mi era famigliare.”

“Esatto…. Misato abbi cura di quei tre, sei la loro madre adesso, se vuoi un figlio tutto tuo e di Kaji fallo il più presto possibile, bastano anche cinque spensierati minuti.”

Il maggiore si alzò dal divano ed andò ad abbracciare Yui e le due scoppiarono a piangere con Misato che ringraziava:

“Yui, Grazie, non preoccuparti, tratterò quei tre come le persone più importanti al mondo te lo prometto.”

“Lo so Misato, lo so.”

Le due si staccarono e la dottoressa con un tono allegro:

“Io ho finito, domande?”

Maya alzò la mano come a scuola e quando Yui gli fece un cenno per parlare:

“Perché Shinji non si ricorda nulla della sua permanenza all’interno dell’Eva?”

“Non saprei dirtelo probabilmente la sua memoria a breve termine deve assestarsi….”

Rei interruppe la spiegazione:

“Sarà come è capitato a me dopo la mia reincarnazione, poi ho ricordato tutto, diamogli tempo.”

Il gruppo si sedette e gustarono degli stuzzichini che Kaworu aveva preparato durante quel discorso.

Ritorna all'indice


Capitolo 57
*** Capitolo57 ***


NewGirlEntry57 Capitolo 57

Intanto all’uscita di un cinema, dei ragazzi stavano uscendo commentando il film appena visto, era una scena ordinaria per quel luogo, tra quei ragazzi c’era una coppietta che si teneva a braccetto con davanti a loro due amiche, sembra tutto normale, tranne il fatto che la coppietta era formata da Asuka e Shinji, i quali tenevano le braccia incrociate tra di loro e la Second parlò al Third:

“Non ti facevo così protettivo con Bechy.”

“eh?”

“Stamattina quando l’hai confortata mi sei piaciuto, eri così rassicurante, la tua voce era dolce, ma anche molto sincera e decisa, mi sono sentita bene anche io.”

“Asuka, non lo so, però io tengo molto a Bechy, stamattina nel sentirla triste mi sono sentito triste anche io.”

“Si, lo so è una catalizzatrice di emozioni, stasera se non ci sono mamma e papà la torturiamo.”

Stupito il ragazzo:

“Cosa!”

“Ma cosa hai capito!… quando si butta per terra a vedere la televisione gli saltiamo addosso a fargli il solletico, ha una risata contagiosa, stasera te la faccio sentire.”

“Non credi di essere crudele?”

“Ma no, lei si diverte di più, poi basta dargli un foglio con delle matite che lei disegna per ore.”

“Già, è un’artista… Asuka, le vuoi molto bene.”

“Si, poi lei sa farsi volere bene, non sai quello che combina a volte.”

Il third ebbe una smorfia di nervosismo e disse agitato:

“Perché non ricordo niente di questi ultimi mesi.”

La Rossa strinse di più quel braccio cercando di calmare il ragazzo e la cosa riuscì, anche grazie alle parole della ragazza stessa:

“Shinji, calmati, non ti preoccupare ricorderai tutto.”

“Ok, se lo dici tu.”

Intanto Bechy e Mariko stavano camminando qualche passo davanti a loro e la castana commentava:

“Guardali, che carini.”

“Piantala di spiarli o ti farai scoprire.”

“Ma sono così belli, anche prima, Asuka aveva le lacrime agli occhi e la testolina appoggiata alla sua spalla…. ahh che bello l’amore!”

La rossa capì che le due amiche di fronte a lai stavano complottando qualcosa e gli domandò quasi spaventandole del tono della sua voce:

“Bechy! Mariko! Di che state parlando?”

Con aria sbarazzina la Sisth:

“Del film che è stato commovente.”

“Si, la storia di un cerbiatto che gli muore la mamma, proprio un film per bambini. Tu sei la solita fontana, quando la mamma cervo è morta non sapevi più dove asciugarti la faccia.”

“E tu invece ti sei attaccata al braccio di Shinji e non gliel’hai ancora mollato.”

I due a braccetto si guardarono in faccia con delle espressione di puro stupore e dopo qualche attimo si staccarono scusandosi contemporaneamente a vicenda:

“Scusa Shinji.”

“Scusa Asuka.”

Mariko guardò i due dicendogli:

“Non dovete chiedervi scusa per una cosa del genere.”

Asuka volle contestare:

“Mariko, ma io…”

Non ci riuscì visto che la mora gli tappò la bocca don l’indice per poi sussurrandole:

“Asuka, ascolta il tuo cuore.”

Shinji invece si era imbarazzato e pensava:

>Possibile che non me ne sono accorto, è da mezz’ora che mi tiene il braccio.. però era così bella quando ha appoggiato la sua testa mordendo il fazzoletto nel vedere quelle scene… vorrei tanto prenderla in braccio… però è come se lo avessi già fatto… inoltre se lo faccio adesso mi fa a pezzi, di sicuro mi darà del maniaco sessuale.<

Fu destato ancora da Mariko che propose:

“Se vi porto in un posto mi promettete che non direte niente ai vostri genitori e soprattutto a Maya?”

I tre annuirono, per loro la cosa del segreto era elettrizzante, infatti Nadia disse subito un deciso:

“SIIII, io te lo prometto.”

Asuka invece volle contraddirla:

“E tu saresti capace di tenere un segreto?”

“Certo, non sai quanti ne tengo.”

“Dimmeli allora.”

“No, altrimenti non sarebbero segreti.”

La rossa guardò Shinji che gli disse:

“Asuka, Bechy ha perfettamente ragione.”

“OK, allora Mariko dove ci porti?”

“In un bar.”

Demoralizzata la Second:

“Che novità!”

“Aspetta di arrivare e vedrai.”

Intanto a casa Akagi, erano ancora tutti accomodati in salotto, stavolta Rei si era seduta affianco di Yui e gli altri osservandole poterono notare maggiormente le loro somiglianze e ciò fece dire a Misato:

“Allora Rei è tua figlia?”

Yui:

“Non esattamente, Rei discende da me e da Lilith, vedete Rei ed i suoi cloni facevano parte integrante del progetto per il perfezionamento dell’uomo…”

La Frist continuò la frase:

“Ora però esisto solo io e non sono qui di certo a fare la bambola a quattro vecchi.”

Rioji:

“Brava Rei.”

Poi l’uomo dai capelli lunghi domandò con tono serio:

 “Yui, sapevi di aspettare Bechy prima di quel test?”

La donna fece un lungo respiro prima di rispondere molto mestamente:

“Si, solo io lo sapevo, purtroppo ero giunta al punto di non ritorno, non potevo cambiare i miei piani, io ero l’unica in grado di fermarli, se dovessi tornare indietro non so se lo rifarei, sapere che Nadia è stata intrappolata per anni per colpa mia, mette me sullo stesso piano della Seele.”

Kaworu:

“Yui, non preoccuparti, non potrai mai abbassarti ai loro livelli, guarda me, io sono stato creato solo per ingannare tuo figlio, mi hanno cresciuto solo per tradire e fare del male. Invece tu hai cresciuto all’interno dell’Eva un piccolo angioletto che nonostante tutto vuole bene a chi gliene vuole.”

Misato con tono contraddittorio::

“Kaworu, non chiamarla angioletto, lei è la mia Bechy.”

Rioji prendendo la mano della morosa:

“E lei ed Asuka sono i nostri diavoletti.”

Il ragazzo dai capelli argentei:

“Vero, m’è l’ero dimenticato.”

D’un tratto Kaji notò qualcosa attraverso la portafinestra, era un furgone di una compagnia di spedizioni che passava di fronte alla casa ed andò a fermarsi di fronte all’abitazione dei Katsuargi, subito l’uomo corse fuori per andare  incontro all’autista il quale era appena sceso e dopo aver firmato dei documenti, a Rioji fu consegnato un pacco con una strana forma, come il furgone ripartì, l’uomo dai capelli lunghi fece nuovamente la sua comparsa nel salotto della Akagi con il pacco misterioso e serenamente commentò:

 “Un regalino per Shinji, sono riuscito a recuperarlo ancora.”

Misato:

“Si può sapere che diamine è?”

“Non vedi la sua forma?”

“Si, mi sembra una chitarra.”

Kaworu aveva già capito tutto e svelò il mistero:

“E’ un violoncello.”

Rioji:

“Esatto.”

“Allora aprilo che gli do un’accordata ed una bella pulita.”

“Va bene.”

I due iniziarono a trafficare dietro allo strumento e dopo qualche minuto Kaworu disse a Rei:

“Amore, mi vai a prendere il mio violino per favore.”

“Certo, l’hai lasciato in camera mia.”

La ragazza partì e fu di ritorno dopo un paio di minuti con la custodia contenente lo strumento del fidanzatino e glielo porse:

“Eccoti.”

“Bene.”

Tutti restavano lì in silenzio ad osservare il lavoro del ragazzo e potevano notare che sapeva molto bene quello che faceva e quest’ultimo, una volta posizionatosi col violoncello fece scorrere l’archetto sulle corde provocano così le note e dopo aver provato tutte le corde si pronunciò:

“mmm… è completamente scordato... dovrò darmi da fare, allora prima una bella pulita.”

Kaworu prese dalla sua custodia un panno ed iniziò a pulire lo strumento di Shinji, mentre gli altri lo stavano osservando e Misato domandò al moroso:

“Ma dove glielo hai procurato?”

“Dopo le sue dimissioni dalla Nerv le sue cose le hai spedite al suo tutore, anche il violoncello, io l’ho contattato ed ho chiesto di spedirmelo indietro.”

“Non ho mai sentito Shinji suonarlo, chissà com’è.”

“Stasera glielo faremo suonare.”

Kaworu:

“Prima fatemelo sistemare, poi vorrei fare un piccolo duetto con lui, gliel’ho promesso.”

“Ok.”

Rei invece si rivolse alla dottoressa Ikari:

“Yui, stanotte resta con noi a dormire.”

Con una nota di disappunto la donna rispose:

“No, Rei preferirei andare alla base ho delle faccende ancora in sospeso là.”
 
“Yui, non mentirmi le tue faccende in sospeso sono Shinji, Nadia ed anche Asuka… Non preoccuparti tu starai nascosta qui in camera mia e non ti faremo incontrare con loro, ma voglio che tu almeno li veda.”

“Rei…”

“Shhh, adesso facciamo un po’ a modo mio.”

“Ok.”

Intanto Kaworu continuava ad accordare lo strumento senza badare ai commenti degli altri.
Non molto lontano, più precisamente in un bar del centro, Shinji, Asuka, Nadia e Mariko stavano bevendo delle bibite al bancone, il locale era molto sgargiante, stile moderno, molti colori vivaci, però nonostante le apparenze di un locale alla moda non sembrava molto affollato, infatti oltre ai nostri amici erano presenti solo un paio di avventori, una coppietta appartata in una poltrona d’angolo ed un altro paio di ragazze sedute ad un tavolino centrale, ha far notare questa strana situazione fu la Sixth:

“Certo, un bar così bello e con così poca gente.”

Mariko:

“Devi vedere dopo le 23 il pieno che c’è, non riesci a muoverti. Comunque a me piace stare qui dalle 19 alle 20, è l’ora che la gente esce dal lavoro e viene a bere qualcosa con gli amici.”

Shinji:

“Già, si vede che è un locale di classe, guardate quante foto di donne semivestite e come sono belle.”

Asuka seccata:

“MANIACO!”

“Cavoli Asuka, sono foto bellissime, fatte da fotografi famosi, cerca di capire che non voglio andare a parare proprio là.”

“SI, ed io ti devo credere.”

Nadia con voce saccente:

“Asuka è solo invidiosa perché si vergogna a farsi ritrarre nuda, gli ho detto un sacco di volte che gli facevo un ritratto, ma lei mi dice sempre di no, eppure hai un bel fisico Asuka.”

“MA SEI STUPIDA.”

“SEI TU AD ESSERE UNA PAPPAMOLLE, io se ti faccio il ritratto poi lo teniamo in casa.”

Mariko pose la calma tra le due:

“Calma adesso, ci facciamo riconoscere e basta.”

Le due abbassarono la testa e subito dopo Shinji domandò:

“Scusa Mariko, ma come hai trovato un posto così?”

“Me l’ha fatto conoscere una mia amica dell’università , sapete, finita la giornata in facoltà venivo qui a bere con qualcuno che potesse capirmi, è bello stare tra gente che comprende i tuoi sentimenti e le tue paure.”

Fu un unisono:

“Ehhh?”

Tra i Children, ed allora Mariko si spiegò:

“Ragazzi, questo è un Lesbo Bar, ma non dite a nessuno che vi ho portate qui,…comunque prima delle 22 è un bar normalissimo. CHIARO!.”

Con un sorrisetto forzato i tre fecero cenno affermativo con la testa, non domandarono maggiori spiegazioni ma si limitarono a consumare quello che avevano ordinato con una certa fretta, la Mora rimase un attimo di silenzio, durante il quale appoggiò i suoi gomiti al bancone, incrociò le dita delle sue mani e ci si appoggiò col mento ed una volta il quella posizione sospirò:

“Quella volta me la ricordo ancora…. Lei era dove sei seduto tu Shinji, guardava dritta di fronte a sé, con la cannuccia in bocca succhiando un succo di frutta, era così bella nella sua divisa, io avevo paura di dirle anche un normalissimo ‘Salve’… poi lei si accorse che la stavo osservando e mi domandò se avesse l’uniforme sporca di succo, io gli dissi di no ed aggiunsi che la divisa aveva il suo fascino, da lì iniziammo a parlare e ci siamo alzate dopo un paio d’ore, ci siamo scambiate i numeri di telefono e da cosa nasce cosa….”

Qui la ragazza continuò con un tono più spiccio:

“… Bene, adesso paghiamo e torniamocene a casa.”

I tre non uscirono dal locale, ma si catapultarono fuori, soprattutto Shinji e Asuka con un ghigno malefico gli disse:

“Ecco, eri dove era seduta Maya, a casa ti faccio indossare la sua divisa e alle 22 veniamo qui, magari trovi qualcuna che ti rimorchia.”

“ASUKA!”

“Calmati, scherzavo.”

Poi prendendo la mano del ragazzo se lo tirò dietro seguendo Nadia e Mariko che si erano già avviate, camminarono per almeno un quarto d’ora prima di giungere a casa e sulla soglia del cancellino Mariko volle nuovamente mettersi al sicuro:

“Ragazzi, mi raccomando, acqua in bocca.”

“OK!”

I ragazzi Katsuragi entrarono nella loro abitazione, furono accolti dai genitori, anche loro appena rincasati e Rioji invitò subito il Third:

“Shinji, sali in camera tua, c’è una sorpresa per te.”

Il ragazzo salì dubbioso mentre Asuka e Nadia aiutarono Misato con la cena, dopo qualche attimo si sentirono dei veloci passi provenire dal piano superiore per poi dirigersi verso le scale, i futuri coniugi Katsuragi si prepararono in piedi  proprio di fronte ad esse come per attendere qualcosa, più esattamente qualcuno, ovvero Shinji che gli si gettò tra le braccia di entrambi piangendo e dicendo tra i singhiozzi:

“Grazie mamma, grazie papà.”

Misato dando delle pacche sulla schiena del ragazzo e baciandogli la testolina gli parlò:

“Di questo devi ringraziare tuo padre.”

Il third si staccò un po’ dalla donna ed andò a abbracciare maggiormente l’uomo dicendogli:

“Grazie….. Papà.”

“Non c’è di che, sapevo quanto ci tenevi… dopo cena ci fai sentire qualcosa, chiaro!”

Il ragazzo annuì e poi ritornò in camera sua a riprendere lo strumento mentre Misato stava spiegando tutto alle figlie che erano all’oscuro di quella situazione, come finì andò ad abbracciare Kaji che se ne stava in veranda ad osservare il tramonto e dopo qualche minuto colloquiò a bassa voce:

“Adesso capisco cosa volesse dire Yui quando dice di occuparsi di una famiglia, non ho mai visto Shinji così felice e commosso.”

“Neppure io.”

“Per lei deve essere stata molto dura fare quello che ha fatto.”

“Si, ha dovuto fare del male alle persone che vuole bene per salvarne delle altre, credo che i suoi rimorsi siano la peggiore delle condanne.”

“Secondo te, possibile che Gendo avesse veramente paura di Shinji?”

“Si, purtroppo non aveva accanto Yui a dargli la forza di affrontarlo, il Comandante e la dottoressa Ikari si amano alla follia e quando lei lo ha abbandonato per lui è diventato tutto difficile.”

“Povera famiglia… e questo sarebbe il Progetto per il perfezionamento dell’uomo, bella fregatura.”

“Misato, facciamo un figlio io e te.”

“Rioji, mi stai quasi convincendo, quando?”

“Lascio a te la scelta.”

“Ok.”

I due andarono a cenare visto che era già tutto pronto ed i figli erano già seduti a tavola con il Third molto impaziente.

Intanto nella casa accanto Yui stava affettando le verdure, per distrarsi dai suoi pensieri aveva deciso di aiutare Rei a preparare la cena, d’un tratto si bloccò e raccontò le sue sensazioni alla First con voce tremante:

“… è felice…. Shinji è felice… lo sento, cosa gli è successo?”

La ragazza:

“Evidentemente gli hanno dato il violoncello.”

“Si, hai ragione.”

Rei guardava la donna che era ancora immobile, con gli occhi sbarrati e lucidi, dopo qualche attimo volle nuovamente confortarla:

“Yui, non sei contenta, ora è felice.”

“Si, ma non tra le mie braccia.”

“Si, ma in quelle di Misato, colei che hai designato come loro madre.”

Diventando di un freddo gelido la donna dai capelli castani:

“Vero, ho scelta io tutto questo. Comunque non ho alcuna intenzione di incontrarli.”

La donna riprese ad armeggiare col coltello come se niente fosse successo e questo lasciò Rei turbata mentre riprendeva il lavoro, come la cena fu pronta rientrò anche Toshiki cosicché poterono consumarla.

Intorno alle 20, in casa Katsuragi, più precisamente in salotto, tutta la famiglia era riunita, Misato e Rioji erano seduti in poltrona, con la donna tra le braccia dell’uomo, mentre Asuka e Nadia stavano sedute sul divano, gli occhi di tutti erano per Shinji, il quale se ne stava seduto su di una sedia di fronte a loro col violoncello, provò le quattro corde con l’archetto corde con l’archetto e notando la qualità del suono affermò un po’ stupito:

“Me lo avete anche fatto accordare!”

Rioji:

“Di questo ringrazia Kaworu.”

Il ragazzo osservò lo strumento e gli venne in mente il Fifth Children, soprattutto quel suo sorriso rassicurante e sincero, non potette però continuare la riflessione visto che Nadia lo spronò a suonare:

“Fratellone! Ci fai sentire qualcosa?”

“Sì.”

Il ragazzo cominciò a solleticare dolcemente quelle corde per produrre musica, e che musica. Naturalmente il Third si esibì con un repertorio classico, arie molto melodiose e orecchiabili, di fatto gli altri presenti restarono affascinati da quelle note, suonate in modo deciso, ma allo stesso tempo sereno e calmo. Alla fine di ogni brano immancabili erano gli applausi ed i complimenti, soprattutto da parte delle sorelle, infatti Nadia:

“Come sei bravo, stanotte mi suoni la ninna nanna?”

Asuka:

“Bechy, che richieste fai, Shinji può suonare cose complesse e tu gli chiedi la ninna nanna, sei una bambina.”

La Castana si limitò a fare le linguacce alla sorella che la ignorò e si rivolse al ragazzo:

“Sei molto bravo, vorrei conoscere chi può essere quel deficiente che dovrebbe dirti di smettere.”

Shinji era rosso per l’imbarazzo e balbettando:

“Beh… suono da molti anni…. Però ho sempre suonato da solo…. Comunque adesso non ho suonato al meglio delle mie capacità.”

La Rossa alquanto stupefatta:

“Ehhh, allora vorrei sapere quando sei al 100% cosa fai.”

Misato e Rioji erano anche loro felici di quella situazione e l’uomo incitò ancora il neo-figlio:

“Shinji, dai ancora una.”

Il ragazzo annuì, si posizionò e poi strisciò la prima nota, come finì la corsa dell’archetto e quest’ultimo fu fermo, un altro suono, simile a quello, ma più acuto si fece sentire, il Third incredulo guardò l’archetto che aveva appena staccato dallo strumento pensando:

>Come ho fatto a fare la seconda nota con l’archetto fermo?<

Anche gli altri erano perplessi, ma non capivano neanche loro cosa stesse accadendo, allora il violoncellista riprovò con lo stesso risultato, due note, di cui la seconda molto acuta e questo continuava a turbare il ragazzo:

>Ancora? … ma è impossibile.<

Altro tentativo, stesso risultato con Shinji ancora perplesso:

>Aspetta un attimo, ma non è una nota che proviene dal violoncello, è la nota di un violino…<

Guardò la porta finestra, vide un’ombra e poi chiamò l’altro concertista:

“Kaworu? Sei tu?”

Non ci fu una risposta vocale, ma musicale, ovvero un piccolo assolo fatto col violino con l’apparizione del ragazzo dai capelli argentei di fronte alla portafinestra, come Nadia vide il Fifth andò ad aprirgli e questo entrò subito scusandosi coi padroni di casa:

“Scusatemi se sono passato dal giardino, ma l’ho sentito suonare ed allora…”

Misato:

“Non preoccuparti, poi sei qui ad adempiere alla tua promessa.”

Shinji dubbioso:

“Quale promessa.”

Kaworu guardò dolcemente negli occhi il Third e poi con tono scherzoso:

“Ti chiamerò ‘smemorino’, non ricordi mai niente.”

Shinji rimase paralizzato nel guardare gli occhi vermigli del ragazzo e soprattutto nell’osservare quella sorriso così sereno e sincero. Vista l’indecisione da parte del Third, il Fifth gli rammentò la questione:

“Non ti avevo promesso un duetto, eccomi qua.”

Cadendo dalle nuvole il children:

“A si! Vero.”

Bechy impaziente:

“Allora, iniziate o no?”

Il Fifth batté il piede per dare il tempo ed il via all’esibizione, suonarono ininterrottamente per almeno 15 minuti ed alla fine presero gli applausi di tutti, anche di Rei che era giunta anche lei e stava appoggiata alla porta finestra. Finiti gli inchini di rito, Kaworu volle fare i complimenti al partner:

“Ottima esecuzione Shinji, sapevo che eri bravo, ma non così.”

“No Kaworu, quello bravo sei tu.”

Il ragazzo dai capelli argentei fece un accenno al ‘Carnevale di Venezia’ molto veloce e questo scaturì un piccolo applauso da parte di quell’improvvisato pubblico, inoltre provocò una occhiata maligna da parte del Third, il quale,  una volta sistemato l’archetto eseguì anche lui un piccolo assaggio del medesimo pezzo a velocità sostenuta. La sfida continuò per altre  quattro o cinque performance individuali e fino a che Kaworu incrociò i dolci occhi di Rei, lì volle dare sfogo al suo estro, infatti iniziò a suonare per intero, e molto velocemente, il ‘Volo del Calabrone’. Quando ebbe finito si accorse di essere sudato e che gli altri lo stavano osservando con gli occhi sbarrati.
Shinji aveva capito di avere perso e si congratulò con il vincitore:

“Kaworu, hai vinto tu. Sei veramente bravo a suonare… complimenti.”

Asuka invece non era d’accordo:

“La sua è stata solo fortuna, tu non ti sei ancora ripreso, ma quando sarai in piena forma faremo la rivincita e la spunterai tu Shinji.”

“Asuka, non so riesco a competere con lui.”

Sgridando il fratello:

“Ecco sei il solito pessimista, devi solo fare pratica e poi te lo mangi a colazione, sei o non sei mio fratello?”

“Ok, allora riprenderò ad esercitarmi.”

Misato si accorse dell’ora e suonò la ritirata per tutti:

“Ragazzi, sono le 23, tutti a nanna. Rei, potrei parlarti?”

I Ragazzi Katsuragi si diressero al piano superiore dopo aver salutato tutti e quando furono sicuri che nessuno potesse ascoltarli, Misato domandò alla First:

“Lei come sta?”

“Non bene, purtroppo per lei rinunciare a loro è molto dura… Io voglio farli incontrare prima che ci lasci per sempre, ma lei non vuole.”

Misato un po’ demoralizzata:

“E’ giusto che li veda per l’ultima volta non come anime, ma come persone, vedi di convincerla.”

La ragazza annuì e col moroso se ne ritornò alla propria casa.

Ritorna all'indice


Capitolo 58
*** Capitolo58 ***


NewGirlEntry058 Capitolo 58

Come entrò in casa, la First trovò i genitori sul divano e come vide la figlia, Ritsuko gli disse con tono grave:

“Rei, Yui è in camera tua, vacci a parlare, è completamente distrutta dal dolore.”

“Lo sospettavo, sentire Shinji felice stasera per lei è stato solo motivo di rammarico.”

La ragazza eseguì quell’ordine, come varcò la soglia della sua stanza, trovò la dottoressa Ikari rannicchiata sul letto mentre strizzava Cocco tra copiose lacrime, qui la First gli si accoccolò accanto e prendendole il braccio destro se lo posizionò sopra le spalle, come per volere essere abbracciata, appoggiò la testolina alla spalla della donna e si pronunciò:

“Yui, lo so che è dura.”

Con la voce interrotta dai singhiozzi la dottoressa rispose:

“Rei… Non voglio lasciarli… ma è tutto difficile…. Non c’è neanche Gendo ad aiutarmi…. Questa è la mia pena perché ho osato prendere il posto di Dio.”

“Yui, calmati non preoccuparti Misato li saprà crescere.”

“Si… ma quello dovrebbe essere compito mio.”

“Si lo so questo, però tu hai deciso di salvare tutti e non potevi occuparti anche di loro… Yui se non facevi ciò adesso i tuoi figli non avrebbero un mondo dove stare, non avrebbero niente di niente ed ora non starebbero tra persone che gli vogliono bene.”

“Rei….”

Qui la donna iniziò a singhiozzare ed ansimare ad alta voce, mentre la First con delle carezze cercava di tranquillizzarla, passarono cinque minuti di pura angoscia per Yui, i suoi sensi di colpa la stavano letteralmente divorando dal di dentro, Rei questo lo sapeva, sapeva anche che allo stesso tempo non poteva far sì che la sua genitrice si facesse del male da sola, allora la prese energicamente per le spalle e guardandola decisamente negli occhi gli disse:

“YUI! Lo hai fatto per tutti e soprattutto per loro, perché non lo capisci… Se hai deciso di portarti Nadia con te all’interno dell’Eva è anche perché sapevi che la tua gravidanza non ti avrebbe permesso di portare a termine il tuo piano per fermare la Seele, inoltre sapevi che non c’era nessuno che potesse badare di tua figlia una volta venuta al mondo.”

Ancora tra i singhiozzi la dottoressa rispose intimorita da quella presa di posizione:

“Si…. Hai ragione tu… l’ho fatto per loro…”

“Adesso aspetta un attimo.”

La First socchiuse gli occhi e dopo qualche secondo ordinò:

“Yui, andiamo ora stanno dormendo, devi vederli.”

“No, Rei, no!”

La first con tono autoritario rispose

“INVECE SI!”

Yui si calmò di colpo nel sentire quelle parole decise e senza fiatare si fece accompagnare da Rei nella casa accanto mano nella mano, come furono di fronte alla porta a vetro la First bussò un paio di volte e subito Misato, che se ne stava in salotto, venne ad aprirgli, una volta aperta la porta il maggiore guardò le due con aria interrogativa e la Children le parlò:

“Misato, stanno dormendo vero?”

La donna dai capelli di porpora annuì e la First continuò:

“Deve assolutamente vederli.”

Yui si girò indietro ed incamminandosi sussurrò:

“No, Rei li disturbiamo e basta.”

La Ragazza diede uno strattone alla mano della donna facendola arretrare bruscamente dicendogli nuovamente:

“Yui, o ora o mai più. Non costringermi a portarti da loro con la forza.”

Misato guardava le due e dopo un attimo e con una voce molto dolce disse alla donna:

“Yui, conosci bene Rei, sai che sarebbe capace di farlo, comunque vai, anche per me è giusto che tu li veda.”

La donna prese coraggio ed insieme alle altre due si avviò verso le scale, come salirono e furono di fronte alla porta della Sisth, Yui rimase immobile a leggere la targhetta a forma di stella con il nome della ragazzina appesa sulla porta, fino a quando il maggiore aprì quest’ultima e la dottoressa poté vederne l’interno, compreso il letto nel quale Bechy stava dormendo. La Ikari girò lo sguardo verso Misato e la quale annuendo la spronò:

“Vai pure.”

La dottoressa a piccoli passi entrò nella stanza dirigendosi verso il giaciglio della Children, come le fu abbastanza vicina iniziò a guardare quel dolce dormire con gli occhi lucidi, dopo qualche attimo anche Misato le si affiancò mettendogli una mano sulla spalla e dicendole:

“La prima volta che l’ho vista era così, addormentata, piccola ed indifesa.”

Molto titubante Yui domandò:

“P…Posso accarezzarla?”

“Certo.”

Con la stessa titubanza le donna portò la sua mano sulla testolina della ragazzina e lì iniziò lisciare quei lunghi capelli castani pensando alle sue scelte:

>Nadia, perdonami se non posso farti io da madre, ma le mie opportunità le ho sprecate, sia con te, sia con tuo fratello. Anche se ora potessi vivere a lungo non mi darei mai pace per aver scelto lo 01 a voi due, una madre non deve mai abbandonare i propri figli. Per questo vi lascio a Misato, nonostante tutto lei vi farà crescere come non ho potuto fare io.<

La dottoressa Yui rimase circa dieci minuti ad accarezzare la Sisth, poi alzandosi mormorò a Misato:

“Ora vorrei vedere Shinji.”

Il maggiore annuì e portò la donna anche dal ragazzo, il quale se ne stava nella cameretta a dormire in posizione fetale nel futon sul pavimento, qui Yui si sdraiò di fronte al figlio e lì iniziò a guardargli gli occhi chiusi, voleva dirgli un sacco di cose, ma sapeva che i suoi intenti erano altri, allora non gli restò altro che accarezzare i capelli del children mormorandogli:

“Scusami se ti ho abbandonato… scusami.”

Le ultime parole furono molto difficili da pronunciare per la dottoressa, visti i singhiozzi che faceva piangendo, per lei quella era la sera del suo addio definitivo ai propri figli, figli che non ha potuto crescere.
Dopo qualche minuto, Yui si rialzò ed uscì dalla camera chiuse la porta e si trovò nel corridoio, con di fronte a Misato e Rei, le quali con aria interrogativa aspettavano qualche parola da parte della Ikari, dopo qualche attimo quelle parole arrivarono con tono molto malinconico e triste, nonostante il loro contenuto:

“Ora sono felice, li ho rivisti per l’ultima volta….. Rei, Misato grazie.”

Le tre scesero in soggiorno e si sedettero sul divano, Misato e Rei non sapevano cosa dire vedendo l’espressione della dottoressa che a sguardo fisso davanti a se, sembrava osservare luoghi lontani, luoghi che andavo aldilà dell’umana comprensione, oppure la dottoressa stava veramente osservano l’Aldilà, ovvero la sua prossima dimora, la First questo lo sapeva, però non aveva la forza di interrompere quel silenzio, che fu rotto dalla stessa Yui rivolgendosi molto seriamente al maggiore:

“Misato… Te li affido, non commettere i miei stessi errori, loro dipendono da te.”

Alla donna dai capelli purpurei non restò altro che annuire, ne aveva ricevuti di ordini in vita sua, ma stavolta era diverso, non solo era un ordine che gli veniva conferito da altri, ma era come se se lo stesse conferendo lei a sé stessa.
Un’altra cortina di silenzio calò, però stavolta a romperla fu il rombo del tuono con il successivo tintinnio delle gocce che si abbattevano a terra, era iniziato a piovere, Misato guardò il soffitto e mormorò:

“Yui, nasconditi, Nadia è in arrivo.”

I fatti diedero ragione alla donna, la ragazzina, senza dare neanche il tempo a Yui di alzarsi, con una folle corsa era scesa per le scale per poi catapultarsi tra le braccia del maggiore. Quest’ultimo la accolse molto volentieri, sia per cullarla, sia per nascondergli dalla vista la dottoressa Ikari  portando la testolina della Sisth al suo petto, per poi rassicurarla dolcemente:

“Bechy, su dai ci sono qui io…shhh… non avere paura…shhhh… cosa ti ha detto Asuka, i fulmini sono solo tanto rumore.”

Piagnucolando Nadia:

“Ma a me fanno lo stesso paura.”

“Non fare la stupidina.”

Durante quel discorso Yui e Rei avevano potuto alzarsi e spostarsi per poter andare a nascondersi, però la dottoressa era impacciata nel muoversi, visto che continuava ad osservare Misato con quel pulcino spaventato tra le braccia, vedendo ciò, sul volto della Ikari il rammarico si faceva sempre più strada ed allo stesso tempo si diceva tra se e sé per farsi un po’ di coraggio:

>Ora ho la certezza che Misato li crescerà come non ho potuto fare io.<

La dottoressa fu ridestata dalla stessa ragazzina che domandava al maggiore:

“Mamma, ma come mai c’è qui anche mamma Yui?”

Un pesante velo di imbarazzo cadde tra di loro, però fu nuovamente la Sisth a romperlo, infatti alzò e andò di fronte a Yui, la quale, paralizzata dalla presenza della castana, fu abbracciata da quest’ultima che gli diceva:

“Mamma Yui, sei venuta qui a trovarmi, ma non mi avevi detto che non ci saremmo più riviste?”

Solo allora la Ikari trovò la forza di rispondere:

“Si, è vero, sono passata solo a vedere che tu facessi la brava con tua madre.”

Stringendo la presa la Sisth contraccambiò:

“Certo che faccio la brava, con la mamma, col papà, con mia sorella e con mio fratello.”

Misato non resistette a non puntualizzare una cosa:

“Forse con tuo fratello un po’ meno.”

“Si, ma gli voglio tanto bene.”

Un altro fulmine ruppe quella strana tranquillità e senza che il rumore del tuono fu finito, Nadia si ritrovava nuovamente avvinghiata al maggiore, il quale aveva ripreso ad accarezzare quei capelli lunghi, vedendo ciò Yui parlò a Misato:

“Vedi, l’imprinting a funzionato, sia con lei che con te.”

Una Misato compiaciuta rispose:

“Lo so, è tutto merito tuo.”

Nadia:

“Mamma Yui, posso andare a svegliare Shinji così gli parli assieme?”

La dottoressa rispose con un rigido:

“NO!”

Poi addolcendosi:

“Con lui sono già a posto, mi raccomando, questo nostro incontro deve rimanere un segreto.”

“Ok, come tutti gli altri.”

“Forse di più degli altri… adesso io e Rei andiamo di là, tu vai a letto.”

La Sisth domandò intristendosi sul volto:

“Allora non ci vedremo più?”

“NO, purtroppo no.”

“Sapevo che doveva finire così.”

“Si, lo sapevamo entrambe….. ora su a nanna.”

Nadia rispose con un bellissimo sorriso:

“Ok, tanto la mamma mi accompagna e mi terrà compagnia.”

Si divisero lì, Rei e Yui tornarono a casa, mentre Misato risistemò nel letto la figlia e gli si sedette accanto e dopo qualche altro tuono la castana domandò:

“Ma Shinji ed Asuka non hanno paura dei fulmini?”

“No, loro sono più grandi di te, poi hanno entrambi il sonno pesante.”

Quello che aveva detto Misato non era proprio la realtà, infatti la Second si era messa dei tappi nelle orecchie e Igor sulla testa, mentre il Third li sentiva quei suoni, era in una sorta di dormiveglia, ed alla fine riuscì ad aprire gli occhi, però non sapeva se era un sogno o la realtà, infatti non si ritrovò nella sua cameretta, ma in uno strano ambiente, allora ebbe la certezza di essere ancora dormiente, sta di fatto che era in uno strano luogo, in mezzo a dei bui corridoi, sembrava di essere in un cantiere. Il Third ne aveva fatti di sogni strani, si era già sognato di essere nell’Entry-Plug, oppure di starsene seduto in una carrozza della metropolitana ad osservare il se stesso bambino, però stavolta quegli ambienti avevano poco del sogno, si guardò in giro, ma nulla sembrava fargli capire dove potesse essere, poi altri forti rumori, talmente forti che il ragazzo si strinse la testa tra le mani cercando ti tapparsi le orecchie dicendosi a sé stesso:

“Non devo fuggire, sono solo dei tuoni, niente di più.”

 Poi si rese conto che quelli non erano ciò che credeva:

“… Un attimo, ma questi sono dei colpi di pistola.”

La curiosità si fece strada nell’animo del ragazzo ed iniziò a dirigersi verso quei rumori, vedeva scorrere di fronte a sé quei corridoi, però non sentiva il suono dei suoi passi, abbassò lo sguardo e vide che era come appeso a mezz’aria con le punte dei piedi staccate dal suolo di qualche centimetro, il ragazzo stranamente non si intimorì più di tanto, anzi, notò anche che la sua figura era circondata da una sorta di aura luminosa la quale gli conferiva una sorta di luminescenza. I suoi pensieri su ciò furono interrotti quando udì delle voci, una la riconobbe subito affermando:

“Papà…?”

Dopo qualche attimo  riconobbe anche la seconda:

“Mamma!”

Qui accelerò il suo ‘passo’, sentiva le voci, ma non capiva cosa stessero dicendosi, una volta svoltato un angolo si ritrovò di fronte i propri genitori nelle sue medesime condizioni, ovvero stavano levitando uno di fronte all’altra con la medesima luminescenza che gli usciva dal corpo, per il Third la cosa era sconcertante, ma un po’ era felice, finalmente li poteva rivedere insieme, inoltre ora poteva udire cosa quello di cui stavano, infatti Gendo abbastanza agitato stava dicendo alla moglie:

“….. quello smidollato di tuo figlio è diventato una ragazza e da quel che ho potuto appurare se ne vanta anche, più di una volta mi ha ridicolizzato di fronte a tutti, io ho cercato di abbattergli il morale, sgridarlo, farlo piangere rivolgendomi nel modo più rozzo possibile, ma lui invece ha alzato la testa e mi ha guardato dritto negli occhi, quei tuoi stessi occhi, l’unica cosa che lui ha di te e che ha mantenuto. No, di te ora ha anche il tuo seno e la tua figura snella, poi anche molti lineamenti e quelle paffute guance che io ti pizzicavo ogni tanto, inoltre quelle movenze e quel modo di parlare, anche i capelli del tuo stesso colore, solo che sono lunghi… quanto mi piaceva passare le dita tra la tua chioma.
Neanche Rei ti assomiglia così, quell’espressione di decisione la usavi quando sapevi cosa stavi facendo. Perché non sei qui con me? Perché hai fatto quello che hai fatto, con te potevamo crescere Shinji e di sicuro non si sarebbe inventato la storia del cambio di sesso, sai che nome ha scelto, Nadia… quello che mi avevi proposto all’inizio della gravidanza… Da ciò ho capito che c’entravi ancora tu, ora solo tu permetti a nostro figlio di pilotare lo 01, ma non capirò mai come gli hai permesso di diventare donna, per te è facile creare un corpo dal nucleo dell’Eva, ma perché femmina, cosa vuoi fare, fargli provare la bellezza di diventare madre? Oppure fare in modo che sia più aperto con gli altri nei panni di una ragazzina molto carina? Oppure è stato nostro figlio a voler diventare donna? Evidentemente stare a contatto con altre femmine gli ha scombussolato la sua identità. Nadia ha troppe cose che mi ricordano te e del tuo folle gesto, se guardo i suoi capelli penso ai tuoi, guardo i suoi occhi vedo te, anche il suo sedere è simile al tuo, anche come cammina mi ricorda te, se hai voluto punirmi stavolta ci sei riuscita, Nadia mi ricorda te ogni volta che la osservo o la penso.”

Yui se ne stava a sguardo basso, poi dopo un attimo di silenzio iniziò la sua arringa difensiva:

“Possibile che tu sia così cieco? Non hai capito niente…. Guarda come tratti i tuoi figli, invece dovresti volergli bene nonostante tutto.”

“Io gli voglio bene, solo che non so come affrontarlo, ero sempre a disagio quando stavo con lui, non so mai cosa dirgli? Come comportarmi? Inoltre adesso nella sua condizione.”

“Provare a comportarti come padre…. Questo non hai mai tentato di farlo…. invece Nadia adesso si sta comportando come una figlia con te.”

La dottoressa girò lo sguardo verso una direzione precisa e fu seguita da Gendo e Shinji, tutti e tre poterono vedere in fondo al corridoio Nadia e Rei piegate sul corpo dello stesso Gendo mentre stava compiendosi il trapasso di quest’ultimo, Shinji si spaventò vedendo quella doppia figura e con voce flebile si rivolse ai genitori che fino ad allora non si erano accorti della presenza del ragazzo:

“Mamma… Papà. Cosa succede?”

Il Third aveva dipinto in volto la pura angoscia, ma l’espressione che Gendo ebbe quando vide il figlio era di vera e propria sorpresa e si rivolse stupito verso il ragazzo:

“Shinji… possibile, tu sei accanto a me a piangere, non puoi essere qui.”

Yui con tono serio:

“Invece è possibile, ma non riesci ancora a capirlo?”

Gendo si voltò verso la moglie e sospirò:

“Non è possibile, ciò vuol dire che l’anima di Nadia era all’interno dello 01 già da prima dell’assimilazione di Shinji, ma come ci è entrata?… Un attimo, la prima ad essere assimilata sei stata tu e poi nessun altro… allora Nadia c’è l’hai messa te, ciò vuol dire che lei è…..”

La frase fu terminata dalla dottoressa:

“… è nostra figlia minore, la sorellina di Shinji… me la sono portata con me nell’Eva quando era ancora nel mio grembo e nell’Eva l’ho cresciuta, poi quando Shinji è stato assimilato ho potuto creargli un corpo grazie allo status di dio che ho guadagnato acquisendo l’elemento S^2.”

Poi la dottoressa si girò verso il figlio e gli disse:

“Shinji, tuo padre sta morendo, se vuoi dirgli qualcosa fallo ora.”

Il ragazzo strinse i pugni e si pronunciò molto solennemente e con una freddezza inaudita:

“Ti odio.”

Gendo sembrò incassare il colpo rispondendo altrettanto freddamente:

“Capisco…. Dopotutto io non ho mai fatto il padre con te.”

Poi si rivolse verso la moglie:

“Senza di te ho rovinato tutto, invece dovevo fare come volevi fare tu, occuparmi della famiglia.”

Qui la voce del comandante si fece spezzata, inoltre oltre a provenire dall’anima dell’uomo, proveniva anche da quel corpo vegliato dalla Sisth e dalla First:

“Yui, perdonami ti supplico…. Non sono riuscito ad amare Shinji come avresti voluto tu…. Se solo gli avessi detto tutta la verità….. che cosa vuoi dirmi? ….Shinji…. Nadia…..Yui…. perché non me lo hai detto…. perché…..perché?”

L’anima di Gendo sparì nel vuoto e Yui si avvicinò a Shinji, gli mise la mani sulle spalle e guardandolo negli occhi gli disse:

“Papà ora non c’è più.”

Il ragazzo si svegliò di soprassalto e l’ultima cosa che si ricordava era l’urlo dello 01 dopo la scomparsa del padre, guardò intimorito l’orologio e poté appurare che erano le 6 del mattino, con aria alquanto assonnata e soprattutto sconvolta si alzò dal letto ed andò in bagno, come uscì da quest’ultimo, si fermò un attimo di fronte alla porta socchiusa della camera di Misato e Rioji. Dopo qualche attimo rimasto a fissarsi i piedi, il Third fu distratto dalla voce della donna dai capelli purpurei, la quale dopo essersi accorta della presenza del ragazzo in corridoio lo chiamò:

“Shinji… Sei tu, vero? Entra pure.”

La porta di aprì del tutto mostrando la figura del Children e come il maggiore vide l’espressione angosciata e spaventata del ragazzo gli domandò preoccupato:

“Shinji, cosa c’è, non stai bene? … Sveglio Rioji e ti portiamo all’infermeria della base.”

Dopo aver detto questo iniziò a scuotere il compagno che si svegliò bofonchiando:

“Che c’è amore?”

“Shinji non sta bene, dobbiamo portarlo alla base.”

L’uomo uscendo dal letto:

“Ok, preparatevi.”

Invece il ragazzo interruppe tutto dicendo a bassa voce:

“Non serve….”

Misato e Rioji si bloccarono di colpo, lasciando continuare il Third con tono flebile:

“…mi … mi sono ricordato tutto.”

Misato, seduta sul letto, fece un piccolo e composto sorriso e poi con delle pacche sul materasso invitò il ragazzo a sedersi accanto a lei, Shinji obbedì e quando fu accanto alla donna non riuscì più a proferire parola. Resasi conto di ciò, Misato si staccò un po’ dal ragazzo, prese le spalle di quest’ultimo e molto delicatamente gli fece appoggiare la testa sulle sue gambe ed infine gli ordinò di sdraiarsi completamente sul letto, come il Children fu in posizione la donna iniziò ad accarezzargli la testa dicendogli dolcemente:

“Va bene, adesso però riposati.”

Anche Rioji commentò:

“Fai come dice la mamma, credo che tu abbia le idee molto confuse.”

Shinji, con la testa rivolta verso l’alto, rimase incantato ad osservare i corvini occhi di Misato e ad ascoltare quelle parole così sincere verso di lui, senza che se ne potesse accorgere iniziò a piangere. Questo suo sfogo fu notato dalla donna che iniziò a canticchiare una ninna nanna, però invece di calmarsi il ragazzo iniziò a lagnarsi:

“C’è l’ho sempre avuta lì vicino…. era sempre stata lì a proteggermi…. non mi ha abbandonato…. Perché mio padre non me lo ha mai detto …. Lo odio per questo...lo odio…”

Un groppo in gola azzittì Shinji che ansimava, allora Misato se lo strinse più forte a sé rassicurandolo:

“Shhh… non dire così…, tua madre è sempre stata lì vicino ma tu non potevi saperlo… shhh, ora è tutto finito… Perdonala se ti ha dovuto abbandonare.”

“Lo so perché lo ha fatto, ho passato gli ultimi quattro mesi con lei. Io l’ho perdonata, sia per me che per Bechy.”

“Vedo che ti ricordi tutto.”

Smettendo un po’ di piangere il ragazzo continuò:

“Si, mia mamma mi ha spiegato per filo e per segno ogni cosa, inoltre mi ricordo tutto, io ero dentro l’Eva, so dell’attacco degli angeli e dello scontro con la Seele. Ho conosciuto Nadia e gli ho raccontato come era la vita fuori dall’Eva…. Inoltre so che Rei e Kaworu sono degli angeli.”

“Spero che per te non sia un problema.”

“Il problema non sono loro, ma è mio padre, mi ha mentito per anni ed usato, inoltre ha fatto del male a Nadia ed Asuka, stava per uccidere mia sorella, mi ricordo come teneva la pistola dritta verso mia sorella che stava scappando, a quel punto la mamma si è dimenata ed ha urlato di fermarsi, poi quando eravate al sicuro si è liberata per cercare mio padre, non riusciva a trovarlo, nonostante i suoi sforzi…. Poi abbiamo visto i vostri volti spaventati e si è calmata.”

Un po’ stupefatta la donna:

“Vorresti dirmi che quella volta era tua madre a pilotare l’Eva?”

“Si, mi ha detto che lo ha fatto altre volte e che voi chiamate ciò Berserk.”

“Allora anche quando lo 01 ha salvato lo 02 dell’unità 13.”

“No, quella volta è stato diverso, mi ricordo solo le urla di Asuka e poi una sensazione di potere pervadere il mio corpo, ho preso la testa di quell’Eva e l’ho lanciato lontano, volevo a tutti i costi distruggerlo ed alla fine ci sono riuscito, ma mi importava riportare a casa Asuka cosicché la presi in braccio visto che era svenuta.”

Rioji:

“Shinji, ma questo l’ha fatto lo 01, non tu.”

“No, l’ho fatto io.”

“Allora quella volta lo stavi pilotando tu l’Eva dall’interno?”

“Credo di si, ma io volevo salvare Asuka e basta.”

“Bravo il mio ragazzo.”

“Poi mi ricordo anche di mia sorella che voleva farsi riassimilare, io e la mamma gli abbiamo dato una sgridata.”

Misato:

“E di questo ve ne sono grata… mi raccomando, non dire niente agli altri su quello che ti sei ricordato, è ancora presto per dirglielo…. Ora chiudi gli occhioni e dormi ancora un po’… io e papà siamo qui.”

Il ragazzo chiuse le palpebre e si addormentò cullato dalle carezze e dalla ninna nanna di Misato, si risvegliò dopo un paio d’ore e senza aprire gli occhi voleva gustarsi ancora il calore provenire dalle gambe e dal ventre della sua nuova mamma, com’era bello starsene lì, sentire solo il cinguettio degli uccellini provenire dalla finestra, percepire quella mano che lisciava i capelli ed infine assaporare nelle orecchie una dolce canzoncina in tedesco, Shinji sapeva che Misato lo parlava, ma si stupì molto di quella parlantina così fluida ed allora volle complimentarsi:

“Certo che lo parli bene il tedesco… mamma.”

Una dolce risposta non si fece attendere:

“Grazie mille, dopotutto è la mia lingua madre…. comunque sono Asuka.”

Di scatto il Third aprì gli occhi e poté trovarsi sopra di lui il volto raggiante della Second con alcune ciocche di capelli che cadevano andando a sfiorare il proprio volto. Una parte di Shinji avrebbe voluto alzarsi di scatto e chiedere scusa alla sorella, invece un’altra parte voleva starsene lì ancora un po’ e fu quest’ultima a prevalere, sta di fatto che il ragazzo non si mosse e domandò alla Rossa:

“La mamma dov’è?”

“E’ andata al lavoro con papà, ha detto a me di badare a te ed a Bechy.”

“Capisco, come mai sei qui?”

“Vedi la mamma voleva metterti un cuscino sotto la testa, però gli ho detto che avrei preso io il suo posto ed eccomi qua.”

“Grazie, e nostra sorella?”

“Sta ancora dormendo, è stata sveglia tutta la notte per via del temporale.”

“Allora lasciamola dormire, mi sa che è meglio che mi alzi anche io.”

Il ragazzo fece un movimento, ma fu fermato dalla voce della Second un po’ agitata:

“No, fermati….”

Poi calmandosi e addolcendosi:

“Resta ancora così per un po’, voglio accarezzarti ancora.”

Il ragazzo protestò:

“Ma Asuka…”

La rossa lo azzittì mettendogli l’indice sulle labbra e dicendogli:

“Shhh, zitto, per una volta che siamo così vicini senza seccatori.”

Facendo un piccolo sorriso il Third:

“Hai ragione….”

Per poi continuare con un tono malinconico:

“…. Mi sei mancata molto, le tue sgridate poi.”

“Mi sei mancato molto anche tu, però non dirmi così mi fai sentire un mostro….. Che dici, proviamo a cambiare registro nel nostro rapporto.”

“Si, direi di si…”

Sospirando Shinji:

“Asuka….”

Con un filo di fiato la Second:

“Si, Shinji.”

I due si poterono scambiare finalmente un bacio, stavolta era stato Shinji a prendere l’iniziativa, e sempre lui infilò a lingua della bocca di Asuka e lì iniziò a massaggiare la sua, quelle due lingue iniziarono un lento, ma complesso gioco, entrambi sentivano i loro cuori palpitare.
I due si credevano al sicuro, ma venivano spiati, infatti Bechy era in piedi e dallo spiraglio della porta socchiusa osservava il Thrid e la Second pensando allegramente:

>Era ora, finalmente si sono dichiarati, ora è meglio che li lascio da soli.<

La castana se ne ritornò nel suo lettino, si ributtò sotto le coperte stringendo Spike riaddormentandosi con un gran sorriso stampato in volto.

Ritorna all'indice


Capitolo 59
*** Capitolo59 ***


NewGirlEntry059 Capitolo 59

Intanto alla Nerv i lavori di smantellamento dell’unità 01 erano già a buon punto, infatti qua e là per gli hangar erano presenti i pezzi della sua corazza appena smontati, a osservare tutto ciò c’erano la dottoressa Ikari ed il Comandante Fuyutsuki che stazionavano sul ponte mobile, dopo aver attentamente osservato quell’imponente corpo che veniva smembrato pezzo dopo pezzo, Yui si rivolse al professore:

“Certo che così fa meno paura.”

“Già.”

Malinconicamente la donna sospirò:

“Un po’ mi dispiace.”

“Dopotutto è stata la tua dimora per anni…. Inoltre dobbiamo smantellarlo, non è piacevole avere un corpo di queste dimensioni in putrefazione.”

“Si professore, basta coi sentimentalismi, è da tanto che aspetto questo momento ed ora che è giunto faccio la nostalgica.”

Volendo cambiare discorso Kozo domandò:

“Allora li hai incontrati?”

Una triste risposta non si fece attendere:

“Più o meno sì, Rei ha voluto farmeli vedere mentre dormivano, Shinji l’ho solo guardato, mentre con Nadia ci ho anche parlato.”

“Come è andata?”

La dottoressa mostrò un lieve sorriso:

“Bene, è un peperino, sta smaltendo tutta l’energia che ha accumulato i questi anni, inoltre ho conosciuto Misato e Rioji, li vedo bene insieme e sono certa di aver fatto la scelta giusta.”

“Ora sei tranquilla.”

“Si, lo sono, adesso devo solo sistemare anche Kyouko.”

L’uomo volle puntualizzare:

“Così con Shinji non ci vuoi parlare.”

“No, meglio di no, io e Gendo gliele abbiamo combinate anche troppe.”

“Yui, questa è la tua sola e unica opportunità per incontrarlo.”

La donna interruppe la discussione con un gelido:

“Lo so.”

Da quel momento i due stettero in silenzio fino all’arrivo di Misato, Rioji e Ritsuko che stupiti dal procedere della demolizione dell’Eva rimasero immobili, fino a che il maggiore:

“Sono uomini in tutto e per tutto.”

Yui:

“Si, solo 100 volte più grandi.”

“Yui, ascoltami Shinji si è ricordato tutto.”

Disinteressatamente la Ikari rispose:

“Bene.”

Titubante la donna dai capelli di porpora:

“Non vuoi parlarci?”

“No, lo stavo dicendo prima al professor Fuyutsuki, è meglio per tutti, poi ho altro da fare.”

Misato capì che la dottoressa aveva già archiviato la questione, però nel suo cuore sapeva che non era giusto, allora con tono autoritario rispose alla dottoressa:

“NO! Devi parlarci assieme.”

“Misato, ho detto di no.”

“Invece io dico che devi farlo.”

La dottoressa si innervosì e con rabbia disse al maggiore:

“Misato, ho detto di no, lasciami in pace, ora è tuo figlio ed io non ho alcuna intenzione di incontrarlo!”

Misato con tono serio:

“Tu hai paura di lui, hai paura di ferirlo, la stessa paura che aveva Gendo.”

Un attimo di silenzio passò tra tutti, Misato aveva centrato il punto e dopo poco continuò:

“Yui, lo so, certe sere prima di andare a letto passo a vedere Bechy che dorme, oltre a ringraziare il cielo, ed ora te, di avermela data, mi fermo a riflettere se sarò in grado di crescerla ed educarla, temo di fargli del male con eventuali mie negligenze o azioni sbagliate. Comprendo quello che provi, non vuoi incontrarti con Shinji perché per lui sei la sua vera madre e sai di doverlo abbandonare una seconda volta, però ti prego, parlaci stavolta non in forma di anima, ma in forma di essere umano, non te lo chiedo per me, ma per lui.”

La dottoressa Ikari se ne stava in silenzio e dopo un attimo rispose tra le lacrime:

“E’ vero, forse stavolta se lo merita, gli dirò addio come essere umano.”

Misato la corresse:

“Come madre.”

Rioji:

“Ok, io vado a prenderlo.”

Yui:

“Porta qui anche Nadia ed Asuka.”

La Akagi aggiunse:

“Rioji, passa a prendere anche Rei e Kaworu.”

L’uomo annuì e partì alla volta della sua abitazione, come l’uomo scomparve in quei corridoi la dottoressa Ikari comunicò agli altri le sue intenzioni:

“Ora devo andare dallo 02 e connettermi a lui, devo parlare con Kyouko.”

Misato era all’oscuro della faccenda e mentre si spostavano nei corridoi, con Yui davanti a capofila, si fece dare la spiegazione dall’amica Ritsuko:

“La madre di Asuka stava subendo un’assimilazione simile a quella di Yui, purtroppo il personale che la stava seguendo durante il suo test con lo 02 è intervenuto, ed invece di invertire il processo di fusione con l’Eva l’ha interrotto, sta di fatto parte dell’anima della Zeppelin si è trasferita nel corpo dell’Eva, ma l’interruzione ha come per dire tagliato in due il suo spirito lasciandone nel suo corpo umano una parte e da ciò si spiega la sua pazzia. Alla fine la sua anima è potuta tornare integra al momento del suo suicidio, quando il suo corpo umano è morto ha liberato la sua porzione di anima che è andata a riunirsi con quella all’interno dello 02.”

Mestamente il maggiore:

“Che brutta storia, ed alla fine ha sofferto anche Asuka.”

Anche la Ikari si espresse:

“Adesso capisci perché te li abbiamo affidati, mi raccomando voi due, trattate quei ragazzi come se fossero vostri figli.”

Le due si espressero con un dolcissimo:

“Si.”

Fecero ancora qualche metro e Misato domandò:

“Scusa Yui, ma Nadia, quanti anni ha?”

“Secondo i calcoli non ancora undici.”

“Si, ma ha il fisico più di una adolescente che di una bambina.”

“Hai ragione, comunque io alla sua età ero abbastanza precoce, inoltre non credo che sia un problema un paio di anni in più o in meno.”

Ritsuko:

“Fisicamente no, ma psicologicamente.”

“Non preoccuparti Ritsuko, Nadia ha dovuto maturare molto fretta e, a mio dire, in certi casi è più adulta di Asuka e Shinji… a proposito di Psicologia, 150 ti dice niente?”

“No.”

“E’ il suo Quoziente Intellettivo, molto alto e questo la aiuterà in questo mondo, però non fatela diventare un fenomeno da baraccone.”

“Credo che non se lo meriti, comunque questa informazione è meglio che lo sappiamo solo noi tre e basta.”

Misato perplessa e preoccupata:

“Perché?”

Ritsuko rispose con aria sbarazzina:

“Perché Asuka ha un Q.I. di 140 e se lo viene a sapere te la dovrai sorbire.”

La donna dai capelli di porpora guardò verso il cielo e sbuffò:

“Hai perfettamente ragione, diventerebbe insopportabile.”

La dottoressa fece una piccola risata che distrasse le due che la seguivano e che successivamente la osservarono con aria interrogativa ed allora si spiego sorridendo:

“Che preoccupazione, allora è meglio che mi porti il segreto nella tomba…. Comunque Misato per noi donne è normale giocare con l’età.”

Ridacchiando il maggiore:

“Vero.”

Intanto in casa della Akagi, Rei e Kaworu stavano finendo di prepararsi e come furono pronti per uscire la ragazza domandò al moroso:

“Kaworu, che dici se sento mia madre e le domando se le serve qualcosa.”

“Per me non c’è problema, anzi.”

La First prese il cordless e chiamò la madre la quale rispose:

-Pronto.-

“Ciao mamma, sono Rei.”

-Ciao cara, ti stavo per chiamare io, vedi, Kaji sta arrivando a prendere te, Kaworu ed i figli di Misato.-

“Ok, io invece volevo chiederti se ti serviva qualcosa.”

-No, non mi serve niente. Una cosa importantissima, Shinji si è ricordato tutto e sa che tu e Kaworu siete angeli.-

“Va bene.. allora ciao.”

La ragazza rispose la cornetta e chiamò il Fifth dicendogli:

“Tabris, ascolta Shinji sa tutto.”

“Sa anche di noi?”

Con un tono inquieto la First rispose:

“Si, sa che siamo angeli.”

Sentendo quella voce insicura, il ragazzo volle fare coraggio alla First:

“Rei, dai non preoccuparti, ci accetterà come hanno fatto Asuka e Nadia.”

“Non lo so, Shinji ha combattuto gli angeli ed ha sofferto molto, per lui sarà molto difficile comprenderci.”

Sorridendo il First:

“Se non ci accetterà subito ci accetterà col tempo, ricordati che le sue due sorelle sono dalla nostra parte.”

Sospirando la ragazza dai capelli azzurri:

“Lo spero.”

“Su, dai adesso andiamo di là ad aspettare Kaji.”

“Ok.”

I due si diressero alla casa accanto e suonarono alla porta, ad aprire fu proprio il Third, il quale rimase immobile ad osservare di fronte a se i due angeli, Kaworu aveva capito che Shinji non sapeva che cosa fare, allora gli parlò:

“Ciao Shinji, non preoccuparti, sappiamo che tu sai.”

Nessuna risposta da parte del ragazzo dai capelli castani, allora il Fifth continuò:

“Shinji, ricordi cosa ti ho detto quando ci siamo incontrati?… Ti avevo detto ora  ci sono gli angeli  buoni che ti voglio aiutare.”

Finalmente il Third parlò molto seriamente:

“Lo so questo e ve ne sono grato, però quelli della vostra razza hanno tentato di farci del male… mi hanno fatto del male.”

Rei:

“Lo sappiamo, di questo ne siamo dispiaciuti, però non puoi dare a noi quelle colpe, per certi aspetti anche io e Kaworu siamo stati delle vittime.”

“Lo so, però per me è difficile avere fiducia in voi.”

A quel punto si aggiunse Asuka, la quale dopo aver sentito tutto, diede manforte alla coppietta dicendo al fratello:

“Shinji, lo so che è difficile, ma loro due sono angeli, però fidati, se non vuoi farlo per loro, fallo per me e per Bechy, per noi loro due sono i nostri angeli custodi.”

Rei guardò la rossa e la ringraziò:

“Grazie Asuka.”

“Non c’è di che, dopotutto a che servirebbero le amiche…. Adesso entrate, altrimenti se aspettate Shiinji facciamo notte sulla porta.”

I due entrarono e si accomodarono sul divano, sempre sotto gli occhi sospettosi di Shinji il quale cercava di mantenere una certa calma, ma in realtà aveva un diavolo per capello. Le sensazioni del Third erano chiaramente percepite dai due angeli, i quali si preoccupavano fino a ché il Fifth volle fare luce:

“Shinji, quale è il problema?”

Impaurito da quella domanda il ragazzo dai capelli castani:

“Faccio fatica a crederci che voi siete quel che siete, avete un aspetto così umano.”

“Beh, dovresti saperlo che angeli e uomini hanno la struttura genetica simile, per cui la somiglianza è d’obbligo, comunque ricordati che, a differenza degli altri angeli, io e Rei proviamo le stesse emozioni che provate voi Lilim, gioia, tristezza, rabbia, amore, felicità.”

Il Third era ancora pensieroso, ma fu interrotto dall’arrivo di Nadia, la quale si posizionò dietro il divano e diede un bacino hai due angeli, il suo modo per dargli il buongiorno, poi andò anche da Asuka ed infine da Shinji, però come si avvicinò notò quell’aria pensierosa e triste e la Sisth domandò al fratello:

“Shinji, cos’hai?… come mai quel muso lungo, ricordati che il mattino ha l’argento in bocca.”

Asuka corresse la sorellina:

“Nadia, si dice l’oro in bocca, l’oro, non l’argento.”

“E’ uguale, sempre  metallo prezioso è.”

Kaworu finse un paio di colpi di tosse per attirare l’attenzione degli altri, come l’ottenne si pronunziò sul da farsi:

“Allora tra poco sarà qui io sig. Kaji che ci porterà alla base per delle cose importantissime.”

Subito la Second:

“Cioè?”

“Lo saprete quando saremo là.”

“Uffa, sempre segreti.”

La rossa non finì le lamentele che la porta si aprì con la successiva entrata di Kaji, il quale spronò tutti a muoversi:

“Forza ragazzi, si va.”

Fu un corale:

“OK”

In meno di 10 minuti si ritrovarono lungo il tragitto che li conduceva alla Nerv.

Intanto, di fronte alla 02 sostavano, in attesa di ordini, Maya, Makoto e Sigheru, fino a quando non udirono dei passi avvicinarsi a loro attraverso i corridoi, ed infine apparvero Misato, Ritsuko e Yui. Quest’ultima indossava una Plug-Suit molto simile a quella di Rei, con diverse differenze, come la taglia più grande, la mancanza di qualche dispositivo, al posto del numero 00 c’erano presenti le lettere Y.I., ma la diversità maggiore stava nel colore, infatti questa era completamente nera, nera come la notte. Questa uniforme dava un tono solenne alla figura della dottoressa Ikari, ciò lo si poteva desumere da come gli operatori osservavano stupiti la prima Children della storia, la quale, sentendosi gli occhi addosso rimproverò allegramente i tre:

“Guardate che lo dico alle vostre morose che mi state mangiando con gli occhi.”

I tre finalmente si ripresero e Ritsuko gli affidò le mansioni:

“Allora, adesso andremo in sala comandi e prepareremo lo 02 per una nuova connessione.”

La dottoressa Akagi e gli operatori si diressero in cabina di controllo lasciando Misato e Yui sul ponte mobile e dopo qualche breve attimo rimaste ad osservare l’Eva, la dottoressa Ikari parlò al maggiore:

“Credo che ne avranno per un’oretta, tra poco ci saranno qui i ragazzi, Misato, io vado nell’ufficio di mio marito quando arriva Shinji mandamelo lì da solo.”

La donna dai capelli di porpora fece un piccolo cenno e restò immobile ad osservare la figura della dottoressa Ikari allontanarsi per poi raggiungere Ritsuko e gli altri in sala di controllo in attesa dell’arrivo dei Children.

La dottoressa Yui arrivò nell’ufficio con l’albero Sefirico, si sedette alla scrivania, si allungò sulla poltrona reclinando leggermente lo schienale e lì iniziò ad osservare quel cupo soffitto pensando:

> Sono passati 11 anni da quell’ultima volta che lo vidi, quando scelsi l’Eva al posto suo… Mio Dio che cosa ho fatto… <

Lo squillo del telefono a interrupe, prese subito la cornetta rispondendo:

“Pronto……. si professore, sono io …… Allora sono arrivati….. ho già dato disposizioni a Misato, lo incontrerò qui…. Grazie professore.”

Infatti ad un punto d’accesso della base erano appena arrivati Kaji ed i ragazzi, i quali furono accolti da Misato la quale indicò al Third di raggiungere subito l’ufficio di suo padre, di fronte a questa richiesta Shinji domandò:

“Perché? Io non voglio andare là.”

Misato prese nelle su mani il volto del ragazzo dicendogli:

“Shinji, ragazzo mio, vai e basta, il perché lo scoprirai là, non posso permettere che tu non ci vada.”

Il ragazzo dai capelli castani annuì e si diresse verso quella stanza, restò qualche secondo ad osservare la porta chiusa davanti a sé e subito sentì echeggiare nella sua mente le aspre parole del padre al loro primo incontro alla Nerv:

>”Vattene…”<

E poi le sue stesse parole  che gli rivolse al momento del trapasso:

>”Ti Odio…”<

La porta automatica si aprì mostrando l’interno di quella lunga sala con in fondo la scrivania, il Third fece un passò e varcò la soglia e come fu dentro la porta si richiuse. La scrivania era in penombra, però Shinji riuscì ad intravedere che qualcuno la stava occupando e cercò di capire chi era con un timido e alquanto insicuro:

“Papà, sei tu?”

Una voce rispose, ma Shinji capì subito che non era quella del padre:

“No, purtroppo no, Shinji avvicinati per favore.”

A lenti passi il ragazzo si presentò davanti a quel tavolo e come fu a mezzo metro, rimase fermo a fissare quella figura che se ne stava seduta e che dopo qualche attimo gli parlò con un tono rotto dal pianto:

“Sei diventato grande.”

Shinji capì subito che quella era sua madre e con gli occhi in lacrime:

“Mamma, sei tu.”

La donna si alzò, aggirò la scrivania e si presentò di fronte al ragazzo mostrandosi per intero, subito il Third notò la Plug-Suit e commentò:

“E’ quella di quel giorno.”

“Si, è proprio quella.”

Passò qualche attimo in silenzio tra i due, ma si potevano sentire i loro singhiozzi per il pianto, poi finalmente il ragazzo si avvicinò e venne subito stretto dalle braccia della madre che gli diceva:

“Ragazzo mio, non sai la gioia che mi da a sentirti qui tra le mie braccia come tanti anni fa, so che siamo stati molto assieme nell’Eva come anime, ma queste emozioni solo così potevo provarle.”

“Mamma… Ti voglio bene.”

“Lo so, te ne voglio tanto anche io.”

Passarono alcuni minuti abbracciati, poi Shinji:

“Mamma, ma non mi avevi detto che non ci saremo più rivisti?”

“Ho fatto un piccolo cambio di programma, vedi questa è l’ultima volta che ci vediamo e delle persone mi hanno convinto a dirti addio come madre e non come anima.”

“In fondo al mio cuore lo sapevo che sarebbe finita così.”

“Bravo il mio ragazzo, ora io devo sistemare le cose anche per la madre di Asuka.”

“Mamma… Non preoccuparti, sarai sempre nel mio cuore.”

“Lo so e tu nel mio insieme a tua sorella ed ha tuo padre….. Mi raccomando bada a tua sorella, fai il fratello maggiore, non far impensierire i tuoi nuovi genitori.”

Shinji ebbe un lieve sussulto:

“Sai di Mamma e pap… cioè Misato e Kaji.”

“Si che lo so, non preoccuparti, chiamali pure mamma e papà, li ho scelti io per voi, di sicuro sapranno fare meglio di me e Gendo… Inoltre diventa buon amico di Rei e Kaworu, non sai quanto loro tengono a te, a tua sorella ed anche ad Asuka.”

“Si, lo so.”

“Shinji, un’ultima cosa, so che per te è una ferita lunga da rimarginare, ma fai pace con tuo padre… mi hai quasi uccisa quando gli hai detto di odiarlo.”

Agitandosi il Third:

“Lo so mamma, ma non ci riesco, per come si è comportato con me, mia sorella, Asuka e tutti gli altri.”

“Shh… adesso calmati, non ti chiedo di farlo subito… quando sarai a tua volta padre capirai molte altre cose e per te sarà più facile capire papà.”

La dottoressa fece un piccolo sorriso, prese il volto del figlio tra le sue mani e con i pollici gli portò via le lacrime da sotto gli occhi dicendogli:

“Adesso basta piangere, io e te ne abbiamo versate anche troppe di lacrime, questa è l’ultima volta che ti vedo e vorrei ricordarti felice.”

Il Third si asciugò frettolosamente il volto con la manica della camicia e come finì sfoggiò un sorriso, cosa eccezionale per lui, vedendo ciò Yui contraccambiò quell’espressione per poi dire:

“Bene, coi miei figli ora sono a posto, ora tocca ad Kyouko ed Asuka… a proposito, trattala bene quella ragazza.”

“Si, mamma lo so.”

“Bene, andiamo adesso, gli altri ci staranno aspettando.”

“OK”

I due si avviarono e dopo il breve tragitto si ritrovarono nella sala controlli dove erano presenti Ritsuko, Maya, Makoto, Sigheru ed il Comandante Fuyutzuki, e quest’ultimo vedendo l’allieva:

“Yui, allora questa è l’ultima volta che ci incontriamo.”

“Si professore.”

I due si scambiarono un abbraccio e dopo ciò nuovamente Kozo prese la parola:

“E’ stato un vero piacere conoscerti e lavorare con te.”

“Anche per me è stato lo stesso, inoltre la ringrazio di essere stato a fianco di mio marito.”

“Non c’è di che, dopotutto lo dovevo a te.”

“Bene, gli altri dove sono?”

Makoto rispose:

“Il maggiore Katsuragi li ha portati a bere qualcosa al bar se vuole li chiamo.”

“Aspetta che io inizi la connessione e poi chiamali e come Asuka sarà qui mandala sul ponte mobile.”

Ritsuko era curiosa e domandò quali fossero le intenzioni della Ikari:

“Yui, ma cosa hai intenzioni di fare.”

“Sto iniziando a faticare nel tenere unito il mio Egoconfine che mi sta dando questa forma, così posso reggere ancora poco, ma devo sistemare anche la dottoressa Zeppelin. Per cui ora mi connetterò con lo 02, libererò questo corpo dalla mia anima ed una volta vuoto verrà nuovamente riempito dall’anima dell’Eva, cosicché io sarò libera e Kyouko potrà rivivere come ho fatto io un questi ultimi giorni, anche se per circa mezz’ora.”

La dottoressa Akagi ancora perplessa

“Come mai così poco?”

“Sempre per il discorso di quella fusione lasciata a metà, serve molta energia perché la sola anima della dottoressa Zeppelin possa tenere unito questo corpo.”

Shinji, che era stato in silenzio fino ad allora, pronunziò malinconicamente:

“Allora questa è l’ultima volta che ci vediamo.”

“Purtroppo sì.”

“Bèh, sapevamo già che doveva andare così.”

Yui si avvicinò al figlio e gli diede un ultimo bacio sulla fronte e quest’ultimo la spronò:

“Dai mamma, vai ora tocca alla madre di Asuka, io e te siamo stati 4 mesi assieme, mentre Asuka avrà solo pochi minuti.”

“Va bene, io vado, mi raccomando….”

Il Third la interruppe:

“Si, Si, farò il bravo, baderò a mia sorella, eccetera, eccetera.”

“Ok, io vado.”

La dottoressa si incamminò verso l’Eva, tutti la potevano seguire dalla vetrata per poi scomparire all’interno dell’Entry-Plug, dopo qualche attimo i sistemi dello 02 si avviarono e dall’interfono la dottoressa pronunziò le ultime parole per il figlio:

“Shinji, dì a tua sorella che vi voglio bene, fa pace con tuo padre.”

Il ragazzo dai capelli castani restò in silenzio ed un lieve sorriso gli si formò in volto e poi disse a bassa voce:

“Ok mamma, se amavi così tanto papà vorrà dire che aveva qualcosa di buono dentro di sé… Addio.”

Maya iniziò a descrivere gli eventi di quell’esperimento:

“Si rilevano varie emissioni di energia, una sta uscendo dall’Eva, mentre un’altra si sta spostando dal nucleo verso l’Entry-Plug.”

Ritsuko:

“Come descritto da Yui, lei sta lasciando quel corpo che verrà riempito dall’anima della dottoressa Zeppelin.”

Arrivarono anche gli altri, i quali domandarono subito cosa stesse succedendo, infatti la Second, dopo aver visto lo stato di connessione del proprio Eva:

“Che succede, chi sta pilotando lo 02.”

Kozo gli rispose:

“Asuka, vai sul ponte mobile e lo scoprirai.”

La Rossa non se lo fece ripetere e subito corse a vedere chi osava prendere il suo posto alla guida del suo Eva, infatti in meno di un minuto era già sul ponte mobile a braccia conserte aspettando l’uscita di colui che aveva osato tanto. Intanto in sala di controllo Shinji aveva abbracciato da dietro Nadia e dolcemente le sussurrava in un orecchio:

“Ho rivisto la mamma.”

“Davvero, sono felice per te.”

“Si, mi ha detto che ci vuole bene.”

“Questo lo sapevo già e ricambio, inoltre a me ha detto di badare a te ed ad Asuka.”

L’ultima affermazione lasciò il Third senza parole, ma orami conosceva la sorella allora non gli restò altro che stringerla leggermente più forte dicendogli:

“Mi sa che dovremo badare a noi stessi a vicenda.”

“Ma Asuka dove è andata.”

“A incontrare sua mamma.”

D’un tratto dall’interfono si poterono udire le parole:

“Ich endete. Ihr könnt sie befreien.”
Trad: “Io ho finito, potete liberarli.” (N.d.A. Ho usato un traduttore automatico.)

Kaji e Misato capirono subito che cosa stavano a significare e l’uomo ordinò agli operatori:

“Presto, espellete l’Entry-Plug.”

Inoltre Ritsuko aggiunse:

“Posizionatela sul ponte mobile di fronte ad Asuka.”

Un braccio meccanico prelevò la capsula appena uscita dalla nuca dell’Evangelion e la trasportò proprio di fronte alla Second che impaziente aspettava, finalmente il coperchio si aprì ed una figura uscì dall’abitacolo dicendo:

“Mein Gott, wie viel Zeit ist vorig.”
Trad: “Mio Dio, ne è passato di tempo.”

Era una figura alta e snella, con lunghi capelli rossi e degli occhi azzurri, azzurri come quelli di Asuka, quest’ultima se restava immobile ad osservare quella persona muoversi, lentamente gli si spalancarono gli occhi e contemporaneamente gli si riempirono di lacrime ed infine gettò un urlo:

“MAMA!”

Corse come una forsennata incontro a quella persona che da molti anni non vedeva e che come la Second gli fu addosso, la dottoressa Zeppelin cinse la figlia in un abbraccio. In sala controllo erano stupiti e commossi da quella scena, ma lo erano di più dal comportamento della Second, infatti la ragazza piangeva copiose lacrime e continuava a ansimare, non sembrava una ragazza, ma più una bambina e continuava a ripetere:

“Mama…mama…”

Dopo qualche attimo le due tedesche si inginocchiarono, con la Second piangente che veniva stretta al petto dalla madre a che gli diceva:
(N.d.A. Ora scrivo in italiano, ma ricordatevi che stanno parlando in tedesco, per cui solo Misato e Rioji possono capire cosa stanno dicendo.)

“Perché piangi così Asuka, non avevi promesso di non piangere più.”

“Si, lo so, ma non c’è la faccio, credevo di farcela, credevo in un sacco di cose, ma invece erano solo bugie che mi ero dettata da sola.”

“Bene, vedo che ammetti i tuoi sbagli…. Come sei diventata grande, oramai sei una donna…. Su in piedi e fatti vedere.”

Le due si alzarono e la second fece un piccolo passetto indietro con la madre che la osservava da capo a piedi e dopo un attimo gli ordinò:

“Adesso fai una giravolta.”

Mentre la rossa eseguiva quel movimento, venne raggiunta dagli altri che se ne stavano a qualche metro da lei, come la Second fu nuovamente a faccia a faccia con la madre stette ad ascoltare le sue parole:

“Sei proprio una bella ragazza, non al mio livello, ma… Comunque per me è stato un vero piacere vederti per un’ultima volta.”

Ancora col volto rigato dalla copiose lacrime e con la voce spezzata:

“Vuoi… Vuoi dire…. Che non ci vedremo più.”

Con molto rammarico la dottoressa Zeppelin:

“Si, purtroppo questa è l’ultima volta che ci vedremo.”

Asuka ebbe un tuffo al cuore, purtroppo la persona che da anni gli mancava e che ora aveva lì a pochi centimetri, l’avrebbe nuovamente abbandonata, gli si gettò nuovamente addosso e venne nuovamente accolta dalla madre, la quale col braccio sinistro la cinse a se, mentre con la mano destra lisciva i lunghi capelli della Rossa che piagnucolava:

“Non voglio che tu vada… Resta, io ho bisogno di te, io voglio stare con te.”

“Asuka, non è possibile, il Buon Dio mi ha dato quest’ultima possibilità ed io la sto sfruttando, perdonami se ti faccio del male facendo così, ma lo dovevo fare, sia per me, ma soprattutto per te. Non volevo che tu pensassi di essere stata sostituita da una bambola.”

“Mama, lo so che tu non mi avevi sostituita, lo so.”

La ragazza continuava a piangere e mugugnare, allora Kyouko iniziò a cantarle una ninna nanna e dopo qualche parola Shinji, che era lì vicino, la riconobbe dicendo a bassa voce:

“Ma questa me le stava cantando stamattina Asuka.”

Asuka un po’ si calmò e la madre la rincuorò ancora:

“Su, dai smettila di fare la piagnucolona, proprio davanti anche al tuo ragazzo.”

“No, mamma Shinji non è il mio ragazzo.”

“Non dire bugie, poi c’è anche tua sorella Bechy ed i tuoi nuovi genitori.”

Asuka si staccò dal petto della donna e lì inizi ad asciugarsi le lacrime e poi disse:

“Hai ragione, non posso farmi vedere così, soprattutto da Bechy, sono sua sorella maggiore.”

“Brava.”

La dottorezza Zeppelin chiamò a sé Rioji e Misto con un gesto ed i due si avvicinarono, e sempre parlando in tedesco, Kyouko gli si rivolse:

“Ora è tutta vostra, grazie per quello che state facendo.”

Rispose Rioji:

“Non c’è di che, per noi è un onore crescere questi ragazzi.”

“Misato, fai diventare donna questa testona.”

Il maggiore parlò:

“Non si preoccupi, è già sulla buona strada.”

“Lo so, però sai come è fatta, ha la testa dura.”

“La mia molto di più.”

Le due fecero una piccola risatina che fu interrotta da uno spasimo della dottoressa Zeppelin, la quale si accasciò a terra, per poi dire:

“Il mio tempo è scaduto, l’Egoconfine non regge più, come mi ha detto Yui lo 02 non aveva abbastanza energia per poterlo mantenere a lungo.”

La donna tedesca si rialzò e subito fu riabbracciata dalla Second che piangendo la implorava:

“Mama.”

“Asuka, ti devo dire addio.”

“No.”

Kyouko guardò negli occhi Shinji e senza che si scambiassero la benché minima parola, il Third capì cosa doveva fare, infatti si avvicinò pure lui alle due, prese delicatamente i polsi della collega, staccò le sue braccia dal corpo della madre e le portò addosso. Asuka non oppose la benché minima resistenza e dopo qualche attimo si ritrovò a stringere il Third strofinandosi il viso sulle sue spalle e con la mano di quest’ultimo a lisciargli i capelli. Come la dottoressa Zeppelin fu libera indietreggiò un paio di passi, guardò i due stretti, con la second che la osservava e poi sorrise dicendo in giapponese:

“Addio ragazzi miei, da parte mia e della dottoressa Yui buona fortuna e siate felici.”

Dopo questo la figura della dottoressa esplose in una bolla di LCL facendo cadere a terra la Plug-suit oramai vuota, Shinji strinse più forte a sé Asuka, lo stesso fece Rioji con Misato, mentre in postazione di controllo Maya commentò:

“E’ stata rilevata una emissione energetica in uscita da questa gabbia.”

Ritsuko:

“Maya, lo so.”

Anche Kaworu commentò:

“Finalmente la triste storia delle anime degli Eva è finita.”

Rei:

“Già, ora inizia per tutti una nuova vita.”

Il Comandante Fuyutsuki consigliò ai due angeli:

“Mi sa che ora è meglio che andiate dai vostri amici.”

I due non se lo fecero ripetere e subito si incamminarono verso il gruppetto che stava sul ponte mobile, dove trovarono Shinji che stringeva ancora a sé Asuka, la quale aveva il viso completamente affondato nella spalla del Third. Dopo qualche attimo Nadia andò dai fratelli e tirò la manica della sorella, quest’ultima rialzò la testa e guardò la Castana con gli occhi pieni di lacrime, la Sisth fece il suo solito sorriso che fu subito contraccambiato dalla Rossa la quale si pronunciò:

“Adesso basta piangere.”

Rioji volle far capire a tutti che la vita continuava:

“Ragazzi, andiamo a casa, abbiamo un matrimonio da organizzare.”

Tutti annuirono e se ne andarono lasciando l’unità 02 nelle mani dei tecnici per lo smantellamento.

_________________________________________________

Ora è a posto, grazie per la segnalazione, evidentemente il ctrl-c è stato galeotto.

Ritorna all'indice


Capitolo 60
*** Capitolo60 ***


NewGirlEntry060 Capitolo 60

Tornarono praticamente tutti a casa, la famiglia Katsuragi al completo era in soggiorno a visionare cataloghi e riviste per il matrimonio, mentre in casa Akagi, Maya e Ritsuko, aiutate da Mariko e Rei stavano facendo la medesima cosa alla ricerca di qualcosa per i bebè in arrivo mentre Kaworu se ne stava sulla veranda a suonare il violino.
Arrivò la sera di quella strana giornata, la cena in casa Katsurgi era stata abbastanza surreale, c’era come una sorta di tensione tra i vari componenti di quella nuova famiglia, nessuno aveva voglia di parlare e dopo il pasto Asuka e Shinji si chiusero nello loro rispettive camere, mentre Rioji, Misato e Nadia se ne stavano in salotto, i due adulti sul divano, mentre la Sisth se ne stava seduta sulla moquette a disegnare, almeno loro sembravano sereni, ma in realtà la donna era preoccupata per i suoi children, che senza dire niente si erano rifugiati nelle loro solitudini. Stufa di crogiolarsi nei suoi pensieri il maggiore scattò in piedi dicendo:

“Adesso vado su e porto giù quei due testoni.”

Rioji:

“Lasciali stare, forse ora è meglio che stiano da soli.”

Anche Bechy volle dar ragione al padre e senza distogliere lo sguardo dai suoi disegni:

“Mamma, papà ha ragione. È meglio che stiano da soli un pochino, più tardi vado io a vederli.”

Misato si rassegnò e si sedette nuovamente sul divano con Kaji che la abbracciò per tentare di calmarla un pochino.

Intanto Shinji nella sua cameretta se ne stava a guardare il soffitto e rifletteva:

“Non mi sarei mai aspettato che Asuka fosse così, con sua madre si è completamente lasciata andare, era così indifesa… poi come mi ha stretto quando l’ho staccata…. Dopotutto anche io ho fatto lo stesso con la mia… però io ci sono stato insieme per qualche mese, anche se all’interno dell’Eva… Povera Asu-chan.”

Anche la rossa se ne stava buttata sul letto stringendo il cuscino struggendosi dal dolore:

“Perché così poco tempo, dopo tanto tempo che volevo rincontrarla è stata con me pochi minuti che mi sono sembrati un’eternità… però com’era bella, inoltre aveva un buon odore ed una pelle così morbida, com’era caldo il suo abbraccio… però che stupida sono, non smettevo di piangere un momento.”

D’un tratto sentì bussare alla porta e domandò:

“Si… chi è?”

“Sono io, Shinji, posso entrare?”

“Vieni pure.”

La porta si aprì e la figura del third apparve sulla soglia, come lo vide la Second gli domandò desolatamente:

“Che c’è?”

Con lo stesso tono il Third rispose:

“Niente, volevo sapere come stavi.”

“Così, così…… e tu?”

Stringendosi le spalle:

“Così, così anche io.”

Passò un interminabile attimo di silenzio dopo il quale Shinji andò a sedersi per terra a fianco al letto appoggiandosi con la schiena a quest’ultimo e dopo ancora qualche attimo parlò:

“Certo che tua madre è veramente bella.”

“Si, hai ragione.”

“Ma tu lo sei di più.”

Facendo un piccolo sorriso:

“Grazie Shinji.”

Trascorse un nuovo momento di silenzio e poi la second:

“In pratica ora siamo disoccupati.”

“E già, lo 01 e 02 stanno venendo smantellati, mi sa che tra un po’ saremo messi in congedo.”

“Che scatole, di sicuro non vedremo il becco di un quattrino neanche come indennizzo.”

“Asuka, lascia stare i soldi, l’importante che ci lascino in pace.”

“Bhè, hai ragione….. sai una volta per me pilotare l’Eva era l’unica mia ragione di vita, ma ora non lo è più, anzi, sono quasi contenta di non salire mai più su quella dannata macchina.”

“Invece io non ho mai potuto sopportarlo, quel puzzo di sangue dell’entry-plug poi.”

“Lo so, tu lo odiavi.”

“Ascolta Asuka, una volta ti domandai perché pilotavi l’Eva, adesso vorrei sapere perché non lo vuoi più pilotare.”

Girandosi sul letto e con gli occhi al soffitto la Second rispose:

“Ho capito che esistono altre cose, sai da quando è arrivata Bechy ho aperto gli occhi su altri aspetti della vita e forse questo lo hanno fatto anche gli altri, infatti credo che papà abbia chiesto la mano della mamma appunto perché c’era quella peste.”

“Scommetto che lo ha fatto anche per te.”

“Credo di sì… dovevi esserci quella sera in questa casa vuota, la mamma non sapeva più cosa dire.”

“Lo credo bene, non è cosa da tutti i giorni.”

“… poi guarda le altre cose che sono successe, ed alla fine sei tornato pure tu, sei uscito dall’Eva, quando credevamo che tu fossi morto… mi domando che razza di analisi ha fatto la dottoressa Ritsuko per dire che tu era passato a miglior vita?”

“Bè Asuka, gli Eva e gli angeli riservano molti segreti, ed io forse sono uno di quelli… comunque mi hanno fatto bene qualche settimana di ferie all’interno dello 01… poi scusa chi ti ha detto che ero all’interno dell’Eva?”

“Sai le voci corrono, poi tu eri stato assimilato dello 01 e da lì non ti sei più mosso, poi mi sei venuto a salvare dopo la battaglia con la Seele.”

“Già, è vero.”

“Scusa Shinji, ma cosa hai provato tutto questo tempo?”

“Molte cose, rabbia, tristezza, felicità, malinconia, in certi casi mi si è ripresentata davanti a me la mia vita come in un film.”

“Di sicuro ti sarai sentito solo.”

“Quello no.”

“Ma poi come hai fatto ad uscire?”

“Semplice, l’ho voluto e basta… sai ho pensato che se Nadia doveva sopportare il modo di cucinare tuo e di Misato era meglio che tornassi a prepararvi il pranzo.”

“Che modesto sei.”

Facendo un piccolo sorriso:

“Dai, Asuka, so cucinare bene e suonare divinamente il violoncello, almeno fammelo ammettere.”

“OK, ma ricordati che chi si loda s’imbroda.”

“Lo so.”

“Shinji…”

“Si.”

“Niente.”

Shinji volle cambiare discorso:

“Secondo te se ne accorto qualcuno che stiamo insieme?”

“mmm, per me no, forse Bechy, però sai vorrei parlarne con mamma, sai tu sei il mio primo ragazzo.”

“Ed io credo che parlerò con Papà, sai credo che qualche consiglio ce lo possano dare.”

“Si… che strano, credo di aver più problemi a stare con te che a pilotare lo 02.”

“Anche io ho la stessa impressione, sai con l’Eva se sbagliavo qualcosa, e di cose ne ho sbagliate, sono sempre riuscito a rimediare, ma se sbaglio con te so che tu starai male e questo non posso permettermelo.”

“Shinji…”

Il ragazzo voltò la testa verso la compagna, fu quasi spaventato nel trovarsi a pochi centimetri dal viso di quest’ultima che si era notevolmente avvicinata, però aveva già capito tutto e senza troppe remore la baciò, tutto questo mentre venivano spiati dalla sorella che nel frattempo era salita a dare un’occhiata ai due da uno spiraglio della porta e che dopo qualche attimo se ne ritornò in soggiorno dicendo ai genitori:

“Non preoccupatevi, quei due stanno molto bene.”

Ritorna all'indice


Capitolo 61
*** Capitolo61 ***


NewGirlEntry061 Capitolo 61

La Nerv fu sciolta, il Geofront fu trasformato in una enorme zona industriale sotterranea dove trovarono lavoro molte persone tra cui gli Ex dipendenti Nerv, mentre la città fortezza di Neo Tokio 3 divenne una normalissima città. Gli Eva furono completamente smantellati, i loro armamenti e le loro corazze furono fuse per costruire nuove strutture, le parti biologiche invece furono incenerite, queste misure più che per necessità, erano state attuate per evitare che qualcuno copiasse qualche informazione e che poi la usasse per fini illeciti.
L’unico ad aver mantenuto il proprio posto fu il dottor Tokugawa, il quale restò al suo posto come responsabile del reparto chirurgia dell’infermeria della Nerv, che in seguito divenne un vero e proprio ospedale, la moglie Ritsuko, divenne responsabile dei Magi, che continuavano a governare la città. Maya, invece, si congedò e si mise ad attendere il lieto evento della nascita di suo figlio ed inoltre studiò per poter insegnare in un’asilo, mentre Mariko concluse gli studi e si laureò in giurisprudenza. Kaji ottenne il posto in consolato come responsabile della sicurezza, mentre Misato, dopo un periodo di disoccupazione, trovò lavoro presso l’accademia militare, dove insegna alle reclute tattiche di battaglia. Il professor Fuyutsuky torno ad insegnare all’università, Sigheru e Makoto trovarono lavoro nelle nuove imprese del Geofront e poi misero la testa a posto con le rispettive morose.
I children invece ebbero vita facile (N.d.A. finalmente), la sola cosa che li turbò fu solo il fatto di dover ripetere l’anno scolastico e saputa la notizia Asuka dette in escandescenze, ma fu subito rassicurata dal fatto di ritrovarsi in classe con Shinji e Rebecca, dove quest’ultima fu ammessa dopo aver passato vari esami di ammissione, naturalmente preparata dalla First e dalla Second, anche Rei e Kaworu si ritrovarono nella stessa classe alla quel si aggiunsero Kensuke, Toji e Hikari.
Passò ancora qualche mese, periodo nel quale i dottori e poi Misato e Kaji si sposarono, ed alla fine Ritsuko diede alla luce la figlia Naoko e dopo qualche tempo anche Maya partorì un’altra femmina, la quale, il neo avvocato Mariko e la stessa Maya, diedero il nome di Shinobu, naturalmente ringraziando Asuka e Bechy per averglielo proposto sulla pelle di Shinji.
Passarono un paio d’anni e finalmente fu il turno di Misato avere un figlio suo e di Kaji, poi, dopo un’altra manciata di anni festeggiarono le nozze di Kaworu e Rei, che appena ventenni, decisero di compiere il grande passo del matrimonio, naturalmente la cosa fu molto sentita anche dagli altri Children, vista la loro età e considerato il fatto che Asuka e Bechy erano molto amiche di Rei e che Shinji era allo stesso tempo diventato molto amico di Kaworu, con il quale divideva il banco al conservatorio.
Dopo qualche altro anno toccò anche ad Asuka e Shinji sposarsi, la sera prima della nozze Shinji e Bechy andarono a parlare coi loro veri genitori al cimitero, Yui e Gendo, oramai Shinji era un uomo e Bechy una giovane donna intraprendente, i due posizionarono dei fiori di fronte alla lapidi e poi l’Ex Third Children parlò al padre, dopo anni di silenzio:

“Papà, ora capisco quello che hai provato tu prima di abbandonarmi, avevi paura di ferirmi, di non essere capace di crescermi e proteggermi, non sapevi se saresti stato in grado di farmi da padre."

La castana a bassa voce gli domandò:

“Allora l’hai perdonato?”

Facendo un leggero sorriso:

“Ora si.”

**********************************************************

Questa in teoria è la fine, magari la modificherò più avanti se mi accorgerò di aver dimenticato qualcosa o qualcuno.

Ringrazio tutti quelli che mi hanno recensito, sopratutto AndyGrim, il quale sollecitandono di ridargli Shinji mi ha permesso di rendre le storia più interessante.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=126976