Wolf Like Me.

di Amy_Star
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #1 ***
Capitolo 2: *** #2 ***
Capitolo 3: *** #3 ***
Capitolo 4: *** #4 ***
Capitolo 5: *** #5 ***
Capitolo 6: *** #6 ***
Capitolo 7: *** #7 ***
Capitolo 8: *** Side Story #Resta con me ***
Capitolo 9: *** #8 ***
Capitolo 10: *** #9 ***
Capitolo 11: *** #10 ***



Capitolo 1
*** #1 ***



 

Wolf Like Me

 

 

L'odore del sangue fu la prima cosa che lo colpì quando aprì gli occhi.

Il dolore agli arti che seguì e che non fu attenuato dal freddo lo avvolse.

Blaine si costrinse debolmente a sedersi. Il movimento improvviso fece girare il mondo attorno a lui, impedendogli di raccogliere le forze. Una volta che le cose circostanti tornarono al proprio posto, capì che era nel parcheggio della sua scuola, ed era completamente nudo e sporco di sangue.

Le sue mani percorsero convulsamente la pelle viscida alla ricerca di qualsiasi ferita. Dopo vari minuti divenne ovvio, a causa della mancanza di tagli, che il sangue non era suo.

Grandi occhi nocciola cercarono per il parcheggio poco illuminato qualunque fonte di pericolo, visto che il sangue che aveva addosso doveva appartenere a qualcuno che era stato gravemente ferito. Rimase sollevato nel constatare che non c'era nessuna minaccia immediata, ma fu una cosa breve. L'orrore lo investì quando individuò due corpi adagiati per terra, a pochi passi da lui. Il selciato era reso scivoloso dal loro sangue, pozzanghere di color scuro riflettevano le luci della strada attorno, i loro occhi dallo sguardo vacuo completamente aperti, ma guardavano il nulla.

A quella vista Blaine sentì i succhi dello stomaco, caldi e acidi, risalirgli in gola. Cercò di mettersi in piedi in fretta per capire l'accaduto; sapeva cosa era successo con la stessa assoluta certezza con cui sapeva che non ci sarebbe stato alcun modo possibile per poter sfuggire alla propria colpa. Con un senso di urgenza che gli fece tremare le mani, Blaine radunò ciò che rimaneva dei propri vestiti fatti a pezzi e scappò via.

Corse veloce verso le strade secondarie, mantenendosi nell'oscurità per rimanere nascosto. Non sapeva ancora per quanto era rimasto privo di coscienza ma, per fortuna, era tutto avvolto nel silenzio della notte e ciò significava che le strade erano deserte. Raggiunse casa nel tempo previsto, strisciando per terra per aprire la porta sul retro, come se fosse stato inseguito da una bestia selvaggia, il che era ridicolo, visto che Blaine sapeva che la bestia dimorava in una parte di sé.

La porta sbatté pesantemente alle sue spalle mentre si gettò in casa. Rimase in piedi nella tranquilla cucina immersa nell'oscurità mentre il rumore dell'orologio che ticchettava echeggiava nella stanza vuota.

Blaine?”

Il suono delicato della voce di sua madre che lo chiamava arrivò alle sue orecchie. La luce dal corridoio si spanse ai bordi della cucina e l'ombra dell'esile figura della donna fu proiettata in modo enorme sul muro.

Blaine, sento odore di sangue.”

La sua voce esitò preoccupata e Blaine rabbrividì di disgusto all'idea di quello che avrebbe visto nel giro di poco.

Stai bene, tes-”

La frase venne interrotta da un chiarissimo sussulto di paura; Blaine sapeva che la mancanza di luce non sarebbe stato un problema per gli occhi della madre.

"Oh, Blaine."

Blaine serrò le palpebre quando le lacrime iniziarono a scorrere. Si accasciò sulle mattonelle gelide del pavimento, raggomitolandosi per rendersi il più piccolo possibile.

Mi dispiace,” urlò con voce spezzata. “Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace.”

Sua madre lo avvolse tra le sue braccia ma la cosa non gli procurò sicurezza o senso di protezione. La vera minaccia giaceva dentro Blaine. Non importava cosa facesse, non avrebbe mai potuto fuggire dalla bestia celata sotto la sua pelle.

 

 

Un anno dopo 

 

 

La distesa dell'oscura foresta si estendeva per tutte le direzioni, Sebastian ne aveva una visuale perfetta dal pendio inclinato su cui era in piedi. Aveva esplorato quella zona per tutta l'ora precedente, per controllare che nessun essere umano avesse sconfinato e che ci fosse abbondante selvaggina per sfamare il proprio Branco.

Gli Anziani avevano mandato il loro ancora inesperto Branco di giovani licantropi nella tenuta in Ohio per varie ragioni. La prima era il necessario processo in cui il loro lupo interiore doveva riconnettersi alla natura. Sembrava ridicolo, una specie di teoria a cui gli umani ossessionati dalle filosofie New Age sarebbero stati interessati. Ma Sebastian non poteva negarne l'importanza: la maggioranza dei lupi mannari non poteva permettersi di trascorrere la propria vita a vagare per le foreste, specialmente in America dove queste diminuivano con una velocità disarmante. Per secoli, la sua specie si era integrata nella società umana; in apparenza, conducevano normali vite umane, avevano un lavoro e andavano al cinema. Ma era una recita inconsistente: interpretavano quel ruolo solo per proteggere loro stessi e il Branco dalle minacce esterne, anche se quello stile di vita spesso obbligava i licantropi in città o aree suburbane dove, di frequente, prendevano periodi di ferie estesi per tornare in contatto con ciò che erano veramente. Fortunatamente per loro, il loro Branco era potente e ricco abbastanza da possedere varie proprietà per tutto il paese adatte a quello scopo e distanti da occhi indiscreti.

La foresta era perfetta come Sebastian la ricordava. Gli alberi che si stagliavano in alto da centinaia di anni erano coperti da lussureggiante muschio verde, le foglie secche e gli aghi di pino marrone che nascondevano il terreno scricchiolavano sotto i suoi piedi, fasci di luce scivolavano oltre il denso fogliame. Il suo Branco aveva visitato la tenuta in Ohio svariate volte quando era un cucciolo, ma mai da quando era diventato un lupo mannaro completamente adulto. Il suo lupo interiore cresceva rigoglioso nell'ambiente circostante, lì si sentiva contento, quello era il suo posto.

Soddisfatto dal fatto che non ci fosse alcun pericolo immediato nel suo territorio, Sebastian si voltò per tornare a casa. Era un ragazzo al di sopra dell'altezza media e, secondo la sua opinione, al di sopra dell'aspetto comune. Le sue lunghe gambe percorsero facilmente il terreno discontinuo dove i suoi occhi blu, quasi verdi, erano rimasti impuntati alla ricerca di qualsiasi potenziale minaccia. Si stava godendo quella camminata solitaria quando un lampo di grigio si mosse oltre la sua coda dell'occhio. Mantenne il passo facilmente, non curandosi di bloccarsi per scoprire chi lo stesse seguendo, visto che conosceva già la sua identità. Dopo dieci minuti in cui fece finta di non notare niente di strano, all'improvviso si voltò velocemente per affrontare un grande lupo grigio. L'animale era mezzo rannicchiato e pronto ad usare gli artigli, i suoi occhi marroni, che pochi secondi prima erano ridotti a due fessure a causa della concentrazione, erano adesso spalancati dalla sorpresa.

Pensavi seriamente che avresti potuto spiarmi?” chiese Sebastian, inclinando la testa di lato divertito.

Le grandi orecchie appuntite dell'animale si contrassero dall'irritazione mentre sbuffava in modo sbrigativo. Il lupo si stiracchiò sulle zampe anteriori, facendo finta di non esser stato beccato in una posizione offensiva.

Smettila di giocare,” Sebastian sollevò gli occhi al cielo, notando il debole tentativo dell'animale di coprire il suo fallimento.

Nonostante il corpo tozzo, il lupo uscì in un attimo dal suo campo visivo, sparendo nei cespugli e lasciando dietro di sé soltanto una scia grigia. Sebastian rimase lì, attendendo pazientemente, fino a quando non percepì il suono di passi che calpestavano rocce e pigne. Sembrava che al suo aggressore non importasse più se Sebastian avesse potuto sentirlo arrivare da un miglio di distanza.

Non sei più divertente,” borbottò Puck, allontanandosi dai cespugli dove si era nascosto per tornare alla sua forma umana, la sua forma umana parecchio nuda.

Suppongo che tu abbia perso i vestiti,” disse Sebastian, perché era capitato poche volte che Puck avesse collocato male i propri abiti.

Da cosa lo capisci, Smythe?” ammiccò Puck, assumendo una posa da body builder.

Non si poteva negare che Puck avesse un corpo incredibile. Era quasi alto come Sebastian; muscoli sodi e abbondanti si compattavano nelle braccia, nelle spalle e sullo stomaco piatto. Il suo aspetto era evidentemente mascolino e tutto ciò che rimaneva dei suoi capelli era una lunga striscia simile a un taglio alla moicana che Puck dichiarava orgogliosamente fosse l'origine della sua faccia tosta. Comunque, nonostante i molti sguardi scambiati, Sebastian non si era mai ritrovato attratto da Puck in quel modo.

Continua a flirtare e comincerò a pensare che tu abbia una cotta per me, Puckerman.”

Sebastian continuò a camminare lungo il sentiero verso casa, con Puck che lo seguiva alle sue spalle. Ascoltò in silenzio il ragazzo ciarlare su quanto fosse pulita la zona e di come avesse già individuato vari cervi che desiderava cacciare.

La caccia aiuterà a costruire l'atmosfera da picnic tra innamorati tipica del ritorno a casa.”

Sebastian non poté non sorridere sentendo il tono ferito nella voce di Puck.

La seconda ragione per cui il Branco era dovuto tornare alla residenza in Ohio era fornire privacy ai membri che si sarebbero accoppiati nel giro di poco. Il Branco era composto da otto lupi, sei di loro erano su punto di accoppiarsi due settimane dopo, alla luna nuova successiva. I licantropi che avevano trovato da poco un nuovo compagno tendevano a essere insaziabili l'uno nei confronti dell'altro, ciò significava tenerli lontani dal pubblico che avrebbe potuto trovare offensiva una coppia che si faceva letteralmente a pezzi i vestiti di dosso.

Sebastian non era uno dei sei in procinto di prendere un compagno. A differenza di molti lupi mannari della sua età, lui non aveva interesse nella cosa, si godeva la libertà che il non essere legato a qualcuno gli dava, la possibilità di andare a letto con chiunque volesse era troppo inebriante per poter essere già messa da parte. Forse, un giorno, avrebbe trovato qualcuno con cui sistemarsi ma, in quel momento, avrebbe continuato ad essere un lupo solitario. Era comunque il leader del Branco, il che significava che era obbligato ad andare con gli altri e a proteggerli. Puck si era accodato perché odiava l'idea di rimanere tagliato fuori.

La loro proprietà di famiglia cominciò lentamente a spuntare dal boschetto di alberi e cespugli selvatici che crescevano nei dintorni. La casa era un'enorme struttura in stile Tudor composta da diciassette stanze, di cui sei camere da letto. I mattoni bianchi della casa sembrarono ancora più puri lambiti dalla luce del sole di tarda mattinata. Era poco più del cottage che di solito piaceva a Sebastian, ma come casa per le vacanze era accettabile.

Sebastian e Puck stavano giusto attraversando il ponte, il quale aveva un sinuoso fiume al di sotto, quando individuarono il resto del Branco. O, per essere più accurati, videro gli altri tre Alfa.

Abbiamo un problema,” annunciò Quinn nell'istante in cui Sebastian fu all'interno del raggio uditivo. Quinn era il comandante in seconda e la sua consigliera più fidata. Aveva scelto lei per le sue maniere distaccate e calme che avrebbero potuto resistere a grandi pressioni. Dall'esterno, la ragazza non aveva l'aspetto di un licantropo: aveva corti capelli biondi tagliati in modo elegante che le incorniciavano il viso a forma di cuore, un aspetto così raffinato al punto di sembrare quasi delicata, ma attenzione a interpretare tutto ciò come un'indicazione della sua debolezza. Quinn era probabilmente una delle più crudeli combattenti e tendeva ad avere la minor quantità di empatia per i suoi nemici. Se riteneva che ci fosse un problema, Sebastian doveva fare molta attenzione.

Sono stato via due ore,” disse Sebastian al piccolo capannello. “Cosa può essere successo?”

Ho fiutato un Randagio,” lo interruppe Santana, non preoccupandosi di aspettare che Quinn spiegasse. “Quando sono andata in città.”

Santana aveva la stessa figura magra di Quinn, ma per il resto era completamente diversa. Aveva la pelle color caffè scuro che contrastava perfettamente con i suoi lunghi capelli nero corvino. I suoi acuti occhi marroni fissarono Sebastian con aria di sfida quando disse quelle parole. Non era un segreto che lei avesse voluto il ruolo di Comandante in Seconda e che Sebastian non l'avesse presa in considerazione per quel posto. Tra tutti gli Alfa, Santana era quella col temperamento più caldo, indipendente e feroce. A volte Sebastian si domandava perché si disturbasse a rimanere nel Branco se si lamentava così spesso delle sue restrizioni. Lui aveva bisogno di un Vice che non lo sfidasse solamente, ma che lo sostenesse e, se non avesse scelto Quinn, sarebbe stato costantemente preoccupato del fatto che Santana potesse tramare alle sue spalle.

Forse era solo di passaggio,” Sebastian non aveva intenzione di andare in città alla ricerca di un Randagio che aveva semplicemente fatto un pit stop a Westerville.

No, devo dare ragione a Santana,” Nick, l'ultimo Alfa rimasto, scosse la testa in disaccordo.

A volte era difficile ricordarsi del fatto che Nick fosse un'Alfa partendo dal suo aspetto: aveva capelli neri arruffati che si arricciavano morbidamente sotto le orecchie. La sua personalità accomodante e amichevole contrastava col suo modo di aiutare gli altri membri del Branco. Comunque, Sebastian contava sulla sua salda lealtà.

L'odore era in poche aree concentrate ma era in parte permanente,” concluse Nick. Sebastian annuì in silenzio, dovendo accettare la probabilità che fosse stato un Randagio. La maggior parte dei licantropi nasceva in un Branco e rimaneva lì per il resto della loro vita. In mezzo a loro, alcuni non appartenevano a nessuno. Le ragioni erano svariate; alcuni erano stati esiliati, altri se ne erano andati volontariamente, ad alcuni avevano sterminato il resto del gruppo in cui erano nati. I Randagi non costituivano un problema fino a quando si comportavano bene. Di solito, si muovevano di città in città non rimanendo mai fissi in un solo posto per molto tempo. Il fatto che ci fosse un Randagio nei dintorni, vicino al territorio del Branco, era sconcertante.

Suggerisco di ucciderlo,” annunciò semplicemente Santana.

Sì, non attirerebbe per niente l'attenzione su di noi,” replicò Quinn con un innegabile tono sarcastico. “Specialmente considerando ciò che ho trovato nel giornale locale stamattina.” Sebastian rivolse la sua attenzione a Quinn, che gli stava porgendo un giornale. Lo prese in mano e trovò rapidamente l'articolo che aveva messo gli Alfa del suo branco in allerta. Dopotutto, era la prima pagina.

C'era la foto di una ragazza con i tratti rotondi e lo sguardo aperto che solo una persona molto giovane poteva avere. L'articolo spiegava che era scomparsa da giorni prima che un tizio che faceva jogging trovasse i suoi resti smembrati nel parco la notte prima. Il giornalista era sceso in dettagli su come nessun coltello o sega avrebbe potuto replicare le ferite frastagliate sulla sua pelle, né riusciva a spiegare i segni di artigli che le marchiavano la schiena o i morsi sul collo. Nonostante la polizia avesse classificato la sua morte come omicidio, il giornalista non sembrava convinto che un essere umano avesse potuto compiere un gesto così orribile. L'articolo faceva notare che la modalità dell'uccisione era simile a quella accaduta un anno prima, al cui riguardo molti avevano ipotizzato che fosse stato commesso da un cane selvatico.

A Sebastian si gelò il sangue nelle vene. L'articolo non incolpava direttamente i lupi mannari ma si chiedeva ulteriormente perché un cane selvatico avrebbe dovuto massacrare selvaggiamente una ragazza per poi non mangiare la sua preda. L'articolo concludeva dicendo che la polizia e gli addetti al controllo animali avrebbero dovuto cominciare a perlustrare le foreste attorno Lima alla ricerca di un qualsiasi segno riguardante un branco di lupi sul punto di reclamare la loro prossima vittima.

Sono d'accordo che sia un problema,” Sebastian piegò il giornale e lo porse di nuovo a Quinn. “Ovviamente abbiamo per le mani un Randagio violento che non riesce a controllarsi.”

Penso che dovremmo riconsiderare il mio piano di distruggere il bastardo,” riaffermò Santana.

No, Quinn ha ragione,” Sebastian si oppose fermamente. “Non possiamo andare in città e accatastare altri corpi. Per tutto ciò che sappiamo, il Randagio si è integrato nella comunità e la sua scomparsa verrebbe notata.”

Le persone già sospettano qualcosa,” aggiunse Quinn. “Non possiamo fare niente che attiri l'attenzione su di noi o sul Branco.”

Cosa vuoi che facciamo, allora?” domandò Puck.

Porterò uno di voi in città e investigheremo,” decise Sebastian dopo un istante. “Ci accerteremo su quanto sia grande la minaccia e partiremo da lì.”

Facciamolo allora,” Puck iniziò a camminare verso l'entrata principale con passo determinato.

Uh, Puck. Penso che mi porterò Nick,” Sebastian chiamò a gran voce la sua figura in lontananza. “Sai, considerando il fatto che ha i vestiti addosso e tutto il resto.”

Puck si fermò immediatamente, voltandosi per fissare Sebastian. Pensò per un minuto che il suo ordine sarebbe stato messo in discussione, ma lui scrollò le spalle con leggerezza. “Ad ogni modo, avevo fame,” e a quel punto Puck cambiò direzione per entrare invece in casa. Nick e Santana ridacchiarono sotto i baffi divertiti; anche Sebastian avrebbe voluto farlo, ma Quinn attirò la sua attenzione. “Fai attenzione, Sebastian,” sussurrò piano. “Un Randagio fuori controllo potrebbe essere un bel problema per noi.”

Ce la farò,” Sebastian le fece un sorriso vanitoso. “Che minaccia potrebbe mai costituire un Randagio contro il leader di un Branco?”

Le ultime parole famose,” sogghignò Santana prima di seguire Puck in casa. Sebastian sollevò lo sguardo al cielo al suo commento ma, dentro di lui, sperò che le sue parole non diventassero profetiche.

 

      

 

Riesci a credere agli idioti che vivono in questa città?”

Blaine sollevò la testa nella direzione dove il suo miglior amico Kurt stava leggendo il giornale locale.

I suoi luminosi occhi blu ne analizzarono rapidamente il contenuto, il quale fece piegare il suo volto in un aggrottare di ciglia. Soffocò una risata prendendo un altro sorso di caffè.

L'afflusso mattiniero al Lima Bean comprendeva studenti come loro e professionisti affaccendati dei dintorni. Era una tradizione per loro due bere un caffè prima di andare a scuola, l'unico che Blaine attendeva sempre con impazienza. All'inizio dell'anno, Kurt si era trasferito alla Dalton e i due erano velocemente diventati amici. In verità, Kurt era l'unico amico di Blaine: il resto della popolazione studentesca lo evitava quasi come se sapesse istintivamente che lui era diverso. Kurt una volta disse che quello era il motivo per cui era stato attirato da lui: perché entrambi erano dei disadattati, e lo aveva capito visto che era stato vittima di atti di bullismo alla sua ultima scuola per essere stato l'unico studente gay dichiarato. Comunque, Blaine doveva ancora confessare a Kurt che era molto di più del suo orientamento sessuale a renderlo un emarginato. Il fatto che fosse segretamente un licantropo lo teneva lontano da chiunque.

Potreste pensare che sia divertente per un adolescente essere un lupo mannaro, ma Blaine sapeva che nessun film o show televisivo avrebbe mai voluto rappresentare la sua vita. Aveva un padre che lo odiava per ciò che era, frequentava una scuola che lo ignorava, e non aveva possibilità di farsi degli amici perchè aveva paura che lo scoprissero. La ragione per cui Kurt era riuscito a sfuggire alle sue difese dipendeva dalla sua testardaggine e dalla sua personalità insistente. E anche perché Blaine era terribilmente solo, e quindi gliel'aveva permesso.

Perché sono idioti?” chiese Blaine divertito. Si aspettava che Kurt denigrasse l'orribile gusto in fatto di moda di qualche tizio o che qualcuno nella rubrica delle opinioni avesse di nuovo condannato l'omosessualità come bestialità. “Sai la ragazza di qui che era sparita? Beh, si è scoperto che è stata fatta a pezzi e sono spariti alcuni suoi arti.” Kurt fece una faccia disgustata mentre prendeva un sorso del suo mocha. “Quindi, naturalmente, danno la colpa ai lupi.”

Oh?” Blaine cercò di sembrare indifferente ma il cuore gli stava martellando nel petto.

Sì,” Kurt scosse la testa in segno di delusione. “E' diventata la causa di ogni problema in Ohio da un anno. ”

La pelle di Blaine si imperlò di sudore freddo. Il suo lupo interiore aveva i peli rizzati dalla paura di esser stato scoperto, nonostante Kurt non l'avesse accusato di qualcosa.

C'è stata quella che si pensa fosse stata un'aggressione ad opera dei lupi l'anno scorso al ballo della Sadie Hawkins a Westerville.” Kurt non notò la reazione di disagio di Blaine a causa della sua concentrazione sul giornale. “Due ragazzi vennero uccisi, credo. Il che è tragico, ma non significa che i lupi vaghino di notte per le strade.”

Blaine scosse la testa annuendo, provando con tutte le forze a controllare il proprio respiro. “Comunque, basta con- Blaine, stai bene? Sei parecchio pallido.”

Penso che mi stia venendo un raffreddore,” Blaine velocemente dissimulò il tutto.

Forse dovresti andare a casa,” Kurt lo fissò in modo comprensivo. Si sporse per toccarlo, ma Blaine gli allontanò la mano giusto in tempo. Era estremamente attento a non permettere a nessuno di sfiorargli la pelle: il mostro dentro di lui desiderava essere toccato, ciò significava che Blaine doveva evitarlo a tutti i costi. Chi sapeva cosa sarebbe potuto succedere se avesse dato al proprio lupo ciò che voleva?

Sto bene,” Blaine sorrise forse un po' troppo ampiamente.

Se ne sei sicuro?” Kurt lo analizzò in silenzio per qualche minuto prima di lanciarsi in un racconto riguardante le abitudini alimentari di suo padre.

Blaine si spense in uno stato quasi meditativo. Era un metodo che utilizzava quando il suo controllo si indeboliva: i suoi sensi intensificati erano uno dei parecchi fardelli della sua condizione. Non poteva sempre tenerli a bada; era una continua lotta per sopprimerli.

Comunque, in quel momento, aveva bisogno di permettere a se stesso di lasciarsi trasportare nel flusso dei mondi lì attorno: le conversazioni tra i baristi sul loro capo ingiusto, la coppia accanto a loro che stava discutendo dei piani per il weekend, un uomo d'affari che stava parlando per cellulare alla sua segretaria. In particolar modo, si concentrò sul tono di voce morbido di Kurt.

In modo normalissimo, Blaine si stava immergendo nelle preoccupazioni di tutti i giorni delle persone. Forse, sperava che facendo così sarebbe diventato come loro.

Blaine era così concentrato su quell'attività che non notò l'intruso entrare. Non udì i silenziosi passi che strisciavano per la caffetteria, il passo di un predatore. Ad ogni modo, l'odore di pino, di legno e di fuoco attraversò le dense nuvole di profumi che riempivano quell'unico spazio e

Blaine fece scattare la testa di lato per capire da dove provenisse tale fragranza, quel profumo non poteva appartenere a nessun essere umano.

Blaine analizzò ogni faccia all'interno del locale affollato: molte di loro erano perse nel proprio mondo, non prestando attenzione ad altro. Tranne per una, un ragazzo che incatenò lo sguardo con quello di Blaine all'istante. Aveva la sua stessa età, alto, longilineo e con un viso spigoloso e bellissimo che Blaine di solito vedeva sui modelli in passerella. Già da soli, quegli attributi avrebbero catturato la sua attenzione, ma furono i suoi occhi ad affascinarlo completamente. Le iridi erano una splendida combinazione di verde e blu, la limpidezza e l'intensità di quegli occhi fecero trasalire Blaine. Era abituato agli sguardi degli esseri umani che spesso erano offuscati e opachi mentre si affacciavano al mondo, non cogliendo nulla oltre ciò che loro stessi volevano vedere.

Il ragazzo fissò in modo sfacciato Blaine, un leggero sorriso gli passò sulle labbra.

Blaine?” Il gomito di Kurt lo colpì nel fianco. “Lo conosci?”

No,” sussurrò Blaine, incapace di staccargli gli occhi di dosso. “Ma ha una faccia familiare.”

L'ultima parte del suo mormorio non era davvero una bugia. Blaine non aveva mai incontrato quel ragazzo nella sua vita, eppure poteva percepire una connessione tra loro. La sua mente mise insieme i dettagli che aveva raccolto: gli occhi e il profumo che non potevano avere nessun essere umano, l'espressione di chi la sapeva lunga sul viso del ragazzo misterioso mentre lo individuava tra la folla.

A quel punto, la verità lo investì in pieno: lo sconosciuto dall'altra parte del locale era un licantropo.

Sua madre lo aveva avvisato sin da quando era bambino di fuggire se avesse mai incrociato il cammino di un altro lupo. Non gli spiegò mai perché avrebbe dovuto temere una cosa del genere, ma lo sguardo di terrore nei suoi occhi era sempre rimasto nella sua memoria.

Blaine si costrinse a uscire dalla trance in cui il ragazzo lo aveva messo, si alzò e incespicò nei propri piedi, non curandosi di aver quasi fatto cadere la sedia.

Devo andare,” mormorò ad un Kurt confuso.

Si precipitò verso l'uscita senza aspettare che il suo amico lo raggiungesse. Il panico di esser stato intrappolato in un luogo vicino con un altro lupo mannaro gli infiammò un disperato bisogno di fuggire. Mentre si dirigeva verso la porta, Blaine notò lo sguardo fisso del ragazzo per un'ultima volta.

Gli si ghiacciò il sangue nelle vene vedendo l'espressione sulla sua faccia. Lo sconosciuto continuava a fissarlo apertamente e non sembrava sconcertato dalla sua fuga convulsa. Ciò che innervosiva di più Blaine era il fatto che la testa del ragazzo si fosse inclinata di lato ed una delle sue sopracciglia si fosse arcuata, quasi come se dicesse in maniera non verbale 'Davvero? Pensi che fuggire via funzionerà?'

Blaine sperò di aver dato troppa importanza alla cosa, che la domanda che aveva visto formarsi sul volto del ragazzo fosse solamente un riflesso delle sue stesse paure. Ma, mentre spingeva la porta verso l'esterno, ebbe la sensazione che il ragazzo avesse ragione. Quella volta fuggire non sarebbe bastato.

 

 

Cosa è stato?”

Sebastian si voltò di lato, dove Nick era in piedi accanto a lui.

Anche i suoi occhi avevano seguito il ragazzo che era fuggito dalla caffetteria verso la strada.

Ti prego, non dirmi che ci hai provato con lui,” sospirò Nick. “Non dirmi che ci sei andato troppo pesante e lo hai spaventato.”

Non ho mai spaventato nessuno col mio flirtare,” lo corresse Sebastian. “Ma non ho avuto nemmeno la possibilità di parlargli.”

Sembrava abbastanza spaventato,” fece notare Nick.”Non è lui che stiamo cercando?” Sebastian dubitava che il tipo fosse il Randagio che aveva fatto a pezzi quella ragazza umana. Aveva incrociato alcuni Randagi lungo i suoi viaggi e lui non rientrava nelle caratteristiche: di solito erano di carattere spigoloso, un luccichio freddo e duro nei loro occhi e l'aspetto trascurato di chi viaggiava spesso. Non c'erano dubbi sul fatto che il ragazzo fosse un lupo mannaro, ma era sicuramente uno con un'indole strana: sembrava strettamente legato alle apparenze ma, allo stesso tempo, stabile. Era abituato ad essere circondato dagli esseri umani, eppure Sebastian l'aveva notato allontanarsi e separarsi da chi gli stava intorno. Odorava anche in modo strano, come se si fosse fatto il bagno nel sapone e nella colonia. Nessun lupo mannaro che Sebastian avesse mai incontrato aveva mai indossato qualsiasi fragranza forte. Il naso di un lupo era molto sensibile, anche in forma umana: saponi profumati ostacolavano la loro abilità olfattiva e impedivano agli altri licantropi di riconoscere il loro odore. Comunque, mascherare il proprio profumo aveva senso per un Randagio che non voleva essere trovato.

Lui è un'opzione,” affermò Sebastian.

Cosa facciamo adesso?” Nick lo fissò con sguardo interrogativo. Sebastian aveva sempre preferito portarsi Nick in quelle specie di escursioni; se Santana o Puck fossero andati con lui, avrebbero discusso in ogni momento o, semplicemente, avrebbero inseguito il ragazzo. Almeno Nick aveva aspettato in attesa di un ordine prima di agire.

Voglio andare al parco dove la ragazza è stata ritrovata,” decise Sebastian. “Vediamo se riusciamo a individuare una scia.” Il Randagio sconosciuto del locale poteva aspettare. Nonostante la sala fosse stata piena zeppa di persone e il ragazzo avesse addosso quel disgustoso odore, Sebastian si ricordava il suo vero profumo e avrebbe potuto rintracciarlo: sapeva di acqua piovana, erba dolciastra e luce del sole. In verità, era una delle fragranze più inebrianti in cui Sebastian si fosse mai imbattuto.

La passeggiata fino al parco cittadino non prese molto tempo, ma Sebastian si dispiacque quando arrivarono. La zona era stata isolata con del nastro giallo della polizia e due poliziotti facevano la guardia, senza dubbio per spaventare e cacciare i visitatori non graditi. Dubitò del fatto che due adolescenti avessero il permesso di dare un'occhiata più da vicino.

Sembra proprio che dobbiamo eseguire l'Operazione Fido,” Sebastian informò Nick con uno sguardo inquieto.

Allora immagino che reciterò la parte di Fido,” dichiarò Nick, non preoccupandosi nemmeno di fare la domanda a cui sapeva doveva rispondere.

Tu hai più possibilità di poter passare come cane,” lo prese in giro Sebastian. Nick borbottò sbuffando ma si avviò obbediente verso l'appartata area boschiva.

Sebastian attese pazientemente osservando il vicino parco abbandonato. A quell'ora del giorno, un posto come quello avrebbe dovuto pullulare di piccioni, madri a giocare coi loro figli e l'occasionale jogger fuori per una corsetta prima del lavoro.

Invece, il luogo era abbandonato e deserto; nessuno voleva stare nelle vicinanze di un posto dove era stato ritrovato un cadavere, eccetto i giornalisti e gli psicopatici. All'improvviso, un lupo nero con il ventre grigio si lanciò fuori dagli alberi e raggiunse Sebastian. Nick era il più piccolo in forma lupesca in paragone con Puck o Sebastian, ciò significava che poteva occasionalmente essere scambiato per un cane. Inoltre, Nick aveva un carattere più dolce e non gli importava se qualcuno gli accarezzava la testa. Puck avrebbe probabilmente avrebbe morso la mano a qualcuno se questi avesse provato a grattarlo dietro le orecchie.

Bravo bello,” Sebastian chiamò con affetto Nick quando gli si avvicinò. Gli diede un buffetto sulla testa, lui abbassò le orecchie scocciato, eppure per il resto rimase immobile.

Andiamo,” sorrise compiaciuto e divertito Sebastian.

Poco dopo, si chinò per trovare un ramo a caso per terra che avrebbe potuto lanciare nella direzione della scena del crimine. Bastone alla mano, Sebastian aspettò fino a quando i poliziotti guardarono dall'altra parte prima di lanciare il legnetto con mira perfetta. Nick si allungò e si lanciò all'inseguimento come un normalissimo cane. I due ufficiali di polizia trasalirono dalla sorpresa, uno addirittura gridò dalla paura quando Nick si insinuò tra loro e li oltrepassò. Sebastian si pentì del piano il secondo in cui vide uno dei poliziotti stendere la mano per prendere la propria pistola. Dopotutto aveva senso: l'intera città aveva paura dei cani killer e in quel momento uno di loro era appena apparso davanti ai loro occhi. “Aspettate, fermatevi!” urlò. “E' il mio cane!” Corse verso i due ufficiali spaventati che lo fissavano apertamente.

Questo è il suo cane, signore?” Il poliziotto più anziano indicò il punto dove Nick stava allegramente fiutando l'erba. “Sì, mi dispiace,” Sebastian regalò loro un largo sorriso affascinante. “Il nostro gioco coi bastoni mi è sfuggito un po' di mano.”

La preghiamo di far allontanare il cane, signore,” il più giovane lo indicò con aggressività. “Questa è ancora una scena del crimine.”

Ma certo, nessun problema.” Oramai Nick avrebbe dovuto aver scovato qualsiasi odore duraturo di un lupo mannaro che, si sperava, potesse portarli al vero esecutore dell'assassinio prima della polizia. Se quei due erano i migliori che Westerville poteva offrire, Sebastian non aveva dubbi sul fatto che sarebbero arrivati al killer per primi.

Vieni qui bello, vieni qui.” Nick drizzò la testa e scodinzolò la coda mentre trotterellava al fianco di Sebastian. “Mi dispiace ancora, agenti,” Sebastian si scusò sinceramente prima di trascinare via Nick come se fosse stato un vero cane disobbediente. I due si allontanarono in modo disinvolto, anche se Sebastian desiderava disperatamente che Nick tornasse alla sua forma umana. Non era noto per la sua pazienza e in quell'esatto momento voleva avere delle risposte. Nick condusse Sebastian nella zona boschiva e sparì per trasformarsi come poco prima, svanì velocemente nel sottobosco dove aveva lasciato i propri vestiti e Sebastian cominciò a girare in tondo con impazienza, in attesa che Nick tornasse umano e si rimettesse gli abiti addosso.

C'è stato un lupo mannaro qui, senza dubbio,” annunciò mentre sbucava dai cespugli. “Potevo sentirne l'odore ovunque.”

Cazzo,” imprecò Sebastian frustrato. Aveva sperato che la ragazza fosse morta a causa dell'aggressione da parte di un cane qualsiasi, avrebbe reso la situazione molto più semplice. Il Branco si era recato in Ohio per rilassarsi, non per inseguire un Randagio assassino con la passione per la carne umana.

Cosa vuoi che faccia?” domandò Nick.

Voglio che tu e Santana torniate stanotte in questo parco,” ordinò Sebastian con decisione. “Scovate l'odore e perlustrate la città per trovarne l'origine. Rimanete al buio e lontani dagli umani. Non voglio sentire al telegiornale quanto sia stato coraggioso il cittadino che ha ucciso alla svelta un cane che stava vagando per le strade.”

Cosa hai intenzione di fare?” chiese Nick curioso.

Rintraccerò quel Randagio della caffetteria,” decise Sebastian. Non sarebbe stata una cosa rapida, ma quel Randagio poteva essere la chiave per capire cosa stava succedendo in quella città.

 

 

Blaine si svegliò prima del normale o, per essere più accurati, non si era mai addormentato. Il misterioso ragazzo del giorno prima visto al Lima Bean continuava a invadergli i pensieri, nonostante provasse con tutto se stesso a non pensare a lui. Piccoli dettagli continuavano ad affiorare ogni volta che chiudeva gli occhi; i lati aguzzi dei suoi zigomi, i nei sparsi per tutto il collo, quegli implacabili occhi blu e verde.

Blaine aveva deciso di prendersi il suo tempo con la routine mattutina, per poter mettere le distanze dagli eventi del giorno prima. Per la maggior parte delle persone, essa consisteva nel lavarsi, ma il tutto aveva un altro significato per Blaine. Per lui voleva dire sovrapporre strati su strati per creare una maschera che nessuno avrebbe mai potuto oltrepassare.

Cominciò col lavare in maniera meticolosa il proprio corpo con del sapone molto profumato che sua madre gli aveva detto avrebbe potuto distrarre gli altri lupi ed impedir loro di definire con precisione il suo odore. Blaine aggiunse anche della colonia come misura di sicurezza, specialmente adesso che le paure di sua madre si erano dimostrate fondate.

Dopodiché, domò i suoi ricci scuri e selvaggi con ampie quantità di gel. Dopo dieci minuti, Blaine fu soddisfatto del fatto che nessun ricciolo potesse sfuggire dalla sua capigliatura liscissima. Mise le lenti a contatto per aiutarsi a nascondere il colore dorato dei suoi occhi, quasi inumano, fino a far loro raggiungere una tonalità di marrone ordinaria. Con grande cura, indossò la divisa della scuola; si assicurò che le linee dei pantaloni fossero increspate, che la camicia bianca a bottoni non avesse pieghe e che la cravatta fosse perfettamente dritta. L'ultima parte del processo non coinvolgeva saponi o vestiti, ma Blaine stesso. Doveva stare davanti allo specchio e fissare il proprio riflesso: i suoi lineamenti e le espressioni sul suo viso dovevano essere distesi e controllati, qualsiasi scintillio che rivelasse istinti primordiali doveva essere cancellato dal suo sguardo, il suo sorriso doveva essere semplice, la sua voce calma e tranquillizzante, la sua personalità discreta.

Adesso era pronto ad affrontare la giornata.

Aveva appena messo il suo compito di scienze dentro la cartella quando sentì bussare alla propria porta. Era Kurt; Blaine lo sapeva perché aveva riconosciuto la marca della colonia attraverso l'uscio. Fece un respiro profondo prima di incollarsi un sorriso in faccia.

Buongiorno,” salutò educatamente Kurt. Uscirono dalla camera e chiuse veloce la porta alle sue spalle.

Kurt non ricambiò il sorriso. I suoi occhi blu seguirono i lineamenti stanchi di Blaine con sguardo critico.

Stai bene?” chiese. “Perché sembra che tu non abbia dormito per niente.”

Il fatto che ben poco sfuggisse agli occhi di Kurt era uno dei lati negativi della loro amicizia. Per quanto Blaine tentasse, c'erano dei giorni in cui il suo migliore amico era in grado di vedere oltre le sue bugie. Poteva solo sperare che Kurt pensasse che Blaine fosse troppo riservato quando si trattava di parlare della sua vita personale, non che stesse nascondendo la sua vera identità. Non c'era niente di divertente nell'essere un licantropo adolescente.

Ho lavorato al progetto di scienze,” Blaine sospirò in modo stanco. “Non penso vincerò il Premio Nobel per la chimica molto presto.”

Kurt non sembrava totalmente convinto, ma fissò Blaine con un debole sorriso per la sua presa in giro.

Nemmeno io,” ammise. “Penso che dovremo accontentarci di essere delle grandi stelle di Broadway.”

Mi sembra un ottimo piano,” rise Blaine di rimando.

Blaine teneva per sé il fatto che probabilmente non sarebbe mai stato a Broadway o su qualsiasi altro tipo di palcoscenico. Avere un lavoro dove sarebbe stato costantemente sotto l'occhio del pubblico avrebbe aumentato le possibilità di essere scoperto. Non importava quanto desiderasse essere un artista, sapeva già che non lo sarebbe mai stato.

I due si diressero verso la classe chiacchierando di cose banali come i compiti che ci sarebbero stati e il bel tempo fuori stagione che stavano avendo. Decisero di tagliare per il cortile, in modo da godersi il bellissimo sole prima di rimanere bloccati a scuola per il resto della giornata. Gli altri studenti si stavano accalcando per andare in classe, come ogni giorno, e Blaine poté rilassarsi all'idea che tutto sarebbe tornato alla normalità. Per ciò che poteva sapere, quel ragazzo al Lima Bean era un tizio normale e non un lupo mannaro. Probabilmente, aveva perso la calma per niente. Nel giro di una settimana si sarebbe dimenticato dell'intero incidente e sarebbe tornato a vivere la propria esistenza in pace.

Il desiderio di ritenere che tutto ciò potesse non essere vero era così forte che, quando quell'odore del giorno prima gli riempì i sensi, Blaine si rifiutò di crederci.

Provò ad autoconvincersi che fosse stata solo la sua immaginazione, fino a quando non vide quel ragazzo nelle vicinanze dell'edificio di scienze. Sembrava fuori posto coi suoi vestiti casual, ma nessuno sembrò notarlo, tranne Blaine. I suoi occhi verdi fissarono direttamente i suoi, facendolo sentire inchiodato al terreno. Dopo svariati secondi pieni di tensione, il ragazzo inclinò la testa all'indietro in un invito, prima di sparire dietro l'angolo.

Blaine?” la voce di Kurt lo riportò alla realtà.

Io, uhm... ho dimenticato una cosa al mio dormitorio,” balbettò.

Torniamoci allora,” si offrì Kurt.

No, no, vado io. Non voglio che tu faccia tardi.”

Sei sicuro?”

Assolutamente,” dichiarò Blaine, forse con un po' troppo entusiasmo. “Non ci impiegherò molto.”

Non attese nemmeno per vedere se Kurt acconsentisse o meno. Fece una mezza corsetta verso il suo dormitorio ma, quando fu certo che Kurt non lo stesse più guardando, cambiò direzione verso sinistra. Dietro l'edificio di scienze c'era il capannone degli sport all'aria aperta, dove erano conservati gli equipaggiamenti usati per l'atletica leggera. La zona era di solito vuota, tranne per i pochi che uscivano ed entravano furtivamente per fumare; non che qualcuno alla Dalton ammettesse di farlo.

Blaine trovò il ragazzo del giorno prima appoggiato in modo distratto contro il capanno.

Mi chiamo Sebastian,” il ragazzo si presentò.

Blaine Anderson,” replicò Blaine per abitudine. Dovette soffocare l'istinto di non porgere la mano e stringere quella di Sebastian come gli era stato insegnato.

Adesso, evitiamo il gioco delle negazioni tipico di un romanzo per adolescenti.” Sebastian si voltò per affrontare Blaine. “Io sono un lupo mannaro e tu sei un lupo mannaro.”

Sebastian inclinò la testa di lato mentre osservava un Blaine a dir poco sorpreso. “Sei strano come lupo mannaro, ma non si può negare che tu lo sia.”

Blaine non fu esattamente entusiasta del sentimento dietro quella dichiarazione brusca. Era già abbastanza orrendo il fatto che si sentisse un emarginato tra gli esseri umani, in quel momento gli sembrò che anche gli altri lupi lo trovassero strano.

Pensò di rispondere con un commento tagliente, ma Sebastian si sporse verso di lui in modo inaspettato, non dandogli in tempo di reagire. Blaine si pietrificò sul posto mentre Sebastian cominciò a girargli attorno. Il gesto lo innervosì e non riuscì a togliersi di dosso la fastidiosa sensazione di essere completamente esposto all'altro ragazzo. Per opporsi alla cosa, Blaine iniziò a voltarsi in modo che entrambi fossero sempre l'uno di fronte all'altro. Un gioco involontario basato sul predominio esplose tra i due, con ognuno che cercava di imporre la propria supremazia. Dopo vari minuti di giri, Sebastian allungò la mano per afferrargli il braccio e bloccarlo sul posto. La presa incredibilmente salda dello sconosciuto era dovuta al suo sangue da lupo, ma non fu quella che fermò Blaine. Furono quegli occhi a farlo, che penetrarono direttamente nei suoi, fissandolo al terreno.

Smettila di muoverti,” gli ordinò Sebastian con tono basso. Non c'era rabbia nella sua voce, ma era ferma abbastanza da non lasciare spazio a ulteriori discussioni.

Blaine rimase immobile mentre si faceva ispezionare dal ragazzo. Alla fine, Sebastian si bloccò soddisfatto dietro di lui e la cosa fece venire la pelle d'oca a Blaine, non a suo agio col fatto che fosse così vulnerabile in quel momento. Un lungo silenzio si formò tra loro e ciò intensificò l'imbarazzo della situazione in cui si trovavano. Blaine era sul punto di spostarsi per mettere spazio tra loro due, quando Sebastian fece un passo avanti.

La punta del suo naso gli sfiorò leggermente la curva del collo. Gelò sul posto, non sapendo se Sebastian stesse per attaccarlo o per fare qualcosa di inappropriato.

Hai davvero un profumo delizioso,” mormorò Sebastian, facendo un passo indietro. “O meglio, lo avresti se non indossassi quella colonia disgustosa.”

Blaine rabbrividì, sentendo improvvisamente freddo quando Sebastian si allontanò di qualche passo.

Perché lo fai?”

Cosa?” chiese Blaine, stupito. Si voltò per affrontare Sebastian, ora che non c'era più lui a bloccarlo.

La colonia, il gel per capelli. Tutto quanto,” arricciò il naso con disgusto malcelato. “Cosa ottieni dal nasconderti?”

Blaine riuscì a percepire i peli della schiena rizzarsi mentre Sebastian lo interrogava riguardo le sue motivazioni. Che diritto aveva di criticarlo?

Ho le mie ragioni,” disse in modo brusco.

Sebastian sbatté le palpebre sorpreso, per il resto non sembrò confuso dalla rabbia di Blaine.

Appartieni ad un branco?” chiese Sebastian, agendo come se, nonostante le sue domande, non volesse suscitare una reazione negativa in Blaine.

Cosa intendi dire?” Blaine non aveva la minima idea di cosa fosse un branco.

Se devi chiederlo, allora la risposta è no,” Sebastian contrasse le labbra sovrappensiero mentre fissava Blaine. “Devi essere un Randagio allora e, quindi, presuppongo che tu abbia vissuto qui per tutta la tua vita.”

Ho una casa,” suggerì flebilmente Blaine.

Un lupo mannaro può avere una casa solo se appartiene a un branco,” spiegò Sebastian con aria di superiorità. “Il che ti rende un Randagio.”

Blaine non apprezzò la maniera in cui Sebastian aveva pronunciato la parola 'Randagio', o il modo in cui i suoi occhi si erano riempiti di pietà quando lo guardavano. Per diciassette anni, Blaine se l'era cavata benissimo senza un branco o come diavolo si chiamava. Eppure, quel Sebastian si comportava come se avesse appena scoperto che Blaine aveva una malattia allo stadio terminale.

Comunque, i Randagi di solito non rimangono fissi in un solo luogo,” continuò Sebastian. “Forse, due anni al massimo.”

Immagino che questo non mi renda un Randagio,” si oppose Blaine.

Onestamente, non so cosa fare con te,” concluse finalmente Sebastian. “Non riesco a decidere se tu sia una minaccia o meno.”

Non sono una minaccia,” protestò Blaine, ma la sua faccia crollò per un momento quando dei ricordi sgraditi lo riportarono all'anno prima, al ballo della Sadie Hawkins. Sfortunatamente, Sebastian notò la sua esitazione e si concentrò su di essa.

Hai ucciso degli esseri umani?” domandò Sebastian.

Cosa? No, ovvio che no,” Blaine non poteva credere che il ragazzo lo credesse capace di una cosa del genere. Sapeva di non essere ordinario come chiunque altro ma, almeno, sperava di non avere la parola 'killer' scritta in fronte.

I muscoli di Sebastian si irrigidirono e i suoi occhi si ridussero a due fessure mentre lo guardava. Per un breve istante, Blaine si chiese se non fosse il caso di scappare, visto che sembrava essere sul punto di venire attaccato. Erano entrambi in un'area appartata e, se Sebastian avesse voluto sopraffarlo, Blaine temeva che ci sarebbe riuscito.

A quel punto, il ragazzo rilassò la propria postura, ma mantenne lo sguardo incatenato su Blaine.

Posso dirti che non hai controllo...” iniziò Sebastian ma Blaine lo interruppe.

Sì invece!”

La sua intera vita era basata sul controllo. Sul resistere agli istinti e ai desideri per mantenere se stesso fuori dai guai, e sentire Sebastian mettere in dubbio quel particolare lo fece infuriare.

No, invece,” continuò lui con l'autorità di qualcuno che era sicuro che ciò che conoscesse fosse vero. Blaine lo invidiò per quello.

Tu fai finta di avere controllo,” Sebastian indicò l'intera persona di Blaine. “Giochi a vestirti in questo modo per stare meglio con te stesso, negando ciò che tu sai sia vero.”

Che sarebbe?”

Tu hai paura del lupo dentro di te. Ti svegli ogni mattina chiedendoti se quello sarà il giorno in cui non sarai più in grado di combatterlo.”

Blaine rimase lì, in piedi, in silenzio, sapendo di non avere nessun argomento con cui poter contrastare quell'affermazione.

Puoi capire bene perché potrei essere sospettoso nei riguardi di un Randagio che non ha controllo del suo lupo.”

Ascolta, potrebbe essere che tu abbia in parte ragione,” Blaine deglutì per mantenere la calma. “Ma non farei mai del male a qualcun altro... Non ho aggredito quella ragazza.”

Blaine si ritrovò a fissare Sebastian con uno sguardo supplichevole. Nonostante si conoscessero a malapena, era incredibilmente importante il fatto che lui gli credesse.

Sebastian sembrò vacillare, il cipiglio sul suo viso più dettato dalla confusione che dalla sfiducia.

Non so cosa credere,” sospirò Sebastian, sollevando una mano e facendola scorrere tra i capelli, grattandosi la testa frustrato. Dall'inizio della conversazione, quello fu il primo segno di aperta incertezza da parte di Sebastian.

Non penso che tu sia una minaccia,” fece un passo avanti. “Ma ho bisogno di conoscerti meglio per esserne sicuro. Me lo permetterai? Puoi fidarti di me?”

Stese la mano in direzione di Blaine, in attesa di vedere quale scelta avrebbe compiuto.

Blaine fissò quelle dita, non sapendo cosa farne. Poco prima, durante quello stesso giorno, Blaine si era sentito completamente solo, pieno di quella solitudine che proveniva dal non avere accanto nessuno che potesse comprenderlo davvero. Ora, invece, quel bellissimo e spaventoso ragazzo che si trascinava in giro con aria di autorità gli stava dando la possibilità di cambiare quella cosa. Comunque, se avesse acconsentito, avrebbe potuto perdere tutto quello che conosceva, tutto ciò che lo faceva sentire al sicuro. Sebastian avrebbe potuto essere la sua caduta definitiva, l'unico che poteva far crollare le minacce che mantenevano assieme la vita di Blaine.

La sua parte umana continuava a ripetergli di scappare, ma il lupo voleva invece dargli una possibilità.

Esitante, Blaine sollevò la mano e la fece scivolare in quella di Sebastian.

Sì,” annuì di rimando. “Proverò a fidarmi di te.”

 

 

 


Eccoci qua con il primo capitolo di Wolf Like Me, opera della bravissima Amy-Star e una delle fanfiction seblaine più belle del fandom inglese.

Questa storia ci è piaciuta talmente tanto che ci siamo dette "No, va diffusa al mondo.”

E quindi siamo qui speranza19 -che ha fatto anche il bellissimo bannerino in cima- e Medea00 , con l'aiuto di IrishMarti per la betatura, che abbiamo cercato di tradurre al meglio questa fanfiction, sperando che sia non diciamo perfetta, ma quanto meno convincente. In caso contrario, vi prego di farcelo sapere!
Per quanto riguarda dettagli tecnici, l'unica cosa che ci teniamo a dire per il momento è che i lupi trattati da Amy-Star non sono veri e propri lupi mannari. Sono influenzati dalla luna e dalle sue fasi, ma si possono trasformare quando vogliono. A dire il vero, più che lupi mannari sono licantropi, ma abbiamo preferito lasciare (qualche volta) il primo termine per rispettare le scelte stilistiche dell'autrice.

Gli aggiornamenti saranno una volta la settimana, il lunedì :)
Per quanto riguarda la storia, che dire. Leggetela e amatela.

Ila&Fra

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Capitolo 2
*** #2 ***




Wolf Like Me

 

Quella non era una notte in cui una giovane ragazza sarebbe dovuta tornare a casa da sola.

Sharon era a conoscenza delle dicerie che si stavano diffondendo per tutta la città come delle fiamme in un incendio. Voci che riguardavano un branco di cani selvaggi e fuori controllo, che avevano fatto a pezzi una ragazza donandole una cruenta morte; sapeva anche che camminare da sola in piena notte l’avrebbe resa un facile bersaglio. Il problema era che aveva bisogno di risparmiare soldi per la borsa di studio per il college, perchè se voleva andarsene da quella città, allora era costretta ad andare all’ultimo spettacolo offerto dal cinema cittadino. Aveva terminato gli ultimi lavori in casa il più velocemente possibile, anche per evitare di uscire verso le undici di sera.

La città, nei giorni feriali, alle otto di sera era già svuotata, le strade erano deserte, prive perfino dei soliti ubriaconi che si trascinavano a casa dai pub del quartiere. Sharon era l’unica disposta ad attraversare quei quartieri da sola; entrambi i suoi genitori stavano già dormendo da ore. Le avevano anche offerto di accompagnarla in macchina, ma lei si era rifiutata di svegliarli. Poteva camminare veloce e allo stesso tempo tenere gli occhi bene aperti, onde evitare qualsiasi pericolo.

Stava quasi correndo per quelle strade buie e deserte; ogni volta che intravedeva un’ombra, o il vento soffiava abbastanza forte da smuovere qualche rifiuto a terra, provava un brivido freddo lungo tutta la schiena. Il cuore le batteva forte nel petto e i muscoli le si irrigidivano anche solo all’idea di un cane enorme che spuntava dalle tenebre, con gli occhi color rosso sangue, dei lunghi artigli impazienti di dilaniare la sua pelle, e un corpo massiccio in grado di scaraventarla a terra.

Doveva proprio tornare a casa, cominciava a spaventarsi da sola.

Quando si trovò a due quartieri dalla sua abitazione iniziò lentamente a rilassarsi. Il pezzo peggiore era passato, presto si sarebbe trovata al sicuro, cullata dalle coperte del suo letto, e gli unici lupi che avrebbe affrontato sarebbero stati quelli presenti nei suoi sogni, che avrebbe potuto gestire benissimo visto che di solito si svegliava da un incubo giusto in tempo prima di morire.

Quella falsa sensazione di sicurezza attenuò i suoi sensi; si rilassò esattamente quando avrebbe dovuto essere all’erta contro potenziali pericoli, proprio nel momento in cui il lupo fece la sua mossa. Fece appena in tempo a sentire il ticchettio delle unghie contro il pavimento quando qualcosa di molto pesante le si abbatté contro. Il suo urlo di terrore si spezzò quando il lupo, immediatamente, le aprì in due la gola. La ragazza tossì, sputando il suo stesso sangue, ma il lupo l’afferrò per una gamba e con estrema facilità la trascinò con lui nell’oscurità, verso un posto lontano, dove avrebbe potuto ucciderla con calma.

Nell’ultimo istante della sua vita, Sharon sperò che si trattasse tutto di un sogno. Aspettò disperatamente il momento in cui si sarebbe svegliata nel suo letto, grondante di sudore, ma decisamente al sicuro.

Invece, non si risvegliò mai più.

 

 

Il mattino dopo era freddo e piovoso.

Nuvole scure proiettavano grandi ombre nell’area boscosa in cui stava camminando Blaine. Tecnicamente, quel terreno faceva ancora parte dei territori della Dalton, che si estendevano dal campo di atletica fino alla foresta. Blaine ci andava spesso per starsene un po’ da solo con i suoi pensieri; nonostante amasse la Dalton più della sua stessa casa, c’erano giorni in cui quelle mura sembrava volerlo rinchiuderlo: essere costantemente circondato da così tanti umani era soffocante. Trovava sempre un senso di pace camminando per i boschi: l’odore denso di terriccio e foglie morte era confortante; il silenzio, interrotto dal suono sommesso degli animali vaganti, placava i suoi nervi. In quei boschi non c’erano punizioni o paure, ma solo libertà.

Blaine aveva deciso di usare quel luogo come punto di ritrovo con Sebastian. Probabilmente era a causa del suo lupo interiore, ma era come se lo sentisse un po’ come un suo territorio, dal momento che Dalton era la sua scuola. L’idea di conoscere quel posto più di Sebastian lo metteva a suo agio; l’altro ragazzo era sembrato d’accordo con quella proposta, a patto di non trovarsi immerso in una folla di umani.

L’unico problema era che Blaine non avesse la più pallida idea di dove si sarebbero incontrati. Sebastian lo aveva salutato con un vago gesto della mano, dicendogli che lo avrebbe trovato lui. In un certo senso, dopo quell’affermazione detta in modo così noncurante, si era chiesto se quella cosa del vedersi fosse stata una trovata intelligente o meno: solo perchè erano entrambi lupi non significava che potessero andare d'accordo. Ma Blaine aveva delle domande che necessitavano di risposte e Sebastian era l’unico in grado di fornirgliele.

Si sedette su un tronco coperto di muschio che era in parte al riparo dalla pioggia grazie ai folti rami di qualche albero vicino ed emise un sospiro frustrato che a contatto con l’aria fredda si trasformò in una nuvola bianca. Dopo pochi minuti con nient’altro che uccelli e scoiattoli a fargli compagnia, Blaine decise che se Sebastian non si sarebbe presentato al più presto se ne sarebbe andato via. Essere un lupo non voleva dire che poteva anche essere maleducato.

Ehilà.”

Blaine sobbalzò all’indietro per la sorpresa, e sentire quella voce in modo improvviso e inaspettato lo fece cadere dal tronco. Sebastian rise a pieni polmoni, mentre l’altro ragazzo si mise in piedi in modo un po’ maldestro e lo guardò con fare accigliato.

Dove sei stato?” Sbuffò, visibilmente seccato.

Ti stavo seguendo,” rispose Sebastian con un ghigno, “Da venti minuti ormai. Non te n’eri accorto?”

No, non avevo notato che mi stavi stalkerando”. Blaine si tolse qualche foglia umida rimasta sulla sua giacca.

Avresti dovuto,” Sebastian lo raggiunse per prendere una foglia vagante rimasta sui suoi capelli del tutto privi di gel. “Dovresti stare più attento e non essere sempre con la testa fra le nuvole.”

Blaine tirò il capo indietro quando sentì il tocco di Sebastian su di lui, gli lanciò un’occhiata di avvertimento, ma in risposta ottenne un semplice sorrisetto.

Hai i capelli ricci,” constatò il ragazzo, come interessato a cambiare argomento. “E il tuo odore è normale.”

Blaine arrossì di fronte a quei cambiamenti già riscontrati in modo così chiaro. Si era reso conto di aver saltato completamente la sua routine mattutina quando era ormai a metà strada per i boschi; aveva dato colpa al fatto che fosse uscito di casa molto presto, piuttosto che all’idea di voler compiacere Sebastian.

Stai meglio così,” affermò il ragazzo con convinzione.

Grazie per la dritta,” mormorò Blaine in un sussurro.

Non c’è di che.” Sebastian si sedette sul tronco sul quale era prima seduto Blaine, facendogli segno di imitarlo. Una parte di lui voleva rimanere in piedi soltanto per fargli dispetto, ma sapeva bene che non avrebbe portato a niente. Si sedette freddamente accanto al ragazzo, che rilassò immediatamente la postura come per far vedere quanto fosse tranquillo.

Dimmi Blaine,” esordì Sebastian, prendendo subito le redini della discussione, “I tuoi genitori hanno lasciato il loro branco? Oppure sono stati esiliati?”

Blaine, intento a trovare una posizione vagamente comoda su quel tronco, rispose alla domanda prima di rendersi conto di averlo fatto.

Mia madre non mi ha mai parlato di un branco. Penso che fosse un Randagio, come hai detto tu.” Prima di continuare, fece una piccola pausa. “E mio padre è umano.”

Sebastian fu preso in contropiede.

Tuo padre è un umano? Davvero interessante.”

Blaine aspettò che gli spiegasse perchè fosse interessante, ma non arrivò nessun altro commento.

E che mi dici di te?” Incalzò, in cerca della sua risposta, “Fai parte di un branco?”

In realtà sono il capo del mio.” Disse, con evidente orgoglio, “In totale siamo in otto.”

Otto? Vuoi dire che ci sono altri sette lupi come noi che si aggirano per la città?” L’idea di avere così tanti altri lupi intorno era opprimente. Per tutta la sua vita erano stati solo lui e sua madre.

Sì, è così,” rispose Sebastian.

Wow.” Blaine non riuscì a trattenere un sospiro. “Come si diventa un capo? E’ una cosa gerarchica? C’è un’elezione?”

Si combatte per il ruolo.” Sebastian gli rivolse uno di quei sorrisi che trapelavano una perfetta sicurezza delle proprie capacità. “Il lupo più forte e intelligente diventa il capo.”

Non ci sono altri requisiti?”

Gli ricordava molto un’arena di gladiatori: i lupi combattevano all’ultimo sangue finchè non ne rimaneva solo uno.

Ovviamente per competere devi essere un alfa.”

Un alfa?”

I lupi sono divisi in due categorie, gli alfa e i beta. In un branco, di solito, gli alfa sono più bravi a combattere e cacciare, nonchè, ovviamente, ad essere leader. Mentre i beta offrono supporto di ogni sorta e si occupano dei loro compagni.”

Blaine assimilò quelle informazioni con una certa avidità. Sua madre non gli aveva mai parlato delle varie differenze tra lupi, o delle dinamiche di un branco.

Chissà quale sono io.” Blaine non si era mai posto domande se fosse più un tipo dominante o remissivo.

Oh tu sei un beta. Senza ombra di dubbio.”

Sentendo quella risposta, si voltò di scatto verso Sebastian. Era snervante che per lui fosse una risposta così ovvia, come se non avesse nessuna possibilità di decidere da solo a quale gruppo appartenere.

Come puoi dirlo?” Sbottò, assumendo il suo stesso tono di voce.

Non ti considero una minaccia a livello istintivo,” rispose con tranquillità lui, per niente colpito dalla rabbia crescente di Blaine. “Se fossi stato un alfa mi sentirei teso, e avrei tutti i miei sensi all’erta in attesa di un tuo attacco per provarmi la tua autorità.”

Non sono debole,” sentenziò Blaine alla fine. Non voleva che Sebastian lo ritenesse un buono a nulla.

Ho mai detto questo?” Ribattè Sebastian, scuotendo la testa, un po’ divertito. “Essere un beta non fa di te debole. Hai soltanto abilità e aspirazioni diverse da quelle di un alfa. I beta sono fondamentali quanto gli alfa per la solidità del branco.”

Quelle parole, in qualche modo, calmarono l’orgoglio ferito di Blaine, ma continuava a ritenere ingiusto il fatto che non potesse decidere la sua categoria liberamente. E poi, avrebbe preferito che Sebastian avesse usato una sorta di prova per confermare la sua tesi.

Vuoi che te lo dimostri?” Sebastian fece dondolare le gambe lungo il tronco, per poi alzarsi e allontanarsi.

Come?” Gli occhi di Blaine lo stavano puntando con diffidenza.

Tu alzati,” disse lui, in tono di sfida.

Blaine si mise lentamente in piedi, ma fu bene attento a lasciare un paio di metri di distanza da lui. I due si guardarono intensamente mentre Blaine si domandava se quella sorta di prova di forza consistesse unicamente in una battaglia di sguardi. O meglio, lo pensò, fino a quando non fu completamente placcato.

L’aria gli uscì fuori dai polmoni quando venne scaraventato contro il suolo. Immediatamente, i due cominciarono a rotolare tra pigne e foglie morte, cercando di bloccarsi a vicenda. Non c’era bisogno di essere un lupo per capire che il vincitore fosse chi sarebbe riuscito a stare sopra. Blaine tentò di svincolarsi dalla presa di Sebastian usando il suo corpo più piccolo ed agile, ma riuscì a farlo per poco, fino a quando Sebastian usò la sua forza decisamente superiore per tenerlo ancorato a terra. Le sue gambe spinsero quelle di Blaine contro il terreno forzandolo a rimanere fermo; le sue mani si posizionarono sui suoi polsi, riuscendo definitivamente a farlo stare giù.

I respiri affannosi di entrambi riempivano l'aria, mentre cercavano di riacquistare il respiro perduto durante quell'incontro di lotta. Sebastian emise un ghigno trionfante prima di avvicinarsi e accarezzare il collo di Blaine con la punta del naso.

Il suo respiro caldo contro la pelle lo fece rabbrividire da capo a piedi. Anche se aveva perso, il corpo pesante di Sebastian schiacciato contro il suo non gli dava poi così tanto fastidio. Ora che c’era lui a ripararlo, non si accorse nemmeno della temperatura fredda intorno a loro.

Sebastian dichiarò ufficialmente la sua vittoria sussurrandogli nell'orecchio: “Adesso hai capito?”

Blaine si contorse su se stesso per via di quel bisbiglio roco; subito dopo provò un moto di riconoscenza verso quel ragazzo che, intuendo qualcosa, si staccò da lui allontanandosi un poco.

Questo non prova niente,” borbottò, ma afferrando lo stesso la mano che l’altro gli offrì per rialzarsi.

Sei proprio cocciuto,” commentò Sebastian una volta che Blaine fu in piedi.

Voglio dire, sicuramente avrai messo al tappeto molti altri alfa.”

Infatti è così,” un ghigno malvagio si dipinse sul viso di Sebastian. “Ma non si sono mai stati divertiti quanto te.”

Blaine sentì la faccia diventare leggermente rossa a quel commento. Per fortuna, Sebastian non disse nulla e nemmeno lo prese in giro; invece, cominciò a fischiettare allegramente, avventurandosi all’interno della foresta.

Non vieni?” Lo chiamò, una volta notato che Blaine non lo stava seguendo. Quest’ultimo esitò per un minuto prima di incamminarsi dietro di lui, allontanandosi così sempre di più dalla Dalton.

 


Che tipo è il tuo ragazzo?”

Non è il mio ragazzo,” rispose Sebastian di fronte alla piccola folla che in quel momento era spaparanzata sul suo letto.

La presenza dei tre beta del branco non era stata una sorpresa, ma lo aveva un po’ infastidito. Era da quando era rientrato a casa dopo la sua uscita con Blaine che quei tre continuavano a tempestarlo di domande, erano estenuanti e stavano mettendo a dura prova la sua pazienza.

Lord Tubbington dice che hai una cotta,” cinguettò Brittany, una ragazza bionda e con delle belle gambe. Era la più dolce di tutto il branco; la prova schiacciante era il fatto che tenesse un gatto come animale domestico e che, a quanto pareva, discuteva con lei di questioni sentimentali. Come fosse finita insieme a Santana restava ancora un enorme mistero.

Beh, puoi dire a Lord Tubbington che si sbaglia.” Sebastian si tolse la maglietta e la gettò nel cesto della lavanderia, visto che la sua piccola lotta con Blaine nei boschi aveva reso i suoi vestiti non più indossabili. Non che gli fosse dispiaciuto particolarmente rotolarsi insieme all’altro ragazzo; a dire il vero non gli sarebbe dispiaciuto nemmeno concedergli una piccola rivincita, magari, però, sul suo letto, invece che nel bel mezzo della foresta. Ricordava perfettamente i brividi che gli avevano attraversato la schiena quando aveva bloccato Blaine contro il suolo. Essere uno dei più forti combattenti del branco voleva dire aver battuto tantissimi dei suoi compagni lupi negli ultimi anni. Ma con Blaine era stato diverso, tutta colpa del suo odore assuefante e del calore del suo corpo compatto.

Stai pensando a qualcosa di sconcio, non è vero?” Jeff, con i suoi capelli biondi, storse il naso in segno di disgusto. Era simile a Brittany sia per aspetto che per predisposizione, con il suo atteggiamento modesto e amichevole. Tuttavia, a differenza di lei, era molto più razionale.

E anche se fosse?” Ribatté Sebastian, rispondendogli a tono. Si sfilò anche i jeans, lanciandoli contro il ragazzo, che si lasciò scappare un grido spaventato quando lo colpirono in pieno viso.

Avresti fatto meglio a tenertelo nei pantaloni, Sebastian.”

L’ultima e, secondo lui, la peggiore dei beta del branco fece la sua comparsa. Rachel si arrampicò sul letto, le spalle squadrate e il suo viso inclinato in modo molto elegante. A differenza dei suoi compagni di Branco, che erano estroversi e accomodanti, lei era più esigente, ed evitava sempre discussioni con gli altri. Aveva una corporatura bassa ed esile, dei lineamenti graziosi e dei grandi occhi marroni che le donavano uno sguardo disarmante, anche se, quando voleva, sapeva essere feroce e testarda. Sebastian e gli altri l’avevano presa spesso in giro, dicendole che nessun alfa si sarebbe mai messo in testa di accoppiarsi con lei. Quelle battute crudeli continuarono con il passare degli anni fino a quando Quinn non aveva deciso di accettare la sfida. Era l’unica in grado di farsi ascoltare da Rachel, anche se, almeno, aveva fatto un piccolo sforzo nell’obbedire a Sebastian.

Ti ringrazio per l’interessamento Rachel,” Sebastian fece roteare gli occhi al cielo quando lei lo guardò accigliata, “Ma posso gestire la cosa da solo.”

Puoi davvero? No, perchè io penso che tu stia davvero perdendo la testa.”

Quattro teste si voltarono verso la porta, dove Quinn se ne stava in piedi con un’espressione dubbiosa e le braccia incrociate al petto.

Con la coda dell’occhio Sebastian vide Rachel illuminarsi all’arrivo della ragazza, sfoggiando un sorrisetto trionfante. Il solido supporto per la sua futura compagna sarebbe stato toccante, se solo non lo avesse esasperato così tanto. Ancora non riusciva a capire perchè Quinn avesse deciso di legarsi con una persona così insopportabile. Si sentiva sempre più contento di non avere nessun pretendente da affrontare.

Grazie mille per la tua inflessibile fedeltà, Quinn.” Sebastian si spostò verso il suo Secondo fino a trovarsi a due passi da lei. Quinn inarcò un sopracciglio di fronte al suo abbigliamento praticamente inesistente, ma lui le rispose con un sorrisetto compiaciuto. Non si vergognava per niente del suo corpo, una caratteristica condivisa dalla maggior parte della sua specie.

Io ti sono fedele,” rispose Quinn, melliflua. “Ed è per questo che sto cercando di impedirti dal perdere letteralmente la testa per un bel faccino.”

Come fai a sapere com’è fatto Blaine?” Chiese Sebastian. Apprezzava la preoccupazione di Quinn, ma se lo aveva seguito alle sue spalle e contro i suoi ordini ne sarebbe stato piuttosto contrariato. Fece una piccola smorfia mentre ascoltava le parole di Quinn.

Non ho avuto bisogno di spiarti. Ti conosco da quando eravamo cuccioli”, ribatté lei, “Non so quante volte ti ho visto inventare scuse per coprire le predisposizioni meno desiderabili dei tuoi amanti.”

Sebastian stava quasi per correggere Quinn dicendole che Blaine non era un suo amante, non che non ci avesse pensato, ma poi lasciò stare. Era più preoccupato a rispondere alle sue accuse di debolezza per un bel faccino.

Per esempio quando?” Incitò, con tono vago.

Ti ricordi di Charlie, lo spacciatore?”

Quando lo frequentavo io era perfettamente pulito.”

Sì, proprio come te. Perchè infatti ti ha ripulito il portafogli. Purtroppo non era nemmeno la prima volta che pagavi per del sesso, visti i precedenti con quel gigolò, Marco.”

Veramente era uno spogliarellista che cercava di guadagnare qualche gruzzoletto per pagarsi la scuola di medicina. Stava difendendo la sua causa per un’educazione migliore.”

E che mi dici di Simon, che ti ha convinto a correre per Central Park trasformati in lupi?”

Un esperimento che volevo provare da prima che me lo chiedesse. Esperimento che, tra l’altro, si è concluso con un perfetto lieto fine di io che lo sbattevo contro la rete del parco giochi.”

Quinn sospirò in preda alla frustrazione, massaggiandosi le tempie come per evitare il suo crescente mal di testa.

E adesso vai dietro ad un potenziale omicida di esseri umani.”

Blaine non lo farebbe mai,” ribatté Sebastian, bruscamente. “Se lo conoscessi vedresti con i tuoi occhi quanto ti stia sbagliando.”

E allora fammelo conoscere,” esclamò Quinn.

Di fronte all’idea di Blaine che incontrava gli altri membri del branco, Sebastian esitò, anche se sapeva essere la cosa più logica da fare. Blaine aveva bisogno di socializzare con gli altri lupi, invece di essere costantemente circondato da umani. E poi, il Branco sarebbe stato più tranquillo se avesse avuto modo di conoscerlo, probabilmente lo avrebbero perfino supplicato di farlo entrare nel gruppo come un membro di loro. Per lui, inoltre, sarebbe stata la cosa migliore.

Ma disse di no, perchè, egoisticamente, adorava passare il tempo con lui. E, per il momento, voleva essere l’unico a cui Blaine dedicasse tutta la sua più completa attenzione. Provava una sensazione strana quando erano insieme, a lui sconosciuta, ma non se ne lamentava. Però sapeva che Quinn lo avrebbe fatto.

Non è pronto a incontrare voi altri.”

Sebastian...” esordì Quinn.

No. Ho deciso e non si discute.” Quando vide i muscoli di Quinn irrigidirsi, Sebastian ringhiò, in caso dovesse fisicamente dimostrare le sue decisioni da leader. “Non devo giustificare ciò che faccio con te. Obbedirai a quello che ti dico fino a quando lo dico.”

Quinn sussultò per quel cambio di tono, ma cercò di restare impassibile. Per un secondo Sebastian pensò che si sarebbe messa a discutere, ma per fortuna la vide abbassarsi in un piccolo inchino con gli occhi rivolti a terra. Era la postura di qualcuno che si sottometteva al proprio alfa.

Certamente,” gli sussurrò Quinn. “Solo, per favore, fai attenzione.”

Sebastian annuì in segno di approvazione, ma con un cenno della mano fece ordine a tutti di andarsene via. Brittany e Jeff saltarono immediatamente giù dal letto come per evitare di essere sotto tiro di Sebastian e della sua tensione. Rachel raggiunse il fianco di Quinn, le labbra serrate in un evidente disaccordo, ma restò in silenzio. Le due uscirono dalla stanza senza dire una parola fino a quando non raggiunsero la loro stanza in fondo al corridoio.

Non possiamo lasciarglielo fare!” Esclamò Rachel nello stesso istante in cui la porta fu chiusa. “Metterà in pericolo lui e il branco solo perchè non riesce a tenerselo nei pantaloni!”

Rachel,” la ammonì Quinn con tono autoritario, “Non puoi parlare così del tuo alfa.”

Rachel si calmò immediatamente, ma per Quinn era chiaro che non si fosse del tutto placata.

Lo so,” sospirò lei, amareggiata. “Non volevo offendere Sebastian. E’ solo che sono preoccupata per lui.”

Lo sono anche io,” affermò Quinn, andando a sedersi sul letto e aprendo le braccia per attirare Rachel verso di sé. Immediatamente la ragazza si fece confortare dalla stretta di Quinn rilassandosi in quell’abbraccio.

Comunque è diverso dal solito.” Mormorò Quinn contro i capelli di Rachel. “Non l’ho mai visto così per una conquista amorosa. Ed è strano che abbia esitato quando gli ho proposto di incontrarlo.”

Magari è imbarazzato?” Suggerì Rachel.

Sebastian?” sbottò Quinn, in tono di scherno. “Molto improbabile. No, penso che sia qualcos’altro.”

Che facciamo?” Domandò Rachel, accoccolandosi contro le spalle di Quinn. La ragazza restò in silenzio per analizzare da sola il problema. Voleva proteggere Sebastian e il suo branco, ma senza far arrabbiare il suo alfa l’unico modo che aveva per convincerlo ad ascoltarla, era portargli delle prove schiaccianti. Sebastian aveva severamente vietato loro di seguirlo o di incontrare Blaine, ma non aveva detto nulla riguardo qualche piccola ricerca sul suo passato.

Scopriremo di più su questo Blaine Anderson.” Decise Quinn, stringendo Rachel in un abbraccio più intimo e piacevole. “Scopriremo da sole se è una minaccia o no.”


 


 

A-Agente, m-mi aiuti.”

La giornata del giovane poliziotto seduto alla scrivania, seccato dal suo noiosissimo incarico di ricevere chiamate e richieste, si risollevò con la comparsa di una giovane ragazza. Aveva degli occhi marroni, grandi ed espressivi, che erano chiaramente accecati dalla paura, sembrava incredibilmente giovane con il suo look composto da una minigonna blu abbinata ad una felpa e un cerchietto dello stesso colore. Aveva sempre avuto un debole per le ragazze che sembravano carine e bisognose.

Non deve preoccuparsi signorina,” le rivolse un sorrisetto confidenziale. “Sono sicuro di poterla aiutare.”

La ragazza deglutì sonoramente mentre le sue mani torturavano nervosamente la frangia della sua gonna. I suoi occhi saettarono verso il basso mentre, a sua insaputa, stava alzando scandalosamente l'orlo, rendendola sempre più corta.

Riguarda gli attacchi di questi lupi,” sussurrò in modo flebile, “Penso di averne visto uno...”

Un lupo?” Il giovane agente trasalì. L’intero corpo di polizia aveva setacciato la città e i boschi vicini in cerca di possibili tracce di qualche lupo, non trovando nulla. La situazione si era fatta ancora più allarmante quando, quella mattina, un’altra giovane era stata dichiarata scomparsa. Se riusciva a trovare questo lupo, allora, sarebbe diventato automaticamente un eroe e il principe azzurro per quella ragazza.

Sì, un lupo!” Per l’agitazione sbatté ripetutamente le folte ciglia, e l’uomo per un momento temette di vederla svenire di fronte ai suoi occhi. “Era orribile. Era enorme e con degli artigli lunghissimi.”

Mentre parlava, gli occhi della ragazza cominciarono a riempirsi di lacrime. La giovane si portò una mano al petto come per auto-rassicurarsi, ma tutto ciò che lui riuscì a vedere era il suo seno, e come con quel gesto fosse un po’ più esposto.

Sono scappata via per salvarmi.” Si sporse oltre la scrivania per afferrare la mano dell’uomo. “Mi proteggerà, me lo promette?”

Nel sentirla così vicina, l'agente sentì il retro del suo collo infiammarsi. La sua mano era incredibilmente soffice e calda, il suo profumo era assolutamente assuefante e sapeva di zucchero e fiori. Lei rialzò lo sguardo verso di lui con occhi speranzosi, il labbro inferiore che stava tremando per la paura era irresistibile e il giovane agente si ritrovò a essere terribilmente eccitato da quella ragazza.

Ma certo che la proteggerò,” strinse la sua mano come per confortarla. “Vado un attimo di là a prendere dei moduli per farle compilare un verbale e torno subito da lei.”

Grazie! Oh grazie mille!” La ragazza si avvicinò a lui lasciandogli un veloce bacio a stampo sulla guancia, che fece girare la testa all’uomo, il quale fece un ultimo piccolo accenno con la testa prima di dileguarsi nel retro.

Appena se ne fu andato il viso della ragazza cambiò immediatamente da lusingato a diabolico e compiaciuto, squagliandosela dal commissariato in un attimo. Si sentiva incredibilmente leggera e fiera di aver provato, ancora una volta, le sue innate capacità di attrice. Spesso pensava che fosse un vero peccato essere nata come lupo; se fosse stata umana sarebbe stata sicuramente la più grande star mai esistita.

Rachel uscì dalla stazione di polizia incontrando il freddo e la pioggia. Sbuffò leggermente aggiustandosi i capelli che cominciavano ad inzupparsi, ma continuò a camminare lungo la strada. Dopo un paio di quartieri raggiunse un vicolo dove una figura piuttosto familiare la stava aspettando.

Hai calcato un po’ troppo la mano,” protestò Quinn, con un piccolo sorriso dipinto sulle labbra. Lanciò uno sguardo veloce a Rachel, per poi concentrarsi sul plico di fogli che teneva tra le mani.

Gli umani sono così prevedibili,” Rachel fece scivolare i capelli castani lungo la spalla. “Con tutta quella noiosa routine che riempie le loro giornate, muoiono dalla voglia di trovare la loro damigella da salvare.”

Hmm,” annuì Quinn, restando concentrata sui fogli.

Rachel sbuffò un poco per quelle attenzioni mancate, ma si trattenne dal lamentarsene apertamente, visto che voleva provare a Quinn che gli altri si sbagliavano riguardo al suo carattere insopportabile. E poi, non era così egoista come tutti pensavano, sapeva che il Branco e la missione venivano prima di tutto e non riusciva proprio a comprendere perchè gli altri non vedessero quanto fosse sinceramente umile.

Che hai scoperto?” Rachel saltellò accanto a Quinn. “L’ho distratto abbastanza a lungo per farti ottenere quello che volevi?”

Sì,” affermò Quinn, “Anche se non so molto bene cosa farmene di queste cose.”

Che vuoi dire?” Rachel aggrottò le sopracciglia, confusa.

Il file dice che più o meno un anno fa Blaine, due dei suoi compagni di scuola, e un ragazzo sconosciuto, sono stati coinvolti in un ‘incidente’ al ballo scolastico della Sadie Hawkins.”

Che ‘incidente’?”

E’ proprio questo che non riesco a capire.” Le labbra di Quinn si assottigliarono in una smorfia frustrata. “I due ragazzi sono morti. A quanto pare sono stati trovati loro addosso segni di morsi e artigli. Il ragazzo sconosciuto non è mai stato ritrovato e Blaine era l’unico testimone, ma ha dichiarato di non ricordare assolutamente nulla dell’accaduto.”

Rachel scrutò attentamente il referto rubato da Quinn. Lesse lei stessa i dettagli ottenuti dall’interrogatorio con Blaine, e ciò che per un uomo poteva sembrare strano, per un lupo era molto esplicativo.

Quinn,” Rachel afferrò di scatto una manica della ragazza. “Qui dice che Blaine si è svegliato nudo e coperto dal sangue delle due vittime.”

Lo so.” Quinn aveva un’espressione preoccupata. “Sembra proprio che Blaine si sia trasformato in un lupo e abbia ucciso i due ragazzi.”

Dici che questo convincerà Sebastian?”

Quinn non ne aveva idea, dal momento che quelle informazioni non avevano pienamente convinto nemmeno lei stessa. Le prove non giocavano certo a favore di Blaine ma c’erano troppe scappatoie per evitare che fosse completamente incriminato. La polizia aveva concluso che Blaine non fosse stato responsabile dell’attacco dal momento che i ragazzi erano stati selvaggiamente uccisi da un grosso animale. Almeno, poteva passare queste informazioni a Sebastian, così da far decidere lui stesso.

Chiamiamolo. Sono certa che saprà cosa fare.” Quinn cinse la vita di Rachel con un braccio e insieme uscirono dal vicolo.

 

 

Sulla via che conduceva al dormitorio, Blaine percepì l’odore di Sebastian.

Il suo cuore trasalì all’idea che fosse così vicino, ma poi, la parte razionale della sua mente gli ricordò quanto fosse pericoloso per lui essere nei pressi di quel college. Per fortuna Blaine fu uno dei primi a terminare la cena, quindi, il piccolo viottolo che collegava la caffetteria ai dormitori era vuoto.

Vide un movimento strano dietro a un gruppo di siepi vicino al muro. Controllò che non ci fosse nessuno nelle vicinanze prima di dirigersi verso quel visitatore inaspettato, facendosi strada tra i cespugli con calma e attenzione, spostandoli sopra la testa; lo spazio tra le siepi e il muro era stretto, ma attraversabile. La fortuna sembrava addirittura girare a suo favore, visto che in poco tempo riuscì a localizzare Sebastian in un angolo senza vie d’uscita.

Che cosa ci fai qui?” Bisbigliò Blaine verso il ragazzo. “Non mi stai pedinando sul serio, vero?”

Ho di meglio da fare che nascondermi dietro le siepi e spiarti.” Sebastian spostò il peso da un piede all’altro, chiaramente non a suo agio in quello spazio ristretto. Fu una delle prime volte in cui Blaine si sentì felice di essere piccolo e compatto.

E allora perchè mi stavi aspettando tra queste siepi?”

Sebastian aprì la bocca per protestare, ma poi la richiuse bruscamente, forse perchè si era accorto di non avere una vera e propria scusante.

Va bene, ti stavo cercando, ma per una buona ragione.” Sebastian aderì completamente al muro di pietra per stare lontano il più possibile dagli arbusti. “Possiamo andare a parlare da qualche altra parte?”

Il bosco in cui ci siamo visti stamani.” Rispose Blaine con decisione.

Non la tua camera da letto?” Suggerì Sebastian.

Blaine gli lanciò un’occhiata sospettosa. “Non ci è permesso portare persone fuori dal liceo nei dormitori.”

Bene, come ti pare.” Sebastian andò brutalmente contro le siepi e se ci fosse stato qualcuno nei paraggi, avrebbe attirato sicuramente molta attenzione. “Vada per il bosco allora.”

I due superarono veloci i campi sportivi per arrivare fino al boschetto. Il cielo si stava colorando di un viola scuro che sarebbe diventato molto presto un blu oltremare con il calare della notte. Blaine sapeva che probabilmente sarebbe stato molto più intelligente portare Sebastian nei dormitori, infrangendo le regole; almeno ci sarebbero state delle persone intorno, invece di un bosco isolato, buio e vuoto. Ma invitare Sebastian nella sua camera avrebbe significato permettergli di oltrepassare un’altra delle sue difese, e aveva già concesso a quel ragazzo troppe confidenze. Se voleva mantenere un certo distacco da lui aveva bisogno di mettere dei paletti.

I due entrarono nella boscaglia che, insieme allo spesso strato di foglie, sembrava buia quanto la notte. Per un quasi un chilometro camminarono in silenzio, con Sebastian che decideva il tragitto. Blaine per un momento si chiese preoccupato se si fossero persi, ma ogni suo dubbio svanì quando Sebastian si fermò vicino al tronco su cui si erano seduti quella mattina.

Dobbiamo parlare.” Sebastian incrociò le braccia al petto e Blaine non ci mise molto a capire che il ragazzo vanitoso e provocante di quella mattina era del tutto scomparso. Al posto suo, c’era un Sebastian severo, che non sembrava avere nessuna intenzione di abbassare la guardia.

Non so che cosa ci sia tra di noi,” esordì, “Ma so di per certo che dobbiamo fidarci l’uno dell’altro.”

Sono d’accordo,” rispose Blaine, con cautela. Mentalmente, si preparò a difendersi da qualsiasi attacco che gli avrebbe rivolto Sebastian. Poteva percepire la tensione tra di loro e lui aveva già dimostrato di poterlo battere facilmente. Voleva fidarsi di Sebastian, ma aveva molte poche ragioni per farlo.

Raccontami del ballo della Sadie Hawkins.”

Blaine sentì tutto il suo corpo pervaso dalla paura. Una parte di lui gli stava urlando di correre via, ma si sforzò di mantenere i piedi ancorati a terra. Scappare non era più un’opzione che avrebbe considerato, doveva affrontare il suo passato, non importava quanto fosse difficile farlo. In più, dubitava che sarebbe riuscito a fuggire da Sebastian, nemmeno se lo avesse voluto.

Sono stato assalito...”

Sei stato assalito o sei stato tu a iniziare l’assalto?”

Blaine sobbalzò per la freddezza di quelle parole, che gli provocarono un brivido lungo la schiena. Non c’era nessun motivo per cui dovesse interessargli ciò che pensava Sebastian sul suo conto, eppure, non riuscì a impedire quel moto d’odio nato all’idea che Sebastian lo ritenesse senza controllo.

Entrambe,” riuscì a dire, “Sono stato vittima di bullismo in quella scuola per essermi dichiarato apertamente gay. E, nonostante quello, ho chiesto ad un altro ragazzo di venire al ballo con me.”

Chi era questo ragazzo?”

Si chiamava Jeremiah. Era più grande di me, ma siamo usciti insieme per un po’.” Blaine cercò di cacciare indietro immagini che voleva in tutti i modi dimenticare. “Lo so che è stata un’idea stupida. Lo so che non avrei dovuto frequentare un ragazzo umano... ma ero così solo... e io...”

Il suo petto cominciò a tremare, ogni parola mormorata era come un frammento di ghiaccio che gli si conficcava dritta in gola. Non aveva più parlato di quella notte, i suoi genitori non gli avevano mai chiesto niente, né avevano mostrato interesse a saperlo. Per mesi Blaine aveva imbottigliato dentro di sé tutte le sue ansie e paure e adesso, rilasciare in un solo colpo tutta quella tensione rischiava di soffocarlo.

Va tutto bene,” la presenza di Sebastian lo circondò, e il profumo che respirò Blaine fu più rassicurante di qualsiasi altra parola. Sentì la mano di Sebastian scorrere lungo tutto il suo braccio fino ad afferrargli una spalla.

Sei al sicuro.” Lo rassicurò, con un tono di voce caldo. “Prenditi tutto il tempo che vuoi.”

Blaine prese un respiro tremolante prima di continuare.

Due tizi, che erano il mio incubo peggiore, sono sbucati nel bel mezzo del parcheggio. Mi hanno spinto a terra e hanno cominciato a picchiarmi. Il resto è sfocato. Non mi ricordo cosa è successo. Ricordo solo di essermi svegliato nudo e ricoperto di sangue. E non ho mai più rivisto Jeremiah.”

Sebastian restò in silenzio, mentre Blaine attendeva nervosamente una qualsiasi risposta.

Detto così, sai bene cosa sembra, vero?” Sussurrò Sebastian dolcemente.

Sì,” Blaine abbassò la testa per evitare di incontrare quegli occhi blu e verdi pieni di rammarico che non meritava in nessun modo. “Sembra che mi sia trasformato in un lupo e li abbia attaccati.”

Cosa che trovo del tutto comprensibile,” Sebastian rafforzò la presa sulla sua spalla. “Sei stato attaccato e ti sei giustamente difeso. Quello che mi preoccupa di più sono queste ragazze che sono state uccise.”

Non sono stato io,” Blaine si sollevò appena, avvicinandosi ancora di più per afferrandogli un braccio. Sia lui che Sebastian rimasero stupefatti da quella sua intensa disperazione.

Sebastian ti prego, devi credermi.”

Voglio crederti,” i suoi occhi blu e verdi vacillarono, quando incontrarono quelli dorati di Blaine. “Ma devi capire che io...”

Blaine non sentì quello che voleva dirgli, perchè il suono metallico di un cellulare li interruppe bruscamente. Sebastian esitò per un secondo prima di estrarre il telefono dalla tasca del giubbotto. Blaine lo guardò in silenzio, vedendolo rispondere con una certa rabbia e un’espressione seccata.

Che cosa vuoi?” Sbottò, senza nemmeno mostrare una traccia di pazienza. Nonostante il suo palese nervosismo restò ad ascoltare attentamente il suo interlocutore e tutto ciò che aveva da dirgli, ma a giudicare da come impallidì piano piano e dallo sguardo di esasperata frustrazione che comparve sul suo viso, non dovevano essere buone notizie.

Sei sicuro Nick? ...Sì, mi trovo con lui proprio adesso.” Sebastian si voltò appena verso Blaine, come per confermare a se stesso che si trovasse proprio di fronte a lui.

Dammi mezz’ora e sarò lì. Non far avvicinare nessuno, intesi? Voglio dare un’occhiata prima che arrivi la polizia a infangare tutto il posto.”

Non si premurò nemmeno di salutare nel momento in cui terminò la chiamata, si portò una mano sul volto visibilmente stanco e fu abbastanza chiaro che tutte le forze di un energico leader erano state completamente prosciugate, per lasciar spazio ad un ragazzo esausto. Blaine provò uno stranissimo bisogno di andare da lui e confortarlo in qualche modo.

Va tutto bene?” Chiese, un po’ preoccupato.

Sembra proprio che tu sia fuori dal mirino,” Sebastian si voltò di nuovo verso di lui. “Uno del mio branco ha trovato un’altra ragazza morta. Uccisa nello stesso modo della prima, ma questa volta non c’era traccia del tuo odore in tutta la scena del crimine.”

Blaine voleva urlare “Fantastico!”, ma considerando che un’altra ragazza era morta sarebbe stato un po’ inopportuno.

Come fa a conoscere il mio odore?” Domandò, improvvisamente preoccupato che a pedinarlo ci fosse più di un solo lupo.

Quando ti ho incontrato ti ho toccato abbastanza volte da avere il tuo odore su di me. L’ho condiviso con il mio branco in caso ci fossimo imbattuti in un altro cadavere.”

La risposta arrivò in modo vago e assente, chiaro segno che i pensieri di Sebastian erano diretti verso altre questioni. Comunque, quelle parole ferirono Blaine più di quanto avrebbero dovuto. Praticamente aveva appena dato la conferma che fino a quel momento lo avesse considerato un possibile assassino. Sapeva che loro due non erano esattamente amici, ma sperava anche che Sebastian lo conoscesse abbastanza da non sospettare di lui.

Ah, capisco.”

Gli occhi di Sebastian si concentrarono su quelli di Blaine con così tanta intensità che per un momento pensò lo stessero leggendo dentro.

Lo so che non era quello che volevi sentire,” rispose lui, in un tono di voce empatico, ma non rammaricato, “Ma ho dovuto mettere gli interessi del branco sopra ai tuoi sentimenti.”

Certamente,” annuì Blaine, e gli rivolse un piccolo sorriso. “Questo vuol dire che adesso possiamo provare ad essere amici?”

Direi di sì,” gli angoli della bocca di Sebastian si incurvarono all’insù in un mezzo sorriso. “Ma dopo che ho avuto a che fare con questo cadavere. Andiamo, ti accompagno a casa prima che tu perda completamente l’orientamento in questa foresta.”

Potresti perderlo anche tu sai,” ribatté Blaine, e non gli importò nemmeno di quanto fosse sembrato infantile.

Oh, ma davvero?” Sebastian in risposta gli rivolse un sorrisetto un po’ divertito.

Ti ricordo che questa è la mia foresta,” sentenziò lui con freddezza, “Sono stato qui più volte di te.”

Allora, prego,” Sebastian gesticolò una riverenza, facendo cenno a Blaine di andare avanti. “Voglio vedere all’opera le tue abilità da lupo senza pari.”

Gli rivolse un’occhiata gelida che lo fece scoppiare a ridere, e Blaine lo sentì fare la prima, vera risata da quando si erano conosciuti.

Nonostante tutti gli avvenimenti di quella notte, da accuse di omicidio a Blaine che rivelava uno dei momenti peggiori della sua vita, era piuttosto felice. Non ci avrebbe messo la mano sul fuoco, ma era abbastanza sicuro che fosse merito di Sebastian. Riusciva a farlo stare sul filo del rasoio e, allo stesso tempo, a farlo sentire tranquillo e al sicuro. Blaine non aveva idea di dove lo avrebbe condotto quello strano cammino, non era come il sentiero battuto della foresta che aveva fatto milioni e milioni di volte. Era sconosciuto, e nascosto da ombre che gli fecero chiedere se sarebbe riuscito ad attraversarle e uscirne tutto intero.

Tutto ciò che sapeva era che avere Sebastian a pochi passi da lui rendeva il viaggio meno scoraggiante. Non sapeva quanto sarebbe durato ma, in quel momento, decise che avrebbe tenuto duro.



 


 Note dell'autrice:
Ehi gente! Grazie mille per tutto il vostro supporto! Lo apprezzo davvero tanto e amo leggere cosa pensate della storia. Scusate per il capitolo un po' più corto ma il prossimo sarà più lungo. Sperando di poter postare il terzo capitolo il 12 o il 13. Alla prossima!

Nel prossimo capitolo: Sebastian decide di far fare un giro a Blaine durante la luna piena, dopo aver scoperto che non lo ha mai fatto prima. La notte però prende una svolta violenta quando Blaine viene attaccato da un lupo sconosciuto...

 



Note delle traduttrici:
Per nostra grandissima fortuna e gioia il terzo capitolo è stato pubblicato tempo fa ovviamente, e quelle date si riferiscono al passato xD però la storia è ancora WIP e al momento l'autrice sta lavorando sul capitolo 14. Noi siamo abbastanza avanti con la traduzione, quindi... speriamo che fili tutto liscio insomma!
Ci fa molto piacere che vi piaccia la storia, e che la traduzione vi convinca fino ad ora. Come sempre siamo aperte a critiche o suggerimenti! Alla prossima
Ila & Fra 

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Capitolo 3
*** #3 ***




Wolf Like Me

 

Vuoi vedere un film venerdì?”

Blaine, sdraiato sul letto, rotolò su un fianco fino a trovarsi disteso sulla pancia. Era domenica sera tardi e aveva parlato al telefono con Kurt per l'ora precedente. Era cominciato tutto con lui che aveva bisogno di aiuto con i compiti di matematica e da lì avevano iniziato a discutere di un milione di altre cose. Blaine adorava quanto si sentisse disinvolto quando parlava con Kurt, poteva far finta di essere un normalissimo adolescente che viveva una normalissima vita, che le cose più importanti della sua esistenza fossero le puntate di American Idol o dove sarebbe andato a fare shopping o che film vedere a cinema.

Ma non era un ragazzo normale.

Era un lupo mannaro e questo significava che non c'era una sola cosa nella sua vita che non fosse influenzata da ciò.

Non posso,” sospirò Blaine. Scese dal letto e si avvicinò al calendario appeso al muro. Fissò la data di venerdì, che vedeva un cerchietto rosso brillante avvolgere due parole: luna piena.

Perché no?” domandò Kurt. Blaine riuscì benissimo a percepire un po' di irritazione nella sua voce, ma anche della preoccupazione, visto che non era la prima volta che Kurt invitava Blaine a uscire e che lui rifiutava.

Dovrei finire i compiti.” Blaine scivolò fuori dalla sua camera e si infilò nel corridoio al buio. I suoi genitori erano già nella loro stanza per la notte, eppure cercò di fare meno rumore possibile mentre passava davanti alla loro porta.

Blaine, ma per quello esistono le domeniche pomeriggio,” mormorò Kurt pensieroso. “Potrei aiutarti coi compiti e dopo andare a vederci un film.”

Non lo so,” Blaine raggiunse il pianterreno. “Dovrei farli da solo.”

Camminò per casa fino a quando non arrivò in cucina.

Non ti lascerò copiare le risposte.”

Blaine si immaginò Kurt alzare gli occhi al cielo e la cosa lo fece sorridere in modo incerto.

So che non lo farai,” lo rassicurò Blaine, aprendo la porta accanto al frigo che, di solito, rimaneva chiusa. Cigolò forte quando la spinse all'esterno, rivelando una rampa di scale in legno.

Blaine, sono seriamente preoccupato per te.”

Blaine scese in silenzio verso l'oscurità della cantina. Le scale scricchiolavano sotto i suoi piedi.

Non vuoi mai fare qualcosa fuori da scuola. Ti meriti di divertiti.”

Toccò l'interruttore della luce al fondo della scala e la grande stanza di cemento venne illuminata.

Dammi una buona ragione per cui non puoi venire.”

Blaine fissò le due gabbie di acciaio che erano abbastanza grandi per rinchiudere un lupo completamente cresciuto.

Sto cominciando a sentirmi poco bene, in realtà,” replicò Blaine debolmente.

Blaine...”

Devo andare. Ciao Kurt.”

Blaine chiuse il telefono senza attendere la risposta di Kurt.

Aveva tredici anni quando si era trasformato per la prima volta. Fu una cosa cruenta, atroce e dolorosa. Lo terrorizzava il fatto di avere pochissimo controllo su se stesso durante l'intero processo: il suo corpo si piegava alla volontà della luna, si trasformava finché non si riconosceva più, diventando estremamente vigile e con i cinque sensi all'erta. Si riempiva di un'intensa aspettativa che gli faceva scoppiare il sangue nelle vene e la sua pelle si riempiva di brividi. La barriera tra il suo lato da lupo e quello umano si sgretolava, lasciandolo in balia dei suoi desideri più elementari. La parte peggiore era la brama che esplodeva in lui.

Fame di correre, cacciare, uccidere.

I suoi pensieri si basavano semplicemente sull'istinto e sulla crudeltà.

Blaine sarebbe diventato schiavo del suo lupo interiore, perché era incapace di controllarsi durante la luna piena e doveva essere messo sotto chiave. Ogni singolo mese da quando aveva compiuto tredici anni suo padre lo portava giù in cantina, e poco importava che ora avesse diciotto anni, non aveva scelta. Quando si trasformava, suo padre era sempre giù in cantina con un fucile da caccia in mano, in attesa della notte. Se Blaine fosse riuscito di fuggire, sapeva che suo padre non avrebbe esitato a sparargli.

Persone innocenti sarebbero rimaste ferite o uccise se Blaine fosse mai andato all'aperto. Il mostro che viveva dentro di lui moriva dalla voglia, invece.

Ad ogni luna piena, le emozioni di Blaine si attorcigliavano tra loro: la sua parte umana temeva quello che sarebbe potuto succedere durante la notte, eppure il suo lato da lupo non ne vedeva l'ora. Non sapeva perché, ma Blaine aveva la sensazione che quella luna piena sarebbe stata diversa da tutte le altre.

Lanciò un ultimo sguardo alla gabbia che lo avrebbe imprigionato la notte successiva, prima di spegnere la luce e risalire le scale.

 

 

Puoi uccidere un lupo mannaro con proiettili d'argento?”

No,” Sebastian rispose fulmino alla domanda di Blaine.

E' un mito. Moriamo nello stesso modo in cui un essere umano o un lupo può essere ucciso, con alcune eccezioni.”

Quali eccezioni?”

Bé, noi guariamo più velocemente e resistiamo più a lungo degli umani,” replicò Sebastian. “E il nostro sangue e il nostro sistema immunitario ci proteggono da certe malattie come il cancro o persino il normale raffreddore.”

Oh,” Blaine piegò la testa di lato, gli occhi spalancati a causa di quella nuova consapevolezza. “Mi sono sempre chiesto perché non mi fossi mai ammalato prima.”

Ironico, tenendo conto del fatto che stai facendo finta di star male.” Blaine si voltò verso Sebastian, che lo stava fissando con un sorriso divertito, ricambiandolo. I due avevano camminato per i boschi che delimitavano la Dalton per la precedente mezz'ora. In teoria, Blaine sarebbe dovuto stare a casa in quel momento, tenuto a letto dal raffreddore ma, in pratica, aveva passeggiato inquieto per casa fino a quando Sebastian non lo aveva cambiato.

Dalla prima volta in cui Blaine si era trasformato in un lupo, i suoi genitori lo avevano sempre tenuto lontano da scuola nel periodo della luna piena e lui non aveva mai messo in discussione la loro decisione.

Non sei eccitato per stanotte?”

Tu sì?” controbatté Blaine. Odiava ogni luna piena che aveva sofferto. Odiava il fatto di perdere il controllo. Odiava il fatto che il proprio corpo gli divenisse estraneo. Odiava sapere che poco dopo, quella stessa sera, sarebbe stato messo sotto chiave in cantina come se fosse stato un mostro.

Certo,” Sebastian gli fece un sorriso compiaciuto e sprezzante. “E' la notte in cui il lato da lupo prende il completo controllo.”

Esattamente,” sospirò Blaine, frustrato. “Perdiamo noi stessi a vantaggio del mostro che è in noi. Come si può essere impazienti per una cosa del genere?”

Sebastian gli lanciò uno sguardo stranito che lo fece sentire come se fosse stato un esemplare curioso rinchiuso allo zoo. Erano momenti come quello che facevano desiderare a Blaine di smetterla di vedersi. I loro incontri nei boschi della Dalton consistevano in loro due che si facevano domande a vicenda sulle loro vite. Blaine era particolarmente affascinato da ogni dettaglio sull'esser stato cresciuto come un lupo mannaro, ma sfortunatamente a un certo punto, Blaine diceva sempre inavvertitamente qualcosa che faceva pensare a Sebastian che fosse parecchio strano.

Non c'è alcun bisogno di temere o di odiare ciò che sei,” Sebastian lo rimproverò nel modo in cui avrebbe fatto un genitore col proprio figlio. Blaine prese a calci aggressivo la polvere e le rocce sotto i suoi piedi. Ancora una volta, Sebastian non aveva lontanamente capito perchè la pensava in quel modo.

Facile a dirsi per te,” mormorò Blaine sottovoce. “Puoi controllare i tuoi cambiamenti.”

Non è un'abilità con cui nasci.” Sebastian si mosse veloce tra gli alberi fino a quando non si fermò direttamente davanti a Blaine. “Devi solamente imparare.”

Bé, io non l'ho mai fatto,” disse bruscamente Blaine. Si sentì come se Sebastian lo stesse mettendo di spalle al muro e la cosa lo metteva a disagio.

Potrei aiutarti,” disse Sebastian con voce leggera. “Vieni a correre con me stanotte.”

Non posso,” Blaine abbassò la testa davanti ai suoi occhi inquisitori.

E perché non potresti?” Blaine era riluttante nel rivelare a Sebastian la verità. Dopo tutto, non erano affari suoi quello che faceva durante la luna piena o, per essere più precisi, quello che era costretto a fare. Ma aveva il sospetto che Sebastian non sarebbe stato felice di saperlo. Eppure, una parte di lui desiderava moltissimo essere aperto ed onesto con lui, per fargli capire veramente se stesso.

Non gli ci era voluto molto, ma Blaine si era ritrovato completamente affascinato da quel ragazzo, un fascino che si rafforzava ogni volta che si incontravano. Era convinto del fatto che, se esisteva qualcuno in grado di aiutarlo, quel qualcuno sarebbe stato proprio Sebastian.

Mio padre mi rinchiude nella cantina.”

Cosa hai detto?” La rabbia presente nella voce di Sebastian fece indietreggiare Blaine.

Mi chiude in una gabbia,” sussurrò Blaine sommessamente. “Per proteggere me stesso e gli altri dal mio lupo durante la luna piena.”

Sebastian rimase in silenzio a lungo dopo quell'affermazione. Blaine voleva sollevare la testa per rubargli uno sguardo e vedere che espressione ci fosse sul suo viso, ma non ne trovò il coraggio. Invece, rimase lì, tranquillamente, nonostante non avesse idea di cosa aspettarsi da lui. Ebbe finalmente la sua risposta quando due dita scivolarono sotto il suo mento, facendogli alzare la testa verso l'altro con decisione. Blaine non ebbe scelta se non fissare gli occhi blu tempestosi di Sebastian, che stavano penetrando nei suoi. “Questo non ha niente a che fare col controllo,” dichiarò Sebastian. “Non sarai mai a tuo agio con ciò che sei se continui a negarlo.”

Ma se facessi del male a qualcuno?” chiese delicatamente Blaine. La sola idea di ferire qualcuno in forma da lupo gli fece rivoltare lo stomaco.

Non te lo permetterò,” lo rassicurò Sebastian.

Come fai a esserne così certo? E se-”

Blaine, hai bisogno di smetterla con le domande.” Sebastian si sporse fino a quando le loro fronti non si toccarono dolcemente l'una contro l'altra. Era il semplice tocco di consolazione tra due amici, ma fece battere furiosamente il cuore di Blaine nel petto. “Queste domande non ti daranno le risposte di cui hai bisogno. Ti riempono solo di paura e ansia.”

Blaine inghiottì la serie di questioni che avrebbe voluto porre. Si prese il momento per assaporare la vicinanza di Sebastian, per arrendersi alla sensazione di conforto nel momento in cui fece un respiro e venne circondato dal suo profumo, il calore della sua pelle, che i vestiti non potevano nascondere, il battito ritmico del suo cuore, che Blaine accordò al proprio. Stare semplicemente vicino a quel ragazzo lo faceva rilassare. Forse Sebastian aveva ragione nel dire che aveva bisogno di pensare di meno e agire di più.

Vieni con me stanotte,” mormorò basso Sebastian. “Prometto di tenerti al sicuro.”

Blaine annuì in accordo, anche se dubitava del fatto che avrebbe potuto convincere i suoi genitori a riguardo. Ma il sorriso felice che ebbe da Sebastian per la sua risposta gli fece dimenticare le sfide che avrebbe dovuto affrontare quella notte stessa. Anche se solo per un po'.

 

 

Blaine? Come stai, tesoro?”

Blaine sollevò la testa nella direzione di sua madre, all'entrata della sua camera.

Bene,” Blaine si strinse nelle proprie spalle. In verità, era lontanissimo dallo stare 'bene'. Erano passate tre ore da quando aveva lasciato Sebastian nei boschi della Dalton ed era ancora indeciso su cosa fare quella notte. Aveva analizzato il problema nella sua mente un milione di volte, soppesando i pro e i contro. Alla fine, l'unica conclusione possibile a cui era giunto, era stata quella di sapere di dover entrare in quella gabbia, eppure desiderava da morire passare la notte con Sebastian. Il che voleva dire che non aveva idea di cosa avrebbe scelto.

Sua madre entrò nella camera e si sedette sul suo letto, accanto a lui. Si mise a massaggiargli la schiena tesissima, e Blaine si rilassò all'istante. Si appoggiò ancora di più al corpo caldo della donna, che odorava in modo dolcissimo di fiori di arancio. La presenza di sua madre era sempre stata l'unica cosa in grado di calmarlo, prima di incontrare Sebastian. Un altro fattore che aveva bisogno di valutare riguardo all'uscirci assieme quella sera.

So che la luna piena non è mai stata una cosa semplice per te,” i suoi grandi occhi marroni erano pieni di comprensione. “Ma te la sei cavata alla grande, Blaine.”

Che ne pensi...” Blaine si leccò le labbra nervosamente. “Che ne dici se, per una volta, ci trasformassimo fuori dalle gabbie?” La mano di sua madre era ancora sulla sua schiena e Blaine percepì la sua ansia inondarlo.

Che intendi dire?” chiese delicatamente. “Capisco il motivo per cui ho dovuto farlo quando avevo tredici anni, ma adesso ne ho diciotto.” La voce di Blaine divenne più alta grazie alla sicurezza che provava. “Voglio veramente godermi il fatto di essere un licantropo... sai, fare cose da lupo.”

Cose da lupo?” C'era un accenno di ironia nella voce della donna, ma era più che altro sepolto sotto la sua preoccupazione.

Cacciare e correre, suppongo,” Blaine alzò la testa per fissarla dritto negli occhi. “Dovresti saperlo meglio di me, no?” A quelle parle sua madre rabbrividì e sbiancò. Blaine capiva la sua arrabbiatura nei propri confronti, visto che improvvisamente si era messo a scavare nel suo passato, ma non si sarebbe mai aspettato una cosa del genere. Sembrava che avesse appena visto un fantasma.

Tuo padre non approverebbe mai, Blaine.” La donna si mise in piedi bruscamente senza guardarlo. “Dobbiamo essere al piano di sotto tra due ore. Preparati.”

Dopodiché, la donna se ne andò, portando con sé qualsiasi tipo di conforto che Blaine avrebbe voluto ricevere. Rimase solo in stanza, insicuro sulla mossa successiva da fare. Sapeva che, considerando i suoi errori passati, l'opzione che avrebbe avuto più senso sarebbe stata quella di rinchiudersi in cantina. Quello che era successo durante il ballo alla Sadie Hawkins era rimasto all'oscuro di tutti, ma Blaine non poteva negare il fatto che, in qualche modo, anche il suo lupo era rimasto coinvolto nella cosa. E quei ragazzi avevano perso la vita per quel motivo.

Blaine avrebbe dovuto essere dietro le sbarre per le sue azioni. Avrebbe dovuto essere felice del fatto che il peggio che aveva mai dovuto subire era stato l'essere rinchiuso in gabbia per una notte al mese. Avrebbe dovuto essere grato della fortuna che aveva.

Eppure, voleva uscire fuori così tanto. Fin dall'età di tredici anni, quando erano iniziate le trasformazioni, gli era stato insegnato di temerle e odiarle: per lui non c'era niente di gioioso o di liberatorio nel tramutarsi in un lupo. Nonostante tutte le ragioni sensate che c'erano al mondo, Blaine non poteva negare quanto desiderasse correre liberamente. Voleva avere lo stesso sguardo eccitato di Sebastian nei propri occhi riguardo all'idea di trasformarsi, voleva esplorare il mondo in un modo che solo il suo lupo gli avrebbe permesso.

Al rumore di pietre lanciate contro la finestra di camera sua, il flusso dei pensieri di Blaine si interruppe. Sapeva che doveva essere Sebastian. Il suo cuore martellò nel tempo nel frattempo che mi mosse in fretta verso il vetro per cercarlo con lo sguardo.

I suoi tratti sembravano più marcati alla luce dissolta del pomeriggio, gli occhi illuminati da un fervore che Blaine non aveva mai visto prima. Aprì la finestra e si sporse sul davanzale.

Come sei riuscito a trovarmi?” sussurrò a mezza voce. Sebastian si batté leggermente un lato del suo naso e gli fece un sorriso compiaciuto. Blaine alzò gli occhi al cielo esasperato, ma non poté fare a meno di sorridere anche lui.

Allora, vieni o no?” Sebastian lo richiamò con voce bassa quando vide che Blaine non si stava muovendo per unirsi a lui.

Non posso,” ammise con riluttanza. “I miei genitori me l'hanno vietato e non posso andare via senza farmi notare da loro.”

Salta giù allora,” replicò Sebastian.

Cosa?” rispose Blaine, incredulo. Era vero che la caduta non l'avrebbe ucciso ma avrebbe potuto ferirsi seriamente rompendosi una gamba e a quel punto non avrebbe più potuto correre per un bel po' in nessuna delle sue due forme.

Sei un licantropo,” controbatté Sebastian. “Una discesa di due piani dovrebbe essere niente per te.”

Ne sei sicuro?” domandò Blaine, incerto.

Andiamo, Blaine,” Sebastian gli offrì la mano. “Lasciati semplicemente andare.”

Blaine fece uscire il respiro che stava trattenendo. Voltò la testa per controllare che nessuno dei suoi genitori fosse sull'uscio della sua porta prima di far oscillare una gamba oltre il limite. Quando mise entrambe le gambe fuori, strinse teso il legno del davanzale della finestra.

Esitò, la mente piena di incertezze. Anche se fosse riuscito a scappare da casa sua, avrebbe dovuto farlo comunque? L'unica garanzia che aveva sul fatto che niente di brutto sarebbe potuto succedere quella notte era la promessa fatta da Sebastian. Voleva fidarsi di lui, ma non sapeva se avrebbe potuto letteralmente e figurativamente saltare e riporre in lui la sua fiducia.

Invece di continuare a scorrere i propri pensieri per trovare una risposta, Blaine sollevò lo sguardo verso Sebastian, il quale era ancora in piedi in attesa. I suoi occhi verdi incontrarono direttamente quelli di Blaine e, in silenzio, lo spinsero ad andare avanti.

In quell'istante, Blaine decise che si sarebbe fidato di lui. Fece un ultimo respiro mentre si gettò fuori. Si lasciò alle spalle qualsiasi cosa che aveva sempre conosciuto per stare con un ragazzo che gli aveva promesso il mondo se l'avesse fatto.

 

 

Sebastian aveva delle opzioni limitate su dove poter portare Blaine quella notte. I boschi dietro la Dalton erano troppo piccoli e troppo vicini a una scuola piena di umani che avrebbe limitato ciò che avrebbero potuto fare. La terra connessa alla loro proprietà era distante e grande abbastanza per i loro bisogni, ma l'avrebbe usata il Branco.

Aveva deciso che sarebbe stato meglio se Blaine avesse avuto a che fare solo con un licantropo quella notte, non c'era necessità di sommergerlo di troppe cose la sua prima corsa. Quindi, lo condusse a un'ora di distanza dai limiti della città di Lima, verso un grande parco nazionale. Il parco chiudeva alle sette e questo lo rendeva il posto perfetto per la loro trasformazione.

Il viaggio fin lì fu silenzioso, ma pieno di tensione. Sebastian si sentiva sempre a quel modo prima della luna piena, ma i suoi sentimenti erano amplificati dal fatto che l'avrebbe condivisa con Blaine. Sperava che l'esperienza sarebbe potuto essere positiva per il ragazzo, che sapeva così poco sull'essere un lupo mannaro e ne era sempre stato terrorizzato. Più Blaine si fosse trovato a suo agio con il suo lupo interiore, più semplice sarebbe stato presentarlo al Branco. Negli ultimi tempi, lo scopo finale di Sebastian era diventato avere Blaine come parte del suo gruppo. Mai prima d'allora aveva mai desiderato che un Randagio si unisse ai loro ranghi così fortemente, ma Blaine era diverso.

Ci siamo,” annunciò una volta che parcheggiò la macchina. Si slacciò velocemente la cintura di sicurezza, ma notò che Blaine non si era neanche mosso.

Blaine?”

Che c'è? Oh, scusami,” Blaine gli rispose bruscamente, immerso nei propri pensieri. Fece a Sebastian un sorriso per scusarsi, prima di seguire il suo esempio ed uscire dall'auto.

I due scavalcarono facilmente la rete che avvolgeva i limiti del parco. Dopo aver saltato fuori dalla finestra di camera sua ed essersi allontanato senza un graffio, Blaine era desideroso di mettere alla prova la propria forza. Sebastian l'osservò con orgoglio mentre saltava dalla cima della rete senza esitazione. L'atterraggio non fu molto leggiadro, ma non si fece male.

Camminarono a lungo inoltrandosi nel parco. Sebastian ignorò i sentieri per le bici e i viandanti a favore di una scampagnata nella fitta area boschiva. Non trasmetteva interamente la sensazione naturale di una foresta inviolata, ma sarebbe andata bene, poteva resistere per una notte in mezzo all'odore di esseri umani e gas di scarico. Il cielo sopra di loro non aveva più il color lavanda del crepuscolo, ma stava sprofondando nel blu della mezzanotte e il corpo di Sebastian stava tornando in vita in attesa della libertà che gli avrebbe portato la luna piena. La sua pelle divenne più sensibile con minuscole punture bollenti che stavano spuntando ovunque, i suoi sensi incrementarono di dieci volte e il suo lupo interiore stava ululando alla possibilità di essere liberato.

Fermiamoci qui,” soffiò con voce tremante dall'impazienza.

Faremo meglio a toglierci i vestiti di dosso prima che la trasformazione inizi.” Di regola, in qualsiasi altro giorno, Sebastian avrebbe potuto decidere quando tramutarsi in lupo, ma non durante la luna piena. Era l'unico momento del mese in cui il lupo lo controllava e, in segreto, adorava questa cosa. Purtroppo, al lupo importava ben poco se i suoi vestiti erano a pezzi, una volta tornato alla sua forma umana. Sebastian si sfilò la maglietta dalla testa e ciò portò Blaine a voltarsi nell'altra direzione in modo vergognoso. La sua reazione fu adorabile, anche se strana, visto che gni licantropo che Sebastian conosceva era non solo a suo agio con il proprio corpo nudo, ma anche con quello degli altri. Ogni volta che il Branco decideva di correre o di cacciare assieme, dovevano sempre spogliarsi tutti insieme. Sebastian vedeva ogni fratello e sorella del suo Branco nudo su base regolare.

Dovette però ricordarsi che Blaine era stato allevato essenzialmente come un essere umano e, quindi, era dotato di un pudore a lui estraneo; quello non era il momento giusto per aiutarlo a superare quel particolare problema. Alla fine, avrebbe dovuto affrontarlo prima o poi, ma non quella notte.

Vado là,” Sebastian indicò di lato. “Io mi sbrigherei fossi in te. La luna sta sorgendo.”

Blaine annuì ma non riuscì a sollevare la testa per guardare Sebastian negli occhi. Le sue guance erano di un rosso leggero a causa dell'imbarazzo e l'intera faccenda del timido studente liceale stava iniziando a piacergli davvero. Sebastian mise da parte il resto dei suoi vestiti poco prima che la luna sorgesse nel cielo nero, perfettamente tonda, splendente e brillante. Un sospiro di sollievo si diffuse nel suo corpo quando iniziò la trasformazione. Il processo non era mai stato interamente piacevole; dopotutto, stava cambiando la sua intera forma umana in quella di un lupo.

La sua prima trasformazione all'età di tredici anni era stata la peggiore, visto che quell'esperienza venne dominata dal dolore e dal terrore. Erano trascorsi cinque anni da allora e Sebastian aveva imparato attraverso la pratica e il controllo come tramutarsi quasi senza dolore e in modo rapido. Il segreto era di non combattere, per quanto fosse doloroso.

Sebastian digrignò i denti mentre le sue ossa si dislocavano e si riallineavano da sole. Respirò profondamente quando sentì le unghie delle sue mani allungarsi in artigli, la pelle trasformarsi in una pelliccia color bronzo fitta e ruvida.

Gli ci vollero in totale dieci minuti per completare il tutto. Si allungò in tutta la sua potente forma da lupo, gettò all'indietro la testa per far fuoriuscire un prolungato ululato verso la luna. Il suono non era lugubre, ma una chiamata al suo compagno per annunciare che adesso la notte apparteneva a loro. Attese per una risposta, ma non ne ricevette alcuna. Reclinò la testa di lato confuso, prima di tornare nel luogo dove aveva lasciato Blaine. Le sue zampe grandi e i suoi arti inferiori si mossero sul terreno con una disinvoltura che la sua forma umana non avrebbe mai potuto gestire.

Le urla di dolore raggiunsero subito le orecchie di Sebastian, poi l'odore di sudore e paura che contaminò quella che era stata l'aria pulita della notte. Si spinse in avanti preoccupato che Blaine avesse potuto ferirsi o che fosse stato aggredito. Un'ondata di fiero atteggiamento protettivo lo travolse all'idea di qualcosa che faceva del male a Blaine. Quasi sfondò i cespugli di fretta per trovare il suo compagno, ma si fermò quando lo individuò: era ancora umano ed era accovacciato per terra, nudo. Il suo corpo raggomitolato dal dolore. Blaine ringhiava dallo sforzo mentre la trasformazione avveniva con lentezza e con difficoltà. Sebastian non aveva mai visto un lupo mannaro combatterla così tanto prima d'ora, tranne che per il suo primo anno da licantropo. Anche se Blaine era una fioritura tardiva, visto che aveva diciotto anni, era un lupo completamente adulto e avrebbe dovuto avere più controllo. Sebastian voleva aiutarlo ma non c'era altro da fare che sedersi e aspettare che la trasformazione terminasse.

Alla fine, Blaine collassò per terra, esausto, in forma da lupo. Sebastian si avvicinò con cautela, non volendo spaventarlo. Blaine era considerevolmente più piccolo di lui, ma più asciutto. Sebastian sospettava del fatto che avrebbe potuto essere naturalmente più veloce e leggero di lui. Il suo manto era di un colore nero profondo, il quale risplendeva perfettamente sotto la luce lunare. Un paio di occhi dorati guardarono stancamente Sebastian mentre gli si avvicinava. Fece fuoriuscire un lamento basso, come per dirgli di avere bisogno di un minuto per riprendersi. Sebastian girò in cerchio attorno a Blaine prima di fermarsi e sdraiarsi accanto a lui. Appoggiò la testa in cima alla sua schiena e strofinò la pelliccia lì. L'azione era finalizzata a dare a Blaine conforto, ma Sebastian voleva anche incamerare il suo odore, che era più forte in quella forma.

I due riposarono per un paio di minuti prima che Blaine iniziasse a dimenarsi, segno che era pronto a muoversi. Sebastian balzò sulle zampe e aspettò impazientemente che Blaine lo seguisse, gli colpì persino giocosamente le zampe posteriori per farlo affrettare. Blaine distese le orecchie e grugnì un avviso, ma Sebastian aveva già cominciato a correre davanti a lui.

Sebastian fece uno sprint tra gli alberi con esuberanza rinnovata. In quella forma, si sentiva ancora più vivo quando sfrecciava nella foresta. Si era trasformato qualche volta in città, ma non era lo stesso; strade asfaltate e palazzi fatti di acciaio e vetro non avrebbero mai retto il paragone con la polvere sotto le sue zampe e gli alberi torreggianti. Il suo posto era nella natura.

Aveva quasi dimenticato che Blaine era dietro di lui ma, fortunatamente, il lupo più piccolo era riuscito a tenere il passo. Si muoveva con meno grazia e aveva l'andatura di qualcuno insicuro di quello che stesse facendo, ma non aveva permesso a ciò di trattenerlo.

Sebastian pensò di aspettare che Blaine lo raggiungesse nei cento metri che li dividevano, ma non sarebbe stato lontanamente divertente.

Aumentò il passo fino a quando non raggiunse un piccolo pendio inclinato che sarebbe stato adatto ai suoi scopi. Si arrampicò con due salti e si abbassò per nascondersi tra i cespugli vicini, spostandosi sottovento per nascondere il proprio odore. Minuti dopo, riuscì a sentire il respiro affannato di Blaine mentre si avvicinava. Vide un lampo di pelliccia nera scivolare e zoppicare, mandando uno spruzzo di rocce e polvere ovunque. Blaine piagnucolò confuso, girandosi su se stesso e cercando di capire perché l'odore di Sebastian fosse scomparso. Alla fine mise il naso per terra, annusandolo fino a quando non si voltò alla sua sinistra, verso il pendio. Blaine si avvicinò con cautela, senza dubbio il suo istinto lo stava avvisando del fatto che c'era qualcosa di strano nella situazione. Sebastian mantenne la sua posizione e guardò la goffa arrampicata di Blaine sul pendio e poi la sua lenta progressione nel boschetto in cima. Vari tentativi di rintracciare l'odore di Sebastian andati a vuoto dopo, Blaine si stava letteralmente rincorrendo la coda. Il piccolo lupo nero alla fine si sedette sulle zampe posteriori e fece fuoriuscire un ululato pieno d'angoscia.

Fu allora che Sebastian decise di tirarlo fuori da quella situazione infelice e si gettò rapidamente davanti a lui. Sbattè contro il suo fianco, facendogli emettere strillo di sorpresa mentre cadeva al suolo. I due si rotolarono per terra e lottarono l'uno contro l'altro, diventando un aggrovigliato insieme confusionario di zampe e pelliccia.

Alla fine, Sebastian riuscì a bloccare Blaine al terreno, che si contorceva disperatamente sotto di lui e ringhiava scocciato.

La bocca di Sebastian si allungò fino a diventare l'equivalente canino di un sorriso, visto che aveva vinto con successo Blaine. Il lupo più piccolo sotto di lui non sembrava molto impressionato della cosa. Sebastian provò a risollevargli l'umore mordendogli scherzosamente l'ampia porzione di pelle attorno al collo, eppure, Blaine spinse bruscamente la testa all'indietro con rabbia e ringhiò. Sebastian fece uscire un basso lamento alla mancanza di voglia di Blaine di volersi divertire un po', si sollevò dal lupo più giovane e Blaine si rotolò su se stesso per rimettersi sulle proprie zampe, scuotendosi per levarsi lo sporco di dosso.

Si ritrovarono a fissarsi intensamente una volta che entrambi ebbero guadagnato la propria posizione. Sebastian era preoccupato del fatto che Blaine potesse sia andarsene che attaccarlo. La tensione tra i due venne interrotta dal suono di qualcosa che frusciava tra i cespugli non tanto lontani da loro. Sebastian sollevò il naso e fece scattare le orecchie, riconoscendo all'istante la fonte del rumore: un coniglio.

Eccellente, pensò Sebastian, tempo di cenare.

Iniziò a strisciare verso la sua preda, ma esitò quando notò che Blaine lo stava seguendo. Gli indirizzò uno sguardo duro e un ringhio basso che indicava chiaramente che doveva rimanere esattamente dove si trovava.

Un giorno avrebbe portato Blaine fuori e gli avrebbe insegnato a cacciare. Era ovvio, dopo il piccolo gioco di Sebastian, che Blaine non possedeva le capacità necessarie per essere un vero cacciatore. I conigli avrebbero potuto essere una prima preda particolarmente difficile dato che, nonostante la loro dimensione, erano incredibilmente veloci.

Blaine soffiò con collera ma non disubbidì all'ordine, anche se era evidente che non era contento della cosa. Si girò su se stesso per guardare da lontano Sebastian, dopodiché si posizionò per terra in posizione rannicchiata. Sebastian lo lasciò lì, sperando che il suo umore migliorasse una volta portata la cena. Mentre spariva nel boschetto, non riuscì a notare il lupo che li aveva osservati per tutto il tempo.

 

 

Blaine non sapeva cosa aspettarsi da quella sera.

Era la prima volta che andava in giro nella sua forma da lupo dopo anni di imprigionamento nella cantina di casa. Amava quella libertà, mai prima d'allora si era sentito così libero e potente mentre correva per i boschi come lupo: non c'era paura o ansia a trattenerlo, solo pura esaltazione nel fare ciò per cui era nato.

Sfortunatamente, Sebastian sembrava determinato a rovinare l'atmosfera. Non si era aspettato che il lupo più grande decidesse di volerlo mettere alla prova con una baruffa. Non gli era sembrata una lotta ad armi pari, visto che Blaine aveva zero esperienza riguardo lo stare con gli altri lupi, ad eccezione di sua madre, e comunque, loro due erano sempre stati rinchiusi nelle loro gabbie senza poter interagire l'uno con l'altro.

Sebastian gli aveva ordinato di stare lì mentre lui si occupava di attività da lupo a cui Blaine sembrava troppo inutile per poter partecipare e l'intera cosa era incredibilmente frustrante. In verità, Blaine si sentiva più abbandonato che arrabbiato nei confronti dell'alfa.

Sollevò la testa e mosse le orecchie quando udì il suono di cespugli che frusciavano e ramoscelli spezzati sotto il peso di zampe. Nell'ora precedente, Blaine aveva imparato a distinguere suoni differenti e, ancora più importante, ciò che sembrava essere una minaccia. Da quello che poteva capire, un altro lupo si stava avvicinando a lui e Blaine pensò immediatamente che fosse Sebastian. Si mise sulle zampe e si girò per fissare la fonte del rumore, in attesa. I muscoli gli si irrigidirono parzialmente e piegò le spalle, in caso Sebastian decidesse di fare un altro dei suoi 'scherzetti'.

A quel punto, un odore nuovo raggiunse le sue narici, un odore che non era di Sebastian ma stranamente familiare.

Dapprima, Blaine pensò che fosse un vero lupo, ma sottotraccia c'era la fragranza di un alto essere umano. La pelliccia attorno al collo di Blaine si rizzò in modo da poter parare l'intruso in avvicinamento, abbassò la testa in una posizione di difesa mentre le sue labbra gli si arricciarono in un groviglio. Chiunque fosse quel tipo, aveva bisogno di fargli capire che non aveva intenzione di essere un bersaglio facile.

L'attesa non fu lunga, visto che, un secondo dopo, un lupo dalla pelliccia marrone dorata scavalcò di proposito il sottobosco.

Non era assolutamente Sebastian.

Blaine cominciò a ringhiare per avvisarlo di non avvicinarsi, ma fu completamente ignorato. Il nuovo lupo si mosse agilmente vicino a Blaine, con una naturalezza che mostrava quanto poco si preoccupasse di venire attaccato, facendolo indietreggiare.

Nonostante i suoi sforzi nel mantenere distanza, riuscì a sentire il respiro caldo del lupo sul muso. Provò a fare una finta verso la destra, ma l'intruso fu più veloce e bloccò il suo tentativo di fuga. Il lupo continuò a farsi avanti, fino a quando il suo naso non fu sulla pelliccia di Blaine, a respirare il suo odore in modo profondo, facendolo paralizzare sul posto.

Quelle azioni non stavano minacciando la sua vita, ma erano comunque aggressive in maniera diversa: stava forzando Blaine a non fare altro che accettare le sue avance, senza altra scelta. Blaine si lamentò per il disagio mentre il lupo lasciava scorrere la sua lingua lungo tutta la pelliccia della sua spalla. Provò a urtarlo per allontanarsi, ma ciò suscitò una reazione più violenta da parte del lupo.

All'improvviso sentì la spalla bruciare dal dolore dove il lupo aveva fatto affondare i suoi denti. Blaine guaì dal male mentre le sue zampe si piegarono sotto il suo peso. Voleva andarsene ma era troppo spaventato dal fatto che avrebbe solamente fatto più danni che altro. Entrò nel panico e capì che non aveva altra alternativa che sopportare ciò che l'altro lupo gli stava facendo.

Alla fine le fauci dello sconosciuto si allentarono mentre si ritraeva da Blaine, liberandolo. Il suo primo istinto fu quello di scappare e trovare Sebastian ma l'intruso capì il suo piano e saltò davanti a lui, impedendogli di fuggire. Blaine scattò, sperando che potesse scappare, ma il lupo mantenne la sua posizione. I suoi occhi blu penetranti fissarono direttamente quelli di Blaine, comunicandogli che non l'avrebbe lasciato andare via molto presto.

A quel punto, la paura prese completamente il sopravvento su Blaine, che non aveva la minima idea di cosa fare. Era bloccato in una lotta che non aveva speranza di vincere, quando un ringhio roco arrivò alle sue orecchie.

Blaine inclinò la testa di lato e fu sollevato nel vedere che Sebastian era ritornato. La pelliccia color bronzo era tutta rizzata, nel tentativo di spaventare l'intruso. Le sue labbra si arricciarono verso il basso in un'espressione minacciosa, mostrando i suoi lunghi canini bianchi. Sfortunatamente, niente di tutto ciò spaventò il nuovo lupo.

Blaine poteva dire, basandosi sull'istinto, che Sebastian fosse sul punto di colpire, dal modo in cui stava portando indietro la testa verso le spalle. Decise di cogliere l'opportunità per spostarsi di fianco a Sebastian per proteggersi, abbassandosi mentre gli altri due lupi scattavano l'uno contro l'altro.

Riuscì a malapena a scansarsi in tempo quando l'intruso gli morse le zampe, per impedirgli di muoversi, ma bastò quella distrazione a Sebastiaan per lanciare il suo attacco contro lo sconosciuto.

Si scagliò contro di lui, schiantandolo a terra; i due lupi rotolarono sul suolo, graffiandosi e mordendo qualsiasi parte riuscissero a raggiungere. Con le zampe tremanti, Blaine riuscì a mettersi da parte e a osservare la lotta che aveva davanti agli occhi. I due lupi si alzarono sulle zampe posteriori e si scontrarono l'uno contro l'altro: fauci potenti e lunghe zanne si conficcarono nel collo dell'avversario. A differenza del piccolo morso che Blaine aveva ricevuto poco prima, quei gesti avevano come scopo causare seri danni. Li guardò terrorizzato battersi, ma nessuno sembrò essere in vantaggio fino a quando Sebastian non capovolse la situazione avvolgendo le proprie zampe attorno alle scapole dell'intruso, riuscendo a limitargli i movimenti e morderlo alla base del collo per costringerlo a stare fermo contro il suolo.

Il lupo provò a liberarsi, ma a nulla servirono i suoi tentativi di togliersi di dosso Sebastian, che continuava a mordergli la schiena e il collo, facendolo ululare e tremare dal dolore. Cominciò a piagnucolare piano, fino a ad accasciarsi al suolo e dichiararsi sconfitto.

Sebastian gli diede un'ultima spallata d'avviso prima di liberarlo, il muso coperto di sangue e il corpo spossato dalla lotta. Fece un passo indietro dal corpo esanime del lupo e ringhiò minaccioso, indicandogli che poteva andarsene.

Lo sconosciuto ridusse gli occhi a due fessure ma non potè fare altro che rimettersi in piedi e svignarsela, si allontanò versi i boschi, ma non prima di lanciare un ultimo sguardo verso Blaine. Sebastian notò quel gesto e con un ringhio lo minacciò che se non se ne fosse andato lo avrebbe attaccato di nuovo. Per un solo spaventoso secondo, Blaine fu preoccupato dal fatto che l'intruso avrebbe colto la sfida di Sebastian ma, per fortuna, se la diede a gambe, lasciandoli soli. Sebastian sbuffò in approvazione quando vide che si stava allontanando, ma la tensione non lo abbandonò fino a quando non fu certo che l'altro lupo se n'era andato.

Alla fine, le zampe di Blaine cedettero a causa della combinazione tra l'essere stato morso e l'aver osservato una lotta senza sapere cosa fare se Sebastian avesse perso. L'adrenalina stava scomparendo adesso che erano rimasti soli, lasciando un dolore pulsante alla spalla e il corpo tremante.

Sebastian si avvicinò a lui sibilando, gli fiutò il collo e la spalla ferita. Emise un ringhio di disapprovazione e per un attimo Blaine credette che ce l'avesse con lui, ma sorprendentemente, Sebastian si abbassò per sdraiarsi al suo fianco, proprio come aveva fatto quando Blaine si era trasformato ore prima quella stessa notte. La pressione del corpo caldo di Sebastian contro il suo lo tranquillizzò all'istante, si sciolse inconsciamente al suo fianco, crogiolandosi nel suo familiare profumo.

Per pochi felici minuti, i due rimasero immobili, fino a quando Blaine non percepì Sebastia spostare la testa lontano dalla sua schiena. Brontolò per la sua assenza fino a quando non sentì il calore bagnato della sua lingua sulla pelliccia. Tale azione lo confuse, ma la cosa non gli diede fastidio. Dopo varie leccate nella stessa area, Blaine capì che Sebastian si stava prendendo cura della sua spalla ferita.

Sapendo bene che Sebastian non avrebbe mai potuto fargli del male, Blaine si permise di riposarsi e chiuse gli occhi. Alla fine, Sebastian si allontanò dalla sua spalla ma morse l'orecchio di Blaine con affetto, come per fargli capire che aveva finito di pulirlo. Con l'altro lupo rannicchiato al suo fianco, Blaine si sentì sufficientemente al sicuro da addormentarsi, certo di sapere che Sebastian avrebbe vegliato su di lui.

 

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Capitolo 4
*** #4 ***




Wolf Like Me


Blaine, svegliati.”

Blaine protestò mugugnando contro la mano che gli scuoteva la spalla. Cercò di allontanare chiunque stesse interrompendo il suo sonno, ma non ci riuscì, visto che era piuttosto insistente.

Blaine,” Quella voce si fece più vicina e il suo respiro gli andò a solleticare i capelli, “Per quanto sia divertente stare qui tutti nudi, dobbiamo sbrigarci.”

Furono quelle parole che lo svegliarono del tutto. Spalancò gli occhi per vedere un Sebastian completamente svestito sopra di lui, con un sorriso divertito dipinto sulle labbra. Blaine sobbalzò involontariamente, ponendo della distanza tra loro e andando a finire contro un cumulo di rocce e pigne sparse sul terreno. Oh giusto, Blaine ricordò avvampando terribilmente, la notte precedente era andato nella foresta con Sebastian durante la luna piena.

Una notte che era iniziata in modo molto promettente, ma che era finita quasi in un disastro quando Blaine era stato attaccato.

Da quanto siamo qui?” domandò con voce roca.

Credo che siano le sette circa, ma come puoi vedere,” Sebastian gesticolò indicando il suo corpo completamente nudo. “Non ho un orologio con me.”

Blaine, in risposta, aggrottò le sopracciglia, ma non riuscì ad evitare il rossore sulle sue guance quando si accorse di essere altrettanto svestito. Per fortuna Sebastian si alzò in piedi invece di continuare a prenderlo in giro e Blaine sviò immediatamente lo sguardo.

Dobbiamo tornare indietro alla macchina,” Sebastian si stiracchiò cercando di alleviare il torcicollo, era da un sacco di tempo che non dormiva fuori per tutta la notte.

Blaine annuì, ma si rifiutò di guardarlo.

Il suo comportamento divertiva Sebastian: Blaine sembravai avere un problema con la nudità, problema che Sebastian non condivideva affatto. Era orgoglioso del suo corpo, e apprezzava completamente quello di Blaine. Il ragazzo più basso aveva le braccia e schiena più muscolose di quanto si era aspettato e Sebastian trovò che quella peluria sul torace e sotto all’ombelico fosse piuttosto attraente. Anche se, a giudicare da come si comportava, era ovvio che si fosse sviluppato tardi, oppure Blaine non aveva la più pallida idea di quanto fosse cresciuto. Sebastian gli avrebbe dimostrato molto volentieri tutte le cose che il suo corpo compatto sarebbe stato in grado di fare, ma in quel momento non avevano tempo.

Andiamo?” Esordì Sebastian, aspettando che Blaine si alzasse in piedi con gli occhi ancora puntati al terreno. Percorse il sentiero all'interno del bosco e Blaine lo seguì restandogli alle spalle. Anche se, personalmente, avrebbe preferito lui stare dietro a Blaine, per poter vedere il suo sedere in movimento, ma in quel momento non poteva permettersi distrazioni. Doveva rielaborare gli eventi della notte precedente per capire per quale motivo un Randagio avesse attaccato Blaine e, soprattutto, perchè avesse un certo interesse per lui.

La situazione era preoccupante, visto che Sebastian non aveva più dubbi che il lupo che aveva ucciso le due ragazze fosse lo stesso della sera precedente. Aveva riconosciuto l’odore sulle due giovani, inoltre ricordava come una era stata fatta brutalmente a pezzi. Non era un atto di auto-difesa o di caccia, ma completamente malvagio, e per quanto si sforzasse Sebastian non riusciva a capirne il motivo. Ma la domanda più importante era in che modo Blaine fosse legato a quegli omicidi.

Raggiunsero l’area dove avevano lasciato i loro vestiti di ricambio più veloce di quanto previsto da Sebastian; voleva più tempo per capire in che modo comportarsi con Blaine, per capire quale fossero le giuste domande da fare, ma decise di dare priorità alla sua ferita.

Non preoccuparti a metterti una maglietta,” disse a un Blaine che aveva già cominciato a raggiungere i suoi vestiti.

C-come?” Esclamò rialzando la testa per dare a Sebastian un’occhiata allibita. Da quando si erano svegliati, era la prima volta che Blaine lo stava guardando di proposito.

Devo occuparmi di quella spalla,” Sebastian fece vagare lo sguardo lungo tutto il suo corpo. “Comunque se vuoi restare completamente nudo mi sta bene.” Concluse prima di andare a cambiarsi lasciando Blaine da solo con il suo imbarazzo.

Poco dopo i due si trovavano davanti alla macchina di Sebastian e in mezzo ad un parcheggio vuoto. Sebastian aprì lo scomparto portaoggetti dal lato del passeggero per estrarre un piccolo kit di primo soccorso; anche se si curavano più velocemente degli umani era comunque saggio portarsi dietro degli strumenti medici, non si poteva mai sapere quando sarebbe scoppiato qualche combattimento.

Sebastian si sistemò sul sedile voltandosi da un lato per trovarsi di fronte alla portiera aperta, fronteggiando Blaine che era fuori dalla macchina e si stava torturando le mani osservando il ragazzo maneggiare il kit.

Voltati,” esordì Sebastian.

Blaine esitò, ma fece quanto ordinatogli lasciando la schiena ben esposta. Sebastian si prese un momento per constatare quanto fosse grave la ferita: il sangue secco e incrostato rendevano difficile l’analisi, ma era quasi sicuro che si trattasse di una ferita superficiale. Il Randagio aveva evitato tutte le arterie più grosse, e ciò provava solo che non volesse ucciderlo, quanto marchiarlo, ma quell’idea invece di confortarlo lo spaventò ancora di più.

Sebastian?” Domandò Blaine, esitante, “Quant’è grave?”

Sopravviverai,” lo rassicurò lui. Afferrò dal porta bevande una bottiglia d’acqua mezza piena e bagnò un po’ di fasciature in cotone per pulire via il sangue, Blaine sobbalzò un poco, ma non si allontanò.

Una volta lavato via il tutto e ottenuta una visione più chiara della ferita, Sebastian sentì un moto di rabbia scorrergli lungo tutto il corpo: poteva vedere perfettamente il segno dei denti che il lupo aveva lasciato per dichiarare Blaine come suo e Sebastian ebbe l’impulso improvviso di rintracciare l'animale per tagliargli la gola.

Perchè mi ha morso?” Riflettè Blaine ad alta voce, “Sono certo che non volesse ferirmi. Era come se...”

Come se?” Domandò Sebastian di fronte all’esitazione di Blaine, afferrando una piccola boccetta di disinfettante in crema che lo avrebbe protetto da qualsiasi infezione e avrebbe ridotto le probabilità che si formasse una cicatrice. Era un gesto piuttosto illogico visto che ci avrebbero pensato gli anticorpi da lupo, ma il fatto che Blaine restasse con quei segni per tutta la vita lo inorridiva.

Intimo,” concluse Blaine, “E’ stata questa la cosa che mi ha lasciato più perplesso che altro. Perchè l’avrebbe fatto?”

Sebastian pensò di mentirgli visto che ovviamente non aveva capito le vere intenzioni del Randagio. Aveva già avuto intenzione di spiegare a Blaine cosa succedeva quando due lupi si accoppiavano e che era un legame eterno, ma aveva lasciato stare pensando che fosse una cosa troppo difficile da gestire. Però al momento non dirglielo lo avrebbe lasciato aperto a tutti i rischi e bloccato in quella situazione contro la sua volontà.

Ti stava marchiando,” Sebastian passò la crema sulla pelle ferita. “Per fare di te il suo compagno.”

Lo sentì tremare immediatamente sotto le sue dita.

Sono il suo compagno?” La voce di Blaine era pervasa dal terrore.

No,” lo rassicurò subito Sebastian, “Il rituale dell’accoppiamento ha valenza solo se c’è la luna nuova.”

Oh,” Blaine emise un sospiro di sollievo, “Quindi cosa intendi per marchiare?

Esattamente quello,” Sebastian posò delicatamente una benda bianca sulla ferita, “Stava marchiando il suo territorio. Un modo per avvertire gli altri lupi che tu sei già preso.”

Non sono una sua proprietà,” sentenziò Blaine con irruenza.

Poteva andarti peggio,” Sebastian sgusciò fuori dalla macchina, “Di solito i lupi pisciano per marchiare il loro territorio.”

Aveva un odore familiare,” Blaine ignorò quel commento schifoso, “Ma non ricordo dove l’ho già sentito.”

Tutto ciò che so è che quello era il lupo che ha ucciso le ragazze,” commentò Sebastian.

E che cosa voleva da me?” La spalla di Blaine si abbassò sconfitta.

A parte accoppiarsi?”

Beh voglio dire... perchè mai vorrebbe accoppiarsi con me?”

Sebastian non era molto d’accordo con quelle parole. Capiva perfettamente perchè Blaine fosse considerato un ottimo potenziale compagno: era incredibilmente bello con i suoi lineamenti mascolini e inoltre, aveva importanti qualità come la gentilezza, l’onestà, la dolcezza e la fedeltà. Qualsiasi lupo in cerca di compagno sarebbe stato fiero di rivendicare Blaine come suo.

Ti porto a casa,” Sebastian lasciò in sospeso la domanda, visto che non aveva la più pallida idea di come rispondergli. “Dì a tua madre che cos’è successo, capirà le conseguenze derivate dal marchio. Lunedì, quando tornerai alla Dalton, assicurati di essere sempre dentro al campus e circondato da persone. Verrò da te non appena saprò qualcos’altro.”

Sebastian,” Blaine lo guardò con occhi dorati pieni di apprensione. “Quanto dovrei essere preoccupato?”

Molto, voleva dirgli Sebastian, ma ancora una volta non voleva spaventarlo. Una parte di lui preferiva portare Blaine nel suo territorio invece che accompagnarlo a casa. Lì era certo che sarebbe stato al sicuro. Tuttavia portarlo nei luoghi del branco senza averlo prima consultato avrebbe portato a delle conseguenze disastrose. Poteva anche forzare la mano visto che era l’alfa, ma gli altri compagni non avrebbero sopportato la presenza di Blaine, quindi gli restava una sola cosa da fare.

Vieni qui,” con una mano fece cenno a Blaine di avvicinarsi.

Perchè? Che vuoi fare?”

L’unica cosa che mi viene in mente per proteggerti è rispondere al suo marchio.”

Non hai intenzione di mordermi, vero?” Chiese Blaine un po’ preoccupato.

Sarebbe l’idea migliore ma,” Sebastian gli rivolse un piccolo sorrisetto, “Penso che tu abbia avuto abbastanza morsi nelle ultime ventiquattr’ore.”

Non voglio nemmeno che tu mi pisci addosso.” Blaine si fece un po’ più vicino, ma era ancora a debita distanza.

Un’altra grande idea, ma non lo farò.” Sebastian si assicurò di guardarlo dritto negli occhi prima di continuare. “Tu fidati di me e vieni qui.”

Finalmente, si arrese, e si avvicinò finchè non si trovò a fianco di Sebastian. Quest’ultimo sussultò impercettibilmente quando catturò l’essenza di Blaine: era rimasto un po’ contaminato dall’odore del Randagio della notte precedente, ma allo stesso tempo era mischiato al suo, avendo dormito vicini.

Lo sapevi che il senso a cui facciamo più affidamento è l’olfatto?”

In realtà no,” sussurrò Blaine nervosamente.

Ogni lupo ha un suo specifico odore,” Sebastian levò una mano per accarezzare delicatamente il collo di Blaine. “Quando si marchia un potenziale compagno un alfa spesso lascia il suo odore sul beta. Ma può essere usato per altre situazioni, a volte si marchiano i propri cuccioli o i membri più deboli del branco, per proteggerli.”

Dove vuoi andare a parare?” Sbottò Blaine in preda alla frustrazione.

Pazienza,” lo ammonì Sebastian, e aspettò che si calmasse prima di continuare. “Quello che voglio dire è che ho intenzione di marchiarti con il mio odore.”

E come farai?”

Ci sono alcune opzioni. Una mi piace particolarmente,” Sebastian inarcò il sopracciglio rivolgendogli un sorrisetto suggestivo che fece avvampare il beta dall’imbarazzo. “Comunque, purtroppo, dubito che tu sia interessato, così ti darò questa.”

Sebastian si tolse la maglietta porgendola a Blaine.

Vuoi che la indossi?” Domandò il ragazzo allibito.

Più spesso che puoi. Preferibilmente subito dopo la doccia o quando vai a dormire. E’ una soluzione temporanea fino a che non mi viene in mente un’idea migliore”

Blaine prese la maglietta di Sebastian con una certa esitazione, ma non la indossò.

Pensi che funzionerà?” Chiese.

Dovrebbe. Tecnicamente ho combattuto contro il Randagio e ho vinto, quindi vuol dire che ho tutto il diritto di rivendicarti.”

E se io non volessi essere rivendicato?” Ribattè Blaine.

Allora avrai un Randagio fuori di testa che ti crederà libero di prenderti.”

Blaine, infastidito, borbottò qualcosa a bassa voce, ma non trovò nessun altro argomento con cui controbattere.

Eccellente.” Sebastian fece per tornare dentro alla sua macchina, “Adesso meglio che ti porti a casa prima che i tuoi mandino fuori una squadra di ricerca.”

 

 

Blaine rimase in piedi nel vialetto fuori dalla sua dimora osservando la macchina di Sebastian allontanarsi. Prese tempo prima di entrare in casa, perchè sapeva che cosa lo aspettava e non sarebbe stato molto piacevole. Per tutta la vita non aveva mai infranto le regole dei suoi genitori, non importava quanto lo imprigionassero, letteralmente e figurativamente. Sua madre diceva che lo faceva per proteggerlo. Suo padre lo avvertiva di tutte le conseguenze per persone innocenti se avesse oltrepassato la linea; sapeva che nessuno dei due avrebbe visto di buon occhio la sua escursione al chiaro di luna.

La macchina di Sebastian era sparita da cinque minuti ormai, e lui non aveva più scusanti per non entrare. Racimolò quello che restava del suo coraggio e si diresse verso la porta d’ingresso.

Una volta dentro, Blaine trovò la casa stranamente silenziosa, ma quella quiete, più che naturale e pacifica, sembrava forzata. Il suo istinto gli diceva di scappare perchè continuare ad andare oltre sarebbe stato pericoloso, ma Blaine era stufo di scappare dai suoi errori, anche se non rimpiangeva quello che aveva fatto la notte precedente.

Si avventurò dentro casa alla ricerca dei suoi genitori; era certo che non fossero andati a letto per niente dopo la sua scomparsa, e quell’idea gli provocò un terribile senso di colpa. Non gli ci volle molto tempo per fiutare una scia di odore più forte provenire dalla cucina. Camminò silenziosamente lungo il corridoio e si fermò prima di entrare nella stanza.

Sua madre era seduta da sola al tavolo con una tazza di caffè ormai non più fumante, i suoi capelli scuri scivolavano in modo disordinato sulla fronte con dei ciuffi ribelli che circondavano il suo sguardo stanco. Nel momento in cui fece un passo avanti i suoi occhi ambrati si rivolsero verso di lui con palese sollievo.

Blaine,” balbettò, “Grazie al cielo sei...”

Dove sei stato!”

Blaine si voltò per vedere suo padre trovarsi esattamente dietro di lui: i suoi occhi blu pieni di rabbia e la mascella serrata. Non era la prima volta che Blaine notava le pochissime caratteristiche che condivideva con suo padre. L’uomo era alto, con un sottile strato di muscoli, i suoi lineamenti erano sottili e appuntiti. Blaine aveva sempre pensato che fosse quello il motivo per cui suo padre fosse così deluso da lui, perchè non riusciva a vedere niente di se stesso in suo figlio, e poi, il fatto che fosse un lupo certamente non aiutava.

Sono uscito,” rispose Blaine con voce sommessa ma ferma.

Tutta la notte? Tutta la notte durante la luna piena!” Urlò suo padre.

Ero con una persona,” ribatté Blaine, “Un altro lupo.”

Suo padre gli rivolse un’occhiata allibita e i suoi occhi sviarono da lui a sua madre, che adesso era accanto a loro. Mentre lui sembrava sorpreso, lei era pietrificata.

E’ un amico,” si avvicinò velocemente a sua madre, “Lo so che avrei dovuto dirtelo, ma so cosa pensi degli altri lupi...”

Come si chiama?” Lo interruppe lei.

Sebastian Smythe,” rispose Blaine, “In realtà c’è anche tutto il suo branco, qui.”

Sua madre scoppiò in una risata sorpresa che, alle orecchie di Blaine, risuonò debole e fragile.

Beh ovviamente non lo potrai vedere mai più...” esordì suo padre.

Cosa vuole da te?” Lo interruppe sua madre, cogliendo Blaine alla sprovvista.

Uhm… penso che voglia solo essermi amico,” rispose Blaine, “Mi dispiace. Avrei dovuto dirtelo ma era disposto a insegnarmi diverse cose sull’essere lupo. E ora mi sono trovato in una certa situazione...”

Quale situazione?” Chiese sua madre brutalmente. Blaine non l’aveva mai vista così, di solito era dolce e premurosa, vederla forte e reattiva lo disorientava.

Sono stato morso da un Randagio,” cominciò a giocare nervosamente con un lembo della sua maglietta, “Sebastian ha detto che mi stava marchiando per diventare suo compagno.”

E questo Sebastian l’ha sfidato?” Chiese lei speranzosa.

Sì, l’ha fatto.” Annuì con quello che sperava essere un sorriso rassicurante.

Deduco che questa sia sua,” la donna diede un leggero strattone alla maglietta di Blaine, sin troppo grande per il suo corpo compatto, “Posso sentire il suo odore su di te.”

Ha detto che servirà a proteggermi.”

Ha ragione,” Tutto ad un tratto i loro occhi si incatenarono, “Ma d’ora in poi devi stare comunque attento. Ti accompagnerò in macchina fino alla Dalton e non devi lasciare la zona da solo.”

Dovremmo lasciare la citta,” suo padre parlò di nuovo, “Prima gli omicidi e ora questo. Giuro che se avessi saputo a quale pericolo sarei andato incontro non avrei mai-“

Basta,” ordinò sua madre, con voce roca, “Non di fronte a Blaine.”

Mamma...” cercò di dire lui.

Di sopra, Blaine.” Sentenziò lei, interrompendolo. “Adesso.”

Blaine sentì su di sé e con forza gli occhi dei due genitori che lo stavano fissando intensamente. Probabilmente non sarebbe stata una buona idea tentare la sorte e chiedere a sua madre che cosa stesse succedendo, quindi alzò i tacchi e salì le scale che conducevano al piano di sopra, con la mente infastidita per le domande irrisolte.

 

 

Ovviamente abbiamo un problema,” annunciò Sebastian al resto del branco, ogni singolo membro, dagli alfa ai beta, era nel soggiorno della tenuta ascoltando con molta attenzione.

Posso dire solo una cosa?” Puck alzò una mano, “Penso che sia ingiusto da parte vostra lamentarvi di me che guardo porno. Specialmente visto che devo subire costantemente i rumori causati dal vostro dolce e tenero far sesso.”

Non importa a nessuno di come ti sfoghi,” sbottò Santana, “Sta parlando del Randagio omicida, idiota.”

Oh,” Puck annuì coscienzioso, “Allora continua pure.”

Sì, grazie Puckerman,” Sebastian si scambiò un’occhiata accigliata con Quinn prima di continuare. “Il Randagio con cui abbiamo avuto dei problemi ha attaccato Blaine e me durante la luna piena.”

Ti ha rintracciato?” Chiese Nick.

In realtà penso che stesse seguendo Blaine da un po’ di tempo.” Sebastian fece una pausa sentendo una vampata di rabbia nata all’idea di quel Randagio che strisciava intorno a Blaine. “Lo ha marchiato con un morso prima che riuscissi ad allontanarlo. Non sono sicuro al cento per cento della sua identità, ma dovrebbe essere il ragazzo con cui Blaine è andato al ballo.”

Il ballo dove sono stati fatti a pezzi due ragazzi da un lupo, vero?” Fece notare Santana.

Sì,” Sebastian inarcò un sopracciglio a quelle parole, chiedendosi dove volesse arrivare a parare.

E ancora non sappiamo con certezza se a ucciderli sia stato il tuo prezioso Blaine,” incalzò Santana.

Se Blaine ha ucciso qualcuno l’ha fatto per auto difesa,” Sebastian levò lo sguardo fissando direttamente quello di Santana. “E se Jeremiah e il Randagio sono la stessa cosa, allora avrebbe dovuto fermarlo. E’ un Alfa e Blaine aveva perso il controllo. Non è stata colpa sua.”

I due Alfa si guardarono intensamente, fino a quando tutti quanti non restarono in silenzio.

Brittany sussultò in preda all’agitazione, i suoi occhi blu vagavano dalla sua futura compagna al suo leader, chiaramente dispiaciuta che quei due fossero ai ferri corti.

Quinn drizzò leggermente la schiena, ma la sua espressione non mutò di una virgola.

Tutto il resto del branco trattenne il fiato, domandandosi cosa fare se si fosse scatenata una rissa, ma dopo diversi minuti Santana abbassò lo sguardo con riluttanza, silenziosamente sconfitta.

Sebastian fece un piccolo cenno di approvazione con la testa, prima di volgere la sua attenzione a dove erano seduti Nick e Jeff.

Voi due avete trovato le informazioni che vi ho chiesto?”

Uhm, sì,” Esordì Nick titubante, “Abbiamo fatto un’indagine sulle due ragazze e abbiamo trovato qualcosa di interessante.”

Nick mostrò un annuario scolastico e lo aprì nella pagina in cui era stata fatta un’orecchia. Lo tenne in modo che tutti potessero avere una chiara visione dell’immagine cerchiata da un evidenziatore giallo. Era una foto di gruppo, c’erano due ragazzi della squadra di football che stavano sugli spalti e abbracciavano le loro fidanzate.

Queste sono le ragazze uccise,” Disse Jeff, “Sharon Hall e Betty Jones.”

E questi ragazzi sono quelli che penso io?” Rachel fissò la foto stupita.

Sì, sono i ragazzi che sono stati uccisi al ballo della Sadie Hawkins,” Confermò Nick con tono di voce serio.

Così le fidanzate dei due ragazzi assassinati sono morte un anno dopo,” mormorò Quinn.

Piuttosto sfortunata come coincidenza,” disse Sebastian completando il suo pensiero.

Sembra ancora più plausibile se il Randagio e il ragazzo con cui è andato al ballo Blaine sono la stessa persona,” Quinn inclinò la testa verso Sebastian.

Ma perchè?” Chiese Rachel orripilata, “Che cosa ha ottenuto uccidendole?”

Magari avevano visto l’attacco?” Suggerì Nick.

No,” Quinn scrollò la testa, “Nel referto della polizia che abbiamo preso non c’è nessuna menzione di due adolescenti ipoteticamente coinvolte.”

Vendetta?” Esordì Santana.

E’ possibile,” affermò Sebastian.

Lo so io perchè,” Brittany parlò per la prima volta ottenendo in risposta gli sguardo curiosi di tutti.

A cosa pensi piccola?” Santana afferrò dolcemente la mano della sua futura compagna.

Vuole essere il compagno di Blaine,” disse lei, con semplicità, “Ma invece di portargli fiori e cioccolata gli porta cadaveri per fargli capire che gli piace. Lord Tubbington fa la stessa cosa con me portandomi topi morti.”

Nonostante la descrizione piuttosto orribile, credo che Brittany abbia ragione,” Quinn mormorò un po’ schifata.

Sebastian sapeva dentro di sé che aveva ragione: aveva visto con i suoi stessi occhi l’interazione tra Blaine e il Randagio ed era indubbiamente quella di un Alfa che rivendicava il suo Beta. L’idea di un qualche lupo psicopatico e assassino che forzava Blaine a diventare suo compagno lo preoccupava; avrebbe sicuramente rovinato la vita di Blaine per sempre, se si fosse legato ad un lupo simile. Un moto di protezione attraversò Sebastian, ricordandogli che si era ripromesso di tenere Blaine al sicuro da ogni tipo di aggressore. Tuttavia, non esternò i suoi pensieri al Branco, sarebbero rimasti confusi e, probabilmente, perfino arrabbiati, sapendo che provava dei sentimenti così forti verso qualcuno che era, essenzialmente, un Randagio.

Non potremmo mai confermare questa ipotesi fino a quando non troviamo il Randagio,” Sebastian non voleva più parlare di Blaine che si accoppiava con qualcuno. “Puck e Santana, voglio che ispezionate a fondo tutta la zona. Deve per forza nascondersi da qualche parte e secondo me si trova in qualche luogo disabitato.”

Quinn, voglio che...” Sebastian fece una pausa non appena sentì il suono metallico del suo cellulare. Il Branco lo osservò attonito rispondere immediatamente al telefono senza dire una parola; se uno di loro avesse fatto o ricevuto una telefonata durante una riunione del Branco Sebastian avrebbe molto probabilmente scaraventato il cellulare contro il muro, con l’intenzione di romperlo. Aveva un certo problema con fattori esterni che interrompevano qualsiasi cosa inerente al Branco.

Sebastian?” Mormorò Quinn, visto che lui continuava a fissare il suo cellulare.

Non è niente,” rispose allora. Non era una vera e propria bugia, il messaggio era da parte di Blaine che gli chiedeva di raggiungerlo alla Dalton quella sera, per parlare. Non aveva detto l’argomento di conversazione ma viste le circostanze era piuttosto convinto che non sarebbe stata una chiacchierata piacevole, e comunque per il momento lo avrebbe tenuto per sé.

Adesso, tornando a quello che stavo dicendo...” Sebastian spense il cellulare e tornò ad occuparsi di gestire il suo Branco.

 

 

Blaine sapeva che avrebbe dovuto seguire ogni istruzione datagli da Sebastian, e che da solo sarebbe stato un facile bersaglio per il Randagio. Il problema era che Blaine odiava starsene recluso da qualche parte, e ritenne che la cosa era un po’ ironica, visto che si era accorto di aver passato tutta la sua vita rinchiuso in una gabbia. Anche in quel caso gli restava comunque l’opzione di nascondersi nei boschi intorno alla Dalton, ma in quel momento era troppo pericoloso trovare rifugio nel suo elemento naturale, e Blaine cominciava a sentirne gli effetti.

Di solito non aveva problemi ad affrontare le sue giornate a scuola, i giorni liberi erano pochi ma non si era mai sentito come se quelle mura lo intrappolassero o che ci fosse una sorta di riserva piena di energie che stava aumentando dentro di sé e minacciava di esplodere. Era stanco di far finta di essere qualcuno che non era, era stufo di recitare la parte del bravo ragazzo per mettere al sicuro gli umani. Odiava quel Randagio che aveva reso la sua vita un vero inferno.

In pratica, Blaine era estremamente frustrato, e aveva bisogno di respirare, e fu per qul motivo che si ritrovò alle nove di sera seduto al Lima Bean.

Lima era una specie di cittadina dove alle sette di sera tutto diventava silenzioso e immobile, c’erano pochissimi posti aperti fino a tardi e quelli che avevano orari estesi erano generalmente vuoti. Amava andare in caffetteria a quell’ora quando c’era soltanto un barista assonnato a fargli compagnia. Se Sebastian lo avesse scoperto probabilmente si sarebbe arrabbiato da morire, ma Blaine pensò che non ci fosse motivo di dirglielo, così da non ferirlo. Sicuramente avrebbe preferito di gran lunga quello piuttosto che sentirlo parlare su come aveva perso la testa durante la lezione di matematica e spedito in una clinica psichiatrica.

Tutto quello che voleva fare era bere il suo caffè e finire i suo compiti di chimica, ma il destino aveva in mente un altro piano.

Ciao Blaine.”

La sua testa si rialzò così in fretta da fargli stirare il collo, ma non gli prestò troppa attenzione perchè, di fronte a lui, si trovava qualcuno che non avrebbe mai pensato di rivedere. O, quanto meno, non aveva mai pensato di volerlo rivedere, visto che riconobbe il suo odore come quello del Randagio visto tre notti prima durante la luna piena.

Jeremiah,” salutò in risposta.

Il ragazzo seduto davanti a lui era cambiato molto poco nell'ultimo anno, aveva gli stessi occhi blu scintillanti e lineamenti affilati, i suoi capelli erano ancora una massa di riccioli d’oro che solo un anno prima Blaine aveva desiderato ardentemente toccare. Era incredibile rivedere colui che era stata la sua prima cotta, il primo ragazzo con cui fosse mai uscito. La loro storia insieme consistette in tre caffè e un ballo scolastico finito nel sangue, e ora lui era il nemico, qualcuno con cui Blaine non poteva abbassare la guardia.

Sono così felice che ti ricordi,” rivolse a Blaine un’occhiata timida, “Temevo che l’ultima volta che ci siamo visti non avessi capito chi fossi.”

Infatti è così,” ammise Blaine, ma dentro di sé si stava prendendo a calci per non averlo fatto. Sapeva che il suo odore era familiare, ma non era riuscito a distinguerlo fino ad allora.

Il suo cuore si fermò mortalmente a quel pensiero.

Sei stato tu,” sussurrò Blaine disgustato, “Sei stato tu a uccidere quelle ragazze.”

Ma certo,” sentenziò Jeremiah con un ghigno, “Le hai riconosciute, vero?”

Blaine scosse la testa.

Oh,” mormorò l’altro, ma poi sfoggiò un sorriso sollevato, “In effetti adesso si spiegano molte cose. Ti piacerà, senti questa: quelle erano le ragazze dei due uomini di Neanderthal che ci hanno attaccato.”

Perchè?” Blaine non aveva mai prestato attenzione all’identità delle due ragazze, sennò l’avrebbe notato, “Perchè le hai uccise? Non si trovavano nemmeno in quel parcheggio!”

Ma hanno riso di noi!” Rispose Jeremiah, con un moto di rabbia, “E non hanno fermato i loro ragazzi quando sono venuti da noi. Anzi, sono state loro a incitarli. Le ho sentite, Blaine; non volevano che la nostra 'omosessualità' rovinasse il ballo. Dovevano pagare per questo.”

Non meritavano di morire,” la voce di Blaine era rotta dall’emozione. “Nemmeno i due ragazzi che ci hanno attaccato, ma li hai uccisi comunque.”

Io ho ucciso solo uno dei due.”

Blaine sentì come se l’intero mondo gli fosse crollato addosso.

C-Che cosa intendi dire?”

Hai ucciso tu il primo ragazzo,” Jeremiah inclinò la sua testa perplesso. “Ti ha colpito e tu sei caduto a terra. Ha cominciato a riempirti di calci ma quando ti sei trasformato per lui era troppo tardi. Il suo amichetto ha cercato di darsela a gambe, ma me ne sono occupato io.”

L’ho ucciso.” Blaine voleva gridare di fronte alla verità, di fronte alla consapevolezza di aver ucciso una vita umana, ma era troppo scosso. Non c’era più niente in lui che lo orripilasse, o spaventasse, o facesse infuriare.

Ho dovuto lasciarti,” continuò Jeremiah, “Nonostante quanto se lo meritassero. Non volevo avere le autorità poliziesche degli umani alle costole.”

Quindi mi hai semplicemente abbandonato lì?” Voleva urlare, ma tutto ciò che riuscì a fare fu un debole sussurro.

Intendevo tornare indietro sin dal primo momento,” disse Jeremiah con tono di scusa. “Fino a quando sono tornato per vendicarmi di quelle ragazze e provarti la mia devozione.”

La tua devozione?”

Per essere il tuo compagno.” Il blu nei suoi occhi brillava tanta era l’intensità, diventando quasi elettrico.

Blaine non avrebbe mai creduto che la conversazione sarebbe potuta peggiorare da quando era stato informato dell’uccisione delle due ragazze, e adesso Jeremiah si era presentato come suo potenziale compagno. Provò una fitta allo stomaco al solo pensiero.

Finalmente possiamo stare insieme,” Jeremiah tentò di prendere la mano di Blaine, ma lui la tirò via in tempo. A quel gesto, il ragazzo lo fissò confuso.

Non volevo che morisse nessuno,” bisbigliò Blaine.

Ups”, Jeremiah si strinse nelle spalle in modo vago, come per dire di aver commesso un piccolo errore.

E non voglio accoppiarmi con te.” Dichiarò Blaine con voce fredda.

Ma ti sei sottomesso a me,” fece notare l’altro, “Hai lasciato che ti marchiassi con il mio odore e ti mordessi.”

Ero spaventato e confuso,” commentò Blaine, “E tu mi hai forzato a farlo. Non volevo.”

Oh Blaine,” Jeremiah emise un sospiro affettuoso. “Hai ancora così tanto da imparare. Era il tuo lato umano a resistermi. Ma il vero te che appartiene al tuo lupo, lo voleva.”

Blaine voleva controbattere, ma non poteva. Perchè quello che aveva detto era vero, aveva ancora molto da imparare sull’essere un lupo, c’erano ancora tanti aspetti del suo lato istintivo che non riusciva a comprendere. Ma quello che gli aveva detto poteva essere vero? C’era davvero una parte di lui che lo voleva?

Voglio che tu mi lasci in pace,” fu tutto ciò che riuscì a dire, ma suonò debole perfino alle sue orecchie.

Ti prego, non fare così,” Jeremiah spostò la sedia più vicino a quella di Blaine. Per un secondo quest’ultimo si chiese se sarebbe stato costretto a mandarlo via con la forza, e questa volta non ci sarebbe stato Sebastian a salvarlo. Per fortuna Jeremiah si fermò di scatto e sul suo volto nacque un’espressione di pura rabbia.

Puzzi di lui,” sputò, “Il suo odore è appiccicato alla tua pelle.”

Blaine sbattè le palpebre, confuso, fino a quando non capì a cosa si riferisse. Jeremiah aveva annusato l’odore di Sebastian, della sua maglietta che era stato costretto a prendere. Inviò mentalmente un grazie al suo amico.

E anche se fosse?” Blaine lo fissò di rimando.

Non posso permettere che ti prenda,” ringhiò lui, “Ti ho visto prima io! Appartieni a me!”

Ma ti ha battuto,” commentò Blaine ricordando le parole che gli aveva detto Sebastian, “Quindi non hai più il diritto di rivendicarmi.”

E chi se ne frega del diritto,” sbottò.

A te,” rispose Blaine, “Perchè saprai sempre che non sono veramente tuo.”

Jeremiah quasi ruggì dalla frustrazione, la sua ira sembrava quasi selvaggia, ma per fortuna si rilassò un poco dopo essersi ricordato di trovarsi in un luogo pubblico.

Prima ucciderò lui,” dichiarò risoluto, “E poi tu sarai mio.”

Blaine rimase lì pietrificato, non sapendo come rispondere. L’idea che Sebastian si facesse male in qualsiasi modo a causa sua gli faceva provare delle fitte allo stomaco. Per un secondo considerò perfino di uccidere Jeremiah per proteggerlo, ma sapeva che non sarebbe mai riuscito a farlo.

Ci vedremo presto Blaine,” Jeremiah si alzò in piedi rivolgendogli un sorriso compiaciuto, “Per l’esattezza tra due settimane a partire da adesso.”

Blaine voleva chiedergli perchè fosse stato così specifico, ma il ragazzo se n’era andato molto velocemente, lasciandolo a dover gestire una minaccia di morte e una paura che lo stava divorando.

 

 

Blaine era a pezzi.

Era passato solo un giorno da quando aveva visto Jeremiah, ma il suo sangue ancora ribolliva dalla rabbia. Era anche infuriato e deluso da se stesso per aver messo fine a una vita umana. Infine, aveva il terrore di dire tutto ciò a Sebastian, perchè non sapeva cosa avrebbe significato per il loro rapporto.

Si sentiva messo all’angolo e inutile, e così decise di sfogare un po’ di energie in eccesso andando a fare boxe.

I suoi genitori non gli avevano mai permesso di partecipare a nessuno sport per paura che perdesse il controllo e ferisse qualcuno, e perciò passava il suo tempo libero in palestra leggendo libri o, di tanto in tanto, sollevando pesi. Aveva iniziato a boxare quando era arrivato alla Dalton, per cercare di ristabilirsi dopo il ballo della Sadie Hawkins. Di solito era un buon metodo per eliminare lo stress, si sentiva sempre più calmo e rilassato dopo aver fatto un po’ di round con la sacca. Tuttavia, per la prima volta in un anno, boxare non gli stava donando nessun effetto.

Blaine continuava aggressivamente a colpire il sacco più e più volte, tutto il corpo era madido di sudore che scivolava giù dal viso e dalla schiena, le braccia stavano bruciando e sembrava che stessero per cadergli dal corpo da un momento all’altro. Nonostante il dolore che dilaniava i suoi muscoli sovrasforzati, Blaine continuò a dare pugni alla sacca e una parte remota della sua mente realizzò che, forse, stava punendo se stesso.

Blaine? Blaine! Smettila dai!”

Blaine si voltò di scatto, la sua vista era annebbiata, ma le sue orecchie funzionavano ancora bene. Ci volle un momento per calmarsi e focalizzare Kurt, di fronte a lui con un’espressione preoccupata sul viso.

Kurt? Che ci fai qui?” Domandò con il fiato corto.

Ti guardo mentre distruggi quel sacco,” constatò lui, ma non nel suo classico tono scherzoso, “Che ti prende? Ti sei comportato in modo strano per tutta la settimana.”

Blaine si strinse nelle spalle e raggiunse la sua borsa. Si passò un asciugamano sulla faccia prima di aprire la bottiglietta d’acqua e berne un lungo sorso.

Non startene in silenzio in quel modo,” sospirò Kurt, “devo già sopportare mio padre a farlo.”

Hai mai voluto far del male ai bulli che ti hanno dato fastidio nella tua vecchia scuola?”

I suoi occhi blu si spalancarono per lo stupore, fissando Blaine come se gli fosse appena spuntata una seconda testa. In effetti doveva ammettere che era una domanda un po’ bizzarra da fare all’improvviso.

D-di che cosa stai parlando?”

Sei stato vittima di bullismo nella tua vecchia scuola, giusto?” Continuò Blaine richiudendo la bottiglietta. “Hai mai desiderato rifarti?”

In certi giorni particolarmente brutti, sì,” ammise lui.

E cosa ti ha fermato?”

Solo perchè si sono abbassati così tanto da diventare quel tipo di persone che feriscono qualcuno, non vuol dire che io debba fare come loro.”

Ma se loro se lo meritavano veramente...”

Blaine, da dove spunta fuori questa domanda?” Chiese Kurt frettolosamente, come allarmato.

E’ solo che ultimamente ci ho pensato un po’,” sospirò Blaine, “A come mi sono sempre trattenuto e ho lasciato che gli altri mi maltrattassero. E sono arrivato a un punto che non ce la faccio più.”

Kurt gli rivolse una lunga occhiata, prima di avvicinarsi lentamente a lui.

Dobbiamo essere migliori di loro,” disse con fermezza, “Essere una brava persona non fa di te debole, Blaine.”

Il ragazzo gli fece un sorriso riconoscente. Era sempre rimasto molto impressionato dalla maturità e dall’eleganza di Kurt verso i ragazzi che lo avevano importunato. Lo invidiava, perchè lui aveva trovato una pace interiore su chi fosse e su come confrontarsi con un mondo che lo buttava sempre a terra. Tutto il contrario di lui, che rifiutava di affrontare il suo vero io e spesso scappava via di fronte ai primi segnali di conflitto.

Grazie Kurt,” il sorriso di Blaine divenne più ampio, “E’ molto bello quello che hai detto.”

Ma certo, è questo il tuo modo di rispondere a un complimento,” Kurt roteò gli occhi al cielo con simpatia, “Comunque io ora vado a casa ma... vuoi che rimanga?”

A una parte di Blaine non sarebbe dispiaciuto passare più tempo con Kurt, ma c’era un problema più grande. Aveva mandato un messaggio a Sebastian dicendogli di incontrarsi lì, e il ragazzo sarebbe arrivato a minuti. Non aveva idea di cosa sarebbe successo se Kurt e Sebastian si fossero incontrati, ma aveva il presentimento che sarebbe stato disastroso. Inoltre, sotto sotto sperava ardentemente di stare con Sebastian da solo.

Ti ringrazio, ma vorrei stare un po’ per conto mio,” declinò gentilmente l’offerta di Kurt.

Scrivimi più tardi,” ordinò l’amico, prima di andarsene via dalla sala pesi.

Blaine si sedette su una panca di legno per riposare. Svuotò la mente mentre beveva dalla sua bottiglietta d’acqua, aspettando Sebastian.

Mi hai chiamato?”

Blaine si voltò in cerca di Sebastian, trovandolo appoggiato contro un muro lontano e con un sorrisetto compiaciuto dipinto sul volto. Lo avrebbe guardato male se non avesse avuto paura della reazione che avrebbe avuto a minuti. Voleva, anzi, aveva bisogno di dire a Sebastian tutto quello che aveva appreso da Jeremiah, ma se dopo averlo saputo non avrebbe più voluto avere a che fare con lui? Blaine avrebbe tenuto tutto segreto, se non fosse stato così certo che l’Alfa, in un modo o nell’altro, lo avrebbe scoperto lo stesso.

Sì,” Blaine drizzò la schiena e tornò a fronteggiare Sebastian. “Devo parlarti di una cosa.”

Sembra una roba seria,” mormorò lui.

Lo è,” Blaine prese un lungo respiro, consapevole che da quel momento in poi la sua vita non sarebbe stata più la stessa. Non sarebbe stato più in grado di fingersi normale e umano, non dopo tutto quello che aveva commesso.

Voglio che tu mi prenda in custodia nella tua polizia dei lupi.”

Sebastian assunse un’espressione attonita, prima di scoppiare a ridere sonoramente.

La polizia dei lupi?” Esclamò, continuando a ridacchiare, “Temo proprio che non esista.”

Ma credevo che... Non siete venuti qui per investigare sugli omicidi?”

Il mio Branco è venuto qui per trovare un posto tranquillo e appartato dove accoppiarsi. Io sono venuto solo per fare un giro.” Il suo sguardo si fece curioso. “Gli omicidi sono stati soltanto una sfortunata coincidenza.”

Però sembri avere una certa autorità a riguardo,” protestò Blaine.

In un certo senso l’abbiamo,” Sebastian si discostò dal muro per avvicinarsi. “Non ti voglio annoiare con le formalità, ma il mio Branco è uno dei più forti del Nord America. Quindi a volte ci capita di dover gestire dei Randagi fuori controllo.”

Okay,” annuì Blaine, “E come ‘gestite’ questi Randagi fuori controllo?”

Di solito li uccidiamo,” dichiarò.

Oh... Capisco...”

Dal momento che non abbiamo una ‘polizia dei lupi’ non abbiamo nemmeno una sorta di prigione dei lupi.” Sebastian si fermò a qualche metro da Blaine, ma era come se fosse lontanissimo.

Se un Randagio diventa una minaccia per la specie rendendosi famoso per aver ucciso degli umani, non abbiamo altra scelta.”

Blaine, a quelle parole, deglutì sommessamente. Sapeva che ci sarebbe stata una punizione per quello che aveva fatto, ma non aveva idea di quanto fosse permanente.

Comunque non vedo come questo possa c’entrare con te.” Disse Sebastian.

Ti ricordi che ti ho detto di essere andato al ballo con un ragazzo di nome Jeremiah.”

Sì.”

Beh si dia il caso che è un lupo. Lo stesso con cui hai combattuto durante la luna piena. Mi ha detto che ho ucciso uno dei ragazzi che ci avevano attaccato al ballo.”

Blaine si aspettò che Sebastian indietreggiasse inorridito di fronte a quella confessione, temeva il momento in cui i suoi occhi avrebbero smesso di fissarlo con tenerezza o quando non sarebbero più stati amici. Ad ogni modo Sebastian non fece nessuna di quelle cose, restò impassibile, e il suo corpo era rilassato.

Sei stato attaccato Blaine. E’ comprensibile che tu ti sia diveso.”

Io l’ho ucciso,” affermò, con voce spezzata. Sebastian la faceva sembrare come se avesse steso a terra quel ragazzo, e non come se avesse messo fine alla sua vita.

Sono d’accordo che debba imparare a controllarti,” ammise lui. “Ma non penso che tu sia una minaccia.”

Sì che lo sono!” Gridò Blaine in risposta. Il suo corpo e la sua mente erano esausti, ma erano ancora in grado di provocare in lui un moto di rabbia. Era scoraggiante come Sebastian stesse gestendo la situazione.

No, non lo sei.” Il ragazzo fece un altro passo in avanti, eliminando la distanza tra di loro. “Blaine, non eri addestrato, giovane, e un beta che non aveva nessun controllo sul suo lupo. Con tutto il rispetto, eri come un bambino.”

Blaine aggrottò le sopracciglia alla parola “bambino”, il che fece leggermente sorridere Sebastian.

Jeremiah, che era un Alfa e più grande di te, avrebbe dovuto controllarti per evitare quelle morti,” Sebastian tentò di afferrare il braccio di Blaine, “ma invece non ha fatto nulla per trattenerti.”

Blaine ricordò come Jeremiah gli avesse parlato di quegli eventi con una certa gioia e i suoi occhi assetati di sangue lo avevano spaventato. Sapeva che quello che stava dicendo Sebastian era vero, ma non riusciva comunque a far scomparire quel senso di colpa che lo stava opprimendo.

Non è stata colpa tua,” disse Sebastian con tono deciso, “E’ stato un incidente, certo, un orribile incidente, ma non credo che tu debba essere punito per questo. Jeremiah era perfettamente in sé e ha ucciso volontariamente quelle persone, e per questo dovrà morire.”

Blaine non riuscì a spiegarlo, ma quelle parole rilasciarono un po’ di quel senso di colpa. L’intenso moto di rabbia e vergogna che gli chiudeva lo stomaco se n’erano andati, e adesso poteva tornare a respirare liberamente. Non aveva senso credere così completamente alle parole di Sebastian, ma era come se fossero le uniche che contassero davvero.

C’è un’altra cosa che mi preoccupa,” Blaine alzò lo sguardo verso Sebastian che lo guardava interessato, “Ha detto che ha ucciso quelle ragazze per provare la sua devozione a diventare mio Compagno.”

Sebastian si schiarì la voce come disgustato, ma non disse nulla.

E’ una cosa tipica trai lupi? Andate in giro a uccidere umani solo per rimorchiare qualcuno?”

Innanzitutto non comparare i modi di fare umani e quelli dei lupi. Non sono nemmeno paragonabili.”

Blaine roteò gli occhi, ma annuì.

Soddisfatto, Sebastian continuò. “Non è strano che un Alfa voglia dimostrare di saper provvedere e proteggere il suo futuro compagno. Quindi, anche se i metodi di Jeremiah sono deplorevoli, la motivazione che c’è dietro è naturale.”

Naturale?”

Per un Alfa,” Sebastian si strinse nelle spalle. “Un Beta dovrebbe trovare modi per dimostrare quanto può essere un ottimo custode, o quanto facilmente si può sottomettere.”

Sottomettere,” Blaine ripetè quella parola con terrore, “Jeremiah ha detto che mi volevo sottomettere a lui.”

Sebastian s’incupì, e Blaine giurò di aver visto un bagliore di rabbia nei suoi occhi.

Come ho detto prima, quando si tratta di cose da lupi sei praticamente un bambino. E la cosa peggiore di tutte è che non hai nessuna figura autoritaria che ti controlli.”

Ho i miei genitori,” ribattè lui.

Hai un padre umano e una madre che ha permesso che ti rinchiudesse.” Commentò immediatamente Sebastian, “Il lupo che è dentro di te vuole essere dominato da un Alfa. E’ per questo che non hai rifiutato le avance di Jeremiah.”

L’hai visto?” Mormorò Blaine imbarazzato. Aveva sperato che Sebastian non avesse visto come si fosse pateticamente arreso.

Ho visto abbastanza,” affermò lui.

E allora cosa posso fare?” Al pensiero di stare con Jeremiah contro ogni sua capacità la paura si faceva strada nel suo cuore, “Non voglio accoppiarmi con lui.”

Ma certo che non vuoi,” Sebastian gli rivolse un sorrisetto amichevole che lo mise subito a suo agio. “Tutto ciò che devi fare è stare sotto la protezione di un Alfa più forte.”

E immagino che si tratti di te?”

Correggimi se sbaglio ma il tuo ultimo incontro improvviso con Jeremiah non è finito con tu che ti sdrai sulla schiena per sottometterti a lui.”

No,” Blaine sussultò per via della cruda immagine da lui descritta.

Perchè ha annusato il mio odore su di te,” era una constatazione, non una domanda.

Sì,” affermò Blaine.

E allora non hai nulla di che preoccuparti.”

Blaine decise di non dar voce a tutti gli altri problemi di cui era preoccupato, come la minaccia di morte che Jeremiah aveva fatto sulla vita di Sebastian.

Ha detto che ha intenzione di ucciderti.”

Per favore,” sbottò Sebastian, con tono denigratorio, “Come se un Randagio senza spina dorsale potesse mai minacciarmi.”

Lo combatterai?”

Potrei,” gli rivolse uno sguardo pacato. “Certamente non mi dispiacerebbe affatto se fossi io a ucciderlo.”

L’intensità delle sue parole lo fecero trasalire, ma non per le ragioni che avrebbe pensato. L’idea di Sebastian che uccideva qualcuno avrebbe dovuto disturbarlo, e invece Blaine si sentì confortato. Il lupo dentro di lui mugugnò estasiato, probabilmente perchè Jeremiah non era un pericolo solo per lui, ma anche per umani innocenti. Oppure, forse, era perchè Sebastian praticamente aveva dichiarato che lo avrebbe protetto.

Era tutto molto ambiguo.

Ma basta parlare di queste cose,” tutto ad un tratto Sebastian eliminò la distanza minima tra di loro fino a invadere completamente lo spazio personale di Blaine, “Abbiamo cose più interessanti da affrontare.”

Tipo?” Blaine deglutì senza fiato.

Tipo questa cosa di te sudato molto in stile Rocky Balboa,” Sebastian sfoggiò un sorrisetto divertito. “Molto sexy. Ma non credo che ti sta dando quello che vorresti.”

E tu cosa ne sai di quello che voglio io?” Blaine tentò di allontanarsi, ma Sebastian semplicemente lo seguì.

Come Alfa è mio dovere saperlo. E poi, chiunque potrebbe fare due più due e dire che sei completamente stressato.”

Certo che lo sono,” ribattè infastidito, “Ultimamente la mia vita è stata un po’ incasinata.”

Esattamente, motivo per cui devi rilasciare un po’ di tensione.” Sebastian riuscì a bloccare Blaine contro il muro, ma mantenendo abbastanza spazio per farlo sgusciare via se avesse voluto, anche se l’idea di scappare non era esattamente al centro dei suoi pensieri in quel momento. Riusciva a focalizzarsi soltanto sull’odore di Sebastian e sul calore del suo corpo.

Ora, i lupi hanno diverse piacevoli opzioni per sfogarsi,” Sebastian allungò la mano e con un dito tracciò delicatamente tutto il collo di Blaine. “La prima è di trasformarsi in lupo e andare a caccia. Purtroppo non puoi trasformarti a piacimento, quindi non lo possiamo fare.”

La sua mano continuò più in basso, fino a quando il suo palmo non si fermò proprio all’altezza del suo cuore, che stava pulsando freneticamente.

Un’altra è di fare un po’ di esercizio fisico, cosa che stai già facendo. Ma non ti sta portando da nessuna parte vero?”

Blaine lo guardò in silenzio, sapeva già quale fosse la terza opzione, ma non era certo di essere pronto per quella.

Infine, e questa è quella che mi piace più di tutte: ti faccio venire così tante volte da farti dimenticare il tuo stesso nome.”

Nonostante se lo aspettasse fu molto difficile tenere a bada la sua mente, o l'essere in grado di formulare una risposta verbale, ma Blaine era molto determinato a non dargliela vinta facilmente.

E’ una cosa che proponi a tutti i membri del tuo Branco?” Sussurrò. Una parte di lui si domandò se Sebastian usasse spesso la tattica “Sono Alfa e so tutto io” per entrare dentro ai pantaloni di qualcuno.

Sì, se necessario,” disse il ragazzo con semplicità.

Sul serio?”

Sul serio,” si fece più vicino e Blaine potè sentire il suo respiro caldo sulle sue labbra. “I lupi sono animali molto istintivi, anche a livello sessuale. Facciamo sesso tanto quanto cacciamo o combattiamo. Non è insolito per noi usarlo come metodo per rilassarsi.”

L’offerta era allettante e strana allo stesso tempo. Per Blaine il relax era una cosa tipo le patatine fritte o guardare i suoi film preferiti, non di certo fare sesso con un ragazzo incredibilmente attraente.

Credo che mi stia bene,” mormorò, ma c’era una debole protesta. I suoi occhi erano completamente incatenati a quelli di Sebastian che in quel momento avevano assunto una sfumatura di verde scuro. Era completamente bloccato, incapace perfino di escogitare un tentativo per scappare via; c’era qualcosa nel potere che Sebastian esercitava su di lui, che era quasi primitiva. Era in trappola, ma non provava paura, nè repulsione, in realtà, il lupo dentro di lui lo stava incitando con forza, moriva dalla voglia di sottomettersi completamente all’Alfa.

Sei sicuro?” Sebastian posizionò la sua mano accanto alla testa di Blaine togliendogli ogni possibilità di fuga.

Uhm... Non…” Blaine tentò di riorganizzare i pensieri, ma il suo corpo era completamente pervaso da un calore che gli stava facendo girare la testa.

Potrei farti sentire molto bene Blaine,” Sebastian accarezzò il collo di Blaine con il naso, respirando profondamente il suo odore. “Non ti va?”

Blaine tremò per i brividi causati da quel corpo caldo sempre più vicino al suo. Erano passati anni da quando era stato così in intimità con una persona. Non si era mai permesso il piacere di un contatto fisico con qualcuno, per paura di ferirlo, ma con Sebastian era diverso. Con Sebastian era al sicuro, gli aveva detto che si sarebbe preso cura di lui e lui si fidava.

Perchè non ti lasci andare Blaine?” Bisbigliò il ragazzo contro il suo orecchio, prima di mordicchiargli dolcemente il lobo.

Di fronte a quella sensazione Blaine sentì le ginocchia cedere, ma le braccia di Sebastian immediatamente si posizionarono sui suoi fianchi tenendolo fermo. Non ebbe nemmeno il tempo di raccogliere le idee che le labbra di Sebastian si scontrarono contro le sue in un bacio passionale. Non era per niente come si era immaginato un primo bacio, pieno di innocenza e dolcezza, era desideroso e violento. Sebastian morse con forza il suo labbro inferiore facendolo ansimare dal piacere, e non perdendo altro tempo, fece scivolare la sua lingua dentro la bocca di Blaine, ingaggiando una sorta di sfida per chi ottenesse il controllo. Blaine cedette senza rimorsi e si arrese completamente tra le sue braccia, afferrò i bicipiti di Sebastian in una morsa quasi dolorosa, ma l’Alfa non sembrava lamentarsene.

Dio, hai un sapore meraviglioso,” gemette Sebastian quando finalmente si staccarono.

Anche tu,” affermò Blaine, perchè, sinceramente, poteva anche diventare dipendente da quel ragazzo.

Non ti devi trattenere con me,” Sebastian tracciò una scia di baci lungo tutta la sua mascella, “Voglio che tu mi dia tutto quello che hai.”

Di fronte a quelle parole Blaine non riuscì a trattenere un gemito, e tutto ciò che poté fare in risposta fu avvicinarsi ancora di più a Sebastian. A quanto pareva, era esattamente la reazione voluta dall’Alfa, che si avvicinò a Blaine per un altro bacio, ma quella volta una delle sue mani scivolò tra i loro corpi. Blaine a malapena la notò fino a quando non sentì una forte pressione contro la sua crescente eccitazione.

Sì,” mormorò Blaine in preda al piacere.

I suoi fianchi si mossero in avanti per guadagnare qualcosa di più di una deliziosa frizione, percependo il sangue pulsare intensamente ad ogni tocco. Voleva soltanto sentire ogni centimetro del corpo di Sebastian contro il suo, preferibilmente senza vestiti tra di loro. Sebastian d’altro canto stava già trasformando quella fantasia in realtà quando la sua mano scese lungo i pantaloni di Blaine con l’intenzione di sfilarli.

Erano così vicini, che il fato decise di intervenire sul loro piccolo momento di passione, spegnendolo brutalmente grazie alla fredda mano della realtà.

C’è qualcuno qui?”

Sentirono una voce roca da lontano, e poi improvvisamente la porta della palestra si aprì di scatto.

Blaine ebbe a malapena il tempo di reagire che Sebastian era già scomparso, prima che l’inserviente voltasse l’angolo e notasse la sua presenza.

Ho detto c’è qualcuno... va tutto bene figliolo?”

Poteva solo immaginare quale fosse il suo aspetto. La sua belle aveva un colorito rosa pallido, le sue pupille erano dilatate dalla lussuria, fino a diventare quasi del tutto nere, il suo corpo emanava lunghi e ansimanti respiri mentre cercava di calmarsi. Probabilmente, era la definizione vivente di un ragazzo terribilmente eccitato.

Sì, sì, certo.” La voce di Blaine era rauca, e lui tentò di rendere il suo tono relativamente normale, “Ho solo fatto più tardi del solito con il mio allenamento.”

L’inserviente brizzolato gli rivolse un’occhiata scettica.

Sono quasi le dieci figliolo,” commentò, “Dovresti essere già nel tuo dormitorio.”

Ha completamente ragione,” si sforzò di fare un sorriso, “Ci vado subito.”

Raccolse velocemente il suo borsone, volò via da quella stanza, corse a tutta velocità fino al suo dormitorio, richiuse la porta con un tonfo e si accasciò contro il suo legno solido. Nonostante Sebastian non avesse mantenuto la promessa di farlo venire fino a quando non si fosse scordato del suo nome, Blaine si sentiva molto meglio rispetto a prima. Forse non lo avrebbe mai ammesso a Sebastian, o si sarebbe trovato in una posizione molto scomoda.

Ma forse non era poi una cosa così negativa.

La suoneria del suo cellulare interruppe la scia dei suoi pensieri. Tuttavia, il messaggio che lesse non calmò affatto il suo stato eccitato e preoccupato.

 

Che peccato Killer, stanotte hanno negato a tutti e due un po’ di sano divertimento. Quanto meno ti ho fornito del materiale eccellente su cui sfogarti. Ci vediamo domani nel bosco dopo la scuola. Sogni d’oro.

PS: Stanotte quando sarò solo penserò a te. I versi che fai sono assolutamente peccaminosi.

 

 

 


We're back! scusate per la settimana di hiatus, avremmo dovuto avvisarvi, forse? Ad ogni modo sentite libere di mandare un mp a me o a ilaria per sapere a che punto è la traduzione. L'autrice al momento si è presa un periodo di pausa ma con la promessa di non abbandonare la storia... per quanto ci riguarda abbiamo ancora tanti capitoli pronti da tradurre quindi non ci preoccupiamo, speriamo solo che Amy riprenda a scrivere presto! E niente, come al solito se non vi piace la traduzione o non vi torna qualcosa sentite libere di farcelo notare. Grazie a chi sta seguendo questa storia e a chi l'adora come noi :D a lunedì prossimo!

Fra&Ila

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Capitolo 5
*** #5 ***




Wolf Like Me

 

Sebastian era seduto in attesa di Blaine al loro solito posto, nei boschi dietro la Dalton. Capì dal suono lontano della campanella che le lezioni era terminata per la giornata e ciò significava che, in quel momento, Blaine si stava facendo strada dal campo sportivo per raggiungerlo. Aveva dieci minuti buoni prima che arrivasse, dieci minuti di cui aveva bisogno per pianificare la sua strategia.

Aveva capito di dover cambiare il suo approccio quando la cosa aveva iniziato a riguardare Blaine. Dopo l'incidente della luna piena e i tentativi di corteggiamento di Jeremiah, era diventato palese che Blaine necessitasse della protezione che solo un Branco poteva dargli. Un'ulteriore interazione con altri lupi sarebbe stato un importante vantaggio nel suo addestramento. Una volta aveva detto a Blaine che lo vedeva come un bambino rispetto gli standard da lupo mannaro, visto che non aveva controllo del suo lupo, non sapeva come rapportarsi con gli altri licantropi o come comportarsi all'interno di Branco. Il suo modo di vivere era tutto ciò che Sebastian non aveva mai visto in un lupo: Blaine era esitante, riluttante al contatto fisico, razionalizzava le situazioni invece di farsi coraggio. Possedeva sicuramente molte qualità ammirevoli, ma questi problemi avrebbero continuato a ostacolarlo con l'avanzare dell'età, specialmente se Blaine avesse deciso di volersi prendere un compagno in futuro; per la sua futura felicità e sicurezza, aveva bisogno di unirsi a un Branco.

La questione era: come raggiungere tale obiettivo?

Sebastian sollevò la testa quando udì Blaine farsi strada tra i boschi. Sospirò frustrato e divertito, Blaine non aveva assolutamente il senso della segretezza, avrebbe potuto sentirlo canticchiando felice tra sé e sé.

Sebastian?” gridò Blaine.

Sebastian non impedì a un sorriso compiaciuto di stendere le sue labbra, sentendo quanto Blaine fosse eccitato. Era difficile credere che solo due settimane prima aveva sospettato che Blaine avesse potuto essere un assassino, mentre il ragazzo non aveva mai diffidato di lui o avuto qualche dubbio.

Ora, entrambi si incontravano ogni volta che potevano per stare semplicemente l'uno con l'altro. All'inizio, era apparentemente per assicurarsi che l'odore di Sebastian rimanesse su Blaine, ma quella non era tutta la verità.

Sebastian voleva stare vicino a Blaine. Dopo il loro incontro nella palestra della Dalton la settimana prima, l'intera dinamica della loro relazione era andata in una nuova direzione. Era sempre stato fisicamente attratto da Blaine, ma adesso non riusciva a smettere di pensare a lui: voleva sapere ogni dettaglio della sua vita, persino le cose noiose come i suoi compiti a casa o cosa avesse mangiato a pranzo; il desiderio di rassicurarsi che Blaine fosse al sicuro e felice consumava i suoi pensieri. Sebastian non si era mai sentito in quel modo per nessuno in tutta la sua vita. Se fosse stato furbo, avrebbe mollato la presa in modo da dare a lui e a Blaine dello spazio, dato che di certo possedeva abbastanza controllo per annullare la sua brama di stare con Blaine. Ma non era mai stato il tipo di persona che si nega ciò che desidera di più.

Sono qui sopra,” gridò a Blaine. Un lampo di blu scuro e rosso tra gli alberi catturò la sua attenzione. Blaine corse fino da lui, cambiando leggermente percorso in mezzo agli alberi.

Scusa, sono in ritardo,” disse tra respiri faticosi, senza dubbio dovuti al fatto di essersi sforzato. Sebastian si concesse di osservare l'aspetto di Blaine: era vestito in modo formale con l'uniforme della sua scuola, ma era leggermente disordinato. Il gel sui suoi capelli stava perdendo la propria presa dopo un'intera giornata e ciò aveva permesso ad alcuni ricci ribelli di curvarsi e di rovinare il suo stile da casco perfettamente liscio. Le sue guance erano leggermente rosse a causa della corsa e le sue labbra erano dischiuse, lasciandogli fare dei respiri profondi. C'era una piccola goccia splendente di sudore sulla pelle sopra il collo della sua camicia, che rendeva il profumo naturale di Blaine ancora più intenso. Era certamente una vista ben gradita.

Cosa stai fissando?” Blaine spostò la testa di lato, come se fosse stato un adorabile cucciolo confuso.

Te,” disse Sebastian in modo brusco.

Gli occhi di Blaine saettarono lontani nervosi, e una mano andò inconsciamente a mettere in ordine i capelli.

Avrei dovuto probabilmente darmi una ripulita prima di venire qui.”

Penso che tu stia meglio quando non sei perfettamente in ordine.”

Blaine alzò gli occhi al cielo e rise tra sé e sé. Sebastian si chiese quando Blaine avrebbe capito che ogni complimento che gli faceva non era uno scherzo spensierato ma la semplice verità.

Cosa vuoi fare oggi?” domandò Blaine mentre gettava per terra la sua tracolla.

Veramente, ho una proposta per te,” Sebastian diede un colpetto allo spazio accanto a lui sul tronco.

Blaine gli si avvicinò immediatamente per prendere il posto che gli era stato offerto. Era stata una semplice richiesta, ma una fiammata di orgoglio si diffuse in Sebastian vedendo quanto l'altro ragazzo lo seguisse bene ormai; dovette trattenersi dall'elogiare apertamente Blaine per quel motivo.

Quale?” incitò Blaine.

Voglio che tu trascorra il fine settimana con il mio Branco.”

Gli occhi dorati di Blaine si spalancarono dalla sorpresa.

Sei sicuro? Voglio dire, io e te ci conosciamo da un po' e non mi hai mai chiesto di incontrarli prima d'ora. Ma penso che fosse dovuto al fatto che pensavi fossi un assassino...”

Blaine,” Sebastian interruppe con decisione il suo vaneggiamento. “Rallenta.”

Scusami,” Blaine prese un bel respiro prima di ricominciare. “Pensavo semplicemente che tu non volessi che li incontrassi.”

E per un periodo è stato così, vero,” affermò Sebastian. “L'ho fatto per il nostro stesso bene, ma adesso penso che sia giunto il momento che tu li conosca.”

Blaine si spostò dal suo fianco in modo inquieto, a causa del nervosismo e del disagio che provava. Sebastian si concentrò nel proiettare un'energia calma e salda per farlo diventare più quieto, ma non era esattamente una cosa semplice. Se Blaine fosse stato uno dei componenti del suo Branco, non avrebbe avuto nessun problema nel farlo.

E se non piaccio loro?” domandò Blaine.

Non capisco come tu non possa piacere a qualcuno. Tu mi piaci e non sono il tipo che si lascia facilmente conquistare.”

Si, ma tu mi conosci, e loro no,” si oppose Blaine.

Ed è proprio per questo che voglio che tu li incontri.”

Sebastian fece un gran sorriso trionfante mentre Blaine tentava di trovare un argomento per contraddirlo.

Sapeva che niente di tutto ciò sarebbe stato semplice per Blaine. L'intera situazione era una delle più difficili in cui Sebastian si fosse mai ritrovato. Molti Randagi sceglievano di lasciare il loro Branco, preferendo trascorrere la loro esistenza come lupi solitari. Raramente i Randagi prendevano un compagno, questo significava che Sebastian non aveva esempi a cui riferirsi per un lupo mannaro cresciuto come un Randagio fin dalla nascita. In più, c'era il fatto che Blaine avesse un padre umano, cosa che non era accettabile. Sebastian non aveva la minima idea di cosa fare o cosa la madre di Blaine stesse pensando: era sacrilego concedere a un umano la posizione di maggior potere rispetto un licantropo. I Branchi di lupi mannari erano strutturati come una gerarchia composta da omega, beta e alfa, ma gli umani erano considerati inferiori ai lupi. L'allevamento e l'educazione non ortodossa di Blaine avrebbe potuto non renderlo adatto ad essere membro di un Branco.

Ad ogni modo, Sebastian non riusciva ad esprimere quanto maledettamente volesse Blaine parte del suo gruppo.

Doveva ancora dirlo ad alta voce, ma Sebastian lo pensava, persino la reazione insicura di Blaine alla richiesta di conoscere il suo Branco glielo aveva dimostrato. Se Blaine non avesse avuto interesse nell'unirsi a un gruppo di lupi, avrebbe detto no sin dall'inizio. Sapeva che anche Blaine desiderava far parte di un Branco. Il Branco era tutto per un licantropo, il Branco era casa, salvezza, protezione, famiglia, felicità e sicurezza, era il passato e il futuro tessuti assieme. Era quella la ragione per cui c'erano così pochi Randagi, perché non avere un Branco significava non avere nulla, essere nulla. Blaine non lo capiva perché non l'aveva mai provato prima, ma presto l'avrebbe fatto. Sebastian era deciso a farlo accadere.

Suppongo che sarà interessante incontrare altri lupi,” ammise Blaine.

Lo farai allora?” Sebastian voleva essere sicuro di avere una risposta certa da parte di Blaine.

Sì,” rispose con un piccolo sorriso.

Ti prometto che ti divertirai,” lo rassicurò Sebastian.

Blaine aprì la bocca per replicare ma la chiuse immediatamente quando Sebastian sporse in avanti la propria mano. Cominciò delicatamente a far scorrere le dita tra i riccioli liberi di Blaine, i quali si erano leggermente induriti a causa del gel per capelli. Se Blaine avesse portato con sé qualsiasi tipo di prodotto per capelli alla residenza quel weekend, glielo avrebbe bruciato di persona: si era scocciato di quei boccoli intrappolati, dal momento che adorava i capelli di Blaine.

Le sue dita scesero giù a tracciare la linea della mascella, fino alla pelle morbida sotto il mento. Blaine non si scostò, anzi si appoggiò a lui e Sebastian fece un sorriso soddisfatto, compiaciuto dell'effetto che aveva sul ragazzo. Dopo un mese in cui Blaine era stato incostante e si ritraeva ad ogni possibilità di contatto, Sebastian era finalmente riuscito ad abbattere quella barriera, facendogli abbassare la guardia nei suoi confronti.

Sebastian finì con il far combaciare il palmo della mano con la guancia di Blaine. Lui disse qualcosa in modo confuso ma soddisfatto quando percepì lo sfregare del pollice di Sebastian sul suo zigomo. Era un ragazzo strano ma bellissimo, e Sebastian aveva tutte le intenzioni di renderlo qualcuno che gli appartenesse. In che modo, non lo aveva ancora deciso del tutto. Se tutto fosse andato bene, quel week end gli avrebbe dato una risposta.

 

 

Blaine trascorse i successivi tre giorni in impaziente attesa, temendo il weekend in arrivo.

Voleva conoscere tantissimo gli altri licantropi ma temeva di non piacere loro o, peggio, che loro non si fidassero di lui. E se avesse fatto una brutta impressione e il Branco avesse convinto Sebastian che non potevano più frequentarsi? Non avrebbe sopportato di stare lontano dall'Alfa, non ora che stava iniziando a sentire la pressione dell'intera situazione. Non sapeva come dirlo, ma aveva la sensazione che quel fine settimana avrebbe definito il resto della sua vita.

Quando Sebastian lo passò a prendere dopo scuola il venerdì, Blaine a malapena gli disse qualche parola e rimase in silenzio per tutta la durata del viaggio.

Nervoso?”

Blaine, che era stato intento a studiare il paesaggio di sfuggita fuori dal finestrino, si voltò verso Sebastian.

Forse un pochino,” riconobbe con un timido sorriso.

Non preoccuparti troppo,” disse Sebastian con sicurezza.

Siamo quasi arrivati?” Non voleva davvero che la conversazione si soffermasse sulle sue paure e sulle sue preoccupazioni. “Siamo almeno ancora in Ohio?”

Sì,” replicò Sebastian divertito. “Noi lupi mannari tendiamo ad amare lo stare in mezzo al nulla. Limita le probabilità che sopraggiungano esseri umani.”

E' così che vivono tutti i lupi?” chiese Blaine. “Lontano dagli esseri umani?”

Dipende,” pensò meditabondo Sebastian. “E' tutta una questione di essere abili nel mantenere segrete le nostre vere identità, è l'unico modo di assicurare la sopravvivenza della nostra specie.”

Hai detto che questa vostra tenuta è un posto che frequentate,” affermò Blaine. “Quindi, dove vivete di solito?”

Sebastian esitò per un minuto prima di rispondergli. “Viviamo in una grande città, è tutto ciò che posso dirti, per adesso.”

Una grande città? Pensavo che voleste stare lontano dagli umani.”

E' più facile nasconderti in una città grande che in una piccola. Qualsiasi cosa fuori dall'ordinario viene immediatamente notata in un luogo come Lima.”

E allora perché siete qui?” domandò Blaine.

Perchè una città può essere opprimente per un lupo. Hai possibilità limitate le trasformazioni ed è nella nostra natura voler stare all'aria aperta. Comunque, il Branco in cui sono nato opera in città a causa delle circostanze.”

Quali circostanze?” pressò Blaine, era diventato molto intrigato dalla cosa.

Sei sicuro di non essere un gatto mammone?” Sebastian gli fece un largo sorriso affascinante. “Sei molto curioso.”

E tu sei evasivo,” affermò Blaine frustrato.

Più che altro, provo ad andarci un po' piano,” Sebastian si strinse nelle spalle. “La verità è che non posso dirti di più.”

Perchè non faccio parte del Branco,” accettò Blaine.

Sì, ma questa cosa potrebbe cambiare.”

Blaine voleva chiedere di più riguardo a ciò che Sebastian aveva inteso, ma si bloccò quando il ragazzo indicò la strada in terra battuta.

Eccola,” annunciò con orgoglio.

Blaine vide qualcosa spuntare dal denso fogliame della foresta circostante e riuscì a scorgere una enorme struttura bianca. Più avanzavano, più Blaine capiva quanto fosse grande l'edificio che aveva davanti; non era una semplice casa, ma una gigantesca dimora, non riusciva a credere che una costruzione di quelle dimensioni e con una architettura unica nel suo genere fosse nel bel mezzo del nulla.

Cavolo,” sibilò impressionato. “E' praticamente stupenda.”

Devo concordare con te,” Sebastian parcheggiò la macchina su un esteso viale composto da ciottoli. “E' una delle strutture più grandi che il Branco possiede. Veniamo raramente qui, perché è nel bel mezzo dell'Ohio e nessuno di solito ha desiderio di venire qui.”

Una delle strutture?” Blaine spostò lo sguardo dalla costruzione per fissare Sebastian. “Dove sono le altre?”

Sebastian gli fece un piccolo sorriso dettato dall'esperienza.

Fammi indovinare,” affermò Blaine inespressivo. “Non puoi dirmelo.”

A volte mi dimentico quanto tu sia intelligente, Killer,” sogghignò Sebastian. “Di solito vengo distratto dal tuo meraviglioso aspetto.”

Blaine lo guardò a bocca aperta mentre arrossiva fino alla punta dei piedi. Sebastian ammiccò giocosamente verso di lui prima di uscire dalla macchina e far cenno a Blaine di seguirlo. All'aperto, Blaine poteva finalmente guardare attentamente l'impressionante struttura avanti a lui: era stata costruita in stile Tudor con un tetto triangolare con delle guglie conficcate qua e là, mattoni erosi di color bianco, e alte finestre. La tenuta aveva quasi l'aspetto di un cottage di campagna, nonostante la sua enorme mole.

Andiamo?” Sebastian gli camminò vicino, spingendolo con le spalle. “O preferisci piuttosto fissare la casa stupefatto?”

Blaine borbottò qualcosa irritato a mezza voce, ma seguì con obbedienza Sebastian in casa. L'interno era ugualmente impressionante, solo dalla parte frontale della casa, Blaine avrebbe potuto già capire che le stanze erano spaziose e con soffitti alti. I pavimenti erano in quercia lucidata e i muri erano di un bianco immacolato, circondati da un legno più scuro. Non c'era bisogno di un impianto per la luce durante il giorno, dato che le alte finestre illuminavano le stanze con la luce naturale del sole.

Ti piace?” Sebastian non avrebbe nemmeno avuto bisogno di domandarlo visto che Blaine stava fissando ogni dettaglio con un'espressione stupefatta dipinta sul viso.

E' fantastica,” dichiarò Blaine prontamente.

Vuoi fare un giro? O forse-”

Qualsiasi opzione fosse stata, Blaine non l'avrebbe mai ascoltata, perché il suono di passi che scendevano scale li interruppe. Non ci fu tempo per Sebastian di fare le presentazioni visto che tre persone irruppero nella sala e li circondarono. Blaine osservò affascinato i tre giovani mentre ognuno di loro combatteva per ottenere l'attenzione dell'alfa.

Sebastian! Sei tornato!”

Dove sei stato stamattina? Gli altri Alfa sono usciti un'ora fa.”

Penso che tu debba parlare a Lord Tubblington. Fuma di nuovo.”

Datevi una calmata tutti quanti,” comandò Sebastian quando, dopo cinque minuti, nessuno di loro aveva mostrato segni di cedimento. “Qui c'è qualcuno che voglio conosciate.”

Blaine si ghiacciò sul posto quando tre paia di occhi si spostarono per fissarlo.

Questo è Blaine, il Rand-, voglio dire il licantropo con cui sto passando del tempo assieme.”

Ciao,” Blaine salutò con un piccolo cenno della mano.

Blaine, questi tre sono i lupi beta del Branco.”

Blaine fissò i licantropi con improvviso interesse. Da quando Sebastian lo aveva definito beta, era stato curioso di vedere come erano gli altri della sua specie. Fu sollevato nel constatare che avevano un aspetto pressoché normale e non erano impauriti dall'essere chiassosi con un Alfa nei dintorni.

Una parte di lui era preoccupata che essere un beta avrebbe significato essere tranquillo e sottomesso agli Alfa per tutto il tempo.

E' più piccolo di quello che pensavo fosse,” dichiarò a cuor leggero una ragazza con grandi occhi marroni e lunghi capelli color castano scuro. Guardò Blaine con sospetto, e la cosa lo fece sentire a disagio.

Eppure è più alto di te.” Sebastian le tirò i capelli per scherzo, ma le indirizzò uno sguardo severo che fece perdere alla ragazza la sua posizione offensiva. “Lei è Rachel Berry,” la presentò Sebastian. “Ti abituerai al fatto che fin troppo spesso esprima le sue opinioni ad alta voce.”

Qui invece c'è Jeff,” Blaine si girò per guardare un ragazzo dall'aspetto amichevole con capelli biondo chiaro. “E' il più gentile e il più di compagnia dei miei beta. Infine, Brittany.”

Hai mai convinto un gatto a smettere di fumare prima d'ora?” Una ragazza con lunghi capelli biondi saltellò al suo fianco.

Non che io mi ricordi,” rispose Blaine incerto. I suoi grandi occhi blu sembravano sinceri, ma non sapeva se stesse scherzando con lui o meno.

Posso dirti dalla tua aura che sei una persona degna di fiducia,” annuì Brittany a se stessa. “Penso che Lord Tubbington ti ascolterà.”

Non lo so questo-”

Il resto della frase di Blaine venne interrotto quando la ragazza lo prese per mano e iniziò a trascinarlo via.

Ti rubo il tuo Blaine,” urlò verso Sebastian, attonito.

Promettimi che me lo riporterai intero,” rispose l'alfa in un tono che era seccato ma con un accenno di serietà.

Ce ne assicureremo,” lo rassicurò Jeff mentre tutti i beta uscivano dalla stanza.

Una sensazione di calore iniziò a diffondersi nel petto di Blaine quando i beta lo inclusero tra loro. Era cresciuto con l'idea di evitare intenzionalmente le persone, ed era abituato agli altri che lo rifiutavano, mai prima d'allora era stato accettato così prontamente. Eppure, una parte di lui si sentì quasi abbandonata per come Sebastian lo aveva lasciato andare così facilmente. Blaine lanciò un ultimo sguardo verso l'alfa, che stava in piedi in mezzo alla sala a osservare la loro ritirata. C'era un espressione d'orgoglio sul suo viso che fece trattenere a Blaine ogni protesta; doveva ricordarsi che quel weekend riguardava l'imparare lo stare assieme agli altri lupi. Se vederlo trascorrere del tempo con gli altri beta rendeva Sebastian felice, allora Blaine l'avrebbe fatto con gioia.

Sperava solamente che sarebbe stato facile anche incontrare gli altri Alfa.

 

 

Non posso credere che tu abbia permesso una cosa del genere, Sebastian!”

Santana ringhiò verso il suo Alfa, impassibile, il quale a malapena aveva battuto ciglio quando lei aveva iniziato a urlargli contro.

Ti avevo detto che pensavo di portarlo qui,” rispose tranquillo Sebastian.

Sì,” concordò Quinn. “Ma ti sei dimenticato di dirci quando.”

Adesso,” Sebastian fece spallucce.

Non fare lo splendido,” disse bruscamente Santana. “Lo hai lasciato solo con gli altri beta. E se ferisse Brittany?”

Non lo farà,” replicò con fermezza Sebastian.

Senza offesa, Sebastian ma tu stesso hai detto che era fuori controllo,” prese la parola Puck.

Solo se si sente minacciato,” si oppose lui. “Una volta conosciuto, capirete quanto vi state sbagliando. Vedrete che Blaine non costituisce minaccia.”

Conosciamolo allora,” sorrise con delicatezza Quinn. “Devo ammettete che sono piuttosto desiderosa di capire cosa ha di speciale.”

Ho già mandato Nick a prenderlo,” Sebastian li rassicurò.

I quattro Alfa rimasero in silenzio e in attesa, fino a quando il suono di passi raggiunse le loro orecchie iper-sensibili. Ognuno di loro, ad eccezione di Sebstian, si irrigidì, come se si preparassero ad una battaglia. Sebastian sorrise tra sé e sé, sapendo che Blaine non sarebbe stato come se l'erano immaginato. Non dava loro torto completamente, dato che Blaine era stato sospettato di aver commesso un omicidio e, a dirla tutta, Blaine aveva ucciso qualcuno, ma solo perché era stato aggredito e non perché era un mostro assetato di sangue.

La porta che dava sul salotto scricchiolò leggermente aprendosi, echeggiando pesantemente nella sala avvolta nel silenzio. Apparve il volto tranquillo di Nick, il quale faceva segno alla persona dietro di lui di entrare per primo. Pochi secondi dopo, un Blaine a disagio si fece lentamente strada nella stanza. Il suo sguardo color nocciola, spalancato, si diffuse su ogni Alfa, i quali lo osservavano con sospetto. Alla fine, gli occhi di Blaine incontrarono quelli di Sebastian, cercando di capire cosa voleva che facesse.

Ragazzi, questo é Blaine,” lo presentò Sebastian.

Ciao,” Blaine inclinò educatamente la sua testa. “E' un piacere potervi incontrare.”

Nessuno degli Alfa rispose, tranne Puck, che gettò all'indietro la testa, ridendo forte.

Hai vinto, Sebasian,” disse Puck tra le risate. “Certamente non sembra un killer.”

L'abito non fa il monaco,” dichiarò acidamente Santana, anche se mancò della sua solita malignità.

Santana, penso che abbiamo perso questa discussione,” Quinn fece uno dei suoi rari mezzi sorrisi.

Blaine osservò l'intero scambio di battute con un misto tra confusione e offesa. Sebastian alzò gli occhi al cielo per fargli capire di non prenderli sul serio, dopodiché gli fece segno di avvicinarsi.

Lascia che ti presenti ai miei Alfa,” disse Sebastian una volta che Blaine fu al suo fianco. Non sfuggì a nessuno come Blaine stesse leggermente dietro Sebastian, come se cercasse protezione da quei lupi sconosciuti.

Quei due sono Santana e Puck,” Sebastian si voltò per fare un sorriso a Blaine. “Questa è Quinn, il mio braccio destro e la mia amica più di vecchia data.”

Blaine si spostò in modo imbarazzato sotto lo sguardo calcolatore della bellissima ragazza bionda. Sebastian aveva spesso nominato Quinn e sapeva che la sua opinione contava per lui, era un dato di fatto che Blaine non avesse idea di che impressione le avrebbe fatto. I tratti del suo viso rimasero indecifrabili.

E' un piacere conoscerti,” annuì verso di lei. “Sebastian mi ha parlato tanto di te.”

Belle cose, spero,” rispose Quinn impassibile.

Penso che tu sia l'unica di cui dica cose belle.”

Non è vero,” rivelò Sebastian. “Racconto cose belle solo di persone che se lo sono guadagnato.”

Che sono pochissime,” Blaine alzò un sopracciglio verso Sebastian.

Mi piace,” rifletté Quinn. “Ti ha inquadrato.”

Nessuno mi ha inquadrato,” Sebastian disse scherzosamente e fece scontrare le spalle contro quelle di Blaine.

Blaine non sapeva cosa ricavare da quello strano scambio di battute. I lupi, nonostante fossero molto diversi l'uno dall'altro, sembravano molto legati. Si domandava se avevano mai notato quanto il loro umore mutasse e quanto influenzasse quello degli altri; era una dinamica estranea da osservare, ma era quella che attirava Blaine in modo strano. Ebbe poco tempo per lasciar perdere quel pensiero prima che i beta irrompessero nella stanza.

Avete finito allora?” si lamentò Jeff mentre si lasciava circondare dalle braccia Nick. “Andiamo a correre stanotte o no?”

Sì,” annuì Sebastian. “E' da un po' che non cacciamo come Branco.”

Eccellente. Ho bisogno di stiracchiarmi le gambe,” disse Rachel nel frattempo che si rannicchiò al fianco di Quinn. “Se non teniamo un programma, il mio lupo interiore si scombussola tutto.”

Penso che esista una pillola per questo,” considerò Brittany.

Basta con le chiacchiere da donna,” abbaiò Puck. “Voglio uccidere qualcosa.”

Il Branco rise in accordo e tutti iniziarono a spostarsi nel retro della casa. Blaine si ritrovò avvolto nel desiderio e nell'intensa energia che crepitava nell'aria. Nonostante probabilmente non si sarebbe unito alla cosa, visto che la sua trasformazione era appena accaduta durante la luna piena, Blaine sentiva chiaramente l'emozione che tutti stavano trasmettendo.

Aspettate,” urlò una voce. “Abbiamo un'importante questione da risolvere prima.”

Il gruppo esitò nel muoversi mentre Santana rimase al centro della stanza con le braccia incrociate al petto.

Cosa c'è, Santana?”

Blaine aveva notato che il tono di Sebastian, nonostante fosse leggero, conteneva una punta di forza nascosta. Guardò il tutto con apprensione, mentre la postura di Sebastian diventava dritta e tesa, con la mascella leggermente irrigidita.

Cosa ne dite del fatto che stiamo permettendo a un Randagio di cacciare con il Branco?” disse bruscamente Santana.

E' davvero importante?” mugolò Puck irritato.

Concordo,” aggiunse Quinn immediatamente. “Di certo, possiamo fare un'eccezione speciale per Blaine.”

L'ultima volta che ho controllato, non facciamo eccezioni speciali,” si mise a discutere Santana. “Deve guadagnarsi il suo posto qui.”

Santana,” parlò Sebastian quasi delicatamente, ma l'effetto che ebbe sul Branco fu istantaneo. Ogni membro si zittì e fissò il suo leader per vedere come avrebbe risolto la faccenda.

Blaine non ha avuto scelta nell'essere allevato come Randagio,” iniziò Sebastian, avvicinandosi lentamente a Santana. “Ha bisogno di imparare cosa vuol dire far parte di un Branco. E' ingiusto aspettarsi da lui delle cose che non capisce.”

Ad onor del vero, Santana non fece sfumare il suo sguardo sprezzante, ma i suoi occhi guizzarono verso il pavimento.

Voglio dire, è per la sicurezza del Branco,” tentò di spiegare. “E' una mina vagante e la responsabilità delle sue azioni non possono ricadere tra le leggi del nostro Branco.”

Sebastian si trascinò esitante davanti a lei con un'espressione pensierosa sul viso. Dopo aver pensato in silenzio alle sue parole per vari minuti, Sebastian prese la sua decisione.

Sono d'accordo.”

Santana spostò la testa in alto per fissarlo scioccata. Ovviamente, quella non era la risposta che si aspettava.

Davvero?” gli chiese come se pensasse che stesse giocando.

Sì,” replicò con semplicità Sebastian. “Nessuno di voi si sentirà completamente a suo agio con Blaine a meno che voi non sappiate come mi ha risposto. Comunque,” Sebastian si voltò nella direzione di Blaine, in piedi a osservarli. “In questo modo posso mettere Blaine sotto la mia protezione. Posso ufficialmente difenderlo dall'essere provocato da voi o da forze esterne.”

Blaine riuscì a sentire il proprio corpo andare in tilt mentre Sebastian gli si avvicinava. Occhi blu scuro che non stavano lasciando i suoi, il cuore che batteva rapidamente nel suo petto, paura ed eccitazione mescolate tra loro. Non capiva cosa stesse succedendo o cosa Sebastian avesse intenzione di fare, ma il suo lupo interiore sembrava essere entusiasta della cosa. Sebastian si fermò a pochi centimetri da lui; la sua presenza, il suo calore e il suo odore familiare fecero davvero dubitare Blaine delle sue capacità cognitive in quel momento.

Quando sono diventato l'Alfa leader, una delle mie prime decisioni è stata che il mio Branco si inginocchiasse davanti a me.” Blaine sollevò lo sguardo verso Sebastian, sapendo già dove volesse andare a parare, eppure si sentiva insicuro al riguardo.

Tramite l'atto, non solo mostrano la lealtà nei miei confronti, ma la fiducia che hanno verso di me come loro capo.” Sebastian si sporse per attorcigliare una delle sue mani attorno al collo di Blaine. Il familiare calore della sua pelle e il suo peso consistente resero Blaine certo e sicuro.

Ho bisogno che tu mi dia la tua fiducia,” mormorò basso Sebastian a Blaine. “Ho bisogno che tu ti sottometta a me.”

A quelle parole, Blaine sentì qualcosa dentro stringersi dolorosamente. Nel mese precedente, aveva sentito quella parola di continuo. Sottomettersi; una parola che era diventata un enorme fardello nella sua mente. Aveva un significato negativo che Blaine non voleva associare a se stesso; essere sottomesso voleva dire essere deboli e avere bisogno di qualcuno che ti controlli. Blaine poteva essere un beta e un Randagio, ma manteneva il suo orgoglio. Per la sua intera vita aveva concesso tutto ciò ai suoi genitori e alla loro volontà, ma adesso si era stancato della cosa. Odiava come Jeremiah lo avesse facilmente sopraffatto e non voleva più trovarsi in quella posizione.

Devo proprio?” supplicò quasi.

Sì,” rispose Sebastian con fermezza.

Davanti a tutti?” mormorò Blaine a bassa voce. Doversi inginocchiare davanti a Sebastian era già di per sé abbastanza orrendo senza avere un pubblico attorno; era imbarazzante pensare ad altre persone guardarlo compiere un atto del genere.

Sì,” Sebastian strofinò con delicatezza il collo di Blaine. “Hanno bisogno di vedere coi loro stessi occhi che riesci a seguire gli ordini dell'Alfa. E' l'unico modo in cui possono essere rassicurati dal fatto che tu non sia una minaccia.”

Blaine fu in difficoltà nel trovare una risposta. Oscillò tra il suo desiderio di sentirsi parte di qualcosa e il suo senso di indipendenza.

Blaine,” il tono di Sebastian divenne duro e gli girò la testa con forza per fissarlo negli occhi.

In ginocchio, adesso.”

Senza ulteriori domande o pensieri, Blaine si ritrovò inginocchiato. Una volta che fu sul pavimento e guardò verso un Sebastian soddisfatto, una sensazione di correttezza lo inondò: era quello il suo posto. Gli ricordò la prima volta che Sebastian lo aveva bloccato per terra per mostrargli che era un beta, si sentiva sicuro e protetto nello stare sotto l'ala di Sebastian, proprio come in quel momento. Il suo lupo interiore stava cantando di gioia e se avesse potuto parlare, Blaine immaginava che avrebbe scandito qualcosa come 'Sì. Prendi il controllo, rendimi tuo. Sarò bravo. Mi sottometterò. Solo, rendimi tuo.'

Quando Blaine allontanò i suoi occhi da quelli di Sebastian, gli fu permesso di alzarsi in piedi. Era stato l'atto finale del darsi a Sebastian, eppure non si sentiva disgustato da se stesso, ma liberato.

Soddisfatta?” chiese Sebastian a Santana.

Sì,” replicò lei acida. Era difficile da dire se fosse triste perché era uscita sconfitta dalla discussione o contenta che Blaine si fosse donato al suo Alfa.

Significa che possiamo finalmente andare?” brontolò Puck.

Sì,” Sebastian li mandò via con un cenno della mano e il Branco lasciò la stanza impaziente.

Blaine era sul punto di seguirlo, ma Sebastian gli prese il polso e glielo strinse in una morsa stretta. Blaine voltò la testa verso l'altro in attesa, ma l'Alfa, ormai il suo Alfa, non spiccicò parola.

Un brivido gli percorse il corpo per quel gesto, la schiena di Blaine si inarcò in avanti naturalmente per avvicinarsi al suo leader.

Sei stato bravissimo Blaine, sono fiero di te,” sussurrò Sebastian nel suo orecchio. “Comunque, sei bellissimo in ginocchio.”

Senza dire altro, Sebastian lo spinse via improvvisamente e si allontanò dalla stanza con passo sicuro. Blaine barcollò, avendo bisogno di un attimo per riconquistare contegno. Seguì velocemente Sebastian fuori, non volendo essere lasciato indietro.

Il gruppo era uscito dalle porte scorrevoli della cucina e poi fuori, su un terrazzo ben illuminato.

Blaine aveva avuto a malapena tempo di entrare nell'enorme foresta che si diffondeva a perdita d'occhio, prima di venire distratto dai membri del Branco che si spogliavano nudi. Li guardò a disagio senza riuscire a muovere muscolo.

Non si era mai ritenuto un puritano, ma non era mai stato attorno a persone che si denudavano in maniera così tranquilla. Mentre i membri del Branco si spogliavano, parlavano e scherzavano tra di loro, Blaine si spostò di lato. Un senso di estraneità lo colse mentre osservava quel gruppo di persone essere così apertamente a proprio agio l'una con le altre. Si poteva capire che stavano assieme da anni e che dividevano un legame che Blaine non aveva mai sperimentato. Aggiunto al fatto che non poteva nemmeno trasformarsi in lupo mannaro di sua volontà, tutto quello lo fece sentire ancora di più fuori posto.

Uno ad uno, i membri del Branco si trasformarono nella loro forma lupesca, un coro di ululati e latrati riempì la notte e ciò causò una fitta al petto a Blaine. Si accostò e tenne gli occhi lontano dal terreno. Sperava che nessuno notasse il fatto che non li avrebbe seguiti. Una volta che tutti se ne fossero andati, sarebbe tornato in casa e avrebbe atteso il loro ritorno sguazzando nell'invidia.

Preoccupato dai suoi pensieri, Blaine non notò lo scambio silenzioso tra Quinn e Sebastian. L'Alfa annuì in accordo al suo braccio destro prima di trasformarsi in lupo e condurre il Branco verso la notte.

Blaine?”

Blaine sollevò la testa, sorpreso di vedere Quinn ancora lì, ma allontanò subito lo sguardo quando si rese conto che era completamente nuda.

Non preoccuparti Blaine,” disse con dolcezza. “Non mi offendo se guardi.”

Scusa,” mormorò, anche se non aveva la minima idea per quale motivo si stesse scusando.

Sebastian mi ha detto che hai dei problemi nel trasformarti di tua volontà.”

Blaine poteva percepire il suo camminare leggiadro verso di lui e ben presto i suoi piccoli piedi entrarono nel suo campo visivo.

Sì,” disse concordando. “Non posso trasformarmi, a meno che non ci sia luna piena o non venga attaccato.”

Blaine, se posso permettermi,” la mano ingannevolmente delicata di Quinn lo raggiunse e gli bloccò il braccio. “Entrambe le circostanze richiedono una tua mancanza di controllo. Che sia data o dall'influenza della luna o dalle tue emozioni.”

Blaine si morse a sangue le labbra, mentre la vergogna gli faceva accartocciare lo stomaco. Era quasi imbarazzante come facilmente Quinn avesse capito i suoi problemi, forse non era in grado di nascondere le sue debolezze così bene come poi pensava.

Tu temi la mancanza di controllo, quindi temi l'essere un lupo.”

Questo te l'ha detto Sebastian?” sputò Blaine.

No,” Quinn sembrava quasi divertita. “Non ho bisogno di Sebastian per fare osservazioni da me.”

Mi è sempre stato insegnato ad avere paura dell'essere lupi. Che sono un pericolo non solo per me stesso, ma anche per gli altri.”

Per certi aspetti, capisco il perché,” concordò Quinn. “Ma non devi più avere paura. Sei sotto la protezione di Sebastian e per esteso di questo Branco. Se ti dovesse qualcosa accadere, ci saremo ad aiutarti.”

Ok,” aggiunse timidamente Blaine. “Grazie.”

Non devi ringraziarmi. E' questo ciò a cui serve il Branco. Ci proteggiamo e ci prendiamo cura l'uno dell'altro.”

Quinn spostò la mano e fece vari passi lontano da lui.

Voglio che provi a trasformarti, Blaine.

Ma come posso riuscirci?”

Innanzitutto, hai bisogno di toglierti i vestiti.”

Blaine riusciva a percepire il sorriso ammiccante nella sua voce e ciò gli ricordò Sebastian.

Dopodiché, concentrati su ciò che ami dell'essere lupo. Lo so che non hai molti ricordi felici associati a ciò che sei, ma ho bisogno che ti approcci alle tue trasformazioni con dei fotogrammi di te che lo vuoi sufficientemente da lasciarti andare.”

Ci proverò,” disse Blaine iniziando a sbottonarsi la camicia, poi si fermò. “Hai intenzione di andartene?”

Rimango,” Blaine sentì la sua voce dall'altra parte. “Nel caso tu abbia bisogno del mio aiuto. Prometto di non oggettivarti, ma sono un essere umano.”

Blaine arrossì, ma continuò a spogliarsi. Una volta completamente nudo, si concentrò sul chiarire i propri pensieri. Quinn aveva ragione sul fatto che avesse pochissime esperienze positive sull'essere lupo. L'unica cosa a cui poteva pensare era a quando si trasformò la notte di luna piena con Sebastian.

Sebastian. Solo pensare all'altro ragazzo gli rendeva la pelle infiammata e il respiro accelerato. Nonostante la conclusione di quella notte, stare con lui nelle loro forme da lupo era stato uno dei momenti più felici della sua vita. Voleva viverlo di nuovo, voleva stare con il suo alfa in ogni modo possibile. Ma se non fosse riuscito a trasformarsi? Avrebbe deluso Sebastian e Quinn? Forse per lui era ormai troppo tardi per imparare.

Svuota la mente,” la voce di Quinn lo consigliò. Prese un bel respiro, portò a galla i ricordi della notte della luna piena: come si era sentito nel correre per la prima volta in vita sua, l'odore compatto della foresta che l'aveva fatto sentire a casa, quanto aveva amato ruzzolarsi con Sebastian.

La pelle di Blaine divenne bollente e si sentì come se venisse trafitto da tanti piccoli aghi. Respirò affannosamente sia per la sorpresa che per il dolore, venendo colpito dalla forza del proprio corpo in trasformazione. Cadde in ginocchio mentre si contorceva ed entrava nella sua nuova forma.

Era un processo lungo e tortuoso ma, con grande sorpresa, fu in grado di gestirlo. Questa volta non aveva in sé una sensazione di terrore a ostacolarlo, questa volta non stava combattendo il cambiamento. Era eccitato all'idea di divenire la sua vera forma.

Alla fine del cambiamento, le zampe di Blaine erano deboli, ma comunque in grado di tenersi in piedi. Era stata la trasformazione più gestibile che avesse mai avuto, il suo corpo era stanco ma non al punto di sentirsi esausto. Una volta in forze, Blaine colse l'odore di un altro lupo. L'istinto lo mise in allarme, mentre si voltava per affrontare faccia a faccia un lupo con un manto color bianco purissimo. Era sul punto di ululare un avvertimento quando colse l'odore di Quinn e capì chi fosse.

Il lupo bianco sniffò in approvazione quando lui si abbassò e ondeggiò la coda. Con un movimento leggiadro, lei si diresse verso la lontana foresta scura che circondava la tenuta. Blaine la seguì velocemente, non volendo essere lasciato solo in una foresta sconosciuta di notte. Quasi dritta a lui, Quinn si fermò per ululare al cielo. Pochi secondi dopo, la sua chiamata venne replicata da un ululato distante. Le orecchie di Quinn si contrassero di lato mentre si voltava verso la sinistra. Si guardò indietro per confermare che Blaine fosse abbastanza vicino per seguirla prima di scagliarsi tra gli alberi.

Blaine fu in grado di mantenersi alle sue spalle mentre si muoveva all'interno della densa foresta. L'aria della notte era fredda e sferzava contro la sua pelliccia, ma amava tutto ciò. I boschi apparivano scuri e selvaggi attorno a lui, ma non era spaventato o preoccupato. Sapeva che tra le ombre c'era un Branco di lupi a cui apparteneva, con cui poteva lasciarsi andare e godersi semplicemente il vagare tra i boschi.

La volta successiva che Quinn avrebbe ululato per permettere al resto del Branco di conoscere la loro posizione, Blaine si sarebbe unito a lei. Quella volta la chiamata fu più vicina e due lupi corsero per unirsi al loro Branco.

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Capitolo 6
*** #6 ***


 

Wolf Like Me
- Capitolo 6 - 

 

I lupi erano nati per cacciare.

Era un istinto di cui Blaine non aveva la benchè minima esperienza. Sua madre non lo aveva mai portato a cacciare, e non ne aveva mai parlato, quella era la prima volta in assoluto che assisteva a una battuta di caccia, ed era letteralmente su di giri.

Era seduto su un’alta roccia assieme al resto dei beta, guardando come gli Alfa s’insinuassero lentamente nel sottobosco della foresta. Da quella distanza Blaine intravide un cervo solitario, lontano dal suo gruppo e intento a brucare le foglie di un arbusto; anche per un lupo senza esperienza come lui sembrava un bersaglio assolutamente perfetto.

Osservò con una certa aspettativa Puck, nella sua forma massiccia e dal manto grigio, e Santana, con il suo pelo marrone scuro, che uscirono fuori dal sottobosco. Il cervo, spaventato, cominciò a correre saltando agilmente nella foresta, ma i due lupi lo raggiunsero facilmente, accerchiandolo senza ucciderlo. Li guardò confusi, fino a quando non capì che lo stavano spingendo verso la roccia inclinata sopra cui stavano i beta, in modo che per lui sarebbe stato molto più difficile scappare.

Il lavoro di Santana e Puck terminò, e i due grossi lupo lasciarono il posto a Quinn e Nick. I due erano relativamente più piccoli, ma si muovevano più velocemente, furono capaci di avvicinarsi al cervo per artigliargli e mordergli le anche. L'animale barcollò sotto al loro attacco, ma, nonostante le ferite, continuò a correre.

Il colpo finale fu inferto da Sebastian. Il lupo con la pelliccia bronzea usò gli arti per balzare in avanti, arrivò ad un passo dal cervo e conficcò i denti dentro il collo dell'erbivoro. Il sangue schizzò ovunque, mentre il cervo moriva con un grido spezzato. Sebastian mantenne la presa salda su di lui e poi lo adagiò sul terreno. A quel punto Santana si fece in avanti per lacerare con gli artigli lo stomaco del cervo, facendo fuoriuscire tutti gli organi interni. Il cervo esalò un ultimo gemito, e poi si immobilizzò.

I beta emisero dei guaiti compiaciuti ed entusiasti prima di avvicinarsi alla loro cena; Blaine li seguì, ma restò in disparte, non sapendo bene cosa fare. Una volta che tutto il branco si era posizionato intorno al cervo morto, notò che nessuno stava facendo la prima mossa verso la preda. Invece, erano tutti seduti che aspettavano pazientemente l’Alfa. Dopo aver ingoiato il suo primo morso, scostò la desta da un lato, facendo un cenno agli altri cacciatori.

Blaine restò con gli altri beta in attesa che finissero di mangiare i loro Alfa. Immaginò che fosse una procedura standard che chi uccidesse la preda fosse il primo a mangiare. Oppure i beta non mangiavano affatto? Non era sicuro al cento per cento, ma i suoi compagni non sembravano dispiaciuti o a disagio per quella situazione.

Quando gli Alfa terminarono con il cervo facendo avanzare soltanto una rossa, sottile striscia di carne, Sebastian abbaiò autoritario. Gli Alfa si fecero indietro fino ad allontanarsi del tutto, con l’eccezione di Puck, che fu di nuovo ammonito da un ringhio del capobranco e se ne andò. Soddisfatto che gli Alfa avessero finito, Sebastian si voltò verso il resto dei lupi e inclinò il muso, come ad invitarli a mangiare. Con grande entusiasmo, i beta si tuffarono sulla carcasse rimanente. Blaine non sapeva se fosse incluso nell'invito, ma poi Sebastian gli rivolse un altro abbaio di incoraggiamento che lo convinse.

Si avvicinò al cervo, e l’odore del sangue e del grasso lo colpì in pieno. Fu pervaso da una fame che non aveva mai avuto e senza indugiare un secondo di più, si unì agli altri lupi per mangiare.

Sebastian li guardò in silenzio, assicurandosi che tutti stessero mangiando abbastanza, prima di allontanarsi.

Quando Blaine si sentì sazio fece un passo indietro, accorgendosi che era rimasto solo lui a cibarsi dalla carcassa. In silenzio, osservò l’area circostante, per notare che il Branco adesso giaceva sul terreno in una sorta di sonnellino post-pasto ad eccezione di Puck e Santana, che stavano correndo da una parte all’altra ancora carichi di adrenalina dovuta alla caccia, lottando per un osso. Il resto di loro si stava leccando a vicenda per ripulirsi dal sangue dovuto al pasto, ma all’appello mancava un lupo importante. Blaine localizzò Sebastian grazie al suo fiuto, trovandolo sdraiato tutto da solo a diversi metri di distanza. Scrollò la testa indeciso su cosa da fare, ma dentro di sè sapeva esattamente dove voleva essere.

Trotterellò verso Sebastian, agitando la sua coda come per salutarlo. Vedendolo avvicinarsi, l’Alfa inclinò la sua testa da un lato, perplesso, ma non fece niente per fermarlo. Prendendolo come un buon segno, si sdraiò sul terreno stendendosi accanto a Sebastian. Essere così vicino all’Alfa lo fece sospirare di sollievo, e i suoi occhi cominciarono a chiudersi lentamente. La sensazione di conforto e sicurezza, di appartenere ad un branco lo stavano cullando come una coperta. Quinn aveva ragione: quando era con gli altri non aveva nessun motivo di aver paura.

Sentendo qualcosa leccargli il muso Blaine si destò completamente dal suo dormiveglia. Guardò Sebastian con fare confuso, ma il lupo più grande continuò a leccarlo. Non aveva mai pensato che Sebastian fosse un tipo da coccole, fino a quando non capì che in realtà lo stava ripulendo dal sangue. Una volta finito Blaine volle ricambiare il favore, e iniziò maldestramente a far scivolare la lingua lungo il suo pelo. Non aveva mai pulito qualcuno prima d’allora: era stranamente intimo, ma anche confortante. Si scostò da Sebastian soltanto diversi minuti dopo, quando fu perfettamente pulito. L’Alfa gli mordicchiò affettuosamente un orecchio prima di strofinare il naso contro il collo di Blaine. Lui allora si accucciò più vicino e adagiò la testa sulle zampe anteriori dell’Alfa.

Questa volta Blaine riuscì ad assopirsi per qualche minuto, placato dall’odore di Sebastian e dalla consapevolezza di avere il branco vicino. L’aria notturna era calda, ci si stava avvicinando sempre di più all’estate e la foresta profumava di purezza e dolcezza. Blaine notò le differenze tra quella terra e il parco pubblico in cui lo aveva portato Sebastian la volta scorsa. Non c’erano odori intrusi di umani, o spazzatura o gas di scarico. Niente era stato sporcato o alterato, ma lasciato al suo stato naturale.

Blaine avrebbe potuto stare lì per tutta la notte ed esserne felice, ma Sebastian aveva altri piani. Con la testa accarezzò il fianco di Blaine per svegliarlo prima di rimettersi sulle zampe. Abbaiò con tono di comando facendo alzare immediatamente tutto il Branco.

Sebastian rilasciò un ululato che tutti gli altri membri immediatamente affiancarono. Era diverso da quello che aveva fatto Quinn per annunciare la sua posizione al resto del Branco. Era come se stessero annunciando la loro presenza ad ogni animale della foresta, come se la notte fosse tutta per loro.

Dopo l’ultimo ululato Sebastian cominciò a correre per la foresta. Tutto il Branco seguì il suo leader mentre li conduceva sempre più in profondità.

Blaine provò un’indescrivibile senso di gioia nel correre insieme agli altri. Apparteneva a quegli altri lupi, nello stesso modo in cui loro apparteneva a lui. Si muovevano insieme come una cosa sola, erano un clan. Blaine, che era stato un emarginato per tutta la sua vita, finalmente capì cosa volesse dire non essere soli.

L’Alfa capo portò il Branco in un’ampia zona piena di alta e fitta erba. I lupi abbaiarono ed esultarono entusiasti mentre si rotolavano e si buttavano a terra. Perfino Sebastian finì coinvolto in una sfida a rincorrersi con Rachel e Jeff che guairono, emozionati di giocare con il loro Alfa.

Blaine voleva unirsi a loro, ma non sapeva approcciarsi con nessuno, così si tenne in disparte. Gli altri lo lasciarono da solo fino a quando un lupo nero e grigio piombò alle sue spalle. Blaine scattò indietro impreparato a quella compagnia improvvisa. Il suo naso gli disse che era Nick, l'alfa con un dolce sorriso e un atteggiamento amichevole.

Nick cominciò a correre a cerchio intorno a lui, di tanto in tanto balzando in avanti per colpire con la coda la schiena di Blaine, o le sue zampe posteriori. Blaine si pietrificò non sicuro di aver capito cosa stesse facendo il lupo. Nick sembrava innocuo, ma era un mistero dove volesse arrivare a parare. Dopo non aver risposto a quelle attenzioni Nick si fermò di fronte a Blaine. Si accovacciò pronto a scattare, ma muovendo la sua coda verso di lui come trepidante.

Voleva che scappasse via? Come se giocassero ad acchiapparella?

Blaine iniziò a correre un po’ esitante, con Nick che lo seguì immediatamente.

Si fece coinvolgere dal gioco più velocemente di quanto si aspettasse. Era chiaro che l’obiettivo era di evitare i tentativi di Nick di placcarlo. A riguardo, Blaine mise su una grande performance. Si stava abituando a usare al cento per cento il suo corpo da lupo, era in grado di sgusciare via ogni volta che Nick si lanciava contro di lui. Comunque alla fine Nick lo ingannò puntando verso sinistra, ma poi all’ultimo si diresse verso destra. Placcò Blaine bloccandolo contro il terreno dove i due cominciarono a rotolarsi, l’uno per cercare di sovrastare l’altro. La lotta non durò a lungo, perchè Nick costrinse Blaine a giacere sulla schiena. La sua coda saettò in una gioiosa vittoria mentre mordicchiò affettuosamente il collo di Blaine.

Fu in quel momento che un ringhio forte e arrabbiato li interruppe.

Nick scivolò via da Blaine, permettendogli di vedere un lupo grande e dal manto marrone che li stava fissando.

Nick si inginocchiò immediatamente di fronte al suo Alfa, ma Sebastian continuò a ringhiare contro di lui con cattiveria anche quando lui si fu completamente sottomesso. Sbuffò compiaciuto solo quando Nick guaì in segno di scuse. Il lupo nero e grigio si rimise sulle zampe e schizzò via per unirsi al resto del Branco, lasciando da solo Blaine ad affrontare un Alfa particolarmente arrabbiato.

Blaine rotolò sdraiandosi sullo stomaco. Le sue orecchie si abbassarono verso il muso quando l’Alfa si avvicinò a lui. Il beta scrutò verso l’alto incontrando un paio di occhi blu intenso, pieni di collera.

Non sapeva cosa avesse fatto di sbagliato, ma a Sebastian non era piaciuto. Forse non avrebbe dovuto giocare con un altro Alfa. Per caso aveva infranto una legge del Branco?

Mugolò dolcemente quando Sebastian chinò la testa verso di lui, ma fu sorpreso quando sentì la fronte dell’Alfa premuta contro la sua. Un naso freddo e umido scivolò lungo il pelo del collo di Blaine annusando dove era stato precedentemente morso da Nick.

Probabilmente fu molto presuntuoso da parte sua, ma Blaine colse l’opportunità per premere il suo muso contro il collo di Sebastian. Era sollevato di sapere che l’Alfa non era arrabbiato con lui, e desideroso di sentire il suo profumo. Non si sarebbe mai stufato del suo odore. All’inizio credeva che avrebbe avuto la stessa reazione per l’odore di qualsiasi lupo, invece, soltanto quello di Sebastian sortiva in lui un certo effetto. Lo calmava e allo stesso tempo, riempiva con un brivido di eccitazione.

Quando i canini di Sebastian sfiorarono il suo collo, Blaine si sciolse. Non temeva l’idea che potesse morderlo, nonostante le brutte esperienze passate con Alfa che lo mordevano in quel modo. Anche se, da un lato, non gli sarebbe dispiaciuta l’idea che Sebastian lo marchiasse nello stesso modo di Jeremiah. Emise un piccolo gemito, non sicuro se stesse incoraggiando o avvertendo Sebastian. A ogni modo tornò immediatamente con i piedi per terra quando lo vide ritrarsi portando via con sè il suo calore e il suo profumo.

Blaine abbaiò perplesso da quel gesto, ma l’Alfa semplicemente gli rivolse un cenno della testa per andare a unirsi al resto del branco. Blaine si alzò debolmente sulle sue zampe, seguendolo con fare incerto.

Per la seconda volta quella notte Sebastian richiamò il Branco e si mise di nuovo al comando per riportarli alla tenuta. A Blaine dispiaceva che la notte fosse già finita, ma raggiunse il Branco senza fiatare. Dopo poco tempo vide le calde luci della casa risplendere da lontano come un faro nella notte.

Quando tutti i membri del Branco arrivarono nel cortile dietro casa, cominciarono a ritrasformarsi, per tornare alle loro forme umane.

Tuttavia invece di vestirsi subito ed entrare dentro rimasero nudi e sdraiati sull’erba. Blaine guardò incuriosito come quei ragazzi giacevano l’uno accanto all’altro completamente a proprio agio con i loro corpi. Non c’era niente di puramente sessuale in quello che stavano facendo, ma intimo, in un modo diverso. Blaine li guardò e per un momento provò una certa invidia, fino a quando non si accorse di essere rimasto l’unico lupo tra tutti.

Non aveva idea di come invertire la trasformazione, e cominciò ad andare panico. La volta precedente era bastato aspettare che sparissero gli effetti della luna piena, non aveva mai pensato a cosa fare per tornare umano. E se fosse rimasto bloccato in quella forma? Come avrebbe fatto?

Blaine, vieni qui.”

Blaine voltò la testa dove si trovava Sebastian, un po’ distaccato dagli altri. La sua metà inferiore era distesa lungo il suolo mentre quella superiore si ergeva sugli avambracci. Poi, tese la mano verso di lui come un padrone con il suo cagnolino fedele. Blaine avrebbe dovuto offendersi ma aveva un disperato bisogno di conforto. Trotterellò da lui e strofinò il naso contro la mano di Sebastian e quest’ultimo, in risposta, cominciò ad accarezzare il suo folto manto.

Lasciati andare,” Sebastian usò le stesse parole di quella volta nella sala pesi, “Svuota del tutto la mente e il processo inizierà da solo.”

Blaine esitò per un secondo, chiedendosi se volesse davvero trasformarsi lì. Non adorava molto l’idea di essere visto da tutti quanti mentre si contorceva o, subito dopo, nudo, ma soprattutto, preferiva che Sebastian non lo vedesse mai in quel modo.

Non devi vergognarti,” Sebastian, con gentilezza, gli sistemò meglio un’orecchia, prima di ritrarre la mano, “Voglio dire, non è che non abbia mai visto certe cose prima d’ora.”

Blaine non aveva idea di come quel ragazzo conoscesse i suoi pensieri, ma decise di non soffermarcisi troppo. Invece, si concentrò nello svuotare la sua mente, impresa più difficile del previsto. Trasformarsi in lupo era stato facile, bastava focalizzare le energie su un desiderio, ma adesso gli veniva richiesto di non pensare a niente. Chiedere a qualcuno come Blaine di annullare ogni pensiero era davvero una richiesta molto ardua, ma lui non voleva più stare nella sua forma di lupo.

Rilassò il gli arti, distendendo i muscoli tesi e rallentando il respiro. Smise di pensare alle sue ansie e paure dirigendo la mente verso il nulla. Non sapeva quanto tempo fosse passato, ma improvvisamente il suo corpo trasalì. Riconobbe la familiare sensazione della trasformazione; come qualche ora prima, il processo che collegava le due forme fu doloroso, ma riuscì a gestirlo meglio, senza essere sopraffatto da terrore e spavento.

Alla fine del cambiamento, Blaine si appoggiò al suolo con le mani e le ginocchia, leggermente curvo su se stesso mentre riacquistava fiato. Le sue membra erano praticamente delle pozze di sudore che collassarono inermi accasciandosi al terreno. Blaine rotolò sulla schiena, cercando di rilassarsi di più, i suoi occhi erano chiusi e il suo respiro cominciava a diventare regolare. Stava lentamente riprendendo il controllo di se stesso, ma i suoi progressi furono annullati quando sentì il tocco di Sebastian.

Il soffice sfioramento delle sue dita contro un lato del viso lo portò totalmente alla realtà. Lo guardò intensamente, mentre il ragazzo accanto a lui tracciava lentamente i lineamenti del suo volto.

Sei stato bravo, Blaine,” poi, si chinò in avanti per adagiare delicatamente le labbra alla sua fronte, in un bacio piccolo e dolce, “Sono fiero di te”.

Il corpo di Blaine sussultò per il piacere, anche se non sapeva se fosse stato causato dal complimento o piuttosto dal contatto fisico. Quello che sapeva era che il pensiero di non essere con Sebastian adesso era diventato insopportabile, una conseguenza di quel weekend che avrebbe dovuto prevedere, ma non gli importava. La sua vita, grazie a Sebastian, non sarebbe stata più la stessa. E nonostante quello, Blaine non rinnegava nessun singolo momento passato con lui.

 

 

Blaine fece a malapena in tempo a mettere un piede dentro casa che fu subito afferrato dagli altri beta e trascinato lungo il corridoio.

Non aveva idea di dove lo stessero portando, ma decise di lasciarli fare, nonostante il loro continuo ridacchiare lo preoccupava un po’. Lo condussero al piano di sopra, facendolo entrare in una delle camere. Una volta che la porta fu chiusa saldamente si fiondarono su di lui.

Non ci posso credere!” Cinguettò Rachel, “Sebastian ti sta proprio corteggiando!”

Cor-Corteggiando?” Mormorò Blaine, incredulo.

E’ piuttosto chiaro,” Jeff fece un ghigno divertito.

Quando tu e Sebastian farete i cuccioli posso averne uno?” Domandò Brittany con innocenza. Blaine sorvolò sul suo commento piuttosto assurdo e si concentrò sul vero problema: “Non credo proprio che mi stia corteggiando.”

Oh sì invece," rispose Rachel con un piccolo sorrisetto, “Abbiamo visto tutti come ha interrotto tu e Nick mentre ‘giocavate’”.

Agli Alfa non piace quando il loro potenziale compagno gioca a rincorrersi con un altro Alfa," Annuì Brittany, risoluta.

D’altro canto Nick non ti stava corteggiando," si affrettò a spiegare Jeff, “E’ solo che a volte può essere un po’ troppo amichevole.”

E nonostante Sebastian sappia benissimo quanto può essere amichevole Nick, ha comunque perso la testa," aggiunse Rachel.

Probabilmente stava cercando di proteggermi," rispose Blaine, “Sa bene che non mi sono mai relazionato con altri lupi prima d’ora.”

Beh e allora che mi dici della caccia," ribattè Rachel. Teneva le mani saldamente posizionate sui fianchi e Blaine era quasi certo che non avesse intenzione di abbassarle molto presto.

Che intendi dire?” Con la sua mente tornò a quel momento suo e di Sebastian, e gli sembrò del tutto innocente.

Vi siete leccati a vicenda, e coccolati," lo informò Brittany, speranzosa, “Non ti ricordi?”

Sì, ma lo stavate facendo anche voi altri. Non capisco quale sia il problema.”

I tre beta restarono in silenzio, e fissarono Blaine con un misto di sorpresa e preoccupazione.

Blaine," esordì Jeff, “Sai che non bisogna mai avvicinarsi al capobranco dopo aver mangiato, vero?”

Eh... Come?” Chiese Blaine, attonito.

Quando il leader si mette in disparte dal resto del Branco, dopo aver ucciso una preda, vuol dire che vuole stare un po’ da solo," constatò Rachel, “Andare da lui è considerato molto sgarbato e irrispettoso.”

Blaine sentì lo stomaco contorcersi in una morsa dolorosa. Non sapeva che quello che aveva fatto andava contro le leggi del Branco, Sebastian non era sembrato arrabbiato o offeso, ma forse lo era.

Soltanto un membro del Branco può avvicinarsi all’Alfa leader in quel momento," Rachel rivolse a Blaine una lunga occhiata, “Ed è il suo compagno.”

Di fronte a quella rivelazione, si pietrificò. Non perchè pensò che Sebastian lo volesse come compagno, ma piuttosto perchè lo aveva quasi certamente offeso. Dopo tutto quello che aveva fatto per lui, non riusciva a sopportare l’idea di aver fatto qualcosa di sbagliato nei suoi confronti.

Devo trovarlo," disse con urgenza.

Hai intenzione di presentarti come compagno?” Rachel saltellò sul posto per l’entusiasmo.

E’ fantastico Blaine,” Si congratulò Jeff, “Buon per te.”

No,” Blaine scosse la testa in disappunto, “Non è questo. Voglio scusarmi con lui.”

Ma non credo che Sebastian si sia arrabbiato," commentò Brittany.

Voleva solo essere gentile," Blaine si affrettò ad aprire la porta, “Vi prego, ditemi qual è la sua stanza.”

L’ultima porta sulla sinistra," rispose Jeff.

Grazie," Blaine fece un cenno in segno di riconoscenza prima di uscire dalla camera. Corse lungo il corridoio fino a trovare la porta di Sebastian. Non si prese nemmeno un momento per pensare e bussò immediatamente.

Sebastian? Posso entrare?”

Ci fu una pausa silenziosa, prima che Sebastian rispondesse con un “Perchè no.”

Blaine si fece coraggio per un attimo e poi aprì la porta, ma niente lo avrebbe potuto preparare per ciò che si presentò di fronte a lui.

Sebastian se ne stava nel bel mezzo della stanza, con addosso nient’altro che un paio di pantaloni neri. Gli occhi di Blaine saggiarono immediatamente le lunghe linee del suo torso; prese nota di tutti quei piccoli dettagli, come i muscoli compatti del suo stomaco, fino a dei nei piuttosto affascinanti, in fila lungo la clavicola. Tecnicamente non era la prima volta che si trovava davanti un Sebastian privo di vestiti, ma era la prima volta che si era permesso di guardare.

Ti stai godendo la vista, Killer?” Sebastian fece un sorrisetto mentre lanciò a terra l’asciugamano che stava usando per asciugarsi i capelli.

Scusa," Blaine sviò lo sguardo e velocemente richiuse la porta dietro di sè.

Mi sta bene," L’altro attraversò la stanza, andando a sedersi sul letto, “Considerando quante volte ti ho squadrato io, direi che una rivincita era più che lecita. Avevi bisogno di qualcosa?”

Sì, voglio chiederti scusa.” Blaine fece un passo in avanti, ma poi si fermò colto dall’imbarazzo di non sapere come comportarsi. Non aveva idea di che cosa potesse offendere Sebastian.

Blaine, ti ho detto che mi sta bene che tu mi abbia squadrato.”

Non per quello," lo corresse Blaine, “Sto parlando di quello che è successo durante la caccia.”

Che è successo durante la caccia?”

Quando mi sono avvicinato a te dopo aver mangiato,” Blaine sollevò la testa, incontrando gli occhi blu e verdi di Sebastian, incuriositi. “E per quello che è successo tra me e Nick.”

Oh, quello," Sebastian si passò una mano tra i capelli in un gesto quasi nervoso, “Non hai fatto niente di male.”

Ma gli altri hanno detto...”

Che ti hanno detto gli altri?” Gli chiese Sebastian, brusco.

Che è considerato scortese," Blaine lo guardò confuso, “Perchè mi hai permesso di farlo? Avresti potuto mandarmi via.”

Sebastian esitò nel rispondere, cosa che rese Blaine ancora più perplesso.

Ho immaginato che tu non lo sapessi," rispose il ragazzo, sprezzante.

Avresti potuto dirmelo," commentò Blaine, “Insomma, come faccio a imparare se tu non mi dici niente?”

Ti prometto che la prossima volta lo farò.”

E cosa mi dici della lotta con Nick,” incalzò Blaine, “Non dovrei comportarmi in quel modo con altri membri del Branco?”

No, certo che no.” Sebastian lasciò andare un sospiro frustrato prima di continuare, “Era più colpa sua che tua. Stava diventando troppo brusco.”

Non ero preoccupato che Nick potesse ferirmi.”

Beh problema risolto allora,” disse Sebastian con voce fredda.

Blaine inclinò la testa da un lato cercando di decifrare quello strano atteggiamento.

Va tutto bene?” Domandò, titubante.

Perfettamente," rispose Sebastian, senza alcuna difficoltà.

Allora okay," Blaine gli rivolse un piccolo sorriso, che si trasformò in una smorfia confusa quando Sebastian lo fissò con l’aria di chi si aspetta qualcosa.

Beh allora io andrei...”

Dove dormirai questa notte?” Lo interruppe lui.

Direi dove ti pare,” Blaine si strinse leggermente nelle spalle, “Non sono schizzinoso. Il divano andrà bene.”

Normalmente dormiresti con gli altri beta.” Sebastian scivolò di più nel suo letto, “Ma ci stiamo avvicinando alla luna nuova così molti di loro dormono con i loro futuri compagni.”

Come ho già detto, il divano andrà bene.” Ripetè Blaine.

Sebastian gli rivolse una lunga occhiata, facendolo trasalire.

Starai qui con me.” Era più una decisione che una proposta.

Si può fare? Voglio dire, gli altri hanno mai dormito insieme a te?” Se essere vicino a Sebastian dopo aver mangiato era considerato sbagliato, allora dubitava che passare la notte al suo fianco fosse una cosa da niente.

In realtà sì," Sebastian sfoggiò un sorrisetto scherzoso, “Ho dormito con ogni beta del mio branco. Perfino con qualche Alfa.”

Blaine non aveva idea di cosa intendesse esattamente con “dormire," ma comunque lo fece arrossire per l’imbarazzo.

Uno dei compiti di essere un Alfa, temo,” Sebastian sospirò sconsolato, “Di tanto in tanto mi tocca prestare conforto ai membri del mio branco.”

Oh," fu tutto ciò che riuscì a dire Blaine, perchè non aveva idea di come rispondere.

Sarebbe considerato inappropriato solo se tu avessi un compagno," Sebastian inclinò la testa incuriosito, “Ma tu non ce l’hai, giusto?”

No," rispose immediatamente Blaine.

Bene," annuì l’altro, “E allora vieni sotto le coperte così possiamo dormire.”

Vado a prendere il mio pigiama," Blaine stava quasi per voltarsi quando Sebastian gli fece un cenno vago con la mano.

Non ti preoccupare, puoi usare un paio di miei pantaloni extra e una maglietta, li trovi nel primo cassetto dell’armadio.”

Non vorrei approfittare...”

Non è che li usi granchè," Sebastian sfoggiò un sorrisetto affettuoso, “E poi, devi indossare i miei vestiti per mantenere il mio odore su di te, ricordi?”

Certo, giusto,” Blaine sentì un brivido di eccitazione corrergli lungo tutta la schiena, all’idea di stare così a stretto contatto con Sebastian. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma stava cominciando a essere dipendente dal suo odore.

Si spogliò velocemente e con sorprendente familiarità. Forse era perchè essere stato con un gruppo di persone tutte nude lo aveva tolto dall’imbarazzo. Si infilò il paio di pantaloni perfettamente stirati, erano un po’ troppo lunghi alle caviglie e stretti ai fianchi, non che si lamentasse, doveva solo fare attenzione a camminare fino al letto senza inciampare.

Quando si voltò indietro vide Sebastian già infilato sotto le coperte: giaceva sulla parte più esterna del letto lasciandogli un po' di spazio per unirsi a lui. Di fronte alla sua esitazione, Blaine lo vide tirare via le coperte e sorridergli in modo rassicurante. Più a suo agio, si sdraiò sul letto aggiustandosi le lenzuola e mettendosi comodo.

Gli servì un minuto per ricomporsi, vista l’alta concentrazione del profumo di Sebastian. A forza di stare sempre in compagnia del ragazzo e indossare le sue magliette, Blaine si era ormai abituato al suo odore, e quello aveva aiutato a proteggersi dall’effetto che stava avendo su di lui, ma stavolta era molto diverso. C’era il suo profumo su ogni centimetro di quel posto, dai cuscini alle lenzuola. In più, il fatto che Sebastian stesso si trovasse a un palmo da lui non aiutava granché.

Sebastian si chinò per spegnere l’abat-jour, facendo cadere la stanza nel buio.

E poi agì, senza nessuna sorta di avvertimento. Con gentilezza, portò Blaine contro il suo corpo fino a quando non adagiò il mento sui suoi riccioli.

Va bene così?” Chiese Sebastian. Inclinò la testa facendo scontrare il naso contro i suoi capelli mentre un braccio gli circondava la sua vita.

Il problema, per Blaine, era che fosse più che okay. Il profumo di Sebastian era sin troppo buono, la sua pelle era calda e soffice. Riusciva a sentire il forte battito del suo cuore e i suoi respiri. Blaine non se ne sarebbe mai andato da lì.

Va bene.”

Decise di essere audace, e con un braccio cinse un suo fianco per farlo avvicinare di più.

Sebastian emise un mormorio compiaciuto, rilassandosi in quella posizione, prima di parlare ancora: “Sono così felice che hai smesso di usare quell’orribile sapone," sussurrò.

Blaine sorrise, ricordando come lo avesse praticamente supplicato di smettere con quel sapone e quella colonia fortissima con la motivazione che gli irritavano il naso. Blaine aveva ceduto, ma era rimasto sorpreso di non avere più mal di testa alla fine della giornata, e di aver trovato i suoi sensi più raffinati. Sebastian gli aveva detto che solo un Randagio latitante nascondeva il suo odore con il sapone. Quell’informazione casuale gli fece chiedere ancora di più come mai sua madre avesse insistito tanto nel farlo.

Grazie," rispose Blaine, assonnato, “Credo.”

Era decisamente un complimento," le lunghe dita di Sebastian cominciarono a disegnare piccoli cerchi sulla pelle del suo fianco, “Hai un odore buonissimo. Dolce, ma non stucchevole. Come miele.”

Il tuo odore mi ricorda del legno bruciato. Affumicato, ma anche pungente.”

Un po’ contraddittorio," ridacchiò Sebastian.

Mi sa di sì," Blaine affondò la faccia nell’incavo del collo di Sebastian, “Ma mi piace davvero molto.”

Bene," disse l’altro, con una nota di soddisfazione nella voce, “Adesso andiamo a dormire, Killer. Domani ci aspetta una lunga giornata.”

Blaine si era già quasi addormentato. Cullato dal senso di sicurezza nell’essere così vicino a Sebastian. Il suo corpo si sciolse immediatamente contro il suo calore e il ritmo regolare del suo respiro. Ancora una volta, tutte le sue paure e angosce scomparvero, come ogni volta che era vicino al suo Alfa.

Il suo Alfa.

Amava quelle parole. In un certo modo, adesso Sebastian gli apparteneva, o meglio, si appartenevano l’un l’altro.

Con quel pensiero nella mente sprofondò in un sonno calmo e profondo.

 

 

Jeremiah percorreva a grandi passi il confine del territorio del Branco, senza mai fermarsi.

Quel giorno aveva seguito Blaine fino a lì, ma non aveva oltrepassato la linea invisibile. Il lupo dentro di lui conosceva le conseguenze se un Randagio invadeva un territorio del Branco. Di solito riguardavano una lunga e dolorosa morte.

Ma avevano Blaine. O, più precisamente, quell’orribile Alfa aveva Blaine.

Non riusciva ancora ad accettare il fatto che non solo era stato sconfitto da un intruso, ma che quell’intruso stava addirittura prendendo in giro Blaine. Aveva visto come lo stava ammaliando con paroloni e promesse vuote, come stava usando la sua solitudine a suo vantaggio.

Lo infuriava, perchè Blaine apparteneva a lui. Lo aveva visto per primo, e nessuno aveva il diritto di portarglielo via. Jeremiah aveva aspettato un anno intero per diventare un lupo abbastanza forte per lui. Aveva provato la sua lealtà come un compagno tantissime volte ormai. E poi, quei membri del Branco non sarebbero mai riusciti a capire Blaine come lui, non avrebbero mai capito la solitudine e l’inconsistenza di essere un Randagio. Blaine non si era ancora reso conto che ciò che voleva veramente non era unirsi a un Branco, ma crearne uno tutto suo.

Lo aveva rifiutato solo per colpa di quell’Alfa.

Lo stava avvelenando.

Il cielo sopra di lui emanò dei tuoni bassi e rimbombanti, mentre delle nuvole nere cominciavano a espandersi. Sentì diverse gocce d’acqua fredda sul volto. Stava arrivando un temporale, e questo giocava a suo favore. Il Branco non sarebbe riuscito a rintracciarlo se l’acqua avesse lavato via ogni suo odore. Poteva investigare su quanto fosse grande, o trovare il un punto debole per riottenere la fiducia di Blaine. L’idea era allettante, ma sapeva di dover rinunciare. Un Randagio non sopravviveva molto se agiva da sconsiderato.

Sarebbe giunto il momento di rivendicare il suo Compagno, bastava solo essere pazienti.

 

 

Blaine fu svegliato dal rumore della pioggia.

Per un momento restò beatamente tra il sonno e la veglia. Le coperte intorno a lui erano incredibilmente calde. Il corpo premuto contro il suo era solido, e le braccia adagiate sul suo torso lo facevano sentire al sicuro. A differenza di quando si era svegliato nella foresta dopo la luna piena in preda alla confusione, stavolta seppe subito di essere con Sebastian. Il suo odore fu la prima cosa captata dai suoi sensi storditi. Tuttavia questa volta non era imbarazzato dalla loro stretta vicinanza, ma rilassato e felice.

Sei sveglio?” Mormorò Sebastian, spostando il suo corpo da un lato e appoggiando la testa sulla spalla di Blaine.

Hmmm," mormorò Blaine, “Sta piovendo.”

Hai un udito incredibile," Sebastian fece una piccola e bassa risata vicino al suo orecchio, facendolo rabbrividire.

Sta’ zitto," borbottò lui. Cercò di sgusciare via da Sebastian così da avere spazio per colpirlo, ma la stretta dell’Alfa era troppo forte. Decise di fare i conti con lui dopo, e sprofondò di nuovo sul letto.

Adesso che era più sveglio ipotizzò che fosse mattina presto, a giudicare dalla tenue luce grigia che filtrava dalle finestre della camera. Aveva dormito profondamente per tutta la notte. Probabilmente era stata una delle migliori dormite che avesse mai fatto. Non era mai perfettamente a suo agio nei dormitori della Dalton, e ultimamente con tutta la questione di Jeremiah era anche peggiorato. Ma lì, con Sebastian, era al sicuro, perchè si sarebbero protetti a vicenda. La stanza cadde in un silenzio profondo, interrotto solo dal picchiettio della pioggia contro i vetri. Blaine si accoccolò meglio nell’abbraccio di Sebastian non appena sentì un lampo lontano. Si stava quasi per riaddormentare, fino a quando Sebastian non parlò di nuovo.

Credo che tu abbia sbavato su di me, l’altra notte," commentò mentre spostava via il braccio da Blaine per mettersi a sedere sul letto.

Oh. Mi dispiace," tentò di scusarsi Blaine.

Rotolò sulla sua schiena e guardò Sebastian, che gli rivolse un sorriso. Non un ghigno o un sorrisetto, ma un vero e dolce sorriso.

Non ti preoccupare," con una mano, Sebastian accarezzò i suoi riccioli scompigliati, “Considerando l’ammontare di baci che ci siamo dati, direi proprio che la tua saliva non mi dispiaccia poi così tanto.”

Grazie?” Ridacchiò Blaine, un po’ confuso.

Sebastian non rispose, ma continuò a fissarlo con un certo interesse. Blaine stava quasi per squittire sotto al suo sguardo, non sapendo come interpretare quei suoi occhi blu-verdi, adesso così scuri. Alla fine fu costretto a sviare lo sguardo verso il basso, ottenendo un sorrisetto compiaciuto da parte di Sebastian.

Vieni qui," ordinò, e Blaine si sentì in dovere di eseguire subito.

Sedendosi sul letto, fece scivolare le coperte lungo il suo corpo. L’aria fresca del mattino lo fece rabbrividire, ma continuò ad avvicinarsi a Sebastian. Si fermò quando erano ormai a un centimetro da lui, ma l'Alfa, non contento, lo afferrò per un braccio facendolo sedere sul suo grembo. Blaine trasalì colto alla sprovvista, ma si rilassò presto. Le mani di Sebastian vagarono lungo la sua schiena fino a posizionarsi saldamente sui fianchi.

Buongiorno," salutò Sebastian, affettuoso.

Uh... Buongiorno," ripetè Blaine, con un sorrisetto divertito.

Dormito bene?” Domandò lui, mentre si faceva più vicino. Blaine voleva rispondergli ma la sua mente ebbe un corto circuito quando sentì delle labbra sfiorare dolcemente le sue.

Perchè io dormito benissimo," Sebastian gli diede un piccolo bacio, “Dovremmo dormire insieme più spesso.”

Mi sta bene," rispose Blaine, esitante, prima che Sebastian lo trascinò in un bacio più profondo.

Il bacio era diverso da tutti gli altri avuti prima. Era lento, quasi pigro, mentre Sebastian tracciava i contorni delle labbra di Blaine con le sue. Non c’era urgenza o fretta, ma nemmeno mancava di passione. Sembrava quasi che Sebastian si stesse prendendo tutto il tempo per esplorare e memorizzare ogni tocco. Blaine si sentì premuto ancora di più contro di lui. La sua pelle calda, rispetto alla fredda aria del mattino, era una lieta benvenuta. Il suo profumo era ovunque, e Blaine ci si affogò dentro molto felicemente.

Dalle spalle, portò le mani verso i suoi capelli setosi, lentamente. L’Alfa gemette, incoraggiandolo, mentre le sue scesero più giù, fino ad abbassare l’orlo della tuta di Blaine, per accarezzare il suo sedere. Blaine, sorpreso, non riuscì a trattenersi e cominciò ad ansimare, ma non si allontanò. Invece, cominciò a premere i suoi fianchi contro quelli di Sebastian, ottenendo un po’ di più di quella tanto agognata frizione.

Era così preso da tutta quella intimità con Sebastian che non si accorse di quando qualcuno bussò alla porta. O di quando Sebastian mormorò un “avanti” a chiunque fosse, tra un bacio e l’altro.

Un secondo più tardi Santana e Brittany entrarono nella stanza fissando i due ragazzi che pomiciavano liberamente, prima di decidersi ad annunciare la loro presenza.

Dobbiamo prendere i popcorn o cosa?” Chiese Santana con una vena di sarcasmo, “Perchè non pensavo che stavate mettendo su uno spettacolino.”

Possiamo unirci?” Domandò Brittany speranzosa.

Blaine fu colto dal panico, i suoi occhi si spalancarono nel momento in cui capì che non erano più da soli. Il suo primo istinto fu di nascondersi e coprirsi ma Sebastian lo teneva ancorato a sè. L’Alfa non sembrava disturbato dal fatto che i suoi membri del Branco li avessero appena beccati. Anzi, sembrava più scocciato che mortificato.

Avete bisogno di qualcosa?” Con le mani, Sebastian sollevò la maglietta di Blaine, per accarezzare la calda pelle dei suoi fianchi, “Sono piuttosto occupato al momento.”

Oh mi dispiace così tanto di aver interrotto la vostra pomiciata mattutina," disse Santana, con una voce che non sembrava per niente dispiaciuta, “Quinn ci ha mandato su per chiedere a Blaine cosa vuole per colazione.”

Mi va bene qualsiasi cosa," rispose Blaine tutto d’un fiato, voleva che se ne andassero il prima possibile.

Blaine, non devi farti scrupoli,” Sebastian mordicchiò affettuosamente il suo collo, “Non mi avevi detto una volta che ti piacciono i pancakes?”

Sì l’ho detto, e mi piacciono infatti,” rispose lui con un sorriso timido. Non avrebbe mai pensato che Sebastian si ricordasse di un dettaglio così minuscolo.

E allora dovresti chiedere i pancakes," lo canzonò Sebastian, prima di voltarsi verso i suoi compagni, “Blaine vuole...”

Pancakes,” tagliò corto Santana, “Ho recepito il messaggio. Adesso tornate pure alle vostre smancerie.”

Afferrò la mano di Brittany, un po’ meno entusiasta di andare via.

Ma Santana sono così carini insieme," piagnucolò, “Non possiamo giocare con loro?”

Santana non rispose e si affrettò a portare la sua futura compagna fuori dalla stanza.

Adesso, dov’eravamo rimasti," mormorò Sebastian nel secondo in cui le ragazze sparirono dalla loro vista; “Penso che tu debba rinfrescarmi la memoria.”

Blaine accennò ad un sorrisetto mentre si chinava verso Sebastian per catturare le sue labbra in un altro bacio.

 

 

Probabilmente è stata la cosa più sconcertante che abbia mai visto.”

Santana fece una smorfia, mentre si apprestava ad aprire le uova per la frittata. I suoi interlocutori erano gli altri Alfa, intenti nelle varie faccende di casa. I beta erano fuori a prendere sedie e tavoli per la colazione. Era una mattina normale per il Branco, fatta eccezione per Sebastian, che doveva ancora scendere dalla sua camera per unirsi a loro.

Sicuramente avrai già visto Sebastian fare sesso,” ribattè Quinn, inarcando un sopracciglio.

Ma certo che l’ho già visto," Santana roteò gli occhi al cielo, “Sono entrata nella sua camera quando era nel bel mezzo di una cosa a tre. Diavolo, l’ho visto pomiciare con Puck!”

E’ successo solo una volta," si difese il ragazzo da dietro il fornello a cui stava friggendo del bacon.

Ed è proprio questo il punto," continuò Quinn, ignorando le proteste di Puck di sottofondo, “Non è così raro che Sebastian si trovi un nuovo partner sessuale.”

Almeno Blaine è un lupo," Nick espresse la sua opinione, “Ed è un bravo ragazzo.”

Non mi disturba Sebastian che si scopa un nuovo culetto sodo," Santana sviò lo sguardo da tutti gli altri Alfa, “E' per come si comporta. Tutto dolce e premuroso, avreste dovuto vedere come guardava Blaine quando gli ha chiesto dei pancakes, stavo quasi per vomitare.”

Secondo me Sebastian è proprio cotto," disse Nick, “Potrebbe perfino considerare l’idea di prendere Blaine come suo compagno.”

Non oserebbe," Santana scosse la testa in segno di disapprovazione, “Quel Randagio non ha idea di cosa voglia dire diventare il compagno di Sebastian.”

Fossi in te non mi preoccuperei troppo” Fece notare Puck, “Praticamente Sebastian ha passato la vita a dire che non vorrà mai prendere un compagno.”

Sarebbe strano vedere Sebastian in una relazione," affermò Nick, trovandosi d’accordo.

Secondo me state sbagliando tutti quanti," sentenziò Quinn, con spensieratezza.

Ne sei sicura Fabray?” sfidò Santana.

Sì," Quinn voltò lo sguardo dritto verso il suo, “Nessuno di voi conosce Sebastian quanto me. E io penso che sottovalutate la difficile posizione in cui lo hanno messo gli Anziani.”

I tre Alfa restarono in silenzio, ascoltando il loro secondo in commando.

Il problema non è mai stato Sebastian che non voleva un compagno. Piuttosto, si è rifiutato di avere un compagno che lo voleva per la sua forza e non per chi è.”

Pensi che sia vero?," Santana roteò gli occhi al cielo.

Come Alfa siamo stati abituati a credere che un compagno ci assicuri la felicità," mormorò Quinn, pensierosa, “Ma per Sebastian ci sono delle aspettative diverse.”

Puck e Nick sembrarono piuttosto catturati dalle sue parole, mentre Santana era un po’ seccata di aver perso nella loro discussione.

Personalmente credo che Blaine sia perfetto per lui. Sono sicura che supporterà Sebastian, ma se la situazione lo richiede starà al suo fianco. E’ dolce, onesto e gentile, ma si vede che è forte. Dopo tutto quello che ha passato sono stupita di quanto sia messo bene. Farà felice Sebastian, ma allo stesso tempo lo terrà con i piedi per terra.”

Resta il fatto che lui non sa niente del nostro mondo Quinn," ribattè Santana, “Sarebbe come gettarlo in pasto agli squali quando non sa nemmeno nuotare.”

Rimarremo in Ohio per altri quattro mesi," rispose Quinn con un sussurro, “Questo ci darà tutto il tempo necessario a preparare Blaine per il suo futuro ruolo. Sebastian può iniziare a introdurre l’idea di lui agli Anziani. Poi, magari tra due mesi, possono accoppiarsi.”

C’è un solo problema con il tuo piano ingegnoso," Santana le rivolse un ghigno forzato, “Sebastian non è un tipo paziente. Sappiamo tutti che non sarà tanto intelligente da fare le cose con calma. Specialmente con quest’altro Randagio nei paraggi che compete per l’amore di Blaine. Dios mio, ha quasi staccato la testa a Nick per essersi rotolato con lui nell’erba. Pensi seriamente che aspetterà?”

Adesso Quinn era rimasta in silenzio, con un’espressione pensierosa dipinta sul viso.

Ne discuteremo più avanti," decise, risoluta, “Saranno tutti affamati.”

Gli Alfa seguirono i suoi ordini, ma sapevano tutti quanti che non sarebbe finita bene.

 



Che dire di questo capitolo? E' uno dei miei preferiti. Insieme al prossimo, ovviamente. E' stato davvero bellissimo tradurlo, e credo che l'autrice abbia una dote particolare e far capire quanto Blaine e Seb siano cotti l'uno dell'altro, solo attraverso delle descrizioni.
Va bene, finita la litania volevo solo dirvi che se non rispondiamo alle recensioni non vuol dire che non le leggiamo, è solo che, non essendo nostra la storia, non ci permettiamo di rispondere a nome dell'autrice.
Però vi ringraziamo per tutti i complimenti fatti sulla traduzione, ci fanno davvero piacere!
Alla prossima!
Ila&Fra

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Capitolo 7
*** #7 ***





Wolf Like Me

- Capitolo 7 -

 

 

Blaine spinse indietro la testa, gemendo senza vergogna, mentre Sebastian faceva scorrere le labbra verso il basso. Si ricordava a malapena come fossero finiti nudi nel bel mezzo della foresta, ma non gli importava. Le carezze che gli mandavano la pelle in fiamme e i baci che lo lasciavano a desiderare di più erano tutto ciò che gli importava in quel momento. Stava annegando nel profumo di Sebastian e nella sensazione stava nascendo dal suo stesso corpo.

"Sebastian," gemette Blaine. Le sue mani viaggiavano in basso, dalle spalle al suo fondoschiena, sentendo i suoi muscoli flettersi sotto la punta delle dita.

Sebastian non rispose; premette invece il suo corpo ancora di più a quello di Blaine, le sue mani si infilarono tra i suoi ricci e gli mossero la testa in modo da rendergli esposto il collo.

Sì,” sussurrò Blaine, i suoi occhi palpitanti chiusi dal piacere. Le labbra di Sebastian tracciarono morbidamente la pelle sensibile lì, ma non era sufficiente, Blaine voleva di più. Un innegabile bisogno esplose dentro di lui e si diffuse in ogni terminazione nervosa del suo corpo. Spostò la testa in alto e sentì la pressione smussata dei denti di Sebastian.

Ti prego, Sebastian,” implorò Blaine. “Ti prego, ne ho bisogno. Sebastian...”

L'Alfa rise contro la pelle alla sua disperazione, e le vibrazioni si diffusero in tutto il suo corpo.

Sebastian,” gemette Blaine quando Sebastian lo provocò leccandogli il lato del collo.

Blaine,” Sebastian cominciò a ripetere il suo nome più e più volte.

Poi, la bassa cantilena della voce di Sebastian si trasformò improvvisamente in un tono confuso.

"Blaine? Blaine? Blaine!"

Con un sobbalzo, Blaine si svegliò di colpo e ruzzolò giù dal letto. La sua stanza alla Dalton gli girò attorno mentre cercava di orientarsi. Una volta sufficientemente sveglio per mettere a fuoco, vide Kurt fissarlo dall'alto verso il basso, preoccupato.

Stai bene, Blaine?”

Sì, ovviamente.” Blaine si mise a sedere e sussultò per via del dolore pulsante alla schiena, dovuto alla sua caduta dal letto. “Come mai sei nella mia stanza così presto?”

Presto?” Kurt sollevò un sopracciglio verso l'altro. “Blaine, sono le otto e mezza.”

Che cosa?” Blaine si lamentò rumorosamente mentre si metteva in piedi. Aveva continuato a dormire per un'intera ora e le lezioni sarebbero iniziate nel giro di trenta minuti. Non aveva mai dormito troppo in un giorno di scuola.

Sono dieci minuti che provo a svegliarti,” lo informò Kurt. “Eri in un sonno profondo. Ma cosa stavi sognando? Continuavi a contorcerti e a mormorare qualcosa.”

Blaine arrossì violentemente, sapendo che non avrebbe mai potuto dire a Kurt che aveva sognato di fare l'amore con Sebastian nel bel mezzo di una foresta.

Al suo silenzio, Kurt aggrottò le sopracciglia.

Ultimamente ti stai comportando in maniera molto strana, Blaine,” disse guardingo. “A malapena presti attenzione in classe, sono settimane che penso di non vedere i tuoi capelli ingellati, continui a sorridere a caso e hai questo sorriso ebete stampato in faccia. E ora non senti la sveglia.”

Blaine si muoveva per la stanza imbarazzato, tra le accuse di Kurt e il fatto che avesse ancora un'erezione a causa del sogno.

Sto bene Kurt,” Blaine gli fece un sorriso incerto. “Sono solo distratto.”

Distratto da cosa?” gli chiese Kurt.

Sai, questo, quell'altro,” Blaine gli fece segno di andar via. “Ho bisogno di dieci minuti e sarò pronto ad andare.”

Kurt gli lanciò uno sguardo indagatore prima di uscire dalla stanza.

Faresti meglio a sbrigarti,” gli urlò prima di chiudersi la porta alle spalle.

Blaine fece il respiro profondo che stava trattenendo da un po', l'intera situazione era completamente imbarazzante. Aveva sempre avuto più controllo ma, ultimamente, il suo corpo gli si ribellava ad ogni occasione. Non riusciva a smettere di pensare a Sebastian e di recente i pensieri sul suo Alfa conducevano a cose inappropriate. Per esempio, il sogno erotico che aveva appena fatto su di lui. Aveva un'idea sulla causa del problema, ma non lo sapeva per certo, aveva bisogno di parlare a qualcuno che avrebbe potuto capirlo ed aiutarlo.

Forse Sebastian sarebbe stato libero quel giorno.

A quel pensiero, frammenti del suo sogno tornarono a investirlo, facendolo arrossire ancora di più. Sì, pensò Blaine entusiasta, dovrei proprio parlarne a Sebastian.

 

 

Sebastian aveva preso in considerazione di non accendere il computer.

Poteva far finta che fosse stato colpito da un caso di amnesia o forse inventare dei problemi da Branco che doveva risolvere. Comunque, sarebbe stato abbastanza patetico per un Alfa arrivare fino a certi punti per evitare sua madre. Con un sospiro riluttante, accese il proprio laptop, andò su Skype e attese pazientemente la chiamata. Sfortunatamente, era puntuale.

Tesoro,” lo salutò sua madre con un sorriso affascinante. “Ti trovo bene.”

Sì, ma mai come te madre,” replicò Sebastian. Per gli standard umani, sua madre era oltre lo stare bene. La sua pelle liscia e i suoi lineamenti fini la facevano sembrare una donna verso la trentina che non una quarantenne. Era una strana caratteristica dei licantropi il fatto che il passare dell'età fosse più lento rispetto gli umani. Vivevano anche più a lungo, l'età media di morte per i lupi mannari era oltre i cento anni se si fossero presi cura di loro stessi. Il membro più anziano del Branco a casa aveva centoventi anni.

Sei così un tesoro.” Sua madre gli sorrise soddisfatta mentre faceva scivolare i suoi lunghi capelli color castagna lungo la spalla. “Spero che la stagione dell'accoppiamento non ti pesi troppo.”

Ce la posso fare a gestirla,” ammiccò Sebastian.

Sono certa di sì,” sua madre alzò gli occhi al cielo in segno d'affetto. “Anche se potrebbe esserci un'altra soluzione.”

Sebastian non si preoccupò nemmeno di provare a coprire il suo lamento frustrato: aveva avuto quella conversazione coi suoi genitori un centinaio di volte, e, nonostante desse loro sempre la stessa risposta, nessuno di loro la smetteva.

Madre, ti prego.”

Sebastian, capisco quanto tutto questo possa essere frustrante per te,” sua madre gli lanciò uno sguardo solidale. “Tuo padre ed io ci siamo trattenuti l'anno scorso, visto che volevamo ti concentrassi sull'essere il leader del tuo Branco.”

Trattenuti?” Sebastian sbuffò incredulo. “Prima che partissi per l'Ohio, avete provato a sistemarmi con tre tizi diversi.”

Sono preoccupata per te, Sebastian,” sua madre sbuffò irritata. “Anche tuo padre. Continui a dire che non prenderai mai un compagno.”

Perchè non voglio un compagno,” Sebastian sperò che sua madre non notasse che la sua voce mancava della sua solita convinzione.

Forse è vero,” continuò sua madre con insistenza. “Ma hai bisogno di un compagno. Tesoro, sai che gli Anziani preferiscono che i leader Alfa siano accoppiati. So che adesso sei giovane e ti senti invincibile ma arriverà il momento in cui avrai bisogno del supporto che solo un compagno può darti.”

Non ho intenzione di legarmi per sempre a qualcuno solo perché potrei aver bisogno di un abbraccio dopo una giornata no,” si oppose Sebastian.

E' più di quello, Sebastian,” sua madre si massaggiò le tempie con le sue lunghe dita. “Puoi dire onestamente che il tuo lupo interiore sarà felice di non avere un compagno?”

Sebastian incrociò le braccia al petto e non spiccicò parola.

Dammi solo un indizio, Sebastian,” l'espressione di sua madre si addolcì. “Voglio aiutarti a trovare qualcuno che possa renderti felice. Cosa cerchi in un compagno?”

Occhi color oro fuso. Un sorriso che si incurvava piano. Qualcuno che sapeva di miele e che odorava come l'acqua piovana. Un cuore aperto e fiducioso, ma anche istintivo che sarebbe riuscito ad andare oltre le sue stronzate per vederlo in ciò che realmente era. Un ragazzo che dava più valore alla forza che alla brutalità.

Devo andare, madre,” rispose bruscamente Sebstian.

La cosa non termina qui, Sebastian,” sua madre lo fissò preoccupata. “Sai che tuo padre vorrà parlarti riguardo questa questione.”

Una conversazione che non vedo l'ora di avere,” Sebastian provò a essere sarcastico ma alle sue orecchie sembrò solo stanco. Salutò velocemente sua madre e spense il computer.

Rimase solo nella sua stanza per parecchio tempo. In parte perché aveva bisogno di pensare, ma anche perché fuori i muri della sua stanza si stava tenendo un festival dell'amore. Mancava solo un giorno prima della luna nuova e il livello di eccitazione era palpabile nell'aria, visto che le tre coppie in casa in procinto di accoppiarsi non si preoccupavano di trattenersi dal mostrare il loro entusiasmo. Di norma, Sebastian sarebbe stato ansioso durante quel periodo del mese. La sua libido incrementava di dieci volte e sfruttava l'opportunità per portarsi a letto più umani possibili. Eppure, quella volta, voleva solo evitare la cosa e semplicemente aspettare l'arrivo della luna nuova. L'avrebbe probabilmente fatto, fino a quando non ricevette un sms.

 

Da: Blaine

A: Sebastian

Ho bisogno di parlarti il prima possibile. Possiamo incontrarci da qualche parte?

 

Il cuore di Sebastian sbandò al pensiero di Blaine. Considerando che pensava a lui senza interruzione, era sorpreso dal fatto che il suo cuore non gli fosse già uscito fuori dal petto. Nel profondo, sapeva che era inutile far finta di essere indifferente a Blaine. Non poteva più vederlo come un semplice licantropo che voleva unirsi al suo Branco. Blaine era speciale per lui. Blaine era diverso da chiunque altro avesse mai incontrato. Blaine era qualcuno che non avrebbe mai voluto perdere. Ma le circostanze non permettevano a niente che coinvolgesse Blaine di essere semplice.

 

Da: Blaine

A: Sebastian

Ti prego?

 

Sebastian strinse il telefono tra le dita fino a quando le sue nocche non si fecero bianche. Avrebbe potuto dire a Blaine che era troppo impegnato per vederlo. Sarebbe stato imprudente e stupido incontrarlo ora che stava lottando coi suoi sentimenti. Ma d'altra parte, Blaine aveva bisogno di lui.

Avrebbe solo dovuto imparare come controllare ciò che provava verso l'altro ragazzo.

 

 

Blaine non aveva mai pensato che sarebbe giunto il giorno in cui avrebbe aspettato Sebastian al Lima Bean.

Se c'era una caratteristica dei loro incontri, era che Sebastian non voleva mai stare attorno agli umani. Gli aveva detto che la ragione era che li distraevano, ma Blaine sospettava che trovasse irritante e noioso avere a che fare con loro. Era strano, ma dato che trascorreva più tempo con Sebastian, l'idea di stare attorno agli umani non lo preoccupava più di tanto dato che, l'essere stato accettato da Sebastian e per estensione dal Branco, non lo faceva più sentire senza un posto nel mondo.

Cosa gliene importava se gli umani lo rifiutavano quando aveva un Branco a cui appartenere?

Nonostante la felicità appena ritrovata, aveva paura del giorno in cui Sebastian e il Branco se ne sarebbero andati.

Mise da parte quei pensieri e si concentrò invece sul suo problema più recente: la stagione dell'accoppiamento. Blaine sapeva che cosa fosse quel periodo e l'effetto che avesse su un licantropo. Sua madre gli aveva dato una breve spiegazione su come i suoi desideri sessuali sarebbero aumentati durante la nuova luna e che avrebbe dovuto prestare doppia attenzione. Non era mai sembrata troppo preoccupata del fatto che un altro lupo l'avrebbe trovato e l'avrebbe forzato a diventare il suo compagno. Ora, tutto era cambiato e non voleva nemmeno che lasciasse casa da solo. Blaine condivideva le sue paure, specialmente visto che Jeremiah era coinvolto, ma esigeva delle risposte. Voleva solo capire veramente cosa implicasse quella cosa dell'accoppiamento.

O, forse, voleva solamente davvero rivedere Sebastian.

Blaine sedeva al suo tavolo, in attesa spasmodica dell'arrivo di Sebastian. Dal weekend che aveva trascorso alla tenuta, era divenuto impossibile stare lontano da lui. Aveva provato a farsi da parte perché non voleva che Sebastian pensasse che fosse troppo bisognoso, ma ormai non poteva più negarlo. Aveva bisogno di avere il suo odore impresso sulla sua pelle e in più c'erano quei suoi pensieri vietati ai minori, visto che i sogni che faceva ultimamente diventavano ogni notte sempre più vividi.

Il profumo di Sebastian raggiunse improvvisamente il suo naso, attraversando l'odore di caffè e degli esseri umani rinchiusi in un piccolo spazio. Il corpo di Blaine divenne teso non a causa del nervosismo ma per l'eccitazione, i suoi occhi lo cercarono freneticamente tra la folla fino a quando non lo trovò e il suo cuore quasi si fermò. L'Alfa non si era vestito in modo particolare per l'occasione, eppure Blaine si ritrovò quasi a sbavare alla sua vista.

Sebastian era semplicemente davvero bello.

Blaine aveva sempre trovato Sebastian attraente ma, ultimamente, era molto di più di quello: da un po' di tempo a questa parte nessuno poteva attirare l'attenzione di Blaine, perchè qualsiasi altro ragazzo che guardava non reggeva il confronto con Sebastian. Si ritrovò a essere ossessionato dai piccoli dettagli: gli occhi che cambiavano in ogni tonalità di verde e blu, il suo sorriso soddisfatto e tagliente, il modo onesto in cui dava voce alle sue opinioni, la forza dietro ogni suo movimento. Blaine non pensava di poter trovare qualcuno che lo coinvolgesse così tanto come Sebastian. In quel momento, non voleva altro che gettarsi tra le sue braccia o inginocchiarsi a lui.

Ehi,” lo salutò l'Alfa con un piccolo ghigno.

Ehi,” Blaine non riusciva nemmeno a togliersi dalle labbra quel sorriso entusiasta. “Vuoi sederti?”

Volevo prendere un caffè prima,” fece segno indicando il bancone principale.

Certo, certo,” Blaine fu prontamente d'accordo. “Vuoi che venga con te? Veramente dovrei offrirti io qualcosa visto che ti ho invitato io qui. Cosa posso prenderti? Non ti consiglio i caffèlatte perché gli sciroppi che usano qui...”

Blaine,” lo interruppe Sebastian, facendolo rimanere seduto al suo posto.

Mi dispiace, stavo straparlando?” Blaine non riuscì a ignorare la scossa elettrica che lo attraversò da capo a piedi per quel piccolo contatto.

Un po',” Sebastian gli sorrise teneramente. “Mi prenderò il caffè da solo. Mi aspetti?”

Blaine tenne la bocca chiusa e annuì. Non voleva finire a dire qualcosa di imbarazzante come che avrebbe aspettato Sebastian per sempre se solo glielo avesse chiesto.

Torno subito.” disse prima di allontanarsi.

Blaine cercò in tutti i modi di non farsi beccare a fissarlo, ma alla fine cedette quando notò che gli stava tremando la mano nel tenere la sua tazza di caffè.

Cosa non andava in lui? Non si era mai comportato così con un ragazzo. Come se fosse stato disposto a fare qualsiasi cosa solo per far sorridere Sebastian, che niente l'avrebbe reso più felice di trascorrere tutto il suo tempo affianco all'Alfa. Significava che era innamorato?

Scusami, mi ci è voluto un po',” Sebastian apparve all'improvviso e si sedette davanti a lui. “Ci sono opzioni limitate qui ed io... Blaine? Sei qui con me?”

Blaine sbatté le palpebre e si ritrovò nella realtà, arrossendo di imbarazzo. Era rimasto ipnotizzato dai movimenti pieni di grazia delle sue mani e di come i muscoli delle sue braccia si flettessero a causa del semplice movimento del sollevare una tazza di caffè per berla. Poi, si concentrò sulle labbra di Sebastian e dopodiché la sua mente andò in corto circuito.

Scusami,” Blaine abbassò la testa per evitare lo sguardo curioso del ragazzo di fronte a lui.

Non scusarti,” Sebastian prese un altro sorso del suo caffè. “Presuppongo che tu mi abbia chiamato qui per chiedermi della stagione dell'accoppiamento.”

Uhm... sì,” annuì Blaine. “Conosco le cosi basilari, ma speravo che tu potessi darmi i dettagli.”

Stai pianificando di prenderti un compagno?” chiese Sebastian con voce sottile.

No, non al momento,” replicò Blaine e sfortunatamente arrossì come un idiota. “Ma forse in futuro.”

Penso che sia comprensibile,” Sebastian gli fece un piccolo sorriso. “Cosa sai?”

So che è una cosa permanente,” iniziò Blaine. “Che deve essere tra un Alfa e un beta. Ma quello che non conosco è il vero e proprio processo.”

Processo,” Sebastian ammiccò sentendo la parola. “E' un modo interessante di vedere la cosa. In realtà, è più che altro un atto di passione primitiva e carnale."

Penso che il sesso sia implicato nella cosa,” Blaine si spostò imbarazzato sulla sedia.

Tanto, infatti,” Sebastian guardò Blaine contorcersi prima di continuare. “Ma prima c'è la fase di corteggiamento. Un Alfa o un beta devono presentarsi alla persona che desiderano sia il proprio futuro compagno e poi provare il loro valore.”

Senza uccidere persone, vero?” replicò Blaine, maliziosamente.

Di solito, no,” Sebastian sorrise divertito. “Come ho detto prima, un Alfa deve dimostrare che può essere un buon protettore e che non farà mai mancare niente. Un beta deve dimostrare che può essere di conforto e dare un'influenza equilibrata all'Alfa.”

Ma come lo sanno?” chiese Blaine bruscamente. “Come sanno che è la cosa giusta?”

Come fa qualcuno a sapere che è innamorato?” Sebastian si strinse nelle spalle. “Per i licantropi tutto dipende dall'istinto. Non è tanto il 'sapere', quanto essere incapaci di negarsi ciò che si desidera.”

Blaine aggrottò le sopracciglia in silenzio. Sebastian sapeva che stava pensando con attenzione alle sue parole, tentando di capirle. Non ne conosceva il motivo, ma la cosa gli fece dolorosamente attorcigliare lo stomaco dal nervoso.

E poi cosa succedere?” lo sollecitò Blaine.

Il vero accoppiamento può accadere solo durante la luna nuova,” continuò Sebastian. “In qualsiasi altro periodo, il legame non può essere creato.”

Perché?”

Come lupi mannari siamo soggetti agli effetti della luna,” disse Sebastian. “La nuova luna rappresenta un nuovo inizio e il periodo crescente che segue simboleggia la crescita.”

Cosa succede la notte della luna nuova?” Blaine si sporse in avanti, affascinato da tutte quelle nuove informazioni.

Di solito, la coppia che sta per accoppiarsi trova un posto isolato e privato dove non verranno interrotti. Dopodiché il beta si sottomette all'Alfa.”

Come ho fatto con te?” domandò Blaine.

Simile, ma è una cosa diversa,” Sebastian gli lanciò uno sguardo indecifrabile. “Il beta di solito non si inginocchia, ma di sua spontanea volontà si sdraia sulla sua schiena per esporre i suoi punti deboli, lo stomaco e il collo. Ovviamente tutto nudo.”

Questo è un bel po' diverso,” borbottò Blaine, sviando gli occhi da quelli del ragazzo.

Un pochino,” Sebastian annuì in accordo con lui. “La cosa più importante è l'atto del marchio. L'Alfa morde il beta sul collo o sulla spalla. Il marchio è importante perché è unico per quello specifico Alfa. Mostra che il beta è stato rivendicato e che appartiene a quel lupo. A differenza di tutte le nostre altre ferite, il marchio non si rimarginerà mai. Rimane come simbolo permanente dell'unione. Dopodichè, arriva la mia parte preferita.”

Quale sarebbe?”

Sesso,” Sebastian gli fece un sorriso malizioso. “Tanto, tantissimo sesso in modo da cementare l'unione.”

Come fai a definire tanto?” chiese Blaine esitante, chiedendosi se voleva davvero conoscere la risposta.

Solo un una notte, di solito cinque o sei volte.”

Ma come...” Blaine inghiottì pesantemente. “Come può essere fisicamente possibile una cosa del genere?”

I lupi hanno moltissima resistenza,” disse Sebastian con un sorriso che sarebbe potuto essere descritto solo come lupesco. “In effetti, il prossimo mese sarà abbastanza dedicato allo scopare.”

Seriamente?” Blaine si chiese come ce la facesse qualcuno a farlo per un intero mese.

Seriamente,” Sebastian gli fece l'occhiolino scherzosamente. “Ricorda che ti ho detto che la nuova luna era l'inizio del periodo di luna crescente? Mentre la luna raggiunge la fase nuova e successiva, il legame tra i due compagni cresce fino a raggiungere la completezza alla luna piena.”

Ecco cosa non capisco,” le dita di Blaine cominciarono a battere nervosamente il manico della sua tazza da caffè. “Non prenderò nessun compagno eppure ho ancora... sto avendo queste... esigenze.”

Dì semplicemente che sei arrapato, Blaine,” Sebastian si spalmò sulla sua sedia con un sorrisetto soddisfatto.

Va bene, sono arrapato.” Blaine si divincolò sulla sedia, evitando il contatto visivo con Sebastian. “Non è mai stato così forte e non so cosa fare.”

Cosa fai di solito durante la luna nuova?” chiese Sebastian curioso. “Non dirmi che ti rinchiudi in cantina.”

No,” Blaine fece una disperata alzata di spalle. “Di solito mi masturbo.”

La bocca di Sebastian si aprì scioccata. Blaine lo avrebbe trovato divertente se non si fosse sentito così mortificato.

Mi stai dicendo che non hai mai fatto sesso?”

Ehm... sì.”

Ma come fai?” domandò Sebastian, mentre i suoi occhi percorrevano tutto il corpo di Blaine, quasi come se stesse cercando il segno visibile di una malattia dovuta alla sua mancanza di sesso.

Non è un problema,” disse Blaine.

Oh, lo è invece,” era Sebastian quello che adesso aveva le sopracciglia aggrottate. “Il sesso è molto importante per mantenerci sani. Non mi stupisco del fatto che tu abbia tanta tensione da scaricare. Non hai mai sentito prima d'ora l'esigenza di fare sesso?”

Blaine avrebbe voluto rispondergli di scatto con un 'Ovvio che abbia avuto l'esigenza di fare del sesso' dato che dal primo giorno in cui si era trasformato in un licantropo la cosa era stata costantemente nella sua mente. Ma non aveva mai avuto la possibilità di trascinarsi via un ragazzo e diventare il suo scopamico. Doveva tenere nascosto il suo segreto per proteggere chi aveva attorno. Se voleva rimanere invisibile alla popolazione umana e vivere in mezzo ad essa, non poteva esattamente permettersi di essere conosciuto come un fanatico del sesso.

Quando aveva conosciuto Jeremiah, Blaine aveva sperato che quella cosa mettesse fine alla situazione in cui si costringeva a negarsi contatti fisici. Aveva finalmente trovato qualcuno con cui era sicuro lasciarsi andare. Sfortunatamente, ciò che era successo al ballo della Sadie Hawkins dimostrò ulteriormente a Blaine perché non potesse avvicinarsi a nessuno. Non avrebbe mai potuto godersi l'esperienza di avere un ragazzo senza essere spaventato delle conseguenze della cosa.

Eppure lo desiderava.

Voleva maledettamente toccare qualcuno o lasciarsi toccare. Era come una fame che non poteva essere soddisfatta, e Blaine aveva imparato a morire di fame nel corso della sua vita. Poi aveva conosciuto Sebastian e tutto era cambiato.

Sebastian era stato un grandioso mentore nei messi precedenti, aveva risposto ad ogni sua singola domanda e lo aveva aiutato a capire cosa significasse accettare il suo lupo interiore. Era qualcuno di cui si fidava, a cui si era aperto e che lo avrebbe protetto. Ora Sebastian era diventato il suo Alfa e ciò avrebbe dovuto essere sufficiente. Non avrebbe dovuto desiderare nient'altro dal ragazzo che aveva dall'altra parte del tavolo, ma Blaine voleva di più.

Voleva essere l'amante di Sebastian, voleva essere l'unico sempre al suo fianco, voleva sottomettersi a lui. Il suo lupo interiore desiderava disperatamente tutto ciò e Blaine non sapeva se ciò volesse dire che voleva prendersi un compagno. Il fatto che non poteva raccontargli come lo facesse sentire rendeva l'intera situazione ancora più difficile.

Sebastian gli mandava segnali confusi. Un momento stava toccando Blaine in modo affezionato, approfittando di ogni occasione e fissandolo con gli occhi verdi pieni di calore, quello dopo era distante e non recettivo. Gli piaceva davvero? O lo stava solo assecondando? Nello scenario peggiore, Sebastian non lo considerava per niente un potenziale partner.

Il che voleva dire che doveva trovare un modo per convincere l'Alfa che sarebbero dovuti stare assieme.

Non così forte come in questo momento,” replicò Blaine con voce tesa. “Cosa fai in questo periodo se non hai mai preso un compagno?”

Assecondo i miei desideri e faccio sesso con più persone consenzienti possibili,” Sebastian curvò il sopracciglio verso l'alto, come in segno di sfida.

E aiuta?” parlò Blaine.

La sicurezza di Sebastian vacillò per qualche secondo.

Perchè non lo scopri da solo?” Sebastian si sporse in avanti sul tavolino.

Mi pare un ottimo piano,” Blaine colse la sfida e si avvicinò. “Sei disposto a farmelo vedere?”

Gli occhi di Sebastian si spalancarono leggermente vedendo come si stavano mettendo le cose. La sua reazione rese Blaine ancora più determinato nel mostrare all'Alfa che non era quel cucciolo confuso e perso che non sapeva cosa volesse.

Non so se è una buona idea,” disse Sebastian pacatamente, ma i suoi occhi lo tradirono, diventando più scuri e interessati.

Perchè no? Hai appena detto che sei stato a letto con membri del Branco e persone sconosciute.”

Il lupo interiore di Blaine ululò irritato all'idea di Sebastian in intimità con chiunque altro che non fosse lui. Nonostante il fatto che nessuno dei due avesse reclamato l'altro, la cosa gli dava comunque fastidio.

Perché allora non vieni a letto con me?” insistette Blaine.

Sebastian sembrò esitare per un momento. Era la prima volta che Blaine lo vedeva cercare di mettere assieme una risposta invece che averne immediatamente una pronta.

Forse perché non sono interessato a te,” rispose alla fine. Nonostante fosse ovvio dal suo tono di voce senza entusiasmo che era una bugia, Blaine non potè fare a meno di sentire una pugnalata affilata nel petto. Poi, si ricordò di tutti i momenti tra loro due, quando Sebastian lo aveva baciato e gli si era avvicinato. Nessuna cosa era stata fatta per pietà o perché gli stava facendo un favore. C'era stata una vera, tangibile connessione tra loro due. L'Alfa lo voleva, anche se al momento lo stava allontanando da sé.

Entrambi sappiamo che non è vero,” replicò Blaine, nonostante la sua voce vacillò verso la fine della frase.

Mosse con calma la mano sul tavolo per afferrare quella di Sebastian. Le loro dita si allacciarono e i loro palmi premettero l'uno contro l'altro. Era un semplice tocco, eppure incendiò il sangue di Blaine; un innegabile calore prese possesso del suo corpo , facendolo tremare, e i suoi occhi, incatenati a quelli di Sebastian, videro specchiata in quelle iridi chiare quella stessa passione. A Blaine non importava più che fossero nel bel mezzo di una caffetteria, lui voleva Sebastian.

Voleva inginocchiarsi e presentarsi a lui, aveva bisogno che prendesse il sopravvento su di lui non come suo Alfa ma come qualcosa di più intimo.

Voleva essere il compagno di Sebastian.

Però il contatto venne interrotto quando l'Alfa allontanò la mano. Blaine voleva mugugnare angosciato, ma alla fine tenne le labbra serrate.

Blaine, non che io non voglia...” a Sebastian mancarono momentaneamente le parole, distratto dai suoi stessi pensieri, prima che tornasse in sé. Il breve momento di sincerità che Blaine vide nel suo sguardo sparì e venne rimpiazzato da un freddo muro di vetro. “Hai solo bisogno di scopare qualcuno, così ti sentirai meglio.”

Fu come se Sebastian lo avesse preso a schiaffi in pieno viso.

Saresti a posto con una cosa del genere?”chiese Blaine. “Se andassi a fare del sesso con uno sconosciuto?”

Sebastian non rispose e per un istante Blaine sperò di ottenere la risposta che veramente desiderava.

Ovvio che lo sarei,” rispose Sebastian con noncuranza, ma il suo sguardo scivolò via da quello di Blaine.

Io e Puck andiamo al bar della città per la stessa ragione. Vuoi venire?”

Adesso era il turno di Blaine di esitare senza dare risposte. Una parte di lui voleva dire di no per evitare di vedere Sebastian andar via con uno sconosciuto. Eppure non poteva mollare per via di un solo ostacolo. Forse, Sebastian avrebbe cambiato idea una volta entrati in quel bar.

Ci sto,” annuì con sicurezza, chiedendosi in silenzio se avesse fatto la scelta migliore.

 

 

Non ho capito perchè siamo venuti in questo gay club,” borbottò Puck prima di prendere un sorso dalla sua birra.

Eravamo due contro uno, fattene una ragione,” sorrise soddisfatto Sebastian.

Inoltre, ho conoscenza diretta del fatto che non ti dispiaccia andare verso certe strade.”

E' successo solo una volta,” borbottò Puck sottovoce.

Una sola volta con me,” sogghignò Sebastian. “Ma le altre?”

Puck lo fissò irritato, ma non sollevò un'argomentazione contraria. Soddisfatto dalla sua vittoria, Sebastian si guardò distrattamente intorno. Il club, ironicamente chiamato Scandals, era molto scialbo e noioso. Gli interni erano scuri e sciupati dall'età e dalla mancanza di cura, odorava di fumo di sigarette e sudore e l'offerta di clienti era anche povera, specialmente confrontata ai ragazzi che Sebastian aveva avuto precedentemente. Ce ne erano alcuni che meritavano il suo tempo ma, per qualche ragione, non riusciva a interessarsene.

Perché non stai scegliendo le tue conquiste per la serata?” gli chiese Puck, come se gli stesse leggendo la mente. “Sono già stato con due tipi e non mi piacciono nemmeno i ragazzi.”

Posso godermi prima il mio drink?” rispose di rimando Sebastian.

Lo stai facendo da un'ora,” dopodiché Puck fece segno con la mano, indicando la pista da ballo. “Persino Blaine è più vivace di te.”

Gli occhi di Sebastian volarono verso la piccola pista da ballo, piena di drag queen in avanti con l'età ed evidenti gay, nel luogo dove Blaine stava ballando. C'era stata una strana tensione tra loro fin da quando erano andati a prenderlo, tensione che Sebastian non era riuscito ad identificare. Voleva mantenere il Beta vicino a sé ma, allo stesso tempo, voleva stargli lontano.

Poteva percepire il desiderio di Blaine, nonostante i malsani odori del bar. Gli faceva girare la testa come neanche l'alcol riusciva, e ogni volta che vedeva la sua silhouette con la coda dell'occhio, si ritrovava a guardarlo perdutamente. Non lo aveva mai visto comportarsi in quel modo: muoveva i fianchi in modo sensuale mentre si muoveva a ritmo con la musica, un leggero luccichio di sudore sulla pelle che splendeva sotto le luci multicolori. Incontrò il suo sguardo un paio di volte e il fuoco che aveva visto in quelle orbite ambrate aveva fatto esplodere ogni terminazione nervosa del suo corpo. Si chiese se Blaine si sentisse sexy come sembrava. Fantasticò su come sarebbe stato cedevole tra le sue braccia, come sarebbe stato sommerso dal suo profumo e dal calore della sua pelle.

Alla fine, riuscì a trovare un compromesso sedendosi al bancone ma assicurandosi di controllare il lupo più piccolo. Per la maggior parte del tempo, Blaine aveva ballato da solo. Non che ci fosse carenza di partner volenterosi che continuavano ad avvicinarglisi, persino gli esseri umani avevano capito che Blaine era in calore. Comunque, nonostante il fatto di essere il protagonista delle fantasie di ogni ragazzo nel bar, Blaine non aveva ancora ballato con nessuno. Ogni volta che qualcuno si avvicinava, lui si scostava semplicemente in modo che fosse irraggiungibile. Sapere che non voleva nessuno fece infiammare il petto di Sebastian dalla soddisfazione.

Perchè non ti dai una mossa e non lo prendi come compagno?” chiese Puck con disappunto.

Cosa hai detto?” rispose Sebastian distrattamente, i suoi occhi non si erano mossi da Blaine.

Smythe, stai praticamente sbavando adesso,” Puck diede una spinta scherzosa alla sua spalla. “Vai semplicemente lì e prenditi quello che vuoi.”

Non è così semplice,” Sebastian distolse lo sguardo dall'espressione non impressionata di Puck.

Smythe, non avrei mai pensato di dirti una cosa del genere,” Puck gli mise la mano sulla spalla. “Ma hai bisogno di fare l'uomo.”

Chiedo scusa?” i peli di Sebastian si rizzarono a quell'affermazione.

Hai bisogno di tirar fuori le palle,” chiarì Puck.

Non capisci,” disse Sebastian per concludere la cosa.

Forse no, ma quello che capisco davvero è che durante ogni luna nuova che abbiamo trascorso insieme, tu avevi già scopato con almeno tre ragazzi adesso.”

Mi sto tenendo calmo,” rispose Sebastian in modo difensivo.

Non puoi rimanere calmo se non fai nient'altro che fare gli occhi dolci a Blaine.”

Sebastian si trovò in difficoltà nel trovare una risposta, ma sapeva di non averne una che suonasse convincente. Era difficile negare ciò che Puck lo aveva costretto a vedere. Di norma, sarebbe andato incontro a una lunga fila di conquiste consenzienti nel tentativo di soddisfare i suoi desideri. Il problema era che nessuno gli interessava: ogni ragazzo carino che aveva pensato di abbordare era stato rifiutato dal suo lupo interiore. Avrebbe dovuto oggettivamente ammettere che voleva del sesso, ma il suo corpo, forse addirittura il suo cuore, non ci stavano proprio. A meno che Blaine non fosse coinvolto.

Nell'istante in cui lo fissava o pensava a lui, il suo lupo interiore esultava di gioia. Il bisogno e la disperazione lo stavano sopraffacendo, mentre il suo lupo aveva quasi trovato il modo di sfuggire.

Se Sebastian non avesse posseduto il suo livello di controllo, avrebbe preso Blaine su quella pista da ballo davanti a tutti e non gliene sarebbe importato nulla.

Faresti meglio a sbrigarti,” lo avvisò Puck. “O perderai la tua chance.”

Che intendi dire?” chiese Sebastian, tagliente.

Puck esitò ma, poi, gli fece segno verso la pista da ballo.

Lo stomaco di Sebastian si strinse dal terrore mentre si voltava lentamente. I suoi occhi localizzarono immediatamente Blaine tra la folla di coloro che ballavano, ma non era solo. Questa volta stava ballando vicino a un altro ragazzo. Il cervello di Sebastian si annebbiò per un paio di attimi. Ad essere sinceri, non stavano schiacciati l'uno all'altro e non si stavano baciando, ma al suo lupo non importava ciò che vedevano i suoi occhi. Tutto ciò che il suo lupo notò, fu la mano di qualcun altro appoggiata al braccio di Blaine nel tentativo di avvicinarlo. Tutto ciò che il lupo desiderò in quell'attimo fu di riprendersi ciò che era suo. Rivendicare Blaine in un modo che gli avrebbe garantito che nessun altro lo avrebbe mai più toccato di nuovo.

Sebastian?” gli domandò Puck mentre lo guardava spaventato, gli occhi dell'Alfa ridotti a due fessure e le mani erano artigliate così forte al bancone che aveva spaccato il legno.

Sebastian non sentì Puck che tentava di chiamarlo. Tutto ciò su cui riusciva a concentrarsi era raggiungere Blaine e risolvere la situazione. Il che avrebbe comportato fare a pezzi quell'intruso così idiota da pensare di avere il permesso di toccare Blaine. Di toccare ciò che era suo. Il suo lupo interiore chiese soddisfazione contro la persona che aveva osato avvicinarsi al suo Blaine.

Marciò verso i due e li fissò direttamente negli occhi. Blaine sembrò preoccupato, mentre l'intruso era eccitato dal suo arrivo ed era senza dubbio troppo ubriaco per capire la situazione in cui si trovava.

Vuoi unirti a noi?” chiese con entusiasmo.

Sebastian gli diresse uno sguardo così duro che l'intruso cadde all'indietro nel tentativo di allontanarsi. Una volta che se ne andò, Sebastian rivolse la sua attenzione a Blaine, il quale stava testardamente mantenendo la sua posizione.

Cosa credi di fare?” urlò Sebastian sopra il volume alto della musica.

Quello che mi hai detto di fare,” rispose opponendosi Blaine. “Non mi avevi consigliato di andare con più persone in modo da calmarmi?”

Lo stomaco di Sebastian si strinse quando vide le sue stesse parole gettategli in faccia; non poteva negare di avergli dato il permesso di comportarsi esattamente a quel modo, eppure, dirgli di farlo e vederlo sul serio si erano rivelate due cose diverse. Aveva pensato che sarebbe stato a posto con la cosa, non aveva creduto che gli sarebbe importato così se Blaine fosse andato con un'altra persona. Aveva scoperto di essersi completamente sbagliato.

Sebastian,” sbuffò Blaine frustrato. “Non voglio farlo. Voglio stare solo con te e nessun altro.”

Sebastian strinse le labbra fino a farle diventare una linea sottile per impedirsi di parlare.

Perché non possiamo?” Blaine fece un passo in avanti per invadere il suo spazio personale. Il suo profumo gli riempì i sensi, facendo sparire il mondo attorno a loro. Si sporse per toccargli il braccio e ciò fece pulsare il suo sangue dal piacere. Non aveva mai desiderato tanto stare con qualcuno nella sua vita.

Non possiamo,” riuscì finalmente a dire Sebastian. “La situazione è fuori dal mio controllo.”

Cosa significa?” incalzò Blaine. Provò ad approcciarsi a lui ma l'Alfa si dovette allontanare. Se Blaine si fosse ulteriormente avvicinato, le cose avrebbero preso una piega molto inappropriata e Sebastian non pensava che sarebbe riuscito a fermarsi.

Mi dispiace,” fu tutto ciò che Sebastian poté offrire a un Blaine devastato. “Non possiamo e basta, non sarebb-”

Ma Sebastian non riuscì a finire di parlare, perché Blaine si allontanò e lui potè solo guardarlo disperato mentre spariva tra la folla per allontanarsi da lui e dalle sue scuse inesistenti. Sebastian avrebbe dovuto sentirsi sollevato, Blaine stava facendo esattamente quello che avrebbe dovuto fare. Loro due non sarebbero mai riusciti a stare assieme nel modo in cui entrambi volevano. Meglio così, era la cosa giusta da fare.

Ma allora perché sentiva il cuore in mille pezzi?

Sebastian perse la cognizione del tempo e di quanto rimase nel bel mezzo della pista da ballo, immerso nei suoi pensieri. Rimase lì fino a quando la presenza di Puck al suo fianco non lo riportò all'attenzione.

Non hai seriamente intenzione di lasciarlo andare, vero?”

Puck,” ringhiò Sebastian, come ad avvisarlo.

Non è sicuro per lui lì fuori, ricordi?” Puck colpì le sue spalle con più forza del necessario. “Quale razza di Alfa lascerebbe il suo beta scoperto e pronto ad essere attaccato?”

Blaine non è mio,” protestò Blaine senza entusiasmo.

Penso che entrambi sappiamo che questa è una completa stronzata.”

Voleva discutere con Puck, ma sapeva che non avrebbe avuto senso. Invece, fece un segno col capo prima di farsi strada tra la folla per rintracciare Blaine. Non aveva idea di cosa sarebbe successo una volta che l'avrebbe trovato.

 

 

Blaine si fece largo tra la folla del bar, nel disperato tentativo di allontanarsi da Sebastian. Era arrabbiato e confuso dal comportamento del ragazzo nei suoi confronti: aveva sempre ritenuto che l'Alfa avesse dei sentimenti per lui, ma che fosse troppo spaventato per ammetterli. Ora capiva che in verità Sebastian non era mai stato interessato a lui e non lo sarebbe mai stato.

La porta del retro del club si spalancò prima che Blaine la chiudesse con rabbia. Inciampò nel parcheggio vuoto e buio, la vista gli si annebbiò per via delle lacrime per un minuto e si odiò per la propria debolezza. Sebastian era solo un ragazzo. Blaine aveva vissuto per tutto quel tempo senza di lui e avrebbe continuato a farlo. Eppure, c'era una piccola voce, nel profondo, che diceva che prima di conoscerlo era semplicemente esistito, ma con Sebastian aveva vissuto.

Voleva solo che quella voce tacesse.

Capisci adesso?”

Blaine si voltò rapido al suono di quella voce. I suoi occhi dardeggiarono nell'oscurità del parcheggio, ma era difficile vedere qualcosa. Non c'era luna nel cielo quella notte e le luci gialle dai lampioni per strada a malapena illuminavano il tutto. Cominciò a chiedersi se si fosse immaginato quella voce fino a quando una figura familiare ma non benvenuta fece un passo in avanti, verso la minuscola luce presente.

Jeremiah,” sussurrò, mentre il sangue gli si ghiacciava nelle vene.

Capisci Blaine?” ripetè avvicinandoglisi. “Non importa se mi rincorre, se il suo odore è su di te o che tu sia stato in intimità con lui. Non sarai mai davvero suo.”

Le spalle di Blaine crollarono e potè sentire la voglia di combattere svanire completamente, non riuscì nemmeno a fare appello alla rabbia e all'essere infuriato per il fatto che Jeremiah continuasse a seguirlo. Le parole che aveva appena pronunciato erano dolorosamente vere, per quanto Blaine volesse negarlo.

Lasciami in pace,” mormorò, ma rimase fermo mentre Jeremiah gli si avvicinava.

Temo di non poterlo fare.” Il ragazzo gli fece un sorriso solidale. “Tu ed io siamo destinati ad essere compagni. Non capisci, Blaine? Sono tornato per te, come dissi che avrei fatto.”

Io non ti voglio” disse Blaine quasi soffocando.

Nemmeno il tuo Sebastian ti vuole,” Jeremiah si fermò a pochi centimetri da Blaine. “Ma io sì, Blaine. Ti voglio da tantissimo tempo.”

Blaine tremò nel sentire quelle parole che aveva sempre voluto sentirsi dire. Quelle dolci parole che lo avrebbero fatto sentire davvero desiderato, davvero di qualcuno. Ma era tutto sbagliato. Era un'altra la persona da cui desiderava quelle parole, persino anche dopo esser stato rifiutato da lui.

Lasciati andare, Blaine,” Jeremiah si fece in avanti per sfiorargli il collo. “Lascia che ti dia ciò che vuoi.”

Il corpo di Blaine rabbrividì al contatto, ma non riuscì a capire se dipendesse dal desiderio o dal disgusto.

Ti prego, fermati,” sussurrò, ma Jeremiah continuò a sporgersi e lui non fece nulla per respingerlo. I suoi sensi furono sopraffatti dall'odore del lupo e dal suo calore. Era completamente diverso da ciò che desiderava, ma era comunque ciò che gli veniva offerto. Forse avrebbe dovuto lasciarsi andare a Jeremiah, così tutto sarebbe finito. Forse sarebbe stato felice. Forse...

L'ultimo pensiero venne interrotto dal suono di vetri rotti e metallo frantumato.

Blaine aprì gli occhi di scatto e capì che Jeremiah non era più di fronte a lui. Il cuore gli martellò nel petto mentre lo cercava agitato, fino a quando non lo trovò steso sul cofano di una macchina mezza distrutta dalla forza con cui Jeremiah vi era stato scagliato sopra. Una figura alta e snella svettava sopra di lui.

Blaine era senza parole.

Toccalo di nuovo,” disse Sebastian con la voce distorta dalla furia, “e ti stacco la testa.

L'avviso minaccioso fu seguito da Sebastian che afferrava Jeremiah dal colletto della maglia per lanciarlo via vari metri avanti, sul muro di mattoni del club. Jeremiah sbattè contro la struttura del locale con un doloroso scricchiolio prima di cadere al suolo come una bambola rotta.

Sebastian!” urlò Blaine, ma l'Alfa lo ignorò.

Sebastian in un attimo fu accanto al corpo di Jeremiah, collassato al suolo in un ammasso indistinto. Lo raggiunse, gli mise la mano attorno al collo e lo sollevò facilmente da terra. Blaine rimase fermo, stupito dalla sua forza.

Blaine è mio,” affermò Sebastian con tono di comando. Non aveva bisogno di urlare o gridare per chiarire la cosa. La forza e la volontà dietro le sue parole erano sufficienti da far cedere qualsiasi licantropo.

Hai capito?” Sebastian lo rimproverò di nuovo. “Blaine appartiene a me e a me solo. Se ti azzardi a toccare di nuovo quello che è mio, ti distruggerò in ogni modo possibile.”

L'intera situazione era completamente non romantica. Era violenta ed orribile e avrebbe probabilmente condotto a un Jeremiah fatto a pezzi. Eppure Blaine non riusciva a bloccare il calore che si stava formando nel suo corpo, visto che Sebastian lo aveva rivendicato. Sebastian lo voleva e Blaine non era mai stato così felice in vita sua. Comunque, la realtà della situazione era troppo simile a quella che gli era accaduta un anno prima per poter essere davvero apprezzata. Ancora una volta, Blaine si ritrovava in un parcheggio vuoto in mezzo a due forze opposte, e non poteva permettere a Sebastian di commettere il suo stesso errore.

Sebastian,” urlò e questa volta si avvicinò con cautela verso di lui. I muscoli della schiena dell'Alfa si irrigidirono per qualche secondo, ma non lasciò la sua presa su un a malapena cosciente Jeremiah.

Sebastian, ti prego,” Blaine insistette mentre si avvicinava al fianco dell'Alfa. “Ti prego, lascialo andare.”

Sebastian si voltò per guardare Bline con degli occhi che erano di un blu così scuro da essere quasi neri. Un'espressione di angoscia segnò i suoi lineamenti prima che questi si indurissero di nuovo.

Il tuo é l'appello di un amante, Blaine?” gli chiese freddamente. “Vuoi che risparmi il tuo potenziale compagno?”

Ovviamente no,” replicò Blaine fieramente. “Non voglio essere il suo compagno.”

Hai lasciato che ti toccasse.”

Dal modo in cui gli occhi di Sebastian si rannuvolarono, Blaine capì che stava combattendo una lotta interiore.

Ero confuso,” lo rassicurò. “Mi avevi rifiutato e lui... lui era qui.”

Non vuoi che ti rivendichi?” Blaine voleva ridere e piangere contemporaneamente sentendo il sollievo nella sua voce.

Anche se ci avesse provato, non avrebbe potuto,” si sporse per afferrare la mano libera di Sebastian. “Ho già dato me stesso a te.”

E allora perché vuoi che lo risparmi?” la domanda non era tanto accusatoria, quanto dettata dalla confusione.

Perchè non ne vale la pena,” Blaine strinse ancora di più la mano di Sebastian. “Non è una minaccia per te perché lui non significa niente per me.”

Blaine sostenette il suo sguardo non come segno di non rispetto della sua autorità, ma perché voleva che capisse quanto fosse sincero ed onesto. Sebastian fissò intensamente gli occhi di Blaine per alcuni lunghi istanti. Cominciò a preoccuparsi che non sarebbe riuscito a gestire la cosa quando Sebastian gettò per terra Jeremiah senza troppe cerimonie.

Blaine ti ha salvato la vita stasera,” lo informò in modo glaciale. “Mostra la tua gratitudine andandotene da questa città prima che il mio Branco ti dia la caccia e ti riduca in briciole.”

Senza degnarlo di un altro sguardo, Sebastian si incamminò verso la sua macchina. Blaine rimase dove si trovava, insicuro sul da farsi. Guardò verso il basso, verso Jeremiah che gemeva pietosamente di dolore, poi verso la schiena di Sebastian che si stava allontanando. Non gli ci volle più di quello per fare la propria scelta. Senza pensarci un attimo, Blaine seguì l'Alfa. Non aveva idea di cosa sarebbe successo, ma sapeva che il suo posto era al fianco di Sebastian.

 

 

La vita è fatta di piccole scelte che spesso hanno un grande impatto, a volte non si può prevedere il risultato di tali decisioni. Blaine non aveva idea che portare Jeremiah a un ballo scolastico avrebbe condotto alla morte di quattro persone. Eppure, c'erano delle volte che è possibile sentire dentro di sé che si è fatta una scelta che cambierà la vita. Per Blaine fu il momento in cui scelse di salire in macchina con Sebastian.

Per la precedente mezz'ora i due avevano guidato in silenzio. Blaine non aveva idea di dove stessero andando fino a quando Sebastian non parcheggiò tranquillamente la macchina. Capì subito che erano nella sezione del parcheggio riservata ai visitatore della Dalton. La parte confusa riguardava il fatto che Blaine non aveva trascorso i fine settimana alla Dalton, ma a casa, e Sebastian lo sapeva. Anche se, forse, Sebastian era stato distratto dagli eventi precedenti e non si stava concentrando parecchio su dove stesse andando.

Sebastian, perché siamo...”

Blaine iniziò a chiedere ma l'Alfa aprì la porta della macchina e uscì fuori. Blaine si slacciò rapidamente la sua cintura di sicurezza per seguirlo. Il campus era oscuro e tranquillo, e ciò lo intimorì che si sarebbero messi a discutere proprio lì. L'ultima cosa di cui Blaine aveva bisogno era avere un pubblico di esseri umani ad assistere alla sua relazione con il suo quasi fidanzato licantropo.

Comunque, Sebastian non si fermò per parlare di ciò che era successo tra loro. Invece, continuò a camminare a grandi passi tra i boschi con sicurezza. Blaine esitò, Sebastian non sembrava arrabbiato ma non era una persona che esprimeva ciò che provava. Non volendo rimanere indietro, decise di correre il rischio.

Senza luna, i boschi erano immersi in una profonda oscurità che sembrava distendersi in modo infinito. Una cosa che i lupi mannari non possedevano era la capacità di vedere nel buio. Un paio di volte Blaine si preoccupò del fatto che avrebbe perso Sebastian ma poi riuscì a trovare la sua traccia di profumo e sapeva che era nelle vicinanze. Blaine si aggrappò a quell'odore usandolo come guida e come conforto mentre avanzava verso l'ignoto.

Cominciò a chiedersi se persino Sebastian sapesse dove si stesse recando fino a quando non si fermò improvvisamente. Un veloce sguardo attorno diede a Blaine la conferma che erano nel loro posto, un piccolo pezzo di terreno che persino Blaine avrebbe potuto riconoscere al buio. C'era stato infinite volte con lui, o da solo quando gli mancava l'Alfa. Si sentì inchiodato lì fino a quando Sebastian non gli scombussolò il mondo ancora una volta.

Senza alcun avviso e senza che Blaine lo sentisse avvicinarsi, lo spinse verso un albero e lo bloccò. Il cuore di Blaine andò a singhiozzo mentre il corpo di Sebastian premeva contro il suo. Provò a rimettersi in posizione, ma le mani di Sebastian raggiunsero il dietro delle sue cosce e lo sollevarono con agilità. Gli sfuggì un grido di sorpresa mentre cercava di aggrapparsi alle spalle di Sebastian e le sue gambe si attorcigliarono alla sua vita per tenersi in equilibrio.

"Sebas-"

Quel nome gli morì sulle labbra quando Sebastian lo spinse in avanti per rivendicare le sue labbra in un bacio bruciante, iniziando un ritmo spietato con cui Blaine fece fatica a stare al passo. I suoi denti gli morsero con forza il labbro inferiore prima di succhiarlo con calma, facendolo gemere mentre la sua lingua si inoltrava nella sua bocca senza chiedere permesso. Le sue mani si spostarono dal dietro delle cosce di Blaine per afferrare il suo fondoschiena e stringerlo ancora di più.

Sebastian aveva completamente controllo del suo corpo, rivendicando e dominando Blaine ad ogni bacio e ad ogni tocco. E Blaine lo voleva. Blaine voleva essere di Sebastian. Avrebbe dato qualsiasi cosa pur di essere suo, e il suo lupo interiore non poteva essere più d'accordo.

Sebastian si spostò per guardarlo negli occhi e anche nel buio, Blaine riuscì a vedere che le sue iridi erano quasi nere. L'espressione in quelle profondità era primitiva e mandò un brivido di piacere lungo la sua schiena.

Sei mio, Blaine,” sussurrò Sebastian contro le sue labbra. “Dillo. Voglio sentirti dire che sei mio.”

Sono tuo,” mormorò Blaine. “Penso di esserlo dal primo momento in cui ti ho visto. Non riesco a spiegartelo, ma semplicemente lo sapevo.”

Ma hai sempre tenuto le distanze con me,” Sebastian premette la faccia contro i riccioli di Blaine per respirare il suo profumo.

Non capivo,” le dita di Blaine si artigliarono al colletto della maglietta di Sebastian quando l'Alfa iniziò a mordergli l'orecchio. “Non mi sono mai sentito così per qualcuno. Nemmeno per Jeremiah...”

Al nome di Jeremiah, Sebastian ringhiò nel suo orecchio e lo spinse ancora più forte verso l'albero. La corteccia scavò dolorosamente nella sua schiena ma a Blaine non importava nemmeno un po'.

Non deve averti,” disse improvvisamente Sebastian con rabbia. “O quello stupido ragazzo nel bar.”

Non voglio nessuno di loro,” inghiottì Blaine quando una delle mani di Sebastian si avvolse possessivamente attorno al suo collo. “Solo te. Sei sempre stato solo tu.”

Sebastian borbottò approvando, mentre la mano sulla sua pelle scivolò tra i suoi ricci. Con una tirata forte, spinse la testa di Blaine all'indietro per esporre la lunga linea del suo collo. Respirò tremante mentre i denti di Sebastian sfioravano la pelle morbida, facendolo rabbrividire per l'attesa di quello che sarebbe successo dopo.

Ti prego,” sussurrò Blaine, piegandosi per avvicinarsi a lui. Non sapeva nemmeno di cosa lo stesse implorando ma sapeva che lo voleva, anche il suo lupo interiore stava ululando disperato. Sebastian doveva solo marchiarlo, così Blaine sarebbe stato suo.

Eppure, il tutto andò crudelmente in fumo quando Sebastian si allontanò da lui.

Blaine quasi cadde per terra se non fosse stato per l'albero a cui era appoggiato, visto che la maggior parte del suo peso era retta da Sebastian. Riuscì a reggersi mentre lo fissava incespicare lontano da lui.

Devi andartene adesso,” ringhiò, ma il tentativo dell'Alfa di suonare minaccioso fu rovinato dalla frustrazione che Blaine riuscì a percepire.

P-perchè?” chiese. Non poteva andarsene in quel momento, non dopo tutto quello che era successo tra loro, e non voleva farlo.

Adesso, Blaine,” insistette Sebastian.

No, fino a quando non mi spieghi il perché,” rispose con tono di richiesta Blaine.

Perchè non sarò in grado di fermarmi,” Sebastian si spostò dall'altro lato della piccola radura per mettere distanza tra loro.

Fermare cosa?” Blaine fece un piccolo passo in avanti. “Il sesso? Se è così, non c'è problema. Voglio stare anche io con te.”

Sebastian rise amaramente.

No, non il sesso.” Le mani di Sebastian affondarono nel pino, che iniziò a frantumarsi. “Non è tutto quello che voglio da te.”

Allora vuoi prendermi come compagno?” il cuore di Blaine accelerò alla sola idea della cosa.

Ti prego, vai via,” Sebastian si ridusse a pregarlo. “E' per il meglio. Vai prima che sia troppo tardi.”

Blaine rimase lì a guardare Sebastian che si sforzava di resistere a una forza sconosciuta, una forza da cui stava tentando di proteggere Blaine. Come se ci fosse qualcos'altro a spingerlo ulteriormente nel voler stare al suo fianco. Il suo lupo interiore non voleva di certo andarsene e lasciare il suo Alfa per nessuna ragione al mondo.

Blaine non aveva paura. Sapeva che avrebbe dovuto averne, ma non ne aveva. Il suo istinto gli diceva che poteva fidarsi di Sebastian e per la prima volta, Blaine avrebbe agito secondo i suoi desideri.

Colmò la distanza per unirsi a Sebastian con passo certo.

"Blaine," Sebastian grugnì il suo nome come avvertimento.

Per un secondo si bloccò ma poi continuò ad andare avanti fino a quando non si ritrovò a pochi centimetri dall'Alfa.

Voglio diventare il tuo compagno,” disse Blaine con voce sicura.

Sebastian sbuffò frustrato. “Non sai cosa stai chiedendo.”

Sì, invece.” Blaine discuté, infischiandosene di quanto sarebbe sembrato immaturo. Sapeva che ciò che condivideva con Sebastian era giusto. Il suo lupo interiore sapeva che si appartenevano a vicenda.

Sebastian non rispose; invece, girò su se stesso e si mosse velocemente verso Blaine. Il beta rimase senza fiato dalla sorpresa, e si avvicinò in avanti verso il suo Alfa. Sfortunatamente, Sebastian glielo impedì afferrandolo per l'avambraccio e tenendolo bloccato.

So che non è così,” rispose con calma, ma i suoi occhi lampeggiavano per via delle emozioni in conflitto dentro di lui: desiderio, paura, possessività, felicità.

Me lo hai spiegato,” Blaine si leccò nervosamente le labbra secche. “Al Lima Bean, ricordi?”

I dettagli base,” ringhiò Sebastian mentre le sue dita affondarono dolorosamente nelle braccia di Blaine. “Ma non tutta la verità.”

Quale è la verità allora?” gli occhi di Blaine incontrarono i suoi.

Sebastian chiuse le palpebre per qualche istante e prese un bel respiro profondo.

Quando inizieremo... se inizieremo la cosa, non ci sarà nessuna possibilità di fermarla,” disse con un tono di voce forzato. “Non ti sarà permesso cambiare idea nel mentre. Se tu scappi, ti inseguirò. Se proverai ad allontanarmi, non te lo lascerò fare. Il mio lupo interiore vuole farti suo e non sarò in grado di bloccarlo nel secondo stesso in cui glielo permetterò.”

Capisco,” rispose Blaine sinceramente. “E riguardo te?”

Sebastian lo guardò curioso.

So che il tuo lupo interiore mi vuole... ma tu mi vuoi?”

Sebastian fece una risata prima di attirare Blaine in un vero abbraccio. Questa volta, quando baciò Blaine, lo fece in modo lento e languido. Il desiderio e l'urgenza ribollivano sotto pelle ma Sebastian li scacciò per attenuare le paure del Beta. Tutta la protezione e l'amore che provava per Blaine venne riversata in quel bacio. Era esattamente quello di cui Blaine aveva bisogno e si sciolse tra le sue braccia. Dopo vari minuti, Sebastian si allontanò per fissarlo negli occhi.

Ultima possibilità di andar via,” disse sfregando le sue labbra contro quelle di Blaine, che quasi si mise a ridere. Sebastian pensava seriamente che avrebbe mai potuto lasciarlo?

Non andrò da nessuna parte.” dichiarò con sicurezza Blaine.

Sebastian annuì prima che il suo contegno ritornasse.

Spogliati,” gli ordinò.

Blaine rimase fermo lì, rintronato per un solo secondo, prima di fare quello che gli era stato richiesto. Entrambi si misero a qualche metro di distanza mentre si toglievano i vestiti. Blaine era troppo eccitato per provare il minimo imbarazzo, tutto ciò che voleva era sentirsi il più vicino possibile a Sebastian.

Eliminati i vestiti, i due si voltarono per guardarsi. Sebastian seguì con gli occhi le linee del corpo di Blaine, senza alcuna vergogna; quegli abissi neri non riflettevano altro che un desiderio primario.

Presentati a me, Blaine,” gli comandò autoritario.

Blaine seguì il suo istinto, il lupo dentro di lui sembrava ansioso di prendere il controllo della situazione e Blaine glielo permise. Con lentezza, si appoggiò per terra e si distese. Il suo stomaco e il suo collo erano scoperti e vulnerabili all'attacco, offrendo se stesso a Sebastian, per lasciarsi fare tutto ciò che desiderava.

L'Alfa lo fissò per un minuto, prima di avvicinarsi nel modo in cui lo fa un predatore che ha appena trovato la sua preda. Blaine gemette di disperazione quando Sebastian si sdraiò sopra di lui. Voleva che lo rivendicasse, ma l'Alfa in quel momento si stava prendendo il proprio tempo: immerse la testa verso il basso per baciare la pelle morbida dello stomaco di Blaine. I suoi muscoli si contrassero involontariamente mentre lo mordicchiava, per poi passare la propria lingua sul piccolo marchio sul fianco.

Ti prego, ho bisogno,” Blaine provò a inarcare il proprio corpo e ad avvicinarlo a Sebastin ma venne trattenuto quando l'Alfa piazzò in modo deciso le mani sui suoi fianchi.

Non muoverti,”

Blaine annuì ma si chiese se ci sarebbe riuscito. Cercò di trovare un appiglio al suolo sotto di lui mentre Sebastian continuava la lenta progressione verso la parte superiore del suo corpo. Il beta era certo che sarebbe impazzito se non avesse assaggiato o toccato la pelle del suo Alfa al più presto. Stava quasi per perdere il controllo quando Sebastian raggiunse il suo collo. Blaine tremò e gemette passionale quando sentì il suo respiro caldo sulla sua pelle.

Sei stato così bravo nel rimanere fermo per me,” si rallegrò Sebastian. “Sei pronto Blaine?”

Si, ti prego, fallo,” lo implorò Blaine.

Non ancora,” Sebastian ridacchiò mentre si insinuava in mezzo alle sue gambe. “Devo essere dentro di te prima.”

Blaine pensò che fosse la miglior idea mai sentita in vita sua.

Sebastian non sprecò del tempo nel prepararlo. A causa della mancanza di un qualsiasi tipo di lubrificante, dovette succhiarsi le dita prima di muoverle verso l'entrata di Blaine. La testa di Blaine divenne un macello composto da calore, desiderio e bisogno. L'unica cosa che lo manteneva sano di testa era la certezza che il suo Alfa era sopra di lui a tenerlo fermo. In poco tempo, incontrò le dita di Sebastian ad ogni spinta e l'Alfa ritenne che fosse pronto.

Si sentì vuoto per a malapena un secondo, poi Sebastian tornò dentro si lui. Blaine sentì il suo intero mondo spaccarsi alle giunture. Il suo corpo si stava fratturando in un milione di frammenti diversi e pensò che non sarebbe più tornato intero.

E poi Sebastian lo morse.

I suoi denti affondarono alla base del suo collo. Un fuoco bianco e caldo lo consumò mentre il marchio si cauterizzava. Blaine urlò dal piacere e dal dolore ma non voleva che tutto quanto finisse. Sebastian lo circondava completamente; l'odore della sua pelle, il peso della sua mano sul suo polso, il sapore di sale sulle sue labbra quando si baciavano. Voleva che quel momento continuasse per sempre, perché in quel momento era intero e completo. Sebastian riempiva ogni sua mancanza e ogni suo vuoto. Non sarebbe mai più stato solo perché era stato rivendicato.

Lui apparteneva a Sebastian adesso.

Sei mio,” ringhiò Sebastian soddisfatto. “Il mio compagno.”

Tuo,” gemette Blaine in replica. “Solo tuo.”

Strinse forte la schiena di Sebastian nel tentativo di stare ancora più vicini, non voleva che un solo centimetro di spazio separasse lui dal suo compagno. Dopo una spinta particolarmente profonda, Blaine venne in mezzo ai loro corpi, sentendo un liquido caldo contro il proprio stomaco.

Blaine non riuscì a trattenere il gemito che gli scappò dalle labbra quando anche Sebastian venne poco dopo.

Rimasero sdraiati lì, ansanti, cercando di recuperare il respiro. I loro corpi resi scivolosi dal sudore si accartocciarono l'uno sull'altro, abbracciati. Blaine era completamente esausto eppure il suo corpo era ancora attivo da un'incessante energia.

Ma Sebastian era già un passo avanti, quando si allontanò un poco per far scivolare il Beta sullo stomaco. Blaine non ebbe il tempo di ricomporsi che le mani di Sebastian lo avevano preso per la vita e lo avevano tirato su verso l'alto. Si spinse verso il suo compagno nonostante fosse dolorante per poter tornare ad essere una cosa sola con lui. Il corpo più pesante di Sebastian lo tenne bloccato sul posto e Blaine poteva solo contorcersi dal piacere quando i denti del suo Alfa affondarono di nuovo nel suo marchio appena fatto.

Pronto per il secondo round?” sussurrò Sebastian con voce bassa.

Blaine gemette forte come risposta mentre il suo compagno lo possedeva una seconda volta.

Sarebbe stata una lunga notte.

 

 


Scusate per l'attesa lunghissima! Godevi il capitolo, speriamo che piaccia!

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Capitolo 8
*** Side Story #Resta con me ***



 

Wolf Like Me

 

I lupi diventavano adulti la prima volta che si trasformavano con la luna piena.

Avveniva grossomodo nello stesso periodo in cui diventavano adulti gli umani, anche se i lupi sviluppavano più in fretta di gran parte degli esseri umani. Diventare adulto non voleva dire semplicemente ingrossare la voce, o diventare più alti, o trovarsi peli in posti strani, riguardava l’imparare a controllare il proprio lupo interiore, trovare il proprio posto nel Branco o, più precisamente, combattere per ottenerlo. In quasi tutti i Branchi, dopo essere diventato lupo si veniva considerato come un adulto, e in quanto tale, erano concessi quei piaceri tipici da adulti: il sesso era uno di quelli.

Per i lupi il sesso era diverso da come lo vedevano gli umani. Era considerato un importante bisogno per sostenere il proprio lupo, per la caccia o la continua trasformazione. Il sesso tra compagni di Branco era visto come un modo come gli altri di passare il tempo insieme o darsi conforto a vicenda. I membri più anziani pensavano fosse perfettamente accettabile che i giovani soddisfassero i propri bisogni prima di accoppiarsi in modo stabile e definitivo.

Ad ogni modo, avevano sempre sottolineato l’importanza di trovare un compagno per la vita.

Sebastian perse la verginità a quindici anni. Era stato con la sua sorella di Branco, Quinn. Era la sua migliore amica da quando erano due cuccioli; erano in confidenza e complici. Molti dei membri più anziani del Branco dicevano sempre che se non fossero stati entrambi Alfa sarebbero stati una coppia perfetta; Sebastian li ignorava, sapendo che nemmeno Quinn lo avrebbe convinto a prendere compagno.

Quinn era una partner di letto perfetta. Era flessibile, ma determinata, il che incitava Sebastian a instaurare una sfida su chi dei due avesse il controllo. Dopo la loro prima volta avevano continuato a dormire insieme, ma non in esclusiva, ovviamente. Di solito i gusti di Sebastian si dirigevano verso individui più mascolini e Quinn più femminili; ma si fidavano l’uno dell’altro, e si trovavano a loro agio.

Non avrebbero abbassato le loro difese per nessun altro.

Quando non era con Quinn, lui passava il tempo nei bar. Sgattaiolava in pub frequentati da umani accumulando una lunga lista di conquiste, umani o lupi che fossero. Sebastian presto guadagnò la reputazione di re del sesso e rubacuori e una notte con lui era una di quelle che non sarebbe mai stata dimenticata. Il sesso, per lui, era l’unico elemento della sua vita ad essere comodo e facile.

 

 

Sebastian cominciò ad andare a letto con Jeff a quindici anni. Era una relazione basata sulla convenienza e sulla simpatia.

Jeff era abbastanza alto e slanciato, con dei lucidi capelli biondi che ricadevano sensualmente sopra i suoi occhi marroni. Sebastian spesso era rimasto incantato dalle sue gambe lunghe o dal suo sedere sodo, e quel ragazzo era più che disposto a soddisfarlo in camera da letto. Il fatto che Jeff non avesse mai opposto resistenza era un punto extra che apprezzava molto. Semplicemente, era molto più semplice stare con lui e saziare i suoi desideri, piuttosto che fare il giro dei pub con Puck. Gli bastava rivolgergli un piccolo cenno della testa e i due si trovavano in camera da letto a scopare selvaggiamente per qualche ora.

La loro dipendenza reciproca durò per quasi un anno, fino a quando Sebastian non un cambiamento da parte di Jeff. Era come un libro aperto per lui: riusciva a capire tutto ciò che gli passava dalla mente tramite le sue espressioni facciali, o i suoi movimenti del corpo, perfino quelle che magari non voleva rivelare al resto del mondo. Insomma, non notare la sua cotta per Nick voleva dire essere ciechi.

Ogni volta che entrava nella stanza, automaticamente si voltava verso di lui; si irrigidiva completamente quando lo fissava, come sperando che prima o poi si sarebbe fatto avanti per presentarsi. Sebastian era quasi certo che Jeff si sarebbe inginocchiato per corteggiarlo. In effetti, lo aveva fatto molte volte, ma finiva sempre allo stesso modo: Nick non gli rivolgeva nessuna attenzione e rifiutava la sua compagnia.

Il suo cambiamento sarebbe molto difficile da spiegare: dopo aver ricevuto l’ennesimo due di picche, Jeff tornava da Sebastian. La cosa più strana, però, era notare lo sguardo disperato e desideroso di Nick ogni volta che il lupo se ne andava. Quegli occhioni da cucciolo bastonato avrebbero quasi divertito l’Alfa, se non fosse stato che Jeff avesse la stessa espressione quando era convinto di non essere osservato da nessuno.

Sebastian decise di affrontare la situazione subito dopo un altro soddisfacente round sessuale con lui.

Era appena tornato dal bagno, dove si era ripulito e lavato; Jeff giaceva nudo sul suo letto, sdraiato su un fianco. La sua espressione triste era adorabile e deprimente allo stesso tempo.

Che sta succedendo tra te e Nick?” Gli chiese senza mezzi termini, andando a stendersi sul letto. Jeff sgranò gli occhi preoccupato, abbassando immediatamente la testa.

N-niente di niente”, mormorò.

Non ci credo mica tanto sai”, ribattè allora l’altro; Jeff sussurrò flebile: “Non devi preoccuparti.”

Ti sembro preoccupato?” Gli chiese, inarcando un sopracciglio. Esattamente, preoccupato di che cosa?

Jeff gli rivolse un’occhiata veloce, osservando la sua espressione rilassata. Questo aiutò a togliere un po’ della tensione che sentiva sulle spalle, ma continuò a mordicchiarsi il labbro nervosamente.

E’ solo che”, sospirò, “Nick ha detto che ti arrabbieresti se ci mettessimo insieme.”

Sebastian si fermò, confuso. Era vero che gli sarebbe dispiaciuto se Nick intervenisse nei loro momenti privati, ma non gli interessava affatto che Jeff andasse a letto con qualcun altro. Sebastian non aveva certo l’esclusiva su di lui, e nemmeno voleva averla: ci andava a letto come rimedio per lo stress, o un divertente passatempo durante delle sere noiose. Certamente si era affezionato a lui, ma non aveva certo intenzione di discutere con chi potesse o non potesse andare a letto.

Se volete andare a letto insieme fatelo”, dichiarò. Jeff lo fissò incredulo per un minuto, cercando di capire se stesse mentendo o meno.

Dico sul serio. Mi piace passare del tempo con te, e hai un culo fantastico, ma non siamo certo una coppia.”

Alla parola “coppia” Jeff trasalì, sviando un’occhiata disperata verso il basso. Quel comportamento fece chiedere a Sebastian se il ragazzo avesse frainteso la loro relazione con qualcosa di più serio. Se così fosse, doveva chiarire con lui in modo da evitare problemi futuri.

Vuoi essere il mio compagno?” Chiese, con quanto più tatto possibile, “Perchè io non penso a te in quel modo.”

Nemmeno io”, chiarificò subito Jeff, poi le sue guance diventarono rosse per l’imbarazzo. “Voglio dire, sei fantastico ma io- c’è qualcun altro.”

E quel qualcun altro è Nick.”

L’espressione attonita sul viso del beta lo fece ridacchiare. La situazione stava diventando davvero ridicola.

Come fai a saperlo?” Borbottò cauto.

Senza offesa, ma non serve saper leggere la mente per capire cosa ti passa per la testa.” Sebastian si avvicinò a lui, scostando un ciuffo biondo dalla fronte, con fare amichevole, “Gliel’hai detto?”

Sì”, Jeff si rilassò a quel contatto, “Ma ha detto che non sarebbe giusto.”

Perchè ci sono io?”

Immagino di sì”, rispose, stringendosi nelle spalle, “Ma credo pensi anche che non sia il compagno adatto a lui. La sua famiglia è così potente e io... beh, non lo sono.”

Sebastian metabolizzò le sue parole in silenzio. La famiglia Larson era davvero una famiglia importante nel Branco, anche se non era paragonabile agli Smythe. Era anche vero che Jeff non avesse un passato molto impressionante. Lui e Brittany erano di un Branco famoso per i loro sotterfugi e il totale menefreghismo verso le responsabilità. Per esempio, decidevano di trasformarsi in lupi in zone dove gli umani andavano a campeggiare e di solito, questi ultimi decidevano di cacciare quel Branco di lupi comparso all’improvviso. Gli Anziani avevano mandato il padre di Sebastian a impartir loro una lezione, ma nel momento in cui li aveva raggiunti il Branco aveva già deciso di passare alla città successiva, senza affrontare le conseguenze delle loro azioni. Sfortunatamente, gli Alfa abbandonarono chiunque non riuscisse a tenere il passo, quindi, vecchi e giovani. Fu allora che il padre di Sebastian trovò Brittany e Jeff, i due cuccioli sopravvissuti. Li portò a casa, con l’intenzione di farli integrare con il suo Branco.

Per Sebastian, il passato di Jeff non era affatto imbarazzante. Non era colpa sua se gli Alfa del suo vecchio Branco fossero dei coglioni. Se quella era la vera ragione per cui Nick rifiutava il corteggiamento di Jeff, allora loro due dovevano fare una bella chiacchierata. Non avrebbe tollerato un comportamento simile, da nessuno del suo Branco.

Parlerò con Nick per te”, decise allora.

Ti prego, no”, Jeff afferrò il suo braccio come se stesse per scomparire, “Non voglio farlo arrabbiare.”

Non si arrabbierà”, lo rassicurò lui, chinandosi per dargli un bacio, “Voglio soltanto farlo ragionare.”

Sebastian incontrò Nick la mattina dopo, in una cucina che con sua grande gioia era occupata soltanto da loro due.

Cosa non ti piace di Jeff?” Quella domanda fece quasi soffocare Nick con i suoi cereali. Ruotò la mano come sorpreso, mentre il riso soffiato volava dovunque. Ignorò tutto il disastro causato e decise di concentrarsi unicamente su Sebastian.

Come hai detto?”

Cosa non ti piace di Jeff?” L'Alfa incrociò le braccia al petto, fissandolo dritto negli occhi. “Pensi che non sia abbastanza per te?”

Certo che no.”

E ti dà fastidio il fatto che non sia nato nel tuo stesso Branco?”

Per niente.”

Pensi che non potrebbe soddisfarti sessualmente? Perchè se vuoi il mio parere secondo me è più di quanto tu riesca a sopportare.”

Nick non sapeva se essere più confuso o imbarazzato.

Queste cose non c’entrano”, riuscì finalmente a dire.

E allora qual è il tuo problema? Cos’è che non ti va giù di lui?”

Pensavo solo che lo avresti corteggiato tu”, ammise Nick, “E non sarebbe giusto da parte mia andare dietro a un beta già impegnato.”

E perchè diavolo hai pensato una cosa simile?” Sebastian abbandonò il suo tono inquisitorio, ma Nick continuava a essere un fascio di nervi.

Voi due passate così tanto tempo insieme”, abbassò la testa, come per difendersi, “Sembrava che fosse più di una tua tipica conquista.”

Sebastian sapeva che quel giorno sarebbe arrivato. Lo sapeva sin da quando era un bambino che il Branco sarebbe stato molto attento alla persona che si sarebbe accoppiata con lui. Qualsiasi lupo passato dal suo letto era stato considerato come un potenziale candidato. Qualsiasi umano, invece, era stato visto come uno spreco di tempo. La teoria di Nick aveva un senso logico, ma Sebastian odiava l’insinuazione nascosta sotto. Avrebbe dovuto arrendersi alla consapevolezza che avrebbe avuto a che fare con questioni del genere, fino a quando non avrebbe piazzato il suo naso sul collo di qualcuno.

Non è questa la natura della nostra relazione”, chiarì, “Invece so che tu vuoi stare con lui.”

Sei sicuro?” Chiese Nick, speranzoso.

Certo che sono sicuro”, Sebastian gli rivolse uno dei suoi classici sorrisetti, “Non sono un tipo da storie serie.”

 

 

Sebastian non aveva mai deciso razionalmente di spassarsela con Brittany.

Non aveva mai flirtato con lei veramente, nè le aveva mai chiesto di venire in camera da letto con lui. Non la considerava brutta, solo che non era il suo tipo. Aveva quell’aria innocente e selvaggia che, di solito, lui si divertiva molto a togliere del tutto. Per lui era come una sorella più piccola, costantemente bisognosa di essere guidata o protetta. Comunque restava un giovane lupo, e quando gli veniva offerto del sesso, lo accettava senza pensarci due volte.

Uno dei suoi tanti talenti era capire quando Sebastian fosse da solo. Magari stava guardando la televisione, o facendo i compiti, e lei tutto ad un tratto sbucava da dietro di lui. Non veniva mai esplicitamente per fare sesso, ma si accoccolava al suo fianco parlando di sè, o dei problemi di droga del suo gatto, ma alla fine Sebastian sapeva sempre che lo avrebbero fatto; detto così sembrava esagerato o perfino falso, ma era la verità. Semplicemente, succedeva, e gli piaceva anche, ma ogni volta prometteva a se stesso che sarebbe stata l’ultima.

Santana, però, la pensava diversamente.

Dobbiamo parlare di Brittany”, annunciò, spalancando la porta di camera sua.

Non manderemo il suo gatto in riabilitazione”, mormorò Sebastian, senza nemmeno preoccuparsi di sviare la sua attenzione dal libro che stava leggendo.

Non riguarda il suo stupido gatto”, sentenziò seccata, ma c’era una vibrazione strana nel suo tono di voce. Sebastian alzò lo sguardo verso di lei, fissando le sue braccia incrociate e i suoi grandi occhi pieni di diffidenza. Capì solo allora che sembrasse pronta a difendersi da qualche attacco, il che, conoscendola, era alquanto strano. Di solito l’avrebbe ignorata fino a quando non si decideva a lasciarlo in pace, ma quella volta aveva l’impressione che non sarebbe stata una tattica vincente.

Riguarda Brittany, quindi?” Spostò il libro da un lato, dedicandole piena attenzione.

Voglio che tu smetta di andare a letto con lei.”

A Sebastian piaceva che quella frase fosse uscita più come un ordine che come una domanda. Santana non aveva mai chiesto niente a nessuno in vita sua. Era molto più un tipo da manipolare qualcuno per ottenere ciò che voleva, oppure, semplicemente, prenderla.

Oh, davvero?” Sebastian intrecciò le mani dietro la testa, appoggiandosi completamente allo schienale del letto. A giudicare dal suo ringhiare, dedusse che non fosse rimasta affatto soddisfatta dalla risposta.

Sì, davvero”, sbraitò, “Sono sicura che non sarà un problema trovare qualcun altro da aggiungere alla tua lista di scopate.”

Un commento divertente, considerando il numero di persone con cui aveva scopato lei, la sua lista in confronto aveva la lunghezza e lo spessore di uno spazzolino. Comunque, non era divertente quanto vederla incavolata perchè Brittany a volte era stata a letto con lui. Poteva anche dirle che la loro storia non fosse affatto seria, ma poi sarebbe finita la pacchia.

Penso che voi due abbiate qualcosa di speciale”, disse Sebastian con tono serio, “Non credo che rinuncerei mai a lei.”

Si aspettava che Santana cominciasse a strillargli contro. A minacciarlo e a urlargli di stare lontano da Brittany; magari avrebbe perfino lanciato una lampada contro il muro, giusto per dare un effetto più drammatico alla scena. Il temperamento aggressivo di Santana non era di certo un segreto; molti stavano a debita distanza da lei per quel motivo, ma Sebastian invece trovava una malsana gioia nel provocarla spontaneamente.

Ma Santana non fece niente di tutto ciò.

Lo guardò incredula. I suoi occhi scuri si abbassarono al suolo, abbandonando le braccia lungo i fianchi, aprì la bocca diverse volte per parlare, ma la richiuse prima di far uscire qualsiasi tipo di suono. Sembrava debole e insicura, e stava spaventando a morte Sebastian.

Senti, so che noi due non andiamo molto d’accordo,” esordì lei, con una voce stranamente dolce, “Ma ti chiedo di farti da parte.”

Il gioco non era più divertente. Che senso aveva punzecchiare un orso se quello si limitava a raggomitolarsi su se stesso in segno di resa?

Dal momento che lo chiedi così gentilmente”, rispose lui, fingendosi cordiale e risoluto, “Direi che posso fare questo sacrificio.”

Santana emise un palese sospiro di sollievo, il chè lasciò Sebatian piuttosto incuriosito. In realtà la faccenda cominciava a farsi interessante.

Come mai ti interessa così tanto con chi va a letto Brittany?” La domanda irrigidì di nuovo la ragazza, “Come sua migliore amica, dovresti sapere che non sono l’unico con cui passa del tempo di qualità.”

Una volta era così”, ammise Santana, “Ma due mesi fa le ho chiesto di mettersi insieme a me.”

Sebastian fu preso in contropiede. Non lo avrebbe mai immaginato ma, in effetti, erano due mesi che non andava a letto con Brittany. E Santana ultimamente era particolarmente di buon umore.

Comunque le ho chiesto di diventare la mia compagna e lei ha detto...” si interruppe nel bel mezzo della frase, esitante.

Lei ha detto cosa?” Incalzò lui, godendosi il suo disagio.

Ha detto che ho bisogno del tuo permesso”, mormorò, sperando di non essere sentita da lui.

Interessante.” Sebastian fece un ampio ghigno, “Beh, allora ti conviene chiedermelo.”

Ma tu hai detto-“

Ho detto che smetterò di andare a letto con lei”, levò una mano a mezz’aria, interrompendola, “Ma non che potesse essere la tua compagna.”

Santana ringhiò frustrata, come se potesse trafiggerlo con lo sguardo; Sebastian, invece, si limitò a un semplice e affascinante sorriso.

Va bene!” Strillò, “Posso avere il tuo permesso per accoppiarmi con lei?”

Uhmmmm”, fece lui, accarezzandosi il mento pensieroso, “Devo pensarci.”

Santana sembrava un vulcano pronto ad esplodere. La guardò silenzioso, osservando la sua battaglia interiore per rimanere calma; inarcò un sopracciglio non sapendo bene se prepararsi alla lotta oppure no. Alla fine, la ragazza riuscì a rimettersi in sesto quanto bastava per non mettergli le mani addosso.

Lo sai”, sibilò, “Quando sei stato scelto come capo Alfa non ho mai creduto che tu avessi le palle per farcela. Immagino di essermi sbagliata.”

Poi girò sui tacchi e sbattè sonoramente la porta.

Due settimane dopo, Sebastian diede finalmente il suo permesso, con il patto che si sarebbero accoppiate ufficialmente una volta compiuti i diciotto anni. Sebastian lo trovava assolutamente esilarante e così anche Quinn, una volta che glielo raccontò.

I due erano completamente nudi su delle coperte aggrovigliate. Quinn era appoggiata al petto di Sebastian, quando qualche minuto prima lo stava cavalcando scopandolo contro il materasso. Sebastian non era il tipo da stare sotto, ma per Quinn faceva un’eccezione.

La prossima volta mi ricorderò di invitarti”, ridacchiò in risposta. Con la mano, stava accarezzando il braccio, godendosi la sua pelle setosa. Aveva sempre ammirato la sua carnagione chiara, nivea, che era sempre molto morbida. Nessuno si sarebbe mai immaginato un’anima così fredda con un corpo così bello.

Probabilmente ci sarà una prossima volta”, Quinn si stiracchiò assomigliando quasi ad un gatto, “Ultimamente sei stato Mister Popolarità.”

Gelosa?” Le rivolse un sorriso sghembo.

Non direi proprio”, rispose, roteando gli occhi, “Più che altro ti compatisco. Hai già perso due potenziali compagni.”

Eh già, povero me”, mugugnò.

Se non stai attento finirai da solo.”

Proprio come te?”

Stai zitto”, Quinn gli diede una spallata amichevole, “Io sono soltanto fuori portata, mentre tu non riesci a tenerti stretto un potenziale compagno.”

Nessuno di loro era un potenziale compagno”, Sebastian appoggiò la mano sulla sua vita sottile, “Non voglio legarmi a nessuno.”

Sono d’accordo”, Quinn fece un piccolo sorriso, “Nessuno è stato mai degno del mio tempo.”

E nessuno lo sarà mai”, annuì Sebastian, “Immagino che saremo io, tu e Puck.”

Non sarebbe male vivere con voi due che fate le mie puttanelle”, emise un sonoro sospiro, come rassegnata.

Sebastian decise di vendicarsi cambiando le loro posizioni, così da avere Quinn stesa sulla schiena. La sua risata improvvisa si trasformò in un gemito; era il suo turno di stare sopra.

 

 

Ogni lupo doveva prendere un compagno.

Specialmente quelli che appartenevano a un Branco. L’accoppiamento era importante: manteneva l’equilibrio e la struttura del Branco per diversi motivi.

Ma ancora più importante, senza l’accoppiamento non ci sarebbero i cuccioli, e senza cuccioli il Branco non poteva crescere. La grandezza di un Branco era caratterizzata dal suo numero, era responsabilità di tutti i beta e gli Alfa di contribuire alla futura generazione; inoltre, accoppiarsi insediava ancora di più i lupi nel Branco.

Come seconda cosa, in molti Branchi non era concesso avere un Alfa senza compagno. Ogni Branco gestiva la faccenda diversamente, ma era generalmente considerata una clausola necessaria; in natura, i branchi di lupi erano sempre guidati da una coppia. Un lupo solitario non riusciva ad assumersi tutte le responsabilità sulle proprie spalle; se un lupo era importante per il Branco, oppure era un Alfa, veniva sempre incitato a trovarsi un compagno.

Infine, un lupo non aveva una vita molto lunga senza un compagno; il compagno era la sua metà, la persona che lo rendeva di nuovo completo. Un beta senza un Alfa si sarebbe sentito sempre perso e insicuro, perfino dentro a un Branco. Un Alfa senza un beta si sarebbe sentito senza scopo, più propenso a smarrire la retta via. Un lupo si accoppiava per garantire la propria felicità.

 

 

Dobbiamo smetterla.”

Sebastian si destò dal suo dormiveglia post-sesso con quelle parole. Si trovavano nel suo letto, illuminati dal sole di un tardo pomeriggio. I capelli biondi di Quinn erano sparsi sul suo petto; Sebastian stava giocando con le sue ciocche, intrecciandole. Aggrottò la fronte confuso, non era sicuro di aver capito cosa volesse dire. Non era che facessero molte cose insieme loro due: non stavano nemmeno parlando, quindi Sebastian si chiese quale fosse il problema.

Smettere cosa, esattamente?”

Quinn sospirò, scostandosi da lui per mettersi a sedere. Lui avvertì immediatamente la mancanza della pelle calda contro la sua; si guardarono negli occhi. Quinn aveva le iridi più affascinanti che avesse mai visto. Erano di un marrone particolare, contornato da bronzo; in altre occasioni Sebastian avrebbe amato restare lì a fissarle, ma non ora. Adesso, quegli occhi erano pieni di amarezza e rimorsi.

Non possiamo stare più insieme”, indicò i loro corpi, “Non posso più passare del tempo con te, non in questo modo.”

Sebastian era senza parole. Non aveva idea da dove venisse fuori quella storia, o del perchè Quinn fosse improvvisamente insoddisfatta della loro situazione. Erano stati insieme per anni, sia fisicamente, sia in cerca di supporto psicologico. Sebastian non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce, ma una parte di lui dipendeva da Quinn.

Posso chiedere perchè?”

Quinn fece una piccola smorfia, come se fossero svanite tutte le sue speranze di lui che accettava la cosa senza fare domande. La sua espressione fu ammorbidita da un senso di colpevolezza.

Ho deciso di prendere compagno”, dichiarò.

Chi?”

Non avrebbe mai creduto di fare quella conversazione con Quinn, visto che avevano sempre parlato del comune totale disinteresse nel trovare un compagno.

Rachel.”

Se c’era una cosa che disarmò Sebastian, più di apprendere che stava per accoppiarsi, fu scoprire che lo avrebbe fatto con Rachel. Rachel era piuttosto famosa nel Branco per essere assolutamente insopportabile.

Non puoi dire sul serio.”

Invece sì”, lo guardò con fermezza, “Hai intenzione di opporti?”

Sebastian sapeva che la prossima mossa avrebbe definito la sua relazione con Quinn per il resto della sua vita.

Sapeva che la scelta migliore sarebbe stata quella di dire a Quinn che si sarebbe messo da parte; avrebbe dovuto dirle che era felice, che faceva bene ad accoppiarsi, anche se si trattava di Rachel. Non avrebbe dovuto sentirsi tradito, o abbandonato, ma una parte di sè si sentì così. Ed era ridicolo, perchè Quinn non era mai stata un’opzione, visto che era un’Alfa. Il fatto che fossero compatibili non sarebbe stato comunque un problema; Sebastian ci teneva alla sua libertà, alla sua indipendenza. Non voleva appartenere a nessuno, nè avere qualcuno che appartenesse a lui.

Però, anni di vicinanza fisica e psicologica con Quinn lo facevano sentire come se avesse una sorta di esclusiva su di lei. Un’esclusiva guadagnata dal tempo e dalle attenzioni. Era l’unica persona con cui andava a letto regolarmente. Nel momento in cui si sarebbe accoppiata, sarebbe cambiato tutto: Quinn poteva essere fedele solo alla sua compagna.

Il rapporto che avevano era così importante, per Sebastian, che per un attimo considerò l’idea di opporsi; voleva ricordarle di avere la facoltà di impedire il suo accoppiamento con Rachel, visto che era stato nominato Alfa Leader di recente. Ma sapeva che sarebbe stato tutto inutile. Aveva già perso Quinn, e qualsiasi tentativo di trattenerla non avrebbe mai riportato indietro quello che avevano condiviso insieme.

No, non lo farò.” Allungò la mano, così da accarezzarle una guancia, “Non se tu sei felice.”

Il sorriso comparso sul volto di Quinn fece contorcere dolorosamente il petto di Sebastian. Quinn non era il tipo da mostrare apertamente le sue emozioni; il suo sguardo sollevato gli fece capire che anche lei aveva avuto paura di perderlo.

Ovviamente in quanto tuo amico devo farti notare il fatto che sarai legata a Rachel per il resto della vita.”

Quinn scoppiò in una piccola risata, stringendosi nelle spalle. “Piantala”, gli diede una piccola spallata, “Non è così male.”

Certo che no”, ghignò divertito, “Dev’essere un fenomeno a letto, altrimenti non e lo spiego proprio.”

Lo è davvero.”

Meglio di me?”

Gli rivolse uno sguardo curioso, cercando di capire se la domanda fosse scherzosa oppure seria. A dire il vero nemmeno Sebastian lo sapeva, ma nemmeno voleva saperlo.

E’ diverso”, rispose dopo un po’, “E’ difficile da spiegare. Una volta che avrai il tuo compagno capirai.”

Immagino che non lo saprò mai allora”, rispose risoluto, “Perchè non avrò mai un compagno.”

Quinn non rispose; si limitò a stendersi accanto a lui. Rimasero nel loro silenzio confortevole, abbracciati, consapevoli che sarebbe stata l’ultima volta in quel modo.

Il mese dopo Sebastian scelse Quinn come la sua seconda in comando. Gli Anziani approvarono, consci della sua intelligenza e della sua capacità di contrastarlo quando era necessario farlo. Quello che Sebastian non disse mai, fu che la sua scelta derivava da ragioni puramente egoistiche: voleva averla in un modo che non era di nessun altro. Poteva essere stato meschino da parte sua, ma poi immaginò che sarebbe stata la cosa più simile a quel compagno che non avrebbe mai avuto.

 

 

La Riserva era una delle più vaste proprietà del Branco, ma Sebastian cominciava a sentirsi incredibilmente claustrofobico. Mancava una settimana alla stagione dell’accoppiamento ed era completamente circondato da coppiette; non ce la faceva più a vedere Santana e Brittany pomiciare, oppure Nick che giocava alla lotta con Jeff. La cosa peggiore di tutte fu quando entrò in cucina trovando Rachel che imboccava Quinn con delle fragole. Quell’immagine mentale gli chiuse lo stomaco. Frustrato e seccato da quella situazione, Sebastian aveva chiamato Blaine per vedere se avesse voglia di uscire, e lui, con grande sorpresa, aveva accettato.

La sua crescente amicizia con Blaine era strana da spiegare. Era iniziata con Sebastian che sospettava di lui, credendolo un pazzo omicida. Poi, era cambiata a Sebastian che era diventato il suo mentore, per aiutarlo a fargli capire cosa volesse dire essere un lupo. Blaine passava tutto il tempo a riempirlo di domande; per un periodo aveva temuto che la sua curiosità non si sarebbe mai saziata. Anche se una parte di sè ci sperava, perchè voleva dire che avrebbero continuato a vedersi. Era stato piacevolmente sorpreso di trovarsi ancora insieme a Blaine, anche quando i suoi compiti da mentore erano ormai terminati.

Adesso erano amici, più o meno. Anche se ultimamente Sebastian si era ritrovato a preferire il tempo passato con Blaine piuttosto che con chiunque altro. Non lo avrebbe ammesso a nessuno e, soprattutto, non a lui, ma quando erano insieme si sentiva in pace con se stesso. Con Blaine poteva essere se stesso.

Insomma perchè volevi uscire?” Domandò Blaine, sedendosi sul tronco dove si incontravano di solito. I suoi occhi ambrati lo guardarono con curiosità, e in quel momento qualcosa dentro di lui trasalì, mossa da un desiderio sconosciuto.

Avevo bisogno di fare due passi”, disse, cercando di risultare vago, “Non è divertente essere in una casa piena di lupi arrapati, se non puoi unirti a loro.”

Poveretto”, rispose lui, sarcastico.

E’ vero,” Sebastian si sedette accanto a Blaine, “Non vedo l’ora che finisca la stagione dell’accoppiamento.”

Blaine gli rivolse un sorriso rassicurante che, stranamente, Sebastian trovò di conforto. Non riusciva a capire perchè stare insieme a Blaine lo mettesse più a suo agio che con qualunque altro membro del Branco.

Magari dopo posso passare un po’ con loro,” propose Blaine, un po’ insicuro, “Mi è piaciuto stare insieme al Branco, alla Riserva. E anche con te, ovviamente.”

Sebastian gli rivolse un piccolo cenno della testa, ma non aggiunse altro.

Dentro di sè sapeva che avrebbe dovuto introdurre Blaine al Branco sin dal primo giorno; sarebbe stato meglio per lui, si sarebbe integrato più facilmente con quelli della sua specie, ma Sebastian aveva continuato a tirarsi indietro perchè voleva prolungare il più possibile il suo tempo da solo con Blaine; il desiderio di aiutarlo era bilanciato dalla paura che, forse, lo avrebbe perso per qualcuno. E per qualche ragione a lui ignota, non riusciva ad accettare l’idea di perdere Blaine per qualche altro lupo. Perdere Jeff aveva avuto senso, perchè avrebbe reso Nick più felice. Brittany non era mai stata veramente sua. Lasciare Quinn era stata la scelta più difficile, ma lo aveva fatto perchè ci teneva troppo a lei.

Sebastian?” Blaine gli diede una piccola gomitata, per attirare la sua attenzione, “Terra chiama Sebastian?”

Ci sono”, l’Alfa scosse la testa, per allontanare i suoi stessi pensieri, “Ero sovrappensiero.”

Resta con me”, scherzò lui.

Quelle parole gli fecero mancare un battito. Sapeva che Blaine stesse scherzando, ma lo colpirono più di quanto avrebbe immaginato. Gli fece venire voglia di raccontargli tutti i sogni avuti di recente: di come strappava ogni singolo strato dei suoi vestiti, fino a raggiungere la sua pelle, di come lentamente si prendeva tutto il tempo per venerare il suo corpo, di come succhiava e mordicchiava ogni centimetro di pelle, così che tutti sapessero che era suo, per chiarire il fatto che lui fosse l’unico che poteva dargli piacere. In quei sogni, Blaine si lasciava sempre andare in preda a urla di desiderio.

Al culmine del sogno, Sebastian si chinava su di lui, sussurrando: “Voglio che tu sia mio. Voglio che resti con me.”

E in quei sogni, Blaine rispondeva sempre “Sì” con entusiasmo. Lo pregava di non fermarsi, di non lasciarlo mai andare.

E poi, finalmente, inclinava il collo, lasciando esposta la lunga linea della sua gola.

Sebastian non sapeva mai cosa succedeva dopo, perchè si svegliava sempre in quel punto.

E se i sogni fossero stati specificatamente incentrati sul sesso, allora, gli poteva stare anche bene. Tuttavia, delle volte prendevano una direzione diversa.

Su come sarebbe stato svegliarsi accanto a Blaine, o esplorare la notte insieme a lui, o essere quello in grado di farlo ridere. Erano quelli, i sogni che lo preoccupavano di più, perchè gli ricordavano qualcosa che gli aveva detto una volta Quinn: era tutto diverso, quando si trattava del tuo compagno.

Quello voleva dire che Blaine era destinato a esserlo?

Andiamo via, Killer.” Sebastian si alzò in piedi di scatto, sorprendendo il Beta. “Facciamo una passeggiata, o qualcos’altro.”

Sicuro di sentirti bene?” Chiese Blaine, visibilmente preoccupato.

Come ho già detto, ero sovrappensiero.” Gli porse una mano, aiutandolo ad alzarsi, “Niente di cui preoccuparsi.”

Blaine non sembrò molto convinto, ma lo seguì durante la passeggiata. Sebastian cercò di concentrarsi unicamente sulla natura circostante, e non su quanto si sentisse bene con Blaine al suo fianco. Sarebbe tornato tutto alla normalità, passata la luna nuova. Nel frattempo, doveva soltanto incatenare i suoi sentimenti per Blaine, fino a quando non sarebbero scomparsi.

 

 

 


Come dice l'autrice, non scompariranno. Seb è troppo cotto e questa cosa è asdfghjkl. Ecco. Questo capitolo è stato messo dall'autrice come "spin off", o capitolo di passaggio, o chiamatelo come volete. Abbiamo deciso di tradurlo non solo per correttezza, ma anche perchè secondo noi contiene delle informazioni comunque utili sulla storia e sullo sviluppo dei sentimenti di Sebastian per Blaine. E qui si ritorna al asdfghjkl.Come al solito vi ringraziamo per i complimenti sulla traduzione, siamo felicissime che vi piaccia! :)

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Capitolo 9
*** #8 ***




Wolf Like Me

 

 

Sebastian fu il primo a svegliarsi.

Il cielo era oscurato da nuvole grigie che nascondevano la debole luce dell’alba, aleggiava un vento freddo, che faceva muovere le fronde degli alberi intorno a loro. La foresta era silenziosa, eccezion fatta per uno stormo di uccellini appena svegliati. Ascoltò con attenzione per capire se ci fosse qualcuno nelle vicinanze; dopotutto, non molto lontano c’era una scuola piena di ragazzini. Solo dopo aver analizzato il luogo circostante, certo che non ci fosse nessuna minaccia immediata nei paraggi, rivolse le sue attenzioni verso l’individuo che dormiva tra le sue braccia.

Il corpo compatto di Blaine era premuto contro il suo, tanto da notare a malapena il cambio di temperatura, avrebbe potuto nevicare da un momento all’altro e lui non se ne sarebbe nemmeno accorto. Tutto ciò che gli interessava era quel bellissimo ragazzo e il fatto che adesso gli appartenesse per l’eternità.

Aveva la mano morbidamente adagiata sul suo petto e poteva sentire il suo respiro rilassato, lo era perfino nei movimenti. Dolcemente, si spostò per mettersi a sedere. Il suo compagno, nonostante quel gesto, continuò a dormire. Poi Sebastian si abbassò su di lui con l’intenzione di memorizzare tutti quei piccoli dettagli che adorava: le lunghe ciglia scure che sfioravano le guance, proprio come aveva sempre sognato, la pelle leggermente abbronzata ricoperta di graffi e morsi; i morsi cominciavano a sparire, tranne uno: il cerchio di denti proprio sulla base del collo. Il segno era rosso, irritato, mentre la pelle intorno stava assumendo un colore viola chiaro. In un paio di giorni il gonfiore e il rossore sarebbero spariti, e sarebbe rimasto soltanto quel marchio. Il marchio che li aveva legati insieme per sempre, il marchio che aveva fatto di Blaine il suo compagno.

Facendo una veloce ricerca localizzò i suoi jeans che, fortunatamente, erano a portata di mano. Chiamò Puck dandogli delle istruzioni molto importanti e, una volta fatto, spense il cellulare tornando a sdraiarsi accanto a Blaine.

Si fece un po’ più vicino al suo beta affondando il viso trai suoi morbidi riccioli.

Non aveva idea di quanto tempo fosse passato, ma tutto ad un tratto fu svegliato da un suono di passi. Il suo corpo scattò subito sull’attenti; i suoi pensieri erano concentrati unicamente sul proteggere il suo compagno da qualsiasi minaccia.

Stava già formulando mentalmente dei piani su come disfarsi dell’intruso, quando captò l’odore di Puck. Si rilassò immediatamente, ma si accorse di un altro problema: ad ogni passo che faceva si avvicinava sempre di più a loro, e odiava l’idea che qualcuno potesse vedere Blaine in quel modo, completamente nudo e vulnerabile dopo una notte di sesso sfrenato. Non voleva condividere quel Blaine con nessun altro; tuttavia, l’altra alternativa era di separarsi da lui e andare incontro a Puck, e il pensiero di perdere quel contatto fisico era comunque inaccettabile. Dopo una rapida lotta interiore, Sebastian cominciò a scostarsi da Blaine; il beta emise un mormorio di protesta quando provò a sgusciare via senza svegliarlo. Alla fine, si chinò per lasciargli un bacio sulla spalla, mormorandogli dolcemente che sarebbe tornato a breve.

Se una settimana prima gli avessero detto che si sarebbe ritrovato a coccolare un amante con baci e parole sdolcinate non ci avrebbe assolutamente creduto. Eppure, ecco che adesso si stava lentamente allontanando da Blaine pentendosene ogni secondo di più. Ma prima risolveva la situazione, prima poteva tornare da lui. Non si preoccupò di indossare dei vestiti, dal momento che quelli della sera prima erano sporchi, e poi non gli importava di essere visto nudo da Puck.

La ricerca dell’altro alfa durò poco: lo trovò mentre vagava per i boschi portandosi in spalla un grande borsone nero. Sebastian esitò un momento per assicurarsi che fossero da soli, e poi si schiarì la voce come per annunciare la sua presenza. Puck si voltò da un lato, trovandosi faccia a faccia; gli rivolse un’occhiata veloce, indugiando sui lividi rossastri del suo petto, ma non disse una parola. E Sebastian non sentiva il bisogno di dargli spiegazioni, perchè non si vergognava affatto: avrebbe portato fieramente qualsiasi marchio gli avesse dato Blaine.

Divertito ieri notte?” Chiese Puck.

A dire il vero, sì.” Rispose Sebastian con tono tranquillo.

Ci sei solo andato a letto, vero?” Chiese guardandolo confuso, “O ti sei... insomma...”

Non disse nulla, e fu una risposta più che sufficiente. Puck imprecò sottovoce, per poi scoppiare in una risata. “Se Quinn fosse qui sai benissimo cosa direbbe.”

Non sono interessato a quello che mi direbbe Quinn," commentò con voce ferma.

Lo so," borbottò l’altro, annuendo, “Ma devi sentirlo comunque. Sebastian, sei sicuro di non aver commesso un grave errore?”

Hai qualche problema con Blaine?” Mormorò aggrottando le sopracciglia verso l’Alfa.

Cosa? No!” Esclamò immediatamente, “E’ un tipo giusto per essere un Randagio. Voglio dire, gli Anziani e il resto del Branco non saranno molto entusiasti. In pratica siete fuggiti insieme.”

Sono d’accordo che sia successo all’improvviso," ammise, riluttante, “Ma mi è stato insegnato di non andare mai contro a ciò che vuole il mio lupo.”

E che mi dici di te?” Ribattè Puck, “Sebastian vuole Blaine?”

Sì,” la sua risposta fu immediata. Da quello, Puck capì che al suo leader non interessasse giustificarsi in nessun modo. Probabilmente, avrebbe ignorato qualsiasi altro argomento di discussione. Se Quinn fosse stata lì avrebbe saputo cosa dire, o come farsi ascoltare da lui. Per sua sfortuna era troppo impegnata nel suo momento post accoppiamento.

Ho fatto quanto mi hai chiesto," Puck passò il borsone a Sebastian, “Davvero non vuoi tornare alla riserva?”

Voglio stare da solo con Blaine," il ragazzo lo raccolse facilmente, facendolo scivolare lungo la spalla, “Non saremo troppo lontani. La casetta, tecnicamente, rientra nei territori del Branco. Come stanno gli altri?”

Tutti sistemati e accoppiati," Puck fece una smorfia. “Spero tu sappia che sono incazzato con te. Mi avevi detto che avremmo superato tutta questa cosa insieme. Adesso sarò l’unico lupo single, circondato da coppiette novelle.”

Sebastian commentò con un sorrisetto. “Immagino tu debba trovarti un compagno.”

Non direi," borbottò lui, “Non mi interessa proprio avere altri rompimenti di scatole.”

Beh, contento tu,” Sebastian gli diede una piccola pacca sulla spalla, “Io adesso vado a passare un intero mese di sesso ventiquattr’ore su ventiquattro. Tieni d’occhio gli altri al posto mio.”

Sebastian rise quando Puck lo mandò a quel paese con il dito medio sollevato, per poi vederlo scomparire nella foresta. Aspettò che non fosse più nei paraggi per tornare indietro dal suo compagno.

 

 

Quando Blaine si svegliò, Sebastian non c’era.

Si alzò velocemente a sedere in cerca del suo compagno. Non riusciva a vederlo da nessuna parte, ed era impossibile fare affidamento sul suo olfatto: l’intera area in cui avevano fatto l’amore numerose volte era riempita loro profumo. Blaine avvampò, mentre ricordava in modo dettagliato tutta la notte precedente: in totale lo avevano fatto cinque volte. Da Sebastian che lo prendeva da dietro a Blaine che stava sopra, e poi con lui che lo era stato spinto contro un albero. Per l’ultima volta Blaine era rimasto accasciato al suolo, esausto, mentre Sebastian era entrato in lui con dolcezza e attenzione.

Al ricordo di quelle immagini il marchio sul collo di Blaine pulsò dolorosamente. Con una mano andò a sfiorare la pelle intorno, ancora incredibilmente sensibile: si chiese se si sarebbe sentito in quel modo ogni volta che avesse toccato quel marchio, la prova che apparteneva a Sebastian.

Si sentì al sicuro e completo, ma solo fino a quando non si rese conto che Sebastian non era ancora tornato. Fu colto da una fitta al petto; il suo corpo diventò pesante, estraneo a se stesso, come se si stesse lentamente svuotando. Sebastian gli aveva detto che essere lontani dal proprio compagno poteva provocare delle conseguenze a livello fisico, ma non si era mai immaginato che fosse così terribile. Era un dolore che andava oltre la semplice mancanza verso qualcuno.

Si alzò in piedi lentamente, e con difficoltà. Il suo corpo stanco protestò per il movimento improvviso, ma Blaine lo ignorò completamente. Senza nemmeno preoccuparsi del fatto che fosse nudo, cominciò a cercare indizi che gli dicessero dove fosse andato. Ma dopo non aver trovato nulla, la sua mente fu pervasa da un milione di scenari orribili: e se Jeremiah li avesse rintracciati e lo avesse attaccato? E se Sebastian era da qualche parte, ferito? Oppure, forse, aveva deciso di abbandonarlo? Ogni pensiero era più tremendo del precedente e Blaine cominciò a sentirsi male tanta era la preoccupazione.

Preoccupazione che sparì nel momento in cui sentì un paio di braccia circondargli il corpo.

Ti sono mancato?” Sussurrò Sebastian contro al suo orecchio.

Blaine non rispose verbalmente, si sciolse direttamente contro di lui. La sensazione dei loro corpi vicini lo rilassò all’istante e il profumo familiare di Sebastian riempì i suoi sensi; il suono della sua voce ancora un po’ roca per il sonno riecheggiava nelle sue orecchie e il calore della sua pelle lo riscaldò completamente. Finalmente, era di nuovo completo.

Dove sei stato?” Gli chiese, prima di appoggiarsi completamente a lui.

Dovevo occuparmi di una cosa," Sebastian gli baciò la guancia in segno di scuse, per poi scendere verso il basso. Quando raggiunse il marchio gli bastò soltanto sfiorarlo appena per trasformalo in una poltiglia indistinta, bastò soltanto il respiro caldo contro il suo collo e Blaine si era già eccitato. Ovviamente, Sebastian dovette peggiorare ancora di più la situazione cominciando a mordere la parte di pelle sensibile, e a lui scappò un gemito sommesso.

Sei perfetto così," mormorò Sebastian, facendo vagare le mani sul petto, per poi scendere sui fianchi.

Mi vuoi?” Lo canzonò.

Sì," gemette Blaine. Provò ad avvicinarsi verso la sua crescente erezione, ma l’alfa lo tenne fermo per i fianchi. Blaine fece un verso di protesta, ma smise di resistere alla stretta.

Non ora,” Sebastian lasciò un bacio a stampo sul suo marchio, mentre si allontanava, “Dobbiamo andarcene in fretta.”

Ma perchè?”

Blaine si voltò, incrociando il sorriso tenero dipinto sul suo volto. Sfortunatamente, guardare Sebastian rese il tutto ancora più difficile. I suoi capelli castani erano ancora scompigliati dalla nottata, e lui voleva soltanto passarci una mano attraverso. I suoi occhi dorati scorsero famelici tutto il corpo di Sebastian, indugiando particolarmente sulla lunga, sottile linea rossa sul suo petto. Quest’ultimo provò un moto di orgoglio quando vide Blaine riconoscerlo come suo; era il suo modo per rivendicarlo. Per dimostrare che l’alfa appartenesse a lui, e a lui soltanto.

Non guardarmi in quel modo, Killer, dobbiamo muoverci.”

Quale modo?” Blaine sfogò tutta la sua frustrazione quando vide l’altro allontanarsi.

Quel modo che sembra che tu sia la preda pronta ad essere divorata," rispose lui con disinvoltura chinandosi verso il borsone nero.

Blaine protestò debolmente dicendo: “Non posso farci niente.”

Nemmeno io,” Sebastian gli rivolse uno sguardo compiaciuto, “Ma non puoi fare il lupo cattivo quando dobbiamo togliere le tende.”

Posso chiedere di nuovo perchè?" borbottò.

Siamo troppo allo scoperto," Sebastian estrasse una maglietta dal borsone e la indossò, con grande delusione di Blaine. “Voglio andare in un posto privato e al sicuro, dove nessuno può interromperci.”

Nessuno viene fin qui," tentò di protestare lui. La parte logica di sé sapeva bene quanto Sebastian avesse ragione. Dopotutto nemmeno lui voleva passare il mese successivo in quei boschi. Tuttavia, la sua mente non era incentrata sulla sua parte razionale, ma sul fatto che Sebastian si rifiutasse di stare con lui.

Verranno," gli passò un paio di pantaloni e una maglietta. “Una volta che sentiranno delle urla di piacere.”

Posso fare piano," ribattè Blaine con tono lamentoso, mentre indossava i vestiti.

Se riesci a fare piano allora non sto facendo bene il mio lavoro.” Quella risposta lo fece arrossire.

Una volta che furono entrambi vestiti, Blaine guardò Sebastian raccogliere la loro roba e infilarla nel borsone, facendo attenzione a mettere da parte cellulare e portafogli. Fatto quello, si voltò verso di lui con un piccolo sorriso, porgendo la mano all’altro ragazzo. E Blaine si sentì un po’ in imbarazzo, il che era abbastanza stupido, considerando tutto quello che era successo la notte prima. Ma tenersi la mano non era tanto azzardato, piuttosto era intimo, in modo diverso.

Arrossì ancora di più quando Sebastian sollevò le loro mani intrecciate per baciargli dolcemente le nocche. Gli fece dimenticare tutto il discorso di prima; adesso voleva soltanto strappare i vestiti del suo Alfa.

Andiamo, Killer.” Sebastian lo strinse di più a sè, “Prima arriviamo a destinazione e prima potremmo essere perennemente nudi.”

Il viaggio fino alla macchina di Sebastian fu vago. Sinceramente, Blaine non si preoccupò nemmeno di fare attenzione a qualsiasi cosa ci fosse intorno a loro: aveva occhi solo per lui. E di solito si sarebbe imbarazzato considerando quanto lo stesse palesemente ammirando, ma adesso loro due erano compagni. Era quasi sicuro che quello gli consentisse una sorta di via libera per cose del genere, e se così non fosse stato, allora Sebastian avrebbe dovuto abituarcisi.

Mentre erano in viaggio ci fu un silenzio accogliente; in un altro momento Blaine lo avrebbe apprezzato con felicità, ma adesso continuava a provare delle scariche di energia elettrica lungo tutto il corpo. Era come se avesse bevuto cinque caffè: sarebbe stato in grado di correre una maratona. Era in ansia e allo stesso tempo emozionato per qualcosa che non riusciva nemmeno a capire bene. Ad ogni modo, stare fermo e calmo era praticamente impossibile.

Dove stiamo andando?” Domandò, rompendo quel silenzio.

In una riserva, ma non quella principale," rispose Sebastian. “Abbiamo una casetta per la caccia in mezzo al bosco.”

Lo sai, i film horror iniziano tutti così," commentò sarcastico. L’altro gli rivolse un sorrisetto. “Considerando che di solito siamo noi i cattivi dei film, direi che ci è andata bene.”

Blaine scosse la testa ridacchiando, prima di chiedere: “Per quanto?”

Ricevette un’altra occhiata, non esattamente ansiosa, ma quasi titubante.

Un mese.” Disse, con voce sommessa. “Ricordi quando ti ho detto che dobbiamo passare più tempo possibile insieme fino alla prossima luna nuova?”

Blaine si sistemò meglio contro il sedile della macchina. “Oh. Non pensavo dicessi sul serio.”

Ero completamente serio”. Sebastian fermò la macchina di fronte al semaforo rosso, e ne approfittò per voltarsi e guardarlo dritto negli occhi. “A cosa stai pensando?”

Il ragazzo si prese un momento per raccogliere le idee. Avrebbe dovuto sembrargli tutto strano; praticamente la scorsa notte si era sposato, e non aveva nemmeno finito il liceo. Sarebbe dovuto impazzire, ma invece non era così. Tutto ciò che fece fu guardare di rimando gli occhi blu-verdi di Sebastian pieni di preoccupazione e quello bastò per fargli capire di non aver commesso un errore. In fondo, la sua vita aveva cominciato a cambiare dalla prima volta che si erano incontrati. Quella vita fatta di maschere e esseri umani stava già scivolando via; a Blaine non interessava più la scuola, o come comportarsi in pubblico per tenere al sicuro il suo segreto. I suoi pensieri, adesso, erano più incentrati sul lupo dentro di lui e sul Branco. Tuttavia, non importava quanto la sua parte da lupo lo desiderasse, non era così facile cancellare quella ancora collegata al mondo umano.

Non formulò una vera risposta solo fino a quando la luce del semaforo diventò verde, e Sebastian fu costretto a voltarsi di nuovo verso la strada.

Non sono arrabbiato," affermò Blaine. “Ma non so come fare per la scuola.”

Non ci tornerai," dichiarò lui, con estrema semplicità.

Blaine fu piuttosto risoluto nel dire:“Senza offesa, ma non voglio essere uno che ha mollato il liceo.”

Faremo in modo che tu ottenga un equivalente," rispose Sebastian. “Ma non puoi tornare in una scuola pubblica.”

Finirò il liceo come voglio io," la sua voce era ferma. “Manca solo un mese al diploma.”

Un mese che passerai insieme a me," ribattè quasi subito. “Ti ricordi come ti sei sentito quando me ne sono andato per cinque minuti? Immaginati affrontare un giorno intero in quello stato.”

Beh allora farò il GED.”

Non vuoi proprio cambiare idea, vero?” Sul volto di Sebastian comparve un piccolo sorriso.

Temo proprio di no,” Blaine fece scivolare la mano lungo quella del compagno, stringendola con affetto. “Sei mai andato a scuola?”

Non con umani," gli occhi dell’Alfa vagarono da Blaine alla strada. “Io e il resto del branco siamo stati istruiti a casa. Da giovani non riuscivamo a controllare i nostri lupi, e le probabilità di farci scoprire dagli umani erano troppo alte.”

Io ce l’ho fatta," fece notare l’altro.

Sì, tu sei un’eccezione. Anzi, si può dire che tu abbia anche troppo controllo. Invece di assecondare il tuo lupo, l’hai incatenato.”

Diciamo che sono più maturo di te," ribattè divertito.

Disse quello che voleva rimanere nel bosco perchè mi voleva così tanto da non saper resistere.”

Imbarazzato, Blaine avvampò completamente di fronte a un Sebastian che era anche sin troppo compiaciuto di se stesso.

E come farò con i miei? Tornerò a casa, o starò con te?”

Quella non è più casa tua, Blaine. Il tuo posto è con me e con il branco.”

Quelle parole furono dette in modo deciso, ma lui riuscì a leggere una vena di scuse celata sotto di esse. Certo, questo non gli impedì di rimanere completamente attonito; adesso la situazione era diventata improvvisamente più reale. Non aveva mai pensato che accoppiarsi con Sebastian significasse abbandonare sua madre.

Lo so che non è facile," la mano di Sebastian si irrigidì brevemente sopra al cambio. “E’ successo tutto troppo in fretta e, a essere sinceri, abbiamo saltato un paio di tappe.”

Blaine si voltò verso il suo compagno; aveva i muscoli tesi, e la mascella serrata. I suoi occhi erano blu scuro, e sembravano rifiutarsi di osservarlo un’altra volta. Vederlo così agitato lo preoccupava.

Ammetto che è quasi tutta colpa mia," mormorò l’Alfa. “Ma ti prometto che troveremo un modo per far funzionare le cose.”

Lo so.” Blaine strinse affettuosamente il suo braccio destro. “E’ solo che sono tante cose da assimilare tutte in una volta.”

Sembrò rilassarsi immediatamente di fronte a quel contatto e a quella risposta e sapere di avere un effetto simile su di lui gli provocò un brivido lungo tutta la schiena.

E poi non è tutta colpa tua," aggiunse, con tono severo. “Mi hai dato la possibilità di andarmene, e io non l’ho colta.”

Ti penti di non averlo fatto?” Sebastian lo chiese con un tono che voleva sembrare del tutto naturale. Blaine rispose sinceramente: “No. Volevo stare con te.”

Bene,” Il ragazzo sorrise, sollevato.

A dire il vero," le dita di Blaine cominciarono a scorrere verso il basso, fino a toccarlo delicatamente da sopra ai pantaloni. “Voglio stare con te anche adesso.”

Blaine.” Sebastian pronunciò il suo nome come se fosse un avvertimento, mentre tentava di rimanere concentrato sulla strada.

Sì?” rispose lui con sin troppa innocenza.

Il ragazzo non gli diede una risposta verbale; tutto ad un tratto, sviò bruscamente con la macchina fino a parcheggiarla ad un lato della strada. Il movimento improvviso fece quasi perdere l’equilibro a Blaine, e Sebastian ne approfittò per sporgersi verso di lui, senza nessun avvertimento, e catturare le sue labbra in un bacio. Era così sorpreso che all’inizio non rispose nemmeno al contatto; un gemito caldo gli morì in gola, quando sentì la sua lingua tracciargli il contorno della bocca. Provò un irrefrenabile moto di sollievo quando si sentì afferrato per i riccioli per inclinare meglio la testa e approfondire ancora di più il bacio. Era del tutto perso dentro a quelle dolci carezze delle labbra di Sebastian sulle sue; con sua grande sfortuna, però, il bacio durò troppo poco secondo il suo gradimento: Sebastian si scostò da lui, ma solo di un paio di centimetri.

Smettila di distrarmi," ordinò, ma dal ghigno sul suo viso capì che non fosse poi così serio.

Non credo che ti dispiaccia così tanto," rispose allora Blaine.

Mi farai impazzire," Sebastian sfiorò dolcemente le labbra contro le sue. “E di solito lo adorerei, ma adesso dobbiamo andare in un posto in cui non rischiamo di fare un incidente.”

Va bene," Blaine sospirò con tono melodrammatico, prima di sorridere. C’era di nuovo quella sensazione; era come volare e cadere allo stesso tempo. All’improvviso non gli importava più del resto del mondo, ma solo di Sebastian.

Dovresti chiamare tua madre," disse il ragazzo, una volta tornati al centro della strada.

Dovrei dirle che noi ci... “ Blaine non riuscì a finire la frase, e fece un cenno imbarazzato indicando loro due.

Credo che sia meglio," detto quello, gli mise in mano il telefono.

Blaine fece un respiro profondo, cercando di calmare i nervi che lo stavano logorando dentro. Non si era assolutamente pentito di nessuna cosa fatta insieme a Sebastian, ma si sentiva comunque in colpa. Aveva trasgredito gli ordini scappando di casa, di nuovo, per andare allo Scandals con Sebastian, senza nemmeno tornare a dormire. E adesso doveva spiegare a sua madre che si era accoppiato con un altro lupo. Non sarebbe stata una conversazione piacevole.

Decise di farla finita il più presto possibile, e così digitò velocemente i numeri sul telefono e aspettò che sua madre gli rispondesse; non ebbe idea di quanto fosse realmente teso fino a quando Sebastian afferrò la sua mano libera e lui si ritrovò a sobbalzare sul sedile. Gli rivolse un sorriso tremolante, ma riconoscente, e poi tutta la sua attenzione fu catturata dal suono della voce di sua madre.

Pronto?”

Mamma? Sono io, Blaine.”

Per un momento pensò di darsi uno schiaffo in fronte perchè sicuramente lo aveva capito da sola.

Lo so, tesoro," la sua voce sembrò stanca, ma intenerita. “Deduco che non ti trovi nel tuo letto.”

Mamma, io...”

Va bene,” non sembrava arrabbiata, piuttosto, rassegnata. “Sei abbastanza grande per fare le tue scelte.”

G-Grazie," mormorò Blaine. “Sapere che la pensi così è molto importante per me, visto che...”

Non riuscendo a continuare, si ammutolì. Le parole si erano come incastrate in mezzo alla gola, e nemmeno la forte stretta della mano di Sebastian contro la sua bastò a rassicurarlo.

Visto che cosa, Blaine?” Chiese sua madre, preoccupata.

Visto che ieri notte mi sono accoppiato con una persona.”

Dall’altra parte del telefono arrivò soltanto un lunghissimo silenzio. Blaine si voltò verso Sebastian senza speranza, non aveva la più pallida idea di cosa fare.

Oh Dio... Non dirmi con quel Randagio...” Bisbigliò sua madre in preda al terrore.

No," si affrettò a dire- “Non con lui. Ti ricordi il ragazzo di cui ti ho parlato? Sebastian Smythe, è con lui che mi sono accoppiato.”

A quella dichiarazione il corpo di Blaine fu pervaso da un piacevole calore; il fatto che fosse il compagno di Sebastian rendeva l’intera situazione molto più facile da gestire.

Smythe?” La voce della donna era attonita. Blaine annuì in risposta, prima di ricordarsi che era al telefono e sua madre non poteva vederlo. “Sì, con Sebastian.”

E lo volevi?” Parlò con un tono talmente affilato che lo fece trasalire. “Ti ha costretto a farlo?”

Non ho mai desiderato così tanto qualcosa in tutta la mia vita," rispose Blaine, con sincerità. Sebastian sollevò la mano intrecciata alla sua per lasciare dei teneri baci sulle dita.

Allora va bene," sua madre sembrava risollevata.

Mamma, io volevo-“ Ma fu interrotto da un trambusto in sottofondo, mentre sua madre diceva con fare distratto: “Blaine, devo andare.”

Lo capisco, ma devi sapere che non ci vedremo per-“

Un mese," rispose lei, quasi divertita. “Conosco bene tutti i dettagli dell’accoppiamento. Stammi bene tesoro.”

Non fece nemmeno in tempo a salutarla che la linea era già caduta bruscamente.

Per fortuna è andata bene," commentò Sebastian; non si preoccupò minimamente di fingere di non aver sentito.

Sì, è vero," mormorò Blaine, ma una parte di lui non ne era del tutto convinta. Stava cominciando a sospettare che sua madre gli nascondesse qualcosa.

 

 

Il viaggio fino alla casa lo aiutò a distrarsi da quella telefonata; passarono per una strada sterrata che aveva tutta l’aria di non essere stata attraversata da anni. Il terreno era così messo male che furono costretti a lasciare la macchina e fare il resto del tratto a piedi, anche se a Blaine non dispiacque più di tanto. Intanto, il sole di mezzogiorno cominciava a spuntare da sotto le nuvole; si prospettava una bella giornata, una da passare fuori all’aria aperta, ma le intense occhiate che Sebastian continuava a mandargli sembravano suggerire che non sarebbero usciti per un bel po’.

La casetta era proprio in mezzo al bosco, circondata da alberi. Era un’abitazione di un piano solo, grande grossomodo quanto il soggiorno della Riserva, ma era perfetta per due giovani lupi che non avevano molto interesse a stare separati. Il pavimento era una grande lastra di parquet; anche la mobilia era fatta di legno, ma a giudicare dalla manifattura non sembrava alla portata di molte persone comuni. Blaine vide allora la grande finestra aperta, da cui entrava l’aria.

Puck," suggerì Sebastian una volta notata la sua espressione confusa, “L’ho fatto venire qui prima per sistemare la casa per noi due.”

E’ stato molto gentile," commentò lui. Poi, visto che faceva troppo caldo per indossare vestiti, decise di togliersi la felpa.

Molto," mormorò Sebastian con tono distratto, mentre con gli occhi continuava a fissare il petto nudo di Blaine.

Quindi mi fai fare un giro o-“

Il resto della domanda gli morì in gola, perchè subì una sorta di placcaggio da parte di Sebastian; l’impatto contro il suo corpo fu talmente forte da farlo quasi cadere a terra, ma fortunatamente l’altro ragazzo lo prese in tempo; solo per sollevarlo e metterselo in spalla.

Sebastian!” Esclamò Blaine, che non sapeva se urlare o ridere. “Che stai facendo?”

Ti faccio fare un giro," Sebastian mantenne salde le sue gambe con un braccio. “Questa è la cucina.”

Che sono sicuro essere incantevole," Blaine tentò di dimenarsi, ma la presa di Sebastian era troppo salda. “Ma da qui l’unica cosa che riesco a vedere è la tua schiena.”

Stiamo insieme da nemmeno un giorno e già ti sei stancato del mio sedere," sospirò, affranto.

Sai, quelli sono più una tua fissa," ridacchiò.

Il tuo è particolarmente bello," per rimarcare il concetto gli diede una pacca leggera. “Comunque la parte migliore del giro è la camera da letto.”

Ma davvero," Blaine roteò gli occhi al cielo, ma non riuscì a trattenere un sorriso.

Davvero," disse Sebastian, mentre si incamminava.

E cos’è che la rende così fantastica?”

Beh, non è tanto la stanza in sé, quanto la compagnia.”

Senza nessun altro tipo di avvertimento Blaine fu lanciato sul letto soffice e morbido; fece appena in tempo a riprendersi che Sebastian saltò su di lui, sfilandogli i pantaloni. Il primo scoppiò a ridere interdetto. “Siamo in casa da due minuti e sono già nudo”.

Dovrai farci l’abitudine," disse Sebastian, mentre si sfilava la maglietta, “Questo è ciò che faremo per la maggior parte del tempo.”

Non se ne lamentò affatto; invece, tiro a sè il compagno per un bacio. Gemette soddisfatto quando le loro labbra si incontrarono in un contatto famelico, tremando dal piacere di sentire i loro corpi premuti insieme pelle contro pelle.

Non ci annoieremo?” Canzonò Blaine, guardando Sebastian disfarsi dei suoi jeans. Quest’ultimo emise un borbottio contrariato, mentre lo faceva voltare sullo stomaco. Blaine strinse le lenzuola completamente rassegnato, sentendo il compagno baciargli tutta la schiena. Stare insieme in quel modo era perfetto, ma voleva di più.

Sebastian," bisbigliò, quando l’Alfa si scostò da lui.

Dubito che ti annoierai," disse con voce roca. “Ho un sacco di idee per noi due.”

E Blaine voleva dire qualcosa di intelligente in risposta, ma ogni pensiero gli morì tra le labbra quando avvertì l’erezione di Sebastian strusciare contro la curva del suo sedere; cominciava a pensare che avesse ragione riguardo al non annoiarsi assolutamente.

 

 

Diverse ore dopo, il letto era illuminato dal bagliore del tramonto che filtrava dalle finestre; la trapunta era stata calciata via durante la loro ultima sessione a letto, così da restare con soltanto delle lenzuola stropicciate. Il sole del tardo pomeriggio illuminava il petto di Sebastian, rivelando i riflessi dorati della sua peluria; il suo volto, nel bel mezzo del sonno, era sereno e rilassato. Blaine si prese tutto il tempo necessario a memorizzare i vari nei sul collo e sul petto, sfiorandoli uno ad uno, collegandoli tra di loro come per creare una sua costellazione personale.

Blaine era sicuro che stare lì con Sebastian fosse il paradiso.

Avrebbe potuto passare tutto il giorno in quel modo senza mai annoiarsi; il suo cuore era felicissimo di trovarsi lì, di non aver sofferto invano, dopo tutto quello che avevano passato e che li aveva portati fino a quel punto, insieme. Blaine sarebbe rimasto al fianco di Sebastian fino alla fine dei suoi giorni. Si ritrovò inavvertitamente a sorridere, di fronte a quel pensiero. Per la maggior parte della sua vita aveva dovuto accettare il fatto di essere solo, di essere diverso da tutti gli altri. Adesso aveva Sebastian. Si chinò su di lui per baciargli dolcemente la fronte, ricavando un mormorio soddisfatto dall’Alfa.

Niente avrebbe potuto rovinare quel momento.

Poi, squillò il cellulare.

Si affrettò a rispondere, non volendo svegliare Sebastian; dopo un momento di confusione si ricordò di averlo visto nella tasca esterna del borsone. Cercò frettolosamente nella pila di vestiti per poi rispondere senza nemmeno pensare di leggere chi fosse sul display.

Pronto?”

Ci fu una pausa, e si chiese se l’interlocutore avesse riattaccato, fino a quando non sentì: “Dove sei, Blaine?”

Nonostante il calore provocatogli dai raggi del sole, provò un brivido freddo al suono della voce di Jeremiah.

Jeremiah," disse, tentando di risultare indifferente. “Come hai avuto questo numero?”

Mi hai lasciato Blaine," la sua voce sembrava vicina al pianto. “Mi hai lasciato da solo.”

Sebastian ti ha detto di andartene," gli ricordò. “Devi smetterla, o la prossima volta ti ucciderà.”

Sebastian," Jeremiah sputò quel nome come se fosse veleno. “Quel bastardo ti ha portato via da me.”

Blaine fece un respiro profondo, per trattenere un imminente urlo di frustrazione.

Sebastian non mi ha portato via," spiegò a denti stretti. “Ho scelto io di stare insieme a lui.”

Ti ha preso con sè!” Urlò. “Non è giusto, ha impedito di accoppiarci l’altra notte.”

Jeremiah...”

Ma okay,” sembrava parlare con se stesso, adesso. “Possiamo farlo il prossimo mese. Dobbiamo soltanto sbarazzarci di quel bastardo...”

Jeremiah," cercò di interromperlo, ma invano.

Magari posso dar fuoco alla loro casa. Questo farà capire che-“

Prima che potesse dirgli quanto fosse una pessima idea, il cellulare gli scivolò di mano; si voltò indietro trovando un Sebastian sveglio e, soprattutto, particolarmente seccato.

Jeremiah? Sono Sebastian.” Si adagiò comodamente trai cuscini, come se fosse una normale conversazione con qualcuno che aveva intenzione di ucciderlo. “Ti ricordi ieri notte, quando ti ho detto di andare via? Ecco, non era un consiglio amichevole, era una minaccia. Ti conviene sparire prima che io decida di porre fine alla tua miserabile esistenza.”

Blaine lo fissò nervosamente, mentre lui ascoltava pazientemente la risposta di Jeremiah; ad un certo punto si voltò perfino verso di lui roteando gli occhi al cielo, probabilmente perchè il lupo aveva cominciato a straparlare.

Interromperò quella che sono sicuro sia una deliziosa descrizione dei miei difetti per dirti che è troppo tardi.”

Sebastian accarezzò dolcemente il marchio di Blaine in fase di guarigione; quest’ultimo sussultò al contatto, facendo sorridere l’Alfa del tutto soddisfatto.

Blaine è mio. L’ho rivendicato la scorsa notte, il che vuol dire che io ho vinto e tu hai perso. Quindi ti conviene smetterla di rompere il cazzo e lasciare Blaine in pace, o ti ucciderò. Buona giornata.”

Un attimo dopo aveva riattaccato la chiamata, passando il cellulare a Blaine.

Problema risolto," disse con tranquillità.

Ne sei sicuro?” Chiese Blaine. “Mi era sembrato piuttosto serio.”

Beh anche io lo sono.” Gli cinse la vita con entrambe le mani, avvicinandolo a sé. “Se non ti lascia in pace andrò davvero ad ammazzarlo.”

Mi dispiace per questa situazione," Blaine si accoccolò al suo fianco. “Non dovresti occuparti dei miei problemi.”

I tuoi problemi sono anche i miei," rispose, passando una mano trai suoi capelli. “E poi non è così strano per un Alfa competere per avere un potenziale compagno.”

Blaine emise un mormorio di comprensione, anche se non aveva capito molto bene se fosse vero, o se stesse cercando di farlo stare meglio. I due stettero abbracciati per diversi minuti, semplicemente, godendo della presenza dell’altro; il Beta stava quasi per addormentarsi, quando Sebastian scivolò sulle coperte, appoggiando la testa alla sua spalla.

Mi piace da morire il tuo odore di adesso," sospirò compiaciuto, annusandogli il collo.

Di adesso?” Domandò assonnato, ma incuriosito da quella precisazione.

I nostri odori sono mischiati insieme," rispose, baciandogli sommessamente la mascella. “Posso annusarmi su di te.”

Ed è una cosa buona?” Ribattè lui.

Molto buona," le labbra di Sebastian salirono fino alla guancia. “Adesso mi appartieni.”

Anche io sento il mio odore su di te," Blaine inclinò la testa per baciarlo dolcemente. “Questo vuol dire che anche tu mi appartieni?”

Doveva dargli ragione: amava che ci fossero delle tracce di sè sulla pelle di Sebastian. Era come se avesse marcato il suo territorio, la sua proprietà.

Certo che ti appartengo," dichiarò lui. “Potrei mai essere di qualcun altro?”

In un momento di possessività, Blaine si girò per sovrastare il petto di Sebastian, tenendolo ancorato al letto.

Sarà meglio per te di no," intimò, scherzosamente.

Uhm, penso che dovresti ricordarmelo” L’altro ghignò, sfidandolo con lo sguardo. “In modo che non lo dimentichi.”

Blaine fece scontrare le loro labbra in un bacio famelico; l’alfa gemette entusiasta: gli piaceva che lui prendesse il controllo della situazione, ma non era nella sua natura essere dominante, quindi non durò a lungo. Lo fece voltare sulla schiena con la forza delle gambe.

Non è giusto," sospirò lui.

Non ti preoccupare," si chinò per baciargli la clavicola. “Hai fino alla prossima luna piena per fare pratica a stare sopra di me.”

Sembra che siamo in luna di miele," disse Blaine sovrappensiero, aggrappandosi alle sue spalle.

Secondo te gli umani da dove hanno preso quel termine?” Rispose lanciandogli uno sguardo d’intesa, e poi scese fino al marchio per lasciargli un piccolo morso.

Il suo corpo reagì immediatamente: fu come essere sopraffatti da una scarica elettrica. Si inarcò staccandosi dal letto, gemette quasi disperato, mentre gli occhi erano chiusi per cercare di assimilare tutta l’intensa ondata di piacere che lo stava assalendo. Quando riuscì a riadagiarsi sulle coperte, il suo respiro tornò a essere piuttosto regolare.

Piaciuto?” Domandò Sebastian, ovviamente retorico.

Credevo che sarei potuto venire solo per quel morso," Blaine inclinò la testa per dare maggiore accessibilità al suo collo. L’alfa gli rivolse un sorrisetto. “E’ una sfida?”

Solo se pensi che sia troppo difficile per te," sbeffeggiò Blaine, in risposta. L’altro inarcò le sopracciglia come offeso, ma dal suo viso trapelava un genuino desiderio di vittoria. Blaine si alzò quanto bastava per catturare le sue labbra in un bacio languido, e fu subito avvolto da un paio di braccia che avvolsero tutto il suo corpo, mentre le sue dita cominciarono a vagare trai capelli di Sebastian. I due continuarono a baciarsi fino a quando il telefono squillò di nuovo.

Non rispondere," ordinò Sebastian, prima di mordicchiargli il labbro inferiore.

Ma se-“ Ogni sua protesta terminò quando Sebastian cominciò a leccare e mordicchiare il suo marchio, e il suo mondo fu offuscato dal piacere.

 

 

Ore dopo il letto era illuminato dalla luce del sole che filtrava dalla finestra.

La testata del letto era stata staccata durante la loro ultima sessione sotto le coperte, e del letto erano rimaste soltanto delle coperte arrotolate. Blaine non aveva idea di quanto tempo fosse passato; tutto ciò che sapeva era che ormai buio quando si apprestò a controllare il telefono: c’era un messaggio non letto che quasi sicuramente apparteneva a Jeremiah.

Per fortuna Sebastian era in bagno, così Blaine poteva leggerlo velocemente e poi cancellarlo. Voleva soltanto essere sicuro che Jeremiah non combinasse qualche pazzia.

Il messaggio che lesse gli fece venire il voltastomaco.

Blaine. Ho trovato quel tuo amico umano a cui tieni tanto. E’ venuto a cercarti a casa tua, non ci è voluto molto per convincerlo che ero tuo amico. Se non ti presenti domani notte lo ucciderò lentamente e dolorosamente. Non mi sono arreso Blaine, e non lo farò mai. Non dimenticarti di portare anche il tuo prezioso Sebastian.

 

 

Blaine era in piedi di fronte alla casa degli Hummel, guardando immobile lo scenario che gli si presentava davanti. Il padre di Kurt stava parlando con la polizia, mentre la sua matrigna Carole era intenta a consolare il suo fratellastro Finn. Blaine sapeva tutto di loro. Kurt gliene parlava in continuazione, passando dal lamentarsi per la loro mancanza di comprensione del suo gusto estetico o del suo amore per i musical. Ricordava ancora tutto l’amore presente nella sua voce e nel suo sguardo quando parlava di loro. Una parte di lui era stata un po’ gelosa di Kurt, del fatto che avesse una vera famiglia; una famiglia che lo faceva impazzire, ma che lo amava. E adesso Kurt non era più con loro per causa sua.

Blaine?” Sebastian comparve dietro di lui, affiancandolo.

E’ tutta colpa mia.” Bisbigliò. Guardò il padre di Kurt che cercava di farsi forza, ma perfino da quella distanza era ovvio che stesse per crollare.

Non è così," Sebastian lo prese per un braccio. “Gli unici colpevoli siamo io e Jeremiah.”

Tu?” Blaine si voltò verso di lui, sorpreso. “Come puoi pensare una cosa simile?”

Sapevo che era una minaccia,” disse a denti stretti. “Avrei dovuto sistemarlo tempo fa.”

Non è colpa tua,” in risposta, si avvicinò ancora di più.

Siamo proprio una bella coppia, vero?” Sebastian cinse le spalle di Blaine con un braccio. “Puck ha detto di aver trovato il luogo dove Jeremiah ha portato Kurt.”

Lo hai trovato," sussurrò colmo di speranza. “Hai chiamato la polizia?”

Non possiamo coinvolgere la polizia,” disse con fermezza, mentre lo portava via dalla casa degli Hummel diretti alla sua macchina. “Ci sono troppe probabilità di venire scoperti. Ce ne occuperemo io e Puck.”

Blaine fu risoluto. “Vengo anche io.”

Sebastian esitò, rendendo chiaro quanto non gli piacesse quell’idea.

Kurt è un mio amico, è compito mio,” continuò.

Sì, ma sei anche il bersaglio di Jeremiah," replicò. “Ha preso Kurt solo per condurti in una trappola.”

Starò attento. E poi,” Blaine gli rivolse un mezzo sorriso. “Noi due dovremmo stare insieme, non è vero? Se vai in qualche posto pericoloso voglio esserci anche io.”

Sebastian emise un sospiro frustrato, ma alla fine annuì, sentenziando: “Devi promettermi che ascolterai tutto quello che ti dirò. Non permetterò che tu finisca nei guai, per nessuna ragione al mondo.”

Lo prometto," affermò, e poi entrambi salirono in macchina.

Il tragitto per raggiungere il posto in cui era nascosto Jeremiah fu pieno di un silenzio teso. Blaine era logorato dalla paura: era terrorizzato che Jeremiah avesse fatto qualcosa a Kurt, o di quello che avrebbe potuto fare a Sebastian. Il lupo dentro di sè odiava l’idea che il suo compagno finisse in qualche situazione pericolosa, soprattutto se era a causa sua. Come gli aveva detto lui stesso, Jeremiah stava facendo tutto questo solo per lui. I due ragazzi al ballo Sadie Hawkins e le loro fidanzate erano morti per lui. Se fosse successo qualcosa a Kurt o a Sebastian non sarebbe mai riuscito a perdonarselo.

Sebastian guidò per tutta Lima fino alla zona industriale. Per via della crisi molte fabbriche erano abbandonate e in disuso. Era il posto perfetto per nascondere un ostaggio. Sebastian passò lentamente tutti i grandi edifici; i suoi occhi verdi e blu erano vispi e attenti ad ogni singolo movimento nei paraggi. Blaine riusciva a percepire il suo istinto da cacciatore perfino da umano; avrebbe dovuto confortarlo, ma invece lo preoccupava ancora di più pensare che uno scontro con Jeremiah fosse pressoché inevitabile.

La macchina si fermò di scatto non appena comparve Puck; saltò dal tetto di una fabbrica e atterrò a un paio di metri da loro. Sebastian gli lanciò un’occhiata accigliata, mentre lui gli sorrise compiaciuto. Visto che non accennava a muoversi, Blaine non scese dalla macchina, aspettando che Puck si avvicinasse al finestrino; l’Alfa lo abbassò e si sporse per ascoltare il suo resoconto.

L’umano è legato e imbavagliato dentro all’edificio," indicò con il pollice la fabbrica in fondo alla strada.

E’ ferito?” Chiese Sebastian.

Non mi sono avvicinato abbastanza per capirlo," rispose senza mezzi termini. “Ma ho sentito due battiti cardiaci, quindi deduco che quanto meno sia vivo.”

Blaine emise un sospiro di sollievo, ma non alleviò il terrore annidato nel suo petto. Solo perchè era vivo, non significava che stesse bene.

Come hai intenzione di agire?” Chiese Puck. Sebastian si tolse la cintura di sicurezza. “Sa che stiamo arrivando, non ha senso intrufolarci. Io entro dal davanti e lo distraggo, tu passa dal retro. La tua priorità è di portare l’umano al sicuro.”

E io cosa faccio?” Intervenne Blaine. I due si scambiarono un’occhiata silenziosa che non lo convinse per niente.

Dirigiti alla postazione," ordinò Sebastian, e Puck eseguì immediatamente.

Sebastian," tentò di nuovo il Beta. “Io vengo con te?”

Tu resti qui," dichiarò, con un tono di voce che lasciava davvero poco spazio al dibattito. Ma quello non fermò Blaine. “Hai detto che sarei venuto," gli ricordò, arrabbiato.

E infatti sei venuto," Sebastian lo guardò dritto negli occhi. “Ma non ho detto che avresti fatto parte dell’operazione di salvataggio.”

Sebastian," borbottò Blaine in preda alla frustazione.

Non rischierò che tu rimanga ferito," disse risoluto. “Mi dispiace, ma in quanto tuo capo Branco e Compagno è mio compito tenerti al sicuro.”

E di te che mi dici?” Ribattè l’altro. “Pensi che rimanga nelle retrovie mentre tu ti dirigi sprezzante verso il pericolo?”

Sebastian ci tenne a precisare: “Non è la prima volta che affronto un Randagio.”

E cosa mi dici dei Randagi che hanno intenzione di ucciderti? Non solo l’unico a-“

Blaine," lo interruppe. “Non intendo discutere. Tu resti qui, punto. Te lo sto chiedendo gentilmente, ma sono disposto anche a usare la forza se necessario.”

Blaine sentì tutto il suo corpo agire contro la sua volontà; voleva continuare a discutere, ma Sebastian lo stava praticamente intrappolando, impedendoglielo. Per la prima volta, il marchio che sanciva il loro legame faceva male. Un legame che garantiva a Sebastian un controllo naturale sulla sua parte sottomessa.

Sebastian, non voglio che tu ti faccia male.”

Si ammorbidì per un momento, mentre gli lasciava un dolce bacio sulla guancia. “Starò bene. Sarò di ritorno prima che tu te ne accorga.”

Senza aggiungere altro aprì la porta e uscì dalla macchina. Mentre raggiungeva il magazzino non si voltò nemmeno una volta verso di lui. Blaine restò seduto in macchina combattendo contro l’impulso di seguirlo e l’ordine che gli era stato impartito.

I minuti sembrarono dilungarsi, diventando delle ore. Non aveva idea di cosa stesse succedendo, né se qualcuno fosse ferito. Era tutto terribilmente silenzioso. Lo faceva impazzire, e si sentiva soffocare dentro a quella macchina. Aveva bisogno di aria, ma poi riecheggiava nella sua testa la voce di Sebastian, e allora si tirava indietro. Diede un pugno al cruscotto davanti a sé con un sospiro frustrato.

Aveva detto che avrebbe aspettato. Quindi aspettò. Poi decise che non poteva aspettare un altro minuto di più. Se fosse andato solo a controllare, Sebastian non se la sarebbe presa così tanto; avrebbe tenuto le distanze dalla battaglia fino a quando non fosse finita.

Si avvicinò velocemente al magazzino, cercando di restare il più vicino possibile alle pareti, per non farsi vedere. Con un gesto silenzioso spinse la porta d’ingresso e si intrufolò dentro; quello che vide gli fece venire un brivido di terrore.

Kurt era privo di sensi, con le mani legate dietro la schiena e una scia di sangue che colava da un lato del viso. Non molto lontano da lui c’era Puck, sdraiato sulla schiena, a malapena cosciente; il peggio fu vedere Sebastian steso sul terreno, mentre si divincolava per alzarsi con Jeremiah che troneggiava su di lui, puntandogli una pistola alla testa.

Il suo sorriso sadico lo fece rabbrividire.

Ah, Blaine," Salutò Jeremiah. “Sono così felice che tu ci abbia raggiunto. Giusto in tempo per vedere il tuo compagno morire per mano mia.”

 

 

 


Stiamo diventando puntualiiii!! A parte questo siamo liete di annunciare che l'autrice ha ripreso a pubblicare e il nuovo capitolo dovrebbe uscire presto:) quindi la traduzione continua!

E grazie a voi che leggete! 

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Capitolo 10
*** #9 ***




Wolf Like Me

 

Jeremiah, non farlo.”

Quelle due parole trattenevano ogni desiderio che Blaine avesse in quel momento, voleva che tutta quella follia cessasse, voleva non essere mai andato a quel ballo con Jeremiah, voleva che non ci fosse mai stato alcun omicidio da parte sua Ma voleva, più di qualsiasi altra cosa, che Jeremiah non facesse del male a Sebastian.

No?” Jeremiah si lasciò scappare una risata acuta che non aveva in sé alcuna gioia.

Blaine spostò lo sguardo sul suo compagno, che sembrava lottare per mantenersi cosciente.

Che buffa scelta di parole,” pensò meditabondo il ragazzo. “Considerando che è quello che ti sto chiedendo dall'inizio.”

Blaine fece un esitante passo in avanti ma si bloccò quando ebbe la pistola puntata su di lui.

Io ti volevo. Ti ho voluto sin dal primo giorno in cui ti ho visto. Sei entrato dentro al Lima Bean con la tua uniforme scolastica e i capelli tirati all'indietro, con la tua aria da bravo ragazzo.”

Blaine provò a concentrarsi sulle sue parole, ma notò che Sebastian stava lottando per mantenere la testa in alto e guardarlo.

Blaine...” disse con voce stridula Sebastian. “Devi andare via.”

Eppure io ho visto il vero te, Blaine,” Jeremiah continuò a parlare come se non avesse sentito l'appello dell'Alfa. “La notte al ballo, quando hai ceduto ai tuoi istinti, quello era il vero te. In quel momento ho capito che eravamo destinati ad essere compagni.”

Jeremiah,” disse Blaine disperato.

E poi mi hai lasciato,” Jeremiah digrignò i denti furioso. “Mi hai lasciato per lui!”

La pistola si spostò nuovamente verso Sebastian e il cuore di Blaine tuonò nel petto per la paura.

Non ho mai voluto ferirti,” provò a farlo ragionare.

Jeremiah gli fece un sorriso triste, ma i suoi occhi erano duri come il granito.

Non è ancora sufficiente,” disse. “Ma c'è un modo in cui puoi riparare la cosa e salvare la vita dei tuoi amici.”

Quale?” chiese immediatamente Blaine, facendo un altro passo in avanti. “Ti prego, cosa posso fare?”

Diventa il mio compagno,” pretese Jeremiah.

A quelle parole, a Blaine si ghiacciò il sangue nelle vene e un brivido corse lungo la sua schiena, perché la dichiarazione era stata fatta senza calore o sentimento. In quel momento, Blaine capì che non aveva a che fare coi sentimenti di Jeremiah che erano stati maltrattati ma col suo desiderio di dominarlo. Comunque, se fosse stata un'altra situazione, Blaine avrebbe facilmente detto di no.

Non posso,” tentò di farlo ragionare. “Sono il compagno di Sebastian ed è una cosa permanente.”

Hai ragione sul fatto che sia una cosa permanente,” concordò Jeremiah. “Ma solo fino a quando lui rimane in vita.”

L'intero mondo cadde nel silenzio a quelle parole. Blaine non avrebbe mai immaginato che sarebbe stato così tanto impaurito come in quell'esatto momento.

Ti prego, no” era senza fiato e nel dolore più totale alla sola idea di perdere Sebastian.

Se tu lo farai, sia l'umano che l'altro lupo vivranno,” i lineamenti duri di Jeremiah si ammorbidirono per un attimo. “So che fa male. Recidere il legame tra compagni è una cosa molto dolorosa. Ma una volta che io e te saremo diventati compagni, dimenticherai tutto.”

Blaine non credette a una sola parola di Jeremiah; non gli importava che lui pensasse potesse diventare una cosa reale, sapeva che non avrebbe mai potuto dimenticare Sebastian. Non avrebbe mai smesso di amarlo, non sarebbe mai stato felice con qualcun altro che fosse lui. Il suo lupo interiore sapeva che quella fosse la verità ed era determinato a proteggere ciò che aveva col suo compagno.

Te lo giuro, Blaine,” Jeremiah lo assicurò mentre puntata di nuovo la pistola verso Sebastian, che si stava ancora riprendendo. “E' destino che sia così.”

L'ultimo brandello di controllo che Blaine possedeva sparì all'improvviso e il lupo dentro di lui ululò di rabbia vedendo il suo compagno minacciato. La sua visione si assottigliò e tutto divenne rosso, a causa della consumante voglia di sangue che aveva. Senza nemmeno rifletterci su, Blaine cedette all'istinto di trasformarsi; durante la mutazione non ebbe neanche un secondo di esitazione, avvenne così velocemente che i suoi vestiti vennero ridotti a pezzi, tutto ciò che voleva era uccidere il nemico prima che potesse far del male a Sebastian.

Jeremiah lo fissò sorpreso e inciampò all'indietro. Poi, il suo corpo si irrigidì a causa dell'istinto di difesa quando si ritrovò faccia a faccia con un lupo nero che gli ringhiava contro. La pelliccia sul collo di Blaine si rizzò mentre si rannicchiava in basso.

"Blaine," lo avvisò con voce bassa.

L'avvertimento venne completamente ignorato : il lupo si scagliò contro Jeremiah con gli artigli e i denti esposti. Lui non ebbe neanche il tempo di sparargli prima che Blaine lo atterrasse, le sue zanne fecero a pezzi i vestiti di Jeremiah, squarciandogli la spalla e il suo torace mentre i suoi artigli lo bloccavano contro il pavimento. Il ragazzo provò a levarsi di dosso il lupo, ma fu tutto inutile, e un piacere oscuro nacque in Blaine quando Jeremiah iniziò a urlare dal dolore: si sentiva come un cacciatore che aveva preso la propria preda e aveva intenzione di finirla. I suoi denti si avventarono sul collo del ragazzo e Blaine spinse il corpo da parte a parte con cattiveria.

Pozzanghere di sangue scuro iniziarono a formarsi attorno a loro; le urla di dolore del ragazzo si affievolirono, i suoi tentativi di difesa si indebolirono e poi rimase completamente immobile.

Blaine ammorbidì la presa e lasciò il corpo quasi senza vita di Jeremiah accasciarsi a terra. Non era ancora morto, ma lo sguardo vitreo nei suoi occhi era dimostrazione che lo sarebbe stato presto. Blaine sbuffò soddisfatto prima di allontanarsi, avvicinandosi a Sebastian, che lo fissava con occhi spalancati dalla preoccupazione.

Sto bene,” dichiarò e per dimostrarlo si costrinse a mettersi in ginocchio. “Guarisco velocemente, ma faresti meglio a controllare il tuo amico.”

Blaine si lamentò con un suono profondo della gola, ma sapeva che Sebastian aveva ragione. Trotterellò fino al luogo dove Kurt era rimasto svenuto. Cercò di captare un qualsiasi suono che indicasse che fosse vivo e fu felice di percepire il battito gentile del suo cuore. Era debole, ma era ancora lì. Il naso di Blaine tracciò la scia di sangue sulla testa di Kurt, che era quasi secca ormai. Qualsiasi ferita avesse subito, non aveva provocato la perdita di una quantità di sangue tale da mettere in pericolo la sua vita. Il corpo di Blaine si rilassò grazie al sollievo di vedere il suo amico sulla via della guarigione. Felice di sapere Kurt vivo, Blaine non notò che Jeremiah si era ripreso abbastanza da sollevare la pistola. Con mira perfetta, nonostante le sue condizioni, la allineò verso di lui.

Blaine non se ne accorse fino all'ultimo momento. Voltò la testa giusto in tempo per vedere il tamburo della rivoltella fisso su di lui. Mancavano pochi istanti al termine della sua vita quando un'ombra oscura si proiettò su Jeremiah. Blaine vide gli occhi del ragazzo annebbiarsi confusi più che impauriti quando Sebastian gli avvolse il braccio attorno al collo in una stretta soffocante. Con un'espressione che non tradiva alcuna emozione, gli spezzò il collo con precisione consumata.

Il corpo di Jeremiah si accartocciò per terra, morto.

Adesso è finalmente finita, pensò Blaine mentre incontrava lo sguardo del proprio compagno dall'altra parte della stanza.

 

 

Il magazzino era in fiamme.

Blaine stava osservando il tutto dalla sicurezza della macchina di Sebastian mentre nuvole nere di fumo si curvavano verso il cielo. Non sarebbe passato molto tempo prima che le autorità umane notassero la cosa e andassero in soccorso. Dentro la struttura, consumato dalle fiamme arancione brillante, c'era il corpo di Jeremiah. Sebastian aveva insistito sul fatto che dovesse essere bruciato fino a non farlo riconoscere per essere sicuri che nessuno avrebbe mai potuto collegarlo a Blaine. Anche se l'Alfa era sicuro che Jeremiah fosse rimasto nell'ombra abbastanza a lungo così che gli omicidi non potessero essere connessi a lui, non voleva correre alcun rischio.

Decisero che Kurt sarebbe dovuto rimanere lì. Se lo avessero portato a casa, si sarebbero sollevate troppe domande, ma, dato che era ancora svenuto, venne ordinato a Puck di rimanere in zona e di controllarlo fino a quando non sarebbe stato preso in custodia dagli esseri umani.

Blaine voleva aspettare col suo amico, ma Sebastian gli pose il veto ed era troppo stanco per discutere con lui.

Occhi dorati fissavano Sebastian e Puck parlare a distanza. Una parte di lui si sentiva separata dall'intero processo, come se fosse stato un osservatore esterno invece di un protagonista. La sua mente si stava ancora riprendendo dallo choc dovuto al fatto che, ancora, aveva aiutato a porre termine ad un'altra vita.

Sebastian si separò da Puck e si recò verso la macchina.

Blaine poteva percepire il proprio corpo contorcersi, sapendo che presto sarebbe stato alla presenza del suo compagno. Vergogna e rimpianto stavano scorrendo nelle sue vene e le parole di Jeremiah continuavano a echeggiare nella sua mente, su come la sua vera forma fosse quella di un mostro che non aveva problemi nell'uccidere. Ma la cosa peggiore di tutti, era che il suo compagno l'aveva visto in quel modo.

La portiera si aprì e Sebastian entrò rapidamente in macchina.

Puck gestirà tutto da qui,” lo informò. “Stai bene?”

Blaine era certo che sembrasse la cosa più lontana dallo stare bene. Tornato alla sua forma umana, Sebastian gli aveva prestato una felpa per coprire la maggior parte del suo corpo nudo, i suoi capelli erano disordinati e sparati in ogni direzione, il sangue di Jeremiah era spalmato sul suo collo e le sue braccia, perfino le sue mani erano macchiate di rosso. Peggio del suo aspetto fisico, la sua espressione era priva di qualsiasi emozione.

Blaine annuì in modo assente alla domanda, ma non disse nulla. Sebastian continuò a guardarlo in silenzio, ma non fece pressioni. Eppure, Blaine poteva percepire la sua preoccupazione filtrare dalla sua maschera di calma e raccoglimento.

Torniamo alla casetta allora,” decise Sebastian mentre accendeva la macchina.

Il viaggio sarebbe potuto durare pochi minuti o ore, per tutto ciò che Blaine sapeva. A malapena prestò attenzione al paesaggio o al tempo che trascorreva.

In un secondo, Sebastian lo stava sollecitando a uscire dalla macchina e a percorrere a piedi la rimanente distanza con il piccolo cottage. Blaine seguì seguì il suo compagno senza far storie, era interamente dipendente dall'Alfa. L'interno della casetta era oscuro e freddo, indicando un contrasto netto con l'odore e il calore del fuoco, lo stesso fuoco che stava in quel momento bruciando il corpo di Jeremiah in cenere nera.

"Blaine?" Sebastian gli toccò il braccio.

Blaine sollevò gli occhi per incontrare lo sguardo intenso del suo compagno.

Dobbiamo darci una ripulita,” dichiarò Sebastian in modo ovvio. “Sei pronto?”

Blaine gli fece un semplice cenno. Uno sguardo preoccupato attraversò i lineamenti di Sebastian ma sparì velocemente. Con ferma sicurezza, lo portò in bagno. La forte presenza del suo compagno che aveva guidato in ogni movimento era l'unica cosa che tenesse Blaine assieme in quel momento.

Sebastian denudò entrambi velocemente, fece scorrere l'acqua e attese la giusta temperatura prima di fare cenno a Blaine di avvicinarsi. Nuvolette di vapore caldo lo circondarono mentre si immergeva nella vasca, con Sebastian che chiudeva la tenda alle sue spalle. Blaine appoggiò la testa all'indietro e chiuse gli occhi mentre l'acqua calda lo avvolgeva. Poteva sentire il tocco gentile delle dita di Sebastian sulla sua pelle, e ciò gli fece venire i brividi.

Voglio solo lavarti,” mormorò.

Pochi secondi dopo, Blaine sentì la piacevole ma dura trama di una stoffa che veniva strofinata giù per il suo petto e poi su, verso le braccia. Mantenne lo sguardo basso sul fondo della vasca bianca, dove l'acqua era diventata di un rosa leggero, mentre girava attorno allo scolo. Nonostante il sangue fosse stato sciacquato via, Blaine si chiese se si sarebbe mai più sentito pulito.

Sebastian si prese il proprio tempo per ripulirlo: si adattò al compito in un modo lento, quasi reverenziale. Ricordò molto a Blaine il modo in cui facevano l'amore, come Sebastian fosse attento ai dettagli e non lasciasse nemmeno un piccolo pezzo di pelle trascurato. Quando finalmente terminò, afferrò Blaine per il gomito e lo fece voltare.

I suoi occhi indugiarono sul pavimento, incapaci di raccogliere il coraggio per fissare quelli del suo compagno. Due dita premettero da sotto il suo mento e lo costrinsero a guardare in alto. Attraverso le nuvole di vapore, Blaine riusciva a vedere perfettamente le iridi di Sebastian , l'indescrivibile miscuglio di blu e verde che sfidavano ogni gradazione di colore che Blaine conoscesse.

Senza dire una parola, Sebastian si sporse per catturare le sue labbra in un bacio.

Era diverso da tutti i baci che si erano dati prima. Erano soliti baciarsi con fame insaziabile o con gioia, ma quel gesto non riguardava il sesso o una gratificazione da raggiungere, aveva il significato di una rassicurazione nei suoi confronti. Quel bacio era profondo e pieno di promesse.

Il tocco fermo delle labbra di Sebastian contro le sue gli fece dimenticare l'intera giornata.

In quel momento, non importava nient'altro: solo loro due.

Troppo presto, Sebastian si allontanò e appoggiò la sua fronte contro la sua. I due rimasero a scaldarsi l'uno in presenza dell'altro mentre i loro respiri si coordinavano. Blaine sperò che non esistesse nient'altro al di fuori del loro mondo.

Ti do un po' di tempo,” disse finalmente Sebastian. “Quando sarai pronto a parlare, mi trovi in camera da letto.”

Le parole non vennero pronunciate come un avvertimento, ma lo stomaco di Blaine si contorse lo stesso dal nervosismo. L'ultima cosa che voleva era parlare di ciò che era successo, ma sapeva che non avrebbe potuto evitarlo per sempre.

Okay,” disse con voce stridula Blaine.

Sebastian gli fece un sorriso d'incoraggiamento prima di uscire dalla vasca. Blaine rimase lì da solo, nell'acqua che, nonostante fosse calda, gli fece venire i brividi, perché Sebastian non era più lì con lui. Sapeva che gli stava concedendo il tempo di mettere in ordine i proprio pensieri, ma la verità era che Blaine sapeva già come si sentiva. Era una verità da cui era scappato per tutta la sua vita, pochi altri minuti passati a negare l'innegabile non sarebbero stati d'aiuto.

Blaine chiuse l'acqua e uscì dalla vasca. Si asciugò velocemente ma non si preoccupò di cambiarsi. Aveva già esposto il suo vero io a Sebastian, dubitava che l'essere fisicamente nudo davanti a lui avrebbe cambiato qualcosa.

Uscì dal bagno e trovò il suo compagno sdraiato sul letto. I suoi lineamenti affilati erano leggermente tesi e senza dubbio stava pensando agli avvenimenti della giornata. Probabilmente si stava pentendo del fatto di essere diventato il suo compagno. Sebastian l'aveva visto per quello che era: un mostro, lo stesso mostro che aveva ucciso un ragazzo al ballo della Sadie Hawkins. Blaine poteva giustificarsi e incolpare le circostanze o Jeremiah, ma questo non avrebbe cambiato la verità. Un brivido di paura si spanse per il petto, una paura che non aveva più provato da quando era rimasto fermo nella sua cucina coperto di sangue in attesa di sua madre.

Hai fatto un errore.”

Cosa hai detto?” Sebastian si voltò per fissarlo, confuso.

Hai fatto un errore nel prendermi come tuo compagno,” disse semplicemente Blaine. Non c'era ragione per essere tristi o amareggiati dalla verità.

Come puoi pensare una cosa del genere?” Sebastian gli fece segno di unirsi a lui sul materasso. Blaine si fece più vicino ma mantenne una certa distanza dal suo compagno. Se si fosse infilato nel letto con lui, l'Alfa l'avrebbe imprigionato in un abbraccio confortante che avrebbe fatto sparire ogni preoccupazione. Ma Blaine aveva bisogno di rimanere attaccato a quei pensieri, gli ricordavano ciò che era davvero.

Perché sono un mostro. Un mostro che voleva uccidere Jeremiah. Se fosse stato un essere umano, l'avrei ucciso. Mio padre aveva ragione, dovrei essere imprigionato in un posto dove non sarò in grado di fare del male ad anima viva. ”

Stai dimenticando la parte in cui sono stato io a uccidere effettivamente Jeremiah,” disse Sebastian a voce più alta. Blaine avrebbe potuto dire dal modo in cui i suoi occhi dardeggiavano sui suoi lineamenti che stava provando a capirlo. Stava cercando di trovare un senso a tutto.

Perché volevi proteggermi. Ero consumato da...” Blaine fece una pausa mentre cercava di far uscire a forza quelle parole dolorose. “Dalla voglia di sangue. C'è qualcosa che non va in me... e non so se sono in grado di controllarlo.”

Posso aiutarti,” lo rassicurò Sebastian.

Ciò che dovresti fare sarebbe lasciarmi,” lo interruppe Blaine con rabbia.

Bè, quella non è un'opzione considerabile.”

Lo so,” Blaine provò a ignorare quanto si era sentito bene nel sentire Sebastian così sicuro e determinato. “Perchè siamo compagni, ciò significa che sei costretto a stare con me.”

No, perché ti amo.”

Blaine non si aspettava per niente quelle parole. Era buffo, pensando a tutto quello che era successo tra loro; si pensava che due persone che decidevano di legarsi a vita avrebbero espresso i propri sentimenti prima di una eventuale unione. In più, Blaine aveva sempre pensato che sarebbe stato il primo a dire quelle cose, ma a quanto pareva, Sebastian aveva altri piani.

Co- cosa? Ma come... Io non...”

Perchè sei tu.”

Sebastian lo disse come se non ci fosse nulla di cui discutere, come se spiegasse tutto, anche se in realtà non lo faceva.

Non capisco,” finalmente Blaine si spostò più vicino al letto, non resistendo alla voglia di stare accanto al suo compagno. Appoggiò la testa sulla spalla calda di Sebastian e lasciò che il suo corpo cedesse alla stanchezza del giorno trascorso.

Perchè mi hai impedito di uccidere Jeremiah allo Scandals persino quando si sarebbe meritato di avere la testa staccata dal corpo,” Sebastian voltò il capo per mormorare il tutto dolcemente tra i capelli di Blaine. “Perchè eri disposto a sacrificare la tua vita per salvare la mia e quella del tuo amico. A proposito, la prossima volta sei pregato di non gettare la tua vita all'aria per nessuna ragione.”

Blaine sorrise contro la pelle di Sebastian, sentendo quella richiesta che sembrava più seria di una battuta.

Fino a quando sarai al sicuro, non ci sarà motivo per me di farlo,” rispose Blaine con onestà. Anche se lui era il beta, ciò non significava che non avesse il forte desiderio di mantenere il suo compagno al sicuro. Più di chiunque altro nel Branco, il suo compito era proteggere Sebastian da qualsiasi tipo di pericolo, un compito che Blaine prendeva veramente sul serio.

E poi ti domandi perché ti amo,” ridacchiò Sebastian in risposta. Dopodiché strinse le braccia attorno alla sua vita e lo spinse in basso per farlo sdraiare sul letto. Blaine rise sorpreso, poi venne zittito quando Sebastian si sporse per lasciargli un bacio sulle labbra.

Sei anche pieno di compassione, intelligente e maledettamente sexy.”

Okay, okay, ho capito,” Blaine alzò gli occhi al cielo, di buon umore.

Sul serio, Blaine, questo incidente mi ha solo dimostrato che sono davvero fortunato ad averti come compagno. Non rimpiangerò mai l'essermi legato a te. Se dovesse succedere qualcosa...” gli occhi di Sebastian sembrarono distanti per un istante e Blaine si chiese a cosa stesse pensando. “Tu sarai a credere di aver fatto uno sbaglio.”

Perchè dovrei pensare una cosa del genere su di te?” Blaine fece scorrere le dita lungo i capelli corposi di Sebastian, e la cosa sembrò consolare l'Alfa, che abbassò lo sguardo per un secondo prima di rispondere.

Non preoccupiamoci di questa cosa per adesso,” la sua presa attorno a Blaine si rafforzò mentre si avvicinavano. “Siamo entrambi vivi e preferirei trascorrere il prossimo mese stando semplicemente assieme.”

Sebastian, sai che puoi fidarti di me, no?” Blaine non sapeva cosa stesse succedendo, ma era palese che qualcosa stesse dando problemi al suo compagno.

Lo so, Blaine. Non mi fido facilmente delle persone, ma quando si tratta di me non posso farne a meno,” Sebastian gli fece un piccolo sorriso. “Non voglio semplicemente che pensiamo ad altro che non sia noi due.”

Se pensi sia la cosa migliore,”acconsentì Blaine, ma con incertezza.

Sebastian borbottò d'accordo con lui e cominciò a tracciare il collo nudo di Blaine con le sue dita. I due rimasero in un silenzio disinvolto prima che Sebastian parlasse di nuovo.

Sai perché non sei un mostro? Perché se lo fossi allora non ti sarebbe importato nulla di uccidere qualcuno. Jeremiah non ha mai dato una seconda possibilità alle sue vittime. Se proprio bisogna definirti in qualche modo, direi che sei un eroe.”

Non ne sarei così sicuro,” Blaine arrossì imbarazzato per la dichiarazione.

E' vero e non puoi discutere con me perché sono il tuo compagno,” dichiarò morbido Sebastian.

Oh, davvero?” Blaine sollevò un sopracciglio divertito. “E' così che la nostra relazione funzionerà?”

Temo di sì, ma ci sono altri lati positivi dell'essere il mio compagno?”

Quali sarebbero?”

Ho intenzione di darti gli orgasmi più potenti che ti abbia mai avuto.”

Beh, visto che tu sei stato l'unico a darmi un orgasmo, non è un granché come sfida.”

E quindi?” Sebastian cambiò le loro posizioni di nuovo girandosi per mettersi a cavalcioni sopra di lui. “Stai mettendo in dubbio le mie doti da amante?”

E se lo stessi facendo?” lo prese in giro Blaine.

Allora dovrò accettare la sfida, no?”

Blaine non avrebbe mai espresso disaccordo sulla cosa. I due divennero un intreccio di corpi mentre le loro labbra si univano in un bacio appassionato. Lo sporco e il sudiciume del giorno che era rimasto sul cuore di Blaine venne spazzato via e capì cosa volesse dire Sebastian quando aveva detto che voleva solo concentrarsi su loro due, perché stare assieme era l'unica cosa importante. Lì, nella sicurezza dell'abbraccio del suo compagno, circondato dal suo profumo, il suo amore superava ogni oscurità dentro di lui.

Si chiese segretamente quanto sarebbe durato.

 

 

Un mese era trascorso e quella notte ci sarebbe stata la luna piena.

Blaine e Sebastian avevano lasciato la casetta nel bosco e avevano corso per la foresta nelle loro forme da licantropo. La notte era chiara e illuminata, rischiarata dalla luce della luna sopra di loro, li faceva vagare tra gli alberi più facilmente rispetto la prima luna piena di Blaine. Questa volta, tutto era stato più semplice: la sua trasformazione rimaneva scomoda ma non era più difficoltosa, era più a suo agio con la sua forma da lupo.

Aveva passato le ultime settimane solo con il suo compagno e presto avrebbero raggiunto di nuovo il Branco.

Il lupo color bronzo sollevò la testa all'indietro, ululando alla luna. I due attesero a malapena un secondo per ottenere una risposta: era distante e debole, ma fu abbastanza per sapere che il Branco era in movimento. Blaine battè le zampe sul terriccio eccitato all'idea di riunirsi agli altri dopo esser stati separati per un mese. Aveva amato ogni momento che aveva trascorso con Sebastian, ma gli era mancato il Branco. Dal sibilo basso di impazienza che udì provenire accanto a lui, capì che era lo stesso anche per l'Alfa. Sebastian fece cenno a Blaine con il capo di continuare a muoversi, sfidandolo a tenere il passo con lui e mordendogli giocosamente sulle zampe posteriori, divertito alle buffonerie di Blaine che provava a superarlo.

Ancora una volta, la notte era loro.

Sebastian continuò a ululare a intermittenza per segnalare la loro posizione al Branco e le risposte diventavano sempre più rumorose ogni volta. L'attesa riempiva il petto di Blaine, che continuava a cercare ogni segno della presenza degli altri. Dopo vari minuti di tensione, due lupi dal pelo biondo irruppero dal sottobosco. Blaine non ebbe il tempo di reagire prima che Brittany e Jeff lo atterrassero. Sebastian osservò divertito la scena mentre il suo compagno si dibatteva sotto i loro morsi e le loro leccate entusiastiche. Gli altri membri del Branco li raggiunsero, odorando e leccando Blaine e Sebastian. Ognuno abbaiava e strillava felice, c'era un senso di completezza che tutti erano assieme.

Sebastian richiamò l'attenzione di tutti ululando alla luna e ogni membro rimase fermo, in attesa della prossima mossa dell'Alfa.

Sebastian saltò in avanti ed entrò nella foresta in una corsa a perdifiato, facendosi seguire dall'intero Branco, con gli Alfa in testa e i beta a seguirli poco distanti. Blaine era confuso su dove stessero andando fino a quando non riconobbe il terreno familiare e la loro destinazione.

Il campo era esattamente come Blaine se lo ricordava, l'erba alta dall'odore dolce circondata da torreggianti alberi di pino. Era buffo pensare che un mese prima Blaine era stato lì, come un estraneo per quel Branco: era stato insicuro su come interagire con gli altri ed era rimasto per i fatti propri. Adesso si sentiva parte del gruppo, aveva trovato il posto a cui realmente apparteneva.

Blaine abbaiò emozionato mentre gli altri cadevano sull terreno, rotolandosi nell'erba con Rachel e Quinn prima di spostarsi per cercare il suo compagno. Blaine si sentiva giocoso e Sebastian era l'obiettivo perfetto.

Sgattaiolò tra l'erba mentre spiava l'Alfa, che stava sulla schiena a riposarsi. Blaine gli saltò addosso, facendolo guaire dalla sorpresa. I due si rotolarono, diventando un intreccio di arti e code fino a quando Blaine non si mise sulle zampe con un balzo. Per poco non inchiodò Sebastian al terreno e agitò trionfalmente la coda come segno di vittoria, mentre sotto di lui il suo compagno lo fissava irritato, non abituato ad avere qualcuno che si prendesse tali libertà con lui. Sebastian emise un ringhio basso e giocoso mentre si scagliava contro Blaine, ma sfortunatamente, il suo compagno riuscì a scansarlo di nuovo e i due iniziarono a rincorrersi per il prato.

Blaine si spostò velocemente per il campo, fece una manovra piena di grazia attorno a Nick e Santana che stavano combattendo, poi saltò vicino a Rachel, la quale stava schiacciando un pisolino. Se Sebastian non fosse stato infastidito, sarebbe rimasto molto colpito di come, in pochissimo tempo, Blaine aveva imparato a usare il suo corpo in forma da lupo. Era un contrasto netto con il Blaine imbarazzato e lento, come un cerbiatto appena nato. Adesso Sebastian a malapena riusciva a tenere il suo passo, ma non era uno che si arrendeva facilmente.

Usò le sue zampe posteriori e saltò sopra la testa di Blaine, riuscendo a immobilizzarlo e inchiodò al terreno. Il suo corpo più massiccio lo tratteneva facilmente ancorato al terreno, ma applicò un po' più di forza per assicurarsi che non scappasse. Con sua grande sorpresa, il beta si sottomise subito e il suo corpo si rilassò. Sebastian lo fissò con cautela non sapendo se fosse un trucco, ma Blaine gli offrì la pace leccandogli con amore il muso. L'Alfa sbuffò in approvazione e lo liberò dalla sua presa. Il lupo color bronzo si stiracchiò sull'erba abbassando la testa sulle sue zampe anteriori e Blaine si rannicchiò vicino al suo compagno, appoggiando la testa sulla sua schiena. I due rimasero sdraiati assieme tranquilli e contenti l'uno dell'altro, con la consapevolezza che il Branco fosse riunito e al sicuro.

Il resto della notte trascorse velocemente mentre la luna piena lasciava posto al sole che albeggiava. Libero dalla presa della luna, il Branco tornò alla sua forma umana. Rimasero nudi nel campo, addormentati alla luce dell'alba mattutina, tranne Blaine e Sebastian che erano svegli e fissavano il cielo rosa, mentre il sole scalzava la notte.

"Blaine?" domandò Sebastian mentre le sue dita sfioravano il suo braccio.

Sì?” mormorò Blaine in risposta.

Dobbiamo parlare di una cosa.”

"Okay," Blaine alzò la testa da dove l'aveva tenuta, sul petto del suo compagno, per sorridergli.

Quando i compagni provengono da Branchi diversi, il Beta si unisce al Branco dell'Alfa.”

Tenendo conto che non appartengo ad un Branco, unirmi al tuo è tipo l'unica soluzione,” scherzò Blaine ma Sebastian non sorrise.

Hai tua madre,” specificò lui.

Due persone possono essere un Branco?”

Sì,” replicò.

Che cosa vuol dire?” chiese Blaine. “Devo lasciare mia madre?”

Sì,” Sebastian si sporse per avvolgergli il viso tra le mani.

E se si unisse anche lei al Branco?” chiese speranzoso.

Sebastian esitò prima di rispondere. “Possiamo chiederglielo, ma dubito che dirà di sì. ”

Come lo sai?” Blaine si irrigidì, mettendosi sulla difensiva.

"Blaine," Sebastian lo addolcì accarezzandogli il collo. “Sto solo cercando di essere onesto. Per qualche ragione, tua madre ha lasciato il suo Branco per diventare un Randagio. I Randagi non sono conosciuti per essere aperti e recettivi nei confronti dei lupi che appartengono ai Branchi. ”

Mia madre non è Jeremiah,” la difese Blaine.

No, non lo è,” concordò Sebastian. “Non è minimamente una minaccia ma questo non vuol dire che andrebbe d'accordo con un Branco.”

Perchè hai sollevato questo argomento?” sospirò Blaine rassegnato.

Come stavo dicendo a proposito del Beta che si unisce al Branco dell'Alfa,” continuò Sebastian. “Di norma, dovrei chiedere il permesso.”

Permesso?” Blaine alzò la testa confuso.

Come segno di rispetto verso il leader del tuo Branco,” Sebastian gli fece un sorriso malizioso. “Avrei dovuto farlo prima che ci accoppiassimo, ma sai come è andata.”

Blaine arrossì, ma annuì in accordo con lui.

Oltretutto, penso che sarebbe una cosa buona per te dire addio alla tua vecchia vita prima di iniziare la nuova,” Sebastian lo spinse in un abbraccio di conforto. “Non rimarremo in Ohio per molto ancora.”

Blaine annuì di nuovo prima di appoggiare la testa sul petto di Sebastian. Non aveva idea di come il tutto sarebbe finito o di come si sentisse a riguardo. Sapeva che dopo il primo mese con Sebastian sarebbe potuta succedere una cosa del genere, ma aveva scelto di ignorare quel presentimento. In quel momento, una possibilità remota era diventata una realtà. Non volendo pensare più a ciò, si lasciò andare a un sonno agitato.

 

 

Era strano tornare in un posto che una volta era stato familiare ma che era ormai diventato estraneo. L'interno di casa Anderson era buio e tranquillo, il sole del primo pomeriggio era bloccato dalle tende tirate su ogni finestra, l'aria all'interno era vecchia e stantia e una sottile polvere si era accumulata sulla cima di ogni mobile. L'intera situazione non quadrava.

Sembra che nessuno sia a casa,” affermò Sebastian mentre entrava nel soggiorno. “Andiamo in camera tua?”

Blaine annuì in silenzio e condusse l'Alfa su per le scale, verso la sua stanza. Si sentì improvvisamente cosciente del fatto che stava portando Sebastian nella sua stanza privata, non perché aveva qualcosa da nascondere ma perché quel luogo rappresentava la persona che una volta era. La sua camera, che una volta era il suo rifugio sicuro, gli sembrava davvero piccola adesso; era come un'esibizione da museo piena di vestigie del ragazzo che voleva essere ma che non era mai stato: la piccola collezione di robot giocattolo, il ripiano pieno di classici della letteratura, i poster di scherma e vecchi film con cui non si era mai sentito emotivamente connesso. Nonostante il colore cambiato e il mobilio, Blaine vedeva quello spazio come appartenente a qualcuno che era ancora un bambino, qualcuno che si nascondeva al mondo e a se stesso.

Sebastian si mosse per la stanza con interesse gentile. Si fermò a prendere in mano vari oggetti, esaminandoli con cautela. Blaine si chiese che cosa stava cercando di capire su di lui. Cosa aveva visto Sebastian quando era entrato nella sua camera.

Cosa prenderai?” chiese mentre sfogliava le pagine di una copia di Dracula con un sorriso divertito.

Probabilmente niente,” Blaine si strinse nelle spalle.

Niente?” Sebastian sollevò un sopracciglio, incredulo. “Non c'è niente che voglia portare con te?”

Non particolarmente,” alzò le spalle.

Io ci penserei bene,” disse mentre si sedette sul letto. “Potrebbe non importarti adesso, ma potresti avere nostalgia di casa tra un po'.”

Blaine avrebbe voluto discutere quel punto, ma decise di lasciar stare. Forse Sebastian aveva ragione: la stanza e gli oggetti al suo interno rappresentavano un tempo della sua vita dove era tutto più semplice, che avrebbe contrastato con quello in cui si stava imbarcando. Blaine aveva il sospetto che la sua vita non sarebbe stata più così semplice. Prese una copia delle Fiabe dei Fratelli Grimm che sua madre gli leggeva di solito, un papillon in seta blu scuro che Kurt gli aveva regalato il Natale prima e altri oggetti che gli ricordavano dei momenti felici. Una volta finito, si unì a Sebastian che era sdraiato sul letto, si rannicchiò al suo fianco e appoggiò la testa sulla sua spalla, intrecciando le gambe con le sue. Una sensazione di conforto, che gli era mancata da quando era entrato in casa, lo avvolse e lo aiutò a mettersi a suo agio.

Mi piace qui,” commentò Sebastian e poi rise quando Blaine si sollevò per lanciargli uno sguardo interrogativo. “Non sono mai stato in un posto che abbia il tuo odore ovunque. Mi piace particolarmente il tuo letto.”

Blaine gli fece un sorriso divertito.

Che c'è” Sebastian gli sorrise fino alle guance. “Non posso fare a meno di amare il fatto di essere circondato da te.”

Erano commenti del genere, dolci ma con un pizzico di insinuazioni sessuali, che Blaine amava di più da parte di Sebastian. Era lo strano modo dell'Alfa di dire che lo amava.

Non mi piace qui,” si fecero più vicini. “Mi sento come un intruso, che questa non sia casa mia.”

La mano di Sebastian gli accarezzò la schiena per confortarlo, facendo dei piccoli cerchi, ma non disse niente.

Vorrei che mia madre fosse qui,” sospirò Blaine.

Verrà,” disse Sebastian calmo. “Fino ad allora, prova a riposarti.”

Blaine borbottò in accordo con lui e seppellì la faccia nel petto del suo compagno, aveva bisogno di fondersi col profumo di Sebastian, di essere ciò che lo legava alla realtà. L'odore familiare ma mai noioso di legno e fuoco, il profumo distintivo di Sebastian riempì i suoi sensi, facendogli dimenticare il disagio che aveva dominato il suo umore da quando erano arrivati e conducendolo a un sonno inquieto.

Quando si risvegliò, la stanza era immersa in ombre blu scure e la mano di Sebastian gli stava gentilmente scuotendo la spalla.

C'è qualcuno,” sussurrò, ma non sembrava allarmato. Blaine si mise in posizione seduta e tese le orecchie per ascoltare, percependo subito i passi morbidi e attenti di sua madre salire le scale.

Mia mamma,” affermò. Si voltò per fissare Sebastian, i cui lineamenti erano oscurati dalla luce morente del giorno. Persino Blaine poteva percepire la preoccupazione de suo compagno nei propri confronti.

Sto bene,” Blaine provò a proiettare sicurezza ma, solo in caso, afferrò la mano di Sebastian. Da quando erano diventati compagni, la maggior parte delle loro comunicazioni erano diventate non verbali ma, stranamente, Blaine sentiva che si capivano di più adesso.

Andiamo,” suggerì l'Alfa. Dondolò le gambe sul letto e si alzarono.

Dopo di te,” dichiarò mettendosi in disparte. Blaine capì che Sebastian non stava solamente facendo l'educato, ma gli stava offrendo la possibilità di essere l'unico ad approcciarsi a sua madre. Era grato per come il suo compagno si fidasse di lui, rese la camminata dalla sua stanza verso il piano di sotto molto più semplice.

Sua madre doveva averli sentiti o percepiti perché li stava aspettando in soggiorno. Si voltò verso la loro direzione e un piccolo sorriso nacque sul viso di entrambi. Eppure, il guizzo inquieto dei suoi occhi quando individuò Sebastian non sfuggì a Blaine.

Mamma,” la salutò Blaine prima di voltarsi verso Sebastian. “Questo è il mio compagno, Sebastian Smythe.”

Sebastian e sua madre si fissarono per un minuto, durante il quale Blaine si preoccupò del fatto che nessuno dei due approvasse l'altro. Fortunatamente, il momento di tensione svanì quando Sebastian fece un passo in avanti.

E' un piacere incontrarla finalmente, signora Anderson,” disse educatamente e con un sorprendente dose di sincerità.

Lo stesso per me,” sua madre inclinò la testa in avanti come risposta. “Puoi chiamarmi Malaya se vuoi. Signora Anderson è piuttosto formale, considerate le circostanze.”

Sono d'accordo,” Sebastian fece un sorriso leggero. “E' proprio per le circostanze che sono voluto venire qui.”

Malaya spostò la testa di lato in confusione e Sebastian fu colpito da quanto fosse simile a Blaine. Infatti, i due condividevano molti tratti fisici, dai capelli ricci e scuri ai loro occhi dorati, alla loro statura piccola.

Papà è qui?” chiese Blaine.

No,” sua madre scosse la testa. “Temo che tuo padre se ne sia andato per sempre.”

Andato dove?” Blaine la fissò, stupito.

Hai detto che sei venuto qui a causa di alcune circostanze,” sua madre spostò l'attenzione sull'Alfa. “E quali sarebbero?”

Sebastian e Blaine si lanciarono uno sguardo confuso a causa del rapido cambiamento di argomento. L'Alfa comunque si ricompose e continuò.

Voglio chiedere il suo permesso per prendere Blaine come compagno,” chiarì Sebastian

E' un po' tardi, non credi?” disse lei impassibile.

Forse,” concordò Sebastian con riluttanza. “Ma sono stato cresciuto nel rispetto degli anziani e nel seguire il protocollo corretto per gli affari del Branco.”

Sua madre sorrise amorevolmente a Sebastian e ciò fece palpitare Blaine, nel vedere che lei ne era rimasta conquistata,

I tuoi genitori ti hanno cresciuto bene,” fece segno ai due di sedersi sul divano mentre lei si accomodò sulla poltrona. “Comunque, visto che io e Blaine siamo entrambi Beta e non ufficialmente un Branco, non è necessario.”

Mi piacerebbe comunque averlo.”insistette Sebastian e la cosa sorprese Blaine. “Il modo in cui Blaine ed io siamo diventati compagni è stato un po'...”

Inaspettato?” suggerì.

Più che altro, frettoloso,” Sebastian si aggiustò sul posto, imbarazzato. “Non voglio che lei o lui pensiate che lo abbia costretto a un impegno che non voleva.”

Costretto? Ho dovuto praticamente pregarti di prendermi come compagno,” Blaine si voltò verso sua madre con uno sguardo esasperato. “E' stato incredibilmente testardo a riguardo.”

Ero attento alla tua sicurezza,” disse Sebastian ostinato.

Io penso che tu fossi invece molto più nella fase negazione,” Blaine lo prese in giro.

Lo sguardo che Sebastian gli lanciò fu ravvivato dagli angoli della bocca piegati all'insù dal divertimento. “Sei fortunato che il legame sia permanente o avrei riconsiderato la mia decisione di averti preso come compagno”.

Mi dispiace che lo sia allora,” Blaine gli sorrise irriverente.

Voi due mi sembrate molto felici assieme,” la madre di Blaine parlò per la prima volta da quando avevano iniziato la loro battaglia di arguzie. I due giovani lupi vennero riportati all'attenzione del fatto che non erano soli, e lo avevano scordato temporaneamente. Comunque, Malaya non era offesa quanto più divertita.

Per questo,” continuò, “do il mio permesso di prendere Blaine come compagno.”

Grazie,” replicò genuinamente Sebastian prima di mettersi in piedi. “Vi lascio da soli adesso. ”

Blaine guardò confuso il suo compagno mentre si congedava ed usciva dalla stanza.

Ci sta dando il tempo per dirci addio,” lo informò la madre. “E' una cosa molto generosa.”

La fai sembrare una cosa così definitiva,” disse Blaine nervoso.

Lo è,” gli fece un sorriso triste. “Il tuo posto è con il tuo compagno e il tuo nuovo Branco.”

Ma non voglio lasciarti sola,” disse Blaine sottovoce.

Apprezzo la tua preoccupazione, ma ogni genitore si prepara a questo giorno,” la donna si alzò dalla poltrona per sedersi al suo fianco. “La separazione sarà più semplice sapendo che c'è qualcuno che si prende cura di te come tu lo fai per lui.”

Grazie mamma,” Blaine soffocò le lacrime mentre si sporgeva per abbracciarla.

Le braccia di sua madre, nonostante fossero magre, lo avvolsero in un abbraccio protettivo. Per tutta la sua vita, aveva trovato rifugio e protezione in lei e in quel momento la nostalgia tornò a riaffiorare.

Promettimi una cosa Blaine,” gli sussurrò sua madre tra i ricci. “Che, non importa quello che affronterai nel futuro, non ti dimenticare mai chi sei.”

Te lo prometto,” Blaine fu d'accordo immediatamente, nonostante si chiedesse come mai sua madre sembrasse così disperata.

Malaya sospirò sollevata. Si spinse indietro per lasciargli un bacio dolce sulla fronte.

Ti voglio bene.”

Blaine la guardò negli occhi e vide le lacrime scorrere.

Ti voglio bene anche io,” ripeté.

Si abbracciarono un'ultima volta prima di separarsi. Blaine si mise in piedi tremando e uscì dalla stanza. Riuscì a trattenere le lacrime fino a quando non vide Sebastian aspettarlo nell'atrio tenendo in mano la sua borsa con le cose prese dalla sua camera. In pochi secondi un paio di forti braccia lo strinsero e il suo volto rigato di lacrime si immerse nel soffice cotone della maglia di Sebastian.

Va tutto bene,” lo calmò. “Andrà tutto bene.”

Mi dispiace,” disse soffocato mentre si staccava per asciugarsi il volto.

E perché ti dispiace?” Sebastian scosse la testa domandandoglielo. Si sporse per togliere le lacrime rimanenti con il pollice.

Non voglio che tu pensi che sia triste del fatto che vivrò con te.”

Ma certo che sei triste,” Sebastian gli baciò la testa. “Siamo lupi mannari, non mostri senza cuore. Posso solo immaginare quanto sia difficile lasciarsi questa vita alle spalle.”

Blaine tirò su il naso forte, ma non disse niente. Si sentiva stupido e infantile perché stava reagendo a quel modo. Avrebbe dovuto essere felice ed eccitato al pensiero di lasciare una vita che lo aveva soffocato e costretto, avrebbe dovuto essere contentissimo perché sarebbe rimasto con Sebastian e il Branco, eppure, una parte del suo cuore si stava spezzando all'idea di andarsene.

Ti prometto, Blaine,” disse risoluto Sebastian, “che saremo felici assieme.”

So che lo saremo,” Blaine fece finalmente un sorriso.

Sebastian gli prese la mano, le loro dita si intrecciarono in una stretta infrangibile.

Uscirono fuori, verso la loro nuova vita.

 

 

Malaya guardò i due ragazzi andar via per la strada mano nella mano. Le fece male il cuore alla vista di entrambi, sia per la felicità che per i rimpianti. La rendeva immensamente felice sapere che qualcuno si sarebbe preso cura di Blaine: adesso aveva un compagno al suo fianco e un Branco a cui appartenere. Le due cose che gli erano mancate di più per tutta la sua vita, così doveva essere la vita di Blaine. Non avrebbe mai dovuto escluderlo dalla sua specie, avrebbe dovuto permettergli di unirsi a un Branco quando l'opportunità le si era presentata lungo tutti quegli anni.

Si spostò dalla finestra e si diede un contegno; non aveva senso sguazzare negli errori del passato. Blaine era felice e si avviava verso un futuro splendido, quello che sperava non potesse essere oscurato dalle ombre dei suoi errori. Ad ogni modo, il passato trovava sempre un modo per rintracciarti. Infatti il suo, dopo molti anni, l'aveva finalmente raggiunta. Per tutta la settimana non era riuscita a sfuggire all'odore di lupi estranei attorno alla città, odori che erano stati nascosti con cautela, che si sarebbero potuti notare solo se qualcuno li avesse cercati a fondo. Si facevano più vicini ogni giorno che passava, giravano attorno a lei, in attesa del momento per colpirla. Aveva pensato di scappare, ma sapeva che non avrebbe avuto senso. Era stanca di scappare ed era pronta ad affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Si spostò dal salotto verso la cucina. Il giorno stava lentamente giungendo alla fine, la stanza era nascosta dall'oscurità. Quell'immagine le ricordò un preciso momento dell'anno prima: lei che rientrava tardi in cucina di notte, giusto per trovare Blaine coperto di sangue. In quel momento, capì le loro vite sarebbero cambiate per sempre. Grazie a Dio, Blaine aveva trovato un lieto fine prima che tutto finisse.

Si sedette al tavolo della cucina e attese. Era dritta, gli occhi fissi sulla finestra, osservava il cielo andare da un color lavanda leggero a un blu mezzanotte coperto di stelle.

La notte era appena iniziata quando sentì la porta dell'ingresso aprirsi.

Passi pesanti echeggiarono per la casa vuota. Percepì un profumo familiare, uno che aveva riconosciuto appartenere alla sua specie. Un profumo che pensava non avrebbe sentito mai più.

In pochi minuti, una figura si presentò sulla soglia della cucina. La luce chiara dall'ingresso rendeva la persona a malapena visibile, ma lei sapeva chi aveva davanti agli occhi.

Ci hai messo del tempo,” lo salutò. “Ma vedo che finalmente mi hai trovata. ”

 

 


Scusate per il cliffhanger di prima, noi non lo volevamo xD comunque dal prossimo capitolo inizia un nuovo arco ed é veramente bellissimo. Vi ricordiamo che gli aggiornamenti slittano a mercoledí per tutto il periodo festivo. Alla prossima! 

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Capitolo 11
*** #10 ***




Wolf Like me

 

 

L’Estate stava per finire.

Per Blaine era stata forse la più bella di tutta la sua vita.

Aveva passato il tempo insieme al Branco, cercando di conoscerne i componenti uno ad uno. Cosa più importante, era stato con Sebastian, il suo compagno, il suo amante. I giorni trascorrevano veloci e piacevoli. Passavano il tempo cacciando, o nuotando, o attorno a falò per arrostire marshmallow. Blaine cominciava a sentirsi parte del Branco. I Beta Rachel, Jeff e Brittany lo avevano accolto a braccia aperte; anche gli Alfa Puck, Quinn e Nick erano amichevoli, cercavano sempre di farlo sentire a casa. Soltanto Santana continuava a tenere le distanze, ma almeno adesso non lo insultava più. A volte Blaine dimenticava di far parte del Branco da soli due mesi, e non anni.

Il tempo con Sebastian fu indimenticabile. I due non si separavano mai. Era un continuo baciarsi, toccarsi e fare l’amore. Anche se certe volte furono colti in situazioni piuttosto imbarazzanti, come quando Puck li aveva trovati avvinghiati in lavanderia, o come quando Rachel aveva sorpreso Sebastian spalmare Blaine contro il tavolo della sala. La volta peggiore fu quando erano in soggiorno, a fare l’amore completamente nudi, mentre il resto del Branco era fuori. Blaine aveva voltato la testa per accorgersi di Brittany che li fissava con uno strano sguardo interessato. A quanto pareva, preferiva loro al film.

Era tutto perfetto, finchè Sebastian non fu costretto ad andarsene.

Sarà solo per una settimana,” mormorò contro il suo orecchio.

Blaine annuì coscienzioso, ma si accoccolò ancora di più a lui affondando il viso nell’incavo del suo collo; i due erano nella camera di Sebastian, sdraiati sul letto.

Blaine?” Chiese con un pizzico di divertimento nella voce.

Ho capito,” si sistemò meglio sul letto, in modo da trovarsi un po’ sopra di lui. Le loro gambe intrecciate.

E ti sta bene?”

Come se avessi scelta,” sospirò rassegnato.

Se potessi portarti con me lo farei,” Sebastian fece scorrere le dita attraverso i suoi riccioli, “Comunque sarebbe meglio se andassi da solo, per presentare al Branco la nostra situazione.”

Nonostante cercasse in tutti i modi di metterlo a suo agio, Blaine si sentì comunque torcere lo stomaco dallo sconforto. In realtà non voleva che partisse per diversi motivi: erano una coppia da appena due mesi, e questo rendeva il loro legame relativamente nuovo. Per il primo mese, Blaine non aveva concepito nemmeno l’idea di stare lontano da Sebastian; se succedeva diventava stressato e corroso da un dolore lancinante. Adesso potevano stare separati per un paio d’ore, ma non gli faceva mai piacere.

Poteva sembrare quasi una dipendenza, ma se non c’era lui non stava bene. Si sentiva spaesato, fuori dal mondo, mentre un’ombra scura lo divorava dall’interno; per questo l’idea di non vedere Sebastian per una settimana intera lo rendeva completamente disperato.

Seconda cosa: l’unico scopo di quel viaggio era convincere i genitori dell'Alfa ad accettare Blaine come suo compagno. E mentre Sebastian sembrava sicuro che non ci fossero stati problemi, Blaine continuava ad aver paura che il Branco lo rifiutasse.

Infine, semplicemente, gli sarebbe mancato molto.

Ho capito,” Blaine inclinò la testa verso di lui, rivolgendogli un sorriso debole, “E’ solo che non mi entusiasma stare separati.”

E pensi che a me sì?” Sebastian gli carezzò una guancia, “Preferirei molto di più stare con te, ma devo fare questa cosa per il nostro futuro.”

In un cosciente silenzio, Blaine si sporse per baciare dolcemente il palmo della sua mano.

E poi so che il Branco si prenderà cura di te quando non ci sarò,” aggiunse l’Alfa. Lui annuì in risposta, ma sapeva che sarebbe stata incredibilmente dura, perfino con l’aiuto degli altri.

La prima notte Quinn e Rachel insistettero a dormire con lui; l’idea di condividere il letto con loro fu piuttosto imbarazzante per lui, ma gli spiegarono che per i lupi fosse perfettamente normale. Nick e Jeff si assicurarono che non saltasse mai un pasto; con l’assenza di Sebastian aveva perso il suo solito appetito, ma veniva costantemente monitorato dai due in modo che non morisse di fame. Durante il giorno, Brittany e Puck passavano un po’ di tempo con lui: Brittany proponeva la visione di qualche film, o invitava Blaine nei suoi interventi contro il gatto, mentre Puck lo trascinava nei boschi per cacciare o semplicemente per fare una corsa.

E anche se Blaine apprezzava tutti i loro sforzi, alla fine della settimana volle semplicemente passare un po’ di tempo da solo. Ecco perchè, in una noiosa domenica pomeriggio, si barricò nella camera di Sebastian. Il cielo era scuro e pieno di nuvole, la pioggia picchiettava contro la finestra creando un sordo rumore di sottofondo. Blaine si ritrovò a sussultare all’idea di essere bloccato lì per via del tempo.

Per sua fortuna, quella notte nessuno degli altri ragazzi andò a fargli visita, assicurandosi una notte tranquilla e solitaria; iniziò con una lunga, rilassante doccia. Si prese tutto il tempo necessario dal momento che nessuno avrebbe bussato alla porta ricordandogli che altri aspettavano il loro turno; era estremamente grato che Sebastian avesse un suo bagno personale. Inoltre, sotto sotto, amava usare il suo bagnoschiuma.

Poi si cambiò indossando un paio di vecchi pantaloni da tuta di Sebastian e una felpa; i pantaloni erano lunghi, ma incredibilmente comodi nonostante scivolassero ironicamente fino a sotto le caviglie. Blaine si tuffò sul letto di Sebastian spargendo i compiti di matematica sulle coperte blu notte, e rimase così per le ore successive, sullo stomaco, lavorando con diligenza su ogni problema. Dopo aver perso così tanti giorni di scuola, era determinato a recuperare e diplomarsi.

Anche se Sebastian non c’era, lo distraeva molto fare i compiti lì: i cuscini e le coperte erano saturi del suo odore. Amava come Sebastian profumasse di bagnoschiuma al sandalo, sudore e qualcos’altro di puramente mascolino; gli ricordava quanto fosse terribilmente attratto dai ragazzi. L’unico lato negativo era che Blaine finiva sempre per toccarsi. Provava a resistere, a rilassarsi, ma era del tutto inutile.

Come un orologio, dopo un’ora i suoi occhi cominciarono a chiudersi, e così decise di prendersi una pausa, allontanò i libri e affondò il viso contro il cuscino di Sebastian; non gli importava sapere quanto potesse sembrare pervertito con quel gesto, era un lupo e per i lupi un tale comportamento era del tutto accettabile. Scivolò in un sonno leggero, che terminò soltanto quando udì il suono di una porta che si chiudeva: si accoccolò contro i cuscini, ma non aprì ancora gli occhi.

Dopo di quello ci fu silenzio, e lui stava quasi per riaddormentarsi di nuovo, ma poi sentì una voce.

E’ ora di svegliarsi.”

Sentì il fantasma di un paio di dita scivolare sul suo braccio, Blaine borbottò e si divincolò in protesta senza nemmeno curarsi di vedere chi fosse.

Svegliati bell’addormentato,” mormorò Sebastian ad un orecchio, “E’ passata una settimana ed è da davvero troppo tempo che non ti vedo.”

Blaine si girò subito nel letto per arrivare faccia a faccia con Sebastian; l’Alfa fece un sorrisetto soddisfatto di fronte all’espressione sorpresa del suo compagno. Di solito Blaine si sarebbe arrabbiato, ma adesso non gli importava niente di quanto fosse stronzo il suo ragazzo; degli occhi dorati studiarono subito i lineamenti stanchi dell’Alfa, e nonostante le borse scure sotto agli occhi e i capelli scompigliati che odoravano di aeroporto, per lui era comunque bellissimo.

Sei tornato,” bisbigliò, tracciando i contorni del volto di Sebastian con le dita.

In carne e ossa,” rispose, strusciandosi contro il palmo di Blaine, “Mi faccio una doccia e sono subito da te.”

Blaine si mise quasi a mugugnare; voleva soltanto accucciarsi tra le braccia del suo compagno e ordinargli di stare con lui. Ma non voleva essere infantile, così, riluttante, lo lasciò andare.

Sbrigati, per favore,” chiese con urgenza mentre lo vide allontanarsi.

Non ci metterò molto,” promise lui con un occhiolino scherzoso per poi chiudersi dentro al bagno.

Blaine scosse la testa, divertito, e poi si gettò di nuovo tra le coperte. Dopo quindici minuti, la porta del bagno si aprì con un click, e Sebastian camminò per la stanza con un passo felpato. Calò il silenzio, interrotto dal tonfo attutito di un asciugamano che cadeva a terra; Blaine si aspettava di sentire l’aprirsi e il chiudersi della cassettiera di Sebastian, e invece i suoi pantaloni furono accarezzati da delle mani calde e umide dalla doccia, per poi essere calati velocemente verso il basso.

Sebastian,” chiese Blaine, leggermente senza parole. Una mano era premuta contro il suo fondoschiena, ferma ma dolce, impedendogli qualsiasi movimento; con la mano libera lo sentì tracciare dei piccoli disegni su una natica.

Mi è mancato il tuo sedere,” sospirò estasiato Sebastian, cosa che Blaine trovò un pochino eccessiva, considerando che alla fine erano stati insieme grossomodo una settimana prima. Per qualche minuto in cui non ci furono nient’altro che carezze leggere ed esasperanti, fino a quando Blaine non cominciò a muoversi sotto di lui. A quel punto Sebastian si allontanò e Blaine stava quasi per protestare, ma poi si abbassò di nuovo sopra di lui e la sua mente andò in corto circuito.

Era sempre stato molto invidioso delle persone alte; odiava essere basso, odiava come loro sfruttassero quella caratteristica per imporre autorità o per fare sfide in altezza. Quando era venuto a patti con il suo orientamento sessuale, aveva immaginato di preferire un ragazzo alto quanto lui. Si rifiutava cocciutamente di trovare attraenti i ragazzi alti. Ma poi aveva incontrato Sebastian, che aveva distrutto tutte le sue precedenti aspettative: adesso amava come il suo corpo lo coprisse completamente, facendolo sentire come inghiottito da lui.

Delle mani calde e grandi scivolarono lungo le sue braccia fino ad afferrargli i fianchi e spingerlo verso il materasso; Sebastian andò subito ad annusare la parte sensibile del collo esposta al suo naso.

Hmmm,” miagolò contro il suo orecchio, “Sai di me.”

Ehm, sì, ho fatto una...” Esitò, cercando di riordinare i suoi pensieri demoliti dalla sensazione di sentire il membro già duro di Sebastian premuto contro la curva del suo sedere. “Ho fatto la doccia qui.”

Quando profumi così, Dio.” Sebastian sembrava avere seri problemi a concentrarsi, visto che cominciò a strusciarsi contro il suo fondoschiena, “Mi ricordi che sei mio.”

A Blaine sfuggì un gemito scomposto, come arrendevole, mentre con le mani andava a stringere le lenzuola; Sebastian continuava a muoversi sempre di più, spingendolo contro il materasso.

Blaine,” lo sentì bisbigliare con tono disperato, “Ho bisogno che... potresti... potresti succhiarmelo?”

La disperazione e il tono supplichevole della sua voce furono abbastanza per farlo completamente impazzire; se possibile, gli fece venire ancora più voglia di farlo.

Sebastian lasciò la presa su di lui, permettendogli di alzarsi piuttosto frettolosamente. Ora che finalmente erano faccia a faccia, Blaine potè vedere tutta la lussuria presente negli occhi verdi del suo ragazzo.

Come mi vuoi?” Chiese, arrossendo un poco quando l’altro inarcò un sopracciglio.

Spostati un po’,” ordinò, e Blaine notò con piacere che lo aveva detto in modo più dolce del suo tipico tono di comando.

Gattonò fino ai piedi del letto, permettendo a Sebastian di sedersi con la schiena premuta contro la testiera; lo vide aprire le gambe, il suo membro eccitato ben in vista. Blaine sarebbe potuto venire solo per quell’immagine.

Con mani tremanti, fece per togliersi la felpa, ma Sebastian si affrettò a dire: “No, tienila,” per poi fargli cenno di avvicinarsi.

Si sistemò tra le sue gambe, cercando di mettersi più comodo possibile. Strinse il suo sesso tra le dita, e poi, si chinò, cominciando a succhiare piano e lentamente.

Cazzo... sì,” ansimò Sebastian, afferrandogli i riccioli scuri.

Dopo un po’ raggiunse un ritmo familiare, la bocca che andava su e giù lungo tutta la sua lunghezza. Le sue guance si incavavano senza ritegno ogni qual volta che succhiava con più forza, mentre con la lingua seguiva ogni vena facendo gemere Sebastian sempre più ad alta voce.

Non durerò molto,” inarcò la schiena, in modo da farsi più vicino. “E’ passato troppo... la tua bocca, Dio...”

Fedele alle sue parole, venne dopo poco tempo; fu colpito da un orgasmo intenso e disarmante, rilasciando il suo piacere nella gola di Blaine. Quest’ultimo fece del suo meglio per ingoiare il più possibile, ma ancora una volta la posizione mosse a suo svantaggio. Ad ogni modo, continuò a succhiare e leccare ogni singola goccia, fino a quando Sebastian si sciolse completamente sotto di lui.

Quando si accasciò contro la testata del letto, Blaine si ripulì dagli eccessi dell’orgasmo usando la manica della felpa. Di solito Sebastian a quel punto passava il restante del tempo a crogiolarsi nel suo post-orgasmo, con le braccia abbandonate ai lati. Invece, quella volta afferrò Blaine per le spalle e lo trascinò contro di lui. Non fece nemmeno in tempo a recuperare l’equilibrio che la sua bocca fu immediatamente assalita da un bacio violento.

Con la mano sinistra, gli fece inclinare la testa ottenendo così l’angolazione perfetta, mentre con il pollice premuto contro il mento gli fece aprire ancora di più la bocca. La sua lingua calda ed esperta penetrò a fondo nella sua bocca, accarezzandone e assaggiandone ogni centimetro.

Quando si staccarono, Blaine ansimò in cerca di aria, ma ancora doveva riprendersi da quel bacio. Sebastian gli accarezzò il viso arrossato gentilmente, facendogli perdere nuovamente il fiato. Poi, eliminò di nuovo qualsiasi distanza.

Adesso sai anche come me,” Sussurrò contro le sue labbra arrossate, prima di coprirle con un altro bacio.

I due restarono sul letto finalmente uniti, intenti a baciarsi e toccarsi. Blaine si era accoccolato sul petto di Sebasian affondando il viso nell’incavo del suo collo. Quando iniziò a leccare via il sudore dalla sua pelle, l'Alfa ridacchiò divertito.

Non ce la fai proprio a resistere, eh?” Mormorò, accarezzandogli la schiena con una mano.

Blaine rispose: “Sei stato via per una settimana.”

Lo so,” Sebastian si spostò, in modo da sedersi in cima al letto, “Ma l’ho fatto per il nostro bene, e ho delle cose da dirti.”

Il Beta lo guardò con una certa ansia, seguendo tutti i suoi movimenti, e in modo da sedersi con le gambe intrecciate davanti alle sue.

Buone notizie?” Chiese, speranzoso.

Questo è da decidere,” passò una mano trai suoi riccioli, “Ma prima di parlarti del mio viaggio devo spiegarti del mio Branco.”

Il tuo Branco?” Ripetè, “Ma ci sto dentro da due mesi.”

Temo che il nostro Branco sia soltanto una parte di uno più grande.”

Blaine spalancò la bocca dalla sorpresa, e Sebastian sorrise come a rincuorarlo.

Partiamo dall’inizio. La nostra specie è di origine europea. Vivevamo e ci camuffavamo tranquillamente nei villaggi rurali. Se venivano intravisti dei lupi particolarmente grandi o scompariva misteriosamente il bestiame, di solito incolpavano i lupi comuni. Ma poi l’Europa è cambiata, ha iniziato a espandersi e le città sono cresciute. Inoltre, gli umani sono diventati più acuti sui lupi e su come cacciarli.”

Okay,” annuì Blaine, ma dentro di sé si chiedeva dove volesse arrivare a parare con quella lezione di storia.

Molte famiglie di licantropi hanno deciso che la cosa migliore da fare fosse partire per il Nuovo Mondo,” continuò Sebastian, “E una di queste famiglie era quella degli Smythe, che hanno aiutato il primo Branco a stabilirsi nel Nord America.”

Quindi tu...” Blaine non riuscì più a continuare, restando allibito e senza parole.

Faccio parte della più antica famiglia di licantropi, e uno dei più antichi branchi del Nord America,” confermò. I suoi occhi erano focalizzati su quelli di Blaine, cercando di captare ogni sua reazione.

Quindi questo fa di te una sorta di principe?” Chiese. Tutta la situazione, scoprire che il suo compagno appartenesse a qualcosa di molto più grande di quanto avesse mai immaginato, era davvero incredibile.

Un principe?” Sebastian sfoggiò un sorriso sghembo, “E’ un titolo nobile, ma non adatto. La gerarchia di un Branco si forma per meritocrazia, e non per aristocrazia. Ogni posizione va guadagnata. Per esempio, non mi è stato dato il titolo di capo Alfa solo perchè sono uno Smythe.”

Ma la tua famiglia è potente, non è vero?” Blaine si immaginava che appartenere alla più antica famiglia di lupi desse qualche tipo di privilegio.

Sì,” asserì, “La mia famiglia ha un certo record di leader nel branco. Mio nonno era uno degli Anziani, fino a quando non è morto l’anno scorso, e mio padre è il secondo in comando dell’attuale capo maggiore.”

Blaine batté le ciglia più volte, cercando di rielaborare tutte quelle parole. Una parte di lui voleva far finta di aver capito, ma era un argomento troppo importante per badare all’orgoglio.

Ma io non riesco a capire,” esordì con riluttanza, “Pensavo che tu fossi l’Alfa Leader. E chi sono questi Anziani?”

Sebastian sorrise, come se sapesse esattamente cosa stesse provando; con una mano andò ad accarezzargli una guancia, e Blaine si rilassò un poco da tutta la tensione accumulata durante la conversazione.

Molti branchi sono piccoli, con un massimo di dieci membri,” continuò Sebastian, “Di solito perchè è più comodo nascondere i cuccioli. E poi sono formati per lo più da componenti della famiglia.”

Ma non la tua?” Tirò a indovinare, e Sebastian affermò: “Ma non la mia.”

In quanti siete?”

Il mio branco è formato da una quarantina di membri.”

A dire il vero, quaranta non suonava un numero così grande, in confronto ai dieci a cui era abituato.

Molti branchi tendono a sciogliere il legame quando diventano troppo grandi. Tuttavia il Branco della Costa Orientale...”

Branco della Costa Orientale?”

Scusa,” gli concesse Sebastian, “Continuo a dimenticarmi che tu non sai niente di queste cose. Ci sono tanti Branchi nella costa orientale, ma il nostro è il più grande e il più antico e, quindi, il più forte. Per questa ragione teniamo d’occhio tutti gli altri.”

Come una specie di polizia dei lupi?” Scherzò Blaine.

Non esattamente,” rispose Sebastian, rivolgendogli un sorrisetto, “E’ molto difficile creare una polizia dei lupi e controllare gli altri. E’ più facile occuparsi di un branco quando oltrepassa il nostro confine, oppure un Randagio.”

Blaine ricordò di quando gli disse che occuparsi di un Randagio non identificato, spesso, significasse ucciderlo. Riaffiorò l’immagine di Sebastian che rompeva l’osso del collo a Jeremiah, e si chiese quanti altri Randagi avesse ucciso in quel modo.

Tornando al punto,” la voce dell’Alfa lo sviò dai suoi pensieri, “La leadership del nostro branco è divisa in due generazioni. Gli Anziani, in cima alla gerarchia, sono i membri più antichi e con più esperienza. Il resto del Branco segue le loro direttive, anche se non sono più in grado di combattere o di cacciare i Randagi. Non si fa niente senza la loro approvazione. La seconda generazione è quella formata dagli adulti, i nostri genitori. Il leader di quella generazione è il capo, Alfa responsabile di tutto il Branco e in quanto tale si occupa di tutte le faccende legate ad esso, giorno per giorno. Per ultimo ci sono i giovani lupi, di cui sono il leader. Comunque il mio piano è di diventare il capo Alfa e poi il capo degli Anziani. Riesci a seguirmi?”

Più o meno,” ammise Blaine, con la testa che girava per via di tutte quelle nuove informazioni.

Ti prometto che adesso arriva il bello,” rispose, accarezzandogli dolcemente una guancia, “L’ultima cosa che devi sapere è chi siano questi leader. Il capo degli anziani è Sue Sylvester, e probabilmente è una dei lupi più irritabili che abbia mai conosciuto. Il capo degli Alfa è Hiram Berry, il padre di Rachel, e il secondo in comando è mio padre. Non credo che sarà difficile convincere loro due, ma gli Anziani potrebbero sollevare dei dubbi.”

Blaine lo guardò, a metà tra il nervoso e lo speranzoso.

I capi del Branco non sono proprio felici della nostra unione.”

E perchè?” Chiese, con il cuore che raggiunse il fondo del suo stomaco.

Anche se non sono un vero e proprio 'principe', sono in una posizione di potere, non solo per il Branco, ma per tutta la comunità di lupi della Costa Orientale. Il cognome Smythe è conosciuto tra i lupi, e questo significa che sono tutti molto interessati a chi scelgo come compagno.”

E quindi non mi approvano.” Concluse l’altro, con tono sconfitto.

Non direi questo,” cercò di rassicurarlo lui, “Non sanno nemmeno chi sei, ed è questo il problema principale. Sei un Randagio di cui nessuno ha sentito parlare, che mi ha convinto a diventare tuo compagno.”

Convinto?” Sbottò, serio.

Non sono parole mie. Sinceramente, per tutta la mia vita ho detto al Branco che non avrei mai avuto un compagno, e poi all’improvviso dopo due mesi di assenza ne ho dichiarato uno. Alcune persone si domandano se tu mi abbia costretto.”

Non lo farei mai!” Protestò con veemenza. Non gli piaceva quel discorso, lo faceva sembrare come una sottospecie di cacciatore di dote.

Gli ho detto che tu mi hai sedotto... non intenzionalmente,” disse Sebastian, un po’ scherzoso e divertito.

Non volevo sedurti contro la tua volontà,” mormorò.

Ma l’hai fatto.” Si chinò su di lui, per far sfiorare le loro labbra, “Mi hai stregato, e alla fine non sono riuscito a negare che fossimo destinati a stare insieme.”

La mente di Blaine cominciò ad annebbiarsi quando sentì il respiro caldo di Sebastian sulle sue labbra. Improvvisamente, la politica del Branco non gli interessava più di tanto, voleva soltanto essere vicino a Sebastian come prima dell’inizio di quella conversazione; sfortunatamente Sebastian si allontanò facendo l’occhiolino, lasciandolo imbarazzato e frustrato.

Purtroppo non tutti i lupi hanno un cuore puro come il tuo.” Blaine si fece stringere tra le sue braccia, facendosi più vicino. “Alcuni sono famosi per aver sedotto Alfa con lo scopo di ottenere una posizione di potere nel Branco.”

E credono che io abbia fatto esattamente questo.”

La dura, fredda realtà di quelle constatazioni tagliò via ogni sentimento romantico provato in quel momento.

Si sbagliano,” rispose Sebastian con fermezza, “E glielo dimostreremo.”

Come?”

Partiremo per New York la prossima settimana,” lo informò, “Ti presenterò al branco come mio compagno.”

Dobbiamo fare solo questo?” Chiese allora, un po’ sospettoso, e Sebastian si strinse nelle spalle. “Beh, non esattamente. Mio padre mi ha detto che vogliono farti qualche domanda, e con farti qualche domanda, intende interrogarti.”

Perfetto, pensò Blaine esasperato, un altro test. E nessun test fino ad ora era mai stato così importante: se sbagliava, probabilmente avrebbe rovinato il suo intero futuro con Sebastian. Blaine si abbandonò sul letto con un sospiro profondo, chiedendosi come sarebbe riuscito a farcela.

 

 

 

Il Lima Bean era un insieme di cittadini e turisti. Quando la scuola sarebbe ricominciata, due settimane dopo, si sarebbe riempito di studenti che passavano lì il loro doposcuola, soprattutto quelli della Dalton. Una volta quel posto era il paradiso, l’unico luogo in cui la sua parte umana si era sentita veramente a suo agio. Aveva perso intere ore lì con Kurt, facendo i compiti, oppure semplicemente passando del tempo. Era molto più familiare lì che qualche altro luogo condiviso con i suoi genitori; eppure, distratto dalla sua nuova vita, erano mesi che non metteva piede in quel posto. Adesso lo avrebbe fatto un’ultima volta, prima di andarsene, per dare il suo ultimo addio alla sua vecchia vita e al ragazzo che l’aveva resa tollerabile.

Quindi, esattamente, dove stai andando?” Kurt sorseggiò il suo caffè macchiato.

New York,” Blaine girò la cannuccia dentro al suo frappè banana e fragola, ma non bevve nemmeno un sorso.

Per fare cosa?” Chiese Kurt, “Ti iscrivi ad un’altra scuola?”

No, non ci vado per studiare,” rispose restando sul vago. Restava ancora il fatto che dovesse fare il test di recupero.

Hai trovato un lavoro?”

Kurt,” la sua voce era ferma, ma sulle sue labbra comparve un sorriso.

Cosa?” Inarcò le sue sopracciglia perfette, “Scusa se mi preoccupo del fatto che andrai in una grande città con un ragazzo che hai appena conosciuto, e senza nessuna prospettiva per il futuro.”

Starò con la sua famiglia,” affermò.

Famiglia che non hai mai incontrato,” continuò scuotendo la testa, “Per me è come se ti stessi lanciando in pasto ai lupi.

Non puoi capire quanto, pensò Blaine, ma preferì non dirlo ad alta voce.

Kurt, starò bene.”

Kurt restò in silenzio, ma dalla smorfia sulle sue labbra si capiva che non fosse felice.

Non ti preoccupare,” gesticolò Blaine, “Tu andrai a Parigi fra due settimane, non dovresti impazzire per quello?”

Sono del tutto preparato,” gli rivolse un sorriso sicuro di sè, “A differenza di qualcuno che invece sta andando alla cieca.”

Con Sebastian funziona così.”

Ah giusto,” lo sguardo di Kurt fu attraversato da un’emozione sconosciuta, “Beh se sei con il tuo ragazzo allora tutto torna.”

Blaine rimase impietrito, senza sapere cosa dire. Kurt era indecifrabile; non era come uno del Branco, quando riuscivano a capire le rispettive emozioni anche se non fossero collegati mentalmente. Blaine si era abituato così tanto a loro, da dimenticarsi di come leggere gli umani.

A quel pensiero provò una fitta di dolore al petto; non aveva mai catalogato Kurt come “umano” prima d’allora, come se non appartenessero alla stessa specie. Kurt non era un semplice umano, era suo amico, ma stava diventando sempre più difficile negare che umani e lupi non fossero molto simili. Non si trattava di quale razza fosse migliore, erano semplicemente diversi; Blaine non apparteneva agli umani, ma questo non significava che non gli sarebbe mancato Kurt. E questo rendeva la conversazione molto più difficile per Blaine, perchè sapeva che sarebbe stata l’ultima.

Spero che tu sia felice, Kurt,” disse all’improvviso, ma con sincerità.

Grazie Blaine,” Kurt ricambiò con un tenero sorriso, “Spero lo stesso per te. Scusa se le mie domande un po’ insistenti ti hanno fatto pensare il contrario.”

Passarono il resto del pomeriggio a discutere di argomenti normali e noiosi. Kurt gli parlò della sua nuova scuola a Parigi, e di come il suo fratellastro lo facesse impazzire; Blaine a malapena proferì parola, preferendo ascoltare l’amico, e poi d’altro canto non poteva dirgli la verità circa il suo futuro. Quando finirono, il cielo stava assumendo un colore arancione scuro e il Lima Bean era quasi vuoto. Verso l’uscita, Blaine colse un odore familiare, e scorse immediatamente Sebastian: l’Alfa era appoggiato a un lato della macchina, mostrandosi incredibilmente bello sotto i tiepidi raggi del sole.

E’ carino, te lo concedo,” commentò Kurt, divertito da come Blaine stesse praticamente sbavando. “Forse abbastanza carino da capire perchè vuoi fuggire via con lui.”

E’ più che carino,” Blaine era abbastanza sicuro che Kurt stesse solo scherzando, ma volle chiarirlo comunque.

Era una battuta,” il ragazzo roteò gli occhi verso di lui, “Credo che sia tutta una grande pazzia, ma l’importante è che tu sia felice.”

Grazie, Kurt.”

Il sorriso di Blaine si trasformò in un’espressione attonita, quando lo vide avvicinarsi a Sebastian.

Farai bene a prenderti cura di lui,” lo ammonì nel bel mezzo del parcheggio, “Non sono un vero e proprio combattente, ma troverei il modo di distruggerti.”

Blaine rimase immobile, non sapendo bene come reagire. Sapeva che Sebastian non rispondeva molto gentilmente a certe minacce, e sperò soltanto che capisse la vena scherzosa nel tono di Kurt; l’ultima cosa che voleva era un litigio in quel parcheggio.

Per fortuna, Sebastian sembrò molto divertito; annuì verso di Kurt con un fare coscienzioso, prima di rivolgere a Blaine un’occhiata interrogativa. Quest’ultimo colse il messaggio al volo, e capì che fosse ora di andare.

Ciao Kurt,” Si scambiarono un abbraccio. Sentì che Kurt, tra le sue braccia, fosse piuttosto incredulo; durante tutto il loro periodo di amicizia Blaine non era mai andato in cerca di contatto fisico, ma erano cambiate tante cose, da allora.

Ciao, Blaine,” Rispose Kurt contro la sua spalla, prima di scostarsi. “Ma perchè stiamo facendo questo addio melodrammatico? Non è che non ci vedremo mai più.”

Di fronte al suo sguardo confuso, gli rivolse un piccolo sorriso, per fargli capire che fosse d’accordo. Tuttavia, dentro di sè sapeva che non sarebbero più stati amici; guardò Kurt dirigersi verso la sua macchina e gesticolare un ultimo saluto con la mano, e poi affiancò Sebastian.

Fatto?” Domandò lui.

Sì,” Annuì, con una punta di tristezza.

Blaine, ti rendi conto che non puoi essere amico degli umani, vero?” Lo disse con un tono quasi compassionevole, e Blaine si avvicinò ancora di più al suo fianco. “Lo so. Non lo rende meno difficile.”

Andiamo,” Gli cinse le spalle con un braccio. “Dobbiamo prendere un treno.”

Blaine rivolse un’ultima occhiata al Lima Bean; i suo occhi si incupirono per un minuto, prima di voltarsi di nuovo e andare verso la nuova fase della sua vita, insieme a Sebastian.

 

 

 

Quando arrivarono a New York era notte fonda.

Il viaggio che separava l’aeroporto dal posto in cui si trovava il resto del branco di Sebastian trascorse in un misto di immagini e suoni; Blaine, troppo consumato dai suoi nervi, non prestò molta attenzione al mondo circostante. L’unica cosa che lo teneva ancorato al terreno era la mano di Sebastian che stringeva la sua; una mano che lo aveva trascinato via dalla folla dell’aeroporto per portarlo dentro a un taxi, diretti nel cuore della città.

Il branco viveva in un grande grattacielo fatto di acciaio e vetro. Sapeva che la sede fosse a New York, ma non si aspettava un edificio simile: la sua mente non aveva mai associato lupi a un paesaggio urbano. Dall’esterno sembrava una normale costruzione: nessun passante avrebbe indovinato che all’interno ci vivesse un intero branco di lupi mannari.

Blaine aspettò per un’ora. Aspettò che il resto del Branco entrasse in una stanza per raccontare agli altri le loro vicende in Ohio. A Blaine non gli era stato concesso di unirsi a loro, e così dovette aspettare nel corridoio; il suo corpo era scosso, senza trovar pace. Voleva essere lì con gli altri, specialmente contando che la maggior parte dei problemi erano dovuti a causa sua.

Poi, la porta si aprì con un leggero scatto.

Blaine, sono pronti per riceverti,” Quinn gli rivolse un sorriso incoraggiante. Lui annuì, alzandosi in piedi un po’ traballante; sembrava come trovarsi ad un colloquio di lavoro, ma era una cosa ancora più importante: il comportamento dei suoi prossimi minuti avrebbe deciso il resto della sua vita. Dire che era nervoso era un eufemismo.

Venne condotto in una grande sala da ballo, con parquet lucidato e un soffitto molto alto, con al centro un grande lampadario. Una delle pareti era fatta interamente di vetro, in modo da mostrare una vista mozzafiato della città di New York; Blaine potè godere di quella visione per poco, prima di notare quaranta paia di occhi fissi su di lui. Passò in rassegna ogni volto, che conteneva espressioni che variavano dall’interessato al sospettoso.

Vai avanti Blaine,” sussurrò con trepidazione Quinn.

Iniziò ad avanzare verso il gruppo. I suoi passi echeggiarono in tutta la stanza silenziosa; il suo stomaco si stava attorcigliando dolorosamente per la tensione. Non aveva idea di cosa stessero pensando quelle persone che continuavano a osservare ogni sua singola mossa. L’unico lato positivo fu trovare finalmente i suoi compagni, che gli rivolsero dei grandi sorrisi: Puck sollevò il pollice in alto e Rachel gli stava mimando di sorridere. Poi incrociò lo sguardo di Sebastian: l’Alfa era in piedi, la schiena eretta, le mani strette sulla vita, ma riuscì comunque a sfoggiare un sorrisetto sghembo. Blaine dovette combattere l’impulso del suo corpo che gli urlava di andare accanto a lui.

Vieni avanti, ragazzo.”

Voltò la testa verso la voce: trovò due uomini e una donna, in disparte dal resto del gruppo.

L’uomo che gli stava facendo cenno di avvicinarsi lo stava guardando con un sorriso accogliente; gli ricordava un professore, con i suoi occhiali spessi e il suo completo grigio, una rosa bianca appuntata all’occhiello. Aveva un’aria calma e accomodante; nonostante le sue maniere gentili, però, intuì che fosse un tipo molto sicuro di sè e intelligente. Il suo lupo interiore si era già messo sull’attenti, dal momento che si trovava chiaramente di fronte a lupi molto più forti di lui. Blaine raddrizzò le spalle, irrigidendo i muscoli.

Non essere timido,” Quando Blaine fece quanto detto, annuì come segno di approvazione.

Adesso le presentazioni. Sono Hiram Berry, attuale capo Alfa di questo branco. Questo brav’uomo accanto a me è Jonathan Smythe, il mio secondo in comando.”

Blaine si voltò verso l’uomo, riconoscendo immediatamente il padre di Sebastian: si somigliavano in altezza e portamento. Si sentiva scrutato da quegli occhi nocciola, come se stessero cercando una soluzione a un puzzle complicato.

Alla mia sinistra,” continuò Hiram con gentilezza, “C’è il nostro capo degli anziani-“

Sue Sylvester,” lo interruppe la donna, con biondi capelli corti. Blaine s’irrigidì come una statua quando incrociò i suoi occhi blu scuro, che lo stavano fissando come disgustati. Non era affatto come se l’era immaginata: sedeva con fierezza, emettendo una potentissima energia che avrebbe piegato chiunque alla sua volontà. Fece una smorfia incolore mentre osservava silenziosamente Blaine.

E tu sei?” Domandò Hiram.

Bl-Blaine Anderson,” balbettò lui.

Piacere di conoscerti,” I suoi modi cambiarono all’improvviso, dal cordiale al freddo tono di uomo d’affari. “Prima di prendere la nostra decisione finale dobbiamo farti qualche domanda.”

Lo so,” annuì, e Hiram commentò soddisfatto.

Perfetto. La mia prima domanda è: come hai intenzione di servire il Branco?”

Prego?”

Facendo parte del Branco ci sono grandi responsabilità,” spiegò.

E tu non sei pronto per nessuna di queste,” sbottò Sue, quasi abbaiandogli contro.

Sì, grazie mille Sue,” Hiram roteò gli occhi per rivolgersi di nuovo a Blaine. “La mia preoccupazione è che tu non riesca a gestire le conseguenze che derivano dall’appartenenza a un Branco.”

Beh, io-“ Blaine esitò un secondo, raccogliendo il coraggio per andare avanti. “Lo so che il mio passato è atipico, ma sono disposto a imparare. Voglio rendermi utile per il Branco.”

E come potrebbe rendersi utile un Randagio?” Chiese Sue.

Ci fu un mormorio generale dalle persone intorno a lui; Blaine non aveva bisogno di voltarsi per conoscere l’espressione sul volto di Sebastian, poteva sentire il dispiacere che emanava anche a un chilometro di distanza.

Non lo so,” rispose lui, con sincerità, “Ma farei qualsiasi cosa per provare la mia fedeltà al Branco. Gli devo molto.”

Spiegati meglio,” Hiram lo guardò con fare incuriosito. Blaine fece un lungo respiro. “Prima di conoscere Sebastian e il Branco la mia vita era orribile. Odiavo essere un lupo, lo vedevo come una maledizione. Ma poi, grazie a Sebastian e agli altri, ho capito che è un dono.”

Nella stanza cadde il silenzio, e Blaine non sapeva dire se fosse una cosa positiva o no; comunque adesso Hiram sembrava pensieroso, e Sue non gli stava più ringhiando contro. Era quasi certo di aver la vittoria in pugno, quando i suoi occhi si posarono sul padre di Sebastian.

Perchè eri un Randagio?” Proferì Jonathan Smythe, con tono freddo e professionale. Blaine sentì un brivido corrergli lungo la schiena quando lo fissò dritto negli occhi; gli ricordavano Sebastian, quando imponeva la sua autorità sugli altri. Ma suo padre lo faceva con talmente tanta forza, da disorientarlo del tutto.

Uhm... non l’ho scelto io,” mormorò, “Lo era mia madre, e lei mi ha cresciuto così.”

E perchè tua madre era un Randagio?” Continuò il signor Smythe.

Io... io no-non lo so...”

Cos’è successo a tua madre?”

Blaine rimase in silenzio, non sapendo più cosa dire; non aveva idea del perchè fosse così importante, ma aveva l’impressione di non star rispondendo nel modo più adatto. Fu piuttosto sorpreso di sentire Sue venire in suo soccorso, sbottando: “Adesso Basta Smythe. Non è la madre a dover entrare nel Branco. Non me ne frega niente di lei.”

Il signor Smythe non fece nessun’altra domanda, ma continuò a fissare Blaine in modo sempre più pensieroso.

Senti piccoletto,” disse Sue, rivolgendosi completamente a Blaine. “Questo Branco non è per deboli o femminucce. Il nostro compito è impedire agli umani di cacciarci e far di noi delle pellicce per l’inverno. Sinceramente non credo tu abbia la stoffa per stare con noi, ma sei già accoppiato con il pargolo di Smythe, quindi ti daremo una possibilità. E se dopo una settimana non piagnucolerai di voler tornare a casa, potrai restare.”

Sono d’accordo con Sue, e anche io ti do il permesso di rimanere,” aggiunse Hiram, “Ma sotto periodo di prova. Devi dimostrarci la tua fedeltà.”

E come faccio?”

Vedremo,” rispose, con un sorriso coscienzioso, “Fino ad allora ti consiglio di stare alla larga dai guai.”

Blaine rimase immobile, paralizzato dalla felicità e dal sollievo, e riuscì a malapena a sentire i suoi amici esultare e applaudire. Alla fine, grossomodo, era riuscito a entrare nel Branco. Questo voleva dire che aveva finalmente un posto dove stare, dove passare insieme a Sebastian il resto della sua vita. Non era stato così felice da quella volta quando Sebastian lo aveva reclamato come suo compagno.

Si voltò verso gli altri ragazzi, senza essere in grado di trattenere un enorme sorriso; era contento di vedere le loro espressioni entusiaste e di sentire le loro congratulazioni, ma in realtà in quel momento c’era solo una persona che voleva vedere.

Cercò Sebastian con lo sguardo; il suo corpo tremava dal desiderio di essere di nuovo al suo fianco. Finalmente potevano stare insieme, senza paure di essere separati; quell’agonizzante momento di ricerca ebbe fine quando sentì qualcosa stringergli il braccio. Sapeva chi fosse, conosceva quell’odore più del suo.

Di fronte all’espressione indescrivibile sul volto di Sebastian, il suo sorriso scemò; lo guardò confuso, non riuscendo a decifrare quella sua reazione. Si era immaginato che sarebbe stato felice, invece era silenzioso, e dopo un attimo Blaine si rese conto che su tutta la stanza era calato il silenzio. Con la coda dell’occhio, notò che li stavano fissando tutti.

Sebastian?” Domandò.

L’Alfa non rispose a parole. Lo avvicinò a sé, gli alzò il mento con una mano, facendogli inclinare la testa. Blaine si lasciò guidare da lui, non senza chiedersi dove volesse arrivare a parare; senza nessuna spiegazione, nonostante la sua palese perplessità, Sebastian si chinò su di lui avvolgendo le sue labbra in un bacio. Fu pieno di passione, intenso, ma soprattutto fu possessivo. Blaine capì che fosse il suo modo per mostrare all’intero branco che lui apparteneva a Sebastian, come suo compagno.

Alla fine si staccarono, lasciandolo di nuovo senza fiato.

Sei stato fantastico killer,” lo sentì mormorare contro le sue labbra. Era così emozionato che non riuscì a capire se si riferisse all’interrogatorio o al bacio appena dato.

Scenetta romantica a parte,” li interruppe Hiram, “Temo che ci sia del lavoro da fare che ti riguarda, Sebastian.”

I due si voltarono verso i loro leader.

Da solo,” chiarì Sue, “E adesso muoviamoci prima che vomiti cuoricini.”

Blaine, che non voleva lasciare Sebastian così presto, afferrò automaticamente il suo braccio, ma lui lo rassicurò. “Torno presto. Aspettami.”

Con una certa ansia, lo vide allontanarsi insieme ai tre capi; se fosse finito nei guai voleva essere presente, voleva offrire supporto al suo compagno. Per sua sfortuna gli fu ordinato di farsi da parte, lasciandolo in preda all’attesa e alle preoccupazioni.

Blaine?” Sentì chiamare il suo nome nel momento esatto in cui qualcuno gli toccò la spalla. Si voltò, immaginando che fosse Quinn o Rachel, invece si trovò di fronte a una donna incredibilmente bella, con degli occhi verdi molto familiari.

Sono Marie Smythe,” si presentò lei, con un sorriso che si fece più dolce, di fronte alla sua espressione confusa, “Sono la madre si Sebastian.”

Detto quello, Blaine riconobbe immediatamente tutte le somiglianze: il naso sottile, gli zigomi alti, gli stessi riflessi castani. Aveva una postura incredibilmente elegante, che gli fece venire voglia di inchinarsi a lei.

Piacere di conoscerla,” disse, offrendole la mano, “Mi scusi, non l’avevo riconosciuta. Sebastian non mi ha mai parlato della sua famiglia.”

Invece di stringergli la mano, la donna si chinò su di lui per dargli un bacio a stampo sulla guancia. Blaine restò attonito, e la cosa peggiorò ancora di più quando ricevette delle pacche affettuose sulla guancia.

Sei davvero carino,” sussurrò con affetto, “Capisco perchè Sebastian si sia preso una cotta per te. Si capisce subito che hai un cuore puro.”

Fu sollevato di sentirlo dire, perchè almeno una persona in tutto il Branco non credeva che fosse un seduttore che aveva conquistato Sebastian con del sesso.

La ringrazio,” disse, cercando di ricomporsi, “E volevo solo dirle che non ho costretto Sebastian a fare niente...”

Marie sorrise, prendendolo per mano e stringendola affettuosamente.

Non ti preoccupare, tesoro. Conosco mio figlio meglio di chiunque altro, e non è il tipo di persona che si fa manipolare facilmente. A dire il vero, di solito è lui il manipolatore. Una caratteristica che ha ereditato da entrambi i genitori, temo.”

Scoppiò in una risata divertita che, quanto meno, rilassò gran parte dei nervi di Blaine.

Vieni, parliamo un po’,” Con gli occhi si guardò velocemente intorno. “Andiamo in un posto un po’ più appartato.”

Si trovò d’accordo. Da quando era entrato in quella stanza si era sentito sommerso dalla tensione e dal giudizio degli altri. La seguì fuori dal salone, proseguendo lungo il corridoio; fu costretto ad accelerare il passo per starle dietro, fino a quando non raggiunsero un ascensore che stava tenendo aperto per lui. La seguì, senza fare domande.

Mentre l’ascensore saliva, si chiese se dovesse essere nervoso; la madre di Sebastian sembrava gentile e comprensiva, ma lui restava comunque il ragazzo che si era accoppiato con suo figlio senza dire niente a nessuno. Non c’era da stupirsi se volesse arrabbiarsi con lui, o magari interrogarlo. Di certo suo padre non si era fatto scrupoli, e non era sembrato molto felice. Era talmente immerso nei suoi pensieri da non accorgersi che l’ascensore, nel frattempo, aveva raggiunto la cima.

Blaine? Tutto bene?”

Si voltò di scatto verso Marie, un po’ preoccupata.

Sei teso,” Non era una domanda, quanto un’affermazione. Sembrava essere una prerogativa dei lupi, quella di capire al volo le emozioni degli altri, e più Blaine cercava di nascondere i suoi veri pensieri, più si trovava con le spalle al muro. Gli ricordò il suo primo incontro con Sebastian. Si ricordò di quanto fosse spaventato all’idea che uno sconosciuto sapesse di lui, e sapesse leggerlo come un libro aperto. D’altro canto, era quasi rincuorante non dover esplicitare tutto a parole. A volte gli sembrava che Sebastian lo conoscesse meglio di se stesso.

Un po’,” ammise alla fine.

Non esserlo,” Lo prese per mano, conducendolo verso una piccola rampa di scale. “Siamo un Branco adesso, e significa che farò di tutto per aiutarti.”

La scalinata li portò verso una porta in acciaio, che rivelò un terrazzo proprio sul tetto dell’edificio; Blaine per un momento rimase pietrificato alla vista del cielo di New York, alle luci colorate dei palazzi in vetro e ferro. Blaine si sentiva così piccolo di fronte a una città tanto grande; non aveva mai immaginato una vista del genere, nemmeno nei suoi sogni più rosei.

Bello, non è vero?” Commentò Marie. Blaine, senza fiato, rispose di sì.

Ricordo la prima volta che l’ho visto, tanti anni fa,” mormorò, “Ero una ragazza giovane, venuta in città alla ricerca di un branco. Avevo sentito che molti randagi venivano qui per trovare protezione dal Branco della Costa Orientale.”

Eri un randagio?” Chiese Blaine, incredulo.

Proprio così,” Lo disse con un certo moto d’orgoglio. “Il mio Branco era stato cacciato e sterminato da uno rivale. Ero l’unica superstite.”

Non sapendo cosa dire, restò in silenzio. In realtà era piuttosto sconvolto da quel racconto, non si immaginava che i lupi si potessero uccidere tra di loro.

Non avrei mai creduto di unirmi a questo branco, nè tanto meno di diventare la moglie di Jonathan Smythe,” Si voltò verso di lui, con un sorrisetto sghembo che gli era sin troppo familiare. “So come ti senti, il Branco non aveva approvato nemmeno me. E’ frustrante.”

Tutto ciò che voglio è non deludere Sebastian,” confessò, con un sussurro.

Non lo deluderai,” lo rassicurò lei, “So che può sembrare tutto molto assurdo, ma Sebastian non ti avrebbe mai scelto se tu non fossi stato capace di cavartela.”

Annuì, ma non era molto sicuro di pensarla come lei.

E io ti aiuterò,” lo disse con fermezza. “Come ho detto, siamo una famiglia ora. E poi so bene quanto Sebastian può essere snervante.”

Le labbra di Blaine si incurvarono in un sorriso; stava per ringraziarla, quando i capelli alla base del collo si rizzarono come elettrizzati.

Stavate parlando di me?”

I due si voltarono di scatto per vedere Sebastian avvicinarsi lentamente. Blaine non se n’era minimamente accorto: era sorprendente quanto riuscisse a essere silenzioso. Si chiese da quanto fosse lì.

Solo cose brutte tesoro,” disse sprezzante la madre. Sebastian roteò gli occhi al cielo, ma poi concentrò tutte le sue attenzioni su di Blaine, e quest’ultimo provò un moto di piacere nel vederlo sano e salvo. Sapeva che non fosse in vero e proprio pericolo, ma si era preoccupato lo stesso.

Ti sono mancato?” Domandò Sebastian con una certa sfrontatezza. Così Blaine rispose: “Non troppo,” anche se tutti e due sapevano bene che stesse mentendo. L’Alfa si fece più vicino, prendendolo per mano in modo da stringerlo a sè. Fu una richiesta silenziosa, che Blaine assecondò con immenso piacere; sentì il le sue spalle avvolte da un paio di braccia, e i loro corpi premuti l’uno contro l’altro. Quel contatto lo rilassò immediatamente. Come se, tutto ad un tratto, il resto del mondo non fosse più così importante.

Vi lascio un po’ da soli,” sentì dire dalla donna, “Penso proprio che vogliate un po’ di privacy. Buonanotte Sebastian.”

Buonanotte madre,” rispose Sebastian.

Dei passi delicati si fecero sempre più lontani, fino a quando Marie non lasciò il tetto dell’edificio.

Blaine premette il viso contro il petto del suo compagno, colto da un imbarazzo improvviso al pensiero di essere stato così emotivamente sfacciato di fronte ai suoi genitori; stette in quel modo fino a quando non sentì il respiro caldo di Sebastian contro il suo orecchio.

Ho parlato con gli Anziani,” Con le labbra, lo sentì sfiorare la parte del marchio che era più esposta. “Ti hanno trovato molto interessante.”

Ed è una cosa buona, vero?” Chiese con un po’ di ansia.

Molto buona,” confermò, “Mi hanno soltanto avvertito di non fare più gesti avventati come questo.”

Vogliono ancora sapere di mia madre?”

Non mi preoccuperei di quello,” mormorò, “Ma mi dispiace per mio padre. Non so cosa gli sia preso.”

Blaine si scostò dall’abbraccio, per poterlo guardare negli occhi. “Stava solo facendo il suo lavoro,” disse, con un debole sorriso.

Il suo lavoro non è torchiarti,” commentò Sebastian aggrottando le sopracciglia.

Non importa,” Cominciò ad accarezzargli una guancia con una mano. “Tutto ciò che importa è che mi abbiano accettato, così che possiamo stare insieme.”

Saremmo stati insieme comunque,” rispose con fermezza, “Ma sono felice che tu sia parte del Branco adesso. Dobbiamo occuparci soltanto del nostro futuro.”

Blaine emise un sospiro di sollievo, come scacciando via tutta l’ansia che l’aveva consumato nei giorni precedenti. Sebastian aveva ragione: di fronte a loro si presentava un futuro roseo e eterno. E cominciava in quel momento, con loro due abbracciati, sotto le luci della città intorno a loro.

 

 


Sì. Siamo vive. Scusate se pubblichiamo solo ora, ma siamo state un po' impegnate, io soprattutto (Fra) perchè ho avuto una sessione di esami infinita. Speriamo di poter riprendere a pubblicare con più costanza, ma in ogni caso, speriamo di trovarvi ancora qui e che il capitolo vi sia piaciuto. Grazie per tutte le recensioni e le letture, riferiremo tutto ad Amy quanto possibile. Alla prossima!

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