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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Capitolo 1- L’inizio! *** Capitolo 2: *** Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano... *** Capitolo 3: *** Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto! (parte finale del capitolo 2) *** Capitolo 4: *** Capitolo 4- Al villaggio della Foglia... *** Capitolo 5: *** Capitolo 5- Al villaggio della Foglia... *** Capitolo 6: *** Capitolo 6- Al villaggio del Suono... *** Capitolo 7: *** Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza... *** Capitolo 8: *** Capitolo 8- Presentazioni a più non posso! *** Capitolo 9: *** Capitolo 9- Passa il tempo ed io... *** Capitolo 10: *** Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà... ***
con i loro compagni/amici erano divenuti
Ninja a dodici anni,
infatti ormai,
erano cresciuti e alcuni di loro si erano
chi fidanzato,
chi sposato e chi in seguito stava per
avere un bimbo o lo aveva già.
Per esempio,
Naruto,
sempre
stato molto interessato a Sakura,
si
era scoperto innamorato e poi ricambiato da Hinata,
la
quale non poteva crederci,
in
poco tempo si erano fidanzati,
sposati
e poco dopo,
circa
due mesi,
avrebbero
scoperto di aspettare un figlio.
Ino,
invece,
sempre
in rivalità con Sakura per Sasuke,
dopo
la shockante dichiarazione di Shikamaru si era accorta di non provare più
interesse per Sasuke e si era subito messa con Shika,
la
ragazza non potendo più aspettare,
decise
lei stessa di fare la proposta di matrimonio ad un Shika sconvolto,
quindi
si erano sposati e poco tempo dopo i coniugi Nara avrebbero avuto due splendidi
gemellini.
Neji,
sempre
così glaciale e maschilista,
fu
uno dei più romantici nella dichiarazione d’amore,
infatti
oltre ad una cena a lume di candela,
rose
rosse e vista sul tramonto,
per
la sua Tenten,
regalò
anche un bellissimo dono,
quello
più prezioso,
una
bimba,
nata
proprio nove mesi dopo il loro fidanzamento,
in
seguito si sposarono quando la ragazza era appena incinta del secondo figlio.
Temari si fidanzò con Lee poco tempo
dopo il fidanzamento di Gaara,
con
una ragazza del villaggio della foglia,
e
il matrimonio di Sakura,
ed
era andata a vivere con Lee al suo villaggio dove si era trasferito anche
Gaara,
continuando
a fare il Kage da lì.
Sasuke decise di non seguire Orochimaru ma continuò ad allenarsi coi suoi compagni,
per
uccidere,
un
giorno,
suo
fratello Itachi,
dopo
vari tentennamenti si dichiarò a una Sakura,
che
dopo aver sentito l’affermazione,
gli
era svenuta tra le braccia per l’incredulità.
Tutti
erano felicissimi della loro vita,
niente poteva andare storto,
Naruto
era una specie di quasi Kage,
ovvero era solo un'apprendista,
dava una mano alla Sensei che era in là
con l'età e molti dei suoi amici erano diventati degli ANBU,
purtroppo però,
un giorno...
...
Era
mattino presto,
Sakura
dopo essere andata a fare una visita dal dottore,
fu chiamata per prepararsi ad andare in
missione.
Tornò
subito dopo a casa,
sapeva che Sasuke era lì,
oggi era il suo giorno libero,
arrivò e trovò il marito ancora a letto,
erano appena le nove e un quarto della
mattina,
lui appena la vide l’abbracciò
teneramente,
lei si scioglieva sempre tra le sue
braccia,
appena si staccarono gli disse subito che
domani sarebbe andata in missione,
lui non la prese bene,
“Perché Sakura, ormai sono sei mesi che siamo sposati,
dovremo provare ad avere una famiglia, pensavo che anche tu volessi un figlio,
allora perché, spiegamelo?” fece lui irritato,
ormai erano entrambi ventenni,
erano maturi per un figlio,
c’era già chi lo aveva o stava per
averlo,
loro tra i compagni erano gli unici a
dedicarsi solo a il loro lavoro di ANBU,
“ma
tesoro, è un’emergenza, hanno bisogno di ninja medici
tra le file degli ANBU, io devo andare! Scusami ma mi sento in dovere di farlo,
poi ti prometto che appena tornata, ne riparleremo ok?” disse la donna
dolcemente sorridendo al marito mentre gli accarezzava
una guancia,
“ok!”
fece il marito non resistendo alla dolcezza di quei
occhi che lo avevano sempre emozionato, continuando poi,
“Ma vedi di tornare tutta intera! Non voglio che ti accada
nulla di male, lo sai!” continuò il moro prima di abbracciarla
e baciarla dolcemente,
“Ok!”
disse la donna sorridendo,
sapendo che l’aveva avuta vinta anche questa
volta.
...
Al
pomeriggio avvertirono gli amici della partenza di Sakura,
e gli amici di Sasuke,
cercarono di tirare su di morale l’uomo,
peggiorando solo la situazione,
già precaria,
“vedrai
Sasuke, andrà tutto bene!” disse Neji con la piccola di pochi mesi in braccio,
“si,
ma ci pensate, quel posto, il posto in cui và Sakura,
non trovate sia un po’ troppo pericoloso, insomma, sono morti tutti i ninja
medici nel giro di poche settimane, una è stata pure violentata, ma vi pare
poco, comunque, vedrai Sasuke che a Sakura non accadrà niente di serio, è forte
no, massimo massimo, diverrai padre di un figlio non
tuo!” fece Naruto cercando (invano) di consolare l’amico,
che stranamente,
era impallidito,
continuando poi con,
“Beh,
certo c’è il rischio che muoia o perda pezzi del corpo, ma ormai è rischioso
pure attraversare una strada” finì il biondo,
“C-Cosa?”
fece scandalizzato Sasuke non sapendo cos’altro dire,
“MA no, no, Naruto, non voleva dire quello!” disse Shikamaru
cercando di recuperare la mente di Sasuke,
il quale stava già sprofondando in un
“Baratro di oscurità”,
mandando occhiatacce a Naruto come gli altri.
Il
discorso continuò ancora un po’ mentre le ragazze
confabulavano tra loro,
...
“Allora?”
fece Ino a Sakura,
“Allora
cosa?” chiese annoiata la donna,
“l’hai
fatto QUELLO???” chiese cercando di far capire
l’amica,
“intendi
proprio quello, si, l’ho fatto sta mattina!” disse
Sakura tranquillamente,
“fatto
cosa?” si aggiunse Tenten,
“il
test di gravidanza, quello che si fa dal dottore!” specificò Ino,
“pensi
di essere incinta?” chiese Hinata contenta con il pancione di tre mesi,
“No,
la visita era obbligatoria!” disse Sakura continuando poi,
“se pensassi di essere incinta, non andrei di certo in
missione!” disse giustamente la donna dai capelli rosa,
“già,
hai ragione!” risposero le altre quattro.
...
“Chissà
di cosa staranno parlando le ragazze?” chiese all’improvviso Naruto
interrompendo il discorso,
“boh!”
fecero gli altri prima di tornare a discutere sull’argomento precedente.
...
Il
giorno dopo era arrivato.
Sakura
partì insieme ad una squadra di AMBU,
alle otto di mattina.
Sasuke
era molto in ansia,
ma ciononostante non fece storie.
Gli
amici erano tutti presenti,
volevano soprattutto dare manforte ad un
Sasuke molto preoccupato e vagamente nervoso.
...
Passarono
due settimane, Sasuke,
Naruto
e i loro compagni,
furono chiamati dall’Hokage,
Tsunade,
“buon
giorno ragazzi, purtroppo ho una brutta notizia da darvi” disse la donna col
viso molto triste e con ancora dei segni che potevano confermare che aveva
pianto,
il gruppo divenne agitato,
soprattutto Sasuke che non aveva ricevuto più
notizie dalla moglie,
“è
successo qualcosa in particolare, riferito alla battaglia?” disse un Naruto
tenendo strette le mani della sua sposa per darle sostegno,
“si!”
disse semplicemente la sennin,
sembrava stesse cercando le parole giuste per
dirlo,
“centra
per caso Sakura?” chiese all’improvviso un Sasuke visibilmente sofferente,
“si!”
ripeté Tsunade,
“cosa è successo?” chiese poi Sasuke alzandosi all’improvviso
in piedi,
“la
guerra è finita, abbiamo vinto, però, di Sakura, non si sa più niente!” disse
la donna kage,
“c-che
cosa?” disse Sasuke scosso risedendosi,
“alcuni
che l’hanno vista l’ultima volta, affermano che un uno strano uomo, vestito di
nero con delle nuvole rossastre, il codino e due occhi rossi, l’abbia rapita mentre vi era un’ attacco, non sono riusciti a
raggiungerli per la troppa confusione” disse lentamente la sennin,
“Itachi!”
disse solo Sasuke digrignando i denti,
“si, è
così! ora che sai ciò e lo sanno anche i tuoi amici,
devo dirti una cosa che dovrai essere tu a decidere se gli altri potranno
saperla o no, quindi vi prego di lasciare questa stanza!” continuò Tsunade,
il gruppo lentamente se ne andò,
rimasero solo la sennin e il marito di
Sakura,
ovvero Sasuke Uchiha,
“Mi
dica Hokage!” disse un Sasuke ancora con il volto
scuro,
“poco
fa sono arrivate le analisi di tua moglie, sono positive!”
disse lei con un lieve sorriso,
“positive a cosa?” fece lui sorpreso,
“lei è
incinta, di tre mesi circa!” disse semplicemente la donna,
lui strabuzzò gli occhi,
sua moglie era stata rapita da suo fratello,
ara andata in missione ben sapendo che
sarebbe stata in pericolo e in più era vulnerabile a causa di una gravidanza.
Ora
lui che cosa doveva fare?
L’avrebbero
lasciato andare a cercare sua moglie?
E in quel caso,
dove sarebbe dovuto andare a cercarla?
E se
Itachi l’avesse nel frattempo uccisa o anche picchiata
o violentata,
Capitolo 2 *** Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano... ***
Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano
Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano...
Parte Prima- *Sasuke* (Mi
manchi tu, mi manca il nostro passato vissuto insieme, mi manca la nostra
famiglia, il nostro bimbo che non vedremo mai nascere!)
Erano passati circa dieci mesi da quando era accaduto quel
fattaccio a Sakura,
Sasuke ormai aveva perso le speranze da mesi e se ne era
andato via,
via dal villaggio della foglia,
via dai suoi amici,
via dalla poca sanità mentale che gli era rimasta,
via dai ricordi di lei che lo facevano soffrire
terribilmente,
voleva dimenticare tutto e tutti,
voleva sentirsi meno in colpa,
voleva tante cose,
prima fra tutte,
uccidere suo fratello,
vederlo soffrire come aveva fatto con lui,
voleva fargliela pagare,
aveva scoperto come,
si era recato quindi da Orochimaru,
e lui l’aveva preso sotto la sua ala,
aveva preso questa decisione solo per diventare più forte,
solo per quello,
poi se ne sarebbe tornato indietro,
lo aveva detto anche a Naruto e lui non aveva fatto storie,
capiva bene l’amico,
se fosse successo a lui avrebbe fatto più o meno lo stesso,
quindi perché fermarlo,
la mattina dopo Sasuke salutò i suoi amici e se ne andò.
In quei mesi di fatica,
in quei giorni di assoluto allenamento,
quei giorni in cui cercando di non pensarci continuava a
odiarsi e a colpevolizzarsi,
durante quegli allenamenti che avrebbero dovuto renderlo
abbastanza forte per permettergli di compiere il suo,
ormai,
unico scopo nella vita,
aveva pensato a lei,
soltanto a lei e alla creatura che sarebbe dovuto essere il
loro figlio o figlia,
quel figlio che desiderava ardentemente avere con lei e
crescerlo insieme,
un bimbo da amare,
di cui essere orgogliosi,
solo per il fatto che era il loro bambino,
vederlo crescere con la persona più importante che avesse
nel cuore,
la sua prima parola,
i suoi primi passi,
i primi allenamenti,
l’inizio dell’accademia,
l’esame finale per diventare Genin,
quello per Chuunin e Jounin e anche se fosse diventato ANBU
o un Jounin Speciale,
insomma,
i momenti più importanti che il piccolo crescendo avrebbe
affrontato,
era quello che desiderava,
chiedeva troppo?
voleva una famiglia,
lo desiderava da quando gli era venuto in testa di chiedere
a Sakura di sposarlo,
una moglie,
qualche bambino,
niente di più,
niente di meno,
una famiglia da amare,
da proteggere,
da adorare,
una famiglia che ti sostiene,
che ti è sempre vicina,
un qualcosa che ti tira su di morale,
anche se una missione va male,
se sei giù di corda,
che ti abbraccia e tu ti senti bene,
da quando era piccolo desiderava di nuovo una famiglia,
ma solo il giorno del suo matrimonio potè sperare di averla
sul serio.
Peccato che si realizzò per poco,
anzi,
per pochissimi istanti.
Parte Seconda- *Sakura* (La mia vita dopo quel fatale errore...)
Durante l’atroce battaglia,
con un brutto colpo infertogli in testa,
Sakura Uchiha cadde a terra svenuta,
incosciente si sentì afferrare,
solo quello avvertì,
prima di svenire completamente.
Si svegliò il giorno dopo,
era mattina tarda,
non ricordava nulla di quello che era accaduto,
anzi,
non ricordava proprio nulla,
nemmeno il suo nome,
dopo svariati minuti passati a controllare la stanza
spaventata,
dove vide,
una stanza abbastanza grande e spaziosa dalle pareti dai
colori rosso al nero,
dove vi erano mobili lussuosi e pregiati,
un letto matrimoniale color rosso e nero in cui era seduta,
sotto le coperte invernali,
tende nere coi bordi rosso sangue che permettevano al sole
di entrare difficilmente,
due armadi di legno pregiato tinteggiato di rosso coi bordi
neri e due porte,
una aperta che conduceva a un grande bagno molto lussuoso
sempre dai colori tra il rosso e il nero e l’altra chiusa dove dopo un po’
entrò una persona.
Era una figura completamente vestita di nero,
aveva un codino e due occhi nero notte,
vestiva con una maglietta semplice,
un paio di pantaloni e scarpe da ninja,
la stava scrutando intensamente con un leggero ghigno sul
volto e tanta impassibilità.
Lei era spaventata,
lui se ne accorse,
“non temere, non ti farò del male, probabilmente non ti
ricordi di me...” disse lui ghignando di più,
prima di continuare a parlare,
“... Sono tuo marito!” disse alla fine avvicinandosi a lei
sfiorandogli appena il viso,
il sangue della giovane si gelò nelle vene per quel tocco
gelato,
si stupì da quell’affermazione e cercò di controbattere,
lui l’anticipò,
capendo i suoi dubbi,
“è così! la prova è che stai per darmi un figlio! hai avuto
un brutto incidente, stavi per perderlo, quindi è meglio che ti riposi...”
disse poi allontanandosi finendo col dire,
“... buona notte, amore!” disse pronunciando quell’ultima
parola con una soddisfazione nascosta che la giovane avverti appena,
visto che era celata bene da un tono agrodolce che a
quell’uomo così oscuro stonava,
infine chiuse lentamente la porta continuando a guardarla
con un ghigno sempre più visibile e maligno.
Dopo pochi minuti che quello strano uomo era andato via,
lei si rilassò e si addormentò mentre lentamente si
massaggiava la pancia,
nel punto in cui si trovava il suo piccolo,
fu in quel momento che nel suo viso comparve un dolce
sorriso.
...
Quel lungo periodo che seguì l’incontro con quello strano
tipo che diceva di essere suo marito,
fu abbastanza piacevole,
però si sentiva perennemente triste,
perché sentiva che gli mancava qualcosa,
o qualcuno,
ma non sapeva che cosa,
o chi,
fosse.
Aveva spesso dei cambi d’umore,
mangiava cose che nemmeno uno senza più il dono del gusto
avrebbe mangiato,
dolci e contorni mischiati,
gelato col ketchup,
frutta o salse particolari come condimento per la pasta,
insomma,
cose disgusto anche solo da vedere,
in più aveva sempre delle voglie fuori dal comune,
un pancione fuori dalla norma,
ovvero la grandezza normale che doveva essere con un bimbo
dentro,
i sensi fuori da ogni schema,
avvertiva una pizza con le acciughe o del sushi a un
chilometro di distanza,
sentiva lo chef chiamare per gli svariati pasti anche se si
trovava sotto la doccia o vicina a un forte rumore,
anche quando era molto distante,
il tatto e il gusto si erano caratterizzati per adeguarsi
al suo stato di dolce attesa e alla fine,
pensò lei turbata ma allo stesso tempo rassegnata,
era diventata una mongolfiera con i sensi da superman e
l’appetito di dieci elefanti.
La novella mamma infatti, doveva mangiare in separata sede
se non voleva far venire da vomitare al resto dei membri dell’Akatsuki,
poche volte gli capitava infatti di condividere il pasto
con il marito che ogni volta mostrava delle smorfie disgustate che le facevano
perdere la pazienza,
così dall’euforia,
si trovava a d’essere furiosa,
senza una ragione particolare,
visto che agli atteggiamenti del marito,
c’era abituata,
e questo,
succedeva di solito a colazione,
visto che era difficile che potesse mangiare cose più
disgustose del gelato con la maionese o la carne tritata con la nutella,
uvetta,
mandorle e uva secca,
gli era capitato di mangiare la peperonata o lo sfornato di
carciofi a colazione,
ma mai cose di quel genere,
di chef per lei ne avevano cambiati otto,
quei tre che c’erano sempre,
si dovevano preoccupare solo di sfamare i membri
dell’Akatsuki al completo,
ognuno con un gusto di mangiare diverso,
quelli che si occupavano della povera Sakura si licenziavano
o si suicidavano per una grave forma di esaurimento nervoso acuto,
tutto perché era difficilissimo accontentarla o riuscire a
finire di preparare un pasticcio di carne, pasta,
verdure e frutta col gelato al limone e cacao con pezzi di
menta,
tutto tritato perfettamente,
senza farsi venire un collasso emotivo,
beh,
bisognava dire che ci voleva un grande spirito e una
resistenza agli odori che non aveva eguali,
i pochi che resistevano le prime volte piano piano perdevano il senno e tutto perché se non veniva
accontentata,
il marito lo torturava fino a farlo impazzire,
poi lo consegnava ad un manicomio.
Sakura oltre a quello passava molto tempo con Deidara e
Sasori quando non avevano delle missioni e insieme,
non facevano che parlare di cose da donne,
come la gravidanza.
...
Era il quattordici giugno,
il giorno che il bambino che doveva rappresentare il grande
amore tra Sakura e Sasuke nacque.
L’akatsuki al completo,
ormai affezionati alla donna,
erano tutti lì,
a dare manforte a Itachi,
impassibile come al solito,
e tutti vestiti in borghese per non farsi riconoscere,
cercavano di sembrare normali.
Nella stanza dell’ospedale dove Sakura Uchiha stava
partorendo,
si sentivano da ben due ore,
strazianti urla,
parolacce che avrebbero scandalizzato uno scaricatore di
porto e imprecazioni a chi aveva osato metterla in quella situazione così
dolorosa.
Tre ore dopo nacque quel tanto sospirato bambino,
ma...
Parte Terza- *Itachi* (Se solo potessi vedermi, fratellino caro!)
L’aveva appena afferrata per portarla via con se,
che gli si affiancò Kisame confuso,
“perche la stai portando via con noi? lei è solo un peso!”
disse serio il pescione,
“lei porta in grembo un bambino che custodisce lo
Sharingan, figlio di mio fratello, ha preso un brutto colpo alla testa,
probabilmente ha perso la memoria, per questo ho intenzione di prendere il
posto di Sasuke... crescerò il bambino per mandarlo contro il vero padre,
Sasuke ne soffrirà infinitamente quando lo scoprirà, per il momento pensa che
lei e il marmocchio siano morti” disse mostrando un leggero ghigno ricambiato
dall’uomo squalo dopo averlo sentito.
...
“Quindi sarebbe questo il tuo piano, Itachi?” chiese il
capo dell’organizzazione,
“esatto, il bambino, potrebbe servirci!” disse lui,
“allora d’accordo, prenditene cura tu! da oggi in poi, la
ragazza che porta in grembo il nuovo possessore dello sharingan verrà
considerata TUA moglie, madre di TUO figlio!” disse sempre il capo con intorno
il resto del gruppo che assecondava ghignando maleficamente,
...
Dopo svariati mesi,
tra Itachi e Sakura cominciò a nascere un po’ di intimità,
cominciavano ad andare d’accordo come una coppia di sposi,
erano più affiatati,
sebbene il moro fosse sempre freddo e impassibile anche
quando si trovavano da soli nella loro stanza.
A Sakura d’altro canto,
non gli importava molto se lui era impassibile e freddo nei
suoi riguardi,
infatti,
aveva già capito che a lui importava solo del bambino,
quindi ne avrebbe approfittato,
solo questo,
gli poteva dare un po’ di soddisfazione a vivere con un
uomo così surgelato,
molte volte le era capitato di pensare che a forza di stare
con l’uomo findus era divenuto anche lui,
una sottospecie di surgelato,
non ancora identificato come cibo commestibile.
...
Era il giorno che il bimbo nasceva,
tutta l’organizzazione era in attesa,
sembrava che gli altri fossero più tesi di Itachi stesso,
seduto composto su una sedia mentre sorseggiava un
bicchiere di the caldo con due cucchiaini di zucchero e un po’ di limone
spremuto dentro,
il capo e il resto degli scagnozzi erano invece molto
nervosi,
Deidara si contorceva i capelli,
Sasori stava facendo per la trentatreesima volta il giro
della sala d’attesa,
Zetsu tutto infagottato per evitare di rivelare la sua vera
forma stava sudando e non faceva altro che lamentarsi che aveva sia caldo che
fame,
Hidan in un angolino pregava chissà che Dio che il bambino
fosse nato maschio e infine il resto del gruppo che faceva un gran casino.
Dopo altre due ore,
il bambino nacque,
e quando l’intero gruppo si affacciò per vedere com’era,
Capitolo 3 *** Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto! (parte finale del capitolo 2) ***
Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto
Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto! (parte
finale del capitolo 2)
Parte Prima- *Itachi* (Oh-Mio-Dio!)
Dopo altre due ore,
il bambino nacque,
e quando l’intero gruppo si affacciò
per vedere com’era,
rimasero tutti scandalizzati...
“1, 2, 3, 4... 1, 2, 3, 4... 1, 2,
3, 4... 1, 2, 3, 4, ... ...” non faceva che ripetere
Sasori indicando ogni volta in quattro punti della culla sconvolto,
“Ss-sono quattro!” disse il capo con gli occhi
strabuzzanti,
“complimenti Itachi-sempai, sei papà di quattro gemellini!”
disse euforico Kisame ad un Itachi paralizzato e pallido,
“Non posso credere hai miei occhi!” disse l’Uchiha
lentamente,
molto sconvolto,
“ora capisco perché Sakura-chan divorava tutto quel cibo! anch’io al posto suo probabilmente lo avrei fatto!” disse
continuando ad annuire Zetsu,
gli altri lo guardarono storto,
lui si voltò verso di loro e fece,
“che c’è?” molto confuso,
“ma se tu, passi tutto il tuo
tempo a trangugiare cibo, anche non commestibile, eri l’unico che voleva
mangiare le stesse cose che divorava Sakura-Chan!” disse Deidara guardandolo
stortissimo,
“Uffy! se ho sempre fame, mica è
colpa mia!” disse lui offeso andando a rannicchiarsi in un angolino mentre
faceva cerchi per terra,
“tzè! Ora cosa facciamo
Itachi-Sama, li teniamo tutti e quattro?” fece Hidan,
il moro ghignò sadicamente,
“si! quattro bambini gemelli, chi
può vantarsi di avere praticamente una squadra di futuri ninja ANBU come figli?
penso di essere l’unico a poterlo dire! gli allenerò tutti, diverranno forti e potenti ed io poi li
manderò contro Sasuke e tutti quelli del villaggio della foglia che verranno
sterminati senza pietà! sarà divertente, molto
divertente!” disse Itachi sorridendo beffardo,
“hai anche intenzione di averne di tuoi???”
chiese Kakuzu ghignando,
“Certo! in fin dei conti è giusto
che alleni anche qualcuno Sangue del mio Sangue, non ti pare?” disse voltandosi
dai bambini al tipo che aveva appena parlato,
“assolutamente!” dissero tutti annuendo,
tranne Zetsu che era ancora a fare
l’offeso,
“Bene! allora è deciso!” disse
lui,
andandosene verso casa,
“non rimani per vedere come stà
Sakura-chan?” chiese Deidara,
“non mi importa!” disse solamente
varcando la porta della sala d’attesa per incamminarsi verso l’uscita,
“che mostro! in
fin dei conti è sua moglie!” disse Sasori corrugando la fronte offeso del suo
comportamento,
“Capo, rimaniamo io e Sasori a far compagnia a Sakura-chan,
lei vada pure con gli altri!” disse Deidara,
“ok! andiamo!” disse il capo andandosene
seguito dagli altri.
Parte Seconda- *Sakura* (Le mie uniche ragioni di vita!)
Sakura era tornata a casa dopo una settimana di
convalescenza,
si trovava nel lettone a giocare con i
suoi piccini che ridevano,
avevano già quattro mesi,
ed erano sempre più belli.
In ordine di nascita gli aveva chiamati,
Seya
(si pronuncia Seia), il primo maschietto, dai capelli nerissimi e occhi chiari
color menta molto identico a Sasuke, anche se lei non
lo sapeva,
Sayo
(si pronuncia Saio), la prima femminuccia, dai capelli rosa pallido e gli occhi
incredibilmente neri identica a lei,
Sun
(si pronuncia San), secondo maschietto, identico al fratellino e infine Sue (si
pronuncia Siù), seconda bimba identica alla sorellina.
Sakura passava tutto il suo tempo con loro,
era affezionatissima ai piccoli,
gli adorava,
non poteva fare a meno di stargli sempre
accanto,
Itachi invece,
non si interessava più di tanto a loro,
non gli era importato nemmeno il nome da
dargli,
era sempre più interessato a lei e al
suo corpo,
o per meglio dire al figlio che
pretendeva di avere di nuovo.
infatti poi rimase di nuovo incinta,
di meno di due mesi, Itachi stranamente
era più affettuoso e protettivo,
a volte anche geloso,
sembrava che il bimbo che doveva nascere era
più importante dei suoi fratelli più grandi,
dopo aver pensato e ripensato alla cosa,
mentre fissava Seya che la scrutava coi
suoi grandi occhi verdi,
gli tornò in mente una persona.
Più passava il tempo e più cominciava a ricordare,
e quindi alla fine,
dopo che i più grandi compirono cinque
mesi,
riacquistata la memoria completamente,
mentre il marito,
o per meglio dire,
il fratello di suo marito,
era via per una missione e il resto del
gruppo era nel mondo dei sogni,
scappò coi piccoli verso il villaggio della
foglia...
Volevo dire subito che,
ho scelto
di mettere quattro gemelli perché mi servivano quattro figli per sasuke,
infatti sakura
e sasuke non si sarebbero incontrati in tempo per concepire un figlio poco
tempo dopo la nascita degli altri,
il motivo
di questo dettaglio è che poi loro faranno parte di una continuazione insieme
hai figli degli altri ninja,
amici dei
loro genitori.
i
capitoli già scritti sono 9 e ne ho ancora uno o due per terminare la storia!
Capitolo 4 *** Capitolo 4- Al villaggio della Foglia... ***
Capitolo 4- Al villaggio della Foglia
Capitolo 4- Al villaggio della
Foglia...
Prima parte -(l’arrivo e il primo
incontro)
Era notte,
Sakura coi piccoli addormentati in due ceste coperte,
avvolta in un lungo mantello nero,
era arrivata tranquillamente d’avanti al cancello del
villaggio della foglia,
aveva passato due giorni a viaggiare,
probabilmente la stavano già cercando,
quelli dell’Akatsuki.
Le guardie vedendo il copri-fronte del villaggio,
la fecero passare e uno di loro la portò dall’Hokage,
nel corridoio che conduceva dalla sennin,
Sakura cominciava ad avere dei ripensamenti,
aveva dei dubbi,
dei timori,
non sapeva come Tsunade-Sama avrebbe preso quella notizia,
la notizia che lei era viva,
che stava bene,
ma soprattutto,
quella che aspettava un figlio da Itachi Uchiha,
che ne aveva avuti ben quattro da Sasuke,
non sapeva come l’avrebbe presa lei,
ma soprattutto suo marito,
probabilmente l’aveva già dimenticata e si era risposato,
non pretendeva di certo di riaverlo,
in fin dei conti era colpa sua se era accaduto tutto quello,
ma la cosa la faceva star male,
ne soffriva.
Sapeva bene che Itachi non avrebbe rinunciato a riavere il
bambino che lei aspettava,
ci teneva,
avrebbe volentieri sacrificato i maggiori,
figli che non erano suoi,
per cui inutili,
se ne era andata sperando che al suo villaggio natale
l’avrebbero riaccolta con loro,
proteggendo i suoi piccoli,
gli importava solo quello,
avrebbe persino lasciato lì i bambini se la sennin le
avesse promesso che non gli sarebbe accaduto niente,
in seguito se ne sarebbe tornata da Itachi,
accettando di essere un suo oggetto,
ma almeno,
avrebbe protetto i suoi piccini da quel mostro.
Era arrivata,
dietro quella porta,
vi era lo studio di Tsunade-Sempai,
del quinto Hokage,
di una dei tre Sennin,
della sua ex-maestra,
ingoiò della saliva prima di bussare,
la guardia se ne andò dopo aver sentito un debole cenno
dell’Hokage ad entrare,
lei aprì la porta e sollevò nuovamente le ceste per
entrare,
chiuse dietro di se la porta.
Avanzò timorosa mentre la sennin la scrutava interrogativa,
posò le ceste delicatamente per togliersi il cappuccio,
la sennin perse un battito quando la vide,
quasi si commosse nel vederla,
si alzò e le si avvicinò per abbracciarla,
ora stavano piangendo insieme,
trattenendo dei gemiti di dolore,
dopo svariati minuti di lacrime e di parole sussurrate
nell’orecchio in modo disperato del tipo,
“Oh, sakura sei tornata... finalmente ti rivedo.. sei
viva... stai bene... pensavo fossi morta... oddio, stai bene... sei viva...
Sakura-Chan! ...” disse la sennin fermandosi ogni volta a causa dei singhiozzi,
“Sensei... sensei-Tsunade... sensei, finalmente sono
tornata... sensei, sono tornata... sono tornata, ha capito... Sensei!” disse
invece la ragazza disperata anche lei singhiozzando,
“Sakura, pensavamo tutti che tu fossi morta per colpa di
Itachi Uchiha, non immagini neanche quanto tutti, ma soprattutto Sasuke, abbiano
sofferto per quello!” disse la donna staccandosi cercando di ricomporsi mentre
si asciugava le lacrime,
“Sensei, non immagina neanche tutto quello che è accaduto
dopo che Itachi mi a portato via con lui, non lo può immaginare...” disse la
ragazza singhiozzando più forte mentre si asciugava sfregando fortemente gli
occhi dal nervosismo,
in quel momento in una delle due ceste si mosse qualcosa
all’interno e vi uscì dei singhiozzi tipici dei neonati quando si svegliano,
la sennin incuriosita si accucciò per scostare la
copertina,
prima però si voltò verso la donna dai capelli rosa in una
tacita domanda,
si accucciò anche l’altra e lo tolse leggermente al posto
della sensei,
la sennin strabuzzò gli occhi nel vedere due piccoli bimbi
che si stavano sfregando gli occhietti assonnati,
uno dai capelli nerissimi e l’altra dai capelli rosa
pallido,
“non posso crederci, ma questi sono...” cominciò a dire la
donna dalle due code bionde,
“... sono i figli miei e di Sasuke, sensei...” terminò la
frase Sakura scostando la copertina anche nell’altra cesta,
“... sono le mie quattro ragioni di vita ed è proprio per
loro che sono venuta qui!” terminò infine la ragazza dai capelli rosa,
“che vuoi dire?” chiese sorpresa la donna nel vedere il
bambino vivo e pieno di salute ma soprattutto vedendo il numero,
“ho paura che Itachi voglia ucciderli!” disse la donna
mentre accarezzava il bimbo che fino a poco prima piangeva,
“perché dovrebbe, ma soprattutto perche ti ha permesso di
farli nascere?” disse la donna confusa,
“lui vuole usare i bambini per mandarli contro Sasuke, ma
adesso non gli servono più perche, perche...” ma lì la ragazza si fermò
piangendo di nuovo disperatamente,
“perché sakura?” disse la donna toccando con le mani le sue
braccia,
“sono incinta, sensei, io aspetto un figlio da Itachi!”
disse piangendo più sfrenatamente,
“o mio Dio! è terribile, pensi che verrà qui per
riprenderti?” chiese la donna,
“è probabile! ma io, io non voglio tornare da lui!” disse
continuando a piangere,
“capisco sakura, rimarrai qui, sta tranquilla, metteremo la
squadra di Anbu in allerta intorno al villaggio, non ti accadrà niente, non
preoccuparti, sei al sicuro!” cercò di consolarla dandole coraggio la donna,
“sensei, non deve, non serve, non me lo merito!” disse
Sakura piangendo più tranquillamente,
“ma che dici, sei una ninja del villaggio della foglia, hai
l’obbligo di restare qui con i tuoi amici e la tua famiglia oltre che il dovere
di far crescere queste piccole creature al sicuro!” disse lei severa,
“ormai è Itachi la mia famiglia, lui ora è mio marito, io
aspetto un figlio da lui, lui verrà qui per il bambino, e ucciderà tutti, non
voglio, non è giusto!” disse lei disperata,
“è Sasuke tuo marito, Itachi non ha nessun diritto su di
te!” disse seria la donna guardandola,
“ormai Sasuke si sarà risposato e sarà felicemente padre, è
impossibile che torni com’era un tempo tra noi, ed è colpa mia, io accetto le
mie responsabilità, vorrei solo che i bambini crescano al sicuro, tutto qui!”
disse Sakura triste,
“lui non si è risposato, ne credo abbia avuto altri figli,
visto che se n’è andato molti mesi fa! lo ha fatto perché voleva vendicarti..”
disse la donna sorridendo debolmente,
“... ma devi stare tranquilla, manderò qualcuno per
riportarlo qua da te!” disse infine guardando la sua reazione,
“è meglio di no, allora!” disse la ragazza,
la sennin sgranò gli occhi confusa, “ma perche mai?” disse
solamente,
“nessuno mi può assicurare che Sasuke accetterà quattro
bambini nella sua vita, anche se suoi, e crescerà addirittura un figlio di suo
fratello come suo, è meglio di no, non voglio incontrarlo...” disse lei
abbassando il viso per non far vedere la sua grande tristezza, “... se non
fosse che Itachi vuole morti i miei figli, sarei rimasta con lui a crescere i
bambini, nonostante tutto!” disse infine seria,
“ok, Sakura! ma adesso vai a riposarti, domani ne
riparleremo con più calma!” disse la donna chiamando un uomo per farla
accompagnare, nella sua stanza provvisoria,
quando quell’uomo l’accompagnò d’avanti alla porta si
scambiarono un saluto e poi se ne andò, lei entrò e sistemò i bambini in delle
culle molto ampie per farli dormire più comodamente, andò a farsi un bagno per
rilassarsi e poi si andò a distendere nel letto accanto alle due culle per
riposare qualche ora.
Naruto risvegliatosi all’improvviso, “andrò subito a
chiamare Sasuke!” disse partendo subito,
fu fermato prontamente da Sakura,
“non farlo, ti prego Naruto-kun!” disse la ragazza dai
capelli rosa col viso oscurato,
“perché Sakura-chan, lui ha il diritto di saperlo!” disse
l’amico avvicinandosi a lei serio in volto, come la ragazza non lo aveva mai
visto,
“Naruto-kun!” esclamò Sakura sgranando gli
occhi confusa,
“è tuo marito Sakura, lui era il più disperato
quando a saputo di te, avrà almeno il diritto di vederti un’ultima
volta, in modo da sapere che stai bene, se fossi al suo posto mi basterebbe quello,
perché ti amerei molto e vorrei solo la tua felicità” disse addolcendo lo
sguardo mentre le guardava il viso con le lacrime che le solcavano le guance,
“ha ragione Naruto, Sakura, ha il diritto di vederti, anche
se sarà l’ultima volta! almeno, io lo farei... è tua
la scelta, ma saresti un mostro se non lo facessi!” disse l’amica dai capelli
biondi,
“io non credo che tra noi possa tornare tutto come un
tempo, adesso che avrò un figlio di Itachi, adesso che
sono sua moglie...” disse Sakura a bassa voce con la
testa china, “... adesso che ho avuto quattro figli da lui, lui non credo
potrebbe volerli, più di quattro figli, tra cui uno non suo, è folle solo
pensarlo, l’ho già detto alla sennin ieri notte, io non mi meriterei neanche di
stare qui” terminò infine la ragazza col viso cupo,
fino a quel momento i due amici l’avevano
ascoltata sconvolti, ma adesso...
“Sakura, davvero tu... ?” disse Ino abbassando lo sguardo,
“si, io avrò un figlio da Itachi, mio marito, mentre ne ho
già quattro, quattro gemelli, da Sasuke” disse lei voltando il viso per non
guardarli,
“oh-mio-dio! non
ci posso credere!” disse naruto con gli occhi strabuzzanti,
“ è successo perche...” Sakura cominciò a dire ai tre ciò
che le era accaduto dopo che era iniziata la battaglia fino a
quando aveva riacquistato la memoria,
...
“certo che te ne è successe di
tutti i colori!” disse Tsunade sconvolta,
“L’hokage ha ragione!” disse Ino anche lei sconvolta,
“Già, già!” disse Naruto annuendo,
“comunque questo non è un buon
motivo per non vedere Sasuke!” disse Naruto all’improvviso dopo un po’ di
minuti che trascorsero,
“io ho paura Naruto-kun, lui mi odierà se lo scopre!” disse
la rosa,
“ma come può odiarti, non è colpa tua e poi lui ti ama!”
disse il biondo,
“lui non mi amerà più, ormai, io l’ho tradito, anche se non
lo sapevo, anche se non sapevo che era lui mio marito, io non posso,
rivederlo!” disse la rosa singhiozzando,
“non forzarla Naruto! ora non se
la sente, aspettiamo!” disse Ino severa,
“ma uffy! Sakura-chan, non è
giusto!” disse lui in modo infantile,
“scusate! ma non me la sento! se poi sarò costretta ad andarmene lo stesso, è inutile!”
disse tristemente voltando il viso mentre lo abbassava,
“ma tanto TU non te ne andrai!...”
disse arrabbiato Naruto, “se no lo vado a chiamare
subito!” disse alla fine,
“no ti prego, non farlo!” disse subito voltandosi verso
Naruto,
“per il momento, Sakura-chan, per qualche giorno!” disse
lui minaccioso,
“d’accordo, naruto-kun, hai vinto tu!” disse la rosa
abbattuta,
“allora, tra una settimana, Naruto, andrai al villaggio del
suono con un gruppo che sceglierai tu, intanto perché non fate fare un giretto
a Sakura dopo che lei si sarà preparata i bambini?” chiese sorridendo la sennin
alla fine,
“SIIIIIIIIIIIIII!” gridò euforico Naruto,
“Sakura-chan, se non ti dispiace ti possiamo accompagnare a
casa, vorrei vedere i piccoli, poi andiamo e ti facciamo vedere come sono
cresciuti i nostri e i nuovi arrivati” disse euforica Ino,
“ok!” disse sorridendo Sakura,
...
Sakura passò una bellissima giornata,
incontrò nuovamente i suoi amici e i loro
bambini ormai più grandi,
i nuovi arrivati,
i compagni che non vedeva da
tantissimo,
la sua casa e Jiraiya-Sempai...
Ino e Shikamaru,
oltre ad aver avuto due gemellini di nome
Ika e Shino ebbero in seguito una bimba di nome Inaru e stavano per avere
un’altra figlia che avrebbero chiamato Shinoru,
i maschietti assomigliavano tantissimo
a Shikamaru,
mentre la femmina era identica alla madre.
Naruto e Hinata,
ebbero un bambino e una bambina gemelli,
il maschietto si chiamava Nikke mentre
la femmina Lisanne,
il bimbo aveva dei lucenti e
scompigliati capelli scuri,
sul nero corvino e due occhi identici al
papà,
la bimba dei lisci e chiarissimi
capelli biondi e due occhietti azzurro chiaro quasi trasparenti.
Tenten e Neji,
oltre ad avere una bimba di nome Neiling
identica alla madre ebbero in seguito un maschietto identico al padre di nome
Teji.
Temari e Lee,
ebbero un figlio di nome Kees identico al
padre ed erano anche in attesa di due gemelli che avrebbero chiamato Tristan e
Lyra sperando che questa volta i gemellini avrebbero preso l’aspetto fisico dalla
madre,
o almeno era quello che sperava
Temari.
Oltre a queste belle scoperte Sakura potè passare una
stupenda settimana coi suoi figli in totale relax,
ma purtroppo per lei arrivò il giorno
in cui Naruto partì con Shikamaru,
Neji,
Lee e Kiba per il villaggio del suono dove risiedeva suo
marito.
Capitolo 6 *** Capitolo 6- Al villaggio del Suono... ***
Capitolo 6- Al villaggio del Suono
Capitolo 6-Al villaggio del
Suono...
Terza parte -(Sakura-chan!)
Dopo essere partiti senza problemi,
quando arrivarono al villaggio furono subito fermati dalle
guardie di Orochimaru che li portarono al cospetto del sennin dalla lingua
chilometrica.
“Quale bella sorpresa, che cosa ci fanno qui cinque ninja
di Konoha???” chiese ghignando Orochimaru,
“Siamo qui per Sasuke Uchiha, dobbiamo parlargli!” disse
Naruto seriamente,
“Kabuto, và a chiamare Sasuke immediatamente!” ordinò il
sennin,
“subito!” fece Kabuto con rispetto assoluto,
Kabuto svanì e dopo pochi minuti che Orochimaru
chiacchierava con i cinque ninja,
Sasuke arrivò...
“mi a fatto chiamare Orochiamaru-Sama” chiese il Ninja
dallo sguardo di ghiaccio mentre si avvicinò al sennin senza accorgersi dei
cinque ninja incappucciati,
“questi cinque ninja sono venuti a parlare con te Sasuke,
sono di Konoha” disse ghignando Orochimaru,
“che cosa? sono di Konoha?” chiese stupefatto il ninja dai
capelli e gli occhi come la notte,
“si, è così!” disse Orochimaru con sempre quel sorrisetto
maligno,
“che cosa volete?” chiese hai cinque ninja in malo modo,
“Ehi, un po’ di rispetto! siamo comunque i tuoi ex compagni
anche se adesso sei uno di loro, sai!” disse Naruto offeso togliendosi il
cappuccio,
gli altri fecero lo stesso,
il moro era rimasto stupito,
non si aspettava di rincontrare così presto l’amico,
ne tanto meno che lui sarebbe venuto a cercarlo,
“che ci fai qui Naruto???” chiese confuso il moro,
“vorrei parlarne con te in privato” disse il biondo
girandosi dalla parte di Orochimaru e i suoi scagnozzi,
“ok!...” disse hai suoi compagni, “... se volete scusarmi
sensei!” disse al sennin il quale fece un cenno con la testa in segno di
assenso,
si voltò verso i suoi ex compagni e iniziò a fargli strada
verso la sua stanza,
in modo che nessuno potesse ascoltare,
“allora?” chiese Sasuke appena aveva chiusa la porta dietro
di loro,
“qual è la cosa che ti renderebbe più felice in questo
momento???” disse euforico il biondo,
“vedere morto mio fratello in agonia, dopo averlo torturato
anni e anni, è ovvio!” disse impassibile il moro,
“beh, tecnicamente ti capisco...” disse grattandosi la
testa il biondo, “un’altra cosa?” chiese di nuovo Naruto con gli occhi che gli
brillavano,
“questo è tutto ciò che mi preme, ora mi vuoi dire perché
sei qui?” disse irritato Sasuke,
“Naruto falla finita, andiamocene, tanto a lui ormai non
gli importa più niente, come pensavo aveva ragione Sakura-chan” disse Lee
facendo dietro front,
“Hai detto Sakura?” chiese Sasuke scattando a quel nome,
“Si, Sakura-chan è tornata una settimana fà, eravamo venuti
qui per dirtelo, ma tanto a te non interessa, giusto? forza allora! Dai Naruto
andiamo!” disse Kiba,
“Sakura è tornata? come sarebbe? cos’è questa storia???
Naruto parla!” disse impaziente Sasuke,
“si è tornata, ma non sai quanto c’ho bisticciato per avere
il consenso di venire qui e adesso tu mi dici che l’unica cosa che ti preme è
tuo fratello, Sakura-chan aveva ragione, dovevo sul serio darle retta!” disse
offeso Naruto con la sua tipica espressione poco intelligente,
“lei non voleva che tu mi avvertissi?” chiese deluso il
moro,
“si, diceva che tanto non ti sarebbe importato e che tanto
non sarebbe rimasta molto, ma tanto Sakura ci rimane a Konoha perché piuttosto
ce la lego!” disse battagliero il biondo,
“come sarebbe? come può pensare una cosa del genere? come è
potuta tornare a Konoha solo ora? possibile che sia così dannatamente
irresponsabile?!?!” disse incavolato Sasuke,
“cavolo! come poteva quella ragazza sapere anche quello???”
chiese Kiba a Neji,
“erano sposati, lo conosceva, forse è per quello” disse
serio Neji,
“erano? siamo! noi siamo ancora sposati! e poi di che state
parlando???” fece il moro incavolato nero,
“diceva anche che ti saresti arrabbiato, aveva ragione!”
disse Shika svogliatamente,
“mi sembra ovvio che mi arrabbio dopo tutto quello che mi
ha fatto passare!” disse il ninja con lo sharingan,
“e a lei non ci pensi? Sakura per tutto questo tempo ne ha
passate di tutti i colori! ma tanto a te non importa, no?” disse arrabbiato
Naruto con lo sguardo oscurato,
“certo che mi importa, mi importa lei più di ogni altra
cosa, io, a lei, ci penso da quando se n’è andata!” disse arrabbiato Sasuke,
“eppure non mi sembra, noi ce ne andiamo, tanto non serve
che rimaniamo, non sei di certo degno di rivederla, lei purtroppo aveva ragione
su tutto!” disse voltandosi il biondo deluso, seguito poi dagli altri,
“Aspetta! cosa stai dicendo? Sakura è mia moglie! ho il
diritto di rivederla!” disse lui più disperato di prima,
“tanto non rimarresti, o comunque, lei non rimarrebbe, con
te!” disse infine Naruto,
i ragazzi se ne andarono, lasciando Sasuke immobile con gli
occhi spalancati,
erano passati mesi dal giorno in cui si era convinto che
lei non sarebbe più tornata,
adesso,
tutto quello era crollato,
e lui,
non sapeva davvero che fare,
non se la sentiva di andare al villaggio della foglia per
rivederla,
non sapeva il motivo,
era ancora troppo convinto che lei era morta,
e poi,
le parole di Naruto lo avevano davvero scosso,
lei non sarebbe rimasta con lui?
perche mai?
Sakura-chan, perche mai non vuoi più stare con me?
Capitolo 7 *** Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza... ***
Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza
Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza...
Parte finale dei capitoli 4, 5 & 6-*Sakura* (ciò che mi aspettavo!)
Dopo essere tornati e aver detto a Tsunade quello che era
accaduto,
Naruto decise di andare a parlare con Sakura,
quando arrivò alla porta tremava,
si sentiva uno stupido,
in fin dei conti lei glielo aveva detto,
lui però credeva nei sentimenti dell’amico,
non pensando minimamente che la sua reazione,
il voler unirsi a Orochimaru,
era solo per lui,
per Itachi,
che il suo dolore era solo una scusa,
una ragione,
un motivo,
una qualunque cosa che lo avrebbe indotto ancora di più a
voler morto il fratello,
una scusa per soffrire ancora,
non tanto per il fedele amore che provava per la sua sposa,
no,
solo per vendetta,
si era davvero illuso,
era ancora un’ingenuo...
Sakura d’altro canto quando lo vide capì,
anche se lei ne era già sicura,
a Sasuke importava solo uccidere Itachi,
lei era sempre stata messa in secondo piano,
da una parte lo poteva capire,
dall’altra invece poteva solo rassegnarsi,
non sarebbe riuscita comunque ad odiarlo,
lo amava troppo,
per lei Sasuke equivaleva a tutto,
all’amore,
al dolore,
alla tristezza,
alla speranza,
alla comprensione,
alla felicità...
a tutto,
ma lui,
lui non provava lo stesso,
come era sempre stato,
sempre...
“Sakura-chan, mi spiace...” disse abbattuto il biondo,
“... non te lo meritavi!” disse infine voltando il viso per
non guardarla,
mentre senza accorgersene piangeva,
“non è colpa tua, me lo aspettavo, è sempre stato più
interessato a suo fratello che a tutto il resto, grazie comunque Naruto,
comunque sappi che ho deciso di rimanere, almeno finchè Itachi non verrà qui!”
disse lei mentre gli lacrimavano gli occhi mentre mostrava un sorriso stentato,
“Davvero? ma è fantastico!” disse lui tutto contento
iniziando a saltellare,
la ragazza sorrise ancora di più,
poi andò dai bambini e abbracciò Seya per farsi coraggio con
Naruto vicino che sorrideva agl’altri tre che contraccambiavano.
...
Nel periodo successivo all’incontro con Sasuke da parte di
Naruto e i suoi compagni,
alla rivelazione e alla continuazione della propria vita a
Konoha,
Capitolo 8 *** Capitolo 8- Presentazioni a più non posso! ***
Capitolo 8- Presentazioni a più non posso
Capitolo 8- Presentazioni a più non posso!
Parte Prima – I piccoli e numerosi Uchiha...
Erano passati circa cinque anni da quando
Naruto era andato da Sasuke,
Sakura aveva avuto i figli di Itachi,
un maschio e una femmina,
li aveva chiamati Ikkehi e Izayoi,
erano due gemellini molto diversi,
il maschietto aveva dei folti e
scompigliati capelli rossastri,
tendente al color lampone,
molto luminosi e morbidi,
due occhi nerissimi e i segni tipici di
Itachi sotto gli occhi,
la bimba aveva invece i capelli lisci e
neri,
della stessa tonalità di Itachi,
un colore più spento di quello di
Sasuke,
e due occhi verde vivace identici a
quelli di Sakura,
quelli più grandi invece,
erano cresciuti e ormai si erano fatti
grandi,
avevano infatti cinque anni,
Seya, era diventato molto amico di Nikke,
il figlio di Naruto,
e l’unica cosa di cui andavano entrambi
d’accordo e per la quale non litigavano mai,
era il ramen,
infatti,
ne avevano una grande passione
entrambi,
probabilmente dovuta a Naruto,
che gli faceva da sensei insieme agli
altri padri,
ma che con lui c’era un rapporto
speciale,
più cresceva e più assomigliava a
Sasuke,
tranne naturalmente per gli occhi che
sembravano due gemme color menta,
aveva già un centinaio di Fans sparse per
i villaggi,
infatti bastava un’occhiata per innamorarsi di
lui,
peccato che aveva anche preso parte del bel
caratterino del padre,
Seya era un tipo serio e impassibile,
non gli piaceva svagarsi e giocare con i
suoi coetanei,
amava solo allenarsi,
l’unico che riusciva un po’ a
coinvolgerlo era Nikke,
il quale,
poi divenne,
nonostante le litigate quotidiane,
il suo migliore amico,
fin da piccolino era sempre stato più
sveglio e intelligente dei suoi compagni e quando si analizzò il suo Q.I. si
scoprì essere, a stento calcolabile,
infatti la sua mente era molto rapida nel
calcolare qualunque cosa,
nemmeno il tempo di formulargli una
qualunque domanda di poche parole,
che lui aveva già formulato un centinaio
di risposte adatte,
aveva una grande dote nella velocità anche
solo dei movimenti e nella precisione assoluta,
non aveva mai dovuto utilizzare lo
sharingan perche la sua mente aveva il dono di poter,
non solo,
muovere ogetti e cose simili a suo piacere
con l’aiuto del chakra,
ma poteva addirittura,
controllare la mente degl’altri senza la minima
fatica,
probabilmente a causa del suo cervello super
sviluppato,
era infatti già idoneo a poter diventare
genin,
anche se lui aveva deciso di aspettare i
fratelli nonostante le grandi doti e abilità di cui già disponeva.
La cosa più strana di lui però,
era uno strano simbolo sulla nuca di
color nero che assomigliava al simbolo dello Yang.
---
Sayo era una dominatrice,
era la classica bambina che riusciva a
comandare chiunque,
anche di età molto più superiore alla sua,
con le mani,
anzi,
coi cazzotti,
infatti era fortissima,
aveva la grande abilità già da piccolina
di poter sollevare qualunque cosa anche con una sola mano,
aveva però dei difetti,
a differenza di suo fratello Seya,
era molto impulsiva e spessissimo agiva
prima ancora di ragionare,
finendo poi per sbagliare prove molto più
semplici di quanto non avesse già affrontato,
era bella come la madre e molte volte,
se non si conosceva bene,
vedendo il suo visetto angelico,
la si sottovalutava e si finiva per
prenderle parecchie.
Portava un simbolo sulla nuca a forma di Yin di colore
bianco.
---
Sun,
era come la sorella gemella Sayo,
era impulsivo e voleva eccellere in
tutto per farsi vedere invincibile,
peccato che suo fratello Seya,
senza mai essersi impegnato in niente,
lo superava sempre,
provava un forte orgoglio e una stima
assoluta nei confronti del gemello,
che poi si dissolse lentamente ogni
volta che il fratello mostrava il suo caratteraccio con gli altri, mentre con Nikke
sembrava un’altra persona.
Anche lui come gli altri fratelli porta un
simbolo, solo che quest’ultimo rappresenta il sole in stile tribale nero.
---
Sue,
la sorellina considerata indifesa,
è la timida del gruppetto,
è sempre a farsi scudo coi fratelli,
non gli piace infatti la violenza ne la
lotta,
proprio come Seya,
ha il talento di aver una perfezione e
una grande precisione nei movimenti che non è da tutti,
anche lei ha un Q.I. superiore ai suoi
compagni nonostante non sia allo stesso livello di quello di suo fratello Seya,
Sue è molto simile di carattere a Seya,
perche nonostante non voglia farlo notare,
Seya è un bambino molto timido e insicuro.
Porta il simbolo della luna sulla nuca in stile tribale
bianco.
---
Ikkehi è freddo e impassibile,
odia mostrarsi e non gli piace essere al
centro dell’attenzione,
sta sempre da solo o condivide pochi
minuti in compagnia dell’unica persona che stima e rispetta,
ovvero Seya,
ha l’abilità di manipolare l’energia
solare a suo piacere,
non bisogna infastidirlo perché può
rivelarsi pericoloso.
---
Izayoi è una bimba dolce e solare,
sempre sorridente e aperta con tutti,
adora suo fratello Seya in modo quasi
simile all’amore platonico,
è una delle poche femmine che può
vantarsi un minimo di attenzione da parte di Seya oltre Sue e Lisanne che viene
soprannominata da quest’ultimo ‘Line’.
Parte Seconda – I gemellini Uzumaki...
Anche i figli di Naruto erano cresciuti,
Nikke,
era diventato amico di Seya,
anche se litigavano sempre in modo quasi
sempre passivo,
lo adorava,
adorava parlare con lui,
adorava allenarsi con lui,
gli piacevano i suoi complimenti
nascosti dalla solita presa in giro,
gli piaceva passare il suo tempo con lui
a parlare di ramen o a mangiarlo,
tutti dicevano che Seya era un bambino
oscuro e solitario e nessuno,
e questo valeva solo per i maschi,
lo sopportava,
lo consideravano solo un genietto che
si dava tante arie ed era antipatico,
dicevano che era cattivo e di stargli
lontano,
ma lui era sicuro che non era così,
neppure il primo giorno che lo vide,
lo pensò,
aveva visto nei suoi occhi tanto dolore e
tristezza,
da poter riempire l’oceano,
sentiva che c’era qualcosa che lo turbava,
che gli attanagliava l’anima,
gli era sempre stato vicino per quello,
anche se lui lo aveva sempre cacciato via
in malo modo,
e alla fine,
era diventato il suo amico più fidato,
sapeva che gli voleva bene.
Nikke aveva un caratterino solare e sbarazzino,
identico al padre,
lo animava lo stesso spirito,
oltre a quello della volpe a nove code che
era sigillato anche in lui e sua sorella,
niente lo spaventava e a causa del demone
anche lui era molto emarginato dai suoi compagni,
naturalmente i ragazzi che gli stavano alla larga
non erano i figli degli amici del padre e della madre,
come valeva anche per Seya,
erano i classici ignoranti e invidiosi,
cresciuti così dai genitori,
ignoranti e o invidiosi,
almeno così gli dicevano mamma e papà.
---
Lisanne era identica alla madre,
timida,
perennemente imbarazzata,
dolce,
innocente e via dicendo,
l’amicizia con Inaru e Sayo le dava più
coraggio visto che entrambe le ragazza avevano un carattere dominante,
cominciò a diventare più popolare quando Seya
cominciò a chiamarla Line, un suo personalissimo soprannome,
e da quel giorno,
persino gli stessi genitori,
hanno cominciato a chiamarla così.
Parte Terza – Le piccole pesti Nara...
Ika e Shino,
sono più grandi di Seya e dei suoi amici
di un’anno,
infatti hanno sei anni,
sono considerati delle piaghe da tutti,
sono pestiferi e combinano solo scherzi,
sono praticamente la coppia sputata di
Shikamaru,
al quale non obbediscono MAI,
si fanno controllare di più dalla madre
perché gli incute un certo timore,
sono bambini molto svegli e testardi,
perché,
come disse un giorno Kakashi a Shika,
riferito hai suoi figli,
“ci vuole un gran cervello per pensare a degli scherzi
simili, ma ci vuole anche una grande furbizia per non
farsi beccare!”,
purtroppo il padre dei gemelli non la pensava
nello stesso modo e per cui quel giorno li punì per lo scherzetto,
ma i bambini non si fecero per niente
scoraggiare e prendendo le parole di Kakashi come un complimento,
continuarono anche peggio di prima.
l’unica diversità che si può notare dei
gemelli è che,
Ika è molto pigro mentre Shino è
un tipo volenteroso.
---
Inaru è una bimba forte ed energica,
ha sia l’aspetto che il carattere della
madre,
ha l’età di Seya ed è una delle sue
fans più sfegatate,
anche se lui non si è mai accorto di lei
nonostante l’insistenza e la intraprendenza nel cercare di farsi notare,
è la migliore amica di Lisanne e
vedendo il suo carattere così timido cerca ripetutamente di darle coraggio,
l’amicizia tra le due finirà
bruscamente,
dopo l’interesse non particolare di Seya
verso Lisanne,
riferito al soprannome,
da quel giorno le due bambine divennero
rivali,
e,
pur avendo un carattere pacifista,
Lisanne ogni volta che vede l’amica dai capelli biondi mostra un carattere totalmente diverso,
Inaru è una delle bambine più popolari di tutta l’accademia,
seconda solo a Sayo.
---
Shinoru,
l’ultima femmina dei coniugi Nara,
ha l’età di quattro anni,
è anche lei identica alla madre ma ha,
i capelli e gli occhi leggermente più
scuri,
ha un carattere forte ma dolce,
è la migliore amica di Izayoi.
Parte Quarta- Gli Hyuga pieni di se...
Neiling,
la figlia di Neji,
ha sei anni,
è identica alla madre ma i suoi occhi
sono della tonalità del padre,
ha un carattere forte e impassibile,
può risultare alle volte antipatica,
ma è solo un suo modo di proteggersi
dal mondo,
il padre infatti gli ha sempre
insegnato di non mostrarsi mai deboli di fronte a nessuno,
ha un forte affetto per Neji che
nonostante non sia dei più affettuosi è sempre stato un padre fantastico e
comprensivo,
ha la passione per le armi,
probabilmente tramandata dalla madre,
e nonostante sia molto brava col Byakugan,
preferisce allenarsi ad utilizzare le armi.
---
Teji è identico al padre,
ha cinque anni e ha un carattere
abbastanza socievole,
è sempre sorridente e gli piace stare
in compagnia,
alla volte però,
mostra un tocco di vanità,
è bravissimo ad utilizzare il Byakugan
e il padre ne è molto orgoglioso.
Parte Quinta – Un’ ottimo incrocio tra stile Del
Deserto e stile Gai...
Kees è identico ha suo padre sia come aspetto e carattere che come qualità,
infatti,
è molto bravo con le arti marziali ma
totalmente negato per tutto il resto,
ha sei anni e mezzo,
nonostante i suoi difetti nell’aspetto e nelle
doti ninja,
però,
non invidia ne disprezza i suoi
fratelli,
semplicemente,
gli vuole bene.
---
Tristan e Lyra hanno quattro anni,
sono identici alla madre,
sono portati per ogni cosa tranne che per
le arti marziali,
sono belli e popolari e vanno
perfettamente d’accordo tra loro e con il fratello maggiore che nonostante la
sua inettitudine nei Jutsu lo ammirano e lo spalleggiano sempre.
Capitolo 10 *** Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà... ***
Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà
Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita
vissuta a metà...
Parte Prima -*Naruto* (è giunto il momento!)
Quel
giorno,
un giorno lugubre e malinconico,
pioveva a dirotto,
le strade erano deserte,
tutti erano nelle proprie case,
tutti tranne lui,
lui e pochi ninja intenti nel loro
lavoro...
Naruto infatti si trovava al palazzo dell’Hokage,
dietro la sua personalissima scrivania,
nel suo personalissimo studio,
proprio accanto a quello della Sennin...
Pensava
tra se e se,
sul destino avverso e l’ingiustizia
della vita,
erano un gruppo,
il gruppo sette,
uno dei più uniti tra tutti gli altri,
si volevano bene,
erano una famiglia,
la sua famiglia,
Sasuke era come
un fratello,
Sakura era la sua
migliore amica,
lui per loro avrebbe fatto tutto,
ma allora perché?
perche era accaduto tutto quello?
non era affatto giusto...
Mentre
il biondino rifletteva incantato,
tra i propri pensieri molesti,
che si insinuavano nella sua mente senza
riuscire a reagire,
un uomo bussò chiaramente agitato...
“avanti”
disse riscuotendosi dal torpore,
“Uzumaki-sama,
una delle squadre ANBU riferisce che
ninja nemici del suono,
si stanno dirigendo qui a gran
velocità,
mentre un’altra è stata attaccata
dall’akatsuki,
anch’essa diretta qui!!!” riferì il jounin
che aveva bussato,
visibilmente agitato e in panico,
“dannazione!
avverti subito l’hokage,
io intanto faccio preparare le squadre
ANBU e metto in allerta il villaggio!” disse autoritario Naruto, anch’esso
agitato,
“subito!”
rispose per poi sparire in una nuvola di fumo.
...
Naruto
correva il più velocemente possibile verso casa,
le sirene d’allarme rimbombavano per
l’intero villaggio,
i passi del ragazzo echeggiavano a
causa della strada bagnata,
assieme a molti altri,
gente che scappava verso il rifugio terrorizzata,
non fece caso alle persone,
era troppo agitato,
agitato e preoccupato per la moglie e i
figli,
e questo non faceva che peggiorare la
situazione,
continuava a domandarsi la ragione del perché
il suono li attaccasse proprio ora,
era palese il motivo che spingesse
l’Akatsuki,
ma perché anche il suono? e perché adesso?
Arrivò
a casa e trovò la mogli che stava preparando i figli
per andare,
purtroppo non poteva permettersi di
accompagnarli perché era necessaria la sua presenza,
così,
salutò dolcemente i figli con un bacio e un
abbraccio affettuoso,
baciò la moglie con amore,
promettendole che si sarebbero rivisti,
e se ne andò...
Parte Seconda -*Sasuke e Itachi* (Sakura non ti
appartiene!)
Erano in marcia verso il villaggio della foglia,
entrambi con un obiettivo ben preciso,
entrambi con scopi ben diversi,
Itachi per portarsi via la moglie e i bambini,
Sasuke per tornare dalla moglie...
Itachi a capo dell’intera akatsuki,
avanzava sicuro verso la meta,
non gli interessava essere silenzioso,
tanto non c’era nessuno che avrebbe potuto
ostacolarlo,
invece,
non potendo immaginare,
che l’intero gruppo di Orochimaru lo
stava seguendo,
Sasuke stava correndo il più silenziosamente possibile,
cercando di fare meno rumore possibile,
per non farsi seguire.
...
Arrivarono a tempo,
d’avanti al cancello del villaggio,
i loro sguardi si incrociarono,
rimasero a fissarsi,
Itachi ghignava in un modo sadico e terrificante,
Sasuke era livido di rabbia,
intanto che i fratelli si scambiavano
sguardi d’ira,
rancore e odio,
il gruppo del suono era arrivato,
e insieme al resto dell’Akatsuki,
stava saccheggiando il villaggio della
foglia...
“che cosa ci fai qua?” chiese
all’improvviso Sasuke ad Itachi,
“Ciò che fai tu! Sono qui per mia moglie”
gli rispose serio e impassibile,
“tua moglie? da quando sei
sposato?” chiese sorpreso il più giovane,
“... da quando ho incontrato un bel fiore di ciliegio...
circa cinque anni fa, mi sembra” rispose con un ghigno molto
più sadico l’altro,
“fio-fiore di ciliegio? Sakura???
cosa le hai fatto?” domandò Sasuke preoccupato e arrabbiato,
“AhaHAhaAHhahAHAhAHAhah” cominciò a ridere il più adulto,
dopo la domanda del fratellino,
“cos’hai tanto da ridere??” gli
chiese Sasuke tra i denti, furente,
“Davvero i tuoi amici non ti hanno detto niente su cosa è
accaduto a Sakura??? mi sembra strano...” gli rispose tranquillamente l’altro,
“non hai nessun diritto di chiamarla per nome! non ti ci devi nemmeno avvicinare a lei, è mia moglie!”
controbattéil fratello minore,
“No Sasuke! No...” iniziò Itachi visibilmente arrabbiato, “... ho tutto il
diritto che voglio di chiamare Sakura, ovvero MIA moglie, per nome! ti sei dimenticato di averla abbandonata... non ti sei mai
interessato a lei, nemmeno quando hai saputo che era viva... lei ora è mia, e
me la riprenderò come è giusto che sia! non è più un
tuo diritto, LEI.” finì furente, perdendo il suo
decantato autocontrollo e impassibilità,
“Cosa? lei
è tua moglie? Sakura non ti avrebbe mai sposato? Non mi avrebbe mai lasciato
per te, MAI! Voglio che tu mi dica cosa le hai fatto,
SUBITO!” disse imbestialito usando un tono fin troppo autoritario,
“cosa le ho fatto? io niente, ho solo approfittato della situazione, tutto
qui!" disse il membro dell’akatsuki tornando lucido e tranquillo,
“approfittato di cosa?” domandò Sasuke col volto basso e
oscurato, dalla rabbia che continuava a crescere,
“... del fatto che fosse stata ferita alla testa, e che
avesse perso la memoria di conseguenza.”gli rispose serio,
“perso la memoria? solo questo?”
chiese il moretto speranzoso,
“vuoi sapere se aveva perso anche vostro figlio oltre la
memoria? vero? non hai nemmeno il coraggio di
chiedermelo con una domanda diretta ed esplicita, sei davvero uno stupido
vegetale, Sasuke, solo un vegetale che ha passato la vita a vegetare!” gli
rispose girandosi e iniziando ad allontanarsi dal ragazzo infuriato dietro di
lui,
“che fine ha fatto nostro figlio??rispondi Itachi?” chiese al fratello improvvisamente,
“figlio? io direi figli più che
altro... saranno qui con la madre... davvero carini, carini e fastidiosi... è
colpa loro se Sakura se né andata, aveva capito che gli avrei usati per
ucciderti, se né tornata qui dopo aver riacquistato la memoria, ma ormai era
già incinta di mio figlio... non vedo l’ora di vederlo!” finì il maggiore
ghignando,
“figli? quanti?” chiese
pietrificato il minore,
“quattro gemelli, due maschi e due
femmine!” gli rispose semplicemente,
“non-non ci credo” disse Sasuke impallidito, con occhi
sbarrati, fissi in un punto impreciso, accucciandosi per terra, non riuscendo si più a reggere coi propri piedi,
“eppure è la verità, li ho visti di persona e gli ho anche
cresciuti fino a cinque anni fà” disse osservando la
reazione del fratellino visibilmente sconvolto,
per un pò tutto tacque tra loro,
si limitavano ad osservarsi e a
lanciarsi sguardi d’ira,
poi Sasukepensò che fosse arrivato il momento,
il momento di finire questa storia una
volta per tutte,
sarebbe finita dove era iniziata,
il giorno che la SUA famiglia fu
uccisa,
si alzò lentamente,
sotto lo sguardo attento di Itachi che non
battè ciglio,
iniziò a camminare,
con passo lento e pacato,
come se avesse tutto il tempo del mondo,
Itachi lo seguiva,
distante,
distante in tutto e da tutto,
come se niente di ciò gli importasse,
come se ciò che si apprestava a fare,
non fosse niente di importante,
come se la persona d’avanti a lui,
non fosse importante,
sapeva cosa sarebbe accaduto dopo,
uno scontro,
lo scontro finale,
tra loro,
sapeva che sarebbe accaduto,
prima o poi,
ciò che Sasuke bramava di più,
ciò che lo aveva spinto a tutto quello
che nella vita aveva fatto,
uccidere,
per essere più forte,
aveva anche abbandonato la sua famiglia,
il suo villaggio,
LEI,
tutto pur di ucciderlo una volta per
tutte...
Avevano da poco sorpassato il cancello di casa,
dove prima,
vi abitava l’intero clan Uchiha,
un’intera distesa di case diroccate,
semplicemente abbandonate da tempo,
continuarono a camminare fino ad arrivare
d’avanti a casa loro...
Senza preavviso Sasuke partì all’attacco,
combatterono probabilmente per ore,
erano allo stesso livello,
finalmente,
purtroppo però,
il maggiore dei due Uchiha,
utilizzò il suo Sharingan speciale,
il Mangekyou Sharingan,
in questo modo,
riuscì a trafiggerlo all’addome,
lo lasciò lì,
morente,
con queste parole a tormentarlo...
“Scusa tanto se non aspetto che muori
come il debole, patetico, stupido ometto che sei... ma
sai, Sakura mi aspetta... e poi così potrò rivederei ‘tuoi’ marmocchi e il mio bambino...
comunque se ti può consolare, te la saluterò... ” dicendo questo d’avanti al
viso del fratellino, con un ghigno di soddisfazione incommensurabile, se ne andò
a cercare il suo caro tesoruccio...
Parte Terza -*Sakura* (Non lasciarmi ti prego!)
Sakura era appena uscita dall’accademia,
aveva lasciato i bambini al sicuro con
Tsunade,
era tranquilla,
molte altre madri avevano fatto lo stesso,
soprattutto le Kunoichi,
tra loro vi erano,
Hinata,
Ino,
Tenten,
Temari e Anko,
li avevano lasciati all’accademia,
dove un gruppo speciale di ANBU,
capeggiato da Tsunade e Jiraija,
scortava i piccoli al sicuro,
in una specie di condotto abbastanza
buoi,
con poche candele ad illuminare,
per poi giungere in una stanza simile ad
un magazzino,
molti bambini erano spaventati e piangevano,
altri nonostante la paura,
cercavano di calmare e rasserenare chi invece dimostrava di
essere spaventato a morte,
altri non capivano,
altri ancora fingevano,
o erano troppo orgogliosi per ammettere il terrore che
provavano,
infine c’era un solo bimbo che,
elaborando un piano,
cercava il modo di scappare,
per uscire e vedere cosa accadeva,
perché temeva per la madre...
Sakura vedendo il Suono e l’Akatsuki,
capì che dovevano essere lì anche loro,
sapeva dove trovarli,
si diresse quindi verso il quartiere
dove prima vivevano gli appartenenti al clan Uchiha,
arrivò che tutto era già terminato,
tracce di un furioso scontro erano visibili
e quasi palpabili,
avanzò e vide lontano il corpo di qualcuno,
continuò ad avanzare aumentando la velocità,
senza nemmeno accorgersi del terrore che
aumentava ad ogni passo,
si ritrovò a correre senza nemmeno
accorgersene,
a pochi passi l’incertezza si
trasformò in temuta ovvietà,
Sasuke non era ancora pronto a combattere contro il
fratello,
e forse, non lo sarebbe mai stato...
“Sasuke!” cominciò a chiamarlo mentre
calde lacrime le rigavano il viso, spostando la sua testa sulle sue ginocchia,
“S-Sakura? Cosa ci fai qui?
Dovresti essere al sicuro coi bambini” disse il moro
all’improvviso, che con molta difficoltà parlò,
“Tu sai” cominciò sorpresa la giovane, mentre piangeva più
forte e più disperatamente,
“so dei figli che hai avuto da me, e quello che hai avuto da Itachi, mi dispiace Sakura, è colpa mia!” disse
tristemente cercando di allungare il braccio per sfiorarle il viso,
“non dire stupidaggini, la colpa è mia, avrei dovuto...
avrei dovuto dirtelo” disse singhiozzando,
“l’importante è che adesso s’ho! sono felice di morire così, sapendo di loro, tra le tue
braccia” disse questa frase sorridendo come mai aveva fatto nella sua intera
vita, tossi sangue e tornò a guardarla mentre lei non riusciva a trattenere, ne
le lacrime, ne i singhiozzi,
“ero sicura che tu non avresti accettato quei bambini,
pensavo che per te fosse troppo, ma dovevo comunque
dirtelo, dovevo essere io a cercarti, perdonami se puoi!” continuò lei
disperata,
“ti amo Sakura e ti amerò sempre e non sono arrabbiato con
te, sono arrabbiato solo con me stesso, per non averti potuto proteggere come
dovevo, perché sono stato troppo orgoglioso, perché non riuscivo a smettere di
odiarlo, perché dovevo impedirti di fare quella pazzia, perché semplicemente
non ti ho trattato come dovevo, dando tutto per scontato, anche l’amore che
provavo per te che rare volte ti dimostravo... Sakura sei tu che devi perdonare
me!” disse mentre gli occhi gli si annebbiavano,
parlando lentamente e a tratti, proprio perché il poco ossigeno che gli
arrivava, non era abbastanza,
“Sasuke no! No! Non morire ti prego! Non Lasciarmi di nuovo sola! Ho bisogno di te! Ti Amo!” disse disperata mentre il ragazzo chiudeva gli occhi per l’ultima
volta,
“Ti Amo Sakura e ti amerò, per
sempre!” disse solamente, prima di chiudere definitivamente gli occhi, per non
aprirli mai più, morendo... tra le sue braccia...
“Nooohhh!” gridò alla fine lei, sfogandosi, per dare voce a
tutta quella sofferenza che aveva accumulato in tutto quel tempo.
Parte Quarta - *Seya* (Non dimenticherò mai!)
Battito di mani,
riecheggiava nel quartiere appartenete al Clan Uchiha,
Deboli echi,
sempre più forti,
provenivano da fuori,
Deboli passi,
sempre più assordanti,
si facevano strada nei pensieri di una donna,
totalmente disperata.
“Ma che scenetta commovente, Sakura tesoro, potrei anche
ingelosirmi” parlò una figura alle spalle della donna in tono di finto
dispiacere, finendo solo in quel momento di battere le mani,
“stammi lontano, io ti odio, come hai potuto farlo, era tuo
fratello?!? ” rispose la ragazza disperata e isterica,
“era solo un ostacolo” rispose tranquillo l’altro
guardandola,
“Perché sei venuto fin qui? Cosa vuoi, si può sapere?” chiese lei al limite,
“voglio te, voglio mio figlio,
voglio il potere” disse serio e sicuro fissandola gelido,
“io non voglio stare con te, non voglio crescere i miei
figli con te, non voglio che tu viva” disse lei sicura ma
consapevole di ciò che sarebbe accaduto, alzandosi e mettendosi di fronte a lui
con orgoglio,
“molto bene allora...” dicendo
quello afferrò la katana del fratello, che ancora impugnava dopo averla
utilizzata per sbarazzarsi di Sasuke, e gliela conficco nello stomaco
rigirandola lentamente, assaporando la vista della donna sofferente, “...
preparati a seguire il tuo caro amore all’inferno!” finì dopo avergli sibilato
nell’orecchio queste parole, estraendo l’arma all’improvviso e facendola cadere
a terra morente,
...
Stava
correndo più forte che poteva,
cercando di non vedere la distruzione che gli
si parava d’avanti,
evitando lo sguardo delle persone morenti,
cosparse di sangue e ferite orribili.
Era spaventato,
ma non lo avrebbe mai ammesso,
troppo orgoglio dimostrava per i cinque anni
che aveva.
Si ritrovò di fronte al cancello del quartiere degli Uchiha,
non sapeva neppure il perché si trovava
lì,
aveva semplicemente corso senza guardare
la strada che percorreva,
ad un certo punto però,
mentre rifletteva se entrare o no,
sentì la voce appena udibile della madre,
senza pensarci attraverso l’uscio,
d’avanti a lui stava avanzando una
strana figura vestita di nero e rosso,
era visibilmente macchiata di sangue,
portava uno strano cappello che gli copriva
il volto,
ma a pochi passi da lui si fece largo
la sensazione di averlo già incontrato,
non ci fece però caso e continuò ad
avanzare superandolo.
La figura smise di allontanarsi per fermarsi ad osservare
il bambino per pochi secondi,
si tolse il cappello proprio mentre il
bimbo si voltò a guardarlo,
un’improvvisa sensazione di terrore si
impossessò di lui,
quegli occhi rossi li aveva già visti.
La figura si rimise il cappello e ricominciò ad
allontanarsi,
il bimbo tornò ad avanzare verso le due
persone distese,
ricoperte di sangue,
probabilmente morte,
senza sapere il motivo di questo suo gesto.
Itachi ghignò di soddisfazione dietro al cappello che gli
copriva il volto,
uscendo definitivamente da quel posto per
tornare dai compari,
mentre il bimbo piangendo,
urlava il nome della mamma,
agonizzante e ricoperta di sangue,
ormai in punto di morte.
Parte Quinta - * Children * (lacrime, pianti e
sofferenze...)
Cari familiari e parenti degli amati defunti,
care compagne e compagni,
care amiche e amici,
siamo qui riuniti per commemorare i valorosi ninja che sono morti per salvare
noi tutti.
La loro scomparsa,
così improvvisa e inattesa,
ci lascia un vuoto enorme e un dolore
immenso.
È come se un pezzo di noi,
del nostro cuore e del nostro corpo ci
fosse stato strappato...
Era passata una settimana da quell’improvviso attacco, in
quel giorno si stava celebrando il funerale dei ninja che avevano combattuto ed
erano morti per il loro villaggio, per le persone da loro amate, per tutti coloro che in quel momento erano presenti in quel giorno di
dolore e lacrime.
Tra le molte tombe presenti,
spiccavano quelle i cui nomi erano...
Sakura & Sasuke Uchiha, Hinata & Naruto Uzumaki,
Ino & Shikamaru Nara, Temari & Rock Lee, Tenten & Neji Hyuga, Anko
& Kakashi Hatake, Kurenai & Asuma Sarutobi, Gaara del Deserto,
Shino Aburame, Kiba Inuzuka e Choji Akimichi.
...dove dei bambini,
chi più grandi chi più piccoli,
erano intenti a piangere,
chi cercando di trattenersi,
chi cercando di non farlo notare,
chi in modo disperato,
chi silenziosamente, senza neppure
essersene accorto,
chi istericamente e chi cercando di
smettere senza il minimo successo.
Anche in quella situazione spiccava il
piccolo Seya,
impassibile a tutto quello che stava accadendo,
ormai senza più lacrime,
intorpidito da tutta quella situazione,
per lui così irreale,
ma così assolutamente concreta allo
steso tempo.
Fissando la tomba della madre e di un padre che mai
aveva visto,
gli tornarono alla mente quei pochi
ricordi di quel giorno,
le ultime parole della madre esangue
che con fatica e dolore le pronunciò,
prima di morire versando le ultime lacrime
che gli erano rimaste:
“Seya-chan, mi
spiace che tu debba vedere tutto questo, non avrei mai voluto che accadesse d’avanti hai tuoi occhi, perdonami!” disse Sakura in
lacrime, appoggiata al bimbo terrorizzato che piangeva e singhiozzava,
“no mamma, è
colpa mia, io ero l’uomo di casa, io dovevo proteggerti, mammina scusa!”
continuava a singhiozzare il piccolo disperato,
“no see-chan, non
è colpa tua, dopo tutto sei ancora piccolo, non
avresti potuto fare molto, anzi, avresti rischiato di morire e io non me lo
sarei mai perdonata” disse la donna accarezzando il visetto del bimbo,
asciugando le lacrime,
“Mamma,
mammina... non mi lasciare, non posso farcela senza di te, non riuscirei più a
vivere senza di te... Ti prego!” continuava a piangere e a supplicare il
piccolo, stringendosi alla madre,
“io vivrò in te e
nei tuoi fratelli see-chan, vi starò sempre accanto, sarò sempre vicino a tutti
voi, non piangere ma cerca invece di sorridimi
un’ultima volta amore mio, cerca di sorridere sempre, perché un sorriso aiuta
molto, sorridi hai tuoi fratelli, e digli... e digli che andrà tutto bene!”
cercò di rincuorarlo lei con amore e infinita dolcezza, una dolcezza che
manifestava sempre interamente hai suoi bimbi,
“no mamma, non
andrà tutto bene se non sarai con noi, noi non possiamo farcela senza di
te”continuava il bimbo sempre in lacrime,
“see-chan, devi
promettermi che ti prenderai cura dei tuoi fratelli e delle tue
sorelle e che non cercherai mai la vendetta... è davvero importante per me
see-chan!”gli chiese lei sorridendo in modo triste,
“certo mamma che lo farò, te lo prometto!”disse tristemente,
cercando di sorridere il più possibile, ma non ottenendo molto,
“bravo see-chan, ti
voglio... bene”disse alla fine, morendo, in un bagno di sangue, tra le braccia
del figlioletto sconvolto,
“mamma, mammina, mamma! MAMMA!”riuscì solamente a dire, prima di svenire,
‘aveva promesso che si sarebbe preso cura
dei fratelli e delle sorelle e che non avrebbe cercato vendetta, mai, inoltre
promise a se stesso che non sarebbe ricapitato una cosa simile e che avrebbe
fatto di tutto per proteggere i fratellini, perché loro contavano su di lui,
tutto questo lo giurò anche a se stesso’
...
Finito
il funerale molti ninja,
soprattutto i più importanti,
si raccolsero a discutere
dell’accaduto,
intanto i bambini vennero lasciati in una
stanza,
da soli,
“come
hai intenzione di comportarti Tsunade?” chiese Jiraiya all’improvviso, serio in
volto,
il resto del gruppo ascoltava attento,
“sono
rimasti orfani troppi bambini, per cui ho deciso di
farli vivere insieme, sotto lo stesso tetto, così avranno modo di restare soli
il meno possibile, ma non è questo ciò che mi turba maggiormente!” disse pensierosa
e infinitamente triste, la sennin Tsunade, l’hokage del villaggio della foglia,
“e allora cos’è? stai parlando di
quella faccenda su kyuubi” chiese shockato il sennin dei rospi,
“esatto,
quando Naruto è stato ucciso, Kyuubi ha lasciato il suo corpo e si è diviso in
due, entrando nel corpo dei suoi figli, auto sigillandosi e lasciando metà del
segno di Naruto a loro, dato che non poteva ritornare comunque
libero a causa del sigillo principale che era stato modificato da Naruto, in
modo che il potere del demone non si trasmettesse ha suo figlio, quando lo
avesse concepito” rispose seria la donna,
nella stanza scese il silenzio per un po’,
poi si continuò a discutere, finendo di preparare i piani per far tornare
Konoha, splendente come prima.
Il Suono
e l’Akatsuki si ritirarono nel loro nascondiglio e per un certo periodo, non si
seppe più niente di loro...
-- Fine --
Sora33- grazie mille per il
tuo sostegno, non ce l’avrei mai fatta senza di te, mi
sarei arresa e non l’avrei più continuata, GRAZIE!^///^’’’
sakura-sono contenta che ti sia piaciuta la storia, spero che
seguirai il seguito coi figlioletti dei nostri ninja preferiti^^
mimi- già, questo era davvero
l’ultimo, ma farò il seguito come ho anche scritto a sakura, spero che tra i
commenti vedrò anche i tuoi^_-
Anne- le tue suppliche sono state
ascoltate ed eccomi qui a ringraziarti e a sperare che seguirai
anche tu la nuova serie con i figli i Naruto e Co.
elyon_chan-non sai quanto mi spiace, non avrei voluto
farla finire così, ma se no non veniva bene il continuo, spero mi perdonerai e
se ti può consolare mi veniva da piangere a scrivere quel capitolo, sigh,speo che seguirai
anche le avventure di Seya e Co. ^^
Mina10- grazie mille e spero che
il cap nonostante tutto ti sia piaciuto e seguirai l’altra storia su Seya^^ mi farebbe molto piacere...
GaArA_91- come ho detto ad Elyon mi
spiace una cifra, persino io ero restia a scrivere un finale del genere^^’’’’’
ma comunque spero che leggerai anche l’altra storia, dove sicuramente vi sarà
un finale davvero bello e senza troppi morti^^’’’
selly_92- ti ringrazio per il
commento e sono molto contenta che ti piaccia la fic, spero però che questo cap
non ti abbia deluso troppo e che tu segua anche la seconda parte incentrata sui
figli^///^
Amy89- grazie per le recensioni,
spero che continuerai a seguire il resto della storia^^
Lolly- ti ringrazio per le
recensioni e mi auguro che continuerai a seguire la storia sui figlioletti^^
gloglo- grazie per le recensioni, spero che leggerai anche la storia sui figli^^
eleanor89- ti ringrazio per i commenti
e spero seguirai anche la seconda fic in cui comparirà anche l’alba^_-
scusate tanto se non rispondo a tutti quelli che mi hanno recensito ma mi si sta
intorpidendo la mano a forza di scrivere, comunque farò un veloce
ringraziamento al resto^^...