Kill, Itachi Uchiha!

di gryffindor_ery
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1- L’inizio! ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano... ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto! (parte finale del capitolo 2) ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4- Al villaggio della Foglia... ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- Al villaggio della Foglia... ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- Al villaggio del Suono... ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza... ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8- Presentazioni a più non posso! ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9- Passa il tempo ed io... ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà... ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1- L’inizio! ***


- Kill, Itachi Uchiha

N- Kill, Itachi Uchiha! -N

Capitolo 1- L’inizio!

Erano passati molti anni da quando Sakura,

Sasuke e Naruto,

con i loro compagni/amici erano divenuti Ninja a dodici anni,

infatti ormai,

erano cresciuti e alcuni di loro si erano chi fidanzato,

chi sposato e chi in seguito stava per avere un bimbo o lo aveva già.

Per esempio,

Naruto,

sempre stato molto interessato a Sakura,

si era scoperto innamorato e poi ricambiato da Hinata,

la quale non poteva crederci,

in poco tempo si erano fidanzati,

sposati e poco dopo,

circa due mesi,

avrebbero scoperto di aspettare un figlio.

 

Ino,

invece,

sempre in rivalità con Sakura per Sasuke,

dopo la shockante dichiarazione di Shikamaru si era accorta di non provare più interesse per Sasuke e si era subito messa con Shika,

la ragazza non potendo più aspettare,

decise lei stessa di fare la proposta di matrimonio ad un Shika sconvolto,

quindi si erano sposati e poco tempo dopo i coniugi Nara avrebbero avuto due splendidi gemellini.

 

Neji,

sempre così glaciale e maschilista,

fu uno dei più romantici nella dichiarazione d’amore,

infatti oltre ad una cena a lume di candela,

rose rosse e vista sul tramonto,

per la sua Tenten,

regalò anche un bellissimo dono,

quello più prezioso,

una bimba,

nata proprio nove mesi dopo il loro fidanzamento,

in seguito si sposarono quando la ragazza era appena incinta del secondo figlio.

 

Temari si fidanzò con Lee poco tempo dopo il fidanzamento di Gaara,

con una ragazza del villaggio della foglia,

e il matrimonio di Sakura,

ed era andata a vivere con Lee al suo villaggio dove si era trasferito anche Gaara,

continuando a fare il Kage da lì.

 

Sasuke decise di non seguire Orochimaru ma continuò ad allenarsi coi suoi compagni,

per uccidere,

un giorno,

suo fratello Itachi,

dopo vari tentennamenti si dichiarò a una Sakura,

che dopo aver sentito l’affermazione,

gli era svenuta tra le braccia per l’incredulità.

 

Tutti erano felicissimi della loro vita,

niente poteva andare storto,

Naruto era una specie di quasi Kage,

ovvero era solo un'apprendista,

dava una mano alla Sensei che era in là con l'età e molti dei suoi amici erano diventati degli ANBU,

purtroppo però,

un giorno...

...

Era mattino presto,

Sakura dopo essere andata a fare una visita dal dottore,

fu chiamata per prepararsi ad andare in missione.

 

Tornò subito dopo a casa,

sapeva che Sasuke era lì,

oggi era il suo giorno libero,

arrivò e trovò il marito ancora a letto,

erano appena le nove e un quarto della mattina,

lui appena la vide l’abbracciò teneramente,

lei si scioglieva sempre tra le sue braccia,

appena si staccarono gli disse subito che domani sarebbe andata in missione,

lui non la prese bene,

 

Perché Sakura, ormai sono sei mesi che siamo sposati, dovremo provare ad avere una famiglia, pensavo che anche tu volessi un figlio, allora perché, spiegamelo?” fece lui irritato,

ormai erano entrambi ventenni,

erano maturi per un figlio,

c’era già chi lo aveva o stava per averlo,

loro tra i compagni erano gli unici a dedicarsi solo a il loro lavoro di ANBU,

“ma tesoro, è un’emergenza, hanno bisogno di ninja medici tra le file degli ANBU, io devo andare! Scusami ma mi sento in dovere di farlo, poi ti prometto che appena tornata, ne riparleremo ok?” disse la donna dolcemente sorridendo al marito mentre gli accarezzava una guancia,

“ok!” fece il marito non resistendo alla dolcezza di quei occhi che lo avevano sempre emozionato, continuando poi,

Ma vedi di tornare tutta intera! Non voglio che ti accada nulla di male, lo sai!” continuò il moro prima di abbracciarla e baciarla dolcemente,

“Ok!” disse la donna sorridendo,

sapendo che l’aveva avuta vinta anche questa volta.

...

Al pomeriggio avvertirono gli amici della partenza di Sakura,

e gli amici di Sasuke,

cercarono di tirare su di morale l’uomo,

peggiorando solo la situazione,

già precaria,

 

“vedrai Sasuke, andrà tutto bene!” disse Neji con la piccola di pochi mesi in braccio,

“si, ma ci pensate, quel posto, il posto in cui Sakura, non trovate sia un po’ troppo pericoloso, insomma, sono morti tutti i ninja medici nel giro di poche settimane, una è stata pure violentata, ma vi pare poco, comunque, vedrai Sasuke che a Sakura non accadrà niente di serio, è forte no, massimo massimo, diverrai padre di un figlio non tuo!” fece Naruto cercando (invano) di consolare l’amico,

che stranamente,

era impallidito,

continuando poi con,

“Beh, certo c’è il rischio che muoia o perda pezzi del corpo, ma ormai è rischioso pure attraversare una strada” finì il biondo,

“C-Cosa?” fece scandalizzato Sasuke non sapendo cos’altro dire,

MA no, no, Naruto, non voleva dire quello!” disse Shikamaru cercando di recuperare la mente di Sasuke,

il quale stava già sprofondando in un “Baratro di oscurità”,

mandando occhiatacce a Naruto come gli altri.

 

Il discorso continuò ancora un po’ mentre le ragazze confabulavano tra loro,

...

“Allora?” fece Ino a Sakura,

“Allora cosa?” chiese annoiata la donna,

“l’hai fatto QUELLO???” chiese cercando di far capire l’amica,

“intendi proprio quello, si, l’ho fatto sta mattina!” disse Sakura tranquillamente,

“fatto cosa?” si aggiunse Tenten,

“il test di gravidanza, quello che si fa dal dottore!” specificò Ino,

“pensi di essere incinta?” chiese Hinata contenta con il pancione di tre mesi,

“No, la visita era obbligatoria!” disse Sakura continuando poi,

se pensassi di essere incinta, non andrei di certo in missione!” disse giustamente la donna dai capelli rosa,

“già, hai ragione!” risposero le altre quattro.

...

“Chissà di cosa staranno parlando le ragazze?” chiese all’improvviso Naruto interrompendo il discorso,

“boh!” fecero gli altri prima di tornare a discutere sull’argomento precedente.

...

Il giorno dopo era arrivato.

 

Sakura partì insieme ad una squadra di AMBU,

alle otto di mattina.

 

Sasuke era molto in ansia,

ma ciononostante non fece storie.

 

Gli amici erano tutti presenti,

volevano soprattutto dare manforte ad un Sasuke molto preoccupato e vagamente nervoso.

...

Passarono due settimane, Sasuke,

Naruto e i loro compagni,

furono chiamati dall’Hokage,

Tsunade,

“buon giorno ragazzi, purtroppo ho una brutta notizia da darvi” disse la donna col viso molto triste e con ancora dei segni che potevano confermare che aveva pianto,

il gruppo divenne agitato,

soprattutto Sasuke che non aveva ricevuto più notizie dalla moglie,

“è successo qualcosa in particolare, riferito alla battaglia?” disse un Naruto tenendo strette le mani della sua sposa per darle sostegno,

“si!” disse semplicemente la sennin,

sembrava stesse cercando le parole giuste per dirlo,

“centra per caso Sakura?” chiese all’improvviso un Sasuke visibilmente sofferente,

“si!” ripeté Tsunade,

cosa è successo?” chiese poi Sasuke alzandosi all’improvviso in piedi,

“la guerra è finita, abbiamo vinto, però, di Sakura, non si sa più niente!” disse la donna kage,

“c-che cosa?” disse Sasuke scosso risedendosi,

“alcuni che l’hanno vista l’ultima volta, affermano che un uno strano uomo, vestito di nero con delle nuvole rossastre, il codino e due occhi rossi, l’abbia rapita mentre vi era un’ attacco, non sono riusciti a raggiungerli per la troppa confusione” disse lentamente la sennin,

“Itachi!” disse solo Sasuke digrignando i denti,

“si, è così! ora che sai ciò e lo sanno anche i tuoi amici, devo dirti una cosa che dovrai essere tu a decidere se gli altri potranno saperla o no, quindi vi prego di lasciare questa stanza!” continuò Tsunade,

il gruppo lentamente se ne andò,

rimasero solo la sennin e il marito di Sakura,

ovvero Sasuke Uchiha,

“Mi dica Hokage!” disse un Sasuke ancora con il volto scuro,

“poco fa sono arrivate le analisi di tua moglie, sono positive!” disse lei con un lieve sorriso,

positive a cosa?” fece lui sorpreso,

“lei è incinta, di tre mesi circa!” disse semplicemente la donna,

lui strabuzzò gli occhi,

sua moglie era stata rapita da suo fratello,

ara andata in missione ben sapendo che sarebbe stata in pericolo e in più era vulnerabile a causa di una gravidanza.

Ora lui che cosa doveva fare?

L’avrebbero lasciato andare a cercare sua moglie?

E in quel caso,

dove sarebbe dovuto andare a cercarla?

E se Itachi l’avesse nel frattempo uccisa o anche picchiata o violentata,

il loro bambino sarebbe nato?

 

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano... ***


Capitolo 2- Lei è qui e tu sei lontano

Capitolo 2-  Lei è qui e tu sei lontano...

 

Parte Prima- *Sasuke* (Mi manchi tu, mi manca il nostro passato vissuto insieme, mi manca la nostra famiglia, il nostro bimbo che non vedremo mai nascere!)

 

Erano passati circa dieci mesi da quando era accaduto quel fattaccio a Sakura,

Sasuke ormai aveva perso le speranze da mesi e se ne era andato via,

via dal villaggio della foglia,

via dai suoi amici,

via dalla poca sanità mentale che gli era rimasta,

via dai ricordi di lei che lo facevano soffrire terribilmente,

voleva dimenticare tutto e tutti,

voleva sentirsi meno in colpa,

voleva tante cose,

prima fra tutte,

uccidere suo fratello,

vederlo soffrire come aveva fatto con lui,

voleva fargliela pagare,

aveva scoperto come,

si era recato quindi da Orochimaru,

e lui l’aveva preso sotto la sua ala,

aveva preso questa decisione solo per diventare più forte,

solo per quello,

poi se ne sarebbe tornato indietro,

lo aveva detto anche a Naruto e lui non aveva fatto storie,

capiva bene l’amico,

se fosse successo a lui avrebbe fatto più o meno lo stesso,

quindi perché fermarlo,

la mattina dopo Sasuke salutò i suoi amici e se ne andò.

 

In quei mesi di fatica,

in quei giorni di assoluto allenamento,

quei giorni in cui cercando di non pensarci continuava a odiarsi e a colpevolizzarsi,

durante quegli allenamenti che avrebbero dovuto renderlo abbastanza forte per permettergli di compiere il suo,

ormai,

unico scopo nella vita,

aveva pensato a lei,

soltanto a lei e alla creatura che sarebbe dovuto essere il loro figlio o figlia,

quel figlio che desiderava ardentemente avere con lei e crescerlo insieme,

un bimbo da amare,

di cui essere orgogliosi,

solo per il fatto che era il loro bambino,

vederlo crescere con la persona più importante che avesse nel cuore,

la sua prima parola,

i suoi primi passi,

i primi allenamenti,

l’inizio dell’accademia,

l’esame finale per diventare Genin,

quello per Chuunin e Jounin e anche se fosse diventato ANBU o un Jounin Speciale,

insomma,

i momenti più importanti che il piccolo crescendo avrebbe affrontato,

era quello che desiderava,

chiedeva troppo?

voleva una famiglia,

lo desiderava da quando gli era venuto in testa di chiedere a Sakura di sposarlo,

una moglie,

qualche bambino,

niente di più,

niente di meno,

una famiglia da amare,

da proteggere,

da adorare,

una famiglia che ti sostiene,

che ti è sempre vicina,

un qualcosa che ti tira su di morale,

anche se una missione va male,

se sei giù di corda,

che ti abbraccia e tu ti senti bene,

da quando era piccolo desiderava di nuovo una famiglia,

ma solo il giorno del suo matrimonio potè sperare di averla sul serio.

 

Peccato che si realizzò per poco,

anzi,

per pochissimi istanti.

 

 

Parte Seconda- *Sakura* (La mia vita dopo quel fatale errore...)

 

Durante l’atroce battaglia,

con un brutto colpo infertogli in testa,

Sakura Uchiha cadde a terra svenuta,

incosciente si sentì afferrare,

solo quello avvertì,

prima di svenire completamente.

 

Si svegliò il giorno dopo,

era mattina tarda,

non ricordava nulla di quello che era accaduto,

anzi,

non ricordava proprio nulla,

nemmeno il suo nome,

dopo svariati minuti passati a controllare la stanza spaventata,

dove vide,

una stanza abbastanza grande e spaziosa dalle pareti dai colori rosso al nero,

dove vi erano mobili lussuosi e pregiati,

un letto matrimoniale color rosso e nero in cui era seduta,

sotto le coperte invernali,

tende nere coi bordi rosso sangue che permettevano al sole di entrare difficilmente,

due armadi di legno pregiato tinteggiato di rosso coi bordi neri e due porte,

una aperta che conduceva a un grande bagno molto lussuoso sempre dai colori tra il rosso e il nero e l’altra chiusa dove dopo un po’ entrò una persona.

 

Era una figura completamente vestita di nero,

aveva un codino e due occhi nero notte,

vestiva con una maglietta semplice,

un paio di pantaloni e scarpe da ninja,

la stava scrutando intensamente con un leggero ghigno sul volto e tanta impassibilità.

 

Lei era spaventata,

lui se ne accorse,

 

“non temere, non ti farò del male, probabilmente non ti ricordi di me...” disse lui ghignando di più,

prima di continuare a parlare,

“... Sono tuo marito!” disse alla fine avvicinandosi a lei sfiorandogli appena il viso,

 

il sangue della giovane si gelò nelle vene per quel tocco gelato,

si stupì da quell’affermazione e cercò di controbattere,

lui l’anticipò,

capendo i suoi dubbi,

 

“è così! la prova è che stai per darmi un figlio! hai avuto un brutto incidente, stavi per perderlo, quindi è meglio che ti riposi...” disse poi allontanandosi finendo col dire,

“... buona notte, amore!” disse pronunciando quell’ultima parola con una soddisfazione nascosta che la giovane avverti appena,

visto che era celata bene da un tono agrodolce che a quell’uomo così oscuro stonava,

infine chiuse lentamente la porta continuando a guardarla con un ghigno sempre più visibile e maligno.

 

Dopo pochi minuti che quello strano uomo era andato via,

lei si rilassò e si addormentò mentre lentamente si massaggiava la pancia,

nel punto in cui si trovava il suo piccolo,

fu in quel momento che nel suo viso comparve un dolce sorriso.

 

...

 

Quel lungo periodo che seguì l’incontro con quello strano tipo che diceva di essere suo marito,

fu abbastanza piacevole,

però si sentiva perennemente triste,

perché sentiva che gli mancava qualcosa,

o qualcuno,

ma non sapeva che cosa,

o chi,

fosse.

 

Aveva spesso dei cambi d’umore,

mangiava cose che nemmeno uno senza più il dono del gusto avrebbe mangiato,

dolci e contorni mischiati,

gelato col ketchup,

frutta o salse particolari come condimento per la pasta,

insomma,

cose disgusto anche solo da vedere,

in più aveva sempre delle voglie fuori dal comune,

un pancione fuori dalla norma,

ovvero la grandezza normale che doveva essere con un bimbo dentro,

i sensi fuori da ogni schema,

avvertiva una pizza con le acciughe o del sushi a un chilometro di distanza,

sentiva lo chef chiamare per gli svariati pasti anche se si trovava sotto la doccia o vicina a un forte rumore,

anche quando era molto distante,

il tatto e il gusto si erano caratterizzati per adeguarsi al suo stato di dolce attesa e alla fine,

pensò lei turbata ma allo stesso tempo rassegnata,

era diventata una mongolfiera con i sensi da superman e l’appetito di dieci elefanti.

 

La novella mamma infatti, doveva mangiare in separata sede se non voleva far venire da vomitare al resto dei membri dell’Akatsuki,

poche volte gli capitava infatti di condividere il pasto con il marito che ogni volta mostrava delle smorfie disgustate che le facevano perdere la pazienza,

così dall’euforia,

si trovava a d’essere furiosa,

senza una ragione particolare,

visto che agli atteggiamenti del marito,

c’era abituata,

e questo,

succedeva di solito a colazione,

visto che era difficile che potesse mangiare cose più disgustose del gelato con la maionese o la carne tritata con la nutella,

uvetta,

mandorle e uva secca,

gli era capitato di mangiare la peperonata o lo sfornato di carciofi a colazione,

ma mai cose di quel genere,

di chef per lei ne avevano cambiati otto,

quei tre che c’erano sempre,

si dovevano preoccupare solo di sfamare i membri dell’Akatsuki al completo,

ognuno con un gusto di mangiare diverso,

quelli che si occupavano della povera Sakura si licenziavano o si suicidavano per una grave forma di esaurimento nervoso acuto,

tutto perché era difficilissimo accontentarla o riuscire a finire di preparare un pasticcio di carne, pasta,

verdure e frutta col gelato al limone e cacao con pezzi di menta,

tutto tritato perfettamente,

senza farsi venire un collasso emotivo,

beh,

bisognava dire che ci voleva un grande spirito e una resistenza agli odori che non aveva eguali,

i pochi che resistevano le prime volte piano piano perdevano il senno e tutto perché se non veniva accontentata,

il marito lo torturava fino a farlo impazzire,

poi lo consegnava ad un manicomio.

 

Sakura oltre a quello passava molto tempo con Deidara e Sasori quando non avevano delle missioni e insieme,

non facevano che parlare di cose da donne,

come la gravidanza.

 

...

 

Era il quattordici giugno,

il giorno che il bambino che doveva rappresentare il grande amore tra Sakura e Sasuke nacque.

 

L’akatsuki al completo,

ormai affezionati alla donna,

erano tutti lì,

a dare manforte a Itachi,

impassibile come al solito,

e tutti vestiti in borghese per non farsi riconoscere,

cercavano di sembrare normali.

 

Nella stanza dell’ospedale dove Sakura Uchiha stava partorendo,

si sentivano da ben due ore,

strazianti urla,

parolacce che avrebbero scandalizzato uno scaricatore di porto e imprecazioni a chi aveva osato metterla in quella situazione così dolorosa.

 

Tre ore dopo nacque quel tanto sospirato bambino,

ma...

 

Parte Terza- *Itachi* (Se solo potessi vedermi, fratellino caro!)

 

L’aveva appena afferrata per portarla via con se,

che gli si affiancò Kisame confuso,

 

“perche la stai portando via con noi? lei è solo un peso!” disse serio il pescione,

 

“lei porta in grembo un bambino che custodisce lo Sharingan, figlio di mio fratello, ha preso un brutto colpo alla testa, probabilmente ha perso la memoria, per questo ho intenzione di prendere il posto di Sasuke... crescerò il bambino per mandarlo contro il vero padre, Sasuke ne soffrirà infinitamente quando lo scoprirà, per il momento pensa che lei e il marmocchio siano morti” disse mostrando un leggero ghigno ricambiato dall’uomo squalo dopo averlo sentito.

 

...

 

“Quindi sarebbe questo il tuo piano, Itachi?” chiese il capo dell’organizzazione,

 

“esatto, il bambino, potrebbe servirci!” disse lui,

 

“allora d’accordo, prenditene cura tu! da oggi in poi, la ragazza che porta in grembo il nuovo possessore dello sharingan verrà considerata TUA moglie, madre di TUO figlio!” disse sempre il capo con intorno il resto del gruppo che assecondava ghignando maleficamente,

 

...

 

Dopo svariati mesi,

tra Itachi e Sakura cominciò a nascere un po’ di intimità,

cominciavano ad andare d’accordo come una coppia di sposi,

erano più affiatati,

sebbene il moro fosse sempre freddo e impassibile anche quando si trovavano da soli nella loro stanza.

 

A Sakura d’altro canto,

non gli importava molto se lui era impassibile e freddo nei suoi riguardi,

infatti,

aveva già capito che a lui importava solo del bambino,

quindi ne avrebbe approfittato,

solo questo,

gli poteva dare un po’ di soddisfazione a vivere con un uomo così surgelato,

molte volte le era capitato di pensare che a forza di stare con l’uomo findus era divenuto anche lui,

una sottospecie di surgelato,

non ancora identificato come cibo commestibile.

 

...

 

Era il giorno che il bimbo nasceva,

tutta l’organizzazione era in attesa,

sembrava che gli altri fossero più tesi di Itachi stesso,

seduto composto su una sedia mentre sorseggiava un bicchiere di the caldo con due cucchiaini di zucchero e un po’ di limone spremuto dentro,

il capo e il resto degli scagnozzi erano invece molto nervosi,

Deidara si contorceva i capelli,

Sasori stava facendo per la trentatreesima volta il giro della sala d’attesa,

Zetsu tutto infagottato per evitare di rivelare la sua vera forma stava sudando e non faceva altro che lamentarsi che aveva sia caldo che fame,

Hidan in un angolino pregava chissà che Dio che il bambino fosse nato maschio e infine il resto del gruppo che faceva un gran casino.

 

Dopo altre due ore,

il bambino nacque,

e quando l’intero gruppo si affacciò per vedere com’era,

rimasero tutti scandalizzati...

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Capitolo 3
*** Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto! (parte finale del capitolo 2) ***


Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto

Capitolo 3- Chi l’avrebbe mai detto! (parte finale del capitolo 2)

 

Parte Prima- *Itachi* (Oh-Mio-Dio!)

 

Dopo altre due ore,

il bambino nacque,

e quando l’intero gruppo si affacciò per vedere com’era,

rimasero tutti scandalizzati...

 

1, 2, 3, 4... 1, 2, 3, 4... 1, 2, 3, 4... 1, 2, 3, 4, ... ...” non faceva che ripetere Sasori indicando ogni volta in quattro punti della culla sconvolto,

 

“Ss-sono quattro!” disse il capo con gli occhi strabuzzanti,

 

“complimenti Itachi-sempai, sei papà di quattro gemellini!” disse euforico Kisame ad un Itachi paralizzato e pallido,

 

“Non posso credere hai miei occhi!” disse l’Uchiha lentamente,

molto sconvolto,

 

“ora capisco perché Sakura-chan divorava tutto quel cibo! anch’io al posto suo probabilmente lo avrei fatto!” disse continuando ad annuire Zetsu,

 

gli altri lo guardarono storto,

 

lui si voltò verso di loro e fece,

che c’è?” molto confuso,

 

“ma se tu, passi tutto il tuo tempo a trangugiare cibo, anche non commestibile, eri l’unico che voleva mangiare le stesse cose che divorava Sakura-Chan!” disse Deidara guardandolo stortissimo,

 

“Uffy! se ho sempre fame, mica è colpa mia!” disse lui offeso andando a rannicchiarsi in un angolino mentre faceva cerchi per terra,

 

tzè! Ora cosa facciamo Itachi-Sama, li teniamo tutti e quattro?” fece Hidan,

 

il moro ghignò sadicamente,

“si! quattro bambini gemelli, chi può vantarsi di avere praticamente una squadra di futuri ninja ANBU come figli? penso di essere l’unico a poterlo dire! gli allenerò tutti, diverranno forti e potenti ed io poi li manderò contro Sasuke e tutti quelli del villaggio della foglia che verranno sterminati senza pietà! sarà divertente, molto divertente!” disse Itachi sorridendo beffardo,

 

“hai anche intenzione di averne di tuoi???” chiese Kakuzu ghignando,

 

“Certo! in fin dei conti è giusto che alleni anche qualcuno Sangue del mio Sangue, non ti pare?” disse voltandosi dai bambini al tipo che aveva appena parlato,

 

“assolutamente!” dissero tutti annuendo,

tranne Zetsu che era ancora a fare l’offeso,

 

“Bene! allora è deciso!” disse lui,

andandosene verso casa,

 

“non rimani per vedere come stà Sakura-chan?” chiese Deidara,

 

“non mi importa!” disse solamente varcando la porta della sala d’attesa per incamminarsi verso l’uscita,

 

che mostro! in fin dei conti è sua moglie!” disse Sasori corrugando la fronte offeso del suo comportamento,

 

“Capo, rimaniamo io e Sasori a far compagnia a Sakura-chan, lei vada pure con gli altri!” disse Deidara,

 

“ok! andiamo!” disse il capo andandosene seguito dagli altri.

 

Parte Seconda- *Sakura* (Le mie uniche ragioni di vita!)

 

Sakura era tornata a casa dopo una settimana di convalescenza,

si trovava nel lettone a giocare con i suoi piccini che ridevano,

avevano già quattro mesi,

ed erano sempre più belli.

 

In ordine di nascita gli aveva chiamati,

 

Seya (si pronuncia Seia), il primo maschietto, dai capelli nerissimi e occhi chiari color menta molto identico a Sasuke, anche se lei non lo sapeva,

Sayo (si pronuncia Saio), la prima femminuccia, dai capelli rosa pallido e gli occhi incredibilmente neri identica a lei,

Sun (si pronuncia San), secondo maschietto, identico al fratellino e infine Sue (si pronuncia Siù), seconda bimba identica alla sorellina.

 

Sakura passava tutto il suo tempo con loro,

era affezionatissima ai piccoli,

gli adorava,

non poteva fare a meno di stargli sempre accanto,

Itachi invece,

non si interessava più di tanto a loro,

non gli era importato nemmeno il nome da dargli,

era sempre più interessato a lei e al suo corpo,

o per meglio dire al figlio che pretendeva di avere di nuovo.

 

infatti poi rimase di nuovo incinta,

di meno di due mesi, Itachi stranamente era più affettuoso e protettivo,

a volte anche geloso,

sembrava che il bimbo che doveva nascere era più importante dei suoi fratelli più grandi,

dopo aver pensato e ripensato alla cosa,

mentre fissava Seya che la scrutava coi suoi grandi occhi verdi,

gli tornò in mente una persona.

 

Più passava il tempo e più cominciava a ricordare,

e quindi alla fine,

dopo che i più grandi compirono cinque mesi,

riacquistata la memoria completamente,

mentre il marito,

o per meglio dire,

il fratello di suo marito,

era via per una missione e il resto del gruppo era nel mondo dei sogni,

scappò coi piccoli verso il villaggio della foglia...

 

Volevo dire subito che,

ho scelto di mettere quattro gemelli perché mi servivano quattro figli per sasuke,

infatti sakura e sasuke non si sarebbero incontrati in tempo per concepire un figlio poco tempo dopo la nascita degli altri,

il motivo di questo dettaglio è che poi loro faranno parte di una continuazione insieme hai figli degli altri ninja,

amici dei loro genitori.

 

i capitoli già scritti sono 9 e ne ho ancora uno o due per terminare la storia!

spero che fin ora vi sia piaciuto!^^

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Capitolo 4
*** Capitolo 4- Al villaggio della Foglia... ***


Capitolo 4- Al villaggio della Foglia

Capitolo 4-  Al villaggio della Foglia...

 

Prima parte -  (l’arrivo e il primo incontro)

 

Era notte,

Sakura coi piccoli addormentati in due ceste coperte,

avvolta in un lungo mantello nero,

era arrivata tranquillamente d’avanti al cancello del villaggio della foglia,

aveva passato due giorni a viaggiare,

probabilmente la stavano già cercando,

quelli dell’Akatsuki.

 

Le guardie vedendo il copri-fronte del villaggio,

la fecero passare e uno di loro la portò dall’Hokage,

nel corridoio che conduceva dalla sennin,

Sakura cominciava ad avere dei ripensamenti,

aveva dei dubbi,

dei timori,

non sapeva come Tsunade-Sama avrebbe preso quella notizia,

la notizia che lei era viva,

che stava bene,

ma soprattutto,

quella che aspettava un figlio da Itachi Uchiha,

che ne aveva avuti ben quattro da Sasuke,

non sapeva come l’avrebbe presa lei,

ma soprattutto suo marito,

probabilmente l’aveva già dimenticata e si era risposato,

non pretendeva di certo di riaverlo,

in fin dei conti era colpa sua se era accaduto tutto quello,

ma la cosa la faceva star male,

ne soffriva.

 

Sapeva bene che Itachi non avrebbe rinunciato a riavere il bambino che lei aspettava,

ci teneva,

avrebbe volentieri sacrificato i maggiori,

figli che non erano suoi,

per cui inutili,

se ne era andata sperando che al suo villaggio natale l’avrebbero riaccolta con loro,

proteggendo i suoi piccoli,

gli importava solo quello,

avrebbe persino lasciato lì i bambini se la sennin le avesse promesso che non gli sarebbe accaduto niente,

in seguito se ne sarebbe tornata da Itachi,

accettando di essere un suo oggetto,

ma almeno,

avrebbe protetto i suoi piccini da quel mostro.

 

Era arrivata,

dietro quella porta,

vi era lo studio di Tsunade-Sempai,

del quinto Hokage,

di una dei tre Sennin,

della sua ex-maestra,

ingoiò della saliva prima di bussare,

la guardia se ne andò dopo aver sentito un debole cenno dell’Hokage ad entrare,

lei aprì la porta e sollevò nuovamente le ceste per entrare,

chiuse dietro di se la porta.

 

Avanzò timorosa mentre la sennin la scrutava interrogativa,

posò le ceste delicatamente per togliersi il cappuccio,

la sennin perse un battito quando la vide,

quasi si commosse nel vederla,

si alzò e le si avvicinò per abbracciarla,

ora stavano piangendo insieme,

trattenendo dei gemiti di dolore,

dopo svariati minuti di lacrime e di parole sussurrate nell’orecchio in modo disperato del tipo,

 

“Oh, sakura sei tornata... finalmente ti rivedo.. sei viva... stai bene... pensavo fossi morta... oddio, stai bene... sei viva... Sakura-Chan! ...” disse la sennin fermandosi ogni volta a causa dei singhiozzi,

 

“Sensei... sensei-Tsunade... sensei, finalmente sono tornata... sensei, sono tornata... sono tornata, ha capito... Sensei!” disse invece la ragazza disperata anche lei singhiozzando,

 

“Sakura, pensavamo tutti che tu fossi morta per colpa di Itachi Uchiha, non immagini neanche quanto tutti, ma soprattutto Sasuke, abbiano sofferto per quello!” disse la donna staccandosi cercando di ricomporsi mentre si asciugava le lacrime,

 

“Sensei, non immagina neanche tutto quello che è accaduto dopo che Itachi mi a portato via con lui, non lo può immaginare...” disse la ragazza singhiozzando più forte mentre si asciugava sfregando fortemente gli occhi dal nervosismo,

 

in quel momento in una delle due ceste si mosse qualcosa all’interno e vi uscì dei singhiozzi tipici dei neonati quando si svegliano,

 

la sennin incuriosita si accucciò per scostare la copertina,

prima però si voltò verso la donna dai capelli rosa in una tacita domanda,

si accucciò anche l’altra e lo tolse leggermente al posto della sensei,

 

la sennin strabuzzò gli occhi nel vedere due piccoli bimbi che si stavano sfregando gli occhietti assonnati,

uno dai capelli nerissimi e l’altra dai capelli rosa pallido,

 

“non posso crederci, ma questi sono...” cominciò a dire la donna dalle due code bionde,

 

“... sono i figli miei e di Sasuke, sensei...” terminò la frase Sakura scostando la copertina anche nell’altra cesta,

“... sono le mie quattro ragioni di vita ed è proprio per loro che sono venuta qui!” terminò infine la ragazza dai capelli rosa,

 

“che vuoi dire?” chiese sorpresa la donna nel vedere il bambino vivo e pieno di salute ma soprattutto vedendo il numero,

 

“ho paura che Itachi voglia ucciderli!” disse la donna mentre accarezzava il bimbo che fino a poco prima piangeva,

 

“perché dovrebbe, ma soprattutto perche ti ha permesso di farli nascere?” disse la donna confusa,

 

“lui vuole usare i bambini per mandarli contro Sasuke, ma adesso non gli servono più perche, perche...” ma lì la ragazza si fermò piangendo di nuovo disperatamente,

 

“perché sakura?” disse la donna toccando con le mani le sue braccia,

 

“sono incinta, sensei, io aspetto un figlio da Itachi!” disse piangendo più sfrenatamente,

 

“o mio Dio! è terribile, pensi che verrà qui per riprenderti?” chiese la donna,

 

“è probabile! ma io, io non voglio tornare da lui!” disse continuando a piangere,

 

“capisco sakura, rimarrai qui, sta tranquilla, metteremo la squadra di Anbu in allerta intorno al villaggio, non ti accadrà niente, non preoccuparti, sei al sicuro!” cercò di consolarla dandole coraggio la donna,

 

“sensei, non deve, non serve, non me lo merito!” disse Sakura piangendo più tranquillamente,

 

“ma che dici, sei una ninja del villaggio della foglia, hai l’obbligo di restare qui con i tuoi amici e la tua famiglia oltre che il dovere di far crescere queste piccole creature al sicuro!” disse lei severa,

 

“ormai è Itachi la mia famiglia, lui ora è mio marito, io aspetto un figlio da lui, lui verrà qui per il bambino, e ucciderà tutti, non voglio, non è giusto!” disse lei disperata,

 

“è Sasuke tuo marito, Itachi non ha nessun diritto su di te!” disse seria la donna guardandola,

 

“ormai Sasuke si sarà risposato e sarà felicemente padre, è impossibile che torni com’era un tempo tra noi, ed è colpa mia, io accetto le mie responsabilità, vorrei solo che i bambini crescano al sicuro, tutto qui!” disse Sakura triste,

 

“lui non si è risposato, ne credo abbia avuto altri figli, visto che se n’è andato molti mesi fa! lo ha fatto perché voleva vendicarti..” disse la donna sorridendo debolmente,

“... ma devi stare tranquilla, manderò qualcuno per riportarlo qua da te!” disse infine guardando la sua reazione,

 

“è meglio di no, allora!” disse la ragazza,

 

la sennin sgranò gli occhi confusa, “ma perche mai?” disse solamente,

 

“nessuno mi può assicurare che Sasuke accetterà quattro bambini nella sua vita, anche se suoi, e crescerà addirittura un figlio di suo fratello come suo, è meglio di no, non voglio incontrarlo...” disse lei abbassando il viso per non far vedere la sua grande tristezza, “... se non fosse che Itachi vuole morti i miei figli, sarei rimasta con lui a crescere i bambini, nonostante tutto!” disse infine seria,

 

“ok, Sakura! ma adesso vai a riposarti, domani ne riparleremo con più calma!” disse la donna chiamando un uomo per farla accompagnare, nella sua stanza provvisoria,

 

quando quell’uomo l’accompagnò d’avanti alla porta si scambiarono un saluto e poi se ne andò, lei entrò e sistemò i bambini in delle culle molto ampie per farli dormire più comodamente, andò a farsi un bagno per rilassarsi e poi si andò a distendere nel letto accanto alle due culle per riposare qualche ora.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5- Al villaggio della Foglia... ***


Capitolo 5- Al villaggio della Foglia

Capitolo 5-  Al villaggio della Foglia...

 

Seconda parte -  (Vecchi compagni!)

 

Era mattina,

Sakura dopo aver sistemato i bambini in modo che stessero tranquilli qualche ora così che potesse andare dalla sennin senza scomodarli,

affidò alla donna che le aveva detto che l’Hokage le voleva parlare e si diresse verso lo studio dove quando entrò vide delle figure con la donna,

non erano cambiati molto,

li riconobbe subito.

 

“Naruto-kun? Ino-chan? che cosa ci fate qua?” disse Sakura con gli occhi sgranati,

 

Ino l’andò ad abbracciare mentre piangeva singhiozzando forte,

“Sakura-chan, Sakura-chan, sei tornata!”,

 

il biondo invece era rimasto paralizzato lì dov’era con gli occhi sgranati mentre la bocca si apriva e si chiudeva,

come un pesce,

tentando di farvi uscire qualcosa,

simile ad una parola di senso compiuto,

 

la sennin sorrise a quelle reazioni così sincere e parlò per loro,

 

“sono qui perché, Naruto è il mio assistente, come lo era un tempo e Ino perché l’ho chiamata con una scusa” rise la donna sennin prima di chiedere,

“hai deciso, rimarrai qui?” chiese seriamente infine,

 

“certo che rimarrà qui!” disse Ino,

 

Naruto risvegliatosi all’improvviso, “andrò subito a chiamare Sasuke!” disse partendo subito,

 

fu fermato prontamente da Sakura,

 

“non farlo, ti prego Naruto-kun!” disse la ragazza dai capelli rosa col viso oscurato,

 

“perché Sakura-chan, lui ha il diritto di saperlo!” disse l’amico avvicinandosi a lei serio in volto, come la ragazza non lo aveva mai visto,

 

“Naruto-kun!” esclamò Sakura sgranando gli occhi confusa,

 

“è tuo marito Sakura, lui era il più disperato quando a saputo di te, avrà almeno il diritto di vederti un’ultima volta, in modo da sapere che stai bene, se fossi al suo posto mi basterebbe quello, perché ti amerei molto e vorrei solo la tua felicità” disse addolcendo lo sguardo mentre le guardava il viso con le lacrime che le solcavano le guance,

 

“ha ragione Naruto, Sakura, ha il diritto di vederti, anche se sarà l’ultima volta! almeno, io lo farei... è tua la scelta, ma saresti un mostro se non lo facessi!” disse l’amica dai capelli biondi,

 

“io non credo che tra noi possa tornare tutto come un tempo, adesso che avrò un figlio di Itachi, adesso che sono sua moglie...” disse Sakura a bassa voce con la testa china, “... adesso che ho avuto quattro figli da lui, lui non credo potrebbe volerli, più di quattro figli, tra cui uno non suo, è folle solo pensarlo, l’ho già detto alla sennin ieri notte, io non mi meriterei neanche di stare qui” terminò infine la ragazza col viso cupo,

 

fino a quel momento i due amici l’avevano ascoltata sconvolti, ma adesso...

 

“Sakura, davvero tu... ?” disse Ino abbassando lo sguardo,

 

“si, io avrò un figlio da Itachi, mio marito, mentre ne ho già quattro, quattro gemelli, da Sasuke” disse lei voltando il viso per non guardarli,

 

oh-mio-dio! non ci posso credere!” disse naruto con gli occhi strabuzzanti,

 

“ è successo perche...” Sakura cominciò a dire ai tre ciò che le era accaduto dopo che era iniziata la battaglia fino a quando aveva riacquistato la memoria,

 

...

 

“certo che te ne è successe di tutti i colori!” disse Tsunade sconvolta,

 

“L’hokage ha ragione!” disse Ino anche lei sconvolta,

 

“Già, già!” disse Naruto annuendo,

 

comunque questo non è un buon motivo per non vedere Sasuke!” disse Naruto all’improvviso dopo un po’ di minuti che trascorsero,

 

“io ho paura Naruto-kun, lui mi odierà se lo scopre!” disse la rosa,

 

“ma come può odiarti, non è colpa tua e poi lui ti ama!” disse il biondo,

 

“lui non mi amerà più, ormai, io l’ho tradito, anche se non lo sapevo, anche se non sapevo che era lui mio marito, io non posso, rivederlo!” disse la rosa singhiozzando,

 

“non forzarla Naruto! ora non se la sente, aspettiamo!” disse Ino severa,

 

ma uffy! Sakura-chan, non è giusto!” disse lui in modo infantile,

 

“scusate! ma non me la sento! se poi sarò costretta ad andarmene lo stesso, è inutile!” disse tristemente voltando il viso mentre lo abbassava,

 

“ma tanto TU non te ne andrai!...” disse arrabbiato Naruto, “se no lo vado a chiamare subito!” disse alla fine,

 

“no ti prego, non farlo!” disse subito voltandosi verso Naruto,

 

“per il momento, Sakura-chan, per qualche giorno!” disse lui minaccioso,

 

“d’accordo, naruto-kun, hai vinto tu!” disse la rosa abbattuta,

 

“allora, tra una settimana, Naruto, andrai al villaggio del suono con un gruppo che sceglierai tu, intanto perché non fate fare un giretto a Sakura dopo che lei si sarà preparata i bambini?” chiese sorridendo la sennin alla fine,

 

“SIIIIIIIIIIIIII!” gridò euforico Naruto,

 

“Sakura-chan, se non ti dispiace ti possiamo accompagnare a casa, vorrei vedere i piccoli, poi andiamo e ti facciamo vedere come sono cresciuti i nostri e i nuovi arrivati” disse euforica Ino,

 

“ok!” disse sorridendo Sakura,

 

...

 

Sakura passò una bellissima giornata,

incontrò nuovamente i suoi amici e i loro bambini ormai più grandi,

i nuovi arrivati,

i compagni che non vedeva da tantissimo,

la sua casa e Jiraiya-Sempai...

 

Ino e Shikamaru,

oltre ad aver avuto due gemellini di nome Ika e Shino ebbero in seguito una bimba di nome Inaru e stavano per avere un’altra figlia che avrebbero chiamato Shinoru,

i maschietti assomigliavano tantissimo a Shikamaru,

mentre la femmina era identica alla madre.

 

Naruto e Hinata,

ebbero un bambino e una bambina gemelli,

il maschietto si chiamava Nikke mentre la femmina Lisanne,

il bimbo aveva dei lucenti e scompigliati capelli scuri,

sul nero corvino e due occhi identici al papà,

la bimba dei lisci e chiarissimi capelli biondi e due occhietti azzurro chiaro quasi trasparenti.

 

 

Tenten e Neji,

oltre ad avere una bimba di nome Neiling identica alla madre ebbero in seguito un maschietto identico al padre di nome Teji.

 

Temari e Lee,

ebbero un figlio di nome Kees identico al padre ed erano anche in attesa di due gemelli che avrebbero chiamato Tristan e Lyra sperando che questa volta i gemellini avrebbero preso l’aspetto fisico dalla madre,

o almeno era quello che sperava Temari.

 

Oltre a queste belle scoperte Sakura potè passare una stupenda settimana coi suoi figli in totale relax,

ma purtroppo per lei arrivò il giorno in cui Naruto partì con Shikamaru,

Neji,

Lee e Kiba per il villaggio del suono dove risiedeva suo marito.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6- Al villaggio del Suono... ***


Capitolo 6- Al villaggio del Suono

Capitolo 6-  Al villaggio del Suono...

 

Terza parte -  (Sakura-chan!)

 

Dopo essere partiti senza problemi,

quando arrivarono al villaggio furono subito fermati dalle guardie di Orochimaru che li portarono al cospetto del sennin dalla lingua chilometrica.

 

“Quale bella sorpresa, che cosa ci fanno qui cinque ninja di Konoha???” chiese ghignando Orochimaru,

 

“Siamo qui per Sasuke Uchiha, dobbiamo parlargli!” disse Naruto seriamente,

 

“Kabuto, và a chiamare Sasuke immediatamente!” ordinò il sennin,

 

“subito!” fece Kabuto con rispetto assoluto,

 

Kabuto svanì e dopo pochi minuti che Orochimaru chiacchierava con i cinque ninja,

Sasuke arrivò...

 

“mi a fatto chiamare Orochiamaru-Sama” chiese il Ninja dallo sguardo di ghiaccio mentre si avvicinò al sennin senza accorgersi dei cinque ninja incappucciati,

 

“questi cinque ninja sono venuti a parlare con te Sasuke, sono di Konoha” disse ghignando Orochimaru,

 

“che cosa? sono di Konoha?” chiese stupefatto il ninja dai capelli e gli occhi come la notte,

 

“si, è così!” disse Orochimaru con sempre quel sorrisetto maligno,

 

“che cosa volete?” chiese hai cinque ninja in malo modo,

 

“Ehi, un po’ di rispetto! siamo comunque i tuoi ex compagni anche se adesso sei uno di loro, sai!” disse Naruto offeso togliendosi il cappuccio,

 

gli altri fecero lo stesso,

 

il moro era rimasto stupito,

non si aspettava di rincontrare così presto l’amico,

ne tanto meno che lui sarebbe venuto a cercarlo,

 

“che ci fai qui Naruto???” chiese confuso il moro,

 

“vorrei parlarne con te in privato” disse il biondo girandosi dalla parte di Orochimaru e i suoi scagnozzi,

 

“ok!...” disse hai suoi compagni, “... se volete scusarmi sensei!” disse al sennin il quale fece un cenno con la testa in segno di assenso,

 

si voltò verso i suoi ex compagni e iniziò a fargli strada verso la sua stanza,

in modo che nessuno potesse ascoltare,

 

“allora?” chiese Sasuke appena aveva chiusa la porta dietro di loro,

 

“qual è la cosa che ti renderebbe più felice in questo momento???” disse euforico il biondo,

 

“vedere morto mio fratello in agonia, dopo averlo torturato anni e anni, è ovvio!” disse impassibile il moro,

 

“beh, tecnicamente ti capisco...” disse grattandosi la testa il biondo, “un’altra cosa?” chiese di nuovo Naruto con gli occhi che gli brillavano,

 

“questo è tutto ciò che mi preme, ora mi vuoi dire perché sei qui?” disse irritato Sasuke,

 

“Naruto falla finita, andiamocene, tanto a lui ormai non gli importa più niente, come pensavo aveva ragione Sakura-chan” disse Lee facendo dietro front,

 

“Hai detto Sakura?” chiese Sasuke scattando a quel nome,

 

“Si, Sakura-chan è tornata una settimana fà, eravamo venuti qui per dirtelo, ma tanto a te non interessa, giusto? forza allora! Dai Naruto andiamo!” disse Kiba,

 

“Sakura è tornata? come sarebbe? cos’è questa storia??? Naruto parla!” disse impaziente Sasuke,

 

“si è tornata, ma non sai quanto c’ho bisticciato per avere il consenso di venire qui e adesso tu mi dici che l’unica cosa che ti preme è tuo fratello, Sakura-chan aveva ragione, dovevo sul serio darle retta!” disse offeso Naruto con la sua tipica espressione poco intelligente,

 

“lei non voleva che tu mi avvertissi?” chiese deluso il moro,

 

“si, diceva che tanto non ti sarebbe importato e che tanto non sarebbe rimasta molto, ma tanto Sakura ci rimane a Konoha perché piuttosto ce la lego!” disse battagliero il biondo,

 

“come sarebbe? come può pensare una cosa del genere? come è potuta tornare a Konoha solo ora? possibile che sia così dannatamente irresponsabile?!?!” disse incavolato Sasuke,

 

“cavolo! come poteva quella ragazza sapere anche quello???” chiese Kiba a Neji,

 

“erano sposati, lo conosceva, forse è per quello” disse serio Neji,

 

“erano? siamo! noi siamo ancora sposati! e poi di che state parlando???” fece il moro incavolato nero,

 

“diceva anche che ti saresti arrabbiato, aveva ragione!” disse Shika svogliatamente,

 

“mi sembra ovvio che mi arrabbio dopo tutto quello che mi ha fatto passare!” disse il ninja con lo sharingan,

 

“e a lei non ci pensi? Sakura per tutto questo tempo ne ha passate di tutti i colori! ma tanto a te non importa, no?” disse arrabbiato Naruto con lo sguardo oscurato,

 

“certo che mi importa, mi importa lei più di ogni altra cosa, io, a lei, ci penso da quando se n’è andata!” disse arrabbiato Sasuke,

 

“eppure non mi sembra, noi ce ne andiamo, tanto non serve che rimaniamo, non sei di certo degno di rivederla, lei purtroppo aveva ragione su tutto!” disse voltandosi il biondo deluso, seguito poi dagli altri,

 

“Aspetta! cosa stai dicendo? Sakura è mia moglie! ho il diritto di rivederla!” disse lui più disperato di prima,

 

“tanto non rimarresti, o comunque, lei non rimarrebbe, con te!” disse infine Naruto,

 

i ragazzi se ne andarono, lasciando Sasuke immobile con gli occhi spalancati,

 

erano passati mesi dal giorno in cui si era convinto che lei non sarebbe più tornata,

adesso,

tutto quello era crollato,

e lui,

non sapeva davvero che fare,

non se la sentiva di andare al villaggio della foglia per rivederla,

non sapeva il motivo,

era ancora troppo convinto che lei era morta,

e poi,

le parole di Naruto lo avevano davvero scosso,

lei non sarebbe rimasta con lui?

perche mai?

Sakura-chan, perche mai non vuoi più stare con me?

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Capitolo 7
*** Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza... ***


Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza

Capitolo 7- L’inizio di una nuova vita, di una nuova speranza...

 

Parte finale dei capitoli 4, 5 & 6-  *Sakura* (ciò che mi aspettavo!)

 

Dopo essere tornati e aver detto a Tsunade quello che era accaduto,

Naruto decise di andare a parlare con Sakura,

quando arrivò alla porta tremava,

si sentiva uno stupido,

in fin dei conti lei glielo aveva detto,

lui però credeva nei sentimenti dell’amico,

non pensando minimamente che la sua reazione,

il voler unirsi a Orochimaru,

era solo per lui,

per Itachi,

che il suo dolore era solo una scusa,

una ragione,

un motivo,

una qualunque cosa che lo avrebbe indotto ancora di più a voler morto il fratello,

una scusa per soffrire ancora,

non tanto per il fedele amore che provava per la sua sposa,

no,

solo per vendetta,

si era davvero illuso,

era ancora un’ingenuo...

 

Sakura d’altro canto quando lo vide capì,

anche se lei ne era già sicura,

a Sasuke importava solo uccidere Itachi,

lei era sempre stata messa in secondo piano,

da una parte lo poteva capire,

dall’altra invece poteva solo rassegnarsi,

non sarebbe riuscita comunque ad odiarlo,

lo amava troppo,

per lei Sasuke equivaleva a tutto,

all’amore,

al dolore,

alla tristezza,

alla speranza,

alla comprensione,

alla felicità...

a tutto,

ma lui,

lui non provava lo stesso,

come era sempre stato,

sempre...

 

“Sakura-chan, mi spiace...” disse abbattuto il biondo,

“... non te lo meritavi!” disse infine voltando il viso per non guardarla,

mentre senza accorgersene piangeva,

 

“non è colpa tua, me lo aspettavo, è sempre stato più interessato a suo fratello che a tutto il resto, grazie comunque Naruto, comunque sappi che ho deciso di rimanere, almeno finchè Itachi non verrà qui!” disse lei mentre gli lacrimavano gli occhi mentre mostrava un sorriso stentato,

 

“Davvero? ma è fantastico!” disse lui tutto contento iniziando a saltellare,

 

la ragazza sorrise ancora di più,

poi andò dai bambini e abbracciò Seya per farsi coraggio con Naruto vicino che sorrideva agl’altri tre che contraccambiavano.

 

...

 

Nel periodo successivo all’incontro con Sasuke da parte di Naruto e i suoi compagni,

alla rivelazione e alla continuazione della propria vita a Konoha,

Sakura continuò ad attendere,

a sperare,

pregando che un giorno,

lui sarebbe tornato...

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Capitolo 8
*** Capitolo 8- Presentazioni a più non posso! ***


Capitolo 8- Presentazioni a più non posso

Capitolo 8- Presentazioni a più non posso!

 

Parte Prima – I piccoli e numerosi Uchiha...

 

Erano passati circa cinque anni da quando Naruto era andato da Sasuke,

Sakura aveva avuto i figli di Itachi,

un maschio e una femmina,

li aveva chiamati Ikkehi e Izayoi,

erano due gemellini molto diversi,

 

il maschietto aveva dei folti e scompigliati capelli rossastri,

tendente al color lampone,

molto luminosi e morbidi,

due occhi nerissimi e i segni tipici di Itachi sotto gli occhi,

 

la bimba aveva invece i capelli lisci e neri,

della stessa tonalità di Itachi,

un colore più spento di quello di Sasuke,

e due occhi verde vivace identici a quelli di Sakura,

 

quelli più grandi invece,

erano cresciuti e ormai si erano fatti grandi,

avevano infatti cinque anni,

 

Seya, era diventato molto amico di Nikke,

il figlio di Naruto,

e l’unica cosa di cui andavano entrambi d’accordo e per la quale non litigavano mai,

era il ramen,

infatti,

ne avevano una grande passione entrambi,

probabilmente dovuta a Naruto,

che gli faceva da sensei insieme agli altri padri,

ma che con lui c’era un rapporto speciale,

 

più cresceva e più assomigliava a Sasuke,

tranne naturalmente per gli occhi che sembravano due gemme color menta,

aveva già un centinaio di Fans sparse per i villaggi,

infatti bastava un’occhiata per innamorarsi di lui,

peccato che aveva anche preso parte del bel caratterino del padre,

 

Seya era un tipo serio e impassibile,

non gli piaceva svagarsi e giocare con i suoi coetanei,

amava solo allenarsi,

l’unico che riusciva un po’ a coinvolgerlo era Nikke,

il quale,

poi divenne,

nonostante le litigate quotidiane,

il suo migliore amico,

 

fin da piccolino era sempre stato più sveglio e intelligente dei suoi compagni e quando si analizzò il suo Q.I. si scoprì essere, a stento calcolabile,

infatti la sua mente era molto rapida nel calcolare qualunque cosa,

nemmeno il tempo di formulargli una qualunque domanda di poche parole,

che lui aveva già formulato un centinaio di risposte adatte,

 

aveva una grande dote nella velocità anche solo dei movimenti e nella precisione assoluta,

non aveva mai dovuto utilizzare lo sharingan perche la sua mente aveva il dono di poter,

non solo,

muovere ogetti e cose simili a suo piacere con l’aiuto del chakra,

ma poteva addirittura,

controllare la mente degl’altri senza la minima fatica,

probabilmente a causa del suo cervello super sviluppato,

era infatti già idoneo a poter diventare genin,

anche se lui aveva deciso di aspettare i fratelli nonostante le grandi doti e abilità di cui già disponeva.

 

La cosa più strana di lui però,

era uno strano simbolo sulla nuca di color nero che assomigliava al simbolo dello Yang.

 

---

 

Sayo era una dominatrice,

era la classica bambina che riusciva a comandare chiunque,

anche di età molto più superiore alla sua,

con le mani,

anzi,

coi cazzotti,

infatti era fortissima,

aveva la grande abilità già da piccolina di poter sollevare qualunque cosa anche con una sola mano,

 

aveva però dei difetti,

a differenza di suo fratello Seya,

era molto impulsiva e spessissimo agiva prima ancora di ragionare,

finendo poi per sbagliare prove molto più semplici di quanto non avesse già affrontato,

 

era bella come la madre e molte volte,

se non si conosceva bene,

vedendo il suo visetto angelico,

la si sottovalutava e si finiva per prenderle parecchie.

 

Portava un simbolo sulla nuca a forma di Yin di colore bianco.

 

---

 

Sun,

era come la sorella gemella Sayo,

era impulsivo e voleva eccellere in tutto per farsi vedere invincibile,

peccato che suo fratello Seya,

senza mai essersi impegnato in niente,

lo superava sempre,

 

provava un forte orgoglio e una stima assoluta nei confronti del gemello,

che poi si dissolse lentamente ogni volta che il fratello mostrava il suo caratteraccio con gli altri, mentre con Nikke sembrava un’altra persona.

 

 

Anche lui come gli altri fratelli porta un simbolo, solo che quest’ultimo rappresenta il sole in stile tribale nero.

 

---

 

Sue,

la sorellina considerata indifesa,

è la timida del gruppetto,

è sempre a farsi scudo coi fratelli,

non gli piace infatti la violenza ne la lotta,

proprio come Seya,

 

ha il talento di aver una perfezione e una grande precisione nei movimenti che non è da tutti,

anche lei ha un Q.I. superiore ai suoi compagni nonostante non sia allo stesso livello di quello di suo fratello Seya,

 

Sue è molto simile di carattere a Seya,

perche nonostante non voglia farlo notare,

Seya è un bambino molto timido e insicuro.

 

Porta il simbolo della luna sulla nuca in stile tribale bianco.

 

---

 

Ikkehi è freddo e impassibile,

odia mostrarsi e non gli piace essere al centro dell’attenzione,

sta sempre da solo o condivide pochi minuti in compagnia dell’unica persona che stima e rispetta,

ovvero Seya,

 

ha l’abilità di manipolare l’energia solare a suo piacere,

non bisogna infastidirlo perché può rivelarsi pericoloso.

 

---

 

Izayoi è una bimba dolce e solare,

sempre sorridente e aperta con tutti,

adora suo fratello Seya in modo quasi simile all’amore platonico,

è una delle poche femmine che può vantarsi un minimo di attenzione da parte di Seya oltre Sue e Lisanne che viene soprannominata da quest’ultimo ‘Line’.

 

 

Parte Seconda – I gemellini Uzumaki...

 

Anche i figli di Naruto erano cresciuti,

 

Nikke,

era diventato amico di Seya,

anche se litigavano sempre in modo quasi sempre passivo,

lo adorava,

adorava parlare con lui,

adorava allenarsi con lui,

gli piacevano i suoi complimenti nascosti dalla solita presa in giro,

gli piaceva passare il suo tempo con lui a parlare di ramen o a mangiarlo,

 

tutti dicevano che Seya era un bambino oscuro e solitario e nessuno,

e questo valeva solo per i maschi,

lo sopportava,

lo consideravano solo un genietto che si dava tante arie ed era antipatico,

dicevano che era cattivo e di stargli lontano,

ma lui era sicuro che non era così,

neppure il primo giorno che lo vide,

lo pensò,

aveva visto nei suoi occhi tanto dolore e tristezza,

da poter riempire l’oceano,

sentiva che c’era qualcosa che lo turbava,

che gli attanagliava l’anima,

gli era sempre stato vicino per quello,

anche se lui lo aveva sempre cacciato via in malo modo,

e alla fine,

era diventato il suo amico più fidato,

sapeva che gli voleva bene.

 

Nikke aveva un caratterino solare e sbarazzino,

identico al padre,

lo animava lo stesso spirito,

oltre a quello della volpe a nove code che era sigillato anche in lui e sua sorella,

niente lo spaventava e a causa del demone anche lui era molto emarginato dai suoi compagni,

naturalmente i ragazzi che gli stavano alla larga non erano i figli degli amici del padre e della madre,

come valeva anche per Seya,

erano i classici ignoranti e invidiosi,

cresciuti così dai genitori,

ignoranti e o invidiosi,

almeno così gli dicevano mamma e papà.

 

---

 

Lisanne era identica alla madre,

timida,

perennemente imbarazzata,

dolce,

innocente e via dicendo,

l’amicizia con Inaru e Sayo le dava più coraggio visto che entrambe le ragazza avevano un carattere dominante,

 

cominciò a diventare più popolare quando Seya cominciò a chiamarla Line, un suo personalissimo soprannome,

e da quel giorno,

persino gli stessi genitori,

hanno cominciato a chiamarla così.

 

Parte Terza – Le piccole pesti Nara...

 

Ika e Shino,

sono più grandi di Seya e dei suoi amici di un’anno,

infatti hanno sei anni,

sono considerati delle piaghe da tutti,

sono pestiferi e combinano solo scherzi,

 

sono praticamente la coppia sputata di Shikamaru,

al quale non obbediscono MAI,

si fanno controllare di più dalla madre perché gli incute un certo timore,

 

sono bambini molto svegli e testardi,

perché,

come disse un giorno Kakashi a Shika,

riferito hai suoi figli,

 

“ci vuole un gran cervello per pensare a degli scherzi simili, ma ci vuole anche una grande furbizia per non farsi beccare!”,

 

purtroppo il padre dei gemelli non la pensava nello stesso modo e per cui quel giorno li punì per lo scherzetto,

ma i bambini non si fecero per niente scoraggiare e prendendo le parole di Kakashi come un complimento,

continuarono anche peggio di prima.

 

l’unica diversità che si può notare dei gemelli è che,

Ika è molto pigro mentre Shino è un tipo volenteroso.

 

---

 

Inaru è una bimba forte ed energica,

ha sia l’aspetto che il carattere della madre,

ha l’età di Seya ed è una delle sue fans più sfegatate,

anche se lui non si è mai accorto di lei nonostante l’insistenza e la intraprendenza nel cercare di farsi notare,

 

è la migliore amica di Lisanne e vedendo il suo carattere così timido cerca ripetutamente di darle coraggio,

 

l’amicizia tra le due finirà bruscamente,

dopo l’interesse non particolare di Seya verso Lisanne,

riferito al soprannome,

da quel giorno le due bambine divennero rivali,

e,

pur avendo un carattere pacifista,

Lisanne ogni volta che vede l’amica dai capelli biondi mostra un carattere totalmente diverso,

 

Inaru è una delle bambine più popolari di tutta l’accademia, seconda solo a Sayo.

 

---

 

Shinoru,

l’ultima femmina dei coniugi Nara,

ha l’età di quattro anni,

è anche lei identica alla madre ma ha,

i capelli e gli occhi leggermente più scuri,

ha un carattere forte ma dolce,

 

è la migliore amica di Izayoi.

 

Parte Quarta- Gli Hyuga pieni di se...

 

Neiling,

la figlia di Neji,

ha sei anni,

è identica alla madre ma i suoi occhi sono della tonalità del padre,

 

ha un carattere forte e impassibile,

può risultare alle volte antipatica,

ma è solo un suo modo di proteggersi dal mondo,

il padre infatti gli ha sempre insegnato di non mostrarsi mai deboli di fronte a nessuno,

ha un forte affetto per Neji che nonostante non sia dei più affettuosi è sempre stato un padre fantastico e comprensivo,

 

ha la passione per le armi,

probabilmente tramandata dalla madre,

e nonostante sia molto brava col Byakugan,

preferisce allenarsi ad utilizzare le armi.

 

---

 

Teji è identico al padre,

ha cinque anni e ha un carattere abbastanza socievole,

è sempre sorridente e gli piace stare in compagnia,

alla volte però,

mostra un tocco di vanità,

 

è bravissimo ad utilizzare il Byakugan e il padre ne è molto orgoglioso.

 

Parte Quinta – Un’ ottimo incrocio tra stile Del Deserto e stile Gai...

 

Kees è identico ha suo padre sia come aspetto e carattere che come qualità,

infatti,

è molto bravo con le arti marziali ma totalmente negato per tutto il resto,

 

ha sei anni e mezzo,

 

nonostante i suoi difetti nell’aspetto e nelle doti ninja,

però,

non invidia ne disprezza i suoi fratelli,

semplicemente,

gli vuole bene.

 

---

 

Tristan e Lyra hanno quattro anni,

sono identici alla madre,

sono portati per ogni cosa tranne che per le arti marziali,

sono belli e popolari e vanno perfettamente d’accordo tra loro e con il fratello maggiore che nonostante la sua inettitudine nei Jutsu lo ammirano e lo spalleggiano sempre.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9- Passa il tempo ed io... ***


Capitolo 9- Passa il tempo ed io

Capitolo 9- Passa il tempo ed io...

 

Parte Prima -  *Sakura and children* (Sentimenti e sofferenze...)

 

Erano passati anni,

ma lui non si era mai fatto ne vivo ne si era mai fatto sentire,

lei si sentiva sempre triste,

gli mancava terribilmente,

i suoi figli,

ma soprattutto Seya,

se ne accorgevano sempre di più,

l’unico che però capiva e ne soffriva era il figlio più grande,

che,

con la sua grande abilita innata nel leggere nella mente,

aveva scoperto la tristezza della madre,

e avendo un grande affetto per lei,

ne soffriva tantissimo,

gli era sempre mancato un padre,

nonostante gli insegnamenti e l’affetto che gli dava il padre di Nikke.

 

Sentiva un vuoto nel cuore,

e a nessuno poteva dirlo,

visto che a nessuno interessava o poteva interessarsi,

alla madre di certo non poteva dirlo,

visto che ne soffriva già abbastanza,

e per quanto riguardava i fratelli,

non li aveva mai senti vicini abbastanza da potersi confidare con loro,

i fratellini poi,

erano anche il frutto di un altro padre,

cosa gli poteva importare se a lui mancava SUO padre e non il LORO o viceversa,

 

Come se non bastasse,

lui era praticamente l’uomo di casa,

con che faccia poteva dire alla madre o ai fratelli che desiderava avere vicino una figura paterna che gli insegnava,

gli dimostrava affetto e lo proteggeva,

senza contare il suo forte orgoglio,

che lo faceva chiudere ancora di più in se stesso,

era piccolo,

certo,

aveva infatti solo cinque anni,

ma avendo un cervello già da adulto,

la sua maturità gli imponeva di non far pesare agli altri le sue sofferenze e i suoi doveri,

era cresciuto in fretta,

ma nemmeno gli altri se ne accorgevano,

gli unici,

infatti,

erano quelli che lo volevano fare chuunin per usarlo in battaglia,

non poteva contare su nessuno,

tranne su Nikke,

peccato solo che l’amico era l’emblema della più totale infantilità,

come doveva essere vista l’età,

e non avrebbe mai potuto capirlo e o aiutarlo.

 

Sayo era un bimba forte,

orgogliosa,

testarda e impulsiva,

aveva sempre fatto vedere questo agli altri,

ma nella sua mente,

nel suo piccolo angolino tutto per lei in cui a nessuno era permesso entrare,

lei,

desiderava la stessa cosa,

probabilmente chiunque lo avrebbe desiderato al posto loro.

 

Le loro spalle si facevano carico di pesi fin troppo più grandi,

e il marchio sulla nuca,

ne era la cornice,

era da quello,

probabilmente,

che erano derivate quelle strane abilità,

per lei la forza fisica,

per il fratello quella mentale,

i gemelli invece l’inverso di loro,

ma a tratti più deboli e tersi,

ovvero,

il fratello la grinta,

la sorella la perfezione,

 

ad entrambi i quattro era stata data dal marchio una debolezza e un’abilità,

che si eguagliava almeno in coppia,

Sayo era forte,

Seya veloce,

Sayo era potente fisicamente,

Seya mentalmente,

due opposti a cui le debolezze si cancellano viceversa,

infatti,

come Sayo era forte,

non era per niente veloce e come Seya era veloce,

non era altrettanto forte,

due opposti,

lo yin e lo yang,

 

per quanto riguardava Sun e Sue,

loro erano come la luna ed il sole,

il calore del giorno,

lo splendore della notte,

la grinta del sole nell’infiammare,

la perfezione della luna nell’illuminare,

due opposti,

Il Sole e La Luna.

 

Il marchio dei quattro bambini,

figli di Sasuke,

non era altro che l’eredità del marchio maledetto di Orochimaru,

il loro però,

era qualcosa di loro,

che apparteneva a loro,

che li distingueva dai bambini comuni,

qualcosa di ineguagliabile potenza,

proprio per il fatto che era perfetto e totalmente diverso dall’originale e,

malgrado tutto,

incontrollabile,

infatti i bambini lo temevano,

temevano di perdere il controllo,

e uccidere qualcuno a loro caro,

questo,

lo sapevano solo loro.

 

Custodivano quel grande segreto inconfessabile,

sentendo un peso nel cuore inenarrabile e atroce,

erano costretti a nascondere tutto persino alla loro madre,

proprio per non farla spaventare,

per non far sì che gli odiasse,

perche nonostante non fossero colpevoli di nessun’atrocità,

loro si sentivano sporchi di un sangue invisibile sparso nelle loro mani,

nonostante non era colpa loro se avevano quel marchio,

loro,

si sentivano colpevoli per solo il fatto di possederlo.

 

Parte Seconda -  *Sasuke* (Sakura ti amo!)

 

Era sera al villaggio del suono,

Sasuke stava riflettendo,

ormai lo faceva da molto tempo,

da quando aveva scoperto che lei era viva,

che stava bene,

passava quel tempo a pensare a lei,

gli mancava infinitamente,

sentiva un gran desiderio di tornare da lei,

che più passava il tempo e più aumentava,

voleva rivederla,

stare con lei,

e non lasciarla più,

ma era colpa sua se lei non lo aveva aspettato a Konoha,

sicuramente Naruto glielo aveva detto,

che sciocco che era,

anzi,

era davvero un grande idiota,

l’aveva persa di nuovo a causa sua,

era davvero irrecuperabile,

un codardo,

come spesso fin da bambino si trovava a pensare di lui,

ma non poteva farci niente,

era nella sua natura.

 

Quando la notte era limpida e si poteva vedere la luna,

una luna piena,

l’umore di Sasuke si faceva limpido come quel cielo,

perché in quei momenti,

fantasticava su una possibile vita con la sua bellissima Sakura,

poi ogni volta che i nuvoloni coprivano quel cielo,

tornava a soffrire razionalizzando,

lei era lontana,

il bambino era morto,

a causa di Itachi sicuramente,

lui era lì,

come un deficiente invece di andare da lei,

e il bello era,

che era colpa sua,

certo,

il fato gli aveva dato un’altra occasione,

e lui?

lui se ne era fregato,

anzi,

non ci aveva fatto neanche caso,

che stupido.

 

Ormai aveva capito cosa fare,

ci aveva riflettuto giorni interi,

ma finalmente lo aveva capito,

doveva tornare a Konoha,

se lei non c’era,

Naruto gli avrebbe detto dove trovarla e così non avrebbe più fatto errori,

era semplice il concetto,

ma difficile da eseguire,

in fin dei conti non è che poteva tornare nella sua vita così all’improvviso e aspettarsi che lei non obbiettasse,

a meno che non fosse felice di rivederlo,

era però anche vero che lei se ne era andata via e non l’aveva più cercato fino a qualche anno fa,

ma era altrettanto vero che non era venuta lei,

ma Naruto,

la cosa si faceva difficile,

se da una parte voleva tornare da lei con tutto il suo cuore,

dall’altro aveva paura di incontrarla nuovamente e scoprire magari che si era risposata e aveva addirittura dei figli con quest’ipotetico marito,

magari era persino Naruto,

insomma non poteva rovinare di nuovo la sua vita per un suo capriccio,

poteva andare,

certo,

ma se lei non voleva più avere niente a che fare con lui,

se ne sarebbe tornato da Orochimaru,

questa era stata la sua decisione,

per cui,

si mise subito in marcia...

 

Parte Terza -  *Itachi* (Sakura, sto arrivando!)

 

Itachi ormai era stufo di aspettare,

aveva atteso cinque anni,

ora sarebbe andato a prendersi ciò che gli spettava,

non gli importava se lei non voleva,

ormai era sua e non del suo piccolo-stupido-nonché-debole-fratellino,

aveva avuto più di un’occasione per riprendersela,

ora toccava di nuovo a lui,

era come un gioco,

per lui,

un gioco a premi,

come premio maggiore,

quando il gioco sarebbe finito,

ci sarebbe stato il potere,

la felicità e il dolore degli altri e questo era ciò che più lo soddisfava,

avrebbe avuto la SUA donna,

ex moglie di suo fratello,

 i mostriciattoli del fratello come schiavetti da mandare contro i suoi nemici nonché suo fratello,

visto che aveva capito dalla prima volta che aveva visto Sakura incinta,

che quei marmocchi sarebbero stati veramente potenti,

e infine,

avrebbe avuto suo figlio a cui avrebbe insegnato ogni cosa,

e a sua volta avrebbe tramandato tutto,

il suo piano era perfetto,

lui ci avrebbe guadagnato mentre gli altri avrebbero perso tutto,

compresi quei sciocchi dell’Akatsuki,

infatti,

una volta che i bambini sarebbero stati superiori al livello di ogni componente dell’Akatsuki,

capeggiati da lui,

gli avrebbero sterminati tutti,

e lui,

avrebbe preso tutto il potere dei demoni e non solo quello,

ma anche quello dei suoi figliastri,

solo per lui e per il suo erede che lo avrebbe ottenuto,

il giorno in cui sarebbe morto,

ecco,

qual’era il suo più segreto e malvagio obiettivo,

con il potere dei demoni e dei marmocchi-Uchiha sarebbe diventato il più forte e attaccando villaggio dopo villaggio,

avrebbe comandato i paesi più potenti e alla fine avrebbe ottenuto il suo scopo di dominare tutto e tutti.

 

Ora bisognava soltanto fare la prima mossa,

ovvero riprendersi moglie e prole,

poi sarebbe passato alla seconda e terza mossa,

ovvero l’allenamento dei marmocchi e di suo figlio e alla fine,

mossa dopo mossa,

con passo scaltro e felpato,

avrebbe ottenuto ciò che voleva,

e per ottenerlo,

gli serviva comunque Sakura,

che oltre ad essere un buon trastullo fisico gli serviva per mettere in riga i mostriciattoli e fare in modo che gli obbedissero,

e sapeva bene che con le giuste motivazioni e maniere adeguate,

lei avrebbe fatto tutto quello che lui voleva.

 

 

Grazie per le vostre bellissime recensioni, mi sono piaciute un sacco.

Oltre questo capitolo penso ve ne sarà solo un altro...

baci da gryffindor_Ery^^

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Capitolo 10
*** Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà... ***


Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà

Capitolo 10- Tenebre e Sofferenze dopo una Vita vissuta a metà...

 

Parte Prima -  *Naruto* (è giunto il momento!)

 

Quel giorno,

un giorno lugubre e malinconico,

pioveva a dirotto,

le strade erano deserte,

tutti erano nelle proprie case,

tutti tranne lui,

lui e pochi ninja intenti nel loro lavoro...

 

Naruto infatti si trovava al palazzo dell’Hokage,

dietro la sua personalissima scrivania,

nel suo personalissimo studio,

proprio accanto a quello della Sennin...

 

Pensava tra se e se,

sul destino avverso e l’ingiustizia della vita,

 

erano un gruppo,

il gruppo sette,

uno dei più uniti tra tutti gli altri,

si volevano bene,

erano una famiglia,

la sua famiglia,

Sasuke era come un fratello,

Sakura era la sua migliore amica,

lui per loro avrebbe fatto tutto,

ma allora perché?

perche era accaduto tutto quello?

non era affatto giusto...

 

Mentre il biondino rifletteva incantato,

tra i propri pensieri molesti,

che si insinuavano nella sua mente senza riuscire a reagire,

un uomo bussò chiaramente agitato...

 

“avanti” disse riscuotendosi dal torpore,

 

Uzumaki-sama,

una delle squadre ANBU riferisce che ninja nemici del suono,

si stanno dirigendo qui a gran velocità,

mentre un’altra è stata attaccata dall’akatsuki,

anch’essa diretta qui!!!” riferì il jounin che aveva bussato,

visibilmente agitato e in panico,

 

“dannazione!

avverti subito l’hokage,

io intanto faccio preparare le squadre ANBU e metto in allerta il villaggio!” disse autoritario Naruto, anch’esso agitato,

 

“subito!” rispose per poi sparire in una nuvola di fumo.

 

...

 

Naruto correva il più velocemente possibile verso casa,

le sirene d’allarme rimbombavano per l’intero villaggio,

i passi del ragazzo echeggiavano a causa della strada bagnata,

assieme a molti altri,

gente che scappava verso il rifugio terrorizzata,

non fece caso alle persone,

era troppo agitato,

agitato e preoccupato per la moglie e i figli,

e questo non faceva che peggiorare la situazione,

continuava a domandarsi la ragione del perché il suono li attaccasse proprio ora,

era palese il motivo che spingesse l’Akatsuki,

ma perché anche il suono? e perché adesso?

 

Arrivò a casa e trovò la mogli che stava preparando i figli per andare,

purtroppo non poteva permettersi di accompagnarli perché era necessaria la sua presenza,

così,

salutò dolcemente i figli con un bacio e un abbraccio affettuoso,

baciò la moglie con amore,

promettendole che si sarebbero rivisti,

e se ne andò...

 

Parte Seconda -  *Sasuke e Itachi* (Sakura non ti appartiene!)

 

 

Erano in marcia verso il villaggio della foglia,

entrambi con un obiettivo ben preciso,

entrambi con scopi ben diversi,

Itachi per portarsi via la moglie e i bambini,

Sasuke per tornare dalla moglie...

 

Itachi a capo dell’intera akatsuki,

avanzava sicuro verso la meta,

non gli interessava essere silenzioso,

tanto non c’era nessuno che avrebbe potuto ostacolarlo, 

 

invece,

non potendo immaginare,

che l’intero gruppo di Orochimaru lo stava seguendo,

Sasuke stava correndo il più silenziosamente possibile,

cercando di fare meno rumore possibile,

per non farsi seguire.

 

...

 

Arrivarono a tempo,

d’avanti al cancello del villaggio,

i loro sguardi si incrociarono,

rimasero a fissarsi,

Itachi ghignava in un modo sadico e terrificante,

Sasuke era livido di rabbia,

 

intanto che i fratelli si scambiavano sguardi d’ira,

rancore e odio,

il gruppo del suono era arrivato,

e insieme al resto dell’Akatsuki,

stava saccheggiando il villaggio della foglia... 

 

che cosa ci fai qua?” chiese all’improvviso Sasuke ad Itachi,

 

“Ciò che fai tu! Sono qui per mia moglie” gli rispose serio e impassibile,

 

“tua moglie? da quando sei sposato?” chiese sorpreso il più giovane,

 

“... da quando ho incontrato un bel fiore di ciliegio... circa cinque anni fa, mi sembra” rispose con un ghigno molto più sadico l’altro,

 

“fio-fiore di ciliegio? Sakura??? cosa le hai fatto?” domandò Sasuke preoccupato e arrabbiato,

 

“AhaHAhaAHhahAHAhAHAhah” cominciò a ridere il più adulto, dopo la domanda del fratellino,

 

“cos’hai tanto da ridere??” gli chiese Sasuke tra i denti, furente,

 

“Davvero i tuoi amici non ti hanno detto niente su cosa è accaduto a Sakura??? mi sembra strano...” gli rispose tranquillamente l’altro,

 

“non hai nessun diritto di chiamarla per nome! non ti ci devi nemmeno avvicinare a lei, è mia moglie!” controbatté  il fratello minore,

 

No Sasuke! No...” iniziò Itachi visibilmente arrabbiato, “... ho tutto il diritto che voglio di chiamare Sakura, ovvero MIA moglie, per nome! ti sei dimenticato di averla abbandonata... non ti sei mai interessato a lei, nemmeno quando hai saputo che era viva... lei ora è mia, e me la riprenderò come è giusto che sia! non è più un tuo diritto, LEI.” finì furente, perdendo il suo decantato autocontrollo e impassibilità,

 

Cosa? lei è tua moglie? Sakura non ti avrebbe mai sposato? Non mi avrebbe mai lasciato per te, MAI! Voglio che tu mi dica cosa le hai fatto, SUBITO!” disse imbestialito usando un tono fin troppo autoritario,

 

cosa le ho fatto? io niente, ho solo approfittato della situazione, tutto qui!" disse il membro dell’akatsuki tornando lucido e tranquillo,

 

“approfittato di cosa?” domandò Sasuke col volto basso e oscurato, dalla rabbia che continuava a crescere,

 

“... del fatto che fosse stata ferita alla testa, e che avesse perso la memoria di conseguenza. gli rispose serio,

 

“perso la memoria? solo questo?” chiese il moretto speranzoso,

 

“vuoi sapere se aveva perso anche vostro figlio oltre la memoria? vero? non hai nemmeno il coraggio di chiedermelo con una domanda diretta ed esplicita, sei davvero uno stupido vegetale, Sasuke, solo un vegetale che ha passato la vita a vegetare!” gli rispose girandosi e iniziando ad allontanarsi dal ragazzo infuriato dietro di lui,

 

“che fine ha fatto nostro figlio?? rispondi Itachi?” chiese al fratello improvvisamente,

 

“figlio? io direi figli più che altro... saranno qui con la madre... davvero carini, carini e fastidiosi... è colpa loro se Sakura se né andata, aveva capito che gli avrei usati per ucciderti, se né tornata qui dopo aver riacquistato la memoria, ma ormai era già incinta di mio figlio... non vedo l’ora di vederlo!” finì il maggiore ghignando,

 

“figli? quanti?” chiese pietrificato il minore,

 

“quattro gemelli, due maschi e due femmine!” gli rispose semplicemente,

 

“non-non ci credo” disse Sasuke impallidito, con occhi sbarrati, fissi in un punto impreciso, accucciandosi per terra, non riuscendo si più a reggere coi propri piedi,

 

“eppure è la verità, li ho visti di persona e gli ho anche cresciuti fino a cinque anni ” disse osservando la reazione del fratellino visibilmente sconvolto,

 

 

per un pò tutto tacque tra loro,

si limitavano ad osservarsi e a lanciarsi sguardi d’ira,

poi Sasuke  pensò che fosse arrivato il momento,

il momento di finire questa storia una volta per tutte,

sarebbe finita dove era iniziata,

il giorno che la SUA famiglia fu uccisa,

si alzò lentamente,

sotto lo sguardo attento di Itachi che non battè ciglio,

iniziò a camminare,

con passo lento e pacato,

come se avesse tutto il tempo del mondo,

Itachi lo seguiva,

distante,

distante in tutto e da tutto,

come se niente di ciò gli importasse,

come se ciò che si apprestava a fare,

non fosse niente di importante,

come se la persona d’avanti a lui,

non fosse importante,

sapeva cosa sarebbe accaduto dopo,

uno scontro,

lo scontro finale,

tra loro,

sapeva che sarebbe accaduto,

prima o poi,

ciò che Sasuke bramava di più,

ciò che lo aveva spinto a tutto quello che nella vita aveva fatto,

uccidere,

per essere più forte,

aveva anche abbandonato la sua famiglia,

il suo villaggio,

LEI,

tutto pur di ucciderlo una volta per tutte...

 

Avevano da poco sorpassato il cancello di casa,

dove prima,

vi abitava l’intero clan Uchiha,

un’intera distesa di case diroccate,

semplicemente abbandonate da tempo,

continuarono a camminare fino ad arrivare d’avanti a casa loro...

 

Senza preavviso Sasuke partì all’attacco,

combatterono probabilmente per ore,

erano allo stesso livello,

finalmente,

purtroppo però,

il maggiore dei due Uchiha,

utilizzò il suo Sharingan speciale,

il Mangekyou Sharingan,

in questo modo,

riuscì a trafiggerlo all’addome,

lo lasciò lì,

morente,

con queste parole a tormentarlo...

 

“Scusa tanto se non aspetto che muori come il debole, patetico, stupido ometto che sei... ma sai, Sakura mi aspetta... e poi così potrò rivedere  i ‘tuoi’ marmocchi e il mio bambino... comunque se ti può consolare, te la saluterò... ” dicendo questo d’avanti al viso del fratellino, con un ghigno di soddisfazione incommensurabile, se ne andò a cercare il suo caro tesoruccio...

 

Parte Terza -  *Sakura* (Non lasciarmi ti prego!)

 

Sakura era appena uscita dall’accademia,

aveva lasciato i bambini al sicuro con Tsunade,

era tranquilla,

molte altre madri avevano fatto lo stesso,

soprattutto le Kunoichi,

tra loro vi erano,

Hinata,

Ino,

Tenten,

Temari e Anko,

li avevano lasciati all’accademia,

dove un gruppo speciale di ANBU,

capeggiato da Tsunade e Jiraija,

scortava i piccoli al sicuro,

in una specie di condotto abbastanza buoi,

con poche candele ad illuminare,

per poi giungere in una stanza simile ad un magazzino,

 

molti bambini erano spaventati e piangevano,

altri nonostante la paura,

cercavano di calmare e rasserenare chi invece dimostrava di essere spaventato a morte,

altri non capivano,

altri ancora fingevano,

o erano troppo orgogliosi per ammettere il terrore che provavano,

infine c’era un solo bimbo che,

elaborando un piano,

cercava il modo di scappare,

per uscire e vedere cosa accadeva,

perché temeva per la madre...

 

Sakura vedendo il Suono e l’Akatsuki,

capì che dovevano essere lì anche loro,

sapeva dove trovarli,

si diresse quindi verso il quartiere dove prima vivevano gli appartenenti al clan Uchiha,

arrivò che tutto era già terminato,

tracce di un furioso scontro erano visibili e quasi palpabili,

avanzò e vide lontano il corpo di qualcuno,

continuò ad avanzare aumentando la velocità,

senza nemmeno accorgersi del terrore che aumentava ad ogni passo,

si ritrovò a correre senza nemmeno accorgersene,

a pochi passi l’incertezza si trasformò in temuta ovvietà,

Sasuke non era ancora pronto a combattere contro il fratello,

e forse, non lo sarebbe mai stato...

 

“Sasuke!” cominciò a chiamarlo mentre calde lacrime le rigavano il viso, spostando la sua testa sulle sue ginocchia,

 

“S-Sakura? Cosa ci fai qui? Dovresti essere al sicuro coi bambini” disse il moro all’improvviso, che con molta difficoltà parlò,

 

“Tu sai” cominciò sorpresa la giovane, mentre piangeva più forte e più disperatamente,

 

“so dei figli che hai avuto da me, e quello che hai avuto da Itachi, mi dispiace Sakura, è colpa mia!” disse tristemente cercando di allungare il braccio per sfiorarle il viso,

 

“non dire stupidaggini, la colpa è mia, avrei dovuto... avrei dovuto dirtelo” disse singhiozzando,

 

“l’importante è che adesso s’ho! sono felice di morire così, sapendo di loro, tra le tue braccia” disse questa frase sorridendo come mai aveva fatto nella sua intera vita, tossi sangue e tornò a guardarla mentre lei non riusciva a trattenere, ne le lacrime, ne i singhiozzi,

 

“ero sicura che tu non avresti accettato quei bambini, pensavo che per te fosse troppo, ma dovevo comunque dirtelo, dovevo essere io a cercarti, perdonami se puoi!” continuò lei disperata,

 

“ti amo Sakura e ti amerò sempre e non sono arrabbiato con te, sono arrabbiato solo con me stesso, per non averti potuto proteggere come dovevo, perché sono stato troppo orgoglioso, perché non riuscivo a smettere di odiarlo, perché dovevo impedirti di fare quella pazzia, perché semplicemente non ti ho trattato come dovevo, dando tutto per scontato, anche l’amore che provavo per te che rare volte ti dimostravo... Sakura sei tu che devi perdonare me!” disse mentre gli occhi gli si annebbiavano, parlando lentamente e a tratti, proprio perché il poco ossigeno che gli arrivava, non era abbastanza,

 

“Sasuke no! No! Non morire ti prego! Non Lasciarmi di nuovo sola! Ho bisogno di te! Ti Amo!” disse disperata mentre il ragazzo chiudeva gli occhi per l’ultima volta,

 

“Ti Amo Sakura e ti amerò, per sempre!” disse solamente, prima di chiudere definitivamente gli occhi, per non aprirli mai più, morendo... tra le sue braccia...

 

“Nooohhh!” gridò alla fine lei, sfogandosi, per dare voce a tutta quella sofferenza che aveva accumulato in tutto quel tempo.

 

Parte Quarta - *Seya* (Non dimenticherò mai!)

 

Battito di mani,

riecheggiava nel quartiere appartenete al Clan Uchiha,

Deboli echi,

sempre più forti,

provenivano da fuori,

Deboli passi,

sempre più assordanti,

si facevano strada nei pensieri di una donna,

totalmente disperata.

 

“Ma che scenetta commovente, Sakura tesoro, potrei anche ingelosirmi” parlò una figura alle spalle della donna in tono di finto dispiacere, finendo solo in quel momento di battere le mani,

 

“stammi lontano, io ti odio, come hai potuto farlo, era tuo fratello?!? ” rispose la ragazza disperata e isterica,

 

“era solo un ostacolo” rispose tranquillo l’altro guardandola,

 

Perché sei venuto fin qui? Cosa vuoi, si può sapere?” chiese lei al limite,

 

“voglio te, voglio mio figlio, voglio il potere” disse serio e sicuro fissandola gelido,

 

“io non voglio stare con te, non voglio crescere i miei figli con te, non voglio che tu viva” disse lei sicura ma consapevole di ciò che sarebbe accaduto, alzandosi e mettendosi di fronte a lui con orgoglio,

 

“molto bene allora...” dicendo quello afferrò la katana del fratello, che ancora impugnava dopo averla utilizzata per sbarazzarsi di Sasuke, e gliela conficco nello stomaco rigirandola lentamente, assaporando la vista della donna sofferente, “... preparati a seguire il tuo caro amore all’inferno!” finì dopo avergli sibilato nell’orecchio queste parole, estraendo l’arma all’improvviso e facendola cadere a terra morente,

 

...

 

Stava correndo più forte che poteva,

cercando di non vedere la distruzione che gli si parava d’avanti,

evitando lo sguardo delle persone morenti,

cosparse di sangue e ferite orribili.

 

Era spaventato,

ma non lo avrebbe mai ammesso,

troppo orgoglio dimostrava per i cinque anni che aveva.

 

Si ritrovò di fronte al cancello del quartiere degli Uchiha,

non sapeva neppure il perché si trovava lì,

aveva semplicemente corso senza guardare la strada che percorreva,

ad un certo punto però,

mentre rifletteva se entrare o no,

sentì la voce appena udibile della madre,

senza pensarci attraverso l’uscio,

 

d’avanti a lui stava avanzando una strana figura vestita di nero e rosso,

era visibilmente macchiata di sangue,

portava uno strano cappello che gli copriva il volto,

ma a pochi passi da lui si fece largo la sensazione di averlo già incontrato,

non ci fece però caso e continuò ad avanzare superandolo.

 

La figura smise di allontanarsi per fermarsi ad osservare il bambino per pochi secondi,

si tolse il cappello proprio mentre il bimbo si voltò a guardarlo,

un’improvvisa sensazione di terrore si impossessò di lui,

quegli occhi rossi li aveva già visti.

 

La figura si rimise il cappello e ricominciò ad allontanarsi,

il bimbo tornò ad avanzare verso le due persone distese,

ricoperte di sangue,

probabilmente morte,

senza sapere il motivo di questo suo gesto.

 

Itachi ghignò di soddisfazione dietro al cappello che gli copriva il volto,

uscendo definitivamente da quel posto per tornare dai compari,

mentre il bimbo piangendo,

urlava il nome della mamma,

agonizzante e ricoperta di sangue,

ormai in punto di morte.

 

Parte Quinta - * Children * (lacrime, pianti e sofferenze...)

 

 

Cari familiari e parenti degli amati defunti,

care compagne e compagni,

care amiche e amici,
siamo qui riuniti per commemorare i valorosi ninja che sono morti per salvare noi tutti.

La loro scomparsa,

così improvvisa e inattesa,

ci lascia un vuoto enorme e un dolore immenso.

 

È come se un pezzo di noi,

del nostro cuore e del nostro corpo ci fosse stato strappato...     

 

Era passata una settimana da quell’improvviso attacco, in quel giorno si stava celebrando il funerale dei ninja che avevano combattuto ed erano morti per il loro villaggio, per le persone da loro amate, per tutti coloro che in quel momento erano presenti in quel giorno di dolore e lacrime.

 

Tra le molte tombe presenti,

spiccavano quelle i cui nomi erano...

 

Sakura & Sasuke Uchiha, Hinata & Naruto Uzumaki, Ino & Shikamaru Nara, Temari & Rock Lee, Tenten & Neji Hyuga, Anko & Kakashi Hatake, Kurenai & Asuma Sarutobi, Gaara del Deserto, Shino Aburame, Kiba Inuzuka e Choji Akimichi.

 

...dove dei bambini,

chi più grandi chi più piccoli,

erano intenti a piangere,

chi cercando di trattenersi,

chi cercando di non farlo notare,

chi in modo disperato,

chi silenziosamente, senza neppure essersene accorto, 

chi istericamente e chi cercando di smettere senza il minimo successo.

 

Anche in quella situazione spiccava il piccolo Seya,

impassibile a tutto quello che stava accadendo,

ormai senza più lacrime,

intorpidito da tutta quella situazione,

per lui così irreale,

ma così assolutamente concreta allo steso tempo.

 

Fissando la tomba della madre e di un padre che mai aveva visto,

gli tornarono alla mente quei pochi ricordi di quel giorno,

le ultime parole della madre esangue che con fatica e dolore le pronunciò,

prima di morire versando le ultime lacrime che gli erano rimaste:

 

“Seya-chan, mi spiace che tu debba vedere tutto questo, non avrei mai voluto che accadesse d’avanti hai tuoi occhi, perdonami!” disse Sakura in lacrime, appoggiata al bimbo terrorizzato che piangeva e singhiozzava,

 

“no mamma, è colpa mia, io ero l’uomo di casa, io dovevo proteggerti, mammina scusa!” continuava a singhiozzare il piccolo disperato,

 

“no see-chan, non è colpa tua, dopo tutto sei ancora piccolo, non avresti potuto fare molto, anzi, avresti rischiato di morire e io non me lo sarei mai perdonata” disse la donna accarezzando il visetto del bimbo, asciugando le lacrime,

 

“Mamma, mammina... non mi lasciare, non posso farcela senza di te, non riuscirei più a vivere senza di te... Ti prego!” continuava a piangere e a supplicare il piccolo, stringendosi alla madre,

 

“io vivrò in te e nei tuoi fratelli see-chan, vi starò sempre accanto, sarò sempre vicino a tutti voi, non piangere ma cerca invece di sorridimi un’ultima volta amore mio, cerca di sorridere sempre, perché un sorriso aiuta molto, sorridi hai tuoi fratelli, e digli... e digli che andrà tutto bene!” cercò di rincuorarlo lei con amore e infinita dolcezza, una dolcezza che manifestava sempre interamente hai suoi bimbi,

 

“no mamma, non andrà tutto bene se non sarai con noi, noi non possiamo farcela senza di te”continuava il bimbo sempre in lacrime,

 

“see-chan, devi promettermi che ti prenderai cura dei tuoi fratelli e delle tue sorelle e che non cercherai mai la vendetta... è davvero importante per me see-chan!”gli chiese lei sorridendo in modo triste,

 

certo mamma che lo farò, te lo prometto!”disse tristemente, cercando di sorridere il più possibile, ma non ottenendo molto,

 

“bravo see-chan, ti voglio... bene”disse alla fine, morendo, in un bagno di sangue, tra le braccia del figlioletto sconvolto,

 

“mamma, mammina, mamma! MAMMA!”riuscì solamente a dire, prima di svenire,

 

‘aveva promesso che si sarebbe preso cura dei fratelli e delle sorelle e che non avrebbe cercato vendetta, mai, inoltre promise a se stesso che non sarebbe ricapitato una cosa simile e che avrebbe fatto di tutto per proteggere i fratellini, perché loro contavano su di lui, tutto questo lo giurò anche a se stesso’

 

...

 

Finito il funerale molti ninja,

soprattutto i più importanti,

si raccolsero a discutere dell’accaduto,

intanto i bambini vennero lasciati in una stanza,

da soli,

 

“come hai intenzione di comportarti Tsunade?” chiese Jiraiya all’improvviso, serio in volto,

 

il resto del gruppo ascoltava attento,

 

“sono rimasti orfani troppi bambini, per cui ho deciso di farli vivere insieme, sotto lo stesso tetto, così avranno modo di restare soli il meno possibile, ma non è questo ciò che mi turba maggiormente!” disse pensierosa e infinitamente triste, la sennin Tsunade, l’hokage del villaggio della foglia,

 

e allora cos’è? stai parlando di quella faccenda su kyuubi” chiese shockato il sennin dei rospi,

 

“esatto, quando Naruto è stato ucciso, Kyuubi ha lasciato il suo corpo e si è diviso in due, entrando nel corpo dei suoi figli, auto sigillandosi e lasciando metà del segno di Naruto a loro, dato che non poteva ritornare comunque libero a causa del sigillo principale che era stato modificato da Naruto, in modo che il potere del demone non si trasmettesse ha suo figlio, quando lo avesse concepito” rispose seria la donna,

 

nella stanza scese il silenzio per un po’, poi si continuò a discutere, finendo di preparare i piani per far tornare Konoha, splendente come prima.

 

Il Suono e l’Akatsuki si ritirarono nel loro nascondiglio e per un certo periodo, non si seppe più niente di loro...

 

-- Fine --

 

Sora33- grazie mille per il tuo sostegno, non ce l’avrei mai fatta senza di te, mi sarei arresa e non l’avrei più continuata, GRAZIE!^///^’’’

 

sakura- sono contenta che ti sia piaciuta la storia, spero che seguirai il seguito coi figlioletti dei nostri ninja preferiti^^

 

mimi- già, questo era davvero l’ultimo, ma farò il seguito come ho anche scritto a sakura, spero che tra i commenti vedrò anche i tuoi^_-

 

 

Anne- le tue suppliche sono state ascoltate ed eccomi qui a ringraziarti e a sperare che seguirai anche tu la nuova serie con i figli i Naruto e Co.

 

elyon_chan-  non sai quanto mi spiace, non avrei voluto farla finire così, ma se no non veniva bene il continuo, spero mi perdonerai e se ti può consolare mi veniva da piangere a scrivere quel capitolo, sigh,  speo che seguirai anche le avventure di Seya e Co. ^^

 

Mina10- grazie mille e spero che il cap nonostante tutto ti sia piaciuto e seguirai l’altra storia su Seya^^ mi farebbe molto piacere...

 

GaArA_91- come ho detto ad Elyon mi spiace una cifra, persino io ero restia a scrivere un finale del genere^^’’’’’ ma comunque spero che leggerai anche l’altra storia, dove sicuramente vi sarà un finale davvero bello e senza troppi morti^^’’’

 

selly_92- ti ringrazio per il commento e sono molto contenta che ti piaccia la fic, spero però che questo cap non ti abbia deluso troppo e che tu segua anche la seconda parte incentrata sui figli^///^

 

Amy89- grazie per le recensioni, spero che continuerai a seguire il resto della storia^^

 

Lolly- ti ringrazio per le recensioni e mi auguro che continuerai a seguire la storia sui figlioletti^^

 

gloglo- grazie per le recensioni, spero che leggerai anche la storia sui figli^^

 

eleanor89- ti ringrazio per i commenti e spero seguirai anche la seconda fic in cui comparirà anche l’alba^_-

 

scusate tanto se non rispondo a tutti quelli che mi hanno recensito ma mi si sta intorpidendo la mano a forza di scrivere, comunque farò un veloce ringraziamento al resto^^...

 

Grazie (e soprattutto scusate) a...

 

Mishka, Reina, Frencis94, Voce della verità ed elyon^^.

 

GRAZIE MILLE A TUTTI!!!!^///^

 

 

 

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