Benvenuti nel meraviglioso mondo di Oz! (STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA)

di Painting_Flowers
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** In un pomeriggio piovoso ***
Capitolo 2: *** Arrivo nel regno dell'Est ***



Capitolo 1
*** In un pomeriggio piovoso ***


Benvenuti nel meraviglioso mondo di Oz














L’unica ed esclusiva ragione per cui Courtney era uscita da casa in quel nuvoloso pomeriggio d’ottobre era l’insieme di proteste da parte di una madre assillante che si premurava di controllare in maniera ossessiva la vita sociale della figlia, poiché quest’ultima passava gran parte del tempo sui libri scolastici e non, pur di avere una media impeccabile.
In realtà vi era una seconda motivazione per cui aveva varcato la soglia di casa, però questa era sconosciuta dai genitori in apprensione per la propria ed unica figliuola.
Per la prima volta a distanza di anni, la ragazza aveva irrimediabilmente dimenticato di leggere un libro assai importante per il voto finale di antologia, ma oramai non poteva piangersi addosso.
Il danno era fatto e lamentarsi non avrebbe portato indietro il tempo per ricordare prima di comprare il tomo in questione.

Durante il tragitto verso la biblioteca del quartiere, le nuvole parvero ingrigirsi ancor più, minacciando pioggia, o meglio un violento temporale. Inutile dire che la nostra protagonista fu costretta a percorrere la via del ritorno cercando di ripararsi il più possibile sotto le fronde degli alberi ai lati della strada, però senza riuscire nel suo intento. La causa del suo stress, ma solo per quella giornata, si trovava in una busta bianca di plastica, accumulando acqua piovana all’interno di quest’ultima.

Arrivata a destinazione, una villetta bianca di due piani con un giardino poco esteso, ma molto curato, cercò in tasca con impazienza le chiavi del cancello di ferro nero, per cercare di limitare la rovina dei suoi vestiti già inzuppati. Appena entrata in casa, la ragazza si accasciò sul divano bordeaux, appoggiando con noncuranza la busta contenente il suo ultimo acquisto sul pavimento di legno e pensando seriamente di fare una doccia al più presto per placare l’ansia. Ma sapeva perfettamente di non poter esaudire il suo desiderio, infatti doveva svolgere l’ingrato compito di sfogliare il libro da poco comperato, cercando di carpirne il significato in qualche parola, ma, soprattutto, di comprenderne i riferimenti politici.

Quali allusioni politiche potevano nascondersi ne “Il meraviglioso mago di Oz”? Si trattava di un semplice libro per bambini, perciò Courtney lo avrebbe letto malvolentieri. Scritto nel 1900 circa, questo romanzo non aveva mai arrecato problemi a poveri ed innocenti studenti, per tal ragione era sempre stato reputato un banale esempio di libro per ragazzini oppure semplicemente non fu affatto considerato.

All’esterno il temporale imperversava con grosse gocce e faceva echeggiare i suoi tuoni in tutta la città. Il vento soffiava impetuoso, piegando alberi al suo passaggio e facendo sbattere imposte aperte, mentre il freddo s’insinuava nelle case. Con un tempo del genere, Courtney avrebbe con piacere dormito nel suo comodo letto a baldacchino in camera sua e con le serrande abbassate, ma la situazione non le permetteva un’altra piccola voglia. Se non voleva ricevere un pessimo voto dal suo professore di inglese, già orribile di suo, ma che sarebbe stato ancora più detestato da lei se le avesse persino consegnato un’insufficienza, avrebbe dovuto cominciare quel volume tanto raccomandato.







Eppure erano ore che non si riposava. Le studio di algebra e fisica l’aveva incredibilmente affaticata, non avrebbe potuto sopportare anche la lettura di uno stupido libretto! Sarebbe stato saggio chiudere gli occhi, solo per poco? Solo abbassare le palpebre e assaporare il buio, in tutta la sua oscurità, mentre le forze tornavano lentamente.







No, decisamente no! Il dovere innanzitutto, era la regola da sempre stabilita. Prima i compiti, poi il divertimento o il riposo, ponendo a lei la scelta tra le due alternative.






Ma pochi secondi per ascoltare la pioggia cadere scrosciante sarebbero stati assai rilassanti… Dopo aver dormito per qualche ora si sarebbe sentita sveglia e arzilla, ma, soprattutto, pronta per leggere con tranquillità.






Non poteva, quindi non doveva nemmeno considerare l’altra scelta! Nonostante la stanchezza la stesse invadendo, lei aveva il compito di mantenere un’ottima media…




Uno sbadiglio…
Due sbadigli…
Le palpebre degli occhi esausti lentamente si abbassavano, benché la nostra protagonista stesse arbitrando un conflitto interiore. Stesa sul divano dal colore rosso scuro, la ragazza appoggiò comodamente la testa su un bracciolo di esso, liberando la testa dalle formule matematiche.
Così si abbandonò a Morfeo, incurante di tutto il resto.























ANGOLO AUTRICE
salve a tutti! ^^
So che questa stora è conosciuta da tutti e probabilmente qualcun altro avrà già provato a scrivere una cosa simile...
In realtà questa è solo un'introduzione e, anche se non c'entra molto con la storia, volevo inserirla. Dal prossimo capitolo appariranno già altri personaggi.
 Mi rendo anche conto che, per essere un'introduzione, è estremamente corta! Lo so, davvero! Ma cos'altro avrei potuto scrivere? Il prossimo capitolo arriverà a breve, poichè voglio cominciare fin da subito questa fic, ma con un capitolo vero possibilmente!
Per ora il capitolo(anzi l'introduzione) è tutt'altro che comico, ma confido di migliorare nel seguito! Per finire...
Spero gradiate la storia! ^^ Ciaoooo!

PS: per tutti i fan di Noah e delle mie discussioni con lui! Purtroppo non apparirà qui in questa storia...Spero non mi lanciate i pomodori! Baci ^^

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Capitolo 2
*** Arrivo nel regno dell'Est ***


- Svegliati…Ehi? –
Uno strano brusio riempiva le orecchie di Courtney, come se un’intera folla si trovasse attorno a lei, mentre apriva lentamente gli occhi, ascoltando le esortazioni di una ragazza.
 
- Ma ti vuoi svegliare sì o no? – chiese la voce, stavolta più brusca.
- Aspetta, ora mi sveglio, mamma…- rispose la castana, senza riconoscere, in verità, la voce.
- Tesoro, sono troppo giovane per avere figli e di certo non ne vorrei una così pigra!-
 
- D’accordo, che c‘è? – domandò Courtney, alzando in fretta il busto, mettendosi a sedere e notando il bizzarro luogo in cui si trovava.
- Benvenuta nel Regno dell’Est…Era ora che ti svegliassi! – disse bruscamente una ragazza dai capelli corvini e con ciocche tinte di blu, vestita con un abito blu che le arrivava al ginocchio con le maniche a sbuffo e con un paio di alto stivali color blu notte.
- Dove mi trovo? – chiese terrorizzata la castana.
- Ma te l’ho appena detto! Sei anche tonta oltre che pigra? – replicò divertita la ragazza che…Teneva in mano una bacchetta magica?
 
- Grazie, sapientona! Ma questa non è casa mia! Io mi  sono addormentata a casa! – continuò testardamente e con sarcasmo Courtney, finché non si accorse di un piccolo particolare.
- Oh, cosa ho fatto! Ho ucciso una persona! – gridò lei, alzandosi di scatto e indicando il cadavere di…Una ragazza? O era un ragazzo? Difficile capirlo dalle due sopracciglia unite e dall’espressione corrucciata, perfino da morta.
 
- Tranquilla! Per quanto potrà risultarti strano, hai fatto una buona azione. Hai accoppato la Strega dell’Est, Eva. – disse l’altra, osservando le proprie unghie senza prestare attenzione alla scena.
Courtney, allibita, si guardava intorno: case blu, strade blu, alberi blu, animali blu, piccole persone blu…
- Ma dimmi una cosa…Qua non c’è niente di normale, vero? – domandò la castana, rivolgendosi alla ragazza, la quale le rivolse un’occhiata a metà tra il perplesso e il divertito.
 
- Stai scherzando? Questo posto è una forza! Il contrario di dove provengo io. – ribatté lei, picchiettando con la sua bacchetta nera la testa della ragazza.
- Mi stai dicendo che vieni da un luogo più strano di questo? – chiese retoricamente Courtney, stupita.
- E smettila di colpirmi con quel bastoncino! – aggiunse, furiosa.
 
- Vivo nel Regno del Nord. Lì è tutto così noioso…- rispose lei, ostentando sempre l’aria infastidita.
- A proposito, avresti la premura di…- cominciò Courtney con gentilezza.
- Dirmi cosa ci faccio qui?!- concluse, gridando.
- E io cosa ne so? Sei caduta dal cielo come una pera cotta! – rispose l’altra, cominciando a guardarla con fastidio.
- Come faccio a tornare a casa? Devo fare i compiti, spazzare, lavare i piatti, leggere il… - iniziò disperata Courtney, ma fu bloccata, poiché la ragazza le tappò la bocca con un mano.
 
La castana si dimenò per qualche istante, ma, ad un tratto, non riuscì a muoversi, come se fosse sotto incantesimo.
- Hai finito? – chiese ironicamente la mora.  Senza aspettare una risposta, questa tolse la mano e cominciò ad osservare la propria bacchetta.
- Umh…Devo fare il tagliando della bacchetta magica. – commentò tra sé e sé.
 
- Ascoltami un secondo. – disse Courtney, cercando di catturare l’attenzione della fatina blu.
- Io non ho idea di chi tu sia, né tantomeno di dove mi trovo, perciò ti prego di aiutarmi! – disse lei con tono arrogante. La ragazza sospirò in modo esageratamente esasperato.
- Sei nel Regno dell’Est, chiamato anche Terra dei Mastichini, ma ci arrivi? Bisogna veramente ripeterti le cose per tre volte? – replicò acidamente l’altra.
- In tal caso…Come si chiama questo mondo? – domandò la castana, molto stupita, mentre la ragazza cominciava a mostrare interesse.
- Sei nel mondo di Oz…In realtà si chiamava così prima che il nuovo mago salisse al potere. Ora è il mondo di Chris. – rispose la mora per la prima volta con gentilezza.
 
- Chi è questo vanesio? – osservò con noncuranza Courtney. Alla sua risposta, i piccoli uomini trattennero il respiro tanto da farli assomigliare a personaggi di un cartone animato.
- Ti consiglio di non offenderlo. È il re indiscusso di questo mondo. – sussurrò la fata blu all’orecchio della ragazza.
- Ancora non mi hai detto chi sei. – fece notare la precisina.
- Sono Gwen, la Strega del nord. – rispose l’altra, incrociando le braccia.
- Una strega? Ora capisco perché sei tanto acida. – commentò ironicamente la castana.
 
- Tu sai che posso trasformati quando voglio in un gatto con la tonsillite e con problemi di perdita di pelo, vero? – ribatté con rabbia Gwen.
- Comunque si vede che non sei di queste parti. Dovrei spiegarti un po’ di cose…- cominciò lei, bloccando Courtney, la quale era sul punto di dire qualcosa.
 
- Esistono quattro Streghe…- cominciò la mora.
 
I’m blue daba dee daba dy  aba dee daba dy…
 
La suoneria di un telefono cellulare distrasse le due ragazze, le quali cominciarono a scrutare con sguardo torvo i mastichini presenti, finché un ragazzino, blu come gli altri, si alzò e scappò ridendo, portando con sè l'origine di quella canzone.

- Stavo dicendo, prima che qualcuno ci interrompesse...
 Esistono quattro streghe, ciascuna delle quali governa un regno assegnato ad punto cardinale. Due di esse sono buone, ovvero quella del Nord, che sarei io, e quella del Sud, mentre le Streghe dell’Ovest e dell’Est sono malvagie. Al centro di questo mondo si trova la Città di Smeraldo, un luogo magico dentro il quale alberga il mago Chris. Lui è il più potente stregone mai esistito, come ha dimostrato varie volte, perciò non dovresti insultarlo o provocarlo. –
 
La spiegazione di Gwen fu ascoltata avidamente dalla castana, la quale cercava di capire come fosse arrivata in quel luogo bizzarro.
- Mi sapresti spiegare anche perché qui sono tutti blu? – domandò Courtney, in attesa di una risposta.
- La gente del posto è nata così: ogni regno ha delle sue usanze e dei colori diversi. Credevo che questo fosse un fatto risaputo da tutti. Ma dove vivi? In un altro mondo? – spiegò la strega, con la sarcastica domanda finale.
- In realtà sì e devo tornarci al più presto! – rispose la ragazza, seccata.
 
- Allora ti conviene andare dal mago! Solo lui può riportarti a casa. – replicò con semplicità la mora.
- Dovrai seguire la… - cominciò lei, ma fu interrotta dalla castana.
- Strada di mattoni gialli? – disse la precisina, sicura di aver indovinato.
- Veramente volevo dire “la superstrada”, così il viaggio sarebbe stato più breve; ma le tasse del pedaggio sono aumentate e sono tutt’altro che economiche. – ribatté Gwen, indicando una cabina di legno vecchia e cadente, dove all’interno un vecchio dai pochi capelli bianchi e brizzolati dormiva con un rivolo di bava alla bocca.
Il passaggio era bloccato da un’asta scolorita, ma dalla quale si potevano distinguere le righe bianche e rosse.
 
- Tentar non nuoce. – proferì Courtney, avvicinandosi alla cabina.
- Mi scusi? – disse lei, picchiettando con la mano chiusa il vetro, ma senza alcuna risposta da parte del vecchio.
- Scusi, potrebbe svegliarsi? – disse, picchiando più forte. Continuò finché non perse la pazienza.
- Ma lei come fa a guadagnarsi lo stipendio? Non può andare in pensione?- urlò con rabbia la castana.
 
- Prova con questi. – suggerì Gwen, facendo apparire due piatti d’orchestra.
Appena presi, la perfettina li fece suonare, provocando un forte rumore che svegliò l’anziano.
- Ma dico, ragazzina, cos’è tutto questo baccano?- sibilò lui, sputacchiando sul vetro e facendo in modo che Courtney ringraziasse il cielo per la presenza di quella barriera.
- Scusi, vorrei passare. – disse Courtney con gentilezza.
- Come? Non ho capito. – replicò lui, avvicinando l’orecchio al vetro.
- Vorrei passare. – ripeté lei, alzando il volume della voce.
- Non ti ho sentita, figliuola. Parla più forte. – esortò il vecchio.
- Voglio passare! – gridò la castana con impazienza.
- Ho capito! Sono vecchio, ma non sordo, ragazza! – rispose l’addetto, con rabbia, sputacchiando a più non posso.
- Il costo è di sessanta smeraldi. – continuò l’anziano, mettendosi degli occhiali da vista e controllando una cartellina.
- Quanto? – ribatté Courtney con voce acuta.
- Sessanta smeraldi! – gridò lui, con voce più flebile a causa del tentativo.
- Credo che lascerò perdere…- disse infine la precisina, avviandosi verso  la strega blu.
 
- è andata male? – domandò Gwen divertita, ben sapendo come sarebbe andata a finire.
- Non ne parliamo…Sessanta smeraldi? È una pazzia! – rispose cupamente la castana.
- è la moneta del nostro mondo, perciò ti conviene procurartene un po’. – replicò la fata.
- Se seguirai la strada gialla, arriverai dal mago entro qualche giorno. Ma prima devo regalarti un oggetto molto importante che ti salverà in varie situazioni. – continuò lei con gravità. Agitò la bacchetta e una scia di scintille proveniente da essa seguì al suo incantesimo.
 
- Mi hai dato le scarpette rosse? – domandò Courtney, avendo tenuto gli occhi chiusi durante la magia per gustarsi successivamente la sorpresa.
- No. – rispose seccamente Gwen. – Guarda nella tua tasca. – continuò lei, indicando i pantaloni dell’altra.
Courtney portò la mano al suo fianco, tastando un oggetto e, appena lo prese, poté osservare un telefono color fuoco. 
 
- Cos’è? – domandò Courtney con stupore.
- Si chiama videofonino, cara bambina. – replicò l’altra, parlando in maniera elementare per burlarsi di lei .
- Questo lo so! – ribatté con acidità la prima. – Ma le scarpette rosse che fine hanno fatto? – continuò, perplessa.
- Il mondo si aggiorna. Le scarpette erano rovinate, così abbiamo sostituito le calzature con dei moderni telefoni! Vivi nell’Ottocento, per caso? – spiegò la mora, con la classica domanda sarcastica.
- E tu sei sicura di essere la Strega buona? – replicò con lo stesso tono la ragazza.
 
- Quindi sai cos’è il sarcasmo…Bene, sono passi avanti. –ribatté divertita Gwen.
- Io ti chiamerò spesso per sapere come procede il tuo viaggio. Puoi chiamarmi anche tu quando hai bisogno d’aiuto, così ti consiglierò il miglior modo per risolvere la situazione. – continuò lei, stavolta più seria. Courtney annuì poco convinta.
- Ora dovresti andare. Buon viaggio, Dorothy! – disse la strega con un sorriso, indicando la via di mattoni gialli.
- Dorothy? Io sono Courtney! – la corresse l’altra.
- Sul serio? Strano, hai la faccia da Dorothy! Comunque sia, ti conviene partire. – replicò la mora.
 
- Mentre io andrò dal mago, tu cosa farai? – domandò la castana.
- Tornerò al mio regno. – disse Gwen, ma rabbuiò.
- Il colore del luogo è il bianco e, per una come me, è tutt’altro che piacevole...Però so che è possibile cambiare il colore del proprio popolo se lo si ritiene opportuno.- pensò ad alta voce.
 
- Io vado allora…- disse Courtney alla strega, ma questa era assorta nei suoi pensieri.
- Ah! È un mondo di pazzi! – commentò la perfettina, prima di intraprendere il viaggio verso la strada dal colore del sole e del grano maturo.
 
 
 
 
 
 
- Maledizione! Dovrò compilare un sacco di moduli per farli diventare tutti neri! Accidenti alla burocrazia…- esclamò Gwen.




























ANGOLO AUTRICE

Bonjour ^^ ecco il secondo capitolo di questa storia! In realtà questa sarà una storia molto semplice, perchè il mio umorismo è abbastanza infantile. Non so se piacerà a molti...
proverò ad aggiornare ogni settimana, anche se non prometto niente. Ma ora passiamo ai ringraziamenti!


Grazie a...

lale99

Harley Dell Clarence


...per aver messo la storia tra le preferite!


Grazie a...

lale99

Stella Rubia

Only_Ely


...per aver recensito lo scorso capitolo, nonostante fosse una misera introduzione!

Ci vediamo la prossima settimana, gente ^^ ciaooo

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