Magia?

di MXI
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo arrivo ***
Capitolo 2: *** Un incontro predestinato ***
Capitolo 3: *** Chiamata ***
Capitolo 4: *** Demone ***
Capitolo 5: *** Servitore ***
Capitolo 6: *** Torneo ***
Capitolo 7: *** Tra le spire del serpente ***
Capitolo 8: *** Consapevolezza ***
Capitolo 9: *** Un padre da salvare ***
Capitolo 10: *** Un mago a corte ***
Capitolo 11: *** I colpevoli ***
Capitolo 12: *** Proteggerti ***
Capitolo 13: *** Chi è il vero nemico? ***
Capitolo 14: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 15: *** il rientro ***
Capitolo 16: *** Il regno del futuro ***
Capitolo 17: *** Una giornata di pace? ***
Capitolo 18: *** confessione ***



Capitolo 1
*** Un nuovo arrivo ***


Magic
Avevo iniziato a pubblicare questa storia insieme ad Eyr con l'account di 'yaoiste pazze' ma dati i numerosi impegni questa fic è stata abbandonata dalla mia compagna e quindi ho deciso, con il suo consenso, di rivederla ed iniziare a ripubblicarla su questo profilo.
Chiedo scusa a chi aveva iniziato a seguirla nell'altro account e spero che continuì a seguirla ^^
Ecco il primo capitolo revisionato!!

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

di MXI e EYR

Nel regno di Konoha comandava un Re di nome Fugaku Uchiha, aveva i capelli neri e la pelle diafana cha caratterizzava, da sempre, la sua stirpe.
Il suo viso, che nonostante la veneranda età aveva poche rughe, esprimeva sempre un cipiglio severo, burbero.
Nei suoi occhi neri, profondi come un pozzo senza fine, raramente ci si poteva leggere qualche espressione... Specialmente da quando sua moglie Mikoto era morta.
Il regno sotto la sua guida era riuscito a superare un era oscura dove governava minacciosamente la magia e gli stregoni incutevano terrore in ogni angolo.
Ma, nonostante ciò, c'erano ancora molte persone che segretamente praticavano le arti magiche e chiunque diventasse un sospettato di questo grave reato veniva arrestato, torturato e brutalmente ucciso.
Il sovrano non era rimasto solo, aveva un figlio che amava ed ammirava più di ogni altra cosa. Sasuke cercava sempre di fare del proprio meglio dando sempre il massimo in ogni cosa che faceva, soprattutto per non deludere le aspettative del Re, infatti nonostante avesse solo vent'anni, era già diventato cavaliere e si trovava a capo dell'esercito di Konoha.


                                                                                  *.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*.*

-Un nuovo arrivo-

 

Il sole era alto e illuminava con la sua splendida luce i territori sottostanti, il  cielo non era macchiata da neppure una nuvola, sembrava quasi che fosse stato dipinto da un pittore.

In tarda mattinata, dalla foresta che circondava la maestosa città di konoha uscì un ragazzo:

“Eccoci finalmente!” Esclamò, sistemandosi la sacca che portava sulla spalla, entusiasta di poter iniziare una nuova vita.

Con i suoi occhi azzurro mare fissava con rinomata speranza il cielo e i suoi capelli biondi facevano invidia al sole che splendeva sopra di lui e sembrava lo ammirasse in silenzio. 

La pelle brunita era accarezzata dai tiepidi raggi e con una buona sensazione nel petto riprese il suo cammino.

Quando si trovò pressa poco sotto le mura iniziò a correre, con un sorriso smagliante ad illuminargli il volto, impaziente di vedere e di scoprire quella maestosa città che tutti veneravano e temevano.

Trepidante perchè finalmente avrebbe visto qualcosa di diverso dal suo paese natio, caratterizzato solamente dai lunghi pomeriggi passati nei campi.

Ad un tratto si bloccò, guardandosi intorno notò che le vie, rinomate per i loro mercati e la loro vivacità, erano deserte e nessun rumore aleggiava nell’aria.

-Ma dove sono finiti tutti?!- non appena finì di formulare il pensiero si vide tagliare la strada da un bambino, andava così veloce che riuscì a scorgere solamente i folti capelli neri e i vestiti stracciati.

- Capirò dove sono finiti tutti, o non mi chiamerò più Naruto! – Quindi incominciò a correre nella direzione dove era sparito il fanciullo.

Non fece nemmeno in tempo a girare l’angolo che arrivò in una piazza, nella quale sembrava esserci tutta la popolazione della capitale, che stava acclamando il sovrano.

Naruto, prestando attenzione ai brusii continui della gente, capì che i cittadini si stavano congratulando per la decapitazione di un ragazzo sospettato di stregoneria.

Il biondo ebbe un fremito, non vedeva gloria in quel gesto ma solo codardia ed ignoranza.

Con agilità superò la marmaglia di gente che gli bloccava il cammino e riuscì a vedere il podio dove era stato ucciso l’innocente, fece appena in tempo a vedere le guardie del re che mettevano il corpo ormai inanimato dentro un sacco.

“Che questo episodio serva di lezione a tutti, questo ragazzo di nome Thomas era stato accusato di aver praticato incantesimi andando contro le leggi di Konoha.

Per questo io, Fugaku Uchiha, ho liberato la città da questa minaccia”

Naruto arricciò le labbra in forma di disgusto, gli era stato detto che il re era giusto ed imparziale, ma quest’azione gli era sembrata solamente barbarica e priva di ragione.

“Quando giunsi per la prima volta in questo regno lo trovai nel caos e sotto la tirannia della magia, ma dopo una lunga guerra questa minaccia fu debellata e la grande Volpe catturata; festeggiamo oggi questo ventesimo anniversario”.

Il pubblico stava per lasciare la ,quando un lamento pieno di disprezzo si levò dalla folla:
“C’è soltanto un male in questa terra! SEI TU! Hai preso mio figlio … Ma te lo prometto prima che le celebrazioni giungano al termine tu proverai il mio stesso dolore. Occhio per  occhio, dente per dente, figlio per … Figlio!”

“Arrestatela!!!”

A quella minaccia la vecchia incominciò a mormorare parole che Naruto non riusciva a comprendere poi, in un secondo, la strega svanì.

Il re, con uno sguardo seccato ma consapevole di essersi trovato dinnanzi una strega, si voltò e facendo svolazzare il mantello rientrò nel palazzo.

Il biondo, ancora scioccato dalla maledizione appena sentita, rimase a fissare con sguardo vuoto la gente che abbandonava il luogo dell’esecuzione chi soddisfatto e chi spaventato dalle parole della vecchia.

Quando anche l’ultima persona sparì dalla sua vista il ragazzo riprese la sua ricerca: trovare le stanze di Jiraya, il medico di corte.

Non sapendo da dove iniziare si avvicinò titubante all’ entrata del castello, osservò attentamente il marmo bianco che costituiva l’arco e i due ventagli rossi disegnati ad arte in ogni pilastro.

Davanti al portone c’erano due guardie:

“Sapete dirmi dove trovare le stanze di Jiraya?” Chiese con garbo il ragazzo, per tutta risposta uno dei due uomini indicò col dito una rampa di scale dietro di loro:

“Grazie mille!” Con un sorriso stampato sulle labbra salì velocemente gli scalini.

Il ragazzo arrivò in cima col fiatone e si trovò davanti una porta con sopra un cartello:

 

- Jiraya, medico di corte.

Accesso consentito solo ai reali e alle belle donne –

 

Il biondo inarcò le sopracciglia dopo aver letto le parole scritte e sperò che lui potesse entrare lo stesso, quindi, dopo aver bussato ripetutamente, entrò.

Appena varcata la soglia non poté non esaminare, allibito, l’abitacolo che gli si parò davanti.

Al centro della stanza c’era un tavolo dove, probabilmente, si consumavano i pasti ma che al momento era sommerso da strane ampolle, attaccati alle pareti c’erano delle credenze piene di provette e libri.

Ripresosi chiamò a gran voce:

“C’è nessuno? Signor Jiraya è in casa?” Quando il biondo terminò questa frase un uomo dai capelli lunghi e bianchi vestito con una lunga toga rossa si affacciò dalla scala su cui si trovava:

“Chi c’è?!” Chiese, ma essendosi sbilanciato per vedere meglio, l’appoggio su cui era cedette e precipitò.

Tutto accadde in un secondo, gli occhi di Naruto divennero rossi come il fuoco e velocemente notò un letto che come per magia si spostò sulla traiettoria di volo di Jiraya, che cadde su di esso.

Subito dopo lo sguardo del ragazzo tornò normale e aiutò l’uomo ad alzarsi.

“Ma...” Chiese appena si fu ripreso “Tu chi diavolo sei!?”

Il primo capitolo è terminato!!!! Come alcuni di voi avranno notato la trama di base è ispirata al telefilm Merlin ma con il passare dei capitoli le avventure cambieranno totalmente dalle originali u.u (a parte qualche dettaglio)

PER FAVORE DEDICATE UN MINUTO A COMMENTARE

GRAZIE!!!




   

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Capitolo 2
*** Un incontro predestinato ***


un nuovo arrivo Io(Mxi) e Eyr chiediamo umilmente scusa per il ritardo ma io ero occupata ad aggiornare el mie storie e lei... bhe lei non lo so fatto stà che non l'ha aggiornata >.< spero che questo capitolo vi piaccia quanto il precedente!! ^.^

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

di MXI e EYR

-Un incontro predestinato-

[...] “Ma...” Chiese appena si fu ripreso “Tu chi diavolo sei!?” [...]

Confuso l’uomo indicò con gli occhi sgranati prima il ragazzo e poi il letto, si alzò e appoggiando la mano sulla spalla di Naruto chiese,

“Come hai fatto?”

“Io … ecco … A fare cosa?” chiese il biondo riacquisendo un po’ di autocontrollo e cercando di non far tremare la voce,

“Il letto! Si è spostato!” un lampo gli illuminò lo sguardo castano,

"Hai usato la magia!"

“Non è vero”

“Lo sai cosa sarebbe successo se ti avessero visto?” proseguì Jiraya come se non avesse sentito la protesta del giovane,

“Non sono stato io …”

“Chi è il tuo maestro?” chiese imperterrito rafforzando la presa sulla sua spalla e facendo sfuggire una smorfia di dolore a Naruto,

“Non ho un maestro perché non uso la magia!” dal suo canto il giovane mago non aveva intenzione di venire giustiziato come il bambino in piazza, rimasero a fissarsi come se si studiassero in silenzio.

Nessuno dei due sembrava intenzionato a cedere all’altro, poi sospirando il dottore lasciò al presa, ormai diventata ferrea, nella spalla dell’altro e cambiò domanda,

“Tu chi sei?”

“Sono Naruto” a quel nome Jiraya si sorprese e osservò il calendario appeso alla parete, da cui si intravedevano foto di donne in posizioni poco...ortodosse.

“Naruto?Non dovevi arrivare mercoledì?”

“Oggi è mercoledì” ribatte il biondo imbarazzato portandosi una mano dietro la nuca e scompigliandosi la zattera del colore del sole.

“Ah … vedi il fatto è che in questi ultimi giorni sono stato impegnato in letture molto importanti” tentò di difendersi Jiraya, Naruto osservò con i suoi grandi occhi azzurri la stanza e i soli libri che gli sembrava fossero stati letti erano “paradiso della pomiciata” ed altri simili … Decisamente il suo nuovo tutore non gli aveva fatto una buona impressione.

Ma d’altra parte lui si ripeteva sempre che le apparenze ingannavano e forse quella era una di quelle volte,

“Vai pure ad appoggiare la tua roba, da quella parte c’è la tua stanza” ringraziò con un movimento del capo, si stava per dirigere nella direzione indicategli quando con un movimento repertino tornò nei suoi passi,

“Mi stavo per dimenticare, questa lettera ve la manda mia madre”  porse una busta al medico di corte e velocemente salì una rampa di scale per raggiungere quella che sarebbe stata, da quel momento, la sua camera.

Con calma esaminò il letto in ferro battuto che si trovava al centro della stanza e delicatamente tastò il morbido materasso coperto da una coperta arancione di lana.

Girandosi notò una scrivania fabbricata, probabilmente, con il legno di castagno situata sotto una piccola finestra che lasciava passare un fascio di luce illuminando la piccola stanza. Con un tonfo appoggiò la sacca da viaggio in una sedia di paglia e sospirando osservò fuori dalla finestra.  La situazione in cui si trovava era meglio di tutte le sue più rosee aspettative!

Naruto non sapeva cosa fosse scritto nella lettera che sua madre gli aveva chiesto, con tanta urgenza, di consegnare al vecchio amico di suo padre, al contrario Jiraya nel piano di sotto aveva appena aperto la busta per scoprire il suo contenuto.

“Caro Jiraya,

Immagino che abbia riconosciuto Minato nei modi di fare di Naruto, ha preso molto da suo padre, soprattutto l'aspetto, e spero che tu riesca ad aiutarlo come hai aiutato mio marito.

In nome della nostra vecchia amicizia.

Naruto è un ragazzo molto vivace e credo che ti darà non pochi problemi, mi scuso in anticipo.

Inoltre, ho ritenuto opportuno mandarlo a Konhoa perché in questo piccolo villaggio stava male. Aveva solo un amico e nascondere il suo potenziale era sempre più difficile. Infatti come ti sarai accorto Naruto è, per quanto desideri che non lo fosse, speciale.

Riesce ad usare la magia solo con l’intuizione e la scomparsa prematura del padre non ha fatto altro che peggiorare la situazione. Sicuramente si sentirà molto solo avendo cambiato totalmente ambiente, ti chiedo di trattarlo con cura ma non dispensargli qualche strigliata ogni tanto.

Spero non ti rechi troppo disturbo.

Con affetto,

Kushina.

Jiraya si commosse leggendo quelle righe scritte con una grafia tremolante ma pur sempre elegante della donna. Appena l'aveva conosciuta aveva subito capito che ra la moglie perfetta per Minato ma poi... Successe.

Il medico cercava sempre di non pensare al fato che aveva accolto il suo allievo preferito quindi riportò l'attenzione alla pergamena che gli era stata consegnata ed, osservandola con attenzione, notò diversi segni di lacrime.

Probabilmente Kushina aveva preso la decisione di separarsi dal figlio molto dolorosamente.

L’uomo si pentì di aver considerato Naruto un ragazzo spensierato e senza problemi, anzi probabilmente stava soffrendo molto. Certo che ripensandoci faceva quasi impressione la somiglianza pressoché completa che avevo con il suo ex allievo.

Sorrise malinconico pensando alla solitudine che probabilmente corrodeva il giovane corpo del suo ospite …

Una voce acuta e gioviale lo fece riprendere dai suoi pensieri,

“Ero – Sennin! Da quassù c’è una vista stupenda! ”

Se poco prima pensava che la sua prima impressione fosse sbagliata era in torto!

Ovviamente Naruto era proprio un ragazzo spensierato e paurosamente Dobe, avrebbe faticato non poco ad inizializzarlo all’antica arte della magia e soprattutto a mitigare il suo carattere esuberante.

Il biondo nel frattempo aveva disfatto la sua unica borsa nei cassetti del comodino e nell’armadio, entrambi fabbricati con legno di noce. Sospirando soddisfatto scese al piano di sotto e sorridendo andò incontro al suo temporaneo (sperava) tutore.

“Assomigli tantissimo a tuo padre” mormorò Jiraya osservandolo, i capelli color dell’oro cadevano sbarazzini circondando il suo volto con ancora i tratti della fanciullezza, la maglietta azzurra che indossava gli fasciava perfettamente i muscoli tonici ma non molto evidenti e i pantaloni neri gli delineavano perfettamente la gambe sode.

L’adulto non si accorse dell’alone di tristezza che offuscò, anche solo per un attimo, l’acceso colore degli occhi del giovane.

“Me lo dicono tutti! Ma pensano che il mio carattere l'abbia preso tutto da mia madre”

“Insomma una miscela esplosiva”

“Ehi! Ero Sennin come ti permetti! Sei tu il primo a dare il cattivo esempio leggendo quei libri”

“Di quali libri stai parlando? Leggo solo libri sulla medicina e affini”

“E di quelli che mi dici?” replicò Naruto indicando un vistoso volume con il nome di ‘ il paradiso della pomiciata’, velocemente il dottore di corte intercetto lo sguardo del biondo e con uno scatto lo afferrò e lo nascose in un cassetto che ovviamente straripava di libri dello stesso genere,

“Accidenti credevo di averli nascosti tutti” bisbigliò l’uomo colpevole,

“Ha detto qualcosa?” chiese furbamente il giovane avendo, ovviamente, sentito tutto,

“Niente di importante. Comunque visto che dovrai vivere per un po’ qui sarà bene trovarti un lavoro e nel frattempo farai delle commissioni per me” disse cercando di sviare il discorso,

“Commissioni?”

“Esatto dovrai consegnare a domicilio alcune mie medicine” disse posando poi sul tavolo diverse ampolle contenenti strani liquidi di colori accesi, poi gli porse una borsa a tracolla blu dove avrebbe dovuto riporle molto delicatamente. Dopo averlo informato sui vari indirizzi lo spedì in giro per la città.

A Naruto non dispiaceva affatto fare il fattorino, ne avrebbe approfittato per vedere e conoscere meglio Konoha.

Verso la fine del pomeriggio il giovane aveva finito le consegne e, per nulla stanco, si stava prodigando a tornare nella sua abitazione quando, passando davanti ad un campo di allenamento, intravide qualcosa che attirò la sua attenzione.

Un ragazzo con i capelli corvini e la pelle nivea si stava esercitando con la spada, era così bravo che sembrava danzasse. Naruto si avvicinò per poter vedere meglio e stupito si accorse che, insieme ai suoi amici, stava maltrattando un altro ragazzo, dalle folte sopracciglia, apparentemente più piccolo.

“Su avanti, corri! Mica posso mirare ad un bersaglio immobile” esclamò il ragazzo sgridando il servo.

Il ragazzo più giovane era costretto a correre con un tiro a bersaglio sulla schiena e, nel frattempo, il corvino gli lanciava dei coltelli,

“Signore, basta la prego. Sono sfinito” lo pregò il malcapitato,

“Fermarmi? Ma se non mi alleno finisce che mi indebolisco e, se mi indebolisco, chi difenderà il regno?” detto questo il moro ghignò malignamente.

Il ragazzo dalle folte sopracciglia non gli rispose neanche, qualsiasi cosa avrebbe detto avrebbe solo peggiorato la situazione.

“Allora zitto e corri!”

Naruto fino a quel punto aveva osservato tutto in silenzio ma, non riuscendo più a trattenersi,  intervenne.

“Ora basta! Mi pare che vi siate divertiti abbastanza”

“E tu chi diavolo sei?” chiese il moro alzando un sopracciglio e guardandolo con disprezzo,

“Naruto Namikaze! Apprendista di Jiraya ”

“Capisco” rispose osservandolo attentamente, era indubbiamente un bel ragazzo e le sue particolari caratteristiche lo rendevano estremamente esotico,

“Allora lo lascerete stare?”

“Perché dovrei? Cosa potresti farmi?” chiese sfidandolo,

“Non ne hai idea” rispose il biondo con lo stesso tono.

“Allora cosa aspetti. Colpiscimi!” Naruto non se lo fece ripetere due volte e prendendo la riscorsa caricò un potente destro che però venne evitato dall’avversario. Il moro, però, si accorse troppo tardi della gomitata diretta al suo naso.

“Tu …” il biondo ricaricò un pugno, cercando di approfittare del momento ma venne facilmente evitato. Per evitare ulteriori sorprese il corvino si mosse per primo e lo immobilizzò per le spalle.

“Guarda cos’hai fatto, mi sanguina il labbro. Se mi chiederai umilmente perdono forse non ti farò finire in prigione ”

“Ma chi ti credi di essere?! Il re?” chiese arrabbiato,

“No, suo figlio. Uchiha Sasuke”

Appena sentì la risposta il biondo impallidì, aveva appena minacciato il principe di Konoha.



Ecco il secondo capitolo revisionato!!  Spero che vi piaccia  ^^  Se ce la fate lasciatemi un commentino!!!

 



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Capitolo 3
*** Chiamata ***


Servitore?

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

-Chiamata-

[...] “Guarda cos’hai fatto, mi sanguina il labbro. Se mi chiederai umilmente perdono forse non ti farò finire in prigione ”

“Ma chi ti credi di essere?! Il re?” chiese arrabbiato,

“No, suo figlio. Uchiha Sasuke”

Alla risposta il biondo impallidì, aveva appena minacciato il principe di Konoha[...]

Il moro ghignò notando l'evidente stupore che aleggiava nel volto del ragazzo bloccato dalla sua presa, forzando il braccio lo costrinse a mettersi in ginocchio,

"Allora, sono impaziente di sentire le tue scuse" a quelle parole Naruto si riprese e, osservandolo con arroganza, non disse una parola.

Il principe nonostante la sua aria imperturbabile era rimasto colpito dalla determinazione del biondo che anche se aveva saputo la sua identità non aveva cambiato idea nei suoi confronti.

"La faccenda si fa interessante" disse buttandolo per terra, il biondo tossì a causa della polvere che aveva respirato al contatto con il terreno.

I cavalieri iniziarono a ridere, mentre un ghigno increspò le labbra del moro che iniziò a scrutare quello che ormai era diventato la sua nuova fonte di divertimento. Doveva ammettere che era veramente un bel ragazzo e aveva in mente un paio di modi in cui avrebbe potuto chiedergli scusa e in tutti era compresa la sua camera da letto. Da tempo l'Uchiha aveva capito che il suo interesse sessuale andava più verso il genere maschile che femminile, suo padre ovviamente non en sapeva niente e avrebbe dovuto continuare a restare all'oscuro di tutto.

Anche perchè di certo non avrebbe visto di buon occhio l'ipotesi di non avere un erede per il suo regno.

Sasuke fino a quel momento non aveva mai avuto dei problemi, gli era bastato concentrarsi totalmente sull'allenamento ed ignorare totalmente le numerose nobildonne che gli facevano il filo.

Tutto questo perchè fino a quel momento non aveva mai incontrato una persona che avesse anche solo lontanamente attirato la sua attenzione.

"Dovresti essere tu a chiedere scusa, soprattutto a quel povero ragazzo" disse il biondo indicando il servitore che era stato preso di mira precedentemente,

"Vuoi farmi ridere? Io sono l'erede al trono, non devo chiedere scusa proprio a nessuno" disse avvicinandosi con una spada in mano,

"E ora passiamo alla tua punizione" una voce però lo distolse dai suoi progetti,

"Mio principe, aspetti" 

"Chi osa interrompermi?" chiese Sasuke voltandosi e incontrando lo sguardo del fidato medico di corte tra le persone che erano state attirate da un possibile scontro tra l'erede al trono e un popolano,

"Jiraya, cosa volete?" l'uomo si frappose tra i due litiganti e fece alzare da terra Naruto,

"Sasuke, vi presento Naruto. E' il figlio di una mia cara amica e mio temporaneo assistente" disse presentandogli il ragazzo biondo che continuava a squadrarlo con malcelato odio,

"E quindi?" chiese il moro non capendo il motivo dell'intrusione,

"E' arrivato da poco in città, non sapeva chi eravate quindi vi chiedo di perdonarlo"

"Mi ha mancato di rispetto"

"E lo farei anche adesso" si intromise il più basso facendo alterare ancora di più Sasuke,

"Fai silenzio Naruto! E chiedi scusa" il moro sorrise soddisfatto aspettando le parole di scusa,

"Non ci penso neanche"

Idiota  pensò il moro, quel ragazzo non capiva che si stava infilando sempre più nei guai,

"Naruto!"

"Solo perchè è l'erede al trono non può fare quello che vuole!"

Ancora più idiota

"Naruto, dimostrami che hai un cervello! Se continui così sarò costretto a rimandarti da tua madre" il biondo sgranò gli occhi, se fosse tornato nel suo villaggio sua madre sarebbe stata sicuramente molto delusa dal suo comportamento.

Non desiderava arrecarle altri dispiaceri, la sua magia innata le creava sempre dei problemi... Non voleva vedere nuovamente i suoi occhi illuminati da un'accesa delusione, quindi abbassando lo sguardo parlò,

"Mi scuso per il mio comportamento irrispettoso e Vi prego di scusarmi" le parole furono pronunciate tra i denti e, appena terminò la frase, Naruto desiderò uccidere tutti i cavalieri che lo stavano osservando con aria divertita e compiaciuta,

"Molto bene" disse Sasuke rifoderando la spada, facendo tirare un sospiro di sollievo a Jiraya,

"Ma non sperare di cavartela così" terminò la frase il moro ghignando, divertito dallo sguardo confuso del biondo.

Pochi minuti dopo Naruto si ritrovò immobilizzato alla gogna costretto a subire i tiri di frutta marcia lanciata dalla folla divertita. Il biondo era veramente disgustato per la sua situazione, oltre ad aver dovuto chiedere scusa a quello spocchioso principe ora era costretto a subire questa ridicola punizione. Avrebbe preferito mille volte di più stare rinchiuso in una cella per diversi giorni.

Ad interrompere il suo flusso di pensieri ci pensò un pomodoro marcio che lo colpì proprio sulla fronte,

"Ma non avete nient'altro da fare?" urlò adirato stufo di essere ghermito da tutta quella gente, ad un tratto un panno bagnato gli venne posato sulla fronte. Sgranò gli occhi azzurri osservando chi aveva avuto il cuore di dargli una mano, con stupore incontrò due occhi chiarissimi ricolmi di una dolcezza infinita, il viso era niveo ma le guance erano arrossate, probabilmente causate dalla vergogna di trovarsi in quella situazione,

"N-non ci far caso, la smetteranno presto"

"Grazie! Tu sei?" 

"Hinata, m-mentre te sei Naruto il nuovo assistente di Jiraya-sama" Naruto si chiese come faceva a conoscerlo e la ragazza, capendo la sua perplessità dall'espressione appena assunta, sorrise:

"Le voci corrono, non tutti hanno la faccia tosta di affrontare apertamente il principe Uchiha" il biondo sbuffò e sollevò gli occhi al cielo,

"Ma insomma, fa così paura quel pagliaccio?"

"Le persone temono la reazione del Re, se infastidisci suo figlio infastidisci lui" prima che l'altro potesse replicare, Jiraya si avvicinò alla gogna,

"Allora moccioso, ti diverti?"

"Accidenti a te! Me la sarei cavata benissimo senza il tuo intervento"

"Fidati, ti è andata di lusso. Non sai cosa fa di solito a chi si intromette tra lui e il suo divertimento" disse sorridendo, per poi continuare:

"Comunque la punizione è finita, sono venuto a liberarti e Hinata, ti ringrazio per avergli tenuto compagnia" concluse liberando Naruto che porse la mano alla ragazza in segno di gratitudine, 

"Grazie e spero di rivederti presto!" disse allontanandosi sentendo a malapena la risposta,

"Anch'io Naruto"

I due tornarono allo studio del dottore che non aspettò un solo secondo ad iniziare la sua predica.

Il biondo fece, ovviamente, solo finta di ascoltare. Cos'aveva fatto di male? Nulla, l'unico errore era stato abbassare la guardia e farsi atterrare. Quanto avrebbe voluto dare un violento pugno sul viso di quello spocchioso.

"Ehi bamboccio! Mi stai ascoltando?" riattirò la sua attenzione il medico,

"Sai cosa ti dico Ero-sennin? Hai ragione, avrei dovuto lasciare che quel teme continuasse a torturare quel povero ragazzo" 

"Forse non ti piacerà ma è così che funziona, tu stacci lontano. Intesi?" Naruto non aveva voglia di litigare con il suo tutore, quindi con insofferenza annuì ed iniziò ad aiutarlo a riporre sugli scaffali dei vecchi libri di medicina.

Dopo neanche qualche ora Jiraya lo spedì al mercato a comprare delle erbe che gli sarebbero servite per diverse medicine e lì, il novello mago, incontrò un bastardo di sua conoscenza,

"Prima il nostro divertimento è stato interrotto" stava di nuovo molestanto il ragazzo di quella mattina, Naruto, questa volta consapevole di quello che avrebbe comportato, si intromise nuovamente,

"Ti diverte veramente tanto torturare gli altri, è teme?" il principe si immobilizzò, voltandosi lentamente,

"Come mi hai chiamato?" il suo sguardo era furente, il biondo capì che forse aveva esagerato ma nonostante tutto non si tirò indietro,

"TI ho chiamato teme, teme!" 

"Dobe, queste sono state le tue ultime parole" esclamò tirando fuori la spada dal fodero e avvicinandosi minacciosamente, poteva essere carino quanto voleva ma aveva proprio superato il limite.

Naruto tentò di allontanarsi dal raggio di azione di quell'arma affilata, ma inciampò in una cassa situata proprio dietro di lui, questo fece nascere un ghigno di puro divertimento nel volto solitamente impassibile del principe,

"Non puoi scappare, dobe" il biondo non vedeva via di fuga, finchè fortunatamente notò una catena vicino ai piedi del figlio del suo sovrano, gli occhi da azzurri diventarono rossi come il fuoco e la catena si attorcigliò nella gamba di Sasuke facendolo cadere,

"Ma che?" il moro non capiva cosa fosse successo ma era comunque intenzionato a dare tutta la colpa al ragazzo biondo che si trovava vicino a lui,

"Maledetto!" 

"Ehi, io non ho fatto niente, come avrei potuto farlo?"

"Non lo so e non mi interessa" disse liberandosi dalla morsa di acciaio e avvicinandosi nuovamente alla sua vittima,

"Naruto! E' possibile che ogni volta che sta per accadere una rissa ci sei sempre tu in mezzo? Ringrazia che Hinata è venuta ad avvertirmi" sinceramente il biondo avrebbe preferito che la ragazza non avesse detto niente, ma comprese che se l'aveva fatto era stato solamente per aiutarlo,

"E pensare che avevo appena finito di farti la predica" Naruto per risposta gli fece una boccaccia facendogli bene intendere che le parole da lui precedentemente pronunciate erano entrate da una parte e uscite dall'altra. Il principe lo afferrò per il collo osservandolo seriamente,

"E ora cosa dovrei fare con te?"  gli occhi prima azzurri iniziavano ad assumere delle striature arancioni, segno che il suo potenziale stava per emergere inconsapevolmente,

"Signore, è tempo della riunione con i cavalieri" il moro sbuffò lasciando andare Naruto che si tranquillizzò leggermente, gli occhi fortunatamente tornarono azzurri come il cielo,

"Spero che ti divertirai anche senza di me" 

Poco dopo gli sembrava di vivere un dejavu, si ritrovava alla gogna e  gli venivano lanciati frutta e verdura marci.

Dove aveva già vissuto quella scena?

Fortunatamente ad alleviargli la punizione c'era la compagnia della sua nuova amica Hinata.

"Quel principe viziato è proprio detestabile" esplose sbattendo la porta dello studio di Jiraya, che lo riprese,

"Ti avevo detto di lasciarlo stare, perchè non dai mai ascolto agli altri?"

"Perchè faccio quello che è giusto! E non mi sembrava fosse giusto lasciargli torturare nuovamente quel povero ragazzo!" continuò afferrando uno straccio e cercando di ripulirsi il volto dai rimasugli di vegetali che gli erano rimasti attaccati alla pelle. 

Il medico sospirò consapevole che non sarebbe mai riuscito a far cambiare idea a quel ragazzo, era proprio cocciuto come suo padre.

Data la tarda ora, dopo essersi liberato dei corpi estranei, il biondo si diresse verso la sua camera e si addormentò pacificamente liberando al mente delle brutte esperienze trascorse in quello che, probabilmente, era stato il giorno peggiore della sua vita.

Ma durante la notte, quando solo la luna rischiarava il cielo, una voce dal suono roco e spaventoso lo destò dal suo sonno,

"Naruto" 

"Naruto"

Il biondo si guardò intorno allertato dal sentir pronunciare il suo nome da una voce sconosciuta,

"Naruto" velocemente si alzò ed uscì dallo studio di Jiraya cercando di raggiungere il possessore di quella voce...

Mi rendo perfettamente conto del mostruoso ritardo e mi dispiace tantissimo ma purtroppo complice lo studio e il cambio del computer...
Per chi avesse visto la fine della serie TV Merlin (  T.T  ) posso assicurare che questa fic finirà in modo diverso u.u
A presto!!

Sperio che anche questo capitolo vi sia piaciuto e vi prego di lasciare un commento ... Anche piccolino ^^

Dedicate un minuto al commento e mi farete immensamente felice!
 

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Capitolo 4
*** Demone ***


Servitore

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

-Demone-

[...] Ma durante la notte, quando solo la luna rischiarava il cielo, una voce dal suono roco e spaventoso lo destò dal suo sonno,

-Naruto- 

-Naruto-

Il biondo si guardò intorno allertato dal sentir pronunciare il suo nome da una voce sconosciuta,

-Naruto- velocemente si alzò ed uscì dallo studio di Jiraya cercando di raggiungere il possessore di quella voce[...]

Di notte Konoha era veramente spettrale, le vie, che durane il giorno erano colorate e decorate con vistose bancarelle, di notte non erano nient'altro che fiumi scuri di silenzio.

Il ragazzo si guardò intorno,

-Naruto- quella voce continuava a chiamarlo, confuso inspirò l'aria frizzante. Il vento gelido della notte gli muoveva dolcemente i capelli provocandogli dei brividi lungo la schiena,

-Naruto- proseguì cercando di seguire la voce roca e cupa,

-Naruto- lo condusse fino ad un antro  nascosto di una strana torre, le scale al suo interno non salivano... Scendevano.

-Naruto- scese velocemente le scale, la testa iniziava a dolergli profondamente. Al termina della rampa c'era un pianerottolo illuminato da numerose torce disposte formando un cerchio.

"Ma almeno si sa perchè bisogna stare in questo schifo di posto?" chiese un soldato seduto ad un tavolo prima di lanciare un paio di dadi,

"Non fare domande, segui gli ordini e basta" uno sbuffo seguì quell'affermazione. Naruto non sapeva cosa c'era dopo quel pianerottolo ma se il Re non voleva che qualcuno ci si recasse doveva avere le sue buone ragioni.

Si voltò deciso a tornare nella sua stanza, quando la voce tornò più potente di prima a rimbombargli nella testa,

-Naruto! Vieni da me- il biondo alzò gli occhi al cielo e con una mano si scompigliò maggiormente i capelli chiari come la luce del sole.

Come superare le guardie senza farsi vedere? 

La risposta gli parve chiara quando uno dei due uomini fece cadere per sbaglio i dadi, Naruto sorrise soddisfatto del piano.

Quando la guardia si alzò per recuperare il loro unico mezzo per svagarsi questi si spostarono nuovamente, poi rotolarono ripetutamente.

Si spostavano continuamente sotto lo sguardo divertito del biondo, i cui occhi erano diventati rossi.

Le guardie cercavano in tutti i modi di recuperare i cubi che parevano impazziti, quindi Naruto approfittò della loro distrazione e si defilò velocemente verso un varco nella roccia che aveva notato precedentemente.

La superficie su cui camminava era umida e scivolosa e le pareti si restringevano sempre di più rendendo difficoltoso il passaggio,

"Dannazione! Spero di non inciamp" non riuscì neanche a terminare la frase che il povero mago mise un piede in fallo e cadde. Non si sarebbe fatto niente se si fosse fermato lì, a causa però dello strato scivoloso da cui era formato il suolo iniziò a scivolare andando a sbattere ovunque.

Poi, finalmente, si fermò.

Capì di essere arrivato perchè non sentiva più le pareti comprimerlo e non era più colpito dalla corrente d'aria che caratterizzava il cunicolo.

Aprì gli occhi doloranti,

"Ma perchè sono così sfortunato" si lamentò, quindi si guardò intorno... O meglio, tentò di guardarsi intorno. Ovunque fosse capitato era un luogo molto scuro. Una risata attirò la sua attenzione, ma intorno non c'era nessuno.

"Naruto" questa volta il richiamo non era nella sua mente,

"Chi sei? Cosa vuoi?" si alzò in piedi e si guardò intorno con crescente agitazione. Poi, ad un tratto due occhi più rossi del sangue più luminosi della lava si aprirono,

"Mi aspettavo qualcuno di meglio, sei solo un ragazzino"  l'alito pesante e caldo investì in pieno il ragazzo che fissò i propri occhi azzurro cielo in quelli color rubino dello sconosciuto,

"Invece di criticare mostrati" rispose di rimando, una piccola scintilla comparve in aria ma non successe niente,

"Allora ci penserò da solo!" Naruto si concentrò fortemente, gli occhi gli divennero rossi e la papilla si allungò. Dopo qualche minuto una palla di fuoco si formò in aria, ma appena il biondo vide chi gli si trovava davanti rimase ammutolito e la concentrazione svanì... Così come l'unica fonte di luce,

"Ahahahah non mi dire che non hai mai visto un demone, potente mago" le ultime due parole vennero pronunciate ironicamente.

"Credevo foste morti"

"Morti! Fugaku li ha uccisi tutti! Io sono l'ultimo rimasto" al termine di quelle parole dei bagliori presero forma.

Sulla punta di ogni coda di quell'essere, Naruto ne contava nove, si erano accese delle fiamme che lo rendevano ancora minacciosi.

Il manto era di un arancione rossastro e gli occhi erano degli spicchi di odio che parevano riflettere i mali del mondo.

"Ma non gli serbo rancore" terminò,

"Certo, è come dire che un cervo ucciso non porta rancore al cacciatore" commentò ironicamente il biondo,

"Dannato ragazzino! Osi mettere in dubbio le mie parole?"

"Secondo me sei soltanto una vecchia volpaccia bugiarda e vendicativa"

"Credi di aver capito tutto di me?" chiese ironicamente il demone,

"Si" un sorriso si espanse sul volto di Naruto, la volpe non resistette e le code iniziarono a muoversi agitatamente,

"Ti ammazzo" ma appena la volpe fece un passo in avanti una serie di scintille bianche le pervasero il corpo e ansante si distese per terra.

Il ragazzo stupito domandò cosa fosse successo, la volpe aprì un occhio e lo fissò stancamente,

"Un sigillatore di demoni un giorno mi impose questo sigillo" alzò il muso mostrando una pergamena che era riposta esattamente al centro del suo collo,

"E mi fece rinchiudere qui per ordine di Fugaku Uchiha. Così il potente Re si potrà vantare di aver domato un demone" la volpe fece schioccare la lingua provocando un suono secco,

"Mi dispiace" disse profondamente rattristato dalla sua situazione,

"Ora che ho la tua compassione mi sento molto meglio moccioso"

"Senti, non sono stato io a chiamarmi da solo a notte fonda! Non sono stato io a condurmi da solo in questo posto. Quindi invece di fare battute di spirito ed auto commiserarti perchè non mi dici cosa vuoi?"

"Ti senti tanto più forte di me non è vero? Ma devi portarmi rispetto piccoletto, io sono il mitico Kyuubi"

"Allora chiedo umilmente scusa per l'intromissione onorevole Kyuubi" affermò fingendo un inchino,

"Tolgo immediatamente il disturbo" terminò per poi voltarsi ed avviarsi verso l'uscita.

Un ringhio sommesso ed uno spostamento d'aria lo fecero arrestare, ma non si voltò.

"Ti dirò solo una cosa, tu sei destinato a Sasuke come lui è destinato a te. Devi proteggerlo" Naruto rimase sbalordito da tali parole e si girò immediatamente fissando il demone con occhi sgranati,

"Scusa? Penso che quel teme spocchioso se la sappia cavare benissimo anche da solo!"

"Ben presto scoprirà che non è così e avrà bisogno di te"

"Non credo proprio. Non donerei neanche un minuto delle mie giornate a quello spocchioso, viziato, superficiale, egoista..."

"Ne hai ancora per molto?"

"...egocentrico e spocchioso"

"Tu e lui siete le due facce della stessa medaglia, non puoi impedire che il tuo destino si avveri. E' già scritto"

"Allora lo cancellerò e lo riscriverò. Quel teme reale non ha di certo bisogno di una mano" quindi fece per andarsene,

"E poi non capisco cosa importi a te del destino di quel bastardo violento. D'altronde è il figlio dell'uomo che ha eliminato tutti i tuoi simili" 

Se ne andò velocemente senza lasciare il tempo a Kyuubi di fermarlo, senza dargli il tempo di avanzare qualche pretesto con cui convincerlo.

Risalì velocemente la strettoia e poteva giurare che la salire era tremendamente più difficile che scendere.

Quando arrivò al pianerottolo si accorse che le due vigili guardie stavano dormendo appoggiai sul tavolino, una di loro aveva in mano una bottiglia,

"Effettivamente se è questo il livello delle guardie il teme potrebbe aver bisogno di un aiuto" bisbigliò sorridendo e cercando di raggiungere in fretta l'appartamento di Jiraya,

-Tornerai giovane mago- la voce risuonò nella sua testa nuovamente,

-Ti aspetterò quando capirai che siete le due facce della stessa medaglia- Naruto corse e raggiunse la sua camera.

Non aveva nessuna intenzione di dare retta a quello stupido demone. Cosa sarebbe potuto succedere all'erede al trono? Era circondato da un numero smisurato di soldati e i cavalieri lo veneravano come un Dio.

Si sdraiò nell'agognato letto e chiuse gli occhi desiderando di svegliarsi la mattina senza alcun ricordo di quella notte.

Non fu una nottata tranquilla, i suoi sogni furono popolati da demoni e da un certo teme reale che lo derideva. In sostanza si poteva affermare che per il biondo fu come dormire solo qualche minuto.

La luce del sole lo colpì direttamente sul volto quel giorno, l'abbraccio del sole lo svegliò e questo non contribuì a migliorare il suo umore.

Si alzò seccato e sbadigliò sonoramente stiracchiandosi.

Si sistemò sulle spalle il gilet di pelle e si attorcigliò intorno al collo il suo fido fazzoletto arancione.

Quell'oggetto era un portafortuna e lo tirava sempre su di morale, ora più che mai ne aveva bisogno.

Scese le scale e raggiunse il suo tutore,

"Non hai dormito bene Naruto?" chiese l'adulto notando delle vistose occhiaie,

"Il teme non mi ha lasciato neppure dormire" Naruto pensò che fosse meglio non dire all'uomo dell'incontro di quella notte.

Lo stesso uomo che scoppio in una fragorosa risata appena recepì quelle parole,

"Ti ha proprio scandalizzato"

"Ehi ero-sennin non c'è niente da ridere! Perchè non vai a leggere quelle tue riviste e mi lasci in pace?"

"Moccioso portami rispetto, sono una persona saggia ed anziana" era già il secondo che gli chiedeva il rispetto, stava diventando un'abitudine,

"Te e saggio non state bene neppure nella stessa frase" i due non riuscirono a mantenere il viso truce per molto. Tempo qualche secondo e scoppiarono tutti e due a ridere.

A Naruto non dispiaceva quell'atmosfera, avere qualcuno con cui parlare liberamente che non ti giudica solo per l'aspetto era una cosa spettacolare,

"Forza moccioso oggi devi fare tutte le consegne più quelle che non sei riuscito a fare ieri"

Ripensandoci l'opzione di tornare al proprio villaggio non era male.

Ecco l'aggiornamento!! Spero che il capitolo vi piaccia ^^ Avevo in progetto di farlo più lungo ma poi ho pensato che fosse meglio dividerlo u.u Non per pigrizia, non pensate male! Solo perchè preferisco dividere la storia in tappe :)
E questa è tutta dedicata lla nostra volpetta XD
Che ne pensate?

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Capitolo 5
*** Servitore ***


Servitore

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

-Servitore-

[...] -Tornerai giovane mago- la voce risuonò nella sua testa nuovamente,

-Ti aspetterò quando capirai che siete le due facce della stessa medaglia- Naruto corse e raggiunse la sua camera.[...] 

Jiraya si rese conto che quel giorno era come fare le consegne da solo, Naruto non parlava e teneva lo sguardo chino.

Il ragazzo in realtà stava pensando a quella notte, si chiese se fosse stato meglio parlarne con il suo tutore.

Ma poi ripensò al discorso del Re, a come la magia fosse bandita del regno... Parlargli anche del demone avrebbe solo aumentato i rischi,

"Ehi Naruto! Ti ho chiesto di passarmi la boccetta rossa" la voce dell'uomo lo distolse dai suoi pensieri,

"Scusami" si affrettò a passargli il medicinale richiesto,

"Si può sapere dove hai la testa oggi?" il biondo si portò una mano sulla testa e si scompigliò i capelli, ridendo imbarazzato.

Nel frattempo, nel folto del bosco, tra i versi degli animali e lo scrosciare del torrente si potevano sentire distintamente le voci di alcune persone, probabilmente appartenenti ad una carovana.

Diverse tende si trovavano in una radura, sicuramente dei rifugi per la notte appena passata,

"Signorina Karin, è tempo di partire" un uomo si affacciò all'interno di una tenda e si rivolse ad una ragazza con la pelle color perla e i capelli rossi fuoco,

"Vi raggiungo tra un momento" rispose osservandosi allo specchio,

-Devo essere splendida, così il principe mi noterà-  Karin era la lady conosciuta in tutti i regni per la sua splendida voce ed era stata chiamata ad esibirsi alla tavola del sovrano , era un onore molto grande...

Poi un fruscio attirò la sua attenzione,

"Chi è la?" nessuna risposta,

"Sir James?" un altro fruscio, poi un dolore acuto al petto la fece cadere per terra, alzò lo sguardo sofferente e notò un'anziana signora che con cattiveria infilzava un ago in un pupazzo di paglia. Altri colpi si succedettero e, con loro, nuove fitte di dolore.

Finchè il suo cuore non cessò di battere ed emise, in un rantolo, l'ultimo respiro.

Un sorriso di vittoria si aprì nel volto pieno di rughe della strega.

Con un gesto fece svanire il corpo, dopodiché iniziò a recitare delle formule in una lingua incomprensibile.

I capelli da bianchi divennero rossi e il corpo ringiovanì di molti anni.

"Lady Karin! Mi dispiace disturbarla ma dobbiamo proprio andare"

"Scusatemi per l'attesa" quindi la donna, con le fattezze di Karin, uscì dalla tenda, pronta ad incontrare il Re e suo figlio.

Pronta a rendergli il favore.

La sera era arrivata e con lei l'ora di cena, anche Jiraya era stato invitato al banchetto e sicuramente non poteva lasciare da solo Naruto,chissà cosa sarebbe stato in grado di combinare,

"Moccioso ti ho già detto che devi venire anche tu a corte?"

"Cosa? Non mi hanno invitato" protestò il biondo,

"Certo che no, infatti cenerai nel lato servitù." 

"Ma"

"Niente obiezioni! Potrai comunque sentire la splendida voce di lady Karin" affermò con voce sognante il medico,

"Cosa vuoi che mi interessi di una stupida cantante" borbottò, per poi ricevere un libro in testa,

"Stupido! Non capisci la bellezza sublime di quella donna" il biondo aveva capito che il suo tutore aveva una sbandata per quella cantante, che fosse per la voce o per altro però non lo sapeva,

"E va bene, se questo ti fa contento Ero - Sennin" al ragazzo scappò un sorriso quando dovette evitare una spazzola lanciategli contro dall'uomo.

Jiraya non era l'unico che attendeva con trepidazione quella sera, in città non si parlava d'altro se non dell'arrivo della lady con la voce di un angelo, soprattutto nella corte si respirava un'aria di fibrillazione. 

L'unico a cui non importava niente era Sasuke.

Il principe si trovava nelle sue stanze e stava, ovviamente, sgridando il suo povero servitore,

"Si può sapere perchè non fai mai quello che ti chiedo?! Un'ora fa ti avevo chiesto di pulirmi le stanze e lucidarmi armatura e spada...Come mai ti vedo ancora intento a dare lo straccio per terra?

"Mio signore il tempo era poco e"

"Non voglio le tue stupide scuse! Vattene, non ti voglio più vedere" con queste parole l'ennesimo servitore fu scacciato.

Sospirò, suo padre gli avrebbe sicuramente fatto una scenata per quello.

Si affacciò alla finestra ed osservò i sudditi che lui aveva il compito di difendere, in quanto figlio del Re lo temevano e lo rispettavano... Aveva tutto quello che un ragazzo poteva desiderare, ma allora perchè le giornate passavano, lentamente, nella noia totale?

Poi tra le bancarelle del mercato scorse una capigliatura dorata, una tinta così poco comune e allo stesso tempo così splendida,

"Certo, quel dobe mi aveva proprio fatto divertire" una lieve increspatura di labbra si era creata nel volto niveo dell'Uchiha, il giorno prima era passato molto veloce con quel ragazzo tra i piedi.

Chissà, magari poteva organizzare qualcosa così da riuscire a riscontrarsi con lui.

Un lieve bussare lo distolse dai suoi pensieri,

"Si?"

"Il sovrano richiede la sua presenza, altezza. La cena sta per iniziare"

"Riferiscigli che sarò subito da lui" sospirò e scrollò le spalle, pronto ad affrontare tutti i nobili.

Il pasto sembrava procedere con tranquillità, tutti si stavano divertendo e cercavano di ammazzare il tempo mentre attendevano che arrivasse il momento dell'intrattenimento.

Anche Sasuke sorrideva e scambiava delle parole con i cavalieri, nessuno avrebbe mai potuto affermare che in realtà il ragazzo avrebbe voluto essere da tutt'altra parte.

Mentre i commensali erano ancora alla seconda pietanza i servitori avevano già terminato di cenare e si apprestavano a riordinare.

Essendo, fortunatamente, esente da quell'obbligo Naruto si avvicinò alla sala da pranzo.

Si sporse e con lo sguardo osservò i presenti, finchè non incontrò un paio di occhi color onice scuro... Sperava veramente di non vederlo.

Un ghigno apparve sul volto del principe ereditario, se avesse saputo prima che c'era anche lui a palazzo sicuramente avrebbe trovato un modo per movimentare la serata.

Dei passi delicati fecero interrompere a tutti il pasto. Karin apparve in tutto il suo splendore, un lungo vestito bianco l'avvolgeva in modo perfetto facendo esaltare la sua siluette.

Si fermò quando raggiunse il centro esatto della sala, si guardò intorno poi sorrise e, dopo aver preso un profondo respiro, iniziò a cantare.

Non era un vero e proprio canto, era come se tutti i gli strumenti musicali conosciuti si fossero fusi insieme per creare una sinfonia del tutto unica e particolare.

La canzone continuò, facendo rimanere sempre più estasiati tutti i presenti, compresi i servi.

Passò la prima strofa, la seconda, la terza...

Poi i presenti iniziarono a sentire le palpebre pesanti e i sensi affievolirsi. Tutti si addormentarono e, dal nulla, incominciarono a crearsi delle sottili ragnatele.

Lo sguardo della strega da dolce divenne freddo e diabolico, con un gesto fece levitare un coltello.

Naruto osservava tutto con uno sguardo stupito, si portò le mani alle orecchie per impedirsi di ascoltare quella canzone demoniaca... Ma in fondo era consapevole che, per qualche strana ragione, su di lui quell'incantesimo non aveva effetto.

Quando vide che la donna aveva intenzione di uccidere quello spocchioso di un principe, l'istinto lo fece decidere molto velocemente.

Le pupille si dilatarono e gli occhi assunsero il colore del sangue, gli bastò uno sguardo e, come se gli e lo avesse ordinato, il lampadario si staccò dal soffitto e cadde violentemente sulla donna.

Appena la canzone terminò tutti sobbalzarono, si guardarono intorno smarriti... Poi l'attenzione di tutti venne calamitata dalla donna per terra le cui fattezze erano lentamente tornate quelle della vecchia strega.

"Ma tu sei" Fugaku non riuscì a dire nient’altro perchè la megera con le ultime forze rimaste lanciò magicamente il coltello, mirando al cuore di Sasuke.

Nessuno poteva intervenire, l'arma si muoveva troppo velocemente. L'unico era Naruto, i sensi gli si amplificarono e vide la scena a rallentatore.

Con uno scatto raggiunse l'erede e lo afferrò saldamente scostandolo dalla sedia.

Facendo in modo che non si trovasse più sulla traiettoria di lancio del coltello, purtroppo il moro gli finì esattamente sopra.

Il pugnale si conficcò nello schienale di legno della sedia e tutti poterono constatare che, fortunatamente, un ragazzo aveva salvato la vita del loro adorato principe.

"Dobe? Eri dalla parte opposta della sala"

"Devi aver visto male teme" il moro non era per niente convinto di quella risposta quando venne afferrato per il mantello e allontanato dal corpo del biondino, così caldo ed invitante, per essere abbracciato dal padre.

"Sasuke! meno male che stai bene"

"Padre, non è il caso di"

"Tu chi sei?" chiese il Re interrompendo Sasuke,

"Naruto Uzumaki mio signore"

"Jiraya mi aveva parlato di te... Ed ora hai salvato la vita di mio figlio. Siamo in debito con te"

"Vostra altezza, non è il caso" tentò di convincerlo il ragazzo che stava iniziando ad assumere una tinta rossastra a causa dell'imbarazzo di trovarsi proprio al centro dell'attenzione,

"Insisto, devi avere assolutamente un premio" ci pensò per qualche istante, poi parve illuminarsi,

"Ma certo! Io ti nomino valletto reale" il biondo si illuminò, sembrava una carica importante, poi Fugaku aggiunse,

"Sarai il servitore personale di mio figlio, Sasuke"

Naruto sgranò gli occhi, ma era serio?

Cioè, veramente quest'uomo crede che essere il servitore di questo spocchioso viziato regale sia un premio?    pensò il giovane mago, sbalordito.

Sorpresa che si trasformò in irritazione quando incrociò lo sguardo divertito del principe,

Ci sarà da divertirsi    

"Su Naruto, questa faccenda ha anche dei lati positivi" cercò di rincuorarlo Jiraya una volta tornati nel loro appartamento personale,

"E quali?"

"Questa potrebbe essere l'occasione che stavi aspettando, potrebbe essere lo scopo della tua magia... La sua utilità"

Tutto quel discorso aveva una sua logica, ma la cosa che preoccupava di più il giovane era che la situazione si stava evolvendo a favore del demone,

Due facce della stessa medaglia...    Jiraya si schiarì la voce e attirò nuovamente l'attenzione su di sé,

"Sai Naruto, ho pensato che questo potesse servirti" gli disse porgendogli un grosso tomo di cuoio con degli strani simboli.

Il biondo afferrò il libro e lo sfogliò, notò immediatamente che era scritto in druido,

"Un libro di magia... Come hai fatto ad averlo?" il medico fece uno strano sorriso ed agitò la mano con non curanza,

"Non importa, me lo avevano regalato... Ma ora serve più a te" il ragazzo continuò a guardare eccitato le pagine di incantesimi,

"Lo studierò tutto" l'adulto scoppiò in una fragorosa risata,

"Tu che studi qualcosa?" 

"Ah ah ah... Molto spiritoso" poi qualcuno bussò alla porta,

"Si?" Jiraya fece cenno a Naruto di nascondere il tomo,

"Il principe Sasuke richiede la presenza del suo servitore" Naruto alzò gli occhi al cielo, gli era appena stata data la nomina e già gli toccava sfaticare,

"Il tuo destino ti chiama" disse ironicamente il medico che si beccò un'occhiata omicida da parte del biondo.

-Ricorda... Le due facce della stessa medaglia... Il tuo destino si sta compiendo giovane mago- la voce del demone entrò fastidiosa nella mente del ragazzo e lui sperò, sinceramente, che tutto andasse per il meglio.

Ecco l'aggiornamento!! Un po' in ritardo, lo ammetto :( Però spero che il capitolo vi piaccia ^^ E' anche un pochino più lungo degli altri ;)
Se avete tempo lasciatemi un commentino!!
Ciauuuu

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Capitolo 6
*** Torneo ***


torneo

-MAGIA-
(Stregoni & Principi)

-Torneo-

[...] "Il principe Sasuke richiede la presenza del suo servitore" Naruto alzò gli occhi al cielo, gli era appena stata data la nomina e già gli toccava sfaticare,

"Il tuo destino ti chiama" disse ironicamente il medico che si beccò un'occhiata omicida da parte del biondo.

-Ricorda... Le due facce della stessa medaglia... Il tuo destino si sta compiendo giovane mago- la voce del demone entrò fastidiosa nella mente del ragazzo e lui sperò, sinceramente, che tutto andasse per il meglio.[...]

Raggiunse le stanze del principe con un nodo alla gola, ripensandoci essendo un premio poteva anche rinunciare... no?

Poi ripensò allo sguardo di Fugaku e decise che era un onore che non si poteva rifiutare.

Diede due colpi, molto leggeri, alla porta di legno di quercia,

"Vieni pure" la aprì e varcò la soglia, vide il principe seduto ad una scrivania intento a leggere dei fogli, probabilmente editti,

"E così sarai il mio servitore personale... Ti farò sudare, spero che tu sappia lavorare oltre ad offendere dobe"

"E io spero che tu riesca a capire quello che stai leggendo teme" disse a bassa voce, nonostante ciò vide lo sguardo del moro acuirsi maggiormente.

Sicuramente l'aveva sentito,

"Probabilmente dovrei ringraziarti per prima" Naruto sgranò gli occhi, non se lo sarebbe mai aspettato,

"Ma non lo farò, d’altronde era un tuo dovere salvare il principe" infatti.

Sasuke mise da parte i fogli e si alzò avvicinandosi,

"Non vedo nessun principe, solo un asino reale maleducato" le parole vennero pronunciate con voce sicura.

Era il suo servo, non schiavo quindi poteva dire quello che pensava.

Allo stesso tempo Sasuke non poteva che ammirare la sua temerarietà, ma era pur sempre una sfrontatezza nei suoi confronti.

Nei confronti dell'erede al trono!

"Molto bene dobe. Mi porterai la colazione, il pranzo e la cena tutti i giorni. Devo essere svegliato un'ora dopo l'alba e devi ricordarti a memoria tutti i miei impegni. La mia stanza va riordinata e pulita, i cavalli strigliati e l'armatura lucidata. Poi mi aiuterai con gli allenamenti" a quell'ultima frase ghignò, si sarebbe divertito.

"Pensi di ricordartelo, dobe?" gli sussurrò avvicinandosi,

"Dovrei essere la tua balia teme?" rispose di rimando arrossendo leggermente,

"Fuori!" il servo non se lo feci ripetere un'altra volta, si catapultò letteralmente nel corridoio chiudendosi la porta alle spalle.

Finalmente poteva respirare l'aria fresca, si era sentito veramente sottopressione. Sarebbe stato così tutti i giorni?

Nello stesso momento Sasuke si avvicinava alla finestra e osservava il cielo pensando che il colorito che aveva assunto il biondo era veramente bello.

Lui non lo sapeva ancora ma sarebbe diventato il suo giocattolino preferito.

L'alba arrivò troppo presto per i canoni di Naruto che venne svegliato con poca grazia dal medico di corte,

"Naruto!! E' il tuo primo giorno di lavoro!" gli urlò nelle orecchie Jiraya togliendogli le coperte,

"Ero-sennin... Lasciami dormire"

"E con il principe come la mettiamo?"

"Che cosa c'entra il teme?" il giovane mago socchiuse gli occhi, poi dopo pochi secondi capì,

"Accidenti! Devo andare a svegliare quell'asino" immediatamente si alzò scontrando la testa del più grande che gli inveì contro.

Non aveva il tempo di scusarsi, velocemente si vestì ed uscì dall'appartamento raggiungendo le cucine,

"La colazione del principe?" i cuochi avevano già preparato il vassoio,

-Per fortuna loro sono efficienti- Si disse ricominciando a correre verso la stanza dell'erede al trono.

Aprì senza riguardo la porta, con il piede, che andò a sbattere contro il muro.

Naruto guardò il letto a baldacchino, ma notò che il moro dormiva ancora profondamente. Con un sospiro sollevato si avvicinò per poterlo svegliare, il piano era semplice... L'avrebbe svegliato dolcemente così sarebbe stato di buon umore per tutto il giorno.

Purtroppo i suoi piedi non erano d'accordo e, impigliandosi nel tappeto rosso, lo fecero cadere proprio sopra Sasuke che si svegliò in un istante.

I riflessi dovuti ai numerosi allenamenti lo portarono ad afferrare il ragazzo per il collo e sbatterlo per terra, portandocisi sopra.

"Teme!" il moro sbattè gli occhi un paio di volte e dopo poco mise a fuoco il ragazzo che si trovava sotto di lui.

"Dobe?Ma che cavolo è successo?!" probabilmente si riferiva alla colazione che si ritrovava sparsa addosso e al fatto che si trovava esattamente sopra il suo servo,

"Non è colpa mia! Il tappeto era messo male e non l'ho visto, sono inciampato e la colazione ti è caduta addosso e poi tu ti sei svegliato e " Naruto iniziò a farfugliare imbarazzato da quella posizione, per non dire che gli occhi scuri e magnetici del suo principe continuavano ad osservarlo e lui non riusciva a capire a cosa stava pensando.

"Sentite, vi potete alzare?" gli chiese educato, d’altronde il braccio del moro continuava a fare pressione sul suo colo,

"Ma come siamo educati stamattina... Cos'è hai paura?"

"Ma figurati, non posso aver paura di un asino reale, ma avete degli impegni da svolgere"

"Non ho voglia di alzarmi" il moro lo disse per dargli fastidio e perchè effettivamente quella posizione non gli dispiaceva per niente. Riusciva a percepire il suono accellerato del cuore del biondo ed il suo respiro sulla pelle,

"Quindi alle riunioni dei cavalieri ci volete andare conciato in questo modo?" chiese il sottomesso alludendo al pigiama ormai macchiato e rovinato dalla colazione.

"Accidenti la riunione!" Sasuke si alzò subito liberandolo e il servo non potè che sospirare soddisfatto. Subito però la vista gli venne offuscata dalla stoffa che gli venne lanciata addosso dal principe.

"Prima del mio ritorno voglio che lo lavi e poi pulisci anche la mia stanza la mia stanza" 

"Bene" si alzò in piedi, ma ricadde di nuovo con il sedere in terra a causa di una spinta del moro che si diresse subito verso il corridoio,

"E affila la mia spada dopo ci alleniamo Dobe"

"Teme"

-Nonostante tutto la giornata non è iniziata male- pensò Sasuke chiedendosi come mai permettesse al servo di trattarlo in quel modo.

Naruto rimase da solo in quella stanza,

"Finalmente tranquillo" sorridendo e canticchiando riempì una tinozza d'acqua calda ed incominciò a pulire il pigiama beige del moro, un pensiero lo rendeva veramente felice e lo faceva sorridere così tanto,

-Alla fine non ha fatto colazione-

...

"Pronto Naruto?" Sasuke non aspettò neanche la risposta che iniziò a menare dei fendenti,

"Destra" e gli colpì il fianco destro,

"Sinistra" fianco sinistro,

"Destra" fianco destro,

"Testa"

"Come?" chiese, non capendo, Naruto ed il moro gli diede un colpo forte sull'elmo.

Il ragazzo non aspettandoselo cadde sull'erba,

"Forza dobe, alzati!"

"Parlate bene voi, non siete voi ad essere colpito come un pupazzo" borbottò rialzandosi,

"Avete finito?" domandò leggermente stordito,

"Certo che no! Domani inizia il torneo non devo fare brutte figure. Sei pronto?" di nuovo una domanda retorica dato che non aspettò la risposta.

Quella volta, però, Naruto era pronto. Gli occhi alternavano dal rosso al blu così velocemente che Sasuke non si accorgeva di niente, in tal modo riuscì ad attutire, parzialmente, i colpi che gli venivano inferti.

Passarono tutto il giorno in quel modo e l'Uchiha aveva proprio l'aria di uno che si stava divertendo.

-Ne ha di resistenza questo dobe-

La sera arrivò presto e Naruto si lasciò cadere sulla sedia dello studio di Jiraya, spossato,

"Il primo giorno è stato stancante?" chiese il medico appoggiandogli le mani sulle spalle. Il biondo gemette di dolore,

"stancante? Mi ha ucciso e si divertiva anche! Quello stupido teme" l'uomo sorrise appena,

"Sei stato bravo, gli altri servi non duravano che due o tre colpì" scimmiottò il mago imitando la voce del principe, quindi sospirò.

"Venutas partgh vew" la ciotola con il brodo si spostò e si avvicinò a lui.

Jiraya lo colpì alla testa,

"Ero-Sennin ti ci metti anche tu?" chiese con le lacrime agli occhi massaggiandosi la testa,

"Quante volte ti ho detto di non usare così la magia?"

"Se ne avessi le forze lo farei da solo" si difese iniziando a mangiare,

"E' nervoso per il torneo di domani?" chiese il più grande sedendosi e seguendo il suo esempio,

"Preoccupato? Lui è il grande ed invincibile Sasuke perchè dovrebbe esserlo?" chiese ironicamente alzando le spalle, mossa che gli provocò un'altra fitta di dolore,

-Brutto teme! Me la pagherai-

"Ti stupiresti di scoprire quante aspettative hanno su di lui, soprattutto il Re" Naruto finse di non sentire,

"A proposito del torneo, hai idea di come devo fare per vestire quel'asino reale?" Jiraya scosse la testa,

"Credo che tu abbia un problema" affermò semplicemente,

"Merda"

"Sasuke" un ragazzo entrò nelle stanza del principe e lo chiamò più volte con una voce falsamente dolce,

"Come stai?"

"Cosa vuoi Itachi?" chiese brusco appoggiando il libro che stava leggendo,

"Andiamo è questo il modo di trattare tua fratello?" il moro alzò il sopracciglio,

"Ok ok volevo solo sapere com'è andata con il nuovo servo, durerà più degli altri?"

"Non sono affari che ti riguardano" quindi riprese a leggere, il ragazzo dai lunghi capelli neri racchiusi in una coda bassa si sedette accanto a lui,

"Per il torneo? Sei teso?" domandò serio,

"Non più delle altre volte" quindi rimasero in silenzio, il ragazzo decise di non riferirgli che era da diverse sera che faceva lo stesso incubo, la sua morte.

Subito fuori dalle mura, intanto, un cavaliere dal volto coperto si incamminava verso la fortezza stringendo saldamente il proprio scudo decorato con vistosi serpenti,

"Domani sarà una giornata memorabile"

Ecco il nuovo capitolo!! I distaccamenti dalla serie iniziano a farsi notare vero?
Scusate moltissimo per il ritardo, ma credo che ormai abbiate capito che i miei aggiornamenti sono un po' lunghi ^^''
Se vi va fatemi sapere che ne pensate con un commento :D
A presto!!

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Capitolo 7
*** Tra le spire del serpente ***


tra le spire del serpente

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Tra le spire del serpente-

[...] "Per il torneo? Sei teso?" domandò serio,

"Non più delle altre volte" quindi rimasero in silenzio, il ragazzo decise di non riferirgli che era da diverse sera che faceva lo stesso incubo, la sua morte.

Subito fuori dalle mura, intanto, un cavaliere dal volto coperto si incamminava verso la fortezza stringendo saldamente il proprio scudo decorato con vistosi serpenti,

"Domani sarà una giornata memorabile"[...]

Il torneo era un evento che tutta Konoha aspettava con trepidazione, tutti avevano qualche compito da svolgere.

Gli uomini costruivano gli spalti e l'arena, aiutati dai cavalieri, mentre le donne organizzavano il banchetto e le bancarelle tipiche del dopo festa.

Sembrava che l'aria fosse tersa di gioia e spensieratezza, ma Naruto non era stupido, si era accorto che il principe era molto nervoso anche se non voleva che gli altri lo capissero. Quella mattina era andato a svegliarlo,ovviamente in ritardo, ed appena era riuscito a fargli aprire gli occhi si era immerso nella morte liquida. Lo aveva letteralmente trucidato con lo sguardo... Per non parlare della valanga di faccende da sbrigare che gli aveva sbolognato senza alcun remore.

Il biondo sospirò, erano solo i suoi primi giorni di lavoro ed era già stanco.

Due facce della stessa medaglia! Col cavolo, non ho intenzione di condividere assolutamente nulla con quel borioso asino reale

Si stava dirigendo verso la pozza per lavare gli indumenti di Sasuke quando si scontrò contro qualcuno, in un groviglio di stoffa e corpi caddero per terra in malo modo.

"Accidenti, non ti avevo visto" lentamente riuscirono a districarsi e ad alzarsi in piedi, il biondo con una veloce occhiata si accorse, con suo orrore, di trovarsi davanti ad un cavaliere,

"Ma porc... Spero mi vogliate scusare, ma non vi avevo notato a causa della cesta"

"Ehi tranquillo, può capitare e poi anche io non ho prestato molta attenzione" il combattente doveva avere solo qualche anno in più di Naruto ed aveva degli strani capelli color della luna,

"Vi domando ancora scusa" continuò il mago iniziando a radunare i vestiti sparsi per il corridoio,

"Se vuoi essere scusato credo che ti dovrò chiedere un favore" il biondo lo osservò sorpreso,

"Devo andare alla sala del trono per presentarmi al sovrano ed iscrivermi al torneo... Ma non so dove sia" un sorriso imbarazzato si aprì sul volto del nuovo arrivato,

"Certamente, vi accompagno. Se mi lasciate appoggiare queste alla pozza"

"Ma certo, vieni ti do una mano" porse un braccio e Naruto, stupito, gli cedette una parte del carico,

"Grazie allora" 

"Quindi sei l'addetto ai panni?" gli chiese per passare il tempo,

"Sfortunatamente no, sono il valletto personale dell'asino reale" poi si rese conto di stare parlando con un cavaliere,

"Scusate! Volevo dire il principe, ovviamente non volevo mancare rispetto" il ragazzo che lo accompagnava si mise a ridere sonoramente interrompendo la valanga di parole imbarazzate che lo stava per investire,

"Non preoccuparti, non sono di questo regno quindi non è un problema" continuarono a parlare finchè non arrivarono all'entrata della sala del trono,

"Grazie" poi si rivolse al ciambellano, aspettò di essere annunciato, quindi entrò,

"Sir Kabuto Pasne, del Regno di Oto" 

Fugaku Uchiha si alzò dal trono ed i cavalieri che si trovavano ai due lati della sala fecero un cenno rispettoso con il capo,

"E' veramente un piacere incontrarvi, le lodi alle vostre gesta sono giunte fino a qui"

"Vi ringrazio mio signore, sono lusingato" si inginocchiò in segno di rispetto e di sottomissione, quindi continuò,

"Vorrei comunque dirvi che apprezzo la disponibilità del vostro personale, in particolare il valletto di vostro figlio mi ha aiutato ad orientarmi del castello" Naruto si sentì tirato in causa quindi, appena incontrò gli occhi del suo Re, inchinò la testa e si flesse fino alla vita in segno di saluto e rispetto. Quindi tornò in posizione eretta.

Fugaku non ebbe modo di intervenire perchè il figlio entrò velocemente nella sala del trono, 

"Scusatemi padre per il ritardo"

"Sir Kabuto voglio presentarvi mio figlio, il principe Sasuke Uchiha" lo annunciò con una punta di velato orgoglio.

Kabuto sentendosi richiamato si alzò in piedi e si voltò verso il moro,

"E' un vero piacere incontrarvi di persona"

"Anche per me sir, parteciperete al torneo?" chiese con finta cortesia, 

"Ovviamente"

"E credo che se la sua bravura è pari anche solo alla metà della fama che lo precede, dovrai temere per il tuo titolo Sasuke" aggiunse il Re, il principe arcuò un sopracciglio e lanciò un'occhiata sprezzante al cavaliere che si trovava davanti,

"L'importante è giostrare e divertirsi" affermò.

Naruto non riuscì a trattenere il sorriso che gli nacque spontaneo, quel teme non aveva alcuna intenzione di perdere. Avrebbe preferito morire.

Sarebbe stata una perdita di onore.

Poi il moro si accorse di lui,

"Cosa ci fai qui? Dovresti essere ad eseguire i tuoi doveri"

"Giusto" si ricordò il Re,

"Il tuo valletto ha appena prestato servigio a sir Kabuto e stavo pensando di dargli la giornata libera"

"Come? Ma padre c'è il torneo oggi"

"Te la caverai benissimo. Allora, avrai la giornata libera" affermò risoluto ignorando la lieve protesta del figlio.

Il biondo lanciò uno sguardo alle sue spalle, Sasuke era rimasto immobile nella sua posizione... Come se la notizia non lo toccasse, ma il mago notò che lo sguardo si era fatto più scuro. Rabbrividì al pensiero di lasciarlo solo, sicuramente sarebbe morto affogato nel tentativo di farsi un bagno.

Accidenti a quel teme, mi maledirò per tutta la vita per questo

"Signore, vorrei aiutare il principe con il torneo oggi"

Tutti lo guardarono stupiti, addirittura i cavalieri che si trovavano ai lati del salone, 

"Ne sei sicuro?" chiese sbalordito Fugaku, in risposta il ragazzo annuì.

"Allora andate pure a prepararvi non vedo l'ora di vedervi giostrare" ancora non ci credeva, qualsiasi altro servitore avrebbe festeggiato fino all'alba se gli avesse offerto la giornata libera.

"Bene padre" quindi Sasuke fece un lieve cenno della testa ed uscì seguito immediatamente da Naruto,

"Non credere che ti faccia degli sconti solo perchè hai deciso di rimanere" gli bisbigliò nel corridoio il moro,

"Teme!" 

"Allora, hai lucidato la mia armatura?"perfetto, non erano neanche passati cinque minuti e già aveva una voglia matta di ucciderlo.

---

Hinata si era svegliata presto quella mattina, aveva diverse faccende da sbrigare e dato che suo cugino non era ancora tornato dal viaggio doveva aiutare il padre nella fucina.

Ma nel pomeriggio si vide arrivare un trafelato Naruto all'uscio di casa,

"Hinata devi assolutamente aiutarmi" la ragazza lo guardò stupita e, arrossendo vistosamente, lo invitò a proseguire,

"Il Teme vuole che sia io a vestirlo per duellare"

"E' quello che fanno i servitori"

"Si ma io non ho la più pallida idea di come si metta una cotta di maglia o qualsiasi altra cosa serva"

"Capisco e perchè chiedi una mano a me? Sono una ragazza..." il biondo le prese la mano, facendola sussultare.

"Ma lavori spesso in una fucina, sicuramente ne saprai più di me" fece gli occhioni più supplicanti che poteva finchè non vide apparire un dolce sorriso sul viso della ragazza.

Un angelo

Passarono insieme più di due ore poi,

"Per ultima, la spada... Questa sai dove metterla vero?" chiese sfinita la ragazza,

"Al fianco sinistro" rispose sicuro e soddisfatto,

"Bravo! E finalmente abbiamo finito"

"Grazie mille Hina!! Non so veramente cosa avrei fatto senza di te" di slancio la abbracciò e le fece assumere il solito colorito rosso acceso,

"Stai bene?" chiese ingenuamente il biondo,

"Sai, non vorrei interrompere un momento importante dobe. Ma credo che dovremmo muoverci" la voce atona del principe li fece voltare all'unisono.

"Mio signore" Hinata si inchinò immediatamente ed imbarazzatissima si rifugiò nella fucina,

"Teme! Stavo imparando a vestirti per il duello, visto che non sei in grado di farlo da solo"

"Ma allora sei proprio un dobe" ghignò Sasuke,

"Potevi chiedermelo sarei stato felice di aiutarti Naruto"

"Certo per ricordarmi quanto fossi dobe"

"Andiamo non solo così infantile...Inoltre da quando avresti smesso di darmi del voi?" il moro si avvicinò al servo che si sentiva leggermente alle strette, tra il corpo del suo signore ed il muro della fucina.

"Teme è tardi! Devi sbrigarti se vuoi partecipare al duello" quindi sgusciò via, ma prima di allontanarsi gli soffiò sul volto,

"Non si da del lei agli asini reali"

"Dobe!!"

Le giostre iniziarono nelle ore più fresche della giornata quando il sole riposava quieto sulle cime delle montagne.

I duelli divertivano la folla, ma erano pur sempre dei meri giochi. Non si doveva andare troppo oltre, le regole erano semplici. Vinceva chi disarmava e rendeva inerme l'avversario.

Quando toccò a Sir Kabuto tutti i presenti, compreso il sovrano ed il principe prestarono la dovuta attenzione.

Era un eccellente spadaccino, dovevano dargliene atto, ma il cavaliere con cui stava duellando aveva dato del filo da torcere anche al Principe l'anno precedente, sarebbe stata una bella partita.

"Ammettete che temete di perdere" bisbigliò Naruto all'orecchio del principe, facendogli venire i brividi,

"dobe, è sicuro che vincerò io" affermò con voce atona, lottando per non distogliere lo sguardo dai duellanti e posarlo sui lapilli azzurri del suo servo.

Ad un tratto parve che il cavaliere avesse la meglio, era riuscito a disarmare il ragazzo dai capelli chiari a cui era rimasto solo lo scudo.

Uno scudo decorato con serpenti... Simbolo del suo casato.

Poi, però, l'uomo di Camelot cadde riverso al suolo, nessuno ebbe modo di capire cosa fosse successo. Risultava ovvio, però, che la vittoria doveva essere assegnata a Sir Kabuto.

"Perchè non si rialza?" chiese angosciato Naruto, non gli erano mai piaciuti quei giochi violenti... Non aveva ancora capito come faceva la gente di città a divertirsi in quel modo, vedendo degli uomini, dei ragazzi farsi del male a vicenda.

Non potevano accontentarsi di una bella partita a dadi? O a carte?

"Non sarà niente" liquidò la faccenda il principe,

"Ora sta a me, devo vincere per partecipare alla finale di domani" il servo annuì di istinto, ma in realtà stava prestando molta più attenzione a Jiraya che si era recato dall'uomo a terra e gli aveva prestato i primi soccorsi.

"Augurami buona fortuna dobe" 

"Ammettete di averne bisogno quindi?" Sasuke gli diede un colpo al sedere con la spada,

"Ehi!!" 

"Rimarrai a goderti lo spettacolo?" il biondo notò che il medico di corte stava trasportando il cavaliere nel suo studio,

"E' meglio se vado ad aiutare Jiraya. Scusate"

"Cosa? Non provare neanche a" ma il ragazzo non lo sentì neppure, era già corso via e a Sasuke non rimase che osservare la sua schiena.

"Maledetto dobe, mi pagherai anche questa" quindi si sistemò l'elmo e scese nell'arena accompagnato dalle acclamazioni del pubblico.

Naruto, nel frattempo, raggiunse lo studio del medico,

"Cosa gli è successo?" Jiraya non spostò lo sguardo dal paziente,

"Sudorazione, brividi, pupille dilatate"

"Avvelenamento" appurò lo stregone, il dottore gli lanciò un'occhiata stupita,

"Esatto, non credevo che potessi distinguere i sintomi" il ragazzo fece un sorriso imbarazzato quindi indicò il collo del cavaliere,

"Ho soltanto notato quelli" 

L'argenteo scostò i capelli all'uomo che si trovava sul suo tavolo e vide due minuscoli fori proprio in prossimità dell'aorta,

"Accidenti, questo è un problema"

"Lo puoi curare?"

"No finchè non so cosa devo combattere. Ci sono miliardi di veleni diversi al mondo, dovrei averne un campione per creare l'antidoto"

Poi ci fu qualche secondo di silenzio,

"Come pensi che abbia fatto il serpente a morderlo?" chiese il giovane, doveva essere successo per forza durante il duello,

"Non ne ho la più pallida idea" poi a Naruto gli venne in mente una cosa,

"Ero-Sennin ti ricordi contro chi stava combattendo?"

"Sir Kabuto, ma cosa c'entra?"

"E qual'è il suo stemma?"

Una folgorazione.

"Non crederai che abbia usato la magia?" purtroppo era proprio quello che temeva, ma doveva esserne sicuro.

"Vado a vedere" quindi corse via ma riuscì a sentire distintamente le parole del suo tutore,

"Fa attenzione baka!"

I cavalieri si stavano sistemando nelle loro tende, il torneo per quel giorno era terminato ed attendevano tutti la finale del giorno dopo.

Il biondo non si chiese chi avesse vinto nell'ultimo duello a cui non aveva assistito, puntava alla tenda verde smeraldo del ragazzo di Oto. Quando la raggiunse scostò con attenzione un lembo di stoffa,

"Ehm... Sir Kabuto?" ma nessuno rispose e all'interno c'era la sua armatura e la spada, mancava lo scudo.

Il mago pensò in fretta, se il cavaliere non era nella tenda si era già recato nelle proprie stanze... Ma cosa se ne faceva dello scudo?

Corse tra la fola e con il fiatone raggiunse il castello, si guardò intorno e, visto che non si era ancora orientato, fu costretto a chiedere informazioni ad un combattente che gli si trovava vicino.

"Scusate, sapete dove alloggia Sir Kabuto?"

"Dovrebbe essere nell'ala Ovest, la stanza vicino alla vetrata" gli rispose un ragazzo con un tono stanco,

"Prefetto vi ringrazio" 

"Perchè hai bisogno di vederlo?" gli chiese e al servo gli sembrò di essere scannerizzato da quegli occhi scuri che sembravano stranamente pigri,

"Mi ha chiesto di lucidargli la spada per domani" rispose fulmineo,

"Che seccatura" quindi il cavaliere si voltò e se ne andò lasciando di stucco il giovane,

Certo che ce n'è di gente strana

Quindi come una saetta raggiunse la parte del castello indicatagli, bussò alla porta ma non ricevette alcuna riposta,

"Sir Kabuto?" lentamente e con timore incominciò ad aprire l'uscio e a lanciare alcune occhiate al suo interno.

Non c'era anima viva ma con uno sguardo veloce alla stanza notò lo scudo riposto su una sedia.

"Eccoti qui" si avvicino con circospezione e lo osservò molto attentamente,

"Sembri un normale scudo" certo gli occhi di quegli animali sembravano impregnati di oscurità, ma sicuramente era una sua impressione... Aveva sempre odiato quegli esseri striscianti.

"Accidenti! Se non è stato lui con la magia allora com'è successo?" anche se in fondo era contento di essersi sbagliato, Kabuto gli stava simpatico.

Si voltò e si mise a pensare passeggiando sul tappeto rosso che ricopriva il pavimento.

Poi per terra vide delle ombre sottili allungarsi e avvicinarsi.

Dei sibili espandersi nell'aria... 

Brividi gli catturarono la schiena.

Ho partorito il capitolo!!! Finalmente!! Non sapevo quando finirlo ma penso che in questo modo vada abbastanza bene u.u
Allora sembra che tutti i nodi stiano venendo al pettine... E avete capito chi era il cavaliere che ha indicato la stanza a Nacchan? ;)
A presto!!!

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Capitolo 8
*** Consapevolezza ***


consapevolezza

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Consapevolezza -

[...] "Accidenti! Se non è stato lui con la magia allora com'è successo?" anche se in fondo era contento di essersi sbagliato, Kabuto gli stava simpatico.

Si voltò e si mise a pensare passeggiando sul tappeto rosso che ricopriva il pavimento.

Poi per terra vide delle ombre sottili allungarsi e avvicinarsi.

Dei sibili espandersi nell'aria... 

Brividi gli catturarono la schiena.[...] 

Quel suono gli fece capire che il suo sospetto aveva sfiorato la realtà, eppure per un istante aveva sperato di essersi sbagliato. Sir Kabuto gli era sembrato un ragazzo a posto e per nulla pericoloso.

Ma non era forse lui la prova che l’apparenza poteva ingannare?

Un servo maldestro che si rivelava essere un mago…

Prese un profondo respiro, cercando di radunare la convinzione che doveva voltarsi ad affrontare l’imminente pericolo.

Ormai era sicuro di non essere solo in quella stanza.

Con uno scatto il biondo girò su se stesso facendo allo stesso tempo diversi passi indietro, in direzione della porta.

Gli parve che il cuore mancasse un battito, si trovò di fronte non uno, ma ben cinque serpenti dagli ipnotici occhi gialli.

Uno di questi fece uno scatto verso il suo volto, fu un secondo… Gli occhi gli si tinsero di rosso sangue e vide la scena a rallentatore.

Riuscì a schivare il morso.

Con ancora il cuore che batteva veloce, consapevole del pericolo corso, Naruto si portò una mano alla cintura nascosta dalla lunga maglia ed estrasse un pugnale.

In qualche modo mi dovrò pur difendere

Non era pratico di armi, ma Jiraya era stato chiaro. Visto che non poteva utilizzare la magia di fronte agli altri abitanti di Konoha avrebbe dovuto avere qualcosa con cui proteggersi.

In quel momento non poteva che dargli ragione.

La magia istintiva che lo caratterizzava in quel momento non gli era utile.

Rotolò in terrà evitando l’attacco di un altro serpente, poi approfittando dei sensi acuiti dovuti al sangue magico nelle vene riuscì ad essere più agile del rettile.

Con uno scatto gli tagliò di netto la testa.

Stranamente non fuoriuscì sangue dalla bestia, mentre le compagne urlanti dal dolore per la vita appena mietuta si rifugiavano nuovamente nello scudo.

Naruto si accorse solo in quel momento da dove provenivano e tutto gli fu più chiaro, ecco come aveva fatto Kabuto a sconfiggere l’avversario.

Aveva approfittato della distrazione di tutti i presenti e, con l’ausilio delle arti magiche, aveva colpito.

Raccolse, con una smorfia di disgusto, la testa del serpente e la ripose in una sacca

Sarà utile all’Ero - Sennin per creare un antidoto

Si precipitò nel corridoio ed incominciò a correre, ma dopo pochi metri si scontrò contro l’ultima persona che voleva vedere in quel momento,

“Naruto, non dovresti essere con il Principe?”

“Sir Kabuto, mi complimento con voi per la vittoria di oggi”

“Mi sembri agitato. Tutto a posto?” gli appoggiò una mano sulla spalla, Naruto fremette e dovette fare appello a tutto il suo autocontrollo per non fargliela spostare in malo modo.

“Non vi preoccupate Sir. Anzi dovrete andare a riposarvi per lo scontro di domani … Non vi voglio trattenere” l’argenteo scosse la testa continuando a sorridere,

“Potrà sembrarti strano ma non sono per nulla teso”

Ci credo bastardo avrebbe voluto rispondergli per le rime, ma non sapeva se era stato lui a stregare lo scudo.

Non era sicuro affrontarlo direttamente.

“Allora vi auguro buona fortuna, mi vorrete scusare ma devo andare ad assolvere i miei doveri”

“Aspetta, non mi hai ancora detto cosa ci facevi qui” il biondo non aveva la più pallida idea di come rispondere, in quell’ala del castello c’erano solamente le stanze dei cavalieri.

Fortunatamente lo tolse dall’impiccio un aiuto del tutto inatteso.

“Naruto! Dove ti sei cacciato?” la voce tonante del regale rimbombò per i corridoi,

“Scusate ancora, ma credo di dover correre” fece per partire, ma dopo pochi passi venne bloccato per il polso,

“Avremmo modo di continuare la conversazione spero” il sorriso del cavaliere non gli era mai sembrato così falso,

“Certamente” quindi si voltò e si diede alla fuga. Dandogli le spalle, non si accorse di come la sua espressione cambiò.

Gli occhi assunsero una tinta glaciale e dal viso sparì qualsiasi traccia di cordialità, Kabuto corse verso la sua stanza. Aveva dei sospetti e sperava fossero infondati.

Quando si accorse, però, che dal suo stemma mancava un serpente ne rimase stravolto.

Non è possibile, come ha fatto quell’incapace ad evitare i loro attacchi

Il mago che il suo Signore aveva utilizzato per crearlo gli aveva garantito che erano i serpenti più veloci e letali dei regni.

Quel servo nasconde qualcosa

- - -

"Principe" Naruto raggiunse il moro dopo pochi istanti, era molto felice di essere riuscito a scamparla, ma scontrandosi con lo sguardo truce del suo superiore gli parve di essere passato dalla padella alla brace,

"Dov'eri finito?" la voce era dura e non ammetteva repliche,

"Ho aiutato Jiraya" 

"E' una bugia, sono passato dal suo studio e tu non c'eri" il biondo non potè fare a meno di scuotere la testa,

"Mi sono allontanato per cercare delle erbe" poi prima che Sasuke potesse contrattaccare continuò,

"Poi non credevo che vi servisse il mio aiuto durante il duello" la voce improvvisamente inacidita, aveva rischiato la pelle per quel teme e doveva addirittura essere sgridato,

"E' per questo che tu non devi pensare dobe" lo afferrò per il braccio e lo strattonò lungo i corridoi,

"Teme! Mi stai facendo male!" 

"E' il minimo dobe! Dovresti andare alla gogna per quello che hai combinato. Hai lasciato la tua postazione"

"Avevo fatto tutto quello che dovevo" il moro non voleva ammettere che in realtà gli era bruciato non essere osservato dal servo mentre metteva in mostra le sue capacità in combattimento,

"E poi osservare degli stupidi che combattono tra loro non è il mio spettacolo preferito" il principe bloccò la marcia quando giunsero davanti alla tenda che ospitava la sua attrezzatura per il torneo.

Lo lanciò all'interno.

"Intanto tra quegli stupidi c'è anche il tuo principe. Vedi di comportarti come si conviene al tuo ruolo"  Namikaze si dovette mordere la lingua per non rispondere per le rime, in fondo era pur sempre un reale... Anche se asino.

"Poi credi che io domani possa gareggiare con l'armatura sporca di fango e la spada poco affilata?"

"Veramente"

"Era una domanda retorica dobe!" gli diede uno scappellotto sulla nuca, saggiando per pochi istanti la sofficità dei suoi capelli,

"Voglio tutto in perfetto stato per quando tornerò" il giovane lo osservò mentre si allontanava dalla tenda,

"Diciamo tra dieci minuti" 

Il mago guardò allibito le spalle di Sasuke,

Dieci minuti, non può dire sul serio

"Tu mi vuoi morto!!" ma ormai non lo sentiva, era troppo lontano.

"Bene, vuole la guerra? L'avrà!" si appurò di chiudere ermeticamente i tendaggi così da essere al sicuro da occhi indiscreti.

Si arrotolò le maniche e si guardò intorno,

"Non ho tempo da perdere con i tuoi capricci teme" aveva una vita da salvare, o almeno tentare.

Chiuse gli occhi e cercò di immaginarsi la magia fluire dal suo corpo e raggiungere l'armatura, la spada e la lancia.

Conquistare tutto il territorio circostante.

La sua anima sapeva cosa fare, doveva solo seguire l'istinto. Spalancò gli occhi, che avevano assunto improvvisamente un'aria felina ed incominciò a muovere le mani che tremavano leggermente.

Gli oggetti come se avessero appena ricevuto degli ordini iniziarono a muoversi e a sistemarsi come se avessero vita propria.

Dopo due minuti tutto era splendente.

Si catapultò fuori dalla tenda, ma si scontrò con un ragazzo visibilmente più grande di lui.

"Scusami" 

"Ma tu sei il servo di Sasuke?" il biondo lo guardò velocemente, ma non aveva tempo di dedicargli,

"Si sono il cagnolino di quell'asino teme, ora devo andare scusami!" e lasciò il ragazzo dai lunghi capelli neri con un'aria stupita e lievemente divertita.

Con l'affanno arrivò allo studio del medico di corte, stanco ma soddisfatto.

"Ero-Sennin ce l'ho fatta!"

"Baka e mi hai fatto aspettare così tanto?" l'uomo gli si avvicinò abbandonando temporaneamente il paziente

"Per quello prenditela con il teme... Questa ti servirà per creare l'antidoto" quindi gli porse la testa del rettile,

"Come hai fatto?"

"Te lo spiego dopo, ora cerchiamo di salvare quel ragazzo" il medico iniziò a distillare il veleno dai denti del serpente. Il liquido era di un vivace colore viola, ciò significava che era molto letale.

Dopo circa un'ora Jiraya riuscì a creare un antidoto,

"E speriamo che funzioni" tramite una provetta la fece ingoiare al giovane, quindi si lasciò cadere stancamente su una sedia,

"E ora ragazzo, dimmi cos'è successo" il mago incominciò a raccontare cosa era accaduto nella camera del cavaliere, sorvolò poi sul suo uso della magia nella tenda del principe. Sapeva che non avrebbe approvato.

“Ora cosa intendi fare?” il medico temeva che Naruto si facesse prendere dall’agitazione del momento e combinasse un casino.

Lo sguardo che gli rivolse non era per niente rassicurante.

“Devo fare annullare il torneo” ci fu qualche minuto di silenzio, durante i quali Jiraya cercava di capire se stesse parlando sul serio,

“Non puoi baka! Cosa racconterai al Re?”

“La verità” quindi uscì dalla stanza e si diresse con sguardo risoluto verso la stanza del principe.

Prima avrebbe parlato con lui, se lo convinceva forse aveva qualche possibilità di riuscire nel suo intento.

“Devo parlarvi di una cosa importante” entrò senza alcun avviso stupendo il moro che si trovava alla sua scrivania,

“Dobe era così importante da andartene dalla tenda e lasciare i tuoi doveri?”

“Avevo terminato” il moro, per la seconda volta in quella giornata ,si morse la lingua. Non poteva ribattere visto che era la verità … Ma quando era tornato e non lo aveva trovato si era stupito enormemente, inoltre accortasi che aveva adempiuto ai suoi doveri si era rattristato,

Non avrebbe dovuto punirlo ed era divertente vederlo infuriato.

“Comunque non voglio che combattiate domani” Sasuke lo guardò ghignando,

“Mi fa piacere vedere che ti preoccupi per me dobe, ma domani vincerò” il biondo scosse la testa violentemente,

“Teme non è così! L’ultimo cavaliere sconfitto da Sir Kabuto è stato avvelenato dal morso di un serpente” il moro abbandonò l’espressione ilare per prestare più attenzione,

“E’ impossibile il duello si è svolto sotto gli sguardi di tutta Konoha”

“E’ così e so per certo che si tratta di magia” il principe si avvicinò al corpo del servo,

“Sai che l’accusa di magia può portare alla pena di morte?” Naruto ne era consapevole, ma non voleva che Kabuto mietesse vittime con un uso sbagliato delle arti mistiche.

“Si, sono stato nelle sue stanze e sono stato attaccato da alcuni serpenti che sono fuoriusciti dallo scudo”

“Il suo stemma …” l’Uchiha iniziava a credergli, sapeva quanto oscura poteva essere la magia,

“Bisogna parlare con mio padre”

“Allora mi credi?”

“Vedi di non farmi fare brutte figure dobe” quindi lo afferrò per il polso e lo trascinò verso la sala del trono,

“Te non fiatare, parlo io” quindi si fece annunciare ed entrò nella stanza, seguito immediatamente dal mago che lo guardava ancora stupito.

Non credeva che gli avrebbe creduto così facilmente, a quanto pare lo aveva valutato male.

“Padre, sono stato avvisato che durante i duelli di oggi è stato fatto uso della magia oscura” il sovrano sussultò a sentire quelle parole,

“Chi te l’ha detto?”

“Non è necessario che tu lo sappia, ha accusato Sir Kabuto” quindi indicò il ragazzo che si trovava in fila con gli altri cavalieri,

“Di aver utilizzato le antiche arti per far animare il suo stemma e avvelenare il suo ultimo avversario”

Il Re osservò seriamente il figlio, poi l’accusato,

“L’accusa è molto pesante”

“Ne sono consapevole padre” dopo qualche minuto il sovrano ordinò ad un domestico di recarsi nelle stanze del cavaliere e di prendere lo scudo.

“Verificheremo”

Quando il servo rientrò con l'oggetto incriminato Fugaku gli ordinò di appoggiarlo al centro della stanza.

Rimasero diverso tempo ad osservare lo stemma di Kabuto, ma questo rimase immobile.

“Non credo che sia così facile padre”

“Basta così Sasuke! Kabuto è un nostro ospite e come tale merita il nostro rispetto”

Ad un tratto Jiraya irruppe in sala e osservò felice tutti i presenti, soffermandosi poi sul Sovrano,

“Il ragazzo si è ripreso” Naruto lanciò immediatamente un’occhiata a Kabuto ed i loro sguardi si incrociarono.   L’odio e la rabbia che leggeva nelle iridi scure del più grande gli fece capire che non aveva alcun dubbio su chi avesse mosso le accuse.

“Potrà dirci com’è andato veramente il duello” affermò Sasuke, ma Fugaku aveva ascoltato abbastanza e seriamente si alzò.

“Ora basta. Abbiamo infangato abbastanza il buon nome di questo valoroso cavaliere. Quando il paziente si sarà ripreso completamente potremo riparlarne, ma dubito che c’entri la magia” il moro fece per ribattere, ma un’occhiata fredda del padre lo fece ammutolire,

“Sir Kabuto potete tornare alle vostre stanze, sono veramente spiacente per il disguido” quando l’argenteo, uscendo, sfiorò la spalla di Naruto questo rabbrividì.

Ora come avrebbe fatto?

“Sasuke, mi hai profondamente deluso. Avevi paura di affrontarlo ed hai deciso di calunniarlo… Credevo di averti cresciuto meglio” quindi con un gesto della mano gli fece intendere che si sarebbe dovuto allontanare dalla sala.

Il biondo lo osservò mentre voltava le spalle al Re e si avviava all’uscita, gli occhi neri pece erano infuocati dalla rabbia ma il volto pareva rilassato. Come se non fosse successo nulla di grave.

Nel corridoio il servo provò a parlargli,

“Naruto, appena questo duello sarà finito ti spedirò alla gogna per una settimana” lo disse con un tono di voce atona e non lo degnò neppure di uno sguardo, in quell’istante temette di essere odiato veramente dal principe.

Imprecando mentalmente si voltò per raggiungere lo studio medico, non aveva tempo per spiegarsi con quell’asino. Doveva proteggere il suo regale sedere.

“Ero-Sennin il cavaliere?”

“E’ morto” il giovane lo guardò allibito,

“L’ho lasciato vivo, ma quando sono rientrato era spirato”

Il biondo si avvicinò al corpo e notò che la pelle del collo era lievemente più scura,

“L’hanno ucciso?”

“E’ stato strangolato” un gelido silenzio calò nella stanza, la consapevolezza che non c’era più alcun testimone ad appoggiare la teoria del mago.

Il giovane si passò nervosamente la mano tra i capelli ed incominciò a camminare, percorrendo tutta la stanza più volte. 

"Cosa posso fare ora?" era completamente in ansia, il torneo non sarebbe stato sospeso e Sasuke probabilmente l'avrebbe sbattuto alla gogna fino alla fine dei suoi giorni, se fosse sopravvissuto,

"Ci vuole una prova" affermò Jiraya coprendo con un telo bianco il corpo esamine del cavaliere.

"Ma certo!! Farò in modo che i serpenti prendano vita poco prima che inizino a duellare" si fermò estasiato e sbattè vivacemente i palmi delle mani sul tavolo di legno, soddisfatto della propria idea,

"Come hai detto?"

"Sicuramente nel libro che mi hai dato ci sarà qualcosa di utile" 

"Non vorrai metterti a praticare incantesimi proprio durante il torneo?"

"Ho solo bisogno di qualcosa su cui esercitami, una piccola statua magari" proseguì senza sentirlo,

"Sei sicuramente impazzito non ti puoi mettere a fare esperimenti magici ai confini di Konoha"

"Non preoccuparti Ero-Sennin farò attenzione e poi me lo hai regalato tu quel libro" quindi lasciò un disperato medico da solo per trovare qualcosa su cui applicare la magia.

Girovagò per una manciata di minuti per la cittadina, poi trovò una statua dalla forma di un cane.

Peccato che sia un po' grande     ci si avvicinò e provò a sollevarla, non la mosse di un millimetro.

Bene l'hai voluto tu      iniziò a concentrarsi per cercare di raggruppare qualche briciola di magia per renderla più leggera, quando la voce cristallina di una ragazza lo distolse da quel pensiero,

"Naruto, cosa stai facendo?" chiese la giovane dai lunghi capelli scuri. Il servitore stava per liquidarla con qualche parola, sapeva che l'avrebbe preferita ma era una situazione troppo delicata per pensare ai suoi sentimenti.

Poi il lampo di genio arrivò,

"Hina, per caso tuo padre ha una carriola nella fucina?" la ragazza lo osservò stupita, poi un tenue sorriso le increspò il volto.

Il giovane dovette sudare più di sette camice per portare il cane di pietra nelle stanze dove alloggiava, però finalmente si trovava nella sua camera.

Con le gote arrossate, i capelli arruffati ed il respiro corto... Ma felice di poter finalmente sfogliare il tomo sull'antica arte.

Girando le pagine notò tantissimi incantesimi che gli sarebbe piaciuto provare, tra cui quello per trasformare in asino un principe di sua conoscenza.

Fortunatamente Sasuke gli aveva ordinato di non farsi vedere per un po', quindi era esonerato dai servigi per quella sera.

Aveva tutto il tempo per esercitarsi.

Finalmente uno scritto attirò la sua attenzione.

Vita alla pietra

Cuore alle cose

-Bebay odonthay arisan quickum-

"Non sembra difficile" così iniziò il calvario.

Passarono le ore e con loro la voce di Naruto. Gli sembrava di essere invecchiato di decenni quando si rese conto che le parole gli uscivano roche, raschiandogli la gola.

Il sole era tramontato già da diverso tempo, ma il cane non mostrava cenni di vita.

Aveva addirittura rifiutato di cenare e lo stomaco si stava ribellando.

"Dannazione!" fece cadere il libro per terra e si scompigliò la chioma dorata con rabbia,

"Cos'è che sbaglio?" non capiva, eppure fino a quel giorno non aveva avuto alcun problema ad utilizzare le sue capacità.

Ma la cosa che lo faceva innervosire di più era il non capire che cosa lo stava portando a comportarsi in quel modo, non gli importava dell'asino reale no?

Era uno stupido teme egocentrico, quindi perchè impegnarsi così tanto in un’impresa quasi impossibile?

Il suo sguardo incontrò lo spicchio di luna che tentava di rischiarare le tenebre della notte... Non poteva farcela, ma aveva abbandonato? No

Si risedette nel letto, alzò la mano ed incominciò nuovamente a formulare l'incantesimo che oramai aveva imparato a memoria.

Non seppe quando si arrese al sonno, ma venne svegliato da qualcosa di umido.

Spalancò gli occhi ed il muso di un felice terranova gli riempì il campo visivo.

Caddè dal letto per la sorpresa, poi quando si rese conto che la statua era scomparsa ed al suo posto era apparso un grande cane di razza, l'entusiasmo lo animò.

Si catapultò letteralmente fuori dalla stanza, senza tener conto che aveva i capelli completamente arruffati e la maglietta in disordine.

Intravide Jiraya nei corridoi, ma non aveva il tempo di avvisarlo della bella notizia... Le trombe stavano suonando e avvisavano che il torneo sarebbe iniziato a momenti.

Subito fuori dalla tenda vide Sasuke che si guardava intorno infastidito.

Non aveva ancora la sua armatura.

"Vuole che le dia una mano?" il moro si voltò e appena si rese conto di chi si trovava davanti, il suo sguardo diventò glaciale.

"Posso farcela da solo, non ho bisogno di un servitore che assomiglia ad un pulcino bagnato" il biondo si chiese se veramente si trovava in quelle pessime condizioni, quindi inseguì l'Uchiha nella tenda,

"Non dovreste partecipare"

"Non essere ridicolo dobe! Mi hai già fatto fare la figura del codardo" 

"Ma era la verità"

"Ed il cavaliere attaccato cosa dice?" il mago si morse la lingua,

"E' morto strangolato" Sasuke non potè trattenere uno sguardo stupito, credeva che ci fosse qualcosa di vero nelle sue parole, ma non poteva sfidare la sorte e giocarsi la sua immagine per delle semplici voci.

Alzò le braccia,

"Allora, cosa aspetti a mettermi l'armatura?" il giovane sorrise, stranamente contento di poter adempiere a quel dovere.

D’altronde sembrava che il principe fosse passato sopra alla storia del giorno prima.

La tromba suono nuovamente.

Sasuke volse la testa verso lo squarciò di luce che filtrava tra gli spesse tendaggi,

"Questa volta farai il tifo per me dobe?" non ascoltò la risposta ed uscì,

"Sempre" mormorò l'interpellato senza neppure rendersene conto.

Lo raggiunse all'esterno, i due cavalieri stavano entrando nell'arena. Era il momento giusto per agire.

"Bebay odothay arisan quickum" appoggiato ad un'asta colorata non spostò lo sguardo dallo scudo di Kabuto un solo istante.

Gli occhi divennero lava incandescente e la potente magia gli inebriò i sensi facendogli formicolare gli arti.

Poi successe.

Uno per volta i serpenti si mossero e fuoriuscirono dal metallo sibilando minacciosi.

Tutti i presenti si alzarono ed iniziarono ad urlare spaventati. Il Re, stupito, si erse in tutta la sua postura e diede ordini ai soldati,

"Accuso Sir Kabuto di omicidio e stregoneria. Lo condanno a morte. Catturatelo" i cavalieri con il mantello adornato dallo stemma degli Uchiha circondarono l'argenteo che si guardava intorno stupito,

"Perchè? Non vi avevo ordinato di uscire" poi come una calamita lo sguardo dell'assassino e quello di Naruto si incrociarono ed il cavaliere notò la strana sfumatura che avevano assunto.

Un ghigno gli increspò le labbra,

"E' così dunque" frugò nella tasca dei pantaloni ed estrasse una polverina dallo strano colore violaceo. La butto per terra con ferocia provocando una fitta nube di vapore.

Il biondo iniziò a tossire e si distrasse, i serpenti tornarono nello scudo.

Quando la nebbia si diradò, il cavaliere era scomparso lasciando dietro di se la sua arma iniettata di magia oscura.

Il popolo era in tumulto, così come il sovrano che si rivolse direttamente al figlio,

"Sasuke ti chiedo scusa, non ti ho ascoltato quando cercavi di mettermi in guardia sulla verità" il moro fece semplicemente un cenno con il capo, ma Naruto sapeva che in realtà era molto contento di essere riuscito a far promuovere nuovamente il suo ruolo,

"Oggi siamo stati messi nuovamente di fronte alla prova che la magia è oscura e pericolosa. Non dobbiamo assolutamente permetterne l'uso" 

Il servitore trasalì a quelle parole, forse non era stata una buona idea rendere così palese il tradimento di Kabuto.

"Non ti preoccupare. Parla tanto ma in realtà è solo spaventato" si voltò cercando di capire chi avesse pronunciato quelle parole, incontrò il ragazzo che aveva visto la sera prima fuori dalla tenda del teme.

"E' pur sempre il Re" 

"Ma il principe a tuo dire è un teme, giusto?" un sorriso divertito increspò le labbra del ragazzo dai lunghi capelli scuri che dopo averlo lasciato basito si diresse verso l'alzatina dove si trovava Fugaku.

"Andiamo padre non essere così duro, la magia può avere anche dei risvolti positivi" Naruto si strozzò con la sua stesa saliva.

Quello era il fratello del teme? 

Andò leggermente nel panico quando ricordò come lo aveva trattato la prima volta che lo aveva incontrato.

Però sembrava molto più calmo e compassionevole del fratello.

"E' positiva solo se sotto il mio comando" con queste parole Fugaku dichiarò chiuso il torneo ed inviò una squadra di combattenti per trovare Kabuto,

"Sir Nara sarai al loro comando"

"Padre voglio andare anche io con loro"

"Non essere stupido Sasuke, tu devi rimanere e festeggiare la tua vittoria. Inoltre Shikamaru è molto esperto in queste situazioni"

Il mago decise di lasciare il campo, si sentiva fuori luogo e finalmente aveva il cuore in pace.

Aveva fatto la scelta giusta e gli sembrava che quello fosse veramente il suo posto.

Il suo compito.

Naruto

il biondo sgranò gli occhi quando l'immagine del demone volpe gli invase i sensi e la mente,

Due facce della stessa medaglia, ricordi?

"Che vuoi volpaccia?"

Questo è il tuo compito giovane mago, aiuta Sasuke a costruire un regno di pace e prosperità.

Quindi ricominciò a vedere normalmente e si chiese perchè non gli sembrava così strano quello che gli aveva appena rivelato la volpe.

La sua testa poteva rifiutarlo quanto voleva, ma il suo sangue e la sua anima sapevano che quello era il suo destino.

"Siamo due facce della stessa medaglia, ti renderò la vita un inferno teme"


Tarattatà
Ecco qui il nuovo capitolo di Magia, come sempre spero che deciderete di non trucidarmi per la lunga attesa.
Ogni volta mi sento miseramente in colpa ma con l'università purtroppo il tempo si dimezza :(
Però questo capitolo è nettamente più lungo degli altri ed il dobe incontra per la prima volta Itachi!!
Vi è piaciuto il capitolo?
Se vi va fatemi sapere le vostre impressioni ed osservazioni con una recensione, a presto ^^

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Capitolo 9
*** Un padre da salvare ***


Un padre da salvare

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Un padre da salvare -

[...] Due facce della stessa medaglia, ricordi?

"Che vuoi volpaccia?"

Questo è il tuo compito giovane mago, aiuta Sasuke a costruire un regno di pace e prosperità.

Quindi ricominciò a vedere normalmente e si chiese perchè non gli sembrava così strano quello che gli aveva appena rivelato la volpe.

La sua testa poteva rifiutarlo quanto voleva, ma il suo sangue e la sua anima sapevano che quello era il suo destino.

"Siamo due facce della stessa medaglia, ti renderò la vita un inferno teme"[...]

Ormai gli era impossibile sottrarsi al proprio destino, che lo vedeva costretto a salvare quell'asino reale.

Intravide Sasuke in mezzo ai cavalieri, sarebbe stato sempre così? Avrebbe dovuto mentirgli per tutta la vita ed agire nell'ombra?

Il moro si voltò e quando si accorse che lo stava osservando sussultò leggermente.

Il mago gli fece un vistoso sorriso, 

Visto che avevo ragione?

Sasuke fece un lieve cenno del capo, facendogli capire che apprezzava quello che aveva fatto.

Poi una mano si posò sulla sua spalla,

"Alla fine non è tanto male" con uno scatto repentino mise qualche passo di distanza tra il suo corpo e l'interlocutore, temendo il peggio.

ma quando lo mise a fuoco, si inchinò fino alla vita.

Esattamente a novanta gradi.

"Vi prego di perdonarmi per le parole che avete ascoltato ieri" Itachi si trovava esattamente davanti a lui,

"Tirati su e non ti preoccupare, non mordo sai?" il giovane rassicurato si mise in una postura eretta. Lo osservò attentamente, sembrava la copia del Re ringiovanita.

Anche se non aveva mai sentito parlare di un fratello del teme, che fosse perchè non aveva prestato attenzione?

"Ecco ieri ero un po' nervoso" affermò scuotendosi i capelli imbarazzato,

"Lo avevo capito, ma non preoccuparti. Quando ci si mette sa essere un vero bastardo, sono perfettamente d'accordo con te" quindi gli sorrise affabile, quell'Uchiha, a differenza degli altri due, gli stava simpatico a pelle.

Poi lo vide a rallentatore mentre si chinava e si accostava al suo orecchio,

"Ho scommesso su di te Naruto, non farti licenziare prima di qualche settimana. D'accordo?" gli sussurrò, non riuscì a rispondergli perchè venne afferrato per i capelli da qualcuno alle sue spalle.

E chi altro poteva essere se non l'asino reale?

"Sire, si può sapere di grazia cosa state facendo?" gli chiese con finta gentilezza. Sasuke lo stava trascinando per i corridoi,

"Pensi che tu possa fare quello che vuoi solamente perchè avevi visto giusto su Kabuto?" il tono era intriso di rabbia ed il ragazzo non ne capiva il motivo.

Dal canto suo, il principe era su tutte le furie.

Quando aveva visto il servitore chinarsi, aveva apprezzato... Molto.

Ma poi, il volto di suo fratello troppo vicino a lui? Quello era troppo.

I due arrivarono nella stanza privata del regale, dove finalmente Sasuke lasciò la presa.

Naruto si sistemò la maglietta ed i capelli, in quel momento ancora più in disordine.

"Lasciali stare, tanto sono una causa persa" gli disse il moro sedendosi alla scrivania.

Il mago non ci vide più dalla rabbia, ma doveva contenersi... Gli aveva appena salvato la vita, non poteva ucciderlo.

"Vostra altezza vuole spiegarmi perchè mi avete trascinato con tanta delicatezza nelle vostre stanze?" Sasuke lo osservò apatico,

"Mi andava"

"Ti andava? Ma dico scherziamo? Non puoi trattare le persone come se fossero degli inutili oggetti!" sbattè le mani sulla scrivania,

"Posso, visto che sono il principe e non rivolgerti a me con quel tono"

"Finchè di comporterai da teme maleducato io ti tratterò come voglio"

"Come mi hai chiamato dobe?" il biondo tentennò leggermente, forse si stava spingendo troppo oltre,

"Beh vostra altezza, mi sono dato l'ingrato compito di insegnarvi un po' di rispetto"

"A parte che il tuo unico compito è pulirmi i vestiti ed accompagnarmi ovunque voglia, penso che qualcuno debba insegnarlo a te il rispetto"

Lo stregone si morse la lingua per non sbattergli in faccia quanto fosse ingrato nei confronti di colui che gli aveva appena salvato la vita.

Rimasero qualche secondo in silenzio, quindi il principe si portò una mano tra i capelli.

Pettinandoseli con le dita.

Naruto rimase lievemente incantato dal gesto, ma appena se ne accorse distolse lo sguardo,

"Comunque vedi di mantenere le distanze da mio fratello" 

Al giovane servitore gli parve che un lampo fece luce sul mistero,

"Aspetta un attimo, è per questo che vi siete comportato così?" 

"Ma allora sei veramente un dobe! Certo che non me la sono presa per quello" 

"Comunque non sapevo avessi un fratello" Sasuke scosse la testa, basito da come si comportasse Naruto con lui.

Sembrava che fossero vecchi amici, invece che un principe con il proprio servitore.

Spesso si dimenticava addirittura di dargli del ‘voi’.

"Si chiama Itachi ed è più grande di me" disse solo, per poi alzarsi ed avvicinarsi al corpo dell'altro,

"Aspetta, ma quindi se è il primogenito... Vuol dire che è lui l'erede al trono?" quindi sussultò sentendo il tocco dell'altro sui capelli.

Non si era accorto che era tanto vicino,

"E' un po' più complicato di così" Sasuke continuò a pettinargli e a sistemargli la chioma dorata, come a volersi scusare per come lo aveva trattato prima.

"Doveva essere l'erede, ma poi da ragazzo fu attaccato da una strega e non fu più lo stesso" 

Il principe aveva sistemato i capelli del più basso, ma nonostante questo la mano non lasciò la posizione.

Naruto non aveva il coraggio di farglielo notare.

"Cosa gli successe?" l'Uchiha chiuse gli occhi, poi scosse la testa, come a voler cancellare quei ricordi dolorosi,

"Non può più regnare" mosse ancora la mano sulla testa dell'altro, la sofficità dei suoi capelli aveva dell'incredibile,

"Comunque non credo sia il caso di dirtelo"

"Ehm sire"?  Sasuke portò gli occhi d'onice a scontrarsi con quelli imbarazzati del servitore.

Si rese finalmente conto delle attenzioni che gli stava donando da diverso tempo.

Si allontanò bruscamente,

"Comunque per oggi non ho più bisogno di te, puoi andare" il ragazzo fuggì letteralmente dalla stanza.

Appena fu da solo si scompigliò i capelli, ricordando il tocco delicato dell'altro.

Inconsapevole che, nello stesso momento, Sasuke si fissava stralunato la mano, come se non fosse parte di lui.

I giorni passarono tranquilli, i soldati non riuscirono a trovare Kabuto.

Fortunatamente, però, non si seppe più nulla di lui.

Fugaku mandò un messaggero al Regno da cui proveniva, per avere informazioni.

Le risposte giunsero in fretta, se si fosse fatto vivo lo avrebbero consegnato a Konoha.

Tra battibecchi e litigi, Naruto riuscì a non uccidere e a non farsi licenziare dal principe. Aveva deciso di prendere sul serio il suo destino e quel lavoro gli serviva per rimanergli accanto.

Il mago si scopriva, ogni tanto, ad incrociare lo sguardo assorto di Sasuke che lo fissava. Ma liquidava frettolosamente la faccenda dando la colpa alla stanchezza.

Poi una mattina, all'alba, venne svegliato brutalmente dal suo tutore,

"Naruto! Devi venire immediatamente ad aiutarmi"

"Ero-Sennin, che ore sono?" biascicò tra le coperte, che gli vennero velocemente tolte,

"Non è il momento moccioso, in città si stanno verificando numerosi casi di una strana malattia. Da solo non posso farcela" il biondo si alzò di scatto e dalla posizione del sole capì che mancavano ancora molte ore dall'inizio dei suoi doveri,

"Come posso aiutarti? Non sono un medico" chiese incominciando a vestirsi,

"In questi giorni hai studiato gli usi delle erbe in quel libro, mi sarai più di aiuto rispetto a qualunque altro" liquidò la faccenda dirigendosi a grandi passi verso l'uscita,

"Ed immagino non ci sia il tempo per fare colazione" affermò sconsolato seguendo l'uomo nei corridoi e, successivamente, in strada.

Molte erano le persone che correvano tra le vie per cercare medicinali od acqua fresca.

"Ci sono stati otto casi solo questa notte" gli disse solamente, per poi entrare nella prima casa.

Un uomo di mezza età si trovava a letto, il viso sudato e pallido.

Aveva la febbre e respirava a fatica.

Strane chiazze violacee gli decoravano macabre il corpo.

"Potete curarlo?" chiese tra le lacrime una donna che si ancorava alla mano del malato,

"Non ho mai visto nulla del genere, farò il possibile" prestarono i primi soccorsi ai malati, tentando di fargli abbassare, per lo meno, la temperatura del corpo.

Jiraya non sapeva cosa fare, aveva prelevato campioni di pelle ed alcune gocce di sangue. Sperava di trovare presto una soluzione.

"Dovrò avvertire il Re. Questa potrebbe essere una delle più letali epidemie che hanno mai infestato il nostro regno"

Mentre il medico di corte si dirigeva verso la stanza del trono, Naruto corse nella camera del principe.

Aprì violentemente la porta, non aveva il tempo di svegliarlo delicatamente.

"Sire! Siete in ritardo" scostò le tende di un pesante tessuto rosso, facendo entrare i caldi raggi di sole,

"Se lo sono è colpa tua dobe" si lamentò,

"Oggi non poso stare con voi, devo aiutare Jiraya in città" il moro si mise seduto nel letto e lo osservò incuriosito.

Il fisico muscoloso in bella mostra.

Aveva dormito senza tunica.

"Cos'è successo in città?" il biondo gli porse la colazione,

"Sembra si stia delegando un epidemia, Jiraya sta andando da vostro padre"

"Allora dobbiamo raggiungerlo" Sasuke iniziò a mangiare i cibi che gli aveva portato, velocemente ma con la solita compostezza.

Erano molto vicini ed il moro potè notare la stanchezza sul viso del coetaneo.

"Da quant'è che sei in piedi?" Naruto abbassò lo sguardo ed il volto assunse un violento colore roseo appena il suo stomaco incominciò a brontolare.

L'Uchiha non riuscì a trattenere una spontanea risata.

Il biondo non fece in tempo a stupirsi che il reale lo aveva afferrato per il braccio e trascinato sul letto.

Si trovò seduto su quel morbido materasso, le loro ginocchia che si sfioravano.

"Tieni" gli disse semplicemente porgendogli parte del suo pasto.

Quella mattina il moro fu , contro ogni previsione, molto gentile.

A tempo di record si recarono nella sala del trono e riuscirono ad ascoltare il verdetto del Re,

"Se stiamo parlando di epidemia dobbiamo stabilire immediatamente un orario di coprifuoco. I malati non possono lasciare le loro case e gli unici che possono far loro visita sono i parenti e lei, Jiraya" il medico annuì, poi avanzò una richiesta,

"Vorrei avere il permesso di portare con me anche Naruto, ha imparato molto velocemente e mi sarebbe di aiuto"  il sovrano portò lo sguardo scuro sul ragazzo, sorprendendosi ancora per le sue abilità,

"Accordato" 

"Padre" si fece avanti Sasuke,

"Dovremmo organizzare delle piccole pattuglie per portare aiuti agli abitanti della città e dei paesi"

"Hai ragione Sasuke, ma te non ne farai parte"

"Ma"

"Non volglio sentire discussioni te e Itachi rimarrete confinati nel castello. Questa malattia non mi piace, sento puzza di stregoneria"

I presenti sussultarono, Naruto temette una nuova persecuzione. O peggio, il ritorno di Kabuto.

"Padre, non possiamo nasconderci tra queste mura mentre i nostri sudditi rischiano di morire" era il primo intervento di Itachi che Naruto era riuscito ad ascoltare.

"Itachi, non ho intenzione di negare il mio aiuto. Ma non voglio rischiare la vostra vita" lo sguardo dell'uomo era adombrato dalla preoccupazione e Naruto si chiese ancora una volta cosa fosse successo al primogenito.

I due fratelli non trovarono parole per controbattere.

"Shikamaru, raduna parte dell'esercito ed organizza gruppi di soccorsi"

"Si signore"

"Con il vostro permesso, io inizierei le visite" affermò Jiraya, sistemandosi la borsa a tracolla. Ad un cenno di Fugaku l'uomo uscì dalla stanza.

Naruto fece per seguirlo quando un lieve contatto al polso lo fece fermare di scatto.

Vide con la coda dell'occhio lo sguardo preoccupato del 'padrone', gli fece l'occhiolino e seguì il medico.

Tra pozioni, erbe e miscugli le giornate passarono velocemente. I morti erano numerosi, chi veniva aggredito dalla malattia non sopravviveva, inutili erano le premure che il dottore poteva dedicare loro.

Dopo giorni l'esito di Jiraya fu uno solo e, a sentirlo, Naruto quasi si strozzò con la minestra.

"E' un sortilegio"

"Come?"

"E' impossibile che esista una malattia del genere, fisicamente sono sani. Nel loro sangue non ho trovato alcun segno di intrusi batterici" l'uomo non sapeva più che pesci prendere e si incolpava per la sua inettitudine,

"Vediamo il lato positivo, se sappiamo che è stato uno stregone a provocarlo dovremmo riuscire a risolvere la questione"

"E come?"

"Lascia fare a me, è il mio capo giusto?" 

"Non provare a fare nulla di avventato e" ma le parole dell'adulto vennero interrotte dallo sbattere violento della porta.

Hinata vi si trovava davanti, visibilmente sconvolta.

Le guance rosse ed i capelli scombinati.

"Jiraya! Mio padre, mio padre ha appena esibito i primi cenni della malattia" 

Lasciarono la cena sul tavolo e si catapultarono a casa del maniscalco, mentre il dottore visitava l'uomo Naruto tratteneva la ragazza fuori e cercava di tranquillizzarla.

"Vedrai che ce la farà"

"Muoiono tutti Naruto, non può farcela" la abbracciò di istinto,

"Devi avere fiducia in noi" la moretta arrossì vistosamente al trovarsi tra le braccia del ragazzo,

"Non voglio rimanere da sola, è l'unico che mi è rimasto. Mio fratello è sparito, mia madre è morta" un singhiozzo ed il mago sentì la maglietta celeste impregnarsi delle lacrime della ragazza,

"Non voglio perdere anche lui"

"Non lo perderai Hina" la scostò leggermente per potergli asciugare il volto delicato con un fazzoletto bianco,

"Ti prometto che troverò un modo per salvarlo" la ragazza gli si ributtò tra le braccia, trovando una briciola di conforto.

Ad ogni costo, non permetterò che muoia

Ecco l'aggiornamento!! Spero che il capitolo vi piaccia ^^ Allora, in queste poche righe si scopre parzialmente cos'è successo ad Itachi e perchè non può succedere al trono...
Ma chi è che gli ha fatto l'incantesimo?Di cosa si tratta?
Inoltre un altro nemico(sembra) ha attaccato il regno, questa volta con una violenta epidemia.
Chi è stato? E cosa farà il nostro maghetto?

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Capitolo 10
*** Un mago a corte ***


Un mago a corte Ringrazio immensamente tutte le persone che dedicano qualche minuto alla lettura di questa storia in particolare a che l'ha inserita tra le preferite, seguite e ricordate. Sono, inoltre, molto contenta di sentire i vostri pareri ed è per questo che sono molto grata a Lelouch vi britanniaMinato_Namikazegaia638narutina90Dragon_Iridia e MaryBlack

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Un mago a corte -

[...] "Non voglio rimanere da sola, è l'unico che mi è rimasto. Mio fratello è sparito, mia madre è morta" un singhiozzo ed il mago sentì la maglietta celeste impregnarsi delle lacrime della ragazza,

"Non voglio perdere anche lui"

"Non lo perderai Hina" la scostò leggermente per potergli asciugare il volto delicato con un fazzoletto bianco,

"Ti prometto che troverò un modo per salvarlo" la ragazza gli si ributtò tra le braccia, trovando una briciola di conforto.

Ad ogni costo, non permetterò che muoia [...]

Tornarono nel loro appartamento con un'aria da funerale. Sapevano che prima o poi sarebbe toccato anche ai loro conoscenti, ma non ci volevano credere. 

"So a cosa stai pensando Naruto e non puoi farlo"

"Hai detto anche te che è una stregoneria no?" Jiraya scosse la testa con disappunto,

"Non puoi curare così tante persone"

"Ne basta una" 

"Non puoi attirare in questo modo l'attenzione, una sola persona che miracolosamente sopravvive! Cosa credi che penserà il Re?" l'uomo incominciò a trafficare con alambicchi e polveri mediche, non si rendeva neanche conto di quello che faceva.

"Non mi interessa, hai visto com'era ridotta Hinata?" il biondo si sedette rabbioso sul tavolo e con un gesto della mano fece levitare il libro della magia che lo raggiunse dalla camera.

Il medico gli diede un colpo sulla nuca,

"Ti ho detto mille volte che non è un gioco! Non avrai salva la vita solo perchè sei il servitore del Re se scoprissero che hai dei poteri magici"

"Tu non capisci, io devo farlo" Naruto incominciò a sfogliare velocemente le pagine ingiallite del tomo, cercando informazioni su maledizioni e rimedi,

"Nessuno ti obbliga"

"E' una mia amica, ti basta?" il più grande gli afferrò la sedia e lo fece voltare, lo fissò negli occhi.

Seriamente.

"Non puoi mettere in pericolo la tua vita per salvare quella di suo padre, tu hai un grande potere"

"Se non posso usarlo è inutile" continuarono a scontrarsi tacitamente,

"Infatti, ora non puoi … Ma vedrai che arriverà il momento in cui potrai essere te stesso" quindi si allontanò e tornò al piano di lavoro, credendo che la questione fosse chiusa.

Ma non era così.

Naruto aprì la mente, completamente... Si sentì aria nel cielo e goccia nel mare... Finchè non gli sembrò di incontrare un muro o meglio una parete rocciosa color rubino.

Fece per passare oltre, ma un grande potere lo investì, come un ondata di lava incandescente.

Cadde dalla sedia portandosi una mano alla testa, dolorante.

"Ehi Naruto! Tutto bene?" gli si avvicinò preoccupato come se non ci fosse stata alcuna discussione poco prima,

"Non ti preoccupare, solo una fitta alla testa" si alzò, leggermente instabile,

"Solo?" chiese ironico,

"Andrò a riposarmi un attimo" salì le scale, tenendo sotto braccio il libro.

Si sedette sul duro materasso del letto, un bagliore rosso gli ricoprì gli occhi

-Naruto-

-Ehi volpaccia-

-Non provare più ad entrare in contatto con me, potresti farti molto male-    suonava di minaccia

-Ho bisogno di aiuto-

-Immagino che c'entri l'epidemia-

-Come fai a saperlo?-

-Io so tutto giovane mago, vieni a trovarmi questa sera-

Progressivamente ricominciò a vedere, stancamente si sdraiò sul letto... Forse avrebbe dovuto riferire a Jiraya del suo rapporto con quel demone.

E si sarebbe dovuto costituire a quell'asino reale. 

Guardò l'orologio a pendolo, non erano neanche le cinque di pomeriggio. Facendosi forza si alzò e decise di fare un salto nelle stanze del principe per vedere come se la cavava in sua assenza.

In un batter d'occhio si ritrovò ad aprire la porta della camera di Sasuke.

Non voleva credere  quello che vedeva!

Sembrava un campo di battaglia... Il letto era sfatto e le lenzuola cadevano scomposte dalle parti.

Tuniche, maglie, pantaloni ed indumenti vari erano seminati per la stanza.

L'unica parte in ordine era la scrivania, come se i documenti fossero la sola cosa importante.

Scosse la testa ed incominciò a mettere a posto la stanza ed a raggruppare le vesti che necessitavano di una pulita. Dopo poco meno di un'ora si diresse verso la porta per raggiungere la pozza dove lavare via la sporcizia.

"Ehi ma che sta succedendo?" a causa della massa di vestiti, il mago non riuscì ne a vedere chi avesse parlato ne a fermarsi in tempo.

Si scontrarono... Le stoffe caddero a pioggia sul pavimento mentre i due finirono uno sopra l'altro.

Al mago sembrò di avere un dejà vu.

Lo sguardo sorpreso del ragazzo si scontrò con un nero pece altrettanto confuso.

"Cavolo, mi dispiace" Naruto cercò di allontanarsi dal corpo del principe, che non faceva nulla per aiutarlo,

"Si può sapere che ci fai qui dobe?"

"Avevo un po' di tempo libero ed ho pensato di vedere come ve la stavate cavando senza di me" fece perno sulle braccia allontanandosi dal corpo del superiore, rimanendogli sospeso sopra,

"E devo chiedervi, vostra altezza, come avete fatto a compiere uno scempio del genere in pochi giorni" la voce era intrisa di un'ironia canzonaria, il moro non ci fece caso ed alzò leggermente le spalle,

"Non credevo ti piacesse così tanto lavorare come mio servitore"

"In realtà devo ancora capire come ci sono finito, da un premio al tuo schiavetto personale" le braccia gli facevano leggermente male, ma non sarebbe stato lui il primo a deviare lo sguardo.

"Comunque se ti comporti in questo modo mi costringi a chiederti scusa" il giovane non credeva alle proprie orecchie, quel teme asino si stava veramente scusando?

"Davvero?"

"Certo! Visto che adori così tanto lavorare con me non dovrei permetterti di prenderti dei giorni di pausa" un ghigno divertito illuminò il suo viso,

"Bastardo" soffiò tra le labbra,

"Scusa hai detto qualcosa?" 

"Certo che no" decisamente era arrivato il momento di porre fine a quella imbarazzante situazione, fece per alzarsi quando Sasuke mosse la gamba colpendogli le gambe e facendolo cadere di nuovo.

Gli portò una mano al petto e, facendo perno, scambiò le posizioni.

Il biondo osservò stupito e leggermente intimorito, il reale che lo sovrastava completamente.

"Sai, penso di aver sentito una parola che non avresti dovuto pronunciare" 

"Veramente? Io non ho pronunciato alcuna parola" il viso del moro si avvicinò lentamente fino ad arrivare a soffiargli direttamente sulla pelle bollente del volto,

"Farò finta che non sia successo niente dobe, ma non farci l'abitudine"

"Teme" il reale scosse la testa divertito.

Non si allontanò dal corpo del sottoposto.

Entrambi rimasero in silenzio, come ad assaporare una sensazione che non sarebbe dovuta esistere. 

Il principe si incantò a navigare nel blu dei suoi occhi come incatenato da un incantesimo... Naruto pensava al destino che lo aspettava, stare accanto ad un asino del genere e proteggerlo.

Sarebbe stata sicuramente una faticaccia... Ma stranamente pensare che gli sarebbe restato sempre accanto non gli dispiaceva.

Poi si rese conto della situazione in cui si trovavano, quindi voltò la testa di lato distogliendo lo sguardo.

Il moro si riscosse e si rialzò,

"Non aspettarti che ti dia una mano a rimetterti in piedi"

"Quanta pietà mio principe" si mise in piedi, stirandosi la schiena. Intravide balenare un luccichio negli occhi onice del reale, ma l'associò all'irritazione...

Quanto si sbagliava.

"Visto che anche per oggi abbiamo avuto la nostra discussione, posso andare a lavare i vostri vestiti" ricominciò a raggruppare gli indumenti a terra,

"Non vi affaticate ad aiutarmi, mi raccomando"

"E' più divertente guardarti" e lui osservava con molta attenzione. Lo sguardo accarezzava inconsapevolmente ogni parte del corpo del servitore, era anche colpa sua visto il modo in cui si chinava per afferrare tutte le sue vesti.

"Posso immaginare" quindi si mise in postura eretta e gli lanciò uno sguardo fulminante,

"Qui ho finito, vi riporterò tutto quando si sarà asciugato. Nel frattempo continuerò a lavorare con Jiraya, dovrete resistere senza di me ancora per un po' "

"Pazienza, me la sto cavando alla grande" 

"Certamente, l'ho notato... La vostra idea di decorare la stanza con i vestiti impregnati di puzza d'asino è geniale" prima di essere insultato o spedito alla gogna Naruto si defilò dalla stanza, scontrandosi con Itachi,

"Tutto a posto?"

"Scusatemi, sembra che oggi mi diverta a scontrare le persone di sangue reale" gli sorrise cortese, ricevendo in cambio un espressione rassicurante.

Iniziava ad adorare quel fratello Uchiha, era molto meno lunatico dell'altro.

"Allora ti conviene sperare di non incrociare il Re" il biondo venne attraversato da un brivido freddo, immaginava già le tremende conseguenze.

Itachi non riuscì a resistere e scoppiò a ridere, gli scombinò i capelli e fece per entrare nella stanza di Sasuke.

"Vi consiglio di aspettare un po' per incontrare il principe... L'ho appena fatto innervosire" gli rivolse un piccolo sorriso colpevole, l'azzurro dei suoi occhi era intasato dal più vivo divertimento.

"Come sempre" il più grande sospirò serenamente e si allontanò,

"Grazie per il consiglio Naruto" 

"Figuratevi, anzi cercate di fare entrare un po' di sale in zucca a vostro fratello" non era riuscito a resistere. 

Confidava nella solidarietà del primogenito.

A conferma del suo pensiero nel corridoio riecheggiò nuovamente la risata del principe,

"La tua presenza mi fa bene sai? Non mi divertivo così da anni" quindi scomparve dalla visuale del servo, girando l'angolo.

Il biondo rientrò nelle stanze di Jiraya molto più sollevato.

Consapevole, però, che non aveva ancora trovato una soluzione per la malattia del padre di Hinata.

Lui e il medico cenarono in rigoroso silenzio, il mago si accorse che l'adulto non faceva altro che osservarlo... Cercando di capire, probabilmente, se aveva abbandonato il proposito di salvare Hiashi il fabbro.

Per questo fece in modo di non incrociare mai il suo sguardo, sapeva che si sarebbe tradito.

Quella notte la città sembrava dormire, insieme ai suoi abitanti.

Tutti erano chiusi nelle loro case, il coprifuoco era scattato e, come da editto reale, stavano nei loro letti a sperare di non essere contagiati.

Naruto si mosse con cautela, le truppe del Re stavano pattugliando per le vie... Incontrarle non sarebbe stato per niente bello.

Raggiunse la torretta, sotto la quale, sapeva, si trovava il demone.

Scese le scale con passi leggeri e studiati, sperando che i cavalieri di guardia all'entrata non lo sentissero.

Appena raggiunse il pianerottolo li scorse a giocare, come la prima volta che li aveva visti, ai dadi.

Distrarli fu semplicissimo e, mentre gli uomini cercavano di recuperare i cubi che giravano con volontà propria per la stanza, si introdusse nella cavità della parete.

"Eoch bora" la fiaccola che si era portato prudentemente dietro prese fuoco, illuminando la scoscesa discesa,

"Questa volta non mi fregherai" percorse tutto l'irto sentiero con passi ponderati e corti.

Riuscì ad arrivare nella caverna sotterranea senza cadere neppure una volta, era molto soddisfatto.

Si guardò intorno, ma non vide il demone.

"Kyuubi? Dove diavolo sei?" la voce rimbombò tra le pareti rocciose, il ragazzo iniziò a camminare nervosamente,

"Kyuubi! Non ho tempo da perdere! Molta gente sta morendo" uno spostamento d'aria e con un balzo la volpe gli arrivò ad un palmo dal viso.

La barriera trasparente che gli impediva di andare oltre,

"E credi che mi interessi? La gente muore ogni giorno" un ghigno quasi umano gli deturpò il muso, Naruto strinse irritato la presa sulla fiaccola,

"Il tuo compito è aiutare Sasuke a formare un Regno forte e giusto. Nient'altro è importante" si voltò e fece per andarsene,

"Di questo passo potrebbe non esserci più un Regno su cui governare" il demone si fermò,

"Strano, credevo ti interessasse solo del padre di quella tua amichetta" il biondo strinse i denti, colto il fragrante, 

"Potrebbe comunque servirmi un rimedio all'epidemia, nel caso in cui si ammali Sasuke"

"So che stai mentendo ragazzino, credi di poter ingannare Kyuubi?"

"Ma chi ti dice che non possa succedere?" chiese con sguardo determinato, avrebbe salvato il padre di Hinata ad ogni costo.

La volpe sospirò, rivolgendogli uno sguardo ardente, rosso come i suoi quando faceva utilizzo dell'antica arte.

"Molto bene giovane mago. Sarà meglio, però, che nessuno se ne accorga altrimenti potrebbero esserci gravi conseguenze" 

Il biondo gli sorrise grato e gli porse una mano, attese.

Ma il demone continuava ad osservarlo, come se non sapesse cosa fare,

"Il rimedio?" Kyuubi scoppiò a ridere, era un suono che faceva accapponare la pelle. Namikaze inconsapevolmente arretrò,

"Sei tu il mago, non io" 

"Si ma tutti gli incantesimi che ho trovato devono essere eseguiti ripetutamente e non ho tutto quel tempo" dalla bocca del demone uscì del fumo terso che iniziò a vorticare intorno al giovane, incominciò a tossire infastidito.

Dopo poco il fumo si rapprese e divenne una sfera luminosa, quasi trasparente,

"Quella è la pietra del fumo, viene utilizzata per incanalare un incantesimo. Nascondila vicino a chi vuoi salvare, dopo aver pronunciato l'incantesimo, e potrà godere dei suoi servigi fino alla guarigione"

Naruto prese in mano quella che assomigliava ad una biglia gigante, era ancora calda.

"Grazie" quindi si voltò e corse verso l'uscita,

"Non farmene pentire" la voce del demone lo accompagnò fino a che non riuscì a raggiungere l'esterno della torretta.

Anche in quel momento la sua presenza non cessò, lo sentì a accanto... Come se lo stesse osservando.

Camminò circospetto tra le vie della città, finchè non arrivò davanti all'abitazione di Hinata.

La volpe sapeva quello che voleva fare, c'era un motivo se molti demoni venivano considerati onniscienti.

-Farai un casino-

-Stai zitta- 

Varcò la soglia della casa, la ragazza dormiva. Sentiva i suoi respiri ritmici e leggeri, si mosse con attenzione visto che non voleva svegliarla.

Non avrebbe saputo come spiegare la sua presenza.

Dopo pochi passi raggiunse il letto del malato, afferrò con forza il monile datogli da Kyuubi

"Pu formist adl fram guman" gli occhi color tramonto fissarono decisi la sfera che, magicamente,  si illuminò all'interno di una luce blu. Prima che qualcuno potesse accorgersene nascose la pietra sotto il cuscino dell'uomo e velocemente si allontanò dalla casa, diretto allo studio medico.

Finalmente seduto sul suo materasso tirò un sospiro di sollievo, nessuno si era accorto di lui e, nel peggiore delle ipotesi, l'incantesimo non avrebbe funzionato.

Si lasciò vincere dalla stanchezza e cadde in un sonno, popolato da dubbi ed incertezze.

Una sola cosa era chiara e livida nella sua mente, uno sguardo d'onice deluso, arrabbiato e triste. Che fosse una premonizione?

Poi, dopo quelli che parvero solo pochi minuti, la voce del suo tutore lo fece alzare di scatto.

"Naruto! Dannazione alzati!"

"Ne è morto un altro?" allarmato si guardò intorno, non sapeva neanche lui cosa stesse cercando,

"Spera solo che tu non abbia fatto alcuna sciocchezza questa notte" gli portò una mano dietro il collo ed incominciò a trascinarlo fuori dalla sua stanza, quindi dallo studio.

"Ero-Sennin si può sapere che cavolo sta succedendo?" disse con fatica cercando di scansarsi dalla presa,

"Si da il caso che questa mattina il fabbro Hiashi sia miracolosamente guarito, ne sai qualcosa?" lo lasciò andare spingendolo in avanti,

"Cosa devo rispondere?"

"Accidenti pivello! Le guardie hanno esaminato la sua stanza e non credo serva che io ti dica che cosa hanno trovato" il mago abbassò la testa colpevole, mentre continuavano a percorrere il corridoio.

Il più grande continuò,

"Il sovrano ha indetto un'assemblea straordinaria, indovina chi accuserà?" prima che Naruto potesse rispondere raggiunsero la sala del trono.

Il ragazzo prese un profondo respiro, avrebbe sentito il responso direttamente da Fugaku.

Varcarono la soglia, la tensione era palpabile.

Tutti gli Uchiha si trovavano nel piano rialzato su cui era ubicato il trono, il Re aveva l'aria delusa e irata.

"Questa mattina dei nostri soldati hanno scoperto una vittima della malattia completamente guarita. Molti di voi penserebbero al miracolo, ma mai tale pensiero potrebbe essere più sbagliato. Un oggetto magico, stregato, è stato trovato sul suo letto. Un essere con poteri magici si annida in questa corte e non credo ci siano dubbi sulla sua identità visto che l'unico ad essere stato salvato è il signor Hiashi"

Ad un suo cenno della mano un Hinata spaventata venne scaraventata all'interno della sala, cadde a terra sulle proprie ginocchia.

Un'espressione supplichevole sul volto.

Oh no


Ed ecco il quesito: cosa c'è di diverso tra questo capitolo e l'episodio della serie di Merlin?
Scusatemi tantissimo per i lunghi tempi di attesa che siete obbligati ad aspettare, vorrei essere più veloce ma purtroppo mi ritrovo a scrivere e riscrivere lo stesso capitolo un milione di volte... Non so neppure il perchè ma sto passando una vera e propria fase di negazione D:
Spero che il capitolo vi piaccia ^^
A presto e scusate ancora!!

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Capitolo 11
*** I colpevoli ***


la congrega Buonasera!! Ringrazio immensamente chi ha messo le mie storie tra i preferiti, ricordate o seguite... Chi passa e dà una semplice occhiata... Ma soprattutto un profondo inchino a: gaia638Merlya, Dragon_Iridia, Lelouch vi britannia, MaryBlack, Sarii15,Minato_Namikaze,Monkey_D_Alyce,katlas,narutina90Lolly Puk.    

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- I colpevoli -

[...] Tutti gli Uchiha si trovavano nel piano rialzato su cui era ubicato il trono, il Re aveva l'aria delusa e irata.

"Questa mattina dei nostri soldati hanno scoperto una vittima della malattia completamente guarita. Molti di voi penserebbero al miracolo, ma mai tale pensiero potrebbe essere più sbagliato. Un oggetto magico, stregato, è stato trovato sul suo letto. Un essere con poteri magici si annida in questa corte e non credo ci siano dubbi sulla sua identità visto che l'unico ad essere stato salvato è il signor Hiashi"

Ad un suo cenno della mano un Hinata spaventata venne scaraventata all'interno della sala, cadde a terra sulle proprie ginocchia.

Un'espressione supplichevole sul volto.

Oh no [...]

"Mio Signore, vi giuro che non no niente a che vedere con la guarigione di mio padre" Fugaku la osservò con austerità, Naruto temette per la vita dell' amica,

"Guardie portate il manufatto" ordinò, gli uomini in armatura appoggiarono accanto ai piedi del sovrano un cuscinetto in velluto rosso. Sulla cui superficie era stata riposta la pietra sferica, brillava ancora di una tenue luce azzurra. 

Residuo di magia.

"Non ho mai visto quell'oggetto" gli occhi le si riempirono di lacrime, le sue parole non vennero ascoltate.

"Hinata Hyuuga sei condannata a morte con l'accusa di stregoneria" fu come se le parole spaccassero l'aria in mille pezzi.

La ragazza provò a difendersi, ma non venne ascoltata. Un paio di guardie la afferrarono per le braccia e la portarono verso le segrete.

Le parole di Hinata si spensero nel nulla.

La tensione nella sala del trono era palpabile.

"Sire, se posso permettermi" accennò Jiraya facendo qualche passo in avanti,

"Sai che la tua opinione è molto importante per me, ti ascolto" fece un cenno con il capo, il dottore prese un profondo respiro,

"L'epidemia è stata causata da un potente incantesimo, sono giunto a questa conclusione questa mattina" un lampo d'ira oscurò lo sguardo di Fugaku.

L'uomo continuò,

"Sarà necessario trovare il mezzo con il quale si diffonde tra i vostri concittadini"

"Molto bene, adopererò alcuni dei miei uomini. Grazie" tutti credettero che Jiraya avesse terminato il discorso, invece continuò,

"Inoltre mi permetta di dire che secondo me accusare Hinata di stregoneria è stata una scelta azzardata" con un cenno della mano il moro gli intimò di fare silenzio,

"Conosci il mio modo di governare, la magia deve essere estirpata come un morbo. Questo è quanto. Potete andare" Naruto e Jiraya uscirono dalla stanza.

Il mago fece appena in tempo a sentire Itachi che si rivolgeva al padre.

Parole in difesa di Hinata.

Il biondo ed il medico di corte camminarono in silenzio fino allo studio, solo quando si chiusero la porta alle spalle si permisero di respirare.

L'adulto incrociò le braccia e con rabbia osservò il più piccolo, Naruto sbuffò e anticipò la sfuriata che di lì a breve gli sarebbe piovuta addosso,

"Lo so, mi dispiace! Non credevo potesse finire così"

"Te e la tua stupida abitudine di fare di testa tua! Perchè non ascolti mai gli altri?"

"Ho detto che mi dispiace Ero-Sennin che altro vuoi sentire?"

"Non bastano le parole, per colpa tua una ragazza innocente si ritrova nelle segrete e rischia la vita!" fece una pausa, il biondo abbassò lo sguardo colpevole,

"Non bastano le tue scuse, vedi di crescere Naruto. Vivere in questa città non è facile per quelli come te, impara a gestire il tuo potere" 

Il mago sentì i passi del tuo tutore, ancora non aveva il coraggio di guardarlo.

Non era pentito di avere salvato Hiashi, ma non era così che doveva finire.

Te l'avevo detto che non sarebbe finita bene 

Fai silenzio almeno tu

Con un secco tonfo un paio di secchi vennero lanciati ai suoi piedi.

"Renditi utile ragazzo, vai a prendere dell'acqua dal pozzo. Cerca di non combinare casini"

Naruto afferrò l'impugnatura in acciaio e corse fuori dalla stanza, dal palazzo, dalle mura della città...

Solo in quel momento si permise di appoggiarsi ai mattoni che proteggevano Konoha, gli occhi si inumidirono sotto il peso della sua colpa.

Hinata era la sua più grande ed unica amica... Ed in quel momento per colpa sua stava respirando la fetida aria delle segrete.

"Dobe" la voce di Sasuke lo fece sobbalzare, di voltò di scatto,

"E voi cosa ci fate qua?" 

"Mi stavo allenando ed ho visto un ragazzino biondo correre come una furia, non credevo fossi così veloce" lo squadrò velocemente,

"Certo visto che sei incapace di difenderti devi saper scappare velocemente" continuò,

"Teme" bisbigliò il mago scuotendo la testa.

Rimasero per qualche minuto in silenzio,

"Tu hai qualcosa che non va" disse semplicemente il reale, attese un chiarimento che non giunse.

Sasuke gli afferrò i capelli e lo costrinse a guardarlo in volto.

"E' per Hinata vero?"

"Lei non c'entra nulla con quel sortilegio" il moro lo lasciò andare,

"Lo so, io ed Itachi abbiamo provato a farglielo capire... Ma non vuole sentire ragioni" 

"Vostro padre è proprio un"

"Attento Naruto è pur sempre il Re" gli intimò,

"Beh voi siete un principe asino quindi..." Sasuke gli lanciò un'occhiataccia,

"C'è la gogna se preferisci" 

Il biondo non ebbe il tempo di rispondere che un cavaliere richiamò il moro,

"Signore, gli uomini vi stanno attendendo" la voce annoiata proveniva da quel ragazzo che già un paio di volte gli aveva indicato le direzioni da prendere a palazzo

"Certo Shikamaru, arrivo" 

Il servitore tirò un sospiro di sollievo,

"Continueremo più tardi la nostra conversazione"

Rimase nuovamente da solo, si prese qualche istante.

"Teme!!" gli urlò dietro, quindi si incamminò verso il sentiero che avrebbe portato al pozzo principale.

Naruto pensava che Jiraya fosse troppo puntiglioso a volere per forza quell'acqua credendola più pura.

La salita sembrava non finire mai... Si rese conto che, lentamente, l'aria si faceva sempre più densa ed umida.

Una leggera nebbia accarezzava i raggi del sole, fortunatamente non era così fitta da impedirgli di vedere dove stava andando,

"Ma da dove proviene?"

Giovane mago, fai attenzione. Avverto stregoneria nell'aria

Naruto si guardò intorno circospetto, finchè non giunse in prossimità del pozzo.

I sassi incastrati tra loro erano decorati naturalmente da intricati disegni creati dall'edera. 

Lanciò il secchio nell'acqua ed aspettò che si riempisse.

Fece forza e lo ritirò all'esterno grazie alla corda.

"Strano" l'acqua era torbida, di uno strano colore violaceo. Stava per inserirci la mano, quando il terreno vibrò, passi veloci e pesanti si avvicinarono.

Gli occhi si tinsero di rosso.

Si sollevò da terra ed in un attimo fu dall'altra parte dello spiazzo in cui era situata la fonte.

Si accorse che dalla boscaglia era appena comparso un uomo dal torace nudo, delle bende gli coprivano la parte bassa del volto e gli rendevano la voce ancora più cupa.

"Sembra che qualcuno abbia scoperto il mio segreto" portò la mano alle spalle ed impugnò la lunga spada lì riposta.

La sguainò.

"E pare che tu sia uno stregone" Naruto fece qualche passo indietro, a quanto pare non poteva neppure andare a recuperare dell'acqua senza finire nei guai,

"Chi sei?"

"Mi chiamo Zabuza e sono l'ultima persona che vedrai prima di morire" dai piedi del nuovo arrivato iniziò ad alzarsi una fitta nebbia.

Il mago si rese conto che, quella volta, non poteva impedirsi di usare la magia.

Lo sguardo infuocato continuò ad osservare quello che, ormai aveva capito, era il colpevole dell'epidemia.

Il nemico scattò, anche con i sensi aumentati dalla magia riuscì a malapena ad evitare l'affondo della sua spada. 

Nuovo piano, rientro a Konoha e avverto l'Ero Sennin... Non mi seguirà in città

Si voltò ed incominciò a correre verso la capitale,

"Credi davvero di potermi sfuggire?" inciampò in un sasso,

Ovviamentesi si disse tra sé e sé sarcasticamente.

Potè vedere la lama avvicinarsi pericolosamente, fece per pronunciare un incantesimo... Quando in mezzo si frappose un cavaliere.

Il clangore delle lame stridette nell'aria.

Dalla sorpresa gli occhi di Namikaze tornarono azzurri, subito dopo notò la strana capigliatura del suo salvatore.

Tipo un ananas...

"Te sei.. Shikamaru?" 

"Se avessi saputo che sarebbe stata una seccatura avrei detto a Sasuke di venirci lui a vedere come stavi" nonostante l'aria seccata, il giovane esaminava seriamente l'avversario.

"Immagino lui sia lo stregone che ha portato l'epidemia" affermò, Naruto si alzò in piedi ed annuì con forza,

"Ha infettato l'acqua, dobbiamo portarne un campione a Jiraya"

Zabuza muoveva la spada nell'aria, lentamente... Come un'onda.

"Allora pivelli? Io non ho intenzione di aspettare" attaccò frontalmente, non utilizzava la magia.

Sembrava quasi un codice d'onore, arma contro arma... Corpo su corpo.

Non badavano tanto a Naruto e per questo gli e ne fu grato.

Fissò con intensità il pozzo e lentamente una bolla d'acqua si alzò nell'aria, levitò raso terra mimetizzandosi.

Raggiunse il mago, che tirò un sospiro di sollievo solo quando vide l'ultima goccia entrare nella sua borraccia in pelle. Finalmente dedicò la sua attenzione al combattimento, l'arrivo di Shikamaru era stato provvidenziale...

Anche se sembrava che Sasuke gli avesse ordinato di spiarlo!

Il moro era affaticato e Naruto non ne fu sorpreso, sembrava che lo stregone attingesse energie da qualcosa.

Lampo di fuoco nei suoi occhi ed una radice si alzò dal terreno, facendo sbilanciare l'uomo.

Shikamaru approfittò dell'apertura e lo colpì al fianco.

Stava per infliggergli il colpo di grazia quando un sibilo attirò la sua attenzione. Il biondo si buttò addosso all'alleato ed insieme rotolarono nell'erba per qualche metro.

Aghi appuntiti come lame erano conficcati nel punto in cui poco prima si trovava il cavaliere.

"Non è da solo! Andiamo a Konoha torneremo con i rinforzi" Shikamaru si alzò velocemente, seguito prontamente dall'altro,

"Corriamo il più veloce che possiamo e speriamo sia abbastanza" affermò il moro,

"Piano approvato" 

Si diedero alla fuga... Forse non sarebbero neppure potuti arrivare al sicuro tra le mura della città, se il servitore non avesse usato di continuo la magia.

Fortunatamente nei casi di pericolo l'istinto faceva la sua parte.

Radici, rami, pietre... La natura pareva quasi aiutarlo.

Piegati sulle ginocchia tirarono un sospiro di sollievo.

"Grazie Shikamaru per essere arrivato in tempo" il moro gli lanciò un'occhiata penetrante, non ostile solo profonda,

"Grazie a te per avermi salvato dall'attacco, anche se non ho ancora capito come tu abbia fatto a muoverti così velocemente" 

Naruto sorrise imbarazzato e mosse la mano per passare ad un altro discorso.

"Bisogna correre da Jiraya"

"Io vado ad avvertire Sasuke" poi aggiunse abbassando la voce,

"E la prossima volta lo farà lui il ruolo della madre preoccupata"

Naruto non potè evitare di sorridere.

Teme

Raggiunse in un lampo le stanze del suo tutore, il fiatone che gli spezzava la gola.

"Naruto! Cos'è successo" il ragazzo annaspò leggermente poi lo aggiornò sull'accaduto,

"Passami il campione" versò l'acqua su un piatto concavo.

Fece dei veloci test, per poi sospirare con rammarico.

"Cosa? Non c'è una cura??" chiese allarmato il più giovane,

"Quello si...Ma l'incantesimo è il risultato di una delle tecniche magiche proibite. Temo che lo stregone che avete incontrato sia di stato avanzato"

"Quindi?" 

"Quindi ora i cavalieri si trovano in grave pericolo"

Nello stesso momento Sasuke aveva radunato i suoi più valorosi combattenti, ognuno di loro era stato allenato da lui in persona.

Avrebbero sconfitto la magia di quell'essere oscuro.

Brividi gli percorrevano la schiena, al pensiero che se non fosse stato per Shika non avrebbe più rivisto il suo servo.

Era giunto il momento di porre fine a quell'epidemia,

"I nemici dovrebbero essere due, fate attenzione anche al minimo spostamento" fecero per dirigersi al pozzo, quando una voce squillante li fece voltare nuovamente.

"Sasuke! Aspettatemi, vengo anche io" Naruto era riuscito a raggiungerli in tempo, per fortuna,

"Non pensarci neanche dobe, penserai a lucidare la mia armatura quando sarò di ritorno. Non sei in grado di combattere"

"Mettetemi alla prova"

"Ho detto di no!"

"Mio signore" intervenne Shikamaru,

"Non possiamo permetterci di perdere tempo ed un paio di mani in più fanno comodo contro degli stregoni. Inoltre devo ricordarvi che se non fosse stato per lui io sarei morto"

Il principe strinse i denti e lanciò un'occhiata assassina al suo subordinato.

Aveva ragione.

Dannazione!

Alzò le spalle come se non gli importasse,

"Procurati una spada e se fai in tempo raggiungici, noi andiamo" quindi si avviarono.

Il principe ed il servo... Nelle due menti un pensiero simile.

Se muori durante il combattimento non ti perdonerò, dobe!  

Vedi di non morire prima del mio arrivo, teme!

Ed eccoci qui con l'aggiornamento di Magia, non succede un granchè però... Shikamaru inzia ad interagire attivamente nella storia e tra i due personaggi principali, gatto( o meglio volpe!) ci cova.
Che ve ne pare del capitolo?
Scusatemi immensamente del ritardo, ma come ho già detto nell'altra mia storia tra Hard disk impossibile (800€) da aggiustare e primo ragazzo sono stata un po' nei casini.
Ora però sono tornata più forte che mai per ricominciare a stordirvi con le mie storie.
Inutile dirvi che minacce, critiche e saluti sono ben accetti!
Grazie soprattutto per aver letto ^o^
A presto!

 

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Capitolo 12
*** Proteggerti ***


salviamo la ragazza

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Proteggerti(-mi?) -

[...] "Non possiamo permetterci di perdere tempo ed un paio di mani in più fanno comodo contro degli stregoni. Inoltre devo ricordarvi che se non fosse stato per lui io sarei morto"

Il principe strinse i denti e lanciò un'occhiata assassina al suo subordinato.

Aveva ragione.

Dannazione!

Alzò le spalle come se non gli importasse,

"Procurati una spada e se fai in tempo raggiungici, noi andiamo" quindi si avviarono.

Il principe ed il servo... Nelle due menti un pensiero simile.

Se muori durante il combattimento non ti perdonerò, dobe!  

Vedi di non morire prima del mio arrivo, teme![...]

Una spada una spada una spada

Quegli stupidi armamenti non c'erano mai quando servivano, forse era la fretta o le mani che gli tremavano per l'agitazione... Ma sembrava che in quella diavolo di stanza non ci fosse una sola arma abbastanza leggera da poter essere impugnata da uno come lui.

"Prendi questa" si voltò di scatto e notò il primogenito accanto all'entrata.

Gli stava porgendo la lama, l'impugnatura era pressoché inesistente... Quindi gran parte del peso spariva.

Il servitore si avvicinò e afferrò la spada.

Era perfetta.

"Grazie" uscì, fece per correre e raggiungere il suo Principe. 

Poi ci ripensò, si voltò e si rivolse al più grande. Che ancora lo stava osservando.

"Voi non venite?"

"Sarei solo d'impiccio" amarezza e tristezza nel suo sguardo. Le mani erano dietro la schiena, ma Naruto era pronto scommettere che erano chiuse  a pugno.

La tensione scaricata su di esse.

"Venite! Non ci credo che il sovrano vi abbia lasciato senza una preparaz" il moro non gli lasciò il tempo di finire,

"So combattere"

"Allora perchè?" Itachi gli lanciò uno sguardo gelido, peggio di quello che aveva Sasuke quando lo faceva arrabbiare.

Era vuoto, privo di emozioni...

Faceva paura.

"Non sono affari tuoi Naruto, limitati a servire" 

Il mago fece un passo indietro, seguito da un altro e un altro ancora... Non si accorse del momento in cui si mise a correre verso il pozzo.

I passi si susseguivano velocemente, tutto pur di allontanarsi da quell'aura di gelida apatia.

Mai si sarebbe immaginato così. Comparso di brividi causati da un solo sguardo.

Naruto scrollò la testa con forza, quello non era il momento giusto... Avrebbe affrontato la questione successivamente.

Si voltò verso la direzione giusta e corse, continuando ad impugnare quella spada che sapeva non avrebbe utilizzato.

La magia gli ribolliva nelle vene, presto gli avrebbe dato libero sfogo. Non aveva bisogno di altro.

Il sentiero stava per terminare e riusciva ad intravedere il pozzo tra le fronde.

Ad un tratto qualcuno lo afferrò per la manica e lo spinse a terra. Con uno sguardo spaventato, tendente al rosso, si accorse che era il suo principe.

I cavalieri si trovavano accucciati dietro i cespugli.

"Si può sapere cosa credi di fare?" gli bisbigliò il moro,

"Io? Credevo che voi stesse già combattendo"

"Non sono così stupido da buttarmi tra le braccia di ignoti stregoni sai?"

"Allora forse non siete proprio un asino reale" Sasuke gli diede un pugno sulla testa.

Il biondo fece per lanciare un esclamazione abbastanza colorita, fortunatamente Shikamaru gli tappò, con la mano, la bocca.

"Meglio fare silenzio" il mago annuì, quel cavaliere gli ispirava simpatia.

"Dobe" l'ultima parola doveva avercela lui, come sempre.

Passarono qualche istante ad osservare l'immobilità dell'aria... Sembrava non ci fosse anima viva.

"Uno di noi deve fare da esca" Sasuke osservò il volto di ogni cavaliere, chi poteva essere il più adatto?

Namikaze anticipò la sua decisione alzandosi in piedi.

Fu troppo veloce per permettere si combattenti di fermarlo, con un balzo si trovò sul manto erboso.

Allo scoperto.

Diede un fugace sguardo alle sue spalle, gli occhi d'onice erano impregnati di terrore e stupore.

Temeva per lui, questo pensiero gli provocò uno strano brivido di soddisfazione. Poi portò la sua attenzione alla distesa davanti a lui.

Con un poco di titubanza avanzò. Come se fosse diretto al pozzo, guardingo.

Un sibilo attirò la sua attenzione, fece un giro su se stesso e si trovò lo stregone con le fasce intorno al volto, che lo fissava a qualche millimetro di distanza.

"Credi che non mi sia accorto dei cavalieri nascosti dietro i cespugli?" tono ironico, Naruto inghiottì a vuoto,

"Allora perché sei uscito allo scoperto?" sembrò più sicuro di come si sentiva realmente.

Zabuza esplose in una risata gutturale, spontanea.

"Perché sei divertente" la foschia ricominciò ad alzarsi.

Sasuke fremeva dall'agitazione, era stato come suicidarsi!

Non aveva preparazione, non era in grado di difendersi... Shikamaru posò una spalla sulla spalla del suo superiore.

"Noi siamo pronti, al vostro comando"

Tutti quegli uomini attendevano lui, se avesse commesso un errore sarebbe stata una carneficina.

Il biondo si allontanò di qualche passo ed alzò la spada in posizione d'attacco,

"Sei serio?" chiese l'adulto.

Il biondo lo osservò con durezza, la pupilla molto più sottile rispetto a quelle umane.

"Mostrami quello che sai fare" dalla mano dello stregone apparve una bolla d'acqua.

Lo scontro stava per avere inizio.

L'incantesimo partì, così veloce che i cavalieri non ne riuscirono a scorgere la traiettoria.

Fortunatamente Naruto si.

Fece una capriola ed evitò il colpo, nel punto in cui si trovava prima c'era una voragine.

Quello fu abbastanza per l'Uchiha, 

"Cavalieri avanziamo!" non poteva rischiare oltre.

Erano circa in venti, in pochi istanti lo circondarono.

Shikamaru e Sasuke si misero davanti a Naruto, ancora inginocchiato a terra.

"Ma non dovevate aspettare?" 

"Decido io cosa è meglio fare Naruto! Ora vatti a nascondere"

"Ma voglio essere d'aiuto" 

"Fai quello che ti ho ordinato" il tono duro non ammetteva repliche... Il biondo ci pensò qualche secondo, sarebbe stato meglio anche per lui.

Da nascosto poteva aiutarli con la magia senza alcun problema.

Si rifugiò nella boscaglia e portò la sua attenzione sullo scontro.

Fai attenzione giovane mago, la vita dell' Uchiha sarà in pericolo.

Non gli fu difficile credergli, si trovava in uno scontro diretto con uno stregone.

All'improvviso una forte fitta alla gamba lo fece cadere in ginocchio sull'erba. Si portò una mano nel punto dolorante, un ago lungo poco più di dieci centimetri gli si era conficcato nella pelle.

Di certo non poteva aver fatto tutto da solo.

Si guardò attorno guardingo. Con un gesto seccò liberò il polpaccio dal corpo estraneo.

L'arma era impregnata di magia, fece appena in tempo a vederla che scomparve nell'aria. In una miriade di schegge che si librarono nel vento.

"Credevo saresti stato in grado di evitarlo, a quanto pare il principe consuma tutta la tua attenzione" dall'ombra degli alberi si fece avanti un ragazzo dalla pelle nivea. 

Occhi scuri impregnati di dolcezza, i capelli tenuti legati sulla nuca.

La lunga veste sfiorava l'erba.

Naruto si mise in piedi, con non poca fatica. Trattenne un gemito di dolore.

"Immagino che tu sia in combutta con Zabuza" un lieve sorriso diede luce al volto del nuovo arrivato,

"Non avremmo dovuto incontrarti così Sennin" disse semplicemente,

"Come mi hai chiamato?" il biondo incominciò a liberare la mente, pronto all'incontro.

"Sei famoso tra noi druidi" 

Il mago si chiese per una frazione di secondo come potesse essere conosciuto tra il popolo che aveva la magia nelle vene … In quel momento però le priorità erano altre.

"E' un onore conoscerti. Io sono Haku" 

"Perchè avete appestato l'acqua di Konoha?" non aveva tempo per i formalismi, sentiva che di lì a breve Sasuke avrebbe avuto bisogno del suo aiuto.

La mano destra assunse un'aura rossa, la magica foschia raggiunse il punto ferito della gamba.

Il polpaccio si rimarginò in pochi attimi.

"Sono spiacente, ma non posso rispondere a questa domanda" uno sguardo di ammirazione per l'incantesimo spontaneo appena effettuato,

"Chi siete?" 

"Dovrai accontentarti dei nostri nomi" 

Il servitore strinse i denti,

"Non esiste nessun motivo che possa portare qualcuno ad uccidere miriadi di innocenti" 

"Capirai presto che, per una persona a te cara, saresti disposto a fare di tutto" suonarono amare come parole,

"Non a rinunciare alla mia umanità"

"Il tuo destino dice il contrario"

I rumori della battaglia giungevano nitidi, Naruto si rese conto che stava perdendo troppo tempo con quel ragazzo.

Sarebbe potuto succedere di tutto a Sasuke e lui non se ne sarebbe accorto.

Le iridi divennero rosse.

"Fatti da parte"

"Non ti farò intervenire" attorno ad Haku apparvero milioni di schegge di ghiaccio. Il biondo cercava di mantenere un'aria di temeraria sicurezza, ma come avrebbe potuto confrontarsi con un druido? Loro gestivano la magia fin da bambini, si tramandavano tecniche ed incantesimi da una generazione all'altra.

"Devo proteggere una persona" cercò di convincerlo,

"Anche io" probabilmente avevano assunto lo stesso sguardo.

La scintilla di chi ha come missione la protezione di una vita altrui lo animava.

Quasi nello stesso momento le magie si liberarono dalla loro mani.

Un flusso spontaneo contro un incantesimo mirato... La forza incredibilmente era la stessa.

Naruto non ebbe il tempo di pensare, l'istinto agì per lui.

Fortunatamente.

Ad un certo punto l'incantesimo di Haku terminò. Il mago evitò il fascio del biondo e rotolò a terra.

Quindi cercò di colpirlo al fianco con una serie di schegge di ghiaccio.

Namikaze si guardò intorno allarmato, la sua attenzione venne attirata da un masso poco distante da lui.

Con la forza della mente lo fece levitare e lo usò come protezione tra lui e l'attacco.

Naruto approfittò della carenza di visibilità dell'altro per buttarsi tra i cespugli ed aggiornarsi sulla battaglia.  

I cavalieri stavano tenendo testa al nemico, Sasuke era il primo a battersi.

Con la spada sguainata e lo sguardo attento combatteva con furore. Ma difficile contrastare la magia con la mera forza bruta.

Così i gettiti d'acqua arrivavano sempre più vicino al principe. Con la loro forza creavano solchi profondi nel terreno.

Dal nulla, con un semplice gesto, diversi vortici apparvero nel prato ed allontanarono i combattenti dal loro comandante. Impedendo loro di dargli manforte...

Sasuke era rimasto solo.

"Non vi sentite impotente senza i vostri soldatini?" chiese ironico Zabuza, incominciando a camminare intorno al reale.

"Non sarà un verme come te a mettermi in difficoltà"

"Un verme?" il mago era sempre più divertito. Le mosse e le parole dei due non sfuggivano al biondo che continuava a muoversi da un punto ad un altro.

Mascherando la propria presenza, così da cercare di tutelarsi da eventuali attacchi di Haku... Non aveva la più pallida idea di come stesse facendo a nascondersi ai sui sensi, ma aveva il terrore di fermarsi a chiederselo.

L'adrenalina gli scorreva nelle vene e per qualche istante si chiese perchè non fosse rimasto nel suo paesino con sua madre.

"Sei solo un verme che ha paura di affrontarsi lealmente con me! Ti nascondi dietro la magia"

"Immagino che questi giochetti con molte persone funzionino, ma purtroppo per voi io non sono una di quelle"

Lo stregone cominciò a pronunciare parole incomprensibili per Sasuke, la lingua antica scorreva impetuosa...

Il biondo tremò sentendo l'impeto dell'incantesimo.

I vortici si estinsero... L'acqua si amalgamò alle spalle del nemico, lentamente assunse le fattezze di un serpente acquatico con le fauci spalancate.

I cavalieri fecero qualche passo indietro, solo Shikamaru e Sasuke non si mossero dalla loro posizione.

"Avete un piano?" chiese il sottoposto,

"Speravo ne avessi te"

"Ottimo"

L'animale inanimato si muoveva nell'aria, seguendo i gesti di Zabuza,

"Non era nei piani farvi fuori, ma purtroppo avete dovuto impicciarvi" 

Naruto era in totale confusione, non aveva la più pallida idea di cosa fare... 

Muoviti giovane mago! Il principe non sopravvivrà a quell'attacco

Come se non lo sapessi pensò tra sé e sé... Diede una fugace occhiata alle sue spalle, Haku lo stava ancora cercando... Poteva rischiare? 

"Fanculo" disse tra i denti, afferrò il fedele pugnale attaccato alla cintura

Rotolò uscendo dal cespuglio.

Con una velocità che stupì anche se stesso, lanciò l'arma. La lama si conficcò nella spalla destra dello stregone.

Con un urlo perse l'attenzione. L'animale d'acqua si sciolse, sangue impregnò il terreno.

L'uomo si voltò con uno sguardo feroce.

"Tu... Nessuno ti ha detto che non si attacca alle spalle?" 

"Non che tu ti sia comportato lealmente fino ad ora" 

Sasuke aveva seguito tutta la scena e doveva ammettere di aver provato un pizzico di ammirazione per il suo servitore.

Forse oltre ad essere di bell'aspetto aveva qualche altra qualità.

Naruto arretrò leggermente,

"Non ti permetterò di far loro del male" 

"Molto divertente" con un gesto si tolse l'arma dalla carne, una smorfia di dolore,

"Potevi mirare ad organi letali"

"Non volevo ucciderti" 

"Mossa sbagliata" fece per lanciare un nuovo attacco.

Poi gli occhi gli si girarono, cadde a terra con un tonfo... Sasuke approfittando della sua distrazione l'aveva colpito alla nuca con l'impugnatura della spada.

"Questi maghi non sanno nemmeno l'abc del combattimento" affermò Shikamaru con un sospiro sollevato.

Il principe dedicò la sua attenzione al servitore,

"Ti avevo detto di rimanere nascosto"

"Non c'è di che vostra altezza, vi ho salvato volentieri" rispose sarcasticamente. Sasuke fece per ribattere, ma un acuto sibilo fece voltare tutti verso un'unica direzione.

Dalla boscaglia una pioggia fitta di lame acuminate si dirigeva verso di loro,

"Tra gli alberi!" l'ordine del moro giunse immediato, ma Naruto sapeva che anche li non sarebbero stati al riparo. Rimase al suo posto, con lo sguardo infuocato.

Le avrebbe bloccate lui... Ma non aveva preso in considerazione l'attenzione del'Uchiha,

"Naruto! Muoviti" 

"Andate Sire vi raggiungo"

"Ma allora sei proprio un dobe, vuoi morire per caso?" lo afferrò per il polso e lo trascinò con sé,

"Tranquillizzatevi, ho un piano"

"Come se un dobe come te possa averne" 

"Lascatemi" con uno scatto si liberò, ma la forza fu troppa e finì a terra. 

Le lame erano ad un soffio da lui, troppo tardi per scappare e troppo rischioso difendersi.

Sasuke era dietro di lui ed avrebbe visto tutto.

Chiuse gli occhi attendendo il dolore e sperando che non colpissero parti vitali.

Attese diversi istanti, poi stupito trovò il coraggio di aprire un occhio. Davanti a lui, in ginocchio, si trovava il principe. 

Un sorriso ironico sul volto,

"Era questo il tuo piano dobe?" un rivolo di sangue scese dalla bocca … Un lieve rivolo vermiglio sulla candida pelle.

No

La sua missione era proteggerlo, come poteva essere finita in quel modo?

I ruoli si erano invertiti.

Il corpo del principe cadde in avanti, tra le braccia del servitore sconvolto.

Il sangue iniziava a fuoriuscire dall’armatura, riversandosi sullo scioccato Naruto.

Ottimo lavoro giovane mago

In quel momento la voce ironica della volpe non era per niente d’aiuto …

Buonsalve a tutti!! Ecco l'aggiornamento che viene pubblicato proprio in un giorno di tempesta XD Immagino sia come un fulmine la nuova apparizione di questa storia tra le aggiornate, ma ormai spero ve ne siate fatti una ragione.
Ovviamente mi scuso tatissimo, il tempo per scrivere è poco e le storie da aggiornare tante... Spero vogliate comunque farmi sapere cosa ne pensate e se il capitolo vi è piaciuto.
Credo sia inutile chiedervi quali siano le differenze tra il telefilm ed il capitolo... Sono molto evidenti :)
A presto!!

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Capitolo 13
*** Chi è il vero nemico? ***


cap

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Chi è il vero nemico?-

[...] La sua missione era proteggerlo, come poteva essere finita in quel modo?

I ruoli si erano invertiti.

Il corpo del principe cadde in avanti, tra le braccia del servitore sconvolto.

Il sangue iniziava a fuoriuscire dall’armatura, riversandosi sullo scioccato Naruto.

Ottimo lavoro giovane mago

In quel momento la voce ironica della volpe non era per niente d’aiuto [...]

"Voi... Perchè vi siete messo in mezzo? Siete il principe dannazione!" appoggiò delicatamente il corpo ferito sul terreno, lo sguardo d’onice era orgoglioso e fiero... Come sempre.

"Il mio compito è proteggere tutti i miei sudditi e tu, purtroppo per me, ne fai parte"

"Si, ma... Aspettate! Cosa intendete con purtroppo?" 

Una risata soffocata uscì spontanea a Sasuke.

Ma il sangue raggrumato in gola lo costrinse a tossire.

I soldati raggiunsero di corsa il loro comandante, aveva bisogno di urgenti cure mediche!

"Dobbiamo portarlo da Jiraya" affermò, mantenendo la calma il cavaliere Shikamaru.

Poi una sonora risata.

"Credete davvero che ve lo lascerò fare?" il mago rimasto ancora in piedi aveva tutta l'intenzione di vendere cara la pelle.

Lo sguardo infuocato dall'odio per chi aveva minacciato la vita della persona a se più cara.

Il corpo di Zabuza era ancora privo di sensi, proprio a metà tra i soldati di Konoha ed il nemico.

-Hai poco tempo giovane mago!-

Il biondo strinse i denti, con tutta quella gente non poteva fare nulla, si sentiva totalmente inutile.

Gli occhi gli si inumidirono al pensiero che tutto era successo a causa sua.

Ad un tratto la voce di Shikamaru lo rincuorò, quel soldato aveva un tempismo impeccabile!

"Dobbiamo tornare al castello insieme al principe, è inutile affrontarlo in questo momento"

Le guardie si avvicinarono al biondo e raccolsero da terra il corpo stanco di Sasuke, che cercò di trattenere un gemito di dolore,

"Ma guarda te in che situazione mi hai fatto finire" affermò stancamente il moro, rivolto al servitore che arricciò il naso,

"Io avevo tutto sotto controllo prima che voi"

"Mi piacerebbe sentirvi chiacchierare ancora... Ma non abbiamo più molto tempo" Naruto si voltò di scatto.

Incrociò lo sguardo nocciola del nemico.

Poteva sentirsi quasi in sintonia con lui, entrambi stavano proteggendo una persona...

Ma non potevano vincere entrambi.

Attorno ad Haku si alzarono miriadi di aghi, luccicavano nella tenue luce del sole.

"Io e Zabuza torneremo insieme alla base, dopo aver reso tutta l'acqua tossica" i lunghi capelli si muovevano leggermente al vento, creando circoli ipnotici.

Stava per sferrare il suo colpo.

"Correte al castello!" ordinò Shikamaru, probabilmente in quel gruppo era il più alto in carica dopo il Principe.

Il drappello si mosse come un sol corpo e si avviò velocemente, seguendo il piccolo sentiero tortuoso per tornare tra le mura.

"Illusi"

Gli aghi partirono con la velocità di un respiro.

Miravano a Sasuke.

Lo sguardo di Naruto si infuocò, con uno scatto repentino sguainò la spada e si frappose tra l'incantesimo e i suoi alleati.

Grazie alla magia riuscì a seguire tutto a rallentatore.

Con la lama deviò quasi tutti i colpi.

Tranne uno. Purtroppo gli si conficcò nella spalla.

"Merda" cadde su un ginocchio mordendosi il labbro, il dolore era fortissimo.

Il sangue usciva copiosamente.

"Non volevo arrivare a tanto, ma tu per primo ci hai sfidato Sennin"

Di nuovo quella parola...

"Stai bene?" stupito Naruto si voltò ed incrociò lo sguardo di Shikamaru.

Mosse le labbra, ma non riuscì a formulare neppure una parola. Il moro fece un leggero sorriso, capendo la sua difficoltà.

"Non ti devi preoccupare"

"Ma tu non... Dovevi... Perchè non sei andato con gli altri?" il soldato lo aiutò a rialzarsi e scosse le spalle, non rispondendo.

Il mago non aveva dubbi, l'aveva visto ed era ovvio che il suo dono ormai non era più un segreto.

"Ora pensiamo ad una seccatura alla volta, prima il nemico"

Naruto sospirò, ormai il danno era fatto. Tanto valeva andare fino in fondo e sperare nella giustizia.

-Sei proprio in un bel casino-

Strinse i denti chiedendosi chi avesse dato il permesso a quel demone di entrare così spesso nei suoi pensieri.

"Allora recupera ed immobilizza il corpo di Zabuza, se si dovesse riprendere sarebbe un problema. Io ti copro le spalle" 

Shikamaru lanciò un'occhiata dubbiosa alla ferita del biondo e poi al mago rimasto in piedi.

"Fidati di me" dopo un attimo di esitazione il moro annuì, con uno scatto corse verso il nemico disteso a terra e si chinò per afferrarlo.

"Non osare toccarlo" pieno d'ira Haku mosse in un gesto secco le braccia. Una lingua di ghiaccio partì per colpire il soldato, che rimase immobilizzato sul posto.

Proprio quando temeva di aver perso un'importante scommessa fidandosi del servitore, una freccia di fuoco gli sfiorò i capelli e si scontrò con l'incantesimo offensivo.

Il vapore creato limitò di molto la visibilità.

Shikamaru prese sulle spalle il mago ed incominciò a dirigersi verso il primo albero a disposizione. Quando incrociò lo sguardo del biondo, lo vide risoluto e fiero.Ma soprattutto ... rosso! E capì che l'aveva sottovalutato.

Tutti lo avevano fatto.

In realtà era una forza.

A sua volta Naruto cercava di non pensare al fatto che la sua terra si trovava a rischio decapitazione. In quel momento doveva dare tutto se stesso.

Per Hinata...

Per Konoha...

Per il teme.

"Vediamo se le leggende sul tuo conto sono vere" dalla bocca del druido incominciò ad uscire una nenia indecifrabile all'orecchio di un normale umano.

L'antica lingua...

Il terreno cominciò a congelarsi progressivamente, ogni secondo era un metro di più.

Il biondo arretrò di un passo.

"Cosa facciamo ora?" chiese Shikamaru, aveva appena finito di legare il corpo esamine dello stregone all'albero.

"Beh... potremmo andare a farci un bagno rilassante! E' da tanto che non ne faccio uno decente" e si portò un mano alla nuca, ridendo nervosamente.

Il moro lo guardò con uno sguardo quasi assonnato.

"Non ne hai la più pallida idea vero?"

"Ma che cavolo! Sei te il soldato, fai qualcosa!"

"Non so se l'hai notato Naruto ma il terreno si sta ghiacciando e non so se posso fare qualcosa con una spada" sorrise soddisfatto da questa risposta,

"Ma come fai a rimanere così tranquillo?"

Shikamaru divenne molto serio e lo fissò.

Probabilmente dedicando, per la prima volta, attenzione al guerriero... Non al ragazzino, non al servitore, ma al combattente.

"Io mi fido di te" sguainò la spada,

"Proteggi Konoha" il biondo, passato lo stupore iniziale, annuì.

"Non puoi farcela" affermò quasi tristemente Haku, 

"Ucciderti sarà uno spreco enorme" mormorò.

Il ghiaccio era quasi arrivato a loro.

Naruto chiuse gli occhi e si inginocchiò, con le mani tra l'erba.

Immobile respirava.

Shikamaru non poteva fare altro che osservarlo... 

Lo strato bianco come il diamante li raggiunse, iniziò lentamente a ghermire loro le gambe. Piano giunse alle ginocchia del moro e alla vita di Naruto, che sembrava non accorgersi di niente.

Shikamaru tentò di rompere il ghiaccio con la spada, la lama stridette e scintille volarono in aria... Ma non ottenne alcun risultato.

Il biondo era completamente immerso nei suoi pensieri, la magia era parte di lui, l'aveva scelto. Doveva esserci un modo per sconfiggere il druido.

Qualcosa gli formicolava la testa, un ricordo forse.

Ma non ne era sicuro.

Poi l'immagine del demone gli apparve.

-Questo è il cammino giusto giovane mago-

"Non sto risolvendo nulla" controbattè,

-Devi solo ricordare-

"Ma ricordare cosa?" la volpe ghignò, quindi svanì lentamente,

-Chissà Sennin, chissà...- 

Naruto s'irritò, era già la seconda volta che lo chiamavano in quel modo e non riusciva a capire che volesse dire.

Diversi brividi gli percorsero la schiena.

Capì che il ghiaccio era quasi riuscito a coprirlo tutto, ma cercò di non distrarsi troppo.

C'era un bagliore nella sua testa e doveva afferrarlo.

Doveva raggiungerlo e doveva farlo in fretta.

Il teme avrebbe preteso la colazione dal suo adorato servitore nei giorni seguenti.

Una motivazione ancora più forte lo conquistò.

Al pensiero di quella testa di fagiolo e dei suoi profondi occhi scuri.

Quindi una scossa lo possedette.

Aprì gli occhi, un profondo giallo li aveva tinti... Quasi dello stesso colore dei suoi capelli.

Shikamaru avrebbe giurato di averglieli visti rossi precedentemente.

Il mago si guardò intorno, il ghiaccio era arrivato fin sotto il suo mento; mentre, fortunatamente, Shikamaru aveva ancora il busto libero.

Il corpo di Naruto cominciò a tremare, così come la prigione fredda in cui era stato rinchiuso. Poi con un boato questa si ruppe!

Completamente avvolto da scintille dorate avanzo di un passo, poi un altro... Ad ogni metro guadagnato l'erba rinasceva e la collina tornava a tingersi di verde.

Haku non potè impedirsi di sorridere,

"Bentornato" disse nostalgico e chiuse gli occhi, consapevole della disfatta che di li a poco sarebbe giunta.

Naruto battè le mani ed un lampo accecante si diffuse nell'aria.

No, non era un lampo.

Ne un fulmine.

Solo potente e calda luce.

Pura come il bene.

Quando si dissolse nell'aria Haku giaceva a terra, con il respiro affannato.

Naruto invece osservava stupito la scena.

"Cos'è successo?" chiese rivolto a Shikamaru, che si portò il pollice e l'indice a massaggiarsi gli occhi,

"Io ne so meno di te" 

Presero coraggio e si avvicinarono allo sconfitto, che nonostante tutto aveva l'aria felice.

"Era destino che sarei stato sconfitto in battaglia, sono contento di aver avuto l'onore di cadere sotto i tuoi colpi Maestro" 

"Maestro?" domandò allibito il moro, tutte quelle novità lo stavano facendo impazzire. Rimpiangeva di essere rimasto in quella maledetta collina.

"Giuro che non ho niente a che fare con lui! Lo giuro!!" si difese il servitore.

Haku rise sotto i baffi,

"Sicuramente non sei tu il mio maestro, ma presto ricorderai e tornerai a donarci la tua luce"

Ok, Naruto cominciò a pensare che il ragazzo avesse preso un violento colpo alla testa durante la caduta.

"Devi stare attento, tanti sono i vostri nemici. Molti sono gli stregoni che nell'ombra attendono e programmano la caduta di Konoha... Il ritorno della magia. Noi eravamo solo pedine in questo lungo e complicato gioco"

"Haku... Stai zitto" la voce soffocata di Zabuza stupì tutti i presenti, 

"Non... parlare...basta così" continuò. Il moro steso a terra aveva le lacrime agli occhi per aver sentito un'ultima volta la voce del suo alleato, amico, compagno. Quindi parlò,

"Abbiamo perso ormai, non siamo più utili al loro scopo. Sai che fine faremo, tanto vale aiutare il Sennin finche possiamo"

"Allora perchè hai voluto accettare questa missione?" chiese, alzando la voce e sforzando la gola, il mago legato all'albero,

"Perchè ti avrei seguito ovunque, anche all'inferno"

"Haku"

La conversazione venne interrotta da un sibilo acuto, così fastidioso da costringere Naruto e Shikamaru a tapparsi le orecchie.

"Allontanatevi! Subito!" gli intimò lo stregone a terra, la voce carica di panico,

"Ma che succede?" cercò di capire la guardia reale, ma venne afferrata per il polso dal biondo,

"Con la magia non si fanno domande! Fidati e corri!" si voltarono all'unisono e si allontanarono di corsa.

Zabuza urlò un ultima frase,

"Non fare il cretino Naruto, non avere buon cuore! Uccidi coloro che contrastano il tuo cammino o sarà la tua disfatta! Loro sono" poi la voce si spense, coperta da un tuono potente.

La terra tremò.

Con la coda dell'occhio i fuggitivi poterono vedere i corpi degli stregoni sconfitti andare in frantumi.

Come se fossero carta.

Carta vecchia ed inutile...

Si fermarono e si voltarono. Il fiatone e lo stupore ancora impresso nei loro occhi.

Attesero diversi istanti, cercando di capire se era finita o se qualche altra sorpresa li aspettava.

Poi tornarono sui loro passi, la polvere dei due corpi si stava distribuendo nell'aria.

Gli unici testimoni di quella battaglia erano i solchi sul terreno ed il sangue sulle loro vesti.

Shikamaru si chinò a tastare la zona dove poco prima si trovava Haku.

Non riusciva a capire.

Naruto, invece, si diresse al pozzo. Guardò in basso e nell'acqua galleggiava una pietra sferica, levigata e luccicante. Con la mano tesa in avanti pronunciò l'incantesimo, gli occhi scintillarono di rosso,

"Za froth" l'oggetto incominciò a levitare fino a trovarsi all'altezza del suo volto, 

"Credo sia questa la causa della malattia, ora dobbiamo solo aspettare che l'acqua circoli e cambi"

"E i malati?" chiese il moro con una sacca in mano, aperta per cogliere l'oggetto incriminato,

"Jiraya troverà un antidoto grazie a quest'acqua o almeno lo spero" 

La pietra venne chiusa nel recipiente in pelle di cavallo e solo a quel punto tirarono un sospiro di sollievo.

Ma i pensieri di Naruto correvano alle ultime parole di Zabuza ed Haku. I nemici erano molti e li avrebbero attaccati.

Non sarebbe stato sempre semplice.

Se si fosse trovato nella scelta di uccidere una persona, l'avrebbe fatto?

Avrebbe avuto il coraggio di porre fine alla vita di una persona per proteggerne un'altra?

Per proteggere un Asino Reale?

Soprattutto si chiedeva, chi erano quei temuti nemici che non si erano fatti scrupoli a sterminare due loro complici?

Shikamaru si schiarì la gola, facendolo tornare nel presente,

"A proposito di magia Naruto... Ora cosa pensi che dovrei fare?" 

Il cuore del servitore perse un colpo.

L'incubo del boia era vicino.

Come promesso nel commento dell'altra mia storia, ecco l'altro aggiornamento!! A questo si susseguiranno gli altri :) Non temete ce la farò!
Ho avuto qualche problema con gli incantesimi, mi venivano tutti uguali e non sapevo più che inventarmi XD
A chi ha seguito e adorato la saga di Merlin chiedo: che ne pensate di questa versione? Questo capitolo è mooooolto diverso dalla storia originale ;)
Spero di aver incentrato più o meno i caratteri di tutti anche se ovviamente la situazione diversa implica dei cambiamenti...
Fatemi sapere cosa ne pensate con un commento, se vi va **
A presto!! :D
MXI

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Capitolo 14
*** Un nuovo amico ***


Magia

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Un nuovo amico -

[...] Avrebbe avuto il coraggio di porre fine alla vita di una persona per proteggerne un'altra?

Per proteggere un Asino Reale?

Soprattutto si chiedeva, chi erano quei temuti nemici che non si erano fatti scrupoli a sterminare due loro complici?

Shikamaru si schiarì la gola, facendolo tornare nel presente,

"A proposito di magia Naruto... Ora cosa pensi che dovrei fare?" 

Il cuore del servitore perse un colpo.

L'incubo del boia era vicino.[...]

Nel frattempo, all'interno di una profonda ed oscura grotta una figura incappucciata si ritrovava a fare i conti con la rabbia e la frustrazione della sconfitta. I due stregoni battuti, come se fossero semplici soldati! Rovesciò a terra un enorme calice, tramite il quale era riuscito a controllare l'incontro ed a evitare che i due incapaci rivelassero dettagli del suo piano.

I passi che aveva programmato non stavano andando come previsto, Konoh stava resistendo grazie ad un aiuto inaspettato. Non era riuscito a prevederlo e si domandò il perchè.

Probabilmente qualcuno lo stava aiutando a celarsi tra la folla... Però oramai l'avevano trovato, il Sennin che sembrava scomparso in realtà era vivo e stava dalla parte sbagliata.

"O dalla mia parte, o morto!" urlò.

Nella radura, intanto, Naruto ed il cavaliere Shikamaru si stavano ancora osservando, per istanti che parvero un'eternità. Nessuno dei due riusciva a capacitarsi della situazione nella quale si erano ritrovati.

Il biondo scoppiò in una risata nervosa e tentò di difendersi,

"Sai a volte la fatica, la paura possono farci credere di aver visto qualcosa che in realtà non c'è stato! Te l'hai visto quel grifone passare? Perchè sono quassi sicuro che non dovrebbero essercene da queste parti e in nessuna altra parte del mondo..."

Le parole gli uscivano a raffica, non sapeva cosa fare in una situazione come quella.

Il cavaliere continuava ad osservarlo con uno sgardo critico, non era uno stupido ed il mago desiderava che tornasse ad avere, come se nulla fosse stato, quello sguardo annoiato che sembrava non abbandonare mai...

Tranne quella volta.

Colpiscilo, fagli dimenticare tutto

Il consiglio della volpe, così inspettato, lo fece trasalire. Non voleva colpire il suo compagno di battaglia, era rimasto al suo fianco e l'aveva protetto, o almeno c'aveva provato.

Smise di parlare a vanvera, non c'era niente che potesse convincere il moro che in realtà lui non era uno stregone.

"Sai la magia può essere anche buona... Dipende da come la si usa" affermò Naruto terminando il monologo, gli stavano quasi venendo le lacrime agli occhi dal nervoso.

Era stato uno stupido incauto, sembrava che il suo destino stesse per incontrare la fine prima del previsto.

L'aria tesa era smorzata solo da una leggera brezza, che accarezzava gli animi scombussolati dei due giovani.

Non era facile per nessuno dei due.

Quindi, finalmente, il cavaliere parlò:

"Sei uno stregone" era un'affermazione,

"E sei anche abbastanza forte oserei dire...Hai usato la tua magia senza troppe riserve davanti a me e noi cavalieri siamo fedeli a Camelot, al suo Re ed ai suoi proclami. La magia è illegale e gli stregoni sono considerati traditori della corona"

Il biondo trasalì.

Sei ancora in tempo giovane mago, non si ricorderà nulla

"La maggior parte della mia magia è spontanea, sono nato così! Lei mi protegge da quando sono nato" 

Shikamaru scosse la testa come a voler scansare i pensieri,

"Questa situazione è una vera e propria scocciatura"

"Dovremmo rientrare, i malati hanno bisogno di cure e Jiraya vorrà un supporto per curare Sasuke" Naruto tentò di convincere il cavaliere a depositare la questione,

"Non posso lasciare correre. Sarebbe tradimento verso il codice dei cavalieri" la mano del giovane si appoggiò sull'elsa della spada,

"Anche uccidere innocenti lo è! Sai che sarebbe questo il destino che mi spetterebbe! Ed io che ho pure deciso di salvare i vostri culi" 

Dopo questo breve confronto i due tacquero.

Il servitore notò i diversi ematomi e le svariate ferite, purchè leggere, a decorazione del corpo atletico del moro e venne illuminato da un'idea.

Speriamo vada tutto liscio si augurò, quindi spalancò le braccia e si concentrò a catalizzare la sua magia nel terreno e poi verso il combattente.

"Dimmi, come può essere malvagia?" una serie di fiori rossi sbocciarono intorno al mago e si diressero, veloci come il vento, ai piedi del moro.

Appena lo toccarono esplose una luce rossa , che si avvolse intorno a Shikamaru, che lanciò a Naruto uno sguardo stupito, quasi ferito.

Temeva che lo stesse per uccidere, in quanto aveva scoperto il suo segreto.

"Non ti avrei consegnato al Re" disse, pensando che sarebbero state le sue ultime parole.

Però come apparve la luce svanì, ma i fiori rimasero a decorare il terreno. Come a ricordare ciò che era stato fatto

"Ah si? Beh allora non è servito mostrarti i lati positivi della stregoneria" rise Naruto, scompigliandosi i capelli.

Shikamaru lo guardò stupido e stralunato, il mago si rese conto che era proprio divertente fargli perdere l'aria di perfetto e controllato cavaliere.

"Non volevi... Uccidermi?" Naruto sgranò ancora di più i suoi enormi occhi blu,

"Cosa? Ma certo che no! Guardati le braccia, le gambe, il viso... Io ti ho guarito"

Il cavaliere fece come gli era stato detto e dopo aver constatato che effettivamente stava bene, anzi meglio rispetto a prima, emise un sospiro di sollievo mischiato a esasperazione.

"Sarebbe pericoloso lasciare uno come te a piede libero..."

"Ma tu avevi detto che" cercò di ribattere l'accusato, ma Shikamaru lo zittì con un gesto della mano,

"Per fortuna" continuò, 

"Sei sotto lo strettissimo controllo del nostro principe" quindi fece un sorriso e Naruto si sentì molto leggero.

Libero dalle accuse e dal rischio di morte che gli si erano buttate addosso.

Ridendo si buttò addosso a quello che poteva definire il suo primo vero amico a Konoha.

"Davvero non so come ringraziarti! Pensavo che mi avresti consegnato al Re"

"Andiamo Naruto, so che se avessi voluto avresti potuto neutralizzarmi in un secondo" scosse la testa il moro,

"Hai detto bene, se avessi voluto" concluse soddisfatto il mago, lasciando libero dal suo abbraccio il cavaliere.

Shikamaru riaquisì la sua storica faccia annoiata e si ritrovò a pensare che sarebbe stata proprio una storia divertente...

La storia di un potente mago che con la sua magia difende il regno governato da un sovrano che uccide chiunque la pratichi.

Molto ironico.

"Ora torniamo in città" affermò il cavaliere ed i due si diressero a passo svelto verso la cittadina, d'altronde c'era ancora un'epidemia da debellare ed un principe da curare.

Principe che a quanto pare riuscì a recuperare il suo ardore molto velocemente...

Appena arrivarono nelle stanze di Jiraya la voce iraconda di Sasuke investì i due giovani:

"Si può sapere perchè non ci avete seguito nella ritirata?? Pensavamo che vi avessero catturato! O peggio!" era a dir poco furioso, d'altronde non poteva ammettere che era quasi morto dalla preoccupazione, sia per il suo amico che per il suo servitore,

"Da quel dobe me lo sarei aspettato, non sa assolutamente rispettare la minima indicazione, figurarsi un ordine in battaglia! Ma da te Shikamaru non me lo sarei proprio aspettato! Tu hai dato l'ordine e sei stato il primo a non rispettarlo!"

I due incassarono le parole senza avere molto da dire in loro difesa, poi il principe fece un sospiro per mascherare il dolore che gli stavano causando le mani di Gaius nella schiena.

Approfittando della tregua Naruto fissò lo sguardo limpido in quello iracondo di quello che doveva essere il suo padrone,

"Ci scusi sua Altezza" affermò con ironia, facendo arrabbiare ancora di più il moro, "se abbiamo cercato di proteggere il suo culo reale mentre i soldati cercavano di portarla in salvo! Non sareste mai arrivati a Konoha se non ci fossimo fermati a coprirvi le spalle!"

"Tu? Non riusciresti neppure a salvare un passerotto" una pressione sulle ferite lo fece gemere di dolore ed il biondo decise di deporre l'ascia di guerra per preoccuparsi delle sue condizioni,

"Come sta?" chiese direttamente al medico,

"Non cambiare discorso dobe! Stiamo parlando della tua incapacità!" ma le sue parole vennero del tutte ignorate dal giovane, che lo aggirò e si stabilizzò alle sue spalle per analizzare insieme a Jiraya le sue ferite.

Il principe guardò sconvolto il suo amico e sottoposto,

"Nemmeno mi ascolta! Per lo meno posso sapere di grazia cos'è successo?"

Shikamaru sospirò per la seccatura che gli era appena stata lasciata e lanciò uno sguardò di sottecchi al biondo, che decise di ignorarlo concentrandosi sul disinfettare con poca delicatezza le ferite dell' Uchiha.

"Mmm sono d'accordo con quanto detto da Naruto, vi abbiamo coperto le spalle e gli stregoni sono stati neutralizzati, tutto qui" e fece per andarsene, ma non sarebbe stato così facile,

"Come sarebbe a dire neutralizzati? Tutti noi abbiamo avuto problemi a gestirli e voi due da soli li avete semplicemente uccisi? Scusami se sono un po' stupito dalla cosa" 

Jiraya nel frattempo osservava attentamente il suo pupillo, sicuramente era successo qualcosa di molto importante e lui non vedeva loro di farselo raccontare.

"Io non ho mai detto che li abbiamo uccisi noi. Un incantesimo si è lanciato su di loro e li ha neutralizzati. Ci stavano dicendo qualcosa sul loro piano, forse qualcuno non voleva" e alzò le spalle.

Sasuke rimase senza parole a questa spiegazione, quindi emise un sospiro e convenne con il cavaliere,

"Molto bene, allora vai pure ad informare dei fatti mio padre. Potrà liberare Hinata dato che non è stata lei a lanciare la maledizione e che Jiraya mi ha appena comunicato di aver trovato nel sangue di suo padre un particolare anticorpo che gli ha permesso di riprendersi, ma non di guarire. Ci hanno riportato che ha subito una ricaduta ancora più feroce di prima" quindi lo liquidò con un gesto della mano.

Shikamaru si girò e fece per andarsene, poi però si fermò e si rivolse al servitore,

"Naruto, stavo pensando che forse dovremmo farci una bevuta per festeggiare di non essere morti decidendo di rimanere sul campo... Non pensi?"

Il mago era sicuro che non sarebbero stati i festeggiamenti l'argomento prioncipale, ma annuì ed il cavaliere se ne andò.

"Cioè... da quando i miei cavalieri escono con i servitori??" Ed in particolare con il suo servitore, avrebbe voluto aggiungere.

Fortunatamente quella giornata stava passando.

Aveva rischiato di morire, la schiena gli doleva, non era riuscito a proteggere i suoi uomini, Naruto si sfogava sulle sue ferite e Shikamaru aveva un appuntamento con il suo biondino.

Quest'ultimo era il fatto più fastidioso ed irritante.

Naruto, invece, era stranamente contento e soddisfatto di quella giornata. Aveva scoperto che non tutti a Konoha, ad esclusione del medico pervertito, erano senza sentimenti e umanità.

Aveva finalmente qualcun' altro su cui poter contare.

E su di me non ci puoi contare? 

Fa silenzio, se fosse stato per te Shikamaru si troverebbe senza ricordi!

Porta rispetto moccioso! 

Dopo un paio d'ore di cure, Sasuke potè alzarsi e si fece aiutare a rivestire dal servitore. Che non gli risparmiò le critiche per non essere abbastanza autosufficiente.

"E' il tuo lavoro dobe quindi sta zitto"

Il biondo arricciò le labbra e gli lanciò un'occhiataccia, l' Uchiha pensò che era veramente adorabile.

"Ti aspetto nelle mie stanze per la cena. Non vorrai lasciarmi a digiuno" quindi fece per andarsene. 

Naruto, però, lo afferrò per la leggera maglia bordeaux. Il principe si voltò stupito e si ritrovò ad osservare il suo servitore con un colorito più rosso del normale,

"Io... Volevo ringraziarti per avermi salvato prima. Anche se non avresti dovuto, sei il principe ereditario" 

Sasuke rimase interdetto da quelle parole, davvero non se lo sarebbe aspettato. Il suo corpo davanti al pericolo si era mosso da solo e si era frapposto tra il servitore e l'incantesimo.

"Sappi che lo rifarei, alla fine mi sto affezionando a te" quindi gli appoggiò la mano nella folta e morbida capigliatura bionda, avrebbe dato qualunque cosa per addormentarsi  toccandoglieli, Naruto trasalì sia per le parole sentite che per la mano del principe su di lui, così delicata...

Poi Sasuke ruppe la tranquillità del momento,

"D'altronde con te morto chi mi avrebbe pulito le stanze, sistemato l'armatura e portato colazione pranzo e cena?" quindi lasciò la stanza, sentendo rimbombare un epiteto poco carino verso la sua direzione.

Avrebbe lasciato correre, per quella volta.

Era sicuro che anche Naruto l'avrebbe protetto senza remore, aveva notato come non si fosse risparmiato in quella battaglia, nonostante non avesse avuto un idoneo addestramento...

Quando rimasero soli, Jiraya si rivolse direttamente al mago e lo squadrò da capo a piedi,

"Vuoi dirmi qualcosa?" e con un sorriso il giovane gli narrò le reali vicende del pomeriggio, chiedendo all'adulto se sapesse perchè l'avevano chiamato Sennin.

L'uomo scosse la testa,

"Mi informerò, ma non ti prometto niente. I druidi a volte sanno cose che noi non sapremmo mai" poi fece un ghigno ed aggiunse,

"Sembra che tra te ed il principe stia nascendo una certa complicità..." Naruto arrossì completamente,

"Non succederà mai! E' solo un asino reale!".

Quindi i due, tra una battuta e l'altra, incominciarono  a creare gli intrugli che avrebbero salvato i malati da una morte certa, con la serenità della consapevolezza che anche quel pericolo era passato.

Nel frattempo Sasuke si stava recando nella sua stanza, non vedeva l'ora di terminare quella lunghissima e devastante giornata. Il corridoio non gli era mai sembrato così lungo.

Passò davanti alla porta della camera di suo fratello e sentì d'improvviso un fracasso immenso.

Dopo un'iniziale titubanza, si catapultò dentro la stanza e vide Itachi inginocchiato a terra. Dal braccio sinistro gocciolava copioso del sangue e disseminati ovunque sul pavimento c'erano cocci di vasi e frammenti di vetro.

Le tende strappate si muovevano davanti alla finestra spalancata, seguendo il ritmo del vento.

"Fratello"

Il maggiore degli Uchiha si voltò, con gli occhi di un bianco vitreo, così diversi dalla pece che di solito li animava,

"Chi sei?" gli chiese.

Sasuke sospirò e si chiuse dentro la stanza insieme al parente. Sembrava proprio che quella giornata non ne volesse sapere di finire.

Dall' altra parte della foresta la figura incappucciata si rivolse, ancora arrabbiata, ad un ragazzo,

"Scopriamo sempre più dettagli su quel servitore... Non posso permettergli di ostacolare i miei piani! Manda la ragazza a corte e dille di agire come meglio crede, ma voglio che lo neutralizzi"

"Si mio Signore"

"Quello stregone ha capacità straordinarie, ma ancora non è riuscito a domarle. Non si è ancora completamente risvegliato, dobbiamo approfittarne" 

Eccoci di nuovo qua, con la continuazione di "Magia?"... Ammetto che essendo passato così tanto tempo ho dovuto fare un bel ripasso della storia XD Ma alla fine tutto torna ed ecco a voi l'agognato (spero) aggiornamento.

Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate e... chi sospettate che siano le due figure che tramano nell'ombra??

A presto!

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Capitolo 15
*** il rientro ***


Chiacchiere

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Il rientro -

[...] Nel frattempo Sasuke si stava recando nella sua stanza, non vedeva l'ora di terminare quella lunghissima e devastante giornata. Il corridoio non gli era mai sembrato così lungo.

Passò davanti alla porta della camera di suo fratello e sentì d'improvviso un fracasso immenso.

Dopo un'iniziale titubanza, si catapultò dentro la stanza e vide Itachi inginocchiato a terra. Dal braccio sinistro gocciolava copioso del sangue e disseminati ovunque sul pavimento c'erano cocci di vasi e frammenti di vetro.

Le tende strappate si muovevano davanti alla finestra spalancata, seguendo il ritmo del vento.

"Fratello"

Il maggiore degli Uchiha si voltò, con gli occhi di un bianco vitreo, così diversi dalla pece che di solito li animava,

"Chi sei?" gli chiese.

Sasuke sospirò e si chiuse dentro la stanza insieme al parente. Sembrava proprio che quella giornata non ne volesse sapere di finire. [...] 

"Itachi sono io, tuo fratello"

Il più grande continuava a scuotere con forza il volto. La coda elegante che era solito portare per mantenere in ordine la folta chioma scura, era quasi sfatta. Ciocche disordinate gli ricadevano sul volto contorto dall'agonia.

"Andate via! Basta!" urlò con gli occhi sgranati. Sasuke cercò di afferrare per le spalle il parente per rassicurarlo, ma il più grande si scostò brutalmente facendo arretrare il principe più giovane,

"Fratello torna in te! Sono io, Sasuke" 

Itachi continuò a muovere freneticamente la testa, come a voler impedire a quelle parole di entrargli in testa.

Il più piccolo si ritrovò a pensare che la cura assegnata all'altro Uchiha non fosse molto efficace, non stava facendo altro che peggiorare. Ogni giorno c'era il rischio di una crisi ed era sempre più difficile tenere nascoste quelle problematiche tra le mura del castello.

I loro sudditi non dovevano sapere, la famiglia reale era considerata perfetta e il Re voleva che si continuasse a pensare così.

La perfezione aveva un nome, Uchiha. Questa era la bugia più grande e vera della storia.

Sasuke fece qualche passo in avanti, ma il fratello lo bloccò,

"Non avvicinarti! Te non sei reale, lasciami in pace, lasciatemi da solo" lo sguardo vacuo girava freneticamente per la stanza, a chi si riferisse non era dato sapere.

"Itachi calmati" il moro più giovane alzò la voce e lo afferrò con forza per le spalle, i muscoli tirati che cercavano di trattenere gli scatti dell'altro.

Un gemito di dolore gli fuoriuscì dalle labbra, le ferite sulla schiena si stavano riaprendo. Si chiese perchè non potesse essere una giornata come le altre, dove avrebbe passato le ore calde ad allenarsi sotto il sole e a torturare il suo nuovo servitore.

Sarebbe stato a prenderlo in giro tutto il giorno, per scoprire quante sfumature poteva cogliere nel suo sguardo così blu e limpido.

Uno strattone più forte degli altri gli fece perdere l'equilibrio, facendolo cadere a terra proprio sulla schiena piena di sangue caldo.

Itachi gli salì sopra e lo afferrò per il collo,

"Sasuke non può essere qui, lui non è morto. Vattene e lasciami in pace" 

La situazione non si stava mettendo nel migliore dei modi, la perdita di sangue e la solida presa del più grande, stavano facendo perdere dei colpi a Sasuke che si malediceva per essersi interessato alle sorti del fratello.

Fratello che, tra l'altro, ha distolto l'attenzione di Naruto da me

Sasuke non capiva perchè anche in quel momento critico il pensiero andava al biondino che lo accompagnava durante le ore delle giornate, l'unica sua speranza era che Itachi tornasse in sè prima di terminare l'aria a disposizione nei polmoni.

Nel frattempo Naruto si trovava nelle sue stanze, in uno dei pochi momenti che aveva liberi, a sfogliare il libro di incantesimi donatogli dal medico di corte.

Leggeva, ma in realtà non assimilava nulla.

Il suo pensiero andava alla grande schiena di Sasuke, pur di proteggerlo aveva rischiato di lasciare il Regno senza un erede; forse non era così male essere l'altra metà della medaglia.

Naruto

la voce demoniaca gli rimbombò nella mente, facendolo riprendere dal vortice di pensieri,

Un pericolo si nasconde tra le mura di questo castello

Sei serio? Abbiamo appena finito di combatterne uno

E' dormiente, ma presto si sveglierà

Il biondo si buttò esasperato sul duro materasso su cui prima era seduto, quella volpaccia si divertiva sicuramente a prenderlo in giro e a torturarlo.

La voleva fuori dalla sua testa.

Mentre stai sprecando il tuo tempo a detestarmi il pericolo sta uccidendo l'altra parte della medaglia

Naruto sgranò gli occhi a quelle parole, poteva essere che stava scherzando? Possibile che non riusciva ad avere un attimo libero da quanto era giunto a Konoha?

Sbrigati o morirà

Il pensiero allarmato gli aveva fatto vibrare i sensi, il mago si catapultò fuori dalla stanza e sorpassò un Jiraya intento a miscelare intrugli.

Certo, se mi dicessi dove si trova farei prima 

si ritrovò così a correre per i corridoi freddi con un peso sul cuore.

Tra i corridoi del palazzo reale, intanto, i soldati ed i servitori passeggiavano tranquilli e inconsapevoli della pazzia che aleggiava tra le mura della camera del primogenito degli Uchiha.

Sasuke era ancora bloccato a terra, con il peso del più grande su di lui. Fortuna che era riuscito a fargli allentare la presa, ma non sapeva quanto poteva resistere; gli occhi del più grande completamente spiritati si specchiavano nei suoi.

Il principe più giovane iniziava a sentire la stanchezza gravargli addosso, la perdita di sangue era troppa ed il dolore alla schiena lancinante.

D'un tratto, dopo un lieve cigolio, la presa sul suo collo scomparve e il corpo del fratello gli crollò addosso.

Sbalordito Sasuke si ritrovò bloccato a terra per colpa del peso morto del fratello,

"Principe, non posso proprio allontanarmi un attimo da lei. Sempre a cacciarsi nei guai" un inaspettato aiuto l'aveva tolto dagli impicci tramortendo Itachi e, soprattutto, aiutandolo a scrollarsi di dosso il corpo svenuto.

Quando incontrò gli occhi chiarissimi del nuovo arrivato un lievissimo sorriso, fin troppo per un Uchiha, gli inquinò il volto,

"Era l'ora che tornassi a fare il mio cavaliere Hyuuga" afferrò la mano che gli venne prontamente offerta, poi diede una veloce occhiata a quello che poteva definirsi il suo unico amico, all' oscuro del sovrano che non avrebbe gradito. 

Il figlio di un fabbro e un principe, che buffa barzelletta.

Sasuke fece per lasciare l'arto del nuovo arrivato, ma ebbe un capogiro che lo fece quasi ricadere a terra,

"Si può sapere che sta succedendo Sasuke?" il cavaliere rinforzò la presa sull'avambraccio dell'amico impedendogli di abbandonarsi a peso morto sul freddo marmo,

"Assolutamente nulla, portami nelle mie stanze. Ho solo bisogno di riposo"

Poi Hyuuga notò una vistosa macchia scura a terra, sangue fresco. Più preoccupato rispetto a prima, rinforzò lo sguardo,

"Sei sicuramente messo peggio di me, faremo un salto da Jiraya"

"Ci sono già stato, voglio solo tornare a letto"

"Le ferite, che non so come ti sei fatto, sono completamente aperte. Sii ragionevole" 

"In camera mia, è un ordine!" non si sarebbe fatto vedere in quelle condizioni, già non aveva sconfitto lo stregone ed era stato costretto ad abbandonare il campo.

Un completo disonore... Avrebbe dovuto preoteggerli... Proteggerlo.

Il cavaliere emise un sospiro, poi, proprio quando stava per acconsentire sotto la testardaggine del reale, la porta si aprì e apparve una chioma dorata.

"Oh mi scusi se ho disturbato, mi sembrava di aver sentito la voce del principe Sasuke" si scusò l'aiutante del medico di corte.

Naruto fece per andarsene senza dare al cavaliere il tempo di ribattere, poi sentì il tipico schioccare di denti che produceva il principe quando si trovava sotto stress.

Quindi si scostò dalla soglia liberando il suo campo visivo dalla vistosa armatura, quasi distrutta, del soldato di Konoha e lo spettacolo che si trovò davanti non era per niente roseo.

Lo sguardo si incupì notevolmente passando dall'azzurro vitreo ad un blu notte.

"Cos'è successo qui??" chiese,

"Nulla di tua competenza" ribattè Sasuke liberandosi dalla presa dell' amico che non vedeva da tempo, 

"Stavo giusto dicendo al cavaliere di accompagnarmi nelle mie stanze " continuò serafico.

Il servitore diede una veloce occhiata al ragazzo che non aveva mai visto a corte, aveva gli occhi identici a quelli di Hinata. Fece per chiedere dei chiarimenti, ma un lieve lamento di dolore gli fece riordinare velocemente le sue priorità.

"Ora andiamo da Jiraya, altro che nelle tue stanze"

"Gli e l' ho fatto notare, ma non vuole sentire ragioni" concordò il cavaliere. Naruto lanciò un'occhiata inviperita a quello che doveva essere il suo principe.

"Dato che qui sono quello con maggiori conoscenze mediche, decido io. Si va da Jiraya" 

Sasuke a quelle parole si rizzò con la schiena e incupì lo sguardo,

"Non hai l'autorità per dirmi cosa fare. Non puoi nemmeno scegliere cosa fare della tua vita, figurati se hai la possibilità di importi sulla mia" quelle parole ferirono l'animo del mago, che fece di tutto per nasconderlo.

Purtroppo il suo sguardo era uno specchio per il moro, che si pentì quasi subito di aver pronunciato quelle parole.

Naruto in compenso si chiese il motivo per cui faceva così male, poi strinse i denti... Doveva essere più forte per adempiere al suo destino.

"Partiamo dal fatto che c'è tuo fratello disteso a terra, la camera è messa a soqquadro, te sembri messo molto peggio del solito e ti sta gocciolando sangue dalle vesti! Ora verrai con noi da Jiraya e prima che tu possa opporti sappi che il tuo culo io e Shikamaru non l'abbiamo salvato per farti morire dissanguato. Quindi mordi la tua lingua reale e vieni con noi"

A Sasuke parve di notare una leggera sfumatura rossa nello sguardo del servitore, riconosceva la verità nelle parole del biondo ma non poteva permettersi di accettare il suo errore. Ma soprattutto, come mai gli dava così tanto fastidio sentire il nome del suo servitore accanto al comandante delle guardie?

"Come ho detto tu non puoi"

"Io posso fare quel cazzo che mi pare" lo interruppe "ricordati che essere il tuo servitore è il mio 'premio', scusa la leggera ironia, per averti salvato il reale deretano nonostante ci odiassimo. Io posso scegliere di andarmene, non sono uno schiavo e, soprattutto, vengo da un paese fuori Konoha. Sorpresa sorpresa non sono nemmeno un tuo suddito, quindi ora non voglio sentire storie, se non un chiarimento su quello che è successo qui! Tu aiutami a mettere il principe Itachi nel letto, poi andremo dal medico"

Quindi fece un cenno al soldato, che in un primo momento rimase sbigottito per il temperamento di quel ragazzo e per l'atteggiamento di Sasuke che non pareva per niente scomposto dal tono con cui gli si era rivolto il nuovo arrivato.

Dato che il moro non si disse contrariato da questa iniziativa, Naruto e lo Hyuuga afferrarono il corpo del reale più grande e con un movimento più o meno fluido lo issarono e lo  depositarono con poca delicatezza sul letto,

"Beh non era proprio leggerissimo" scherzò Naruto per stemperare l'aria tesa, quindi si diresse verso Sasuke e si fermò ad un soffio dal suo viso.

"Ti ci dobbiamo portare di peso? In queste condizioni non potresti nemmeno difenderti" 

Dopo attimi interminabili, il principe piegò la testa di lato,

"Tsk" ed ecco il classico suono, Naruto lo aspettava ed ora aveva campo libero,

"Bene allora andiamo, lo aiuti te ... Scusa non so come ti chiami" il cavaliere lo guardò e gli fece un lieve sorriso cordiale.

Quindi fece una flessione del busto e si presentò,

"Neji Hyuuga, guardia personale di Sasuke. Per servirti" il biondo fece un enorme sorriso, era sicuramente un parente di Hinata,

"Io sono Naruto, piacere mio" 

Il principe osservò le presentazioni, non sopportando in alcun modo che il sorriso sul volto del biondo sorriso non fosse destinato a lui.

"Allora Neji, lo aiuti te?"

Il cavaliere acconsentì e riuscirono, finalmente, ad avviarsi verso le stanze di Jiraya mantenendo un passo svelto per quanto possibile.

Il peggio non è ancora giunto, spiriti maligni incombono 

Non ti sopporto in questo momento, capisci quando è tempo di stare zitta!

Nonostante l'affermazione, Naruto si ritrovò a pensare alle parole di Haku. Forse in un periodo diverso sarebbero stati grandi amici.

Decise di utilizzare le sue ultime parole per consigliargli di uccidere coloro che avrebbero contrastato il suo cammino, ma alla fine continuava a pensare che l'unico utilizzo della magia fosse di proteggere e tutelare.

Non di distruggere.

----

Nel frattempo in un angolo remoto della foresta, vicino ai confini di Konoha, si aggirava una donna incappucciata.

Con passi lievi si muoveva tra la selva e gli arbusti, il viaggio sarebbe stato lungo per la capitale e poche donne si sarebbero avventurate sole in quel tragitto.

Ma lei aveva una missione, finalmente dopo tanti anni poteva dimostrare il suo valore.

E l’avrebbe fatto, sicuramente.

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Capitolo 16
*** Il regno del futuro ***


Chiacchiere

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Il Regno del futuro -

[...] "Neji Hyuuga, guardia personale di Sasuke. Per servirti" il biondo fece un enorme sorriso, era sicuramente un parente di Hinata,

"Io sono Naruto, piacere mio" 

Il principe osservò le presentazioni, non sopportando in alcun modo che il sorriso sul volto del biondo sorriso non fosse destinato a lui.

"Allora Neji, lo aiuti te?"

Il cavaliere acconsentì e riuscirono, finalmente, ad avviarsi verso le stanze di Jiraya mantenendo un passo svelto per quanto possibile.

Il peggio non è ancora giunto, spiriti maligni incombono 

Non ti sopporto in questo momento, capisci quando è tempo di stare zitta!

Nonostante l'affermazione, Naruto si ritrovò a pensare alle parole di Haku. Forse in un periodo diverso sarebbero stati grandi amici.

Decise di utilizzare le sue ultime parole per consigliargli di uccidere coloro che avrebbero contrastato il suo cammino, ma alla fine continuava a pensare che l'unico utilizzo della magia fosse di proteggere e tutelare.

Non di distruggere. [...]

----

Nel frattempo in un angolo remoto della foresta, vicino ai confini del Regno di Konoha, si aggirava una donna incappucciata.

Con passi lievi si muoveva tra la selva e gli arbusti, il viaggio per la capitale sarebbe stato lungo e irto di pericoli e veramente poche donne si sarebbero avventurate sole in quel tragitto.

Ma lei aveva una missione, finalmente dopo tanti anni aveva ottenuto la possibilità di dimostrare il suo valore e non poteva, non doveva fallire.

La foresta era nulla rapportata alle torture e agli addestramenti che era stata costretta a subire. Dopo la distruzione del suo regno si era lasciata andare, ma il Maestro le aveva dato una nuova motivazione, le aveva fatto immaginare un nuovo Mondo e l'avrebbe seguito in qualsiasi caso.

Forse in una settimana sarebbe giunta a destinazione, aveva provviste a sufficienza... Poi con il suo udito fine catturò un nitrito nell'aria, succeduto dallo scalpitio di zoccoli. Un sorriso lieve increspò il suo niveo viso, sicuramente quella fortuna l'avrebbe portata ad accelerare notevolmente i tempi.

----

"Jiraya!" urlò Naruto catapultandosi all'interno delle stanze del medico, per la sorpresa fece cadere un libro che sicuramente non trattava di erbe medicinali; lo scostò velocemente con il piede per poi voltarsi verso l'intruso,

"Pivello quante volte ti ho detto di non assaltarmi in questo modo mentre" ma le parole gli si spensero in gola quando il suo sguardo incrociò quello di Neji reggeva il corpo del principe che, a fatica riusciva a reggersi in piedi.

"Allora" iniziò schiarendosi la voce,

"Non so se iniziare dal cavaliere che tutti davano per morto o dal principe Sasuke che pare non aver dato retta a tutte le mie raccomandazioni sul non sforzarsi" terminò la frase con un tono leggermente severo, d’altronde aveva faticato non poco a medicargli tutte le ferite. Quell' Uchiha voleva per forza andare ad aiutare i rimasti sul campo di battaglia, continuando a ripetere che non gli importava ma che doveva difendere un qualche tipo di orgoglio Uchiha.

"Ha perso molto sangue" il biondo era abbastanza allarmato, nonostante le parole che gli aveva lanciato contro il suo superiore si sentiva ancora in colpa per essere stato la causa di quelle lacerazioni.

"Neji fallo sedere sullo sgabello, vediamo com'è messo" 

L' Uchiha fece di tutto per non emettere nemmeno una sillaba, non voleva dare alcuna soddisfazione ai presenti, ma Naruto vedeva il suo sguardo. Riusciva a leggerlo ed il suo principe stava soffrendo molto.

Mio? Ma quando mai?

Scosse fortemente la testa, sotto lo sguardo semi incuriosito del cavaliere, e si accostò al suo tutore per dargli una mano.

La schiena del reale era piena di sangue, quasi non si vedeva più il colore della pelle.

"Dannazione Sas'ke, che diamine hai combinato?" Naruto era veramente sull'orlo di una crisi di nervi, come avrebbe fatto a proteggerlo se non si tutelava nemmeno da ferito.

Guarda che è colpa tua se è ridotto in quello stato, stolto di un mago

La voce pungente della sua amatissima volpe lo urtò profondamente, sapeva che era la verità.

"Tieni, dobbiamo nuovamente pulire e disinfettare le ferite" Jiraya porse al biondo una ciotola con una pezza inumidita.

Sasuke voltò leggermente il viso e squadrò il servitore con uno sguardo dubbioso,

"Sinceramente non penso tu ne sia in grado" 

Naruto fece per difendersi, ma il medico lo anticipò,

"Questo lo deciderò io, considerando che lei Altezza non è stato in grado nemmeno di eseguire una mia semplice indicazione" 

Il moro strinse le labbra e attese il tocco di Naruto, quest'ultimo decise che non era il caso di aggiungere altro.

Uno a zero per me teme

Quando il tocco del mago toccò la schiena di Sasuke, quest'ultimo cercò di trattenere un brivido. Non si aspettava che sarebbe riuscito ad essere così delicato e poi doveva ammettere che era veramente bello essere accarezzati in quel modo, se non fosse stato per le molteplici fitte di dolore che provava ogni volta che passava sulla ferita sarebbe stato un bellissimo e piacevolissimo momento.

Sasuke si riprese dalle emozioni del momento quando sentì Jiraya schiarirsi la voce,

"Allora, mi vuole rispondere?" 

Ovviamente si era perso completamente la domanda; Naruto sorrise sotto i baffi notando l'impreparazione del suo 'padrone'

"Sasuke, ti ho chiesto cos'è successo"  

Il principe schematizzò velocemente gli eventi, sotto gli sguardi attenti degli altri presenti.

Al termine del breve racconto il medico, mantenendo un cipiglio preoccupato, si diresse all'armadio degli elisir e, afferrato quel che cercava, corse verso l’uscita,

"Vi lascio nelle mani di Naruto, sa quello che fa... anche se forse qualcuno non lo apprezza come dovrebbe" 

Sasuke schioccò le labbra, ovviamente qualsiasi riferimento a lui era casuale,

"Vado subito da Itachi, Neji per il tuo racconto penso che ci vedremo nella sala del trono" senza attendere una risposta scomparve nel corridoio, chiudendosi la porta alle spalle.

Ovviamente la curiosità di Naruto ebbe la meglio,

"Allora, ho un sacco di domande da fare! Cioè perché te dovresti essere morto? Sei il fratello di Hinata?" chiese rivolto a Neji, che si ritrovò quasi divertito dalla curiosità di quel giovane,

"Diciamo che anche te dovresti essere morto, mi ricordavo un principe molto più severo con i suoi servitori. Nessuno l'ha mai trattato come fai te"

Naruto sorrise radioso, lo prese per un enorme complimento e, distraendosi, calcò un po' la mano sulla schiena del moro,

"Cazzo dobe, fai attenzione!" invece che scusarsi l'altro gli fece la linguaccia,

"Anche te potevi fare un po' più di attenzione con tuo fratello!"

Quindi ricominciò il suo lavoro da medico e proseguì con le ultime ferite,

"Quindi?" si rivolse di nuovo al cavaliere, Sasuke era molto seccato di non avere tutta la sua attenzione su di sè,

"Come ha detto Jiraya racconterò tutto nella sala del trono, immagino ci rivedremo lì. Ora scusatemi ma ho una famiglia da avvisare del mio arrivo, Hinata è mia cugina" quindi fece un occhiolino al mago,

"Trattamelo bene" e fece per dileguarsi, ma la voce di Sasuke lo bloccò,

"Aspetta" fece un sospiro e continuò a parlare con un tono molto serio "meglio che tu lo sappia prima da me, c'è stato un fraintendimento riguardo Hinata. Mio padre l'ha incolpata di stregoneria"

"Cosa?" lo sguardo del cavaliere, che fino a quel momento era rimasto composto, cambiò quasi tonalità dalla rabbia,

"Nessuno di noi ci ha mai creduto, ma sai che all'interno dei confini di Konoha la sua parola è legge e tuo zio è stato l'unico a guarire da una vera e propria epidemia; inoltre" il cavaliere mosse la mano e lo interruppe nuovamente,

"Come sempre non hai ancora imparato a tirare fuori le palle davanti a tuo padre! Cazzo Sasuke, fantasticavamo sul creare un nuovo Regno dove non doveva più esserci il timore di una persecuzione. Dove il popolo poteva esprimersi come meglio credeva senza il terrore della ghigliottina! Sono passati un sacco di anni, sua Altezza" l'ultima parola fu caricata da molta ironia, Naruto comprese quanto affetto provava nei confronti di Hinata.

D’altronde esisteva qualcuno che non le volesse bene? Era una ragazza così dolce.

Il cavaliere continuò assumendo un tono quasi canzonatorio, si capiva il legame tra i due. Sicuramente un normale cavaliere, con gli occhi carichi di amore e fedeltà per il trono, non si sarebbe mai permesso di esprimersi in quel modo.

Il Lei che il cavaliere rivolgeva al suo principe era utilizzato palesemente per ferirlo.

"Non ha ancora avuto il coraggio di imporsi sulle decisioni scellerate del Sovrano. Io ho giurato di stare al suo fianco, di combattere per Lei e di proteggerla; ma sa perfettamente che non sposo una causa in cui non credo. Non seguo un Reale che non ha nemmeno il coraggio di difendere le proprie idee dinnanzi a suo padre"

Sasuke si alzò in piedi, ignorando il dolore che continuava a provare,

"Neji non prenderti delle libertà di espressione che non ti sono state date, soprattutto tra le mura del castello, non sputare parole di cui potresti pentirti. Sono il tuo principe prima di essere un tuo amico, forse la nostra lontananza te lo ha fatto dimenticare. Ricordo il nostro privato accordo, ricordo i nostri sogni su questo non dubitare"

Il cavaliere reggeva lo sguardo d'onice del principe, come se non avesse fatto altro per tutta la sua vita,

"Io ho sempre difeso le mie idee e le persone che camminano al mio fianco, con l'intelligenza che contraddistingue la mia famiglia. Sai che non posso apertamente contraddire mio padre davanti ai saggi. Te parli guidato dalle emozioni, pensavo di averti insegnato ad isolarle. Non ho bisogno di un uomo sentimentale al mio fianco, l'amore rende deboli"

Un triste sorriso si affacciò sul volto di Neji,

"Non sai quanto mi dispiaccia sentire queste parole, pensavo che qualcuno ti avesse fatto cambiare opinione" lanciò un velocissimo sguardo alle spalle del principe, che colse l'allusione molto prima di Naruto.

"Sono il principe ereditario, non posso farmi distrarre da queste cose, se il dispiacere per te è troppo grande puoi lasciare il tuo posto. Pensaci, sono sicuro che Fugaku ti concederà qualsiasi cosa in cambio della missione che hai svolto per lui" quindi si risedette sullo sgabello,

"Pensavo di essere più di un cavaliere per te, pensavo di essere un tuo amico" con un gesto secco aprì la porta e si dileguò. Lasciando un'atmosfera molto tesa e imbarazzata alle sue spalle.

Il biondo aveva pensato fosse meglio non intromettersi, aveva percepito nelle parole di Sasuke l'affetto che lo legava al compagno. Non doveva essere facile vivere di compromessi tra suo padre ed il popolo.

Quel giorno si rese conto di due grandi verità, la prima era che non invidiava affatto la posizione del moro; la seconda, ma non per importanza, era che Sasuke aveva ammesso di non condividere le idee del padre.

Forse ci sarebbe stato veramente spazio per la magia nel futuro del regno.

Nel silenzio Naruto incominciò a preoccuparsi sempre di più per le ferite, che continuavano a sanguinare. In silenzio il suo sguardo iniziò a striarsi di rosso, sapeva di non doverlo fare ma si sentiva troppo in colpa. Lentamente i buchi creati dagli aghi del mago oscuro iniziarono a ridursi, diventando sempre meno profondi. Non l'avrebbe portato alla totale guarigione, ma voleva per lo meno permettergli di muoversi senza preoccuparsi di riaprire le ferite.

Non giocare a fare il Dio Sennin, ne rimarrai schiacciato

Lasciami in pace

"Sasuke, se continui così rimarrai solo" non si rese quasi conto di averlo detto ad alta voce, spinto dal silenzio del moro continuò,

"Non pensavo avessi un Regno del genere in mente" Naruto non poteva vedere il viso del principe, ma era sicuro che lo stava ascoltando,

"E' stato parecchi anni fa" ribatté con voce fioca

"Sembra un sogno molto bello"

Quindi rimasero ancora qualche momento in silenzio, intanto il mago terminò il lavoro sulle ferite e cominciò a fasciargliele nuovamente. 

"Comunque, dovresti fare finta di non aver sentito quello che ho detto" ruppe il silenzio il principe,

"A quali delle tante parole che ha detto, sua Altezza, non devo far caso?" si separò leggermente dalla schiena del principe, che risentì subito la mancanza di quel contatto, stranamente lo faceva stare bene.

"Non pensavo veramente quello che ti ho detto" continuò a bassa voce il reale,
"Mi scusi, non ho capito può ripetere?" chiese sornione il biondo; sapeva che si voleva scusare ma anche che era troppo orgoglioso per farlo.

Sasuke si girò sullo sgabello e afferrò Naruto per un polso, lo strattonò verso il suo corpo. Il biondo non si aspettava un movimento così repentino, perdendo l'equilibrio si ritrovò seduto sulle gambe dell'Uchiha che lo continuò a guardare con uno sguardo serio.

Quando lo squadrava così non riusciva proprio a capire cosa passava per la sua testa reale.

Sasuke non poteva credere di averlo fatto, lo sentiva così vicino finalmente. Era da tanto che non trovava qualcuno che lo eccitava così, uomo o donna poco gli importava, ma Naruto era veramente tanta roba.

Riusciva a tenergli testa e con lui tutti i giorni erano diventati un' avventura, quasi una battaglia.

"Non volevo dirti quelle cose, quindi dimenticale. Non farmelo ripetere un'altra volta" mentre la pece del suo sguardo si tuffava nel mare dell'altro si rese conto di desiderarlo veramente, erano sensazioni strane per lui. 

"Sas'ke è una situazione un po' imbarazzante" il principe chiuse gli occhi ed ispirò profondamente, godendo del profumo delicato dell'altro, impazziva nel sentire pronunciare il suo nome in quel modo.

Alzò la mano e portandola dietro la nuca del biondo accompagnò il viso di Naruto fino al suo. 

Il biondo si rese conto di cosa volesse fare il regale, sgranò gli occhi e si tese all'inverosimile appoggiando le sue mani sulle spalle dell'altro,

"Sasuke cosa cazzo stai facendo"

"Voglio provare una cosa" gli disse semplicemente ad un soffio dalle sue labbra,

"Si beh non la proverai con me! Io non sono un tuo giocattolo" facendo forza Naruto si tolse dalla presa dell'altro e si alzò in piedi,

"Se si sente meglio può tornare nelle sue stanze" si voltò per non fargli vedere quanto il suo sguardo fosse ferito. Credeva di essere qualcosa in più per lui,

Andiamo non fare la femminuccia giovane mago la voce del demone era sicuramente fuori luogo,

"Lo sai che non penso questo di te"

"Visto che le piace stare da solo, se ne torni nelle sue stanze" il principe sospirò e si alzò dallo sgabello, contento e soddisfatto del lavoro del suo servitore sulle ferite, ma angosciato per quello che aveva fatto capire al biondo. Era stato totalmente frainteso ed invece di avvicinarsi a lui l' aveva fatto allontanare.

Si avvicinò alla porta per andarsene,

"Non rimarrò solo per molto, attendo il mio servitore tra un oretta. Mi dovrà preparare per l'incontro alla sala del trono" 

Quindi Naruto rimase solo, con un vortice di pensieri in testa. Non sapeva veramente come comportarsi, Sasuke aveva troppi atteggiamenti contrastanti.

Ti ricordi vero che ha rischiato la sua vita per salvarti?

Decise di non rispondere alla provocazione del demone e di recarsi verso la sua stanza, si sarebbe distratto leggendo un po' di incantesimi. Quella giornata era stata veramente ricca di novità ed a quanto pare non erano ancora terminate.

Non vedeva l'ora di sapere qualcosa sulla missione di Neji e, soprattutto, voleva scoprire cos'era successo ad Itachi; avrebbe fatto un interrogatorio a Jiraya molto presto.

Sdraiato sul suo giaciglio si ritrovò con il libro tra le mani a fissare il soffitto, gli occhi azzurri si perdevano nel grigio delle pareti. Pensava e ripensava al sogno di Sasuke, un Regno dove i maghi non avrebbero più temuto la ghigliottina o il fuoco. 

Era veramente un bel desiderio, chiuse gli occhi e si immaginò tra le strade di Konoha a fare del bene, tra le braccia di sua madre che sarebbe stata finalmente fiera ed orgogliosa di avere un figlio come lui.

E, forse, il suo rapporto con Sasuke sarebbe stato diverso, libero rispetto al segreto che li stava dividendo.

A quel pensiero il mago sgranò gli occhi, era nuovamente in ritardo! Il moro molto probabilmente lo stava aspettando a braccia conserte nella sua stanza.

Di corsa scese dal letto e si catapultò nel corridoio, sperando nella stanchezza del principe.

I suoi passi si fermarono esattamente davanti alla porta che l'avrebbe condotto nella stanza di Sasuke, qualcosa lo bloccava. Non si sentiva pienamente a suo agio e la scena del volto del principe così vicino al suo si ripeteva in continuazione nella sua mente.

Prese un profondo respiro e, con uno sguardo fermo e limpido, afferrò la maniglia e fece per entrare nella stanza tanto temuta. All'improvviso, però, questa si aprì togliendogli l'appoggio tra le dita.

Il mago chiuse gli occhi attendendo l'impatto con il freddo pavimento, ma la sua guancia si scontrò contro qualcosa di molto più soffice.

Non aveva il coraggio di aprire gli occhi,

"Dobe se hai finito di poltrire possiamo andare verso la sala del trono" il petto muscoloso del principe aveva attutito la caduta, si scostò molto velocemente, la sua pelle ambrata assunse un lieve colorito paonazzo.

"A differenza tua non mi piace arrivare in ritardo, per tua fortuna oggi mi sono sentito caritatevole e mi sono vestito da solo" quindi afferrò la maglietta azzurra del servitore e lo strattonò portandolo a pochi centimetri dal suo viso,

"Che non succeda più Naruto o mi vedrò costretto a prendere dei seri provvedimenti" quindi lo lasciò andare ed incominciò ad avviarsi verso la sala in cui, sicuramente, si erano già radunati tutti i suoi cavalieri.

Il mantello rosso, colore simbolo della famiglia Uchiha, sventolava raso terra.

Naruto rimase per qualche istante imbambolato, le azioni e le parole del principe l'avevano lasciato un po' destabilizzato.

Cercando di calmare i battiti del suo cuore si diede due poderosi ceffoni sulle guance e corse dietro lo stronzo,

"hei teme non pensare di poter dare tutta la colpa a me"

Un ghigno apparve sul volto di Sasuke, era quello il Naruto che lo eccitava.

I due arrivarono nella stanza desiderata dove, a quanto pareva, c'erano già tutti; il Sovrano non trattenne un'occhiata molto severa al figlio, ma decise di risparmiargli una frecciatina in merito al suo ritardo.

D’altronde aveva avuto torto su Hinata e per quella volta poteva lasciar correre. Naruto vide Jiraya al lato della sala e con un passo affrettato, dopo un lieve inchino verso il Re, lo raggiunse.

Sasuke invece procedette senza fretta lungo lo spazio che gli restava da percorrere, fino ad arrivare accanto a suo padre; il suo posto come legittimo erede al trono.

Proprio quando Fugaku stava per iniziare a parlare, le porte della stanza si aprirono nuovamente.

Itachi apparve sull'uscio, era visibilmente provato ma un tenue sorriso rimaneva incastonato sul suo volto.

"Saresti dovuto rimanere a riposare" lo riprese il sovrano severamente, non era chiaro se era veramente preoccupato o se, semplicemente, non voleva che si facesse vedere in quelle condizioni dai loro cavalieri.

Un Uchiha non doveva mai essere debole, soprattutto in pubblico.

"Padre sto bene, non potevo assolutamente perdermi questa rimpatriata" i suoi passi erano talmente leggeri che quasi sembrava fluttuare, Naruto seguì tutto il suo tragitto con uno sguardo preoccupato. Doveva assolutamente sapere di più su di lui.

Itachi giunse infine davanti ai suoi consanguinei e fissò Sasuke intensamente, quindi gli appoggiò una mano sulla spalla e si chinò fino a far collimare le loro fronti.

Non erano mai servite parole tra loro.

Sasuke fece un lieve cenno con la testa, quindi si separarono e il più grande si andò a sedere sul posto che gli spettava, posizionato leggermente dietro rispetto alla postazione degli altri Uchiha.

"Ebbene" prese parola il Re "oggi è una giornata memorabile, abbiamo trovato i colpevoli dell'epidemia, la cura per i cittadini contagiati dalla stessa ed, infine, è tornato il nostro più valoroso cavaliere. Oramai temevamo fosse caduto, ma come sempre è riuscito a portare a termine la sua missione riempiendo di orgoglio Konoha. Sir Hyuuga si faccia avanti"

Il combattente chiamato in causa si separò dalle fila degli altri cavalieri che, come forma di rispetto e saluto, si portarono il pugno all'altezza del cuore e batterono i tacchi degli stivali a terra.

"Ringraziandovi di nuovo per il servizio reso  vi chiediamo di raccontarci i dettagli della vostra missione" quindi sia Fugaku che Sasuke si sedettero, attendendo una risposta da parte del loro miglior cavaliere.
 

Buonasera a tutti!! Questa vola l'aggiornamento è stato molto più veloce, spero proprio di continuare così!! Cosa ne pensate del personaggio di Neji?? ;) sono super curiosa... e la ragazza è un nemico o un alleato? Chi è?? Fatemi sapere! 

Ci tenevo a ringraziare soniacrivellaroEuphieKaiDanymoonguardian  che hanno dedicato qualche minuto del loro tempo a scrivermi una recensione per darmi un riscontro sul proseguo della storia <3 Vi adoro!!! 

A presto!!

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Capitolo 17
*** Una giornata di pace? ***


Chiacchiere

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Una giornata di pace -

Buonsalve a tutti!! Ringrazio tutti quelli che stanno dedicando qualche minuto del loro tempo alla lettura di questa mia storia e soprattutto chi con caparbietà mi sta seguendo nonostante i lentissimi aggiornamenti. Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate!!

Approfitto per ringraziare chi ha trovato il tempo di recensire il mio capitolo precedente:

·         Dest5

·         EuphieKai

·         Soniacrivellaro

·         Danymoonguardian

 è bellissimo sapere quello che pensate, mi date sempre nuovi spunti!!

Buona lettura!

 

[...] "Ebbene" prese parola il Re "oggi è una giornata memorabile, abbiamo trovato i colpevoli dell'epidemia, la cura per i cittadini contagiati dalla stessa ed, infine, è tornato il nostro più valoroso cavaliere. Oramai temevamo fosse caduto, ma come sempre è riuscito a portare a termine la sua missione riempiendo di orgoglio Konoha. Sir Hyuuga si faccia avanti"

Il combattente chiamato in causa si separò dalle fila degli altri cavalieri che, come forma di rispetto e saluto, si portarono il pugno all'altezza del cuore e batterono i tacchi degli stivali a terra.

"Ringraziandovi di nuovo per il servizio reso  vi chiediamo di raccontarci i dettagli della vostra missione" quindi sia Fugaku che Sasuke si sedettero, attendendo una risposta da parte del loro miglior cavaliere. [...]

Hyuuga si prese qualche istante, poi incominciò a parlare: 

"E' veramente un piacere per me tornare da voi, anche se ci sono stati alcuni momenti in un cui ho temuto di non farcela. Ho avuto il timore di non riuscire a riportarvi quanto scoperto"

Naruto si ritrovò a pensare che il cavaliere doveva avere veramente dei nervi d'acciaio per riuscire a rapportarsi serenamente con chi aveva cercato di condannare a morte la propria cugina.

"I sovrani confinanti si sono tutti liberati dei maghi di corte come siglato nella carta dell'alleanza e molti di questi si sono suicidati per il disonore, dopo generazioni e generazioni passate al fianco dei sovrani non avranno retto al peso del cambiamento" non un cedimento mentre pronunciava quelle parole, anzi sembrava quasi soddisfatto.

Il servitore quasi faticava a rivedere in Neji il ragazzo adirato che aveva avuto la faccia tosta di scontrarsi con il principe ereditario.

Diede un veloce sguardo alla famiglia Reale, il sovrano aveva uno sguardo molto soddisfatto; come poteva gioire in quel modo per la morte di persone innocenti? Forse non le considerava nemmeno persone.

Quest'ultimo pensiero fece rabbrividire il servitore.

"Non sono riuscito, però, a fare breccia tra le mura di suo cugino; troppe guardie a difesa nelle torrette ed i cittadini avevano iniziato ad avere dei sospetti su di me. Quindi ho preferito evitare"

Fugaku fece un cenno con la mano,

"Ha fatto bene, non dobbiamo sprecare energie per dimostrare l'ovvio. E' l'unico sovrano su cui non ho il minimo dubbio, magari fossero sempre così i rapporti con i Regni confinanti"

"Certamente Sire, sono lieto di sentirle dire che non le ho dato un dispiacere" 

Naruto decise che sarebbe stato il caso di prendere lezioni dal cavaliere su come nascondere le proprie emozioni.

"Possiamo quindi dedurre che il problema è sorto durante il viaggio di rientro?" chiese Itachi con il volto corrucciato, i cavalieri di cui ci si poteva fidare a quei tempi erano veramente pochi e Neji Hyuuga era tra questi.

"Purtroppo non posso che confermare mio principe. Durante il rientro ho seguito uno dei maghi di corte, come da vostra disposizione, e mi sono ritrovato nei pressi di un accampamento di druidi"

In tutta la sala calò un silenzio di tomba, Itachi invece ebbe un evidente sussulto a quelle parole.

Il Re si alzò in piedi,

"Quelle genti vanno sterminate" con la mano andò a stringere l'elsa della sua spada,

"Le loro fortuna è quella di non trovarsi nel nostro Regno" passò in rassegna tutti i cavalieri ed i nobili presenti,

"Spero che questa mia presa di posizione vi sia chiara. Sarò intransigente nei confronti di qualsiasi corrente di pensiero contraria. Proteggerò il mio popolo da questa piaga a qualsiasi costo"

Quindi si risedette. Il servitore dagli occhi cerulei si chiese per l'ennesima volta cosa sarebbe successo se il sovrano avesse scoperto il suo segreto; sicuramente nessuna buona azione compiuta con la magia poteva cancellare la vena d'odio che condiva lo sguardo d'onice dell' Uchiha. Così simile a quello del principe Sasuke, eppure così diverso.

"Sir Hyuuga continuate pure il vostro rapporto"

Il cavaliere continuò a parlare come se nulla fosse, come se fosse pienamente d'accordo con le idee del sovrano. 

"Purtroppo all'accampamento sono stato scoperto e ovviamente con lo stemma di Konoha non è stato possibile fingermi un semplice viandante. Ho tentato di affrontarli, ma ovviamente nulla può un uomo contro la stregoneria. Hanno cercato di farmi parlare, di farmi svelare le falde nel nostro sistema; non ho parlato. Poi un ragazzo della mia età, una notte mi ha aiutato a fuggire; non potrò mai ringraziarlo abbastanza per il suo gesto"

Naruto lanciò un veloce sguardo a Sasuke, ma come sempre lo trovò imperturbabile,

"Pensavo che il peggio fosse passato, ma mi sbagliavo. Quella notte appena si accorsero della mia fuga si radunarono e soggiogarono una creatura scagliandomela contro. Un mostro temuto dai più, secondo solo ai draghi"

"Una Viverna" la voce di Jiraya risuonò tra le pareti della sala del Trono, i presenti temevano anche di pronunciare quella parola, come se corressero il rischio di vedersela apparire davanti. Il rettile alato era più piccolo e meno potente rispetto ai draghi, ma anche meno intelligente e per questo più pericoloso ed imprevedibile. 

Non avevano pensieri propri, ubbidivano agli ordini se soggiogate e vivevano secondo le regole della natura. Il più forte aveva il predominio e le viverne erano molto in alto nella catena alimentare.

"Come hai fatto a cavartela?" chiese Sasuke dimenticandosi del formale Lei,

"L'inseguimento è stato molto lungo e per niente indolore. Credo proprio che alla fine abbiano annullato l'incantesimo, probabilmente perché troppo dispendioso o perché pensavano fossi morto dissanguato o avvelenato. Se non avessero desistito a quest'ora sarei stato seppellito da fango e sangue" 

Quindi fece un inchino a mezzo busto,

"Spero che possa ritenersi soddisfatto dell'esito della missione, nonostante le tempistiche non proprio brevi"

"Sir Hyuuga, come sempre ottimo lavoro. Non posso che essere soddisfatto della fine che hanno fatto i maghi di corte, anche se mi preoccupa particolarmente l'accampamento druido; ma avremmo modo di riparlarne. Per la missione svolta l'aspetta il consueto premio dalle Casse Reali e non si faccia problemi a chiedere qualsiasi cosa" 

Neji si permise una veloce occhiata verso il principe più giovane, lo ritrovò a fissarlo memore della loro precedente chiacchierata.

Naruto si ritrovò a sperare che andasse tutto bene tra i due vecchi amici, d'altronde era l'ora che qualcun'altro oltre a lui si rivolgesse all'asino reale con il giusto tono.

"Mio Re il vostro rispetto e la vostra stima per me sono il mio premio più grande. Così come continuare a mettere la mia vita al servizio del Principe Sasuke come sua guardia personale"

Il biondo poté vedere le spalle del corvino farsi leggermente meno tese, alla fine era umano anche lui ed era sicuro che dall'alto del suo orgoglio Uchiha fosse in qualche modo dispiaciuto per come si era messa la situazione con il cavaliere,

"L'unica cosa che le chiedo è di rivolgere la stessa premura e di avere la stessa fiducia nei miei familiari. Purtroppo mi sono state riferite delle vicende alquanto scomode avvenute durante la mia assenza e vorrei potessero non ripetersi più. Lei sa quanto la famiglia Hyuuga sia fedele alla corona, gradirei che non ne dubitasse più in futuro"

Non posso credere l'abbia detto davvero

Pensò Naruto, avesse potuto avrebbe preso Neji e l'avrebbe trascinato fuori dalla Sala del trono. L'imbarazzo era tangibile, tutti attendevano la risposta del Re con molta trepidazione. 

Fortunatamente ad intervenire fu Itachi che, alzandosi in piedi, prese la parola:

"Per quanto mi riguarda porgo le mie scuse per l'operato e per le accuse rivolte verso sua cugina. Purtroppo i fatti non erano favorevoli e come sa sono tempi molto difficili a corte. Sir Hyuuga lei non era presente, ma la vita di mio fratello è stata da poco messa in pericolo proprio da una strega, la magia si sta rafforzando ed i timori del Re sono sicuramente ben riposti".

Fugaku fece un cenno con il capo, come per ringraziare tacitamente il suo primogenito che si risedette, 

"Cavalieri, nobili, potete andare. Provvederò a darvi indicazioni durante il prossimo concilio. Hyuuga fermati qualche istante in più"

Tutti lasciarono la stanza, come da disposizioni; anche Naruto e Jiraya uscirono chiudendosi alle spalle la porta di legno di quercia e metallo.

"Ero Sennin vorrei aspettare Sasuke qui"

"Non pensare di poter origliare come uno scostumato, ragazzino!" ribatté il dottore afferrando il ragazzo per il colletto della maglia,

"Senti chi parla, il medico che visita le pazienti avvenenti giusto per un controllino" 

"Come ti permetti" la voce del Re li fece zittire in un attimo, entrambi incollarono l'orecchio al portone per poter ascoltare le ultime parole di Fugaku.

Il biondo alzò il sopracciglio osservando il comportamento del medico, c'avrebbe messo la mano sul fuoco che come lui stava morendo di curiosità.

"Il bue che dice cornuto all'asino" affermò il mago, il dottore gli fece cenno di stare zitto.

"Neji, permettimi di parlarti come se fossi ancora il ragazzino scapestrato che trascinava Sasuke nelle stradine piene di fango della città e che non faceva altro che ficcarsi nei guai. Nonostante io tentassi in ogni modo di separarvi ecco com'è finita tra voi ... Non permetterti più di dubitare del mio operato davanti ai miei consiglieri ed ai miei cavalieri"

"Se permette prima di tutto tengo alla mia famiglia, è per loro che porto avanti con orgoglio l'armatura che lei mi ha offerto. E' per loro che combatto ogni giorno"

"Fammi finire. Sicuramente ti sei sentito tradito nel sapere cosa era capitato a tua cugina, ma vedi di capire una cosa. La magia è sbagliata sia essa utilizzata per la corona o contro di essa. Non possiamo illuderci di poterla controllare e anche se fosse utilizzata a nostro favore... Io la sterminerei. Non posso permettermi di crogiolarmi nella mia stanza sapendo che qualche metro più in là un uomo, una donna, un mostro più potente di me potrebbe alzarsi con la luna storta e debellare la corona. Il Re è sempre stato e sempre sarà a capo di tutto e tutti"

Il cuore di Naruto quasi mancò un battito, ora sapeva perfettamente come avrebbe reagito se avesse scoperto le sue capacità. Jiraya appoggiò una delle sue grosse mani sul suo capo, sapeva perfettamente come si poteva sentire ascoltando quelle parole.

"Quindi l'accusa avanzata contro tua cugina è stata basata su una prova che al tempo mi è parsa schiacciante. Tuo zio è stato l'unico a guarire ed era lecito pensare che solo la magia poteva permettere un miracolo simile. Comunque non ho mai dubitato della fedeltà della tua famiglia, ma chiunque in grado di governare le arti mistiche è un potenziale pericolo e va annientato prima che possa cambiare idea sul padrone da servire. Detto questo l'unico motivo per cui ne stiamo parlando è il rispetto che nutro verso di te ed è un favore che ti sto facendo per il servizio reso. Un Re non deve spiegazioni. Mai"

"Bene mio signore" Il cavaliere non disse altro, dopo diversi attimi di silenzio si sentirono dei passi.

La riunione era terminata.

"Cavolo Naruto, corri corri" i due si ritrovarono a scappare come dei sempliciotti per il corridoio, si fermarono solo una volta arrivati nello studio del medico di corte.

Presero fiato e si fissarono per qualche istante in silenzio, poi Jiraya si voltò ed iniziò a miscelare erbe.

Sapeva che qualsiasi parola sarebbe stata vana, il discorso del Re senza volere era riuscito a mettere a nudo tutte i timori del mago che stava cercando di costruirsi una propria ragione di vita.

"Io continuo a pensare che da qualche parte nel mondo deve esserci un posto per me" disse solo il biondo prima di andare nella sua stanza, leggere un po' del libro di magia l'avrebbe tirato su di morale.

Il medico di corte smise di pestare i fiori e le erbe colte quella mattina, un'unica lacrima gli sfiorò il viso,

"Minato aveva pronunciato quelle stesse parole... prima di scomparire dalla mia vita" il dolore era molto, ma mai l'avrebbe detto al giovane.

Le sue spalle non erano abbastanza larghe e il cuore dell'anziano medico non era abbastanza forte per perdere qualcun altro lungo il corso della vita.

Nel frattempo Sasuke era rientrato nella propria stanza, gli aveva fatto male sentire le parole di suo padre e non poteva nemmeno immaginare i sentimenti di Neji in quel momento.

A pancia in giù sull'enorme letto a baldacchino riposava i muscoli e la mente, alla faccia di quelli che pensavano che il principe sapesse solo combattere. Il moro passava molto tempo a pensare al futuro e, purtroppo, anche al presente.

Le cose non si stavano mettendo nel migliore dei modi, Itachi stava sempre peggio e gli istinti pazzoidi di suo padre erano ogni giorno più frequenti … Anche se un certo servitore gli stava condendo in modo abbastanza originale le giornate.

Il bussare alla porta lo fece riprendere dai propri pensieri, si mise seduto di fronte alla finestra vicino al suo scrittoio:

"Avanti" la porta si aprì e apparve la sua guardia personale, ripulita e vestita a nuovo.

"Era l'ora che ti mettessi qualcosa di comodo" affermò il principe, Neji si chiuse la porta alle spalle quindi tirò un sospiro e si andò a scaraventare sul letto di quello che considerava il suo migliore amico.

Non ci volle molto prima che venisse raggiunto da Sasuke, il quale si mise semplicemente seduto accanto al corpo del cavaliere. Uno accanto all'altro si presero qualche momento per rilassarsi,

"Come va la schiena?" chiese lo Hyuuga,

"Sembra che questi medicamenti reggano abbastanza bene i miei movimenti"

"Allora puoi ammettere che il tuo servitore è anche un buon medico" un ghigno increspò le labbra del principe,

"Ne passerà di acqua sotto i ponti prima di sentirmi fare dei complimenti a quel dobe"

Itachi appoggiò il viso sulla mano e si tirò parzialmente su per fissare meglio il principe,

"Sembri diverso dall'ultima volta che ci siamo visti" 

"Mi dispiace per come è andata con tua cugina, non sono riuscito a fare molto ma sia io che Itachi ci abbiamo provato"

"Lo so, ero solo arrabbiato. Poi sono passato da casa e i sorrisi mi hanno fatto rasserenare. Certo Hinata era un po' sciupata, ma d'altronde si preoccupa facilmente e sicuramente le segrete non sono un ambiente lussuoso come la tua camera" quindi il cavaliere gli fece l'occhiolino,

"Alla prossima missione dovrei chiedere a tuo padre un materasso come il tuo, è fantastico"

"Degno del futuro Re" disse solo Sasuke, Neji si lasciò sfuggire una risata, quindi diede un colpetto alle gambe dell'amico,

"Com'è strafottente vostra altezza... vuole allora di grazia aggiornarmi sul suo rapporto con il nostro amichetto biondo"

"Nostro?"

"Oh già siamo arrivati al punto di considerarlo una tua proprietà?" 

Sasuke fece schioccare i denti, questo non fece altro che aumentare la curiosità del cavaliere,

"Oh abbiamo tempo per parlarne, tutto il giorno"

Nessuno dei due l'avrebbe ammesso, ma ad entrambi erano mancati quei momenti e, missione a parte, era da un sacco di tempo che non parlavano da amici.

A volte litigare fa bene agli animi.

Naruto invece stava provando dei sentimenti contrastanti, secondo Kyuubi doveva solo assolvere il suo destino; ma poteva essere veramente contento e soddisfatto del lottare nell'ombra? Lottare per chi continuava a disprezzare la sua gente sarebbe stato molto avvilente.

Con gli occhi color del sangue sfogliava il tomo dell'antica religione, della magia. Il libro volteggiava in aria come una farfalla e le parole erano pane per la mente dello stregone.

Le parole del suo sovrano lo avevano abbattuto, gli avevano fatto provare un senso di inadeguatezza che non sentiva da tempo.

Però quella testa di fagiolo di Sasuke sembra avere un'idea diversa sulla magia

Te l'ho detto giovane mago, lui darà vita ad una nuova Konoha e te lo aiuterai

"Si certo, è bello parlare mentre si rimane al sicuro tra le rocce vero?" senza rendersene conto rispose ad alta voce al demone e il libro perdendo il filo con la sua mente cadde sul duro materasso. Alzando lo sguardo color del cielo incrociò quello d'onice del ragazzo che, a quanto pare, si trovava nella stanza insieme a lui da un po'.

Si appoggiò sullo stipite della porta e alzò un sopracciglio, Naruto si lasciò andare ad una risata imbarazzata e nervosamente iniziò a scompigliarsi i capelli.

Con una voce abbastanza piatta il nuovo arrivato fece la sua proposta,

"Direi che hai avuto una bella giornatina, talmente bella che dovremmo proprio berci su e farci due chiacchiere. Conosco un bell'angolino nella città bassa"

Il cavaliere gli stava proponendo una bella serata tra chiacchiere, risate e sfoghi o voleva solo mettere in ordine tutti i nuovi avvenimenti?

"Meno male che ci sei te Shika" al biondo non importava. C'era finalmente qualcuno che sapeva di lui, della sua forza e del suo impegno e non lo aveva tradito. Non poteva succedere niente di male.

"Ma sì andiamo a berci su! Fa anche il ramen quel posticino?"

"Ti farò il favore di offrirtene una porzione"

"Ma sei un angelo!" Naruto balzò giù dal letto, prese il libro e lo nascose sotto un paio di assi di legno del pavimento.

"Ecco fatto, andiamo a mordere la vita" quindi seppellì in fondo al suo cuore le preoccupazioni e prese sotto braccio Shikamaru trascinandolo giù dalle scale.

Il moro scosse la testa pensando che tutta quell’energia avrebbe fatto bene al castello.

Jiraya li seguì con lo sguardo finché non scomparvero dietro la pesante porta d'ingresso in legno, sorrise tra sé e sé. 

Se era arrivato il momento in cui un cavaliere andava a bersi qualcosa con un servitore forse le cose stavano davvero cambiando.

Si mise a sedere al tavolo e decise di scrivere a Kushina per aggiornarla sugli ultimi avvenimenti, suo figlio era già cresciuto molto.

Shikamaru e Naruto raggiunsero il bar molto velocemente; la luce del giorno stava lasciando lo spazio alle stelle. Il momento migliore della giornata per annacquare di sakè le gole dei lavoratori stanchi.

“L’ Ichiraku è la miglior locanda del regno, ti piacerà” Naruto aprì la porta del punto ristoro ed un buonissimo profumo gli inebriò le narici.

“Questo è il paradiso Shika! Andiamo a sederci” quindi si catapultò sul primo tavolo libero, davanti alla finestra che dava sui campi esterni alle mura di cinta.

Il moro lo seguì a ruota,

“E’ da un po’ che non ci vediamo Nara, hai finito di perdere il tuo tempo nel campo d’addestramento e sei tornato per chiedermi scusa?” la cameriera non aveva proprio perso tempo, i lunghi capelli erano acconciati in un’ ordinata coda alta. Erano di un biondo spento, quasi color paglia ma parevano molto soffici,

“Donna smettila di sognare, sono passati mesi” la ragazza fece una smorfia di disapprovazione,

“Visto che il nostro amico non ci presenta lo faccio io. Sono Ino è un piacere vedere qualche volto sconosciuto. Sei un nuovo cavaliere?”

Naruto le fece un super sorriso quindi decise di darle l’informazione richiesta,

“Sono il servitore personale di Sas” un colpo sotto il tavolo lo fece bloccare a metà frase, schiarendosi la voce continuò “del Principe Sasuke”.

“Uao è un bel cambiamento per lei sir Nara” quindi scosse la testa,

“Per me sarà un piacere offrirvi il primo giro di sakè, ma poi Naruto dovrai raccontarmi qualche dettaglio sul nostro principino”

Imbarazzato il servitore si fece scappare una risatina,

“Ino portaci anche un paio di porzioni del vostro Ramen, Naruto è un vero fan”

“Allora faremo del nostro meglio, a tra poco!” quindi si allontanò lasciandoli soli.

Il biondo fece un sospiro di sollievo,

“Sembra una ragazza molto carina” Shikamaru alzò gli occhi al cielo,

“Se ti piace il tipo appiccicoso e petulante … Le donne parlano sempre troppo”

Decisero di aspettare la pietanza calda prima di iniziare a chiacchierare, d'altronde non c’era fretta e il clima di quella locanda era bellissimo.

Tutti ridevano e in un angolo un uomo suonava allegramente la chitarra, il giovane mago non era mai stato in un posto simile.

“Grazie per la serata, ne avevo proprio bisogno” il cavaliere bevve in un solo colpo il bicchierino di sakè appena posato sul tavolo dalla cameriera,

“Ino portaci la bottiglia”

“Uao hai dei programmi così hard per la serata?” quindi entrambi notarono Naruto trangugiare tutta la ciotola di Ramen in un solo sorso,

“Oltre alla bottiglia porta anche un altro paio di porzioni di Ramen, penso che il mio amico abbia gradito”

“E’ un tipo interessante” quindi Ino li lasciò nuovamente soli.

Naruto esprimeva un sacco di gioia,

“Shika sono proprio contento di poter dire di aver trovato finalmente un amico in questa città. Un amico che mi capisce fino in fondo” il cavaliere fece un lieve sorriso e si riempì un altro bicchierino di liquore,

“Devo dire Naruto, che anche io non avrei mai immaginato di trovarmi una sera allo stesso tavolo del servitore del principe”

“Allora è una prima volta per entrambi” il biondo alzò il proprio bicchiere,

“Allora brindiamo alle nuove amicizie” Shikamaru si abbandonò sullo schienale della panca e seguì il biondo nel brindisi.

“Jiraya lo sa?” il moro non dovette aggiungere altro, Naruto lo sapeva che avrebbero toccato quei tasti,

“Si, dal primo giorno. Mia madre ha deciso di mandarmi qui per permettermi di avere una vita normale; nel nostro paesino ormai mi sentivo stretto e volevo trovare una mia identità. Avere uno scopo” il cavaliere annuì,

“E poi sulla mia bellissima e rosea strada sono inciampato in Sasuke” il cavaliere non poté evitare di farsi scappare una risata a quelle parole, in effetti era stato un bello scontro il loro primo incontro. Il ricordo era ancora impresso in tutti i cavalieri presenti queò giorno.

“Dobe su chi saresti inciampato scusa?” il biondo sgranò gli occhi e lentamente si voltò verso la sua destra.

Da com’erano vestiti sembravano proprio due mercanti, ma sotto il cappuccio del mantello poteva riconoscere l’onice del principe che lo fissava con una punta di fastidio,

“Teme?”

Shikamaru decise che era molto più interessante guardare fuori dalla finestra e, soprattutto, sperava che il reale non notasse il sorriso sul suo volto,

“Si può sapere cosa state facendo voi due insieme?” Neji appoggiò la mano sulla spalla di Sasuke per cercare di bloccarlo, ma l’ Uchiha se la scrollò di dosso.

“Uno di voi due può dirmi perché un cavaliere ed un servitore si trovano da soli in una locanda a ridere e scherzare parlando male del loro principe?”

La domanda aveva un che di ironico e Naruto non riusciva a togliersi dal volto quel sorriso bellissimo, ma altamente irritante.

Sasuke non capiva cosa gli dava più fastidio, il suo servitore insieme ad un cavaliere? Sentire sparlare di lui? Il suo biondo con un altro cavaliere? Il suo Naruto con Shikamaru?

L’irritazione crebbe sempre di più, quindi diede uno spintone al servo e gli si sedette accanto,

“Fammi spazio dobe”

 

Eccoci al termine di questo capitolo! Alla fine è molto di passaggio ma spero di essere riuscita a darvi qualche altro spunto sul legame tra Neji e Sasuke, cosa ne pensate??

Ma soprattutto come lo vedete questo bel nuovo legame tra il nostro Shika ed il biondino, finalmente un nuovo amico!

Fatemi sapere!!

                                                                     

Buonasera a tutti!! Questa vola l'aggiornamento è stato molto più veloce, spero proprio di continuare così!! Cosa ne pensate del personaggio di Neji?? ;) sono super curiosa... e la ragazza è un nemico o un alleato? Chi è?? Fatemi sapere! 

Ci tenevo a ringraziare soniacrivellaroEuphieKaiDanymoonguardian  che hanno dedicato qualche minuto del loro tempo a scrivermi una recensione per darmi un riscontro sul proseguo della storia <3 Vi adoro!!! 

A presto!!

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Capitolo 18
*** confessione ***


kuhkhb

-MAGIA-
(Stregoni & Principi) 

- Confessione -

[...] “Dobe su chi saresti inciampato scusa?” il biondo sgranò gli occhi e lentamente si voltò verso la sua destra.

Da com’erano vestiti sembravano proprio due mercanti, ma sotto il cappuccio del mantello poteva riconoscere l’onice del principe che lo fissava con una punta di fastidio,

“Teme?”

Shikamaru decise che era molto più interessante guardare fuori dalla finestra e, soprattutto, sperava che il reale non notasse il sorriso sul suo volto,

“Si può sapere cosa state facendo voi due insieme?” Neji appoggiò la mano sulla spalla di Sasuke per cercare di bloccarlo, ma l’ Uchiha se la scrollò di dosso.

“Uno di voi due può dirmi perché un cavaliere ed un servitore si trovano da soli in una locanda a ridere e scherzare parlando male del loro principe?”

La domanda aveva un che di ironico e Naruto non riusciva a togliersi dal volto quel sorriso bellissimo, ma altamente irritante.

Sasuke non capiva cosa gli dava più fastidio, il suo servitore insieme ad un cavaliere? Sentire sparlare di lui? Il suo biondo con un altro cavaliere? Il suo Naruto con Shikamaru?

L’irritazione crebbe sempre di più, quindi diede uno spintone al servo e gli si sedette accanto,

“Fammi spazio dobe” [...] 

"Teme non ho nessuna intenzione di sopportarti anche durante la mia serata libera" affermò il biondo tra i denti cercando con le mani di spingere via il nuovo arrivato, che a sua volta decise di ignorarlo e di chiamare la cameriera alzando il braccio.

Sasuke si tenne il cappuccio del mantello, così da potersi godere una serata in anonimato, anche se i presenti erano talmente intontiti dall'alcool che non l'avrebbero riconosciuto neppure se avesse indossato l'alta uniforme.

Neji nel frattempo si era accomodato vicino a Shikamaru, che a differenza di Naruto non cercò di liberarsene.

"E' un piacere riaverti con noi Hyuuga" 

"A quanto pare mi sono perso tanti avvenimenti interessanti" affermò il cavaliere indicando con lo sguardo il suo vecchio amico ed il servitore, Nara fece un sorrisetto enigmatico,

"Non ne hai idea, un sacco di seccature" quindi lanciò uno sguardo esaustivo al biondo, che però non lo notò.

Al contrario di un certo principe.

Con l'arrivo della sua ennesima ciotola di Ramen Naruto decise di abbandonare il proposito di liberarsi del principe, sbuffò e appoggiò i gomiti sul tavolo dedicando la sua attenzione alla profumata prelibatezza appoggiata sul tavolo.

"Non possiamo neppure essere liberi di farci due chiacchiere in pace" affermò il biondo con la bocca impastata dal cibo,

"Dobe se queste due chiacchiere comprendono il parlare male di me assolutamente no... sei proprio un bifolco non parlare con la bocca piena" il servitore stava per rispondergli per le rime, ma l'arrivo della cameriera con le bevande richieste dai nuovi arrivati lo fece temporaneamente desistere.

Ino diede un'occhiata veloce al tavolo, riconobbe subito il principe, ma prima che potesse dire qualcosa Shikamaru richiamò la sua attenzione e le intimò il silenzio.

La bionda decise di stare al gioco,

"Nara mi devi un enorme favore" quindi proseguì,

"Vi porto altro?"

"Idromele fino a scoppiare, dobbiamo festeggiare" affermò Neji, quindi rimasero di nuovo soli in attesa dell'ordine appena effettuato.

Sasuke riprese il discorso interrotto in precedenza,

"Oltre al fatto di parlare male del vostro preziosissimo principe, non mi risulta che i servitori possano condividere alcool e cibo con un cavaliere"

"Infatti non credo possano..." disse il biondo, quindi impugnò il proprio bicchiere ricolmo di liquore e lo alzò dal tavolo rivolgendolo  verso Shikamaru,

"Ma due amici si e posso dire senza timore che la disavventura condivisa insieme alla radura ci ha permesso di avvicinarci molto"

Lo sguardo del principe si indurì, molto. 

Quelle parole non gli erano piaciute.

E anche il sorriso di Shikamaru non gli piaceva per nulla.

Il cavaliere citato decise di seguire il biondo nel brindisi,

"All'amicizia" disse semplicemente.

Sasuke schioccò le labbra e Naruto non riuscì a trattenere una risatina, aveva appena segnato un punto a suo favore.

"In compenso sono convinto che anche i principini viziati e spocchiosi non dovrebbero sedere in un sudicio tavolo di una logora taverna con un servitore"

Due a zero per me teme, sogghignò il mago.

Passarono diverse ore a quel tavolo, Neji ascoltò molto volentieri gli aneddoti dell'ultimo periodo e fu molto contento di scoprire che Naruto era diventato anche un grande amico di sua cugina.

Quasi non si accorsero dello scorrere del tempo... Iniziarono a mancare giusto un paio d'ore all'alba e l'alcool cominciava ad avere la meglio su di loro; ma nessuno voleva essere il primo ad ammetterlo.

Fu Ino che, sgridandoli, decise di spingerli verso la porta; d’altronde l'orario di chiusura era passato da un pezzo.

"Non si trattano così i clienti" si lamentò Shikamaru con voce seccata.

Neji sbadigliò sonoramente,

"Ragazzi direi che è il caso di andare a letto, almeno cerchiamo di dormire un paio d'ore" tutti concordarono e si divisero per raggiungere ognuno le proprie dimore.

Sasuke e Naruto si avviarono verso il castello, ovviamente dovevano percorrere la stessa strada.

Naruto decise di sforzarsi e di rimanere in silenzio, non aveva voglia di affrontare alcun argomento con il principe.

Non a quell'ora e non con così tanto alcool in corpo,

"Naruto" fece finta di non sentirlo,

"Naruto" la voce si fece un po' più seccata,

"Dobe!" quindi lo afferrò per la spalla voltandolo. Gli occhi azzurro cielo di Naruto erano molto lucidi, aveva sicuramente bisogno di andare a letto.

Il moro però aveva voglia di chiarire con lui diversi aspetti.

"Teme parliamo domani, sono stanco e il principe teme di questo regno appena il sole sorgerà ricomincerà a tormentarmi. Voglio andare a dormire" si lamentò il biondo, ma la presa del più alto si fece ancora più forte.

"Naruto, non voglio che passi del tempo solo con Shikamaru" a sentire quelle parole il biondo osservò con gli occhi spalancati il reale,

"Come scusa? E come mai di grazia?" Sasuke continuò a guardarlo con uno sguardo molto profondo e severo,

"Perchè si"

Rimasero per qualche minuto in silenzio, quindi Naruto si scrollò di dosso con forza la mano dell'altro,

"La conversazione finisce qui" e fece per riprendere il cammino verso il castello.

Sasuke però non era d’accordo e con una mossa fulminea lo afferrò per le spalle spingendolo contro un muro.

"Ma cosa" il servitore non fece in tempo a lamentarsi che i suoi polsi furono catturati dalle mani forti del più grande, che gli e li bloccò accanto al viso.

"Non puoi fare quello che vuoi solo perchè sei uno spocchioso principino" gli disse cercando di liberarsi, la rabbia a fior di pelle.

Aveva trovato un amico e ora non poteva passare del tempo con lui?

"Ho detto che non devi vederlo più da solo" la presa sui suoi polsi si fece ancora più salda,

"E impara a rivolgerti come si deva al tuo principe" il biondo non ci vide più, complice l'alcool, la stanchezza e la pressione di quei giorni...

Con un colpo secco diede una testata sonora al moro, facendogli sanguinare il naso.

"Cazzo dobe" Sasuke lasciò la presa e si portò le mani sulla parte colpita.

"Impara a capire che non tutto è sotto il tuo comando, soprattutto le mie amicizie. Non ne hai il diritto e non lo avrai mai" 

Il principe si lanciò sul servitore dando il via ad una vera e propria baruffa. Sicuramente se Naruto non avesse potuto sfruttare le sue doti magiche quello scontro sarebbe terminato prima del previsto.

Dopo diversi colpi ben assestati Sasuke riuscì ad atterrare il servitore bloccandolo con il suo peso,

"Sul serio pensavi di poter avere la meglio su di me?" Naruto gli sputò sulla guancia ormai accecato dalla rabbia, non ne poteva più di sentirsi dire cosa fare.

Allo stesso tempo il principe non poteva credere che il biondo sotto di lui avesse avuto il coraggio di farlo, con una mano gli afferrò i capelli color del grano e se lo avvicinò al volto,

"Cercherò di soprassedere a questo tuo comportamento solo perchè sono abbastanza convinto che tu non riesca a gestire l'alcool"

"Ma quanto le sono riconoscente vostra altezza" cercò di liberarsi dalla presa, senza successo, la magia gli rombava da dentro.

Voleva azzannarlo e fargli capire chi tra loro due si trovava in cima alla catena alimentare.

"Comunque ripeto che preferirei non vedessi i miei cavalieri da solo"

"Ed io ti ripeto che i miei amici posso vederli quando e come voglio" il moro inclinò ancora di più la testa del servitore,

"Teme lasciami andare a dormire"

"E di me cosa pensi? Mi considereresti un tuo amico?"

Naruto rimase senza parole a quel cambio repentino di argomento e la magia si quietò per un attimo, una domanda del genere proprio non se l'aspettava. Cercò di guardarlo un po' più seriamente, per quanto l'alcool lo permettesse.

Lo considerava un suo amico?

Sicuramente era la missione della sua vita, la persona che doveva proteggere ad ogni costo.

Era il suo principe.

Era il teme che se ne fregava degli altri facendo quello che voleva.

Era la persona più onorevole che aveva conosciuto, anche se non lo avrebbe mai ammesso... Teme, ma con un codice d'onore ineguagliabile.

Aveva rischiato la sua vita per salvare quella di un servitore.

Ma poteva affermare che era un suo amico? Era amicizia il rapporto che stava legando le loro esistenze?

Naruto abbassò lo sguardo cercando di evitare quello d'onice del moro.

"Non lo so" disse solo. La presa che lo costringeva in quella scomoda posizione scomparve.

Sasuke lo spiazzò nuovamente,

"Io invece lo so da tempo, sicuramente non sei un amico per me"

"Brutto te-" ma le parole morirono nella sua bocca, mangiate dalle labbra calde del principe.

Sasuke lo baciò, baciò quel dobe sconsiderato che si buttava nella mischia senza pensare.

Che lo sgridava, nonostante fosse il principe.

Che si preoccupava per lui sempre, nonostante tutto.

Il biondo portò le mani sulle spalle dell'altro cercando di allontanarlo, ma con veramente poca convinzione.

La lingua del moro danzava nella bocca dell'altro che con un piccolo gemito iniziò a rispondere timidamente. Dopo istanti che parvero un eternità i due si separarono.

Sasuke si ributtò sulle labbra del ragazzo sotto di lui volendo continuare a divorarle, ma il mago gli bloccò la traiettoria coprendogli la bocca con la mano.

"Sicuramente hai bevuto troppo teme" Sasuke gli leccò la mano, facendogliela scostare. Iniziò ad accarezzargli come ipnotizzato i capelli biondi, non poteva farne a meno era come una droga,

"Io posso solo ringraziare l'alcool per avermi permesso di esternarti quello che penso da tempo, non voglio che passi il tempo solo con i cavalieri perchè devi stare con me anche in quei momenti liberi che ti rimangono" ormai paonazzo in viso Naruto riuscì a trovare le forze per rispondere,

"Veramente teme non hai detto proprio niente ed io non ho praticamente mai momenti liberi tu prosciughi le mie giornate... Io penso di aver bisogno di riposare" gli occhi azzurri erano ancora più lucidi di prima,

Il principe velocemente gli depose sulle labbra carnose un bacio a stampo molto delicato, quella bocca sarebbe diventata le sue nuove droga.

"Spero che domani, nonostante l'alcool, ti ricorderai di questo momento e soprattutto queste parole, non ho mai desiderato qualcuno come te. Sei la prima persona che voglio vedere quando mi sveglio, ogni giorno mi fai impazzire ma non riuscirei più a farne a meno"

Il moro si spostò da sopra il servitore, lasciandolo libero di sedersi, Naruto fece per dire qualcosa poi qualche lacrima scese sul suo volto; scosse velocemente la testa quindi in un istante si mise a correre verso le stanze di Jiraya.

Aveva bisogno di dormire e di mettere della distanza tra loro.

Doveva pensare.

Il principe invece rimase solo, sul terreno fangoso; un leggero sentimento di pentimento iniziò a nascere dentro di lui... Ma era un Uchiha e non avrebbe mai ammesso di aver fatto un errore.

Era quello che voleva e se l'era preso.

Voleva Naruto e lo avrebbe avuto. Era così che gli avevano insegnato a vivere.

Quindi si diresse verso le sue stanze, mancava poco all'alba e non vedeva l'ora di essere svegliato e di specchiarsi in quegli occhi più limpidi del cielo.

Il servitore intanto si era lanciato sul duro materasso della sua stanza,

Stai continuando a fare la femminuccia Naruto?

Kyuubi stai zitta

Non intendevo questo con due parti della stessa medaglia

Quindi con una risata le parole del demone si spensero nella sua testa. Naruto si scompigliò maggiormente la chioma bionda,

"Quel teme è l'origine di tutti i miei dannati problemi"

Stringendo il cuscino si addormentò e la notte la passò a sognare le labbra del principe sulle sue.

I tiepidi raggi del sole iniziarono a solleticargli il viso fin troppo presto, la testa gli girava vorticosamente ed un terribile senso di nausea gli stava attanagliando lo stomaco.

Naruto si sforzò di aprire gli occhi, ma dopo molti tentativi riuscì a socchiuderne solamente uno.

Intravide la figura di un uomo con lunghi capelli argentati, sembrava molto irritato. 

"Si può sapere cosa stai combinando? Sai che ore sono?" quella voce gli stava distruggendo la testa, senza contare i conati di vomito che aggredivano il servitore appena cercava di dire qualcosa,

"Naruto alzati è tardissimo!" gli occhi del mago assunsero una sfumatura rossastra e il medico iniziò ad essere spinto verso la porta da una forza più potente di lui,

"Cosa? Mi stai seriamente sbattendo fuori dalla tua stanza con la magia? Sei un piccolo ingrato" il corpo dell'adulto continuava ad arretrare, giunto alla porta però le grandi mani di Jiraya si arpionarono al muro.

"Non mi farò trattare in questo modo da te ragazzino! Non è la prima sbornia che mi tocca gestire"

"Lasciami riposare" si sforzò di dire con una voce rauca il biondo, il rosso dei suoi occhi aumentò così come la forza di gravità che sembrava essersi ritorta contro il medico di corte,

"Se pensi di potermi trattare così ti sbagli di grosso! Sappi che se non muoverai il tuo culo da quel letto non sarà la mia testa a saltare. Oggi c'è un importante meeting regale, ti sei dimenticato?" 

Naruto sgranò gli occhi impercettibilmente, alcuni pezzi del puzzle iniziarono a mettersi al loro posto,

"Se non ti muovi ad andare a svegliare il principe Sasuke non finirà bene" a quelle parole l'azzurro liquido tornò a dipingere lo sguardo del mago. 

Il medico fu finalmente libero da quella magia così invadente,

"Vi date alla pazza gioia e poi non siete in grado di gestire i postumi, ah non ci sono più gli animi vigorosi di una volta" quindi si voltò per tornare al piano di sotto.

Dopo qualche istante Naruto lo sentì urlare,

"Ti ho preparato un bell'intruglio che ti tirerà su, ma muoviti ad alzare quelle chiappe" Naruto sorrise, alla fine quell'uomo gli voleva davvero bene. Era molto fortunato ad avere lui come tutore in quella città... certo era molto pervertito, ma probabilmente era l'unico a reagire in quel modo davanti ad una magia scagliata direttamente contro di lui.

"Ti ho preparato una boccetta in più, nel caso in cui qualcuno della tua allegra compagnia notturna ne avesse bisogno"

Sentendo quelle parole Naruto si ricordò della sera prima, un rossore molto evidente decorò la sua pelle brunita e... Era una sua impressione o c'era qualcuno che rideva nella sua testa?

Mi sa che sarà una giornata molto divertente

Quel demone l'avrebbe sicuramente fatto andare fuori di testa.

Grazie a tutti voi che state seguendo questa storia! E mille mille grazie anche a chi dedica due minuti del suo tempo a scrivere una recensione J sono sempre molto contenta di leggere i vostri pareri e i diversi spunti che mi date tutte le volte!

A prestooooooooo


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