Our home is the sky now and we’re never coming down.

di CarolMalik
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ≈That day i met you.❤ ***
Capitolo 2: *** What doesn't kill you makes you stronger. ***
Capitolo 3: *** The First Kiss. ***
Capitolo 4: *** ≈The Journey. ***



Capitolo 1
*** ≈That day i met you.❤ ***


Primo Capitolo                                                                                                                                                                                       -Quel Giorno-


svegliai alla solita ora per uscire a portare in giro il mio cane di nome booboo. Erano le otto del mattino, faceva molto freddo, così decisi di mettermi dei vestiti abbastanza pesanti. Uscii senza svegliare mia madre, mia sorella e cercando di non far abbaiare il cane.

Quella mattina mi sentivo strana, come se avessi delle farfalle nello stomaco che non riuscivo a far andare via. C'era qualcosa nell'aria quella mattina, qualcosa di diverso, però era tutto uguale. Io mi chiamavo ancora Holly andavo a scuola alla Oxford University ed ero una delle ragazze più popolari della mia scuola. Avevo una madre rompi palle e purtroppo anche una sorella uguale. Quella giornata, però, non stava andando per il vero giusto, me lo sentivo.
Uscita dal cancello, incominciai a correre col cane, come sempre. Andai nel solito parchetto vicino a casa per fare la mia solita corsa. A quel punto il mio Ipod si scaricò. “Perfetto” pensai tra me e me. Stavo correndo, e ad un certo punto scontrai contro un ragazzo,
e finii con il culo per terra. Lui mi diede una mano a rialzarmi e mentre lo faceva, lo guardai attentamente.
Avevo un strana l'impressione di averlo già visto, ma non riuscivo a capire dove.
« Come stai? Tutto ok?» Mi chiese lui, tutto dispiaciuto «Si grazie…»Risposi arrossendo. Il ragazzo  mi chiese il mio nome. Gli risposi che mi chiamavo Holly e che, quell’animale al mio fianco, era il mio cane Booboo. Poi,  gli chiesi anch’io il suo nome. «Mi chiamo Conor Maynard, il cantante hai presente?»
Mi disse lui come se dovessi sapere chi fosse. «Perché sei un cantante? E la tua band come si chiama?» Gli chiesi io ridacchiando fra i denti. «Ma qual'è band, lasciamo perdere» Mi disse lui ridendo ancora di più di me, facendomi sembrare una pazza « Be straordinario cantante appena uscito, ti starò facendo perdere tempo!» Gli risposi. Lui in ,modo gentile, mi disse che aveva il giorno libero, proprio come me! Mi chiese di andare a fare colazione e che avrebbe pagato lui, ma io rifiutai l'offerta e gli dissi che se mi avesse voluto portare a fare colazione, avrei dovuto pagare io la mia roba. Così mi accompagno a casa, a portare su il mio cane e ha prendere i soldi. Una volta scesa,
mi vestii in modo più adeguato e mi truccai. Andammo al Bar più vicino. Mi sentivo strana perché molta gente lo conosceva e gli chiedeva spesso autografi e delle foto. Il Barista, dopo un po’, ci portò in una stanza dove sedevano poche persone, così da non essere disturnbati da nessuno. Lui incominciò a parlare chiedendomi in che scuola frequentassi. Gli risposi alla Oxford University, e lui mi chiese subito dopo quanti anni avessi e io gli risposi diciannove anni.
«E ora parliamo un po di te, in che scuola vai?» Gli chiesi. «Io non frequento a scuola da un po’d i tempo nessuna scuola e nessuna università. Sai, spreco molto tempo in casa discografica…»  «Ci rivedremo mai?»gli chiesi, dopo un po’ che finimmo di fare colazione.
« Certo, ecco il mio numero!!» Io salvai il suo numero, e gli diedi il mio. La mattinata trascorse molto velocemente e dopo le presentazioni, non facemmo altro che ridere, prendendoci in giro. In modo dolce, ovviamente! Lui era stato così simpatico e gentile con me che mi sembrava quasi di vivere un sogno! Poi mi ricordai delle Farfalle nello stomaco, e del fatto che prima di uscire mi sentivo strana, come se qualcosa non andasse. Era lui la causa delle mie farfalle. La mattinata finì,
e io non volevo lasciarlo. Mi stavo divertendo troppo, però dovevo andare da Hilary e Serena le mie due migliore amiche per  spiegargli tutto quello che era successo. Restammo un po’ in silenzio, poi  chiamò qualcuno al cellulare. Subito non capii chi fosse ma dopo qualche minuto capii che era il suo autista. Lui mi accompagnò in macchina fino sotto casa, e mi disse. « Sei fantastica Holly, sperò mi chiamerai presto o mi manderai qualche messaggio.» Io gli risposi
« Anche tu Conor sei stato fantastico sta mattina, hai fatto tanto per me. E certo che mi farò sentire.» Aggiunsi anche che non si doveva far prendere dal successo, perché era una persona fantastica. Tornai dalla mia mattinata stupenda a casa, per chiamare subito Hilary e Serena, le mie due migliori amiche di sempre. Le chiamai subito feci per dirgli che ci saremmo incontrate nel bar che dava sulla nostra Università. Loro mi disserrò che sarebbero arrivate lì subito,
così mi vestii in fretta e furia per correre da loro e spiegargli la mia mattinata incredibile.
Appena arrivata al Bar, le vidi tutte incazzate, e mi ricordai che dovevo andare da loro quella mattina per ripassare inglese.
Me ne ero letteralmente dimenticata, ma se mi fossi ricordata di quell'impegno, di sicuro non avrei mai visto Conor, e non avrei trascorso uno dei giorni più belli della mia vita. Ci sedemmo vicino alla finestra e loro incominciarono a fare le preziose come sempre. Ma gli dissi « Non c'è tempo per fare le offese,
vi devo raccontare tutto! Mi dispiace per stamattina, ma vi assicuro che ne è valsa la pena.» Così loro smisero di fare le offese, e mi degnarono della loro presenza. Gli spiegai che come tutte le mattine uscivo col cane, e fino a qui non c'era nulla di speciale, ma poi iniziarono a illuminargli gli occhi alla parola Conor Maynard. Hilary mi disse « Ma come fai a non conosce Conor Maynard» Poi si rivolse a Serena, «Non gli avevi fatto ascoltare delle sue canzoni?» Serena gli rispose dicendo
« Mi ero completamente dimenticata! Scusami È io Loro però non mi credettero finche non gli feci vedere le Foto sceme che ci eravamo fatti quella stessa mattina. Loro incominciarono a impazzire, urlando che ero una amica di Conor Maynard, così attirarono l’attenzione di alcune  ragazzine al tavolo di fianco al nostro. Incominciarono a farmi foto, e io in quel momento volevo sul serio ammazzarle. Uscimmo da quel bar, pieno di ragazzine scatenate.

Incominciammo ad andare verso casa, quando il mio telefono squillò. Serena e Hilary mi chiesero in coro « È Conor?» e io gli risposi di si. Lessi il messaggio ad alta voce. “Holly grazie della bellissima mattinata, ti va se domani ti accompagno all'università? tanto so dove abiti! :)” Sere e Hilary, erano completamente fuori di testa, così per farle smettere, gli dissi che glielo avrei fatto conoscere, così non mi avrebbero più rotto le palle. Risposi al messaggio di Conor scrivendo “Certo mi farebbe piacere che tu mi accompagnassi all'università! È sono io che devo ringraziarti per la bella giornata.” Lui non mi rispose più, questo significò che era entrato in sala di registrazione. Così passai tutti il pomeriggio a parlare di lui, alle mie migliori amiche. Di quanto sia stata fortunata, di quanto lui fosse simpatico e dolce. Arrivò sera, e mi i coricai a casa! Appena arrivai, mi arrivò un messaggio di Conor, con su scritto che gli mancavo, e che non riusciva a smettere di pensare a me. Feci un sorriso a trentadue denti, che non sfuggi all'occhio da falco di mia madre, così mi chiese cos'era successo, e io le raccontai anche a lei cos'era successo quella mattina. Mia madre stravolta, e poi arrabbiata. «Potevi ripassare inglese, invece che fare colazione,
con un cantante famoso.» Mi disse in modo brusco. Ovviamente per lei eraè meglio lo studio che uscire con una persona famosa di cui non tutti sanno com'è in realtà. Dopo la sgridata di mia madre, semplicemente assurda, risposi al messaggio dicendogli che mi mancava anche a me,
e che non vedevo l'ora che fosse domani. Nel frattempo lui mi inviò un altro messaggio dicendomi di scendere o di affacciarmi alla finestra. Dato che non potevo scendere, perché mia madre rompeva troppo, decisi di affacciarmi è vidi una scritta, dolcissima. Mi sembrava molto strano dato che lo avevo conosciuto quella mattina. “Sei fantastica, tuo Conor” Diceva la scritta sotto casa mia. In quel momento, ero la ragazza più felice di questo mondo. Ritornai in casa,
presi subito il telefono in mano e lo chiamai immediatamente. «Hai letto la scritta? Ti piace?» Mi chiese lui tutt’eccitato « Certo che mi piace ma sei pazzo? Perché lo hai fatto?» Risposi io stupita. « Non lo so, non mi è mai capitato e la prima volta che faccio una pazzia simile»
Ripose ridendo.
« Be STRAORDINARIO cantante, ora vado a dormire, dato che è 0.00 e domani mi devo alzare per andare a SCUOLA, ci vediamo domani mattina sotto casa mia, alle 8.00, puntuale mi raccomando.» Gli dissi io in modo veloce e ironico. «Certo, sarò puntuale, STUDENTESSA modello.» mi disse ironicamente. «Perfetto, allora a domani, Buona notte scemo.» « Buona notte a domani scema.» Misi giù il telefono mi infilai il pigiama, e poco dopo mi coricai sotto le coperte.  Prima di iniziare a dormire ripensai a tutta la giornata, l'unica cosa che mi ricordavo dopo essermi addormentata erano i suoi occhi che fissavano i miei. L'immagine più bella di quel giorno.


Ciao a tutti mi chiamo Carol, 
Questo è il mio primo capitolo
Di una storia straordinaria che ti prende (forse hahah)
Be, iniziamo col dire che mi scuso per ogni errore che troverete.
Ho fatto del mio meglio. c:
Be ci vediamo al prossimo capitolo.
(Ps: Fate molte recensioni.)

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Capitolo 2
*** What doesn't kill you makes you stronger. ***


Giorno 2
 

Guardai la scritta ancora una volta. Volevo rendermi conto che tutto questo fosse reale,
che il ragazzo che ebbi fosse reale. Mi persi nei suoi occhi, le risate che feci con lui.

Le foto divertenti che ci siamo fatti.

Sembra sia passata una giornata, ma con lui sembrava che il tempo si fosse fermato.
Quella scritta, si quella scritta era la prova di me e di lui.
Scesi le scale con Booboo, è lui era davanti a me in tuta.

 

« Che ci fai alle 7 del mattino sotto casa mia in tuta?» chiesi perplessa.

 

« Buon giorno anche a te Holly! Sono qui per portare fuori il cane con te!»

disse tutto contento, mentre stava alleando le gambe alzandosi e abbassandosi velocemente.
 

« Tu sei malato.» Dissi scoppiando a ridere davanti a lui.

Quel sorriso, quella risata. La stavo vivendo ancora una volta. Andammo al parco. Io ero ancora sotto shock, per la sorpresa. Ero nervosa, come se fossimo al primo appuntamento. Col ragazzo dei miei sogni. In mezzo a una risata e l'altra, gli squillò il telefono.

Parlò di un certo Anth. Da quanto avevo capito. Stava vendendo a prenderlo, mentre era al telefono,

era nervoso. Scocciato.

« C'è qualcosa che non va?» chiesi preoccupata.

« Stanno venendo a prendermi.» Disse.

« Per andare dove?» chiesi incuriosita.

« Devo andare a una signing.» Disse in modo freddo.

« Scusa non ho capito dov'è che devi andare?» Chiesi curiosa.

« Sei sorda! Ho una signing.» Disse con tono duro e arrabbiato.

« No! Non so che cosa sia una signing. Mi spiace.» Dissi in tono dispiaciuto.

 

 

Mi girai di scatto. Volevo andarmene, non lo sopportavo più...

Le lacrime mi scendevano sul viso. Il suo viso il modo in cui mi disse “Sei sorda”.

Era stato pesante. Insopportabile. Stupido. Idiota.

Avrei voluto urlargli contro ma me ne andai. Lui rimase inmobile. Non fece niente. Come se il mio gesto lo fece riportare alla realtà.
Come se capisse il male che mi aveva fatto. Non so perché ci rimasi così male. Ma so per certo che fu stata la scelta giusta.

 

Ciao a tutti, questo è il mio nuovo capito. Spero vi piaccia.
Ho provato a mettere in sieme tutte le critiche, e a migliore il testo, come mi era stato suggerito.
Grazie a tutti, e buona lettura. :3

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Capitolo 3
*** The First Kiss. ***


The firts kiss.


È il terzo giorno, avevo litigato con lui.. E non lo avevo ancora sentito.

Ne un messaggio, ne niente. C'ero rimasta così male. Perché non avevo capito il senso della sua reazione, fino ad adesso.. “Se lo avesse fatto per me, perché non voleva andare”.
No era troppo romantico. Troppo in-reale. Troppo bello o fantastico.

Camminai per la stanza avanti indietro con il cellulare sulla scrivania.
Come se fossi in sala d'attesa in ospedale, un po come si vede nei film. Lui era nella mia testa,

forse mi ero innamorata, no.. non può essere, non di lui.
Sarebbe come fidanzarsi di una celebrità, no aspetta è come fidanzarsi di una celebrità.

“No, devo mettermi in testa che è no, non può piacermi non deve piacermi.” Pensai.

Sarebbe bruttissimo, ma allo stesso tempo bellissimo. Però dai sarebbe una storia senza un soccesso senza nessuno vincitore. Poiché lui dovrebbe sempre viaggiare, è la mia gelosia

sarebbe alle stelle. Devo pensare a qualcos'altro. Presi la mia roba, usci di casa con Booboo.

Dovevo fare qualcos'altro, per non pensarlo, ma mi ritrovai su quella panchina con il cellulare in mano. In attesa di un suo messaggio, una sua chiamata.

La cosa peggiore, mi stavo mangiando le unghie, di nuovo. Erano così belle.

Passarono minuti, ore. Ma niente di lui nemmeno una traccia. È ormai il mio cane voleva andare a casa. Così decisi di tornare a indietro, portare il cane a casa, prendere L'Ipod è tornare fuori, non si sa mai che lui tornasse proprio nella “nostra panchina”, che poi sono nella mia testa era così, perché poi quella panchina è effettivamente di tutti. Ma tutti hanno nel cuore una panchina, quella panchina.

 

 

 

POV Conor.

 

Mi sono alzato, è il terzo giorno che la conosco. È non si è fatta sentire. So che mi sono comportato male, ma non pensavo se ne andasse, mi manca così tanto. Perché non mi ha detto più nulla, Se non mi volesse più vedere. “Ok basta sto diventando una femminuccia.” Pensai.

Ero nel mio letto, sotto le calde coperte. Con il cellulare in mano. Ad aspettare che mi chiamasse. Ma non fu lei a chiamarmi, era di nuovo il mio agente, è io di nuovo gli buttai il telefono in faccia.

Sapevo il rischio che stavo correndo.

Si potevano licenziarmi, potevano farmi di tutto. Ma in questo momento non mi importa.

Deve chiamarmi lo deve fare. Ma il problema e che non mi capacita il fatto che solo per una mia piccola reazione, si dovesse incavolare così tanto. Perché, è se staremo insieme, come faremo.

Si arrabbierà per tutto. Forse non è stata la reazione, forse è stato l'insieme di cose. Ma quali.

Continuai a pensare tutto la mattina. Senza trovare una risposta, mentre il mio agente, e il mio

migliore amico Anth continuavano a chiamare in continuazione.

Ma io non risposi a nessuno dei due. Così mi alzai dal letto. Presi i primi vestite. Le mie cuffie, L'ipod e il cellulare. Cominciai a camminare senza sosta “senza una meta” che in realtà avevo.

E andai in quella panchina. L'ha trovai, era così bella anche alle 8.00 del mattino.

Ci guardammo negli occhi.

Sapevo che non sarebbe stato facile, ma dovevo scusarmi.

“Ehi, ciao posso sedermi qui.” Dissi.

“Certo, non è proprietà privata questa..” Rispose in modo freddo.

Come se non mi volesse, mi respingeva.

“Ho fatto un bel casino vero?” domandai.

“Si, ma mi sono chiesta perché tu non sia fatto sentire tutto questo tempo.” Disse dispiaciuta.

“Mi stavo chiedendo la stessa cosa anche io.” Dissi in tono felice.

“Scusa” Aggiunsi “Scusa per tutto”

“Posso fare una cosa?” Disse..

“Certo tutto quello che vuoi” Dissi felice.

Mi mise le mani sulla faccia, e si avvicino di scatto.
Appoggio le sue labbra sulle mie.
E stata la sensazione più bella della mia vita.

Era dal primo giorno, si dal primo giorno ho sognato questo momento.

Finalmente era arrivato.

 

 

POV Holly

 

Lo feci, lo presi, lo baciai. Era stato istintivo. Non era premeditato, ma fu il giorno più bello della mia vita. Indimenticabile.

E se non gli fosse piaciuto e se mi prendesse per pazza..

Poi disse..

“Finalmente l'ho hai fatto” Disse con un sorriso a 32 denti. “Finalmente” pensai turbata..

“Perché?” dissi..

“Perché aspettavo questo memento dal primo giorno che ti vidi.” Disse guardandomi dritto negli occhi.

 

Ciao  a tutti sono sempre io. :D
Spero vi piaccia.
Scusatemi se troverete errori.
Comunque fate tante tante recensioni.
Grazieee di cuoree. :D

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Capitolo 4
*** ≈The Journey. ***


-Quarto giorno-




Non riusci a fare niente se non dire..
-Domani parto...- dissi con voce schietta..
-Ah.. be dove vai?- mi disse lui perplesso

-Parto per l'Italia- dissi io.

Per sempre mi chiese, in tono triste, quasi deluso..

-No non per sempre e che devo andare a tro-tro-trovare mia sorella per pochi giorni.- dissi in modo impacciato.

 

Lui mi baciò e mi ribaciò, quando aprì gli occhi lui mi guardò, aveva uno sguardo così tenero, allo stesso tempo triste.
 

-tranquillo non starò via tanto a lungo, solo 2 settimane.- Dissi un pò meno impacciata e un po più felice.

-Ok tranquilla, dai si è già fatto tardi dovresti tornare a casa.- Disse in modo tranquillo, in effetti era già ora di pranzo dovevo andare a casa a preparare i bagagli.

 

Mi accompagnò fin sotto casa, mi baciò e mi abbracciò forte, come se non mi volesse mollare, gli dissi che dovevo partire alla sera così avrebbe potuto salutare.
Accetto. salì in casa per mangiare e preparare i bagagli, salutare la gente su Twitter, chiamare Hilary, per invitarla a casa mia raccontargli tutto nei minimi dettagli è partire per l'Italia.

Arrivò per le 18.00, ci sedemmo sul letto, incominciai a raccontargli tutto.
Dal primo bacio all'ultimo, a come gli avevo dato la notizia.

-Non pensi di essere stata un po brusca, dopo quello che hai fatto?- Disse ridendo.
-Be si un po si, ma ero nervosa, capiscimi HAHAHAHA- Risposi scoppiando a ridere.

Dopo aver riso e parlato Hilary tornò a casa, in macchina. Perché lei, al contrario di me, era più furba e fece la patente, mentre io no.
Era già ora di partire, non me la sentivo, ma dovevo vedere mia sorella. Era partita per studi, voleva diventare Chirurgo. Così decise di andare in quella città chiamata Roma.
"Mi piace Roma ma penso che Milano sia meglio. HAHAHAHA"

Conor arrivò e conobbe mia madre. Non da fidanzato, ma da amico. Quando mi prese e mi baciò lei rimase molto perplessa. Ma in macchina non fece nessuna domanda al riguardo, la ringrazio per questo.

Perché anche io non avrei saputo cosa dirle. Mentre ero in macchina con le cuffie nelle orecchie con la sua musica, la sua voce (ovviamente di Conor) riuscivo a sentire le sue parole, sentì sussurrare ancora una volta
“Stai attenta Holly, ritorna a casa sana e salva” Sembrava mia madre quando ero piccolina (Poi piccola avevo 16 anni, ora ne ho 19)
Comunque, era stato davvero premuroso a dirlo.

 

Eravamo in macchina, tranquille avevo appena detto a mia madre che le volevo bene, tanto bene.

Svoltammo per una strada, era pericolosa così dicevano tutti,

ma mia madre la prese comunque...
Quando mi girai, mia madre urlò i fari della macchina di fronte a noi mi accecavano.

E stata una frazione di secondo giuro.

 

Ciao a tutte sono di nuovo io.
Questo è il mio 4 capitolo.
Cosa succederà?
Holly morirà oppure no?
Sarà la madre a morire?
Be scopritelo nel 5 capitlo. :D
Fate tante recensioni. c:

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