Unconventional Personalities

di Maylea
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** This is my life ***
Capitolo 2: *** Letter from nowhere ***
Capitolo 3: *** Mon petit Maurice ***



Capitolo 1
*** This is my life ***


Capitolo 1  -  This is my life

Martedì mattina, ma non troppo presto, diciamo verso le 10 e mezza...del 15 luglio 2009 naturalmente.

Rose nere. E' questo l'inaspettato e totalmente insperato regalo di fine corso.

Mi piacciono le rose nere, sono affascinanti perché hanno quel non so che di mistero. Sicuramente è stato Jean, lui pensa a tutto, sempre e comunque. Diciamo che mio fratello sostiene e appoggia tutte le mie scelte ma non credo che accetti di buon grado le mie continue lamentele e cambiamenti d'umore repentini. Ho deciso, nuovamente, di cambiare corso, stessa università ma diversa facoltà. Non troverò mai pace, che nervi.

Ieri ero tranquillamente seduta nel salotto del nostro appartamento quando Chris è arrivato ubriaco da far schifo per chiedermi di uscire. Testuali parole: “Ci sballiamo cucciola! Su vieni!”. La scenetta si è conclusa con la porta principale sbattuta in faccia al nostro giovane vicino di casa dal mio adorato fratello che non sopporta minimamente quel ragazzo. Spiacevole conseguenza dell’abitare in periferia e altro mistero di Jean, odia il 95 % delle persone che hanno avuto l'immensa sfortuna di affacciarsi nel suo mondo. E poi come di routine, fin troppo familiare direi, è giunta la ramanzina diretta al mondo in generale. A conclusione del discorso gli ho detto “grazie”, riferito alle rose, lui ha capito al volo che avevo ascoltato si e no due parole e si è infuriato peggio del solito. Adesso come adesso vorrei solo godermi questo mesetto di vacanza per poi ricominciare da capo, sempre se Jean me lo permette. Melodrammatico, esageratamente melodrammatico.

 

17 luglio 2009...

Oggi sono a casa, da sola. Fortuna o sfortuna? Onestamente odio la quiete perché troppo spesso precede la tempesta. Dovrei studiare per il test d'ammissione ad una nuova facoltà ma non credo che lo farò, è il quinto test che faccio, in due anni di università ho cambiato già due volte corso e ho dato tre esami in totale. Jean è fermamente convinto che invece di fuggire la dolce calma per rincorrere l'inconfondibile brusio di un pub affollato o di un locale nel giorno della sua inaugurazione, dovrei, si dovrei effettivamente arrendermi alla tranquillità.

Oggi il silenzio mi opprime. Invidio molto Jean, soprattutto per la sua sicurezza, non ha esitato quando due anni fa ci siamo trasferiti qui, lui ed io, in questa città troppo vicina al mio mondo e troppo lontana dal suo. Il trasferimento era d'obbligo, come frequentare l'università d'altronde, il motivo principale della nostra migrazione da una noiosissima e tranquillissima cittadina di campagna a Roma. La celebre “Città Eterna” visitata ogni giorno da un numero spropositato di turisti che affollano le stradine del centro storico. Personalmente adoro Roma perché è una città viva, che non ne vuole sapere di riposarsi, un po' come me. Mio fratello è indifferente, a suo giudizio è semplicemente una città con i soliti problemi di inquinamento, traffico, e così via. 

 

18 luglio 2009

Sono stufa. Jean ultimamente non mi permette neanche di respirare. Lo odio quando fa così, è talmente preso dalle sue ricerche strampalate e senza senso da non riuscire a concepire nulla al di fuori del suo mondo di libri e interminabili monologhi. Stamattina mi ero alzata con tanti buoni propositi come riordinare la camera, aprire e far finta di studiare ed invece niente. Jean mi ha svegliata in modo tutt'altro che dolce cominciando un inutile blaterare senza senso, per lo meno senza senso per me appena svegliata da un uragano non annunciato. In conclusione Jean doveva soltanto rendermi partecipe della sua nuova emozionante, a quanto pare, ricerca sullo spirito filosofico ispirata ad un saggio illuminante di Jean – Paul Sartre. Volevo tornarmene a dormire ma, poiché amo complicarmi la vita fino a renderla dolcemente insopportabile, mi sono alzata dal letto e lenta come non mai ho puntato la cucina.

Non importa che ora sia, dopo che hai preso un caffè puoi anche scalare il K2 nudo per quanto mi riguarda. Direi che ora posso affrontare il libro di preparazione. Che noia.

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Capitolo 2
*** Letter from nowhere ***


Capitolo 2 – Letter from nowhere

 

23 luglio 2009

Ho la testa letteralmente in fiamme questa mattina, penso di avere la febbre. Una persona normale potrebbe disperarsi e invece per me è come una manna dal cielo!! Niente studio oggi, in fondo ho una buona motivazione per non farlo.

Non ho ancora visto Jean, credo sia uscito per comprare qualcosa per il pranzo visto che sono le 11 e 30, maledetta dormigliona che sono. Colgo questa fantastica occasione per riguardare per la centesima volta la trilogia del Signore degli Anelli, che goduria. Che tristezza.

 

24 luglio 2009

Con mio sommo dispiacere non ho neanche un brivido che possa essere sintomo di qualche linea di febbre. Mannaggia mi toccherà studiare oggi, vedi cosa succede quando si è in salute, mica un bell’affare!

Ma giusto quando stavo aprendo il libro delle strane forze sovrannaturali hanno fatto sì che il campanello suonasse deciso. Sono andata ad aprire pensando che era Jean che si era dimenticato per l’ennesima volta le chiavi di casa oppure il citato vicino disturbatore della quiete pubblica, e invece era il postino. Sembrava una scena da film, da quando mi sono trasferita qui non mi è mai capitato di ricevere una raccomandata e dover firmare un foglio. Comunque torniamo al punto o forse è meglio che riporto la lettera.

 

Destinatari: Sig. Jean Silvot e Sig.na Marla Silvot

Mittente: Istituto Penitenziario Santa Maria

 

Ok. Dopo aver letto il mittente volevo che non fosse mai accaduto, il postino che citofona, la mia allegria per aver saltato 5 minuti di studio. Ho pensato che l’avrei aperta al ritorno di Jean, la lettera era destinata ad entrambi in fin dei conti.

Ovviamente i miei buoni propositi sono durati all’incirca 17 minuti e 58 secondi esatti! Ho aperto la lettera e non so se arrabbiarmi per la pessima loquacità dell’autore o per il suo contenuto.

 

“Gentili Sig. Jean Silvot e Sig.na Marla Silvot,

vi informiamo della giacenza presso la nostra struttura degli effetti personali, nonché dell’eredità lasciatavi dal Sig. Renzo Rietti, scomparso la scorsa settimana a causa di un linfoma che lo affliggeva da 5 anni.

Vi invitiamo a ritirare i suo effetti entro una settimana, in caso contrario diventerà proprietà dell’Istituto dove è in giacenza.

Condoglianze sentite.

 

Il direttore Marcello Vitti.

 

Cagliari, 20 luglio 2009”

 

Insomma un galeotto, o per meglio dire, un ex-galeotto ci ha lasciato un’ eredità e perché mai? Non mi sembra di averlo mai sentito…..e poi a Cagliari?

Aspettiamo Jean. Oh mamma!

Però non male alla fine, un’altra cosa di cui preoccuparsi che non sia lo studio! Che mattinata!

 

25 luglio

Ok forse sono una persona un po’ teatrale nell’esprimere i propri stati d’animo, ma Jean!? Lui non si è minimamente scomposto quando gli ho mostrato la lettera. Qualcuno ci ha lasciato un mucchio di stracci in un carcere, in fondo qualche reazione deve pur scatenare. Potrebbe essere un assassino, un uomo che si è macchiato dei peggiori crimini dell’umanità. Ok forse sto esagerando però ammettiamolo, la prima cosa che pensi non è certo che era un semplice ladro di borsette. Ovviamente Jean si lo ha pensato davvero e me lo ha comunicato raggiante, aggiungendo che ci andremo e che lo metterà nella sua ricerca filosofica. Ma cosa c’entra!? Come fa a pensare alla filosofia anche in questi momenti cruciali della nostra esistenza? Aiuto! Perché io non ho questa tranquillità? Già so che non dormirò stanotte per pensare a questo tizio.

Maledetto!!!

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Capitolo 3
*** Mon petit Maurice ***


Capitolo 3 – Mon petit Maurice

 

25 luglio 2009

Sono nei pressi della prua della nave, quasi stile Titanic e mi domando quanto possa essere assurda questa storia dell’eredità. Stiamo andando in Sardegna come previsto, Jean ed io. Abbiamo speso tanti soldi e non è neanche una vacanza, davvero fantastico tutto ciò.

A guardarlo da qui, dove sono seduta con il fedele portatile, Jean sembra uno di quegli uomini di mare che hanno visto già tutto nella vita, che niente oramai può meravigliarli. Mettiamoci anche che la sua barba fa tanto di Capitano, sempre del Titanic ovviamente, ringiovanito di qualche abbondante decennio.

Mi ha rassicurato sul viaggio, su tutto come sempre, ma io sono perennemente tormentata e non riesco mai ad essere sicura delle mie scelte.

Quanto è stato saggio prendere questa nave?

 

26 luglio 2009

Siamo a Cagliari da ieri!!!! Incredibile questa città, forse potrei viverci. Jean ha prenotato un albergo davvero incantevole, piccolo, economico e accogliente. Mi sento in vacanza, che bello!

Comunque torniamo ai fatti che agitano la mia vita: La celeberrima eredità!

Ieri appena giunti a destinazione siamo andati all’Istituto Penitenziario Santa Maria e ci ha accolto un ragazzo che aveva più o meno la nostra età. Era però estremamente basso e parlava in dialetto, sembrava un tipo alla mano e anche molto simpatico. Ci ha accompagnato fino all’ufficio del Direttore che non sembrava propriamente felice della nostra visita, forse aveva da fare…..

Comunque ci ha consegnato uno scatolone malconcio, ricoperto quasi intermente di nastro adesivo e dopo averci fatto firmare una decina di fogli siamo usciti. Avevamo la nostra eredità tra le braccia. Emozionante!

Lo scatolone era abbastanza pesante motivo per cui Jean lo ha portato da solo fino al nostro albergo, senza prendere nessun mezzo di trasporto. Che eroe!!

Si ma non dilunghiamoci troppo in quisquiglie …

 

“Apertura dello scatolone” :

-      1 kg di farina,

-      3 stampini per fare i muffin,

-      1 teglia da forno consumata e …sporca!!!,

-      2 completi da lavoro impolverati e maleodoranti,

-      1 album fotografico ingiallito,

-      1 busta da lettera (forse contenente informazioni preziose),

-      1 cartellina piena all’inverosimile di scartoffie varie (ancora da analizzare….).

 

WOW! Che puzza assurda, non potete neanche immaginare. Jean ha osservato tutto attentamente manco fosse Indiana Jones di fronte a un reperto archeologico che cambierà la storia. Io sinceramente sono delusa…..

 

“Apertura della lettera” :

 

Sig.re Jean Silvot & Sig.na Marla Silvot,

vi prego di accettare questo poco che ho da offrirvi, non sono stata una brava persona in vita, ma ciò che ci lega vi da diritto ad avere almeno un piccolo ricordo di me. Non ho potuto, per motivi credo ovvi, venire a trovarvi di persona per ringraziarvi di cuore.

                                                                         Renzo Retti

 

Ok, ed ora? Che significa? Questa persona ci conosce, ma non ci ha mai visti?

 

“Lettura dei documenti nella cartellina” :

1.   Un vecchio documento riguardo un appartamento di proprietà di Renzo Rietti a Cagliari, poi passato allo Stato.

2.   Una cartella clinica dell’Ospedale Penitenziario con copia del Certificato di Morte.

 

Ecco fino a questo punto tutto nella norma, se così vogliamo dire. Poi a leggere l’intestazione del documento seguente a me si è gelato il sangue. E a dirla tutta anche Jean, normalmente impassibile, è impallidito e mi ha strappato il foglio di mano.

Era un documento di adozione in piena regola, anche se ad uno sguardo più attento c’era qualcosa che non andava. Sicuramente non si trattava dell’originale, ma non sembrava neanche una copia. Onestamente a me pareva un fac-simile….

Ed infatti…..era il documento di adozione di un gatto!!! Il nostro gatto Maurice!!!

Non ci posso credere siamo venuti fin qui per l’eredità che quest’uomo ha lasciato al nostro gatto, adottato 9 anni fa!

O mio Dio! Torniamo a casa Jean, per favore!

Dopo questa storia mi è quasi venuta voglia di studiare, il che ha dell’incredibile. Ma soprattutto cosa ci fa un gatto con quella roba?! Getto tutto lo giuro e non dico niente a Maurice!

Ok adesso posso ridere…e anche Jean lo fa! Fantastico!

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