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[Ci sarò per la fine del mondo Ci sarò per amarti di più E così se chiami rispondo il mio vero inizio sei tu]
Eri si chiede perché si
ritrova, inspiegabilmente, sempre in
compagnia di quel testone di Kogoro.
Il più pigro studente di
tutto il liceo Teitancon
una delle ragazze più – se non la più
– studiose della scuola.
Eppure è sempre con lui
che si ritrova a litigare, per un motivo o per un altro.
Spesso neanche se lo
ricorda, alla fine della discussione, la causa del loro bisticcio.
Ma, nonostante questo,
Kogoro è sempre presente anche nei suoi momenti di difficoltà, come lei lo
aiuta nei suoi. In un modo a dir poco bizzarro,
ma è sempre lì, per sostenerla.
E, dopo un po’, Eri ancora
non sa perché stia con lui – perché il suo cuore inizi a battere così freneticamente quando è con lui – ma
decide che è meglio smetterla di domandarselo.
Forse perché la risposta
la spaventa, forse perché il motivo l’ha capito solo quando tutto è veramente iniziato.
Quando, durante una
litigata, si sono avvicinati un po’ troppo e le loro labbra, sempre per caso, si sono finalmente incontrate.
Salve :D
Questa piccola raccolta
nasce per merito della challenge Raccolte... che passione! indetta
da superkiki92 sul forum
di EFP. Dei tanti pacchetti ho scelto quello fluff/romantico e ho avuto voglia
di scriverlo su questa coppia che io adoro tantissimo <3
Le varie storie seguiranno un ordine crescente, qui è
dove Eri e Kogoro sono iniziati <3 e, proseguendo, farò continuare la loro
storia.
Un bacio! :D
EclipseOfHeart
P.S. quella all’inizio è il titolo della canzone da cui
prendo i versi (e a volte i titoli).
Eri non aveva previsto il loro primo appuntamento in quel modo, insomma non facevano altro
che restare in silenzio o dire sciocchezze, arrossendo vistosamente ogni volta che si guardavano.
Tutta colpa di quello stupido bacio che si erano scambiati,
una settimana prima. Ora erano imbarazzati e incapaci di godersi quella
giornata insieme.
E pensare che quando lui le aveva proposto – con l’aria più seria che gli avesse mai visto addosso –
di andare con lui al Luna Park, si era sentita il cuore volarle fin dentro la
gola.
Si era preparata con due ore di anticipo, tentando di essere
il più carina possibile per quella zucca vuota. Ma niente stava andando come
lei aveva sperato.
Era riuscita a vincere i suoi dubbi, ammettendo che quel
testone le piacesse tanto, anche troppo, ma ancora non capiva bene se lei
piacesse a lui.
In fondo, Kogoro era sempre stato attratto da ragazze
diversa da lei, più belle, più sensibili e più dolci di quanto lei non fosse.
«Tutto bene, Eri?» disse lui interrompendo le sue
riflessioni. Forse si era accorto che aveva la testa persa nei suoi pensieri.
«Sì, certo. Pensavo che mi sta venendo un po’ di fame.»
risponde imbarazzata, pentendosi poi di aver inventato quella bugia. Forse è il
caso che Kogoro risponda ai suoi dubbi.
«E poi… stavo pensando un’altra cosa.»
«Quale?»
«Mi chiedevo… perché mi avessi chiesto di uscire. Non dici
sempre che sono una sapientona, gelida ed incapace di qualsiasi dolcezza?»
chiese con il volto che sembrava pronto per andarle a fuoco.
Eri sapeva benissimo di non essere ciò che aveva appena
detto, ma se Kogoro si era semplicemente fermato all’apparenza – cosa che
pensava – non avrebbe mai scoperto tutte le qualità che, per timidezza,
preferiva nascondere.
Kogoro non rispose e, di colpo, si allontanò correndo da
Eri.
«Kogoro, ma dove vai?» chiese lei, osservandolo mentre si
allontanava verso il chiosco del bar.
Sbuffò, rigirandosi una ciocca di capelli tra le dita
nervosa.
Vedendo che Kogoro era in coda per ordinare chissà cosa, Eri
decise di sedersi in una panchina lì vicino per aspettarlo.
Ma, insomma, lei trovava il coraggio di fare una domanda di
quel genere e lui andava al bar, senza risponderle?
Dopo poco lo vide ritornare, tenendo in mano due coni.
«Hai preso dei gelati?» chiese Eri stizzita.
«Sì, ehm… Avevi detto di avere fame…» rispose lui,
incespicando nelle sue stesse parole.
«Che gusto è?» domandò lei immaginando quale fosse il gusto
a giudicare dal colore rosa del gelato.
«Fragola!»
Come
temeva.
E ora come poteva dirgli che lei il gusto fragola non lo
sopportava?
Iniziò a mangiare lentamente, cercando di non badare al
sapore di quel gusto mentre lui si gustava un cono al cioccolato.
Decise di rimandare la risposta alla fine della loro
pausa-cibo, intenzionata più che mai ad avere una risposta.
«Come mai l’hai preso alla fragola?» chiese curiosa.
«Facile! Ho pensato che sicuramente ti sarebbe piaciuto! A
tutte le ragazze dolci piace il gusto fragola e tu sei sicuramente una di queste. Sai che ti prendo in giro, ma che quelle
cose mica le penso!»
Eri arrossì di colpo a quell’affermazione, guardando Kogoro
e sentendo il cuore che le esplodeva nel petto.
La parte pignola del suo carattere si chiese subito cosa
diamine c’entrasse la fragola con la dolcezza di una persona, ma venne subito
zittita dalla felicità nel capire che Kogoro la conoscesse più di quanto avesse
mai realizzato.
Di colpo, la fragola non le sembrò più così brutta.
E, come il gelato che si stava sciogliendo piano nella mano,
anche lei si sciolse e gli sorrise felice.
Kogoro ricambiò il sorriso, finendo il suo cono e buttando
il fazzoletto nel cestino di lato a lui.
Nel rigirarsi verso di lei, Eri si avvicinò e lo baciò,
sentendo come fragola e cioccolato si mescolassero insieme perfettamente.
Fine.
Il loro primo appuntamento *w* oddio che sono belli <3
Spero vi siano piaciuti. Questa è stata sicuramente la
più lunga delle storie x°D le altre saranno più corte.
Saluti!
Recensite
se vi sta piacendo *-* o tiratemi i pomodori!
[And
my heart starts pumping, my fists start pumping
Upset,
total abandon, you know I love you so. Total abandon]
Vederlo arrossire così tanto, senza che abbia ancora
detto mezza parola, non fa altro che incuriosirla.
Eri seduta, insieme a Kogoro, in una panchina nel parco
non riesce davvero ad immaginare perché il suo fidanzato sia così nervoso.
Continua a rigirarsi la manica tra le dita, toccandosi i
capelli con l’altra nel tentativo di aggiustarseli benché non sia affatto
necessario.
«Sembri teso, è tutto apposto?» domanda poi, dopo alcuni
minuti di silenzio.
Lui alza la testa verso di lei ed annuisce per poi tornare
a guardarsi intorno.
«Insomma, Kogoro, o mi dici cosa hai oppure io me ne vado
subito! E non rispondermi che non hai niente!» dice lei improvvisamente, stufa
di quel comportamento.
«Se stare qui con me ti disturba, puoi andartene
benissimo!»
«Ma cosa c’entra? Hai ascoltato la mia domanda? Oppure
hai capito solo quello che volevi capire?!» grida Eri alzandosi in piedi,
pronta per un loro normale litigio.
«Tu hai detto che te ne vuoi andare!» ribatte Kogoro,
mettendosi in piedi per fronteggiarla.
«Certo perché tu non
vuoi dirmi su cosa stai rimuginando da quando siamo usciti da casa mia!»
«Non sono affari tuoi!»
«Se non mi riguardano, allora, come ho già detto, posso benissimo andarmene!»
conclude lei, girandosi, decisa a lasciarlo solo in quel parco, quel testone!
«Ciao.» borbotta Kogoro, vedendola allontanarsi da lui.
Sospira, pensando che no, non doveva affatto andare in quel modo!
Mentre i suoi passi proseguono verso l’uscita del parco,
Kogoro capisce che è meglio dirle tutto subito senza lasciare che la rabbia la
accompagni fino alla sera.
In fondo, sa benissimo cosa deve e come debba dirlo. È
solo difficile. E imbarazzante.
Ma lui è Kogoro Mouri e può farcela benissimo.
«Eri, aspetta.» le dice infatti, per richiamarla.
Lei si gira, guardandolo scocciata e in pochi passi,
Kogoro le è di nuovo vicino.
Prima che lei possa dire qualsiasi cosa, lui s’inginocchia.
«Ti amo. Ti amo, in questo mondo più di chiunque altro. Non…
voglio vivere una vita senza di te, non voglio litigare con qualcuna che non
sia tu, perché non potrei mai amare qualcuna all’infuori di te. Vuoi sposarmi,
Eri Kisaki?» le chiede lui, prendendo dalla tasca della giacca un cofanetto,
per aprirlo e rivelare l’anello al suo interno.
Eri, dopo essere tornata a respirare dopo che lui ha
iniziato quella proposta, sente il cuore scoppiarle nel petto dalla felicità.
Che Kogoro fosse romantico lo aveva intuito da tempo, ma che fosse così
sdolcinato e incredibilmente adorabile
era una sorpresa meravigliosa.
«Sì. Assolutamente sì.» risponde con la voce che trema.
Kogoro si rialza, prendendo l’anello e infilandoglielo su
per il dito, nel posto in cui appartiene.
Prende tra le mani il suo viso, portando la sua fronte a
contatto con la sua.
Ce l’ha fatta.
E il suo bacio ora ha un sapore nuovo, ora che sarà suo
per sempre.
Fine.
Da notare come la dolcezza aumenti di capitolo in
capitolo! Ma qui, ora ve la spiegherò u.u
Ho preso questa dichiarazione “Ti amo. Ti amo, in questo
mondo più di chiunque altro” dal 4° film di Conan, dove è Eri stessa a dire che
Kogoro le ha detto tantissime cose romantiche e smielate xD
Quindi non è OOC u.u
Sì, in italiano l’hanno adattato con “mi piaci”, ma
ovviamente era “ti amo” in originale. (Perché, secondo l’adattamento italiano,
uno fa una proposta e dice mi piaci al posto di ti amo -_-‘)
E sono stupendi <3
Per ora mi fermo qui con la pubblicazione, ma prestissimo
arriveranno le altre *-*
[I
just want to be there When the morning light explodes On your face it radiates I cant escape I love you till the end]
Kogoro la osserva mentre
dorme e non capisce bene neanche lui quanto la trovi bella.
Non è la solita bellezza
che lui ha sempre ammirato, non corrisponde ai canoni che lui desidererebbe.
La sua amica Yukiko è il tipo di donna che lui ha sempre creduto di
volere.
Finché non è arrivata Eri,
sua moglie.
Lei ha una bellezza
diversa, meravigliosa ai suoi occhi.
Kogoro arrossisce da solo,
a causa delle sue stesse riflessioni.
Ma, obiettivamente, con le luci dell’alba che la illuminano come può
pensarla diversamente?
Non può fuggire da una
verità che gli si manifesta tanto chiaramente.
I capelli castani sono
sparpagliati sul cuscino in un disegno disordinato, gli occhi sono chiusi
mentre le labbra sono leggermente aperte. Il lenzuolo bianco la copre fino al
collo, nascondendo ciò che, ormai, Kogoro però conosce.
Le sue guance si tingono di nuovo, ma per colpa dei suoi ricordi stavolta.
E nel ripensare a quella loro prima notte, capisce che
non sa perché la ami tanto, ma sa che continuerà a farlo, fino alla fine.
Salve u.u
Uhm, beh, questa è la fic sulla
mattina dopo la loro prima volta <3
L’ho collocata dopo il matrimonio perché in Giappone ci
tengono molto di più che la prima notte sia solo dopo il matrimonio, che nel
nostro mondo occidentale xD
(Cioè, ormai credo che questo valore si stia perdendo
anche lì, ma non lo so xDD)
Ringrazio tantissimo ancora Black_Princy
per le recensioni, spero continui a piacerti *-*
{Love Of My Life –
Queen} Anche se io ascoltavo la cover degli Scorpions **
Love Of My Life
[When
I get older I will be there At your
side to remind you How I still love you, I still love you]
Toccandosi la pancia ormai evidente, Eri si ritrova a
pensare come la vita le abbia riservato delle straordinarie sorprese.
Come la bambina che porta in grembo, come suo marito che
è nella cucina tentando di aggiustare
il lavandino che perde.
Ancora a distanza di anni da quando l’ha conosciuto – da
quando ha iniziato ad amarlo – ancora non capisce l’esatto motivo per cui stia
insieme a lui.
Sono così diversi e così testardi.
Il loro rapporto è quasi sempre circondato da litigi,
spesso futili, con conseguenti tentativi di riappacificazione, che però sono
così dolci da riuscire a farla sciogliere subito.
Forse è questo che lo porta ad amarlo tanto, la
sensazione di calma e gioia infinita dopo la tempesta.
Eri scuote la testa perché lei ama anche la tempesta in sé.
Litigare con lui la fa sentire viva, adora punzecchiarlo e poi vedere la sua mente che tenta di
elaborare qualche ridicola scusa. Sa che lui la ama, nonostante i suoi difetti. Lui la vede per quello che è
dentro, lui le ha fatto scoprire lati di sé che neanche lei conosceva.
E, in fondo, importa tanto avere un motivo?
Kogoro le fa battere il cuore, la fa sentire amata, le ha
fatto desiderare di creare la vita con lei.
Di colpo, i suoi pensieri vengono interrotti da un rumore
improvviso seguito da uno scroscio d’acqua. Kogoro, con espressione affranta,
spunta dalla cucina, con la testa e il petto completamente bagnati, mentre il
lavandino perde acqua più di prima.
Eri scoppia a ridere, mentre Kogoro la guarda offeso, stizzito
per l’implicita presa in giro.
«Amore, chiamiamo un idraulico?» dice Eri compiaciuta,
era sicura che quel lavoro non fosse adatto a lui.
Kogoro annuisce malvolentieri, mentre Eri si alza per
andargli vicino.
«Su su, non ti arrabbiare. Aggiustare tubi non è
decisamente un mestiere adatto per un bravo poliziotto come te! Tu usi la
mente!» continua lei, tentando di adularlo ma continuando a ridere.
Kogoro però, come sempre, si tira leggermente la giacca,
pavoneggiandosi per i complimenti della moglie e accarezzandole la pancia.
Lei lo bacia piano, dicendogli poi di andare ad
asciugarsi. Seguendolo con lo sguardo, sa che quell’uomo è l’amore della sua
vita.
Sente chiaramente che arriverà ad essere vecchia per amarlo
sempre con la stessa intensità, come se il tempo non fosse passato, come se non
dovesse mai finire.
Il che, in fondo, è un po’ quello che succede sempre con lui al suo fianco.
Fine.
*-* momento prima della nascita di Ran.
La loro vita di coppia io me la immagino così, tra
litigate furiose e paci dolcissime *__*
but what kind of heart
doesn't look back
At the comfortable glow from the porch,
the one I will still call yours?
It hurts to be here, I only wanted love from you
It hurts to be here, what am I gonna do?]
È tutto pronto, ho sistemato tutte le valigie e posso
andarmene.
Avanzo lentamente fino al portico di casa nostra, anzi tua. Ormai questa non sarà più casa mia,
non condividerò più niente con te.
Perché stavolta hai veramente passato ogni limite,
Kogoro.
Non posso e non voglio più sopportare una vita di coppia
così, sarà meglio per entrambi.
Mi riprenderò e sarò di nuovo felice, senza di te. Grazie
alla nostra piccola Ran sono sicura che sarà più facile per entrambi.
Sto facendo la scelta giusta.
Mentre sto per uscire di casa, urto per sbaglio il
portafoto sopra il tavolino d’ingresso, facendolo cadere. Mi giro per
aggiustarlo, quando noto che vicino c’è un bigliettino ripiegato.
Lo apro, rivelando come sia uno dei soliti numeri che
Kogoro scrive e lascia in giro per la casa, finendo inevitabilmente per perderli. Gliel’ho sempre detto che dovrebbe
essere più ordinato!
Istintivamente mi volto per andare nel suo studio a
dargli il foglietto, per poi ricordarmi che no,
non devo farlo.
Che non lo farò mai
più.
Mi mordo il labbro, lasciando cadere quella nota, mentre
i dubbi si affacciano nella mia mente.
Sospiro, ripensando alle motivazioni che mi hanno
condotto a quella scelta.
Arrivo al taxi, posando l’ultima valigia nel cofano e
sedendomi dopo aver indicato all’autista la via da prendere.
Prima che parta fisso di nuovo quella casa.
So che le mie ragioni sono giuste e che questa decisione
mi porterà benefici, quando il dolore di lasciarti sarà diventato sopportabile.
Ma, in questo momento, l’unica cosa che vorrei è che
uscissi per venire a fermarmi.
Per ricordarmi che l’unica motivazione veramente
importante siamo io e te.
Tu, però, non
esci.
Il taxi parte, allontanandosi dalla casa e da te.
E già mi
manchi.
Fine.
ç_ç nooo, non andartene Eri!
Siamo arrivati al momento in cui si sono lasciati L
Chissà se un giorno ci verrà spiegato perché,
effettivamente, si sono lasciati. (Sì, c’è la spiegazione del secondo film, ma
non viene dal manga quindi potrebbe non essere quella u.u)
When
you love someone but it goes to waste could it be worse?]
Te ne stai andando, ti
sento che armeggi con i bagagli, caricandoli su quel maledetto taxi.
A breve finirai, lasciando
questa casa. E me.
Cocciuta che non sei
altro.
Vattene, vattene pure. Non
ho alcun bisogno di te, né io né Ran. Ce la sapremo cavare benissimo!
Il fatto che in questo
momento mi faccia male è solo una debolezza che mi farò passare, puoi andartene
tranquillamente, mia cara Eri.
Ed è inutile che incolpi
me di tutto, come se le litigate non le facessimo in due.
Non uscirò da qui per
fermarti, tu mi hai detto che credi che questa sia la scelta migliore ed io non
ho nessuna intenzione di impedirti di fare quello che pensi sia giusto.
Anche se stai sbagliando.
Te l’ho detto e ripetuto,
ma non hai voluto sentire ragioni.
Sento il rombo del taxi
allontanarsi e, aspirando dalla mia sigaretta, mi alzo di colpo, correndo verso
l’uscita.
Quando esco, te ne sei già andata.
Butto la sigaretta a
terra, schiacciandola con rabbia e frustrazione.
No, non lo so se sarò
capace di andare avanti, ora che ti ho persa.
Non penso che potrebbe
andare peggio di così, credevo che con il nostro amore avremmo potuto superare
qualsiasi ostacolo.
Ma tu sei lontana, più di
quanto tu lo sia mai stata.
Sei partita da pochi
minuti.
E già mi
manchi.
Fine.
Sì, ho descritto la partenza di Eri, stavolta dal punto
di Kogoro.
Ho concluso entrambe le drabble con la stessa frase,
perché è quello che provano entrambi (nella mia storia u.u).
E per ora mi fermo qui u.u a
presto gli ultimi tre capitoli!
Recensite, se vi piace la raccolta o anche se non vi
piace :*
[Don't
make it tough, i'll put away my pride Enough's enough, i've suffered and I've seen the
light
Don't
know what I'm gonna do about this feeling inside Yes it's true, loneliness took me for a ride]
Vedendola lì seduta,
mentre legge il giornale, Kogoro decide di mettere da parte l’orgoglio per avvicinarsi
e chiederle ciò che da quanto se n’è andata, non fa altro che desiderare.
È stanco di stare senza di
lei e di vederla solo in quei momenti organizzati da Ran.
Si dirige a passo svelto
verso il tavolino e si ferma dietro di lei, pensando che sia concentrata da non
averlo sentito.
Non nota che lei ha subito
avvertito la sua presenza, spegnendo silenziosamente l’mp3 per impostarlo sulla
funzione “Rec”.
Le parole gli fluiscono
dalle labbra, mentre imbarazzato, le chiede di tornare a casa con lui.
Perché si sente solo, da troppo tempo.
Eri sorride senza farsi
notare e si gira stupita, fingendo di non aver sentito e togliendosi gli
auricolari dalle orecchie.
Vedere la sua faccia sconcertata
e arrabbiata le fa quasi venir voglia di accettare.
Ma non si sente pronta, non ancora.
Quando Ran si avvicina a
loro, però, non può resistere alla tentazione di prendere quel cd, sorridendo
con le guance rosse come se fosse un adolescente.
Sa già che lo riascolterà
e più di una volta.
Perché non ha mai avuto dubbi
che lui l’amasse – neanche quando erano adolescenti – ma sentirglielo dire le
fa capire quanto sia lei ad amarlo
ancora così tanto.
Fine.
<3 che dolci.
Questa shot si riferisce
all’episodio “Goro sospettato”, ovvero 214-215 nella programmazione italiana
(199-200 nella giapponese).
Se non avete visto questi
episodi, volate a guardarli u.u
Ringrazio tantissimo
Black_Princy per avermi seguita e aver sempre commentato, grazie *-*
Scusate se vi ho fatto
tanto attendere per la fine ma è ricominciata l’università e sono sommersa xD
[Remember yesterday - walking hand in hand
Love letters in the sand - I remember you
Through the sleepless nights thru every endless day
I'd wanna hear you say - I remember you]
Oggi sono passata davanti al negozio
di animali ed il mio sguardo è vagato alle vetrine, dove c’erano cani e gatti
che mi guardavano miagolando e abbaiando.
Il mio occhio era caduto su un gattino
nero, nell’angolo della cuccia, isolato dagli altri.
Ha alzato il muso verso di me, come se
si fosse accorto di me e sono rimasta incantata nell’osservarlo.
Senza capire perché, sono entrata nel negozio e l’ho comprato.
Lo terrò nello studio con me, mi farà
compagnia.
Quando
siamo arrivati, l’ho lasciato scendere a terra mettendogli una ciotola con del
latte a bordo del muro.
Ora sta
giocando con un gomitolo di lana e sembra davvero contento di essere qui.
Devo
trovargli un nome, ma non so quale scegliere, non so neanche perché l’ho voluto
prendere.
È nel
momento in cui lui si avvicina a me, facendomi le fusa e guardandomi in cui
capisco.
Mi ricorda
te.
Il suo
muso, i suoi occhi, le sue movenze.
Non so
perché ma mi ha fatto tornare alla mente tutti i nostri giorni insieme, quando
camminare mano nella mano era abbastanza.
Chissà, se
nonostante tutto, ci pensi anche tu qualche volta.
Riguardo
il gatto e decido di chiamarlo Goro.
Come sempre, anche quando non ci sei, trovi
un motivo per essere con me.
Fine.
*-* questo
sarebbe il missing moment di quando Eri compra il suo gatto che chiama Goro.
Che cosa tenerissima che lei lo abbia chiamato proprio in quel modo. *______*
the stars get red and, oh, the
night's so blue
And then I go and spoil it all
by saying something stupid like "I love you"]
Ritrovarla a quella festa è strano, non credeva proprio
che sarebbe stata tra gli invitati.
Però non gli dispiace per niente.
Kogoro la osserva da lontano, mentre parla con altre due
donne. Indossa quell’abito lungo che lui adora
perché la rende più bella di quanto già non sia.
Non vuole avvicinarsi, vuole guardala senza essere notato
ancora per qualche minuto.
Sono rare le volte in cui riesce a vederla sorridere,
visto che ogni volta che s’incontrano finisce per arrabbiarsi contro di lui,
alterando i suoi lineamenti in una smorfia contrariata.
Quando la sua compagnia si allontana da lei, prende un
bicchiere di vino rosso per andarle incontro, sperando di non scatenare la sua
ira almeno per cinque minuti.
«Ciao Eri.» le dice, arrivatole vicino.
Lei si gira sorpresa ma contenta, perché l’ha già riconosciuto dal tono di voce.
Sapeva che era stato invitato alla festa e si aspettava
di vederlo da un momento all’altro.
Ricambia il saluto, accettando il bicchiere di vino ed
iniziando a chiacchierare.
Entrambi, dopo qualche ora, si godono la sensazione di
essere insieme, di nuovo, senza altre persone – o cadaveri – in mezzo a loro.
Il profumo di Eri è inebriante, lo sente chiaramente
quando lei muove la testa e gli arriva dritto al viso.
Il vino è dolce, ma non più di quanto sia quella risata.
E Kogoro vorrebbe soltanto dirle che la ama, come il
primo giorno, come l’ultimo momento.
Ma se lei non si sente pronta, potrebbe non essere la
cosa giusta da dire.
Forse Eri non vuole tornare insieme a lui, forse lei non prova più amore.
Magari è troppo tardi per riprenderla.
Eri, accaldata per il vino, propone di uscire fuori nel
balconcino della villa per prendere una boccata d’aria ed insieme camminano
verso l’esterno.
Le nuvole coprono la luce della luna, che li illumina a
tratti, giocando.
Kogoro fa una battuta penosa, ma che fa ridere Eri in
modo libero e felice.
E poi lo dice lei.
«Ti amo, Kogoro. Potrò andarmene cento volte, ma il mio
cuore tornerà sempre da te.»
Passa qualche secondo di silenzio prima che lui la baci,
stringendo tra le mani quel viso che ha tanto desiderato, sentendo finalmente
di nuovo il sapore delle sue labbra.
Ed Eri, tra la sua bocca e le sue mani, avverte il suo
sentito “anche io” meglio di quanto lo abbia mai percepito dalle sue parole.
E non sa come finirà domani tra di loro, probabilmente
litigheranno ancora per sciocchi motivi.
Ma non le importa, tutto ciò che conta ora è essere di
nuovo lì, tra le sue braccia, sapendo che saranno sempre lì ad accoglierla. Qualunque cosa succeda.
Fine *_____*
Questa coppia io veramente la adoro alla follia e non soperché.
Sono dolcissimi, teneri, adorabili.
Li amo, fine u.u
Con questa storia finisce la raccolta! (Sorry, è un’altra
flash-fic xD)
Ovviamente finisce nel magico momento in cui tornano
insieme (che aspetto con ansia nel manga) e l’amore torna a trionfare!
(Per quanto trionfa comunque, è evidente che quei due si
amano ancora. u.u)