All For Love...

di red ribbon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo: Ginnasta d’elite. ***
Capitolo 2: *** Secondo Capitolo: Arriviamo Londra! ***
Capitolo 3: *** Terzo Capitolo: Stand in the rain. ***
Capitolo 4: *** Quarto Capitolo: Lui. ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo: Ginnasta d’elite. ***


1° Capitolo: Ginnasta d’elite.

 

Sono Payson Keeler, ginnasta italo-americana sedicenne pronta ad andare a Londra alle Olimpiadi di ginnastica ritmica per vincere l’oro.
Capelli lisci biondi, occhi verdi non molto alta, ma neanche bassa e fisico snello, questa sono io.
I miei genitori, mio padre John Keeler di origine statunitense e mia madre Lara Russo di origine italiana, decisero di vivere in Italia per via dei numerosissimi parenti di mia madre che non volevano che lei partisse per gli Stati Uniti.
Mia madre era già un’appassionata di ginnastica ritmica e voleva farmi provare già a 3 anni.
Le mie allenatrici dissero che ero molto portata per la ritmica e che quando stavo in palestra ero piena di carisma e volontà e da quel giorno avevo solo un obiettivo: Andare alle Olimpiadi.
Ai Mondiali di Montpellier l’anno precedente, riuscii a qualificarmi per le Olimpiadi vincendo l’argento nell’ All Around, entrando nelle migliori ginnaste al mondo.
 
-Stendi le punte e non far toccare il nastro a terra! È penalità e questo tu lo sai!-La mia allenatrice Chiara,mi riprese.
Mi sedetti sulla pedana e ascoltai quello che mi diceva Chiara.
-Okay, il giro attitudè lo fai bene, devi stendere solo un po’ di più le punte e  il nastro lo devi muovere sempre!- Mise le mani sui suoi fianchi.
-Lo so. È solo che sono stanca.- Risposi.
-Riposati e poi fammi vedere l’esercizio al nastro e alle clavette. Ricordati che le Olimpiadi sono vicine.-
Andai nello spogliatoio e presi il mio cellulare, come sfondo avevo la foto di 5 ragazzi meravigliosi che con le loro canzoni sapevano rubare il cuore e con un sorriso facevano sognare: i One Direction.
Erano loro con le loro splendide canzoni a riuscire a portare avanti il mio sogno. Purtroppo non li avevo mai incontrati e forse oltre ad andare a Londra per vincere le Olimpiadi, li avrei potuti incontrare, anche se di certo era un’ ipotesi molto improbabile.
-Sei pronta? Su forza vieni qui e fammi vedere gli esercizi!-La voce dell’allenatrice mi riportò alla realtà. Mi sbrigai e corsi a prendere le clavette per farle vedere l’esercizio.
 
Passarono 2 ore…
 
Tornai a casa e insieme ai miei genitori stava la mia migliore amica Francesca Lombardi.
-Hey Pay come è andato l’allenamento?-Francesca mi abbracciò.
-Abbastanza bene. Usciamo un po’?-Le chiesi.
-Per me va bene! Senti può venire anche Alessandro?-
-Okay, ma vedete di non esagerare con i baci eh!-Alessandro e Francesca erano fidanzati e sinceramente ero un po’ invidiosa di loro perché la mia allenatrice non permetteva a nessuna ginnasta di avere relazioni, dovevamo rimanere concentrate.
Indossai un vestitino blu e le scarpette blu con il tacco molto alto, mentre Francesca una maglietta degli USA e dei leggins blu con scarpe da ginnastica. Adorava vestirsi sportiva.
Suonò il campanello.
-Sarà di sicuro Alessandro! Pay allora come sto?-Mi fece notare il suo abbigliamento e il trucco.
-Stai bene Francy! Ora vado ad aprire, tu siediti su questa sedia e aspettami!- Corsi ad aprire la porta e vidi Alessandro: bel ragazzo, gentile e simpatico, una volta avevo persino preso una cotta per lui, ma poi capii che non era decisamente il mio tipo.
-Accomodati Alessandro! Vado a chiamare Francesca.-
-Vi aspetto qua.- Si sistemò i capelli.
Andai in camera da pranzo e accompagnai Francesca nel salotto, dove stava il suo fidanzato.
-Ehi amore!-Alessandro corse da Francesca e la baciò. Erano decisamente una bella coppietta!
Decidemmo di andare in pizzeria e passammo una bella serata tra risate e cavolate varie.
-Devo andare che domani ho allenamento alle otto di mattina…-Preparai la borsa.
-E’ vero … Vabbè noi stiamo qui ancora un po’ e mi raccomando fila subito a letto!-Francesca rise e mi diede un bacio sulla guancia.
Salutai Francesca e Alessandro e mi allontanai per andare a casa.
Mi stesi sul letto, presi le auricolari e accesi il cellulare.
Scelsi una canzone dei One Direction, One Thing. L’amavo quella canzone: Era stupenda!
Mi addormentai con la musica dei 1D e con le auricolari nelle orecchie.
La sveglia suonò e subito corsi a farmi una doccia e a mettermi il body. Poi presi tutto l’occorrente per fare lo chignon  e dopo aver preparato tutti gli attrezzi di ginnastica (fune, cerchio, palla, clavette e nastro) e le precauzioni, ovvero ginocchiere e fasce, andai in palestra.
-Payson poi mettiti in riga con le altre perché devo dirvi una cosa molto importante.-L’allenatrice sembrava  molto seria.
Andai nello spogliatoio, mi tolsi la tuta, indossai le mezzepunte da ritmica e andai in riga con tante altre ginnaste.
-Ragazze, quest’anno avete lavorato davvero sodo, sono molto felice per tutto quello che avete fatto. Ma solo due di voi hanno centrato la qualificazione olimpica e voi sapete chi sono: Miranda Serra qualificandosi quarta e Payson Keeler vincendo l’argento. Loro due andranno ad allenarsi a Londra per otto settimane, a spese della Federazione Italiana di Ginnastica Ritmica, per avere più spazio per allenarsi.- L’allenatrice guardò me e Miranda.
Soffocai un grido.
A Londra?
Per otto settimane?
Uno spazio tutto nostro per allenarci?
-Payson, Miranda, verrà anche la Squadra Nazionale! Solo che loro resteranno 4 settimane…-
Miranda non aveva mai conosciuto le sei ragazze che facevano i loro esercizi in gruppo, diversamente da noi che eravamo individualiste, quindi si mise a fare salti di gioia.
Io invece le conoscevo benissimo perché prima di essere individualista ho partecipato ad alcune gare con loro. Era stato stupendo! Però alla fine scelsi la vita da individualista. Con la squadra ho ancora un bellissimo rapporto: ci sentiamo e ci infondiamo coraggio a vicenda.
-Chiara ma possiamo portare qualcuno con noi?-Chiese Miranda.
-Sì ma solo una persona.- Rispose l’allenatrice.
Io sapevo già chi portare. Non avrei mai potuto decidere tra i miei genitori, quindi scelsi la mia migliore amica Francesca anche se di sicuro le sarebbe mancato Alessandro.
Tornai a casa dopo un lungo e stressante allenamento e dissi tutto ai miei genitori.
-Veramente? Siamo molto fieri di te piccola!-Mio padre mi abbracciò.
-Ci mancherai molto tesoro, ma alle Olimpiadi ci vedrai di sicuro!-Disse mia madre.
-Allora quando partite?-Chiese mio padre toccando i miei capelli castani.
- Chiara ha detto che partiamo questa domenica alle dieci di mattina, quindi dopodomani.- Risposi.
-Ah okay. Poi avvisa Francesca se deve venire con te!-
-Certo mamma la chiamo ora!- Presi il cellulare e la chiamai subito; Le dissi tutto e dopo un po’ d’insistenza perché non voleva  lasciare casa sua e Alessandro, acconsentì di venire con me.
Ero al settimo cielo: Andavo a Londra per otto settimane con la mia migliore amica... I miei sogni si stavano avverando…


 

 

Ciauzz Bellezze!
Questa è la mia seconda FF e spero che sia di vostro gradimento :D

Recensite mi raccomando! ♥ :D
Per Payson mi sono ispirata a Payson Keeler del telefilm ‘Giovani Campionesse’
anche se è di ginnastica artistica… 

This is Payson... 



   


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Capitolo 2
*** Secondo Capitolo: Arriviamo Londra! ***


2° Capitolo: Arriviamo Londra!

 

-Payson svegliati!-Mia madre mi scosse il braccio.
-Eh che cosa vuoi?-Le domandai mentre mi girai dall’altra parte.
-Non ti ricordi? Oggi parti!- 
-Oh cavolo me ne ero dimenticata!-Mi alzai sul letto e corsi in bagno.
Mi feci una doccia velocissima e mi vestii.
Misi la tuta azzurra con scritto dietro “Italia” e le Blazer blu e mi truccai. Matita nera, mascara e lucidalabbra.
Presi le valigie, il mio portattrezzi e il borsone da allenamento e corsi in automobile, dove mi stavano aspettando i miei genitori.
-Pay finalmente sei arrivata! Ora andiamo a prendere Francesca!-Disse mio padre accendendo l’auto.
-Ci mancherai piccola. Noi siamo abituati a vederti partire continuamente, ma ci mancherai lo stesso.-Mia madre si asciugò gli occhi.
-Mamma, papà. Mi mancherete anche voi. Ma ci sentiremo ogni giorno ve lo prometto.-Presi la mano di mia madre.
Arrivammo a casa di Francesca.
Era già fuori al cancello, quindi aprimmo la porta dell’auto ed entrò.
-Ciao Pay! Non vedo l’ora di arrivare a Londra!-Mi disse abbracciandomi.
-Anch’io non vedo l’ora! Non ti mancherà Alessandro?-
-Certo, ma ci sentiremo sempre con il cellulare-. Mi disse.
 
-Ragazze siamo arrivate all’aereoporto.- Mio padre aprì lo sportello dell’auto.
Ci avvicinammo all’aereo e salutai i miei genitori cercando di trattenere le lacrime come ogni volta che partivo e poi salimmo sul grosso veicolo.
L’aereo partì, finalmente.
Chissà se là, a Londra, avrei conosciuto quei fantastici cantanti, i One Direction… Lo speravo, ma non ci credevo.
Con l’allenamento per le Olimpiadi, non avrei avuto tempo di andare a cercarli per tutta la città.
Francesca si addormentò sul mio braccio e senza di lei, non sapevo cosa fare.
Presi il mio cellulare e messaggiai con delle mie amiche rimaste a Desio, la mia città vicino Milano.
Dopo due orette piene a messaggiare, l’hostess ci avvisò che l’aereo stava atterrando.
-Frà, svegliati! Siamo arrivate!-Francesca si svegliò di scatto e prese la borsetta.
Appena le porte dell’aereo si aprirono, scendemmo giù, prendemmo le nostre valigie e aspettammo tutto lo staff italiano.
Appena la mia allenatrice, la coreografa, l’allenatrice della Nazionale arrivarono, andammo in albergo.
-Payson oggi alle 14.00 c’è l’allenamento. Vieni mi raccomando!- L’allenatrice si avviò verso il palazzetto dove noi ginnaste, ci saremmo dovute allenare.
-Okay vengo!-Salutai Chiara e lo staff azzurro e poi andai da Miranda e le sei ginnaste che fanno parte della Squadra Nazionale.
-Ehi Pay! Da quanto tempo!- Cristina, una delle ginnaste della Squadra Nazionale, mi diede un bacio.
-Ciao Cri! E ciao ragazze!- Le salutai e Laura, Sarah, Aurora, Caterina e Silvia  mi vennero incontro.
-Come stai Pay?- Mi chiese Sarah.
-Bene bene e tu Sà?-
-Abbastanza bene anche io, dopo quell’ infortunio, mi sto riprendendo.- 
-Sono contenta!-L’abbracciai.
Miranda venne verso di me.
-Payson era tutto vero su quello che dicevi della Nazionale! Sono simpaticissime!- 
-Lo so. Io sono stata in squadra con loro e le conosco perfettamente.- Dissi.
-Beh ragazze noi usciamo un po’. Ciao!- Caterina, si allontanò con le sue compagne.
Rimanemmo solo io, Francesca, Miranda  e sua sorella.
È vero che io e Miranda gareggiavamo una contro l’altra, ma eravamo molto amiche; La nostra allenatrice ci aveva insegnato che non si gareggia una contro l’altra, ma si gareggia contro noi stesse e mettersi alla prova.
Grazie a questo consiglio, io e Miranda avevamo fatto amicizia con le russe, le bulgare, le bielorusse e tutte le ginnaste che vedevamo ad ogni gara e avevamo capito che erano affabili, ti sapevano dare consigli ed erano delle ragazze speciali.
-Pay andiamo a vedere la nostra camera?-Mi chiese Francesca.
-Si andiamo! Ciao Miranda, ciao Amanda!-Salutai Miranda e sua sorella Amanda e mi allontanai con la mia migliore amica.
Entrammo nella nostra camera: Era semplicemente stupenda!
C’era di tutto, compreso un luogo per rilassarci: Vasca idromassaggio e prodotti vari per il rilassamento del corpo.
-Payson! Guarda questo messaggio di Alessandro!-Francesca mi fece vedere lo schermo del suo cellulare.

“Mi manchi e tanto pure. Mi manca il tuo splendido sorriso e la tua voce meravigliosa. Oggi a lezione di letteratura, la professoressa mia ha rimproverato mentre pensavo alla mia dolce, bellissima bambolina che ora è a Londra. Si hai capito si tratta di te! Ti amo bambola xx :)
Il tuo Alex :3”


Ma che carino il ragazzo della mia best! Lei era davvero fortunata ad avere Alessandro e lui era fortunatissimo ad avere Francesca.
-BehFrancesca, ora devo andare. Ciao!- Le diedi un bacio e scappai nella hall dell’albergo dove stava Miranda.
-Ciao Miranda! Sei pronta?-
-Certo, sempre pronta! Pure per batterti alle Olimpiadi!-Disse scherzando.
-Si come no! Cara levati quel pensiero dalla testa!-Risi, l’abbracciai e andammo nella nuova palestra a Londra.
Arrivammo davanti alla grande struttura.
-Oh mamma! È… Fantastico.-Rimasi senza parole.
-Ragazze siete arrivate finalmente! Ora forza andate a cambiarvi e venite a riscaldarvi!-L’allenatrice urlò.
 
Dopo tre ore, passate per il riscaldamento e per la lezione di coreografia, iniziai a provare il mio esercizio al cerchio sulle note di Giacomo Puccini del brano ‘Nessun Dorma’.
Finii il mio esercizio perdendo il cerchio all’ultimo lancio.
-Quel lancio più alto! Lo lanci, fai il passo composto, due chainè, enjambèè, due capovolte e ripresa con le ginocchia! È tanto difficile?! Forza riprovalo e fallo bene!- 
Ascoltai la mia allenatrice e lo riprovai.
Niente di nuovo. Il cerchio volò vicino a Miranda che provava l’esercizio con la palla.
Mi alzai e lo andai a riprendere.
-Se fai un esercizio così, in gara, è certo che ti batto!-Mi disse Miranda.
-Non ti preoccupare, in gara lo farò perfetto!-Le risposi, battendole in ‘cinque’ con la mano destra.
Aggiustai le mezzepunte e lanciai il cerchio. Questa volta arrivò perfetto nelle mie ginocchia.
-Visto Miranda? Ce l’ho fatta!- 
-Brava Pay! Era perfetto. Ora però lo devi riprovare tantissime volte se vuoi che ti deve venire anche in gara.- 
Seguii il consiglio di Miranda e riprovai tutto l’esercizio con il cerchio.
Dopo tre ore….
-Ragazze avete fatto abbastanza per oggi. Andate in hotel e domani allenamento normale. Alle 8.00 in palestra, pausa alle 13.00 di un’oretta e si ricomincia alle 14.00 fino alle 18.30. Puntuali come sempre!-L’allenatrice ci salutò e  tutte noi ginnaste tornammo in albergo.
-Domani andiamo in palestra tutte insieme?- Ci chiese Andreea.
-Per me va bene, quindi alle 7:55 nella hall!-Dissi.
-Perfetto, ci vediamo domani ragazze!- Marta ci salutò e tutte noi tornammo nelle stanze.
Entrai in camera e Francesca aveva lasciato un biglietto.

“Pay, qui a Londra ho incontrato una mia amica che ho conosciuto in chat e torno stanotte verso le 23.00… Mi dispiace lasciarti sola, ma volevo davvero conoscere Anita. Ciao e un bacione.
Frà xx ♥”

Mi stavo annoiando senza Francesca, accesi il pc e andai nella cartella “One Direction”. C’erano un sacco di canzoni, ma volevo ascoltare “More Than This”.
Dopo essere stata al computer, stando su twitter e facebook, decisi di andare a letto, perché ero distrutta dal viaggio e dall’allenamento in palestra.




 

Eeeeehy!!
Questo capitolo non è tanto stupefacente, 
ma spero che vi piaccia comunque :D 
Recensite e seguite la storiiiia :D ♥


L'avete ascoltata LWWY? E' meraaavigliosa! 
La sento ogni giorno *w*


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P.S. I nomi delle ginnaste e allenatrici sono puramente inventati. 


Mmmmh poco brutto Horaan :Q__ *sviene*

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Capitolo 3
*** Terzo Capitolo: Stand in the rain. ***


3° Capitolo: Stand in the rain.

Mi svegliai alle sette, feci una doccia veloce e mi vestii per andare in palestra. Raccolsi i capelli in uno chignon e presi il mio borsone e il portattrezzi.
Francescaintanto dormiva e non volevo disturbarla, quindi le lasciai un messaggio, dicendo che dovevo andare in palestra e che le volevo bene.
Corsi nella hall dell’albergo e stavano tutte tranne Cristina e Aurora.
-Buongiorno ragazze!-Le salutai.
-Ehy Payson! Per fortuna sei arrivata! Cristina e Aurora, non sono ancora arrivate...-Mi disse Sarah.
-Andiamo a chiamarle, allora!-Propose Laura.
-Aspettiamo un altro po’ e poi chiamiamole… Infondo sono ancora le 7:45…-Miranda fermò Laura che stava andando a chiamarle.
-Sono d’accordo con Miranda.- Silvia le diede ragione.
Aspettammo per una decina di minuti e non erano ancora arrivate.
-Se le aspettiamo ancora faremo tardi! Vado a chiamarle, voi aspettatemi qui, okay?-Caterina lasciò il borsone e gli attrezzi nella hall e andò da Cristina e Aurora.
Dopo qualche minuto arrivò con le due ‘disperse.’
-Scusate per il ritardo, Non riuscivo a farmi lo chignon così mi ha aiutato, Cristina.-Aurora si giustificò.
-Non ti preoccupare, ora sbrighiamoci.-Dissi prendendo tutte le mie cose.
Arrivammo in palestra senza fiato per aver corso come delle dannate.
Ci andammo a cambiare e poi ci mettemmo in riga, perché l’allenatrice doveva dirci qualcosa.
-Nazionale Individualiste venite qua.-Chiara ci chiamò ed io e Miranda corremmo da lei.
-Tra quattro settimane ci sarà il preolimpico e le squadre che parteciperanno sono: Russia, Bielorussia, Bulgaria, Gran Bretagna e ovviamente noi, l’Italia. Miranda , da te, mi aspetto che entri in finale e che devi salire sul podio. L’anno scorso per poco non ci sei riuscita. Payson da te voglio invece, il massimo. Sei riuscita a vincere l’oro, l’anno scorso, quindi impegnati e porta l’Italia sul podio.- Chiara ci sorrise e ci diede il “cinque” con la mano.
Ci riscaldammo e iniziammo a provare i 4 esercizi che dovevamo portare alle Olimpiadi, ovvero con il cerchio, la palla, le clavette e il nastro. Questo era il programma da portare in gara e ogni ginnasta doveva rispettare le normative. La Squadra Nazionale invece doveva portare 2 esercizi, uno alle 5 palle e l’altro ai 3 nastri e due cerchi.
Presi la palla e provai il mio esercizio. A parte un piccolo sbilanciamento nel giro panché, era andato alla grande.
-Brava l’hai fatto abbastanza bene. Cerca di non sbilanciarti troppo nei giri, okay?- La coreografa mi mise una mano sulla spalla.

-Va bene. Ora lo riprovo.-
Riprovai il mio esercizio, almeno mille volte, fino a quando non fu perfetto.
Andai a bere un po’ d’acqua e Chiara venne verso di me.
-Per oggi, basta con la palla. Fammi vedere il nastro.-
-Okay, va bene.-
Le risposi mentre agitavo la mano per rinfrescarmi.
-Mi raccomando. Voglio quel pizzico di grinta che metti nel tuo esercizio quando sei in gara.-
-Cercherò di mettercela tutta anche in allenamento.-
L’abbracciai e andai a prendere il mio nastro rosso con le sfumature arancioni.
La musica che utilizzavo era il “Tico Tico”, una musica frizzante e molto veloce che io interpretavo in gara con un grande carisma.
La mia allenatrice però voleva, che anche in allenamento dovevo essere così energetica. Dovevo mettercela tutta.
Feci il mio esercizio con un grande sorriso ed energia.
-Brava ce l’hai fatta. Ma sto pensando che dovremmo mettere un elemento più difficile alla fine. Non quel lancio, salto biche e capovolta.-La mia allenatrice aveva ragione.
-Perfetto… È  troppo semplice quell’elemento.-
-Magari potresti fare, lancio, 3 enjambée senza cambio del piede e due capovolte infilate. Che ne dici?-

-Non lo so. Ma posso provare.-Decisi.
Iniziai a provare il nuovo elemento per una mezz’oretta.
Niente, non mi veniva.
-Beh!? Dai che ce la fai!-L’allenatrice mi incitò.
-Lo sto provando da almeno mezz’ora e non mi è mai venuto, nemmeno una volta!-Alzai il tono della voce.
-Payson con me, tu non alzi la voce! E al posto di lamentarti, dovresti provare il tuo nuovo esercizio, perché senza di quello, non vincerai mai le Olimpiadi!-
-Credete tutti che io possa portare la medaglia d’oro olimpica, ma se non mi viene questo elemento, non potrò mai vincerla! Voglio fare il mio vecchio esercizio. Con quello potrei vincere.-
-Pay, io sono la tua allenatrice e so che puoi farcela, puoi far vedere al Mondo questo esercizio con qualcosa in più. Con il tuo vecchio esercizio, non vincerai mai. Mettiti a provare il tuo NUOVO esercizio. Forza!-
-No. Non ce la faccio!-
Corsi verso la porta della palestra e uscii come ero vestita in palestra, prendendo solo il cellulare.. Stavo in body con le mezzepunte ai piedi.
Pioveva a dirotto. Mi sedetti sulle gradinate. Non avevo la forza di tornare in hotel, ma nemmeno di andarmene dalla palestra. Era sempre così. Litigavo con la mia allenatrice, ma sapevo che poi sarebbe passato. Faceva pressione sui miei esercizi e molte volte, mi serviva un po’ d’aria.
Restavo sulle gradinate, a piangere e ad essere bagnata dalla pioggia.
Perché? Perché non mi veniva?
Ad un tratto un ragazzo coperto da un ombrello venne verso di me.
-Hey hai bisogno di aiuto?-Mi porse la mano.
-Nono. Sto bene.-Mi asciugai le lacrime.
-Ti prego lascia che ti aiuti. Sei bagnata fradicia!-
-Va… Va bene.-
Gli sorrisi.
Non sapevo chi era, l’ombrello non mi faceva vedere la faccia e non riuscivo ad ascoltare bene la sua voce per via della pioggia.
Mi mise il suo giubbotto lungo sulle spalle.
-Perché stai qui?- Mi chiese. Aveva una voce dolcissima, da quel che sentivo.
-Ho litigato con la mia allenatrice. Volevo un po’ d’aria.-
-Forse anche acqua!-
Ci mettemmo a ridere. -Comunque… Che cosa è successo?- Continuò con una voce seria.
-La mia allenatrice, vuole mettere nel mio esercizio al nastro, un elemento che non riesco a fare bene… E mi sono un po’ alterata perché non si rendeva conto che io non ci riesco.-
-Beh la tua allenatrice, ti allena, sa tutti i tuoi difetti e i tuoi pregi. Dovresti fidarti di lei e dovresti anche avere fiducia in te stessa.-
Mi prese la mano.
-Forse sono stata troppo suscettibile… In questo periodo sono un po’ troppo nervosa…Grazie.-
-Di niente e se hai qualche problema e ti vuoi sfogare, chiamami.-
Prese il mio cellulare e salvò il suo numero.
-Hai salvato il tuo numero con “Chiamami”?- Gli chiesi guardando lo schermo del mio telefono.
-Certo. Ora torna in palestra e subito! Ti prenderai un raffreddore altrimenti!-
-Lo farò. Tieni il giubbotto.-
Glielo porsi e scappai in palestra.
Ero tutta bagnata. Sembrava che mi ero tuffata in mare con il body e le mezzepunte.
-Payson che cosa è successo?-  Mi chiese l’allenatrice.
-Non sarei dovuta scappare così… Mi dispiace.-Mi buttai nelle sue braccia.
-Non ti preoccupare. Tutte le ginnaste hanno questi sbalzi. Soprattutto le campionesse che hanno più responsabilità. Forse ho esagerato con quell’elemento.-
-Quando farò il mio esercizio in gara, è meglio se vi allontanate tutti, farò scintille con quel lancio!-

Ridemmo e corsi nella doccia della palestra. Indossai la tuta e misi tutte le mie cose a posto. Tra pochi minuti ce ne saremmo dovute andare, non aveva senso mettermi un altro body e continuare l’allenamento.
Appena tornai in camera, Francesca mi venne addosso.
-Finalmente sei tornata Pay!-
-Si sono tornata! Comunque ti devo raccontare una cosa che è successa oggi!-
Le raccontai tutto.
-Ti ha dato il suo numero? Dovresti chiamarlo!-
-Oh nono! Devo rimanere concentrata sul preolimpico e sulle Olimpiadi!-
-Va beeene. Tanto lo so che lo chiamerai!-
Mi disse.
-No. Non lo chiamerò. Comunque sono stanca morta! Hai ordinato la pizza?-
-Certo tra poco dovrebbe arrivare!-
-Meglio perché sto morendo di fame!-
Le risposi.
Mangiammo la pizza e andammo a letto.
-Pay-Pay ti posso chiedere una cosetta?-Mi chiese Francesca.
-Lo sai che odio quando mi chiamano Pay-Pay! Comunque dimmi.- 
-Io mi annoio quando non ci sei… Posso venire anche io in palestra con te?-
-Beh, la mia allenatrice ti conosce e poi potrebbe aver bisogno di una mano… Domani vieni con me e vediamo okay?-

Lei annuì e me ne andai al sonno in un botto. Avevo trascorso una giornata pesante.
 
 
 
 

Hola chicas(?)!
Vi sta piacendo la storia?
Fino ad ora, non è tanto bella
Come la immaginavo, ma…
Il punto a cui volevo arrivare
È ancora lontano çwwç…
Recensite così posso arrivare
Al sodo della storia :)


Vi lascio con questa foto super cucciolosa di Ziall.♥



Seguitemi su twittaah c:    
iwantonedskiss
 

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Capitolo 4
*** Quarto Capitolo: Lui. ***


 



4° Capitolo: Lui.
 

La mattina seguente mi svegliai sempre alla stessa ora, mi preparai velocemente ed ero pronta per andare in palestra con Francesca.

Scendemmo le scale e nella hall trovammo tutte le ragazze pronte con borsoni e porta attrezzi in mano.

-Pronte?-Chiese Caterina.
-Si, andiamo.-Rispose Miranda.
Salimmo sul pullman e dopo cinque minuti arrivammo in palestra.
-Ehy potresti darmi il cellulare?-Mi chiese Francesca rovistando nel borsone.
-Perché scusa?-
-Ehm… Vorrei farvi delle foto mentre vi allenate.-Balbettò.
Alzai un sopracciglio. -Sicuro?-
-Si si fidati di me.-
-Okay.-Un po’ insicura, presi il cellulare dal borsone e glielo porsi in mano.
Era la mia migliore amica, che cosa avrebbe potuto fare di male?
Mi cambiai e dopo un lungo riscaldamento e potenziamento, andai alla sbarra e provai alcune posizioni di danza classica con l’aiuto della coreografa.
Intanto guardavo Francesca.
Stavo parlando al telefono con qualcuno, usando il mio cellulare.
-Payson concentrati!-La coreografa mi gridò contro.
-Si, scusami.-Sbuffai guardando in basso.
-Comunque abbiamo finito, vai da Chiara, che vuole vedere l’esercizio con le clavette.-
-Ora vado.-
Corsi nello spogliatoio e dal portattrezzi sfilai le mie clavette fucsia e nere.
Mi misi al centro della pedana e la musica di Michael Jackson (Smooth Criminal) partì preceduta dal ‘bip’ che avverte la ginnasta che la musica sta per iniziare.
Con grinta lanciai le clavette in aria e dopo una serie di rotazioni, le ripresi perfettamente al suolo.
Lancio finale e ripresi l’attrezzo in una souplesse molto difficile.
-Molto, molto bene.-L’allenatrice mi sorrise, soddisfatta.
Senza fiato, andai a bere e poi ricambiai il sorriso.
Continuai a provare gli esercizi e mentre provavo la palla, i miei occhi iniziavano a vedere tutto sfumato e caddi a terra.
-Tutto  bene?-Chiara corse verso di me.
-Si, sto bene, sono solo scivolata.-
-Sicuro?-
-Certo, sono solo un po’ stanca…-
-Riposati e dopo provi l’esercizio.-Andò a prendere la palla che stava ancora rotolando dopo la mia caduta e me la porse in mano.
Francesca si precipitò verso di me e mi aiuto a rialzarmi.
-Tu non sei scivolata.-
-Ma che cazzo stai dicendo? Io sono scivolata, punto.-
-Ti ho vista. Quella non era una caduta qualsiasi, tu sei svenuta!-
-Se fossi svenuta, non mi sarei svegliata dopo 10 secondi.-
-Senti puoi cercare di abbindolare tutti, ma non me, ti dovrai fare dei controlli. Io ti ho vista, non era una caduta!-
-Tu non hai visto proprio niente! Stavi giocando con il mio cellulare! A chi hai chiamato? Ho visto che stavi parlando con qualcuno!-
Rimase zitta per due minuti.
-Ho chiamato Alessandro, il mio cellulare non aveva abbastanza soldi e ehm… l’ho chiamato, fine della storia.-
-Okay… ti credo.-
-Ehy stasera dopo l’allenamento andiamo a mangiare al ristorante?-
-Okay, torniamo in albergo, ci facciamo una doccia veloce eandiamo a mangiare.- Risposi fredda.
-E daai! Ancora incazzata stai?-
-Sì, perché la mia migliore amica, non crede che io sto bene!-
-Facciamo un patto allora. Io non dirò niente di quello che è successo, ma se nel caso, tu stai male, io non c’entro niente, ok?-
-Okay, tanto ho ragione io.- Sorrisi.
Dopo una pausa costretta da Francesca ripresi l’allenamento, avevo una gara importante e non potevo battere la fiacca, soprattutto se riguardano sciocche cavolate.
A termine, andammo in hotel, doccia veloce e mi vestii con un vestitino nero fino alle ginocchia e delle scarpe nere con il tacchetto.
Arricciai i capelli e mi truccai leggermente con un filo di matita nera e mascara.
-Pronta?-Mi chiese Francesca.
-Sì, andiamo, và.-Presi la borsetta e ci avviammo al ristorante.
[…]
Il ristorante era meraviglioso, il più bello che avessi mai visto.
-Tavolo numero 11?-Domandò Francesca ad un cameriere.
-L’ accompagno io.-
Seguimmo il cameriere fino ad un tavolo, dove era seduto un ragazzo con il menù davanti la faccia.
-Eccolo signore.-Disse il cameriere andandosene.
-Fra, questo non è il nostro tavolo, sta un ragazzo.-Le sussurrai.
-No, questo è il nostro tavolo.-
-Cosa? Non dirmi che hai invitato qualcuno?-
Mi fissò per dieci secondi e poi mi sorrise sforzandosi.
Sbuffai e poi mi sedetti vicino il tavolo, davanti il ragazzo che stava ancora leggendo il menù.
-Lui chi è?-chiesi sempre sotto voce.
-Sinceramente, non lo so.-
-Come non lo conosci? Chi cazzo hai invitato allora?-
-Okay, quando oggi stavo parlando al telefono non era con Alessandro, ma con lui…-
-Eh beh allora? Chi è?!-
-Lui è il ragazzo dell’altro giorno.-
-Oddio Francè! Ti avevo detto che devo stare concentrata, ho le olimpiadi, non posso fare tutto ciò che cazzo voglio!-
-Dai solo una sera, lo conoscie poi finisce là, stop!-
-Va bene, ma solo per stasera.-Le risposi fredda.
Abbassò il menù.
Mi sorrise.
-Ciao!-
Io e Francesca ci girammo e ci guardammo.
Poi il nostro sguardo ritorno al ragazzo.
I suoi occhi meravigliosi, quel sorriso perfetto, la voce bassa.
I miei occhi si riempirono di lacrime.
-Tu.. tu… sei Harry Styles.-
-Si, ma vi prego calmatevi non voglio destare sospetto altrimenti le fans potrebbero sapere dove mi trovo e assalirmi.-
-Non ci credo. Tu sei il ragazzo che mi ha aiutato in palestra?-Mi asciugai le lacrime.
-Si, sono esattamente io.-
 
 

Okay ragazze sono delusa.
Pensavo che qualcuna avrebbe recensito
questa ff,
ma mi sbagliavo.
Vabbè dato il fatto la continuerò
fino alle olimpiadi,
non mi va di lasciarla incompleta.
Anyway come avete passato halloween?
E siete riuscite a prendere i biglietti
per il concerto?
Spero di sì, io tecnicamente ci devo andare c:
 

 

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