La Rosa Nera

di Aishia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Compromessi ***
Capitolo 2: *** Vie di fuga (prima parte) ***
Capitolo 3: *** Vie di fuga (seconda parte) ***



Capitolo 1
*** Compromessi ***


LA ROSA NERA:

Compromessi



molti si chiedeno a chi appartenga il cuore del capitano della Perla Nera …
voi risponderete: al mare!
Ma se invece appertenesse a una donna? E il suo cuore fosse diviso tra la cosa che appaga il suo animo e colei che ama? Cosa succederebbe?


in un isola sperduta dell'immenso mar dei Caraibi,nella cima più alta di una collina ... si trova una piccola e tetra fortezza.
Si narra ...che nelle segrete,siano rinchiusi i traditori della corona,i praticanti della pirateria o coloro che si sono macchiati di sangue umano e che hanno commesso crimini non puniti dalla legge.
sanzione?: pena di morte.
Nessuno è mai stato così fortunato da riuscire a sfuggire a quell'orrendo fato, e raccontare al mondo,le orribili pene,che i poveri prigionieri sono costretti a ricevere giorno dopo giorno,consapevoli oltrettutto del fatto che ogni giorno potrebbe essere l'ultimo.
Ma noi quei luoghi li visiteremo da vicino. Entreremo in quelle segrete,vagando tra le varie celle ...una tra le tante si trova un prigioniero,conosciuto come il più astuto e imprevedibile di tutti i sette mari.
Il suo aspetto è bizzarro e affascinante al tempo stesso. Il suo sorriso furbo e astuto,stona in tutta quell'aria di tristezza e malinconia,per coloro che già sanno di non vedere sorgere l'alba.
<< che puzza di morto che gira da queste parti,perchè miei cari amici,non mi lasciate uscire da qui,così da poter dare aria ai miei polmoni?poi rientro. giuro>>e mentre il giovane pirata,cercava in ogni modo di convincere le ''guardie'' a lasciarlo uscire,un altro prigioniero veniva portavo via.
Tutti,in quel posto, sapevano che non lo avrebbero rivisto mai più,poichè sarebbe andato incontro a un destino più grande di se stesso: A morte certa!
E anche lui sapeva...anche lui era a conoscenza che ben presto sarebbe andato incontro a morte certa,e i suoi crimini sarebbero stati puniti ...infatti tra grida e manate,cercava con tutta le sua forza di divincolarsi … ma niente … le guardie erano troppo forti e audaci per essere fronteggiate.
Neanche il pirata,che da lontano guardava indignato la scena,sarebbe riuscito a sfuggire alla ferrea presa delle guardie zombie
<< spero che i miei compari mi portino via,prima che ai nostri amichetti qui, venga la brillante idea di farmi affette>>...
all'improvviso,le porte delle priggioni vennero riaperte:chiaro simbolo che presto un altro prigioniero sarebbe subentrato in quell'orrendo posto
<< lasciatemi!! non voglio. Avete commesso un enorme errore!>>i zombi,trasportavano a peso morto, un'altra vittima delle loro torture.
Che colpe aveva commesso? Quello di vivere sperando in un mondo migliore e non condannato sotto una giuristizione di pazzi e maniaci?
Le celle vennero spalancate e la figura,coperta da un enorme mantello nero, fu sbattuta dentro a suon di calci e pugni,e legata poi con delle manette di ferro,come se senza di esse potesse trovare via di fuga!
Nessuno sarebbe riuscito a sfuggire,molti ci avevano già provato ... ma niente.
''lasciate ogni speranza voi che entrate''...come nella porta dell'inferno dell'opera di Dante Alighieri,solo che l'inferno al confronto aveva solo il caldo torrido
<< aprite!!! non capite che avete commesso un errore?aprite!>>si dimenava come se avesse ancora delle speranze! Mi dispiace caro amico,ma sono ormai volate via,dopo che hai varcato la soglia di questa dannata fortezza.
<< smettila di divincolarti!è tutto inutile>> l'astuto pirata,dopo qualche giorno di reclusione,si era forse rassegnato alla morte? Aveva ormai compreso e accettato il suo destino?
Un soffio di vento,proveniente dalle sbarre delle celle,scostò il mantello del giovane,lasciando intravedere dei lunghi capelli corvini e un viso angelico,con degli occhi chiari colmi di paura e angoscia,che guardavano l'uomo con disprezzo
Cosa ci faceva una giovane donna in un posto come quello?
<< vuole forse che accetti il destino di una colpa non mia?>> chiese all'uomo della cella accanto con una voce flebile e pacata.
Egli non si scompose,rispondendole con un enorme ghigno in volto,uno dei tanti ...
<< chi sei?>> le chiese subito dopo,appoggiandosi alle sbarre fredde e gelide della sua cella umida
<< Venus,il mio nome è Venus,il vostro?>>
Il capitano si inchinò,togliendo il suo enorme cappello dalla testa,lasciando intravedere la sua bandana rossa,con un piccolo ''suvenir'' che pendeva dal capo
<< avete al vostro cospetto,il capitan Jack Sparrow,benvenuta al suo destino mia giovane fanciulla … che colpe avete commesso?>>
la donna abbassò lo sguardo,indecisa se raccontare il suo passato ad un uomo che avrebbe condiviso la sua stessa fine
oppure poteva...
<< per loro tradimento … ma mi hanno ingannato spudoratamente,e voi capitan Sparrow,per quale crimine verrete condannato?>>
<< e qui che vi sbagliate miss. Io non verrò condannato! Sto aspettando il segnale dei miei uomini che stanno per venirmi a prendere>>
un lampo di luce attraversò gli occhi chiari della donna,una piccola speranza le illuminò il volto. Forse la morte poteva aspettare
Ma aveva già riconosciuto l'uomo che aveva di fronte,ne aveva già sentito parlare una volta. Conosciuto da tutti come il furfante della peggior specie;ammaliatore e furbo,colui che è riuscito a sfuggire a sette guardie della compagnia delle Indie:il capitano della Perla Nera,il gioiello dei mari.
Sapeva di non poter chiedere nulla senza dargli nulla in cambio.
Ma sapeva già come persuaderlo,dopotutto era una donna!
Si alzò lentamente,e si diresse verso le sbarre,quel poco che le catene le permettevano.
<< aiutami a fuggire ti prego ...>>lo implorò la donna,con un tono supplichevole e implorante.
Il capitano della famigerata Perla Nera sarebbe stato così meschino da non accettare la richiesta di una donna talmente affascinante e accattivante?
Evidentemente non conoscete il capitan Jack Sparrow
<< mi dispiace,dolce donzella,ma non vedo cosa ne posso ricavare>> proferì il furbo pirata,con il suo solito sorriso sornione stampato in faccia.
Ecco,ora era arrivato il momento di agire.
La donna sospirò, inalanndo aria.
Un sorriso furbo e accorto le dipinse il volto,e i suoi occhi chiari si riempirono di luce propria
<< e chi dice che non ho niente da offrire?>> l'argomento stava attirando la curiosità del bel capitano,che sogghignando si mise in ascolto delle parole della donna
<< hai mai sentito parlare della Rosa Nera?>>
<< il gioiello del Camaleonte?>>evidentemente nulla sfuggiva al capitano,che cosa sapeva la donna sul gioiello che dominava il tempo e rendeva immortali e potenti come un dio?
<< esattamente,io ho la mappa per ritrovarlo.tu mi aiuterai a sfuggire da questa prigionia,e io ti aiuterò in quest'impresa.>>
<< non ho bisogno del tuo aiuto! Dammi solo la mappa>>
un altro ghigno comparve nel volto della giovane ragazza
<< lo scrigno che contiene la Rosa può essere aperto solo dalla veneratrice di Odino,e sei di fronte al suo cospetto>>
il capitano non aveva via di fuga,accettare l'offerta e inoltrarsi in una nuova avventura o rifiutare il tutto?
<< andata...preparati a fuggire,ci sarà da divertirsi>>



To be continued

Note dell'autrice:
Salve a tutti! eccomi cimentata in una nuova impresa :)
ringrazio chi legge e magari mi piacerebbe ricevere qualche vostro parere(o critica) così da migliorarmi sempre di più ;D
è gratuito e non vi costa niente xD ...okay la smetto la smetto -.-
ci vediamo al prossimo capitolo!!!
Saluti
Aishia

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Capitolo 2
*** Vie di fuga (prima parte) ***


Vie di fuga (prima parte)

Una notte …
Solo una misera notte,era trascorsa da quando la giovane fanciulla dagli occhi di ghiaccio,era stata imprigionata in quella fredda e gelida cella.
Il freddo incominciava a intorpidirle le ossa.Neanche il suo adorato mantello dal colore oscuro riusciva a riscardare il suo esile e fievole corpo;e quel posto abbandonando da Dio,non aiutava di certo a intiepidire gli animi e i cuori di tutti i suoi compagni di disavventura.
Il freddo era diventanto sovrano,entrando soprattutto da piccole crepe formatasi dal muro, ormai quasi ridotto a brandelli dal tempo ormai trascorso,e con il susseguirsi o con lo scorrimento delle giornate, la situazione non andava di certo a migliorare.
La prigione era riempita solo da ombre,poichè la luce proveniva da piccole finestre poste troppe in alto da non illuminare il volto e i parametri di tutti colore che vivevano nel buio.
Solo pochi attimi,quando il sole era nel punto più alto del cielo,la prigione veniva interamente illuminata,come se la luce volesse dar un po' di sollievo e liberazione a quei condannati,il quale della libertà ricordavano solo il significato.
Ma era li -al di là di quelle crepe - che ogni uomo trovava un po' di tregua, ai mali che popolavano assiduamente quei luoghi di morte e punizione.
Era li ...che si sentiva il soffio del vento che trasportava libertà,quella libertà che gli era stata negata e contestata.
Da un po' inoltre,sembrava che il tempo avesse rallentato di proposito la sua funzione ...sembrava che si fosse fermato …
non si sentiva più nulla:solo il rumore del silenzio che rivelava quella voglia infinita di urlare e di eliminare quel vuoto che vi si era formato dentro.
Ormai non si udiva più nemmeno il rumore delle onde infrengersi imperterrite sugli scogli;la confusione dei gabbiani che reclamavano franchigia,e volavano spediti verso un orrizonte senza fine.
Ormai il sole era sopraggiunto:la luce che si introduceva timida e flebile,ne era la prova assoluta.
Un altro prigioniero,durante quella notte di fuoco, era stato portato via,senza spiegazioni ...senza chiarimenti.
Tutti erano a conoscenza del suo fato.Chiunque in quel susseguirsi di celle,sapevano che non lo avrebbero mai più rivisto,poichè sarebbe stato vittima di qualcosa superiore anche alla morta stessa.
Degli occhi di ghiaccio,si concedevano un po' di riposo e di tregua,soffermandosi sui variamenti di luce del sole,che sfumava i suoi colori accesi sulla limpidezza delle acque.
La donna si era arrampicata-attraverso piccoli mucchi di fieno che venivano utilizzati per il riposo notturno-alla finestra, in modo da concedere un po' di calma e tranquillità,alla sua mente ormai spicologicamente stremata.
Cercava di non pensare,di non riflettere sulle paure che ormai circondavano la sua anima.
Era a conoscenza,come il resto dei suoi compagni di prigionia...che anche una parola,un sospiro o perfino una sillaba poteva causarle la morte.
Sapeva che essa non sarebbe tardata a sopraggiungere...
per questo,cercava di trovare un attimo fuggente in quello spettacolo naturale,in modo da lasciarsi alle spalle i cattivi pensieri,e il peso della morte sulle pelle.
In così poco tempo si era dovuta abituare alle ingiustizie.Ma lei non poteva ancora andarsene,poichè si era prefissata uno scopo che avrebbe in ogni modo portato a termine,quella meta che si era prefissata e che le ardeva dentro,e le dava la forza di andare avanti:vendetta!
Giustizia e vendetta ...Due parole così diverse,ma tavvolta talmene simili.
Si sentiva quasi un verme a reclamare giustizia,e a sperare nella vendetta...ma era l'unico modo...
Lo aveva promesso dinanzi a molti e di fronte a Dio che si sarebbe ripresa ciò che le era stato rubato.
Avrebbe rivendicato suo padre e ciò che le apperteneva di diritto.
Avrebbe ripreso le redini della sua vita.
Dei piccoli e scostanti rumori,la distolsero dai suoi pensieri colmi d'odio e pieno zeppo di ricordi,che riaffioravano nella sua giovane mente,causando in lei … tanta amarezza e nostalgia
Salto giù,atterrando sul pavimento della cella,avvicinandosi alle sbarre di ferro freddo,e guardando nella cella accanto alla sua,dove disteso in posizione fetale … un uomo mugolava e chiedeva pietà,o meglio un po' d'acqua per dissitare il suo sangue e almeno qualche pezzo di pane per sfamare la sua anima.
Ma era come se le guardie non lo sentissero,era come se non udissero le implorazioni dell'uomo,o di coloro che non avevano se non poche ore di vita.
Non avevano diritto a nulla,trattati come animali o come sassi,senza alcun bisogno fisiologico.
Forse la morte sarebbe stata l'unica soluzione ...
Ma l'unico modo per scampare a quel fato si trovava nella cella di fronte ...la cella del Capitano della Perla Nera …
si avvicinò melense alle sbarre,cercando si eliminare dalla sua mente l'immagine dell'uomo morente dalla testa. Si inginocchiò,guardando un punto impreciso di fronte a lei.
<< Jack...>> sussurrò con un filo di voce la donna,alzando lo sguardo.
Ormai la fame, la stanchezza la stavano soggiogando... e le forze l'avrebbero abbandonanta presto.
Niente ...dall'altra parte non ricevette nemmeno un mugolio,ma solo il silenzio,che stava divenendo a mano a mano sempre più snervante
<< Jack,rispondimi ti prego … sei sicuro che i tuoi amici ci verranno a prendere?>>chiese angosciata e con le lacrime che facevano capolino dai suoi occhi privi di vita.
Si alzò in piedi per guardare almeno il profilo dell'uomo:era sdraiato sul freddo e gelido pavimento della sua cella,e con le braccia conserte dietro il capo.Non aveva fatto che rigirarsi i pollici tutto il tempo,sperando forse in qualcuno che probabilmente non sarebbe mai arrivato.
La giovane Venùs stava cominciando a dubitare dell'audacia del bel capitano,e diffidava ormai,anche delle voci che giravano inperterrite tra i mari dei Caraibi,che narravano delle prodezze e delle straordinarie imprese del Capitano della Perla Nera.
Il capitano,sentendosi osservato ...puntò lo sguardo sulla figura in piedi,che lo guardava angosciata e disperata,cercando nella sua figura qualche certezza o almeno una minima sicurezza.
Si sollevò puntando tutto il peso sui gomiti,guardandola con il suo solito sorriso sgembo
<< cara,sono sicurissimo che il mio equipaggio mi stia venendo a recuparare ...ma ho qualche dubbio per te!Non so,cosa potrei ricavare portandomi con me. Perchè ripensandoci ...non mi hai dato nessuna garanzia! E inoltre..per recuparare la Rosa Nera ci vuole una mappa che porti ad essa! Ed è praticamente introvabile. Percui,perchè recuparare un qualcosa di irrecuperabile,avendo la certezza che non sia possibile recuperarla?>> La frase contorta di Jack,lasciarono spiazata la donna,poichè l'ultima speranza era stata scemata via,lasciandola intendere che il suo soggiorno sarebbe continuato fino alla sopraggiunzione della morte.
Ma non poteva … non poteva lasciarsi abbattere. Sarebbe riuscita con ogni mezzo a persuaderlo,dopo tutto era pur sempre una donna!
Mise in moto le sue doti seduttive,e guardandolo malizioso,si avvicinò alle sbarre,sussurrando delle parole che sarebbero rimaste impresse nella mente del capitano per molto tempo
<< chi dice che è introvabile?Io so esattamente il luogo dov'è riposto...mio caro>> Gli occhi del capitano si fecero grandi alle parole della donna.
Si stava forse prendendo gioco del Capitano della nave più veloce e imponente dei mari dei Caraibi?<< dov'è riposto?>> chiese serio e sorpreso Jack avvicinandosi alle sbarre della sua cella,in modo da poter sentire ogni frammento delle parole di Venus
<< nonono capitano!non avevate forse detto che non vi fidate di me?>> il capitano si morse un labbro.
Doveva imparare a tenere a freno la sua lingua lunga,soprattutto quando parlava con una donna. Aveva ragione Gibbs,quando gli diceva che portavano male.
Doveva far qualcosa per riprendere in mano la situazione. Si avvicinò ancora di più alle sbarre,ghignando più volte e guardando la ragazza in modo malizioso.
Neanche il tempo di proferir parola,che qualcosa lo frenò
Un rumore sordo e audioleso,si propagò nella stanza,facendo rabbrividire i presenti,che persero un battito alla vista delle guardie-zombie,che entrarono spediti nelle celle,con uno sguardo agghiacciante e privo di qualsiasi forma di espressione.
Si diressero spediti verso il fondo della stanza,diretti verso una cella...la sua ….La ragazza agghiacciò alla scena,consapevole del fatto che stavano venendo a prendere proprio lei,portandola faccia a faccia contro la morte.
La ragazza indietreggiò,per poi andare a sbattere le sue minute spalle,contro la parete dura e rugosa del muro,come se cercasse una via di fuga,come se ne avesse una.
<< tu vieni con noi!>> proferì una grossa e profonda voce,proveniente da uno zombie che stava aprendo la porta della cella,in cui era rinchiusa
La paura la avvolse ...la vicinanza di quello zombi le provocò una sottospecie di scock. Che cosa potevano volere da lei?
<< Jack... aiutami ti prego!>> che cosa poteva fare il capitano per aiutarla? Si riteneva una sciocca al solo pensarlo,ma era l'unica speranza che aveva. Del resto accanto a se,aveva l'uomo che era riuscito a sfuggire a sette guardie della compagnia delle Indie! Diamine!
Il capitano della Perla Nera guardava ad occhi sgranati la scena,con il respiro corto e smorzato.Stava cercando un modo per impedire che la giovane venisse portata via ...ma doveva fare in fretta,altrimenti sarebbe stato troppo tardi.
La fanciulla lo implorava con lo sguardo,ma i suoi occhi erano come messi alle strette dalla presenza di quella figura,che sembrava provare piacere alla vista del terrore e della paura della donna ormai spacciata
<< vieni>>tagliò corto l'uomo ponendole una mano. La donna era impassibile,terrorizzata dalle circostanze. Era come se gli offrissero di andare a morire di sua spontanea volontà.
Non sapendo che fare,e spiazzata dagli eventi,gli diede un calcio colpendolo sopra la vita,scappando dopo che lo zombie ebbe abbassatto la guardia.
Un sorriso accompagnò il volto dell'uomo,che sembrò provare più che altro solletico che dolore,e in una mossa scomparve per ritrovarsi di fronte alla figura sbalordita di Venùs,il quale era rimasta sconvolta e pietrificata.
L'uomo avvicinò il suo viso a quello della donna,sorridendo sghembo.
Tutto successe ad una velocità talmente assurda,da lasciare i presenti sconvolti e letteralmente a bocca asciutta,compreso il capitan Sparrow.
Con un colpo fulmineo,colpì con una potenza sopraumana il capo della fanciulla,procurando un tonfo sordo. La donna cadde a terra priva di sensi,e coperta da un lago di sangue che le avvolse il corpo e la sagoma.
<< Lasciala! Razza di mozzo senza cervello o io...>>lo intimò Jack,ponendo una mano nell'elsa della spada,ma ricordandosi poco dopo che ne era privo
<< io cosa? Tu come tutti non potete niente contro di noi!>>
lo zombi si abbassò prendendo la ragazza e ponendola sulle sue grosse spalle,portandola via ...forse per sempre,accompagnato dalle grida di Jack,che cercava in ogni modo di destarli dal loro intento.


Un tonfo fece raggelare i presenti …
I loro sguardi vagarono verso le ultime celle,quella del capitano della Perla Nera,che sbatteva ripetutamente i pugni sulle sbarre della prigione.
Il suo capo era coperto dal tricorno che gli copriva il viso,ma si poteva benissimo percepire il suo enorme rammarico per non essere riuscito a far nulla.Del resto quella donna sarebbe stata l'unica soluzione per il ritrovamento della Rosa Nera.
<< maledetti! La pagheranno per questo!>>diceva imperterrito continuando a sbattere le mani sul freddo metallo e dando calci al muro o a tutto ciò che incrociava la sua strada.

Passarono minuti,forse ore ...probabilmente addirittura anni...
Il tempo non si percepiva in quell'orrendo luogo e la cosa che più angosciava i presenti era l'attesa,che consumava la carne e le ossa,mentre aspettavano la loro morte che presto o tardi sarebbe sopraggiunta.
Da lontano si sentivano dei passi,spediti e dritti verso le celle.Il cuore dei presenti si fece piccolo,preoccupati che anche a loro sarebbe toccato lo stesso destino della povera e ormai defunta Venùs.
La porta fu spalancata,e da li vi entrarono le stesse guardie di prima,con una piccola figura tra le braccia.
Il respiro dei presenti si fece lento e i loro occhi divennero grandi alla vista di Venùs,viva ma ricoperta di ferite che le facevano come da seconda pelle in tutto il corpo.I suoi vestiti erano logori e stracciati e le sue spalle erano pieni di graffi,probabilmente di frustate.
La sua cella venne riaperta e lei fu buttata senza pietà,come se fosse solo un piccolo oggettino senza il minimo valore.
Il suo corpo era inerte e il suo respiro debole
<< Venùs?!>>Jack cercava con lo sguardo di vederle il viso,ma l'unica cosa che si poteva scorgere era la sua schiena nuda e piena di sangue.
<< Venùs stai bene? Rispondimi!>>
<< Jack ...>> sussurrò piano cercando con tutta la forza che possedeva in corpo di voltarsi in direzione dell'uomo che l'aveva chiamata
La sua voce era fievole e debole e il suo viso era pieno zeppo di segni,così come il resto del suo corpo.
Del sangue fuoriusciva dalla tempia,lasciandola in un bagno di sangue
<< Guardie! Guardie venite presto!>>urlò a squarciagola il pirata. Lo zombi spuntò dal nulla spaventando lo stesso capitano. Come aveva fatto?
<< che vuoi?>> chiese l'uomo dall'aspetto agghiacciante e terrificante
Il capitano non si spaventò alla vista di quell'immonda creatura. Beh si,aveva un po' di ribbrezzo,ma era naturale infondo!
era privo di pelle,e si vedevano solo le ossa e i legamenti,gli occhi era privi di iridi o di pupilla,ma si vedeva solo il cristallino bianco ma contornato da del sangue.
<< fatemi entrare nella cella della ragazza!o morirà>>
<< e per quale assurdo motivo dovrei farlo. Tanto morirete tutti lo stesso,non lo avete ancora capito?>>
un sospiro un po' troppo forte fece spaventare i presenti che raggelarono.
<< voi non vi preoccupate per questo gentile mummietta! Ma intanto fatemi entrare nella cella!>>
<< si,ma restacci! Io vi controllerò ogni dieci minuti esatti! Non fare scherzi o preparati a morire!>> Jack fu spinto verso la cella della giovane.e Lo zombi uscì dalla stanza senza dire una parola
<< dolcezza stai bene?>> chiese il pirata prendendo la donna tra le braccia
<< potrebbe andare meglio>> Jack strappò via un lembo della sua giacca e cominciò a realizzare delle bende per curare le ferite della ragazza.
<< che cosa ti hanno fatto? Beh oltre ad averti massacrato ovviamente>>proferì beffardo e ironico il capitano,sorrisendo sornione,come a volersi prendere gioco della fanciulla
Venùs era appoggiata di spalle,alla superficie rugosa e dura del muro,con la testa appoggiata ad essa,come se non riuscisse a sostenere il peso del suo corpo e con gli occhi chiusi;mentre Jack cercava di tamponarle il sangue che usciva ininterrottamente dalle ferite provocate da uomini zombie.
<< volevano risposte ...Jack ...risposte>> proferì la donna ad occhi chiusi,sussultando al tocco di Jack sulla sua gamba
La luce entrò flebile e timida dalla finestra,colpendo con il suo bagliore l'interno della prigione,illuminando il viso e gli occhi chiarissimi della ragazza e il profilo misterioso e pensiero dell'uomo,che fu costretto a socchiudere più volte le palpebre per via dei cambiamenti di luce.
Guardava incuriosito la ragazza, toccandosi con una mano la folta barba,mentre i suoi occhi vagano sulla sua esile figura,danzando dal suo corpo fievole ma dalle forme esuberanti alle sue labbra carnose e i suoi occhi di ghiaccio.La sua mente rielaborò le sue parole,soffermandosi più volte sulla parola risposte.
<< Che tipo di risposte>>
Un piccolo rumore sopra le loro teste li scostò dai loro pensieri,costringendoli ad alzare la testa verso la piccola finestra,dove fecero capolino due piccole bestioline;bizzarri solo ad immagginarli insieme.
Una piccola scimmietta dagli occhi furbi e astuti saltò sopra la testa del capitano,mentre un piccolo pappagallino cominciò a pronunciare parole discorde e senza senso ''il cielo libero-senza nuvole-viiiiiiiia''
<< Cotton! Dannata scimmia scendi immediatamente da li! Ma quanto ci avete messo? Fra poco saremmo diventati pap pa in scatola per zombie !>> Jack si alzò cercando con le mani di far levare quella piccola scimmietta dalla sua testa. La ragazza guardava la scena divertita,ma un po' frastornata e confusa. Erano questi i ''famosi''amici che il capitano attendeva?
<< Jack.ma ti sei bevuto il cervello o cosa?>> Il capitano alzò gli occhi al cielo e ispirò notevolmente,per poi puntuare uno sguardo scocciato verso la donna
<< volevi uscire no? Bene ora abbiamo le leve per farlo! Su ragazzi andate a prendere le chiavi per svignarcela da qui!>>
La piccola scimmietta salì sul piumaggio del compare,e dopo aver oltrepassato le sbarre di ferro,si diressero spediti verso l'enorme portone,l'unica loro via d'uscita.
Il piccolo Jack si aggrappò alla maniglia del portone,permettendo l'uscita al suo compagno di disavventura.
Fuori dalla porta,seduto a braccia incrociate su una piccola sedia di legno,vi era la guardia che dormiva come un bambino;se non fosse stato così brutto e terrificante, avrebbe fatto anche un po' di tenerezza.
I due piccolini,avanzarono piano e lentamente in modo da non causare nessun rumore,e cercando con tutta la calma del mondo di non svegliare l'uomo.Lo perquisirono con lo sguardo,trovando la chiave delle celle,sulla sua gamba sinistra.Jack si avvicinò lentamente,badando a cordinare le sue mosse ...e con una velocità assurda,prese il mazzetto,sussultando come un pazzo poco dopo.
Affidò le chiavi al piccolo volatine,ponendole sul suo becco.
Il pappagallino tornò nelle prigioni,mentre la piccola scimmietta,saltò sopra la pancia della guardia facendo un rumore d'inferno.
<< e tu chi sei? Come hai fatto ad entrare? Se ti prendo!>> urlò a squarciagola l'uomo prima di scomparire via,cercando di afferrare l'animale fastidioso.
Il pappagallino volò diretto verso la cella del capitano,che lo attendeva a braccia aperte e con un sorriso stampato in volto,mentre la donna dietro di lui guardava la scena scioccata e stralunata. Chi era quest'uomo veramente?
<< mi devo ricredere su di te. Cotton!>>
Jack prese con un gesto fulmineo le chiavi aprendo così la sudetta cella,tirando un lungo sospiro,come a voler assaporare quel momento tanto atteso
<< il profumo di libertà! O meglio di morto! Su andiamo amico!>> prese il pappagallo ponendoselo in spalla,e uscì svelto e lesto,pronto a scomparire dietro la porta
<< capitan Jack Sparrow non si sta forse dimenticando qualcosa?>>urlò la ragazza alle sue spalle,cercando di alzarsi ma abbandonando l'intento poco dopo.
Il capitano se destò,voltandosi verso la donna,facendo una faccia d'angelo e un sorriso da '' io non ho fatto niente'' e tornando indietro a prendere la ragazza.
<< scusa dolcezza.Momento euforico>>
Si inginocchiò all'altezza della donna,mettendole una mano intorno alla vita.
In meno di un istante,si ritrovarono a pochi centimetri di distanza,ad un soffio dall'altro.Potevano sentire il battito scomposto dei loro cuore e i loro respiri mescolarsi in un unico e solo fiato.
I loro sguardi si persero una nell'immensità dell'altro e i loro visi si stavano avvicinando lentamente. Le loro labbra era ad un soffio,mancava solo poche spanne per unirsi,inconsapevoli del gesto stesso.
<< emh emh,scusateci.non vorremmo interrompere il momento,ma ci potete liberare?>> urlarono contemporaneamente i prigionieri delle prigioni a fianco.
I due si voltarono lentamente verso le vocine appartenenti agli uomini che guardavano la scena scomposti, con le braccia incrociate sopra il petto,e con un piccolo sorriso furbo in volto.
Venùs avvampò di colpo,nascondendo il volto nell'incavo del collo di Jack,arrossendo come una bambina alle prime esperienze
<< Jack libera prima loro>> le sussurrò all'orecchio la ragazza,scostandosi dopo aver ricevuto un occhiata divertita del capitano.
Jack si alzò fulmineo,lierando tutti i prigionieri che popolavano quel luogo di angoscia e desolazione,per poi ritornare a prendere la ragazza dentro la sua cella
<< vieni dolcezza! E ora di andarcene da questo squallore>> si chinò come aveva fatto prima,prendendola tra le braccia,mentre lei si aggrappò come una sanguisuga intorno al suo collo,in modo da tenersi in equilibrio.
Dovevano sbrigarsi ...altrimenti sarebbe stato troppo tardi ...

(FINE PRIMA PARTE)



NOTE DELL'AUTRICE:
Salve a tutti ^_^
benvenuti ^.^ scusatemi per la sospensione del capitolo,ma non doveva proprio finire così... ma per motivi X ho deciso di spezzarlo U.U
ringrazio chi legge solamente,chi lascia qualche traccia del suo passaggio :) e magari mi piacerebbe ricevere un vostro parere ,o anche qualche suggerimento o critica,che secondo me sono le migliori,perchè aiutano a migliorare!
ci sentiamo presto ;) per chi vuole ovviamente:)
baci:*

Aishia

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Capitolo 3
*** Vie di fuga (seconda parte) ***





Vie di fuga (seconda parte)



In meno di pochi secondi al forte si scatenò l'inferno.
Le urla trapelavano da ogni parte e ogni singolo angolo della struttura era comparsa di sangue e corpi inerti, privi di vita, appartenenti a intrepidi guerrieri dal corraggio e da un impavidità insolita o a quelli privi di onore degli zombie! Nessuno quella notte avrebbe ceduto!
Fuori dalle mura non si centillinava di certo il sapore della calma e della quiete,poichè vi era una delle più grandi battaglie mai viste:combattute tra zombie assassini e la ciurma della famiggerata Perla Nera,capitanata dal più grande pirata di tutti i tempi:
colui che saccheggia il cuore di ogni damigella con un sorriso sghembo e da gran truffatore e lo sguardo impetuoso,misterioso e ammaliatore.
L'unico e il vero: Capitan Jack Sparrow.
<< forza compagni! Moriamo per il nostro capitano. Siamo o no... l'equipaggio della Perla Nera?>> urlavano a gran voce e con tutto il fiato che il loro corpo poteva espellere,gli uomini di quella nave perfetta e imponente,mentre combattevano fieri in nome del loro capitano.
Nel frattempo,nell'ultimo piano della fortezza,due figure non ben identificate,cercavano con tutta la forza in corpo,di sfuggire a un fato portatore di morte; ad un destino già scritto in carte più antiche del mondo stesso,stipulato da coloro che reggono tra le mani i fili della vita e della morte,del bene del male,della salute e della malattia.
Il capitano teneva tra le braccia una figura esile e fievole,cercando di evitare eventuali palle di cannone che sfortunatamente imboccavano la loro strada,provocando piccole scosse e tremori.
<< Jack mi stai facendo cadere!!>> si lamentava la donna sulle braccia del capitano,che trasaliva per via dei movimenti molto vivaci dello stesso,che cercava a modo suo di evitare piccoli frammenti di muro,che precipitavano assiduamente per via di scosse fin troppo frequenti!
<< gioia,se ti dispiace puoi anche scendere>>

Boom


un' altra palla di cannone penetrò la parete,provocando un enorme fessura che dava accesso alla parte esterna della fortezza,dove aveva luogo la cruenta battaglia!
<< è meglio andare Jack!>> urlò la donna,scossa alla vista del sangue che popolava il combattimento.
Ormai doveva imparare che il centro della guerra era il sangue. Ma era una tematica difficile da digerire,come la morte,come il tradimento.
Tradimento...
già nella sua giovanissima età,aveva scoperto il vero significato di questa parola amara. Era stata tradita da coloro a cui aveva riposto tutta la sua fiducia,sbagliando.
sapeva esattamente cosa fare e soprattutto come agire,per avere la sua vendetta e rivendicare ciò che le spettava di diritto...
Aveva dovuto subire troppo, le avevano tolto tutto,prendendo il posto che aveva di diritto da quando era nata! ma lo aveva promesso,aveva giurato a se stessa che si sarebbe ripresa in mano la sua vita! E lo avrebbe fatto!
<< la prima cosa sensata che hai detto gioia>> pronunciò il capitano cominciando a scendere delle scale sporche e vecchie,probabilmente anche poco sicure,che li avrebbero sicuramente portati al piano inferiore.
Jack si girava attorno come un dannato,aveva il viso stanco e affaticato,Venùs lo aveva notato e lo guardava di nascosto tra le sue braccia: esaminava ogni suo singolo movimento,i suoi lineamente talmente perfetti e lineari,il suo profilo sensuale e il suo sguardo ammaliatore e magnetico,la perla del suo essere.
<< Jack fammi scendere! Sei troppo stanco>>
Jack si fermò di botto,incrociando il suo sguardo di ghiaccio contro il suo. Il suo viso prese una nota ironica e orgogliosa,tipico di lui.
<< non ce la faresti a camminare da sola gioia>>
<< si invece>>
<< no invece>>
<< si!>>
<< no!>>
<< Jack!è evidente che sei stanco! Non ce la fai a continuare così! Quindi piantala e fammi scendere>>
Venùs sapeva che non l'avrebbe ascoltata per via del suo orgoglio,non avrebbe mai ascoltato il suggerimento seppur ovvio di una donna!In fondo era il Capitan Jack Sparrow no? Poteva sopportare più di un peso del genere,anzi,dubitava come la donna lo sottovalutasse in tal modo! Ingrata,eppure sicuramente conosceva la sua fama.
<< dolcezza ma c'è una volta che ti tappi quella tua boccacc...>>
<< ecco! Avevo sentito delle voci!>> dai meandri più oscuri del buio stesso,comparve a fronteggiarli una figura sudicia e orrenda: Uno zombie! uno di quelli che li aveva rinchiusi e condannati a una morte prossima e dolorosa.
I due spostarono rapidamente lo sguardo sull'uomo,sbarrando gli occhi contemporaneamente. Si poteva sentire perfettamente il battito incessante dei loro cuori,sovrastare su ogni rumore,e i loro respiri crescere notevolmente con l'avanzare dei minuti e dei secondi.
L'uomo alto e dall'aspetto tenebroso e terrificante,avanzò piano e lentamente verso la loro direzione,diminuendo le distante tra loro.
Il capitano cominciò ad indietreggiare,guardandosi attorno in modo da cercare una possibile via di fuga e subito dopo puntò lo sguardo verso l'unica via di salvezza
<< sei pronta?>> chiese alla compagna,mettendola a terra,prendendola per una mano e indietreggiando con lei
<< per cosa?>> rispose,senza staccare lo sguardo dal volto crudo e raccapricciante dell'uomo di fronte.
<< a saltare!!!>> con un rapido movimento,Jack,si portò dinanzi alla fessura,trascinandosi anche Venùs che,avendo capito il riferimento,sbarrò gli occhi,fissando incredula il capitano.
No,non aveva intenzione di …
<< aaaaaaaaah>> Il capitano si buttò,trascinandola con se,mentre lo zombie cercò con tutta la sua forza di catturarli,invano.
Quella era la fine,se lo sentiva...
Nella sua mente passarono i ricordi della sua vita.Sentiva l'aria sovrastarle il viso e la consepevolezza della morte nel cuore.
Fortunatamente atterrò su qualcosa di morbido e da un odore strano ma delicato
La ragazza aprì lentamente i suoi occhi di ghiaccio,sbattendo più volte le ciglia. Era sopravvissuta?
Si guardò attorno: sotto di se,trovò un piccolo materiale giallo sbiadito,che riconobbe poco dopo come del fieno!
Intorno, non sentiva altro che urla e il rumore del metallo scontrarsi l'uno contro l'altro,chiaro segno che sarebbe stato meglio stare nascosti ancora un altro po'.
Alzò piano la testa,e potè scorgere attentamente il luogo dell'atterraggio,per l'esattezza era in un carro di fieno!
Ma le mancava qualcosa,o meglio qualcuno. Cominciò a guardarsi intorno,ma niente...
<< Jack?!Jack dove sei?>>sussurrava la donna,in modo da non farsi sentire dai combattenti li fuori
<< proprio sotto di te! Mi stai leggermente schiacciando ...>>Venùs abbassò lo sguardo trovandosi faccia a faccia con l'affascinante capitano.
Poteva sentire il battito del suo cuore sul suo petto,e il fiato fresco accarezzarle la pelle morbida del collo.
Un turbine di sensazioni l'avvolsero,forse troppe.
Il capitano aveva un sorriso troppo malizioso per i suoi gusti,quindi per il suo bene,si sollevò riprendendo nuovamente a respirare
<< Peccato,ero comodo dopotutto >> sorrise malizioso il capitano,guadagnandosi un occhiataccia dalla donna che stava cercando a modo suo di riprendere a respirare.
Quell'uomo era snervante e talmente sicuro di se da far salire i nervi anche a un prete!
<< Jack dobbiamo cercare una soluzione per uscire da qui senza essere visti.Hai qualche idea?>>un nuovo sorriso sgembo comparve nel volto del capitano,che ponendosi il cappello sul capo,guardò la situazione al di fuori del carro
<< dolcezza puoi correre vero?>>
<< si perchè?>>
<< allora corriiiiii>>
il capitano saltò giù cominiciando a correre come se avesse alle calcagne dei diavoli inferiociti,lasciando la donna,come il resto del suo equipaggio,allibiti alla scena
<< ritirataaaa>> urlò Gibbs e subito dopo,ogni via fu riempita dei Pirati della Perla Nera che sgattaiolavano via,diretti verso la loro nave.
<< e loro sarebbero l'equipaggio della Perla Nera? Sono solo dei vigliacchi>>
Venùs saltò fuori dal carro e incominciò a correre senza sosta,con un branco di uomini arrabbiati alle calcagne.
Jack era letteralmente scomparso dalla circolazione,ma non l'avrebbe lasciata in pasto a quegli animali senza pudore,ancora le serviva.
Un dolore lancinante allo stomaco rallentò la sua corsa e una piccola pietra proprio in mezzo al suo cammino la fece perdere l'equilibrio e cadere violentemente a terra.
Quegli uomini ora erano sempre più vicini e si rispecchiavano nei suoi occhi di ghiaccio,sbarrati per la paura. Era questa la sua fine?
Chiuse di botto gli occhi,il suo cuore stava impazzendo,come se le stesse scoppiando dal petto e non riusciva a fermare il tremore delle sue gambe
<< ora moriraii!!!!!>>
nulla...
non sentiva alcun dolore ma aveva visto sino a pochi secondi prima,la lama dello zombie a due passi da lei.Si aspettava almeno di sentire qualche fitta di dolore ma invece,aveva sentito solo il rumore di una lama che sbatteva contro qualcosa di ferro.
Temeva ad aprire gli occhi. Aveva paura di non riuscire a vedere la luce,ma solo tenebre.
<< non credo che sia arrivata la sua ora,ma non sono certo di te!>>
Questa voce l'aveva già sentita …
Spalancò di botto gli occhi,trovandosi davanti,la maestosa figura del capitano della Perla Nera,piazzata davanti a lei,con la spada in mano,incastrata tra quella dello zombie. Era tornato indietro per aiutarla?
<< siamo sicuri ...Jack Sparrow?>>
<< Hai omesso un capitano>>
La battaglia ebbe inizio! I colpi tra i due non mancavano di certo e i duellanti sembravano andare a passo di danza,muovendosi e ondeggiandosi come due perfetti atleti.
Lo zombie fronteggiava l'avversario con una forza inaudita,ogni suo colpo era micidiale per il povero capitano,che parava con molta difficoltà i colpi,ma li scansava con molta leggerezza e audacia,per poi ripartire all'attacco come un leone contro la sua preda.
Ma questa volta la preda non era di certo una gazzella o un leprotto,ma una delle bestie più furiose e aggressive mai viste!
La povera ragazza era paralizzata dalla paura,guardava la scena ad occhi sgranati. Non riusciva a muoversi,era come se i suoi muscoli fossero interamente atrofizzati dalla paura.
Intanto la lotta tra i due era sempre più cruciale,nessuno di loro avrebbe mollato …
da una parte vi era la forza,la crudeltà e la superbia dello zombie che aveva uno sguardo lampeggiante d'odio e di orrore,mentre dall'altra,l'audacia e la determinazione del capitano della Perla Nera,che aveva gran voglia di portarsi a casa la pelle.
Lo zombie saltò di getto sopra il capitano,facendolo cadere a terra e schiacciandolo con il suo enorme peso.
Con un colpo di spada fece volare quella del capitano,privandolo della sua unica arma di difesa.
Lo zombie teneva stretta la mano di Jack,mentre con l'altra cercava di infilzarlo al petto,mentre Sparrow tentava di sottrarsi da quell'orribile fato di morte
<< muori Sparrow>> sussurrò a denti stretti l'orripilante mostro,mentre la sua lama, si insinuava nel corpo del capitano
Venùs doveva fare qualcosa. Si guardava disperata intorno alla ricerca di qualcosa di utile. La disperazione e l'ansia del momento non aiutava di certo la sua folle corsa contro il tempo,ma improvvisamente …
Non molto lontano da lei,notò inerte sul terreno pieno di fianco,la figura di un uomo ormai privo di vita,con la spada nel fodero di pelle.
Si alzò,cominciando a correre,dando un ultima occhiata ai due combattenti. Si buttò sull'uomo,cercando velocemente di levargli la spada
<< suu … sfilati maledetta!!!PRESA!>>
incominciò a correre a per di fiato,mentre il capitano,con le ultime forze rimaste in corpo cercava di non far penetrare la grossa lama nel suo petto
<< Sparrow,di le tue ultime preghier ...>>
Jack sbarrò gli occhi alla vista dell'uomo che,ferito sputò sangue e cadde inerte al suo fianco.
Alzò lo sguardo di colpo e con immenso piacere notò la figura di Venùs a pochi passi da lui,l'aveva salvato.
La ragazza guardava ad occhi sgranati la figura dell'uomo ormai inerte... era stata lei! Lo aveva ucciso lei...
<< dolcezza stai bene?>> chiese il capitano,mettendole una mano sulla spalla per rincuorarla.
Da lontano si sentivano piccoli vocii,sempre più vicini e sempre più prossimi.
Il volto del capitano si trasformò in una piccola smorfia alla vista di una gran quantità di zombie che si diriggevano a passo svelto verso la loro direzione,con asce in mano e in volto uno sguardo non troppo pacifico
Jack girò i tacchi e cominciò a correre spedito,guadagnandosi un occhiata da Venùs,ancora inconsapevole di ciò
<< Jack dove corri?>>
<< se guardi dietro lo capirai!!!>>
La donna girò lo sguardo dietro di se,sbarrando lo sguardo di colpo
<< Jack aspettamii!!!>>
I due così,incominciarono una cruenta corsa contro il tempo e contro una ciurma infinita di zombie assassini,pronti a far di loro quel che volevano,meglio non pensare cosa
La corsa sembrava non avere fine,ma una piccola radura li fece ricredere
<< speriamo che i tuoi uomini sia già pronti per partire!>>
<< no! Speriamo che i miei uomini siano ancora li e basta!>>
Oltreppassarano qualche cespuglio,arrivando così alla fine del percorso: davanti a loro non c'era via di fuga,solo un enorme e minaccioso precipizio.
Jack guardò in basso,increspando le labbra alla vista dell'enorme altitudine.
Sotto di loro avevano solo mare e un gruppetto di rocce che gli impedivano di saltare.
Lo sguardo della donna andò a finire su un enorme nave con le vele nere,poco distanti da loro ma diretti imperterriti verso l'orizzonte
<< La Perla Nera>> sussurrò piano come a parlare più con se stessa che con il capitano. Le voci dei loro nemici erano sempre più vicine e i due avevano un unica via di uscita.
<< dobbiamo saltare!>> grido Jack mettendosi in posizione,guadagnandosi così uno sguardo attonito della donna che spostava il suo sguardo dal capitano all'enorme precipizio
<< saltare? Ma sei pazzo! Io non salto e poi non so nuotare!>>
Jack alzò gli occhi al cielo,poi si voltò verso la ragazza prendendola per un braccio,sotto le sue urla e qualche imprecazioni
<< meglio finire affogati che ammazzati dolcezza!>>
<< no! Non intendo noooo>>
con una piccola spinta Jack la gettò dal precipizio,facendola finire in acqua
<< okay probabilmente mi salverò>> sussurrò ironico prima di buttarsi anche lui,finendo così nella stessa situazione della donna.
Le onde sbattevano imperterrite sugli scogli,la corrente era troppo forte e violenta e non permetteva di nuovare né di respirare.
Jack cercava di rimanere a galla,cercando di non finire tra gli scogli. Con lo sguardo cercava la figura della ragazza non ancora riemersa
<< le donne!>> esclamò prima di tuffarsi per cercarla.
Il suo sguardo vagava in ogni direzione,non riusciva a localizzarla,fino a che da lontano non notò una figura un po' più scura.
Risalì per riprendere aria,immergendosi nuovamente.
Venùs era inerte e non riusciva a respirare,quando il capitano le fu vicino provò a scostarla ma senza riuscirci,non riusciva neanche a riportarla in superficie per via delle onde e dell'ondeggiare del mare,c'era un unica soluzione per permetterle di respirare.
Si avvicinò a lei,lentamente e le premette le labbra contro le sue respirandole dentro. La donna riaprì piano piano gli occhi,sbarrandoli immediatamente. Sentiva le sue labbra bruciare al contatto con quelle del capitano,la sua mente si era prontemente annebbiata,e si abbandonò a suoi sensi.
Jack si distaccò da lei,indicandole la superficie. La prese per la manica della camicia indirizzandola fuori.
Riemersi,la donna cominciò a sputare l'acqua ingerita,bevendone altra a causa delle onde troppo violente,che li sbattevano furiosamente contro gli scogli.
La Perla Nera non era poi così distante da loro e le urla degli zombie erano scompare: Vittoria!
<< ce la fai a nuotare fino alla Perla?>> chiese il capitano guardando il volto stremato di Venùs,che si era aggrappata ad uno scoglio,cercando di non farsi trasportare dalle onde
<< va bene ho capito! Aggrappati a me!>>
Venùs saltò in groppa al capitano affondando le unghie sulla sua schiena,provoncandogli qualche fitta di dolore e … di piacere
Piccole urla si udirono in lontanaza dalla Perla, probabilmente si erano accorta dei naufraghi e aveva destato il loro cammino.
Jack e Venùs arrivarono all'apice dello scafo e furono tirati su da un corda.
<< capitano finalmente! Credevamo il peggio!>>
sussurrò un grosso uomo con una folta barba bianca al Jack,mentre la ragazza si era distesa a terra,sputando ancora acqua.
<< bene Jack,sono contento del tuo ritorno>> increspò una voce roca,apparendo di colpo sul ponte:
Era un uomo robusto,con barba e capelli rossi e degli occhi chiari e stanchi a popolare il suo viso, teneva sulle spalle la piccola scimmietta che li aveva salvati in prigione.
<< Barbossa … si sono vivo e pronto per una nuova avventura!>>
<< e quale sarebbe?>> chiese l'uomo con gli occhi illuminati
<< andiamo alla ricerca della Rosa Nera!>>



NOTE DELL'AUTRICE:
eccomi qui! ^_^
finalmente ho aggiornato.Scusatemi per il ritardo ma con la scuola,non si capisce niente X.x
a voi è andata meglio?
comunque vorrei ringraziare chi legge ^_^ e magari mi farebbe ricevere anche un vostro parere^_^ non vi fate scrupoli a criticare e a darmi consigli,perchè è il modo migliore per migliorare ^_^ scusate il gioco di parole XD
inoltre vorrei ringraziare Selene6 per aver messo la storia tra le seguite e per aver recensito. Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e grazie tanto per tutto, troppo gentile^_^
Alla prossima
un bacione :*
Aishia

Modifica del 25 dicembre
augurii a tutto il magnifico popolo di EFP!!! ^_^ vi auguro un bellissimo natale e di ricevere tanti tanti regali u.u
Ancora auguri!!!
un bacio :*

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