Innamorata di Nick- Come Arrivare a te! di MissNanna (/viewuser.php?uid=75852)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 21: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Primo capitolo
Avete presente quei
momenti in cui vi sembra di toccare il fondo?Si insomma quando vi basterebbe
allungare una mano e riuscire a sfiorare il nero della desolazione? Beh, sarà la mia vena leggermente drammatica, ma
credo che questo sia uno di quei momenti. Non tanto perché sono stata bocciata al corso di letteratura inglese, non
tanto perché il mio ragazzo mi ha lasciata per una cheerleader e nemmeno perché
ho litigato con la mia migliore amica, quanto
per il fatto che la mia dolce madre si trasferisce a Londra per i mesi
estivi, ed io non posso fare altro che restare in città. L’unica cosa che so è
che mio padre al momento si trova in India per affari, mio fratello Josh è in
Europa a cercare se stesso ed io resterò qui a piangermi addosso. Le vacanze
estive sono appena iniziate, ma per evitare altro stress per il prossimo
semestre, ho giurato di anticiparmi gli studi. Qualcuno si chiederà dove
albergherò, giusto? Bene l’incubo non è ancora finito. Avete presente quegli
avvocati, belli, seri, che amano la propria donna come una dea, che mangiano
con il fazzoletto sulle gambe … beh ci siamo capiti, no? Bene, ora pensate
all’opposto. Diciamo un trentenne dal bell’aspetto, da una donna a notte e
dalle mani sporche di grasso e che spesso preferisce girare per casa in mutande
invece che indossare l’abito elegante. Bene, ecco. Io alloggerò a casa del caro
vecchio Nicolas Demson, meglio conosciuto come Nick. Chi è Nick Demson ? Uno
dei migliori amici di mia madre, in cui lei ripone tanta fiducia. Perché penso
che il peggio debba ancora venire? Non so credo sia perché non ho mai digerito
quell’uomo. La prima volta che l’ho visto avevo circa 10 anni. Bello come un
angelo, dalla barba incolta, gli occhi chiari tendenti al verde e i capelli
paglierini tutti in disordine. Ricordo di esser rimasta impalata per circa un
minuto, sino a che mia madre non mi ha spinta verso, all’epoca ventiduenne,
Nicolas. Mi ha semplicemente guardata e
non so nemmeno il perché sono arrossita a tal punto da scappare via. Da quel
momento in poi i miei rapporti con quest’individuo sono sempre stati di
contrasto. Okay devo ammetterlo? Sono cotta di lui da ben otto anni, ma
l’impossibilità della cosa è talmente evidente che anche una sciocca ragazzina
come me se ne rende conto.
-Tesoro, ti chiamo
appena arrivo, mi raccomando comportati bene con lo zio Nick e non pesargli
troppo!Ti voglio bene bambina mia, mi raccomando con la letteratura!
Mi dice mia madre
lasciandomi un bacio su una guancia per poi entrare nel taxi. Le faccio un cenno
positivo con la testa e l’osservo mentre si allontana. Sono immobile dinnanzi a
questo palazzo colossale alle mie spalle. Sono così gracilina al confronto. Mi
pare quasi la rappresentazione di un
puntino su un immenso foglio bianco. Ecco ho dato l’idea. Deglutisco e
facendomi forza carico il borsone sulla spalla,mentre con l’altra mano trascino
la valigia e il beauty case .Arrivo al portone, cerco di bussare al citofono,
ma mi rendo conto che è uno di quelli con la video camera così desisto. Cercando
di non cascare, tiro via l’elastico che mi lega i capelli in uno chignon al
centro della testa. Prendo il rossetto dalla tasca del pantaloncino e uso il
piccolo schermo dell’apparecchio come specchio per passare il colore sulle labbra, ma qualcosa va male, perché
proprio nel bel mezzo dei preparativi nel rendermi presentabile, delle unghie
laccate di rosso fanno capolinea dinnanzi al mio viso e pigiano il pulsante
relativo ad uno dei condomini. Sgrano gli occhi non appena la voce di Nicolas,
pronuncia il mio nome.
-Maggie! Sei arrivata
Sali!
Sgrano gli occhi e senza
rendermene conto sbavo il colore disegnando una breve striscia rossa lungo il
mento. Sento la donna alle mie spalle ridacchiare e porgersi verso la piccola
telecamera.
-Nick, ci sono anch’io
tesoro, salgo con la mocciosa, apri per favore!
Una bionda dal fisico
mozzafiato, dalle super tette e dalle cosce da gazzella. Una delle sue donne,
insomma. Sbuffo mentalmente e prego che il seguito della convivenza non
prosegui come l’inizio, anche se credo che al peggio non ci sia mai fine.
Entrambe chiuse nella
piccola cabina dell’ascensore .Io con lo sguardo basso,lei che mi fissa con un
ghigno fastidioso sulle labbra. Cerco di concentrarmi su altro. Di contare i
giorni, le ore e i minuti che mi separano dalla libertà di questo strazio.
Arriviamo al dodicesimo piano. Ricarico i bagagli in spalla ma proprio mentre
sto per uscire la donna mi si para davanti,come alcuni minuti prima.
-Tesoro, mio malgrado
devo ammetterlo. Nonostante il viso pulito e la giovane età, sei davvero bella.
Presumo che tu abbia già il ciclo mestruale e hai due tette che non sono per
niente piccole. Dunque anche se Nick è come uno zio per te, ti avviso. Stai
lontano dal mio uomo. Limitati a fare la nipotina carina, giovane e ribelle, non
toccare il mio uomo perché potrebbe finire male e questo non farebbe piacere al
tuo sederino da liceale!
Sgrano gli occhi e la
fisso deglutendo a fatica.
-Ci siamo intese
Margaret ?
Mi fissa
intensamente,con cattiveria,con una scintilla verde negli occhi. La scintilla
della gelosia. Quasi spaventata faccio un cenno positivo con la testa. La sua
espressione si rilassa e mi scompiglia i capelli.
-Bene,se continui di
questo passo magari potremmo anche diventare amiche!
Certo!Preferisco infilarmi una carota su per il culo!
Senza nemmeno riuscire a
replicare si allontana lasciandomi
impietrita tra le porte dell’ascensore. Mentre cerco di tirare fuori
tutte le mie cose, le dannate porte di ferro si chiudono intorno al mio
bagaglio incastrandolo. Cerco di tirarlo fuori, ma le porte si riaprono
lasciandomi cadere come una pera con il sedere al pavimento. Sbuffo nuovamente.
Cazzo, ma me le chiamo proprio certe cose?
Mi rialzo a fatica,
quando una mano mi si para sotto il mio sguardo allibito. Alzo il capo e
incontro i capelli scompigliati del mio “fantomatico” zio. Incazzata per quella
fidanzata stronza che si è trovato, per la figuraccia appena fatta,
schiaffeggio la sua mano e mi rialzo da sola, evitando il suo sguardo. Lo sento
sghignazzare e la cosa mi urta non poco.
-Ma cosa hai fatto alle
labbra?
Sgrano gli occhi e le
tocco sporcandole di rosso. Divento paonazza e con il gomito ripulisco tutto.
-Rossetto,ma non sono
fatti che ti riguardano!
Mi si avvicina e il mio
cuore da giovane fanciulla batte frenetico come quella prima volta di circa
otto anni fa. Mi tira via le borse e se le carica in spalla.
-Allora?Non vieni?
Mi dice sorridendomi per
poi camminare sino in casa. Lo raggiungo ed entriamo nell’appartamento che
dovrà ospitarmi per un bel po’.
Un appartamento
semplice, sul moderno e l’etnico. Lo stile cambia da camera a camera. La stanza
da letto che sino a quel momento era stata sua infatti ha il letto poggiato al
pavimento, le pareti lilla ricoperte interamente da foto scattate durante tutta
la sua vita. Foto di posti, di sguardi, di DONNE, dei suoi cari, tutte che
scrivono un po’ della sua storia, qui, sul muro della sua camera. Ha un armadio
a muro in cui mi ha lasciato un’anta libera e qualche cassetto.
Una volta sistemate le
prime cose decido di fare una doccia. Esco dalla camera con addosso i vestiti
del mio arrivo e tra le mani il mio adorato pigiama e della biancheria pulita. Sono quasi alla
porta della sede in cui avrei voluto rilassarmi, quando le voci di Nick e,
quella che ho saputo essere, Michelle arrivano alle mie orecchie.
-Tu scherzi?Ma l’hai
vista?E’ uno schianto pazzesco!E’ nel fiore degli anni maledetta!
- Michelle non ti sembra
di esagerare?E’ a malapena una ragazzina, non trattarmi da pedofilo!
E’ a malapena una ragazzina..
-Non capisco perché
debba stare proprio da te!Non ha una zia, un parente del padre, non ha nessuno
?
Continua in tono
stridulo, la donna.
-Ha solo me qui!Non
potevo tirarmi indietro, uno perché l’ho vista crescere, due perché le voglio
bene, tre perché la madre è una mia cara amica che nel momento del bisogno c’è
sempre stata e se questo non ti va giù, non so proprio cosa dirti!Sei tu che
hai insistito per portare avanti questa storia. Stiamo insieme da due mesi e
non so ancora il perché!
Termina quasi
ringhiando, Nick, pur di tenere basso il tono della voce.
-Se è così che la pensi,
fottiti Nicolas Demson ! Fottiti tu e quella puttanella che devi tenerti a
casa!
Sputa velenosa la
bionda, mentre sussulto a quei suoi insulti.
-Quanto sai essere
stronza quando ti ci metti!Sei così oca Dio Mio!Avrei dovuto ascoltare mia
madre!
-Ah si quell’altra
megera!Facciamo una cosa Nick!Finiamola qui!
Afferma autoritaria
Michelle.
-Per me era già finita
almeno 5 o sei insulti fa!
-Mi ripeto
Nicolas!Fottiti!
E così dicendo sento i
passi pesanti della donna percorrere l’entrata e infine il rumore della porta
che sbatte alle sue spalle.
-Pisello della malora!La
prossima volta ti infilo nel freezer pur di non finire più tra le grinfie di
una deficiente simile!
Commenta ironico
Nick,facendo un discorso con il suo “Amico”, in pura solitudine.
Sospiro sentendomi un
po’ in colpa, non sono nemmeno arrivata che già gli ho provocato dei guai.
Entro in bagno spogliandomi del tutto legando i capelli in una coda alta in
modo tale da non bagnarli entro nella doccia e mi rendo conto di aver
dimenticato l’accappatoio. Mi copro con le mani le parti intime e guardando
bene dove si trovasse Nicolas, sgattaiolo fuori fino ad arrivare in camera.
Prendo l’asciugamano e corro nel medesimo modo per ritornare indietro. Peccato
che al male non c’è mai fine. La porta è semi aperta, la spingo e mi precipito
dentro sino a spiaccicarmi addosso a qualcosa, o meglio a qualcuno, e capirete
bene chi. Apro gli occhi e alzo lo sguardo verso i due rubini che guardano
dritto nel vuoto.
-Maggie dimmi che non
sei nuda!
Cerco di alzare
l’asciugamano che poco prima mi è caduto dalle mani ,ma nell’abbassarmi i miei
occhi vedono qualcosa che non dovrebbero vedere. Il mio basso ventre ha una
fitta lancinante e subito porto le mani sul viso.
-Oh mio Dio Maggie !Esci
su, non preoccuparti non ho visto niente!
“Ma ho sentito tutto..”Pensava intanto lo “zio”, sentendosi
un emerito coglione nudo.
-Scusami Nick!Non
volevo..
E scappo via coprendomi
con l’asciugamano. Mi chiudo in camera indossando il pigiama. Dopo alcuni
secondi sento dei colpi alla porta.
-Maggie posso?
Oh Dio che Vergogna!Gli ho visto l’asta !Che verginella
imbranata!
-No vattene devo ancora
smaltire la figuraccia!
Dico gettandomi con la
schiena sul guanciale. La porta, malgrado la mia richiesta, si apre ed entra
Nicolas con addosso una canotta e dei pantaloni di tuta. Lo osservo con la coda
dell’occhio e cerco di non fargli capire quanto vorrei sprofondare giù in
basso, perché anche se è stata una tremenda figuraccia, io il suo uccello lo
guarderei di nuovo. Arrossisco all’audacia dei miei pensieri e stringo
automaticamente le gambe.
-Ti ho portato le cose
che hai lasciato in bagno,se vuoi ora è libero!
Mi dice calmo sedendosi
sul bordo del letto. Mi volto dal lato opposto e porto le mani sotto al capo.
-Cavolo,ho lasciato i
miei indumenti a terra, potevi pensare che ci fossi io!Dopo è ovvio che la tua ragazza pensi male di me!Già
mi ha dato della sgualdrina, se avesse assistito alla scena orrenda di poco fa,
credo che mi sarei giocata le gambe!
Termino imbronciata.
-Beh, lei è una stupida,
quindi può credere quello che vuole. Per me non sei altro che una bambina e mi
dispiace aver visto le tue cose solo dopo, ma ero stressato dalla discussione
avuta con quella decerebrata della mia “ex” fidanzata!
Mi giro automaticamente
verso di lui appollaiata con le
ginocchia sempre più vicine al petto, in posizione fetale e lo fisso.
-Mi dispiace di averti
creato dei problemi, non volevo. E non volevo nemmeno vederti l’aggeggio, non
era mia intenzione. Non sono il tipo. Resto sempre la verginella
incallita!
Sbotto aprendomi in un
sorriso dolce. Spero possa perdonarmi. Si sbilancia e mi accarezza una guancia.
-Beh non ci vedo niente
di male ad essere vergine alla tua età!Non hai ancora compiuto i 18 anni. Hai
tutta la vita per fare sesso, per fare l’amore … magari avessi ancora 18 anni!
-Parli come mio padre,
con la differenza che tu hai solo 30 anni e lui ne ha all’incirca 55!
Affermo sghignazzando.
-Purtroppo il brutto di
avere 30 anni, non sono tanto le rughe quanto l’esperienza. Una parte di me
resterà sempre infantile, ma c’è l’altra parte che è così consapevole di questi
30 anni vissuti che ..beh … non mi resta che accettare di essere molto più
vecchio e molto più saggio !
Sorrido e mi metto
seduta, sciogliendo i capelli per riattaccarli.
- Lasciali scompigliati,
ti addolciscono il viso!
E così di cedo e resto a fissarlo a bocca aperta, con il
cuore a mille.
-Hai già mangiato
qualcosa?
-Non proprio!
Affermo imbarazzata dai
continui rumori del mio stomaco affamato.
-Allora Hamburger e
patatine per tutti stasera!
E anche se in questo momento vorrei mangiare lui, non
posso che sorridere e accettare la sua offerta.
Più tardi, una volta
trovatami sotto il getto caldo della doccia, non posso
che pensare a quanto sarà dura questa convivenza e quanto probabilmente farà
male al mio povero cuore d’adolescente.
Per me non sei altro che una bambina..
Dio Perché gli sono così
invisibile!
Le nuove Storiein Corso e Complete di MisSolletico/MissNanna..
- Innamorata di Nick- Come Arrivare a te - Rating Arancione
Maggie e Nick. Lei una ragazzina. Lui un uomo che dovrebbe esser maturo. Lei la figlia della migliore amica di lui. Lui il grande amore di Maggie. Eccoli di nuovo su Efp.. Questa storia è stata una lunga epopea! -COMPLETA Ripubblicata
- Quello che più Conta -PRIMA&SECONDA PARTE- Rating Arancione
*PRIMA PARTE* Vittoria ha poco più di 20 anni . Un monolocale di 60 metri quadri e una famiglia che la ripudia. Alessandro ha 26 anni. E' di bell'aspetto e apparentemente ha una bella vita. Quando lo sguardo dei due si incrocerà,sarà difficile per entrambi fingere di non essersi guardati nell'animo. La loro strada è ricca di insidie ,ma l'amore,quello vero sa sempre trovare il modo per trionfare... *SECONDA PARTE *- Ancora tu...
Gira il libro e comincia dalla fine a leggere quello che ne è stato di Alessandro e Vittoria... - In corso...(e' stato accorpato il seguito alla prima parte del racconto...)
- THOC- The History of Criminals Hearts -Rating Rosso
Dal Prologo Presto mi sarei scontrata di nuovo con Jack Wright. Uno dei criminali più conosciuti del paese. Colui che aveva ereditato per successione il suo potere. Lui, era il figlio del boss ed io… Solo una stupida innamorata. Una storia, LA storia d'amore di due cuori diversi ma pur sempre criminali, capaci di ferirsi , di arrendersi al destino, ma che ben presto si ritroveranno e solo allora capiranno se o meno quell'amore sbocciato vent'anni prima persiste o se le difficoltà ancora una volta li porteranno su due strade troppo opposte per incrociarsi nuovamente. Questa è la storia di Jack e Izzie ed è solo agli inizi... Attenzione:Questa storia era stata pubblicata su un altro mio contatto che provvederò a cancellare. -STORIA IN CORSO...
- L'amore che aspettavo..- Rating Arancione
Arianna a dodici anni lo aveva visto per la prima volta. Da quel momento lui era diventato tutto ciò che potesse desiderare, sino a che non le spezzò il cuore con un rifiuto. Dopo quattro anni di una cotta non corrisposta e due di completa libertà, la giovane sventurata si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore platonico. Nico. Che ne sarà di lei?Così normale, noiosa , grassa e totalmente e perdutamente decisa ad evitarlo per il resto dei suoi giorni Peccato che non le sarà tanto facile evitare il fratello maggiore del bambino a cui fa da baby sitter... ATTENZIONE:Questa storia era stata pubblicata con un altro contatto.. Ma finalmente MissNanna è ritornata in sè...- Storia in corso..
- Una Limousine per due..- Rating Arancione
Lei: bella , ricca e terribilmente schiava dell'apparenza . Lui:bello , povero e privo di ogni inibizione. Lei la sua datrice di lavoro, Lui il suo autista. Quando due cuori si scontrano,non è sempre facile ad arrivare al lieto fine.. Strade lunghe tortuose e ricche di colpi di scena... Questa è la storia Di Noa e Pen. ATTENZIONE:storia completa, su richiesta è possibile aggiornare un capitolo al giorno.
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Capitolo 2 *** capitolo 2 ***
Secondo Capitolo
E’
circa una settimana che sono qui a casa di Nicolas. La convivenza procede
abbastanza bene, sconvolgendo i miei pensieri iniziali. Ovviamente lo stare a
contatto con le lenzuola che profumano di Nick, con le pareti che mi parlano di
lui, con lui che mi prepara la cena. No, direi proprio che non aiuta la mia
cotta. Nonostante questi piccoli ed insulsi
problemi da adolescente illusa, ho iniziato a studiare e sebbene Oscar
Wilde sia uno dei miei autori preferiti,inizio seriamente a non sopportare
nemmeno più il suono del suo nome. Mi rialzo dalla scrivania sulla quale sono
china da più di un’ora e mi sgranchisco le spalle. Sbuffo sonoramente e mi
avvicino alla finestra che dà sulla terrazza e decido di uscire un po’. Mi
seggo su di un lettino e chiudo un po’ gli occhi per riposarmi al tocco leggero
del sole e del dolce vento che mi rinfresca. Riflettendo su questo breve
periodo credo di non potermi lamentare. Io e Nicolas abbiamo dettato delle
regole per quanto riguarda la frequenza del bagno. Così almeno evitiamo
situazioni del tutto imbarazzati come quella del mio arrivo .Una delle più
importanti è quella di bussare. Anche se la porta è aperta, bisogna bussare,
non si sa mai. Non conosco ancora la soglia del pudore di quest’uomo a che
livelli arriva, magari per lui è del tutto normale cambiarsi le mutande con la
porta mezza aperta, no?
Sciocchezze a parte mi
rendo conto di non vedere mia madre da un’intera settimana e a causa dello
studio, dei sentimenti da liceale demente, non ho potuto nemmeno sentire la sua
mancanza. La mia dolce e cara Katherine. Chissà come vanno veramente le cose
lì. Non è mai stata una persona propensa ai cambiamenti. Lo stesso divorzio con
papà le ha lasciato un amaro in bocca che credo difficilmente le possa passare.
Mio padre oltretutto è partito, quindi il cambiamento nella sua vita è stato
radicale, mentre mia madre solo adesso, mi auguro, potrà mettere finalmente la
parola fine alla sua delusione. L’unico di cui si è sempre fidata è Nicolas,
anche se di fatto è di circa 10 anni più piccolo di lei. A volte mi sentivo
gelosa. Cavolo, hanno sempre avuto un rapporto fantastico. Sembravano quasi una
coppia. Ogni volta che mia madre piangeva lui correva e le portava del gelato
al cioccolato. Quando aveva il ciclo, lui correva e le portava Casablanca e
assorbenti capaci di poter tamponare l’acqua di un oceano. Diventando un po’
meno ingenua, ho iniziato a pensare a questi due come una coppia e a chiedermi
se realmente non avessero mai fatto sesso. Si conoscono da più di 11 anni.
Conoscono tutto della loro vita. Erano vicini di casa, sono diventati amici di
telefono, di primo giorno di ciclo, di film strappalacrime, di cucchiai di
cioccolato … e non hanno mai fatto sesso?Lo stomaco mi si stringe in una morsa
e la fronte mi si imperla di sudore. Scatto seduta e mi rendo conto del fatto che
non avere amiche con cui spettegolare e confessare le proprie pene ,non è poi
così piacevole come credevo, mi manca Beky. Un fischio attira poi la mia
attenzione. Mi guardo intorno, ma non vedo nessuno.
-Ei, bellezza, sono qui!
Alza la testa!
Aggrotto la fronte e
faccio come mi viene chiesto. Un ragazzo moro da paura, credo o cubano o
brasiliano mi sorride e mi saluta. Inebetita faccio altrettanto e poso una mano
dinnanzi agli occhi pur di evitare il sole e vederlo meglio.
-Ciao, sono Pablo, e tu
chi sei?Non mi pare di averti mai vista!Sei la nuova fiamma di Nick?
Perdo un battito.
MAGARI!Pensa la mia sciocca testolina!
-No, ti sbagli. Sono
diciamo ,”sua nipote”!
Dico sorridendo e
maledicendomi per essermi definita così. Perché sono tanto autolesionista? Mi
fa male quando lui mi paragona ad una :sorellina, bambolina, piccolina,
cuginetta, e rullo di tamburi!!!!...una NIPOTINA!
-Capisco, beh devo
complimentarmi, sei molto carina! Però adesso devo andare, se ti fa piacere
stasera i miei non ci sono così, con altri amici abbiamo organizzato una
festicciola. Se decidessi di venire, renderesti tutto più bello Chicca!
Non mi lascia il tempo
di rispondere che subito scappa via. Non penso di andarci, però l’idea di
restare ancora un’altra sera a casa con
Nicolas che mi cucina hamburger e patate e mi costringe a guardare i cartoni
animati, beh è proprio non mi va. Io vorrei uscire, fare le mie esperienza,
fare SESSO! Porca miseria di questo
passo diventerò suora!Il problema è che l’unico con cui vorrei farlo è Nicolas.
Cavolo! Se aspetto lui realmente mi si faranno le ragnatele. I ragazzi con cui
sono stata, mi hanno sempre spronata, volevano farlo, ma proprio quando
iniziavano i preliminari … li lasciavo o beh mi lasciavano. Scrollo le spalle e
prendo un bel respiro. E’ ora di ritornare dal caro e vecchio Oscar.
Delle voci, delle risate
e un sibilo fruscio, mi risvegliano facendomi rendere conto di essermi
addormentata sui libri. Apro lentamente gli occhi e guardo la radio sveglia. Le
24.00.Wow un’altra giornata gettata sui libri. Lo stomaco mormora per la fame e
la curiosità cresce. Mi rialzo e mi accorgo della musica soffusa arrivare dal
piano superiore, probabilmente dall’appartamento di Pablo. Cammino in modo
silenzioso e mi avvicino al salotto il quale è illuminato solo dal lume. Sento
dei sospiri e delle risatine sommerse al che comprendo di cosa si tratti. Mi
sporgo dal corridoio e il cuore mi si ferma per un intero secondo. Nicolas che
ovviamente, cerca di scoparsi qualcuna senza fare rumore, perché c’è la piccolina
che dorme . Che dolce! Si. Che dolce
tenero bastardo insensibile …
In preda ad un attacco
isterico corro nella mia camera. Scelgo il vestito più corto e scollato che ho.
L’abito nero a tubino, non dovrebbe farmi passare inosservata. Apro il baule
delle scarpe e tiro fuori dei sandali
tacco 15 blu elettrico e li infilo. Metto un po’ di rossetto rosso , passo la
matita nera sugli occhi e del fard rosa sulle guance. Prendo una borsetta a
caso e lentamente arrivo al salone. Con forza inizio a farmi sentire e arrivo
nella stanza in cui i due stanno facendo le loro porcate e senza degnarli di
uno sguardo mi dirigo, sculettando, verso la porta dell’entrata. Sento la
ragazza urlare imbarazzata e Nick
balzare in piedi. Apro la porta, ma la mano di Nicolas mi blocca.
-Ma dove stai andando?
Mi chiede serio.
Mi volto con uno sguardo
glaciale e lo fisso negli occhi mentre con la lingua mi lecco i denti.
-Non credo siano affari
tuoi,mia madre non c’è e tu mi offri solo un letto in cui dormire e una
scrivania su cui studiare!Quindi vado dove mi porta il cuore!
Sbotto poi voltandomi in
grande stile scuotendo i capelli vaporosi.
-Non fare la bambina
Maggie, dove credi di andare a quest’ora della notte, eh? E per di più vestita
in questo modo!
Questa volta senza voltarmi
gli rispondo.
-Vado a casa di Pedro!Mi
ha invitato ad una festa ed io da buona vicina, intendo andarci!-Inizio, poi
con fare snob ed un sorriso finto lo guardo e guardo anche la ragazza mora alle
sue spalle-voi non preoccupatevi per me, continuate pure, potete anche urlare
in questo modo visto che “la bambina”
alza il culo e va a divertirsi come voi!
Apro la porta ed esco.
Raggiungo l’ascensore e ho gli occhi che mi pizzicano, ma non piangerò, ho
troppo orgoglio per farlo. D’altro canto non posso piangere per delle cose
impossibili, mi ritroverei a riempire il canale di Suez. L’ascensore arriva e
mi ci intrufolo. Seleziono il piano, ma appena le porte stanno per chiudersi,
una mano le blocca. Sgrano gli occhi e irritata porto le braccia intorno al seno
e lo sguardo dalla parte opposta alla figura del biondino.
-Vengo anch’io a questa
festa!
-E’ assurdo!Non sono
ammessi i vecchi!Puoi startene benissimo tra le cosce di quella tipa non ho
bisogno addirittura della babysitter!
Un secondo di silenzio poi riprende.
-Ne sono sicuro, Meg !-inizia con un sorriso
dolce-I l problema è che non sei più una bambina, sei una donna, o meglio una
donna ai suoi esordi. Tua madre e tuo padre non ci sono ed io non so come
comportarmi con te. Mi dispiace di essermi comportato come ho fatto. So di
averti ferita trattandoti come una bambina!
-Cioè addirittura chiamarti l’amichetta sul tardi e
fare del sesso silenzioso perché c’è la bambina in casa?Ma sei impazzito?Se tu
mi avessi detto dei tuoi programmi magari sarei uscita prima!Comunque ho
risolto e me ne vado a casa di Pedro!
Termino imbronciata
- Pablo!-mi corregge.
-Si lui!
Dico con menefreghismo, e così lo sento ridere.
-Che cavolo ti ridi?
Dico
avvicinandomi a lui e alzandomi sulle punte per poterlo fissare con attenzione
ed astio. Mi guarda dolcemente e quasi
mi sciolgo. Mi accarezza un braccio e per me è quasi magia. Sento le campane,
possibile?
Le porte dell’ascensore si aprono lasciandoci
liberi.
Lo guardo ancora incantata.
-Eh allora?Non vai?
Mi chiede sorridendo.
-Certo!
Dico orgogliosa. Anche se la voglia di andare a
questa festa proprio non c’è.
Una volta uscita lo guardo, mentre se ne sta fermo
al centro dell’ascensore. Corrugo la fronte perplessa e stringo la pochette al
petto. Lo vedo selezionare un piano e sgrano gli occhi.
-Ei, ma non vieni?
Chiedo urgente.
-No!
-Ah,-affermo un po’ delusa, poi ripenso a
quell’attimo nell’ascensore e alla sua risata -ma perché prima ridevi?
-Per lo stesso motivo per cui me ne sto andando!
Le porte si chiudono quasi quando chiedo:
-E sarebbe?
-Sei diventata una donna. Una bella donna Meg!
E quelle dannate porte ci separano definitivamente,
lasciandomi del tutto interdetta riportando Nick, da una delle sue tante donne.
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Terzo Capitolo
Riapro lentamente gli occhi e per poco non ricado
nuovamente in un sonno, eterno però. Balzo seduta e mi guardo intorno. Non
riconosco la stanza né le mura prive delle bellissime foto di Nicolas. Cerco di
rialzarmi dal letto ma i miei piedi toccano qualcosa, o meglio qualcuno. Pablo.
Sorrido notandolo dormire e russare come un bambino delle elementari. Lo scanso
e rimettendomi in piedi mi sistemo alla meno peggio. Esco in corridoio e guardo
con occhio divertito i risultati della festa della notte appena trascorsa. A
quanto pare non sono l’unica che dopo il casino si è addormentata come una
pera,dati i vari ragazzi spaparanzati sul pavimento del salotto. La testa
inizia a farmi maledettamente male, penso che sia la conseguenza all’alcool
ingerito. Quando uno beve per dimenticare …
Guardo l’orologio
e per poco non cado. Torno in camera da Pablo, raccolgo le scarpe e
comincio a correre come una pazza per i pochi piani che mi separano
dall’appartamento di Nick. Arrivo fuori la porta e busso ,sperando che non sia
ancora uscito per il lavoro. Quando la porta si riapre me lo ritrovo con i
pantaloncini della tuta e il petto completamente nudo. Deglutisco e mando a
quel paese i miei fottuti ormoni. Mi guarda in modo glaciale e la cosa mi
stordisce. Cerco di entrare, ma mi blocca il passaggio.
-Che c’è?C’è ancora la tua amichetta?Conosco il
corpo femminile, non mi farebbe impressione!
Sbuffa e mi lascia entrare. Mi guardo intorno e
noto con sollievo che della ragazza non c’è traccia.
-Come vedi, non c’è nessuno !Perché ieri per darti
il rispetto che meritavi , l’ho mandata via prostrandomi ai suoi piedi per
scusarmi del comportamento tenuto da entrambi!
Getto le scarpe sul pavimento e lo raggiungo in
cucina verso la tavola. Mi seggo su di uno sgabello e afferro una fetta di pane
tostato.
-Certo. Ma non dovresti essere a lavoro?
Chiedo cercando di interrompere il discorso sulla
tipa della notte trascorsa.
-Si, dovrei, hai detto bene. Purtroppo stanotte non
ho chiuso occhio!
Lo guardo e mi rendo conto delle terribili occhiaie
sotto i suoi occhi.
-Sei sicuro di non aver fatto sesso ieri sera?
Dico scherzando.
-Ne sono sicuro!Sei una terribile sciocca!Ti ho
aspettato tutta la notte. Non sapevo cosa fare. Si è fatta l’alba e non
riuscivo a chiudere occhio. La musica, il fracasso, il rumore di cose che si
rompevano, … Dio solo sa come io non sia impazzito!Volevo venire a prenderti,ma
sapevo che te la saresti presa perché non ti piace essere trattata come una bambina,ma non
tornavi …
-Ma..sono qui!-dico ovvia ma il suo viso è sempre
teso.
-Cazzo Meg, eri conciata come una donna, sei andata
a quella festa con i sentimenti sbagliati … e Dio solo sa cosa una donna possa
fare quando è incazzata!
Continua imperterrito il suo monologo isterico
andando su e giù per la cucina. Lo guardo con attenzione e capisco dove vuole
arrivare e arrossisco, di rabbia, di irritazione e cazzo di vergogna!
-Capito dove vuoi andare a parare!
Porta una mano alla fronte .
-Come lo spiego io a tua madre che non sei più
vergine?Mio Dio quella mi ammazza!Io però ti avevo dato fiducia..sai che se fosse
per me non ci sarebbero problemi .Sono uno aperto di vedute, ma non sei mia
figlia.. né mia nipote …
-Ah finalmente l’hai capito! Comunque per tua
informazione non mi sono fatta fottere da nessuno! Ho un vestitino succinto che
mi sta discretamente e dei tacchi alti, una linea di trucco, ma questo non fa
di me una troglodita che va con il primo ragazzetto con gli ormoni impazziti!
Sei solo un deficiente stupido …
Mi guarda perplesso, sorpreso da questa mia
reazione ma me ne frego. Scendo dallo sgabello e corro verso il corridoio. Mi
volto e lo guardo un ‘ultima volta.
-Sei così cieco delle volte! Cavolo se proprio
dovessi perderla sta caspita di verginità la perderei con l’uomo di cui sono
innamorata da una vita!
-Scusami, io.. non volevo ..cioè queste non sono
cose che mi riguardano..-inizia grattandosi il capo come è solito fare quando
è imbarazzato.
-No ,invece sono fatti tuoi! Perché la vedi questa
ragazzetta ?Mi vedi? Cazzo sono qui,riesci a vedermi?
Urlo improvvisamente isterica.
-Certo che ti vedo!
Lo fisso con intensità e con lo stomaco contorto.
-Bene … perché di solito non mi vedi mai!Eh caro
,il problema ti riguarda e come perché se dovessi fare del sesso, del sano
sesso.. beh lo farei solo e soltanto con te!Ah e perdonami se te lo dico,ma non
poteva capitarmi persona peggiore di cui invaghirmi!
E così dicendo lo lascio scioccato e con la bocca
aperta che quasi tocca il suolo. Giro sui tacchi e corro in camera.
Cazzo ho fatto? Mio Dio, come cavolo lo guarderò?
Continuo imperterrita a leggere sempre lo stesso
rigo della stessa pagina da circa 3 ore tonde . Ripercorro mentalmente la mia figuraccia e
cerco di sprofondare nella sedia, ma non ci riesco, ma ugualmente non
basterebbe. Sento dei passi e il mio cuore si ferma.
-Maggie , è pronto quando vuoi esci!
Con sto cazzo che esco! Mio Dio, come faccio? E’
una figuraccia sia uscire che non farlo!Magari potrei uscire e fingere che
nulla mai sia stato detto.
Prendo un grande respiro e muovendo un passo alla
volta con le mie gambe gelatinose mi dirigo in cucina. Una volta giunta a
destinazione, lo evito con cura e mi seggo al mio posto.
Il piatto mi viene posato davanti e così prendo a
mangiare la mia carne .
-Allora?Come va lo studio?
Il cuore mi batte all’impazzata, la gola è così
stretta !Mi sento morire, maledetto. Alzo lo sguardo e cerco di mostrarmi il
più glaciale possibile.
-Va!
E torno a mangiare. Poi nuovamente la sua voce.
-Okay dovremmo parlarne!
Sbotta gettando la forchetta nel piatto.
Irritata dalle sue parole alzo lo sguardo e poggio
il viso su di una mano e l’osservo con indifferenza.
-E vediamo, di cosa dovremmo parlare?
-Magari del fatto che non è normale che alla tua
età tu possa provare interesse di qualsiasi natura per me!
Sorrido amara
-beh, l’ho provato a dieci anni dell’interesse per
te figuriamoci ora che differenza faccia!
Mi guarda sorpreso.
-Ma eri una bambina e ancora lo sei!
-Ma ..che dirti, menomale che non tutti la pensano
come te!
Dico rialzandomi senza terminare nemmeno la cena.
-Se permetti io ora andrei, devo finire le ultime
pagine di Charlotte Bronte!
Irritata e umiliata inizio a dirigermi verso la mia
camera. Poi mi fermo e mi volto.
-Anzi, no, vogliamo parlare, parliamo!-inizio
riavvicinandomi a lui, ad un passo dal suo corpo.-Come puoi permetterti di
dirmi che sono una bambina?come puoi permetterti di dirmi che da bambina non
posso amarti?Forse se non fossi innamorata di te starei molto meglio. Potrei
accettare il fatto che ti scopi il mondo, che fai il grand’ uomo con tutte,
mentre a me riservi il bacio della buona notte e mi lasci guardare i cartoni
sino a tardi!Mi sono scocciata Nick!E da questo momento se proprio dobbiamo
fare la parte tu dell’adulto ed io della bambina facciamolo in grande stile.
Non rivolgermi più la parola!
Gli urlo le
ultime parole a qualche centimetro dal suo viso.
-So quanto pesi. So della tua fase rock, so del tuo
periodo di depressione, so che ami le ciambelle al cioccolato, so che quando
mangi qualcosa che proprio non ti piace arricci il naso. Conosco la tua mania
per le macchine, ecco il perché delle tue mani sempre un po’ sporche di grasso.
Conosco la tua passione per le donne, tutte. Tranne che per me. So che mi vedi
come una nipotina, una sorellina, una cuginetta, la figlia della tua migliore
amica, ma porca miseria io non sono niente per te!Ammettiamolo e basta. Tra
qualche mese mia madre ritornerà e potrei restare in città oppure partire con
lei per Londra. Per quanto riguarda il resto delle vacanze estive credo che le
trascorrerò in camera tra un autore e l’altro, per cui, se vuoi uscire o portare qualcuna a casa puoi
farlo, non mi permetterò più scenate come quelle dell’altra volta!Con questo
abbiamo chiuso.
-Maggie sei così giovane che ti passerà presto!
-Non chiamarmi Maggie e non dirmi che mi passerà!Lo
decido io quando e se mi passerà.
Così dicendo me ne vado con le lacrime pronte ad
esplodere. Mi seggo alla scrivania e scoppio finalmente in un pianto disperato.
Mi sento così sciocca a soffrire per una cosa così ovvia.
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Quarto Capitolo
Sono passate circa tre
settimane dall’ultimo litigio con Nicolas. Io faccio la mia vita, se così
possiamo chiamare la mia clausura, e lui fa i suoi porci comodi. Dopo lo
scontro ha cercato più volte di parlarmi, ma l’ho sempre evitato, tanto che
ormai è divenuta una questione d’onore per entrambi mantenerci a distanza.
Esco dalla mia camera e mi dirigo in cucina con la consapevolezza di non
trovarlo. Da qualche giorno mi sono resa conto che rientra più tardi e che
stranamente non si preoccupa più di prepararmi la cena.-Bravo!-penso adirata.-Che
stia frequentando qualcuna? Beh questi non sono problemi miei! Io sono la
“nipotina” verginella!Ah ma come fa a sapere che sono così bambina? Perché dire
di no senza provare?-Improvvisamente sento le chiavi poggiarsi nella serratura
e vedo la porta aprirsi. Guardo di sottecchi entrare Nicolas in casa. Mi giro
pronta ad andarmene in camera ma mi blocca chiamandomi.
-Non te ne andare, sono passato per posare qui
alcune carte, sto per uscire. Ho un appuntamento!
Ho un appuntamento, ho un appuntamento, ho un appuntamento!
-Mi fa piacere che ogni tanto tu esca,almeno sono
sicuro che mangi!
Mi dice sorridendomi imbarazzato, quando ancora non
riesco a parlare. Orrenda, la sensazione che provo alla bocca dello stomaco.
Non sento la sua voce che mi parla, da una vita ormai.
-Allora io vado! A dopo, non fare tardi!
Si allontana verso la porta, ma qualcosa mi spinge
a fermarlo. Lo afferro per un polso al che si volta e non so quale Dio, in quale mondo parallelo,
mi concede la forza di fare quello che faccio. Lo prendo per la nuca e faccio
aderire le mie labbra alle sue. Lo sento irrigidirsi. Cerco di forzare le sue
labbra, ma non riesco a trovarvi accesso. Mi allontano dopo un po’, del tutto
umiliata e con il veleno in gola lo spingo via e mi allontano.
Proprio non mi vuole!
Pov Nick
-Fry, cazzo, ha 18 anni è la figlia di una delle
mie migliori amiche di sempre e …
Inizio poggiando il boccale di birra sul tavolino
dello stesso bar che frequento ogni sera da tre settimane.
-e ne sei totalmente affascinato!
Mi dice divertito, mentre mi getto con la testa tra
le mani.
-Porca miseria ,prima mi ha baciato! Mi ha baciato
e non so come sono riuscito a mantenere il controllo!A trent’anni non posso
avere di queste debolezze!L’ho vista crescere, non posso essere attratto da una
bambina, mi sento un pedofilo!
Affermo disperato, proiettando nella mia mente la
scena di qualche ora prima.
-Forse dovresti semplicemente scopare un po’ di
più! Perché non richiami Michelle?
Mi dice ovvio distendendosi rilassato sulla sua
poltroncina.
-Manco per sogno!Preferisco tagliarmelo!
Sbotto irritato al solo nome della donna.
-Fratello caro, allora non so proprio come
aiutarti!Usciamo ormai quasi tutte le sere da circa tre settimane per quale
motivo? Perché una ragazzetta arrapata ti ha confessato il suo amore ?E tu?Tu
cosa fai?La eviti,oppure vuoi farle vedere dei cartoni animati. Io credo che tu
non abbia scelta, o ti scopi al più presto
qualcuna della tua età oppure finisci a letto con la ragazzina, il che, almeno per me, non sarebbe
poi una tragedia!
Mi rialzo in piedi e batto una mano sul tavolo.
-Non posso permettermi tale lusso, deficiente! Non
sai cosa significa avere in casa un ormone in subbuglio!Non puoi capire.
Qualsiasi cosa io faccia non va mai bene, finisco sempre con il ferirla!
Termino afflitto. Odio vederla con il broncio, odio
quando mi evita, odio il non vederla per tutto il giorno. I suoi unici amici
sono il libro, il letto e Pablo. Ed io? Io non posso nemmeno più avvicinarmi a
lei. Ormai combino cazzate anche senza muover un dito.
-Merda, sei messo proprio male! Mi sembri mia
sorella Carol al sesto mese di gravidanza!Sei diventato isterico!
-Cazzo l’ho vista nuda Fry ! L’ho vista nuda e l’ho
sognata tutte le notti ininterrottamente,ancor prima che mi si dichiarasse
.Oggi mi ha baciato. Io sento che sto perdendo il controllo della cosa.
Urlo attirando l’attenzione delle poche persone dei
tavolini accanto. Deglutisco e scompigliandomi i capelli, mi dirigo verso la
cassa facendo segno al mio amico di raggiungermi. Pago il conto e dopo alcuni
minuti ci ritroviamo in strada.
-Senti, l’unica soluzione è trovare una valvola di
sfogo per te e per evitare inconvenienti, un bel ragazzetto per lei!
Mi blocco improvvisamente in strada. Una sensazione
di fastidio mi prende la gola.
-Mi stai dicendo che dovrei trovare un mio
probabile sostituto, preferibilmente scopabile, così posso starmene tranquillo?
Ma ti sei fottuto il cervello?
Il mio amico mi guarda intensamente. Mi
sorride e poi riprende a camminare
sorpassandomi.
-Sicuro vecchio Nick che la ragazzina ti piaccia
solo fisicamente?Ricordo bene anche quando l’ultima volta mi hai detto che per
te era come una nipotina e oggi invece la sogni nuda e bagnata nel tuo letto.
Continua imperterrito. Deglutisco e lo raggiungo
riprendendo il ritmo del suo passo.
-Non dire stronzate!Troviamo questo ragazzo e
cerchiamo di prendere le redini della situazione!
-Bene fratello, e allora prendi in considerazione
la possibilità Michelle. Vorrei ricordati che a letto era una pantera e che
ancor meglio ha un fratello di 19 anni molto apprezzato dall’ormone femminile.
Rifletto sulle parole di Fry e anche se
contrariato, e sempre più destabilizzato dalla strana sensazione alla bocca
dello stomaco, mi dichiaro d’accordo.
-Hai ragione!Non possiamo fare altrimenti.
Pov Maggie
Sono qui,distesa sul divano, che guardo un film
visto e rivisto .Una solita commedia d’amore che termina con un lieto fine da
carie. Sbuffo e mi distendo con la schiena sul divano.
HO UN APPUNTAMENTO
Le sue parole continuano a vorticarmi per la testa,
per non parlare del bacio. Non mi sono mai sentita così umiliata. Spero che
stanotte resti con la puttana di turno,perché non potrei guardarlo negli occhi.
Qualche secondo dopo sento scattare la serratura.
MALEDIZIONE!
Balzo seduta e presa dal panico mi blocco in questa
posizione. Lo vedo entrare e dopo aver richiuso la porta alle sue spalle mi si
avvicina. Si siede sul divano ai miei piedi ,senza nemmeno guardarmi.
-Maggie pensavo, che ne dici di uscire insieme
domani? io, te, Michelle e il fratello minore?Sono sicuro che potrebbe
piacerti!
Mi dice torturandosi le mani,mentre io lo guardo
scioccata. Il respiro si velocizza e il sangue mi sale al cervello. Mi sistemo
sulle ginocchia e lo tiro per la maglia di cotone,pur di attirare la sua
attenzione. Ci ritroviamo faccia a faccia, ma la rabbia supera l’emozione. Lo
stringo per il colletto e mi avvicino facendo combaciare i nostri nasi.
-Tu brutto troglodita hai realmente detto
quello che hai detto?
Urlo infuriata. Stringe gli occhi a due fessure e
sbuffa sonoramente.
-Cazzo Mag , con te non va mai bene niente di
quello che faccio!So che non ti starà bene, ma non ti farebbe male uscire un
po’ e conoscere qualche ragazzo della tua età!
Mi rimetto in piedi e mi fermo davanti a lui ancora
seduto. Mag,Meg ,Maggie…Tutti diminutivi . Tutti diminuitivi,come se fossi sua
figlia o sua sorella. Che Nervoso!
-Nick, non sono una poppante! Porca miseria, io non
sono una bambina, come posso spiegartelo? Gettarmi tra le braccia di un
ragazzino non mi farà cambiare idea! Sarò libera di desiderare chi voglio?
Perché hai così poca considerazione di me? Perché non mi vedi?-sbotto
gettandomi in terra sulle ginocchia.-Perché non mi vuoi?
Lo vedo abbassarsi sul pavimento con me. Il suo
viso è nuovamente vicino al mio, ma la rabbia è affievolita. Ora posso sentire
il ritmo del cuore ,pompare nelle orecchie. Deglutisco a fatica.
-Io ti vedo. Ti vedo e comprendo che ormai non sei
più una bambina. Comprendo che non siamo parenti e che sei diventata una donna
bellissima. Ciò però non mi autorizza a toccarti nemmeno con un dito Meg!
Non riesco a capire più nulla. Cosa mi stai dicendo?
Le sue mani raggiungono il mio viso e lo accolgono
nel loro calore. Ci fissiamo e lo stomaco mi fa terribilmente male. Il cuore mi
si è fermato e la gola si è seccata.
Chiudo gli occhi,
mi avvicino alle sue labbra e aspetto con ansia che qualcosa accada.
Dopo alcuni secondi mi rendo conto che il bacio atteso non arriverà. Punto il
mio sguardo nel suo e sbuffo. Mi rimetto
in piedi e senza dire nulla mi allontano.
-Meg non puoi aspettarti nulla!Meg?Meg?
Mi urla dietro e ancora come una bambina isterica
batto i piedi sul pavimento e mi rivolgo a lui.
-NON VOGLIO SAPERE Più NIENTE!Sei un deficiente!Non
vedo l’ora che questi mesi passino !Non voglio vederti più!
Lo osservo mentre si rialza e mi viene incontro. E’
un attimo. Il mio viso è accolto nuovamente tra le sue mani e le nostre labbra
si incontrano. Il cuore mi si blocca e ad occhi sgranati corrispondo al bacio.
Le nostre lingue si sollecitano per avere
di più e lo stomaco mi si attorciglia, mentre le ginocchia mi cedono. Sto
baciando proprio lui?
Si allontana poco dopo al che mi allarmo,ma mi
riprendo appena lo sento prendermi per i fianchi .Allaccio le gambe intorno
alla sua vita e poi sono io a baciarlo. Arriviamo in camera mia e con dolcezza
mi poggia sul letto. Le sue mani non vagano per il mio corpo, ma intensificano
il loro tocco sulla pelle scoperta dei fianchi. E’ a cavalcioni su di me che
resto immobile , mentre lo stringo ancora per la maglia. Ho paura, è tutto così
surreale. Continuiamo a baciarci per tutta la notte, senza andare oltre. Ci
baciamo, senza chiederci il perché, senza parlare .Forse non vogliamo farlo o forse è l’unica cosa più giusta da fare.
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Quinto Capitolo
Pov Nick
Non ho chiuso occhio per tutta la notte. Sono
ancora con lei .La osservo mentre dorme e la gola mi si stringe .E’ così
piccola, è uno scricciolo ed io ho osato toccarla. Cazzo, ma cosa mi è
preso?Non avrei dovuto farlo. Mi sento uno stronzo, ma ormai è inutile piangere
sul latte versato. Mi allontano dal suo corpo ancora accoccolato al mio. Mi
metto seduto e respiro a pieni polmoni
il suo profumo. La guardo e il cuore mi si riempie di tenerezza. Sbuffo e
scompigliandomi i capelli mi rimetto in piedi e corro in bagno. Ho proprio
bisogno di una bella doccia fredda. Dopo essermi spogliato mi getto sotto
l’acqua gelida della doccia e subito i ricordi della notte appena trascorsa.
Ero sicuro, volevo portare avanti il mio comportamento serio ed adulto, poi i
suoi occhi così tristi, quel broncio adorabile. La fitta allo stomaco quando mi
ha detto quello che mi ha detto in tono lamentoso. Purtroppo anche il mio
autocontrollo ha un limite. Sbuffo. Non so cosa fare, o meglio so cosa devo
fare, ma non quello che voglio. Per il momento però non posso più lasciarmi
andare.
-Nicolas?
Sgrano gli occhi e mi volto verso la cabina della
doccia piena di condensa. Pulisco un po’ il vetro e vedo oltre la porta la
presenza di Meg.
-Meg ti dispiace uscire? Ti seguo tra un attimo.
-Certo.. ehm … ti aspetto in cucina allora!
Termina in un sussurro. E’ sicuramente imbarazzata.
-Si..aspettami lì!
Affermo cercando di trattenere qualsiasi emozione.
Non posso permettermi nulla.
Pov Maggie
Preparo le fette di pane, le imburro e spargo sopra
la marmellata di ciliegie. La nostra preferita. Sistemo tutto sul tavolo e
porto con me anche del latte e del succo d’arancia rossa ,poi finalmente mi
siedo. Sono emozionata. Dio solo sa come il mio cuore possa reggere tanta
tensione. E’ stato tutto così perfetto,quasi credevo non fosse reale. Quando ho riaperto gli occhi e lui non
c’era al mio fianco ho temuto fosse realmente un sogno, ma un sogno non è mai
così perfetto. Sento la porta del bagno chiudersi e deglutisco in modo
rumoroso. Mi volto e lo vedo entrare con dei jeans scuri una camicia bianca,
una giacca blu poggiata sul braccio. Si avvicina al tavolo e mi sorride
distaccato. Mi acciglio e continuo ad osservarlo .
-Non posso fare colazione, ho un appuntamento di
lavoro!Questo è il brutto del fare l’agente immobiliare!Ci vediamo stasera ti
passo a prendere, come ti ho accennato ieri sera, abbiamo un appuntamento con
Michelle e il fratello. Sai, le ho detto che avevi bisogno di conoscere un po’
di gente della tua età, quindi è stata felice di chiedere al fratello di
accompagnarla!
Resto basita dal suo comportamento. Vorrei
piangere, ma ho troppo orgoglio per farlo. Faccio un cenno positivo ed evito il
suo sguardo. Prendo un po’ d’aranciata e la sorseggio, sotto i suoi occhi.
-Che c’è?Hai altro da dire?Non avevi fretta?
Chiedo trattenendo i miei sentimenti.
-Ehm.. no. Hai ragione!-mi si avvicina e cerca di
baciarmi il capo, ma mi scosto sempre senza guardarlo.-Ehi..Ti voglio bene!
Mi sussurra. Mi alzo in piedi e finalmente i miei
occhi incrociano i suoi. Con un sorriso falso esprimo ciò che sento.
-E a me non basta!
Così dicendo mi allontano dirigendomi verso la mia
stanza, mentre le lacrime iniziano a percorrermi il viso, silenziose, proprio
come il dolore che provo per quell’indifferenza.
-Ah, per le otto sarò pronta!
Sbotto correndo poi in camera, battendo la porta
alle mie spalle. Mi lancio sul letto e nascondo il viso nel guanciale.
Finalmente posso piangere.
Pov Nick
-Fry , tu non puoi capire quanto cazzo stava
male!-sbotto rialzandomi dalla mia postazione di lavoro. Fry mi imita e mi
raggiunge alla scrivania.
-Senti io non sono la miglior persona di questo
mondo,ma almeno secondo il mio parere non è tutta questa tragedia aver
pomiciato con una diciottenne!
Mi dice portandosi le mani alle tasche. Sbuffo e lo
raggiungo dall’altro lato.
-Andiamo va che mi sono cambiato la camicia e la
cravatta, non voglio rischiare di sporcare anche queste!Quando parlo di tutta
questa situazione sudo e mi sale il sangue al cervello. Perché mi deve capitare
tutto ciò ?Non potevo essere già sposato con due bambini a carico?Capisci qual
è il problema?i bambini dovrei averli nella culla accanto al mio letto, non al
mio fianco!
Termino con la gola secca.
-Io penso che tu stia esagerando!Hai detto che con
la ragazza non può esserci nulla?Allora non diventare isterico e porta avanti
il tuo piano per stasera !Ah e cosa importante tieni a freno l’uccello con lei.
Sbuffo per la verità di quelle parole. Gli do una
spinta e lo supero.
-Devo passare a prenderla, ci sentiamo dopo!
Pov Maggie
Sono nervosa. Ho indossato il mio abito preferito,
di tulle e merletto color avorio. Ha un corpetto a cuore ed arriva un po’ prima
delle ginocchia. Ho portato con me un giacchino blu se la temperatura dovesse
rinfrescarsi. Ho pianto per la maggior parte della giornata,mi sono data
dell’idiota e poi mi sono convinta.
Vuole vedermi con un ragazzo della mia età?Bene allora facciamo vedere al caro
Nicolas come sono felice con un ragazzo della mia età. Sento il cellulare
vibrare, lo prendo e vedo il suo nome Devo scendere. Prendo i tacchi e li
infilo. Corro all’entrata, chiudo la porta alle mie spalle e dopo alcuni
secondi mi trovo a pochi passi da quell’idiota trentenne. Lo vedo fissarmi
senza contegno il che mi irrita. Mi apre la portiera dell’auto e in silenzio si
posiziona al posto del guidatore.
-Sei abbronzata!
Aggrotto le sopracciglia infastidita da quelle sue
stupide ed inutili uscite, così senza degnarlo di uno sguardo gli rispondo.
-Si, oggi non ho studiato. Ho preso un po’ di sole,
sono salita da Pablo. Volevo rendermi carina per questo ragazzo. Come hai detto
che si chiama?
Termino fingendomi euforica. Mi volto a fissarlo
sorridente.
-Francesco.
Lo osservo e noto le mani che quasi spezzano il
manubrio e il suo volto teso.
-Un nome italiano. Mi piace. Bene, il resto
scoprirò da me.
Si volta quasi allarmato e così gli sorrido e torno
a guardare la strada. L’auto si ferma in un piccolo parcheggio in prossimità
del ristorante più quotato della città. E’ una bella serata una leggera brezza
calda soffia sulla nostra pelle penetrando dal finestrino. Una notte di luna
piena si prepara a cullare i nostri sogni. Non potrei sperare altro che
trasformarmi in lupo mannaro e staccare la testa all’uomo che amo. Sbuffo
sonoramente non appena noto che la bionda e un ragazzone dal bell’aspetto, ci
attendono. Usciamo dalla macchina e li raggiungiamo. L’ansia mi assale, ho
paura di poter scoppiare a piangere all’improvviso. Nicolas saluta Michelle con
un bacio poco più giù dell’orecchio e lo vedo sussurrarle qualcosa. Deglutisco
e dedico tutta la mia attenzione al fantomatico Francesco.
-Ciao, tu devi essere Francesco?!?
Chiedo sorridente.
-E tu Margaret!
Mi sorride a sua volta porgendomi la mano. La
stringo con piacere.
-Per favore chiamami anche Maggie, non sono abituata
al mio nome di battesimo, mi dà sempre l’impressione di una regina anziana e
decrepita!
Ride di gusto e mi porge il suo braccio.
-Bene Maggie, mi sembri molto simpatica! Sarà
sicuramente una serata memorabile!
Mi appoggio a lui con disinvoltura e con molta
indifferenza guardo gli altri due componenti che ci osservano spudorati.
Nicolas con un espressione indecifrabile e Michelle con un sorriso a trentadue
denti, felice di avermi lontana dal suo “Uomo”. Mi giro verso Francesco e con
una certa consapevolezza gli rispondo.
-Non potrebbe essere altrimenti!Sarà una di quelle
serate che non potrei dimenticare nemmeno volendo!
Termino divertita, anche se questo divertimento
proprio non lo provo.
Pov Nick
Perché tutto questo mi da così fastidio?Cavolo sono
appiccicati da quando li abbiamo incontrati fuori a questo dannato ristorante.
Lei sorride ad ogni parola o gesto che il ragazzo le rivolge. E’ così
frustrante. Distolgo lo sguardo e prendo qualche altro sorso di birra, mentre
fingo di ascoltare i discorsi di Michelle.
-Credo di doverti delle scuse. Ho sbagliato a
parlarti in quel modo e sono sicura che tu non pensassi quello che mi hai
detto!
Alzo le spalle e quasi senza pensarci tanto sento
il bisogno di posare le mie labbra sulle sue, così la bacio dolcemente. Il
nostro è solo uno sfiorarsi di labbra, poi mi allontano. Cerco quell’ansia,
quel piccolo batticuore sentito quella stessa notte con Meg, ma non c’è. Mi
volto verso la ragazza in questione che non mi degna di attenzione. Il centro
del suo mondo in questo momento sembra essere il biondo di un metro e
novanta tutto muscoli e bellezza.
Riprendo la birra e la finisco in un sorso.
-Vado a fumarmi una sigaretta!
Sbotto rialzandomi e dirigendomi verso l’uscita. E’
così che deve essere.
Pov Maggie
Un così bel ragazzo che mi degna di tutte queste
attenzioni. Cosa potrei volere di più?Eppure non sono così felice come mi
mostro. Non mi fanno ridere tutte le sue parole. Mi fa piacere, piacergli, ma
il mio cuore è a pezzi. Il mio cuore piange, ad ogni carezza di Michelle a
Nick.Lo sento sanguinare non appena i miei occhi lo vedono piegarsi sulle
labbra della bionda. Mi volto all’istante. Non voglio crollare così. Poi si
alza e si allontana, dopo poco lo segue anche lei.
CHE
STRONZO!TI ODIO!
Un’ora
più tardi …
Francesco mi accompagna alla macchina, mentre Nick
mi aspetta dentro con le dita che battono sul manubrio. Michelle è già andata
alla sua auto. Saluto il ragazzo e mi giro, ma lui mi prende per un polso e mi
riporta a se. Lo guardo perplessa.
-So che non ti interesso. Me ne sono accorto
subito.-comincia sussurrando tra i denti-Sei innamorata di lui!
Resto spiazzata. E’ così evidente?
- Scusam ..-inizio ma mi interrompe portandomi due dite a
suggellare le mie labbra.
-Non devi scusarti. Anche tu non mi interessi!Non
fraintendere sei bellissima e se solo non fossi innamorato di Michelle..
La bocca mi si spalanca. Resto sbalordita.
-Come scusa?-chiedo frastornata.
-Michelle è la mia sorellastra. Mia madre ha
sposato suo padre. Sono da sempre innamorato di lei, ma lei mi caga di
striscio. Sono sempre stato il fratellino minore. I miei 20 anni mi hanno
penalizzato, per non parlare che mi ha visto crescere, quindi tutto quello che
mi resta da fare è solo dimenticarla. Una persona che ti ha visto dormire in
mutande quando ancora dovevi uscire con una donna, non potrebbe mai innamorarsi
di te!
Termina, mentre un colpo di clacson richiama la
nostra attenzione. Mi volto e sbuffo rivolgendomi a Francesco con un sorriso.
-Spero di rivederti presto. Si ha sempre bisogno di
amici così dolci ed interessanti. Mi dispiace di non essere Michelle e mi
dispiace che tu non sia la persona che amo. Forse saremmo una bella coppia!
Mi sorride, mi accarezza una guancia e si piega
sul mio viso baciandomi leggermente le
labbra. Resto ad occhi chiusi beandomi del suo tocco e del leggero batticuore
procurato da quel gesto. Torniamo a guardarci e scoppiamo a ridere.
-Mi piaci Meg, peccato …!
-Mi piaci anche tu Fran, peccato …!
Un altro colpo di clacson.
-Ora devo proprio andare. Non voglio altri motivi
per odiarlo!
Sbotto sorridendogli. Gli lascio un bacio sulla
guancia ed entro in macchina ancora piacevolmente colpita.
La macchina prende a camminare ed io senza nemmeno
rendermene conto mi ritrovo a fissare il guidatore.
”Perché ti amo così? Perché non mi ami?... Se solo ti
accorgessi di quanto sei importante per me!”
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Sesto Capitolo
Pov Maggie
Riapro gli occhi e come al solito mi ritrovo
immersa tra le foto che riprendono il suo sguardo in diverse occasioni. Sospiro
e prendo il cuscino al mio fianco e me lo getto con forza sul viso. In auto non
ci siamo rivolti la parola. Sembrava di pessimo umore. Forse una scopata andata
male, forse Michelle non gliel’ha voluta dare. Buon per Francesco. Almeno ieri
notte non ha dovuto rodersi il fegato. Mi metto seduta, oggi non ho proprio
voglia di aprire libro. Cavolo ho studiato per un mese e sono uscita in tutto
quattro volte. La porta si apre all’improvviso e mi ritrovo Nick con addosso
solo un asciugamano, legato in vita e i capelli bagnati spettinati. Il mio
cuore inizia a pompare senza sosta, lo sento rimbombare nelle orecchie.
-Ciao Meg, buongiorno!
Mi saluta senza degnarmi di uno sguardo. La cosa mi
ferisce oltre modo. Pare quasi che non sia mai successo nulla,realmente .Che
sia arrabbiato con me per qualcosa?Ma per cosa?Ha fatto tutto lui!Sbuffo e mi
alzo in piedi. Lui è l’adulto, lui deve avere le idee chiare, lui non può
lasciarsi andare. Mi avvicino a Nick e mi raccolgo i capelli in una coda
fingendomi disinteressata. Lo fisso e il desiderio di baciarlo è forte. Mi
guarda ma distoglie subito lo sguardo. Possibile che io non gli piaccia
affatto?
-Allora..ehm ieri non ne abbiamo parlato. Che ne
pensi di Francesco?
La domanda mi irrita come mai. Ora cosa c’entra?
Perché non mi guardi?
-Un gran bel ragazzo. Animo buono. Intelligente … eh
si anche simpatico. Un buon elemento!
Termino maliziosa. Almeno fingiamo in un possibile
futuro dove il sesso non sarà un miraggio.
-Ah!-sbotta dirigendosi poi verso l’armadio tirando
fuori un paio di jeans e una t-shirt.-e pensi di frequentarlo?
Dice poi poggiando degli asciugamani puliti sul
letto. Lo guardo accigliata. Come puoi pensare una cosa simile?Ti ho confessato
il mio amore e credi che sarei capace di innamorarmi di un altro così?
Incazzata lo rispondo con un cenno positivo.
-Perché no!E tu?Con Michelle?Dopo l’ultima volta
non mi sarei aspettata di vedervi così uniti!
Mi guarda per un secondo, mentre riporta le mani libere nelle tasche del suo
pantaloncino e si dirige verso la porta del bagno.
-Beh, Michelle sai com’è, almeno un po’ l’hai
vista. Sa come farsi perdonare!
Il fumo ormai fuori esce dalle mie orecchie. Lo
vedo entrare e chiudersi la porta alle spalle. Stufa, accaldata e terribilmente
eccitata dalla vista del suo petto nudo faccio qualcosa di impulsivo. Abbasso i
pantaloncini del pigiama e tiro via il toppino. Sciolgo i capelli che ricadono
lunghi coprendo i miei seni nudi e abbondanti. Sono coperta solo da una
mutandina di pizzo panna e anche se dopo mi vergognerò a morte, faccio lo
stesso quello che i miei ormoni mi ordinano. Spalanco la porta e me lo ritrovo
in slip e la faccia completamente ricoperta di schiuma. Mi osserva con gli
occhi spalancati. Lo supero, apro la doccia e la richiudo alle mie spalle,
sentendo ancora la pelle bruciare e il mio basso ventre bagnarsi dalla voglia.
Apro l’acqua ma la porta alle mie spalle si spalanca spaventandomi.
-Che credi di fare così?Provocarmi?
Irritata da quel tono e in preda ad una crisi
ormonale gli rispondo a tono.
-Perché potrei anche provocarti?Tu sei di ghiaccio.
Non ti piacciono le ragazzine inesperte a te piacciono le zoccole!Io non ho
alcuna speranza, ma fa niente con te la speranza è morta da un po’. Sicuramente
ci sarà qualcuno che mi vorrà in TUTTO!
Il suo viso si indurisce. I suoi occhi diventano
così profondi da far paura.
-Cazzo Meg! Perché sei così stupida? Io non posso
permettermi niente con te!Sei piccola!Sei la figlia della mia migliore amica,
non posso fare nulla, quindi o ti arrendi sul serio o rischi di farti male!
Sbuffo e sento la temperatura alzarsi. Apro l’acqua
della doccia e mi ci immergo facendo scivolare apposta i capelli all’indietro
lasciandomi con il seno turgido completamente in vista. Riapro gli occhi e lo
fisso. Sono terribilmente imbarazzata, ma non posso permettermelo.
-Beh? Allora che ci fai ancora qui?
Non sono mai stata mezza nuda di fronte a qualcuno.
Mi hanno toccata, ma mai in profondità, potevano sfiorarmi e mai scalfirmi. Con
lui è
così imbarazzante, lui ha il potere di distruggermi con una sola parola
e questo rende le cose ancora più complicate. Non ho mai desiderato così
ardentemente delle mani sul mio corpo. Mi sposto in avanti e gli prendo una
mano. Mi guarda intensamente. La porto all’altezza del mio seno. La faccio
stringere a coppia intorno ad esso e gemo. L’accompagno più giù lungo i miei
fianchi e all’altezza delle mie mutandine. Lo vedo entrare nella doccia al mio
fianco. Mi sovrasta in altezza, lo guardo e cerco di non cedere al tremolio
delle mie ginocchia. Anche l’altra mano raggiunge il poco merletto che mi
copre. Insieme delicatamente l’abbassano. I nostri occhi sono ancora in
contatto. Resto completamente nuda, ma le sue mani si allontanano da me.
Aspetto una sua mossa, ormai le mie sono esaurite, sono troppo inesperta e
l’imbarazzo la fa da padrona. Si avvicina al mio viso e così chiudo gli occhi
ma prima che le nostre labbra si tocchino due dita tappano la mia bocca, mentre
altre due giungono a giocare con i riccioli della mia femminilità. Sospiro ed
inarco la schiena, schiacciando così il mio seno contro il suo petto. Poi si
fanno sempre più spazio sino a sfiorare il mio clitoride. Lo stimolano e mille
brividi partono dal mio basso ventre sino ad arrivare alla punta dei piedi.
Sospiro più forte mentre esse lo avvolgono con audacia per poi giungere alla
mia apertura.
-Ti hanno mai toccata qui?
Mi sussurra. Non riapro gli occhi. L’eccitazione è
troppa. L’imbarazzo è il doppio.
-No,nessuno è arrivato così in fondo!
Affermo strozzata.
-Bene allora sarò il primo!
La mano che tratteneva le mie labbra si sposta
dietro la mia schiena quasi a volermi reggere e le dita si immergono in me
provocandomi un sussulto di piacere misto a bruciore. Manifesto la mia goduria
con un po’ troppa voce .
-Shh, calmati … shh!
Mi sussurra ancora mentre aumenta il ritmo del movimento.
Le sento entrare e uscire con ardore. Mi eccito ancor di più immaginando
qualcosa di più grosso fra le mie gambe. Immagino il suo corpo sul mio,
immagino noi incastrati l’uno nell’altro e non posso più resistere e così vengo
tra le sue dita. Piano esce da me. Mi appoggio al muro e cerco di regolarizzare
il respiro. Lo guardo per la prima volta dopo che mi ha toccata e noto qualcosa
di sgradevole nei suoi occhi. Freddezza, gelo. Il cuore mi si blocca. Lui non
mi ha baciato. Lui non mi ha baciato nemmeno una volta. La mia espressione si
scioglie, vorrei piangere, ma non lo faccio. Resisto.
-Spero di averti soddisfatta, ma tra me e te non
può esserci nulla. Per il momento fatti bastare questo sfogo, non voglio dover
discutere con tua madre perché la sua bambina ha fatto sesso con il primo
imbecille di turno, okay?
Il disgusto e il disprezzo, sono i sentimenti che
più mi animano. Vorrei picchiarlo, ma non lo faccio. Esce dalla doccia e chiude
la porta alle sue spalle. Cosa ho fatto? Perché mi sono umiliata così? Sono
solo una bambina per lui, perché mi ostino in ogni cosa che faccio?
Le lacrime vorrebbero uscire, ma le ricaccio
indietro. Non verserò più una lacrima per quell’imbecille.
Pov Nick
-Fry porca miseria! Non so più cosa sto
combinando!Mi impongo di non fare casini e poi?La faccio soffrire il doppio!
Continuo agitandomi portandomi le mani al viso.
-Uno, non urlare. Siamo in un parco in cui le
persone vengono a rilassarsi. Due, io ti avevo detto di tenere a freno
l’uccello, tu invece continui a fare di testa tua e fai soltanto guai.
-Fry, ero incazzato. Incazzato perché l’ho vista
con quel ragazzetto che io..io stesso le ho imposto di conoscere qualcuno!
Quando poi mi ha detto che avrebbe di certo
trovato un rimpiazzo,ho perso la testa. Ho pensato di poter alleviare i
suoi bollori adolescenziali, evitare che si ficcasse nel letto di qualche
deficiente e invece..
Termino angosciato.
-Amico, hai semplicemente fatto una cazzata!
Lo guardo avvilito. Ha ragione.
-Lo so!
Sbotto riportando la testa tra le mani.
-Ma non per quello che credi tu!
-Ah no?E per cosa?
Chiedo sorpreso. Cos’altro ho combinato.
-Per il semplice fatto che valuti quella ragazza
solo per la sua età. Le manchi di rispetto, non credi nei suoi sentimenti. Da
quanto ho capito la cosa non le è dispiaciuta. Hai trent’anni Nick, non ti ho
mai visto così avvilito per una donna. Non hai nemmeno mai parlato così tanto
di qualcuna, a parte di tu sai chi..
Termina confondendomi ancora di più.
-Cavolo!Io non posso toccarla. Non posso nemmeno
più vederla. Come faccio con Katherine ?
-Ecco mi riferivo
proprio a lei!
Lo guardo scocciato.
-Senti non è colpa mia
se sono disperatamente innamorato di lei!
Mi guarda scettico.
-Beh se lo dici tu!Io
credo che Katherine sia stata sempre un’ossessione ma non amore. Il semplice
fatto che amasse a pieno il suo fidanzato, diventato poi suo marito e oggi ex,
ti ha reso meno “divino”. C’è stata almeno una persona che non è cascata ai
tuoi piedi.
Lo ascolto, ma la
confusione mi assale.
-Questo non cambia il
fatto che ci sono stato a letto insieme. Okay eravamo in piedi e in un ascensore ed eravamo mezzi ubriachi.
Lei aveva beccato il marito con un’altra ed io da perfetto idiota le ho leccato
le ferite per poi essere mollato senza ritegno, ma è successo. Come potrei mai invaghirmi
di Maggie? Non posso permettermelo. Posso però rispettare i suoi sentimenti. E’
una settimana che non esce dalla sua camera. Le lascio un vassoio con del cibo
e dopo lo ritrovo lì vuoto. Non possiamo andare avanti così!Stasera cercherò di
parlarle!
-Eh parlale. Io tanto ho
perso i miei diritti di uomo libero. Ci si vede domani, ho una moglie oltre che
un coglione per amico!
Sbotta Fry dandomi una
pacca sulla spalla per poi allontanarsi.
PERDONAMI RAGAZZINA !
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo Settimo
Pov Nick
Entro in casa con in mano una busta piena di
ciambelle ricoperte di zucchero. Le sue preferite. Mi avvicino alla sua camera
ed apro dimenticandomi quasi l’educazione. Resto sconvolto dalla scena che mi
si para davanti. Pablo il ragazzetto dalla pelle scura , a cavalcioni su Meg.
Si voltano entrambi verso di me. Incontro lo sguardo del moro che sobbalza e
cade quasi dal letto. Pochi secondi dopo si allontana ed esce dalla camera a
testa bassa. Mi giro verso Meg e la vedo mentre si siede e si sistema le
bretelle della canotta. Stritolo la busta che ho tra le mani. Non so se la
sensazione che provo può essere definita gelosia,ma sono certo che è qualcosa di micidiale.
-Ma cosa cazzo ti è preso eh ragazzina?
Urlo infuriato giungendo sino a lei per poi
scuoterla tenendola per le spalle. Mi guarda fredda mentre i capelli che prima
erano legati si sciolgono ricadendole ai lati del viso. Intanto Pablo scappa
lontano e pochi istanti dopo sento la porta di casa chiudersi con un eco.
-Che c’è hai perso la lingua?
Mi fissa, sbuffa in modo che io possa sentire.
-No, semplicemente non mi va di parlare con te! Sei
ambiguo. Non ti capisco. Non mi vuoi e non vuoi nemmeno che io possa stare con
qualcun altro!
Mi prende in pieno con queste sue parole. Perché mi
arrabbio così? La lascio andare e mi allontano di qualche passo. Mi riprende
per il colletto della maglia .
-Io non sono una bambolina. Io ho l’età che ho, ma
ti amo porca miseria!
-Ah così mi ameresti?Portandoti nel MIO letto, quel
ragazzetto insipido e viscido?
Chiedo senza neanche pensarci. La vedo sgranare gli
occhi sorpresa.
-Cosa ha di così diverso da te?L’età?Probabilmente
i suoi gesti avventati sono anche giustificabili rispetto ai tuoi mille
ripensamenti. Prima mi tocchi e poi sfoderi la tua faccia da stronzo. Io non
voglio saperne più niente. Sarò chiara. Con Pablo non è successo nulla. Stavamo
semplicemente scherzando. E’ attratto da me. Voleva baciarmi, ma non sono quel
tipo di persona. Purtroppo sulle mie labbra c’è ancora il tuo sapore.
Lo stomaco mi si stringe in una morsa. Ripenso alle
sue labbra su quelle di Francesco.
-Non mi pare, sai? L’ultima volta erano poggiate su
quelle del fratello di Michelle!
Sbotto spostando lo sguardo, vergognandomi delle
mie uscite così infantili. La sua mano si poggia dolcemente sulla mia guancia e
mi costringe a voltarmi ancora una volta.
-Hai ragione!
Mi sussurra congiungendo le nostre bocche. E’ un
bacio lento che pian piano si apre divenendo una danza di lingue. Le mie mani
si spostano dai miei fianchi alla sua schiena e le sue mi tengono per il viso.
Si allontana dopo poco con ancora gli occhi chiusi. Li riapre lentamente e poi mi fissa imbarazzata. Sposta le lunghe
ciocche castane dietro le orecchie e si morde un labbro.
-Ti Amo Nick, e se non ti conoscessi abbastanza
potrei dirti che anche tu sei innamorato di me. Potrei assicurarti che quella
di poco fa era gelosia, ma ti conosco e posso solo accontentarmi dei miei
sentimenti non corrisposti. Del vivere con te che da un lato è meraviglioso, si
perché svegliarsi ed avere addosso il tuo profumo è qualcosa di unico.
Altrettanto unico e doloroso però, è vederti voltarmi le spalle per una
Michelle qualunque o ancor peggio
voltarmi le spalle dopo avermi toccata così profondamente come mai nessuno prima
ha fatto!
Deglutisco quando mi si riavvicina e mi prende una
mano. Mi fissa e la conduce sotto la sua leggera canotta di cotone bianco. Lì
al centro tra i suoi seni nudi. Cerco di regolarizzare il respiro, ma il
leggero languore, che percepisco nella gola e in parti molto più in basso, cresce.
-Lo senti questo?Questo qui che batte?E’ tuo se
vuoi!-mi sussurra imbarazzata, poi percepisco il suo sguardo posarsi sul
pavimento, mentre spinge la mia mano a stringere a coppa il suo seno-Anche
tutto il resto potrebbe essere tuo. So che non sarà mai all’altezza del corpo
di una vera donna come Michelle, ma vorrei sentirti di nuovo come quella volta
nella doccia. Vorrei però che anche il tuo cuore fosse presente, Nick! Non mi
merito nulla senza sentimento. Volevo solo fartelo presente. Non sono una bambolina,
non sono tanto meno una bambina. Mi hai ferito e le ferite che mi infliggi tu
fanno più male di tutte quelle che mi hanno già inflitto e che mi verranno
inflitte in un futuro da chiunque.-Rialza lo sguardo e mi fissa così indifesa,
come un cucciolo spaurito che cerca di fare l’adulto-Tu hai questo potere su di
me. Ora ne sei consapevole, non farmi più del male!
Cerco di pensare. Di essere razionale ,ma con lei
proprio non ci riesco. Mi fa tanta tenerezza, con le sue labbra così carnose
tutte imbronciate, gli occhi chiari lucidi e spauriti, le gote arrossate e i
capelli tutti arruffati. E’ così bella e delicata che potrebbe rompersi. Mi
avvicino e la spingo con delicatezza fino a farla sedere sui bordi del letto.
Mi osserva sorpresa, cerca di dirmi qualcosa ma le fermo le labbra con un dito.
-Ora parlo io ,okay? –mi fa un cenno positivo con
la testa e così continuo chinandomi sul pavimento di fronte a lei-Non so cosa
provo per te scricciolo!Sei così piccola tra le mie mani che mi faccio schifo se penso che sei la
figlia della mia migliore amica. Mi faccio schifo se penso che ti ho vista
crescere, ma da quando ti ho con me tutto è diverso. Non ho mai amato i
cambiamenti e quelli che hai apportato tu alla mia vita sono stati belli
drastici. Ho commesso sbagli, ti ho fatto soffrire e probabilmente succederà
ancora. Ho sbagliato a considerarti una bambina ed a sminuire i tuoi
sentimenti. Da oggi non lo farò più. E’ da un po’ che mi dici che vorresti
avere la tua prima volta con me ed io ti ho sempre stoppato, deviato. Ora ti
faccio questa domanda, non perché voglio accontentare i tuoi ormoni e nemmeno
perché voglio farlo con i miei. Meg io in questo momento ti vedo come una
donna. Ti ho toccata ed ho resistito per far si che non si ripetesse. Adesso
devi dirmi se sei pronta realmente a fare l’amore con me. Devi però essere
consapevole che sono un uomo di trent’anni, con un futuro molto diverso dal
tuo, devi essere sicura delle motivazioni che ti spingono a fare un atto tanto
importante con una persona che non è quella perfetta per te. Io sono disposto a
concederti la tua prima volta, ma i presupposti per una relazione sono molto
lontani, sul dopo non posso assicurarti nulla..quindi ora dimmi tu!
Termino incredulo. L’assurdità del secolo è stata
fatta e i miei buoni propositi da uomo maturo quale sono, sono andati tutti a
quel paese. Lei continua a guardarmi passiva. Le passo una mano dinnanzi agli
occhi e ritorna al presente.
-Scusami è solo che non posso credere alle mie
orecchie!
L’ansia mi assale. Da quando la mia vita dipende da
una scopata con un’adolescente?Forse il problema è che non è una scopata e
tanto meno con un’adolescente qualunque.
-Comunque si!Magari non avresti dovuto chiedermelo,
ma farlo e basta. Conosco le conseguenze e queste non saranno facili per me, tu
non farmi promesse e vedrai che non potrò mai recriminarti nulla!
Sorrido e di slancio quasi come se un macigno si
fosse tolto dal cuore, mi avvicino al suo viso e la bacio. Baci profondi, molto
diversi da quelli provati. Un certo tremore percuote la mia schiena e le mie
mani mentre l’accarezzo. Le rialzo la canotta e lei accompagna il movimento
sollevando le braccia lasciandosi poi scoprire. Mi guarda un attimo e
lentamente si cala con la schiena sul letto. Mi rimetto in piedi e non so per quale
strano motivo resto impalato a guardarla così inerme mezza nuda e coperta solo
da quel pantaloncino turchese.
-Allora?Vogliamo far notte?Mi vergogno quando sono
nuda di fronte a te e poi Pablo sarebbe stato più veloce!
Mi dice sogghignando. Indurisco un po’
l’espressione del viso. La sensazione di qualche minuto prima. Orribile, mi fa
sentire un imbecille.
-Eh allora vuoi che vada a chiamare Pablo?
Ribatto giocando la sua stessa carta, ma lei cede
subito guardandomi con estrema sincerità.
-Non potrei mai essere così stupida!-Sbotta
coprendosi con un braccio per poi raggomitolarsi su di un lato. Sorrido. Mi
piace questa sensazione. Mi piace essere così importante per qualcuno, per
Maggie. Lentamente mi tolgo la maglia e piano resto solo in slip .La faccio
girare verso di me e mi distendo su di lei. Quando i suoi capezzoli turgidi
vengono a contatto con il mio torace bollente sento quasi la terra tremare.
Vorrei essere me stesso, divorarla, ma non posso. Lei è preziosa. Lei non lo ha
mai fatto con nessuno. Le bacio le labbra, il mento, il collo sino a giungere
al centro dei suoi seni. Lì dove batte il cuore. Quel cuore che adesso è mio e
che domani potrebbe essere di chiunque altro. Non potrei impedirlo è così
giovane. Sento i suoi gemiti quando le mie mani si posano sull’elastico del
pantaloncino. Mi soffermo con la guancia a sentire i battiti accelerati e i
suoi sospiri, mentre alla cieca le faccio scivolare via gli ultimi indumenti.
Le accarezzo i riccioli che coprono un mondo ancora inesplorato, in cui io sarò
il primo ad approdare, ad immergermi. Accarezzo il clitoride quasi a volerla
far impazzire, poi lentamente il mio dito giunge alla sua apertura. La
stuzzica, ci gioca e finalmente poi ci
entra. Le sue gambe si divaricano sempre di più quasi ad invogliarmi a muovermi
con più ardore. Inserisco un secondo e poi un terzo dito. Vedo la sua
espressione e noto la lussuria sulle sue
labbra chiuse in un morso. Il movimento è sempre più veloce quasi violento sino
a che non sento i suoi liquidi sulle mie mani
e non vedo il suo corpo quasi contorcersi dal piacere. Il mio membro
duro cozza contro la sua coscia e inizia a far male. La desidero. La desidero
per la sua purezza, per la sua inesperienza. La desidero perché … perché è Meg.
Mi sollevo sulle braccia e la guardo ancora una volta incantato. Lei riapre gli
occhi e incatena il suo sguardo al mio. Si morde le labbra ,come ogni volta che
è in imbarazzo o le piace qualcosa.
-Sei in imbarazzo?
Le chiedo quasi senza pensarci.
-Ora no. Ora mi piace solo quello che vedo!
Sorrido e così mi avvicino e le mordo un labbro.
Lei scoppia a ridere e ricambia .Ci guardiamo e improvvisamente sento le sue
mani abbassarmi gli slip.
-Credo di essere pronta Nick!
Mi dice deglutendo. Mi accarezza con le dita la
punta del mio pene ma l’allontano.
-Ora fai la piccola e brava ragazza. Questa è la
tua prima volta. Troveremo l’occasione per pensare a me!
E così dicendo con molta lentezza mi aiuto con una
mano e mi immergo in lei. Un flebile sussurro di dolore poi solo piacere.
Spingo e spingo e ad ogni movimento qualcosa dentro di me cresce. Una
consapevolezza. Una strana, meravigliosa ed orrenda consapevolezza. A parte
tutto, mi sono reso conto che è la cazzata più bella che avessi mai potuto fare
nella vita. Emozioni su emozioni, piacere e poi appena prima del traguardo mi
tiro fuori e insieme giungiamo all’orgasmo. Le crollo accanto e la stringo a
me. I nostri corpi sono ancora presi dalle scosse di piacere ed anche se so che
la cosa giusta sarebbe quella di scappare, nascondermi e farla soffrire ancora,
l’unica cosa che sento di fare è di restarle accanto. Accarezzarle i capelli e
coprirla di baci.
-Nick?
Mi chiama.
-Si?
-E’normale che dopo aver fatto l’amore io abbia un
gran sonno?
Sogghigno.
-Si, a volte si ha anche tanta fame!
-Ma io ho solo tanto sonno, dopo posso mangiarmi
anche te, ma ora voglio solo chiudere gli occhi!
-Fallo allora!
Le suggerisco avvicinandola sempre più a me. Tiro
le lenzuola e ci copro entrambi.
-Nick?
-Si?
- Mi prometti che resterai al mio fianco mentre dormo!
Sorrido e la
guardo di sottecchi.
-Se è questo che vuoi!
Passa qualche istante sino a che non mi richiama.
Nick?
Si ,ragazzina?
Ti Amo!
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Capitolo 8 *** Capitolo 8 ***
Ottavo Capitolo
Pov Maggie
Sono passati tre giorni dalla mia bellissima e perfetta prima volta. Ancora non
ci credo. Il problema reale è che Nick non finge che non sia accaduto nulla,non
cerca di evitarmi,ma quando provo a toccarlo è come se venisse scottato. Si
allontana e prova a tranquillizzarmi con qualche carezza affettuosa o bacetto
casto e superficiale. La cosa inizia ad irritarmi parecchio e penso che si
noti. Oggi è il suo giorno libero in ufficio. Ho terminato il programma di
inglese e sono seduta qui sul divano con il mio toppino succinto e dei
pantaloncini inesistenti. Guardo un po’ di televisione, ma l’ansia mi assale.
Perché non mi tocca più?Forse non gli è piaciuto?forse si è pentito?Dopo tutto
però non mi ha fatto alcuna promessa. Sbuffo non appena lo vedo entrare in cucina.
Si siede al tavolo e prende il giornale dal suo fianco e inizia a sfogliarlo.
La sua tranquillità mi irrita non poco visto che il mio corpo freme ogni volta
che lo vedo. Mi sento un’adolescente deficiente e la cosa non mi piace. Scatto
in piedi e lo raggiungo. Con una mossa gli tiro via il giornale dalle mani e lo
fisso stizzita.
-Ehi, stavo leggendo!
Sbotta sorpreso, quasi infastidito .
-Ora mi spieghi perché non mi degni nemmeno più di
uno sguardo!Cavolo abbiamo fatto sesso, mi hai toccata come fai ora ad essere
così paterno?
Urlo isterica per poi arrossire in modo violento.
Sono troppo un libro aperto.
-Non sono paterno, solo che non sei la mia donna e
non possiamo sempre avvinghiarci per casa non credi?Non dico che averlo fatto è
stato un errore, perché è stato bello anche per me. Ho giurato a me stessa che non avrei fatto più nulla per
ferirti o danneggiarti e questo è quello che faccio per non farti del male.
-Eh chi ti ha detto che questo è il modo giusto per
non farmi del male?Cavolo io fremo quando ti vedo. Inizio ad arrossire come una
stupida. Tremo e il cuore mi va in tilt. Lo stomaco si contorce e l’imbarazzo
cresce sempre più perché tutto quello che voglio è ritrovarmi sotto di te e
sentirti, perché non lo capisci?
Lo vedo mettersi in piedi di fronte a me. Mi fissa
serio e poi lo vedo rilassarsi.
-Cosa dovrei fare, eh? Ho quasi trent’ anni. Un
lavoro abbastanza decente e poi mi capiti tu. Una ragazzina preda degli ormoni,
figlia della donna di cui sono sempre stato innamorato. Mi ritrovo a fare
l’amore con te e cosa accade?Che mi piace. Mi piace da morire ma è anche così
sbagliato. Sei una bambina!
Non so cosa dire. Ha sbottato tutto così
velocemente che non so cosa provare, più che altro mi sento crollare il mondo
addosso. Lui è innamorato di mia madre. Lui è da sempre innamorato di mia
madre. Le gambe mi tremano e quasi come se non avessi più la forza di tenermi
in piedi crollo sulle mie stesse ginocchia. Mi segue dopo alcuni secondi, sul
pavimento.
-Capisci ora il perché delle mie titubanze?Io non avrei mai dovuto
toccarti ,ma sei stata qualcosa di più forte. Volevo averti e ti ho avuta e
credimi se solo sapessi di non averti
ferita lo stesso non mi pentirei di nulla!
Le orecchie mi fischiano. Devo riprendermi. Io lo
amo e non me lo farò soffiare via da nessuno. Né dalla prima Michelle venuta
con la sua chioma bionda, né dalla donna che mi ha messa al mondo. Ho sudato
per essere donna di fronte a lui e non posso cedere così.
Rialzo il volto e lo fisso con lo sguardo liquido.
-Non sono così debole. Posso sopportare altre
batoste, ma ti prego non tenerti tutto. Io voglio conoscerti, voglio sapere
cosa provi. Io ti amo e anche se ami mia madre giuro che mi impegnerò per far
si che tu possa dimenticarla!
Pov Nick
Alcune lacrime cominciano a rigarle le guance. Cosa devo fare?
Possibile che uno stronzo come me debba fare ancora questi guai? Perché non
riesco a dirle di no. Perché non l’allontano? Dopo alcuni secondi mi ritrovo
con le sue mani che si legano ai miei capelli e il suo corpo che mi copre in
parte. Le sue labbra sono impresse sulle mie e quasi sento il suo travaglio
interiore. Non so ancora cosa fare. Non vedo sua madre da un mese e non so se per la lontananza o per il mio
impegno a non pensare a Maggie sono riuscito a non pensare nemmeno a lei. La
sento allontanarsi e trattenere un singhiozzo.
-Perché non possiamo provarci?E’ vero c’è una bella
differenza d’età, ma lasciami essere la tua ragazza. Non è un peccato provare,
se poi non dovesse andare, tra poco più di un mese sai che ritorno a vivere a
casa .
Possiamo provarci?Posso provare realmente con una
ragazzina?Una ragazzina che adoro in tutto e che sicuramente mi renderà la vita
un inferno? Forse Fry non ha tutti i torti, dopo tutto ha 18 anni, quasi.
-Io ti voglio e sono disposta a lottare per
averti!Sono disposta a lottare anche contro la donna che mi ha messa al mondo,
quella stessa donna a cui hai portato conforto per vent’anni, mentre la
figlioletta ti ammirava da lontano e si innamorava di te ogni giorno di più..
Sbuffa sonoramente e abbassa lo sguardo. Credo di
aver deciso, ma appena cerco di parlare la vedo rimettersi in piedi.
-Bene io ti ho detto tutto quello che potevo dirti.
Non ti disturberò più, se mai mi vorrai veramente sai dove trovarmi, non so per
quanto ci resterò, ma per il momento ci sono!
E così dicendo si allontana in camera .
Mi rimetto in piedi e la seguo dopo alcuni minuti.
Spalanco la porta della sua camera e la osservo mentre si pettina i lunghi
capelli castani.
-Okay,non posso scappare a vita. Non lo meriti. Tua
madre per me ha rappresentato un po’ quello che rappresento io per te, ma ormai
sono grande e tu mi piaci nonostante io stia parlando di una ragazza poco più
che adolescente. Quindi credo che non ci sia più bisogno di scappare. Voglio
provare a stare con te. Facciamo tutto l’amore che vogliamo fare, tu continua i
tuoi studi, io continuerò con la mia vita solo che ci sarai tu ad allietarla.
Non so cosa provo per te, forse solo attrazione, forse affetto, ma giuro che se
mai dovessi accorgermi di non provare più nulla per te o che la nostra
relazione dovesse arrecarti qualche danno, troncherò ..
Non riesco a terminare la frase che mi ritrovo
Maggie avvinghiata i miei fianchi e con le sue labbra alle mie. Questa volta
rispondo al bacio con foga e ci lascio
ricadere sul letto. Mi lascia le labbra e velocemente mi tira su la maglia,
lasciandomi quasi basito per la foga dei suoi movimenti.
-Non essere sempre pessimista! Non troncheremo,
andrà tutto bene ..
Mi dice riprendendo a baciarmi e facendo scendere le
sue mani verso il mio pantaloncino. Con un colpo secco mi cala l’indumento e
gli slip, scoprendo così il mio membro mezzo eretto. I sospiri aumentano e la
voglia cresce. Con un colpo d’anca mi fa voltare con la schiena sul materasso e
si porta a cavalcioni su di me. Le accarezzo intanto la pancia in parte
scoperta,i fianchi e l’ammiro mentre tira via il toppino bianco che le copriva
il seno sodo. Si rialza in piedi scendendo dal letto e tirando via il
pantaloncino lasciandosi completamente nuda. Corre poi nuovamente tra le mie
braccia e così riprendo a baciarla senza alcun pudore. I nostri corpi si
sfiorano, si mangiano.
-Da quando non porti le mutandine sotto i pantaloncini?
Dico sogghignando continuando a baciarla.
-Da quando ho iniziato a sognarti nudo e dentro di
me. Ho pensato che presto il mio sogno potesse ripetersi e non avrei voluto di
certo perdere del tempo prezioso!
Mi dice gemendo. Le mie mani intanto scendono verso
la sua apertura che viene stuzzicata dal movimento delle mie dita. Piano con la
lingua le accarezzo i seni, sino a giungere all’ombelico.
-Asp.. aspetta!
Mi dice in preda ad una scossa di piacere.
-Che c’è?Ti ho fatto male?
Si risolleva allontanandosi dal mio tocco. Mi
prende il viso e me lo bacia.
-No per niente,però questa volta vorrei fare
qualcosa anche io!
Sorrido percependo il tremore delle sue dita.
-Sei sicura?
Le dico lasciandomi sovrastare.
-Non sono mai stata così sicura, prima di farlo!
Mi dice mordendosi un labbro.
-In che senso prima di farlo?
Chiedo a mia volta mentre sento le sue dita
sfiorarmi intimamente.
-Non ho mai detto di non averlo fatto prima. Sono
io che non mi sono mai lasciata sfiorare da nessuno!
Pov Maggie
Vedo la sua espressione indurirsi al che mi
avvicino al suo viso ed inizio a baciarlo. Mi allontana e così lo guardo
stranita.
-Mi spiegheresti per bene cosa intendi per “non ho
mai detto di non averlo fatto prima”?
Sollevo un sopracciglio e lo guardo imbronciata.
Non saranno altre scuse per evitare di fare l’amore?
-Dillo subito se hai cambiato idea!
Sbotto gettandomi sul letto, lasciandolo libero .
-Non ho detto questo!Vorrei sapere come, quando,
perché e a chi hai fatto quello che vuoi fare a me!
Mi dice con la vena del collo pulsante .
-Cavolo, ma è gelosia quella che percepisco?
Dico risollevandomi dalla mia posizione per
inginocchiarmi di fronte alla sua espressione seria.
-No, penso che poi dopo tutto potevi anche dirmelo
che avevi già avuto esperienze sessuali!
-Non ho mai detto di non averne avute. Ho sempre
detto di essere vergine e di non aver mai permesso a nessuno di toccarmi.
Scusa, ma secondo te come facevo a far durare una storia più di 4 mesi?Qualcosa
dovevamo pur farlo, no?
-No!-sbotta serio quasi adirato, poi si calma e
riprende - Nel senso che se fossero state storie destinate a durare, sarebbero
durate anche senza alcun approccio sessuale!
Gli accarezzo una guancia e dopo alcuni secondi mi
seggo sulle sue gambe incrociando le mie intorno ai suoi fianchi. I miei seni
entrano in contatto con il suo torace e la cosa mi da un certo piacere. Gli
bacio il collo e lo sento ancora rigido.
-Hai ragione, ma non possiamo parlarne un’altra
volta?Ho altre esigenze in questo momento!
Sbotto capricciosa, spingendo la mia intimità
contro la sua. Lo sento sussultare e in un attimo mi ritrovo con la schiena sul
letto e le gambe spalancate. Lui è al centro e i suoi occhi sono fissi nei
miei. Così profondi da farmi tremare. I capelli gli ricadono sulla fronte
donandogli un espressione molto sensuale. Deglutisco, non oso immaginare la mia
immagine così ingenua ed inerme di fronte ad un uomo con la sua esperienza.
-Non sei mai stata toccata?
Deglutisco ancora e faccio un cenno negativo.
-Sei il primo che mi abbia toccato!
Lo vedo abbassarsi verso il mio ventre e sento la sua
lingua scendere sino al monte di venere.
Sussulto non appena giunge al clitoride. Lo morde lentamente e lo massaggia
aiutandosi con le labbra. Il mio corpo è attraversato da mille scosse di
piacere. Lo aiuto spingendo il bacino verso il suo viso ,ma appena la punta
della lingua si insinua nella mia apertura lo vedo riemergere succhiandosi le
bocca. Non so cosa fare, mi sento
sull’orlo di un precipizio, ho come la necessità di giungere al culmine,
di sentire piacere, ma non so come. Lui si distende su di me posizionandosi con
il suo pene tra le mie labbra. Un colpo d’anca ed è dentro di me. Mi stringo
forte alle sue braccia. Ancora un po’ mi brucia, ma è una sensazione così
nuova, così forte e proibita. Spinge lentamente, con calma quasi per
ambientarsi e non farmi male, ma mi sento impazzire allora ancoro le mie gambe
per sentirlo ancora più dentro. Le spinte si fanno sempre più veloci,il cuore
quasi mi scoppia nel petto, gli ansimi diventano indecenti. Mi bacia in viso tenendomi per la
nuca. Baci profondi , con lingue che si impastano e che si eccitano. Ci
ritroviamo seduti al centro del letto .Quasi senza rendermene conto salto
ritmicamente sulla sua sessualità, con avarizia, con lussuria. Non mi sento più
una bambina, mi sento una donna .Una donna che vuole provare piacere. Altre
spinte e finalmente giungo al culmine con un urlo quasi disumano che mi viene
mozzato in gola dalle labbra di Nick, il quale si tira via da me un secondo
prima di arrivare. Ansimante mi getto di schiena sul letto e tiro per un
braccio Nicolas al mio fianco. Prendo il lenzuolo e mi copro il ventre. Mi accoccolo al mio
uomo e lo fisso, perché non potrei essere più felice di così.
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Capitolo 9 *** Capitolo 9 ***
Capitolo Nono
Pov Maggie
-Nick?
Lo richiamo mentre ancora fissa il soffitto e
mi tiene stretta a sé .
-mm?!?
Mi risponde con un ghigno per poi voltarsi verso di
me.
-Quante donne hai avuto?
Gli chiedo imbarazzata strofinando la punta del mio
naso contro la sua.
-Penso di poter avvalermi della facoltà di non
rispondere visto che prima tu non hai risposto alle mie di domande!
Mi dice con un ghigno strafottente prima di
baciarmi con foga.
-Allora risponderò alle tue domande e tu farai
altrettanto!
Gli dico pizzicandogli un fianco.
-Vedremo!-afferma per poi mettersi seduto al mio
fianco con le braccia incrociate sotto il petto e lo sguardo basso e serio.
-La prima volta che ho fatto tu sai cosa avevo 15
anni ed è stato con Steven Giddens. Vuoi anche i dettagli? Sai stupido come sei
..
-Steven Giddens quello con i capelli ricci e gli
occhi chiari?
-Si,quello carino che abita a due isolati da casa
mia!
Termino spontanea notando un certo disappunto
nell’espressione di Nicolas che continua imperterrito ad osservare in basso.
-Poi è capitato una volta con Mike Peige e Stewart Mill!
Aspetto una sua reazione che arriva dopo alcuni
secondi.
-Quindi hai fatto solo questo tipo di cose o hai anche …
-Niente !Non avrei mai potuto arrivare a quello.
Ritengo che sia qualcosa di troppo intimo da fare con i primi stupidi capitati
a tiro!
Lo sento sbuffare e poi lo vedo voltarsi .
-E tu invece?Quante ne hai avute?
Gli chiedo titubante.
-Non le ho mai contate. Sono molte, ma non tutte
importanti!
Mi dice sporgendosi verso il comodino per
accendersi una sigaretta.
-Ah!E quelle importanti?Quante sono?
Chiedo quasi per volermi far male. Autolesionista !
-Credo che in realtà siano due in tutto!
Deglutisco e aspetto che continui.
-Beth è stata la mia prima ragazza!Bella ,donna
,anche troppo per un ragazzino di 14
anni che a stento aveva visto il seno della propria madre. Era la migliore
amica di mia sorella. Tra una scusa ed un’altra trovavamo sempre il modo per
saltarci addosso!Credo che rappresentassi per lei un giocattolo, uno svago e a
me stava bene, così. Lei si divertiva io diventavo uomo.
Lo stomaco mi fa male. Mi sento in imbarazzo,
perché ho affrontato questo discorso?
-La seconda è tua madre. Beh con lei è stato amore
a prima vista. Lei sempre più grande di me. Così affascinante, imbranata, bella
e poi sposata. Quando sei arrivata tu ho creduto di poter morire. Che si fosse
sposata era in se un colpo, ma quando mi comunicò della gravidanza, beh se la
terra mi avesse inghiottito il dolore sarebbe stato minore.
Mi allontano dalle sue braccia. Cerco di non far
trasparire le emozioni che mi attraversano. Non posso piangere, non posso
mostrarmi nella mia fragilità, non ora.
-Quindi tu e mia madre avete..
Comincio cercando di non farmi tremare la voce.
-E’ capitato una sola volta. In un ascensore, dopo
una sbornia assurda. Tua madre aveva scoperto dei tradimenti di tuo padre e
facendo molto più male a me che a lei sono finito con il consolarla tra quelle
mura. Il tempo di giungere ad un orgasmo ed era finito tutto. Il giorno dopo
avevamo archiviato la cosa,o meglio l’aveva archiviata lei. Io mi sono limitato
a fingere che mi andasse bene e così ho continuato a restarle accanto anche
senza sfiorarla di un centimetro.
Non ho più parole da spendere. Il respiro mi si è
mozzato in gola. Il cuore mi batte all’impazzata. Fa male, fa maledettamente
male e non posso mostrare alcun dolore. Deglutisco e mi rimetto in piedi.
-Ho bisogno di una doccia! Fa un po’ caldo, non
trovi?
Sbotto dirigendomi velocemente in bagno.
Pov Nick
La seguo dopo poco e noto che la porta è chiusa.
Busso con foga, ma lo scrosciare dell’acqua è insistente. Busso ancora e dopo
alcuni secondi me la ritrovo completamente bagnata, con i capelli che le
ricadono lunghi sulle spalle e un piccolo asciugamano che le avvolge le forme.
Deglutisco e l’osservo attentamente.
-Non avrei dovuto parlarti di tua madre?Non volevi
saperlo?
-No, non è questo!
Sbotta sorpassandomi con lo sguardo basso .
-Non avrei dovuto e basta!
Continuo seguendola in camera, mentre la vedo tirar
fuori qualche indumento pulito.
-Tu puoi dirmi tutto!Il problema non è quello che
mi dici .Il problema è quello che provi!Per me è difficile. Terribilmente
difficile, cazzo è mia madre ed è stata a letto con l’uomo che amo. Non credere
che non ci abbia mai pensato, ma subito mi smentivo. Poi addirittura innamorato
perso … -prende a parlare in modo frenetico rivestendosi con indosso ancora
l’asciugamano. Evita il mio sguardo. Non so come comportarmi. Mi sento
terribilmente confuso. Non posso permettermelo, ho deciso di provarci con lei
infischiandomi dell’età, del fatto che fosse la figlia della donna che ho amato
per tutta la vita .
-Io non posso competere con un sentimento così
forte!Parto dal niente. Da un po’ di sesso che per te può anche non avere
alcuna importanza! Cazzo, Nick! Non mi sono mai odiata così tanto!Credo che tu
abbia ragione. Forse non dovremmo nemmeno provarci. Forse dovremmo dimenticare
questi ultimi giorni e comportarci come al solito. Tu puoi tornare a farmi da
zio e io tornerò ad essere inesistente! Non posso, non ci riesco, fa male,
molto più male di quanto immaginassi!
Termina rimettendosi di fronte a me ormai
perfettamente rivestita.
-Forse, dovrei provare realmente a frequentare
qualcuno della mia età. Qualcuno che non ami mia madre, qualcuno che non ha
passato gli ultimi 10 anni a tormentarsi per lei. Se non mi avessi detto che
lei rappresenta per te quello che tu rappresenti per me, magari avrei potuto
fingere che mi andasse bene. Purtroppo non è così. Non voglio svegliarmi la
mattina tra le tue braccia, dopo aver fatto l’amore e pensare che tu possa
volere mia madre. Oh Dio è una cosa blasfema!
-Sei stata tu poco fa a dirmi di non essere
pessimista, che le cose tra noi sarebbero andate a buon fine..
Non so cosa aggiungere. Resto immobile, quasi
paralizzato di fronte a quella confessione. Non
posso credere a quello che provo. Dopo tutto il tempo passato a
respingerla e a reprimermi, ora che è lei a farlo, mi fa male. Mi si contorce
lo stomaco e la mascella è talmente sigillata da non lasciarmi nemmeno la forza
di deglutire.
-Io ti amo Nick, ma non ti basta e non basterà mai!
Mi si avvicina, porta le sue mani sul mio viso e mi
accarezza.
-Prego che questo mese possa trascorrere il più
velocemente possibile, perché averti qui, sotto il mio stesso tetto, dopo aver
condiviso lo stesso letto, la mia prima volta sarà per me una lunga agonia!
Dopo un secondo mi bacia le labbra e si allontana.
-Vado a fare un giro, ho bisogno di restare da sola
per un po’ !
E così si allontana per l’ennesima volta da me.
Perché un uomo della mia età doveva imbrogliarsi in una situazione simile?
Perché ci sto male? E’ una ragazzina non dovevo meravigliarmi e poi … io amo la
madre e allora?Ah che confusione!
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Capitolo 10 *** Capitolo 10 ***
Capitolo
Decimo
Pov Nick
E’ iniziato tutto per un
suo capriccio. Abbiamo fatto l’amore, sentita mia, mi sono immerso in lei.
Quante altre volte è capitato? A bizzeffe, eppure non mi sono mai sentito così
irritato, infastidito e vuoto. Sono alcuni giorni che porta avanti questa sua
indifferenza,mangia con me con il sorriso sulle labbra, studia e come novità il
pomeriggio si vede con Pablo, lo stesso ragazzino che le ha sbavato addosso e che ho beccato a cavalcioni su di lei. Sono
alla decima sigaretta della giornata e sono appena le undici del mattino. Ho
finalmente ricevuto le mie tre settimane di ferie e non ho nulla da fare. Io un
uomo di 30 anni, sono qui a rodermi il fegato per una ragazzina capricciosa e
viziata. Il mondo continua a cadere a rotoli. Dopo la decima sigaretta butto
via il pacchetto in malo modo e mi metto in piedi. Esco a fare due passi.
Improvvisamente la porta della sua camera si apre e fuori esce con un vestitino
bianco che mette in risalto le sue forme delicate. I capelli sciolti ed un filo
di trucco, forse un po’ troppo per uscire a fare un po’ di spesa o comprare un
libro. Alza lo sguardo come se fossi
l’ultima cosa da ricordare e questo atteggiamento mi rode e parecchio.
-Buon giorno Nick!
Mi sorride e cerca
qualcosa nella borsa marrone che ha appoggiato sul braccio.
-Buon giorno a te.. ehm,
dove vai di primo mattino?
Cerco di pronunciarmi
indifferente.
-Beh se per te le undici
e mezzo del mattino sono “primo mattino”..proprio non saprei cosa risponderti!
Sbotta sogghignando
evasiva. L’afferro per un braccio e la costringo a voltarsi. Mi guarda
rabbiosa, si divincola ma non la lascio libera.
-Dove stai andando,
soprattutto con “chi” e perché così?
-Caro Nicolas ti aspetta
una bella sorpresa non rovinartela da sola, non costringermi a parlare!
Cerca ancora di
liberarsi, ma la stringo ancora di più e l’avvicino sempre più a me.
-Dimmelo, se mi conosci
dovresti anche sapere che odio le sorprese..
-Io ti conosco bene…
Mi ringhia accorciando
le distanze tra le sue labbra e le mie.
-Anch’io so qualcosa di
te..
Sbotto allusivo .La vedo deglutire e abbassare
lo sguardo.
-Devo andare. Mia madre
sta arrivando, mi ha chiesto di raggiungerla all’aeroporto così da poter
pranzare insieme e da permetterle di farti una sorpresa!
Resto immobile. La bocca
spalancata e l’animo combattuto tra il farla mia seduta stante ed allontanarla
e correre da Kath. Cosa fare? La lascio andare e nel punto in cui la mia mano ha stretto il suo polso, sento un freddo gelido
che risale attraverso le vene sino a giungere all’altezza del petto. Cosa sto
facendo?
Pov Maggie
Sono immobile in quest’aeroporto così affollato.
Persone tutte diverse con in viso espressioni felici, sorrisi limpidi, forti,
reali. Io invece cosa dovrei provare per questo arrivo improvviso?Mi sento così
ridicola, così mocciosa. Sbuffo ripensando al suo alito caldo dal sapore di
fumo, i capelli spettinati, l’addominale scolpito, i capelli scompigliati. Se
solo avessi avuto realmente una chance con lui, se solo fossi stata mia madre o
se mia madre non ci fosse stata ,forse ora mi troverei tra le sue braccia.
Sbuffo e rialzando lo sguardo intravedo la figura di quella donna ,alta e mora
che poco mi somigliava, fare capolinea con quel suo fascino sbarazzino . Le
vado incontro. Mi raggiunge e senza neanche parlarci ci salutiamo
abbracciandoci.
-Wow ,siamo sicure di non esserci viste solo per
due mesi?Ti vedo così diversa,più donna!
“Magari,forse
adesso non invidierei la tua età, le tue forme o la tua esperienza”-penso
tra me e me,mentre continuo a sorridere.
Le tiro via la valigia dalle mani ed inizio a
camminare verso l’uscita.
-Allora mammina cara, cosa vuoi fare di preciso?
Le chiesi realmente contenta di rivederla.
-Io avrei l’esigenza di una doccia o per te è
fondamentale mangiare fuori?
Mi irrigidisco . A casa nostra le tubature e il gas
sono chiuse , quindi il solo pensiero di lei nuda sotto la doccia di Nicolas,
mi fa star male . E’tutta colpa mia e
della mia stupidità.
-Certo che no mamma, andiamo pure a casa!
Ed è così che ci dirigiamo verso la postazione dei
taxi. Ne chiamiamo uno e vi entriamo. Dopo alcuni kilometri mi stringe le mani
e sorpresa corrispondo al suo tocco.
-Eh allora, Nicolas ?Mi hai detto che si è
comportato da Zio degno, giusto?
Le spalle si drizzano. Evito il suo sguardo e
modero il mio tono nervoso.
-Si. Benissimo, anche meglio di quanto potessi
immaginare.
Termino nervosa stritolandomi le mani.Cavolo se
fare giochi erotici con il proprio zio,lo facesse qualificare come “degno” ,
oggi la concezione di famiglia sarebbe realmente blasfema.
-Ehm, in questo periodo.. tuo zio, cioè Nicolas è
per caso impegnato,non so si vede con qualcuna..
Un brivido mi attraversa la schiena. I cattivi
presentimenti si fanno strada dentro di me.
-Per.. perché mi fai questa domanda?
Sputo fuori balbettando. La vedo mordersi le labbra
e stringermi le mani ancora con più foga.
-Ecco,io non te ne ho mai parlato.-le mani
iniziarono a tremarmi, così le allontanai dalle sue con una scusa- Nick come
sai è sempre stato un mio grande amico e tu hai visto quanto mi sia stato
accanto per tutto questo tempo. Come sai ho sofferto tanto per tuo padre, per i
suoi tradimenti. Il dolore era diventato
così forte da accecarmi e da non permettermi di vedere quello che di più
evidente c’era da vedere. Non riuscivo a guardare oltre il mio naso. -si ferma.
Un attimo di silenzio. Il respiro mi si è mozzato. Purtroppo ho capito quale
sarà la fine di questo suo monologo. Si strizza gli occhi con le dita e mi fissa,
cercando comprensione. –Meg, quello che voglio dire è che ,in tutta la mia vita
non c’è mai stato niente di così ovvio,dietro l’angolo c’era sempre il colpo di
scena ad attendermi. Anche se con ritardo finalmente ho capito cosa voglio e
l’effetto sorpresa ho deciso di scegliermelo da sola. Io amo Nicolas con tutta
me stessa ed è bastato un periodo così breve, senza vederlo o sentirlo per capire.-deglutisco e rimando indietro le
lacrime.
-E cosa dovrei dirti io?Non ho alcun potere in
merito. Hai sempre rispettato papà, anche dopo gli errori che ha commesso.
Anche quando potevi rifarti una vita non l’hai fatto. Oggi non potrei che
appoggiarti. Meriti la felicità anche tu e se mi dici che Nic … - esito nel dire il suo nome, la gola si
graffia e come se dovessi ingoiare la lama di un coltello, ma d’altro canto,
mia madre vuole lui e lui vuole lei, chi sono io per ostacolare la loro
felicità?-Nicolas è l’uomo che può riportarti alla vita, io non posso che
essere al tuo fianco.
“mettendo da parte tutto ciò a cui più tengo”-
penso, mentre gli occhi iniziano a sudare lacrime amare. La carezza di mia
madre mi giunge presto lungo la guancia. Non vorrei piangere, per nessuna cosa
al mondo. Non posso parlare, potrebbe sfuggirmi un singhiozzo e non saprei come
giustificarlo. Mi guarda dolce e punta i suoi bellissimi occhi nei miei.
-Grazie amore mio. Non sai quanto ho sofferto in
questo periodo. Quando questa consapevolezza diveniva sempre più forte non
sapevo come comportarmi. Ho limitato al minimo le telefonate con te e con Nick
mi sentivo ancora più di rado. Non sapevo cosa potessi aspettarmi dalla mia
bambina e come al solito mi sorprendi. Grazie !
Queste parole come quelle precedenti mi feriscono in modo letale.
L’unica cosa certa è che tra me e Nicolas non potrà mai esserci niente e tutto
quello che c’ è stato è solo un virgola rispetto alla storia che è stata
scritta tra lui e mia madre. La cosa che mi resta da fare è allontanarmi il più
possibile, con ogni scusa e con ogni metodo, perché la ferita è troppo profonda
per guarire così facilmente.
Nick
Il cellulare mi risveglia dalla confusione mentale
che mi assale nell’attesa dell’arrivo delle due donne. Guardo il nome sul
display e sorrido
-Fry?
-Ei, vecchio volpone è strano non sentirti
lamentare per due giorni interi!Allora ? La ragazzina continua a non parlarti o
avete risolto alla vecchia maniera?
Sbuffo sonoramente. La voce allegra e derisoria del
mio compare mi irrita parecchio viste le ultime complicazioni.
-Non ci scherzare così, la situazione non è delle
migliori se pensi che la ragazzina mi evita e che la madre sta arrivando qui … Adesso!
Termino stanco, quasi avessi sostenuto il mondo
sulle mie spalle .
-Ahia amico, non vorrei proprio trovarmi nella tua
situazione!
Mi dice comprensivo. Il campanello suona e il cuore
mi si ferma in gola. Ma di cosa ho paura?La scelta dovrebbe essere facile. Io
Katherine, l’amo dalla prima volta che l’ho vista. Meg mi ha lasciato di sua
iniziativa, quindi niente rimorsi e allora perché mi sento così male?
-Ecco appunto!Non infierire che ora devo andare.
Hanno suonato!
-In bocca al lupo!E ascolta bene quello che senti.
Il cuore può sembrare un puro organo di sopravvivenza, ma ha la sua necessità
di trovare un compagno di viaggio che lo faccia emozionare e battere sino a
scoppiare!
Sorrido.Sento il campanello e lo stomaco mi si
contorce.
-Che parole da dolce signora!
-Beh me le ha ripetute oggi mia nipote di dieci
anni che si è innamorata di un amichetto di banco!
-Wow che profondità e che questione interessante,
peccato che debba andare. Ciao caro dopo quest’incontro mi sa che il solito bar
è l’unica soluzione!
E senza aspettare la sua risposta riattacco e corro
alla porta. Respiro profondamente, mi scompiglio i capelli e fisso gli occhi
sul finto legno di fronte ai me e immagino le sue iridi blu nelle mie. La gola
mi si stringe. Cerco di respirare e dopo un attimo di perplessità spalanco la
porta ed è qui. Ad un passo da me, con i suoi capelli corvini dal sapore di fresie e miele . Le sorrido a mia volta e mi
fingo sorpreso, anche se poi non devo fare molto per convincerla, ogni volta
che la vedo con o senza preavviso, la reazione è sempre la solita.
-Allora Nick, hai intenzione di farmi entrare o
intendi guardarmi come un pesce lesso per tutta la giornata?
Termina divertita. Tramortito da cotanta bellezza
mi sposto e le faccio cenno di accomodarsi. Mi passa accanto e appena mi sporgo
per salutarla le sue labbra si posano sulle mie. Il cuore potrebbe essersi
fermato per non riattivarsi più. Che figura ci farei? Uomo virile e attraente,
muore dopo un bacio casto concessogli dal suo più grande amore?Si allontana
dopo un secondo e continua a muoversi per arrivare in salone. Ancora stordito
seguo i suoi passi, mi volto per chiudere la porta ma i miei occhi incontrano
lo sguardo vuoto e il falso sorriso di Meg. Qualcosa in me ,proprio non va. Le
faccio cenno di entrare e come un buon cagnolino segue i miei ordini. Poggia la
sua borsetta all’entrata e lega i suoi lunghi capelli in una coda alta. La
pelle chiara , il chiaro delle sue iridi, i tratti decisi quasi marcati a
matita o meglio con un carboncino, la rendono di una bellezza quasi accecante.
Osservo meglio il suo viso e mi rendo conto che ha pianto, cerca di voltarsi
per andarsene, ma l’afferro per un polso. Non si gira verso di me e mi da le
spalle, quasi a voler nascondere qualsiasi segreto che potesse trapelare dalle
sue labbra o dai qualsiasi parte di lei..
-Cosa c’è adesso Nick?
Mi dice in un tono complicato, diviso nel suo stato
d’animo sconfitto e la rabbia per un amore irraggiungibile.
-Perché hai pianto?
Le chiedo docile. Strappa con forza il suo arto dal
mio lasciandomi basito.
-Fingi di esser cieco o stupido? Comunque non ti
riguarda. Piuttosto pensa a te che in questi giorni ti rifarai di tutti gli
anni spesi ad amarla..
Si volta e mi fa un occhiolino per poi lasciarmi
all’entrata come un ‘idiota a riflettere sul senso delle sue frasi.
-Nicolas, allora? Ti ci vuole altro tempo per
trovare la strada? Che ne dici di consigliarmi un posticino per appoggiare le
mie cose?
Mi arriva la voce di Kath e sorrido, non
dimenticando le parole di Maggie .
-Arrivo subito!
-Meglio!
Scuoto la testa. Katherine, non cambierà mai!
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Capitolo 11 *** Capitolo 11 ***
Capitolo Undicesimo
Pov Maggie
Sono alcuni giorni che cerco di restare fuori casa il più possibile. Se potessi evitare di dormire sotto lo stesso tetto di
mia madre e Nick, lo farei, ma sarebbe difficile da spiegare e spesso è meglio
sorridere e fingere che tutto vada bene, invece che esplicare i motivi per cui si soffre o si agisce in un
determinato modo. Pablo mi aspetta in strada. Prendo la borsetta dall’armadio e
scappo di soppiatto in corridoio pregando di non incrociare lo sguardo di
nessuno dei miei coinquilini. Arrivo alla porta, faccio scattare la serratura
ed esco. Corro per il pianerottolo, quando sento l’uscio di casa riaprirsi. Mi
volto senza neanche pensarci e incontro lo sguardo perplesso di Nicolas.
Deglutisco e riprendo a muovermi.
-Maggie?!?
Mi richiama ma non bado a lui e corro giù. Arrivo
ad un passo dal portone e la sua mano giunge pronta a bloccarmi per una spalla.
Pablo fa la sua apparizione dinnanzi a noi e ci guarda sorpresi. Mi volto per
fulminare Nick, ma sembra non dare molta importanza alla mia espressione.
-Dobbiamo parlare Mag!
Sbotta autoritario.
-Non mi pare ti importasse poi così tanto parlare
con me. Da quando è arrivata la mia bellissima madre non credevo nemmeno che ti
accorgessi della mia presenza o per essere precisi la mia assenza!
Termino irritata dai suoi continui sbalzi d’umore.
-E’ proprio di questo che dobbiamo parlare!
Mi guardo intorno e noto Pablo che si allontana
dicendomi di vederci dopo da lui. Sbuffo sonoramente una volta rimasta sola con
il mio più grande tormento.
-Maggie tua madre è preoccupata. E’ qui da tre
giorni e nemmeno ti degni più di cenare con noi. Quando mi chiede cosa succede,
se questo è stato il tuo comportamento anche prima del suo arrivo, io non so
proprio cosa risponderle. Prima, appena sveglia, mi ha detto che vuole parlarmi
e che vuole farlo in tua presenza, quindi ho pensato che magari potevamo fare
colazione insieme per poi uscire e farci un giro solo io e te, per chiarire,
cosa ne dici?
Lo guardo con un nodo allo stomaco, non posso sopportarlo.
Credo di non aver mai odiato così tanto una persona. Come posso odiare ed amare
quest’uomo?Sono quasi certa di provare quei sentimenti che per un tempo
indefinito hanno travolto l’anima di Catullo, anch’ egli amava qualcuno che
però non poteva voler bene. Una persona che è passata sui suoi sentimenti
ferendolo senza riserve. Forse anch’io amo Nicolas, ma sto imparando a non
volergli bene.
-Facciamo come vuoi tu, ancora una volta!
Pov Katherine
Esco dalla doccia con la speranza di incrociare mia
figlia. Da quando sono arrivata sono riuscita ad incontrarla all’incirca tre
volte. Per parlare con Nicolas ho la necessità di averla al mio fianco. Mi
preparo, asciugandomi e rivestendomi con cura. Prendo un respiro profondo ed
esco dirigendomi in cucina ritrovandovi, immersi nel silenzio, Nicolas e
Margaret. Mi avvicino sorridendo.
-Buongiorno ad entrambi. Come vedo siete già belli
che svegli. Maggie oggi fai colazione con noi?
Chiedo sedendomi accanto a Nick.Lei mi fa un cenno
positivo con il capo e mi sorride flebile, per poi ritornare in quello strano
mutismo di pochi attimi prima. Incapace di poter comprendere quest’atmosfera
altresì angosciante decido di parlare, mentre verso del latte freddo nel mio
caffè.
-Bene, approfitto allora della tua presenza per parlare
ad entrambi.-comincio fermandomi poi ad osservarli.-Come avrete notato sono
ritornata con un mese di anticipo.-mi fermo per ricevere una conferma che
arriva subito -Ecco, questo perché il mio compito in quell’impresa è stato
svolto in minor tempo ,guadagnandomi in tal modo l’approvazione dei superiori.
Quello che voglio dirvi è che mi hanno concesso una pausa per riflettere sulla
loro proposta di lavoro.
-Quindi ritorni a Londra?
Mi chiede Nick con un espressione indecifrabile.
Prendo la tazza e la stringo tra le mani .
-Potrei Nick e dovrei portare con me anche Maggie,
perché non potrei arrecarti altro disturbo!
-Ma per me Maggie non è un disturbo!
Risponde alzando il tono sorprendendo sia me che
Margaret, la quale è stata con lo sguardo basso sino ad ora che lo guarda
incantata.
-Non agitarti, la parte più importante del discorso
arriva adesso!
Pov Nick
La guardo perso. Non riesco ancora a capire cosa
stia pensando. In questi giorni è stata sempre molto enigmatica. Sempre la
solita Katherine, ma molto più.. molto più enigmatica. Enigmatica lei che è
sempre stata così semplice,mi chiedo cosa mai sia tutto questo mistero. Una
vera tortura per la mia curiosità.
-Nicolas in questi mesi in cui non ci siamo sentiti
mi sei mancato quasi come l’aria. Credo di aver capito finalmente. Io ti amo
.-fa una pausa, mentre la mascella tocca il pavimento per lo sgomento di quella
rivelazione improvvisa.-Ti amo e non me
ne sono mai resa conto. Perdona il modo impetuoso e privo di riserve nello
svelare quel che provo. Potrebbe essere tardi ed è questa la paura che
accompagna le mie confessioni, ma la vita mi ha insegnato che non è mai tardi
per esprimere i propri sentimenti. Ci conosciamo meglio di chiunque altro e so
che anche se potrebbe sembrare una follia, sono certa che funzionerebbe . Ne
sono certa. Per cui anche se improvvisa, sconsiderata e imprevista l’unica
domanda che mi viene da porti è, vuoi sposarmi?
Credo fermamente che i miei polmoni non siano più
in grado di fornirmi l’ossigeno necessario per farmi spiccicar parola. Come può
essere possibile?
-Io.. ehm.. Dio, Wow!
Sono le uniche sciocchezze che riesco a proferire.
Mi rimetto in piedi e inizio ad andare su e giù per la camera portando le mani
tra i capelli.
-Mi aspettavo una reazione così e quindi se vuoi un
po’ di tempo per pensarci, te ne concederò quanto ne vuoi..
-No!
Mi ritrovo a rispondere quasi automaticamente. Non
riesco a capire questa mia reazione. Voglio veramente sposarla? Dopo tutti miei
sforzi per arrivare al suo cuore, la sofferenza provocata da quel divario
generazionale di dieci anni a cui non ho mai potuto porre un reale
rimedio...No, decisamente non posso avere dubbi. Devo diventare suo marito al
più presto, in questo modo i dubbi verranno seppelliti.
La vedo sorridermi ed avvicinarsi poi posa le sue
mani dietro il mio collo e mi osserva come non ha mai fatto prima.
-Allora diventi mio marito?
Sorrido.
-Al più presto!
Sorride a sua volta per poi baciarmi. E’ un bacio
dolce e profondo, ma anche molto maturo. ”E’
così allora un bacio desiderato da così tanto tempo?Eppure le mie labbra hanno
toccato le sue … all’epoca in cui fui un ragazzo stupido ,innamorato ed
altrettanto sciocco, ma il sapore di questo momento è così diverso.”
Si allontana e mi sorride. La fisso e nei suoi
occhi rivedo quelli di Margaret ed una fitta mi colpisce lo stomaco,
ricordandomi della sua presenza, ma non oso guardarla.
-Al più presto ... che ne dici della fine del
mese?Io oggi stesso prendo il primo aereo
per chiudere le cose con l’azienda di Londra e voi due vi occuperete dei
primi preparativi. Che ne pensate?
Sbotta euforica richiamando l’attenzione di
Margaret che mi rendo sempre più conto ha assistito a tutta la scena. Ancora
una volta l’ho ferita. Lo percepisco dalla finta euforia che mostra alla
madre e dalla piccola smorfia che si è
dipinta sulle sue labbra .Fa un cenno positivo .
-Bene, allora prendo inizio ad organizzarmi, vi
lascio da soli. Dovete pur prendere confidenza come futuri padre e figlia!
Mi stampa un bacio e ad un passo dal mio orecchio
mi sussurra qualcosa.
-Per adesso accontentati di qualche bacio, la
nostra prima notte da sposi ti ricompenserà di tutta l’attesa!
Non riesco a risponderle. E’ una delle poche donne
che mi lasciano senza parole. La vedo allontanarsi e sento alle mie spalle i
passi di Maggie dirigersi verso la porta. Mi volto all’istante. Lei è impalata
con la fronte posata sul finto legno.
-Mia madre è un uragano, sa sempre come sorprendere
le persone.
E così dicendo mi guarda per un istante che pare
quasi un’eternità e mi sorride nel modo
più dolce e disarmante che potesse.
-Maggie, mi dispiace, io non volevo..-le riferisco
senza trovar altre parole per esprimere tutte queste sensazioni che mi
confondono più del dovuto. Che mi fanno perdere la via che porta verso casa.
Per lungo, lunghissimo tempo la mia casa, l’unica casa che potesse offrire
conforto ad un vagabondo come il sottoscritto è stata Katherine e adesso non
trovo più la strada, non la ricordo. Mi ero rassegnato a dormir di sera di
porto in porto, perché quella dimora non era mia ed io ero solo un ospite. Poi
nella desolazione e nell’indifferenza totale non poco distante vi ho scorto una
piccola capanna che essendo pur priva di fondamenta forti, riesce a donarmi il
calore per riscaldare la mia pelle gelida di viaggiatore. Quella capanna è
Margaret e la cosa mi preoccupa. Che significa tutto questo? Che lei mi sia
entrata in corpo e nelle ossa ancor prima di rendermene conto? E Katherine
?Perché non trovo più la via che mi conduce a lei? L’amo? Preso dalle tante
domande, mi accorgo dell’espressione dolorosa della ragazzina.
-Non scusarti. Non c’è niente per cui valga la pena
dispiacersi. Sono io che con la mia solita testardaggine ho preso quel che
volevo, avevo quasi ottenuto quello che più potevo desiderare, ma improvvisamente
mi sono resa conto che non mi sarebbe mai bastato un involucro, un uomo il cui
cuore era di mia madre.-mi dice appoggiandosi di schiena alla porta per poi
portare le braccia incrociate sotto il seno. Lo sguardo basso sul pavimento e
poi riprende.-Il divario che c’è tra me e te di più di dieci anni è incolmabile
e credo che tu non abbia mai preso realmente in considerazione l’idea di amarmi
come donna. Avrei tanto voluto che potesse bastare il mio di amore, per porre
rimedio a queste differenze così radicate, ma neanche quello basta. -sospira e
riprende a guardarmi con uno sguardo liquido, troppo pieno di orgoglio per
potersi sciogliere dinnanzi a me. –Insomma, per questo posso dirti di aver
riposto la mia anima in pace, appena mia madre mi ha confessato la ragione del
suo ritorno. Di lì al matrimonio vi era un breve passo quindi avevo immaginato
una cosa simile, anche se non così presto e in modo così del tutto insensato.
Detto ciò penso che vi sia da specificare soltanto qualcosa di relativo al mio
atteggiamento.-fa una piccola pausa e
evita nuovamente il mio sguardo.-Ho accettato tutto quello che riguarda
il tuo futuro, ma non puoi chiedermi di condividere in ogni momento la vostra
felicità coniugale in qualità di figliastra. Nonostante la pellaccia dura,
credo che potrei soffrire più del
dovuto, quindi ti prego di scusarmi se più e più volte eviterò di incontrarvi,
vi eviterò al tal punto da spingere a dubitare della mia esistenza, ma questo
lo faccio anche per te , amore mio. Perché tu possa vivere la tua storia senza
aver sensi di colpa nei miei confronti, prima o poi mi riprenderò e spero molto
“prima” che in un “poi”.Ora vado ho bisogno di un po’ d’aria fresca, ci si vede
fra qualche ora.
Mi saluta portando le sue mani piccole e delicate,
con le unghie mangiucchiate ad accarezzare il mio collo e trattenerlo per poi suggellare questo
momento così delicato con un bacio sulla guancia. Un movimento lungo,
addirittura la mia mente lo percepisce a rallentatore. Ad ogni battito di
ciglia la sua bocca è sempre più vicina al traguardo. Un bacio. Un bacio dolce
che mi riempie il cuore di angoscia, un’angoscia tale che mi rende incapace di
trattenerla. Queste parole, pronunciate con un tal tono, non fanno altro che
incidersi a fuoco sulla mia pelle. Lei così piccola, così poco esperta della
vita, ha dato a me, uno spaccone fallito in amore e probabilmente nella vita in
generale, una grande lezione . Non c’è mai da scusarsi se si ama un’altra
persona, se la tua volontà ti conduce a
lei. Ma io chi amo? L’unica soluzione è cambiare le ruote alla Smart per
schiarirmi le idee, sporcarmi di grasso e … per non vedere donne.
Pov Maggie
Caro lettore delle mie pene, vorrei descrivere al
meglio il dolore che in questo momento attanaglia me e il mio cuore. E’ un
dolore fisico. Corro da Pablo, con non so quale forza. Non ho raccontato di lui
sino ad ora, perché quando si è innamorati si tende a concentrare tutte le
proprie attenzioni sulla persona speciale della nostra vita, quale errore
peggiore. Pablo ha la mia età. Vive nell’appartamento accanto a quello di sua
madre la quale ha perso il marito non molto tempo prima del mio arrivo. Sono
persone molto semplici, con un conto in banca molto modesto, ma con un animo
immenso, dimostrato dalla loro accoglienza nei mie riguardi. Arrivo alla porta
del moro e busso con forza e con le lacrime che rischiano di traboccare dai
miei occhi. La porta poco dopo si apre lasciando intravedere un Pablo assonnato
e in boxer. Si stropiccia gli occhi e sbadiglia, per poi concentrarsi su di me
con occhio scettico.
-Ancora quell’idiota al piano di sotto?Cosa è
successo ora?
Mi chiede facendomi cenno di entrare in casa. Pablo
è il mio unico vero amico in questo periodo e avevo la necessità di orecchie
amiche disposte ad ascoltare la confusione e i dispiaceri che ho dovuto
affrontare e devo ancora affrontare. Mi seggo sul piccolo divano a fiori e
scoppio a piangere. Si siede sul tavolino appena ad un passo da me e mi guarda
dispiaciuto. Gli racconto tutto quello che è accaduto, dalle parole di mia madre
mentre tornavamo dall’aereo porto sino alla scena romantica di poco prima.
-E quindi ora cosa pensi di fare?Intendi rinunciare
così a lui?
Mi domanda portandomi una ciocca di capelli dietro
l’orecchio. Mi asciugo le lacrime con i polsi e tiro su con il naso.
-Non posso fare altrimenti, devo accettarlo. Credo
di averlo accettato perfettamente quando ha espresso senza remore di voler
divenire suo marito il prima possibile.
Le lacrime ora rigano silenziose le mie guance.
-Ma non ha senso!Non puoi rinunciare così, ormai ti
conosco. Ci tieni troppo a lui per lasciarlo ad un’altra!
-Si, Pablo!-sbotto rialzandomi in piedi adirata.-Ma
l’altra e mia madre!Devo soffrire io, perché lui vuole lei e lei vuole lui e
anche se non fosse così, non potrei permettere che colei che mi ha messa al
mondo, possa addolorarsi ulteriormente perché la sua figlia ingrata è
innamorata follemente del suo futuro marito!-termino vuota rigettandomi sul
divano portando le mani al viso-Oh Dio, detto ad alta voce è ancora più
terribile che pensato!
-Vedrai che tutto si sistemerà. E’ sempre così,
quelli che adesso vedi ostacoli insormontabili diverranno solo un ricordo e con il tempo faranno meno male e magari
potresti un giorno scoprirti a sorriderci su!
Sbuffo e gli sorrido dolcemente. Pablo è sempre
così tenero con me. Se solo non fossi innamorata di un altro e lui non fosse
così impegnato ad essere il solito farfallone, magari sarebbe stato un
possibile futuro fidanzato, ma né io né lui riusciamo a vederci più che
semplici amici. Inizialmente il moretto ha cercato di adescarmi come fa in
genere con chiunque altra, poi aiutato dal mio sarcasmo pungente si è
scoraggiato e invece che un posto nel suo letto mi ha offerto una spalla su cui
piangere.
-Lo spero Pà, lo spero veramente!
-Mangiamo patatine e giochiamo con la play?
Mi suggerisce abbracciandomi affettuosamente.
Sorrido e riasciugo le lacrime.
-Preferirei comprare un bel paio di scarpe, ma date
le mie finanze mi accontenterò di una partita alla play station!
Pov Nick
-Nicolas?!Nicolas?!
Mi richiama Katherine, mentre assorto guardo fuori
dalla finestra del salotto. Mi ridesto e la noto con il piccolo trolley già
pronto. Le sorrido e mi avvicino.
-Sei pronta!
-Si, ho l’aereo per le 13.00, ma piuttosto dov’è
Maggie?
Al sentir di questo nome sobbalzo in modo
impercettibile.
-Credo sia su da Pablo!
Pronuncio con un certo fastidio, ma al contempo la
porta si apre e lei fa bella mostra del suo sorriso migliore, a qualche passo
da noi. Si avvicina e posa le sue chiavi sul tavolo alle mie spalle senza
degnarmi di attenzione alcuna.
-Allora, Kath, sei pronta?
Le chiede con una dolcezza sincera.
-Si tesoro. Mi raccomando i preparativi, non ho
voglia di aspettare oltre per diventare la signora Demson. -inizia per poi
porgerle una piccolo foglio bianco a righe. -Tieni questa, è una piccola lista
delle cose di cui dovete occuparvi. -La prende e la legge con finta
disinvoltura. Ha il viso rigido. Deglutisce e poi cerca di sorriderle nel modo
più naturale possibile.
-Sarà fatto madre! –le stringe poi la mano e infine
l’abbraccia.-Inizierò il prima possibile e cercherò di trovarti un vestito magnifico!- Katherine
l’allontana e la fissa-No, tesoro. Voglio che siate entrambi occupati con i
preparativi!Domani vi chiamerò per sapere dei vostri progressi.-Le bacia una
guancia, mentre Mag sospira angosciata. Si lasciano e la mia futura moglie mi
si avvicina e mi prende il viso.
-Ci credi che dopo tutto questo tempo faremo il
grande passo?Finalmente ci sarà quel noi che tanto hai cercato di farmi
notare!Sono felice Nick!-le sorrido e accetto il suo bacio impetuoso. Si separa
da me e prende il trolley.
-Devo andare, ho chiamato il taxi che dovrebbe
arrivare a momenti!Mi raccomando Margaret tieni d’occhio questo depravato!E’
troppo sexy per poterlo lasciare a briglie sciolte, ancora !
Ci saluta nuovamente e chiude dietro di sé la
porta, lasciandoci inebetiti. E’ arrivata come un uragano. Mi ha proposto di
sposarla ed è andata via, possibile che sia stato solo un sogno?
-Beh, preparati zio
Nicolas, domani ci aspetta l’acquisto dell’anello di fidanzamento!
Mi volto per guardarla, ma la vedo allontanarsi e
dirigersi nella sua camera. Sbuffo e mi getto a peso morto sul divano.
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Capitolo 12 *** Capitolo 12 ***
Capitolo 12
Pov Maggie
“Domani “è arrivato prima del previsto e con esso è
giunta la telefonata di mia madre che mi raccomandava di scegliere cose
semplici e di classe. Sono appena le dieci del mattino ed io e Nick siamo già
pronti per andare in gioielleria. Potevamo uscire in macchina, ma Nicolas ha
pensato bene di andarci in moto, così tanto per rendere le cose molto più
semplici per me. Sono qui, con il vento che mi scompiglia i capelli e mi scuote
la gonna del mio vestitino bianco di pizzo sangallo. Cerco di non stringerlo, e
mi trattengo stringendo il più possibile le gambe al mezzo. Nick accelera appena
e frena in modo brusco proprio a pochi metri dal piccolo negozietto di Tiffany,
così mi ritrovo spaventata, tremante e completamente aggrappata a lui. Scendo
dal veicolo e levo il casco imbarazzata.
Lui fa altrettanto in modo. Mi guarda e mi sorride, colpendomi in pieno il
petto.
-Non si va in moto senza reggersi al guidatore.
Potresti cadere e romperti l’osso del
collo!
Termina prendendo i due oggetti appena tolti. Lo
guardo irritata .
-Oh ma quanto sei carino, Papi, ti preoccupi
addirittura dell’osso del mio collo!Un padre realmente premuroso!
Sbotto dirigendomi all’entrata del negozio senza attendere la sua risposta.
-Buon giorno!
-Buon giorno a voi signori!
Ci risponde cortese il commesso,non appena Nick mi
affianca.
-Posso esservi utile in qualche modo?
Ci chiede offrendoci la sua disponibilità, al che
prende la parola il mio amato accompagnatore.
-Diciamo che avremmo bisogno di un anello di
fidanzamento. Qualcosa di classico, con qualche diamante, non saprei, lascio
fare a voi!
-Certamente, prendo qualche modello. -inizia, poi
mi guarda con espressione gentile-La signorina ha qualche preferenza?Ha già
pensato alla struttura dell’anello?
Resto stupita. Credo che mi abbia presa per la
futura moglie a cui è destinato l’anello. Alzo le mani e imbarazzata gli spiego
che non sono io la persona a cui andrà il prezioso oggetto.
-Oh, allora spero di poter essere scusato.
-Non si preoccupi!
Gli rispondo subito. Dopo di che si allontana per
riportarci i diversi tipi di anelli. Nicolas, resta immobile e non spiccica
parola da quando siamo entrati, quindi la scelta ricade su di me.
-Credo che il più bello e romantico sia il
solitario, il diamante però penso sia carino solo con una misura media, cosa ne
pensi Nick?
Mi fa un cenno positivo in modo distratto per poi
prendere tra le dita il piccolo cerchietto d’oro bianco.
-Perché non lo infila al dito della signorina,
magari può farsi un’idea un po’ più precisa anche per quanto riguarda le
misure!
Ci suggerisce il tipo ancora confinato dietro al
grande bancone. Deglutisco, non appena Nicolas prende la mia mano sinistra e ci
posa con delicatezza il diamante .
-Che te ne pare Maggie?
Mi chiede con un espressione indecifrabile. Alzo le
spalle e questo gesto ci fa ritrovare pochi minuti dopo sul marciapiedi del
negozio e con tra le mani uno scatolino blu con un piccolo fiocco bianco.
Sospiro e lo cedo tra le sue mani.
-Ei, che ci fate voi qui?E per giunta con queste
espressioni così profonde, uno scatolino tra le mani e fuori da Tiffany?
Una voce familiare richiama la nostra attenzione.
Mi volto e una folta chioma bionda fa capolinea dinnanzi a noi.
-Michelle!
Sbotta Nicolas, quasi sconvolto. Poverino, dovrà
spiegarle un paio di cose.
-Proprio io!
Dice indispettita. Il suono del cellulare di
Nicolas però lo salva e così si allontana lasciandoci da sole. Sulle prime
restiamo in silenzio, poi la curiosità è donna e la cara micia dal pelo color del grano inizia
con il suo interrogatorio.
-Ragazzina che ci fate qui?Con uno scatolino di
Tiffany?Cosa mi sono persa?
Sospiro e finalmente le rispondo.
-Mi dispiace Michelle, ma lo hai perso. Sta per
sposarsi!
Le dico con una gentilezza che quasi non mi
appartiene,ma nonostante il suo essere stronza,posso capire dal suo sguardo
quanto ne fosse innamorata.
-Come..com’è possibile?E’ vero dopo la nostra cena
non si è più fatto sentire ed è stato schifoso, ma addirittura venir a sapere
che si sta per sposare … Questo significa che frequentava qualcun altro prima e
durante il periodo in cui usciva con me!
Le dico di evitare di urlare e così le spiego le
cose come stanno.
-Contro mia madre non hai alcuna speranza, non per
bellezza o per intelligenza, ma per il tempo che hanno trascorso insieme, per
la profonda amicizia che li lega, per il loro essere amanti senza neanche
sfiorarsi..-gli occhi mi pizzicano, ma mi impedisco di piangere.
-Io.. io devo andare, non ho alcuna voglia di
umiliarmi oltre..-e così dicendo si allontana quasi scappando. Nicolas intanto
è ancora impegnato al telefono.
Pov Nick
-E non sei felice finalmente di aver comprato quel
dannato anello per la donna che hai amato da sempre? Nick, io non ti capisco
proprio, amico. Prima dici di volere una cosa, poi ne dici un’altra.
Continua la sua predica, Fry.
-Senti, Non mi serve qualcun altro a ricordarmi che
ho una testa di cazzo, quindi finalmente ti decideresti a dirmi perché mi hai
chiamato?
-Poi c’è la questione Michelle che è restata aperta
dal giorno della cena..
-Senti la questione Michelle è stata aperta per
colpa tua, poi credevo che non richiamandola si rendesse conto che le cose non
potevano andar bene e invece fortuna delle fortune me la ritrovo qui, fuori
alla gioielleria, mentre acquisto un anello di fidanzamento con la ragazzina da
cui mi aveva messo in guarda e che invece mi sono fatto piacere più del lecito,
per non dire poi che questo maledetto anello è per la madre della ragazza … Porca
miseria, Fry, mi stai incasinando! Mi dici perché cavolo mi hai chiamato?
-Ah ora sta a vedere che è colpa mia!Io ti ho dato
un consiglio disinteressato che hai seguito per metà visto che sei finito a
letto con la ragazzina e hai lasciato senza neanche una parola la bionda.
Assumiti le tue responsabilità.
-Porca di una miseriaccia, perché mi hai chiamato?
-Iva vuole invitarti a cena qui da noi e vorrebbe
conoscere anche Margaret!
-Okay, quando e a che ora!
Chiedo voltandomi in tempo per vedere Michelle
scappare via. Fisso Maggie e alza le spalle. Sbuffo e comprendo ciò che è
accaduto.
-Domani sera alle otto!
-Va bene, avvisa Iva di non fare troppe
domande!Porto il vino!
E così dicendo riaggancio, ormai privo di forze
anche solo per parlare.
Mi avvicino alla ragazzina e le sorrido.
-E’ stato stancante parlare con Michelle e
convincerla che non l’ho tradita?
-Non avevo
alcuna intenzione di convincerla ma le ho raccontato tutto. Ora è libera di
pensare ciò che vuole!
Prende a camminare e così la seguo.
-Domani sera ti faccio conoscere un mio carissimo
amico..-comincio -la moglie ci vuole a cena, ha detto di essere curiosa di
conoscerti!
-Parli di Francis Morrison,meglio conosciuto dalle tue
labbra come Fry?
Sgrano gli occhi sicuro di non averle mai parlato
di lui.
-Ti ho detto che ti conosco anche meglio di quanto
immagini. Comunque se proprio ci tieni a questa cena, per me va bene. Non ho
niente da obiettare.-termina fermandosi.-Piuttosto,che ne dici prendiamo un
gelato e andiamo a casa?
-E vada per il gelato!
-Fammi indovinare, Melone e limone?
-Okay ragazzina cominci ad inquietarmi!
Scoppia a ridere come non vedevo da un po’. Rido
anch’io di gusto e un po’ più leggeri lasciamo la moto dove l’ho parcheggiata
un’oretta prima e ci dirigiamo verso la gelateria adiacente.
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Capitolo 13 *** Capitolo 13 ***
Capitolo Tredicesimo
Pov Nick
-Margaret
sei pronta?
Le grido
dal salotto.
-Si,
scusami, non sapevo cosa indossare.-mi dice raggiungendomi. Alzo lo sguardo e
la vedo avvolta da una t-shirt bianca che le lascia scoperta solo la piega del
pantaloncino di jeans e delle converse rosse le accolgono i piccoli piedi. I
capelli sono lunghi, lisci e le ricoprono le spalle. Gli occhi chiari sono
ornati da un leggero tratto di matita nera e le grandi labbra carnose ricoperte
di lucido rosso.
-Secondo
te non fa niente se vengo così?Non avevo alcuna voglia di imbellettarmi. Non ne
sono in vena .
La fisso
ancora .E’ bellissima nella semplicità della sua età .
-No,
stai molto bene ed inoltre anch’io ho indossato indumenti semplici. Fry e Iva
sono persone che non notano queste cose.
-Tanto
meglio!-mi risponde sorridendomi-Non vedo l’ora di conoscerle!
Un ‘ora
più …
Pov
Maggie
Ci
ritroviamo in silenzio aspettando che i suoi amici ci aprano la porta.
-Hai
qualche suggerimento per me..sai per piacere a Fry ed Iva?
Si volta
verso di me e mi porta un braccio intorno alla spalla.
-Piaci a
tutti per quello che sei. Non hai bisogno di alcun suggerimento.
I suoi
occhi sono fissi nei miei. Vorrei distoglierli ma non ci riesco. Automaticamente
mi avvicino al suo viso e gli bacio una guancia .Indugio in questo modo e
ritorno al mio posto con gli occhi ancora chiusi .La porta dinnanzi a noi si
riapre .Mi volto e noto una donna sui venticinque o trent’ anni. Bassa e in
carne. Un faccino ovale e pieno,due occhi grandi e verdi ,le labbra piene a
cuore e i capelli ricci e corti dello stesso colore della paglia.
-Scusate
, è che mio marito è un pasticcione .Gli avevo chiesto di guardare la pizza nel
forno e per poco non prendeva fuoco tutta la cucina!
Ci fa
spazio e ci prega di entrare .Le sorrido e le stringo la mano. La casa sembra
abbastanza piccola ma molto accogliente.
-Dov’è
adesso quel pirla ?Ah dimenticavo ,qui c’è il vino!
Iva
prese il vino e lo ripose in frigo.
-Fry?!?
Ti decidi ad uscire?
Alcuni
secondi dopo Francis Morrison, fa la sua bella comparsa e si avvicina a noi. Mi
guarda quasi come se incantato.
-E tu
dovresti essere Margaret,giusto?
-Giustissimo
direi e tu invece, dovresti essere il caro e vecchio amico Francis?
Accennai
con un gran sorriso. Francis è un tipo alto e con un bel fisico asciutto. I
capelli scuri e gli occhi chiari. Una vera bellezza e visto insieme alla sua
dolce, paffuta mogliettina sono realmente una coppia bizzarra, ma pur sempre meravigliosa.
-Io sono
la bellissima moglie del giovane Morrison, Ivana, ma pregando nella tua
gentilezza preferirei che mi chiamassi semplicemente Iva.
Mi disse
fingendosi afflitta per poi scoppiare a ridere seguita dal resto dei presenti.
-Ma
certo Iva!Se potessi fare lo stesso con me, te ne sarei infinitamente grata.
Margaret mi concede un po’ l’idea di una donna attempata! Preferisco Maggie!
Dopo i
diversi convenevoli ci mettiamo a tavola e
tra una risata e l’altra, degustiamo la nostra cena fatta di pizza e
vino rosso. Attraverso il racconto di vari aneddoti sul liceo, ripercorro
quello che è stato Nicolas alla mia età e quasi rimpiango di non averlo
conosciuto all’epoca.
-Chissà
che fascino aveva il mio caro vecchio zio
al liceo!
Vedo Iva
e Fry scambiarsi uno sguardo stranito.
-Cosa
c’è ?Ho detto qualcosa di strano?
-No
assolutamente, anzi. Hai colto in pieno! Era un figo da paura e il fatto che
non si interessasse allo sport e alle cheerleader lo rendevano ancora più
affascinante. Non per niente è stato l’uomo dei miei sogni per tutto il liceo
fino a quando non mi sono accorta di Francis !
-Ecco
che ricomincia con la storia dell’uomo dei suoi sogni! Volevi quest’idiota?
Perché non hai sposato lui?
-Perché
amo te, testone! E non arrabbiarti, lo sai che è molto più affascinante di te !
-Grazie,
Iva!E’ sempre bello avere la moglie del tuo migliore amico dalla tua parte!
Risponde
Nicolas fingendosi serio per poi scoppiare a ridere.
-Su dai,
Nick andiamocene un po’ sul divano e lasciamo le ragazze a fare due
chiacchiere!
In
questo momento mi sento quasi come la donna di Nicolas, peccato che non sia
così, peccato che io sia solo quello che sono per lui. Niente. Li vedo
allontanarsi e resto quasi imbambolata.
-Allora,
piccola dimmi un po’..-comincia Iva rialzandosi dal tavolo per raccogliere i
piatti sporchi.-Come stai?
-In che
senso?
Le
chiedo stranita, dandole una mano a sparecchiare.
-Parlo
della decisione di Nick di accettare la proposta di tua madre!
Un nodo
mi si stringe la gola. Il cuore mi batte all’impazzata e gli occhi mi si
riempiono di lacrime. Il duro colpo improvviso con la realtà, mi ha fatto più
male del solito.
-Io..L’ho
accettato e basta, Iva. So che di te mi posso fidare. Lo sento a pelle. Sei una
persona buona e se Nicolas conta su te
e Fry
nella sua vita, deve esserci un motivo. Ti dirò la verità. Credo che tu
sappia dei miei giovani sentimenti per quest’uomo. Sono certa che tu ti sia
accorta della mia età. Purtroppo questi dieci anni e passa di differenza mi
hanno reso la storia con Nick del tutto impossibile. In un primo momento non
voleva assolutamente ascoltarmi, poi ha cercato di concedermi un’opportunità,
ma appena me l’ha data ho compreso di
non poter essere la sua persona
speciale. Lui ha da sempre riservato quella parte a mia madre. Tutto questo
faceva già male, ma quando anche lei mi ha confessato di provare dei sentimenti
per lui, allora non ho avuto più scampo. Non c’era e non c’è più soluzione.
Devo accettare e basta. Mi occuperò delle fedi nuziali, dell’abito da sposa,
dei fiori e la cara dolce mamma Katy lo sposerà. Dura la vita, purtroppo però
non posso permettermi di ferirla. Non se lo merita e non merito neanche io di
umiliarmi oltre.
Termino
angosciata. Iva mi prende una mano tra le sue e mi fissa con i suoi bellissimi
occhi grandi.
-Devo
complimentarmi per la tua maturità. Hai portato avanti un discorso molto giusto
e comprendo tutti i tuoi sentimenti. Peccato che io non li approvi!-mi comunica
lasciandomi di stucco. -Vedi Mag, io conosco Nicolas da una vita ormai. Tua madre
era già nei suoi pensieri quando lui era nei miei.-La fisso confusa e lei si
spiega. -Quando ancora ero al liceo l’unico ragazzo di cui io fossi innamorata
era proprio Nick. I suoi capelli color dell’oro, i suoi occhi chiari,il fisico
già all’epoca bello prorompente avevano reso il mio cuore uno schiavo della sua
persona. Lui non avrebbe mai potuto ferirmi, non è nella sua volontà ferire di
proposito,ma un giorno lo fece. Quando dopo un lungo periodo di amicizia mi
dichiarai a lui, lui mi respinse con molta dolcezza, ma non fu il fatto in sé
che mi ferì, ma il motivo per cui lo fece. Era innamorato di una sua vicina di
casa. Katherine Meyer . Non critico tua madre, né potrei mai ripudiarla se
davvero dovesse riuscire a sposare Nicolas, ma non approverei la sua scelta.
Lui non l’ama più.
La fisso
perplessa.
-Lei ha
la necessità di avere un bastone su cui appoggiarsi nei momenti di difficoltà e
Nick c’è sempre stato. Ora non credo che Nicolas debba sacrificarsi ancora, ma debba riconoscere il fatto che lei
sia stata solo un’ossessione e che c’è qualcun altro a cui dovrebbe dare il suo
cuore, anche se credo l’abbia fatto da un po’ altrimenti non sarebbe così
confuso!
-Tu
credi che Nicolas non ami veramente mia madre?
-Lo
credo e l’ho sempre creduto. Lui non ama lei ,come lei non ama lui. Sono stati
ragazzi insieme, sono poi diventati adulti insieme. Conoscono tutto l’uno
dell’altra, ma questo non fa di loro una coppia perfetta. Tu lo ami, i tuoi
occhi traboccano di dolore per il sentimento che provi. Quest’espressione è la
stessa che aveva tua madre in viso quando guardava tuo padre e non quando stava
con Nicolas.
-Conosci
mia madre?
Le
chiedo stupita e forse anche frastornata.
-Con il
tempo ho avuto modo di incontrarla più volte e credimi se ti dico che non devi
rinunciare così!Non farlo!Magari sulle prime tua madre potrà soffrire, ma poi
si renderà conto di non poter fingere con se stessa!Lei ama tuo padre!
-Vorrei
essere così sicura da poterti credere!Ma quando si tratta di Nicolas, vorrei
che esistessero delle istruzioni da seguire per poter arrivare al suo cuore.
Ormai credo sia di pietra!E’ così esasperante!
-Ma lo
ami e non c’è niente che tu possa fare per evitarlo, piccola!
Mi volto
e lo vedo avvicinarsi.
-Maggie,
è tardi andiamo?
-Certo!
Saluto i
miei due nuovi amici e ancora più confusa mi ritrovo a percorrere la strada di
ritorno.
Pov Nick
Camminiamo
in religioso silenzio. E’ stata una bella serata in cui il sorriso non è mai
mancato,tranne quando mentre parlavo con Fry, mi sono voltato ed ho notato quella
dannatissima smorfia di dolore presente sul viso di Maggie. Mi volto e
l’osservo di sottecchi, siamo quasi arrivati all’auto, ma si ferma
all’improvviso.
-Nicolas
possiamo fermarci un po’ nel parco qui accanto?
La
guardo stranito e le faccio un cenno di assenso. Mi sorride imbarazzata. Mi
precede ed entriamo a grandi passi dirigendoci alle altalene che desolate e
illuminate dalla luna ci attendono. Ci
sediamo e iniziamo a dondolarci.
-Che c’è
Maggie? Perché quest’espressione enigmatica?
I suoi
occhi così chiari e profondi come oceani mi fissano.
-Nick
sei sicuro di quello che stai per fare?Cioè mia madre è realmente la donna che
vuoi al tuo fianco per il resto della vita?
Il cuore
mi trema. E’ un attimo e la vedo rialzarsi in piedi e posizionarsi di fronte al
mio sguardo. Posa le mani sulle catene della giostra vecchia ed arrugginita.
-Io
vorrei che ci pensassi realmente su, vorrei avere la certezza che con questa
tua scelta tu possa essere realmente felice, perché se tu lo fossi, potrei
sacrificare con ancora più fermezza ai miei sogni, alla mia vita con te !
La sua
piccola e morbida mano si posa poi sulla mia guancia. Il vento le scuote i
capelli che con delicatezza mi accarezzano. Piano si china su di me e mi bacia .Un bacio di sole labbra che si sfiorano,tanto
dolce quanto crudele per la fugacità del momento. Per quel desiderio dirompente
che vorrebbe qualcosa di più. Mi spinge via poggiandomi una mano sul petto. I
miei occhi restano chiusi per alcuni secondi, quasi volessi rievocare nella mia
mente ancora un po’ .
-Posso
restare al tuo fianco Nick. Potrei farlo anche per tutta la vita se solo
volessi, non voglio stressarti, sei stanco come lo sono anche io. E’ una scelta
che spetta a te. Spero solo nel meglio per entrambi. Non ti toccherò più, non voglio
ferire mia madre senza alcun motivo valido e non voglio più umiliare me stessa.
Si
sposta per ritornare sull’altalena.
Pov
Maggie
Mi
spingo indietro e corro poi verso l’alto. I movimenti son sempre più veloci.
Voglio arrivare sempre più in alto.
-Anche
da bambina amavo l’altalena!-sbotto senza neanche pensarci.-Il mio sogno era
quello di riuscire a toccare il cielo con la punta dei piedi. Che stupida, eh?
Ho sempre adorato le cose impossibili.
Mi
guarda silenzioso.
-Non
crucciarti. Non ti preferisco quando hai quest’espressione vuota e
preoccupata!-Respiro a pieni polmoni e riprendo a parlare-Comunque non mi
piacciono solo le cose impossibili . Ho amato le semplici sere estive in cui i
miei genitori dopo cena mettevano su un po’ di musica e insieme con mio
fratello maggiore ballavamo al chiaro di
luna. Io poggiavo i piedi su quelli di mio padre e mi faceva girare intorno,
come una principessa e da principessa sognavo il mio principe. Pensare che poi
con il tempo ho scoperto di non essere altro che una semplice plebea e che
invece di quello stupido principe azzurro mi saresti bastato tu!
Lo
guardo divertita da questa mia constatazione. Lui è ancora impietrito così mi
lancio dall’altalena per poggiare nuovamente i piedi sulla terra ferma.
-Sorridi
Nicolas, non voglio che le mie parole ti facciano diventare un pezzo di
ghiaccio. Non potrei accettarlo. Io ti amo e il mio amore deve scaldarti il
cuore, non renderti uno zombie. Non so nemmeno perché ti ripeto ancora una
volta queste cose, forse perché è l’ultima occasione che mi concedo per essere
un libro così aperto per te..forse perché dovrai cavartela da solo con i tuoi
sentimenti. Io non ci metterò più bocca.
Riprendo
a camminare verso la strada principale. Mi sento richiamare. Mi volto.
-Non sei
mai stata un libro aperto per me..
Gli
sorrido e non so ancora se tra noi è stata scritta la parola fine o solo poche
righe per iniziare un nuovo capitolo di questa assurda storia.
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Capitolo 14 *** Capitolo 14 ***
Capitolo quattordicesimo
Pov
Maggie
Sono
appena passate le sette del mattino ed in modo ostinato continuo a girarmi e
rigirarmi tra le lenzuola per poter riposare ancora un po’. Ho un cerchio alla
testa e lo stomaco sotto sopra. Mi rimetto seduta al centro del letto. Lego i
capelli che a causa del caldo si sono appiccicati al collo. Mi alzo e mi dirigo
in bagno, mi spoglio e mi preparo per entrare nella doccia, ma una nausea
improvvisa mi prende in pieno e mi getto disperata sulla bocca del water.
Rigetto fuori il cibo ingerito la sera prima. A pezzi mi rialzo a fatica, mi
rinfresco il viso e lavo i denti . Mi sento già molto meglio. Dannata tensione!
Pov Nick
Maggie
fa la sua comparsa in cucina con un viso smunto e con delle occhiaie molto
profonde. La osservo di sottecchi mentre si siede al mio fianco e prende un
bicchiere di succo d’arancia.
-Ti
senti bene?
Le
chiedo sinceramente preoccupato.
-Si
benissimo, piuttosto hai sentito mia madre?
Mi
chiede del tutto indifferente, quasi serena.
-Si!Mi
ha chiamato prima per ricordarmi di passare nella piccola boutique in centro e
di dirti semplicemente “La Grandissima”, tu avresti capito subito a chi lei si
riferisse. Inoltre mi ha avvisato che tornerà qualche giorno prima per la prova
del vestito e per eventuali modifiche, per il resto ti lascia carta bianca
anche sul mio di abito!
Mi
sorride. Un sorriso a cui non so dare significato, poi la sento parlare.
-Questo
matrimonio mi pare quasi una corsa contro il tempo. Avete aspettato un
‘eternità per arrivare al passo decisivo, cosa le cambiava aspettare un altro
anno per fare le cose con criterio? Ora dovrei indossare qualcosa per
sceglierle un abito da sposa di Vera Wang, un abito che è da sempre stato il
mio di sogno, non le basta sposare l’uomo che amo, ma deve anche indossare quel
maledettissimo vestito!
Termina
parlando più con se stessa che con me. La guardo e noto sul suo viso una
smorfia di irritazione. Non si merita anche questa.
-Se vuoi
posso andarci da solo, in un modo o in un altro posso farcela, non credo di
avere gusti così cattivi!
Si
rimette in piedi e prende il bicchiere sporco da cui a bevuto e lo ripone nel lavandino.
-Non ti
preoccupare, posso farlo! Tutto questo rafforza il carattere!
Mi dice
sarcastica –Ah ci vediamo tra dieci minuti giù, visto che tu sei già pronto!
Le
faccio un cenno di assenso e così ritorna in camera a prepararsi.
Pov
Maggie
-L’abito
non è per me, ma per mia madre la quale mi ha raccomandato un abito di Vera Wang !
Pronuncio
alla commessa dopo essere stati accolti. Nicolas è nel reparto maschile a cercare qualcosa di decente per il suo
giorno magico. La ragazza intanto mi conduce ad uno stand pieno di tulle e di
pizzi firmati dalla stilista. Li guardo tutti, ma il mio cuore resta legato ad
un solo vestito. Un corpetto a cuore ,ricoperto di Swarovski ed una gonna
vaporosa tutta di tulle. La commessa si rende conto del mio favore per
quell’opera e mi suggerisce il velo, e il diadema .Resto immobile senza nemmeno
respirare, le lacrime vorrebbero venir fuori a cascate, ma me lo impedisco e la
provvidenza mi salva con l’arrivo di un ragazzo che invoca il mio aiuto.
-Ciao,
scusami se ti disturbo, ma avrei tanto bisogno del tuo aiuto!
Lo
osservo e lo ascolto incuriosita. D’improvviso delle telecamere lo seguono.
Sempre più confusa percepisco la sua spiegazione.
-Ecco,
devo scegliere un abito da sposa per la mia ragazza, poiché abbiamo partecipato
ad un programma televisivo in cui ci avrebbero dato del denaro per le nozze a
patto che fossi io ad organizzare tutto. Ora però sto avendo seri problemi,
così vorrei sapere se tu fossi così gentile da farmi da modella!?!?
Quasi in
modo inconscio accetto e mi vedo trascinare in un camerino. Infilo il primo
abito scelto da quel ragazzo e una delle signorine del negozio viene ad
aiutarmi con la chiusura Scioglie i miei capelli e li raccoglie di lato con una
rosa rossa,indosso un paio di sandali con un tacco vertiginoso e finalmente
esco .
Pov Nick
Con
ancora addosso l’abito scuro, mi dirigo al reparto femminile per farlo ammirare
a Margaret e sperare nel suo consenso, ma di lei non vi è traccia. La cerco tra
i vari reparti e giungo nei pressi di una piccola folla radunata dinnanzi ai
camerini. Cerco una posizione migliore per
poter guardare, ma non appena riesco ad intrufolarmi quasi non casco in
terra dallo stupore. Delle telecamere riprendono la figura di Maggie,
completamente vestita di bianco. I miei occhi sono fissi su di lei, sulla sua
espressione imbarazzata, sui suoi lunghi capelli fluenti e mi pare di
ritrovarmi da solo con lei, talmente distanti da non poterci neanche sfiorare.
Il cuore mi trema e provo dolore, ma è
un attimo, perché con forza scaccio via questo pensiero.
-Mi
scusi, ma cosa stanno facendo?
Chiedo
ad una signora al mio fianco.
-Stanno
registrando un programma televisivo molto conosciuto in America.-comincia
l’anziana donna-In pratica una coppia che da tempo vuole sposarsi accetta una
somma di denaro per farlo a patto che la cerimonia, i vestiti e tutto vengano
scelti dallo sposo. In questo caso il ragazzo ha cercato una modella per vedere
la bellezza dell’abito indossato. Devo dire che quella signorina è davvero
molto graziosa, non mi meraviglierei se lo sposo in questione se ne dovesse
innamorare è davvero una visione folgorante! – continua -Ma sicuramente è già
fidanzata o se non lo è ha sicuramente tanti ragazzi che le fanno la
corte!Beata gioventù!
Purtroppo
per me, non ascolto già più le parole della donna. Una strana agitazione ha
preso il mio stomaco. ”Pablo. Pablo.
Pablo” ripete la mia mente, è quasi un ossessione, ma perché? Non sono
affari miei. La guardo e i miei occhi incontrano i suoi ancora troppo
imbarazzati dalle attenzioni di tanti sconosciuti. Mi sorride e mi fa un cenno
con la mano, così la signora di poco prima riprende a tormentarmi.
-Ah ma
allora è la sua fidanzata!Veramente una bella coppia!State per sposarvi?-sbotta
a raffica, tormentandomi senza contegno
.Le sorrido flebile, mi scuso e mi allontano senza degnarla di una risposta. Ho
la necessità di spogliarmi da quest’abito da cerimonia. Sta diventando
realmente troppo stretto.
Pov
Maggie
Una
volta rivestita lego i capelli in una coda e saluto con una stretta di mano
l’uomo che mi ha chiesto di fargli da modella. La commessa mi raggiunge e mi
chiede se ho intenzione di vedere altri vestiti.
-..o
magari ha già scelto l’abito di Vera Wang che ha visto poco fa?Come sa oltre al
diadema possono essere scelte anche decorazioni floreali..
-Ehm..io
veramente vorrei pensarci un po’ su! Magari tornare domani con calma e
discutere con il compagno di mia madre!
-Si,
certo capisco. Come sa questi sono tutti 42 e le modifiche che possiamo
apportare sono veramente poche. Un Vera Wang
non può essere allargato né ristretto. Al massimo si possono apportare
cambiamenti sul seno o sulle chiusure!
-Si, ehm
..è proprio per questo che vorrei dormirci su, non vorrei sbagliare!
La
ringrazio e quasi come se mi stessero inseguendo scappo via raggiungendo la
strada. Corro verso la moto ma inciampo in qualcuno. Riconosco subito il suo
profumo, eppure alzo lo sguardo per specchiarmi nell’azzurro dei suoi occhi.
-Ei,dove
corri? Avevi paura che ti lasciassi qui?
Scherza rimettendomi
in piedi in posizione eretta. Prende poi una sigaretta dal pacchetto e la porta
alle labbra per poi accenderla. Resto quasi incantata.
-Allora..-comincia
–Ti sei divertita a fare la modella?
Mi
chiede fingendosi indifferente. Stranita faccio un cenno positivo.
-Abbastanza
divertente, ma altrettanto imbarazzante! Dicono che la puntata andrà in onda
venerdì mattina..spero solo di non somigliare ad un’enorme meringa!
Termino
parlando più con me stessa che con lui.
-Non
preoccuparti eri bellissima!
A queste
parole così improvvise il mio cuore comincia a battere senza che io possa
controllarlo. Sento il rimbombo nelle orecchie. Le guance mi si tingono e sento
che potrei piangere da un momento all’altro. Poi un capogiro, infine il buio e
il rumore del mio corpo che cade al suolo.
Pov Nick
Dopo
l’enorme spavento per la salute di Margaret, credo di aver preso dieci anni in
più sulle spalle. Sono qui, fermo e seduto in corridoio da almeno quindici
minuti; giusto il tempo impiegato dai medici per visitarla. Comincio a
preoccuparmi quando dopo un’ora, Mag non è ancora uscita. La porta si apre e
fuori esce una ragazzina pallida e con lo sguardo perso nel vuoto. Mi avvicino
irruente.
-Maggie,
come ti senti? Stai bene? Perché ci hanno messo così tanto?
Mi fissa
e finge un sorriso. La osservo preoccupato.
-Non è
niente, ho solo mangiato poco nell’ultimo periodo, poi lo stress per i
preparativi delle nozze, varie cose insomma! Comunque parlando del matrimonio,
visto che il medico mi ha consigliato tanto riposo, un po’ di sole e qualche
passeggiata, beh … mi chiedevo se non fosse possibile andare a vedere la
location per le nozze. Mamma ha scelto la casa al mare dei nonni !
Prendiamo
a camminare, mentre penso alla possibilità di potermi spostare. Ho preso i miei
giorni di ferie quindi da quel punto di vista sono a posto, poi una giornata a
mare è sempre un ‘ottima idea. Sorrido convinto.
-Okay!Prepara
i bagagli che domani si parte!
Mi
sorride a sua volta e tutto il suo viso si illumina e senza che passasse un
attimo mi salta al collo e mi abbraccia.
-Grazie,
grazie, grazie!
Mi dice,
mentre felicemente sorpreso ricambio questo gesto. Dopo un po’ si allontana con
titubanza.
-Ehm..Che
ne dici di andare a mangiare un boccone?Ho decisamente una fame da lupi!
-Credo
che tu non potessi avere un’idea migliore!
Pov
Maggie
Sono in
fila ad aspettare il mio turno per prendere qualcosa da mangiare e non posso
fare a meno di pensare e ripensare alle parole scambiate con il medico.
“Signorina,questi
capogiri si sono verificati altre volte?
-Ehm..
beh... così forti proprio no!Però la mattina mi capita spesso di svegliarmi con
la testa che mi gira e con un po’ di nausea, ma per quella basta che vomito e
mi passa e sto a posto per tutta la giornata !”
Tante
parole sono state dette e il mio destino è scritto in quella cartellina che
domani riceverà il medio. Gioia e sollievo o dolore?Cosa potrei provare?Cosa
voglio?
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Capitolo 15 *** Capitolo 15 ***
Capitolo Quindicesimo
Pov Nick
-Maggie, sei pronta?
E’ chiusa in bagno da circa mezz’ora con l’unico
telefono presente in casa. Vorrei capire cos’ha di così importante da dire a
Pablo !Si sono lasciati alcuni minuti fa e già si telefonano. Questa cosa mi
scoccia parecchio. Il cellulare che ho in tasca mi vibra. Lo prendo e guardo il
display. Un messaggio da parte di “Katy”. Lo apro e leggo.
“Tesoro domani vi raggiungo a casa dei miei. Ho
preso un ultimo permesso, poi altri quindici giorni e saremo marito e moglie … ho
ordinato.. bla bla bla”
L’unica cosa fondamentale del messaggio che mi ha
colpito è stata la notizia del suo arrivo. Non so, qualcosa … c’è qualcosa in
me che proprio non va e mentre la mia mente è presa da questi pensieri, noto la
figura di Margaret presentarsi al mio cospetto con un aspetto spettrale.
-Ei , tutto bene?
Le dico apprensivo e terribilmente preoccupato dal
colorito giallastro presente sul suo viso.
Pov Maggie
“Signorina
Margaret Williams, da un’analisi attenta
della sua cartella clinica è risultato che lei è incinta di circa tre
settimane!Congratulazioni!”
Anche se è inutile che io pensi e ripensi alle
parole del medico, non posso fare altrimenti. Sono seduta sul sediolino accanto
al guidatore .Ho i piedi poggiati sul cruscotto, proprio come odia Nick, ma
stavolta non mi dice nulla, nessuna ramanzina. Forse si è reso conto del mio
umore. Potrei essere la persona più felice di questo mondo se solo avessi la
certezza della sua presenza, della sua gioia nel sapere di questo bambino e
ancor di più se fossi io la donna che ama. Poi c’è mia madre che dopo tutto
questo tempo si dichiara. Mi chiedo quali siano i tempi del destino. Ha un
piano per tutti noi, giusto? E perché il mio è così disastroso?
-Maggie, ti vedo strana sicuro che sia tutto
apposto?
“Mica tanto!
Sono incinta. Il bambino è tuo ed ora ho una nausea che non potresti capire né
sopportare!”
-Si tutto bene, ho solo un po’ di nausea, non
sopporto molto la macchina!
Dico fingendomi serena. Pimpante. “Dio ti prego aiutami a reggere il viaggio e
poi sono disposta a vomitare anche l’anima!”
Lui è molto teso e la cosa rende nervosa anche me.
-Nicolas, perché sei agitato? Devi per caso dirmi
qualcosa?
-No, cioè … prima a casa mi è giusto arrivato un
messaggio di tua madre che avvisava del suo ritorno per vedere la location!
-Capisco!-sbotto con voce atona. Proprio lei non ci
voleva. Sono già incasinata di mio!
Prendo una ciocca di capelli e la porto alle labbra
e pensierosa inizio a masticarla e a torturarmi il labbro.
Cosa posso fare? Io voglio questo bambino, ma come
fa una bambina a crescere un suo simile?
Nicolas non lo sa, forse la mamma non gliel’ha detto.
Ma lei torna domani perché è il mio compleanno. Non lo sa nessuno, nessuno che
mi interessi almeno. Sorrido flebile. I tanto agognati diciotto anni. Chissà
mamma cosa dirà quando scoprirà che sono incinta?!?Vorrei che non scoprisse mai
che il piccolo è di Nicolas. Dalle mie labbra non uscirà mai nulla. Prenderò
qualche ceffone da mio fratello. Qualche sguardo ostile da mio padre, ma una
volta nato o nata la creatura, non ci sarà più rancore. Come farò con Nick? Lui
capirà subito che è il papà oppure potrei fingere …
-Ma cosa ti frulla in questa testolina?
Sorrido dolce guardando il suo volto leggermente
ricoperto di barba. E’ così bello, così.. così ignorante con i sentimenti!
-Niente pensavo che sei proprio bello con la barba!
Mi guarda di sottecchi mentre ancora guida.
-Beh io pensavo che potresti aggiustare un po’ la
camicetta visto che ti si vede un po’ troppo il seno!
-E quindi? Niente che tu non abbia già visto, no?
Sorrido beffarda, questa volta, per poi sistemarmi
sul sedile con le scarpe sul cruscotto.
-Maggie !I piedi!
Sbuffo, ma non mi muovo di un millimetro.
-Come sei pesante!
-Perché non sposi me, invece che la mamma?Lo so che
ti ho detto che non mi sarei più intromessa;che saresti restato solo con i tuoi
sentimenti, però..
Si irrigidisce e così lascio cadere il discorso.
-Mi piaci Mag.. mi piaci veramente, ma..
-Ma c’è mia madre che improvvisamente salta fuori
dal fottutissimo passato!
Dico agitandomi peggiorando la situazione del mio
stomaco. Il sudore inizia a farsi sentire dietro al collo e sulla fronte. E’ un
sudore bello freddo, di quelli che ti fanno rendere conto che non stai molto
bene. Mi distendo sullo schienale, chiudo gli occhi e cerco di regolarizzare il
respiro e di non pensare alla voglia matta di sputare tutto fuori.
-Ei, ma che hai?
Mi chiede ancora una volta preoccupato. Cavoli, non
preoccuparti! Voglio soffrire sola come un cane!
-Aspetta!-sbotto ormai esausta,dandogli una botta
sulla spalla.-Accosta, amore, ti prego!
Mi guarda allarmato, ma obbedisce e si porta su una
corsia di emergenza. Scatto fuori e giusto in tempo per vomitare anche il mio
cervello. Dopo alcuni secondi Nicolas si trova al mio fianco a sostenermi la
testa. Se non fossi impegnata ad imitare l’esorcista potrei emozionarmi del suo
gesto.
-Ti senti meglio?
Mi domanda accigliato, mentre con un fazzoletto
ripulisco le labbra e tiro indietro le ciocche di capelli sfuggite via
dall’elastico.
-Come una che stava per buttar fuori anche lo
stomaco,ma tutto sommato non posso lamentarmi.-inizio sorridente e imbarazzata-
Ehm.. ecco, lo so che sono una scocciatura, ma ho un saporaccio in bocca e
sento la puzza di vomito.. quindi … -metto su l’espressione di un cucciolo
abbandonato e lo vedo sbuffare per scherzo.
-E va bene!Faremo una sosta!
Pov Nick
Mangiamo
silenziosi e divertiti per la maglia che Mag ha dovuto indossare per
cambiarsi.”Il principe azzurro è gay”.Si ingozza con il suo panino e poi
aspetta me mentre finisco il mio. Mi guarda mentre tira il liquido fresco della
coca cola ,su con la cannuccia.
-Nick, comunque volevo scusarmi per lo spettacolo
indecoroso di prima e volevo ringraziarti per il gesto di prima..si..insomma
per l’avermi trattenuto la testa. E’ stato carino da parte tua … molto.. ehm..
paterno!
Termina in un soffio portando lo sguardo sul
tavolo.
-Mi devi un favore, allora!
Sbotto fingendomi serio, la guardo di sottecchi e
sul suo volto si dipinge un bellissimo sorriso. Uno di quelli che ti illuminano
la giornata, che ti fanno sentire bene e così rido a mia volta .
-E che favore dovrei farti?
Continua a sua volta, ma il mio cellulare
squilla e le faccio cenno di aspettare
un secondo.
-Pronto?!?
Rispondo in tono allegro.
-Nick, sono io!
-Katy?
Chiedo quasi stranito. Mi rialzo in piedi e mi
allontano un attimo.
-Per quanto riguarda il matrimonio abbiamo risolto
per il vestito e la torta, la location la vediamo insieme domani!
-E mi hai chiamato per ripetermi sempre le stesse
cose?
Chiedo quasi scocciato.
-No, volevo dirti che ti amo e che mi
manchi!Stupido!
Sorrido dolce anche se lei non può vedermi.
-Anche tu mi manchi!
Ed è vero, ma c’è qualcosa che non va, qualcosa che
mi spinge a guardare verso la ragazzina esile, ma al contempo formosa seduta a
qualche passo da me. Lei beve e legge una rivista, così, assorta tra i suoi
pensieri di ragazzina, poi un ragazzo le si avvicina.
Pov Maggie
-Salve!
Alzo lo sguardo e noto un ragazzo dai capelli scuri
e lisci che gli coprono la fronte chiara e che lasciano intravedere due occhi
verdi. Un viso pulito con qualche lentiggine sul naso e delle labbra carnose.
-Ci conosciamo?
Chiedo stranita.
-No, ma potrei esserti molto utile!
Mi dice divertito.
-Ah, si?E come?
Continuo sempre più basita ma anche divertita dalla
sua comparsa improvvisa. Intanto si siede al posto di Nicolas.
-Odio il principe azzurro e mi offro a te nei panni di umile cocchiere!
Scoppio a ridere e lo guardo sbalordita, che tipo!
-Non ridere di me!Sono onesto! Comunque io sono
Ethan!
Mi dice porgendomi la mano.
-Piacere, Io sono Maggie!
E così dicendo prende un foglio dal mio giornale e
tira fuori una penna. Scrive qualcosa e
poi me lo passa.
-Se mai dovessi stancarti del principe azzurro gay …
questo è il mio numero di cellulare!
Si rialza e mi fa l’occhiolino. Quasi scioccata non
mi rendo conto della comparsa di Nick.
-Che voleva quello?
Domanda freddo.
-Cosa?
Gli chiedo intontita.
-Ethan.. ehm.. mi ha lasciato il suo numero!
Dico riguardando il pezzo di carta.
-Ancora questi vecchi trucchi?
Continua con superbia. Lo guardo ironica ed alzo un
sopracciglio.
-Perdonami avevo dimenticato che sto parlando con
un vecchio volpone!
-Oi, ma vecchio a chi?
Sbotta fingendosi offeso. Sorrido, mi rialzo e mi
sporgo verso di lui e gli bacio le labbra, quasi a volerle accarezzare e poi lo
guardo sbigottito.
-Non fare quella faccia!Sei tu quello che non mi
vuole io non ho mai detto che non ti amo!Rinuncio a te perché non potrei fare
altrimenti!
Sorrido malinconica e mi rimetto in piedi.
-Che ne dici se ce ne andassimo?
Si rialza e
lascia i soldi sul tavolo.
-E questo?Il numero del tuo Ethan non lo prendi?
Scuoto la testa.
-Perché sei così stupido?Cosa dovrei farmene?..Sono
proprio senza speranza. Ti ho appena ribadito nuovamente che ti amo e tu mi
chiedi se voglio il numero di Ethan! Bah mi arrendo!-sbuffo e riprendo a
camminare passandomi una mano sulla pancia. E’ un gesto automatico. L’accarezzo
impercettibilmente e sorrido, non con le labbra, ma con gli occhi. Penso al
viso del bambino, alle sue manine che mi cercano al suo bisogno di me e ad un
tratto mi rendo conto che nonostante io
non sappia bene a cosa aspettarmi, questo bambino è tutto ciò che di più potrò
amare al mondo. L’unico che potrà corrispondermi e che porterà in sé parte
dell’uomo che amo e che ama mia madre.
Pov Nick
La seguo sempre più confuso, poi la vedo fermarsi
di botto e urlare qualcosa. Le vado incontro, giusto in tempo per vedere la mia
auto trascinata via dal carro attrezzi.
-QUELLA E’LA MIA AUTO!
Urlo correndogli dietro. Mi fermo quando mi rendo
conto di aver definitivamente perso la macchina.
-Ma che cazzo!Siamo rimasti poco dietro!
-Si, ma io ti avevo detto che c’era il divieto di
sosta da o-24!
Mi dice lei appoggiandosi ad una motocicletta nel
parcheggio.
-Non sarei tanto tranquilla se fossi in te!
Le rispondo infastidito dal suo atteggiamento.
-Ah, e perché? Sono giovane e bella, nonostante il
fatto che tu non voglia ammetterlo. Magari trovo subito un passaggio!
-Perché secondo quella tua testa matta io potrei
permetterti di prendere un passaggio da un estraneo?
Continuo portandomi le mani tra i capelli. Sbuffo
sonoramente.
-Tu? Certo che no. Sei troppo geloso!
Mi dice per stuzzicarmi .Sbuffo ancora una volta.
-Chi ti dice che io sia geloso?
-Nessuno. Voglio solo sperarlo. Anche perché penso
che tu sia uno di quegli uomini secondo cui “ciò che non voglio io, non l’avrà
nessun altro”, diciamo che ho un po’ modificato il concetto!
-Si, me ne sono reso conto! Non ha alcun senso!
Dico prendendo una sigaretta dal pacchetto che ho
in tasca e la porto alle labbra.
-Per me c’è l’ha un senso! Tu non mi vuoi, ma non
ti sta bene nemmeno che io stia con qualcun altro. Egoismo o amore?
Mi dice portandosi ad un centimetro dal mio viso,
per poi prendermi la sigaretta e buttarla a terra.
-Non farneticare Meg!
-Non farnetico! Prima o poi ti renderai conto di
quanto tu sia ignorante in ambito sentimentale. Ti renderai conto di amarmi, ma
sarà troppo tardi!
E così dicendo prende a camminare.
-E ora sbrighiamoci! Più avanti dovrebbe esserci un
camion, magari può accompagnarci all’albergo più vicino!
-Menomale che abbiamo con noi le tracolle con
qualche ricambio!
Sbotto frustrato.
-Si, ora però dobbiamo sbrigarci, altrimenti alla
casa al mare non ci arriviamo nemmeno per i miei vent’anni!
Le faccio un cenno d’assenso e insieme cerchiamo
questo camion con la speranza di un guidatore clemente e paterno che possa accompagnarci
al primo hotel più vicino.
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Capitolo 16 *** Capitolo 16 ***
Capitolo Sedicesimo Pov Maggie Sono distesa sul letto di questo piccolo motel. Nonostante l’aspetto esteriore non è poi tanto male. Mi aspettavo qualcosa di più squallido, con pareti sottili che facevano udire le situazioni ambigue che si creavano nelle altre camere e invece tutto tranquillo. Nicolas è a farsi una doccia. Io intanto cerco di rilassarmi, ma al solo pensiero che la notte del mio diciottesimo compleanno potrò trascorrerla al suo fianco, non mi fa quasi più respirare. Sono passati alcuni mesi e nella mia vita sono cambiate così tante cose in un niente. Non so ancora se ringraziare la mia bocciatura al corso di letteratura o meno. Vorrei però pensare che è stato il destino a decidere per me e che la bocciatura sia stata solo un inizio per una nuova avventura. Ancora una volta inconsciamente porto le mani al ventre ancora piatto. Respiro a pieni polmoni l’aria di questa stanza così piccola e spoglia e mi sposto su un fianco con le mani sotto la testa a mo’ di cuscino. Senza rendermene conto, la stanza comincia a sparire sotto le pesanti palpebre che mi accompagnano nel mondo dei sogni Pov Nicolas -Certo che è stata una bella giornata movimentata! Menomale che quel tipaccio del camion ci ha aiutati, altrimenti ora non so dove ci troveremmo! Sbotto uscendo dal bagno con addosso i pantaloncini da tuta, e con i capelli bagnati. Aspetto una risposta da Margaret, ma appena la guardo meglio, comprendo che si è addormentata. Rientro in bagno e cerco di strofinare al meglio i capelli con l’asciugamano. Il caldo è forte quindi decido di lasciarli umidi e di gettarmi sul letto. Mi accosto ad esso e sento il respiro leggero di Maggie che dorme in posizione fetale. Ha preso il mio cuscino e se l’è infilato tra le gambe mentre ha la testa poggiata sul suo. Sorrido e decido di lasciarle il guanciale. Mi sdraio al suo fianco e sporgendomi lentamente spengo il lume, lasciando la stanza in penombra . Porto una mano sotto al collo e non so per quale motivo, la stanchezza scompare. Non riesco a chiudere gli occhi. Il cuore vive una certa agitazione. Potrebbe essere la sua vicinanza, ma sarebbe totalmente assurdo. Mi volto dalla sua parte e la guardo in viso. Le accarezzo una guancia e quasi come se mi fossi scottato tiro via la mano. Mi scosto dal lato opposto e mi costringo a dormire. Posso iniziare con il fingere, dopo di che potrei addormentarmi realmente. Pov Maggie Lentamente a causa dei continui movimenti che scuotono il letto, riapro gli occhi e riesco a percepire la stanza in penombra, illuminata dalla sola luce lunare filtrata dalle finestre. Ancora frastornata mi siedo metto seduta strizzandomi gli occhi con le mani,proprio come facevo da bambina. -Ei, ti ho svegliata? Mi chiede Nicolas sedendosi anch’egli al mio fianco. Lo guardo stupita, proprio non mi aspettavo che fosse sveglio. -E.. e.. cioè, giusto un po’! Sei irrequieto quando dormi! Gli sorrido imbarazzata portando una ciocca di capelli appena dietro l’orecchio. -Di solito no, però non so proprio perché questa notte non riesco a chiuder occhio! Mi sporgo verso il comodino e prendo il cellulare per guardare l’ora e noto un nuovo messaggio. Mi sistemo con le spalle poggiate alla testiera del letto, mentre Nicolas accende la luce del lume . “Auguri Maggie! Sulla tua torta ci saranno ben diciotto candeline. Felice? Beh sei solo di un anno più vecchia di me e sai che adoro le donne mature, quindi.. non disperare che Pablo tuo ti ama lo stesso! Un bacio e Divertiti!” Sogghigno per le parole usate da Pablo, poi una consapevolezza. Ho diciotto anni! -Il tuo amato Pablo? Poi la voce di Nicolas, richiama la mia attenzione. Lo guardo perplessa e lo vedo accendersi una sigaretta e portarla alle labbra. -Si! Mi limito a rispondere lasciandolo cuocere nel suo stesso brodo. -Quindi state insieme? Sbuffo e alzo le spalle. -Potrebbe essere. E’ questo che vorresti? Continuo fingendomi indifferente fissando ancora lo schermo del telefonino. -Cosa c’entra quello che voglio io?E poi è una decisione tua se stare o meno con “quello”! Un ghigno si dipinge sul mio viso. -E’ proprio come parlare con un bambino di cinque anni! Anzi no un muro! Sbotto parandomi, in ginocchio, di fronte al suo viso. -Tu proprio non capisci, vero? Lo fai apposta o cerchi solo di farti ripetere a vita che ti amo? Il bello di tutto questo, però è che io non devo amarti. Tu devi sposare mia madre e io non dovrei trovarmi qui stanotte. Ne consegue che non ho più voglia di spronarti a confessare quello che provi. Tu non dici mai niente Nick! Sai solo mostrarti confuso, come se non avessi questi tuoi dannati trent’anni! Termino irritata dirigendomi verso la finestra. -Maggie, cosa dovrei dirti? Cosa? Sto per sposare tua madre e questo dovrebbe essere una risposta più che sufficiente! -E allora spiegami il perché della tua faccia cupa, ogni volta che si parla di Pablo? Perché? Perché io devo accettare che tu possa essere felice con un’altra, con mia madre, e tu, invece non puoi fingere niente quando si tratta di me!Vorrei capire se ti sono del tutto indifferente … il che potrebbe ferire ancor di più, ma almeno sarebbe coerente con le tue scelte, oppure sei geloso, Nick? Ci provo a capirti, ma proprio non ci riesco! Nicolas mi guarda silenzioso, sbuffo e torno a letto dandogli le spalle. -Nick, prima o poi mi passerà. Deve per forza passare se tu non vuoi ciò che desidero io. E allora? A quel punto della storia tu cosa farai? Potrei innamorarmi ancora. E’ questo che vuoi? Che io ami un altro? Aspetto qualche secondo con la speranza che giunga una risposta dalle sue labbra, ma non accade. -Ah, lascia stare per favore! Dormi bene! E così dicendo sistemo il guanciale e mi distendo comoda. -Io non capisco perché devi sconvolgere sempre tutto! Sbotta improvviso Nick. -Margaret, io sono geloso. Geloso marcio, ma .. Sgrano gli occhi e per poco non soffoco. -Cavolo Maggie, da quando sei arrivata non hai fatto altro che spiattellarmi il tuo amore sotto il naso! Io..io non immaginavo niente del genere. Poi prima scompari dicendo che non interferirai più, poi ritorni e ricominci con i tuoi mille “ti amo”, poi ancora ti fai da parte quando tua madre mi propone di sposarti.. Mi rialzo e lo fisso ad un passo dal suo viso. -Stai per caso dicendo che è colpa mia se sei un deficiente patentato? Nick nessuno ti ha detto di sposare mia madre, nessuno ti ha detto che dovevi assecondare la mia cotta, ma l’hai fatto. L’hai fatto perché sei così immaturo, sempre così dannatamente confuso! Ed io.. ed io niente! Forse dovrei semplicemente odiarti e non pensarci più! Innamorarmi di qualcuno della mia età e che ne so, viaggiare, andare al college, senza pensarti, senza pensare e basta! Farfuglio nervosa, ma la sua mano arriva repentina a bloccare il mio viso. Le nostre labbra si incontrano e dopo non so quanto tempo riesco a sentire nuovamente il suo sapore. Ci baciamo con tenerezza, senza fretta. E’ un bacio fatto di carezze e morsi, di lingue che scavano nell’anima con ardore, ma poi la consapevolezza dell’errore si fa spazio nella mia mente e lo allontano di scatto, guardandolo ferita e con le lacrime agli occhi. -Non farmi questo Nick! Non baciarmi e basta! Sconvolto dal suono delle mie parole taglienti sposta il suo sguardo nel vuoto. -Non … non possiamo continuare così! Afferma lui, portandosi le mani tra i capelli. -Non è a me che devi dirlo! Parla con te stesso, io ..io devo cambiare aria! Pov Nick La vedo raccogliere le scarpette e infilarsele da sotto il pigiama. -Ma cosa.. Lascio cadere la domanda, mentre si avvicina alla porta. -Vado un po’ su ! C’è un terrazzo con delle sedie. Magari posso guardare l’alba, tu resta pure qui! Mi sorride e scompare nel corridoio. Mi getto di schiena sul materasso. Maggie è sempre stata così! Spontanea, vulcanica, timida e testarda. Sorrido all’idea di questo ritratto perfetto della ragazzina che volendo o meno ha stravolto la mia esistenza, le mie convinzioni più primitive. Se Katy mi avesse chiesto di sposarla quattro mesi fa, forse oggi non sarei così disorientato. Per Katherine è amore?o realmente un ossessione infantile? E se così fosse? Di certo non posso essermi innamorato di Maggie. O si? Sbuffo sonoro. Guardo il lato del letto che occupa e sento ancora il suo profumo, poi qualcos’altro attira la mia attenzione. Mi sporgo verso destra e raccolgo tra le mani il cellulare che alcuni minuti prima aveva usato. Deglutisco e mi do dell’idiota, solo per aver pensato di poter leggere i suoi messaggi. Combatto con la mia curiosità, cerco di far valere le mie ragioni di uomo maturo e giusto, ma la voglia di sapere, vince. Accendo il display e mi ritrovo a scorrere tra le parole di Pablo. ““Auguri Maggie! Sulla tua torta ci saranno ben diciotto candeline. Felice? Beh sei solo di un anno più vecchia di me e sai che adoro le donne mature, quindi.. non disperare che Pablo tuo ti ama lo stesso!Un bacio e Divertiti!” Stringo i pugni e deglutisco, sono terribilmente irritato da questo ragazzino insignificante che si è così tanto disturbato a farle gli auguri per primo, si. Quest’essere insipido, dalla metà dei miei anni, bello e divertente è riuscito a farle gli auguri molto prima di quanto avessi potuto io e la cosa mi innervosisce oltre modo. Mi rialzo in piedi e corro al piccolo frigo bar tirando fuori due birre. Devo adeguarmi, dopo tutto siamo sempre in un motel . Cammino in corridoio a piedi nudi, con un lenzuolo tra le mani, fregandomi della sporcizia sparsa sul pavimento. Poi comincio a correre pensando al fatto che non mi abbia detto del suo compleanno. Corro perché.. perché è Margaret e non deve esserci un motivo per correre da lei. Pov Maggie Rannicchiata su una sedia malandata, guardo il sole sorgere portandosi su, nel cielo e intanto con le dita sfioro le labbra che poco prima sono state accarezzate dal calore della sua bocca. Poi il rumore di una persona che corre. Mi volto e me lo ritrovo immobile con il fiatone. Lo osservo ormai priva di forze. Mi si avvicina portando con sé una sedia. Si accomoda posando in terra due birre di marca scadente, prende il lenzuolo che ha attorcigliato intorno al braccio e inizia a distenderlo per poi posarmelo sulle spalle. Si china a riprendere le bevande. Le apre e me ne passa una. L’afferro, mentre lui fa toccare le due lattine. -Buon compleanno Maggie! E ne prende un sorso. Lo fisso sbigottita. -Come..?!? -Il tuo cellulare. Ho letto il messaggio del bamboccio e si ti chiedo scusa, sono imperdonabile! Sbuffo, non so cosa rispondergli. E’ un gesto imperdonabile, però.. -Lascia stare! Sei un caso perso! Sbotto prendendo un sorso di quella bibita schifosa. -Ei, non devi berla! Mi dice strappandomela dalle mani. -Eh allora cosa l’hai portata a fare? Gli chiedo divertita. -Era per brindare, o meglio fingere! Avrebbe fatto più figura una bottiglia di spumante, ma in questo posto il massimo sono due birre di una marca olandese! Rido e guardo dritto di fronte a me. -Perché non mi hai detto che era il tuo compleanno? Alzo le spalle. -Non credevo ti interessasse e conoscendoti mi avresti regalato qualcosa. Io non voglio regali! Non ci vedo niente da festeggiare, sono più vecchia di un anno, tutto qui! Pov Nick Mi osserva con un espressione enigmatica. -E se volessi farti lo stesso un regalo? Lo guardo perplessa. E’ un secondo, afferra il lenzuolo che ho sulle spalle e lo porta sulle nostre teste. -Qui sotto siamo al sicuro dal tempo e dalle persone!Questo è il mio regalo per te! Sorrido e gli accarezzo una guancia. Mi mordo il labbro inferiore e allontano lo sguardo. -E sentiamo Nick. Qui, lontano da tutto e da tutti, cosa desideri? -Desidero vederti felice! Rido amaramente. -Io invece desidero la verità! Desidero poter fare l’amore con te, anche sapendo che tra qualche ora sarai con mia madre! Mi avvicino e lo bacio a labbra chiuse. Mi allontano un attimo dopo lasciando parlare solo i nostri sospiri. -Qual è la tua verità, Nicolas Demson? Mi vuoi anche se domani ti troverai con un’altra donna? Mi vuoi anche se domani non potrò più esserci? Una lacrima involontaria percorse la mia guancia e le mie labbra si piegarono verso il basso in una smorfia di dolore. Lui mi abbraccia e non posso più trattenermi. Piango senza remore, piango lasciandomi percuotere dai singhiozzi. -Ti vorrei sempre..ma.. Pronuncia tra i miei capelli lasciando cadere la frase. Rialzo il mio sguardo e incontro il suo. -Non ne posso più dei tuoi ma!Non ne posso più di niente!Lasciami in pace, vai via dal mio cuore, vai via da me!Ti odio così disperatamente! Mi rialzo a pezzi e sollevo il lenzuolo scoprendoci entrambi. -Non basterà uno stupido lenzuolo per allontanarci dalla realtà di merda che hai voluto sceglierti! Io amo mia madre, ma se avessi solo una minima probabilità di essere amata da te.. Non termino la frase. Non avrebbe alcun senso. Respiro profondamente. -Mi ritiro in stanza, tu fai quello che vuoi!-comincio confusa, iniziando a camminare. Mi fermo e mi volto.-Ah..grazie per il regalo!Un bel pensiero! E così dicendo corro via. Le lacrime ricadono copiose. Come farò? Cosa ne sarà di me quando si sposeranno? E il bambino? Come lo crescerò? Una volta arrivata alla porta, entro e la richiudo alle mie spalle, lasciandomi cadere sul pavimento. -Cos’ho fatto? Cos’ho fatto per vivere tutto questo? Continuo a ripetermi, sino a che non mi addormento ai piedi del letto e con le mani strette intorno al grembo.
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Capitolo 17 *** Capitolo 17 ***
Capitolo Diciassettesimo
Pov Nick
Quando sono rientrato in camera erano le otto. Lei
era distesa a terra con la testa poggiata al letto e le mani congiunte al
grembo. Mi sono avvicinato e aveva le labbra dischiuse. Le ho lasciato un bacio
e poi sono andato a farmi una doccia. Quando sono tornato, l’ho trovata
sveglia, rivestita e in compagnia di Katherine.
-Katy, che ci fai qui?
Chiedo quasi sconvolto.
-Come che ci faccio?Ti avevo detto che sarei
passata a prendervi la mattina!
Mi dice
baciandomi. Immobile non rispondo in tempo a quel suo gesto, ma lei sembra non accorgersene, mentre
io invece guardo Maggie che prende la sua borsa.
-Io comincio ad andare in macchina!
-Certo tesoro!
La guardo mentre si richiude la porta dietro le
spalle, lanciandomi un’occhiata furtiva, triste. Deglutisco e stringo i pugni.
-Ma che le prende?Dovrebbe essere felice, ha
finalmente diciotto anni! Beata lei! Va bene, saranno gli ormoni in subbuglio !
Mi sorride dolce e torna a baciarmi, ma con una
scusa mi sposto.
-Devo mettermi la maglia o vuoi per caso che vada a
casa dei tuoi a petto nudo?
Le dico prendendo la mia t-shirt pulita dalla
sedia. Katherine mi giunge alle spalle e mi abbraccia.
-Perché non levi anche i pantaloni?
Mi volto –Dai Katy, c’è Margaret giù che ci
aspetta!
-Ma Margaret è grande, capirà!
Sbotta rialzandosi sulle punte dei piedi e baciarmi
con foga. Rispondo a quel bacio per poi esitare.
-No, non ..- “non il giorno del suo compleanno, non
dopo stanotte! ”penso mentre mi spinge contro il muro e comincia ad armeggiare
con la chiusura dei miei pantaloni-non così!E’ meglio aspettare!
Sta per abbassarmi i pantaloni, ma la porta si apre
e Maggie riappare. Katherine scoppia a ridere.
-Amore, perdonaci è che …
Katy non riuscì a terminare la frase, poiché troppo
imbarazzata. Io sono impalato. Inchiodato al pavimento, senza neanche più
respirare.
-Non preoccuparti mamma, però ora vorrei andare, io
..ehm … va bene vi aspetto di sotto!
Mi allontano da Katherine.
-Senti prendi le ultime cose, la camera l’ho pagata
ieri sera!
Riprendo la maglia dal pavimento e corro.
-Maggie!-urlo cercando di fermarla.
-Maggie!-continuo a richiamarla, ma lei proprio non si gira.
La vedo entrare in macchina e battere forte lo
sportello del guidatore. Arrivo all’auto, cerco di riaprire la portiera, però
comprendo che è bloccata. Batto le mani contro il vetro.
-Apri Margaret! Apri!
Le ordino senza riuscire ad ottenere risposta.
-Maggie, apri per favore!
Lei abbassa il finestrino e fa il gesto di sputare
sui miei piedi.
-Mi fai schifo! Mi fai schifo anche se non
dovresti! Dopo tutto è lei che sposi..è mia madre!
Le mani mi tremano appena vedo le lacrime cadere
sul suo viso.
-Ti prego abbassa la voce, non voglio che tua madre
scopra tutto così!
-Hai ragione!
Si pulisce il viso con i polsi.
-Nicolas, la sai una cosa?Muori!
E detto questo esce dall’auto per risalire sul
sedile posteriore. Il cuore aumenta ogni volta di un battito, mi sento ferito.
Mi sento ferito perché le ho fatto del male, perché ho rivisto quei suoi occhi
così dannatamente liquidi. Katherine arriva con la mia borsa e non si accorge
della tensione palpabile che c’è nell’aria. Lei non si accorge mai di nulla. Mi
porge le mie cose, mi sorride e ci mettiamo in cammino
Pov Maggie
Sono terribilmente arrabbiata- non tanto con lui,
quanto con me stessa. Cosa mi aspettavo? Di certo non un bambino in arrivo e
delle occhiaie di questo tipo. Mi ritrovo qui nel bagno della casa al mare. Una
casa che ora è piena di gente che è arrivata per festeggiare i miei diciotto
anni. Mamma mi ha dato questo ridicolo vestito verde speranza, quando di
speranze ormai ne ho ben poche. Sbuffo sonora. Lo indosso e metto delle scarpe
con un tacco vertiginoso e dai colori vivaci. Levo il codino e lascio ricadere
i capelli lungo le spalle. Ci sono tutti giù! Tranne mio padre. Perfino Josh
oggi è qui. Passo un po’ di mascara e una linea di rossetto. Mi guardo un
ultima volta allo specchio e decido che non mi importa della mia immagine,
tanto comunque fra qualche mese avrò un pancione enorme. Esco dal bagno e mi
dirigo in sala da pranzo dove tutti sono già sistemati. Non alzo lo sguardo e
mi siedo nel mio posto. Quello di fronte a mia madre e Nick e tra mio zio Gerry
e la vedova Brooke.
Pov Nick
Siamo qui, seduti ad un tavolo di gente logorroica
che non lascia mai nulla al caso. La guardo. La guardo continuamente, tanto da
non riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Lei no . Lei non mi guarda per
niente. I suoi occhi sono sempre bassi e fissi sul piatto. Qualche volta si
concede un sorriso di educazione, ma poi più nulla.
-Nicolas, allora tra poco io e Maggie dovremo
chiamarti papà!
Afferma Josh, dall’altro capo del tavolo,
affiancato dalla sua ragazza. Deglutisco ancora e mi pulisco le labbra con il
fazzoletto di stoffa.
-Beh, come preferite!
Sbotto imbarazzato.
-Allora, avete terminato i preparativi?
Chiede una signora paffuta dai capelli rossicci, la
quale dovrebbe essere una zia di Katherine.
-In realtà siamo ancora in alto mare. Purtroppo io
non posso seguire tutto in prima persona, perché sono ancora a Londra.Devo
ultimare alcune scartoffie e poi sarò libera!
-Mi immagino la tua bellezza avvolta in cotanta
stoffa bianca!
Continua la vedova Brooke, mentre la ragazza al suo
fianco stritola il fazzoletto nel suo pugno.
-Su, non esageri !
Sogghigna Katy.
-Ma come mai tutta questa fretta? Non era meglio
aspettare un po’ ? Giusto il tempo di rientrare e fare le cose con
tranquillità?
Mi acciglio appena vedo Margaret bere un bicchiere
di vino tutto d’un sorso.
-No, perché aspettare altro tempo? Mia madre dopo
aver vissuto la sua vita, si è accorta del suo migliore amico. Di quello che le
asciugava le lacrime, le portava gli assorbenti, i film romantici, che se la
scopava in ascensore ….No, proprio non poteva aspettare. Doveva prendersi tutto
quello di cui non ha potuto beneficiare sino ad oggi!
Scioccati alcuni, imbarazzati altri, osservano la
ragazzina rimettersi in piedi.
-Scusatemi, ma proprio non mi va di condividere
questa felicità per gli sposi!-si allontana per poi fermarsi e voltarsi a
guardarci. -Ah, se proprio volete festeggiare. Fatelo per me. Sono incinta!
A queste parole mi si blocca il respiro e sento il
sangue risalire al cervello. Le parole dei commensali si confondono diventando
dei ronzii. Margaret è incinta. E’ mio? Deve essere mio per forza di cose!
Mi metto in piedi, nonostante le mani di Katy
vogliano trattenermi. Mi libero e le corro dietro, ancora una volta, alla
ragazzina che ormai si è fermata al di fuori del cancello della villa. Mi
sorride amara, ferita.
-Lasciami perdere Nick!
Urla continuando a camminare .
-Maggie porca miseria, fermati!
Si ferma di botto, prendendomi di sorpresa. Ci
ritroviamo ad un centimetro di distanza, entrambi con il fiatone e con il viso
accaldato.
-E’ vero che sei incinta?
Chiedo fissandola negli occhi.
-Si!
Deglutisco, mentre il cuore batte all’impazzata.
-E’ mio?
Continuo.
-Vorresti che lo fosse?
Cosa rispondere? Vorrei che lo fosse, in relazione
alla speranza che tu non sia stata con nessun altro oltre me?
-Io..
Voglio dire qualcosa, mi costringo a pronunciare
quest’unica parola, ma proprio non capisco più nulla.
-Purtroppo per me è tuo. Sono incinta di tuo figlio
e potrà anche essere l’errore più grande della mia vita mettere al mondo questa
creatura, ma proprio non ci ho mai pensato all’aborto!
Guardo il vuoto nella speranza di trovare le
risposte alle mie tante domande.
-Non te l’avrei mai chiesto!
Mi si avvicina rialzandosi sulle punte e
prendendomi per il mento.
-Guardami bene Nick!-la fisso nuovamente negli
occhi chiari, che in questo momento sono così vivi, luminosi. -Io avrò questo
bambino anche senza di te! Non mi spaventano le difficoltà, o meglio mi
terrorizzano, ma troverò sempre il modo
di superarle. L’importante è che tu non
stia con me per compassione o perché è quello che ritieni giusto. Quindi resta
qui, rientra dentro e sposati con mia madre!
Mi rilascia di botto, ma la voce di Katherine
ci raggela entrambi.
-Cosa mi sono persa qui?
È immobile. Ha sentito. Cos’ha sentito?
-Da quanto tempo sei lì?
Le chiedo senza spostarmi di un centimetro.
-Il tempo di sentire che mia figlia di appena
diciotto anni è incinta del mio migliore amico, nonché mio futuro marito!
Deglutisco e porto le mani ai capelli mentre mi
appoggio ad una macchina parcheggiata nel viale.
-Katherine è complicato!
-Ah, beh Nicolas per te è tutto complicato! Ho
scelto io per te e non ti sta bene? Vivete il vostro idillio d’amore, io saprò
cavarmela da sola!
Sbotta Margaret, indietreggiando.
-Maggie ..perché?
Le chiede Katy, con un espressione dolce,
comprensiva e devastata dal dolore.
-Mamma ..perché io lo amo. Lo amo da sempre e..
perdonami, ma proprio non riesco a pensarvi insieme! Non ora, non adesso. Io me
ne andrò, vi lascerò la vostra gioia coniugale. Troverò un posto, però ti
prego. Cancella quest’espressione dal tuo volto. Odiami quel poco che serve per
sentirti meglio e vedrai che tutto si sistemerà!
Alcune lacrime cominciano a rigarle il viso. Josh ,
fa la sua comparsa.
-Ma che succede qui?
Maggie mi guarda un’ultima volta e mima le
parole”me la caverò!”
Cerco di seguirla ma il fratello scoperto ciò che
era accaduto, mi si para davanti.
-Josh, ti prego! Non ora!
Mi divincolo, ma un suo pugno mi arriva dritto sul
naso .Tutto mi gira e il peso della testa vince sul corpo e così mi ritrovo a
terra privo di sensi.
Pov Katherine
Mi sembra tutto così assurdo. Sono seduta qui, al
suo capezzale e aspetto che parli. Che mi spieghi il perché di questa storia
così assurda. La mia bambina e Nicolas. Cos’è che mi sconvolge di più?Che lei
sia incinta di lui o che lui possa
corrispondere i suoi sentimenti?
-Katherine, io ti chiedo perdono! Mi merito questo
naso tumefatto!
Sbuffo portando le mani alla testa.
-Cavolo, Nick, taglia corto!
-Kat!?!-mi richiama e rialzo il volto- Credo
semplicemente di amarla! Non c’è niente da spiegare. Conosci tua figlia ..è
testarda come un mulo. E’ entrata nella mia vita di soppiatto e poi ha
provocato tempesta!Tutte le certezze che avevo sono state spazzate via in un
soffio e così sono passato dall’amarti al credere di amarti e infine al volerti
bene. Se solo tu mi avessi chiesto di sposarti qualche mese fa, io sarei già
tuo marito. Non ci sarebbero stati dubbi, ma da quando Maggie si è trasferita
da me è cambiata qualsiasi cosa, anche la più piccola. In giro per casa avevo
un ormone in subbuglio, dovevo guardarle le spalle, dovevo prendermene cura, ma
come ci si prende cura di una persona che cambia umore un minuto si e l’altro
pure? Poi è subentrata la fissa di ripetermi all’infinito che mi amava e
..si!Mi faccio schifo, ma mi riempiva d’orgoglio essere l’oggetto dell’amore di
una così bella e giovane ragazza. Man mano però l’orgoglio si è trasformato in
sentimento e la cautela è vacillata e mi sono ritrovato ad amarla. Io non
merito la tua comprensione, tu probabilmente non avresti mai commesso un errore
simile. Un errore che ..proprio non riesco a percepire come tale!Chiedi scusa a
tutti i componenti della tua famiglia. Spero solo che dopo tutti questi anni di
amicizia, tu possa conservare sempre un piccolo spazio nel tuo cuore per
ricordarti di questo stupido coglione!
Scoppio a ridere. Una risata isterica, fatta di
delusione, amarezza e purtroppo per me di tenerezza.
-Certo che è proprio strana la vita! Anzi, proprio
una merda. Per dieci anni tu sei stato ad un passo da me e non mi sono mai
accorta di niente, ora che lo faccio ..tu non ci sei più!
Mi prende una mano e la stringe tra le sue.
-Mi dispiace Nick. Mi dispiace di non essermi
accorta prima di te, ma..adesso proprio non so come comportarmi. Mia figlia di
diciotto anni è incinta e se n’è andata non so dove, ho perso il mio migliore
amico..
-Ma tu non mi hai perso!
Mi mordo le labbra e gli sorrido.
-Per il momento è come se tu fossi morto per me!
Però ti voglio troppo bene per scacciarti via dalla mia vita … concedimi solo
un po’ di tempo. Anzi concediamocelo tutti un po’ di tempo per riflettere!
Sbotto rialzandomi in piedi e lasciandogli le mani.
Mi fa un cenno positivo con la testa. Mi avvicino alla porta senza voltarmi.
-Se ami mia figlia come dici … non lasciarla sola!
E così dicendo lascio alle mie spalle Nicolas
Demson. Il mio migliore amico.
Pov Nick
Tutto è successo con una strana rapidità,una
velocità tale che nei giorni seguenti al mio ricovero credevo fosse stato tutto
un sogno. Purtroppo non è così e me ne rendo conto non appena rimetto piede in
casa. Una volta chiusa la porta alle mie spalle, percepisco la sua assenza.
Sbuffo e getto in terra la borsa e le chiavi nel posacenere. Mi dirigo in
cucina e prendo una birra dal frigo. L’apro e ne prendo un sorso appoggiandomi
con la schiena al piano cottura. Qualcosa attira la mia attenzione. Sul tavolo
in bella vista c’è un fermaglio posato su un bigliettino. Li raccolgo entrambi.
“Mi dispiace per la scenata! Non cercarmi! Maggie”
Leggo e rileggo il biglietto .Mi getto di peso sul
divano con le gambe a penzoloni su una delle estremità.
-Che cavolo ho combinato?
Sbuffo e prendo un lungo sorso di birra che ricade
anche sul divano.
-Ma porca miseria!
Urlo mentre mi rimetto seduto. Mi guardo intorno e
l’angoscia, la solitudine mi aggrediscono. Proprio non ci riesco a restare
solo,mi manca!
Bevo tutta la birra in pochi secondi. Pulisco le
labbra con la mano. Prendo il cellulare e compongo il numero di Fry che dopo
alcuni secondi mi risponde.
-Ei, non è che possiamo uscire?Magari posso venire
da voi?
Chiedo speranzoso.
-Sai che non è mai un problema,ma siamo dai
genitori di Iva,torniamo tra una settimana!
Il panico mi invade,ma cerco di non mostrarlo.
-Okay,allora appena ritornate per favore
chiamatemi,ho bisogno di voi!
Riattacco e vado a prendermi un’altra lattina di
questa sostanza amara che può ,lei sola, consolarmi. Fisso il telefono di casa.
No, proprio adesso, non riesco a star da solo. E’ passata una settimana dalla
sua fuga verso il nulla e sto male,tanto da poter piangere per il vuoto,per il
pensiero di lei e del nostro bambino ,rifugiati chissà dove. Lascio stare la
bibita e corro verso l’ingresso. Prendo le chiavi di casa dal posacenere e
quelle dell’auto. Esco sul pianerottolo e prendo l’ascensore. Sono troppo
impaziente .Devo parlare con l’unico che potrebbe sapere qualcosa. Una volta
aperte le porte corro verso il suo appartamento e comincio a suonare. Suono ,
suono, ma nessuno ha intenzione di rispondermi,così intanto continuo sino a che
Pablo non si presenta al mio cospetto completamente vestito e con l’aria
sorpresa.
-Che ci fai tu qui?Non dovevano dimetterti domani?
Mi dice stranamente agitato.
-Mi hanno permesso di uscire prima!Ma sono qui per
un altro motivo e credo che tu sappia quale sia!
Cerco di entrare in casa ma mi si para davanti.
-Non puoi entrare!Sto facendo le pulizie !
Mi dice mordendosi un labbro.
-Così ben vestito?
Mi allungo su di lui e vedo delle borse.
-Io devo andare. Sai che Margaret mi ha detto di
non dirti nulla nel caso in cui tu ti fossi ricordato di lei!
Sbuffo.
-Mi dispiace,ma ora devo andare!Stammi bene!
E così dicendo chiude lentamente la porta sino a
che con una mano blocco l’azione. Un ‘illuminazione. Con una spinta lo faccio
ricadere indietro e così finalmente riesco ad entrare nell’appartamento. Poco
dopo l’entrata ,dritta di fronte a me c’è lei. Maggie, con un vestitino chiaro,
corto e molto largo, cerco di avvicinarmi, ma mi fa il gesto di fermarmi.
-Ti prego Nicolas .Vai via!
Resto immobile,bloccato dal nodo che mi si è
formato in gola. Vorrei abbracciarla, ma i suoi occhi sono così freddi, così
lontani da me.
-Come stai?
Le chiedo imperterrito nonostante la sua preghiera
iniziale.
-Sto bene Nick!Riuscirò a cavarmela da sola. Mamma
mi ha telefonato per dirmi che tutto è a posto,l’ho ringraziata,ma proprio non
ci riesco a tornare da lei. Con questo bambino inizia un’altra fase della mia
esistenza.
Deglutisco rimandando indietro il senso di
inquietudine che mi ha assalito e continuo a parlarle,sotto gli occhi
indiscreti di Pablo.
-Dove state andando?
Domando con un tono di voce poco
adatto,irritato,geloso.
-Io vado da una mia cara amica che si è appena
trasferita verso la costa. Pablo mi accompagna in questo piccolo viaggio ,poi
deciderà sul posto se restare o meno!
Indietreggio ,proprio non mi piace quest’aria. Non
mi piace la sua freddezza.
-Nicolas, io e il bambino staremo bene. Appena mi
sarò sistemata ti inviterò da noi. Per
il momento, lasciami in pace. Esci con qualcuna, continua la tua vita e non
preoccuparti per me. Io e il piccolo siamo forti ed inoltre con noi c’è Pablo
che ci aiuta come può!
Lo osserva poi sorridendo.
-Fai come ti ho detto e non pensare a me con
rammarico. Fallo con il sorriso. Io sarò felice!
La guardo.
Ci fissiamo negli occhi e proprio non mi ritrovo in lei. Possibile che sia
bastata una settimana?Ma che dico. Una settimana è poca, ma i tre mesi vissuti
tra le mie perplessità sono sufficienti per mandarmi a quel paese.
-Ora vai ,che noi abbiamo un viaggio da fare e tu
devi riprendere in mano la tua vita, le tue abitudini, lontano da me!
Mi sorride e si volta.
-Nicolas, l’importante è ricordare con un sorriso.
Nei ricordi sembra tutto più bello!Quindi non crucciarti per me!
Vorrei risponderle ,ma mi lascia da solo con Pablo
che aspetta ancora accanto alla porta.
-Nick, ora vai!
Stringo i pugni. E’ quello che devo fare.
Rispettare le sue decisioni. Esco sul pianerottolo .
-Pablo, ti prego. Prenditi cura di lei!
Mi fa un cenno positivo e mi rifugio nell’ascensore. Mentre inizia la
discesa, premo il bottone per bloccarla. L’ingranaggio si frena e lentamente,
mi lascio cadere in terra con la testa tra le mani. Qualcosa di umido tocca le
mie guance e poi le mie mani. Sono lacrime. Le mie prime lacrime dopo anni di
silenzi. Singhiozzo e pian piano mi lascio vincere dallo sconforto. L’ho persa.
L’ho persa ancor prima di rendermi conto di amarla.
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Capitolo 18 *** Capitolo 18 ***
Capitolo Diciottesimo
Pov Nick
E’ passato un mese. Un mese in cui ho bevuto sino a
perdere i sensi. Mi sono disperato. Ci sono stati giorni in cui non mi sono
lavato e altri in cui non mi sono raso o anche entrambe le cose. Poi una volta
compresa la realtà, ovvero che lei non sarebbe tornata ho deciso di far
ritornare qualcun altro dal mondo dei morti. Me stesso. Con l’aiuto di Fry, ho
ripeso a mangiare, ho ripulito casa ed ho ricominciato a lavorare. Questo però
è uno dei momenti peggiori della giornata. La pausa pranzo. Non so mai cosa
fare, se vado con i miei colleghi non mancherà quello che mi chiederà,”Ma tu
non dovevi sposarti?”, ed io?Cosa posso rispondere se non con un’alzata di
spalle?
Sbuffo sonoramente e decido di mangiare un boccone
in strada. Arrivo ad una piccola trattoria ed entro prendendo il primo tavolo
libero. Il cameriere arriva dopo poco. Ordino una bottiglia di vino a suo
piacere e un filetto di pollo al marsala. Nell’attesa penso ai prossimi
appuntamenti per il pomeriggio, al bel tempo. Cerco di pensare a tutto, tranne
che alla mia casa vuota. Alla sua assenza.
-Nick!
Una voce mi riporta al presente. Alzo lo sguardo e
mi ritrovo a fissare i bellissimi occhi di Michelle.
-Mich..elle!
Sbotto sorpreso e in parte imbarazzato. Con lei non
mi sono comportato molto bene. Mi guarda attenta e la vedo stupita non appena
mi guarda le mani.
-Ma..tu non dovevi essere sposato?
Alzo gli occhi al cielo. Dopo tutto non potevo
aspettarmi che queste domande.
-E’ una storia lunga e poco piacevole di cui non
vorrei parlare, se non ti dispiace!
Lei mi sorride e si accomoda al mio stesso tavolo.
-Quindi ..sei ancora single?
Schiocco la lingua. Capisco dove vuole andare a
parare e chi sono io per impedirmi una storiella passeggera?
-Mah!Non sono mai stato così single!
Pov Nick
Completamente nudo, come un verme, mi guardo nello
specchio. Ho appena rifatto l’amore con Michelle. Come mi capita da qualche
giorno, penso al senso del nostro rapporto. Continuo a disprezzare la sua
ignoranza a livello umano, la sua puzza sotto il naso, però mi capita spesso di provare tenerezza per
lei. Alcuni slanci di affetto mi spingono ad abbracciarla ad accarezzarle i
capelli, ad odorare il suo profumo e così un attimo dopo ci ritroviamo a fare
l’amore. Si sta rivestendo ed io sono qui a guardarmi e a commiserarmi per
quest’ultimi due mesi passati tra le braccia di una donna che non amo. Passati
con il telefono posizionato sotto il cuscino, ma niente. Lei, non si è più
fatta sentire. Ho aspettato due settimane, poi ho provato a chiamarla, ma quel
maledettissimo cellulare risultava spento, non raggiungibile ed io intanto mi
sono consolato con un po’ di sesso con una poverina pazzamente innamorata di
me. Sono una merda!
Sbuffo ,esco dal bagno e la vedo sorridermi, mentre
si infila le scarpe. Mi si avvicina e mi bacia le labbra.
-Amore ci vediamo verso le diciotto alla
caffetteria in centro!
Le faccio un cenno positivo e mi lascio accarezzare
un ultima volta dalle sue bocca. Mi saluta con una mano e poi si dirige verso
l’entrata. Da poco lontano ascolto l’eco della porta di casa che batte. Mi
getto con la schiena sul letto e porto le mani al viso. Il telefono squilla e
senza nemmeno pensarci con una mano afferro la cornetta, come capita da circa
due mesi.
-Pronto?
Pronuncio frettoloso.
-Mi dispiace, ma Iva proprio non vuole vederti!
Sbuffo e mi rigetto sul letto con la cornetta
all’orecchio.
-Fry , sei tu!
Dico deluso.
-Si, chi altro conosci sposato ad una “Iva” così testarda ?
Sorrido.
-Passami tua moglie!
Aspetto, mentre il mio amico armeggia con il
cordless e lo passa alla sua donna.
-Io non voglio vederti per tutto il resto dei miei
giorni!
Scoppio a ridere.
-E’ inutile signorino!E’ inutile ridere. Io non
voglio più vederti,ti preferivo nelle settimane in cui non ti lavavi, almeno in
quel periodo ti eri reso conto della cazzata che avevi fatto e ti disperavi per
quello che hai perso. Ora invece continui a sguazzare nei tuoi errori e prendi
in giro quella poverina di Michelle che, è si una vipera, però è innamorata di
te..-pronuncia isterica, per poi riprendere.-Nessuna si merita un uomo che ama
un’altra!
Strizzo gli occhi e sospiro.
-Senti ho provato a chiamarla. L’ho cercata, lei
non mi risponde, cos’altro posso fare? Secondo te sono felice di quello che sto
facendo?La ragazza che amo e il mio bambino sono là fuori ad arrangiarsi ed io
sono qui che non so cosa fare della mia vita, secondo te questo è quello che
desidero? No. Purtroppo ho sbagliato troppe volte per poter avere qualche
pretesa su di lei. Mi ha chiesto di non farmi più sentire e vedere, mi ha detto
che si sarebbe fatta viva lei, ma ancora niente.
Iva sbuffa dall’altro capo del telefono.
-Ah,non fare la parte della vittima. Anche a te sta
bene restartene tra le cosce della bionda!Se solo volessi, Maggie sarebbe con
te. Tra le tue braccia, ma se continui come stai facendo, mi dispiace dirtelo,
però potrà solo odiarti!Secondo il tuo modesto parere, per assurdo, una donna
ti dice di andare avanti e di trovarti qualcun’altra e fa sul serio?Non mi dire
scemenze, non puoi crederci, soprattutto se aspetta il vostro bambino!
Termina infervorata. Vorrei controbattere, ma che
dirle? Ha ragione, e la cosa non può che farmi sentire peggio.
-Senti, l’altro giorno hai incontrato quel
ragazzino che sta sempre con lei. Perché non l’hai fermato e gli hai chiesto
notizie di Maggie? Perché sei un codardo, ecco perché!
-Iva, ma cosa dovrei fare?Non posso avere pretese,
l’ho trattata come l’ultima delle donne. Non l’ho seguita quando avrei dovuto
ed ora che richiesta potrei farle?Torna a casa, torna con me? Ti sembra giusto?
Chiedo quasi disperato.
-Nick e a te pare giusto che quella ragazza debba
rinunciare a tutto, sacrificarsi da sola per crescere vostro figlio?Lei ti ama,
dannato deficiente. Ti ama e tu non le hai mai dato una chance. Cavolo, perché
sei così stupido? Quando crescerai? Hai trent’anni Nick! Hai trent’anni e non
so quando la vita ti darà un’altra opportunità per essere felice, per stare al
fianco di una persona che ti corrisponde. Quand’è che imparerai a combattere
per quello che vuoi?
Sospira pesante e sento chiudere una porta.
-Io ho rinunciato a te. Ti ho amato ogni istante
della mia vita, ma ho lasciato che le cose andassero così. Io ho avuto la mia
possibilità e l’ho mandata a quel paese. Avrei potuto lottare, avrei potuto
combattere contro lo spettro di Katherine, ma non ho voluto farlo. Ora sono
felice, ma Nick, non tutti sono così fortunati. Fry è un ragazzo adorabile,
testardo e spesso sciocco, ma lo amo con tutta me stessa. Tu hai avuto tante
donne, ma prima d’ora avevi mai trovato una persona che avesse riempito così i
tuoi pensieri?Non in modo ossessivo come Katy. Parlo di quel pensiero spontaneo
che nasce appena ti svegli e muore quando chiudi gli occhi la sera. E nasce non
perché vuoi averla con te per toglierla dalle braccia di un altro, ma perché è
lei che può completare il vuoto che hai all’altezza del petto. Perché anche
solo il pensiero di lei ti rende migliore di quello che sei. Nasce con un
sorriso nostalgico, nasce con amore e muore di notte trasformandosi in un
sogno..
Resto immobile ascoltando queste parole così
disarmanti. Così sincere da ferire. Lei mi ha amato ed io non avevo idea di
quello che provasse.
-Io..non so che dire!
Pronuncio a fatica. La sento ridacchiare.
-Tu non sai mai cosa dire Nicolas. Sarà forse
questo il tuo problema?-sospira e poi riprende.-Non pensare a quello che ti ho
detto di me. Io amo Francis, altrimenti non mi sarei sposata con lui. Se ti ho
detto quello che ti ho detto è per dimostrarti quanto la vita possa essere
buona con alcune persone. Dopo averti perso ho avuto il più bel dono che
potessi ricevere. Mi sono innamorata nuovamente, nonostante le mie paure.
Questo potrebbe accadere anche a Margaret. Come sai ha appena diciotto anni. Ha
un percorso lungo davanti a sé e ci saranno molte persone che vorranno essere
al suo fianco e quando lei deciderà chi potrà restarle accanto, tu non ci sarai
più. Ed allora? Con chi dovrai prendertela?-la sento armeggiare con qualcosa e
dopo un attimo di silenzio riprende il discorso. -Non sarai Nicolas Demson il
belloccio in eterno.E stai certo che non ti capiterà facilmente di lasciarti
amare o amare qualcuno come ti è successo con Maggie. Con lei è stato tutto
facile. Ti sei ritrovato coinvolto prima che tu te ne accorgessi e credimi, eri
bello da morire quando le stavi accanto.
Deglutisco restando in silenzio.
-Io ora devo proprio lasciarti . Fry deve andare a calcetto e gli serve il completino
pulito e stirato. Ah!Voi uomini, così stupidi e anche così
indispensabili!-termina divertita, quasi volesse alleggerire l’atmosfera che si
è creata.
Mi rimetto in piedi e decido che tutto quello che
può nascondere le lacrime che percorrono il mio viso è una doccia.
Mentre l’acqua scorre calda lungo la mia schiena,
nella mia mente rivedo i suoi occhi chiari. La prima volta che mi ha detto che
mi amava. La rivedo bambina quando Katherine me l’ha presentata. La vedo mentre
con le mani sul ventre e con sguardo serio mi dice di andarmene e di uscire per
un po’ dalla sua vita. Senza rendermene conto mi ritrovo in ginocchio con la
fronte appoggiata al muro .
Pov Nick
-Nicolas, di più! Ti prego più forte. Ti prego!
E intanto spingo e spingo sempre con più ardore. Ho
gli occhi chiusi. Cerco solo piacere. Cerco solo di dimenticare.
-Nicolas, ancora un po’..ah … ah!
Miagola Michelle sul mio collo. Deglutisco e arrivo
alla fine dell’amplesso, mentre lei raggiunge a sua volta l’orgasmo. Mi sposto
al suo fianco mentre mi stringe a sé.
-Ogni volta è sempre più eccitante!
Mi dice baciandomi la spalla, mentre mi rialzo e
metto gli slip. Non ho alcuna voglia di parlare. Soprattutto dopo il sesso. Lei
pare quasi non rendersene conto. Stiamo insieme da tre mesi. Non parliamo per
niente, ci divertiamo e facciamo molta attività fisica. Cerco di pensare il
meno possibile e non sento Iva da due settimane. Più o meno da quando ho
incontrato Pablo e mi ha detto di lasciare in pace Margaret perché ormai stanno
insieme. Deglutisco a questo pensiero, poi qualcuno suona alla porta e così
senza curarmi del mio aspetto corro all’entrata ed apro. Il respiro mi si
blocca e il cuore comincia a battere in modo frenetico.
-Nick!
La voce melodiosa di Margaret arriva alle mie
orecchie come un trillo.
-Margaret!
-Ciao!
Mi dice chinando la testa di lato. Ha i capelli
molto più folti e anche più lunghi. Il seno è un po’ più grande e la pancia
leggermente arrotondata, sporge dalla maglia aderente. Deglutisco e senza dire
nulla la indico.
-Come..come procede la gravidanza?
-La Bambina sta bene!
Dice guardandosi prima di riportare lo sguardo su
di me.
-Sei in compagnia?
Ancora intontito non capisco a cosa vuole arrivare.
Poi mi guardo e sono ancora in mutande. Mi do dello stupido e indietreggio
automaticamente.
-Non ti preoccupare, non è un problema. Sono qui di
passaggio. Ho pensato di venire a stare un po’ da Pablo e dato che mi trovo nei
paraggi ho pensato di avvisarti. Non so, magari per parlare visto che non ne abbiamo
avuto veramente l’occasione o..
Mentre continua il suo discorso con notevole
imbarazzo,compare Michelle alle mie spalle e mai come in questo momento vorrei
aver dato retta ad Iva.
-Ei ,che ci fai tu qui?
Le chiede Michelle. Maggie la guarda divertita.
-Io, mi trovavo nei paraggi. Come vedo sei riuscita
ad accaparrarti lo scapolo d’oro!
Le dice sorridente .
-Sono fortunata!Hanno cercato di portarmelo via, ma
il destino ha voluto che non ci perdessimo!
Afferma baciandomi le labbra.
-Ei, ma tu sei incinta o sbaglio?
Afferma quasi entusiasta. No, non ho avuto il
coraggio di confermare le sue paure iniziali. Non sono riuscito a dirle che ho
avuto una relazione con la ragazzina che ha fatto finire la nostra storia.
Margaret intanto mi guarda e poi si rivolge alla bionda.
-Beh,credevo che Nick te l’avesse detto. Io e Pablo
aspettiamo un bambino!
Il mondo mi crolla intorno ed io non posso fare
nulla. Deglutisco. Il cuore aumenta i suoi battiti la testa mi gira e mi tengo
ben saldo alla porta.
-Wow,ci avete superati!Noi ancora non abbiamo
nemmeno pensato ad un fidanzamento ufficiale!
-Io credo che Maggie ora debba proprio andare!
-Si, ehm..Nicolas ha ragione!-comincia guardandosi
i piedi, poi rialza lo sguardo.-Qualsiasi cosa io sono da Pablo per qualche
giorno. Vorrei che almeno riuscissimo a parlare!
-Mi farebbe molto piacere!
Michelle arretrò senza neanche salutare e se ne
andò in cucina.
-Mi dispiace che tu l’abbia trovata qui. Non è
niente di serio..
Lei mi porta una mano alle labbra.
-Non mi devi spiegazioni. Sono superflue. Comunque
domani sera portami a cena!
Sgrano gli occhi.
-In questo periodo ho molte voglie e soprattutto di
buon cibo! Non posso proprio accontentarmi di un tuo hamburger!
Sorrido e le accarezzo il viso.
-Domani sera passo da Pablo alle otto!
-Forse è meglio che passi io da te!Non è molto
contento di questa mia idea!
-Capisco!
Invece non capisco proprio niente. Ho una rabbia
contro quel ragazzino, contro me stesso, contro tutta questa situazione.
-Allora a domani!
-A domani!
La seguo con lo sguardo mentre prende l’ascensore.
Deglutisco e chiudo la porta. Tra me e Michelle deve finire, qualsiasi cosa sia
mai cominciata.
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Capitolo 19 *** Capitolo 19 ***
Capitolo Diciannovesimo
Pov Nick
Siamo seduti in silenzio ad un tavolo di un
ristorante in centro. Ho dato una piccola mancia al cameriere per un posto un
po’ più appartato. Ho pensato tutta la notte a quello che avrei potuto dirle.
Sono mesi che aspetto questo momento ed ora non ho la più pallida idea di cosa
dire o fare e questo proprio non posso permettermelo. Non mi è mai capitato di
restare senza parole. Lei è anche questo per me. Una forza disarmante. La
osservo mentre porta i folti capelli scuri dietro l’orecchio e imbarazzata
consulta il menù.
-La smetti di guardarmi?E’….
-Imbarazzante?
Continuo la sua frase divertito.
-No, è strano più che imbarazzante!
Mi dice
rimettendo a posto il menù.
-La cosa strana per me è che il fatto che io ti
guardi ti risulti strano. Prima mi saresti saltata al collo se ti avessi
osservata come faccio ora!
Fa un ghigno amaro.
-Beh con un bambino in grembo che ti pesa sulla
vescica, che ti impedisce di studiare e di dormire, penso sia normale che le
tue lusinghe non siano più la mia priorità!
Sorrido senza alcun divertimento e ringrazio il
fato che il cameriere si sia avvicinato per prendere le ordinazioni. Prendiamo
un secondo, del vino rosso per me e dell’acqua per lei.
-Come stai?
Mi chiede dolce prendendo un pezzo di pane dal
cestino al centro .
-Come un uomo che ha messo incinta una ragazzina e
che ormai non ha più nulla da fare per disprezzarsi. Come uno che vive la
propria esistenza da semplice spettatore, il che è alquanto scocciante .E’ come
ritrovarsi in uno stato di coma. Il mondo procede, sento i rumori, percepisco i
movimenti , ma proprio non riesco a scuotermi. Però c’è da dire che è qualcosa
di talmente forte che mi fa rendere conto di essere vivo quindi direi che se
dovessi fare una sintesi sul mio stato attuale. Beh la giusta risposta dovrebbe
essere. Si, abbastanza bene o magari, “Me la cavo”.
Prendo un sorso di vino dal bicchiere che il
cameriere mi ha appena versato.
-E tu?Tu invece come stai?
Chiedo quasi irritato da me stesso, dalla mia
stessa patetica vita. Lei riappoggia il pane nel cestino senza nemmeno averlo
toccato con le labbra.
-Io sto come una ragazzina di 18 anni con una
pancia che cresce a vista d’occhio e non perché dentro ci sia lievito di birra,
ma perché c’è la mia bimba. La notte non riesco a dormire, penso a come una
bambina possa crescerne un’altra. Poi ripenso al giorno in cui ho scoperto di
essere incinta e mi rendo conto che nella mia mente non c’ è mai stata l’idea
di escludere questa creatura dalla mia esistenza. Non saranno tutte rose e
fiori. Forse saranno solo spine e tanti sacrifici. Ho paura di non poter
nemmeno riuscire a diplomarmi. Seguo le lezioni con molta indifferenza anche se
gli occhi di tutti sono puntati su di me. La piccola zoccola che si è fatta
mettere incinta dal compagno della madre. Torno a casa della mia amica e ci
resto il meno possibile così da non arrecarle fastidio. Mi massaggio le
caviglie da sola, perché nonostante i mesi di gravidanza siano pochi, ho
scoperto di avere problemi di circolazione. Mangio sempre e qualunque cosa.
Pablo mi è sempre accanto nei limiti del possibile. Faccio qualche lavoretto
nella biblioteca comunale così per avere qualche spicciolo in tasca e
permettermi almeno di comprare qualcosa alla piccola. Non riesco a guardare mia
madre in viso. Ora è come se fossi sola. Sola in mezzo a milioni di persone e
se dovessi sintetizzare la mia condizione attuale dovrei dire che, più che
vivere” sopravvivo”, ma spero sempre che il meglio debba ancora arrivare.
Quindi per il momento “abbastanza bene, grazie”.
Si morde un labbro e si rialza dal suo posto sotto il mio sguardo
stupito.
-Dove vai?
Chiedo allarmato, imitandola.
-Me ne vado. Mi è passata la fame!
La vedo stringere la borsetta tra le mani e correre via. Prendo il portafogli e lascio
una banconota per pagare il conto di un pasto mai consumato e la seguo. A passo
spedito affronta la folla di persone che aspettano un posto nel locale. Arrivo
ad un passo da lei e l’afferro per un lembo del suo vestito di tessuto chiaro.
-Aspetta !
Le dico, mentre lei si volta. Ha un espressione
funerea .
-Cosa dovrei aspettare? Che tu possa diventare
uomo? Ah, ma che parlo a fare!Pablo mi aveva avvisato che non era una
buon’idea!
Stringo i pugni cercando di frenare la rabbia che
mi percuote ogni volta che viene citato in causa quel bamboccio.
-Perché quello oltre a sapersi allacciare le scarpe
riesce anche a darti buoni consigli?
Dico prendendo una sigaretta dal pacchetto che ho
in tasca e la porto alle labbra. Sto per accenderla e mi rendo conto che non
posso fumarle addosso così riprendo la cicca e la spezzo in due per poi
gettarla via.
-Forse non sono i consigli dell’anno. Ma di certo
mi impediscono di fare ulteriori errori come quello di stasera!Che stupida ci
sono cascata ancora!
Scatto in avanti e l’afferro per le spalle.
-Questo non è un errore. Io e te non siamo un
errore e non lo è nemmeno nostro figlio. Io sono un deficiente. Non avrei
dovuto dire quello che ho detto è solo che ho aspettato ogni giorno per tre
mesi che tu mi chiamassi. Che mi dicessi che volevi vedermi , che avevi bisogno
anche di me, invece quella telefonata non è mai arrivata ma in compenso mi è
giunta la notizia che stavi con Pablo. Ho sentito che il mondo mi cascava
addosso e la terra sotto i piedi tremare. Sono stato escluso dalla tua vita e
quella del bambino. Per una settimana ho rischiato di morire. Non mangiavo, non
mi lavavo, non mi radevo. Poi Fry e Iva mi hanno aiutato e sono ritornato a respirare, ma respirare come ho detto prima
non significa vivere.
-E giustamente Michelle faceva parte del piano per
riprenderti, giusto?
Mi dice seccata.
-Michelle è Michelle. Nelle situazioni più buie
tendo a crearne di peggiori. Ero senza te. Ero rimasto improvvisamente senza di
te, senza il tuo continuo amore. Senza tua madre, la mia migliore amica di una
vita. L’unica opportunità per non rimuginare, per non pensare, l’ho vista in
Michelle. Che stupido, eh? Ho ascoltato quello che mi hai detto.
-La cosa del “vai avanti e trovati un’altra”,
suppongo!
-Si!
La sento sospirare.
-Il problema principale è che io senza te proprio
non resisto. Posso sopravvivere. Sorridere, fare sesso, divertirmi come ho
sempre fatto. Il problema è che tutto questo non ha senso se non ci sei. Non
voglio ritornare a casa e trovarla sempre vuota. Voglio sentire il profumo del
tuo shampoo sui cuscini. Vedere il tuo viso stropicciato quando ti svegli al
mattino o la fossetta che fai sulla guancia ogni volta che sorridi. Cioè, so
che alla mia età è tutto così patetico, però è anche tutto così essenziale! Ho
bisogno di un amore. Ho bisogno del tuo amore e io voglio darti tutto quello
che posso. Non te ne andare da qui! Non andare via da me.
Resta impietrita. Mi guarda con una strana
espressione,poi mi afferra per un polso e comincia a trascinarmi su per la
strada.
-Non dovresti darmi una risposta?
-Zitto e vieni con me!
Dopo alcuni minuti ci ritroviamo in auto e avvolti
in un silenzio spaventoso. Ho il cuore che pulsa nelle orecchie. Questa volta
potrei perderla per sempre.
Arriviamo sotto casa. Parcheggio l’auto e mentre
usciamo dalla macchina la vedo correre via. Non posso rincorrerla per sempre.
Vuole andare via. Con l’amaro in bocca attraverso l’androne del palazzo e mi
infilo nell’ascensore che o per mia fantasia o per reale constatazione profuma
di lei. Una volta arrivato al mio piano giungo alla porta che è socchiusa.
Cerco le chiavi nella mia giacca e non
le ritrovo. Entro, provo ad accendere l’interruttore, ma la voce di Maggie
giunge alle mie orecchie come un sussurro.
-Non accedere nulla!-comincia, poi le vedo il viso
mezzo illuminato dalla luce che proviene dal pianerottolo.-Entra e chiudi la
porta!
Faccio come mi dice e provo ad avvicinarmi.
-Nick, amami questa volta. Una volta soltanto!
Mi sussurra avvicinandosi nel buio. Sento i nostri
sospiri e poi la percepisco ad un passo da me. La luce lunare filtra dalla
finestra del salotto e mi lascia intravedere il suo corpo mezzo nudo. Coperto
da sole mutandine di cotone colorato. Il seno leggermente più grosso le ricade
nudo. E il ventre tondo la rende ancora più desiderabile. Deglutisco.
-Facciamo l’amore Nick!Voglio farlo ancora con te!
E senza lasciarmi rispondere mi abbraccia per il
collo e mi bacia. Un bacio lento e profondo. Di quelli che ti fanno desiderare
di tutto. Di quelli che vorresti approfondire sempre di più, dove la lingua non
ha limiti. Le labbra sono umide e si graffiano, si mordono, si amano. Con ben
poche remore ci ritroviamo distesi sul pavimento, praticamente nudi. I suoi
capelli sono sparsi al suolo e la guardo come incantato. Mi rendo conto che
nonostante l’età, non c’è nulla di più giusto che fare l’amore con lei. Le apro
le gambe e mentre affondo nel suo corpo ho come la sensazione di ritrovare me
stesso. Quello che voglio essere, quello che mi piace essere. Mi muovo con
estrema lentezza. Faccio l’amore con lei e con mio figlio. Quando riapro gli
occhi la vedo contorcersi dal piacere.
- Maggie, resta!
La vedo sussultare e poi gemere. Siamo al limite,
un limite che oltrepassiamo insieme per sentirci più uniti, per sentirci vivi.
Con il fiatone mi tengo ancora su di lei. Le sue dita arrivano sulla mia fronte
e mi scostano alcuni capelli. Mi porto al suo fianco e la stringo forte.
-E se tutto questo fosse per sempre?
Mi chiede.
-Sarebbe perfetto!
Dico sorridendo. Ma lei tace, quindi deduco che si
sia addormentata. Mi rialzo, mi copro con gli slip, la prendo in braccio e la
trascino di peso sul letto. La copro con le lenzuola e mi infilo al suo fianco.
-Non andartene più, ti prego!
Il Mattino seguente …
Quando riapro gli occhi tasto la parte del letto al
mio fianco, ma tutto quello che ci ritrovo e una lettera. Deglutisco e scatto
seduto. Il peggio mi si para davanti. L’apro velocemente e un foglio bianco
senza righe contiene tutto ciò che per me è importante.
“Non ti scriverò una lettera. Non ne sono capace e
non ne ho il tempo. Non cercarmi. Non amarmi. Il tuo amore non mi basta più.
Porto con me il ricordo di quello che siamo stati. Porto con me la piccola
Sophie. Questa notte è stata una di quelle cazzate che un consiglio di Pablo mi
avrebbe evitato, ma devo pur dire che sei e sarai sempre l’errore più bello che
avrò fatto nella vita. Sono giovane. Molto. Incontrerò tante persone, tanti
amanti, ma tu, Nicolas Demson avrai con te parte del mio cuore che non
rivendicherò mai. Custodiscilo con cura. Io ti penserò di tanto in tanto e
sorriderò se la mia piccola avrà
qualcosa del suo papà. Un giorno, molto presto, la conoscerai e ti renderai
conto che in una notte d’amore perfetta, abbiamo creato qualcosa di realmente
straordinario. Sempre Imperfetta e tua Maggie.”
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Capitolo 20 *** Capitolo 20 ***
Capitolo Ventesimo
Pov Nick
-Maggie!
Urlo battendo contro la porta dell’appartamento di
Pablo.
-Apri Maggie!
La porta si apre e vedo Pablo con lo sguardo
perso scansarmi e chiudere la porta alle
sue spalle. Aspetto che mi parli, che mi dica qualcosa, ma il moccioso non dice
nulla. Mi fissa per un attimo con i suoi occhi scuri e liquidi, e riprende a
camminare verso l’ascensore.
-Che cavolo sta succedendo? Dov’è Maggie?
Gli chiedo raggiungendolo e stringendolo per il
colletto della camicia. Mi fissa con le lacrime che gli rigano il volto.
-Parla moccioso!
Gli ringhio ad un centimetro dal viso.
-E’ andata via !Mi ha lasciato per colpa tua!
Qualcosa dentro me si rompe a queste parole. E’
strano. E’ come se il cuore si fermasse e facesse da solo un “crack” che ti
impedisce di respirare.
-E’ andata via da te ed ha lasciato indietro anche
me! Sei uno stronzo. Ora è completamente sola. Non ritornerà da quella sua
amica. Non ho la più pallida idea di che fine possa fare e tutto questo è
perché non hai saputo tenere a freno l’uccello!
Deglutisco e cerco di reprimere l’impulso di
spaccargli il muso, anche perché purtroppo non ha tutti i torti. L’ascensore
arriva e senza pensarci più di tanto lo spingo via e entro nell’affare. Prendo
il cellulare e chiamo prima Fry e poi Iva. Questa volta non posso lasciarla
andare.
Qualche ora più tardi …
-Fry, ho controllato dappertutto! Anche gli
ospedali in zona!
Dico disperato a Francis.
-Prova ad andare da Katherine!
Mi suggerisce dall’altro lato della città il mio
migliore amico.
-Con quale faccia mi presento ?
Continuo portandomi una mano sugli occhi.
-Con la faccia del suo migliore amico. Con la
faccia di quello che le è stato accanto più del marito. Con la faccia di colui
che ama terribilmente sua figlia. Con la faccia da culo che ti ritrovi da
trent’anni. Prendi il toro per le corna e fatti aiutare!
Sospiro e mi decido. Devo farlo. Per me, per
Maggie. Per la piccola Sophie.
Pov Maggie
Continuo a camminare con il borsone in spalla. Vago
per la città con i capelli ormai grondanti di sudore. Il mio viso è diventato
il teatro dei miei sentimenti. Alterno sorrisi e pianti con un ritmo di cinque
minuti. Non so cosa fare, non so nemmeno più cosa sperare. Ora sono sola.
Veramente sola, ma lasciare Pablo è stata la cosa giusta da fare. Non lo amo.
Non potrei amarlo..
Pov Nick
-E così dopo mesi hai deciso finalmente di farti
rivedere!
Sbotta Katy prendendo il caffè dalla credenza .
-No,non preoccuparti per il caffè. Ora ho bisogno
di tutto tranne che di altri eccitanti!
-Okay se lo dici tu!-sbotta voltandosi ed
osservandomi.-Perché sei qui Nick?
Cerco le parole giuste per parlarle. Per esprimere
la mia preoccupazione per Maggie, lo faccio perché non voglio ferirla, lo
faccio per la prima volta perché tra noi non ci sono mai state mezze misure.
Ero innamorato di lei, tanto da poter impedire a me stesso di vivere solo per
aspettarla ed ora proprio non riesco a parlarle. Gioco con il mio orologio,
spero di trovare la forza per pronunciare qualche spiegazione, di trovare il
coraggio per deluderla e farla soffrire a causa mia. Mentre questo groviglio di
pensieri continuano a lasciarmi senza voce, la sua mano calda si poggia sulla
mia spalla. Arriva al mio collo e la fisso. Mi sorride e lentamente sento le
dita dell’altra mano accarezzarmi il braccio e giungere alla nuca. I nostri
occhi si incrociano e nella frazione di qualche secondo, vissuto a rilento, le nostre
labbra e le nostre lingue si uniscono in un bacio denso di parole mai
pronunciate, di vecchie e nuove emozioni, di nuove e tristi consapevolezze. Un
bacio lungo dalla melodia dolce di un addio. Un addio a ciò che siamo stati e a
ciò che potevamo essere. Con gli occhi ancora chiusi e il cuore tremante ci
allontaniamo. La parola fine è stata scritta in modo definitivo. La sua mano
mia accarezza la guancia mentre ancora mi rifiuto di guardare alla realtà.
-Margaret è passata di qui. Si è scusata con me per
i suoi sentimenti. Che cosa assurda!-sbotta fingendosi divertita, ma leggo nei
suoi occhi un velo di malinconia, di pura sofferenza. -Non dico che sia stata
una grandissima idea quella di fare sesso con una quasi diciottenne, ma non è
una colpa se vi siete innamorati. Maggie è mia figlia e in quanto tale non
potrei mai odiarla, proprio come lei non avrebbe odiato me se ti avessi
sposato. -Sospira e sorride guardando un punto indefinito sul pavimento.-Anche
se credo che lei ti amasse un po’ da sempre. Ci ho pensato tanto. Forse lei ha
saputo vedere in te quello che io non sono mai riuscita a notare prima
d’ora.-Mi guarda un ‘ultima volta.-Vai da lei!E’ andata via da circa mezz’ora.
L’osservo allarmato. Vorrei scappare all’istante,
ma non sarebbe delicato. Cosa fare?
-Vai Nicolas Demson. Vai dalla mia bambina. E’ lei
che ha bisogno di te.
Le sorrido, ma prima di andare mi fermo un attimo.
-Katherine, per molto tempo sei stata tutto quello
di cui avevo bisogno. Senza di te i miei giorni sarebbero stati tutti bui e
privi di senso, privi di quella carica che serve per alzarsi al mattino, per
respirare per fare tutto, ma.. è semplicemente tardi. Il nostro momento è
passato da un po’, solo che ancora non l’avevo compreso.
Sento i suoi respiri, sento la sua presenza, ma è
troppo distante da me. Ormai non è lei che riempie la mia mente ed il mio
cuore.
-Grazie, Nick. So di essere stata importante per
te. Lo sei anche tu per me e lo sarai ancora per molto!
Senza mai voltarmi comincio a correre. Corro lungo
il viale, corro per strada per evitare la folla di persone che si accalca
dinanzi alle vetrine dei negozi in centro. Corro, ma non so dove andare. Corro,
ma proprio non riesco a vedere i suoi occhi. Mi giro intorno e il mondo sembra
vorticare nella mia mente, il viso della gente che mi passa accanto diviene
sfumato. Contino a girarmi alla ricerca di lei. La rivedo appena arrivata a
casa mia, seduta a terra con il rossetto rosso sbavato. La rivedo nuda nel mio
bagno quella prima volta di alcuni mesi prima. Sento il profumo del suo
shampoo. Percepisco la morbidezza delle sue labbra sulle mie, così dolci come
in quel primo bacio sul divano, quel bacio protratto per un’intera notte. Un
bacio così sbagliato. Poi la terra viene meno e vengo spintonato. Mi soffermo a
guardare la ragazza che mi si è praticamente schiantata addosso, ma in realtà a
schiantarsi è il mio povero vecchio cuore.
Pov Maggie
Alzo lo sguardo e mi ritrovo di fronte a tutto
quello che potevo desiderare, di fronte a tutto quello che cercavo.
-Nicolas!
-Maggie!
Mi risponde con altrettanto stupore. Riporto una
ciocca di capelli dietro le orecchie e asciugo le mani sudate sui pantaloni fin
troppo stretti per la mia pancia già ben più tondetta.
-Che ci fai qui? Perché correvi in quel modo?
Deglutisco, ma la gola è ancora troppo secca per la
corsa disumana a cui ho sottoposto il mio fisico. Poggio una mano su un fianco
e mi mordo un labbro, ma poi mi rendo conto che lui mi conosce. Mi conosce
molto meglio di quanto io possa credere, così rilascio il labbro e cerco
qualcosa da dire, ma forse il tempo delle parole è finito da un po’. Sbuffo e
alzo le spalle.
-Perché stamattina sei..
Ma non gli lascio finire la frase e mi rendo conto
che forse il tempo delle parole non è
ancora finito e che come al solito mi
comporterò da ragazzina.
-Lascia Michelle!
Sbotto fissandolo e mordendomi nuovamente il mio
dannatissimo labbro.
Mi guarda interdetto.
-Lo so che ti ho detto di rifarti una vita. Di non
pensare a me, che me la sarei cavata. Cavolo, no! Non me la sono cavata per niente.
Ho una paura folle di cosa potrà accadermi in futuro. Ho una paura folle di
partorire una creatura che beh … sai da dove dovrebbe uscire. Ho paura delle
gradi e soprattutto delle più piccole cose. Nicolas non voglio svegliarmi al
mattino da sola. Non voglio massaggiarmi da sola le caviglie gonfie e
soprattutto non voglio che questa bambina non conosca il padre! Forse sbaglio a
chiederti di lasciare Michelle. -comincio parlando con me stessa fissando il
vuoto -Anzi sicuramente sbaglio. Cavolo ogni volta che qualcosa non andava tu
eri sempre con lei. Hai chiamato sempre lei, forse qualcosa puoi pure provarla.
Cazzo e non oso pensare il sesso. Il sesso con Michelle sarà incredibile,
perché nonostante il cervello di quell’animale che riposa sempre su una zampa e che al momento mi sfugge, ha un
corpo da paura. No, non posso reggerne il confronto e ci sto maledettamente
male. Soprattutto ora che il mio corpo si sta dilatando sempre di più e sembro
quasi una mongolfiera con i piedoni. Non ho esperienze sessuali e le uniche che
ho avuto sono state con te. Dio santo, non ho da offrirti niente per poterti
convincere!-Affermo portando entrambe le mani tra i capelli. Lo guardo e lo
ritrovo sconvolto, incredulo. Così mi rendo conto di aver esagerato e
straparlato.
-Perdonami , ti lascio in pace. Ricordati il
bigliettino di stamattina. E’ tutto vero e … e niente, addio Nick!
Mi volto e comincio a raccogliere i pezzi della mia
autostima dal marciapiedi. Poi sento la sua voce.
-Un fenicottero!
Mi volto e lo guardo perplessa.
-Come?
Gli chiedo.
-Michelle. Il cervello di Michelle è il cervello di
un fenicottero.
Corrugo la fronte non capendo bene il perché
offendesse la donna che si porta a letto da un bel po’.
-Si, ma non penso che pensassi al suo cervello,
mentre te la ripassavi più e più volte!
Affermo con un nodo allo stomaco. La gelosia è il
tarlo dell’amore. Lo diceva sempre mia nonna.
-Questo non significa che per me sia importante!
-Cosa? Che abbia un cervello? Ah andiamo bene!
Sbotto sarcastica.
-Ma no, stupida! Lei per me non ha mai contato
nulla e dopo mille seghe mentali non ho più retto. Sono stato uno stronzo al
cubo. Con Katherine, con Michelle e ..con te!
-Quindi? Queste sarebbero le tue scuse? Pensi di
cavartela così? Io sono incinta!!! Come minimo dovevi gettarti ai miei piedi e
obbligarmi ad amarti!
Dico scocciata anche dai miei pensieri.
Sorride delle mie parole e la cosa mi irrita
parecchio.
-Comunque ora devo andare, ho abbandonato le valige
in un bar dall’altro lato della città!
-Sei corsa per venire da me?
Beccata! Deglutisco e cerco di trovare una scusa
plausibile per non passare per la solita sfigata di turno.
-Certo che no!
Sbotto secca e lo vedo sogghignare.
-Dio quanto ti amo!
A queste parole le ginocchia cedono e mi ritrovo
tramortita a terra e con il sedere dolorante. Lui mi raggiunge posandosi sulle
caviglie.
-Mi sei mancata da morire ragazzina!
Imbarazzata ed incredula continuo a restare
rinchiusa nel mio strano mutismo.
-Sono una frana in tutto. Ho all’incirca dodici
anni in più ai tuoi diciotto e sono terribilmente immaturo. Non sono uno di
quegli uomini a cui puoi affidarti ciecamente. Uno di quelli che si ricorda di
fare la lavatrice o di cambiarsi le lenzuola ogni settimana. A stento riesco a
ricordare il mio compleanno e non sono bravo con le date importanti. Odio il
silenzio, odio la mia vita, odio tutto quello che non include il tuo essere
così ragazzina. Odio perfino la mia versione di uomo adulto senza te. Non so se
riuscirò ad essere un buon padre per Sophie. Non so se riuscirò a farmi amare
da te e ad essere perdonato dalla sfilza di persone che ho ferito per tutte le
mie seghe mentali. Sono più grande di te, sono vecchio direi. Quando avevo la
tua età a quel tempo stavi venendo alla luce, quando ho fatto l’amore per la
prima volta tu nemmeno esistevi, ma non posso più farcela. Non voglio starci
senza di te, quindi ti offro due alternative o con me o …
Rapita dalla sincerità di queste parole continuo ad
aspettare che continui.
-O?
Chiedo impaziente.
-O con me!
Sorrido e so già che tutto l’odio, il rancore, la
paura sono stati spazzati via nell’attimo in cui ho fatto l’amore con lui.
Nell’attimo in cui l’ho rivisto.
-Wow, ho una vasta scelta di opzioni!
Mi fingo sarcastica, ma vorrei saltargli al collo.
-Che vuoi farci!
Mi porge una mano e mi tira su e continua a
fissarmi.
-Okay, potrei accettare a patto..
Non concludo la frase, in parte imbarazzata e in
parte perché il solo pensarlo, mi contorce lo stomaco.
-A patto?
-A patto che tu sia solo ed esclusivamente mio, e
per esclusivamente intendo dire che da oggi in poi mi legherai al letto ogni
volta che vorrò e ..
Ma le mie labbra vengono assaltate dalle sue , le mani
si poggiano una dietro alla mia nuca, intrecciata ai miei lunghi capelli e
l’altra sul mio sedere. Si allontana poco dopo.
-Non preoccuparti,per questo non c’è problema. Sono
sempre stato tuo e di certo non mi faccio ripetere due volte la tua proposta,
però non limitiamoci al letto. Abbiamo tutta una casa da battezzare!
Sorrido ma sento il viso in fiamme e non so se per
il caldo o per il solo pensiero di noi nudi e a sfinirci di piacere.
-Devi farti perdonare tante cose, ma siamo sulla
strada giusta!
Mi ribacia con ardore, perdiamo il senso del tempo
e del mondo. Non esiste presente. Non esiste futuro. Ci siamo noi con i nostri mille
problemi. Ci siamo noi e la nostra piccola Sophie. Ci siamo noi, così
assurdamente diversi, ma pur sempre
terribilmente perfetti.
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Capitolo 21 *** Epilogo ***
Epilogo
EXTRA – Diciassette anni dopo..
-Mamma, papà io esco!
La voce di Sophie giunge dall’entrata.
-Sophie con chi esci?
Sopraggiunse Nick, guardandola in un misto di
gelosia ed apprensione. Io dal canto mio guardo la scenetta e sorrido, pensando
a quanto ancora dovrà penare il mio povero maritino.
-Papà con i soliti amici deficienti che conosci ad
uno ad uno!
Sbuffa Sophie a causa delle solite domande del
padre.
-E come ritorni?
-Pablo, si trova dalle mie parti e probabilmente mi
riaccompagna lui!
Raggiungo i duellanti e mi affianco a Nick che ogni
volta che sente il nome di Pablo continua ad andare in iperventilazione.
Peccato, perché per un bel periodo che va dalla nascita della bambina ai suoi
undici anni, erano riusciti ad avere un buon rapporto. Poi Nicolas ha capito
che Sophie aveva una cotta per il migliore amico di sua moglie e beh.. LA
STORIA SI RIPETE. Sorrido ai miei pensieri e gli accarezzo un braccio.
-Ma sempre con quello devi stare? Ha trent’anni,
non ha niente di meglio da fare che stare con una ragazzina?
-Nick!
Lo richiamo severa. Sbuffa e a malincuore lascia
uscire Sophie.
-Lei è stracotta di uno spiantato. Un deficiente
..un immaturo di trent’anni e ne ha appena sedici!
Rido e appoggio il mento sulla sua spalla
cingendogli le spalle.
-Non trovo differenze!Eri anche peggio di Pablo e
comunque lui si innamorerà presto di tua figlia, ma non oserebbe mai metterle
un solo dito addosso prima dei diciotto anni, anche perché sa quanto tengo ai
miei figli ed io so quanto tiene alle sue palle!
Ride alla mia battuta e si volta tra le mie
braccia.
-Ragazzina,
diventi nel tempo sempre più volgare!Mi piace!
Mi dice baciandomi con dolcezza.
-Deve essere il matrimonio oppure lo stretto
rapporto con nostro figlio. Come al solito mi fa fare troppe figuracce!
-Ma se ha solo sei anni?E’ normale che faccia
qualche marachella in buona fede!
Mi dice accarezzandomi i capelli appena tagliati.
-Ha rubato le mutandine della babysitter e le ha
conservate sotto al suo cuscino. Quando Becky mi ha chiesto se le avessi
trovate le ho detto di no e così le ho gettate dal balcone ed indovina un po’?
Sono finite in testa al vecchio signor John. Che figura!
Scoppia a ridere e gli concedo una gomitata nello
stomaco.
-Una giornata pesante. Però devo ammettere che sei
sempre uno splendore!
Mi guarda malizioso.
-Tommy dorme?
Gli chiedo divertita dall’idea di stuzzicarlo.
-Assolutamente si!
-Bene, buon per lui!
Mi volto e fingo di spostarmi, ma le sue mani mi
riportano tra le sue braccia.
-Non pensarci nemmeno. Ora scopiamo!
Scoppio a ridere e lo sento imbronciato.
-Amore non hai più l’età per fare queste
affermazioni così da uomo rude!
Non è vero. L’età non gli ha scalfito un bel
nulla. E’ ancora una macchina del sesso ,infatti
l’unica promessa che è riuscito a mantenere nel tempo è stata quella di tenermi
legata a letto, anche se il più delle volte la richiesta non proveniva da me.
-Perché cerchi sempre di smontarmi?
Mi sussurra offeso.
-Perché non devi né montarti né smontarti. -Tutto
questo- affermo passandogli le mani sul torace sino ad arrivare ai lembi della
maglia per poi rialzarla e lasciarlo mezzo nudo sotto i miei occhi languidi.-E anche
questo..-faccio abbassandogli i pantaloni della tuta -E’ tutto mio e nessuno
deve vederlo e deve volerti, nessuno!
Termino a mia volta imbronciata. Nonostante il
tempo , il matrimonio e le mille dimostrazioni, non dimentico di certo tutte le
donne che ha avuto o ancora tutte quelle che continuano a provarci. Mi si
avvicina spingendomi verso il tavolo e mi ci mette seduta.
-Tutto questo ed altro...Sono tuo completamente
anche se.. Si! Devo ammettere che non sono poche le donne che ancora mi
desiderano!
Sbotta consapevole del pugno che gli arriva nello
stomaco. Ride di gusto, mentre io cerco semplicemente di non pensarci e di non
schiantargli il posa cenere in testa.
-Smettila!-gli ringhio seriamente arrabbiata. Non
sopporto di essere così gelosa e di gestire questo sentimento con così poca
dimestichezza. Lui invece sa sempre come fingere che tutto vada bene anche se
poi in privato rompe le scatole per ore se non giorni. Poi facciamo l’amore e
tutto passa.
-Okay, perdono. Mi prostro ai tuoi piedi, ma
..Facciamo sesso?
Scoppio a ridere cercando di tenere basso il tono
evitando così di svegliare Thomas e di finire con il leggere altre dieci storie
invece che passarmi la mia notte di
passione con mio marito.
-Muoviamoci, prima che cambi idea!
Termino rialzandomi il vestitino, restando solo in
mutande.
-Oh Dio tesoro!
-Smettila di fissarmi le tette ed andiamo in
lavanderia che voglio riprovare … tu sai cosa!
Mi prende in spalla con mia sorpresa e continua a farmi vivere il sogno di una
vita. Giuste o sbagliate che siano le scelte ci conducono verso delle persone.
Bisogna capire quali tra queste sia quella che ci completi o che rendi completa
una nostra giornata. Nicolas è stata la mia scelta giusta. La mia scelta già da
quando avevo undici anni. La mia scelta di quando ne avevo diciotto. La mia
scelta di adesso e per sempre.
FINE
Le nuove Storiein Corso e Complete di MisSolletico/MissNanna..
- Innamorata di Nick- Come Arrivare a te - Rating Arancione
Maggie e Nick. Lei una ragazzina. Lui un uomo che dovrebbe esser maturo. Lei la figlia della migliore amica di lui. Lui il grande amore di Maggie. Eccoli di nuovo su Efp.. Questa storia è stata una lunga epopea! -COMPLETA Ripubblicata
- Quello che più Conta -PRIMA&SECONDA PARTE- Rating Arancione
*PRIMA PARTE* Vittoria ha poco più di 20 anni . Un monolocale di 60 metri quadri e una famiglia che la ripudia. Alessandro ha 26 anni. E' di bell'aspetto e apparentemente ha una bella vita. Quando lo sguardo dei due si incrocerà,sarà difficile per entrambi fingere di non essersi guardati nell'animo. La loro strada è ricca di insidie ,ma l'amore,quello vero sa sempre trovare il modo per trionfare... *SECONDA PARTE *- Ancora tu...
Gira il libro e comincia dalla fine a leggere quello che ne è stato di Alessandro e Vittoria... - In corso...(e' stato accorpato il seguito alla prima parte del racconto...)
- THOC- The History of Criminals Hearts -Rating Rosso
Dal Prologo Presto mi sarei scontrata di nuovo con Jack Wright. Uno dei criminali più conosciuti del paese. Colui che aveva ereditato per successione il suo potere. Lui, era il figlio del boss ed io… Solo una stupida innamorata. Una storia, LA storia d'amore di due cuori diversi ma pur sempre criminali, capaci di ferirsi , di arrendersi al destino, ma che ben presto si ritroveranno e solo allora capiranno se o meno quell'amore sbocciato vent'anni prima persiste o se le difficoltà ancora una volta li porteranno su due strade troppo opposte per incrociarsi nuovamente. Questa è la storia di Jack e Izzie ed è solo agli inizi... Attenzione:Questa storia era stata pubblicata su un altro mio contatto che provvederò a cancellare. -STORIA IN CORSO...
- L'amore che aspettavo..- Rating Arancione
Arianna a dodici anni lo aveva visto per la prima volta. Da quel momento lui era diventato tutto ciò che potesse desiderare, sino a che non le spezzò il cuore con un rifiuto. Dopo quattro anni di una cotta non corrisposta e due di completa libertà, la giovane sventurata si ritroverà faccia a faccia con il suo primo amore platonico. Nico. Che ne sarà di lei?Così normale, noiosa , grassa e totalmente e perdutamente decisa ad evitarlo per il resto dei suoi giorni Peccato che non le sarà tanto facile evitare il fratello maggiore del bambino a cui fa da baby sitter... ATTENZIONE:Questa storia era stata pubblicata con un altro contatto.. Ma finalmente MissNanna è ritornata in sè...- Storia in corso..
- Una Limousine per due..- Rating Arancione
Lei: bella , ricca e terribilmente schiava dell'apparenza . Lui:bello , povero e privo di ogni inibizione. Lei la sua datrice di lavoro, Lui il suo autista. Quando due cuori si scontrano,non è sempre facile ad arrivare al lieto fine.. Strade lunghe tortuose e ricche di colpi di scena... Questa è la storia Di Noa e Pen. ATTENZIONE:storia completa, su richiesta è possibile aggiornare un capitolo al giorno.
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