Alle Porte Del Paradiso

di kogarashi
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap. 1 ***
Capitolo 2: *** Cap. 2 ***
Capitolo 3: *** Cap. 3 ***
Capitolo 4: *** Cap. 4 ***
Capitolo 5: *** Cap. 5 ***
Capitolo 6: *** Cap. 6 ***
Capitolo 7: *** Cap. 7 ***
Capitolo 8: *** Cap. 8 ***
Capitolo 9: *** Cap. 9 ***
Capitolo 10: *** Cap. 10 ***
Capitolo 11: *** Cap. 11 ***
Capitolo 12: *** Cap. 12 ***
Capitolo 13: *** Cap. 13 ***
Capitolo 14: *** Cap.14 ***
Capitolo 15: *** Cap. 15 ***
Capitolo 16: *** Cap. 16 ***



Capitolo 1
*** Cap. 1 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 1

 

 

Piove…piove sulla cose, sugli alberi, sulla città...e piove nel cuore delle persone…lacrime invisibili che fanno male più di qualunque altra cosa. E’ questo il sentimento che stava attanagliando il cuore di una bellissima ragazzina dai capelli lunghi di uno splendido colore rosa, dagli incredibili occhi verdi che stava correndo disperatamente nel bosco, seguendo un sentiero che si era creata lei…ignara sulla destinazione…conscia solo del fatto che doveva correre…doveva correre per se stessa, il più lontano possibile da quel luogo che le aveva provocato solo ed esclusivamente dolore.

 

“ Non posso fermarmi…non posso… ”

 

“ Cassidy ti prego torna indietro! ” gridò una voce alle sue spalle, la ragazzina si voltò senza fermare la sua corsa, con i capelli che le volarono in faccia e che non pensò neppure lontanamente di spostare con la mano, come se quel semplice gesto le avrebbe potuto in qualche modo rallentare la corsa.

 

“ Ti prego Kenji non seguirmi! Torna a casa! ”

 

“ Io non torno a casa senza di te! Ti ho detto di fermarti! Non essere stupida! Dove vuoi andare con questo tempaccio? ” disse il ragazzo che rispondeva al nome di Kenji. Aveva capelli di un bellissimo nero corvino e occhi castani così profondi che ci si poteva perdere dentro.

 

“ Non posso! Non posso tornare li

 

E dove vorresti andare! Ti prenderai un malanno! ”

 

Il ragazzo aveva ragione, Cassidy infatti era vestita con una leggera maglietta rosa e una gonnellina gialla, ai piedi portava delle scarpe da ginnastica rosa, in tinta con la maglietta.

 

“ Non m’interessa! Pensa a te piuttosto! ” rispose acidamente lei senza dar segni di cedimenti, il ragazzo era vestito con una felpa blu, un paio di jeans e portava in testa un cappellino che lo aiutava a ripararsi per quanto possibile dal violento acquazzone che stava imperversando la regione da un paio di giorni, ai piedi anche lui portava delle scarpe da ginnastica blu.

 

“ Io non posso, non voglio più soffrire! Se potessi tornare indietro cambierei tutto! VOGLIO CAMBIARE IL FUTURO! ”

 

Come se il cielo avesse ascoltato il suo urlo disperato, un potentissimo fascio di luce la avvolse inghiottendola e facendola svanire nel nulla, davanti agli occhi increduli del ragazzo che si fermò di colpo, guardandosi in giro sconcertato e dicendo con un filo di voce: “ Cassidy… ”

 

 

************************************************************************************************

 

 

Nel frattempo un gruppo di amici stava sostando nei pressi di un ruscello, un piccolo Pikachu, un pokèmon giallo con le sembianze di un topo si divertiva a giocare con l’acqua, mentre il suo padrone stava assaporando una giornata di meritato riposo.

 

“ Non posso crederci, finalmente ho vinto il quinto simbolo alla Frontiera Lotta ” disse un ragazzo di circa 15anni con i capelli neri, vestito sportivo guardando estasiato la medaglia che risplendeva tra sue dita.

 

Devo ammetterlo Ash, sei stato davvero formidabile questa volta! Devo farti i miei complimenti! ” disse un giovane ragazzo intorno ai 20 anni, di carnagione scura.

 

“ Penso che Brock abbia ragione, è stato un incontro avvincente! ” disse un bambino con gli occhiali e i capelli blu

“ Non trovi che Ash sia stato grande sorellina? ” continuò rivolgendo la domanda ad una ragazzina con i capelli castani e un foulard legato in testa “ Si, molto bravo, ma ora basta complimenti, altrimenti rischiamo di doverci sopportare il suo entusiasmo fino alla prossima palestra ” rispose lei ammirando il cielo azzurro.

 

Improvvisamente ci fu un bagliore accecante che creò scompiglio nella foresta, il bagliore cessò quasi subito, ma tutti gli animali della foresta rimasero turbati da quel segnale sinistro, soprattutto Pikachu che corse subito nella direzione da cui era provenuto il bagliore.

 

“ Pikachu torna qui! ” gridò Ash lanciandosi all’inseguimento del pokèmon.

 

“ Aspettaci Ash! ” gridò Vera, raccogliendo le sue cose e seguendo l’amico, seguita a ruota da Brock e Max.

 

La loro corsa non durò molto, il piccolo pokèmon si fermò nel centro di una radura poco assolata e molto accogliente, in mezzo alla radura sorgeva un masso, e ai piedi del masso, seduta e impaurita si trovava una ragazzina.

 

Ma qui è dove abbiamo visto il bagliore ” disse Brock guardandosi in giro.

 

“ Guardate, c’è una bambina vicino a quella roccia! ” disse Max indicando la ragazzina.

 

Pikachu si era gia diretto verso la ragazzina che appena lo vide ebbe un sussulto e si rannicchiò abbracciandosi le ginocchia e appoggiandoci sopra la testa come se volesse nascondersi.

 

“ Ciao, cosa ci fai qui tutta sola? ” le chiese Vera senza ottenere risposta.

 

“ Ehi, ti è successo qualcosa? ” chiese Ash avvicinandosi con cautela, “ Pika ” disse il piccolo pokèmon cercando di infondere un po’ di tranquillità nella ragazzina.

 

“ Questo pokèmon è tuo? ” chiese lei finalmente alzando la testa e fissando Ash con i suoi enormi occhioni verdi, che da quel che sembrava, pensò Ash avessero appena smesso di versare lacrime.

 

“ Si è mio, si chiama Pikachu ed è il mio migliore amico ” disse Ash accovacciandosi vicino a lei e facendo una carezza al pokèmon.

 

“ E’ carino, ha un bel pelo ” disse lei sorridendo al pokèmon che arrossì leggermente.

 

“ Possiamo sapere come ti chiami e come mai ti trovi qui? ” chiese Brock

 

“ Cassidy…mi chiamo Cassidy…e non so perché mi trovo qui, stavo correndo e… ” ma non finì la frase perché le lacrime incominciarono a sgorgarle dagli occhi.

 

“ Su su non piangere! Vieni con noi, stiamo andando al centro pokèmon, li potrai calmarti e raccontarci tutto, anche sullo strano fascio di luce che abbiamo visto poco fa ” disse Vera cercando di tranquillizzarla.

 

“ Io…quel fascio di luce, l’avete visto anche voi? ” chiese sorpresa Cassidy guardando meravigliata la ragazzina che annuì.

 

“ Certo che l’abbiamo visto, perché? ” chiese Ash.

 

“ Perché vedete quella luce…no niente ” disse Cassidy fermandosi di colpo, come se stesse per dire qualcosa che l’avrebbe cacciata sicuramente nei guai.

 

“ Bhe ci racconterai tutto al centro pokèmon, su in marcia ” disse Brock, prendendo per una mano la ragazzina e tirandola su, lei non obiettò e seguì il gruppo nel loro cammino…

 

 

 

CONTINUA…

Bene, il primo capitolo si è concluso senza troppi danni…bhe certo della storia non si capisce praticamente niente…ma con il prossimo credo che inizierà a delinearsi di più la trama e soprattutto la vita della piccola e dolce Cassidy, ma oltre a lei appariranno altri personaggi che sicuramente conoscete!!!Bhe alla prossima ciao ciao *KoGaRaShI*

 

 

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Capitolo 2
*** Cap. 2 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 2

 

 

 

Poche ore più tardi il gruppo di amici arrivò nei pressi del centro pokèmon, in tutto quel tempo Brock non aveva lasciato neanche per un secondo la mano di Cassidy, che dall’espressione del suo volto si iniziava a delineare un senso di protezione…

 

“Eccoci arrivati finalmente!” disse Vera raggiante entrando dalle porte scorrevoli e ritrovandosi davanti alla sala principale del centro medico.

 

“Ora andiamo a mettere le nostre cose in camera e poi parleremo con calma va bene?” disse Brock rivolgendo un dolce sorriso a Cassidy che arrossì lievemente annuendo.

 

Salirono al piano superiore ed entrarono nella camera che l’infermiera Joy aveva loro assegnato, Cassidy cercò di tenersi a mente il numero della camera, nel caso ci fosse stato qualche problema, appena entrata si ritrovò davanti ad una semplice camera con due letti a castello ai lati, la finestra era aperta ed entrava una leggera aria primaverile. Cassidy inspirò tranquillamente, quella giornata si stava rivelando completamente diversa da come l’aveva immaginata.

 

“Questo sarà il tuo letto” disse Vera indicandole il soffice giaciglio.

 

“Grazie…” rispose lei a voce molto bassa.

 

E ora tutti a mangiare!” disse Ash correndo giù al ristorante.

 

“Pensa sempre e solo a mangiare…è incredibile” disse Max sconsolato e così tutti lo seguirono.

 

A cena mangiarono tutti normalmente, anche Cassidy nonostante non conoscesse quei ragazzi, riusciva a sentirsi a suo agio, e per quanto potesse essere stanca cercò di mangiare a sazietà.

 

“Hai detto che ti chiami Cassidy vero?” disse Ash ingurgitando un panino alla velocità della luce.

 

“Si…”

 

E da dove vieni?” le chiese ancora lui.

 

“Da Pallet…”

 

Per poco Ash non si soffocò “Cosa?!” gridò tossendo “Anche io vengo da Pallet…ma non ti ho mai vista!”

 

 “Bhe io e la mia famiglia ci siamo trasferiti li da poco, prima abitavamo da tutt’altra parte, abbiamo traslocato poco tempo fa” rispose lei iniziando ad agitarsi per la reazione esagerata di Ash.

 

Che bella notizia! Così la prossima volta che torneremo a Pallet potrai conoscere mia mamma! Sono convinto che sarà entusiasta!”

 

“Eh gia! La madre di Ash è davvero fantastica!” disse Brock sognando ad occhi aperti.

 

“Ehi! Ma tu sei Ash Ketchum vero! Accidenti ho visto il tuo incontro alla palestra lotta! Sei stato grande complimenti!” disse un uomo che passava di li.

 

Sentendo quelle parole Cassidy urlo: “Ash Ketchum!?

 

“Si, lui è Ash Ketchum” disse tranquillamente Max.

 

Cassidy si alzò dalla sedia che volò a terra e fissò Ash con i suoi occhi verdi così a fondo che Ash si sentì a disagio.

 

“C’è…c’è qualche problema?” chiese titubante

Cassidy si rese conto della reazione avuta e si accorse di stare tremando vistosamente, ma fece finta di niente e dopo aver raccolto la sedia da terra disse: “No niente, scusate ma preferisco andare a dormire”, detto questo salutò e corse al piano di sopra.

 

Ma che le è preso?” chiese Vera

 

“Magari è una mia ammiratrice!” scherzò Ash

 

Ma la realtà era molto diversa, Ash non poteva immaginare il legame profondo che lo legava a Cassidy, un legame creato sull’affetto e sul rancore e che gli avrebbe creato non poche difficoltà.

 

Cassidy entrò in camera e si buttò a pancia in giù sul letto abbracciando il cuscino “ Perché, perché proprio lui? Kenji dove sei?” disse e si addormentò.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Mamma, guarda! Sono riuscita a finire il disegno sul papà!” disse una bambina di circa 5 anni, mostrando un disegno che raffigurava un duello tra allenatori di pokèmon.

 

“Sei stata bravissima Cassidy!” disse la donna intenta a lavare i piatti e di cui non si vedeva il volto a causa dei ricordi lontani della ragazzina “Sono sicura che al papà piacerà tanto”.

 

La bambina sorrise felice, quando improvvisamente sentì sbattere la porta ed un uomo, sempre senza volto entrò nella stanza e si sedette stancamente sulla sedia.

 

“Bentornato papà!” disse la bambina saltandogli al collo

 

“Ciao Cassidy” rispose l’uomo senza degnarla di uno sguardo.

 

“Sai Cassidy ha un regalo per te” disse la donna che adesso aveva finito di smanettare in cucina e si stava sedendo vicino al marito.

 

“Sul serio? Dai fammi vedere il capolavoro” disse l’uomo addolcendo la voce.

 

“Ecco papà, questo sei tu che vinci una gara di pokèmon!” disse la bambina mostrando fiera il disegno che aveva fatto con tanta fatica.

 

“Sei stata davvero brava piccola” disse l’uomo facendole una carezza sulla testa e facendola sorridere compiaciuta.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Cassidy si svegliò di soprassalto e si accorse che era buio inoltrato, una leggera brezza entrava timida dalla finestra facendo muovere lievemente le tende, si guardò in giro e vide gli altri dormire tranquillamente, sentì qualcosa di bagnato sul viso e portandosi le mani sul volto si accorse di aver pianto.

 

Nonostante tutti questi anni…non riesco a capire” disse alzandosi dal letto e dirigendosi scalza verso la finestra.

 

In cielo splendeva una stupenda luna che rischiarava con i suoi raggi tutto il giardino davanti al centro pokèmon, Cassidy alzò lo sguardo e sorrise dolcemente a quella vista “Toge!” disse una vocina lieve alle sue spalle, girandosi sorpresa vide ai suoi piedi un pokèmon molto piccolo a forma di uovo con la testa a forma di stella, sorrise e lo prese in braccio.

 

“Oh Togepi, non dovevi uscire dalla sfera pokè” disse abbracciando il pokèmon.

 

“Priiiiiiii” rispose lui contento.

 

“Togepi, pensi che stiano bene gli altri? Chissà cosa staranno facendo ora…saranno preoccupati…”

 

Dopo alcuni minuti in cui pensò a qualcosa di indefinito si decise di tornare a letto senza fare rumore per non svegliare gli altri, il suo ultimo pensiero fu rivolto ad Ash e lo guardò con una sguardo malinconico “Mi dispiace per quello che succederà a causa mia” disse dopodichè fece rientrare Togepi nella sfera pokè e si addormentò.

 

 

CONTINUA…

Lo ammetto sono moooooolto lunga a scrivere…mi rendo conto da sola che la storia procede troppo a rilento accidenti!!!Bhe nel prossimo capitolo cercherò di velocizzare la cosa…anche se rischio di saltare passaggi importanti…e ora adieu (si scriverà così poi) mah… ^O^

 

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Capitolo 3
*** Cap. 3 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 3

 

 

 

 

Il mattino seguente si svegliarono tutti molto presto, decisi a proseguire il loro viaggio, Cassidy non era abituata a viaggiare e a svegliarsi presto, quindi rimase completamente di stucco quando chiese il motivo di tutto quel movimento e le venne detto di prepararsi perché tra non molto si sarebbero messi in cammino diretti alla prossima palestra.

 

“Ma devo venire anche io?” chiese sorpresa.

 

“Certo! Non penserai mica che ti lasceremo qui da sola!” le rispose Brock che ormai aveva preso la ragazzina sotto la sua ala protettiva.

 

“Ma vi sarò d’intralcio, insomma non mi conoscete neppure! Chi vi dice che non sia una poco di buono?”

 

“Vogliamo fidarci”

 

“Ma…” ma si fermò di colpo perché nella stanza entrò Ash e Cassidy sentì una strana sensazione bruciarle il petto.

 

*

 

“Forza tutti in marcia!” disse Ash euforico uscendo dal centro pokèmon e facendo strada agli altri “Prossima tappa il sesto simbolo lotta!”.

 

Camminarono incessantemente per quasi 5 ore, Cassidy continuava a domandarsi il motivo per cui Ash non le avesse ancora fatto domande sulla scenata della sera prima, ma la sua attenzione fu completamente catturata da un fazzoletto di stoffa che penzolava dallo zaino del ragazzo.

 

“Quel fazzoletto…”

 

“Cosa? Oh questo! Me la dato una mia cara amica” rispose lui sorridendole e nascondendo il pezzo di stoffa nella borsa che poi richiuse accuratamente come per paura che potesse uscire nuovamente.

 

“La tua fidanzata?”

 

“NO!” disse lui un po’ troppo velocemente perché risultasse vero.

 

“Dicono di essere solo amici, ma la cosa puzza” disse scherzosamente Vera.

 

Lo sguardo di Cassidy si addolcì per un istante, come se si fosse ricordata di una cosa della sua infanzia, ma ricacciò quel ricordo nel profondo del suo cuore appena sentì una voce che le risuonò fin troppo famigliare.

 

“Cassidy! Finalmente ti ho trovato!” disse una ragazza con i capelli fucsia e gli occhi azzurri saltando al collo della ragazza che per poco non cadde a terra per lo stupore.

 

“Franny?!”

 

“Non sai quanto ti ho cercato! In realtà tutti ti stanno cercando, Mega, Jay, Cris, Jamie e ovviamente Kenji!”

 

“Che cosa? Ma come avete fatto a capire dove mi trovavo?”

 

“Veramente abbiamo usato le uova! Ricordi? Quando una di noi si trova in pericolo o si perde le uova reagiscono tra di loro creando un collegamento! E’ stato così che ti ho trovato!”

 

Cassidy non sapeva cosa dire, le sembrava tutto troppo assurdo, i suoi migliori amici la stavano cercando, in quel momento si ricordò di Ash e degli altri che si erano fermati a pochi passi da lei e ora la fissavano confusi. Franny se ne accorse e si presentò:

 

“Oh Scusate! Piacere sono Franny la cugina di Cassidy! Ho quasi 13 anni, sono del segno della vergine, alleno i pokèmon e i miei cibi preferiti sono...

 

Il gruppo la guardò a bocca aperta, era riuscita a dire tutto senza respirare neanche una volta.

 

Cassidy le diede un pizzicotto “Scusate, quando comincia a parlare non la smette più”.

 

“Piacere nostro…Io sono Vera e lui è il mio fratellino Max”

 

“Io sono Ash”

 

“E io Brock”

 

Il viso di Franny si tinse di stupore quando sentì gli ultimi due nomi e si voltò incredula verso Cassidy “Tu…”, ma Cassidy le fece cenno di non fiatare e che le avrebbe spiegato tutto più avanti.

 

“Bhe io vengo con voi!”

 

“Bene! Meglio siamo e meglio è!” disse raggiante Max.

 

Il gruppo si rimise in marcia decisi ad arrivare alla prossima città entro sera, mentre camminavano Franny si avvicinò a Cassidy e senza farsi sentire le chiese:

 

“Non glielo avrai mica detto spero”

 

“Certo che no! Non sono così stupida da farmi scoprire così facilmente”

 

“Ma si può sapere come hai fatto ad incontrare proprio loro con tutta la gente che c’è a questo mondo?”

 

“Cosa vuoi che ne sappia! Quando mi sono ritrovata qui mi hanno trovata loro!”

 

“E non potevi andartene con qualche scusa?”

 

“Cosa pensi, che non ci abbia provato? Ma Brock non mi ha lasciato andare via, e da sola non so cosa fare, non conosco questi luoghi! Mi sarei sicuramente cacciata nei guai!”

 

“Allora avresti fatto meglio a non scappare”

 

“FATTI GLI AFFARI TUOI!” disse Cassidy a voce un po’ troppo alta forse, perché gli altri la guardarono sorpresi e lei si sbrigò a chiedere scusa.

 

“Secondo te hanno gia capito qualcosa?” chiese Franny sussurrandole nell’orecchio

 

“Non credo, almeno, Ash non è così sveglio”

 

“MA E’ COSI’ OVVIO! SE NE SAREBBE ACCORTO CHIUNQUE!” disse Franny, stavolta fu lei quella che fu guardata e la cosa la riempì d’imbarazzo perché divenne rossa e iniziò a balbettare cose in convulse.

Fu Vera ad interrompere la loro conversazione segreta:

 

“Sapete, ora che ci penso, che ne dite di mangiare qualcosa, Brock, inizio ad aver fame”

 

“E va bene, allora ci fermiamo e preparerò un pranzetto da leccarsi i baffi!”

 

“EVVIVA!” gridarono tutti felici.

 

Poco dopo si misero tutti a mangiare, avevano trovato un bellissimo spazio verde, le cose sembravano andare per il meglio, avevano deciso di fare un picnic, visto che anche la giornata sembrava dalla loro.

Cassidy però non poteva sapere che da quel momento le cose per lei e per Franny si sarebbero frantumate e che da quel preciso momento rischiavano di passare guai seri se non avessero prestato la massima attenzione ad ogni minima cosa che facevano.

 

Tutto iniziò quando Brock chiese a Cassidy di aiutarlo a portare i piatti agli altri, lei contenta di potersi rendere utile acconsentì servizievole…ma non avrebbe mai immaginato che stava per compiere lo sbaglio più grande che potesse fare, appena prese i piatti dalle mani di Brock si voltò, fece forse si e no due passi, quando lui disse:

 

“Forse pensi di essere riuscita a prendere in giro Ash e gli altri, ma io non sono ingenuo come loro, quegli occhi li conosco fin troppo bene, è dalla prima volta che ti ho vista che mi ricordi qualcuno, e ora ne ho l’assoluta certezza…tu sei…”

 

Cassidy si sentì gelare il sangue nelle vene, si pietrificò e non si capacitò neanche lei di come riuscì a trovare la forza per girarsi verso lui e guardarlo talmente duramente negli occhi da farlo tacere con la propria forza di volontà, lui se ne accorse forse, perchè decise di lasciare la frase in sospeso e si rimise a preparare i piatti, Cassidy si voltò dandogli le spalle e decise d’incamminarsi verso il gruppo che nel frattempo stava chiacchierando allegramente con Franny che si era instaurata bene nel gruppo.

 

Cassidy non potè fare altro che sorridere a quella vista, come se quel piccolo sprazzo di felicità potesse farle dimenticare l’orrore e la paura che aveva appena provato…era stata smascherata, Brock sapeva tutto.

 

Ed ora la sua vita era davvero in pericolo.

 

 

************************************************************************************************

 

 

 

Nel frattempo molto lontano da loro un ragazzo si era visto salvare la vita da una ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi con in braccio un pokèmon azzurro a forma palla/topo.

 

“Mi spieghi cosa ci facevi appeso a quell’albero a testa in giù?”  chiese lei nervosa.

 

“Ecco, veramente è una storia lunga, non saprei da dove cominciare” disse il ragazzo dai capelli neri imbarazzato mettendosi una mano nei capelli.

 

“Misty, ora dobbiamo andare, se non ci sbrighiamo non arriveremo mai in tempo, Gary ci ha chiamato stamattina, ha detto che…” disse un ragazzo alto con una fascia verde il fronte.

 

“Lo so, lo so, ha detto di correre da lui perché aveva fatto importanti scoperte sulle uova pokèmon, ma non capisco cosa c’entriamo noi Tracey!” lo interruppe la ragazza guardandolo male.

 

“E’ stato il prof. Oak a chiederci di raggiungerlo, non potevamo mica rifiutare”

 

Si ma non capisco perché sono dovuta venire anche io! Ho la palestra da mandare avanti!” disse lei scocciata.

 

“Ecco, veramente non mi andava di farmi un viaggio così lungo da solo”

 

“Ma sentilo! Comunque cambiando discorso, non ci hai ancora detto come ti chiami”

 

“Cosa? Ah, mi chiamo Kenji…” rispose imbarazzato il ragazzo che si era incantato a guardare con ammirazione Misty.

 

“Che strano nome, senza offesa, bene Kenji, da ora in poi verrai con noi “ disse Tracey sorridente.

 

“Come? Ma non posso! Devo assolutamente trovare una persona!”

 

“Non si accettano obiezioni, tu e il ragazzo dietro l’albero che si nasconde verrete con noi”

 

Kenji e Misty si voltarono verso il punto indicato da Tracey, e da dietro un albero sbucò un ragazzo con i capelli a punta biondi, che sorrise spavaldo.

 

“Jay!” gridò sorpreso Kenji “Non mi avrai mica seguito?”

 

“Ovvio che ti ho seguito, come pensi che potessi riuscire a trovare Cassidy da solo? Mi serviva l’appoggio di qualcuno che la conoscesse bene non trovi?” disse il ragazzo mettendosi a posto un ciuffo ribelle di capelli.

 

Si ma…è una questione che dobbiamo risolvere noi due!”

 

“Anche gli altri sono venuti, in fondo Cassidy è importante per te come per tutti noi, ricorda che è la figlia del Campione”

 

“Non capisco cosa c’entri ques…”

 

“Questo si che è uno scoop! Vi conoscete?” chiese sorpreso Tracey.

 

“Purtroppo si” risposero i due in coro.

 

Fu Misty a spezzare la conversazione irritata “Allora ci vogliamo muovere? Non ho tempo da perdere IO!”

 

Tutti la fissarono sbigottiti e non si sa se per paura o per rispetto (ma si pensa più per la prima) si decisero a star zitti e ad incamminarsi verso il luogo dell’appuntamento con Gary.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Dopo pranzo il gruppo decise di fare un piccolo riposino, giusto il tempo per digerire l’enormità di cibo che avevano ingerito, nonostante tutto quanto fosse stato ottimo Cassidy non riuscì quasi a toccare cibo, ancora troppo preoccupata per ciò che le era stato detto da Brock, “Possibile che davvero si sia reso conto di chi sono in realtà?” pensò.

 

“Stai bene Cassidy?” chiese Ash vedendo la preoccupazione sul viso della ragazzina.

 

“Si! Non preoccuparti, sto bene, stavo solo pensando ad una cosa” poi vedendo lo sguardo di Ash che continuava a guardarla preoccupato si affrettò ad aggiungere “Niente di grave ovviamente”

 

“Allora ti credo” disse Ash sorridendole.

 

Franny guardò la cugina con aria preoccupata, come se avesse intuito qualcosa e cercò di parlare con lei, ma Cassidy come se avesse capito cosa volesse fare si alzò e disse:

 

“Credo che andrò a fare una passeggiata qui vicino, tanto per sgranchirmi le gambe, che ne dici di venire con me Vera?”

 

“Ok!” rispose la ragazza raggiante, alzandosi e togliendosi dalle ginocchia l’erba che le si era attaccata addosso.

 

“Vengo anche io…” disse Franny.

 

“NO! Tu resta qui, torniamo subito” disse impulsivamente Cassidy.

 

E così le due ragazze si allontanarono.

 

“Non vi da l’impressione che Cassidy ci stia nascondendo qualcosa?” chiese Max, tutti guardarono Franny che dopo un po’ sospirò rassegnata e iniziò a parlare:

 

“Vedete, Cassidy ne ha passate veramente tante, in realtà non era così, era una bambina dolce e molto allegra, ma da qualche tempo è diventata fredda e non si fida più di nessuno”

 

“E come mai? Cosa l’ha portata ad essere così?” chiese Brock.

 

“L’ambiente in cui è cresciuta…i suoi genitori sono Capipalestra molto famosi, forse i più famosi…e si sono sempre aspettati da lei cose che una ragazzina di 11 anni non poteva ottenere, almeno non lei”

 

“Non capisco dove vuoi arrivare” disse Ash.

 

“Suo padre è sempre in viaggio…e lei l’ha visto poche volte, le rare volte che tornava a casa spronava Cassidy ad allenarsi, ma lei ha un problema”

 

“Quale?” chiese curioso Max

 

“Odia combattere…”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Che bella giornata! Non trovi?” disse Vera sgranchendosi le braccia alzandole verso il cielo.

 

Si bellissima! Mi viene voglia di cantare” rispose Cassidy felice.

 

Stavano ormai camminando da parecchi minuti, Cassidy era affascinata dalle chiome degli alberi, che risplendevano di diversi colori grazie ai raggi del sole che filtrava nella foresta con timidezza.

 

“Mi piacerebbe che anche loro lo vedessero” disse dolcemente.

 

“Chi?”

 

“Nessuno, pensavo a voce alta”

 

“Non vedo l’ora di arrivare alla prossima città, così ti farò vedere come sono brava come coordinatrice di pokèmon”

 

“E così sei una coordinatrice eh?”

 

“Si, e pensare che all’inizio i pokèmon non m’interessavano, ho seguito Ash solo perché mi piaceva viaggiare”

 

“E poi come mai hai cambiato idea?”

 

“E’ stata la passione con la quale Ash allena i suoi pokèmon a farmi cambiare idea, e ora adoro quello che faccio con tutta me stessa! E tu? Alleni i pokèmon?”

 

Cassidy s’irrigidì, abbassò lo sguardo e disse: “Io…no…non mi piace”

 

“Cosa?” Vera la guardò sorpresa “Non ti piacciono i pokèmon?”

 

“Non ho detto questo, mi piacciono, ma odio i combattimenti e gli incontri di pokèmon”

 

“Perché?”

 

“Perché fanno male ai pokèmon, si fanno male a vicenda, ed è una cosa che non tollero, preferisco allevarli in completa serenità senza che siano obbligati a combattere”

 

“Capisco cosa tu voglia dire, ma i pokèmon si divertono a lottare”

 

“COME POSSONO DIVERTIRSI A FARSI DEL MALE?!

 

Cassidy alzò talmente la voce che Vera sussultò sorpresa, l’espressione di Cassidy era tesa, preoccupata e si affrettò a dire: “Mi dispiace, argomento chiuso, torniamo indietro”

 

“Va bene, ma se posso dire una cosa, penso che in questi giorni che passerai con Ash il tuo modo di pensare cambierà radicalmente”

 

“Non è riuscito a farmelo cambiare in questi anni, figuriamoci se può farcela adesso”

 

Le parole le morirono in bocca e si morsicò un labbro vedendo lo sguardo di Vera che la guardò con un espressione incredula: “Tu…conosci gia Ash?”

 

“Diciamo di si…ma ti prego non dirglielo! Sarebbe troppo dura affrontare l’argomento!”

 

“Stai tranquilla, manterrò il segreto, sai se devo essere sincera noi due ci somigliamo e per questo mi stai molto simpatica, abbiamo lo stesso modo di comportarci, siamo sempre preoccupate per quello che può succedere agli altri”

 

“Ti ringrazio” le rispose Cassidy arrossendo e abbassando lo sguardo con un semi sorriso stampato in faccia.

 

CONTINUA…

Questo capitoletto è un po’ più lungo (di poco però) anche perché essendo la prima ficcy ho problemi su come andare avanti, la storia più o meno prosegue, ma il carattere di Cassidy va da solo, cioè mi è un po’ incontrollabile.

Ok, dal prossimo ci saranno dei grossi casini per Ash, e finalmente si scoprirà cos’hanno di speciale le uova e il perché Cassidy odia così tanto gli allenatori di pokèmon…

 

 

YA-CHAN

Grazie per le dritte che mi hai dato, mi sono state di grande aiuto, sto cercando il più possibile di seguirle…ma per ora sono ancora una piccola frana eheh…mi trovo più a my agio con la storia di Celestial Demon’s in quanto l ho scritta tutta a mano 5anni fa (e non è ancora conclusa) ma i personaggi sono molto più caratterizzati, soprattutto psicologicamente…eheh grazie ancora  ^O^

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Capitolo 4
*** Cap. 4 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 4

 

 

 

 

“Dove si trova il luogo dell’incontro con Gary?” chiese Misty sprezzante

 

“E’ a circa 30 minuti di marcia da qui, ormai ci siamo quasi” le rispose Tracey controllando la mappa.

 

“Spero per te che sia così, sono stanca di camminare”

 

“Scusate, ma dato che dobbiamo seguirvi che ne dite di spiegarci un po’ la situazione?” chiese Jay.

 

“Infatti, non fate altro che lamentarvi” disse Kenji che si beccò uno sguardo di fuoco da Misty.

 

“Cos’hai detto scusa? Chi è che si sta lamentando?”

 

“Tu! E’ da quando siamo partiti che continui a lamentarti su tutto!”

 

“Che cosa? Ma come ti permetti! Chi ti credi di essere per parlarmi così!?

 

Misty si fermò davanti a Kenji e lo guardò con profondo disprezzo, come solo lei sapeva fare, Tracey conoscendo l’amica cercò di calmare le acque, che erano gia in procinto di burrasca.

 

“Avanti, non è questo il momento di litigare”

 

“Io non l’avrei fatto! Ha iniziato lei con le sue lamentele”

 

“Ah adesso sarebbe anche colpa mia?”

 

“INSOMMA VOLETE DARCI UN TAGLIO?” gridò esasperato Jay “ORA STRINGETEVI LA MANO E FATE PACE”

 

“Io non ho intenzione di stringere la mano ad un tipo come lui!”

 

“E io non voglio stringere la mano ad una vecchia megera come te!” disse Kenji facendo le boccacce a Misty e rischiando di farla seriamente esplodere.

 

“Quanto mi dai sui nervi! Sei identico a quello stupido di Ash!” tuonò Misty andandosene.

 

 

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“Etchù!!!”

 

“Ash ti sei preso il raffreddore?” chiese Vera che era tornata nel gruppo insieme a Cassidy.

 

“Spero di no” rispose lui asciugandosi il naso gocciolante.

 

“O forse qualcuno sta parlando male di te” disse scherzosamente Max.

 

 

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Dopo circa 30 minuti Tracey, Misty, Kenji e Jay arrivarono al luogo dell’appuntamento con Gary. Misty e Kenji erano arrivati alla conclusione che era meglio ignorare l’accaduto piuttosto che fare un melodramma per una cosa simile, Misty dal canto suo era troppo arrabbiata per rivolgere la parola a tutti, infatti anche Tracey pensò bene di lasciarla stare, sapeva fin troppo bene che fare arrabbiare una come Misty equivaleva a volere una morte precoce, lenta e molto dolorosa.

 

“Siamo arrivati, Gary dovrebbe essere qua in giro” disse Tracey guardandosi in giro alla ricerca del ragazzo.

 

“Ehi! Era ora!” disse un ragazzo sbucando fuori da dietro una roccia ed avvicinandosi al gruppetto, aveva una maglietta viola e dei capelli castani alquanto spettinati che lo rendevano molto affascinante.

 

“Gary! Da quanto tempo! E allora questa scoperta sensazionale?” disse Tracey andando dall’amico e stringendogli la mano.

 

“Procede benone! Venite vi faccio dare un’occhiata”

 

Li portò dietro alla roccia, dove il gruppo di ragazzi rimase di stucco. Proprio di fronte a loro c’era uno stranissimo uovo che riluceva di diversi colori, come se risplendesse da solo dei colori dell’aurora boreale.

 

“Incredibile! Ma dove l’hai trovato?” chiese Misty.

 

“L’ho trovato due giorni fa ai piedi di un monte, all’inizio mi sembrava un semplicissimo uovo, ma prima che voi arrivaste ha iniziato a pulsare così, non è favoloso?”

 

Kenji e Jay si guardarono preoccupati.

 

“Non ti sembra di averlo gia visto?” disse a bassa voce Jay.

 

“Si, somiglia in modo impressionante all’uovo di Mega…possibile che anche lei sia qui?”

 

“E’ probabile, quindi oltre a noi due, a Cassidy e a Mega potrebbero averci raggiunto anche Cris e Franny”

 

“Spero di no, ci mancherebbero solo loro, per non parlare di Jamie…il solo pensiero mi causa incubi da sveglio”

 

“Cosa state confabulando voi due?” chiese Gary guardando i due ragazzi che si erano allontanati parecchio per non essere ascoltati.

 

“Chi noi?”

 

“Con chi pensi che stia parlando?”

 

“Oh gia, stavamo chiedendoci che cosa contenesse quell’uovo”

 

“E dovete chiedervelo proprio la? Comunque una cosa è certa, dentro questo uovo c’è qualcosa, qualcosa di potentissimo che risponde a qualche stimolo esterno, purtroppo con tutta l’attrezzatura che ho, non sono riuscito a capire che cosa possa contenere di preciso, se un pokèmon o qualcosa di più pericoloso, una cosa è certa, è una scoperta fantastica!” disse Gary al settimo cielo.

 

Kenji e Jay a quelle parole afferrarono inconsciamente la bretella dello zaino, come per paura che a Gary potesse venire voglia di curiosarci dentro.

 

“Cosa pensi di fare ora Gary?” chiese Tracey.

 

“Che domande! Si va a cercare Ash!”

 

“E perché scusa? Lui che c’entra?” chiese Misty sorpresa.

 

“Bhe, in realtà nulla, ma dopo così tanto tempo ho voglia di farmi quattro risate prendendolo un po’ in giro per la sua goffaggine”

 

“Quindi noi dovremmo andare in giro per Hoenn come degli stupidi solo per i tuoi capricci?” disse Jay.

 

“Bhe non solo per questo, voglio anche scoprire se ha fatto progressi o se è rimasto il solito tontolone che ho lasciato un anno fa” disse con un ghigno Gary.

 

“Roba da non credere”

 

“E poi sono sicuro che c’è qualcun altro qui che vorrebbe riabbracciare Ash, non è vero Misty?”

 

“Cosa vorresti insinuare?” disse lei visibilmente rossa.

 

“Proprio niente”

 

“E allora non scocciare!” disse lei irritata voltando le spalle a tutti e allontanandosi di qualche metro.

 

“Siamo permalosi oggi eh?” disse Gary.

 

“Non me ne parlare, è da quando siamo partiti che è così, oggi poi è acida come un Arbok, se viene morsa da un serpente mi sa che è lo stesso serpente a morire avvelenato” disse Tracey sospirando.

 

“E allora, vogliamo andare o no?” gridò lei ancora più irritata per tutto il tempo che stavano perdendo in chiacchiere.

 

Si si arriviamo” disse Gary, caricandosi tutta l’attrezzatura riposta nello zaino sulle spalle e prendendo in braccio l’uovo che continuava a pulsare insistentemente.

 

 

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Stavano camminando da quasi 2 ore e Vera non era ancora riuscita a parlare con Cassidy di quello che si erano dette quella mattina, così prese coraggio e decise di affrontare la faccenda.

 

“Senti Cassidy…io volevo dirti…”

 

“Mi spieghi perché non mi stai facendo domande ne niente?! So che muori dalla voglia di sapere perché ho reagito così male ieri sera al sentir pronunciare il tuo nome!”

 

Vera si spaventò, ma quelle parole nonostante fossero uscite dalla bocca di Cassidy, non erano rivolte a lei, ma ad Ash che ora la guardava sorpreso e incredulo.

 

“Cosa?”

 

“Come “Cosa” ma sei stupido? Ti ho fatto una domanda ed esigo una risposta!”

 

Cassidy era fuori di se, per tutto quel tempo non aveva fatto altro che pensare alle parole dette a Vera, al fatto che Brock avesse intuito qualcosa, anche se sperava seriamente il contrario, e come se non bastasse doveva anche viaggiare con la persona che più odiava al mondo, no, ormai non riusciva più a trattenersi, doveva sfogare tutta la rabbia e lo stress accumulato in quei giorni con lui.

 

“Vuoi sapere perché ho reagito così male a sentire il tuo nome? Perché mai e poi mai avrei pensato di incontrarti di nuovo! Si caro mio! Tu forse non sai chi sono ma io per mia grandissima sfortuna so chi sei! Lo so da quando sono…”

 

Franny la prese di peso nonostante fosse esile quanto Cassidy e la trascinò via, mentre lei continuava a dimenarsi e a insultare il povero Ash che non riusciva ancora a capacitarsi della situazione.

 

“M…ma che le è preso?”

 

“Pikachu” disse il pokèmon giallo che come di consueto stava appollaiato sulla sua spalla.

 

 

*

 

 

“Ma dico ti ha dato di volta il cervello? Vuoi che ci scoprano?” la sgridò Franny quando furono abbastanza lontane da non farsi sentire.

 

“Tanto ormai non ha più senso continuare a nascondersi! Brock ha capito tutto! Me l’ha detto! Ha detto che somiglio molto ad una persona che conosce! L’ha capito dal colore dei miei occhi!”

 

“Invece magari si riferisce a qualcos’altro! Non puoi saperlo! Lo sai anche tu che Brock è si sveglio ma buono! Se anche avesse scoperto il nostro segreto pensi davvero che lo andrà a dire in giro ai quattro venti come se nulla fosse?”

 

“Non m’interessa! Ho sopportato Ash anche fin troppo, Kenji mi ha sempre detto di resistere, che sarebbe cambiato tutto, ma le cose sono peggiorate e tu questo lo sai bene! Non riesco più a fingere! Non in queste condizioni!”

 

Cassidy ormai era scoppiata a piangere istericamente e Franny non sapeva cosa fare per fare calmare la ragazzina, ormai il suo odio era giunto al limite.

 

“Cassidy, vedrai troveremo una soluzione, troveremo un rimedio per fermarlo, forse proprio lui ci aiuterà”

 

“Non si può! E’ troppo potente, neanche Gary è riuscito a fermarlo! Dobbiamo fermare l’Ash di questo tempo, così quello del futuro non potrà più fare del male”

 

“Non dire assurdità! Ash non è cattivo!”

 

“ E ALLORA QUESTI COSA SONO?!”

 

Cassidy si voltò dandole le spalle e si alzò la maglietta, Franny riuscì a stento a trattenere un urlò d’orrore.

L’intera schiena di Cassidy era tappezzata di lividi ed ustioni, ormai quasi cicatrizzate ma che poco tempo prima aveva sicuramente fatto urlare di dolore la piccola Cassidy.

 

“Queste…a quanto” disse sfiorandole le ferite con una mano, mentre l’altra l’aveva portata quasi senza accorgersene alla bocca.

 

“Sono di tre giorni fa, Kenji era presente, e quando l’ha fermato io sono fuggita via”

 

“Ma come ha…”

 

“Pikachu e tutti gli altri”

 

“Non è possibile!”

 

“E invece è così, ora capisci perché lo odio così tanto? Come posso anche solo chiamarlo…”

 

Si trattenne dal rimettersi ad urlare, le parole che stava per dire erano ciò che più le facevano male, più male delle ferite che lui stesso le aveva procurato, più male di qualunque altra cosa le sarebbe potuta accadere, ma si controllò dicendo in un soffio:

 

“Papà”

 

 

*

 

 

Nel frattempo Ash era ancora stravolto per la reazione improvvisa di Cassidy.

 

“Non riesco a capire cosa le sia preso, e per giunta Brock le ha seguite”

 

Il ragazzo infatti aveva prontamente seguito le due ragazze senza farsi vedere da loro, convinto che se le avesse seguite avrebbe scoperto se i suoi dubbi sull’identità di Cassidy si sarebbero rilevati fondati come pensava ormai dal primo incontro con la ragazzina.

 

“Cos’ hai intenzione di fare? Insomma non puoi rimanere ostile nei suoi confronti ancora per molto, in fondo non è la persona che conosci tu” disse Franny aggiungendo “Almeno non ancora”

 

Si però…ho paura…”

 

“Cassidy” disse la ragazza prendendole dolcemente le mani “Ti è stata data una seconda opportunità di legare con lui, non fartela sfuggire così dalle mani, magari riuscirai a perdonarlo un giorno”

 

Cassidy annuì poco convinta, in quel momento Brock uscì dal fogliame dirigendosi verso le due ragazzine che rimasero pietrificate.

 

“Cosa ci fai tu qui?” disse ostile Franny

 

“Ho sentito tutto, e così il mio sesto senso non mi aveva mentito, sapevo che c’era sotto qualcosa, ma non mi aspettavo che il segreto che nascondeste fosse così grave”

 

“Non sono affari che ti riguardano!”

 

“Finché rimarrete nel nostro gruppo si…”

 

“Allora ce ne andremo”

 

“Riguarda comunque il mio migliore amico, quindi non posso lasciar correre”

 

“Cosa vuoi fare? Ricattarci per caso?” disse Franny che iniziava ad irritarsi per la tranquillità di Brock.

 

“Non sono tipo”

 

“E allora cosa vuoi fare? Raccontare tutto agli altri? Hai intenzione di metterci nei guai? Se lo farai non ti perdonerò!”

 

Brock la guardò serio, quell’espressione e quel brutto carattere gli ricordavano qualcuno, ma non riusciva a capire dove l’avesse gia visto.

 

“Ti prego Brock…non dirlo…a nessuno”

 

Le parole uscirono dalla bocca di Cassidy come una preghiera, guardò il ragazzo con i suoi enormi occhi verdi pieni di lacrime e Brock si limitò a sorriderle e a dirle: “Sta tranquilla, il tuo segreto con me è al sicuro”.

 

Cassidy rimase sorpresa dalla risposta così dolce del ragazzo e lo ringraziò dal profondo del cuore.

 

“Avete intenzione di restare qui per tutto il giorno? Ora torneremo dagli altri e quando arriveremo nella prossima città chiederò all’infermiera Joy di curarti le ferite, in fondo sono pur sempre causate da pokèmon, quindi penso che sappia come guarirle”

 

“Grazie”

 

Così tornarono dal resto del gruppo, appena arrivarono Cassidy vide Ash che la guardava preoccupato come se temesse una nuova crisi isterica nei suoi confronti da parte sua, Cassidy abbassò la testa e senza dire niente a nessuno si avvicinò ad Ash, dopodiché gli sussurrò nell’orecchio: “Scusa”.

 

A quelle parole e al modo in cui Cassidy gliele aveva dette il ragazzo arrossì.

 

 

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“Quanto manca ancora?” chiese Tracey che era stanco di tutto quel camminare.

 

“Siamo quasi arrivati, ho telefonato ad Ash circa 3 giorni fa, abbiamo deciso di trovarci tutti nella prossima cittadina, sempre sperando che siano gia arrivati”

 

Sei stanca?” chiese Kenji a Misty, che ancora non gli rivolgeva la parola.

 

“Non preoccuparti, non sono così debole come pensi, sono solo un po’ fuori allenamento”

 

“Vuoi che ti porti lo zaino?”

 

“Non ce n’è bisogno, è leggero”

 

“Come vuoi…”

 

Era ovvio che Kenji cercasse in ogni modo di fare pace con Misty, lei stessa se n’era accorta, ma il suo orgoglio le imponeva di tenergli il muso ancora per un po’.

 

“Entro sera comunque dovremmo arrivare, almeno se abbiamo seguito alla lettera la mappa”

 

Tutti guardarono male Gary che si affrettò ad aggiungere: “Ovviamente l’abbiamo seguita, quindi la direzione è sicuramente quella giusta”

 

Ma sicuramente quella era la strada più sbagliata che potessero percorrere, era si quella che conduceva alla prossima città più in fretta, ma era anche quella più pericolosa da seguire, perché poco tempo dopo si ritrovarono ai piedi di un burrone, su una stradina sterrata e come se non bastasse il tempo non prometteva niente di buono.

 

“Dobbiamo affrettare il passo, o rischiamo di ritrovarci in mezzo al temporale” disse Tracey con un’aria preoccupata controllando le nubi minacciose che si stavano avvicinando molto, troppo velocemente.

 

“Non pensi che la cosa migliore da fare sia quella di cercare un riparo e aspettare che la tempesta si plachi?” disse Misty impaurita, aveva sempre avuto un profondo terrore dei temporali, anche quando viaggiava ancora con Ash e Brock si erano ritrovati invischiasti in un tremendo temporale e ricordò di come si bloccò stringendo a se Togepi, e fu salvata da Ash che la portò al riparo in un incavo.

 

“Non faremo in tempo, è troppo tardi” disse Jay.

 

Appena finì di dire queste parole il temporale scoppiò in tutta la sua ferocia e il gruppo dovette correre come non mai per cercare un riparo, erano ormai zuppi quando trovarono l’ingresso di una grotta e vi si infilarono dentro.

 

“Ma cosa sei? Un indovino?” disse Tracey  strizzandosi i vestiti zuppi e rivolgendo uno sguardo stupefatto a Jay.

 

“Bhe, se volete diciamo di si, riesco a capire quando scoppia un temporale almeno pochi minuti prima che avvenga”

 

“Incredibile”

 

“Dov’è Azurill?” disse spaventata Misty alzandosi in piedi e cercando il piccolo pokèmon, che fino a quel momento era rimasto vicino a lei.

 

“Non sarà mica uscito con questo tempo! In fondo è un pokèmon d’acqua” disse Gary guardandosi in giro.

 

“Oh no! Devo andare a cercarlo!” disse Misty ed uscì di corsa dalla grotta alla ricerca del pokèmon prima che gli altri potessero fermarla.

 

“Aspetta! Può essere pericoloso!” disse Kenji non pensandoci neanche un secondo e seguendola fuori.

 

Tornate indietro pazzi!”

 

La pioggia imperversava, violenta tanto quanto le sferzate di vento che non davano il tempo di poter aprire gli occhi, le gocce di acqua cadevano al suolo come secchiate, allagando tutto.

 

“Misty! Torna indietro!”

 

“Devo trovare Azurill!”

 

Pochi minuti dopo i due ragazzi videro il pokèmon che saltellava felicemente nelle pozzanghere che si erano create per la strada.

 

“Azurill!” gridò Misty correndo verso il pokèmon, che appena la vide le saltò in braccio felice.

 

“Non farlo mai più, mi hai fatto spaventare sai?”

 

“Questo dovrei dirlo io a tutt’e due! Come vi è saltato in mente di correre via a quel modo?”

 

Kenji era fuori di se, non solo era bagnato fradicio, ma si era preoccupato per Misty e per il piccolo Azurill che, la cosa gli fece rabbia, stava benissimo.

 

“Mi dispiace”

 

“Oh non ha importanza”

 

“Non mi riferivo a questo, ma a come ti ho trattato prima, ho un carattere davvero orribile, scusami”

 

Misty si stava scusando, si stava scusando con lui, era una cosa che Kenji non si sarebbe mai aspettato da lei, arrossì lievemente e sospirando le disse: “Acqua passata, bhe non tanto passata visto che siamo nel bel mezzo di un temporale e noi stiamo qui a parlare tranquillamente, avanti torniamo indietro”

 

Detto questo il ragazzo porse la sua mano a Misty che la prese, improvvisamente il terreno sotto ai suoi piedi cedette e Misty si ritrovò appesa alla mano di Kenji sopra ad un precipizio.

 

“Misty resisti! Non mollare la presa!” gridò Kenji nel panico più completo. Per quanto potesse essere minuta Misty, la pioggia non faceva altro che allentare di instante in instante la presa sulla sua mano.

 

“Cerca di reggerti forte! Vedrai andrà tutto bene!”

 

Misty annuì, e strinse più forte la mano di Kenji, per quanto le fosse possibile, in quel momento però un fortissimo boato squarciò l’aria e Misty perse la presa precipitando nel vuoto.

 

“MISTY!!!”

 

 

 

CONTINUA…

E finalmente un altro capitolo, forse il più difficile è finito, è stato difficile riuscire ad fare esprimere a Cassidy i sentimenti che provava per ciò che aveva sopportato, lo so, lo so, forse ho esagerato, ma volevo proprio che ci fosse uno sviluppo simile, da fare rimanere tutti di stucco, spero di esserci riuscita!!! Eh gia, Cassidy è proprio la figlia di Ash spero di non avervi fatto venir voglia di buttare a terra il computer, comunque tranquilli, Ash non è cattivo, e più avanti scoprirete anche il perché di tutto questo. Per quanto riguarda Misty, bhe state pure tranquilli…non penso che sia ancora arrivata la sua ora…in fondo c’è Kenji con lei no?  (/ ^-^)/

 

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Capitolo 5
*** Cap. 5 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 5

 

 

 

Gli ci vollero alcuni secondi prima che si rendesse conto di quello che stava accadendo, aveva perso la presa sulla mano di Misty che ora stava precipitando nel burrone ad una velocità impressionante, sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa altrimenti la ragazza sarebbe sicuramente rimasta uccisa dall’impatto, si guardò per un attimo attorno prima di togliersi dalla cintura una pokèball e lanciarla in aria. Ne uscì un pokèmon gigantesco, blu con le ali rosse, era un pokèmon drago…Salamance.

 

“Presto va a salvare Misty!”

 

Il pokèmon si gettò in picchiata prendendo la ragazza tra le zampe pochi attimi prima che si sfracellasse contro le rocce, dopodiché tornò dal suo allenatore con la ragazza sana e salva. Per lo spavento le gambe di Kenji gli avevano ceduto, facendolo crollare in ginocchio.

Quando il pokèmon arrivò a terra Kenji non si sa come ebbe la forza di alzarsi e di correre da lei, anche se con estrema difficoltà a causa delle gambe che ancora gli tremavano vistosamente.

 

“Misty, come stai?”

 

“Io…bene…credo”

 

Misty era visibilmente sotto shock, se l’era vista veramente brutta, non era la prima volta che cadeva da un burrone, le era gia successo in passato, ma si era sempre trovata sotto un torrente che in un modo o nell’altro riusciva sempre ad attenuare la sua caduta o quella di qualcun altro, questa volta però Misty non aveva visto acqua sotto di lei, ma rocce frastagliate che si ergevano minacciose, pronte ad infilzare qualunque cosa fosse caduta la sotto. Al solo pensiero la ragazza rabbrividì.

 

“Me la sono vista brutta, ho rischiato di morire”

 

“Non ti avrei mai lasciato morire!” disse Kenji avvicinandosi a lei con fare convinto.

 

Lei sorrise appena e gli rispose: “Lo so…grazie”

 

Kenji arrossì lievemente, il sorriso della ragazza gli aveva provocato un piccolo fremito allo stomaco, mise la mano nel punto dove aveva sentito quel tumulto che lo aveva sorpreso, ma si convinse che era dovuto allo spavento di poco prima.

 

“Quel pokèmon è tuo? E’ imponente”

 

Kenji tornò alla realtà e si voltò verso il suo pokèmon che stava aspettando di fronte a loro qualche altro comando dal suo allenatore.

 

“Si è mio…ben fatto, ora puoi tornare nella sfera” disse Kenji puntando la sfera bianca e rossa verso il pokèmon che s’illuminò di rosso prima di sparire risucchiato nella sfera. Dopodiché si rivolse alla ragazza:

 

“Ce la fai ad alzarti e a camminare?”

 

Misty annuì e fece per alzarsi, ma Kenji fu più veloce di lei e la prese per la vita alzandola di peso, era la prima volta che qualcuno lo faceva e Misty arrossì, quando Kenji la mise a terra dolcemente lei non fu in grado per alcuni di secondi di alzare lo sguardo a causa dell’imbarazzo che si era creato.

 

“Non sapevo…che fossi un allenatore”

 

“Bhe, non me l’avevi chiesto”

 

“Gia…”

 

“Gia…”

 

“Kenji!!!Misty!!!Finalmente!!!State bene?” gridò Tracey correndo verso di loro insieme a Gary.

 

“Cosa ci fate qui?” chiese Kenji sorpreso.

 

“Visto che il temporale è finito siamo venuti a cercarvi! Stavate tardando troppo”

 

Solo allora i due ragazzi si resero conto che la tempesta era veramente finita, a causa di tutto quel trambusto si erano completamente dimenticati di essere stati in mezzo ad una tempesta, si guardarono e scoppiarono a ridere, un po’ per far scemare la tensione nervosa e un po’ perché si erano sentiti davvero stupidi. Gary e Tracey si guardarono preoccupati e si chiesero se i due amici stessero bene.

 

Non potevano neanche immaginare quello che i due ragazzi avevano appena passato…e che da quel momento il loro legame sarebbe diventato molto più profondo…e tenero…

 

 

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Nel frattempo ignari di tutto Ash e compagnia bella si stavano dirigendo alla città dove avrebbero dovuto fermarsi per la prossima medaglia.

 

“Ormai manca poco, entro venti minuti dovremmo esserci” disse Max guardando il suo PokèNav.

 

“Evviva! Finalmente potremo riposarci!!!” gridarono insieme Vera e Cassidy alzando le braccia dalla felicità e guardandosi scoppiando a ridere.

 

Ormai erano diventate buonissime amiche, ridevano e scherzavano per tutto il tempo, Cassidy si era finalmente decisa a lasciarsi alle spalle le parole di Brock e i rimproveri di Franny, che a volte la guardava offesa, sentendosi messa in disparte dalla cugina. Cassidy se ne era resa conto più di una volta, ed era stata sul punto di andare da lei e chiederle scusa per averla lasciata sola, ma poi sopraggiungeva sempre un fattore nuovo che costringeva Cassidy a ritardare la cosa, e poi a dirla tutta l’allegria di Vera era così disarmante e trascinante che non riusciva a non seguirla in tutto ciò che faceva.

 

Arrivarono nei pressi della città quando ormai stava tramontando il sole, che disegnava alle loro spalle delle ombre sempre più allungate e che Cassidy osservava con molta attenzione, come se fosse stata la prima ed ultima volta che le avrebbe viste.

 

“Siamo arrivati” disse Ash con un sorriso.

 

Cassidy si voltò e fu accecata dal tramonto, si mise una mano vicino agli occhi per coprirsi dal sole, e dopo qualche istante vide davanti a sé una città che si ergeva sul mare, bellissima con i colori del tramonto che le davano un senso di calore con tutte quelle sfumature create dai toni del rosso, del giallo e dell’arancio.

 

“Che meraviglia!” disse tutto d’un fiato

 

Poco dopo arrivarono al centro pokèmon e Cassidy e Vera corsero di sopra a visionare le stanze e il panorama che si vedeva dalla finestra.

 

“WOW!!!” dissero insieme.

 

“La smettete di comportarvi come due bambine per un tramonto?” disse Franny con le braccia conserte appoggiata allo stipite della porta con la schiena.

 

Cassidy la guardò, ormai la conosceva fin troppo bene, era di cattivo, anzi di malissimo umore, era come avere a che fare con nove Beedrill inferociti contemporaneamente, così si decise ad avvicinarsi a lei e con fare timido le disse:

 

“Ehm…Franny…scusa se ti ho escluso fino a qui”

 

“AH! E te ne accorgi solo adesso?” disse Franny irritata.

 

“Mi dispiace…non arrabbiarti”

 

“NON ARRABBIARMI!!!CASSIDY TI RICORDO CHE IO SONO VENUTA QUI SOLO PER CERCARE TE E RIPORTARTI A CASA!!!E TU COSA FAI???MI SNOBBI COSI’?!!!”

 

La voce di Franny era riecheggiata in tutto il piano, Cassidy vide che teneva le mani serrate in pugni, e si ritrovò a pensare se ricevere un pugno da lei le avrebbe fatto male…e soprattutto se lei lo avesse mai fatto, ma si impose di cancellare l’immagine di lei pestata a sangue dalla cugina e ritornò a guardarla fissa negli occhi senza distogliere lo sguardo.

 

“Ti ho chiesto scusa!”

 

“COSA VUOI CHE ME NE IMPORTI!!!IO MI PREOCCUPO PER TE E TU COSA FAI???FINGI CHE NEANCHE ESISTA!!!A VOLTE RIESCO A CAPIRE TUO PADRE!!!”

 

Cassidy non esitò neanche un minuto, alzò veloce il braccio e le diede un sonoro ceffone che le fece voltare di lato il viso zittendola di colpo, per alcuni istanti rimasero immobili, fu Franny a fare la prima mossa mettendosi una mano sulla guancia che iniziava ad arrossarsi visibilmente.

 

“Non ti permettere più di dire una cosa simile! Chiaro?” disse Cassidy arrabbiata guardando torvo la ragazza che aveva abbassato lo sguardo umiliata.

 

Vera era rimasta impalata vicino alla finestra ed aveva visto tutto, preferendo non intromettersi nella discussione. Rimase sorpresa dalla reazione di Cassidy, mai si sarebbe immaginata che una ragazzina così dolce e premurosa come lei in realtà avesse un carattere così forte e duro da zittire una persona come Franny con uno schiaffo. Franny dal canto suo non potè fare altro che scappare fuori dalla stanza con le lacrime agli occhi, troppo orgogliosa per piangere davanti a loro, scese al piano di sotto, scontrandosi con Ash e Brock che si voltarono giusto in tempo per vederla uscire dal centro medico.

 

“Ma cosa è successo?” chiese Ash.

 

“Non lo so, tu vai da Cassidy e Vera con Max, io raggiungo Franny, mi sembrava sconvolta” disse Brock rincorrendo la ragazza.

 

Intanto al piano di sopra Cassidy si stava rendendo pian piano conto di quello che era appena successo, si voltò verso Vera che era rimasta immobile e in silenzio per tutto il tempo e ora la fissava preoccupata e allo stesso tempo comprensiva.

 

“Mi dispiace…” disse Cassidy

 

“Non fa niente”

 

Ash entrò in camera come una furia: “Cos’è successo? State bene?”

 

Le due ragazze lo guardarono sorprese e accigliate, fu Vera a parlare per Cassidy.

 

“Cassidy e Franny hanno litigato, Franny ha detto qualcosa a proposito del padre di Cassidy e lei le ha dato uno schiaffo”

 

Ash non credette alle sue orecchie: “Cassidy ha dato uno schiaffo a Franny?”

 

Cassidy annuì e si sedette sul letto con la testa bassa e con le mani in grembo che stringevano con forza la gonna.

 

“Ora si capisce perché è corsa via così in malo modo” disse Max.

 

“Stava…” disse Cassidy alzando la testa e guardando il bambino, poi abbassò la voce e la testa dicendo: “…piangendo?”

 

“E’ probabile, non le abbiamo visto il volto…non abbiamo fatto in tempo, ma c’è Brock con lei”

 

“Brock?” Cassidy rialzò la testa e fissò di nuovo il ragazzino.

 

“Si, Brock l’ha seguita” disse Ash mettendosi le mani in tasca.

 

“Capisco”

 

“Vedrai, si sistemerà tutto, hai avuto una reazione normale, sarebbe successo a chiunque di reagire così” disse Vera sedendosi vicino a lei e mettendole una mano sulla sua, Cassidy annuì, ma in cuor suo era tremendamente preoccupata per la cugina, ed era anche stupita di se stessa, perché mai e poi mai avrebbe pensato di picchiare qualcuno un giorno.

 

“Mi sono comportata come lui” si ritrovò a pensare e si nascose il viso tra le mani, appoggiando i gomiti sulle cosce.

 

 

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Franny continuava a correre disperatamente senza una meta, era arrabbiata, delusa e ferita, Cassidy, la sua Cassidy l’aveva maltrattata e per di più di fronte a Vera, non riusciva a tollerare la cosa, era sempre stata molto legata a lei, erano state inseparabili fin da bambine, non riusciva a capire perché aveva reagito a quel modo…ma sapeva anche la risposta, l’aveva ferita parlando di Ash, e lei le aveva dato uno schiaffo, come avrebbe fatto chiunque in quella situazione.

 

Si fermò per riprendere fiato e si asciugò il viso con la mano, non sapeva dove andare e non se la sentiva di tornare indietro, non ancora almeno, sapeva di aver sbagliato, ma non ci poteva fare niente, era gelosa e possessiva, aggressiva ed egoista quando si trattava di Cassidy, odiava questo suo modo di essere, ma non poteva farci niente e non voleva neanche cambiarlo, perché gia sapeva che non avrebbe risolto proprio nulla.

 

“Sono un’idiota!”

 

“Non è vero!”

 

Franny si voltò di scatto e si ritrovò di fronte Brock, madido di sudore per la fatica di esserle corso dietro.

 

“Cosa ci fai tu qui?” gli chiese stupita Franny

 

“Ti sono corso dietro, sei veloce sai? Non potevo mica lasciarti andare in giro da sola a quest’ora!”

 

“Guarda che non sono più una bambina! E comunque non ce n’era bisogno, so badare a me stessa!” disse dandogli le spalle irritata.

 

“Non lo metto in dubbio, ma non mi piace vedere una bella ragazza come te fuggire in preda alla disperazione”

 

“Cosa?! Io disperata? Tu vaneggi!”

 

Brock non le rispose, ma si concentrò su una ragazza che stava passando di li. Era così bella che a Brock iniziarono a trasformarsi gli occhi a forma di cuore.

 

“Ehi mi stai ascoltando?!” disse Franny riportandolo alla cruda realtà.

 

“Incredibile! Io ti parlo e tu cosa fai? Sbavi dietro ad una donna!”

 

“Non stavo sbavando!” si difese Brock, pulendosi però con fare sospetto la bocca con la manica della maglia, cosa che inorridì Franny non poco.

 

“Spiegami cos’è successo”

 

“Non t’interessa!”

 

Si invece! So gia il segreto di Cassidy, e sono sicuro che anche tu me ne nascondi uno!” disse Brock facendo un passo verso di lei, che indietreggiò automaticamente.

 

“E va bene! Ho litigato con Cassidy! Contento adesso? Posso andare o dobbiamo stare qui ad aspettare che tu abbia finito di farmi il terzo grado?” disse Franny isterica.

 

“Certo che hai proprio un pessimo carattere tu eh? Non ti smentisci mai!”

 

“Mi dai sui nervi” disse Franny tremando di rabbia e facendo qualche passo per allontanarsi dal ragazzo, ma Brock la bloccò afferrandola per un braccio.

 

“Lasciami!”

 

“Non so cosa nascondiate tu e Cassidy, ed ora non voglio neanche saperlo! M’interessa di più sapere cosa succede a te!”

 

Le luci del tramonto disegnavano ancora il cielo e la terra con i loro colori, e Franny si sentì pervadere da uno strano sentimento di malinconia, si mise a guardare l’oceano e una leggera brezza le accarezzò il viso, asciugando le ultime lacrime che ancora imperlavano i suoi occhi.

 

“Non dovresti preoccuparti per me…non ancora…”

 

Si invece che mi preoccupo!”

 

“Io…sono una stupida…ero gelosa di Vera…e ho ferito Cassidy”

 

“Dai, raccontami tutto mentre ci avviamo verso il centro medico” disse Brock.

 

Camminarono vicini per tutto il tempo, Brock con lo sguardo fisso davanti a se e Franny con le mani avvolte alla vita con lo sguardo che guardava a terra.

 

“Io…sono dovuta crescere in fretta, dovevo farlo per Cassidy, molte volte di notte quando eravamo piccole veniva sotto la mia finestra e quando le aprivo la ritrovavo sempre terrorizzata, con le braccia e le gambe pieni di segni, piangeva sempre e così rimaneva a dormire da me, abbiamo dormito così tante volte insieme che ormai ho perso il conto”

 

Brock l’ascoltava senza fiatare.

 

“Diceva che ero la sua cuginetta preferita, ogni mattina poi, si alzava e dopo aver fatto colazione si faceva forza e ritornava a casa dicendo di non preoccuparmi perché lei era forte…ed infatti lo era…almeno esteriormente, ma interiormente il suo fragile equilibrio ormai non esisteva più gia da molto tempo”

 

“Suo padre…insomma…l’Ash del futuro è così terribile?” chiese Brock.

 

“Non lo so neanche io, lui è il Campione indiscusso e si aspetta da lei cose che vanno al di la di quello che lei può dargli…è stato lui a farle odiare i combattimenti, all’inizio le piacevano, ma un giorno vide Pikachu venire sconfitto in un incontro ed Ash dovette portarlo al centro pokèmon, dove lo curarono per quasi 3 giorni, Cassidy era molto preoccupata e dal quel momento odiò ogni tipo di incontro, il suo sogno è quello di diventare allevatrice di pokèmon baby”

 

“E come si è arrivato a tutto questo?”

 

“Credo che ad Ash non sia andata giù l’idea che sua figlia non volesse seguire le sue orme, e così cercò di farle cambiare idea in ogni modo possibile, ma Cassidy finì solo con l’incattivirsi, iniziò ad essere taciturna e antipatica nei suoi confronti, quasi come se fosse un nemico da eliminare…Ash non lo sopportò ed iniziò a farle male utilizzando i suoi pokèmon, in particolare Pikachu”

 

“Ma è impossibile! Ash non lo farebbe mai”

 

“Lo so, infatti nessuno è mai riuscito a capire tutta la storia, lui voleva creare la copia perfetta di se stesso usando Cassidy, e lei dal canto suo odia profondamente il padre, da istigarlo e dal farlo arrabbiare sempre di più”

 

Brock la guardò per un attimo quando lei si fermò e lo guardò.

 

“Credo che tutto si risolverebbe se parlassero civilmente…stanno mandando all’aria tutta la loro vita insieme, se le cose non si sistemano il loro rapporto andrà distrutto per sempre…e io non voglio Brock!”

 

Brock annuì e le disse: “Vedrai, l’aiuteremo”

 

Franny scoppiò in un pianto dirotto e Brock la tirò dolcemente a se.

 

“Io, ho detto delle brutte cose a Cassidy, mi sono sfogata su di lei! Non volevo! Io le voglio bene!!!” gridò Franny disperata stringendo con le mani la maglietta di Brock che le accarezzò la testa.

 

“Lo so, lo so…”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Kenji! Kenji guardami!!!” disse una bambina con i capelli legati in due codini sottili e con un abitino azzurro addosso.

 

“Cosa ci fai qui Cassidy! Non dovresti essere a casa a quest’ora?”

 

“Bhe vale anche per te no? E’ da tanto che non ci vediamo! Sei diventato grande!”

 

“Bhe, questo vale anche per te!”

 

“Oggi è il tuo compleanno vero? Sei ritornato in città per festeggiarlo!”

 

“Te ne sei ricordata! Grazie!”

 

“Questo è per te! Non sono ancora brava ma spero che ti piaccia!” disse la bambina tirando fuori dalla tasca del vestitino un piccolo fazzolettino giallo con inciso il nome “Kenji”

 

“E’ per me?” disse lui prendendolo sorpreso.

 

“SI! Anche se ho solo 7anni mi sono impegnata tanto per fartelo, mi ha aiutato la mamma! Così quando lo vedrai penserai a me!”

 

“Grazie…certo che è veramente brutto però” disse Kenji con un ghigno.

 

“Brutto antipatico! Restituiscimelo subito!!!” gridò Cassidy fingendo di arrabbiarsi e dandoli piccoli e leggeri pugni sulla schiena, mentre Kenji rideva.

 

“Sto scherzando Cassidy!” disse riuscendo a fermare la bambina che ora lo guardava con la faccia imbronciata.

 

“Guarda che bel pesce palla!” scherzò ancora Kenji vedendo l’espressione e gli sbuffi offesi di Cassidy, poi divenne serio e disse: “Grazie! Lo terrò sempre con me! E’ una promessa”.

 

Cassidy lo guardò e gli sorrise dicendo: “Prego!”

 

Kenji si svegliò di soprassalto e si mise seduto sul letto.

 

“Cassidy…”

 

Decise di alzarsi e frugò nel suo zaino in cerca di una cosa che sperava di aver portato con se. E difatti poco tempo dopo lo trovò, prese il fazzolettino giallo e si mise ad osservarlo teneramente, gli sembravano così lontani i giorni in cui lui e Cassidy erano felici e spensierati, quel piccolo regalo che lei gli donò nel giorno del suo nono compleanno non l’avrebbe mai dimenticato, perché sarebbe stata l’ultima volta che avrebbe visto la ragazzina sorridere in quel modo tenero che aveva il potere di sciogliere il cuore di chiunque.

 

“Se solo fossi stato li”

 

Senza accorgersene accarezzò dolcemente le lettere incise nel fazzolettino, quel nome, era stato scritto dalla persona più importante della sua vita, colei che contava più di qualunque altra cosa, il suo piccolo tesoro prezioso.

 

“Cassidy…” disse avvicinando il fazzolettino al viso.

 

E si sentì in colpa, in colpa per non essere riuscito ad essere li con lei nei momenti di difficoltà.

 

In colpa per averla lasciata sola quando iniziò il suo viaggio di formazione, nonostante lei non volesse che se ne andasse.

 

In colpa per non essere riuscito a proteggerla.

 

In colpa per averla fatta fuggire…

 

Scacciò via quei brutti pensieri e decise di rimettersi a letto, ma prima si legò il fazzolettino intorno al polso, come se con quel tenero e semplice gesto avesse potuto farlo sentire un po’ più vicino a lei…

 

 

 

 

 

CONTINUA…

Finalmente anche questo capitolo è concluso…ho fatto davvero molta fatica questa volta…volevo cercare di fare capire un po’ di + i sentimenti dei personaggi…ma non so se sono riuscita nell’intento…per ancora un po’ di episodi le cose si incentreranno + sul rapporto di Cassidy e sul suo passato e sulla nuova amicizia di Misty e Kenji…che su Ash…ma state tranquilli perché a tempo debito entrerà + a fondo nel suo ruolo (anche perché non sto facendo altro che parti piccolissime!!! >-< Nb: Ash) (Eh lo so…ma ora sei solo un pochetto inutile…non dovevi neanche esserci eheh /\_/\ Nb: Autrice) (COOOOSAAA????? O.o Nb: Ash), un’ultima cosa…so che Franny può sembrare antipatica…ma se devo dire la verità…a me sta simpatica! Perché ha un carattere forte e perché vuole davvero molto bene a Cassidy…

 

Ringrazio a tutti quelli che mi hanno recensito…e per tutti coloro che credono in me…io m’impegnerò sempre!!!eheheh

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Capitolo 6
*** Cap. 6 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 6

 

 

 

 

“Siete tornati finalmente!” disse Max andando incontro a Brock e a Franny che teneva la testa bassa da prima che entrassero nel centro pokèmon.

 

“Gia, scusateci se vi abbiamo fatto aspettare, io e Franny vorremmo mettere qualcosa sotto i denti, vero?” disse Brock girandosi verso la ragazza che annuì intimidita.

 

“Forza! Alla mensa allora!”

 

Franny fece un passo per seguire Brock che stava dirigendosi alla mensa pokèmon, ma si fermò di colpo quando vide entrare nella sala comune del centro Cassidy che la guardò seria, Franny abbassò automaticamente lo sguardo, ma poi si fece coraggio e decise di non essere la solita codarda e decise di alzare lo sguardo e di guardarla fissa negli occhi, cosa che stupì Cassidy non poco.

 

Decise di prendere il coraggio a due mani e disse: “Cassidy, ti chiedo scusa!”

 

Lo disse in mezzo alla sala, fregandosene altamente di tutta la gente che la fissò a causa del fatto che alzò la voce il più possibile per far si che la ragazza capisse ogni singola, minima parola pronunciata da lei. Cassidy la guardò per qualche istante, dopodiché scrollò la testa rassegnata e sorrise affettuosamente, a quella vista Franny sorrise e si asciugò due lacrime che le stavano solcando il volto.

 

“Che bello! Finalmente avete fatto pace!” disse Ash

 

Le due ragazze arrossirono.

 

“Non ho intenzione di rubartela” disse Vera avvicinandosi all’orecchio di Franny che sussultò a sentire quelle parole.

 

La serata passo tranquilla, finalmente la serenità era tornata nel gruppo e tutti ridevano e scherzavano mentre tra una parola ed un’altra mangiavano. Fu Ash a bloccare questa tranquillità quando realizzò di aver dimenticato di dire al gruppo una cosa molto importante.

 

“Ragazzi! Domani non posso andare alla palestra!”

 

“Perché?” chiesero tutti guardandolo.

 

“Domani dovrebbe arrivare Gary! Mi sono dimenticato! Mi ha detto di aspettarlo qui, ha una cosa da farci vedere”

 

“Non sai di cosa si tratti?”

 

Ash scosse la testa: “No, Gary mi ha solo detto, “lo vedrai quando sarò li”, comunque mi sembra che abbia trovato uno strano uovo luminescente”

 

Per poco Cassidy non si soffocò con l’acqua.

 

“Cassidy! Vuoi fare attenzione! Vuoi morire così giovane? Vai piano!” la sgridò Franny battendole una mano sulla schiena mentre lei tossiva e cercava di respirare più aria che poteva.

 

“Sei sicuro che non ti abbia detto altro?” chiese quando riuscì a riprendere abbastanza fiato da parlare, anche se la sua voce risultò ancora leggermente roca e bassa.

 

“No, mi dispiace, dovremo aspettare fino a domani”

 

Cassidy e Franny si guardarono accigliate, anche Brock le guardò intuendo che la questione dovesse riguardare loro in qualche modo.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Il mattino seguente si svegliarono tutti molto presto, si lavarono e fecero colazione il più in fretta possibile, Gary aveva telefonato e aveva detto loro che sarebbe arrivato alle prime luci dell’alba.

Così si prepararono ad accoglierlo fuori dal centro medico, ancora infreddoliti e mezzi addormentati.

 

Ormai il sole era gia alto, saranno state all’incirca le nove di mattina e Ash aveva gia iniziato a maledire il fatto di aver dato corda ad uno come Gary, quando in lontananza vide arrivare l’amico accompagnato da altre persone.

 

“Ma quello è Gary! E c’è anche Tracey con lui!” disse Ash felice.

 

“Ciao! Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto un piccolo contrattempo” disse Gary.

 

Lo sguardo di tutti però s’incentro sulle tre persone che stavano sopraggiungendo dietro di loro, si trattava di due ragazzi ed in mezzo a loro c’era una bellissima ragazza dai capelli rossi.

 

Ash sussultò…era lei…non la vedeva da quasi un anno ormai, ma non aveva dubbi…quella era Misty.

 

“Misty…”

 

“Volete sbrigarvi o no? Non avete fatto altro che chiacchierare per tutto il tempo!” disse Gary esasperato, i tre ragazzi infatti non aveva fatto altro che ridere e scherzare per tutto il tempo, senza ascoltare quello che lui diceva, provocandogli una tale irritazione che aveva deciso di assumere un atteggiamento scorbutico finché non fossero arrivati a destinazione.

 

“Quanto la fai lunga Gary!” disse uno dei due ragazzi, aveva i capelli biondi a punta e gli occhi castani.

 

“Taci tu!” disse Gary sibilando.

 

Jay si voltò verso Kenji ma si accorse con stupore che il ragazzo era andato dritto verso Cassidy la quale lo guardava sorpresa e confusa.

 

“Cosa ci fai qui Ken…”

 

Ma non riuscì a finire la frase perché Kenji le urlò a dietro: “Stupida ragazzina! Hai la minima idea di come mi sia preoccupato per te! Ti ho cercato in lungo e in largo!!!

 

Cassidy rimase a bocca aperta per la reazione del ragazzo, quando finalmente tornò alla realtà si difese:

 

“Bhe nessuno ti ha chiesto di venirmi a cercare! Dovevi farti gli aff…”

 

Kenji la prese per un polso e la tirò a se abbracciandola forte, lei non seppe che dire e rimase immobile per la sorpresa.

 

“Non sai quanto ti ho cercata…” sussurrò Kenji stringendo l’abbraccio e appoggiando le labbra sui suoi capelli profumati.

 

“Scusami…” disse lei lasciandosi andare e chiudendo gli occhi come per farsi cullare dolcemente da quell’abbracciò così tenero ma al tempo stesso protettivo.

 

Rimasero così per alcuni minuti, quando però si accorsero di essere osservati da tutti Kenji l’allontanò da sé fino quasi a farla cadere.

 

“Ma dico sei scemo? Stavo quasi per cadere!”

 

“Fatti tuoi, sei tu che sei troppo gracile”

 

“Cosa?”

 

“Scusate, ma chi sono questi due?” chiese Max indicando i due ragazzi.

 

“Kenji e Jay…” disse Franny sospirando sconsolata.

 

“Toh! Franny! Non ti avevo notato!” disse Jay con un ghigno.

 

“Vai a quel paese imbecille!”

 

“Vedo che quel brutto caratterino non ti è per niente passato eh? Quando inizierai a comportarti come una ragazza?”

 

“Jay evita”

 

Kenji lo zittì guardandolo male, Franny infatti si stava surriscaldando, le si poteva vedere quasi il fumo uscirle dalle orecchie.

 

“Piacere, io sono Misty!”

 

La ragazza andò da Franny e le mise la mano davanti in segno di saluto, Franny la guardò esterrefatta e guardò incredula la sua mano.

 

“Ah…io…sono Franny” disse arrossendo.

 

“Franny che hai? Sei tutta rossa!” disse Vera vedendo la reazione della ragazza.

 

“N…non è vero!” si difese lei, ma sapeva che non era vero, la verità era che quella ragazza le aveva fatto battere il cuore velocemente, e un senso di malinconia le aveva attraversato tutto il corpo, come un fulmine.

 

“Come stai? E’ da tanto che non ci vediamo” chiese intimorito Ash avvicinandosi alla ragazza che ora stava conoscendo Cassidy.

 

“Bene grazie! E tu Ash?” rispose lei sorridendogli dolcemente, poi abbassò lo sguardo.

 

“Pikachu! Ciao!”

 

“Pika!!!” il pokèmon giallo la salutò felice e le salì sulla spalla.

 

“Io…sto bene grazie!” disse Ash, anche se capì quasi subito di non essere ascoltato.

 

“Di cosa dovevi parlarci Gary?” chiese Brock.

 

“Di questo”

 

Il ragazzo mise nelle mani di Brock l’uovo che aveva trovato che stava ancora pulsando, ora lentamente, ora più velocemente.

 

“E’ strano non trovi, cambia colore in base a dove ci si sposta” disse Gary.

 

“Gia è molto strano”

 

“La cosa che non capisco a parte il fatto che cambi colore sia quello che fino a poco fa era stabile nelle sue pulsazioni, ma ora sembra quasi che si sia eccitato, come se si trovasse vicino a qualcosa”

 

“E se fosse una specie di radar?”

 

Tutti guardarono Max sorpresi dell’acutezza del bambino.

 

“E’ vero, potrebbe anche essere!” disse Gary riprendendosi in braccio l’uovo.

 

“E se invece fosse un uovo di un pokèmon raro?” ipotizzò Vera.

 

“Hai ragione! Così si potrebbe anche spiegare il perché di questi strani colori, non avendolo mai visto non sappiamo se le uova dei pokèmon rari facciano così”

 

“Posso vederlo un momento?” chiese Tracey e tese le mani per prenderlo.

 

“NO!!!” Kenji gli si parò di fronte, con le braccia larghe.

 

“Ma che ti prende? Voglio solo vederlo! Non lo rompo mica!”

 

“Ti ho detto di no! Non insistere!”

 

Tracey lo guardò serio per qualche istante, dopodiché sbuffò e lasciò perdere l’uovo.

 

“Ma che gli è preso?” chiese Ash.

 

“Mi spieghi perché non può?” disse Gary guardando male Kenji che per tutta risposta lo stava ignorando.

 

“Ha i suoi buoni motivi, e neanche io voglio che Tracey tocchi quell’uovo” disse Jay camminando verso di loro fino a fermarsi vicino a Kenji.

 

“Non capisco cosa…” disse Franny, poi capì tutto e le parole le uscirono di bocca quasi con paura: “Mega…”

 

“Non lo capisco! E’ solo un uovo!” disse Gary, la sua voce si stava alterando visibilmente.

 

“Fu Misty ad intervenire questa volta: “Gary, ora basta…lasciali stare.”

 

A quelle parole Gary esplose: “Non intrometterti tu! Hai fatto comunella con questi due, in particolare con Kenji da dopo il temporale! Mi spieghi che cosa vi è successo? Un attimo prima vi odiavate e un attimo dopo siete amiconi!”

 

La cosa spiazzò Misty che rimase immobile ad osservare Gary senza proferire parola.

 

“Non prendertela con lei” disse Vera andando dall’amica, Ash nel frattempo sentendo le parole uscite dalla bocca dell’amico faceva scorrere lo sguardo su Misty e su Kenji, come per carpire dalle loro espressioni qualcosa.

 

“Siamo…siamo solo amici!” disse Misty ritrovando la forza di parlare.

 

Ash la guardò, così come tutti gli altri, lei stessa si era accorta di non essere stata del tutto sincera nel dire quelle parole, Kenji era un suo amico, questo era vero, ma c’era qualcosa che si stava muovendo in lei, qualcosa che stava venendo pian piano a galla e che non era amicizia…era un sentimento più profondo, tenero e fraterno. Poi il suo sguardo incontrò quello di Ash.

 

Gli occhi le si riempirono di lacrime e fuggì via, lasciando tutti allibiti dalla sua reazione.

 

“Misty!”

 

Kenji e Ash si misero ad inseguirla senza neanche accorgersi di aver avuto la stessa identica idea, le corsero dietro finché non la videro più.

 

“Dov’è finita?” chiese Kenji con il fiatone.

 

“Non lo so, non la vedo più”

 

Rendendosi conto solo adesso di stare parlando con Kenji, Ash abbassò lo sguardo e gli chiese titubante:

 

“Cosa c’è tra te e Misty?”

 

Kenji lo guardò a bocca aperta.

 

“Non crederai mica che tra me e lei ci sia qualcosa?”

 

Ash alzò lo sguardo e guardò fisso negli occhi Kenji che scoppiò a ridere, poi vedendo che Ash continuava a guardarlo tornò serio e disse:

 

“Stai tranquillo, non c’è niente tra di noi, c’è solo una specie di tenera amicizia”

 

“Cos’è successo la sera del temporale? Di cosa parlava Gary?”

 

Kenji si morse le labbra.

 

“Azurill era scappato perché voleva giocare essendo un pokèmon d’acqua, Misty l’ha seguito e io ho seguito loro, quando poi abbiamo ritrovato Azurill Misty è caduta in un burrone…e l ho salvata…tutto qui”

 

“Nient’altro”

 

Kenji rimase per un po’ in silenzio…troppo pensò Ash.

 

“No non c’è nient’altro, e ora dimmi tu piuttosto come mai tutto questo interessamento, da quello che Misty mi ha raccontato siete solo ottimi amici, e allora perché tutto questo interesse nel sapere in che rapporti sono con lei”

 

Ash arrossì di colpo e abbassò lo sguardo.

 

“Io…non lo so…” disse.

 

“Sei geloso per caso?”

 

“Assolutamente no!” disse Ash deciso, o almeno tentò di esserlo.

 

Kenji sospirò: “Vedi di rendertene conto in fretta…o sarà stato tutto inutile”

 

“Cosa?”

 

“Muoviamoci a trovare Misty, ho una brutta sensazione”

 

 

************************************************************************************************

 

 

Misty nel frattempo camminava a testa bassa lungo un sentiero a lei sconosciuto, continuava a pensare alla reazione così improvvisa e brusca che aveva avuto davanti a tutti…davanti soprattutto ad Ash, aveva visto tutto, aveva sentito tutto e lei aveva cominciato a dubitare di sé stessa, gia dal primo momento che aveva visto Kenji, pensò, il suo cuore ebbe un sussultò, si domandò del perché, forse perché le aveva salvato la vita, forse perché le era stato vicino nonostante lo avesse trattato male fin da subito…o forse perché somigliava come una goccia d’acqua ad Ash, sia fisicamente che caratterialmente?

 

Certo il vero Ash era un po’ più ingenuo, tonto si potrebbe affermare, ma quelle lacrime scese sulle sue guance non erano per Kenji, di questo ne era sicura, erano per Ash, il ritrovarselo li dopo quasi un anno aveva riacceso qualcosa che si stava riaccendendo gia dall’incontro con Kenji, urlando di dolore rivedendo il viso di Ash sorridente che non l’aveva dimenticata nonostante quella lunga separazione forzata.

 

Misty cercò di allontanare quei brutti pensieri dalla testa. Non era questo il momento di mettere a confronto due suoi amici, anche perché si stava rendendo conto sempre di più di essersi persa.

 

“Dove mi trovo? Ash…”

 

Si guardò intorno preoccupata.

 

“Kenji…”

 

Misty non si accorse dell’ombra che si stava avvicinando minacciosa a lei…

 

“AZU!!!!!” gridò il piccolo pokèmon spaventato.

 

Misty si voltò di colpo e i suoi occhi si riempirono di terrore.

 

 

 

************************************************************************************************

 

 

Kenji e Ash sentirono l’urlo di paura di Misty e corsero nella direzione da cui proveniva la sua voce, ma furono fermati dalla stessa Misty che li sorpasso correndo più veloce che poteva andando nella direzione opposta alla loro.

 

“Misty! Che cos’è successo?” gridò Kenji.

 

“Guarda li…” disse Ash.

 

Kenji si voltò e si ritrovò davanti una miriade di Beedrill e di Nincada che sopraggiungevano verso di loro.

 

“Gambe!!!” gridò Ash prendendo Kenji per un braccio, scappando via e riuscendo addirittura a raggiungere Misty.

 

“Non ti è ancora passata la paura per gli insetti!?

 

“Ti sembra il momento di farmi una domanda simile!!! Fa qualcosa!”

 

Ash annuì fermandosi di colpo, con grande disappunto di Kenji visto che Ash lo stava ancora tenendo.

 

“Kenji, devi aiutarmi!”

 

“Ma dico sei impazzito? Non vedi quanti sono?”

 

“Appunto! Non ho pokèmon di fuoco con me! Dobbiamo lavorare in squadra!”

 

“Veramente io…”

 

“Non c’è più tempo!”

 

Ash tirò fuori una sfera pokè dalla cintura ma fu preceduto da una voce femminile che gridò: “Vai Rapidash! Turbofuoco !!!”

 

Davanti ad Ash e a Kenji apparve un pokèmon maestoso, dalle fattezze di un cavallo bianco con la criniera fatta di fiamme, sulla fronte aveva un corno che lo rendeva più simile ad un unicorno che ad un cavallo normale. Il pokèmon di fuoco emise un calore immenso e le fiamme che lo circondavano crebbero a dismisura, colpendo tutti i pokèmon coleottero che si trovavano nel suo raggio d’azione, gli altri vedendo i loro compagni cadere a terra come se nulla fosse fuggirono spaventati.

 

“State bene?” chiese Franny andando da loro.

 

Si grazie, non sapevo che fossi un allenatrice di pokèmon” disse Ash incredulo vedendo Rapidash andare da lei trotterellando felicemente.

 

“Gia, non sono tipo che lo dice hai quattro venti”

 

“Franny! Mi hai salvato la vitaaaa” piagnucolò Kenji mettendosi in ginocchio e abbracciando le gambe della ragazza piangendo come un bambino, cosa che indispose non poco la ragazza.

 

“Ma ti ha dato di volta il cervello!? Lasciami subito andare!!!

 

Ash vedendo quella scena scoppiò a ridere, poi si guardò intorno finchè non vide Misty sana e salva vicino a Brock con il fiatone.

 

“Stai bene?” chiese quando la raggiunse.

 

Lei annuì e abbassò la testa dispiaciuta per poco prima, Ash forse se ne accorse perché sorrise e le diede un buffetto sulla testa, “Ti ho superato hai visto?”.

 

“Eh?” chiese Misty alzando lo sguardo.

 

“Sono cresciuto! Sono più alto di te finalmente!”

 

Misty rimase per pochi secondi perplessa, poi scoppiò a ridere “Si ma di molto poco Ash!”

 

Vedendo i due amici ridere di gusto come ai vecchi tempi Brock sorrise e guardò Franny e Kenji che stavano ancora litigando perché lui non voleva lasciare la presa, anche se lei lo stava letteralmente prendendo a calci, poi guardò gli altri che guardavano divertiti la scena, finchè il suo sguardo non finì su Cassidy che stava parlando con Tracey, in quel momento anche lei si voltò a guardarlo e il suo sguardo le sembro così bello e pacifico mentre gli sorrideva che anche lui si sentì più tranquillo.

 

In quel momento l’uovo nelle mani di Gary fu avvolto da una brillantissima e accecante luce…

 

 

CONTINUA…

Misty è sempre più confusa e stanno per entrare in scena due nuovi personaggi…ma saranno buoni o cattivi? E che cosa si cela dietro al segreto delle uova?

 

FEDINA:

grazie per le recensioni…spero che la storia non ti deluda, mi sto impegnando eheh…vedrai ci saranno nuovi colpi di scena…

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** Cap. 7 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

 

 

 

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 7

 

 

“Che diavolo sta succedendo?” gridò Gary tentando di tenere stretto tra le mani l’uovo.

 

Franny corse verso Gary e gli strappò letteralmente l’uovo dalle mani, facendolo ruzzolare a terra.

 

“Ma dico ti ha dato di volta il cervello?”

 

“Non devi avvicinarti Gary!”

 

“Ma perché?”

 

“Fa come ti dice”

 

Jay guardò Gary con uno sguardo che lo zittì immediatamente, nel frattempo Cassidy si era avvicinata all’uovo e l’aveva preso tra le mani, poi con dolcezza l’aveva abbracciato sussurrando: “Va tutto bene”.

 

Sembrò come se l’uovo avesse riconosciuto la ragazza e avesse capito le sue parole, perché pochi secondi dopo il forte bagliore che scaturiva da esso si affievolì sempre di più fino a ritornare a pulsare silenziosamente.

 

“Cosa significa? Cos’è successo?” chiese Max avvinghiato a Vera più per la sorpresa che per la paura.

 

“Non lo so…Cassidy, tu ne sai qualcosa?” disse Brock guardando la ragazzina che abbassò lo sguardo affrettandosi a ridare l’uovo a Gary.

 

“No, mi dispiace”

 

“Stai mentendo, perché quando ha sentito la tua voce l’uovo è tornato normale?”

 

“Ti ripeto che non lo so Brock”

 

Brock non credette neanche ad una delle parole dette da Cassidy, sapeva che nascondeva qualcosa, o perlomeno era sicuro che nascondesse qualcos’altro, oltre al fatto di essere la figlia di Ash. Ne era convinto, Cassidy sapeva molte altre cose che riguardavano tutti loro, ma non poteva, o semplicemente non voleva dirle…per ora.

 

“Lasciamo perdere” disse infine sospirando.

 

“Gary, stai bene?” chiese Kenji avvicinandosi al ragazzo.

 

“Si tutto a posto, mi fanno solo un po’ male gli occhi”

 

“E’ normale, sei stato a contatto diretto con una forza come quella delle uova”

 

Kenji si morsicò il labbro, sapeva di aver parlato troppo, Ash e gli altri lo guardarono curiosi, mentre Jay, Franny e Cassidy lo guardarono come se stessero decidendo il modo più veloce per sopprimerlo.

 

“Cosa significa “quella delle uova”? Ce ne sono altre?” chiese Tracey.

 

“NO!!!” gridò Kenji mettendosi a ridere come uno stupido per il nervosismo.

 

“Dicci tutto! Sputa il rospo ragazzino!” disse Gary avvicinandosi a lui con fare minaccioso.

 

“Non ce ne sarà bisogno, vi spiegheremo tutto noi!” disse una voce femminile alle loro spalle, tutti si voltarono e videro due ragazze sopraggiungere verso di loro, la prima, ovvero quella che aveva parlato, aveva i capelli lunghi e lisci blu e gli occhi di un bellissimo colore cristallino, aveva un fisico slanciato e portava una maglietta sbracciata e dei pantaloncini molto corti, la seconda invece era poco più bassa, aveva i capelli scompigliati che riflettevano con la luce del sole di un colore simile al rosso scuro, nonostante fossero quasi castano-ramato, aveva uno stranissimo copricapo in testa, simile ad un fiore che gliela copriva tutta, ed era vestita come se avesse appena finito di partecipare ad una gara Pigliamosche.

 

“Chris!!! Mega!!!” gridò Cassidy correndo verso le due ragazze e fiondandosi verso la ragazza con i capelli blu che le corse a sua volta incontro, quando furono abbastanza vicine batterono le loro mani le une contro le altre urlando: “AMICHE!”

 

“Ci mancavano solo loro due, ora la lista è completa” disse depresso Jay.

 

“Franny! Finalmente ti ho trovata!!!” disse la ragazza dallo strano cappello andando dalla ragazza che si limitò a sorriderle dicendole: “Ci avete messo parecchio eh?”.

 

“Gia, abbiamo avuto dei piccoli intoppi lungo la strada”

 

“Capisco”

 

“Ehm scusate, ma loro chi sono?” chiese Ash.

 

“Oh gia, dimenticavamo le presentazioni! La ragazza dai capelli blu carina è Chris, mentre la pazza col cappello è Mega” disse senza ritegno Kenji.

 

“Oh oh, hai detto a Chris che è carina!” lo prese in giro Cassidy.

 

“Piantala!!!” gridò lui di rimando diventando rosso come un peperone.

 

“Ciao Kenji” disse Chris avvicinandosi al ragazzo che divenne un pezzo di marmo per l’agitazione.

 

“C…ci…ci…”

 

“Si va bene, lo dico io per te, ciao Chris come stai? Scusa ma sono troppo impedito e stupido per riuscire a dire una parola di senso compiuto” disse Jay facendo scoppiare tutti a ridere, compresa Chris.

 

“Jay!!!” gli urlò contro Kenji ripresosi improvvisamente a causa della figuraccia.

 

“A cosa ti riferivi prima, quando hai detto che ci avresti spiegato tutto?” chiese Gary andando da Chris.

 

“E’ giunto il momento che vi siano svelati alcuni particolari su di noi e su cosa ci facciamo qui”

 

“Chris! Non farlo! Sai cosa potrebbe succedere!” disse preoccupata Franny.

 

“Tranquilla, andrà tutto bene” disse la ragazza facendole l’occhiolino.

 

“Ti riferivi per caso alle uova?” chiese Gary stendendo le braccia per dare modo a Chris di notare l’uovo tra le sue mani.

 

“Si! Mega, penso che qui ci sia una cosa che ti appartiene”

 

Mega appena vide l’uovo nelle mani di Gary corse subito a prenderselo senza tanti complimenti, appena lo sfiorò l’uovo intonò una splendida melodia e s’illuminò, con meno potenza di prima, ma comunque con una certa gamma di colori che andavano dal rosa al viola scuro.

 

“Grazie per essertene preso cura” disse Mega riponendo l’uovo nel suo zaino.

 

“Allora quell’uovo era tuo! Incredibile, che bella musica, sembra quasi il suono di un’arpa o di un flauto”

 

“Gia, l’ho perso appena arrivata qui, l’ho cercato così a lungo, ormai stavo per perdere la speranza di ritrovarlo”

 

“Ora basta con le chiacchiere, l’uovo è tornato alla sua proprietaria e ora dovete spiegarci molte cose” disse Brock risoluto.

 

“Ok, cosa volete sapere?” chiese seria e per niente preoccupata Chris.

 

“Chi siete, cosa ci nascondete, cosa ci fate qui e cosa rappresentano quelle uova” disse tutto d’un fiato Tracey prendendo la parola.

 

“Bhe, chi siamo penso che ve lo abbiano gia detto, bhe, comunque siamo allenatori di pokèmon, per la precisione siamo figli dei più potenti e famosi capipalestra del mondo, siamo qui perchè abbiamo l’ordine di riportare a casa Cassidy, e per le uova…non sono altro che uova di pokèmon rari, ci sono state donate un po’ di tempo fa dai nostri genitori, come vi siete accorti hanno dei poteri speciali, sembrano vive, ed infatti è così, il pokèmon al loro interno interagisce con il mondo esterno come se si trovasse libero”

 

“E cosa ci nascondete?”

 

“Assolutamente nulla, o almeno niente che per il momento può essere d’intralcio”

 

“Chi è che…si insomma…chi…” disse Cassidy titubante.

 

“Tuo padre…ci ha dato l’ordine di trovarti e riportarti subito a casa…” disse Mega intuendo la domanda della ragazzina.

 

“E se io non volessi tornare?”

 

Tutti fissarono Cassidy, in particolare Brock, Franny e gli amici di Cassidy la guardarono con apprensione, immaginando cosa sarebbe potuto accadere se si fosse rifiutata di tornare a casa.

 

“Cassidy, se non torni al più presto verrà lui stesso a cercarti”

 

Cassidy a quelle parole impallidì e si strinse le braccia intorno ai fianchi tremando “Posso sempre non farmi trovare”

 

“Sai che questo è impossibile Cassidy, tuo padre è molto forte, ed ha dei pokèmon super allenati, ci metterebbe meno di una settimana a setacciare l’intero continente e a trovarti, ovunque tu sia” disse tristemente Chris.

 

“E pensi che dovrei tornare a subire tutto quanto?” la sua voce iniziava ad alterarsi, era a tratti isterica e a tratti tremolante, come se fosse sul punto di scoppiare a piangere o di urlare.

 

“Mi dispiace” disse Chris guardando Cassidy che aveva negli occhi un senso di puro terrore.

 

“Maledizione!!!” disse Kenji e prese Cassidy abbracciandola più forte che poteva fino quasi a farle male “Vedrai non ti succederà nulla, ti proteggerò io, è una promessa Cassidy, non gli permetterò di farti ancora del male”.

 

A quelle parole Cassidy si aggrappò più forte che potè al ragazzo, nascondendo il volto nella sua maglietta.

 

“Volete spiegarci di cosa state parlando?” chiese Misty che era stata fino a quel momento in silenzio per capire meglio la situazione.

 

“E’ meglio se voi non ne entriate, non possiamo sapere cosa potrebbe accadere se perdesse la calma” disse freddo Jay che vedendo Cassidy così terrorizzata era nato in lui un senso di odio profondo e di protezione.

 

“Vi aiuteremo noi!” disse Ash prendendo la parola e guardando Cassidy con preoccupazione.

 

“Tu? Saresti del tutto inutile!” disse con freddezza Kenji.

 

“Si ma non possiamo lasciare che vi mettiate nei guai senza fare nulla!”

 

“Ripeto che non sono affari che vi riguardano! Da questo momento le nostre strade si separano”

 

“Kenji! Cosa stai dicendo!?” chiese Franny guardando il ragazzo sconvolta.

 

“Non possiamo proteggere anche loro! Sarà gia difficile andare contro il padre di Cassidy, figuriamoci se dovesse prenderla con Ash e gli altri”

 

“Ma Kenji!!!”

 

“Non si discute Franny!”

 

Lo sguardo di Kenji si posò su quello preoccupato di Misty, così si staccò da Cassidy e si diresse verso di lei.

 

“Misty…mi dispiace”

 

La ragazza lo guardò tristemente limitandosi a dire: “Fai attenzione e torna tutto intero”

 

“Si…tornerò…è una promessa” le rispose sorridendole dolcemente Kenji.

 

Quello che accadde dopo sbalordì tutti, soprattutto Ash e lo stesso Kenji. Sentendo quelle parole così cariche di affetto e allo stesso tempo di paura Misty posò a terra Azurill, dopodiché abbracciò Kenji che rimase pietrificato dalla sorpresa.

 

“Misty cosa?”

 

“Giurami che tornerai…”

 

Kenji annuì ricambiando l’abbraccio, come se non avesse aspettato altro che questo da quando l’aveva incontrata la prima volta, nel frattempo Ash aveva provato una forte fitta al petto, come se la situazione lo disturbasse non poco, e decise di guardare da un’altra parte, serrando i pugni con rabbia.

 

Quando i due ragazzi si scostarono Kenji notò sul viso di Misty due lacrime che le solcavano il viso, così le asciugò gentilmente gli occhi con la manica della sua felpa.

 

“Questo è per te, tienilo fino al mio ritorno” disse togliendosi dal capo il cappellino e mettendoglielo in testa a Misty che lo guardò sorpresa.

 

A quella vista Cassidy provò un senso d’inquietudine, Franny notò il suo stato d’animo e le chiese che cosa avesse.

 

“Pensi che Kenji si stia innamorando di Misty…o viceversa?” rispose Cassidy continuando a guardare i due ragazzi.

 

“Non lo so…ma spero vivamente di no…sarebbe un bel guaio per tutti”

 

“Io credo che Misty lo consideri solo un preziosissimo amico…per quanto riguarda Kenji invece…fin da piccolo ha sempre avuto un debole per lei…è normale che adesso cerchi di dimostrarle tutto l’affetto che prova nei suoi confronti” disse Chris intromettendosi nella conversazione.

 

“Come fai a saperlo?” le chiese Cassidy.

 

“Perché è stato lui stesso a dirmelo poco prima della tua fuga, aveva detto che se avesse avuto l’occasione d’incontrare Misty non si sarebbe lasciato perdere la possibilità di poter passare più tempo possibile con lei”

 

“Ragazze! Forza dobbiamo andare!” gridò Kenji.

 

“Si si, arriviamo”

 

Dopo che ebbero salutato tutti il gruppo di ragazzi s’incamminò per uscire dal bosco, Cassidy continuava a ripensare alle parole di Chris e decise di parlare con Kenji, così andò da lui e disse:

 

“Scusami…”

 

“Per cosa?” chiese lui sorpreso.

 

“Per non aver capito i tuoi sentimenti e per essermi comportata da egoista nei tuoi riguardi”

 

“Ma cosa stai dicendo?”

 

Cassidy aprì la bocca per parlare, ma si bloccò di colpo iniziando a tremare.

 

“Cassidy! Cosa ti prende?” chiese preoccupata Mega.

 

“Torniamo indietro!” disse Cassidy.

 

“Tornare indietro?” chiese confuso Jay.

 

“Dobbiamo tornare indietro!!!” gridò Cassidy terrorizzata.

 

“Ma perché? Che motivo c’è per…” disse Kenji, ma le parole gli morirono in bocca.

 

Guardò spaventato Cassidy che lo guardava tremando come una foglia, aveva visto fin troppe volte quello sguardo sul volto della ragazzina e capì il perché della sua reazione così improvvisa.

 

“Cassidy…ne sei sicura?” le chiese sperando con tutto se stesso di non dover udire quella risposta.

 

“Si…è venuto a prendermi”

 

 

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Nel frattempo il gruppo di Ash stava sistemando le ultime cose pronto a ripartire, erano tutti molto tristi e preoccupati, ma nessuno riusciva a proferire parola. Fu Misty a rompere quel silenzio.

 

“Perché non li abbiamo seguiti?” gli chiese Misty furibonda.

 

“Perché non hanno voluto”  gli rispose pacificamente Ash.

 

“E da quando ascolti le persone Ash Ketchum?”

 

“Ho cercato di convincerli, ma non c’è stato verso!”

 

“Non dire assurdità! La verità è che sei troppo preso da te stesso e dal tuo sogno per preoccuparti per gli altri!”

 

“Mi stai dando dell’egoista?”

 

“Si caro il mio Ash! Non ti sei fatto sentire per quasi un anno! Troppo preso dalla tua smania di diventare famoso e ora che dovevi difendere i tuoi amici li hai lasciati andare senza battere ciglio!”

 

“Non voglio ascoltare prediche da una che si è innamorata di un perfetto sconosciuto!” le parole di Ash arrivarono taglienti e crudeli.

 

“Cosa…?” chiese Misty sorpresa.

 

“Non è forse così? Ti sei buttata nelle braccia di Kenji senza ritegno!!!” gridò Ash.

 

“Ma sei impazzito? Kenji è solo un amico!” la voce di Misty stava diventando isterica.

 

“Si certo come no! Vallo a dire a qualcun altro, non sono così stupido sai?”

 

“Invece si!!!” gridò Misty troncando il litigio e andandosene vicino ad un albero, sedendosi e appoggiando la schiena al tronco.

 

“Complimenti, bella scenata di gelosia” disse Gary applaudendo sarcastico.

 

“Non sono geloso!” disse Ash ringhiandogli contro.

 

“Certo, certo”

 

“Penso che Ash abbia esagerato…” disse Vera rivolgendosi a Brock che aveva deciso di non intromettersi nella furiosa conversazione per non restarci invischiato.

 

Ash era davvero arrabbiato, era arrabbiato perché sapeva di aver avuto una reazione assurda…ed era arrabbiato perché si sentiva scoperto, pensò che Gary avesse ragione, lui, Ash Ketchum si era ingelosito vedendo quella dimostrazione di affetto tra Misty e Kenji, si ritrovò a pensare a sentimenti egoistici verso di lui: “Sarebbe stato meglio se non fosse mai esistito!”, “Ho fatto bene a lasciarlo andare”. Ma si rese conto di stare comportandosi come un bambino che voleva avere l’esclusiva su un giocattolo e così diede un pugno contro un albero soffocando un gridò di rabbia:

 

“Maledizione!”

 

 

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“Presto! Si sta avvicinando!” disse Cassidy correndo a più non posso per raggiungere il gruppo di Ash, seguita a ruota da Kenji e dagli altri che faticavano a starle dietro.

 

“Cassidy ne sei sicura? Magari è solo una tua impressione!” disse Franny.

 

“Non posso sbagliarmi! Si sente la forza statica di Pikachu nell’aria!”

 

“Si ma…”

 

“Ha ragione, la sento anche io, solo quel Pikachu possiede una forza elettrica tale da essere percepita a chilometri di distanza” disse Kenji.

 

“Ma cosa possiamo fare noi? Non siamo di certo al suo livello!” disse Jay ansimando.

 

“Bisognerebbe colpirlo nel suo punto debole! Ma come possiamo fare?” chiese Mega.

 

Kenji e Cassidy si guardarono, entrambi sapevano che colpire Ash nel suo punto debole equivaleva si a fermarlo, ma si sarebbe anche trovati di fronte a tutta la sua potenza distruttrice., ma sapevano benissimo che questo era l’unico modo e sapevano anche come fare per fermarlo.

 

“O la va o la spacca” disse Kenji.

 

“Ne sei sicuro? Se è davvero quello il punto suo punto debole sai cosa succederà?” chiese Cassidy.

 

“Si, verremo scoperti, ma è l’unico modo per aiutarti!”

 

“Grazie…”

 

Improvvisamente il cielo divenne scuro, carico di nuvoloni neri, Chris alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere una gigantesca figura solcare veloce il cielo.

 

“Cassidy!”

 

“Lo so! L’ho visto!”

 

“Che pokèmon era?”

 

“Lugia…”

 

“Cosa? Ma come fa a…”

 

“Lo aiuta come supporto, non è un suo pokèmon, ma quando ha bisogno di qualcosa, Lugia va subito da lui”

 

“Non avevamo contato questo piccolo problema” disse Kenji tra i denti.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Il cielo si è oscurato di colpo” disse Max guardando le nuvole minacciose che ormai avevano coperto il cielo.

 

“Non mi piace…sono preoccupato” disse Brock.

 

Misty e Ash non avevano ancora fatto la pace, lui era troppo orgoglioso per andare da lei e chiederle scusa e lei era troppo offesa e arrabbiata per rivolgergli la parola.

 

Tracey decise di andare da lei per cercare di farla desistere dall’essere arrabbiata con lui, visto che tra i due lei era sicuramente la più matura, ma fu fermato da un fortissimo lampo che squarciò il cielo finendo proprio la sua corsa a pochi metri da lui facendolo spaventare a morte.

 

Fu in quel momento che Cassidy uscì dalla boscaglia e si fermò di colpo, tra Misty e Tracey c’era un pokèmon…

 

 

 

 

CONTINUA…

E anche questa e fatta…c’ho messo un po’ a scriverlo perché non ero ispirata proprio per niente…ma neanche un po’! Cavolo sarà la vecchiaia???Mah chissà…si spera di no…sono 1pochetto furibonda!!!perchè sabato non sono riuscita a vedere l’episodio dei pokèmon “rivali anche in amore” ma porca paletta!!!qualcuno di voi sa come è andata a finire??? Perché su youtube non lo trovooooo NUUUUUUU T-T comunque cambiando discorso…finalmente sono arrivati tutti (o quasi…manca ancora 1 personcina o due) ( Ancora??? E che cos’è! Nb: Kenji )…da questo capitolo comunque le cose si faranno sempre + complicate e smetterò di annoiarvi con capitoli dove si continua a parlare ma non si giunge a nulla…ohohoh finalmente 1pò di sano sport ( Ma che stai dicendo O-o ??? Nb: Ash ) ( Particolari…particolari… ^-^ Nb: autrice)…e in + ho deciso di scrivere altre ficcy…oltre a questa…e gia mi sto dando da fare…la prossima sarà incentrata soprattutto su Misty ( quanto la adoro!!! )…ciao ciao al prossimo cap!!!

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Capitolo 8
*** Cap. 8 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 8

 

 

 

 

“E’ un Pikachu!” disse Tracey sorpreso.

 

Cassidy rabbrividì, aveva riconosciuto il pokèmon di suo padre e ora sapeva gia cosa sarebbe accaduto se si fosse tirata indietro, avrebbe avuto una possibilità di fuga…ma aveva deciso di scrollarsi di dosso quel senso di paura. Doveva proteggere gli altri.

 

“Pikachu!”

 

Il piccolo topo giallo si voltò di scatto verso di lei e sul suo musino si dipinse un espressione di crudeltà che fece ancora più paura a Cassidy, le guance di Pikachu iniziarono a sprizzare pericolose scintille.

 

“Cassidy! Sta per attaccare!” gridò Kenji.

 

“Non scapperò più!”

 

“Cosa?”

 

Il pokèmon si preparò ad attaccare, si concentrò e fece esplodere la sua potenza elettrica su Cassidy che chiuse gli occhi pronta.

 

“CHUUUUU!!!”

 

Un boato, e poi il silenzio.

 

Cassidy aprì lentamente gli occhi ritrovandosi tutta intera, la scossa elettrica non l’aveva raggiunta…ma com’era possibile? Pikachu non sbagliava mai un attacco…alzò lo sguardo e si ritrovò di fronte un pokèmon che conosceva fin troppo bene. E capì.

 

“Typhlosion…”

 

Si voltò di scatto verso Kenji che stringeva ancora tra le mani la sfera pokè.

 

“Perché l’hai…”

 

“Stupida! Pensavi che l’avrei lasciato fare?”

 

Pikachu guardava con disappunto il pokèmon di fuoco che contraccambiava con uno sguardo di rabbia mista a odio, pronto ad attaccare al minimo cenno del suo allenatore.

 

Pikachu si preparò a sferrare un secondo attacco, ma gli si parò di fronte il Pikachu di Ash, il pokèmon sconosciuto rimase totalmente sorpreso nel vedere il suo simile.

 

“Ash cosa vuoi fare?” chiese Gary.

 

“Difenderla mi sembra ovvio! Non tollero che un pokèmon attacchi un umano!”

 

“Ash non farlo!” gridò Misty alzandosi, il ragazzo la guardò stupito.

 

“Quel pokèmon…è pericoloso!” disse finendo la frase.

 

Ash sorrise e le disse semplicemente: “Non preoccuparti”

 

I due Pikachu si prepararono all’attacco, ma Cassidy si tolse dalla protezione offertale da Typhlosion e si mise tra i due pokèmon.

 

“Vi prego basta!”

 

“Cassidy! Togliti da li!” disse Franny.

 

“No!”

 

“Ti farà del male Cassidy!”

 

“Non lo farà…vero Pikachu?”

 

Il Pikachu sconosciuto la guardò confuso, ma decise ugualmente di attaccare la ragazza come gli era stato ordinato.

 

“CHUUUU!!!”

 

“AAAAAHHHH!!!!!!”

 

Cassidy stramazzò al suolo, la scossa era stata così forte da schiacciarla a terra, ma non abbastanza forte da farle perdere i sensi.

 

“Cassidy!” gridò Chris cercando di andare verso di lei, ma fu fermata da Franny che mise un braccio davanti a lei

 

“Aspetta”

 

“Ma Cassidy…”

 

“Guarda”

 

Cassidy si stava rialzando con estrema fatica, rimettendosi in piedi barcollando.

 

“Non mi farò più mettere i piedi in testa, non mi farò più comandare, farò ciò che voglio! Non m’interessa  quanto ancora dovrò soffrire!”

 

Il Pikachu sconosciuto continuò a scaricarle addosso tutta la sua potenza elettrica, ma Cassidy continuava a rialzarsi, anche se con sempre più fatica.

 

“Ora basta!” gridò Ash, difendendo Cassidy col proprio corpo durante l’ultimo attacco, l’unica cosa che Cassidy vide prima di svenire fu il viso di Ash e le sue mani che l’afferravano dolcemente per non farla cadere al suolo.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Cassidy, Cassidy apri gli occhi” disse una voce nella testa della ragazzina.

 

Cassidy aprì piano gli occhi e li richiuse di colpo quando fu quasi accecata dalla luce del sole.

 

“Cassidy finalmente!” disse Franny abbracciando la cugina e mozzandole il respiro.

 

“Franny…mi fai male”

 

“Oh scusa!”

 

“Che cos’è successo?” chiese spaesata la ragazzina guardandosi in giro.

 

“Sei svenuta, Pikachu ti ha attaccato e Ash ti ha difeso con il suo corpo” disse Tracey che si trovava vicino a lei.

 

Cassidy improvvisamente si ricordò tutto, il Pikachu di suo padre l’aveva attaccata ripetutamente con delle potenti scosse elettriche e lei si era intestardita di poterlo fermare, ricordava anche l’ultimo attacco, il più forte, che le sarebbe sicuro costato la vita se ash non l’avesse protetta facendole da scudo.

 

“Ash…come sta?” chiese voltandosi in cerca del ragazzo.

 

“Se ne sta occupando Brock” disse Franny indicando poco lontano il ragazzo con la carnagione scura che medicava il ragazzo dai capelli corvini.

 

Cassidy si protese per alzarsi, ma una dolorosa fitta le attraversò tutto il corpo facendola ricadere pesantemente a terra.

 

“Stai ferma! Hai rischiato grosso lo sai?”

 

“Dov’è Pikachu?” chiese ricordandosi del pokèmon.

 

“Non appena sei svenuta è fuggito via” disse sospirando Tracey.

 

“Cosa? Dobbiamo ritrovarlo…se avverte papà…” e riprovò a rialzarsi, ma stavolta Franny fu più veloce di lei e la spinse giù a forza prendendola dalle spalle.

 

“Tu non ti muovi da qui! Kenji, Gary e Misty sono andati a cercarlo!”

 

Cassidy la guardò sorpresa e spaventata: “Misty è andata con loro?”

 

“Si…abbiamo cercato di fermarla…volevamo che andasse Jay…ma è stato tutto inutile…si è intestardita”

 

“Ma…le farà del male! E’ una ragazza! E’ debole!!!

 

Franny la guardò, poi abbassò la voce per non farsi sentire da Tracey che era accanto a lei “Non è solo per questo che sei così spaventata…vero?”

 

“Adesso questo non ha importanza!!!” gridò Cassidy.

 

“Cosa succede? Stai bene?” chiese Jay avvicinandosi a lei insieme a Chris e a Max.

 

“Nulla” rispose impulsivamente Cassidy.

 

“E’ preoccupata per Misty” disse Franny.

 

“Capisco…vedrai, andrà tutto bene” disse Jay cercando di tirare su di morale l’amica.

 

“Dov’è Mega?”

 

“Oh, è rimasta ad aiutare Brock, i suoi pokèmon d’erba sono molto utili, sa molte cose di erbe medicinali e di polveri” disse Chris facendole l’occhiolino.

 

“Voglio andare da Ash”

 

“Cassidy, sei ancora debole! Hai visto anche tu cos’è successo appena hai tentato di alzarti!”

 

“Ho detto che voglio andare da Ash!”

 

Franny guardò preoccupata la cugina che la guardava con uno sguardo sicuro e convinto, che Franny ricordava non aveva mai avuto.

 

“E va bene, Jay aiutami ad alzarla”

 

Il ragazzo annuì e si caricò sulla schiena Cassidy che strinse le braccia intorno al suo collo per non rischiare di cadere.

 

“Tutto bene?” le chiese Chris.

 

“Si…” mentì Cassidy, appena era stata caricata in spalle infatti aveva sentito un’altra forte fitta all’altezza delle spalle, come e fosse stata trafitta da mille coltelli.

 

Jay ci mise pochi secondi a raggiungere Ash e Brock che si stata ancora facendo spiegare da Mega quale erba medicinale fosse la migliore contro le bruciature causate da un attacco elettrico. Ash era seduto a terra con le gambe incrociate che si stava controllando il braccio, che Cassidy vide era attraversato da una brutta bruciatura. Appena il ragazzo la vide le sorrise.

 

“Come ti senti?” le chiese.

 

“Meglio…e tu?”

 

“Sono ancora vivo, ci vuole ben altro per mandarmi al tappeto!” scherzò Ash.

 

“Mi dispiace…non volevo che vi ritrovaste in mezzo a questa situazione”

 

“Figurati…siamo amici no?”

 

Cassidy si sorprese sentendo quelle parole e non riuscì a trattenere le lacrime nascondendo il viso nella schiena di Jay che voltò il viso di lato per poterla vedere.

 

“Mi dispiace…è tutta colpa mia” disse Cassidy stringendo i pugni.

 

“Non dire così, la colpa è di quel Pikachu che ti ha attaccato” disse Ash.

 

“No…non è così”

 

“Non fartene una colpa, quello che è fatto è fatto, ora pensate a guarire voi due” disse Mega mettendo in una ciotola delle erbe essiccate e pestandole con un sasso.

 

Si ma…”

 

“Cassidy, prima o poi dovrai affrontarlo comunque, che tu lo voglia o no, quindi smettila di piangerti addosso e pensa a diventare più forte”

 

Cassidy guardò l’amica come se avesse detto qualcosa di proibito, ed infatti era così, sapeva che avrebbe dovuto affrontare suo padre prima o poi, ma cercava di non pensarci e di non crederci, ma le parole di Mega l’avevano riportata alla realtà come una sferzata di vento gelido che le fece venire la pelle d’oca.

 

“Ora, la questione è, vuoi affrontarlo una volta per tutte e liberarti dalle sue angherie o continuare a subire?”

 

Cassidy tornò a nascondere il volto nella schiena di Jay che non aveva il coraggio d’intromettersi nella discussione, conosceva fin troppo bene il carattere risoluto di Mega che riusciva a farti cambiare idea su tutto e a farti accettare le sue idee peggio di un dittatore sanguinario, “Ma da chi avrà preso?” si ritrovò a pensare Jay alzando gli occhi al cielo.

 

“Io…non so se ne sarò capace” disse Cassidy.

 

“Devi colpirlo nei suoi punti deboli”

 

Tutti guardarono Brock che si era intromesso nella conversazione e che ora stava guardando risoluto Cassidy.

 

“Hai ragione Brock! Cassidy hai sentito? Devi colpirlo nel suo punto debole? Quale sarà?” disse Mega.

 

“Magari è quel Pikachu…” azzardò Ash ammutolendo tutti.

 

“Sta zitto che è meglio per la tua sanità mentale” gli bisbigliò Jay lanciandogli segnali di pericolo ben precisi indicandogli Mega e Franny.

 

“No…non è quel pokèmon…” disse Cassidy.

 

“E cos’è allora?” chiese ancora Mega che aveva deciso volutamente d’ignorare l’ipotesi di Ash.

 

Nel frattempo Chris, Tracey e Franny si erano avvicinati al gruppo per ascoltare meglio.

 

“Ecco io…”

 

“Parla! Non possiamo aiutarti se non ci dici tutto” disse Vera.

 

“La questione non è così facile…”

 

“Non lo è mai stata da quello che siamo riusciti a capire” disse Max mettendosi a posto gli occhiali.

 

Cassidy cercò inconsciamente l’appoggio di Brock con lo sguardo, e lo trovò perché il ragazzo la stava guardando teneramente e annuì come per farle coraggio.

 

“Il punto debole…” disse Cassidy affievolendo la voce, mentre tutti la guardavano attendendo la fine della frase.

 

“E’ la mamma…” disse in un sussurro quasi impercettibile nascondendo nuovamente il viso.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Dove diavolo si è cacciato quel Pikachu?” disse Kenji guardandosi intorno con rabbia.

 

“Appena ha attaccato Cassidy e Ash e fuggito via senza neanche darci il tempo d’inseguirlo” disse Gary guardando in un cespuglio.

 

“Appena lo trovo vedrà cosa lo aspetta”

 

“Quel pokèmon era di sicuro di qualcuno…quindi dovresti prendertela con il suo allenatore, non con quel Pikachu, lui in fondo non fa altro che eseguire gli ordini” disse Misty.

 

Kenji non le rispose, era troppo arrabbiato per darle retta, quel pokèmon aveva fatto del male a Cassidy, di nuovo e questo non poteva più tollerarlo.

 

“E’ impossibile trovare quel Pikachu in questa foresta! E’ come cercare un ago in un pagliaio!” disse Gary.

 

“Continueremo a cercare finchè non lo avremo trovato! Sono stato chiaro?”

 

La voce di Kenji risultò aggressiva e Misty notò come le mani si Gary si erano serrate in pugni per la rabbia.

 

“Kenji!” disse guardando il ragazzo con uno sguardo di rimprovero.

 

“Scusa”

 

Misty sospirò: “Capisco che sei arrabbiato e che tu voglia trovare al più presto i responsabili, ma non devi dimenticarti che siamo tuoi amici”

 

Kenji annuì nascondendosi il volto con la visiera del cappellino.

 

Improvvisamente sentirono alle loro spalle il fruscio dei cespugli e si voltarono di scatto ritrovandosi davanti Pikachu che li guardava con un sorriso sarcastico.

 

“Tu! Come hai potuto?” disse Kenji.

 

“Pika!” disse il pokèmon mettendosi a correre e superandoli.

 

“Torna indietro maledetto!!!

 

I tre ragazzi seguirono per alcuni minuti il pokèmon, senza però riuscire a raggiungerlo, uscirono dalla foresta, costatando di ritrovarsi su una stradina sterrata che sicuramente portava alla prossima città.

 

“Pikachu! Fermati!” gridò Kenji ormai al colmo della rabbia.

Il Pikachu si fermò vicino ad un uomo alto con una corporatura normale che li guardava serio e al tempo stesso divertito, indossava un cappello e un mantello scuro.

 

“Oh cavolo!” disse Kenji indietreggiando di qualche passo.

 

“E’ da tanto che non ci vediamo Kenji, dimmi, tua sorella come sta?” disse l’uomo accarezzando il pokèmon.

 

“Non t’interessa!” rispose Kenji secco.

 

“Oh, non sta bene rispondere così sai? Dovrei punirti per questo, ma non lo farò, portami Cassidy e chiuderò un occhio”

 

“Può scordarselo!” disse Misty facendo un passo in avanti.

 

Anche Gary fece un passo in avanti, più per difendere Misty che per altro.

 

“Hai la lingua tagliente ragazzina” disse divertito l’uomo.

 

“Misty, non intrometterti!” disse Kenji facendo indietreggiare la ragazza prendendola per un braccio, ma si morse le labbra per quello che aveva appena detto.

 

L’uomo smise di sorridere e divenne serio, cosa che spaventò e irritò ancora di più Kenji.

 

“Misty eh? Ma che bella sorpresa, hai cercato il loro appoggio allora”

 

“E’ stato solo un caso! Loro non c’entrano!”

 

“Tutto ciò che riguarda Misty riguarda anche me, lo sai questo vero Kenji? E riguarda anche te se non sbaglio” disse l’uomo iniziando ad avvicinarsi lentamente.

 

“Non avvicinarti! Gary, porta lontano da qui Misty!”

 

“Ma perché?” gli chiese il ragazzo confuso.

 

“Fa come ti dico! Le spiegazioni a dopo!”

 

Gary annuì vedendo negli occhi di Kenji un velo di paura e di preoccupazione, così prese per il polso la ragazza e corse via.

 

“Non possiamo lasciarlo qui da solo!” gridò Misty cercando di liberarsi dalla presa di Gary.

 

“Lo so, ma non possiamo fare altrimenti! E’ molto più forte di noi! Si vede lontano un miglio che è troppo forte per le nostre possibilità”

 

Kenji nel frattempo era rimasto con l’uomo sperando di riuscire a fargli perdere del tempo per dare la possibilità a Miste  a Gary di allontanarsi il più possibile.

 

“Kenji spostati”

 

“Non lo farò, non ti permetterò di fargli del male”

 

“Da quando sei diventato avvocato delle cause perse Kenji?”

 

“Da quando ho deciso di proteggere Cassidy!”

 

L’uomo scoppiò a ridere di gusto, poi si grattò la testa e disse: “Levati di torno”

 

“No!”

 

“L’hai voluto tu, Pikachu, sai cosa devi fare”

 

“Pika!”

 

Kenji non ci pensò due volte, tirò fuori due sfere pokè e le lanciò gridando: “Typhlosion, Sharpedo!!!

 

I due pokèmon si materializzarono davanti a lui, pronti a combattere, Kenji sapeva benissimo che Sharpedo era debole rispetto a Pikachu, in quanto pokèmon squalo di tipo acqua, ma era l’unica soluzione che gli era venuta in mente, mandare i suoi migliori pokèmon contro Pikachu, nonostante le probabilità di vittoria fossero minime.

 

“Tenetelo a bada il più possibile!” disse Kenji.

 

I due pokèmon annuirono e si lanciarono all’attacco.

 

“Stupido! Non ho tempo da perdere con te!” disse l’uomo correndo via.

 

“Fermo!!!” gridò Kenji correndogli dietro.

 

L’uomo era di gran lunga più veloce di Kenji, nonostante lui fosse più giovane ed allenato, e rischiò almeno 3 volte di perderlo di vista.

 

Gary e Misty erano allo stremo delle forze, avevano corso per così tanto tempo e così veloce che erano sfiancati e senza fiato ormai, così anche se a malincuore decisero di diminuire il passo mettendosi a camminare.

 

“Pensi che Kenji stia bene?” chiese Misty visibilmente preoccupata.

 

“Non lo so, ma spero vivamente di si

 

Misty guardò indietro alle sue spalle stringendosi una mano chiusa a pugno sul petto, Gary la guardò accigliato e decise di dire una pazzia, sicuro che non sarebbe cambiato nulla.

 

“Torno indietro”

 

“Cosa?” disse Misty sorpresa dalle parole dell’amico.

 

“Non preoccuparti, tu continua a correre, va da Ash e dagli altri, avvertili, io vado a prendere Kenji e ti raggiungo”

 

“Sei sicuro?”

 

“Si, tranquilla”

 

“Fai attenzione”

 

Gary inspirò profondamente chiudendo gli occhi, quando gli aprì si mise a correre diretto al luogo dove aveva lasciato Kenji.

 

“Ma chi diavolo è quell’uomo?”

 

Quando Gary sparì inghiottito dal fogliame, Misty si rimise in cammino, ancora troppo stanca per poter riprendere a correre, quando sentì dei passi giungere da un punto imprecisato vicino a lei.

 

“Chi è?”

 

Nessuna risposta.

 

Misty diminuì l’andatura per controllare meglio che non ci fosse effettivamente nessuno, ma improvvisamente davanti a lei si parò l’uomo che la guardava serio, anche se sul suo viso si delineava una sfumatura dolce.

 

“Finalmente ti ho trovata, non ricordavo che fossi così veloce”

 

“Cosa vuoi? Dov’è Kenji?”

 

“Kenji? Oh penso che mi stia ancora cercando”

 

“E Gary?”

 

“Gary? Ah gia lui, no, mi dispiace ma non l’ho visto”

 

Misty indietreggiò.

 

“Non devi avere paura di me sai? Ci conosciamo da così tanto tempo ormai, che non puoi aver dimenticato il mio volto”

 

“Che stai dicendo?”

 

L’uomo s’incamminò verso di lei.

 

“Non avvicinarti!”

 

“Sei ancora più bella di come ti ricordavo mia dolce Misty”

 

“Ti ho detto di non avvicinarti!!!

 

Misty prese un sasso e glielo lanciò contro, ma l’uomo fu più veloce e l’afferrò per i polsi, bloccando qualsiasi sua reazione e spingendola contro un albero.

 

“Proprio non ti ricordi chi sono?”

 

Misty lo guardò negli occhi, e un velo di stupore misto a terrore le attraversò il corpo…sussurrò quasi confusa il suo nome, proprio nel momento in cui Kenji sopraggiungeva.

 

“Ash…”

 

Quello che accadde dopo fu distruttivo sia per Misty che per Kenji che fu pietrificato dalla scena che ebbe di fronte, l’uomo, appena Misty ebbe finito di pronunciare il suo nome la baciò lievemente, senza darle neanche il tempo di reagire, non fu un vero bacio, ma bastò per far rimanere inerme e sconvolta Misty.

 

“Grazie” disse l’uomo lasciandola andare e andandosene.

 

Kenji corse da lei sconvolto.

 

“Misty! Misty rispondi!”

 

Prese la ragazza per le spalle, scuotendola violentemente, ma Misty era come in trance, possibile che quel bacio l’avesse così tanto sconvolta? No, non era per il bacio, era il fatto di essersi trovata di fronte ad un Ash che non conosceva che aveva innestato in lei quella sensazione di fuga che l’aveva bloccata.

 

“Misty! Maledetto!!!” gridò Kenji prendendo l’amica e abbracciandola scoppiando a piangere.

 

“Reagisci ti prego! Reagisci!!!”

 

Misty non reagì, fu come se la sua anima fosse stata annullata, lo shock subito era stato troppo forte, e neanche le parole di Kenji l’avevano fatta tornare in se. Misty guardava davanti a se, smarrita, come se in realtà non vedesse veramente ciò che le stava di fronte.

 

Non molto lontano, il vero Ash ebbe un fremito lungo la schiena e si girò verso l’inizio della foresta, preoccupato e con una strana sensazione che stava delineandosi pian piano nel suo cuore.

 

 

 

CONTINUA…

New capitolo concluso…è anche + lungo!!!povera Misty!!!Secondo voi si riprenderà dallo shock? Però sono felice, perché è proprio quello che volevo che accadesse, un incontro tra la Misty dei giorni nostri e l’Ash del futuro, è normale che ci sia rimasta così male, poi era anche il suo primo bacio!!!POVERAAAAA!!! (Maledetta autrice!!! Nb: Kenji) (Ehi calma, calma, starà bene…prima o poi… Nb: autrice) (Quando??? O_o Nb: Kenji) (E chi lo sa…chiedete a lei Nb: autrice) ( Misty come stai? Nb: Tutti) ( ……… Nb: Misty) (NUUUUUUUUUUU!!!!!! T-T Nb: Tutti).

 

FEDINA:

grazie x le continue recensioni anche x quanto riguarda “un frammento di anima”…davvero le tue recensioni stralunghe mi danno la carica eheh. Mi raccomando continua così…se no poi mi manca l’ispirazione!!!ciao ciao a tutti e al prossimo capitolo!!!

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Cap. 9 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 9

 

 

 

 

 

 

“Stai tranquilla Misty, andrà tutto bene” disse Kenji ancora frastornato per l’accaduto facendo sedere Misty su una roccia poco distante.

 

“Vado a cercare Gary, torno subito, non muoverti”

 

Guardò preoccupato la ragazza che non dava segni di ripresa e in preda alla rabbia corse indietro in cerca di Gary.

Nel frattempo il ragazzo era arrivato sul campo di battaglia e aveva trovato i pokèmon di Kenji a terra, completamente esausti.

 

“Sono stati sconfitti”

 

“Gary!!!”

 

Gary si voltò di scatto, vedendo Kenji correre verso di lui sconvolto.

 

“Ma dov’eri finito? Eravamo preoccupati per te!”

 

“Non c’è tempo! Devi…”

 

Il ragazzo si fermò di colpo guardando i suoi pokèmon a terra, feriti e malconci, quasi senza accorgersene andò da loro e cadde in ginocchio.

 

“Maledizione, Typhlosion, Sharpedo”

 

“Sono messi male, ma con alcuni giorni di riposo dovrebbero riprendersi”

 

“Riprendersi…Misty!” gridò il ragazzo prendendo Gary per il colletto della maglietta.

 

“Dobbiamo andare da Misty! Lei…lei…”

 

“Ehi! Datti una calmata! Cos’è successo?” disse Gary strappandogli le mani dalla maglietta.

 

Kenji non disse niente, fece rientrare i suoi pokèmon nella sfera e prese Gary per un braccio, trascinandolo nel bosco dove aveva lasciato Misty, confusa e spaventata.

 

Quando arrivarono nel luogo in cui si trovava Misty, Gary le si avvicinò lentamente, inginocchiandosi vicino a lei e sventolandole davanti la mano, ma lei non si mosse.

 

“Che cosa le è successo?”

 

“Quell’uomo…l’ha baciata…”

 

“Tutto qui?”

 

Kenji strinse i pugni.

 

“Non è solo questo, magari la cosa fosse così semplice…lei…l’ha riconosciuto”

 

Gary lo guardò curioso e si alzò in piedi senza distogliere lo sguardo.

 

“Continua” gli disse.

“Misty…ha capito chi è in realtà quell’uomo”

 

“Ovvero?”

 

Kenji ci mise un po’ a rispondere, preoccupato dalla reazione che Gary potesse avere, per alcuni istanti stette zitto, combattendo con se stesso, alla fine si fece coraggio e disse:

 

“Ash”

 

Gary lo guardò stralunato per qualche secondo, che per Kenji sembrò un’eternità, poi Gary guardò Misty e disse:

 

“Tu vaneggi!”

 

“Cosa?”

 

“Ma sei fuori? Quello Ash? Ti ricordo che Ash ha solo 15 anni! Quell’uomo ne avrà avuti almeno 40!”

 

“35 per l’esattezza”

 

“Particolari, e comunque mi vuoi spiegare che cavolo significa? Quello Ash? Ma per favore!”

 

Ormai Kenji non poteva più nascondere la verità, ne andava della salvezza di Misty a questo punto, la guardò stringendo ancora di più i pugni, fino a farsi venire i segni delle unghie sui palmi, poi guardò Gary e finalmente parlò:

 

“Quello che hai avuto davanti è l’Ash del futuro, è una cosa pazzesca lo so, ma Cassidy è sua figlia…”

 

Gary rimase a bocca aperta.

 

“Noi…io e gli altri non abbiamo voluto dirvi nulla per non sconvolgere il passato, ma a questo punto non ho altra scelta”

 

“Cassidy…”

 

Gary era sconvolto e Kenji credette per un attimo che potesse finire come Misty, ma Gary scosse la testa reagendo e sorprendendo lo stesso Kenji.

 

“E perché cavolo non ce l’hai detto prima! Gli altri lo sanno?”

 

Kenji scosse la testa.

 

“Cassidy mi ha confessato di averlo detto solo a Brock perché aveva sentito una conversazione tra lei e Franny, e non ha potuto negare l’evidenza”

 

“La cosa si complica lo sai? Dobbiamo dirlo immediatamente agli altri!”

 

Kenji lo bloccò: “No! Rischiamo di compromettere il futuro!”

 

“E vuoi mettere in pericolo ancora di più Misty? Ma la vedi com’è ridotta?” disse Gary indicando la ragazza che era ancora sotto shock mentre il povero Azurill cercava di attirare la sua attenzione senza risultato.

 

“Come credi che reagirà l’Ash di questo tempo vedendola in questo stato?”

 

“M’inventerò qualcosa”

 

Gary scoppiò a ridere: “Ash potrà essere ingenuo quanto vuoi, ma capirà che gli stiamo nascondendo qualcosa, soprattutto se si tratta di QUESTA persona”

 

Si era soffermato sulla parola “questa” come per sottolinearlo e Kenji non potè che pensare che in fondo avesse ragione, lo stesso Ash del futuro aveva fatto capire di tenere in particolar modo a Misty.

 

“Cosa facciamo allora?”

 

Gary guardò Misty.

 

“La riportiamo indietro e diciamo tutto a Brock, lui è più grande e sicuramente troverà una soluzione, Ash si fida ciecamente di lui.

 

Detto questo prese Misty sulle spalle, che non oppose resistenza e s’incamminarono entrambi per tornare dagli altri.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Ash tutto bene?” chiese Vera vedendo lo sguardo preoccupato dell’amico.

 

“Si” mentì lui, anche se la brutta sensazione che gli era piombata addosso non accennava a diminuire.

 

Dopo alcuni minuti in cui Ash continuava ad essere taciturno, Mega preparava delle medicazioni per lui e Cassidy e gli altri si alternavano a guardare e ad aiutare, dalla foresta sopraggiunsero Kenji e Gary, l’attenzione di tutti fu subito rivolta, non ai due ragazzi, bensì a ciò che portava in spalle Gary, ovvero Misty.

 

“Che cos’è successo?” chiese Chris correndo da loro.

 

“Levati, mi serve spazio, Kenji aiutami a metterla giù”

 

Il ragazzo obbedì e aiutò l’amico a mettere a terra la ragazza che se ne stava ormai zitta e immobile come se fosse stata in trance.

 

“Misty!” gridò Ash cercando di alzarsi, ma Mega gli diede una cucchiaiata sulle gambe per bloccarlo a terra.

 

“Me ne occupo io! Tu sta qui!” gli ordinò.

 

La ragazza si avvicinò ai tre chiedendo cosa fosse successo.

 

“E’ stato lui! L’ha per così dire attaccata! Ha bisogno di una medicina contro gli shock!” disse Kenji.

 

“Datti una calmata!” disse la ragazza osservando attentamente Misty, dopodiché sospirò e guardò l’amico:

 

“Non posso fare nulla contro le ferite del cuore”

 

“Cosa?”

 

Mega cercò di essere più chiara.

 

“Non ha subito ferite fisiche, ma solo ferite emotive, e per quelle non c’è rimedio, solo il tempo può sistemare le cose”

 

Nel frattempo quasi tutti tranne Cassidy e Ash che erano ancora doloranti si mossero raggiungendoli.

 

“E’ stata lei stessa a creare questa barriera tra lei e il mondo esterno, per il momento non possiamo raggiungerla, dobbiamo aspettare che sia lei a volerci far passare”

 

“Ma quanto dovremo aspettare?” chiese Chris.

 

“Chi può dirlo?”

 

Nonostante Ash e Cassidy fossero lontani dal posto in cui si trovava Misty, riuscirono a distinguere chiaramente le parole di Mega.

 

“Mi volete spiegare che diavolo è successo?”

 

“Il proprietario del Pikachu…ha baciato Misty”

 

Un’onda di rabbia invase Ash.

 

“E voi non avete fatto niente?”

 

Kenji e Gary preferirono non guardarlo in faccia.

 

“Che razza di amici siete!? Per colpa vostra Misty è ridotta così! E non sappiamo neanche quanto tempo ci vorrà perché si riprenda!!!

 

“Non prendertela con loro Ash” disse Brock cercando di calmare l’amico e sorprendendosi della sua reazione dato che non lo aveva mai visto così arrabbiato.

 

“Calmarmi? Ti ci metti anche tu Brock? Non l’hanno protetta!”

 

Brock guardò l’amico serio.

 

“Anche quando viaggiava con noi è andata incontro a vari pericoli, ma ne siamo sempre venuti fuori, e sarà così anche questa volta, dai tempo al tempo Ash”

 

Ash abbassò lo sguardo tremando di rabbia.

 

Cassidy guardò il ragazzo e decise, nonostante il dolore di alzarsi e con grande fatica s’incamminò verso Misty.

 

“Cassidy! Resta seduta!” disse Max che era rimasto con lei.

 

“Non preoccuparti, sto bene” disse la ragazzina sorridendogli.

 

Quando arrivò vicino a Misty si voltò verso gli altri.

 

“Per favore, vorrei parlarle da sola”

 

Chris la guardò, capendo subito cosa avesse intenzione di fare l’amica, così spinse tutti via. Quando furono abbastanza lontani da non sentire le sue parole, Cassidy si sedette ed estrasse dalla tasca una sfera pokè aprendola e facendo apparire Togepi.

 

“Questo Togepi…me l’hai regalato tu nel giorno del mio 6° compleanno, mi avevi detto che donava felicità a chiunque si prendesse cura di lui, e io per tutto questo tempo non ho fatto altro che vivere pensando a queste parole”

 

Prese il piccolo pokèmon e se lo mise sulle ginocchia.

 

“Toge!”

 

“Mi avevi detto che anche tu da giovane avevi avuto un Togepi, poi evolutosi in un Togetic ed infine in un Togekiss…sai, io non vedo l’ora che succeda, perché allora significherà che sarò stata una brava allevatrice, e che finalmente tu potrai essere orgogliosa di me”

 

Guardò Misty che ancora non accennava a riprendersi.

 

“Ti chiedo solo una cosa…so che può sembrare strano detto da una ragazzina infantile che ha solo 5 anni in meno di te…ma per favore…non abbandonarmi di nuovo”

 

Gli occhi di Cassidy iniziarono a riempirsi di lacrime quando le mise il pokèmon sulle gambe e Misty chiuse gli occhi.

 

“Reagisci mamma…”

 

 

*

 

 

 

 

CONTINUA…

 

Questo capitolo è alquanto corto…ma volevo che finisse proprio così…forse avrei dovuto riempirlo più di particolari…ma volevo arrivare subito a questa scena…bene penso di essere arrivata a metà della storia…o forse a più della metà…ancora non so…perché non ho tutto gia prefissato e scritto…le cose e la storia vengono fuori di volta in volta (o forse sarebbe meglio dire di notte in notte visto che quando vado a dormire penso ai possibili sviluppi)…spero solo che non stia diventando troppo…(non mi viene la parola) (prevedibile erika! Nb: mamma) (grassie mamma! Nb: autrice)…prevedibile appunto…al prossimo cappy…ciao ciao

 

 

FEDINA:

devo dire che mi fai sempre + paura lo sai? Bhe comunque era normale che Ash e Misty stessero insieme (adoro sta coppia)…x il fatto che non avevi capito alcune cose te le spiego molto volentieri…quando ho detto “il vero ash” mi riferivo all’Ash di questo tempo…non volevo star li a dire “l’Ash di questo tempo” tutto qui…x quanto riguarda la domanda che l’Ash del futuro pone a Kenji, chiedendogli come stia sua sorella…bhe ti rispondo come risponderebbero i pokèmon…ARRIVEDERCI AL PROSSIMO EPISODIO!!!eheh no davvero…capirai meglio + avanti…ciao!!!

 

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Capitolo 10
*** Cap. 10 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 10

 

 

 

 

“Come sta Misty?” chiese Jay andando da Mega che aveva deciso di prendere sotto mano la situazione cercando di curare oltre ad Ash e a Cassidy anche Misty.

 

“Nulla, se ne sta li imbambolata a fissare il vuoto, credevo che le parole di Cassidy l’avrebbero smossa almeno un po’, ma a quanto pare lo shock è stato troppo forte”

 

“Ash e Cassidy come stanno invece?” chiese Chris.

 

Mega scosse la testa.

 

“Per quanto riguarda le ferite fisiche si rimetteranno molto presto, non sono delle ferite gravi, Pikachu non ha attaccato così forte come ci aspettavamo, per quanto riguarda le ferite emotive, bhe per quelle ci vorrà tempo, Ash sta bene, ma quella che mi preoccupa è Cassidy, prima l’attacco di suo padre, e ora sua madre che si comporta come un vegetale”

 

“Non c’è pace per lei eh?”

 

“Gia”

 

Il gruppo dopo i nuovi sviluppi che avevano riguardato oltre all’attacco di Pikachu a Cassidy e ad Ash anche lo shock di Misty avevano deciso di fermarsi per qualche giorno nei pressi della città dove Ash avrebbe dovuto combattere per il prossimo simbolo lotta.

 

“Sei sicuro di voler partecipare all’incontro anche in queste condizioni?” disse Vera preoccupata aiutando il ragazzo a cambiare la fasciatura al braccio.

 

“Si, altrimenti non diventerò mai forte come vorrei, se siamo ridotti così è soprattutto a causa mai, non sono stato abbastanza forte per proteggervi!”

 

“Non dire assurdità! Anche se fossi stato più forte e se avessi avuto tutti i simboli lotta avresti perso miseramente lo stesso, non sarai mai al livello di potenza necessario per riuscire a contrastare quel Pikachu, figuriamoci il suo allenatore!” disse Gary intromettendosi nella conversazione.

 

“E tu che ne sai?”

 

“Lo so e basta! Quindi per un po’ smettila di pensare agli incontri e concentrati di più su ciò che sta succedendo!”

 

“Cosa pensi che stia facendo razza di…AHIO!!!” disse Ash, aveva cercato di reagire alle parole di Gary, ma il suo fisico era ancora troppo debole.

 

“Vedi? Riposati, al resto ci penso io!”

 

Gary dopo le dichiarazioni di Kenji aveva deciso di aiutare il ragazzo a bloccare l’Ash del futuro, anche se sapeva benissimo che non ci sarebbe mai riuscito”

 

“Sei sicuro di voler andare a cercarlo?” gli aveva chiesto Franny.

 

“Si! Se non lo fermiamo saremo tutti nei guai!” gli aveva risposto lui risoluto.

 

Franny per tutta risposta aveva trattenuto una risata camuffandola con uno sbuffo e se n’era andata liquidandolo con un “Buona fortuna allora”.

 

Il resto del gruppo invece era all’oscuro di tutto, Brock aveva cercato di chiedere spiegazioni in giro, ma era stato liquidato molto più in fretta di come aveva fatto Franny nei confronti di Gary.

 

Cassidy continuava a parlare con Misty senza però ricevere alcuna risposta ne segno che le facesse sperare in una ripresa.

 

“Ancora niente?” chiese Tracey portandole una cioccolata calda.

 

“No, ormai non so più che fare, le ho parlato, ho cercato di farla reagire con i pokèmon, ma è stato tutto inutile” disse la ragazzina chiudendosi a riccio e abbracciandosi le gambe.

 

“Non demordere, vedrai che prima o poi tornerà la solita Misty” disse Tracey dandole una leggera pacca sulla schiena e allontanandosi.

 

“E se invece non fosse così…io che farò?”

 

“Secondo me parlarle di te dopo lo shock che aveva ricevuto non ha fatto altro che peggiorare la situazione”

 

Cassidy si voltò di colpo ritrovandosi davanti Kenji.

 

“Che diavolo ne sai tu? Non intrometterti nella mia vita!”

 

“Ehi che modi bruschi che hai! Dico solo che avresti dovuto dirle tutto con calma, invece come al tuo solito hai agito senza pensare, come con Pikachu”

 

Si ma, se non si riprendesse avrei fatto davvero un bel casino”

 

“Gia, non avresti dovuto intrometterti così nel loro passato, era normale che si giungesse a questo”

 

Cassidy nascose il viso nelle ginocchia.

 

Kenji la guardò dolcemente e sospirò andando a sedersi vicino a lei.

 

“Vedrai, si risolverà tutto, in fondo sei sua figlia no?”

 

Cassidy alzò lo sguardo e lo guardò.

 

“Misty è una ragazza forte, con un carattere incredibilmente sicuro di sé, e anche se non lo dai a vedere tu sei come lei, hai solo bisogno di una piccola spinta”

 

La ragazzina guardò sconcertata l’amico.

 

“Mi stai facendo per caso un complimento Kenji?”

 

“Certo che no! Ti sto dando della testarda ed ostinata! Se per te questi sono complimenti allora siamo a posto!” disse Kenji arrossendo violentemente.

 

“Grazie!” disse Cassidy sorridendoli.

 

Dopodiché si alzò e si mise lo zainetto in spalle.

 

“Dove stai andando?”

 

“Che domande! A cercare mio padre mi sembra ovvio!”

 

“COSA?!MA SEI IMPAZZITA?”

 

“L’hai detto tu no? Devo tirare fuori il carattere!”

 

Si ma non adesso Cassidy!!!”

 

Ma la ragazzina non lo ascoltò e corse via diretta verso il bosco.

 

“Dove sta andando Cassidy a quest’ora? Ormai si sta facendo buio” disse Franny vedendo la cugina correre via.

 

“Sta andando da suo padre” disse sconsolato il ragazzo.

 

Le parole di Kenji ci misero un po’ prima di essere elaborate dal cervello di Franny, che quando si rese conto di ciò che aveva detto il ragazzo lo prese per il colletto pronto ad ucciderlo.

 

“SEI PER CASO IDIOTA? E LA LASCI ANDARE SENZA NEANCHE TENTARE DI FERMARLA?”

 

“Ehi cosa credi! Le ho detto di non fare stupidaggini!”

 

“Oh ma certo! Con il tuo solito modo stupido! Che lei avrà letto come al solito tra le righe!”

 

“Senti un po’! E’ grande abbastanza per badare a se stessa!” disse Kenji iniziando ad arrabbiarsi.

 

“HA SOLO 11 ANNI PEZZO DI CRETINO!!!” disse Franny urlandogli in faccia e spingendolo via.

 

Kenji cadde a terra e stava per rispondere all’insulto, ma quando alzò lo sguardo si ritrovò di fronte una Franny talmente inferocita che gli fece paura, così decise di stare zitto.

 

“Io vado a cercarla! Se davvero tieni a lei dovresti fare lo stesso!”

 

Franny non gli diede il tempo di rispondere, si voltò e corse via, sperando di trovare Cassidy prima che fosse stato troppo tardi.

 

Mega vide da lontano la scena e andò dal ragazzo che era rimasto per terra e gli offrì una mano per alzarsi.

 

“Non mi serve!” disse allontanando in malo modo la mano dell’amica.

 

Sei venuta qui per rimproverarmi?”

 

Mega scosse la testa “No, ci ha gia pensato lei”

 

“Secondo te io sono una brava persona? Insomma, mi sto comportando bene con voi e soprattutto con lei?” chiese Kenji senza guardarla in faccia.

 

“Credo che entrambi dobbiate ancora crescere e capire i vostri sentimenti, bhe ovviamente lo sanno tutti che nonostante tu sia solo un ragazzino di 13 anni ottuso, maldestro, sconsiderato, megalomane, nonché stupido e che si crede chissà chi, sei abbastanza maturo da capire la differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato”

 

Kenji la guardò scandalizzato balbettando qualcosa come un pesce fuor d’acqua.

 

“Ma da che parte stai? Mi hai riempito di difetti!”

 

La ragazzina sorrise e gli fece l’occhiolino.

 

“Bhe, Kenji è Kenji no?”

 

Kenji guardò la ragazza andarsene saltellando rimanendo a pensare alle sue parole e alla reazione di Franny. Mega aveva ragione, lui non era altro che un ragazzino che non riusciva a prendersi cura delle persone a cui teneva,  Franny era sicuramente molto più matura e risoluta di lui, non si preoccupava minimamente di quello che pensavano le persone, lei agiva d’impulso e basta, e la cosa sorprendente è che non sbagliava quasi mai.

 

Cassidy dal suo canto era si ancora una bambina, ma era dolce e testarda, una persona che nonostante le avversità andava avanti a testa alta senza voler l’appoggio di nessuno.

 

“Al diavolo!”

 

Kenji si alzò scrollandosi via dai jeans la terra e andando a prendere la sua borsa.

 

“Le segui?” chiese Chris.

 

“Si, devo mettere da parte le mie paure e fare spazio ai miei sentimenti”

 

Il ragazzo si mise lo zaino in spalle e corse via, lasciando sul viso della ragazza un dolce sorriso di approvazione. 

 

 

************************************************************************************************

 

 

Cassidy stava camminando in mezzo al fogliame e ai rami facendosi strada con le mani, non vedeva molto bene al buio, ma il bagliore proveniente dal suo zaino era sufficiente a permetterle di vedere almeno qualche metro di sentiero davanti a lei.

 

“Papà! Pikachu!”

 

Nessuna risposta.

 

Decise di non demordere e di proseguire, nonostante il buio formasse terribili ombre intorno a lei che le facevano gelare il sangue.

 

“Va tutto bene Cassidy, sono solo ombre”

 

Improvvisamente qualcosa l’afferrò per la spalla e lei urlò spaventata togliendosi lo zaino e muovendolo freneticamente alla cieca davanti a lei.

 

“Cassidy! Sono io!”

 

Cassidy aprì gli occhi che aveva chiuso dalla paura, ritrovandosi davanti Franny che era più spaventata di lei.

 

“Franny? Cosa ci fai qui?” chiese sorpresa la ragazzina.

 

“Sono venuta a vedere come stavi! Mi hai fatto prendere un colpo con quello zaino! Sembri tua madre quando vede gli insetti!”

 

Cassidy arrossì “Scusa, ma ho paura del buio”

 

Franny la guardò torvo per un istante, poi decise di lasciar perdere.

 

Sei venuta a cercare tuo padre?”

 

Cassidy annuì.

 

“Si, ma non sono ancora riuscita a trovarlo”

 

“Bhe, è sempre stato un tipo sfuggevole”

 

“Pensavo che almeno Pikachu si facesse vivo per attaccarmi, ma purtroppo anche lui sembra si sia volatilizzato”

 

Franny la guardò a bocca aperta.

 

“Purtroppo? Cassidy hai messo nella stessa frase attaccarmi, purtroppo e volatilizzato! Stai male?”

 

Cassidy la guardò senza capire per qualche minuto, poi capì e si mise a ridere dolcemente.

 

“Forse sono così abituata ad essere attaccata da Pikachu che non esserlo mi sembra così strano…”

 

Franny stava per risponderle, quando da dietro un albero apparve l’Ash del futuro, immancabile al suo fianco c’era Pikachu.

 

“Papà!”

 

Ash la squadrò e sbadigliò.

 

“Non è un po’ tardi per andarsene in giro per un bosco a quest’ora? Potreste fare brutti incontri”

 

Le parole risuonarono come una minaccia nella mente di Cassidy che riuscì a stento a non indietreggiare.

 

“Papà…perché ti stai comportando così?” chiese con la voce che le tremava appena.

 

“Così come Cassidy?”

 

“Capisco che tu sia arrabbiato con me perché non voglio obbedirti, ma perché te la sei preso anche con chi non c’entrava? La Misty di questo tempo non c’entra con noi!”

 

“E tu non c’entri con loro Cassidy, e allora perché ti nascondi dietro di loro?”

 

Le parole di Ash furono taglienti come lame.

 

“Io non mi nascondo! Quando sono piombata qui mi hanno trovato loro! E mi sono adattata! Mi trovo bene! E…”

 

Cassidy fece un profondo respiro.

 

“…voglio riuscire a capirti di più papà!”

 

L’Ash del futuro la guardò per qualche istante prima di scoppiare a ridere.

 

“Cassidy, non dire assurdità! Sei ancora una bambina! E per giunta sei egoista! Come pensi di poter capire gli altri?”

 

“Cassidy non è una persona egoista!” disse Franny intromettendosi.

 

“Tu taci Franny, nessuno ti ha interpellato, Cassidy è egoista, ne è la dimostrazione che è fuggita nel passato per poter cambiare le cose, non è forse questo quello che volevi fare? Cambiare il futuro?”

 

Cassidy abbassò lo sguardo.

 

Franny si voltò a guardarla confusa, “Cassidy, è vero questo?”

 

Cassidy strinse i pugni e ricacciando indietro le lacrime che si facevano largo nei suoi occhi, deglutì nervosamente annuendo.

 

“Ma così potresti distruggerlo il futuro!” disse Franny sconvolta.

 

“A Cassidy questo non è mai importato, lei voleva solo che la sua vita fosse migliore, non le è mai importato ne le importa se per questo suo desiderio egoistico qualcuno debba soffrire!”

 

“Questo non è vero!!!” gridò Cassidy.

 

“ E allora spiegami perché volevi cambiare il passato…ti sei esposta troppo ed ora alcuni sanno chi siete in realtà, faccio un esempio? Gary, o se preferisci Brock”

 

Entrambe le ragazze sgranarono gli occhi e lo fissarono.

 

L’Ash del futuro passò lo sguardo da Cassidy a Franny.

 

“Franny, da Cassidy me lo sarei aspettato, ma da te no, ti reputavo una ragazzina più saggia visto i genitori che ti ritrovi, e invece sei stata la prima a rischiare di compromettere il futuro”

 

“Io non…”

 

“Dovreste piantarla di nascondervi sempre dietro agli altri, credo che sia giunto il momento che iniziate a camminare con le vostre gambe senza mettere di mezzo gli altri”

 

A quelle parole la rabbia di Cassidy esplose come una furia.

 

“HAI DISTRUTTO LA MAMMA!!!

 

L’Ash del futuro si zittì di colpo fissando la figlia confuso.

 

“Cosa?”

 

“Hai…hai fatto del male alla mamma, lei ora non parla più, dici di non intrometterci nel passato, ma tu stesso stamattina hai fatto del male alla mamma!”

 

Cassidy scoppiò a piangere coprendosi il viso con un braccio.

 

Il padre la guardò senza far trasparire la minima emozione.

 

“E con ciò? Si rimetterà presto, è stato solo un bacio”

 

La rabbia di Cassidy si tramutò in odio, aprì lo zaino e prese una sfera pokè.

 

“Cassidy che hai intenzione di fare?”

 

La ragazzina non rispose.

 

“Flaffy!!! Attacco Tuono!!!” gridò.

 

Dalla sfera uscì un pokèmon rosa simile ad una pecora che si reggeva sulle zampe posteriori, la coda terminava con una piccola sfera blu, appena il bagliore che l’avvolgeva svanì il pokèmon attaccò violentemente Ash che dovette chiamare Pikachu per contrastare quel potente attacco elettrico.

 

“Pikachu attacco Fulmine presto!”

 

I due attacchi si colpirono a vicenda provocando una forte esplosione che risuonò in tutta la foresta.

 

“Flaffy! Attacco Rotolamento!!!

 

Il pokèmon caricò il Pikachu diventando una specie di palla e colpendo il piccolo pokèmon con una tale furia da farlo finire contro un albero.

 

“Pikachu!” gridò Ash, poi si voltò verso la figlia che lo guardava con disprezzo e abbozzò un sorriso.

 

“Allora non è vero che non sai combattere”

 

“Sono pur sempre la figlia dei due migliori allenatori al mondo!” rispose lei con rabbia.

 

Ash sorrise divertito, ma non si fece intenerire dalla sfacciataggine della figlia.

 

“Non penserai di passarla liscia vero? Pikachu attacco Codacciaio!”

 

Pikachu era tornato in piedi, il colpo subito non gli aveva provocato danni considerevoli, si concentrò e la sua coda s’illuminò diventando dura come l’acciaio scaricando tutta la sua potenza su Flaffy che rovinò a terra.

 

“Hai ancora tanto da imparare Cassidy, non serve che mi attacchi col pokèmon più potente che hai per farmi cambiare idea sul tuo conto”

 

“Papà ti odio!!! Flaffy attacco Pestone!!!”

 

Flaffy diede una potente zampata a Pikachu che lo schivò appena in tempo, ma non si accorse di essere caduto nella trappola perchè venne colpito da un pugno elettrico del pokèmon.

 

“Bell’idea Cassidy! Camuffare un attacco Pestone per attaccare con un pugno elettrico!” disse Franny sorpresa dall’acutezza della cugina.

 

Ash non aveva reagito.

 

“Pikachu, basta così”

 

Cassidy e Franny lo guardarono stupiti, così come Pikachu.

 

Le parole di Cassidy aveva provocato una dolorosa ferita nel cuore dell’uomo che non era riuscito a contrattaccare, rimanendo con una difesa scoperta.

 

“Cassidy, saresti davvero capace di odiare tuo padre?” le chiese.

 

Cassidy abbassò lo sguardo rimanendo in silenzio per qualche istante, combattuta sulla risposta da dare.

 

“Si” rispose infine sicura di se alzando la testa e guardando il padre negli occhi.

 

“E così sia” disse semplicemente Ash andandosene seguito da Pikachu.

 

Appena se ne fu andato Cassidy corse da Flaffy.

 

“Scusami! Flaffy perdonami!!!

 

“Flaaa!!!” rispose il pokèmon.

 

“Ti prego dimmi che stai bene!”

 

Il Pokèmon fece una piroetta come prova del fatto che era ancora tutto intero.

 

“Sai Cassidy, credo che Flaffy sia stato molto orgoglioso e felice di aver combattuto per te!”

 

Cassidy guardò la cugina e poi guardò il suo pokèmon che annuiva gioiosamente per la frase di Franny, Cassidy sorrise e fece rientrare il pokèmon nella pokèball.

 

“Grazie” sussurrò avvicinando la sfera al viso.

 

Intanto Kenji era giunto sul luogo dello scontro allarmato dall’esplosione, ma si era nascosto dietro l’albero e ora guardava con infinita dolcezza la ragazzina.

 

“Brava, Cassidy”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Dove si sono cacciati Kenji, Cassidy e Franny?” chiese Gary guardandosi in giro.

 

“Sono andati a sistemare delle faccende” disse tranquillamente Mega.

 

“Che genere di faccende?”

 

“Mah, niente di particolare”

 

La ragazza era intenta a sistemare l’ultima fasciatura al braccio di Ash, dopo aver notato che quella fatta da Vera non era un granché.

 

“Sono in pensiero” disse Chris stringendosi le mani sul petto.

 

La ragazza la guardò senza battere ciglio.

 

“Vedrai staranno bene, bhe forse ci sarà bisogno di qualche medicazione, ma per il resto penso che stiano bene”

 

“Come fai a dirlo! Non hai sentito l’esplosione di poco fa? E se fosse successo qualcosa e noi ce ne stessimo qui a rimuginare senza far niente?” disse preoccupato Tracey.

 

Mega fissò i ragazzi che la guardavano apprensivi, sospirò lasciando perdere la fasciatura di Ash che finì da solo il lavoro aiutato questa volta da Brock.

 

“So quello che dico” disse alzandosi.

 

Dopo pochi minuti infatti Cassidy e Franny apparvero dall’oscurità della foresta, erano visibilmente avvilite e preoccupate, in particolare Cassidy che teneva lo sguardo fisso a terra.

 

“Cassidy, Franny! State bene?” chiese Max correndo da loro.

 

“Si…all’incirca” disse Franny schioccando un’occhiata veloce a Cassidy che continuava a tenere lo sguardo a terra.

 

“E’ successo qualcosa?” chiese Ash non appena le ragazze si furono avvicinate abbastanza.

 

Cassidy non rispose, ma si limitò a scrollare la testa e si allontanò, Franny invece si sedette accanto a lui.

 

“Tutto bene?” chiese guardando Cassidy che si era rintanata vicino alla radici di un albero.

 

Franny ci mise un po’ a rispondergli.

 

Si Ash, ha solo bisogno di rimanere un po’ da sola”

 

“E Kenji dov’è?” chiese Chris preoccupata.

 

“Kenji?”

 

“Si, vi ha seguito nella foresta, ma non è ancora tornato! Sono in pensiero!”

 

Franny si guardò in giro, come per constatare che Kenji non fosse davvero li.

 

“No lo so, noi non lo abbiamo incontrato”

 

Il viso di Chris si fece ancora più grave e iniziò a tremare per la paura che gli fosse accaduto qualcosa di spiacevole.

 

“Io…vado a cercarlo!”

 

“Cosa? Chris non essere sciocca!”

 

Chris non l’ascoltò, prese il suo marsupio e si mise a correre verso la foresta, ma poco prima che arrivasse ai primi alberi dal fogliame uscì Kenji.

 

“Oh, Chris, dove stai andando?”

 

La ragazza iniziò a tremare convulsamente, non si sa se per rabbia o se per preoccupazione, fatto sta che per poco non gli mollò un ceffone in pieno viso.

 

“Sei uno stupido! Dove ti eri cacciato? Ero preoccupata!”

 

Kenji si sorprese sentendo quelle parole.

 

“Preoccupata? Tu?”

 

“Razza di…” ma la rabbia sfumò di colpo, lasciando posto ai singhiozzi che fecero inorridire Kenji.

 

“Ehi! Perché piangi? Cos’è successo?”

 

Chris scrollò la testa nascondendo il viso tra le mani per non fare vedere le lacrime che le stavano solcando il volto.

 

“Chris era preoccupata per te Kenji” disse Tracey.

 

“Davvero?” disse Kenji guardando la ragazza meravigliato.

 

“Anche io ho un cuore sai?”

 

“Non l’ho mai messo in dubbio Chris”

La ragazza lo guardò adirata, e se ne andò offesa senza rivolgergli la parola.

 

“Ehi! Ma che ho detto?”

 

Inseguì la ragazza fino a che non vide Cassidy seduta da sola, così decise di lasciar perdere per un attimo la ragazza che soffermarsi a parlare con Cassidy.

 

“Ehi, tutto a posto?”

 

Cassidy annuì falsamente.

 

Kenji si grattò la testa sconsolato.

 

“Perché mi dici le bugie? Non sei un po’ grandicella per dirle?”

 

Lei alzò lo sguardo arrabbiata, sbottando in modo non tanto consono per una ragazzina.

 

“Ehi, ehi! Calma!”

 

“Chi ti credi di essere per intrometterti così nella mia vita Kenji?”

 

Il ragazzo la fissò per qualche secondo, poi si tese verso di lei e le sussurrò dolcemente all’orecchio.

 

“Qualcuno che ti vuole bene”

 

La ragazzina arrossì violentemente, e Kenji accortosene scoppiò a ridere.

 

Sei troppo timida Cassidy”

 

“Vattene al diavolo!”

 

I due ragazzi si guardarono per qualche istante con il viso corrugato di rabbia, poi non si sa come scoppiarono a ridere all’unisono.

 

Da lontano gli altri videro la scena sorridendo come degli ebeti.

 

“Che carini che sono” disse Vera gongolandosi tutta.

 

Improvvisamente Misty alzò lo sguardo posandolo sul suo zaino che era li accanto a lei, protendendosi per prenderlo.

 

Nessuno però si accorse di nulla.

 

 

 

CONTINUA…

Urca!!!Un altro capitolo finito!!!E’ gia il decimo accipigna!!!bene bene bene il momento dei chiarimenti e del faccia a faccia si avvicina pericolosamente!!! Yuhuu!!! Alla prossima!!!ah…se volete darmi qualche consiglio il my indirizzo msn è ery_aqua@hotmail.it...

 

FEDINA

Spero di non averti scombussolato le idee…sorry…ciao bella

 

 

 

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Capitolo 11
*** Cap. 11 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 11

 

 

 

 

 

“Carini?” chiese Franny guardando Vera con un’espressione contrariata.

 

Si carini, sono una bella coppia non trovi?”

 

Franny scoppiò a ridere buttando la testa indietro e tenendosi le mani sulla pancia.

 

“Che hai?” chiese Vera confusa.

 

Franny si asciugò le lacrime dal ridere e fece cenno con la mano di lasciar perdere.

 

“Ehi! Dov’è andata Misty?” disse Vera voltandosi verso la ragazza e vedendo che l’amica non era più dove si trovava.

 

“Cosa?” disse Ash sconvolto.

 

Tutti si guardarono in giro come aveva fatto Vera e constatarono con immensa preoccupazione che la ragazza dai capelli rossi era effettivamente sparita.

 

“Ma dove può essere andata?” chiese Chris.

 

“Non lo so! Non si era ancora ripresa del tutto!” disse Mega preoccupata.

 

“Oh no! Anche il suo zaino è sparito!!!” disse Max.

 

“Quindi questo significa che non è stata rapita, ma che è andata via con le proprie gambe” disse Brock pensieroso.

 

“Maledizione!!!” disse Kenji alzandosi e prendendo una sfera pokè dalla cintura.

 

“Cosa vuoi fare?” chiese Cassidy.

 

“Cosa pensi che faccia? Mando un pokèmon in perlustrazione!”

 

Cassidy lo guardò titubante.

 

“Perché hai per caso catturato recentemente pokèmon volanti?”

 

Kenji si pietrificò rendendosi conto solo in quel momento di non aver mai catturato pokèmon volanti.

 

“Ops”

 

“Stupido!”

 

Mega si mise sconsolata una mano sulla fronte.

 

“Devo pensare sempre io a tutto”

 

Prese dal marsupio una sfera pokè azzurra e la lanciò in aria.

 

“Dustox!!!”

 

Un pokèmon simile ad una grossa falena si materializzò fuori dalla sfera pokè che tornò alla proprietaria.

 

“Va a cercare Misty! Di corsa! Può essere nei guai!!!

 

Il pokèmon annuì e si librò in aria il più velocemente possibile per controllare meglio dal cielo la foresta e il paesaggio circostante.

 

“Intanto noi cerchiamola qua intorno! Non può essere andata tanto lontana!”

 

Tutti quanti così si misero alla ricerca di Misty, anche Ash, nonostante il dolore al braccio e le ferite riportate che come Mega aveva gia constatato in precedenza sarebbe guarite più facilmente se fosse rimasto a riposo assoluto.

 

Jay però ebbe un’idea fulminante che avrebbe fatto trovare più in fretta Misty, ma che avrebbe sicuramente messo a repentaglio il loro segreto.

 

“Fermi tutti e allontanatevi!”

 

Tutti lo guardarono mentre estraeva dallo zaino un grosso uovo con delle strane incisioni gialle.

 

“Un uovo? Ma non è lo stesso che aveva Mega?” chiese Gary stupefatto.

 

“No, questo è un tantino diverso…e potente” gli rispose con un ghigno beffardo Jay.

 

“Jay cos’hai intenzione di fare?” chiese Franny.

 

“Secondo te? E’ l’unico modo per ritrovare Misty prima che la trovi lui!”

 

“NON FARLO!!!” gridò Kenji.

 

Troppo tardi, l’uovo aveva iniziato a pulsare sempre più forte, fino a che il suo bagliore non fece esplodere tutta la potenza, l’uovo si dissolse ed un grande fascio di luce gialla si proiettò in alto verso il cielo che si stata avviando a prendere i colori bluastri notturni.

 

“Jay! Fermati!” disse Chris correndo dal ragazzo per bloccarlo, ma una potente barriera la spinse indietro di almeno cinque metri.

 

“Vi ho detto di stare lontani!!!” ringhiò Jay.

 

Il vento si alzò improvvisamente e dal cielo caddero innumerevoli fulmini che si andavano ad infrangere al terreno con una tale da foga da lasciare un profondo solco.

 

“ORA!!!” gridò Jay.

 

All’improvviso dal cielo e dalle nuvole che vi si erano create apparve un pokèmon maestoso, gigantesco, simile ad un’enorme uccello giallo con le ali frastagliate e a punte.

 

“ZAPDOS!!!” gridò ancora Jay ed il pokèmon planò verso di lui in tutta la sua magnificenza.

 

Non si appoggiò a terra, ma rimase a mezz’aria di fronte al ragazzo, mentre tutti gli altri lo guardavano increduli e spaventati.

 

“E’ uno Zapdos, un pokèmon leggendario!” disse Max.

 

Vera controllò con il suo Pokèdex, ovvero l’analizzatore computerizzato di pokèmon che tipo pokèmon fosse.

 

Mentre Vera ascoltava l’analizzatore che gli dava informazioni sul quel gigantesco pokèmon Kenji corse da Jay come una furia dandoli un potente pugno in faccia.

 

“SEI UNO STUPIDO!!!TI RENDI CONTO IN CHE GUAIO CI HAI MESSO ORA?”

 

“Kenji no!!!” gridò Cassidy quando vide che Kenji si preparava a dare un altro pugno al ragazzo e corse da lui avvinghiandosi al suo braccio il più forte possibile per cercare di bloccarlo.

 

“CASSIDY LASCIAMI! NON VEDI COS’HA COMBINATO QUESTO STUPIDO?”

 

“La violenza non è mai il sistema migliore! Non aggiusterà le cose che ha creato la stupidità!” disse Cassidy non mollando la presa nonostante il ragazzo fosse più forte di lei e cercasse di strattonarla via.

 

“MA COSI’ LORO SAPRANNO TUTTO!!!

 

“Non m’interessa!!!Non devi picchiare gli altri!!!”

 

“CASSIDY TU NON CAPISCI!!!

 

La tristezza e la paura di Cassidy esplosero mentre gridò con tutte le sue forze ciò che non avrebbe mai dovuto dire, soprattutto a Kenji.

 

“TI STAI COMPORTANDO COME LUI!!!

 

Kenji era troppo arrabbiato per rendersi conto di ciò che se fosse stato lucido si sarebbe ben guardato da dire in quella situazione così pericolosamente assurda.

 

“MA IO SONO COME LUI!!!

 

Cassidy impallidì e si staccò piano da lui spaventata e confusa. Kenji si rese conto delle parole dette e lasciò andare Jay che guardò spaventato e preoccupato la ragazzina.

 

“Cassidy io non volevo” disse Kenji voltandosi verso di lei.

 

“Stai zitto!!!” gridò Cassidy mettendosi le mani sulle orecchie per tapparsele.

 

“Cosa significa che sei come lui?” chiese Gary.

 

Kenji abbassò la testa tristemente e strinse i pugni.

 

“Vedete, io vi ho nascosto una cosa, per alcuni potrà non essere di vitale importanza, ma per me e soprattutto per Cassidy lo è”

 

“Kenji no!” disse Franny intuendo ciò che il ragazzo si apprestava a dire.

 

“Vedete io e Cassidy…” guardò la ragazzina che lo stava fissando terrorizzata, e sospirò alzando la testa e prendendo tutto il coraggio che aveva in corpo.

 

“Siamo fratelli”

 

La notizia arrivò come una bomba alle orecchie di tutti, quasi tutti tranne ovviamente gli amici di Cassidy e Kenji rimasero sconvolti nell’apprendere la notizia, Kenji cercò lo sguardo di Cassidy che per tutta risposta lo spinse via non appena il ragazzo cercò di avvicinarsi.

 

“Era un segreto! Non dovevi dirlo!!!Ora Brock, Gary e tutti gli altri…”

 

“Gary sa altre cose…Brock, bhe forse lo ha gia capito, somigliamo troppo ai nostri genitori, tu forse non tanto, ma io sono la sua copia fisica e lo sai Cassidy”

 

Brock tossì.

 

“Ne avevo il dubbio sapete?” i due fratelli lo guardarono sorpresi.

 

“Hai ragione, somigli in modo impressionante a lui alla sua stessa età, ma non pensavo che fosse vero, era solo una mia ipotesi”

 

“Di che parlate?” chiese Ash confuso.

 

“E’ ora che tu sappia la verità Ash, questi che hai di fronte altri non sono…” disse Brock non riuscendo a finire la frase perché Franny lo guardò severamente per farlo stare zitto.

 

“Sono?” chiese Tracey che era rimasto zitto per tutto il tempo.

 

Brock guardò lo sguardo della ragazza e decise di lasciare perdere.

 

“No, un’altra volta, ora la priorità è ritrovare Misty”

 

 

************************************************************************************************

 

 

Misty stava camminando ininterrottamente da una buona mezz’ora, ignara di quello che stava succedendo ai suoi amici, in realtà non sapeva nemmeno il perché aveva deciso di andarsene, sapeva solo che stare ancora insieme agli altri le avrebbe causato solo dolore, in particolare la vicinanza con Ash in questo momento era la cosa che non voleva di più al mondo.

 

“Devo…devo andarmene…non devono trovarmi…”

 

Camminò a lungo senza fare neppure una piccola sosta, fino a che la fame non iniziò a farsi sentire e a rallentare la sua camminata.

 

“Maledizione…non ho portato nulla con me!”

 

Riuscì ad andare avanti per un altro po’, fino a che le forze glielo avrebbero concesso, ma lei stessa si rese conto di non poter andare avanti in quelle condizioni, crollando per la stanchezza al suolo.

 

Un paio di braccia la tirarono su da terra, prendendola in braccio in modo tenero e protettivo.

 

Lei cercò di capire a chi appartenessero quegli occhi così carichi di affetto, ma non riuscì a capire chi fosse la persona che l’aveva salvata e svenne.

 

Quando riaprì gli occhi si ritrovò in una piccola casetta, probabilmente uno dei tanti ostelli che venivano adibiti come rifugio per gli allenatori in viaggio.

 

“Finalmente ti sei ripresa!” disse una ragazza con gli occhi azzurri e i capelli fucsia acceso.

 

Misty si toccò la testa, aveva un forte mal di testa e cercò di mettere a fuoco la ragazza. Quando si accorse di chi aveva di fronte sgranò gli occhi.

 

“Jessie?”

 

La ragazza le rivolse un ghigno beffardo.

 

“Esatto, dimmi, come mai non sei insieme ai tuoi amichetti? O forse sarebbe meglio dire come mai non sei alla palestra?”

 

Misty si accigliò voltando il volto dalla parte opposta a quello di Jessie.

 

“Non vuoi rispondere eh? A quanto pare hanno tagliato la lingua alla ragazzina dalla lingua tagliente”

 

Ma Misty non le diede soddisfazione, il suo pensiero era tornato all’incidente avvenuto con quell’uomo e si era chiusa ancora in se stessa.

 

All’improvviso la porta dell’ostello si aprì ed entrarono un ragazzo con i capelli azzurro/violetto e gli occhi verdi e una ragazzina che Misty non aveva mai visto, con due lunghi codini fucsia e gli occhi di un incredibile azzurro, come se si stesse guardando il mare.

 

“Misty?” disse sorpreso James vedendo la ragazzina.

 

“Lei è Jamie, fa parte del Team Racket” disse Jessie vedendo Misty che fissava la ragazzina come per capire chi fosse.

 

La ragazzina andò da Misty e si avvicinò al suo viso così tanto da poter vedere ogni singola ciglia.

 

“Ma dai! Chi l’avrebbe mai detto!”

 

Misty la guardò non capendo.

 

“Cosa?”

 

“Che tu fossi Misty! Mi aspettavo qualcosina di più di una semplice ragazza dai capelli rossi strani”

 

“Cosa?” disse inorridita Misty guardando male la ragazzina che era scoppiata a ridere.

 

“E’ inquietante quando fa così” disse Meowth, che era rannicchiato vicino al lavabo senza che Misty se ne fosse minimamente accorta.

 

“Jamie, dacci un taglio, credo che sia gia sconvolta di suo senza che ti ci metti anche te

 

Ma la ragazzina aveva un che a dir poco crudele e continuò imperterrita a prendere in giro Misty che nel frattempo aveva dimenticato l’incidente e si stava seriamente arrabbiando.

 

“Incredibile, non avevo mai visto dei capelli simili! Come ti chiamano i tuoi amici? Pel di carota? Pippi Calzelunghe?”

 

Jamie non aveva ritegno, continuava a ridere come una stupida, riuscendo a scatenare la furia di Misty che si alzò di scatto e le si avvicinò con fare minaccioso.

 

“Stai zitta!!!

 

Jamie si zittì di colpo, gli occhi di Misty mandavano saette di rabbia e Jamie fu quasi sicura di sentire il flusso del suo sangue ribollire, così si accasciò a terra e rimase in silenzio, mentre Misty la sovrastava continuando a guardarla minacciosamente.

 

“Ho avuto una giornata orribile, quindi ti conviene fare la brava se non vuoi che mi arrabbi sul serio!”

 

 

************************************************************************************************

 

 

 Cassidy era ancora paralizzata da ciò che aveva detto Kenji, un segreto che non doveva assolutamente venire alla luce, che cercava in tutti i modi di nascondere, senza un motivo apparente, le dava semplicemente fastidio essere additata come la sua sorella, nonostante lo fosse.

 

“Cassidy…” disse Kenji ancora addolorato per non aver tenuto a freno la lingua.

 

“Stai zitto” disse in un sussurrò la ragazzina tenendo la testa bassa.

 

Il pokèmon di Jay nel frattempo stava ancora aspettando ordini dal suo allenatore e Jay non ci mise molto a ricordarsene.

 

“Zapdos, devi trovare Misty, scandaglia tutta la foresta, fa quello che vuoi, ma trovala!”

 

Il pokèmon leggendario emise un dolorosissimo acuto e si librò in cielo ad una velocità stratosferica, sparendo in pochi secondi sopra le nuvole.

 

“Vogliamo una spiegazione!” disse Ash.

 

Tutti i ragazzi si guardarono, fu Chris a prendere la parola.

 

“Noi…siamo in possesso di particolari uova” iniziò.

 

“Questo l’avevamo capito, ma perché da quella di Jay è uscito addirittura uno Zapdos?” chiese Gary.

 

“Semplice, ci sono state donate da alcune persone circa 5 anni fa, non mi ricordo bene come sia successo, ma ognuno di noi ha un uovo con un potente pokèmon al suo interno”

 

“E sono tutti leggendari?” chiese Max.

 

Chris annuì precisando: “Si, anche se alcuni sono ritenuti estinti da tempo”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Mamma, quando torneranno?” chiese una bambina dai capelli rosa molto piccola.

 

Una donna di spalle si voltò verso la bambina, e si inginocchiò vicino a lei.

 

“Cassidy, mi dispiace ma ci vorrà ancora del tempo, lo sai, il papà è impegnato ad allenare Kenji”

 

La bambina sbuffò.

 

“Ma perché non mi hanno portata con loro? Anche io volevo vedere il fratellone allenarsi!”

 

La donna rise dolcemente.

 

“Sei ancora troppo piccola, quando sarai più grande vedrai che anche tu viaggerai come noi abbiamo fatto noi alla tua età”

 

“Quando diventerò grande il papà e il fratellone me la pagheranno! Diventerò così brava che dovranno farmi i complimenti e ricoprirmi di regali!” disse la bambina risoluta.

 

La risata argentina della donna riempì la casa come una ventata di aria fresca.

 

Ma poco dopo la risata si affievolì, lasciando il posto ad un suono stridulo e agghiacciante, alle sirene di un’ambulanza, alle tenebre e all’urlo straziante che riempì quel vuoto.

 

“MAMMA!!!!!!!”

 

 

*

 

 

Cassidy tornò in se, senza volerlo aveva riportato alla memoria un ricordo che aveva deciso di cancellare e che ora con rabbia si stava facendo largo nel suo cuore.

 

“Perché questa sensazione” disse abbracciandosi la vita.

 

Cassidy non ricordava niente di quel giorno, l’aveva cancellato dalla sua memoria, o forse il dolore fu talmente forte da farle dimenticare tutto senza che lei se ne rendesse conto, eppure adesso quel piccolo frammento di terrore le riempì gli occhi di lacrime, facendola sussultare convulsamente e facendole d’un tratto ricordare tutto.

 

“Mamma…”

 

 

 

CONTINUA…

Posso dire con estrema felicità che ci stiamo avvicinando alla fine…o meglio…fingiamo di avvicinarci alla fine…forse questo cappy vi ha sconvolto…in particolare la fine…ma purtroppo x la trama della ficcy questo punto mi era d’incredibile importanza x farvi capire poi i sentimenti che albergano nel cuore di alcuni protagonisti e che hanno segnato la loro intera vita…mi dispiace…cambiando discorso: è entrato in scena il team rocket!!!evviva!!!finalmente!!!yuppi!!!vedrete cosa combinerà + avanti quella serpe di Jamie…però sono convinta che alcuni di voi avessero gia intuito che Kenji e Cassidy fossero fratello e sorella!!!ohohoh

 

PS: ho letto su internet che Alba è molto probabile che prenda il posto di Misty anche x quanto riguarda il suo rapporto con Ash…il my cuoricino è collassato!!!!!!mi han gia tolto la coppia Sora&Tai se mi tolgono anche questa strangolo qualcuno…incrociamo le dita…

 

Ringrazio tutti quelli che seguono questa ficcy con tutto il cuore…grazie infinite… ^//////^

 

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Capitolo 12
*** Cap. 12 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 12

 

 

 

 

 

 

“Cassidy tutto bene?” chiese Franny vedendo la cugina così sconvolta.

 

“Io…io non lo so…” rispose Cassidy con la voce che le tremava leggermente.

 

La ragazza la osservò dolcemente, dopodiché le sussurrò in un orecchio.

 

“Vedrai, andrà tutto bene”

 

Quelle parole furono come una scossa per Cassidy che si aggrappò alla cugina scoppiando a piangere disperata.

 

“Ma cosa? Che ho detto?”

 

Franny era ancora più sconvolta di lei per la reazione che aveva avuto, non poteva neanche immaginare il dolore che albergava nel cuore della ragazzina.

 

“Ti prego, dobbiamo trovare la mamma!!!” disse tra un singhiozzo e altro.

 

“La mamma?”

 

Franny improvvisamente capì a cosa si stesse riferendo Cassidy, la scostò da lei prendendola per le spalle e la guardò per qualche minuto.

 

“Ehi, calmati!”

 

“La mamma…dobbiamo trovare la mamma…”

 

“La ritroveremo, non preoccuparti!”

 

Ash si avvicinò alle due ragazze preoccupato.

 

“Di chi stai parlando? Chi è la mamma?”

 

Franny non lo degnò neanche di uno sguardo, era troppo intenta a cercare di consolare Cassidy, non aveva tempo di occuparsi anche di una seccatura come Ash.

 

“Allora?” chiese ancora il ragazzo.

 

“Lascia stare Ash, è meglio che tu stia fuori dalle loro faccende” disse Brock appoggiando una mano sulla spalla di Ash che lo guardò confuso.

 

 

*

 

 

Nel frattempo Zapdos stava sorvolando tutta la foresta e la periferia della cittadina in cerca di qualcosa che potesse fargli riconoscere Misty.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Nel frattempo, non molto lontano da loro, Misty stava gradualmente tornando la ragazza di sempre.

 

“Puoi spiegarci come mai non sei insieme agli altri?” le chiese Jessie.

 

Misty si strinse nelle spalle, indecisa se confidarsi con loro, in fondo erano il Team Rocket, ma decise ugualmente di sfogarsi con qualcuno.

 

“Ecco…Ash…mi ha baciata…”

 

Il trio di ladri rimase a bocca aperta, Jessie improvvisamente scoppiò a ridere battendo le mani con vigore.

 

“Finalmente! Era ora che i due piccioncini si svegliassero!”

 

“No! Non hai capito…non è stato proprio Ash a baciarmi...ma qualcuno che lo ricordava…anzi…sono sicura che fosse lui…ma…era impossibile…era un uomo adulto…”

 

“COSA? SEI STATA BACIATA DA UN PERVERTITO???” urlò James mettendosi le mani nei capelli.

 

“MA NO!!!” gridò Misty.

 

“Era Ash…” disse Jamie intromettendosi nel discorso.

 

“Tu, come fai ad esserne così sicura?” le chiese Misty guardandola sorpresa.

 

“Perché sta cercando sua figlia, e non si è fermato di fronte a nulla, ha oltrepassato il portale del tempo senza battere ciglio, sicuramente ha stravolto l’equilibrio di questo tempo e del nostro”

 

“Come fai a sapere tutte queste cose? Ma tu chi sei?” le chiese Meowth.

 

Jamie sogghignò contenta.

 

“Non dirmi che non ve ne siete ancora resi conto tu e i tuoi amici…siete patetici”

 

Misty la guardò male, le parole taglienti della ragazzina le facevano venire i nervi.

 

“Io e quell’Ash non siamo normali persone…e anche i ragazzi che sono con te non lo sono Misty”

 

“Che intendi dire”

 

Jamie rise forte buttando indietro la testa.

 

“Veniamo dal futuro”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Ma quanto ci mette Zapdos a tornare indietro?” disse Jay preoccupato per il fatto che il suo pokèmon non si decideva a tornare indietro.

 

“Magari ha trovato Misty, ma non riesce a riportarla indietro” ipotizzò Max.

 

“No, deve essere accaduto qualcosa, io vado a vedere”

 

Kenji si mise a correre per raggiungere il pokèmon, affidandosi solo all’istinto, e con la speranza di ritrovare Misty ancora tutta intera.

 

“Kenji aspetta! Vengo con te!” disse Cassidy seguendo il fratello.

 

“Aspettateci! Veniamo tutti!” disse Mega raccattando le sue cose e seguendo i due ragazzi, seguita a ruota da tutti gli altri.

 

S’inoltrarono nel bosco, Cassidy camminava vicino a Kenji e Brock per la prima volta notò che in realtà i due si somigliavamo molto, non tanto di aspetto fisico, ma caratterialmente erano uguali ad Ash e a Misty alla loro stessa età, si ritrovò a chiedersi come avesse fatto a non capirlo subito, quei due anche se non volevano dirlo per mantenere il segreto erano i figli di Ash e Misty.

 

“Perché non volete dirci la verità?” Ash ha il diritto di sapere cosa lo aspetta non credete?”

 

I due fratelli si voltarono a guardarlo, abbassando entrambi lo sguardo, Kenji strinse i pugni deciso a non dirlo, ma Cassidy gli sfiorò una mano guardandolo.

 

“Ora basta bugie Kenji”

 

Il ragazzo fissò Cassidy, dopodiché guardò Brock negli occhi.

 

“Cosa vuoi sapere?”

 

“Tutto”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Venite dal futuro? Stai scherzando spero!” disse Jessie sconvolta dalle parole della ragazzina.

 

“Non vi sto mentendo, è la verità, Ash è venuto in questo tempo perché sua figlia è scappata, stanca dei continui maltrattamenti subiti da lui”

 

“Cassidy…” disse in un soffio Misty.

 

“Esatto, in questi giorni non ho fatto altro che seguirvi da lontano, ho visto tutto ciò che vi è successo, l’arrivo di mega e Chris, il tuo futile litigio con l’Ash del presente, tutto”

 

“Ma Cassidy non somiglia per niente ad Ash fisicamente!” disse Misty come per motivare il fatto che non credeva ad una cosa simile.

 

“Lo so, infatti Cassidy ha preso le fattezze della madre ed il carattere ingenuo del padre, mentre il fratello è l’esatto opposto, ha le fattezze di Ash ma il brutto carattere della madre”

 

“Il fratello?” chiese James.

 

“Kenji”

 

Misty impallidì. Non solo l’Ash del futuro l’aveva baciata, ma Cassidy e Kenji erano anche i figli di Ash! Non voleva assolutamente sapere chi era la madre, una mezza idea della risposta che le avrebbe potuto dare la ragazza l’aveva gia in mente.

 

“E tutti gli altri?” chiese Misty.

 

“Chi? Jay, Franny, Mega e Chris? Non sono altro che i figli di persone vicine all’Ash del presente e del futuro”

 

“Anche tu?” chiese James.

 

Jamie annuì.

 

Misty rimase talmente scossa dalla notizia che uscì dall’ostello, ritrovandosi di fronte ad un enorme pokèmon giallo che la fece sussultare dalla paura.

 

Zapdos la stava fissando con i suoi occhi neri che infondevano paura, terrore e una potenza devastante.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Brock cominciò.

 

“Diteci chi siete in realtà, e stavolta vedete di essere sinceri, ne va della salute di Misty”

 

“Non siamo altro che i figli dei capopalestra più potenti al mondo” disse Kenji.

 

“E che altro?” chiese Gary.

 

“Siamo qui solo ed esclusivamente perché Cassidy è fuggita di casa, perché suo padre la trattava male”

 

“Queste sono cose che gia sapevamo, chi sarebbe suo padre? E perché le fa del male?”

 

Kenji non seppe cosa rispondere. Fu Cassidy a prendere la parola.

 

“Sono la figlia del Campione del mondo” disse fermandosi e mentre si voltava verso gli altri disse: “Avete di fronte Cassidy Ketchum”

 

Vera, Max, Tracey e Ash rimasero a bocca aperta. Gary e Brock sapevano gia questa parte della storia, quindi non si stupirono più di tanto.

 

“Cosa? Hai lo stesso cognome di Ash!” disse Vera stralunata.

 

“Forse perché veniamo dal futuro e Cassidy e Kenji non sono altro che i suoi futuri figli” disse Franny sconvolgendo ulteriormente i presenti, Ash dovette sedersi su una roccia poco distante.

 

“E come mai sei scappata da tuo padre? O da Ash se preferisci”

 

Cassidy guardò Ash che la stava guardando sconvolto.

 

“Lui…usa i suoi pokèmon per attaccarmi, perché non voglio diventare un’allenatrice di pokèmon come lui, e così mi ha diviso da Kenji quando eravamo ancora piccoli, tutto qui”

 

“Cioè per una simile stupidissima scelta ti sta facendo questo?” chiese Gary che non sapeva questo pezzo della storia.

 

“Esatto, ma ormai ci ho fatto l’abitudine, non mi pesa più come un tempo”

 

“Gia, ormai si è fortificata la ragazza!” disse scherzosamente Mega strappando un sorriso alla ragazzina.

 

“Mi dispiace” disse Ash stremato dalle parole pronunciate dalla ragazzina.

 

Cassidy lo guardò dolcemente.

 

“Nonostante tutto questo, io mi sono molto affezionata a te Ash, anche se tra un po’ di anni mi farai disperare, e facendo disperare anche la mamma, e anche se in fondo al cuore non riesco a perdonare mio padre per quello che mi ha fatto, mi sento in colpa per avergli detto che lo odiavo, perché in fondo è pur sempre mio padre”

 

“YAAAAAAA CHE CARINA CHE SEI!!!” disse Chris abbracciando l’amica come se fosse un pupazzo adorabile.

 

“Franny, perché somigli a qualcuno di cui non riesco a ricordare le fattezze?” disse Brock.

 

La ragazza lo guardò.

 

“Non penso che ti farebbe piacere saperlo, e poi non posso certo dire di chi sono la figlia proprio adesso, se dovessi dire chi è mia madre dovrebbe sapere anche la madre di Cassidy e Kenji, e per il momento è un bene che ciò non si sappia ancora”

 

“E voi?” chiese Vera rivolgendosi agli altri che erano rimasti in silenzio.

 

“Segreto!” disse Jay.

 

 

************************************************************************************************

 

 

 

Misty stava ammirando il pokèmon leggendario che era atterrato davanti a lei e che la stava fissando in modo intenso.

 

“Uno Zapdos!” disse James uscendo dall’ostello.

 

Jamie uscì insieme a Jessie e a Meowth e sul suo viso si dipinse un ghigno beffardo.

 

“E così Jay ha mandato i rinforzi per ritrovarti!”

 

“Come?” chiese Misty.

 

“Questo è il pokèmon uscito dall’uovo di Jay”

 

Misty si ricordò improvvisamente dell’uovo che Gary aveva mostrato a lei e a Tracey tempo prima.

 

“Ma allora…non esisteva solo quell’uovo”

 

Jamie incrociò le braccia.

 

“No, i nostri genitori un po’ di anni fa ci hanno affidato delle uova molto speciali, uova di pokèmon leggendari ed estinti”

 

Misty rimase a bocca aperta dalla notizia.

 

“Meraviglioso! Sai quanti soldi potremo ricavare da quelle uova?” disse Meowth sogghignando meschinamente.

 

“O che belle e gustose frittate ne verrebbero fuori!” disse James.

 

“Il capo ne sarà orgoglioso se gliele portiamo” finì Jessie.

 

“Non dite assurdità voi due, pensate veramente di poter anche solo pensare di catturare simili pokèmon?”

 

Il trio di ladri si zittì di colpo.

 

“Avanti, andiamo, Zapdos ci porterà dagli altri” disse Jamie salendo in groppa al pokèmon che non si ribellò, e che anzi la fece salire volentieri.

 

“Sali!” disse la ragazza tendendo la mano verso Misty che la prese un po’ titubante.

 

“E noi?” chiesero all’unisono i tre membri scapestrati del Team Rocket.

 

“Raggiungeteci con la mongolfiera, la battaglia inizierà tra poco” disse Jamie guardando il cielo che si stava oscurando pericolosamente.

 

Zapdos dispiegò le ali e in pochi secondi si ritrovarono ad un’altezza esorbitante.

 

“Cosa volevi dire con la battaglia inizierà tra poco?” chiese Misty quasi urlando a causa del forte vento.

 

“L’Ash del futuro si sta preparando ad attaccare, vedi il cielo? E’ carico della potenza statica di Pikachu! Si sta caricando al massimo per l’attacco finale!”

 

“Dobbiamo sbrigarci allora! Gli altri potrebbero aver bisogno di noi!”

 

“Tu stai bene adesso?” chiese Jamie ricordando le brutte condizioni in cui era Misty.

 

“Si, diciamo che sto prendendo atto della situazione” rispose lei sorridendole.

 

 

*

 

In quel preciso momento l’Ash del futuro si stava preparando a sfogare tutta la sua rabbia e il suo rancore contro i figli e chiunque avesse voluto ostacolarlo.

 

“ Avanti Pikachu, e tutti gli altri! Assorbite più potere possibile dalla natura circostante! Non dobbiamo permettere che ci umilino ancora come l’ultima volta! Anche se questo dovesse significare fare del male a qualcuno!”

 

 

 

CONTINUA…

Se non sbaglio dovrebbero mancare all’incirca 2, max 3 capitoli alla fine…la battaglia avrà inizio nel prossimo, speriamo bene, vedrete come finirà…ohohoh è 1 sorpresa!!! Ormai le verità saranno svelate tutte, senza tralasciare niente.

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Capitolo 13
*** Cap. 13 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 13

 

 

                                                              

 

Zapdos volava ad una velocità impressionante, le sue ali fendevano le nuvole nere cariche di pioggia che andavano via via ad ispessirsi minacciosamente, pronte a scaricare tutta la loro ferocia sulla terra.

 

“Dobbiamo sbrigarci Zapdos! Non riesci ad aumentare la velocità?” disse Jamie chinandosi in avanti verso la testa del pokèmon che gracchiò in segno di assenso.

 

“Tieniti forte!” gridò rivolgendosi a Misty che si aggrappò il più forte possibile al dorso dell’animale, che aumentò improvvisamente l’andatura, rischiando di farla cadere all’indietro dalla forza d’urto del vento.

 

“Fa che non sia gia cominciata”

 

 

*

 

 

“Il cielo si è improvvisamente riannuvolato…come quella volta” disse Tracey guardando preoccupato il cielo che filtrava dagli alberi.

 

“Questo è opera di Pikachu” disse Kenji.

 

“Come lo sai?” gli chiese Ash che si era ripreso dalla notizia.

 

Nonostante avesse appena appreso che sarebbe diventato non solo padre di due ragazzini alquanto svegli, molto più di lui, aveva reagito bene, come se in cuor suo l’avesse gia sospettato da tempo, quello che però non riusciva ad accettare era ciò che aveva detto Cassidy, lui, Ash Ketchum, l’aveva maltrattata solo perché non voleva essere come lui, un allenatore di pokèmon.

 

“Il Pikachu del futuro è almeno 3 volte più forte di quello attuale, riesce a caricare l’aria così tanto di energia statica che gli altri pokèmon scappano spaventati, e noi che siamo abituati ci accorgiamo subito quando è nelle vicinanze o sta per attaccare”

 

“E’ assurdo”

 

“Ma è la verità, tra poco te ne renderai conto tu stesso” disse Chris.

 

“Guardate! Zapdos sta tornando! E ha in groppa qualcuno!” gridò Max indicando il pokèmon leggendario che iniziava la sua planata verso la terra ferma.

 

“Speriamo che Misty stia bene” disse Mega preoccupata.

 

Zapdos si poggiò a terra con le zampe ferme, chinandosi appena per far scendere le due ragazze, a causa degli alberi era stato difficile trovare un posto dove atterrare, e così aveva deciso di tornare dove era stato richiamato, ovvero nella radura che apriva le porte al bosco vero e proprio.

 

Le due ragazze scesero, guardandosi intorno cercando gli altri.

 

“Ma dove sono?” chiese Misty preoccupata non vedendo nessuno dei suoi amici.

 

Nel frattempo il gruppo di ragazzi stava correndo all’impazzata dove avevano visto dirigersi il pokèmon, ritrovandosi in poco tempo al punto di partenza, e ritrovandosi davanti Misty, Zapdos e la ragazza dai capelli fucsia.

 

Cassidy trattenne il respiro per alcuni istanti.

 

“Jamie…” sussurrò.

 

Kenji non aspettò neanche un secondo, si fiondò da Misty più veloce della luce abbracciandola forte e mozzandole quasi l’aria nei polmoni.

 

“Kenji…mi fai male” sussurrò lei senza fiato.

 

“Oh scusa!” disse lui lasciandola andare.

 

Misty riprese a respirare e guardò nella direzione dei suoi compagni che stavano fissando sia lei che Jamie. Focalizzò il suo sguardò su Ash che ricambiava e decise di andare da lui.

 

“Stai bene?” chiese Ash appena la ragazza gli fu di fronte.

 

Ma lei non parlò, si limitò ad abbracciarlo, come se lo rivedesse dopo anni di lontananza, lasciandolo senza parole e senza la possibilità di ricambiare l’esternazione di affetto a cui era sottoposto, era troppo sorpreso e confuso per poterlo fare.

 

“Adesso si…” rispose lei chiudendo gli occhi senza smettere di tenerlo stretto e facendo arrossire violentemente Ash.

 

“Misty, chi è quella?” chiese Vera indicando la ragazza dai capelli fucsia che era rimasta in disparte.

 

La domanda di Vera costrinse Misty a sciogliersi dall’abbraccio di Ash e si voltò verso Jamie guardandola.

 

“E’ un ragazza che mi ha aiutato quando ero in difficoltà”

 

“E’ impossibile! Lei fa parte del Team Rocket! Non dovrebbe neanche essere qui!” ringhiò Jay.

 

“Fa parte del Team Rocket?” chiese sorpreso Gary.

 

“Si! Quella maledetta non ha fatto altro che procurarci non poche grane in passato!” disse Mega.

 

“PIANTATELA!!!” gridò Cassidy facendo morire sul nascere tutte le altre cattiverie che sarebbero sicuramente venute a galla.

 

“Dovete smetterla! Jamie è una persona generosa e molto altruista!”

 

Kenji rise sarcasticamente.


“Non dire stupidaggini Cassidy, come puoi anche solo credere che quella ragazza possa essere dalla nostra parte? E’ meschina di natura!”

 

“Non è…”

 

“Lascia perdere Cassidy, non comportarti da testarda come tuo solito, è vero, faccio parte del Team Rocket, e sono meschina” disse Jamie troncando le parole di Cassidy  continuando “Ma non sono di certo una traditrice!”

 

“Che razza di bugiarda!”

 

“Kenji ora dacci un taglio! Jamie è sincera! Lei è la mia migliore amica!”

 

La frase di Cassidy risuonò in tutta la radura, la maggior parte di loro rimase a bocca aperta, Jamie compresa.

 

“Cassidy! Come accidenti puoi essere amica di un membro del Team Rocket? Ti ha dato di volta il cervello?”

 

“Anche papà alla fin fine era amico di alcuni membri del Team Rocket! In fondo si divertiva a combattere e a vedere quello che ogni volta s’inventavano per catturare Pikachu!”

 

Ash inorridì “Cosa??? E quando l’avrei detto?”

 

“Non tu, l’altro papà” disse Cassidy con leggerezza.

 

Misty guardò prima Cassidy e poi Ash.

 

“Tu…lo sai?”

 

Ash annuì sorridendo orgogliosamente “Si, me l’hanno detto poco fa, forte vero? Avrò due figli spettacolari!”

 

Misty guardò il ragazzo sorridendo dolcemente, ora era sicura che quell’Ash non le avrebbe mai fatto del male, era ancora un po’ infantile, questo nessuno aveva il coraggio di metterlo in dubbio, ma proprio questa sua particolarità lo rendeva ancora più incredibile e unico ai suoi occhi.

 

“Scusate se interrompo questa discussione sicuramente molto interessante e costruttiva, ma vorrei ricordarvi che urge il bisogno di prepararci ad un eventuale attacco imminente dell’Ash del futuro!” disse Tracey guardando preoccupato i nuvoloni che ormai si erano addensati in modo alquanto pauroso.

 

“Cosa possiamo fare per fermarlo?” chiese Max.

 

“Giocare d’anticipo, e sperare di avere molta, molta fortuna” gli rispose Kenji.

 

Franny rimase in silenzio per qualche minuto prima di dire qualcosa che raggelò il sangue di tutti.

 

“E se usassimo un’esca? Qualcosa che può far venire allo scoperto il suo punto debole, in modo tale da poterlo attaccare prima che possa reagire e farci fuori”

 

“Non pensi di avere pensieri un po’ troppo rudi per essere una ragazza?” disse Jay.

 

“E perché scusa??? Che ho detto???”

 

“Lasciamo stare”

 

“E chi sarebbe ipoteticamente la persona che può fare da esca?” chiese Vera.

 

Tutti si voltarono verso Misty che li guardò sorpresi.

 

“Io?”

 

“Siete per caso impazziti? Non vi ricordate cosa le è successo l’ultima volta che ha avuto a che fare con lui?” disse Kenji parandosi davanti alla ragazza come per farle da scudo.

 

“Si Kenji, ma è l’unica che potrebbe bloccarlo” disse sospirando Chris.

 

“Ma vi ha dato di volta il cervello? Cassidy! Di qualcosa!” disse il ragazzo rivolgendosi alla sorella che abbassò la testa.

 

“Credo che abbiano ragione…”

 

“Cassidy!”

 

“Scusate la domanda, ma cosa c’entra Misty in tutto questo? Perché dovrebbe riuscire a fermare il me stesso del futuro?” chiese Ash lasciando tutti senza parole.

 

“Quando ti ci metti sai essere veramente ingenuo eh Ash?” disse Brock dandogli una pacca sulla spalla in segno di compassione.

 

“E va bene!” disse Misty improvvisamente, sbalordendo Kenji che la guardò stralunato.

 

“Ma Misty…”

 

“Va tutto bene, non preoccuparti, so badare a me stessa, e non sarà di certo un Ash troppo cresciuto a fermarmi!”

 

“Brava! E’ così che si parla!!!” disse Franny annuendo compiaciuta.

 

“Cosa devo fare?” disse la ragazza andando da Tracey che stava ancora tenendo in braccio il suo Azurill e lo prese in braccio.

 

“Grazie per essertene preso cura”

 

“Fa attenzione…”

 

Misty annuì sorridendogli.

 

“Devi solo fermarlo, o almeno provarci, non credo che abbia abbastanza fegato per attaccarti” disse Franny rivolgendosi poi ad Ash “Senza offesa ovviamente”

 

Ash aprì la bocca per ribattere, ma un lampo squarciò l’aria esplodendo come era gia accaduto in precedenza a terra con una violenza inaudita.

 

“E’ arrivato” ringhiò Jay.

 

Infatti nel polverone causato dal fulmine iniziava ad intravedersi una figura alta e un piccolo pokèmon al suo fianco. Quando il fumo andò via completamente i ragazzi si trovarono di fronte all’Ash del futuro che li guardò con un ghigno beffardo.

 

“Ma guarda, siete tutti qui”

 

“Papà!” gridò Cassidy senza però sapere cosa dirgli.

 

“Papà? Hai ancora il coraggio di chiamarmi in quel modo? Dopo avermi detto che mi odi hai anche la faccia tosta di potermi chiamare ancora così?”

 

Le parole dell’Ash del futuro provocarono un grande squarcio nel cuore della ragazzina, alla quale si riempirono gli occhi di lacrime.

 

“E per quanto riguarda voi, non avrete mica intenzione di attaccarmi vero?”

 

I ragazzi si guardarono l’un l’altro impauriti, l’espressione spavalda dell’uomo aveva infranto tutte le loro certezze el giro di due minuti.

 

Solo Kenji ebbe la forza di parlare.

 

“Si! Questa volta ti fermeremo! Deve tornare tutto come prima! Prima dell’incidente! Dobbiamo tornare sereni come un tempo!”

 

Entrambi gli Ash lo guardarono, quello del futuro lo guardava freddamente, mentre l’Ash per così dire normale lo guardava senza capire a cosa si stesse rivolgendo.

 

“Vuoi tornare come un tempo? Illuso!”

 

“Ma perché non si può zio? In fondo è meglio per tutti!” disse Franny prendendo la parola.

 

“Franny, non intrometterti cercando di fare la giustiziera come tuo solito”

 

“Volete spiegarci cosa diavolo è successo? Che significa che c’è stato un incidente?” chiese Gary.

 

Chris abbassò la testa, così come gli altri ragazzi, solo loro oltre all’Ash del futuro sapevano a cosa si riferivano le parole di Kenji, ma nessuno ebbe il coraggio di affrontare l’argomento spiegandolo.

 

“Avete fatto un grave errore venendo qui, questo mondo non vi appartiene! Torniamo a casa, sistemeremo li la questione”

 

“NO!” gridò Cassidy tremando “Non ho intenzione di tornare a casa!”

 

“COMPORTATI DA ADULTA CASSIDY!!!” gridò l’ Ash del futuro facendo rabbrividire tutti.

 

“Io solo 11 anni! Come posso comportarmi da adulta?”

 

“Ha ragione, tu nemmeno ora sei adulto” disse Misty intromettendosi nella discussione.

 

Tutti la guardarono sorpresi, soprattutto Ash che non si aspettava che lei pensasse questo di lui.

 

“Non intrometterti! Tu non c’entri!”

 

Si che c’entro invece! Tutto ciò che riguarda te riguarda anche me!”

 

L’Ash del futuro la guardò zittito, mai si sarebbe aspettato che quella ragazza dai capelli rossi potesse essere così sincera davanti a tutti.

 

“Io…non voglio che tu ne sia coinvolta, non voglio rischiare di perderti un’altra volta”

 

“Che vuoi dire?” chiese Max.

 

L’Ash del futuro abbassò lo sguardo, e quando lo rialzò guardò Misty, andando verso di lei.

 

“Fermati!!!” gridò Kenji lanciando una pokèmon e facendo apparire Typhlosion.

 

“Pikachu…” disse l’Ash del futuro senza smettere di proseguire verso la ragazza che non seppe che fare e finendo col rimanere immobile mentre l’uomo si fermava davanti a lei.

 

I suoi ricordi corsero veloci al giorno in cui lui l’aveva baciata, senza lasciarle il tempo di reagire e lasciandola nel più completo sconforto per non essere riuscita a fermarlo in tempo. Tutta la paura di quel giorno riapparse improvvisamente facendola tremare convulsamente.

 

“Pikachu! Levati dai piedi!” gridò Kenji mentre il suo pokèmon attaccava il pokèmon del padre che si stava divertendo come non mai a prenderli in giro.

 

“Ti aiutiamo noi!” gridarono Franny, Jay e Mega lanciando le loro pokèball in aria.

 

Con un lampo di luce apparvero Ponyta un cavallo bianco con la criniera e la coda fatte di fiamme, Jolteon, un cane giallo con al posto del pelo degli aghi elettrici e Dustox una falena.

 

“Attacco Turbofuoco Ponyta!” gridò Franny.

 

“Tuono Jolteon!” gridò Jay.

 

“Turbine Dustox!” completò Mega.

 

I tre attacchi si rivoltarono contro Pikachu, che riuscì a divincolarsi riuscendo a non farmi colpire.

 

“Ma che razza di pokèmon è?” disse sconvolto Tracey.

 

Nel frattempo l’Ash del futuro stava fissando gli occhi verdi di Misty che non seppe se quello sguardo fosse carico di tristezza ed amarezza o di semplice affetto.

 

“Riuscirai mai a perdonarmi per averti fatto soffrire?”

 

“Cosa?”

 

L’Ash del futuro con un gesto rapido abbracciò Misty, stringendola talmente forte da non permetterle di respirare.

 

“Lasciami, mi fai male!”

 

Un pugno, un pugno in pieno stomaco la fece cadere in avanti, la sua vista si offuscò e lei cadde priva di sensi tenuta dalle forti braccia dell’uomo.

 

“E’ ora di ricominciare tutto daccapo” disse l’Ash del futuro facendo ritornare Pikachu che provocò un altro forte lampo che li fece svanire nel nulla.

 

“MISTYYYY!!!!!!!!!!” gridò Jamie che stava correndo da loro per salvare la ragazza.

 

“MAMMA!!!” gridarono Kenji e Cassidy, fregandosene finalmente degli sguardi attoniti che Ash e gli altri ebbero sentendo quella parola.

 

 

*

 

 

Improvvisamente l’uovo di Cassidy apparve davanti a lei, circondando la ragazzina con la sua luce ed il suo calore.

 

“Ma cosa?”

 

“Cassidy…”

 

“Mamma!!!”

 

Cassidy si voltò sia a destra che a sinistra, cercando di capire da dove provenisse la voce di sua madre.

 

“Dove sei mamma?”

 

“Non preoccuparti, andrà tutto bene, sii solo te stessa e non avere paura di affrontare tuo padre”

 

“Scusa!”

 

Una mano delicata fatta di luce accarezzò dolcemente il viso della ragazzina bagnato di lacrime.

 

“Ti voglio bene bambina mia…”

 

La luce svanì e Cassidy si ritrovò in braccio l’uovo che stava pulsando come al solito.

 

 

*

 

 

“Cos’è successo Cassidy? Stai bene?” le chiese preoccupata Chris.

 

Cassidy annuì stringendo a se l’uovo e asciugandosi le lacrime.

 

“Si, ma dobbiamo salvare la mamma adesso!”

 

“Mamma? Quindi Misty e Ash…” disse Vera.

 

“Sono i genitori di Cassidy e Kenji” terminò con un sussurro la frase Max.

 

Lo sguardo di Ash si aprì per le parole dei suoi amici, e improvvisamente tutto gli fu chiaro.

 

Era tempo di agire.

 

 

*

 

 

CONTINUA…

Hello! Ho deciso di aspettare un altro capitoletto prima di rivelare la questione delle uova…anche per quanto riguarda la grande battaglia…anche perché per arrivare a quel punto serve il Team Rocket che non è ancora arrivato (ci siamo persi!!! Nd: Jessie&James) (COSA??? O.O Nd: Io) e così l’Ash del futuro ha rapito Misty!!!Accidenti non me l’aspettavo! (ma se sei tu che scrivi questa storia? O-o Nd: Ash) (ah gia, hai ragione! Nd: Io) chissà che cosa è successo a Cassidy e perché l’uovo ha avuto quella reazione…bene, mi raccomando continuate a seguirmi se volete. Ciao ciao. E ora passiamo ai ringraziamenti.

 

 

FEDINA:

ormai sei diventata la prima fan di questa ficcy mi sa…eheh hai praticamente recensito ogni singolo capitolo e non sai quanto mi abbia fatto piacere…grazie grazie (inchino), hai visto? Finalmente Ash e compagnia bella hanno capito il legame con Misty, Cassidy e Kenji!!! Vedrai cosa succederà quando si saprà il segreto di Franny, Jay e Mega…ohohoh

 

 

SHUN:

accidenti! Ti sei letta tutta la storia che ormai secondo me sta diventando troppo lunga??? Urca! Bhe, penso che ora sappia chi è la madre di quei poveri ragazzini, e per rispondere alla tua e-mail esatto, i nomi e i personaggi sono proprio di quella rivista…mi faceva triste non vederli mai in circolazione…eheh e così zacchete li ho messi

 

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Capitolo 14
*** Cap.14 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 14

 

 

 

 

 

Ash prese il suo zaino preparandosi a partire.

 

“Dove vuoi andare Ash?” gli chiese Tracey vedendo l’amico tutto indaffarato a sistemare le cose nello zaino.

 

“Mi sembra ovvio, vado a stanare il me stesso del futuro, e mi riprenderò Misty!”

 

Tutti lo guardarono a bocca aperta.

 

“Riprenderti Misty??? Da quando Ash Ketchum di Pallet parla così di lei???” chiese sarcastico Gary.

 

“Falla finita tu! Ora tutto mi è chiaro! Cassidy, Kenji” disse rivolgendosi ai due ragazzini che lo stavano guardando sorpresi.

 

“Nel vostro futuro…io e Misty…si insomma avete capito”

 

“Si” rispose dolcemente Cassidy sorridendogli.

 

“Capisco…” disse il ragazzo arrossendo e abbassando la testa.

 

“Come pensi di fare per trovarli?” chiese Vera preoccupata.

 

“Non lo so, ci penserò mentre li cerco”

 

Tipico di Ash, agire d’impulso sempre senza pensare alle eventuali conseguenze o perlomeno alle possibili tattiche da adottare.

 

“Sei un caso senza speranza…” sospirò Brock.

 

“Vuoi davvero trovare Misty?” chiese d’un tratto Franny.

 

Ash annuì.

 

“Cuginetta, usalo” disse rivolgendosi a Cassidy che sussultò.

 

“Cuginetta???”

 

Franny rise maliziosa, indicando il suo zainetto. Il viso di Cassidy s’illuminò, capendo d’improvviso cosa volessero dire le parole di Franny.

 

“Ok!”

 

Cassidy prese Kenji per mano, e corse verso il centro della radura, posizionando il suo uovo, che ancora teneva tra le mani nel centro.

 

“Avanti Kenji, metti il tuo vicino al mio”

 

Il ragazzo la guardò allibito.

 

“Che vuoi fare?”

 

Lei gli sorrise.

 

“Fidati!”

 

Kenji rimase per alcuni minuti a fissare la sorella, indeciso sul da farsi, ma decise ugualmente di fidarsi di lei, era si spericolata, ma non così stupida da mettere in pericolo gli altri, così posizionò il suo uovo, dopo averlo tolto dallo zaino di fianco a quello di Cassidy che sorrise compiaciuta.

 

“Avanti! Anche i vostri ora!”

 

Gli altri si guardarono l’un l’altro indecisi sul da farsi, fu Chris la prima a muoversi, prendendo il suo uovo e posizionandolo a lato di quello di Kenji, tenendo una certa distanza da esso.

 

Vedendo la sua decisione, anche Mega, Jay e Jamie deposero le loro uova intorno a quelle dei due fratelli, formando una sorta di cerchio sull’erba, Zapdos infatti era tornato nelle mani di Jay come un semplice uovo.

 

“Franny, il tuo è l’ultimo” disse Cassidy guardando la cugina avvicinandosi con fare beffardo e sicuro di se.

 

Appena mise a terra il suo uovo tutte e 7 le uova iniziarono a brillare sempre più forte, fino a formare una colonna di luce che si stagliava in cielo a spirale, formando con la sua luce una moltitudine di colori bellissimi.

 

“Che meraviglia!” disse estasiato Max.

 

“Come ci siete riusciti?” chiese Brock guardando quella meravigliosa colonna di luce.

 

“Merito delle uova…e dei nostri sentimenti” rispose semplicemente Mega.

 

“Ma come…” chiese Gary, venendo bloccato da Jay che disse:

 

“Ora non c’è tempo per le spiegazioni, sbrigatevi ad entrare nel fascio di luce!”

 

“CHE COSA DOVREMMO FARE SCUSA???” dissero tutti in coro.

 

“Volete ritrovare Misty giusto? Bhe fidatevi ed entrate nel vortice!” disse spazientita Jamie.

 

I ragazzi si guardarono spaventati, non sapevano cosa potesse loro succedere una volta entrati nel vortice, ma come al solito Ash se ne fregò degli inutili convenevoli, prendendo in braccio Pikachu e saltando senza sprezzo del pericolo nella colonna di luce. In men che non si dica scomparve al suo intermo come risucchiato da una forza sconosciuta.

 

“Ash!!!” gridò sconvolta Vera.

 

“Vi volete muovere? Sta bene! E’ solo stato trasportato vicino al luogo dove è tenuta prigioniera Misty!” disse Chris per tranquillizzare sia lei che il resto del gruppo.

 

A quelle parole uno ad uno i ragazzi entrarono nel vortice, finendo con l’essere trasportati  via. Gary fu l’ultimo ad entrare e a venire sbalzato via, dopodiché fu in turno di Franny che prese il suo uovo e si lanciò con un salto nel vortice.

 

La seguirono a ruota Jamie, Jay e Mega, che fecero la stessa cosa, infine fu il turno di Kenji e Cassidy, che prese con una mano il suo uovo e con l’altra la mano del fratello.

 

“Pronto?” gli chiese.

 

Lui annuì convinto, dopodiché si buttarono nell’occhio del vortice, venendo risucchiati da esso.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Dove sono?” chiese Misty aprendo piano gli occhi e venendo quasi accecata dalla potente luce del sole che glieli fece richiudere immediatamente per il male.

 

Le doleva la testa e la pancia, poi si ricordò. Era stata rapita.

 

“Ti sei svegliata piccola” disse una voce che la fece rabbrividire.

 

Si alzò di scatto, provocandosi una fitta allo stomaco che la fece gemere dal male.

 

“Ash…” disse digrignando i denti dal male.

 

“Come stai?”

 

“Che diavolo vuoi? Perché mi hai portato via? Dove sono gli altri? Dov’è A…”

 

L’Ash del futuro gli si avvicinò talmente tanto che poteva sentire il respiro dell’uomo sul suo viso, che iniziava ad assumere un’espressione spaventata.

 

“Dimenticati di loro, ora ci siamo solo io e te”

 

“Allontanati!!!” gridò Misty tendendo le braccia verso il petto dell’uomo e spingendolo via.

 

L’Ash del futuro rise.

 

“Cosa credi di poter fare?”

 

Misty lo guardò non capendo cosa volesse dire l’uomo, solo allora se ne accorse, non riusciva quasi più a muoversi, ogni singolo movimento che faceva le provocava dolore e un senso di vertigini non indifferente, dovette rimettersi sdraiata per non dare di stomaco.

 

“Cosa…mi hai fatto?” chiese con un sussurro.

 

Lui le si riavvicinò, portando il suo viso a non più di due spanne dal suo, poi sorrise, e Misty ebbe ancora più paura di lui.

 

“Non preoccuparti, starai bene, torneremo ad essere una famiglia come un tempo” disse accarezzandole il volto che iniziava a rigarsi di lacrime.

 

“Ash…” disse Misty, la vista stava iniziando ad offuscarsi.

 

“Sono qui”

 

“…no…” disse cadendo in un sonno profondo.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Toglietevi di dosso!!!” gridò Ash disteso a terra a pancia in giu.

 

Il vortice li aveva trasportati molto lontani dalla radura, ma la cosa che lo faceva irritare era il fatto che tutti erano finiti sopra di lui durante la caduta.

 

“Io sto comodo” disse scherzosamente Gary ridendo.

 

“Alzati razza di stupido!!! Pesate troppo!!!”

 

Tutti scoppiarono a ridere e si alzarono, ovviamente con molta calma e lentezza, era divertente fare arrabbiare Ash in quel modo, e ovviamente questa cosa provocò una serie di prese in giro che durarono parecchi minuti.

 

“Dateci un taglio adesso!!! Pensiamo ad un modo per salvare Misty!”

 

Tutti si zittirono.

 

“Che avete adesso?” chiese lui irritato.

 

“Da quando tu pensi Ash???” gli chiese stupito Brock provocando un’altra ondata di ridarella che fece irritare ancora di più il ragazzo.

 

Ormai anche Pikachu era contro di lui, ridendo insieme agli altri.

 

Il ragazzo si spazientì non poco e decise di andare alla ricerca di Misty da solo, con o senza il sostegno di Pikachu.

 

“Ehi aspetta!” disse Cassidy asciugandosi le lacrime provocate dal gran ridere e raggiungendolo.

 

“Che vuoi?” rispose lui acido.

 

“Ehi calma! Dove vuoi andare?”

 

“Da Misty! Quante volte devo ripeterlo ancora prima che ve ne rendiate conto?”

 

Cassidy sospirò e si girò, indicando una grossa villa che si affacciava su uno splendido lago.

 

“Che c’è?” chiese Ash.

 

“E’ li…Quella è la casa dove tu e la mamma avete vissuto nei primi momenti, almeno così mi pare di ricordare dalle fotografie, e poi se la memoria non m’inganna da piccola venivamo a fare qui le vacanze”

 

Gli occhi di Ash s’illuminarono.

 

“Misty è li?” chiese.

 

“E’ probabile, le uova ci hanno portato proprio in questo posto, credo che se non ci fossero state grosse possibilità che Misty fosse qui, le uova non ci avrebbero mai portati”

 

“Ehi voi!!!” gridò una voce dall’alto.

 

“Il Team Rocket???” gridarono tutti sorpresi.

 

“Quanto cavolo ci avete messo razza di stupidi!!!” gridò adirata Jamie.

 

“Ehi ragazzina!!! Prova tu a seguire un vortice con una mongolfiera e poi ce lo vieni a dire!” gridò Jessie urlando istericamente come suo solito.

 

La mongolfiera con la facciona di Meowth atterrò alzando un enorme polverone intorno a se.

 

Jessie, James e Meowth scesero dal loro mezzo di trasporto aereo e si guardarono in giro.

 

“Allora? Perché siamo in un posto simile?” chiese Meowth.

 

“Misty è stata rapita” rispose Jay.

 

“Ah! La mocciosa pel di carota!” disse sarcastica Jessie.

 

Ash si voltò con rabbia verso di lei.

 

“NON CHIAMARLA COSI’! LEI HA UN NOME ED E’ MISTY!!!

 

Jessie lo guardò sorpresa.

 

“Ok, ok moccioso, calmati però!”

 

Ash strinse i pugni e si voltò verso la villa, era arrabbiato con se stesso e preoccupato come non mai per Misty, per la SUA Misty si ritrovò a pensare stupidamente, ed un pensiero si fece improvvisamente largo nel cuore del giovane…

 

Da quanto tempo l’amava così tanto?

 

 

CONTINUA…

Mi dispiace!!!scusate, scusate, scusate!!!questo cappy è davvero troppo corto…ma volevo per esigenze di “copione” finirlo così!!!posso dire con certezza che mancano esattamente 2 cappy alla fine…+ 1 specie di “IL DOPO ALLE PORTE DEL PARADISO” dove ci saranno delle sorprese…e poi avevo 1 mezza idea di fare 1 ficcy x spiegare l’infanzia di Cassidy e Kenji…purtroppo molte cose in questa storia non sono chiare…in particolare il rapporto di Cassidy con la madre…bhe ora vedrò…eheh

 

 

SHUN:

ciao bella!!!visto?new aggiornamento new rompicapi!!!eheh…bhe non posso mica fare simili spoiler!!!x l’incidente…bhe…vedrò se scriverlo nel prequel o cercare di spiegarlo a grandi linee in 1 dei ricordi di Cassidy…

 

 

FEDINA:

ciao oh mia recensitrice dal sesto senso strabiliante…come hai potuto vedere il mistero delle uova s’infittisce sempre di +…mi diverte dargli sempre new sfumature e misteri!!!ohohoh come sono sadica e cattiva!!!comunque x quanto riguarda Misty…bhe…ti rimando alla nota sopra indicata…fammi sapere cosa ne pensi!!!ciao ciao

 

 

ILA:

grazie infinite…quanti complimenti!!!rischi di farmi arrossire!!! O//////O bhe…che posso dire…spero che continuerai a seguirla…perché ormai siamo alle battute finali…indi x cui resisti!!!ciao anche a te

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Capitolo 15
*** Cap. 15 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 15

 

 

 

 

 

Da quanto tempo l’amava così tanto?

 

Ash si stupì di aver formulato un pensiero così profondo, si era finalmente reso conto di ciò che provava, dopo anni in cui si era così intestardito sui pokèmon da perdere di vista ciò che realmente voleva: Misty.

 

“Andiamo! Non c’è tempo da perdere!” disse chiamando gli altri e facendogli cenno di seguirlo.

 

“Ehi aspetta! Hai un piano?” gli chiese Jessie, conoscendo gia la risposta prima di sentirla uscire dalla bocca del ragazzo.

 

“No, ma non sarà certo il me stesso del futuro a fermarmi!”

 

Jessie lo guardò stupita quando il ragazzo si voltò per guardarla negli occhi. I suoi occhi erano diversi dal solito, una strana luce li avvolgeva, una fiamma che ardeva piena di convinzione per ciò che si apprestava a fare.

 

Jessie tornò in se e annuì compiaciuta, portandosi le mani sui fianchi ed ergendosi in tutto il suo orgoglio.

 

“Bene moccioso! Io sono con te!”

 

James, Meowth e il resto del gruppo guardarono la ragazza esterrefatti, vedere Jessie dare ragione ad Ash, anzi, appoggiarlo nelle sue idee era troppo per loro.

 

“Quindi dovremmo allearci con loro Jessie?” chiese Meowth, sperando con tutto se stesso che la risposta della ragazza fosse negativa.

 

Jessie squadrò il pokèmon gatto e disse: “Ovviamente, voglio che ci siano tutti quando cattureremo Pikachu, e visto che alla squadra manca una spettatrice, ce la andiamo a riprendere!”

 

La ragazza si girò verso Ash che gli sorrise con gratitudine.

 

“Andiamo! Vi faccio strada!” disse Kenji, motivato dalle parole degli altri e mettendosi in cammino davanti a tutti.

 

“Non preoccuparti Misty, sto venendo a prenderti” disse Ash con un sussurro.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Bene, manca poco, tra meno di 45 minuti il portale per l’altra dimensione si aprirà, e finalmente tutto tornerà come prima” disse l’Ash del futuro avvicinandosi a Misty, che dormiva ancora e facendole una piccola carezza sulla guancia.

 

“Non temere, dimenticherai in fretta ciò che è successo, ricominceremo da zero”

 

“Sicuro di volerlo fare davvero? Che ne sarà della “vera” Misty?” chiese una donna con le braccia conserte apparendo dal buio, era molto bella, con un fisico slanciato, anche se celava il viso nell’oscurità.

 

L’Ash del futuro non la degnò neanche di uno sguardo.

 

“Non sono affari che ti riguardano”

 

“Non riesco a capire perché ti sei così intestardito a portarla nel futuro, così non farai altro che cambiare radicalmente il nostro mondo!”

 

“M’interessa solo di lei, il resto è superfluo!”

 

“E i tuoi figli? Kenji e Cassidy che fine faranno se porti via la loro futura madre?” chiese una nuova voce, ed un uomo alto apparve al fianco della donna.

 

L’Ash del futuro lo guardò serio, dopodiché sbuffò divertito e continuò a fare i preparativi per l’imminente partenza.

 

“Cosa credi che me ne importi di loro? Kenji sa cavarsela da solo, mentre Cassidy…bhe quella ragazzina mi odia, quindi è inutile per me, come tutti gli altri”

 

L’uomo batté violentemente un pugno contro il muro.

 

“Non immischiare nella vostra faida famigliare anche gli altri! Tieni lontano da questo mia figlia, Ash!”

 

“E’ lei che si sta immischiando troppo…se non la punirai a dovere dovrò farlo io stesso”

 

Lo sguardo che si posò sull’uomo fu glaciale, incurante dei sentimenti altrui e insensibile a tutto, quasi malvagio mentre sul suo viso si delineava un ghigno beffardo.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Quanto manca ancora?” chiese Vera stremata dalla veloce camminata e dallo sforzo non indifferente delle gambe, visto che gran parte della strada si estendeva in salita.

 

“Siamo all’incirca a metà strada” le rispose Cassidy con il fiatone.

 

Era preoccupata, e al tempo stesso provava un senso di serenità, i rapporti che aveva instaurato con il resto del gruppo l’avevano cambiata, rendendola più forte e sicura di se, per questo si sentiva pronta ad aiutare gli altri ad affrontare suo padre, per salvare sua madre, l’unica persona a cui realmente, lei e Kenji tenevano profondamente.

 

“Ho uno strano presentimento” disse d’un tratto Chris fermandosi di colpo.

 

“Che intendi dire?” le chiese Mega affiancandosi all’amica.

 

“Non lo so, è come se arrivando alla villa oltre all’Ash del futuro dovessimo trovare anche qualcos’altro…di peggiore” rispose la ragazza portandosi le mani sul petto e sentendo i battiti accelerati del suo cuore.

 

“Non preoccuparti, sarà solo la tensione” disse tranquillo Gary.

 

“Lo spero…” disse senza convinzione la ragazza.

 

 

************************************************************************************************

 

 

Misty aprì piano gli occhi, chiedendosi per quanto avesse dormito. Si alzò a fatica, trovandosi di fronte ad una stanza vuota e molto impolverata.

 

“Ma dove sono?”

 

Si alzò, e si dovette appoggiare al muro, si sentiva ancora intontita ed ebbe paura di cadere a terra.

 

“Devo…trovare Ash e gli altri…devo andarmene di qui”

 

Si avviò verso la porta, e aprendola si ritrovò di fronte ad un lungo corridoio, con una decina di porte su entrambi i lati.

 

“E adesso da che parte vado?”

 

“Stai cercando l’uscita?” chiese una voce alle sue spalle, Misty si girò di scatto, ritrovandosi di fronte alla donna che poco tempo prima aveva parlato con l’Ash del futuro.

 

“E tu chi sei?”

 

“Ti ho fatto una domanda, stai cercando l’uscita?”

 

Misty si trattenne dal prenderla a schiaffi, aveva un modo di fare davvero troppo sofisticato per lei, ma capendo la gravità della situazione si limitò a soffocare un “Si”.

 

“Molto bene, seguimi allora” disse la donna incamminandosi per il corridoio deserto.

 

Misty fu indecisa se fidarsi o no, ma alla fin fine decise di darle una possibilità, per quanto non si fidasse della donna, era pur sempre l’unica sua speranza per ritrovare gli altri.

 

“Posso sapere perché mi stai aiutando?”

 

La donna non le rispose subito, come se volesse monitorare le parole prima di esprimerle.

 

“Diciamo che sono un’amica che non vuole vedere rovinato ciò che ha creato” disse e poi si fermò.

 

“Se dovesse succederti qualcosa non solo il presente, ma anche il futuro avrà delle conseguenze terrificanti”

 

“Cosa stai dicendo?” chiese Misty avanzando verso di lei confusa.

 

“Questa è la porta che ti condurrà all’uscita, seguila fino in fondo, ti ritroverai di fronte ad una porta bianca, aprila e corri il più velocemente possibile, lui non ci metterà tanto a scoprire che sei fuggita” disse la donna indicando una porta chiusa.

 

Misty si avviò titubante verso la porta, afferrando la maniglia e constatando con sollievo che era aperta, si voltò verso la donna e la ringraziò, dopodiché si richiuse la porta alle spalle.

 

 

*

 

Corse velocemente attraverso la stanza, arrivando quasi subito alla porta bianca che la donna le aveva indicato, la aprì con cautela, scoprendo con estremo orrore che era chiusa, si guardò intorno alla ricerca di qualcosa per aprirla, e i suoi occhi indugiarono su una spranga di ferro. La prese e la mise tra gli stipiti della porta, facendo forza per scardinarla, con grande sforzo riuscì ad aprirla, facendola sbattere a terra.

 

Mise la testa fuori dalla porta per controllare che nessuno l’avesse vista o sentita e quando scoprì con immenso sollievo che la via era libera si mise a correre come mai aveva fatto verso il sentiero che si infiltrava dalla villa fino al lago.

 

“Ti prego, ti prego fa che non mi scopra!”

 

Corse a perdifiato per qualche centinaio di metri, dopodiché fu scagliata a terra da qualcosa che le aveva afferrato la caviglia.

 

Un pokèmon abbastanza grosso, simile ad un dinosauro verde con un fiore non ancora sbocciato intorno al collo l’aveva afferrata con le liane per la caviglia.

 

“Bayleef!”

 

“Bay!” disse il pokèmon adirato.

 

“Ti prego lasciami! Devo andare da Ash, ti prego!”

 

Il pokèmon però la tirò a se con le liane, ignorando le sue parole, Misty cercò un qualche appiglio ma senza risultato. Decise allora di voltarsi per togliersi le liane, ma Bayleef strinse più forte la presa, facendola gridare per il dolore.

 

“Qualcuno mi aiuti…Ash…”

 

************************************************************************************************

 

 

“Ma che succede li?” chiese Max indicando le due ombre che lottavano tra di loro.

 

“Non lo so, ma è meglio se ci nascondiamo!” disse Tracey.

 

Nessuno di loro osò avvicinarsi, ignorando il fatto che le due ombre non erano altro che Bayleef e Misty.

 

A malincuore la ragazza prese un sasso e lo scagliò contro il muso del pokèmon che lasciò andare la presa per il male, Misty si alzò, ricadendo a terra e tenendosi la caviglia.

 

“Accidenti, è riuscito a mettermela fuori uso!”

 

Prese coraggio e si alzò aggrappandosi al tronco di un albero, solo allora gli altri la videro.

 

“Misty!!!” gridò Ash uscendo dal nascondiglio in cui lui e gli altri si erano messi e correndo dalla ragazza che si guardò intorno spaventata.

 

“Mamma!!!” gridarono Kenji e Cassidy ignorando il fatto che quasi nessuno si era ancora abituato a sentirgli dire così.

 

Ash sbucò davanti a Misty facendole prendere un colpo e abbracciandola senza darle il tempo di connettere le due cose.

 

“Ti ho ritrovata…”

 

“Ash” disse lei arrossendo visibilmente.

 

Lui si staccò e le guardò la caviglia.

 

“Come stai? Riesci a camminare?”

 

Misty si ricordò improvvisamente di Bayleef e si guardò indietro.

 

“Ash, c’è Bayleef, devi fare qualcosa!”

 

Il ragazzo guardò alle spalle dell’amica, ma il pokèmon era gia tornato indietro.

 

“Misty, dobbiamo sbrigarci, avanti sali!”

 

Ash si mise in ginocchio facendo segno a Misty di salirgli sulle spalle.

 

“Ma sei impazzito! Non ci penso neanche!”

 

“Non fare storie e sali!” gridò lui.

 

“No!”

 

“Non fare la bambina!”

 

“Senti chi parla!

 

LA VOLETE PIANTARE DI LITIGARE IN UN MOMENTO SIMILE???” la voce di Brock tuonò talmente forte da zittire i due ragazzi ed il resto del gruppo in meno di un secondo.

 

“Brock…”

 

Il ragazzo si avvicinò a loro e prese in braccio Misty mettendosela sulle spalle.

 

“Ma Brock…”

 

“Zitta, sei ferita e dobbiamo portarti via da qui, non preoccuparti, sei così magra che non sento nemmeno di averti sulle spalle.

 

La ragazza sorrise dolcemente ringraziando l’amico.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Dov’è Misty?” tuonò l’Ash del futuro tornando nella stanza e scoprendola vuota.

 

“Sono stata io, a quest’ora se ha avuto fortuna si sarà gia ricongiunta agli altri” disse la donna con un sorriso freddo.

 

“Tu! Come hai osato disobbedire agli ordini!”

 

“Non voglio che tu le faccia del male! Piantala di pensare solo a te stesso!”

 

L’Ash del futuro prese la donna sbattendola contro il muro con una tale ferocia che le mozzò il respiro nei polmoni.

 

“Ash cosa…”

 

“Non ti permettere più d’intrometterti nelle mie questioni, non permetterti più di allontanarmi ancora da Misty!” sibilò lui

 

“Smettila di colpevolizzarti…”

 

L’Ash del futuro la lasciò andare percorrendo il lungo corridoio, con la rabbia che stava per esplodere da un momento all’altro, uscì nel giardino con tanta ferocia da sferzare l’aria.

 

“PIKACHU!!!”

 

Il piccolo topo elettrico corse dal padrone non appena sentì il richiamo.

 

“Trova Misty e riportamela!”

 

Il pokèmon annuì correndo via.

 

“Non permetterò che accada di nuovo!”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Misty stai bene?” chiese Tracey vedendo la ragazza pallida ed esausta.

 

“Non lo so…mi sento strana…deve essere stato a causa di quello che mi ha dato…”

 

“Di che parli?” chiese allarmata Mega.

 

“Quando mi sono svegliata stavo male…e l’Ash del futuro mi ha detto che era per qualcosa che mi aveva dato…non riuscivo a muovermi…e mi sono addormentata”

 

Brock guardò Mega che stava pensando a cosa avesse potuto causare un effetto collaterale simile in Misty.

 

“Sei sicura di non ricordarti?” chiese Vera.

 

Misty scosse la testa, appoggiandola stancamente sulla schiena di Brock.

 

Improvvisamente sentirono alle loro spalle il rumore di un fulmine e voltandosi scoprirono Pikachu con un aria molto seria e arrabbiata che li guardava.

 

“E’ il Pikachu di papà! Ci ha trovato!”

 

“Pikachu! Dimmi cosa avete fatto a Misty! Sta malissimo!”

 

Il pokèmon sorrise.

 

“Pika, pikachu, pika, piiiika pi chu!!

 

Tutti guardarono Ash, l’unico in grado di capire il linguaggio del pokèmon.

 

“Credo che abbia detto che se vogliamo delle risposte e l’antidoto dobbiamo andare alla villa”

 

Cassidy strinse i pugni e si avviò verso Pikachu.

 

“E sia” disse guardando il pokèmon “Ma che sia chiaro, se succede qualcosa alla mamma ne pagherete le conseguenze”

 

Stranamente il Pikachu abbassò le orecchie tristemente e per un attimo Cassidy pensò che si sentisse in colpa per gli avvenimenti, ma scacciò via quel pensiero.

 

Il gruppo si avviò alla villa, con Misty che ormai si era addormentata e faticava a respirare bene, a volte dava qualche colpo di tosse che faceva preoccupare ulteriormente i suoi amici che affrettavano sempre di più il passo.

 

Arrivarono alla villa circa mezz’ora più tardi, e videro sulla villa un terrificante vortice violaceo che saliva verso il cielo.

 

“Non è possibile! E’ il portale del tempo!” gridò Franny.

 

“Che?” chiese Tracey.

 

“Il portale del tempo! Ecco come ha fatto a giungere qui! E’ riuscito ad aprirlo!”

 

Cassidy impallidì, improvvisamente la follia del padre le fu chiara.

 

“Papà vuole portare la Misty di questo tempo nel futuro!”

 

“Stai scherzando?” disse Jay guardando Cassidy come se avesse detto che Ash era alto 2 metri.

 

“Ha ragione…” disse la voce dell’uomo che prima stava parlando con l’Ash del futuro.

 

“E tu chi…?” disse James ma non riuscì a finire la frase perché Franny parlò sopra di lui.

 

“PAPA’!” disse correndo dall’uomo e abbracciandolo.

 

“Papà???” dissero tutti sorpresi.

 

“Si! Lui è mio padre!”

 

“Mi sembra di averlo gia visto da qualche parte…” disse Jessie guardandolo attentamente, poi i suoi occhi s’illuminarono.

 

“Somiglia al moccioso più grande!”

 

“Eh?” disse Brock guardando la ragazza e poi l’uomo.

 

L’uomo rise stancamente.

 

“Franny, sei proprio una piccola peste lo sai?” disse facendo una carezza sulla testa alla figlia, poi guardò il gruppo e disse:

 

“Jessie ha ragione, sono il Brock che esisterà tra circa 20 anni”

 

Un silenzio sconvolgente cadde sul gruppo.

 

“Quindi, tu saresti il nostro Brock???” chiese Ash ricevendo un si con la testa in risposta.

 

Tutti si voltarono verso il Brock del presente, che però sembrava entusiasta della cosa, i suoi occhi brillavano e tremava come se fosse sul punto di scoppiare a urlare.

 

“Quindi…io sono te…sono…il padre di Franny…”

 

Il Brock del futuro lo guardò confuso.

 

“E Franny…è la cugina di Cassidy…che a sua volta è la figlia di Misty”

 

Improvvisamente a tutti fu chiaro dove volesse andare a parare Brock.

 

“Oh no!” disse Max dandosi una pacca sulla fronte esasperato mentre gli occhi di Brock diventavano maniacali. Si avvicinò quasi saltellando al suo “alter ego” e facendo mosse non tanto virili gli chiese:

 

“Con quale delle splendide sorelle di Misty mi sono sposato??? Insomma, Franny ha i capelli rosa come Lily, ma ha il carattere di Daisy e gli occhi di Violet…no! Ho capito! Non ci credo!!! Sono sposato con tutte e tre!!! Finalmente si sono rese conto di amarmi pazzamente!!!Oh mie dee, oh mie…”

 

Misty si svegliò e lo zittì all’istante con un colpo preciso in testa che lo fece tornare in se.

 

“Chi ti dice che invece non sia stato uno dei tuoi fratelli ad essersi messo con una delle sorelle di Misty?” gli chiese Max.

 

“NOOOOOOO!!!!!” gridò Brock con le lacrime che uscivano a fiotti mentre Max lo trascinava .

 

“Ero davvero un invasato da giovane!” disse sconvolto e scioccato il Brock del futuro.

 

“Insomma adesso basta!!! Dobbiamo andare a trovare una cura per Misty!!!” disse spazientito Ash.

 

“Hai ragione! Seguitemi!” disse il Brock del futuro facendo strada.

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Ma quanto ci mette Pikachu a ritrovare Misty?” disse l’Ash del futuro spazientito camminando avanti e indietro.

 

Si fermò per controllare che il portale continuasse a rimanere aperto, non poteva perdere l’unica occasione per riuscire ad esaudire il suo folle desiderio.

 

“Ash, sono arrivati” disse la donna comparendo dal nulla al suo fianco.

 

“Molto bene, andiamo!”

 

 

************************************************************************************************

 

 

“Come sta la ragazza?” chiese il Brock del futuro voltandosi verso il Brock del presente.

 

“Non lo so, mi sembra così debole”

 

Il Brock del futuro sospirò.

 

“Ash è diventato davvero incontenibile, da quando è successo quel fatto è completamente cambiato, non è più lui”

 

“Di che parli?” gli chiese Gary.

 

Franny guardò suo padre, che aveva assunto un’espressione triste e al tempo stesso preoccupata.

 

“Papà…”

 

“Vedete, molto tempo fa, quando ancora Kenji e Cassidy erano poco più che bambini successe una tragedia”

 

Cassidy si fermò di colpo sentendo quelle parole.

 

“NO! Non farlo ti prego!”

 

L’uomo la guardò tristemente.

 

“Cassidy, prima o poi dovrai accettare la cosa, non puoi continuare a fuggire”

 

“No! Non voglio! Non voglio ricordare!” disse istericamente premendosi con forza le mani sulle orecchie, così forte che iniziò a tremare e Kenji fu costretto a correre da lei per obbligarla a smettere.

 

“Se gli raccontiamo tutto, magari il futuro cambierà, anche se questo non riporterà indietro Misty”

 

“No!!!” gridò Cassidy scoppiando a piangere e cadendo a terra in ginocchio raggomitolandosi su se stessa.

 

“Cassidy…”

 

“No! No!”

 

 

*

 

 

I ricordi iniziarono ad affollare la mente di Cassidy che cercò in ogni modo di cacciarli via, ma senza risultato…

 

“Mamma, sai che giorno è oggi?” chiese una bambina con i degli splendidi capelli rosa legati a dei graziosi bon bon.

 

“Certo, oggi è il compleanno della mia piccola Cassidy!” rispose una donna di schiena, la sua voce sembrava triste, ma allo stesso tempo serena.

 

“Pensi che Kenji e papà torneranno per festeggiare?”

 

“Mmmmh, non lo so piccola, si stanno allenando molto duramente sai?”

 

La bambina assunse uno sguardo triste, ma scrollò la testa illuminandosi.

 

“Anche io da grande voglio viaggiare con il papà! E con te e con Kenji!”

 

“Vuoi diventare un’allenatrice di pokèmon allora?”

 

“Si! E quando lo diventerò ti aiuterò con la palestra mammina!”

 

La donna rise, con la sua dolcissima risata argentina che mise di buon umore la bambina che corse ad abbracciare la madre che ricambiò teneramente la dimostrazione di affetto della figlia.

 

“Cassidy! Cassidy che hai?” urlò Chris prendendo l’amica per le spalle e scrollandola con forza, ma senza risultato.

 

Un altro ricordo sepolto riapparve nella memoria della ragazza.

 

“Mamma! Non riesco più a trovare Togepi” disse la bambina, sembrava che fossero passati alcuni anni dal precedente ricordo.

 

La donna si voltò verso di lei e la prese per mano.

 

“Andiamo a cercarlo”

 

Uscirono in strada e si guardarono intorno, fecero alcuni passi, quando la bambina indicò qualcosa in mezzo alla strada.

 

“Guarda mamma!!! E’ li!”

 

Incurante del fatto che il piccolo pokèmon si trovasse in mezzo alla strada, la bambina corse da lui, prendendolo in braccio e ridendo felice. Non si accorse però della macchina che procedeva a tutta velocità.

 

“CASSIDY ATTENTA!!!” gridò la donna.

 

Fu un attimo, la bambina si voltò giusto in tempo per vedere la macchina andarle addosso, chiuse gli occhi, aspettando il colpo, che però non arrivò, qualcuno o qualcosa la spinse con violenza sul ciglio della strada.

 

Aprì gli occhi ritrovandosi sul marciapiede, era ferita, anche se leggermente, le sterpaglie che si trovavano vicino a dov’era caduta avevano attutito il colpo, alzò lo sguardo in cerca della madre, ed improvvisamente la vide, stesa a terra davanti alla macchina.

 

“MAMMA!!!” gridò correndo dalla donna riversa sull’asfalto.

 

Si inginocchiò vicino a lei, scuotendola lentamente, mentre l’uomo che guidava la vettura stava armeggiando con il cellulare pallido in volto.

 

“Mamma! Mamma!” sentì qualcosa di freddo ed umido sulle mani, se le portò davanti agli occhi soffocando un grido di terrore, era sangue.

 

 

*

 

 

Le luci dell’ospedale e la puzza di farmaci, fu questo che vide quando riprese i sensi.

 

“Come sta?” chiese un uomo insieme ad un bambino poco più grande di lei.

 

“La bambina ha solo una piccola contusione alla testa, sua moglie invece…”

 

Cassidy non riuscì a sentire cosa avesse aggiunto il medico, le doleva la testa e aveva la nausea.

 

L’uomo entrò nella stanza, seguito dal bambino.

 

“Come stai piccola?” le chiese.

 

“Papà…scusa, volevo prendere Togepi e non mi sono accorta della macchina…dov’è la mamma?”

 

L’uomo non rispose, si limitò a fare un cenno al bambino che si sedette sopra al letto ed incominciò a parlare con lei.

 

Il medico tornò poco dopo, dicendo che la donna aveva desiderio di vedere lei.

 

Il padre strinse i pugni, accompagnando la figlia nella stanza affianco, dove era stata ricoverata la madre.

 

La bambina entrò nella stanza da sola, e si avvicinò al letto della madre, notando che era attaccata ad una macchina che faceva degli strani rumori.

 

“Ciao Cassidy…” disse la donna aprendo gli occhi con estrema fatica.

 

“Come stai mamma? Scusa per prima…io…”

 

“Ssssh…non ha importanza, ciò che conta è che tu stia bene”

 

“Cos’è quella macchina?” chiese la bambina indicando la strana macchina che aveva notato entrando.

 

“Questa? La vedi la linea verde? Quelli sono i battiti del mio cuore”

 

La bambina la guardò preoccupata.

 

“Stai bene, vero mamma?”

 

La donna le sorrise dolcemente e le prese la mano facendola appoggiare al suo petto per poterla abbracciare.

 

“Cassidy…ti voglio bene, ricordalo sempre…ovunque andrai, qualunque cosa farai, io sarò con te, sempre”

 

Cassidy sentì i singhiozzi della madre e alzò il viso, vedendo le lacrime solcarle il volto.

 

“Mamma, perché stai piangendo?”

 

La donna l’abbracciò più forte.

 

“Non dimenticarlo, ti prego…non perdere la tua gioia di vivere…vivi anche per me…”

 

L’abbraccio su Cassidy si affievolì e la macchina iniziò a fischiare, facendo male alle orecchie di Cassidy che si alzò chiamando la madre e scuotendola sempre più forte.

 

“Mamma! Mamma!”

 

Nessuna risposta, i medici entrarono correndo nella stanza, allontanando la bambina con forza, mentre lei continuava a chiamare la madre, piangendo, mentre la madre sembrava dormire felicemente, con un piccolo sorriso sulle labbra.

 

Pochi giorni dopo la morte della madre Cassidy venne dimessa e portata a casa delle zie, quando scese dalla macchina si avvicinò al padre per salutarlo, ma lui per tutta risposta l’allontanò con rabbia sussurrandole una frase che frantumò il suo piccolo e gia provato cuore.

 

“L’hai uccisa…”

 

 

*

 

“Cassidy! Insomma Cassidy vuoi rispondere?” disse Chris ormai esasperata.

 

La ragazzina tornò in se e guardò l’amica, improvvisamente ricordò tutto, e i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre abbracciava l’amica sussurrando disperata: “L’ho uccisa…”

 

 

CONTINUA…

Vov! Mi meraviglio di me stessa! Questo cappy è stralungo!!! Bhe per forza…deve pur finire questa storia…e così finalmente il passato di Cassidy è venuto a galla…in questo cappy odio l’Ash del futuro…e mi sono ritrovata ad avere il magone x aver “ucciso” Misty sigh sigh…il prossimo cappy sarà l’ultimo…purtroppo…eeeeh che dire…mi ci sono affezionata a questa ficcy…si si…gli ci voglio tanto bene…

 

 

FEDINA:

Spero che tu non ci sia rimasta troppo male…in realtà all’inizio Misty non doveva morire…ma purtroppo…bhe…la storia ha iniziato a procedere senza di me…e mi sono ritrovata a scrivere cose che nella trama originaria non si toccavano minimamente…o meglio…doveva succede qualcosa…ma non di così grave…bhe…spero che non mi ucciderai…x il resto dei misteri nel prossimo cappy tutta la trama si srotolerà, facendo capire tutti i risvolti…ciao e alla prossima!

 

 

SHUN:

X la questione uova dovrai attendere ancora un cappy…ovvero l’ultimo…eh gia…ti tengo sulle spine fino all’ultimo…eheh sorry…per il resto grazie!

 

 

ILA:

Grazie infinite! Non sai quanto mi faccia piacere leggere i commenti dei my “fans“…bhe comunque che dire…hai ragione…anche io penso che l’Ash del cartone si sarebbe comportato così…si sa…è impulsivo, soprattutto quando si tratta delle persone a cui tiene maggiormente…in questo cappy mi sono divertita troppo a scrivere di Brock…la sua “mania” delle donne mi ha fatto morire dal ridere…nonostante l’abbia scritta io!!! Anche nel cartone lo adoro x questo!ciao

 

KOWALSKI:

Ok…mi hai fatto mooooolta paura e ti ho accontentata…ho sudato 9 camicie x scrivere 1 cappy lungo…pensando: “La Kowa mi uccide…la Kowa mi uccide!!!” eheh scherzo! Sono felice che hai deciso di seguire anche questa my ficcy oltre alla my adorata “UN FRAMMENTO DI ANIMA”…sono commossa…sigh sigh…grazie infinite…vi ci voglio bene…vaaaa bhe ora vado a vedere se aggiornare l’altra oppure no!!!ohohoh (crudele)

 

 

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Capitolo 16
*** Cap. 16 ***


***ALLE PORTE DEL PARADISO***

***ALLE PORTE DEL PARADISO***

 

Cap. 16

 

 

 

“Cosa vuol dire? Chi hai ucciso Cassidy?” chiese spaventata Chris vedendo l’amica sconvolta.

 

“La mamma!!!” gridò Cassidy perdendo totalmente il controllo e urlando come una pazza per il dolore.

 

“L’ho uccisa! L’ho uccisa!!!

 

Fu un attimo, Kenji andò da lei e le diede un forte schiaffo sulla guancia che in meno di 5 minuti le diventò viola.

 

“NON DIRE PIU’ UNA COSA SIMILE, SONO STATO CHIARO?!!!

 

Cassidy rimase interdetta e fissò il fratello come se lo vedesse per la prima volta.

 

“COME PUOI DIRE UNA COSA…del genere…” e il tono della sua voce si calmò mentre le lacrime gli scendevano sulle guance.

 

“La mamma…ti amava più di qualunque altra cosa al mondo…ti amava più della sua stessa vita” strinse i pugni mentre diceva così, fino a conficcarsi le unghie nella carne.

 

“Kenji…”

 

“La mamma…lei…ti voleva bene…e non sarebbe contenta di vederti stare così male per lei…TORNA AD ESSERE LA CASSIDY DI UN TEMPO!!!” gridò il ragazzo scoppiando a piangere ed abbracciando la sorella che rimase pietrificata dalla sorpresa.

 

“Rivoglio indietro la sorella che amavo così tanto…rivoglio indietro la Cassidy che somiglia così tanto alla mamma…ti prego…”

 

Le parole di Kenji arrivarono come una supplica alle orecchie della ragazzina, che non potè fare a meno di scoppiare a piangere anch’essa, aggrappandosi con tutte le sue forze alla felpa del fratello, che la strinse ancora più forte.

 

Anche Franny iniziò a piangere, seguita a ruota da Chris e da Mega. Vera si asciugò gli occhi, riuscendo a nascondere la tristezza che quelle parole così piene di disperazione avevano provocato al suo cuore.

 

“Ma che scenetta commovente!” disse una voce sarcastica, Kenji mollò la presa da Cassidy e si voltò, dal nulla apparve l’Ash del futuro, che applaudiva sarcasticamente mentre si dirigeva verso di loro.

 

“Papà…” sibilò Kenji.

 

“Che diavolo ci fai qui Ash?” urlò Brock prendendo Franny e nascondendola dietro di lui.

 

L’uomo lo guardò gelidamente.

 

“Vedo che non ci hai messo neppure un battito di ali a tradirmi, e pensare che ti consideravo il mio migliore amico, tutto per una stupida mocciosa…”

 

“E’ mia figlia Ash! Devo tutelarla e proteggerla! Come dovresti fare tu con Cassidy e Kenji!!

 

L’Ash del futuro finse di grattarsi un orecchio, trattenendo una leggera risata di scherno.

 

“Sai Brock, in questi anni mi sei stato di grande aiuto, mi hai aiutato a diventare ancora più potente, ma vedi…ora non mi servi più”

 

“Cosa?” disse il Brock del futuro.

 

“VAI CHARIZARD!!!

 

Un enorme drago rosso si librò in cielo, mandando a fuoco tutta l’area circostante.

 

“CHE DIAVOLO STAI FACENDO ASH???” gridò inviperito Brock.

 

“Blocco solo ogni tipo di sommossa, ma prima…”

 

L’Ash del futuro scioccò le dita e il Charizard planò velocemente verso il gruppo, strappando Misty dalle spalle del ragazzo e portandola da lui.

 

“Bene, ora che ho ciò che voglio puoi anche farne ciò che più desideri Charizard, ma mi raccomando, lascia vivo il me stesso del passato”

 

“RIDAMMI MISTY!!!” gridò l’Ash del presente cercando di oltrepassare la colonna di fuoco che il pokèmon aveva creato, ma senza risultato.

 

“Ridarti Misty? Ma non farmi ridere! Sei ancora un bamboccio che non sa ancora dare un nome ai sentimenti”

 

Detto ciò l’uomo si voltò per tornare alla villa.

 

L’Ash del presente abbassò la testa stringendo i pugni talmente forte che iniziarono a tremare.

 

“Invece si che so dare un nome a ciò che provo”

 

“Ash?” chiese Gary avvicinandosi all’amico.

 

“HAI CAPITO? IO SO DARE UN NOME A CIO’ CHE PROVO!!!

 

Respirò profondamente e urlò con quanta voce aveva in corpo, per farsi sentire da tutti, ma soprattutto da lui che ormai si era allontanato parecchio.

 

“NON TI LASCERO’ MAI MISTY!”

 

L’Ash del futuro si voltò verso di lui.

 

“Cosa?”

 

“HAI CAPITO BENE! NON TI LASCERO’ MAI PORTARMI VIA LA PERSONA CHE AMO!!!

 

“Cosa?” disse l’Ash del futuro sorpreso.

 

“Cosa???” dissero tutti gli altri rimanendo a bocca aperta.

 

“E così…me ne sono reso conto solo quando mi è stata portata via…ma io…ho sempre amato Misty…e sono stato uno stupido a non accorgermene prima”

 

Misty che teneva gli occhi chiusi a causa del fatto che si sentiva veramente male li aprì leggermente sussurrando il suo nome.

 

“…Ash…”

 

L’Ash del futuro scoppiò a ridere di gusto.

 

Questa si che è bella! Pensi che ora che hai detto a tutti ciò che provi, io te la lasci? Sei proprio uno stupido!”

 

“…Ash…non è uno stupido…” disse Misty con un filo di voce.

 

“Eh?” disse l’uomo guardando la ragazza che si era lasciata andare tra le sue braccia.

 

“…Gyarados…Idropompa…”

 

Senza che nessuno si accorgesse Misty era riuscita a prendere la sfera pokè contenente il drago d’acqua e l’aveva lasciata cadere a terra facendo uscire il pokèmon che scagliò il potentissimo getto d’acqua contro le fiamme che stavano attanagliando i suoi amici, spegnendole.

 

“Charizard! Fa fuori quel pokèmon!”

 

Il pokèmon di fuoco si scagliò contro il pokèmon d’acqua, afferrandolo e scaraventandolo contro un albero che cadde a terra.

 

“Sei una sciocca, in queste condizioni non puoi dare degli ordini al tuo pokèmon” disse l’Ash del futuro.

 

“Questo lo dici tu! Gyarados Iperaggio!!!” gridò una voce, l’uomo alzò lo sguardo verso gli altri e notò con immenso orrore che Cassidy aveva smesso di piangere e stava impartendo gli ordini a Gyarados che obbedì all’istante.

 

“Ma come?”

 

“Sono la copia della mamma no?” disse lei in un sogghigno che a tutti ricordò quello di suo padre.

 

“LUGIA!!!!!!”

 

Il sole venne improvvisamente oscurato dal gigantesco pokèmon psichico che iniziò a sorvolare l’intera zona.

 

“LUGIA! OCCUPATI DI LORO!!! NON VOGLIO CHE NE RIMANGA NULLA!!!

 

Il pokèmon bianco fece un lungo stridio di affermazione, iniziando la sua discesa.

 

“Maledizione!!!” gridò Jay.

 

Mega guardò il cielo, mentre Lugia stava distruggendo il territorio sottostante per aver abbastanza spazio per raggiungerli.

 

“Le uova!” gridò improvvisamente Franny.

 

“Cosa?” chiese Max che si trovava poco distante da lei.

 

Franny lo ignorò tirando fuori dallo zaino il suo uovo che aveva iniziato a pulsare quasi violentemente per la furia della battaglia.

 

“Franny vuoi veramente?” chiese Jay guardando la ragazza che stava alzando l’uovo verso il cielo.

 

“Si! Ricordi cosa ci hanno raccontato i nostri genitori? Di ciò che è accaduto 20 anni fa?”

 

Jay sgranò gli occhi ricordando le storie che suo padre gli aveva raccontato quando era piccolo.

 

“Franny ha ragione…” disse il Brock del futuro guardando i ragazzi che ricambiarono indecisi il suo sguardo serio.

 

Chris rimase in silenzio per diversi minuti prima di scrollare la testa come per cacciare via quel senso di indecisione che provava e prendere con decisione l’uovo che aveva con se e alzarlo alto nel cielo.

 

A quella vista, anche Jay e Mega decisero di appoggiare gli amici alzando anch’essi le loro uova.

 

“Pronti? UOVA! ADESSO!!!” gridò Franny con forza, mentre il suo uovo iniziava ad emanare una luce accecante ed iniziando a sgretolarsi fra le sue mani.

 

Ciò che accadde dopo fece restare quasi tutti di sasso, in cielo apparvero dei giganteschi pokèmon leggendari.

 

“Ma quelli sono Zapdos, Moltres, Articuno e…Celebi!!!” disse max non riuscendo a capire che pokèmon fosse il terzo.

 

“Potevate aspettarmi!!!” gridò Jamie alzando anch’ella il suo uovo e sprigionando un bagliore meno forte del precedente, quando la luce si dissolse apparve un bellissimo Jirachi.

 

“Ma com’è possibile? Come possono avere simili pokèmon?” disse sconvolto Tracey.

 

“Perché sono i nostri figli…” disse il Brock del futuro restando impassibile.

 

“Cosa???” urlò Vera.

 

“Voi…noi da giovani abbiamo salvato talmente tante volte il mondo che come ringraziamento da parte di tutti i pokèmon, ci furono donate delle uova, che noi decidemmo di donare a nostra volta ai nostri figli, in modo che potessero prendere un giorno il nostro posto”

 

I ragazzi erano sbalorditi.

 

“Ma Cassidy e Kenji?” chiese Max.

 

“Oh anche loro li hanno” disse l’uomo voltandosi verso di loro che stavano gia tirando fuori le loro uova.

 

“ANDATE!!!” gridarono all’unisono.

 

Dalla luce accecante fuoriuscirono un dolcissimo Mew ed un altrettanto spaventoso Mewtwo.

 

“KYAAAAAAA!!!” gridò Franny facendo spaventare Cassidy quando se la vide arrivare di corsa e abbracciare in una morsa stritolante Mew.

 

“Franny lascialo!!!” gridò Cassidy che doveva occuparsi anche del Charizard del padre che stava tornando all’attacco di Gyarados.

 

“E’ troppo carino!!!” disse Franny ormai nel mondo dei sogni, fu come rivedere una scena gia rivissuta, Jay prese l’orecchio di Franny e la trascinò via lasciando tutti perplessi mentre la ragazza urlava a squarciagola di lasciarla andare, mentre con le mani cercava a tentoni di poter toccare per un’ultima volta Mew.

 

“E’ completamente pazza…” disse Gary.

 

“Bhe…è mia figlia” disse Brock.

 

Nel frattempo la battaglia imperversava in cielo, Lugia cercava invano di sfuggire alla collera dei 7 pokèmon leggendari, che lo attaccavano senza dargli possibilità di rispondere, varie volte cercò di usare l’Iperaggio, ma riuscì solo una volta a fare capitolare al suolo come un proiettile Celebi che fu subito soccorso da Mega.

 

“Ehi! Ma dov’è finito Ash?” chiese Tracey guardandosi attorno senza riuscire a vedere l’amico e il suo Pikachu.

 

Il ragazzo infatti era corso verso la villa, deciso più che mai a salvare Misty. Correva a perdifiato, mentre il suo sguardo a volte andava verso il cielo, illuminato a volte dagli attacchi potentissimi dei pokèmon.

 

“Devo sbrigarmi!” disse lanciando un fugace sguardo verso la colonna di energia, dove l’Ash del futuro si stava dirigendo per tornare nel suo mondo assieme a Misty. Il futuro.

 

“Kenji!!! Dammi una mano! Non riesco a sconfiggere Charizard da sola! E’ troppo forte!” disse Cassidy guardando il fratello che annuì lanciando in campo la sfera pokè contenente Salamance.

 

Il pokèmon dragone si unì alla feroce battaglia insieme agli altri due pokèmon drago, ormai il campo di battaglia era completamente messo a ferro e fuoco, le fiamme si estendevano per metri e metri, e tutto intorno la vegetazione era stata completamente rasa al suolo dai pokèmon leggendari.

 

“Dovete trovare assolutamente un riparo! Stare qui è pericoloso!” disse il Brock del futuro prendendo Vera per un braccio.

 

“Ma gli altri?”

 

“Non preoccuparti! Dovete andare alla villa da Ash! Non ce la farà mai da solo contro di voi!”

 

“Contro di noi?” chiese Max.

 

“L’Ash del futuro ha portato qui anche gli altri! Ovvero i voi stessi del futuro!” disse l’uomo cercando di farsi capire tra le esplosioni che ormai si susseguivano a tempo troppo ravvicinato per rimanere li.

 

I ragazzi annuirono e corsero verso la villa, che sembrava come protetta da un sottile scudo energetico. Quando furono abbastanza vicini poterono notare infatti che a guardia della villa c’erano tutti i pokèmon di Ash, che creavano una barriera per proteggere il portale e la villa dalla battaglia, entrarono nella barriera come se niente fosse, i pokèmon erano infatti troppo impegnati a proteggere la villa e non si degnarono neppure di fermarli.

 

Ormai pensavano di essere vicini a trovare Ash, ma si sbagliavano di grosso. Di fronte a loro si parò Pikachu, intenzionato a non farli avanzare oltre.

 

Intanto il Team Rocket era rimasto come al solito in mezzo ai guai…troppo affascinati dallo spettacolo e dai pokèmon che avevano di fronte…

 

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Nel frattempo l’Ash del futuro era giunto nella stanza da dove si apriva il portale e somministrò l’antidoto a Misty che però ci mise un po’ a riprendersi, in quel preciso momento entrò nella stanza anche Ash, affaticato dall’estenuate corsa.

 

“Ridammela!” disse tendendo la mano.

 

“Scordatelo! Non penserai mica che me ne torni a casa senza di lei?”

 

“Tu hai gia Misty! Lasciala!” gridò Ash.

 

“IO L’HO PERSA PER COLPA DI CASSIDY!!!” gridò l’uomo tremando dalla rabbia.

 

Ash ammutolì.

 

“Come credi che ci si senta a perdere qualcuno che si amava più della tua stessa vita?”

 

Ash non seppe cosa dire.

 

“In questi anni, vedere Cassidy crescere felice, nonostante abbia ucciso la madre mi ha fatto odiare questo mondo! Il mio mondo che ho salvato svariate volte e che mi ha ripagato togliendomi ciò che avevo di più caro al mondo…l’amore”

 

“Piantala di dare la colpa a Cassidy! Era una bambina!!!” gridò Ash.

 

“TACI!!!”

 

“ORA SMETTETELA!!!” gridò una voce, dal buio uscì una donna, e stavolta si fece vedere, ignorando la faccia di stupore che si stava delineando sul volto di Ash, aveva i capelli castani e gli occhi di un incredibile azzurro.

 

“Vera…” sussurrò.

 

La donna si avvicinò all’Ash del futuro e lo guardò seria.

 

“Cassidy non ha colpa di ciò che è successo, non poteva sapere che sarebbe sopraggiunta una macchina! Avresti preferito vedere morire tua figlia Ash?”

 

L’Ash del futuro a quelle parole sbiancò, spalancando gli occhi.

 

“O avresti preferito vedere il suo dolore e quello di Misty davanti al fatto che non erano riusciti a salvare Togepi? Misty ha ragionato col cuore Ash, ha preferito la felicità di Cassidy alla sua vita senza di lei, o attanagliata dal dolore per avere causato sofferenza a quella piccola bambina”

 

“Ma Misty non c’è più!”

 

“Misty! Misty…vivrà sempre nel cuore di tutti noi…non distruggere ciò che Misty ha creato, non distruggere la se stessa bambina, e la se stessa che rivive negli occhi di Cassidy”

 

A quelle parole l’Ash del futuro lasciò andare Misty che si lasciò andare, e rischiò di crollare a terra esausta, se non fosse stato per Ash che la prese prontamente, evitandole la caduta.

 

“…Ash…”

 

“Sono qui, stai tranquilla” disse Ash abbracciandola dolcemente.

 

“Cassidy…ti vuole bene, nonostante tutte le volte che l’hai ferita, sia fisicamente che emotivamente, lei ti vuole bene, nonostante il fatto che lei odi se stessa perché si sente in colpa per ciò che è accaduto…ma è troppo altruista per far preoccupare gli altri, per questo ha sempre quel falso sorriso sulle labbra”

 

“Ma ha detto che mi odia”

 

Questa volta fu la stessa Misty appoggiata al petto di Ash a ridere dolcemente.

 

“Quante volte…quante volte dopo un litigio ho detto che ti odiavo…”

 

Entrambi gli Ash la guardarono sorpresi, e l’Ash del futuro abbassò la testa soffocando un singhiozzo.

 

“Cosa…devo fare…?” chiese.

 

“Va da lei…va da Cassidy…” disse Vera posandogli dolcemente una mano sulla spalla.

 

“Perché dovrei?”

 

Vera guardò fuori dalla finestra e sospirò tristemente.

 

“Perché se non fermi tutto questo…non ti limiterai ad aver perso solo Misty…”

 

 

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In quel momento poco lontano da li si stava consumando una battaglia epica tra i pokèmon leggendari, Celebi era rimasto ferito, e Mega aveva prontamente deciso di non farlo più combattere, nonostante il pokèmon cercasse a stento di ribellarsi.

 

Sei troppo debole! Vuoi che ti uccida?”

 

“Cele…”

 

Mentre Kenji e Cassidy erano impegnati a tenere a bada Charizard, gli altri stavano cercando di seguire le mosse dei loro pokèmon che stavano combattendo contro Lugia, che dopo un primo momento, ora sembrava dovesse avere la meglio, infatti anche il piccolo pokèmon stella Jirachi era andato al tappeto.

 

“Dobbiamo trovare una soluzione! Nonostante il vantaggio numerico quel pokèmon è comunque più forte! Ma come fa?” disse Jay.

 

“E’ il rancore di Ash a dargli tutta quella forza!” disse Jamie seria guardando il suo pokèmon che volava veloce il cielo cercando di scansare all’ultimo momento i feroci attacchi di Lugia.

 

 

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“Pikachu! Ti prego facci passare!” disse Brock facendo un passo verso il pokèmon che gli bloccava la strada, ma per tutta risposta ricevette solo una scarica elettrica di avvertimento che s’infranse a pochi centimetri da lui.

 

“Pika!”

 

“Possibile che tu non riesca a capire! Dobbiamo salvare Misty e Ash!” disse Gary, ma il pokèmon era irremovibile.

 

In quel momento dalla villa uscì l’Ash del futuro, accompagnato dalla donna.

 

“Maledetto! Dove sono Ash e Misty?” gridò Tracey.

 

“Non ho tempo per perdermi in chiacchiere con voi! Ho una cosa importante da fare! Pikachu andiamo!” disse l’Ash del futuro superando il gruppo che rimase interdetto a quella risposta.

 

“Ehi!” disse Gary cercando di fermarli.

 

“Non è possibile…” disse Vera sbalordita strabuzzando gli occhi.

 

“Che c’è?” gli chiese max vedendo la sorella sorpresa.

 

“Quella…quella donna…sono io…”

 

 

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“Come ti senti? Stai meglio?” chiese Ash tenendo ancora tra le braccia Misty, che pian piano stava riacquistando il suo colorito originale e le sue forze.

 

“Si…” annuì lei aprendo gli occhi e sorridendo debolmente ad Ash che vedendo i suoi splendidi occhi così vicini arrossì lievemente.

 

“Dobbiamo uscire…e andare dagli altri”

 

“Non c’è fretta…” disse Ash stringendo di più la presa come se avesse paura che Misty potesse scapparle via.

 

Rimasero così in silenzio per alcuni minuti, mentre le esplosioni all’esterno della villa erano ormai talmente ravvicinate e potenti da rendere difficile qualsiasi tipo di comunicazione verbale, nonostante questo fu Misty la prima a parlare.

 

“Prima…dicevi la verità…o era solo un modo per fermare l’Ash del futuro?”

 

“Di che parli?” chiese ingenuamente Ash.

 

Misty arrossì: “Quando…quando hai detto di amarmi…”

 

Ash arrossì violentemente ricordandosi improvvisamente ciò che aveva detto all’Ash del futuro.

 

“NON TI LASCERO’ MAI PORTARMI VIA LA PERSONA CHE AMO!!!

 

“Oh…bhe ecco io…”

 

Misty rise imbarazzata.

 

“Scusa…che sciocca che sono stata a chiederti una cosa del genere…è solo che…io pensavo che…”

 

Ash impallidì. Sulle guance della ragazza stavano scorrendo delle lacrime, che gli provocarono una fitta al petto.

 

“Misty io…”

 

“Non preoccuparti, va tutto bene, amici come prima…”

 

Fece per alzarsi, ma vedere Misty in quelle condizioni, imbarazzata e al tempo stesso ferita lo fecero reagire, la fermò proprio nel momento in cui lei stava raccogliendo tutte le sue forze per alzarsi in piedi e l’abbracciò, lasciandola interdetta.

 

“Ash…cosa…?”

 

“Ssssh…”

 

Il ragazzo le prese il viso con le mani, guardandola dolcemente in quei bellissimi occhi verde smeraldo e si decise a prendere l’iniziativa. Un bacio, un tenero bacio al sapore delle lacrime che ancora scorrevano sulle guance di Misty, un bacio impacciato, ma forte del significato che portava con se…

 

Quando la lasciò andare lei lo guardava stranita, insicura se credere o no a ciò che era appena successo. Ash l’aveva baciata.

 

Ash appoggiò la sua fronte contro quella di Misty e le sussurrò due parole che rimasero impresse indelebili nella memoria della ragazza, scuotendo il suo cuore come mai prima d’ora.

 

“Ti amo”

 

Le lacrime iniziarono a scorrere violentemente sulle guance di Misty che si allontanò di poco dal ragazzo per coprirsi il viso paonazzo.

 

“Ehi! Che ti prende? Ho detto qualcosa che non va?” chiese lui allarmato dalla sua reazione.

 

Misty scrollò la testa negativamente.

 

“Sei uno stupido!”

 

“Cosa?”

 

Misty si asciugò gli occhi e si lanciò al collo di Ash che rimase imbambolato e pietrificato dal gesto della ragazza.

 

“Ti amo anch’io…da sempre…stupido…”

 

Ash arrossì diventando talmente rosso che sembrava essersi preso improvvisamente l’influenza, prese Misty per le spalle e la guardò, poi i due si misero a ridere consci finalmente del loro sentimento reciproco.

 

 

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“Ma è uno sfacelo!” disse la Vera del futuro arrivando sul luogo della battaglia, ormai qualsiasi cosa che poco prima viveva li, come piante, fiori e quant’altro, era diventato solo un bel ricordo.

 

“Dove diavolo è?” chiese l’Ash del futuro guardandosi in giro, poi la vide, stava combattendo insieme a Gyarados per fermare Charizard.

 

Strinse i pugni e gridò: “CHARIZARD! LUGIA! ORA BASTA!!!

 

I due pokèmon rimasero sorpresi da un simile ordine e indecisi sul da fare planarono davanti al loro allenatore, guardandolo confusi.

 

“Basta con questa stupida guerra”

 

I ragazzi lo guardarono sorpresi.

 

“Che cosa sei venuto a fare? Vuoi aizzarci contro qualche altro pokèmon?” disse adirata Cassidy guardando male l’uomo che sorrise tristemente.

 

Sospirò e si diresse da lei, fermandosi di fronte a Cassidy che inconsciamente arretrò di un passo.

 

“I tuoi occhi…non sono quelli di una ragazzina…”

 

Le sfiorò una guancia, ma Cassidy si ritrasse come se a quel contatto si fosse scottata, solo allora l’uomo capì.

 

“Perdonami, solo ora capisco tutta la sofferenza e il dolore che hai provato…e che io ti ho causato per colpa della mia impotenza di non essere riuscita a salvarla”

 

L’abbracciò teneramente, come non aveva mai fatto, se non ai tempi in cui Misty era ancora viva, e finalmente Cassidy pianse, pianse tutte le sue lacrime, per un amore perduto e per un affetto ritrovato, dopo anni di odio…

 

“Papà…”

 

I pokèmon leggendari tornarono a terra, stanchi ma felici, ritornando ad essere uova…in fondo loro non erano altro che proiezioni dei pokèmon leggendari, che ancora dovevano nascere da quelle speciali uova donate con amore.

 

Kenji senza rendersene conto prese per mano Chris che arrossì lievemente e ricambiò la stretta della sua mano, mentre gli altri guardavano la scena finalmente sereni.

 

In quel momento arrivarono anche gli altri, che vedendo quella scena trattennero il respiro, come per paura di rovinare quel momento, anche Pikachu sorrise, e si fiondò tra le braccia di Cassidy, che per la prima volta sorrise nel modo più dolce e spensierato che una ragazzina di 11 anni poteva fare, una vera ragazzina ora, tornando ad essere quella che era, senza più rancore, ne paura.

 

“Cassidy, ecco…se vuoi, puoi diventare un’allevatrice di pokèmon” disse l’Ash del futuro imbarazzato grattandosi la testa.

 

Cassidy si guardò in giro e sorrise rivolgendo quello splendido sorriso al padre.

 

“No, voglio seguire le orme della mamma…diventerò la migliore allenatrice di pokèmon baby della storia! E mi occuperò quando sarà il momento della palestra di Cerulean City”

 

A quanto pare è finito tutto bene!” disse Max ostentando un sorriso.

 

“Gia, è proprio un lieto fine” disse Vera lanciando un’occhiata a Misty e ad Ash che si stavano tenendo teneramente per mano.

 

“Ehi! Il portale! Ora che tutto si è risolto dobbiamo tornare a casa!!!” disse Jay.

 

“Accidenti! E’ vero!!!” gridarono Mega e Franny.

 

Tutti si precipitarono alla villa ritrovandosi nel cortile adiacente, che dava sulla porta di servizio.

 

“Bhe, è ora di partire allora” disse Jamie.

 

“Addio” dissero Jessie e James.

 

Jamie si voltò verso di loro ridendo divertita.

 

“Oh no, questo non è un addio…è un arrivederci!”

 

Tutti scoppiarono a ridere, capendo le parole della ragazza, in quel momento una persona che li stava guardando da lontano sospirò sollevata mettendosi una mano sul petto.

 

“E’ andato tutto bene…meno male”

 

Nessuno si accorse di quella figura, nessuno a parte il Brock del futuro che guardò nella sua direzione e fissò la figura dolcemente, che appena lo vide gli sorrise e svanì nel nulla con una bellissima luce bianca.

 

“Ora finalmente puoi riposare serenamente in pace…Misty”

 

I ragazzi entrarono uno alla volta nel vortice, svanendo nel nulla, risucchiati nel futuro.

 

“Ah, ehm, papà di Cassidy” disse Jay prima di varcare il portale.

 

“Dimmi Jay”

 

“Ecco…sono innamorato di sua figlia!” disse saltando nel vortice e lasciando sconvolti Ash, Kenji e Cassidy.

 

“TU!!! NON CREDERE CHE TI LASCI MIA FIGLIA!!! NON VOGLIO CHE CASSIDY SI IMPARENTI CON GARY OAK!!! CON QUELLO SCIUPAFEMMINE!!!” gridò gonfio di rabbia saltando nel vortice.

 

“Ehi!” disse Gary sentendosi preso in causa, poi strabuzzò gli occhi capendo solo in un secondo momento le parole dell’uomo.

 

Quando tutti furono partiti Cassidy si avvicinò ad Ash e a Misty.

 

“Grazie infinite…state attenti quando verrà il giorno dell’incidente”

 

Ash alzò la mano, che era ancora congiunta a quella di Misty.

 

“Non preoccuparti, non commetterò lo stesso errore, starò sempre con lei!”

 

Cassidy sorrise e si avvicinò al vortice.

 

“Arrivederci…mamma…e papà”

 

 

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Passarono gli anni e una vivace bambina dai capelli rosa correva felice nel prato, nei pressi di una stupenda villa, seguita da un bambino poco più grande di lei e da un’altra bambina.

 

“Avanti fratellone! Franny! Provate a prendermi!” gridò la bambina ridendo.

 

“Cassidy aspetta!”

 

La bambina si buttò a terra, rotolando felice tra i fiori e ridendo nonostante il fiatone.

 

“Ma guarda che vitalità che ha addosso Cassidy” disse una donna con degli splendidi capelli rossi come il tramonto.

 

“Gia, sembra ieri da quando la Cassidy del futuro è venuta a trovarci” disse un uomo con i capelli corvini.

 

“Non vi state dimenticando di qualcuno?” disse una voce alle loro spalle.

 

Era Tracey, accompagnato da una bambina della stessa età di Cassidy.

 

“Tracey! Da quanto tempo! Come va con Daisy?” chiese Ash.

 

“Bene grazie, Mega, vai a giocare con i tuoi cuginetti”

 

La bambina, che portava uno strano cappellino annuì correndo dagli altri bambini.

 

“Max e Vera li avete più sentiti?” chiese Brock.

 

“Si, nonostante i rapporti con loro siano sempre difficili a causa della distanza, so che Max è diventato un grande ricercatore, e che Vera ha finalmente trovato l’amore, mi pare che si sia messa con Drew, ti ricordi quel ragazzino che la prendeva sempre in giro?” disse Ash.

 

“Ma davvero? Incredibile! Chi l’avrebbe mai detto!”

 

“Dov’è Lily?” chiese Misty a Brock.

 

“E’ dovuta andare a fare delle commissioni” rispose assente Brock.

 

“La cosa che mi ha stupito di più sono Jessie e James, chi avrebbe mai pensato che quella scatenata di Jamie fosse loro figlia!” disse Tracey.

 

Ash guardò il cielo per un attimo, poi scoppiò a ridere.

 

“Bhe, il caratteraccio di Jessie ce l’aveva in fondo!”

 

“Ci sono novità!!!” gridò Daisy correndo da loro.

 

“Che c’è?” chiese Tracey alzandosi.

 

“Vi ricordate di Vera e Max? Bhe hanno deciso di trasferirsi entrambi qui vicino, e indovinate un po’? Vi ricordate di quella pazza scatenata di Casey? Dopo il matrimonio con Giorgio e la finale della squadra degli Electrabuzz ha deciso di comprare una casa al lago vicino a voi! Per lei e la sua famiglia, infatti ho appena scoperto che ha una figlia che dovrebbe avere all’incirca la stessa età di Cassidy!”

 

“Davvero? E come si chiama?” chiese Misty, nonostante un pensiero le dicesse che in fondo al cuore sapeva gia il nome della bambina.

 

“Si chiama Chris…”

 

Ash sorrise guardando i bambini che giocavano allegramente fra di loro. Il sole era alto nel cielo, e la giornata primaverile aveva portato oltre che al buonumore anche una serie di bellissime notizie. Quei meravigliosi bambini che avevano incontrato ormai quasi 15 anni prima erano li, davanti a loro, che giocavano allegramente con tutto il loro splendore e la loro voglia di vivere…nuovamente con loro, stavolta per sempre.

 

 

FINE

 

 

Sigh sigh…è finita…la prima ficcy che finisco…e quella alla quale sono + affezionata…sigh sigh…che dire…sono stati dei momenti fantastici quelli passati a scrivere questa ficcy, che sicuramente mi rimarrà nel cuore…vorrei ringraziare tutti per il calore con il quale avete recensito questa ficcy…ringrazio YA-CHAN x i primi consigli che mi ha dato, quando ero ancora in alto mare e non sapevo a che santo votarmi x iniziare la storia, ringrazio FEDINA che ha pazientemente commentato ogni singolo cappy, dandomi la forza e la voglia di continuare, ringrazio SHUN, ILA, KOWALSKI, DARKLIGHT92, DARKSELENE89NOEMI, SIYAH, BUTTERFLY89 E SPALFING che hanno recensito, cosa che mi ha fatto davvero tanto piacere, e ringrazio anche tutti quelli che l’hanno letta soltanto! Un grazie di cuore e alla prossima ficcy!!! Ciao *KOGARASHI*

 

 

 

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