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Piove…piove sulla cose, sugli
alberi, sulla città...e piove nel cuore delle persone…lacrime invisibili che
fanno male più di qualunque altra cosa. E’ questo il sentimento che stava
attanagliando il cuore di una bellissima ragazzina dai capelli lunghi di uno
splendido colore rosa, dagli incredibili occhi verdi che stava correndo
disperatamente nel bosco, seguendo un sentiero che si era creata lei…ignara
sulla destinazione…conscia solo del fatto che doveva correre…doveva
correre per se stessa, il più lontano possibile da quel luogo che le aveva
provocato solo ed esclusivamente dolore.
“ Non posso fermarmi…non posso… ”
“ Cassidy ti prego torna indietro! ”
gridò una voce alle sue spalle, la ragazzina si voltò senza fermare la sua
corsa, con i capelli che le volarono in faccia e che non pensò neppure
lontanamente di spostare con la mano, come se quel semplice gesto le avrebbe potuto in qualche modo rallentare la corsa.
“ Ti prego Kenji non seguirmi! Torna a casa! ”
“ Io non torno a casa senza di te! Ti ho detto di fermarti!
Non essere stupida! Dove vuoi andare con questo
tempaccio? ” disse il ragazzo che rispondeva al nome di Kenji. Aveva capelli di
un bellissimo nero corvino e occhi castani così profondi che ci si poteva
perdere dentro.
“ Non posso! Non posso tornare li ”
“ E dove vorresti andare! Ti
prenderai un malanno! ”
Il ragazzo aveva ragione, Cassidy infatti
era vestita con una leggera maglietta rosa e una gonnellina gialla, ai piedi
portava delle scarpe da ginnastica rosa, in tinta con la maglietta.
“ Non m’interessa! Pensa a te piuttosto! ” rispose
acidamente lei senza dar segni di cedimenti, il ragazzo era vestito con una
felpa blu, un paio di jeans e portava in testa un cappellino che lo aiutava a
ripararsi per quanto possibile dal violento acquazzone che stava imperversando
la regione da un paio di giorni, ai piedi anche lui portava delle scarpe da
ginnastica blu.
“ Io non posso, non voglio più
soffrire! Se potessi tornare indietro cambierei tutto!
VOGLIO CAMBIARE IL FUTURO! ”
Come se il cielo avesse ascoltato il suo urlo disperato, un
potentissimo fascio di luce la avvolse inghiottendola e facendola svanire nel
nulla, davanti agli occhi increduli del ragazzo che si fermò di colpo,
guardandosi in giro sconcertato e dicendo con un filo di voce: “ Cassidy… ”
Nel frattempo un gruppo di amici
stava sostando nei pressi di un ruscello, un piccolo Pikachu, un pokèmon giallo
con le sembianze di un topo si divertiva a giocare con l’acqua, mentre il suo
padrone stava assaporando una giornata di meritato riposo.
“ Non posso crederci, finalmente ho vinto il quinto simbolo
alla Frontiera Lotta ” disse un ragazzo di circa 15anni con i capelli neri,
vestito sportivo guardando estasiato la medaglia che risplendeva tra sue dita.
“ Devo ammetterlo Ash, sei stato
davvero formidabile questa volta! Devo farti i miei complimenti! ” disse un
giovane ragazzo intorno ai 20 anni, di carnagione scura.
“ Penso che Brock abbia ragione, è stato un incontro
avvincente! ” disse un bambino con gli occhiali e i capelli blu
“ Non trovi che Ash sia stato
grande sorellina? ” continuò rivolgendo la domanda ad una ragazzina con i
capelli castani e un foulard legato in testa “ Si, molto bravo, ma ora basta
complimenti, altrimenti rischiamo di doverci sopportare il suo entusiasmo fino
alla prossima palestra ” rispose lei ammirando il
cielo azzurro.
Improvvisamente ci fu un bagliore accecante che creò
scompiglio nella foresta, il bagliore cessò quasi subito, ma tutti gli animali
della foresta rimasero turbati da quel segnale sinistro, soprattutto Pikachu
che corse subito nella direzione da cui era provenuto
il bagliore.
“ Pikachu torna qui! ” gridò Ash lanciandosi all’inseguimento
del pokèmon.
“ Aspettaci Ash! ” gridò Vera, raccogliendo le sue cose e
seguendo l’amico, seguita a ruota da Brock e Max.
La loro corsa non durò molto, il piccolo pokèmon si fermò
nel centro di una radura poco assolata e molto accogliente, in mezzo alla
radura sorgeva un masso, e ai piedi del masso, seduta
e impaurita si trovava una ragazzina.
“ Ma qui è dove abbiamo visto il
bagliore ” disse Brock guardandosi in giro.
“ Guardate, c’è una bambina vicino a quella roccia! ” disse
Max indicando la ragazzina.
Pikachu si era gia diretto verso la ragazzina che appena lo
vide ebbe un sussulto e si rannicchiò abbracciandosi le ginocchia e
appoggiandoci sopra la testa come se volesse nascondersi.
“ Ciao, cosa ci fai qui tutta sola? ” le chiese Vera senza
ottenere risposta.
“ Ehi, ti è successo qualcosa? ” chiese Ash avvicinandosi
con cautela, “ Pika ” disse il piccolo pokèmon cercando di infondere un po’ di
tranquillità nella ragazzina.
“ Questo pokèmon è tuo? ” chiese lei finalmente alzando la
testa e fissando Ash con i suoi enormi occhioni verdi, che da quel che
sembrava, pensò Ash avessero appena smesso di versare lacrime.
“ Si è mio, si chiama Pikachu ed è il mio migliore amico ”
disse Ash accovacciandosi vicino a lei e facendo una carezza al pokèmon.
“ E’ carino, ha un bel pelo ” disse lei sorridendo al
pokèmon che arrossì leggermente.
“ Possiamo sapere come ti chiami e come mai ti trovi qui? ”
chiese Brock
“ Cassidy…mi chiamo Cassidy…e non so perché mi trovo qui,
stavo correndo e… ” ma non finì la frase perché le lacrime incominciarono a
sgorgarle dagli occhi.
“ Su su non piangere! Vieni con noi, stiamo andando al
centro pokèmon, li potrai calmarti e raccontarci tutto, anche sullo strano
fascio di luce che abbiamo visto poco fa ” disse Vera
cercando di tranquillizzarla.
“ Io…quel fascio di luce, l’avete visto anche voi? ” chiese
sorpresa Cassidy guardando meravigliata la ragazzina che annuì.
“ Certo che l’abbiamo visto, perché? ” chiese Ash.
“ Perché vedete quella luce…no
niente ” disse Cassidy fermandosi di colpo, come se stesse per dire qualcosa
che l’avrebbe cacciata sicuramente nei guai.
“ Bhe ci racconterai tutto al centro pokèmon, su in marcia ”
disse Brock, prendendo per una mano la ragazzina e
tirandola su, lei non obiettò e seguì il gruppo nel loro cammino…
CONTINUA…
Bene, il primo capitolo si è concluso
senza troppi danni…bhe certo della storia non si capisce praticamente niente…ma
con il prossimo credo che inizierà a delinearsi di più la trama e soprattutto
la vita della piccola e dolce Cassidy, ma oltre a lei appariranno altri
personaggi che sicuramente conoscete!!!Bhe alla prossima ciao ciao *KoGaRaShI*
Poche ore più tardi il gruppo di amici
arrivò nei pressi del centro pokèmon, in tutto quel tempo Brock non aveva
lasciato neanche per un secondo la mano di Cassidy, che dall’espressione del
suo volto si iniziava a delineare un senso di protezione…
“Eccoci arrivati finalmente!” disse Vera raggiante entrando
dalle porte scorrevoli e ritrovandosi davanti alla sala principale del centro
medico.
“Ora andiamo a mettere le nostre cose in camera e poi
parleremo con calma va bene?” disse Brock rivolgendo un dolce sorriso a Cassidy
che arrossì lievemente annuendo.
Salirono al piano superiore ed entrarono nella camera che
l’infermiera Joy aveva loro assegnato, Cassidy cercò di tenersi a mente il numero
della camera, nel caso ci fosse stato qualche
problema, appena entrata si ritrovò davanti ad una semplice camera con due
letti a castello ai lati, la finestra era aperta ed entrava una leggera aria
primaverile. Cassidy inspirò tranquillamente, quella giornata si stava
rivelando completamente diversa da come l’aveva immaginata.
“Questo sarà il tuo letto” disse Vera indicandole il soffice
giaciglio.
“Grazie…” rispose lei a voce molto bassa.
“E ora tutti a mangiare!” disse Ash
correndo giù al ristorante.
“Pensa sempre e solo a mangiare…è incredibile” disse Max
sconsolato e così tutti lo seguirono.
A cena mangiarono tutti normalmente, anche Cassidy
nonostante non conoscesse quei ragazzi, riusciva a sentirsi a suo agio, e per
quanto potesse essere stanca cercò di mangiare a
sazietà.
“Hai detto che ti chiami Cassidy
vero?” disse Ash ingurgitando un panino alla velocità della luce.
“Si…”
“E da dove vieni?” le chiese ancora
lui.
“Da Pallet…”
Per poco Ash non si soffocò “Cosa?!”
gridò tossendo “Anche io vengo da Pallet…ma non ti ho mai vista!”
“Bhe io e la mia
famiglia ci siamo trasferiti li da poco, prima
abitavamo da tutt’altra parte, abbiamo traslocato poco tempo fa” rispose lei
iniziando ad agitarsi per la reazione esagerata di Ash.
“Che bella notizia! Così la
prossima volta che torneremo a Pallet potrai conoscere mia
mamma! Sono convinto che sarà entusiasta!”
“Eh gia! La madre di Ash è davvero
fantastica!” disse Brock sognando ad occhi aperti.
“Ehi! Ma tu sei Ash Ketchum vero!
Accidenti ho visto il tuo incontro alla palestra lotta! Sei stato grande complimenti!” disse un uomo che passava di li.
Sentendo quelle parole Cassidy urlo: “Ash Ketchum!?”
“Si, lui è Ash Ketchum” disse tranquillamente Max.
Cassidy si alzò dalla sedia che volò a terra e fissò Ash con
i suoi occhi verdi così a fondo che Ash si sentì a disagio.
“C’è…c’è qualche problema?” chiese titubante
Cassidy si rese conto della reazione avuta e si accorse di
stare tremando vistosamente, ma fece finta di niente e
dopo aver raccolto la sedia da terra disse: “No niente, scusate ma preferisco
andare a dormire”, detto questo salutò e corse al piano di sopra.
“Ma che le è preso?” chiese Vera
“Magari è una mia ammiratrice!” scherzò Ash
Ma la realtà era molto diversa, Ash
non poteva immaginare il legame profondo che lo legava a Cassidy, un legame
creato sull’affetto e sul rancore e che gli avrebbe creato non poche
difficoltà.
Cassidy entrò in camera e si buttò a pancia in giù sul letto
abbracciando il cuscino “ Perché, perché proprio lui? Kenji dove sei?” disse e si addormentò.
“Mamma, guarda! Sono riuscita a finire il disegno sul papà!”
disse una bambina di circa 5 anni, mostrando un
disegno che raffigurava un duello tra allenatori di pokèmon.
“Sei stata bravissima Cassidy!” disse la donna intenta a
lavare i piatti e di cui non si vedeva il volto a causa dei ricordi lontani
della ragazzina “Sono sicura che al papà piacerà tanto”.
La bambina sorrise felice, quando improvvisamente sentì
sbattere la porta ed un uomo, sempre senza volto entrò nella stanza e si
sedette stancamente sulla sedia.
“Bentornato papà!” disse la bambina saltandogli al collo
“Ciao Cassidy” rispose l’uomo senza degnarla di uno sguardo.
“Sai Cassidy ha un regalo per te” disse la donna che adesso
aveva finito di smanettare in cucina e si stava sedendo vicino al marito.
“Sul serio? Dai fammi vedere il
capolavoro” disse l’uomo addolcendo la voce.
“Ecco papà, questo sei tu che vinci una gara di pokèmon!”
disse la bambina mostrando fiera il disegno che aveva fatto con tanta fatica.
“Sei stata davvero brava piccola” disse l’uomo facendole una
carezza sulla testa e facendola sorridere compiaciuta.
Cassidy si svegliò di soprassalto e si accorse che era buio
inoltrato, una leggera brezza entrava timida dalla finestra facendo muovere
lievemente le tende, si guardò in giro e vide gli altri dormire
tranquillamente, sentì qualcosa di bagnato sul viso e portandosi le mani sul
volto si accorse di aver pianto.
“Nonostante tutti questi anni…non
riesco a capire” disse alzandosi dal letto e dirigendosi scalza verso la
finestra.
In cielo splendeva una stupenda luna che rischiarava con i suoi raggi tutto il giardino davanti al centro pokèmon,
Cassidy alzò lo sguardo e sorrise dolcemente a quella vista “Toge!” disse una
vocina lieve alle sue spalle, girandosi sorpresa vide ai suoi piedi un pokèmon
molto piccolo a forma di uovo con la testa a forma di stella, sorrise e lo
prese in braccio.
“Oh Togepi, non dovevi uscire dalla sfera pokè” disse
abbracciando il pokèmon.
“Priiiiiiii” rispose lui contento.
“Togepi, pensi che stiano bene gli altri? Chissà cosa
staranno facendo ora…saranno preoccupati…”
Dopo alcuni minuti in cui pensò a qualcosa di indefinito si decise di tornare a letto senza fare rumore
per non svegliare gli altri, il suo ultimo pensiero fu rivolto ad Ash e lo
guardò con una sguardo malinconico “Mi dispiace per quello che succederà a
causa mia” disse dopodichè fece rientrare Togepi nella sfera pokè e si
addormentò.
CONTINUA…
Lo ammetto sono moooooolto lunga a scrivere…mi rendo conto
da sola che la storia procede troppo a rilento accidenti!!!Bhe
nel prossimo capitolo cercherò di velocizzare la cosa…anche se rischio di
saltare passaggi importanti…e ora adieu (si scriverà così poi) mah… ^O^
Il mattino seguente si svegliarono tutti molto presto,
decisi a proseguire il loro viaggio, Cassidy non era abituata a viaggiare e a
svegliarsi presto, quindi rimase completamente di stucco
quando chiese il motivo di tutto quel movimento e le venne detto di
prepararsi perché tra non molto si sarebbero messi in cammino diretti alla
prossima palestra.
“Ma devo venire anche io?” chiese sorpresa.
“Certo! Non penserai mica che ti lasceremo
qui da sola!” le rispose Brock che ormai aveva preso la ragazzina sotto la sua
ala protettiva.
“Ma vi sarò d’intralcio, insomma non mi conoscete neppure!
Chi vi dice che non sia una poco di buono?”
“Vogliamo fidarci”
“Ma…” ma si fermò di colpo perché nella stanza entrò Ash e
Cassidy sentì una strana sensazione bruciarle il petto.
*
“Forza tutti in marcia!” disse Ash euforico uscendo dal
centro pokèmon e facendo strada agli altri “Prossima tappa il sesto simbolo
lotta!”.
Camminarono incessantemente per quasi 5 ore, Cassidy continuava
a domandarsi il motivo per cui Ash non le avesse ancora
fatto domande sulla scenata della sera prima, ma la sua attenzione fu
completamente catturata da un fazzoletto di stoffa che penzolava dallo zaino
del ragazzo.
“Quel fazzoletto…”
“Cosa? Oh questo! Me la dato una
mia cara amica” rispose lui sorridendole e nascondendo il pezzo di stoffa nella
borsa che poi richiuse accuratamente come per paura che potesse uscire
nuovamente.
“La tua fidanzata?”
“NO!” disse lui un po’ troppo velocemente perché risultasse
vero.
“Dicono di essere solo amici, ma la cosa puzza” disse
scherzosamente Vera.
Lo sguardo di Cassidy si addolcì per un istante, come se si
fosse ricordata di una cosa della sua infanzia, ma ricacciò quel ricordo nel
profondo del suo cuore appena sentì una voce che le risuonò fin troppo
famigliare.
“Cassidy! Finalmente ti ho trovato!” disse una ragazza con i
capelli fucsia e gli occhi azzurri saltando al collo della ragazza che per poco
non cadde a terra per lo stupore.
“Franny?!”
“Non sai quanto ti ho cercato! In realtà tutti ti stanno
cercando, Mega, Jay, Cris, Jamie e ovviamente Kenji!”
“Che cosa? Ma come avete fatto a capire dove mi trovavo?”
“Veramente abbiamo usato le uova! Ricordi? Quando una di noi
si trova in pericolo o si perde le uova reagiscono tra di
loro creando un collegamento! E’ stato così che ti ho trovato!”
Cassidy non sapeva cosa dire, le sembrava tutto troppo
assurdo, i suoi migliori amici la stavano cercando, in quel momento si ricordò
di Ash e degli altri che si erano fermati a pochi passi da lei e ora la
fissavano confusi. Franny se ne accorse e si presentò:
“Oh Scusate! Piacere sono Franny la cugina di Cassidy! Ho
quasi 13 anni, sono del segno della vergine, alleno i pokèmon e i miei cibi
preferiti sono...”
Il gruppo la guardò a bocca aperta, era riuscita a dire
tutto senza respirare neanche una volta.
Cassidy le diede un pizzicotto “Scusate, quando comincia a
parlare non la smette più”.
“Piacere nostro…Io sono Vera e lui è il mio fratellino Max”
“Io sono Ash”
“E io Brock”
Il viso di Franny si tinse di stupore
quando sentì gli ultimi due nomi e si voltò incredula verso Cassidy
“Tu…”, ma Cassidy le fece cenno di non fiatare e che le avrebbe spiegato tutto
più avanti.
“Bhe io vengo con voi!”
“Bene! Meglio siamo e meglio è!” disse raggiante Max.
Il gruppo si rimise in marcia decisi
ad arrivare alla prossima città entro sera, mentre camminavano Franny si
avvicinò a Cassidy e senza farsi sentire le chiese:
“Non glielo avrai mica detto spero”
“Certo che no! Non sono così stupida da farmi scoprire così
facilmente”
“Ma si può sapere come hai fatto ad incontrare proprio loro
con tutta la gente che c’è a questo mondo?”
“Cosa vuoi che ne sappia! Quando mi sono ritrovata qui mi
hanno trovata loro!”
“E non potevi andartene con qualche scusa?”
“Cosa pensi, che non ci abbia provato? Ma Brock non mi ha
lasciato andare via, e da sola non so cosa fare, non conosco questi luoghi! Mi
sarei sicuramente cacciata nei guai!”
“Allora avresti fatto meglio a non scappare”
“FATTI GLI AFFARI TUOI!” disse Cassidy a voce un po’ troppo
alta forse, perché gli altri la guardarono sorpresi e lei si sbrigò a chiedere
scusa.
“Secondo te hanno gia capito
qualcosa?” chiese Franny sussurrandole nell’orecchio
“Non credo, almeno, Ash non è così sveglio”
“MA E’ COSI’ OVVIO! SE NE SAREBBE ACCORTO CHIUNQUE!” disse
Franny, stavolta fu lei quella che fu guardata e la cosa la riempì d’imbarazzo
perché divenne rossa e iniziò a balbettare cose in convulse.
Fu Vera ad interrompere la loro conversazione segreta:
“Sapete, ora che ci penso, che ne dite di mangiare qualcosa,
Brock, inizio ad aver fame”
“E va bene, allora ci fermiamo e preparerò un pranzetto da
leccarsi i baffi!”
“EVVIVA!” gridarono tutti felici.
Poco dopo si misero tutti a mangiare, avevano trovato un
bellissimo spazio verde, le cose sembravano andare per il meglio, avevano
deciso di fare un picnic, visto che anche la giornata sembrava dalla loro.
Cassidy però non poteva sapere che da quel momento le cose
per lei e per Franny si sarebbero frantumate e che da quel preciso momento
rischiavano di passare guai seri se non avessero prestato la massima attenzione
ad ogni minima cosa che facevano.
Tutto iniziò quando Brock chiese a
Cassidy di aiutarlo a portare i piatti agli altri, lei contenta di potersi
rendere utile acconsentì servizievole…ma non avrebbe mai immaginato che stava
per compiere lo sbaglio più grande che potesse fare, appena prese i piatti
dalle mani di Brock si voltò, fece forse si e no due passi, quando lui disse:
“Forse pensi di essere riuscita a prendere in giro Ash e gli
altri, ma io non sono ingenuo come loro, quegli occhi li conosco fin troppo
bene, è dalla prima volta che ti ho vista che mi ricordi qualcuno, e ora ne ho
l’assoluta certezza…tu sei…”
Cassidy si sentì gelare il sangue nelle vene, si pietrificò
e non si capacitò neanche lei di come riuscì a trovare la forza per girarsi
verso lui e guardarlo talmente duramente negli occhi da farlo tacere con la
propria forza di volontà, lui se ne accorse forse, perchè decise di lasciare la
frase in sospeso e si rimise a preparare i piatti, Cassidy si voltò dandogli le
spalle e decise d’incamminarsi verso il gruppo che nel frattempo stava
chiacchierando allegramente con Franny che si era instaurata bene nel gruppo.
Cassidy non potè fare altro che sorridere a quella vista,
come se quel piccolo sprazzo di felicità potesse farle dimenticare l’orrore e
la paura che aveva appena provato…era stata smascherata, Brock sapeva tutto.
Nel frattempo molto lontano da loro un ragazzo si era visto
salvare la vita da una ragazza con i capelli rossi e gli occhi verdi con in braccio un pokèmon azzurro a forma palla/topo.
“Mi spieghi cosa ci facevi appeso a quell’albero a testa in
giù?”chiese
lei nervosa.
“Ecco, veramente è una storia lunga, non saprei da dove
cominciare” disse il ragazzo dai capelli neri imbarazzato mettendosi una mano
nei capelli.
“Misty, ora dobbiamo andare, se non ci sbrighiamo non
arriveremo mai in tempo, Gary ci ha chiamato
stamattina, ha detto che…” disse un ragazzo alto con una fascia verde il
fronte.
“Lo so, lo so, ha detto di correre da lui perché aveva fatto
importanti scoperte sulle uova pokèmon, ma non capisco cosa c’entriamo noi
Tracey!” lo interruppe la ragazza guardandolo male.
“E’ stato il prof. Oak a chiederci di raggiungerlo, non
potevamo mica rifiutare”
“Si ma non capisco perché sono
dovuta venire anche io! Ho la palestra da mandare avanti!” disse lei scocciata.
“Ecco, veramente non mi andava di farmi un viaggio così
lungo da solo”
“Ma sentilo! Comunque cambiando discorso, non ci hai ancora
detto come ti chiami”
“Cosa? Ah, mi chiamo Kenji…” rispose imbarazzato il ragazzo
che si era incantato a guardare con ammirazione Misty.
“Che strano nome, senza offesa, bene Kenji, da ora in poi
verrai con noi “ disse Tracey sorridente.
“Come? Ma non posso! Devo assolutamente trovare una
persona!”
“Non si accettano obiezioni, tu e il ragazzo dietro l’albero
che si nasconde verrete con noi”
Kenji e Misty si voltarono verso il punto indicato da
Tracey, e da dietro un albero sbucò un ragazzo con i capelli a punta biondi,
che sorrise spavaldo.
“Jay!” gridò sorpreso Kenji “Non mi avrai mica seguito?”
“Ovvio che ti ho seguito, come pensi che potessi riuscire a
trovare Cassidy da solo? Mi serviva l’appoggio di qualcuno che la conoscesse bene non trovi?” disse il ragazzo mettendosi a
posto un ciuffo ribelle di capelli.
“Si ma…è una questione che dobbiamo
risolvere noi due!”
“Anche gli altri sono venuti, in fondo Cassidy è importante
per te come per tutti noi, ricorda che è la figlia del Campione”
“Non capisco cosa c’entri ques…”
“Questo si che è uno scoop! Vi
conoscete?” chiese sorpreso Tracey.
“Purtroppo si” risposero i due in coro.
Fu Misty a spezzare la conversazione irritata “Allora ci
vogliamo muovere? Non ho tempo da perdere IO!”
Tutti la fissarono sbigottiti e non si sa se per paura o per
rispetto (ma si pensa più per la prima) si decisero a star zitti e ad
incamminarsi verso il luogo dell’appuntamento con Gary.
Dopo pranzo il gruppo decise di fare un piccolo riposino,
giusto il tempo per digerire l’enormità di cibo che avevano ingerito,
nonostante tutto quanto fosse stato ottimo Cassidy non riuscì quasi a toccare
cibo, ancora troppo preoccupata per ciò che le era stato detto da Brock,
“Possibile che davvero si sia reso conto di chi sono in realtà?” pensò.
“Stai bene Cassidy?” chiese Ash vedendo la preoccupazione
sul viso della ragazzina.
“Si! Non preoccuparti, sto bene, stavo solo pensando ad una
cosa” poi vedendo lo sguardo di Ash che continuava a guardarla preoccupato si
affrettò ad aggiungere “Niente di grave ovviamente”
“Allora ti credo” disse Ash sorridendole.
Franny guardò la cugina con aria preoccupata, come se avesse
intuito qualcosa e cercò di parlare con lei, ma Cassidy come se avesse capito
cosa volesse fare si alzò e disse:
“Credo che andrò a fare una passeggiata qui vicino, tanto
per sgranchirmi le gambe, che ne dici di venire con me Vera?”
“Ok!” rispose la ragazza raggiante, alzandosi e togliendosi
dalle ginocchia l’erba che le si era attaccata addosso.
“Vengo anche io…” disse Franny.
“NO! Tu resta qui, torniamo subito” disse impulsivamente
Cassidy.
E così le due ragazze si allontanarono.
“Non vi da l’impressione che
Cassidy ci stia nascondendo qualcosa?” chiese Max, tutti guardarono Franny che
dopo un po’ sospirò rassegnata e iniziò a parlare:
“Vedete, Cassidy ne ha passate veramente tante, in realtà
non era così, era una bambina dolce e molto allegra, ma da qualche tempo è
diventata fredda e non si fida più di nessuno”
“E come mai? Cosa l’ha portata ad essere così?” chiese Brock.
“L’ambiente in cui è cresciuta…i suoi genitori sono
Capipalestra molto famosi, forse i più famosi…e si sono sempre aspettati da lei
cose che una ragazzina di 11 anni non poteva ottenere, almeno non lei”
“Non capisco dove vuoi arrivare” disse Ash.
“Suo padre è sempre in viaggio…e lei l’ha visto poche volte,
le rare volte che tornava a casa spronava Cassidy ad allenarsi, ma lei ha un
problema”
“Che bella giornata! Non trovi?” disse Vera sgranchendosi le
braccia alzandole verso il cielo.
“Si bellissima! Mi viene voglia di
cantare” rispose Cassidy felice.
Stavano ormai camminando da parecchi minuti, Cassidy era
affascinata dalle chiome degli alberi, che risplendevano di diversi colori
grazie ai raggi del sole che filtrava nella foresta con timidezza.
“Mi piacerebbe che anche loro lo vedessero” disse
dolcemente.
“Chi?”
“Nessuno, pensavo a voce alta”
“Non vedo l’ora di arrivare alla prossima città, così ti
farò vedere come sono brava come coordinatrice di pokèmon”
“E così sei una coordinatrice eh?”
“Si, e pensare che all’inizio i pokèmon non m’interessavano,
ho seguito Ash solo perché mi piaceva viaggiare”
“E poi come mai hai cambiato idea?”
“E’ stata la passione con la quale Ash allena i suoi pokèmon
a farmi cambiare idea, e ora adoro quello che faccio con tutta me stessa! E tu?
Alleni i pokèmon?”
Cassidy s’irrigidì, abbassò lo sguardo e disse: “Io…no…non
mi piace”
“Cosa?” Vera la guardò sorpresa “Non ti piacciono i
pokèmon?”
“Non ho detto questo, mi piacciono, ma odio i combattimenti
e gli incontri di pokèmon”
“Perché?”
“Perché fanno male ai pokèmon, si fanno male a vicenda, ed è
una cosa che non tollero, preferisco allevarli in completa serenità senza che
siano obbligati a combattere”
“Capisco cosa tu voglia dire, ma i pokèmon si divertono a
lottare”
“COME POSSONO DIVERTIRSI A FARSI DEL MALE?!”
Cassidy alzò talmente la voce che Vera sussultò sorpresa,
l’espressione di Cassidy era tesa, preoccupata e si affrettò a dire: “Mi
dispiace, argomento chiuso, torniamo indietro”
“Va bene, ma se posso dire una cosa, penso che in questi
giorni che passerai con Ash il tuo modo di pensare cambierà radicalmente”
“Non è riuscito a farmelo cambiare in questi anni,
figuriamoci se può farcela adesso”
Le parole le morirono in bocca e si morsicò un labbro
vedendo lo sguardo di Vera che la guardò con un espressione
incredula: “Tu…conosci gia Ash?”
“Diciamo di si…ma ti prego non
dirglielo! Sarebbe troppo dura affrontare l’argomento!”
“Stai tranquilla, manterrò il segreto, sai se devo essere
sincera noi due ci somigliamo e per questo mi stai molto simpatica, abbiamo lo
stesso modo di comportarci, siamo sempre preoccupate per quello che può
succedere agli altri”
“Ti ringrazio” le rispose Cassidy arrossendo e abbassando lo
sguardo con un semi sorriso stampato in faccia.
CONTINUA…
Questo capitoletto è un po’ più lungo (di poco però) anche
perché essendo la prima ficcy ho problemi su come andare avanti, la storia più
o meno prosegue, ma il carattere di Cassidy va da solo, cioè mi è un po’
incontrollabile.
Ok, dal prossimo ci saranno dei grossi casini per Ash, e
finalmente si scoprirà cos’hanno di speciale le uova e il perché Cassidy odia
così tanto gli allenatori di pokèmon…
YA-CHAN
Grazie per le dritte che mi hai dato, mi sono state di
grande aiuto, sto cercando il più possibile di
seguirle…ma per ora sono ancora una piccola frana eheh…mi trovo più a my agio
con la storia di Celestial Demon’s in quanto l ho scritta tutta a mano 5anni fa
(e non è ancora conclusa) ma i personaggi sono molto più caratterizzati,
soprattutto psicologicamente…eheh grazie ancora^O^
“Dove si trova il luogo dell’incontro con Gary?” chiese
Misty sprezzante
“E’ a circa 30 minuti di marcia da qui, ormai ci siamo
quasi” le rispose Tracey controllando la mappa.
“Spero per te che sia così, sono stanca di camminare”
“Scusate, ma dato che dobbiamo seguirvi che ne dite di
spiegarci un po’ la situazione?” chiese Jay.
“Infatti, non fate altro che lamentarvi” disse Kenji che si
beccò uno sguardo di fuoco da Misty.
“Cos’hai detto scusa? Chi è che si sta lamentando?”
“Tu! E’ da quando siamo partiti che
continui a lamentarti su tutto!”
“Che cosa? Ma come ti permetti! Chi ti credi di essere per
parlarmi così!?”
Misty si fermò davanti a Kenji e lo guardò con profondo disprezzo,
come solo lei sapeva fare, Tracey conoscendo l’amica cercò di calmare le acque,
che erano gia in procinto di burrasca.
“Avanti, non è questo il momento di litigare”
“Io non l’avrei fatto! Ha iniziato lei con le sue lamentele”
“Ah adesso sarebbe anche colpa mia?”
“INSOMMA VOLETE DARCI UN TAGLIO?” gridò esasperato Jay “ORA
STRINGETEVI LA MANO E FATE
PACE”
“Io non ho intenzione di stringere la mano ad un tipo come
lui!”
“E io non voglio stringere la mano ad una vecchia megera come
te!” disse Kenji facendo le boccacce a Misty e rischiando di farla seriamente
esplodere.
“Quanto mi dai sui nervi! Sei identico a quello stupido di
Ash!” tuonò Misty andandosene.
Dopo circa 30 minuti Tracey, Misty, Kenji e Jay arrivarono
al luogo dell’appuntamento con Gary. Misty e Kenji erano arrivati alla
conclusione che era meglio ignorare l’accaduto piuttosto che fare un melodramma
per una cosa simile, Misty dal canto suo era troppo arrabbiata per rivolgere la
parola a tutti, infatti anche Tracey pensò bene di
lasciarla stare, sapeva fin troppo bene che fare arrabbiare una come Misty
equivaleva a volere una morte precoce, lenta e molto dolorosa.
“Siamo arrivati, Gary dovrebbe essere qua
in giro” disse Tracey guardandosi in giro alla ricerca del ragazzo.
“Ehi! Era ora!” disse un ragazzo sbucando fuori
da dietro una roccia ed avvicinandosi al gruppetto, aveva una maglietta
viola e dei capelli castani alquanto spettinati che lo rendevano molto
affascinante.
“Gary! Da quanto tempo! E allora questa scoperta
sensazionale?” disse Tracey andando dall’amico e stringendogli la mano.
“Procede benone! Venite vi faccio dare un’occhiata”
Li portò dietro alla roccia, dove il gruppo di ragazzi
rimase di stucco. Proprio di fronte a loro c’era uno stranissimo uovo che
riluceva di diversi colori, come se risplendesse da solo dei colori dell’aurora
boreale.
“Incredibile! Ma dove l’hai trovato?” chiese Misty.
“L’ho trovato due giorni fa ai piedi di un monte, all’inizio
mi sembrava un semplicissimo uovo, ma prima che voi arrivaste ha iniziato a
pulsare così, non è favoloso?”
Kenji e Jay si guardarono preoccupati.
“Non ti sembra di averlo gia visto?” disse a bassa voce Jay.
“Si, somiglia in modo impressionante all’uovo di
Mega…possibile che anche lei sia qui?”
“E’ probabile, quindi oltre a noi due, a Cassidy e a Mega
potrebbero averci raggiunto anche Cris e Franny”
“Spero di no, ci mancherebbero solo loro, per non parlare di
Jamie…il solo pensiero mi causa incubi da sveglio”
“Cosa state confabulando voi due?” chiese Gary guardando i
due ragazzi che si erano allontanati parecchio per non essere ascoltati.
“Chi noi?”
“Con chi pensi che stia parlando?”
“Oh gia, stavamo chiedendoci che cosa contenesse quell’uovo”
“E dovete chiedervelo proprio la? Comunque una cosa è certa,
dentro questo uovo c’è qualcosa, qualcosa di potentissimo che risponde a
qualche stimolo esterno, purtroppo con tutta l’attrezzatura che ho, non sono
riuscito a capire che cosa possa contenere di preciso, se un pokèmon o qualcosa
di più pericoloso, una cosa è certa, è una scoperta fantastica!” disse Gary al
settimo cielo.
Kenji e Jay a quelle parole afferrarono inconsciamente la
bretella dello zaino, come per paura che a Gary potesse venire voglia di
curiosarci dentro.
“Cosa pensi di fare ora Gary?” chiese Tracey.
“Che domande! Si va a cercare Ash!”
“E perché scusa? Lui che c’entra?” chiese Misty sorpresa.
“Bhe, in realtà nulla, ma dopo così tanto tempo ho voglia di
farmi quattro risate prendendolo un po’ in giro per la sua goffaggine”
“Quindi noi dovremmo andare in giro per Hoenn come degli
stupidi solo per i tuoi capricci?” disse Jay.
“Bhe non solo per questo, voglio anche scoprire se ha fatto
progressi o se è rimasto il solito tontolone che ho lasciato un anno fa” disse
con un ghigno Gary.
“Roba da non credere”
“E poi sono sicuro che c’è qualcun altro qui che vorrebbe
riabbracciare Ash, non è vero Misty?”
“Cosa vorresti insinuare?” disse lei visibilmente rossa.
“Proprio niente”
“E allora non scocciare!” disse lei irritata voltando le
spalle a tutti e allontanandosi di qualche metro.
“Siamo permalosi oggi eh?” disse Gary.
“Non me ne parlare, è da quando
siamo partiti che è così, oggi poi è acida come un Arbok, se viene morsa da un serpente
mi sa che è lo stesso serpente a morire avvelenato” disse Tracey sospirando.
“E allora, vogliamo andare o no?” gridò lei ancora più
irritata per tutto il tempo che stavano perdendo in chiacchiere.
“Sisi
arriviamo” disse Gary, caricandosi tutta l’attrezzatura riposta nello zaino
sulle spalle e prendendo in braccio l’uovo che continuava a pulsare
insistentemente.
Stavano camminando da quasi 2 ore e Vera non era ancora
riuscita a parlare con Cassidy di quello che si erano dette quella mattina,
così prese coraggio e decise di affrontare la
faccenda.
“Senti Cassidy…io volevo dirti…”
“Mi spieghi perché non mi stai facendo domande ne niente?! So che muori dalla voglia di sapere perché ho
reagito così male ieri sera al sentir pronunciare il tuo nome!”
Vera si spaventò, ma quelle parole nonostante fossero uscite
dalla bocca di Cassidy, non erano rivolte a lei, ma ad Ash che ora la guardava
sorpreso e incredulo.
“Cosa?”
“Come “Cosa” ma sei stupido? Ti ho fatto una domanda ed
esigo una risposta!”
Cassidy era fuori di se, per tutto quel tempo non aveva
fatto altro che pensare alle parole dette a Vera, al fatto che Brock avesse
intuito qualcosa, anche se sperava seriamente il contrario, e come se non
bastasse doveva anche viaggiare con la persona che più odiava al mondo, no,
ormai non riusciva più a trattenersi, doveva sfogare tutta la rabbia e lo
stress accumulato in quei giorni con lui.
“Vuoi sapere perché ho reagito così male a sentire il tuo
nome? Perché mai e poi mai avrei pensato di incontrarti di nuovo! Si caro mio! Tu forse non sai chi sono ma
io per mia grandissima sfortuna so chi sei! Lo so da quando
sono…”
Franny la prese di peso nonostante fosse esile quanto
Cassidy e la trascinò via, mentre lei continuava a dimenarsi e a insultare il
povero Ash che non riusciva ancora a capacitarsi della situazione.
“M…ma che le è preso?”
“Pikachu” disse il pokèmon giallo che come di consueto stava
appollaiato sulla sua spalla.
*
“Ma dico ti ha dato di volta il cervello? Vuoi che ci
scoprano?” la sgridò Franny quando furono abbastanza
lontane da non farsi sentire.
“Tanto ormai non ha più senso continuare a nascondersi!
Brock ha capito tutto! Me l’ha detto! Ha detto che somiglio molto ad una
persona che conosce! L’ha capito dal colore dei miei occhi!”
“Invece magari si riferisce a qualcos’altro! Non puoi
saperlo! Lo sai anche tu che Brock è si sveglio ma
buono! Se anche avesse scoperto il nostro segreto
pensi davvero che lo andrà a dire in giro ai quattro venti come se nulla
fosse?”
“Non m’interessa! Ho sopportato Ash anche fin troppo, Kenji
mi ha sempre detto di resistere, che sarebbe cambiato tutto, ma le cose sono
peggiorate e tu questo lo sai bene! Non riesco più a fingere! Non in queste
condizioni!”
Cassidy ormai era scoppiata a piangere istericamente e
Franny non sapeva cosa fare per fare calmare la ragazzina, ormai il suo odio
era giunto al limite.
“Cassidy, vedrai troveremo una soluzione, troveremo un
rimedio per fermarlo, forse proprio lui ci aiuterà”
“Non si può! E’ troppo potente, neanche Gary è riuscito a
fermarlo! Dobbiamo fermare l’Ash di questo tempo, così quello del futuro non
potrà più fare del male”
“Non dire assurdità! Ash non è cattivo!”
“ E ALLORA QUESTI COSA SONO?!”
Cassidy si voltò dandole le spalle e si alzò la maglietta,
Franny riuscì a stento a trattenere un urlò d’orrore.
L’intera schiena di Cassidy era tappezzata di lividi ed
ustioni, ormai quasi cicatrizzate ma che poco tempo prima
aveva sicuramente fatto urlare di dolore la piccola Cassidy.
“Queste…a quanto” disse sfiorandole le ferite con una mano,
mentre l’altra l’aveva portata quasi senza accorgersene alla bocca.
“Sono di tre giorni fa, Kenji era presente, e quando l’ha
fermato io sono fuggita via”
“Ma come ha…”
“Pikachu e tutti gli altri”
“Non è possibile!”
“E invece è così, ora capisci perché lo odio così tanto?
Come posso anche solo chiamarlo…”
Si trattenne dal rimettersi ad urlare, le parole che stava
per dire erano ciò che più le facevano male, più male delle ferite che lui
stesso le aveva procurato, più male di qualunque altra cosa le sarebbe potuta
accadere, ma si controllò dicendo in un soffio:
“Papà”
*
Nel frattempo Ash era ancora stravolto per la reazione
improvvisa di Cassidy.
“Non riesco a capire cosa le sia preso, e per giunta Brock
le ha seguite”
Il ragazzo infatti aveva
prontamente seguito le due ragazze senza farsi vedere da loro, convinto che se
le avesse seguite avrebbe scoperto se i suoi dubbi sull’identità di Cassidy si
sarebbero rilevati fondati come pensava ormai dal primo incontro con la
ragazzina.
“Cos’ hai intenzione di fare? Insomma non puoi rimanere
ostile nei suoi confronti ancora per molto, in fondo non è la persona che
conosci tu” disse Franny aggiungendo “Almeno non ancora”
“Si però…ho paura…”
“Cassidy” disse la ragazza prendendole dolcemente le mani
“Ti è stata data una seconda opportunità di legare con lui, non fartela
sfuggire così dalle mani, magari riuscirai a perdonarlo un giorno”
Cassidy annuì poco convinta, in quel momento Brock uscì dal
fogliame dirigendosi verso le due ragazzine che rimasero pietrificate.
“Cosa ci fai tu qui?” disse ostile Franny
“Ho sentito tutto, e così il mio sesto senso non mi aveva
mentito, sapevo che c’era sotto qualcosa, ma non mi
aspettavo che il segreto che nascondeste fosse così grave”
“Non sono affari che ti riguardano!”
“Finché rimarrete nel nostro gruppo si…”
“Allora ce ne andremo”
“Riguarda comunque il mio migliore amico, quindi non posso
lasciar correre”
“Cosa vuoi fare? Ricattarci per caso?” disse Franny che
iniziava ad irritarsi per la tranquillità di Brock.
“Non sono tipo”
“E allora cosa vuoi fare? Raccontare tutto agli altri? Hai
intenzione di metterci nei guai? Se lo farai non ti perdonerò!”
Brock la guardò serio, quell’espressione e
quel brutto carattere gli ricordavano qualcuno, ma non riusciva a capire
dove l’avesse gia visto.
“Ti prego Brock…non dirlo…a nessuno”
Le parole uscirono dalla bocca di Cassidy come una
preghiera, guardò il ragazzo con i suoi enormi occhi verdi pieni di lacrime e
Brock si limitò a sorriderle e a dirle: “Sta tranquilla, il tuo segreto con me
è al sicuro”.
Cassidy rimase sorpresa dalla risposta così dolce del
ragazzo e lo ringraziò dal profondo del cuore.
“Avete intenzione di restare qui per tutto il giorno? Ora torneremo
dagli altri e quando arriveremo nella prossima città chiederò all’infermiera
Joy di curarti le ferite, in fondo sono pur sempre causate da pokèmon, quindi
penso che sappia come guarirle”
“Grazie”
Così tornarono dal resto del gruppo, appena arrivarono
Cassidy vide Ash che la guardava preoccupato come se temesse una nuova crisi
isterica nei suoi confronti da parte sua, Cassidy abbassò la testa e senza dire
niente a nessuno si avvicinò ad Ash, dopodiché gli sussurrò nell’orecchio:
“Scusa”.
A quelle parole e al modo in cui Cassidy gliele aveva dette
il ragazzo arrossì.
“Quanto manca ancora?” chiese Tracey che era stanco di tutto
quel camminare.
“Siamo quasi arrivati, ho telefonato ad Ash circa 3 giorni
fa, abbiamo deciso di trovarci tutti nella prossima cittadina, sempre sperando
che siano gia arrivati”
“Sei stanca?” chiese Kenji a Misty,
che ancora non gli rivolgeva la parola.
“Non preoccuparti, non sono così debole come pensi, sono
solo un po’ fuori allenamento”
“Vuoi che ti porti lo zaino?”
“Non ce n’è bisogno, è leggero”
“Come vuoi…”
Era ovvio che Kenji cercasse in ogni modo di fare pace con
Misty, lei stessa se n’era accorta, ma il suo orgoglio le imponeva di tenergli
il muso ancora per un po’.
“Entro sera comunque dovremmo arrivare, almeno se abbiamo
seguito alla lettera la mappa”
Tutti guardarono male Gary che si affrettò ad aggiungere: “Ovviamente
l’abbiamo seguita, quindi la direzione è sicuramente quella giusta”
Ma sicuramente quella era la strada più sbagliata che potessero percorrere, era si quella che conduceva alla
prossima città più in fretta, ma era anche quella più pericolosa da seguire,
perché poco tempo dopo si ritrovarono ai piedi di un burrone, su una stradina
sterrata e come se non bastasse il tempo non prometteva niente di buono.
“Dobbiamo affrettare il passo, o rischiamo di ritrovarci in
mezzo al temporale” disse Tracey con un’aria preoccupata controllando le nubi
minacciose che si stavano avvicinando molto, troppo velocemente.
“Non pensi che la cosa migliore da fare sia quella di
cercare un riparo e aspettare che la tempesta si plachi?” disse Misty
impaurita, aveva sempre avuto un profondo terrore dei temporali, anche quando
viaggiava ancora con Ash e Brock si erano ritrovati invischiasti in un tremendo
temporale e ricordò di come si bloccò stringendo a se Togepi, e fu salvata da
Ash che la portò al riparo in un incavo.
“Non faremo in tempo, è troppo tardi” disse Jay.
Appena finì di dire queste parole il temporale scoppiò in
tutta la sua ferocia e il gruppo dovette correre come non mai per cercare un
riparo, erano ormai zuppi quando trovarono l’ingresso
di una grotta e vi si infilarono dentro.
“Ma cosa sei? Un indovino?” disse
Traceystrizzandosi
i vestiti zuppi e rivolgendo uno sguardo stupefatto a Jay.
“Bhe, se volete diciamo di si,
riesco a capire quando scoppia un temporale almeno pochi minuti prima che
avvenga”
“Incredibile”
“Dov’è Azurill?” disse spaventata Misty alzandosi in piedi e
cercando il piccolo pokèmon, che fino a quel momento era rimasto vicino a lei.
“Non sarà mica uscito con questo tempo! In fondo è un
pokèmon d’acqua” disse Gary guardandosi in giro.
“Oh no! Devo andare a cercarlo!” disse Misty ed uscì di
corsa dalla grotta alla ricerca del pokèmon prima che gli altri potessero fermarla.
“Aspetta! Può essere pericoloso!” disse Kenji non pensandoci
neanche un secondo e seguendola fuori.
“Tornate indietro pazzi!”
La pioggia imperversava, violenta tanto quanto le sferzate
di vento che non davano il tempo di poter aprire gli occhi, le gocce di acqua
cadevano al suolo come secchiate, allagando tutto.
“Misty! Torna indietro!”
“Devo trovare Azurill!”
Pochi minuti dopo i due ragazzi videro il pokèmon che
saltellava felicemente nelle pozzanghere che si erano create per la strada.
“Azurill!” gridò Misty correndo verso il pokèmon, che appena
la vide le saltò in braccio felice.
“Non farlo mai più, mi hai fatto spaventare sai?”
“Questo dovrei dirlo io a tutt’e due! Come vi è saltato in
mente di correre via a quel modo?”
Kenji era fuori di se, non solo era bagnato fradicio, ma si
era preoccupato per Misty e per il piccolo Azurill che, la cosa gli fece
rabbia, stava benissimo.
“Mi dispiace”
“Oh non ha importanza”
“Non mi riferivo a questo, ma a come ti ho trattato prima,
ho un carattere davvero orribile, scusami”
Misty si stava scusando, si stava scusando con lui, era una
cosa che Kenji non si sarebbe mai aspettato da lei, arrossì lievemente e
sospirando le disse: “Acqua passata, bhe non tanto passata
visto che siamo nel bel mezzo di un temporale e noi stiamo qui a parlare
tranquillamente, avanti torniamo indietro”
Detto questo il ragazzo porse la sua mano a Misty che la
prese, improvvisamente il terreno sotto ai suoi piedi cedette e Misty si
ritrovò appesa alla mano di Kenji sopra ad un precipizio.
“Misty resisti! Non mollare la presa!” gridò Kenji nel
panico più completo. Per quanto potesse essere minuta
Misty, la pioggia non faceva altro che allentare di instante in instante la
presa sulla sua mano.
“Cerca di reggerti forte! Vedrai andrà tutto bene!”
Misty annuì, e strinse più forte la mano di Kenji, per
quanto le fosse possibile, in quel momento però un
fortissimo boato squarciò l’aria e Misty perse la presa precipitando nel vuoto.
“MISTY!!!”
CONTINUA…
E finalmente un altro capitolo, forse il più difficile è
finito, è stato difficile riuscire ad fare esprimere a
Cassidy i sentimenti che provava per ciò che aveva sopportato, lo so, lo so,
forse ho esagerato, ma volevo proprio che ci fosse uno sviluppo simile, da fare
rimanere tutti di stucco, spero di esserci riuscita!!! Eh gia, Cassidy è
proprio la figlia di Ash spero di non avervi fatto venir voglia di buttare a
terra il computer, comunque tranquilli, Ash non è cattivo, e più avanti
scoprirete anche il perché di tutto questo. Per quanto riguarda Misty, bhe
state pure tranquilli…non penso che sia ancora arrivata la sua ora…in fondo c’è
Kenji con lei no?(/ ^-^)/
Gli ci vollero alcuni secondi prima
che si rendesse conto di quello che stava accadendo, aveva perso la presa sulla
mano di Misty che ora stava precipitando nel burrone ad una velocità
impressionante, sapeva che avrebbe dovuto fare qualcosa altrimenti la ragazza
sarebbe sicuramente rimasta uccisa dall’impatto, si guardò per un attimo
attorno prima di togliersi dalla cintura una pokèball e lanciarla in aria. Ne
uscì un pokèmon gigantesco, blu con le ali rosse, era un pokèmon
drago…Salamance.
“Presto va a salvare Misty!”
Il pokèmon si gettò in picchiata prendendo la ragazza tra le zampe pochi attimi prima che si sfracellasse contro le
rocce, dopodiché tornò dal suo allenatore con la ragazza sana e salva. Per lo
spavento le gambe di Kenji gli avevano ceduto, facendolo crollare in ginocchio.
Quando il pokèmon arrivò a terra Kenji non si sa come ebbe
la forza di alzarsi e di correre da lei, anche se con estrema difficoltà a
causa delle gambe che ancora gli tremavano vistosamente.
“Misty, come stai?”
“Io…bene…credo”
Misty era visibilmente sotto shock, se l’era vista veramente
brutta, non era la prima volta che cadeva da un burrone, le
era gia successo in passato, ma si era sempre trovata sotto un torrente
che in un modo o nell’altro riusciva sempre ad attenuare la sua caduta o quella
di qualcun altro, questa volta però Misty non aveva visto acqua sotto di lei,
ma rocce frastagliate che si ergevano minacciose, pronte ad infilzare qualunque
cosa fosse caduta la sotto. Al solo pensiero la ragazza rabbrividì.
“Me la sono vista brutta, ho rischiato di morire”
“Non ti avrei mai lasciato morire!” disse Kenji
avvicinandosi a lei con fare convinto.
Lei sorrise appena e gli rispose: “Lo so…grazie”
Kenji arrossì lievemente, il sorriso della ragazza gli aveva
provocato un piccolo fremito allo stomaco, mise la mano nel punto dove aveva
sentito quel tumulto che lo aveva sorpreso, ma si convinse che era dovuto allo spavento di poco prima.
“Quel pokèmon è tuo? E’ imponente”
Kenji tornò alla realtà e si voltò verso il suo pokèmon che
stava aspettando di fronte a loro qualche altro comando dal suo allenatore.
“Si è mio…ben fatto, ora puoi tornare nella sfera” disse
Kenji puntando la sfera bianca e rossa verso il pokèmon che s’illuminò di rosso
prima di sparire risucchiato nella sfera. Dopodiché si rivolse alla ragazza:
“Ce la fai ad alzarti e a camminare?”
Misty annuì e fece per alzarsi, ma Kenji fu più veloce di
lei e la prese per la vita alzandola di peso, era la prima volta che qualcuno
lo faceva e Misty arrossì, quando Kenji la mise a terra dolcemente lei non fu
in grado per alcuni di secondi di alzare lo sguardo a causa dell’imbarazzo che
si era creato.
“Non sapevo…che fossi un allenatore”
“Bhe, non me l’avevi chiesto”
“Gia…”
“Gia…”
“Kenji!!!Misty!!!Finalmente!!!State
bene?” gridò Tracey correndo verso di loro insieme a Gary.
“Cosa ci fate qui?” chiese Kenji sorpreso.
“Visto che il temporale è finito siamo venuti a cercarvi!
Stavate tardando troppo”
Solo allora i due ragazzi si resero conto che la tempesta
era veramente finita, a causa di tutto quel trambusto si erano completamente
dimenticati di essere stati in mezzo ad una tempesta, si guardarono e
scoppiarono a ridere, un po’ per far scemare la tensione nervosa e un po’
perché si erano sentiti davvero stupidi. Gary e Tracey si guardarono
preoccupati e si chiesero se i due amici stessero bene.
Non potevano neanche immaginare quello che i due ragazzi
avevano appena passato…e che da quel momento il loro legame sarebbe diventato
molto più profondo…e tenero…
Nel frattempo ignari di tutto Ash e
compagnia bella si stavano dirigendo alla città dove avrebbero dovuto fermarsi
per la prossima medaglia.
“Ormai manca poco, entro venti minuti dovremmo esserci”
disse Max guardando il suo PokèNav.
“Evviva! Finalmente potremo riposarci!!!”
gridarono insieme Vera e Cassidy alzando le braccia dalla felicità e
guardandosi scoppiando a ridere.
Ormai erano diventate buonissime amiche, ridevano e
scherzavano per tutto il tempo, Cassidy si era finalmente decisa a lasciarsi
alle spalle le parole di Brock e i rimproveri di Franny, che a volte la
guardava offesa, sentendosi messa in disparte dalla cugina. Cassidy se ne era
resa conto più di una volta, ed era stata sul punto di andare da lei e
chiederle scusa per averla lasciata sola, ma poi sopraggiungeva sempre un
fattore nuovo che costringeva Cassidy a ritardare la cosa, e poi a dirla tutta
l’allegria di Vera era così disarmante e trascinante che non riusciva a non
seguirla in tutto ciò che faceva.
Arrivarono nei pressi della città quando
ormai stava tramontando il sole, che disegnava alle loro spalle delle ombre
sempre più allungate e che Cassidy osservava con molta attenzione, come se
fosse stata la prima ed ultima volta che le avrebbe viste.
“Siamo arrivati” disse Ash con un sorriso.
Cassidy si voltò e fu accecata dal tramonto, si mise una
mano vicino agli occhi per coprirsi dal sole, e dopo qualche istante vide
davanti a sé una città che si ergeva sul mare, bellissima con i colori del
tramonto che le davano un senso di calore con tutte quelle sfumature create dai
toni del rosso, del giallo e dell’arancio.
“Che meraviglia!” disse tutto d’un fiato
Poco dopo arrivarono al centro pokèmon e Cassidy e Vera
corsero di sopra a visionare le stanze e il panorama che si vedeva dalla
finestra.
“WOW!!!” dissero insieme.
“La smettete di comportarvi come due bambine per un
tramonto?” disse Franny con le braccia conserte appoggiata allo stipite della
porta con la schiena.
Cassidy la guardò, ormai la conosceva fin troppo bene, era
di cattivo, anzi di malissimo umore, era come avere a che fare con nove
Beedrill inferociti contemporaneamente, così si decise ad avvicinarsi a lei e
con fare timido le disse:
“Ehm…Franny…scusa se ti ho escluso fino a qui”
“AH! E te ne accorgi solo adesso?” disse Franny irritata.
“Mi dispiace…non arrabbiarti”
“NON ARRABBIARMI!!!CASSIDY TI
RICORDO CHE IO SONO VENUTA QUI SOLO PER CERCARE TE E RIPORTARTI A CASA!!!E TU
COSA FAI???MI SNOBBI COSI’?!!!”
La voce di Franny era riecheggiata in tutto il piano,
Cassidy vide che teneva le mani serrate in pugni, e si ritrovò a pensare se
ricevere un pugno da lei le avrebbe fatto male…e soprattutto se lei lo avesse
mai fatto, ma si impose di cancellare l’immagine di lei pestata a sangue dalla
cugina e ritornò a guardarla fissa negli occhi senza distogliere lo sguardo.
“Ti ho chiesto scusa!”
“COSA VUOI CHE ME NE IMPORTI!!!IO
MI PREOCCUPO PER TE E TU COSA FAI???FINGI CHE NEANCHE ESISTA!!!A VOLTE RIESCO A
CAPIRE TUO PADRE!!!”
Cassidy non esitò neanche un minuto, alzò veloce il braccio
e le diede un sonoro ceffone che le fece voltare di lato il viso zittendola di
colpo, per alcuni istanti rimasero immobili, fu Franny a fare la prima mossa
mettendosi una mano sulla guancia che iniziava ad arrossarsi visibilmente.
“Non ti permettere più di dire una cosa simile! Chiaro?”
disse Cassidy arrabbiata guardando torvo la ragazza che aveva abbassato lo sguardo umiliata.
Vera era rimasta impalata vicino alla finestra ed aveva
visto tutto, preferendo non intromettersi nella discussione. Rimase sorpresa
dalla reazione di Cassidy, mai si sarebbe immaginata che una ragazzina così
dolce e premurosa come lei in realtà avesse un carattere così forte e duro da
zittire una persona come Franny con uno schiaffo. Franny dal canto suo non potè
fare altro che scappare fuori dalla stanza con le
lacrime agli occhi, troppo orgogliosa per piangere davanti a loro, scese al piano
di sotto, scontrandosi con Ash e Brock che si voltarono giusto in tempo per
vederla uscire dal centro medico.
“Ma cosa è successo?” chiese Ash.
“Non lo so, tu vai da Cassidy e Vera con Max, io raggiungo
Franny, mi sembrava sconvolta” disse Brock rincorrendo la ragazza.
Intanto al piano di sopra Cassidy si stava rendendo pian
piano conto di quello che era appena successo, si voltò verso Vera che era
rimasta immobile e in silenzio per tutto il tempo e ora la fissava preoccupata
e allo stesso tempo comprensiva.
“Mi dispiace…” disse Cassidy
“Non fa niente”
Ash entrò in camera come una furia: “Cos’è successo? State
bene?”
Le due ragazze lo guardarono sorprese e accigliate, fu Vera
a parlare per Cassidy.
“Cassidy e Franny hanno litigato, Franny ha detto qualcosa a
proposito del padre di Cassidy e lei le ha dato uno schiaffo”
Ash non credette alle sue orecchie: “Cassidy ha dato uno
schiaffo a Franny?”
Cassidy annuì e si sedette sul letto con la testa bassa e
con le mani in grembo che stringevano con forza la gonna.
“Ora si capisce perché è corsa via così in malo modo” disse
Max.
“Stava…” disse Cassidy alzando la testa e guardando il
bambino, poi abbassò la voce e la testa dicendo: “…piangendo?”
“E’ probabile, non le abbiamo visto il volto…non abbiamo
fatto in tempo, ma c’è Brock con lei”
“Brock?” Cassidy rialzò la testa e fissò di nuovo il
ragazzino.
“Si, Brock l’ha seguita” disse Ash mettendosi le mani in
tasca.
“Capisco”
“Vedrai, si sistemerà tutto, hai avuto una reazione normale,
sarebbe successo a chiunque di reagire così” disse Vera sedendosi vicino a lei
e mettendole una mano sulla sua, Cassidy annuì, ma in cuor suo era
tremendamente preoccupata per la cugina, ed era anche stupita di se stessa,
perché mai e poi mai avrebbe pensato di picchiare qualcuno un giorno.
“Mi sono comportata come lui” si ritrovò a pensare e si
nascose il viso tra le mani, appoggiando i gomiti sulle cosce.
Franny continuava a correre disperatamente senza una meta,
era arrabbiata, delusa e ferita, Cassidy, la sua Cassidy l’aveva maltrattata e
per di più di fronte a Vera, non riusciva a tollerare la cosa, era sempre stata
molto legata a lei, erano state inseparabili fin da bambine, non riusciva a
capire perché aveva reagito a quel modo…ma sapeva
anche la risposta, l’aveva ferita parlando di Ash, e lei le aveva dato uno
schiaffo, come avrebbe fatto chiunque in quella situazione.
Si fermò per riprendere fiato e si asciugò il viso con la
mano, non sapeva dove andare e non se la sentiva di tornare indietro, non
ancora almeno, sapeva di aver sbagliato, ma non ci poteva fare niente, era
gelosa e possessiva, aggressiva ed egoista quando si trattava di Cassidy,
odiava questo suo modo di essere, ma non poteva farci niente e non voleva
neanche cambiarlo, perché gia sapeva che non avrebbe risolto proprio nulla.
“Sono un’idiota!”
“Non è vero!”
Franny si voltò di scatto e si ritrovò di fronte Brock,
madido di sudore per la fatica di esserle corso dietro.
“Cosa ci fai tu qui?” gli chiese stupita Franny
“Ti sono corso dietro, sei veloce sai? Non potevo mica
lasciarti andare in giro da sola a quest’ora!”
“Guarda che non sono più una bambina! E comunque non ce
n’era bisogno, so badare a me stessa!” disse dandogli le
spalle irritata.
“Non lo metto in dubbio, ma non mi piace vedere una bella
ragazza come te fuggire in preda alla disperazione”
“Cosa?! Io disperata? Tu vaneggi!”
Brock non le rispose, ma si concentrò su una ragazza che stava
passando di li. Era così bella che a Brock iniziarono
a trasformarsi gli occhi a forma di cuore.
“Ehi mi stai ascoltando?!” disse
Franny riportandolo alla cruda realtà.
“Incredibile! Io ti parlo e tu cosa fai? Sbavi dietro ad una
donna!”
“Non stavo sbavando!” si difese Brock, pulendosi però con
fare sospetto la bocca con la manica della maglia, cosa che inorridì Franny non
poco.
“Spiegami cos’è successo”
“Non t’interessa!”
“Si invece! So gia il segreto di
Cassidy, e sono sicuro che anche tu me ne nascondi uno!” disse Brock facendo un
passo verso di lei, che indietreggiò automaticamente.
“E va bene! Ho litigato con Cassidy! Contento adesso? Posso
andare o dobbiamo stare qui ad aspettare che tu abbia finito di farmi il terzo
grado?” disse Franny isterica.
“Certo che hai proprio un pessimo carattere tu eh? Non ti
smentisci mai!”
“Mi dai sui nervi” disse Franny tremando di rabbia e facendo
qualche passo per allontanarsi dal ragazzo, ma Brock
la bloccò afferrandola per un braccio.
“Lasciami!”
“Non so cosa nascondiate tu e Cassidy, ed ora non voglio
neanche saperlo! M’interessa di più sapere cosa succede a te!”
Le luci del tramonto disegnavano ancora il cielo e la terra
con i loro colori, e Franny si sentì pervadere da uno strano sentimento di malinconia,
si mise a guardare l’oceano e una leggera brezza le accarezzò il viso,
asciugando le ultime lacrime che ancora imperlavano i suoi occhi.
“Non dovresti preoccuparti per me…non ancora…”
“Si invece che mi preoccupo!”
“Io…sono una stupida…ero gelosa di Vera…e ho ferito Cassidy”
“Dai, raccontami tutto mentre ci avviamo verso il centro
medico” disse Brock.
Camminarono vicini per tutto il tempo, Brock con lo sguardo
fisso davanti a se e Franny con le mani avvolte alla vita con lo sguardo che
guardava a terra.
“Io…sono dovuta crescere in fretta,
dovevo farlo per Cassidy, molte volte di notte quando eravamo piccole veniva
sotto la mia finestra e quando le aprivo la ritrovavo sempre terrorizzata, con
le braccia e le gambe pieni di segni, piangeva sempre e così rimaneva a dormire
da me, abbiamo dormito così tante volte insieme che ormai ho perso il conto”
Brock l’ascoltava senza fiatare.
“Diceva che ero la sua cuginetta preferita, ogni mattina
poi, si alzava e dopo aver fatto colazione si faceva forza e ritornava a casa
dicendo di non preoccuparmi perché lei era forte…ed infatti
lo era…almeno esteriormente, ma interiormente il suo fragile equilibrio ormai
non esisteva più gia da molto tempo”
“Suo padre…insomma…l’Ash del futuro è così terribile?”
chiese Brock.
“Non lo so neanche io, lui è il Campione indiscusso e si
aspetta da lei cose che vanno al di la di quello che
lei può dargli…è stato lui a farle odiare i combattimenti, all’inizio le
piacevano, ma un giorno vide Pikachu venire sconfitto in un incontro ed Ash
dovette portarlo al centro pokèmon, dove lo curarono per quasi 3 giorni,
Cassidy era molto preoccupata e dal quel momento odiò ogni tipo di incontro, il
suo sogno è quello di diventare allevatrice di pokèmon baby”
“E come si è arrivato a tutto questo?”
“Credo che ad Ash non sia andata giù l’idea che sua figlia
non volesse seguire le sue orme, e così cercò di farle cambiare idea in ogni
modo possibile, ma Cassidy finì solo con
l’incattivirsi, iniziò ad essere taciturna e antipatica nei suoi confronti,
quasi come se fosse un nemico da eliminare…Ash non lo sopportò ed iniziò a
farle male utilizzando i suoi pokèmon, in particolare Pikachu”
“Ma è impossibile! Ash non lo farebbe mai”
“Lo so, infatti nessuno è mai
riuscito a capire tutta la storia, lui voleva creare la copia perfetta di se
stesso usando Cassidy, e lei dal canto suo odia profondamente il padre, da
istigarlo e dal farlo arrabbiare sempre di più”
Brock la guardò per un attimo quando
lei si fermò e lo guardò.
“Credo che tutto si risolverebbe se parlassero
civilmente…stanno mandando all’aria tutta la loro vita insieme, se le cose non
si sistemano il loro rapporto andrà distrutto per sempre…e io non voglio
Brock!”
Brock annuì e le disse: “Vedrai, l’aiuteremo”
Franny scoppiò in un pianto dirotto e Brock la tirò
dolcemente a se.
“Io, ho detto delle brutte cose a Cassidy, mi sono sfogata
su di lei! Non volevo! Io le voglio bene!!!” gridò
Franny disperata stringendo con le mani la maglietta di Brock che le accarezzò
la testa.
“Kenji! Kenji guardami!!!” disse una bambina con i capelli legati in due codini
sottili e con un abitino azzurro addosso.
“Cosa ci fai qui
Cassidy! Non dovresti essere a casa a quest’ora?”
“Bhe vale anche per te
no? E’ da tanto che non ci vediamo! Sei diventato grande!”
“Bhe, questo vale
anche per te!”
“Oggi è il tuo
compleanno vero? Sei ritornato in città per festeggiarlo!”
“Te ne sei ricordata!
Grazie!”
“Questo è per te! Non
sono ancora brava ma spero che ti piaccia!” disse la
bambina tirando fuori dalla tasca del vestitino un piccolo fazzolettino giallo
con inciso il nome “Kenji”
“E’ per me?” disse lui
prendendolo sorpreso.
“SI! Anche se ho solo
7anni mi sono impegnata tanto per fartelo, mi ha aiutato la mamma! Così quando
lo vedrai penserai a me!”
“Grazie…certo che è
veramente brutto però” disse Kenji con un ghigno.
“Brutto antipatico!
Restituiscimelo subito!!!” gridò Cassidy fingendo di
arrabbiarsi e dandoli piccoli e leggeri pugni sulla schiena, mentre Kenji
rideva.
“Sto scherzando
Cassidy!” disse riuscendo a fermare la bambina che ora lo guardava con la
faccia imbronciata.
“Guarda che bel pesce
palla!” scherzò ancora Kenji vedendo l’espressione e gli sbuffi offesi di
Cassidy, poi divenne serio e disse: “Grazie! Lo terrò sempre con me! E’ una
promessa”.
Cassidy lo guardò e gli sorrise dicendo: “Prego!”
Kenji si svegliò di soprassalto e si mise seduto sul letto.
“Cassidy…”
Decise di alzarsi e frugò nel suo zaino in cerca di una cosa
che sperava di aver portato con se. E difatti poco tempo dopo lo trovò, prese il fazzolettino giallo e si mise ad
osservarlo teneramente, gli sembravano così lontani i giorni in cui lui e
Cassidy erano felici e spensierati, quel piccolo regalo che lei gli donò nel
giorno del suo nono compleanno non l’avrebbe mai dimenticato, perché sarebbe
stata l’ultima volta che avrebbe visto la ragazzina sorridere in quel modo
tenero che aveva il potere di sciogliere il cuore di chiunque.
“Se solo fossi stato li”
Senza accorgersene accarezzò dolcemente le lettere incise
nel fazzolettino, quel nome, era stato scritto dalla persona più importante
della sua vita, colei che contava più di qualunque altra cosa, il suo piccolo
tesoro prezioso.
“Cassidy…” disse avvicinando il fazzolettino al viso.
E si sentì in colpa, in colpa per non essere riuscito ad
essere li con lei nei momenti di difficoltà.
In colpa per averla lasciata sola quando iniziò il suo
viaggio di formazione, nonostante lei non volesse che se ne andasse.
In colpa per non essere riuscito a proteggerla.
In colpa per averla fatta fuggire…
Scacciò via quei brutti pensieri e decise di rimettersi a
letto, ma prima si legò il fazzolettino intorno al polso, come se con quel
tenero e semplice gesto avesse potuto farlo sentire un po’ più vicino a lei…
CONTINUA…
Finalmente anche questo capitolo è concluso…ho fatto davvero
molta fatica questa volta…volevo cercare di fare capire un po’ di + i
sentimenti dei personaggi…ma non so se sono riuscita
nell’intento…per ancora un po’ di episodi le cose si incentreranno + sul
rapporto di Cassidy e sul suo passato e sulla nuova amicizia di Misty e
Kenji…che su Ash…ma state tranquilli perché a tempo debito entrerà + a fondo
nel suo ruolo (anche perché non sto facendo altro che parti piccolissime!!!
>-< Nb: Ash) (Eh lo so…ma ora sei solo un pochetto inutile…non dovevi
neanche esserci eheh /\_/\ Nb: Autrice) (COOOOSAAA????? O.o Nb: Ash), un’ultima
cosa…so che Franny può sembrare antipatica…ma se devo dire la verità…a me sta
simpatica! Perché ha un carattere forte e perché vuole davvero molto bene a
Cassidy…
Ringrazio a tutti quelli che mi hanno recensito…e per tutti
coloro che credono in me…io m’impegnerò sempre!!!eheheh
“Siete tornati finalmente!” disse Max andando incontro a
Brock e a Franny che teneva la testa bassa da prima che entrassero nel centro
pokèmon.
“Gia, scusateci se vi abbiamo fatto aspettare, io e Franny
vorremmo mettere qualcosa sotto i denti, vero?” disse Brock girandosi verso la
ragazza che annuì intimidita.
“Forza! Alla mensa allora!”
Franny fece un passo per seguire Brock che stava dirigendosi
alla mensa pokèmon, ma si fermò di colpo quando vide
entrare nella sala comune del centro Cassidy che la guardò seria, Franny
abbassò automaticamente lo sguardo, ma poi si fece coraggio e decise di non
essere la solita codarda e decise di alzare lo sguardo e di guardarla fissa
negli occhi, cosa che stupì Cassidy non poco.
Decise di prendere il coraggio a due mani e disse: “Cassidy,
ti chiedo scusa!”
Lo disse in mezzo alla sala, fregandosene altamente di tutta
la gente che la fissò a causa del fatto che alzò la voce il più possibile per
far si che la ragazza capisse ogni singola, minima
parola pronunciata da lei. Cassidy la guardò per qualche istante, dopodiché
scrollò la testa rassegnata e sorrise affettuosamente, a quella vista Franny
sorrise e si asciugò due lacrime che le stavano solcando il volto.
“Che bello! Finalmente avete fatto pace!” disse Ash
Le due ragazze arrossirono.
“Non ho intenzione di rubartela” disse Vera avvicinandosi
all’orecchio di Franny che sussultò a sentire quelle parole.
La serata passo tranquilla,
finalmente la serenità era tornata nel gruppo e tutti ridevano e scherzavano
mentre tra una parola ed un’altra mangiavano. Fu Ash a bloccare questa tranquillità quando realizzò di aver dimenticato di dire al
gruppo una cosa molto importante.
“Ragazzi! Domani non posso andare alla palestra!”
“Perché?” chiesero tutti guardandolo.
“Domani dovrebbe arrivare Gary! Mi sono dimenticato! Mi ha
detto di aspettarlo qui, ha una cosa da farci vedere”
“Non sai di cosa si tratti?”
Ash scosse la testa: “No, Gary mi ha solo detto, “lo vedrai quando sarò li”, comunque mi sembra che abbia trovato
uno strano uovo luminescente”
Per poco Cassidy non si soffocò con l’acqua.
“Cassidy! Vuoi fare attenzione! Vuoi morire così giovane?
Vai piano!” la sgridò Franny battendole una mano sulla schiena
mentre lei tossiva e cercava di respirare più aria che poteva.
“Sei sicuro che non ti abbia detto altro?” chiese quando riuscì a riprendere abbastanza fiato da
parlare, anche se la sua voce risultò ancora leggermente roca e bassa.
“No, mi dispiace, dovremo aspettare fino a domani”
Cassidy e Franny si guardarono accigliate, anche Brock le
guardò intuendo che la questione dovesse riguardare
loro in qualche modo.
Il mattino seguente si svegliarono tutti molto presto, si
lavarono e fecero colazione il più in fretta possibile, Gary aveva telefonato e
aveva detto loro che sarebbe arrivato alle prime luci dell’alba.
Così si prepararono ad accoglierlo fuori
dal centro medico, ancora infreddoliti e mezzi addormentati.
Ormai il sole era gia alto, saranno state all’incirca le
nove di mattina e Ash aveva gia iniziato a maledire il fatto di aver dato corda
ad uno come Gary, quando in lontananza vide arrivare
l’amico accompagnato da altre persone.
“Ma quello è Gary! E c’è anche Tracey con lui!” disse Ash
felice.
“Ciao! Scusate il ritardo, ma abbiamo avuto un piccolo
contrattempo” disse Gary.
Lo sguardo di tutti però s’incentro sulle tre persone che
stavano sopraggiungendo dietro di loro, si trattava di due ragazzi ed in mezzo
a loro c’era una bellissima ragazza dai capelli rossi.
Ash sussultò…era lei…non la vedeva da quasi un anno ormai,
ma non aveva dubbi…quella era Misty.
“Misty…”
“Volete sbrigarvi o no? Non avete fatto altro che chiacchierare
per tutto il tempo!” disse Gary esasperato, i tre ragazzi
infatti non aveva fatto altro che ridere e scherzare per tutto il tempo,
senza ascoltare quello che lui diceva, provocandogli una tale irritazione che
aveva deciso di assumere un atteggiamento scorbutico finché non fossero
arrivati a destinazione.
“Quanto la fai lunga Gary!” disse uno dei due ragazzi, aveva
i capelli biondi a punta e gli occhi castani.
“Taci tu!” disse Gary sibilando.
Jay si voltò verso Kenji ma si
accorse con stupore che il ragazzo era andato dritto verso Cassidy la quale lo
guardava sorpresa e confusa.
“Cosa ci fai qui Ken…”
Ma non riuscì a finire la frase perché Kenji le urlò a
dietro: “Stupida ragazzina! Hai la minima idea di come mi sia
preoccupato per te! Ti ho cercato in lungo e in largo!!!”
Cassidy rimase a bocca aperta per la reazione del ragazzo,
quando finalmente tornò alla realtà si difese:
“Bhe nessuno ti ha chiesto di venirmi a cercare! Dovevi
farti gli aff…”
Kenji la prese per un polso e la tirò a se abbracciandola
forte, lei non seppe che dire e rimase immobile per la sorpresa.
“Non sai quanto ti ho cercata…” sussurrò Kenji stringendo
l’abbraccio e appoggiando le labbra sui suoi capelli profumati.
“Scusami…” disse lei lasciandosi andare e chiudendo gli occhi
come per farsi cullare dolcemente da quell’abbracciò così tenero ma al tempo
stesso protettivo.
Rimasero così per alcuni minuti, quando però si accorsero di
essere osservati da tutti Kenji l’allontanò da sé fino quasi a farla cadere.
“Ma dico sei scemo? Stavo quasi per
cadere!”
“Fatti tuoi, sei tu che sei troppo gracile”
“Cosa?”
“Scusate, ma chi sono questi due?” chiese Max indicando i
due ragazzi.
“Kenji e Jay…” disse Franny sospirando sconsolata.
“Toh! Franny! Non ti avevo notato!” disse Jay con un ghigno.
“Vai a quel paese imbecille!”
“Vedo che quel brutto caratterino non ti è per niente
passato eh? Quando inizierai a comportarti come una ragazza?”
“Jay evita”
Kenji lo zittì guardandolo male, Franny
infatti si stava surriscaldando, le si poteva vedere quasi il fumo
uscirle dalle orecchie.
“Piacere, io sono Misty!”
La ragazza andò da Franny e le mise la mano davanti in segno
di saluto, Franny la guardò esterrefatta e guardò incredula la sua mano.
“Ah…io…sono Franny” disse arrossendo.
“Franny che hai? Sei tutta rossa!” disse Vera vedendo la
reazione della ragazza.
“N…non è vero!” si difese lei, ma sapeva che non era vero,
la verità era che quella ragazza le aveva fatto battere il cuore velocemente, e
un senso di malinconia le aveva attraversato tutto il corpo, come un fulmine.
“Come stai? E’ da tanto che non ci vediamo” chiese
intimorito Ash avvicinandosi alla ragazza che ora stava conoscendo Cassidy.
“Bene grazie! E tu Ash?” rispose lei sorridendogli
dolcemente, poi abbassò lo sguardo.
“Pikachu! Ciao!”
“Pika!!!” il pokèmon giallo la
salutò felice e le salì sulla spalla.
“Io…sto bene grazie!” disse Ash, anche se capì quasi subito
di non essere ascoltato.
“Di cosa dovevi parlarci Gary?” chiese Brock.
“Di questo”
Il ragazzo mise nelle mani di Brock l’uovo che aveva trovato che stava ancora pulsando, ora lentamente, ora più
velocemente.
“E’ strano non trovi, cambia colore in base a dove ci si
sposta” disse Gary.
“Gia è molto strano”
“La cosa che non capisco a parte il fatto che cambi colore
sia quello che fino a poco fa era stabile nelle sue pulsazioni, ma ora sembra
quasi che si sia eccitato, come se si trovasse vicino a qualcosa”
“E se fosse una specie di radar?”
Tutti guardarono Max sorpresi
dell’acutezza del bambino.
“E’ vero, potrebbe anche essere!” disse Gary riprendendosi
in braccio l’uovo.
“E se invece fosse un uovo di un pokèmon raro?” ipotizzò
Vera.
“Hai ragione! Così si potrebbe anche spiegare il perché di
questi strani colori, non avendolo mai visto non sappiamo se le uova dei
pokèmon rari facciano così”
“Posso vederlo un momento?” chiese Tracey e tese le mani per
prenderlo.
“NO!!!” Kenji gli si parò di
fronte, con le braccia larghe.
“Ma che ti prende? Voglio solo vederlo! Non lo rompo mica!”
“Ti ho detto di no! Non insistere!”
Tracey lo guardò serio per qualche istante, dopodiché sbuffò
e lasciò perdere l’uovo.
“Ma che gli è preso?” chiese Ash.
“Mi spieghi perché non può?” disse Gary guardando male Kenji
che per tutta risposta lo stava ignorando.
“Ha i suoi buoni motivi, e neanche io voglio che Tracey
tocchi quell’uovo” disse Jay camminando verso di loro fino a fermarsi vicino a Kenji.
“Non capisco cosa…” disse Franny, poi capì tutto e le parole
le uscirono di bocca quasi con paura: “Mega…”
“Non lo capisco! E’ solo un uovo!” disse Gary, la sua voce
si stava alterando visibilmente.
“Fu Misty ad intervenire questa volta: “Gary, ora
basta…lasciali stare.”
A quelle parole Gary esplose: “Non intrometterti tu! Hai
fatto comunella con questi due, in particolare con Kenji da dopo il temporale!
Mi spieghi che cosa vi è successo? Un attimo prima vi odiavate e un attimo dopo
siete amiconi!”
La cosa spiazzò Misty che rimase immobile ad osservare Gary
senza proferire parola.
“Non prendertela con lei” disse Vera andando dall’amica, Ash
nel frattempo sentendo le parole uscite dalla bocca dell’amico faceva scorrere
lo sguardo su Misty e su Kenji, come per carpire dalle loro espressioni
qualcosa.
“Siamo…siamo solo amici!” disse Misty ritrovando la forza di
parlare.
Ash la guardò, così come tutti gli altri, lei stessa si era
accorta di non essere stata del tutto sincera nel dire quelle parole, Kenji era
un suo amico, questo era vero, ma c’era qualcosa che si stava muovendo in lei,
qualcosa che stava venendo pian piano a galla e che non era amicizia…era un
sentimento più profondo, tenero e fraterno. Poi il suo sguardo incontrò quello
di Ash.
Gli occhi le si riempirono di
lacrime e fuggì via, lasciando tutti allibiti dalla sua reazione.
“Misty!”
Kenji e Ash si misero ad inseguirla senza neanche accorgersi
di aver avuto la stessa identica idea, le corsero dietro finché non la videro
più.
“Dov’è finita?” chiese Kenji con il fiatone.
“Non lo so, non la vedo più”
Rendendosi conto solo adesso di stare parlando con Kenji,
Ash abbassò lo sguardo e gli chiese titubante:
“Cosa c’è tra te e Misty?”
Kenji lo guardò a bocca aperta.
“Non crederai mica che tra me e lei ci sia qualcosa?”
Ash alzò lo sguardo e guardò fisso negli occhi Kenji che
scoppiò a ridere, poi vedendo che Ash continuava a guardarlo tornò serio e
disse:
“Stai tranquillo, non c’è niente tra di
noi, c’è solo una specie di tenera amicizia”
“Cos’è successo la sera del temporale? Di cosa parlava
Gary?”
Kenji si morse le labbra.
“Azurill era scappato perché voleva giocare essendo un
pokèmon d’acqua, Misty l’ha seguito e io ho seguito loro, quando poi abbiamo
ritrovato Azurill Misty è caduta in un burrone…e l ho
salvata…tutto qui”
“Nient’altro”
Kenji rimase per un po’ in silenzio…troppo pensò Ash.
“No non c’è nient’altro, e ora dimmi tu piuttosto come mai
tutto questo interessamento, da quello che Misty mi ha raccontato siete solo
ottimi amici, e allora perché tutto questo interesse nel sapere in che rapporti
sono con lei”
Ash arrossì di colpo e abbassò lo sguardo.
“Io…non lo so…” disse.
“Sei geloso per caso?”
“Assolutamente no!” disse Ash deciso, o almeno tentò di
esserlo.
Kenji sospirò: “Vedi di rendertene conto in fretta…o sarà
stato tutto inutile”
“Cosa?”
“Muoviamoci a trovare Misty, ho una brutta sensazione”
Misty nel frattempo camminava a testa bassa lungo un
sentiero a lei sconosciuto, continuava a pensare alla reazione così improvvisa
e brusca che aveva avuto davanti a tutti…davanti soprattutto ad Ash, aveva
visto tutto, aveva sentito tutto e lei aveva cominciato a dubitare di sé
stessa, gia dal primo momento che aveva visto Kenji, pensò, il suo cuore ebbe
un sussultò, si domandò del perché, forse perché le
aveva salvato la vita, forse perché le era stato vicino nonostante lo avesse
trattato male fin da subito…o forse perché somigliava come una goccia d’acqua
ad Ash, sia fisicamente che caratterialmente?
Certo il vero Ash era un po’ più ingenuo, tonto si potrebbe
affermare, ma quelle lacrime scese sulle sue guance non erano per Kenji, di questo ne era sicura, erano per Ash, il ritrovarselo li dopo
quasi un anno aveva riacceso qualcosa che si stava riaccendendo gia
dall’incontro con Kenji, urlando di dolore rivedendo il viso di Ash sorridente
che non l’aveva dimenticata nonostante quella lunga separazione forzata.
Misty cercò di allontanare quei brutti pensieri dalla testa.
Non era questo il momento di mettere a confronto due suoi amici, anche perché
si stava rendendo conto sempre di più di essersi persa.
“Dove mi trovo? Ash…”
Si guardò intorno preoccupata.
“Kenji…”
Misty non si accorse dell’ombra che si stava avvicinando
minacciosa a lei…
“AZU!!!!!” gridò il piccolo pokèmon
spaventato.
Misty si voltò di colpo e i suoi occhi si riempirono di
terrore.
Kenji e Ash sentirono l’urlo di paura di Misty e corsero
nella direzione da cui proveniva la sua voce, ma furono fermati dalla stessa
Misty che li sorpasso correndo più veloce che poteva
andando nella direzione opposta alla loro.
“Misty! Che cos’è successo?” gridò
Kenji.
“Guarda li…” disse Ash.
Kenji si voltò e si ritrovò davanti una miriade di Beedrill
e di Nincada che sopraggiungevano verso di loro.
“Gambe!!!” gridò Ash prendendo
Kenji per un braccio, scappando via e riuscendo addirittura a raggiungere
Misty.
“Non ti è ancora passata la paura per gli insetti!?”
“Ti sembra il momento di farmi una domanda simile!!! Fa qualcosa!”
Ash annuì fermandosi di colpo, con grande disappunto di
Kenji visto che Ash lo stava ancora tenendo.
“Kenji, devi aiutarmi!”
“Ma dico sei impazzito? Non vedi quanti sono?”
“Appunto! Non ho pokèmon di fuoco con me! Dobbiamo lavorare
in squadra!”
“Veramente io…”
“Non c’è più tempo!”
Ash tirò fuori una sfera pokè dalla cintura
ma fu preceduto da una voce femminile che gridò: “Vai Rapidash!
Turbofuoco !!!”
Davanti ad Ash e a Kenji apparve un pokèmon maestoso, dalle
fattezze di un cavallo bianco con la criniera fatta di fiamme, sulla fronte
aveva un corno che lo rendeva più simile ad un unicorno che ad un cavallo
normale. Il pokèmon di fuoco emise un calore immenso e le fiamme che lo
circondavano crebbero a dismisura, colpendo tutti i pokèmon coleottero che si
trovavano nel suo raggio d’azione, gli altri vedendo i loro compagni cadere a
terra come se nulla fosse fuggirono spaventati.
“State bene?” chiese Franny andando da loro.
“Si grazie, non sapevo che fossi un
allenatrice di pokèmon” disse Ash incredulo vedendo Rapidash andare da lei
trotterellando felicemente.
“Gia, non sono tipo che lo dice hai quattro venti”
“Franny! Mi hai salvato la vitaaaa” piagnucolò Kenji
mettendosi in ginocchio e abbracciando le gambe della ragazza piangendo come un
bambino, cosa che indispose non poco la ragazza.
“Ma ti ha dato di volta il cervello!?
Lasciami subito andare!!!”
Ash vedendo quella scena scoppiò a ridere, poi si guardò
intorno finchè non vide Misty sana e salva vicino a
Brock con il fiatone.
“Stai bene?” chiese quando la
raggiunse.
Lei annuì e abbassò la testa dispiaciuta per
poco prima, Ash forse se ne accorse perché sorrise e le diede un
buffetto sulla testa, “Ti ho superato hai visto?”.
“Eh?” chiese Misty alzando lo sguardo.
“Sono cresciuto! Sono più alto di te finalmente!”
Misty rimase per pochi secondi perplessa,
poi scoppiò a ridere “Si ma di molto poco Ash!”
Vedendo i due amici ridere di gusto come ai vecchi tempi
Brock sorrise e guardò Franny e Kenji che stavano ancora litigando perché lui
non voleva lasciare la presa, anche se lei lo stava letteralmente prendendo a
calci, poi guardò gli altri che guardavano divertiti la scena, finchè il suo
sguardo non finì su Cassidy che stava parlando con Tracey, in quel momento anche
lei si voltò a guardarlo e il suo sguardo le sembro
così bello e pacifico mentre gli sorrideva che anche lui si sentì più
tranquillo.
In quel momento l’uovo nelle mani di Gary fu avvolto da una
brillantissima e accecante luce…
CONTINUA…
Misty è sempre più confusa e stanno per entrare in scena due
nuovi personaggi…ma saranno buoni o cattivi? E che
cosa si cela dietro al segreto delle uova?
FEDINA:
grazie per le recensioni…spero che
la storia non ti deluda, mi sto impegnando eheh…vedrai ci saranno nuovi colpi
di scena…
“Che diavolo sta succedendo?” gridò Gary tentando di tenere
stretto tra le mani l’uovo.
Franny corse verso Gary e gli strappò letteralmente l’uovo
dalle mani, facendolo ruzzolare a terra.
“Ma dico ti ha dato di volta il cervello?”
“Non devi avvicinarti Gary!”
“Ma perché?”
“Fa come ti dice”
Jay guardò Gary con uno sguardo che lo zittì immediatamente,
nel frattempo Cassidy si era avvicinata all’uovo e l’aveva preso tra le mani,
poi con dolcezza l’aveva abbracciato sussurrando: “Va tutto bene”.
Sembrò come se l’uovo avesse riconosciuto la ragazza e
avesse capito le sue parole, perché pochi secondi dopo il forte bagliore che
scaturiva da esso si affievolì sempre di più fino a ritornare a pulsare
silenziosamente.
“Cosa significa? Cos’è successo?” chiese Max avvinghiato a
Vera più per la sorpresa che per la paura.
“Non lo so…Cassidy, tu ne sai qualcosa?” disse Brock
guardando la ragazzina che abbassò lo sguardo affrettandosi a ridare l’uovo a
Gary.
“No, mi dispiace”
“Stai mentendo, perché quando ha sentito la tua voce l’uovo
è tornato normale?”
“Ti ripeto che non lo so Brock”
Brock non credette neanche ad una delle parole dette da
Cassidy, sapeva che nascondeva qualcosa, o perlomeno era sicuro che nascondesse
qualcos’altro, oltre al fatto di essere la figlia di Ash. Ne era convinto,
Cassidy sapeva molte altre cose che riguardavano tutti loro, ma non poteva, o
semplicemente non voleva dirle…per ora.
“Lasciamo perdere” disse infine sospirando.
“Gary, stai bene?” chiese Kenji avvicinandosi al ragazzo.
“Si tutto a posto, mi fanno solo un po’ male gli occhi”
“E’ normale, sei stato a contatto diretto con una forza come
quella delle uova”
Kenji si morsicò il labbro, sapeva di aver parlato troppo,
Ash e gli altri lo guardarono curiosi, mentre Jay, Franny e Cassidy lo
guardarono come se stessero decidendo il modo più veloce per sopprimerlo.
“Cosa significa “quella delle uova”? Ce ne sono altre?”
chiese Tracey.
“NO!!!” gridò Kenji mettendosi a ridere come uno stupido per
il nervosismo.
“Dicci tutto! Sputa il rospo ragazzino!” disse Gary
avvicinandosi a lui con fare minaccioso.
“Non ce ne sarà bisogno, vi spiegheremo tutto noi!” disse
una voce femminile alle loro spalle, tutti si voltarono e videro due ragazze
sopraggiungere verso di loro, la prima, ovvero quella che aveva parlato, aveva
i capelli lunghi e lisci blu e gli occhi di un bellissimo colore cristallino,
aveva un fisico slanciato e portava una maglietta sbracciata e dei pantaloncini
molto corti, la seconda invece era poco più bassa, aveva i capelli scompigliati
che riflettevano con la luce del sole di un colore simile al rosso scuro,
nonostante fossero quasi castano-ramato, aveva uno stranissimo copricapo in
testa, simile ad un fiore che gliela copriva tutta, ed era vestita come se
avesse appena finito di partecipare ad una gara Pigliamosche.
“Chris!!! Mega!!!” gridò Cassidy correndo verso le due
ragazze e fiondandosi verso la ragazza con i capelli blu che le corse a sua
volta incontro, quando furono abbastanza vicine batterono le loro mani le une
contro le altre urlando: “AMICHE!”
“Ci mancavano solo loro due, ora la lista è completa” disse
depresso Jay.
“Franny! Finalmente ti ho trovata!!!” disse la ragazza dallo
strano cappello andando dalla ragazza che si limitò a sorriderle dicendole: “Ci
avete messo parecchio eh?”.
“Gia, abbiamo avuto dei piccoli intoppi lungo la strada”
“Capisco”
“Ehm scusate, ma loro chi sono?” chiese Ash.
“Oh gia, dimenticavamo le presentazioni! La ragazza dai
capelli blu carina è Chris, mentre la pazza col cappello è Mega” disse senza
ritegno Kenji.
“Oh oh, hai detto a Chris che è carina!” lo prese in giro
Cassidy.
“Piantala!!!” gridò lui di rimando diventando rosso come un
peperone.
“Ciao Kenji” disse Chris avvicinandosi al ragazzo che
divenne un pezzo di marmo per l’agitazione.
“C…ci…ci…”
“Si va bene, lo dico io per te, ciao Chris come stai? Scusa
ma sono troppo impedito e stupido per riuscire a dire una parola di senso
compiuto” disse Jay facendo scoppiare tutti a ridere, compresa Chris.
“Jay!!!” gli urlò contro Kenji ripresosi improvvisamente a
causa della figuraccia.
“A cosa ti riferivi prima, quando hai detto che ci avresti
spiegato tutto?” chiese Gary andando da Chris.
“E’ giunto il momento che vi siano svelati alcuni
particolari su di noi e su cosa ci facciamo qui”
“Chris! Non farlo! Sai cosa potrebbe succedere!” disse
preoccupata Franny.
“Tranquilla, andrà tutto bene” disse la ragazza facendole
l’occhiolino.
“Ti riferivi per caso alle uova?” chiese Gary stendendo le
braccia per dare modo a Chris di notare l’uovo tra le sue mani.
“Si! Mega, penso che qui ci sia una cosa che ti appartiene”
Mega appena vide l’uovo nelle mani di Gary corse subito a
prenderselo senza tanti complimenti, appena lo sfiorò l’uovo intonò una
splendida melodia e s’illuminò, con meno potenza di prima, ma comunque con una
certa gamma di colori che andavano dal rosa al viola scuro.
“Grazie per essertene preso cura” disse Mega riponendo
l’uovo nel suo zaino.
“Allora quell’uovo era tuo! Incredibile, che bella musica,
sembra quasi il suono di un’arpa o di un flauto”
“Gia, l’ho perso appena arrivata qui, l’ho cercato così a
lungo, ormai stavo per perdere la speranza di ritrovarlo”
“Ora basta con le chiacchiere, l’uovo è tornato alla sua
proprietaria e ora dovete spiegarci molte cose” disse Brock risoluto.
“Ok, cosa volete sapere?” chiese seria e per niente
preoccupata Chris.
“Chi siete, cosa ci nascondete, cosa ci fate qui e cosa
rappresentano quelle uova” disse tutto d’un fiato Tracey prendendo la parola.
“Bhe, chi siamo penso che ve lo abbiano gia detto, bhe,
comunque siamo allenatori di pokèmon, per la precisione siamo figli dei più
potenti e famosi capipalestra del mondo, siamo qui perchè abbiamo l’ordine di
riportare a casa Cassidy, e per le uova…non sono altro che uova di pokèmon
rari, ci sono state donate un po’ di tempo fa dai nostri genitori, come vi
siete accorti hanno dei poteri speciali, sembrano vive, ed infatti è così, il
pokèmon al loro interno interagisce con il mondo esterno come se si trovasse
libero”
“E cosa ci nascondete?”
“Assolutamente nulla, o almeno niente che per il momento può
essere d’intralcio”
“Chi è che…si insomma…chi…” disse Cassidy titubante.
“Tuo padre…ci ha dato l’ordine di trovarti e riportarti
subito a casa…” disse Mega intuendo la domanda della ragazzina.
“E se io non volessi tornare?”
Tutti fissarono Cassidy, in particolare Brock, Franny e gli
amici di Cassidy la guardarono con apprensione, immaginando cosa sarebbe potuto
accadere se si fosse rifiutata di tornare a casa.
“Cassidy, se non torni al più presto verrà lui stesso a
cercarti”
Cassidy a quelle parole impallidì e si strinse le braccia
intorno ai fianchi tremando “Posso sempre non farmi trovare”
“Sai che questo è impossibile Cassidy, tuo padre è molto
forte, ed ha dei pokèmon super allenati, ci metterebbe meno di una settimana a
setacciare l’intero continente e a trovarti, ovunque tu sia” disse tristemente
Chris.
“E pensi che dovrei tornare a subire tutto quanto?” la sua
voce iniziava ad alterarsi, era a tratti isterica e a tratti tremolante, come
se fosse sul punto di scoppiare a piangere o di urlare.
“Mi dispiace” disse Chris guardando Cassidy che aveva negli
occhi un senso di puro terrore.
“Maledizione!!!” disse Kenji e prese Cassidy abbracciandola
più forte che poteva fino quasi a farle male “Vedrai non ti succederà nulla, ti
proteggerò io, è una promessa Cassidy, non gli permetterò di farti ancora del
male”.
A quelle parole Cassidy si aggrappò più forte che potè al
ragazzo, nascondendo il volto nella sua maglietta.
“Volete spiegarci di cosa state parlando?” chiese Misty che
era stata fino a quel momento in silenzio per capire meglio la situazione.
“E’ meglio se voi non ne entriate, non possiamo sapere cosa
potrebbe accadere se perdesse la calma” disse freddo Jay che vedendo Cassidy
così terrorizzata era nato in lui un senso di odio profondo e di protezione.
“Vi aiuteremo noi!” disse Ash prendendo la parola e
guardando Cassidy con preoccupazione.
“Tu? Saresti del tutto inutile!” disse con freddezza Kenji.
“Si ma non possiamo lasciare che vi mettiate nei guai senza
fare nulla!”
“Ripeto che non sono affari che vi riguardano! Da questo
momento le nostre strade si separano”
“Kenji! Cosa stai dicendo!?” chiese Franny guardando il
ragazzo sconvolta.
“Non possiamo proteggere anche loro! Sarà gia difficile
andare contro il padre di Cassidy, figuriamoci se dovesse prenderla con Ash e
gli altri”
“Ma Kenji!!!”
“Non si discute Franny!”
Lo sguardo di Kenji si posò su quello preoccupato di Misty,
così si staccò da Cassidy e si diresse verso di lei.
“Misty…mi dispiace”
La ragazza lo guardò tristemente limitandosi a dire: “Fai
attenzione e torna tutto intero”
“Si…tornerò…è una promessa” le rispose sorridendole
dolcemente Kenji.
Quello che accadde dopo sbalordì tutti, soprattutto Ash e lo
stesso Kenji. Sentendo quelle parole così cariche di affetto e allo stesso
tempo di paura Misty posò a terra Azurill, dopodiché abbracciò Kenji che rimase
pietrificato dalla sorpresa.
“Misty cosa?”
“Giurami che tornerai…”
Kenji annuì ricambiando l’abbraccio, come se non avesse
aspettato altro che questo da quando l’aveva incontrata la prima volta, nel
frattempo Ash aveva provato una forte fitta al petto, come se la situazione lo
disturbasse non poco, e decise di guardare da un’altra parte, serrando i pugni
con rabbia.
Quando i due ragazzi si scostarono Kenji notò sul viso di
Misty due lacrime che le solcavano il viso, così le asciugò gentilmente gli
occhi con la manica della sua felpa.
“Questo è per te, tienilo fino al mio ritorno” disse
togliendosi dal capo il cappellino e mettendoglielo in testa a Misty che lo
guardò sorpresa.
A quella vista Cassidy provò un senso d’inquietudine, Franny
notò il suo stato d’animo e le chiese che cosa avesse.
“Pensi che Kenji si stia innamorando di Misty…o viceversa?”
rispose Cassidy continuando a guardare i due ragazzi.
“Non lo so…ma spero vivamente di no…sarebbe un bel guaio per
tutti”
“Io credo che Misty lo consideri solo un preziosissimo
amico…per quanto riguarda Kenji invece…fin da piccolo ha sempre avuto un debole
per lei…è normale che adesso cerchi di dimostrarle tutto l’affetto che prova
nei suoi confronti” disse Chris intromettendosi nella conversazione.
“Come fai a saperlo?” le chiese Cassidy.
“Perché è stato lui stesso a dirmelo poco prima della tua
fuga, aveva detto che se avesse avuto l’occasione d’incontrare Misty non si
sarebbe lasciato perdere la possibilità di poter passare più tempo possibile
con lei”
“Ragazze! Forza dobbiamo andare!” gridò Kenji.
“Si si, arriviamo”
Dopo che ebbero salutato tutti il gruppo di ragazzi s’incamminò
per uscire dal bosco, Cassidy continuava a ripensare alle parole di Chris e
decise di parlare con Kenji, così andò da lui e disse:
“Scusami…”
“Per cosa?” chiese lui sorpreso.
“Per non aver capito i tuoi sentimenti e per essermi
comportata da egoista nei tuoi riguardi”
“Ma cosa stai dicendo?”
Cassidy aprì la bocca per parlare, ma si bloccò di colpo
iniziando a tremare.
“Cassidy! Cosa ti prende?” chiese preoccupata Mega.
“Ma perché? Che motivo c’è per…” disse Kenji, ma le parole
gli morirono in bocca.
Guardò spaventato Cassidy che lo guardava tremando come una
foglia, aveva visto fin troppe volte quello sguardo sul volto della ragazzina e
capì il perché della sua reazione così improvvisa.
“Cassidy…ne sei sicura?” le chiese sperando con tutto se
stesso di non dover udire quella risposta.
Nel frattempo il gruppo di Ash stava sistemando le ultime
cose pronto a ripartire, erano tutti molto tristi e preoccupati, ma nessuno
riusciva a proferire parola. Fu Misty a rompere quel silenzio.
“Perché non li abbiamo seguiti?” gli chiese Misty furibonda.
“Perché non hanno voluto”gli rispose pacificamente Ash.
“E da quando ascolti le persone Ash Ketchum?”
“Ho cercato di convincerli, ma non c’è stato verso!”
“Non dire assurdità! La verità è che sei troppo preso da te
stesso e dal tuo sogno per preoccuparti per gli altri!”
“Mi stai dando dell’egoista?”
“Si caro il mio Ash! Non ti sei fatto sentire per quasi un
anno! Troppo preso dalla tua smania di diventare famoso e ora che dovevi
difendere i tuoi amici li hai lasciati andare senza battere ciglio!”
“Non voglio ascoltare prediche da una che si è innamorata di
un perfetto sconosciuto!” le parole di Ash arrivarono taglienti e crudeli.
“Cosa…?” chiese Misty sorpresa.
“Non è forse così? Ti sei buttata nelle braccia di Kenji
senza ritegno!!!” gridò Ash.
“Ma sei impazzito? Kenji è solo un amico!” la voce di Misty
stava diventando isterica.
“Si certo come no! Vallo a dire a qualcun altro, non sono
così stupido sai?”
“Invece si!!!” gridò Misty troncando il litigio e
andandosene vicino ad un albero, sedendosi e appoggiando la schiena al tronco.
“Complimenti, bella scenata di gelosia” disse Gary
applaudendo sarcastico.
“Non sono geloso!” disse Ash ringhiandogli contro.
“Certo, certo”
“Penso che Ash abbia esagerato…” disse Vera rivolgendosi a
Brock che aveva deciso di non intromettersi nella furiosa conversazione per non
restarci invischiato.
Ash era davvero arrabbiato, era arrabbiato perché sapeva di
aver avuto una reazione assurda…ed era arrabbiato perché si sentiva scoperto,
pensò che Gary avesse ragione, lui, Ash Ketchum si era ingelosito vedendo
quella dimostrazione di affetto tra Misty e Kenji, si ritrovò a pensare a sentimenti
egoistici verso di lui: “Sarebbe stato meglio se non fosse mai esistito!”, “Ho
fatto bene a lasciarlo andare”. Ma si rese conto di stare comportandosi come un
bambino che voleva avere l’esclusiva su un giocattolo e così diede un pugno
contro un albero soffocando un gridò di rabbia:
“Presto! Si sta avvicinando!” disse Cassidy correndo a più
non posso per raggiungere il gruppo di Ash, seguita a ruota da Kenji e dagli
altri che faticavano a starle dietro.
“Cassidy ne sei sicura? Magari è solo una tua impressione!”
disse Franny.
“Non posso sbagliarmi! Si sente la forza statica di Pikachu
nell’aria!”
“Si ma…”
“Ha ragione, la sento anche io, solo quel Pikachu possiede
una forza elettrica tale da essere percepita a chilometri di distanza” disse
Kenji.
“Ma cosa possiamo fare noi? Non siamo di certo al suo
livello!” disse Jay ansimando.
“Bisognerebbe colpirlo nel suo punto debole! Ma come
possiamo fare?” chiese Mega.
Kenji e Cassidy si guardarono, entrambi sapevano che colpire
Ash nel suo punto debole equivaleva si a fermarlo, ma si sarebbe anche trovati
di fronte a tutta la sua potenza distruttrice., ma sapevano benissimo che
questo era l’unico modo e sapevano anche come fare per fermarlo.
“O la va o la spacca” disse Kenji.
“Ne sei sicuro? Se è davvero quello il punto suo punto
debole sai cosa succederà?” chiese Cassidy.
“Si, verremo scoperti, ma è l’unico modo per aiutarti!”
“Grazie…”
Improvvisamente il cielo divenne scuro, carico di nuvoloni
neri, Chris alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere una gigantesca figura
solcare veloce il cielo.
“Cassidy!”
“Lo so! L’ho visto!”
“Che pokèmon era?”
“Lugia…”
“Cosa? Ma come fa a…”
“Lo aiuta come supporto, non è un suo pokèmon, ma quando ha
bisogno di qualcosa, Lugia va subito da lui”
“Non avevamo contato questo piccolo problema” disse Kenji
tra i denti.
“Il cielo si è oscurato di colpo” disse Max guardando le
nuvole minacciose che ormai avevano coperto il cielo.
“Non mi piace…sono preoccupato” disse Brock.
Misty e Ash non avevano ancora fatto la pace, lui era troppo
orgoglioso per andare da lei e chiederle scusa e lei era troppo offesa e
arrabbiata per rivolgergli la parola.
Tracey decise di andare da lei per cercare di farla
desistere dall’essere arrabbiata con lui, visto che tra i due lei era
sicuramente la più matura, ma fu fermato da un fortissimo lampo che squarciò il
cielo finendo proprio la sua corsa a pochi metri da lui facendolo spaventare a
morte.
Fu in quel momento che Cassidy uscì dalla boscaglia e si
fermò di colpo, tra Misty e Tracey c’era un pokèmon…
CONTINUA…
E anche questa e fatta…c’ho messo un po’ a scriverlo perché
non ero ispirata proprio per niente…ma neanche un po’! Cavolo sarà la
vecchiaia???Mah chissà…si spera di no…sono 1pochetto furibonda!!!perchè sabato
non sono riuscita a vedere l’episodio dei pokèmon “rivali anche in amore” ma
porca paletta!!!qualcuno di voi sa come è andata a finire??? Perché su youtube
non lo trovooooo NUUUUUUU T-T comunque cambiando discorso…finalmente sono
arrivati tutti (o quasi…manca ancora 1 personcina o due) ( Ancora??? E che cos’è!
Nb: Kenji )…da questo capitolo comunque le cose si faranno sempre + complicate
e smetterò di annoiarvi con capitoli dove si continua a parlare ma non si
giunge a nulla…ohohoh finalmente 1pò di sano sport ( Ma che stai dicendo O-o
??? Nb: Ash ) ( Particolari…particolari… ^-^ Nb: autrice)…e in + ho deciso di
scrivere altre ficcy…oltre a questa…e gia mi sto dando da fare…la prossima sarà
incentrata soprattutto su Misty ( quanto la adoro!!! )…ciao ciao al prossimo
cap!!!
Cassidy rabbrividì, aveva riconosciuto il pokèmon di suo
padre e ora sapeva gia cosa sarebbe accaduto se si fosse tirata indietro,
avrebbe avuto una possibilità di fuga…ma aveva deciso
di scrollarsi di dosso quel senso di paura. Doveva proteggere gli altri.
“Pikachu!”
Il piccolo topo giallo si voltò di scatto verso di lei e sul
suo musino si dipinse un espressione di crudeltà che
fece ancora più paura a Cassidy, le guance di Pikachu iniziarono a sprizzare
pericolose scintille.
“Cassidy! Sta per attaccare!” gridò Kenji.
“Non scapperò più!”
“Cosa?”
Il pokèmon si preparò ad attaccare, si concentrò e fece
esplodere la sua potenza elettrica su Cassidy che chiuse gli
occhi pronta.
“CHUUUUU!!!”
Un boato, e poi il silenzio.
Cassidy aprì lentamente gli occhi ritrovandosi tutta intera,
la scossa elettrica non l’aveva raggiunta…ma com’era possibile? Pikachu non
sbagliava mai un attacco…alzò lo sguardo e si ritrovò di fronte un pokèmon che
conosceva fin troppo bene. E capì.
“Typhlosion…”
Si voltò di scatto verso Kenji che stringeva ancora tra le
mani la sfera pokè.
“Perché l’hai…”
“Stupida! Pensavi che l’avrei lasciato fare?”
Pikachu guardava con disappunto il pokèmon di fuoco che
contraccambiava con uno sguardo di rabbia mista a odio, pronto ad attaccare al
minimo cenno del suo allenatore.
Pikachu si preparò a sferrare un secondo attacco, ma gli si
parò di fronte il Pikachu di Ash, il pokèmon sconosciuto rimase totalmente sorpreso
nel vedere il suo simile.
“Ash cosa vuoi fare?” chiese Gary.
“Difenderla mi sembra ovvio! Non tollero che un pokèmon
attacchi un umano!”
“Ash non farlo!” gridò Misty alzandosi, il ragazzo la guardò
stupito.
“Quel pokèmon…è pericoloso!” disse finendo la frase.
Ash sorrise e le disse semplicemente: “Non preoccuparti”
I due Pikachu si prepararono all’attacco,
ma Cassidy si tolse dalla protezione offertale da Typhlosion e si mise
tra i due pokèmon.
“Vi prego basta!”
“Cassidy! Togliti da li!” disse Franny.
“No!”
“Ti farà del male Cassidy!”
“Non lo farà…vero Pikachu?”
Il Pikachu sconosciuto la guardò confuso, ma decise
ugualmente di attaccare la ragazza come gli era stato ordinato.
“CHUUUU!!!”
“AAAAAHHHH!!!!!!”
Cassidy stramazzò al suolo, la scossa era stata così forte
da schiacciarla a terra, ma non abbastanza forte da farle perdere i sensi.
“Cassidy!” gridò Chris cercando di andare verso di lei, ma
fu fermata da Franny che mise un braccio davanti a lei
“Aspetta”
“Ma Cassidy…”
“Guarda”
Cassidy si stava rialzando con estrema fatica, rimettendosi
in piedi barcollando.
“Non mi farò più mettere i piedi in testa, non mi farò più
comandare, farò ciò che voglio! Non m’interessaquanto ancora dovrò soffrire!”
Il Pikachu sconosciuto continuò a scaricarle addosso tutta la sua potenza elettrica, ma Cassidy
continuava a rialzarsi, anche se con sempre più fatica.
“Ora basta!” gridò Ash, difendendo Cassidy col proprio corpo
durante l’ultimo attacco, l’unica cosa che Cassidy vide prima di svenire fu il
viso di Ash e le sue mani che l’afferravano dolcemente per non farla cadere al
suolo.
“Cassidy, Cassidy apri gli occhi” disse una voce nella testa
della ragazzina.
Cassidy aprì piano gli occhi e li richiuse
di colpo quando fu quasi accecata dalla luce del sole.
“Cassidy finalmente!” disse Franny abbracciando la cugina e
mozzandole il respiro.
“Franny…mi fai male”
“Oh scusa!”
“Che cos’è successo?” chiese spaesata
la ragazzina guardandosi in giro.
“Sei svenuta, Pikachu ti ha attaccato e Ash ti ha difeso con
il suo corpo” disse Tracey che si trovava vicino a lei.
Cassidy improvvisamente si ricordò tutto, il Pikachu di suo
padre l’aveva attaccata ripetutamente con delle potenti scosse elettriche e lei
si era intestardita di poterlo fermare, ricordava anche l’ultimo attacco, il
più forte, che le sarebbe sicuro costato la vita se
ash non l’avesse protetta facendole da scudo.
“Ash…come sta?” chiese voltandosi in cerca del ragazzo.
“Se ne sta occupando Brock” disse Franny indicando poco
lontano il ragazzo con la carnagione scura che medicava il ragazzo dai capelli
corvini.
Cassidy si protese per alzarsi, ma
una dolorosa fitta le attraversò tutto il corpo facendola ricadere pesantemente
a terra.
“Stai ferma! Hai rischiato grosso lo
sai?”
“Dov’è Pikachu?” chiese ricordandosi del pokèmon.
“Non appena sei svenuta è fuggito via” disse sospirando
Tracey.
“Cosa? Dobbiamo ritrovarlo…se avverte papà…” e riprovò a
rialzarsi, ma stavolta Franny fu più veloce di lei e la spinse giù a forza
prendendola dalle spalle.
“Tu non ti muovi da qui! Kenji, Gary e Misty sono andati a
cercarlo!”
Cassidy la guardò sorpresa e spaventata: “Misty è andata con
loro?”
“Si…abbiamo cercato di fermarla…volevamo che andasse Jay…ma è stato tutto inutile…si è intestardita”
“Ma…le farà del male! E’ una ragazza! E’ debole!!!”
Franny la guardò, poi abbassò la voce per non farsi sentire
da Tracey che era accanto a lei “Non è solo per questo che sei così spaventata…vero?”
“Adesso questo non ha importanza!!!”
gridò Cassidy.
“Cosa succede? Stai bene?” chiese Jay avvicinandosi a lei
insieme a Chris e a Max.
“Nulla” rispose impulsivamente Cassidy.
“E’ preoccupata per Misty” disse Franny.
“Capisco…vedrai, andrà tutto bene” disse Jay cercando di
tirare su di morale l’amica.
“Dov’è Mega?”
“Oh, è rimasta ad aiutare Brock, i suoi pokèmon d’erba sono
molto utili, sa molte cose di erbe medicinali e di polveri” disse Chris
facendole l’occhiolino.
“Voglio andare da Ash”
“Cassidy, sei ancora debole! Hai visto anche tu cos’è
successo appena hai tentato di alzarti!”
“Ho detto che voglio andare da Ash!”
Franny guardò preoccupata la cugina che la guardava con uno
sguardo sicuro e convinto, che Franny ricordava non aveva mai avuto.
“E va bene, Jay aiutami ad alzarla”
Il ragazzo annuì e si caricò sulla schiena Cassidy che
strinse le braccia intorno al suo collo per non rischiare di cadere.
“Tutto bene?” le chiese Chris.
“Si…” mentì Cassidy, appena era stata caricata in spalle infatti aveva sentito un’altra forte fitta all’altezza
delle spalle, come e fosse stata trafitta da mille coltelli.
Jay ci mise pochi secondi a raggiungere Ash e Brock che si
stata ancora facendo spiegare da Mega quale erba medicinale fosse
la migliore contro le bruciature causate da un attacco elettrico. Ash era
seduto a terra con le gambe incrociate che si stava controllando il braccio,
che Cassidy vide era attraversato da una brutta bruciatura. Appena il ragazzo
la vide le sorrise.
“Come ti senti?” le chiese.
“Meglio…e tu?”
“Sono ancora vivo, ci vuole ben altro per mandarmi al
tappeto!” scherzò Ash.
“Mi dispiace…non volevo che vi ritrovaste in mezzo a questa
situazione”
“Figurati…siamo amici no?”
Cassidy si sorprese sentendo quelle parole e non riuscì a
trattenere le lacrime nascondendo il viso nella schiena di Jay che voltò il
viso di lato per poterla vedere.
“Mi dispiace…è tutta colpa mia” disse Cassidy stringendo i
pugni.
“Non dire così, la colpa è di quel Pikachu che ti ha
attaccato” disse Ash.
“No…non è così”
“Non fartene una colpa, quello che è fatto è fatto, ora
pensate a guarire voi due” disse Mega mettendo in una ciotola delle erbe
essiccate e pestandole con un sasso.
“Si ma…”
“Cassidy, prima o poi dovrai affrontarlo comunque, che tu lo voglia o no, quindi smettila di piangerti addosso e pensa
a diventare più forte”
Cassidy guardò l’amica come se avesse detto qualcosa di
proibito, ed infatti era così, sapeva che avrebbe
dovuto affrontare suo padre prima o poi, ma cercava di non pensarci e di non
crederci, ma le parole di Mega l’avevano riportata alla realtà come una
sferzata di vento gelido che le fece venire la pelle d’oca.
“Ora, la questione è, vuoi affrontarlo una volta per tutte e
liberarti dalle sue angherie o continuare a subire?”
Cassidy tornò a nascondere il volto nella schiena di Jay che
non aveva il coraggio d’intromettersi nella discussione, conosceva fin troppo
bene il carattere risoluto di Mega che riusciva a farti cambiare idea su tutto
e a farti accettare le sue idee peggio di un dittatore sanguinario, “Ma da chi
avrà preso?” si ritrovò a pensare Jay alzando gli occhi al cielo.
“Io…non so se ne sarò capace” disse Cassidy.
“Devi colpirlo nei suoi punti deboli”
Tutti guardarono Brock che si era intromesso nella
conversazione e che ora stava guardando risoluto Cassidy.
“Hai ragione Brock! Cassidy hai sentito? Devi colpirlo nel
suo punto debole? Quale sarà?” disse Mega.
“Magari è quel Pikachu…” azzardò Ash ammutolendo tutti.
“Sta zitto che è meglio per la tua sanità mentale” gli
bisbigliò Jay lanciandogli segnali di pericolo ben precisi indicandogli Mega e
Franny.
“No…non è quel pokèmon…” disse Cassidy.
“E cos’è allora?” chiese ancora Mega che aveva deciso
volutamente d’ignorare l’ipotesi di Ash.
Nel frattempo Chris, Tracey e Franny si erano avvicinati al
gruppo per ascoltare meglio.
“Ecco io…”
“Parla! Non possiamo aiutarti se non ci dici tutto” disse
Vera.
“La questione non è così facile…”
“Non lo è mai stata da quello che siamo riusciti a capire”
disse Max mettendosi a posto gli occhiali.
Cassidy cercò inconsciamente l’appoggio di Brock con lo
sguardo, e lo trovò perché il ragazzo la stava guardando teneramente e annuì
come per farle coraggio.
“Il punto debole…” disse Cassidy affievolendo la voce,
mentre tutti la guardavano attendendo la fine della frase.
“E’ la mamma…” disse in un sussurro quasi impercettibile
nascondendo nuovamente il viso.
“Dove diavolo si è cacciato quel Pikachu?” disse Kenji
guardandosi intorno con rabbia.
“Appena ha attaccato Cassidy e Ash e fuggito via senza
neanche darci il tempo d’inseguirlo” disse Gary guardando in un cespuglio.
“Appena lo trovo vedrà cosa lo aspetta”
“Quel pokèmon era di sicuro di qualcuno…quindi dovresti
prendertela con il suo allenatore, non con quel Pikachu, lui in fondo non fa
altro che eseguire gli ordini” disse Misty.
Kenji non le rispose, era troppo arrabbiato per darle retta, quel pokèmon aveva fatto del male a Cassidy, di nuovo
e questo non poteva più tollerarlo.
“E’ impossibile trovare quel Pikachu in questa foresta! E’
come cercare un ago in un pagliaio!” disse Gary.
“Continueremo a cercare finchè non lo avremo trovato! Sono stato
chiaro?”
La voce di Kenji risultò aggressiva e Misty notò come le
mani si Gary si erano serrate in pugni per la rabbia.
“Kenji!” disse guardando il ragazzo con uno sguardo di
rimprovero.
“Scusa”
Misty sospirò: “Capisco che sei arrabbiato e che tu voglia
trovare al più presto i responsabili, ma non devi dimenticarti che siamo tuoi
amici”
Kenji annuì nascondendosi il volto con la visiera del
cappellino.
Improvvisamente sentirono alle loro spalle il fruscio dei
cespugli e si voltarono di scatto ritrovandosi davanti Pikachu che li guardava
con un sorriso sarcastico.
“Tu! Come hai potuto?” disse Kenji.
“Pika!” disse il pokèmon mettendosi a correre e superandoli.
“Torna indietro maledetto!!!”
I tre ragazzi seguirono per alcuni minuti il pokèmon, senza però riuscire a raggiungerlo, uscirono dalla foresta,
costatando di ritrovarsi su una stradina sterrata che sicuramente portava alla
prossima città.
“Pikachu! Fermati!” gridò Kenji ormai al colmo della rabbia.
Il Pikachu si fermò vicino ad un uomo alto con una
corporatura normale che li guardava serio e al tempo stesso divertito,
indossava un cappello e un mantello scuro.
“Oh cavolo!” disse Kenji indietreggiando di qualche passo.
“E’ da tanto che non ci vediamo Kenji, dimmi, tua sorella
come sta?” disse l’uomo accarezzando il pokèmon.
“Non t’interessa!” rispose Kenji secco.
“Oh, non sta bene rispondere così sai? Dovrei punirti per
questo, ma non lo farò, portami Cassidy e chiuderò un occhio”
“Può scordarselo!” disse Misty facendo un passo in avanti.
Anche Gary fece un passo in avanti, più per difendere Misty
che per altro.
“Hai la lingua tagliente ragazzina” disse divertito l’uomo.
“Misty, non intrometterti!” disse Kenji facendo
indietreggiare la ragazza prendendola per un braccio, ma si morse le labbra per
quello che aveva appena detto.
L’uomo smise di sorridere e divenne serio, cosa che spaventò
e irritò ancora di più Kenji.
“Misty eh? Ma che bella sorpresa, hai cercato il loro
appoggio allora”
“E’ stato solo un caso! Loro non c’entrano!”
“Tutto ciò che riguarda Misty riguarda anche me, lo sai
questo vero Kenji? E riguarda anche te se non sbaglio” disse l’uomo iniziando
ad avvicinarsi lentamente.
“Non avvicinarti! Gary, porta lontano da qui Misty!”
“Ma perché?” gli chiese il ragazzo confuso.
“Fa come ti dico! Le spiegazioni a dopo!”
Gary annuì vedendo negli occhi di Kenji un velo di paura e
di preoccupazione, così prese per il polso la ragazza e corse via.
“Non possiamo lasciarlo qui da solo!” gridò Misty cercando
di liberarsi dalla presa di Gary.
“Lo so, ma non possiamo fare altrimenti! E’ molto più forte
di noi! Si vede lontano un miglio che è troppo forte per le nostre possibilità”
Kenji nel frattempo era rimasto con l’uomo sperando di
riuscire a fargli perdere del tempo per dare la possibilità a Mistea Gary di
allontanarsi il più possibile.
“Kenji spostati”
“Non lo farò, non ti permetterò di fargli del male”
“Da quando sei diventato avvocato delle cause perse Kenji?”
“Da quando ho deciso di proteggere Cassidy!”
L’uomo scoppiò a ridere di gusto, poi si grattò la testa e
disse: “Levati di torno”
“No!”
“L’hai voluto tu, Pikachu, sai cosa devi fare”
“Pika!”
Kenji non ci pensò due volte, tirò fuori due sfere pokè e le
lanciò gridando: “Typhlosion, Sharpedo!!!”
I due pokèmon si materializzarono davanti a lui, pronti a
combattere, Kenji sapeva benissimo che Sharpedo era debole rispetto a Pikachu,
in quanto pokèmon squalo di tipo acqua, ma era l’unica soluzione che gli era
venuta in mente, mandare i suoi migliori pokèmon contro Pikachu, nonostante le
probabilità di vittoria fossero minime.
“Tenetelo a bada il più possibile!” disse Kenji.
I due pokèmon annuirono e si lanciarono all’attacco.
“Stupido! Non ho tempo da perdere con te!” disse l’uomo
correndo via.
“Fermo!!!” gridò Kenji correndogli
dietro.
L’uomo era di gran lunga più veloce di Kenji, nonostante lui
fosse più giovane ed allenato, e rischiò almeno 3 volte di perderlo di vista.
Gary e Misty erano allo stremo delle forze, avevano corso
per così tanto tempo e così veloce che erano sfiancati e senza fiato ormai,
così anche se a malincuore decisero di diminuire il passo mettendosi a
camminare.
“Pensi che Kenji stia bene?” chiese Misty
visibilmente preoccupata.
“Non lo so, ma spero vivamente di si”
Misty guardò indietro alle sue spalle stringendosi una mano
chiusa a pugno sul petto, Gary la guardò accigliato e decise di dire una
pazzia, sicuro che non sarebbe cambiato nulla.
“Torno indietro”
“Cosa?” disse Misty sorpresa dalle parole dell’amico.
“Non preoccuparti, tu continua a correre, va da Ash e dagli
altri, avvertili, io vado a prendere Kenji e ti raggiungo”
“Sei sicuro?”
“Si, tranquilla”
“Fai attenzione”
Gary inspirò profondamente chiudendo gli occhi, quando gli
aprì si mise a correre diretto al luogo dove aveva lasciato Kenji.
“Ma chi diavolo è quell’uomo?”
Quando Gary sparì inghiottito dal fogliame, Misty si rimise
in cammino, ancora troppo stanca per poter riprendere a correre, quando sentì
dei passi giungere da un punto imprecisato vicino a lei.
“Chi è?”
Nessuna risposta.
Misty diminuì l’andatura per controllare meglio che non ci
fosse effettivamente nessuno, ma improvvisamente davanti a lei si parò l’uomo
che la guardava serio, anche se sul suo viso si delineava una sfumatura dolce.
“Finalmente ti ho trovata, non ricordavo che fossi così
veloce”
“Cosa vuoi? Dov’è Kenji?”
“Kenji? Oh penso che mi stia ancora cercando”
“E Gary?”
“Gary? Ah gia lui, no, mi dispiace ma
non l’ho visto”
Misty indietreggiò.
“Non devi avere paura di me sai? Ci conosciamo da così tanto
tempo ormai, che non puoi aver dimenticato il mio volto”
“Che stai dicendo?”
L’uomo s’incamminò verso di lei.
“Non avvicinarti!”
“Sei ancora più bella di come ti ricordavo mia dolce Misty”
“Ti ho detto di non avvicinarti!!!”
Misty prese un sasso e glielo lanciò contro, ma l’uomo fu
più veloce e l’afferrò per i polsi, bloccando qualsiasi sua reazione e
spingendola contro un albero.
“Proprio non ti ricordi chi sono?”
Misty lo guardò negli occhi, e un velo di stupore misto a
terrore le attraversò il corpo…sussurrò quasi confusa il suo nome, proprio nel
momento in cui Kenji sopraggiungeva.
“Ash…”
Quello che accadde dopo fu distruttivo sia per Misty che per
Kenji che fu pietrificato dalla scena che ebbe di fronte, l’uomo, appena Misty
ebbe finito di pronunciare il suo nome la baciò lievemente, senza darle neanche
il tempo di reagire, non fu un vero bacio, ma bastò per far rimanere inerme e
sconvolta Misty.
“Grazie” disse l’uomo lasciandola andare e andandosene.
Kenji corse da lei sconvolto.
“Misty! Misty rispondi!”
Prese la ragazza per le spalle, scuotendola violentemente,
ma Misty era come in trance, possibile che quel bacio l’avesse
così tanto sconvolta? No, non era per il bacio, era il fatto di essersi
trovata di fronte ad un Ash che non conosceva che aveva innestato in lei quella
sensazione di fuga che l’aveva bloccata.
“Misty! Maledetto!!!” gridò Kenji
prendendo l’amica e abbracciandola scoppiando a piangere.
“Reagisci ti prego! Reagisci!!!”
Misty non reagì, fu come se la sua anima fosse stata
annullata, lo shock subito era stato troppo forte, e neanche le parole di Kenji
l’avevano fatta tornare in se. Misty guardava davanti a se, smarrita, come se
in realtà non vedesse veramente ciò che le stava di fronte.
Non molto lontano, il vero Ash ebbe un fremito lungo la
schiena e si girò verso l’inizio della foresta, preoccupato e con una strana
sensazione che stava delineandosi pian piano nel suo cuore.
CONTINUA…
New capitolo concluso…è anche + lungo!!!povera
Misty!!!Secondo voi si riprenderà dallo shock? Però sono felice, perché è
proprio quello che volevo che accadesse, un incontro tra la Misty dei giorni nostri e
l’Ash del futuro, è normale che ci sia rimasta così male, poi era anche il suo
primo bacio!!!POVERAAAAA!!! (Maledetta autrice!!! Nb:
Kenji) (Ehi calma, calma, starà bene…prima o poi… Nb: autrice) (Quando??? O_o
Nb: Kenji) (E chi lo sa…chiedete a lei Nb: autrice) ( Misty come stai? Nb:
Tutti) ( ……… Nb: Misty) (NUUUUUUUUUUU!!!!!! T-T Nb:
Tutti).
FEDINA:
grazie x le continue recensioni
anche x quanto riguarda “un frammento di anima”…davvero le tue recensioni
stralunghe mi danno la carica eheh. Mi raccomando continua così…se no poi mi
manca l’ispirazione!!!ciao ciao a tutti e al prossimo
capitolo!!!
“Stai tranquilla Misty, andrà tutto bene” disse Kenji ancora
frastornato per l’accaduto facendo sedere Misty su una roccia poco distante.
“Vado a cercare Gary, torno subito, non muoverti”
Guardò preoccupato la ragazza che non dava segni di ripresa
e in preda alla rabbia corse indietro in cerca di Gary.
Nel frattempo il ragazzo era arrivato sul campo di battaglia
e aveva trovato i pokèmon di Kenji a terra, completamente esausti.
“Sono stati sconfitti”
“Gary!!!”
Gary si voltò di scatto, vedendo Kenji correre verso di lui
sconvolto.
“Ma dov’eri finito? Eravamo preoccupati per te!”
“Non c’è tempo! Devi…”
Il ragazzo si fermò di colpo guardando i suoi pokèmon a
terra, feriti e malconci, quasi senza accorgersene andò da loro e cadde in
ginocchio.
“Maledizione, Typhlosion, Sharpedo”
“Sono messi male, ma con alcuni giorni di riposo dovrebbero
riprendersi”
“Riprendersi…Misty!” gridò il ragazzo prendendo Gary per il
colletto della maglietta.
“Dobbiamo andare da Misty! Lei…lei…”
“Ehi! Datti una calmata! Cos’è successo?” disse Gary
strappandogli le mani dalla maglietta.
Kenji non disse niente, fece rientrare i suoi pokèmon nella
sfera e prese Gary per un braccio, trascinandolo nel bosco dove aveva lasciato
Misty, confusa e spaventata.
Quando arrivarono nel luogo in cui si trovava Misty, Gary le si avvicinò lentamente, inginocchiandosi vicino a lei e
sventolandole davanti la mano, ma lei non si mosse.
“Che cosa le è successo?”
“Quell’uomo…l’ha baciata…”
“Tutto qui?”
Kenji strinse i pugni.
“Non è solo questo, magari la cosa fosse così
semplice…lei…l’ha riconosciuto”
Gary lo guardò curioso e si alzò in piedi senza distogliere
lo sguardo.
“Continua” gli disse.
“Misty…ha capito chi è in realtà quell’uomo”
“Ovvero?”
Kenji ci mise un po’ a rispondere, preoccupato dalla
reazione che Gary potesse avere, per alcuni istanti stette zitto, combattendo
con se stesso, alla fine si fece coraggio e disse:
“Ash”
Gary lo guardò stralunato per qualche secondo, che per Kenji
sembrò un’eternità, poi Gary guardò Misty e disse:
“Tu vaneggi!”
“Cosa?”
“Ma sei fuori? Quello Ash? Ti ricordo che Ash ha solo 15
anni! Quell’uomo ne avrà avuti almeno 40!”
“35 per l’esattezza”
“Particolari, e comunque mi vuoi spiegare che cavolo significa?
Quello Ash? Ma per favore!”
Ormai Kenji non poteva più nascondere la verità, ne andava
della salvezza di Misty a questo punto, la guardò stringendo ancora di più i
pugni, fino a farsi venire i segni delle unghie sui palmi, poi guardò Gary e
finalmente parlò:
“Quello che hai avuto davanti è l’Ash del futuro, è una cosa
pazzesca lo so, ma Cassidy è sua figlia…”
Gary rimase a bocca aperta.
“Noi…io e gli altri non abbiamo voluto dirvi nulla per non
sconvolgere il passato, ma a questo punto non ho altra scelta”
“Cassidy…”
Gary era sconvolto e Kenji credette per un attimo che potesse finire come Misty, ma Gary scosse la testa reagendo
e sorprendendo lo stesso Kenji.
“E perché cavolo non ce l’hai detto
prima! Gli altri lo sanno?”
Kenji scosse la testa.
“Cassidy mi ha confessato di averlo detto solo a Brock
perché aveva sentito una conversazione tra lei e Franny, e non ha potuto negare
l’evidenza”
“La cosa si complica lo sai?
Dobbiamo dirlo immediatamente agli altri!”
Kenji lo bloccò: “No! Rischiamo di compromettere il futuro!”
“E vuoi mettere in pericolo ancora di più Misty? Ma la vedi
com’è ridotta?” disse Gary indicando la ragazza che era ancora sotto shock mentre il povero Azurill cercava di attirare la sua
attenzione senza risultato.
“Come credi che reagirà l’Ash di questo tempo vedendola in
questo stato?”
“M’inventerò qualcosa”
Gary scoppiò a ridere: “Ash potrà essere ingenuo quanto
vuoi, ma capirà che gli stiamo nascondendo qualcosa, soprattutto se si tratta
di QUESTA persona”
Si era soffermato sulla parola “questa” come per
sottolinearlo e Kenji non potè che pensare che in fondo avesse ragione, lo
stesso Ash del futuro aveva fatto capire di tenere in particolar modo a Misty.
“Cosa facciamo allora?”
Gary guardò Misty.
“La riportiamo indietro e diciamo tutto a Brock, lui è più
grande e sicuramente troverà una soluzione, Ash si fida ciecamente di lui.
Detto questo prese Misty sulle spalle, che non oppose
resistenza e s’incamminarono entrambi per tornare dagli altri.
“Ash tutto bene?” chiese Vera vedendo lo sguardo preoccupato
dell’amico.
“Si” mentì lui, anche se la brutta sensazione che gli era piombata addosso non accennava a diminuire.
Dopo alcuni minuti in cui Ash continuava ad essere
taciturno, Mega preparava delle medicazioni per lui e Cassidy e gli altri si
alternavano a guardare e ad aiutare, dalla foresta sopraggiunsero Kenji e Gary,
l’attenzione di tutti fu subito rivolta, non ai due ragazzi, bensì a ciò che
portava in spalle Gary, ovvero Misty.
“Che cos’è successo?” chiese Chris correndo da loro.
“Levati, mi serve spazio, Kenji aiutami a metterla giù”
Il ragazzo obbedì e aiutò l’amico a mettere a terra la
ragazza che se ne stava ormai zitta e immobile come se fosse stata in trance.
“Misty!” gridò Ash cercando di alzarsi, ma Mega gli diede
una cucchiaiata sulle gambe per bloccarlo a terra.
“Me ne occupo io! Tu sta qui!” gli ordinò.
La ragazza si avvicinò ai tre chiedendo cosa fosse successo.
“E’ stato lui! L’ha per così dire attaccata! Ha bisogno di
una medicina contro gli shock!” disse Kenji.
“Datti una calmata!” disse la ragazza osservando
attentamente Misty, dopodiché sospirò e guardò l’amico:
“Non posso fare nulla contro le ferite del cuore”
“Cosa?”
Mega cercò di essere più chiara.
“Non ha subito ferite fisiche, ma solo ferite emotive, e per
quelle non c’è rimedio, solo il tempo può sistemare le cose”
Nel frattempo quasi tutti tranne Cassidy e Ash che erano
ancora doloranti si mossero raggiungendoli.
“E’ stata lei stessa a creare questa barriera tra lei e il
mondo esterno, per il momento non possiamo raggiungerla, dobbiamo aspettare che
sia lei a volerci far passare”
“Ma quanto dovremo aspettare?” chiese Chris.
“Chi può dirlo?”
Nonostante Ash e Cassidy fossero lontani dal posto in cui si
trovava Misty, riuscirono a distinguere chiaramente le parole di Mega.
“Mi volete spiegare che diavolo è successo?”
“Il proprietario del Pikachu…ha baciato Misty”
Un’onda di rabbia invase Ash.
“E voi non avete fatto niente?”
Kenji e Gary preferirono non guardarlo in faccia.
“Che razza di amici siete!? Per
colpa vostra Misty è ridotta così! E non sappiamo neanche quanto tempo ci vorrà
perché si riprenda!!!”
“Non prendertela con loro Ash” disse Brock cercando di
calmare l’amico e sorprendendosi della sua reazione dato che non lo aveva mai
visto così arrabbiato.
“Calmarmi? Ti ci metti anche tu Brock? Non l’hanno
protetta!”
Brock guardò l’amico serio.
“Anche quando viaggiava con noi è andata incontro a vari
pericoli, ma ne siamo sempre venuti fuori, e sarà così anche questa volta, dai tempo al tempo Ash”
Ash abbassò lo sguardo tremando di rabbia.
Cassidy guardò il ragazzo e decise, nonostante il dolore di
alzarsi e con grande fatica s’incamminò verso Misty.
“Cassidy! Resta seduta!” disse Max che era rimasto con lei.
“Non preoccuparti, sto bene” disse la ragazzina
sorridendogli.
Quando arrivò vicino a Misty si
voltò verso gli altri.
“Per favore, vorrei parlarle da sola”
Chris la guardò, capendo subito cosa avesse intenzione di
fare l’amica, così spinse tutti via. Quando furono
abbastanza lontani da non sentire le sue parole, Cassidy si sedette ed estrasse
dalla tasca una sfera pokè aprendola e facendo apparire Togepi.
“Questo Togepi…me l’hai regalato tu nel giorno del mio 6°
compleanno, mi avevi detto che donava felicità a chiunque si prendesse cura di
lui, e io per tutto questo tempo non ho fatto altro che vivere pensando a
queste parole”
Prese il piccolo pokèmon e se lo mise sulle ginocchia.
“Toge!”
“Mi avevi detto che anche tu da giovane avevi avuto un
Togepi, poi evolutosi in un Togetic ed infine in un Togekiss…sai, io non vedo
l’ora che succeda, perché allora significherà che sarò stata una brava
allevatrice, e che finalmente tu potrai essere orgogliosa di me”
Guardò Misty che ancora non accennava a riprendersi.
“Ti chiedo solo una cosa…so che può sembrare strano detto da
una ragazzina infantile che ha solo 5 anni in meno di te…ma per favore…non
abbandonarmi di nuovo”
Gli occhi di Cassidy iniziarono a riempirsi di lacrime quando le mise il pokèmon sulle gambe e Misty chiuse
gli occhi.
“Reagisci mamma…”
*
CONTINUA…
Questo capitolo è alquanto corto…ma
volevo che finisse proprio così…forse avrei dovuto riempirlo più di
particolari…ma volevo arrivare subito a questa scena…bene penso di essere
arrivata a metà della storia…o forse a più della metà…ancora non so…perché non
ho tutto gia prefissato e scritto…le cose e la storia vengono fuori di volta in
volta (o forse sarebbe meglio dire di notte in notte visto che quando vado a
dormire penso ai possibili sviluppi)…spero solo che non stia diventando
troppo…(non mi viene la parola) (prevedibile erika! Nb: mamma) (grassie mamma!
Nb: autrice)…prevedibile appunto…al prossimo cappy…ciao ciao
FEDINA:
devo dire che mi fai sempre + paura
lo sai? Bhe comunque era normale che Ash e Misty stessero insieme (adoro sta
coppia)…x il fatto che non avevi capito alcune cose te le spiego molto volentieri…quando ho detto “il vero ash” mi riferivo all’Ash
di questo tempo…non volevo star li a dire “l’Ash di questo tempo” tutto qui…x
quanto riguarda la domanda che l’Ash del futuro pone a Kenji, chiedendogli come
stia sua sorella…bhe ti rispondo come risponderebbero i pokèmon…ARRIVEDERCI AL
PROSSIMO EPISODIO!!!eheh no davvero…capirai meglio + avanti…ciao!!!
“Come sta Misty?” chiese Jay andando da Mega che aveva
deciso di prendere sotto mano la situazione cercando di curare oltre ad Ash e a
Cassidy anche Misty.
“Nulla, se ne sta li imbambolata a
fissare il vuoto, credevo che le parole di Cassidy l’avrebbero smossa almeno un
po’, ma a quanto pare lo shock è stato troppo forte”
“Ash e Cassidy come stanno invece?” chiese Chris.
Mega scosse la testa.
“Per quanto riguarda le ferite fisiche si rimetteranno molto
presto, non sono delle ferite gravi, Pikachu non ha attaccato così forte come
ci aspettavamo, per quanto riguarda le ferite emotive, bhe per quelle ci vorrà
tempo, Ash sta bene, ma quella che mi preoccupa è Cassidy, prima l’attacco di
suo padre, e ora sua madre che si comporta come un vegetale”
“Non c’è pace per lei eh?”
“Gia”
Il gruppo dopo i nuovi sviluppi che avevano riguardato oltre
all’attacco di Pikachu a Cassidy e ad Ash anche lo shock di Misty avevano
deciso di fermarsi per qualche giorno nei pressi della città dove Ash avrebbe
dovuto combattere per il prossimo simbolo lotta.
“Sei sicuro di voler partecipare all’incontro anche in
queste condizioni?” disse Vera preoccupata aiutando il ragazzo a cambiare la
fasciatura al braccio.
“Si, altrimenti non diventerò mai forte come vorrei, se
siamo ridotti così è soprattutto a causa mai, non sono stato abbastanza forte per proteggervi!”
“Non dire assurdità! Anche se fossi stato più forte e se
avessi avuto tutti i simboli lotta avresti perso miseramente lo stesso, non
sarai mai al livello di potenza necessario per riuscire a contrastare quel
Pikachu, figuriamoci il suo allenatore!” disse Gary intromettendosi nella
conversazione.
“E tu che ne sai?”
“Lo so e basta! Quindi per un po’ smettila di pensare agli
incontri e concentrati di più su ciò che sta succedendo!”
“Cosa pensi che stia facendo razza di…AHIO!!!”
disse Ash, aveva cercato di reagire alle parole di Gary, ma il suo fisico era
ancora troppo debole.
“Vedi? Riposati, al resto ci penso io!”
Gary dopo le dichiarazioni di Kenji aveva deciso di aiutare
il ragazzo a bloccare l’Ash del futuro, anche se sapeva benissimo che non ci
sarebbe mai riuscito”
“Sei sicuro di voler andare a cercarlo?” gli aveva chiesto
Franny.
“Si! Se non lo fermiamo saremo tutti nei guai!” gli aveva
risposto lui risoluto.
Franny per tutta risposta aveva trattenuto una risata
camuffandola con uno sbuffo e se n’era andata liquidandolo con un “Buona
fortuna allora”.
Il resto del gruppo invece era all’oscuro di tutto, Brock
aveva cercato di chiedere spiegazioni in giro, ma era stato liquidato molto più
in fretta di come aveva fatto Franny nei confronti di Gary.
Cassidy continuava a parlare con Misty senza
però ricevere alcuna risposta ne segno che le facesse sperare in una
ripresa.
“Ancora niente?” chiese Tracey portandole una cioccolata
calda.
“No, ormai non so più che fare, le ho parlato, ho cercato di
farla reagire con i pokèmon, ma è stato tutto inutile” disse la ragazzina
chiudendosi a riccio e abbracciandosi le gambe.
“Non demordere, vedrai che prima o poi tornerà la solita
Misty” disse Tracey dandole una leggera pacca sulla schiena e allontanandosi.
“E se invece non fosse così…io che farò?”
“Secondo me parlarle di te dopo lo shock che aveva ricevuto
non ha fatto altro che peggiorare la situazione”
Cassidy si voltò di colpo ritrovandosi davanti Kenji.
“Che diavolo ne sai tu? Non intrometterti nella mia vita!”
“Ehi che modi bruschi che hai! Dico solo che avresti dovuto dirle tutto con calma, invece come al tuo
solito hai agito senza pensare, come con Pikachu”
“Si ma, se non si riprendesse avrei
fatto davvero un bel casino”
“Gia, non avresti dovuto intrometterti così nel loro
passato, era normale che si giungesse a questo”
Cassidy nascose il viso nelle ginocchia.
Kenji la guardò dolcemente e sospirò andando a sedersi
vicino a lei.
“Vedrai, si risolverà tutto, in fondo sei
sua figlia no?”
Cassidy alzò lo sguardo e lo guardò.
“Misty è una ragazza forte, con un carattere incredibilmente
sicuro di sé, e anche se non lo dai a vedere tu sei
come lei, hai solo bisogno di una piccola spinta”
La ragazzina guardò sconcertata l’amico.
“Mi stai facendo per caso un complimento Kenji?”
“Certo che no! Ti sto dando della testarda ed ostinata! Se
per te questi sono complimenti allora siamo a posto!” disse Kenji arrossendo
violentemente.
“Grazie!” disse Cassidy sorridendoli.
Dopodiché si alzò e si mise lo zainetto in spalle.
“Dove stai andando?”
“Che domande! A cercare mio padre mi sembra ovvio!”
“COSA?!MA SEI IMPAZZITA?”
“L’hai detto tu no? Devo tirare fuori il carattere!”
“Si ma non adesso Cassidy!!!”
Ma la ragazzina non lo ascoltò e corse via diretta verso il
bosco.
“Dove sta andando Cassidy a quest’ora? Ormai si sta facendo
buio” disse Franny vedendo la cugina correre via.
“Sta andando da suo padre” disse sconsolato il ragazzo.
Le parole di Kenji ci misero un po’ prima di essere
elaborate dal cervello di Franny, che quando si rese
conto di ciò che aveva detto il ragazzo lo prese per il colletto pronto ad
ucciderlo.
“SEI PER CASO IDIOTA? E LA LASCI ANDARE
SENZA NEANCHE TENTARE DI FERMARLA?”
“Ehi cosa credi! Le ho detto di non fare stupidaggini!”
“Oh ma certo! Con il tuo solito modo stupido! Che lei avrà
letto come al solito tra le righe!”
“Senti un po’! E’ grande abbastanza per
badare a se stessa!” disse Kenji iniziando ad arrabbiarsi.
“HA SOLO 11 ANNI PEZZO DI CRETINO!!!”
disse Franny urlandogli in faccia e spingendolo via.
Kenji cadde a terra e stava per rispondere all’insulto, ma
quando alzò lo sguardo si ritrovò di fronte una Franny talmente inferocita che
gli fece paura, così decise di stare zitto.
“Io vado a cercarla! Se davvero tieni a lei dovresti fare lo
stesso!”
Franny non gli diede il tempo di rispondere, si voltò e
corse via, sperando di trovare Cassidy prima che fosse stato
troppo tardi.
Mega vide da lontano la scena e andò dal ragazzo che era
rimasto per terra e gli offrì una mano per alzarsi.
“Non mi serve!” disse allontanando in malo modo la mano
dell’amica.
“Sei venuta qui per rimproverarmi?”
Mega scosse la testa “No, ci ha gia pensato lei”
“Secondo te io sono una brava persona? Insomma, mi sto
comportando bene con voi e soprattutto con lei?” chiese Kenji senza guardarla
in faccia.
“Credo che entrambi dobbiate ancora crescere e capire i
vostri sentimenti, bhe ovviamente lo sanno tutti che nonostante tu sia solo un
ragazzino di 13 anni ottuso, maldestro, sconsiderato, megalomane, nonché
stupido e che si crede chissà chi, sei abbastanza maturo da capire la
differenza tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato”
Kenji la guardò scandalizzato balbettando qualcosa come un
pesce fuor d’acqua.
“Ma da che parte stai? Mi hai riempito di difetti!”
La ragazzina sorrise e gli fece l’occhiolino.
“Bhe, Kenji è Kenji no?”
Kenji guardò la ragazza andarsene saltellando rimanendo a
pensare alle sue parole e alla reazione di Franny. Mega aveva ragione, lui non
era altro che un ragazzino che non riusciva a prendersi cura delle persone a cui teneva,Franny
era sicuramente molto più matura e risoluta di lui, non si preoccupava
minimamente di quello che pensavano le persone, lei agiva d’impulso e basta, e
la cosa sorprendente è che non sbagliava quasi mai.
Cassidy dal suo canto era si ancora
una bambina, ma era dolce e testarda, una persona che nonostante le avversità andava
avanti a testa alta senza voler l’appoggio di nessuno.
“Al diavolo!”
Kenji si alzò scrollandosi via dai jeans la terra e andando
a prendere la sua borsa.
“Le segui?” chiese Chris.
“Si, devo mettere da parte le mie paure e fare spazio ai
miei sentimenti”
Il ragazzo si mise lo zaino in spalle e corse via, lasciando
sul viso della ragazza un dolce sorriso di approvazione.
Cassidy stava camminando in mezzo al fogliame e ai rami
facendosi strada con le mani, non vedeva molto bene al buio, ma il bagliore
proveniente dal suo zaino era sufficiente a permetterle di vedere almeno
qualche metro di sentiero davanti a lei.
“Papà! Pikachu!”
Nessuna risposta.
Decise di non demordere e di proseguire, nonostante il buio
formasse terribili ombre intorno a lei che le facevano
gelare il sangue.
“Va tutto bene Cassidy, sono solo ombre”
Improvvisamente qualcosa l’afferrò per la spalla e lei urlò
spaventata togliendosi lo zaino e muovendolo freneticamente alla cieca davanti
a lei.
“Cassidy! Sono io!”
Cassidy aprì gli occhi che aveva chiuso dalla paura,
ritrovandosi davanti Franny che era più spaventata di lei.
“Franny? Cosa ci fai qui?” chiese sorpresa
la ragazzina.
“Sono venuta a vedere come stavi! Mi hai fatto prendere un
colpo con quello zaino! Sembri tua madre quando vede
gli insetti!”
Cassidy arrossì “Scusa, ma ho paura del buio”
Franny la guardò torvo per un istante, poi decise di lasciar
perdere.
“Sei venuta a cercare tuo padre?”
Cassidy annuì.
“Si, ma non sono ancora riuscita a trovarlo”
“Bhe, è sempre stato un tipo sfuggevole”
“Pensavo che almeno Pikachu si facesse vivo per attaccarmi,
ma purtroppo anche lui sembra si sia volatilizzato”
Franny la guardò a bocca aperta.
“Purtroppo? Cassidy hai messo nella stessa frase attaccarmi,
purtroppo e volatilizzato! Stai male?”
Cassidy la guardò senza capire per qualche minuto, poi capì
e si mise a ridere dolcemente.
“Forse sono così abituata ad essere attaccata da Pikachu che
non esserlo mi sembra così strano…”
Franny stava per risponderle, quando da dietro un albero
apparve l’Ash del futuro, immancabile al suo fianco c’era Pikachu.
“Papà!”
Ash la squadrò e sbadigliò.
“Non è un po’ tardi per andarsene in giro per un bosco a
quest’ora? Potreste fare brutti incontri”
Le parole risuonarono come una minaccia nella mente di
Cassidy che riuscì a stento a non indietreggiare.
“Papà…perché ti stai comportando così?” chiese con la voce
che le tremava appena.
“Così come Cassidy?”
“Capisco che tu sia arrabbiato con me perché non voglio
obbedirti, ma perché te la sei preso anche con chi non c’entrava? La Misty di questo tempo non
c’entra con noi!”
“E tu non c’entri con loro Cassidy, e allora perché ti
nascondi dietro di loro?”
Le parole di Ash furono taglienti come lame.
“Io non mi nascondo! Quando sono piombata qui mi hanno
trovato loro! E mi sono adattata! Mi trovo bene! E…”
Cassidy fece un profondo respiro.
“…voglio riuscire a capirti di più papà!”
L’Ash del futuro la guardò per qualche
istante prima di scoppiare a ridere.
“Cassidy, non dire assurdità! Sei ancora una bambina! E per giunta sei egoista! Come pensi di poter capire gli
altri?”
“Cassidy non è una persona egoista!” disse Franny
intromettendosi.
“Tu taci Franny, nessuno ti ha interpellato, Cassidy è
egoista, ne è la dimostrazione che è fuggita nel passato per poter cambiare le
cose, non è forse questo quello che volevi fare? Cambiare il futuro?”
Cassidy abbassò lo sguardo.
Franny si voltò a guardarla confusa, “Cassidy, è vero
questo?”
Cassidy strinse i pugni e ricacciando indietro le lacrime
che si facevano largo nei suoi occhi, deglutì nervosamente annuendo.
“Ma così potresti distruggerlo il futuro!” disse Franny
sconvolta.
“A Cassidy questo non è mai importato, lei voleva solo che
la sua vita fosse migliore, non le è mai importato ne
le importa se per questo suo desiderio egoistico qualcuno debba soffrire!”
“Questo non è vero!!!” gridò
Cassidy.
“ E allora spiegami perché volevi cambiare il passato…ti sei
esposta troppo ed ora alcuni sanno chi siete in realtà, faccio un esempio?
Gary, o se preferisci Brock”
Entrambe le ragazze sgranarono gli occhi e lo fissarono.
L’Ash del futuro passò lo sguardo da Cassidy a Franny.
“Franny, da Cassidy me lo sarei aspettato, ma da te no, ti
reputavo una ragazzina più saggia visto i genitori che ti ritrovi, e invece sei
stata la prima a rischiare di compromettere il futuro”
“Io non…”
“Dovreste piantarla di nascondervi sempre dietro agli altri,
credo che sia giunto il momento che iniziate a camminare con le vostre gambe
senza mettere di mezzo gli altri”
A quelle parole la rabbia di Cassidy esplose come una furia.
“HAI DISTRUTTO LA
MAMMA!!!”
L’Ash del futuro si zittì di colpo fissando la figlia confuso.
“Cosa?”
“Hai…hai fatto del male alla mamma, lei ora non parla più,
dici di non intrometterci nel passato, ma tu stesso stamattina hai fatto del
male alla mamma!”
Cassidy scoppiò a piangere coprendosi il viso con un
braccio.
Il padre la guardò senza far trasparire la minima emozione.
“E con ciò? Si rimetterà presto, è stato solo un bacio”
La rabbia di Cassidy si tramutò in odio, aprì lo zaino e
prese una sfera pokè.
“Cassidy che hai intenzione di fare?”
La ragazzina non rispose.
“Flaffy!!! Attacco Tuono!!!” gridò.
Dalla sfera uscì un pokèmon rosa simile ad una pecora che si
reggeva sulle zampe posteriori, la coda terminava con una piccola sfera blu,
appena il bagliore che l’avvolgeva svanì il pokèmon attaccò violentemente Ash
che dovette chiamare Pikachu per contrastare quel potente attacco elettrico.
“Pikachu attacco Fulmine presto!”
I due attacchi si colpirono a vicenda provocando una forte
esplosione che risuonò in tutta la foresta.
“Flaffy! Attacco Rotolamento!!!”
Il pokèmon caricò il Pikachu diventando una specie di palla
e colpendo il piccolo pokèmon con una tale furia da farlo finire contro un
albero.
“Pikachu!” gridò Ash, poi si voltò verso la figlia che lo
guardava con disprezzo e abbozzò un sorriso.
“Allora non è vero che non sai combattere”
“Sono pur sempre la figlia dei due migliori allenatori al
mondo!” rispose lei con rabbia.
Ash sorrise divertito, ma non si
fece intenerire dalla sfacciataggine della figlia.
“Non penserai di passarla liscia vero?
Pikachu attacco Codacciaio!”
Pikachu era tornato in piedi, il colpo subito non gli aveva
provocato danni considerevoli, si concentrò e la sua coda s’illuminò diventando
dura come l’acciaio scaricando tutta la sua potenza su Flaffy che rovinò a
terra.
“Hai ancora tanto da imparare Cassidy, non serve che mi
attacchi col pokèmon più potente che hai per farmi cambiare idea sul tuo conto”
“Papà ti odio!!! Flaffy attacco
Pestone!!!”
Flaffy diede una potente zampata a Pikachu che lo schivò
appena in tempo, ma non si accorse di essere caduto nella trappola perchè venne colpito da un pugno elettrico del pokèmon.
“Bell’idea Cassidy! Camuffare un attacco Pestone per
attaccare con un pugno elettrico!” disse Franny sorpresa dall’acutezza della
cugina.
Ash non aveva reagito.
“Pikachu, basta così”
Cassidy e Franny lo guardarono stupiti, così come Pikachu.
Le parole di Cassidy aveva provocato una dolorosa ferita nel
cuore dell’uomo che non era riuscito a contrattaccare, rimanendo con una difesa
scoperta.
“Cassidy, saresti davvero capace di odiare tuo padre?” le
chiese.
Cassidy abbassò lo sguardo rimanendo in silenzio per qualche
istante, combattuta sulla risposta da dare.
“Si” rispose infine sicura di se alzando la testa e
guardando il padre negli occhi.
“E così sia” disse semplicemente Ash andandosene seguito da
Pikachu.
Appena se ne fu andato Cassidy corse da Flaffy.
“Scusami! Flaffy perdonami!!!”
“Flaaa!!!” rispose il pokèmon.
“Ti prego dimmi che stai bene!”
Il Pokèmon fece una piroetta come prova
del fatto che era ancora tutto intero.
“Sai Cassidy, credo che Flaffy sia stato
molto orgoglioso e felice di aver combattuto per te!”
Cassidy guardò la cugina e poi guardò il suo pokèmon che
annuiva gioiosamente per la frase di Franny, Cassidy sorrise e fece rientrare
il pokèmon nella pokèball.
“Grazie” sussurrò avvicinando la sfera al viso.
Intanto Kenji era giunto sul luogo dello scontro allarmato
dall’esplosione, ma si era nascosto dietro l’albero e ora guardava con infinita
dolcezza la ragazzina.
“Dove si sono cacciati Kenji, Cassidy e Franny?” chiese Gary
guardandosi in giro.
“Sono andati a sistemare delle faccende” disse
tranquillamente Mega.
“Che genere di faccende?”
“Mah, niente di particolare”
La ragazza era intenta a sistemare l’ultima fasciatura al
braccio di Ash, dopo aver notato che quella fatta da Vera non era un granché.
“Sono in pensiero” disse Chris stringendosi le mani sul
petto.
La ragazza la guardò senza battere ciglio.
“Vedrai staranno bene, bhe forse ci sarà bisogno di qualche
medicazione, ma per il resto penso che stiano bene”
“Come fai a dirlo! Non hai sentito l’esplosione di poco fa?
E se fosse successo qualcosa e noi ce ne stessimo qui
a rimuginare senza far niente?” disse preoccupato Tracey.
Mega fissò i ragazzi che la guardavano apprensivi, sospirò
lasciando perdere la fasciatura di Ash che finì da solo il lavoro aiutato
questa volta da Brock.
“So quello che dico” disse alzandosi.
Dopo pochi minuti infatti Cassidy e
Franny apparvero dall’oscurità della foresta, erano visibilmente avvilite e
preoccupate, in particolare Cassidy che teneva lo sguardo fisso a terra.
“Cassidy, Franny! State bene?” chiese Max correndo da loro.
“Si…all’incirca” disse Franny schioccando un’occhiata veloce
a Cassidy che continuava a tenere lo sguardo a terra.
“E’ successo qualcosa?” chiese Ash non appena le ragazze si
furono avvicinate abbastanza.
Cassidy non rispose, ma si limitò a scrollare la testa e si
allontanò, Franny invece si sedette accanto a lui.
“Tutto bene?” chiese guardando Cassidy che si era rintanata
vicino alla radici di un albero.
Franny ci mise un po’ a rispondergli.
“Si Ash, ha solo bisogno di
rimanere un po’ da sola”
“E Kenji dov’è?” chiese Chris preoccupata.
“Kenji?”
“Si, vi ha seguito nella foresta, ma non è ancora tornato!
Sono in pensiero!”
Franny si guardò in giro, come per constatare che Kenji non fosse davvero li.
“No lo so, noi non lo abbiamo incontrato”
Il viso di Chris si fece ancora più grave e iniziò a tremare
per la paura che gli fosse accaduto qualcosa di spiacevole.
“Io…vado a cercarlo!”
“Cosa? Chris non essere sciocca!”
Chris non l’ascoltò, prese il suo marsupio e si mise a
correre verso la foresta, ma poco prima che arrivasse ai primi alberi dal
fogliame uscì Kenji.
“Oh, Chris, dove stai andando?”
La ragazza iniziò a tremare convulsamente, non si sa se per
rabbia o se per preoccupazione, fatto sta che per poco non gli mollò un ceffone
in pieno viso.
“Sei uno stupido! Dove ti eri cacciato? Ero preoccupata!”
Kenji si sorprese sentendo quelle parole.
“Preoccupata? Tu?”
“Razza di…” ma la rabbia sfumò di colpo, lasciando posto ai
singhiozzi che fecero inorridire Kenji.
“Ehi! Perché piangi? Cos’è successo?”
Chris scrollò la testa nascondendo il viso tra le mani per
non fare vedere le lacrime che le stavano solcando il volto.
“Chris era preoccupata per te Kenji” disse Tracey.
“Davvero?” disse Kenji guardando la
ragazza meravigliato.
“Anche io ho un cuore sai?”
“Non l’ho mai messo in dubbio Chris”
La ragazza lo guardò adirata, e se ne andò offesa senza
rivolgergli la parola.
“Ehi! Ma che ho detto?”
Inseguì la ragazza fino a che non vide Cassidy seduta da
sola, così decise di lasciar perdere per un attimo la ragazza che soffermarsi a
parlare con Cassidy.
“Ehi, tutto a posto?”
Cassidy annuì falsamente.
Kenji si grattò la testa sconsolato.
“Perché mi dici le bugie? Non sei un po’ grandicella per
dirle?”
Lei alzò lo sguardo arrabbiata,
sbottando in modo non tanto consono per una ragazzina.
“Ehi, ehi! Calma!”
“Chi ti credi di essere per intrometterti così nella mia
vita Kenji?”
Il ragazzo la fissò per qualche secondo, poi si tese verso
di lei e le sussurrò dolcemente all’orecchio.
“Qualcuno che ti vuole bene”
La ragazzina arrossì violentemente, e Kenji accortosene
scoppiò a ridere.
“Sei troppo timida Cassidy”
“Vattene al diavolo!”
I due ragazzi si guardarono per qualche istante con il viso
corrugato di rabbia, poi non si sa come scoppiarono a ridere all’unisono.
Da lontano gli altri videro la scena sorridendo come degli
ebeti.
“Che carini che sono” disse Vera gongolandosi tutta.
Improvvisamente Misty alzò lo sguardo posandolo sul suo
zaino che era li accanto a lei, protendendosi per
prenderlo.
Nessuno però si accorse di nulla.
CONTINUA…
Urca!!!Un altro capitolo
finito!!!E’ gia il decimo accipigna!!!bene bene bene il momento dei chiarimenti
e del faccia a faccia si avvicina pericolosamente!!! Yuhuu!!! Alla
prossima!!!ah…se volete darmi qualche consiglio il my indirizzo msn è ery_aqua@hotmail.it...
FEDINA
Spero di non averti scombussolato le idee…sorry…ciao bella
“Carini?” chiese Franny guardando Vera con un’espressione
contrariata.
“Si carini, sono una bella coppia
non trovi?”
Franny scoppiò a ridere buttando la testa indietro e
tenendosi le mani sulla pancia.
“Che hai?” chiese Vera confusa.
Franny si asciugò le lacrime dal ridere e fece cenno con la
mano di lasciar perdere.
“Ehi! Dov’è andata Misty?” disse
Vera voltandosi verso la ragazza e vedendo che l’amica non era più dove si
trovava.
“Cosa?” disse Ash sconvolto.
Tutti si guardarono in giro come aveva fatto Vera e
constatarono con immensa preoccupazione che la ragazza dai capelli rossi era
effettivamente sparita.
“Ma dove può essere andata?” chiese Chris.
“Non lo so! Non si era ancora ripresa del tutto!” disse Mega
preoccupata.
“Oh no! Anche il suo zaino è sparito!!!”
disse Max.
“Quindi questo significa che non è stata rapita, ma che è
andata via con le proprie gambe” disse Brock pensieroso.
“Maledizione!!!” disse Kenji alzandosi
e prendendo una sfera pokè dalla cintura.
“Cosa vuoi fare?” chiese Cassidy.
“Cosa pensi che faccia? Mando un pokèmon in perlustrazione!”
Cassidy lo guardò titubante.
“Perché hai per caso catturato recentemente pokèmon
volanti?”
Kenji si pietrificò rendendosi conto solo in quel momento di
non aver mai catturato pokèmon volanti.
“Ops”
“Stupido!”
Mega si mise sconsolata una mano sulla fronte.
“Devo pensare sempre io a tutto”
Prese dal marsupio una sfera pokè azzurra e la lanciò in
aria.
“Dustox!!!”
Un pokèmon simile ad una grossa falena si materializzò fuori dalla sfera pokè che tornò alla proprietaria.
“Va a cercare Misty! Di corsa! Può essere nei guai!!!”
Il pokèmon annuì e si librò in aria il più velocemente possibile
per controllare meglio dal cielo la foresta e il paesaggio circostante.
“Intanto noi cerchiamola qua intorno! Non può essere andata
tanto lontana!”
Tutti quanti così si misero alla ricerca di Misty, anche
Ash, nonostante il dolore al braccio e le ferite riportate che come Mega aveva
gia constatato in precedenza sarebbe guarite più facilmente se fosse rimasto a
riposo assoluto.
Jay però ebbe un’idea fulminante che avrebbe fatto trovare
più in fretta Misty, ma che avrebbe sicuramente messo a repentaglio il loro
segreto.
“Fermi tutti e allontanatevi!”
Tutti lo guardarono mentre estraeva
dallo zaino un grosso uovo con delle strane incisioni gialle.
“Un uovo? Ma non è lo stesso che aveva Mega?” chiese Gary
stupefatto.
“No, questo è un tantino diverso…e potente” gli rispose con
un ghigno beffardo Jay.
“Jay cos’hai intenzione di fare?” chiese Franny.
“Secondo te? E’ l’unico modo per ritrovare Misty prima che
la trovi lui!”
“NON FARLO!!!” gridò Kenji.
Troppo tardi, l’uovo aveva iniziato a pulsare sempre più
forte, fino a che il suo bagliore non fece esplodere tutta la potenza, l’uovo
si dissolse ed un grande fascio di luce gialla si proiettò in alto verso il
cielo che si stata avviando a prendere i colori bluastri notturni.
“Jay! Fermati!” disse Chris correndo dal ragazzo per
bloccarlo, ma una potente barriera la spinse indietro di almeno cinque metri.
“Vi ho detto di stare lontani!!!”
ringhiò Jay.
Il vento si alzò improvvisamente e dal cielo caddero innumerevoli
fulmini che si andavano ad infrangere al terreno con una tale da foga da
lasciare un profondo solco.
“ORA!!!” gridò Jay.
All’improvviso dal cielo e dalle nuvole che vi si erano
create apparve un pokèmon maestoso, gigantesco, simile ad un’enorme
uccello giallo con le ali frastagliate e a punte.
“ZAPDOS!!!” gridò ancora Jay ed il
pokèmon planò verso di lui in tutta la sua magnificenza.
Non si appoggiò a terra, ma rimase a mezz’aria di fronte al
ragazzo, mentre tutti gli altri lo guardavano increduli e spaventati.
“E’ uno Zapdos, un pokèmon leggendario!” disse Max.
Vera controllò con il suo Pokèdex, ovvero l’analizzatore
computerizzato di pokèmon che tipo pokèmon fosse.
Mentre Vera ascoltava l’analizzatore che gli dava
informazioni sul quel gigantesco pokèmon Kenji corse da Jay come una furia
dandoli un potente pugno in faccia.
“SEI UNO STUPIDO!!!TI RENDI CONTO
IN CHE GUAIO CI HAI MESSO ORA?”
“Kenji no!!!” gridò Cassidy quando
vide che Kenji si preparava a dare un altro pugno al ragazzo e corse da lui
avvinghiandosi al suo braccio il più forte possibile per cercare di bloccarlo.
“CASSIDY LASCIAMI! NON VEDI COS’HA COMBINATO QUESTO
STUPIDO?”
“La violenza non è mai il sistema migliore! Non aggiusterà
le cose che ha creato la stupidità!” disse Cassidy non mollando la presa
nonostante il ragazzo fosse più forte di lei e cercasse di strattonarla via.
“MA COSI’ LORO SAPRANNO TUTTO!!!”
“Non m’interessa!!!Non devi
picchiare gli altri!!!”
“CASSIDY TU NON CAPISCI!!!”
La tristezza e la paura di Cassidy esplosero
mentre gridò con tutte le sue forze ciò che non avrebbe mai dovuto dire,
soprattutto a Kenji.
“TI STAI COMPORTANDO COME LUI!!!”
Kenji era troppo arrabbiato per rendersi conto di ciò che se
fosse stato lucido si sarebbe ben guardato da dire in quella situazione così
pericolosamente assurda.
“MA IO SONO COME LUI!!!”
Cassidy impallidì e si staccò piano da lui spaventata e
confusa. Kenji si rese conto delle parole dette e lasciò andare Jay che guardò
spaventato e preoccupato la ragazzina.
“Cassidy io non volevo” disse Kenji voltandosi verso di lei.
“Stai zitto!!!” gridò Cassidy
mettendosi le mani sulle orecchie per tapparsele.
“Cosa significa che sei come lui?” chiese Gary.
Kenji abbassò la testa tristemente e strinse i pugni.
“Vedete, io vi ho nascosto una cosa, per alcuni potrà non
essere di vitale importanza, ma per me e soprattutto per Cassidy lo è”
“Kenji no!” disse Franny intuendo ciò che il ragazzo si
apprestava a dire.
“Vedete io e Cassidy…” guardò la ragazzina che lo stava
fissando terrorizzata, e sospirò alzando la testa e prendendo tutto il coraggio
che aveva in corpo.
“Siamo fratelli”
La notizia arrivò come una bomba alle orecchie di tutti,
quasi tutti tranne ovviamente gli amici di Cassidy e Kenji rimasero sconvolti
nell’apprendere la notizia, Kenji cercò lo sguardo di Cassidy che per tutta
risposta lo spinse via non appena il ragazzo cercò di avvicinarsi.
“Era un segreto! Non dovevi dirlo!!!Ora
Brock, Gary e tutti gli altri…”
“Gary sa altre cose…Brock, bhe forse lo ha gia capito,
somigliamo troppo ai nostri genitori, tu forse non tanto, ma io sono la sua
copia fisica e lo sai Cassidy”
Brock tossì.
“Ne avevo il dubbio sapete?” i due fratelli lo guardarono
sorpresi.
“Hai ragione, somigli in modo impressionante a lui alla sua
stessa età, ma non pensavo che fosse vero, era solo una mia ipotesi”
“Di che parlate?” chiese Ash confuso.
“E’ ora che tu sappia la verità Ash, questi che hai di
fronte altri non sono…” disse Brock non riuscendo a finire la frase perché
Franny lo guardò severamente per farlo stare zitto.
“Sono?” chiese Tracey che era rimasto zitto per tutto il
tempo.
Brock guardò lo sguardo della ragazza e decise di lasciare
perdere.
“No, un’altra volta, ora la priorità è ritrovare Misty”
Misty stava camminando ininterrottamente da una buona
mezz’ora, ignara di quello che stava succedendo ai suoi amici, in realtà non
sapeva nemmeno il perché aveva deciso di andarsene, sapeva solo che stare
ancora insieme agli altri le avrebbe causato solo
dolore, in particolare la vicinanza con Ash in questo momento era la cosa che
non voleva di più al mondo.
“Devo…devo andarmene…non devono trovarmi…”
Camminò a lungo senza fare neppure una piccola sosta, fino a
che la fame non iniziò a farsi sentire e a rallentare la sua camminata.
“Maledizione…non ho portato nulla con me!”
Riuscì ad andare avanti per un altro po’, fino a che le
forze glielo avrebbero concesso, ma lei stessa si rese conto di non poter
andare avanti in quelle condizioni, crollando per la stanchezza al suolo.
Un paio di braccia la tirarono su da terra, prendendola in
braccio in modo tenero e protettivo.
Lei cercò di capire a chi appartenessero
quegli occhi così carichi di affetto, ma non riuscì a capire chi fosse la
persona che l’aveva salvata e svenne.
Quando riaprì gli occhi si ritrovò in una piccola casetta,
probabilmente uno dei tanti ostelli che venivano
adibiti come rifugio per gli allenatori in viaggio.
“Finalmente ti sei ripresa!” disse una ragazza con gli occhi azzurri e i capelli fucsia acceso.
Misty si toccò la testa, aveva un forte mal di testa e cercò
di mettere a fuoco la ragazza. Quando si accorse di chi aveva di fronte sgranò
gli occhi.
“Jessie?”
La ragazza le rivolse un ghigno beffardo.
“Esatto, dimmi, come mai non sei insieme ai tuoi amichetti?
O forse sarebbe meglio dire come mai non sei alla palestra?”
Misty si accigliò voltando il volto dalla parte opposta a
quello di Jessie.
“Non vuoi rispondere eh? A quanto pare
hanno tagliato la lingua alla ragazzina dalla lingua tagliente”
Ma Misty non le diede soddisfazione, il suo pensiero era
tornato all’incidente avvenuto con quell’uomo e si era chiusa ancora in se
stessa.
All’improvviso la porta dell’ostello si aprì ed entrarono un ragazzo con i capelli azzurro/violetto e gli occhi verdi
e una ragazzina che Misty non aveva mai visto, con due lunghi codini fucsia e
gli occhi di un incredibile azzurro, come se si stesse guardando il mare.
“Misty?” disse sorpreso James vedendo la ragazzina.
“Lei è Jamie, fa parte del Team Racket” disse Jessie vedendo
Misty che fissava la ragazzina come per capire chi fosse.
La ragazzina andò da Misty e si avvicinò al suo viso così
tanto da poter vedere ogni singola ciglia.
“Ma dai! Chi l’avrebbe mai detto!”
Misty la guardò non capendo.
“Cosa?”
“Che tu fossi Misty! Mi aspettavo qualcosina di più di una
semplice ragazza dai capelli rossi strani”
“Cosa?” disse inorridita Misty guardando male la ragazzina
che era scoppiata a ridere.
“E’ inquietante quando fa così”
disse Meowth, che era rannicchiato vicino al lavabo senza che Misty se ne fosse
minimamente accorta.
“Jamie, dacci un taglio, credo che sia gia sconvolta di suo
senza che ti ci metti anche te”
Ma la ragazzina aveva un che a dir poco crudele e continuò
imperterrita a prendere in giro Misty che nel frattempo aveva dimenticato
l’incidente e si stava seriamente arrabbiando.
“Incredibile, non avevo mai visto dei capelli simili! Come
ti chiamano i tuoi amici? Pel di carota? Pippi Calzelunghe?”
Jamie non aveva ritegno, continuava a ridere come una
stupida, riuscendo a scatenare la furia di Misty che si alzò di scatto e le si avvicinò con fare minaccioso.
“Stai zitta!!!”
Jamie si zittì di colpo, gli occhi di Misty mandavano saette
di rabbia e Jamie fu quasi sicura di sentire il flusso del suo sangue
ribollire, così si accasciò a terra e rimase in silenzio, mentre Misty la
sovrastava continuando a guardarla minacciosamente.
“Ho avuto una giornata orribile, quindi ti conviene fare la
brava se non vuoi che mi arrabbi sul serio!”
Cassidy era ancora
paralizzata da ciò che aveva detto Kenji, un segreto che non doveva
assolutamente venire alla luce, che cercava in tutti i modi di nascondere,
senza un motivo apparente, le dava semplicemente fastidio essere additata come
la sua sorella, nonostante lo fosse.
“Cassidy…” disse Kenji ancora addolorato per non aver tenuto
a freno la lingua.
“Stai zitto” disse in un sussurrò
la ragazzina tenendo la testa bassa.
Il pokèmon di Jay nel frattempo stava ancora aspettando
ordini dal suo allenatore e Jay non ci mise molto a ricordarsene.
“Zapdos, devi trovare Misty, scandaglia tutta la foresta, fa
quello che vuoi, ma trovala!”
Il pokèmon leggendario emise un dolorosissimo acuto e si
librò in cielo ad una velocità stratosferica, sparendo in pochi secondi sopra
le nuvole.
“Vogliamo una spiegazione!” disse Ash.
Tutti i ragazzi si guardarono, fu Chris a prendere la
parola.
“Noi…siamo in possesso di particolari uova” iniziò.
“Questo l’avevamo capito, ma perché da quella di Jay è
uscito addirittura uno Zapdos?” chiese Gary.
“Semplice, ci sono state donate da alcune persone circa 5
anni fa, non mi ricordo bene come sia successo, ma ognuno di noi ha un uovo con
un potente pokèmon al suo interno”
“E sono tutti leggendari?” chiese Max.
Chris annuì precisando: “Si, anche se alcuni sono ritenuti
estinti da tempo”
“Mamma, quando torneranno?”
chiese una bambina dai capelli rosa molto piccola.
Una donna di spalle si
voltò verso la bambina, e si inginocchiò vicino a lei.
“Cassidy, mi dispiace ma ci vorrà ancora del tempo, lo sai, il papà è
impegnato ad allenare Kenji”
La bambina sbuffò.
“Ma perché non mi
hanno portata con loro? Anche io volevo vedere il fratellone allenarsi!”
La donna rise
dolcemente.
“Sei ancora troppo
piccola, quando sarai più grande vedrai che anche tu viaggerai come noi abbiamo
fatto noi alla tua età”
“Quando diventerò
grande il papà e il fratellone me la pagheranno! Diventerò così brava che
dovranno farmi i complimenti e ricoprirmi di regali!” disse la bambina
risoluta.
La risata argentina
della donna riempì la casa come una ventata di aria fresca.
Ma poco dopo la risata
si affievolì, lasciando il posto ad un suono stridulo e agghiacciante, alle
sirene di un’ambulanza, alle tenebre e all’urlo straziante che riempì quel
vuoto.
“MAMMA!!!!!!!”
*
Cassidy tornò in se, senza volerlo aveva
riportato alla memoria un ricordo che aveva deciso di cancellare e che
ora con rabbia si stava facendo largo nel suo cuore.
“Perché questa sensazione” disse abbracciandosi la vita.
Cassidy non ricordava niente di quel giorno, l’aveva
cancellato dalla sua memoria, o forse il dolore fu talmente forte da farle
dimenticare tutto senza che lei se ne rendesse conto,
eppure adesso quel piccolo frammento di terrore le riempì gli occhi di lacrime,
facendola sussultare convulsamente e facendole d’un tratto ricordare tutto.
“Mamma…”
CONTINUA…
Posso dire con estrema felicità che ci stiamo avvicinando
alla fine…o meglio…fingiamo di avvicinarci alla fine…forse questo cappy vi ha
sconvolto…in particolare la fine…ma purtroppo x la
trama della ficcy questo punto mi era d’incredibile importanza x farvi capire
poi i sentimenti che albergano nel cuore di alcuni protagonisti e che hanno
segnato la loro intera vita…mi dispiace…cambiando discorso: è entrato in scena
il team rocket!!!evviva!!!finalmente!!!yuppi!!!vedrete cosa combinerà + avanti
quella serpe di Jamie…però sono convinta che alcuni di voi avessero gia intuito
che Kenji e Cassidy fossero fratello e sorella!!!ohohoh
PS: ho letto su internet che Alba è molto probabile che
prenda il posto di Misty anche x quanto riguarda il suo rapporto con Ash…il my
cuoricino è collassato!!!!!!mi han gia tolto la coppia
Sora&Tai se mi tolgono anche questa strangolo qualcuno…incrociamo le dita…
Ringrazio tutti quelli che seguono questa ficcy con tutto il
cuore…grazie infinite… ^//////^
“Cassidy tutto bene?” chiese Franny vedendo la cugina così
sconvolta.
“Io…io non lo so…” rispose Cassidy con la voce che le
tremava leggermente.
La ragazza la osservò dolcemente, dopodiché le sussurrò in
un orecchio.
“Vedrai, andrà tutto bene”
Quelle parole furono come una scossa per Cassidy che si
aggrappò alla cugina scoppiando a piangere disperata.
“Ma cosa? Che ho detto?”
Franny era ancora più sconvolta di lei per la reazione che
aveva avuto, non poteva neanche immaginare il dolore che albergava nel cuore
della ragazzina.
“Ti prego, dobbiamo trovare la mamma!!!”
disse tra un singhiozzo e altro.
“La mamma?”
Franny improvvisamente capì a cosa si stesse
riferendo Cassidy, la scostò da lei prendendola per le spalle e la guardò per
qualche minuto.
“Ehi, calmati!”
“La mamma…dobbiamo trovare la mamma…”
“La ritroveremo, non preoccuparti!”
Ash si avvicinò alle due ragazze
preoccupato.
“Di chi stai parlando? Chi è la mamma?”
Franny non lo degnò neanche di uno sguardo, era troppo
intenta a cercare di consolare Cassidy, non aveva tempo di occuparsi anche di
una seccatura come Ash.
“Allora?” chiese ancora il ragazzo.
“Lascia stare Ash, è meglio che tu stia fuori
dalle loro faccende” disse Brock appoggiando una mano sulla spalla di
Ash che lo guardò confuso.
*
Nel frattempo Zapdos stava sorvolando tutta la foresta e la
periferia della cittadina in cerca di qualcosa che potesse
fargli riconoscere Misty.
Nel frattempo, non molto lontano da loro, Misty stava
gradualmente tornando la ragazza di sempre.
“Puoi spiegarci come mai non sei insieme agli
altri?” le chiese Jessie.
Misty si strinse nelle spalle, indecisa se confidarsi con
loro, in fondo erano il Team Rocket, ma decise ugualmente di sfogarsi con
qualcuno.
“Ecco…Ash…mi ha baciata…”
Il trio di ladri rimase a bocca aperta, Jessie
improvvisamente scoppiò a ridere battendo le mani con vigore.
“Finalmente! Era ora che i due piccioncini si svegliassero!”
“No! Non hai capito…non è stato proprio Ash a baciarmi...ma qualcuno che lo ricordava…anzi…sono sicura che
fosse lui…ma…era impossibile…era un uomo adulto…”
“COSA? SEI STATA BACIATA DA UN PERVERTITO???”
urlò James mettendosi le mani nei capelli.
“MA NO!!!” gridò Misty.
“Era Ash…” disse Jamie intromettendosi nel discorso.
“Tu, come fai ad esserne così sicura?” le chiese Misty
guardandola sorpresa.
“Perché sta cercando sua figlia, e non si è fermato di fronte
a nulla, ha oltrepassato il portale del tempo senza battere ciglio, sicuramente
ha stravolto l’equilibrio di questo tempo e del nostro”
“Come fai a sapere tutte queste
cose? Ma tu chi sei?” le chiese Meowth.
Jamie sogghignò contenta.
“Non dirmi che non ve ne siete ancora resi
conto tu e i tuoi amici…siete patetici”
Misty la guardò male, le parole taglienti della ragazzina le
facevano venire i nervi.
“Io e quell’Ash non siamo normali persone…e anche i ragazzi
che sono con te non lo sono Misty”
“Ma quanto ci mette Zapdos a tornare indietro?” disse Jay
preoccupato per il fatto che il suo pokèmon non si decideva a tornare indietro.
“Magari ha trovato Misty, ma non riesce a riportarla
indietro” ipotizzò Max.
“No, deve essere accaduto qualcosa, io vado a vedere”
Kenji si mise a correre per raggiungere il pokèmon, affidandosi
solo all’istinto, e con la speranza di ritrovare Misty ancora tutta intera.
“Kenji aspetta! Vengo con te!” disse Cassidy seguendo il
fratello.
“Aspettateci! Veniamo tutti!” disse Mega raccattando le sue
cose e seguendo i due ragazzi, seguita a ruota da tutti gli altri.
S’inoltrarono nel bosco, Cassidy camminava vicino a Kenji e Brock per la prima volta notò che in realtà
i due si somigliavamo molto, non tanto di aspetto fisico, ma caratterialmente
erano uguali ad Ash e a Misty alla loro stessa età, si ritrovò a chiedersi come
avesse fatto a non capirlo subito, quei due anche se non volevano dirlo per
mantenere il segreto erano i figli di Ash e Misty.
“Perché non volete dirci la verità?” Ash ha il diritto di
sapere cosa lo aspetta non credete?”
I due fratelli si voltarono a guardarlo, abbassando entrambi
lo sguardo, Kenji strinse i pugni deciso a non dirlo,
ma Cassidy gli sfiorò una mano guardandolo.
“Ora basta bugie Kenji”
Il ragazzo fissò Cassidy, dopodiché guardò Brock negli
occhi.
“Venite dal futuro? Stai scherzando spero!” disse Jessie
sconvolta dalle parole della ragazzina.
“Non vi sto mentendo, è la verità, Ash è venuto in questo
tempo perché sua figlia è scappata, stanca dei continui maltrattamenti subiti
da lui”
“Cassidy…” disse in un soffio Misty.
“Esatto, in questi giorni non ho fatto altro che seguirvi da
lontano, ho visto tutto ciò che vi è successo, l’arrivo di mega e Chris, il tuo
futile litigio con l’Ash del presente, tutto”
“Ma Cassidy non somiglia per niente ad Ash fisicamente!”
disse Misty come per motivare il fatto che non credeva ad una cosa simile.
“Lo so, infatti Cassidy ha preso le
fattezze della madre ed il carattere ingenuo del padre, mentre il fratello è
l’esatto opposto, ha le fattezze di Ash ma il brutto carattere della madre”
“Il fratello?” chiese James.
“Kenji”
Misty impallidì. Non solo l’Ash del futuro l’aveva baciata,
ma Cassidy e Kenji erano anche i figli di Ash! Non voleva assolutamente sapere
chi era la madre, una mezza idea della risposta che le avrebbe potuto dare la
ragazza l’aveva gia in mente.
“E tutti gli altri?” chiese Misty.
“Chi? Jay, Franny, Mega e Chris? Non sono altro che i figli
di persone vicine all’Ash del presente e del futuro”
“Anche tu?” chiese James.
Jamie annuì.
Misty rimase talmente scossa dalla notizia che uscì
dall’ostello, ritrovandosi di fronte ad un enorme pokèmon giallo che la fece
sussultare dalla paura.
Zapdos la stava fissando con i suoi occhi neri che
infondevano paura, terrore e una potenza devastante.
“Diteci chi siete in realtà, e stavolta vedete di essere sinceri, ne va della salute di Misty”
“Non siamo altro che i figli dei capopalestra più potenti al
mondo” disse Kenji.
“E che altro?” chiese Gary.
“Siamo qui solo ed esclusivamente perché Cassidy è fuggita
di casa, perché suo padre la trattava male”
“Queste sono cose che gia sapevamo, chi sarebbe suo padre? E
perché le fa del male?”
Kenji non seppe cosa rispondere. Fu Cassidy a prendere la
parola.
“Sono la figlia del Campione del mondo” disse fermandosi e
mentre si voltava verso gli altri disse: “Avete di fronte Cassidy Ketchum”
Vera, Max, Tracey e Ash rimasero a bocca aperta. Gary e
Brock sapevano gia questa parte della storia, quindi non si stupirono più di
tanto.
“Cosa? Hai lo stesso cognome di Ash!” disse Vera stralunata.
“Forse perché veniamo dal futuro e Cassidy e Kenji non sono
altro che i suoi futuri figli” disse Franny sconvolgendo ulteriormente i
presenti, Ash dovette sedersi su una roccia poco distante.
“E come mai sei scappata da tuo padre? O da Ash se preferisci”
Cassidy guardò Ash che la stava guardando sconvolto.
“Lui…usa i suoi pokèmon per attaccarmi, perché non voglio
diventare un’allenatrice di pokèmon come lui, e così mi ha diviso da Kenji quando eravamo ancora piccoli, tutto qui”
“Cioè per una simile stupidissima scelta ti sta facendo
questo?” chiese Gary che non sapeva questo pezzo della storia.
“Esatto, ma ormai ci ho fatto l’abitudine, non mi pesa più
come un tempo”
“Gia, ormai si è fortificata la ragazza!” disse
scherzosamente Mega strappando un sorriso alla ragazzina.
“Mi dispiace” disse Ash stremato dalle parole pronunciate
dalla ragazzina.
Cassidy lo guardò dolcemente.
“Nonostante tutto questo, io mi sono molto affezionata a te
Ash, anche se tra un po’ di anni mi farai disperare, e facendo disperare anche
la mamma, e anche se in fondo al cuore non riesco a perdonare mio padre per
quello che mi ha fatto, mi sento in colpa per avergli detto che lo odiavo,
perché in fondo è pur sempre mio padre”
“YAAAAAAA CHE CARINA CHE SEI!!!”
disse Chris abbracciando l’amica come se fosse un pupazzo adorabile.
“Franny, perché somigli a qualcuno di cui non riesco a
ricordare le fattezze?” disse Brock.
La ragazza lo guardò.
“Non penso che ti farebbe piacere saperlo, e poi non posso
certo dire di chi sono la figlia proprio adesso, se dovessi dire chi è mia
madre dovrebbe sapere anche la madre di Cassidy e Kenji, e per il momento è un
bene che ciò non si sappia ancora”
“E voi?” chiese Vera rivolgendosi agli altri che erano
rimasti in silenzio.
Misty stava ammirando il pokèmon leggendario che era
atterrato davanti a lei e che la stava fissando in modo intenso.
“Uno Zapdos!” disse James uscendo dall’ostello.
Jamie uscì insieme a Jessie e a Meowth e sul suo viso si
dipinse un ghigno beffardo.
“E così Jay ha mandato i rinforzi per ritrovarti!”
“Come?” chiese Misty.
“Questo è il pokèmon uscito dall’uovo di Jay”
Misty si ricordò improvvisamente dell’uovo che Gary aveva
mostrato a lei e a Tracey tempo prima.
“Ma allora…non esisteva solo quell’uovo”
Jamie incrociò le braccia.
“No, i nostri genitori un po’ di anni fa ci hanno affidato
delle uova molto speciali, uova di pokèmon leggendari ed estinti”
Misty rimase a bocca aperta dalla notizia.
“Meraviglioso! Sai quanti soldi potremo ricavare da quelle
uova?” disse Meowth sogghignando meschinamente.
“O che belle e gustose frittate ne verrebbero fuori!” disse
James.
“Il capo ne sarà orgoglioso se gliele portiamo” finì Jessie.
“Non dite assurdità voi due, pensate veramente di poter
anche solo pensare di catturare simili pokèmon?”
Il trio di ladri si zittì di colpo.
“Avanti, andiamo, Zapdos ci porterà dagli altri” disse Jamie
salendo in groppa al pokèmon che non si ribellò, e che anzi la fece salire
volentieri.
“Sali!” disse la ragazza tendendo la mano verso Misty che la
prese un po’ titubante.
“E noi?” chiesero all’unisono i tre membri scapestrati del
Team Rocket.
“Raggiungeteci con la mongolfiera, la battaglia inizierà tra
poco” disse Jamie guardando il cielo che si stava oscurando pericolosamente.
Zapdos dispiegò le ali e in pochi secondi si ritrovarono ad
un’altezza esorbitante.
“Cosa volevi dire con la battaglia inizierà tra poco?”
chiese Misty quasi urlando a causa del forte vento.
“L’Ash del futuro si sta preparando ad attaccare, vedi il
cielo? E’ carico della potenza statica di Pikachu! Si sta caricando al massimo
per l’attacco finale!”
“Dobbiamo sbrigarci allora! Gli altri potrebbero aver
bisogno di noi!”
“Tu stai bene adesso?” chiese Jamie ricordando le brutte
condizioni in cui era Misty.
“Si, diciamo che sto prendendo atto della situazione”
rispose lei sorridendole.
*
In quel preciso momento l’Ash del futuro si stava preparando
a sfogare tutta la sua rabbia e il suo rancore contro i figli e chiunque avesse
voluto ostacolarlo.
“ Avanti Pikachu, e tutti gli altri! Assorbite più potere
possibile dalla natura circostante! Non dobbiamo permettere che ci umilino
ancora come l’ultima volta! Anche se questo dovesse significare fare del male a
qualcuno!”
CONTINUA…
Se non sbaglio dovrebbero mancare all’incirca 2, max 3
capitoli alla fine…la battaglia avrà inizio nel prossimo, speriamo bene,
vedrete come finirà…ohohoh è 1 sorpresa!!! Ormai le
verità saranno svelate tutte, senza tralasciare niente.
Zapdos volava ad una velocità impressionante, le sue ali
fendevano le nuvole nere cariche di pioggia che andavano via via ad ispessirsi minacciosamente, pronte a scaricare tutta
la loro ferocia sulla terra.
“Dobbiamo sbrigarci Zapdos! Non riesci ad aumentare la
velocità?” disse Jamie chinandosi in avanti verso la
testa del pokèmon che gracchiò in segno di assenso.
“Tieniti forte!” gridò rivolgendosi a Misty che si aggrappò
il più forte possibile al dorso dell’animale, che aumentò improvvisamente
l’andatura, rischiando di farla cadere all’indietro dalla forza d’urto del
vento.
“Fa che non sia gia cominciata”
*
“Il cielo si è improvvisamente riannuvolato…come quella
volta” disse Tracey guardando preoccupato il cielo che filtrava dagli alberi.
“Questo è opera di Pikachu” disse Kenji.
“Come lo sai?” gli chiese Ash che si era ripreso dalla
notizia.
Nonostante avesse appena appreso che sarebbe diventato non
solo padre di due ragazzini alquanto svegli, molto più di lui, aveva reagito
bene, come se in cuor suo l’avesse gia sospettato da tempo, quello che però non riusciva ad accettare era ciò che aveva detto
Cassidy, lui, Ash Ketchum, l’aveva maltrattata solo perché non voleva essere
come lui, un allenatore di pokèmon.
“Il Pikachu del futuro è almeno 3 volte più forte di quello
attuale, riesce a caricare l’aria così tanto di
energia statica che gli altri pokèmon scappano spaventati, e noi che siamo
abituati ci accorgiamo subito quando è nelle vicinanze o sta per attaccare”
“E’ assurdo”
“Ma è la verità, tra poco te ne renderai conto tu stesso”
disse Chris.
“Guardate! Zapdos sta tornando! E ha in groppa qualcuno!”
gridò Max indicando il pokèmon leggendario che iniziava la sua planata verso la
terra ferma.
“Speriamo che Misty stia bene” disse Mega preoccupata.
Zapdos si poggiò a terra con le zampe ferme, chinandosi
appena per far scendere le due ragazze, a causa degli alberi era stato difficile
trovare un posto dove atterrare, e così aveva deciso di tornare dove era stato
richiamato, ovvero nella radura che apriva le porte al bosco vero e proprio.
Le due ragazze scesero, guardandosi intorno cercando gli
altri.
“Ma dove sono?” chiese Misty preoccupata non vedendo nessuno
dei suoi amici.
Nel frattempo il gruppo di ragazzi stava correndo
all’impazzata dove avevano visto dirigersi il pokèmon, ritrovandosi in poco
tempo al punto di partenza, e ritrovandosi davanti Misty, Zapdos e la ragazza
dai capelli fucsia.
Cassidy trattenne il respiro per alcuni istanti.
“Jamie…” sussurrò.
Kenji non aspettò neanche un secondo, si fiondò da Misty più
veloce della luce abbracciandola forte e mozzandole quasi l’aria nei polmoni.
“Kenji…mi fai male” sussurrò lei senza fiato.
“Oh scusa!” disse lui lasciandola andare.
Misty riprese a respirare e guardò nella direzione dei suoi
compagni che stavano fissando sia lei che Jamie. Focalizzò il suo sguardò su
Ash che ricambiava e decise di andare da lui.
“Stai bene?” chiese Ash appena la ragazza gli fu di fronte.
Ma lei non parlò, si limitò ad abbracciarlo, come se lo
rivedesse dopo anni di lontananza, lasciandolo senza parole e senza la
possibilità di ricambiare l’esternazione di affetto a cui
era sottoposto, era troppo sorpreso e confuso per poterlo fare.
“Adesso si…” rispose lei chiudendo gli occhi senza smettere
di tenerlo stretto e facendo arrossire violentemente Ash.
“Misty, chi è quella?” chiese Vera indicando la ragazza dai
capelli fucsia che era rimasta in disparte.
La domanda di Vera costrinse Misty a sciogliersi
dall’abbraccio di Ash e si voltò verso Jamie guardandola.
“E’ un ragazza che mi ha aiutato
quando ero in difficoltà”
“E’ impossibile! Lei fa parte del Team Rocket! Non dovrebbe
neanche essere qui!” ringhiò Jay.
“Fa parte del Team Rocket?” chiese sorpreso Gary.
“Si! Quella maledetta non ha fatto altro che procurarci non
poche grane in passato!” disse Mega.
“PIANTATELA!!!” gridò Cassidy
facendo morire sul nascere tutte le altre cattiverie che sarebbero sicuramente
venute a galla.
“Dovete smetterla! Jamie è una persona generosa e molto
altruista!”
Kenji rise sarcasticamente.
“Non dire stupidaggini Cassidy, come puoi anche solo credere che quella ragazza
possa essere dalla nostra parte? E’ meschina di natura!”
“Non è…”
“Lascia perdere Cassidy, non comportarti da testarda come
tuo solito, è vero, faccio parte del Team Rocket, e sono meschina” disse Jamie
troncando le parole di Cassidycontinuando “Ma non sono di certo una
traditrice!”
“Che razza di bugiarda!”
“Kenji ora dacci un taglio! Jamie è sincera! Lei è la mia
migliore amica!”
La frase di Cassidy risuonò in tutta la radura, la maggior
parte di loro rimase a bocca aperta, Jamie compresa.
“Cassidy! Come accidenti puoi essere amica di un membro del
Team Rocket? Ti ha dato di volta il cervello?”
“Anche papà alla fin fine era amico di alcuni membri del
Team Rocket! In fondo si divertiva a combattere e a vedere quello che ogni
volta s’inventavano per catturare Pikachu!”
Ash inorridì “Cosa??? E quando
l’avrei detto?”
“Non tu, l’altro papà” disse Cassidy con leggerezza.
Misty guardò prima Cassidy e poi Ash.
“Tu…lo sai?”
Ash annuì sorridendo orgogliosamente “Si, me l’hanno detto
poco fa, forte vero? Avrò due figli spettacolari!”
Misty guardò il ragazzo sorridendo dolcemente, ora era
sicura che quell’Ash non le avrebbe mai fatto del male, era ancora un po’
infantile, questo nessuno aveva il coraggio di metterlo in dubbio, ma proprio
questa sua particolarità lo rendeva ancora più incredibile e unico ai suoi
occhi.
“Scusate se interrompo questa discussione sicuramente molto
interessante e costruttiva, ma vorrei ricordarvi che urge il bisogno di
prepararci ad un eventuale attacco imminente dell’Ash del futuro!” disse Tracey
guardando preoccupato i nuvoloni che ormai si erano addensati in modo alquanto
pauroso.
“Cosa possiamo fare per fermarlo?” chiese Max.
“Giocare d’anticipo, e sperare di avere molta, molta
fortuna” gli rispose Kenji.
Franny rimase in silenzio per qualche
minuto prima di dire qualcosa che raggelò il sangue di tutti.
“E se usassimo un’esca? Qualcosa che può far venire allo
scoperto il suo punto debole, in modo tale da poterlo attaccare prima che possa
reagire e farci fuori”
“Non pensi di avere pensieri un po’ troppo rudi per essere
una ragazza?” disse Jay.
“E perché scusa??? Che ho detto???”
“Lasciamo stare”
“E chi sarebbe ipoteticamente la persona che può fare da
esca?” chiese Vera.
Tutti si voltarono verso Misty che li guardò sorpresi.
“Io?”
“Siete per caso impazziti? Non vi ricordate cosa le è
successo l’ultima volta che ha avuto a che fare con lui?” disse Kenji parandosi
davanti alla ragazza come per farle da scudo.
“Si Kenji, ma è l’unica che potrebbe bloccarlo” disse
sospirando Chris.
“Ma vi ha dato di volta il cervello? Cassidy! Di qualcosa!”
disse il ragazzo rivolgendosi alla sorella che abbassò la testa.
“Credo che abbiano ragione…”
“Cassidy!”
“Scusate la domanda, ma cosa c’entra Misty in tutto questo?
Perché dovrebbe riuscire a fermare il me stesso del futuro?” chiese Ash
lasciando tutti senza parole.
“Quando ti ci metti sai essere veramente ingenuo eh Ash?”
disse Brock dandogli una pacca sulla spalla in segno di compassione.
“E va bene!” disse Misty improvvisamente, sbalordendo Kenji
che la guardò stralunato.
“Ma Misty…”
“Va tutto bene, non preoccuparti, so badare a me stessa, e
non sarà di certo un Ash troppo cresciuto a fermarmi!”
“Brava! E’ così che si parla!!!”
disse Franny annuendo compiaciuta.
“Cosa devo fare?” disse la ragazza andando da Tracey che
stava ancora tenendo in braccio il suo Azurill e lo prese in braccio.
“Grazie per essertene preso cura”
“Fa attenzione…”
Misty annuì sorridendogli.
“Devi solo fermarlo, o almeno provarci, non credo che abbia
abbastanza fegato per attaccarti” disse Franny
rivolgendosi poi ad Ash “Senza offesa ovviamente”
Ash aprì la bocca per ribattere, ma un lampo squarciò l’aria
esplodendo come era gia accaduto in precedenza a terra con una violenza
inaudita.
“E’ arrivato” ringhiò Jay.
Infatti nel polverone causato dal
fulmine iniziava ad intravedersi una figura alta e un piccolo pokèmon al suo
fianco. Quando il fumo andò via completamente i ragazzi si trovarono di fronte
all’Ash del futuro che li guardò con un ghigno beffardo.
“Ma guarda, siete tutti qui”
“Papà!” gridò Cassidy senza però sapere cosa dirgli.
“Papà? Hai ancora il coraggio di chiamarmi in quel modo?
Dopo avermi detto che mi odi hai anche la faccia tosta
di potermi chiamare ancora così?”
Le parole dell’Ash del futuro provocarono un grande squarcio
nel cuore della ragazzina, alla quale si riempirono gli occhi di lacrime.
“E per quanto riguarda voi, non avrete mica intenzione di
attaccarmi vero?”
I ragazzi si guardarono l’un l’altro
impauriti, l’espressione spavalda dell’uomo aveva infranto tutte le loro
certezze el giro di due minuti.
Solo Kenji ebbe la forza di parlare.
“Si! Questa volta ti fermeremo! Deve tornare tutto come
prima! Prima dell’incidente! Dobbiamo tornare sereni come un tempo!”
Entrambi gli Ash lo guardarono, quello del futuro lo
guardava freddamente, mentre l’Ash per così dire normale lo guardava senza
capire a cosa si stesse rivolgendo.
“Vuoi tornare come un tempo? Illuso!”
“Ma perché non si può zio? In fondo è meglio per tutti!”
disse Franny prendendo la parola.
“Franny, non intrometterti cercando di fare la giustiziera
come tuo solito”
“Volete spiegarci cosa diavolo è successo? Che significa che
c’è stato un incidente?” chiese Gary.
Chris abbassò la testa, così come gli altri ragazzi, solo
loro oltre all’Ash del futuro sapevano a cosa si riferivano le parole di Kenji,
ma nessuno ebbe il coraggio di affrontare l’argomento spiegandolo.
“Avete fatto un grave errore venendo qui,
questo mondo non vi appartiene! Torniamo a casa, sistemeremo li
la questione”
“NO!” gridò Cassidy tremando “Non ho intenzione di tornare a
casa!”
“COMPORTATI DA ADULTA CASSIDY!!!”
gridò l’ Ash del futuro facendo rabbrividire tutti.
“Io solo 11 anni! Come posso comportarmi da adulta?”
“Ha ragione, tu nemmeno ora sei adulto” disse Misty intromettendosi
nella discussione.
Tutti la guardarono sorpresi, soprattutto Ash che non si
aspettava che lei pensasse questo di lui.
“Non intrometterti! Tu non c’entri!”
“Si che c’entro invece! Tutto ciò
che riguarda te riguarda anche me!”
L’Ash del futuro la guardò zittito, mai si sarebbe aspettato
che quella ragazza dai capelli rossi potesse essere così sincera davanti a
tutti.
“Io…non voglio che tu ne sia coinvolta, non voglio rischiare
di perderti un’altra volta”
“Che vuoi dire?” chiese Max.
L’Ash del futuro abbassò lo sguardo, e quando lo rialzò
guardò Misty, andando verso di lei.
“Fermati!!!” gridò Kenji lanciando
una pokèmon e facendo apparire Typhlosion.
“Pikachu…” disse l’Ash del futuro senza smettere di
proseguire verso la ragazza che non seppe che fare e finendo col rimanere
immobile mentre l’uomo si fermava davanti a lei.
I suoi ricordi corsero veloci al
giorno in cui lui l’aveva baciata, senza lasciarle il tempo di reagire e
lasciandola nel più completo sconforto per non essere riuscita a fermarlo in
tempo. Tutta la paura di quel giorno riapparse improvvisamente facendola
tremare convulsamente.
“Pikachu! Levati dai piedi!” gridò Kenji
mentre il suo pokèmon attaccava il pokèmon del padre che si stava
divertendo come non mai a prenderli in giro.
“Ti aiutiamo noi!” gridarono Franny, Jay e Mega lanciando le
loro pokèball in aria.
Con un lampo di luce apparvero Ponyta un cavallo bianco con
la criniera e la coda fatte di fiamme, Jolteon, un cane giallo con al posto del pelo degli aghi elettrici e Dustox una
falena.
“Attacco Turbofuoco Ponyta!” gridò Franny.
“Tuono Jolteon!” gridò Jay.
“Turbine Dustox!” completò Mega.
I tre attacchi si rivoltarono contro Pikachu, che riuscì a
divincolarsi riuscendo a non farmi colpire.
“Ma che razza di pokèmon è?” disse sconvolto Tracey.
Nel frattempo l’Ash del futuro stava fissando gli occhi
verdi di Misty che non seppe se quello sguardo fosse
carico di tristezza ed amarezza o di semplice affetto.
“Riuscirai mai a perdonarmi per averti fatto soffrire?”
“Cosa?”
L’Ash del futuro con un gesto rapido abbracciò Misty,
stringendola talmente forte da non permetterle di respirare.
“Lasciami, mi fai male!”
Un pugno, un pugno in pieno stomaco la fece cadere in
avanti, la sua vista si offuscò e lei cadde priva di sensi tenuta dalle forti
braccia dell’uomo.
“E’ ora di ricominciare tutto daccapo” disse l’Ash del
futuro facendo ritornare Pikachu che provocò un altro forte lampo che li fece
svanire nel nulla.
“MISTYYYY!!!!!!!!!!” gridò Jamie
che stava correndo da loro per salvare la ragazza.
“MAMMA!!!” gridarono Kenji e
Cassidy, fregandosene finalmente degli sguardi attoniti che Ash e gli altri
ebbero sentendo quella parola.
*
Improvvisamente l’uovo di Cassidy apparve davanti a lei,
circondando la ragazzina con la sua luce ed il suo calore.
“Ma cosa?”
“Cassidy…”
“Mamma!!!”
Cassidy si voltò sia a destra che a sinistra, cercando di
capire da dove provenisse la voce di sua madre.
“Dove sei mamma?”
“Non preoccuparti,
andrà tutto bene, sii solo te stessa e non avere paura di affrontare tuo padre”
“Scusa!”
Una mano delicata fatta di luce accarezzò dolcemente il viso
della ragazzina bagnato di lacrime.
“Ti voglio bene
bambina mia…”
La luce svanì e Cassidy si ritrovò in braccio l’uovo che
stava pulsando come al solito.
*
“Cos’è successo Cassidy? Stai bene?” le chiese preoccupata
Chris.
Cassidy annuì stringendo a se l’uovo e asciugandosi le
lacrime.
“Si, ma dobbiamo salvare la mamma adesso!”
“Mamma? Quindi Misty e Ash…” disse Vera.
“Sono i genitori di Cassidy e Kenji” terminò con un sussurro
la frase Max.
Lo sguardo di Ash si aprì per le parole dei suoi amici, e
improvvisamente tutto gli fu chiaro.
Era tempo di agire.
*
CONTINUA…
Hello! Ho deciso di aspettare un altro
capitoletto prima di rivelare la questione delle uova…anche per quanto
riguarda la grande battaglia…anche perché per arrivare a quel punto serve il
Team Rocket che non è ancora arrivato (ci siamo persi!!! Nd: Jessie&James)
(COSA??? O.O Nd: Io) e così l’Ash del futuro ha rapito Misty!!!Accidenti non me
l’aspettavo! (ma se sei tu che scrivi questa storia?
O-o Nd: Ash) (ah gia, hai ragione! Nd: Io) chissà che cosa è successo a Cassidy
e perché l’uovo ha avuto quella reazione…bene, mi raccomando continuate a
seguirmi se volete. Ciao ciao. E ora passiamo ai
ringraziamenti.
FEDINA:
ormai sei diventata la prima fan di
questa ficcy mi sa…eheh hai praticamente recensito ogni singolo capitolo e non
sai quanto mi abbia fatto piacere…grazie grazie
(inchino), hai visto? Finalmente Ash e compagnia bella hanno capito il legame
con Misty, Cassidy e Kenji!!! Vedrai cosa succederà
quando si saprà il segreto di Franny, Jay e Mega…ohohoh
SHUN:
accidenti! Ti sei letta tutta la storia che ormai secondo me sta diventando troppo lunga??? Urca! Bhe, penso che ora
sappia chi è la madre di quei poveri ragazzini, e per rispondere alla tua e-mail esatto, i nomi e i personaggi sono proprio
di quella rivista…mi faceva triste non vederli mai in circolazione…eheh e così
zacchete li ho messi
“Dove vuoi andare Ash?” gli chiese Tracey vedendo l’amico
tutto indaffarato a sistemare le cose nello zaino.
“Mi sembra ovvio, vado a stanare il me stesso del futuro, e
mi riprenderò Misty!”
Tutti lo guardarono a bocca aperta.
“Riprenderti Misty??? Da quando Ash
Ketchum di Pallet parla così di lei???” chiese sarcastico Gary.
“Falla finita tu! Ora tutto mi è chiaro! Cassidy, Kenji”
disse rivolgendosi ai due ragazzini che lo stavano guardando sorpresi.
“Nel vostro futuro…io e Misty…si
insomma avete capito”
“Si” rispose dolcemente Cassidy sorridendogli.
“Capisco…” disse il ragazzo arrossendo e abbassando la testa.
“Come pensi di fare per trovarli?” chiese Vera preoccupata.
“Non lo so, ci penserò mentre li
cerco”
Tipico di Ash, agire d’impulso sempre senza pensare alle
eventuali conseguenze o perlomeno alle possibili tattiche da adottare.
“Sei un caso senza speranza…” sospirò Brock.
“Vuoi davvero trovare Misty?” chiese d’un tratto Franny.
Ash annuì.
“Cuginetta, usalo” disse rivolgendosi a Cassidy che
sussultò.
“Cuginetta???”
Franny rise maliziosa, indicando il suo zainetto. Il viso di
Cassidy s’illuminò, capendo d’improvviso cosa
volessero dire le parole di Franny.
“Ok!”
Cassidy prese Kenji per mano, e corse verso il centro della
radura, posizionando il suo uovo, che ancora teneva tra le mani nel centro.
“Avanti Kenji, metti il tuo vicino al mio”
Il ragazzo la guardò allibito.
“Che vuoi fare?”
Lei gli sorrise.
“Fidati!”
Kenji rimase per alcuni minuti a fissare la sorella,
indeciso sul da farsi, ma decise ugualmente di fidarsi di lei, era si spericolata,
ma non così stupida da mettere in pericolo gli altri, così posizionò il suo
uovo, dopo averlo tolto dallo zaino di fianco a quello di Cassidy che sorrise
compiaciuta.
“Avanti! Anche i vostri ora!”
Gli altri si guardarono l’un l’altro
indecisi sul da farsi, fu Chris la prima a muoversi, prendendo il suo uovo e
posizionandolo a lato di quello di Kenji, tenendo una certa distanza da esso.
Vedendo la sua decisione, anche Mega, Jay e Jamie deposero
le loro uova intorno a quelle dei due fratelli, formando una sorta di cerchio
sull’erba, Zapdos infatti era tornato nelle mani di
Jay come un semplice uovo.
“Franny, il tuo è l’ultimo” disse Cassidy guardando la
cugina avvicinandosi con fare beffardo e sicuro di se.
Appena mise a terra il suo uovo tutte e 7 le uova iniziarono
a brillare sempre più forte, fino a formare una colonna di luce che si
stagliava in cielo a spirale, formando con la sua luce una moltitudine di
colori bellissimi.
“Che meraviglia!” disse estasiato Max.
“Come ci siete riusciti?” chiese Brock guardando quella
meravigliosa colonna di luce.
“Merito delle uova…e dei nostri sentimenti” rispose
semplicemente Mega.
“Ma come…” chiese Gary, venendo
bloccato da Jay che disse:
“Ora non c’è tempo per le spiegazioni, sbrigatevi ad entrare
nel fascio di luce!”
“CHE COSA DOVREMMO FARE SCUSA???”
dissero tutti in coro.
“Volete ritrovare Misty giusto? Bhe fidatevi ed entrate nel
vortice!” disse spazientita Jamie.
I ragazzi si guardarono spaventati, non sapevano cosa
potesse loro succedere una volta entrati nel vortice,
ma come al solito Ash se ne fregò degli inutili convenevoli, prendendo in
braccio Pikachu e saltando senza sprezzo del pericolo nella colonna di luce. In
men che non si dica scomparve al suo intermo come
risucchiato da una forza sconosciuta.
“Ash!!!” gridò sconvolta Vera.
“Vi volete muovere? Sta bene! E’ solo stato trasportato
vicino al luogo dove è tenuta prigioniera Misty!” disse Chris per
tranquillizzare sia lei che il resto del gruppo.
A quelle parole uno ad uno i ragazzi
entrarono nel vortice, finendo con l’essere trasportativia. Gary fu l’ultimo ad entrare e a venire sbalzato via, dopodiché fu in turno di Franny che
prese il suo uovo e si lanciò con un salto nel vortice.
La seguirono a ruota Jamie, Jay e Mega, che fecero la stessa
cosa, infine fu il turno di Kenji e Cassidy, che prese con una mano il suo uovo
e con l’altra la mano del fratello.
“Pronto?” gli chiese.
Lui annuì convinto, dopodiché si buttarono nell’occhio del
vortice, venendo risucchiati da esso.
“Dove sono?” chiese Misty aprendo piano gli occhi e venendo quasi accecata dalla potente luce del sole che
glieli fece richiudere immediatamente per il male.
Le doleva la testa e la pancia, poi si ricordò. Era stata
rapita.
“Ti sei svegliata piccola” disse una voce che la fece
rabbrividire.
Si alzò di scatto, provocandosi una fitta allo stomaco che
la fece gemere dal male.
“Ash…” disse digrignando i denti dal male.
“Come stai?”
“Che diavolo vuoi? Perché mi hai portato via? Dove sono gli
altri? Dov’è A…”
L’Ash del futuro gli si avvicinò talmente tanto che poteva
sentire il respiro dell’uomo sul suo viso, che iniziava ad assumere
un’espressione spaventata.
“Dimenticati di loro, ora ci siamo solo io e te”
“Allontanati!!!” gridò Misty
tendendo le braccia verso il petto dell’uomo e spingendolo via.
L’Ash del futuro rise.
“Cosa credi di poter fare?”
Misty lo guardò non capendo cosa volesse
dire l’uomo, solo allora se ne accorse, non riusciva quasi più a muoversi, ogni
singolo movimento che faceva le provocava dolore e un senso di vertigini non
indifferente, dovette rimettersi sdraiata per non dare di stomaco.
“Cosa…mi hai fatto?” chiese con un sussurro.
Lui le si riavvicinò, portando il
suo viso a non più di due spanne dal suo, poi sorrise, e Misty ebbe ancora più
paura di lui.
“Non preoccuparti, starai bene, torneremo ad essere una
famiglia come un tempo” disse accarezzandole il volto che iniziava a rigarsi di
lacrime.
“Ash…” disse Misty, la vista stava iniziando ad offuscarsi.
“Toglietevi di dosso!!!” gridò Ash
disteso a terra a pancia in giu.
Il vortice li aveva trasportati molto lontani dalla radura,
ma la cosa che lo faceva irritare era il fatto che tutti erano finiti sopra di
lui durante la caduta.
“Io sto comodo” disse scherzosamente Gary ridendo.
“Alzati razza di stupido!!! Pesate
troppo!!!”
Tutti scoppiarono a ridere e si alzarono, ovviamente con
molta calma e lentezza, era divertente fare arrabbiare Ash in quel modo, e
ovviamente questa cosa provocò una serie di prese in giro che durarono parecchi
minuti.
“Dateci un taglio adesso!!!
Pensiamo ad un modo per salvare Misty!”
Tutti si zittirono.
“Che avete adesso?” chiese lui irritato.
“Da quando tu pensi Ash???” gli
chiese stupito Brock provocando un’altra ondata di ridarella che fece irritare
ancora di più il ragazzo.
Ormai anche Pikachu era contro di lui, ridendo insieme agli altri.
Il ragazzo si spazientì non poco e decise di andare alla
ricerca di Misty da solo, con o senza il sostegno di Pikachu.
“Ehi aspetta!” disse Cassidy asciugandosi le lacrime
provocate dal gran ridere e raggiungendolo.
“Che vuoi?” rispose lui acido.
“Ehi calma! Dove vuoi andare?”
“Da Misty! Quante volte devo ripeterlo ancora prima che ve
ne rendiate conto?”
Cassidy sospirò e si girò, indicando una grossa villa che si
affacciava su uno splendido lago.
“Che c’è?” chiese Ash.
“E’ li…Quella è la casa dove tu e la mamma avete vissuto nei
primi momenti, almeno così mi pare di ricordare dalle fotografie, e poi se la
memoria non m’inganna da piccola venivamo a fare qui le vacanze”
Gli occhi di Ash s’illuminarono.
“Misty è li?” chiese.
“E’ probabile, le uova ci hanno portato proprio in questo
posto, credo che se non ci fossero state grosse possibilità che Misty fosse
qui, le uova non ci avrebbero mai portati”
“Ehi voi!!!” gridò una voce
dall’alto.
“Il Team Rocket???” gridarono tutti
sorpresi.
“Quanto cavolo ci avete messo razza di stupidi!!!” gridò adirata Jamie.
“Ehi ragazzina!!! Prova tu a
seguire un vortice con una mongolfiera e poi ce lo vieni a dire!” gridò Jessie
urlando istericamente come suo solito.
La mongolfiera con la facciona di Meowth atterrò alzando un
enorme polverone intorno a se.
Jessie, James e Meowth scesero dal loro mezzo di trasporto
aereo e si guardarono in giro.
“Allora? Perché siamo in un posto simile?” chiese Meowth.
“Misty è stata rapita” rispose Jay.
“Ah! La mocciosa pel di carota!” disse sarcastica Jessie.
Ash si voltò con rabbia verso di lei.
“NON CHIAMARLA COSI’! LEI HA UN NOME ED E’ MISTY!!!”
Jessie lo guardò sorpresa.
“Ok, ok moccioso, calmati però!”
Ash strinse i pugni e si voltò verso la villa, era
arrabbiato con se stesso e preoccupato come non mai per Misty, per la
SUA Misty si ritrovò a pensare
stupidamente, ed un pensiero si fece improvvisamente largo nel cuore del
giovane…
Da quanto tempo l’amava così tanto?
CONTINUA…
Mi dispiace!!!scusate, scusate,
scusate!!!questo cappy è davvero troppo corto…ma volevo per esigenze di
“copione” finirlo così!!!posso dire con certezza che mancano esattamente 2
cappy alla fine…+ 1 specie di “IL DOPO ALLE PORTE DEL PARADISO” dove ci saranno
delle sorprese…e poi avevo 1 mezza idea di fare 1 ficcy x spiegare l’infanzia
di Cassidy e Kenji…purtroppo molte cose in questa storia non sono chiare…in
particolare il rapporto di Cassidy con la madre…bhe ora vedrò…eheh
SHUN:
ciao bella!!!visto?new
aggiornamento new rompicapi!!!eheh…bhe non posso mica fare simili spoiler!!!x
l’incidente…bhe…vedrò se scriverlo nel prequel o cercare di spiegarlo a grandi
linee in 1 dei ricordi di Cassidy…
FEDINA:
ciao oh mia recensitrice dal sesto
senso strabiliante…come hai potuto vedere il mistero delle uova s’infittisce
sempre di +…mi diverte dargli sempre new sfumature e misteri!!!ohohoh come sono
sadica e cattiva!!!comunque x quanto riguarda Misty…bhe…ti rimando alla nota
sopra indicata…fammi sapere cosa ne pensi!!!ciao ciao
ILA:
grazie infinite…quanti
complimenti!!!rischi di farmi arrossire!!! O//////O bhe…che posso dire…spero
che continuerai a seguirla…perché ormai siamo alle battute finali…indi x cui
resisti!!!ciao anche a te
Ash si stupì di aver formulato un pensiero così profondo, si
era finalmente reso conto di ciò che provava, dopo anni in cui si era così
intestardito sui pokèmon da perdere di vista ciò che realmente voleva: Misty.
“Andiamo! Non c’è tempo da perdere!” disse chiamando gli
altri e facendogli cenno di seguirlo.
“Ehi aspetta! Hai un piano?” gli chiese Jessie, conoscendo
gia la risposta prima di sentirla uscire dalla bocca del ragazzo.
“No, ma non sarà certo il me stesso del futuro a fermarmi!”
Jessie lo guardò stupita quando il
ragazzo si voltò per guardarla negli occhi. I suoi occhi erano diversi dal
solito, una strana luce li avvolgeva, una fiamma che ardeva piena di convinzione
per ciò che si apprestava a fare.
Jessie tornò in se e annuì compiaciuta, portandosi le mani
sui fianchi ed ergendosi in tutto il suo orgoglio.
“Bene moccioso! Io sono con te!”
James, Meowth e il resto del gruppo guardarono la ragazza esterrefatti, vedere Jessie dare ragione ad Ash,
anzi, appoggiarlo nelle sue idee era troppo per loro.
“Quindi dovremmo allearci con loro Jessie?” chiese Meowth,
sperando con tutto se stesso che la risposta della ragazza fosse negativa.
Jessie squadrò il pokèmon gatto e disse: “Ovviamente, voglio
che ci siano tutti quando cattureremo Pikachu, e visto
che alla squadra manca una spettatrice, ce la andiamo a riprendere!”
La ragazza si girò verso Ash che gli
sorrise con gratitudine.
“Andiamo! Vi faccio strada!” disse Kenji, motivato dalle
parole degli altri e mettendosi in cammino davanti a tutti.
“Non preoccuparti Misty, sto venendo a prenderti” disse Ash
con un sussurro.
“Bene, manca poco, tra meno di 45 minuti il portale per
l’altra dimensione si aprirà, e finalmente tutto tornerà come prima” disse
l’Ash del futuro avvicinandosi a Misty, che dormiva ancora e facendole una
piccola carezza sulla guancia.
“Non temere, dimenticherai in fretta ciò che è successo,
ricominceremo da zero”
“Sicuro di volerlo fare davvero? Che ne sarà
della “vera” Misty?” chiese una donna con le braccia conserte apparendo dal
buio, era molto bella, con un fisico slanciato, anche se celava il viso nell’oscurità.
L’Ash del futuro non la degnò neanche di uno sguardo.
“Non sono affari che ti riguardano”
“Non riesco a capire perché ti sei così intestardito a
portarla nel futuro, così non farai altro che cambiare radicalmente il nostro
mondo!”
“M’interessa solo di lei, il resto è superfluo!”
“E i tuoi figli? Kenji e Cassidy che fine faranno
se porti via la loro futura madre?” chiese una nuova voce, ed un uomo alto
apparve al fianco della donna.
L’Ash del futuro lo guardò serio, dopodiché sbuffò divertito
e continuò a fare i preparativi per l’imminente partenza.
“Cosa credi che me ne importi di loro? Kenji sa cavarsela da
solo, mentre Cassidy…bhe quella ragazzina mi odia, quindi è inutile per me,
come tutti gli altri”
L’uomo batté violentemente un pugno contro il muro.
“Non immischiare nella vostra faida famigliare anche gli
altri! Tieni lontano da questo mia figlia, Ash!”
“E’ lei che si sta immischiando troppo…se non la punirai a
dovere dovrò farlo io stesso”
Lo sguardo che si posò sull’uomo fu glaciale, incurante dei
sentimenti altrui e insensibile a tutto, quasi malvagio mentre sul suo viso si
delineava un ghigno beffardo.
“Quanto manca ancora?” chiese Vera stremata dalla veloce
camminata e dallo sforzo non indifferente delle gambe, visto che gran parte
della strada si estendeva in salita.
“Siamo all’incirca a metà strada” le rispose Cassidy con il
fiatone.
Era preoccupata, e al tempo stesso provava un senso di
serenità, i rapporti che aveva instaurato con il resto del gruppo l’avevano
cambiata, rendendola più forte e sicura di se, per questo si sentiva pronta ad
aiutare gli altri ad affrontare suo padre, per salvare sua madre, l’unica
persona a cui realmente, lei e Kenji tenevano
profondamente.
“Ho uno strano presentimento” disse d’un tratto Chris
fermandosi di colpo.
“Che intendi dire?” le chiese Mega affiancandosi all’amica.
“Non lo so, è come se arrivando alla villa oltre all’Ash del
futuro dovessimo trovare anche qualcos’altro…di peggiore” rispose la ragazza
portandosi le mani sul petto e sentendo i battiti accelerati del suo cuore.
“Non preoccuparti, sarà solo la tensione” disse tranquillo
Gary.
Misty aprì piano gli occhi, chiedendosi per quanto avesse dormito. Si alzò a fatica, trovandosi di fronte ad
una stanza vuota e molto impolverata.
“Ma dove sono?”
Si alzò, e si dovette appoggiare al muro, si sentiva ancora
intontita ed ebbe paura di cadere a terra.
“Devo…trovare Ash e gli altri…devo andarmene di qui”
Si avviò verso la porta, e aprendola si ritrovò di fronte ad
un lungo corridoio, con una decina di porte su entrambi i lati.
“E adesso da che parte vado?”
“Stai cercando l’uscita?” chiese una voce alle sue spalle,
Misty si girò di scatto, ritrovandosi di fronte alla donna
che poco tempo prima aveva parlato con l’Ash del futuro.
“E tu chi sei?”
“Ti ho fatto una domanda, stai cercando l’uscita?”
Misty si trattenne dal prenderla a schiaffi, aveva un modo
di fare davvero troppo sofisticato per lei, ma capendo la gravità della
situazione si limitò a soffocare un “Si”.
“Molto bene, seguimi allora” disse la donna incamminandosi
per il corridoio deserto.
Misty fu indecisa se fidarsi o no, ma alla fin fine decise
di darle una possibilità, per quanto non si fidasse della donna, era pur sempre
l’unica sua speranza per ritrovare gli altri.
“Posso sapere perché mi stai aiutando?”
La donna non le rispose subito, come se volesse monitorare
le parole prima di esprimerle.
“Diciamo che sono un’amica che non vuole vedere rovinato ciò
che ha creato” disse e poi si fermò.
“Se dovesse succederti qualcosa non solo il presente, ma
anche il futuro avrà delle conseguenze terrificanti”
“Cosa stai dicendo?” chiese Misty avanzando verso di lei
confusa.
“Questa è la porta che ti condurrà all’uscita, seguila fino
in fondo, ti ritroverai di fronte ad una porta bianca, aprila e corri il più
velocemente possibile, lui non ci metterà tanto a scoprire che sei fuggita”
disse la donna indicando una porta chiusa.
Misty si avviò titubante verso la porta, afferrando la
maniglia e constatando con sollievo che era aperta, si voltò verso la donna e
la ringraziò, dopodiché si richiuse la porta alle spalle.
*
Corse velocemente attraverso la stanza, arrivando quasi
subito alla porta bianca che la donna le aveva indicato, la aprì con cautela,
scoprendo con estremo orrore che era chiusa, si guardò intorno alla ricerca di
qualcosa per aprirla, e i suoi occhi indugiarono su una spranga di ferro. La
prese e la mise tra gli stipiti della porta, facendo forza per scardinarla, con
grande sforzo riuscì ad aprirla, facendola sbattere a terra.
Mise la testa fuori dalla porta per
controllare che nessuno l’avesse vista o sentita e quando scoprì con immenso
sollievo che la via era libera si mise a correre come mai aveva fatto verso il
sentiero che si infiltrava dalla villa fino al lago.
“Ti prego, ti prego fa che non mi scopra!”
Corse a perdifiato per qualche centinaio di metri, dopodiché
fu scagliata a terra da qualcosa che le aveva afferrato la caviglia.
Un pokèmon abbastanza grosso, simile ad un dinosauro verde
con un fiore non ancora sbocciato intorno al collo l’aveva afferrata con le
liane per la caviglia.
“Bayleef!”
“Bay!” disse il pokèmon adirato.
“Ti prego lasciami! Devo andare da Ash, ti prego!”
Il pokèmon però la tirò a se con le liane, ignorando le sue
parole, Misty cercò un qualche appiglio ma senza
risultato. Decise allora di voltarsi per togliersi le liane,
ma Bayleef strinse più forte la presa, facendola gridare per il dolore.
“Ma che succede li?” chiese Max indicando le due ombre che
lottavano tra di loro.
“Non lo so, ma è meglio se ci nascondiamo!” disse Tracey.
Nessuno di loro osò avvicinarsi, ignorando il fatto che le
due ombre non erano altro che Bayleef e Misty.
A malincuore la ragazza prese un sasso e lo scagliò contro
il muso del pokèmon che lasciò andare la presa per il male, Misty si alzò,
ricadendo a terra e tenendosi la caviglia.
“Accidenti, è riuscito a mettermela fuori uso!”
Prese coraggio e si alzò aggrappandosi al tronco di un
albero, solo allora gli altri la videro.
“Misty!!!” gridò Ash uscendo dal
nascondiglio in cui lui e gli altri si erano messi e correndo dalla ragazza che
si guardò intorno spaventata.
“Mamma!!!” gridarono Kenji e
Cassidy ignorando il fatto che quasi nessuno si era ancora abituato a sentirgli
dire così.
Ash sbucò davanti a Misty facendole prendere un colpo e
abbracciandola senza darle il tempo di connettere le due cose.
“Ti ho ritrovata…”
“Ash” disse lei arrossendo visibilmente.
Lui si staccò e le guardò la caviglia.
“Come stai? Riesci a camminare?”
Misty si ricordò improvvisamente di Bayleef e si guardò
indietro.
“Ash, c’è Bayleef, devi fare qualcosa!”
Il ragazzo guardò alle spalle dell’amica, ma il pokèmon era
gia tornato indietro.
“Misty, dobbiamo sbrigarci, avanti sali!”
Ash si mise in ginocchio facendo segno a Misty di salirgli
sulle spalle.
“Ma sei impazzito! Non ci penso neanche!”
“Non fare storie e sali!” gridò lui.
“No!”
“Non fare la bambina!”
“Senti chi parla!
“LA VOLETE PIANTARE
DI LITIGARE IN UN MOMENTO SIMILE???” la voce di Brock
tuonò talmente forte da zittire i due ragazzi ed il resto del gruppo in meno di
un secondo.
“Brock…”
Il ragazzo si avvicinò a loro e prese in braccio Misty
mettendosela sulle spalle.
“Ma Brock…”
“Zitta, sei ferita e dobbiamo portarti via da qui, non
preoccuparti, sei così magra che non sento nemmeno di averti sulle spalle.
La ragazza sorrise dolcemente ringraziando l’amico.
“Dov’è Misty?” tuonò l’Ash del futuro tornando nella stanza
e scoprendola vuota.
“Sono stata io, a quest’ora se ha avuto fortuna si sarà gia
ricongiunta agli altri” disse la donna con un sorriso freddo.
“Tu! Come hai osato disobbedire agli ordini!”
“Non voglio che tu le faccia del
male! Piantala di pensare solo a te stesso!”
L’Ash del futuro prese la donna
sbattendola contro il muro con una tale ferocia che le mozzò il respiro nei
polmoni.
“Ash cosa…”
“Non ti permettere più d’intrometterti nelle mie questioni,
non permetterti più di allontanarmi ancora da Misty!” sibilò lui
“Smettila di colpevolizzarti…”
L’Ash del futuro la lasciò andare percorrendo il lungo
corridoio, con la rabbia che stava per esplodere da un momento all’altro, uscì
nel giardino con tanta ferocia da sferzare l’aria.
“PIKACHU!!!”
Il piccolo topo elettrico corse dal padrone non appena sentì
il richiamo.
“Misty stai bene?” chiese Tracey vedendo la ragazza pallida
ed esausta.
“Non lo so…mi sento strana…deve essere stato a causa di
quello che mi ha dato…”
“Di che parli?” chiese allarmata
Mega.
“Quando mi sono svegliata stavo male…e l’Ash del futuro mi
ha detto che era per qualcosa che mi aveva dato…non riuscivo a muovermi…e mi
sono addormentata”
Brock guardò Mega che stava pensando a cosa avesse potuto
causare un effetto collaterale simile in Misty.
“Sei sicura di non ricordarti?” chiese Vera.
Misty scosse la testa, appoggiandola stancamente sulla
schiena di Brock.
Improvvisamente sentirono alle loro spalle il rumore di un
fulmine e voltandosi scoprirono Pikachu con un aria molto
seria e arrabbiata che li guardava.
“E’ il Pikachu di papà! Ci ha trovato!”
“Pikachu! Dimmi cosa avete fatto a Misty! Sta malissimo!”
Il pokèmon sorrise.
“Pika, pikachu, pika, piiiika pi chu!!”
Tutti guardarono Ash, l’unico in grado di capire il
linguaggio del pokèmon.
“Credo che abbia detto che se vogliamo delle risposte e
l’antidoto dobbiamo andare alla villa”
Cassidy strinse i pugni e si avviò verso Pikachu.
“E sia” disse guardando il pokèmon “Ma che sia chiaro, se
succede qualcosa alla mamma ne pagherete le conseguenze”
Stranamente il Pikachu abbassò le orecchie tristemente e per
un attimo Cassidy pensò che si sentisse in colpa per gli avvenimenti, ma
scacciò via quel pensiero.
Il gruppo si avviò alla villa, con Misty che ormai si era
addormentata e faticava a respirare bene, a volte dava qualche colpo di tosse
che faceva preoccupare ulteriormente i suoi amici che affrettavano sempre di
più il passo.
Arrivarono alla villa circa mezz’ora più tardi, e videro
sulla villa un terrificante vortice violaceo che saliva verso il cielo.
“Non è possibile! E’ il portale del tempo!” gridò Franny.
“Che?” chiese Tracey.
“Il portale del tempo! Ecco come ha fatto a giungere qui! E’ riuscito ad aprirlo!”
Cassidy impallidì, improvvisamente la follia del padre le fu
chiara.
“Papà vuole portare la Misty di questo tempo nel futuro!”
“Stai scherzando?” disse Jay guardando Cassidy come se
avesse detto che Ash era alto 2
metri.
“Ha ragione…” disse la voce dell’uomo che prima stava
parlando con l’Ash del futuro.
“E tu chi…?” disse James ma non
riuscì a finire la frase perché Franny parlò sopra di lui.
“PAPA’!” disse correndo dall’uomo e abbracciandolo.
“Papà???” dissero tutti sorpresi.
“Si! Lui è mio padre!”
“Mi sembra di averlo gia visto da qualche parte…” disse
Jessie guardandolo attentamente, poi i suoi occhi s’illuminarono.
“Somiglia al moccioso più grande!”
“Eh?” disse Brock guardando la ragazza e poi l’uomo.
L’uomo rise stancamente.
“Franny, sei proprio una piccola peste lo sai?” disse
facendo una carezza sulla testa alla figlia, poi guardò il gruppo e disse:
“Jessie ha ragione, sono il Brock che esisterà tra circa 20
anni”
Un silenzio sconvolgente cadde sul gruppo.
“Quindi, tu saresti il nostro Brock???”
chiese Ash ricevendo un si con la testa in risposta.
Tutti si voltarono verso il Brock del presente, che però sembrava entusiasta della cosa, i suoi occhi
brillavano e tremava come se fosse sul punto di scoppiare a urlare.
“Quindi…io sono te…sono…il padre di Franny…”
Il Brock del futuro lo guardò confuso.
“E Franny…è la cugina di Cassidy…che a sua volta è la figlia
di Misty”
Improvvisamente a tutti fu chiaro dove volesse
andare a parare Brock.
“Oh no!” disse Max dandosi una pacca sulla
fronte esasperato mentre gli occhi di Brock diventavano maniacali. Si
avvicinò quasi saltellando al suo “alter ego” e facendo mosse non tanto virili gli chiese:
“Con quale delle splendide sorelle di Misty mi sono sposato??? Insomma, Franny ha i capelli rosa come Lily, ma ha il
carattere di Daisy e gli occhi di Violet…no! Ho capito! Non ci credo!!! Sono sposato con tutte e tre!!! Finalmente si sono rese
conto di amarmi pazzamente!!!Oh mie dee, oh mie…”
Misty si svegliò e lo zittì all’istante con un colpo preciso
in testa che lo fece tornare in se.
“Chi ti dice che invece non sia stato uno dei tuoi fratelli
ad essersi messo con una delle sorelle di Misty?” gli chiese Max.
“NOOOOOOO!!!!!” gridò Brock con le
lacrime che uscivano a fiotti mentre Max lo trascinava .
“Ero davvero un invasato da giovane!” disse sconvolto e
scioccato il Brock del futuro.
“Insomma adesso basta!!! Dobbiamo
andare a trovare una cura per Misty!!!” disse spazientito Ash.
“Hai ragione! Seguitemi!” disse il Brock del futuro facendo
strada.
“Ma quanto ci mette Pikachu a ritrovare Misty?” disse l’Ash
del futuro spazientito camminando avanti e indietro.
Si fermò per controllare che il portale continuasse a
rimanere aperto, non poteva perdere l’unica occasione per riuscire ad esaudire
il suo folle desiderio.
“Ash, sono arrivati” disse la donna comparendo dal nulla al
suo fianco.
“Come sta la ragazza?” chiese il Brock del futuro voltandosi
verso il Brock del presente.
“Non lo so, mi sembra così debole”
Il Brock del futuro sospirò.
“Ash è diventato davvero incontenibile, da
quando è successo quel fatto è completamente cambiato, non è più lui”
“Di che parli?” gli chiese Gary.
Franny guardò suo padre, che aveva assunto un’espressione
triste e al tempo stesso preoccupata.
“Papà…”
“Vedete, molto tempo fa, quando ancora Kenji e Cassidy erano
poco più che bambini successe una tragedia”
Cassidy si fermò di colpo sentendo quelle parole.
“NO! Non farlo ti prego!”
L’uomo la guardò tristemente.
“Cassidy, prima o poi dovrai accettare la cosa, non puoi
continuare a fuggire”
“No! Non voglio! Non voglio ricordare!” disse istericamente
premendosi con forza le mani sulle orecchie, così forte che iniziò a tremare e
Kenji fu costretto a correre da lei per obbligarla a smettere.
“Se gli raccontiamo tutto, magari il futuro cambierà, anche
se questo non riporterà indietro Misty”
“No!!!” gridò Cassidy scoppiando a
piangere e cadendo a terra in ginocchio raggomitolandosi su se stessa.
“Cassidy…”
“No! No!”
*
I ricordi iniziarono ad affollare la mente di Cassidy che
cercò in ogni modo di cacciarli via, ma senza risultato…
“Mamma, sai che giorno
è oggi?” chiese una bambina con i degli splendidi capelli rosa legati a dei
graziosi bon bon.
“Certo, oggi è il
compleanno della mia piccola Cassidy!” rispose una donna di schiena, la sua
voce sembrava triste, ma allo stesso tempo serena.
“Pensi che Kenji e
papà torneranno per festeggiare?”
“Mmmmh, non lo so
piccola, si stanno allenando molto duramente sai?”
La bambina assunse uno
sguardo triste, ma scrollò la testa illuminandosi.
“Anche io da grande
voglio viaggiare con il papà! E con te e con Kenji!”
“Vuoi diventare
un’allenatrice di pokèmon allora?”
“Si! E quando lo
diventerò ti aiuterò con la palestra mammina!”
La donna rise, con la
sua dolcissima risata argentina che mise di buon umore la bambina che corse ad
abbracciare la madre che ricambiò teneramente la dimostrazione di affetto della
figlia.
“Cassidy! Cassidy che hai?” urlò
Chris prendendo l’amica per le spalle e scrollandola con forza, ma senza risultato.
Un altro ricordo sepolto riapparve nella memoria della
ragazza.
“Mamma! Non riesco più
a trovare Togepi” disse la bambina, sembrava che fossero passati alcuni anni
dal precedente ricordo.
La donna si voltò
verso di lei e la prese per mano.
“Andiamo a cercarlo”
Uscirono in strada e
si guardarono intorno, fecero alcuni passi, quando la bambina indicò qualcosa
in mezzo alla strada.
“Guarda mamma!!! E’ li!”
Incurante del fatto
che il piccolo pokèmon si trovasse in mezzo alla strada, la bambina corse da
lui, prendendolo in braccio e ridendo felice. Non si accorse
però della macchina che procedeva a tutta velocità.
“CASSIDY ATTENTA!!!” gridò la donna.
Fu un attimo, la
bambina si voltò giusto in tempo per vedere la macchina andarle addosso, chiuse
gli occhi, aspettando il colpo, che però non arrivò,
qualcuno o qualcosa la spinse con violenza sul ciglio della strada.
Aprì gli occhi
ritrovandosi sul marciapiede, era ferita, anche se leggermente, le sterpaglie
che si trovavano vicino a dov’era caduta avevano attutito il colpo, alzò lo
sguardo in cerca della madre, ed improvvisamente la vide, stesa a terra davanti
alla macchina.
“MAMMA!!!” gridò correndo dalla donna riversa sull’asfalto.
Si inginocchiò vicino
a lei, scuotendola lentamente, mentre l’uomo che guidava la vettura stava
armeggiando con il cellulare pallido in volto.
“Mamma! Mamma!” sentì
qualcosa di freddo ed umido sulle mani, se le portò davanti agli occhi
soffocando un grido di terrore, era sangue.
*
Le luci dell’ospedale
e la puzza di farmaci, fu questo che vide quando
riprese i sensi.
“Come sta?” chiese un
uomo insieme ad un bambino poco più grande di lei.
“La bambina ha solo
una piccola contusione alla testa, sua moglie invece…”
Cassidy non riuscì a
sentire cosa avesse aggiunto il medico, le doleva la
testa e aveva la nausea.
L’uomo entrò nella
stanza, seguito dal bambino.
“Come stai piccola?”
le chiese.
“Papà…scusa, volevo
prendere Togepi e non mi sono accorta della macchina…dov’è la mamma?”
L’uomo non rispose, si
limitò a fare un cenno al bambino che si sedette sopra al letto ed incominciò a
parlare con lei.
Il medico tornò poco
dopo, dicendo che la donna aveva desiderio di vedere lei.
Il padre strinse i
pugni, accompagnando la figlia nella stanza affianco, dove era stata ricoverata
la madre.
La bambina entrò nella
stanza da sola, e si avvicinò al letto della madre, notando che era attaccata
ad una macchina che faceva degli strani rumori.
“Ciao Cassidy…” disse
la donna aprendo gli occhi con estrema fatica.
“Come stai mamma?
Scusa per prima…io…”
“Ssssh…non ha
importanza, ciò che conta è che tu stia bene”
“Cos’è quella
macchina?” chiese la bambina indicando la strana macchina che aveva notato
entrando.
“Questa? La vedi la
linea verde? Quelli sono i battiti del mio cuore”
La bambina la guardò
preoccupata.
“Stai bene, vero mamma?”
La donna le sorrise
dolcemente e le prese la mano facendola appoggiare al suo petto per poterla
abbracciare.
“Cassidy…ti voglio
bene, ricordalo sempre…ovunque andrai, qualunque cosa farai, io sarò con te,
sempre”
Cassidy sentì i
singhiozzi della madre e alzò il viso, vedendo le lacrime solcarle il volto.
“Mamma, perché stai
piangendo?”
La donna l’abbracciò
più forte.
“Non dimenticarlo, ti
prego…non perdere la tua gioia di vivere…vivi anche per me…”
L’abbraccio su Cassidy
si affievolì e la macchina iniziò a fischiare, facendo male alle orecchie di
Cassidy che si alzò chiamando la madre e scuotendola sempre più forte.
“Mamma! Mamma!”
Nessuna risposta, i
medici entrarono correndo nella stanza, allontanando la bambina con forza,
mentre lei continuava a chiamare la madre, piangendo, mentre la madre sembrava
dormire felicemente, con un piccolo sorriso sulle labbra.
Pochi giorni dopo la
morte della madre Cassidy venne dimessa e portata a
casa delle zie, quando scese dalla macchina si avvicinò al padre per salutarlo,
ma lui per tutta risposta l’allontanò con rabbia sussurrandole una frase che
frantumò il suo piccolo e gia provato cuore.
“L’hai uccisa…”
*
“Cassidy! Insomma Cassidy vuoi rispondere?” disse Chris
ormai esasperata.
La ragazzina tornò in se e guardò l’amica, improvvisamente
ricordò tutto, e i suoi occhi si riempirono di lacrime mentre
abbracciava l’amica sussurrando disperata: “L’ho uccisa…”
CONTINUA…
Vov! Mi meraviglio di me stessa! Questo cappy è stralungo!!! Bhe per forza…deve pur finire questa storia…e così
finalmente il passato di Cassidy è venuto a galla…in questo cappy odio l’Ash
del futuro…e mi sono ritrovata ad avere il magone x aver “ucciso” Misty sigh
sigh…il prossimo cappy sarà l’ultimo…purtroppo…eeeeh che dire…mi ci sono
affezionata a questa ficcy…si si…gli ci voglio tanto bene…
FEDINA:
Spero che tu non ci sia rimasta troppo male…in realtà
all’inizio Misty non doveva morire…ma purtroppo…bhe…la
storia ha iniziato a procedere senza di me…e mi sono ritrovata a scrivere cose
che nella trama originaria non si toccavano minimamente…o meglio…doveva succede
qualcosa…ma non di così grave…bhe…spero che non mi ucciderai…x il resto dei
misteri nel prossimo cappy tutta la trama si srotolerà, facendo capire tutti i
risvolti…ciao e alla prossima!
SHUN:
X la questione uova dovrai attendere ancora un cappy…ovvero
l’ultimo…eh gia…ti tengo sulle spine fino all’ultimo…eheh sorry…per il resto
grazie!
ILA:
Grazie infinite! Non sai quanto mi faccia
piacere leggere i commenti dei my “fans“…bhe comunque che dire…hai
ragione…anche io penso che l’Ash del cartone si sarebbe comportato così…si sa…è
impulsivo, soprattutto quando si tratta delle persone a cui tiene
maggiormente…in questo cappy mi sono divertita troppo a scrivere di Brock…la
sua “mania” delle donne mi ha fatto morire dal ridere…nonostante l’abbia
scritta io!!! Anche nel cartone lo adoro x questo!ciao
KOWALSKI:
Ok…mi hai fatto mooooolta paura e ti ho accontentata…ho
sudato 9 camicie x scrivere 1 cappy lungo…pensando: “La Kowa mi uccide…la Kowa mi uccide!!!” eheh scherzo! Sono felice che hai deciso di seguire
anche questa my ficcy oltre alla my adorata “UN FRAMMENTO DI ANIMA”…sono
commossa…sigh sigh…grazie infinite…vi ci voglio bene…vaaaa
bhe ora vado a vedere se aggiornare l’altra oppure no!!!ohohoh (crudele)
“Cosa vuol dire? Chi hai ucciso Cassidy?” chiese spaventata
Chris vedendo l’amica sconvolta.
“La mamma!!!” gridò Cassidy
perdendo totalmente il controllo e urlando come una pazza per il dolore.
“L’ho uccisa! L’ho uccisa!!!”
Fu un attimo, Kenji andò da lei e le diede un forte schiaffo
sulla guancia che in meno di 5 minuti le diventò viola.
“NON DIRE PIU’ UNA COSA SIMILE, SONO STATO CHIARO?!!!”
Cassidy rimase interdetta e fissò il fratello come se lo
vedesse per la prima volta.
“COME PUOI DIRE UNA COSA…del genere…” e il tono della sua
voce si calmò mentre le lacrime gli scendevano sulle
guance.
“La mamma…ti amava più di qualunque altra cosa al mondo…ti
amava più della sua stessa vita” strinse i pugni mentre
diceva così, fino a conficcarsi le unghie nella carne.
“Kenji…”
“La mamma…lei…ti voleva bene…e non sarebbe contenta di
vederti stare così male per lei…TORNA AD ESSERE LA CASSIDY DI UN TEMPO!!!” gridò il ragazzo scoppiando a piangere ed abbracciando
la sorella che rimase pietrificata dalla sorpresa.
“Rivoglio indietro la sorella che amavo così tanto…rivoglio
indietro la Cassidy
che somiglia così tanto alla mamma…ti prego…”
Le parole di Kenji arrivarono come una supplica alle
orecchie della ragazzina, che non potè fare a meno di scoppiare a piangere
anch’essa, aggrappandosi con tutte le sue forze alla felpa del fratello, che la
strinse ancora più forte.
Anche Franny iniziò a piangere, seguita a ruota da Chris e
da Mega. Vera si asciugò gli occhi, riuscendo a nascondere la tristezza che
quelle parole così piene di disperazione avevano provocato al suo cuore.
“Ma che scenetta commovente!” disse una voce sarcastica,
Kenji mollò la presa da Cassidy e si voltò, dal nulla apparve l’Ash del futuro,
che applaudiva sarcasticamente mentre si dirigeva
verso di loro.
“Papà…” sibilò Kenji.
“Che diavolo ci fai qui Ash?” urlò Brock prendendo Franny e
nascondendola dietro di lui.
L’uomo lo guardò gelidamente.
“Vedo che non ci hai messo neppure un battito di ali a
tradirmi, e pensare che ti consideravo il mio migliore amico, tutto per una
stupida mocciosa…”
“E’ mia figlia Ash! Devo tutelarla e proteggerla! Come
dovresti fare tu con Cassidy e Kenji!!”
L’Ash del futuro finse di grattarsi un orecchio, trattenendo
una leggera risata di scherno.
“Sai Brock, in questi anni mi sei stato di grande aiuto, mi
hai aiutato a diventare ancora più potente, ma vedi…ora non mi servi più”
“Cosa?” disse il Brock del futuro.
“VAI CHARIZARD!!!”
Un enorme drago rosso si librò in cielo, mandando a fuoco tutta l’area circostante.
L’Ash del futuro scioccò le dita e il Charizard planò
velocemente verso il gruppo, strappando Misty dalle spalle del ragazzo e
portandola da lui.
“Bene, ora che ho ciò che voglio puoi anche farne ciò che
più desideri Charizard, ma mi raccomando, lascia vivo il me stesso del passato”
“RIDAMMI MISTY!!!” gridò l’Ash del
presente cercando di oltrepassare la colonna di fuoco che il pokèmon aveva
creato, ma senza risultato.
“Ridarti Misty? Ma non farmi ridere! Sei ancora un bamboccio
che non sa ancora dare un nome ai sentimenti”
Detto ciò l’uomo si voltò per tornare alla villa.
L’Ash del presente abbassò la testa stringendo i pugni talmente forte che iniziarono a tremare.
“Invece si che so dare un nome a
ciò che provo”
“Ash?” chiese Gary avvicinandosi all’amico.
“HAI CAPITO? IO SO DARE UN NOME A CIO’ CHE PROVO!!!”
Respirò profondamente e urlò con quanta voce aveva in corpo,
per farsi sentire da tutti, ma soprattutto da lui che ormai si era allontanato
parecchio.
“NON TI LASCERO’ MAI MISTY!”
L’Ash del futuro si voltò verso di lui.
“Cosa?”
“HAI CAPITO BENE! NON TI LASCERO’ MAI PORTARMI VIALA PERSONA CHE AMO!!!”
“Cosa?” disse l’Ash del futuro sorpreso.
“Cosa???” dissero tutti gli altri
rimanendo a bocca aperta.
“E così…me ne sono reso conto solo quando
mi è stata portata via…ma io…ho sempre amato Misty…e sono stato uno stupido a
non accorgermene prima”
Misty che teneva gli occhi chiusi a causa del fatto che si
sentiva veramente male li aprì leggermente sussurrando il suo nome.
“…Ash…”
L’Ash del futuro scoppiò a ridere di gusto.
“Questa si che è bella! Pensi che
ora che hai detto a tutti ciò che provi, io te la
lasci? Sei proprio uno stupido!”
“…Ash…non è uno stupido…” disse Misty con un filo di voce.
“Eh?” disse l’uomo guardando la ragazza che si era lasciata
andare tra le sue braccia.
“…Gyarados…Idropompa…”
Senza che nessuno si accorgesse
Misty era riuscita a prendere la sfera pokè contenente il drago d’acqua e
l’aveva lasciata cadere a terra facendo uscire il pokèmon che scagliò il
potentissimo getto d’acqua contro le fiamme che stavano attanagliando i suoi
amici, spegnendole.
“Charizard! Fa fuori quel pokèmon!”
Il pokèmon di fuoco si scagliò contro il pokèmon d’acqua,
afferrandolo e scaraventandolo contro un albero che cadde a terra.
“Sei una sciocca, in queste condizioni non puoi dare degli
ordini al tuo pokèmon” disse l’Ash del futuro.
“Questo lo dici tu! Gyarados Iperaggio!!!”
gridò una voce, l’uomo alzò lo sguardo verso gli altri e notò con immenso
orrore che Cassidy aveva smesso di piangere e stava impartendo gli ordini a
Gyarados che obbedì all’istante.
“Ma come?”
“Sono la copia della mamma no?” disse lei in un sogghigno
che a tutti ricordò quello di suo padre.
“LUGIA!!!!!!”
Il sole venne improvvisamente
oscurato dal gigantesco pokèmon psichico che iniziò a sorvolare l’intera zona.
“LUGIA! OCCUPATI DI LORO!!! NON
VOGLIO CHE NE RIMANGA NULLA!!!
Il pokèmon bianco fece un lungo stridio di affermazione,
iniziando la sua discesa.
“Maledizione!!!” gridò Jay.
Mega guardò il cielo, mentre Lugia stava distruggendo il
territorio sottostante per aver abbastanza spazio per
raggiungerli.
“Le uova!” gridò improvvisamente Franny.
“Cosa?” chiese Max che si trovava poco distante da lei.
Franny lo ignorò tirando fuori dallo
zaino il suo uovo che aveva iniziato a pulsare quasi violentemente per la furia
della battaglia.
“Franny vuoi veramente?” chiese Jay guardando la ragazza che
stava alzando l’uovo verso il cielo.
“Si! Ricordi cosa ci hanno raccontato i nostri genitori? Di
ciò che è accaduto 20 anni fa?”
Jay sgranò gli occhi ricordando le storie che suo padre gli
aveva raccontato quando era piccolo.
“Franny ha ragione…” disse il Brock del futuro guardando i
ragazzi che ricambiarono indecisi il suo sguardo serio.
Chris rimase in silenzio per diversi
minuti prima di scrollare la testa come per cacciare via quel senso di
indecisione che provava e prendere con decisione l’uovo che aveva con se e
alzarlo alto nel cielo.
A quella vista, anche Jay e Mega decisero di appoggiare gli
amici alzando anch’essi le loro uova.
“Pronti? UOVA! ADESSO!!!” gridò
Franny con forza, mentre il suo uovo iniziava ad emanare una luce accecante ed
iniziando a sgretolarsi fra le sue mani.
Ciò che accadde dopo fece restare quasi tutti di sasso, in
cielo apparvero dei giganteschi pokèmon leggendari.
“Ma quelli sono Zapdos, Moltres, Articuno e…Celebi!!!” disse max non riuscendo a capire che pokèmon fosse il
terzo.
“Potevate aspettarmi!!!” gridò
Jamie alzando anch’ella il suo uovo e sprigionando un bagliore meno forte del
precedente, quando la luce si dissolse apparve un bellissimo Jirachi.
“Ma com’è possibile? Come possono avere simili pokèmon?”
disse sconvolto Tracey.
“Perché sono i nostri figli…” disse il Brock del futuro
restando impassibile.
“Cosa???” urlò Vera.
“Voi…noi da giovani abbiamo salvato talmente tante volte il
mondo che come ringraziamento da parte di tutti i pokèmon, ci furono donate
delle uova, che noi decidemmo di donare a nostra volta ai nostri figli, in modo
che potessero prendere un giorno il nostro posto”
I ragazzi erano sbalorditi.
“Ma Cassidy e Kenji?” chiese Max.
“Oh anche loro li hanno” disse l’uomo voltandosi verso di
loro che stavano gia tirando fuori le loro uova.
“ANDATE!!!” gridarono all’unisono.
Dalla luce accecante fuoriuscirono un dolcissimo Mew ed un
altrettanto spaventoso Mewtwo.
“KYAAAAAAA!!!” gridò Franny facendo
spaventare Cassidy quando se la vide arrivare di corsa e abbracciare in una
morsa stritolante Mew.
“Franny lascialo!!!” gridò Cassidy
che doveva occuparsi anche del Charizard del padre che stava tornando
all’attacco di Gyarados.
“E’ troppo carino!!!” disse Franny
ormai nel mondo dei sogni, fu come rivedere una scena gia rivissuta, Jay prese
l’orecchio di Franny e la trascinò via lasciando tutti perplessi mentre la
ragazza urlava a squarciagola di lasciarla andare, mentre con le mani cercava a
tentoni di poter toccare per un’ultima volta Mew.
“E’ completamente pazza…” disse Gary.
“Bhe…è mia figlia” disse Brock.
Nel frattempo la battaglia imperversava in cielo, Lugia
cercava invano di sfuggire alla collera dei 7 pokèmon leggendari, che lo
attaccavano senza dargli possibilità di rispondere, varie volte cercò di usare
l’Iperaggio, ma riuscì solo una volta a fare capitolare al suolo come un
proiettile Celebi che fu subito soccorso da Mega.
“Ehi! Ma dov’è finito Ash?” chiese Tracey guardandosi
attorno senza riuscire a vedere l’amico e il suo Pikachu.
Il ragazzo infatti era corso verso
la villa, deciso più che mai a salvare Misty. Correva a perdifiato, mentre il
suo sguardo a volte andava verso il cielo, illuminato a volte dagli attacchi
potentissimi dei pokèmon.
“Devo sbrigarmi!” disse lanciando un fugace sguardo verso la
colonna di energia, dove l’Ash del futuro si stava dirigendo per tornare nel
suo mondo assieme a Misty. Il futuro.
“Kenji!!! Dammi una mano! Non
riesco a sconfiggere Charizard da sola! E’ troppo forte!” disse Cassidy
guardando il fratello che annuì lanciando in campo la sfera pokè contenente
Salamance.
Il pokèmon dragone si unì alla feroce battaglia insieme agli
altri due pokèmon drago, ormai il campo di battaglia era completamente messo a
ferro e fuoco, le fiamme si estendevano per metri e metri, e tutto intorno la vegetazione era stata completamente rasa al suolo
dai pokèmon leggendari.
“Dovete trovare assolutamente un riparo! Stare qui è
pericoloso!” disse il Brock del futuro prendendo Vera per un braccio.
“Ma gli altri?”
“Non preoccuparti! Dovete andare alla villa da Ash! Non ce
la farà mai da solo contro di voi!”
“Contro di noi?” chiese Max.
“L’Ash del futuro ha portato qui anche gli altri! Ovvero i
voi stessi del futuro!” disse l’uomo cercando di farsi capire tra le esplosioni
che ormai si susseguivano a tempo troppo ravvicinato per rimanere li.
I ragazzi annuirono e corsero verso la villa, che sembrava
come protetta da un sottile scudo energetico. Quando furono abbastanza vicini
poterono notare infatti che a guardia della villa
c’erano tutti i pokèmon di Ash, che creavano una barriera per proteggere il
portale e la villa dalla battaglia, entrarono nella barriera come se niente
fosse, i pokèmon erano infatti troppo impegnati a proteggere la villa e non si
degnarono neppure di fermarli.
Ormai pensavano di essere vicini a
trovare Ash, ma si sbagliavano di grosso. Di fronte a loro si parò Pikachu,
intenzionato a non farli avanzare oltre.
Intanto il Team Rocket era rimasto come al
solito in mezzo ai guai…troppo affascinati dallo spettacolo e dai pokèmon che
avevano di fronte…
Nel frattempo l’Ash del futuro era giunto nella stanza da
dove si apriva il portale e somministrò l’antidoto a Misty che
però ci mise un po’ a riprendersi, in quel preciso momento entrò nella
stanza anche Ash, affaticato dall’estenuate corsa.
“Ridammela!” disse tendendo la mano.
“Scordatelo! Non penserai mica che me ne torni
a casa senza di lei?”
“Tu hai gia Misty! Lasciala!” gridò Ash.
“IO L’HO PERSA PER COLPA DI CASSIDY!!!”
gridò l’uomo tremando dalla rabbia.
Ash ammutolì.
“Come credi che ci si senta a perdere qualcuno che si amava
più della tua stessa vita?”
Ash non seppe cosa dire.
“In questi anni, vedere Cassidy crescere felice, nonostante
abbia ucciso la madre mi ha fatto odiare questo mondo! Il mio mondo che ho
salvato svariate volte e che mi ha ripagato togliendomi ciò che avevo di più
caro al mondo…l’amore”
“Piantala di dare la colpa a Cassidy! Era una bambina!!!” gridò Ash.
“TACI!!!”
“ORA SMETTETELA!!!” gridò una voce,
dal buio uscì una donna, e stavolta si fece vedere, ignorando la faccia di
stupore che si stava delineando sul volto di Ash, aveva i capelli castani e gli
occhi di un incredibile azzurro.
“Vera…” sussurrò.
La donna si avvicinò all’Ash del futuro e lo guardò seria.
“Cassidy non ha colpa di ciò che è successo, non poteva
sapere che sarebbe sopraggiunta una macchina! Avresti preferito vedere morire
tua figlia Ash?”
L’Ash del futuro a quelle parole sbiancò, spalancando gli
occhi.
“O avresti preferito vedere il suo dolore e quello di Misty
davanti al fatto che non erano riusciti a salvare Togepi? Misty ha ragionato
col cuore Ash, ha preferito la felicità di Cassidy alla sua vita senza di lei,
o attanagliata dal dolore per avere causato sofferenza a quella piccola
bambina”
“Ma Misty non c’è più!”
“Misty! Misty…vivrà sempre nel cuore di tutti noi…non
distruggere ciò che Misty ha creato, non distruggere la se stessa bambina, e la
se stessa che rivive negli occhi di Cassidy”
A quelle parole l’Ash del futuro lasciò andare Misty che si
lasciò andare, e rischiò di crollare a terra esausta, se non fosse
stato per Ash che la prese prontamente, evitandole la caduta.
“…Ash…”
“Sono qui, stai tranquilla” disse Ash abbracciandola
dolcemente.
“Cassidy…ti vuole bene, nonostante tutte le volte che l’hai
ferita, sia fisicamente che emotivamente, lei ti vuole bene, nonostante il
fatto che lei odi se stessa perché si sente in colpa per ciò che è accaduto…ma è troppo altruista per far preoccupare gli
altri, per questo ha sempre quel falso sorriso sulle labbra”
“Ma ha detto che mi odia”
Questa volta fu la stessa Misty appoggiata al petto di Ash a
ridere dolcemente.
“Quante volte…quante volte dopo un litigio ho detto che ti
odiavo…”
Entrambi gli Ash la guardarono sorpresi, e l’Ash del futuro
abbassò la testa soffocando un singhiozzo.
“Cosa…devo fare…?” chiese.
“Va da lei…va da Cassidy…” disse Vera posandogli dolcemente
una mano sulla spalla.
“Perché dovrei?”
Vera guardò fuori dalla finestra e
sospirò tristemente.
“Perché se non fermi tutto questo…non ti limiterai ad aver
perso solo Misty…”
In quel momento poco lontano da li si
stava consumando una battaglia epica tra i pokèmon leggendari, Celebi
era rimasto ferito, e Mega aveva prontamente deciso di non farlo più
combattere, nonostante il pokèmon cercasse a stento di ribellarsi.
“Sei troppo debole! Vuoi che ti
uccida?”
“Cele…”
Mentre Kenji e Cassidy erano impegnati a tenere a bada
Charizard, gli altri stavano cercando di seguire le mosse dei loro pokèmon che
stavano combattendo contro Lugia, che dopo un primo momento, ora sembrava
dovesse avere la meglio, infatti anche il piccolo
pokèmon stella Jirachi era andato al tappeto.
“Dobbiamo trovare una soluzione! Nonostante il vantaggio
numerico quel pokèmon è comunque più forte! Ma come fa?” disse Jay.
“E’ il rancore di Ash a dargli tutta quella forza!” disse
Jamie seria guardando il suo pokèmon che volava veloce il cielo cercando di
scansare all’ultimo momento i feroci attacchi di Lugia.
“Pikachu! Ti prego facci passare!” disse Brock facendo un
passo verso il pokèmon che gli bloccava la strada, ma per tutta risposta
ricevette solo una scarica elettrica di avvertimento che s’infranse a pochi
centimetri da lui.
“Pika!”
“Possibile che tu non riesca a capire! Dobbiamo salvare
Misty e Ash!” disse Gary, ma il pokèmon era irremovibile.
In quel momento dalla villa uscì l’Ash del futuro,
accompagnato dalla donna.
“Maledetto! Dove sono Ash e Misty?” gridò Tracey.
“Non ho tempo per perdermi in chiacchiere con voi! Ho una
cosa importante da fare! Pikachu andiamo!” disse l’Ash del futuro superando il
gruppo che rimase interdetto a quella risposta.
“Ehi!” disse Gary cercando di fermarli.
“Non è possibile…” disse Vera sbalordita strabuzzando gli
occhi.
“Che c’è?” gli chiese max vedendo la sorella sorpresa.
“Come ti senti? Stai meglio?” chiese Ash tenendo ancora tra
le braccia Misty, che pian piano stava riacquistando il suo colorito originale
e le sue forze.
“Si…” annuì lei aprendo gli occhi e sorridendo debolmente ad
Ash che vedendo i suoi splendidi occhi così vicini arrossì lievemente.
“Dobbiamo uscire…e andare dagli altri”
“Non c’è fretta…” disse Ash stringendo di più la presa come
se avesse paura che Misty potesse scapparle via.
Rimasero così in silenzio per alcuni minuti, mentre le
esplosioni all’esterno della villa erano ormai talmente ravvicinate e potenti
da rendere difficile qualsiasi tipo di comunicazione verbale, nonostante questo
fu Misty la prima a parlare.
“Prima…dicevi la verità…o era solo un modo per fermare l’Ash
del futuro?”
“Di che parli?” chiese ingenuamente Ash.
Misty arrossì: “Quando…quando hai detto di amarmi…”
Ash arrossì violentemente ricordandosi improvvisamente ciò
che aveva detto all’Ash del futuro.
“NON TI LASCERO’ MAI PORTARMI VIALA PERSONA CHE AMO!!!”
“Oh…bhe ecco io…”
Misty rise imbarazzata.
“Scusa…che sciocca che sono stata a chiederti una cosa del
genere…è solo che…io pensavo che…”
Ash impallidì. Sulle guance della ragazza stavano scorrendo
delle lacrime, che gli provocarono una fitta al petto.
“Misty io…”
“Non preoccuparti, va tutto bene, amici come prima…”
Fece per alzarsi, ma vedere Misty in quelle condizioni,
imbarazzata e al tempo stesso ferita lo fecero reagire, la fermò proprio nel
momento in cui lei stava raccogliendo tutte le sue forze per alzarsi in piedi e
l’abbracciò, lasciandola interdetta.
“Ash…cosa…?”
“Ssssh…”
Il ragazzo le prese il viso con le mani, guardandola
dolcemente in quei bellissimi occhi verde smeraldo e si decise a prendere
l’iniziativa. Un bacio, un tenero bacio al sapore delle lacrime che ancora
scorrevano sulle guance di Misty, un bacio impacciato, ma forte del significato
che portava con se…
Quando la lasciò andare lei lo guardava stranita, insicura
se credere o no a ciò che era appena successo. Ash l’aveva baciata.
Ash appoggiò la sua fronte contro quella
di Misty e le sussurrò due parole che rimasero impresse indelebili nella
memoria della ragazza, scuotendo il suo cuore come mai prima d’ora.
“Ti amo”
Le lacrime iniziarono a scorrere violentemente sulle guance
di Misty che si allontanò di poco dal ragazzo per coprirsi il viso paonazzo.
“Ehi! Che ti prende? Ho detto qualcosa che non va?” chiese
lui allarmato dalla sua reazione.
Misty scrollò la testa negativamente.
“Sei uno stupido!”
“Cosa?”
Misty si asciugò gli occhi e si lanciò al collo di Ash che
rimase imbambolato e pietrificato dal gesto della ragazza.
“Ti amo anch’io…da sempre…stupido…”
Ash arrossì diventando talmente rosso che sembrava essersi
preso improvvisamente l’influenza, prese Misty per le spalle e la guardò, poi i
due si misero a ridere consci finalmente del loro sentimento reciproco.
“Ma è uno sfacelo!” disse la Vera del futuro arrivando sul luogo della
battaglia, ormai qualsiasi cosa che poco prima viveva li, come piante, fiori e
quant’altro, era diventato solo un bel ricordo.
“Dove diavolo è?” chiese l’Ash del futuro guardandosi in
giro, poi la vide, stava combattendo insieme a Gyarados per fermare Charizard.
Strinse i pugni e gridò: “CHARIZARD! LUGIA! ORA BASTA!!!”
I due pokèmon rimasero sorpresi da un
simile ordine e indecisi sul da fare planarono davanti al loro
allenatore, guardandolo confusi.
“Basta con questa stupida guerra”
I ragazzi lo guardarono sorpresi.
“Che cosa sei venuto a fare? Vuoi
aizzarci contro qualche altro pokèmon?” disse adirata Cassidy guardando male
l’uomo che sorrise tristemente.
Sospirò e si diresse da lei, fermandosi di fronte a Cassidy
che inconsciamente arretrò di un passo.
“I tuoi occhi…non sono quelli di una ragazzina…”
Le sfiorò una guancia, ma Cassidy
si ritrasse come se a quel contatto si fosse scottata, solo allora l’uomo capì.
“Perdonami, solo ora capisco tutta la sofferenza e il dolore
che hai provato…e che io ti ho causato per colpa della mia impotenza di non
essere riuscita a salvarla”
L’abbracciò teneramente, come non aveva mai fatto, se non ai
tempi in cui Misty era ancora viva, e finalmente Cassidy pianse, pianse tutte
le sue lacrime, per un amore perduto e per un affetto ritrovato, dopo anni di
odio…
“Papà…”
I pokèmon leggendari tornarono a terra,
stanchi ma felici, ritornando ad essere uova…in fondo loro non erano
altro che proiezioni dei pokèmon leggendari, che ancora dovevano nascere da
quelle speciali uova donate con amore.
Kenji senza rendersene conto prese per mano Chris che
arrossì lievemente e ricambiò la stretta della sua mano, mentre gli altri
guardavano la scena finalmente sereni.
In quel momento arrivarono anche gli altri, che vedendo
quella scena trattennero il respiro, come per paura di rovinare quel momento,
anche Pikachu sorrise, e si fiondò tra le braccia di Cassidy, che per la prima
volta sorrise nel modo più dolce e spensierato che una
ragazzina di 11 anni poteva fare, una vera ragazzina ora, tornando ad essere
quella che era, senza più rancore, ne paura.
“Cassidy, ecco…se vuoi, puoi diventare un’allevatrice di
pokèmon” disse l’Ash del futuro imbarazzato grattandosi la testa.
Cassidy si guardò in giro e sorrise rivolgendo quello
splendido sorriso al padre.
“No, voglio seguire le orme della mamma…diventerò la
migliore allenatrice di pokèmon baby della storia! E mi occuperò
quando sarà il momento della palestra di Cerulean City”
“A quanto pare è finito tutto
bene!” disse Max ostentando un sorriso.
“Gia, è proprio un lieto fine” disse Vera lanciando
un’occhiata a Misty e ad Ash che si stavano tenendo teneramente per mano.
“Ehi! Il portale! Ora che tutto si è risolto dobbiamo
tornare a casa!!!” disse Jay.
“Accidenti! E’ vero!!!” gridarono
Mega e Franny.
Tutti si precipitarono alla villa ritrovandosi nel cortile
adiacente, che dava sulla porta di servizio.
“Bhe, è ora di partire allora” disse Jamie.
“Addio” dissero Jessie e James.
Jamie si voltò verso di loro ridendo divertita.
“Oh no, questo non è un addio…è un arrivederci!”
Tutti scoppiarono a ridere, capendo le parole della ragazza,
in quel momento una persona che li stava guardando da lontano sospirò sollevata
mettendosi una mano sul petto.
“E’ andato tutto bene…meno male”
Nessuno si accorse di quella figura, nessuno a parte il
Brock del futuro che guardò nella sua direzione e fissò la figura dolcemente,
che appena lo vide gli sorrise e svanì nel nulla con
una bellissima luce bianca.
“Ora finalmente puoi riposare serenamente in pace…Misty”
I ragazzi entrarono uno alla volta
nel vortice, svanendo nel nulla, risucchiati nel futuro.
“Ah, ehm, papà di Cassidy” disse Jay prima di varcare il
portale.
“Dimmi Jay”
“Ecco…sono innamorato di sua figlia!” disse saltando nel
vortice e lasciando sconvolti Ash, Kenji e Cassidy.
“TU!!! NON CREDERE CHE TI LASCI MIA
FIGLIA!!! NON VOGLIO CHE CASSIDY SI IMPARENTI CON GARY OAK!!! CON QUELLO
SCIUPAFEMMINE!!!” gridò gonfio di rabbia saltando nel vortice.
“Ehi!” disse Gary sentendosi preso in causa, poi strabuzzò
gli occhi capendo solo in un secondo momento le parole dell’uomo.
Quando tutti furono partiti Cassidy si avvicinò ad Ash e a
Misty.
“Grazie infinite…state attenti quando verrà il giorno
dell’incidente”
Ash alzò la mano, che era ancora congiunta a quella di
Misty.
“Non preoccuparti, non commetterò lo stesso errore, starò
sempre con lei!”
Passarono gli anni e una vivace bambina dai capelli rosa
correva felice nel prato, nei pressi di una stupenda villa, seguita da un
bambino poco più grande di lei e da un’altra bambina.
“Avanti fratellone! Franny! Provate a prendermi!” gridò la
bambina ridendo.
“Cassidy aspetta!”
La bambina si buttò a terra, rotolando felice tra i fiori e
ridendo nonostante il fiatone.
“Ma guarda che vitalità che ha addosso
Cassidy” disse una donna con degli splendidi capelli rossi come il
tramonto.
“Gia, sembra ieri da quandola Cassidy del futuro è
venuta a trovarci” disse un uomo con i capelli corvini.
“Non vi state dimenticando di qualcuno?” disse una voce alle
loro spalle.
Era Tracey, accompagnato da una bambina della stessa età di
Cassidy.
“Tracey! Da quanto tempo! Come va con Daisy?” chiese Ash.
“Bene grazie, Mega, vai a giocare con i tuoi cuginetti”
La bambina, che portava uno strano cappellino annuì correndo
dagli altri bambini.
“Max e Vera li avete più sentiti?” chiese Brock.
“Si, nonostante i rapporti con loro siano sempre difficili a
causa della distanza, so che Max è diventato un grande ricercatore, e che Vera
ha finalmente trovato l’amore, mi pare che si sia messa con Drew, ti ricordi
quel ragazzino che la prendeva sempre in giro?” disse Ash.
“Ma davvero? Incredibile! Chi l’avrebbe mai detto!”
“Dov’è Lily?” chiese Misty a Brock.
“E’ dovuta andare a fare delle commissioni” rispose assente
Brock.
“La cosa che mi ha stupito di più sono Jessie e James, chi
avrebbe mai pensato che quella scatenata di Jamie fosse loro
figlia!” disse Tracey.
Ash guardò il cielo per un attimo, poi scoppiò a ridere.
“Bhe, il caratteraccio di Jessie ce l’aveva
in fondo!”
“Ci sono novità!!!” gridò Daisy
correndo da loro.
“Che c’è?” chiese Tracey alzandosi.
“Vi ricordate di Vera e Max? Bhe hanno deciso di trasferirsi
entrambi qui vicino, e indovinate un po’? Vi ricordate di quella pazza
scatenata di Casey? Dopo il matrimonio con Giorgio e la finale della squadra
degli Electrabuzz ha deciso di comprare una casa al lago vicino a voi! Per lei
e la sua famiglia, infatti ho appena scoperto che ha
una figlia che dovrebbe avere all’incirca la stessa età di Cassidy!”
“Davvero? E come si chiama?” chiese
Misty, nonostante un pensiero le dicesse che in fondo al cuore sapeva gia il
nome della bambina.
“Si chiama Chris…”
Ash sorrise guardando i bambini che giocavano allegramente fra di loro. Il sole era alto nel cielo, e la giornata
primaverile aveva portato oltre che al buonumore anche una serie di bellissime
notizie. Quei meravigliosi bambini che avevano incontrato ormai quasi 15 anni
prima erano li, davanti a loro, che giocavano allegramente con tutto il loro
splendore e la loro voglia di vivere…nuovamente con loro, stavolta per sempre.
FINE
Sigh sigh…è finita…la prima ficcy che finisco…e quella alla
quale sono + affezionata…sigh sigh…che dire…sono stati
dei momenti fantastici quelli passati a scrivere questa ficcy, che sicuramente
mi rimarrà nel cuore…vorrei ringraziare tutti per il calore con il quale avete
recensito questa ficcy…ringrazio YA-CHAN x i primi consigli che mi ha dato,
quando ero ancora in alto mare e non sapevo a che santo votarmi x iniziare la
storia, ringrazio FEDINA che ha pazientemente commentato ogni singolo cappy,
dandomi la forza e la voglia di continuare, ringrazio SHUN, ILA, KOWALSKI,
DARKLIGHT92, DARKSELENE89NOEMI, SIYAH, BUTTERFLY89 E SPALFING che hanno
recensito, cosa che mi ha fatto davvero tanto piacere, e ringrazio anche tutti
quelli che l’hanno letta soltanto! Un grazie di cuore e alla prossima ficcy!!! Ciao *KOGARASHI*