A Tokio 3
La
ragazza rimase attonita nel vedere l’appartamento di Envy. Era il contrario di
come se lo immaginava, solare, ordinato e di classe.
Ray:T…tu….tu
abiti
qui??
Envy :no, è la casa dei vicini,
gli ho fregato le chiavi e adesso abitano sotto un ponte…ma certo che abito
qui!
Ray:non lo immaginavo così il tuo
appartamento!
Envy:e come lo
immaginavi?
Ray:non so, dal tuo modo di fare, da
come ti comporti, non si direbbe che è casa tua!
Complimenti!
Envy sorrise:c…c’è un piccolo
problema…
Ray:quale?
Envy:c’è solo il mio letto, ed è
singolo.
Ray arrossì violentemente e la cosa
compiacque Envy. Ci fu un attimo di silenzio in cui evitarono accuratamente di
guardarsi negli occhi.
Ray: “ma perché arrossisco e non lo
guardo negli occhi?? È solo un mio amico, abbiamo solo preso la metro assieme e
non abbiamo mai parlato di argomenti come innamorarsi o cose
così…
Non mi sembra il tipo da parlare di
cose del genere…”
Envy: “ma…che faccio?? Non l’ho mai
invitata a casa mia e così, dal nulla, salto fuori con questi discorsi. Perché
sono così diverso dal solito??”
Ray: beh, avrai un divano o qualcosa
del genere?!
Envy:si, ma non ti fa mal di
schiena?
Ray:ma no, non ti
preoccupare!
Envy:ok…dai, ti faccio vedere un po’
la casa, anche se non c’è poi così tanto da vedere…
Ray:va bene…
Dopo la porta d’entrata c’era una
specie di piccolo corridoio, una stanza quadrata. Nella stanza a destra c’era la
cucina, in quella a sinistra il salotto, invece nelle due davanti a loro,
c’erano a destra la camera da letto e a sinistra il bagno.
Envy:se vuoi puoi mettere le valigie
in camera mia e poi il divano è in salotto!
Ray:ok Envy! Sei la mia
salvezza!
Envy:hey, hey, guarda che hai detto
qualsiasi cosa. Anche se dentro ad un certo limite…è sempre qualsiasi
cosa!
Ray:certo, ho intenzione di
ripagarti il favore, tel’ho promesso!
Envy era un attimo stupito. Tutti
quelli che conosceva, avrebbero risposto che era troppo attaccato ai debiti che
gli dovevano, ma lei no…!
Envy:beh, io vado a letto, se hai
fame, lì c’è la cucina, fa come se fossi a casa tua.
Ray:ok grazie!
Envy:buona
notte!
Ray:notte!!!
Envy si diresse verso la sua stanza
e Ray verso il bagno per cambiarsi. Uscì dopo poco con una camicetta nera corta,
che la copriva poco sotto le mutandine candide.
Strofinandosi gli occhi si gettò
stremata sul divano morbido e prese subito sonno.
Envy era steso sul letto, a pancia
in su, con le braccia aperte e lo sguardo preso a fissare il
soffitto.
Era una delle sere rarissime, in cui
rima di dormire era stanchissimo, ma nel suo letto non riusciva a prendere sonno
minimamente.
La luce della luna illuminava il suo
torso nudo scolpito, proiettando la sua ombra sul muro. Aveva solo un paio di
boxer bianchi addosso. Avere una ragazza nel suo appartamento, una bella
ragazza, lo faceva stare sveglio.
Envy: “chissà se sta già
dormendo…
…e se dorme…che cosa
sogna??
Non mi sono mai posto certe domande
per nessun altra persona al mondo, ma allora perché me le faccio per
lei…?”
Ray stava dormendo da un pezzo,
accoccolata come un gatto sul divano, quando Envy decise di uscire dalla sua
stanza per la sete.
Envy: “se dormissi non mi farei
tanti pensieri, e di certo non sarei dovuto uscire. Chissà con che pigiama
dorme………e se la trovassi con qualcosa di succinto???
Beh, nuda non penso,
ma…”
Fece scivolare pian piano lo sguardo
nel salotto molto lentamente e questo finì subito sulle sue mutandine. Deglutì
pesantemente.
“non mi piace…non mi piace per
niente…
Lei non…
E su Envy! Se continuo a farmi tutte
‘ste congetture mi verrà
l’emicrania, ma se non ho le palle per dirglielo…me lo merito!!! E poi perché
cavolo ho guardato in salotto? Il frigo è in cucina!!!”
Andò in cucina, ma quando era in
corridoio, sentì Ray mugolare, quindi girò lo sguardo e la vide messa al lato
del divano che quasi cadeva.
Envy: “questa cade adesso ne sono
sicuro!”
Le si avvicinò e stando bene attento
a non svegliarla, la portò al centro del divano. Il suo respiro era regolare e
tranquillo, si sentiva a suo agio a casa di Envy.
Alzò lo sguardo e si diresse verso
la cucina, prese una lattina di tè e dopo essersi seduto su una poltrona, accese
la televisione.
Non gli interessava molto ciò che
facevano, ma solo evitare che gli cadesse lo sguardo su
Ray.
Envy: “ma perché sto qui, se non mi
interessa quello che fanno in tv e non voglio che mi cadano gli occhi su di
lei???? Sono scemo o che cosa??”
Si portò la lattina alla bocca, ma
ad un certo punto sentì Ray chiamare il suo nome…
Ray:
mmmh…Envy…Envy…
Fu talmente scosso che alzandosi con
la schiena dalla poltrona, alzò il gomito riempiendosi il petto di tè (uuuuh!
*//.\\*).
Envy: “ah perfetto… fortuna che non
mi ha preso i boxer, se no se si svegliava poteva
fraintendere…”
Ray:mhmhhh…E…Envy… no…no ti
prego…
Envy: “n..no ti prego cosa?? Oddio,
qui è meglio che vada a dormire, se no finisce che la mia supposizione di un suo
sogno spinto si avvera…”
Riuscì miracolosamente ad
addormentarsi, ma il suo risveglio fu…un po’ brusco.
“Envy!!! Envy alzati!! Svegliati
presto!!!”
Vide Ray seduta a lato del suo
letto, col pigiama della notte prima, che lo scuoteva per le spalle. Il suo
primo pensiero, a vedere il letto scosso in quel modo e sentirsi andare su e giù
fu un pelo sconcio, ma poi alzò la schiena dal letto e si strofinò gli
occhi.
Envy:che è
successo???
Ray:sono le 8 e tu dovresti essere
al lavoro tra mezz’ora!!
Envy:che giorno
è?
Ray:martedì, ma che importa? Tu
lavori tutti i giorni!!
Envy:no, no…il martedì sono a casa
guarda!
Le porse un calendario con gli orari
e su tutti i martedì era segnata una X.
Ray:m…ma se tu…tutti i martedì
prendi la metro con me!! Se non vai al lavoro, dove vai?
Envy:te lo
spiegherò…
Il ragazzo si levò di dosso la
coperta, restando solo con i boxer. Ray arrossì e si girò di
scatto.
Ray:Envy!!!!
Envy:che c’è? Anche tu sei mezza
nuda!!
La ragazza si guardò le gambe nude,
oltre alla camicetta e le mutandine non aveva altro.
Ray:ACCIDENTIII!!! CHE
IMBARAZZO!!!
Uscì dalla stanza tutta rossa, per
poi andare in bagno a vestirsi. Si infilò un paio di pantaloni corti e si
diresse in cucina.
Envy era intento a frugare nella
dispensa per cercare la colazione.
Era fantastico, aveva un paio di
pantaloni neri un po’ stretti sul sedere e larghi alle caviglie. Il suo torso
nudo e liscio scintillava di qualche piccola goccia di sudore, in effetti, anche
se era primavera faceva molto caldo.
Ray: “dio quanto
è…allettante…
…m…ma che vado a
pensare???”
Envy: hai
fame?
Ray:u...un po’ si, cosa c’è da
mangiare?
Envy:vuoi un
caffelatte?
Ray:ok!
Prese un po’ di confidenza a vederlo
così conciato, mentre lui notava che non si era vestita molto di più, aveva solo
un paio di short in più di prima. La vide avvicinarsi per aiutarlo a preparare
la colazione.
Envy:ci vuoi la
schiuma?
Ray:si grazie!
Envy:guarda, lì dovrebbe esserci
il…il…come si chiama il coso…
Ray:ah ah…si, ho capito quello che
intendi.
Tirò fuori una specie di piccola
caffettiera per fare la schiuma e ci mise dentro il latte.
Dopo aver fatto colazione, Envy andò
a farsi la doccia e poi fu il turno di Ray.
Entrò il bagno, dopo che lui ebbe
finito, un buon profumo e un dolce tepore la avvolsero. Era il suo profumo, un
profumo fantastico.
Non era mai stata tanto imbarazzata
nello spogliarsi e nell’entrare in una doccia.
In quel bagno, intriso del profumo
di lui più del resto della casa…
In quella doccia in cui era stato
poco prima anche lui, senza alcun vestito.
Le sembrava che fosse lì con
lei.
Aveva la sensazione che le fosse
alle spalle
Era come se ci fosse e lei non
riuscisse a vederlo.
Si fece la doccia in fretta e furia
per poi uscire e trovarsi davanti Envy che disse una sola
frase…
Envy:che dici…usciamo a fare un
giro??
Prima la doccia con il suo profumo
ovunque e poi una qualche specie di appuntamento…era un
sogno!
E stava effettivamente riacquistando
la sua fortuna!
Fine terzo
capitolo.
Recensiteeee! >.< Per
favore.
Non vedo l’ora di scrivere il
quarto!!!
Bye Envy99
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