Il piccolo John Winchester

di Diemmeci
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono incinta. ***
Capitolo 2: *** Lo vuoi conoscere? ***
Capitolo 3: *** L'incontro. ***
Capitolo 4: *** Cos'è? ***
Capitolo 5: *** Non toccarlo. ***
Capitolo 6: *** Famiglia. ***
Capitolo 7: *** John non c'è. ***
Capitolo 8: *** Un piano. ***
Capitolo 9: *** Trappola. ***
Capitolo 10: *** Il ritratto della famiglia felice. ***
Capitolo 11: *** VI DICHIARO MARITO E MOGLIE. ***



Capitolo 1
*** Sono incinta. ***


Sono incinta.

«Dean, sono incinta» dice dopo un attimo di esitazione, Lana.
Dean la guarda con un’espressione spaventata. «Abortisci» si precipita a dire senza pensarci due volte.
Gli occhi di Lana si inumidiscono e per non farsi vedere scappa in bagno. Non si aspettava un comportamento tale da Dean; pensava che l’amasse, ma si stava sbagliando.
Si butta di peso per terra ed affonda la testa fra le ginocchia cercando di non piangere, ma senza buoni risultati. Le lacrime continuano a rigarle il volto e il respiro inizia a mancarle.
«Lana scusami, non volevo dire quello che ho detto, ma mi hai colto di sorpresa» urla Dean dall’altra parte della porta.
Lana si alza ed apre la porta. Assottiglia gli occhi e scruta a fondo il cacciatore, fino a quando cede e si butta fra le sue braccia.
«Dean, io voglio tenerlo» ammette Lana.«Mi piacerebbe avere un bambino da te, ma se non mi ami non conoscerà mai il padre, semplice».
Dean scuote la testa. «Io ti amo» dice baciandole dolcemente la fronte. «Ma come sarebbe la vita del bambino? Non voglio che cresca in questo modo».
Lana fa un sospiro di sollievo: almeno la ama. «Se non vuoi questa vita per lui allora è meglio separarci», dice senza averci pensato due volte.
Questa volta, sono gli occhi di Dean ad inumidirsi. «Cosa? Io non posso vivere senza di te».
La ragazza è confusa: non ha idea di cosa fare. Il bambino è tutto ciò che vuole in questo momento e non abortirebbe mai, ma se Dean non vuole che abbia una vita come la loro, la decisione giusta è lasciarsi.
«Neanche io posso vivere senza di te, ma è la decisione giusta» risponde trattenendo le lacrime.
«Quindi è finita?» Chiede Dean in preda al panico.
«Se non vuoi questa vita per lui si».
Dean abbassa lo sguardo e le bacia le labbra. «Allora è finita».


Spazio me:
salve, questa è la mia nuova FF.
Spero vi piaccia e.. recensitee!:)


Diemmeci.

  

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Capitolo 2
*** Lo vuoi conoscere? ***


Lo vuoi conoscere?

Lana ha pensato spesso di tornare da Dean in questi due anni, ma non ha mai avuto il coraggio di lasciare perdere tutto ed inseguire il proprio sogno.
 Ora, però, è più decisa che mai e cammina per il vialetto di casa Singer piena di sicurezza.
«John, vuoi conoscere il tuo papà?» Chiede al bambino seduto nel passeggino.
Sa che non capisce, ma forse parola papà, che non ha mai pronunciato gli avrebbe messo curiosità. Il bambino mette in bocca il pollice e ride allegramente.
Lana scuote le spalle e fa un respiro profondo per poi suonare al campanello. «Chi è?» Chiede una voce qualche istante dopo.
«Lana» sussurra impaurita da chi potesse essere al di là della porta.
Quando si spalanca di colpo fa un sospiro di sollievo nel vedere che è Sam. Quest’ultimo la guarda come guardò il suo primo fantasma: terrificato. «Sono felice di vederti anche io» dice per sciogliere l’atmosfera, che si era fatta tesa.
«Scusami, ma non credevo di vederti mai più» farfuglia grattandosi la testa. «Sono davvero felice di vederti Lana» dice poi sorridendo.
Lana sorride e da un’occhiata al bambino che osserva Sam in modo strano. «Papà?» Chiede indicandolo.
«No amore, ancora non c’è papà» risponde dandogli il ciucco.
Sam sorride al bambino e poi punta lo sguardo su Lana. «Entra pure», le fa strada e la porta nel salotto. «Gli altri torneranno fra qualche istante» la informa estraendo un paio di birre dal frigo.
Lana ne afferra una e ne beve un sorso, piuttosto lungo. «Ti piace il nipotino?»
Sam sorride ed annuisce. «Tanto. Somiglia così tanto a Dean, è impressionante» dice dopo un attimo di esitazione.
«Si, di me non ha nulla» risponde Lana scrollando le spalle.
«Lana» dice Sam attirando l’attenzione della ragazza. «Oltre ad essere qui per far conoscere al bambino il papà» fa una pausa passandosi una mano fra i capelli. «Sei qui perché nutri dei sentimenti verso Dean?»
Lana assottiglia gli occhi e ci pensa su: deve dire la verità o una bugia? «Non lo so» dice, ma la risposta la sa benissimo.
Quando si sentono delle voci  provenire da fuori, Lana prende in braccio il bambino e lo stringe a sé. E se Dean lo avesse rifiutato? Se li avesse cacciati?
Fa un respiro profondo e cerca di eliminare quei pensieri dalla testa. La porta si spalanca e sull’uscio della porta del salotto appare Dean.
Quando nota Lana il sorriso che aveva dipinto sul volto si spegne e deglutisce rumorosamente. «Lana?» Chiede con la stessa espressione di Sam, poco prima.
La ragazza annuisce. «Ciao Dean» fa un cenno con la mano: è imbarazzata.
Dietro Dean appare Bobby, che senza dire nulla, essendo a conoscenza che sarebbe venuta, prende il bambino e Sam e li trascina in cucina.
«Come stai?» Chiede Lana sedendosi sul divano, di nuovo.
Dean la copia. «Bene, credo. Te?»
Lana si morde il labbro inferiore. «Ora sto meglio. Dean, sono venuta solo ed esclusivamente per farti conoscere tuo figlio, non ci sono secondi fini» dice, inventando una bugia.
Lei lo ama, ma non è più certa che anche lui lo facesse ancora.
«Ti ringrazio» dice accennando un sorriso.
«Si chiama John, a proposito» lo informa sorridendo.
«Lo hai chiamato come mio padre? E’ una cosa bellissima, grazie!» Esclama.
Lana alza le spalle e sorride, di nuovo. Non sorride così da tempo ormai. «Allora, vuoi conoscerlo?»
«Non vedo l’ora!»


Spazio me:
hola, ecco a voi il secondo capitolo.. spero vi piaccia!
Recensite:3

Diemmeci.

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Capitolo 3
*** L'incontro. ***


L'incontro.

Gli attimi che precedono l’incontro tra Dean e John sono interminabili, almeno è quello che pensa Lana. E’ nervosa: come avrebbe reagito il bambino conoscendo il proprio papà?
Dean rimane qualche minuto a guardare il piccolo giocare con Sam. «Mi somiglia così tanto», fa notare a Lana, facendola irritare.
«Si, di me non ha nulla», afferma sbuffando.
Dean sorride e decide di avvicinarsi. Si siede accanto al bambino e fa caso ai suoi occhi verdi, identici ai suoi. «Ciao John», dice sorridendo.
Il bambino si volta verso Dean e lo scruta a fondo. «Papà?» Chiede a Lana, indicandolo.
Questa volta, Lana è felice di annuire. John sorride e si fionda fra le braccia di Dean. Quest’ ultimo lo stringe forte a sé. «Sono il tuo papà, si», dice sorridendo.
Da quando è entrato in quella stanza non riesce a smettere di sorridere, è inevitabile. Conoscere il proprio bambino, dopo quattro anni, è un’esperienza che ti rende felice.
«Come ti chiami?», chiede John sedendosi accanto a Dean.
«Dean», risponde cercando di trattenere le lacrime piene di felicità.
Si volta a guardare Lana che è ancora sulla soglia della porta che sorride. «Vieni qui», le fa cenno di sedersi accanto a lui.
«Amore», dice Lana baciando la guancia di John.
Il bambino ride e sbatte più volte le ciglia. «Famiglia, siii!» Esclama battendo le mani.
I due genitori si guardano, ma distolgono immediatamente lo sguardo quando capiscono che non sono una vera famiglia.

Dean è stato più di un’ora a giocare con John, ma poi raggiunge Lana sul portico, lasciandolo a Sam e Bobby.  «Ehy», dice a Lana, sedendosi accanto a lei, sui scalini.
«Ehy», ripete accendendo una sigaretta.
«Da quando fumi?», chiede sorpreso.
Lana ispira una boccata di fumo e poi la riporta fuori. «Da quando ci siamo separati, mi aiuta a calmarmi quando nervosa», risponde dicendo la verità.
Dean annuisce. «Il bambino è meraviglioso», dice grattandosi la testa.
«Si, è vero», acconsente.
C’è qualche attimo di silenzio, ma non è un problema per i due.
Quando stavano insieme passavano tanto tempo in silenzio, l’uno nelle braccia dell’altra. Bastavano loro due, ma ora è cambiato tutto.
«Ora che lo hai conosciuto spero vorrai passare del tempo con lui», parla Lana.
«Ovviamente, ma come facciamo?»°
Dopo una breve paura Lana capisce la soluzione più semplice. «Possiamo fare così: quando io ho un caso lavoro e tu tieni il bambino e quando tu hai un caso, lavori e io tengo il bambino».
«Frena, frena, frena!», esclama Dean. «Hai intenzione di ricominciare a cacciare?»
«Esatto», afferma Lana.
«Dopo tutto questo tempo sarai arrugginita, non puoi cacciare da sola», le fa notare.
La ragazza si morde il labbro inferiore; aveva pensato, prima di arrivare, di chiedere a Dean di cacciare insieme a lei, ma ora non ne è sicura.
«Caccia con me», dice Dean, quasi leggendole la mente.
Lana aggrotta la fronte. «Sei sicuro?»
«Assolutamente», risponde Dean alzandosi e porgendole la mano. «Andiamo da nostro figlio, dai!»
Lana afferra la sua mano ed insieme entrano andando da John.

La sera John si è addormentato subito, stanco per aver giocato così tanto con Dean.
Quest’ultimo ha deciso, non appena ha saputo di incontrare il proprio figlio, di prendersi cura di lui e non rovinargli l’infanzia.
«Sam, devo dirti una cosa», dice quando anche Lana è andata a dormire.
Sam si passa la lingua fra le labbra. «Sarebbe?»
«Ho proposto a Lana di cacciare con noi», sputa le parole tutto d’un fiato.
«Va bene per me», dice Sam andando verso la porta. «L’importante è che non ci siano sentimenti, altrimenti siete rovinati».
Dean annuisce, ma sa, in cuor suo, che i sentimenti per Lana sono rimasti tali e quali a quelli di quattro anni fa.


Spazio me:
salve, ho aggiornato subito èh!
spero vi piaccia e recensite:D


Diemmeci.

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Capitolo 4
*** Cos'è? ***


Cos'è?

Un mese dopo, Lana e Dean, hanno già cacciato qualche fantasma e sembra andare tutto bene.  Lana si trova bene a cacciare di nuovo, soprattutto con Dean, e le sembra che non abbia mai smesso di farlo. E’ sempre stato il suo lavoro, fin quando non è nato John. Non immaginava che crescere un bambino fosse tanto impegnativo, quindi il suo lavoro diventò quello di crescerlo.
Una mattina, Dean si sveglia presto e decide di andare a sistemare la sua adorata Impala, che non è in ottime condizioni. «Come mai già sveglio?»
Si volta e trova Lana con una tazza di caffè fumante fra le mani. «Volevo sistemare l’Impala, non è in ottime condizioni visto che non l’ho usata molto in questo ultimo anno», risponde accennando un sorriso.
«Capisco», Lana annuisce. «Perché non l’hai usata?» Chiede curiosa.
Dean non le ha ancora parlato della sua relazione, passata, con Lisa. Ma si sente in dovere di farlo. «Non ti ho detto una cosa», ammette sedendosi sul porta birre.
«Sarebbe?»
Dean fa un sospiro. «Questo ultimo anno ho avuto una relazione, ma quando è tornato Sam abbiamo deciso di separarci», dice guardandola negli occhi.
Lana sente gli occhi pizzicare. Abbassa lo sguardo e cerca di non far capire a Dean che sta piangendo, ma le lacrime iniziano a scendere. «Oh», riesce a dire.
Dean si sente in colpa. «Scusa», riesce a dire.
Lana alza lo sguardo e lo punta negli occhi di Dean. «Siamo amici, non devi scusarti», risponde alzano le spalle.
Si asciuga le lacrime e se ne torna in casa, facendo finta di niente.
Il resto della giornata, Lana, la passa insieme al proprio bambino cercando di non pensare a ciò che è accaduto qualche ora prima.
Durante la sua assenza Dean ha cercato di rifarsi una vita, ma Lana non riesce ad accettarlo. Lei lo ama e pensarlo con un’altra donna le fa venire il volta stomaco.
Non avrebbe dovuto reagire in quel modo, non stando più insieme avrebbe dovuto fare finta di niente, ma non ci è riuscita.
«Mamma, mamma!» Esclama il bambino, spaventato.
Lana scrolla i pensieri che le frullavano in testa e posa la sua attenzione su John. «Cosa c’è amore?»
«Male, male!» Urla, quasi sul punto di piangere.
Lana nota il punto in cui sta indicando John: la spalla. Gli sfila velocemente la maglietta e nota uno strano simbolo tatuato.
Sgrana gli occhi impaurita: cosa diavolo è? «Bobby!» Urla per farsi sentire.
L’uomo si precipita in salotto, dove, fino a pochi istanti prima regnava la felicità, e si avvicina a John. «Cosa sta succedendo?»
Lana fa un sospiro: cerca di mantenere il controllo. «Fino a qualche istante fa non lo aveva questo simbolo!» Lo indica.
Bobby aggrotta la fronte. «Devo scoprire cos’è», dice alzandosi ed andando verso il proprio studio.
Lana rimane qualche istante immobile, non sapendo cosa fare.
Ha paura che quel simbolo sia qualcosa di oscuro, ma forse è qualcosa di buono, no? Scrolla la testa, i simboli sono sempre oscuri.
«Perché John piange?» Chiede Sam, sedendosi sul divano.
Prima che potesse rispondere, entra Dean e si siede accanto al fratello.
Racconta loro tutto l’accaduto e alla fine Dean dipinge un’espressione indecifrabile sul proprio volto. «Penso ci sia sotto Castiel», sussurra Sam.
«Castiel? L’Angelo?» Chiede Lana, in preda al panico.
«Esatto», afferma Dean passandosi una mano sul viso stanco. «Castiel sta cercando, insieme a Crowley, di aprire la porta del Purgatorio», le spiega cautamente.
Lana annuisce, ma cosa c’entra con il bambino? «Ho solo detto cosa penso io», si precipita a dire Sam, notando l’espressione preoccupata di Lana. «Tu non pensarci», le consiglia cullando John fra le proprie braccia.
«Ho sentito dire, da altri cacciatori, che tu e Castiel eravate inseparabili», dice Lana a Dean.
Il cacciatore annuisce. «Eravamo, appunto».
«Una volta aperta la porta del Purgatorio si divideranno le anime, in questo modo diventeranno molto potenti», dice Sam, scuotendo la testa.
«Dobbiamo fermarli!» Esclama Lana.
«Prima vediamo cosa sta succedendo a John, poi penserò a quel figlio di puttana», risponde Dean alzandosi ed andando a dormire.
Lana, pochi minuti dopo, crolla sul divano e Sam porta il bambino nel proprio letto per poi raggiungere Dean in camera.


Spazio autrice:
ciao lettori, eccovi appena sfornato il quarto capitolo!
Non mi convice molto, ma ditemi cosa ne pensate con una recensione.
Un bacio.

Diemmeci.


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Capitolo 5
*** Non toccarlo. ***


 Non toccarlo.

Castiel ha tradito i propri migliori amici per il potere. Se ne è pentito non appena ha stretto il patto con il Re dell'Inferno e tutt'ora se ne pente.
L'unico motivo per il quale ha fatto tutto questo è uno: diventare il nuovo Dio, perché quello vero li ha abbandonati.
«Castiel», dice Crowley, non appena sente un battito d'ali.
L'Angelo resta in silenzio, in attesa che il Demone parli. «Hai saputo del figlio di Dean?», chiede qualche istante dopo.
Figlio? Castiel assottiglia gli occhi e scruta a fondo Crowley, per riuscire a capire se mente. «Un figlio?», chiede.
«Già», sussurra Crowley sedendosi su uno sgabello e bevendo un sorso di birra.
«Non credo che tu stia dicendo la verità. Dean non è mai stato con una donna più di un anno ed aveva già un figlio, ma non suo!», esclama Castiel.
«Vai a casa del caro vecchio Bobby e vedrai che non mento», lo sfida.
«Crowley, anche se fosse vero, perché me ne hai parlato?», chiede confuso l'Angelo.
Crowley sospira. «John, il figlio di Dean, può aprire la porta del Purgatorio», inizia, ma si ferma notando una scintilla negli occhi di Castiel. «L'unico problema è che ci serve il suo sangue, quindi deve morire», termina accennando un sorriso, seguito da una risatina.
«Cosa? No!», esclama Castiel. «Non devi far del male ai Winchester, altrimenti i piani saltano», lo minaccia.
«Per i Winchester intendo Dean e Sam, gli altri non contano», gli ricorda il Demone.
«Ci deve essere un altro modo», pensa ad alta voce l'Angelo.
«Non c'è», ribatte Crowley con un'alzata di spalle.
Seguono dei lunghi istanti pieni di silenzio. Castiel è in preda al panico: non può permette a Crowley di uccidere un bambino innocente per i loro piani, in più se è il figlio di Dean. Ha promesso di non fargli del male, ma è un Demone e se lo sarebbe dovuto aspettare.
Lo guarda con un'espressione schifata e serra i pugni, cercando di trattanere la rabbia. Non permetterà che faccia del male al bambino.
«Non toccare il bambino», dice scaraventandolo al muro e, prima che lo massacri, scompare.

Castiel riappare dopo qualche istante davanti casa di Bobby, non sapendo cosa fare.
E' certo che, se provasse a parlare con Dean, non lo ascolterebbe e lo stesso vale per Sam e Bobby, ma se parlasse con la madre del bambino?
Chiude gli occhi e riappare in casa, dove trova una donna, probabilmente la madre, cucinare. «Chi sei?», esclama spaventata.
Castiel non muove un muscolo. «Castiel», dice assottigliando gli occhi per scrutare la donna.
«Quel Castiel?»
«Se intendi dire quello che ha tradito i Winchester si», risponde con malinconia ed un pizzico di nostalgia.
«Io sono Lana»,sporge la propria mano e, dopo un istante di esitazione, Castiel gliela stringe.
Si siedono intorno al tavolo e Castiel inzia a parlare. «Tuo figlio, John, è in pericolo», dice, ma continua a parlare subito non appena vede che Lana sta per parlare. «Con il suo sangue può aprire la porta del Purgatorio».
«Non capisco», sussurra Lana spaventata.
«Per aprire la porta del Purgatorio si deve fare un simbolo, ma serve il suo sangue», le spiega.
«Ma tu vuoi aprirla, perché allora mi stai dicendo questo?»
Sospira. «Lana, anche se li ho traditi, non voglio che gli venga fatto del male, tanto meno ad un bambino».
«Va bene, ma come facciamo adesso?», chiede mordicchiandosi una pellicina, in preda al panico.
«Devi parlare con gli altri e dirgli tutto, immediatamente!», esclama scomparendo.
Lana si guarda intorno e dopo qualche secondo sente delle voci; le loro.
Si fa forza e si dirige in salotto per spiegargli tutto.

Spazio me:
ciao lettori, questo capitolo è corto, ma è di passaggio.
Spero vi piaccia,
recensite..


Diemmeci.

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Capitolo 6
*** Famiglia. ***


Famiglia.

Lana si reca in salotto e trova Dean e Bobby chiacchierare allegramente e scorge Sam fuori insieme al bambino.
Gli sorride e si siede sul divano accanto a loro, in attesa che finissero di parlare per riferire loro cosa era successo poco prima.
Deve dire a loro tutto e non si aspetta di certo una reazione ragionevole. «Fate entrare Sam, ho una cosa importante da dirvi», dice alzando il tono della voce.
Bobby annuisce ed esce fuori per far entrare Sam e Jonn. Dean, nel frattempo, nota l'espressione impaurita di Lana, ma non fa domande. «Cosa succede?», chiede, una volta rientrato, Bobby.
«Poco fa è stato qui Castiel e mi ha raccontato delle cose che legano il Purgatorio a John», inizia a dire, ma continua prima che qualcuno la interrompa. «Mi ha detto che il sangue di John è la chiave per aprire la porta del Purgatorio», sussurra.
«Oh mio dio», Bobby scuote la testa.
«Deduco che John deve morire», Sam sembra aver capito tutto.
Lana annuisce e posa lo sguardo su Dean. «Se toccano mio figlio giuro che uccido tutti gli Angeli e tutti i Demoni!», urla.
Tutti sobbalzano, ma non si sorprendono della reazione di Dean. «Non capisco perché Castiel te lo abbia detto», dice Bobby.
«Ha detto che non vuole che venga fatto del male a loro», dice indicando Dean e Sam. «E tanto meno al bambino».
Bobby annuisce. «Ho un'idea», li informa. «Il bambino andrà in cantina, dove ci sono tutti i segni contro Demoni e Angeli, in questo modo sarà al sicuro... per ora».
«Va bene», acconsente Lana prendendo il bambino in braccio e stringendolo forte a sé.
«Mamma, papà, zio Bobby e zio Sam», dice il bambino sorridendo e indicandone uno alla volta.
Una risata generale si solleva e l'aria sembra più rilassata. «Vai a prendere le cose essenziali che servono al bambino e portalo giù», dice Sam a Lana.

Un’ora più tardi John è sistemato in cantina con tutto ciò che gli serve, soprattutto i giocattoli. Lana è seduta sulla brandina e fissa un punto nel vuoto.
Cosa sarebbe successo? Non aveva una risposta precisa per quella domanda che le gironzola per la testa. Il solo pensiero che al bambino venga fatto del male la fa rabbrividire ed arrabbiare allo stesso tempo. Non lo avrebbe permesso, avrebbe dato la propria vista per salvare quella di John.
«Posso?», Dean è sull’uscio della porta con un’espressione dolce dipinta sul volto.
Lana annuisce debolmente. «Cos’è?», chiede notando che ha una tazza in mano.
«Caffè, ne vuoi un po’?», le porge la tazza.
Ne sorseggia un po’ e poi la posa per terra. «Dean, cosa pensi che succederà ora?»
«Non posso assicurarti che andrà tutto bene», le dichiara passandosi una mano sul viso stanco. «Però, ti giuro che nostro figlio starà bene, altrimenti se la vedranno con me», gonfia il petto e riesce a strappare un sorriso a Lana.
«E con me», aggiunge la ragazza.
«Ad ogni modo, se vuoi riposarti vai su, io resto qui con John».
«No, preferisco stare qui», confessa guardandolo negli occhi.
«So cosa stai pensando», la stuzzica avvicinandosi pericolosamente.
Senza pensarci due volte Lana lo bacia, ma si stacca non appena avverte dell’insicurezza da parte di Dean. «Scusami, non volevo», sussurra alzandosi e lasciandolo solo con il piccolo John.
«Non capirò mai tua madre», dice a John sorridendo.
Il bambino batte le mani e continua a giocare con le costruzioni.

Passa una settimana e non sembra succedere niente di grave, così Dean e Lana decidono di fare una passeggiata nei dintorni della casa di Bobby, insieme al bambino.
Dean e Lana non hanno più parlato di ciò che è accaduto,ma quella sembra la giornata adatta per farlo.
«Riguardo al bacio, volevo dirti che non dovevi scusarti», Dean sembra imbarazzato.
«Lo so, ma non avrei dovuto farlo», si affretta a dire Lana.
«A me non è dispiaciuto», la informa baciandola, di nuovo.
E’ un lungo bacio, tenero, pieno di amore.
«Proviamo ad essere una famiglia».
Lana sorride. «Con molto piacere».


Spazio me:
salve, dopo tanto tempo ho aggiornato.chiedo scusa, ma non avevo molta ispirazione, quindi ho aspettato a scrivere.
Spero vi piaccia..
recensite!


Diemmeci.

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Capitolo 7
*** John non c'è. ***


John non c'è.

«Ci sono i Demoni!», Lana, terrorizzata, prende in braccio John – che sta giocando a terra – e corre verso la cantina.
Dean tira fuori il coltello che è in grado di ucciderli e si posiziona accanto a Sam, che nel frattempo ha preso un fucile. Purtroppo Bobby è uscito per rifornire la dispensa, così sono solo loro due. L’attesa è stressante; Dean ha paura che succeda qualcosa a Lana e John e lo stesso Sam. La porta si spalanca e appare Crowley.
«Ciao ragazzi», sorride ed entra, seguito da altri demoni.
Dean alza un lato del labbro e cerca di trattenere la rabbia, altrimenti gli salterebbe tranquillamente sopra. «Non avrai mai mio figlio, verme schifoso!»
Sam annuisce. «Mai», ribadisce.
Crowley ride. «E voi due me lo impedireste? Due scimmie?»
«Fottiti», sussurra Dean.
«Nel caso non si fosse accorti, Lana è da sola in cantina con John ed io non ho solo loro», gli fa l’occhiolino, indicando i Demoni dietro di lui.
«Non toccarli!», urla Dean.
«Ribadisco: chi me lo impedisce?»
Delle urla attirano la loro attenzione e corrono in cantina, ma non trovano né John né Lana. Dean avverte una fitta allo stomaco: li hanno presi.
Corre in salotto, ma non trova più nessuno. «Figlio di puttana», sussurra.

Lana ha paura: è appena stata rapita e non ha idea di dove sia John.
Ha le braccia legate ad una colonna ed anche la bocca. Tenta di liberarsi, ma senza alcun risultato. Le appare davanti Castiel e lo guarda schifata.
La slega e non appena le toglie il bavaglio dalla bocca le ci mette la mano sopra. «Non urlare o ti sentiranno», sussurra.
Annuisce. «Dov’è John?»
«Non lo so, Crowley non me lo vuole dire, ma ti prometto che lo troverò e lo riporterò da te». Sembra dispiaciuto, pensa Lana.
«Ok, ma se gli fanno del male vi ammazzo tutti», lo minaccia, punta dogli un dito contro.
«Non gli faranno del male, te lo prometto».
Le posa due dita sulla fronte e la riporta a casa Singer.
«Lana!», esclama Dean vedendola entrare dalla porta.

Le stampa un bacio sulle labbra e l’abbraccia forte. «John non c’è», sussurra piangendo.
Sam rimane in disparte, crede che quello sia un momento intimo. Decide, quindi, di andare in cucina e preparare qualcosa da mangiare.
«Mi ha liberata Castiel, ma non sa dov’è John», gli spiega, «mi ha promesso che me lo avrebbe riportato».
«Lo spero per lui».
Dean porta Lana in camera da letto e la fa addormentare fra le proprie braccia.

Spazio autrice:
finalmente ho aggiornato!
questa capitolo non è un granchè,  ma vi giuro che questo ultimo periodo la mia immaginazione è andata a farsi fottere.
Spero vi piaccia, però.
:)
al prossimo capitolo..
Diemmeci.

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Capitolo 8
*** Un piano. ***


Un piano.

Le settimane passano e di John non c’è traccia.
Dean continua le ricerche, ma senza alcun risultato e lo stesso Sam. Lana, nel frattempo, è sempre chiusa nella camera da letto e piange sotto le coperte.
 Esce raramente, solo per prendere un po’ d’aria, e poi torna a deprimersi. Ha cominciato a perdere le speranze; John non tornerà, così pensa lei.
Una mattina Dean la costringe a scendere in cucina per mangiare qualcosa. «Ho detto che non voglio niente», ha ribattuto dando un pugno sul tavolo.
Dean ha scosso la testa, esasperato. «Devi mangiare qualcosa tesoro, altrimenti diventerai anoressica. Devi avere dei pensieri positivi, perché John tornerà, ok?»
Lana si morde il labbro inferiore. «Voglio mio figlio», sussurra iniziando a piangere.
«Anche io, ma ricordati che tornerà», Dean tenta di rassicurarla, cullandola fra le proprie braccia. «Ti va di fare una passeggiata qui nei dintorni?»
«Va bene», annuisce.
Escono fuori dalla vecchia casa e iniziano a camminare lentamente. «Dove pensi sia ora?», chiede Lana assottigliando gli occhi, a causa del sole.
Dean increspa le labbra. «Non lo so», ammette.
«Spero stia bene».
«Lo spero anch’io».
Passano qualche minuto nel totale silenzio, ma poi Dean lo rompe, facendo una proposta alquanto strana in quel genere di situazione. «Vuoi sposarmi, quando tutto sarà finito e saremo solo io te e John?»
Lana sgrana gli occhi. «Stai dicendo sul serio?»
«Serissimo», conferma Dean.
Lana sorride. «Sarei onorata di diventare la signora Winchester», gli butta le braccia intorno al collo e lo bacia dolcemente.
«E’ un si?», chiede sorridendo Dean.
«Si», afferma Lana, posando le proprie labbra su quelle di Dean, ancora una volta.

Quando rientrano in casa, Lana e Dean, trovano Bobby intento a leggere un libro scritto in una lingua sconosciuta ai due. Sam, invece, è seduto sul divano e cerca qualcosa nel diario del padre. «Cosa succede?», chiede Dean.
Bobby scuote la testa ed ha un’espressione spaventata. «C’è un problema», lo informa.
«Sarebbe?», chiede preoccupato Dean.
«Domani sera faranno il sacrificio, ciò significa che uccideranno John».
Lana deglutisce rumorosamente. «No!», urla iniziando a piangere. «Vi prego, andiamo a prenderlo, non possono fargli del male!», continua ad urlare.
Sam la abbraccia. «Non devi nemmeno dirlo, andremo a prenderla non appena abbiamo un piano».
«Grazie», sussurra.
Si siedono sul divano e cercano di elaborare un piano, il problema è uno: ci sono troppi demoni che circondano l’edificio. «Come possiamo fare?», sussurra Sam, più a se stesso che agli altri.
«Castiel!», esclama Lana, facendo sobbalzare gli altri. «Stupido Angelo, vieni subito qui, abbiamo bisogno di te!»
Si sente un fruscio di ali e improvvisamente appare l’Angelo. «Quando chiamo io non appare mai», borbotta Sam.
Dean inarca un sopracciglio. «Perché lo hai chiamato?», chiede a Lana.
Sbuffa. «Ucciderà il resto dei Demoni mentre noi entriamo nell’edificio. In caso non vorrà farlo lo ucciderà», dice guardando negli occhi Castiel.
L’Angelo annuisce. «Vi aiuterò».
«Ok», esordisce Dean. «Come facciamo?»
«Direi di passare dall’entrata secondaria, nel frattempo Castiel con i suoi poteri uccide i Demoni che circondano l’edificio. Troviamo John, lo prendiamo e ce ne andiamo». Spiega Lana.
Bobby non sembra d’accordo. «La prima parte va bene, ma non sarà facile recuperare John», le fa notare.
«E’ vero, non abbiamo idea di dove si trovi», afferma Sam.
«Ci dividiamo», suggerisce Dean.
Lana annuisce. «Perfetto!», esclama. «Una volta entrati ci separeremo e lo troveremo. Il primo che lo trova chiama l’altro».
«Va bene, prepariamo le armi», Sam si alza ed esce fuori, per raggiungere l’Impala.


Spazio autrice:
hola, eccomi tornata con un altro capitolo.
Spero vi piaccia.
RECENSITE PER FARMI SAPERE COSA NE PENSATE.

Diemmeci.

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Capitolo 9
*** Trappola. ***


Trappola.

Il giorno successivo tutto è pronto.
Sam, Dean e Lana si trovano nell’Impala e si stanno dirigendo nel luogo in cui avverrà il sacrificio. L’ansia e la paura crescono ogni secondo: non è facile avere pensieri positivi in una situazione del genere.
Lana, che cerca disperatamente di non piangere, spinge le mani sullo stomaco e guarda fuori dal finestrino. «E se non arriviamo in tempo?», chiede in preda al panico.
Dean, che sta guidando, sistema lo specchietto in modo da poterla guardare e le lancia un’occhiata che trasmette tranquillità. «Arriveremo in tempo, invece».
Sam concorda con Dean. «Ha ragione Dean, arriveremo in tempo. Non preoccuparti».
Lana annuisce, ma sa, in cuor suo, che non può non preoccuparsi. Il proprio figlio è stato rapito da dei Demoni che hanno come scopo quello di ucciderlo e questo non la tranquillizza. Ha bisogno del proprio bambino, nulla di più. «Dov’è Castiel?», chiede, notando che non si fa vedere dalla sera precedente.
«Apparirà non appena uno di noi tre lo chiamerà», la informa.
«Oh», sussurra Lana. «Castiel, vieni subito qui!», esclama guardando il tettuccio dell’Impala.
Si sente un fruscio d’ali e l’Angelo appare vicino a Lana, nei posti posteriori. «Siamo già arrivati?»
 Lana scuote la testa. «Non mi fido di te, quindi resterai con noi per tutto il viaggio», fece una pausa. «Fino all’arrivo, ci siamo capiti?»
Castiel annuise. «Ho capito».

Due ore più tardi sono arrivati: si trovano ancora nell’Impala ed osservano l’edificio in cui dovrebbe trovarsi John. «Cosa stiamo aspettando, andiamo?», chiede Lana, impaziente di rivedere il proprio bambino.
«Deve andare prima Castiel ed uccidere i Demoni, altrimenti non abbiamo possibilità di entrare», dice Sam.
«Castiel, vai!», esclama Lana.
L’Angelo li guarda per un istante, con l’espressione vuota, e si allontana andando verso l’edificio. L’attesa è stressante. «Ce la farà?», chiede Lana.
«Tesoro, sono dei Demoni di livello molto basso confronto a Castiel», le fa notare.
«Hai ragione», sussurra Lana, ridendo istericamente.
Pochi istanti dopo Castiel appare accanto a loro e li informa che hanno l’entrata posteriore libera, così iniziando a correre riuscendo ad entrare. «Hai paura?», chiede Dean a Lana, notando che trema.
«Non preoccuparti per me», sussurra.
Annuisce. «Ci diviamo in due gruppi da due. Io e Lana, Sam e Castiel».
«Non puoi separarti da tuo fratello. Vai con lui io starò con Castiel», gli dice Lana, accarezzandogli la guancia.
«Sei sicura?»
Annuisce. «Si, vai», gli stampa un bacio sulle labbra e lo guarda allontanarsi fino a scomparire dietro l’angolo.
Si ritrova sola insieme a Castiel e l’imbarazzo cresce: non si è mai trovata con lui, non in quelle circostanze. «Andiamo di qua», dice facendo un cenno con la mano.
Castiel la segue, le sta dietro per accettarsi che un Demone salti fuori e le faccia del male. Ormai anche Lana fa parte della vita di Dean e non vuole che le venga fatto del male. «Crowley sa che hai cambiato parte?», chiede Lana, curiosa.
«Uhm, no», dice Castiel sporgendosi in avanti, per sbirciare in una camera, la quale era vuota.
Continuano a camminare, fino ad arrivare all’ultima stanza: anche quella vuota. «Torniamo indietro, John si troverà sicuramente nell’altra parte dell’edificio», sussurra Castiel.
Lana acconsente con un cenno della testa e si incamminano dalla parte opposta. «Eccolo!», esclama Lana, alla vista di John.
Corre verso il bambino, il quale sorride nel vederla. E’ fasciato alle braccia e alle gambe; quella vista fa venire i brivid a Lana, tanto da farla sbrigare a slegarlo. «Stai bene, amore mio?», gli chiede prendendolo in braccio ed iniziando a camminare verso Castiel.
Il bambino si limita ad anuire: è spaventato, si nota. «Castiel teletrasportaci fuori di qui, poi tornerai a prendere Dean e Sam».
Purtroppo, Castiel non fa in tempo a posare due dita sulla fronte di Lana, che perde i sensi. Lana sbarra gli occhi. «Oh mio Dio!», esclama iniziando a correre.
Non ha idea di come abbia fatto a svenire, sarà sicuramente qualche rituale. Almeno è quello che ha ipotizzato Lana. Non ha potuto fare niente, è dovuta scappare, altrimenti, se sarebbe arrivato qualche Demone, non avrebbe saputo difendersi.  
«Dean, Sam!», urla, quando in lontananza li nota.
Dean sbarra gli occhi e si volta verso Lana. «Scappa!»
Ormai Lana si trova nella stanza assieme ai Winchester, ma davanti a loro c’è un bambino: John.
Lana guarda il proprio bambino, il quale inizia a perdere pelle fino a diventare un uomo.
E’ un muta forma e loro sono in trappola. 

Spazio autrice:
eccomi con il nuovo capitolo!
Non vi aspettavate questo finale di capitolo vero? u.u
vi aspetto al prossimo capitolo :)
RECENSITE PER FARMI SAPERE COSA NE PENSATE.

Diemmeci.

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Capitolo 10
*** Il ritratto della famiglia felice. ***


Il ritratto di una famiglia felice.

Lana è terrorizzata: il vero John si trova legato ad un palo e la guarda con degli occhi pieni di paura.
Non ha idea di cosa fare. Potrebbe, con l’aiuto del magico coltello, uccidere i Demoni che si trovano nella stanza e salvare il bambino, ma sa che è impossibile.
«Andrà tutto bene, tesoro», urla al bambino, che cerca di liberarsi, senza risultato.
Dean, con occhi socchiusi, si guarda intorno. «Crowley, ascolta», dice, cercando di non perdere la pazienta. «Lascia stare John, è solo un bambino. Prendi me per il sacrificio».
Il Demone ride. «Non riesci proprio a capire che solo John può compiere il sacrificio? Tu non vali nulla».
Sbuffa. «Non mi importa», stringe fra le proprie mani il fucile, «lascialo».
«No», Crowley fa una smorfia, poi si volta verso John.
Il bambino è spaventato. Non ha idea di cosa stia accadendo, ha solo quattro anni. Si guarda intorno, in cerca di occhi rassicuranti, ma trova la propria madre piangere fra le braccia del padre. Scorge lo zio Sam, ma è intento a far stare i Demoni lontani da loro. «Mamma, papà, aiuto!», urla.
Lana si volta a guardarlo e sorride, o almeno tenta di farlo. «Andrà tutto bene, te lo prometto».
Crowley si avvicina sempre di più a John e, con un coltello, fa un piccolo taglio sul braccio. Il bambino urla di terrore. «No!», Lana si scaglia addosso a un demone, ma non si era accorta che aveva puntato verso di lei un coltello.
Ci si fionda sopra e del sangue inizia a colare a terra: è ferita.
Poggia, delicatamente, le proprie mani sulla ferita e si accascia a terra. «Oh mio Dio», sussurra Dean, afferrandola.
Sam, grazie al magico coltello, riesce ad uccidere facilmente tre demoni e, senza pensarci due volte, si scaglia contro Crowley. «Figlio di puttana», sente urlare Dean, in preda al panico.
Crowley lo afferra per il colletto della giacca e lo scaglia contro una parete, facendogli perdere i sensi.
«Sam!», urla Dean.
Poggia Lana a terra e, con il fucile ben saldo tra le mani, gli spara. «Solletico», Crowley ride, facendolo irritare ancor di più.
«Sei un grandissimo bastardo», urla Dean.
Di colpo, non vede più nulla.
Buio.

«Castiel, non eri morto?», Crowley guarda l’Angelo con un’espressione spaventata.
«Qualcuno mi hai riportato indietro», gli fa l’occhiolino, «ora, lascia John».
«Non posso, lo sai. Ho bisogno di lui per aprire la porta del Purgatorio».
«Lascia John», ribatte, quasi ringhiando.
Crowley fa un passo indietro, ancora più spaventato. «Cosa hai lì dentro?», indica una sacca, che tiene in mano Castiel.
Fa cadere il contenuto a terra: sono della ossa.
Le cosparge di sale e, guardando negli occhi Crowley, fa prendere loro fuoco.
Un attimo dopo, Crowley è morto.
«Castiel?», Sam ha ripreso i sensi e, confuso, si alza.
L’Angelo lo aiuta. «Si, sono io. Ho ucciso Crowley, John è salvo».
Sgrana gli occhi. «Come hai fatto a trovare le ossa?»
«Lunga storia», sussurra, sorridendo.
Annuisce. «Puoi guarire Lana?»
«Non lo so», si avvicina alla ragazza, «credo di si».
Posa due dita sulla fronte di Lana e , come per magia, riprende vita.
Fa lo stesso con Dean, ma lui era solo addormentato.
I due si guardano intorno straniti. Cosa era successo?
«John!», Lana si alza di colpo e corre verso il bambino.
Lo slega velocemente e lo prende in braccio, abbracciandolo come non mai. Le era mancato così tanto. «Amore mio, scusami per tutto!»
John le da un  bacio sulla guancia. «Mi sei mancata».
Dean si avvicina a loro e li abbraccia.
Il ritratto della famiglia felice.

Due mese dopo è tornato tutto alla normalità.
Lana e Dean stanno preparando tutto per il loro matrimonio. Lo festeggeranno in una piccola chiesa in Kansas e sarà molto intima. Parteciperanno solo loro due, il bambino, Sam e Bobby.
«Mamma, anche io sarò un cacciatore da grande?», John stà guardando la televisione, insieme a Lana.
Lana annuisce. «Se vorrai si, ma se il tuo sogno sarà un altro no».
«Io voglio essere un cacciatore», esclama il bambino, buttandosi fra le braccia della mamma.
«Allora lo sarai», sussurra, baciandogli i capelli.
Lana non ha paura di ricominciare la propria vita, non se insieme a lei c’è Dean e il bambino. Sam non li abbandonerà, hanno deciso che starà con loro finché vorrà.
Hanno deciso di cacciare comunque, è la loro vita dopotutto.
Il bambino sceglierà cosa fare non appena compiuti i sedici anni, ma prima di allora viaggerà con loro.
«Ti voglio bene», sussurra John, prima di addormentarsi fra le braccia della mamma.
Lana sorride. «Anche io, amore mio».

Spazio me:
NON UCCIDETEMI.
sono tornata con un nuovo capitolo e vi chiedo scusa per l'ENORME ritardo.
Tra scuola, compiti, sport e tutte le altre cavolate scrivere è difficile t.t
spero vi piaccia, comunque. 
Un bacio.

Diemmeci.

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Capitolo 11
*** VI DICHIARO MARITO E MOGLIE. ***


VI DICHIARO MARITO E MOGLIE.

Lana si trova nel pieno dei preparativi per il matrimonio e non è mai stata più felice come lo era in quel momento.
Aveva sempre sognato avere un matrimonio da favola e per realizzare il proprio sogno le bastava avere accanto Dean.
«Amore, come procede?», Dean le bacia il collo e sorride.
Lana sorride. «Benissimo».
Fortunatamente, anche Sam e Bobby aiutano nel preparare il tutto. John, invece, passa l’intere giornate a giocare.
«Sarà tutto perfetto, me lo sento», le sussurra all’orecchio.
La ragazza geme, quando avverte la mano di Dean toccarle il seno. «Già».
Senza rendersene conto si trovano nella camera da letto e, lentamente, tolgono i propri indumenti.
Dean le bacia il collo, fino a scendere al seno. «Ti amo, Dean», sussurra Lana, fra un gemito e l’altro.
Dean sorride. «Non immagini quanto ti amo io».

Due mesi dopo.

Lana è incinta, di nuovo.
Lo ha scoperto poche settimane dopo aver fatto l’amore con Dean.
 E’ felice, ma non sa se Dean lo sarebbe stato altrettanto. Ricorda esattamente com’è andata quando glielo disse e non vuole che riaccada di nuovo.
 «Amore», Lana sta giocando insieme a John, il quale la guarda e sorride. «Ti piacerebbe avere un fratellino o una sorellina?», gli chiede, dolcemente.
John batte le mani. «Si!» esclama, abbracciando Lana.
Almeno è certa che John è felice, ma Dean?
Si reca in cucina e trova Dean bere una birra in compagnia di Sam. «Dean, posso parlarti?»
Annuisce e Sam, capendo che sia una cosa privata, se ne va senza dire niente. «Cosa succede?», chiede Dean, capendo che qualcosa turba Lana.
La ragazza si siede e sospira. «Mi prometti che non mi lascerai di nuovo, dopo averti detto una cosa?»
Dean annuisce. «Certo».
«Sono incinta», dice velocemente, pentendosene subito.
Dean sorride e la abbraccia. «Sono felicissimo!», esclama, baciandola.
«Davvero?», chiede, visibilmente stupita.
«Si, davvero».
Dopo averlo detto anche a Sam e Bobby, l’atmosfera in casa si è fatta più leggera.
E’ tutto perfetto, manca solo il matrimonio per suggellare il loro amore
.

«Dean Winchester, vuoi prendere come tua legittima sposa Lana Hamilton?», chiede il prete, accennando un lieve sorriso.
«Lo voglio», risponde Dean, sicuro di sé.
«E tu, Lana Hamilton, vuoi prendere come tuo legittimo sposo Dean Winchester?», ripete il prete.
Lana cerca di non piangere dalla felicità. «Lo voglio».
«Scambiatevi le fedi».
Lana, con la mano tremante, infila la fede nell’anulare sinistro di Dean e lo stesso fa lui. «Vi dichiaro marito e moglie», dice il prete, «puoi baciare la sposa».
Dean prende il volto di Lana fra le proprie mani e la bacia dolcemente.
E’ fatta.
Il loro amore è stato suggellato e nessuno potrà impedire loro di stare insieme. 

ECCO QUI, ALL'ULTIMO CAPITOLO.
Spero che la storia vi sia piaciuta.. io mi sono divertita molto a scriverla.
Ringrazio con tutto il cuore tutte persone che hanno messo tra le seguite, ricordate e preferite la storia.
E  un grazie va a FallenAngel990 e GabrielleWinchester per avermi supportata. GRAZIE.
UN BACIONE A TUTTI.

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