girl let me love you

di ehi Cla
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sei davvero Harry Styles? ***
Capitolo 2: *** Dovremmo partire.. ***
Capitolo 4: *** Dai,ci siamo! ***
Capitolo 5: *** Cos'è successo prima. ***



Capitolo 1
*** Sei davvero Harry Styles? ***


Sono in camera mia seduta sul letto a gambe incrociate che fisso il muro. Tengo lo sguardo fisso su quel muro bianco e strizzo un po’ gli occhi, quasi volessi tirarne fuori tutto quello che aveva potuto vedere nell’arco di 17 anni. Non so perché lo faccio, è da quando sono piccola che mi piace guardare quel muro che dovrebbe essere bianco, con i segni delle mani che ho lasciato nel corso del tempo, dal basso verso l’alto, man mano che crescevo riuscivo a raggiungere altezze sempre differenti. Chiudo gli occhi e inizio a pensare al viaggio a Londra da cui
ero appena tornata, al volo quasi perso, alle hostess antipatiche, al bellissimo hotel, agli amici che avevo incontrato, ai posti che avevo visitato, alla rapina nella camera dell’hotel, alle discoteche inglesi e al numero di telefono…apro di colpo gli occhi e guardo nervosamente il mio comodino, il primo cassetto. Dentro quel cassetto tengo tutte le cartoline, gli indirizzi mail, i numeri di telefono e quel foglietto.
Trascinandomi fino al comodino apro il primo cassetto, prendo una pallina di carta e mi risiedo. La apro e la stiro per bene sulla mia gamba, in modo che si possa leggere ciò che c’è scritto sopra
‘’ Sei così bella, chiamami appena torni in Italia’’ e un numero di telefono. Non so di chi sia e voglio scoprirlo, ma è passata una settimana dal mio rientro in Italia e ancora non ho chiamato devo farlo. Facendomi coraggio prendo il cellulare dalla tasca dei jeans, mi lascio scappare un sorriso quando vedo la faccia di Hazza come sfondo, e digito quel numero sulla tastiera. Poi schiaccio il tasto verde e me lo porto all’orecchio. Non so cosa sta succedendo nella mia pancia, c’è in corso una tempesta, faccio fatica a respirare sono troppo agitata. Poi, d’un tratto qualcuno dall’altra parte apre

‘pronto?’ dico con un fil di voce

‘Pronto? Chi è?’ Un ragazzo. Inglese. Con una voce dannatamente bella che mi sembra di aver già sentito.

‘Ciao, sono Juliet. Tu chi sei?’ chiedo cercando di usare un tono di voce abbastanza sicuro di se

‘Juliet? Quella Juliet? Ahaha finalmente sei riuscita a chiamarmi!’ ride divertito

‘Si, sono riuscita a chiamarti! Ma tu chi sei? Come fai a sapere che sono italiana? Come fai a sapere che mi chiamo Juliet?’ chiedo tutto d’un fiato

‘fai troppe domande ragazza, proverò a rispondere. Mi chiamo Harry e ti ho vista più volte a Londra. Per sapere come ti chiamavi e che eri italiana ho fatto in fretta. Una sera in discoteca c’ero anch’io e beh, l’ho chiesto alla tua amica. Era ubriaca fradicia tanto che avrebbe potuto dirmi il codice della sua carta di credito se lo avesse avuto!’  Harry? Subito penso a Styles, al ragazzo ricciolo che mi ha rubato il cuore. Ma non può essere lui! Lo avrei certamente riconosciuto se lo avessi visto, anche solo di sfuggita, in discoteca. Però tentar non nuoce così glielo chiesi

‘Ho capito. Ma, senti, lo so che è da stupido chiederlo. Ma tu sei Harry Styles?’

‘Oh bambina, l’hai capito! Ahah non rimanere sconvolta e non svenire ci starei troppo male’ disse dolcemente

‘Oh cavolo…Vuoi dire che sto parlando con Harry Edward Styles al telefono? Credevo di essermi svegliata stamattina…’

‘Sei pure simpatica! Comunque adesso devo andare i ragazzi mi stanno chiamando, ti chiamerò appena posso. Devo parlarti di una cosa. Ciao ciao’

‘ Ciao Harry’ salutai
Chiusi la chiamata e fissai un po’ lo schermo, il ragazzo con cui avevo appena parlato era quello del mio sfondo? Ancora non ci credo. Devo dirlo a Martina, è stato merito suo se mi aveva appena chiamato il mio idolo. Chiamo Martina per dirle di venire a casa mia alle 3.30 perché devo dirle una cosa importantissima. Appena chiudo tiro un sospiro e scendo in cucina, apro tutte le ante fino a quando non trovo il barattolo della nutella. Lo prendo e mi dirigo in salotto dove mi accoccolo sul divano e accendo la Tv per passare il tempo prima che arrivi Marti.
 
Suona il citofono. Deve essere lei, ma non ho voglia di alzarmi così le mando un messaggio e le dico di scavalcare. C’è abituata, lo faceva sempre quando era più piccola, veniva la sera da noi a mangiare il gelato e per non farci alzare da tavola scavalcava. Apre la porta e si lancia sul divano affianco a me

' Che devi dirmi di così importante?' mi chiese guardandomi fisso negli occhi

'Dovrei odiarti o amarti?' le chiesi con lo sguardo fisso sulla tv e il dito che viaggiava dal barattolo di nutella alla mia bocca

'Perché scusa? Comunque preferirei essere amata dalla mia migliore amica,sai.' mi disse mettendosi seduta bene sul divano

'sai con chi ho parlato al telefono esattamente dieci minuti fa? No, non lo sai. Ho parlato con Harry Styles  e era suo quel numero sul biglietto, mi ha detto che TU a dargli il mio numero, a dirgli che mi chiamo Juliet e a dirgli che sono italiana.' ero serissima

'Oh cielo. Davvero?' era sconvolta

'Si, quella sera quando eri ubriaca gli hai detto tutto. Ha detto che mi richiamerà sta sera che deve dirmi una cosa importante. Tu rimani qui a mangiare con me, ordiniamo la pizza,ok?' le proposi

'Ooohh, va bene! Se ordiniamo la pizza certamente!! Ora ci guardiamo Toy Story2?'

'Va bene.'

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Capitolo 2
*** Dovremmo partire.. ***


Ci siamo viste tutto Toy Story, e avevamo avuto l’intenzione di guardare anche Le Follie Dell’Imperatore quando suonò il citofono. Corsi a vedere chi fosse, era il postino e diceva che aveva una lettera assai importante per me. Così uscii e andai a prenderla, poi mentre l’aprivo mi avvicinai a Martina. La busta conteneva una lettera e due biglietti per Londra, non c’era scritto il mittente, soltanto la scritta in rosso fatta a pennarello ‘’ Per Juliet’’. La lettera era scritta a mano, in inglese, la lessi e diceva

‘’Sembra strano, ma mi manchi. Per questo ho preso i biglietti a te e a Martina per Londra, l’aereo parte domani sera. Un bacio, Harry”

Io stavo seriamente sognando. Prima parlo al telefono con il mio idolo e mi dice che son bella, poi mi paga i biglietti per andare a Londra perché gli manco. Sono tornata una settimana fa dall’Inghilterra e mi avevano chiesto di tornarci, non me lo sarei fatta dire una seconda volta! 

'Marti, Harry ci ha mandato i biglietti per tornare a Londra!' le gridai

'Oh Cacchio davvero?!? Vero che ci andiamoooo?' fece la faccia da cucciolo per supplicarmi

'Guarda che non serve che mi supplichi, è logico che ci andremo! Cavolo Harry Styles mi manda i biglietti per Londra e io non ci vado?! Guarda che fumo sigarette e basta, non marijuana.' 

'Ok, quand’è il volo?' mi chiese

'Domani sera alle 9.00, andiamo su che mi aiuti a fare la valigia, anzi prima chiamiamo Harry. Poi facciamo la mia valigia e poi andiamo da te così prepariamo la tua.' dissi mentre salivo di corsa le scale.
Presi il biglietto e composi il numero, dovetti aspettare un po’, ma poi rispose

'Juliet? Hai ricevuto la busta immagino' disse Harry

'Harry! Si ho ricevuto la busta coi biglietti, ma sei matto! E dove staremo i e Marti quando saremo li?' domandai curiosa

'Allora, per l’inizio vi ho prenotato un hotel,poi si vedrà…A voi va bene?'

'Certo! Ok, ci sentiamo domani Harry…' dissi dolcemente

'Va bene Juliet.. a domani' e chiuse
Guardai Martina ed entrambe scoppiammo a urlare e ridere e piangere, poi aprimmo l’armadio e presi tutti i miei vestiti preferiti e li misi nella valigia. Dopo aver preparato la mia roba corremmo a casa di Marti per preparare la sua valigia. A casa sua c’era sua madre che ci salutò

'Ciao Juliet, che piacere vederti. Come stai?' mi domandò

'Ciao Lara, molto bene grazie. Te?' chiesi, mentre Martina era corsa di sopra a cercare la valigia

'Bene grazie..'

'Mammaaaaa! Dov’è la valigia?!' urlò Marti dal piano di sopra

'A che ti serve la valigia?!?' urlò Lara in risposta

'Vedi Lara, a Londra abbiamo conosciuto un ragazzo, abbastanza famoso. E oggi ci ha spedito due biglietti per tornare a Londra. Per questo ci serve la valigia' spiegai sorridendo
Il sorriso dalla faccia di Lara sparì, e subito corse su da Martina gridando

'Tu a Londra non ci torni! Hai combinato un sacco di casini quando eri la, per poco non ti facevi ammazzare. Guai a te se pensi anche soltanto di andarci!'
sbam! Ceffone in faccia, solito della madre di Martina, poi scese le scale e se ne andò in cucina. Io salii piano piano le scale e andai in camera della mia migliore amica. Mi aspettavo di vederla per terra a piangere, invece stava facendo la valigia

'Non mi frega niente di quello che dice lei. Avrò 18 la settimana prossima, faccio quel cazzo che mi pare!' disse sottovoce, poi alzò lo sguardo e mi vide.

'Domani mia madre esce a mezzogiorno, verrò da te con tutte le mie cose, così potremo partire. Ma i tuoi?'

'Per i miei non è un problema. Di me gli frega poco, non hanno mai fatto niente, nemmeno quando avevo iniziato a drogarmi e fumare. Ne sono dovuta uscire da sola da quel tunnel…' dissi con la voce spezzata, stavo per ricominciare a piangere, mi succedeva sempre quando ripensavo a quel periodo della mia vita. Ma ero pronta a ricominciare, ad andare avanti. Più forte di prima.

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Capitolo 4
*** Dai,ci siamo! ***


'I suoi genitori ce l’hanno detto ora, coma etilico…ci dispiace così tanto'
'Dispiace anche a me' dissi, anche se non era vero, non mi dispiaceva per niente. 

Siccome nessuno dei due parlava e l’atmosfera era talmente tesa che si poteva tagliare col coltello decisi di andare
'Devo andare..uhmm…fatemi sapere appena saprete qualcosa.' poi corsi via, letteralmente.

Entrai in casa e chiusi velocemente la porta, poi mi girai e mi lasciai scivolare lentamente contro di essa fino a finire seduta sul pavimento. Tutte a me dovevano capitare. Non dovevo pensarci, da li a qualche ora sarei stata a Londra faccia a faccia col mio idolo, cosa volevo di più? 
Sono appena le 10, decido di rifare la valigia per passare un po’ il tempo, ci metto dentro tutti i miei jeans preferiti, il mio vestito migliore, le felpe uguali a quelle di Malik e l’infinità di t-shirts che stavano nell’armadio. Ci metto mezz’ora perché faccio tutto con calma, porto la valigia e la borsa da viaggio con i libri e i vari caricabatterie davanti alla porta, poi punto la sveglia alle 6.45, farò un pisolino fino a che non arriverà Marti con sua madre per andare all’aereoporto.

‘’Hi! WE’RE ONE DIRECTION”
'Siamo già arrivati?'

No, è solo la sveglia, fra 10 minuti arriveranno Martina e sua madre, corro a vestirmi!
dopo dieci minuti precisi suonano al citofono, apro e mi precipito fuori di casa a salutare Marti, poi torno dentro di corsa per spegnere la tv. Ci sediamo in auto e tempo tre quarti d’ora siamo in aereoporto, qui dopo aver salutato la madre di Martina chiamarono il nostro volo al’altoparlante così salimmo sull’aereo.
Sistemiamo le valigie nei portabagagli e ci mettiamo comode: cuffie, caramelle e libro. Metto la musica a basso volume e inizio a leggere uno dei libri che mi sono portata dietro, ogni tanto allungo la mano verso il sacchetto di Haribo di Martina per prenderne una, ma lei mi fulmina con lo sguardo.

'Erano per tutte e due le Caramelle,scema' le dissi lanciandomi per prendere il sacchetto
'Embhè? Tu stai leggendo il tuo libro,come fai a mangiare e a leggere?' disse spostando il sacchetto nell’altra mano
'Stai scherzando? Comunque dammene solo una che ora mi addormento'

mi lanciò una caramella, la misi in bocca e la feci scogliere piano piano, poi mi addormentai. Così passarono quel paio di ore di volo.

Mi svegliai qualche minuto prima dell’atterraggio, così misi via libro e cuffie e mi misi il cappotto,poi osservai Martina che dormiva beata. Una volta atterrata la svegliai

'Marti..siamo arrivate..' le dissi scuotendola un po’
'Marti, ci sono gli One Direction che ci aspettano giù!'
'Oddio, come sto?' mi chiese svegliandosi subito e aggiustandosi i capelli
'Una meraviglia, la mia meraviglia.' le dissi dolcemente

Prendemmo le valigie e scendemmo, in aereoporto c’era una piccola folla di ragazze urlanti concentrate in fianco ad un caffe, li dovevano esserci loro.

'Chiamo Harry' dissi a Martina componendo il suo numero sul telefono

'Harry? Noi siamo arrivate e..abbiamo visto dove siete' dissi lasciandomi sfuggire una risata
'A sì? Bene, andate nel lato opposto al caffe dove siamo noi, viene a prendervi Liam e vi porta in macchina.'
'Ok, ci riconoscerà?'
'Spero di sì!'

Ci spostammo dall’altro lato del caffe, e dopo poco arrivò Liam con tanto di occhiali e cappello

'Allora? Andiamo?' ci disse 
' Ciao anche a te Liam.' disse scherzosa Martina
' Si infatti, comunque siamo pronte, ci accompagni tu alla macchina?' chiesi io
' Scusate, è che ci sono molte fans e quindi…comunque andiamo verso la macchina, i ragazzi ci raggiungeranno fra poco' disse incamminandosi

Lo seguimmo fin fuori dall’aereo porto dove c’era una di quelle limousine con i vetri oscurati, alla faccia della macchina. Entrammo e dopo qualche minuto arrivarono i ragazzi. Entrò prima Niall che si mise davanti a Martina, poi Louis affianco a Niall, poi Zayn e in fine Harry. Io ero in fianco a Liam e a Martina e davanti avevo Harry che mi fissava sorpreso

'Beh, ciao Harry.Quanto tempo ,eh?' dissi per rompere il ghiaccio
'Ciao Juliet…sei ancora più bella. Ragazzi! Lei è Juliet e lei Martina' disse indicando prima me e poi Marti

Finiti i saluti e le presentazioni l’autista ci avvisò che eravamo quasi arrivati al nostro Hotel, erano le 23.15

' Forse è un po’ tardi, ma non avete ancora cenato immagino.' disse Harry
'Io fame ce l’ho' disse Niall
'Volete venire a cena con noi?' chiese Niall poi a Martina
'Ragazzi, forse vogliono farsi una doccia o riposarsi un po’, sono appena arrivate..' disse Liam
' Facciamo così' dissi 'Saliamo in hotel, ci facciamo una doccia e poi anche se è mezzanotte passata andiamo a cena, va bene?' 
' Più che bene' disse Harry continuando a fissarmi

Poi scendemmo dalla macchina salutando i ragazzi e corremmo in hotel a farci dare la camera.

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Capitolo 5
*** Cos'è successo prima. ***


◦ Non riesco a prendere sonno, mi giro e mi rigiro nel letto pensando a tutto quello che m’era successo.  Ripensavo al periodo della mia vita, due anni fa, in cui , per problemi di ‘’cuore’’, avevo iniziato a drogarmi, fumare e ubriacarmi. Il mio ragazzo mi aveva lasciata in un modo un po’ brusco: eravamo in vacanza a Barcellona,noi due da soli, e appena aveva saputo del fatto che Francesca, la vera ragazza dei suoi sogni, si era lasciata col suo attuale ragazzo per mettersi con lui, era partito per tornare in Italia lasciandomi da sola in Spagna. Rimasi da sola per qualche giorno nell’hotel, poi incontrai Martina in un bar, coincidenza? No, ci aveva ‘seguiti’ diciamo, perché sapeva che qualcosa sarebbe andato storto, così siamo tornate insieme in Italia. Nei giorni in cui ero rimasta da sola a Barcellona avevo incontrato una ragazza che aveva avuto i miei stessi problemi, e per soffocare il dolore aveva cominciato a drogarsi, ubriacarsi e fumare, mi invitò a fare lo stesso e presa dalla disperazione iniziai anche io. Martina riuscii a farmi uscire da quel tunnel, ma il fumo era un vizio, appena vedevo qualcuno con una sigaretta in bocca infilavo la mano nella borsa e stringevo il pacchetto di sigarette, per poi fumarne una. Uccide lo so, ma preferivo morire di quello che d’amore. Lo squillo del telefono mi distrae dai miei pensieri, un messaggio da Harry
‘’ Ciao principessa. Scusa se ti ho disturbato ma sono molto agitato, questa sera sarete a Londra e potrò rivederti, verremo a prendervi io e i ragazzi.’’ Che? Verranno loro in aeroporto? Ma si sono fatti? Spero si camuffino bene,altrimenti verranno assaliti dalle fan oltre che da me e Martina. Comunque è stato dolce e decido di rispondergli, anche se di solito non lo faccio
‘’Ciao Principe (?). Non mi hai disturbato perché non riuscivo a prendere sonno, comunque abbiamo avuto un po’ di problemi inizialmente con la madre di Martina. Ma verremo e non vediamo l’ora di vedervi.’’
Poi mi arriva un messaggio da Martina
‘’Posso chiamarti?’’
ma tutti ora hanno intenzione di sentire la mia voce o di parlare con me? comunque rispondo anche a lei
‘’ massi, chiamami, tanto non riesco a dormire’’
Immediatamente squilla il telefono

'Juls?-
' ehi Marti, novità?- le chiesi sbadigliando
'Si, mia madre dopo che sei andata via è venuta a parlarmi-
'Eh quindi?-
'Quindi mi ha chiesto scusa per il suo comportamento e mi ha permesso di venire. Poi è scoppiata a piangere e mi ha abbracciata, ma anche tua madre fa così?-
' ma scema! Tutte le madri fanno così, è perché ti vuole bene. Comunque buono che puoi venire… a che ora passo a prenderti?-
'tranquilla, ci porta mia madre alle 7.30 in aereoporto, quindi passeremo da te per le 7.15, va bene?-
'Ottimo, ho appena parlato con Harry, ha detto che verranno a prenderci loro in aereoporto domani. Ciao- e chiusi.

Decisi di andare a fare colazione e una passeggiata per quell’ultimo dì a Milano. Passai davanti alla mia scuola, davanti al solito bar, arrivai fino alla villa fuori città di Francesca,li c’erano tutti i miei compagni di scuola, alcuni erano stesi nel cortile, altri uscivano barcollando. Doveva esserci stata una festa ed era appena finita. Sentii , dapprima in lontananza poi sempre più vicino, il suono dell’ambulanza, poi vidi uscire i genitori di Francesca piangendo che andavano in contro all’ambulanza per farsi vedere. Probabilmente la loro bambina si era ubriacata troppo, o era stata male, non mi interessava molto così proseguii la mia passeggiata. Arrivai in una strada di campagna che era costeggiata da entrambi i lati da campi coltivati, ad un certo punto mi squillò il cellulare, era Harry

'Ciao Juliet! Come va?- com’era allegro quel ragazzo
'Hei Harry, io sto bene tu?'
'benissimo ma mi manchi. Non vedo l’ora che voi arriviate!'
'Anche io non vedo l’ora Harry, ma è strano sai.'
'Perché? Non vuoi venire Juliet?'
'Ma no che voglio venire! E’ solo che devo ancora abituarmi all’idea che sei tu. E’ strano pensare che il numero di telefono scritto su un biglietto che mi ha tormentata per una settimana sia tuo.' spiegai
'Ti capisco, non è una cosa da tutti i giorni che un bel ragazzo come me chiami una bella ragazza come te!'
'Harry, sono seria io. Cosa faremo io e Martina una volta in Inghilterra?'
'Ma che domanda è Juliet? Passerete il tempo con me e i ragazzi, sai, mi sto convincendo sempre di più che tu non voglia vedermi….'
'Ma Harry, cosa te lo fa pensare? Mettiti nei miei panni, un ragazzo famoso come te che ho visto soltanto nei video di YouTube e nei poster che ho in camera mi chiama e mi dice che gli manco…Sono spaventata dall’idea di vederti..di vedere il mio idolo..'
' Devi stare tranquilla, qui avrai il tempo di conoscermi meglio, e pensa a me come Hazza non come Harry Styles il componente degli One Direction.-
'Ci proverò, però non ti garantisco il fatto che non sarò imbarazzata quando ti vedrò.'
'Va già meglio, ora devo andare, a stasera Juliet'
'Ciao Hazza…'

Decisi di tornare a casa e quando passai davanti alla villa di Francesca notai che tutti erano seduti nel prato e Luca, l’attuale ‘’amico’’ di Francesca, stava dicendo qualcosa. A Michela e Aurora,le migliori amiche nonché seguaci di Francesca stavano scendendo delle lacrime sulle guancie e gli altri erano tutti a testa bassa, quando passai Luca mi chiamò

'Juliet, non so se lo sai ma Francesca è in ospedale.' mi disse
'Oh, no beh non lo sapevo visto che non ero qua. Come mai?'
'I suoi genitori ce l’hanno detto ora, coma etilico…ci dispiace così tanto'
'Dispiace anche a me' dissi, anche se non era vero, non mi dispiaceva per niente.

Siccome nessuno dei due parlava e l’atmosfera era talmente tesa che si poteva tagliare col coltello decisi di andare

'Devo andare..uhmm…fatemi sapere appena saprete qualcosa.' poi corsi via, letteralmente.

Entrai in casa e chiusi velocemente la porta, poi mi girai e mi lasciai scivolare lentamente contro di essa fino a finire seduta sul pavimento. Tutte a me dovevano capitare. Non dovevo pensarci, da li a qualche ora sarei stata a Londra faccia a faccia col mio idolo, cosa volevo di più?
Sono appena le 10, decido di rifare la valigia per passare un po’ il tempo, ci metto dentro tutti i miei jeans preferiti, il mio vestito migliore, le felpe uguali a quelle di Malik e l’infinità di t-shirts che stavano nell’armadio. Ci metto mezz’ora perché faccio tutto con calma, porto la valigia e la borsa da viaggio con i libri e i vari caricabatterie davanti alla porta, poi punto la sveglia alle 6.45, farò un pisolino fino a che non arriverà Marti con sua madre per andare all’aereoporto.

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