La coincidenza ci farà incontrare.

di athena from olympus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Londra. ***
Capitolo 3: *** Britney. ***
Capitolo 4: *** Harry Styles. ***
Capitolo 5: *** L'incontro. ***
Capitolo 6: *** Super Eroe. ***
Capitolo 7: *** Appuntamento da Harrods. ***
Capitolo 8: *** 'Risate' al cinema. ***
Capitolo 9: *** Liti. ***
Capitolo 10: *** Stelle, amicizie e pensieri. ***
Capitolo 11: *** Stupide Illusioni. ***
Capitolo 12: *** Josh. ***
Capitolo 13: *** Il sole bacia i belli. ***
Capitolo 14: *** Sorridi! ***
Capitolo 15: *** Ritorni improvvisi. ***
Capitolo 16: *** Sorrisi o lacrime? ***
Capitolo 17: *** Sorrisi negati. ***
Capitolo 18: *** La fine di un'inesistenza. ***
Capitolo 19: *** Reazioni a catena. ***
Capitolo 20: *** Una perdita importante. ***
Capitolo 21: *** Zante. ***
Capitolo 22: *** Colpi di scena. ***
Capitolo 23: *** Una notte da leoni. ***
Capitolo 24: *** Non è un addio, è un arrivederci! ***
Capitolo 25: *** Pamela. ***
Capitolo 26: *** Nostalgie. ***
Capitolo 27: *** Sorprese per Natale. ***
Capitolo 28: *** L'incontro a sorpresa. ***
Capitolo 29: *** Un anno dopo, stesse cazzate. ***
Capitolo 30: *** La svolta. ***
Capitolo 31: *** Di nuovo insieme. ***
Capitolo 32: *** C'è spazio solo per tre. ***
Capitolo 33: *** Ricominciamo? ***
Capitolo 34: *** Carry on! ***
Capitolo 35: *** Dreams. ***
Capitolo 36: *** Drunk. (prima parte) ***
Capitolo 37: *** Drunk. (seconda parte). ***
Capitolo 38: *** Improvvise rivelazioni. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


Prologo.
 
--
''E' strano.
Avevamo ormai smesso di credere in quel sogno che fino ad un paio d'anni prima alimentava le nostre conversazioni.
Ma forse,in un angolino nascosto dentro di noi,quel sogno non era mai scomparso e senza saperlo, ancora speravamo si realizzasse.
Che sia stato il destino o forse solo una botta di culo,avemmo quella fortuna.'' 
 
--
Marina e Annalisa.
Migliori amiche da anni.
Legate per tante cose,tanti ricordi.
Marina più che una ragazza per bene,si definiva un maschiaccio.
Single convinta,non usava tacchi o gonne che a malapena coprivano il sedere,preferiva invece,scarpe da ginnastica e felponi.
Aveva un idea del mondo tutta sua,ma con chi la deludeva o la faceva soffrire,diventava un pericolo pubblico.
Non le interessava l'opinione degli altri,specialmente degli estranei
.Era una tipetta strana,i capelli corti simili a Biancaneve non erano mai in ordine,la matita nerissima,come lo smalto,le contornava la forma dei suoi occhi.
Praticava la danza da sempre a cui,assieme alla musica,dedicava gran parte della sua vita.
La ribellione le scorreva nelle vene assieme al sangue.
La sua cantante preferita era Britney Spears,ma da poco aveva iniziato ad ascoltare più profondamente anche Jessie J.
 
Annalisa era per la maggior parte,tutto il contrario.Amava comprare qualche vestito nuovo ogni settimana,si truccava un bel po',usava tacchi e gonne.
Aveva un carattere forte,di quelle che non si fanno mettere i piedi in testa da nessuno.
E se aveva ragione lei,non c'era da discutere.
Molto sincera,era piuttosto schietta.
Molti le invidiavano i capelli,riccissimi lunghi e biondi.
Dopo la sua ultima delusione d'amore,aveva deciso di non fidarsi più così tanto delle persone,specialmente dei ragazzi da cui ormai aveva delle distanze.
Praticava il nuoto che l'aiutava a liberarsi dei pensieri che le assillavano il cervello.
Non aveva un vero e proprio cantante preferito,amava la musica in genere.
Queste due ragazze,nonostante precedenti cotte,avevano nel cuore solo cinque ragazzi.
I One Direction.
Forse gli unici che le erano davvero accanto.
Erano Directioners da tre anni,per tanto tempo avevano sperato di poterli incontrare solo per ringraziarli di tutto,ma ormai non ci speravano più.
Ma a volte il destino vuole premiare.

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Capitolo 2
*** Londra. ***


Erano passati poco più di tre anni da quel pomeriggio afoso di fine agosto in cui la nostra vita cambiò.
In meglio,ovvio.
Realizzavo quel pensiero ascoltando Same Mistakes guardando le nuvole affievolirsi e riempirsi affianco a noi.
Ero con la mia migliore amica Annalisa,in aereo viaggiando per Londra.
Credo abbiate capito che eravamo Directioners fiere,ma entrambe ascoltavamo anche altri artisti.
Io in particolare Britney Spears,mia cantante preferita da quando ero una bambina.
Ed era proprio per lei se ora eravamo sedute su quell'aereo,ma in fondo desideravo anche incontrare chi mi aveva cambiato la vita.
I One Direction.
Ma sapevo che quello ormai era solo un lontano desiderio che fino a qualche anno prima alimentava le nostre conversazioni.
Sognavamo di vivere con loro,di essere parte importante della loro vita,ma ormai avevamo smesso di credere nelle favole.
Sì,quella era una favola e noi vivevamo nella realtà.
Ma a volte,la realtà è più straordinaria dei sogni e noi questo dovevamo ancora scoprirlo.
--
-Eccoci,Londra!-si entusiasmò Annalisa
-Non vedo l'ora che sia domani,finalmente sarò al concerto di Britney!-
-E in più visiteremo la città da cima a fondo,tanto resteremo qui per due settimane,DA SOLE e indisturbate-
-Non so,stavo pensando..ci pensi..li incotriamo?-
-Nei nostri sogni questo è avvenuto tante volte..ma solo nei nostri sogni-
-E pure,se ripenso che fino a qualche anno fa desideravamo essere con loro e magari..-
-Appunto,qualche anno fa!E' passato tanto tempo..lo sai meglio di me quanto siano importanti per me i One Direction,ma noi siamo solo fans e loro si sposeranno con qualche cubista,poi divorzieranno e poi si rimetteranno con qualche altra troia di turno..-
NOn me la sentivo di darle torto,aveva ragione.
Intanto l'aereo atterrò.
In aereoporto c'era un certo stato d'agitazione.
-Cos'è tutto questo casino?-sbottò Annalisa
-Non so..Andiamo a prendere le valige-le dissi 
-Queste sono le mie..-
-E queste sono le mie-
-Aspetta,c'è anche quella!-
-Bene,allora andiamo in albergo,è tardi e ho anche sonno-
--
Prendemmo un taxi e ci dirigemmo in albergo.
Arrivammo verso mezza notte,eravamo davvero esauste.
Entrammo nella hall e ci diedero le chiavi della nostra camera.
Salimmo velocemente le scale.
-Eccola,è questa!-urlai infilando nella serratura la chiave.
-Be',di essere bella è bella -
-Wow..e noi dovremmo passarci le prossime due settimane?Qui dentro?Non ci credo!-
-Sistemiamo le valige-
Annalisa poggiò le sue valige su letto e aprì le prime due.
-Questa non è la mia!-esclamò prendendo in mano una t-shirt con la scritta Free Hugs.
-Chee?-
-Ma che valigia ho preso?Questa non è la mia,cazzo di chi è?-
-Vediamo,proviamo a vedere se c'è un recapito telefonico..-
Il contenuto era davvero vario e strambo,ma capimmo che la valgia apparteneva ad un ragazzo.
Tra carote (?),magliette con la scritta Free Hugs,berretti di ogni colore e confezioni di Haribo,non riuscimmo a trovare neanche un numero telefonico.
-Ora andiamo a dormire,domani risolviamo questo problema-consigliai ad Annalisa.
Lei mi annuì,insoddisfatta.
--
La mattina seguente a svegliarci fu il suono del telefono di Annalisa.
-Pronto...-rispose assonnata
-Emm,hello?-disse incerto la persona dall'altro capo del telefono.
* conversazione in inglese *
-Pronto!Chi è?-
-Ciao,io ho la tua valigia..e forse tu hai la mia..sei tu la signorina Annalisa?-
-Sì sono io,menomale che ha trovato il numero all'interno!Chi è lei?-
-Dammi del tu e comunque mi chiamo Harold..dove e quando possiamo vederci per lo scambio delle valige?-
-Ecco,io sta sera andrò con la mia migliore amica al concerto di Britney Spears..magari domani mattina-
I due si accordarono per l'incontro.
-Posso sapere qualcosa per poterti riconoscere?-chiese Annalisa
-Oh non preoccuparti,mi riconoscerai di sicuro!Io ora devo andare,ci vediamo,ciao!-
La chiamata terminò lasciando Annalisa senza parole.
-Be'?-le chiesi
-Non so che pensare,ma per l'ultima cosa che ha detto mi sta già sul cazzo-
-Perché che ha detto?-
-Ha detto ''sicuramente mi riconoscerai..'',presuntuoso!-
Scoppiai a ridere.

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Capitolo 3
*** Britney. ***


Rigiravo tra le mani da ormai un'ora,i biglietti del concerto di Britney Spears.
Annalisa era al mio fianco,nella metropolitana.
Si voltò verso di me,era visibilmente seccata.
-Alla fine li distruggerai quei poveri pezzi di foglio-disse
-Non sono semplici pezzi di foglio,sono i biglietti del concerto!-
-Lo so!-
-Quando riavrai la tua valigia?-
Annalisa sospirò.
-Domani mattina,in un bar vicino il nostro hotel..non vedo l'ora di riaverla-
-Sono curiosa di conoscere la persona che ce l'ha..-
-E' un ragazzo,si chiama Harold..-
-Ci pensi è carino?-
-Ceeeeeerto,certo-
Ridacchiai.
Pescai dalla borsa l'I pod ed infilai nelle orecchie le auricolari.
Mi persi totalmente nella musica.
Non mi rendevo più conto di ciò che accadeva attorno a me,in quel momento c'eravamo solo io e la melodia di More Than This.
Mi sentì strattonare.
Tornai alla vita reale.
Era Annalisa.
-Marì dobbiamo scendere!-
--
Era una platea enorme.
Grida,urli,fischi..
Guardai l'ora.
Mancavano cinque minuti all'arrivo di Britney sul palco.
Un'ansia insostenibile si creò dentro me.
-Oddio,sono emozionatissima-mormorai ad Annalisa.
Lei era tranquilla,Britney non era la sua cantante preferita ed era lì solo per accompagnarmi.
All'improvviso tutti quanti scattarono in piedi urlando e saltellando.
-Che cosa succede ora?!-esclamò Annalisa
Mi alzai in piedi,tremante.
-E' arrivata..è lì..-risposi sentendo mancare l'aria.
-Certo che è bella!-
-E' stupenda..-
Contrariamente agli altri fans,io non reagì strillando o saltando.
Semplicemente,sentì solo il cervello andare in fumo e il respiro più flebile.
Non riuscivo a credere di averla così vicino a me,di poter sentire la sua voce dal vivo.
Iniziò a cantare.
Sentivo di essere in paradiso o probabilmente,qualcosa di simile.
--
La mattina seguente il maledetto suono della sveglia interruppe i nostri sogni.
-Ma è possibile che anche in vacanza devo svegliarmi presto!-sbottò Annalisa
-Dobbiamo riportare indietro questa valigia  -
Dopo esserci preparate,uscimmo.
L'aria era fresca,nonostante fosse Giugno inoltrato,ma splendeva lo stesso il sole.
Le vie di Londra erano trafficate,qualche claxon risuonava lontano.
Sobbalzai nel notare un enorme bus rosso zeppo di gente.
Rimasi a bocca aperta.
Quella città aveva ancora da sorprenderci.
-Quello è il bar!-esclamò Annalisa
Ci avviammo.
Mi guardai attorno:nessuno di sospetto.
-Da cosa lo dobbiamo riconoscere?-chiesi
-Non lo so neanche io,questo Harold ha detto che lo riconosceremo sicuramente  -
-Io direi di sederci e di mangiare qualcosa,non abbiamo fatto colazione-
Ci sistemammo attorno ad un tavolino,la valigia al nostro fianco.
--
Passò più di un'ora.
Mi stavo innervosendo.
Annalisa lo stesso.
Neanche l'ombra di questo ''Harold''.
All'improvviso nel bar entrò un ragazzo.
Alto,magro,occhiali da sole,berretto,folti capelli ricci.
In mano aveva una valigia.
Si avvicinò al nostro tavolo con aria presuntuosa.
-Salve ragazze-ci salutò.
Alzammo lo sguardo verso di lui.
Aveva un'aria familiare,ricambiammo.
-Ciao!-rispondemmo in coro.
-Chi di voi è Annalisa?-chiese lui.
-Sono io-rispose lei.
Notai che anche Annalisa,nel guardarlo,assunse un'espressione insicura.
-Questa è la tua valigia-disse il ragazzo rivolgendole il bagaglio.
-Grazie,questa è la tua-rispose 
-Comunque io sono Harold..-
-Io sono Marina-
-Piacere,Annalisa-
-Scusami,non so perché,hai un'aria familiare..penso di averti già visto da qualche parte..-mi intromisi.
Lui mi sorrise,comprensivo.
Si sedette al nostro tavolo senza che nessuna di noi l'avesse invitato.
Ad Annalisa non andò a genio quella reazione.
-Mi promettete di non urlare se vi svelo un piccolo segreto?-disse lui malizioso.
-Sarebbe?-disse a sua volta Annalisa infastidita.
Senza risponderle,si sfilò gli occhiali da sole.
Rimanemmo incantate.
- Harry?-balbettai
-In carne,ossa e ricci-mi sorrise
Ebbi la stessa reazione della sera prima al concerto di Britney,non urlai e non iniziai a saltare.
Sentì solo mancare il fiato.
Io e Annalisa,da questo punto di vista,eravamo simili.
Come me,anche lei rimase impassibile,inerme.
-Directioners,vero?-chiese ridacchiando Harry.
Annuimmo,senza pronunciare una sola parola.

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Capitolo 4
*** Harry Styles. ***


Harry Styles.
Io e Annalisa eravamo rimaste inermi.
Personalmente combattevo contro l'idea che tutto fosse solo uno dei tanti sogni,che poco dopo mi sarei svegliata.
Ma mi sembrava tutto troppo reale.
Continuai a fissarlo incredula.
Annalisa,proprio come me,rimase incantata.
Harry era il suo ''principe azzurro'',quello che ogni ragazza immagina che venga a prenderla con il cavallo bianco e la carrozza.
Lei stessa aveva sperato e creduto nel sogno di essere con lui,o perlomeno di incontrarlo,ma ben presto si arrese e smise di pensarci.
Non si sarebbe mai aspettata di trovarselo seduto affianco,neanche se fosse stato dio in persona a confessarglielo.
Certe cose accadevano solo nelle favole,ogni ragazza adulta e vaccinata non credeva più in certe cose,noi comprese.
Ma quella,a quanto pare,fu l'eccezione che confermava la regola.
--
Harry sembrava sorpreso e perplesso quanto noi.
Dopo aver rivelato la sua identità,indossò da capo gli occhiali da sole,ma riuscivo ancora a intravedere i suoi occhi.
Sorrideva,intenerito.
Noi non riuscivamo a spiccicare parola,sembrava che ogni muscolo fosse bloccato.
-Ehm,ragazze,siete vive o mi devo preoccupare?-disse Harry schiarendosi la voce.
-Sì,cioè no cioè non lo so-risposi balbettando
-Un segno di vita,siete ancora vive,posso stare tranquillo-sorrise
Notai che nel momento in cui gli angoli della sua bocca si aprirono in un magnifico sorriso,accadde lo stesso ad Annalisa.
Lui sorrideva,lei sorrideva.
-Così siete Directioners..-continuò lui spostando lo sguardo verso Annalisa
-Sì,da tanti anni-rispose lei in un sussurro
La conoscevo troppo bene.
Anche se lei non voleva ammetterlo,era la persona più felice che potesse esistere in quel momento,ma avrebbe rifiutato qualsiasi cosa pur di evitare di soffrire,di nuovo.
Annalisa aveva da poco superato un orribile periodo in cui tutto le era storto e dietro ciò,purtroppo c'era un ragazzo.
Avevano avuto una bella storia d'amore ma lui la lasciò,all'improvviso,senza dare alcuna spiegazione.
Sparì dalla sua vita e per lei fu una grande perdita.
Da allora,perse la fiducia nei ragazzi e si ripromise di evitarne altri,almeno per il momento.
E senza che lei lo volesse,non riusiva a fidarsi neanche di Harry,nonostante fosse la persona alla quale lei avesse donato più amore,senza riceverne nulla in cambio se non dolore e sconforto.
Per la distanza,per le continue storielle di Harry,per i suoi tira e molla con le donne più grandi,Annalisa ci ha sempre sofferto.
Non voleva fidarsi.
Infatti dopo il primo momento di scettimismo,con lui iniziammo a parlare.
Io mi sentivo perfettamente a mio agio,Harry era divertente e simpatico.
Risi per la maggiorparte del tempo,io e lui facemmo subito ''amicizia''.
Sembrava impossibile,una delle persone più distanti della mia vita ora era vicina a me,scherzando insieme.
Annalisa,invece,interveniva pochissimo nella conversazione,abozzando qualche piccola frase sussurrata con voce spezzata.
Provava a guardare altrove,ma ogni cinque secondi,voltava lo sguardo verso di lui,osservandolo a pieno nella speranza di non essere notata.
Probabilmente si sentiva piccola e impotente nell'avere al fianco l'amore della sua vita che credeva non potesse essere mai suo.
--
-Non so,stavo pensando..sta sera voi cosa fate?-chiese Harry
-Non ne abbiamo idea,probabilmente ce ne andremo in giro per la città-risposi guardando Annalisa
-Che ne dite se andiamo in un locale?Giusto per passare ancora del tempo con voi..-continuò Harry
-NO.-rispose duramente Annalisa
-SI-intervenni io.
-Quindi?-chiese Harry
-No,abbiamo da fare!-disse ancora Annalisa
-Che?No,ma che dici..noi non abbiamo nulla da fare,questa sera siamo libere e accettiamo volentieri il tuo invito!-risposi ancora.
Per fortuna lei non ribattè più.
Così io ed Harry ci accordammo per l'appuntamento.
-Ragazze,scusate,si è fatto tardi,devo andare!Gli altri ragazzi si staranno domandando dove sia finito..ci vediamo sta sera!-ci salutò Harry
-Ciao Styles!-ricambiai
-E tu non mi saluti?-chiese ad Annalisa avvicinando il viso al suo.
Lei si scansò,arrossita.
-Ciao!-disse irritata
Lui sorrise e le tirò un buffetto alla guancia allontandosi verso l'uscita lasciandola nel rossore.
--
-TU SEI PAZZA!-mi urlò Annalisa in camera, dieci minuti dopo.
-Perché?Cioè,quello era HARRY STYLES,lo capisci?-
-Appunto!Io non voglio uscire con lui!-
-Ah e poi la pazza sarei io..cazzo!Quanto ci speravamo?Te lo ricordi?Finalmente qualcuno ci ha volute premiare!Abbiamo avuto l'occasione di conoscere Harry,più tardi conosceremo tutti i One Direction!-
-Io mi vergogno!-
-Come puoi vergognarti?-
-Mi vergogno e basta..non mi sento alla loro altezza..-
-Neanche io,ma lo capisci che finalmente abbiamo avuto una santa botta di culo!?E pensare che tutto è partito da quella valigia..-
-Tutto per una valigia..-
-Rendiamocene conto,abbiamo conversato con Harry Styles neanche dieci minuti fa,sta sera conosceremo le nostre ragioni di vita..ti sembra un'occasione da sprecare?-
-No,però lo so che poi ci staremo male,specialmente tu!Ti legherai troppo a tutti loro,a Zayn specialmente e poi quando torneremo a casa ti sentirai uno schifo..-
-Non voglio pensare a quello che sarà,voglio solo vivere il presente..siamo a Londra da poco e ho vissuto più in questi ultimi giorni che nella mia vita!E sono pronta a scommettere che per te è lo stesso!-
Annalisa sospirò,con la chiara certezza di essersi ''arresa''.
Sapeva che avevo ragione io e io a mia volta ero a conoscenza delle sue paure e dei suoi desideri.
Ecco il motivo per il quale insistevo così tanto.
--
Camminavo a passo svelto seguita da Annalisa,ansimante.
-Aspettami!-mi urlò
-Sbrigati!Siamo in ritardo!-
-Un attimo,mi fanno male i piedi!-
-Potevi evitare i tacchi  -
Ci fermammo un secondo per dare la possibilità ad Annalisa di riprendere fiato.
Approfittai di quei pochi istanti per osservare il mio riflesso in una vetrina di un negozio chiuso.
I pantaloni neri si abbinavano perfettamente con le ballerine dello stesso colore.
La T-shirt bianca con una scritta nera spezzava il tutto.
Annalisa invece,indossava un vestito blu e dei trampoli (?) neri.
-Oddio è tardissimo!-esclamò lei
-Te ne sei accorta finalmente!-le risposi ricominciando a camminare velocemente.
La notte a Londra era giovane,trafficavano auto di ogni genere,guidate specialmente da giovani,in giro sciamavano gruppi di amici e coppiette innamorate.
Camminammo ancora un po',ma finalmente intravidi l'insegna del locale nel quale ci aspettavano i One Direction.
Sentì crescere in me l'ansia,mi tremavano le ginocchia,il respiro si fece sempre più flebile.
-Eccoci,siamo arrivate!-esclamai.
-Che strano posto..-
-Annalì è un locale,è ovvio che sia così!-
Dinanzi all'ingresso,si allungava sempre più una immensa fila di gente.
Il buttafuori non si faceva scrupoli nel cacciare o far entrare le persone nel locale.
Ci posizionammo dietro la fila,attendendo pazientemente il nostro turno.
Quando finalmente arrivammo vicino la porta,ci avviammo all'interno,ma il buttafuori fu più veloce di noi bloccandoci.
-Che cosa avete intenzione di fare?-disse
-Dobbiamo entrare,ci aspettano-risposi
-Chi?-
-I One Direction!-esclamò Annalisa
L'uomo scoppiò in una fragorosa risata.
-Fatemi un piacere,state alla larga da questo posto!I One Direction?Ahahahahah-disse tra un singhiozzo e un altro.
-Forse non ha capito che ci stanno aspettando!-urlai
-E voi forse avete bisogno di cure!Andate via!-ripetè lui
-Che maleducato!-sbottò Annalisa
Tutta la gente intorno sorrideva divertita.
Mi sentivo in imbarazzo e allo stesso tempo arrabbiata.
La rabbia ribolliva rovente dentro me.
Non potevo crederci che Harry ci avesse prese in giro.
Annalisa sembrava poco delusa.
Continuavo a litigare con quel buttafuori,finché non lo mandai a quel paese e Annalisa mi trascinò via.
-Io te l'avevo detto!Era meglio non accettare il suo invito!-mi rimproverò lei.
Non me la sentì di ribattere.
Ma io ci avevo creduto davvero.
Mi ero illusa di poter avere la possibilità di ringraziare chi di più amavo al mondo.
Ma,appunto,mi ero solo illusa.
Nel momento in cui iniziammo ad allontanarci,qualcuno uscì dal locale.
Harry.
-Annalisa!Marina!-urlò
-Harry!-esclamai
-Perché non entrate?Gli altri vi stanno aspettando!-chiese preoccupato
-C'è quel buttafuori che non vuole farci entrare..-mormorò Annalisa
A quel punto,Harry allargò le braccia,posandole sulle nostre spalle.
Rimasi inerme,Annalisa arrossì.
-Le ragazze sono con me- esclamò lui rivolto all'uomo che poco prima ci aveva umiliate.
Tutti rimasero in silenzio,fissando la scena.
-Entriamo,gli altri vi vogliono conoscere!-continuò Harry rivolto a noi con un tono più dolce.
Il cuore mi batteva forte,ero emozionatissima.
Un altro dei miei più grandi sogni,finalmente,si stava realizzando.
Nei migliori dei modi.

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Capitolo 5
*** L'incontro. ***


Harry continuava a stringerci.
Forse per la sua ''troppa'' vicinanza,sarei svenuta da un secondo all'altro.
O molto probabilmente era l'emozione e l'agitazione di incontrare gli altri One Direction a farmi sentire così.
Ci innoltrammo nel locale che brulicava di gente.
Non ci fu una sola persona che non si girò fissandoci,per la maggior parte incredula.
Ciò che gli altri non si aspettavano era che io fossi più confusa di loro.
-Mi dispiace per quello che è successo fuori-disse Harry
-No,non preoccuparti..-risposi.
Annalisa,era più che evidente,si sentiva in imbarazzo,infatti provò a divincolarsi dalla presa di Harry che però la bloccò più forte di prima.
-Dove scappi?-le sussurrò nell'orecchio.
Un improvviso un leggero rossore le invase il viso.
-Da nessuna parte-rispose timidamente.
Harry continuò a guidarci.
Entrammo in quello che doveva essere il privè.
Iniziò a guardarsi attorno cercando qualcuno.
Sapevo perfettamente chi era quel ''qualcuno'',ma mi sembrava ancora impossibile.
Nel momento in cui realizzavo quel pensiero,tra un mucchio di gente intravidi una chioma nera,una bionda e due castane che mi parvero troppo familiari.
Sentì il sangue gelarsi nelle vene,il cuore fermarsi,i muscoli imobilizzarsi.
-Ragazzi,siamo qui!-urlò Harry.
Quelle stupende chiome si voltarono.
Le riconobbi subito.
Zayn,Niall,Liam e Louis.
Il respiro si bloccò completamente.
--
Si avvicinarono,sorridenti.
Finalmente,li avevo davanti ai miei occhi.
Avevo immaginato troppe volte di incontrarli tant'è che alla fine avevo smesso di sperarci.
Annalisa rimase,come me,immobile.
Si ripetè la scena della mattina,quando incontrammo Harry.
Nessuna delle due osava spiccicare parola,o forse non ne aveva né il coraggio né la forza.
I loro occhi,così profondi, non sembravano avere un fondo e mi sentì condannata a vagarci dentro senza sosta.
I loro sorrisi erano diversi,non c'era verso di paragonarne uno con un altro.
I loro animi erano giovani, e da tali,implacabili.
Erano la perfezione incarnata in qualcuno,e quel qualcuno erano i miei idoli.
La mia vita,anzi la nostra.
I nostri principi.
-Ragazze,finalmente abbiamo il piacere di conoscervi!-esclamò Louis.
-Harry ci ha parlato a lungo di voi-continuò Liam
Guardai Annalisa,sembrava sconcertata quanto me,poi posai da capo lo sguardo su di loro.
L'unica cosa che riuscì a spiccicare fu un''waw'' leggermente pronunciato.
-Non preoccupatevi se non hanno ''strane'' reazioni,anche io all'inizio mi sono allarmato,hanno solo bisogno di rendersi conto-si intromise Harry ridacchiando.
Mi divincolai dal suo ''abbraccio'',lui mi lasciò fare e con un'abile mossa,lasciò andare anche Annalisa ma contrariamente da ciò che tutti ci aspettavamo,la prese per mano.
Non ricordavo di averla mai vista così imbarazzata e allo stesso tempo felice.
Io intanto feci scorrere lo sguardo su ognuno di loro ma mi soffermai specialmente su Zayn.
Ho sempre odiato dire che lui fosse il mio ''preferito'',preferivo specificare con ''mi ha colpita diversamente'' e con quel ''diversamente'' intendevo l'amore.
In passato non ero mai stata innamorata di un ragazzo,solo semplici cotte,ma fu lui ad ''insengarmi'' cosa fosse l'amore.
In quel momento di guardava,nel suo sguardo coglievo una certa incredulità.
Mi sentì così piccola.
Qualcuno mi toccò la spalla,mi voltai.
Era Niall,sorridente.
-Stai bene?-mi chiese
-Non lo so,è difficile da realizzare,dopo tutto questo tempo,siete qui..-risposi
-Oh che tenera!-esclamò avvolgendomi in uno splendido abbraccio.
Nessuno mi aveva mai abbracciato in quel modo.
Tutti sorrisero e ad ogni loro sorriso sentivo una farfalla in più volare nello stomaco.
--
Dopo quel momento di scettimismo,come la mattina,mi sciolsi completamente.
Ci sedemmo su dei divanetti,ridevamo e scherzavamo.
Mi sentivo davvero bene,finalmente ero felice.
Annalisa,però,non parlava quasi per niente,non interveniva quasi mai,come Zayn del resto.
Harry non lasciò andare la presa della sua mano,fu uno stranissimo comportamento,specialmente perché in quel periodo lui continuava a vedersi con Caroline.
Sì,Caroline Flack.
Questo ovviamente fu per Annalisa un motivo in più per smettere di sorridere e di soffrire ancora di più.
Come me,anche gli altri notarono le loro mani ancora intrecciate.
-Harry,ma cosa stai facendo?-chiese Louis
-Nulla..-rispose
Louis si fece capire benissimo con lo sguardo che le loro mani erano ancora perfettamente unite.
Anche Annalisa lo capì,infatti lasciò la presa.
Harry la guardò un po' dispiaciuto.
Si creò un silenzio tombale.
Nessuno parlava più.
Eravamo al corrente della disapprovazione degli altri per la questione di Harry e Caroline.
Da anni ormai c'era un tira e molla tra loro due.
-Ehm,che ne dite di scendere in pista?-stracciò la tensione Niall.
-Bella idea!-rispose Harry
-Perché no?-continuai entusiasta.
-Non so..-disse Annalisa
-Dai,scendi con noi!-le consigliò Liam
Lei annuì,arresa.
--
La musica era a volume altissimo.
Louis e Niall mi trascinarono in pista e senza esitare li seguì.
Era ormai da non so quanto tempo che mi stavo scatenando con loro.
Ballavamo tutti,tranne Zayn.
Era poggiato al muro fissando il cellulare.
Rimasi un po' delusa,con lui non scambiai neanche una parola.
Sapevo che il ballo non era per lui,da questo punto di vista eravamo diversi.
Ma li opposti si attraggono,di questo ne ero sempre stata certa.
Talvolta,mi ritrovavo a fissarlo,senza rendermene conto,ma i movimenti di Louis,che più che altro sembrava una scimmia,mi riportavano alla vita terrena.
Poco dopo mi accorsi che Annalisa non era più con noi.
-Harry,dov'è Annalisa?-chiesi tentando di superare il volume della musica
-Non lo so,la sto cercando anche io!-mi rispose
-Forse è tornata nel privè!-
-Vado a vedere-
Harry si avviò verso le scale molto velocemente.
--
Rientrò nel privè e vi trovò Annalisa seduta.
-Perché non sei giù a ballare con noi?-le chiese Harry andandole in contro.
-Non mi va-
-Su,non farti pregare!Scendi con noi!-
-No,sto bene così!-
A quel punto Harry la prese per il polso provando a trascinarla con se,ma Annalisa si divincolò fortemente.
-Lasciami!-gli urlò
-Io non ti capisco,che cosa ti costa scendere e ballare un po'?-
-Non ne ho voglia-
-Mi spieghi cosa c'è che non va?Non ti piace il locale?-
-Non c'è niente che non va,sono semplicemente io che non ho voglia di ballare!-
-Perché ti rivolgi così?-
-Perché sono fatta in questo modo!-
Harry sbuffò,e sconsolato,tornò giù in pista.
Ci informò dello strano comportamento di Annalisa.Si avvicinò anche Zayn.
Io sapevo perché assumeva certo attegiamenti,perciò decisi di salire con Liam per parlarle,ma Zayn mi fermò.
-Lascia che vada solo Liam a parlarle-mi sussurrò.
Al contatto della sua mano sulla mia spalla,sentì una leggera scossa,capace però di provocare maremoti nel mio stomaco.
-Come vuoi-gli risposi.
Dopo di che,Niall mi trascinò di nuovo in pista e Zayn ritornò dov'era prima,fissando il cellulare.
 

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Capitolo 6
*** Super Eroe. ***


Annalisa era in preda al senso di colpa.
Aveva agito impulsivamente trattando malissimo Harry.
Era più forte di lei,non riusciva a trattenersi.
Le ricordava il suo ex,le ritornavano in mente immagini che avrebbe voluto cancellare,scene che non avrebbe voluto vivere,parole che non avrebbe voluto sentire e pronunciare.
Aveva paura dei ricordi,di rimanerci intrappolata.
Aveva paura delle sue reazioni.
Aveva anche paura di ciò che stava accadendo.
Aveva paura di illudersi.
Ma nonostante ciò,una parte che giocava a nascondersi dentro di lei,straripava di felicità per averli incontrati.
E non solo per Harry,ma per tutti loro che erano parte fondamentale della sua vita.
Si lasciò cadere a peso morto su un divanetto,seccata.
All'improvviso vide Liam sbucare dalle scale e avvicinarsi a lei.
-Sei qui..-le disse lui
-Sono qui..-
-Harry ci ha detto ciò che è accaduto..non dovresti essere così dura con lui,ci è rimasto male-
-Ci sono rimasta male anche io,ma purtroppo sono così..e Marina lo sa bene-
-Ma è strano,sei così solo con lui..con me,per esempio,non hai certe reazioni..c'è qualcosa sotto,vero?-
-C'è qualcosa sotto..-
-Ti va di raccontarmelo?-
Dinanzi alla tenerezza di Liam,Annalisa seppe abbattere quel muro che nascondeva i suoi ricordi.
Raccontò delle sue delusioni e delle sue speranze.
Di ciò che furono lei e il suo ex,il modo in cui il loro legame si frantumò da un giorno all'altro.
Lui sembrò capirla,era una persona comprensiva.
Capì che vicino a lui aveva solo una ragazza con un cuore infranto e pieno di cicatrici e che non avrebbe retto ad un'altra fottuta illusione.
Annalisa si sorprese di se stessa,non le capitava mai di parlare così tanto di lei se non con me.
Sapeva che di Liam poteva fidarsi,perciò si spinse oltre,raccontando anche di ciò che sentiva per Harry.
Involontariamente un paio di lacrime le segnarono il viso.
Liam non riusciva a sopportare la scena di una ragazza che piangeva,era una tortura,perciò,preso dall'istinto,la abbracciò.
Annalisa si lasciò stringere,ne aveva davvero bisogno.
--
In pista,Louis continuava a scatenarsi con Niall,Harry più che altro vagava come un cane bastonato da una parte all'altra del locale.
Zayn non si era mosso dal muro.
Io ero stremata,non avevo smesso di muovermi neanche un secondo e avevo i piedi doloranti.
-Ragazzi io mi siedo un attimo!-urlai nella speranza che mi avessero sentiti.
-Raggiungici subito!-rispose Niall
Gli feci l'occhiolino.
Mi guardai attorno nella speranza di cercare almeno una poltroncina libera,ma tutte erano occupate da coppiette impegnate a limonare in pubblico.
L'unica libera era vicina a Zayn.
Risultato?
Il piede destro voleva andare a sedersi,quello sinistro diceva di girare i tacchi e raggiungere Niall e Louis in pista.
In preda alla confusione,rimasi immobile,spostando lo sguardo dalla poltroncina alla pista,piuttosto indecisa.
Ma la mia visuale fu coperta da qualcuno.
Alzai lo sguardo.
Era un ragazzo.
Mi guardava con sguardo malizioso.
-Ti sposti?-chiesi seccata.
-E perché dovrei farlo?-
-Perché mi copri la visuale!-
-Ti va di ballare con me?-
-No!-
-E dai,vieni in pista!-mi tirò per il polso.
-Lasciami!Ho detto che non voglio venire!-
-Non farti pregare,ti ho vista prima ballare con quei tipi,che ti costa ballare con me?-
-La reputazione!Lasciami andare!-urlai
Alcuni si girarono.
Quel tipo continuava a stringermi forte il polso e mi trascinò da capo in pista.
Si avvicinarono Niall e Louis.
-Che succede?-chiese Louis
-La ragazza balla con me!-rispose quel tizio
-No!Lasciami!-urlai
-L'hai sentita?Lasciala!-continuò Niall
-Chi siete voi per dirmi cosa fare?Levatevi dalle palle!-disse rozzamente
A quel punto Louis lo prese per il collo della camicia.
-Ti ho detto di lasciarla stare-gli disse minacciosamente.
Lui rise di gusto.
-Che cazzo ti ridi?!-gli dissi
-Non fare la minacciosa con me!-urlò e preso dalla rabbia,tirò un pugno in faccia a Louis che cadde a terra sanguinante.
-LOUIS!-esclamai
Niall,tremante,si piegò verso l'amico.
Il maledetto tizio continuò a ridere di gusto.
Io,in preda al panico,gli tirai una ginocchiata interrompendo le sue risate.
Si piegò su se stesso,in due dal dolore,così ne approfittai per scappare dalle sue grinfie,ma fu più veloce di me e mi acchiappò da capo.
Nel locale si formò un silenzio tombale,nessuno che parlava,nessuno che ballava.
Anche la musica si fermò.
Notai che Zayn si staccò dal muro.
-Che stai facendo?-esclamò
-Che ti importa-rispose il tipo
-Mi importa,hai steso due miei amici e stai costringendo una ragazza che non è la tua a ballare con te-disse ancora Zayn avvicinandosi.
-Gira al largo anche tu se non vuoi fare la stessa fine dei tuoi amichetti-
Zayn non gli rispose,semplicemente gli tirò un pugno fortissimo sul naso.
Quello cadde a terra,dolorante.
Io rimasi immobile,incredula e anche un po' confusa.
Nel locale tutti iniziarono ad applaudire.
-Grazie!-dissi a Zayn
-Non devi ringraziarmi-
La musica riempì da capo la pista,tutti ricominciarono a ballare.
Louis si alzò da terra aiutato da Niall,gli sanguinava il naso.
-Mi dispiace!-gli esclamai
-Non preoccuparti,è stato un piacere provare a difenderti,anche se lui ci è riuscito meglio di me-
Notai che Zayn fu invaso da un leggero rossore in volto.
-Ora stai bene?-chiese Niall
-Non lo so..mi sento ancora turbata..è stato orribile!-risposi
-Che ne dici di andare al bancone e bere qualcosa?-disse ancora Niall
-Ottima idea!-continuò Louis
-Zayn tu vieni con noi?-gli chiesi
-No,andate pure-rispose.
Sinceramente?
Ci rimasi malissimo.
--
Dopo aver medicato il naso di Louis,riuscì a godermi un bicchiere d'acqua.
Mi sedetti su uno sgabbello,al mio fianco Niall e Louis.
Ci raggiunse anche Harry.
Come gli altri,aveva assistito alla scena.
-Voi siete i miei miti!-esclamò
Ridemmo.
Mi voltai verso Zayn,lui era ritornato dov'era prima,vicino al muro,continuando a fissare il cellulare.
Sospirai.
Louis ed Harry si guardarono e sorrisero.
Probabilmente capirono qualcosa,ma decisi di rimanere col dubbio.
-Ragazzi che ci siamo persi?-esclamò Liam sbucando dal nulla,al suo fianco c'era Annalisa visibilmente più serena.
Niall e Louis raccontarono tutta ''l'avvincente storia'',i due rimasero sorpresi.
-Annalisa posso parlarti?-si intromise Harry
Liam la guardò incoraggiante.
-Sì..-rispose lei.
--
Si allontanarono.
-Mi dispiace per quello che è successo prima nel privè-iniziò Harry
-Dispiace anche a me,sono stata un po' acida-
-Sì ma solo perché ti ho provocata..ti prometto che non accadrà mai più!-
-E anche io proverò ad essere più comprensiva..-
-Quindi..pace?-
-Pace! AHAHAHA come i bambini!-
-Come i bambini!-
Risero entrambi.
Annalisa si sentiva bene,rideva sinceramente,per un secondo riuscì a mettere da parte i fottuti ricordi.
--
Era tardissimo.
Iniziavo ad avere sonno.
Mi accasciai su una poltroncina.
Annalisa si avvicinò.
-Marì si è fatto tardi!-
-Già..-
-Dobbiamo tornare in albergo!-
-Sì,sto morendo di sonno-
-Allora vado ad avvisare gli altri che noi andiamo via!-
Annalisa si allontanò.
-Liam noi dobbiamo andare,si è fatto tardi-
-Sì,effettivamente è tardi anche per noi..vi accompagnamo in albergo se volete!-
-Grazie!Vado ad avvisare Marina!-
-Io avviso i ragazzi-
Annalisa tornò da me,ma io ormai mi ero addormentata.
-Marì!Svegliati!-mi schiaffeggiò le guance.
Niente,da me non ottenne risposta.
-Che succede?-disse Niall avvicinandosi con gli altri.
-Sì è addormentata!Sto provando a svegliarla,ma ha il sonno pesante!-rispose Annalisa ridacchiando
-Ma dai,non svegliarla!-esclamò Louis
-E come torniamo a casa?-disse ancora Annalisa
-La prendo io-si intromise Zayn
-Ecco,il problema è risolto!-concluse soddisfatto Harry
Senza farselo ripetere due volte,Zayn mi prese in braccio.
Uscimmo dal locale.
Era notte fonda ma le strade erano trafficate come se fosse mattina.
Ci avvicinammo ad un Range Rover.
-Accomodatevi!-esclamò Niall
Liam aprì uno dei sportelli e Zayn sistemò prima me all'interno e poi si posizionò al mio fianco.
Dall'altro lato entrò Annalisa con Harry e Liam.
Davanti Niall e Louis al volante.
Mise in moto l'auto e ci avviammo verso l'albergo.
--
-Eccolo!-esclamò Annalisa.
Louis parcheggiò nelle vicinanze dell'albergo.
Zayn mi riprese da capo in braccio e scendemmo dalla macchina.
-Grazie dell'avvincente serata!-disse Harry
-E' stato un piacere!-rispose Annalisa
-Dobbiamo rivederci!-continuò Liam
-Assolutamente!-disse ancora Niall
-Magari ci sentiamo domani-rispose Annalisa
-Zayn ti aspettiamo qui!-esclamò Louis
-Torno subito,non preoccupatevi-disse lui.
Entrammo in albergo e dopo aver preso la chiave,entrammo in ascensore.
-Se Marina sapesse di essere in ascensore,mi ammazzerebbe!-ridacchiò Annalisa
-Perché?-chiese Zayn
-E' claustrofobica e detesta gli ascensori-
-Capisco..-
L'ascensore si fermò e le porte scorrevoli si aprirono.
Annalisa guidò Zayn verso la nostra camera e l'aprì.
Ci entrarono.
Zayn mi posò sul letto.
-Allora io vado..-disse
-Sì!Grazie per averla portata fin qui-
-E' stato un piacere-
-Be',ci vediamo-
-Ok,ciao Annalisa!-
Uscì dalla camera.
Lei lanciò all'aria i tacchi,non li sopportava più.
Si infilò il pigiama e si nascose sotto le coperte,dopo averle avvolte su di me.
Si addormentò con l'immagine di Harry in testa.

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Capitolo 7
*** Appuntamento da Harrods. ***


Mi rigirai nel letto ancora ad occhi chiusi.
Piano piano li aprì,abituandomi alla luce.
Mi accorsi di essere ancora vestita,mi sforzai di ricordare come fossi finita in albergo,l'ultima scena che ricordavo era Annalisa che si allontanava da me nel locale.
Il resto,buio assoluto.
Mi alzai e mi avvicinai ad Annalisa che sonnecchiava con una sorridente espressione in volto.
La scuotai svegliandola.
-Anna!-
Mi rispose con un grugnito.
-Mi devi spiegare un po' di cose-le dissi ancora
Alzò un sopracciglio e mi squadrò dalla testa ai piedi con l'espressione che non mi raccomandava nulla di buono.
-Cosa vuoi sapere?-rispose
-Come sono arrivata nel mio letto ieri sera-
-Ti sei addormentata nel locale e i ragazzi ci hanno accompagnato in albergo e dato che tu eri ancora impegnata a sonnecchiare,Zayn ti ha presa in braccio e ti ha portata fino qui-
-No,aspetta,non ho capito bene..chi ha fatto cosa?-la guardai perplessa.
-No tu hai capito benissimo!-
-Che figura di merda  -
Annalisa ridacchiò.
Mi avviai in bagno immaginando la figuraccia della sera prima.
Intanto vibrò il cellulare di Annalisa.
Lo prese in mano e vide che qualcuno le mandò un messaggio.
Quel qualcuno era Harry.
''Ei Annalisa,che ne dite di uscire questa sera?'' 
Lei sorrise e il cuore iniziò a batterle potentemente,tant'è che ebbe la vaga sensazione che potesse esploderle in petto.
Prima di rispondere,afferrò il telecomando accendendo la TV.
Sfortuna volle che in quel momento stessero trasmettendo un programma nel quale l'ospite era Carolie Flack.
Più guardava quella donna,più cresceva in lei l'odio nei suoi riguardi.
Da anni c'era un tira e molla fra lei e Harry.
Si alternavano periodi interi nei quali non si sentivano,né si vedevano,ma altri in cui lei rispuntava dal nulla.
In quel momento rideva come una cornacchia.
-E Caroline,come va con Harry Styles?-chiese la presentatrice
-La nostra storia va benissimo,stiamo bene insieme-rispose.
Annalisa rimase inerme,immobilizzata dall'incredulità,ma subito la rabbia prese il sopravvento.
Odiava l'idea di essersi illusa di qualcosa di impossibile.
Se prima si fidava un po' di Harry,ora riservava per lui solo rancore.
Si alzò di scatto e presa dalla rabbia,caricò un pugno fortissimo contro il muro.
Il dolore fu lancinante,ma nulla poteva confrontarsi con ciò che provava in quel momento.
Si lasciò cadere a terra stringendo la mano sanguinante al petto.
Spaventata dal rumore sentito qualche secondo prima,io uscì di corsa dalla doccia,avvolsi velocemente l'asciugamano attorno al corpo e mi avviai da Annalisa.
La ritrovai piegata su se stessa,con le lacrime agli occhi e completamente sporca di sangue.
-Che cosa è successo?-chiesi preoccupata
-Non dovevamo uscire con loro,avevo ragione io-
-Mi spieghi che cosa hai fatto?Perché hai la mano sanguinante?-
-Ho dato un pugno al muro-
-Sei impazzita?-
Non mi rispose.
Voltai lo sguardo verso la TV.
Notai che c'era Caroline.
A quel punto capì cosa fosse accaduto.
Mi limitai ad aiutarla ad alzarsi,dispiaciuta.
--
Dopo aver medicato la sua mano,Annalisa si calmò un po'.
Prese il cellulare in mano.
C'era ancora aperto il messaggio di Harry.
-Marì rispondigli tu,per piacere..-mi chiese
-Che gli dico?-
-Digli di no..-
-E va bene..-
Annalisa entrò in bagno,rimasi da sola in camera.
''Ciao Harry,sono Marina..mi dispiace,ma oggi non possiamo uscire..''
Pochi secondi dopo arrivò la risposta.
''Perché?Ci teniamo tanto ad uscire con voi!''
Mi fermai un attimo.
Non potevo raccontare tutta la storia!
''Annalisa non vuole uscire,mi dispiace''
''Convincila!''
''E' un po' difficile..''
''Ma perché non vuole uscire?''
''Non vuole vederti''
''E io sì,invece!''
Mi dispiaceva per Harry,ma in fondo dispiaceva anche per me stessa.
Mi sentì una merda per averlo pensato,odiavo sembrare egoista.
Ma sinceramente,io avrei voluto rivedere i ragazzi,tutti loro.
Mi venne in mente un'idea.
''Harry,senti,adesso io e Annalisa usciamo..andiamo da Harrods..raggiungeteci lì!Non le dico che ci siamo messi d'accordo!''
''Ottima idea,ci vediamo tra poco''
--
Non mi piaceva mentire ad Annalisa,ma lo facevo per il suo bene.
Sapevo che era arrabbiata con Harry,ma non esisteva solo lui nella band.
Indossati abiti meno sfarziosi della sera precedente,scendemmo dall'albergo.
Ci avviammo alla metropolitana.
Quindici minuti dopo eravamo da Harrods.
Amavo quel ''negozio'' che più che altro sembava il Paese dei Balocchi.
Era enorme,una costruzione simile non esisteva da nessuna parte.
Erano esposti qualunque tipo di oggetti,dai più variopinti ai meno colorati,di ogni foggia e di ogni qualità.
Prima di allora,non conoscevo le dimensioni di quel negozio e non potevo sapere che fosse così tanto grande.
Probabilmente riuscire a trovare i ragazzi sarebbe stato impossibile.
Senza farselo ripetere due volte,Annalisa si gettò tra gli scaffali e ne uscì poco dopo con in mano una pila di vestiti.
-Non cambi mai?!-ridacchiai
-Che aspetti?Vieni qua e comprati qualcosa anche tu!-
Provai a darle retta guardando qualche T-shirt.
Ne trovai anche un paio carine,decisi di acquistarle.
Passammo più di un'ora tra gli scaffali di abiti,ma dei One Direction neanche l'ombra.
--
Arrivò velocemente il pomeriggio e io ed Annalisa eravamo ancora ad Harrods.
Avevo perso le speranze di incontrare i ragazzi,erano ore che giravamo in lungo e in largo l'intera struttura.
All'improvviso delle mani morbidissime mi coprirono gli occhi,la stessa cosa accadde ad Annalisa.
-Chi siamo?-chiesero in coro due voci molto familiari
-I nostri futuri principi?-risposi 
-Forse,un giorno..-disse una delle voci.
Non volevo sbagliare,ma mi sembrava la voce di Niall.
Ci girammo.
-Liam!-esclamò Annalisa
-Niall!-esclamai io a mia volta.
-Ma che combinazione,che ci fate voi due qui?-chiese Louis fingendosi sorpreso.
-Siamo qui per fare un po' di compere..voi?-disse Annalisa
-E noi?Ehm,noi..be' sì,anche noi siamo qui per fare un po' di compere,vero ragazzi?-continuò incerto Liam
-Sì!-risposero loro cinque in coro.
Annalisa incrociò lo sguardo di Harry,fu come prendere una scossa per lei.
Evitò il suo sguardo indagatorio,provò a concentrarsi sugli altri ragazzi.
-Dato che per puro caso ci siamo incontrati,perché non andiamo al cinema?-chiese lui.
-Puro caso,eh-ripetè a bassa voce Louis
Zayn gli tirò una gomitata.
-Assolutamente no.-rispose freddamente Annalisa.
-Dai,Anna,fallo per me!-provò a convincerla Liam
-No no..non ne ho voglia..-continuò
-Annalisa,ti prego,andiamo!Fai finta che Harry non esista-le sussurrai nell'orecchio.
Mi guardò.
Nel suo sguardo leggevo solo del rancore e tanta disperazione.
Sospirò.
-E va bene.-si arrese
Sorridemmo.

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Capitolo 8
*** 'Risate' al cinema. ***


Dopo aver convinto Annalisa,Niall,Louis e Liam ci trascinarano verso l'uscita,Harry e Zayn rimasero un po' più indietro,camminando più lentamente.
-Allora dove andiamo?-chiesi incuriosita
-Al cinema!-rispose Louis
-E che cosa vediamo?-continuò Annalisa
-Qualunque cosa!-rispose ancora Liam
Mi voltai un secondo notando che Zayn avanzava con passo lentissimo al fianco di Harry.
Il mio sguardo,per un secondo solo,si incrociò con il suo.
Fu come prendere una scossa.
Sentì la testa girarmi,il respiro ridursi.
-Che ti prende?-chiese preoccupato Niall
-Niente..solo un capogiro-
-Sicura?-
-Sì..-
Mi prese per mano stringendola delicatamente.
-Così se cadi tu,cado anche io-sorrise Niall
Mi sentì meglio,ma in testa continuava a roteare impertinente l'immagine dello sguardo di Zayn.
--
Louis,come la sera precedente,si posizionò al volante,quella volta però con lui si sedette Zayn fissando,come al solito,quel fottuto cellulare
Io preferì sedermi vicino al finestrino,Niall al mio fianco.
Mi sentivo ancora scossa,mi bastò solo un suo sguardo per abbattermi in quel modo.
Il biondino aveva capito che non mi sentivo ancora bene,perciò decise di sedersi al mio fianco.
Annalisa,invece,era tra Harry e Liam.
Più che altro,rideva e sherzava con Liam,mentre evitò di scambiare anche un'occhiata con il riccioluto.
Notai che lei provava a nascondere la mano infortunata,forse per vergorgna,forse per non spiegare il perché della fasciatura.
Ma per sbaglio la uscì un secondo solo dalla tasca dei pantaloncini.
Harry,che più che altro osservava le strade sempre trafficate di Londra dal finestrino,fu distolto dalla sua mano e assunse un'aria preoccupata.
L'afferrò con potenza.
-Che ti sei fatta alla mano?-chiese subito.
Annalisa si divincolò dalla sua presa.
-Niente-rispose
-Niente?Hai la mano fasciata!-
-Non pensi che siano fatti miei?-
Harry esitò,poi sbuffò,seccato.
Lei voltò lo sguardo verso il mio e quello di Liam,cercando in noi un minimo di giustizia.
-Ehm..Harry,non è accaduto nulla di serio,sta mattina Anna è caduta e si è fatta male-sparai la prima cazzata che mi venne in mente.
-L'importante è che ora stia bene...-rispose
-Sto bene!Benissimo!-si intromise lei
Si creò l'ennesimo silenzio tombale,l'unico a cui non sembrò turbare quella situazione era Zayn che continuava indisturbato a muovere le dita da un tasto all'altro.
A quel punto Louis prese in mano la situazione accendendo la radio.
Combinazione volle che in quel momento trasmettevano ''What Goes Around Comes Around'' di Justin Timberlake.
Annalisa alzò velocemente lo sguardo,mi sembrò che nei suoi occhi si formò qualche gocciolina che però resisteva e non scendeva.
Quella canzone aveva avuto nella sua vita un ruolo fondamentale,troppo fondamentale.
Era una delle preferite del suo ex.
Sapevo che effetto aveva su di lei,la innervosiva ma la rendeva debole allo stesso tempo..e lei non era di certo il tipo di persona che si mostrava agli altri fragile.
Perciò,senza pensarci una volta in più,dissi:
-Louis,potresti cambiare?-
-No no,lasciala!-mi interrompè lei
-Ma Anna..-
-No,lascia stare..-
-Ragazze,cosa devo fare?-chiese confuso Louis
-Niente,lascia questa canzone..-continuò lei
I suoi occhi si riempirono di tristezza, mi sembrò quasi di riuscire a intrevedere all'interno i suoi ricordi che le ritornarono in mente,quelli che da solo poche ore le avevano lasciato la possibilità di respirare tranquillamente.
Senza dare alcune spiegazioni,sì strinse forte a Liam che,comprensivo,non le chiese nulla e le accarezzò le guance.
--
Poco dopo arrivammo al cinema.
Nessuno aveva più spiccicato parola per tutto il tragitto,almeno fin quando Louis non iniziò a cantare a squarcia gola una canzone che passò in radio che gli piaceva molto.
Fu un ottimo tentativo per ammorbidire tutta quella tensione che però riprese ad essere troppo ''tirata'' (?) poco dopo.
Poco dopo scendemmo dall'auto,mi stiracchiai un po'.
-Ti senti meglio?-mi chiese Niall sorridente
-Sì!Grazie per essermi stato vicino-
Mi rispose con un occhiolino.
Ci dirigemmo alla biglietteria.
Scegliemmo di assistere ad un film comico.
-Chi si occupa dei biglietti?-chiese Harry
-Io!-mi proposi
-Bene,io mi occupo con gli altri del cibo..Zayn tu resta con Marina a fare i biglietti!-consigliò il riccioluto
-Z..Zayn?!-balbettai
-Sì!Perché,ti sta antipatico?O pure..troppo simpatico?-ridacchiò Harry.
Lo fulminai,prima di arrossire.
Per fortuna Zayn non lo sentì.
-Hazza smettila di metterla in imbarazzo!-lo rimproverò Liam.
Annalisa assunse una strana smorfia,quasi disgustata dal suo comportamento.
-Quindi vi lasciamo soli!-continuò lui.
Zayn si avvicinò,in mano aveva ancora il cellulare.
Per un fottuto secondo aveva smesso di fissarlo.
Sinceramente mi sentivo in imbarazzo,non sapevo cosa dire,cosa fare.
-Quanti biglietti dobbiamo fare?-mi chiese.
Mi sembrava anche lui piuttosto imbarazzato.
-Sette..-risposi.
Evitai di guardarlo negli occhi,un altro suo sguardo mi avrebbe del tutto ridotta male.
Ci posizionammo dietro una delle tante file.
Lui alzò il cappuccio della felpa che indossava,probabilmente per evitare di essere riconosciuto.
-Non vuoi essere visto dai paparazzi?-gli chiesi
-Sì..almeno oggi voglio essere lasciato in pace..-
-Capisco..comunque,volevo ringraziarti per ieri sera..per avermi aiutata con quel tipo e per...per avermi portata in camera quando mi ero addormentata..-
-Non preoccuparti,l'ho fatto con piacere..-
Mi sorrise.
In quel momento,realizzai di avere al mio fianco la persona che mi sembrava di appartenere da sempre,nonostante non sarebbe mai stata mia.
Era perfetto.
Forse non per gli altri,ma per me sì.
Ed era questo che lo rendeva senza errori.
Forse l'unico errore fu quello di perdermi di nuovo nel suo sguardo,ma quella volta fu lui stesso a risvegliarmi da quello stato di incoscenza nel quale sentivo di rimanere in bilico tra due mondi;
Mi sfiorò il braccio.
Sciami interi di farfalle si radunarono nel mio stomaco festeggiando ciò che io in quel momento non potevo gioire per l'imbarazzo.

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Capitolo 9
*** Liti. ***


-Ehm,Marina,è il nostro turno..-mi scuotò Zayn
Le sue parole rimbombavano nel mio cervello lievi,sentivo tutte le voci della gente provenire da lontano.
Purtroppo,o per fortuna,avevo ricommesso lo stesso errore di prima,perdermi nei suoi occhi.
Era come annegare all'interno e ogni mio tentativo di risalita risultava inutile.
A quel punto,mi scuotò un po' più forte di prima.
-Marina..-mormorò.
Mi ripresi.
-C..cosa?-balbettai confusa
-E' il nostro turno-mi indicò lui
-Ah,sì,giusto..scusami,mi ero soffermata su un punto e..va be'-continuai a balbettare completamente arrossita dalla vergogna.
Ci avvicinammo alla signorina della biglietteria.
Dopo averci consegnato i biglietti,aguzzò la vista concentrandosi su Zayn.
-Ma tu non sei..Zayn Malik?!-urlò lei
Tutti si voltarono,qualcuno iniziò ad urlare.
-Mi hanno scoperto..-sussurrò lui
-Ed ora?-
-C'è un'unica cosa da fare..-
-Cosa?-
-Corri!-
Senza darmi il tempo di realizzare ciò che avesse appena pronunciato,mi prese per mano ed iniziammo a correre tra la folla di fans urlanti che si stava accumulando davanti a noi.
-Zayn,non ce la faccio!-ansimai 
-Non fermarti!Raggiungiamo gli altri nel cinema prima che sia troppo tardi!-
Fu un impresa complicata raggiungere l'ingresso.
Quella fu una delle esperienze più difficoltose della mia vita,ma sicuramente anche una delle più belle.
Ci fermammo tentando di prendere fiato.
-Stai bene?-mi chiese
-Sì,ora sì!-gli risposi affannata
Ci raggiunsero Annalisa e gli altri.
Niall,Louis ed Harry in mano avevano degli enormi contenitori pieni di popcorn e bibite.
-Che cosa avete voi due?-chiese Liam
-Abbiamo appena evitato una folla di fans correndo!-rispose Zayn
-Ti hanno scoperto?-sgranò gli occhi Louis
-Purtroppo sì-
-E i biglietti?-disse ancora Harry
-Ho fatto in tempo a prenderli prima di scappare!-li tirai dalla tasca dei pantaloncini
-Sei fantastica!Dai,entriamo in sala,prima che inizi il film!-concluse sorridente Niall.
--
I nostri posti assegnati erano nell'ultima fila.
Mi sedetti tra Niall e Louis,Zayn era al fianco di Niall.
Harry insistette per sedersi al fianco di Annalisa.
Purtroppo lei non potette ribattere, il film era appena iniziato.
Per fortuna seduto con lei c'era anche Liam e questo fu un sollievo.
Con il riccioluto non aveva scambiato una parola e non aveva alcuna intenzione di parlargli.
Era rimasta troppo ferita ed era un dolore più lancinante di quello provocato dal pugno al muro della mattina.
Le luci si spensero completamente.
Tutti tacevano.
Il film era davvero comico,ridevamo ogni secondo,sempre più forte.
Ogni tanto mi soffermavo nel guardare Zayn ridere.
A quel punto sentivo un potentissimo fuoco accendersi e riscaldarmi.
Istintivamente sorridevo anche io,quasi fosse una reazione a catena.
--
L'unica persona a non ridere era Annalisa.
Continuava a stringere la mano infortunata,quasi volendola proteggere.
Harry noto benissimo questo suo comportamento e non gli andava per niente bene.
-Mi spieghi perché non ridi?-le chiese
-Perché non mi viene da ridere,ovvio-
-Non ti piace il film?-
-Che centra!Non sono dell'umore adatto-
-Eppure ieri sera..-
-Ieri sera cosa?-
-Ieri sera..-
-Che cosa vuoi dire?-
Annalisa alzò leggermente il tono di voce tant'è che Louis li pregò di tacere un attimo perché voleva sentire la battuta.
Harry prese per il polso Annalisa facendola alzare.
Dopo quel suo atteggiamento,lei avrebbe sicuramente urlato,ma prevedendo la sua mossa,le tappò la bocca.
-Torniamo subito!-esclamò Harry.
Uscirono dalla sala,ma continuò lo stesso a bloccarle le labbra.
-Mi prometti che se tolgo la mano non urli?-disse lui.
Annuì.
La liberò.
-Sei pazzo?-gli strillò contro lei
-Ti prego,non urlare!-
-Non urlo,ma mi spieghi che vuoi?-
-Ieri sera sembrava che andasse tutto bene!Invece oggi non mi hai neanche salutato!-
-Da quando salutarti è diventato un obbligo?-
-Non fare la sarcastica!-
-Oh,scusami..Ciaao Harry Styles!Come va?Tutto bene?..Contento?Bene,possiamo rientrare.-
-Smettila!Dimmi più che altro che ti prende-
-A me?Io sto bene,ho la coscienza pulita!-
-Anche io!-
-Non sparare cazzate!-
-Ma che stai farneticando?-
-So benissimo quello che dico!Io non dico mai bugie!-
-Neanche io!-
-Ma certo,povero angelo,proprio lui che ha l'aureola sulla testa...come può dire bugie?Come?Ma per piacere..  -
-Io non ti capisco!-
-Usa Google traduttore..o forse,inizia a lavare la tua coscienza fino a renderla ''pulita'',caro Harry.-
-Sei pazza..-
-Meglio pazza che bugiarda!-
Annalisa era in preda alla rabbia che le ribolliva nel cervello.
Harry,la guardava confuso,e probabilmente anche offeso.
Così,senza più ribattere,rientrò in sala lasciando Annalisa da sola in preda alla sua fottuta rabbia.
--
-Dov'è Anna?-chiese Liam ad Harry appena si risedette al suo posto.
-E' fuori-
-Di che avete parlato?-
-Non abbiamo parlato,abbiamo litigato-
-Di nuovo?-
-Non è colpa mia!-
Liam lo fulminò e senza dire più una parola,la raggiunse.
La ritrovò seduta sulle scale,fissandosi la mano fasciata.
-Anna..-
Lei si voltò,aveva il viso rigato di lacrime.
-Liam..-
-Perché hai litigato con Harry?-
-Perché..perché..perché non sopporto quando qualcuno mente..-
-In che senso?-
Per la seconda volta,Annalisa non riuscì a trattenersi e si sfogò con Liam.
Gli raccontò di quanto fosse stata felice del rapporto che si era creato con Harry la sera prima,ma di quanto fosse rimasta delusa per la Flack.
Gli spiegò che aveva tirato un pugno alla parete e per questo aveva la mano fasciata,confidò anche di sentirsi in colpa per averlo trattato così male e anche di quanto gli dispiacesse risultare una persona diversa dalla ragazza che era davvero.
Dopo averla consolata e tranquilizzata,Liam rimase con lei sulle scala fino alla fine del film,non voleva lasciarla sola in un momento così tragico.
Iniziava a volerle molto bene,quasi fosse sua sorella.
Quello era sicuramente l'inizio di una splendida amicizia.

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Capitolo 10
*** Stelle, amicizie e pensieri. ***


Il film terminò.
Le luci ,poco per volta,ricominciarono ad illuminare la sala.
Ci volle poco per abituarmi alla luce.
Si alzarono tutti,noi compresi.
Ne aprofittati per stiracchiarmi un po'.
-Ti è piaciuto il film?-chiese Niall
-Tantissimo!E' stato molto divertente-
-Possiamo tornarci un'altra volta!-disse Louis
Harry,senza dire una parola,si alzò,nervosamente.
-Cosa succede?-gli chiesi
-Niente!Anzi,chiedilo alla tua amica!-
-Avete litigato di nuovo?..-
-Sì!Ma è stata lei!Io non la capisco-
-Harry,le donne sono complicate da comprendere..-si intromise Niall
IL riccioluto sbuffò.
-Dove sono Liam e Anna?-disse Louis
-Sono rimasti fuori dalla sala-rispose lui.
-Allora li raggiungiamo..-conclusi
--
Annalisa rimase stretta a Liam.
Lui l'abbracciava forte mentre alcune sottili lacrime continuavano a riempirgli il viso.
Li ritrovammo vicino le scale del cinema.
-Vi siete persi un film divertentissimo!-iniziò Louis
-Non fa niente..-rispose Liam
Si creò un orribile silenzio tombale.
Nessuno osava parlare.
Harry fissava Annalisa,lei voltò il capo dall'altra parte stringendo più forte Liam.
-Io me ne vado.-sbuffò irritato.
-Harry,aspetta!-provò a fermarlo Louis,ma ormai era quasi arrivato all'uscita e non lo sentì.
--
Poco dopo uscimmo anche noi.
Fuori era già buio.
-Questa giornata è volata..-sussurrò Zayn
Finalmente udì la sua voce.
Lui era spesso intrappolato nel suo silenzio.
Avrei voluto abbattere quel muro che si creava attorno.
E quei piccoli secondi in cui lasciava che gli altri riuscissero ad avere un minimo di contatto con lui,mi rendevano più serena.
-Tutto sommato è stato bello oggi-disse Liam
-Molto!Che ne dite di andare a guardare le stelle?-propose Niall
-Che bell'idea!-si entusiasmò Annalisa.
Per fortuna si era del tutto calmata,da quando Harry era andato via,si era tranquilizzata.
-Venite con noi,conosciamo un posto!-continuò Louis.
Lo seguimmo in auto.
--
Durante il tragitto,parlai con Annalisa.
Mi ripetè ogni parola scambiata violentemente con Harry.
Mi raccontò come si fosse sentita e di come Liam l'avesse aiutata.
Rimasi davvero dispiaciuta.
Sapevo quanto lei ci tenesse ad Harry.
Forse ero l'unica che riusciva a capirla profondamente.
Involontariamente posai lo sguardo su Zayn,seduto davanti al fianco di Louis.
Ovviamente fissava quello stupido cellulare,messaggiava con qualcuno.
Avrei pagato qualsiasi cifra pur di scoprire chi fosse questa persona misteriosa.
Probabilmente era una ragazza,una che gli piaceva.
Una dolorosissima fitta mi attraversò il petto.
La riconobbi subito:
Un chiaro segnale di gelosia.
Spostai subito lo sguardo,posandolo a quel punto, su Niall che sedeva al mio fianco.
Mi sorrise.
Il suo magnifico sorriso riuscì a distogliermi,almeno in parte,da quell'orribile pensiero.
-Siaamo arrivati!-esclamò Louis
Scendemmo dall'auto.
-Dove siamo?-chiese Annalisa incuriosita
-E' un parco!E' uno dei più grandi di Londra!A volte,quando c'è la massima serenità,escono le lucciole-rispose Liam
-E allora che aspettiamo?Entriamo!-mi entusiasmai
-Seguiteci!-ci consigliò Niall
Ci innoltrammo nel verde.
Nonostante fosse sera,il posto era piuttosto affollato,soprattutto da giovani coppiette.
Ai laterali del sentiero che stavamo seguendo c'erano alcune panchine,molte occupate.
Gli enormi e maestosi alberi sembravano dividere quel meraviglioso posto dal resto della città,quasi proteggendolo.
La freschissima erba verde emanava il tipico odore di terreno che in un altro momento non avrei sopportato,ma la presenza di loro cinque,anzi di loro quattro,riusciva a darmi la capacità di amare anche questo,nonostante l'avessi sempre odiato.
Ridevamo e scherzavamo,ogni passo era accompagnato da una nostra sonora risata.
All'improvviso il sentiero si divise in un bivio.
-Quale strada prendiamo?-chiesi
- Possiamo prenderne una qualsiasi,tanto portano entrambe alla stessa destinazione-rispose Liam
-E allora perché hanno creato questo bivio?-chiese Annalisa
-In pratica,quando si è accompagnati da amici si prende la strada di destra,quando invece si è con la propria anima gemella quella di sinistra perché nel nostro corpo il cuore è posizionato a sinistra-spiegò Niall
-Quindi,noi cammineremo sul sentiero di destra-continuò Louis
Ricominciammo a camminare.
Guardai un secondo Zayn e immaginai di attraversare il sentiero di sinistra con lui.
Mi mancò il fiato solo pensandoci.
Posai la mano al cuore.
Batteva potente.
''Marina ritorna alla realtà!Dovresti ringraziare il cielo se hai avuto la fortuna di incontrarli,non illuderti'' risuonò la voce della mia coscienza nel cervello.
Sentì il battito cardiaco ristabilirsi,all'improvviso.
Mi rattristì.
-Ehi perché quel faccino?-mi chiese Louis avvicinandosi
-Niente,un piccolo momento di tristezza..-
Mi abbracciò forte.
-Tutto bene ora?-
-Ora molto meglio,grazie Louis!-lo strinsi fortissimo.
--
-Eccoci!-esclamò Liam
-Wow..-sussurrai stupita
Davanti a noi si espandeva un laghetto nel quale si riflettevano le stelle e la Luna.
-E' un lago artificiale,ma è davvero bello-spiegò Niall
-Ma quelli sono..dei cigni?!-esclamai
-Sì!Sono belli,vero?-sorrise Louis
-Stupendi..-continuò Annalisa
-Da qui si ha un'ottima visuale delle stelle-disse Liam
Alzai il viso.
Il cielo era decorato da splendenti corpi celesti.
Sembrava che tutte le stelle si fossero radunate in quel piccolo spazio di cielo.
Ci sedemmo sull'erba contemplando il meraviglioso spettacolo che brillava sulle nostre teste.
-Non penso di averne viste così tante in tutta la mia vita..-sussurrai
-Marì sta volta non addormentarti,non penso che Zayn sia disposto a portarti da capo in camera!-ridacchiò Annalisa
-Non preoccuparti,non mi addormento-arrossì
-Ma Anna non penso che per Zayn ci sarebbero problemi!-si intromise Louis
-Infatti..-continuò Zayn
-No ma non preoccupatevi,questa sera non mi addormento!-continuai più rossa di prima.
Nessuno parlò più,tutti erano troppo impegnati a godersi le stelle.
Ma all'improvviso il cellulare vibrò nella tasca di Zayn,lo prese in mano.
Un nuovo messaggio.
-Zayn per una buona volta,puoi smetterla di badare a quel cellulare e goderti la Luna e le stelle?-chiese Liam
-Sì sì,un attimo..-rispose lui ricominciando a muovere velocemente le dita da un tasto all'altro.
Rimise il cellulare in tasca e ricominciò ad osservare le stelle.
Di nuovo,un'altra fitta mi attraversò il petto.
Ma quella volta Louis non se ne accorse.
Nessuno se ne rese conto.
Quella volta dovetti consolarmi da sola,ma ne ricavai solo altro sconforto.
Mi sentì disperatamente impotente.
--
Senza che ce ne accorgessimo,passò parecchio tempo.
-Oddio ragazzi,è tardissimo!-esclamò Annalisa
-E' vero!-continuò Liam 
Ci alzammo,velocemente.
Ci avviammo quasi correndo,verso l'uscita del parco che era deserto.
Per nostra sorpresa,il sentiero era invaso dalle lucciole.
Era uno spettacolo fantastico.
-Siamo usciti in tempo,fra meno di 20 minuti i guardiani avrebbero chiuso il parco!-disse Liam
-E' stato divertente però!E poi le lucciole erano meravigliose-dissi entusiasta
-Be',ragazze,vi accompagnamo in albergo-ci consigliò Niall
-Sì,grazie mille!-ringraziò Annalisa.
--
Dopo averci accompagnate in albergo,i ragazzi si avviarono verso la loro casa.
Louis parcheggiò ed uscirono dall'auto.
Liam pescò le chiavi di casa dalla tasca e le infilò nella serratura.
Delle fragorose risate riempivano l'abitazione.
I quattro ragazzi si guardarono storditi.
Senza scambiarsi una sola parola,si innoltrarono.
Entrarono in soggiorno.
Vi trovarono Harry e Caroline ridere di gusto con dei bicchieri di vino rosso in mano.
-Che succede qui?-chiese Louis serio.
-Raagazzi!Era da tanto che non ci vedevamo!-trillò lei 
-Spero che tu non abbia sentito la nostra mancanza..-disse sarcasticamente Zayn.
Tra loro due non c'era un ottimo rapporto.
Capitò più di una volta che litigarono.
Lei non lo ascoltò.
-Harry perché lei è qui?-chiese Liam
-Perché l'ho invitata io-rispose
-Senza neanche avvisarci?-continuò Niall
-Avrei dovuto?-
-Sì!-rispose Louis
-Questa è anche casa nostra-continuò Zayn
-Adesso non posso neanche invitare qualcuno?Voi vi siete divertiti,ho tutto il diritto di divertirmi anche io!-trillò Harry irritato
-Potevi non andartene!-gli rispose Louis
-Ok,non litigate.Me ne vado-si intromise Caroline
-No Caroline,ce ne andiamo-concluse Harry prendendo la giacca e sbattendo la porta.
I ragazzi rimasero sbigottiti.

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Capitolo 11
*** Stupide Illusioni. ***


Era più che evidente che ogni risveglio a Londra sarebbe stato diverso dal seguente.
Infatti quella mattina io e Annalisa ci svegliammo abbastanza presto,ma non per nostra volontà.
Qualcuno bussava ininterrottamente alla porta della nostra camera,in hotel.
-Anna vai a vedere chi è che mi sta fracassando le palle..-dissi ancora sonnecchiando con la testa sul cuscino
-No,vai tu-mi rispose lei nelle mie stesse condizioni
-No,non mi va-
-Non va neanche a me-
Intanto qualcuno dietro la nostra stanza continuava a bussare.
-Lasciamo che chiunque sia si arrendi e ci lasci dormire-conclusi
Passò qualche minuto,ma questa misteriosa persona non diede neanche un segno d'arresa.
-Mari vai ad aprire..-ricominciò Annalisa
-Ma che palle..-sbuffai rigirandomi nel letto.
Alla fine,chi si arrese,fui io.
Mi alzai e mi avviai verso la porta quasi strisciando i piedi,portando con me il cuscino.
Prima scorsi la mia immagine riflessa nello specchio.
-Come sono ridotta,sembro una vecchia ciabatta-esclamai
-In effetti ti ho vista in condizioni migliori!-scherzò Annalisa
Poggiai la mano sulla maniglia,girai la chiave.
Ma sulla soglia c'era chi meno mi aspettavo.
Louis,Niall e Liam.
-Buooooooooooooooooooongiorno!-urlò Louis
-Oddio!-esclamai.
Gli lanciai il cuscino in faccia.
Poi richiusi la porta sbattendola con decisione e diedi due giri di chiave.
Mi voltai verso Annalisa che si stava contorcendo dalle risate.
-Non c'è niente da ridere!-sibilai mortificata
-Che bella accoglienza!-echeggiò la voce di Liam dall'esterno accompagnata dalla sonora risata di Niall.
Annalisa mi raggiunse continuando a ridere.
-Non ridere!-continuai
-Ok,ci provo..ma è stato troppo divertente!-
-Ragazze,ci volete lasciare qui fuori?-echeggiò nuovamente la voce di Liam
-Facciamo una cosa,apriamo la porta insieme!-suggerì ad Anna
-Stai scherzando?-
-No,mica possiamo lasciarli lì fuori!Dai,al mio 3 l'apriamo...1..2..3!-
Spalancammo la porta.
Avrei voluto richiuderla di nuovo per la vergogna,ma quella volta Niall fu più abile e la bloccò.
-Quindi,buongiorno!-esclamò Louis
-Buongiorno..-rispose Annalisa
-Ma che ci fate qui?Comunque,entrate e scusatemi per la reazione di prima..-continuai
-Non preoccuparti-mi rassicurò Niall
I ragazzi entrarono e si sedettero sul letto.
-In pratica,fra un po' dobbiamo essere intervistati in una famosa radio inglese e vorremo portarvi con noi,sempre se non vi dispiace-ci spiegò Liam
Guardai Annalisa,incredula.
-Dateci solo cinque minuti e siamo da voi!-esclamai scattando in piedi.
-Ragazze però vi chiediamo di fare in fretta..dobbiamo essere in radio fra meno di mezz'ora!-disse Niall
-Non c'è problema!-risposi avviandomi in bagno con le robe in mano.
-Faremo il prima possibile!-continuò Annalisa seguendomi.
--
Dopo esserci preparate in meno di un quarto d'ora,i ragazzi ci portarono in macchina.
Solo allora mi venne in mente che mancavano Zayn ed Harry.
-Ragazzi ma dove sono finiti Zayn ed Harry?-
-Zayn si sta finendo di preparare,Harry..-iniziò Liam
-Harry?-ripetè Annalisa
-Harry è tornato sta mattina alle cinque e sta dormendo..-spiegò Niall
-Sta mattina?-chiesi
-Ieri sera,dopo avervi riaccompagnate in hotel,siamo tornati a casa e abbiamo trovato Harry e Caroline..abbiamo litigato e se ne sono andati..Harry è tornato sta mattina..-disse Louis con una seria espressione in volto.
Nessuno commentò più.
Più di tutti loro, capivo Annalisa.
Lei si era voltata verso il finestrino dell'auto osservando distrattamente il panorama.
Ma sapevo che nella sua mente assisteva a tutti'altro spettacolo che le strade londinesi.
Immaginava,inconsapevolmente,come la sua vita sarebbe stata diversa da com'era se i One Direction ed Harry non l'avessero rinnovata.
Lei sarebbe stata sicuramente un'altra persona,ma non sapeva se più felice o più triste.
Provava a capirlo,ma per il momento non ebbe alcuna risposta.
--
Precisamente,ci trovavamo negli studi di The Hits Radio.
Era una struttura enorme e ultra moderna.
Io e Annalisa sedevamo su dei divanetti,Niall,Liam e Louis intorno ad una specie di tavolo indossando delle cuffie.
Con loro c'era uno dei presentatori.
Attendevano l'arrivo di Zayn.
Harry,invece,li aveva avvisati che sarebbe arrivato sicuramente tardi e di cominciare l'intervista senza di lui.
Fu un sollievo per Annalisa,non aveva né la voglia né la forza di rivederlo.
All'improvviso,nello studio,eruppe Zayn ansimante.
-Scusate per il ritardo,ho fatto il prima possibile-sussurrò indossando le cuffie.
Si sedette al fianco di Liam.
Si voltò un secondo verso di noi e ci salutò sventolando la mano.
Ricambiai,sorridendo.
Non potevo crederci.
Sentì le palpitazioni aumentare,il sangue scorrere più veloce che mai nelle vene,il cervello andare in fumo.
E ovviamente,le solite farfalle nello stomaco.
--
La loro intervista in radio era ormai cominciata da un po' e personalmente mi stavo divertendo da matti.
L'unica persona che non aveva sorriso neanche una volta era Annalisa,presa dai suoi pensieri.
Sembrava che nulla potesse distrarla da ciò che pensava.
Ma all'improvviso,in studio entrò Harry.
In quel momento,lei riuscì a distogliere il suo sguardo dal pavimento posandolo su di lui,perché ciò che due secondi prima era il suo pensiero,ora era davanti ai suoi occhi.
Lui non la degnò di uno sguardo,lo stesso fece con gli altri.
Si sedette in silenzio e indossò le cuffie.
Il presentatore annunciò il suo arrivo e l'intervista proseguì tranquilla,più o meno.
Annalisa,come prima,si perse nei suoi pensieri tenendo lo sguardo fisso su di lui.
Non sapeva riconoscere il sentimento che provava quando lo guardava,non riusciva a comprendere se fosse odio o amore.
Forse entrambi.
Forse nessuno dei due.
--
-Ragazzi,siete innamorati?-chiese all'improvviso il presentatore.
-Io e Louis delle nostre rispettive ragazze,ovviamente-rispose Liam
-No,io no..solo del cibo!-rise Niall.
-E tu Zayn?Harry?-chiese ancora
-Mi piace una ragazza...-rispose Zayn suscitando lo stupore di tutti.Il mio compreso.
Annalisa mi guardò.
-Mi dispiace-sussurrò.
-No,no..non fa niente..-le risposi sempre a bassa voce trattenendo un enorme nodo in gola.
-Capisco..e tu Harry?-continuò l'uomo
-Mi sto sentendo con Caroline,di nuovo,ma per ora posso dire solo che mi piace-
Annalisa sbuffò,gli altri lo guardarono malissimo.
Senza dire una sola parola,mi alzai ed uscì dallo studio sbattendo la porta.
--
Correvo.
Avrei voluto spaccare tutto,lanciare all'aria qualunque cosa,forse mi sarei sentita meglio,forse peggio.
Non sapevo dove andavo ma non mi interessava,correvo e basta.
Avrei preferito perdermi in quell'enorme città che ascoltare di nuovo le parole di Zayn.
Le piaceva una ragazza,quella ragazza non ero io.
Sicuramente era la persona con la quale lui messaggiava costantemente.
Risentì le fitte del giorno prima.
Una più dolorosa e pungente dell'altra.
Avevo bisogno di fermarmi,di riposare un attimo.
Mi sedetti su una panchina.
Alzai il cappuccio della felpa e misi le auricolari.
Qualche lacrima mi rigò il viso.
Lasciai che la musica mi avvolgesse.
Iniziò a piovere,fortissimo.
Amavo la pioggia.
E in quel momento,con la sua presenza,mi sentì meno sola.
Alzai il viso lasciando che si bagnasse.
Le lacrime si sarebbero confuse tra le gocce.
E infatti nessuno mi notò.
Ma era quello che volevo ottenere.
Non volevo essere vista ma soltanto rimanere protetta dalla pioggia,dalla musica.
Volevo rimanere da sola.
 

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Capitolo 12
*** Josh. ***


Pioveva a dirotto.
Delle scurissime e pesantissime nuvole nere ricoprivano il cielo.
Avevo smesso di piangere,avevo capito che le lacrime non avrebbero risolto niente.
Odiavo piangere.
Mi faceva sentire debole e stupida.
All'improvviso squillò il cellulare.
-Pronto..-risposi
-Mari!Ma dove sei?Che fine hai fatto?-strillò Annalisa dall'altro capo del telefono
-Sto bene..-
-Dove sei?-
-Non lo so..non conosco Londra,sono seduta su una panchina..-
-Ma piove a dirotto!-
-Non è importante..-
-Qui sono tutti preoccupati,te ne sei andata senza dire una sola parola..-
-Cosa avrei dovuto dire..?comunque,dì agli altri di non preoccuparsi,sto bene-
-Come vuoi..devo andare,l'intervista sta per ricominciare-
-Anna,non mi aspettate,ti raggiungo io in albergo più tardi..-
Chiusi la chiamata.
Sospirai.
Un giorno da dimenticare.
--
Era da ormai più di un'ora che sedevo su quella panchina ascoltando musica che riusciva solo a deprimermi di più.
Non potevo continuare in quelle condizioni,non era mia abitudine piangermi addosso.
Mi alzai ed iniziai di nuovo a camminare,senza meta.
In quel momento,nell i-pod,passò Nobody's Perfect di JessieJ.
Sapevo le parole di quella canzone a memoria.
Canticchiai la prima strofa quasi sussurrandola.
Al ritornello alzai leggermente la voce.
Inconsapevolemente,mi spuntò un flebile sorriso sul volto.
La melodia di quella splendida canzone mi stava aiutando.
Più di una volta ho superato enormi ''ostacoli'',di quelli troppo alti che nessuno avrebbe potuto immaginare riuscissi a saltare,solo ed esclusivamente con l'aiuto della musica.
Quello che più che un sorriso sembrava un graffio,si stava allargando sempre di più.
Sentì il corpo acquisire energia.
In un certo senso,stavo ricominciando a vivere.
Ma tutta quell'adrenalina,all'improvviso si fermò.
Mi ritrovai per terra.
Non sapevo neanche come ci fossi riuscita,ma ero caduta.
Davanti a me,un ragazzo,un bellissimo ragazzo,mi tese la mano.
-Ehi,ti senti bene?-mi chiese dolcemente.
-Che cosa..-balbettai
-Vuoi una mano?Riesci ad alzarti?-
-Che?No no,ce la faccio-
Mi alzai,leggermente arrossita.
-Cosa è successo?-chiesi confusa
-Ci siamo scontrati!Non te ne sei accorta?-
-No-
Scoppiò in una fragorosa risata.
-Capisco che tu stia pensando ad altro,ma veramente non te ne sei resa conto?-continuò scoppiando a ridere di nuovo
-Oddio,non mi far sentire una pazza!-risposi ridendo anche io
-Comunque piacere,io sono Josh!-
-Piacere,Marina-
--
-E così,sei italiana..-disse Josh addentando il suo maxi cheeseburger
-Sì,sono qui in vacanza con la mia migliore amica..-
Ci trovavamo al McDonald's,Josh mi aveva del tutto costretta a seguirlo lì dentro e mi offrì il pranzo,anche se un toast e delle patatine fritte non potevano assolutamente essere considerati ''pranzo''.
-E che ci facevi tutta sola scorazzando per la città?-
Gli raccontai l'avvincente avventura.
Mi guardò perplesso.
-Puoi anche non crederci ma è la verità!-ridacchiai
-Tu sei una tipa strana..-
-Comincio a pensarlo anche io...sto pranzando con uno sconosciuto raccontandogli metà della mia vita privata.sì,sono strana-
-E comunque,ora cosa farai?-
-Con Zayn?-
-Sì..-
-Continuerò a vivere come ho sempre fatto,averlo conosciuto non è l'occasione di avere una possibilità con lui..-
-Capisco..-
-Ma Josh,parlami un po' di te..ho parlato solo io!-
-Be',mi chiamo Josh,ho 19 anni..vivo a Londra,sono musicista..-
-Cosa suoni?-
-Chitarra e pianoforte-
-Mi piacerebbe sentirti suonare!-
-Se proprio insisti..questo è il mio numero,se vuoi chiamami un giorno di questi..-
-Questo è il mio!-
Mi sorrise.
Era davvero un bel ragazzo,moro con gli occhi azzurri.
Mi era simpatico,ma onestamente,neanche i suoi occhi che mi ricordavano il mare,riuscivano ad eliminare l'immagine di Zayn dal mio cervello.
--
Rientrai in albergo parecchio dopo,era quasi sera.
Aprì la camera e vi trovai Annalisa e tutti i One Direction.
-Marina!-esclamarono in coro
Niall e Louis si catapultarono su di me abbracciandomi forte.
-Dove sei stata?Ti abbiamo cercata per ore!-iniziò Niall
-Ma sei tutta bagnata!-continuò Louis
-Mi hai fatto spaventare!-trillò Anna furiosa
-Ma dai,sto bene!Più o meno..-ridacchiai
-Abbiamo pensato che ti fossi persa!-spiegò Liam
-E siamo entrati nel panico..-concluse Harry
-A dire il vero,non sapevo dove fossi finita ma un ragazzo mi ha accompagnata qui-provai a tranquilizzarli.
-Che ragazzo?-si intromise Zayn che fino ad allora non aveva spiccicato parola.
-Si chiama Josh..l'ho conosciuto oggi perché mi sono scontrata con lui..mi ha offerto il pranzo e abbiamo fatto amicizia..mi ha accompagnata in albergo.-risposi fredda
Zayn si alterò tantissimo.
-Sei impazzita?Ti fidi del primo che si dimostra gentile?-strepitò
-Non mi fido di tutti!E anche se fosse così..non penso ti cambi la vita!-gli risposi incazzatissima
-Non centra niente,te lo dico per il tuo bene,poi fai come vuoi!-rispose uscendo dalla camera sbattendo la porta.
Rimasi inerme,lasciando che il senso di colpa iniziasse a torturarmi.
--
-Ma è impazzito?-urlai.
Gli altri sospirarono.
-Mari mi prometti una cosa?-mi chiese Louis
-Dimmi-
-Mi prometti che nessuno potrà mai sostituire me e Niall?-
Sorrisi,intenerita.
-Non pensare mai più che io possa sostituirvi..anzi,mi dispiace tantissimo avervi fatto preoccupare-abbracciai fortissimo loro due.
-Be',Mari è sana e salva..possiamo tornare a casa,no?-si intromise Liam
-Ci vediamo domani!-disse salutandoli Annalisa
-Ciao ragazze!-
Uscirono dalla camera.
Mi buttai a peso morto sul letto.
-Allora,che mi sono persa?-chiese maliziosa Annalisa.
Scoppiai a ridere.
E anche se magari sembravo allegra,le parole di Zayn iniziarono a rimbombarmi nel cervello,e quello Annalisa l'aveva capito meglio di me.

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Capitolo 13
*** Il sole bacia i belli. ***


Mi sfilai gli indumenti bagnati che tendevano ad attaccarsii alla pelle,mi gettai nella doccia mezza infreddolita,ma ne uscì del tutto riscaldata dopo un lasso di tempo che mi sembrò infinito.
Indossai il pigiama,un imbarazzantissimo completino formato da dei pantaloncini verdi e una maglietta dello stesso colore con un simpatico(?) gatto parlante in stile manga.
Mi asciugai i capelli velocemente,come facevo sempre.
Non usavo piastre,né spazzole particolari.
Uscì dal bagno rilassata.
-Mari ti è arrivato un messaggio prima-mi informò distrattamente Annalisa,presa più che altro nello scrivere qualcosa al cellulare.
Afferrai al volo il telefono,un samsung bianco touch screen sopravvissuto a qualsiasi tipo di tortura dalla sottoscritta(?).
Sbloccai la tastiera,e come mi aveva detto Annalisa,mi era arrivato un messaggio.
Da parte di Josh.
-Ehi babe,buonasera!-
Leggendo il contenuto,mi spuntò un leggero sorriso.
-Buonasera Josh!-risposi subito
-Ci hai messo un po' a rispondermi!-
-Scusami,ero nella doccia-
-Non preoccuparti!Mi piacerebbe rivederti-
-Piacerebbe anche a me-
-Dove alloggi?-
-E' l'albergo vicino la metropoplitana,quella principale-
-Mm..capito,se vuoi,domani sera,passo a trovarti!-
-Volentieri!-
-Allora ci vediamo domani!Ora io vado,ciao babe!-
-Ciao Josh- Poggiai il cellulare sul comodino.
-Chi era?-si incuriosì Annalisa
-Josh..-
-Josh?Il tizio che hai conosciuto oggi?-
-Sì..-
-Hai visto come si è incazzato Zayn prima?-
-Sì,non capisco la sua reazione!Cosa può importargli!!?-
-Mari da quando parli così di Zayn?Non eri tu quella che lo amava alla follia?-
-Ma che centra,dopotutto io non significo nulla per lui..da cosa è scaturito tutto questo improvviso interesse?!-
-Non so,ma quando io e gli altri ti abbiamo cercata per tutta Londra,lui mi è sembrato molto preoccupato..-
-Lasciamo stare..più che altro,dimmi,come hai fatto a resistere per così tanto tempo a stretto contatto con Harry?-
-Non è stato facile,più di una volta c'è stato il rischio di litigare,ma Liam e Louis ci hanno fermati-
-Sinceramente?Stiamo entrambe nella merda-
-Ottima osservazione-
Ridemmo.
Ci infilammo sotto le coperte e dopo meno di dieci minuti,cademmo entrambe nel mondo dei sogni.
--
Per tutta la notte,Londra fu investita da un pesante velo di pioggia,ma la mattina,quando con estrema forza riuscì ad alzare il viso dal cuscino,in cielo splendeva il sole.
Tutta quella luce mi caricò di potente forza,tant'è che mi alzai.
Spalancai le finestre e lasciai che l'aria fresca riempisse la stanza.
-Chiudi quella finestra-borbottò Annalisa.
-Anna,salta giù dal letto!E' una giornata bellissima ed è domenica!Andiamo a fare un giro?-
-Mari ma tu la domenica non ti alzi a mezzoggiorno?-
-Sì,ma oggi è diverso!-
-E va bene..mi alzo,hai vinto!-
Annalisa calciò via le coperte e si alzò,sbuffando.
Non riuscivo a spiegarmi come mai quel giorno ero così di buon umore,spruzzavo energia da tutti i pori.
Accesi lo stereo ed inserì un disco a caso.
Capitò quello di Inna e subito le note di Sun Is Up rimbombarono per tutta la camera.
-Canzone perfetta!-esclamai iniziando a cantare.
Poco dopo ero pronta,ma Annalisa non aveva ancora finito.
Ne approfittai per continuare a scatenarmi(?).
-Mari ma cosa ti sei bevuta?-ridacchiò Annalisa buttando nella borsa i suoi effetti personali.
-Niente,sono semplicemente di buon umore!-le risposi spegnendo lo stereo.
-Bene,siamo pronte e possiamo scendere!- Sorrisi,soddisfatta.
Indossai degli enormi occhiali da sole,e con un sorriso del tutto invidiabile,uscì dall'albergo con Annalisa.
--
Se fosse stato possibile dirlo,Londra quella domenica mattina mi sembrava più bella del solito.
In testa risuonavano canzoni di ogni genere,ma mi capitava spesso,specialmente quando ero felice.
Anche Annalisa mi sembrava più serena della sera prima,sicuramente aveva sorriso più di una volta.
Le strade erano invase da un traffico minore rispetto a quello degli altri giorni,ma lo stesso non meno scorrevole.
Un Range Rover nero fin troppo familiare,rallentò la sua corsa avvicinandosi a noi.
-Ragazze!-trillò Louis abbassando il finestrino.
-Louis!-esclamammo raggiungendolo.
-Che ci fate in giro?-domandò sorridente
-L'hai detto tu,siamo in giro!-ridacchiai
-Ottima risposta ahaha!-
-Ma sei da solo in auto?-chiese stupita Anna
-Sì,i ragazzi mi hanno mandato a fare qualche commissione e ora sto tornando..che ne dite di venire a casa nostra?-si entusiasmò lui.
-Perché no!-rispondemmo in coro.
Louis fu sorpreso quanto me nel notare che Annalisa non aveva opposto alcuna resistenza come era solita fare,aveva scelto spontaneamente di sì.
Lui non si fece scrupoli e le chiese il perchè.
Lei rispose che voleva passare del tempo con i suoi idoli e non sarebbero stati Harry e la Flack e sbarrarle quel desiderio.
Io e Louis ci scambiammo uno sguardo d'intesa,poi entrammo in auto.
--
-Ma che cos'è questa,una reggia?-esclamai stupita
-No,è la casa dei One Direction!-sogghingò Louis parcheggiando il Range Rover.
Scendemmo dall'auto continuando ad ammirare la loro ''casa''.
-Se questo è il di fuori,non oso immaginare l'interno!-disse Annalisa
-Lo starai per scoprire,spero non ne rimaniate deluse-sorrise Louis conducendoci nel giardino.
Suonò il campanello.
Ci aprì Liam,in pigiama.
-Anna?Mari?Che ci fate qui?Ah,ciao Louis..-arrossì
-Su,facci entrare!Ho fame!-si lamentò Lou
-Comunque,buongiorno Liam!-trillò Annalisa
-Buongiorno!-l'abbracciò.
Entrammo.
Be',l'interno era più o meno come me l'aspettavo,forse solo un po' più disordinato.
I divani di pelle nera del soggiorno,erano sotterrati da montagna di spartiti,calzini e cartacce.
Sui mobili erano appesi asciugamani,altri indumenti e oggetti irriconoscibili.
Il pavimento era ricoperto di scarpe,dischi,residui di cibo e tutto ciò che un gruppo di ragazzi era capace di lasciare sparpagliato.
-Mari questa casa è nelle stesse condizioni della tua camera!-rise Annalisa
-Lo so,ecco perché mi trovo già a mio agio!-
-Scusate il disordine..-provò a scusarsi Liam
-Harry!-strillò Louis.
Solo allora notai che il riccioluto era steso sul divano nero con delle cuffie enormi nelle orecchie.
Tralaltro indossava solo dei boxer.
A quel punto voltai subito la testa dall'altra parte e Annalisa mi imitò.
Harry si sfilò le cuffie,infastidito.
Ci vide e si avvicinò,ma solo verso di me non calcolando Annalisa.
-Ciao Mari!Ei perché non ti giri?-domandò lui.
-Sei in mutande-risposi fissando la faccia di Liam per non guardare altro.
-Scusami,la forza dell'abitudine!Mi metto qualcosa addosso e magari ti saluto meglio dopo!-ridacchiò
Sorrisi anche io.
Appena lui si girò,Annalisa non resistette nel fargli una linguaccia.
Scoppiammo tutti a ridere,tranne Harry che si sentì burlato da noi,ma evitò di aggiungere commenti.
Continuavamo a ridere fortissimo.
Non mi reggevo più in piedi,ad Annalisa iniziò a farle male lo stomaco per le risate.
Louis e Liam erano del tutto stesi per terra,continuando a ridere.
-Ma che succede..Mari!-entrò Niall in soggiorno addentando un cornetto,ma appena mi vide si catapultò su di me.
-Niall!-lo abbracciai forte.
-Che ci fate qui?-chiese
Louis spiegò in parole povere la vicenda
.Niall sorrise. -Mi fa piacere che passiate qui la domenica-disse
-Fa piacere anche a me-risposi.
Harry rientrò in soggiorno.
-Va bene così?-indicò gli indumenti indossati
-Ora va molto meglio!-rise da capo Liam
-E Zayn?-domandò Annalisa.
-Dorme-rispose Niall
-Capisco..-dissi All'improvviso un rumore sinistro risuonò.
-Cos'è stato?-si preoccupò Louis
-I nostri stomachi..-indicò Annalisa.
Ridacchiai.
-Potevate dirlo prima,presto,venite di là!-ci fece segno di seguirlo Niall.
Entrammo in cucina
 Anch'essa non era da meno al disordine del soggiorno,però era accogliente.
Sul tavolo giacevano dei profumatissimi cornetti fumanti.
-Mangiatene quanti ne volete!-suggerì Liam.
Non me lo feci ripetere due volte.
Afferrai uno dei dolci e ne tirai un pezzo.
Meraviglia delle meraviglie(?),non avevo mai assaggiato nulla del genere.
-Ti piace?-mi domandò Harry.
Annuì,stordita.
Aveva rivolto la parola solo a me,come se Annalisa non esistesse.
Notarono tutti quel comportamento,specialmente lei che però non lasciò trasparire la sua ''delusione''.
Anzi,al contrario da ciò che mi aspettassi,sorrise,stando quasi al gioco di Harry.
Sì,perché a me quello sembrava un gioco.
Uno stuzzicava l'altra e viceversa.
Quel gioco,se così si poteva definire,non mi piaceva e molto presto,uno di loro avrebbe trasgredito le ''regole'' che ogni gioco imponeva.

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Capitolo 14
*** Sorridi! ***


Avevo divorato un paio di cornetti soddisfacendo sopratutto Niall che sembrò sorpreso e allo stesso tempo contento del mio appetito.
-Non pensavo fossi così affamata!-trillò
Risi,anzi,ridemmo tutti.
All'improvviso,in cucina,entrò assonnato Zayn,con la chiara espressione di essere stato disturbato.
Smisi di ridere provando a distogliere lo sguardo dal suo petto nudo,mi concentrai sulle pareti celestine.
-Ce l'hai fatta ad uscire dalle coperte!-esclamò Liam
-Più che altro,siete stati voi a farmi uscire-borbottò Zayn
Senza aggiungere altro,mi squadrò dalla testa ai piedi,come se volesse analizzarmi.
Mi imbarazzai parecchio,ma non lo mostrai.
-Hai fame?-gli chiese Louis
-No-gli rispose
Mi lanciò un'ultima occhiata e si voltò avviandosi verso le scale,esattamente da dove era venuto.
-Torni a dormire?-chiese ancora Harry
Zayn non gli rispose.
--
I ragazzi si guardarono perplessi.
-Probabilmente,oggi Zayn è un po' nervoso..Mi dispiace che abbia avuto questo comportamento con voi-azzardò Niall
-Non mi interessa come si comporta con me-lo rassicurai
Annalisa mi guardò sorpresa.
-Non avevo pensato che Zayn ti fosse così..antipatico-disse Liam
-Ma infatti non mi è antipatico-
-Per ciò che hai detto sembra di sì-continuò Niall
-Una persona può avere un tipo di comportamente con qualcuno che è tutto il contrario di ciò che in realtà prova-si intromise Annalisa guardando Harry.
Lui sembrò essere colpito,o meglio,sconfitto,tant'è che senza parlare,si avviò verso le scale,anche lui.
-Dove vai pure tu!?-si preoccupò Louis
-Da Zayn-rispose freddamente
Annalisa sorrise,soddisfatta.
--
Ci accasciammo sui divani,faceva caldo.
Io ero tra Louis e Niall,Annalisa con Liam.
Dopo la sceneggiata di Zayn ed Harry,ci fu un momento di tensione che Louis seppe stracciare con qualche sua battuta.
Io e Annalisa raccontammo loro il motivo per il quale fossimo a Londra,i nostri sogni e i nostri desideri.
Fu semplice confidarmi,mi sentivo in un certo senso capita.
Poco dopo,scesero Zayn ed Harry,vestiti e profumati.
-Noi andiamo a fare due passi-avvisò lugrube il riccioluto
-Fra quanto tornate?-chiese Liam un po' dispiaciuto
-Prima di pranzo-continuò Zayn.
Aprirono la porta ed uscirono,sbattendola.
-Non riesco a capire il loro comportamento oggi-borbottò Niall
-Ehm,ragazze,ho avuto un'idea..perché non andiamo fuori,in giardino?C'è un bel sole!-propose Louis
-Bell'idea!-ci entusiasmammo tutti.
Seguimmo Liam,Louis e Niall verso il cortile posteriore della casa.
Era immenso,decorato da sedie e divanetti di giunco,dei tavolini e un'immensa piscina.
-Wow..-sussurrò Annalisa
-Vi piace?-chiese Liam
Annuimmo.
-Sedetevi,noi arriviamo subito-consigliò Louis con una strana lucetta negli occhi.
Gli demmo retta.
Iniziai a rilassarmi,Annalisa chiuse gli occhi lasciando che il sole l'accarezzasse.
Quell'atmosfera era tranquilla,fin troppo.
Il mio sesto senso(?) borbottava qualcosa nella mia mente,lo scacciai concentrandomi sul movimento dell'acqua nella piscina.
-Anna,la prossima volta portiamo i costumi..-le dissi.
Mi rispose con un grugnito che aveva il significato di un ''sì''.
A quel punto chiusi gli occhi anche io e canticchiai in mente la prima canzone che mi capitò.
All'improvviso,però,qualcuno mi prese in braccio.
Spalancai immediatamente gli occhi.
-Niall che stai fac..aaaaaaaaaaaaaaah!-strillai ormai fradicia.
-Oddio,ci hanno buttate in piscina-si lamentò Annalisa galleggiando al mio fianco.
Niall,Louis e Liam erano davanti a noi,ancora asciutti,per terra quasi morti dalle risate.
Iniziai a ridere anche io pensando a quanto fossi stata ingenua.
Uscimmo dalla piscina,completamente bagnate.
-Sapete che non la passarete liscia?-ridacchiò Annalisa
-Lo sappiamo perfettamente!-risposero in coro lanciandosi subito in acqua.
A quel punto,la cosa più ovvia da fare,fu di tuffarmi anche io trascinando con me Annalisa.
Ormai eravamo bagnate e inoltre avevo voglia di divertirmi.
--
Dopo una stancante battaglia in acqua,i ragazzi ci aiutarono ad uscire dalla piscina e ci avvolsero in morbidi asciugamani.
Ci porsero dei loro vestiti e ci consigliarono di utilizzarli per il momento.
Liam ci cedette il suo bagno e lì,ci lavammo,poi provai ad asciugare perlomeno l'intimo e indossai i bermuda di Niall e una maglietta di Louis.
Annalisa,invece,indossò abiti di Liam con una T-shirt che non sapeva a chi appartenesse.
Raggiungemmo gli altri in cucina continuando a ridere.
-State bene!-sorrise Louis appena ci vide
-Grazie per averci prestato questi vestiti-ringraziò Annalisa
Ci sorrisero.
La porta d'ingresso di spalancò ed entrarono Harry e Zayn.
Si avviarono in cucina.
-Anna,quella è la mia maglietta-esclamò Harry
-Davvero?-sgranò gli occhi lei
-Sì,ma non c'è problema,puoi indossarla-
-No,assolutamente no,te la ristituisco subito!-
Lei salì le scale ed Harry la seguì.
--
Anna entrò in una camera,dall'ordine,comprese che fosse di Liam.
Harry le fu dietro subito dopo.
-Non c'è bisogno che me la ridai,puoi tenerla-
-No,non voglio niente di tuo addosso-
Lui si innervosì.
La prese per un braccio e la sbattè contro il muro.
-Cosa credi di fare?-gli ringhiò contro lei
-Solo capire che cosa sta prendendo ad entrambi-
-A me niente..-
-Non mentirmi,dimmi chiaramente perché ce l'hai con me-
Annalisa combattè con tutte le sue forze,provò in ogni modo a non annegare nei suoi occhi verdi,ma non ci riuscì.
Lo sguardo arrabbiato di Harry si addolcì un po'.
-Lasciami andare-sussurrò lei
Lui le tolse la presa del suo braccio,ma Annalisa non si mosse,nonostatante avesse chiesto esplicitamente di essere lasciata.
-Non vai via?-mormorò lui
-Ora vado..-
Lei si mosse leggermente e con il cuore che le piangeva in petto,si avviò verso la porta.
-Ma la maglietta la tieni,vero?-esclamò lui
-Sì-gli sorrise lei.
--
Durante il pranzo,mi divertì tantissimo lanciando molliche di pane con Louis e Niall tra i capelli di Harry.
Ma il riccioluto sembrava in un'altro mondo.
-Appena ti ho vista,ho subito capito che saresti stata un'ottima collega!-esclamò Louis
-Io l'ho sempre saputo!-risposi
Ormai la testa di Harry era ricoperta di bricciole,ma lui non se ne accorse.
Fu Liam ad avvertirlo,ma era troppo distratto per arrabbiarsi con noi.
Semplicemente, si alzò e andò in bagno.
-Ma che ha Harry?-chiese Zayn.
-E' da un po' che è sovrapensiero,non abbiamo la più pallida idea di ciò che gli sia preso.-disse Liam
-Anna tu ne sai qualcosa?-provai a chiederle.
Fece ''no'' con la testa,ma notai che indossava ancora la sua maglietta.
Era chiaro che tra loro due fosse accaduto qualcosa.
--
Dormivano tutti.
Tutti sonnecchiavano nei loro letti per un sonnellino pomeridiano.
Gli unici in piedi eravamo io e Niall,seduti sul divano,o meglio,stesi,guardando la TV.
-Mari posso farti una domanda?-
-Certo-
-Mi spieghi cosa è successo con Zayn?-
Esitai.
-Nulla-
-Non so,lui non me la conta giusta..-
-In che senso,Niall?-
-Ieri sera,appena ha saputo di quel Josh,si è arrabbiato-
-Io non ci posso fare nulla..-
-Capisco,ma perché non provate a chiarire?-
Prima che potessi rispondergli,Zayn scese in soggiorno e si accasciò sul divano affianco a quello su cui poltrivamo io e Niall.
-Non riesci a dormire?-gli chiese Niall
-No,non ho sonno-rispose
-Scusami,puoi passarmi il telecomando?-mi chiese
Mi sentì divampare.
Afferrai il telecomando e glielo passai.
-Grazie-
-Di niente-
Niall mi guardò,gli veniva da ridere.
Tratteneva a stento le risate.
Prese un cuscino e lo schiacciò contro il suo viso soffocando le sue risatine.
Io ne presi un altro e lo imitai.
-Che vi prende?-esclamò Zayn.
Nessuno dei due gli rispose, troppo impegnato a trattenere le risate.
-Mi rispondete?-insistette ancora lui.
-Non c'è niente che non va-sussurrò Niall tra un singhiozzo ed un altro.
Zayn alzò gli occhi al cielo arrendendosi.
Dopo poco,entrambi smettemmo di ridacchiare.
Mi voltai un attimo verso il moro.
Lui era intento a guardare la TV.
All'improvviso,mi sentì in colpa per avercela avuta con lui.
Mi rattristì.
Niall lo notò e senza dire più nulla,mi abbracciò forte.
Zayn ci fissò un attimo,ma girò da capo il volto verso la televisione assumendo un aria più dispiaciuta.
--
Il pomeriggio,lo trascorremmo parlando,scherzando e ridendo.
Eppure,io non riuscì più a ridere.
Sentivo il senso di colpa rodermi dentro.
Non riuscivo però a capire perché Zayn avesse avuto quella reazione la sera prima,cosa poteva importargli se conoscevo gente nuova?
Avrei voluto saperlo.
Lui messaggiava ogni secondo e mi ricordai di ciò che confermò in radio.
Gli piaceva una ragazza.
E allora di nuovo la rabbia ricominciò a ribollirmi nelle vene.
''Non voglio soffrire'' pensai.
Me lo ripromisi.
Non avrei sofferto,né per lui,né per nessun'altro ragazzo.
Ma questo,i miei sentimenti dovevano ancora comprenderlo.
Invece,contrariamente a ciò che mi aspettavo,Annalisa ed Harry si riavvicinarono.
Parlavano di nuovo,si sorridevano.
Riuscivo a cogliere nello sguardo di entrami felicità e gioia,tutto ciò che invece mancava nel mio.

 

 

 

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Capitolo 15
*** Ritorni improvvisi. ***


Tra una risata ed un'altra,passò il pomeriggio.
Divenne presto sera.
Mi avviai in giardino per racattare miei vestiti e quelli di Annalisa che avevamo lasciato asciugare.
Erano ancora bagnati,sbuffai.
Nel momento in cui stavo rientrando,uscì Zayn con un pacchetto di sigarette in mano.
Ne scartò una e la mise in bocca.
Mi squadrò nuovamente.
-Perché sei fuori?-chiese accendendo la sigaretta
-Ho preso i nostri vestiti..tu,più che altro,che ci fai con una sigaretta in bocca?-
-Sono nervoso e ho bisogno di fumare-
-Contento tu..-
Lo lasciai nella nuvola di fumo che l'avvolgeva e rientrai in soggiorno.
-Pronte per tornare in albergo?-domandò sorridente Liam.
-Pronte!-rispose Anna.
Salutammo tutti.
Ero stanchissima,ma sentivo che quella giornata non sarebbe ancora finita.
--
Louis si mise alla guida dell'auto,Liam al suo fianco,Niall era vicino a me.
Contrariamente alle altre volte,solo loro tre ci accompagnarono,Harry era impegnato e Zayn..be',Zayn era nervoso.
Annalisa,per tutto il tragitto,non smise neanche un secondo di sorridere.
I rapporti con Harry erano del tutto migliorati.
Almeno lei era serena.
La radio era a volume altissimo.
Era impossibile trattenere un sorriso dinanzi al loro coinvolgente entusiasmo che avevano quando cantavano.
Almeno per quei brevi momenti,il pensiero di Zayn e dei suoi continui mutamenti non mi tormentò.
Eppure,continuava a martellarmi in testa il continuo pensiero di aver trascurato qualcosa.
O qualcuno.
--
Arrivammo in albergo poco dopo.
Louis parcheggiò e scendemmo.
Entrammo nella struttura e nella hole,c'era un certo vociare più accentutato del solito.
-Josh!?-esclamai sorpresa.
-Marina!Eccoti!-si avvicinò piantando la receptionist.
-Oddio,mi sono dimenticata che dovevamo vederci..comunque,loro sono Liam,Louis,Niall e Annalisa-
Si scambiaronno un leggero sorriso.
-Ma dove eri finita?-mi chiese turbato
-Ero con loro..e tu cosa stavi facendo?-
-Stavo animatamente discutendo con la signorina perché non voleva dirmi dov'eri-
Risi.
-Ehm,Mari,noi dobbiamo tornare a casa,ci sentiamo-si intromise Niall.
Li abbracciai uno ad uno ringraziandoli per la fantastica giornata che mi avevano fatto trascorrere.
-Josh,sali con noi in camera?-domandò sorridente Annalisa
-Accetto!-rispose.
--
Josh mi suscitava un'innata tenerezza.
L'avevo conosciuto da poco,eppure dal modo in cui parlavamo sembrava fossimo amici da anni.
Era un rapporto molto simile a quello che avevo con Louis e Niall,ma sapevo che loro due non li avrebbe sostituiti nessuno.
Però Josh aveva la capacità di strapparmi la rabbia nei confronti di Zayn.
Non riuscivo a capire come ci riuscisse.
Anche in quel momento mentre canticchiava qualcosa con Annalisa suonando la sua chitarra,evitava che in qualche modo pensassi a lui.
-Siete davvero simpatiche!-trillò Josh.
-Anche tu!-si complimentò Annalisa
-Ragazze,scusatemi,ma devo proprio andare,domani devo andare all'università e mi devo svegliare presto-ci spiegò rimettendo la chitarra nella sua custodia.
-Allora ci vediamo un giorno di questi!-proposi
-Certamente!-
Stampò un bacio sulla guancia ad entrambe ed uscì subito dopo tutto trafelato,sicuramente era arrossito.
-Dai,però questo tipo non è niente male-commentò Annalisa
-Già e ti assicuro che se non ci fosse stato Zayn,probabilmente a quest'ora mi sarebbe già piaciuto!-
-A proposito di Zayn,hai visto come si è comportato con te?-
-Ho visto e non ci posso fare nulla..non ho capito perché mi abbia messo il broncio,dopotutto quella che ci dovrebbe stare male sarei io dato che a lui piace un'altra ragazza!-sbuffai
-Ti fissava sempre-
-La prossima volta gli spedisco una foto autografata-
Annalisa scoppiò a ridere.
Non la vedevo ridere così da tanto tempo.
-Ehy,tu!Mi devi delle spiegazioni!-continuai
-A proposito di cosa?-
-Di un certo Aroldo Enrico Stili..-
Lei arrossì e mi spiegò ciò che fosse accaduto.
-Ecco,adesso anche Harry inizia ad uscire di testa..non voglio fare la guastafeste,ma lui sta insieme a Caroline!-
Annalisa abbassò lo sguardo.
-E' vero,però..possiamo sempre essere amici io e lui..almeno,ci voglio provare!-
-Bel modo di ragionare e dopo la tua ultima perla di saggezza,direi che è ora di andare a dormire-ridacchiai.
Senza farselo ripetere una volta in più,Annalisa iniziò a sfilarsi le robe di Liam e la maglietta di Harry.
La imitai.
Piegai i vestiti dei One Direction e li poggiai sulla sedia,quasi fossero più preziosi dell'oro e mi infilai il pigiama,il solito completino verde con il gatto in stile manga.
Entrai sotto la coperta e con le auricolari nelle orecchie,rividi momento dopo momento quella strana giornata.
--
La mattina a svegliarmi fu il singhiozzare di qualcuno.
Aprì lentamente gli occhi.
Annalisa era seduta sul letto affianco al mio piangendo disperatamente.
Saltai dal letto,fuori pioveva.
Mi avventai al suo fianco.
-Cosa è successo?-
-E' ritornato,si è fatto di nuovo vivo!!-
-Chi?Anna spiegati!-
-Lui!-mi porse il suo cellulare.
Lessi un messaggio.
''Ehi Anna,so che sei a Londra,come te la passi?''
Inizialmente non riuscì a intendere perché lei fosse così disperata,poi notai l'emittente.
Era l'ex di Annalisa.
-Ma che..-bofonchiai confusa
I suoi occhi si riempirono ancor di più di lacrime,sembrava un fiume in piena.
Mi alzai di scatto.
-Cosa diamine vuole ancora da te?-esclamai porgendole un fazzoletto.
-Non lo so,non riesco a capirlo..Mari,non voglio soffrire da capo..aiutami!-
A quella sua richiesta mi sentì infinitamente impotente.
Come avrei potuta aiutarla?
Come?
Anna prese in mano il cellulare ed iniziò a comporre un messaggio.
-Gli stai rispondendo?-mi stupì.
-No no!Sto scrivendo un sms a..-non riuscì a pronunciare l'ultima parola perché scoppiò nuovamente in lacrime.
-Facciamo una bella cosa?Ora tu vai in bagno,ti fai una bella doccia,ti calmi e poi ne riparliamo senza le lacrime,ok?-le proposi.
Mi annuì.
Lasciò il cellulare sul letto e si alzò avviandosi in bagno.
Ne approfittai per leggere ciò che prima lei stava componendo.
''Ho bisogno di te,raggiungimi!''
Destinatario:Harry.
Anna non aveva avuto il coraggio di inviarglielo.
Così,avevo trovato il modo per aiutare la mia migliore amica.
Spinsi il tasto ''invia'',subito dopo sullo schermo apparve la scritta ''messaggio inviato''.
Sorrisi,soddisfatta.
--
Quella mattina in casa dei One Direction,dormivano tutti eccetto Harry e Zayn.
Entrambi avevano troppi pensieri in testa per riuscire a rimanere nei loro letti.
Guardavano un sciocco programma alla TV,annoiati.
All'improvviso il cellulare di Harry vibrò.
Un nuovo messaggio.
''Ho bisogno di te,raggiungimi!''
Emittente:Annalisa.
-Oddio!-esclamò.
-Che succede?-domandò Zayn.
-Anna ha bisogno di me,devo raggiungerla!-rispose saltando giù dal divano.
-Cosa?-
-Non fare troppe domande,sbrigati,vieni con me!Andiamo da Anna e Mari!-
-Mari..-
-Non fare il permaloso ora,è una situazione d'emergenza!-
Harry trascinò Zayn giù dal divano e lo costrinse a prepararsi.
10 minuti dopo erano pronti.
--
Ero stesa sul mio letto,lo stereo riproduceva a volume altissimo Carry Out di Timbaland feat Justin Timberlake.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta.
Mi alzai e solo allora mi ricordai di essere ancora in pigiama.
Mi maledissi.
Andai ad aprire.
-Dov'è Anna?Dov'è Anna?-si avventò subito Harry
-E' in bagno,si sta facendo una doccia-risposi perplessa.
Notai che dietro di lui c'era Zayn.
Li feci accomodare.
-Cosa è accaduto ad Annalisa?-domandò nuovamente Harry.
Raccontai la storia dall'inizio, evitando lo sguardo di Zayn.
-Io non lo sapevo..-bofonchiò infine il riccioluto.
-Di voi lo sa solo Liam-gli spiegai.
In quel momento dal bagno uscì Annalisa avvolta da una deprimente tristezza.
-Harry..?-sussurrò
-Anna!-le andò in contro e senza aggiungere altre spiegazioni,l'abbracciò fortissimo.
Lei scoppiò nuovamente in lacrime.
-Abbiamo tante cose da dirci..che ne dici di andare a fare un giro solo io e te?-le propose.
Lei annuì.
Uscirono.
In camera rimanemmo solo io e Zayn.
Silenzio imbarazzante.
-Ehm..-balbettai
-Noi due dobbiamo parlare-iniziò subito
-E di cosa?-
-Di Josh-
-Josh?-
-Il tuo ''amico''..ieri ho saputo che è venuto in albergo-
-Sì,è vero..e allora?-
-Davvero non ti rendi conto di quello che stai facendo?-
-Che cosa starei facendo di tanto scandaloso?-
-Non lo conosci proprio!-
-E qual è il tuo problema?-
-Non..-
-Non!?-
-Non voglio che lo frequenti,non sai con chi hai a che fare-
-E tu pensi che io ti ubbidisca?-
-Ti sto solo consigliando ciò che è giusto!-
-E che ne sai ciò che per me è giusto?-
A quel punto Zayn mi bloccò dalle braccia e mi avvicinò a lui.
Fissò il suo sguardo nel mio.
Sentì le fiamme divamparmi dentro.
-Ammetto di non conoscerti affatto,ma ho capito da subito ciò che per te è giusto e lui non lo è.Spero che te ne renda conto.
Se vuoi sbagliare,fai pure i tuoi errori,voglio che tu comunque sappia che se hai bisogno d'aiuto io ci sono-
Lasciò la presa e senza darmi la possibilità di ribattere,uscì dalla stanza lasciandomi in balia delle più potenti onde.

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Capitolo 16
*** Sorrisi o lacrime? ***


Annalisa ed Harry raggiunsero l'auto parcheggiata fuori l'albergo.
Subito dopo scese Zayn,con un'aria non del tutto contenta.
-Che succede?-domandò Harry
-Niente,non succede niente!-rispose urlando
-Vuoi un passaggio?-
-No,me ne vado a piedi-
Harry continuò a fissarlo per un momento perplesso,poi si voltò verso Annalisa che aveva un'espressione sorpresa.
-Ma dov'è finito il Range Rover?-chiese lei
-L'ho lasciato a Louis perché penso che gli servisse..-
-E sei venuto qui con l'Audi..?-
-Be',per le ragazze speciali ci vogliono le auto speciali-
Annalisa lo guardò un'istante negli occhi.
-Non si conquistano le donne con le auto costose-
Harry esitò,poi le aprì lo sportello e l'aiutò ad entrare.
Si mise al volante e partì.
--
Perché?
Perché mi aveva detto quelle cose?
Perché Zayn si comportava così?
Che cos'ero per lui?
Ero in preda al panico e specialmente al nervoso.
Afferrai il cuscino e lo lanciai violentemente contro la porta.
Mi lasciai scivolare per terra,un paio di lacrime mi rigarono il viso.
''NO!'' urlò una vocina nel mio cervello.
Non dovevo piangere,non ne valeva la pena.
Mi asciugai le lacrime e mi alzai.
Mi avviai in bagno ed entrai nella doccia.
''Supererò anche questa'' pensai mentre l'acqua bollente mi accarezzava la pelle.
--
Londra era invasa dalla pioggia,ma nessuno sembrava darci molto peso.
Da quando erano in macchina,né Anna né Harry parlarono.
Ognuno seguiva i propri pensieri.
Harry si voltò verso di lei.
-Mi dispiace molto-balbettò lui.
-Ti prego,non ne voglio parlare-
Lui sospirò.
Smise di piovere e lievi raggi di sole illuminarono la città.
Harry guidava lungo un tragitto che ad Annalisa sembrò familiare.
Ma proprio non riusciva a ricordare.
--
Mi vestì.
Poi,accesi lo stereo con il disco di Virginio all'interno.
Le parole di Alice [Elìs] riempirono la camera.
Amavo quella canzone e non sapevo perché,mi sembrava adeguata per quella situazione.
Iniziai a cantarla con l'immagine del volto di Zayn in testa.
Rabbia,odio,gioia e amore.
Tutto ciò che provavo.
--
Harry parcheggiò.
Annalisa riconobbe subito quella zona.
-Ma quello è il parco..-sussurrò lei.
-Ci sei già stata?-
-Sì,con i ragazzi l'altra sera..quella del cinema-
-Capisco..allora,entriamo?-
-Sì-
Nel momento in cui Harry aprì lo sportello dell'auto,un gruppo di ragazze urlanti si avvicinò.
Lui richiuse immediatamente l'auto.
-Non esci?Ci sono le tue fans la fuori!-disse Anna
-Esco solo se esci con me..-
-Come vuoi-
Insieme uscirono dall'auto e le ragazze li accerchiarono chiedendo ognuna una fotografia,un'autografo e urlando altre cento domande al secondo.
In quel momento Annalisa capì che la vita di Harry non era affatto semplice.
Lui iniziò a firmare qualche autografo,a posare per le foto.
Qualche ragazza però si avvicinò anche a lei.
-E tu sei la nuova ragazza di Harry?-le chiesero alcune
-No,io sono solo un'amica-rispose 
-Sicura?Harry che ci nascondi?-domandarono altre.
-Lei è Annalisa,una fan italiana.E' una nostra amica-spiegò Harry
Qualche altra ragazza la prese a braccetto chiedendo di fare una foto,lei accettò volentieri.
Dopotutto lei era una fan esattamente come loro.
--
Zayn camminava per le vie di Londra.
Odiava aver litigato da capo con me,ma ogni volta che sentiva nominare ''Josh'' perdeva il controllo.
Non capiva neanche cosa fossi io per lui.
''Una fan come tante altre'' pensò la prima volta che mi vide,in discoteca.
Ma già da allora,quando quel tizio iniziò a ''molestarmi'',si mosse qualcosa dentro lui.
Il cellulare nella tasca gli vibrò,come era d'abitudine da un po'.
-Ciao piccolo,come stai?-
Era lei.
La ragazza con la quale si sentiva.
Oh se era bella,bellissima.
Gli piaceva,e anche parecchio.
Eppure,più la conosceva,più si accorgeva che le mancava qualcosa.
Qualcosa che gli era sempre mancato.
Qualcosa che forse avevo io.
--
Dopo un po',le fans andarono via.
-Be',ora possiamo entrare e goderci questa bella mattina-sorrise Harry.
Anna si sentiva meglio,piano piano il pensiero di ciò che fosse accaduto poche ore prima la stava abbandonando.
Con lui si trovava benissimo.
Entrarono nel parco,fianco a fianco.
Con delicatezza,lui strinse la mano a quella di Anna.
Contrariamente a ciò che il riccioluto si aspettava,lei non oppose resistenza.
Si sentì invadere da un certo calore,nonostante quella mattina non fosse molto calda.
Anna fu felice di visitare da capo quel parco,di camminare lungo quel sentiero,di riconoscere una ad una tutte le panchine.
Ma ancor di più fu contenta della sua mano intrecciata a quella di Harry.
Camminarono senza parlare,scambiandosi occhiate non del tutto nascoste e tanti sorrisi.
Si fermarono dinanzi al bivio.
-Tu conosci la storia di questo bivio?-domandò lui.
-Sì,la scorsa volta gli altri ce lo spiegarono-rispose iniziando ad avviarsi verso il sentiero di destra,quello dell'amicizia.
Harry rimase un po' deluso e senza pensarci due volte,la trascinò in quello di sinistra,quello del cuore,delle anime gemelle.
-Ma cosa..?-balbettò lei.
-Shh..cammina-
Anna sorrise.
--
Avevo fame.
Annalisa non era ancora tornata.
Avevo voglia di vedere Niall e Louis,li chiamai.
-Niall!Dove siete finiti?-
-Nelle pulizie di primavera!-rispose Louis urlando tentando di superare la voce di Niall che provava a rispondermi.
Il biondino rise.
-Liam ci sta costringendo a pulire la casa e purtroppo né Harry né Zayn sono in casa-ridacchiò 
-Harry è con Annalisa e Zayn non lo so..-spiegai
-Davvero?-si sorpresero
-Certo!-
-Mari puoi raggiungerci?Così ci spieghi meglio cosa sta accadendo e magari..ci dai anche una mano!-propose Louis
-Buona idea!Sono lì fra pochissimo!Aspettatemi!-chiusi la chiamata.
Mi infilai le Converse ed uscì dalla stanza.
--
Il sentierio di sinistra terminò e Annalisa ed Harry si ritrovarono sulle sponde del laghetto artificiale.
-Di giorno è ancora più bello!-esclamò lei
-Già..ci sediamo?-
Lei annuì.
Si accomodarono su una panchina.
Lui aveva la capacità di farla ridere.
Ridere fino alle lacrime,come nessun ragazzo era mai stato capace.
-Quando sono venuta con i ragazzi c'erano le stelle..oggi ci sono le nuvole-disse lei alzando lo sguardo.
-Facciamo una gioco?-
-Che gioco?-
-Il primo che riesce a trovare una nuvola con la forma di un oggetto o di un animale è un figo!-propose Harry entusiasta.
Era un gioco talmente sciocco,da essere divertente.
-Se la trovo per prima io,ti ficco la testa in acqua ahahaha-rise Anna
-Certo,sempre se prima non sarò io a farlo!-
Ridendo,i due alzarono lo sguardo alla ricerca di qualche nuvola.
All'improvviso,nessuno dei due disse più nulla.
Erano entrambi concentrati.
Ma il cellulare nella tasca di Annalisa vibrò.
Lo pescò.
''Non vedo l'ora di rivederti,dobbiamo parlare'' 
Lesse l'emittente: era di nuovo lui,il suo ex.
Fissò lo schermo del cellulare,tutta lo gioia che provava in quel momento si mutò in rabbia.
Si alzò di scatto e cominciò a correre,distrutta dal dolore.
-Anna dove vai?-urlò Harry.
Non gli rispose.
Allora,cominciò ad inseguirla finché non la raggiunse.
La bloccò abbracciandola.
Lei lo respinse provando a nascondere le lacrime.
-Che succede?-domandò preoccupato.
-E' tornato,di nuovo!-gridò lei porgendole il cellulare.
Lui lo prese in mano e provò a leggere il contenuto del messaggio.
-Mi spiace,non capisco che c'è scritto,l'italiano non lo conosco..ma ho capito che centra lui..mi dispiace tanto..-
-Ti prego,portami via..portami in albergo!Voglio solo dormire e non svegliarmi più-
-Ok..-
Odiava guardarla così.
Per lei provava qualcosa di inspiegabile,eppure aveva una relazione con Caroline.
Ma non gli importava,Anna era diversa.
Se lei stava male,stava male anche lui.
Se lei era felice,era felice anche lui.
Questo con Caroline non accadeva,con nessuna le era mai successo.
Aveva bisogno di riflettere,ma quello non era il momento adatto.
--
Presi la metropolitana e raggiunsi la casa dei ragazzi.
Mi aprì Liam con una bandana in testa e una scopa in mano. (?)
-Che bello,ci sei anche tu!Presto,entra!-mi sorrise.
Scoppiai a ridere.
-Ok,non sono nelle migliori condizioni,lo so-rise anche lui.
Mi raggiunsero Louis e Niall con pezze e spruzzino in mano.
-Lei viene con noi!-mi trascinò Louis
Liam gli fece l'occhiolino.
Li seguì al piano superiore e mi porsero l'armamento (?) per pulire.
-Mari,ti prego,spiegaci che cosa è successo!-chiese Niall impaziente.
Così,spiegai loro cosa fosse accaduto,la storia di Annalisa,la preoccupazione di Harry e lo strano comportamento di Zayn.
Rimasero più sorpresi di me.
-Ma sei sicura che Zayn si sia comportato così?-domandò Louis
-Sicurissima!-
-E' strano..-continuò Niall
-Infatti!Non riesco a capirlo..-sospirai.
I due si scambiarono strane occhiate,li fissai perplessa.
-Sei pronta per una cosa mooooolto travolgente?-ridacchiò malizioso Niall
-Cosa..?-
-CAPPOTTA!-urlarono in coro lanciandosi su di me.
Cademmo sul letto di Liam,che tralaltro avevamo appena finito di sistemare.
Cominciarono a solleticarmi.
Ridevo così forte da farmi venire il mal di pancia.
Dopo poco,si stesero al mio fianco.
-Ma io amici come voi due dove li trovo?-esclamai
-Da nessuna parte!-rispose Louis.
Aveva ragione.
--
Non si rivolsero più la parola.
Durante il tragitto verso l'albergo,Annalisa ed Harry non parlarono.
Lui parcheggiò nuovamente l'auto e l'aiutò ad uscire.
Entrarono in albergo e si avviarono verso la camera.
Presero l'ascensore e percorsero il corridoio.
Anna infilò la chiave nella serratura.
Harry scoppiò.
-Non devi soffrire per una persona come lui!Non merita le tue lacrime!-urlò.
Anna aprì la porta ed entrò in stanza,senza rispondergli.
Stava per chiudere la porta,ma Harry la bloccò con un piede.
-Tornerò da te,insieme supereremo questa cosa-le disse guardandola negli occhi.
Annalisa chiuse la porta.
Si sfilò le scarpe sporche di terreno e si infilò sotto le coperte.
Si addormentò.

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Capitolo 17
*** Sorrisi negati. ***


No,non voleva lasciarla.
Non voleva che passasse il resto delle sue giornate piangendo per qualcuno che non la meritava.
Probabilmente non la meritava neanche lui,ma voleva aiutarla.
Realmente non capiva neanche cosa provasse per lei,era troppo confuso.
Harry si lasciò scivolare per terra con la schiena poggiata dietro la porta della nostra camera con il volto straziato di Annalisa negli occhi.
Poggiò la testa tra le sue mani.
Era arrabbiato con se stesso per non aver avuto la capacità di farla sorridere di più.
Si alzò di scatto e cominciò a correre verso le scale.
Scese i due piani velocemente e si diresse alla reception.
-Mi scusi può darmi le chiavi di riserva della camera 231?-chiese ansimante.
-Non posso..ma lei è Harry Styles?!-si sorprese il ragazzo dietro l'enorme bancone.
-Sì,sono io..la prego,ho davvero urgenza..-
-Mi spiace,non posso proprio-
-La prego..devo parlare con una delle ragazze di quella stanza!Sono Harry Styles,può farmi questo favore?-
Non fu semplice per Harry convincere il receptionist,ma alla fine ottenne le chiavi di riserva della nostra camera.
--
L'attendeva su una panchina da un po'.
Si guardava attorno non con molta attenzione.
Non aveva molta voglia di incontrarla.
Poi la vide.
Finse un falso sorriso.
-Ciao Zayn,ti ho fatto aspettare troppo?-gli si sedette affianco.
-Non molto,sono appena arrivato-rispose.
Provò a guardarla negli occhi,non provava nulla.
Perrie,così si chiamava quella ragazza,iniziò a parlare.
-Bla bla bla..e ancora bla bla bla-
Zayn non la stava a sentire.
Aveva altro nella testa.
Cominciò a fissare lo sfondo del cellulare.
All'improvviso gli venne in mente la scena di qualche ora prima.
-Zayn?Zayn hai sentito che cosa ti ho detto?-lo strattonò lei.
-Cosa?-
-Hai capito cosa ti ho detto?-
Zayn esitò.
Che cosa le aveva detto?
Non ne aveva la più pallida idea.
-No,non ho capito..scusami-
Perrie lo guardò malissimo.
-Ti ho chiesto se sta sera andavamo a fare un giro-
Cosa poteva risponderle?
Gli ritornò in mente la scena della mattina.
Gli suscitò una tale rabbia che lo portava a smettere di ragionare.
-Perché no-le rispose.
Un ghigno di soddisfazione le decorò il viso.
--
Harry corse su per le scale.
Doveva fare in fretta.
Tre gradini alla volta.
Troppa fatica.
Meglio due,se voleva arrivare vivo.
Raggiunse il secondo piano,la camera era quella infondo al corridoio.
-Posso farcela-pensò provando a riprendere fiato.
S'incamminò.
Di nuovo davanti alla camera 231.
Harry avvicinò l'orecchio alla porta.
Nessun rumore.
Infilò la chiave nella serratura,girò lentamente.
Entrò.
Annalisa era nel suo letto,dormiva.
Almeno in sonno,aveva perso l'espressione distrutta di prima.
Si chinò e le accarezzò la guancia.
Si stese al suo fianco.
Si lasciò cullare dal movimento ritmico del suo petto.
E si addormentò.
--
-Ragazzi io vi devo abbandonare,torno in albergo,ci sentiamo sta sera-salutai Liam,Louis e Niall.
-Certo,più tardi ti chiamo!-mi avvisò Niall
-No,la chiamiamo-lo corresse Louis
-Certo!-
Uscì dalla casa.
Quelle poche ore passate con loro mi avevano aiutata a non pensare a Zayn e al suo odioso comportamento.
Mi diressi verso la metropolitana,ma decisi di percorrere la strada più lunga attraversando un giardinetto.
Arieggiava l'odore della pioggia,mi infastidì tantissimo.
Il terreno era bagnato e mi sporcai le Converse bianche.
Mi innervosì ancora di più.
-Che idea imbeccile-mi rimproverai da sola.
Infilai le auricolari nelle orecchie e alzai il cappuccio della felpa.
Iniziai ad ascoltare Overprotected della Spears.
All'improvviso,la mia attenzione fu attratta da una chioma nera.
Mi sembrava..Zayn.
Al suo fianco c'era una ragazza bionda.
-Ma no,non può essere lui..è solo uno che gli assomiglia-pensai.
Dovetti ricredermi quando lui si girò.
Merda,era Zayn.
Mi guardò,la sua espressione cambiò.
Voltai lo sguardo come se non lo conoscessi.
Era quella Perrie allora,la ragazza con cui sentiva?
-Problemi suoi-pensai di nuovo.
Mi avviai verso l'uscita del giardinetto.
--
Annalisa aprì gli occhi.
Fissò il soffitto bianco.
Notò che attorno alla vita c'era un braccio che non era il suo.
Si girò.
-Harry?!-esclamò.
Lui non diede segno di vita.
-Harry,Harry svegliati!-iniziò a strattonarlo.
Lui si svegliò.
-Che succede?-bofonchiò stiracchiandosi.
-Non mi ricordo di averti invitato ad entrare,per di più nel mio letto!-
-Scusami,volevo parlarti ma tu non mi aprivi..-
-Sai,volevo stare un po' da sola-
-Non puoi continuare così!Devi lasciarlo stare,non merita le tue lacrime-
-Cosa ne capisci tu?-
-Forse non capisco,ma non mi piace vederti così-
-Ti prego,vai via-
Harry non ribattè più.
Si alzò ed uscì.
Anna ricominciò a piangere.
--
Non la capiva.
Era vero.
Ma non sopportava guardarla piangere.
Probabilmente avrebbe regalato la sua auto,l'Audi che in quel momento guidava, a qualcuno pur di rivederla sorridere.
Il cellulare iniziò a squillare.
-Pronto Harry..-
-Caroline!-
-Sei scomparso-
-Scusami,ho avuto da fare-
-Capisco..mi puoi raggiungere un attimo?Ti devo parlare-
-Ok,arrivo subito-
Chiuse la chiamata.

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Capitolo 18
*** La fine di un'inesistenza. ***


Harry bussò timidamente alla porta della villa di Caroline.
Aveva pensato più di una volta in passato di volersi trasferire con lei in quella casa,ma per un motivo e per un altro non lo fece mai.
C'era sempre qualcosa che lo bloccava.
La porta si aprì lentamente.
Caroline aveva in viso un espressione distrutta.
Harry finse un leggero sorriso che però non gli venne ricambiato.
In altri momenti,si sarebbero salutati scambiandosi un bacio,ma quella volta,invece,no.
-Entra,dobbiamo parlare-sussurrò lei.
Harry entrò.
La casa era nella penombra.
Le finestre erano serrate non permettendo ai raggi del sole di entrare.
Il pavimento del soggiorno era ricoperto da pezzi di ceramica,probabilmente piatti e bicchieri non più riconoscibili.
La cucina era immersa nel buio e l'unica luce proveniva dalla lampada appesa al soffitto che illuminava il tavolo sottostante.
Su di esso vi erano posate delle foto.
Harry capì che la situazione era più grave di quanto immaginasse.
--
Tornai in albergo con i nervi a fior di pelle.
Annalisa sonnecchiava nel suo letto.
Lanciai le Converse sporche di terreno all'aria e mi stesi sul letto.
Mi arrivò un SMS.
''Scusami se non mi sono fatto sentire,sono stato tutto il giorno all'università..ci vediamo sta sera?''
Emittente:Josh.
Mi avrebbe fatto piacere rivederlo,specialmente per distrarmi e non pensare a Zayn e alla biondina al suo fianco di prima.
''Certamente!'' gli risposi.
''Che ne dici di andare a mangiare qualcosa stasera?Se vuoi può venire anche Annalisa''
''Gli stai simpatica e penso che accetterebbe il tuo invito,dopo glielo dico e te lo confermo,comunque per me è sì''
''Allora vi vengo a prendere verso le 20.00''
Poggiai il cellulare sul comodino e svegliai Annalisa.
--
Caroline invitò Harry a sedersi.
-Cosa succede?-chiese lui.
Lei gli fece segno di zittire.
-Prima di tutto vorrei sapere dove sei stato in questi ultimi giorni-iniziò Caroline.
-Ehm,da nessuna parte-
-Sei sicuro?-
-Certo..-
-Strano,queste foto confermano il contrario-
Harry afferrò le immagini.
Ritraevano lui e Annalisa mano nella mano all'entrata del parco.
Erano di qualche ora prima.
Continuò ad osservarle,poi spostò lo sguardo verso Caroline.
-Mi dispiace-sussurrò lui.
-Voglio solo sapere chi è..-
-E' una ragazza italiana che è qui in vacanza con la sua migliore amica e con cui abbiamo stretto tutti un forte rapporto d'amicizia..lei si chiama Annalisa-
-Immagino siate simili d'età..-
-Probabilmente abbiamo un paio d'anni di differenza..ma siamo solo amici..-
-Non mentirmi Harry,in queste foto si vede chiaramente che c'è dell'altro..è inutile fingere..Forse ho sbagliato io a pensare che potessimo stare insieme nonostante la differenza d'età..-
-In tal caso abbiamo sbagliato entrambi..-
-A questo punto,l'unico modo è quello di finirla qua..va' da lei,abbiate una vita felice,spero solo questo-
Harry si alzò e senza aggiungere altro,si avviò verso la porta e l'aprì.
-Spero lo stesso per te-disse prima di uscire.
--
-E quindi,tu ed Harry avete litigato di nuovo?-domandai per l'ennesima volta confusa.
-No,cioè non l'ho capito..so solo che l'ho cacciato malissimo appena l'ho trovato nel mio letto-chiarì Annalisa
-Immagino la scena!-
-E tu?-
-Zayn sta mattina mi ha fatto una scenata e come al solito se n'è andato sbattendo la porta,spero solo che alla fine non la rompa-dissi sarcastica.
-E poi?-chiese ridacchiando.
-E poi sono andata a casa dei ragazzi e abbiamo pulito tutta la casa,poi stavo tornando in albergo e durante il tragitto l'ho visto su una panchina con una Barbie mezza rifatta-
-Chi?-
-Zayn.-
-Mi dispiace..-
-Lascia stare..più che altro,oggi io e Josh andremo a mangiare qualcosa e mi ha chiesto se volessi venire anche tu..-
-Per me non c'è problema,però vorrei che venisse anche Liam,mi piacerebbe passare un po' di tempo con lui-
-Penso che per Josh non ci sia alcun problema-
-Bene,io allora chiamo Liam-
Annalisa afferrò il cellulare e compose il numero di Payne.
Parlarono un po' ed Anna gli chiese se volesse cenare con lei,me e Josh.
La risposta fu positiva,solo che lui ed Anna ci avrebbero raggiunto più tardi.
--
Harry rientrò a casa sua.
Parcheggiò in malo modo l'Audi ed entrò con un aria scontenta.
Trovò Liam sul divano che parlava al telefono,probabilmente con Annalisa.
Non lo degnò di un solo sguardo e salì le scale di fretta avviandosi in camera sua.
Non voleva vedere nessuno.
Si sedette sul suo letto ed iniziò a pensare.
La prima immagine che gli venne in mente fu Annalisa.
Poco prima era irritato con lei per averlo cacciato dalla sua camera,ma ora non ci dava più tanto peso.
Caroline fu subito il secondo pensiero che gli riempì la testa.
Tutto ciò che provava per lei era scomparso,o molto più probabile,non c'era mai stato.
Lui era solo scontento per il modo in cui fosse finita tra di loro.
Si erano voluti bene,anche se in lui quel bene che aveva voluto a quella donna non esisteva più.
Ma lo stesso,erano stati bene insieme.
Ma adesso sentiva di doversi soffermare su una sola ragazza.
Il problema era capire quale.
--
Indossai qualcosa di molto semplice.
Un jeans,una T-shirt e un paio di ballerine.
Annalisa non era ancora pronta,ma lei ci avrebbe raggiunto più tardi con Liam perciò aveva ancora tempo.
-Sei sicura di non voler mettere qualcos'altro?Sembra che devi andare a correre-ricominciò lei.
-Sono sicura,sto bene così-
Anna alzò le spalle,arresa.
Mi arrivò un messaggio.
''Sono giù,scendi''
Emittente:Josh.
-Io vado,ci vediamo dopo-salutai Anna ed uscì.
Raggiunsi Josh all'esterno dell'albergo.
-Buonasera!-mi salutò.
Ricambiai il saluto.
-Allora,andiamo?Ho fame-esclamai
-Certo!-
Mi aiutò a salire sul suo motore ed indossai il casco.
Partì.
--
Qualcuno bussò alla porta della camera di Harry.
Lui non volle chiedere chi fosse.
-Harry,sono Louis!Posso entrare?-echeggiò la voce del ragazzo fuori.
-Ok,entra..è aperto-rispose.
Louis entrò e si sedette al fianco del suo amico.
Gli accarezzò i suoi riccioli.
-Mi spieghi che ti prende?-provò a chiedergli.
-Tra me e Caroline è finita,definitivamente-
Louis tirò un sospiro di sollievo.
-Non pensi che sia meglio così?-chiese ancora.
-Non lo so..io per Caroline non provo più niente,però in un certo senso mi dispiace..-
-E Annalisa?-
-E poi c'è lei..quella ragazza è un dilemma per me..-
-Cosa provi per lei?-
-Non lo so neanche io..-
-E cosa aspetti a capirlo?-
-Proverò a capirlo,ma per ora voglio solo dormire-
Louis gli avvolse le coperte ed uscì,dispiaciuto.
--
-Questo è il ristorante-mi indicò Josh scendendo dal motore.
-Sembra un bel posto-
-Si mangia molto bene-
-Allora entriamo!-
Ci avviammo.
Josh aprì la porta ed entrammo.
Ci accolse subito un ragazzo chiedendo se avessimo un tavolo prenotato.
Mentre Josh gli rispose,mi guardai attorno.
Rimasi basita.
Zayn e la stessa biondina del pomeriggio,sedevano attorno ad un tavolo.
Lui si accorse della mia presenza e la sua espressione,da essere annoiata,cambiò totalmente.
Mi guardò e appena notò Josh al mio fianco,gli lanciò un'occhiataccia.
-Ma quello non è Zayn?-sussurrò nelle mie orecchie.
-Sì,è lui-
-Vuoi che andiamo via?Che cambiamo ristorante?-
-No,assolutamente no.Non andrò via per lui.-
Ci sedemmo poco distanti da loro,feci finta di non conoscerlo.
Lui fece lo stesso.
Prevedevo che la serata sarebbe stata un inferno.

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Capitolo 19
*** Reazioni a catena. ***


 

Avevo perso l'appetito,ma lo stesso afferrai il menù per non farlo notare a Josh che era piuttosto imbarazzato.
-Mari,ma sei davvero sicura di voler restare in questo ristorante?Zayn ti fissa da quando sei entrata!-
-No,voglio restare qua,non mi interessa se mi fissa-
-Va bene..-
Mi concentrai sul menù.
In altre situazione mi avrebbe attirato ogni singolo piatto elencato,ma quella sera avrei preferito ingoiare una rana che mangiare in quel ristorante con Zayn che mi fissava ossessivo.
Ma non gli avrei mai dato la soddisfazione di andarmene per lui.
Mai.
--
Anna diede l'ultima spazzolata ai capelli.
I suoi pensieri erano rivolti ad Harry,avrebbe voluto rivederlo.
Sospirò.
Le arrivò un messaggio al cellulare,Liam era giù e l'aspettava.
Prese al volo la borsa ed uscì,percorse il corridoio velocemente.
Non vedeva l'ora di parlare con Liam,l'unico ragazzo che riusciva a capirla.
--
I suoi ricci erano più arruffati del solito.
Si guardò attorno.
Da ore ormai era chiuso nella sua stanza,immerso nel buio.
Non ne poteva più.
Harry si alzò dal letto e si avviò sul balconcino.
L'aria era decisamente più fresca,si sentì un po' meglio.
Il cielo,quella sera,era di un blu più acceso,decorato da miliardi di stelle.
Tutto, in quel contesto, gli ricordava Annalisa.
Era strano il rapporto che avevano.
Un giorno si odiavano,l'altro erano le persone più legate sulla faccia della terra.
Così diversi eppure,quando erano insieme,formavano un'unica entità.
E poi,quando non lo erano,lui si sentiva perso e desolato.
All'inizio non prestava attenzione a quella strana sensazione,ma più passava il tempo,più si rendeva conto di quanto quelle emozioni potessero condizionarlo.
Finalmente aveva capito.
Era lei.
Voleva solo lei.
Pretendeva solo lei.
Poggiò la sua mano al cuore,batteva come mai aveva potuto.
Sorrise illuminando l'intera città.
--
Non ne potevo più.
Avrei lanciato volentieri il tavolo all'aria e avrei preso a pugni il primo che mi capitava.
Preferibilmente la bionda che cornacchiava ogni secondo qualcosa di stupido.
Zayn le dava retta,più o meno,però il suo sguardo era fisso su di me.
Evitavo di guardarlo.
Faceva male,malissimo.
Mi distraevo scambiando qualche parola con Josh che comprese perfettamente il mio stato d'animo.
All'improvviso si avvicinò un cameriere accompagnando Liam ed Anna al nostro tavolo.
Ci salutammo,ma solo quando loro due si sedettero di fronte a noi,Liam si rese conto della presenza di Zayn.
-Ma quello non è Zayn?-domandò stupito Liam.
-Sì,è lui-risposi
-E chi è la tipa bionda?-continuò.
-Non lo so..-
Liam si alzò e si avviò verso l'amico.
Parlarono qualche secondo.
Per fortuna,mi tornò un leggero languorino.
-Allora,cosa ordiniamo?-chiese Josh.
-Qualsiasi cosa!-risposi ridacchiando.
-Mari non ti abbuffare che poi ti addormenti in macchina-disse Anna
Josh scoppiò a ridere.
La sua risata era talmente forte,da far voltare Zayn verso di lui.
Aveva l'espressione di chi fosse stato appena disturbato.
A quel punto cominciai a ridere anche io.
Zayn s'incupò ancora di più.
Mi sentì soddisfatta.
--
La serata proseguì così.
Tra una risata ed un'altra,riuscì ad evitare lo sguardo di Zayn,nonostante mi sentissi sempre osservata.
Anche Anna mi sembrava più serena,sorrideva spesso.
Liam mostrò un suo lato che non avrei mai immaginato.
Scherzava e rideva su ogni minima cosa.
Mi stavo divertendo,ma anche se non lo dimostravo,i miei pensieri erano rivolti solo verso quel ragazzo che a volte odiavo e a volte amavo.
Zayn.
--
-Zayn,ma mi stai ascoltando?-cornacchiò Perrie.
-Eh?Sì sì,certo-
-Mi sembri distratto,come questo pomeriggio..-
-No no,non preccuparti,sto bene..è solo uno stranissimo periodo..-
-Capisco..ma perché fissi sempre verso quel tavolo?-
-Che tavolo?-
-Quello dove c'è Liam..-
-Io?Ma che dici,io non sto fissando nulla-
-Non è vero,è da un po' che non fai altro che guardare lì..Ammettilo,t'interessa una delle ragazze che è lì-
Zayn esitò.
-No,non è vero-
-Mi stai dimostrando questo-
-No..-
Perrie non disse più nulla,si voltò verso di noi e ci fulminò.
Ricambiai la sua occhiataccia.
Zayn le prese la mano.
Lei gli sorrise.
--
Tentennai.
Quella maledetta scena.
''Non guardare'' ripetevo in mente.
Ma era inutile.
Diventò tutto buio attorno a noi,ogni scena si fermò.
E nell'oscurità riuscivo solo ad intravedere le loro mani intrecciate.
-Mari..Mari!-una voce familiare echeggiava lontana.
Non riuscivo a capire da dove provenisse.
-Mari,Mari che ti prende?-qualcuno mi strattonò.
Mi risvegliai da quello stato,ricominciai a vedere ogni colore e ogni immagine.
La testa mi girava come una trottola.
-Stai bene?-chiese Josh preoccupato.
Non gli risposi,ma voltai da capo lo sguardo verso le mani di Zayn ed Perrie intrecciate.
Mi alzai di scatto.
Non ragionavo più.
Presi Josh per il colletto della camicia.
Non ero cosciente dei miei movimenti.
Lo baciai.
--
Si stupirono tutti.
Ma quella più sconcertata ero io.
Staccai immediatamente le mie labbra dalle sue.
Era confuso anche lui.
-Che cazzo ho fatto!?-esclamai.
Zayn aveva assistito a tutta la scena.
Me ne vergognai.
Scappai via,corsi verso l'uscita.
A quel punto,Zayn mi seguì.
-Dove stai andando?!-mi urlò.
Non gli risposi,continuai a correre.
Ma mi raggiunse e mi bloccò.
-Lasciami!-
-No-
Mi avvicinò a lui,troppo vicino.
-Adesso,guardandomi negli occhi,tu devi dirmi se vuoi davvero uscire con uno sconosciuto-disse.
Abbassai lo sguardo,ma lui mi prese il viso fra le mani costringendomi a guardarlo.
-Dimmelo!-continuò.
-Lui non potrà essere peggiore di quelli che conosco..-
Zayn lasciò la presa.
Mi guardò un secondo,poi si girò cominciando a camminare.
-Ma comunque,non vuol dire che io voglia uscire con lui!-aggiunsi.
Si fermò e tornò indietro.
-E allora perché l'hai baciato?-
-Non lo so,ok?E tu,a questo punto,vorresti davvero uscire con una Barbie di cortisone?-
-Io non esco con Perrie,siamo solo amici-
-Allora che ci fai qua?Torna dalla tua amica,non sprecare il tuo tempo con me-
Zayn non si mosse.
-Io non sto sprecando il mio tempo con te-
-Non vuoi andare via?Ok,me ne vado io!-
Presi il primo taxi che passò e tornai in albergo.
Lui non fece niente per fermarmi.
Fu meglio così. 

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Capitolo 20
*** Una perdita importante. ***


Poggiai la testa sul sedile.
Chiusi gli occhi,ma subito fui invasa dalle scene degli ultimi minuti.
Gli riaprì.
Cominciò anche a piovere.
Sospirai.
Il tassista si fermò al semaforo e ne approfittò per osservarmi dallo specchietto.
Si stupì.
-Scusami,ma sei davvero tu?-balbettò basito.
-Scusi..?-
-Sei davvero tu la ragazza della rivista?!-
-Rivista?-
-Sì,quella affianco a te!-
Solo allora notai che al mio fianco era poggiata una rivista di gossip.
L'afferrai e iniziai a sfogliarla impaziente.
''Zayn Malik,Harry Styles,Niall Horan,Louis Tomlinson e Liam Payne,i giovani componenti della famosa boy band ''One Direction'',sono stati avvistati negli ultimi giorni scorazzando in giro per Londra con due nuove e misteriose ragazze che a quanto pare hanno avuto la fortuna di conoscerli e di stringere un forte rapporto d'amicizia con loro..o forse c'è dell'altro?''
Spostai lo sguardo sulle foto.
A quanto pare i paparazzi ci avevano seguiti ovunque,dalla sera del pub.
-Allora,sei tu una delle ragazze in foto?-ricominciò l'uomo al volante.
-Sì,sono io..e questa è la mia migliore amica..-
-Quindi siete le nuove ragazze di due di loro?-
-Assolutamente no.-
Chiusi la rivista potentemente e la risistemai nello stesso punto in cui l'avevo trovata.
--
Zayn tornò al ristorante.
Liam,Anna,Josh e Perrie erano in ansia per noi due ed appena entrò,gli si avviarono in contro.
-Zayn!Cosa è successo?Perchè sei scappato all'improvviso?-cominciò ad assillarlo Perrie.
-Calma,non è successo niente..-rispose.
-E dov'è Marina?-domandò Josh con il fiato sospeso.
-Ha preso un taxi,penso che sia tornata in albergo..-
-Perché l'hai lasciata andare,avete litigato di nuovo?!-aggiunse Liam.
-Cosa avrei dovuto fare,non potevo costringerla a rimanere..e comunque non abbiamo proprio litigato..-
-Zayn,non è un bene che voi due continuiate a litigare,in fondo fra pochissimi giorni io e Mari torniamo a casa..-si intromise Anna.
-Cosa?-esclamarono Liam e Josh in coro.
-Avete capito bene,manca poco..-continuò Anna abbassando lo sguardo.
Zayn non ebbe il coraggio di aggiungere altro.
Guardò Perrie.
Lei gli accarezzò il viso sorridendogli.
Lui non ricambiò.
--
Il tassista si fermò al marciapiede dell'albergo.
Pagai e scesi velocemente.
Poco dopo mi ritrovai in camera,lanciai le chiavi sul tavolo che però caddero.
-Fanculo,non le raccolgo-pensai.
Lanciai le scarpe e la giacchetta all'aria.
Mi stesi sul letto e strinsi un cuscino ripensando a ciò che avessi combinato.
Poco dopo qualcuno bussò alla porta.
Non avevo voglia di alzarmi,ma quel fottuto rumore mi infastidiva.
Aprì la porta.
-Josh...-sussurrai.
-Mari..-
-Dobbiamo parlare-
Lo feci accomodare.
-Scusami per la sciocchezza che ho fatto prima..-cominciai.
-Quale delle tante?-scherzò lui,ma in realtà avevo colto perfettamente il significato delle sue parole.
-Tutte..per essere stata così testarda da voler rimanere in quel ristorante,per averti baciato senza motivo e per essere scappata come una codarda.-
-Wow..-sospirò.
-Mi dispiace..-
-Dispiace anche a me,propongo di far finta che tutto ciò non sia successo,ok?-mi sorrise.
-No Josh,no..forse è meglio smettere di vederci..almeno per ora..anche se comunque fra pochi giorni partirò per la mia città..-
Senza dire niente,si avvicinò e mi abbracciò forte.
Iniziarono a scendermi un paio di lacrime.
-Sei davvero una persona speciale e ti ringrazio per i bei momenti che mi hai fatto passare,ma non è destino-sussurrò.
-Lo stesso vale per me.Ehi,smettila di piangere..anche se non ci vedremo più non significa che smetteremo di volerci bene,ok?-mi asciugò le lacrime.
-Come potrei smettere di volerti bene?!-
-Io non lo farò..e comunque se un giorno ne avessi bisogno,questo è il mio indirizzo..qui potrai trovarmi e la porta per te sarà sempre spalancata-mi porse un bigliettino,lo presi in mano.
-Grazie Josh-
Mi sorrise,più triste di prima.
Sapevo che quella sarebbe stata l'ultima volta che avrei visto il suo sorriso,perciò provai a stampare quell'immagine in testa.
Strinsi il bigliettino.
Si avviò verso la porta ed uscì.
Ero da sola,di nuovo.
--
Non so cosa avvenne dopo.
L'ultima cosa che ricordo di quella sera è che mi addormentai dopo tanto tempo,in lacrime.
La mattina,invece,mi svegliò Annalisa.
-Che c'è?Lasciami dormire..-borbottai.
-Mari sono le 12.30!-
-Non mi importa,voglio continuare a dormire-
-Come vuoi..-
La testa mi girava vorticosamente,mi sentivo distrutta e senza forze.
Il cellulare di Anna squillò e lei rispose.
Era Liam.
Non ascoltai la loro conversazione,non ne avevo voglia.
Ciò nonostante,qualche parola arrivò alle mie orecchie.
''Zante..viaggio..tre giorni..''
Non prestai lo stesso attenzione.
Poco dopo la chiamata terminò.
-Mari,adesso hai un serio motivo per svegliarti!-esclamò Annalisa.
-Ovvero?-domandai con ancora la faccia immersa nel cuscino.
-Si va a Zante!-
-Zante,in Grecia?E come ci vuoi arrivare,con la forza dello spirito santo o del pensiero?-ribattei sarcastica.
-Con l'aereo!-
-Wow,siamo al verde,ci sono rimasti pochissimi soldi-
-Non preoccuparti,tutti i servizi sono spesati dai One Direction,ci hanno invitato con loro per una breve vacanza a Zante,è fantastico!-
La guardai perplessa.
-Quindi dovrei convivere 3 giorni con Zayn?Ma mi stai prendendo per il culo?-
-No,ma dai,che ti frega di lui..fai finta che non esista..c'è Niall,Louis e gli altri..non farti rovinare le vacanze da lui!-
-Sinceramente queste parole te le avrei dovute ripetere io,lol-
-Oddio,Mari ti sbrighi?Ci verranno a prendere fra meno di un'ora e dobbiamo ancora fare le valige!-
Mi arresi.
--
Annalisa aveva ragione.
Non avrei lasciato che quegli ultimi giorni di vacanza li vivessi col broncio.
Decisi che mi sarei divertita come ero solita fare.
Attendevamo i One Direction giù dall'albergo.
Arrivarono poco dopo e Liam ed Harry ci aiutarono a sistemare i bagagli nel cofano.
Ci accomodammo in auto,ma ci fu una sorpresa.
In vancaza con noi ci sarebbero state anche Eleanor e Danielle,ma purtroppo anche Perrie.
 

 

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Capitolo 21
*** Zante. ***


Una volta in auto,salutammo tutti tranne Perrie e nel mio caso,escluso anche Zayn.
Harry rivolse ad Anna un tenerissimo sorriso.
Lei ricambiò arrossendo leggermente.
Davanti a quella sdolcinata scena,io e Niall ridacchiammo.
Si avvicinò al mio orecchio.
-Mari quella ti sta fissando-sussurrò.
-Chi?-
-Perrie-
Le lanciai subito un'occhiataccia.
Niall era sul punto di bisbigliarmi qualcos'altro,me gli feci segno di parlare più tardi.
Mi rispose con un occhiolino.
--
Intanto,io e Anna rivolgemmo la parola ad Eleanor e a Danielle.
Personalmente adoravo Eleanor,Anna,invece,Danielle.
E infatti,dimostrammo loro subito il nostro affetto.
Parlammo tantissimo,più che altro ridevamo per ogni minima sciocchezza coinvolgendo anche i ragazzi.
-Ragazze,continuerete le vostre chiacchere fra un po',siamo arrivati e dobbiamo prendere il jet!-ci interruppe Louis.
Scendemmo dall'auto e ognuno di noi recuperò i propri bagagli.
Harry si avvicinò ad Annalisa.
-Ti ricordi di questa valigia?-le chiese sorridendo.
-E come potrei dimenticarmene!-
La riconobbi anche io.
Se non fosse stato per quella valigia,non li avremmo mai conosciuti.
Harry e Anna si affiancarono.Louis prese per mano Eleanor,Liam fece lo stesso con Danielle.
Perrie afferrò quella di Zayn stringendola forzatamente.Lui si irrigidì.
Lei camminava storcendosi completamente (?).
Io e Niall,rimasti un po' più in dietro,imitammo la sua buffa camminata.
Subito dopo ci contorcemmo dalle risate.
-Vi volete muovere voi due?Rimandate a dopo le risate!-ci sgridò Liam divertito.
Provammo a trattenerle e seguimmo gli altri verso l'entrata dell'aereoporto.
--
-Questo è il nostro jet privato!-ci spiegò Louis abbracciando Eleanor.
-E' fantastico!-esclamò Anna.
-E non hai ancora visto l'interno!-ribattè Harry.
-Allora che aspettiamo,entriamo!Non vedo l'ora di arrivare a Zante!-mi intromisi.
Entrammo.
Rimanemmo sbigottite.
-Vi piace?-domandò Liam.
-E' meraviglioso!Sembra una reggia-sibilò Anna.
C'erano solo dieci posti,due file formate da due coppie di sedili.
Louis e Liam occuparono subito i posti affianco alle loro ragazze,Harry tirò per il polso Anna facendola sedere con lui,Niall si sedette e mi invitò ad affiancarlo.
L'unico rimasto in piedi era Zayn e notò che l'unico posto libero era con Perrie che intanto gli indicava il sedile vuoto.
Sbuffò e si sistemò con lei.
Il jet decollò.
-Zante,stiamo arrivando!-pensai entusiasta.
--
Eravamo in viaggio già da un po'.
Anna era stanca,non sopportava gli aerei.
-Stai bene?-le chiese Harry.
-Non tanto,sono già distrutta-
-Mi dispiace-
-Anche a me-
-Se vuoi,puoi appoggiarti sulla mia spalla-
Non se lo fece ripetere una volta in più.
Chiuse gli occhi e pochi secondi dopo si addormentò.
Harry sorrise,intenerito, e le accarezzò i capelli.
Poi però,calò al sonno anche lui.
Intanto io e Niall ne combinavamo di tutti i colori.
Mangiavamo ogni tipo di schifezza,dalle patatine,a due o forse tre pizze,ingozzandoci ti bibite gassate.
Amavo il cibo esattamente come lo amava lui,ma purtroppo un tempo non era così.
Raccontai le mie ''avventure'' di un bel po' di anni prima in cui mangiavo poco e quel poco che ingoiavo,lo vomitavo volontariamente.
Rimase colpito dalla mia storia,ma non mi giudicò in modo pessimo e non mi vide sotto una luce diversa,non pensò che fossi una svitata.
Lui era diverso,era come un fratello.
Forse per quello eravamo molto legati.
-Mari,Mari,guarda quei due!-mi indicò Anna ed Harry.
-Oddio,che teneri!Qui ci vuole una foto!-
Niall mi passò il suo i-phone e la scattai.
-Postala su twitter!-gli consigliai.
Due minuti dopo,milioni di Directioners la retwittarono.
Immaginammo la reazione della ''coppietta'' e scoppiammo a ridere.
-Ma cosa avete da ridere sempre voi due?-domandò incuriosito Liam.
Ci voltammo verso lui e Danielle che sedevano dietro di noi.
-Niente,ci vogliamo solo bene!-rispose Niall.
Annuì,ma incrociai lo sguardo con quello di Zayn.
Nonostante fossimo abbastanza lontani,il colore acceso dei suoi occhi si distingueva perfettamente colpendomi nella mia parte più fragile.
Mi incantai,mentre tutto intorno mi sembrava fermarsi.
Mi girai immediatamente provando a cancellare dalla testa quell'immagine.
-Passami i popcorn!-chiesi a Niall tentando di distraermi.
-Aspetta,li voglio anche io!-
-Ok,li dividiamo!-
-Quando torneremo a Londra,se vuoi,andiamo da Nando's!-
Sentì gli occhi riempirsi di lacrime.
-Niall,sai che io e Anna non torniamo a Londra,vero?-
Rimase basito.
-Cosa?-
-Torniamo direttamente nella nostra città,questi saranno gli ultimi giorni che passeremo con voi..-
-No no,Mari ti prego no,dimmi che è uno stupido scherzo!Dimmi che mi stai prendendo per il culo!-
-Vorrei scherzare,ma è la verità..-
Mi abbracciò forte.
-Mari noi non vi dimenticheremo-la voce gli tremava.
-Non lo farò neanche io-
Continuammo a stringerci ancora,senza dire più niente.
-Comunque,volevo chiederti una cosa..-ricominciò.
-Cosa?-
-Mi spieghi bene la storia di Zayn e te?-
-Sinceramente non l'ho capita neanche io..prima non mi aveva mai rivolto la parola,ma da quando ho conosciuto Josh,ha assunto strani comportamenti,è più arrogante del solito-
-Forse è solo preoccupato..-
-Ma non riesco a capire perché-
-Probabilmente ha paura che tu faccia degli sbagli-
-E perché lui non ne sta facendo uno in questo momento?Girati,scommetto che Perrie è appoggiata sul suo petto..-
Niall si voltò un secondo.
-Che cosa sei?Un genio del male?Hai indovinato!Come hai fatto?-
-Sesto senso-
-Ma quindi,continuerete a litigare?-
-Forse,reagiamo entrambi male ogni volta,forse sono solo io che sono stupida-
-No,sei solo impulsiva..e forse anche un po' irascibile..-
-Hai fatto Bingo-
-Spero che si risolvi tutto-
-Lo spero anche io-
--
Ormai era sera e finalmente atterrammo a Zante.
Era afoso e caldissimo,anche abbastanza umido.
Scendemmo dal jet e recuperammo le i bagagli.
Lì ci aspettava un altro enorme macchinone che ci avrebbe condotti in albergo.
In auto,Annalisa ed Harry parlarono silenziosamente tra di loro,senza farsi notare dagli altri.
Lei era totalmente cambiata,prima era più fredda,specialmente con lui,ma ora gli rivolgeva la parola,si sedeva al suo fianco,addirittura accettava di poggiare la testa sulla sua spalla.
E anche Harry era diverso,il suo essere un po' burlone e forse anche superficiale,si era mutato in una persona più matura e il suo fascino,che non aveva perso,risultava ancora più ammaliante.
Erano perfetti insieme.
Avrei voluto avere anche io un rapporto simile con Zayn,ma prima per Josh ed ora per Perrie,avevamo solo finito per litigare.
Odiavo quella situazione.
--
Poco dopo arrivammo in albergo che era rigorosamente a 5 stelle.
Era tardi ed eravamo tutti assonnati.
Louis e Liam si avviarono verso la hole e parlarono con i receptionist.
Intanto Perrie assillava Zayn con un'altra delle sue storielle.
Lui non prestava attenzione e si limitava ad annuire.
-Ragazzi,brutte notizie,dato che siamo arrivati a quest'ora senza aver prenotato,sono rimaste solo camere matrimoniali-ci informò Liam.
-Matrimoniali?-ripetè Danielle.
-Sì-confermò Louis.
-Possiamo prenderne cinque e dormire in due in una stanza-suggerì Harry.
Annalisa sbarrò gli occhi.
-Buona idea!-lo appoggiò Niall.
-Bene,allora ne prendiamo cinque-terminò Liam.
-Mari,ovviamente io e te prendiamo la camera insieme..-disse Anna.
-No,mi dispiace,lei sta in camera con me!-si intromise Niall.
-Be',ha già deciso lui per me-ridacchiai.
Ovviamente, ogni camera fu occupata dalle stesse coppie del jet.
Quindi Anna ne avrebbe divisa una con Harry,e Zayn con Perrie.
--
La stanza era enorme,decorata con gli oggetti tipici greci.
C'era un enorme finestrone da cui pendevano delle tende bianche,la vista era sul mare,uno spettacolo imperdibile.
Dalle valigie pescai tutto ciò che mi sarebbe stato utile per quella sera,Niall invece sistemò sul letto altri pacchi di cibo.
-Abbiamo un unico programma per la serata:mangiare,parlare,ridere e ancora mangiare!-esordì entusiasta.
Adoravo il suo entusiasmo,riusciva per un attimo a lasciarmi scivolare il pensiero fisso che mi assillava:cosa avrebbero potuto combinare Zayn e Perrie in una stanza,da soli?
-Propongo anche di saltare sui letti,è la prima cosa che faccio appena arrivo in un albergo!-proposi tentando di non pensare.
-Ottima idea!-
--
Intanto,nella camera affianco alla nostra,Annalisa era in preda al panico.
Era emozionatissima di condividere la stanza con Harry,ma allo stesso tempo era terrorizzata per come avrebbe potuto reagire ritrovandoselo nello stesso letto.
Mentre Harry usciva qualcosa dalla valigia canticchiando un motivetto,lei era tesissima.
Afferrò il cellulare e compose un messaggio.
''Mari aiutami,non so che minchia fare!''
Dovetti interrompere i salti mortali (?) che stavo facendo con Niall sul letto.
''Salta sui letti anche tu!(?)''
''Mi stai prendendo per il culo?!''
''Stavo scherzando!''
''Oddio,mi sta guardando,cazzo,non sento più il cuore.Sto per collassare''
''Vai in bagno e calmati''
''Ok''
Ridacchiai.
-Che succede?-chiese Niall.
-Anna è agitata-
-Perché?-
-Ha gli ormoni che gironzolano impazziti,niente di che-
Scoppiò a ridere.
-Che ne dici di un po' di musica?-mi propose.
-Perfetto!-
Due minuti dopo,in camera rimbombava la melodia di StereoHeart a volume altissimo.
--
Harry non ce la faceva più,Anna le piaceva troppo.
Era stato contentissimo quando sia sul jet,che in auto lei gli avesse rivolto la parola,ed ora lo era ancora di più perché avrebe passato più tempo a stretto contatto con lei.
Avrebbe voluto baciarla subito,raccontarle quanto fosse speciale,perdersi ancora in ogni sua parola,ma si stava controllando.
Non voleva rovinare tutto come era solito fare ogni volta con una ragazza.
Questa volta avrebbe fatto di tutto per rendere il loro rapporto speciale.
Notò che già da un po',però, era chiusa in bagno.
Si preoccupò.
-Anna,tutto bene?-domandò.
-No,cioè sì!-echeggiò la sua voce.
-Sicura?-
-Certo,certo!Mi devo fare la doccia-mentì.
Harry si tranquillizzò.
Lei invece,si agitò ancora di più.
Compose l'ennesimo messaggio.
''Mari oddio,non so che cosa fare,vieni in camera,inventati una scusa!''
''E cosa cambia se vengo in camera?''
''No lo so,forse riesco a calmarmi un po'!''
''Ok,ok,ora vengo!''
Risi.
-Ancora Anna?-urlò Niall provando a superare il volume della musica.
-Sì,ha bisogno di me,torno subito!-
Uscì dalla camera e bussai a quella vicino alla nostra occupata da Harry e Annalisa.
Mi aprì lui,stranamente era ancora completamente vestito.
-Ehm,Harry..mi serve..mi serve..che cosa mi serviva?!Ah sì,la spazzola,Anna ha la mia spazzola,posso entrare a prenderla?-balbettai.
Mi guardò perplesso.
-Certo!-mi rispose.
Entrai e mi avvicinai alla sua valigia fingendo di rovistare all'interno.
-Fatto!Io vado,ciao buonanotte!-filai via tornandomene nella mia stanza.
''Mari torna di nuovo!''
''Di nuovo?''
''Sì!Ti supplico!''
''Ok,ma quando torniamo a casa mi devi un pacco di Haribo!''
Bussai da capo.
Mi aprì da capo Harry,questa volta non indossava più la maglietta.
-Ehm,Anna ha anche il mio balsamo,vado a prenderlo!-mentì di nuovo.
Harry mi guardò nuovamente perplesso.
Filai da capo poco dopo.
''Anna esci dal bagno,ti sei calmata?''le scrissi.
''No,non ancora,ti prometto che se torni un'ultima volta,mi calmo ed esco!''
''Ok,ma con questa mi devi l'intero negozio di caramelle!''
Bussai nuovamente ed Harry aprì.
Questa volta era senza i pantaloni.
-Porca troia,seriamente Anna mi comprerà l'intero negozio di dolciumi!-pensai.
Mi guardò ancora più perplesso di prima.
-Ok,prima che tu mi mandi a fanculo,ti dico che Anna ha anche i miei dischi,poi ti prometto che non torno più!-lo rassicurai.
Sogghignò.
Quindi,rivoltai da capo la sua valigia e me la filai.
-Spero solo che la prossima volta,se tornerò, avrai ancora le mutande!-dissi sarcasticamente.
-Non ci sarà una prossima volta,l'hai detto tu-rise.
-Giusto,quindi,buonanotte!-
Mi sentì in imbarazzo.
--
Quando raccontai tutto a Niall,si contorse dalle risate.
-Voi ragazze siete strane!-
-Anche voi maschi!-
-Ma alla fine si è calmata?-
-Non penso,ma comunque è uscita dal bagno-
-Perfetto,quindi,dove eravamo rimasti prima?-
-Stavamo imitando di nuovo la camminata di Perrie!-
-Ahaha si giusto!Sembra una bambola gonfiata!-
-No Niall,lei è una bambola gonfiata!-
Ridemmo.
Passammo tutto il resto della serata così,ridendo per ogni minima stupidaggine.
Dopo un po' ci addormentammo,e per questo non mi accorsi dei nuovi messaggi di Annalisa.
Loro erano nel letto,Harry si era addormentato e le era vicinissimo.
Lei era tesa,tesissima e non sapeva cosa fare.

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Capitolo 22
*** Colpi di scena. ***


Forse fu l'istinto.
Probabilmente il sesto senso.
So solo che mi svegliai di soprassalto.
Guardai l'ora,erano l'una e mezza.
Avevo una sensazione strana,un presentimento pesantissimo.
Ero immersa nel buio,ma ciò che mi spaventava era il silenzio che celava troppi rumori.
Ovviamente,erano tutte fantasie mentali che trovavano libera creatività solo nel mio cervello.
Ma,quelli che potevano sembrare sciocchi suoni inesistenti,presero il posto al rumore di passi.
No,quella non era una mia fantasia.
Qualcuno camminava silenzioso,o quasi,nel corridoio ,però riuscì a cogliere il fastidioso ticchettio dei tacchi che qualcuno indossava.
Ma quel qualcuno non era da solo.
Avrei voluto aprire la porta e scoprire chi fossero queste due persone,ma mi trattenni.
Mi voltai verso Niall,sonnecchiava beatamente con il volto immerso nel cuscino.
Decisi di smetterla con quelle paranoie e di raggiungerlo da capo nel mondo dei sogni.
--
Un altro rumore,questa volta accompagnato dal fiato ansimante di qualcuno.
Quella volta però,ad udire tutto ciò fu Annalisa.
Sicuramente non era una notte molto serena.
Di nuovo quello strano rumore.
Aveva l'impressione che qualcosa sbattesse contro il muro.
Anna si alzò e capì che proveniva dalla stanza affianco alla sua,quella di Zayn e di Perrie.
-Che cazzo stanno combinando quei due?-pensò.
Afferrò il cellulare e guardò l'ora,erano le due inoltrate di notte.
Avvicinò l'orecchio al muro tentando di percepire meglio la fonte del rumore,ma non riusciva a capirlo.
Forse avrebbe dovuto restare nel suo letto e continuare a dormire indisturbata,ma la curiosità era estremamente più forte del suo 'buon senso'.
In altre occasioni,infatti,l'avrebbe senza dubbio ascoltato,ma sentiva che per una volta disubbidirgli non avrebbe portato nulla di grave,forse.
Guardò un attimo Harry,gli accarezzò i ricci e gli baciò la guancia.
Poi uscì,silenziosamente,nella speranza di non svegliarlo.
--
Anna era nel corridoio,quello strano rumore ormai era diventato più flebile,ma comunque c'era.
Poggiò l'orecchio alla porta della stanza di Zayn e Perrie,ma non riuscì a concludere niente.
Si piegò e provò a spiare dalla serratura,ma si bloccò subito.
-No,che sto facendo,violerei la loro privacy!..Però,chi lo verrebbe a sapere?Nessuno..oddio,sto iniziando a ragionare come Marina-tentennò.
Ma alla fine si caricò di coraggio e guardò attraverso la serratura.
Sentì mancarle il fiato.
Scivolò all'indietro,non poteva crederci,non voleva!
-No..no no no!Maledizione,no!-si alzò di scatto.
Si avviò quasi correndo verso la mia stanza e iniziò a bussare forte,ma io e Niall non la sentimmo.
Per fortuna aveva in mano il telefono,compose velocemente il mio numero e mi chiamò.
--
Il cellulare vibrava sul comodino.
Percepì la sua vibrazione,ma non avevo alcuna voglia di rispondere.
Ma continuava a vibrare e quel ronzio mi dava fastidio,tant'è che aprì gli occhi.
-Che palle,sta notte è la seconda volta che mi sveglio..ma chi è a quest'ora?-mormorai.
Chiamata da:Harry la bitch.
Quello era il buffo soprannome che avevo affibiato ad Annalisa quando registrai il suo numero in rubrica.
Risposi.
-Pronto..Anna che vuoi?-
-Finalmente!Esci,maledizione!-
-Perché?Anna ho sonno..-
-Il sonno ti passerà che solo vedessi ciò che ho visto io!-
-Chi hai visto?Samara Morgan o uno zombie?-
-Mari non è il momento di scherzare,è qualcosa di molto più grave di..Samara Morgan!-
-Più grave di quella maledetta bambina?Oddio,chi hai visto?Lo spirito di quel figone di Micheal Jackson ballare sulla luna?Quello sì che non me lo perderei..-
-Madonna santa,esci,sono fuori la tua stanza!E' una cosa grave,importantissima!Se non escì entro cinque secondi,sfondo la porta!-
-Ok!-
Chiusi la chiamata e mi avviai verso la porta.
--
-Allora,che c'è?-chiesi a bassa voce piuttosto seccata.
Notai che Anna aveva una strana espressione in volto.
-Devo farti vedere una cosa..-
-Me la puoi far vedere domani?Ho sonno..-
-NO,oggi,ora,in questo istante,che ti vada bene o no!-
Sbuffai.
Anna mi tirò e mi trascinò davanti alla porta della stanza di Zayn.
Lo stesso stranissimo presentimento di qualche ora prima ricominciò ad assalirmi,ma lo ignorai.
-Mi dispiace che tu debba scoprirlo così..-continuò Annalisa.
-Scoprire cosa?-
Anna non mi rispose,semplicemente mi invitò a piegarmi affianco a lei.
Ero confusa e quel dannato presentimento continuava a assalirmi.
-Guarda nella serratura..-mi consigliò.
Mi avvicinai lentamente e il terrore iniziò a prendere il posto del sonno.
La scena a cui assistì fu esilarante.
Zayn era su di Perrie mentre si scambiavano un bacio più che appassionato,probabilmente accadeva anche dell'altro,ma non riuscì a verificarlo perché mi spostai subito,scioccata.
Fissavo il vuoto,respiravo a fatica,non pronunciai una parola.
Anna mi aiutò ad alzarmi,ma era come se non riuscissi più a controllare i miei movimenti.
Non mi muovevo,ero inerme e quella dannata scena si ripeteva nella mia mente.
Non capivo come mi sentissi,però il desiderio di spaccare tutto era incontrollabile.
Fu come se mi colpisse una scossa,mi alzai velocemente e senza parlare calciai il muro.
-Marina che fai?Sei pazza?Smettila o romperai qualcosa!-provò a bloccarmi Anna,ma non le diedi ascolto.
-Lo sapevo!Lo sapevo!-urlai.
-Zitta!Che ci scoprono!-ribattè Anna.
All'improvviso dalla porta della stanza di Zayn e di Perrie,provenirono rumori di passi.
-Hai visto?Ci hanno sentite!Corri Mari,corri!-mi tirò.
A quel punto non opposi più resistenza,cominciai a correre con lei.
Qualcuno era dietro di noi,ma non mi sarei mai voltata a guardare.
Ma Anna inciampò distendendosi lunga lunga per terra.
Mi piegai aiutandola ad alzarsi,ma qualcuno mi tirò su.
Quel qualcuno era Zayn.
-Che succede?-domandò.
La rabbia,meschiata all'impulso,fu troppo potente che non riuscì a controllarla.
Gli mollai uno schiaffo sulla guancia.
Solo due secondi dopo mi resi conto di ciò che avessi combinato e me ne pentì.
Mi guardò perplesso,senza parole.
Non restai un minuto di più davanti a lui e filai via.
-Dove vai!?-sbraitò confuso.
Provò a raggiungermi,ma Anna lo fermò.
-Lasciala,ha bisogno di stare da sola.-
-Non sto capendo nulla..-
-Zayn,se hai cinque minuti ne parliamo,ma forse sei impegnato.-
-Spiegami tutto-
--
Erano in terrazza,seduti su due sedie di giunco.
-Allora?-
-Mari ha un carattere particolare..-
-Lo so..-
-Siete molto diversi,per questo litigate spesso-
-So anche questo..-
-Però prima non litigavate,da quando lei ha conosciuto Josh,tu ti sei comportato in modo strano,non negarlo-
-E' vero,quel tipo non mi piaceva e non mi piace tutt'ora-
-Se ti può far più contento loro due si sono detti addio-
-Ah..-
-Però,c'è una cosa che non ho ancora capito..perché lui non ti piaceva?-
Zayn esitò.
La verità era che neanche lui l'aveva capito.
Non gli piaceva e basta.
Forse una ragione c'era,ma per il momento non l'avrebbe ammessa agli altri.
Ma solamente perché non era riuscito ancora ad ammetterla se stesso.
--
Anna era sorpresa.
A Zayn ci teneva, ma mai avrebbe immaginato di essergli talmente simile.
Non ci aveva mai fatto caso.
Era tardi,ma nessuno dei due aveva intenzione di tornare a dormire.
Parlarono ancora un po' finché Zayn non si alzò e accese una sigaretta.
Un altro punto in comune.
Anche ad Annalisa piaceva fumare e quando Zayn per educazione gliene offrì una,non esitò e l'accettò.
Pensò alla reazione che avrei potuto avere se li avessi visti fumare insieme nel bel mezzo della notte.
Forse mi sarei arrabbiata,ma in confronto a ciò che avevo assistito prima,sarebbe stata una sciocchezza.
Poco dopo,quando ormai delle sigarette non rimaneva più che una cicca,i due decisero di ritirarsi.
--
Non so perché ma per qualche barbaro motivo la mattina mi ritrovai per terra.
Aprì gli occhi,ma li richiusi subito dopo accecata dalla potentissima luce del sole.
Mi faceva malissimo la testa, la schiena e il piede,probabilmente perché dormì sul pavimento,anche se per il piede non era un'ottima scusante.
Mi alzai dolorante e mi stiracchiai.
Niall sonnecchiava ancora,almeno lui aveva passato una notte serena.
Purtroppo mi ricordai di Zayn e di Perrie,della mia reazione,del calcio al muro a cui probabilmente era dovuto il dolore al piede e lo schiaffo che mollai a lui.
La rabbia non era sparita ma si era semplicemente 'raffredata',ma sapevo che sarebbe bastato poco per ribollirla.
Perciò decisi di non pensare a loro due,ma solo a divertirmi.
Per distrarmi,canticchiai un motivetto mentre pescavo dalla valigia ciò che mi sarebbe stato utile.
-Buongiorno..-borbottò Niall.
Mi voltai.
-Buongiorno dormiglione!-mi avviai verso di lui.
Nonostante si fosse appena svegliato,la sua bellezza rimaneva perfetta.
-Hai dormito bene?-mi chiese.
-Per niente,mi sono svegliata un paio di volte..la prima volta perché ho sentito dei rumori,la seconda perché mi ha svegliato Anna..-
-Anna?-
-Sì, e mi ha mostrato Zayn e Perrie mentre..-non riuscì a concludere la frase.
-Oh mamma..-
-Poi ho tirato un calcio al muro e ho mollato uno schiaffo a Zayn,inoltre sta mattina mi sono svegliata sul pavimento..-
-Non te n'è andata bene una!-
-Penso che la cosa più positiva sia stata essermi ritrovata per terra,lol-
Niall rise.
-Comunque,ti consiglio di indossare un costume da bagno-disse lui.
-Perché?-
-Sorpresa!-
--
Le finestre erano serrate,sembrava notte nella stanza.
Anna dormiva ancora,ma Harry sentì le nostre voci e si svegliò.
Forse era una sua impressione,ma comunque annusò l'aria.
C'era puzza di fumo.
Si voltò verso Anna,dormiva.
-Anna..Anna..-la scosse.
Aprì gli occhi.
-Buongiorno piccola-sorrise Harry.
-Giorno..-
-Tutto ok?-
Annalisa annuì.
-Ma sbaglio o c'è puzza di fumo?-
Lei tentennò.
-Sì,hai ragione..sta notte ho fumato-
Harry sbarrò gli occhi.
-Che cosa hai fatto?-
-Ho fumato-
-Ma come ti è saltato in mente?-
Gli raccontò tutta la vicenda e lui s'ingelosì.
Non voleva che Annalisa,la sua Annalisa fumasse con un suo amico.
Decise che le avrebbe tenuto il broncio per tutta la giornata,ma bastò un solo abbraccio di Anna per fargli cambiare idea,o quasi.
--
L'appuntamento con gli altri era nella hole dell'albergo alle 11.15 , ma ormai erano le 11.30 e io e Niall eravamo ancora in alto mare.
Avevamo perso tempo a far colazione che ci portarono in camera e ci ingozzammo,come al solito.
Quando finalmente ripulimmo tutto il vassoio,ci rendemmo conto di essere in ritardo.
Correvamo da una parte all'altra cercando entrambi qualcosa che non riuscivamo a trovare che ci apparteneva e più di una volta ci scontrammo cadendo per terra e iniziando a ridere,perdendo altro tempo.
-Ho mangiato così tanto che potrei rotolare-dissi ripensando ai cornetti al cioccolato bianco che avevo da poco ingoiato.
-Siamo in due!!-
Schizzai in bagno e mi fiondai sotto la doccia.
Azionai velocemente l'acqua calda,ma nella fretta,aumentai di troppo la temperatura rendendola bollente.
-Bruuuuuuuuuuuuuuuuucia!-urlai.
-Che succede?-echeggiò la voce di Niall.
-L'acqua è bollente!-
Niall scoppiò a ridere.
Poco dopo uscì dalla doccia e mi vestì di fretta lasciandogli il bagno.
Mi diedi una leggera sistemata,ma all'improvviso il cellulare iniziò a squillare.
-Dov'è quel santo telefono?-strepitai mentre rivoltavo tutto ciò che mi capitava davanti nella speranza di trovarlo.
Quando finalmente lo trovai,risposi.
-Mari si può sapere dove siete finiti!?Vi aspettiamo giù da venti minuti!-si lamentò Annalisa.
-Abbiamo quasi finito,abbiamo avuto un..ehm..un imprevisto e..va be',stiamo arrivando!-chiusi la chiamata.
Lanciai il telefono in borsa e mi infilai le Converse.
Intanto Niall si era finito di preparare.
-Siamo pronti!-esclamò.
Ci avviammo verso l'ascensore,ma era occupato al dodicesimo piano,noi eravamo al secondo.
-Le scale!-consigliai.
Le scendemmo velocemente rischiando di cadere più di una volta.
Raggiungemmo gli altri con il fiatone.
--
-Dove ci portate?-domandò Anna mentre uscivamo dall'hotel.
-Su un bellissimo yacht in giro per il mare di Zante-rispose Liam stringendo Danielle.
-Era questa la sorpresa?-chiesi a Niall entusiasta.
-Sì,ti è piaciuta?-
-Se mi è piaciuta?Non vedo l'ora di salirci!-
Anna si avvicinò.
-Allora,come stai?-si preoccupò.
-Meglio,forse..non ho ancora avuto il coraggio di guardare Zayn..-
-Be',lui lo sta facendo però..-si intromise Niall. 
-Girati!-mi consigliò Annalisa.
-No no,non mi va..lo sai che non ci perderei niente a spaccare la faccia di Perrie poi..-risposi.
Niall capì il mio stato d'animo e per evitare che mi agitassi,mi abbracciò forte.
--
Lo yacht era marchiato ovunque con il simbolo '1D' o con le scritte 'One Direction'.
Era fenomenale.
-Siete pronti per il bagno?-esclamò Louis cominciando a lanciare i suoi vestiti all'aria.
-Prontissima!-lo seguì a ruota.
Cinque minuti dopo ci tuffammo tutti,esclusi Zayn e Annalisa che preferirono non fare il bagno.
Loro due si stesero sulle sdraio e cominciarono a parlare un po',esattamente come la notte prima.
Mentre Danielle e Liam si allontanarono da soli,io,Niall,Harry,Louis ed Eleanor ce la spassammo tantissimo.
Perrie,tuffatosi anche lei,non fu inclusa nei nostri giochetti e nelle nostre risate.
Più che altro provava ad attirare l'attenzione di Zayn che però era impegnato a parlare con Anna.
--
Al posto di prestare attenzioni a quella che doveva essere la sua ragazza,Zayn scambiava qualche parola con la mia migliore amica.
-Oggi non hai salutato Marina..lo sai che questo aumenta la tensione?-disse Anna.
-Lo so,ma non sapevo che fare..c'era Perrie..-
-E allora?La dovevi salutare,mica te la dovevi slinguazzare (?)-
-Conosco Perrie e si sarebbe ingelosita e non mi va di litigare con lei..-
-Penso che tu abbia le idee un po' confuse-
-Sono d'accordo-
-Comunque,prima che domani partiamo,di consiglio di parlarle..di risolvere questa situazione,non sarebbe bello se neanche vi salutaste,dopo tutto tu sei uno dei suoi idoli e anche se non lo dimostra,lei sta male per questa situazione-
-Hai ragione..-
Intanto noi risalimmo sullo yacht continuando a ridere.
-Che succede,perché ridete?-domandò Anna.
-Harry voleva fare un tuffo 'mortale',ma alla fine si è tuffato di pancia e ora gli fa male!-rispose Eleanor continuando a sogghignare.
Io non mi reggevo più in piedi per le risate,tant'è che mi dovetti appoggiare a lei.
Ci contorcemmo ancora di più quando Harry salì piegato in due dal dolore con un braccio intorno alla pancia.
-Harry sei il mio migliore amico e ora dovrei aiutarti,ti giuro che lo farò appena smetterò di ridere-esclamò Louis.
Cominciò a ridere anche Anna e per Harry quello fu molto più doloroso della botta appena presa.
--
Mi appoggiai alla ringhiera dello yacht,chiusi gli occhi e mi godetti il venticello tiepido che mi accarezzava la pelle ancora bagnata.
Sentì che qualcuno si era avvicinato a me.
Aprì gli occhi e constatai che c'era Zayn.
Mi innervosì.
Lo yacht era enorme,perché decise proprio di venire affianco a me?
Richiusi gli occhi e mi rilassai da capo.
Harry era seduto su una sdraio e da quando era risalito,non aveva rivolto più la parola a nessuno,specialmente ad Annalisa.
Si era offeso perché lei aveva riso di lui.
Per evitare di guardarla ancora,si alzò e si avvicinò a me e a Zayn,che intanto aveva acceso una sigaretta.
-Harry puoi poggiare l'accendino su quel tavolino?-gli chiese.
Lo prese in mano,ma anziché obbedire a Zayn,cominciò a giocherellarci.
Accese una fiammella e la fissò.
-Che ci trovi d'interessante in una fiamma?-domandai.
-I colori-
-Wow,io sono terrorizzata dal fuoco..-
-Davvero?-
-Sì-
-Quindi,se io facessi così,ti spaventeresti?-
Harry avvicinò l'accendino al mio viso e per evitare la fiamma,mi inclinai troppo verso l'esterno.
Scivolai.
Zayn,che era affianco a me,mi afferrò da un braccio,ma avendo la pelle bagnata,scivolò con me in acqua.
--
Era tutto blu.
Aprì lentamente gli occhi,ma bruciavano perché l'acqua era salatissima.
Zayn era davanti a me e anche lui li aprì.
Mi guardò intensamente negli occhi.
Sapevo che lui non era capace di nuotare e che quindi poteva rischiare d'affogare.
E infatti poco dopo li richiuse e si lasciò sprofondare nell'abisso.
Sbarrai gli occhi e provai a raggiungerlo,ma mi mancava l'aria,i polmoni cominciarono a riempirsi di sale.
Non l'avrei lasciato affogare per niente al mondo.
Risalì a galla,tutti erano poggiati alla ringhiera dello yacht urlando i nostri nomi.
-Marina!Finalmente!Ma dov'è Zayn?-urlò Liam.
-E' giù,non sa nuotare e si sta lasciando andare!-risposi e mi immersi velocemente.
--
Gli occhi mi bruciavano tantissimo e inoltre combattevo contro la corrente che non mi lasciava raggiungere Zayn.
Per fortuna quei sette anni di nuoto che feci da piccola mi erano tornati utili,inoltre possedevo la forza delle gambe grazie ai costanti allenamenti a danza.
Tutta la rabbia e il risentimento scomparvero,ora c'era solo la paura.
La paura di perderlo.
E se non l'avessi raggiunto in tempo,non me lo sarei mai perdonato.
Scorsi un'ombra familiare poco più giù.
Era lui!
Mi avvicinai,aveva gli occhi chiusi,il viso pallido.
E se fosse..?
No,non era quello il momento di perdersi in certi pensieri.
Lo strinsi e avanzai verso l'alto più velocemente che potevo.
Ormai però l'aria cominciò a mancarmi di nuovo.
''Un altro piccolo sforzo!''pensai.
Iniziavo a intravedere la luce del sole e la sagoma dello yacht.
Ero esausta.
''Manca poco!'' pensai ancora.
Risalimmo a galla,e appena Zayn fu a contatto con l'aria,aprì gli occhi e tossendo,sputò dell'acqua.
Finalmente respirava di nuovo e se lo faceva lui,potevo farlo anche io.

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Capitolo 23
*** Una notte da leoni. ***


Tossivamo senza tregua.
Avevo ingerito troppo sale.
Zayn non era nelle migliori condizioni e ci stringivamo a vicenda perché da soli non ce l'avremmo fatta.
Liam e Louis si tuffarono in acqua e ci aiutarono a salire sullo yacht.
Una volta su,mi piegai in me stessa e continuai a tossire,Zayn sputava ancora acqua.
Nel tentavivo di aiutarci,tutti si accerchiarono attorno a noi bloccandoci però l'aria.
Come se non bastasse,Perrie si lanciò su Zayn,lo toccava,gli prendeva il viso tra le mani,gli urlava nelle orecchie se fosse 'tutto ok'.
Era una scena pietosa,più lui tentava di respirare,più lei lo soffocava.
Con un briciolo di forza che gli era rimasto,la respinse potentemente.
Tutti si fermarono a guardare la scena.
Perrie era rimasta a fissarlo allibita,poi trattenendo uno scatto d'ira si alzò e filò via su una sdraio.
Annalisa,Niall ed Eleanor mi aiutarono ad alzarmi in piedi,Louis,Liam e Danielle aiutarono Zayn.
Harry,invece,immerso nel senso di colpa,guardava la scena un po' più distante incapace di muoversi.
--
Finalmente stavo meglio,respiravo bene.
Ero solo ancora un po' stordita,ma soprattutto esausta e avevo bisogno di riposare un po'.
Niall mi abbracciò forte e mi aiutò a sedermi su una sdraio.
-Mi avete fatto prendere uno spavento!-esclamò accarezzandomi il viso.
-Mi sono spaventata anche io,ho creduto che sarebbe stata la fine per lui e poi ho pensato che non ce l'avrei fatta neanche io..-
-Ora è tutto finito!-
Gli sorrisi.
Riuscì a tirarmi su il morale.
Si avvicinò anche Anna.
-SEI UNA STUPIDA,UN'INCOSCIENTE,AVRESTI POTUTO RIMETTERCI LA PELLE!-trillò.
La guardai perplessa,poi io e Niall scoppiammo a ridere.
Anna provava a trattenere le risate.
-Lo sai che hai una faccia di cazzo quando t'incazzi?-dissi.
-Grazie,è il complimento più interessante che mi abbiano mai rivolto..comunque,la prossima volta evitavi di fare Baywatch(?) e non lo salvavi da sola,alla fine ci hai rimesso anche tu-
-Baywatch?Questa me la segno-
-Dai Anna,ormai è tutto finito e sono entrambi sani e salvi-si intromise Niall.
-Ed è andata piuttosto bene!Poteva finire diversamente-
-Ecco,non ci pensare..-provai a tranquilizzarla.
-Ma che ha Harry?Non si è mosso da lì per tutto questo tempo..-domandò il biondino.
-Non lo so,me lo stavo domandando anche io..ci vado a parlare io-rispose Annalisa.
--
Finalmente riusciva a respirare.
Era ancora troppo scosso,l'acqua era da sempre la sua paura più grande.
Zayn fissò la sua immagine riflessa nello specchio,si trovava nel bagno dello yacht,finalmente da solo,finalmente in silenzio.
-Senza di lei probabilmente mi troverei ancora lì sotto..-pensò e a quel pensiero rabbrividì.
Eppure,nonostante tutto,sott'acqua era accaduto qualcosa.
Prima di lasciarsi andare agli abissi,aveva ricordato tutto ciò che gli era più a cuore.
Ma l'ultima immagine che era riuscito a ricordare prima di chiudere gli occhi,era la mia.
Forse perché in quel momento ero con lui,ma non si convinse di quella motivazione.
Avrebbe dovuto pensare a Perrie,non a me.
Chi ero io per lui?
Il problema era che non l'aveva ancora capito.
O molto probabilmente,doveva solo ammetterlo a se stesso.
-Zayn stai meglio?-la voce di Liam echeggiò da fuori la porta.
-Sì sì,ora esco-rispose distrattamente.
Si guardò allo specchio,gli sembrò che il colore dei suoi occhi fosse in un certo senso più vivo.
Gli accadeva sempre quando per caso pensava a me,ma non se ne era mai reso conto.
Gli sembrò quasi che il cuore gli batteva più forte e fu investito da uno stranissimo calore.
-Non è possibile..-sussurrò.
-Zayn sei sicuro di stare bene?-gli chiese ancora Liam da fuori.
-Non è possibile..-ripetè con voce un po' più alta.
-Zayn?Santo cielo rispondi!-
-Non è possibile!Oddio,che cosa ho fatto?Devo parlarle!-esclamò spalancando la porta del bagno quasi investendo Liam.
-Ma ti senti bene?-gli domandò.
-Non sono mai stato meglio!-gli rispose correndo.
--
Annalisa si avvicinò ad Harry.
Lo guardò e senza dirgli niente,lo affiancò.
Lui aveva paura di averla delusa,di nuovo.
Se prima magari era irritato con lei,ora era terrorizzato dal pensiero che lei ce l'avesse a morte con lui.
In fin dei conti,fu colpa sua se caddi dallo yacht.
-Sono un coglione.-disse all'improvviso Harry.
-Ottima osservazione-rispose Annalisa.
-E' colpa mia se Zayn e Marina stavano per affogare.-
-Può essere.-
-E mi faccio schifo per questo-
-Esagerato-
-Non merito il tuo bene,non merito il bene di nessuno.-
Annalisa lo guardò perplessa.
-E certo che sei un coglione,nessuno ti sta addossando la colpa,è stato un incidente e non c'è alcun bisogno che tu stia qui a darti la responsabilità di tutto-
-Ma se io non avessi avvicinato il fuoco a Marina lei non sarebbe scivolata e Zayn non l'avrebbe seguita in acqua!Stavano per affogare e mi sento malissimo!-
-Lo so,però forse non hai capito che loro non ce l'hanno con te e soprattutto non hai capito che anche se a volte fai il coglione,non smetteremo di volerti bene-
Harry,senza dire più nulla,l'abbracciò forte.
-Grazie-le sussurrò nell'orecchio.
Lei non gli rispose,semplicemente lo strinse più forte
Quella valeva sicuramente più di un 'prego'.
--
Doveva correre,doveva aggiustare tutto.
Non sapeva neanche lui cosa mi avrebbe dovuto dire,cosa avrebbe dovuto fare.
Quando da lontano mi vide provò a raggiungermi,ma Perrie lo bloccò.
-Zayn dobbiamo parlare-gli disse.
-Ehm..non possiamo parlare dopo?-
-No,parliamo ora..-
-Ok,che vuoi dirmi?-sbuffò.
-Io?Cosa devi dirmi tu!-
-Non ho da dirti niente..-
-Ah ma davvero?Quindi,dato che non hai capito,saresti così gentile da spiegarmi perché prima mi hai respinto?Io volevo solo aiutarti!-
-Non mi stavi aiutando,non riuscivo a respirare!-
-Non c'era bisogno di spingermi,mi hai fatto fare una figura di merda davanti a tutti-
-Dai che se ne sono già dimenticati tutti..-
-Forse,ma io no.E inoltre sei strano da sta mattina,ora ancora peggio..Ma che ti prende?-
-Senti,forse una cosa da dirtela ce l'ho..-
-E che cosa?-
-E' finita.-
Perrie rimase basita.
-Cosa è finita?-sussurrò.
-La nostra relazione è finita,non può andare avanti così-
-Mi stai mollando?!-
-Sì-
-E perchè?Sei innamorato di qualcun'altra?-
Zayn ci riflettè un secondo.
-Sì,sono innamorato di un'altra.Non voglio prenderti in giro-
-Wow..sai una cosa?Appena andiamo in albergo,faccio le valige e torno a Londra,non voglio più saperne di te e del tuo stupido umore!-
Perrie si allontanò.
Zayn si sentì più sollevato.
Aprire una relazione con lei fu uno sbaglio e non doveva mai succedere,ma forse se Perrie non fosse mai entrato nella sua vita,non si sarebbe mai accorto che il suo cuore batteva per qualcun'altra.
--
-Ragazzi si è fatto tardi,torniamo in albergo!-esclamò Liam.
-E dove andiamo dopo?-chiese Annalisa.
-In giro per Zante,tra un locale e un altro..giusto per divertirci,questa è l'ultima sera che passiamo con voi..-rispose Harry.
Ci rattristimmo un po' tutti.
Dieci minuti lo yacht rientrò in porto e scendemmo.
-Mari hai notato che Perrie è nervosa?Che abbia litigato con Zayn?-mi bisbigliò Niall.
-Può essere,prima li ho visti discutere..-
-Tu credi che si siano lasciati?-
-Bah,non penso..ma in fondo,anche se si lasciassero,non cambierebbe niente..-
-E chi lo sa..-
-Ma non mi interessa,l'importante è che tu non ti scorda di me,carissimo irlandese-
-Non lo farò mai,promesso!-
Mi tirò un buffetto sulla guancia.
Era un'amiciza speciale la nostra,di quelle indissolubili.
--
Harry era impaziente.
Non riusciva ad aspettare,voleva che Annalisa fosse sua.
Il problema è che non aveva idea di quando potesse agire.
Tutti quei pensieri lo rendevano pazzo,lo confondevano.
Gli capitava di immaginare se stesso come se fosse il suo ragazzo,amava quelle piccole fantasie e desiderava solo che diventassero realtà.
Ma sapeva che Annalisa aveva un carattere particolare e doveva stare attento.
Doveva solo aspettare,ma aspettare cosa?
L'indomani saremmo partite e chissà fra quanto li avremmo rivisti.
Aveva deciso,doveva agire.
Pensava a tutto ciò dinanzi allo specchio litigando con quel dannato papillon che quella sera non aveva proprio intenzione di legarsi al suo collo.
-Dannazione-esclamò.
In quel momento,uscì Annalisa dal bagno.
Indossava un bellissimo vestito che la rendeva stupenda.
Anzi,era lei che rendeva il vestito stupendo,secondo l'idea di Harry che nel guardarla,rimase incantato.
-Hai bisogno di una mano?-gli chiese sorridendo.
-Ehm..non riesco ad allacciare il papillon..ma non preoccuparti,ce la faccio da solo-mentì.
-Non farti troppi problemi,ti aiuto!-
Anna si avvicinò a lui e l'aiutò.
Harry sentì il cervello andare in fumo,il suo profumo era delicato ed irrisistibile,l'avrebbe riempita di baci e carezze,se solo avesse potuto.
Lo stesso,ovviamente,lo pensò Annalisa e quando terminò di legare il papillon,rimasero in silenzio a cercare la loro serenità negli occhi dell'altro.
Il mondo sembrò fermarsi.
Lui si avvicinò sempre di più a lei,ma nel momento in cui le loro labbra erano vicinissime,Anna si allontanò.
-Ehm,vado a finirmi di prepararmi..-abbozzò lei filando in bagno.
Harry ci rimase malissimo.
--
Ero pronta.
Aspettavo che Niall uscisse dal bagno e poi saremmo scesi.
Guardavo alcune foto dall'i-phone di Niall.
Canticchiavo Follow Me di Jamie Lynn Spears,la colonna sonora del mio telefilm preferito,Zoey101 e consideravo quella canzone anche la colonna sonora della mia vita,una delle tante.
All'improvviso qualcuno bussò alla porta e andai ad aprire.
-Perrie?!-esclamai sorpresa.
-Sì,io-
-Che ci fai qua?-
-Sono venuta ad annunciarti che hai vinto,piccola marmocchia-
-Che cosa ho vinto?Una gara a chi si trucca di meno?-
-Non scherzare,hai vinto tu e hai capito perfettamente.E' tutto tuo,tienitelo pure,tanto è un bambino peggio di te-
-Ma di chi stai parlando?-
-Lo sai,non fare la finta tonta..le vedi queste valige?Be',me ne torno a Londra,hai la strada libera,sono davvero curiosa di scoprire se almeno tu sarai capace di renderlo felice-
-Senti,io non ci sto capendo niente..-
-Capirai presto,allora..Addio,mocciosa-
Senza lasciarmi l'oppurtunità di ribattere,si avviò verso l'ascensore lasciandomi senza parole.
--
Pochi minuti dopo ci radunammo nella hole,pronti per dare inizio alla nostra 'notte da leoni',come l'aveva definita Louis.
Liam notò che Perrie non c'era,così Zayn raccontò che fosse partita.
Evitai di aggiungere le stupidaggini che lei mi riferì così bruscamente qualche istante prima.
Poco dopo,ci sistemammo in una lussuosissima limousine e cominciammo a girare per Zante.
La prima destinazione era un locale pieno zeppo di giovani.
Ovviamente riempimmo subito la pista,ma i soli a rimanere in disparte furono Anna e Zayn che si ritrovarono a parlare un po'.
Harry li osservava da lontano,se non fossi stata maligna,avrei pensato che li stesse quasi controllando,ma sinceramente era più o meno quello che facevo io.
-Mari che stai guardando?Su,scatenati!-mi consigliò Louis.
Gli diedi ascolto.
--
Zayn si trovava bene con Annalisa,sentiva che di lei poteva fidarsi.
All'improvviso le arrivò un messaggio.
Appena vide l'emittente,le cadde il cellulare dalle mani.
Era di nuovo lui,il suo ex.
Marco.
Si chiamava così.
-Ciao piccola,tutto bene?E' il terzo messaggio che ti mando e tu non mi hai mai risposto..sai mi piacerebbe rivederti-
-Anna stai bene?-le domandò Zayn preoccupato.
-Sì-
Quella volta decise di rispondere a quel messaggio.
-Perché vuoi rivedermi?-gli scrisse.
-Tra noi due è finita troppo velocemente,senza troppe spiegazioni..-
-E' vero,ma ormai non mi interessa più-
-A me sì,però..-
-La prossima volta,al posto di preferire la ragazza dalla botta facile,pensaci un po'-
-Hai ragione,ho commesso un grande errore,ma dammi un'altra possibilità.
-Sai una cosa?Sono rimasta qui ad aspettarti per troppo tempo,ora però so perfettamente vivere senza di te,non sei più nessuno.Addio.-
Anna si sorprese di se stessa,mai avrebbe immaginato di riuscire a voltare pagina.
Ma finalmente ci riuscì.
Sì,sapeva vivere senza di lui perché la sua ragione di vita era qualcun'altro.
E quel qualcun'altro le si avvicinò.
Era Harry.
-Tutto bene?-chiese.
-Benissimo!-rispose Annalisa.
-Con chi stavi messaggiando?-
-Non è importante..sai una cosa?Ho voglia di ballare..Harry mi accompagni in pista?-
-Non aspettavo altro!Zayn vuoi venire anche tu?-
-Ok..-
--
Quando notai Zayn in pista,sobbalzai.
Ma mi sorpresi ancora di più quando si avvicinò a noi.
-Zayn hai finalmente deciso di uscire dal guscio?-disse sarcasticamente Louis.
Non gli rispose e invece posò il suo sguardo su di me.
Mi imbarazzai tantissimo,ma non lo diedi a vedere.
Non volevo che mi considerasse una ragazza così debole da sciogliermi ad ogni sua occhiata,anche se ero molto vicina a quella realtà.
Preferivo che il mio lato più 'dolce' non venisse fuori e che specialmente lui venisse in contatto con quello più rude.
Forse era un atteggiamente stupido,ma mi comportavo così perché sapevo che lui non sarebbe mai stato mio.
Eppure non staccava il suo fottuto sguardo da me.
Talmente mi infastidì che gli diedi le spalle e mi allontanai verso il bancone ordinando un bicchiere d'acqua,ma come non mi aspettavo,mi raggiunse.
-Sei stanca?-
-Assolutamente no-
-Capisco..cosa hai ordinato?-
-Un bicchiere d'acqua,niente di che..-
-A proposito d'acqua,grazie per oggi pomeriggio..-
-Non ringraziarmi,in fondo non potevo lasciarti affogare-
-Giusto..sai che oggi sei più elegante del solito?-
-Ma dai,non si notava..-ridacchiai fingendomi sarcasticamente sorpresa.
-Non ti piacciono i complimenti?-
-Naah..-sorrisi e lo piantai sullo sgabbello mentre tornavo in pista.
--
Era da un po' che Annalisa ed Harry ballavano insieme.
Ad un certo punto,lui si avvicinò a lei e l'abbracciò,senza un motivo preciso.
-Perché mi abbracci?-arrossì lei.
-Non lo so..forse perché mi mancherai e queste sono le ultime ore che passeremo insieme..e niente,me li voglio godere tutti a pieno-
-Sai,mi mancherai anche tu..-
-Allora,non te ne andare,resta con me per sempre..-
Anna si staccò dall'abbraccio.
-Mi piacerebbe rimanere..ma sai,non posso..non per ora..-
Harry le prese il volto tra le mani e le stampò un bacio sulla guancia.
-Vuol dire che ti aspetterò-
--
La serata proseguì così,tra un locale all'altro,si fece piuttosto tardi e decidemmo di rientrare in albergo.
Risalimmo sulla limousine e pochi minuti dopo arrivammo.
In fondo non eravamo stanchi,però l'indomani ci saremmo dovuti svegliare presto per la partenza.
Ci riunimmo qualche minuto nella hole per parlare un po',ma all'improvviso Anna prese per mano Harry.
Lui assunse una strana espressione,mista all'imbarazzo e all'incredulità.
-Noi andiamo,ci vediamo domani,buonanotte!-aggiunse lei trascinandolo.
Appena furono un po' più luntani,io,Niall e Louis scoppiammo a ridere.
-Avete visto la faccia di Harry?AHAHAHAH oddio,soffoco-esclamò Louis praticamente per terra.
Niall non si reggeva più e io raggiunsi Louis sul pavimento.(?)
Coinvolgemmo anche gli altri nelle risate,finché i receptionist non ci rimproverarono per il baccano.
Tra un singhiozzo trattenuto ed un altro,decidemmo di ritirarci nelle proprie stanze.
--
Harry staccò la mano da quella di Annalisa.
-Non vuoi che ti tenga la mano?-gli domandò lei un po' delusa.
-No,cioè sì,ma mi hai messo in imbarazzo davanti agli altri..-
-Se non volevi potevi dirmelo-
-Ti prego,non voglio litigare con te..-
-Neanche io..-
Si fermarono al centro del corridoio.
I loro sguardi si incrociarono,esattamente come qualche ora prima.
Ma quella volta fu Annalisa che non riuscì a trattenersi.
Lo baciò.
BOOM.
Mille fuochi d'artificio scoppiarono potenti nei loro cuori.
Lei si staccò e si allontanò.
-Dove scappi,tu sei mia!-le corse dietro lui.
L'afferrò e la sbattè al muro.
Si baciarono,più intensamente di prima.
In un unico bacio riuscirono a scambiarsi innumerabili emozioni.
Finalmente,entrambi erano riusciti a trovare quella parte di loro stessi ancora sconosciuta nelle labbra dell'altro.
--
Io e Niall prendemmo le scale.
-Oddio che serata..-sbadigliai.
-Già,una serata memorabile!-mi appoggiò lui.
-Sei stanco?-
-No,tu?-
-Neanche io..che ne dici se prima di andare a dormire facciamo una bella partita ad UNO?-
-Perfetto!-
-Mi dispiacerà umiliarti,ma ti batterò!Ahahah!-
-Questo è tutto da vedere,signorina 'sono una campionessa di UNO'-
Ridacchiai.
Cominciammo ad attraversare il corridoio,quando notai due ragazzi più in fondo baciarsi appassionatamente.
-Ma quei due non sono..-sussurrai.
Cazzo erano loro.
-Niall nascondiamoci!-consigliai schiacciandolo contro il muro.
-Ma quelli sono Anna ed Harry?-disse sorpreso.
-Sì,sono loro!Oddio non ci posso credere,sono carinissimi insieme!-
-E bravo il nostro Harry..-
-Oddio,stanno entrando nella loro stanza..-
-Allora,che ne dici di lasciarli stare e di continuare a progettare la nostra partita a UNO?-
Gli diedi ragione.
--
In camera,Harry trascinò Annalisa sul letto.
Continuavano a baciarsi.
Lei gli slegò il papillon e lui gli abbassò la cerniera del vestito.
Insomma,poco dopo si ritrovarono in biancheria intima.
Lui cominciò a baciarle il collo,il suo odore lo faceva impazzire.
-Non posso credere che stia accadendo-sussurrò lei affannosamente.
-Neanche io..-rispose lui.
--
-Niall non ti dispiacere ma..-
-Ma?-
-Eccoti un bel +4!AHAHAHAHAH-
-No,non ci credo,è il terzo!-
-Io te l'ho detto che sono imbattibile!-
Niall sbuffò e pescò dal mazzo altre quattro carte,in mano ne aveva tantissime,io solo due.
-UNO!-esclamai.
-Hai solo una carta in mano..oddio,mi fai paura..-
-HO VINTO!-urlai.
-E' la quinta volta che mi batti!-
Ridemmo.
All'improvviso sentimmo alcuni rumori provenienti dalla stanza di Harry e Anna.
-Ma che combinano quei due?!-trillò Niall.
-Forse è meglio non scoprirlo..-
Decidemmo di rimanere con quel pesante dubbio.
 

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Capitolo 24
*** Non è un addio, è un arrivederci! ***


I baci erano sempre più intensi.
La passione ardeva e soprattutto mandava fuori di testa.
Harry,infatti,provò a slacciare il reggiseno ad Anna,ma lei lo fermò.
-No,oddio no!-esclamò lei staccando le labbra dalle sue.
-Ok,se non vuoi toglierlo non lo togliere-rispose velocemente lui provando a baciarla di nuovo.
Ma lei,di nuovo lo bloccò.
-Non è una questione di volerlo tenere o no,è che sta accadendo tutto troppo velocemente-si lamentò alzandosi.
-Ma che cosa?E' da tanto che aspettavo questo momento e quando finalmente ti sento 'MIA',tu che fai?Dici che stiamo affrettando le cose?-
Annalisa sbuffò.
-Se davvero ci tieni a me,ti prego,aspettiamo ancora prima di fare questo passo troppo grande..-
-Ma quanto devo aspettare?Tu domani parti..e chissà fra quanto ci rivedremo!-
-Lo so..ma davvero,non me la sento-
Lei scattò in piedi,afferrò il primo vestito che le capitò davanti e scappò via dalla camera.
--
Non avrebbe mai pensato di poter essere così impaziente.
Provò a chiudere gli occhi sperando che il sonno lo avvolgesse,ma era inutile.
Aveva un solo pensiero fisso in mente e non riusciva a liberarsene e più provava ad evitarlo,più gli veniva in contro.
L'unica cosa da fare era affrontarlo.
Zayn scattò in piedi e si avviò verso la camera di Liam.
Bussò e gli aprì l'amico.
-Zayn?-
-Liam ho bisogno di te!-esclamò.
-Wow..che ne dici di entrare e ne parliamo con più calma?-
-Si,hai ragione..-
Zayn si accomodò sul letto.
Riempì i polmoni d'aria e sospirò.
Poi provò a dire qualcosa,ma si bloccò.
Riprovò ancora,ma di nuovo non ebbe esito.
Intanto Liam lo guardava un po' perplesso,non aveva mai visto l'amico in quelle condizioni.
-Zayn mi spieghi che ti prende?-gli domandò.
-Ecco..-
-Be'?-
-E' innamorato,non te ne sei ancora accorto?-s'intromise Danielle sorridendo.
-Esatto-l'appoggiò Zayn.
-Zayn?Innamorato?Non avevo capito che facessi sul serio con Perrie..eppure non mi spiego perché è andata via..-strepitò Liam.
Zayn lo fulminò.
-Liam,penso che Zayn non si riferisca a Perrie..-ridacchiò Danielle.
Lui alzò gli occhi al cielo mentre Liam assumeva una smorfia ancora più confusa.
-Quindi mi stai dicendo che non è Perrie la ragazza di cui ti sei innamorato..e quindi,chi è?-
-Lei è..-
--
Annalisa era agitata.
Porbabilmente anche felice,ma soprattutto agitata.
Forse anche un po' pentita.
Ma sapeva che se le cose si sarebbero affrettate,si sarebbero rovinate.
Comunque,non riusciva a crederci.
Il cuore le batteva così forte che ebbe la sensazione che le sarebbe esploso.
Si lasciò avvolgere dal ricordo del sapore delle sue labbra e sorrise,senza esserne pienamente cosciente.
La sensazione più bella che avesse mai provato.
--
Liam era contentissimo.
Pensò che questa volta Zayn facesse davvero sul serio.
Vederlo sospirare e sorridere come uno sciocco senza un motivo preciso lo mise di buon umore.
-E ora cosa farai?-gli domandò.
-Non lo so!Ecco perché ho bisogno del tuo aiuto!-spiegò Zayn.
-E sarò contento di aiutarti-
-E come faremo?-
-Be' è semplice,devi solo...-
--
-MA NON E' POSSIBILE!-urlai.
Niall scoppiò a ridere,poi saltò giù dal letto e si esibì in una danza piuttosto buffa.
-Ti ho battuto,ti ho battuto,ti ho battuto!-mi canzonava soddisfatto.
-Ma dai,solo perché all'ultimo minuto mi hai rifilato un +4!-
-Ti ho battuto,ti ho battuto,ti ho battuto!-continuò a saltare da una parte all'altra agitando le braccia come fosse una pinguino.
-Hai perso per dodici volte consecutive,ora hai avuto solo fortuna-ridacchiai.
Si lanciò su di me e mi abbracciò forte.
-Voglio la rivincita!-lo sfidai.
-Benissimo!-
Cinque minuti dopo eravamo da capo con le carte in mano.
Ma qualcuno bussò alla porta.
Ero talmente concentrata,che non me ne accorsi.
-Mari vado io ad aprire?-domandò Niall.
-Eh?Aprire che cosa?-
-La porta!-
-Ehm..sì,vai tu-
Niall si avviò e quando l'aprì,rimase sorpreso.
-Annalisa?-esclamò.
-Sì!Posso entrare?-
-Accomodati-
Anna entrò,era visibilmente confusa,ma aveva una strana lucetta negli occhi.
-Be'?-domandai.
-Stavo per....ecco...fare quella cosa..con Harry..-balbettò.
-Ma dai non l'avevamo capito-ridacchiai.
Niall nascose delle risatine.
-Va be'..cioè,ma ci pensi..non riesco a crederci!-si emozionò.
-Appunto,che ci fai qua?-chiesi perplessa.
-Non me la sento di andare troppo a fondo..sta accadendo tutto troppo velocemente..-
Intanto io e Niall ricominciammo la partita da dove fu interrotta.
-Anna ma ti rendi conto che non ci vedremo per tanto tempo?Devi goderti certi momenti con lui a pieno perché questa è l'ultima sera che passiamo con loro-quel pensiero m'innervosì,tant'è che sbattei la carta potentemente facendo ribaltare le altre.
-Da quando ragioni come Harry?-
-Da sempre,siamo entrambi due tipi piuttosto impulsivi-
-E impetuosi!-aggiunse Niall.
-E ora cosa farai?-le domandai provando a cambiare discorso.
-Non so..posso rimanere qui per ora?-
-Sì,perché no!-le rispondemmo.
Annalisa sorrise.
--
Un paio d'ore dopo,Anna tornò in camera sua ma ormai Harry dormiva già.
Si sentì sollevata,si sarebbe sentita in imabarazzo.
Intanto anche io e Niall raggiungemmo il mondo dei sogni,ma prima mi strinsi a lui provando a trattenere le lacrime.
Mi sarebbero mancati tutti.
Inoltre,con Zayn era andata malissimo.
Negli ultimi giorni non avevamo fatto altro che litigare e l'unico momento più pacifico fu quando qualche ora prima lo salvai dall'acqua.
Forse non avremmo mai chiarito.
Probabilmente non eravamo fatti per stare insieme.
--
La mattina svegliarmi fu un supplizio.
Il nostro umore raggiungeva i morti sottoterra.
Niall non riuscì a spiccicare parola,leggevo la tristezza nel suo volto.
Sicuramente lui riusciva a cogliere la mia nel mio viso.
Riempì da capo la valigia,lentamente.
Non avevo la forza di parlare,figuriamoci di preparare i bagagli.
L'appuntamento con gli altri era giù alla hole,da lì ci saremmo avviati in aereoporto e poi..addio.
--
Come deciso,ci riunimmo all'entrata dell'albergo.
-Avete passato bene la notte?-provò a sdramatizzare Louis,ma in realtà era più triste di quanto volesse far notare.
-Più o meno..-rispose Liam guardando Zayn.
Poi gli si avvicinò e gli tirò una gomitata.
-Liam,sei pazzo!-gli sussurrò lui.
-No,il pazzo sei tu!Fra meno di un'ora sarà tutto finito,capisci?-
-Capisco..capisco..quindi,procedo come abbiamo ideato ieri sera?-
-Certo!Muoviti!-
-Ma voi due che avete da bisbigliare!-esclamò Harry.
-Ehm..niente..-arrossì Zayn.
-Quindi,ora ci avviamo in aereoporto e..-Louis non riuscì a terminare la frase.
Eleanor gli fu subito vicina accarezzandogli la spalla.
-E ognuno tornerà nella proprio città,voi a Londra,noi a Bari-disse Anna.
Quelle parole mi lacerarono profondamente.
Ma purtroppo era la verità e noi dovevamo accettarla.
--
Mancava pochissimo.
Meno di un quarto d'ora e io e Annalisa ci saremmo dovute avviare verso il nostro aereo.
Non ce l'avrei fatta.
Sembrava davvero che qualche sorta di bestia mi avesse risucchiato la vitalità e l'energia che di solito mi caratterizzava.
Lo notarono tutti e più di una volta mi guardavano inteneriti.
Annalisa provava a nascondere tutti i suoi sentimenti come era solita fare.
Sembrava quasi che quella situazione non le dispiacesse.
Invece Zayn era più iperattivo del solito.
Si muoveva continuamente.
Si alzava,poi si risedeva,giocherellava con la collanina,si rialzava..
All'improvviso nell'aereoporto risuonò una voce che avvisò che tra pochissimi minuti sarebbe decollato il volo per Bari.
Scattai in piedi.
Riempì i polmoni d'aria e sospirai,poi mi voltai verso di loro.
-Quindi..il fatidico momento è arrivato..-sussurrò tristemente Niall.
-Permetteteci di salutarvi per bene-rise Liam,ma notai lo stesso la tristezza che gli invase il viso.
Abbracciò forte Annalisa.
-Sei un'amica speciale,mi ha fatto piacere conoscerti,Anna..-le sussurrò.
-E stato un onore anche per me-
Intanto strinsi forte Louis e lo ringraziai per le risate che da sempre era capace di provocarmi.
Lo stesso feci con Harry.
Salutai Eleanor e Danielle chiedendo di tenere sempre d'occhio i ragazzi e di non farli cacciare nei guai.
In fine,saltai su di Niall abbracciandolo così forte che avrei potuto strozzarlo.
Attesi che Annalisa terminasse di salutare tutti e mi allontanai di poco,tentando di bloccare le lacrime.
Harry,invece, la bloccò per le spalle.
-Ieri hai avuto ragione tu,stavo affrettando tutto..però,permettimi di fare una cosa-le spiegò.
-Cosa?-
Harry la baciò,davanti a tutti.
Tutti sbarrono gli occhi sorpresi,Louis li guardò soddisfatti.
-Lo sapevo che alla fine l'avrebbe fatto-si riempì d'orgoglio quasi fosse un pavone. (?) (lol).
Li osservai intenerita.
Un secondo avviso da parte di quella odiosa voce dell'areoporto ci consigliava di avviarci verso il nostro aereo.
Anna si staccò velocemente, e mi raggiunse.
-Allora,ci vedremo!-esclamò sorridente.
Sventolarono le mani in segno di saluto.
Ci voltammo e ci avviammo.
Solo allora mi resi conto di non aver salutato Zayn.
-Che stupida-pensai.
Ma una mano mi fece voltare di soprassalto.
-Zayn!-esclamai.
Il cuore cominciò a battere fortissimo.
-Ecco..non ci siamo salutati..-balbettò.
-Ah già-
-Mi dispiace di come siano andate le cose ultimamente,abbiamo litigato spesso..-
-Molto spesso-
-Non avrei voluto,davvero-
-Neanche io..-
-Non sono bravo con le parole,penso che tu l'abbia capito-
Annuì.
Detto ciò,si avvicinò sempre di più e puntò il suo sguardo nel mio.
Mi afferrò per i fianchi.
Sentì mancarmi il fiato.
Unì le sue labbra alle mie.
Niall e Louis echeggiaraono un 'wow' sorpreso.
Fu come essere colpita da alcune saiette.
Sarei rimasta così per sempre.
Ma purtroppo poco dopo ci staccammo.
Zayn sembrava felice e ovviamente lo ero anche io.
-Questo non è un addio..è un arrivederci-esclamò.
Poi ci lasciò andare.
Sentivo che sarei scoppiata per la felicità e l'entisiasmo tra un secondo e un altro.
 

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Capitolo 25
*** Pamela. ***


Non riuscivo a crederci.
Mi sembrava impossibile.


L'avevo sperato,desiderato,sognato milioni di volte.
L'avevo immaginato in altri miliardi di modi.
E ci avevo addirittura pianto incontabili volte.

Alla fine però era successo,in un modo impensabile,senza preavviso.
In quel momento non me lo sarei mai aspettato.
Eppure era accaduto.
Zayn mi aveva baciata.
Al solo ricordo sorrisi e percepì il sangue velocizzare la sua corsa nelle vene.
Ma se una parte di me era felice,l'altra era tristissima.
Purtroppo io e Anna stavamo tornando a casa e sapevamo benissimo che ora non sarebbe stato più come prima.
--
Mi sembrava di essere in aereo da secoli,in realtà viaggiavamo da circa venti minuti.
Anna sedeva al mio fianco,fissava il pavimento ma in realtà sapevo che pensava a tutt'altro,probabilmente agli avvenimenti degli ultimi giorni.
I ragazzi le mancavano quanto me,loro cinque erano la nostra vita.
Con Harry aveva da subito avuto un rapporto strano,difficile e anche se non l'avrebbe mai dato a vedere,si sentiva a perfetto suo agio quando lui le era vicina,anche quando magari gli avrebbe voluto spaccare qualcosa in testa.
Insieme avevano condiviso emozioni intensissime,si erano fatti forza l'uno con l'altro.
Ma ora gli era lontana e chissà per quanto tempo ancora lo sarebbe stata.
--
L'aereo decollò.
Scendere dalla scala e raggiungere il suolo fu straziante.
Riconobbi subito il tipico sole luminoso che caratterizzava il meridione,una delle pochissime cose che mi mancarono quando soggiornai a Londra.
-Sembra che manchiamo da secoli..-sussurrai.
-Invece manchiamo da qualche giorno..-continuò Annalisa.
Raggiungemmo l'interno dell'aereoporto e subito notai che era colmo di gente,più di quanto immaginassi.
Centinaia di guardie bloccavano miriadi di paparazzi.
Io e Anna ci fissammo un secondo perplesse.
-Ma proprio quando dobbiamo tornare noi deve starci tutto questo casino..-si lamentò lei.
-Mai vista tutta questa gente nello stesso momento in vita mia-esclamai.
All'improvviso una decina di paparazzi si catapultarono su di noi puntanadoci milioni di fotocamere alla volta.
Rimanemmo basite.
-Ma che cazzo..-balbettò Anna.
-Ma che succede,perché ci state addosso?!-provai ad urlare,ma non ottenni alcuna risposta.
-Mari ora che facciamo?-
-C'è un'unica cosa da fare..-
-Cioè?-
-CORRI!-
La tirai per il polso e senza darle il tempo di rendesersi conto,la trascinai in quella corsa affaticata sia dai bagagli,che da tutti gli 'ostacoli' che dovevamo evitare.
Sembrava un incubo,ad ogni angolo che svoltavamo ci attendeva astutamente un altro gruppo di paparazzi.
-Mari quella non è Pamela?-esclamò Anna.
-Dove,dove!?-
-Lì!Sì è lei,sta provando a chiamarci,proviamo a raggiungerla!-
Corremmo nella sua direzione e la raggiungemmo.
-Ragazze,finalmente!-sorrise Pamela.
-Pami non è il momento dei saluti,la corsa non è ancora finita!-l'avvisai.
Ci capì al volo e ricominciammo a correre verso l'uscita dell'aereoporto.
--
Ormai eravamo all'esterno della struttura,faceva caldissimo.
-Pami dov'è l'auto?-chiese Anna,ansimante.
-E' dall'altra parte della strada-rispose con il fiatone.
Provai a voltarmi e notai che una ventina o forse anche più di paparazzi ci inseguivano,ancora.
-Ma non si stancano mai quelli?-esclamai
Finalmente raggiungemmo l'auto,scaraventammo all'interno del bagaglialio le valige.
-Oh no,sono vicinissimi!-trillò Pamela.
-Presto,fai guidare me!Con questi tipi non si scherza,come minimo ci inseguono anche per strada-urlai.
Pamela mi lanciò le chiavi e ci saltammo dentro.
Spinsi più forte che avrei dovuto l'acceleratore e infilammo nel traffico cittadino,provando a seminare quei maledetti uomini.
Rischiavo di scontrarmi con qualche auto,ma non potevo fare altrimenti.
--
Lo so,avete ragione.
Vi state sicuramente chiedendo..MA CHI E' QUESTA PAMELA?
Vi devo delle spiegazioni.
Pamela era la mia compagna di banco dei superiori.
Lo era dal primo anno e lo era stata fino ad ora,sicuramente lo sarebbe stata anche l'ultimo anno di scuola che ci mancava.
Come me e Annalisa,era una Directioner.
Durante le lezioni conversavamo delle nuove news,scrivevamo sui banchi le strofe delle loro canzoni,li difendevamo a costo di ritrovarci l'intera classe contro.
A volte capitava di scappare in bagno insieme e di piangere guardando i loro video.
Una volta la presentai ad Anna e Pamela strinse amicizia anche con lei,così uscivamo ogni sabato e giravamo per i negozi del centro.
Noi due avevamo più o meno la stessa statura,ma lei era molto più magra nonostante svuotasse ogni mattina il panificio vicino a scuola (?),i capelli lunghi e marroni le percorrevano parte della schiena.
Gli occhi,anch'essi marroni,erano contornati dall'eyeliner nero.
Nonostante molti la credessero una ragazza 'superficiale' solo perché a volte abbondava di fondotinta,io che la conoscevo bene sapevo che era tutto il contrario.
Il suo preferito nella band era Harry.
Questo era un punto in comune con Anna,ma quella che poteva scaturire una rivalità fra le due, formò invece una profonda amicizia.
Di questo ero molto orgogliosa.
Non riuscimmo però a informarla del nostro rapporto con i ragazzi,ci sarebbe rimasta male e gliel'avremmo spiegato con calma una volta tornate.. lei avrebbe dovuto essere con noi a Londra,ma purtroppo i genitori l'avevano trascinata con loro in vacanza in montagna ma ci aveva promesso che ci sarebbe venuta a prendere dall'aereoporto una volta rientrate a Bari.
Aveva mantenuto la promessa,ma le cose non erano andate proprio come avevamo pianificato.
--
Condussi l'auto ad una velocità stabile,non eravamo d'intralcio per il traffico cittadino.
Però ero davvero confusa.
-Ma perché ci inseguivano quei paparazzi?-scoppiò Anna.
-Non l'avete davvero capito?-si stupì Pamela.
-No..-ribattei.
-Per i One Direction..sono uscite anche in italia le vostre foto con loro..-ci spiegò tristemente,chinando il capo.
-Ah..-strepitò Annalisa guardando fuori dal finestrino.
-Pami ci dispiace,avremmo dovuto informarti subito ma..ecco,non volevamo che tu ti sentissi male..dovevi esserci anche tu con noi a Londra..-
-No,non preoccupatevi,l'avevo capito..anzi,sono molto contenta per voi..-sospirò.
Nonostante le facesse male,molto male,ci pregò di raccontarle tutto.
Così facemmo.
Non fu facile per lei udire tutto ciò.
Sorrise quando le raccontai del bacio di Zayn,ma quando Anna le spiegò di Harry,evitò di guardarci.
Voltò la testa mentre un paio di lacrime le rigarono il viso.
Mi sentì in colpa.
--
La prima a tornare a casa fui io.
Sapevo che ad aspettarmi in casa non c'era nessuno.
I miei genitori lavoravano.
Aprì la porta ed entrai.
La casa era immersa nel buio.
Mi avviai nella mia stanza.
Mi fece una strana impressione entrare.
Le pareti erano tapezzate di loro poster.
Fu lacerante riuscirli a rivedere solo in foto.
Fottute foto.
-Non è giusto..-sussurrai.
Scaraventai le valige per terra così come capitava.
Notai che la scrivania era immersa di riviste.
Ne afferrai una.
''La band anglo-irlandese One Direction è stata avvistata in compagnia di due ragazze..''
C'erano anche delle foto.
-Sono una stupida,sono la solita!-strillai.
Solo allora mi ricordai che qualche giorno prima lessi qualcosa di simile in una rivista inglese,ma poi scordai di raccontarlo ad Anna.
Ormai eravamo nei guai.
Lanciai il giornale all'aria e ne racattai un altro.
''Le nuove ragazze dei One Direction!'' era il titolo scritto in prima pagina.
Mi lasciai scivolare per terra,niente di tutto ciò che raccontavano i paparazzi era vero.

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Capitolo 26
*** Nostalgie. ***


Mi lasciai cadere sul divano.
La mia energia in quel momento era pari alla velocità di un bradipo.
Direi del tutto inesistente.
Recuperare il telecomando che distava poco più di un metro da me sembrò terrificamente stancante.
Accesi la tv,giusto per distrarmi un po'. 
Su Mtv music trasmettevano le solite canzoni,non ne potevo più.
Sbuffai e afferrai il computer.
Lo accessi e mi diressi immediatamente su twitter.
Notai che i followers erano aumentati a dismisura,in più avevo tantissime menzioni.
Sorrisi quando per mia grande felicità scoprì che loro cinque mi seguivano,finalmente.
Mi vennero in mente tutte quelle volte in cui finì in limit per provare a essere notata ma ogni mio tentativo era inutile.
Ma se i miei pensieri si dirigevano verso i giorni trascorsi a Londra in loro compagnia,potevo perfettamente rendermi conto che essere seguita su twitter in quel momento equivaleva al minimo.
E chissà tra quanto tempo li avrei rivisti.
--
Annalisa si asciugò le ultime due lacrime che le scavarono il viso.
Marco era riuscito a beccarla in un momento in cui era fragile,più di quanto lo fosse mai stata.
Harry le mancava troppo.
Era passato un solo giorno da quando eravamo tornate a casa,ma ventiquattro ore pesavano come se fossero ventiquattro secoli.
Pensò che non ce l'avrebbe fatta a resistere tutto quel tempo senza di loro..e senza di lui.
L'avrebbe raggiunto e non l'avrebbe abbandonato mai più,se solo ne avesse avuto l'occasione.
E poi le tornò in mente Marco.
Chissà,un giorno forse l'avrebbe perdonato,ma per il momento non avrebbe avuto ancora la forza.
--
Sarebbe stato un sabato pomeriggio come tanti altri se solo la gente avrebbe smesso di fissarci mentre camminavamo.
Più che osservata,mi sentivo del tutto spiata,seguita.
E solo per cosa,per aver stretto amicizia con i miei idoli?.
Ero con Anna e Pamela in centro,come ogni sabato.
Le nostre tappe abituali,ovvero McDonald's ,Feltrinelli e il giro tra i negozi di Via Sparano furono intralciati da qualche ragazza che si avvicinava e ci tormentava con delle stupide domande.
'Ma siete le fidanzate?Vi siete baciati?Siete solo amiche? ' strillavano.
Rispondemmo alla maggior parte di loro con un tono cauto.
In fine,esauste, voltammo strada e tentammo di dileguarci.
-Se devo passare il resto dell'estate così,rimango chiusa in casa-strepitai.
-Dagli qualche settimana,poi tutte queste fan occasionali dei ragazzi si scorderanno anche di noi-provò a rassicurarmi Anna.
-Cioè,vi perseguitano solo perché avete realizzato il vostro sogno?Ma è incredibile..-continuò stupita Pamela.
-Per ora penso che dobbiamo cambiare meta il sabato pomeriggio,non possiamo rischiare di essere bloccate ad ogni metro da un gruppo di ragazze-consigliò Anna.
Aveva ragione.
--
-Louis,è da più di un quarto d'ora che stai 'apparecchiando' la tavola,anche se fissare il fondo dei bicchieri mi sembra più una perdita di tempo..-si lamentò Liam,ma l'amico non gli rispose neanche.
-Louis?Mi hai sentito?-continuò ancora.
Liam alzò gli occhi al cielo e diede una pacca sulla spalla di Louis che si voltò di scatto col cuore in gola.
-Sei pazzo?Mi hai fatto spaventare!-urlò.
-Ah,il pazzo sarei io?E' da più di un quarto d'ora che fissi il fondo dei bicchieri!-esclamò Liam.
-Scusami,stavo pensando..-spiegò,tristemente.
-Mancano anche a me-comprese Liam.
Per provare a distrarsi,Louis racattò un paio di tovaglioli e li sistemò vicino ai piatti.
In cucina scese Harry,fischiettando un motivetto allegro.
-Mr. Allegria,poi mi spieghi come mai sei così sereno-lo guardò Tommo.
-Vi spiegherò tutto fra un po',quando ci sarete tutti.Ho una buona notizia-rispose mostrando un sorriso a trentadue denti.
--
Dieci minuti dopo,Niall,Zayn,Louis e Liam pendevano dalle labbra di Harry che si divertiva stuzzicando la loro curiosità.
-Non tenerci ancora sulle spine!-sbuffò Zayn.
-Un attimo,un attimo..sediamoci a tavola e ne parleremo con calma-sorrise.
Così,ognugno prese posto a sedere.
Harry continuava a sorridere.
-Dimmi che questa notizia riguarda le ragazze..-esclamò Niall speranzoso.
-Non direttamente-rispose tristemente.
La loro curiosità era aumentata a dismisura,ormai superava ogni limite.
-Abbiamo in progetto un nuovo album,ci danno anche la possibilità di scrivere alcune canzoni.Inoltre,dopo la pubblicazione del primo singolo,partiremo per alcuni M&G e uno di questi toccherà anche l'Italia-scoppiò il riccioluto.
Si sollevò un eco di gioia.
Niall saltava da una sedia all'altra,Louis gridava quanto fosse bella la vita (?),Liam prese in braccio Zayn correndo attorno al tavolo e Harry osservava la scena sorridente..e anche un po' sbigottito.
--
I rapporti con i ragazzi non furono del tutto troncati, ci sentivamo con loro tramite twitter nei DM.
Niall e Louis erano i due con cui parlavo più spesso ed entrambi mi dissero di sentire molto la mia mancanza.
Qualche volta parlai anche con Harry e Liam e quest'ultimo mi confidò qualcosa che non mi sarei aspettata.
Mancavo a Zayn.
Stentavo a crederci anche perché con lui, dopo i giorni passati a Londra, non avevo ampliato un rapporto, anche solo d'amicizia, su twitter, nonostante tra di noi fosse accaduto qualcosa.
Forse avrei dovuto compiere io il primo passo, ma non ne avevo il coraggio.
Mi sentivo in imbarazzo.
Invece, Harry parlava spesso con Annalisa.
Nonostante lei facesse la 'sostenuta', un 'mi manchi anche tu' qualche volta se lo fece sfuggire.
Inoltre lui le raccontò di una 'sorpresa' che stavano preparando per tutte le Directioners, ma in modo particolare per noi.
Io, Pami e Anna morivamo dalla curiosità di scoprirla, ma Hazza fu molto contenuto nel raccontare.
Intanto i mesi passavano. 
Dicembre era quasi alle porte.
Si lamentavano tutti del gelo e si sorprendevano quando invece io dicevo di non sentire un abbassamento tanto radicale della temperatura.
-Come fai a non sentire le ossa congelarsi?- mi chiedevano.
-Ho altro per la testa per rendermene conto..-rispondevo.
In verità mi ero talmente 'raffreddata' dentro, da non riuscire a percepire il freddo esterno.
Tutto ciò era dovuto alla mancanza che provavo per loro.
Certo, sentirli su twitter era bello, ma ogni volta capivo che mi mancavano sempre di più, in modo particolare Zayn.
E non c'era niente che riuscisse a 'sciogliermi', sembravo più un pezzo di ghiaccio.
Ero tormentata dai ricordi di quell'estate, non riuscivo a smettere di pensarci.
Per provare a distrarmi, mi catapultai addirittura nello studio più intensamente di quanto avessi mai tentato, a danza mi concentravo solo nella riuscita degli esercizi.
Sembravo una persona diversa.
Spesso ricordavo quando Zayn mi strappò quel bacio all'ultimo minuto e quel pensiero si contrastava alla sua totale assenza su twitter. 
Allora mi chiedevo perché l'avesse fatto.
--
Tutte le Directioners erano impazienti. 
Lo eravamo anche noi.
Attendevamo con ansia l'uscita delle tracce complete del loro album.
I One Direction rilasciarono molte interviste nelle quali spiegarono che i testi delle canzoni erano scritti da loro, molti erano dedicati alle loro fans e ad alcune determinate persone su cui però non espressero alcuna descrizione al riguardo.
E quando finalmente le canzoni uscirono sul mercato e le ascoltammo, capimmo cosa intendesse Harry per 'sorpresa'. 
Parlavano di distanza, dei sentimenti che provavano per delle persone lontane,  di cosa avrebbero dato per rivederle ancora.
In parole povere, parlavano di noi.
Di questo rimanemmo stupefatte, senza parole.
Un po' di tempo dopo, inoltre, uscirono le date dei loro prossimi M&G, uno di questi comprendeva Milano.
Pensai che fosse arrivato il momento di ricambiare la sorpresa.

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Capitolo 27
*** Sorprese per Natale. ***


Zayn era davanti a me, sorrideva.
Avrei dovuto essere contenta e felice anche io, eppure sentivo che qualcosa non quadrasse.
Si avvicinò a me, con una mano mi accarezzò la guancia, l'altra la intrecciò alla mia.
Solo allora mi accorsi che poco distante da noi, c'era una finestra.
Fuori era completamente buio, nonostante la stanza in cui eravamo noi era illuminata da luce solare.
Inoltre delle strane ombre si trascinavano all'esterno, tra l'erba.
Erano confuse, non producevano suoni o minimi rumori.
Zayn non sembrò farci molto caso, io invece non riuscivo a distogliere lo sguardo.
Nel momento in cui avvicinò le sue labbra alle mie, la finestra si spalancò ed un lieve venticello ci invase.
Era freddo, gelido e maligno.
Rabbrividì e Zayn mi strinse, quasi per proteggermi da tutto quel gelo.
Qualcosa però lo tirò lontano da me.
Provai a muovermi, ma delle fiamme ardenti mi si accerchiarono attorno.
Ogni tentativo di urlare era inutile, non riuscivo neanche a parlare.
Intanto un'ombra trascinava sempre più lontano Zayn e scomparirono nell'oscurità.
 
--
Mi alzai di scatto, ansimante.
C'era una gocciolina di sudore che mi attraverava il viso, rimasi immobile.
Ero immersa nel buio, ma riuscivo a intravedere il poster di Britney Spears davanti che mi fissava.
Probabilmente fu l'incubo peggiore della mia vita.
Il fuoco, Zayn che scompariva..sembrava tutto così reale!
Riappoggiai la testa al cuscino e provai a non pensarci, erano le due di notte, tentai di riaddormentarmi.
Ma neanche con tutta la mia forza di volontà, riuscì a riprendere sonno.
Così passai il resto della notte in bianco, fissando il poster di Britney.
Quando poi riuscì a prendere sonno, suonò la sveglia.
Sbuffai e lanciai all'aria le coperte, la testa mi girava.
Spensi la sveglia e per poco non la scaraventai contro il muro.
Mi avviai verso il bagno, ma sbattei a non so cosa, mi trattenni dal non urlare.
Insomma, la classica giornata no.
L'unica cosa positiva era che sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola prima delle vacanze natalizie.
--
 
Anna uscì di casa quasi tirando sua madre.
La trascinò giù per le scale e raggiunsero l'auto.
-Sono in ritardo!-urlò.
-Fai tardi tutte le mattine!-
-Ma almeno l'ultimo giorno prima delle vacanze vorrei arrivare ad un orario decente-
Sua madre mise in moto l'auto e si mischiarono nel traffico mattutino.
Guardò distrattamente nello specchietto retrovisore.
Sbarrò gli occhi.
-Non è possibile..- sibilò.
-Che c'è?- domandò sua madre.
-C'è Marco dietro di noi con il motore. Mamma vai più veloce!- sbuffò
-Ma certo, ora la macchina la faccio volare!- protestò.
Anna puntò lo sguardo sullo specchietto seguendo ogni sua mossa, sperando che quel fottuto motore prendesse fuoco.
Quando poi arrivò a scuola e scese dall'auto, corse verso l'entrata.
Il cortile era deserto, erano già tutti in classe.
-Signorina, come mai oggi hai così tanta voglia di entrare?- domandò la bidella.
-E non lo so, sarà il tempo!- rispose avviandosi verso la sua aula.
--
 
In classe raccontai velocemente a Pamela cosa avessi sognato e il modo in cui passai il resto della notte.
-Si vede che non hai chiuso occhio, hai una faccia..- strepitò.
-Grazie, mi consola molto-
Effettivamente aveva ragione, sono stata in condizioni migliori di quella.
Durante la noiosa ora di diritto, poggiai la testa fra le braccia e socchiusi gli occhi.
-Se vuoi dormire, non preoccuparti, ti copro io!- mi fece l'occhiolino Pamela.
Senza pensarci due volte, mi addormentai.
--
 
-Shake it up, shake up the happiness, wake it up, wake up the happiness, c'mon ya'll, it's christmas timeee!- 'cantava' a squarciagola un tipo sotto casa.
Insomma, solo uno stolto non avrebbe capito che eravamo nel pieno del periodo natalizio.
Precisamente, la vigilia di Natale.
-Chi è che ulula?-domandò Anna, la sua voce era stranamente metallica in web.
-E' un tizio sotto casa- 
-Comunque papà mi ha detto che ci sarà un regalo speciale- disse Pami, era anche lei in web, su ooVoo.
-Mamma mi nasconde qualcosa..-aggiunse Anna
-Anche i miei nascondono qualcosa, l'altra sera però ho ehm, ho origliato dietro la porta della loro stanza e ho sentito mamma dire 'spero sia la scelta giusta per lei e per noi'-strepitai.
-Mari, come mai origliavi dietro la porta dei tuoi genitori?-chiese Anna maliziosa, Pami scoppiò a ridere.
-Stavo andando in bagno e li ho sentiti parlare, pervertita!- le avrei tirato un cuscino in faccia.
-Facciamo una cosa, appena riusciamo a scoprire queste cose che ci vogliono nascondere, ci mandiamo dei messaggi a vicenda.. chissà, potrebbe essere la stessa cosa che nascondo a tutte e tre!- sorrise Pami.
-Ottima idea!- l'appoggiò Anna.
Prima che potessi rispondere, mia madre urlò 'spegni quel dannato computer o faccio fare un volo a te e a quel coso!' .
 O qualcosa del genere.
Sbuffai.
-Allora, ragazze, appena so qualcosa vi faccio sapere!Ciao troione!- spensi il computer.
--
La solita noiosa vigilia di Natale.
Mia nonna, sua sorella e mia madre che discutevano su chi dovesse cucinare, mia zia che urlava di non urlare, mio zio che urlava del dolore alla testa che gli stavano provocando, gli altri parenti che urlavano di smetterla.
Io e mia cugina sedevamo vicine provando a guardare la TV ma eravamo LEGGERMENTE infastidite da tutte quelle urla.
Continuavano tutti a strillare, e intanto il mio stomaco brontolava.
Sarebbe rimasto vuoto ancora per molto.
Più che una famiglia, sembrava un manicomio.
A quel punto, i miei pensieri si spostarono su altro.
Su quei cinque ragazzi che mi mancavano tanto.
--
Il Natale lo passava ognuno dalle proprie famiglie.
Amavano tornare nelle loro case, avevano bisogno di un po' di vacanze.
I One Direction erano sempre impegnati tra un'intervista e un M&G in giro per il Regno Unito.
Ma finalmente, almeno per un breve periodo, potevano godersi del relax.
Sembravano felici e sereni, eppure, i loro familiari compresero che erano preoccupati per qualcosa.
E quando chiesero loro se ci fosse qualcosa che non andasse, rispondevano 'è solo un po' di stanchezza'.
La realtà era che sentivano la mancanza di qualcuno, di noi.
--
Schioccò finalmente la mezzanotte, potevo scartare i regali.
Un paio di felpe, dei libri, un telefono nuovo e un gruzzoletto di soldi.
Sì, erano i regali che avevo chiesto.
Eppure, non vedevo ancora il regalo dei miei genitori.
-Mari, vieni con noi- mi trascinò mamma.
Mi portò fuori, sul balcone, c'era anche papà.
-Tieni il nostro regalo- papà mi porse un foglio.
Fantastico, che cosa ricevo per Natale dai miei genitori?UN PEZZO DI CARTA?
Mi aspettavo qualcosina in più, se proprio volevano rimanere sul concetto 'fogli', potevano almeno regalarmi un quaderno intero, non un un solo ed unico pezzo di carta in cui..
Ehi, aspettate un attimo.
Aguzzai la vista.
-Per gli dei dell'Olimpo-sibilai.
Alzai lo sguardo.
Mamma tratteneva delle risatine.
-Che siano lodati tutti gli dei, maggiori e minori che siano- sussurrai un po' più forte.
Il cuore palpitava fortissimo.
-Il regalo non ti piace?- domandò papà.
-STAI SCHERZANDO? IO AVRO' UNA CASA A LONDRA CON LE MIE MIGLIORI AMICHE. NON MI PIACE, LO AMO! Ma perché non ce ne avete parlato prima?-strillai.
-Era un regalo, una sorpresa. L'appartamentino non è molto grande, per il momento le spese ce le siamo divise noi e i genitori di Pamela e Annalisa, ma lì a Londra vi troverete un lavoretto e continuerete a spesare voi..andrete a vivere dopo che avrete terminato gli esami a scuola, in estate-spiegò mamma.
-Certo, l'idea è perfetta!Mi piace, grazie grazie grazie!-
In quell'istante mi arrivarono due messaggi, di Anna e di Pami.
Erano eccitate quanto me.
Finalmente, un sogno che diventava realtà.
--
Le vacanze Natalizie passarono velocemente, troppo velocemente.
Su twitter, parlai con Niall.
-Allora, ci sarete al M&G che faremo a Milano a Maggio,vero?-chiese.
Certo che ci saremmo state, ma sarebbe stata una sorpresa, come sarebbe stata la casa a Londra.
-Niall, mi dispiace, a Milano non possiamo esserci..- mentì.
Non mi piaceva dirgli bugie,ma era a fin di bene.
Ci rimase malissimo, come ci rimasero male Liam,Louis ed Harry.
Di Zayn non avevo notizie dall'estate scorsa e con lui ero anche abbastanza furiosa.
Insomma, un 'ciao come stai?' poteva anche scrivermelo, ogni tanto.
Non dico tutti i giorni, neanche ogni settimana, giusto qualche volta.
E invece no, non si era degnato neanche di augurarmi un buon Natale.
Prima mi bacia e poi che fa? Mi tratta come fossimo sconosciuti?
Bella faccia tosta. Be' sì, bella perché lui era bello, anzi bellissimo. Ma bella anche perché si stava comportando da stronzo troglodita.
L'avrei preso a sberle, anzi, a padellate e pentolate in testa.Massì, gli avrei lanciato tutta la batteria di pentole su quella testa.
Proprio una bella faccia tosta.
--
Mancava poco meno di un mese alla data del M&G di Milano,era Aprile inoltrato.
Pamela era agitata, non riusciva a crederci.
Finalmente avrebbe conosciuto i suoi idoli.
In classe progettavamo come sistemare i mobili nella nostra futura casa, di che colore avremmo dipinto le pareti.
Lei optava per un lilla, io avrei preferito fare ogni muro un colore diverso. 
Avremmo trovato una soluzione.
Nel pomeriggio, uscivamo tutte e tre e giravamo nel centro. 
Ormai non ci seguivano più, né ci fermavano per strada, anche se volte qualche occhiatina arrivava comunque, ormai mi ero abituata.
-Mari, ho parlato con Liù, a Milano ci incontreremo anche con lei!- sorrise Anna.
Lanciai un urlo e cominciai a ballare una specie di conga, seguita dalla macarena.
Liù era una nostra carissima amica di Milano, purtroppo non ci eramo mai viste di persona, ma la nostra amicizia era molto solida.
Non vedevo l'ora di abbracciarla.
--
E così, dopo qualche settimana, mi ritrovai in treno con Annalisa e Pamela.
Destinazione?Milano.
Avrei preferito fosse Londra, ma per quella meravigliosa città, dovevamo aspettare ancora un po'.
Partimmo di notte, così da arrivare a Milano di mattina.
Pamela fremeva, io ero agitatissima di rivedere i ragazzi.
Anna lo stesso.
Lo sapevo che desiderava rivedere Harry più di ogni altra cosa al mondo.
Per fortuna riuscimmo a dormire, anche se i sedili erano abbastanza scomodi.
E dopo qualche ora di viaggio, finalmente arrivammo.
Erano probabilmente le 6.30 di mattina, il sole era già alto.
In stazione ci aspettava Liù.
Provammo a cercarla, ma tra la mia miopia e quella di Anna, non riuscimmo a combinare nulla, Pamela non conosceva molto bene Liù, quindi non avrebbe potuto riconoscerla.
Percepì una voce familiare alle mie spalle, che si avvicinava.
Mi voltai.
-LIU'!-esclamammo in coro io e Anna. 
Ci avviammo verso di lei e la stringemmo forte.
Gli occhioni blu erano assonnati, i capelli ricci un po' arruffati.
Ma era bellissima lo stesso.
Strinse la mano di Pamela e si sorrisero.
-Finalmente ti vediamo!-sprizzavo di gioia.
-Già, da quanti anni aspettiamo questo momento?- domandò lei.
-Quattro!- rispose Anna.
-E' tantissimo tempo..comunque, che ne dite se vi accompagno in albergo?Avete dormito?Avete delle facce..-
-Effettivamente non molto bene, i sedili erano duri- ridacchiò Pami.
-E si vede!Presto, vi accompagno in albergo, magari strada facendo mi raccontate un po' di cose!-
Sorridemmo e la seguimmo.
 
 
 

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Capitolo 28
*** L'incontro a sorpresa. ***


 
Raggiungemmo l'albergo poco dopo.
Attraversammo i corridoi silenziosamente, con passo felpato, rase ai muri.
Sapevamo che lì soggiornavano anche i Oned, sarebbe stata l'ennesima sorpresa, ma per il momento non potevamo ancora svelarla.
Liù ci accompagnò in camera e una volta dentro, scoppiammo a ridere.
-Mi sento una delinquente- abbozzai lasciandomi scivolare sul letto.
-Per fortuna che a quest'ora non c'è molta vita in un albergo, altrimenti sai che casino!- accennò Pami.
-Ci avrebbero scambiate per delle ladre se ci avessero viste- sogghignò Liù.
-Allora ci è andata piuttosto bene- sorrise Anna.
Le valige non pesavano tantissimo, saremmo state a Milano solo un paio di giorni, quindi svuotarle ci impiegammo una decina di minuti.
Nonostante la stanchezza, dormire era l'ultimo dei pensieri, eravamo agitatissime.
Mi brontolò lo stomaco.
Poco dopo, quello di Pamela mi imitò.
-Avete fame?- domandò Liù.
-Naaa, però un bue intero se lo mangerebbero- rispose Anna.
-Conosco un bar quiggiù che fa delle granite..-iniziò Liù, ma Anna la bloccò.
-Liù non possiamo uscire, non possiamo farci vedere! Metti che ci sono loro e ci scoprono?Altro che sorpresa- 
Ma il mio stomaco brontolò più forte.
-Anna tu hai ragione.. ma il mio stomaco ti odierà a vita- ridacchiai.
-Anche il mio- continuò Pami.
E alla fine, dopo aver convinto,o meglio, 'costretto' Annalisa, ci avviammo verso il bar, ovviamente senza abbandonare il nostro passo felpato.
-- 
-Liù avevi ragione, queste granite sono buonissime- esclamò Pamela.
-Già, questa è la terza che mi prendo- mi entusiasmai.
-Sono contenta che vi piacciano- sorrise Liù.
-Mari non ne mangiare troppe o poi stai male- mi avvertì Anna.
-Ma daai, che sarà mai un po' di ghiaccio- 
Così, passammo un paio d'ore lì dentro chiaccherando.
Effettivamente avevamo così tanto da dirci, da spiegare, da raccontare che le ore volarono del tutto.
A malapena ci rendevamo conto che intanto il bar si riempiva di gente.
Eravamo prese dai nostri discorsi, da non accorgerci di Niall che entrava nel bar.
La prima a notarlo fu Pamela che per poco non svenì. La vidi del tutto sbiancare.
-Cazzo cazzo cazzo, ora ci scopre- sibilò Liù.
-Presto, apriamo un menù ciascuno e nascondeteci la faccia dietro- suggerì.
Niall passò e non ci guardò minimamente, forse ci sarebbe potuto essere benissimo anche un gruppo di brasiliane, non le avrebbe notate. 
Aveva l'aria triste, camminava a testa bassa.
Indossava un paio d'occhiali da sole e un berretto, per poco non si schiantò con un uomo.
Si appoggiò al bancone e ordinò un caffè.
Rivederlo mi riempì di gioia, avrei fatto saltare tutta quella copertura e sarei corsa da lui per abbracciarlo forte, ma mi trattenni.
-Ragazze, io direi di andare via- propose Annalisa.
-E come vuoi andartene? Metti che si gira e ci vede? Addio sorpresa..-ribattei.
-Facciamo in fretta, come abbiamo fatto in albergo, presto, più restiamo qui più abbiamo probabilità che ci scopra!- insistette Pami.
E così ci avviammo verso all'esterno, silenziosamente.
Quando ormai eravamo fuori, Niall si voltò verso il tavolo in cui pochi secondi prima sedevamo, ma vi trovò solo dei bicchieri vuoti.
Miseri bicchieri vuoti.
--
Il grande momento finalmente era giunto.
Per ore ci 'accampammo' con tutte le altre fans dinanzi alla struttura in cui si sarebbe tenuto il M&G.
Ero esausta, ma specialmente, accaldata.
Io e Anna indossavamo delle felpe, eravamo incapucciate e avevamo un paio d'occhiali da sole, per non farci riconoscere sia dai Oned, sia dalle fans.
Stringevo nella mano il mio pass, c'era segnato il mio nome.
Il mio nome, forse, era l'unica cosa che non era cambiata in me.
Per esempio, il mio aspetto era mutato.
I capelli erano cresciuti tantissimo, raggiungevano le spalle, avevo un nuovo taglio e le punte e il ciuffo erano tinti di rosso. 
Caratterialmente, non ero molto diversa da prima, a volte ero più sorridente del solito, forse fin troppe, ma nel giro di pochi secondi il mio sorriso si trasformava in una lieve piega leggermente increspata, in un certo senso non ero più me stessa.
Liù mi trascinò via dai miei pensieri mostrandomi le unghie, lo smalto era color pesco.
Erano lunghissime, sembravano quasi finte.
-Un giorno mi racconterai come fai a fartele crescere così tanto- ridacchiai.
Lei rise.
Uno strano rumore ci fece voltare, avevano aperto l'enorme portone che ci teneva separate dai nostri idoli.
'Marina, fatti coraggio' pensai.
--
Miriadi di ragazze urlanti ci precedevano, altre migliaia ci seguivano, era una fila immensa, piuttosto disordinata, di Directioners.
Alcune grandi, alcune più piccole.
Pamela era al mio fianco, tremava.
Liù da quando eravamo entrate, si agitò tantissimo.
Anna, invece, non spiccicò più parola.
Saltellando, provai a scrutare oltre le teste delle ragazze dinanzi a me.
Li intravidi.
Tutti e cinque, più belli che mai. 
I loro sorrisi sembravano illuminare quell'immensa sala.
Cominciarono a firmare autografi e una loro canzone partì come sottofondo.
Non riuscivamo a riconoscere quale fosse per via delle urla delle fans.
Mi chiesi se ne sarei uscita viva.
--
Ecco, erano di nuovo a Milano.
Era una bella città e nel corso della loro carriera la visitarono più volte per diversi M&G.
Il loro entusiasmo era immenso ogni volta che tornavano in questa nazione, le directioners italiane erano simpatiche.
Eppure, quella volta, era diverso, avrebbero preferito che tra tutte quelle italiane ce ne fossero due in particolari che purtroppo non ci sarebbero state.
I One Direction non avevano mai sentito così tanto la mancanza di alcune directioners.
--
L'ansia cresceva, la sentivo  smuovere lo stomaco quasi rivoltandolo, salire e attorcigliarsi attorno ai polmoni serrandomi la respirazione, poi raggiungere il cervello mandandolo in tilt.
Tremavo con il poster da far firmare in mano. 
La prima di noi quattro ad avvicinarsi al loro tavolo fu Anna, tremava anche lei.
Louis le rivolse un sorriso, ma lei voltò il capo sperando di non esser riconosciuta.
Harry la fissò in modo strano, lei evitò di guardarlo.
Dopo di lei si diresse Liù, era agitatissima. 
Le sorrisero tutti, ricambiava mostrando un sorriso a trentadue denti.
Poi, Pamela.
Notai che le ginocchia tremavano.
Gli riempiva di 'Thank you, thank you'.
Niall le rivolse una dolcissima occhiata, lei arrossì.
Quando poi incrociò lo sguardo di Harry, si sentì male, più di quanto si fosse mai sentita in vita sua.
E infine, fu il mio turno.
Il cuore mi batteva così forte che l'avrebbero potuto udire anche loro e di questo mi vergognai.
Evitai di parlare, temetti che avrebbero riconosciuto la mia voce. 
Non potevo crederci, finalmente, dopo quasi un anno, erano da capo di fronte a me.
Fissai Zayn mentre mi autografava il poster, era l'ultimo seduto di loro.
Non mi persi ogni sua singola mossa, il modo in cui impugnava il pennarello, come lo muoveva, i suoi capelli, il suo viso, i suoi occhi, le sue labbra, la sua voce, era tutto increbilmente perfetto.
Nel momento in cui mossi un passo per lasciare il posto alla prossima ragazza, lui mi afferrò per il polso.
Mi voltai di scatto.
Mi parve di scorgere una certa lucetta nei suoi occhi.
Gli altri lo fissarono in modo strano.
-Marina?..- sussurrò.
Niall sgranò gli occhi.
Mi guardavano tutti.
-No, non sono io- risposi con un fil di voce.
Zayn mollò la presa e quella lucetta, nello stesso modo in cui si era accesa, si spense, lasciando spazio al buio.
-Scusami, è che io..-
-Scusalo, è stanco per via del viaggio- disse Liam al suo fianco.
Sorrisi e feci un cenno d'assenso.
Per fortuna, Anna Pami e Liù non erano ancora uscite e mi trascinarono via il più velocemente possibile.
--
-TU SEI IL MIO MITO- mi indicò ridendo Liù, una volta fuori.
-Ti ha riconosciuta..- si sorprese ancora Pami.
-Ma come ha fatto? Cioè, eri quasi irriconoscibile anche per noi!- strepitò Anna.
-Davvero ragazze, non lo so, in quel momento avrei preferito sotterrare la testa nella sabbia come uno struzzo, non sapevo che fare- spiegai.
-L'amore in certi casi non è cieco, allora!- sorrise Pami.
-Amore? Ma se non si è fatto più sentire dopo avermi..dopo avermi..insomma, lo sapete che ha fatto il giorno della nostra partenza- mi imbronciai.
-Non hai pensato che forse è solo..timido?-domandò Liù.
-E'  da tutto l'anno che glielo ripeto, ma lei è cocciuta e non mi vuole ascoltare- ribattè arresa Anna.
-Timido? Non mi era sembrato molto timido mentre si scopava Perrie, però.- mi interstardì. 
Pamela scoppiò a ridere.
-C'è sicuramente una spiegazione logica- continuò ancora Anna.
Continuammo a parlare di tutto ciò fin quando arrivammo in albergo.
Ci avviammo verso la nostra stanza e una volta dentro, mi lasciai cadere sul letto, addormentandomi.
--
I Oned soggiornavano due piani su di noi.
Così due ore dopo, eravamo tutte e quattro nell'immenso corridoio cercando le loro camere.
Dalla numero 350 alla 355 erano occupate da loro.
Bussammo nelle prime quattro, ma non ci aprì nessuno.
Probabilmente si erano radunati in un'unica camera e così fu.
Con il cuore che le martellava in petto, Anna bussò.
Qualche secondo dopo, una voce calda domandò -Chi è?- 
Era Liam.
Tirai una lieve gomitata a Pamela invitandola a rispondere.
-Ehm, servizio in camera!- abbozzò.
Liù trattenne una risata a stento.
-Servizio in camera?- domandò un'altra voce, quella di Louis.
-Chi l'ha ordinato?- chiese un'altra voce, quella di Harry.
-Non guardate me, sta volta non centro nulla!- esclamò Niall sentendosi preso in causa.
-Non centravi nulla neanche le prime tre volte-riconobbi la voce di Zayn
-Vado a vedere, ci deve essere stato un errore- disse Liam aprendoci la porta.
-Mi spiace, deve esserci stat..RAGAZZEE!-urlò. 
-SORPRESAAAAA!- esclamammo io e Anna che le saltò addosso.
Quasi fossero una mandria di bufali imbizzariti, Niall e Louis si precipitarono su di me.
-Marinaaaaaa- mi strinse Lou.
-Fai spazio anche a me!- lo spintonò Niall.
-Ragazzi, quanto mi siete mancati- esclamai.
Fu sensazionale, finalmente li abbracciavo. 
Il loro profumo mi era mancato tantissimo, Louis e Niall erano diventati i miei fratelloni e mi erano mancati fin troppo.
Non potevano crederci neanche loro.
Liam stringeva Anna come non aveva mai fatto e ringraziò il cielo per la sua presenza.
Ci trascinarono in camera dove Harry e Zayn erano rimasti seduti, fissandoci come due allocchi.
-Liù, Pami, venite qui!- le invitai sorridendo
Entrarono senza spiccicare parola.
-Ragazzi, vi presento Liù e Pamela, sono directioners anche loro e..- cominciai.
-Ed erano al M&G, mi ricordo di loro- mi precedette Niall.
Così lui e Louis cominciarono a parlare con loro.
Pami per poco non sveniva, Liù era entusiasta.
Harry si alzò, felice, e si avviò verso Anna e senza pronunciare una singola parola, l'avvolse in un tenerissimo abbraccio.
L'unico che non si mosse fu Zayn, piantato ancora sulla poltroncina puntando il suo sguardo su di me, evitai di guardarlo.
Anna lo salutò e Liam gli presentò Pami e Liù.
-Zayn, non fare il timidone, non si saluta più una vecchia amica?- esclamò Louis indicandomi.
Lui lo fulminò e io arrossì pesantemente e mi voltai verso Niall che tratteneva delle risatine.
Non me lo aspettai, ma Zayn si alzò e mi afferrò per il polso nella stessa maniera in cui lo fece qualche ora prima al M&G.
-Eri tu, allora..-sibilò.
-Ehm, sì, ma non potevo dirlo per farvi la sorpresa..- abbassai lo sguardo, mi mancava l'aria.
-E la vostra sorpresa è riuscita benissimo- mi sorrise.
In quel momento mi sentì in paradiso, avevo ritrovato me stessa.
--
Pamela e Liù mi ricordavano il giorno in cui io e Anna conoscemmo quelle cinque meraviglie.
E se già da quel giorno stringemmo una forte amicizia, ora eravamo fratelli.
Loro due ridevano e scherzavano con loro, Niall giocherellava sempre con i miei capelli, diceva che le punte rosse mi donavano, Harry trovava ogni minima scusa per abbracciare Anna che fingeva di divincolarsi, Louis sputtanava Liam facendoci ridere tutti e Zayn rideva ad ogni singola battuta di Louis. Era seduto di fronte a me, io e Niall eravamo gli unici stesi per terra e ci prendemmo a cuscinate in faccia più di una volta.
Adoravo quell'atmosfera, mi sentivo finalmente a casa, mi resi conto di quanto mi sentissi così fottutamente inutile senza di loro.
La sensazione più bella di tutte è sapere che le persone a cui vuoi bene, te ne vogliono anche loro e in quel momento,  l'assaporai volentieri sperando che non raggiungesse mai una fine.
La rabbia che fino a poche ore prima provavo nei confronti di Zayn per essere stato talmente assente nell'ultimo anno, si dissolveva man mano che i nostri sguardi si incrociavano.
Quella fu probabilmente una delle sere più serene della mia vita.
--
Erano quasi le due di notte, le ore erano volate.
-Ragazzi è tardissimo!Noi dobbiamo andare- esclamò Annalisa. Harry ci rimase male.
-Già, penso che dobbiamo togliere il disturbo- continuò Pamela.
-Per me è davvero tardi, devo tornare a casa- si alzò velocemente Liù.
-Ma domani ci rivediamo?- domandò Louis.
-Che domande, ovvio! Noi però partiamo di pomeriggio..- sospirai.
-Anche noi- aggiunse Liam.
Ci demmo appuntamento  per la mattina dopo.
Salutammo tutti molto calorosamente, mentre con Zayn mi scambiai un semplice sorriso e ci avviammo verso le scale, ma a metà percorso, Niall mi inseguì e mi fermò.
-Ragazze, vi raggiungo subito, voi andate!- le rassicurai.
Quando ormai Pamela, Liù e Anna erano lontane, Niall parlò.
-Mari, ecco.. la tua amica..quella con i capelli lisci..- iniziò.
-Pamela?-
-Sì lei.. ecco, Pamela.. be', lei.. ehm..- arrossì.
-Non preoccuparti, non le dico niente- lo compresi. 
-Grazie, sei una grande amica-
Mi abbracciò.
-Ci vediamo domani!- gli stampai un bacione sulla guancia e raggiunsi le altre nella nostra camera.

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salve!
come ben sapete, nella mia diciamo 'ex' pagin 5 Carrots?One Direction, ho postato i capitoli fino qui.
non preoccupatevi, continuerò!
tenete  conto che però ho in tutto TRE Fan Fiction e non è semplice gestirle tutte, ecco perché ci impiego un po' ad aggiornare.
in più è iniziata la scuola e le mie attività pomeridiane e sarà ancora più complicato, ma troverò il tempo di continure, anche perché senza scrivere mi sento male, è una parte di me, nonché una delle mie più grandi passioni.
se questo capitolo o  tutti in genere vi sono piaciuti, RECENSITE (ovviamente se siete iscritte al sito, se non lo siete, vi consiglio di farlo) .
vi chiedo di recensire perché mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della storia, del modo in cui l'ho scritta, se vi ha appassionati e tutto ciò che vi ha colpito.
se avete trovato delle imperfezioni o degli errori, NON ESITATE A FARMELI NOTARE! non mi ritengo una scrittrice provetta e so che non scrivo perfettamente, quindi accetto le critiche, ovviamente rimanendo educati e non superando certi limiti.
detto questo, vi informo che i prossimi capitoli traboccano di COLPI DI SCENA.
fossi in voi non me li perderei ahahaha. :) 
Grazie.


Athena From Olympus.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 29
*** Un anno dopo, stesse cazzate. ***


Mi sentivo estremamente serena. 
Riaverli visti, mi riempiva di incondizionata gioia. 
Avevo atteso quel momento per troppo tempo, non ce l'avrei fatta ancora. 
Liù e Pamela mi intenerivano, ancora non credevano di aver incontrato i loro idoli. 
Inizialmente erano anche un po' intimorite, ma quella paura mista all'ansia si volatilizzò appena li abbracciarono. 
L'unica che non mi sembrava tanto entusiasta, era Annalisa. 
Avevo il sospetto che nascondesse qualcosa, anche perché durante la notte ricevette una telefonata.
Percepì a malapena ' Ora non posso parlare, ci sono loro. Ti richiamo io. '
 --
Il mattino seguente, dopo che Liù ci raggiunse in albergo, ci recammo nel bar sottostante la struttura.
Lì ci attendevano i ragazzi.
Erano visibilmente assonnati, ma mi sembravano felici. 
Salutai tutti calorosamente, abbracciandoli.
Tutti tranne Zayn.
Era l'unico con cui non avevo una certa confidenza, perciò ci scambiammo un cenno e un piccolo sorriso.
Pamela, timidamente, li fissò un attimo, ancora incredula.
Louis le scoppiò a ridere in faccia. - Pami, lo capisci che non siamo più un sogno? Ora siamo reali e siamo vostri amici -
- Proverò a farci l'abitudine, promesso! -
Le sorrise e la invitò a sedersi vicino. 
Liù invece mi sembrò in una certa sintonia con Zayn. 
Parlavano molto e andavano d'accordo. 
Non che fossi gelosa, ma per me era strano. 
Invece notai che Annalisa non calcolò minimamente Harry, nonostante lui tentasse inutilmente di attirare la sua attenzione. 
Si sedette e silenziosamente, consumò la sua colazione. 
Non capivo che le prendeva. 
-- 
Ci stavamo divertendo da pazzi, Niall e Louis  avevano da poco concluso un'accesissima gara di rutti nella quale fu proclamato vincitore Louis dopo aver 'ruttato' (?) tutto l'alfabeto. Niall si era fermato a metà, lol. 
Ridevamo tantissimo, senza tregua.
Harry, seduto di fronte a me, fissava Annalisa.
Mi sembrava disperato, triste. Forse anche un po' confuso. 
Lo indicai a Pamela e  si accese una conversazione prevalentemente formata da sguardi e occhiate.
Si aggiunse anche Liù.
I ragazzi si fermarono un secondo a guardarci, storditi.
- Vi state mandando segnali di fumo? Cos'è, l'alfabeto Mors?- strepitò Liam. 
- Sì, cioè no, cioè non lo so. O meglio, non te lo so spiegare - abbozzò Liù.
- Hai le idee chiare - scherzò sarcasticamente Zayn. 
- Tanto - 
- Ragazzi, possiamo assentarci un secondo? Torniamo subito- mi alzai e le trascinai lontane dal tavolo.
--
Quando raggiungemmo la giusta distanza, scoppiai.
- Che minchia ha Anna? Non vede che Harry sta provando ad attirare la sua attenzione in tutti i modi? - esclamai, provando a contermi. 
- Io non la capisco, che darei per ricevere io le sue attenzioni.. - disse tristemente Pamela, abbassando lo sguardo. 
- Ha la testa da un'altra parte, pensa a qualcun'altro. Sinceramente l'ho notato da ieri, però non ho mai trovato il momento per diverlo - continuò Liù.
- Ci sta nascondendo qualcosa, sta notte ha ricevuto una chiamata e ha detto che in quel momento non poteva parlare perché c'eravamo io e Pamela, che avremmo potuto svegliarci. Peccato che io fossi già sveglia- raccontai. 
- C'è qualcosa che non quadra- si cervellò Liù.
- Non sa quale meraviglia di ragazzo si sta lasciando sfuggire. Mi da fastidio solo che Harry debba starci male. Ho visto il modo in cui la cerca, il modo in cui la guarda e come ieri sera l'abbracciava. - balbettò Pamela con un nodo in gola. 
- Io direi di tornare al tavolo, i ragazzi sospetteranno qualcosa e noi non dobbiamo farne parola con loro, almeno non per ora.- consigliai. 
Tornammo da loro e  notammo che Annalisa non c'era più. 
- Dov'è Annalisa?- domandai.
- L'ha chiamata qualcuno- rispose subito Harry. 
Io, Pami e Liù ci guardammo un secondo. 
Ci sentimmo in colpa, vedere quello splendore di ragazzo ridotto in quelle condizioni faceva male a tutte, anche i suoi ricci sembravano meno ribelli e vivi del solito. 
- Ragazze, c'è qualcosa che non va?Dovete dirci qualcosa?- chiese Liam, preoccupato. 
Avevo intuito che si riferisse all'amico. 
- No, niente.. - gli rispose Liù.
Si creò un momento di tensione. 
- Che ne dite di scattarci qualche foto? - propose Louis ed estrasse l' Iphone dalla tasca. 
Cominciò a scatterne a destra e a manca, non si fermava più. 
Intanto Annalisa tornò al tavolo, aveva un'aria diversa. 
Harry, che fino a quell'istante sembrava un morto, si alzò di scatto e le si avvicinò.
- Possiamo parlare un attimo?- domandò, quasi furioso.
- Non ora, non ne ho voglia-
- No, parliamo ora- la trascinò via.
Li fissammo un secondo allontanarsi.
-- 
- Allora, che hai? Perché fai finta che io non ci sia? Credevo avessimo passato questa 'fase', se è possibile definirla così- Harry scoppiò. 
- Non devo darti alcuna spiegazione - 
- E no, invece devi - 
Annalisa, senza più rispondergli, provò ad allontanarsi, ma lui la bloccò.
La baciò. 
-- 
Mentre Harry ed Anna si erano allontanati, continuammo a scattarci fotografie. 
Louis diceva di voler ricordare quei momenti per sempre, perciò ne avrebbe scattate all'infinito.
Condividevo in pieno la sua idea. 
Più di una volta, ne fece qualcuna senza avvertirci, i risultati erano scandalosi, del tipo che sembravamo drogati e bevuti alle 10 di mattina. 
Ne caricò qualcuna su Instagram, le altre le conservò nella memoria del telefono. 
Liam glielo afferrò e le guardò. 
- Come state bene in questa foto - indicò Liù e Pami. 
Si sentirono lusingate. 
- Mari, Zayn, siete gli unici a non avere una foto insieme.. - continuò. 
- Ah..- commentò lui. 
Mi sentì annegare nell'imbarazzo, per fortuna Niall mi distrasse, o quasi. 
-- 
Fu un bacio freddo, privo di emozioni. 
Harry si staccò subito, confuso. 
Annalisa lo respinse e si allontanò raggiungendoci da capo.
Il ragazzo era confuso, disperato. 
Non sapeva che pensare.
Anna le piaceva fin troppo, l'aveva attesa per tanto tempo, era certo che lei ricambiasse ma forse si era sbagliato. 
Trattenne uno scatto d'ira e poco dopo ci raggiunse anche lui.
-- 
Non potevo crederci. 
Le ore erano volate e mi sembrò di rivivere la stessa situazione di un anno fa all'incirca. 
Eravamo seduti, trisi, desolati, questa volta in stazione attendendo l'arrivo del nostro treno per Bari. 
Non volevo lasciarli di nuovo, né loro, né Liù.
- Questa volta non vi saremo lontane per molto tempo, davvero, non potete neanche immaginare cosa accadrà fra circa un mese - balbettò Pami. 
Louis le saltò addosso. - Che cosa? Che cosaa?- esclamava. 
- Non possiamo dirvelo, è una sorpresa! - continuai.
- Ma siete fissate con ste sorprese, eh! - scherzò Liam. 
All'improvviso, la voce dell'altoparlante rimbombò. Avvertiva che il treno per Bari sarebbe partito a breve. 
Annalisa, si alzò subito, di scatto, come se non aspettasse altro.
La fulminai. 
Liù mi aiuto ad alzarmi, la abbracciai forte.
Non ci saremmo viste per tanto tempo.
- Sei la mia migliore amica a distanza - le sussurrai.
- Lo sei pure tu -
Anche Pamela l'abbracciò, nelle ultime ore avevano legato tantissimo. 
I One Direction, i miei idoli, quelli che comunemente chiamavo ' i ragazzi ', erano tristi, certo, ma mi sembrarono un po' meno tesi. Li avevamo avvertiti che li avremmo rivisti presto. 
Quindi, salutammo tutti.
Abbracci, pizzicotti, carezze..
Mi sarebbero mancati. 
Liù aveva legato con tutti, non ce n'era uno in particolare, però aveva instaurato un rapporto d'intesa con Zayn.
Pamela e Louis erano inseparabili, mentre per quanto riguarda Harry, lei tentava di restargli lontano. 
Per lui provava sentimenti troppo forti, ma  non aveva alcuna intenzione di intromettersi nella sua quasi relazione con Annalisa che invece, però, sembrava fregarsene.
E poi c'ero io.
Salutai tutti calorosamente, poi Zayn mi si avvicinò e prima ancora che potessi dirgli 'ciao, ci vediamo', mi tirò a se.
Rimasi immobile, senza respirare. 
- Noi due non abbiamo una foto insieme, ti dispiace farne una?- sussurrò. 
Sentì divampare il cuore. 
- No, non mi dispiace affatto - gli sorrisi. 
Gli ero talmente vicina, da riuscire a percepire il suo battito cardiaco. 
Lasciai che il suo meraviglioso profumo mi accarezzasse, stavo benissimo. 
Scattò la foto e me la mostrò. 
- Be', è venuta bene - esclamai.
- Già - 
Gli altri ci guardarono inteneriti. 
L'ultimo avviso dell'altoparlante guastò quel fatidico momento, lo maledissi. 
Mancavano cinque minuti alla partenza, dovevamo scappare.
Anna si era già avviata verso il treno, Pamela mi trascinò via. 
- Ci si vede, vi vogliamo bene!- urlammo correndo.
- Ve ne vogliamo anche noi!- ricambiarono. 
Raggiungemmo di corsa Annalisa e ci fiondammo nel treno.
Mi parve di rivivere un Flash Back, mi sembrò  di riprovare le stesse emozioni di un anno fa. 
Solo che questa volta, il bacio di Zayn non ci fu. 


 


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Capitolo 30
*** La svolta. ***


Il ritorno a casa, questa volta, fu meno traumatico. 

Sapevamo che ormai erano parte irremovibile della nostra vita, speravo che questo sentimento fosse reciproco.
Mi emozionava l'idea che la distanza e l'ansia che ci separavano, avessero i giorni contati.
Mancava davvero poco e sarebbe iniziata la nostra nuova vita, preferibilmente con loro, magari per sempre. 
Forse era un po' azzardato immaginare di vivere con loro eternamente, troppo esagerato.. però è noto a tutti il detto 'almeno sognare è gratis'.

E per ora quelli erano ancora sogni, colorate fantasie delle nostre teste.. o quasi. 

Eppure, uno 'sconvolgente' cambiamento accadde prima del previsto: colei che consideravo la mia migliore amica, la sorella che mia madre non aveva partorito, si stava dimostrando la più estranea persona che avessi mai avuto modo di conoscere nei miei quasi diciott'anni di vita. 
Annalisa non era più quella di un tempo, il nostro rapporto era diverso, si stava mutando in qualcosa di ignoto. 
Ci sentivamo raramente e tutto ciò mi sorprendeva fin troppo, proprio ora che dovevamo impegnarci nei preparativi, che avremmo dovuto passare delle ore a gracchiare al telefono, ci stavamo allontanando. Anzi, era lei ad estraniarsi.
Avevo il sospetto che ci nascondesse qualcosa, specialmente a me.
Non mi sembrava neanche più tanto entusiasta dell'emminente partenza a Londra.
No, niente di niente. 

Il nostro rapporto si era congelato e si sa, il ghiaccio o si scioglie, o si frantuma. 
In entrambi i casi, non ha mai un lieto fine. 

--
Era un pomeriggio afoso di fine maggio, l'aria era irrespirabile a causa del caldo. 
Cazzeggiavo alternandomi da twitter a facebook. 
All'improvviso, squillò il telefono. 
Era Pegaso, ovvero Liù. 
Risposi, ansiosamente. 
- Pegaso che succede? - risposi. 
- Atenaaaaaa, ho una notizia bomba, ancora non ci credo! - strillò. ( ah giusto, Atena era uno dei miei soprannomi). 
- Che notizia? Oddio sparaaa, oh! - 

- Mi trasferirò a Londra, è un appartamento vicino al vostro, è piccolo, per ora starò in affitto ma fa niente, realizzeremo i nostri sogni INSIEME, come avevamo progettato anni fa, ricordi? -  

Urlai, saltai per tutta la camera, cominciammo a impazzire e scoppiammo a piangere. 
Dopo qualche minuto ( e un paio di bicchieri d'acqua), riuscimmo a calmarci, ma dal telefono percepì ancora il suo respiro ansimante, ma mi sembrava felice. 
Allora le raccontai meglio la questione di Annalisa e mi promise di rimanermi vicina. 
La ringraziai. 
--
Qualche giorno dopo, Pamela mi invitò a casa sua per uno dei nostri soliti 'Pigiama party'. Tra lo studio, i preparativi e il resto, non riuscivamo ad organizzarne uno da parecchio tempo. 
Finalmente ne avemmo occasione. 
Quando sua madre mi aprì la porta di casa, mi suggerì di raggiungere Pamela in camera sua. 
La trovai dinanzi all'enorme poster di Harry sciogliendosi in un disperato pianto. 
Mi avventai su di lei.
- Che succede? - 

- Mari è inutile, io non avrò mai una minima occasione con lui, non avrò mai modo di mostrargli ciò che provo. Sono fottuta, innamorata e fottuta. E mi chiedo perché proprio lui, esistono decine di ragazzi, perché proprio lui? - indicò il muro. 

Non sapevo che risponderle, cosa avrei potuto dirle per consolarla? Di certo non con una bugia del tipo ' chi ti dice che accadrà?' perché sapevo che era quasi impegnato con Annalisa e non avrei mai voluto illuderla. 
Allora, passai dalla cucina e afferrai dal tavolo la coppa colma di caramelle e cioccolate, raggiunsi da capo Pamela in camera e mi sedetti al suo fianco.
Le porsi la coppa. - Sai, in questi casi non servono le parole, ma solo tanto, taaanto, tantissimo zucchero. -
Abbozzò un lieve sorriso ed afferrò una barretta Kinder, l'addentò fissando il poster. 
La imitai e lo guardai pure io. 
- Mm, in questa foto Harry ha le gambe storte, non trovi? - 
Pamela scoppiò a ridere  e mi tirò una cuscinata in faccia. 
- Potrà diventare pure zoppo o gobbuto, per me non cambierà nulla.. - 
- Lo so.. - 
- Però grazie - 
- Per cosa? -
- Per avermi tirato su di morale, almeno un po'.. - 
- Non mi devi ringraziare proprio di niente! Su, alzati da li, prepariamo i popcorn e guardiamoci un bel film, possibilmente non twilight che lo sai che ogni volta mi addormento, lol -
Pamela rise, ma fu una risata amara e sfumata da tante insicurezze.
Odiavo vederla in quelle condizioni.
--
Il grande giorno era giunto, quello che avrebbe dato un'enorme cambiamento positivo alle nostre vite. 
Il momento della partenza. 
Annalisa, non ci rivolse quasi per niente la parola, pensava ai fatti suoi. 
Invece io e Pamela, prima di imbarcarci in aereo, parlammo con Liù telefonicamente e ci disse di essere già arrivata a Londra da un paio d'ore e ci informò delle pessime condizioni temporali, pioveva a dirotto.
Ancora meglio, amavo la pioggia. 
In aereo, avremmo dovuto passare due ore, due ore che parevano due secoli, se non millenni. 
Annalisa si addormentò, Pami scorreva la galleria delle fotografie del suo iphone e poi c'ero io, che fissavo fuori dal finestrino con Little Things che mi rimbombava nelle orecchie. 
Pensavo ai miei genitori che infondo mi sarebbero mancati, ai miliardi di ricordi che mi abbandonavo alle spalle, a come avrei arredato la mia camera e se fossi riuscita a diventare una receptionist. 
Ma più di tutti, evitavo il pensiero di Zayn. 
Quello sì che era una bel problema, come mi sarei dovuta comportare con lui? Cosa avrei dovuto dirgli? Come mi sarei dovuta rivolgere? 
Dopo quell'ultima volta a Milano, c'era stata la solita e costante assenza. 
Neanche un saluto, un minimo 'ciao, come va?', un semplice gesto solo per avere la minima certezza della sua considerazione.
E invece no, niente.
Ero di nuovo al punto di partenza, forse non mi ero mai spostata da lì e ci sarei rimasta ancora per tanto. 
Non sapevo se dipendesse principalmente da me o solo da lui o da entrambi. 
Ero nella più totale confusione, avevo bisogno di parlare con il ragazzo più comprensivo presente sulla faccia della terra, Niall. 

Decisi che una delle primissime cose che avrei fatto appena sarei atterrata a Londra, sarebbe stata abbracciarlo forte e pregarlo di non abbandonarmi mai. 

--
Eravamo stanche, esauste e anche fradice. 
- Minchia, alluviona - si lamentò Pamela. 
- Marina, muoviti ad aprire! - sbuffò Annalisa. 
- E un attimo, non trovo la chiave! - 
Ci trovavamo dietro la porta del nostro appartamentino, tremavamo, sia per il freddo ( nonostante fosse giugno inoltrato) sia per l'emozione.
Finalmente riuscì a trovarla e l'afferrai forzatamente. 
L'avvicinai alla serratura, il cuore batteva e nonostante fossi infreddolita, iniziai a sudare. 
Ero emozionata, troppo emozionata. 
Infilai la chiave nella serratura e diedi due giri, spinsi la porta. 
Rimanemmo a bocca aperta. 
Era fatto apposta per noi, ci piaceva, o almeno per me e Pamela. 
Invece, sul viso di Annalisa si disegnò una smorfia non del tutto compiaciuta. 

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Capitolo 31
*** Di nuovo insieme. ***


- E' troppo piccola, non c'è lo  spazio per respirare - si lamentò ancora Annalisa poggiando i suoi bagagli a terra. 
Non prestai attenzione alle sue parole e mi diressi verso le finestre spalancandole. 
La luce che vi entrò era fioca e lieve, quel giorno a Londra regnava il mal tempo, ma ci saremmo dovute abituare. 
Pamela era entusiasta quanto me, quella piccola casa sembrava essere costruita apposta per noi, ma a quanto pare non per Annalisa. 
- Ti aspettavi una reggia? Per ora non possiamo permetterci di più - le rinfacciai. 
- Ma dai, è bella. Ci sono tre stanze per noi, un piccolo soggiorno, l'angolo cottura e un bagno, è perfetta - continuò Pami. 
Lei continuò a sbuffare.
Mi voltai trattenendo un moto di stizza. 
Notai che i mobili erano coperti da un velo di plastica bianca che li proteggeva dalla polvere, alzai delicatamente quello che celava il divano e mi ci sedetti sopra. 
- Penso che dobbiamo fare un po' di pulizie prima - consigliò Pamela. 
- Sì, che ore sono? - 
- Le quindici - 
- Bene, mando un messaggio a Liù e l'avviso del nostro arrivo, intanto ci armiamo di pezze, scope e detersivo e puliamo - 
--
Annalisa uscì dall'appartamento sbattendo la porta lasciandoci pulire la casa da sole. 
- Dovrebbe aiutarci dato che ci abiterà pure lei, sia chiaro, io non faccio la schiava a nessuno. Se non collaborerà pure lei, quella è la porta - dissi. 
Pamela evitò di commentare. 
Qualche minuto dopo, il campanello bussò. 
- Vado io - mi avvisò lei.
- Pamelaaaa - sentì urlare da una voce fin troppo familiare. 
Con ancora la pezza in una mano e lo chantecler nell'altra, corsì verso l'ingresso dove vi trovai Liù e Pami abbracciarsi con le lacrime agli occhi. 
Mi unì al loro mega abbraccio di gruppo e ci staccammo solo un quarto d'ora. 
Le spiegammo la situazione di merda e lei si sentì in dovere di aiutarci nelle pulizie domestiche. 
Non volevo accettare, ma insistette e alla fine cedetti lasciando che Liù ci desse una mano. 
Fu una bella occasione per divertirci e fare le coglione come solo noi sapevamo fare. 
Verso sera, la casa splendeva, ma Annalisa non era ancora tornata. 
- Liù, non abbiamo un cacchio nel frigorifero da poterti offrire, ti va di venire con noi a fare la spesa? - propose Pami. 
- Ma certo, qui vicino c'è un supermarket -
Una decina di minuti dopo, uscimmo.
--
La stanchezza aveva preso il quasi pieno totale controllo della mia mente e del mio corpo, non ne potevo più. 
Il viaggio mi aveva distrutta, le pulizie domestiche avevano contribuito e ora quei bustoni stavano sfinendo le ultime e poche energie che mi erano rimaste in corpo.
Desideravo dormire per un paio di secoli, poi svegliarmi e vivere una vita serena con i miei idoli.
Al mio fianco Pamela mi sembrava stanca almeno quanto me, ma serena, sorrideva.
Già da troppo tempo non la vedevo ridere così.
Eppure ero convinta che nascondesse un certo senso di agitazione, intuivo anche per cosa.
Sapeva che Harry era sentimentalmente occupato, il ragazzo che amava più di se stessa non l'avrebbe mai ricambiata.

Erano innamorati entrambi, lei di lui e lui di un'altra.

Oh se ci soffriva, e come ci soffriva..
Una volta mi disse che desiderava per Harry la felicità e se Annalisa per lui lo era, a Pamela andava bene, ma entrambe sapevamo che infondo ci stava male.
Liù, invece, stava bene così.
Non aveva bisogno di un ragazzo, non ne voleva uno.
Sorrideva sempre, rideva, scherzava.
Il suo carattere vivace e solare faceva invidia a tanta gente e scagliava frecce ai cuori di molti ragazzi, ma lei sembrava non accorgersene.
E pensare che prima dell'icontro con Zayn, anche io ero così libera..
Provai una leggera nostalgia di quando dei ragazzi non mi importava niente e per un attimo 'ammirai' Zayn per essere stato capace di far infatuare una tipaccia come me a cui importavano i draghi, i libri d'avventura e di magia, una tipa mezza dark con l'ossessione per la mitologia greca, che non avrebbe mai indossato tacchi in vita sua, che indossava felponi e jeans.
Ero un maschiaccio. 
Ma ve li immaginate la ragazza skater/dark insieme al ragazzo figo? 
Io no, eppure Pamela insisteva sempre il contrario. 
Provai ad immaginarci uno affianco all'altro, mi venne quasi da ridere e sul mio viso spuntò una leggera grinza. 
- Perché ridi? - domandò all'improvviso Liù. 
- Io? Ridere? Stavo ridendo? - domandai perplessa. 
- Ti si erano pure illuminati gli occhi, sembravano due fanali. - rispose ancora lei. 
Scoppiarono a ridere, io sprofondai nell'imbarazzo.
- Dai lo sappiamo che stavi pensando a Mr. Chioma Nera - sorrise Pamela
Arrossì completamente, sentivo le guance infiammarsi. 
- Come avete fatto a capirlo? - domandai. 
- Quando parli di lui o lo pensi, sembra che sei appena scesa dal paradiso - spiegò lei. 
- Ah.. - commentai. - Va be, sbrighiamoci che questi bustoni pesano più di me - continuai, agitata. 
Pamela e Liù ridacchiarono tra di loro.
--
 
Quando rientrammo a casa, Annalisa era stesa sul divano armeggiando con il cellulare. 
- Ah siete tornate - borbottò.
- Sai com'è, da quando siamo arrivate a Londra ci siamo date parecchio da fare e non abbiamo avuto neanche il tempo di pisciare - le risposi, furiosa. 
- Sì capisco, Liù ci sei anche tu? Che piacere rivederti.. - 
- Ciao Annalisa... - 
- Comunque, noi siamo andate a fare la spesa, tu dov'eri? - domandò Pamela avviandosi in cucina, la seguì. 
- Ero in giro, non sapevo che fare -
- Be', potevi darci una mano se ti annoiavi tanto - le rinfacciai. 
- La prossima volta sicuramente vi aiuterò. - 
Non le risposi più, né la guardai. 
Avrei potuto fulminarla con lo sguardo se solo ne avessi avuto la possibilità. 
Poggiammo le buste sul tavolo.
- Se le uova si sono rotte, potrei uccidere qualcuno - rise Pami estraendole dal sacchetto di plastica.
- Domani facciamo una torta? - proposi tentando di distrarmi. 
- Buona idea, Liù ci aiuterai, vero? - rispose lei.  Liù annuì sorridendo.
- A proposito, domani dobbiamo anche verniciare i muri con la vernice che abbiamo comprato! - esclamai. 
- Già, avremo un po' da fare - disse Pami. 
- Avete già avvisato i Oned del nostro arrivo? - chiese Liù.
- Non ancora, stasera mando un messaggio a Niall, non vedo l'ora di rivederli - sorrisi. 
-- 
Liù era andata via da un po', Pami si era da poco addormentata, Annalisa non sapevo dove fosse. 
Ero immersa nel buio della mia stanza con il pc sulle gambe. 
Entrai su twitter, amavo quel social network. 
Cercai tra i messaggi privati il nome di Niall e gli scrissi. 
' Siamo a londraa, ci siamo finalmente trasferite, ci siamo tutte, io, Pamela, Liù e anche Annalisa.. '
Aggiunsi anche la via del nostro appartamento e inviai il messaggio. 
Sospirai, sperando che l'avrebbe letto, spensi il pc e mi infilai sotto le coperte. 
--
 
Il giorno dopo, ci alzammo abbastanza presto. 
Spostammo i mobili  ancora ricoperti dal celofan al centro delle varie camere.
Annalisa ovviamente non ci aiutò. 
Provai a controllare la rabbia, ma sapevo che non avrei resistito a lungo.
Indossammo delle salopette di jeans per evitare che ci sporcassimo. 
Liù ci raggiunse e ci spiegò le differenze dei vari pennelli, lei era esperta perché aveva frequentato l'artistico e ci mostrò come passare il primo velo di vernice sulla parete. 
Stranamente dopo ci raggiunse anche Annalisa, almeno per quella volta decise di volerci aiutare. 
Partimmo dal soggiorno che era lo spazio più grande. 
Ero l'unica fra le quattro ad avere un pessimo rapporto con l'arte, ero completamente negata, a malapena sapevo stringere una matita in mano, ma un pennello di quelle dimensioni mi sembrò fin troppo per le mie scarse capacità. 
Tremavo, mi muovevo lentamente, avevo il terrore di sbagliare. 
Pamela al mio fianco, invece, era tranquilla e sembrava a suo agio, era sempre stata brava a disegnare e a dipingere. 
Liù invece mi sembrava felice, muoveva sinuosamente la mano e canticchiava serena. 
Rimasi con il pennello inzuppato di vernice verde sospeso in aria fissandola,  ' mi risvegliai ' solo quando qualche goccia vernice mi colò in faccia. 
- Ma che merda, oh - mi lamentai. 
Scoppiarono tutte a ridere, tranne Anna che invece mi sembrava di pessimo umore. 
Mi allontanai un secondo e fiondai in cucina, afferrai un tovagliolo e provai a pulirmi il volto. 
Tornai in soggiorno. 
- Hai il viso ancora sporco di vernice lool - rise Pami
- Al diavolo, lol, continuiamo che prima finiamo, prima cuciniamo la torta -
- Che ne dite di un po' di musica? - propose Liù accendendo lo stereo inserendo un disco che aveva portato Pami. 
Sorridemmo.
--
- Niall, sei sicuro di aver letto bene? - chiese perplesso Liam. 
- Certo, Mari è stata molto precisa nel darmi l'indirizzo, è questo l'appartamento - gli rispose testardo. 
- Sembra piccolo - commentò Zayn
- Dai entriamo nel giardinetto, ci avviciniamo al campanello, leggiamo se i cognomi e se sono loro, be', bussiamo! - esclamò Harry avviandosi, gli altri lo seguirono. 
Erano a pochi metri dalla porta e da dentro rimbombavano risate e voci femminili, una vecchia canzone di Justin Bieber sparata a volume altissimo, Niall la riconobbe, era Beauty and a Beat. 
Poi, una risata risuonò più delle altre. 
- Ma questa risata non è quella di Marina? - disse su di giri Louis
- Sì è la sua - rispose frettolosamente Zayn, sentiva il cuore stringersi e palpitare forte. 
- Ehi che ti prende amico? - Gli si avvicinò Liam. 
- Ehm, niente. - voltò il capo. 
- Sì, i cognomi sono i loro, suoniamo? Dai, non vedo l'ora di rivederle, specialmente Anna..- Harry era agitatissimo. 
Niall si fece coraggio e suonò il campanello. 
--
La situazione si era piuttosto ' ammorbidita ', ridevamo senza contegno, ci stavamo divertendo. 
Il disco che Liù aveva inserito nello stereo contenva alcune hits di qualche anni prima, erano canzoni cariche di ricordi per noi. 
Annalisa invece sembrava indifferente, continuava a verniciare senza rivolgerci la parola. 
All'improvviso, il campanello suonò e ci fermammo. 
- Aspettavamo qualcuno? - sobbalzò Pami. 
- No, penso di no.. vado ad aprire - risposi avviandomi continuando a canticchiare. 
Mi avvicinai alla porta, il cuore cominciò a battermi forte, non capivo il perché. 
Mi resi solo allora conto di avere ancora il pennello in una mano e il viso picchiettato da gocce di vernice verde. 
Con la mano libera, afferrai la maniglia ed aprì la porta. 
Rimasi senza fiato, le parole mi si smorzarono in gola. 
- Niall! - gli saltai addosso.
Mi strinse forte. - Mari, quanto mi sei mancata! - 
- Ti prego, non mi abbandonare più -
- Non lo farò -
Attirate dal mio urlo, Liù e Pamela mi raggiunsero e come me rimasero senza parole. 
Ci fu una sorta di abbraccio di gruppo, salutammo tutti loro calorosamente, io tutti tranne Zayn, ovviamente, con cui scambiai un semplice ' ciao '. 
- Ma che ci fate ancora fuori? Su, accomodatevi! - li invitò Pami. 
- Mari, ma che è successo al viso? - domandò Louis. Arrossì pesantemente. 
- Ehm, è un incidente di percorso - rise Liù. 
I ragazzi entrarono. - Ma che state combinando? - si stupì Liam. 
- Verniciamo le pareti! - risposi. 
Harry si avvicinò e mi sussurrò qualcosa nell'orecchio. - Anna dov'è? - 
Nei suoi occhi lessi tanto tanto amore. 
- Anna.. be' è di là, in soggiorno.. però, ecco, non aspettarti tanto da lei, non è più quella di una volta. - 
Mi guardò titubante. - Che vuoi dire? - 
- Niente, lo capirai tu stesso. -
 

 

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Capitolo 32
*** C'è spazio solo per tre. ***


Harry corse, voleva stringere Annalisa forte per non lasciarla più e ci sorpassò. 
Raggiunse la cucina dove lei ne verniciava un angolo.
Si fermò a guardarla e sorrise.
- Anna.. - 
Lei si voltò, aveva un'espressione agghiacciante, indifferente. 
- Ciao Harry - ritornò di nuovo a lavoro. 
- Non sei contenta di rivedermi? - domandò speranzoso, ma lei non gli rispose.
Così, le si avvicinò e provò ad abbracciarla, ma Annalisa lo respinse.
- Lasciami stare! - gli urlò contro. 
- Ma..- Harry la guardò incredulo, confuso. 
Attirati dall'urlo di Annalisa, li raggiungemmo in cucina. 
- Che succede qui? - chiese Liù. 
- Niente, non è successo niente. - commentò lei, ma l'espressione di Harry comunicava tutt'altro.
Mi avvicinai e lo invitai ad allontanarsi con noi. - Dai Harry, vieni con me, qui non c'è nulla da vedere -
Mi seguì con lo sguardo perso nel vuoto.
 
-- 
 
Dopo un breve giro turistico nella nostra nuova casa, i ragazzi non volettero rimanere con le mani in mano.
- Vi diamo una mano - decise Louis. 
Gli altri appoggiarono la sua idea e una decina di minuti dopo eravamo tutti armati di pennelli. 
Pamela riaccese lo stereo. 
Si prospettava un rilassante pomeriggio.
 
--
 
Pamela evitava di avvicinarsi ad Harry o anche solo di parlargli. 
Aveva paura delle sue emozioni e di come lui avrebbe potuto reagire vedendola vicina.
Ma specialmente in quel momento in cui il riccioluto soffriva, avrebbe voluto far parte della sua vita, anche solo come amica.
Sentì un nodo in gola vedendo la sua espressione vuota, i suoi occhioni verdi erano spenti e questo a Pamela faceva male. 
Liù notò che si rattristì.
- Tutto bene, Pami? - 
- Sì, cioè no.. -
- Ti va di parlarne? -
- Io... - si voltò verso Harry.
- Ah, capisco. Dispiace tantissimo anche a me. Annalisa è stata crudele con lui.. penso che dopo dovremmo parlarle -
- Non mi va di convivere con una persona così, vorrei che ci fossi tu al suo posto, che occupassi tu la sua camera -
- Vorrei anche io.. -
- Ragaazzee - si intromise Louis.
- Louis? Dove sei? - chiese Liù. Sentiva la sua voce, ma non riusciva a capire da dove provenisse.
- Sopra di voi - le due ragazze alzarono la testa e videro Lou sulla scala. 
- Oh eccoti - ridacchiò lei. 
- Potreste spostarvi un po' più a destra? Non vorrei che vi colasse della vernice in testa - rise. 
- Lou, posso salire io sulla scala? - chiese Pami. 
- Certo! - scese e le cedette il posto. 
- Pamela stai attenta! - l'avvertì Liam. 
- Sì, non preoccuparti! -
 
--
 
Io e Niall ci spostammo in corridoio, da soli. 
Volevo passare un po' di tempo con lui, con il mio "fratellone".
- Allora, come stai? - mi chiese. 
- Bene.. -
- Mari, io ti conosco.. Tu non stai bene.. -
Sospirai. - Hai ragione -
- Raccontami - 
- Mi da al cazzo il comportamento di Annalisa. Non si comporta male solo con Harry o con voi, ma anche con me, Pamela e Liù. E' una cosa che non tollero, questa situazione va avanti da un paio di mesi ormai.. -
- Avete provato a parlarle? -
- Se ci ho provato? Certo, ma cambia discorso o semplicemente risponde ' io sono sempre la stessa '. Sono convinta che mi stia nascondendo qualcosa, mi sembra di convivere con un estraneo -
- Quindi, in un certo senso non siete più amiche? -
- Sinceramente penso che non lo siamo mai state. -
- Capisco.. ma so che c'è dell'altro che ti fa stare male.. vero? -
Lo fissai perplessa. 
- Ma dimmi, mi leggi nel pensiero? lol -
- Più o meno ahahah -
- Comunque hai ragione, c'è dell'altro. E riguarda Zayn. -
- Mari ho capito che intendi, e soprattutto tutti noi abbiamo capito che succede tra di voi tranne voi due, anzi, quello che non succede.
- Quindi? -
- Avanti, il modo in cui vi ignorate.. vi volete, vi desiderate, ma siete troppo timidi solo per salutarvi.. o più probabilmente troppo orgogliosi. -
Sentivo le guance infiammarsi e le ginocchia cedere, sapevo che  aveva ragione. 
- Niall, ti prego, cambiamo discorso.. -
- No, ora mi ascolti. Uno dei due deve fare il primo passo o finirete per perdervi, per sempre.
Non ebbi la forza di ribattere con le parole e preferì abbracciarlo.
Quando ci staccammo, mi fece promettere che ci avrei provato e che avrei messo da parte l'orgoglio. 
Sperai con tutta me stessa di riuscire a mantere quella promessa.
- Possiamo tornare dagli altri, il corridoio è tutto verniciato - disse.
Ma per tutto quel tempo, non ci rendemmo conto che qualcuno ci aveva origliati.
 
--
 
Quando raggiungemmo gli altri, incrociai lo sguardo con quello di Zayn. 
Percepì il cuore fermarsi e un ardente calore avvolgermi, tant'è che legai i capelli in una coda di cavallo in un disperato tentativo di rinfrescarmi.
- Marina, che cos'è quella cosa che hai dietro il collo? - domandò curiosamente Liam.
- E' un fulmine, il mio simbolo..
- Da quando hai un tatuaggio? - si sorprese Harry.
- Da un po'.. e poi, ne ho anche degli altri. Lo stesso vale per Pamela, giusto? - la guardai. Era ancora sulla scala, intenta a verniciare l'ultima parte del muro.
- Ehm sì.. -
- Davvero? Che tatuaggi hai? - le chiese Harry avvicinandosi.
- Beh, ne ho uno sul polso, uno sulla schiena e ... -
- Pami, stai attenta! - Non feci neanche in tempo a terminare la frase, che cadde precipitosamente dalla scala, ma Harry fu più svelto e l'acchiappò al volo.
Tirarono tutti un sospiro di sollievo.
- Stai bene? Ti sei fatta male? - le chiese Harry. 
- Sì, sto bene. Oddio, grazie Harry! - senza controllare le sue emozioni, lo abbracciò forte. Lui sorrise, finalmente dopo tutto quel tempo passato a fissare il vuoto, mi sembrò più sereno. 
Quando Pamela si rese conto di ciò che aveva appena fatto, arrossì pesantemente e si allontanò a bere un bicchiere d'acqua in cucina dove era rimasta Annalisa.
- Non so come ringraziarti Harry, ho davvero temuto che finisse male - disse Liù. 
- Io non ho fatto nulla di speciale.. -
- Harry, basta sottovalutarti, sei stato fantastico! - Liam gli diede una pacca sulla spalla. 
 
--
 
La casa ormai era quasi del tutto verniciata. 
Mancava ancora parte del soggiorno e le camere da letto. 
- Di che colore le dipingerete? - chiese Niall
- Io lilla, Anna non lo so, Marina nera e gialla - rispose Pamela.
- Precisamente, tre muri gialli e uno nero sul quale vorrei disegnarci qualcosa che mi rappresenta o scriverci qualcosa - precisai. 
- Carina come idea - sorrise Liam. 
Prima ancora che potessimo ricominciare a verniciare, sentimmo il telefono di Annalisa squillare. 
Rispose e si avviò velocemente nella sua stanza. 
Ci guardammo tutti perplessi e Harry le andò dietro senza farsi vedere.
Tornò pochi secondi dopo e mi tirò dal polso - Tu vieni con me -
Ci guardarono tutti straniti.
--
 
Ci appostammo dietro la porta.
- Che succede? -
- Mari, Annalisa sta parlando con qualcuno al telefono, ma parla in italiano e io non lo capisco, ho bisogno che tu mi traduca -
- Occhei! - 
Poggiai l'orecchio alla porta.
Sentivo la voce di Anna. 
 
 ''Vorrei tornare per stare con te, ma ora non posso, sono bloccata qui.''
 
''Non posso andarmene di punto in bianco, troverò un modo.''
 
"Sì, oggi sono venuti e stanno aiutando quelle tre a verniciare la casa. C'è anche Harry, è convinto che sia ancora innamorata di lui quando non ha ancora capito che per me non vale più niente."
 
"Non preoccuparti, nessuno sa di noi."
 
''Occhei, vado. Ti amo anche io.''
 
Chiuse la chiamata.
Harry aveva di nuovo quell'espressione in volto, sta volta mi sembrava deluso, arrabbiato. 
Facemmo un passo indietro e quando Annalisa aprì la porta, ci guardò male. 
- Che volete? - chiese.
- Delle spiegazioni. - risposi. 
- Non ho nulla da spiegarvi. -
- Invece sì. Hai tanto da spiegare. - 
- Ti dico di no, e ora lasciatemi passare -
- Annalisa, basta con questa storia. Ho sopportato per fin troppo tempo, E' arrivato il momento di parlare, che tu lo voglia o no! - alzai leggermente il tono di voce.
- Abbiamo origliato la tua conversazione al telefono. - si intromise Harry.
- Chi vi ha dato il diritto di spiarmi? - urlò lei.
- E CHI TI HA DATO IL DIRITTO DI PRENDERCI IN GIRO? - ribattei ancora più forte.
Si avvicinarono tutti gli altri. 
- Mari che succede? - domandò Liù. 
- E' la resa dei conti.. - rispose Harry al posto mio. 
- Io non vi sto prendendo in giro - continuò Annalisa. 
- Ora sei anche bugiarda? Basta fingere che non stia accadendo nulla! Lo sappiamo tutti quanti che nascondi qualcosa, ma ora penso che tu stia nascondendo qualcuno! - stavo perdendo il controllo. 
- Volete la verità? Benissimo. Sto insieme a Marco, di nuovo. Abbiamo entrambi capito che non possiamo stare lontani ma che dobbiamo stare insieme. -
- Il tuo ex? Quello per cui soffrivi? Quello di cui mi raccontasti la storia? - commentò Liam. 
- Sì, ma ha capito di aver sbagliato e ci amiamo tantissimo - si giustificò lei. 
- Potevi dirmelo. - le dissi.
- Non dovevo dirti proprio niente. - 
- Mi sembrava che Mari fosse la tua migliore amica - si intromise Louis.
- Appunto Louis, sembrava.. - sussurò Pamela. 
- Adesso mi state dando tutta la colpa addosso, ma sapete cosa ne penso? PER ME NON VALETE NIENTE - urlò Annalisa. 
- Ah sì? E' così che la metti? Sinceramente quello che dici non mi tocca proprio, ma stai facendo del male a una delle persone a cui voglio più bene - indicai Harry. - E per questo motivo, ti voglio fuori da questa casa, hai tempo per preparare i tuoi bagagli in un'ora, poi ti voglio fuori dalle nostre vite per sempre. - continuai fredda. 
Mi guardarono tutti sorpresi. 
- Non puoi cavartela così, signorina. Ti ricordo che parte di questa casa è stata pagata dai miei genitori! - ribattè. 
- Compro io la tua parte e mi trasferisco con Marina e Pamela, se loro sono d'accordo - s'intromise Liù, le sorrisi. 
- Certo che siamo d'accordo! - Pami l'abbracciò. 
- Perfetto! - Annalisa si chiuse nella sua stanza. 
 
--
 
Niall si lanciò addosso e mi abbracciò.
- Si può sapere da dove hai uscito tutta questa forza? - rise Liam. 
- Non lo so, ahahah -
- Oddio, l'hai stesa! - Louis saltava da una parte all'altra. 
Zayn sorrideva. 
Harry mi sembrò più sereno e ci ringraziò per aver preso le sue difese. 
- Direi di prenderci una breve pausa e brindare con qualcosa - propose Liù. 
Ci avviammo in cucina, in frigo c'era del succo alla pesca. 
- Può andar bene? - Pami lo uscì e lo versò nei bicchieri. 
Ridemmo tanto, finalmente mi sentivo libera e felice. 
E anche se Harry non voleva dimostrarlo, stava male. 
Pamela gli si avvicinò. - Mi dispiace che tu ci stia male.. spero ti passi -
Si sorrisero. - Lo spero anche io -
 
--
 
Annalisa terminò prima del previsto e l'indomani avrebbe chiamato Liù per '' contrattare ''. 
Ci rimettemmo a lavoro. 
- C'è un cambio di programma, io la camera la voglio rossa - rise la nostra nuova coinquilina. 
Ero felicissima, le mie due vere migliori amiche convivevano con me.
Ci dividemmo e io rimasi con Niall a completare l'ultima parte del soggiorno, era davvero fiero di me. 
Ormai si era fatto tardi e i ragazzi dovevano andar via perché quella sera erano ospiti a un programma televisivo.
- Ma ragazze, voi non potete rimanere qui a dormire.. la vernice ha bisogno si asciugarsi e in più puzza! - consigliò Liam.
- Già, non ci avevamo pensato.. e ora? - si preoccupò Pamela.
- Potete dormire nella casa '' One Direction''. - propose Niall. 
- E voi dove starete allora? - chiese Liù.
- Noi non abitiamo più in quella casa, abbiamo ognugno di noi un appartamento singolo, ma usiamo la casa per riunirci, adesso è vuota e potete stare voi - rispose Zayn. 
- Queste sono le chiavi, noi ora andiamo - Harry mi porse il mazzetto. 
Li salutammo uno ad uno. 
Evitai il solito contatto con Zayn e Niall mi lanciò un'occhiataccia, accidenti, aveva ragione lui. 
 
--
 
I ragazzi uscirono, ci avviammo nelle nostre camere per preparare una borsa con qualche vestito da portarci. 
Quando entrai nella mia stanza, rimasi a bocca aperta. 
C'erano i tre muri gialli e uno nero sul quale c'era disegnato un enorme fulmine giallo. 
Rimasi davvero stupita. 
- Ragazze, ragazze! Venite a vedere! - le chiamai. 
Quando mi raggiunsero, mi sorrisero. 
- Che bello, chi l'ha fatto? - domandò Liù.
- Non lo so.. -
- E' identico a quello che hai sul collo - commentò Pamela.
Mi avvicinai al muro e solo allora notai che vicino al fulmine c'era una minuscola firma. 
'' Zayn Jawaad Malik ''. 

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Capitolo 33
*** Ricominciamo? ***


Buttammo alla rinfusa un po' di vestiti e qualche effetto personale in alcune borse muovendoci con cautela, non potevamo rischiare di imbrattarci con la vernice fresca. 
Pamela chiuse la porta a chiave controllando di non aver dimenticato nulla. 
- Siete sicure di aver portato tutto ciò che vi occorre per i prossimi tre giorni? - domandò Liù. 
Annuimmo e ci dirigemmo verso la strada. 
Erano le sette di sera passate e il traffico cittadino procedeva come sempre.
Finalmente, da quando ero tornata a Londra, mi sentì decisamente meglio. 
- Allora, Mari tu sei già stata a casa dei ragazzi la scorsa estate, giusto? - balbettò incerta Pamela.
- Sì, ricordo ancora il percorso, ma dovremmo raggiungere la metropolitana.. e questo è un bel problema perché da qui non so proprio come si arriva - 
- Proviamo a chiamare i ragazzi? - propose Liù.
- No, non possono parlare al telefono, a quest'ora saranno sicuramente nel Backstage del programma di cui saranno ospiti - sospirai. 
Mentre io e lei cominciammo a esporre e poi, subito dopo, a eliminare decine di idee su come procedere, Pami ci precedette controllando su google maps. 
- Ehm, ragazze.. guardate qui! - ci mostrò lo schermo del suo iphone. 
- Tu sei un fottuto genio! - esclamò Liù ridendo. 
 
--
 
Londra, a fine giugno, era particolarmente umida, ma ciò non allontanava il freddo che effettivamente, a quell'ora, era particolarmente rigido e stavamo congelando.
- Penso sia stata una pessima idea scendere di casa con i pantaloncini e la t-shirt - abbozzai percependo il naso diventare un ghiacciolo. 
- Il clima è diverso, dovremmo farci l'abitudine, sto crepando di freddo - continuò Pamela strofinandosi le mani alla ricerca di un po' di calore. 
- Mari quanto mancaa? Ho fame, freddo e tanto sonno - si lamentò Liù.
- Siamo quasi arrivate, la casa dei ragazzi si trova a metà di questo viale. - 
- Sono tutte uguali le case.. la riconoscerai? - si preoccupò lei.
- Vi ricordo che stiamo parlando dei One Direction, la riconoscerete! - le tranquillizzai. 
Camminammo ancora per un paio di minuti mentre i brividi mi percorrevano la schiena e la spalla dolorante per la borsa abbastanza pesante.
All'improvviso, Pamela e Liù si fermarono, immobili, fissando una casa fin troppo riconoscibile fra le altre.
Le guardai ridacchiando. - Sì, siamo arrivate - soffocai delle risate. 
Be', quell'abitazione era davvero sorprendente e ricordai che la prima volta che la vidi, la mia reazione fu simile alla loro. 
Aprì il cancelletto che dava al cortile e quando vi fui dentro, notai che quelle due banane(?) erano rimaste ancora fuori, inermi.
Poggiai il peso su un fianco e incrociai le braccia. - Allora, che ci fate ancora fuori? Volete perdervi la diretta dei ragazzi al Chatty Man? Dai, lo sapete che ho sempre adorato Alan Carr! - esclamai con tono divertito. 
Mossero un paio di passi e riuscirono a raggiungermi. '' E non hanno ancora visto l'interno.. '' pensai immaginando le loro prossime reazioni. 
Mi avvicinai alla porta d'ingresso e una marea di ricordi mi invasero la mente. 
Pescai le chiavi dalla tasca e la infilai nella serratura, aprì la porta e trascinai le due neo-mummie(?) in casa. 
- Eccoci arrivate.. n'è passato di tempo dall'ultima volta che sono stata qui! - sussurrai. 
- Io non riesco a crederci. - strepitarono in coro entrambe.
Cominciarono a muoversi da una parte all'altra, ad avvicinarsi ad ogni mobile.
- Loro hanno davvero vissuto qui? In questa.. - cominciò Liù. - Reggia - completai. - Sì, hanno vissuto qui.. è la casa più bella che abbia mai visto. - conclusi. 
Gli interni di casa 'One Direction' erano per la maggior parte in stile moderno, ma non troppo. 
In realtà non c'era nulla di troppo particolare o altrettanto vistoso, semplicemente quella casa aveva la capacità di farci sentire accolte e benvenute. 
Contrariamente alla prima volta che vi misi piede, era ordinata e splendente e profumava di lavanda. 
Lanciai la borsa per terra e mi stiracchiai avviandomi in cucina, sperai che il frigorifero fosse rifornito. 
E accipicchia, straripava di cibo! Afferrai una lattina di Sprite e tornai in soggiorno.
Liù ammirava il disco di platino conservato in una cornice e Pamela si avvicinò al divano nero in pelle. - Che figo, è enorme! - lo sfiorò. 
- Il primo giorno in cui entrai qui dentro, Harry era steso proprio su quel divano in biancheria intima con le cuffie, ricordo che mi imbarazzai tantissimo. - raccontai indicandola.
Lei arrossì completamente e si allontanò fin troppo velocemente fiondando su uno dei puff davanti al televisore.
 Liù scoppiò a ridere e io e lei ci adagiammo al suo fianco. 
- Il solo pensiero che lui era steso su quel divano mi fa sentire male. - borbottò. Liù continuò a trattenere altre risatine. 
Afferrai il telecomando e accesi il televisore. 
La diretta stava per cominciare. 
 
--
 
Era da ormai mezz'ora che non facevamo altro che ridere. 
'The Chatty Man' era probabilmente uno dei programmi preferiti e in più come ospiti c'erano i nostri idoli, nonché nostri amici. 
Ed ancora difficile ritenerli 'amici'. Erano una delle band famose in vetta alle classifiche da anni. 
In parole povere, totalmente irraggiungibili.
Allora mi domandai che cosa avessi di particolare io da aver avuto la meravigliosa occasione di conoscerli.
In quell'esatto momento, Alan Carr deviò l'argomento. 
- Cosa mi dite di fatti di cuore? - domandò curioso. 
- Abbiamo delle amiche che finalmente, dopo tanto tempo sono venute a trovarci di nuovo e si sono  definitivamente trasferite a Londra. Ma loro sono solo delle amiche.. - cominciò Liam.
- Anche se per alcuni di loro c'è qualcosa di più - svelò maliziosamente Louis indicando sommariamente gli altri.
Zayn gli tirò una gomitata sperando di non essere notato, ma Alan lo vide.
- Maaalik, hai da aggiungere qualcosa anche tu? - chiese. Lui arrossì completamente e sorrise ebetamente. - Ehm, no, non ho da aggiungere altro - balbettò. 
Louis se la rideva.
E indovinate? Per la sorpresa, mi andò di traverso la sprite. 
Cominciai a tossire e a nominare mentalmente ogni singolo dio dell'Olimpo. 
Liù mi diede qualche pacca sulla schiena, poi Pamela provò a zittirci. - Sssh, Alan si sta rivolgendo ad Hazza! -
- Ti ucciderei, mi  andata di traverso quella fottuta bibita - ringhiai con voce strozzata, ma non mi sentì. 
- E tu Harry, hai sciupato qualche femmina ultimamente? - continuò ancora il presentatore.
Spalancò gli occhi verdi e prima che potesse ribattere, Niall prese la parola. - A dire il vero è stata una ragazza ad averlo sciupato -
Nello studio si sollevò un coro sorpreso. 
Tutti fissavano il riccioluto che avrebbe voluto sotterrarsi trascinando con se Niall che intanto si tappò la bocca, troppo tardi
- Ehm, è vero, ma sto bene. - mostrò uno dei suoi scintillanti sorrisi. 
Non tutti lo notarono, ma il suo sguardo era spento. 
- Non è vero che sta bene. - commentò Pamela. 
- Di certo non può dirlo al mondo intero, sta soffrendo molto, ma penso che non voglia far preoccupare le sue fans - affermò Liù.
Ciò di cui invece mi accorsi da subito, era l'espressione di Niall. Da quando parlavano di ragazze, mi sembrò più allegro
Ebbi un Flashback. 
 
'' Erano quasi le due di notte, le ore erano volate.
-Ragazzi è tardissimo!Noi dobbiamo andare- esclamò Annalisa. Harry ci rimase male.
-Già, penso che dobbiamo togliere il disturbo- continuò Pamela.
-Per me è davvero tardi, devo tornare a casa- si alzò velocemente Liù.
-Ma domani ci rivediamo?- domandò Louis.
-Che domande, ovvio! Noi però partiamo di pomeriggio..- sospirai.
-Anche noi- aggiunse Liam.
Ci demmo appuntamento  per la mattina dopo.
Salutammo tutti molto calorosamente, mentre con Zayn mi scambiai un semplice sorriso e ci avviammo verso le scale, ma a metà percorso, Niall mi inseguì e mi fermò.
-Ragazze, vi raggiungo subito, voi andate!- le rassicurai.
Quando ormai Pamela, Liù e Anna erano lontane, Niall parlò.
-Mari, ecco.. la tua amica..quella con i capelli lisci..- iniziò.
-Pamela?-
-Sì lei.. ecco, Pamela.. be', lei.. ehm..- arrossì.
-Non preoccuparti, non le dico niente- lo compresi. 
-Grazie, sei una grande amica-
Mi abbracciò.
-Ci vediamo domani!- gli stampai un bacione sulla guancia e raggiunsi le altre nella nostra camera. ''
 
Solo allora mi ricordai.
Niall aveva un debole per Pamela dal primo giorno in cui le presentai a tutti loro, a Milano, un paio di mesi prima.. e io me n'ero dimenticata.
Mi sentì in colpa. Forse lui avrebbe voluto parlarmene altre volte ma ha pensato che non mi interesasse.
Proprio lui che mi aveva sempre ascoltata.. avrei dovuto parlargli il prima possibile.
 
--
 
La mattina dopo, la prima a svegliarsi fu Liù che dormì nella camera che fino a un po' di tempo prima apparteneva a Liam.
Io invece mi ero appisolata in quella di Niall e Pamela in quella di Louis.
Liù si preparò e uscì abbastanza presto per incontrare Annalisa e 'contrattare' per la casa.
A nostra insaputa, Liam la chiamò invitandoci per il pomeriggio all'evento che MTV aveva organizzato nel centro di Londra.
Era una sorta di concerto in cui partecipavano tantissimi artisti inglesi, tra cui loro. 
Avrebbero cantato un paio di canzoni del loro nuovo album e poi ci avrebbero raggiunto nelle gradinate.
Liù accettò.
Quando tornò a casa, a mezzogiorno passato, trovò me e Pamela ancora nei nostri letti.
Correva da una camera all'altra provando a farci svegliare e urlava cose senza senso.
- Marinaa, Pamela, svegliatevi, e daai, alzate le chiappete, muovete el culitoss - sbraitava, ma personalmente, non sentivo nulla.
Conoscendo il mio punto debole, cominciò a solleticarmi la pancia.
Mi svegliai di soprassalto cadendo dal letto, il tutto mentre ridevo istericamente.
- Sei una baldracca - le dissi alzandomi da terra.
- Grazie tante - sorrise orgogliosamente. - Mi aiuti a svegliare Pamela? - continuò disperata.
- C'è solo un modo per svegliarla - Liù mi guardò interrogativa.
- Cioè? - 
- Lascia fare a me. -
Afferrai la bottiglia d'acqua che avevo salito la sera prima, mi diressi in camera di Louis seguita da Liù.
Mi avvicinai silenziosamente al letto dove Pamela ronfava beatamente. Stappai la bottiglia e trattenendo le risate, le versai l'acqua fredda dritta in faccia urlando una canzoncina irritante.
Pamela urlò per lo spavento e io e Liù ci accasciammo a terra per le risate. 
- Mi avete fatto spaventare, troie! - esclamò asciugandosi la faccia.
- Capisco che io sia un cesso, ma adirittura spaventarti! - asserì tra una risata e un'altra.
- Ma vaffanculo! - esclamò divertita tirandomi un cuscino in faccia. Era il suo modo di dire ' smettila di sottovalutarti', come mi ripeteva sempre.
Quando ci calmammo un po', Liù ci raccontò ciò che Liam le avesse riferito. 
- Ci saranno TUTTI i cantanti inglesi? - esclamò Pami dal gabinetto. 
- Non tutti, solo quelli che al momento hanno successo - spiegò. 
Ci esaltammo tantissimo e cominciammo a saltare sui letti. 
- Ma a che ora dobbiamo andare? - domandai.
- Ehm, fra un'ora e mezza..-
Scappai in camera e mi preparai più in fretta che potevo. 
 
--
 
Mancavano dieci minuti all'inizio dell'evento.
Lo stadio in cui eravamo sedute era lo stesso in cui anni prima i One Direction si erano esibiti durante la parata di chiusura delle Olimpiadi.
Eravamo emozionate e in ansia, ma sapevamo che la loro esibizione sarebbe stata come al solito impeccabile.
Io, Liù e Pamela ci sorridemmo, avevano annunciato che fra pochi minuti sarebbero saliti sul palco.
 
--
 
Be', che dire. 
Il nostro lato da Directioner venne fuori.
Appena i nostri IDOLI salirono sul palco, sentì una fitta al cuore e l'emozione crescere sempre di più.
Cantammo a squarciagola sventolando le braccia in alto.
Sì, eravamo fiere di loro.
La loro energia era la nostra, cantare li rendeva felici e di conseguenza eravamo contente anche noi.
Ero orgogliosa di urlare al mondo quanto li amassi, lo eravamo tutte e tre.
La canzone terminò e si chinarono ricevendo gli applausi di milioni di persone per poi sgattaiolare via.
Ci abbracciammo e Pamela non riuscì a contenere le lacrime. 
Dopo che la folla esaltata si calmò, Liam mandò un messaggio a Liù chiedendole dove fossimo sedute.
- Cosa farai quando vedrai Zayn? - domandò intanto Pamela.
- Non lo so.. vorrei ringraziarlo per il fulmine che ha dipinto sulla parete della mia camera, è stato un regalo stupendo. - sospirai.
- Perché non lo fai? - 
- Voglio farlo.. Io e Zayn non abbiamo mai avuto un vero e proprio dialogo, le uniche volte che abbiamo parlato a lungo era quando litigavamo per Josh e per Perrie, l'anno scorso -
- Siete entrambi sciocchi -
- Siamo così diversi.. -
- Gli opposti si attraggono, non eri tu che me lo ripetevi sempre? -
Sorrisi imbarazzata mentre un leggero rossore mi colorava il viso.
- Eccoli, stanno arrivando! - Liù indicò i ragazzi venire nella nostra direzione mentre un gruppo di ragazze li seguiva ansimante.
Si fermarono qualche secondo e firmarono un paio di autografi, poi finalmente riuscirono a raggiungerci.
- Ragazze, finalmente! - esclamò Louis abbracciando Pami.
- Allora, come state? Avete dormito bene in casa nostra? - si preoccupò subito Liam.
- Il tuo letto è comodissimo - gli sorrise Liù.
Niall si avvicinò e mi strinse forte. - Hai dormito bene in camera mia? - 
- Benissimo.. senti Niall, vorrei parlarti.. - gli dissi seriamente.
Si stava sedendo affianco a me non rendendosi conto che Zayn stava per occupare lo stesso posto.
- Oh, Zayn, siediti tu, non preoccuparti - l'irlandese si fermò in tempo e mi fece l'occhiolino.
- Niall, se vuoi siediti tu, non c'è problema.. - sussurrò il moro.
- Ma no, ma che dici, siediti tu, io devo.. stare con Louis e con Harry, sai, con questa storia che  sta male.. ma tu non preoccuparti, siediti comodo affianco a Mari, ci si vede! - lo convinse.
Senza aggiungere altro, Zayn si sedette affianco a me e cominciò a fissare il palco ormai occupato da un altro cantante.
Notai che piano piano, tutti si allontanarono da noi e da lontano ci lanciavano occhiatine divertite.
Mi voltai verso le mie amiche e con lo sguardo le implorai di avvicinarsi, stavo seriamente per sentirmi male, ma mentre Liù e gli altri se la ridevano, Pamela e Niall mi risposero di no
Così, cominciai a contemplare il panorama e ogni tanto sbirciavo Zayn con la coda dell'occhio.
- Mi dispiace. - parlò all'improvviso lui.
Il fiato cominciò a venirmi meno, ma prima che potessi ribattere, continuò. - Mi dispiace  di essere stato.. assente, di non essermi fatto sentire neanche una volta da.. -
- Da quel bacio. - conclusi la sua frase.
- Sì e mi dispiace. La verità è che per la prima volta nella mia vita, non ho saputo come comportarmi con una donna.. Di solito per me è semplice, ci so fare, ma questa volta.. - non lo lasciai terminare.
- Non preoccuparti, davvero. E forse, avrei potuto muovermi anche io, mandarti un messaggio.. ma solo che sono orgogliosa e quindi infondo ho le mie colpe - 
Puntò il suo sguardo nel mio e sorridemmo.
- Quindi.. ricominciamo da capo? - propose con un'aria speranzosa.
- Certo! Allora, mm, piacere, mi chiamo Marina e sono vostra fan da quando avevo quattordici anni - Zayn scoppiò a ridere, la sua risata mi riscaldò il cuore e mi coinvolse.
- E in più, non ti ho mai ringraziato abbastanza per avermi salvato a Zante -  tornò serio.
- Invece l'hai fatto. Ho apprezzato davvero tanto il fulmine che hai dipinto sul muro della mia stanza
Arrossì leggermente e poi sorrise, di nuovo.
E ancora una volta, ricambiai.
Il mio sorriso era il suo.

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Capitolo 34
*** Carry on! ***


L'evento di Mtv si concluse in prima serata, erano circa le 20.00.
Decidemmo di lasciare lo stadio quando almeno la metà della gente che aveva assistito agli spettacoli avesse abbandonato le proprie postazioni.
- Cosa facciamo ora? - chiese Niall.
- Io, Mari e Liù avevamo in progetto una certa torta da ieri ma ancora non siamo riuscite a cucinarla.. vi va di venire a cenare a casa 'vostra' ? - propose Pami.
- Torta? Ragazzi, io direi di accettare l'invito di Pamela - si esaltò l'irlandese.
- Effettivamente ho un certo languorino.. - commentò Harry massaggianosi la pancia. 
Liam scrutò verso il basso, ormai una buona parte di persone erano già andate via.
- Possiamo già andarcene - disse sorridendo.
- Quindi, venite? - domandai.
- E ce lo chiedi anche? Certo che veniamo! Su, alziamo tutti le chiappe e spostiamole verso l'auto - esclamò Louis allegramente. 

--

Lo stadio era circondato da paparazzi e uscirne senza essere notati era totalmente impossibile. 
- Evita di guardare gli obbiettivi delle loro fotocamere - mi aveva sussurrato Zayn nell'orecchio prima di lasciare la struttura. 
E effettivamente, come avevamo previsto, centinaia di paparazzi ci intralciavano il percorso. 
Pamela si strinse tra Louis e Niall, Liù si nascondeva sotto la spalla di Liam.
Io invece venni stordita dai miriadi click e accecata dai migliaia di flash
Zayn, notando la confusione di cui ero preda, mi afferrò la mano stringendola abbastanza forte. 
Aumentò la velocità dei suoi passi e sorpassammo gli altri raggiungendo per primi la macchina che più che altro era un piccolo furgoncino dai vetri oscurati.
Vi ci fiondammo velocemente dentro attendendo che gli altri venissero.
Il moro si sedette al mio fianco. - Stai bene? - mi domandò premurosamente. 
- Sì.. solo che tutte quelle luci mi avevano stordita, non capivo più niente. - 
- L'ho notato, ecco perché ti ho portata il più velocemente possibile qui - mi accarezzò il viso. 
Il contatto con la sua morbida e calda mano mi riempì di brividi che mi percorserò velocemente la schiena. 
Gli sorrisi e quando stavo per ringraziarlo, gli altri entrarono velocemente in auto.
- Ehi voi due! Come mai avete praticamente corso? - chiese Liam curiosamente. 
- Mi sono sentita poco bene - risposi. 
Liù e Pamela si scambiarono due occhiate divertite e poi mi guardarono ridacchiando. 
Louis intanto si mise al volante e spinse l'acceleratore, si tornava finalmente a casa.

--

Da quando eravamo a Londra e ci eravamo riuniti con i nostri amati idoli, avevo notato che Liam stava creando un certo legame d'intesa con Liù. 
Da quando con Danielle era definitivamente finita, non aveva avuto più rapporti così stretti con una ragazza, quasi aveva perso la fiducia nel genere femminile.  
E in auto i due non avevano smesso di parlare e di ridere. 
Li guardai sorridendo e pensai che insieme formassero una bella coppia. 
Zayn mi guardò e poi sussurrò - Sì, anche secondo me starebbero bene insieme. Non conosco molto bene Liù ma mi è stata da subito simpatica, penso che renderebbe felice Liam - 
Mi voltai verso di lui, sorpresa. - Sai leggere nel pensiero? - 
- No, non so leggere nel pensiero ma so leggere i tuoi sguardi. -
Lo fissai un attimo perplesso. Come faceva? 
Mi arrivò un messaggio. 
Emittente: Pamela. 
''Guarda Harry!'' 
Seguì il suo consiglio e spostai lo sguardo verso il riccioluto che sedeva al sedile davanti. 
Contempleva annoiato la strada, sospirando. 
Aveva un'aria triste e frustata.
Guardai Pami che mi scambiò un'occhiata forse anche più triste di quella di Harry. 
Era in pena per lui, si sentiva uno schifo quando lo vedeva talmente afflitto. 
Per fortuna Niall la distrasse. - Facciamo qualche foto? - chiese mostrandole il suo iphone. 
Lei annuì e finse un sorriso. 
Zayn, che intanto aveva osservato tutta la scena, si avvicinò al mio orecchio. - Cosa succede? - sussurrò. 
- Poi ti spiego -

--

Arrivammo a casa One Direction una decina di minuti dopo. 
Louis parcheggiò accuratamente l'auto e poi scendemmo. 
- Che ne dite di cucinare tutti insieme? - propose Liù. 
- Bell'idea! - commentò Pamela che intanto estrasse le chiavi dalla tasca. 
Un paio di minuti dopo entrammo e Harry si catapultò sul divano nero. 
- Ragazzi voi cucinate pure senza di me, scusatemi ma vorrei fare un pisolino prima.. - balbettò. 
- Va bene, appena la cena è pronta ti vengo a chiamare - lo rassicurò Louis. 
Ci spostammo tutti in cucina. 
- Ehm, questo non è il mio posto, vado in camera, appena la cena è pronta magari chiamate anche me, eh! - me la svignai. 
- Perché vai via? - chiese Niall. 
- L'ultima volta che ho provato a cucinare, ho bruciato la crema. Un'altra volta ancora stavo per incendiare la cucina..- risposi ridendo. 
Risero tutti. 
Prima di salire in camera, passai da Harry.
- Hazza, ti conosco abbastanza bene da sapere che non stai bene. - mi avvicinai. 
Voltò il capo verso di me, i ricci erano in disordine e gli occhioni verdissimi erano colmi di lacrime. 
- Non doveva andare a finire così. - sussurrò.
- Forse se è finita così ci sarà un motivo. Lo so che ci stai male, che non te l'aspettavi. So che ci tenevi veramente ad Anna. Ma penso che tu sia innamorato dei ricordi e non di lei. Sei innamorato delle emozioni che hai provato quando eri al suo fianco, ma in fin dei conti ti ha sempre fatto soffrire. Pensaci Harry, sei uno dei miei idoli e adesso sei anche uno dei miei migliori amici, non voglio che tu stia male per una persona che non ti merita. Riflettici e pensa che qui, in questa casa, ci sono persone che ti vogliono bene seriamente, che a te ci tengono sul serio e che non penserebbero mai di farti soffrire. Sei una persona fortunata. - gli sorrisii e gli asciugai una lacrima. 
Poi mi alzai e mi diressi verso le scale. 
- Mari.. - esclamò.
Mi voltai. - Sì? -
- Grazie, penserò a ciò che mi hai appena detto. - sorrise.

--

Salì in camera e chiusi la porta. 
Lanciai le scarpe all'aria, avevo i piedi doloranti. 
La camera che prima era appartenuta a Niall, quella in cui dormivo e avrei dormito per un altro giorno, era accogliente e forse un po' troppo verde. Appesa c'era una bandiera irlandese e affianco lo stemma di Nando's. 
Inserì un disco nello stereo, precisamente Who you are di Jessie J e poi mi stesi sul letto a pancia in giù e accesi il pc. 
Mi diressi su twitter dove nel giro di dieci minuti erano già spopolate le foto che i paparazzi avevano scattato fuori dallo stadio. 
Rimasi totalmente scioccata. 
Scorrevano foto e articoli di siti web poco cortesi che ci definirono le 'tre ragazze di turno dei cinque cantanti'. 
Qualcuno bussò alla porta. 
- E' aperto - esclamai continuando a fissare lo schermo. 
Quel qualcuno entrò ma non prestai attenzione a chi fosse. 
- Ti sei almeno accorta che sono entrato? - commentò  quel qualcuno. 
Quella voce.. - Zayn! - esclamai.
- In carne, ossa e ciuffo - rise. 
- Molto spiritoso.. ti conviene dare un'occhiata qui - indicai il pc. 
Si avvicinò e incurvò la schiena incrociando le braccia. 
Osservò le foto e poi lesse un paio di articoli. 
- Simpatici.. - disse ironicamente. 
- Perché non ti siedi? - gli feci spazio affianco a me. 
Accettò il mio 'invito' e si stese al mio fianco. 
- Come fai a leggere i miei sguardi? - scoppiai all'improvviso. 
- Ti ho osservata per tanto tempo. Anche l'anno scorso, quando avrei dovuto pensare solo a Perrie, guardavo te. Ti ho studiata, ti ho capita. Non sei così cupa come dimostri. - 
- Ne sei sicuro? - 
- Sicurissimo. Hai l'aria di una strega
Scoppiai a ridere immaginandomi vicino ad un pentolone creando chissà quale tipo di pozione. 
Rise anche lui. 
- E tu cosa saresti, il mio gatto nero di compagnia? - domandai ridacchiando. 
- Se tu lo desideri, potrei essere anche qualcosa di più di un semplice gatto
Arrossì pesantemente. 
Non sapevo che ribattere. 
- Mari, Zayn, la cena è pronta, scendete! - echeggiò la voce di Niall fuori la stanza.
- Sì, scendiamo - risposi fiondandomi giù dal letto. 
Il moro mi raggiunse e mi bloccò vicino la porta. 
- Piccola strega, vuoi ancora tenermi sulle spine? - sorrise maliziosamente. 
- E chi lo sa - canticchiai divertita. 
Mi liberai della sua presa e uscì dalla camera. 

--

Cinque minuti dopo eravamo seduti intorno al tavolo. 
Niall aveva già divorato mezzo piatto di pasta e tra un boccone e un altro si complimentava. - Abbiamo fatto un ottimo lavoro, siamo una squadra fantastica - diceva. 
- La prossima volta magari potranno partecipare anche Harry, Zayn e Marina - commentò Liam. 
- Fossi in voi mi metterei a lavare i piatti, di solito mi fanno fare quello in cucina dato che potrei avvelenarvi senza volerlo - ridacchiai. 
Notai che Liù e Liam si sedettero vicini e si scambiavano sorrisi ogni secondo. 
Colpì delicatamente il piede di Pamela che sedeva di fronte a me e, con lo sguardo, le indicai i due. 
Soffocò delle risatine.
- Perché ridete sotto i baffi? - domandò curiosamente Harry. Aveva gli occhi un po' gonfi e leggermente arrossati per via delle lacrime versate. 
- Roba da femmine, che ne possiamo capire noi maschi? - rispose Louis ingoiando il boccone. 
- Chi vuole il bis? - si intromise Niall. La sua allegria ci contagiava tutti. 
- Io no, sinceramente passerei direttamente al dolce - rispose Liù.
- Non hai molta fame? - le domandò Liam premurosamente. 
- Non tanto, sento lo stomaco contorcesi
A quelle parole, io e Pamela ci guardammo di nuovo, avevamo perfettamente capito il perché. 

--

Erano le 23 passate e i ragazzi stavano per lasciare la casa. 
- Quindi domani partite per le vostre città? - chiese ancora Pamela.
- Sì, ma lunedì siamo già a Londra per degli impegni di lavoro - la rassicurò Louis. 
Trascinai un secondo Niall distante dagli altri. - Dolcezza, quando torni da Mullingar chiamami, ti devo dire una cosa.. - 
- E' qualcosa di cui devo preoccuparmi? - 
- No - gli sorrisi e mi abbracciò forte.
Gli volevo tantissimo bene.
Salutammo tutti loro.  
- Grazie per la fantastica serata - ripetè Liam. 
- Grazie a voi per averla resa 'fantastica' - ribattè Liù. 
- Ci rivediamo presto, piccola strega - raccomandò Zayn indicandomi. 
Annuì orgogliosamente.
Appena i ragazzi uscirono, Pamela chiuse la porta.
- PICCOLA STREGA? - esclamò Liù scoppiando a ridere. 
- E il tuo stomaco che si contorce? - la indicai sbellicandomi dalle risate. 
- Ragazze, abbiamo così tanto da raccontarci. Pigiama party? - propose Pami. 
- E che pigiama party sia! - esclamammo in coro io e Liù.

--

Rimanemmo sveglie a raccontarci le nostre nuove esperienze fino alle cinque di mattina fin quando non ci addormentammo tutte e tre sul letto di Pamela, quello che prima era di Louis. 
Ci svegliammo alle 14 a causa dei nostri stomaci che imprecavano chissà quali lamentele a causa della fame. 
Data l'ora, pranzammo direttamente saltando la colazione. 
Era una domenica piovosa e non potemmo permetterci un'uscita, neanche una semplice passeggiata. Pioveva troppo. 
Io e Pamela passammo quel noioso pomeriggio stirando le divise che avremmo dovuto indossare dal giorno dopo. 
Iniziavamo a lavorare alla reception di un albergo, esattamente come entrambe desideravamo. 
Invece Liù rovistò tra i giornali che aveva raccolto il giorno prima cercando qualche offerta di lavoro. 
Si voleva accontentare anche di un piccolo lavoretto, tipo fare la cameriera, solo per permettersi di pagare l'università, voleva studiare fotografia
- Pami, a che ora ci dobbiamo svegliare domani mattina? - chiesi sbuffando. 
- Almeno alle 6 se vogliamo arrivare in tempo - rispose. 
- Che palle, mi sembra di essere tornata ai tempi della scuola - 
- Ragazze ragazze! Ho trovato un annuncio su questo giornale! - urlò Liù dal soggiorno. 
La raggiungemmo. - Cosa hai trovato? - 
- In questo bar cercano una cameriera.. ed è pure vicino l'albergo in cui lavorerete voi! - esclamò entusiasta.
- Che bella notizia! - si rallegrò Pamela. 
Ci fu il solito abbraccio di gruppo.
- Ehi, cos'è questo odore di.. bruciato? - disse sospettosa Liù.
- Bruciato? LA MIA CAMICIAA! - mi fiondai velocemente nella lavanderia dove avevo lasciato il ferro ardente sulla camicia che avrei dovuto indossare il giorno dopo. 
La presi in mano e con voce strozzata dissi - E' rovinata -.
Liù e Pamela scoppiarono a ridere. 
- Dai Mari, ne ho due, domani te ne presto una e poi andiamo a comprarne un'altra - mi rassicurò Pami. 
- Eeeh Atena, sarai pure una strega.. ma ne combini di pasticci! - ridacchiò Liù.


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Capitolo 35
*** Dreams. ***


- Driiiin - martellava la sveglia.
Aprì gli occhi, le palpebre ''pesavano'' e mi sforzai tantissimo per mantenerle aperte per più di due secondi, quanto bastava per mettere a tacere l'antipatico suono.
La stanza, appartenuta fino poco tempo fa Niall, era completamente immersa nel buio anche se dalla finestra, si intrufolavano un paio di repentini e lievi raggi solari. 
Richiusi le palpebre ma il telefono prese a squillare.
- Ma che cazz.. - balbettai afferrandolo dal comodino.
Chiamata in arrivo da: l'irlandese.
Mi sorpresi,  ero un po' preoccupata. - Che sarà successo? - pensai premendo il tasto di conferma.
- Niall? - risposi.
- Buongiorno dormigliona! Pronta per il tuo primo giorno di lavoro? - la sua voce era talmente squillante che mi costrinse ad allontanare di un paio di centimentri il cellulare dall'orecchio prevenendo una rottura del timpano.
Nonostante l'ora, apprezzai il suo pensiero. 
- Pronta, sì.. Ho un po' di paura sinceramente. Comunque buongiorno! - 
- Ehi, ma stavi dormendo? -
- Mi sono appena svegliata -
Intanto mi alzai dal letto e spalancai la finestra.
Niall rise. - Comunque non è il tuo primo giorno di lavoro l'unico motivo per cui ti ho chiamata, se non sbaglio mi hai chiesto tu di chiamarti appena fossi arrivato a Mullingar.. In realtà sono arrivato ieri pomeriggio, ma mi sono appisolato subito ma stamattina però mi sono svegliato prima apposta - spiegò.
- Giusto, volevo parlarti di una cosina -
Mi mossi con passo felpato verso la porta della camera, l'aprì piano e di pochi centimetri, quanti mi bastavano per verificare se ci fossero Pamela o Liù in corridoio, per fortuna erano in cucina.
- Mari? Ci sei? O ti sei addormentata sul gabinetto?
Scoppiai in una fragorosa risata.
- Ma no, ci sono! E comunque sono ancora in camera tua -
- Ma dai se vuoi ti chiamo più tardi, devi prepararti..- 
Non lasciai che terminasse la frase. - No! Tranquillo, sono solo le 6.00, ho rimandato a lungo questa conversazione - 
- Allora raccontami, su -
- Bene. Niall, ti ricordi quando a Milano, per la prima volta ti feci conoscere Liù e Pamela? -
- Sì -
- Be', quando stavamo andando via, mi hai fermata a metà percorso confidandomi di avere un certo debole per Pami.. -
Niall non dava più segni di vita.
- Dopo tutti questi casini che sono successi, traslochi, liti ecc, non ho più avuto modo di parlartene bene.. Niall mi senti? -
- Sì.. - il tono di voce diventò più flebile. - Speravo ti fossi dimenticata di quella storia.. - continuò imbarazzato.
- E invece no.. dimmi, lei ti piace? -
- Ammetto che all'inizio mi colpì subito, però passando questi giorni con voi ho notato che guarda spesso Harry con un'aria più triste della sua. E' in pena per lui e lo abbiamo notato tutti, tranne lui che è preso da altri pensieri. -
- Ma ora lascia stare Harry, anche se la tua osservazione è giusta. Parliamo di te -
- Penso che per ora ci sia solo attrazione fisica e spero che ciò non vada oltre, perché lei è innamorata  di un altro e io non voglio star male per nessuno -
- Questo è vero, ma Pamela per te ha un'alta considerazione, ti considera un amico fantastico, oltre che grande idolo. -
- Mi basta così, davvero.. Tu invece, tienimi informato per cosa sai tu! -
- Ehm.. cosaa? - sapevo dove stava andando a parare e  notai le guance arrossarsi nel riflesso dello specchio del bagno, dove intanto ero finita.
- Zayn -
Scoppiai a ridere più forte di prima.
- Mi ha dato della strega - raccontai.
- Lo so, ieri siamo riusciti ad estorcergli qualche informazione, mi sento più potente dell'FBI - rise. 
- Sei un tesoro, ora devo prepararmi, è seriamente tardi -
- Certo, buona fortuna per oggi, ciao Mari! - 
- Ciao Horan! -
Chiusi la chiamata. 06.17.
- MERDA E' TARDIII - esclamai.

--

Ecco che un'ora dopo ci ritrovammo in metropolitana, tutte e tre.
I ricci di Liù erano leggermente arruffati, nascondeva gli occhioni celesti dietro un paio di vistosi occhiali da sole.
Pamela non staccava lo sguardo dal suo Iphone, notai che aveva sonno esattamente quanto me che intanto mi distraevo tamburellando il ritmo di Tell Me Something I Don't Know della Gomez che rimbombava nelle orecchie.
- Avete sonno voi due, eh! - ridacchiò Liù difronte a noi.
- Non immagini quanto - commentò Pami senza sollevare il capo.
- Passerò tutta la vita svegliandomi ogni mattina alle 06.00. E' un incubo, non c'è altra spiegazione - continuai.
- Tra quanto arriviamo? - chiese rassegnata Pamela.
- Una decina di minuti - le rispose Liù.
Iniziarono a conversare sul tragico destino che ci era imposto. In realtà la professione di receptionist non era il sogno di nessuna delle due,  ma solo una volontà dei nostri genitori. Il vero sogno di Pamela era diventare una famosa estetista e aprire un centro estetico, il mio invece era ancora più inrealizzabile, ma di questo ne avrei parlato più tardi. 
Liù iniziò a giocherellare con la borchia della mia borsa, era nervosa e sperava di trovare un lavoretto vicino l'albergo in cui avremmo lavorato me e Pami e di guadagnare abbastanza per pagarsi gli studi.
La fotografia le piaceva tantissimo, la intrigava l'idea di conservare un ricordo in un pezzo di carta, per sempre. E se il continuo passare del tempo avesse lasciato sgretolare e sbiadire quell'immagine felice nella mente, ci sarebbe stata sempre quella bella foto a ricordarla.
E i suoi ricordi più belli voleva tenerseli stretti sempre, anche quando avrebbero provocato dolore e nostalgia. 
Soprattutto voleva che questa sua passione ancora un po' incolta diventasse il suo mestiere per rendere felici gli altri.
Pamela invece aveva da sempre l'ossessione dell'aspetto estetico, talvolta diventava troppo pignola volendo apparire senza difetti.
In realtà era un suo modo per provare a nascondere le sue ''imperfezioni'' (anche se in realtà non ne aveva affatto), per essere più sicura di sé, per sentirsi più forte. Desiderava che ogni donna si sentisse a proprio agio con il suo corpo, voleva che tutte noi ci sentissimo belle e sicure. 

Entrambe avevano pensieri e ideali profondi.
Invece il mio di sogno, anche se in realtà ne erano due, aveva uno scopo un po' più personale.
Ma come detto prima, ne avrei parlato più tardi.
E mentre loro discutevano sul futuro che ci attendeva, il mio chiodo fisso era Zayn, un chiodo impossibile da sfissare perché martellato per troppo tempo.
Forse uno dei miei peggiori difetti era quello di voler progettare per evitare altri sbagli, non riuscivo a lasciarmi completamente andare per la mia innata insicurezza. Ma poi, stanca di seguire uno schema troppo architettato, era mia solito lanciare tutto all'aria e mi perdevo nel mio mondo immaginario per poi combinare pasticci su pasticci nel mondo reale.
Questo era il problema! Se solo avessi avuto il coraggio di far scorrere le cose secondo il loro percorso naturale, avrei  combinato qualcosa di davvero importante nella mia vita.
Qualcosa che mi avrebbe davvero soddisfatta e ciò valeva sia per Zayn, sia per me stessa.

--

- Primo giorno di lavoro? Vorrei che fosse già l'ultimo! - si lamentò Pamela levandosi la divisa da receptionist negli spogliatoi adibiti dell'albergo.
- Dai come primo giorno non è andata male - lanciai tutto alla rinfusa nella borsa.
Uscimmo di corsa e prendemmo la metropolitana. Liù ci aspettava già a casa dei ragazzi per ritornare di nuovo nella nostra vera casa, tanto ormai la vernice  era impressa bene e asciutta. Lei era riuscita a trovare un lavoretto in un bar, preparando caffé e servendo la clientela, bastava per pagarsi gli studi.
- Mari, quando tornano i ragazzi? Sono in pena per Harry.. - chiese Pamela. Gli occhi le si riempirono di lacrime che però non lasciò scendere.
- Stasera, Pami tranquilla, questa situazione si risolverà. Ieri ho parlato con Harry, gli ho fatto un piccolo ragionamento, gli ci vorrà tempo per recuperarsi completamente dalla botta ricevuta, ma se tu e tutti noi gli staremo vicini, ci riuscirà ancora prima e più facilmente. -
Pamela sorrise. 
Davvero non capivo perché odiasse il suo sorriso che io invece trovavo bellissimo.
- E per quanto riguarda Liù e Liam? - il suo sguardo, da essere colmo di lacrimoni, divenne più malizioso.
- Non guardarmi così, eh! AHAHAHAH -
Ridemmo.
- Dovremmo dare una spintarella a quella timidona di Liù, anche se lei non ha mai voluto ammetterlo, ha sempre avuto un debolone per quel tenerello di Liam! - commentò.
- E Liam e l'altro, da quando Danielle l'ha lasciato non si è più avvicinato a nessun'altra ragazza, Liù potrebbe essere la ''prima'' a rivoluzionare la sua vita -
- Li vedo così bene insieme, non sono molto simili, ma molto compatibili -
E così, cominciammo ad escogitare idee, piani e marchingegni(?) per farli avvicinare di più. 
- Sai, stamattina mi ha chiamato Niall - la informai.
- Cosa ti ha detto? - 
- Mi ha augurato buona fortuna per oggi, non so come farei senza quell'angelo -
- Certo che siamo fortunate, i nostri idoli sono nostri amici.. -
- 'Sta Dea Bendata s'è levata la benda! - 
Scoppiammo a ridere fragorosamente mentre il signore anziano seduto vicino ci guardava sorridendo.
- Non siete di qua, vero? - si intromise.
- No, siamo italiane - gli rispose Pamela.
- E si vede, è come se portaste un po' del vostro sole nella fredda e cupa Londra - si alzò, ci salutò ancora educatamente e scese alla sua fermata.
Ci guardammo un po' confuse, poi ridemmo ancora.
- Londra ci riserva così tante sorprese! - commentai serena.

--

Una volta tornate in casa One Direction, preparammo i bagagli per trasferirci di nuovo nel nostro appartamento.
Erano le 18.00 passate e i nostri stomaci brontolavano chissà quali melodie.
Una volta nel nostro appartamento, dopo aver dato un'ultima pulitina qua e la, preparammo qualche spuntino. 
O meglio, lasciai fare a Liù e Pamela altrimenti avrei avvelenato qualcuno, lol.
Mi limitai ad apparecchiare e poi mi catapultai sul divanetto dinanzi la tv che però lasciai spenta, afferrai il terzo libro della saga di Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo e mi immersi nella lettura, fin quando un gridolio stridulo non mi distrasse completamente dalle righe.
- Looooouis! - esclamò Pamela.
Mi fiondai in cucina e Liù mi indicò il telefono. - L'ha chiamata Louis! - sussurrò.
Sorridemmo.
- ..Davvero Louis? Wooow, allora vi aspettiamo, certo! - chiuse la chiamata. - I ragazzi stanno arrivando! Cenano da noi! - 
Rimasi a bocca aperta qualche secondo, poi scappai velocemente in camera per prepararmi. 
- Tra quanto arrivano? - chiese rapidamente Liù.
- Un'ora.. o poco più.. ehi aspettate, non mi lasciate da sola con questi fornelli, ragazze? - si lamentò Pamela.
- Torneremo tra poco a darti una mano! - risposi urlando, ormai ero in bagno.

--

Era tutto pronto, dal cibo, alla casa, a noi.
Il campanello irruppe all'improvviso e Pamela aprì la porta.
- Buonaseraaa! - abbracciò subito Louis.
Io e Liù li raggiungemmo e salutammo tutti, o quasi.
- Dov'è Harry? - domandai mentre salutavo Liam.
- E' rimasto nel suo appartamento, è tornato da poco da Holmes Chapel e non si sentiva bene - spiegò Niall.
Lo sguardo di Pamela si incupì. - Capisco. - commentò con un fil di voce.
Si creò un silenzio imbarazzante che, non so come, Zayn riuscì a spezzare con - Ho fame -
Eh sì, proprio lui, il più silenzioso e riservato del gruppo.
Lo guardai e scoppiai a ridere.
- Venite, è pronto! - esclamò Liù. I ragazzi si accomodarono nel tavolo in cucina. 
Si stava un po' strettini, ma eravamo felici, o quasi.
Louis si sistemò al fianco di Pamela, non voleva lasciarla sola.
Liam, il solito tenerello, era vicino Liù.
Niall al mio fianco e di fronte avevo Zayn.
- Che avete preparato? - domandò l'irlandese massaggiandosi il pancino.(?)
- Pasta al forno! - esclamò Liù mentre la serviva.
E' inutile spiegare che gli occhi di ognuno di loro brillarono non appena ne assaggiarono un po'.
- Diventereste le nostre cuoche private? - ridacchiò Liam.
- Solo loro due, io al massimo mi limiterei a lavare i piatti - risi. 
Zayn era soddisfatto, sì. 
Ma il suo sguardo era puntato fisso su di me e avendocelo di fronte, era piuttosto imbarazzante.
Niall mi diede una lieve gomitata provando a farmi notare lo sguardo enigmatico del moro, come se non me ne fossi accorta.
E quando mi capitava di incrociare il mio con il suo, il respiro si faceva pesante. 
Non ne potevo più. 
Ormai avevo smesso anche di partecipare all'accesa conversazione in cui Pamela e Liù raccontavano di come avessimo trascorso la giornata.
Lo stomaco era invaso da scosse e fulmini, la fronte e le guance erano accaldate, il cuore palpitava troppo forte che temevo che tutti potessero percepirlo e il respiro troppo flebile.
- Scusate torno subito - strepitai all'improvviso, alzandomi.
- Mari tutto bene? - domandò Liù distaccando gli occhi per un attimo da Liam.
- Sì, tranquilla. -
Mi diressi in bagno.

--

Mi guardai allo specchio, avevo la matita leggermente sbavata. Approfittai dell'occasione per aggiustarmela.
Sembravo un peperone con quelle guance completamente arrossate.
Ridacchiai immaginandomi con un peperone al posto della testa, che idiota.
Mi aggiustai le pieghe del vestito nero che indossavo e controllai se tutte le borchie sul petto erano al loro posto. Mi pettinai velocemente i capelli e aggiustai gli stivaletti neri, anch'essi borchiati. 
Mi ero finalmente calmata, ma proprio non riuscivo a capire perché.
Perché mi capitava sempre, ogni volta che incrociavo il suo sguardo?
Perché mi sentivo morire e contemporaneamente più viva che mai? 
Perché aveva il potere di farmi sentire male solo con uno sguardo, senza dirmi niente?

Era totalmente assurdo, mi bastava UN solo sguardo per perdere totalmente il controllo delle mie emozioni.
Che cos'aveva quel ragazzo, chi era quel ragazzo?
Oh santo cielo, era tutto così ridicolo, io ero ridicola.
Una parte del mio carattere mi era sempre rimasta nascosta, eppure da quando avevo conosciuto Zayn dal vivo, da quando mi penetrava l'anima con i suoi occhi indescrivibili, mi pareva che quella parte celata  di me cominciasse a venir fuori,  come se da sempre fosse stata posseduta inconsciamente da lui. 
Forse proprio Zayn mi conosceva meglio di quanto mi conoscessi io, nonostante i miei diciotto anni, a breve diciannove, di convivenza con me stessa.
Finalmente mi ero calmata del tutto, mi guardai velocemente allo specchio, di nuovo. Notai che i miei occhi cangianti quella sera avevan deciso di sfumare le tonalità del marroncino chiaro e parevano quasi verdi scuro.
Sorrisi, erano l'unica parte che accettavo di me stessa.
Aprì la porta del bagno e dietro vi ritrovai Zayn con la mano racchiusa in un pugno in aria.
Rimasi basita.
- Stavo per bussare, mi hai preceduta. - sorrise.
Merda, il suo sorriso.
- Io.. ehm, mi ero sentita poco bene -
- Vuoi che ti porti un bicchier d'acqua? -
- No, no no tranquillo, sto bene adesso, dai torniamo di la - ricambiai il suo sorriso.
Ci incamminammo verso gli altri e senza che io me l'aspettassi, mi cinse la vita con il suo braccio stringendomi a se.
- Non voglio che la mia strega si senta male..ah, comunque questo vestito ti dona molto, hai proprio l'aria di una fattucchiera. - sussurrò nell'orecchio.
Sentì una miriade di brividi percorrermi la schiena.
- Ma grazie Zayn.. cosa sono queste, fusa degne di un gatto nero di compagnia? - ridacchiai maliziosamente.
- E' solo l'inizio! - ribatté.
Be', era una sorta di linguaggio in codice.
Chissà se alla fine quella strana streghetta avrebbe avuto il coraggio di combinare qualche incantesimo assieme al suo gatto nero di compagnia.

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Capitolo 36
*** Drunk. (prima parte) ***


La serata proseguì tranquilla. O quasi.
Zayn puntava ogni cinque secondi il suo sguardo enigmatico su di me, avevo come l'impressione che sapesse ciò che mi provocava e temevo che quasi si divertisse.
Provavo a distrarmi scambiando ragionamenti e conclusioni un po' spiritose con Niall su Liam e Liù, ce li immaginavamo sposati e beatamente stesi su un'amaca alle Hawaii in luna di miele.
Infondo stavano bene insieme e per quando lei provasse a nascondere le sue emozioni, chiunque si sarebbe accorto che i suoi sentimenti combaciavano con quelli di Liam. 
Io e l'irlandese eravamo gli unici sistemati a terra immersi tra i cuscini, Zayn comodamente sul divano difronte a noi, Liam e Liù in terrazza e Louis e Pamela in cucina per parlare di qualcosa che preoccupava entrambi: Harry.

--

-Louis, sono veramente in ansia per lui..- ripetè Pamela per la centesima volta. Gli occhi erano gonfi e colmi di lacrime, molte delle quali avevano già attraversato le sue guance ormai colorate di nero per via del mascara sciolto.
Louis sospirò. -E' un ragazzo socievole e a cui piace stare con gli amici..Se ha preferito rimanere a casa stasera, vuol dire che la situazione è più grave di quanto mi aspettassi-
-Pensi che.. si riprenderà?-
-Lo spero, ma ha bisogno di una mano-
-Ma non si lascia aiutare! Vedi, non è neanche venuto con voi stasera, sta vivendo da solo il dolore che l'affligge e non è giusto-
-Conoscendolo so che agisce così perché non vuole far preoccupare nessuno-
-Sta ottenendo l'effetto contrario-
-Esatto, ora provo a chiamarlo, tranquilla-
Louis afferrò il suo iphone e digitò il numero del suo migliore amico ma niente, squillava a vuoto.
-Accidenti non risponde- ringhiò scoraggiato il giovane.
-Louis ti prego riprova- insistette Pamela.
Lo richiamò un'altra decina di volte, ma niente. 
-Forse sta dormendo..- suppose lei.
-E' probabile.. Hai una penna e un pezzo di carta?- domandò Louis.
Pami lo guardò confusa. Cosa poteva farsene in quel momento? Senza però chiedere spiegazioni cercò gli oggetti richiesti dall'amico, lei si fidava di lui e sapeva che gli sarebbero serviti a qualcosa di utile.
-Tieni.. ma cosa devi farne?-
Il ragazzo non rispose, ma iniziò a scrivere qualcosa.
Era un indirizzo.
L'indirizzo di casa Styles.
-Ti ho appena indicato dove abita, ti affido Harry e la sua serenità.. penso che questa volta neanche io riuscirei a sollevargli il morale, tu forse sì. Sei libera domani pomeriggio?-
-Sì.. io e Mari domani lavoreremo di mattina e il turno finisce alle tre, poi ho tutto il pomeriggio libero-
-Bene, recati da lui.. però non dire niente alle tue amiche, almeno non per ora-
-Tranquillo-
I due si abbracciarono.

--

Giunse la mezzanotte e i ragazzi decisero di tornare alle proprie case, l'indomani mattina avrebbero avuto un'intervista in radio e si sarebbero svegliati presto.
Ci salutarono tutti.
Zayn mi lanciò un'ultima occhiata, sorridendo.
Ricambiai, con il cuore che pulsava fortissimo.
Quando ormai eravamo rimaste sole, notai Liù con lo sguardo fisso nel vuoto e Pamela preoccupata.
-Domani ci racconteremo tutte un po' di cose, ora andiamo a dormire che domani si va a lavoro!- commentai.

--

-E anche oggi è finita- sospirò Pamela appena fuori dall'Hotel.
-Già.. Affrettiamoci che ho fame!- mi lamentai.
-No Mari.. io non torno a casa, devo fare una cosa- sussurrò stringendo al petto un pezzo di carta. 
-Cosa?- domandai curiosa.
-Scusami, per ora non posso  farne parola con nessuno, vi racconterò tutto fra un po'..- spiegò preoccupata.
-Va bene, tranquilla.. sai quando Liù finisce di lavorare?-
-Sì ma non torna nenache lei, da quello che ho capito Liam le ha chiesto di uscire.-
-Wooow, allora ci vediamo stasera!-
Ci salutammo.
-Oggi hanno deciso di lasciarmi tutti da sola, che tristezza- sospirai.

--

Pamela raggiunse la metropolitana, si aiutò con Google Maps, si informò in giro.
Dopo circa un'ora si ritrovò nella via indicata da Louis.
Le tornarono in mente le parole dell'amico. 
-Riuscirò ad aiutarti, Harry. In nome dell'amore che mi unisce a te, farò il possibile per vederti sorridere-
Il complesso di appartamenti era vasto e tra tutti i nomi del citofono segnati all'entrata del cancello, spiccò all'improvviso un H. STYLES marcato in grassetto nero.
Raccolse tanto coraggio e premette il tasto.
Aspettò circa un minuto, ma nessuno le aprì.
Tentò ancora, ancora e ancora, ma niente.
-Forse non è in casa- pensò.
Cominciò ad aggirarsi intorno al complesso e dopo poco notò il suo Range Rover.
- E' in casa.. allora non capisco perché non apra.. che gli sia accaduto qualcosa?- pensieri su pensieri le si accavallarono in testa.
Suonò ancora il citofono ma erroneamente premette il tasto di sotto.
-Cazzooo-
-Chi è?- risposte una voce distinta. Era uno dei vicini di casa di Harry.
-Ehm.. posta!- rispose velocemente.
Il cancello le si aprì.
-Harry, sto arrivando- pensò con il cuore in gola.

--

Raggiunse l'ottavo piano a piedi, respirava a fatica.
Cercava ancora il suo appartamento e dopo poco, lo raggiunse.
Avvicinò il dito al campanello, ma notò che la porta era socchiusa.
Si avviò dentro, lentamente, con passo felpato.
-Harry? C'è qualcuno? Sono Pamela, Harry mi senti?- esclamò.
Le taparelle erano serrate ma dalla penombra riuscì a riconoscere il soggiorno che però pullulava di disordine.
Si voltò e si accorse del giovane steso sul divano, addormentato. Si avvicinò.
I ricci arruffati, la carnagione lunare e le guance colorate di un curioso ed  inusuale rossore lo rendevano.. strano.
Gli accarezzò il viso.
Solo allora notò una bottiglia di Jack Daniel's ormai vuota.
-Oh no Harry, cosa hai fatto? Ti fa male questa roba.- balbettò in lacrime.
Si diresse in cucina e lanciò con rabbia la bottiglia di vetro nella spazzatura.
Decise di rimanere con lui fin quando non si sarebbe svegliato, voleva parlargli, aiutarlo a ragionare.
Quindi si sitemò sul divano difronte e lo sorvegliò fin quando non cedette anche lei al sonno.

--

Harry si svegliò, poco dopo. 
Vi trovò Pamela addormentata sull'altro divano, non ricordava di averle aperto la porta.
In realtà non rammentava niente delle ultime ore, a parte aver acquistato due bottiglie di whisky dal supermercato vicino e di averne scolata una.
Si era sbronzato ed ora aveva la testa in fiamme, ma l'immagine di quella maledetta Annalisa che lo faceva tanto soffrire gli tornò in mente, torturandolo. Odiava se stesso per amarla ancora.
Si precipitò nella sua stanza ed afferrò al volo la seconda bottiglia di Jack Daniel's e con un gesto disperato, la bevve, tutta.
Lasciò che quel veleno si impossessasse della sua mente, delle sue azioni, dei suoi sentimenti e del suo corpo.
Voleva dimenticare di esistere.
La testa girava forte e con la seconda bottiglia in mano, iniziò a roteare quasi fosse un bambino.
Rideva, incosciente di quanto l'alcol lo rendesse sciocco.
Involontariamente lasciò cadere l'ampolla a terra frantumandosi in una miriade di pezzi.
Il frastuono improvviso svegliò Pamela che vide Harry in piedi con lo sguardo fisso verso i vetri a terra.
-Harry! Che succede?-
-Ciao Pamela- si limitò a rispondere senza spostare lo sguardo. La sua voce era strana, impastata dall'alcol.
Rizzò in piedi e gli si avvicinò. 
-Quest'odore.. Harry! Hai bevuto altro whisky! Sei per caso impazzito? Ti ha dato di volta il cervello?- urlò Pamela.
-Lei è stata a ridurmi così, io ero libero ma lei mi ha fatto impazzire- si accasciò a terra stringendo i ricci tra le dita.
Le lacrime ricominciarono a gonfiarle gli occhi, ma doveva essere forte. 
-Harry, ascoltami. Tu non hai l'idea di come possa capirti, di come so quanto soffri. Ma farti del male non ti aiuterà, capisci? TI STAI UCCIDENDO DA SOLO- pronunciò l'ultima frase con un tono di voce più alto. Era in collera.
Il ragazzo la guardò. -Ti prego non essere arrabbiata con me anche tu, sono già così solo..-
La rabbia che l'aveva invasa fino a qualche secondo prima, scomparse, lasciando il posto ad una comprensibile tenerezza.
-Harold Edward Styles, tu non sei solo. Tu hai tanti amici, ora hai anche me.- parlò con voce tremante Pamela.
Si curvò verso di lui e l'aiuto ad alzarsi.
Gli occhi di Harry esprimevano tristezza e desolazione. 
-Non te ne andrai anche tu, vero?- sussurrò, una lacrima gli attraversò il viso.
-No- elevò il braccio verso il suo volto per asciugargli la lacrima, ma lui le fermò la mano, afferrandole con l'altra i fianchi.
L'avvicinò al suo petto e l'abbracciò forte.
Pamela sentì il cuore cessare di battere e le farfalle sfrecciare nel suo stomaco.
Non contò quanti minuti rimaserò così, ma il tempo le sembrò infinito.
Poco dopo Harry le girò il viso e l'avvicinò al suo.
-Sta provando a..- pensò.
Ma l'allontanò. Sapeva che il ragazzo era sbronzo e non le sembrò giusto.
-Vieni Harry, ti preparò un caffè, così ti riprendi un po'..- balbettò incerta.
Si lasciò trasportare in cucina dalla ragazza, mentre il cervello ormai gli prendeva fuoco.

--

Harry sembrava imbarazzato.
Dopo una tazzona enorme di caffé, si era 'risvegliato dal sonno dell'alcol'.
-Non so come.. ringraziarti. Non so quale altra pazzia avrei fatto se tu non ci fossi stata.- sostenne desolato.
-Non devi ringraziarmi-
-Sai, sto davvero male per Annalisa.. mi ha illuso. Non è la prima volta che bevo per dimenticare, può sembrare stupido lo so..-
-Sei solo..innamorato- pronunciò a fatica lei.
-Eppure non capisco, lei era così diversa con me..-
-Sei innamorato del suo ricordo, non di lei. C'è molta differenza. Sta di fatto che a tutti noi manca il tuo sorriso, rivogliamo il vecchio Harry.-
-Spero che tutto questo dolore mi passi..- un paio di lacrime gli rigarono nuovamente le guance.
Pamela non sopportava vederlo così, come poteva reggere? Soffriva per lui.
Era la sua ragione di vita, ma ora che lui sembrava così spento, sconsolato.. come avrebbe fatto a vivere?
Aveva voglia di stringerlo forte, di strappargli quel dolore dal petto, ma non aveva idea di come fare.
Eppure non voleva deludere Louis e lei stessa aveva precedentemente promesso sull'amore che la legava ad Harry che l'avrebbe salvato.
E mentre lui si diresse in bagno per una doccia, racattò i vetri della bottiglia di vetrò da terra e riordinò un po' il soggiorno, mentre era nel mezzo di un pianto silenzioso.

--

Poco dopo Pamela decise di andar via.
-Non so ancora come ringraziarti- ripetè Harry.
Le sembrava visibilmente un po' più sereno.
-Davvero, tranquillo, non devi ringraziarmi.-
-Comunque scusami.. mentre ero ubriaco ho fatto qualche stronzata, lo so.-
-Fa niente..- Pamela abbassò lo sguardo ripensando a quel bacio che aveva rifiutato.
A quel punto il ragazzo l'abbracciò forte, fortissimo.
-Grazie, sei una vera amica.-
-Già.. un'amica.- pensò Pami tristemente.
Chissà quando Harry l'avrebbe notata per qualcosa di più di un'amica, chissà quando si sarebbe accorto dell'amore che la legava a lui.
E soprattutto, chissà quando il dolore che lo affliggeva sarebbe svanito.

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Capitolo 37
*** Drunk. (seconda parte). ***


La curiosità mi erodeva il cervello.
Come procedeva l'appuntamento di Liù e Liam? E cosa aveva in mente Pamela?
Decisi di non pensarci, mi fidavo delle mie amiche e sapevo che mi avrebbero raccontato tutto così da chiarire i miei dubbi.
Ma per quel pomeriggio ancora no.
Rientrai quasi subito dopo aver lasciato la postaizione di lavoro e ringraziai dio per essere tornata nuovamente sana e salva nelll'appartamento.
- Sola. - pensai.
Infondo qualche ora in solitudine non mi avrebbe fatto così male, anzi.
Avrei riflettuto su di me, su Zayn, su ciò che stavamo vivendo.
Mi diressi in cucina e solo in quel momento realizzai che se avessi voluto placare i lamenti insistenti del mio stomaco, avrei dovuto cucinare.
Andai nel panico.
Spalancai con forza il frigorifero alla ricerca di qualcosa di pronto, in quel momento mi sarei accontentata anche di una scatoletta del tonno, ma non vi trovai niente di che. Il cibo scarseggiava.
Mi arresi e mi vidi costretta ad accendere il fornello, alla vista della lieve fiammella vermiglia rabbrividì.
La verità era che il fuoco mi terrorizzava.

--

Liù posò una mano all'altezza del cuore che palpitava forte. 
Probabilmente era un disperato tentativo di moderare il battito cardiaco, ovviamente invano.
Di Liam neanche l'ombra.
- Che si sia dimenticato dell'appuntamento? - si preoccupò. - Ma no che dico, non devo dubitare di lui. E' così.. dolce - un lieve rossore le colorò il viso.
Un flashback le scansò le preoccupazioni via e con la mente tornò alla sera prima, quando sedeva a fianco a Liam sul divanetto di giunco della terrazza.

L'umidità era asfissiante ma non le interessava, era con il suo idolo e con la persona per cui cominciava a percepire qualcosa di più del semplice affetto fraterno tra idolo e fan: Liam.
- Ehi Liù, stavo pensando.. domani pomeriggio sei libera o hai il turno al bar? - esclamò improvvisamente.
La ragazza sobbalzò, stupita. Non le ci volle molto per arrossire.
- Be', domani lavoro fino le 15.. come mai? -
- Stavo pensando di vederci, sempre se ti va -
- Ma certo che mi va, è un'ottima idea - a stenti tratteneva la gioia.
- Conosci il Flower Bar? -
- Sinceramente no..Ma posso cercare indicazioni su Google -
- Giusto! Quindi Liù, possiamo vederci lì per le..-
- Le 16.00? -
- Va bene, vada per le 16.00! -
I due ragazzi si sorrisero. 
E così la sera stessa Liù si chiuse in camera sua e  consultò Internet finché non conobbe la via e il luogo preciso in cui si trovava quel Flower Bar.


Ma una voce familiare la riportò alla vita reale e il suo flashback si sgretolò.
Si guardò attorno ma non riuscì a intuire da dove provenisse quel sibilo che la chiamò pochi secondi prima.
Continuò ad osservare ovunque, destra, sinistra, in alto.. - Forse mi sono sbagliata - sussurrò incerta. 
Fissò l'insegna del locale, Flower Bar. - Chissà perché si chiama così - pensò. 
Da fuori era difficile scorgere l'interno del bar perché i vetri erano scuri ma continuò a scrutare attentamente finché al suo fianco non si riflesse un'ombra familiare.
- Liam! - esclamò contenta voltandosi verso il giovane.
Solo in quell'istante notò i baffi finti e gli occhiali da sole. - Ehi ma perché indossi...- il giovane non la fece terminare di parlare, le afferrò il polso e la trascinò velocemente nel bar.

--

Alla fine, come mi aspettavo, mi ero bruciata.
Per la precisione il dito medio.
- Questo è il karma, altro che - borbottai irritata.
Dato che ero da sola, accesi lo stereo e inserì Femme Fatale di Britney Spears, uno dei miei dischi preferiti, a volume altissimo. 
Così altò da non riuscire neanche ad avvertire la mia voce.
Quasi tutte le canzoni di quel CD mi ricordavano in qualche maniera Zayn.
All'improvviso l'immaggine suadente del suo sorriso si intrappolò tra i miei pensieri, mi lasciai abindolare dalla distrazione e.. BOOM,  il piatto che stavo lavando a mi scivolò precipitando a terra.
- Merda! Quel ragazzo mi porta così tanti guai! - mi piegai e raccolsi i frammenti di ceramica, per poi continuare a sciacquare le altre vettovaglie.
Ricominciai a cantare ma qualcosa, un presentimento, mi avvertì di tendere l'orecchio verso la porta.
Esattamente come temevo, qualcuno continuava con insistenza a premere il campanello.
- Questa deve essere Pamela.. - pensai. - Pami arrivo! - esclamai.
Mi catapultai verso l'ingresso, ma per colpa della mia solita sbadataggine rovesciai il barattolo del sapone nel lavandino.. che tra l'altro abbandonai aperto per dirigermi ad aprire la porta.
La spalancai. - Pami ma non.. ZAYN! - strepitai stupita.
- Ehi.. disturbo? - domandò mostrando un lieve sorriso che si trasformò immediatamente in una smorfia. - Penso che dovresti abbassare il volume - sbottò.
Non risposi neanche e mi avviai imbarazzata verso lo stereo, per poi tornare all'ingresso.
- Be', che fai ancora lì? Vuoi entrare o devo spedirti un invito per posta? - asserì sarcasticamente.
Zayn si introdusse in casa e chiusi la porta. - Sempre gentile con gli ospiti.. la solita strega acida - aggrottò il sopracciglio.
Avvampai, per l'imbarazzo.
- Scusa, non volevo essere scortese - abbassai lo sguardo.
- Tranquilla, stavo scherzando.. sei sola in casa? - 
- Si, altrimenti non avrei acceso lo stereo ad un volume così alto, inoltre con un disco di Britney -
- Sei sua fan? - 
- Britney Army, ma lasciamo stare. Come mai sei qui? -
- E' da ieri che il mio telefono è misteriosamente scomparso, mi chiedevo se l'avessi lasciato qui - 
- Non penso, ma possiamo dare un'occhiata - 
Ci sorridemmo.
Accidenti, che bel guaio.
Ero in casa, da sola con Zayn, mentre Femme Fatale, il CD che  in un certo senso era 'dedicato a lui' risuonava risvegliando emozioni e sentimenti che solo lui poteva provocarmi.
Nascondevo la trepidazione con il sarcasmo, non volevo far notare la mia debolezza, ma ero sicura che se avesse ispezionato i miei occhi, tutto ciò che gli celavo da più di un anno sarebbe venuto fuori.. un motivo in più per evitare il suo sguardo e limitarmi ad osservarlo da lontano.
Dopo aver frugato per tutto il soggiorno, scovammo il suo iphone incastrato nel divano.
- Non chiedermi come è arrivato lì in mezzo - strepitai ridacchiando.
Zayn rise.
La - sua - fottuta - e - stupenda - risata.
Mi sembrò di sfiorare il cielo. ''Marina, non è il momento'' pensai.
Femme Fatale continuava a risuonare tranquillo.. e lui notò la fasciatura al mio dito e mi afferrò la mano.
- Che ti è successo? -
- Be'.. prima mi sono bruciata.. dato che non c'era niente di pronto sono stata costretta a cucinare e.. oltre la pasta, ho cotto anche il mio dito - 
Zayn rise.
- Non ti piace proprio cucinare, eh.. -
- No..-
- Secondo me hai paura del fuoco - rabbrividì.
Accidenti! Aveva indovinato! Una delle mie debolezze era venuta fuori. Che imbarazzo.
- Indovinato.. ma non parliamone -
- Come vuoi..Mi piace il sound di queste canzoni, se ti va potresti passarmi qualche traccia - eclamò poi lui.
Trattenni l'imbarazzo. - Ma certo, non c'è alcun problema.. potrei farti un disco - arrossì lievemente, mi ero cacciata nell'ennesimo guaio. Quel disco parlava di lui!
- Buona idea. Non vorrei chiederti troppo, ma Mari mi daresti un bicchiere d'acqua? - domandò con un'aria stanca.
- No ti lascio morire disidratato. -
- Quanto amore.. -
''Troppo! Troppo amore!'' pensai e gliel'avrei urlato. - Sei proprio stupido, ma certo che lo do, puoi bere tutta l'acqua che vuoi - 
Ma un pensiero fulmineo fluì nella mia mente. 
Mi ero dimenticata di un dettaglio rilevante.. e centrava l'acqua.
- Acqua.. acqua..- sussurrai. Zayn mi guardò perplesso.
- Oh no! L'acqua! - trillai in preda al panico.
Mi precipitai di corsa verso la cucina imprecando ogni dio dell'Olimpo.
Ecco, ora sì che ero nei guai fino al collo.
Avevo allagato la cucina, l'acqua e la schiuma si riversavano ovunque perché avevo dimenticato il lavandino aperto.
- Marina mi spieghi che succede? - urlò Zayn raggiungendomi correndo.
La sfortuna volle che non riuscì a fermarsi in tempo e scivolò a terra. Anzi, diciamo che rotolò.
Scoppiai a ridere fortissimo mentre Zayn si guardò stupito e incerto senza alzarsi dal suolo.

--

- Liù scusami se ti ho letteralmente trascinata dentro senza darti una spiegazione - si scusò Liam, tra le mani aveva i baffi finti con cui si era cammuffato per non essere riconosciuto dai passanti.
- Ma dai tranquillo, è la decima volta che ti scusi, avrei dovuto sentirti quando mi hai chiamata ma.. ero presa da certi pensieri e non me n'ero accorta. - gli sorrise e il ragazzo sembrò sollevato.
Ora capiva perché quel bar si chiamava così, Flower Bar.
Le pareti erano tapezzate di fiori dai colori tenui, piantati in uno sfondo giallino.
Lo stile del bar era rustico e arieggiava un fresco odore di menta che si confondeva con una certa aura romantica.
Era sicuramente un posto tranquillo, adatto alla portata dei due ragazzi che sedevano uno di fronte all'altra attorno ad un tavolino marroncino.
- Ti piace questo posto? E' il mio preferito, ci vengo quando ho voglia di ritrovare me stesso.. non è facile essere una star e a volte mi sento così stressato da perdere interesse per ogni cosa, ma qui rinfresco i miei pensieri - confessò Liam.
- Sono d'accordo con te, è un bel posto, mi piace molto.. e mi ispira - commentò serenamente Liù.
- Per cosa? - 
- Per dipingere -
- Immagino chissà quali capolavori sbocciano da mani delicate come le tue -
- Esagerato.. - Liù arrossì completemente e il ragazzo la guardò teneramente.
Ordinarono un tè lui e una tisana ai frutti di bosco lei.
I loro sguardi si completavano.
Liam ogni tanto canzonava qualche barzelletta. Il più delle volte erano stupide, ma Liù rideva, tantissimo.
- Sai, di solito nessuno ride alle mie battute e mi credono noioso - si lamentò lui.
- Non sei affatto noioso e mi stai facendo passare un pomeriggio fantastico! Era da tempo che non uscivo con un ragazzo e temevo di risultare goffa ma invece con te mi sento a mio agio. - Liam avrebbe voluto baciarla, sì.
Ma si trattenne e si limitò a mostrarle il suo migliore sorriso, tanto spontaneo quanto affascinante e Liù sentì le sue 'amiche' farfalle nuotare gioiose nella tisana da poco ingerita.
(Occhei lo so, questa metafora non ha senso ma è per rendere l'idea, abbiate pietà di me lol)
Rimasero ancora un po' nel bar, godendosi quell'atmosfera serena che sembrava essere stata edificata apposta per loro mentre i loro sguardi trasudavano il disperato e dolce bisogno d'affetto.

--

Non riuscivo a smettere di ridere e la pancia probabilmente era sul punto di scoppiare. 
Zayn era ancora a terra, immerso nella schiuma che mi guardava offeso, ma avevo capito che avrebbe voluto ridere anche lui.
Mi reggevo per miracolo poggiandomi alla porta con una mano, mentre con l'altra coprivo le labbra.
- Oddio sto per piangere - commentai fermando le risate.
Ma poi lo squadrai da capo e ricominciai.
- E dai smettila di ridere! Piuttosto aiutami! - trillò oltraggiato.
- La schiuma in faccia non ti dona, giuro!
La sua risposta mi agghiacciò, ma nel vero senso della parola.
Mi scaraventò la fredda schiuma addosso. 
E sta volta a ridere fu lui.
- Zayn Jawaad Malik, che cosa hai fatto? - gli lanciai un'occhiataccia di cui, qualunque essere umano al posto suo si sarebbe preoccupato, tranne lui.
- Non ti è chiaro? Vuoi che lo rifaccio così da chiarirti le idee? -
- Noooo, non c'è n'è bisogno..- non mi lasciò terminare che mi ritrovai altra schiuma, in faccia.
- Ora va meglio? - domandò sarcasticamente.
- Vuoi la guerra? - chiesi minacciosamente.
- Tu che dici? -
- Guerra avrai! -
Be', ammetto di essere giusto leggermente competitiva e vendicativa, ma Zayn non era da meno.
Si creò una vera e propria battaglia.
Ci scaraventavamo quintali di schiuma.
Sembravamo due bambini cresciutelli intrappolati nei corpi di giovani.
- Sergente Marina, te la cavi bene! - esclamò.
- Oh non mi distrai! - e l'ennesimo colpo inzuppò la sua cresta nera.
In realtà era più un gioco che una sfida e ormai eravamo fradici, eppure nessuno dei due aveva intenzione di fermarsi.
Ma all'improvviso persi l'equilibrio e.. OOPS, gli piombai addosso.. sulla pancia per la precisione e serrò gli occhi.
- Zayn! Oddio stai bene? Ti ho fatto male? Per Zeus, dii qualcosa! - mi spaventai.
- Sei più pesante di quanto immaginassi - commentò con voce strozzata aprendo un occhio, ma nonostante tutto avevo riconosciuto un tono sarcastico.
La paura che fino a pochi istanti prima aveva preso il sopravvento, lasciò spazio all'ira, all'imbarazzo e all'orgoglio.
- Scusa? Che hai detto?  Spero che tu stia scherzando - più che altro era un avviso a ritirare quelle parole.
Zayn scoppiò a ridere, poi mi afferrò le braccia e non so per quale magia, trucchetto, forza mi ritrovai stesa a terra e lui su di me.
Arrossì pesantemente e lui smise di ridere e lasciò spazio a un lieve sorriso.
Il cuore riprese a battere forte, la sua bocca era a pochi centimetri dalla mia, i nostri respiri si intrecciavano, gli sguardi si incastravano l'uno con l'altro.
- Sei una piccola strega cattiva, hai bisogno di qualche lezione - sussurrò.
- Perché non me le dai tu? - nonostante l'emozione, le scosse nello stomaco e il cuore che palpitava peggio di un cannone, gli avrei sempre tenuto testa.
Zayn sembrò soddisfatto di quella risposta, quasi come se la cercasse. E intanto Hold It Against Me rimbombava forse nel momento più adatto.
Si avvicinò sempre di più, le nostre labbra erano a pochi millimetri di distanza ed erano sul punto di sfiorarsi.
- Che cosa è successo qua dentro? E' un campo di battaglia questo o una cucina? - una voce troppo familiare, e anche abbastanza arrabbiata, ci interruppe.
Ci staccammo immediatamente e ci alzammo in piedi, imbarazzati.
- Pamela.. - borbottai. Non l'avevamo sentita entrare.
- No aspettate, ditemi che non l'ho fatto. Ditemi che non ho interrotto qualcosa. - asserì lei confusa.
- Be'.. forse - commentò Zayn arrossito.
- Oddio scusatemi, io.. santo cielo che vergogna, perdonatemi! - si scusò lei.
- Tranquilla Pami.. Ehm Zayn, sei, anzi siamo, completamente inzuppati.. se vuoi puoi farti una doccia così intanto ti asciugo i vestiti.. - proposi senza guardarlo negli occhi.
- Mi sembra una buona idea, sempre se non disturbo -
- Ma che dici, non preoccuparti, fai come se fossi a casa tua -
Mi sorrise e si avviò verso il bagno e quando vi fu dentro Pamela mi guardò sorpresa.
- Scusami ancora Mari, dopo così tanto tempo finalmente aveva provato a.. -
- Baciarmi, be', si, ci era arrivato vicino, ma stai tranquilla, avremo un'altra occasione - la tranquillizzai.
Zayn accasciò i vestiti fuori dalla porta, li raccolsi e con il phon provammo ad asciugarli.
- Ma Mari, raccontami tutto! - mi pregò Pami.
Sorrisi e le riferì ogni dettaglio, ogni parola, ogni emozione.
Ma all'improvviso si piantò di fronte a noi Zayn, con un asciugamano intorno alla vita.
Il petto era nudo e umido. 
Sobbalzai appena lo notammo.
Pamela mi guardò, scettica. - E' meglio che io vada in cucina e inizi a riordinare! - esclamò alzandosi all'improvviso.
- Ehm.. i miei vestiti sono asciutti? -
''Marina, non devi guardarlo o muori.'' parlò il grilllo della mia coscienza.
E con il rossore che mi ricopriva tutto il viso gli porsi i suoi abiti.
- Si, sono tutti asciutti  - 
- Grazie- mi sorrise e si diresse verso il bagno.
Strinsi forte il cuscino al petto trattenendo un grido di gioia.
Mi raggiunse pochi minuti dopo.
- Io ora devo rientrare a casa.. -
- Va bene, ti accompagno alla porta -
Afferrai la maniglia provando ancora ad evitare il suo sguardo.
- Perché non mi guardi? - 
Sussultai. - Ma che dici, certo che ti sto guardando! - peccato che il mio sguardo era puntato verso il pavimento.
Agguantò il mio volto delicatamente e i nostri sguardi si incrociarono da capo.
- Dove eravamo rimasti prima? - sussurrò.
- Be'..- non mi lasciò terminare.
Le nostre labbra si unirono.
Mi stava baciando.

Era uno di quei baci che non ti aspetti, ma che quando arrivano ti prosciugano l'anima.
Scosse, fulmini, lampi, tuoni, tempeste ed uragani trovarono modo di innalzarsi nel mio stomaco.
Quando si allontanò, era leggermente arrossito. Io invece ero tipo scioccata.
- Domani ti chiamo, piccola strega - mi lanciò un occhiolino per poi sparire dietro la porta.
- A domani..- sussurrai incredula.

--

Liam la portò in giro per Londra, scattarono tantissime fotografie.
La osservava ammirato in auto, mentre il vento che si addentrava impetuoso dal finestrino aperto si insediava tra i ricci castani della ragazza.
Era così bella. 
Non sembrava vera, forse era un miraggio e quello era un semplice sogno.
Ma Liam dovette ricredersi quando la spontaneità del sorriso di Liù lo investì ancora una volta.
- Spero di rimanere a Londra per sempre - disse lei.
- Lo spero anche io - lasciò sfuggirsi Liam e subito dopo arrossì fino alla punta delle orecchie.
- Ah sì? E come mai? - 
- Sei forse l'unica che ride alle mie battute.. e poi sto così bene con te - confessò.
Liù non riusciva a crederci.
Era tutto così emozionante e soprattutto incredibilmente reale.
Liam fermò l'auto. Erano vicino la riva del Tamigi.
- Guarda, qui c'è una rampa. Scendiamo, questo è un altro posto che amo -
Liù lo seguì e si ritrovarono a due passi dalla sponda del fiume.
- Purtroppo è inquinato -sospirò lei.
- Già, ma lo spettacolo è lo stesso mozzafiato.. il sole sta per tramontare -
Si sedettero sull'erba leggermente umida e si godettero il cielo roseo.
- Oggi è più emozionante del solito - commentò Liam.
- Perché? - 
- Perché posso condividere questo spettacolo con qualcuno degno di tale bellezza - sorrise. Liam era proprio romantico, più di quanto ci si potesse aspettare..ed è inutile dire che Liù ogni volta sentiva il cuore sciogliersi.
- Tu esageri troppo - 
- No, assolutamente no - e le cinse la spalla con un braccio, abbracciandola.
Liù poggiò il capo sul suo petto, in corrispondenza del cuore e notò che palpitava fortissimo, esattamente come il suo.
Le sembrò strano, un'idiozia creata dalla sua mente, ma le sembrò che le loro palpitazioni combaciassero, che creassero all'unisono una sinfonia meravigliosa che faceva da sottofondo. E quella dolce melodia creata dai loro battiti raccontava i loro sentimenti.

--

Liam l'accompagnò a casa.
- Grazie Liam per lo splendido pomeriggio, mi sono divertita tantissimo -
- E quindi possiamo rivederci.. magari un giorno di questi? -
Lo sguardo di Liù si illuminò.
- Ma certo! Quindi io vado.. -
Ma prima che potesse rientrare in casa, Liam le afferrò il polso e la strinse al petto.
- Sento che tu sei diversa dalle altre ragazze che ho incontrato fino ad ora, con te sto veramente bene. Io vorrei non perderti. - balbettò.
- Liam, non accadrà. - e gli stampò un bacio sulla guancia, per poi entrare in casa con l'umore che raggiungeva le stelle.

--

Ero sotto al doccia da un po', pensavo a quello che era successo.
Zayn, me, l'acqua, la schiuma, il bacio.
Non aveva senso, eppure era successo.
Pamela era rimasta sorpresa quanto me, ci aveva visti e si era addirittura commossa.
Sentì la voce di Liù in soggiorno, era appena rientrata e parlava, anzi, strillava con Pami.
Ero curiosa di conoscere ogni dettaglio della sua uscita con Liam e non vedevo l'ora di raccontarle la mia 'avventura'.
Mi avvolsi nell'accappatoio e all'improvviso la porta si spalancò.
- Marinaaa! - esclamò Liù.
- Che ho fatto? Oddio, sono innocente, lo giuro! - alzai le mani al cielo ridendo.
- Innocente? Tu? Non credo! Su, sbrigati che mi devi raccontare un po' di cose - mi guardò maliziosa.
- E pure tu! - risi.
Dieci minuti ci ritrovammo tutte e tre in camera mia, con qualche coppa colma di caramelle e noi attorno, sul mio letto.
Pamela ci raccontò di Harry e ci rattristimmo, ma poi ci tirammo un po' su quando riferì della battaglia di schiuma e del bacio e ancora quando Liù ci narrò del Flower Bar e del tramonto sul Tamigi.
Poi ci stringemmo in un unico abbraccio.
Avevo le amiche migliori del mondo.

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Capitolo 38
*** Improvvise rivelazioni. ***


Eravamo fermamente convinte di ritirarci nei nostri letti e riposarci un po', anche se sarebbe stato abbastanza complesso dati gli ultimi avvenimenti.
Ma una telefonata improvvisa ci colse alla sprovvista. 
Qualcuno chiamava insistemente Pamela.
- Chi può cercarti alle undici di sera? - chiese curiosa Liù.
- Stiamo per scoprirlo - afferò il suo cellulare e una smorfia sorpresa le balenò sul volto.
- Be'? - esclamai.
- E' Harry.. - balbettò incerta lei.
- E cosa aspetti, rispondi! - la incoraggiò Liù e Pamela annuì.

- Pronto, Harry? - le tremava la voce.
- Pamela ti disturbo? - il ragazzo sembrava scosso.
- No, dimmi tutto -
- Volevo ringraziarti per il tuo aiuto.. solo che non smetto di stare male. - si interruppe cominciando a singhiozzare.
- Harry, ascoltami, stai calmo - 
Le rispose con un paio di singhiozzi strozzati, poi prese fiato. 
- Non ci riesco -
- Harry, sto arrivando - e Pamela chiuse la chiamata.
Io e Liù la fissammo un momento sbalordita.
- Sono le undici, come vuoi arrivare da lui? Ti trasformi in una winx e usi le alucce scintillanti o ti fai dare uno strappo da un unicorno volante? - sbottai
- Ragazze prenderò la metro - rispose cominciando a scalciarsi di dosso il pigiama più in fretta che poteva.
Non l'avevo mai vista prepararsi con tanta foga, solitamente ci impiegava più di un'ora.
- E come torni? La metro non resta aperta tutta la notte e a quest'ora circola brutta gente - insistette Liù.
- Troverò un modo, state tranquille, buonanotte! - 
E quelle furono le ultime parole prima di sparire dietro la porta.
Liù mi guardò sbigottita. - Non saremmo dovute andare con lei? - ribadì.
- E tu credi che avrebbe voluto? Speriamo solo che non le accada niente e che tutto fili liscio. - sospirai.


--


Raggiunse il complesso di palazzi in cui abitava Harry, rintracciò il tasto del citofono con il suo nome.
Gli occhi scorrevano velocemente da un bottone all'altro finché non si posarono su H. STYLES
Pigiò senza pensarci una volta in più e attese con ansia che qualcuno le rispondesse.
- Chi è? - la voce rauca di Harry pareva strozzata.
- Sono Pamela! - rispose con il cuore in gola. 
Le aprì il portone e pochi minuti dopo giunse dietro la porta del suo appartamento, lievemente socchiusa.
Vi entrò e la richiuse delicatamente per non farla sbattere.
Si addentrò e la casa era immersa nel buio anche se dalla finestra penetravano spiragli di romantica luce lunare che illuminavano e creavano cupe ombre sul muro.
L'unica luce 'domestica' proveniva dalla cucina da dove scorse un'altra ombra, nettamente più solida e umana seduta sul tavolo con un bicchierone in mano.
Pamela sperò con tutta se stessa che non contenesse alchool perché quella sagoma era Harry.
Gli si sedette affianco senza proferire parola e lanciò un'occhiata all'interno del bicchiere del ragazzo, per fortuna era solo caffé.. anche se l'aspetto dava un po' a desiderare. 
Il giovane aveva lo sguardo completamente perso nel vuoto, immobile, i ricci spettinati gli cascavano sul volto.
All'improvviso spostò gli occhi verso di lei, le sembrarono piuttosto vitrei e arrossati, ma per sua grande sorpresa, accennò un lieve sorriso che lei ricambiò.
Poi le si avventò addosso avvolgendola in un abbraccio disperato. La strinse fortissimo e a Pamela raggiunsero le lacrime. 
- Sono contento che tu sia venuta, mi sentivo così solo -
Lei aveva il volto affondato nel suo petto e respirò profondamente per cogliere il suo profumo.
- Non sei solo, hai i ragazzi e ora hai anche me, Liù e Mari. Hai milioni di fan in tutto il mondo, una famiglia fantastica che ti sostiene. Non puoi lasciare che ti crolli il mondo addosso per un'unica persona sapendo che ne esistono altre che ti amano il doppio, se non il triplo - trattenne con tutte le se stessa il pianto in cui avrebbe voluto lasciarsi trasportare, ma non poteva permettersi di piangere, almeno non in quel momento. Harry aveva bisogno di una figura al suo fianco che gli trasmettesse forza e allegria e si era ripromessa che quella persona sarebbe stata lei.
Il ragazzo l'abbracciò ancora più forte per poi lasciarla andare.
- Grazie - apparve più quieto, ma sempre triste.
- Che ne dici se ti preparassi un vero caffé al posto di quella specie di brodino che hai nel bicchiere? - ridacchiò Pamela.
- Mi farebbe piacere -
E senza farselo ripetere una volta in più, si appostò al fornello mentre Harry si stiracchiava sul divano.
Non appena le fu abbastanza lontano, lasciò scivolare una lacrima sulla guancia che catturò e trattenne tutto il risentimento che provava per quella pessima situazione.
Poco dopo versò il caffé in due bicchieroni e raggiunse Harry sul divano porgendogliene uno.
- Guardiamo un film o preferisci tornare a casa? - chiese lui. 
- Vada per il film! - 
Ne scelsero uno in bianco e nero comico e risero, risero per tutta la notte.


--

Ormai era più di mezzanotte e io e Liù continuammo a gironzolare esauste e preoccupate attorno al tavolo improvvisando storielle sulla sorte ignota di Pamela.
- Forse si è persa, magari non riesce ad orientarsi di notte - ricominciò Liù.
- Non risponde neanche al telefono, le avrò lasciato almeno una ventina di messaggi - sbottai.
- No no, non dobbiamo pensare al negativo -
- Ci pensi l'hanno rapita gli alieni? O tipo l'ha catturata Dracula - 
Liù mi rivolse un'occhiataccia. - Sto provando a sdrammatizzare - mi difesi.
- Dai forse sta consolando Harry.. magari stanno parlando e non può rispondere - 
Guardai un secondo Liù, speranzosa.
- Speriamo - sospirai.
- Domani mattina abbiamo entrambe il turno, io al bar e tu in hotel, dovremmo andare a dormire - consigliò.
- Hai ragione - 
Ci scambiammo la buonanotte e ci sistemammo entrambe nelle nostre camere.
In teoria avrei dovuto dormire, in pratica fissai il fulmine giallo sul muro, con i pensieri dedicati a lui.
Ripensai alla strana avventura vissuta il pomeriggio e dopo un lasso di tempo infinito, mi addormentai con un flebile sorriso sul volto e l'immagine del volto di Zayn in testa.

--

- Pamela, è tardi, sono quasi le due! - esclamò all'improvviso Harry, preoccupato.
Solo allora lei si rese conto dei nostri infiniti messaggi che prima di allora non aveva notato.
- Ho fatto preoccupare le ragazze, è tardi, dovrei tornare a casa - saltò giù dal divano e si diresse verso la porta d'ingresso e l'aprì.
- Ma dove vuoi andare a quest'ora? - il ragazzo la raggiunse in tempo e l'afferrò dal polso, a Pamela si fermò il cuore per un istante.
Prese fiato e rispose. - A casa -
- Sì lo so ma è troppo tardi.. senti, ti va se resti da me questa notte? - propose lui. Solo dopo averle pronunciate, si rese conto delle parole che gli erano uscite dalla bocca e si imbarazzò leggermente.
Lei arrossì, dalla testa ai piedi.
- Non vorrei disturbare.. non ho neanche il cambio - 
- Non c'è problema, ti presto qualcosa di mio.. hai il turno in hotel con Marina domani? -
- No, domani io ce l'ho di pomeriggio..-
- Mi dispiacerà lasciarti da sola, ma domani mattina abbiamo un appuntamento con la casa discografica e i manager per accordare delle cose -
- Harry non preoccuparti.. è che non vorrei disturbare -
- Non disturbi, dormirai nella stanza degli ospiti. - solo allora le mollò la presa al polso e si diresse verso la sua camera.
Pamela sprofondò sul divano e ne approfittò per rispondere ai nostri messaggi.
"sto bene, rimango da Harry a dormire, domani vi spiego, notte!x"
Il riccioluto tornò pochi minuti dopo con qualche capo in mano.
- Qui ci sono un paio di magliette, una felpa e queste bermuda anche se dubito che ti entrino - ridacchiò.
Vederlo sorridere le imbottì il cuore di gioia.
- Mi arrangerò - gli sorrise.
- In fondo al corridoio c'è il bagno, fai come se fossi a casa tua. Io vado a dormire, grazie di tutto. - Le tirò un buffetto sulla guancia e le mostrò uno dei suoi migliori sorrisi.
Il suo viso era stanco, certo, ma irradiava molta più serenità.
Pamela era fiera di lui.
- Buonanotte Harry! - 
Il ragazzo piombò nella sua camera.
- Già, buonanotte amore mio. -


--


La mattina dopo il mio risveglio fu pessimo.
Caduta libera sul suolo ghiacciato.
Sollevai una sola palpebra e mi resi conto che Liù era in piedi davanti a me.
- Dai Mari, svegliati! -
Le risposi con un grugnito non del tutto amichevole e socchiusi l'occhio.
- E svegliatii! - iniziò a scuotermi.
- Che c'è, la sveglia non è ancora suonata, ho sonno, non ci voglio andare a scuola, lasciami stare mamma - mi lamentai non del tutto addormentata.
- Ma che scuola e che mamma, Pamela non è tornata a casa stanotte, ti rendi conto? - esclamò.
- Mmh..- le risposi. - Che ore sono? -
- L'ora di alzarsi -
Mi arresi.
Mi sollevai da terra sbadigliando e solo allora realizzai di aver sbattuto il naso.. e il dolore era quasi atroce.
Afferrai il cellulare e notai che avevo un messaggio da leggere.
- E' di Pamela - strepitai.

"sto bene, rimango da Harry a dormire, domani vi spiego, notte!x"

Io e Liù ci fissammo un secondo, sbigottite.
Poi scoppiammo a ridere.
- E brava la nostra Pamelaa - scherzammo.
- Posso tornare a dormire ora? - crollai sul letto.
- La sveglia suona tra venti minuti e la mattina fai sempre tardi, fossi in te inizierei già a prepararmi - mi indicò Liù, ma non le diedi ascolto, ormai mi ero già riaddormentata.


--


Il risveglio per Pamela invece fu più.. dolce. 
Ma nel vero senso della parola.
In tutta la casa arieggiava una dolciastra e stuzzichevole aroma di brioche appena sfornate e di caffélatte. 
Intravide l'orologio ed erano le 07:57.
Solitamente ci impiegava un lasso di tempo infinito per svegliarsi ogni mattina, ma quello non era un giorno come gli altri.
Nonostante avesse ancora molto sonno, decise di dirigersi in cucina dove Harry, a petto nudo, tirava morsi disumani alla sua brioche rassettando i canali alla tv.
- Buongiorno.. - sussurrò ancora assonnata.
- Buongiorno! Dormito bene? - le sorrise.
- Sì, molto - ricambiò.
- Hai fame? Serviti pure - lui le porse il vassoio con le brioche.
Lei sorseggiò un po' di caffélatte e solo allora si rese conto di un piccolo e importante dettaglio.
- Harry, guardami. - decretò seriamente lei, la voce improvvisamente ferrea e severa.
Lui sobbalzò sorpreso.
- Ti sto guardando - le rispose insicuro.
- Negli occhi. Ora. - 
Il ragazzo, non avendo altra scelta, alzò lentamente lo sguardo ma lo spostò subito dopo.
Allora Pamela, compié un'azione che mai si sarebbe immaginata.
Gli afferrò il viso tra le mani e lo costrinse a guardarla negli occhi.
Harry aveva pianto poco prima.
- Basta, tu la devi smettere. Ti stai facendo del male da solo, basta sperare in qualcosa che non ci sarà mai. -
A quel punto, senza lasciarlo rispondere, acchiappò la sua borsa e agguantò il cellulare.
Lui la guardò stupito, imbarazzato, triste nello stesso momento.
- Che vuoi fare? - le domandò impaziente.
- La chiamo - rispose tenendo lo sguardo fisso sull'iphone.
- Chi? - 
- Annalisa. -
E la chiamata partì.

Dopo cinque squilli, Annalisa le rispose.
- Pamela? Cosa vuoi? Sopratutto a quest'ora. - 
- Devi dargli tu la conferma, io non riesco a convincerlo. - 
Harry la fissò disperato senza proferire parola, non ne aveva la forza. 
- A chi? Ad Harry? -
- Ovviamente.. anzi, ora metto il vivavoce, parla in inglese così lui ti capisce e ti sente, aspetta solo un paio di secondi... -
- Pamela, che vi state dicendo? - Lei non gli rispose ma gli indicò il telefono. 
- Vai Annalisa, dillo. -
- A me non interessa più Harry, ho un ragazzo e ci sto bene insieme. Ho la mia vita qui e lui fa parte del passato. Mi hai svegliata a quest'ora solo per farmi dire questa stronzata, se non lo sai in Inghilterra il fuso orario è un po' diverso - La sua voce riportò ricordi, sia belli che brutti, nella mente del riccioluto.
Quelle parole lo avevano colpito come un cannone, ma ora almeno iniziò a realizzare davvero.
- Potresti essere anche un po' più carina nei suoi confronti, Annalisa - Pamela non riusciva più a tollerarla.
- Ma di cosa ti preoccupi tanto tu.. Vuoi fare la santarellina con Harry, ma gliel'hai detto? -
Lei ammutolì, Harry la guardo di sbieco.
- Dirmi cosa? - intervenne lui che fino a quel momento era rimasto ammutolito.
- Non te l'ha detto? Be', la tua cara amichetta è innamorata di te. Addio! -
Annalisa chiuse la chiamata, Pamela rimase a fissare l'iphone con il cuore che le battevo fortissimo.
Harry indugiò qualche istante, sbalordito. - Io.. io devo andare a prepararmi - balbettò alzandosi di fretta e posando la tazza nel lavandino. - Ci vediamo dopo. - 
Lei neanche gli rispose, stava morendo.
Morendo dentro.


--


Quella mattina in hotel non circolava un cane.
No davvero, nessun cliente in arrivo, la mia presenza in reception era del tutto inutile così il direttore mi affibbiò un noiosissimo lavoro di carte, cartaccie e computer negli uffici interni.
Noia noia noia noia.
Compilavo i registri delle entrate e delle uscite blablabla rispondevo al telefono e mi sorbivo veri e propri monologhi con gente lagnosa blablabla e tante altre piaghe che non sto a descrivere.
Ogni tanto sbirciavo frettolosamente il cellulare sperando che Zayn mi avesse cercata, ma niente.
"Probabilmente sta lavorando.. esattamente come te, non farti venire paranoie, continua a lavorare!" mi rimproverò il grillo della mia coscienza.
L'avrei massacrato in quell'istante.
Ma ormai, arresa, proseguì i compiti che mi erano stati affidati.
- Permesso, si può? - un ragazzino biondo e bassino, sui quindici anni circa bussò intimorito alla porta spalancata dell'ufficio.
Mi guardai un secondo attorno, ero rimasta l'unica lì dentro.
- E tu come ci sei arrivato qui? L'ufficio interno non è riservato ai i clienti.. o a qualsiasi altro esterno, solo il personale può accedervi. - asserì seria ed efficiente, così come ci ripetevano di essere.
- Ho il permesso del direttore per appendere alcuni volantini nella bacheca dell'hotel, ma mi sono perso.. - ebbi l'impressione che il ragazzino avrebbe preferito sprofondare.
Mi intenerì. - Vieni, ti accompagno io -
Mi seguì rasente ai muri come se temesse che un orso gigante gli spuntasse all'improvviso davanti.
Una volta raggiunta la bacheca, afferrò delle punes e tre volantini dallo zaino e li fissò al muro, tremante.
- Ma stai tranquillo, nessuno ti mangerà qui - 
Sul viso, ormai scarlatto, si materializzò un piccolo sorrisetto imbarazzato.
Mi salutò velocemente e si dileguò in fretta e furia.
Ridacchiai. "Se faccio scappare un ragazzino di quindici anni, dovrei seriamente farmi delle domande".
Poi lo sguardo si fermò su uno dei volantini del biondino e la mia espressione cambiò totalmente.
Ne agguantai velocemente uno, lo studiai ancora qualche secondo e poi lo pieghai con cura e lo infilai nella tasca interna della giacchetta da receptionist.
Ormai non potevo più rimandare quel discorso, era arrivato il momento di esporre i miei veri desideri.


--


Pamela pianse tutta la mattina.
Harry ormai sapeva.. e lei era persa.
L'immagine del suo improvviso sguardo gelido non riusciva ad abbandonarla. 
Ormai le bruciavano gli occhi, consumò un rotolo intero di carta per asciugarli.
Le lacrime non le sgorgavano più, probabilmente per lo sfinimento e per lo stesso motivo si addormentò.
Era troppo abbattuta per riuscire a calmarsi e ragionare un po'.
Quando Harry tornò a casa, la notò raggomitolata sul divano con un cuscino abbracciato al petto, addormentata.
Ancora non riusciva a capire, a rendersi conto. Ora che conosceva i veri sentimenti di Pamela, la considerava da un altro punto di vista.
Si sentì addirittura in colpa per tutte quelle volte che aveva esplicitamente ammesso di provare ancora qualcosa per Annalisa davanti a lei.
Forse le aveva recato sofferenza e non riusciva a perdonarselo, non voleva farle del male, non a lei.
Non lei che l'aveva aiutato così tanto, non era giusto.
Rimase ancora qualche minuto in piedi, davanti a lei, osservandola.
Istintivamente le accarezzò la guancia. "Mi dispiace tanto.." pensò.


--


Tornai a casa con il fiatone, mentalmente esausta.
Pamela non era ancora rientrata, Liù neanche.
"Ecco, sono di nuovo da sola.. e l'ultima volta che è successo.." 
Ritornai al pomeriggio prima e mi sembrò di sognare fin quando la suoneria del mio cellulare mi trasportò immediatamente nel mondo reale.
In un primo momento, immaginai che a cercarmi fosse Zayn, invece no.

- Ciao papà! - esclamai sinceramente entusiasta.
- Mai una volta che ti fai sentire! - mi rimproverò scherzando.
- Di solito la mattina sono impegnata con il lavoro, il pomeriggio riposo un po' e la sera usciamo con ..-
- Sì lo so, i "Uan derescion"
- Proprio loro - ridacchiai.
- Ho una bella notizia per te, oggi pomeriggio ti arriveranno dei pacchi -
- Cosa c'è dentro? - 
- Il resto dei tuoi libri e i tuoi dischi, così come ti avevo promesso - 
- Grazie papà! -
- A proposito di "Uan derescion", chi è che hai puntato dei cinque?
- Puntato? Papà mi hai preso per uno scorpione gigante? O magari un rinoceronte! Non ho puntato proprio nessuno - arrossì.
- Lo so che c'è uno di loro che ti piace in modo particolare, com'è che si chiamava.. Zaino, Astuccio, Quaderno, dimmi tu! -
Scoppiai a ridere, mio padre e l'inglese erano come il fuoco e l'acqua. - Zayn, papà, non zaino! -
- Sono difronte a uno dei tuoi poster, chi è dei cinque? -
- Il ragazzo con.. la cresta nera.. gli occhi enigmatici.. -
- Mmh, posso dirti una cosa? Da giovane ero più bello io di tutti e cinque messi insieme! -
Risi più forte di prima.
- Dai ti lascio andare, immagino che il trolley ti stia aspettando - 
- Papà si chiama Zayn, non trolley - sogghignai.
- Qualunque sia il suo nome, digli che se ti fa del male e ti fa soffrire, prendo il primo volo per Londra e gliene suono, anzi, gliene canto quattro che...- 
- PAPA'! - esclamai senza lasciare che terminasse la frase.
- Va be, hai capito il concetto. Ci sentiamo presto, fatti sentire di più, non fare tardi a lavoro, dai una mano in casa, non fare la pigra, chiudi il dentifricio ogni volta che lo usi, vivi la tua gioventù e datti da fare! -
- Ho capito - ridacchiai. - Ciao papà! -
- Ciao Marina! -

Quando la chiamata con mio padre terminò, mi sopraggiunse una pietosa nostalgia. Ridacchiai ancora ricordando gli strambi soprannomi che mio padre aveva affibbiato a Zayn.
"Trolley è il migliore" decretai.
Mi catapultai in cucina, praticamente infilai anche la testa nel frigorigero, oltre le mani, alla ricerca di qualcosa già pronto e sopratutto, commestibile.
Dopo aver pranzato, una decina di minuti dopo, mi diressi in camera.
Pescai dalla tasca del jeans il volantino che avevo recuperato qualche ora prima. Lo fissai ancora qualche secondo per poi nasconderlo nel libro posato sul mio letto, uno dei pochi che ero riuscita a portarmi.
Sospirai e mi accomodai affianco al libro con la testa sprofondata nel cuscino e mi appisolai per qualche minuto quando all'improvviso un sms mi prese alla sprovvista e per poco non caddi giù dal letto.
"Devo decidermi a cambiare la suoneria dei messaggi, mi fa spaventare ogni volta" pensai continuando ad imprecare e preferisco non trascrivere, potrei procurarvi qualche trauma.
"Userò chiunque sia stato a mandarmi quell'sms come tappetino per i prossimi ventotto anni." continuai afferrando il cellulare.

"Ti va di vederci oggi pomeriggio verso le 5.30? Zayn x"

Mi immobilizzai, incredula.
- Vuole vedermi.. sto male - balbettai scioccata.
Dopo qualche minuto gli risposi.

"Per me va bene, passi tu da casa, vero?"

Non attesi più di qualche secondo che mi rispose.

"Certo, a dopo!"

Emisi un gridolino di gioia, in realtà più simile ad un aspro stridulo strozzato, ma pur sempre un gridolino.
Dopotutto l'idea di utilizzare Zayn come zerbino non era così sciocca, risi da sola come un'idiota per cinque minuti, saltai contenta sul letto come una bimba per altri dieci e quando Liù rientrò in casa, mi lanciai addosso abbracciandola forte.


--


Pamela si svegliò, all'improvviso.
Non riconosceva il divano di pelle di casa Styles, tanto meno la moquette, il soggiorno.
Si osservò meglio attorno. Era in un'auto.
Indosso aveva ancora gli abiti di Harry, si voltò e lo trovò al volante con un'espressione seria in volto.
- Cosa è successo.. - sussurrò con un fil di voce lei.
Il ragazzo si voltò un secondo verso la ragazza. - Ti sto riportando a casa, tra poco hai il turno in hotel, giusto? -
Pamela annuì. Sospirò un secondo e poi proseguì. - Che ci faccio in auto.. cioè, come ci sono arrivata? -
- Ti ho presa in braccio, mi dispiaceva svegliarti - 
Lei arrossì completamente e ammutolì.
Vicino ai suoi piedi vi scorse le sue scarpe e approfittò per indossarle.
- Laverò i tuoi vestiti e te li ridarò presto - balbettò imbarazzata.
- Non c'è bisogno, puoi tenerli se vuoi - le rivolse un piccolo sorriso. Intuì che Pamela dovesse sentirsi a disagio ora che lui.. sapeva.
- Comunque per quanto riguarda stamattina.. -
- Pami non devi darmi alcuna spiegazione, non preoccuparti, non sentirti imbarazzata, tantomeno a disagio. Noi siamo amici, se proprio tu lo desideri, farò finta di non aver sentito nulla. In fondo è grazie a te se mi si è aperta la mente, se ho capito -
Non era esattamente ciò che Pamela avrebbe voluto sentirsi dire, ma più o meno era ciò che si aspettava.. e almeno per ora, le andava bene.
Non voleva compromettere il bel rapporto che aveva instaurato con Harry per i suoi sentimenti. 
Ora come ora sapeva perfettamente di dovergli dare ancora del tempo e gliel'avrebbe dato, quanto lui ne avesse avuto bisogno.
Eppure non riusciva proprio a sentirsi meglio.


--


Dopo aver brindato con Liù (specifico, con acqua leggermente gassata, un toccasana migliore della vodka in parole povere, proare per credere!), scelsi cosa mettermi e mi rilassai con una doccia calda.
In quel momento Pamela tornò a casa, non ebbi neanche il tempo di salutarla che un quarto d'ora dopo essere rientrata, si diresse a lavoro.
Mi preoccupai e decisi che una volta tornata a casa, l'avrei sottoposta ad un terzo grado.
Poco dopo indossai un vestito bordeux e stivaletti neri borchiati. 
Ero emozionatissima, non vedevo l'ora che Zayn suonasse il campanello, tant'è che mezz'ora prima dell'orario prestabilito ero già pronta e gironzolavo nervosamente intorno al tavolo, poi accesi la tv, la spensi subito dopo, contai le piastrelle sul muro della cucina e studiai il pavimento. 
Poco nervosa, insomma.
Inoltre ero estremamente ansiosa di ricevere i pacchi spediti da mio padre.
- Non muoverti tanto, così l'emozione non sparisce, sembri nevrotica - mi consigliava Liù che intanto sfogliava un libro comodamente sprofondata sul divano.
- Non ce la faccio! - 
Il campanello suonò una decina di minuti dopo.
Prima di dirigermi ad aprire, notai che era ancora abbastanza presto e realizzai che dovesse essere il facchino con i miei pacchi.
Spalancai tranquillamente la porta e invece..vi trovai zayn, con una mezz'ora abbondante di anticipo, beatamente in piedi, fissandomi. 
L'odore del suo dopobarba mi affievolì, il suo sguardo misterioso mi squadrò, avrei quasi giurato che non avesse origini umane.
- Zayn - sussurrai piano. 
Il cuore prese a battermi così forte che per poco non mi scoppiava il petto.
- Scusami se sono in anticipo.. - proferì pacamente.
- Non preoccuparti, entra pure - gli sorrisi.
Liù si sporse dal divano. - Ciao Zayn come mai in anticipo? - gli domandò curiosa... e maliziosa!
- Sinceramente non lo so.. - poi si voltò verso di me. - Non mi aspettavo che fossi già pronta - 
- Avresti voluto alzare tu la cerniera del vestito? - lo stuzzicai sarcasticamente.
Zayn sogghignò, Liù per poco non gli scoppiò a ridere in faccia.
Poi tornò serio. - Il tuo vestito ti sta benissimo ma non è adatto al posto in cui voglio portarti..occorre qualcosa di un po' più sportivo, scusami, avrei dovuto avvertirti -
Alzai un sopracciglio, curiosa. - E dove vorresti portarmi? -
Lui sorrise, sapevo che non me l'avrebbe rivelato. - Top secret! -
- Come vuoi, allora torno subito, vado a cambiarmi -
E sparì nella mia camera.


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- Va bene così? - domandai indicando i jeans, la tshirt grigia e la giacca di pelle nera.
Zayn sorrise - Si, molto - 
- Allora vado a mettermi le scarpe - tornai in camera a lui mi seguì.
- Posso sedermi? - 
- Certo -
Si accomodò affianco a me che intanto litigavo con i lacci di una delle vans nere.
All'improvviso il campanello suonò da capo e scattai velocemente in piedi. - Questi devono essere i miei pacchi! - esclamai contentissima.
- Cosa? - balbettò Zayn confuso, ma ormai ero già filata verso l'ingresso e spalancai la porta.
Sta volta il facchino c'era per davvero e intanto Zayn mi raggiunse.
- E' lei la signorina Marina...-
- Sì sono io! - non lo lasciai terminare.
- Bene, ho qui dei pacchi per lei, metta una firma qui - mi indicò una x e mentre mi affrettavo a trascrivere il mio nome e il mio cognome, il facchino fissò Zayn.
- Ma tu...- 
- Ecco ho firmato, dove sono i miei pacchi? - mi intromisi.
- Dietro di me, buona giornata! - si allontanò lentamente.
Con l'aiuto di Zayn e di Liù li trasportammo nella mia stanza e ne aprì uno.
- I miei libri! - esclamai contenta.
Zayn sbarrò gli occhi. - Ma quanti ne hai? - 
- Mai abbastanza! - ne afferrai uno, sorridendo. Poi mi voltai verso di lui.
- Questi li metto a posto quando torno, grazie dell'aiuto - gli sorrisi e mi diressi velocemente in bagno.
Il ragazzo ne armeggiò qualcuno dallo scatolone aperto e poi ne notò uno sul letto e lo acciuffò.
Lo sfogliò fin quando raggiunse il segnalibro e un foglietto giallo fosforescente ripiegato. 
Proprio non riuscì a resistere alla tentazione di scoprire cosa riguardasse e lo lesse.
Si irrigidì un secondo e quando notò i miei passi riecheggiare in corridoio, lo ripiegò e lo nascose di nuovo nel libro per poi posarlo sul letto velocemente.
- Eccomi, andiamo! - 
- Andiamo! -
Mi sorrise ed ebbi l'impressione di galleggiare in paradiso.

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