A quell'emozione non so ancora dare un nome

di RanmaSaotome1989
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01 - PROBLEMI ***
Capitolo 2: *** 02 - LE STRANEZZE? ALL'ORDINE DEL GIORNO! ***
Capitolo 3: *** 03 - L'ETERNO DISPERSO ***
Capitolo 4: *** 04 - ANATRA ALL'ARANCIA ***
Capitolo 5: *** 05 - THE MONEY TREE ***
Capitolo 6: *** 06 - HOME ***
Capitolo 7: *** 07 - L'URAGANO KASUMI ***
Capitolo 8: *** 08 - NEIL ARMSTRONG - IL PRIMO UOMO SULLA LUNA ***
Capitolo 9: *** 09 - LA PIOGGIA CADE SULLE STRADE DELLA MIA CITTA' ***
Capitolo 10: *** 10 - INTRUSIONE IN CASA TENDO ***
Capitolo 11: *** 11 - TI AMO O ... ***
Capitolo 12: *** 12 - IL TENTATIVO DI MOUSSE ***
Capitolo 13: *** 13 - A CASA TENDO ***
Capitolo 14: *** 14 - SULLA STESSA BARCA ***
Capitolo 15: *** 15 - THE PROMISE ***
Capitolo 16: *** 16 - QUESTA CASA NON E' UN ALBERGO ***
Capitolo 17: *** 17 - TIME OF TRIALS ***
Capitolo 18: *** 18 - SUNDAY AND PLANNING ***
Capitolo 19: *** 19 - LA GARA (ATTO I) ***
Capitolo 20: *** 20 - LA GARA (ATTO II) ***
Capitolo 21: *** 21 - THE DAY AFTER... ***



Capitolo 1
*** 01 - PROBLEMI ***


Piccole note per la storia, di cui tener conto per leggerla correttamente allora:
le frasi che iniziano e finiscono con "..." sono quelle "parlate", conversazioni tra personaggi
le frasi che iniziano e finiscono con *...* sono quelle *pensate*, pensieri dei personaggi
le frasi che inziano e finiscono con *..." sono quelle *sussurrate", le cose dette sottovoce dai personaggi
BUONA LETTURA.

01 - PROBLEMI



Aprile, la scuola si è da poco riaperta e mentre un serio professore con tanto di occhiali è intento a portare avanti una noiosa lezione di geografia, tra le fila di banchi si susseguono facce di ragazzi annoiati, attenti e assonnati... e anche di chi al sonno si è arreso, infatti in uno dei banchi un ragazzo in abiti cinesi e con un buffo codino, appoggiato sul banco, si è assopito beatamente, seguendo così a suo modo la lezione, finchè un cancellino da lavagna, lanciato da un infuriato professore, lo colpì in testa, risvegliandolo

"Saotome, fuori dalla classe!" furono le uniche parole sbraitate dal professore di geografia.

A quel punto Ranma ubbidì, si alzò dal banco dando una fuggevole occhiata ad un'Akane che lo guardava ormai sconsolata e con uno sguardo come per dire *Ranma, te la sei cercata*,
uscì dalla classe e si munì di 2 secchi pieni d'acqua attendendo la fine della lezione, era una giornata come tante altre per lui, nell'istituto superiore Furinkan.

Il corridoio in cui si trovava era caldo e silenzioso nonostante in ogni aula si stesse tenendo una lezione e mentre in piedi appoggiato ad una parete del corridoio un'tranquillo Ranma Saotome cercava di riprendersi dal sonno, da cui era stato appena risvegliato, e dalla stanchezza di quelle prime mattinate scolastiche, pochi piani al di sopra (o al di sotto?) la situazione non è altrettanto tranquilla

"OH NOOO!" fù la triste esclamazione di un uomo in camicia hawaiiana seduto su una singolare sedia da spiaggia, chino su un tavolo, con la faccia triste e un'aria al quanto preoccupata era intento a leggere un mucchio di fogli e di tanto in tanto batteva qualche numero su una calcolatrice al lato del tavolo, era Aprile, la scuola aveva riaperto da poco e quella era la verifica dei conti.

Dopo aver terminato la verifica Kocho Kuno alzò la testa dal mucchio di carte concentrando la sua attenzione sul singolo foglio che teneva in mano, che a quanto pare era il più importante...
"Questa è una situazione very bad! Le casse della scuola suono vuote...no no no, i conti in rosso non si addicono all'istituto superiore Furinkan. Bisogna trovare una good solution." dopodichè il preside del Furinkan si alzò dalla sua sedia e iniziò a passeggiare nervosamente avanti e indietro per quella che nessuno avrebbe detto fosse la presidenza di una scuola, di fatti la stanza era stata allestita, più che a presidenza, a spiaggia di isola tropicale e l'abbigliamento del preside Kuno, completo di occhiali da sole, ghirlanda di fiori e con tanto di ciuffo a forma di palma sulla testa, calzava a pennello con il paesaggio che aveva creato.

Nel frattempo si era già fatta l'ora di pausa pranzo nelle classi, nel giardino della scuola un ninja lesto ma abbastanza impacciato raggiungeva di gran fretta il suo "padroncino" consegnandogli un pacchetto e una bottiglia per poi sparire altrettanto rapidamente, mentre Kuno Tatewaki faceva il suo ritorno in classe.

Intanto Ranma era rientrato in classe e ora si trovava seduto al suo banco con davanti il pranzo aspettando Daisuke e Hiroshi che nel frattempo erano scesi alla mensa della scuola a prendere qualcosa da mangiare, Akane intanto stava prendendo il suo pranzo per poi andare a mangiare con le sue amiche, non senza però aver prima lanciato una frecciatina a Ranma

"L'hai presa per abitutidine quella di farti buttare fuori dalla classe i primi giorni di scuola?"

Un indispettito Ranma si voltò verso di lei e non mancò ad arrivare la sua replica
"Ma che cosa vuoi tu? Potevi anche svegliarmi visto che mi stai vicino di banco allora."

"E' già tanto che ti sveglio la mattina!" continuò Akane volgendo lo sguardo verso di lui

"Si, con una secchiata d'acqua fredda, grazie tante" disse in tono ironico e provocatorio, spostando lo sguardo dalla parte opposta di Akane, poggiandosi con il gomito sul banco e la mano sotto il mento.

"Allora impara a svegliarti da solo. STUPIDO!" mentre diceva quest'ultima parola Akane afferrò la sua cartella e lanciò verso Ranma colpendolo in testa, poi se ne andò verso le sue amiche per pranzare con loro.

Intanto Ranma, ripresosi dalla cartellata, si era di nuovo voltato verso Akane, in tempo per vederla allontanarsi e mentre si massaggiava la testa si chiedeva *Ma che diavolo ho fatto stavolta? Quel maschiaccio mi farà diventare matto.*

"Ehi Saotome, di nuovo litigato con Akane?" Hiroshi e Daisuke erano tornati dalla mensa

Ranma si voltò verso di loro "Ah lasciate perdere è la solita permalosa e... ehi come mai solo due panini?"

"La mensa oggi era molto meno fornita del solito, è stata una fortuna aver trovato questi" fece Daisuke mostrando il suo pranzo,
intanto Hiroshi stava già scartando il suo, poi disse "Beh mangiamo?"

Daisuke e Ranma fecero un cenno con la testa, si sedettero intorno al banco iniziando a pranzare e di tanto in tanto parlavano del più e del meno, anche se le domande principali dei due amici di Ranma erano sempre rivolte a sapere qualcosa di più sul suo rapporto con la sua fidanzata. Terminato il pranzo sfruttarono la restante pausa per scambiare ancora due parole fino a quando suonò la campanella che indicava che le lezioni dovevano ricominciare, appena in tempo finirono le ragazze di mangiare il loro di pasto.

*Si ricomincia* pensò Ranma mentre si rimetteva seduto correttamente al banco e il professore faceva la sua comparsa in aula, le lezioni potevano ricominciare.

Nel frattempo in presidenza, il preside Kuno aveva finito di passeggiare avanti e indietro e ora era in piedi che fissava un punto indefinito ancora assorto nei suoi pensieri

"Povero me, niente, zero, nemmeno uno straccio di solution a questa situazione mi è venuta in mente, di questo passo non si risolverà nulla."

ricominciò poi a camminare in direzione del tavolo dove ancora si trovava il mucchio di fogli, raggiunto il tavolo si chinò e raccolse un oggetto da terra, si sedette sulla sedia e imbracciò il suo inseparabile ukulele

"Eppure deve esserci una good solution" poi cominciò a strimpellare qualche nota

Trascorse un pò di tempo fermo nella stessa posizione facendo solo i movimenti necessari per far suonare lo strumento, improvvisamente si fermò di scatto

"MA CERTO! Questa è una big idea, funzionerà sicuramente e non avremo più problemi di money per un bel pò. Bisogna indire subito una riunione con tutti i professori e gli students." poi corse al tavolo, afferrò un mucchio di fogli bianchi e cominciò a scriverli e firmarli freneticamente.

Passava il tempo e nelle classi l'orario delle lezioni era quasi terminato quando d'improvviso entrò, in classe di Ranma e Akane, un altro professore che lasciò un foglio in mano a quello che stava svolgendo la lezione, poichè l'orario scolastico era quasi finito e sapeva cosa si sarebbe scatenato da li a poco il professore di turno cominciò subito a leggere quella che era una circolare del preside:

"Dunque: 'Domani in data 12 Aprile, alle ore 08:50 i professori e gli studenti dell'istituto superiore Furinkan dovranno presentarsi nella sala riunioni (la palestra) per un'assemblea straordinaria che verterà su un punto fondamentale per tutti. Firmato: Preside Kuno' va bene ragazzi, quindi domattina niente lezioni, ma ci sarà un'assemblea di istituto mi raccomando siate puntuali e soprattutto... "
il professore non fece in tempo a finire la frasi che suonò la campanella che annunciava la fine della giornata scolastica e come accadeva, da anni ormai, l'istituto si ritrovo vuoto a tempo di record.

"Vi prego... ascoltate... fino alla fine..." si ritrovò a dire il professore, ormai da solo.

Fuori dalla scuola, sulla via di casa

"Ehi Ranma, cosa pensi si parlerà nella riunione domani?" disse Akane voltando verso Ranma ma senza smettere di camminare

Dal canto suo Ranma scese dalla ringhiera su cui passeggiava abitualmente e si portò le mani dietro la nuca
"Mah cosa vuoi che ne sappia io, sarà senz'altro un'altra delle stramberie del preside, qualche altra regola assurda che gli sarà saltata in mente mentre stava bivaccando nella sua presidenza, chissà magari stavolta vorrà che i ragazzi vengano a scuola vestiti da samurai e le ragazze da geishe."
Entrambi scoppiarono a ridere, anche pensando a che scena buffa sarebbe vedere un manipolo di studenti vestiti da samurai che 'marciano' verso la scuola. "Chi lo sa, sapremo domani." disse Akane e visto che erano ormai arrivati, entrò nel portone di casa e andò dritta in bagno a farsi una doccia. Ranma intanto andò ad allenarsi come al solito in palestra, si fermò li fino quasi all'ora di cena, giusto il tempo per farsi un bagno anche lui e andare a tavola.

Fu una cena saporita e tranquilla, se non fosse per la piccola parentesi che si era aperta quando Ranma e il padre si contendevano l'ultima fettina di Sukiyaki. Terminata la cena si ritrovarono tutti davanti alla televisione a vedere un servizio giornalistico che parlava di argomenti che andava dalle nuove tecnologie per produrre energia, fino a delle mini-interviste a economisti che parlavano di crisi economica inevitabile e che Nabiki definì "catastrofisti". Infine un mini programma musicale e poi Ranma, Akane e Nabiki augurarono a tutti la buonanotte per poi andare a dormire, arrivati al corridoio delle camere Akane rivolse lo sguardo a Ranma

"Beh buonanotte allora... e vedi di svegliarti domattina."

Ranma si girò giusto il tempo di rispondergli
"Si si, buonanotte anche a te Akane"
per poi proseguire arrivando alla sua camera, chiudendosi la porta alle spalle mentre Akane faceva lo stesso.

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Capitolo 2
*** 02 - LE STRANEZZE? ALL'ORDINE DEL GIORNO! ***


Come prima cosa un ringraziamento speciale va a Arya_drottningu e Julius CX che hanno letto e recensito la storia e un grazie anche a coloro l'hanno letta senza lasciare traccia :D :D
Termino così, buona lettura a tutti, spero che il secondo capitolo vi piaccia... ancora più del primo.

02 - LE STRANEZZE? ALL'ORDINE DEL GIORNO.



Dopo una precedente serata, abbastanza e stranamente tranquilla, la mattina successiva non si presenta con le stesse buone intenzioni.
Un inviperita Akane, già pronta per la scuola, sale le scale di casa Tendo con un secchio d'acqua già pronto in mano

"E menomale che gli avevo detto di svegliarsi stamattina. Sempre, continuamente la stessa storia!"

Arrivata davanti alla porta della camera di Ranma, la apre con non poca foga e fa partire la mattiniera secchiata d'acqua, che di punto in bianco sveglia il codinato, che si ritrova assonnato, completamente bagnato, ma anche un pò più basso e con qualche curva in più.

Era già pronta la sfuriata mattutina di Ranma, ma Akane non gliene diede il tempo

"TI AVEVO AVVISATO! Ora sbrigati altrimenti ti lascio qui!" disse, anzi urlò, per poi sbattere le porta della camera alle sue spalle e riscendere le scale del corridoio.

Ranma, ripresosi dall'innaffiata mattutina, dal canto suo volò subito in bagno per darsi una bella lavata e tornare ragazzo, scese poi a fare colazione.

Erano ormai quasi tre anni che abitava a casa Tendo e tutte le mattina di routine si ripeteva la stessa storia, secchiata di Akane, doccia calda, colazione con litigata con il padre incorporata, scatto fulmineo fuori dal portone di casa per raggiungere Akane, camminata sulla ringhiera fino a scuola... ah certo ovviamente l'arrivo a scuola o era per un pelo o in ritardo.

Fortunatamente quella mattina li aiutò il fatto che non ci fosse lezione ma riunione, quindi nessuno dei professori fece particolarmente caso all'arrivo in ritardo di Saotome e Tendo.

I due presero posto dietro agli altri studenti, in una posizione che permetteva una vista abbastanza buona del 'palco' dove da li a poco sarebbe dovuto comparire il preside, nel frattempo tra i gruppi di studenti si sentivano frasi del genere:
ma di che si tratterà?, speriamo non siano altre strane regole!, chissà cosa avrà escogitato stavolta il preside, ect. ect.

Il brusio degli studenti cessò quando fece la sua comparsa il preside dell'istituto superiore Furinkan, che passeggiando lentamente salì sul palco e si avvicinò al microfono pronto a parlare:

!" Buongiorno miei dear students, come ben sapete il glorioso istituto superiore Furinkan è famoso per il suo passato very beautiful e per le vittorie dei suoi old students sugli altri istituti, nelle varie competition annuali. Consultandoci con i professori abbiamo deciso di tornare a partecipare a queste competition e per farvi arrivare pronti a questi eventi il vostro dear preside organizzerà a partire dal primo del mese di Maggio una gara di canto e sarete voi, students prediletti dell'istituto superiore Furinkan, a dare lustro a questo evento. Intanto tra di voi stanno passando i vostri teachers a consegnarvi le regole della gara e il modulo di iscrizione. Le iscrizioni verranno raccolte a partire da domani, e per un'intera settimana, mi aspetto grande partecipazione da parte vostra, sarà un wonderful event per tutti. Il vostro dear preside augura un good morning a tutti voi."!

Dalle fila di studenti si udirono solo mormorii confusi e sui loro volti tutto appariva tranne che eccitazione per l'annunciazione di quell'evento.

"Ok ragazzi, tutti in classe!" annunciò uno dei professori.

Le lezioni ripresero come di consueto senza avvenimenti particolari, al termine della giornata scolastica Akane e Ranma fecero ritorno a casa e ognuno si dedicò alle proprie attività, Akane i compiti, Ranma l'allenamento.
Durante l'ora di cena fu Nabiki a riprendere gli argomenti del preside.

"Ehi che ne dite, li leggiamo i due fogli che ci hanno dato?"

"Perchè no!" fu l'unica Akane a dimostrare un pò di interesse, Ranma dal canto suo voltò semplicemente lo sguardo in direzione delle due sorelle senza staccarsi dalla scodella di riso.

"Dunque..." iniziò Nabiki

"' Bando di Gara numbero 1 - Istituto Superiore Furinkan - Gara di Canto ' ... ahah dunque il preside diceva sul serio!"

"Dai Nabiki continua" incitò Akane

"Si... allora... 'A partire da domani, 13 Aprile, saranno aperte le iscrizioni alla Gara di Canto organizzata presso l'istituto superiore Furinkan, l'iscrizione è aperta a tutti i partecipanti studenti, genitori, amici, fratelli, sorelle e parenti purchè vengano versati per l'iscrizione la quota di yen 10.000 a persona, i professori del Furinkan terranno il registro degli iscritti e raccoglieranno le quote di partecipazione.
La data di scadenza per presentare le domande di iscrizione è il 20 Aprile, l'evento si terrà presso il parco Shakuji-koen dove verrà allestito un palco per i partecipanti, come l'iscrizione, anche la partecipazione è aperta a chiunque purchè venga versata la somma di yen 5.000 per spettatore.
Per l'evento sarà allestito un catering e saranno presenti mercanti e giochi per l'intrattenimento.'
"

Ranma interruppe la lettura
"Mah a me sembra solo un modo per perdere tempo e fare qualche soldo extra al massimo." già con l'espressione disinteressata all'argomento

"La lettera continua..." Proseguì Nabiki "' Il giorno successivo al termine delle iscrizioni sarà designato l'ordine delle esibizioni e di conseguenza il numero e il nome degli iscritti... '" ehi c'è anche il regolamento"

"Immagino" disse Ranma sottovoce

"' 1 - I partecipanti all'evento potranno registrarsi per le esibizioni sia singolarmente che in gruppo (la quota di partecipazione non varia, 10.000 a testa);
2 - La giuria sarà formata da un gruppo di 5 professori che daranno un voto da 1 a 10 alla canzone, sommato al voto della giuria, un voto che varierà a seconda del gradimento del pubblico, sempre da 1 a 10. Il cantanto o i cantanti con il voto più alto a fine evento vinceranno uno dei premi di sotto elencati;
3 - Le canzoni sono a libera scelta e interpretazione dei partecipanti all'evento, non ci saranno limitazioni, tuttavia, l'utilizzo di linguaggio scurrile all'interno della canzone comporterà una penalità di cinque punti per ogni parola non appropriata utilizzata, ovviamente raggiunto lo zero la canzone verrà annullata e non sarà ripetibile.
4 - Per motivi di sponsorizzazione verranno premiati solo i 3 partecipanti che saliranno sul podio. '"
5 - Chi volesse può esibirsi in gruppo, la quota di iscrizione rimarrà comunque la stessa cifra a testa, tuttavia la registrazione all'evento risulterà non più come "Persona Partecipante" ma "Gruppo Partecipante", il premio verrà commisurato agli elementi del gruppo.'
"

Ranma interruppe nuovamente la lettura...
"Mah dai, è inutile continuare a sentire queste idiozie, tanto non credo che qui qualcuno parteciperà, cantare è una cosa da donne e io non ho intenzione di partecipare e figuriamoci se possa partecipare una stonata come una campana." Ranma era chiaramente rivolto ad Akane

"CHI SAREBBE STONATA COME UNA CAMPANA !?" fù la vivace risposta della minore delle Tendo, mentre si alzava in piedi di scatto e si posizionava di fronte a Ranma con l'aria minacciosa

"Perchè non ho ragione?" la sfidò ancora di più Ranma

"E cosa nei sai tu? Te lo dimostrerò, domani stesso mi iscrivo e la vinco anche questa stupida gara!!" rispose di scatto Akane, anche se l'idea di partecipare non la allettava, ma non voleva darla vinta a Ranma.

"Ahahah questa è bella, un motivo in più per me, per non partecipare." disse, poi continuò a ridere, finchè non si ritrovo per terra travolto da una tavolata di Akane.

"STUPIDO! VEDRAI!" poi la minore delle Tendo salì in camera sua, Ranma invece si diresse verso la palestra.

"Andiamo ragazzi, almeno ascoltate i premi che hanno messo in palio..." disse a vuoto Nabiki "... mah, è inutile non ascoltano, peccato però era interessante" tornando a fissare il foglio

"Ehi Nabiki, di che premi si tratta?" chiese il padre, mentre stava masticando un biscotto

"Beh..." rispose la secondogenita dei Tendo "allora il terzo premio si tratta di una fornitura per un'anno di Okonomiyaki offerta dalla Okonomiyaki Ucchan come sponsorizzatrice dell'evento, sicuramente Uckyo punta ad un pò di pubblicità, la seconda invece si tratta di una fornitura completa di Ramen per un'anno, offerta dal Neko Hanten di Shan-pu e di Obaba, sempre come sponsorizzatrici dell'evento, credo che loro e Uckyo abbiano avuto la stessa idea..."

"E poi?" incitò a continuare Soun Tendo

"Beh il primo premio è..." ci fu un secondo di silenzio, un'attimo solo in cui Nabiki rimase un pò perplessa, nel leggere a tutti quale fosse il premio per il vincitore, e anche alquanto sorpresa.

E non fu la sola Nabiki a esserlo
"COSA!? Dici sul serio Nabiki??" anche Genma Saotome mostrò molto interesse per il premio che sarebbe andato al vincitore.

Nabiki annuì e Genma senza dire una parola si alzò da tavola, si incamminò e poi salì le scale per il piano superiore, arrivato di fronte alla sua camera si fermò un'attimo a riflettere

*Credo che sia venuto il momento di fare visita alla scuola di Ranma e Akane*
poi entrò in camera e si addormentò.

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Capitolo 3
*** 03 - L'ETERNO DISPERSO ***


Un ringraziamento particolare va a chi (xingchan,Arya_drottningu,lux_legend) ha recensito il precedente capitolo, spero che anche questo sia all'altezza delle vostre aspettative e soprattutto vi piaccia.
Grazie ancora.
Buona lettura.

03 - L'ETERNO DISPERSO



"Ranma! Stavolta non sfuggirai di nuovo ad una nostra sfida, non appena tornerò a Nerima finalmente tu verrai sconfitto."
parole dure, di un ragazzo che camminava, tranquillo ma deciso, verso la sua destinazione, portandosi dietro solo uno zaino, con il necessario per la vita all'aperto, ed un ombrello rosso... d'improvviso il ragazzo smise di camminare

"Piuttosto... ma dove sono finito?" disse poi, guardarsi attorno con un aria piuttosto spaesata, fino a quando una voce attirò la sua attenzione

"Ehi Ryoga. Tutto bene?"

Ryoga si voltò per vedere chi fosse che gli stava parlando e vide una persona, che riconobbe subito, una ragazza dai lunghi capelli castani, in tenuta da cucina e con una spatola di metallo in mano, lo fissava in attesa di una risposta.

"Uckyo! Si si tutto bene, stavo andando da Ranma per concludere la nostra sfida." fece, mostrando il solito sorriso imbarazzato alla ragazza

"Da Ranma o da Akane?" poche parole di Uckyo ebbero il potere di far arrossire il giovane Ryoga, ma in fin dei conti Uckyo lo sapeva già e lasciò perdere l'argomento

"Lasciamo stare, vieni dentro, ti offro un okonomiyaki." poi la ragazza rientrò nel suo locale e Ryoga la segui spedito.

All'interno del locale Uckyo si diede subito da fare nel cucinare la sua specialità e intanto continuava la sua conversazione con Ryoga, punzecchiandolo

"Eh dimmi Ryoga, quanto tempo fa ti sei incamminato per casa di Ranma?" finì ridendo leggermente, mentre già stava immaginando la risposta, Ryoga dal canto suo era già leggermente arrossito per la vergogna

"Beh... diciamo che sono passati all'incirca 10 giorni." rispose fissando le bacchette, che poco prima aveva preso in mano.

"Ehi stai migliorando... ecco qua." disse, poi la ragazza gli servì il piatto, Ryoga la ringraziò e iniziò a mangiare senza più spiccicare una parola, fino a quando notò su un tavolo, dietro Uckyo, un foglio con l'intestazione 'Istituto Superiore Furinkan', a quel punto chiese

"Cos'è quello?" disse indicando il foglio con le bacchette

Uckyo dal canto suo si diresse verso il documento, lo prese e lo porse a Ryoga

"Una semplice circolare del preside, ha indetto una gara di canto all'interno dell'istituto, le iscrizioni sono aperte totalmente a tutti. Hai intenzione di partecipare?" fece Uckyo, guardando Ryoga di sottecchi che intanto aveva afferrato il foglio.

"Non ci penso nemmeno, guarda che prezzi." Ryoga aveva appena letto il prezzo di iscrizione per i partecipanti, poi continuò a leggere.

"Sai io sono una delle sponsorizzatrici dell'evento e nella quota di sponsorizzazione che ho dovuto dare al preside era inclusa anche l'iscrizione quindi una delle partecipanti sarà io." l'ultima parte del discorso Uckyo lo disse con un mezzo sorriso, quasi come fosse soddisfatta di far parte dei partecipanti

"Ma non mi dire." Ryoga invece, sembrava che poco gli importasse dell'evento e non gli fece affatto cambiare idea il fatto che Uckyo fosse tra le partecipanti, anzi sembrava non lo avesse nemmeno sfiorato, intanto continuava a leggere il foglio

"E poi..." continuò Uckyo "... i premi non sono affatto male, anzi."

A quel punto Ryoga lasciò stare il resto del documento e si spostò subito nella sezione 'Premiazione' cominciando a leggere ad alta voce degli spezzoni del testo

"Dunque... fornitura okonomiyaki per un anno... okonomiyaki Ucchan, fornitura ramen un anno... neko hanten e..." ci fu qualche secondo di silenzio "... no, non è possibile." fece Ryoga fissando il foglio, con gli occhi sbarrati dalla sorpresa

"Eh già. Allora? Ti è venuta voglia di partecipare?" disse Uckyo, sempre col solito sorriso beffardo

Ryoga poggiò il foglio di fronte a lui, si alzò in piedi raccogliendo le sue cose e avviandosi verso l'uscita, arrivato alla porta del locale di Uckyo, disse

"Grazie mille per l'okonomiyaki Uckyo, a preso." uscì e si allontanò dal locale, direzione, dove lo porta il suo inesistente senso dell'orientamento, anche se in teoria doveva essere casa Tendo, ma sappiamo tutti chi è Ryoga Hibiki.

"Beh almeno ha preso la direzione giusta stavolta." disse Uckyo riponendo il foglio al suo posto e tornando a cucinare.

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Capitolo 4
*** 04 - ANATRA ALL'ARANCIA ***


Ancora una volta, iniziò il nuovo capitolo, ringraziando tutti coloro che hanno recensito il precedente, mi fa moltissimo piacere che la storia vi stia piacendo e le vostre recensioni sono tra le cose più belle, quindi grazie a chi ha recensito il precedente capitolo, ovvero Julius CX,xingchan,Jonatic95,Arya_drottningu e in particolar modo a chi recensisce e mi tiene compagnia fin dal primo capitolo :) spero che anche questo capitolo vi piaccia. Buona lettura, a tutti.

04 - Anatra all'arancia



"MOUSSE! Sbrigati con quelle consegne! Due ramen al tavolo nove, quattro ravioli al tavolo cinque, due nikuman al tavolo sei, un'anatra all'arancia al tavolo uno. FORZA! FORZA!"
un'arzilla vecchietta lanciava piatti a tutto andare, con le pietanze da servire ai tavoli, dando indicazioni al ragazzo cinese con gli occhiali, nonchè cameriere del locale, che nel frattempo cercava di afferrare, senza far cadere nulla, tutti i piatti, e servirli allo stesso tempo.

"Si subito Obaba." disse il ragazzo, senza fermarsi un momento.

"Nonna io vado a fale le consegne." una ragazza sbucata dalla cucina, con un trasportino in mano con dentro le pietanze da consegnare a domicilio, si avviava di gran fretta verso l'esterno del negozio.

"Ehi Shan-pu aspetta, vado io al posto tuo." provò a dire Mousse, ma la ragazza era già uscita dal ristorante e il ragazzo ,che di conseguenza si era distratto, non vide il piatto che arrivava e finì per terra nel tentativo di afferrarlo.

"Mousse non distrarti!" lo rimproverò Obaba da lontano, mentre controllava la cottura delle successiva portate da 'lancio'

Le giornate lavorative erano sempre intensissime al Neko-Hanten di Obaba, d'altronde era uno dei migliori ristoranti di Nerima e come al solito c'era il pienone, tanto a pranzo, quanto a cena.
Alla fine di un'intensissima giornata di lavoro, mentre la nonna Obaba chiudeva cassa contanto i ricavi dell'intera giornata, Shan-pu e Mousse sgomberavano e ripulivano gli ultimi tavoli, quando ad un certo punto Shan-pu notò che qualcuno aveva dimenticato qualcosa su un tavolo, un foglio di carta.

"Ehi papela, chi c'ela seduto a questo tavolo?" rivolta a Mousse, il quale si girò verso di lei per vedere il tavolo (sempre con gli occhiali ovviamente) e per poter riorganizzare le idee

"Ah si, allora, se ricordo bene li c'erano un gruppo di studenti e studentesse, si si ricordo bene." poi riprese a spazzare il locale.

"Chissà di che si tlatta..." poi Shan-pu aprì il foglio e iniziò a leggere fra se e se

*Istituto Supeliole Fulikan... la scuola di Lanma e delle lagazza violenta... isclizioni alla Gala di Canto... 10.000 yen, apelta a tutti... ah si la gala a cui facciamo da sponsol, entlo una settimana, tle vincitoli... folnitula okonomiyaki ucchan, folnitula lamen noi...*
come Ryoga anche lei si fermò ad osservare quella riga *... incledibile!* esclamò tra se e se la ragazza, piegando il foglio tra le mani *Salà mio.*

affermò, più decisa che mai, poi lasciò il foglio sul tavolo su cui l'aveva trovato e salì di gran fretta al piano di sopra.

Mousse notanto che Shan-pu se ne andava abbastanza rapidamente tentò invano di chiamarla

"Ehi Shan-pu!" la chiamò di nuovo Mousse, ma niente da fare, lei era già sparita al piano di sopra, il ragazzo si fermò un'attimo a spazzare e si guardò intorno, finchè anche lui notò il foglio che poco prima aveva letto Shan-pu, e così iniziò a leggerlo, dopo un pò di tempo passato per leggerlo ad un tratto si fermò, piegò il foglio che aveva in mano infilandoselo in tasca e ricominciò a spazzare il locale, con aria cupa e pensierosa, mentre Obaba alla cassa stava ancora contando senza aver fatto troppo caso e aver dato troppo peso a quella piccola parentesi o almeno così sembrava.

Chiuso finalmente il locale, Mousse si ritirò nella sua stanza e Obaba andò a trovare la nipotina nella sua camera, saltellando sul suo solito nodoso bastone, arrivata in camera

"Ehi Shan-pu, tutto bene?" poi vide quello che stava facendo la nipote "Perchè dopo tanto tempo hai tirato fuori quel blocco di appunti? E' passato così tanto tempo."

Shan-pu iniziò a spiegare "Vedi nonna, tla qualche giolno ci salà una gala di canto a scuola di Lanma e con qualche piccola modifica a questi appunti cledo ploplio che la vincelò." rivolgendo un sorriso alla nonna plurimillenaria

Obaba dal canto suo non riusciva a capire "Non capisco, perchè mai vuoi vincere una gara di canto?"

"Beh vedi nonnina, il plimo plemio pel il vincitole è..." Shan-pu spiegò ad Obaba quale fosse il premio messo in palio per il vincitore dell'evento e anche quest'ultima ne rimase particolarmente colpita e molto molto interessata, tanto da proporre alla stessa Shan-pu

"Credo che allora ti darò una mano anch'io Shan-pu, questa è una di quelle occasioni da non perdere. E poi finalmente il futuro marito sarà tuo." disse Obaba avvicinandosi a Shan-pu, sempre saltellando sul suo bastone e cominciando a sfogliare e leggere i fogli che avevano di fronte.

Shan-pu sorrise a quel pensiero e al pensiero di vincere
*Lanma, quando avlò vinto, salai mio.* e con una nuova luce di sfida negli occhi si buttò sugli appunti, scrivendo, scarabbocchiando, cancellando e riscrivendo a più non posso, insieme alla nonna, che per lo più sembrava dare istruzioni.

A quella scena però, assistette anche un ulteriore spettatore, che era rimasto lì, accovacciato dietro la porta e con l'orecchio testo, ascoltando l'intera conversazione

*Mi dispiace per tutti gli altri, ma questa gara la vincerò io e allora Shan-pu, quando sarò il vincitore, sarà solo mia e si dimenticherà di Ranma finalmente.*
a quel punto Mousse, dalle sue 'capienti' maniche, invece delle solite armi, tirò fuori un blocchetto di carta ed una penna e più determinato che mai si diresse, stavolta definitivamente, in camera sua.

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Capitolo 5
*** 05 - THE MONEY TREE ***


Come da quando è iniziata la fanfiction riservo le prime righe per ringraziare coloro che hanno commentato il precedente capitolo, quindi un grazie caloroso va a Arya_drottningu, ran_ko e xingchan, nella speranza che anche questo capitolo vi piaccia.
Ora spezzo la lama a mio sfavore, questo capitolo lo trovo, per come l'ho impostato, un pò più oscuro dei precedenti e forse anche un pò più noioso, aspetto le vostre prime impressioni, intanto sto già scrivendo il prossimo, non si sa mai, potrei anche pubblicarlo molto a breve. :)

05 - The money tree



Come ormai accadeva già da qualche giorno, Aprile aveva regalato un'altra stupenda giornata alla città di Nerima, il sole picchiava sull'asfalto di una delle strade della caotica cittadina, mentre la gente passeggiava tranquillamente, in fondo a quella strada un portone, molto più grande rispetto a tanti altri, dava accesso a quella che è la casa della famiglia più benestante di Nerima (e a detta dei proprietari di tutto il Giappone, mah...), all'interno della casa una ragazza in gonna nera e camicia bianca dava da mangiare al suo animale domestico, che ormai da anni risiedeva nel laghetto di casa Kuno.

La ragazza dovette interrompere la sua attività nel momento in cui senti bussare al portone di casa, poggiò il cesto che aveva in mano e si incamminò verso il portone... "Ferma Kodachi, vado io!" sentita la frase la ragazza si girò in tempo per vedere il fratello correre verso il portone facendogli segno con la mano, in avanti, di fermarsi.

Kodachi chiuse con un semplice "Come vuoi tu." facendo un'alzatuccia di spalle, per poi tornare a dare da mangiare al coccodrillo di casa, di tanto in tanto guardava in direzione del portone alla ricerca di qualche particolare che gli permettesse di capire cosa c'era di tanto importante, per il fratello, da non poter andare lei, ma l'unica cosa che riuscì a scorgere fù una persona in tenuta da lavoro, sembrava un corriere, che poneva a Tatewaki un modulo da firmare e poi gli rilasciava un foglietto, forse la nota di ricevimento o lo scontrino, non sapeva bene, poi il corriere se ne andò e intanto Tatewaki, con l'aiuto di Sasuke, caricava su un carrello il pacco, molto grande per di più, che aveva ricevuto, portandolo rapidamente dentro casa, nella fretta di rientrare, Kuno, non si accorse che gli cadde la ricevuta dalla tasca. Doveva essere qualcosa di pesante e di abbastanza importante, per il fratello, vista la fretta, fù la prima ipotesi lanciata dalla sorella.

"Mmmh, devo sapere cos'è." fu l'ultima affermazione di Kodachi, poi svuotò il resto del cestino nel laghetto e il coccodrillo balzò fuori per mangiare in un sol boccone quanta più roba possibile, mentre la ragazza si avvicinava alla ricevuta caduta poco prima al fratello, la raccolse e iniziò a leggerla, come primo indizio era meglio di niente...

"Dunque...
ORD.1: P-350Pack+KITCDJ350+DJM350K+FC - 164.803 (detr.) 150.000 ma che cosa è???
ORD.2: R-VS700SET - 399.523 (detr.) 350.000 mmmh, ci capisco sempre meno
ORD.3: P-SVM1000 - 649.226 (detr.) 600.000 accidenti! che prezzo! e comunque il nome non aiuta di certo
ORD.4: SL-NUMABLACKMAT - 99.880 (detr.) 90.000 aiuto non ci capisco nulla
ORD.5: M-BEATSPROBLACK - 39.952 (detr.) 30.000 come sopra
ORD.6: N-X2HYBRID - 99.880 (detr.) 90.000 idem
ORD.7: A-MPC5000 - 159.809 (detr.) 150.000 con patate
ORD.8: N-KMS104+KMS105TB(x2) - 199.761 (detr.) 190.000 'qui Kodachi non commentò, ma assunse la tipica espressione di chi stava pensando: ma mi stanno prendendo in giro vero?

ORD.9: M-SPOT2500T - 299.642 (detr.) 290.000 Tatewaki deve essere impazzito
ORD.10: M-E616M - 73.911 (detr.) 70.000 ma cosa è tutta questa roba
ORD.11: C-XTI4002 - 99.880 (detr.) 90.000 e a cosa gli servirà mai
ORD.12: FS - 34.958 (detr.) 30.000 FS? FS FS FS... Fossi Scemo?
ORD.13: O-GOLDCONCORDETWIN - 24.970 (detr.) 20.000 forse dovrei lasciar perdere ORD.14: AT-ATN120EB - 7.491 (detr.) 7.000 comunque è davvero tanta roba
ORD.15: O-SLIPMATVINYLSPIRAL - 1.997 (detr.) 1.500 strano questo costa pochissimo
ORD.16: D-DSPCSL1200 - 4.994 (detr.) 4.500 mmmmh
ORD.17: ADATTATORI+CAVI+SB+TESTER - 44.946 (detr.) 40.000 cavi? a cosa gli servono dei cavi?
ORD.18: D-DNSC2900 - 88.894 (detr.) 80.000 ma perchè questi cosi non hanno un nome normale
ORD.19: NI-TRAKTORSCRATCHA10 - 49.940 (detr.) 40.000 beh a questo punto credo che dovrò trovare un'altro modo per sapere di che si tratta
ORD.20: MANUALIECORSI - 99.880 (detr.) 90.000 manuali? Quindi è qualcosa che deve imparare ad usare!
CONTEGGIO TOTALE: 2.644.337 (detr.) '2.412.500' AAAAAH! D-D-Due milioni di yen?!?
PER ACQUISTI AL DI SOPRA DELLA CIFRA DI YEN 2.000.000 VIENE ASSEGNATO ULTERIORE SCONTO 15% - CIFRA TOTALE DA VERSARE: 2.050.625 Beh almeno hanno fatto lo sconto...

Timbro di pagamento e consegna effettuati."

finito di leggere, Kodachi Kuno, piegò il foglio tra le mani "Tatewaki! Per prima cosa troverò il modo di sapere per quali futili oggetti hai speso questa enorme cifra e poi faremo i conti." poi si infilò la ricevuta in tasca e si avviò verso casa.

Intanto in una stanza di casa Kuno...

"Svelto Sasuke, porta via tutta questa roba, voglio che la stanza sia completamente vuota e ripulita e che poi ci siano solo gli oggetti che mi sono arrivati. Ahahah che fortuna conoscere di persona il responsabile delle consegne dei corrieri, sono stati rapidissimi. Svelto Sasuke, svelto!"

Intanto un povero ninja correva da una parte e l'altra della stanza togliendo, comodini, mobili, tavolini, seggiole, accatastando tutto vicino alla porta per poi portare via tutto, da fuori la stanza Kodachi osservava incuriosita la scena

*Ma cosa stanno facendo?* si domandò, la rosa nera rimase li per parecchio tempo e intanto Sasuke aveva finito di accatastare tutto quanto

"Bene Sasuke!" fece Tatewaki "Ora montiamo tutta l'attrezzatura nello scatolone e poi porti via tutta la roba in eccesso dalla stanza."

"Certo padroncino, ai suoi ordini." rispose uno già stremato Sasuke mentre si avviava verso l'enorme scatolone.

"Ma prima..." lo fermò Tatewaki "teniamo lontana la stanza da occhi indiscreti, chiudi tutte le tende delle finestre e chiudi per bene la porta." detto fatto, Sasuke seguì alla lettera i comandi di Tatewaki Kuno, mentre al di fuori della stanza Kodachi sussurrava un *'accidenti'* e poi se ne andava verso la cucina di casa.

"Bravissimo Sasuke, diamoci da fare, prima iniziamo, prima finiamo, prima potrò esercitarmi e essere pronto." disse il padrone di casa, sollevandosi le maniche della giacca e avviandosi verso lo scatolone semi-aperto in precedenza da Sasuke.

"Si padroncino." poi cominciarono a lavorare di gran lena, aprirono il primo pacco, il più grande, per scoprire che questo non era nient'altro che il maxi contenitore di altri pacchi un pò più piccoli, li scartarono uno alla volta, seguendo rigorosamente le istruzioni per il montaggio "Tutto deve funzionare alla perfezione!" disse il 'padrone' di casa.

Intanto, in cucina, Kodachi Kuno stava armeggiando tra i fornelli, preparando biscotti, dolci vari e qualche suo intruglio particolare come al solito, tuttavia la sua mente vagava altrove

*Accidenti, cosa ci sarà di tanto importante in quello scatolone che non posso sapere?!* poi riprese a mescolare il contenuto, un pò ambiguo, di una pentola d'acciaio, stette così qualche secondo, poi si fermò di scatto.

*La camera!* mollò tutto, senza neanche fare caso ai fornelli ancora accesi e corse come il vento, direzione: camera di Tatewaki Kuno.

Giunta nella camera del fratello, cominciò a vagare e cercare un pò dappertutto, mobili, scrivania, sottofondi nei cassetti, niente di niente, finchè non notò in un angolo della stanza la spada del fratello poggiata sul muro, niente di strano se non fosse per il fatto che il fodero non chiudeva (o riusciva a chiudere?) perfettamente la spada, lasciava quei due centimetri di troppo.
Mossa da quel dubbio Kodachi si affrettò a prendere la spada e tirò via il fodero, quando lo ebbe sfilato completamente, cadde, da quest'ultimo, un foglietto di carta piegato in più parti.

"Cos'è?" lo raccolse aprendolo totalmente e cominciò a leggerlo

"Ah, è dalla scuola di Tatewaki, il Furinkan..." lesse il foglio riga per riga, indizione della gara, costi, regolamento e premi, a fine lettura rimase con gli occhi sbarrati, fissi sul foglio, tremando leggermente

"E Tatewaki... non mi ha detto nulla! Sicuramente vuole la gloria del vincitore tutta per se..." fece un gesto di stizza, poi proseguì "ma avrà pane per i suoi denti!" chiudendo la mano, che non teneva il foglio, a pugno "Ho deciso! Parteciperò anch'io, non gli lascerò l'illusione di poter vincere facilmente!" fece cadere il foglio per terra, senza la cura di riporlo dove lo aveva trovato e riattraversò il corridoio, ma si accorse troppo tardi dell'errore che aveva fatto

"AAAH! I FORNELLI!" corse via, scappando come un fulmine, verso la cucina

"AAAAAAAAAAAH!! DISASTROOOOO!!" troppo tardi.

Nell'altra stanza invece, Sasuke e Kuno avevano appena finito di montare tutta l'attrezzatura e il povero ninja fu subito costretto a portare via tutta la roba in eccesso stipandola nel sottotetto di casa Kuno, appena terminato tornò immediatamente dal suo padroncino.

"Tutto fatto signor Tatewaki." poi si voltò insieme a Kuno verso l'apparecchiatura, tutta completamente montata "Ma non sarà un pò troppa roba padroncino?" domandò Sasuke

"No assolutamente, ora lasciami solo Sasuke, e chiudi la porta, i prossimi giorni saranno solo di esercitazione!" poi si voltò verso il ninja "E voglio che non entri nessuno e per nessun motivo, dentro questa stanza. Chiaro!"

"Aaah" Sasuke indietreggiò, inciampando "Si si, certamente, signor Tatewaki." si rialzò e se ne andò di scatto.

"E ora... a noi!" Kuno si avvicinò all'apparecchiatura "Perchè sprecare tanto tempo e fatica a cercare di inventarsi testi originali, quando invece hai a disposizione la tecnologia, certo la spesa è stata tutto tranne che economica, ma questo non è un problema, la nostra famiglia è una delle più ricche del paese... e poi quando avrò la piena padronanza di questi strumenti, darò spettacolo al Furinkan, la gente mi acclamerà, così come Akane e la ragazza col codino, chi lo sa poi potrebbero cadere anche ai miei piedi." Si fermò un attimo a riflettere tra se e se, poi proseguì "Sicuramente lo faranno!" disse sorridendo "e con il premio messo in palio trascorreremo uno stupendo periodo solo noi, da soli."

alla fine di questa osservazione scoppiò in una vera e propria fragorosa risata di soddisfazione, e di follia, in fin dei conti Kuno Tatewaki era famoso per i suoi 'film' mentali, dopo pochi secondi si schiarì la gola smettendo di ridere

"Bene, è ora di darsi da fare." poi si avvicinò all'attrezzatura e in particolare alla cassa contenente i volumi che aveva comprato insieme a tutto il resto, cominciando a sfogliare libri, manuali e a guardare di tanto in tanto uno schermo, che riproduceva delle videoregistrazioni illustrative, seguì meglio che poteva tutte le indicazioni poi, tremando, avvicinò la mano ad una manopola, la afferrò e la ruotò in senso orario.

Fu così che un boato assordante investì casa Kuno e dintorni, Kodachi che stava ripulendo la cucina dovette mollare tutto e tapparsi le orecchie, così come Sasuke, mentre per le strade, nei dintorni dell'abitazione dei Kuno, si accendevano le luci di tutte le case e all'interno di queste, persone che protestavano, urlavano e bambini che piangevano.

Forse, ma forse, Kuno Tatewaki aveva sbagliato qualcosina e forse aveva anche girato quella manopola con un pò troppa foga.

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Capitolo 6
*** 06 - HOME ***


Apro questo capitolo, con una breve introduzione come per i precedenti, ringraziando calorosamente tutti coloro hanno letto e recensito il precedente capitolo, un ringraziamento quindi va a xingchan, Arya_drottningu, Jonatic95 e ran_ko.
Faccio subito un punto su questo capitolo, sarà un capitolo che introdurrà un elemento a sorpresa e in più chiarirò il punto rimasto in sospeso fino ad adesso e tanto richiesto.
Spero di avervi incuriosito e spero rimarrete soddisfatti del capitolo, attendo le vostre impressioni, intanto buona lettura a tutti! :)

06 - HOME



Chi più, chi meno, un pò tutti comunque stavano facendo un pensierino a quella gara, che dal principio sembrava un idea bislacca, ma stava pian piano prendendo piede.
E quel primo premio messo in palio sembrava far gola alla maggior parte dei partecipanti.

Nel frattempo, Akane aveva già compilato il modulo ed era prossima ad iscriversi versando anche la quota di iscrizione.
La ragazza sembrava aver preso molto sul serio la questione, perlopiù per dimostrare a Ranma quanto si stava sbagliando.
Anche se quest'ultimo aveva qualcosa da ridire riguardo al comportamento tenuto da Akane negli ultimi giorni... e quale occasione migliore per parlare ad Akane, del rientro a casa da scuola

"Akane? Ehi, Akane!?" la chiamò Ranma

"Che vuoi?" dal canto suo lei rispose con semplicità

"Non ti sembrerebbe il momento di spiegare un pò a tutti, soprattutto al sottoscritto, per quale motivo ogni pomeriggio quando torniamo a casa sparisci in camera tua?" per l'occasione il ragazzo rinunciò addirittura alla sua pomeridiana passeggiata sulla ringhiera

"E a te cosa interessa?" lo sfidò lei

"Interessa? E a chi?" voltando lo sguardo dall'altra parte "E comunque tanto per cominciare tuo padre e le tue sorelle stanno iniziando a preoccuparsi del fatto che passi i tuoi pomeriggi segregata al piano di sopra." a fine frase rimase con lo sguardo dalla parte opposta di Akane, lanciando ogni tanto qualche fugace occhiata in direzione della fidanzata per vedere la sua reazione

Akane, da parte sua, lo fissò per un'istante, non aveva creduto a nemmeno una parola di quello che aveva detto Ranma, il padre e le sorelle non avrebbero mai potuto preoccuparsi, perchè li aveva avvisati lei stessa delle sue intenzioni, quindi... lui... stava mentendo.

"Ah si? Beh se proprio vuoi saperlo ho una gara da preparare io!" marcò molto quell' 'io', intanto erano quasi arrivati a casa e iniziare una discussione adesso era controproducente e l'avrebbe distolta dal suo impegno

"Ancora con questa storia?" disse Ranma, spostando finalmente lo sguardo su Akane

"Certo che si! Ti ho detto che avrei partecipato e così farò! E ti informo anche che ho tutte le intenzioni di vincerla questa gara!" la minore delle Tendo alzò leggermente il tono di voce, ma non perchè si stesse arrabbiando, almeno non come le altre volte, ma solo perchè gli tornò in mente la battutaccia fatta da Ranma quando lessero per la prima volta, a casa, il foglio lasciato dalla scuola.

"Ma davvero? Che ill..." Ranma interruppe la frase quando, arrivati davanti al portone ormai, Akane shizzò via in camera sua, salutando fugacemente il resto della famiglia mentre passava per il salone.

*Come al solito.* pensò il ragazzo, poi entrò in casa anche lui, fece appena in tempo a togliersi le scarpe, poi Kasumi, che intanto si trovava, come suo solito, in cucina ad armeggiare con verdure, carne, coltelli e riso, si voltò leggermente verso di lui e lo avvisò di una cosa

"Ehi Ranma, c'è il tuo amico che ti aspetta in palestra." poi tornò a concentrarsi sulla cucina

Ranma sbuffò un pò, si infilò di nuovo le scarpe e si avviò in palestra

*Mai un momento di pace, immagino già chi sarà.* arrivato alla palestra, aprì la porta del dojo e a quel punto riconobbe subito chi vi era al suo interno *Lo sapevo* fù il primo pensiero del ragazzo

"Ryoga? Ce l'hai fatta ad arrivare! Quante volte ti sei perso stavolta?" disse Ranma, sorridendo sarcastico, mentre camminava tranquillo verso di lui

"STA ZITTO IDIOTA! COMBATTI!!" Ryoga non lasciò il tempo a delle replice, si avventò su Ranma, cercando di colpirlo con un pugno, anche se quest'ultimo non andò mai a segno, perchè con la solita agilità, Ranma balzò rapido alle spalle di Ryoga, portandosi anche di qualche metro più in là

"FINISCILA DI SOTTRARTI ALLO SCONTRO! COMBATTI SERIAMENTE!" ed ecco che, Ryoga ripartì all'attacco, ma stavolta non ci fù alcun allontanamento acrobatico da parte del codinato, che invece si mise in guardia, giusto in tempo, e iniziò a schivare, abbastanza facilmente, gli attacchi rapidi, ma macchinosi di Ryoga, era un buon avversario, ma non al suo livello, un'ottimo allenamento tuttavia.

Lo scontro si fece più interessante quando Ranma decise di rispondere ai colpi di Ryoga, il suo avversario era migliorato ma la tecnica delle castagne di Ranma, prima o poi, va a segno o comunque almeno qualche colpo lo piazza, il combattimento proseguì a suon di pugni, calci e per lo più di bloccaggi e schivate.

All' enorme potenza e resistenza fisica di Ryoga, Ranma contrapponeva una notevole agilità e una profonda conoscenza tecnica delle arti marziali, lo scontro terminò con l'ultimo tentativo d'attacco da parte dei due, tuttavia le energie scarseggiavano, gli attacchi non furono potentissimi e finì che il colpo del leone di Ryoga e l'uragano della tigre di Ranma si annullarono a vicenda, stramazzarono al suolo esausti, lo scontro era finito.

O quasi, arrendersi non era una parola presente nel vocabolario di entrambi, Ryoga fù il primo a rialzarsi, mentre Ranma rimase inginocchiato sul pavimento del dojo, il ragazzo con la bandana colse l'attimo, saltò cercando di colpire Ranma con un calcio in caduta, purtroppo per lui, Ranma era stato ben addestrato, in quella posizione non poteva difendersi, ma rispondere all'attacco si, facendo leva sulle braccia si mise dal principio in posizione distesa, poi distendendo le gambe verso Ryoga riuscì a colpirlo in pieno addome, proprio mentre lui era in discesa libera, il tutto molto rapidamente ovviamente, qualità principale di Ranma.

Al contatto Ryoga accusò notevolmente il colpo e lo slancio che si era dato per colpire Ranma si rivelò dannoso e inutile, come finale, il codinato, con una spinta delle gambe lanciò l'avversario poco lontano da lui, stavolta lo scontro era davvero finito.

Tuttavia, a causa del'ultimo attacco, Ryoga aveva perso qualcosa da una delle tasche, un foglio di carta piegato, che si era leggermente aperto quando era scivolato dalla tasca, Ranma riconobbe subito e molto bene la scritta 'Furinkan'.

"Ehi P-Chan! Che c'è ti sei messo a fare il canterino anche tu per la gara della scuola?" lo schernì leggermente Ranma

"Stai zitto imbecille!" Ryoga, appena uscito nuovamente sconfitto, era alquanto nervoso

"E dimmi. Dove avresti preso quel foglio?" gli domandò infine

"Non credo siano affari che ti riguardino." disse, sempre arrabbiato, voltandosi dalla parte opposta di Ranma, continuando a parlare "Comunque la prima volta l'ho visto da Uckyo, poi per venire qui devo aver girato un pò in tondo e sono rifinito sempre da lei" Ranma a quel punto rideva della grossa "ZITTO IDIOTA!" lo fece smettere Ryoga, o almeno leggermente "Poi per evitare che mi perdessi di nuovo mi ha disegnato una mappa sul retro del foglio e me lo ha lasciato."

"Piuttosto..." continuò sempre Ryoga "immagino che anche tu sarai tra i partecipanti, mh?"

"E perchè dovrei?" ovviamente era una domanda retorica quella di Ranma "Non vedo proprio come potrebbe interessarmi una gara di canto, specie se organizzata da quel matto del preside."

"Mah, e io che pensavo che tu fossi il primo a cui poteva far gola un'viaggio in Cina. Mah meglio così."
si esatto 'viaggio in Cina' furono proprio queste le parole di Ryoga, che nel frattempo si era già rialzato e aveva già raccolto tutta la sua roba, pronto ad andarsene.

*Cosa?* fu il primo pensiero di Ranma, rimasto colpito dalla notizia di Ryoga

*Cosa?* fu il primo pensiero di un'osservatore esterno attirato, prima dal combattimento, poi dalla conversazione dei due

Ranma raggiunse Ryoga e gli bloccò le mani con le sue, poi gli chiese
"Hai detto viaggio? E in Cina? Di cosa stai parlando?"

"Beh si" fece un Ryoga, mentre sbatteva le palpebre, abbastanza incredulo "Cioè non è proprio un viaggio in Cina, in realtà una delle sponsorizzatrici dell'evento è la Tokyo Plan, che per il primo classificato, ha messo in palio un viaggio in una località, presente nel listino dell'agenzia, a libera scelta del vincitore, i posti sono riservati al vincitore e massimo ad un altro elemento, senza eccezioni. Almeno così cita il foglio." rispose Ryoga.

"Un viaggio, in una località qualsiasi? Quindi, se vinco, potrei tornare in Cina!" ripetè Ranma, ancora visibilmente sorpreso, senza smettere di fissare Ryoga, lasciando comunque la presa su di lui, poi domandò "Ma tu, perchè me l'hai detto?"

"Beh innanzitutto pensavo lo sapessi già" aprì così il discorso Ryoga, grattandosi la testa, poi smise e continuò "E comunque anche ora che lo sai, non credo cambierà nulla, è l'unica buona occasione che mi si presenta da mesi ormai, non me la lascerò sfuggire e di certo non mi posso tirare indietro, ci sono in ballo le sorgenti maledette e il vincitore che le conquisterà sarò io." si rivolse nuovamente a Ranma con un'aria di sfida e distolse lo sguardo dal codinato solo il tempo necessario a raccogliere la sua borsa, poi si avviò verso la porta del dojo, ricominciando a parlare mentre camminava e senza voltarsi

"A presto Ranma, credo che la prossima volta che ci rivedremo sarà da avversari...ma stavolta su un palco."
arrivato alla porta, la aprì pronto ad uscire, ma prima si fermò girandosi un'ultima volta verso Ranma

"Non avrai speranze." disse, più deciso che mai, poi sparì fuori dal portone della palestra Tendo.

Ranma invece rimase lì, ancora mezzo imbambolato da quella conversazione e da quella scoperta, doveva riorganizzare le idee

*Un viaggio, col viaggio posso andare in Cina, in Cina le sorgenti, le sorgenti uguale cura, se vinco...* alzò le mani fissandosele, fremendo al solo pensiero *potrò dire addio alla mia metà donna.* poi sollevò lo sguardo, guardando verso la porta della palestra, con una nuova luce di sfida negli occhi *Devo inventarmi qualcosa, è rimasto poco tempo.* poi corse veloce, anche lui, in camera sua.

Intanto da fuori la palestra
*Un viaggio, con la possibilità di andare in Cina e mio figlio non viene a cercarmi per dirmelo, eheh mi dispiace Ranma ma stavolta non ci saranno legami che tengano, alla gara parteciperà e vincerà il tuo vecchio e la Cina allora sarà mia.*

Lo spettatore esterno, che altri non era che il padre di Ranma, a quel punto si avviò verso casa con tutta l'intenzione di cogliere al meglio, anche lui, la fortunata occasione che gli si presentava davanti.

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Capitolo 7
*** 07 - L'URAGANO KASUMI ***


Approfitto della prima parte per ringraziare tutti quelli che hanno letto e quelli che hanno recensito il precedente capitolo, un ringraziamente quindi va a Julius CX, ran_ko, xingchan, Arya_drottningu, spero, nelle risposte alle recensioni, di aver chiarito la maggior parte dei vostri dubbi. Ora, io termino qui, e lascio spazio alla lettura del prossimo capitolo, che spero vi piaccia.

Introduco solo un'ultima cosa, a partire da questo capitolo, verranno introdotte, parti e situazioni che faranno evolvere la storia man mano, io comunque cercherò sempre di mantenere questa rotta, tentando, il più possibile, di non stravolgere le caratteristiche dei personaggi.
Devo essere sincero, ho un pò di timore, perchè qui iniziando i capitoli veramente complicati, spero solo di non rovinare la storia, facendo in modo che continui a piacervi.

Ho anche parlato troppo per oggi :) buona lettura a tutti :)

Cit. "Cos'è la poesia? Non chiedermelo più, guardati nello specchio: la poesia sei tu!"

07 - L'uragano Kasumi



Terminata la parentesi in palestra, le famiglie Tendo e Saotome si ritrovarono poco dopo seduti a tavola per la cena, come non accadeva da tempo, anzi, forse quasi mai era accaduto, durante la cena regnò uno strano silenzio, uno di quei silenzi imbarazzanti che lascerebbero a disagio chiunque.

"Ehi ragazzi, che vi succede?" a rompere il ghiaccio fu la sempre sorridente Kasumi.

"Niente." risposero tutti gli altri in coro, sollevando leggermente la testa, per poi, quasi immediatamente, riabbassarla riprendendo a mangiare e il tutto, in perfetta sincronia. La maggiore delle tendo osservò quella piccola scena con lo sguardo pensieroso poi ricominciò a parlare

"Stavo pensando." e a quel punto, tutti si voltarono verso di lei incuriositi, Kasumi si fermò un solo istante, sentendo l'attenzione di tutti su di se, poi ricominciò, sfoggiando un sorriso imbarazzato "Si! Stavo pensando all'evento che ci sarà a scuola di Ranma e Akane, non sarebbe bello se partecipassimo tutti?" ed eccola lì, la proposta di Kasumi, la proposta che Ranma e Genma non si aspettavano, ma che allo stesso tempo temevano, e che fece strabuzzare gli occhi e andare di traverso il riso a entrambi, non appena la udirono.

"Beh non è male come idea, in più partecipiamo della nostra famiglia, più possibilità abbiamo di vincere qualcosa, almeno qualcuno di noi." la prima a rispondere fù Nabiki, puntualizzando la questione dei premi.

"Perchè no Kasumi, potrebbe essere divertente, tu Saotome cosa ne pensi?" intervenne Soun, voltandosi poi verso il padre di Ranma.

Alla domanda, Genma, sobbalzò leggermente, già piuttosto messo alla prova dalla bruciante proposta di Kasumi, ma cercò di non darlo troppo a vedere, anche se con scarsi risultati, perchè alla domanda di Soun rispose "Ceeerto Tendo, un'idea fantastica!" non fu tanto la risposta, assai poco convincente, ma l'espressione con cui la disse, pronunciò quella frase con la faccia tipica della persona messa sotto pressione, portandosi intanto una mano dietro, a grattarsi la nuca.

"Beeene!" Kasumi fece un piccolo sobbalzo di felicità "allora siamo d'accordo, domani Akane porterà a scuola i moduli compilati per ognuno di noi con già le quote di iscrizione, tu Nabiki puoi prestarceli vero?" voltandosi verso la sorella sorridendogli

"Certo." rispose quest'ultima con scarsa convinzione e scarsissimo entusiasmo *Se l'avessi saputo prima.* si ritrovò a pensare tra se e se, ma d'altronde non si poteva dire di no all'innocente Kasumi. Stavolta quella fregata era stata lei, incredibile, più unico che raro.

"Sarà divertente." ripetè Kasumi sempre sorridendo e dalla tavola partirono risatine contente e risatine isteriche, di chi era entusiasta di partecipare all'evento e di chi avrebbe voluto le cose un pò più facili e un pò meno dispendiose, sappiamo tutti a chi ci riferiamo.

Finita la cena, Kasumi, pensava come suo solito ai piatti, Soun leggeva il giornale, Nabiki e Akane vedevano al televisione, Genma e Ranma invece si erano appartati vicino al laghetto per poter parlare con calma e lontani da orecchi indiscreti

"E' un problema Ranma, la situazione si complica." così Genma, in piedi accanto al figlio, il quale invece era seduto sulla grande roccia vicino al laghetto, espresse la sua preoccupazione

"Mah, non farla tanto difficile, se ci inventiamo qualcosa di buono sarà un trionfo." minimizzò Ranma, inizialmente, poi continuò "piuttosto, preoccupiamoci di cosa presentare, tu hai già qualche idea papà?" voltandosi, interrogativo, verso il padre

Anche il padre a sua volta, voltò lo sguardo verso di lui, rispondendo "Ceeerto figliolo. Dubiti del tuo vecchio? Credimi ho tutto sotto controllo." poi scoppiò in una risata, la tipica risata di chi vuole vantarsi di qualcosa, la tipica risata che Ranma conosceva bene.

Quest'ultimo infatti, guardò il padre con la faccia di chi già conosceva il suo pollo e al quale, in quel momento, non aveva creduto a nemmeno una parola, infatti si alzò dalla roccia dove era seduto e si avviò verso casa, rivolgendo solo poche parole in direzione del padre, senza smettere di camminare e senza voltarsi

"Si si... come no." poi entrò in casa, mentre il padre lo chiamava inutilmente

"Ranma aspetta!" accortosi che non gli dava ascolto non lo chiamò più, Genma rimase ancora un pò lì a pensare *Beh Ranma, peggio per te, sappi però che stavolta non stavo affatto scherzando. Ho tutto sotto controllo, ma come vuoi, perderai anche tu.* poi si alzò e raggiunse tutti gli altri dentro le mura di casa.

Appena rintrato in casa, notò un piccolo particolare, ne Ranma ne Akane si trovavano più lì, erano già saliti nelle loro rispettive camere, al piano di sopra.

*Uffa. Non uno straccio di idea. Eppure pensavo fosse più semplice scrivere qualcosa, andiamo Ranma, è solo un banale testo, un tema che devi scrivere accompagnato poi da musica, che verrà poi, possibile che non ti viene in testa nulla?* si, si può dire che Ranma era in piena crisi, si ritrovava con una penna in mano, seduto alla scrivania della sua camera, con davanti un foglio ancora completamente bianco.

Dopo un pò, stanco di stare seduto senza niente da scrivere, si alzò cominciando a passeggiare in tondo per la stanza, poi uscì e cominciò a passeggiare avanti e indietro per il corridoio di casa Tendo, ad un tratto si arrese all'evidenza e dovette rispondere ad un'altra domanda, voltandosi pensieroso verso la porta di un'altra camera.

*Akane? Chiedo a lei?* ci riflettè un'attimo *Nonono escluso* fece un altro giro, avanti e indietro, sempre pensando

*però se continuo così, nemmeno potrò presentarmi alla gara, senza uno straccio di testo in mano.* scosse la testa *Nonono se entro come minimo o mi bastona o mi deride.* e di nuovo, avanti e indietro

*Però... tentare... non costa nulla... Nonono assolutamente no, proibito!* e ancora, avanti e indietro, stette ancora un pò a consumare la parquet del secondo piano di casa Tendo, poi si ribloccò di nuovo, proprio davanti alla porta di Akane

*così...* pensò, tornando a guardare la porta della camera di Akane *non vado... da nessuna parte...* alzò la mano, chiusa a pugno, verso la porta della camera *speriamo bene.* fù il suo ultimo pensiero, poi bussò

"Si? Chi è?" si udì dall'altro lato della porta

"S-S-Sono io, Ranma." rispose lui, sempre meno convinto della sua decisione

"Entra, è aperta." così fece, il ragazzo aprì la porta e se la richiuse alle spalle, anche se non si avvicinò subito, rimase lì, a scrutare, non vide altro che Akane, col suo classico pigiama giallo, che scriveva a più non posso e un blocchettino di fogli già rilegato, nella parte sinistra della scrivania. Akane ad un certo punto, accortasi che Ranma non si muoveva, ruotò sulla sedia e gli fece

"Allora? Che ti serve?" domandò, scrutando il ragazzo

"No... niente..." *Scemo!* inizialmente rispose lui, dandosi da solo, stavolta, quell'attributo che la stessa Akane più volte gli aveva rifilato e che forse non aveva tutti i torti a defenirlo così... a volte.

"Beh? allora perchè hai bussato?" insistette Akane, incuriosita

*Tana* pensò Ranma "Beh... ecco... veramente..." imbarazzo, imbarazzo totale per il codinato, che già iniziava a massaggiarsi la testa nervosamente, lo interruppe Akane

"Provo a indovinare allora, non hai idea di cosa preparare per la gara vero?" la ragazza mostrò un intuito non indifferente, mentre guardava Ranma come per dire *conosco troppo bene il mio pollo.*

*Tombola, Akane 1 Ranma 0* "Eheh... Già." confessò Ranma, continuando a grattarsi la testa "Mi chiedevo se...ecco... avevi qualche consiglio da darmi."

*E cosa mi potevo aspettare. Vabbè, almeno accontentiamolo.* pensò Akane, poi disse "Beh Ranma, per prima cosa. Siediti." detto fatto, Ranma si mise seduto sul letto, fissando la ragazza, in attesa, poi Akane continuò

"Vedi Ranma, allora da dove posso cominciare." si fermò un secondo a riflettere "Beh innanzitutto diciamo che scrivere una canzone non è esattamente come scrivere un tema per un compito in classe."

*Bene, perfetto* pensò Ranma, mentre Akane continuava il suo monologo

"Ma è qualcosa di molto diverso, si tratta di scrivere quello che si prova, cercando poi di dargli una musicalità, ma questo viene dopo." si interruppe un'attimo Akane, fissando Ranma, poi continuò

"A volte per farlo, molti, anzi quasi tutti, creano delle rime. Perchè sai, la musica prima di essere orecchiabile per note e ritmo deve essere poesia" Akane era totalmente assorta nel discorso ormai

*Poesia... sono sicuro di esserne capace?* pensò Ranma, cominciando a formulare dubbi sulla gara, o meglio sulla sua capacità di affrontare la gara, intanto Akane proseguiva ininterrotta

"E la poesia può essere tutto, può parlare di qualsiasi cosa, e così come una poesia, nella maggior parte dei casi, viene fuori quasi da sola diciamo, di conseguenza una canzone anche può uscire fuori per pura ispirazione, senza che nemmeno ce ne accorgiamo, magari in un momento che non ci stavamo nemmeno pensando." poi, sempre fissando Ranma, si schiarì la voce e proseguì

"può venir fuori anche da una semplice chiacchierata" gli fece infine, sorridendo

*Senza che nemmeno ce ne accorgiamo* intanto Ranma ripensava alle parole appena dette da Akane, lei intanto proseguiva

"Sai in fin dei conti la musica rispecchia e accompagna le nostre emozioni e i nostri stati d'animo, perchè una musica che non trasmette sentimenti, immagini, pensieri, anche ricordi, non è nient'altro che... beh... rumore, si, un rumore di fondo. Quello che posso dirti, non pensare, scrivi, dentro ognuno di noi c'è qualcosa di poetico in fin dei conti." finì sorridendo, poi, quasi come un riflesso condizionato ormai, o meglio, un pensiero condizionato, si ritrovò a pensare

*Ma sono sicura che quest'insensibile di Ranma possa esserne in grado?* scacciò via, almeno per stasera, quel pensiero *Ma dai, per stasera lasciamo stare inutili litigate, per stavolta ti salvi Ranma.*

Dal canto suo Ranma rimase colpito dalle parole di Akane, rimanendo lì a fissarla con la faccia da scemo, poi si alzò

"Grazie Akane. Davvero." rispondendo anche lui con un sorriso, poi si avviò alla porta e quando la aprì, Akane lo richiamò, per lasciarlo con un'ultima frase.

"Ranma?" il ragazzo si voltò leggermente "Ricordati, la poesia e la musica più bella è quella che scriviamo per noi stessi e non per gli altri." poi lei si voltò definitivamente verso la scrivania tornando a fare quello che stava facendo prima che il ragazzo entrasse.

Ranma uscì, chiudendosi lentamente la porta alle spalle, si appoggiò un secondo solo alla porta di Akane, ancora sovrappensiero, poi tornò in camera sua.

Entrato in camera si riposizionò alla scrivania, riprese in mano la penna e ricominciò a pensare

*Una poesia, su qualcosa che ti ha colpito, di getto, senza pensare... mah" cominciò a picchiettare la penna sul foglio, formando piccoli puntini neri, poi si fermò, con la punta della penna fissa sul foglio bianco con i pensieri che vagavano, ad un certo punto, prese un pò di convinzione e iniziò scrivere qualche frase così, alla rinfusa, per ora senza alcuna connessione tra loro.

[Stasera scriverò una canzone] *Ma dai?* fù il primo pensiero di Ranma, con un sorriso imbecille in viso, appena scritta la frase, poi scosse leggermente la testa e ripensò alla conversazione tenuta con Akane pochi istanti prima *Ma cosa sto facendo? Ricorda Ranma, non pensare, scrivi!* sospirò e riprese a scrivere le prime cose che gli venivano in mente.

[Senza pensare troppo alle parole...] *Proprio come ha detto Akane*
[...parlerò di quel sorriso] Ranma sospirò e basta
[...] poi si fermò un secondo, insicuro, se continuare a scrivere o meno
[Quel sorriso che una volta, mi ha aperto il paradiso.] *Eheh, se la leggesse qualcuno.* già, se la leggesse 'qualcuno' si ritrovò a pensare, poi scosse la testa, mentre era anche leggermente arrossito.

*Ma dai, posso sentirmi in imbarazzo per aver scritto una cosetta? Cosa mi sta succendendo è?* ripensò tra se e se Ranma, rileggendo le poche righe, poi continuò, così, più per gioco, più per che ci aveva quasi preso gusto

[Ritrovo notti vissute in ogni singolo istante] come quella che stava trascorrendo, come gli istanti che aveva trascorso e stava trascorrendo.

[Ma c'é una cosa che io non ti ho detto mai. Che i miei problemi senza di te, si chiamano guai.] *Già, tanto ne ho pochi, guai e problemi all'ordine del giorno per Ranma Saotome.* sorrise di nuovo
[Ed é per questo che mi vedi fare il duro, in mezzo al mondo, per sentirmi più sicuro.] *Questa mi piace* si fermò ancora un'attimo, poi riprese a scrivere

[E se davvero non vuoi dirmi che ho sbagliato. Ricorda a volte un uomo va anche perdonato.] *Già, questo dovrei dirtelo a voce invece, forse mi risparmierei qualche martellata, tavolata, doccia fredda o chicchessia, o forse no?* sorrise a quel pensiero, poi si ritrovò di nuovo a fissare il foglio.

*Ecco, di nuovo, buio totale. Che faccio? Come continuo? Mmmmmh, cosa scrivo?* alzò lo sguardo dal foglio, solo un'attimo, guardando fuori dalla finestra, in un punto indefinito, mentre la mente viaggiava per conto suo, poi tornò a fissare il foglio e scrisse le ultime parole.

[Può darsi, già mi senta troppo solo.] scritta l'ultima frase, sospirò, poggiò la penna in un angolo della scrivania e afferrò il foglio con entrambe le mani.

*Mah, forse, non c'è male? Io... veramente... non trovo nessun nesso e nessun senso, poche idee, per di più stiracchiate e peggio, mi sento un perfetto idiota.*
scosse la testa sconsolato
*Naaa, non è proprio il mio stile, è inutile." sussurrò mentre piegava il foglio in più parti, visibilmente innervosito, infine lo ripose nel cassetto della scrivania, che poi richiuse di scatto, e dopo si mise a letto
*'Notte... Domani, sarà una lunga giornata* fù l'ultimo pensiero del codinato quel giorno, poi si assopì.

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Capitolo 8
*** 08 - NEIL ARMSTRONG - IL PRIMO UOMO SULLA LUNA ***


Eccomi di nuovo qui, dopo un giorno di assenza, vi presento il nuovo capitolo.
Si ammetto sia un capitolo un pò corto, ma serve più come capitolo intermedio che per far proseguire la storia, alla fine, ogni capitolo e ogni riga scritta ha un senso, che credo vi tornerà pienamente appena inizierà la gara e le prime serie di canzoni.
Dopo questa breve introduzione vi lascio alla lettura :)



Pensavate che me ne fossi dimenticato? Nono, eheh, come ogni volta non voglio mancare di ringrazie tutti quelli che hanno letto e recensito il precedente capitolo, ne approfitto quindi per ringraziare in particolare Arya_drottningu e xingchan.
Adesso, posso lasciarvi alla lettura del prossimo capitolo :) sperando che vi piaccia :)

08 - Neil Armstrong - Il primo uomo sulla luna



La mattina successiva si svolse come al solito, Akane era già pronta, lavata e vestita, Ranma dal solito dormiva ancora beatamente e come da routine, un'Akane infuriata saliva le scale della casa diretta in camera di Ranma con in mano un secchio d'acqua fredda e dopo aver aperto, con poca grazia, la porta della camera di Ranma, fece partire la mattutina secchiata d'acqua fredda verso il ragazzo.
Ecco così la ragazza col codino sveglia, bagnata fino all'osso, ma sveglia.

"Allora è un vizio è?!" protesto Ranma, fissando arrabbiato Akane

"Allora impara a svegliarti da solo!" ribattè Akane, poi uscì sbattendo la porta invitandolo a sbrigarsi, era una mattina come tante a casa Tendo, che si concluse con la classica corsa a perdi fiato a cui furono costretti per non fare tardi a scuola e finire nuovamente in punizione.

Attraversarono il cancello dell'istituto per un pelo e per un soffio riuscirono ad essere in classe prima dell'arrivo del professore, poi tutti ai propri posti, si comincia.
Una volta che tutti i ragazzi ebbero preso posto e tirato fuori, libro, penna e quaderno per appunti il professore inziò

"Dunque ragazzi, per concludere la lezione dell'altra volta torniamo un'attimo alla pagina dell'altra volta e facciamo un breve riepilogo" i ragazzi cominciarono a sfogliare il libro, per raggiungere la pagina interessata, poco dopo tutti avevano raggiunto il punto giusto, la sezione storia e in particolare quel capitolo presentava il titolo: 'Neil Armstrong: Il primo uomo sulla luna' e il sottotitolo: 'Neil Armstrong, Michael Collins, Buzz Aldrin. I tre uomini che cambiarono il mondo.', il professore a quel punto continuò.

"Facciamo come detto un breve riassunto, come abbiamo detto l'altra volta lo sbarco sulla luna avvenne il 20 Luglio 1969 e il primo uomo a camminare sulla sua superficie fu Neil Armstrong, tuttavia analizziamo gli aspetti del perchè l'America mise tanto impegno e tante risorse in una simile impresa, rischiando anche la vita di piloti e tanti altri, ricordiamo la missione Apollo 1..."

Mentre il professore parlava e di tanto in tanto gettava un'occhio sul libro, gli studenti seguivano con più o meno attenzione, alla fine era un argomento interessante.
Tra le fila di banchi Ranma si distinse da tutti gli altri, poichè il ragazzo oltre al libro di storia, davanti a se aveva anche un blocchetto di appunti, su cui già erano state scarabocchiate delle righe, non prestava particolare attenzione alla lezione, era più intento a cercare 'le parole giuste', anche se, di tanto in tanto gettava un'orecchio sulla lezione, alla fine lo sbarco sulla luna era uno dei pochi argomenti non noiosi, ma la mente di Ranma era comunque rivolta altrove

*Insomma? Proprio niente? Come si fa a presentarsi ad una gara in questa condizioni? Uffa!* il ragazzo a quel punto si mise le mani tra capelli, avvicinandosi ancora un pò di più con il viso, al blocco
*E non è nemmeno facile pensare con la voce di altri nelle orecchie. Almeno la lezione è interessante stavolta.* concluse volgendo l'attenzione per un'attimo a quello che stava dicendo il professore, poi tornò a fissare il blocco
*Forza Ranma! E' ora di fare sul serio.* riprese la penna in mano e cominciò a scrivere non frasi stavolta, parole, le prime che gli venivano in mente e involontariamente si ritrovò a scrivere anche parole estrapolate dal discorso del professore, logica conseguenza di avere qualcun altro che parla e che, involontariamente, ti ritrovi ad ascoltare. Intanto il professore proseguiva.

"... quindi in definitiva possiamo trarre questa conclusione, che l'America non decise di andare sulla luna per puro 'amor di scienza' ma in realtà questa si potrebbe intendere come una 'corsa allo spazio' tra l'America e l'allora URSS, l'attuale Russia e qui potremmo inserire anche il contesto bellico, visto che era in corso la guerra fredda..." intanto Ranma, che aveva continuato a scrivere, si fermò posando la penna sul banco e cominciò a rileggere quello che aveva scritto.

*Forse questo sistema sembra leggermente migliore, tante parole, ora non resta altro che trovare qualche collegamento, magari già in rima, tra queste* rivolse di nuovo l'attenzione al professore, che stava per concludere il riassunto

"... e comunque uno voglia vederla, nessuno può mettere in discussione il fatto che la missione americana abbia proiettato il mondo verso il futuro, nonostante i dubbi, che si siano sollevati durante gli anni.
Tuttavia, ormai quasi nessuno più gli da la stessa importanza di un tempo, ma questo accade per quasi tutte le cose. Ma se chiedete a chi quell'esperienza l'ha vista e vissuta insieme a questi tre uomini coraggiosi, sicuramente quel qualcuno si ricorderà molto bene un'esperienza che ha segnato quegli anni e quella stessa persona alla fine vi dirà che lui c'era, che aveva visto il primo uomo mettere piede sulla luna."
il professore poi si fermò e sfogliò altre due pagine del libro, per poi proseguire

"Bene ragazzi, ora parliamo di altro..." a quel punto Ranma non prestò più attenzione, rivolgendola di nuovo al foglio che aveva di fronte, approfittò del resto giornata di scuola per cercare una combinazione tra le parole scritte poco prima e tirare fuori qualche frase poetica degna di questo nome e poi chissà, magari successivamente essere riutilizzata per creare una canzone presentabile.
Scrisse e cancellò per tutte le ore scolastiche e verso la fine delle lezioni approfittò dell'ultima mezzora per rileggere quello che aveva scritto.

*Dunque... vediamo un pò cosa ho tirato fuori stavolta*

[Sarà che alla fine della notte mi chiedo cosa resta] *questa l'ho scritta uguale, anche le sere trascorse possono essere utili* ripensando alla serata di ieri, sorridendo

[Mio padre ha visto il primo uomo andare sulla luna] *questa l'ho scritta sentendo quello che ha detto il professore, mi sembra appropriata, però pensandoci potrei aggiungere un'altra cosetta* riprese la penna in mano e aggiunse un'ulteriore riga

[e ora che è già il futuro più nessuno se ne cura] *eheh, scusa professore, ti copio una frase, va bene?* disse tra se e se, sorridendo.
[capita che mi sveglio all'alba quando l'aria è fresca] *beh qualche volta lo facevo, ad essere sincero anche adesso, a volte, dai Akane, lo sto seguendo il tuo consiglio vedi?* sorrise di nuovo

[pensando alle mie illusioni di un'estate ormai persa] *già, passa troppo in fretta l'estate, non vale, anche se non posso bagnarmi se non voglio diventare ragazza, comunque la scuola è chiusa e questo lo trovo ottimo direi.*
[sarà che la pioggia batte forte sulla mia finestra] *carina, a ripensarci però sono settimane che non piove, meglio, meno pioggia, meno acqua fredda*
[vieni tu a dare luce al mio giorno] *...* i pensieri di Ranma si bloccarono, anche perchè la campanella era appena suonata. Piegò di fretta il foglio infilandoselo in tasca, poi uscì dalla scuola insieme ad Akane, direzione casa.
Mentre camminavano, la prima a parlare fu Akane

"Allora Ranma? Che scrivevi di tanto importante in classe? Non ti sei nemmeno addormentato." concluse ridendo

"Spiritosa! Ma niente di che. Appunti." vagheggiò Ranma, cercando di sviare il discorso, Akane dal canto suo sorrise leggermente poi proseguì

"Stai seguendo il mio consiglio, allora?" voltando lo sguardo verso Ranma, sempre senza fermarsi di camminare

"Eheh" fù la risposta intelligente di Ranma, lo salvò il fatto che erano arrivati e come succedeva da qualche giorno ormai, Akane sparì in camera sua.
Ranma d'altra parte non trovò il padre in casa e allora andò dal signor Tendo, che intanto era seduto al tavolo col solito giornale in mano

"Mio padre?" domandò semplicemente

"E' uscito dopo pranzo e non è ancora tornato, diceva che andava a esercitarsi e tornerà per cena." rispose Soun, senza distogliere lo sguardo dal giornale. Ranma non capì e rimase in silenzio, finchè il signor Tendo non sollevò gli occhi dal giornale, guardando Ranma e gli chiese

"Ti va una partita a Shoji?" beh era prevedibile, visto che mancava all'appello il suo avversario preferito. Ranma rimase un'attimo lì, a fissare il signor Tendo, poi rispose

"No, mi dispiace non posso, ho molto da fare." poi si avviò di gran fretta verso la sua camera, la faccia triste fatta da Soun diceva tutto, tornò a leggere il suo giornale, poi disse, a se stesso "Forse... dovrei esercitarmi anch'io." che sia giunto il momento di Soun Tendo?

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Capitolo 9
*** 09 - LA PIOGGIA CADE SULLE STRADE DELLA MIA CITTA' ***


Un ringraziamento va a Arya_drottningu e a xingchan per aver recensito il precedente capitolo e per avermi tenuto compagnia, con i loro commenti, nel corso della storia fino a qui.
Un ulteriore grazie va anche a chi altro sta leggendo la storia e gli sta piacendo, spero.

Ora vi lascio al prossimo capitolo, che, come anticipato nelle risposte ai commenti, riserverà sorprese,positive e negative, così come ci saranno sorprese nei prossimi capitoli anche, ovviamente :)
Ma non mi dilungo troppo e con un nuovo ringraziamento vi lascio alla lettura di questo nuovo capitolo :) sperando vi piaccia, anche di più dei precedenti. :)

09 - La pioggia cade sulle strade della città



Le giornate dopo la scuola trascorrono noiose a casa Tendo, con tutta la famiglia concentrata a prepararsi per l'evento, inizialmente preso con poca considerazione, ora invece ambito da tutti.

Degli elementi della famiglia, solo la dolce Kasumi ha conservato il suo stato d'animo di sempre e oltre ad affrontare con molta tranquillità l'avvicinarsi dell'evento, continua come sempre ad occuparsi della casa e della famiglia.

Stessa cosa non si può dire di Soun Tendo, le ultime giornate per lui sono state un inferno di noia, senza il suo partner di shoji preferito, solo a partire da ieri aveva deciso, per lo più per ammazzare il tempo, di iniziare anch'esso a preparare qualcosa di buono per la gara.

Quella stessa mattina infatti, per la prima volta, Soun Tendo abbandona la lettura del suo giornale e si reca in palestra, non senza prima aver preso un blocco di molti fogli di carta e un paio di penne, giunto al dojo si sedette per terra, curvo sui fogli, già pronto a scrivere.

Passò tutta la mattinata a scrivere senza sosta, accartocciando e buttando la maggior parte dei fogli, ma al termine della mattinata, quando uscì dalla palestra, in mano aveva un foglio scritto per quasi la sua interezza e con una faccia alquanto soddisfatta pensò tra se e se

*Come inizio non c'è male, ancora qualche ritocco e per la prima sono a posto.* terminò con una risatina di soddisfazione, poi si fermò di colpo, sembrava quasi essersi dimenticato qualcosa, infatti tornò indietro, raccolse un'ulteriore foglio di carta e ci scrisse sopra una frase sola, poi lo piegò a metà e si avviò fuori dal dojo, tornando verso casa.

Una volta rientrato in casa, la prima cosa che fece fu avvicinarsi all'altare buddhista, dove si trovava anche la foto della moglie defunta, con un movimento lento sollevò la foto della moglie, posò il foglio piegato che aveva scritto poco prima, sull'altare e sopra vi riposizionò la foto, finito il 'rituale' tornò al tavolo nella sala principale della casa, riprese in mano il giornale e ricominciò a leggere.

Intanto, dalla cucina, una Kasumi impegnata ai fornelli, avvisò il padre che il pranzo era quasi pronto.

Nel frattempo, nella scuola di Ranma e Akane, le classi quel giorno erano silenziose e al loro interno si udiva solo la voce del professore di turno, intento a spiegare la lezione odierna, era una brutta giornata e i nuvoloni di pioggia che coprivano il cielo avevano costretto studenti e professori ad accendere le luci all'interno delle classi.

Nella classe di Ranma, dove si stava tenendo una lezione di matematica, la maggior parte degli studenti prendeva appunti sulla lezione, all'opposto Ranma, si scriveva qualcosa, ma non erano appunti sulla lezione, bensì stava continuando a scrivere sul blocco del giorno prima, appunti che sperava lo portassero brevemente a qualcosa da poter presentare alla gara e per la prima volta sembrò addirittura quasi soddisfatto del suo lavoro.

*Non c'è male, per ora non posso pretendere di più, posso migliorare ancora, ma per adesso può bastare.* nel frattempo rinfilò il blocco nello zaino *Non devo perderlo, non credo che riuscirei a ricordarmi tutto, ho preso pezzetti da tante idee diverse e sarebbe un guaio non indifferente se lo perdessi ora.* infine, il ragazzo col codino si voltò in direzione del professore nel tentativo di riuscire a seguire la lezione, passato poco tempo sbuffò leggermente

*Uffa, odio le lezioni noiose. Mi sta anche venendo sonno.* pensò, poi voltò lo sguardo verso la finestra.

*Piove.* dopodichè tornò a 'concentrarsi' sulla lezione.

Nel frattempo, nella presidenza della scuola

"Ooooh very well, gli iscritti all'evento sono già dieci, contando anche gli spettatori paganti che ci saranno sarà un great event." il preside Kuno sorrise soddisfatto mentre, seduto al suo solito tavolo, dava un'occhiata al resoconto degli iscritti.

"Però..." inclinò il capo verso sinistra "Creare un'evento che andrà sicuramente bene è very well ma..." riaddrizzò la testa, poi continuò "Mi manca qualcosa." detto questo il preside si alzò dalla sedia, afferrò il suo mancabile ukulele e cominciò a camminare per la presidenza, pensieroso.

Giunto ad una delle finestre della stanza si fermò un'attimo e guardò fuori.

"Un tempo very bad. Piove." inclinò il capo, un'altra volta, però verso destra "Quando piove mi sento very triste." disse con la faccia sconsolata, poi, sempre da davanti la finestra, imbraccio il suo inseparabile strumento e cominciò a strimpellare qualche nota, passato qualche secondo si fermò di colpo, di nuovo.

"But of course! Ecco cosa mi manca!" sembra che lo strumento sia fonte di ispirazione per lo strano preside del Furinkan, il quale, guardando fuori dalla finestra, cominciò a suonare ancora un pò più forte il suo strumento e a... beh si, a canticchiare una cosetta venutagli in mente, ispirata dal tempo e dal suo strumento, e non c'era nulla di più appropriato dei tuoni che gli facevano da sottofondo:

["Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!
Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!
Senti le gocce che battono sul tetto!
Senti il rumore girandoti nel letto!"] a quest'ultima frase il preside girò su se stesso
["Uhm, rinascerà sta già nascendo ora!
Senti che piove e il grano si matura,
e tu diventi grande e ti fai forte,
e quelle foglie che ti sembravan morte,
uhm, ripopolano i rami un'altra volta
è la primavera che bussa alla porta!
E piove! Madonna come piove
prima che il sole ritorni a farci festa!
Uhm senti! Senti come piove!
Senti le gocce battere sulla testa!"]

Arrivato questo punto, un'istante prima di iniziare a cantare, quello che a quanto pare era il ritornello, il preside del Furinkan iniziò a mimare un curioso e alquanto ridicolo balletto, semplicemente muovendo testa e bacino verso destra e sinistra in modo alternato.

["Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!
Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!
Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!
Piove! Senti come piove! Madonna come piove! Senti come viene giù!"]

qui pose fine al balletto e alla ridicola scena che qualcuno avrebbe trovato, se fosse entrato proprio in quel momento.

["Tu che credevi che oramai le tue piantine
si eran seccate e non sarebbero cresciute più!
Hai aspettato un po', ma senti come piove
sulla tua testa! Senti come viene giù!"]

Poi si fermò di colpo, con una strana luce negli occhi, o meglio, negli occhiali, prendendo un decisione definitiva.

"Ora so cosa fare! Sisisi, parteciperò anch'io alla gara! Sarà un'evento very beautiful with me." terminata la frase, un contentissimo preside, alzò al cielo il suo fedele strumento, come in segno di vittoria, mentre un'altro tuono squarciava il cielo, la decisione era stata presa.

Intanto, tornando nelle classi, le lezioni erano finite e i ragazzi si erano riversati in strada, in particolare si notavano due ragazze, con le rispettive cartelle in mano, che correvano spedite lungo la strada, cercando di prendere meno acqua possibile.

"Ma proprio oggi ti dovevi scordare l'ombrello?!" rimproverò Ranma ad Akane, senza smettere di correre.

"Ma che cosa vuoi!? NEANCHE TU TE NE SEI RICORDATO! E DOVRESTI ESSERE IL PRIMO A PENSARCI!" gli rispose Akane, che nonostante stava correndo a più non posso, ebbe comunque abbastanza fiato da sturare le orecchie al fidanzato.

"Mah! Pensa a correre piuttosto, lumaca." disse Ranma, approfittando dell'occasione per schernire Akane, poi aumentò la corsa, staccando la ragazza.

"RANMA ASPETTA!!" *Aaaah quando lo riprendo! VEDRA!* anche lei aumentò la velocità tuttavia non raggiunse Ranma, era comunque utile per prendere meno acqua possibile.

La pioggia, purtroppo per loro, cadeva fitta e gelata e nonostante le buone intenzioni, arrivarono a casa entrambi bagnati fino all'osso.

Arrivarono in ordine, nell'anticamera del salone di casa Tendo, prima Ranma e poi Akane, la quale, appena arrivata, fece per avvicinarsi alla ragazza col codino, nonchè il suo fidanzato, ma quest'ultima scappò veloce in bagno a farsi una doccia calda per tornare uomo.

*Accidenti! Tanto non scappi Ranma.* sorrise beffarda, pensando a come fargliela pagare, poi entrò in casa anche lei.

Salì i tre scalini che separavano l'anticamera dal salone appena in tempo per sentire la sorella Kasumi, che come al solito si trovava in cucina, dire a Ranma

"Ranma! Tra poco salgo a prendere la roba bagnata e la stendo!" sperando che il ragazzo, anzi ragazza per ora, lo sentisse, poi tornò ad occuparsi dei fornelli.

Akane intanto salutò tutta la famiglia, così da fargli capire che era tornata e c'era anche lei, poi andò in cucina da Kasumi. Non appena varcata la porta della cucina, la sorella maggiore si voltò per guardarla.

"Oh Akane. Sei tutta bagnata, ma come avete fatto a scordarvi l'ombrello?" disse Kasumi, con la sua classica soave voce.

"Chiedilo a quel cretino di Ranma." rispose un'ancora nervosa Akane

"Dai vatti a cambiare, prima di prenderti la febbre." la incitò la sorella maggiore

Akane annuì, riprese lo zaino da terra, dove lo aveva poggiato non appena arrivata davanti alla cucina e fece per incamminarsi per arrivare in camera, si fermò un solo istante per dire alla sorella.

"Ah Kasumi, ti do una mano a cucinare dopo va bene?" si propose con un sorriso

"Va bene Akane." disse Kasumi, voltandosi verso Akane, rispondendo al sorriso della sorella minore.

Nel sentire la proposta un preoccupato Soun Tendo, con gli occhi spalancati e la faccia di chi ha appena avuto un attacco cardiaco, si chinò all'indietro facendo capolino con la testa in cucina, già sudando freddo.
Non appena intravide la sagoma di Akane che stava arrivando nella sala da pranzo, di scatto, si rimise nella posizione di lettura tentando di non dare troppo nell'occhio, mentre in quell'istante la ragazza passava nella stanza, diretta al piano superiore.

"RANMA! SBRIGATI! CHE DEVO LAVARMI ANCH'IO!" fece 'dolcemente' presente al fidanzato, la più piccola delle Tendo, poi si sentì solo sbattere la porta di una stanza.

"Ma non la finiscono mai di litigare quei due?" fu l'osservazione di Nabiki dal piano di sotto, con un'espressione di rassegnazione in volto.
Non prolungò ulteriormente il discorso, tornò a guardare il telegiornale, che intanto dava notizie su un possibile scandalo economico che coinvolgeva due banchieri proprio in Giappone.

Dopo essersi cambiata, in attesa che Ranma finisse di lavarsi, Akane riscese in cucina, per andare ad aiutare la sorella come aveva detto, passo qualche minuto, poi Kasumi lasciò la cucina ad Akane, uscì per andare al piano di sopra a prendere la roba bagnata e non mancò di informare il padre e Nabiki quando passò per la sala da pranzo.

"Vado a prendere i panni di Ranma e Akane."

Soun, che intanto leggeva il giornale, non ebbe reazioni, Nabiki, che invece stava guardando la televisione, chinò semplicemente il capo in avanti, per far capire alla sorella di averla sentita.

Intanto, la maggiore delle Tendo salì le scale, andò prima nella stanza di Akane per prendere i suoi vestiti bagnati, poi entrò in bagno, nella stanza anteriore e raccolse i vestiti bagnati di Ranma e la cartella, che il codinato aveva temporaneamente lasciato in bagno.

"Ranma, la cartella la metto nella tua stanza, poi togli tutto da qui dentro, è tutto bagnato e rischia di fare la muffa." disse tranquillamente Kasumi, poi uscì dal bagno, diretta in palestra a stendere il tutto.

Ranma intanto aveva finito di lavarsi e si era già quasi rivestito, ma quando sentì le parole di Kasumi, un pensiero gli balenò subito in testa.

*Il blocco, gli appunti. No!* mollò tutto e corse come un fulmine in camera sua, entrò in corsa e si inginocchio scivolando sul pavimento, proprio davanti la cartella, aprendola.
Tirò fuori, libri, quaderni, penne, gomme, matite, tutto completamente bagnato e infine il blocchetto che aveva usato per gli appunti.
Rimase lì, a fissarlo inebedito.

"No non è possibile, non ci credo. PERCHE'?" esclamò tristemente, poi si alzò arrabbiato, lanciò il blocchetto, completamente bagnato e illegibile, dall'altra parte della stanza e se ne andò.
Entrò in salone, con l' espressione da cane bastonato e si sedette a tavola, attesero che anche Akane finisse di lavarsi, poi venne servita la cena.

La famiglia cominciò a mangiare silenziosamente, con il padre di Ranma che arrivò proprio nel momento esatto che si stavano mettendo i piatti in tavola, ad un certo punto Akane esordì con una frase infelice

"Sapete, gli onigiri li ho fatti io." disse, sorridendo soddisfatta, mentre il resto della famiglia cominciò a scrutare il tavolo alla ricerca di un piatto che potesse quantomeno assomigliare agli involtini a base di riso, l'unica cosa che ci si avvicinava un pochino erano delle 'polpettone' di riso, che per di più sembravano avessero subito una centrifuga poco prima, con intorno un nastro d'alga.
Il primo a commentare fu Ranma

"Ma Akane, una volta gli onigiri non erano triangolari?" partì subito l'osservazione di Ranma, notando la forma assai poco geometrica, fu un'affermazione infelice e il risultato fu un'occhiata omicida di Akane nei suoi confronti, la quale rispose

"Stai zitto tu! Piuttosto assaggiane uno, la forma non c'entra niente, conta il sapore." puntualizzò la minore delle Tendo, prendendo il piatto di onigiri e porgendolo a Ranma, che dal canto suo aveva cominciato a sudare freddo, cercò di liberarsi da quella situazione spinosa, ma la seconda risposta del codinato non migliorò affatto la situazione

"A-Akane, p-p-perchè non fai assaggiare prima agli altri?"
propose, tentando di salvarsi la pelle, almeno per il momento, visto che ora le occhiate che gli avevano lanciato suo padre e Soun, non erano affatto rassicuranti, così come lo sguardo di Nabiki.

"PRIMA TU!" invitò 'gentilmente' Akane, mentre la sua aura si tingeva pericolosamente di rosso.

Ranma sobbalzò, si allontanò leggermente da Akane, congiungendo le mani in segno di implorazione
"Dai Akane, scusa se mi sono scordato l'ombrello, ma non fare così, non voglio morire in tenera età." risposta più sbagliata non la poteva dare, terminata la frase Ranma si ritrovò a dover schivare una poderosa martellata di Akane, il codinato riuscì a spostarsi per un pelo, rimanendo a fissare il 'piccolo' martello, sollevando, a fine schivata come di consueto, le due mani, lasciando aperte solo le tre dita: pollice, indice e mignolo.

"VORRESTI DIRE CHE NON SO CUCINARE!!" il tono e l'aura di Akane, mentre teneva ancora ben saldo l'oggetto contundente, erano spaventosamente minacciosi.

"Sono ormai due anni che cerco di dirtelo Akane." rispose di nuovo Ranma, che poi schizzò via come un razzo, inseguito da un'Akane armata di martellone di legno.

"Non la finiranno mai." commentò Nabiki, tornando a mangiare

Mentre i presenti mangiavano, senza ormai prestare troppo peso ad una scena fin troppo conosciuta, Ranma di tanto in tanto, inseguito da un'Akane infuriata faceva un giro del tavolo, infine saltandolo, per poi ridare il via alla giostra.

"TORNA QUI!" fù l'ordine tassativo di Akane

"Fossi matto." fù l'intelligente risposta di Ranma

L'inseguimento si concluse quando, fuori da casa, poco distante dal laghetto, Ranma non fece in tempo a schivare l'ennesima martellata, finendo per terra, con la testa pressata tra il terreno e il martello, rimediando un bel bernoccolo in testa.
Il 'BONK' della martellata, lo udirono tutti e l'unica esclamazione fu quella di Nabiki.

"Ahia. Deve far male." poi ritornò di nuovo a mangiare, stavolta con un sorriso beffardo in volto, intanto Akane riprendeva posto, ancora arrabbiata nonostante lo sfogo sul fidanzato.

Poco dopo anche Ranma tornò al tavolo, si sedette e intanto si massaggiava la parte del cranio traumatizzata.

"Sempre gentile è?" esordì Ranma, in tono sarcastico, non appena si rimise seduto.

"Ne vuoi un'altra!?" partì subito la minaccia di Akane.

"Nonono, s-s-scusa." disse Ranma, voltandosi completamente verso Akane a agitando le mani davanti a se.

Le ostilità cessarono insieme alla cena, tutti tornarono alle loro attività, Nabiki guardava i notiziari, Soun leggeva il giornale, Kasumi faceva i piatti e Ranma ed Akane, nonostante il brutto tempo, andarono comunque in palestra.

A nessuno dei due, Ranma in particolare, andava di scrivere stasera e cosa c'è di meglio di un buon allenamento?
Ovviamente, prima di arrivare in palestra, non poteva mancare la classica battutaccia di Ranma con martellata (la seconda della serata) successiva di Akane.

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Capitolo 10
*** 10 - INTRUSIONE IN CASA TENDO ***


Prima di lasciarvi alla lettura del capitolo, volevo approfittare, di nuovo, della prima parte per ringrazie tutti coloro che hanno letto e chi ha recensito il precedente capitolo.
Un ringraziamento va xingchan, ran_ko, Arya_drottningu e Julius CX che hanno commentato e seguito la storia finora, faccio sempre del mio meglio per non deludervi :)
Ora mi fermo qui e vi lascio ad una, spero, buona lettura.

10 - Intrusione in casa Tendo



Le acque si calmarono leggermente dopo che Akane assestò a Ranma la seconda martellata della serata, il resto del breve tragitto in palestra lo fecero in silenzio, procedendo in fila indiana, prima Ranma, poi Akane.

Arrivati in palestra, aprirono la porta e si posizionarono al centro del dojo

"Allora? Cominciamo?" propose Akane, mettendosi in posizione di guardia, Ranma non rispose, si limitò semplicemente a mettersi anche lui in posizione di guardia, con una faccia più sull'annoiato che sul concentrato, il che fece innervosire, di nuovo, la più piccola delle Tendo, la quale corrugò la fronte in un'espressione arrabbiata e poi partì all'attacco

"PREPARATI!" Akane caricò Ranma come un toro scatenato ma niente di che, il ragazzo schivò facilmente, anche troppo, il prevedibile e scordinato attacco della fidanzata, cosa che però, per sua fortuna, non gli fece notare, almeno a voce. L'allenamento proseguì, Akane menava pugni e calci mentre Ranma non mostrava il minimo interesse, mi muoveva quel che bastava per non essere colpito, ma non rispose a nessun attacco della ragazza, cosa che lei poco dopo notò

"Allora? Vuoi fare sul serio si o no?!" poi caricò un nuovo pugno verso il fidanzato, ma andò a vuoto anche quest'ultimo, come anni prima, Ranma saltò alle spalle della ragazza e con il dito indice della mano destra tocco la testa della ragazza.

"Toccata." fù la sola parola di Ranma seguita poi da un sorrisetto compiaciuto di quest'ultimo, ma quella sola parola ebbe il potere di rievocare in entrambi un breve flashback.

Il loro primo allenamento a casa Tendo, Ranma era in versione ragazza e ancora nessuno sapeva la sua vera identità, ci fù un breve training in palestra tra i due, proposto proprio da Akane e le movenze di Ranma furono esattamente le stesse di oggi

*Akane fù stranamente cordiale quella volta.* pensò Ranma tra se e se, riattraversando gli eventi passati.

"Beh? Che ti prende?" fù Akane a ridestarlo dai suoi pensieri, a quanto pare lei, si era ripresa per prima.

"No niente, dai continua." disse il ragazzo, rimettendosi in posizione di guardia.

"Però cerca di impegnarti." disse la ragazza, poi ripartì all'attacco.

*Come se fosse facile, non sto nemmeno sudando.*
fortunatamente per lui Ranma pensò soltanto quella frase, mentre schivava gli attacchi di Akane.

Nel bel mezzo dell'allenamento, mentre Akane tentava invano di colpire Ranma, quest'ultimo, tra una schiva e l'altra, introdusse un discorso che lo preoccupava parecchio in questi giorni, ma cercò di mascherare il tutto in una domanda scontatissima.

"Come procede la preparazione della gara?" la domanda di Ranma spiazzò Akane, la quale si fermò interrompendo l'attacco, sbattè le palpebre un paio di volte, poi caricò un nuovo pugno, che Ranma schivò facilmente balzando all'indietro, allontanandosi così anche dalla ragazza, la quale a quel punto si decise a rispondere

"Beh direi abbastanza bene, non dico che ho finito tutto, però per cinque forse anche sei esibizioni sono a posto." rispose sorridendo soddisfatta in direzione del fidanzato *In realtà alcune cose le avevo anche già pronte, ma non glielo dirò.* poi notò l'espressione pensosa di Ranma e si decise a chiedere anche lei "A te invece?"

La domanda fece ridestare Ranma, di nuovo assorto in chissà quali pensieri, assimilò la domanda un'attimo e poi rispose
"A me invece va malissimo, ho anche perso quei pochi appunti che avevo scritto" abbassò lo sguardo triste "la pioggia ha bagnato e cancellato tutto, sono da capo a dodici, non mi ricordo nulla e non so assolutamente cosa preparare per la gara e pensare che mancano si e no tre, quattro giorni" confessò, sempre a testa bassa

Il primo impulso di Akane fù quello di scoppiare a ridere, come si fa a non ricordarsi nulla di una cosa che si è scritto di mano propria? Si trattenne quando notò l'espressione cupa del ragazzo e si ritrovò a trovare anche un pò di compassione in quel momento per il testardo, insensibile che aveva di fronte

"Beh, se è cosi, se vuoi" cominciò lei e a quel punto Ranma sollevò la testa guardando Akane, la quale continuò "posso anche darti una mano io a scrivere qualcosa di presentabile, almeno saprai cosa cantare, che ne dici?" propose Akane con un sorriso, nonostante fosse leggermente arrossita e nel frattempo si tormentava le dita delle mani

Ranma da parte sua, rimase incredulo e piacevolmente colpito "Cosa? Dici sul serio Akane?" domandò ancora fissando la ragazza, sbattendo giusto le palpebre un paio di volte, Akane annuì e basta, ancora più imbarazzata.

"Davvero?" l'espressione di Ranma passò da cupa a contenta e a passi lenti ma decisi cominciò ad avvicinarsi alla ragazza ringraziandola "Grazie Akane, davvero. Volen..." la conversazione tra Ranma e Akane fù interrotta nel momento in cui la porta della palestra si spalancò di colpo, poi si udì una voce

"LANMAAA!" la voce squillante non lasciava molto spazio all'immaginazione e dalla porta spalancata del dojo dei Tendo fece ingresso una ragazza cinese in sella ad una bici.

Fù veloce come un fulmine a raggiungere il ragazzo fermando la bici di traverso a pochi centimetri da lui, e poco dopo ad avvinghiarsi al collo di Ranma

"Lanma, noi paltecipelemo insieme alla gala velo? Cleelemo un gluppo vincente." disse Shan-pu, ancora avvinghiata ancora al collo di Ranma come una piovra e si faceva sempre più vicina al viso del ragazzo.
Akane già bolliva di rabbia, mentre Ranma era notevolmente a disagio e per di più in una situazione molto spinosa.
Le 'effusioni' furono interrotte quando Shan-pu dovette staccarsi da Ranma per schivare un'oggetto volante, quest'ultimo da parte sua non si mosse nemmeno, spalancò semplicemente gli occhi data la vicinanza alla quale gli passò l'oggetto davanti.
L'oggetto metallico si andò a incastrare in una delle pareti della palestra e i presenti riconobbero subito che cosa fosse e a chi poteva appartenere

"Vieni fuoli!" ordinò Shan-pu voltandosi verso il portone del dojo da cui era partito l'oggetto, un'istante dopo che Shan-pu disse quella frase, dalla porta della palestra fece la sua comparsa la persona che riconobbero tutti, Ranma per primo

"Uckyo?" di fatti fu proprio il ragazzo a parlare quando vide la ragazza entrare

"Spatolona" disse Shan-pu, armandosi dei suoi fedeli bonbori.

"Shan-pu, giù le mani dal mio Ranma, lui alla gara canterà insieme a me!" disse Uckyo, in direzione della cinese, mentre si metteva in posizione di guardia, armata della sua spatola gigante e pronta allo scontro.

"Mh! Questo lo dici tu. Fatti sotto!" le contese tra le due non erano mai semplici e vivaci chiacchierate e alla prima occasione ogni scusa era buona per combattere con una delle rivali in amore, stessa cosa stava per succedere di nuovo, dopo quelle poche parole infatti, Shan-pu saltò in direzione di Uckyo, la quale fece lo stesso, erano quasi vicine, sospese a mezz'aria e pronte per colpirsi, entrambe aveva già caricato il colpo.

Tuttavia dovettero interrompere il loro attacco per parare, Shan-pu con un bombori e Uckyo con la spatola, due oggetti che stavano per colpirle, dopo aver parato il birillo volante, atterrarono sul pavimento della palestra, voltandosi in direzione della traiettoria di provenienza dei due singolari oggetti, sempre mantenendosi in posizione di guardia.

"Chi osa colpilmi?!" disse infuriata la cinese
"Chi sei? Fatti vedere?!" esclamò Uckyo

E sempre dalla porta della palestra Tendo fece la sua comparsa, l'ultima delle spasimanti.

"Kodachi Kuno" dissero all'unisono le altre due contendenti.

"Ahahahah, pensavate davvero che vi avrei lasciato il mio Ranma senza combattere, lui canterà insieme a me, le mie canzoni e voi dovrete farvi da parte!" esordì così Kodachi Kuno, con una squillante risata e con una frase che altro non fece, che far arrabbiare il resto delle presenti, poi in segno di sfida fece partire una frustata di nastro in direzione delle due.

"Bene! Allola ce lo contendelemo in combattimento!" disse Shan-pu, muovendo i bombori tra le mani
"Non chiedo di meglio." fù la frase di sfida di Uckyo, anche lei facendo muovere l'enorme spatola in segno che era pronta per il combattimento.

"Bene! Allora fatevi sotto illuse!" dopo aver lanciato la sfida Kodachi gettò in terra un sacchetto nero, che a contatto con il suolo formò una cortina di fumo violacea tra lei e le altre due contendenti, tentò di sfruttare quel diversivo per attaccarle, infatti, una volta che il fumo raggiunse le sue avversarie, riducendo la loro portata visiva, la rosa nera attraversò il fumo cercando di colpirle entrambe con il nastro, lo scontro aveva avuto inizio.

Kodachi tuttavia non aveva calcolato che, benchè fossero sommerse dal fumo, bene o male tutte quante sapevano il fatto loro e anche se con non poca difficoltà, le tre combattenti riuscivano a schivare la maggior parte dei colpi delle avversario, quando il fumo si diradò, quello che era iniziato come un combattimento fatto di tecnica, schivate e studio dell'avversario, divenne una rissa in piena regola, le tre ragazze non si risparmiavano sui colpi e dall'area dello scontro volavano, mini-spatole, palloni, birilli, forchette e chi più ne ha, più ne metta.

Degli osservatori esterni, Ranma guardava spaesato e a disagio la scena che aveva di fronte, Akane invece era rossa di rabbia e stanca di quella scena si voltò arrabbiata verso il fidanzato

"FAI QUALCOSA!" ordinò Akane a Ranma, puntando un piede per terra.

Intanto il ragazzo sudava freddo, si voltò verso Akane, poi di nuovo verso la zona dello scontro *E come faccio? Da quando ascoltano quello che dico?* pensò, e aveva ragione, poi, con l'espressione di chi è parecchio a disagio, si voltò di nuovo verso Akane

"ALLORA?!" lo incitò e allo stesso tempo intimidì, lei.

Ranma annuì leggermente e poi si avvicinò, molto lentamente, alle tre ragazze, che intanto continuavano a darsele di santa ragione, arrivato ad una distanza ragionevole si fermò e tentò di fermarle chiamandole

"Uckyo, Shan-pu, Kodachi, basta." niente, riprovò "Andiamo ragazze, calmatevi." niente di niente, riprovò di nuovo "Insomma fermatevi, parliamone." una sola parola, le fece fermare tutte e tre, le quali si alzarono in piedi e si ricomposero come meglio poterono, si scambiarono qualche occhiata e poi la prima a parlare fù proprio Shan-pu

"Giusto, palliamone Lanma." cominciò fissando il ragazzo, poi gettò la patata bollente "Allola scegli, con chi di noi vuoi fale coppia?" eccola li, la cinesina aveva messo il codinato in un bel pasticcio, Ranma era sempre stato pessimo in queste circostanze e anche adesso non è che si comportò diversamente dalle altre volte, infatti, sentendosi chiamato in causa cominciò a balbettare frasse sconnesse, indietreggiando lentamente, portando le mani in avanti.

"Ecco... io... veramente..." no, Ranma non riusciva proprio ad articolare una frase di senso compiuto in quelle circostanze.

"Allola?!" gli richiese Shan-pu, guardandolo con aria minacciosa.

Ranma sobbalzò un'attimo, deglutì pesantemente poi cercò di inventarsi qualche scusa "Ecco... io... veramente, vedete ragazze, in realtà io, già avrei preso un impegno con un'altra persona." il codinato lasciò vago il discorso, sperando che alle tre bastasse, mentre Akane spalancava gli occhi dalla sopresa.

"Ah si? E con chi?" chiese una testarda Shan-pu, Ranma però non parlò, o meglio, forse lasciò trascorrere qualche secondo di troppo
"ALLOLA?!" insistette la cinese

Scosso dall'insistenza di Shan-pu, Ranma proseguì "Ecco, io, avrei... già preso un impegno con... con..." continuava a dire Ranma

"Con?" sempre la cinese e lampo di genio, o forse no, del codinato

"Beh si, con... mio... padre." *Bugiardo, sai cosa ti aspetta dopo vero?* aveva mentito, aveva mentito nel tentativo di liberarsi delle tre, ma sapeva già cosa lo aspettava dopo. Intanto Kodachi, Shan-pu e Uckyo si guardarono dubbiose, poi si rivolsero di nuovo verso Ranma

"Beh pazienza, tanto quando vincelò io, tu falai di tutto pel convincelmi a poltalti in Cina con me!" gli disse Shan-pu, anche se non completamente convinta, fissando Ranma dritto negli occhi.

"Vincere tu? E dove sta scritto? Guarda cara che la gara la vincerò io." disse sfrontata Uckyo, voltandosi verso la cinese.

"AHAHAHAH" una risata squillante interruppe le due, pronte a ridarsi battaglia "Povere illuse, voi non potete nulla contro di me, sarò io la vincitrice ed io e Ranma trascorreremo una stupenda vacanza romantica in un'isola lontani da voi, solo io e lui." poi la rosa nera cominciò a far volteggiare il nastro intorno a lei, cospargendo il pavimento della palestra di una miriade di petali neri
"AHAHAHAHAHAHAHAH" poi corse via, sparì veloce, lasciandosi dietro la solita scia di petali neri, sempre sfoggiando la sua risata malefica e fastidiosamente squillante.

Dopo quella scena Uckyo e Shan-pu si riguardarono per un momento, poi ricominciò Shan-pu
"Va bene. Ci litiliamo anche noi... pel ola. Ci livedlemo plesto Lanma." poi si voltò verso Akane "Spelo che salai plonta anche tu Akane, pelchè stavolta liuscilò a polalti via Lanma."
disse in tono di sfida, dal canto suo Akane non rispose nemmeno, si limitò a voltare lo sguardo dall'altra parte, incrociando le braccia al petto, dopodichè anche Shan-pu e Uckyo lasciarono la palestra, lasciando soli Ranma e Akane.

Passò quasi un minuto, poi il primo a muoversi fù proprio Ranma che si avvicinò ad Akane, tirò un sospiro di sollievo, poi disse:
"Menomale, ce ne siamo liberati stavolta, non è vero Akane?" fece Ranma, piacchiando il gomito sul braccio di Akane, quest'ultima però era ancora spaventosamente arrabbiata

"Liberati, si... ma, chi ti dovrebbe aiutare per la gara? Dimmi un pò." disse Akane, con lo sguardo rivolto verso il pavimento, mentre vibrava nervosamente di rabbia, Ranma a quel punto se ne accorse, o meglio capì che l'approccio 'fai finta di non aver detto nulla' non avrebbe funzionato nemmeno un pò, e come in tutte le situazioni scomode il codinato prese a balbettare e ad agitare le braccia, cercando un pretesto, una scusa, una via di fuga

"Ecco, Akane, hai capito male..." il ragazzo era visibilmente agitato e quella frase non aiutò affatto, anzi

"CAPITO MALE!!" Akane si voltò verso Ranma, che intanto era saltato dallo spavento e l'aura della ragazza non lo rassicurava affatto "HO CAPITO BENISSIMO INVECE!!" si, era molto arrabbiata

"Ma dai Akane, però ci siamo liberati di loro no?" provò a dire Ranma

"E COME SEMPRE NEI VOSTRI DISCORSI FINISCO IN MEZZO IO VERO?!" Akane, dal canto suo, non accennava a calmarsi

"Ma insomma si può sapere cosa vuoi?! Se mi si attaccano addosso ti arrabbi, se le mando via ti arrabbi uguale. COSA DIAVOLO DEVO FARE!" ed ecco che anche Ranma si era innervosito, quella situazione stava stressando tutti quanti.

"TE LO DICO IO, ARRANGIATI DA SOLO!! IDIOTA!!" urlò ancora più arrabbiata Akane, rifilando la solita martellata a Ranma, poi uscì dalla palestra, rientrando in casa.

"Ma stavolta cosa ho fatto?" si chiedeva un Ranma, ancora schiacciato sotto il martello.

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Capitolo 11
*** 11 - TI AMO O ... ***


Come sempre approfitto della prima parte per ringraziare calorosamente tutti coloro che hanno letto e recensito il precedente capitolo.
Quindi un ringraziamento va a ran_ko, Julius CX, xingchan e Arya_drottningu, i vostri commenti sono sempre stupendi e mi spingono a fare sempre meglio, grazie ancora :)

Come ultima cosa anticipo due cosette su questo capitolo, innanzitutto lo troverete abbastanza diverso rispetto ai precedenti, ho cercato il più possibile di tenermi, come per i capitoli precedenti, vicino alle caratteristiche manga e anime dei personaggi, spero di esserci riuscito e che il capitolo vi piaccia :) aspetto le vostre impressioni :) intanto preparo il prossimo ;)

11 - Ti Amo o ...



A fine discussione, Akane era rientrata in casa nera di rabbia, mentre Ranma era rimasto, dopo essersi liberato del martellone, in palestra, appoggiato ad una delle pareti del dojo

"Possibile che qualsiasi cosa faccio non va mai bene nulla?"
arrabbiato e stressato da quella situazione, Ranma fece un gesto di stizza, puntando pesantemente un piede per terra.

"Come fai fai sbagli, è incredibile, quella mi farà diventare matto!" disse, voltando lo sguardo verso il portone, ancora aperto della palestra
"E quelle pazze non è che semplifichino le cose, per di più sono rimasto senza idee per la gara e senza qualcuno che mi possa aiutare. DANNAZIONE!!" spinto dalla rabbia, Ranma girò di scatto su se stesso e piantò un pugno sul muro della palestra, sul quale aprì una crepa, procurandosi una piccola ferita sulla mano, dovuta ad una delle scheggie di legno volate via.

Stette lì, a fissare la mano, che intanto veniva macchiata da un pò di sangue che fuoriusciva dalla ferita appena aperta
"Maledizione, ci mancava questa, mi esce del sangue dalla mano e per di più a forza di martellate e di urla mi scoppia la testa."

Rimase qualche secondo li, a fissarsi la mano, mentre la sua mente vagava, dopodichè, non appena si riprese, entrò in casa, salì in camera sua e prese un quaderno e una penna, poi tornò di volata in palestra, si sedette sul pavimento del dojo, aprendo il quaderno

*Però, come idea non è affatto male, alla fine il consiglio dell'altra sera di Akane si rivela esatto.* pensò sorridendo, poi iniziò a scrivere sul quaderno mentre canticchiava lentamente quello che scriveva, seguendo appunto la velocità della sua scrittura.

[Ho urlato così tanto che mi scoppia la testa,] *già, proprio così*
[e quindi te ne sei andata subito, ] *e nemmeno mi dai il tempo di spiegarti*
[mi esce un po' di sangue dalla mano destra,
c'è un segno lì sul muro,pensa te che stupido,] *almeno la ferita sulla mano è servita a qualcosa, che abbia smosso qualche neurone?*

[O ti amo o ti ammazzo,] *eheh, se lo legge, quello morto sono io*
[pioggia che annega ma rinfresca,
sei una chicca che mi fotte la testa,
o ti amo o ti ammazzo,
il tuo ragazzo è pazzo,
o parliamo ci pestiamo scegli uno,
o ti amo o ti ammazzo,
ti amo ti ammazzo,
comunque qua in mezzo non capisco più,] *è da quando ti conosco che non ci capisco più nulla*
[un calcio al muro sbatti la porta via dai miei pensieri,
butto la borsa dalla finestra come zarri veri,
grida grida fino a che un ghisa chiama i carabinieri,
non sei la stessa tipa con cui ho dormito ieri,] *non c'entra nulla, però la rima l'ho fatta uguale*
[cos'hai sei annoiata,
hai la luna girata,] *e neanche poco*
[io a inizio giornata,
non voglio nessuna menata,
femmina fino in fondo tu hai il problema,
io sono lo stronzo,] *questa la dovrò cambiare, non è ammesso questo linguaggio in gara, rischio di perdere punti importanti*
[ti dico che non ti ho dentro,mento e penso:
O ti amo o ti ammazzo,
il tuo ragazzo è pazzo,
o parliamo ci pestiamo scegli uno,] *più pestiamo che parliamo, però*
[o ti amo o ti ammazzo,
pioggia che annega ma rinfresca,
sei una chicca che mi fotte la testa,
o ti amo o ti ammazzo,
il tuo ragazzo è pazzo,
non sa più quello che fa ma tu...
La mia preferita per sempre resterai,] *si in fondo si*
si fermò un'attimo, poi puntò di nuovo la penna sul foglio intenzionato a proseguire ma una voce, interruppe il vortice dei pensieri e la vena ispirativa di Ranma

"RANMAAAAA!!!" era Akane, di nuovo, la sentiva distante, ma comunque bene e quindi poteva scommettere che stesse dando il meglio di se, Ranma a quel punto tirò un sospiro di sollievo, si rimise un'attimo sul quaderno scrivendo le ultime righe...

[perché non è finita ancora,
non è finita....] *già, su questo ne sono sicuro al cento per cento.* pensò infine sorridendo.

Poi chiuse il quaderno, con dentro la penna, prese il tutto e rientrò in casa
"Arrivo subito." disse, alla famiglia già riunita intorno al tavolo, quando passò per il salone, salì su in camera sua, ripose il quaderno sulla scrivania, poi ricominciarono a tormentarlo i dubbi

*Beh dai, in fin dei conti almeno ho scritto qualcosa di completo, o quasi, ci sono troppe cose contro e poche pro.*
nel frattempo cominciò ad avviarsi verso la sala da pranzo, abbastanza lentamente, per darsi tempo di pensare

*Per esempio, una delle parole che ho usato non è ammessa dal regolamento, forse anche più di una non ne sono sicuro, poi l'ho scritta così dopo una litigata e il tema che ho usato, beh diciamo che è perfetto se voglio rischiare il linciaggio da chi so io* sorrise a quel pensiero, intanto quasi non si accorse di aver già cominciato a scendere le scale per il piano inferiore e di essere già a metà

*... e poi. Quel 'ti amo'... no no no assolutamente no, è fuori discussione che presenti una cosa simile*
scese ancora un paio di scalini

*però, allora che cosa presento? è?* trasportato dal flusso dei suoi pensieri arrivò in sala da pranzo, dove la famiglia era già tutta al tavolo, diede una fugace occhiata ad Akane, lo sguardo della minore delle Tendo lasciava intendere da solo che era ancora arrabbiata con lui, Ranma a quel punto fece un sospiro e si avvicinò al suo posto

*No, escluso, non presenterò mai una cosa simile.* fù il suo ultimo pensiero, poi si sedette a tavola insieme con il resto della famiglia, si guardò intorno, poi chiese

"Beh? Che cosa è successo?" sempre guardandosi intorno

Il primo a rispondergli fu il padre, che esordì così "Ranma!"
stava per continuare a parlare, quando puntualmente arrivò Kasumi la quale posò un piatto di biscotti sul tavolo dicendo sorridente

"Li ho appena sfornati." poi la maggiore delle Tendo si sedette anche lei

Uno alla volta si servirono tutti, iniziando a mangiare i biscotti preparati da Kasumi. Terminato il suo, Genma si schiarì la voce intenzionato a ricominciare il discorso interrotto poco prima, aprì la bocca per parlare, ma venne nuovamente interrotto

"Che noia! Accendiamo la tv. Vediamo cosa dicono di interessante." stavolta fù Nabiki però, la quale prese in mano il telecomando e accese la tv.

La voce della cronista pose definitivamente la parola fine al discorso, mai iniziato, di Genma Saotome, il quale appariva al quanto demoralizzato, abbassò la testa sul tavolino pensando tristemente

*Non mi ascolta nessuno.* poi alzò lo sguardo sbuffando, prese un'altro biscotto e si mise anche lui a quel punto a vedere la televisione, anche quella serata poteva considerarsi chiusa per la famiglia Tendo.

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Capitolo 12
*** 12 - IL TENTATIVO DI MOUSSE ***


Come ogni volta in questa prima parte voglio ringraziare ran_ko, xingchan e Arya_drottningu per aver letto e recensito il precedente capitolo.
Senza trattenermi troppo, vi lascio alla lettura, spero che questo capitolo vi piaccia :)
Approfitto dell'ultima riga per ringraziare anche tutti coloro che stanno leggendo e seguendo la storia, anche senza commentarla :)
Buona lettura :)

12 - Il tentativo di Mousse



Facciamo un leggero salto indietro...

Mentre la famiglia Tendo era completamente riunita a tavola per cena, al Neko-Hanten la situazione non era altrettanto 'tranquilla', l'orario di cena era il momento del giorno in cui il locale di Obaba era più affollato e benchè non avessero fatto proprio il pienone una serie di sfortunati eventi stava condizionando parecchio il servizio al Neko-Hanten

"Accidenti, ci mancava la lavastoviglie rotta." commentò un'indaffarata Obaba mentre lavava piatti, padelle, bicchieri e intanto doveva sorvegliare anche la cottura delle pietanze.
Saltava freneticamente da una parte e l'altra della cucina per non far bruciare nulla, mettere tutti gli ingredienti al momento giusto e evitare che il locale rimanesse sguarnito di stoviglie varie per i clienti, stavolta non aveva tempo per lanciare piatti a destra e a sinistra

"Shan-pu! Vieni a prende questi piatti!" disse alla nipotina, che intanto stavolta stava servendo ai tavoli, quest'ultima appena sentita la frase servì velocemente gli ultimi piatti che aveva in mano e corse verso il davanzale della cucina per prendere i successivi.

"Allivo!" disse la cinesina mentre correva, poi afferrò una serie di piatti e si mosse velocemente per andare a servirli.

Al giro successivo, quando Shan-pu dovette tornare a prendere la successiva sequenza di piatti, poco prima che la ragazza ripartisse per consegnare le portate ai tavoli, la nonna gli diede un'ulteriore compito

"Shan-pu. Vai a chiamare Mousse." e mentre lo diceva, Obaba non si era staccata dai fornelli
"Non capisco perchè oggi non sia qui." commentò, poi diede un paio di girate di mestolo al contenuto di uno dei pentoloni, intanto Shan-pu aveva consegnato alcuni dei piatti, quelli dei tavoli più vicini alla cucina e si avviò rapidamente in cima alle scale per andare a chiamare Mousse

"Non capisco pelchè quella papela non scende. Oggi che c'è bisogno." commentò ad alta voce Shan-pu, mentre saliva le scale.

Nel frattempo, nella stanza di Mousse, il ragazzo era seduto per terra, curvo su se stesso, intento a scrivere qualcosa su un foglio e dopo pochi minuti poggiò la penna per terra e iniziò a rileggere quello che aveva scritto.

Quando terminò, sfilò da una delle maniche un'ulteriore foglio di carta piegato e dopo averlo aperto unì i due fogli che teneva in mano, ripiegandoli insieme per poi infilarseli di nuovo in 'tasca'

"E con questo sono due." commentò Mousse sorridendo, mentre metteva al sicuro le sue opere, poi proseguì

"Bene! Ora non resta altro che fare la prova generale. Devo esercitarmi un pò." a questo punto si schiarì la voce e fece per iniziare a cantare, ma qualcosa lo distrasse dal suo intento, o meglio qualcuno

"MOUSSE!!" un'arrabbiata Shan-pu fece capolino nella stanza del ragazzo

"Cosa fai ancola qui?! Devi venile di sotto a dale una mano, c'è gente!" quello della ragazza fù più un ordine che una richiesta, Mousse dal canto suo annuì semplicemente, poi spostò il discorso su un altro fronte

"Senti Shan-pu. Posso chiederti una cosa?" domandò dubbioso Mousse, mentre dal canto suo la ragazza non capì cosa aveva in mente e il risultato fù che rimase ferma a guardarlo, intanto il ragazzo andava avanti

"Stavo pensando." si fermò un attimo, colto dall'indecisione, ma poi continuò
"Vuoi partecipare alla gara insieme a me?" ce l'aveva fatta, gliel'aveva chiesto finalmente.

Shan-pu invece credeva di non aver sentito bene, sbattè un paio di volte le palpebre fissando Mousse, poi disse
"Alla gala? Con me?" chiese conferma la ragazza

"Si, sarebbe stupendo, non trovi Shan-pu?" un bagliore di speranza si era acceso negli occhi, anzi negli occhiali di Mousse, mentre diceva quella frase.
Shan-pu fece per pensarci un'attimo "Mmmmmh" incrociò le braccia al petto, poi si decise a rispondere "No! Non ci penso ploplio." arrivò secca e tagliente come una lama, la risposta di Shan-pu, alle orecchie di Mousse, il quale voleva proseguire il discorso, tentare di convincerla, ma la ragazza non gliene diede il tempo

"E adesso sbligati a scendele, i clienti aspettano i piatti."
aggiunse fredda, Shan-pu, poi si precipitò al piano di sotto per tornare a servire i clienti.

Dal canto suo Mousse rimase non poco abbattuto dalla risposta della ragazza, non che ormai non ci fosse abituato ai suoi rifiuti, si diede ancora qualche secondo per riprendersi poi scese anche lui al piano di sotto per dare una mano.

Appena sceso trovò di fronte a se una scena al quanto singolare, i clienti seduti ai tavoli si stavano lamentando sempre più, intanto Shan-pu correva da una parte all'altra del locale per consegnare quanto più in fretta possibile le pietanze e nel frattempo Obaba festeggiava perchè la lavastoviglie era ripartita, poi tornò ai fornelli.

La scena che si parò di fronte a Mousse lo lasciò a bocca aperta, mai aveva visto tanto scompiglio in quel posto, in fin dei conti anche lui serviva a qualcosa lì dentro, si ridestò dai suoi pensieri quando dovette afferrare al volo una ciotola di ramen volante che stava passando a pochi centimetri da lui, non appena la prese riconobbe all'istante anche la voce di Obaba che lo chiamava

"Mousse. Ce l'hai fatta a scendere, forza sbrigati." gli disse l'anziana cinese, poi lanciò un'altra serie di portate da consegnare in direzione di Mousse, che si mise subito a lavoro il quale, benchè con poca coordinazione, riuscì comunque ad afferrare tutte le portate per poi andare a servirle ai tavoli.

Ormai il ragazzo cinese era abituato a quei ritmi lavorativi e in quella giornata non mancò di ripresentare a Shan-pu la sua richiesta di partecipare insieme alla gara, l'ennesimo rifiuto della ragazza non si fece attendere, finchè come al solito, visto che Mousse era tornato operativo, la ragazza saltò sulla sua fedelissima bicicletta per andare a fare le consegne a domicilio.

Più tardi, quando tutti i clienti lasciarono il locale, Obaba, Mousse e Shan-pu iniziarono le pulizie e il riordino del posto. Quando le lancette segnarono la mezzanotte Mousse si voltò verso l'orologio e poco dopo si mosse, andò a posare la scopa nell'apposito ripostiglio, poi salì al piano di sopra.
Obaba e Shan-pu stettero a guardarlo in silenzio, Mousse che se ne andava senza completare il suo lavoro e senza proporsi a Shan-pu di finire il suo, beh, non era Mousse, ma per stavolta non ci diedero peso, fecero spallucce e tornarono a pulire.

Intanto Mousse aveva raggiunto la sua stanza, appena entrato tirò fuori dalla manica i due fogli e guardandoli pensò
*E' ora della prova generale. Se vinco. Potrò tornare in Cina insieme a Shan-pu.* con un ultimo movimento aprì uno dei due fogli.

Intanto al piano di sotto Obaba e Shan-pu avevano finito le pulizie
"Nonna, io vado in camela." avvisò la ragazza

"Va bene Shan-pu, tra poco ti raggiungo." disse Obaba, lasciando che la nipotina andasse avanti, mentre lei contava l'incasso della serata.

Passato qualche altro minuto, anche Obaba si diresse al piano superiore, stava per andare nella camera di Shan-pu ma qualcosa di diverso attrasse la sua attenzione stavolta, infatti si sentiva una voce provenire dalla stanza di Mousse.
A quel punto Obaba cambiò direzione e si avvicinò alla porta del ragazzo tendendo l'orecchio

*E' Mousse!* pensò *Cosa sta facendo?* ascoltò ancora per un pò
*Sta cantando!* pensò sempre, spalancando gli occhi, poi li socchiuse di nuovo per concentrarsi meglio
*Sentiamo.*

Mousse:
[Quante volte ho pensato di dirglielo
quante volte ho creduto di farcela.
Ore in macchina a parlare sotto casa sua
si rideva si scherzava e non capiva che
non capiva che l'amavo
e ogni volta che soffriva io soffrivo
quante notti ho pianto senza dire niente
perché perché perché perché.
Non capiva che l'amavo
e ogni volta che non c'era io morivo
quante notti ho pianto senza fare niente
e mi nascondevo all'ombra di un sorriso
non capiva che l'amavo.]

Mentre cantava Mousse non faceva alcun tipo di movimento, teneva tra le mani il foglio, il che voleva dire che non sapeva ancora perfettamente a memoria tutto, ma questo non toglie il fatto che Obaba rimase colpita nel sentire la voce di Mousse

*E' bravo. Troppo.* pensò con gli occhi spalancati dall'incredulità, poi interruppe Mousse bussando alla porta

Nell'istante in cui Obaba bussò alla porta, Mousse fermò la sua 'esibizione', per chiedere chi fosse "Si?"

"Sono Obaba. Posso entrare?" mentre lo disse aprì la porta entrando comunque

"Si... certo." disse a tono basso Mousse vedendo che era entrata senza nemmeno attendere la risposta.

"Stavo passando di qui e ho sentito una voce provenire dalla tua stanza." cominciò Obaba mentre saltellava in giro per la stanza di Mousse, sempre sul suo bastone, il ragazzo dal canto suo rispose

"Si, ero io, stavo provando." si fermò un'attimo "delle cose." concluse

Obaba fermò il suo giro e rivolse lo sguardo a Mousse "Mmmh capisco." disse solamente, poi ricominciò a girare, arrivò alla finestra della stanza e si affacciò lì, poi riprese a parlare "Dunque ti stai preparando anche tu per la gara vero?"
centrato in pieno, d'altronde non era una novità, Mousse dal canto suo annuì semplicemente, sicuro che Obaba avesse colto ugualmente il movimento, nonostante fosse girata.

Passo qualche secondo poi Obaba sospirò si girò verso Mousse e continuò
"Sai Mousse." aprì il discorso "Ti ho sentito prima, qualche parola intendo." non proseguì subito, aspettò la reazione del ragazzo, che dal canto suo si schiarì semplicemente la voce, senza dire nulla, a quel punto toccò ad Obaba continuare

"Il testo non sembra male." Obaba che faceva un complimento a Mousse, incredibile "E' una mossa astuta da parte tua voler sfruttare dei sentimenti per creare una canzone." proseguì, poi si avvicinò ancora un pò di più a Mousse "Tuttavia... benchè una canzone possa essere ottima, deve esserlo anche altrettanto il cantante, altrimenti quello che si ottiene è solo un effetto negativo."

Obaba si fermò ancora una volta, scrutando possibili reazioni del ragazzo, l'unica cosa che fece Mousse fù inclinare la testa da un lato, non riusciva a capire il discorso di Obaba, a quel punto lei continuò

"Quello che sto dicendo Mousse, è che io non credo tu sia in grado di partecipare da solo a questa gara, forse il testo non è male, ma non ti vedo per niente appropriato a cantare da solo." mentre lo diceva Obaba ricominciò a saltellare verso la porta della camera, intenzionata ad uscire, intanto Mousse aveva spalancato gli occhi e assunto un'aria piuttosto dispiaciuta.

"Se vuoi vincere Mousse." a quel punto il ragazzo si mostrò ancora più interessato alle parole di Obaba
"Non potrai partecipare da solo e ti consiglio di trovarti uno o più, ottimi compagni se vuoi avere qualche speranza di andare in Cina con Shan-pu." mentre lo diceva Obaba nascondeva un ghigno malefico
"Credo sia la tua unica speranza, altrimenti penso faresti meglio a ritirarti piuttosto che fare una figuraccia agli occhi di Shan-pu. La scelta sta a te alla fine, ma questa sono le condizioni secondo me, se non vuoi essere pesantemente sconfitto." dopo quest'ultima frase Obaba lasciò la stanza lasciando a Mousse una bella pulce nell'orecchio e una rognosa gatta da pelare.

Dopo qualche minuto passato a ripensare alle parole di Obaba, Mousse si ridestò dal suo torpore
*Da solo non posso nulla e Obaba non sbaglia mai. Ma che cosa dovrei fare ora?* fù il primo pensiero di Mousse, di certo le parole di Obaba lo avevano condizionato, incrociò le braccia al petto, pensando

*A chi potrei chiedere? Non che conosca tanta gente disposta ad aiutarmi, anzi.* in aggiunta alla posizione assunta in precedenza, cominciò anche a battere un piede sul pavimento in segno di nervosismo.

*Si, senza dubbio devo chiedere a qualcuno che abbia il mio stesso problema, poca immaginazione, una voce non particolarmente stupenda e ...* si fermò un secondo, smise anche di pestare il piede per terra, poi congiunse la mano destra a pugno, picchiandola sulla mano mano sinistra aperta
*Trovato! So da chi andare!*
Poi si voltò verso l'orologio della sua stanza

"Oramai è tardi credo, ma domani pomeriggio ci andrò sicuramente, vinceremo la gara e potrò andare in Cina con Shan-pu." pensò ad alta voce, soddisfatto di aver trovato, almeno apparentemente, una soluzione.

Intanto nell'altra stanza, Obaba aveva appena raggiunto Shan-pu
"Come mai così taldi nonna?" chiese quest'ultima

"Oh non ti preoccupare nipotina. La tua nonna ha risolto quella che poteva diventare un brutto inghippo." rispose Obaba con sicurezza e con un sorriso di soddisfazione in volto, poi si avvicinò ancora di più a Shan-pu

"Allora Shan-pu? Vogliamo continuare?" propose Obaba

"Celto!" la precisa risposta di una contenta Shan-pu, poi ricominciarono a darsi da fare, la gara si faceva sempre più vicina.

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Capitolo 13
*** 13 - A CASA TENDO ***


Ed eccoci qui, col nuovo capitolo, chi più chi meno spero che tutti siate contenti di vederlo :)
In verità volevo pubblicarlo ieri ma ho voluto aspettare un pò, rileggerlo e ho aggiunto anche qualcosina :)
Ma direi che può bastare così per l'introduzione :)
Termino col ringraziare calorosamente Arya_drottningu, ran_ko e xingchan che hanno recensito il precedente capitolo e per tutti i loro complimenti e i consigli di Arya (scusa ho abbreviato il nick, ma non mi andava di fare il copia incolla adesso. Che pigro che sono mammamia! :) ).
Un grazie anche a coloro che stanno continuando a seguire la storia, leggendo e non commentando.
Spero che la storia continui a piacervi anche più in là e che ci sentiremo (per gli interessati ;) ) nei prossimi capitoli.
Ora vi lascio e vi auguro buona lettura.

13 - A casa Tendo



Era il penultimo giorno di scuola all'istituto superiore Furinkan e mentre i ragazzi e ragazze della città erano impegnati sui banchi di scuola, coloro che invece avevano la giornata libera si erano riversati in strada, anche solo per una semplice passeggiata, approfittando della bella giornata che gli aveva offerto questo venerdì mattina.
Tra le fila di persone che camminavano in un senso e nell'altro, si notava una persona tra queste, ferma al centro della strada, che si guardava intorno alquanto spaesata, chiedendosi

"Dannazione! Ma dove mi trovo?" ebbene si, come al solito Ryoga Hibiki si era perso ed ora stava lì, con una mano a coprire gli occhi dal sole scrutando l'orizzonte alla ricerca di un particolare che potesse orientarlo, anche se orientamento e Ryoga Hibiki erano due cose completamente incompatibili.
L'appellativo di 'eterno disperso' che gli era stato dato, non poteva essere più corretto.

Stette qualche secondo a guardarsi intorno, poi, indeciso sul da farsi, ricominciò a camminare, seguendo la strada.

*Accidenti. Di questo passo non arriverò mai a Nerima in tempo per iscrivermi alla gara.* pensò, mentre camminava a testa bassa.

Superato qualche isolato, si ritrovò a costeggiare un parco e fù a quel punto che si decise a fermarsi, entrò e si sedette su una delle panchine, poi iniziò a rovistare all'interno del suo zaino e tirò fuori un blocco note.
Iniziò a sfogliarlo rapidamente per raggiungere la pagina interessata, l'unica su cui aveva scritto in maniera pulita, visto che tutte le altre presentavano per la maggior parte scarabocchi e cancellature.
Iniziò a leggere quello che aveva scritto e quando ebbe finitò sollevò lo sguardo dal blocco e pensò

*Una settimana e ho scritto solo questa pagina, non credevo fosse così difficile scrivere una canzone.* poi, per un attimo, riabbassò lo sguardo sul foglio, per poi tornare a fissare l'orizzonte

*E per di più non sono ancora riuscito a raggiungere il Furinkan per iscrivermi, ed ho solo due giorni di tempo.* intanto rimise il blocco al posto suo, nello zaino, spingendolo con cura verso il fondo

*E' un bel problema.* pensò di nuovo, mentre richiudeva tutto per bene.

Ma a quel punto una voce lo distolse dai suoi pensieri e da quello che stava facendo

"Ehi Ryoga."

Il ragazzo si alzò dalla posizione accovacciata sullo zaino e si girò in direzione della voce

"Mousse?" Ryoga lo riconobbe subito "Cosa ci fai qui?" gli domandò, alzandosi dalla panchina e avvicinandosi

"Stavo andando a casa di Saotome e ho pensato di passare per il parco." gli rispose il ragazzo cinese, poi, dopo qualche secondo continuò
"Non mi aspettavo di trovarti qui. Ti sei perso di nuovo?" concluse Mousse, sorridendo

*Ah quindi siamo a Nerima. Ehi! Che fortuna!* Ryoga si perse un secondo nei suoi pensieri, poi si accorse di dover rispondere alla domanda di Mousse

"Ehm ecco..." riuscì semplicemente a dire, poi si zittì, finchè non riprese Mousse il discorso

"Dai lascia stare ho capito. Non ti preoccupare, ti conosciamo bene. Piuttosto, dov'è che volevi andare?" in fin dei conti, Mousse non rigirò molto il dito nella piaga e a questa domanda Ryoga rispose

"Ecco... volevo andare al Furinkan, ad iscrivermi alla gara." rispose di getto, ma si zittì di colpo, temendo che dicendogli tutto si sarebbe quadagnato un nuovo avversario per la gara, rendendola ancora più complicata di quanto già non fosse.
Ma Ryoga non sapeva che Mousse già era al corrente di tutto e per fortuna quest'ultimo non brillava di acume e non fece caso a come Ryoga aveva repentinamente chiuso la frase di poco prima, infatti il ragazzo cinese continuò la sua conversazione come niente fosse.

"Neanche tu ti sei ancora iscritto vero?" ovviamente era una domanda retorica, poi proseguì, dopo essersi fermato un secondo "Anch'io volevo iscrivermi stamattina, ma prima ho una questione da risolvere." disse il ragazzo cinese

*Quindi Mousse lo sapeva già.* fù il primo pensiero di Ryoga, che però distolse la sua attenzione da Mousse, non rispondendogli.

Quest'ultimo, accortosi che Ryoga non accennava a rispondergli, decise di continuare lui a parlare

"Cosa fai?" iniziò e a quel punto Ryoga venne ridestato dai suoi pensieri e mise meglio a fuoco Mousse, ascoltando con più attenzione quello che gli diceva

"Vieni anche tu da Ranma?" chiese il ragazzo cinese

"Veramente, dovrei andare al Furinkan, come ti ho detto." rispose Ryoga, che intanto stava riprendendo il suo zaino in spalla

"Beh. Come vuoi." dal canto suo Mousse fece spallucce e, visto che Ryoga stava riprendendo il suo zaino, anche lui riprese a camminare, un pò più lentamente.

Mousse fece in tempo a fare qualche passo, poi a Ryoga ripartirono i dubbi *Ma sono sicuro di arrivarci? E' una settimana che giro e ancora non sono riuscito a trovare la strada. Forse, è meglio...* interruppe qui il vortice dei pensieri per chiamare Mousse, prima che si allontanasse troppo

"Ehi Mousse! Aspetta!" gli urlò alzando una mano e a quel punto il ragazzo cinese si fermò voltandosi in direzione di Ryoga, il quale già lo stava raggiungendo in corsa

"Vengo con te." gli disse, una volta raggiunto *Almeno avrò occasione di combattere di nuovo contro Ranma.* aggiunse, pensandolo solamente però.

Mousse invece non fece altro che annuire, per poi voltarsi di nuovo nella direzione giusta e iniziare a camminare

"Non perderti." gli disse Mousse come ultima cosa, poi, si fecero il resto del tragitto in silenzio.

Arrivati al portone di casa Tendo, con più o meno facilità, il primo ad entrare fù Mousse, seguito al passo da Ryoga.
Una volta varcato il portone di casa, la prima ad accoglierli fù Kasumi

"Buongiorno ragazzi. Che ci fate qui? Cercate Ranma vero?" domandò la primogenita dei Tendo con un sorriso, i due non fecero altro che annuire, rimanendo fermi nelle loro posizioni, finche Kasumi, con un gesto, li invitò ad entrare, accompagnandoli in palestra.

Arrivati al dojo Kasumi aprì la porta e i due entrarono subito, la ragazza a quel punto disse

"Ranma è a scuola con Akane e Nabiki, ma tra un paio di ore dovrebbero tornare, aspettate pure qui. Se vi serve qualcosa sono di là." poi se ne andò, lasciando i due ragazzi da soli.

Dal principio i due vagarono un pò per la palestra, perdendo tempo passeggiando, il primo a fermarsi fù Ryoga

"Uffa! Mi sto annoiando." esclamò sbuffando

Poi si fermò anche Mousse dicendo "Siamo arrivati troppo presto." infine, ripresero entrambi a camminare.

Passò qualche altro minuto, Ryoga camminava a testa bassa, annoiato e innervosito dall'attesa, ad un certo punto il suo istinto di artista marziale gli fece percepire un pericolo imminente, con una spinta delle gambe fece una saltellò all'indietro, schivando puntualmente una serie di tre coltelli, che alla fine della loro corsa si piantarono contro il muro.

Ryoga li fissò per un momento, poi si girò arrabbiato verso Mousse

"Ma sei impazzito!!" gli urlò arrabbiato "Che diavolo stai facendo?!" continuò ancora arrabbiato portandosi una mano, chiusa a pugno, davanti al viso.

"Ammazzo il tempo." rispose tranquillo Mousse, mettendosi in posizione di guardia.

"Per poco non ammazzavi me imbecille!" ribattè Ryoga, portando avanti una gamba, piantando sonoramente il piede sul pavimento della palestra.

"O andiamo, per così poco. Non ti starai mica rammollendo vero?" lo schernì Mousse

Ryoga dal canto suo si rimise in piedi, composto, fissando Mousse "Io rammollendo? Tu vuoi la guerra." disse, scrocchiandosi le dita delle mani.

"Non aspettavo di meglio. E' una buona occasione per vedere chi dei due è il rivale numero uno di Ranma." lo sfidò ancora Mousse, sorridendo sfrontato al ragazzo con la bandana.

"Ah si? Allora preparati, Mousse!!" furono le ultime parole di Ryoga, poi partì all'attacco, caricando Mousse frontalmente

Il ragazzo cinese, quando vide il suo avversario partire all'attacco come un toro, si piegò ancora un pò sulle ginocchia e estrasse dalle maniche un'altra serie di coltelli, tre per mano.

Lanciò la prima serie, quelli nella mano destra, in direzione di Ryoga, ma quest'ultimo fù lesto a spostarsi di lato evitandoli, tuttavia questo aveva interrotto la sua corsa e Mousse ne approfittò per lanciare la seconda serie, ma anche quest'ultima venne schivata dal ragazzo con la bandana, a cui bastò ruotare di lato per far passare oltre i coltelli.
Mousse a quel punto si infilò di nuovo le mani nelle maniche per estrarre qualche altra arma da utilizzare, Ryoga approfittò di quel momento di stop di Mousse per rialzarsi e scattare verso il suo avversario, fù molto rapido in quel frangente, riuscendo ad arrivare in leggero anticipo sul suo avversario e appena ebbe Mousse a tiro fece partire il pugno, ma quest'ultimo estrasse d'istinto un'oggetto dalla manica per difendersi e nel farlo gli caddero in terra i suoi appunti.

Tutto terminò con un sonoro 'GONG' metallico, Ryoga che saltellava per il dojo tenendosi dolorante la mano e Mousse che fissava stupito l'oggetto che era riuscito ad estrarre all'ultimo momento

"Ah... ecco dove era finita." esclamò il ragazzo cinese, mentre guardava l'oggetto leggermente ammaccato, che poco prima aveva usato per parare l'attacco.

Lo sfortunato Ryoga aveva colpito in pieno una pentola d'acciaio, di quelle che usavano al Neko Hanten.
Ripresosi dal dolore alla mano Ryoga si avvicinò minaccioso a Mousse

"Tu e i tuoi stupidi oggetti. Per poco non mi rompevo una mano!" gli disse faccia a faccia, poi la sua attenzione si spostò su qualcosa di più piccolo, ai piedi di Mousse

"Ehi. Cos'è questo?" disse Ryoga, piegandosi a raccogliere gli appunti e quando si rialzò dovette schivare nuovamente Mousse che aveva allungato una mano per riprenderseli dicendo "Lascia! Quelli sono miei!"

Ma Ryoga fu lesto a evitarlo e poi cominciò a scappare, mentre correva e saltellava in cerchio per tutta la palestra, inseguito da Mousse, aprì i fogli e dopo aver letto le prime righe approfittò dell'occasione per schernire leggermente il cinese

"Oooh, una canzone. Vediamo cosa c'è scritto." disse, sempre scappando, poi iniziò a leggere

[Tuoni e fulmini oltre la finestra
rabbia e solitudine, certe cose non le si cancella
lo sai, fa freddo senza te,
resterai per sempre la più bella
anche se amarti è solo un nodo alla gola
che non se ne va, ora che voglio tenerti stretta a me]

"Uh uh, e bravo Mousse." continuò Ryoga, sorridendo beffardo

"FALLA FINITA!" gli urlò Mousse, lanciandogli una palla di metallo

Ma Ryoga non gli prestava attenzione, schivò facilmente l'oggetto metallico e continuò

[Mi manchi come il calore del sole quando non splende
ora guardo gocce di pioggia bagnar la finestra da dietro le tende
farfalle nello stomaco, tesoro stimolano
endorfine che cambiano ogni mio stato d'animo in un attimo
ma dopo la tempesta di solito torna il sereno
e anche perchè quando piove c'è l'arcobaleno
restare sveglio per guardarti addormentare come un angelo
e pensare m'ama o non m'ama e strappare ogni petalo
e assopirsi mentre il respiro rallenta
poi ricordare il tuo sorriso di quando eri contenta
mentre il cielo si illumina di stelle
brividi sulla pelle, passato dalle stelle alle stalle
e tutta la nostra storia ne abbiamo viste delle belle
vediamoci, sentiamoci, spieghiamoci, accoglimi o raccoglimi
se vuoi ripensaci, rispondi che ti chiamo
lo sai bimba che ti amo, non resisto più a starti lontano]

"Hai capito la nostra oca miope." continuò a prenderlo in giro Ryoga

"SMETTILA! NON SONO AFFARI TUOI!!" gli ripetè Mousse, lanciando una catena per tentare di afferrare Ryoga

Ma quest'ultimo saltò schivando anche questo ennesimo attacco, per poi proseguire ancora

[Tuoni e fulmini oltre la finestra
rabbia e solitudine, certe cose non le si cancella
lo sai, fa freddo senza te,
resterai per sempre la + bella
anche se amarti è solo un nodo alla gola
che non se ne va, ora che voglio tenerti stretta a me]

"Cosa hai fatto il ritornello Mousse?" continuò ancora Ryoga, terminando con una risata

"ADESSO! BASTA!!" il nervosismo di Mousse era arrivato alle stelle, nel tentativo di fermare Ryoga lanciò più oggetti simultaneamente, non voleva più catturarlo, voleva colpirlo. Uno di questi oggetti però, più precisamente una palla di ferro legata ad una catena, mancò completamente il bersaglio e finì col colpire lo zaino di Ryoga, che di conseguenza perse tutto il suo contenuto, compreso il blocco di appunti.

Non appena Mousse vide il blocco, subito si voltò verso Ryoga con in volto un sorriso di vendetta, poi, prontamente tutti e due scattarono in direzione degli appunti, Ryoga era più veloce e superò Mousse, ma quest'ultimo riuscì a prendere comunque per primo il blocco afferrandolo con una catena, alla cui cima aveva una pinza.
Ryoga sbuffò, perchè ci era quasi arrivato e mancava veramente un soffio, si girò arrabbiato e combattivo verso Mousse, che intanto stava già sfogliando gli appunti.

Raggiunta la pagina giusta Mousse sollevò lo sguardo, guardando Ryoga

"Che ne dici? Ora tocca me." disse, con un sorriso beffardo

"FERMO!!" gli urlò Ryoga, partendo all'inseguimento di Mousse, che intanto era già scappato e stava per cominciare a leggere alcune righe, la giostra era ricominciata, al contrario

"Dunque, vediamo un pò..." iniziò Mousse, sempre scappando e cominciando a leggere

[Troppo strano l'amore per capire, il dolore che ti uccide,
sai che ti fa soffrire, ti sa levare tutto e non da modo di reagire,
ti fa nascere il sorriso, per poi farlo sparire,
passi notti insonni non capendo i tuoi drammi,
non parli, non chiedi per paura di far danni,
la paura di quel no, che non puoi accettare.]

"Ehi Ryoga! Adesso fai anche il filosofico?" disse Mousse ridendo

"Falla finita! Non ti conviene farmi arrabbiare. Appena ti prendo!" rispose Ryoga, poi saltò in avanti cercando di bloccare (placcare più precisamente) Mousse, ma per quest'ultimo non fù difficile saltare di lato, schivando Ryoga, proseguendo la sua corsa... e la lettura.

[Il dubbio di sbagliare, il dubbio di provare,
non vivo per paura di cadere e stare male,
ti scrivo questo testo perchè non riesco a parlare,
faccio tutto questo per farti immaginare, un futuro insieme a te e sai che non voglio strafare,
quando dico che tu sei, il sogno pronto ad amare,
più vivido, più limpido, che posso sognare,
più puro, di un brivido, che leggero mi può sfiorare.]

"E dimmi Ryoga, a chi pensavi mentre scrivevi?" lo prese ancora in giro Mousse, voltando il viso verso Ryoga sorridendo, ma senza fermarsi, sempre inseguito da quest'ultimo

"SMETTILA IMMEDIATAMENTE!!" ordinò Ryoga, ma il cinese non gli diede ascolto e continuò lo stesso

[Sei vicina a me, ma è come se non lo fossi,
sono davanti a te, ma è come non mi vedessi,
troppe volte, troppe notti ho sognato il tuo viso,
non puoi capire quanto mi fa bene il tuo sorriso,
la forza che non tengo, la forza che pretendo, l'emozione che io sento,
quanto a te io ci tengo,
quanto vorrei fossi mia, anche solo per un'istante,
quanto mi da fastidio, sentirti così distante,
la rabbia spesso mi pervade, quando ti fai usare,
da uno scemo che di buono sa solo ballare.]

"Eh eh chissà perchè credo di aver capito." continuò Mousse

"E' l'ultimo avverimento, falla finita e ridammi quel FOGLIO!!" la giostra stava durando anche troppo e Ryoga era sempre più arrabbiato.

"Te l'ho detto che mi vendicavo." disse infine Mousse, facendo la linguaccia a Ryoga, poi riprese ancora a leggere

[Non pensare ad una storia che non si può avverare,
è l'unico rimedio per non farmi del male,
ho capito che sperare, lo lascio fare agli altri,
ho capito che sognare, fa solo disastri,
non sarà nel mio futuro, ne sono consapevole,
ma su questo male, non sei te, sono io il colpevole.]

"ADESSO BASTA! MI HAI STANCATO!" urlò Ryoga di nuovo, poi fece un'altro salto in direzione di Mousse, piombando dall'alto su di lui.

Il ragazzo cinese si spostò di qualche centimetro, lo stretto necessario per non farsi prendere, si accorse troppo tardi che l'intenzione di Ryoga stavolta non era più bloccarlo.
Di fatti, mancato il bersaglio, Ryoga approfittò della vicinanza del suo 'avversari' per attuare il suo colpo migliore, infatti, appena atterrato sul pavimento si piegò con le ginocchia, chiudendo la mano destra a pugno, lasciando sollevato solo l'indice

"Tecnica dell'esplosione!" urlò, poi piantò il dito nel pavimento.

Mousse non fece in tempo a spostarsi e venne investito dall'esplosione e dalle schegge di legno del pavimento, volò dall'altra parte della palestra, andando a sbattere contro un muro, perdendo gli appunti e poco dopo dalla nuvola dell'esplosione uscì Ryoga

"Ti avevo detto di non farmi arrabbiare." disse quest'ultimo, camminando verso il suo avversario, ma venne fermato pochi passi dopo da una voce

"Accidenti a te P-Chan. Devi andarci sempre così pesante?"

Ryoga a quel punto si voltò per vedere chi fosse, poi all'unisono sia Ryoga che Mousse esclamarono:

"RANMA!!" il ragazzo col codino era arrivato.








Ed anche questo capitolo è finito, spero vi sia piaciuto. :)
Come molti di voi credo abbiano capito questo capitolo è servito per gettare le basi, quasi definitive del 'genere di canzoni' che vogliono usare i protagonisti, ma nei prossimi capitoli ho in serbo altre sorprese.
E visto che ho, straordinariamente, un'oretta libera ne approfitto per cominciare almeno a scrivere il prossimo :) che vedrete abbastanza presto.
Grazie a tutti per essere riusciti a leggere fin qui :)

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Capitolo 14
*** 14 - SULLA STESSA BARCA ***


Come sempre approfitto della prima parte per ringraziare chi ha commentato il precedente capitolo, un ringraziamento va a Arya_drottningu, ran_ko, Super_fan00 e xingchan per i loro complimenti e per aver seguito la storia fino a questo punto.
Ora vi lascio al prossimo capitolo, sperando che vi piaccia :) ho fatto un pò di fatica a scriverlo, vedendolo e rivedendolo cercando di migliorarlo e renderlo più interessante.
Tuttavia essendo un capitolo per lo più di "passaggio" è stato molto complicato, spero piaccia lo stesso e per ogni evenienza ho già pronto il prossimo. :)
Ma vi do tempo di leggere questo e poi stasera posterò il seguito :)
Buona lettura. :)

14 - Sulla stessa barca



"Accidenti a te P-Chan. Devi andarci sempre così pesante?"

Ryoga a quel punto si voltò per vedere chi fosse, poi all'unisono, sia Ryoga che Mousse esclamarono:

"RANMA!!" il ragazzo col codino era arrivato.

------------------ POCHI MINUTI PRIMA --------------------

Ranma e Akane erano appena rientrati a casa da scuola, fatto il loro ingresso nella sala principale di casa Tendo, Kasumi usci dalla cucina e si avvicinò a Ranma dicendogli

"Ranma. Ci sono i tuoi due amici che ti aspettano in palestra."
concludendo con uno dei suoi soliti sorrisi.

Il ragazzo, dal canto suo, fece un cenno di assenso con la testa poi tornò sui suoi passi, si infilò di nuovo le scarpe e si avviò verso il dojo.

*L'ultima volta che Kasumi mi ha detto che un mio 'amico' mi aspettava in palestra è finita con un combattimento, stavolta sono addirittura due. Avranno capito che da soli non posso battermi.* pensò, contento e fiero di se Ranma, mentre percorreva il piccolo tragitto che separa la casa dal dojo.

Arrivato quasi davanti alla porta della palestra sentì una voce all'interno

"ADESSO BASTA! MI HAI STANCATO!"

Ranma riconobbe subito a chi apparteneva

"Ryoga!" esclamò il ragazzo col codino, poi qualche secondo dopo sentì un boato provenire dall'interno della palestra, a quel punto accellerò il passo e aprì la porta del dojo.

Non appena aperta Ranma venne investito da una nuvola di polvere, automaticamente si portò una mano alla bocca tossendo, poi avanzò ancora un pò verso l'interno della palestra, superando il nuvolone.
La scena che si ritrovò di fronte lo lasciò perplesso per qualche secondo, una considerevole voragine nel pavimento del dojo era testimone del fatto che Ryoga aveva appena usato la sua tecnica dell'esplosione.
Ranma stette solo un secondo a contemplare il buco sul pavimento, poi alzò lo sguardo e vide Ryoga che camminava lento verso Mousse, parlandogli, mentre quest'ultimo invece stava accasciato, appoggiato al muro.

"Accidenti a te P-Chan. Devi andarci sempre così pesante?"
disse Ranma, richiamando l'attenzione di Ryoga, il quale si girò e insieme a Mousse esclamarono

"RANMA!!" poi sia Ryoga che Mousse, il quale si era rialzato dalla sua posizione accasciata addosso al muro, iniziarono ad avvicinarsi al ragazzo col codino.

"Non vi sembra di aver esagerato un pò? Guardate che casino!" fece notare a entrambi, con voce stranita, Ranma, poi continuò

"Insomma si può sapere cosa volete da me?" disse, mettendosi nella classica posizione 'a brocca'

Fece appena in tempo a terminare la frase che Mousse, con uno scatto degno di un centometrista, arrivò davanti a Ranma e gli afferrò una mano, guardandolo dritto negli occhi

"Per favore." iniziò Mousse "Per favore, aiutaci!" poche parole, poche parole che Ranma non capì, infatti il ragazzo rimase lì, imbambolato, a guardare Mousse.

"N-n-non capisco." rispose semplicemente, sbattendo le palpebre e liberando la mano dalla presa di Mousse, il quale si ricompose e si decise a chiarire finalmente il punto

"Aiutaci a vincere la gara." disse abbassando la testa

Intanto Ranma rimaneva sempre più stupito, Mousse, che chiedeva aiuto a lui? In quale universo parallelo era capitato? Poi, una volta ripresosi dallo stupore, passò qualche secondo ad elaborare la frase, poi rispose malinconicamente

"Non so come aiutarvi, mi dispiace." anche lui abbassando la testa "Anch'io sono rimasto senza idee e ormai senza tempo, visto che lunedì usciranno i tabelloni della prima fase." concluse tristemente Ranma, da parte sua Mousse invece non si lasciò abbattere, anzi

"Beh! Motivo in più per lavorare tutti assieme. Unendo le nostre idee potremmo farcela, a questo punto da soli non arriveremmo mai pronti in tempo alla prima della gara." disse sollevando un pugno

Ranma stavolta non rispose, si portò una mano sulla fronte e iniziò a pensare, Mousse stette a guardarlo per qualche secondo, poi tentò la sua ultima carta

"Ti prego Ranma! Aiutaci. Aiutami ad andare in Cina con Shan-pu." disse di getto, poi accortosi dello sbaglio si bloccò di colpo.

Tentò di riprendersi subito, si schiarì la voce e ricominciò a parlare "Cioè, volevo dire, se vinciamo in gruppo, andremo tutti alle sorgenti, senza bisogno di fare a gara tra di noi e magari eliminarci a vicenda."

*Tutti insieme? Beh in effetti, se partecipiamo in gruppo non li avrò come rivali ma come compagni.* iniziò a pensare

*D'altronde che scelta ho? Mancano pochi giorni e non ho nulla di pronto, chissà* continuò a pensare spostando lo sguardo da Mousse a Ryoga e viceversa

*Magari questi due sono migliori come cantanti che come avversari.* a quel pensiero il codinato trattenne una risata, poi venne ridestato da Mousse

"Per favore Ranma." riprovò Mousse, poi continuò "Pensa che cosa fantastica, potremmo chiamarci 'il trio delle sorgenti maledette'" finendo con una risatina

Dal canto loro sia Ranma che Ryoga, il quale finora aveva assistito indifferente alla scena, si grattarono la testa

*Trio delle sorgenti maledette?* pensò Ryoga *Che idea stupida. Ma per favore.* ma dello stesso parere non era Ranma

*A questo punto direi che mi ha convinto. Uniamo le nostre idee e vinciamo questa gara maledizione. Speriamo solo che non finisca come quando ci dovevamo allenare per sfidare il combattente imitatore.* il ragazzo ricordava bene di cosa erano stati capaci durante quell'allenamento sulle montagne, sperò con tutto il cuore che stavolta fosse un pò più tranquilla.

"Allora è deciso." sentenziò Ranma e Mousse saltò dalla felicità, metà del lavoro era stato fatto, ma mancava ancora qualcuno all'appello, qualcuno che finalmente si decise a dire la sua

"Beh parlate per voi." iniziò Ryoga, che finora aveva assistito con distacco alla parentesi tra Ranma e Mousse "Io non ho intenzione di partecipare con voi, già ho scritto la prima e visto che adesso ho preso il via ci mettero poco anche a scrivere le altre." puntualizzò, poi cominciò a ricomporre il suo zaino

Mousse e Ranma, nel sentire le parole di Ryoga, si guardarono, poi guardarono entrambi in direzione del ragazzo, il primo a parlare fù proprio Ranma

"Eh dimmi Ryoga. Quanto ci avresti messo a scrivere la prima canzone?" cominciò Ranma con un sorriso beffardo in volto quando vide Ryoga bloccarsi alla sua domanda

"E poi dove è il blocco dove era scritta?" terminò Mousse, cominciando a cercarlo in giro per la palestra, ricordando di averlo perso quando era stato colpito dal colpo dell'esplosione di Ryoga.

Vagò con lo sguardo in giro per il dojo e a trovarlo fù proprio Ranma, vicino al cratere dell'esplosione, il quale si avvicinò e lo raccolse, mostrandolo al ragazzo con la bandana

"Beh Ryoga. Se questo è ciò che rimane del tuo blocchetto dire proprio che faresti bene ad accettare." disse Ranma, sfogliando poi qualche pagina... niente da fare, irrimediabilmente perso

"L'hai combinata grossa col tuo colpo dell'esplosione P-Chan." lo schernì Ranma.

Da parte sua Ryoga smise di ricomporre il suo zaino, si alzò con aria cupa in volto e si avvicinò a Ranma, gli strappò il blocchetto, o ciò che ne rimane, dalle mani e lo fissò per un attimo.
Poi lo gettò via avvicinandosi a Mousse con passo lento e senza preavviso diede un pugno allo stomaco del ragazzo cinese, il quale si piegò dal dolore, a quel punto Ryoga si decise a parlare

"Eh va bene. Che gruppo sia allora." sentenziò e Ranma mostrò un sorriso soddisfatto in volto

"Bene Ryoga! Direi di darci subito da fare che ne dite." disse il codinato, poi senza dare tempo per repliche ai suoi, ormai, compagni di canto, entrò come un fulmine in casa, prese un blocco di fogli, qualche penna e ritornò in palestra.

Appena rientrato disse
"Bene, diamoci da fare." poggiando i fogli per terra e dando una penna a ciascuno.

Poco dopo si ritrovarono tutti e tre seduti intorno ai fogli, Ranma masticava nervosamente il tappo della penna, Ryoga la girava tra le dita, Mousse se l'era appoggiata sull'orecchio destro e guardava con aria cupa e pensierosa i fogli.

"Beh allora?" disse Ryoga vedendo che nessuno ancora era riuscito a scrivere nulla e alla domanda Ranma e Mousse risposero semplicemente scuotendo la testa sconsolati.

Passò qualche altro secondo, poi a parlare stavolta fù Mousse "Non ci siamo ragazzi, zero idee, è incredibile." disse

"Forse un pò di musica ci aiuterebbe?" tentò Ryoga

"Mmmh" disse un Ranma sovrappensiero

Sospirarono tutti e tre profondamente e contemporaneamente, poi qualche secondo dopo Ranma si alzò e si diresse a passo lento e deciso dentro casa, con Mousse e Ryoga che lo guardavano incuriositi.
Tornò dopo qualche minuto in compagnia di un televisorino portatile, lo collego, lo accese e lo sintonizzò su un canale dove facevano musica per lo più e notiziari, poi si rimise seduto vicino a Ryoga e Mousse

"Volevi la musica Ryoga? Ecco. Ora vediamo se qualcosa tiriamo fuori almeno." disse Ranma rimettendosi poi sui fogli, così come Ryoga e Mousse.

Ma inevitabilmente dopo qualche minuto si ritrovarono tutti e tre a guardare la televisione, sentendo le varie canzoni, ma senza uno straccio di idea.
Dopo un paio di canzoni Ryoga si alzò e cominciò a passeggiare nervosamente per la palestra

"Niente vero?" chiese Mousse e in risposta ebbe Ranma e Ryoga che scossero la testa

"Siamo tutti sulla stessa barca allora." sentenziò tristemente Ranma.









Ed anche questo capitolo è finito, lo so è un pò corto e forse anche un pò noioso, ma è servito ad uno scopo preciso ovvero creare il gruppo Ranma, Ryoga, Mousse e questo capitolo servirà anche per dare un senso al prossimo e a quello ancora successivo :)
Poi smetterò di girarci intorno alla gara promesso :)
e per regalo farò un capitolo di "presentazione" diciamo, lo chiamo così per non svelare troppi particolari :) che credo apprezzerete :)
Grazie a tutti per aver letto :) aspetto i vostri commenti :)

P.S. Non so se si può scrivere, in caso lo cancello, ma per chi volesse saperlo e non la conoscesse già, nel precedente capitolo, vi ricordate la canzone di Ryoga? Quella letta da Mousse scappando?
Beh esiste anche quelle e il titolo originale è "Nel dubbio di amare" di "Noccia" (cantante)

Invece la prima (quella letta da Mousse) si intitola "Tenerti stretta" (Strano) :)

Grazie ancora :) ci risentiamo nella sezione recensioni e nel prossimo capitolo :)

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Capitolo 15
*** 15 - THE PROMISE ***


Ed eccomi qui con il nuovo capitolo :) innanzitutto mi scuso per non averlo inserito ieri sera come promesso :) ma ho preferito rivederlo, perchè inizialmente questo capitolo doveva essere diviso in due parti, ma poi avrei allungato troppo la parte pre-gara (come se non fosse già abbastanza lunga) :) :)

Beh considerando che non ci sono grandi introduzioni che posso fare, vi lascio alla lettura. :)
Ma prima voglio ringraziare ancora moltissimo xingchan, ran_ko e Arya_drottningu che hanno seguito e recensito la storia fino a qui, con i loro complimenti e i loro consigli :) grazie ancora tantissimo :)
Un ultimo ringraziamento va a chi ha anche solo letto la storia e il precedente capitolo :)
Buona lettura, spero che il capitolo sia di vostro gradimento :)

15 - The Promise



Il venerdì sera intanto stava trascorrendo, la cena si faceva sempre più vicina, così come la fine della giornata.
Presto sarebbe arrivato il sabato, l'ultimo giorno disponibile per l'iscrizione alla gara.

Intanto tutti davano il meglio di se stessi per preparare qualcosa di eccellente, o comunque buono, da presentare alla gara.

Akane negli ultimi giorni passava ancora più tempo in camera sua a scrivere e Ranma, quando ti tanto in tanto passava per la porta della camera, la sentiva canticchiare, si direbbe che la minore delle Tendo fosse la più pronta dentro quella casa.

Genma invece aveva smesso di sparire durante il giorno, riprendendo anche a giocare a shoji con Soun, ed entrambi approfittavano di ogni partita, per cercare di carpire all'amico qualche informazione sul o sui testi che aveva preparato, tuttavia nessuno dei due rivelò il benchè minimo dettaglio, per sapere tutto bisognerà aspettare il momento giusto.

Delle altre due sorelle della famiglia Tendo invece, Kasumi come al solito passava le giornate occupandosi della casa e della cucina, anche se qualcuno avrebbe scommesso di averla sentita canticchiare qualcosa mentre cucinava.

Nabiki invece era ancora scossa dall'aver dovuto anticipare la quota di iscrizione per gran parte della famiglia, ma questo fu un incentivo in più anche per lei, visto che anche quest'ultima, seguendo l'esempio della sorella minore, passava buona parte della giornata in camera sua a scrivere, il resto della giornata lo dedicava, come suo solito, a immortalare Ranma ragazza e Akane per poi vendere il tutto a chi sapeva lei.
Un vero peccato che Kuno, negli ultimi giorni, si era fatto vedere poco e niente.

Di chi ci stiamo dimenticando della famiglia?
Beh si, dei tre caballeros alla disperata ricerca dell'ispirazione vincente.

Che dire, dal canto loro Ryoga, Mousse e Ranma erano ormai chiusi in palestra da più di un'ora, avevano sentito e visto tante canzoni (perchè a quel punto restavano sempre sullo stesso canale e vedevano anche quelli) da averne la nausea.

Stanco di quella situazione, Ryoga si alzò raggiungendo il centro della palestra, dove avevano precedentemente lasciato i fogli, ne raccolse qualcuno e poi li distribuì un pò per uno, infine si rimise seduto dicendo

"Altrimenti qui non combiniamo niente."

Gli altri lo guardarono un pò spaesati, poi anche loro tornarono a vedere il video dell'ennesima canzone.

"E cosa dovremmo scrivere adesso?" domandò Ranma

Ryoga si voltò verso di lui e rispose "Non lo so. Scrivi le parole che ti piacciono di più delle canzoni che senti, scrivi gli appunti dei mini-notiziari che trasmettono tra una canzone e l'altra, ma scrivi." poi tornò a guardare lo schermo, lo stesso fece il ragazzo col codino.

La situazione rimase invariata per qualche minuto, sembrava di vedere tre statue di cera davanti alla televisione, mentre la stazione aveva appena finito di trasmettere la canzone "heal the world" lasciando spazio al mini-notiziario successivo.

Dopo un pò un rumore di penna che scriveva su un foglio attrasse l'attenzione di Ranma il quale guardò per primo Ryoga, ma lui non era, poichè anche quest'ultimo stava facendo la stessa cosa, allora l'attenzione di entrambi si spostò su Mousse, il ragazzo stava scrivendo freneticamente sul foglio, spizzando ogni tanto la televisione, dove intanto il telecronista leggeva i vari articoli che andavano dalla crisi economica che stava attraversando il paese, allo scandalo che conivolgeva due bancheri che ormai teneva banco da parecchio tempo e per finire ad una serie di analisi statistiche generali svolte sul paese e messe a confronto con l'estero.

A quel punto sia Ranma che Ryoga lo guardarono leggermente sorpresi, sollevarono solo un secondo lo sguardo guardandosi a vicenda, giusto il tempo di sbattere le palpebre un paio di volte, poi si affacciarono entrambi, da dietro le spalle di Mousse sul foglio, per vedere cosa stava scrivendo.

Cominciarono a leggere sottovoce quello che stava scrivendo, una riga per uno, per ora erano per lo più frasi sfuse, ma sempre meglio di niente:

Ranma:
[Puoi lasciare un segno nel mondo cercare te stesso scavare più a fondo...]
*Ma cosa sta scrivendo?* iniziò a pensare Ranma *Beh almeno lui scrive qualcosa.* concluse.

Ryoga:
[Vuoi la tua oppportunità?...]
*Non capisco che collegamento stia seguendo.* dall'altra parte analizzò Ryoga *Beh almeno lui scrive qualcosa.* concluse copiando Ranma, senza saperlo.

Ranma:
[Gira e rigira nessuno lo sa, ma chissà come si fa...]
*Eheh ha ragione, giriamo e rigiriamo su questi fogli ma finora nessuno, apparte lui adesso, sa come buttare giù mezza riga.* ci scherzò sopra il ragazzo col codino.

Ryoga:
[Siediti e medita chiediti cosa meriti...]
*Ehi ha fatto la rima.* ancora Ryoga.

Ranma:
[Mettici più impegno e crea il tuo sogno giorno per giorno...]
*Non pensavo ci sapesse fare l'oca miope.* ancora Ranma.

Ryoga:
[Vivere nella normalità sembra impossibile...]
*Hai fatto bene a scrivere questo Mousse... impossibile.* pensò tristemente il ragazzo.

Ranma:
[Quanti buoni consigli che ignorerai, rincorrendo il tuo scopo...]
*Già...* pensò semplicemente Ranma letta la frase, poi distolse i suoi pensieri dal foglio e dal testo, concentrandoli su qualcos'altro, o meglio, qualcun'altro.

Ad un certo punto entrambi fermarono la loro lettura vedendo Mousse vibrare leggermente
"Insomma. La volete piantare?" iniziò a dire Mousse, poi si alzò in piedi, seguito a tempo da Ranma e Ryoga

"Lo volete capire che mi fate perdere la concentrazione!" gli urlò arrabbiato

Ranma e Ryoga nel sentire il suo tono di voce si tirarono leggermente indietro, poi prese la parola Ranma
"Ehi volevamo solo vedere cosa scrivevi." puntualizzò con calma.

"E non potete farlo in silenzio?!" rispose Mousse, ancora arrabbiato

"Non c'è bisogno di scaldarsi tanto." gli disse Ranma "O cerchi la guerra?" lo sfidò il ragazzo, innervosito dall'atteggiamento di Mousse, benchè avessero torto.

"Mi stai provocando Ranma?!" disse il cinese, tirando fuori dalle maniche una lama.

"Sei tu che hai iniziato rispondendo urlando." gli rimproverò il codinato.

"Ho iniziato io? Ora vedrai cosa inizio io!" concluse Mousse, il quale poi parti all'attacco.

Il cinese corse veloce verso Ranma e arrivato a distanza accettabile tentò di colpirlo con un colpo di lama, ma niente da fare poichè l'avversario fù abile a schivare l'attacco spostandosi di lato.
Mousse tuttavia continuò la sua offensiva, portando colpi dall'alto in basso, a destra e a sinistra, non accorgendosi che era inutile e che Ranma schivava sempre facendo gli stessi movimenti

"Dovresti calmarti Mousse e rispondere un pò gentilmente di tanto in tanto." lo schernì il ragazzo col codino, ma non fece altro che peggiorare la situazione perchè Mousse a quel punto ritirò la lama, con un salto indietro si allontanò da Ranma e gli lanciò una serie di coltelli.

L'attacco venne evitato facilmente dal ragazzo, ma non colpendo Ranma i coltelli puntarono verso Ryoga il quale se ne accorse giusto in tempo e non venne infilzato per un pelo, il che lo innervosì non poco, tentò di mantenere la calma per il bene della gara.

"Insomma la volete fare finita! Non abbiamo tempo per queste cose stavolta!" provò ad urlare ai due combattenti, ma niente, tra Ranma e Mousse, volavano coltelli, spade, catene e palle di ferro.

E fù proprio una di questa a colpire in testa il povero Ryoga, che per una volta cercava di fare da pacere, ma quella fù la goccia che fece traboccare il vaso, infatti il ragazzo, ricevuto il colpo, vibrò pericolosamente arrabbiato, poi aggiunse

"Adesso basta! Questo è troppo! ORA IMPARERETE!!" detto, anzi, urlato questo, anche Ryoga partì all'attacco, aggiungendo confusione alla situazione già caotica e pericolante.

La contesa andò avanti per diversi minuti, finchè qualcuno aprì la porta del dojo dicendo

"Ranma è pronta la cena." nel sentire la voce di Kasumi, tutti e tre si fermarono sul posto, quasi come al tre di una partita di un due tre stella.
"I tuoi amici rimangono a cena vero? Ho già preparato." aggiunse sorridente la maggiore delle Tendo, a lei proprio non si poteva dire di no.

Infatti, tutti e tre a quel punto si alzarono e si ricomposero, poi annuirono tutti quanti ed il solo a parlare fù Ranma

"Arriviamo subito Kasumi." disse e la ragazza se ne andò, tornando in casa.

Poi fù la volta di Ranma, che si voltò verso Ryoga e Mousse dicendo
"Chiudiamola qui va bene?" propose e stranamente, dopo qualche secondo per rifletterci sopra, sia Ryoga che Mousse annuirono.

"Giusto!" aggiunse Ryoga "Non possiamo continuare così. Facciamolo per il bene della gara e per il viaggio in Cina. Che ne dite?" stavolta annuirono tutti e tre contemporaneamente, poi Mousse tese una mano verso di loro dicendo

"Allora? Promettiamo che fino alla fine della gara non ci saranno combattimenti, litigate, colpi bassi o quant'altro?"

Ranma e Ryoga si guardarono un attimo, poi si voltarono verso Mousse, stettero ancora qualche secondo a pensarci sopra, poi anche loro strinsero la mano a Mousse

"Promesso." dissero contemporaneamente Ryoga e Ranma, facendo cenno di assenso col capo.

Il tutto terminò con una risata generale e con la proposta di Ranma

"Andiamo a cena? Ho una fame da lupo." gli altri due annuirono e si incamminarono verso casa, non potè però mancare una battuta da parte di Ryoga

"Come se fosse una novità. Non ti smentisci mai è Ranma?" disse sorridendo beffardo e Ranma fece lo stesso, rispondendo "Senti chi parla. Vero P-Chan?"

Ryoga non gradì la battuta, specie nei pressi di casa Tendo e di Akane, e aggiunse

"Non ti conviene provocarmi Ranma."

"Ragazzi. Ricordatevi la promessa di poco fa." li ammonì Mousse conoscendo i suoi polli, ormai prossimi a beccarsi.

Al rimprovero di Mousse, sia Ryoga che Ranma si zittirono e finirono il percorso verso casa in silenzio, arrivati in sala da pranzo si sedettero cosicchè tutti i presenti potessero cominciare a mangiare.

Durante la cena regnava uno strano silenzio, al contrario delle altre volte, ma ci pensò Nabiki dopo un pò a rompere il ghiaccio

"Domani è l'ultimo giorno per le iscrizioni." affermò e tutti i presenti fecero solamente un cenno di assenso con la testa

"Dei nostri mancate solo tu e Ryoga all'appello." continuò Nabiki, rivolgendosi a Ranma il quale rispose

"Si. Domani andrò a scuola e iscriverò sia me che Ryoga e Mousse. Inoltre dovremmo chiedere una piccola variazione al preside." aggiunse e Nabiki colse subito il segno, posò le bacchette sul tavolo, poggiando la mano sotto il mento guardando Ranma, poi disse

"E così..." iniziò "Avete deciso di partecipare in gruppo è?" tombola, per la secondogenita dei Tendo, che intanto sorrideva soddisfatta, e i tre chiamati in causa, dopo l'affermazione di Nabiki, si schiarirono rumorosamente la voce.

"E ditemi..." continuò, sempre Nabiki "come avete risolto il problema dell'accompagnamento musicale?" alla domanda della ragazza Ranma, Ryoga e Mousse strabuzzarono gli occhi e dall'espressione che avevano assunto direi che erano molto vicini all'arresto cardiaco, Ranma si voltò lentamente verso Nabiki e chiese

"A-a-accompagnamento musicale?" con voce tremante

"Si" rispose la ragazza "L'ha detto ieri il professore a scuola non ricordi?" terminò e Ranma si mise un'attimo a pensare, dopo un pò scosse la testa con un sorriso ebete in volto.

"Figurati." commentò Akane, guadagnadosi un'occhiataccia di Ranma.

Nabiki invece sbuffò e spiegò "Non ti ricordi proprio è. Quando il professore ha fatto il resoconto temporaneo degli iscritti e ha detto:

'Ragazzi, una nuova regola aggiunta dal preside. Chiunque volesse partecipare in gruppo dovrà fornirsi anche di un suo accompagnamento musicale, chitarrista, bassista, dj, flautista o chicchessia, solo quando avrà almeno un componente che si occuperà di questo genere, allora l'istituto potrà esaminare la richiesta di fornire un secondo elemento, ma non prima.
Invece, per chi cantasse da solista, l'istituto superiore Furinkan mette a disposizione un gruppo di studenti dell'ultimo anno di musica.'

Lo disse poco prima che suonasse la campana." puntualizzò alla fine, poi non potè trattenere una risatina nel vedere le facce di quei tre, che a quanto pare, vista la reazione, non ci avevano pensato.

"Beh non ci si può aspettare che Ranma presti attenzione a una cosa di scuola. Specie vicino all'orario d'uscita." disse Akane sarcasticamente. Ranma dal canto suo non si mise a ribattere, stavolta Akane aveva ragione, e abbassò ancora di più la testa tristemente.

Non venne aggiunto altro al discorso e finirono di cenare tutti quanti, poi Kasumi portò via tutti i piatti e iniziò a lavarli, con Akane che gli dava una mano, Soun e Genma giocavano a shoji e Nabiki vedeva il notiziario in televisione.
Intanto Ranma, Ryoga e Mousse si riunirono di nuovo in palestra

"E' un bel problema." disse Mousse.

"Dovevi proprio dimenticartelo è Ranma?" gli rimproverò Ryoga, ma anche stavolta il codinato non rispose mantenendo la sua aria afflitta.

"Che cosa ci inventiamo?" chiese Mousse

"E se uno di noi suonasse? Invece che cantare?" propose Ryoga

"E chi? Chi è che sa farci con uno strumento?" di nuovo Mousse, la conversazione era diventata per lo più uno scambio di domande tra i due, Ranma dal canto suo se ne stava ancora abbattuto con la testa a fissare il pavimento.

Alla domanda Ryoga non rispose, chiaro segnale che lì nessuno era in grado di prendere in mano uno strumento, e abbassò la testa anche lui, intanto pensava.

Dopo qualche secondo se ne uscì con una proposta 'vincente'

"E se chiedessimo a qualcuno?" disse speranzoso, con un nuovo sorriso in volto, mentre Mousse e Ranma, che aveva ripreso conoscenza dopo la domanda di Ryoga, pensavano a qualcuno.

"E se chiediamo a tuo padre o al signor Soun?" propose, sempre Ryoga

"No, entrambi partecipano alla gara, sono già iscritti e credo abbiano già almeno la prima pronta." rispose tristemente Ranma

"Alloraaa..." continuò Ryoga, allungando la 'a' mentre pensava, poi concluse "Obaba?"

Mousse sussultò a quel nome e rispose lui stavolta "No Obaba no, sta aiutando Shan-pu. Non aiuterà mai noi e non credo sia in grado di suonare."

"Nemmeno il dottor Tofu potrebbe aiutarci, da quanto ne so è a Tokyo per un corso d'aggiornamento e poi con la clinica da dirigere non credo avrebbe tempo." disse e si escluse da solo Ranma

"Perchè il dottore sa suonare?" chiese Ryoga incuriosito

"Non lo so." rispose imbarazzato Ranma

"Andiamo ragazzi. Dobbiamo pensare a qualcuno che sappia suonare uno strumento e quantomeno possa procurarsene uno e imparare in poco tempo." Ryoga cominciava a innervosirsi e a stancarsi, dopo aver detto questo si voltò verso Ranma e chiese

"E i tuoi due compagni di classe? Come si chiamano?"

"Hiroshi e Daisuke" rispose Ranma, poi continuò "No loro non possono, fanno parte del gruppo scolastico di musica." il ragazzo era sempre più abbattuto

"Mmmh quindi faranno parte dell'accompagnamento musicale dei singoli." pensò ad alta voce Mousse e al suo dubbio rispose prontamente Ranma

"No non credo, hanno iniziato da poco e credo molleranno altrettanto presto, ma non in tempo per la gara."

"E allora chi ci rimane?" chiese Ryoga, poi gli venne l'illuminazione "Quel pazzo del preside della vostra scuola suona uno strumento no?" alla domanda di Ryoga, Ranma sbarrò gli occhi terrorizzato

"No. Assolutamente no. E' fuori discussione. Vuoi davvero far partecipare insieme a noi un pazzo uscito di senno? E che, come minimo, per aiutarci ci chiederà di rasarci a zero? No no no, assolutamente no." disse il ragazzo col codino, escludendo categoricamente Kocho Kuno

"Allora la figlia. Kodachi?" propose Mousse

"Kodachi è già iscritta alla gara e non voglio avere a che fare in gara con lei." rispose Ranma

"Certo. Rischieresti il linciaggio da Akane." disse Ryoga, ridendoci sopra, mentre Ranma rimaneva serio e offeso.

"Dai smettetela." lì rimproverò di nuovo Mousse, poi continuò domandando "Allora chi?" alla domanda, gli altri due scossero solo la testa

"Il fratello? Kuno?" disse Ryoga

"Beh potrebbe partecipare, ricordate? Anche quando ci allenavamo per sfidare l'imitatore eravamo noi quattro." disse Mousse, promuovendo l'idea

"Ma dobbiamo per forza scegliere uno della famiglia dei matti?" Ranma invece non era tanto d'accordo e non lo nascondeva

"Abbiamo altra scelta?" lo sfidò Mousse

"Beh potremmo..." iniziò Ranma, poi si interruppe per pensare, ma dopo qualche secondo di silenzio Mousse ci riprovò

"Visto? Andiamo Ranma! E'la nostra sola possibilità per gareggiare!" tentò di essere convincente Mousse, mentre lo diceva si avvicinò addirittura a Ranma, sollevando un pugno davanti a se in segno di determinazione.

Il codinato barcollò ancora un pò, non era esattamente convinto che quella fosse la scelta migliore

*Non mi piace l'idea di coinvolgere quell'invasato, chissà cosa ci farà passare e poi non è detto che sappia suonare.* pensò inizialmente, poi *Certo è vero ha i soldi, può comprare uno strumento e pagare qualcuno che gli insegni rapidamente.* il flusso dei suoi pensieri venne interrotto da Mousse

"Allora Ranma?!" chiedeva

Il ragazzo col codino esitò ancora un attimo, poi disse rassegnato

"E va bene. Proviamo con Kuno."

Alla risposta sia Ryoga che Mousse apparve contenti e soddisfatti

"Bene!" esclamò Ryoga, poi guardò l'orologio "Non è tanto tardi. Io direi di andarci subito che ne dite?" propose guardando Ranma e Mousse

"Per me va bene." rispose il cinese

"Andiamo." rispose ancora poco convinto Ranma

Il dibattito finalmente si era concluso, con una decisione, ed ora tutti e tre uscirono dalla palestra e dal portone di casa Tendo, direzione:
la magione dei Kuno.

Per strada Ranma apparve ancora pensieroso, tanto da chiedere ad un certo punto a Ryoga

"Ma chi ci dice che accettera?" a quella domanda Ryoga si voltò a guardare Ranma e a quel punto sul suo volto apparve un sorriso

"Non ti preoccupare." disse, poi allungò leggermente il passo, passando poco oltre Ranma

"Ho un'arma segreta che lo farà cedere." sentenziò Ryoga, poi in silenzio raggiunsero la casa dei Kuno.

Benchè ormai la conoscevano bene, ogni volta rimanevano comunque stupiti dalla mestosa grandezza di quel posto

"Esibizionisti." commentò Ranma, poi bussò due volte al portone.

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Capitolo 16
*** 16 - QUESTA CASA NON E' UN ALBERGO ***


Prima di lasciarvi al capitolo approfitto di questo momento per ringraziare tutti coloro che hanno letto il precedente capitolo e seguito la storia fin qui :)
Un ringraziamento speciale va a xingchan, Arya_drottningu e ran_ko che hanno recensito il precedente capitolo :) e i precedenti :) grazie mille ancora davvero :)

Ora vi lascio alla lettura... non ci sono grandi introduzioni da poter fare, vorrei solo aggiungere che è stato un capitolo difficile da scrivere e da rendere interessante e arrivato a questo punto non sono nemmeno tanto convinto di esserci riuscito appieno... spero in bene :)

Ma soprattutto spero che piaccia a voi. Buona lettura e grazie ancora :)

16 - Questa casa non è un albergo



Una volta che Ranma bussò al portone di casa Kuno lui e il resto dei presenti non dovettero aspettare tanto, infatti qualche secondo dopo il portone si spalancò, lasciando libero l'ingresso.

A quel punto Ranma, Ryoga e Mousse entrarono, procedendo sempre dritti lungo il viale in direzione della porta di casa, arrivati all'incirca in prossimità dell'entrata udirono una voce

"Benvenuti a casa Kuno. I padroni di casa attualmente sono impegnati, mi dispiace."

I tre ragazzi si fermarono e cominciarono a guardarsi intorno per capire da dove provenisse, pochi secondi dopo fece la sua comparsa il ninja domestico di casa Kuno.

"Piacere, io sono Sasuke Sarugakure, mi occupo della casa." si presentò il ninja inchinandosi, poi quando alzò lo sguardo riconobbe subito chi fossero gli 'ospiti' e a quel punto disse

"Oh Ranma! Siete voi. Ma... ma cosa ci fate qui?"

"Dobbiamo parlare con Kuno." disse serio Ranma.

Sasuke si guardò un attimo intorno, poi disse "Mi dispiace, il padroncino è impegnato e non vuole ricevere nessuno prima di lunedì. Vi prego di andarvene." concluse, voltando lo sguardo dall'altra parte.

"Facci passare Sasuke." iniziò Ranma, il quale già si stava alterando, fortunatamente la situazione venne salvata da Ryoga, che intervenne dicendo

"Andiamo Sasuke, facci passare, dobbiamo fare un'offerta a Kuno. Un'offerta che non potrà rifiutare." sul volto di Ryoga comparve un sorriso e su quello di Sasuke la curiosità

"Offerta? Che tipo di offerta?" chiese il ninja e a quel punto Ryoga gli fece cenno di avvicinarsi, gli si accostò all'orecchio e sussurrò qualcosa, che Ranma e Mousse non sentirono.
Sasuke, una volta che Ryoga gli disse tutto all'orecchio, sbarrò gli occhi e si girò fissando la porta di casa, pochi secondi dopo si voltò di nuovo verso di loro dicendo.

"Seguitemi." a quel punto aprì la porta di casa, entrarono tutti e a capo del gruppo si mise Sasuke, ovviamente, a fare da guida.

Il ninja li scortò all'interno dell'enorme casa, superarono la camera dei Kuno, il salone da pranzo e la cucina, per poi ritrovarsi in uno stretto ma lungo corridoio e alla fine di questo una porta.
Sasuke, Ranma, Ryoga e Mousse continuavano a camminare normalmente lungo il corridoio, poi una voce li fece fermare tutti e quattro, e fece ghiacciare il sangue nelle vene di Ranma

"RANMAAAA!" una voce squillante, tipo campanello col raffreddore, lo chiamava a gran voce e il ragazzo si voltò lentamente col terrore negli occhi, i suoi peggiori incubi si erano avverati, Kodachi Kuno, che li aveva visti passare dalla cucina, aveva mollato tutto e stava correndo verso di lui a braccia aperte.

Ranma fece uno scatto indietro guardando, con terrore, la ragazza avvicinarsi e quest'ultima, una volta raggiunto il ragazzo, lo strinse in una morsa, più comunemente chiamata abbraccio.

"Finalmente ti sei deciso allora a partecipare alla gara insieme a me." disse la rosa nera e Ranma sbiancò visibilmente.

"N-n-no non hai capito. Noi vogliamo solo parlare con tuo fratello." gli rispose balbettando il ragazzo. Kodachi a quel punto strinse ancora di più la presa, quasi soffocando Ranma, poi disse

"Mio fratello è occupato, è quasi una settimana che è chiuso li dentro. Ma non ti preoccupare caro ci penserò io a te." disse, ancora, Kodachi. Ma quella frase a Ranma parve più una minaccia.

"N-n-non c'è bisogno. Vogliamo vedere solo Kuno." insistette il ragazzo, tentando con le braccia di staccarsi dalla presa della ragazza.

"Ma Ranma caro. Non ti basto io?" provò di nuovo Kodachi, sempre senza mollare la presa.

A quel punto Ranma ci andò un pò più deciso, ma solo leggermente "N-n-no. N-n-non sono qui per te." disse il ragazzo, cercando di fare ancora leva con le mani per staccare Kodachi, mentre lo faceva aggiunse "Andiamo Kodachi. Scollati per favore." spingendo ancora di più con le mani.

A quelle parole Kodachi si staccò, finalmente, da Ranma, fissandolo con lo sguardo dispiaciuto

"Allora? Non mi vuoi?" disse triste la rosa nera

Quella domanda e l'espressione da cane bastonato di Kodachi mise a disagio Ranma, che come in ogni situazione del genere, in risposta non fece altro che balbettare frasi sconnesse del tipo

"Beh... ecco... io..." non ce la faceva proprio ad articolare una frase di senso compiuto in quelle circostanze, ma a quanto pare alla rosa nera 'bastò' la risposta di Ranma, infatti Kodachi abbassò lo sguardo un secondo, poi lo rialzò guardando deciso il ragazzo

"Va bene. Per stavolta pazienza. Tanto quando vincerò la gara sarai comunque tutto mio e passeremo una romantica vacanza solo tu ed io." affermò decisa la rosa nera, concludendo la frase con la sua solita, caratteristica, risata squillante, per poi correre via lasciando dietro di se, la solita, scia di petali neri.

"E poi a me tocca pulire." aggiunse Sasuke, mentre il resto dei presenti avevano assistito alla scena allibiti e Ranma si chiedeva

*Perchè. Perchè proprio in questa famiglia di matti siamo venuti a cercare il quarto." sempre meno convinto di quello che stavano per fare.

"Beh. Dire di andare no?" propose Ryoga, sempre con l'espressione tra lo sbalordito e l'incredulo *Ragazzi. Che famiglia di matti.* pensò tra se e se l'eterno disperso.

In risposta alla proposta, il resto dei presenti fece un semplice cenno di assenso con la testa e a quel punto Sasuke si mosse per primo scortando Ranma, Mousse e Ryoga per quel che rimaneva del corridoio, fino alla porta interessata.

Arrivati a destinazione il ninja fece cenno agli altri di fermarsi e aprì leggermente la porta affacciandosi all'interno dicendo

"Padroncino! Ci sono degli ospiti per te."

"Ti ho detto che non voglio vedere nessuno Sasuke!" gli ricordò Kuno ad alta voce.

"Ma-ma padroncino, hanno un'offerta che non puoi rifiutare, si tratta... ehm... di anche un tuo interesse personale." disse vago Sasuke, poi dall'interno della stanza non si udì niente per qualche secondo, poi si sentì di nuovo la voce di Kuno che diceva

"Falli entrare!" e a quel punto il ninja si girò verso i tre dicendo

"Potete entrare." e così fecero.

Appena entrati la prima cosa che videro fu Kuno che gli veniva incontro dicendo

"Benvenuti nella mia dimora. Ditemi tutto, so di un'offerta molto interessante. Di cosa si tratta?"

"Si ecco..." cominciò Ranma, poi si fermò cercando di inquadrare quelle che Kuno aveva alle spalle un pò più distante da lui, sembrava una postazione di composizione, musica o chicchessia.
Accortosi del troppo tempo lasciato correre, Ranma proseguì "Stavamo pensando, per rendere le cose un pò più semplici per tutti, di metterci a cantare in gruppo e ci servirebbe qualcuno 'molto abile'" *si fa per dire* "con gli strumenti, la musica e così via."

"E vorreste il mio aiuto." terminò per lui Kuno, da parte sua Ranma annuì semplicemente

"Vedete..." disse Kuno, voltandosi e camminando lentamente verso la sua postazione "mi piacerebbe tanto aiutarvi ma ho altri progetti, sapete, sono diventato davvero molto bravo a usare questa postazione e alla gara sono sicuro di stravincere e potrò andare in Cina con la ragazza con il codino e Akane Tendo."
concluse, terminando con una risata.

I tre presenti si guardarono alquanto allibiti, poi con un pizzico di furbizia Ryoga prese in mano le redini della conversazione

"E dimmi Kuno." l'interrogato a quel punto si voltò verso Ryoga "Quindi ci stai dicendo che hai già almeno un testo preparato per la gara giusto?" domandò quest'ultimo

"Testo?" chiese Kuno spiazzato

"Beh è una gara di canto. Davvero pensavi bastasse assemblare un pò di note per poter partecipare?" rincarò la dose Ryoga

Kuno assunse un aria pensierosa, si portò una mano sotto al mento mentre pensava e dopo qualche secondo se ne uscì dicendo: "Non ci avevo pensato."

Ranma, Ryoga e Mousse dal canto loro erano sempre più sbalorditi, ma forse non avrebbero dovuto esserlo, alla fine sapevano chi avevano di fronte.

"Vedi. Quindi con noi non avresti problemi." ritentò Ranma *Beh insomma, mica tanto* pensò tra se e se il codinato

Kuno ci pensò ancora un attimo poi disse "Mmmh... no." di nuovo "E' vero non ho un testo, ma ho tutti i mezzi e le capacità per procurarmene di ottimi. Voi dimenticate chi sono." concluse, con una nuova risata superba, poi tornò serio a guardare i tre dicendo

"Se la vostra proposta era questa, allora vi consiglio di andarvene, da me non otterrete un bel niente." concluse così Kuno

*E va bene.* pensò Ryoga mentre ascoltava le ultime parole di Kuno "Quindi non ti interessa la nostra vera proposta?" con questa domanda Ryoga fu capace di attirare l'attenzione di Kuno e anche di Ranma e Mousse.

Il ragazzo con la bandana sorrise beffardo e chiarì il tutto
"Partecipa con noi Kuno." l'interessato sbuffò subito, ma Ryoga continuò ugualmente
"Non hai la certezza di vincere in fin dei conti, ma se partecipi con noi. Sia che vinciamo o che perdiamo." Kuno era in spasmodica attesa stavolta, l'argomento l'aveva catturato

"Noi ti promettiamo che avrai a disposizione un'intera giornata per uscire con la ragazza con il codino." concluse Ryoga

"EEEEE'??!!" disse stranito Ranma voltandosi verso il ragazzo con la bandana, fortunatamente venne zittito appena in tempo da una provvidenziale gomitata nello stomaco firmata, Mousse.

Kuno non ci fece caso, troppo impegnato a decifrare la proposta e a quel punto Ryoga aggiunse

"Allora? Ci stai?" guardandolo con sguardo deciso

Kuno ebbe un'attimo di esitazione *La ragazza col codino. Una giornata tutta per noi. Una giornata con la ragazza con il codino!* pensò entusiasta il tuono blu, poi disse "Accetto."

Alle parole di Kuno tutti i presenti, escluso Ranma, si dimostrarono più che contenti.

Poi prese parola Mousse "Dai andiamo!" disse euforico

"Dove?" domandò Kuno, ancora con il sorriso stampato sulle labbra

"Beh è ovvio. Alla palestra Tendo. Dobbiamo esercitarci." concluse Mousse.

*BENE! BENE! Di bene in meglio! Ragazza col codino dopo, Akane Tendo adesso!* pensò felicissimo Kuno, poi "SASUKEEEE!!!" chiamò a gran voce il ninja, il quale arrivò in un lampo

"Si padroncino. Ai suoi ordini." disse quest'ultimo

"Sasuke. Carica immediatamente l'apparecchiatura. Ci trasferiamo a casa Tendo. C'è un lavoro da fare." ordinò Kuno.

Sasuke dal principio sbiancò all'idea di dover ricaricare tutto quel peso, poi si arrese all'evidenza e disse
"Agli ordini padroncino." incominciando a darsi da fare.

Tempo un'oretta ed era stato tutto caricato, Ranma, Ryoga, Mousse e Kuno erano in strada trasportando un carrello con sopra un enorme pacco.
Arrivarono in silenzio a casa Tendo ed entrarono subito in palestra, ricomponendo tutta l'apparecchiatura.

Una volta terminato Ryoga propose "Forza! Cominciamo!" carico e motivato come pochi.

"Dai Kuno, facci sentire cosa hai preparato in questi giorni." chiese Mousse, curioso.

"Ora starete a vedere." disse Kuno, poi si avvicinò alla console, si sedette e si infilò un buffo cappellino blu, con visiera, in testa.

Stette qualche secondo a smanettare con manopole e altre cose che gli altri presenti non capivano a cosa servissero, poi premette un tasto, il 'play' pensarono tutti, che diede il via a una base musicale, molto ritmata, molto orecchiabile, piacque a tutti da subito.

Dopo un pò Kuno fermò tutto dicendo "Ne ho anche un'altra." riprendendo subito a rigiocare con gli strumenti, ma lo fermò Ryoga.

"No Kuno. Per ora va bene così. Io direi di usare questa tua base che ci hai fatto sentire. Gli appunti scritti da Mousse prima e di esercitarci così per stasera, magari tirando fuori almeno due canzoni buone se ci riusciamo e domani facciamo la prova generale. Che ne dite." propose il ragazzo della bandana, guardando tutti gli altri.

"Io ci sto!" disse Mousse.

"Bene! Cominciamo!" dissero tutti assieme.

Stavolta si misero a fare davvero sul serio, copiarono gli appunti di Mousse su più fogli, li modificarono, li apliarono, cancellarono e riscrissero parti, cantavano in alternanza vari pezzetti per sentire come 'suonavano' e gettavano altre idee su quella che avrebbe dovuto essere le seconda canzone.
Ce la stavano mettendo davvero tutta.

In un'altra area della casa però non erano tanto d'accordo

"Ma quanto casino fanno? Non riesco neanche a sentire la televisione." disse spazientita Nabiki alzando il volume col telecomando.

"Ma cosa sta succedendo?" domandò Akane

"Oh ci sono solo Ranma e i suoi tre amici che stanno 'componendo'" gli ripose Kasumi, facendosi scappare una risatina alla fine

"Tre amici?" si chiese a se stessa Akane, poi tornò a sentire i suoni che arrivavano, poco dopo sbuffò dicendo "Uffa, non si capisce nulla."

"Beh almeno ci mettono impegno." commentò Nabiki, che poi si voltò verso Akane "Ehi Akane." attirò l'attenzione della sorella minore, poi continuò "Tu per quando hai in programma la prova generale?" chiese la secondogenita.

"Oh la faccio domani." rispose sorridente Akane a Nabiki "Però non con l'originale, ho scritto una cosetta per esercitarmi senza scoprire le mie carte." concluse la minore delle Tendo, facendo l'occhiolino alla sorella.

"Comunque stanno facendo un pò troppo baccano, sveglieranno i vicini." aggiunse Kasumi, interrompendo il discorso delle due sorelle, mentre lo diceva Akane si alzò da tavola e non appena Kasumi terminò la sua frase disse

"Beh buonanotte. Io vado a letto." poì salì le scale che portavano alla sua stanza al piano superiore, entrò in camera e il suo ultimo pensiero prima di addormentarsi fù *Che non facessero tanto tardi, Ranma deve alzarsi domattina e se non lo fa saranno guai suoi. Buonanotte.*

Quando Akane terminò la frase, mentre salì le scale, Nabiki rispose alla sorella "Ahi ragione Kasumi, faranno bene a darsi una calmata... Questa casa non è un albergo!" fù il suo commento finale, che pose fine anche a quella serata.














E anche questo capitolo è terminato... :) e spero vi sia piaciuto.
Quasi sicuramente c'è chi non è rimasto affatto sorpreso da come si è svolto questo capitolo ma spero lo abbia trovato quantomeno interessante e spero anche divertente :)
Che dire... ormai la parte pre-gara può dirsi conclusa, nel prossimo capitolo faremo una "messa a punto" e poi entriamo nel vivo dell'evento :)

Successivamente avrò un ulteriore precisazione da dover fare :) ma ve lo dirò al momento opportuno :)

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Capitolo 17
*** 17 - TIME OF TRIALS ***


Ed eccomi qui... con il nuovo capitolo e con l'aggiuntiva speranza che vi piaccia :)
Anticipo che si tratta di un capitolo un pò particolare, diverso dai precedenti e che lancia i nostri protagonisti quasi nel vivo della gara :)
Non anticipo di più per non rovinarvi la lettura :)
Approfitto intanto per ringraziare xingchan, Arya_drottningu e ran_ko che hanno recensito il precedente capitolo e che mi incoraggiano e tengono compagnia con i loro commenti fin dall'inizio della storia :) grazie tantissimo davvero :)
un ringraziamento va anche a chi ha letto la storia fin qui o il capitolo precedente :)

vi lascio augurando a tutti buona lettura :)

17 - Time of Trials



La mattina del giorno dopo si svolse come di consueto, Akane si alzò puntuale dal letto e si diresse in bagno a lavarsi e vestirsi, ci impiegò non molto, poi scese canticchiando a fare colazione.
La più piccola delle Tendo era di buon umore quella mattina, forse perchè era l'ultimo giorno di scuola della settimana o forse perchè la tanto attesa gara si faceva sempre più vicina e lei si sentiva pronta come pochi ad affrontarla.

Una volta che ebbe raggiunto la sala da pranzo di casa, Akane venne accolta dal caloroso "Buongiorno" della sorella maggiore Kasumi, che come ogni mattina aveva già preparato la colazione. Si sedettero tutti a tavola e iniziarono a mangiare, dopo qualche minuto Kasumi si voltò verso Akane e disse

"Akane, poi vai a chiamare Ranma, non si è ancora alzato e farà tardi altrimenti." la minore di casa Tendo annuì alla richiesta di Kasumi, terminò la sua colazione e si avviò in cima alle scale, non senza essersi munita prima di un secchio d'acqua fredda.

Un copione già visto, una volta che Akane arrivò davanti alla porta della camera di Ranma afferrò la maniglia, la girò aprendo di scatto la porta ma purtroppo per lei non fece in tempo a far partire la secchiata, anche perchè sarebbe andata a vuoto, la camera era vuota.
Akane dal canto suo rimase non poco sbalordita nel vedere che Ranma non era in stanza

*Che stia male? Si è alzato da solo.* pensò incredula.

Poi notò un piccolo particolare *Il letto è già fatto.* pensò.

Cosa alquanto insolita, Kasumi non gli avrebbe mai chiesto di andare a chiamare Ranma se fosse già salita a rifare il letto... e poi, dov'è finito lui, se a colazione non c'era? Akane ci riflettè un secondo, finchè non gli arrivò l'illuminazione.

Poggiò il secchio d'acqua per terra e poi partì spedita verso la palestra *Possibile? Siano rimasti lì tutta la notte.* si chiedeva Akane e ogni suo dubbio venne risolto quando arrivò vicino all'entrata della palestra e sentì all'interno un rumore leggero che si ripeteva costantemente, ma nessuna voce.

A quel punto la ragazza aprì la porta del dojo e rimase colpita dalla scena che si ritrovò di fronte, Kuno stava ancora seduto alla console ma non sembrava coscente di se, infatti aveva la testa appoggiata su una mano e con l'altra muoveva leggermente a destra e a sinistra una manopolina, ecco spiegato il rumore ripetitivo che aveva sentito Akane.

Mousse invece stava appoggiato al muro della palestra, con una gamba distesa e l'altra piegata, gli occhiali non permisero ad Akane di capire se fosse sveglio o stesse dormendo, ma il ragazzo non dava segni di reazione quindi l'ipotesi più probabile era che fosse crollato.

Passando a Ryoga, il ragazzo invece dormiva della grossa e si vedeva benissimo poichè era sdraiato a quattro di spade sul pavimento della palestra con la testa appoggiata sul suo zaino, ci mancava che russasse.

Il ragazzo col codino invece, nonchè il suo stupido e insensibile fidanzato, si trovava al centro della palestra, sdraiato su un lato ma con la testa appoggiata sulla mano, mentre con l'altra invece impugnava una penna che faceva passare lentamente, leggermente e ripetutamente su un foglio tracciando una lineetta, in quel momento Ranma non era in grado di intendere e di volere e sicuramente non si rendeva conto di quello che stava facendo.

Akane rimase ancora qualche secondo a fissare il quadretto che aveva di fronte, poi si mise nella classica posizione definita 'a brocca', sbuffò leggermente, poi chiamò il ragazzo

"Ranma!" provò, senza alzare troppo il tono di voce, ma niente, non ebbe alcuna risposta

"RANMA!!" la seconda volta urlò proprio e a quel punto Ranma saltò come un grillo sull'attenti, anche se non proprio sveglio, allo stesso modo anche gli altri presenti pian piano si andavano riprendendo

"Akane?" domandò Ranma ancora assonnato

"Eh chi dovrei essere?" rispose sarcastica la ragazza "Muoviti che dobbiamo andare a scuola. O faremo tardi anche oggi." disse infine Akane, poi se ne andò dalla palestra.

Ranma rimase ancora un secondo a riprendersi, poi rielaborò quello che aveva detto Akane *Mattina? Scuola? Sabato? La gara. L'iscrizione!* ricompose i pezzi della mattinata e quello che avrebbe dovuto fare, poi schizzò come un razzo a prepararsi.

Mai Ranma fù così veloce a lavarsi, vestirsi e fare colazione, poi salutò frettolosamente famiglia e oramai 'compagni' di gara

"Ciao a tutti." disse alla famiglia "Io vado, ho fretta, devo andare a iscriverci e dire del gruppo al preside, ci vediamo oggi pomeriggio." aggiunse parlando a Ryoga, Mousse e Kuno, poi altrettanto velocemente uscì di casa insieme ad Akane, direzione: scuola.

Nel frattempo, i tre ragazzi rimasti a casa Tendo vennero invitati da Kasumi a restare per colazione.

La giornata scolastica si svolse come di routine, Akane seguì le lezioni, Ranma aveva la testa altrove e come accadeva da giorni Kuno Tatewaki mancava all'appello.
Al suono della campanella tutti gli studenti si riversarono in strada e finalmente Ranma e Akane ebbero un attimo per parlare approfittando del rientro, visto che in questi ultimi giorni entrambi era stati occupati con la preparazione della gara

"Allora Akane." iniziò Ranma e la ragazza si voltò verso di lui "Come procede la preparazione della gara?" domandò semplicemente il ragazza

Akane poi voltò la testa di nuovo nella direzione in cui stava camminando e rispose "Abbastanza bene grazie. Sono già pronta per la prima e sto finendo di scrivere un'altro testo, ma questo è solo per esercitarmi prima della gara." poi si zittì lasciando che Ranma potesse parlare

"Un altra? E che canzone è?" chiese curioso il ragazzo

"Perchè? Che cosa ti interessa?" gli disse, sorridendo beffarda, Akane

"Ha me? Figurati." disse Ranma voltandosi dall'altra parte "Proprio un bel niente." aggiunse, continuando a camminare sulla sua ringhiera.

Camminarono ancora un pò, poi, si decise Ranma a parlare di nuovo "Così..." iniziò attirando l'attenzione di Akane "anche oggi non ti farai vedere fino a cena è?" disse con lo sguardo ancora rivolto altrove e la testa sovrappensiero, almeno così sembrava.

Akane lo guardò stranita per la risposta ricevuta prima dal ragazzo e sorpresa per quella frase così poco da 'Ranma', voleva dire che il suo stupido e insensibile fidanzato sentiva la sua mancanza? beh... allora quello che aveva di fronte non era Ranma.

La risposta della ragazza tardò ad arrivare poichè passo troppo tempo a riflettere su quella domanda, tempo che invece è stato sufficiente a Ranma per accorgersi della gaffe commessa.

A quel punto il ragazzo saltò giù dalla ringhiera, si piazzò davanti ad Akane, camminando all'indietro e mentre agitava le mani davanti a se diceva
"Cioè no, non hai capito. N-n-non penserai che..." il balbettare di Ranma venne interrotto da una mano di Akane che lo invitava a stare zitto

"Si si, ho capito, ho capito." gli disse la ragazza che, visto che ormai erano arrivati a casa, superò Ranma dicendogli "Beh, allora in caso ci vediamo dopo. Ciaooo." per poi sfoggiare un bel sorriso al ragazzo e infilarsi veloce dentro casa, lasciando Ranma a guardarla imbambolato con gli occhi ancora spalancati dalla sorpresa e dall'agitazione mentre sentiva la ragazza salutare ad alta voce tutta la famiglia, poi lui si diresse spedito in palestra dove già lo attendevano Kuno, Mousse e Ryoga.

Non appena entrato in palestra Ranma salutò i presenti, poi ricevette subito l'invito di Mousse

"Bene, cominciamo subito a provare?" propose già su di giri il ragazzo cinese

Gli altri annuirono, Ranma non parlò per qualche secondo, poi disse "Si. Datemi un minuto." e si avvicinò al televisore, che ancora si trovava in palestra, lo accese e si sedette a terra, guardando il solito canale, intanto Ryoga, Mousse e Kuno lo guardarono domandandosi cosa abbia il ragazzo.

Nel frattempo in un'altra ala della casa, più precisamente in camera di Akane, la ragazza aveva già preparato il foglio con la canzone di esercitazione, si liberò abilmente di Nabiki che avrebbe voluto riprendere le sue prove, ma lasciò assistere la sorella maggiore Kasumi, che si era seduta sul letto sorridente, mentre Akane in piedi di fronte a lei stringeva il foglio tra le mani.

"Dai Akane. Puoi cominciare." la incitò la sorella maggiore sorridendo, ma Akane in quel frangente non riuscì a cominciare ne a dire nulla, sembrava alquanto in imbarazzo.

Kasumi dal canto suo colse il segno, capì lo stato della sorella e a quel punto si avvicinò a lei, gli mise una mano sulla spalla e gli prese il foglio dalla mani, poi si avvicinò alla scrivania prendendo un altro foglio ancora e ci copiò parte della canzone scritta sopra, la prima parte.

Una volta che ebbe terminato, riconsegnò il foglio completo ad Akane, prese il suo con due mani e disse alla sorellina

"Bene. Allora comincio io e poi finisci tu." sempre con il suo solito, dolce, sorriso

Akane annuì semplicemente e a quel punto Kasumi si schiarì la voce iniziando

Kasumi:
[E io sto qui
fino a Venerdì
chissà se domani
avrai questa faccia qui.]
in quel momento Kasumi cantava leggendo il foglio, ma Akane si stupì ugualmente di come stesse andando spedita benchè non l'avesse scritta lei.

[Amore no
non dirlo pure tu
che è una questione di tempo
poi non ci pensi più. ]
sembrava così naturale la maggiore delle Tendo, Akane per un momento si ritrovò a pensare che forse, dell'intera famiglia, era lei la più adatta a partecipare alla gara.

[Ma ecco il domani è già arrivato
forse magari è già passato
il tempo di una sigaretta
ti ho amato troppo e troppo in fretta.]
*Com'è brava." pensò stupita Akane, senza riuscire a staccare gli occhi da Kasumi. Arrivata a questo punto però la sorella maggiore smise di cantare e disse

"Dai Akane. E' la tua, non la mia." incoraggiando Akane con un nuovo sorriso e a quel punto la più piccola delle Tendo sollevò il foglio e proseguì insieme alla sorella

Akane,Kasumi:
[E io sto qui
fino a Venerdì
ma non so se domani
sarai ancora qui.]
anche Akane si dimostrò al paro della sorella, anche se un pò più 'legata' rispetto a Kasumi, la sorella maggiore dovette ammettere che anche la sua sorellina aveva una voce invidiabile

[Dottore no
non ce la faccio più
non è una febbre è un dolore
che non mi va più giù.]
a quel punto Kasumi si accorse, o quantomeno gli sembrò, che Akane aveva preso il via e poteva continuare anche da sola, così cessò di cantare e lasciò proseguire la sorella più piccola

Akane:
[Ma ecco il domani è già arrivato
forse magari è già passato
quel tuo "per sempre" dimmi allora
resta soltanto una parola.
Ecco il domani è già arrivato
forse magari è già passato
il tempo di una sigaretta
ti ho amato troppo e troppo in fretta.]
Akane non si accorse che Kasumi aveva smesso di cantare e continuò trasportata dalla canzone, intanto la sorella maggiore si sedette sul letto continuando ad ascoltarla

[E se domani, se domani
avremo tempo
per decidere
se cambiare quello fatto fino a qui
fino a qui
fino a qui.]
*Visto Akane? Ti bastava poco, sei davvero brava.* pensò Kasumi sorridente mentre continuava ad ascoltare Akane, poi però quest'ultima si accorse che la sorella aveva smesso, allora si interruppe anche lei e si rivolse a Kasumi dicendo

"Non vale. Tu hai smesso." puntualizzò Akane e la sorella maggior rispose con un sorriso, si alzò dal letto e terminarono insieme l'ultima parte

Akane,Kasumi:
[Ma ecco il domani è già arrivato
forse magari è già passato
quel tuo "per sempre" dimmi allora
resta soltanto una parola.
Ma ecco il domani è già arrivato
forse magari è già passato
il tempo di una sigaretta
ti ho amato troppo e troppo in fretta.
E io sto qui
fino a Venerdì
e chissà se domani
sarai ancora qui.]
la prova generale per le due Tendo era conclusa.

Intanto da dietro alla porta un incuriosito Soun, in compagnia della fotografa ufficiale di casa Tendo, Nabiki, ascoltarono quasi per intero il 'duetto' tra le due al termine della canzone si dileguarono prima che riaprisseso la porta, Nabiki si diresse in camera sua pensando

*E brava la nostra Akane.* sorridendo soddisfatta mentre accarezzava la sua macchina da registrazione, poi entrò in camera.

Soun invece si diresse al piano di sotto pensando contento *Brave bambine mie.* poi prese anche lui a canticchiare un paio di righe sottovoce

Soun:
[Posso fare a meno di un motore
è troppo bello camminare
posso fare a meno di sapere
perché spesso preferisco immaginare.
Ma che dire, che fare
quando io io non posso fare a meno di te
che sei l'infinito tra i miei desideri
tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri
e questa canzone
che gira e rigira la dedico a te
il mio unico amore
il senso di ogni cosa che c'è.]
concluse così, sospirando, poi pensò *Beh, direi che siamo tutti pronti.* poi si mise seduto al tavolo e prese il giornale iniziando a leggerlo, qualche istante dopo lo abbassò pensando *O quasi?* poi riprese a leggere.

Spostandoci invece sulla sua 'compagnia' di origliata di poco fa...
Nabiki si trovava in camera sua ad armeggiare con la sua fedelissima macchina da presa

*Bene. I rullini sono a posto e tutti nuovi, questa gara credo mi frutterà parecchio* pensò soddisfatta e contenta la secondogenita dei Tendo

*Certo stanno tutti provando. Forse, dovrei farlo anch'io. In fin dei conti visto che sono la finanziatrice della famiglia dovrei impegnarmi almeno un pochino no?* continuò a pensare, assalita dal dubbio di doversi preparare anche lei, poi aprì un cassetto e sfilò un blocco di fogli, guardandoli pensò

*Alla fine non è stato difficile procurarmeli, però dovrei impararmele, non posso presentarmi alla gara con il foglio in mano.* l'opera di autoconvinzione sembrava terminata perchè Nabiki poggiò il mucchietto di fogli al bordo della scrivania, ne prese solo uno e se lo posizionò davanti iniziando a leggere e cercando anche di dargli l'intonatura giusta cantando, a voce abbastanza bassa ovviamente

Nabiki:
[Io che non ho capito niente
Tu che non mi basti mai
E mi dai tutto
Io che non so fermare il tempo
Tu che non mi vedi mai
E sono dappertutto]


A differenza degli altri Nabiki non lasciò spazio a commenti tra se e se o a pensieri che potevano distrarla da ciò che stava facendo, non era nel suo stile e così, nel bene o nel male, anche la 'fredda' secondogenita dei Tendo si preparava alla gara, che ormai era prossima.

Nel frattempo in palestra...

"Ranma!" lo richiamò Ryoga "Hai intenzione di restare li tutto il giorno?" rimproverandolo

E a quel punto il ragazzo si ridestò e si alzò allontanandosi dal televisore, che tanto stava trasmettendo l'ennesimo notiziario, avvicinandosi al resto del gruppo, poi disse

"Va bene. Cominciamo."

"Finalmente!" esclamò Mousse, che poi si voltò verso Kuno il quale capì al volo (stranamente) e cominciò ad armeggiare con la sua immensa consolle.

Passò più o meno un minuto, poi Kuno si fermò e si alzò dalla sua postazione, raccolse dei fogli e li distribuì uno per uno ai presenti e poi consegno ad ognuno un microfono.

"Tu non canti?" chiese Ranma parlando nel microfono e per poco non assordiva Kuno, visto che non era ancora stato regolato il volume

Quest'ultimo, ripresosi dal trauma ai timpani si avvicinò di nuovo a Ranma e gli prese il microfono dalle mani

"Fai attenzione con questo, idiota. E non provarci più." lo sgridò ridandoglielo, non poi così gentilmente.

Terminata la parentesi Kuno tornò al suo posto, sistemando il volume dei microfoni, intanto rispose alla domanda di Ranma

"Qualcuno deve occuparsi di tutta questa attrezzatura ed io non posso fare tante cose tutte assieme, quindi cantare spetta a voi, mi sembra il minimo. Io intanto stupirò tutti i presenti con la mia abilità." disse ridendo superbo, poi premette il tasto 'play' (chiamiamolo così) aggiungendo

"Quando volete." mentre la base musicale di sottofondo iniziava bassa, per poi alzarsi man mano.

Ranma stava per iniziare, si avvicinò il microfono e aprì la bocca ma venne puntualmente interrotto dal televisore che aveva appena fatto partire un servizio di indagine statistica

Televisore:
[Il 51% delle famiglie giapponesi possiede tre o più televisori,
un adolescente su due passa almeno tre ore al giorno davanti alla televisione.
La...]
a quel punto la televisione venne spenta da Ranma

"Scusate ragazzi, avevo scordato di spegnerla." si scusò il ragazzo.

Ryoga sbuffò un secondo, poi sorrise soddisfatto e beffardo, doveva essere Ranma a cominciare ma approfittò del tempo impiegato da Ranma per spegnere la tv per rubargli il posto di 'partenza' e iniziò lui, afferrò ancora più saldamente il microfono, lesse le prima righe del foglio (che trapparentesi erano state contrassegnate per essere lette e cantate da Ranma), poi iniziò.

Ryoga:
[Cosa ci fai davanti a quello schermo,] a questo punto Ryoga, mentre cantava, alzò una mano in direzione del televisore
[fuori c'è un inferno e tu rimani fermo,] poi indicò Ranma con un dito
[te ne pentirai non perdere tempo usa il tuo talento al 100%.] e a questo punto poi, mentre diceva '100%' con una mano reggeva il microfono e con l'altra 'scandiva' i numeri uno per uno (1 - 0 - 0) con le dita.

Ranma rimase offeso e stranito del fatto che Ryoga gli rubò il ruolo di apertura della canzone, a quel punto non lo lasciò continuare oltre, proseguendo lui la parte, che originariamente doveva essere di Ryoga

Ranma:
[stai pur certo che questo non basta] facendo cenno di 'no' con il dito della mano con cui non reggeva il microfono
[tu passa la busta a chi ha mani in pasta] a questo punto, con la stessa mano, sfregò il pollice sul indice e sul medio (il classico segno dei 'soldi')
[non è onesto ma piaccia o non piaccia] qui, fece di nuovo il cenno di diniego con l'indice della mano
[è così che si fa allena la lingua e la doppia faccia.] poi, nel momento in cui pronunciò 'doppia faccia', ruotò la mano mostrando, a tempo, il 'dorso' e il palmo.

Poi venne di nuovo il turno di Ryoga.

Ryoga:
[So che cerchi come sfogarti ed avvicinarti a chi è come te] tornando ad indicare Ranma con il dito indice della mano libera

Ranma:
[Ma ché tu sogni amanti diamanti tanti contanti e un posto al privé.] avvicinandosi a Ryoga, prima lui completamente, poi col viso che riallontanò quando continuò Ryoga.

Ryoga:
[Ehy ehy se sei un artista] indicando di nuovo Ranma
[è ovvio tu capisca il punto non è mettersi in mostra ma,] facendo cenno, lui stavolta, di 'no' con l'indice della mano
[la libertà di pensare e gridare] facendo con la mano il segno della 'papera', verso Mousse stavolta, chissà perchè.
[il tuo punto di vista in questa società] girandosi di nuovo verso Ranma e indicando con l'indice della mano stavolta non lui, ma rivolgendolo verso il pavimento del dojo

Ranma:
[che non ha morale, che vuoi fare e l'ultimo esemplare?]
[impara a chiedere permessi,accettare compromessi o in gara lascia stare.] questo pezzo lo cantò facendo sempre cenno di 'no' ma stavolta non mosse solo la mano, ma bensì l'intero braccio, da destra a sinistra.

Ryoga:
[Puoi lasciare un segno nel mondo cercare te stesso scavare più a fondo...] indicando di nuovo Ranma.

Ranma:
[Ma vah... con la spiritualità che ci si fa è un conto a sette zeri che fa la felicità.] a questo punto Ranma cercò di formare il numero sette con le mani, ma avendone una già occupata dal microfono riusci solo ad aprire bene la mano libera e a sollevare a mala pena il pollice e l'indice della mano con cui reggeva il microfono.

E a questo punto venne il turno di Mousse, che nel frattempo li aveva guardati scuotendo la testa e corrugando le sopracciglia quando precedentemente Ryoga si voltò verso di lui facendo il segno della papera. Intanto Kuno se la rideva...

Mousse:
[vuoi la tua oppportunità?] indicando con l'indice il punto tra Ranma e Ryoga [Il tuo giorno da leone.] intervennero gli altri due, indicando entrambi Mousse
[Vuoi la vita di una star?] Mousse sollevò il braccio libero [e una folla che grida il tuo nome...] di nuovo Ranma e Ryoga, quest'ultimo indicava ancora Mousse, l'altro si portò una mano al lato della bocca, tipo a voler gridare.
[gira e rigira nessuno lo sa, ma chissà come si fa] stavolta Mousse fece una scrollata di spalle [chissà ma chissà come] aggiunsero Ranma e Ryoga
[vuoi la tua oppportunità?] di nuovo Mousse indicando ancora i due [Il tuo giorno da leone] stessa scena si ripetè per Ranma e Ryoga
[vuoi la vita di una star?] idem per Mousse [e una folla che grida il tuo nome...] Ranma fece lo steso gesto di prima, Ryoga di nuovo il segno della papera in direzione di Mousse.
[gira e rigira nessuno lo sa,ma chissà come si fa] stavolta Mousse fece cenno di 'no' col braccio [chissà ma chissà come?] aggiunsero Ranma e Ryoga allargando le braccia, non importava che avessero, temporaneamente, perso il contatto con il microfono

Poi proseguirono ancora il duetto Ranma e Ryoga.

Ryoga:
[Qualche milione di persone vuole una pupa come quella del secchione,
fai attenzione all'assuefazione che da la spazzatura che vedi in televisione.]
stavolta Ryoga indicò il televisore

Ranma:
[No signore, ha ragione l'autore nessuna discussione!] facendo cenno di 'no' con la mano
[Segui il copione, fissa la tecnica su come si recita una rissa frenetica a buona domenica.] simulando poi una scazzottata immaginaria.

Ryoga:
[Siediti e medita chiediti cosa meriti] scrollando le spalle e sorridendo, sembrava si stesse divertendo Ryoga
[o vuoi finire sull'isola dei patetici?] fece poi un'alzatuccia di spalle
[mettici più impegno e crea il tuo sogno giorno per giorno] indicando Ranma

Ranma:
[Ma vah massaggia i piedi a Lele Mora, fatti paparazzare e ricattare da Corona, il gossip tira! bacia una velina fai la copertina e vedrai come funziona]
sollevando il braccio libero verso Ryoga e mostrando il pollice in su.

Mousse:
[vuoi la tua oppportunità?] qui si ripetè il teatrino di prima, alla fine era un ritornello, quindi prima Mousse [Il tuo giorno da leone] poi Ranma e Ryoga
[vuoi la vita di una star?] ancora Mousse [e una folla che grida il tuo nome...] ancora Ranma e Ryoga
[gira e rigira nessuno lo sa, ma chissà come si fa] di nuovo Mousse [chissà ma chissà come] di nuovo Ranma e Ryoga

A questo punto era il turno Mousse:
[Se tra una bugia e una verità,] durante questa parte Mousse diciamo che 'contò' le due parole, a 'bugia' sollevò l'indice della mano libera, a 'verità' il medio, sempre con l'indice sollevato ovviamente [non sai decidere!] intervennerò Ranma e Ryoga in coro
[vivere nella normalità] continuò Mousse, indicando un pò tutti [sembra impossibile!] sempre Ranma e Ryoga in coro sollevando le braccia
[se la coscienza non ti aiuta devi scegliere: vendi l'anima o salvi la tua integrità.] Mousse contò di nuovo, come prima: 'vendi l'anima' e 'salvi la tua integrità'
[Quanti buoni consigli che ignorerai,] continuò Mousse, portandosi una mano al petto [rincorrendo il tuo scopo!] di nuovo Ranma e Ryoga in coro, indicando Mousse stavolta
[quanti cattivi esempi adeguati ai tempi e scherza col fuoco, ma la strada più corta a volte ti porta dove non vuoi e poi...] Mousse, facendo cenno di 'no' con la mano [o ci fai o ci sei?] aggiunse Kuno, voleva la sua parentesi anche lui, sollevando una mano, poi tornò ad occuparsi della consolle.

Per terminare i tre cantanti diedero di nuovo il via al ritornello:
Mousse: [vuoi la tua oppportunità?] Ranma&Ryoga: [Il tuo giorno da leone]
Mousse: [vuoi la vita di una star?] Ranma&Ryoga: [e una folla che grida il tuo nome...]
Mousse: [gira e rigira e nessuno lo sa ma chissà come si fa] poi smisero e Kuno fece sfumare la musica di accompagno.

Terminata la parentesi 'canora' i tre cantanti posarono i microfoni e Kuno si allontanò dalla sua consolle raggiungendo i tre, appena furono vicini l'uno a l'altro si strinsero la mano complimentandosi del bel lavoro svolto e Mousse approfittò dell'occasione piantando un sonoro pugno nello stomaco di Ryoga

"Hai finito di chiamarmi papera?" disse Mousse

Ryoga, quando ricevette il colpo tossì piegandosi su se stesso, poi disse "Quando ti ho chiamato papera idiota." arrabbiato

"Ah fai finta di niente." scaldò l'atmosfera Mousse

"Vuoi combattere?" lo provocò ancora di più Ryoga, che intanto si era rialzato.

"Ragazzi finitela, era solo una prova." provò a dire Kuno, mettendosi in mezzo, ma rimediò solo un bel pugno in testa da entrambi, che lo fece allontanare

"FINISCILA TU!" gli gridarono in coro Ryoga e Mousse mentre gli assestavano il colpo, così anche Kuno si rialzò arrabbiato e pronto a dare battaglia.

La situazione era matura per l'ennesimo scontro, proprio nel giorno delle prove generali, i tre si erano già messi in posizione di guarda e il primo a scattare fu proprio Ryoga intenzionato a caricare Mousse, quest'ultimo in risposta lanciò due catene, una per manica, una in direzione di Ryoga che la schivò abilmente, l'altra in direzione di Kuno intrecciandosi con la spada di quest'ultimo bloccando la sua avanzata e lasciandolo impegnato a sbrogliare la situazione, intanto Mousse aveva tirato fuori due lame e stava cercando di 'affettare' Ryoga, quest'ultimo tuttavia si dimostrò abbastanza pronto da schivare gli attacchi del cinese.

Intanto Kuno aveva liberato la sua spada, si voltò in direzione dello scontro e disse "Come hai osato. Fermarmi così." poi partì anche lui all'attacco. Nel frattempo Ryoga, stanco di concedere l'iniziativa a Mousse fece un salto indietro per allontanarsi dal suo avversario poi ripartì all'attacco saltando verso l'alto e chiudendo una mano a pugno, lasciando alzato solo il dito indice, Kuno nel frattempo aveva raggiunto il gruppo già pronto a menare il suo colpo.

"Insomma. Volete SMETTERLA!!" urlò più forte che potè Ranma, stanco di assistere a quel teatrino.

Il suo ordine comunque pare fosse stato ascoltato, infatti i tre si fermarono sul posto come tre statue di cera, Mousse in posizione di difesa per pararsi dall'attacco di Kuno, quest'ultimo teneva la sua spada di legno sopra la testa con due mani, pronto a colpire in testa Mousse e Ryoga fermò il dito a non più di un paio di centimetri dal pavimento.
Per poco era stata evitata l'ennesima voragine nella palestra dei Tendo.

"Vi siete già scordati della promessa!?!" li rimproverò ad alta voce Ranma e a quelle parole i tre abbandonarono ogni iniziativa bellica e si ricomposero.

Poco dopo Mousse si voltò verso Ryoga e ricevette un "Che vuoi?" poco gentile, di quest'ultimo.

Mousse non ci fece caso, sospirò e tese la mano al ragazzo con la bandana dicendo "Pace fatta?"

Ryoga dal canto suo restò qualche secondo a fissare la mano del ragazzo, poi pensò *Per il bene della gara. E per il viaggio in Cina." infine gli strinse la mano aggiungendo "Pace fatta."

Si formò così il sorriso sui volti di tutti e quattro, poi Mousse propose

"Allora? Riproviamo?" tutti gli altri presenti annuirono e ripresero posto

"Abbiamo tempo fino a lunedì, quando usciranno i tabelloni della gara." aggiunse Ranma, poi diede il via a Kuno che ricominciò a far girare la base musicale, le prove potevano proseguire.

Intanto da fuori la palestra una figura era affacciata alla finestra del dojo... Genma Saotome aveva assistito a tutta la scena

*Sono bravi.* pensò *Ma io non avrò problemi con i miei testi.* si vantò tra se e se lasciandosi scappare una risata che contenne subito per non essere scoperto, poi si allontanò dalla palestra verso l'interno della casa.

Lungo il tragitto ne approfitto anche lui per canticchiare sottovoce qualcosa, oggi era giorno di prove un pò per tutti

Genma:
[Ci sono giorni qua da noi
che piove tanto che sembra non smettere mai e
ci son giorni qua da noi
che ti immagini i colori che non vedrai e
ci son giorni qua da noi
che la nebbia non ti fa capire chi sei e
dove sei e dove vai
e perché ci sei nato e quando mai ne uscirai.]


Si fermò un attimo guardandosi attorno sentendosi osservato, ma non vide nessuno allora riprese a camminare canticchiando

[Ci sono sere qua da noi
che vuoi farti un giro però poi non ci vai
perché il finale qua da noi
di un film che hai già visto mille volte lo sai e
ci sono sere qua da noi
che te ne vai a letto ma dormire non puoi
perché il Silenzio qua da noi
fa delle domande a cui non risponderai.]


Fermò lì le sue 'prove' essendo arrivato alla porta di casa, entrò e vi trovò Soun già apparecchiato sul tavolo da Shoji che lo guardava sorridendo

"Partita?" propose il padrone di casa

"Perchè no." rispose Genma, il quale si mise seduto e iniziarono a giocare

"Non barare." si dissero all'unisono, poi iniziarono a giocare.















FINE CAP.



E anche un altro capitolo è finito... vi è piaciuto? vi ha soddisfatto? ne siete rimasti delusi?
Io spero vi sia piaciuto, è stato un pò complesso da scrivere, così come è stato complesso scegliere dei testi che potessero apparire appropriati per i personaggi.
Non ho voluto dilungarmi troppo in situazioni ed eventi già visti, in fin dei conti l'argomento principale di questo capitolo erano le prove :)
Ora manca solo la gara, che arriverà tra poco più di un altro capitolo :) Un ringraziamento finale va a chi ha letto il capitolo (a chi è riuscito ad arrivare alla fine praticamente :) :) ) aspetto le vostre impressioni nei commenti.
Grazie ancora. :)

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Capitolo 18
*** 18 - SUNDAY AND PLANNING ***


Ed eccomi qui, con il nuovo capitolo, il capitolo pre-gara.
Ci ho messo un pò, anzi un bel pò per scriverlo, poichè inizialmente questo capitolo era strutturato per essere molto più descrittivo e in due parti, ma io mantengo sempre le promesse e questo capitolo voglio considerarlo l'inizio della gara! :)
Prima di lasciarvi alla lettura vorrei ringraziare chi ha seguito la storia fin qui, chi ha letto il precedente capitolo e chi l'ha recensito.
Un ringraziamento particolare va a Julius CX (bentornato), ran_ko, xingchan e Arya_drottningu :) che hanno seguito e recensito la storia fin qui :) grazie ancora davvero :)

Beh io direi di chiudere qui e di lasciarvi alla lettura, sperando che il capitolo vi piaccia visto il tempo e la fatica impiegata per scriverlo :D :D

18 - Sunday and Planning



DOMENICA - A un giorno dalla gara

L'indomani a mattina la giornata riprese sulla stessa onda della precedente, come ormai accadeva da giorni, la famiglia si riuniva per l'orario di pranzo e cena, insieme agli auto-invitati Ryoga, Mousse e Kuno.

Le giornate passavano stranamente tranquille:

Ranma, Ryoga, Mousse e Kuno si davano da fare in palestra, provando e riprovando non soddisfatti del primo test compiuto sabato, si affidarono per questo al loro secondo testo, cercando di correggerlo e interpretarlo al meglio, non mancò un battibeccho quando Kuno voleva inserire nel testo uno sfondo un pò 'osè' (già sappiamo su chi) che si concluse con un niente di fatto e un bel bernoccolo firmato 'Ranma Saotome' per Kuno Tatewaki.

Akane aveva trovato nuovo vigore e coraggio grazie alla sorella Kasumi e quest'ultima giornata a disposizione per le prove era intenzionata a passarla in camera sua a provare e aggiustare alcune cose per la prima dell'evento.
La più piccola delle Tendo aveva preso davvero sul serio la gara e per nulla al mondo si sarebbe tirata indietro, ora.

Kasumi, come sempre si occupava delle faccende casalinghe e affrontava con aria serena e felice l'avvicinarsi della gara, approfittava dei momenti passati a cucinare o stendere panni per canticchiare qualcosa tra se e se, erano queste le sue prove mentre pensava come sempre alla sua famiglia, la dolce Kasumi era davvero il più puro dei cuori in quel circolo di matti.

Il padre delle ragazze, Soun Tendo, non perdeva occasione per giocare a shoji col suo compagno preferito, Genma Saotome, entrambi in quei giorni si erano dedicati poco alle prove e non molto a scrivere, ma erano entrambi sereni per la gara. La sera precedente a cena, alla domanda di Kasumi se erano già completamente pronti entrambi risposero:
"Non c'è niente di meglio che preparare le canzoni di volta in volta, l'ispirazione fa da maestra." ridendo alla fine, sotto gli sguardi dubbiosi del resto dei presenti.
In realtà un piano Soun e Genma lo avevano, strano ma vero, perchè entrambi avevano la loro fonte di ispirazione.

Nabiki dal canto suo e come ci si poteva attendere, non si lasciò trasportare come gli altri dall'avvicinarsi, inevitabile, della gara, sfruttò la giornata precedente per le prove canore e quella attuale per raccimolare qualche altro ottimo testo, con chissà quale dei suoi ricatti, di fatti la secondo-genita delle Tendo uscì la mattina poco dopo colazione e rientrò la sera con una valigetta e un'espressione più che soddisfatta in volto, in fondo, dove stava scritto che doveva essere tutta farina del tuo sacco? giustificò se stessa.

Chi manca? Beh ancora un pò di persone.

Il preside Kuno per esempio, erano già un paio di giorni che non se ne usciva con chissà quale strana regola o iniziativa personale e anche Ranma dovette consegnare l'iscrizione del gruppo ad uno dei professori perchè il preside era "momentaneamente indisposto".
In realtà lo strampalato preside si era chiuso in presidenza da quando aveva avuto l'idea di diventare anche lui stesso uno dei partecipanti alla gara, passava le sue giornate provando e riprovando, sempre accompagnato dal suo fedelissimo ukulele e da uno stile tutto suo e un pò particolare, in fin dei conti come si dice, tutti siamo nati un pò matti... quacuno però lo rimane.

Di Kodachi Kuno invece si è persa ogni traccia, per la serenità e felicità di Ranma, dalle ultime notizie attendibili, ovvero dal fratello, la rosa nera si era barricata in casa e più di una volta Kuno, prima di trasferirsi a casa Tendo, l'aveva sentita parlare al telefono con qualcuno e ridere superbamente una volta attaccata la cornetta esclamando frasi del tipo:
"Sarò io la vincitrice!" "Poi Ranma sarà mio." e altre cose del suo classico repertorio. Non tutti i matti stanno all'ospedale.

Concludiamo il giro citando Uckyo e Shan-pu, le due ragazze oltre la gara, avevano anche un business da tenere sotto controllo e portare avanti, ma non si lasciarono mancare i momenti per scrivere e provare, quella domenica venne sfruttata proprio per questo, l'ultimo giorno per provare, o oggi o mai più.

Uckyo pensò fosse più appropriato scrivere una canzone che in qualche maniera fosse anche di presentazione e di 'apertura', non si sa mai, fosse la prima a doversi esibire sarebbe stata un'idea vincente.

Shan-pu invece, aiutata come sempre dalla nonna, era sempre più convinta dei suoi testi e al termine delle prove, rivolgendosi alla nonna, esclamò: "Vincelò io! Questa gala salà l'avvelazione di un sogno." con sguardo deciso.
I concorrenti, ognuno a modo loro, erano pronti, si stavano smussando gli ultimi angoli e correggendo le ultime imperfezione ma bene o male era tutto preparato per la prima della gara.

La serata si concluse con la solita cena a casa Tendo a cui prendeva parte, ormai da un paio di giorni, anche Mousse, Ryoga e Kuno, il quale quest'ultimo, non perdeva occasione per mostrare ad Akane un mazzo di rose rosse proponendole di gareggiare insieme a lui, anche se questo significava mollare il gruppo, cosa che faceva sudare freddo Mousse e Ryoga e sorridere Ranma dopo che la 'dolce' Akane spediva Tatewaki a far compagnia alla trota nel laghetto di casa Tendo.

Dopo le parentesi più piccole riprendevano a mangiare silenziosamente, ognuno assorto in chissà quali pensieri, finchè a rompere il ghiaccio fù Nabiki

"Domani ci sono i sorteggi per l'ordine dei partecipanti vero?" domandò la ragazza, anche se già sapeva la risposta era comunque stanca del silenzio creatosi durante la cena.

Il resto dei presenti comunque non gli diede soddisfazione mugugnarono in coro un "Mh-mh" annuendo con la testa.

"Insomma dite qualcosa!" riprovò la secondo-genita alzando leggermente il tono di voce e picchiando i pugni sul tavolo.

Quella reazione parve sortire un qualche effetto infatti Ranma alzò la testa dalla scodella di riso e disse:

"Chissà chi sarà il primo a esibirsi." sospirando.

"Saremo tutti pronti?" sollevò il dubbio Akane e si creò di nuovo il gelo e il silenzio nella sala da pranzo dei Tendo.

"Ehi che facce preoccupate." esordì Kasumi sorridendo "Abbiamo fatto tutti del nostro meglio, nessuno qui ha mai cantato veramente e nessuno è perfetto. Ci premieranno per il nostro impegno." la dolce Kasumi tentò di rialzare un pò l'animo dei presenti, ma l'ansia da prestazione non voleva lasciare la presa, ancora una volta tutti i presenti sospirono all'unisono.

Ad eccezione di Nabiki, l'unica a non tenere quell'atteggiamento, che esclamò:
"Kasumi ha ragione! Di cosa ci preoccupiamo?" disse vigorosa la ragazza, poi aggiunse sarcasticamente "E poi i soldi ce li ho messi io mica voi. Chi ci perde sono io se non vinciamo niente." concludendo ridacchiando.

Qualche effetto lo sortì Nabiki, perchè alla sua battuta anche il resto dei presenti rise e sorrise, meglio di niente, almeno gli animi si erano un pò risollevati.

Terminata la cena tutti tornarono nelle loro rispettive posizioni, Kasumi lavava i piatti canticchiando, Nabiki guardava la televisione e Ranma scappava da un'infuriata Akane che lo aveva pizzicato a origliare da dietro la porta.

"Brutto imbroglione! Come ti permetti di spiarmi mentre canto?!" urlava arrabbiata la più piccola delle Tendo mentre correva dietro a Ranma, armata di martellone di legno.

"Non ti stavo spiando, stavo passando solo di lì!" si difese Ranma

"Accucciato dietro la mia porta?! Mi prendi in giro?!" continuò la ragazza ancora più arrabbiata, menando un colpo di martello, schivato per un pelo dal ragazzo.

"Ma dai, che sarà mai Akane?" iniziò Ranma "E poi... cosa ci guadagno a spiare una stonata come te." la schernì il ragazzo ridendo, fermandosi e facendo la linguaccia ad Akane.
L'ultimo dei suoi errori, perchè una poderosa martellata della ragazza lo inchiodò nel vialetto di casa, poi quest'ultima se ne tornò in camera sua aggiungendo un arrabbiato "Così impari!"

Intanto Genma e Soun si 'gustavano' la loro serale partitina a shoji e tra una mossa e l'altra il primo a parlare fù Soun

"Allora Saotome." iniziò, attirando l'attenzione di Genma "Domani c'è il sorteggio e poi la gara, sei pronto?" lo sfidò a modo suo Soun

"E tu Tendo?" ribattè Genma, rispondendo alla domanda con un'altra domanda

A quel punto i due rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo, poi riabbassarono lo sguardo sul tavolo da gioco, facendo la loro mossa.

"Ahi vinto di nuovo Tendo." esclamò Genma, mentre rimetteva a posto i pezzi per un'altra partita, intanto Soun guardava verso il laghetto, poi disse

"E' una bella serata oggi vero Saotome?" insipirando profondamente la fresca aria della sera.

"Ahi ragione Tendo." gli rispose Genma, insipirando anche lui come Soun "C'è un'aria buona stasera, domani sarà una bella giornata." concluse, tornando a mettere a posto i pezzi.

Intanto Soun ancora guardava il giardino di casa Tendo e il cielo, fortunatamente privo di nuvole, poi si voltò appena in tempo per vedere il suo compagno di shoji completare il riordinamente dei pezzi e dirgli sorridente

"Altra partita?"

Soun annuì e ricominciarono a giocare, poi fù di nuovo lui a parlare

"Sai Saotome." attirando di nuovo l'attenzione di Genma "Queste giornate sono state diverse, ma piacevoli."

"Hai ragione Tendo" ripetè di nuovo Genma "Sono giorni così che rendono più bello e più semplice il trascorrere del tempo." poi concluse ridendo.
Dopo la breve parentesi ripresero a giocare, dopo qualche mossa:

"Dannazione!" esclamò Genma "Hai vinto di nuovo."

"E' naturale Saotome." disse e provocò Soun, ridendo compiaciuto.

"Facciamo un'altra!" disse Genma, ricominciando a mettere, di nuovo, a posto tutti i pezzi.

Quei due avrebbero potuto continuare all'infinito, nel frattempo la serata poteva dirsi conclusa per tutti.




LUNEDI' - Gira la ruota

La mattina successiva si ritrovarono tutti, di nuovo, a scuola, ma in quella giornata l'argomento che più interessava agli studenti e in particolare ai partecipanti era la pianificazione dell'evento.
Già normalmente le lezioni non erano seguitissime nell'istituto superiore furinkan, quel lunedì in particolare, se i professori non ci fossero stati non sarebbe stato tanto differente.

Tra una lezione e l'altra e tra uno sbaglio e l'altro il termine dell'orario scolastico arrivò e gli studenti si riversarono tutti in palestra dove già da qualche giorno era stato annunciato per il lunedì dopo le lezioni un tremendo sorteggione, che avrebbe decretato chi sarebbe stato il primo partecipante ad esibirsi all'evento.

Una volta che tutti ebbero preso posto in palestra, vennero chiamati sul palco i partecipanti alla competizione, salirono nell'ordine:
1)Ranma
2)Kuno (che si era spintonato con Ranma lungo il tragitto per voler salire per primo sul palco, ma non ebbe la meglio.)
3)Mousse (che scambiò Kuno per Shan-pu e si lasciò superare)
4)Ryoga (che aveva rallentato notando che Akane si stava avvicinando e voleva salire sul palco accanto a lei, e invece.)
5)Shan-pu (la quale superò Akane all'ultimo saltandogli davanti, rimediandosi un'occhiataccia di quest'ultima.)
6)Akane (già pronta a darsi battaglia dopo essere sfuggita al nastro di Kodachi)
7)Kodachi (che inizialmente tentò di bloccare Akane con il nastro per passargli davanti ma fallì miseramente.)
8)Uckyo (più convinta che mai)
9)Soun
10)Genma (i quali arrivarono battibeccando su chi dovesse salire per primo, la spuntò Soun quando urlò "Guarda! 10 yen!" indicando un punto per terra, distraendo Genma che si chinò a cercarli.)
11)Kasumi (sorridendo imbarazzata)
12)Nabiki (inespressiva)

Poco dopo salì sul palco un professore, che afferrò un microfono e disse:

"! Bene ragazzi! Ecco a voi i partecipanti dell'evento, in attesa dell'ultimo intanto vi illustro come avverrà il sorteggio. !"

Mentre parlava sul palco faceva il suo ingresso un tavolo con sopra uno scatolone di legno e un'urna contenente delle palline di dieci colori diversi.

"! Ognuno dei partecipanti pescherà un numero dalla scatola e quello sarà il suo numero di identità, poi l'urna mescolerà le palline al suo interno mischiando i numeri che verranno estratti uno alla volta e si comincierà a riempire il tabellone della gara partendo dalla decima posizione.
Quindi! L'ultimo che verrà estratto, sarà colui che aprirà la gara. !" spiegò il professore, poi si guardò intorno e continuò

"! Ora aspettiamo l'ultimo partecipante alla gara e ... !" il suo discorso venne bruscamente interrotto da una piccola esplosione e una nuvoletta di fumo che apparve sul palco, accanto agli altri partecipanti, che intanto si erano tutti spostati di lato.

Poi dalla nuvola di fumo si udì un:
"CHECK!"

A quel punto, alla maggior parte dei partecipanti gelò il sangue nelle vene, poichè tutti riconobbero a chi appartenesse la voce e quello strano modo di presentarsi.
Infatti, quando la nuvola di fumo si dissolse, fece la sua comparsa il preside Kocho Kuno.

"Buongiorno my dear students." si presentò.

"!Ecco... l'ultimo partecipante... è arrivato. !" disse il professore al microfono, ancora sconvolto dalla bislacca presentazione del preside.

"PRESIDE!!" esclamarono tutti i partecipanti/studenti nella palestra.

"YES!" esclamò Kocho Kuno, concludendo con una delle sue altre esclamazioni fin troppo convinte di se "Visto boys, anche il vostro dear preside parteciperà alla competition e vincerà of course." mostrando il pollice in su a tutti gli studenti.

Il professore, appena ripresosi dallo shock, riprese il controllo della situazione e disse al microfono:
"! Bene! Andiamo a cominciare! Che i partecipanti peschino un numero a testa!"

A quel punto tutti si mossero verso lo scatolone, ma vennero superati dal preside, che mentre li passava uno ad uno disse: "Con permission please." sorridente e soddisfatto, era il preside, comandava lui e per primo pescò il suo numero, poi a seguito tutti gli altri.
I numeri finali furono:
1) Kocho Kuno (il preside): 4
2) Ranma, Kuno, Mousse e Ryoga (che estrassero insieme perchè partecipavano in gruppo): 70
3) Shan-pu: 29
4) Akane: 73
5) Kodachi: 80
6) Uckyo: 64
7) Soun: 89
8) Genma: 7 (Soun a quel punto si vantò con Genma di avere il numero più alto, quest'ultimo rispose che il sette portava fortuna, quindi avrebbe vinto lui.)
9) Kasumi: 22
10) Nabiki: 57

Conclusa l'assegnazione dei numeri il professore diede il via all'estrazione:
"! BENE! CHE GIRI L'URNA! !" gridò nel microfono e l'urna iniziò a girare.

Come disse, venne estratto un numero per volta e alla fine dell'estrazione l'ordine di esibizione era il seguente:
1°) NUMERO: 29 - Shan-pu (la quale saltò di gioia nell'essere stata estratta per prima)
2°) NUMERO: 73 - Akane Tendo (che guardò con sguardo di sfida la 'saltellante Shan-pu)
3°) NUMERO: 89 - Soun Tendo (che approfittò subito dell'occasione per rivendicare il posto di primo scelto tra lui e Genma)
4°) NUMERO: 57 - Nabiki Tendo (inespressiva, come al solito, non gli cambiava niente)
5°) NUMERO: 4 - Kocho Kuno (che con aria delusa si mise a strimpellare sempre e ripetutamente la stessa nota del suo ukulele pensando *Questo è very bad.*)
6°) NUMERO: 7 - Genma Saotome (che sbuffò per l'essere stato estratto dopo Soun e sbuffò ancora di più quando quest'ultimo lo schernì per questo.)
7°) NUMERO: 64 - Uckyo Kuonji (si consolò che Kodachi venne estratta in ultima posizione, ma fù ugualmente delusa visibilmente dalla sua posizione in gara, tutte le sue speranze sul fare colpo con la sua canzone svanirono.)
8°) NUMERO: 70 - Il gruppo formato da Ranma Saotome, Kuno Tatewaki, Mousse e Ryoga Hibiki (Kuno, Mousse e Ryoga sbuffarono scontenti, Ranma al contrario tentò di nascondere il sorriso compiaciuto, non gli andava proprio di essere tra i primi.)
9°) NUMERO: 22 - Kasumi Tendo (la povera Kasumi venne scelta per penultima, non se la prese a male, fece buon viso a cattivo gioco e si mise in fila, nella posizione, sorridendo.)
10°) NUMERO: 80 - Kodachi Kuno (*COSA?! NON E'POSSIBILE!* pensò la rosa nera scontenta ed arrabbiata per la sfortuna di essere finita per ultima in ordine di esibizione.)

"! BENE! Questo è l'ordine che dovrà essere rispettato in gara. Le regole le sapete tutti. La prima della gara si terrà mercoledì sera, ogni sera canteranno tutti e 10 i partecipanti per un totale di 10 canzoni a testa. L'evento durerà 10 settimane e all' undicesima settimana verrà decretato il vincitore. Un 'in bocca al lupo' e un bell'applauso a tutti i partecipanti! !" disse il professore al microfono, poco dopo gli studenti/spettatori si unirono in un caloroso applauso, mentre i partecipanti sul palco arrossivano vistosamente.

"! La giornata è finita. Potete andare. !" annunciò al microfono il professore e un autentico tsunami di studenti invase la porta della palestra accalcandosi per uscire, mentre i partecipanti guardavano la scena allibiti, forse si aspettavano qualcosa di diverso?

Fecero spallucce e si avviarono anche loro verso la porta della palestra, nella speranza di riuscire a passare, tutti con in testa però l'imminente competizione, oramai già pianificata.

Ora, si comincia davvero... a fare sul serio.











E anche questo capitolo è finito, spero non siate rimasti delusi, ma questa parte mi serviva per dare un'ordine alla gara e anche qualche indizio sulle canzoni, per chi li ha colti :)
Che dire... spero, a modo suo, che vi sia piaciuto :)
e attendo le vostre impressioni nei commenti.
Intanto un ringraziamento a tutti colori che sono arrivati a leggere il mio intervento finale :D :D

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Capitolo 19
*** 19 - LA GARA (ATTO I) ***


Ed eccomi qui con il nuovo capitolo :) il capitolo della gara tanto attesa :) :)
Per forza di cose ho dovuto spezzettare la gara in due "atti", collegati tra loro, ma descritti in due capitoli differenti per non fare troppo lungo un capitolo già lunghissimo :)

Anticipo chiedendo perdono per un attesa così lunga, ma è stato un capitolo veramente molto complesso e sinceramente ho un pò paura del risultato, un pò di timore di perdere dei lettori e i miei seguitori più accaniti :)

Che intanto ringrazio infinitamente per avermi tenuto compagnia fin qui con i loro commenti, spingendomi ad andare avanti e a fare sempre meglio :)
a volte forse non riuscendoci ma almeno provandoci :)
Un ringraziamento speciale va quindi a Arya_drottningu, Stellina_chan, xingchan, ran_ko e Julius CX :)

E ovviamente un ringraziamento va anche a tutti coloro che hanno letto la storia fin qui e che spero gli stia piacendo :)

Finisco col ridire che con questo capitolo sto mettendo a rischio la storia, alcuni forse molti potrebbero non gradirlo o non gradire le canzoni, anche se ce ne sono ancora 9 dopo questo capitolo e più si va avanti più cambieranno e miglioreranno, gli avvenimenti sono ancora tanti, ma per oggi, spero in questo capitolo :)
E soprattutto, come già detto poi, spero di non deludere nessuno. In particolare i miei più affezionati seguitori :) :)

Concludo con un ultimo ringraziamento di cuore e vi auguro buona lettura :) spero ci risentiremo nella sezione commenti. :)
Ciao ciao :)

19 - La gara (Atto I)



Un noioso martedì di pre-gara.

Il giorno successivo alla pianificazione dell'evento la maggior parte dei partecipanti fu colta da un preoccupante stato ansioso, che da Nabiki, durante una cena, venne definito come:

"Semplice ansia da prestazione." la 'gelida' secondo-genita dei Tendo era una delle poche a non avvertire la pressione, o comunque riusciva a nasconderlo molto bene.

Questo martedì fù davvero una giornata strana per tutti, Akane se ne resto quasi interamente in camera sua, Ranma, Ryoga, Kuno e Mousse stettero tutto il giorno in palestra, Nabiki come al solito vedeva la televisione, mentre il padre e Genma giocavano a shoji, ma si vedeva che la loro testa era rivolta altrove e la partita procedeva a passo di moviola.

Della famiglia Tendo solo Kasumi non si 'isolò' quel giorno, anche perchè doveva come sempre occuparsi della casa e della famiglia, nonostante avvertisse un pò di pressione, in ogni caso la maggiore delle Tendo mantenne il suo atteggiamento di sempre e comunque riserbò a tutti uno dei suoi incoraggianti sorrisi.

Dall'altra parte, Kodachi non avvertì pressioni o ansia, era più che mai sicura di se stessa e del risultato finale della gara, non poteva essere diversamente, cosa ci si può aspettare dalla rosa nera.

Uckyo e Shan-pu avvertirono invece la pressione, e come se la avvertirono.
Per la prima volta il locale di Uckyo restò chiuso in un giorno infrasettimanale e Obaba fù costretta a tenere chiuso il ristorante poichè ne Mousse, ne tantomeno Shan-pu si presentarono e alla fine, tra un borbottio di disapprovazione e l'altro, dovette farsene una ragione.

La giornata pre-gara finì così come era cominciata, la cena si tenne in silenzio religioso, solo Nabiki nuovamente cercò di riaccendere un pò la serata, senza successo stavolta.
Infatti, a cena conclusa, tutti (tranne Nabiki, Kasumi, Genma e Soun) si ritirarono nelle loro rispettive camere, senza però riuscire a prendere sonno, tutti con in testa la stessa frase:

*Chissa domani... cosa accadrà.*



Il giorno tanto atteso... che la gara abbia inizio.

("Che squillino le trombe signori spettatori, lo spettacolo comincia, che parlino gli attori.")

Ed eccoci qui, al giorno della gara.
Benchè uno potesse aspettarsi una mattinata sulla stessa onda della serata scorsa, le cose invece quella mattina andavano diversamente.
Tutti si svegliarono con addosso una considerevole agitazione, fecero colazione in men che non si dica e poi si riversarono tutti nelle loro rispettive 'postazione'.

Akane frugava nel suo armadio alla ricerca di un bel vestito per la gara, provandone e riprovandone fino alla nasuea

"Questo no." via uno.
"Questo nemmeno." via due.
"Non mi piace." via tre.
"Naaah troppo classico." via quattro.
"Nemmeno." "No!" "Idem!" "Uffaaaaa!!" nella camera della ragazza si creò il panico, una distesa a non finire di vestiti che ricoprivano sedia, letto, scrivania, ovunque. Almeno lei aveva superato il suo stato ansioso.

Ranma, Ryoga, Mousse e Kuno invece erano come al solito in palestra, ma non stavano più provando, stavano impacchettando di nuovo tutta l'attrezzatura di Kuno, con l'aiuto dell'immancabile Sasuke, per portarla alla gara stasera, le regole erano chiare.

Quella mattina tutti i partecipanti trovarono ed ebbero qualcosa da fare, poi pranzarono altrettanto velocemente e sfruttarono una parte del pomeriggio per le ultimissime prove, l'euforia era alle stelle.

Intorno alle 18:00 di sera si avviarono tutti quanti verso il luogo dove si sarebbe tenuta la gara.
E una volta arrivati notarono con piacere che era già tutto pronto, il parco era stato allestito con luci e fiaccole, all'estremo nord vi era situato il palco dove di lì ad un'ora si sarebbero dovuti esibire.

A partire dal palco, verso sud, c'era invece ogni tipo di bancarella, d'esposizione, di vendita, di giochi e tanto altro, in totale saranno state una ventina di bancarelle posizionate su due linee, lasciando aperto al centro un 'corridoio' che permettesse di raggiungere il palco, per chi volesse vedere il partecipante esibirsi.

"Accidenti! Ha fatto una cosa in grande il preside stavolta." commentò Nabiki, mentre tutti gli altri ancora si stavano guardando intorno.

"Ehi Ranma!" chiamò il ragazzo, Akane "Guarda." gli disse indicando una bancarella dietro di lui.

Il ragazzo si voltò e riconobbe subito cosa aveva attirato l'attenzione della ragazza, quella bancarella era adibita a gioco e aveva all'ingresso una vasca di pesci e una miriade di gente che cercava di pescarli con un retino di carta.

"E' proprio lui." commentò Ranma.

"Già." disse Akane sorridente, ricordando perfettamente a che cosa gli servì a Ranma quella 'battuta di pesca col retino'.

Tutto il gruppo si incamminò verso il palco, nel frattempo guardando estasiati il susseguirsi di chioschetti, arrivati sotto al palco

"Dai. Cominciamo a rimontare gli apparecchi." disse Mousse cominciando ad aprire lo scatolone che avevano portato fin lì, ma una voce lo distrasse dal suo intento

"LANMAAAA!!" tutti e dico tutti riconobbero la voce squillante e fastidiosa di Shan-pu e si voltarono appena in tempo per vederla correre a braccia aperte verso il ragazzo col codino, che intanto stava indietreggiando di qualche passo, con il terrore in volto.

Ranma si fermò quando, mentre indietreggiava non guardandosi le spalle, andò a sbattere addosso a qualcuno o meglio qualcuna

"Ranma?!" disse la ragazza voltandosi

"Uckyo?" replicò il ragazzo, ma non ebbe tempo di aggiungere altro perchè la ragazza lo abbracciò rapidamente senza dargli modo di allontanarsi.
Di conseguenza Uckyo si beccò un'occhiata omicida di Shan-pu, alla quale gli aveva rubato posto e idea e Ranma si beccò la medesimo occhiata, da Akane.

Le effusioni delle due ragazze vennero interrotte dalla voce di un uomo che aveva iniziato a parlare al microfono.

"Signori e signore, boys and girls, benvenuti tutti al primo musical event organizzato dall'istituto superiore Furinkan." era il preside
"Tra poco avrà inizio la gara, diamo tempo ai partecipanti di organizzarsi e intanto apriamo l'evento con una song very beautiful." concluse il preside, dando il via ad uno dei ragazzi, forse un operatore addetto al palco, di far partire il disco.

I presenti guardarono passivamente il preside durante il breve discorso di introduzione che fece, tuttavia fù un diversivo perfetto sfruttato da Ranma per liberarsi dalla presa di Uckyo, afferrare per le braccia Ryoga e Mousse e allontanarsi dicendo

"Forza! Dobbiamo ancora montare tutto." una scusa in più per allontanarsi.

Intanto le ragazze erano rimaste lì, Uckyo e Shan-pu sbuffavano per l'occasione persa, poi la cinese si voltò verso Akane

"Allola lagazza violenta. Sei plonta a peldele?" disse Shan-pu lanciando il guanto di sfida

"Questo lo vedremo Shan-pu." disse Akane girandosi verso la sua avversaria, l'aria stava cominciando a farsi molto elettrica tra loro.

"Non avlai spelanze." aggiunse Shan-pu.

Akane provò a ribattere anche stavolta ma venne interrotta da una risata squillante e dalla figura di Kodachi Kuno che si faceva strada tra i passanti raggiungendoli.

"Chi si vede, le mie care e mediocri concorrenti." le schernì la rosa nera aggiungendo un'ennesima risata stridente, poi tornò seria e fissando le sue due avversarie disse "Siete pronte ad uscire sconfitte e lasciarmi il mio adorato Ranma?" anch'essa in tono di sfida

"Non cledo ploplio mia cala. La gala la vincelò io!" ribattè Shan-pu.

"Cosa stai dicendo gattaccia spelacchiata! Vincerò io!" replicò Uckyo.

"Vi state azzuffando per niente. Questa gara la vincerò io, punto e basta." aggiunse Akane.

Le tre a quel punto tornarono a guardarsi e a emettere scariche elettriche, mentre il resto della famiglia, che aveva assistito fino a quel punto al teatrino fin troppo conosciuto si dileguò, facendo una passeggiata tra i chioschi in attesa dell'inizio della gara.
Nel frattempo la canzone introduttiva annunciata dal preside stava iniziando:

Impianto Stereo:
[Everyone you meet, the children in the street
are swayin' to the rhythm, there's somethin' movin' in them.
There's no place to hide, so, why even try?
Can't you hear it coming your way, it's here to stay.
Music in our walk, music when we talk.
It's really something magic, to lose it would be tragic.
Can't you feel the sound movin' through the ground?
Music makes the world go around. ]


Intanto Genma e Soun si erano staccati dal resto del gruppo camminando nella parte dei chioschi attrezzati per la vendita di cibi vari

"E' una bella festa in fin dei conti vero Tendo?" fece notare Genma all'amico

"Hai ragione Saotome. Abbiamo fatto bene a partecipare." affermò Soun, passeggiarono ancora un pò poi si fermarono di fronte ad un chiosco che vendeva ravioli al vapore.

E a quel punto Genma si voltò verso l'amico con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia proponendo

"Mangiamo qualcosa prima della gara Tendo?"

"Saotome." iniziò Soun, quasi a volerlo rimproverare di qualcosa, si fermò giusto un secondo, poi continuò "Mi hai letto nel pensiero!" terminò sorridente, poi si avvicinarono al venditore facendo la loro ordinazione.

[You can't stop the music, nobody can stop the music.
Take the cold from snow, tell the trees, don't grow,
tell the wind, don't blow, 'cause it's easier.
No, you can't stop the music, nobody can stop the music.
Take the spark from love, make the rain fall up
'cause that's easier to do.]


Più in là Nabiki e Kasumi passeggiavano per conto loro guardando anch'esse a destra e sinistra il susseguirsi di chioschi.

"Che bello." osservò candidamente la maggiore delle Tendo.

"Mh-mh" mugugno affermativamente Nabiki.

A quel punto Kasumi smise di guardare i chioschi e si voltò verso la sorella "Sei preoccupata per la gara?" domandò serenamente

"Chi io?" rispose passiva Nabiki "Figurati." concluse

Kasumi non aggiunse altro, si limitò a sorridere alla sorella e tornare a guardare i chioschetti, poi dopo qualche passo più in la aggiunse sorridente e con lo sguardo verso il cielo

"Sono contenta che tra poco le nostre canzoni riempiranno, ancora di più, di allegria l'atmosfera."

Nabiki dal canto suo fissò la sorella con uno sguardo tra l'incredulo e il divertito, era bello vedere che una parte della famiglia non vedesse il lato ansioso della gara ormai imminente, ma ne vedesse solo la nota allegra che si spera porterà.

*Non cambi mai Kasumi.* pensò contenta Nabiki, poi non potè trattenere una risata a quest'ultimo pensiero *Speriamo che quando iniziamo a cantare non si crei il far west.*

[Movin' with the wind since the world began,
the beat is gonna getcha, beat is gonna getcha.
Music for the blues, for your dancin' shoes,
there's music in the way that we kiss, you can't resist.
Movin' through the trees, buzzin' with the bees,
the sound is gettin' louder, sound is gettin' louder.
Music when we play, when we kneel to pray.
There's music in the sound of the wind.]


Continuando il giro, Akane, Shan-pu, Uckyo e Kodachi erano ancora li a 'decidere' e ribattere su chi sarebbe stata la vincitrice dell'evento.
Tutti i passanti che si affacciavano da quelle parti le fissavano increduli per poi proseguire oltre, ma loro non si accorgevano di niente troppo impegnate ad alternare frasi del tipo:

"Vincerò io." "No io!" "Io!" "E perchè non io di grazia?" e via dicendo.

Dopo un pò Kodachi si stancò di stare li a non concludere niente e iniziò ad allontanarsi, si voltò solo un attimo dicendo alle sue avversarie

"E' inutile che vi affanniate. Non avete speranze contro di me e contro i testi di una 'grande' cantante." concludendo con la sua caratteristica risata superba, per poi allontanarsi da loro, mentre le altre la guardavano stranite.

[You can't stop the music, nobody can stop the music.
Take the heat from flame, try not feeling pain,
though you try in vain it's much easier.
No, you can't stop the music, nobody can stop the music.
Change the master plan, take the hope from man
'cause that's easier to do.]

[On the radio, on every TV show
for each and every reason, each and every season.
Music when we love for the moon above,
music for the show of life that never ends.
Music on a plane, music on a train,
sailing in the ocean, music in the motion.
Music in your car, at your local bar.
There's music when you look at a star.]


Intanto, mentre tutti gli altri si prendevano il loro spazio di tempo libero prima dell'esibizione, Ryoga, Mousse, Ranma e Kuno erano già sul palco intenti a montare l'apparecchiatura, seguendo le istruzioni di Kuno ovviamente.

A lavoro quasi concluso, un euforico Kuno esclamò "Sarà un trionfo!"

E quando lo sentirono Ranma, Ryoga e Mousse si voltarono verso di lui guardandolo perplessi, poi fù Ranma a parlare per primo

"Come fai ad esserne così sicuro Kuno?" sollevò il dubbio il ragazzo.

In risposta Kuno si voltò verso di lui e disse sempre più convinto "Sono le motivazioni Ranma. E io ne ho una molto speciale." e concludendo sorridendo.

*Se vinciamo inviterò la ragazza col codino in un romantico viaggio. E in ogni caso ho un'appuntamento assicurato* Kuno non potè trattenere una risatina di soddisfazione a quel pensiero.

I suoi tre 'compagni di gruppo' intanto lo guardavano sempre più perplessi, fecero spallucce e poi si rimisero a lavoro.

[You can't stop the music, nobody can stop the music.
Take the heat from flame, try not feeling pain,
though you try in vain it's much easier.
No, you can't stop the music, nobody can stop the music.
Change the master plan, take the hope from man
'cause that's easier to do.]

[You can't stop the music, nobody can stop the music.
Take the heat from flame, try not feeling pain,
though you try in vain it's much easier.
No, you can't stop the music, nobody can stop the music.
Change the master plan, take the hope from man
'cause that's easier to do.]


Qualche secondo dopo la canzone terminò, così come Ranma e company terminarono di collegare tra loro gli ultimi cavi sotto gli sguardi incuriositi di alcuni spettatori che intanto si erano avvicinati al palco.

Pochi minuti dopo tutti i partecipanti si ritrovarono di nuovo riuniti e sul palco salì di nuovo il preside con il microfono in mano, iniziando a parlare:

"! Very well! La song è finita ed è ora di dare inizio alla competition. I partecipanti si facciano avanti e salgano sul palco please. !"

Detto fatto, i partecipanti all'evento si avviarono sulle scalette al bordo del palco e presero il loro posto accanto a preside, tutti con il volto arrossato dall'imbarazzo, la prima su di un palco è sempre dura per tutti.

"! Good! Fate un saluto al vostro pubblico. !" li invitò il preside.

E così fecero, Ranma e co. alzarono le braccia salutando timidamente le persone vicine al palco e quelle che si stavano avvicinando, vennero interrotti dal preside che ricominciò a parlare.

"! Un'ultimo punto prima dell'inizio." cominciò, poi si voltò verso la parte sinistra del palco dove si trovava un lungo bancone con cinque sedie "In quel punto esatto tra poco saliranno cinque professori che faranno da giudici e assegneranno i voti. I più, in base al vostro gradimento per la canzone potrà essere assegnato anche un punteggio extra. !" concluse aggiungendo

"! ALL RIGHT! Diamo inizio alla gara! Rimanga sul palco solo chi deve cantare, salga il gruppo di studenti dell'anno di musica per l'accompagnamento musicale e un big applauso per i nostri singer! !" terminò definitivamente il preside, sollevando il braccio con il microfono in mano, mentre dalle fila di spettatori vicini al palco saliva un applauso, seppur lieve, comunque un incoraggiante applauso.

Intanto dal palco stavano pian piano scendendo tutti gli altri partecipanti, lasciando sola pronta ad esibirsi la prima estratta delle concorrenti: Shan-pu.

Che in quel momento era ferma, rigida, al centro del palco guardando Ranma e gli altri andarsene. Ad un tratto ogni sua sicurezza e convinzione svanì nell'ansia e nell'imbarazzo che l'avevano presa in una morsa.

Venne risvegliata dal suo stato catatonico pochi secondi dopo da un ragazzo del gruppo di accompagnamento musicale che gli aveva chiesto cosa dovessero suonare come accompagnamento.

"Eh?" fù la prima risposta di Shan-pu, aveva sentito la domanda ma era ancora un pò stordita da quell'insolita sensazione.

"Cosa dobbiamo suonare come accompagnamento?" ridomandò il ragazzo.

"Ah si." disse Shan-pu, poi frugò in una delle tasche e vi estrasse un mucchietto di fogli piegati su se stessi "Ecco." aggiunse, porgendoli al ragazzo.

"Grazie." rispose il ragazzo rivolgendo un sorriso a Shan-pu e prendendo i fogli contenenti lo spartito.

Passò qualche secondo poi salirono sul palco cinque persone in abito nero, giacca e cravatta, molto eleganti, erano i cinque giudici di gara, si sedettero ognuno al suo posto e fù in quel momento che Shan-pu capì che era fatta, stava e doveva cominciare.
Fù in quel momento che ha Shan-pu cominciarono a tremare le gambe.

Intanto intorno a lei si era creato il silenzio, tutti erano in attesa di qualcosa, tutti erano in attesa della sua canzone.
Anche Ranma e company la guardarono preoccupata, anche la sicura Shan-pu era stata paralizzata dalla tensione e presto sarebbe toccata anche a loro.

Passò qualche secondo e di nuovo il ragazzo del gruppo di accompagnamento si fece avanti dicendogli
"Quando vuoi."

La ragazza annuì semplicemente, senza riuscire a parlare e il ragazzo tornò al posto suo.

Qualche secondo dopo Shan-pu ancora non dava il via a niente, sempre ferma in quella posizione, il preside Kuno intanto si stava mettendo le mani nei capelli pensando al disastro che poteva succedere se non avesse cominciato a cantare, intanto dalle fila di spettatori sotto al palco saliva qualche fischio isolato e qualche spazientita frase tipo: "Forza!" "Dai!" "E andiamo!"

Le quali non fecero altro che peggiorare la situazione, vi pose rimedio Obaba, infatti la nonna salì sul palco avvicinandosi a Shan-pu e gli disse:

"Shan-pu. Che ti succede?" aspettò la risposta della ragazza, che arrivò dopo qualche secondo

"N-n-non ci riesco." disse sconsolata Shan-pu.

Obaba sospirò, poi disse "Non preoccuparti di loro." riferendosi agli spettatori sotto il palco "Ricorda quanto hai provato, quanto impegno ci hai messo, quanto ti sei dovuta allenare per correggere la tua mancata pronuncia della 'r' almeno mentre canti. Tanti sacrifici per non cantare Shan-pu?" concluse domandando, tuttavia sembrava che il discorso avesse sortito qualche effetto perchè Shan-pu infatti sollevò lo sguardo, guardando la nonna che diede il colpo finale

"Ricordi la tua prova generale? Cosa facevi mentre cantavi? Fai come quella volta, pensa che sei sola e non ti preoccupare di tutto il resto, perchè tutto il resto verrà da se." concluse definitivamente la nonna voltandosi e lasciando il palco, ma prima di scendere diede il via ai ragazzi dell'accompagnamento, al posto di Shan-pu.

La quale si ritrovò al centro del palco, con il microfono in mano e la musica che pian piano si avvicinava al momento in cui doveva attaccare lei.

Il gruppo di accompagnamento suonava lentamente le note iniziali e altrettanto lentamente Shan-pu sollevava il microfono portandoselo vicino alla bocca.
Fece un ultimo, profondo sospiro per poi incominciare, bene o male che vada

Shan-pu:
[Mi ritrovo qua
A raccimolare sogni
Visto che ora mai
Li tengo incatenati da un po']

[E trattengo il fiato giusto il tempo di intuire quanto quanto mi vuoi bene
E mi ritrovo qua
E non so
Che sapore ha]

A questo punto fece una pausa di poco più di un secondo, lasciando scorrere l'accompagnamento

*Non mi sembra di stare andando male.* pensò soddisfatta, poi riprese

[Mi avevano avvertito
Succede all'improvviso
E quando meno te l'aspetti
Ti si colora il viso]

[È più vulnerabile e dall'equilibrio instabile si allarga la tua vita
E ti ritrovo qua
Ma sai, che sapore ha]

Shan-pu, che finora era rimasta comunque rigida al centro del palco cominciò a camminare lentamente da destra a sinistra per tutta la lunghezza del palco

*Come il giorno delle prove.* si lasciò ancora quella frazione di secondo per quel breve pensiero, poi continuò

[I sogni non sono nei cassetti perché ci stanno stretti e rimangono a metà
Ed hanno, paura, del buio
Per questo non vanno compromessi arrivano in diretta senza pubblicità
Crudeli, bastardi
Come questo?
Colpo di fulmine.]

Ancora una breve pausa per lei, che tra uno spostamento e l'altro sul palco ne approfittò per lanciare un'occhiata alla nonna, che da parte sua annuì come per dirgli "Continua così che vai bene."
Nuovo coraggio per Shan-pu che riprese il suo pezzo

[Ci ritroviamo qua
Niente di sbagliato
Se c'è rimasto il sale
Può darsi sia passato di qua.
Tratteniamo il fiato giusto il tempo di intuire quanto ci vogliamo bene
Ma che sapore ha
Io e te]

All'ultima frase Shan-pu si portò una mano stretta a pungo al petto, poi quando attaccò il pezzo appena successivo la stessa mano la distese all'infuori e con gli occhi chiusi pose fine all'ultima parte della sua esibizione

[I sogni non sono nei cassetti perché ci stanno stretti e rimangono a metà
Ed hanno, paura, del buio
Per questo non vanno compromessi arrivano in diretta senza pubblicità
Crudeli, bastardi
Come questo
Colpo di fulmine, arriva adesso e..
mette in disordine, un disordine dentro di me]

[I sogni non sono nei cassetti perché ci stanno stretti e rimangono a metà
Ed hanno, paura, del buio
Per questo non vanno compromessi arrivano in diretta senza pubblicità
Crudeli, bastardi..]

Concluse lasciando sfumare l'accompagnamento musicale e riaprì gli occhi appena in tempo per prendersi l'applauso di una buona parte del pubblico a cui, a quanto pare, era piaciuta la sua esibizione.
Shan-pu sospirò liberandosi definitivamente della tensione, poi sollevò le braccia salutando gli spettatori, per poi dirigersi dalla giuria per il voto finale.
Ora mancava solo la votazione dei giudici, che non tardò ad arrivare, infatti conclusi gli applausi, uno alla volta i giudici commentarono l'esibizione di Shan-pu e la votarono sollevando una paletta col rispettivo numero scritto sopra.

Giudice 1: "Allora... considerando che sei stata la prima a doverti esibire e la canzone non mi è dispiaciuta affatto, il mio voto è 7."
Giudice 2: "Canzone bella, non discutiamo su questo, ma non c'è stata interpretazione e così non si trasporta un pubblico, mi dispiace, voto 5."
Giudice 3: "Non sono assolutamente d'accordo con il mio collega, la canzone è piaciuta, gli spettatori l'hanno dimostrato. Voto 7."
Giudice 4: "Brava. Davvero. Però quel momento di pausa all'inizio ti penalizza. Ma la canzone è bella quindi hai la sufficienza. Voto 6."
Giudice 5: "I miei colleghi hanno già detto tutto, posso aggiungere le mie impressioni, bella canzone, bella voce, ma interpretazione insufficiente, così come l'indecisione che a tratti ti coglieva durante l'esibizione, spero in meglio nelle prossime esibizione, per ora, voto 5."

Una voce esterna poi fece il resoconto del punteggio realizzato da Shan-pu:

"! Nella prima esibizione la concorrente Shan-pu ha totalizzato un totale di 30 punti assegnati dai giudici a cui vanno sotratti 6 punti per il ripetuto utilizzo di parole non ammesse dal regolamento. Per un totale di 24 punti. Si faccia avanti il prossimo concorrente. !"

Intanto Shan-pu si diresse alla scala che permetteva di scendere dal palco e alla fine di questa incontrò Akane, la prossima esibizionista, che si scostò di lato per far passare Shan-pu per poi salire timidamente le scale, volutamente o per caso non diede peso all'occhiata di sfida lanciatagli da Shan-pu.

Poi, una volta che Shan-pu si riunì al gruppo, si voltò verso Ranma facendogli l'occhiolino e sorridendogli, cosa che fece sobbalzare quest'ultimo il quale, benchè occupato con Mousse, Ryoga e Kuno a ripassare il testo prima della loro esibizione, capì quasi subito cosa voleva lasciar intendere Shan-pu con quel gesto e notò subito anche l'occhiata omicida che gli aveva lanciato Akane mentre saliva le scalette.

Salita sul palco, la più piccola delle Tendo, si avviò verso il tavolo dei giudici per prendere il microfono, lasciato lì precedentemente da Shan-pu, lo raccolse e poi consegnò al 'capo' del gruppo di accompagnamento musicale lo spartito da suonare, sotto gli sguardi seri dei giudici, poi si avviò posizionandosi al centro del palco.

"Coraggio Akane!" gli arrivò il grido di incoraggiamento di Kasumi.

"Forza bambina mia!" così come quello del padre.

Ma non la aiutarono affatto, anzi, non fecero altro che metterla ancora di più in soggezione.
Un film già visto per gli spettatori che attendevano sotto al palco, l'ansia da prestazione congelò Akane per diversi secondi, si risvegliò al "Dai Akane!!" urlatogli da Ranma, il quale poi dovette giustificarsi con il resto dei presenti.

L'urlo di incoraggiamento servì comunque ad Akane a spronarla ad iniziare, il pubblico aveva atteso fin troppo, con un pò di timore e incertezza si portò il microfono alla bocca e voltandosi diede il via al gruppo di accompagnamento che iniziò a suonare la base scelta da Akane.

Quest'ultima lasciò scorrere qualche secondo ancora, per un attimo sembrò arrendersi alla tensione tanto da abbassare il microfono, cosa che fece gelare la sua famiglia, Ranma compreso.

Poi, chissà da dove, una scarica di coraggio la convinse a cominciare... o adesso, o mai più...

Akane:
[Questo è il prezzo che, questo mondo impone a noi,
Di vivere senza certezza alcuna...
In bilico nel blu e disperati amanti che, non mai trovato amore puro.]

Iniziò lentamente, forse con un tono anche fin troppo basso per il tipo di canzone che si era prefissata, fortunatamente sembrò che il pubblico non ci fece caso, infatti i presenti continuarono a sentire la canzone senza manifestare particolare disapprovazione.

*Fin qui tutto bene. Rimani calma Akane.* cercò di autocontrollarsi mentre continuava la sua esibizione.

[Piegati alle regole del buon mercato mi pento mi dolgo per questo peccato,
ma quando respiro mi accorgo che esisto davvero.
E stiamo isolati in cerca di gloria mediocri e muti e senza memoria,
ma guarda l'estate è tornata speranza c'è ancora..
Ti prego vivi... vivi... vivi... davvero...
vivi... vivi... vivi davvero... davvero...]

[Questo è il prezzo che questo tempo impone a noi,
velocemente vivere una vita.
Il frutto del peccato una donna l'ha mangiato,
adesso io vorrei un pezzo di torta.]

Forse presa dall'euforia, forse perchè era riuscita a superare lo stato di tensione, Akane prese il via e finalmente trovo il ritmo e la velocità giusta per l'ultima parte della canzone e istintivamente afferrò anche con l'altra mano il microfono chiuse gli occhi e proseguì convinta.

[Piegati alle regole del buon partito
Nessun pregiudizio è mai stato sanato
Raccontami quello che fai per dormire la notte
Illusi delusi dal senso di colpa
Costretti da una morale distorta
Ma fuori c'è un mondo di anime salve davvero
Ti prego vivi... vivi... vivi... davvero... davvero
vivi... vivi... vivi davvero... davvero...
Il cielo su di noi la strada siamo noi...
Vivi... vivi... vivi... davvero... davvero...
Vivi... vivi... vivi davvero...]

[Vivi... vivi... vivi... davvero... davvero...
Vivi... vivi... vivi davvero...
Il cielo su di noi la strada siamo noi.
Vivi... vivi... vivi... davvero... davvero...
Vivi... vivi... vivi davvero...
Get up more...
Vivi... vivi... vivi... davvero... davvero...
Vivi... vivi... vivi davvero...
Il cielo su di noi la strada siamo noi
Vivi... vivi... vivi... davvero... davvero...
Get up more...
Vivi... vivi... vivi davvero...]

Nella seconda parte della canzone Akane mostrò di avere una voce invidiabile.

[I buoni i cattivi i dipinti ed i vivi] a questo punto provò anche a interagire un pò con la canzone, semplicemente contando con le dita le parole 'buoni,cattivi,dipinti,vivi', muovendo il braccio dall'alto verso il basso ogni volta.
[Non c'è ideale che valga una guerra...
Combatti ogni piccolo e grande tormento
Ed esci più fuori a gioire di ogni momento]
[Vivi... vivi... vivi... davvero... davvero...
Vivi... vivi... vivi davvero...]


Terminata la canzone il gruppo di accompagnamento lasciò sfumare le ultime note, lasciando spazio agli applausi del pubblico, per poi affidare Akane al verdetto dei giudici.
Giudice 1: "Per te, come per la prima ragazza è stata la prima esibizione, canzone un pò più movimentata ma forse hai sbagliato qualcosina. Comunque ti do un buon 6"
Giudice 2: "Una bella canzone, un'accenno di interpretazione anche se molto sottile, spero in un miglioramento, comunque ti sei guadagnata la sufficienza, 6."
Giudice 3: "La canzone era davvero bella, io direi al pari della tua avversaria, voto 7"
Giudice 4: "Hai scelto un testo complesso, ma l'hai svolto davvero bene e mi dispiace dire che ti penalizza l'inizio non proprio brillante. Mi dispiace. Voto 5"
Giudice 5: "Sei andata migliorando nel progredire della canzone, ma la troppa indecisione nella prima parte ti costa un voto più alto, meriti comunque la sufficienza. 6."

Nonostante i voti non proprio altissimi Akane uscì comunque soddisfatta dalla sua prima esibizione, contenta anche di aver superato il punteggio di Shan-pu, come confermato anche dalla voce fuori campo:

"! Prima esibizione per la concorrente Akane Tendo per un totale di 30 punti assegnati dai giudici e nessuna detrazione per violazioni al regolamento. Si faccia avanti il prossimo concorrente. !"

Akane si prese ancora qualche secondo per salutare il pubblico, poi abbandonò il palco.
Si incrociò col padre alla fine delle scalette, dal quale ricevette un caloroso abbraccio dalla quale lei faticò non poco a liberarsi, visto che il padre non sembrava intenzionato a lasciarla.

"Complimenti bambina mia!" disse un'emozionato Soun mentre abbracciava calorosamente, forse fin troppo, Akane.

"Papà dai! Tocca a te." se ne liberò così la ragazza, ricongiungendosi al gruppo mentre il padre già aveva preso posto sul palco.

Appena rientrata nel gruppo arrivò subito, diretto e pungente, il commento di Shan-pu.

"Non male lagazza violenta." disse la cinese guardando la sua avversaria con un'espressione di sfida negli occhi.

"E non ancora finita." ribattè Akane a Shan-pu, per poi voltarsi definitivamente verso il palco.

Il terzo concorrente, Soun Tendo, si apprestava a cantare, si schiarì la voce, sospirò un paio di volte liberandosi della tensione, meglio di come avevano fatto le due precedenti concorrenti, poi picchiò l'indice della mano destra sul microfono e diede il via al gruppo di accompagnamento, al quale lasciò poco più di un paio di note di chitarra, per poi iniziare diretto, prima che l'emozione la tensione bloccassero anche lui.

Soun:
[Cosa c'entra questo cielo lucido] fece un pausa di un secondo
[Che non è mai stato così blu] altra pausa
[E chi se ne frega delle nuvole] ancora una
[Mentre qui, manchi tu.]

Qui fece una pausa leggermente più lunga, afferrò il microfono anche con l'altra mano e chiuse gli occhi proseguendo il suo testo, era questo il ritmo della sua canzone e fin qui, non si lamentava nessuno.

[Pomeriggio spompo di domenica
Come fanno gli altri a stare su
Non arriva neanche un po' di musica
Quando qui, manchi tu]

[E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere.]
In questa parte Soun cambiò ritmo cantandola un pochino più rapidamente, per poi riprendere il ritmo di prima.

[Cosa c'entra quel tramonto inutile
Non ha l'aria di finire più
E ci tiene a dare il suo spettacolo
Mentre qui, manchi tu.]

[Così solo da provare panico
E c'è qualcun'altra qui con me
Devo avere proprio un aria stupida
Sai come è, manchi te.]


Nessuno si sarebbe aspettato una cosa simile da Soun, dovevano ammettere che finora, dei tre partecipanti era quello che si stava facendo valere meglio.

[E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere]

[E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare]


Terminato il ritornello con una delle mani lasciò il microfono e per qualche secondo non cantò lasciando spazio al gruppo di accompagnamento di andare avanti con l'accordo, poi proseguì

[Cosa c'entra questa notte giovane
Non mi cambia niente la tv]
e a questo punto con la mano ormai libera fece il gesto di 'niente' ruotando la mano stretta a pugno con sollevati solo pollice e indice.
[E che tristezza che mi fa quel comico
Quando qui, manchi tu]
al 'manchi tu' Soun alzò, sempre la mano libera, verso il cielo e terminò la sua esibizione riproponendo il ritornello.

[E adesso che sei dovunque sei
Chissà se ti arriva il mio pensiero
Chissà se ne ridi o se ti fa piacere]
[E adesso che sei dovunque sei
Ridammelo indietro il mio pensiero
Deve esserci un modo per lasciarmi andare.]


A quel punto la canzone era finita, Soun abbassò il braccio e la testa e dopo qualche secondo fece un inchino al pubblico raccogliendo i loro applausi, mentre il gruppo di accompagnamento terminava di suonare.
Ad applaudire fuori dal palco non furono solo gli spettatori ma anche Akane, Nabiki e Kasumi, le quali capirono bene il senso della canzone e non poterono trattenere almeno un poco di emozione.

Nel frattempo Soun si era già recato dai giudici, tentando di nascondere la commozione che lo aveva colto verso la fine della canzone.
Ogni giudice intanto dava il suo voto e le sue impressioni

Giudice 1: "Una buona esecuzione, però la prossima volta cerca di trattenere l'emozione. Voto 7"
Giudice 2: "Bella canzone, bella interpretazione. Voto 7"
Giudice 3: "Non posso fare a meno di essere d'accordo, voto 7"
Giudice 4: "Io faccio un analisi più tecnica, la canzone è bella ma ti sei appoggiato un pò troppo al gruppo di accompagnamento, per me un voto in meno. 6."
Giudice 5: "Una bella interpretazione e una bella canzone, anche se credo ci siano margini di miglioramento. Un buon 7 è meritato."

"! Soun Tendo conclude l'esibizione con un totale di 34 punti assegnati. Si faccia avanti il prossimo concorrente. !"

Annunciò la voce fuori campo mentre Soun lasciava il palco

"Complimenti Tendo. Forse sei quasi arrivato al livello della mia canzone." si complimentò, a modo suo Genma, con l'amico, sorridendo sarcastico.

"Cosa ne sai Saotome? Devi ancora cantare mi sembra." gli rispose a tono Soun.

"Impallidirai." ribattè Genma voltandosi verso Soun, guardandolo deciso.

Abbandonarono la loro posizione e le loro intenzioni quando sul palco già si era posizionata Nabiki.

La secondo-genita dei Tendo già era pronta, microfono alla mano, scosse la testa scacciando chissà quale pensiero o forse semplicemente un pò di tensione dell'ultimo momento, poi diede il via all'accompagnamento e si ritaglio uno spazio di una frazione di secondo per un ultimo pensiero prima di incominciare

*Dovevo farmi pagare per salire su un palco, non pagare io per esserci.* Nabiki non si smentisce mai

Poi finalmente incominciò, l'introduzione fù tutta per il gruppo di accompagnamento musicale e dopo qualche secondo iniziò a cantare Nabiki..

Nabiki:
[Sai...
nascono così,
fiabe che vorrei dentro tutti i sogni miei
e le racconterò,
per volare in paradisi che non ho,
e non è facile restare senza piu' fate da rapire
e non è facile giocare se tu manchi.]


Benchè Nabiki mostrò una notevole forza nell'affrontare la tensione che aveva paralizzato la maggior parte dei concorrenti precedenti, comunque non si preoccupò di dare un'interpretazione alla canzone, infatti cantò la maggior parte, se non tutta la canzone, nella stessa posizione.

[Aria come è dolce nell'aria scivolare via, dalla vita mia.
Aria respirami il silenzio.
Non mi dire addio ma solleva il mondo.]

[sì, portami con te,
tra misteri di angeli e sorrisi, demoni
e li trasformerò,
in coriandoli di luce tenera
e riuscirò sempre a fuggire, dentro colori da scoprire
e riuscirò a sentire ancora quella musica.]


A questo punto Nabiki si prese una pausa di pochi secondi più lunga, afferrò anche con l'altra mano il microfono e inspirò ancora più profondamente, quasi a volersi dare la carica.
Terminò la sua esibizione con l'ultima parte e con un tono di voce un pò più elevato.

[Aria, come è dolce nell'aria scivolare via, dalla vita mia.
aria respirami il silenzio.
Non mi dire addio ma solleva il mondo.
Aria abbracciami,
volerò.
Aria ritornerò nell'aria che mi porta via, dalla vita mia
aria mi lascerò nell'aria.
Aria com'è dolce nell'aria scivolare via, dalla vita mia.
Aria mi lascerò nell'aria.]


La base musicale sfumò e si chiuse insieme con la canzone, ci fù il solito spazio degli applausi, poi tutto venne lasciato al verdetto dei giudici.

Giudice 1: "Un bel testo e ti ho anche vista molto sicura di te, manca tutto il resto, ma la sufficienza la meriti. Voto 6."
Giudice 2: "Io ti do un 5. Il testo non è male, ma forse potevi fare qualcosa in più."
Giudice 3: "Attenta alle pause troppo lunghe. Voto 5."
Giudice 4: "Io invece premio il fatto di non esserti bloccata come le concorrenti precedenti, quindi un buon 6."
Giudice 5: "Io ti assegno la sufficienza. Ma spero in qualcosa di più per la prossima."

"! La concorrente Nabiki Tendo conclude la sua prima esibizione con un totale di 28 punti. !"

Intanto Nabiki aveva già raggiunto il resto della famiglia ricevendo un sorridente "Ben fatto Nabiki!" da Akane.
Lei si limitò a rispondergli con un superbo "Modestamente." chiuso da un sorriso soddisfatto, in fin dei conti non era andata così male.

Intanto faceva la sua comparsa sul palco il quinto partecipante, Kocho Kuno, nonchè preside del Furinkan

"Ok boys! Ora tocca a me." disse il preside sorridente sotto i suoi occhiali da sole, che non mancava mai di indossare con tutto che fosse sera.

Consegnò lo spartito al gruppo musicale, inserì il microfono nell'apposito sostegno, a differenza degli altri non sembrava intenzionato a tenere in mano il microfono e infine imbracciò il suo fedele ukulele, sotto gli sguardi incuriositi dei giudici.

"Ok guys! Diamo inizio allo show." aggiunse, sempre sorridendo e dando così il via, a modo suo, al gruppo di accompagnamento.

Preside Kuno:
[Stanca, rassegnata, innocente, invasata.
Nuda, svergognata, tradita, condannata.
Ma è la mia città.]
Questa primissima parte la cantò solo con l'ausilio del sottofondo musicale suonato dal gruppo, che era comunque un accompagnamento molto semplice.

Per la seconda parte invece, alla musica del gruppo, aggiunse il suono del suo ukulele.

[Sporca, avvelenata, incivile, incendiata.
Sempre affollata, devota, ammutinata
Ma è la mia città
E... la... nottata... non... passa... mai.]


L'ultima parte di questa strofa la cantò a modo di telegrafo, per capirci, poi prese un respiro e aumentò un pò il tono di voce, suonando il suo strumento con un pò più di vigore.

[Bella, appariscente, invidiata, invadente
Volgare, indecente, violenta, incandescente
Ma è la mia città.]

[Voce incosciente, insidiosa, insolente,
Amara, ammaliante, miracolata, irriverente
Ma è la mia città.]

[Ma domani chi lo sa
Vedrai che cambierà
Magari sarà vero
Ma non cambierà mai niente
Se ci credo solo io.]


Qui riabbassò la tonalità della voce riportandola al paro di quella utilizzata all'inizio della canzone.

[Sola, abbandonata, invisibile, spiata
Fiera, disprezzata, feroce, incontrollata
Ma è la mia città.]


La canzone volgeva al termine e da qui in poi ogni volta che diceva 'Ma è la mia città.' lasciava per un secondo il suo ukulele e col dito indice della mano sinistra indicava se stesso.

[Colta, raffinata, aggredita, infamata
Muta, scanzonata, superstiziosa, spregiudicata
Ma è la mia città.]


A questo punto lasciò proprio il suo strumento e allargò le braccia cantando la prossima strofa.

[E domani chi lo sa
Vedrai che cambierà
Magari sarà vero
Ma non cambierà mai niente
Se ci credo solo io.
Ma domani chi lo sa
Vedrai che cambierà
Magari sarà vero
Ma non cambierà mai niente
Se ci credo solo io.]


Qui si fermò a cantare per diversi secondi, lasciando spazio all'accompagnamento musica e tornando anche lui a suonare il suo strumento.
Poi lo lasciò di nuovo, afferrò il microfono con due mani avvicinandovi il volto e muovendo leggermente il bacino da destra a sinistra, cantò l'ultima strofa.

[Antica, antiquata, misteriosa, inesplorata
Fragile, spietata, assediata, ammanettata
Ma è la mia città.]
al momento di dire 'Ma è la mia città.' tornò ad indicare se stesso e per finire allargò il braccio.


Tra il pubblico ci furono istanti di silenzio, istanti in cui gli spettatori si guardarono gli uni con gli altri, certamente era un testo strano, poi applaudirono anche la canzone del preside, almeno per incoraggiamento.

Nel frattempo Kocho Kuno mostrava il pollice alla band musicale che aveva suonato la base, poi si avvicinò alla giuria per sentire il suo voto.

I giudici dovettero prendersi un secondo per formulare dei discorsi di senso compiuto, poi iniziarono uno alla volta.

Giudice 1: "Ecco... un testo un pò particolare, ma l'interpretazione data mi è piaciuta, io direi 6." disse poco convinto il primo giudice di gara, poi venne il turno del secondo.
Giudice 2: "Un testo particolare, come già detto, strano e che, a differenza dei precedenti, ha lasciato perplessi un pò tutti quanti, io darei un 5."
Giudice 3: "Passi il testo, già troppo analizzato dai precedenti colleghi, io mi soffermo proprio sullo stile della canzone, sull'interpretazione canora, che mi convince poco, è un cinque anche per me.
Giudice 4: "Testo, interpretazione canora, tipo di canzone, è già stato detto tutto. La parte più bella della canzone è stata quella finale, leggermente più animata, per me è un 4."
Giudice 5: "E' solo la prima canzone e nella speranza di sentire di meglio assegno un 6."

"! Il concorrente Kocho Kuno conclude la sua prima esibizione col punteggio di 26 punti. !"

Fù a quel punto che il preside Kuno si avviò fuori dal palco con la testa bassa tra l'arrabbiato e il dispiaciuto per le votazioni dei giudici.
Scese le scale incrociò lo sguardo del prossimo concorrente, ma non disse nulla e tirò dritto

*It's not possible. Io sono il preside dell'istituto superiore Furikan. No no no, non posso trattarmi così. Non posso perdere.* pensò il preside Kuno, mentre si faceva strada tra gli altri partecipanti, in attesa del loro turno, allontandosi dalla scena.

Nel frattempo faceva il suo ingresso sul palco, pronto a cantare e a superare in termini di punteggio il suo amico, Genma Saotome.
Il quale consegnò subito il foglio con lo spartito e si diresse spedito verso il microfono, staccandolo dal suo sostegno.
Non mancò un'occhiata di sfida verso il suo amico Soun, come se volesse dirgli 'Stai a vedere.', poi si accinse a cominciare.




CONTINUA...















Ed eccoci qui, anzi "E mi ritrovo qua" come detto da Shan-pu :)
Questo capitolo e questa prima parte di gara sono terminati, stasera o domani ci sarà spazio per il prossimo atto :)
intanto spero che, a suo modo questo capitolo vi sia piaciuto :)
e attendo le vostre impressioni nell'apposita sezione per chi volesse :)

Termino col dire che, se volete, potete dare anche voi le vostre impressioni sulle canzoni, esprimere un giudizio e sto seriamente pensando di aggiungere un punto ad ogni cantante per ogni giudizio positivo lasciato da voi :) :)

in fin dei conti è una storia scritta di giorno in giorno quindi perchè non rendere partecipi anche voi del possibile vincitore? :) tanto ancora non è stato stabilito nulla :) :)

Vi lascio con un ringraziamento a chi è arrivato fin qui :) spero che questa prima parte di gara vi sia piaciuta e spero di risentirvi nella sezione commenti :) e nel prossimo capitolo :) :)

Grazie. :)
Ciaoooooooo. :)

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Capitolo 20
*** 20 - LA GARA (ATTO II) ***


Eccomi qui ! :) Con il secondo e ultimo capitolo della prima fase di gara :)
Ho modificato qualcosina dall'originale previsto per la seconda parte, per rendere il capitolo un pò più divertente e un pò più interessante e descritto meglio :) spero che vi piaccia :)

Non voglio mancare di ringraziare xingchan, Arya_drottningu, ran_ko e Stellina_chan per i loro favolosi commenti al capitolo precedente :) sono contentissimo che vi sia piaciuto :) e ogni vostra impressione e preferenza nei commenti verrà presa in considerazione ;) :)

Un ringraziamento va anche a chi ha letto semplicemente il precedente capitolo e a cui spero stia piacendo la storia e tutto il resto :)

Chiedo perdono ma stasera vado un pò di fretta quindi pubblico il resto della gara, ringrazio ancora e vi auguro buona lettura :) ciaoooo :)

20 - La gara (Atto II)



Al suo ingresso sul palco Genma Saotome mostrò una certa noncuranza per gli sguardi dei giudici fissi su di lui, di fatti il suo primo interesse fù per Soun Tendo che lo guardava dal bordo del palco e al quale Genma non mancò di lanciare un'occhiata di sfida, un'occhiata di quelle che dicono 'Stai a vedere'.

Abbandonò il contatto ottico con l'amico quando venne richiamato dagli applausi di incoraggiamento del pubblico e come ci si poteva attendere da lui, Genma Saotome si voltò verso gli spettatori e alzò entrambe le braccia salutandoli, altezzoso e imbarazzato.

Troppo impegnato a farsi bello di fronte agli spettatori, lasciò scorrere troppo tempo e a sbrigare la pratica fù il capo del gruppo di accompagnamento musicale, il quale si avvicinò a Genma e richiamò la sua attenzione schiarendosi la voce.

Fù a quel punto che Genma si bloccò un secondo, ancora con le braccia sollevate, poi le abbassò voltandosi verso il ragazzo.
Passò ancora un secondo per mettere a fuoco chi aveva di fronte, perchè si trovasse lì e cosa dovesse fare, poi un lampo di genio gli rischiarì le idee.

"Ah... si!" disse solamente Genma, infilandosi una mano in tasca estraendo i fogli con lo spartito, consegnandoli al ragazzo, il quale poi si allontanò.

Un ultima occhiata al tavolo dei giudici, che attendevano l'inizio dell'esibizione, poi si decise finalmente a dare il via alla base musicale.

Lasciò al gruppo di musica uno spazio di circa mezzo minuto per l'introduzione sonora della canzone, poi toccò a Genma.

Genma:
[Scorre piano piano la Statale 526]

Viste le prestazioni precedenti dei suoi avversari Genma decise di attuare una tattica un pò più diversa e cercò di movimentare un pò di più la canzone già a partire dalle prime strofe, cose semplice, per esempio già al '526' della prima frase scandì il numero con le dita (numero per numero: 5 - 2 - 6 (al sei aprì rapidamente la mano e la richiuse altrettanto rapidamente lasciando in su solo il pollice.)

[passa posti che io mai e poi mai] qui, al 'mai e poi mai' mosse il braccio destro da destra a sinistra
[avrei pensato fossero così] a questo punto, fece spallucce e sempre col braccio destro lo tenne sollevato all'altezza del busto, con un angolo di 90 gradi.
[ancora come quando qui
il cinquantino mi portava via dai guai
Invece di svoltare a scuola
andava giù alla ferrovia
due minuti di paura poi pronti via, poi pronti via]


[La mia moto scorre piano sulla 526] di nuovo scandì i numeri con la mano, come prima.
[attraversa dei profumi che poi
un metro dopo non li senti più
io respiro e mando giù
prima di perderli che non si sa mai]


[Da lontano un'altra moto
sta venendo verso me
alza il braccio e fa un saluto]
qui alzò la mano, mimando un saluto a qualcuno in lontananza. [che bello è, che bello è, ti fa sentire che]

[Basta un giorno così
a cancellare centoventi giorni stronzi e
basta un giorno così
a cacciare via tutti gli sbattimenti che
ogni giorno sembran sempre di più
ogni giorno fan paura di più
ogni giorno però non adesso adesso adesso
che c'è un giorno così]


A questo punto della canzone pose fine alla pantomima, afferrò il microfono con entrambe le mani e terminò la canzone.

[La mia moto scorre piano piano fino in città
il sole tra non molto tramonterà
mi fermo al rosso del semaforo
che mi dà tempo ancora un po'
prima che la moto torni al suo garage
il bambino su quell'auto
guarda indietro e vede me
alza il braccio fa un saluto
che bello è, che bello è, mi fa sentire che]


[Basta un giorno così
a cancellare centoventi giorni stronzi e
basta un giorno così
a cacciare via tutti gli sbattimenti che
ogni giorno sembran sempre di più
ogni giorno fan paura di più
ogni giorno però non adesso adesso adesso
che c'è un giorno così]


Ancora qualche secondo per far chiudere anche l'accompagnamento e poi Genma si godè gli applausi del pubblico, che a lui sembrarono anche leggermente più vigorosi o semplicemente più numerosi di quelli ricevuti finora dagli altri partecipanti.

*Non è andata male. Beccati questo Tendo.* pensò soddisfatto Genma, mentre raggiungeva il tavolo dei giudici per ricevere il suo voto.

Giudice 1: "Finora la migliore. Voto 8."
Giudice 2: "Interpretata bene e cantata sufficientemente. Voto 7."
Giudice 3: "Una canzone allegra. Peccato per i punti di penalizzazione che prenderai, ma intanto per me è un bel 7."
Giudice 4: "Interpretata bene, animata benino, cantata forse un pò troppo superficialmente, io direi 6."

L'ultimo giudice squadrò il suo collega dopo la strana votazione assegnata alla canzone, poi diede anche lui il suo giudizio.

Giudice 5: "Finora una delle migliori che ho sentito e una delle migliori interpretazioni, spero di sentirne altre così. Voto 8."

"! Il concorrente Genma Saotome conclude la sua prima esibizione col punteggio di 38 punti a cui vanno sottratti 4 punti per 2 violazioni al regolamento, per un punteggio complessivo di 34 punti. !"

Mentre la voce fuori campo annunciava il suo punteggio Genma stava già scendendo dal palco, appena sentì il numero schioccò le dita sussurando un "Che sfortuna.*

Poi rivolse il suo sguardo a Soun e sorridendo altezzoso disse "Visto Tendo? Ti ho raggiunto." Quest'ultimo rispose "Solo fortuna Saotome." dopodichè si guardarono con aria di sfida, non era ancora finita.

Intanto già aveva completato i suoi preparativi Uckyo, la sua canzone avrebbe avuto più senso se cantata per prima ma contava comunque sull'indice gradimento.
Al comando di Uckyo il gruppo fece partire la musica, poi toccò a lei.

Uckyo:
[A te che perdi la strada di casa ma vai
dove ti portano i piedi e lo sai
che sei libero
nelle tue scarpe fradice
a chi ha parole cattive soltanto perchè
non ha saputo chiarire con sè
a chi supplica
e poi se ne dimentica
a chi non ha un segreto da sussurrare
ma una bugia da sciogliere
a chi non chiede perdono ma lo avrà.]

[Benvenuto a un pianto che commuove
ad un cielo che promette neve
benvenuto a chi sorride, a chi lancia sfide
a chi scambia i suoi consigli coi tuoi
benvenuto a un treno verso il mare
e che arriva in tempo per natale
benvenuto ad un artista, alla sua passione
benvenuto a chi non cambierà mai
a un anno di noi.]


Uckyo non si preoccupò affatto di muoversi durante la canzone, rimase fissa al centro del palco, tenendo il microfono saldo tra le due mani.
Lasciò tutto il resto alla sua voce.

*Certo avrebbe avuto ancora più impatto se fossi stata scelta per prima... peccato.* pensò Uckyo in una frazione di secondo per poi riprendere.

[A questa luna che i sogni li avvera o li da
o li nasconde in opportunità
a chi scivola
a chi si trucca in macchina
e benvenuto sia questo lungo inverno
se mai ci aiuta a crescere
a chi ha coraggio e a chi ancora non ce l´ ha.]

[Benvenuto a un pianto che commuove
ad un cielo che promette neve
benvenuto a chi si spoglia, per mestiere o voglia
e alle stelle chiede aiuto o pieta´
benvenuto al dubbio delle spose
a un minuto pieno di sorprese
benvenuto a un musicista, alla sua canzone
e agli accordi che diventano i miei
a un anno di noi.]


*Tuttavia... non sembra stia andando affatto male.* pensò di nuovo e in effetti spettatori e compagni dovettero ammettere, tutti, che aveva davvero una bella voce.

[Al resto che verrà
a tutto questo che verrà
a tutto il resto poi chissà
e poi..]

[Benvenuto a un pianto che commuove
ad un cielo che promette neve
benvenuto a chi sorride, a chi lancia sfide
e a chi scambia i suoi consigli coi tuoi
benvenuto a un treno verso il mare
scintilla e arriva in tempo per natale
benvenuto ad un artista, alla sua intuizione
benvenuto a un nuovo anno per noi
a un anno di noi
un anno per noi
per tutto e per noi
un anno di noi.]


La base musicale sfumò insieme alla canzone e dalle fila di spettatori partì un bell'applauso che Uckyo accolse contente e timida, poi fece un'inchino al pubblico e si consegnò al verdetto dei giudici.

Giudice 1: "Voto 7."
Giudice 2: "Anche per me. 7"
Giudice 3: "Come i miei colleghi. 7."
Giudice 4: "Bella canzone, ma io ho bisogno di vedere anche un minimo di trasporto. 6."
Giudice 5: "Brava. 7."

"! La concorrente Ukcyo Kuonji conclude la sua prima esibizione col punteggio di 34 punti. !"

Annunciò la solita voce, mentre Uckyo salutava il pubblico e poi abbandonava il palco.
Era il turno dell'unico gruppo della gara.

Lentamente Ranma, Ryoga, Mousse e Kuno presero posto sul palco, il pubblico e i giudici osservavano in silenzio mentre tutti e quattro erano riuniti vicino alla consolle di Kuno.

"Siete tutti pronti?" disse a bassa voce Mousse ai suoi compagni di gara, in risposta ebbe un muto cenno di assenso.

"Forza. Diamoci da fare." li incoraggiò Mousse, spostandosi per primo al centro del palco, salutando gli spettatori e gettando di tanto in tanto un'occhio a Shan-pu, la quale quando se ne accorse si girò dall'altra parte per poi tornare a guardare il palco quando Mousse distoglieva lo sguardo da lei.
Poi lo raggiunsero anche gli altri e a quel punto diede il via a Kuno che fece partire la musica.

Passò qualche secondo di troppo e Kuno se ne accorse infatti cercò in tutti i modi di farla sembrare una cosa voluta facendo ripetere la parte introduttiva, intanto Ryoga faceva cenni nervosi a Ranma di cominciare.

Niente, il ragazzo era fermo col microfono in mano distaccato dalla realtà
*Ma chi me lo ha fatto fare... è?* pensava Ranma, paralizzato dalla tensione o dall'imbarazzo, lasciando scorrere la musica, mente rincarava ancora la dose.

*Cantare, ma come mi è venuto in mente. Ribadisco, è una cosa da donne.*

Ma non c'era più tempo, o adesso o mai.

*Però...* proseguì, voltando lo sguardo verso il bordo del palco dove si trovavano la sua famiglia e gli altri concorrenti *Loro hanno già cantato e hanno fatto anche piuttosto bene...* ripensando alle esibizioni precedenti *Perchè?* iniziò domandandosi *Perchè non sono rimasto a casa?*

Mentre Ranma proseguiva il suo ciclo di pensieri negativi e ritrovava lo spirito giusto i secondi scorrevano e Kuno non poteva fare girare quella base in eterno, il pubblico e soprattutto la giuria si stancano presto, quindi, più e come il giorno della prova generale, Ryoga si prese di nuovo il posto di 'starter' dell'esibizione, anche se ne fù diciamo, obbligato stavolta, per non rovinare ulteriormente la, già compromessa, prestazione.

Ranma,Ryoga,Mousse,Kuno:

Ryoga:
[Lo sai nessuno è perfetto
Lo sai nessuno è perfetto
Quaggiù nessuno è perfetto
Laggiù qualcuno è perfetto? ]

Mentre Ryoga cantava la prima piccola parte si voltò verso Ranma fissandolo e fù a quel punto che il codinato si ridestò dal suo stato catatonico, guardando, ancora un pò assorto nei suoi pensieri, Ryoga.

D'un lampo si ricordò perchè era lì, si ricordò del perchè tutti loro erano lì e di cosa c'era in palio. Stavolta non si poteva sbagliare.

*Giusto! Per le sorgenti, ecco per cosa.* pensò Ranma e fù a quel punto che si riaccese in lui la scintilla che finalmente gli diede la spinta per cominciare.

Ranma:
[Quante volte te l'han detto
Nessuno è perfetto
Lo so che la pensi così]
(Mousse:[lo so]) si aggiunse Mousse alla fine, con tono un pò più basso rispetto a quello di Ranma, doveva sentirsi, ma non spezzare il testo

[Giù la maschera dai qualche pecca ce l'hai come tutti gli uomini] (Mousse:[lo so])
[Se le conto io ne avrò un miliardo] (Mousse:[lo so])
[Per esempio sono un gran testardo] (Mousse:[lo so])

[Delle volte mi sento un bastardo
E vorrei poter fare come in gran theft auto
Ho ben più di un vizio e trasgredisco qualche regola
Non mi so trovare un posto fisso in questa società
Non mi so fidare fino in fondo delle autorità
Fuggirei su un isola ma poi rimango qua.]


Ranma:[Tu dimmi chi non lo fa,] Mousse:[nessuno,] Ranma:[dai dimmi chi non lo fa,] Mousse:[nessuno]

Presa un pò più di confidenza col palco, Ranma ebbe anche il 'coraggio' di muoversi un pochino, niente di che, semplicemente cambiò posizione e invece che verso Ryoga, si voltò verso Mousse, nel momento in cui doveva intervenire il cinese, indicando quest'ultimo con un dito.

Ranma:[Tu dimmi chi non lo fa,] Mousse:[nessuno, nessuno, nessuno] per dare ancora un pò di melodicità a questa parte del testo Mousse si prese la libertà di allungare un pò la 'o' del 'nessuno' finale.

Ryoga:
[Ci sei anche tu? (Mousse:[Oh-oooh]) Lo fai anche tu? (Mousse:[Oh-oooh])]

Ryoga si dimostrò un pò più spigliato, forse semplicemente più euforico.

[Qualche vizio ce l'hai, qualche sbaglio lo fai e lo sai che lo fai? (Mousse:[Oh-oooh])
Ci sei anche tu? (Mousse:[Oh-oooh]) Lo fai anche tu? (Mousse:[Oh-oooh])
Qualche vizio ce l'hai, qualche sbaglio lo fai e lo sai che lo fai?]

Poi venne il turno di Mousse, l'unico in fin dei conti che aveva la voce adatta per cantare l'unico pezzo un pò più sul melodico.

Mousse:
[Ma che male c'è? Sono fatto così, tocca farci l'abitudine
Bene o male se, vado avanti così, faccio quello che mi va
Meno male che sono fatto così, ho la testa tra le nuvole
Odio i limiti, odio i lunedì, ma chi è che non lo fa? ]


Un solo istante di stop, istante in cui anche la base musicale di Kuno venne abbassata al minimo, per poi riprendere il tutto di botto, con Ryoga.

Ryoga:[Tu dimmi chi non lo fa,] Mousse:[nessuno,] Ryoga:[dai dimmi chi non lo fa,] Mousse:[nessuno]
Ryoga:[Tu dimmi chi non lo fa,] Mousse:[nessuno, nessuno, nessuno]

Ryoga:
[Ci sei anche tu? Lo fai anche tu? (Mousse:[Oh-oooh])
Qualche vizio ce l'hai, qualche sbaglio lo fai e lo sai che lo fai?] (Mousse:[Oh-oooh])

Ranma:
[Quante volte m'han detto di mettere la testa a posto ma] durante questa prima frase Ranma si portò il dito indice della mano sinistra alla tempia.
[Molto meglio essere difettoso che un ipocrita
Come i perbenisti sempre tristi e sempre in mezzo ai piedi
La dimensione non conta, vallo a dire a Rocco Siffredi
Nessuna lo fa solo per sesso questo m'han detto
Ma se chiedi agli uomini è successo al cento per cento
Nessuna tradisce, nessuno tradisce, tutti innamorati
Ma com'è che poi due su tre come me sono figli di divorziati?!]


Ranma,Ryoga:
[Lo sai nessuno è perfetto] (Mousse:[nessuno])
[Lo sai nessuno è perfetto] (Mousse:[nessuno])
[Quaggiù nessuno è perfetto] (Mousse:[nessuno])
[Laggiù qualcuno è perfetto?] (Mousse:[nessuno]) come per il pezzo precedente, Mousse allungò ancora un pò l'ultima 'o'.

Terminata canzone e accompagnamento musicale, che finirono quasi contemporaneamente, i tre cantanti si voltarono verso il pubblico in attesa di qualche reazione.

Dall'altra parte del palco invece, faceva fatica a farsi strada un applauso, che poi tuttavia scoppiò ugualmente, almeno come premio per l'esibizione.

Giudice 1: "Un testo piuttosto strano. Non so al pubblico ma a me ha fatto piacere sentire qualcosa di diverso. Voto 7.
Giudice 2: "Solo il testo, anche il genere trovo un pò particolare, servono miglioramente per me e il mio voto è 5."
Giudice 3: "Alla luce della prestazione, della reazione del pubblico e del grande stacco tra l'inizio dell'accompagnamento e quello della canzone, il mio voto è 4.

Al voto del terzo giudice dalle fila di spettatori si alzò qualche leggero brusio di dissenso, di quegli spettatori a cui canzone ed esibizione a quanto pare era piaciuta, anche un pochino più delle altre.

Giudice 4: "Io non me la sento e non posso dare torto ai miei colleghi, c'è molto margine per migliorare, ma finora siete stati i partecipanti che hanno movimentato un pò di più la loro esibizione, hanno cercato di trasportare e trasmettere grinta, emozioni forse non tantissime con questo tipo di testo. Io voglio andare controcorrente e vi assegno un' 8."
Giudice 5: "Avete scelto un genere coraggioso e molto difficile, che va fatto e interpretato bene. Benchè per interpretazione e trasporto siete molto vicini al top comunque la giuria deve analizzare innanzitutto il testo e per me il testo e quasi ma non sufficiente. Voto 5."

Ranma, Ryoga, Mousse e Kuno non furono per nulla soddisfatti dei voti assegnati dai giudici e la loro prima reazione fù di abbassare il capo abbattutti mentre la voce fuori campo faceva il punto del punteggio (scusate il gioco di parole):

"! Il gruppo formato da Ranma Saotome, Ryoga Hibiki, Mousse e Kuno Tatewaki, realizzano per la loro prima esibizione un punteggio di 29 punti. A cui vanno sottratti 2 punti per una violazione al regolamento, per un totale complessivo di 27 punti. !"

Sentito e preso nota del punteggio ottenuto, tutti e quattro scesero dal palco e si misero in un angolo, chi arrabbiato, chi deluso, chi abbattuto.

Qualche secondo dopo gli si avvicinò Kasumi la quale sorridente gli disse

"Dai ragazzi! E' un buon punteggio e la prossima volta andrà meglio." poi fece un sorriso ancora più grande, nel tentativo di rassicurarli e ridargli un pò di fiducia smarrita, poi se ne andò.

Infatti adesso toccava proprio a Kasumi, la quale salì sul palco salutando giudici, orchestra e pubblico, riservando a tutti un sorriso e un rispettoso "Salve." alla giuria.
Poi consegnò lo spartito al ragazzo dell'accompagnamento, ringraziandolo.

Nel frattempo il gruppo di Ranma e co. avevano smesso di deprimersi e si stavano confrontando più o meno animatamente sull'esibizione appena sostenuta e su quella futura, progettando già qualcosa di migliore.

Il loro confabulare fù interrotto dalla figura di Akane che si fece vicina dicendo:

"Siete stati bravi. La seconda esibizione andrà sicuramente meglio." mostrando un sorriso di incoraggiamento, poi tornò al suo posto accanto al padre, proprio nell'istante in cui Kasumi stava cominciando.

Kasumi:
[Cerchi riparo, fraterno, conforto,
tendi le braccia allo specchio,
ti muovi a stento e con sguardo severo,
biascichi un malinconico Modugno.
Di quei violini suonati dal vento,
l'ultimo bacio, mia dolce bambina,
brucia sul viso come gocce di limone
l'eroico coraggio di un feroce addio]


Al contrario delle esibizioni precedenti Kasumi si tenne molto sul melodico, sul soave e di fatti anche il ritmo della sua canzone risultò essere alquanto lento, ma piacevole.

[ma sono lacrime mentre piove
piove
mentre piove
piove
mentre piove
piove]


Non ci furono grandi spostamenti o movimenti da parte di Kasumi, la canzone non ne aveva bisogno, di fatti venne cantata quasi per tutta la sua interezza con gli occhi chiusi, entrambe le mani a tenere il microfono e ondulando leggermente con i fianchi.

[Magica quiete velata indulgenza,
dopo l'ingrata tempesta,
riprendi fiato e con intenso trasporto,
celebri un mite e insolito risveglio.
Mille violini suonati dal vento,
l'ultimo abbraccio, mia amata bambina,
nel tenue ricordo di una pioggia d'argento
il senso spietato, di un non ritorno.
Di quei violini suonati dal vento
l'ultimo bacio, mia dolce bambina,
brucia sul viso come gocce di limone,
l'eroico coraggio, di un feroce addio.]


Il testo era palese, per chi conosceva la storia di Kasumi e della famiglia Tendo, bello ma triste allo stesso tempo.
A quanto pare lei e il padre aveva avuto la stessa fonte di ispirazione per la prima canzone e quest'ultimo non riuscì a nascondere emozione e qualche lacrima.

[ma sono lacrime
mentre piove
piove
mentre piove
piove
mentre piove
piove]


Come indicato esplicitamente da Kasumi nello spartito, al termine della parte cantata gli unici dell'accompagnamento a dover continuare a suonare dovevano essere i violoncellisti.
E così fù, per quasi un minuto proseguirono solo loro lo stesso leggero accompagnamento, poi sfumarono nel silenzio.

Passò un solo secondo dopo il termine di tutto, poi l'aria venne riempita dall'applauso del pubblico, il più bello finora, mentre Kasumi faceva l'inchino agli spettatori e poi si avviava al tavolo della giuria.

Giudice 1: "Stupenda, non c'è niente da aggiungere. 8."
Giudice 2: "Potrei lamentarmi del mancato coinvolgimento, ma sbaglierei. 8."
Giudice 3: Il giudice tre non commentò, si limitò a sorridere a Kasumi e muovere in segno d'assenso la testa, tirando sù la paletta con il numero 8 scritto sopra.
Giudice 4: "Per le prossime voglio anche un pò di movimento però è." disse il quarto giudice sorridendo, per poi mostrare anche lui la paletta col numero 8.
Giudice 5: "I miei complimenti. 8."

"! Alla sua prima esibizione, la partecipante Kasumi Tendo realizza il punteggio complessivo di 40 punti. !"

Mentre la voce esterna faceva il resoconto del suo punteggio Kasumi ne approfittò per ringraziare ancora la giuria e salutarla con un inchino, per poi abbandonare il palco e lasciare posto alla prossima e ultima partecipante.

Non appena riunitasi al gruppo Kasumi ricevette l'abbraccio del padre e delle sorelle e i complimenti prima di Ranma, che si complimentò con lei sorridendo e in più ringraziandoli per le parole di prima, poi dei restanti Ryoga, Mousse e Kuno, il quale stavolta regalò un mazzettino di rose rosse anche a Kasumi, la quale ringraziò contenta.

Vista la splendida occasione Kuno ne approfittò al volo per porgere l'ennesimo mazzo di rose rosse ad Akane Tendo, risposta?
Chiedetelo a Kuno una volta che si sarà ripreso dal trauma cranico.

Intanto Ranma se la rideva sotto i 'baffi' *Eheheh visto? Il martello non tocca solo a me.* mentre guardava Kuno ancora steso per terra.

"Ranma caro." una voce fece perdere il sorriso a Ranma e la voglia di scherzare sulla martellata rifilata a Kuno e sentita la voce il ragazzo si voltò titubante, per poi incontrare lo sguardo di Kodachi Kuno.

"Questa canzone la dedico a te Ranma caro. Ascoltala e fai il tifo per me." disse la rosa nera unendo le due mani e portandosele vicino al petto, sorridendo a Ranma.

Il ragazzo dal canto suo deglutì pesantemente, poi Kodachi venne chiamata al microfono e dovette salire sul palco.

Sistemati tutti i preparativi, toccava a lei, l'ultima esibizionista, non mancò di voltare lo sguardo verso Ranma facendogli l'occhiolino prima di cominciare, fortunatamente stavolta Akane non se ne accorse.

Kodachi:
[Tu vuoi vivere così,
per inerzia e per comodità,
per qualcosa che non riesco più a capire,
e poi ami con tranquillità,
come un Dio lontano che non ha,
nè problemi nè miracoli,
da fare, non capisci che ci ucciderà
questo nostro esistere a metà
che la casa ha i rubinetti da cambiare.]


Qui la rosa nera si fermò un paio di secondi lasciando proseguire l'accompagnamento, poi alzò lo sguardo verso il cielo allargando un braccio.

[Eppure un tempo ridevi e mostrandomi il cielo,
mi disegnavi illusioni e possibilità,
e la Cometa di Halley ferì il velo nero,
che immaginiamo nasconda la felicità.]


A questo punto riabbassò la testa e prese il microfono con entrambe le mani, continuando la successiva parte della canzone molleggiando sulle ginocchia.

[Tu vuoi vivere così coi vantaggi della civiltà
e pontifichi su ciò che ci fa male,
non la vedi la stupidità,
di una relazione che non ha, francamente neanche un asso da giocare]


Stavolta invece non alzò lo sguardo al cielo, come per seguire la canzone, ma semplicemente alzò un braccio indicando con un dito il manto stellato.

[Eppure un tempo ridevi e mostrandomi il cielo,
mi disegnavi illusioni e possibilità,
e la Cometa di Halley ferì il velo nero,
che immaginiamo nasconda la felicità.]


Come un ritmo da seguire Kodachi adesso tornò a tenere il microfono con entrambe le mani ma anzichè molleggiare sulle ginocchia semplicemente spostava lentamente la testa da destra a sinistra, cantando con gli occhi chiusi.

[Lasciami da sola fallo solo per un po',
lascia stare non pensarci più,
lasciami la radio accesa lasciami cantare e qualche cosa da mangiare,
servirà.]


Adesso invece non indicò in alcun modo il cielo, ma semplicemente allargò un braccio e sembrava che la rosa nera sorridesse soddisfatta, mentre completava l'ultima parte della canzone.

[Ed una notte piangesti guardando nel cielo,
mi disegnasti illusioni e possibilità
e la Cometa di Halley ferì il velo nero
che immaginiamo nasconda la felicità.
Io ti dico addio,
tu mi dici ciao,
io ti dico addio,
tu mi dici ciao,
io ti dico addio,
tu mi dici ciao.
Ciao.]


La canzone terminò secca al 'Ciao' finale e qualche secondo dopo Kodachi potè raccogliere l'applauso di uno stanco e dimezzato pubblico, considerata la tarda ora che si era fatta.

Dal canto suo Kodachi sembrò non farci particolarmente caso e passò un abbondante minuto a saltellare ai bordi del palco lanciando rose nere agli spettatori rimasti, gridando in continuazione "Grazie."

Venne richiamata all'attenzione dalla voce fuori campo che la invitava al tavolo dei giudici, di fatti Kodachi abbandonò la sua singolare 'attività' e raggiunse la giuria, già pronta a dare il suo voto.

Giudice 1: "Mmmmh." il primo giudice stette qualche secondo a contemplare un foglio davanti a se, pensando, poi diede il suo giudizio. "Brava. 7."
Giudice 2: "Come testo ci siamo, ma trovo ancora delle imperfezioni nell'impostazione del canto, per ora ti assegno la sufficienza. 6."
Giudice 3: "Non mi dispiace affatto il testo e benchè ci sia ancora margine per migliorare concluderei con un bel 7."
Giudice 4: "Cantata forse non eccellentemente, ma interpretata come piace a me. 8."
Giudice 5: "Non voglio rompere una serie positiva e che questo voto ti sia di incoraggiamento per fare ancora meglio. 7."

Al termine della votazione Kodachi, che già aveva fatto i conti, sorrideva soddisfatta, mentre attendeva il resoconto.

"! Alla sua prima esibizione, la partecipante Kodachi Kuno chiude con il punteggio di 35 punti. !"

Terminato il resoconto Kodachi scese dal palco più che soddisfatta e fece subito per cercare Ranma, fortunatamente quest'ultimo aveva avuto appena in tempo il buonsenso di nascondersi sotto il palco, osservando dall'oscurità la rosa nera che si guardava intorno alla sua ricerca, poi faceva spallucce e se ne andava.

Attese ancora qualche secondo, poi uscì nuovamente allo scoperto e si ritrovò ancora un ultima cosa da affrontare, una cosa che sperava di evitare, il discorso finale.

Infatti, di li a pochi secondi, salì nuovamente sul palco lo strampalato preside del Furinkan, armato di microfono, pronto per il suo discorso di chiusura.

"! Well, well, well. Che canzoni davvero wonderful, facciamo ancora un applauso ai nostri partecipanti. !" di rimando, gli ultimi spettatori diedero il via ad un ultimo applauso, che terminò quando riprese a parlare il preside.

"! Per la seconda parte della competition invito tutti gli spettatori a tornare e sostenere i coraggiosi studenti del Furinkan. !" aggiunse, poi si schiarì la voce e terminò "! Un'ultima nota, domani la giuria è convocata in presidenza per fare il resoconto della situation e gli students domani a scuola riceveranno una sorpresa davvero wonderful. !" finì sorridente e soddisfatto, rimise il microfono al posto suo e poi abbandonò il palco.

Di lì a poco anche gli ultimi spettatori se ne andarono, così come i partecipanti, i quali si ritrovarono tutti all'entrata del palco per i saluti e la buonanotte, poi tornarono a casa o meglio si trascinarono, insonnoliti, verso casa.

La prima era andata, ora ci si doveva preparare alla seconda esibizione, ma per ora tutti appoggiarono la frase di Akane quando disse:

"Buonanotte a tutti."

















E anche questo capitolo è finito e con questo la prima fase della gara :) attendo le vostre impressioni e vostri eventuali voti e/o preferenze :)
intanto spero che il capitolo vi sia piaciuto :) e spero di risentirci nella sezione dei commenti :)
Io nel frattempo vedrò di impegnarmi a rendere i prossimi capitoli più divertenti e interessanti possibile :)
ciaooooo :)

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Capitolo 21
*** 21 - THE DAY AFTER... ***


Ed eccomi qui, con un nuovo capitolo, con il capitolo post-gara :)
Apro ringraziando Stellina_chan, ran_ko, Julius CX, Arya_drottningu, xingchan e Spirit99 per aver letto e commentato il precedente capitolo :) grazie mille davvero :)

Siccome, per questo capitolo, non ci sono grandi anticipazioni da poter fare vi lascio direttamente alla lettura, sperando che vi piaccia :)
Buona lettura.
A prestooooo. :) :)


21 - The day after



La mattina successiva fù un trauma un pò per tutti alzarsi e andare a scuola, la colazione si tenne in religioso silenzio, cosa dovuta più che altro allo stato di semi-incoscienza generale.
Solo Kasumi rimase attiva e allegra come suo solito e durante la colazione tentò anche di 'svegliare' un pò tutti quanti.

"Che faccie ragazzi." iniziò sorridente, guardando tutti quanti. "Forza riprendetevi. Quando tornate da scuola vi faccio trovare una bella sopresa." concluse allegra.

I presenti però riuscirono a malapena a elaborare le parole di Kasumi e non fecero nulla di più di un cenno di assenso con la testa, la ragazza li guardò pensierosa, poi si mise anche lei a fare colazione.

La prima a terminare fù Nabiki, la quale poi si alzò e incitò gli altri a sbrigarsi
"Datevi una mossa, si fà tardi."
Poi si rivolse a Ranma, sorridendo beffarda dicendogli "E tu cerca di non masticare un'altra volta il tovagliolo Ranma." e concludendo con una risata, a cui poi seguirono quelle di Akane, Kasumi e il resto della famiglia.

"Spiritosa." mugugnò Ranma, poi terminò anche lui la sua colazione.

Si ritrovarono poco dopo in strada, in direzione della scuola

"Chissà cosa avrà in mente stavolta quel matto del preside." sollevò il dubbio Nabiki, mentre camminavano.

Ranma fece spallucce, ormai rassegnato alle pazze idee che di tanto in tanto tira fuori il preside del Furinkan.

Akane cercò di ipotizzare qualcosa, cercando anche la battuta ironica "Chissà! Magari Vorrà farci anche ballare." disse, ridacchiando leggermente alla fine, ma non venne seguita da Ranma e Nabiki, dovette ritirarsi sconfitta.

"Giuro che se ci hai preso... io mi ritirò sul serio stavolta." aggiunse Ranma.

"Beh." biascicò Akane "Non che hai ottenuto un grande successo con quella canzone." schernendolo leggermente.

"Senti chi parla!" disse arrabbiato Ranma, voltandosi verso Akane.

"Perchè?! Vorresti dire che non ho ottenuti più punti di te?!" ribattè energica quest'ultima.

"Cos'è? Vuoi un applauso?" la sfidò Ranma, ed in risposta ebbe una cartellata di Akane, la quale poi accellerò il passo allontanadosi da lui, urlandogli "Stupido!"

Intanto Nabiki li guardava impassibile, ormai fin troppo abituata a tutto ciò, intanto pensava rassegnata *Ma non la finiscono mai.*

A interrompere il 'teatrino' ci pensò il suono in lontananza della prima campanella, che annunciava l'ora di entrare nelle classi.
A quel punto Ranma, Akane e Nabiki furono costrette a fare una breve corsa per entrare in tempo nel cancello e poi in classe.

*Tra poco sapremo tutto.* pensò infine Nabiki, ancora cercando di capire cosa poteva aver escogitato il preside stavolta.


Intanto a casa Tendo...

Kasumi era uscita a fare la spesa, il frigorifero e la dispensa piangevano e serviva qualcosa per il pranzo e per la cena.

Ryoga, Mousse e Kuno avevano fatto della palestra di casa Tendo il loro habitat naturale e benchè Ranma fosse a scuola loro non mancarono di mettere insieme qualche idea per la canzone successiva, dovevano inventarsi qualcosa di meglio, o comunque quanto meno provarci.

"E se scrivessimo qualcosa di più malinconico, romantico?" propose Mousse.

"Vuoi davvero seguire il testo di un'altra concorrente?" gli rispose Ryoga, facendo riferimento in particolar modo alla canzone di Kasumi e a quelle della maggior parte delle altre concorrenti comunque.

In risposta Mousse abbassò nuovamente lo sguardo sul foglio, che avevano posizionano in mezzo a loro precedentemente, sospirando.

"E se provassimo cose del tipo..." iniziò Ryoga, poi scrisse una frase sul foglio

[Hey! qui si cerca una novità ma soltanto di qualità.]

"Bah, mai letta una cosa più banale." commentò Kuno.

"Invece di criticare pensa a qualcosa." ribattè arrabbiato Ryoga voltandosi verso Kuno, aggiungendo poi "E poi potrebbe anche venir fuori qualcosa di interessante da questa." riferendosi alla frase appena scritta.

"E come continueresti sentiamo." riprese Kuno in tono di sfida.

"Ecco..." tentò di continuare Ryoga, ma la fantasia e l'ispirazione lo abbandonarono dopo quella frase.

"Vedi?" infierì Kuno, cosa che fece alterare ancora di più Ryoga il quale, alzatosi in piedi, si rivolse verso Kuno urlandogli un "Allora scrivi qualcosa!"

La risposta di quest'ultimo non si fece attendere e anche lui, dopo essersi alzato, ribattè a Ryoga faccia a faccia "Certo che lo farò!"

Tra i due poteva scoppiare la battaglia a breve, Mousse se ne rese conto ma non tentò di fermarli, interruppe il loro 'confronto' con un semplice

"Così non andiamo da nessuna parte." attirando l'attenzione di Ryoga e Kuno, i quali, voltandosi verso il ragazzo cinese, dissero in coro "Che cosa hai detto?!"

A quel punto anche Mousse si alzò in piedi, ripetendo la frase a voce più alta "Ho detto che non andiamo da nessuna parte così. Se ogni dieci minuti litighiamo unidici volte!" aggiunse arrabbiato.

"Questa è colpa vostra! Se foste dei compagni di gruppo alla mia altezza!" ci mise il carico da novanta Kuno.

"Che cosa hai detto!?" ripetè Ryoga, già in assetto da battaglia "Ripetilo se hai il coraggio!" aggiunse, sfidando Kuno, il quale si voltò verso Ryoga, già pronto a combattere.

Ogni loro intento venne interrotto quando si aprì la porta della palestra e loro si voltarono, tutti, verso di essa per vedere chi fosse.
Dalla porta aperta arrivò un ondata di corrente fredda che, chi più chi meno, avvertirono tutti e insieme ad essa, fece il suo ingresso in palestra Kasumi, la quale, sorridente e con diversi ombrelli in mano disse

"Ragazzi, posso chiedervi un favore?" Akane e Ranma hanno lasciato a casa l'ombrello e fuori c'è brutto tempo, non vorrei che piovesse. L'orario di scuola è quasi finito, potete portarglieli?"

Non si poteva negare un favore a Kasumi, d'altronde finora loro sono stati ospiti di casa Tendo e la maggiore delle sorelle si è sempre occupata della cena e di tutto il resto anche per loro, a fronte di ciò il primo a farsi avanti fù Ryoga.

"Certo Kasumi. Non c'è problema." disse Ryoga, prendendo gli ombrelli.

"Vengo anch'io." disse Kuno.

"Grazie ragazzi." ringraziò sorridente Kasumi, poi abbandonò la palestra rientrando in casa.

Dopo nemmeno un minuto Ryoga e Kuno uscirono dalla palestra e da casa Tendo, in direzione del Furinkan, seguiti a ruota da Mousse.

"Non pensare che mi sia scordato tutto Kuno, la cosa è solo rimandata." disse Ryoga, riferendosi alla loro 'conversazione' di prima.

"Oh si. Puoi stare certo che la riprenderemo prima possibile." ribattè Kuno.

"Ecco. Se possibile però dopo la gara è." aggiunse Mousse, richiamandoli all'ordine.

Terminarono il resto del tragitto in silenzio e arrivarono appena in tempo per sentire il suono della campanella di uscita, pochi minuti e Ranma ed Akane uscirono dal cancello del Furinkan

"Come mai qui ragazzi?" domandò Ranma

"Ci ha mandati Kasumi." rispose Ryoga mostrando gli ombrelli.

"Effettivamente è brutto tempo, ma non credo piova." aggiunse Akane, guardando il cielo, poi disse "Grazie comunque." sorridendo.

"P-p-prego Akane." rispose Ryoga, arrossendo leggermente (per così poco poi) al sorriso di Akane, sotto lo sguardo divertito di Ranma.

Terminati i 'convenevoli' rientrarono tutti quanti a casa e lì trovarono Genma e Soun che giocavano a shoji, quest'ultimo aveva appena vinto l'ennesima partita e ne approfittò subito per prendere in giro l'amico.

"Neanche a shoji riesci a battermi Saotome." disse ridendo, Soun, facendo chiaramente riferimento alla gara.

Genma dal canto suo fece uno strano verso di disapprovazione, poi rimise velocemente a posto tutti i pezzi e disse "Forza! Facciamone un'altra." tornando a giocare.

Dopo la breve parentesi alla quale avevano assistito Ranma e co, ognuno tornò al loro rispettivo 'compito'. Akane andò in camera sua, aveva una seconda canzone da revisionare e completare.
Nabiki si piazzò davanti alla televisione... un pò di zapping per lei.
Ranma, Ryoga, Mousse e Kuno invece tornarono in palestra, sembrava che per ora la contesa fosse stata messa da parte, di fatti si dedicarono interamente a trovare qualche buona idea per la seconda canzone da presentare.

Invece che un foglio comune però, stavolta ognuno ne prese uno per se scrivendo il testo che gli sembrava più ideale, poi avrebbero pensato a cosa utilizzare e, in caso, a come unirlo agli altri.

Il tempo passò velocemente e ben presto si fece l'ora di cena, vennero chiamati da Kasumi e poco dopo si ritrovarono seduti intorno al tavolo col resto della famiglia a consumare la cena.

I fatti più interessanti però arrivarono a cena conclusa, quando Nabiki si alzò dal tavolo e salì al secondo piano, per poi tornare giù con in mano un pacchetto bianco, un pò più grande di un foglio A4, si sedette e lo aprì, tirando fuori un blocchetto di fogli rilegato.

"Cos'è?" chiese curioso Soun Tendo.

"La sorpresa del preside." rispose Nabiki, iniziando a sfogliare le pagine, attirando l'attenzione di tutti i presenti su di se.

"Ah è vero. Ne hanno consegnato uno per uno in classe. Il mio è in cartella." disse Akane.

"Tanto credo siano tutti uguali." aggiunse Nabiki.

"Ma che cos'è?" chiese anche Kasumi.

"Eeee'..." fece una 'è' un pò lunga Nabiki, mentre cercava il termine per descriverlo "Praticamente è il giornalino scolastico." disse e tutti a quel punto tirarono un sospiro di sollievo, chissà cosa si aspettavano e quali film mentali già avevano preso forma nelle loro teste.

"Giornalino?" chiese Ranma incuriosito.

"Si!" gli rispose prontamente Nabiki "Praticamente c'è scritto che il preside già in precedenza aveva dato istruzioni di creare una sorta di giornalino scolastico per fare praticamente il riepilogo della gara, della classifica e aggiungere al punteggio totale dei partecipanti il commento dei redattori, tenendo conto di quello dei giudici." spiegò, poi tornò a guardare il giornale "Almeno qui c'è scritto così." concluse.

"E poi?" si aggiunse Ryoga "Che altro c'è scritto?" chiedendo incuriosito.

"Si Nabiki leggi, sembra una cosa carina." incitò anche Kasumi.

Nabiki dal canto suo sospirò un secondo, poi accontentò i presenti.


Nabiki: "' Tenutosi al parco Shakuji-koen, l'evento musicale organizzato dall'istituto superiore Furikan non ha avuto il successo sperato, l'affluenza sotto al palco langue, ma siamo solo alla prima serata e si spera in numeri maggiori per le prossime esibizioni. '" eccetera eccetera

"' Per la parte tecnica, i giudici sono sembrati a tratti molto severi con i partecipanti e i loro voti sembrano tirati fuori con le pinze. Si fa un resoconto generale di votazione, commento e posizione attuale in classifica qui sotto:

(Nell ordine: Nome cantante - Nome canzone: Commento (Voto))

Shan-pu - Colpo di fulmine: La concorrente, alla sua prima, esibizione si dimostra imprevedibile soprattutto per lo stare a tempo, canta una canzone che potrebbe piacere alla radio, dal testo piacevole, ma l'intonazione è un pò precaria e gli costa la nona posizione in classifica.(24) '"

"Eheh. Ben gli sta." ridacchiò divertita Nabiki nel leggere il commento dato a Shan-pu.
*Giusto* pensò Akane, che però si era astenuta dal fare commenti, la prossima era lei.

"' Akane Tendo - Vivi davvero: A stento, ma alla fine ci mette grinta almeno nella voce, come se bastasse a ottenere il passaporto per la qualità. Si presenta con un pezzo che incita a vivere se stessi, per le sfumature e l'eleganza poi ci sarà tempo. Viene comunque premiata dai giudici che nel complessivo la posizionano al quinto posto in classifica, per ora. (30) '"

"Per 'sfumature ed eleganza' sono assolutamente d'accordo." commentò Ranma diverito
"ZITTO TU!" gli urlò arrabbiata Akane, dando un sonoro schiaffo al fidanzato, al quale rimase l'impronta della mano sulla faccia.

"' Soun Tendo - Il mio pensiero: Uno dei candidati alla vittoria, la cui canzone, a nostro parere, non è stata premiata come dovrebbe, paga la penalità per una voce un pò limitata, ha bisogno di tempo per trovare la giusta intonazione. Intanto si contende il terzo posto.(34) '"

"Visto Saotome? E hanno anche sbagliato i giudici." si vantò Soun, voltandosi verso Genma, il quale stizzito ripose
"Pensa alla 'voce limitata' piuttosto." poi continuarono a guardarsi con aria di sfida

"Io continuo." avvertì Nabiki, ricominciando a leggere. Non aveva voglia di dare spago ai battibecchi tra i due ragazzini.

"' Nabiki Tendo - Aria: Si presenta con un atteggiamento quasi svogliato e siamo solo alla prima serata. Apprezzata e anche un pò graziata dai giudici si posiziona al sesto posto. Ma c'è del superfluo nella musica, la linea melodica è banale, non ha appeal la voce, è banale pure l'idea del testo.(28) '"

"Ma come?!" disse indispettita ad alta voce Nabiki *Devo fare quattro chiacchiere col redattore.* pensò, poi non si dilungò ulteriormente e riprese la lettura.

"' Preside (Kocho) Kuno - La mia città: Chiamato, da chi poi, a rappresentare la categoria cantautori, Kocho Kuno si presenta con un testo poco comprensibile, un insieme di aggettivi non fanno una canzone. La giuria lo punisce severamente, ma c'è a chi è andata peggio. Ottava posizione in classifica per lui.(26) '"

"Haha povero preside." disse Nabiki, ridendo divertita.
"C'era da aspettarselo." commentò Ranma, mentre Nabiki già si accingeva a proseguire, voleva una lettura rapida.

"Signor Genma. Tocca a lei!" lo avvisò Nabiki dopo aver letto il suo nome sul giornale e a quel punto Genma abbandonò lo scambio di sguardi con Soun e si interessò dell'argomento.

"' Genma Saotome - Un giorno così: Testo importante, arrangiamento orchestrale, buona sicuramente l'interpretazione, potrebbe essere la sorpresa della gara, ma sull'intonazione vocale... il bon ton impone di sorvolare, la giuria lo posiziona nei pressi del podio, al quarto posto, grazie ad un testo che inneggia al buonumore.(32) '"

Al termine della lettura, della parte riguardante Genma, tutti i presenti non poterono trattenere una risata ripensando alla parte che parlava dell'intonazione vocale.

"Si Saotome, devo dire che a voce, stai messo meglio di me." lo prese in giro Soun, tra le risate, che aumentarono a quella frase.

L'unico che non rideva, come ben possiamo immaginare, era Genma, che dal canto suo guardava offeso il resto dei presenti.

*Vedrete, vedrete.* pensava.

Poi quando tutti, o almeno Nabiki, si ripresero dalle risate, poterono proseguirono con la lettura.

"' Uckyo Kuonji - Benvenuto: La canzone funziona, bella e grintosa, al contrario della cantante che durante l'esibizione non abbandona la sua posizione, dando quasi l'impressione che a cantare sia una statua di cera, incollata saldamente al palco col bostik. Ma qui si premiano le canzoni e così anche lei si trova in corsa per il terzo posto. Benvenuta.(34) '"

Non si soffermarono sul commento dato a Uckyo perchè Nabiki, letto il nome successivo, disse

"Aaaaaaah, indovinate un pò a chi tocca?" volgendo lo sguardo verso Ranma, il quale deglutì rumorosamente.

"' Ranma,Ryoga,Mousse,Kuno - Nessuno è perfetto: Una canzone forse non particolarmente adatta, ma apprezzata per il messaggio lanciato. Peccato però che, all’unico che sappia cantare sul serio là in mezzo (Mousse) sia stato appioppato quel brutto effetto metallico. Hanno deciso di penalizzare l’unica vera nota tecnica della canzone e la giuria li condanna al settimo posto in classifica, come dicono loro 'nessuno è perfetto'.(27) '"

"Visto? Che vi avevo detto?" disse subito Kuno.
"Cosa vuoi? Sei tu che hai proposto quell'effetto metallico, noi ti abbiamo solo detto di si!" ribattè arrabbiato Ryoga.
"Andiamo almeno il testo è piaciuto." provò a dire Mousse, comunque soddisfatto della parentesi riservata a lui.
"Zitto tu!" gli dissero in coro Ryoga e Kuno.

"Va bene. Io vado avanti è." li avvertì Nabiki, proseguendo la lettura e lasciandoli liberi di scannarsi quanto volevano.

"' Kasumi - L'ultimo bacio: L'unica candidata alla vittoria finale finora, sembra molto a suo agio nel ruolo di cantante malinconica, si presenta con un pezzo impegnato, che la giuria promuove al primo posto. Le più grandi speranze sono per lei.(40) '"

Nabiki dapprima sorrise compiaciuta, poi alzò lo sguardo guardando Kasumi dicendogli

"E brava la nostra Kasumi." aggiungendo un sorriso finale, seguito da quello di Akane e del resto dei presenti.

"' Kodachi - La cometa di Halley: Con abitino luccicante da serata disco, corredato da tacchi vertiginosi su cui stenta a camminare, canta bene un brano intimista, che promette emozioni che non arrivano. La prossima volta è meglio che metta le ballerine e un vestito più originale o più sobrio! La giuria la premia incredibilmente col secondo posto.(35) '"

"Effettivamente lo trovavo un pò 'particolare' quel vestito." commentò Nabiki, ripensando alla sera precedente.
"E' tipico di Kodachi." aggiunse Akane.

"C'è un ultima cosa." disse Nabiki, continuando a leggere e abbandonando definitivamente l'argomento 'Kodachi Kuno'

"' Riepilogo classifica:
1) Kasumi - 40
2) Kodachi - 35
3) Uckyo - 34
3) Soun - 34
4) Genma - 32
5) Akane - 30
6) Nabiki - 28
7) Ranma,Ryoga,Mousse,Kuno - 27
8) Preside Kuno - 26
9) Shan-pu - 24


Ai concorrenti Soun Tendo, Kasumi Tendo, Nabiki Tendo e Akane Tendo va un punteggio extra per 'gradimento esterno'(*), la classifica viene così modificata:

1) Kasumi - (40+1) 41
2) Kodachi - 35
2) Soun - (34+1) 35
3) Uckyo - 34
4) Genma - 32
4) Akane - (30+2) 32
5) Nabiki - (28+1) 29
6) Ranma,Ryoga,Mousse,Kuno - 27
7) Preside Kuno - 26
8) Shan-pu - 24 '"

"E così anche nostro paparino è in corsa per il primo posto." commentò Nabiki.
*Non è finita qui.* pensò battagliera Akane.

Considerata l'ora tarda che si era fatta, Kasumi si alzò da tavola, sparecchiando e cominciando a lavare i piatti.

Genma ricevette l'invito da Soun per una partitina a shoji, quest'ultimo accettò riluttante, ancora offeso per prima, infine si dedicarono lo stesso alla loro attività preferita.

Nabiki invece rilesse il giornalino, per farsi ancora due risate, poi lo ripiegò e si mise a vedere la televisione.

Akane invece uscì e si mise a fissare il laghetto di casa, mentre Ryoga, Mousse e Kuno facevano ritorno in palestra, invitando Ranma e seguirli.

"Arrivo subito." disse il ragazzo. "Datemi un minuto, voi andate avanti." poi si avviò anche lui verso l'esterno della casa, si fermò un secondo inspirando profondamente, c'era una bella aria quella sera e una piacevole brezza, poi si avvicinò ad Akane.

"Akane? Tutto bene?" chiese.

Ricevette in risposta un "Benissimo. Grazie."

*Mmmmmh. Akane monosillabica, uguale, Akane arrabbiata.* pensò Ranma, facendo due più due e pensando a come comportarsi, per evitare di essere spedito nel laghetto.

"Davvero?" ritentò

"Ti dico di si." rispose di nuovo Akane, senza girarsi.

"E allora girati." la incitò, calmo, Ranma.

E così fece, Akane "Contento?" aggiunse.

Ranma ci aveva visto bene, era davvero arrabbiata, una mina pronta ad esplodere e lui doveva andarci con i guanti di velluto, stavolta.

"Sei arrabbiata?" chiese il ragazzo, ma dopo qualche secondo vide che Akane non rispondeva e allora aggiunse "Con me?" con un briciolo di timore nella voce.

Stavolta la ragazza qualche reazione la ebbe, sbattè le palpebre un paio di volte guardando Ranma, poi disse "Tu? E che c'entri tu?" il ragazzo potè tirare un sospiro di sollievo, durato poco visto che Akane aggiunse un "Stavolta." sorridendo beffarda.

"E allora cos'hai? In genere ce l'hai sempre e solo con me." fece un altro tentativo il ragazzo.

"Non capisci?" cominciò a rispondergli Akane, abbassando lo sguardo, cercando di scaricare un pò di nervosismo "Mi hanno superata." disse infine.

Ranma a quel punto capì cosa fosse che turbava e dava tanto fastidio ad Akane... Uckyo e Kodachi erano sopra di lei e per di più vicine alla testa della classifica.
Quanto orgoglio in una persona sola pensò Ranma, il quale si astenne dal farsi scappare una risata, limitandosi a dire

"Però stai sopra a Shan-pu. Pensa... lei è ultima." cercando di tirarla su di morale.

"E allora?! Rimangono ancora Uckyo e Kodachi." disse ancora e sempre arrabbiata, Akane.

"A-a-andiamo." cominciò a dire Ranma, leggermente spaventato dal tono di voce della ragazza "La prima è difficile per tutti, pensa a me, Ryoga, Kuno e Mousse. La prossima volta farai sicuramente meglio." con quella frase Ranma sperava sul serio di calmare e tirare sul il morale ad Akane, altrimenti la situazione poteva farsi davvero spinosa, per lui.

Mentre il ragazzo attendeva la risposta, Akane elaborava ancora le parole di Ranma, non era così usuale sentire il ragazzo che cercava di tirare sul il morale a qualcuno, soprattutto a lei e così apertamente, e questo destò un pò di sorpresa nella ragazza.

"D-dici sul serio?" chiese Akane a Ranma, guardandolo speranzosa, che non fosse solo uno scherzo... altrimenti peggio per lui.

L'intenso sguardo di Akane su Ranma tuttavia, ebbe il potere e la sfortuna di mandare in pappa il cervello di quest'ultimo.

*Dirgli di si? Negativo. Dirgli di no? Se voglio morire...* "Beh ecco..." sussurrò Ranma, riconoscendo che si stava prendendo forse un pò troppo tempo *Che faccio? Che dico? ... Ehi Akane! Scherzetto! ... Si come minimo finisco sulla luna. La offendo? Litighiamo e lei se ne va. Per fare pace c'è tempo... giusto?* tornò a pensare tra se e se.

Intanto Akane ancora lo stava fissando in attesa di una risposta, poi... un pò perchè stanca di aspettare, un pò perchè, per chissà quale strano caso, aveva intuito cosa Ranma stesse cercando di dire e di nascondere allo stesso tempo, staccò per un secondo il contatto visivo, per poi riprenderlo subito dopo e dire

"Lascia stare Ranma, non importa." poi si incamminò verso l'entrata di casa.

Ranma avrebbe voluto fermarla e dirle qualcosa, ma le parole si spensero ancora prima di uscire.
Tuttavia fù Akane a fermarsi, appena all'altezza dello scalino che poi avrebbe portato al salone, si girò di nuovo verso Ranma, aveva dimenticato di dirgli un'ultima cosa.

"Grazie Ranma." disse la ragazza, mostrando a Ranma il suo sorriso migliore, poi si voltò e entrò in casa dirigendosi al piano superiore.

Il ragazzo invece rimase lì, imbambolato, a guardare ancora il punto dove, fino ad un'istante fa, c'era Akane propensa a rientrare in casa, lei lo aveva ringraziato, nel migliore dei modi, sorridendo.

Il ragazzo col codino non diede cenno di riprendersi per qualche secondo, poi decise di reagire, stette ancora un secondo a riordinare le idee, poi si diresse in palestra con un sorriso ebete in faccia, raggiungendo Ryoga, Mousse e Kuno che già erano lì da un pò.

Arrivato davanti all'entrata della palestra, si ricompose e poi aprì la porta, non doveva e non voleva destare sospetti, soprattutto con Ryoga tra i piedi.

Appena entrò ebbe lo sguardo di tutti su di se

"Beh? Avete visto un fantasma?" disse, sperando che in questo modo a nessuno venisse in mente di chiedergli, dove e cosa avesse fatto fino ad ora.

La fortuna giocò dalla sua parte, nessuno gli rispose o aggiunse domande, semplicemente si rimisero a scrivere, poi anche Ranma si unì al gruppo.

Si sedette accanto a loro, prese un foglio e una penna, poi chiese "A che punto siamo?"

"Ognuno di noi ha scritto qualcosa, quantomeno ognuno dovrebbe aver scritto qualcosa diciamo, manchi solo tu." gli rispose Ryoga.

Ranma lo squadrò un attimo, poi abbassò la testa sul foglio e disse "Datemi un minuto."

Passò anche più di un minuto, ma Ranma non scrisse praticamente nulla sul foglio, se non un puntino nero che indicava il punto che aveva usato per batterci ripetutamente la penna sopra.
Dopo un pò risollevò lo sguardo e per evitare prese in giro e successive discussioni chiese "Voi che avete scritto?"

Alla domanda Ryoga sbuffò, prese il foglio, quello più scritto e lo consegnò a Ranma.

Mentre quest'ultimo leggeva, Ryoga chiarì una serie di punti

"Per ora è solo un insieme di cose, manca tutta la parte iniziale e quella prima del ritornello finale, quest'ultimo però già lo abbiamo identificato, stranamente grazie a Kuno."

"Come stranamente?!" tuonò Kuno, interrompendo il discorso di Ryoga, che dal canto suo non ci badò e proseguì ignorando Kuno, facendo finta di niente.

"Abbiamo fatto anche altre prove" continuò, voltandosi col busto e raccogliendo qualche altro foglio, per poi porgerlo a Ranma "Ma il risultato si commenta da se." disse abbattuto.

La situazione rimase sospesa per qualche minuto, con Ranma che leggeva il foglio dato da Ryoga, quest'ultimo che lo guardava, in attesa e anche un pò spazientito, Kuno e Mousse stavano sussurrando qualcosa tra di loro, condividendo un foglio sul quale di tanto in tanto uno dei due scriveva chissà cosa.

Quando il ragazzo col codino terminò di leggere il foglio, il suo primo pensiero andò a quello strano ritornello *Quando c'è di mezzo Kuno ci si può aspettare di tutto, anche questo.* pensò e dopo aver preso un profondo respiro si decise anche lui a fare la sua parte.

"Va bene. Facciamo così." disse Ranma, poi si fece passare un foglio bianco e una penna, già da diversi minuti aveva in testa quelle due o tre frasi, non gli restò altro che scriverle

Ranma:
[Sarà la brezza leggera che si respira questa sera
Ma c'e' un cuore che spera e che pensa valga la pena.
Tu che sai guardare tra i pensieri miei.]


Tutti lo guardarono incuriositi, anche Mousse e Kuno smisero di prestare attenzione a quello che stavano facendo e tutti cercavano, chi in un modo chi in un altro, di affacciarsi sul foglio di Ranma, per sapere cosa stesse scrivendo.

"Insomma la piantate?!" lì rimproverò a voce alta Ranma e i tre si staccarono, finalmente, dalla sua schiena.

Dopo qualche secondo anche il ragazzo col codino si girò, rilesse rapidamente le tre righe che aveva scritto e poi, con un sorriso soddisfatto in volto, girò il foglio in direzione di Ryoga, Mousse e Kuno in maniera tale che potessero leggere anche loro.

"Non so." commentò Ryoga.

"Potremmo provare a lavorarci sopra." aggiunse Mousse.

"Saotome." inziò Kuno, guardando Ranma "Non so perchè, ma quello che scrivi non mi convince mai." concluse.

Nel sentire i commenti dei suoi 'compagni' di canto Ranma abbassò la testa, visibilmente arrabbiato, la rialzò poco dopo, in tempo per dire

"SE AVETE UN'IDEA MIGLIORE ALLORA DITELA!!"

La sfuriata (o l'urlo liberatorio) di Ranma venne sentito da tutti in casa

"Stanno di nuovo litigando." disse Kasumi, mentre sorseggiava un thè, seduta al tavolo.

"Quei tre non trovano proprio pace è?" commentò Nabiki.

"Eh già." iniziò a dire Soun, impegnato in una partita di shoji con Genma, poi si voltò verso le sue 'bambine' sedute al tavolo dicendo "Se continueranno a fare sempre così, la gara non la finiranno nemmeno." al termine della frase aggiunse un sorriso compiaciuto, aspettando che Kasumi e Nabiki ridessero della sua 'battuta', ma niente, Soun si rivelò completamente negato come comico.

Tuttavia la distrazione costò cara a Soun, perchè quale occasione più ghiotta per Genma Saotome di 'risistemare' un tantino la partita?
Detto fatto, Genma sollevò le braccia mostrando un sorriso verso il tavolo da shoji, come se volesse dire 'Stai a vedere.'

Poi in una frazione di secondo cambiò di posizione alcune pedine capovolgendo il risultato della partita e una volta che Soun si voltò nuovamente verso il tavolo da gioco, fece una faccia stranita osservando le pedine dell'amico, qualcosa non gli tornava.

Ci rimuginò per qualche secondo, poi sollevò lo sguardo verso Genma dicendo

"Saotome. Questo è molto scorretto."

Accortosi di essere stato messo all'angolo, Genma si liberò da quella situazione come già aveva fatto altre volte in precedenza.

Tirò fuori, da chissà dove, un secchio di acqua fredda e se lo rovesciò in testa, trasformandosi in panda, per poi tirare fuori uno dei suoi famosi cartelli, con scritto sopra.

Genma: [Non so di cosa stai parlando.]

Dal canto suo, Soun fece la faccia di chi conosceva fin troppo bene il suo pollo e riprese la partita senza commentare e senza fare caso ai rumori provenienti dalla palestra.

Il tempo passò, l'ora si fece tarda per chi il giorno dopo avrebbe dovuto alzarsi per andare a scuola, di fatti Nabiki augurò la buonanotte a tutti e se ne andò in camera.

Anche dalla palestra non si udiva più niente, segno che le ostilità erano cessate e dopo qualche minuto infatti fece il suo ingresso in casa Ranma, il livido sul volto e la maglietta strappata lasciavano intuire cosa fosse successo la dentro, il ragazzo augurò anche lui velocemente la buonanotte e si ritirò in camera sua.

Dal canto loro, Ryoga, Mousse e Kuno si accamparono in palestra, cosa che avevano già deciso in precedenza.

Anche se 'accamparono' non è proprio il termine esatto per tutti e tre, Ryoga e Mousse si organizzarono con un sacco a pelo ciascuno, quanto bastava per la temperatura che faceva in quei giorni.

Kuno invece, come suo solito, tendeva a esagerare e giorni fa si era fatto recapitare da Sasuke una tenda da campeggio abbastanza grande da coprire un buon quarto del dojo.

Pochi minuti e calò il silenzio in casa Tendo, le luci ai piani superiori si spensero, così come quella in palestra.
Solo Soun e Genma rimasero ancora un pò al piano inferiore dedicandosi al loro 'sport' preferito, poi avrebbero raggiunto anche loro il resto della famiglia.

La giornata post-gara poteva dirsi terminata, a qualcuno era andata meglio, a qualcuno peggio... Ma tutti, chi più chi meno, ormai pensavano alla seconda fase della gara, che in fin dei conti, non sembrava così lontana.


























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Ed anche questo capitolo è terminato, spero che vi sia piaciuto e che non mi sia discostato troppo dall' "io" originale dei personaggi.
Aggiungo un ringraziamento a chi è riuscito ad arrivare alla fine del capitolo :)
Ci risentiamo, per chi volesse, nella sezione commenti :)

(*) gradimento esterno: per 'gradimento esterno' io intendo i punti in più che assegno ogni volta che ognuno di voi esprime una preferenza per una canzone o una cantante durante le fasi della gara.
Qui sotto da chi derivano i punti in più ai concorrenti:

Soun Tendo (+1) = Spirit99
Kasumi Tendo (+1) = Stellina_chan
Nabiki Tendo (+1) = Arya_drottningu
Akane Tendo (+2) = ran_ko, xingchan


Alcuni di voi hanno espresso tra il primo e il secondo capitolo della gara quella che io ho pensato fosse una doppia preferenza nel loro commento, in quel caso ho preso in considerazione solo la prima preferenza espressa (a meno che non la indicate esplicitamente ovvio) :) :)

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