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Brittany, Santana e la macchina del tempo - Storia a bivi
Brittany, Santana e la macchina del tempo - Storia a bivi!
Piccola introduzione necessaria
prima che vi gettiate in questo labirintico racconto! ;-)
Credo che tutti abbiate letto
almeno una volta una storia a bivi, se non lo avete fatto allora c’è sempre la
prima volta! Tanto per spolverare i ricordi… l’idea è molto semplice, alla fine
di ogni capitoletto dovrete compiere una scelta, seguire un personaggio oppure
un altro, approvare un’idea oppure bocciarla e simili. La scelta vi porterà ad
un altro capitolo e così via fino ad una fine, da lì potrete tornare al punto
di partenza o tornare indietro solo di una passo o due per vedere cosa sarebbe
successo prendendo un bivio diverso!
Insomma un gran casino!!
No scherzo, è il mio primo
tentativo ed è piuttosto semplice, solo otto capitoli… quindi… benvenuti nel
labirinto!
Mi raccomando, non leggete i
capitoli nella sequenza numerata altrimenti capirete ben poco e vi perderete il
piacere dei bivi! ;-)
Buona lettura!
Doveroso ringraziamento a mia
cugina che riempiendomi la casa di Topolino ha risvegliato in me quella antica
passione e a Vanessa190 che con un suo commento a Blue Lady ha fatto accendere
la lampadina nella mia mente! Per capirci è stata l’albero da cui è caduta la
mela se io fossi Newton! E si è prestata a fare da cavia per la prima lettura!
;-)
Grazie mille!!
P.S. Aspetto i vostri commenti a
ogni FINE! Fatevi sapere se vi è piaciuta quella linea!
Prologo: La macchina del tempo
Brittany cercò con la mano
l’avvitatore, chiuse l’ultima vite e sospirò felice. Si spinse e uscì da sotto
la macchina. Si alzò in piedi contemplando la sua opera. Ci lavora da un po’,
da quando suo padre le aveva detto che poteva fare quello che voleva della sua
vecchia moto da cross.
Era perfetta, non le restava che
provarla! Si sfilò la lunga tuta blu che aveva chiesto in prestito a Finn e
corse a fare una doccia.
Quando fu pronta prese il
cellulare,
“E’ pronta!” Urlò eccitata, “Sì!
Vieni subito!” Sorrise mentre chiudeva la chiamata, le sarebbe piaciuta di
sicuro!
Santana salì gli scalini di casa
Pierce ma prima che potesse aprire la porta fu richiamata,
“San! Vieni, sono in garage!” La
voce della ragazza era iper eccitata, Santana
sorrise, lavorava ad un progetto segreto da mesi, il fatto che l’avesse tenuto
segreto, per davvero, indicava quanto fosse importante per lei. Ovviamente
Santana avrebbe potuto farselo dire, Brittany era un genio, ma di quelli
ingenui, ci avrebbe messo un secondo a far sì che si tradisse, ma non aveva
voluto, se per Brittany doveva rimanere segreto allora che così fosse.
Per cui fu con un certa curiosità
che raggiunse il garage. Brittany saltellava sul posto,
“Ciao Bribri…”
La ragazza la accolse con un bacio,
“Oh San! Sei pronta?” Santana annuì
e Brittany si mise accanto ad un voluminoso oggetto coperto da un telo.
Brittany la guardò con un sorriso enorme poi tirò il telo scoprendo il suo
lavoro.
Santana piegò la testa cercando
seriamente di capire cosa fosse.
“Ehm…”
“Ti piace?” Chiese Brittany mentre
passava la mano su quello che un tempo doveva essere stato un serbatoio,
“Certo… ma … cosa sarebbe
Brittany?” La ragazza rise,
“E’ la mia macchina del tempo!”
Esclamò poi ovvia,
“Oh davvero?”
“Sì! Guarda bene!” La invitò,
Santana si avvicinò all’ammasso di ferraglia in effetti c’era il sedile della
moto da cross di Brittany, lo riconobbe perché insieme ci avevano scritto sopra
le loro iniziali quando avevano tredici anni, poi c’era un volante, preso da un
auto e la sveglia di Sailor Moon che Brittany aveva chiesto a Babbo Natale anni prima. Il tutto
era montato su un ammasso di tubi e ferraglia che un tempo dovevano essere
state parti di un motore.
“Bella…” Tentò lei vedendo che
Brittany si aspettava una sua reazione.
“E’ finita, devo solo provarla!
Vieni con me?” Santana guardò dubbiosa l’apparecchio, probabilmente non si
sarebbe neanche acceso e se lo avesse fatto sarebbe esploso. Poi guardò
Brittany e la sua faccia piena di aspettative.
Eccoci al primo bivio! Cosa
sceglierà Santana?
- Riterrà per il bene di entrambe
che quella macchina è meglio non accenderla? Andate al capitolo 1
- Si lascerà intenerire dallo
sguardo di Brittany e le darà una possibilità? Andate al capitolo 2
“Brittany… mi piacerebbe, davvero… è solo che ora proprio non ho tempo…”
“Ma, San, è quello il bello, non
abbiamo bisogno di tempo!” Santana si morse un labbro,
“Ehm… io davvero, devo proprio
andare, sai c’è quella ricerca per Schuester… e poi…”
“Ho capito” Disse
la ragazza con uno sguardo triste, “Non ti piace…”
“Ecco… io ho solo paura che tu ti
faccia male se la accendi…” Confessò Santana incapace di mentirle a lungo,
“Ma io ci ho lavorato tanto e sono
sicura che funzioni, se no non ti chiamavo per provarla!” Santana le si avvicinò prendendole le mani,
“Brittany, lo so che tu sei sicura,
ma le macchine del tempo non esistono!”
“Lo so, per questo ne ho inventata
una!” Tentò di dirle lei, Santana le depose un delicato bacio sulle labbra,
“Se funzionasse saresti già venuta
a dirmelo… intendo la tua io del futuro…” Brittany sembrò colpita dal pensiero,
“Forse hai ragione…” Santana
sorrise felice di aver trovato il punto giusto,
“Comunque
mi piace il colore che hai scelto!” Brittany aveva verniciato tutte le parti di
carrozzeria con un rosso fuoco,
“Lo scelto per te…” Le disse e
Santana la baciò ancora,
“Sei sempre la migliore!” Brittany
sorrise e Santana seppe di averla convinta, “Visto che
sono qui, ti va di andare a fare merenda insieme?” La ragazza annuì ma il
cellulare di Santana suonò e lei rispose. Dopo aver posato fece una smorfia,
“I miei genitori sono
tornati prima del previsto, devo andare a casa… ci vediamo più tardi?”
“Va bene…” Disse Brittany di nuovo
triste.
Santana salutò Brittany ancora una
volta, da lontano, le sembrava di averle fatto un
torto, quando era arrivata la ragazza era al settimo cielo e ora era lì
abbattuta, con un piccolo sorriso sul volto. Le aveva tarpato
le ali.
Brittany guardò Santana andare via
e sospirò, era davvero triste che la macchina non funzionasse. Perché Santana
aveva ragione, se fosse funzionata lei l’avrebbe usata
per andare a dirglielo, sicuro!
Altro bivio!
- Santana capisce di aver fatto un
torto a Brittany e torna indietro. Andate al capitolo 3
- Brittany ha un’illuminazione.
Andate al capitolo 4
“Ok,
Brittany! Proviamola!” La ragazza si illuminò,
“Guido io!” Disse per poi tirare
fuori due caschi,
“Hai fatto tu anche questi?” Le
chiese Santana guardando divertita i due caschi rossi fuoco con tanto di fiamme
sui lati.
“Sì!” Le confermò
la ragazza, “Ti piacciono?”
“Assolutamente sì!” Le disse
Santana ridacchiando e poi infilando il casco. Brittany la imitò e poi salì
sulla sella battendo con eccitazione sul posto dietro di lei. Santana salì alle
sue spalle,
“Tieniti!” Le disse Brittany e
Santana non se lo fece ripetere, avvolgendo le braccia attorno al corpo di
Brittany.
“Pronta!” Confermò, ma Brittany si
voltò ancora,
“Allora, funziona così, torniamo
indietro e abbiamo un’ora di tempo prima di dover risalire sulla macchina del
tempo che ci riporterà a casa! Ok?” Santana annuì,
lasciandosi trascinare dall’entusiasmo della sua ragazza. Brittany le fece un
altro enorme sorriso, poi si concentrò, premette alcuni pulsanti a lato del
volante e premete l’accensione. Santana chiuse gli
occhi aspettandosi come minimo una bella fumata nera.
Sentì il rombo sotto di lei, le
vibrazioni era notevoli e lei si aggrappò con più
forza a Brittany poi tutto si spense. Santana tirò un sospiro
di sollievo. Non erano finite in mille pezzi!
“Mi dispi…”
Dovette interrompersi, perché sì erano ancora nel garage di casa Pierce, ma ora c’era una seconda macchina del tempo accanto
alla prima in chiara costruzione. “Cosa…?”
“Perfetto San! Ora possiamo
scendere!” Le disse calmissima Brittany,
“Aspetta! Cosa è
successo?” Brittany la guardò perplessa,
“Abbiamo viaggiato nel tempo…” Le
spiegò,
“Ma è…” Ancora una volta si interruppe, impossibile? Era impossibile? Allora perché
sentiva la pioggia all’esterno? Ma certo un bel temporale
estivo, improvviso! Peccato che erano in autunno…
“San… tutto bene? Ti ha fatto male
il viaggio?” Le chiese preoccupata Brittany, in effetti
si sentiva pronta a vomitare, ma non era sicura che fosse per l’ipotetico
viaggio nel tempo… “Sei tutta bianca…” Le fece notare Brittany. Santana prese
un profondo respiro,
“Va bene, cosa facciamo?” Brittany
si strinse nelle spalle,
“Non ci ho ancora pensato…”
“In che giorno siamo?” Assurdo da
chiedere… ma a quel punto cosa non era assurdo?
“Sono tornata indietro di due
settimane, non pensavo fosse il caso di esagerare nel primo viaggio…”, due
settimane, ok, in effetti
ricordava il sabato di due settimane prima, aveva piovuto tutto il giorno e lei
e Brittany si erano fatte le coccole davanti ad un film.
“Cosa facciamo?”
Chiese e Brittany sorrise,
“Potremmo andare a trovarci!”
Santana ebbe una fugace immagine di lei che apriva la porta di casa per
trovarsi davanti a se stessa e a Brittany di due settimane più vecchie,
probabilmente sarebbe svenuta…
“Brittany ti ricordi quando abbiamo
letto Il prigioniero di Azkaban?”
“Sì! E’ lì che mi è venuta l’idea!
Però una clessidra così non sono proprio riuscita a
trovarla…” Disse stringendosi nelle spalle,
“Ti ricordi cosa dice Hermione a Harry sull’andare a
trovare se stessi?” Brittany rifletté un attimo poi annuì,
“Sì, non è una cosa da fare!
Pessima idea… meno male che sei venuta con me! Avrei fatto un sacco di errori da sola!”.
“Abbiamo un’ora hai detto?”
Brittany fece un cenno di assenso e sul volto di
Santana si aprì un piccolo sorriso divertito, “Sai cosa Santana sa fare
meglio?” Chiese e Brittany annuì mordendosi un labbro, facendo arrossire
Santana,
“No, cioè
sì… volevo dire un’altra cosa Brit!”
“Oh… cosa?” Chiese lei leggermente
dispiaciuta,
“Vendetta!” Brittany corrugò la
fronte,
“Ma
Santana… non possiamo usare la macchina del tempo per fare delle cose cattive…
è contro le regole!”
Bivio!
- Se come Santana sei propensa alla
vendetta vai al capitolo 5
- Se invece come Brittany credi sia
più giusto usare la macchina del tempo per delle buone azioni vai al capitolo 6
Era assurdo, eppure il suo piccolo
unicorno era infelice e lei non poteva permetterlo! Girò la macchina e tornò a
casa Pierce. Parcheggiò e scese in fretta, per poi
correre nel garage. La macchina del tempo era lì, immacolata e spendente. Ma di Brittany neppure l’ombra. A terra c’era un casco. Era
rosso fuoco con delle fiamme sul lato. Santana lo raccolse
con un sorriso, Brittany aveva pensato proprio a tutto. Sul lato c’era
il suo nome. Santana corrugò la fronte, dov’era quello di Brittany? Prese il
cellulare e chiamò la ragazza. Il telefono suonò nel garage e lei lo vide
abbandonato sul piano di lavoro. Brittany non lasciava mai il suo cellulare.
Iniziò a preoccuparsi, eppure non c’erano segni di esplosioni
o che altro! Girò attorno alla macchina guardandola con sospetto, come se
quella potesse avergli nascosto la ragazza.
Un miagolio attirò
il suo sguardo, Santana si piegò e Lord Tubbington
le corse tra le braccia.
“Ma ciao,
bel micione! Dov’è finita la
tua padroncina?” Chiese mentre il gatto faceva le fusa godendosi le sue
carezze.
“Vado a cercarla in casa… magari ha
solo dimenticato qua il cellulare…” Posò il gatto, che però fece un balzo
saltando sulla macchina del tempo.
“Vieni giù! SeBrit ti scopre finisci nei guai ancora una volta!”
Gli disse cercando di riprenderlo, ma Lord Tubbington
aveva un altro piano. Allungò le zampe facendo partire la macchina in un rombo.
Santana che vi si era appoggiata per afferrare il gatto
sentì le vibrazioni estendersi su tutto il suo corpo, poi la macchina si spense
di botto.
“Bravo! Se
Brittany ci scopre sappi che non ti copro! Non questa volta!” Afferrò il gatto
e si mosse per uscire. Davanti alla porta si bloccò all’improvviso. Era buio
pesto. Come diavolo era potuto succedere? Erano le tre di
pomeriggio, c’era il sole solo un attimo prima! Un’eclissi? Si chiese
Santana, una parte del suo cervello protestava, non erano così buie le eclissi solari, non come se fosse notte inoltrata.
“Non è possibile!” Lord Tubbington era immobile tra le sue braccia, Santana lo posò
a terra, ma il gatto invece di scappare rimase accanto a lei.
“Andiamo… non può essere!” Ripeté
ancora, poi tornò nel garage, la luce era accesa e allora notò la seconda
macchina del tempo, appena abbozzata. Scosse la testa e guardò la sveglia di SailorMoon segnava le dieci e
trenta del 18 ottobre.
“Ieri…” Disse
piano Santana, “Credi davvero che Brittany abbia inventato la macchina del
tempo?” Il gatto miagolò piano accanto a lei.
“Già…” Disse Santana, “E come si
torna indietro?” Guardò Lord Tubbington che purtroppo
rimase in silenzio. “Dobbiamo trovarla…”.
Ma dove
poteva essere andata? Brittany era Brittany, poteva
essere ovunque! A mangiare dei biscotti oppure a
esplorare le fogne!
Tornò a sbirciare dal garage,
chissà perché il mondo esterno le pareva minaccioso eppure era solo la casa di
Brittany ci era andata un milione di volte!
“Va bene Lord T, pronto?” Si piegò
e il gatto le saltò in braccio, sembrava essere spaventato e a disagio quanto
lei. “Sei un fifone!” Gli disse tanto per perdere ancora un po’ di tempo. Prese
un bel respiro e uscì, non successe nulla, allora continuò a camminare e senza
sapere perché fece il giro della casa raggiungendo l’albero che aveva scalato
più di una volta per raggiungere di nascosto la camera di Brittany. La luce era
accesa e tra i rami… si bloccò, Brittany era appollaiata tra i rami. Lord T si
agitò tra le sue braccia e lei si rese conto di aver stretto un po’ troppo,
fece silenziosamente qualche passo indietro e si nascose dietro l’angolo della
casa.
Brittany era impegnata a fare
qualcosa, aveva una torcia appoggiata ad un ramo e… scriveva, sì, non c’erano
dubbi era impegnata a scrivere qualcosa. Nella camera di Brittany però la luce
era accesa e un’ombra passò davanti alla finestra, la Brittany sull’albero non ci
fece neppure caso, eppure Santana avrebbe riconosciuto quel profilo ovunque, era Brittany. Tuttavia… non poteva
essere la Brittany del suo ieri, perché a quell’ora era a casa sua!
Improvvisamente ricordò. Il 18
ottobre! Oddio! Non era ieri, era un anno prima!
Era stata una perfetta stronza quel giorno, lo ricordava, o meglio una codarda,
non aveva avuto il fegato di andare da lei, di farsi intervistare davanti alla
telecamera e di dirgli di sì, che voleva con tutta se stessa andare al ballo
con lei. Era riuscita solo a mandarle un stupido sms!
Tornò a guardare l’albero sul quale
era salita la Brittany del suo presente, perché aveva scelto quel giorno? Cosa stava scrivendo?
La vide scendere dall’albero e
rimase immobile, incapace di decidersi, avrebbe dovuto
svelarsi o rimanere nascosta?
Brittany osservò Santana andarsene
e poi si voltò verso la macchina del tempo, Santana aveva ragione eppure… Si illuminò, ma certo! Doveva appunto tornare indietro e
andare da Santana! Era così ovvio che si chiese come
avesse fatto a non pensarci prima. Si voltò con un sorriso verso la sua
macchina del tempo e afferrò il casco poi pensò alla data, che giorno poteva
scegliere? Si bloccò di nuovo, c’era qualcosa nel suo ragionamento che ora non
le tornava… si strinse nelle spalle e inserì la data del giorno prima, aveva
esattamente un’ora per raggiungere Santana e convincerla! Premette l’accensione
e il motore vibrò. Un istante e tutto finì, scese
dalla macchina del tempo e si tolse il casco. Bene, dov’era Santana a
quell’ora?
Si batté la mano
sulla fronte, avrebbe dovuto modificare anche l’ora! Ora Santana era a
lezione! Come avrebbe fatto a parlarle? Si mordicchiò un
labbro poi si strinse nelle spalle, doveva solo andare a scuola e una
volta lì lasciarle un bigliettino nell’armadietto! Si complimentò con se stessa
per la sua idea, sicura che Santana avrebbe approvato la sua scaltrezza! Uscì
dal garage e raggiunse la strada, alla pensilina prese
l’autobus e scese davanti al Mckinley. La scuola era
esattamente come il giorno prima… beh in effetti era
la scuola del giorno prima!
Entrò osservando i corridoi vuoti,
passò davanti alla classe del glee e sentì Rachel che
cantava fu tentata di entrare ma si trattenne, probabilmente lei era lì… era
sicura che la sua se stessa del passato avrebbe capito tutto al volo, ma non
credeva che sarebbe stato lo stesso per gli altri… e poi in tutti i film sui
viaggi nel tempo la segretezza era una regola
inviolabile, come per quando uno aveva i super poteri… anche per quelli si
stava attrezzando!
Scivolò lungo il corridoio in
silenzio e raggiunse gli armadietti, aprì il suo prendendo un foglio bianco e i
suoi pastelli colorati. Scrisse un bel biglietto e poi aprì l’armadietto di
Santana di cui conosceva la combinazione perché era uguale alla propria data di
nascita, Brittany trovava la cosa una bella coincidenza, ma come sempre non ci
fece particolarmente attenzione. Quando aprì lo
sportello lanciò uno sguardo alle foto che la ragazza ci aveva appeso, sorrise
nel vedere uno degli ultimi disegni che aveva fatto per lei, poi si bloccò.
Proprio sul fondo dell’armadietto
c’era una scatolina. Brittany si morse un labbro, sapeva che non avrebbe dovuto
aprirla, che era una cosa di Santana, eppure era troppo curiosa e una scatola
chiusa assumeva per lei un fascino irresistibile. Allungò la mano la lasciò
sospesa per alcuni istanti riflettendo poi non riuscì a trattenersi e la prese.
Era una bella scatolina, di colore
blu, l’aprì e rimase a bocca aperta. Era due anelli.
Due anelli d’oro, semplici cerchi, identici, bellissimi. Brittany li sfiorò con
un dito emozionata.
Una certa idea le frullò nella mente ma Brittany non la lasciò prendere piede,
nella paura di sbagliarsi.
Sentendo la porta di una classe
chiudersi Brittany scappò infilandosi nello sgabuzzino più vicino. Aveva avuto
appena il tempo di riporre la scatolina e chiudere l’armadietto. Il rumore di
passi la spinse a sbirciare all’esterno. Sgranò gli occhi nel vedere Santana,
assieme a lei Quinn. Pensandoci erano
uscite un istante durante l’ora al glee…
“Santana vuoi spiegarmi?” Le chiese
Quinn e Santana la portò
davanti all’armadietto che aprì per poi estrarre proprio la scatolina blu.
Brittany sentì il cuore accelerare, mentre sentiva gli occhi che si inumidivano.
“Che cos’è?” Chiese Quinn e Santana la aprì, “Oh!” Quinn
sgranò gli occhi,
“Lo so come la pensi su queste
cose…” Iniziò Santana ma la ragazza non la lasciò finire e la abbracciò
stringendola. “HeiFabrey
non è mica per te!”.
Brittany sbatté gli occhi mentre
immobile sentiva il suo cuore riprendere a battere,
“E’ per Brittany!” Disse infattiQuinn, “Oddio quando
glielo vuoi chiedere?” Santana arrossì chiudendo la scatolina,
“Non lo so ancora…”
“Ti dirà sì scemotta!”
Le disse Quinn spingendola un pochino,
“E’ solo un anello di fidanzamento…
voglio dire… non è che ci sposiamo domani! Lei deve
ancora diplomarsi e io vado a Louisville o magari a
New York…” Quinn le sorrise.
“San?” Brittany sentì la propria
voce risuonare nel corridoio, ricordava di essersi affacciata perché voleva
cantare una canzone con Santana.
“Arrivo!” Disse Santana e chiuse
l’armadietto,
“Sono contenta per voi due!”
“Ho paura di rovinare tutto… mi
sembra sempre che siamo così fragili e ora che ci separiamo…”
“Vi amate. E questo basterà, deve
bastare, perché altrimenti dovrò smettere di credere nell’amore!” Quinn sorrise e Santana annuì, poi si incamminarono
per tornare al glee.
Brittany uscì dal suo nascondiglio
sorridendo. La sua San stava per chiedergli di essere
la sua fidanzata! Si lasciò prendere dall’entusiasmo e fece un saltello felice
poi si ricordò dell’ora. Doveva tornare a casa! Infilò veloce il bigliettino
nell’armadietto e uscì di corsa dalla scuola per poi correre al suo garage.
Controllò l’orologio, non aveva più
molto tempo… si sedette indossò il casco e aspettò. Il motore si attivò da solo,
le scosse furono violente per alcuni secondi e poi tutto tornò normale.
Brittany sorrise ed uscì dalla stanza. Santana stava salendo in macchina in
quel preciso istante.
“San!” La chiamò, ma Santana non la
sentì. L’auto si avviò e la ragazza si allontanò rapidamente. Brittany storse
il naso, eppure ormai aveva cambiato il passato e
Santana avrebbe dovuto saperlo che la sua macchina funzionava!
Lord Tubbington
spuntò dalla porta del garage,
“Lord T… qualcosa non ha
funzionato… eppure…” Brittany si batté la mano sulla fronte, ricordava
perfettamente di aver fermato Santana ieri, le aveva impedito
di raggiungere il suo armadietto perché aveva troppo voglia di tornare a casa
per fare gli ultimi ritocchi alla macchina del tempo. E
oggi era sabato! Santana non era più andata a scuola!
Ecco, si era sbagliata ancora!
Guardò la sua macchina del tempo, avrebbe potuto
rimediare ma… c’era un’altra cosa che sapeva di dover fare e lì non avrebbe
sbagliato, era troppo importante!
Per vedere cosa è successo a
Santana e scoprire cosa deve fare Brittany di così importante
tornate al capitolo 3!
“Ma
Santana… non possiamo usare la macchina del tempo per fare delle cose cattive…
è contro le regole!”
“Quali regole? E
poi non faremo cattiverie! Noi saremo solo delle giustiziere! E io credo che siano stati fatti alcuni torti che devono
essere raddrizzati!”
“Sei sicura San?” Santana la guardò
con un sorriso malefico che per fortuna Brittany sapeva non essere mai stato
rivolto a lei,
“Assolutamente!”
Santana osservò la zona deserta e
fece un cenno a Brittany che scattò rapida verso il muro appiattendosi per poi
molto lentamente spuntare dall’angolo. Dovette trovare il terreno libero perché
fece un cenno a Santana che scattò verso la sua posizione.
“Ok! Non ci resta che entrare e
farlo!” Brittany annuì, sul volto un espressione molto
concentrata, “Entriamo dalla finestrella del lato Sud! Al mio segnale!”
Brittany alzò i pollici in segno affermativo e Santana sbirciò dall’angolo. Il
cortile della scuola era ancora deserto. Senza distogliere lo sguardo fece
cenno a Brittany di partire, la ragazza si mosse e andò ad accovacciarsi sotto
la finestra aperta a cui avevano mirato. Non appena fu in postazione Santana
scattò a sua volta Brittany la aspettava, un ginocchio a terra, le mani
intrecciate. Santana posò il piede sulle mani della ragazza che spinse Santana
in alto. In un istante si trovò all’interno. Brittany la raggiunse senza
fatica, sfruttando la sua altezza.
“Perfetto!” Santana sorrise goduta.
La stanza era vuota, “Brittany tu fai il palo!” Le disse e la ragazza si
appostò rapidamente vicino alla porta. Santana allora raggiunse le docce. La
vendetta era decisamente migliore se si gustava
fredda!
Improvvisamente si bloccò mentre
sul suo viso arrivava la comprensione. Si lasciò sfuggire una
risata che attirò lo sguardo di Brittany. Si morse un labbro e lasciò perdere
la sua idea andando invece alla ricerca di quella bella vernice rosa che
ricordava alla perfezione.
Sapeva che doveva essere lì vicina,
quando la vide sorrise ancora. Ci volle un po’ più di tempo, ma alla fine
riuscì a fare quello che doveva, anche perché già sapeva che avrebbe
funzionato!
Quando
ebbe finito fece un cenno a Brittany che tornò da lei e la aiutò ad uscire
dagli spogliatoi. Correndo si allontanarono dalla scuola.
“Oddio Brittany ti ricordi i capelli
rosa della squadra di hockey e di quella di football?” La ragazza annuì,
“Sì… nessuno sapeva perché si erano
colorati i capelli in quella maniera buffa, li prendono ancora in giro adesso!”
Santana ghignò,
“E sai che non si è scoperto ancora
di chi sia la colpa no?” Brittany annuì e Santana continuò a sorridere,
“Ebbene,
mia cara Bribri siamo state noi!”
“Ma no San… me lo ricorderei se…” Si interruppe mentre sgranava gli occhi, “L’abbiamo appena
fatto?” Santana rise di gusto questa volta,
“Oh sì! Dovrò fare in modo che si
capisca… era la mia vendetta per le granite in faccia,
così magari capiscono che è meglio non misurarsi con una di Lima Height!”,
Brittany annuì convinta, anche se non aveva mai capito quella frase di Santana,
in fondo abitavano lo stesso quartiere…
Raggiunsero casa Pierce e sentirono
un rombo provenire dal garage. Santana sgranò gli occhi,
“Quello era…” Brittany guardò il
suo orologio,
“Credo che abbiamo perso il
momento…” Santana saltò in aria spaventata,
“Cosa?
Come? E ora che facciamo?”
“Per fortuna siamo andate indietro
solo di due settimane… ci basterà aspettare, tra due settimane saremo di nuovo
nella nostra linea temporale…” Santana sgranò gli occhi,
“Due settimane? Ma
è pazzesco! Cosa facciamo per due settimane? E dove andiamo?”
“San?” Brittany la richiamò
bloccando la sua valanga di parole,
“Possiamo andare in un hotel! Sarà come essere in vacanza!” Santana sembrò iniziare a vedere i
lati positivi,
“Vuoi dire io e te da sole per due
settimane? Senza scuola, senza genitori e senza interruzioni?” I suoi occhi
luccicarono e Brittany annuì mentre le compariva un sorrisetto furbo sulle
labbra. “Aspetta un attimo! Non l’avrai fatto apposta? Non mi
dire che mi hai lasciato gongolare solo perché potessimo perdere il momento del
viaggio?” Brittany si morse un labbro e poi ridacchiò e Santana la avvolse tra
le braccia, “Sei la fidanzata migliore del mondo!”.
“Grazie!” Le disse la ragazza e poi
intrecciò la mano alla sua, “Pensavo a quell’hotel con i cavalli sull’insegna
e…”
“Brittany… l’hotel lo scelgo io!” La ragazza sorrise e annuì, poi notando il corrugarsi della
fronte di Santana chiese,
“Cosa
c’è?”
“C’è qualcosa in questa storia che
non quadra… voglio dire qualche paradosso strano, non credo che dovrebbe
funzionare così, insomma… se abbiamo fatto il viaggio nel tempo noi…” Si interruppe in difficoltà ad esprimere quello che la
turbava, Brittany si strinse nelle spalle,
“Possiamo riguardiamo Deja vu,
tutti i Ritorno al Futuro e l’ultimo Star Trek, così
magari capiamo meglio!”. Santana annuì lentamente,
“Ok… Hai dimenticato Stargate
Continuum, guardiamo anche quello!” Sorrise, “Ma solo quando torniamo a casa…
ora ho in mente altro per queste due settimane!” Brittany ridacchiò nel vedere
gli occhi di Santana che la percorrevano con desiderio, si presero per mano
sorridendosi pronte a godersi appieno la loro vacanza.
FINE
Magari però volete sapere come sarebbe stato fare una buona azione? Allora andate al
capitolo 6
“Ma Santana… non possiamo usare la
macchina del tempo per fare delle cose cattive… è contro le regole!” Santana la
guardò a lungo,
“Sai… sei una persona meravigliosa
Brittany… e io…” Fece una smorfia, “Dimmi tu cosa vuoi
fare…”. Brittany sorrise felice,
“Due settimane fa Quinn ci ha
chiesto di andare a casa sua, ma noi…” Arrossì e Santana sorrise,
“Ce ne siamo dimenticate perché
eravamo molto molto impegnate!” Ricordò, dunque in quel momento lei stava… oh!
Come sarebbe stato farlo due volte in contemporanea?
“No, no San! Non era a quello che
pensavo!”
“Peccato… a cosa pensavi?”
“Beh… Quinn non si è arrabbiata
anzi ci ha ringraziate, tu hai detto che era pazza ma
io credo di sapere perché!”
“Siamo andate da lei… cioè noi stiamo per andare da lei!” Brittany annuì e ancora
una volta Santana si disse che la sua ragazza era un genio oltre ad essere
dolce, meravigliosa e perfetta!
“Andiamo allora,
abbiamo un’ora no?”
“Sì!” Confermò Brittany poi
allacciò la mano alla sua e sorridendo si diressero verso la casa di Quinn che
era poco distante.
Suonarono al campanello e venne ad
aprire la ragazza,
“Credevo che non arrivaste più!”
“Siamo qua!”
Le due ragazze si guardarono ridacchiando e Quinn alzò gli occhi al cielo,
“Non voglio sapere perché avete
tardato!!” Santana lanciò un’occhiata alla sempre più divertita Brittany,
“Sai Quinn… se fosse stato per
quello non saremmo qua!” Brittany si morse un labbro
mentre cercava di non ridere e Santana la trovò maledettamente carina,
“Ok, ok! Ho rinunciato a far parte
della vostra complicità da tempo! Entrate, devo
chiedervi un consiglio…” Santana alzò un sopraciglio
perplessa, Quinn era sempre molto sicura, almeno apparentemente e di
certo non aveva mai chiesto a loro un consiglio. Quinn le porto in camera sua e
poi iniziò a chiedere loro se volessero qualcosa da
mangiare o da bere,
“Quinn! Andiamo! Abbiamo solo più…”
Santana guardò l’orologio, “Quaranta minuti! Vieni al dunque!” Quinn le lanciò
un’occhiataccia,
“Non sapevo di avere un tempo
limite! Va bene ecco!” Lanciò loro una busta ancora
sigillata.
“C’è cos’è?” Chiese Brittany, che
adorava ricevere pacchi, pacchetti e lettere,
“La risposta alla tua domanda di
Yale?” Chiese stupita Santana che aveva letto l’intestazione, Quinn annuì,
“Sì… non ho il coraggio di
aprirla!”
“Ma stai
scherzando? Ti hanno preso!” Disse ovvia Brittany che venendo dal futuro lo
sapeva per certo,
“Sei gentile Brittany… ma sono in
tantissimi a fare domanda e…”
“Sei stata presa Quinn” Confermò
Santana, consegnandole la lettera, “Aprila, sei la migliori di noi e registralo
perché lo dirò solo questa volta e mai in presenza di
testimoni!” Quinn sorrise alle due ragazze,
“Perché non siamo state così anche
prima?” Chiese e Santana si strinse nelle spalle,
“Tante cose sono cambiate dopo New
York!” Sentì la mano di Brittany stringere la sua e la guardò sorridente.
“Allora la apro…” Disse Quinn ancora
titubante ma più tranquilla. Santana si rilassò aspettando, Quinn estrasse la
lettera e lesse, poi sul suo volto apparve un enorme sorriso.
“Grazie ragazze!” Disse e poi le
abbracciò, “Non so se ce l’avrei fatta senza di voi!”
“Ma certo che ce
l’avresti fatta! Anche se forse avresti chiamato Rachel!” Disse Brittany
candidamente facendo arrossire Quinn,
“Forse dovresti dire GayBerry!”
fece maliziosa Santana,
“Ok, ok! Fuori da
casa mia! Non avevate solo pochi minuti?” Chiese la
ragazza cacciandole effettivamente da casa sua.
“Ciao Quinn…” Fece Brittany,
“Grazie…” Disse loro la ragazza,
Santana le fece l’occhiolino e poi prese Brittany per mano allontanandosi,
“Torniamo a casa?” Brittany annuì
mentre faceva ondeggiare felice la mano tra di loro, “Sai Brit… la tua idea è stato molto migliore della mia!” Brittany sorrise,
“Sono contenta che tu sia venuta
con me! Chissà cosa avrei combinato da sola!” Santana
scosse la testa,
“Saresti stata meravigliosa lo
stesso!” Si sorrisero e poi tornarono mano nella mano a casa di Brittany.
FINE
Ma…
- Se volete sapere cosa avrebbe
combinato Brittany da sola andate al capitolo 4
- Se pensate che in fondo la
vendetta sarebbe stata più soddisfacente tornate al
capitolo 5
Per lei decise Lord Tubbington, il gatto miagolò richiamando l’attenzione di
Brittany,
“San?” Chiamò lei preoccupata,
“Sì… ti ho seguito…” La ragazza sorrise,
“Hai visto che funziona?!” Santana
annuì, però rimase seria,
“Perché hai scelto questo giorno?”
Brittany lanciò un’occhiata al foglio che aveva infilato sotto al davanzale prima di scendere dall’albero,
“Dovevo scrivere una cosa per me…”
Santana aveva seguito il suo sguardo e annuì,
“Cosa?”
Brittany si strinse nelle spalle,
“Sono contenta che tu abbia
cambiato idea… avevo lasciato un biglietto per te nel
tuo armadietto, ma ho sbagliato l’ora e poi il giorno… perché di sabato non si
va a scuola e così il messaggio è rimasto lì e tu non l’hai letto e…”
“Brit!”
La ragazza la guardò e Santana le prese le mani, “Mi dispiace di aver dubitato
di te!” Brittany sorrise,
“Non importa San!”
“No, invece importa, promettimi che
non permetterai mai che io ti cambi!” Brittany assunse un’espressione seria,
“San, tu puoi dirmi di cambiarmi
tutte le volte che vuoi!” Santana sorrise,
“Non parlo dei vestiti Brit… parlo di te, di quanto sei speciale!”
Allora Brittany sorrise e la baciò. Era sempre unico, ogni
volta che la ragazza la baciava Santana sapeva che tutto era a posto,
che tutto sarebbe andato bene.
“Ti amo” Le sussurrò e ancora una
volta Santana sentì quel brivido, il brivido che aveva provato quando glielo
aveva detto per la prima volta.
“Brit…
sì!” La ragazza la guardò confusa e Santana sorrise,
“Chiedimelo Brit, chiedimi di venire al ballo con te! Oggi è il
giorno giusto!” La ragazza sorrise,
“Santana Lopez, sono pazza di te,
vuoi venire al ballo della scuola con me?”
“Era così che volevi chiedermelo?”
Chiese Santana sbalordita,
“Sì!” Confermò Brittany e lei
scosse la testa sorridendo,
“Ti amo Brittany e sì, voglio
venire al ballo con te!”
Si baciarono ancora e Brittany la
strinse forte tra le braccia. Quando si separarono si sorrisero,
“Torniamo a casa?”
“Sì… Brit…
hai detto nel mio armadietto?” La ragazza la guardò mentre un enorme sorriso si
apriva sulle sue labbra,
“Sì!”, e quel sì nascondeva molto
di più di una conferma alle sue parole. Santana sorrise
mentre intrecciava le dita alle sue.
FINE
Ma… se siete pentiti e non volevate
che Santana incontrasse Brittany allora andate al capitolo 8
Oppure se volete sapere cosa ha
scoperto Brittany nell’armadietto di Santana tornate al capitolo 4
Non sapeva perché ma rimanere
nascosta le parve l’idea migliore. Così si confuse tra le ombre e lasciò che
Brittany raggiungesse il garage. Poi guardò verso l’alto, Brittany aveva
incastrato sotto la finestra il foglio che aveva scritto era chiaro a chi fosse indirizzato. Santana guardò Lord T che la fissava
serio,
“Senti, lo so… ma devo leggere cosa
si è scritta! Ok?” Il gatto la guardò molto
criticamente così lei lo posò a terra, “Non ti muovere da qui! E’ chiaro?” Il
gatto acciambellò la coda e si sdraiò a terra, se Santana lo conosceva bene, ed
era così visto che lo aveva visto crescere, non si
sarebbe mosso da lì per delle ore. Guardò la piante e
sospirò, era da un po’ che non lo faceva, da quando i genitori di Brittany
sapevano che era la fidanzata della loro figlia…
Malgrado
fosse buio salì in fretta, il suo corpo che sapeva meglio dei suoi occhi dove
mettere mani e piedi. Raggiunto il ramo che l’avrebbe
portata nella stanza di Brittany si fermò. La ragazza era sdraiata sul letto,
però era strana. Santana intuì cosa la disturbava quando notò che era praticamente immobile e Brittany non era mai immobile,
neanche quando dormiva!
Era pancia in giù sul letto, lei
tirava sempre su le gambe e le faceva oscillare, ma ora niente, erano posate
sul letto, ferme mentre lei… Santana si tese per vedere meglio, stava
sfogliando qualcosa… Brittany voltò pagina e lei capì, era un album di foto… ma
non uno qualsiasi, era l’album con il disegno della moto sulla copertina,
quello in cui insieme avevano raccolto tutte le loro
foto, le foto Brittana, come aveva insistito nel
volerle chiamare.
Santana distolse lo sguardo da
quella Brittany triste e cercò il foglietto lasciato dalla Brittany del suo
tempo. Dovette distendersi, maledendo i centimetri
che Brittany aveva più di lei, ma alla fine riuscì ad
afferrarlo. Sfruttando la luce proveniente dalla finestra iniziò a leggere. La
scrittura era quella infantile di Brittany e il
messaggio era scritto con il pastello rosso, il suo preferito. Mentre leggeva
Santana sentì il cuore stringersi,
Cara
Brittany S. Pierce,
Devi
sapere che Santana ha solo tanta paura, devi essere coraggiosa per lei, devi
aspettare, perché ci sarà un giorno in cui lei ti porterà al ballo e sarai
tanto felice!
Aveva aggiunto un cuoricino con una
S e una B.
Due occhi la fissarono dall’albero
e lei sobbalzò perdendo quasi la presa del ramo,
“Oddio! Lord T! Sono io!” Il gatto
le soffiò contro, “Che cavolo!” Poi capì, doveva essere il Lord T del passato,
“Ok, senti lo so che sei
arrabbiato con me perché ho trattato male la tua padroncina ma…” Il gatto
soffiò di nuovo e Santana si tirò indietro preoccupata. Quando
però il gatto balzò sull’albero, sì quando voleva sapeva essere molto attivo!
Santana lasciò andare la lettera e scese a tutta velocità dalla pianta.
“Cosa succede?”
Chiese una voce dall’alto e Santana si nascose dietro il tronco trattenendo il
respiro, “Cosa fai sull’albero Lord Tubbington? Lo
sai che è pericoloso! Potresti rimanere incastrato! Succede sempre ai gatti! E poi bisogna chiamare i pompieri e posso assicurarti che
saresti molto, ma molto, imbarazzato!”.
Santana mi morse un labbro,
Brittany aveva lasciato la lettera a se stessa perché
l’aveva letta? Era stata così stupida da farla cadere! E
se questo avesse cambiato il futuro? E se Brittany non
l’avesse aspettata? Il panico iniziò ad impossessarsi di lei, poi però sentì di
nuovo la voce di Brittany,
“Cos’è quello?” Santana si immobilizzò di nuovo, il cuore che batteva a mille,
“Quante volte ti ho detto di non usare il pastello rosso! Lo sai che è il mio
preferito…” Si interruppe forse perché stava leggendo.
“Dici davvero?” Chiese la ragazza,
il gatto miagolò piano e Santana sentì Brittany ridere, “Allora aspetterò tutto
il tempo che vorrà!” La finestra si chiuse e Santana sorrise.
Senza più preoccuparsi corse fin da
Lord T accoccolato al suolo, lo sollevò e lo fece volteggiare,
“Sei un grande amico!” Gli depose
un bacio sulla testa e poi tornò felice al garage, “Ok…
ora devo solo tornare a casa… idee?” Chiese al gatto che saltò sulla macchina
del tempo.
“Perfetto, sei tu che ci hai
cacciato in questo pasticcio!” Si sedette a sua volta e il motore si avviò.
Qualche secondo e si ritrovò nel garage di casa Pierce,
questa volta però c’era il sole del pomeriggio ad illuminare la stanza.
“San?” Brittany stava posando il
casco e la guardò stupita.
“Ti amo Brittany! Ti amo più di
qualsiasi cosa al mondo!” La ragazza sorrise e la avvolse
tra le braccia.
“Anche io
ti amo, piccola…”. Santana chiuse gli occhi assaporando il piacere di stare lì,
semplicemente tra le sue braccia. Mai più, giurò a se stessa, mai più avrebbe
causato a Brittany della sofferenza, non a causa delle sue paure! Sorrise e
alzò la testa, c’era una cosa che amava di più che stare tra le sue braccia…
raggiunse le sue labbra e la baciò, suggellando quella promessa segreta.
FINE!
Volete, invece, vedere cosa sarebbe successo se incontrava Brittany? Tornate indietro al
capitolo 7