Brittany, Santana e la macchina del tempo

di Najara
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La macchina del tempo ***
Capitolo 2: *** 1 ***
Capitolo 3: *** 2 ***
Capitolo 4: *** 3 ***
Capitolo 5: *** 4 ***
Capitolo 6: *** 5 ***
Capitolo 7: *** 6 ***
Capitolo 8: *** 7 ***
Capitolo 9: *** 8 ***



Capitolo 1
*** La macchina del tempo ***


Brittany, Santana e la macchina del tempo - Storia a bivi

Brittany, Santana e la macchina del tempo - Storia a bivi!

 

Piccola introduzione necessaria prima che vi gettiate in questo labirintico racconto! ;-)

Credo che tutti abbiate letto almeno una volta una storia a bivi, se non lo avete fatto allora c’è sempre la prima volta! Tanto per spolverare i ricordi… l’idea è molto semplice, alla fine di ogni capitoletto dovrete compiere una scelta, seguire un personaggio oppure un altro, approvare un’idea oppure bocciarla e simili. La scelta vi porterà ad un altro capitolo e così via fino ad una fine, da lì potrete tornare al punto di partenza o tornare indietro solo di una passo o due per vedere cosa sarebbe successo prendendo un bivio diverso!

Insomma un gran casino!!

No scherzo, è il mio primo tentativo ed è piuttosto semplice, solo otto capitoli… quindi… benvenuti nel labirinto!

Mi raccomando, non leggete i capitoli nella sequenza numerata altrimenti capirete ben poco e vi perderete il piacere dei bivi! ;-)

Buona lettura!

 

Doveroso ringraziamento a mia cugina che riempiendomi la casa di Topolino ha risvegliato in me quella antica passione e a Vanessa190 che con un suo commento a Blue Lady ha fatto accendere la lampadina nella mia mente! Per capirci è stata l’albero da cui è caduta la mela se io fossi Newton! E si è prestata a fare da cavia per la prima lettura! ;-)

Grazie mille!!

 

P.S. Aspetto i vostri commenti a ogni FINE! Fatevi sapere se vi è piaciuta quella linea!

 

 

Prologo: La macchina del tempo

 

Brittany cercò con la mano l’avvitatore, chiuse l’ultima vite e sospirò felice. Si spinse e uscì da sotto la macchina. Si alzò in piedi contemplando la sua opera. Ci lavora da un po’, da quando suo padre le aveva detto che poteva fare quello che voleva della sua vecchia moto da cross.

Era perfetta, non le restava che provarla! Si sfilò la lunga tuta blu che aveva chiesto in prestito a Finn e corse a fare una doccia.

Quando fu pronta prese il cellulare,

“E’ pronta!” Urlò eccitata, “Sì! Vieni subito!” Sorrise mentre chiudeva la chiamata, le sarebbe piaciuta di sicuro!

 

Santana salì gli scalini di casa Pierce ma prima che potesse aprire la porta fu richiamata,

“San! Vieni, sono in garage!” La voce della ragazza era iper eccitata, Santana sorrise, lavorava ad un progetto segreto da mesi, il fatto che l’avesse tenuto segreto, per davvero, indicava quanto fosse importante per lei. Ovviamente Santana avrebbe potuto farselo dire, Brittany era un genio, ma di quelli ingenui, ci avrebbe messo un secondo a far sì che si tradisse, ma non aveva voluto, se per Brittany doveva rimanere segreto allora che così fosse.

Per cui fu con un certa curiosità che raggiunse il garage. Brittany saltellava sul posto,

“Ciao Bribri…” La ragazza la accolse con un bacio,

“Oh San! Sei pronta?” Santana annuì e Brittany si mise accanto ad un voluminoso oggetto coperto da un telo. Brittany la guardò con un sorriso enorme poi tirò il telo scoprendo il suo lavoro.

Santana piegò la testa cercando seriamente di capire cosa fosse.

“Ehm…”

“Ti piace?” Chiese Brittany mentre passava la mano su quello che un tempo doveva essere stato un serbatoio,

“Certo… ma … cosa sarebbe Brittany?” La ragazza rise,

“E’ la mia macchina del tempo!” Esclamò poi ovvia,

“Oh davvero?”

“Sì! Guarda bene!” La invitò, Santana si avvicinò all’ammasso di ferraglia in effetti c’era il sedile della moto da cross di Brittany, lo riconobbe perché insieme ci avevano scritto sopra le loro iniziali quando avevano tredici anni, poi c’era un volante, preso da un auto e la sveglia di Sailor Moon che Brittany aveva chiesto a Babbo Natale anni prima. Il tutto era montato su un ammasso di tubi e ferraglia che un tempo dovevano essere state parti di un motore.

“Bella…” Tentò lei vedendo che Brittany si aspettava una sua reazione.

“E’ finita, devo solo provarla! Vieni con me?” Santana guardò dubbiosa l’apparecchio, probabilmente non si sarebbe neanche acceso e se lo avesse fatto sarebbe esploso. Poi guardò Brittany e la sua faccia piena di aspettative.

 

 

Eccoci al primo bivio! Cosa sceglierà Santana?

 

- Riterrà per il bene di entrambe che quella macchina è meglio non accenderla? Andate al capitolo 1

- Si lascerà intenerire dallo sguardo di Brittany e le darà una possibilità? Andate al capitolo 2

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Capitolo 2
*** 1 ***


Capitolo 1

Capitolo 1

 

“Brittany… mi piacerebbe, davvero… è solo che ora proprio non ho tempo…”

“Ma, San, è quello il bello, non abbiamo bisogno di tempo!” Santana si morse un labbro,

“Ehm… io davvero, devo proprio andare, sai c’è quella ricerca per Schuester… e poi…”

“Ho capito” Disse la ragazza con uno sguardo triste, “Non ti piace…”

“Ecco… io ho solo paura che tu ti faccia male se la accendi…” Confessò Santana incapace di mentirle a lungo,

“Ma io ci ho lavorato tanto e sono sicura che funzioni, se no non ti chiamavo per provarla!” Santana le si avvicinò prendendole le mani,

“Brittany, lo so che tu sei sicura, ma le macchine del tempo non esistono!”

“Lo so, per questo ne ho inventata una!” Tentò di dirle lei, Santana le depose un delicato bacio sulle labbra,

“Se funzionasse saresti già venuta a dirmelo… intendo la tua io del futuro…” Brittany sembrò colpita dal pensiero,

“Forse hai ragione…” Santana sorrise felice di aver trovato il punto giusto,

Comunque mi piace il colore che hai scelto!” Brittany aveva verniciato tutte le parti di carrozzeria con un rosso fuoco,

“Lo scelto per te…” Le disse e Santana la baciò ancora,

“Sei sempre la migliore!” Brittany sorrise e Santana seppe di averla convinta, “Visto che sono qui, ti va di andare a fare merenda insieme?” La ragazza annuì ma il cellulare di Santana suonò e lei rispose. Dopo aver posato fece una smorfia,

“I miei genitori sono tornati prima del previsto, devo andare a casa… ci vediamo più tardi?”

“Va bene…” Disse Brittany di nuovo triste.

 

Santana salutò Brittany ancora una volta, da lontano, le sembrava di averle fatto un torto, quando era arrivata la ragazza era al settimo cielo e ora era lì abbattuta, con un piccolo sorriso sul volto. Le aveva tarpato le ali.

 

Brittany guardò Santana andare via e sospirò, era davvero triste che la macchina non funzionasse. Perché Santana aveva ragione, se fosse funzionata lei l’avrebbe usata per andare a dirglielo, sicuro!

 

 

Altro bivio!

 

- Santana capisce di aver fatto un torto a Brittany e torna indietro. Andate al capitolo 3

- Brittany ha un’illuminazione. Andate al capitolo 4

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Capitolo 3
*** 2 ***


Capitolo 2

Capitolo 2

                          

Oddio, non riusciva a resistere a quello sguardo!

Ok, Brittany! Proviamola!” La ragazza si illuminò,

“Guido io!” Disse per poi tirare fuori due caschi,

“Hai fatto tu anche questi?” Le chiese Santana guardando divertita i due caschi rossi fuoco con tanto di fiamme sui lati.

“Sì!” Le confermò la ragazza, “Ti piacciono?”

“Assolutamente sì!” Le disse Santana ridacchiando e poi infilando il casco. Brittany la imitò e poi salì sulla sella battendo con eccitazione sul posto dietro di lei. Santana salì alle sue spalle,

“Tieniti!” Le disse Brittany e Santana non se lo fece ripetere, avvolgendo le braccia attorno al corpo di Brittany.

“Pronta!” Confermò, ma Brittany si voltò ancora,

“Allora, funziona così, torniamo indietro e abbiamo un’ora di tempo prima di dover risalire sulla macchina del tempo che ci riporterà a casa! Ok?” Santana annuì, lasciandosi trascinare dall’entusiasmo della sua ragazza. Brittany le fece un altro enorme sorriso, poi si concentrò, premette alcuni pulsanti a lato del volante e premete l’accensione. Santana chiuse gli occhi aspettandosi come minimo una bella fumata nera.

Sentì il rombo sotto di lei, le vibrazioni era notevoli e lei si aggrappò con più forza a Brittany poi tutto si spense. Santana tirò un sospiro di sollievo. Non erano finite in mille pezzi!

“Mi dispi…” Dovette interrompersi, perché sì erano ancora nel garage di casa Pierce, ma ora c’era una seconda macchina del tempo accanto alla prima in chiara costruzione. “Cosa…?”

“Perfetto San! Ora possiamo scendere!” Le disse calmissima Brittany,

“Aspetta! Cosa è successo?” Brittany la guardò perplessa,

“Abbiamo viaggiato nel tempo…” Le spiegò,

“Ma è…” Ancora una volta si interruppe, impossibile? Era impossibile? Allora perché sentiva la pioggia all’esterno? Ma certo un bel temporale estivo, improvviso! Peccato che erano in autunno…

“San… tutto bene? Ti ha fatto male il viaggio?” Le chiese preoccupata Brittany, in effetti si sentiva pronta a vomitare, ma non era sicura che fosse per l’ipotetico viaggio nel tempo… “Sei tutta bianca…” Le fece notare Brittany. Santana prese un profondo respiro,

“Va bene, cosa facciamo?” Brittany si strinse nelle spalle,

“Non ci ho ancora pensato…”

“In che giorno siamo?” Assurdo da chiedere… ma a quel punto cosa non era assurdo?

“Sono tornata indietro di due settimane, non pensavo fosse il caso di esagerare nel primo viaggio…”, due settimane, ok, in effetti ricordava il sabato di due settimane prima, aveva piovuto tutto il giorno e lei e Brittany si erano fatte le coccole davanti ad un film.

Cosa facciamo?” Chiese e Brittany sorrise,

“Potremmo andare a trovarci!” Santana ebbe una fugace immagine di lei che apriva la porta di casa per trovarsi davanti a se stessa e a Brittany di due settimane più vecchie, probabilmente sarebbe svenuta…

“Brittany ti ricordi quando abbiamo letto Il prigioniero di Azkaban?”

“Sì! E’ lì che mi è venuta l’idea! Però una clessidra così non sono proprio riuscita a trovarla…” Disse stringendosi nelle spalle,

“Ti ricordi cosa dice Hermione a Harry sull’andare a trovare se stessi?” Brittany rifletté un attimo poi annuì,

“Sì, non è una cosa da fare! Pessima idea… meno male che sei venuta con me! Avrei fatto un sacco di errori da sola!”.

“Abbiamo un’ora hai detto?” Brittany fece un cenno di assenso e sul volto di Santana si aprì un piccolo sorriso divertito, “Sai cosa Santana sa fare meglio?” Chiese e Brittany annuì mordendosi un labbro, facendo arrossire Santana,

“No, cioè sì… volevo dire un’altra cosa Brit!”

“Oh… cosa?” Chiese lei leggermente dispiaciuta,

“Vendetta!” Brittany corrugò la fronte,

Ma Santana… non possiamo usare la macchina del tempo per fare delle cose cattive… è contro le regole!”

 

 

Bivio!

 

- Se come Santana sei propensa alla vendetta vai al capitolo 5

- Se invece come Brittany credi sia più giusto usare la macchina del tempo per delle buone azioni vai al capitolo 6

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Capitolo 4
*** 3 ***


Capitolo 3

Capitolo 3                

 

Era assurdo, eppure il suo piccolo unicorno era infelice e lei non poteva permetterlo! Girò la macchina e tornò a casa Pierce. Parcheggiò e scese in fretta, per poi correre nel garage. La macchina del tempo era lì, immacolata e spendente. Ma di Brittany neppure l’ombra. A terra c’era un casco. Era rosso fuoco con delle fiamme sul lato. Santana lo raccolse con un sorriso, Brittany aveva pensato proprio a tutto. Sul lato c’era il suo nome. Santana corrugò la fronte, dov’era quello di Brittany? Prese il cellulare e chiamò la ragazza. Il telefono suonò nel garage e lei lo vide abbandonato sul piano di lavoro. Brittany non lasciava mai il suo cellulare. Iniziò a preoccuparsi, eppure non c’erano segni di esplosioni o che altro! Girò attorno alla macchina guardandola con sospetto, come se quella potesse avergli nascosto la ragazza.

Un miagolio attirò il suo sguardo, Santana si piegò e Lord Tubbington le corse tra le braccia.

Ma ciao, bel micione! Dov’è finita la tua padroncina?” Chiese mentre il gatto faceva le fusa godendosi le sue carezze.

“Vado a cercarla in casa… magari ha solo dimenticato qua il cellulare…” Posò il gatto, che però fece un balzo saltando sulla macchina del tempo.

“Vieni giù! Se Brit ti scopre finisci nei guai ancora una volta!” Gli disse cercando di riprenderlo, ma Lord Tubbington aveva un altro piano. Allungò le zampe facendo partire la macchina in un rombo. Santana che vi si era appoggiata per afferrare il gatto sentì le vibrazioni estendersi su tutto il suo corpo, poi la macchina si spense di botto.

“Bravo! Se Brittany ci scopre sappi che non ti copro! Non questa volta!” Afferrò il gatto e si mosse per uscire. Davanti alla porta si bloccò all’improvviso. Era buio pesto. Come diavolo era potuto succedere? Erano le tre di pomeriggio, c’era il sole solo un attimo prima! Un’eclissi? Si chiese Santana, una parte del suo cervello protestava, non erano così buie le eclissi solari, non come se fosse notte inoltrata.

“Non è possibile!” Lord Tubbington era immobile tra le sue braccia, Santana lo posò a terra, ma il gatto invece di scappare rimase accanto a lei.

“Andiamo… non può essere!” Ripeté ancora, poi tornò nel garage, la luce era accesa e allora notò la seconda macchina del tempo, appena abbozzata. Scosse la testa e guardò la sveglia di Sailor Moon segnava le dieci e trenta del 18 ottobre.

“Ieri…” Disse piano Santana, “Credi davvero che Brittany abbia inventato la macchina del tempo?” Il gatto miagolò piano accanto a lei.

“Già…” Disse Santana, “E come si torna indietro?” Guardò Lord Tubbington che purtroppo rimase in silenzio. “Dobbiamo trovarla…”.

Ma dove poteva essere andata? Brittany era Brittany, poteva essere ovunque! A mangiare dei biscotti oppure a esplorare le fogne!

Tornò a sbirciare dal garage, chissà perché il mondo esterno le pareva minaccioso eppure era solo la casa di Brittany ci era andata un milione di volte!

“Va bene Lord T, pronto?” Si piegò e il gatto le saltò in braccio, sembrava essere spaventato e a disagio quanto lei. “Sei un fifone!” Gli disse tanto per perdere ancora un po’ di tempo. Prese un bel respiro e uscì, non successe nulla, allora continuò a camminare e senza sapere perché fece il giro della casa raggiungendo l’albero che aveva scalato più di una volta per raggiungere di nascosto la camera di Brittany. La luce era accesa e tra i rami… si bloccò, Brittany era appollaiata tra i rami. Lord T si agitò tra le sue braccia e lei si rese conto di aver stretto un po’ troppo, fece silenziosamente qualche passo indietro e si nascose dietro l’angolo della casa.

Brittany era impegnata a fare qualcosa, aveva una torcia appoggiata ad un ramo e… scriveva, sì, non c’erano dubbi era impegnata a scrivere qualcosa. Nella camera di Brittany però la luce era accesa e un’ombra passò davanti alla finestra, la Brittany sull’albero non ci fece neppure caso, eppure Santana avrebbe riconosciuto quel profilo ovunque, era Brittany. Tuttavia… non poteva essere la Brittany del suo ieri, perché a quell’ora era a casa sua!

Improvvisamente ricordò. Il 18 ottobre! Oddio! Non era ieri, era un anno prima!

Era stata una perfetta stronza quel giorno, lo ricordava, o meglio una codarda, non aveva avuto il fegato di andare da lei, di farsi intervistare davanti alla telecamera e di dirgli di sì, che voleva con tutta se stessa andare al ballo con lei. Era riuscita solo a mandarle un stupido sms!

Tornò a guardare l’albero sul quale era salita la Brittany del suo presente, perché aveva scelto quel giorno? Cosa stava scrivendo?

La vide scendere dall’albero e rimase immobile, incapace di decidersi, avrebbe dovuto svelarsi o rimanere nascosta?

 

 

Bivio!

 

Cosa deve fare Santana?

- Andare da Brittany. Andate al capitolo 7

- Rimanere nascosta. Andate al capitolo 8

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Capitolo 5
*** 4 ***


Capitolo 4

Capitolo 4

 

Brittany osservò Santana andarsene e poi si voltò verso la macchina del tempo, Santana aveva ragione eppure… Si illuminò, ma certo! Doveva appunto tornare indietro e andare da Santana! Era così ovvio che si chiese come avesse fatto a non pensarci prima. Si voltò con un sorriso verso la sua macchina del tempo e afferrò il casco poi pensò alla data, che giorno poteva scegliere? Si bloccò di nuovo, c’era qualcosa nel suo ragionamento che ora non le tornava… si strinse nelle spalle e inserì la data del giorno prima, aveva esattamente un’ora per raggiungere Santana e convincerla! Premette l’accensione e il motore vibrò. Un istante e tutto finì, scese dalla macchina del tempo e si tolse il casco. Bene, dov’era Santana a quell’ora?

Si batté la mano sulla fronte, avrebbe dovuto modificare anche l’ora! Ora Santana era a lezione! Come avrebbe fatto a parlarle? Si mordicchiò un labbro poi si strinse nelle spalle, doveva solo andare a scuola e una volta lì lasciarle un bigliettino nell’armadietto! Si complimentò con se stessa per la sua idea, sicura che Santana avrebbe approvato la sua scaltrezza! Uscì dal garage e raggiunse la strada, alla pensilina prese l’autobus e scese davanti al Mckinley. La scuola era esattamente come il giorno prima… beh in effetti era la scuola del giorno prima!

Entrò osservando i corridoi vuoti, passò davanti alla classe del glee e sentì Rachel che cantava fu tentata di entrare ma si trattenne, probabilmente lei era lì… era sicura che la sua se stessa del passato avrebbe capito tutto al volo, ma non credeva che sarebbe stato lo stesso per gli altri… e poi in tutti i film sui viaggi nel tempo la segretezza era una regola inviolabile, come per quando uno aveva i super poteri… anche per quelli si stava attrezzando!

Scivolò lungo il corridoio in silenzio e raggiunse gli armadietti, aprì il suo prendendo un foglio bianco e i suoi pastelli colorati. Scrisse un bel biglietto e poi aprì l’armadietto di Santana di cui conosceva la combinazione perché era uguale alla propria data di nascita, Brittany trovava la cosa una bella coincidenza, ma come sempre non ci fece particolarmente attenzione. Quando aprì lo sportello lanciò uno sguardo alle foto che la ragazza ci aveva appeso, sorrise nel vedere uno degli ultimi disegni che aveva fatto per lei, poi si bloccò.

Proprio sul fondo dell’armadietto c’era una scatolina. Brittany si morse un labbro, sapeva che non avrebbe dovuto aprirla, che era una cosa di Santana, eppure era troppo curiosa e una scatola chiusa assumeva per lei un fascino irresistibile. Allungò la mano la lasciò sospesa per alcuni istanti riflettendo poi non riuscì a trattenersi e la prese.

Era una bella scatolina, di colore blu, l’aprì e rimase a bocca aperta. Era due anelli. Due anelli d’oro, semplici cerchi, identici, bellissimi. Brittany li sfiorò con un dito emozionata.

Una certa idea le frullò nella mente ma Brittany non la lasciò prendere piede, nella paura di sbagliarsi.

Sentendo la porta di una classe chiudersi Brittany scappò infilandosi nello sgabuzzino più vicino. Aveva avuto appena il tempo di riporre la scatolina e chiudere l’armadietto. Il rumore di passi la spinse a sbirciare all’esterno. Sgranò gli occhi nel vedere Santana, assieme a lei Quinn. Pensandoci erano uscite un istante durante l’ora al glee

“Santana vuoi spiegarmi?” Le chiese Quinn e Santana la portò davanti all’armadietto che aprì per poi estrarre proprio la scatolina blu. Brittany sentì il cuore accelerare, mentre sentiva gli occhi che si inumidivano.

“Che cos’è?” Chiese Quinn e Santana la aprì, “Oh!” Quinn sgranò gli occhi,

“Lo so come la pensi su queste cose…” Iniziò Santana ma la ragazza non la lasciò finire e la abbracciò stringendola. “Hei Fabrey non è mica per te!”.

Brittany sbatté gli occhi mentre immobile sentiva il suo cuore riprendere a battere,

“E’ per Brittany!” Disse infatti Quinn, “Oddio quando glielo vuoi chiedere?” Santana arrossì chiudendo la scatolina,

“Non lo so ancora…”

“Ti dirà sì scemotta!” Le disse Quinn spingendola un pochino,

“E’ solo un anello di fidanzamento… voglio dire… non è che ci sposiamo domani! Lei deve ancora diplomarsi e io vado a Louisville o magari a New York…” Quinn le sorrise.

“San?” Brittany sentì la propria voce risuonare nel corridoio, ricordava di essersi affacciata perché voleva cantare una canzone con Santana.

“Arrivo!” Disse Santana e chiuse l’armadietto,

“Sono contenta per voi due!”

“Ho paura di rovinare tutto… mi sembra sempre che siamo così fragili e ora che ci separiamo…”

“Vi amate. E questo basterà, deve bastare, perché altrimenti dovrò smettere di credere nell’amore!” Quinn sorrise e Santana annuì, poi si incamminarono per tornare al glee.

Brittany uscì dal suo nascondiglio sorridendo. La sua San stava per chiedergli di essere la sua fidanzata! Si lasciò prendere dall’entusiasmo e fece un saltello felice poi si ricordò dell’ora. Doveva tornare a casa! Infilò veloce il bigliettino nell’armadietto e uscì di corsa dalla scuola per poi correre al suo garage.

Controllò l’orologio, non aveva più molto tempo… si sedette indossò il casco e aspettò. Il motore si attivò da solo, le scosse furono violente per alcuni secondi e poi tutto tornò normale. Brittany sorrise ed uscì dalla stanza. Santana stava salendo in macchina in quel preciso istante.

“San!” La chiamò, ma Santana non la sentì. L’auto si avviò e la ragazza si allontanò rapidamente. Brittany storse il naso, eppure ormai aveva cambiato il passato e Santana avrebbe dovuto saperlo che la sua macchina funzionava!

Lord Tubbington spuntò dalla porta del garage,

“Lord T… qualcosa non ha funzionato… eppure…” Brittany si batté la mano sulla fronte, ricordava perfettamente di aver fermato Santana ieri, le aveva impedito di raggiungere il suo armadietto perché aveva troppo voglia di tornare a casa per fare gli ultimi ritocchi alla macchina del tempo. E oggi era sabato! Santana non era più andata a scuola!

Ecco, si era sbagliata ancora! Guardò la sua macchina del tempo, avrebbe potuto rimediare ma… c’era un’altra cosa che sapeva di dover fare e lì non avrebbe sbagliato, era troppo importante!

 

 

Per vedere cosa è successo a Santana e scoprire cosa deve fare Brittany di così importante tornate al capitolo 3!

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Capitolo 6
*** 5 ***


Capitolo 5

Capitolo 5

 

“Vendetta!” Brittany corrugò la fronte,

Ma Santana… non possiamo usare la macchina del tempo per fare delle cose cattive… è contro le regole!”

“Quali regole? E poi non faremo cattiverie! Noi saremo solo delle giustiziere! E io credo che siano stati fatti alcuni torti che devono essere raddrizzati!”

“Sei sicura San?” Santana la guardò con un sorriso malefico che per fortuna Brittany sapeva non essere mai stato rivolto a lei,

“Assolutamente!”

 

Santana osservò la zona deserta e fece un cenno a Brittany che scattò rapida verso il muro appiattendosi per poi molto lentamente spuntare dall’angolo. Dovette trovare il terreno libero perché fece un cenno a Santana che scattò verso la sua posizione.

“Ok! Non ci resta che entrare e farlo!” Brittany annuì, sul volto un espressione molto concentrata, “Entriamo dalla finestrella del lato Sud! Al mio segnale!” Brittany alzò i pollici in segno affermativo e Santana sbirciò dall’angolo. Il cortile della scuola era ancora deserto. Senza distogliere lo sguardo fece cenno a Brittany di partire, la ragazza si mosse e andò ad accovacciarsi sotto la finestra aperta a cui avevano mirato. Non appena fu in postazione Santana scattò a sua volta Brittany la aspettava, un ginocchio a terra, le mani intrecciate. Santana posò il piede sulle mani della ragazza che spinse Santana in alto. In un istante si trovò all’interno. Brittany la raggiunse senza fatica, sfruttando la sua altezza.

“Perfetto!” Santana sorrise goduta. La stanza era vuota, “Brittany tu fai il palo!” Le disse e la ragazza si appostò rapidamente vicino alla porta. Santana allora raggiunse le docce. La vendetta era decisamente migliore se si gustava fredda!

Improvvisamente si bloccò mentre sul suo viso arrivava la comprensione. Si lasciò sfuggire una risata che attirò lo sguardo di Brittany. Si morse un labbro e lasciò perdere la sua idea andando invece alla ricerca di quella bella vernice rosa che ricordava alla perfezione.

Sapeva che doveva essere lì vicina, quando la vide sorrise ancora. Ci volle un po’ più di tempo, ma alla fine riuscì a fare quello che doveva, anche perché già sapeva che avrebbe funzionato!

Quando ebbe finito fece un cenno a Brittany che tornò da lei e la aiutò ad uscire dagli spogliatoi. Correndo si allontanarono dalla scuola.

“Oddio Brittany ti ricordi i capelli rosa della squadra di hockey e di quella di football?” La ragazza annuì,

“Sì… nessuno sapeva perché si erano colorati i capelli in quella maniera buffa, li prendono ancora in giro adesso!” Santana ghignò,

“E sai che non si è scoperto ancora di chi sia la colpa no?” Brittany annuì e Santana continuò a sorridere,

Ebbene, mia cara Bribri siamo state noi!”

“Ma no San… me lo ricorderei se…” Si interruppe mentre sgranava gli occhi, “L’abbiamo appena fatto?” Santana rise di gusto questa volta,

“Oh sì! Dovrò fare in modo che si capisca… era la mia vendetta per le granite in faccia, così magari capiscono che è meglio non misurarsi con una di Lima Height!”, Brittany annuì convinta, anche se non aveva mai capito quella frase di Santana, in fondo abitavano lo stesso quartiere…

Raggiunsero casa Pierce e sentirono un rombo provenire dal garage. Santana sgranò gli occhi,

“Quello era…” Brittany guardò il suo orologio,

“Credo che abbiamo perso il momento…” Santana saltò in aria spaventata,

Cosa? Come? E ora che facciamo?”

“Per fortuna siamo andate indietro solo di due settimane… ci basterà aspettare, tra due settimane saremo di nuovo nella nostra linea temporale…” Santana sgranò gli occhi,

“Due settimane? Ma è pazzesco! Cosa facciamo per due settimane? E dove andiamo?”

“San?” Brittany la richiamò bloccando la sua valanga di parole,

“Possiamo andare in un hotel! Sarà come essere in vacanza!” Santana sembrò iniziare a vedere i lati positivi,

“Vuoi dire io e te da sole per due settimane? Senza scuola, senza genitori e senza interruzioni?” I suoi occhi luccicarono e Brittany annuì mentre le compariva un sorrisetto furbo sulle labbra. “Aspetta un attimo! Non l’avrai fatto apposta? Non mi dire che mi hai lasciato gongolare solo perché potessimo perdere il momento del viaggio?” Brittany si morse un labbro e poi ridacchiò e Santana la avvolse tra le braccia, “Sei la fidanzata migliore del mondo!”.

“Grazie!” Le disse la ragazza e poi intrecciò la mano alla sua, “Pensavo a quell’hotel con i cavalli sull’insegna e…”

“Brittany… l’hotel lo scelgo io!” La ragazza sorrise e annuì, poi notando il corrugarsi della fronte di Santana chiese,

Cosa c’è?”

“C’è qualcosa in questa storia che non quadra… voglio dire qualche paradosso strano, non credo che dovrebbe funzionare così, insomma… se abbiamo fatto il viaggio nel tempo noi…” Si interruppe in difficoltà ad esprimere quello che la turbava, Brittany si strinse nelle spalle,

“Possiamo riguardiamo Deja vu, tutti i Ritorno al Futuro e l’ultimo Star Trek, così magari capiamo meglio!”. Santana annuì lentamente,

“Ok… Hai dimenticato Stargate Continuum, guardiamo anche quello!” Sorrise, “Ma solo quando torniamo a casa… ora ho in mente altro per queste due settimane!” Brittany ridacchiò nel vedere gli occhi di Santana che la percorrevano con desiderio, si presero per mano sorridendosi pronte a godersi appieno la loro vacanza.

 

 

FINE

 

Magari però volete sapere come sarebbe stato fare una buona azione? Allora andate al capitolo 6

 

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Capitolo 7
*** 6 ***


Capitolo 6

Capitolo 6

 

“Vendetta!” Brittany corrugò la fronte,

“Ma Santana… non possiamo usare la macchina del tempo per fare delle cose cattive… è contro le regole!” Santana la guardò a lungo,

“Sai… sei una persona meravigliosa Brittany… e io…” Fece una smorfia, “Dimmi tu cosa vuoi fare…”. Brittany sorrise felice,

“Due settimane fa Quinn ci ha chiesto di andare a casa sua, ma noi…” Arrossì e Santana sorrise,

“Ce ne siamo dimenticate perché eravamo molto molto impegnate!” Ricordò, dunque in quel momento lei stava… oh! Come sarebbe stato farlo due volte in contemporanea?

“No, no San! Non era a quello che pensavo!”

“Peccato… a cosa pensavi?”

“Beh… Quinn non si è arrabbiata anzi ci ha ringraziate, tu hai detto che era pazza ma io credo di sapere perché!”

“Siamo andate da lei… cioè noi stiamo per andare da lei!” Brittany annuì e ancora una volta Santana si disse che la sua ragazza era un genio oltre ad essere dolce, meravigliosa e perfetta!

Andiamo allora, abbiamo un’ora no?”

“Sì!” Confermò Brittany poi allacciò la mano alla sua e sorridendo si diressero verso la casa di Quinn che era poco distante.

Suonarono al campanello e venne ad aprire la ragazza,

“Credevo che non arrivaste più!”

“Siamo qua!” Le due ragazze si guardarono ridacchiando e Quinn alzò gli occhi al cielo,

“Non voglio sapere perché avete tardato!!” Santana lanciò un’occhiata alla sempre più divertita Brittany,

“Sai Quinn… se fosse stato per quello non saremmo qua!” Brittany si morse un labbro mentre cercava di non ridere e Santana la trovò maledettamente carina,

“Ok, ok! Ho rinunciato a far parte della vostra complicità da tempo! Entrate, devo chiedervi un consiglio…” Santana alzò un sopraciglio perplessa, Quinn era sempre molto sicura, almeno apparentemente e di certo non aveva mai chiesto a loro un consiglio. Quinn le porto in camera sua e poi iniziò a chiedere loro se volessero qualcosa da mangiare o da bere,

“Quinn! Andiamo! Abbiamo solo più…” Santana guardò l’orologio, “Quaranta minuti! Vieni al dunque!” Quinn le lanciò un’occhiataccia,

“Non sapevo di avere un tempo limite! Va bene ecco!” Lanciò loro una busta ancora sigillata.

“C’è cos’è?” Chiese Brittany, che adorava ricevere pacchi, pacchetti e lettere,

“La risposta alla tua domanda di Yale?” Chiese stupita Santana che aveva letto l’intestazione, Quinn annuì,

“Sì… non ho il coraggio di aprirla!”

Ma stai scherzando? Ti hanno preso!” Disse ovvia Brittany che venendo dal futuro lo sapeva per certo,

“Sei gentile Brittany… ma sono in tantissimi a fare domanda e…”

“Sei stata presa Quinn” Confermò Santana, consegnandole la lettera, “Aprila, sei la migliori di noi e registralo perché lo dirò solo questa volta e mai in presenza di testimoni!” Quinn sorrise alle due ragazze,

“Perché non siamo state così anche prima?” Chiese e Santana si strinse nelle spalle,

“Tante cose sono cambiate dopo New York!” Sentì la mano di Brittany stringere la sua e la guardò sorridente.

“Allora la apro…” Disse Quinn ancora titubante ma più tranquilla. Santana si rilassò aspettando, Quinn estrasse la lettera e lesse, poi sul suo volto apparve un enorme sorriso.

“Grazie ragazze!” Disse e poi le abbracciò, “Non so se ce l’avrei fatta senza di voi!”

“Ma certo che ce l’avresti fatta! Anche se forse avresti chiamato Rachel!” Disse Brittany candidamente facendo arrossire Quinn,

“Forse dovresti dire GayBerry!” fece maliziosa Santana,

“Ok, ok! Fuori da casa mia! Non avevate solo pochi minuti?” Chiese la ragazza cacciandole effettivamente da casa sua.

“Ciao Quinn…” Fece Brittany,

“Grazie…” Disse loro la ragazza, Santana le fece l’occhiolino e poi prese Brittany per mano allontanandosi,

“Torniamo a casa?” Brittany annuì mentre faceva ondeggiare felice la mano tra di loro, “Sai Brit… la tua idea è stato molto migliore della mia!” Brittany sorrise,

“Sono contenta che tu sia venuta con me! Chissà cosa avrei combinato da sola!” Santana scosse la testa,

“Saresti stata meravigliosa lo stesso!” Si sorrisero e poi tornarono mano nella mano a casa di Brittany.

 

 

FINE

 

Ma…

- Se volete sapere cosa avrebbe combinato Brittany da sola andate al capitolo 4

- Se pensate che in fondo la vendetta sarebbe stata più soddisfacente tornate al capitolo 5

 

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Capitolo 8
*** 7 ***


Capitolo 7

Capitolo 7             

 

Per lei decise Lord Tubbington, il gatto miagolò richiamando l’attenzione di Brittany,

“San?” Chiamò lei preoccupata,

“Sì… ti ho seguito…” La ragazza sorrise,

“Hai visto che funziona?!” Santana annuì, però rimase seria,

“Perché hai scelto questo giorno?” Brittany lanciò un’occhiata al foglio che aveva infilato sotto al davanzale prima di scendere dall’albero,

“Dovevo scrivere una cosa per me…” Santana aveva seguito il suo sguardo e annuì,

Cosa?” Brittany si strinse nelle spalle,

“Sono contenta che tu abbia cambiato idea… avevo lasciato un biglietto per te nel tuo armadietto, ma ho sbagliato l’ora e poi il giorno… perché di sabato non si va a scuola e così il messaggio è rimasto lì e tu non l’hai letto e…”

Brit!” La ragazza la guardò e Santana le prese le mani, “Mi dispiace di aver dubitato di te!” Brittany sorrise,

“Non importa San!”

“No, invece importa, promettimi che non permetterai mai che io ti cambi!” Brittany assunse un’espressione seria,

“San, tu puoi dirmi di cambiarmi tutte le volte che vuoi!” Santana sorrise,

“Non parlo dei vestiti Brit… parlo di te, di quanto sei speciale!” Allora Brittany sorrise e la baciò. Era sempre unico, ogni volta che la ragazza la baciava Santana sapeva che tutto era a posto, che tutto sarebbe andato bene.

“Ti amo” Le sussurrò e ancora una volta Santana sentì quel brivido, il brivido che aveva provato quando glielo aveva detto per la prima volta.

Brit… sì!” La ragazza la guardò confusa e Santana sorrise,

Chiedimelo Brit, chiedimi di venire al ballo con te! Oggi è il giorno giusto!” La ragazza sorrise,

“Santana Lopez, sono pazza di te, vuoi venire al ballo della scuola con me?”

“Era così che volevi chiedermelo?” Chiese Santana sbalordita,

“Sì!” Confermò Brittany e lei scosse la testa sorridendo,

“Ti amo Brittany e sì, voglio venire al ballo con te!”

Si baciarono ancora e Brittany la strinse forte tra le braccia. Quando si separarono si sorrisero,

“Torniamo a casa?”

“Sì… Brit… hai detto nel mio armadietto?” La ragazza la guardò mentre un enorme sorriso si apriva sulle sue labbra,

“Sì!”, e quel sì nascondeva molto di più di una conferma alle sue parole. Santana sorrise mentre intrecciava le dita alle sue.

 

 

FINE

 

Ma… se siete pentiti e non volevate che Santana incontrasse Brittany allora andate al capitolo 8

Oppure se volete sapere cosa ha scoperto Brittany nell’armadietto di Santana tornate al capitolo 4

 

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Capitolo 9
*** 8 ***


Capitolo 8

Capitolo 8                  

 

Non sapeva perché ma rimanere nascosta le parve l’idea migliore. Così si confuse tra le ombre e lasciò che Brittany raggiungesse il garage. Poi guardò verso l’alto, Brittany aveva incastrato sotto la finestra il foglio che aveva scritto era chiaro a chi fosse indirizzato. Santana guardò Lord T che la fissava serio,

“Senti, lo so… ma devo leggere cosa si è scritta! Ok?” Il gatto la guardò molto criticamente così lei lo posò a terra, “Non ti muovere da qui! E’ chiaro?” Il gatto acciambellò la coda e si sdraiò a terra, se Santana lo conosceva bene, ed era così visto che lo aveva visto crescere, non si sarebbe mosso da lì per delle ore. Guardò la piante e sospirò, era da un po’ che non lo faceva, da quando i genitori di Brittany sapevano che era la fidanzata della loro figlia…

Malgrado fosse buio salì in fretta, il suo corpo che sapeva meglio dei suoi occhi dove mettere mani e piedi. Raggiunto il ramo che l’avrebbe portata nella stanza di Brittany si fermò. La ragazza era sdraiata sul letto, però era strana. Santana intuì cosa la disturbava quando notò che era praticamente immobile e Brittany non era mai immobile, neanche quando dormiva!

Era pancia in giù sul letto, lei tirava sempre su le gambe e le faceva oscillare, ma ora niente, erano posate sul letto, ferme mentre lei… Santana si tese per vedere meglio, stava sfogliando qualcosa… Brittany voltò pagina e lei capì, era un album di foto… ma non uno qualsiasi, era l’album con il disegno della moto sulla copertina, quello in cui insieme avevano raccolto tutte le loro foto, le foto Brittana, come aveva insistito nel volerle chiamare.

Santana distolse lo sguardo da quella Brittany triste e cercò il foglietto lasciato dalla Brittany del suo tempo. Dovette distendersi, maledendo i centimetri che Brittany aveva più di lei, ma alla fine riuscì ad afferrarlo. Sfruttando la luce proveniente dalla finestra iniziò a leggere. La scrittura era quella infantile di Brittany e il messaggio era scritto con il pastello rosso, il suo preferito. Mentre leggeva Santana sentì il cuore stringersi,

 

Cara Brittany S. Pierce,

Devi sapere che Santana ha solo tanta paura, devi essere coraggiosa per lei, devi aspettare, perché ci sarà un giorno in cui lei ti porterà al ballo e sarai tanto felice!

 

Aveva aggiunto un cuoricino con una S e una B.

Due occhi la fissarono dall’albero e lei sobbalzò perdendo quasi la presa del ramo,

“Oddio! Lord T! Sono io!” Il gatto le soffiò contro, “Che cavolo!” Poi capì, doveva essere il Lord T del passato, “Ok, senti lo so che sei arrabbiato con me perché ho trattato male la tua padroncina ma…” Il gatto soffiò di nuovo e Santana si tirò indietro preoccupata. Quando però il gatto balzò sull’albero, sì quando voleva sapeva essere molto attivo! Santana lasciò andare la lettera e scese a tutta velocità dalla pianta.

Cosa succede?” Chiese una voce dall’alto e Santana si nascose dietro il tronco trattenendo il respiro, “Cosa fai sull’albero Lord Tubbington? Lo sai che è pericoloso! Potresti rimanere incastrato! Succede sempre ai gatti! E poi bisogna chiamare i pompieri e posso assicurarti che saresti molto, ma molto, imbarazzato!”.

Santana mi morse un labbro, Brittany aveva lasciato la lettera a se stessa perché l’aveva letta? Era stata così stupida da farla cadere! E se questo avesse cambiato il futuro? E se Brittany non l’avesse aspettata? Il panico iniziò ad impossessarsi di lei, poi però sentì di nuovo la voce di Brittany,

“Cos’è quello?” Santana si immobilizzò di nuovo, il cuore che batteva a mille, “Quante volte ti ho detto di non usare il pastello rosso! Lo sai che è il mio preferito…” Si interruppe forse perché stava leggendo.

“Dici davvero?” Chiese la ragazza, il gatto miagolò piano e Santana sentì Brittany ridere, “Allora aspetterò tutto il tempo che vorrà!” La finestra si chiuse e Santana sorrise.

Senza più preoccuparsi corse fin da Lord T accoccolato al suolo, lo sollevò e lo fece volteggiare,

“Sei un grande amico!” Gli depose un bacio sulla testa e poi tornò felice al garage, “Ok… ora devo solo tornare a casa… idee?” Chiese al gatto che saltò sulla macchina del tempo.

“Perfetto, sei tu che ci hai cacciato in questo pasticcio!” Si sedette a sua volta e il motore si avviò. Qualche secondo e si ritrovò nel garage di casa Pierce, questa volta però c’era il sole del pomeriggio ad illuminare la stanza.

“San?” Brittany stava posando il casco e la guardò stupita.

“Ti amo Brittany! Ti amo più di qualsiasi cosa al mondo!” La ragazza sorrise e la avvolse tra le braccia.

Anche io ti amo, piccola…”. Santana chiuse gli occhi assaporando il piacere di stare lì, semplicemente tra le sue braccia. Mai più, giurò a se stessa, mai più avrebbe causato a Brittany della sofferenza, non a causa delle sue paure! Sorrise e alzò la testa, c’era una cosa che amava di più che stare tra le sue braccia… raggiunse le sue labbra e la baciò, suggellando quella promessa segreta.

 

 

FINE!

 

Volete, invece, vedere cosa sarebbe successo se incontrava Brittany? Tornate indietro al capitolo 7

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