Prima o poi ti ucciderò.

di thunders_lightnings
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Scelgo un pessimo momento per sorprendermi della mia ragazza (Travis) ***
Capitolo 3: *** Cerco di uccidere il mio ragazzo ferito. (Eveline) ***
Capitolo 4: *** Il passato della mia ragazza le provoca una crisi isterica (Travis) ***
Capitolo 5: *** Uno sconosciuto si autoproclama mio suocero (Eveline) ***
Capitolo 6: *** Me ne frego delle occhiaie (Luke) ***
Capitolo 7: *** Ho istinti parecchio omicidi (Eveline) ***
Capitolo 8: *** Cerco la soluzione ad un enorme problema dagli occhi blu (Luke) ***
Capitolo 9: *** Mi faccio una nuotata con un cavallo (Eveline) ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo

Travis Stoll è un figlio di Ermes. Astuto e scaltro, esattamente come un discendente del dio dei ladri dovrebbe essere.

Ed è anche intelligente. Non si lascia sfuggire niente. Sa osservare e capire precisamente cosa sta accadendo intorno a lui.

Forse questa sua qualità sarebbe di vitale importanza con Eveline Jackson, la sua ragazza.

Ma per certe situazioni non è così facile ammettere l'evidenza. Quando desideri una cosa più di qualunque altra, ti attacchi a tutto pur di non perderla.

Ti puoi persino ridurre a mentire a te stesso, a coprirti gli occhi con metri di pesante stoffa nera, per non accettare ciò che è chiaro a tutti, tranne che a due persone che cercano ancora di convincersi del forte amore reciproco.

 

Spazio autrice non molto sensato: Sono tornataaa! :D (oh noo! ndVoi)
E ho tanta voglia di scrivere e di essere solidale verso mia figlia Talia! (Perchè fra un po' si dovrà fare la giornata di solidarietà verso i figli e diventare come loro)
Ah, non eri già solidale verso Efesto?
Sempre qua con la tua enorme simpatia, eh Crono? -.-
Comunque le stampelle le ho tolte! Ora camminooo! :DD *saltella per tutta la camera*
Cammini, ma non saltelli ancora.
Lo so :( Pronto per la giornata solidale verso i figli?
Beh, no. Non ho ancora deciso se allevare morti, mangiare cereali, vincere gare di nuoto, essere stupido...
Chi sarebbe il figlio stupido?
Non ci arrivi proprio, eh? Già che fai spazi autrice lunghissimi solo al prologo sei un caso disperato!
E' colpa tua! ù.ù
E poi non ho molto da dire sul prologo. Lascio tutto alle vostre piccole menti geniali! :)
Spero vogliate recensire e vi ringrazio in anticipo! :D
Baci,
Tea_Zeus
P.S. Non odiatemi se non pubblicherò molto regolarmente. Sappiate che se dovesse succedere non sarà sicuramente colpa mia.

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Capitolo 2
*** Scelgo un pessimo momento per sorprendermi della mia ragazza (Travis) ***


SCELGO UN PESSIMO MOMENTO PER SORPRENDERMI DELLA MIA RAGAZZA
(Travis)

 


-Pattuglia di confine, a me!- Certo, Clarisse, la fai facile tu. Non hai un enorme toro di bronzo che ti ha preso nel mirino e si prepara a sputarti fuoco addosso.
Già, perchè ora i mostri potevano andare e venire nel Campo a loro piacimento a causa di mio fratello. Fratellastro in realtà. Luke Castellan aveva pensato bene di tradire gli dei per schierarsi dalla parte di Crono. Perciò aveva avvelenato l'albero di Talia, che da anni proteggeva il Campo dagli attacchi. Gran bella mossa! Soprattutto grazie per aver pensato alla tua famiglia, Luke. Ah, già, dimenticavo, lui non ci considerava la sua famiglia. Diceva che nessuno dei suoi componenti gli voleva bene. Evidentemente, quindi, noi non rientravamo nei componenti.
Uno dei due tori che stavano attaccando il Campo mi guardava con i suoi occhi rubino, pronto a far uscire una fiammata da quella bocca di bronzo, quando..
-TRAVIS!- Qualcuno mi stritolò, buttandomi a terra.
Eveline Jackson, la mia ragazza, sorrise, con quegli occhi meravigliosi. Se non fossimo stati in pericolo di vita, data la fiammata che ci era appena passata sopra la testa, avrebbe anche potuto sembrare un momento romantico.
-Mi sei mancato.- sussurrò, baciandomi sulla guancia.
-Ev, anche tu, tantissimo, ma.. scusa se rovino il momento, sai..- Un'altra fiammata divampò, stavolta in direzione di Clarisse. -Potremmo venire uccisi.- Deglutii.
-Giusto- disse lei, alzandosi e sguainando la spada. -Questione di priorità.-
Sorrisi e la seguii.
-Tenete la posizione!- Ci schierammo a falange contro uno dei due tori. L'altro sembrava stesse cercando qualcosa, ma non vedevo niente.
-Annabeth ha il berretto dell'invisibilità- mi disse Eveline.
-Oh- feci -Geniale!-
-Non hai idea di quanto sia stato utile l'anno scorso nell'impresa. Ciao, Clarisse!- salutò allegramente, mentre il toro che stavamo fronteggiando si preparava a sputare fuoco.
-Invece di andare in giro con quel sorrisetto, potresti aiutarci?- ringhiò Clarisse.
-Scusa- Si preparò all'attacco, insieme agli altri. Non potei fare a meno di sorridere. Eveline sapeva sorprendermi sempre. Insomma, non era normale fare la ragazzina spensierata durante una battaglia! Soprattutto non era normale per Eveline Jackson! Ma, diciamocelo, Eveline Jackson non era ciò che si può considerare entro i limiti del normale. Era la mia ragazza, dopotutto. Quanto mi era mancata! Non vedevo l'ora di rimanere solo con lei e abbracciarla, baciarla, semplicemente sentirla con me. Ma in quel momento dovevo solo pensare a rimanere vivo.
Troppo tardi, perchè non vidi il toro che prima stava cercando Annabeth caricare verso di me. Sentii un colpo alla schiena, l'urlo di Eveline. Poi tutto divenne buio.



 
Spazio autrice non molto sensato: Io l'ho detto che non avrei aggiornato molto regolarmente! E ho anche detto che non sarebbe stata colpa mia!
Però se non pubblico oggi lo farò fra anni ed anni!
Già perchè per lunedì ho tre versioni di latino e la verifica di greco -.- Il problema è che domani sera devo organizzare una festa a sorpresa (ma non ditelo molto in giro) e domenica ho una rassegna di danza. BELLO!
Ma nonostante questo oggi hai trovato il tempo di fumare occhi di Madonna.
Sanno di menta! No, a parte gli scherzi, se li lasciate un po' sulla lingua sanno davvero di menta!
Forse era meglio che non lo dicevi. Ora ti prenderanno per pazza.
Come se non lo facessero già!
E mi sto sforzando di fare capitoli più lunghi. Sì, anche perchè ora sto scrivendo un pezzo ricco di.. beh, ricco!
Princess Andromeda in love <3
?????
Beh, compatite il povero Crono. Non sa ciò che dice.
Riguardo al capitolo, beh, non ho molto da dire. Percy, Eveline, Annabeth e Tyson sono tornati al Campo nel bel mezzo di un attacco e Travis è stato colpito.
Oh, almeno il riassuntino lo so fare!
Ho iniziato con Travis! Mi sta più simpatico in questo sequel! Non so perchè :)
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito o anche solo letto lo scorso capitolo! Je v'aime <3
Alla prossima! (che spero sarà presto)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 3
*** Cerco di uccidere il mio ragazzo ferito. (Eveline) ***


CERCO DI UCCIDERE IL MIO RAGAZZO FERITO
(Eveline)

 


Ero seduta sui gradini esterni dell'infermeria, con la testa fra le mani.
Ero preoccupata per Travis. Non riuscivo a concentrarmi su nient'altro. La mia euforia nel rivederlo di poco prima era svanita.
Per fortuna, però, eravamo riusciti a sconfiggere quei tori di bronzo, grazie a Tyson. Oh sì, ho un amico ciclope con cui io e Percy abbiamo passato tutto l'anno scolastico, nel caso vi fosse sfuggita questa novità più che normale.
Connor camminava velocemente avanti e indietro. Percy e Annabeth erano appoggiati a un albero. Tyson giocherellava con dei fili d'erba.
D'un tratto, il signor D uscì, sbuffando, avvolto nella sua camicia hawaiana leopardata.
-Come sta?- chiesi ansiosa, scattando in piedi come una molla.
-Chi?- domandò il dio, aggrottando la fronte.
-Come chi? Mio fratello! Travis!- gridò Connor, fermandosi di colpo.
-Oh, sta bene.- rispose, alzando le spalle. -Non l'abbiamo perso, purtroppo.-
Non feci neanche in tempo ad arrabbiarmi con lui per il suo menefreghismo. Corsi all'interno dell'infermeria e mi fermai davanti al letto di Travis. Dormiva beatamente, quasi come un bambino. Sorrisi nel vederlo così.
-Il Bell'Addormentato potrebbe svegliarsi con un bacio.- commentò Connor, raggiungendomi. La sua risata riempì tutta la stanza quando gli tirai amorevolmente una gomitata in pancia.
-Oppure potresti evitare di fare tutto questo casino, Conn.-
-Travis!- Mi avventai sopra il giovane Stoll appena destato dal suo sonno, buttandogli le braccia la collo, mentre lui si stava ancora stropicciando gli occhi.
-Ahi, ahi- si lamentò. Mi ritrassi immediatamente, abbassando gli occhi.
-Scusa- mormorai. Tutti risero. Travis mi guardava sorridente ed io arrossii a quello sguardo.
Ehi, ehi, un attimo. Eveline Jackson che arrossisce? Ma in che mondo eravamo finiti?
-Bene, fratellino- esordì Connor. -Da quel sorrisetto possiamo dedurre che ti sei ripreso molto bene.- mi lanciò un'occhiata maliziosa. -Ti lasciamo alla tua ragazza.- Fece l'occhiolino al fratello e disse agli altri di seguirlo fuori dalla porta. Percy dovette prendere Tyson per mano perchè si era messo ad ammirare quei grandi e morbidi stracci bianchi, come se non avesse mai visto delle lenzuola.
Quando rimanemmo soli, Travis mi prese la mano.
-E' vero che ti sono mancato?- chiese, riferendosi alle mie confidenze poco appropriate del duello di poco prima.
-No- risposi, sarcastica. -L'ho fatto apposta perchè volevo che ti facessi ammazzare.- Lui incrociò le braccia, mettendo il broncio.
-Sono offeso.- mormorò. -Uno fa di tutto e poi viene ricambiato così! Questa è ipocrisia bella e..- Lo zittii con un bacio.
-Wow- balbettò lui. -Devo farmi ferire più spesso.-
-Non dirlo neanche per scherzo!- sorrise e mi ribaciò.
-E poi che c'è di strano?- dissi quando ci fummo staccati. -Sono la tua ragazza.-
-La mia ragazza.- ripetè lui, fissando il vuoto sognante. -Non mi ci sono ancora abituato.-
Sorrisi. Neanch'io mi ci ero ancora abituata, ma non mi sarei mai permessa di perderlo, se mi faceva stare così bene.





 
Spazio autrice non molto sensato: Siamo arrivate terzeee! :D E abbiamo esultato poi per strada insieme agli juventini! Teneri :3
Forse sarebbe meglio spiegare che ieri sei andata a Como a fare un concorso di danza con il tuo gruppo.
Sì, giusto. Ma io ho deciso che non può finire il mondo a dicembre.
1 Perchè nel 2013 fanno la sesta stagione di Fisica o Chimica in Italia.
2 Perchè a marzo esce il secondo film di Percy Jackson.
3 Perchè devo esultare per qualsiasi squadra vinca lo scudetto, dato che è troppo divertente.
4 Perchè sono Ζευς, Διός, Διί, Δία, Ζευ.
E questo cosa centra?
Boh, volevo dirlo.
Comunque. Io mi sono sforzata di allungarlo, ma mi sa che per vedere capitoli più lunghi vi toccherà attendere un po'!
Travis ed Eveline :3 Boh, a me piacciono! Anche se ogni tanto li odio a morte. Boh. Boh.
Babbuò, ringrazio tutti quelli che leggono, recensiscono, seguono, ecc. e quelli che lo faranno! Grazie <3
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 4
*** Il passato della mia ragazza le provoca una crisi isterica (Travis) ***


IL PASSATO DELLA MIA RAGAZZA LE PROVOCA UNA CRISI ISTERICA
(Travis)

 


-Odio mio fratello!- Sbottai improvvisamente. Ero seduto sotto un albero, con Eveline fra le braccia che sorseggiava una Diet Coke e avevo deciso di esporre i miei grandi dilemmi alla mia ragazza. Ok, forse non così grandi, ma pur sempre dilemmi.
-Castellan? Sì, lo odio anch'io.- rispose la mia ragazza, con naturalezza. Il suo enorme odio verso Luke mi sorprendeva ogni giorno di più, ma non era di questo che stavo parlando.
-Non lui, Ev, Connor! Anche se devo dire che Luke non è diventato il massimo della simpatia..-
-Perchè?- mi interruppe Eveline, voltandosi.
-Ev, ci ha traditi!-
-Non intendevo Castellan, di lui non me ne frega niente. Dicevo Connor.- Mi scrutò con i suoi grandi occhi blu.
-Oh, sì. Beh, insiste sul fatto che debba partecipare con lui alla corsa con le bighe, anche se sa benissimo che voglio correre con te!-
Lei tornò ad appoggiarsi di nuovo al mio torace, sbuffando:-Anche Percy vuole che partecipi con lui. Ha litigato con Annabeth.-
-Cos'è successo?- chiesi interessato. Che Percy e Annabeth litigassero non era una grande novità, ma erano discussioni senza importanza. Connor diceva sempre che Percy discuteva con lei per farsi notare, ma non voleva litigare seriamente. Diceva che la guardava come io guardavo Eveline e voleva che chiedessi alla mia ragazza informazioni su loro due. A volte mio fratello era più pettegolo di tutte le figlie di Afrodite messe insieme. Il fatto ch, però, Percy e Annabeth non corressero insieme, sembrava davvero una cosa seria.
-Non ho capito bene.- rispose Eveline. -Mi sembra sia per Tyson. Ad Annabeth non deve andare molto a genio.-
-Beh, non mi sorprende!- esclamai. -Luke ci aveva raccontato..-
-Non parlarmi di Castellan!- gridò lei.
-Ok, scusa.- mormorai. -Ma tu? Come hai preso la faccenda di Tyson?-
Eveline alzò le spalle:-E' mio fratello. Devo accettarlo. E poi so cosa significa essere cresciuti da soli, per strada, senza nessuno a cui poter chiedere aiuto.- la sua voce quasi si strozzò.
-Perchè ti fa quest'effetto parlare del tuo passato?- le domandai, curioso e preoccupato allo stesso tempo. Ogni volta che veniva tirato in ballo, Eveline si incupiva. Addirittura qualche volta le si inumidivano gli occhi.
-Quale effetto?- chiese lei, passandosi una mano sul viso, credo, per asciugarsi le lacrime.
-Beh, non sembri certo sprizzare felicità da tutti i pori!-
-Cosa pretendi?- sbottò. -Non è stata un'esperienza facile!-
-No, certo- continuai. -Ma sento che c'è ancora qualcosa che ti tormenta. Forse parlarne ti aiuterebbe..-
-Non devo parlare di niente- disse impassibile, guardando l'orizzonte.
-Sicura? Guarda che non devi..-
-Basta, Travis!- Scaraventò la lattina verso il prato. Probabilmente le driadi si sarebbero parecchio arrabbiate. Si voltò e mi guardò. Tremava e i suoi occhi erano lucidi. -Non c'è niente, ok?- Annuii, più spaventato dalla sua reazione che convinto di ciò che aveva appena detto. Rimanemmo a fissarci qualche secondo, poi tornai ad abbracciarla.
-Tranquilla- le sussurrai. -Io sono qui- Lei annuì, deglutendo a fatica e stringendomi il braccio che la circondava.
-Ti amo- le dissi per la prima volta.
Eveline non rispose, ma non mi importava. A me bastava dirglielo, perchè speravo l'avrebbe fatta sentire meglio.

 



Spazio autrice non molto sensato: Oltre ad essere arrivate terze siamo state selezionate per il concorso nazionale in una città della Toscana quest'estate!
Non interessa a nessuno.
E oggi mi sono messa sul terrazzo a prendere il sole, ma o metto la protezione 50+ e non mi abbronzo perchè è come avere su una maglietta, o mi scotto e poi torno bianca. Apollo mi odia!
Credo che questo interessasse ancora meno.
Sì, hai ragione. Dovrei cominciare a parlare del capitolo.
So che è corto, ma il prossimo sarà più lungo, lo prometto! Anche perchè ora bisognerebbe partire per salvare un certo satiro da un certo ciclope che ha un certo vello. E la partenza è fondamentale!
Qui però c'è ancora un momento di tenerezza fra Eveline e Travis, perchè saltando parti della storia vera e propria (Vello d'Oro, Polifemo, ecc) devo estrapolare questi piccoli momenti, no?
Ringrazio tutti quelli che recensiscono, leggono, seguono e preferiscono la storia! <3 Mi date più soddisfazioni di Crono!
Ehi!
Love, papi <3
A presto! :)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 5
*** Uno sconosciuto si autoproclama mio suocero (Eveline) ***


UNO SCONOSCIUTO SI AUTOPROCLAMA MIO SUOCERO
(Eveline)

 


-Odio Tantalo! Odio Tantalo con tutte le mie forze!- cominciai ad urlare fiondandomi nella Casa Tre. -Voglio dire, Clarisse in un'impresa via mare? Ha a disposizione tre -e dico tre- figli di Poseidone, due dei quali conoscono già coordinate e tutto, e chi manda? Una figlia di Ares? Ma non solo questo, potrei trovarti un sacco di altri motivi per odiarlo!-
-E' diventata la tua specialità?- ridacchiò Percy, dopo aver assistito al mio sclero. Gli lanciai amorevolmente un cuscino in faccia.
Quando si riprese dal mio "attacco", rimanemmo a fissarci per qualche secondo.
-Oceano?- chiese.
-Oceano- concordai.
Agguantammo un telo da mare e qualche lattina di Coca e ci dirigemmo sulla spiaggia. Ci stendemmo ad ascoltare il rumore delle onde e ad osservare le stelle, cercando una soluzione per salvare il Campo. Come questa soluzione potesse trovarsi nella sabbia che si incastrava fra le dita dei piedi rimaneva ancora un segreto, ma serviva più che altro per staccare e pensare. A qualsiasi cosa, importante o inutile che fosse
-Belle, vero?- Sussultai a quella voce. A parlare era stato un tizio vestito da jogging, con capelli sale e pepe e un sorriso scaltro. -Posso farvi compagnia? Sono secoli che non mi siedo.-
-Certo- rispose Percy. Si sedette accanto a me e stranamente non mi scostai. Quel tipo aveva un'aria molto familiare, pensai di potermi fidare.
Prima che potesse riprendere a parlare gli squillò il cellulare. Lo tirò fuori dalla tasca. Era circondato da un alone azzurro, con due serpenti attorcigliatici attorno. Rispose velocemente e continuò a discutere al telefono per cinque minuti con qualcuno riguardo a un pacco da consegnare. Quando riattaccò, il commento di Percy fu:-Ha dei serpenti sul telefono.- Beh, intelligente come al solito!
-Oh, non mordono.- rispose lo sconosciuto. -Dite ciao, George e Martha.-
"Ciao, George e Martha" gracchiò una voce maschile.
"Non essere sarcastico" ribattè una femminile. I due serpenti, perchè quei serpenti parlavano, cominciarono a battibeccare.
Il tizio li ignorò, rimettendo il cellulare in tasca:-Bene, adesso che succede?- Non seppi cosa rispondere. Si riferiva al Vello d'Oro? Come diavolo faceva a saperlo?
Martha ci interruppe:"Hai Demetra sulla due."
Ci fu un altro piccolo battibecco, dopo di che lo sconosciuto si scusò di nuovo e tornò a rivolgersi a noi.
-Chi è lei di preciso?- chiese Percy.
Il tizio alzò gli occhi al cielo, sorpreso da quella che chiamò ironicamente 'tanta perspicacia'.
-La forma originale, prego.- ordinò al telefono, che si trasformò in un'asta con due ali di colomba in cima e George e Martha attorcigliatici intorno.
-Sono il suocero di tua sorella, ragazzo.- disse convinto.
-Suocero?- domandai a quello che quindi doveva essere Ermes, il dio dei ladri e dei viandanti. -Non le sembra di correre un po' troppo?-
-Beh, stai con mio figlio. Come altro mi vuoi chiamare?- Aprii la bocca per ribattere ma non trovai le parole.
-Allora, ho qua qualcosa che fa al caso vostro, se deciderete di partire. Martha!- Il serpente tirò fuori dalla bocca un thermos con il coperchio di plastica nera. Lo diede a Percy e gli spiegò che quello, una volta tolto il coperchio, avrebbe liberato i venti dei quattro angoli della Terra. Poi gli consegnò una bottiglietta di plastica piena di vitamine da masticare, ammonendolo di usarle solo nel caso ne avesse avuto davvero bisogno.
-Ora, nuoretta, cara..-
-Non per mancarle di rispetto, ma gradirei non mi chiamasse così.- dissi. Il dio sorrise.
-Ora capisco cosa ci trovano i miei figli in te.- mormorò.
-Come sarebbe a dire i miei figli?- Ma Ermes ignorò la domanda e mi porse un elastico argento e delle mollette. Presi il materiale da acconciatura e lo guardai cercando spiegazioni.
-Tendilo con una molletta in mezzo- mi disse. Incastrai una parte dell'elastico all'estremità di una molletta e lo tesi. Improvvisamente si trasformò in un arco d'argento flessibile ed equilibrato, decorato con fili argentei intrecciati fra di loro. La molletta era diventata una lunga freccia. Quando sorpresa lo lasciai, mi ritrovai di nuovo in mano un elastico e una molletta.
-Grazie!- dissi sorridente al dio. -Ma perchè?-
-Consideralo un mio regalo. Non fare domande, eh! L'ho fatto fare apposta per te da Efesto! Sai, il mio fratellino mi deve un favore..- rispose lui. -Ma non è tutto! Ecco, tieni.- Mi porse una moneta d'argento, senza incisioni nè scritte, liscia da ogni faccia.
-E questo cosa diventerebbe?-
-Niente, è una moneta!- Mi guardò come se fosse la cosa più ovvia al mondo.
-Ti aiuterà nelle tue scelte.- aggiunse poi vedendo il mio sguardo confuso. -Quando non sai che decisione prendere, lanciala.-
-Scusi, ma non credo che potrei mai lasciar scegliere una moneta al posto mio. E poi ha le facce perfettamente identiche!-
-Adesso. Ma al momento opportuno cambieranno.-
-Resta il fatto che non guardo se esce testa o croce per scegliere qualcosa.- Ero una ragazza decisa, che sa quello che vuole e non ha paura delle scelte, io!
-E chi ha detto di guardare se esce testa o croce?- esclamò Ermes. -Com'era? Ah sì, quando sei indeciso su qualcosa, lancia una moneta. Non perchè questa sceglierà per te, ma perchè nel momento in cui la lancerai capirai cosa vuoi davvero.-
-Questa l'ha copiata da facebook, però.-
-Ehi, facebook l'ho inventato io! Di conseguenza ogni suo link è di mia proprietà! Comunque, quello che voglio dire è che, non sarà la moneta a scegliere per te, ma ti aiuterà a capire ciò che vuoi.- Non capivo perchè me l'avesse data, ma Ermes era un dio, avrà avuto le sue buone ragioni. Anche se aveva fatto nascere Castellan, quindi non potevo considerare tutte le sue azioni buone e sensate. Soprattutto quando poi gli capitava di farti arrivare su una nave piena di mostri, capitanata dal più fedele servo di Crono.
 




Spazio autrice non molto sensato: Buonasera genteee! :D
Allora, mi scuso per il ritardo, ma ho avuto parecchio da fare. Già, stupida scuola! D: Poi mi è andata anche male la verifica di latino perchè sono andata completamente nel panico :S
Ma vaaa beh. Direi di passare al capitolo.
Così? Subito? Che ti è successo?
No, perchè questo capitolo mi piace. Amo Ermes! ^^ Ma lo lascio a BlackKay97, più in particolare a DK97.
Vi chiederete forse perchè Ermes ha fatto fare quell'arco ad Eveline. Beh, è molto semplice in realtà. Lei piace ad Ermes. Non in quel senso. Gli sta simpatica:) Cioè, sta con suo figlio, la considera come una figlia adottiva, pur avendole parlato solo questa volta. Diciamo che però l'ha osservata dalle nuvolette :)
E la moneta, beh, ad Eveline tornerà utile!
Non ci resta che dire: Princess Andromeda, we're coming!
Sì, ci sono iooo! :D
Più o meno. C'è la tua bara, più che altro.
Ditemi che va bene come lunghezza, vi prego! :)
Vaaaa beh. Ringrazio come sempre, tutti:) Grazie, davvero <3
A presto! :)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 6
*** Me ne frego delle occhiaie (Luke) ***


ME NE FREGO DELLE OCCHIAIE
(Luke)

 


Eveline Jackson a bordo della Principessa Andromeda.
Come lo sapevo? Sesto senso? No, ok, l'avevo vista camminare insieme a Percy, Annebeth e un ciclope per la nave e infilarsi in una suite, mentre riflettevo da solo sul ponte, come ogni sera.
Non sapevo cosa ci facesse lì e avrei voluto gridarle di andarsene subito, altrimenti avrei dovuto farla uccidere, o peggio, ucciderla con le mie mani.
Non sapevo se ne avrei avuto la forza. Chiamala forza, poi! Può essere forte resistere alla consapevolezza che gli occhi della ragazza che ami non si apriranno più e il suo sorriso rimarrà spento a causa tua?
Crono non sapeva che fossero a bordo. Almeno, io non avevo ritenuto necessario farglielo sapere. L'avrebbe saputo, sicuramente, ma speravo dopo quella notte. Volevo vederla, starle accanto, senza avere l'ordine di ucciderla.
Ok, ero un caso disperato, ma non riuscivo a dimenticarla nemmeno mettendomi di impegno. Non so cosa mi avesse fatto. So solo che non riuscii a trattenermi dall'andare nella camera in cui era entrata con Annabeth.
Non era un'azione avventata. Con questo non voglio dire che fosse sensata, perchè quando si parla di Eveline Jackson non potevo considerare sensati i miei pensieri, ma ci avevo ragionato. Sapevo che Annabeth, una volta addormentata, era difficile da svegliare, quindi non correvo rischi.
Entrai di soppiatto nella camera buia. Eveline occupava il letto a destra. Dormiva beatamente, probabilmente stanca dalla giornata che aveva appena passato.
Sapevo tutto perchè Silena mi aveva informato. Tantalo, la corsa di bighe, l'impresa di Clarisse. Mi aveva persino riferito come andava la storia fra Eveline e Travis.
Ehi, lei era figlia di Afrodite, la dea dell'amore. Non era stato così facile tenerle nascosto ciò che provavo per Eveline. Non penso, però, che si divertisse a dirmi che loro erano tanto felici insieme. Credo sapesse che avevo solo il bisogno di sapere.
Mi sedetti sul letto, accanto a lei. Dei, se era bella! Come avevo fatto ad essere così idiota da lasciarmela sfuggire? Se solo avessi cercato di capirla fin dall'inizio, come ha fatto Travis. Se solo fossi rimasto più tempo con lei. Se solo non fossi un traditore.
Ma ormai era andata così. Ne ero consapevole, fin troppo consapevole. Tutto il peso che sentivo nel petto.. non avrei saputo dire cosa fosse. Semplicemente non avrei saputo fare niente. Se non continuare ad essere il traditore così tanto odiato da tutti. Persino da lei.
C'era solo una domanda che continuava a tormentarmi. Lei stava davvero meglio senza di me? La mia presenza per lei era davvero una cosa così insopportabile?
Beh, se era così, in quel momento non doveva avvertirla, perchè respirava regolarmente, il volto disteso, non con quell'espressione corrucciata che aveva sempre quando mi guardava.
Patetico, Luke. Qui ad ammirare una ragazza mentre dorme chiedendoti se almeno qualche volta, in questo anno, ti ha pensato, se ha avvertito la tua mancanza. No, sicuramente non l'aveva fatto. Ma io sì. Lo sapevo perchè non mi importava quasi più di niente, nemmeno delle forti tempeste nè del gelo dell'inverno passato, se non potevo essere accanto a lei. Ma forse era meglio, perchè lei sembrava più felice, senza più un idiota nei paraggi.
Mi resi conto che, alla fine, era quello che volevo di più: che lei fosse felice. Solo che faticavo ancora ad accettare il fatto che la sua felicità dipendesse dalla mia lontananza.
In quel momento, però, tutto sembrava essere perfetto. Io, accanto a lei, senza alcuna preoccupazione.
Le scostai lentamente una ciocca di capelli dal viso. Ebbi un brivido al contatto con la sua pelle.
La osservai di nuovo. La sua espressione era cambiata. E.. era un sorriso quello?
Ma non ebbi tempo di accertarmene perchè era quasi l'alba.
Ed era tempo di tornare ad essere lo spietato Luke Castellan.



 
Spazio autrice non molto sensato: Perdonoo! Aggiorno dopo secoli e millenni e me ne esco con questa inutile e obrobriosa cosa.
Ma ho avuto da fare. Siamo a maggio e ci sono le ultime faticosissime verifiche D: Più le prove dello spettacolo di stasera per un progetto della scuola.
Tanto farai schifo.
Grazie, Crono.
Tesorino bello, non demoralizzarla così. Scommetto che farai un figurone!
Oww *-* Grazie! <3 Ma chi sei?
Mushu!
Sì, è il mio BéèSt **
Ooooookkkkk, mi allontano da questi esseri ancora più obrobriosi del mio capitolo.
Perchè no, non sono soddisfatta. Oltre ad essere estremamente corto come capitolo, è estremamente.. boh, non mi piace.
Consideratelo come un fondamentale rito di passaggio. E ripeto fondamentale. Non potevo saltarlo.
Poi se magari vuoi dire anche come va a finire la storia..
Zitto tu! E torna da Mushu!
Cooooomunque, ringrazio tutte quelle persone che leggono, seguono, recensiscono questa storia senza capo nè coda. Grazie a tutti! <3
A presto! :)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 7
*** Ho istinti parecchio omicidi (Eveline) ***


HO ISTINTI PARECCHIO OMICIDI
(Eveline)

 


Mi svegliai con una strana sensazione. Sentivo le onde del mare che facevano oscillare la nave, ma la tranquillità che mi regalavano non servì a scacciarmi quel sogno dalla testa. Un sogno che mi avrebbe dovuto far rabbrividire per la paura. Invece gli unici brividi che provavo al pensiero erano...caldi. Come quando tuo padre, in una gelida giornata di inverno, ti mette una coperta sulle spalle, mentre tu, con una tazza di cioccolata calda in mano, osservi le fiamme del camino. O almeno immaginavo che quella sarebbe dovuta essere la sensazione. Per paragonarlo a qualcosa che conoscevo, diciamo, erano i brividi di quando Travis mi guardava intensamente, accarezzandomi una guancia, prima di baciarmi. Solo moltiplicati per dieci. E una piacevole fitta allo stomaco mi tormentava al pensiero che quel sogno fosse vero. Non aveva senso. Non aveva per niente senso.
Una voce allegra e squillante mi distolse dai miei pensieri:- Buongiorno, passeggeri! Oggi staremo in mare per tutto il giorno. Il tempo è perfetto per il mambo party in piscina! E non dimenticate il bingo da un milione di dollari nella Kraken Lounge all'una. E per i nostri ospiti speciali, pratica di sbudellamento sulla Promenade!-
Annebeth si alzò dal letto, i capelli spettinati. Immaginai di avere il suo stesso orribile aspetto, ma non ci badai. Mi guardò con aria interrogativa:-Pratica di sbudellamento?- Ricambiai lo sguardo e mi precipitai insieme a lei nella suite affianco, spalancando la porta in un colpo.
-Ehi!- protestò Percy. -Potevo essere nudo!-
-Oh, Pers! Sei mio fratello! E Annabeth non si scandalizza!- Ma dalle gote improvvisamente rosse di entrambi capii che, forse, un po', si sarebbero scandalizzati.
-Andiamo a vedere che succede?- tagliò corto la figlia di Atena. Annuimmo decisi e uscimmo in tutta velocità dalla stanza, cercando di fare i normali turisti, mescolandoci fra la gente.
-Tyson ha fame.- commentò a un certo punto il mio fratello ciclope. -Tyson può mangiare?- In effetti anche il mio stomaco cominciava a brontolare. E pesantemente. L'unico problema era che in fila per la colazione c'era un grosso segugio infernale. Beh, normale. E, cosa ancora più normale, una simpatica coppia di vecchietti aspettava il proprio turno dietro il cane, senza farsi problemi.
-Tyson non ha più fame.- disse il ciclope. Sentimmo una strana voce sibilante avvicinarsi. Annabeth ci prese e ci trascinò quasi di peso nel bagno delle signore.
-O ieri sera ho fumato ambrosia- Il che era molto probabile, dati i miei sogni. -O qui c'è qualcosa che non va.-
-Cosa diavolo è questa nave?- chiese Percy, allarmato.
-Un covo di mostri.- rispose Annabeth, come se fosse la cosa più logica e normale del mondo che una nave da crociera carica di turisti ospitasse dracene e segugi infernali. -Quello che non capisco è perchè Ermes ci abbia mandati qui.-
-Forse mi vuole morto!- commentò mio fratello, quello con due occhi. -Non sarebbe il primo dio a volerlo!-
-No, non avrebbe senso.- O forse sì, ma Ermes mi era parso degno di fiducia. Non potevo essermi sbagliata di nuovo.
Oh, sì che puoi.
La voce nella mia testa cominciava ad essere parecchio irritante negli ultimi tempi.
In fondo sei un'esperta in fatto di fiducia sbagliata, no? E ti capita sempre con gli dei. Anche se ora..
Anche se ora, cosa?
Luke Castellan.
Cosa centra quell'idiota in questo momento?
Sai di non poterti fidare di lui.
Difatti non mi fido.
E allora come spieghi..
-...solo una questione di tempo. Non spingermi, Agrio!- Quella voce mi distolse dal mio piccolo dibattito con me stessa. Meglio dire che mi bloccò completamente. Ehi, ma da quando in qua Castellan mi bloccava per la paura? Perchè quello era Castellan. E quella era paura. Ma non paura di lui. Paura di.. boh, non ne avevo idea.
Ma se quell'idiota senza cuore nè cervello era lì, voleva dire che il sogno era vero? Se era così, allora Ermes avrebbe dovuto piangere suo figlio. E non mi importava di commettere un omicidio.
-Cosa diamine ci fa qui?-
-Non lo so.- sospirò Percy, -Ma dobbiamo scoprire i suoi piani.-
-Sì- concordai. -Possibilmente con una lenta e dolorosa tortura.-
-Sorellina, sei sadica.-
-No, son furiosa, Pers, FURIOSA! Se il mio sogno era reale, giuro che lo ammazzo.-
-Evs, di cosa stai parlando?- mi chiese mio fratello, guardandomi storto.
-Lascia perdere. Ma lo ammazzo sul serio.-
 

Spazio autrice non molto sensato: Buondì, giovani mascalzoni! (?)
Cominciavate a chiedervi dove fossi finita?
No.
Non avevo dubbi.
Scusate il ritardo, ma fra compiti, spettacoli per porgetti scolastici (andati tutti meravigliostamente) e terremoti che, ovviamente, io, idiota, non sento, non ho avuto un attimo di tempo!
Bene, cos'ha sognato Evs? Anche se non è esplicitamente indicato, so che lo sapete. Perchè voi siete delle piccole menti geniali!
Lecchina!
No, li amo perchè leggono e (alcuni) recensiscono la mia storia! Love <3
Un ultimo avviso poi me ne vado. Se vi interessa Hunger Games passate --> qui. E' un esperimento carino per una fan fiction. Aiutatemi con l'idea! :)
Bene, vi abbandono perchè devo scappare dalle bambine della scuola di danza (faccio l'assistente della mia mammina).
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 8
*** Cerco la soluzione ad un enorme problema dagli occhi blu (Luke) ***


CERCO LA SOLUZIONE AD UN ENORME PROBLEMA DAGLI OCCHI BLU
(Luke)


-Pensi davvero che il vecchio ronzino se ne sia andato per sempre?- mi chiese Agrio, mentre discutevamo del piano nella suite ammiraglia.
Risi:-Non possono fidarsi di lui, con gli scheletri che ha nell'armadio. L'avvelenamento dell'albero è stata l'ultima goccia.-
Agrio sorrise, poi si fece attento e annusò l'aria.
-Che cos..?-
-Silenzio!- mi zittì e con le labbra mimò 'Jackson'.
-Sei sicuro?- chiesi.
-Sì- rispose con un ghigno. -Proprio qui fuori.-
Aprii la porta della cabina e mi trovai davanti tutto il gruppetto partito dal Campo dopo Clarisse. Eveline in prima fila, che mi guardava con quegli occhi che tanto mi erano mancati.

...

-Un po' meglio della Casa Undici, non trovate?-
-Se ti piace stare solo nel lusso senza la tua famiglia..- rispose Eveline, tagliente.
-Io non ho famiglia.- ringhiai, pentendomi subito del mio tono.
-Allora- continuai, pacato. -Vi abbiamo lasciato vivere un altro anno...-
-Non saresti riuscito a ucciderci comunque.-
-Oh, Jackson!- sbottai. -Posso parlare o devi interrompermi ancora?- Lei sbuffò, incrociando le braccia. Sorrisi senza volerlo nel vedere quel gesto così familiare.
-Dicevo..-
-Hai avvelenato l'albero di Talia.- disse Percy.
-E' un vizio di famiglia, quindi! Sì, ok, l'ho avvelenato. E allora?-
-Allora?!- gridò Annabeth, furiosa. -Lei ci ha salvato la vita e tu l'hai avvelenata? Disonori la sua memoria!-
-Gli dei l'hanno disonorata!-
-Certo! Allora avveleniamo il suo albero! Tanto se muore è colpa degli dei, no?- Le parole di Eveline mi colpirono come una pugnalata, ricordandomi quanto fosse orribile ciò che avevo fatto. Ma per un bene più grande bisogna fare dei sacrifici. Talia avrebbe capito.
-Ti darei il primo premio per il sarcasmo, Jackson, ma è così. Gli dei hanno voluto tutto questo con il loro ego spropositato e chiunque sia dalla loro parte è solo un illuso.-
-Può essere.- rispose lei, in tono di sfida. -Ma qui mi sembra che l'unico idiota con l'ego spropositato sia tu.- Si sciolse la coda, muovendo i capelli. Ammetto che quel gesto mi diede non pochi brividi.
-Come puoi sopportare gli dei? Zeus un anno fa non vedeva l'ora di fulminarti! E lo stesso farebbero Atena e Dioniso! E tuo padre.. Oh, Jackson! Ha sempre preferito Percy e lo sai. A lui è riconosciuto il merito per aver ritrovato la Folgore. Lui ha un'arma speciale. E tutti credono che sia lui l'eroe della profezia.-
-Di cosa stai parlando?-
-Oh, non lo sai? Gli dei ti tengono nascosta anche una cosa così importante?-
-Evs, non ascoltarlo.- le disse Percy. -Sta solo cercando di convincerti a passare dalla sua parte.- Estremamente vero. E dovevo riuscirci. Con qualsiasi mezzo, anche con un colpo molto basso. E si dà il caso che ne conoscevo proprio uno.
-Pensa a cosa potremmo fare, Jackson. Potresti distruggere Ares una volta per tutte.-
-NO!- gridò. Aveva tirato l'elastico che si era trasformato in un arco d'argento, con una freccia incoccata e stava mirando al mio petto, gli occhi improvvisamente lucidi.
-Dove eri stanotte, Castellan?
-Co..cosa?-
-Dove eri stanotte?- ripetè a denti stretti. Possibile che sapesse?
Non risposi. Mi limitai a deglutire, spaventato dai suoi occhi indemoniati.
-Ringrazia che ero parecchio stanca, altrimenti ti avrei ucciso.- continuò, più infuriata che mai. Cercai di cambiare argomento per non fare la figura dell'idiota.
-Con questo arco?- chiesi ironico.- Che c'è? Sei diventata una Cacciatrice?- Rabbrividii al pensiero. Avevo già incontrato Artemide e le sue Cacciatrici prima di arrivare al Campo. Avevano cercato di convincere Talia e Annabeth a unirsi a loro, ma le ragazze avevano capito che non ne valeva la pena. Loro odiavano l'intero genere maschile.
Tanto lei ti odia già così, Luke. Il suo odio non può aumentare.
-Non sono diventata una Cacciatrice.- rispose Eveline. -Qualunque cosa voglia dire. L'arco me l'ha dato tuo padre. L'ha fatto fare apposta per me.
Estrassi velocemente Vipera, nel sentir nominare Ermes, e gliela puntai alla gola. Il suo arco era tornato un elastico, ma lei sosteneva il mio sguardo senza nemmeno un velo di paura negli occhi.
-Portali dal drago etiope, Orico.- dissi abbassando la spada. -I loro sforzi sono inutili, ormai. Si sta già riformando.- Vidi l'orrore negli occhi di Percy e Annabeth, ma non in quelli di Eveline. Rimase impassibile, dura e fredda finchè non uscii dalla cabina.
Battei un pugno sul muro, ringhiando. Quella ragazza, figlia di Poseidone, bella, forte e decisa, a cui io non riuscivo a smettere di pensare, di cui ero innamorato, mi odiava. Mi faceva star male.
Era un problema. Un grosso problema. Un problema che aveva bisogno di una soluzione.
Uno dei mostri di quella nave aprì la porta, domandandomi con quel sorriso demoniaco e quella voce melliflua:-Ci sono ordini, signore?- Alzai lo sguardo con un ghigno.
Ecco la soluzione al mio problema.
 



Spazio autrice non molto sensato: Hola chicos! :D
Vi sono mancata?
Magari no, ma riconosco di esser stata via molto tempo. Cioè, ero a casa, ma non avevo la chiavetta con tutte le mie storie.
Ora che l'ho ritrovata, eccomi qui per voi!
Odio quella chiavetta, sai?
E io odio te. Ma non ci posso fare niente. Purtroppo i padri non si scelgono.
Già, le disgrazie capitano. Un figlio così non me l'aspettavo.
Va ben, basta insulti. Fingiamo di volerci almeno un po' bene.
Avrei da dire un paio di cose su questo capitolo.
La prima, che ritengo importantissima: la reazione di Luke quando Eveline ha nominato Ermes. Era per spiegare che Luke è follemente innamorato di Eveline, ma non è che adesso il mondo ruoti intorno a lei. Lui odia comunque suo padre e si è -come dire?- "dimenticato" di ciò che prova per lei in un momento di rabbia, puntandole la spada alla gola. Così come il tono aggressivo nel dire "Io non ho una famiglia".
La seconda, in realtà è solo un "leggete e scoprirete". Perchè probabilmente vi starete chiedendo sia che cavolo c'entra Ares come colpo basso, sia quale sia la soluzione al "problema Eveline". Beh, per Ares dovrete pazientare ancora un po', per la soluzione potreste arrivarci anche da soli. In fondo, non è così difficile!
Mi sa che starò via una settimana e non riuscirò ad aggiornare, ma voi pensatemi! :)
Al prossimo capitolo! Mi raccomando, tappatevi le orecchie! ;)
Baci,
Tea_Zeus

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Capitolo 9
*** Mi faccio una nuotata con un cavallo (Eveline) ***


MI FACCIO UNA NUOTATA CON UN CAVALLO
(Eveline)
 


-Ci stiamo avvicinando all'isola della Sirene- disse Annabeth, cupa.
-Le Sirene?- chiese Percy. -Quelle..?-
-Sì, quelle orribili creature mezze donne e mezze uccello che ti incantano e poi ti divorano senza pietà- lo interruppe la figlia di Atene, ma dall'espressione di mio fratello capii che forse più che quello intendeva quelle donne da sballo mezze nude con la coda di pesce e la voce meravigliosa.
-Io voglio sentirle.- sentenziò Annabeth.
-Perchè?- domandai stupita.
-Perchè le Sirene cantano i tuoi desideri più profondi, parti di te che forse nemmeno conosci. Chi sopravvive al loro canto diventa più saggio.-
Per un attimo, solo per un attimo, fui presa dalla curiosità di ascoltarle, ma poi la ragione mi bloccò.
La ragione o la paura di scoprire cose che non vorresti sapere?
La ragione, sì. Assolutamente la ragione.
-Legatemi con delle corde all'albero maestro.- ordinò Annabeth. -Proprio come fece..-
-Ulisse- conclusi per lei.
-Esatto. L'Odissea vuole mettere in evidenza le corde che ti tengono ancorato alla realtà, perchè puoi ascoltare i tuoi sogni, ma devi rimanere con i piedi per terra.-
-Ma a volte ascoltare i propri sogni può farti impazzire. O anche ucciderti.-
Annabeth non rispose, convinta della sua scelta. Percy la legò all'albero. Poi fece quattro tappi di cera, me ne porse due e si infilò i suoi nelle orecchie. Feci lo stesso e ordinai alla nave di andare avanti.
Il silenzio nella mia testa era quasi inquietante e..strano. Avevo ancora nel cervello il rumore delle onde del mare. Poi, d'un tratto, lo stridio forte e improvviso di un gabbiano.
Terrore.
Un secondo.
Terrore.
La mia mano si portò velocemente all'orecchio.
Troppo tardi.
Un canto acuto e violento si diffuse nell'aria. Acuto e violento, ma meraviglioso.
Bastò quell'attimo per farmi impazzire. Mi buttai in mare per seguire quelle voci. Quelle due parole.
Le onde e le correnti erano contro di me, ma lottai e lottai.
Uno scoglio. Sopra di esso c'erano quattro volti familiari che mi sorridevano e mi chiamavano.
Mia madre fra le braccia di mio padre, felici, con Percy che gironzolava intorno a loro. E poi, leggermente in disparte, c'era Castellan, sorridente. Un sorriso magnifico.
-Vieni, Eveline- dicevano, come in un sogno.
-Qui Ares non esiste.- disse mia madre.
Ares non esiste. Non è mai esistito. Qui non c'è nessuno che ti può far del male.
-Qui tutti ti vogliono bene e nessuno ti abbandona.- disse Percy.
Niente più vita solitaria. Niente più un fratello più amato di te. Solo tanto e caldo affetto.
-Qui siamo una famiglia.- disse mio padre.
Una famiglia. Una vera famiglia. Tutti insieme.
-Qui ci sono io- disse Castellan.
Lottai disperatamente per raggiungere lo scoglio, finchè, improvvisamente, mi sentii scaraventata fuori dall'acqua e portata lontano. Lontano dalla mia famiglia. Lontano da Luke.
Continuai a sentire quelle voci, quelle due parole, per un tempo che mi sembrò interminabile.
Quando il canto cessò, mi sentii scivolare su una superficie fredda e dura. Sotto le dita sentivo qualcosa di morbido, tipo velluto. Tipo pelo di..
-Cavallo!- gridai, spaventata e stupita, guardando ciò che mi trovavo davanti.
'Pegaso, per favore.' puntualizzò l'animale. Aveva un bellissimo pelo grigio, con leggere sfumature più chiare, e occhi azzurri penetranti.
-Mi hai salvato tu?-
'Sì' gongolò. 'Mi ha mandato tuo padre quando ha visto che le onde e le correnti non riuscivano a fermarti.'
-Mio padre?-
'Sì, sei stupita?'
-Un po'- ammisi. -Come ti chiami?-
'Oh' fece lui e vidi un leggero velo di tristezza nei suoi occhi. 'Non ho ancora un nome. Tutti i miei compagni e i miei genitori sono rinchiusi a bordo di una nave demoniaca..'
-La Principessa Andromeda?-
'Sì. Non li ho praticamente mai conosciuti.'
-Assomiglia molto alla mia storia.- mormorai. Il pegaso sorrise, amaro. O almeno così mi parve. Non ero bravissima a decifrare le espressioni dei cavalli.
-Te lo do io un nome!- esclamai. I suoi occhi si illuminarono.
'Davvero? E come..?'
-Lupo!- dissi senza pensare.
'Lupo?' chiese lui. Scoprii che anche i cavalli potevano inarcare le sopracciglia.
-Sì, hai il pelo come un lupo.- spiegai.
Il pegaso sembrò soddisfatto: 'Mi piace. Dà un senso di potenza, superiorità.' Si atteggiò con fare regale. 'Allora tu sei la mia Romola?'
-Come?-
'Romola. Sai, la lupa che salva i gemelli, Romolo e Remo..' Un pensiero cupo mi attraversò la mente alla parola gemelli.
-Percy e Annabeth?- domanda con un filo di voce.
'Annabeth è riuscita a liberarsi dalle corde e si è buttata in mare..'
-Sta bene?-
'Sì, sì. Percy si è subito gettato per salvarla. Eccoli che tornano.' Guardai nella direzione indicata dal suo zoccolo. Mio fratello stava nuotando verso la nave, trascinandosi dietro la figlia di Atena. Quando furono entrambi sul ponte, la adagiò dolcemente a terra.
-Evs!- sorrise, vedendomi. Si alzò in piedi, il viso esausto, ma non fece nemmeno in tempo a pensare di abbracciarmi.
-Oh, certo!- sbottai. -Salva Annabeth!-
-Evs, che succede?- domandò, confuso.
-Niente. Solo che mi sembra normale mentre tua sorella nuota incontro alla morte, fregartene di salvarla. Se non ci fosse stato Lupo sarei morta.-
-Chi è Lupo?-
-Non importa chi è Lupo!- gridai. -Importa solo che tu te ne sei fregato. Io sarei potuta morire, mentre tu pensavi ad Annabeth!-
-Evs..-
-No, non dire niente. Non ci sono scuse.- Mi voltai e mi chiusi sottocoperta. Lupo mi raggiunse, accarezzandomi la spalla col muso.
'So che sei confusa per quello che hai visto e sentito con le Sirene' mi disse. 'ma non è un buon motivo per prendertela con tuo fratello.'
-Vai via, Lupo!- ringhiai, pentendomi subito di essere stata così dura. -Per favore..- aggiunsi più dolcemente. Il pegaso si allontanò, ubbidiente.
Mi lasciai cadere a terra, con la testa fra le mani. Avevo rischiato la vita. Ero confusa. E mio fratello mi aveva abbandonata per la sua piccola cotta.
Ma la situazione era ancora più grave di quanto potesse sembrare. Non riuscivo a togliermi dalla testa quel canto. Ero impazzita solo per due stupide parole. Due parole che facevano nascere in me mille emozioni diversa. Naturalmente contrastanti. Due parole il cui suono era bellissimo e irritante allo stesso tempo. Due parole. Solo due parole. Luke Castellan.

 




Spazio autrice non molto sensato: GGGGGiorno gente! :D
E' un sacco che non ci si sente, eh?
Sono qui con un aggiornamento per far sapere che sono viva. L'estate e l'inizio della scuola non mi hanno lasciato un attimo di tregua. Ad alcuni di voi devo ancora recensire un sacco di cose e lo farò presto, appena riesco a terminare le ultime cose che ho da fare.
Ma passiamo al capitolo.
Dei immortali, è finita la parte seria!
Certo, papà, non potevi mica pretendere uno spazio autrice serio da me? Considerando anche che oggi ho avuto la mia dose di droga personale..
Questo non fa testo! Perchè se ce l'hai sei fuori di testa, se non ce l'hai lo sei ugualmente perchè sei in astinenza!
E' proprio questo il bello!
Cooooomunque, quando scrissi il capitolo ai tempi che furono, ne ero più soddisfatta di adesso. Molto più soddisfatta.
Ci tengo solo a precisare un paio di cose. Il nome "Lupo" non è scelto a caso. So che è stupido come nome, ma c'è stata un'accurata ricerca da parte della sottoscritta.
Grandi risultati!
Zitto! Dovete sapere che λύκος, in greco, vuol dire lupo. E il suono "lucos" non vi ricorda qualcosa? Un nome, per caso? Ho passato ore sul vocabolario di greco per questo. Poi, sì, anche l'aspetto di Lupo richiama al suo nome, così come il salvataggio di Romolo e Remo (quando ho scritto il capitolo non avevo ancora letto della [SPOILER] Lupa del campo romano).
Un'altra cosa: la reazione di Eveline con Percy. E' scossa, non ce l'ha davvero con lui perchè si è fiondato su Annabeth e non su di lei. In quel momento non è completamente lucida. E credo possiate capire.
Bene, vi lascio, altrimenti lo spazio autrice diventa chilometrico.
Prossimo capitolo: ritrono al campo. Punto di vista di Travis.
Baci,

Tea

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