Azzurra

di lillilola
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Anno 777 ***
Capitolo 2: *** I maniaci ***
Capitolo 3: *** Tu non mi conosci ***
Capitolo 4: *** Addio ***
Capitolo 5: *** L'incontro con Gray ***
Capitolo 6: *** Piccoli inconvenienti parte 1 ***
Capitolo 7: *** Piccoli inconveniente parte 2 ***
Capitolo 8: *** La gilda ***
Capitolo 9: *** Se entrasse in scena Julvia? ***
Capitolo 10: *** La ragazza dai capelli blu ***
Capitolo 11: *** Mi fido di te ***
Capitolo 12: *** I budini ***
Capitolo 13: *** Fermate la figlia di Zeref ***
Capitolo 14: *** Devo dirti una cosa sul tuo passato ***
Capitolo 15: *** Era solo una bugia ***
Capitolo 16: *** Sentimenti in risalto ***
Capitolo 17: *** Le decisioni che cambiano la vita ***
Capitolo 18: *** Finalmente a casa ***



Capitolo 1
*** Anno 777 ***


Stavo girovagando da diversi giorni in mezzo a tutta questa vegetazione, non trovavo più Kira. Era il 13 dell’ anno 777  e avevo solo 10 anni.
Mi sentivo persa, affamata, terribilmente affamata, avevo sete,  sentivo le forze che mi abbandonavano, sentivo che Kira non c’era più, mi aveva abbandonato, era scomparso come per magia, mi aveva lasciato sola.
Ero restata a casa nostra per una settimana sperando che tornasse, ma non era mai tornato, e dentro di me sapevo che non sarebbe tornato, mai, sentivo che era andato via.
 - Kiraaa ! Ti prego aiutami – urlai cadendo sulle ginocchia, avevo finito di piangere un’ ora prima.
E ora riiniziai. Che cosa avevo fatto? Perché era andato via?
Forse gli avevo risposto male, o magari non avevo rispettato una regola , o forse non mi voleva più bene.
Eppure si era staccato una squama per darla a me. La presi dalla tasca e la accarezzai.
Era liscia, nera brillante, l’annusai, sapeva di casa.
Una lacrima ci finì sopra per sbaglio, la tolsi subito.
Anche se non c’era,  forse Kira poteva vedermi lo stesso, e mi aveva insegnato che non dovevo piangere come stavo facendo, non dovevo farmi vedere triste, perché ero stata allevata da Kira, il drago che controllava lo spazio interstellare, che controllava quando le stelle dovevano morire, controllava i buchi neri, controllava l’intero universo; sorrisi a quel pensiero.
Ero ancora in ginocchio, cercai di rialzarmi ma invano, svenni.
Mi risvegliai su un comodo letto un paio di ore dopo.
Ero al caldo , e il letto era morbido, e le pareti erano colorate di giallo , la stanza era piccolina , e affianco a me c’era un comodino con dei biscotti e del latte, per tutta risposta a quello che avevo visto la mia pancia ruggì. In meno di un minuto avevo mangiato i 3 biscotti e bevuto il bicchiere di latte che stava sul comodino. Avevo ancora molta fame però.
Mi alzai e andai vicino all’unica finestra che c’era, ma mentre mi stavo avvicinando sentii la porta aprirsi e mi paralizzai dalla paura.
Entrò un’anziana signora, guardò se avevo mangiato e mi sorrise con affetto. 
 - Non volevo mangiare tutti i biscotti, scusi – dissi sedendomi a terra.
La signora venne verso di me.
 - Signora, lei sa dov’è Kira? – chiesi, pronunciando quel nome mi vennero le lacrime agli occhi, ma non piansi, come da insegnamento.
Si sedette vicino a me e iniziò ad accarezzarmi.
 - Ti porto degli altri biscotti se vuoi – disse gentile.
Mi asciugai gli occhi con manica della maglietta, la guardai e annuii, il mio stomaco era tremendamente rumoroso, si sentivano i crampi della fame.
La signora si alzò e mi porse la mano, era gentile, tremendamente gentile e triste.
La guardai, aveva gli occhi lucidi.
Annuii di nuovo e mi alzai prendendo quella mano, così calda e ruvida.
Mi portò in un’altra stanza, anche questa piccola, ma luminosa, c’erano dei fornelli e un tavolo con 3 sedie.
 - Questa è la cucina – mi spiegò – è piccola come il resto della casa, ma in inverno con il camino acceso c’è un bel calduccio – disse indicandomi il caminetto che non avevo visto .
Mi fece sedere , mi diede degli altri biscotti e dell’altro latte, dopo che ebbi mangiato iniziò a diventare più serena.
 - Sai oggi è l’anniversario della morte di mia figlia – disse – è morta l’anno scorso – si alzò e andò in un’altra stanza, tornò con dei fiori in mano, erano dei nontiscordardimé – tu hai più o meno la sua età, e quando ti ho trovata svenuta ho rivissuto tutto il dolore, ma per fortuna eri solo molto affamata e ora sei sana come un pesce – mi fece una carezza.
Non mi piaceva che mi toccassero, soprattutto se erano delle persone, quando vivevo con Kira  avevo visto pochi umani, e in casi non molto piacevoli , soprattutto per Kira,  mi dava fastidio stare con loro, mi sentivo inadeguata, un’esclusa, una a che dava solo fastidio.
La signora dopo avermi accarezzata si sedette vicino a me e iniziò a guardarmi.  Mi infastidiva e molto, perché mi guardava, cosa ci trovava in me ? forse ora mi avrebbe mandato via, forse si era accorta del mio disagio.
Mi sorrise e poi mi portò via il piatto vuoto.
 - Come ti chiami ? – mi chiese mentre mise il piatto nel lavandino .
Non risposi , Kira mi aveva insegnato a non fidarmi subito delle persone, perché essendo la figlia di un drago avrebbero sicuramente voluto arrivare a lui, molta gente era sempre egoista e pensava solo a se stessa mi aveva detto. Non dovevo fidarmi subito.
Ma la signora mi aveva salvato la vita forse non era un nemico.
 - Mi chiamo Azzurra – gli dissi infine .
 - Hai un bel nome,  è strano, chi te l’ha dato ? – chiese.
Stava cercando di farmi parlare, almeno di fare conversazione, ma io non ero lì per chiacchierare, dovevo trovare il mio drago. O almeno farmi trovare da lui.
Non risposi, guardavo fuori dalla finestra, un qualsiasi segnale dal cielo mi avrebbe fatto scattare come un fulmine fuori dalla porta, purtroppo non successe niente.

Guardai l’anziana signora, non era cattiva, era ferita perché aveva perso la sua bambina, era stata abbandonata da qualcuno di importante, esattamente come me.
Abbandonato.. esattamente come avevano fatto i miei genitori.
 - Kira mi ha abbandonata – le dissi.
Quando me lo sentii dire ad alta voce, iniziai a sentirmi triste, e la tristezza presto mi avrebbe portata alle lacrime.
Ma di questa signora mi potevo fidare, mi aveva salvato la vita e non avrebbe guadagnato niente da me visto che il mio drago mi aveva lasciato, e anche lei era stata lasciata dalla sua bambina, avevamo un dolore in comune, circa.
 - Non mi voleva più bene e un paio di giorni fa mia ha lasciata da sola, non è più tornato a casa, l’ho aspettato e poi sono andata a cercarlo, ma lui non c’era e-e – le lacrime iniziarono a scendere involontarie, non ero riuscita a trattenerle – e non mi vuole più, mi ha abbandonata – gridai tra le lacrime – e io non so che cosa ho fatto di male, perché mi sembrava fossi stata brava ma forse, forse mi sbagliavo e ho fatto male - .
La signora mi venne vicino e mi mise un braccio attorno alle spalle.
Restò in silenzio per un paio di minuti e aspettò che finissi di piangere e intanto cantava una dolce canzone, con la voce delicata ;  dopo diversi minuti riuscii a tranquillizzarmi almeno un pochino, ma singhiozzavo ancora.
 - Io non credo che ti abbia abbandonata, credo che ci sia stato un imprevisto, e che non abbia potuto avvisarti prima – disse sorridendomi.
Non è vero, Kira non era più qui, non sentivo più quel legame magico che ci univa e che ci faceva percepire la presenza l’uno dell’altro per sapere se eravamo vivi, o almeno che ci fossimo.
Era scomparso, e non riuscivo a riempire questo vuoto, era già successo che il mio drago dovesse allontanarsi per un paio di giorni, ma sentivo sempre che c’era e stava bene, ma ora non sentivo niente, come se ad un tratto un musicista non potesse più sentire la musica, non potesse più sentire quel legame che lo univa in quello a cui credeva, a cui voleva bene, in ciò che amava. Io mi sentivo come quel musicista, vuota, triste, e arrabbiata con me stessa.
Mi asciugai le lacrime con la manica di nuovo.
 - Chi è Kira? – mi chiese sempre tenendomi stretta, ma in modo amorevole.
La guardai un attimo, era ingenua, non sapeva chi era Kira, anche se giravano molte leggende su di lui, lei non lo sapeva.
 - Kira è il mio drago – le dissi. O almeno lo era.
Mi guardò stupita.
 - Quindi tu Azzurra sei una dragon slayer, una vera cacciatrice di draghi? – chiese sorpresa.
Annuii .
 - Si, Kira mi ha insegnato a essere una dragon slayer, mi ha insegnato la magia dello spazio – dissi leggermente orgogliosa.

5 anni dopo...
 

*ANGOLO DELL'AUTRICE E PER TUTTI QUELLI CEH HANNO ALMENO LETTO FINO ALLA FINE*
questo è il mio primissimo racconto , se vi piace mi farebbe piacere se me lo diceste, così magari il mio genio inventivo potrebbe dare il meglio di sè nel continuo..
avvisatemi di eventuali errorucci che sono pronta a correggere!! *le dita sono pronte a correggere errori abominevoli che il mio cervello commette*
Happy : Ayee!! ma quando ci sono io ?? *sbuffa*
Autrice : Neko torna al tuo posto e non rompere.. tu verrai dopo 
SPERO VI SIA PIACIUTO :) e buona lettura
Natsu: ma buona lettura va scritto all'inizio *si gratta il mento*
Autrice: *sbuffa* nessuno a chiesto il tuo parere e ora torna al tuo posto altrimenti chiamo Erza
Natsu: *torna nell'angolino spaventato*









 

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Capitolo 2
*** I maniaci ***


5 ANNI DOPO.
Quella mattina mi ero svegliata presto, dovevo andare alla mia casa, la mia vera casa, quella che condividevo con il mio drago, che durante tutto questo tempo non si era mai presentato.
Ogni anno da quando era sparito andavo alla casa, restavo lì tre giorni nella speranza che tornasse, che mi avesse lasciato qualcosa, in ricerca di qualche ricordo. L’unico problema è che non c’è mai niente alla fine se non la solitudine e la tristezza .
Mi facevo male da sola, ero davvero masochista.
In questi cinque anni ero stata ospitata a casa di Marie, la donna anziana che mi aveva salvato la vita, mi aveva mandato a scuola , mi offriva un tetto, e io non sarei mai riuscita a ripagarla; le uniche cose che potevo fare per lei erano aiutarla a fare la spesa e aiutarla con i feriti e malati che venivano in casa nostra.
Marie, nonostante fosse anziana esercitava la professione di medico, era molto brava, peccato che non la pagassero, anzi peccato che lei non voleva farsi dare soldi visto che lavorava in nero e che i pochi farmaci che avevamo non erano gratis . Oltre a questo, lavoravo in un negozietto, anzi, nell’unico negozio di tutta Vianova; se non si fosse capito era un paese piuttosto piccolo e pacifico.
Ero andata nella foresta anche per raccogliere erbe medicinali ed eventuali cibi da portare a Marie una volta tornata a casa.
Credo che mi abbia ospitato a casa sua solo perché era sola e le mancava una figlia di cui prendersi cura, ero una sostituta, e mi dispiaceva per sua figlia , non l’avevo mai conosciuta, ma ogni tanto me ne parlava, sembrava una brava bambina visto che era morta ad appena 11 anni.
Mi arrampicai su un albero e mi distesi su un ramo a per riposarmi un po’, iniziai a canticchiare qualche canzoncina popolare e guardavo le foglie della chioma muoversi con il vento.
Stavo per chiudere gli occhi quando un gatto blu mi si parò davanti, presi paura e persi l’equilibrio.
- Nastuu !! – lo sentii gridare.
Stavo cadendo da almeno sei metri di altezza, mi sarei fatta decisamente male.
Qualcuno arrestò la mia imminente caduta prendendomi in braccio.
Guardai chi fosse, e vidi un ragazzo dai capelli rosa.
- Happy l’ho presa – disse rivolto al cielo.
Il gatto blu munito di ali andò vicino al ragazzo.
- Non volevo farti prendere paura- mi disse il gatto scusandosi.
Guardai il gatto sbalordita.
Era blu!
Come faceva un gatto ad essere blu?
E poi parlava pure!
Doveva sicuramente aver avuto qualche modificazione genetica, come dicevano nei film.
Resta comunque un po’ confusa, cercai di riprendermi e mi accorsi di essere ancora in braccio a quello strano ragazzo, mi divincolai e scesi a terra; poi restai lì a fissarli.
- Chi siete ? – chiesi dopo averli catalogato come possibili rapitori di innocenti ragazze.
Il ragazzo aveva una sciarpa bianca al collo, un gilet e i pantaloni neri, era vestito in modo un po’ strano; e poi quel tatuaggio rosso sull’avambraccio non mi ispirava molta fiducia, magari era un pappone.
- Ciao io sono Natsu e lui è Happy – disse sorridendo.
Natsu sembrava un nome da maniaco.
Le ali di Happy scomparvero all’improvviso e così scese a terra, mi fece prendere piuttosto paura la cosa, così indietreggiai di un paio di passi.
- Sentite - dissi iniziando a pensare qualcosa di intelligente per liberarmi da loro – sono di fretta, grazie per non avermi fatto sbattere il sedere , ma ora devo proprio andare- mi girai e iniziai a camminare.
Sentii Natsu che mi toccò una spalla, a quel punto reagii.
“Null gravity”
Essendo figlia del drago dello spazio potevo giocare con la gravità, e questo incantesimo la toglieva esattamente come accadeva sulla Luna; avevo usato l’incantesimo esclusivamente sul ragazzo, anche perché se il gatto blu aveva le ali non avrebbe fatto effetto.
Mi girai e vidi Natsu disorientato a mezz’aria .
Tornai poi sulla mia strada.
- Ehiiii!! Fammi scendere – sentii urlare alle mie spalle.
Una cosa molto utile dell’incantesimo era che ogni oggetto o persona che subiva questa magia era sotto il mio controllo, ovvero potevo decidere la direzione in cui far andare gli oggetti, li guidavo insomma, come la telecinesi; inoltre se lo usavo su di me era come se volassi .
Sentii il rumore di un incantesimo, guardai cosa stava succedendo e vidi il gatto con le ali venire verso di me a gran velocità.
“Max Gravity”.
Questo incantesimo aumentava la gravità, eri spiaccicato per terra insomma .
Happy cadde pesantemente a terra, cercò invano di rialzarsi ma senza riuscirci, poteva provarci quanto voleva ma nessuno sarebbe stato capace di alzare il peso di 7 tonnellate.
- Questo è quello che si meritano i maniaci – dissi soddisfatta .
Gli diedi le spalle e continuai a camminare.
- Ehi come ti permetti di darmi del maniaco? Guarda che io sono un mago di Fairy Tail – sentii urlare.
Mi fermai.
Fairy Tail?
Forse era il nome del loro gruppo? Questo significava che erano in tanti.
Mi guardai attorno, ma non vidi nessuno, in caso sarei stata in grado di proteggermi. Credo.
Avvicinai il ragazzo a me.
- Fairy Tail è il nome del vostro gruppo? – chiesi.
Mi guardò confuso.
- Non hai mai sentito il nome di Fairy Tail ? – chiese
Dovevo?
- Dovevo? – chiesi sorpresa.
Mi guardò sbalordito.
- Noi siamo la gilda più forte – disse orgoglioso.
Anche se sembrava buffo essere orgogliosi mentre ci si trovava a volare a mezz’aria sotto il controllo di qualcun altro .
Gilda?
Inclinai la testa di lato .
- Gilda? – chiesi.
Forse era un’associazione di malfattori!
Era ancora più sbalordito di prima; dovevo sembrargli proprio stupida.
- Non sai cos’è una gilda? – chiese quasi urlando.
Feci segno di no con la testa.
Mi sentivo un po’ a disagio in quel momento, come se non sapessi qualcosa di basilare, come ad esempio non sapere che le mele crescono sugli alberi, o l’alfabeto.
- Beh una gilda è una grande famiglia – disse tutto contento – però è riservata solo ai maghi, perché noi attraverso delle richieste di aiuto che fanno i cittadini li possiamo aiutare con la nostra magia – gli si illuminarono gli occhi- infatti io ed Happy siamo qui per una richiesta che c’è stata mandata- sorrise.
Lo guardai meglio, forse avevo sbagliato, non erano cattivi, ma solo strani, e quando gli si erano illuminati gli occhi avevo capito che era sincero.
Annullai gli incantesimi, e Natsu finì con il sedere a terra.
- Siete qui da soli? – chiesi .
Natsu annuì, il gatto venne verso di me tutto infuriato.
- Ehi non chiedi scusa ? – chiese, sentivo che era davvero arrabbiato.
- Era autodifesa, vi avevo scambiati per dei maniaci- dissi guardandolo in segno di sfida.
Sbuffò e si andò a sedere sotto un albero , si accontentò della mia risposta visto che non avrebbe mai ricevuto delle scuse.
Gli sentii sussurrare un antipatica, ma feci finta di niente.
- Ehi – disse Natsu – tu sei una maga, potresti unirti alla Fairy Tail visto che non fai parte di nessuna gilda –
Lo guardai storto.
- In che cosa consiste la vostra missione? – chiesi cambiando discorso.
Questo ragazzo era fuori di testa, mi aveva appena chiesto di unirmi alla sua famiglia e non sapeva nemmeno il mio nome, potevo benissimo essere una cattiva persona.
Lo vidi tirare fuori un pezzo di carta ripiegato, me lo porse.
Lo aprii, sembrava vecchio, e parecchio, iniziai a leggerlo: “Avvistato drago nei dintorni di Vianova, il sindaco offre 50.000 jewels per chi avrà informazioni utili” sotto la scritta c’era una foto di Kira .
Mi paralizzai, il mio cuore accelerò.
Forse Kira era davvero ancora qui.
- L’annuncio è di circa 5 anni fa – disse Happy da sotto la pianta.
Di nuovo un vuoto , avevo di nuovo sperato, e le mie speranze si erano infrante, di nuovo.
Lo riguardai , c’era un’immagine di Kira, del mio Kira , li sopra.
Toccai l’immagine per sentirmi più vicina alla nuova speranza che era andata via, sussurrai il suo nome, poi una lacrima cadde sul foglio.
Era da così tanto tempo che non lo vedevo, avevo avuto paura di essermi dimenticata com’era fatto, e invece era esattamente come lo ricordavo.
- Scusa, io non volevo farti piangere – disse Natus allarmato – io non … non... ti prego scusa –
Mi asciugai gli occhi e gli sorrisi .
- Qui non c’è più nessun drago da molto tempo – dissi.
Toccai di nuovo l’immagine.
- Come fai a saperlo? – chiese Happy sospettoso.
- Perché io sarei con lui – dissi sorridendo.
I due rimasero stupiti.
Guardai Natsu, era pallido e terribilmente serio, e poi all’improvviso mi abbracciò.
Era confortante un abbraccio in quel momento.
Lo abbracciai anche io e iniziai a piangere silenziosamente.
Era un abbraccio triste. Lui era triste io ero triste.
- Sai , lui mi ha abbandonata- dissi tra le lacrime – avevo 10 anni quando è scomparso, e non mi aveva detto niente … io … io … Mi manca – strinsi forte Natsu a queste parole.
Non capivo perché glielo stavo raccontando, ma sentivo che avevamo qualcosa che ci accomunava , una perdita , un vuoto, una tristezza.
Mi ero fidata di questo folle ragazzo.



Salve a tutti :)
Grazie a chiunque abbia continuato a leggere questa follia.. spero vi sia piaciuta.
non ho ancora avuto recensioni .-. non capisco se è un bene o un male ..comunque se dovete dire qualcosa dite pure liberamente ..
vediamo poi cosa succederà nel prossimo capitolo :D

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Capitolo 3
*** Tu non mi conosci ***


- Tu sei una dragon slayer come Natsu ! Aye!- disse Happy.
Guardai Natsu sorpresa e lui annui sciogliendo l’abbraccio.
- E così anche il tuo drago è sparito come il mio. Io sono il figlio di Igneel – disse orgoglioso e sorridendomi.
Cercai di sorridergli anche io.
- Nessuno ti ha abbandonata. Alla gilda ci sono altri Dragon Slayer e ti sentirai a casa – disse tutto contento.
Mi irritai .
Io ero già a casa , mi sentivo bene qui.
- Io mi sento già a casa. Non sono sola – dissi – e ora devo andare – girai i tacchi e me andai verso la città.
- Aspetta- mi prese per un braccio – io ti conosco, non fare così – disse .
Lui mi conosce? Ma che cavolo stava dicendo?
Mi arrabbiai.
Nessuno mi conosce.
Nessuno sa cosa mi è successo.
Nessuno sa come sono.
Nemmeno io
- Tu non mi conosci – ero seria.
“Black”.
Lentamente dietro di me si aprì un buco nero, sentivo la mia energia che si univa con quella mostruosità, la mia magia si era unita alla sua.
Happy mi guardò terrorizzato, ma prontamente aprì le ali e andò a prendere Natsu.
Cercarono di scappare.
Schioccai le dita attivando così la magia.
Il buco nero iniziò a risucchiare con forza le cose che si trovavano senza un appiglio stabile. Come i sassi, le foglie, i rami degli alberi.
Qualunque cosa venisse risucchiata sarebbe stata dispersa nello spazio.
Nemmeno io sapevo dove.
L’unica cosa che conoscevo è che non si poteva tornare indietro una volta entrati, e che probabilmente si sarebbe andati dritti a morte certa.
C’erano voluti anni per capire come usare questa magia, anni di allenamento e paura. Perché se sbagliavo ero morta.
Nessuna delle magie che usavo avevano effetti negativi su di me , per questo potevo restare tranquillamente ferma davanti alla soglia del buco nero non venivo spedita chissà dove.
Si vedevano volare sassi e rami, ma la potenza stava aumentando, ben presto anche gli oggetti con un appiglio stabile avrebbero ceduto.
Si vedevano già i primi alberi diventare obliqui mentre litigavano con le radici per non essere lasciati andare alla morte.
Natsu mi guardò sorpreso, non si aspettava questa reazione, Happy gli urlò qualcosa che lui non sentì, restò immobile, al suo posto.
Almeno finchè non mi lanciò un attacco.
Dalla sua bocca uscì del fuoco, era una cosa piuttosto spettacolare, visto che non avevo mai visto niente di simile.
Quel fuoco venne dritto verso di me, pronto a colpirmi, un attimo prima di colpirmi cambiò direzione perché attirato dalla mia magia, venne inghiottito senza pietà.
Natsu era un dragon slayer del fuoco, annotai mentalmente.
Mentre pensavo lui stava già cercando di colpirmi di nuovo, me ne accorso dopo, ma fortunatamente avevo avuto un’idea.
“Null Oxygen”
Tolsi l’ossigeno all’intera zona.
L’avrei ucciso. Senza che lui potesse lanciarmi un solo incantesimo.
Questo perché l’ossigeno alimenta il fuoco. E senza ossigeno niente fuoco.
Happy si attaccò a un albero obliquo perché stava per essere spedito nello spazio.
L’attacco di Natsu andò letteralmente in fumo.
Un secondo dopo capì quello che avevo fatto. Ma era troppo tardi.
Forse era più sveglio di quanto non sembrasse.
Corse verso il suo amico gatto, ma cadde a terra e iniziò a venire trascinato dalla forza del buco nero.
Annulai le magie presenti.
Natsu iniziò ad ansimare, e lo stesso fece il gatto.
- Credi davvero di conoscermi? La prossima volta che mi date fastidio mando te e il tuo gatto nello spazio – dissi andandomene.
Tornai sul sentiero che portava verso la città.
Sarebbe stato bello conoscere altri maghi, visto che a Vianova eravamo solamente in tre ad avere della magia.
Prima di tornare a casa feci un giro per la città, pensai a come sarebbe potuta cambiare la mia vita se avessi accettato quella proposta; forse però era tardi oramai per pensarci visto che avevo appena dato sfoggio della persona pericolosa che ero.
Se mi fossi unita alla gilda avrei potuto guadagnare dei soldi e spedirli a Marie, le dovevo la vita dopotutto, e spedirle dei soldi per le medicine era il minimo che potessi fare, e poi con i soldi che le avrei spedito si sarebbe potuta prendere qualcuno che la aiutasse a fare la spesa e faccende simili.
Era anziana dopotutto, non volevo che si facesse male.
Aveva bisogno di me. Non sarei mai partita.
Andai verso casa.
Per strada presi un ramo di ulivo, aveva un buon profumo.
Cercai di non pensare più al mio incontro nella foresta, che purtroppo non mi aveva permesso di andare alla caverna come avevo previsto, ma ci sarei andata domani, dovevo solo aspettare che quei due se ne andassero.
Arrivai a casa, e quando vidi la porta aperta morii dentro.
Marie non lasciava mai la porta aperta.
Entrai.
Quello che vidi non mi rassicurò .



Il momento dell' A U T R I C E
Scusate se è un pò cortina la terza parte, è che non sapevo dove taglirla per dare più suspance
*musichetta da suspance*
spero che vi sia piaciuta fino a qui, perchè tra poco ci sarà la comparsa del nostro Gray
*applausi*
Ringrazio tantissimo Laxity per la sua recensione.. il prossimo capitolo arriverà a breve promesso

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Capitolo 4
*** Addio ***


Andai verso Natsu ed Happy.
Che cosa ci facevano qui?
Che cosa ci facevano qui con il dottore della città?
Erano tutti seduti al tavolo.
C’era silenzio, un silenzio che mi fece venire la pelle d’oca.
Sentivo nell’aria l’odore di qualcosa che non andava, qualcosa di andato storto.
Doveva essere successo sicuramente qualcosa , e se io ero qui sana e salva, quel qualcosa doveva per forza essere successo a ..
- Che cosa è successo? – chiesi schietta.
Non dovevo dar segni di preoccupazione, magari mi stavo sbagliando.
Speravo di sbagliarmi.
Il dottor Vic non ebbe il coraggio di guardarmi in faccia, si ostinava a guardare quegli stupidi mocassini che aveva ai piedi.
Perché nessuno parlava?
Perché dovevano farmi stare sul filo del rasoio in questo modo?
Guardai Natsu ed Happy.
Non dovevano essere qui. Ma mi sentivo rassicurata dalla loro presenza .
Happy in qualsiasi modo cercò di non incrociare il mio sguardo, oramai supplichevole.
Marie era malata di cuore.
Natsu era immobile, non muoveva un muscolo.
Mi arrabbiai.
- Qualcuno mi vuole dire che cosa è successo – urlai sull’orlo della disperazione.
Che qualcuno mi dicesse che quello che pensavo era sbagliato. Ecco di cosa avevo bisogno.
Il dottore si alzò improvvisamente e venne verso di me .
Mi mise una mano sulla spalla.
- Ha avuto un infarto, non ce l’ha fatta – disse tutto d’un fiato – mi dispiace Azzura –
Mi pietrificai .
Perché?
Rimasi ferma per non so quanto tempo.
Dovevo andare via, non volevo stare in un posto che mi ricordava le persone che non c’erano.
Allontanai la mano del medico che giaceva ancora sulla mia spalla, quel gesto non era confortante per niente, lo odiavo, odiavo lui, perché non aveva impedito che questo succedesse?
Lui aveva in cura Marie, prendeva delle pillole, ma stava migliorando, io … io … io dovevo uscire da qui immediatamente.
Dovevo andare lontano.
Guardai Natsu.
- Accetto – dissi aprendo bocca per la prima volta, stranamente la voce non era tremolante come avevo previsto – preparo la valigia e partiamo subito – andai verso la mia stanza .
- Azzurra – disse il medico fermandomi prima che entrassi – dovresti esserci al funerale e alla lettura del testamento –
Lo guardai per un secondo. Aveva uno sguardo triste .
Forse non era colpa sua se Marie era morta.
- Ero la sostituta di sua figlia, se mi lascia qualcosa donatelo ai bambini poveri – dissi entrando in camera e chiudendo la porta .
Per un paio di secondi mi misi a fissare la porta .
Marie è morta mi dissi, sei da sola. Di nuovo.
Sentivo delle voci provenire dalla cucina.
Che stupido scherzo del destino era la mia vita?
Ero nella foresta per l’anniversario la scomparsa di Kira , e ora dovevo piangere la morte di Marie .
Avevo fatto il 2 su 2 ; due persone mi volevano bene, due persone a cui volevo bene, due persone con cui ho passato parte della mia vita, due persone scomparse.
Se questa vita era un gioco, io avevo fatto il 2 su 2 , dovevo essere nella top ten.
Guardai la stanza in cui mi trovavo; era uguale a cinque anni prima .
Sorrisi, mi vennero in mente dei ricordi , una serie di immagini: rividi una piccola me affamata che azzannava biscotti che era sull’orlo della morte, spaventata e triste che pregava una vecchia signora di avere dell’altro cibo ; rividi un’Azzurra con dei vestiti nuovi per il suo primo giorno di scuola e una Marie che la rassicurava con dolci parole; rividi un’Azzurra seduta sulla finestra a guardare il cielo alla ricerca del suo drago: rividi un’Azzurra che scagliava a terra il libro di matematica perché non capiva niente e una Marie che pazientemente l’aiutava a studiare; infine rividi una me stessa che questa mattina mangiava i biscotti che Marie le preparava tutti i giorni per colazionie e che metteva amorevolmente sul comodino.
Mi toccai le guance, erano completamente bagnate.
Ero la figlia surrogato mi ripetei più volte.
Mi tirai una sberla.
Dovevo essere forte, per Kira, per Marie, per me .
Presi uno zaino e iniziai a infilarci dei vestiti a caso, presi i soldi che avevo messo da parte e poi uscii, ma non prima di aver preso una foto mia e di Marie che stava sopra il comodino.
Chiusi la porta dando un ultimo sguardo alla stanza , rivedevo sempre le stesse immagini.
Feci dei passi indietro ma andai a sbattere contro Natsu.
- Dovresti restare – disse serio.
Respirai.
- Dovresti chiudere quel forno – dissi scocciata .
Lo guardai con aria di sfida .
- Io faccio quello che voglio, parlo quando voglio , e non … - continuò a blaterare arrabbiato.
Non lo ascoltai, non gli risposi nemmeno , non volevo arrivare al suo livello, volevo solo andarmene.
Presi le chiavi di casa, e le lanciai al dottore.
- Ci faccia un orfanotrofio – detto questo mi lanciai fuori dalla porta.
Ero calma. Stranamente calma.
Guardai la porta d’ingresso chiusa.
Addio.
- Ora andiamo a prendere il treno!! Aye!!! – urlò Happy.
Gli sorrisi.
Poi guardai Natsu che diventò di un colorito verdino.
Iniziai a ridere .
Forse perché era strano, forse perché era buffo, forse perché ne avevo bisogno.
Quella spensieratezza che trasmettevano, mi contagiava.
Forse sarei guarita dalla mia solitudine con loro.
- Soffro di mezzi di trasporto, non è colpa mia – disse offeso.
Gli battei la mano sulla spalla per rassicurarlo .
- Io non sono mai salita su un treno – dissi sorridendo.
Non sembravo la stessa persona che fino a un attimo fa vedeva la sua vita in una stanza.
Dovevo essere felice.
Non volevo vincere al gioco della vita .





A N G O L O D E L L ' A U T R I C E

Ringrazio tantissimissio le due recensitrici (?) Laxity e Sailorvenus84
*si inchina per ringraziare*
sono contetna che qualcuno legga le follie del mio cervello in fuga(?) o che forse non c'è mai stato D:
Il prossimo capitolo è già in corso (per chi interessase), se volete che lo inserisca prima, dite allo schizofrenico del mio prof di matematica di non interrogarmi (ve ne sarei grata, potete fargli qualsiasi cosa) *sguardo assassino*
Comunque nonostante le difficoltà *musica di sottofondo* riuscirò a inserire pure il bramato quinto capitolo.

Gray: ehi stupida autrice quando arrivo io
Autrice *leggermente offesa*: Ghiacciolo, taci o chiamo Erza
*gray finisce nello stesso angolino in compagnia di Natsu terrorizzati da Erza*

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Capitolo 5
*** L'incontro con Gray ***


Pagai il biglietto per Magnolia, i soldi mi bastavano e ne avevo anche avanzati un po’, chi l’avrebbe mai detto che costasse così poco.
Corsi al binario, senza l’esitazione di chiedermi se stessi facendo la cosa giusta, se invece di partire dovevo restare, se dovevo tornare a casa, non mi posi nessuna domanda, niente assolutamente niente; anzi solo una cosa mi chiesi: se il treno fosse divertente.
Andai addosso a un ragazzo mentre guardavo se i miei momentanei compagni di viaggio fossero alle mie spalle, o si fossero fermati da qualche parte .
- Scusi, non volevo… ma EHI!! Perché non ti vesti? – dissi osservando il ragazzo , al quale ero appena andata addosso, aveva addosso solo dei boxer neri.
Si guardò velocemente e imprecò, per poi sparire e riapparire un secondo dopo completamente vestito.
Ero piuttosto confusa.
Come aveva fatto a vestirsi così velocemente?
Mi guardò un attimo e poi si chinò per raccogliere il biglietto del treno che era caduto.
Era il mio biglietto, ma non mi ero accorta di averlo perso.
Guardò il biglietto.
- E così anche tu vai a Magnolia, sai là c’…-
Sentii urlare Natsu.
- Ehi Ghiacciolo!! Cosa ci fai qui? – corse fino a noi e si fermò davanti al naso del ragazzo.
- Fiammifero non rompere le scatole stavo parlando con una ragazza – disse il ragazzo che aveva i boxer neri (sotto i pantaloni).
Natsu iniziò a ridere, nel frattempo Happy si fermò sulla mia spalla, come un pappagallo dei pirati. Magari se gli davo un cracker mi cantava una canzoncina di sottofondo.
- Quello è Gray – disse indicando mi il ragazzo che stava litigando con Natsu.
Aveva dei magnifici capelli neri, come i miei.
- Ora li vedrai fare a botte – sussurrò Happy.
Forse con loro che lottavano potevo guadagnarci qualche soldo in più, visto che non me ne rimanevano molti in tasca. Avrei potuto aprire un giro di scommesse clandestine.
Salii in piedi su una panchina di marmo, misi le mani a forma di cono davanti alla mia bocca così da fare un megafono e iniziai a urlare.
- Signori chi di voi oggi potrebbe guadagnare dei soldi facili? Beh qui potete tentare la sorte e scommettere sul vincitore di questa bella rissa – urlai – vincerà capelli rosa o boxer neri? – una piccola folla di ragazzi si avvicinò, e iniziarono a scommettere un paio di jewels a testa,certo non era molto , ma mi sarei accontentata .
Gray e Natsu mi guardarono stupiti.
- Dai Natsu –feci segno di tirare un pugno – colpisci - dissi incoraggiandolo.
- Sono tutto infiammato !! – esclamò quello, prima di tirare un pugno a Gray che era leggermente confuso.
Appena riuscì a capire che cosa stava succedendo iniziò a rispondere ai pugni di Natsu, si picchiavano mentre io continuavo a raccogliere scommesse sempre sulla mia postazione alta , ovvero in piedi sulla panca.
In lontananza vidi un tipo che si stava avvicinando, riuscii a leggere la scritta polizia o sicurezza. Comunque era vestito di blu, solo per questo bisognava far smettere i due maghi.
Scesi dai due lottatori.
- Presto, la polizia – dissi.
Il gruppo di persone intorno al campo di battaglia si dileguò.
- Non mi interessa, voglio dare una bella lezione al Ghiacciolo – disse Natsu.
Gli tirai un pugno in testa.
- E ora muoviti, e pure tu – dissi indicando Gray.
Iniziammo a correre verso i treni, ci nascondemmo in un treno in partenza, essersi poi scoperto quello che andava a Magnolia.
Era stato un colpo di fortuna.
- Non credo che alla gente importi di che colore ho le mutande – disse Gray appena riuscimmo a trovare una cabina libera dove mettere il morente Natsu.
- Non dovresti spogliarti allora – dissi andando al finestrino.
Il treno partì, e WOW!
Avevo la faccia incollata al vetro, avranno parecchio da pulire dopo che ce ne saremo andati pensai sorridendo.
Era bellissimo, vedevo i paesaggi scorrere sotto i miei occhi, vedevo gli alberi, le montagne vedevo una miriade di colori diversi correre dietro il treno, vedevo un sacco di cose nuove.
Era affascinata , completamente presa da quello che c’era fuori.
Dall'euforia iniziai a chiamare Gray che si stava addormentando, forse a causa delle continue vibrazioni che c’erano sul sedile, o alla dolce litania delle ruote del treno
- Ehi Gray guarda! Guarda! Siamo su un ponte – mi girai verso di lui – non è bellissimo? – chiesi sorridendo.
Vedevo l’acqua cristallina, mi sentivo sospesa.
Mi girai di nuovo verso il finestrino, non mi interessava la risposta di Gray, ero felice; e forse per una volta mi ero completamente dimenticata del passato e pensavo solo al futuro.
Gray rise.
- Non sei mai stata su un treno ? – chiese stiracchiandosi.
Annuii.
- Vieni – si alzò in piedi – andiamo a visitarlo – spostò il morto di Natsu che stava sulla sua spalla e lo fece cadere .
Sentii una specie di “Tonk”, immagino fosse stata la testa di Natsu che sbatteva sul sedile perché non c’era più un appoggio.
Non feci in tempo a rispondere a Gray, che mi prese per un braccio e mi trascinò fuori .
Il corridoio era piuttosto stretto e soffocante, e tutto di velluto rosso.
Odio il velluto , mi faceva sentire inadeguata, il velluto era per vip .
Iniziammo a camminare , o meglio mi feci trascinare da Gray da qualche parte, in silenzio per non sconcentrarlo sul nostro punto di arrivo.
Restai in silenzio anche per un altro semplice motivo: non sapevo che cosa dire , ero in imbarazzo a essere sincera, e temevo che il treno potesse fare movimenti bruschi così da farmi finire a tu per tu con il pavimento.
- Cosa ci fai insieme a Natsu? – chiese interrompendo la mia immaginazioni su “in quanti modi potessi cadere”.
- Lui è .. – fatti i cavoli tuoi – un dragon slayer, mi fido – dissi abbastanza sincera.
- Capisco, ma in cosa ti stai facendo trascinare da quel testone? –
- Mi voglio unire alla sua gilda, è una certa Fairy Tail- dissi – tu come fai a conoscerlo? – chiesi.
Mi ricordai troppo tardi che Happy mi aveva detto che pure lui era una mago di quella gilda dal nome strano.
Il treno scosse , e mi dovetti fermare davanti a un finestrino, mi sentivo soffocare, il corridoio stretto e chiuso mi sembrava si stesse rimpicciolendo.
- Io sono un mago di Fairy Tail – disse togliendosi la maglia.
Mi chiusi gli occhi con una mano.
- Mica ti vorrai spogliare spero – dissi leggermente scandalizzata.
Lo sentii ridere.
- Volevo solo farti vedere il simbolo che dimostra la mia appartenenza a Fairy Tail – disse.
Aprii gli occhi e lo fulminai con lo sguardo.
Purtroppo però iniziai ad avere le vertigini e dovetti appoggiarmi al muro.
Sentivo il velluto toccare la mia schiena nuda nei punti in cui non copriva la canotta, la cosa mi fece venire i brividi. Molto probabilmente ero claustrofobica o qualcosa di simile , non mi erano mai piaciuti gli spazi stretti, solo la casa di Marie poteva esserlo , perché era accogliente, e calda.
Un triste sorriso si fece spazio sul mi viso, cercai di mandare via quell'improvvisa malinconia.
Il treno, avevo capito, che non era fatto per me.
- Ehi ! Stai bene? – chiese preoccupato e prendendomi per le spalle.
Si avvicinò per prendermi in caso cadessi.
Chiusi gli occhi e misi una mano sulla fronte .
- Mi sento male in questo luogo chiuso – dissi.
- Va bene, riesci a camminare per un po’ ? – chiese gentile.
Annuii.
- Non preoccuparti, ce la faccio , sto bene, devo solo prendere un po’ d’aria – dissi.
Non dovevo mostrarmi debole, non dovevo.
- Vieni andiamo in fondo al treno –
Iniziò a camminare, ma io restai ferma al mio posto.
Non capivo, non capivo niente.
Questi due ragazzi non mi conoscevano eppure erano gentili, mi accompagnavano, si preoccupavano per me; eppure io non ero loro amica, io non ero nessuno se non una sconosciuta, e allora perché tutto questo?
Forse gli facevo pena.
Guardai la mia immagine riflessa al finestrino.
Lunghi capelli neri e grandi occhi, neri pure quelli. Ero una tra tante.
Gray si accorse che non lo stavo seguendo.
Mi guardò, lo guardai.
- Perché ? – gli chiesi – perché dovete essere gentili? Non mi conoscete, per voi sono una sconosciuta, una persona come tante ,perché devi aiutarmi? Se fossi una persona malvagia, se fossi una persona che cerca vendetta , se volessi solo fare del male, tu e quell’idiota di Natsu non sapete niente di me. Dovete smetterla di preoccuparvi – dissi.



 

L'angolo dell'autrice

So che tutti quelli che seguono questa storia la leggono solo per i miei commenti finali.. TUTTI adorano lo spazio dell'autrice!!
*yeee del pubblico*
comunque.. è entrato in scena Gray finalmente!!
*applauso del pubblico*
E TA-DAN siamo già al 5 capitolo *ooh del pubblico* ..
per tutti non so quando questa storia finirà.. perchè devo ancora capire che cos'ha intenzione di scrivere il cricetino che mi gira in testa
andiamo al siparietto finale:
*Natsu e Gray nell'angolino spaventati dall'imminente arrivo di TITANIA*
Erza*arrabbiatissima*: dove sono?
*autrice sadica che indica i due sacrifici*
Natsu: ti prego non farci del male, noi non lo sapevamo, è tutta colpa del ghiacciolo
Gray: maledetto fiammifero non è vero!!
Erza: State zitti maledetti
*si avvicina spaventosamente a loro*
*natsu e gray tremano*
Erza*occhi fiammeggianti*: vi punirò per aver mangiato la MIA TORTA

Ringrazio le recensitrici(non mi importa se non c'è nel vocabolario una parola simile), ringrazio i lettori silenziosi
spero continuiate a leggere e che naturalmente vi piaccia questo capitolo :D

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Capitolo 6
*** Piccoli inconvenienti parte 1 ***


Gray iniziò a camminare , lo seguii aspettando una risposta, un segno che mi dicesse “vattene da qui disgraziata”, volevo che mi dicesse che avevo ragione e dovevo andarmene. Non volevo che la gente fosse gentile solo perché potevo fare pena, o sembravo un cucciolo affamato.
Non volevo la pietà.
Stava pensando a cosa rispondermi, non doveva pensare, dovevo sentire una risposta sincera.
- Non pensare a quello che voglio sentirmi dire, dimmi quello che pensi e basta – dissi fermandomi di nuovo.
Si girò verso di me.
- Per quanto sia stupido, idiota o qualsiasi altra cosa, Natsu riesce a capire le persone meglio di chiunque altro. Lui si fida di te, e io mi fido di lui. E poi odio le bugie, e tu non mentivi quando mi hai detto che volevi unirti alla gilda – disse, si girò e riprese a camminare.
Che poteri aveva questo ragazzo?
Quando stava prendendo a sberle Natsu non avevo percepito nessun tipo di magia provenire da lui.
Forse leggeva nella mente.
- Che magia utilizzi? –chiesi a bruciapelo
Nel frattempo eravamo arrivati davanti a una porta, appena lui l’aprì , venni letteralmente investita dall’aria; lui passò attraverso quella porta che sembrava portare in un altro mondo, non capivo cosa c’era al di là, ma vedevo luce e sentivo il vento, l’attraversai anche io.
Mi ritrovai a guardare il paesaggio senza avere davanti un vetro, eravamo su una specie di balcone del treno!
Eravamo l’ultima carrozza.
Respirai profondamente, mi sentivo molto meglio .
- WOW!! – ero senza parole .
Ero così contenta che lo abbracciai.
- Grazie! È meraviglioso – dissi andando ad appoggiarmi alla recinzione per non cadere.
Rimase sorpreso dall’abbraccio, ma poi lo sentii ridere.
Mi girai verso di lui.
Aveva tutti i capelli spettinati dal vento, e dovevo ammettere che era molto carino in quel momento.
Arrossii leggermente e girai lo sguardo.
- Io faccio uso della magia del ghiaccio, o meglio la magia della creazione – disse.
Me ne diede dimostrazione creando un pinguino di ghiaccio.
- Perché proprio un pinguino – chiesi prendendo in mano la statuetta di circa 10 centimetri.
Era bellissima la statuetta che aveva appena creato, era realistica e sorprendentemente dettagliata, usava una magia meravigliosa.
Mi sorrise.
- A tutti piacciono i pinguini – disse appoggiandosi alla ringhiera.
Risi.
I pinguini non mi piacevano per niente, ma non volevo rovinare la sua idea sui pinguini.
- Si hai ragione – dissi ridendo.
Mi sorrise, poi tornai a guardare il panorama.
Respirai profondamente.
Il treno fece uno scossone persi l’equilibrio , Gray cadde e finii sopra di lui.
Un rumore metallico mi fece venire i brividi sulla schiena , mi tappai le orecchie, era come il rumore di unghie sulla lavagna.
Ero completamente paralizzata da quel rumore così forte.
Che cosa stava succedendo?
Il treno si stava fermando, ma non c’era ombra di stazioni, guardai Gray schiacciato dal mio peso, anche lui aveva le mani sulle orecchie per non sentire quel terribile rumore .
Il rumore cessò, il treno era fermo.
Non capivo che cosa stava succedendo.
- Stai bene ? – sussurrò mentre mi alzavo.
Feci segno di sì.
- Stai ferma qui torno subito – disse alzandosi ed entrando nel vagone.
Lo guardai andarsene, ero impaurita dal fatto che non tornasse, e io non capivo che cosa stava succedendo.
Uscì dal vagone.
- Merda ! Presto dobbiamo andarcene! – mi prese per un braccio.
Scendemmo dal vagone e atterrammo sulle rotaie.
Guardai ciò che ci circondava , era un’immensa pianura verde, con un boschetto sulla sinistra, insomma eravamo in mezzo al nulla, e la cosa non era molto confortante.
Mi allontanai di qualche passo mentre Gray pensava a cosa fare.
Lo guardai confusa e lui sorprendentemente mi sorrise.
Forse non era successo niente di grave.
- Ci hanno staccato dal resto del treno – disse serio – ma non preoccuparti ora troviamo una soluzione –
Cioè ci avevano staccato il vagone, lasciandoci qui in mezzo al nulla? Ma chi cazzo era stato?!?
Non prenderò mai più un treno in vita mia, userò solo i miei piedi e la bici da oggi in poi, niente più stupidi automezzi.
Tornai a guardare il boschetto, notai un fruscio.
Vidi qualcuno puntare un arco, verso Gray.
Ero lontana per saltargli addosso per abbassarlo.
Sentii la freccia scoccare.
- Gray abbassati! – urlai.
Mi guardò confuso, ma almeno ebbe la decenza di spostarsi .
La freccia lo prese di striscio sulla spalla.
- Ma sei scemo? – gli urlai, mi avvicinai – ti avevo detto di abbassarti, ma a quanti pare siamo masochisti e ci volgiamo far prendere in piena gola dal tipo che lancia frecce dietro l’albero, questo giusto perché ha pure una buona mira – e va bene , lo ammetto il sangue mi faceva un diventare nervosa, e pensare che lavoravo con Marie su persone piene di ferite e malattie varie.
- Ehi grazie per il complimento – sentii dire da dietro gli alberi.
- Figurati – risposi di rimando e non facendo caso che la persona là dietro aveva appena tentato di uccidere il mio compagno di sventure.
Ci riflettei solo dopo.
Il ferito mi guardò male, e creò delle spade di ghiaccio sui suoi gomiti.
La cosa era abbastanza impressionante.
Apparve un tizio sul tetto del treno.
- Fidanzatini, noi siamo la banda dei “Margidicos” –disse come se tutti sapessero di cosa stesse parlando – e siamo qui per uccidere il tuo rag.. –
“Max Gravity”
Non gli lasciai finire il monologo che si ritrovo schiacciato a terra di fronte a me .
Cercava di alzarsi invano.
Gray intanto si avvicinava al bosco.
Un idea intelligente se dietro gli alberi non ci fosse stato uno con un ottima mira che tirava frecce alla gola per ucciderti.
Corsi alle sue spalle e lo buttai a terra prima che una freccia lo potesse colpire.
Era un idiota.
E io non sopportavo la vista del sangue, perfetto non chiedevo di meglio.
Lo sentii lamentarsi di aver sbattuto la spalla che gli faceva male, ma non lo ascoltai molto.
“Null gravity
Usai l’incantesimo sul tipo che lanciava le frecce e lo avvicinai a noi.
Mi alzai .
Il tipo con l’arco era un ragazzo, e molto probabilmente aveva una paio di anni più di me .
- Non dovevi aiutarmi – disse Gray seccato.
lo fulminai con lo sguardo.
- Hai ragione, dovevo farti ammazzare – dissi tra i denti.
Avevo l’intenzione poco amichevole di prenderlo a sberle, ma dovevo rimanere concentrata, stavo usando due incantesimi opposti su due persone diverse e lontane .
Mandai l’arciere vicino a Gray e sciolsi l’incantesimo, poi tornai verso al vagone visto che non aveva bisogno del mio aiuto.
Qualcosa mi colpì la gamba, caddi a terra bloccando l’impatto faccia terreno coi gomiti .
Urlai dal dolore.
Persi la concentrazione e l’incantesimo sul tipo che stava spiaccicato a terra si spezzò.
Mi girai a pancia in su e mi guardai la gamba.
La situazione era pessima, avevo una freccia impiantata nella gamba che passava da parte a parte, mi avevano proprio trafitto, si stava velocemente formando una pozza di sangue, del mio sangue, a terra , sull’erba, se mia aveva preso l’arteria sarei morta entro fine giornata.
Che giornata di merda!
Tremando dal dolore sfiorai una delle due estremità della freccia, me ne pentii subito visto che mi uscì un mezzo urlo .
- Stai bene? – chiese preoccupato.
Mi stava prendendo per il culo?!?
- Sto benone non vedi? Ho solo una freccia nella gamba e probabilmente un’arteria recisa, ma davvero va tutto alla grande – dissi tra i denti per non urlare dal dolore di nuovo.
Strinsi i pugni per evitare du urlare di nuovo, dovevo trattenermi, ma con Gray che faceva domande così idiote.
Ci sarebbe arrivato pure un cieco che non stavo bene perché mi avrebbe sentito gridare dal dolore.



L'angolo dell'autrice :D
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Non so voi cari lettori <3 ma quando io mi immagino Azzura, la vedo così
Solamente con i capelli NERI e gli occhi NERI. Non vi ricorda vagamente qualcuno?
Non posso dire niente *risata malvagia*
Chiedo umilmente scusa per il ritardo, ho avuto molto da fare *autrice che piange*
*va nell’angolino con Natsu e Gray*

SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA :D
Grazie per le recensioni come sempre *lacrimuccia*

Grazie per tutti quelli che mi seguono .. vi voglio bene **

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Capitolo 7
*** Piccoli inconveniente parte 2 ***


Ero stesa a terra a guardare le nuvole, ero completamente indifesa e vulnerabile.
Era un peso.
Un peso per Gray che si doveva arrangiare con questi tipi , forse dovevo farmi gli affari miei fin dall’inizio, era colpa mia se eravamo finiti in questa situazione, era colpa mia e della mia claustrofobia , se non fossi stata male non saremo ma venuti all’ultimo vagone e perciò nessuno avrebbe potuto staccare la carrozza dal resto del treno.
Tre tizi mi accerchiarono improvvisamente.
- E ora chi è in pericolo tesoro- disse uno .
Lo guardai con odio.
“Null oxygen”
Una fitta di dolore partita dalla gamba mi attraversò violentemente tutto il corpo, se usavo i miei poteri perdevo forze, ma questi mi avrebbero fatto fuori, e Gray sarebbe stato in pericolo più di quanto già non lo fosse.
Cavolo mi aveva appena conosciuto ed ero già un peso per lui, forse sarei dovuta rimanere dov’ero, non partire mai.
Usai l’incantesimo su tutti e tre , aspetta i che svenissero per annullarlo.
Mi lasciai sfuggire un gemito di dolore.
Sentivo Gray che lanciava incantesimi , ma non lo vedevo, però dal terreno riuscivo a sentire delle vibrazioni e dalle voci capivo che Gray era forse contro una decina di persone .
Mi strappai istintivamente un pezzo di canottiera , e per non morire dissanguata entro un ora o due lo legai stretto sopra la ferita .
Mi fece molto male. Urlai tra i denti.
- Gray va tutto bene? – chiesi in pensiero.
Non sentivo più alcun rumore, ero preoccupata .
Sentii dei passi in lontananza e poi qualcuno che correva verso di me. Se era un nemico ero pronta per combattere.
Vidi la faccia di Gray, e feci un sospiro di sollievo.
- Ero preoccupata - dissi piacevolmente distesa – sei ferito? – chiesi poi.
Fece segno di no.
- Oltre alla spalla niente – disse tranquillo.
Bene, pensai, almeno si era salvato la pelle .
- Esce ancora sangue dalla ferita che hai? – chiesi alzandomi leggermente con i gomiti.
Fece segno di si .
- Okay, siediti qua che ora cerco di vedere come sei messo – gli feci segno di sedersi affianco a me , e lui lo fece.
Si tolse la maglia per farmi vedere la ferita.
Era più profonda di quanto pensassi e non era sulla spalla , ma era leggermente sotto .
Strappai un altro pezzo di canotta e feci un laccio emostatico” fai da te” pure a lui.
- Ho bloccato leggermente il flusso di sangue- dissi mettendomi seduta.
Sorrise.
- Sei un medico? – chiese alzandosi.
- No, però Marie, io l’aiutavo – dissi in preda hai ricordi.
Mi venne in mente la prima volta che eravamo riuscite a salvare la vita di un bimbo dato per spacciato, aveva una terribile malattie di cui ignoravo, e ignoro tutt’ora il nome.
Eravamo riuscite a salvarlo.
Era stato meraviglioso, un vero miracolo, lo avevo visto aprire gli occhi, riprendersi lentamente avevo visto la gratitudine di chi gli voleva bene.
È vero, il sangue mi faceva diventare nervosa , e mi faceva pure un po’ schifo, ma se entravo in modalità ”infermiera” niente mi fermava.
- Chi è Marie?- chiese osservando la gamba.
Restai in silenzio a questa domanda.
Guardai anche io le condizioni della mia gamba, avrei dovuto togliere la freccia con un colpo secco. Avrebbe fatto male, mi veniva da gridare solo a pensarci.
Se ci fosse stata della morfina o dell’anestetico.. una lampadina si accese nel mio cervello, e il cricetino iniziò a girare la ruota più velocemente.
Il ghiaccio toglieva la sensibilità, non faceva lo stesso effetto di una discreta anestesia, ma dovevo accontentarmi.
- Ghiacciami la gamba – supplicai .
Non fece domande e iniziò a ghiacciarmi la gamba mentre mi guardava confuso.
- Mi aiuterà a sentire meno dolore – dissi cecando di convincere più me stessa che lui.
Dovevo farlo prima di cambiare idea e decidessi di morire dissanguata.
Avevo la gamba gelida.
Presi la sua maglietta ancora a terra .
- Te la ridò subito – dissi.
Ne misi in bocca un pezzo e la strinsi tra i denti.
Presi la freccia da un’estremità. Già una prima fitta di dolore .
Fa che non si spezzi.
Se si fosse spezzata sarebbe stato un bel casino.
Fa che faccia poco male.
Uno…
- Tbre!- dissi tra i denti
Tirai fuori la freccia con un colpo solo
Urlai
La maglietta attutiva il mio grido di dolore
Cazzo! Cazzo!
Mi distesi a terra
Si formarono delle lacrime di dolore che rimandai indietro
Cavolo vita, il tuo debito nei miei confronti è appena aumentato
Guardai la freccia che avevo in mano, ero terrorizzata dall’idea che potesse essersi spezzata; la guardai, era intera.. e insanguinata.
Respiravo affannosamente, cercai di tranquillizzarmi
Chiusi gli occhi con forza , mi faceva malissimo
- Ehi – disse Gray.
- Ehi – dissi dolorante.
- Qualcuno dovrà portarti fino a Magnolia adesso – disse prendendomi la freccia di mano
Aprii gli occhi, guardai la gamba, usciva molto sangue. Forse avevo combinato un casino
- Credo sia stata la seconda peggiore giornata della mia vita – dissi tra i denti mentre cercavo rialzarmi – e non è ancora finita -
Non riuscivo a mettermi in piedi con la forza di una gamba sola. Era più difficile del previsto
Si sedette vicino a me .
- Qual è stata la prima ? – chiese stringendo il nodo del mio laccio emostatico fai da te.
Era premuroso.
Lo guardai mentre mi aiutava .
Arrossii .
Ma che cavolo succede?
Mi ripresi subito, mi sentivo leggermente a disagio così vicina a lui .
- Il primo è stato quando Kira è sparito – dissi chiudendo gli occhi dal dolore a causa del laccio più stretto.
Lo sentii irrigidirsi.
- Per Kira intendi il drago creato da Zeref che poi si è ribellato? – chiese guardandomi.
Il ragazzo era male informato.
- Non è stato Zeref a creare Kira, lui esisteva già da millenni, il mago nero ha tentato di imbrogliarlo e Kira dopo essersene accorto si è ribellato – dissi.
Mi aveva raccontato molte volte quello che era successo , era una storia che mi insegnava a non fidarmi di nessuno.
- Sei una dragon slayer allora – disse .
- Esatto, sono la figlia di Kira – dissi sorridendo alle nuvole e cercando di sembrare tranquilla, cosa non facile visto che mi ero appena tolta una freccia dalla gamba.
Lo vidi alzarsi.
- Mi lasci qui? – chiesi preoccupata.
Non volevo restare da sola non dopo tutto questo casino.
Lui mi sorrise.
- Non voglio lasciarti da sola, volevo solo darti una mano ad alzarti – disse .
Mi offrì la mano.
Non voleva lasciarmi qui, non voleva lasciarmi sola ripetei nel mio cervello.
Presi la mano che mi offriva e iniziò a tirare verse di sé , mentre io inutilmente facevo forza sulla gamba buona.
Faceva troppo male, non riuscivo a mettermi in piedi
- Non ci riesco – chiusi gli occhi – mi fa male - .
- Allora dovrò portarti in braccio – disse .
Sentii il suo braccio passare sotto le ginocchia e l’altro sotto le spalle. Mi ritrovai così tra le sue braccia
- Potrei usare la magia se… - mi zittì
- Se usi la magia perderai i sensi nel giro di pochi minuti. – iniziò a camminare – sono sorpreso da come non hai esitato a toglierti la freccia dalla gamba – si fermò per assicurarsi che fossi ben messa poi continuò a camminare.
- Ho fatto quello che ritenevo giusto, lo rifarei ancora – dissi seria – forse mi porterei nello zaino de.. oh cazzo!! Ho lasciato lo zaino sul treno – mi toccai le tasche dei bianchi shorts che erano diventati più rossi che bianchi da tutto il sangue perso. Erano da buttare.
In tasca sentii la squama di Kira , feci un respiro di sollievo, anche se nello zaino c’era una foto mia e di Marie a cui tenevo
Se avessi perso la squama si sarebbe scatenato l’inferno per me .
- C’era qualcosa di importante? – chiese
Annuii.
- Era una foto- dissi cercando di ricordare che altro avevo messo là dentro oltre a un po’ di soldi e dei vestiti.
Mi guardò interrogativo, ma non risposi.
- Perché sei entrato nella gilda? –
- Per diventare più forte- disse prontamente – …e per non essere più solo – sussurrò.
Gli sorrisi. Forse avevamo qualcosa in comune.
Lo vidi confuso dal mio sorriso. Effettivamente non bisognava sorridere se qualcuno diceva una cosa del genere
Credo.
- Quanti anni avevi quando è sparito il tuo drago? – chiese .
Non credevo gli interessasse davvero forse voleva solo parlare un po’, ma io non volevo parlare del mio passato, non volevo parlare, ero stanca.
Chiusi gli occhi
Forse avevo perso troppo sangue e stavo morendo
Beh con tutte le volte che ero scappata alla morte, forse era ora che mi prendesse
Chissà se qualcuno veniva al mio funerale , forse il prete. Almeno lui speravo.
- Verrai al mio funerale? – chiesi al cielo.
- Non ti accadrà niente, te lo prometto. – sentii in lontananza
Sorrisi.
Poi sentii freddo.


L’angolo dell’autrice Ecco a voi un altro capitolo!!
*yeee del pubblico*
Vi lascio con il fiato un po’ sospeso sulle sorti della nostra protagonista *risata malvagia *
Spero che vi sia piaciuto :D
E scusate il ritardo per il nuo…
Natsu: sei sempre in ritardo a inserire i capitoli dovresti essere più responsabile Autrice: ma questa settimana avevo anche la febbre D: *autrice che piange*
Natsu: Dici sempre così!! *natsu senza cuore* Autrice: sei solo arrabbiato perchè ti ho lasciato nel treno *si riprende* e se adesso fai così chiamo Luc.. Natsu: ma è quella … *impaurito*
*autrice annuisce con sguardo sadic* *Natsu inizia a piangere* Ti prego non chiamarla.. quando ha il ciclo è troppo cattiva *Lucy ha sentito tutto* Lucy: Ehi voi due!! Parlate di me alla mia spalle ? *sguardo assassino di Lucy* se vi prendo siete morti *l’autrice e Natsu scappano impauriti* Ringrazio Laxity e sailor per le loro recensioni, e ringrazio I lettori silenziosi che mi seguono, e le persone che hanno messo questa storia tra i preferiti
GRAZIE A TUTTI :D CI VEDIAMO AL PROSSIMO CAPITOLO

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Capitolo 8
*** La gilda ***


Sentivo il viso bagnato, mi dava piuttosto fastidio la cosa.
Aprii gli occhi.
La prima cosa che vidi fu il sole, alzai un braccio e gli feci ciao.
Lasciai cadere il braccio, atterrò sul morbido.
Sentivo l’erba con la mano.
Sentii una goccia cadere sulla mia fronte, la toccai in modo di capire che cosa potesse essere, riuscii a prendere un po’ di quello che avevo sulla fronte e lo misi in bocca.
Era rugiada, e molto probabilmente veniva dall’albero che stava dietro di me.
Mi toccai il busto per sentire se fossi bagnata, ma era tutto asciutto.
Per essere rugiada però doveva essere passato un giorno.
Mi alzai a sedere.
Dov’ero?
Mi guardai attorno e vidi solo alberi.
Stavo per alzarmi, ma la gamba mi ricordò che lei era contraria a qualsiasi tipo di movimento fisico e che perciò non era il caso di alzarsi.
Mi accorsi che la maglietta che portavo non era mia , e c’era del sangue secco su una manica.
Dov’era Gray?
- Sei sveglia finalmente – sentii dire alle mie spalle buttai la testa indietro.
Guardavo Gray storta.
Nel vederlo feci un respiro di sollievo e gli sorrisi.
Mi guardò negli occhi e arrossì.
- Hai dormito un giorno intero, per fortuna ora sei sveglia, la gilda è qui vicino, lì ti cureremo la ferita – disse
Mi ricordai solo allora della sua ferita al braccio.
- Anche tu sei ferito, e portare un peso morto come me non ti aiuterà a guarire – dissi .
I sensi di colpa mi stavano mangiando viva per quello che avevo fatto, mi ero dimenticata della ferita di Gray, e io mi ero fatta portare in braccio per un sacco di tempo, che stupida.
- Mi dispiace – dissi.
Si alzò in piedi e mi prese in braccio. Di nuovo.
- Di cosa devi dispiacerti? – chiese
Forse era stupido, o magari lo faceva apposta.
- Che tu abbia dovuto farmi da baby-sitter , e che la tua ferita sia peggiorata a causa mia – dissi – e anche perché ho la tua maglietta mentre tu sei mezzo nudo – finii.
Ancora non capivo perché avevo la sua maglietta.
Sbucammo in una specie di fattoria.
- Non preoccuparti, e poi siamo arrivati – disse contento.
Questa fattoria era una gilda?
WOW era davvero grande! E bella!!
Sentivo del rumore provenire da dentro, sentivo delle voci, delle risate , del divertimento.
Sentivo vita e felicità.
Forse anche io sarei potuta diventare così.
Con la coda dell’occhio notai Gray che mi fissava e rideva.
- Che cosa succede? – gli chiesi.
Rise.
- Sembra la prima volta che vedi una gilda – si avvicinò alla porta.
Annuii.
Lui ci restò di sasso.
- Beh ti piacerà, promesso – disse.
Dalla porta sentii provenire una voce familiare.
- Quei due mi hanno lasciato solo sul treno per andare a pomiciare e … -
- Stupido fiammifero pervertito – sibilò Gray fra i denti.
Aprì la porta con un calcio.
Il silenzio calò.
- Qui nessuno ha pomiciato con nessuno, capito fiammifero? – disse arrabbiato – abbiamo bisogno di Wendy adesso-
Fece un paio di passi avanti.
C’erano tante persone che ci stavano guardando, erano curiosi, e io ero imbarazzata.. e debole.
Mi accorsi che una bimba venne verso di noi; c’era un gatto volante con lei.
Un gatto con la gonna precisamente.
Perché tutti avevano un gatto volante?
Forse facevano degli esperimenti sugli animali qui dentro.
La bimba ci raggiunse , e affianco a lei comparve un vecchietto.
Non riuscii a vederlo bene, era sfocato.
Guardai Gray allarmata, era sfocato anche lui.
Che cosa stava succedendo?
- Presto sta per andarsene – sentii dire.
Chi se ne stava andando?
Sentii Gray correre e adagiarmi su qualcosa di duro e freddo.
Un tavolo probabilmente.
- Non ti lascerò morire, ho promesso –
Chiusi gli occhi.

“Di loro puoi fidarti”
Kira?
“Kira dove sei?” urlai
Iniziai a correre. Ero al buio , non vedevo nulla, solo ombre .
“Non importa, ricorda che ora puoi fidarti, non devi essere sola”
Era Kira.
Avrei riconosciuto quella voce ovunque.
Continuavo a correre, poi iniziai a cadere.
Kira! Kira!



L'ANGOLO DELL'AUTRICE
Grazie a tutti per aver letto anche questo capitolo ...
spero vi sia piaciuto lettori belli :D
per tutti quelli che sono arrivati fino a qui, volevo dire che le sorprese non sono finite....
ringrazio le recenzioni ricevute l'ultima volta!! mi date sempre tanto incoraggiamento che non so mai come ringraziarvi *lacrimuccia*
Grazie a voi lettori!!

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Capitolo 9
*** Se entrasse in scena Julvia? ***


KIRA!
Mi svegliai di scatto.
Mi misi a sedere.
Ero in un letto, comodo a dirla tutta, ma non vedevo niente di familiare.
Osservai la stanza in cui mi trovavo, era piccola e spoglia, c’erano solo un letto, un armadio e una scrivania.
Sentii delle voci da fuori.
Scesi dal letto per andare a vedere chi fossero.
Con grande meraviglia notai che stavo in piedi.
Guardai la gamba ferita, c’era una fasciatura decisamente ingombrante e delle stampelle al bordo del letto. Non le avrei mai usate.
La ferita faceva ancora male, ma era sopportabile.
Andai verso la porta zoppicando leggermente, misi la mano sulla maniglia, ma qualcuno ,che non ero io, aprì la porta.
Mi ritrovai davanti una ragazza bionda.
Era carina, e aveva due tette gigantesche evidenziate dalla scollatura della maglietta che lasciava poco spazio all’immaginazione.
- Ciao – disse sorridente – vieni , non dovresti camminare, Wendy non ti ha curata del tutto – mi prese un braccio e mi accompagnò a letto come se non sapessi dove si trovasse.
Notai che sulla mano aveva il tatuaggio che avevano anche Natsu e Gray.
Mi rassicurò .
Mi aiutò a stendermi a letto
- Io sono Lucy- disse dandomi la mano.
Gliela strinsi.
– Azzurra, piacere – dissi .
- Vado a chiamare il Master per dirgli che ti sei svegliata, torno subito – disse cercando di tranquillizzarmi.
Non avevo tre anni , ero calma , non c’era bisogno di tutta questa premura .
La vidi uscire dalla camera , così iniziai a guardarmi la ferita perché mi annoiavo.
- Ehi, carina la fasciatura – sulla soglia apparve Gray.
Un volto familiare finalmente.
Gli sorrisi.
- Va molto di moda questa primavera, ma vedo anche tu ne hai una – dissi notando il suo braccio. Lui annuì.
- Ho mantenuto la promessa – disse avvicinandosi – non sei morta, anche se ci sei andata vicino - .
Stavo per morire.. non era una novità per me.
Credo che la signora morte sia terribilmente arrabbiata con me per essergli sfuggita un paio di volte
- Sai non importa – sospirai – ora sono viva, non preoccupiamoci di quello che poteva succedere- dissi facendo un sorriso finto .
Nella stanza entrò un vecchietto, Lucy, Natsu e Happy .
- Vedo che stai bene Azzurra – disse avvicinandosi – io sono Makarov il Master della gilda –
Lo guardai restando in silenzio.
- Ho sentito che vuoi unirti a noi – continuò – però dovresti darmi una motivo per unirti alla mia famiglia –
Non volevo dirgli che era perché non avevo più una casa e mi sentivo sola .
Non volevo dirgli il motivo.
- Non voglio dirglielo – dissi guardandolo negli occhi.
Lo vidi accigliarsi.
- Che cosa?- chiese stupito.
Scesi dal letto.
- Ho detto che non voglio dirglielo, nonnetto – dissi zoppicando verso la porta.
Una mano la chiuse prima che potessi uscire.
Mi girai di scatto.
La mano apparteneva al vecchietto, era una mano allungabile.
- Nessuno .. – iniziò avvicinandosi a me .
Era piuttosto arrabbiato.
- .. può chiamarmi .. – un braccio allungabile vene verso di me .
Mi abbassai prima che potesse colpirmi e così distrusse la porta.
Il braccio tornò in dietro.
Senza usare la magia aveva tirato un pugno potentissimo, mi avrebbe massacrato la faccia se non lo avessi schivato .
Si avvicinò a me .
- … nonnetto e non fare parte della gilda – era davanti a me .
Io ero a terra e la gamba aveva iniziato a sanguinare.
Se avessi usato i miei poteri niente avrebbe fermato la vicinanza del suo pugno con la mia faccia, ma non mi arresi comunque.
Lo guardai con aria di sfida.
Avrei potuto provare a fare qualche incantesimo comunque.
Mi sorrise improvvisamente.
- Sei parte della famiglia ora – disse accarezzandomi – domani vieni da me per rendere la notizia ufficiale – si girò verso Gray – mi dispiace per la porta – se ne andò.
Capii allora che mi trovavo a casa di Gray.
Guardai Lucy , era sorpresa, Natsu era divertito, mentre Gray sarebbe potuto scoppiare di rabbia da un momento all’altro. Credo ci tenesse a quella porta
Lucy si riprese e venne verso di me, mi aiutò ad alzarmi.
Mi tolsi una scarpa e la lanciai in testa a Gray.
- Le porte si riparano – dissi facendogli la linguaccia.
Uscii senza una scarpa.


Finalmente riuscivo a camminare , Wendy mi aveva curato la ferita, era stata fantastica, e usava una magia magnifica, riusciva a curare le persone , lei aiutava.
Avevo conosciuto tutti i membri della gilda, ero una specie di sorellina debole e da proteggere per loro, era buffo che pensassero questo di me, i miei poteri erano molto più forti di molti di loro, ma erano persone brave comunque, credo.
Mi facevano sentire amata, questo era l’importante.
Era sorprendente con quanta facilità mi avessero accolto pur non sapendo niente di me .
Forse erano tutti pazzi
Forse ero finita in una manicomio e non lo sapevo, ma se fosse stato così dov’erano le guardie, molto probabilmente Mira era una guardia, era l’unica che sembrava mantenere la calma sempre ,nonostante ci fossero delle zuffe ogni 2 minuti.
Dovevo prendermi una camera (non c’entra niente con il manicomio, ma avevo bisogno di un posto mio, vengo da voi se avete una stanza in più per me, sono una brava ragazza dopotutto ), visto che era da un po’ che occupavo la stanza di Gray facendolo dormire sul divano.
Non aveva il coraggio di buttarmi fuori di casa sua probabilmente, avrei dovuto mettere un avviso da qualche parte per trovare casa.
I miei pensieri si fermarono quando iniziai a grattarmi il tatuaggio appena fatto, lo avevo fatto sul collo, tra l’orecchio e l’iniziò del collo, era piccolo e verde.
Verde speranza.
Uscii dalla vasca.
Dovevo ammettere che Gray aveva una vasca grandissima e decisamente comoda per i miei bagni, ne avrei voluta una anche io nella casa in cui mi trasferirò.
Inoltre a casa di Marie non c’era una vasca, ma una doccia piccola .
In questa casa, in questa città c’erano delle cose nuove per me, era divertente scoprile, ero vissuta dentro una caverna e nella foresta per gran parte della mia vita.
Finalmente mi decisi a uscire dalla vasca, mi avvolsi un asciugamano attorno al corpo fradicio.
Uscii dalla vasca gocciolante.
Vidi Gray disteso sul divano a pensare, forse a come mandarmi fuori di casa sua.
- Riuscirò a trovarmi una casa mia, non preoccuparti, me ne andrò – dissi mentre i capelli gocciolavano a terra.
Mi lanciò un occhiata, e notando che ero mezza nuda si imbarazzò.
- Non sei un problema, puoi restare finché vuoi - fece un respiro – dove sei andata questa notte? – chiese .
Si alzò dal divano e mi venne incontro.
Come faceva a saperlo?
Lui stava dormendo in salotto ed io ero uscita dalla finestra della camera da letto, come era riuscito a capirlo?
Abbassai lo sguardo.
- Non sono affari tuoi – mi girai e andai verso la camera .
Mi prese per un braccio.
- Perché non ti fidi di me? – era dispiaciuto .
- Non è questo il problema , è che io… - lasciai cadere la frase.
Io ero triste, stupida , sfiduciosa nel prossimo, io non volevo raccontare il mio dolore, volevo tenerlo dentro, non volevo che lui sapesse ciò che era successo nel mio passato, non volevo che mi guardasse con pietà.
Il mio dolore usciva la notte, quando mi arrampicavo sui ciliegi e guardavo le stelle piangendo, che debole che ero.
Qualcuno suonò al campanello, ed entrò senza permesso.
- Gray-sama!! Julvia è tornata e ha fatto dei dolci per te –
Entrò una ragazza dai capelli blu.



L' ANGOLO DELL'AUTRICE

Grazie a tutti quelli che sono arrivati fino a qui!! *lacrimuccia*
mi emoziona molto sapere che c'è qualcuno che legge quello che scrivo visto che per molto molto, moltissimo tempo scrivevo solo per me stessa !!
Volevo ringraziare Sailorvenus89 e GabbaFMA per le recensioni del capitolo 8
e volevo ringrazie chi ha messo la storia tra le ricordate e le seguite..
Julvia che cosa farà vedendo il suo Gray-sama vivere con la nostra protagonista? Azzurra capirà che Julvia è innamorata di Gray? E se anche Lucy ci mettesse il suo zampino di cupido?
Beh cari telespettatori(?) ci vediamo nella prossima puntata!!
Baci **

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Capitolo 10
*** La ragazza dai capelli blu ***


Probabilmente la ragazza dai capelli blu era una della gilda che non avevo conosciuto.
Appena mi vide sentii un brivido correre lungo la mia spina dorsale, era la sua occhiataccia di fuoco che mi aveva fatto sentire quel brivido; guardò Gray triste .
Mi voltai anche io per guardare Gray.
Mi sentivo il terzo incomodo.
- Non è come sembra – dissi all’improvviso.
Mi sembrava la cosa più giusta da dire visto che io ero in asciugamano e lui mi teneva un braccio.
Si girarono a guardarmi tutti e due.
Forse non era esattamente la cosa giusta da dire.
La ragazza dai capelli blu mi voleva morta , lo vedevo dal suo sguardo, era come se l’avesse scritto in fronte che voleva uccidermi in modo lento e doloroso.
- Noi stiamo litigando – dissi .
Gray teneva ancora il mio braccio.
- Dovevi dirmelo che avevi la ragazza – sussurrai - avrei potuto evitare pasticci come questo – sentivo lo stomaco in subbuglio dopo aver visto quella ragazza.
- Non è la mia fidanzata – sussurrò .
Lo stomaco smise il suo “subbugliare” fastidioso.
Mi sentii sollevata.
Lasciò il mio braccio e andò verso la ragazza dai capelli blu.
- Ehi Julvia, come mai se qui? – chiese parandosi davanti a lei .
Guardavo la scena da lontano.
- Julvia non pensava che Gray-sama potesse avere una ragazza in casa. È dispiaciuta per il disturbo – disse con la voce bassa e triste.
Perché parlava di se stessa in terza persona?
- Julvia ha portato dei budini a Gray-sama, Julvia li ha fatti con le sue mani – vidi che porse un vassoio a Gray .
Sul vassoio c’erano degli affari dondolanti marroni.
Mi avvicinai. Okay , non erano affari miei, ma ero curiosa di sapere cosa fossero quei cosi mollicci.
- Grazie Julvia, ora però io e Azzurra dobbiamo finire un discorso importante- si girò verso di me .
Non volevo parlarti Gray.
Mi avvicinai.
- Stai pure quanto vuoi, io stavo per uscire – dissi sorridendo alla ragazza che nonostante tutto voleva ancora uccidermi.
- Pensavi di uscire in quelle condizioni ? – chiese Gray sogghignando e facendomi notare che ero in asciugamano e con i capelli gocciolanti.
Gli lanciai un occhiataccia e andai in camera a cambiarmi , feci il più in fretta possibile.
Non mi degnai nemmeno di asciugarmi un minimo i capelli.
Preferivo una polmonite che parlare con Gray.
Tornai in salotto correndo, salutai e corsi fuori.
Feci una paio di metri correndo, poi iniziai a ridere.
Cosa mi ero ridotta a fare ? A scappare?
Gray non voleva mica uccidermi, voleva solo parlare , come le persone normali, ma forse era parlare come una persona normale che mi metteva paura.
Andai alla gilda.
Appena entrai schivai un piatto volante, i miei riflessi erano ottimi direi.
- Quella è una schivata da uomo!! – gridò Elfman che due secondi dopo venne preso in piena faccia da del purè.
Risi, poi venni scaraventata a terra da Loki che si era buttato sopra di me .
- Sorellina ti ho appena protetto da una fiammata di Natsu – disse mentre mi aiutava a rialzarmi.
- Bell’accoglienza – dissi ridendo e rimettendomi apposto la fasciatura sulla gamba.
Natsu era di fronte a me .
Lo guardai interrogativa.
- Azzurra combattiamo!! – mi si lanciò addosso , ma lo schivai facendolo finire addosso alla porta.
Io e Loki iniziammo a ridere.
Non capivo perché il leone si era affezionato così tanto a me seppure non mi conoscesse, mi aveva visto e aveva iniziato a parlarmi, mi aveva fatto fare il giro della città, e mostrato i posti più importanti dove la gilda faceva le feste.
Mentre facevamo il giro della città un ragazzo ci aveva scambiato per fratello e sorella, come si ci somigliassimo tanto.
Nacque allora il mio soprannome “sorellina” e il suo “fratellone” .
Guardai Natsu confusa, perché voleva battersi con me?
- Devo avere la rivincita per la volta nel bosco!! – urlò .
- Sono davanti a te non urlare – urlai a mia volta.
“pugno d..”.
“max gravity”
Non gli diedi il tempo di attaccarmi che lo mandai a baciare il pavimento.
Mi abbassai per guardarlo negli occhi.
- Non sfidarmi mai più – dissi tra i denti.
Loki rise e mi diede un colpetto sulla spalla.
- Ben fatto – disse
Non ero ancora riuscita a entrare nell’atrio che già avevo schivato un piatto, mi ero ritrovata a terra e avevo mandato al pavimento Natsu.
Risi .
Tolsi l’incantesimo da Natsu, e finalmente riuscii a sedermi in un tavolo e ordinare del thè alla menta.
- Ehi Azzurra! – sentii Lucy salutarmi.
- Ciao Lucy – la salutai con la mano.
- Dovresti trattare meglio la tua ferita, Wendy ti ha sistemato, ma è meglio se la lasci un po’ a riposo – disse premurosa e si sedette di fronte a me .
Questa ragazza era davvero gentile, decisamente bella e sorprendentemente forte. Ma mi chiedevo perché non si mettesse con Natsu, era palese che quei due si piacessero, ma non si sa per quale ragione non si mettevano insieme.
Stavo per chiederglielo, ma mi precedette.
- Dov’è Gray? – chiese sorridendo.
- È a casa, perché? – la guardai interrogativa.
- Beh di solito siete sempre insieme, e mi è sembrato strano che non fosse stato lì pronto a proteggerti come al solito mentre entravi in questo manicomio – disse guardandomi negli occhi – lui ti protegge da quando l’hai incontrato - .
Sorrisi a pensarci, ma poi tornai alla realtà.
- Ehi Lu, prima una certa Julvia prima è venuta da noi, sai chi è? – chiesi pensando alla ragazza dai capelli blu… che si trova a casa con Gray… a casa sola con Gray… con quel vestito che lasciava poco spazio all’immaginazione.
Mi vennero i brividi.
- Sono a casa da soli? – chiese Lucy .
Annuii.
La vidi preoccuparsi. Non capivo che stava succedendo.
Si alzò di scatto.
- Devi correre a casa! – disse venendo dietro di me , iniziò a spingermi.
Mi girai a guardarla allibita.
Mi spinse fino all’entrata della gilda.
- Ma … -
- Presto vai – disse .
Non capivo cosa stava succedendo , ma iniziai a correre.


Aprii la porta di casa distrutta per la corsa che avevo appena fatto e dolorante per la gamba.
Per fortuna che Lucy mi aveva detto di riguardarmi le ferite.
Non capivo perché ero tornata qui, correndo per di più.
Vidi Gray disteso per terra .
Corsi verso di lui terrorizzata che potesse essergli successo qualcosa.
Iniziai a scuoterlo.
Niente, non apriva gli occhi.



L'angolo dell'autrice
Salve a tutti!!
scusate il ritardo (come sempre)
nello scorso capitolo non ho ricevuto recensioni D: significa che non vi piace?
Siamo ancora tutti vivi comunque, :D così potrete sentire la fine di questa storia *yeee*
comunque ora che ci sono le vacanze cercherò di mettere un altro capitolo al più presto.. con tanto di siparietto finale PROMESSO!
Buona lettura e ditemi se vi piace **
BUON NATALE
Baci

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Capitolo 11
*** Mi fido di te ***


Mi sedetti sulla sua pancia e continuai a scuoterlo .
- Gray se questo è uno scherzo giuro che ti uccido – dissi con le lacrime agli occhi.
Cosa gli aveva fatto quella ragazza?
Non sarei mai dovuta andare via, era colpa mia .
Continuavo a scuoterlo , poi presa dal panico gli tirai uno schiaffo.
Aprì gli occhi di scatto e si tirò su, mentre io ero sempre seduta su di lui.
Lo abbracciai.
- Cavolo mi hai fatto prendere un colpo – dissi stringendolo forte.
Non capiva quello che stava succedendo.
- Azzurra? – lo sentii dire.
Sciolsi l’abbraccio e lo presi per le spalle.
- Bene , ora posso ammazzarti - dissi sorridendo.
Sgranò gli occhi .
- Che cosa !?! – urlò – io stavo dormendo, poi sei arrivata tu, e perché cazzo vuoi uccidermi? – chiese .
- Lucy mi ha detto di correre a casa e quando sono entrata ti ho visto a terra e credevo fossi morto –
- Si ma perché dovresti prendere a sberle un morto? E perché cazzo vuoi uccidermi? – chiese arrabbiato.
Non volevo che si arrabbiasse.
- Ho reagito d’impulso – sussurrai.
Mi guardava arrabbiato .
- Mi hai tirato uno schiaffo, mi fa malissimo – disse massaggiandosi la guancia colpita.
Abbassai lo sguardo.
A quel punto mi ricordai che ero sopra di lui, arrossii e mi spostai.
- Beh mi dispiace che tu non sia morto, almeno non ti saresti arrabbiato così tanto – dissi .
Io ero preoccupata e lui si lamentava per uno schiaffo.
Stupido.
Andai verso la camera.
- Ehi Azzurra – mi girai – mi dispiace di averti fatto preoccupare . Per favore resta qui – disse alzandosi.
Voleva parlare di quello che era successo prima probabilmente .
- Sono salita su un albero , in mezzo al parco – iniziai a parlare
- Di cos.. – iniziò ma lo interruppi.
- .. ho pianto – dissi guardandomi le scarpe .
Restò in silenzio
- Non dovevo insistere – disse .
- No.. io ,mi fido di te – dissi andando in camera e lasciandolo solo.


Ore : 01:30.
È la terza notte di fila che non riesco a mettermi a letto.
Forse ho dimenticato come si dorme .
Restai in silenzio a guardare il soffitto, non aiutava ad addormentarsi, iniziai allora a canticchiare una ninna nanna , che presto diventò una specie di sinfonia complicata .
Avevo il cervello acceso, e questo non  avrebbe facilitato  i miei tentativi di chiudere gli occhi e andare a dormire.
Mi alzai dal letto e presi una felpa di Gray dall’armadio, non le usava molto, non si sarebbe arrabbiato.
Decisi di fare una passeggiata , sarei andata dove c’erano i ciliegi , erano perfetti per arrampicarsi.
Uscii dalla finestra, e mi allontanai da casa di Gray.
Iniziai a camminare per le strade della città.
Buie.
Silenziose.
Si, avevo leggermente paura, non del buio di per se, ma di quello che la mia immaginazione mi faceva vedere.
Affrettai il passo .
Mi sentivo seguita .
Mi guardai indietro.
Finii addosso a una coppietta che si stava baciando.
Che figuraccia.
Probabilmente erano Al e Bisca quei due, avevano un odore familiare.
Arrivai a destinazione , finalmente.
Guardai i ciliegi davanti a me, scelsi quello più alto, quello che mi avrebbe permesso di guardare le stelle.
Salii , mi misi su un ramo e ripetei mentalmente le costellazioni.
- Azzurra scendi da lì – sentii
Mi ero appena accomodata, chi cavolo era?
Sentii qualcuno arrampicarsi .
Intravidi la faccia di Gray.
- Che diamine ci fai qui? – gli chiesi .
- Ti ho seguita – disse tranquillo.
Gli diedi una mano a salire sul ramo.
- Ti sei messo a fare lo stalker? – chiesi rimettendomi comoda .
- Ero preoccupato – non volevo farlo preoccupare.
- Me la so cavare da sola – dissi .
Lo sentii ridere.
- Certo, peccato che stavi per morirmi tra le braccia l’ultima volta-
Sbuffai.
- Anche tu saresti morto – dissi.
Restò in silenzio.
- Io ho ucciso mia madre – iniziò a dire guardando le stelle – era la mia madre adottiva – mi sorrise triste.
Era in piedi sopra il ramo.
Lo guardai in silenzio in silenzio. Non credevo che quel ragazzo potesse aver ucciso qualcuno.
- Deliora era arrivato al villaggio e io invece di scappare ho voluto sfidarlo. Sai è stato quel mostro a uccidere i miei genitori, volevo vendicarmi, ma ero piccolo e debole, e Ur ha dovuto salvarmi, ha salvato il villaggio, in cambio della sua vita – non mi guardava, teneva ancora lo sguardo fisso al cielo stellato – e ora eccomi qui alla Fairy tail – disse girandosi verso di me .
La luna piena mi permetteva di vederlo in viso anche se era notte, i suoi raggi gli illuminavano gli occhi.
Non ebbi reazioni per il suo racconto, ma non capivo perché aveva voluto dirmelo. La sua storia era triste , terribile ma chissà per quale ragione lo invidiavo, una stupido e contorto motivo mi portava a invidiarlo.
- Ora ti va di scendere dall’albero? – chiese .
Forse non era a suo agio sugli alberi .
Scesi con un salto atterrando sull’erba morbida, lui fece lo stesso.
- Come riesci a stare così a lungo là sopra senza lamentarti ? – chiese sedendosi.
Mi sedetti di fronte a lui, l’erba era fresca sotto il mio sedere.
- È stato Darwin suppongo – dissi sorridendo .
Rise .
- Mi è venuto sonno – dissi – torniamo a casa , oppure ti sei affezionato al cielo stellato ? – chiesi .
Per tutta risposta si sdraiò.
Mi sdraiai affianco a lui.
Restammo in silenzio per un po’.
- Perché mi hai raccontato la tua storia ? – chiesi chiudendo gli occhi .
- Mi fido di te – disse .
Sorrisi.
- Sai, io credo di aver perso - dissi.
Si girò verso di me , ma restò in silenzio per farmi continuare a parlare.
- Ho perso al gioco della vita – continuai – i miei genitori mi hanno abbandonato in mezzo a un bosco . Probabilmente speravamo che morissi , ma non mi importa, non saprei nemmeno che faccia abbiano – dissi con amarezza, avevo del risentimento nei loro confronti anche se non sapevo chi fossero – Kira mi ha vista e mi ha portato con sé. Mi ha allevata come suo figlia . poi è arrivato quel terribile giorno, quando è scomparso. Ho vagato diversi giorni nella foresta per cercarlo, ma sono crollata a terra dalla fame. Stavo per morire a solo 10 anni , ma mi ha salvato Marie, che aveva perso la figlia un anno prima , e sono diventata il suo surrogato. Due settimane fa ho incontrato Natsu . Marie è morta mentre io non c’ero . A quel punto mi sono unita a voi , poi c’è la storia della stazione , ma la conosci anche tu – lo guardai per la prima volta da quando avevo iniziato a raccontare.
Restò in silenzio a guardarmi.
- Mi dispiace – disse .
- Lo so, dispiace a tutti – tornai con lo sguardo alle stelle – non voglio farti pena – mi alzai – ma se lo racconti a qualcuno, sei morto – lo minacciai.
E non stavo scherzando.
Iniziai a camminare lontano da lui.
A volte pensavo che forse se fossi morta non avrei sofferto, non avrei creato problemi a nessuno , e probabilmente sarebbe stato meglio così.
- Non voglio che tu muoia – disse Gray – impedirò che ti possa accadere qualcosa -.
Mi girai a guardarlo , la luna ancora gli illuminava il viso.
Era seduto e mi fissava.
Arrossi, poi mi girai e ripresi a camminare.



 

 

L'angolo dell'autrice

*Gilda in religioso silenzio e preoccupata per la salute di Azzurra*
Azzurra*occhi da cucciolo*
Erza*sguardo sadico*
Azzurra *Occhi dolciosi da cucciolo*
Erza*inizia a sentirsi in colpa*
Azzurra*occhi dolciosi dolciossissimi da cucciolo *
Erza*si mette a terra a uovo*: basta farmi quello sguardo, la puoi mangiare la mia torta, ma non farmi quello sguardo

BUON ANNO A TUTTI RAGAZZI
ci tenevo a mettere il capitolo al primo dell'anno :D
avete indossato qualcosa di rosso a capodanno spero!! io avevo le unghie colorate di rosso ferrari e un anello a forma di diavoletto v.v
spero che il capitolo vi piaccia .. anche se ricevo poche recensioni .. fatemi sapere (tentativo dell'autrice di far mettere più recensioni)
Autrice*ABBRACCIA (e ringrazia) Ayame_Yui che le ha fatto compagnia nell'angolino*

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Capitolo 12
*** I budini ***


Se li mangiavo forse avrei potuto esprimere un desiderio.
Non credevo che si potesse mangiare questo affare, ma davvero si poteva?
Gray lo stava mangiando, e anche Natsu , e Lucy, e perfino Erza.
Io invece mi limitavo a osservarlo come fosse un nemico che da un momento all’altro mi potesse saltare addosso.
Lo toccai con diffidenza.
Oscillò un pochino e poi tornò fermo.
Non lo so, non mi fidavo .
E se quell’affare fosse stato avvelenato?
Forse stavamo giocando alla roulette russa dei budini.
Significava che avevo perso allora.
Gray mi guardava e rideva. Erza stava degustando il budino come se fosse del caviale. Lucy e Natsu litigavano, come da manuale.
- Gray – sussurrai .
- Si? – mi chiese sussurrando anche lui.
- Abbiamo giocato alla roulette russa coi budini? – chiesi.
Lui rise.
- Assolutamente no. Assaggialo è buono – disse prendendo il suo cucchiaino e prendendo il mio cucchiaino e mangiando un pezzetto del mio budino.
- Visto sono vivo –
- Mi crescerà il pisello? – chiesi osservando Gray.
Rise di nuovo .
- Beh starai benissimo con un paio di boxer – disse facendomi un sorriso.
Presi il cucchiaino che Gray mi aveva rubato , e presi un pezzetto di quello strano affare marrone dondolante.
Misi in bocca il cucchiaino, e assaporai quel coso.
Era buono!
Sorrisi.
- È buonpfo – dissi con la bocca piena .
- Ehi! Ma tu non l’hai ancora finito! Dammene un po’ – urlò Natsu .
Si avventò su di me e mangiò tutto quello che era rimasto del dessert.
Realizzai due secondi dopo che quello che stava mangiando era il mio budino.
Gli saltai sopra.
Mi sedetti sulla sua schiena visto che era disteso sul tavolo. Gli presi le braccia .
- Maledetto Natsu io.. – sentii qualcuno schiacciarmi.
Era Gray che si era lanciato sopra di me, per tenermi ferma.
- Ehi voi tre! SMETTETELA! – tuonò Erza.
Ci fermammo di muovere tutti e tre contemporaneamente.
Sembravamo una massa di giocatori da rugby, peccato che eravamo solo in tre, e dai nostri movimenti sembravamo dei fenicotteri sbronzi che litigavano più che altro, ma con lo stop di Erza , ci eravamo pietrificati.
Erza non mi faceva paura, ma la rispettavo. Era per questo che ero soggetta ai suoi comandi.
- Hai visto anche tu che Natsu ha mangiato il mio coso marrone – dissi tirando fuori un braccio da sotto la mia pancia per indicare Natsu che si trovava sotto di me , e sopra di Gray.
Erza annuì seria.
Feci la linguaccia al rosso senza farmi vedere dalla rossa .
Natsu mi guardò male e iniziò a muoversi cercando di liberare il suo braccio che si trovava bloccato tra le mie ginocchia .
L’avevo detto, sembravamo una massa di fenicotteri sbronzi, oppure tre giocatori da rugby impazziti.
Erza colpì Natsu con un giornale tirato fuori da chissà dove , intanto Lucy ed Happy se la ridevano di gusto .
Venni contagiata e iniziai a ridere pure io.
Avevo iniziato una zuffa. Non lo avevo mai fatto.
Gray riuscì a liberarsi non so come e scese dal tavolo , poi mi diede una mano a capire dove iniziavo io e dove finiva Natsu, visto che avevo morso un braccio rivelarsi mio alla fine invece del rosso.
Anche Erza e Natsu iniziarono a ridere della situazione.
Solo Gray rimase serio.
Non capivo perché non rideva, era divertente come situazione no?
Tolsi una mano di Natsu dalla pelle nuda della mia pancia , e non appena Gray lo notò, tirò una giornalata (?) sulla testa del rosso.
- Pervertito di un fiammifero – disse serio.
Si mise affianco a me .
Natsu non reagì al colpo, probabilmente perché troppo impegnato a cercare di smettere di ridere .
Guardai Gray confusa , e gli toccai il braccio per attirare la sua attenzione .
- Che succede ? – chiesi smettendo di ridere .
Mi guardò e restò in silenzio.
- Ehi? – chiesi toccandogli il braccio di nuovo.
- Niente, è solo che non dovresti iniziare zuffe – disse.
Che cosa?
Non potevo iniziare zuffe?
E perché?
Ma chi si credeva di essere ? Mio padre?
- Stupido – dissi e me ne andai per non rovinare l’atmosfera di serenità che si era creata nella casa di Lucy.
Camminai arrabbiata senza una metà per circa una decina di minuti .
Per strada mi imbattei in Julvia.
Volevo farle una buona seconda impressione , e poi non capivo ancora gli sguardi assassini che mi aveva rivolto al nostro primo incontro.
Appena si accorse di me le sorrisi , ma lei socchiuse gli occhi e mi lanciò un’occhiataccia.
Iniziò a piovere.
Mi avvicinai a Julvia.
- Ehi ciao, non ho potuto presentarmi l’ultima volta , mi chiamo Azzurra – le porsi la mano.
Lei per tutta risposta osservò un paio di secondi la mia mano , ma senza la minima intenzione di stringerla.
- Non parlare mai più a Julvia, stupida puttanella – disse secca.
Non credevo che una ragazza così carina potesse dire cose simili.
Iniziò a piovere più forte.
- Ehi! Non mi conosci nemmeno, come ti per.. –
Venni colpita da un getto d’acqua , e mi schiantai addosso a un muro.
Non capivo cosa stava succedendo.


 

L'angolo dell'autrice

Ecco a voi il tanto amato e aspettato angolo dell'autrice XD
Chiedo umilmente scusa per il ritardo *si inginocchia e chiede perdono*
a scuola è stata una lunga, lunghissima settimana D: e non oso vedere la mia pagella, spero che autocombustioni mentre la scrivono
comunque sono molto contenta di voi lettori , già, perchè ogni mio capitolo è stato visitato da una media di 90 persone !
pensavo di essere l'unica a leggere sta roba qui e invece siete in tanti.. è perchè sono molto simpatica immagino (e modesta sopratutto)
Spero che il capitoletto vi piaccia, per il prossimo sono già all'opera :D
fatemi sapere :)
BUONA LETTURA , CI VEDIAMO ALLA PROSSIMA PUNTATA

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Capitolo 13
*** Fermate la figlia di Zeref ***


Crack.
Il naso, era rotto.
Sentivo il sapore del sangue in bocca.
Mi faceva male, fottutamente male.
Vidi che stava per tirarmi un altro calcio, ma gli presi il piede al volo e la feci cadere a terra.
Prontamente mi alzai di nuovo e mi sedetti sopra di lei, le bloccai le mani per non farla più muovere, ma diventò di acqua.
Mi alzai , per ritrovarmi con la faccia a terra , di nuovo.
La guancia ferita a contatto con il cemento, il naso schiacciato.
Le mie ferite chiedevano venia.
- Stupida ragazzina , non capisco perché Gray – sama ti sta tanto vicino – disse tra i denti.
Mise il suo piede sopra la mia testa e inizio a spingere .
Strozzai un urlo.
“Null gravity”.
Smise di piovere .
Le gocce d’acqua rimasero sospese nell’aria.
Juvia smise di fare pressione sulla mia faccia perché iniziò a fluttuare .
Mi alzai .
La guardai un secondo, e poi la scagliai contro un muro.
- Non so di cosa tu stia parlando – dissi mentre lei si trasformava in acqua per evitare i danni.
- Julvia non subisce ferite – disse tornando alla sua forma originale.
Il suo sguardo sadico mi fece venire i brividi.
- E ora puttanella pensi di lasciare Julvia sospesa in aria perché sei una codarda e hai paura che ti uccida –
Non ero una codarda.
Stavo iniziando ad arrabbiarmi.
- Anche Julvia ti avrebbe abbandonata codarda, come ha fatto Kira – rise dopo questa affermazione.
La guardai con odio.
Sentii la rabbia montarmi dentro.
Nessuno poteva dire queste cose.
Nessuno!
- Sei sola, non ti ha mai voluto nessuno, rovini solo la vita alle persone –continuò ridendo arrogantemente.
- Ora basta! – urlai furiosa.
Ti odio. Ti odio. Ti odio.
Un enorme buco nero si formò nel cielo.
La mia rabbia stava scoppiando.
- Sei solo feccia ! – mi urlò contro.
Il buco nero si attivò .
Sparisci.
Il nero invase il cielo iniziando a prendere potenza.
Avrebbe distrutto tutto.
La rabbia e l’odio verso la ragazza vennero sostituiti da altre emozioni più forti.
Più distruttive.
Più malvagie.
Sorrisi all’idea di poter distruggere tutto quello che volevo.
Ero invincibile.
I tetti si staccarono dalle case , gli alberi vennero sradicati.
Era l’ora .
Julvia mi guardò terrorizzata.
Sorrisi compiaciuta vedendo la paura nei suoi occhi.
- Fermate la figlia di Zeref! – sentii urlare .
- Ora sparisci! – gridai a Julvia.
La lanciai in direzione del buco nero.
- Azzurra fermati! – sentii.
Poi non sentii più niente


“Mi dispiace” disse una voce lontana
Non risposi.
Ero seduta e aspettavo.
Aspettavo di risvegliarmi.




 

L'angolo dell'autrice


ODDIO SCUSATEEE!!! *piange*
scusate se non ho più messo niente, ma mi hanno spedito il computer in riparazione perchè aveva problemi con qualche disco interno!! *piange disperatamente*
*si mette in ginocchio*
chiedo scusaaaa sono una pessima persona lo so !! e vi ho fatto aspettare tanto per un capitolo così corto!!
spero mi perdoniate, non l'ho fatto apposta!
spero che non mi odierete adesso D:
il prossimo lo metterò prestissimo, ho già iniziato a scriverlo, spero mi perdoniate.. io VIAMOTUTTE
scusate ancora , mi farò perdonare, LO PROMETTO!

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Capitolo 14
*** Devo dirti una cosa sul tuo passato ***


- Non può avere una figlia e … -
- Silenzio –
Si accorsero che li stavo osservando.
Gray si avvicinò a me .
- Mi dispiace per quello che ha fatto e detto Julvia . Io lo so che non era questo quello che volevi fare – disse lanciando un occhiata a Makarov.
Che cosa stava succedendo?
Guardai Makarov confusa.
Si avvicinò al letto.
Mi porse la mano, e con cura mi aiutò a scendere .
Mi accompagnò a una finestra.
Il cuore si bloccò, non batte più.
Non era possibile.
Mi metto una mano davanti alla bocca per non urlare mentre delle calde lacrime mi bagnano il viso.
Magnolia..
Magnolia è in fin di vita.
Ero stata io.
Non credevo di aver fatto questo.
Non volevo che succedesse questo.
Volevo allontanarmi da quella finestra, ma le mie gambe era bloccate, come se mi dicessero che dovevo restare lì e guardare.
Case distrutte.
Alberi sradicati.
Distrutto tutto.
- Sono stata io? – sussurrai.
Il master non rispose. Gray non rispose.
Era terribile.
Guardando quello scenario mi sentii svenire .
Mi appoggiai alla finestra per non cadere a terra.
Mandai giù un bolo di vomito.
Cercavo di chiederlo, ma non ci riuscivo.
- Se ci sono morti, non li abbiamo ancora trovati – disse Makarov
Non li avevano ancora trovati.
Cosa potevo fare ? Come avrei rimediato a questo casino?
- Azzurra? – disse Makarov.
Non mi voltai e continuai a guardare fuori dalla finestra .
Mi avrebbero cacciato da qui.
Mi avrebbero cacciato dal primo posto che avrei potuto chiamare casa.
- Sai chi è Acnologia? – chiese.
Feci segno di no con la testa mentre continuavo a guardare il paesaggio orribile che avevo davanti.
A Magnolia sembrava fosse passato un uragano.
Come avevo fatto a non fermarmi?
come avevo creato tutto questo casino?
Mi girai verso Makarov, non sopportavo più il quadro che mi ritrovavo davanti.
- Io non volevo – avevo la voce strozzata .
Il Master guardò Gray che fece si con la testa .
Gray mi mise una mano sulla spalla .
- Allontaniamoci dalla finestra , il Master deve parlarti – cercò di rassicurarmi stringendomi a lui.
- Non parlerò adesso, Magnolia ha bisogno di aiuto – disse il Master andandosene .
Restai in silenzio.
Ero un mostro.
Non volevo conforto, era colpa mia .
- Lasciami stare Gray – dissi allontanandomi.
Presi una felpa e uscii.
Dovevo aiutare.
Dovevo rimediare.


Corsi alla gilda .
Era ridotta male , ma si reggeva ancora in piedi.
Entrai.
I pochi maghi che erano all’interno mi fissavano, mi osservavano, come se non mi avessero mai visto prima .
Iniziai a camminare, sentivo l’eco agghiacciante dei miei passi.
Nessuno parlava .
Erano statue.
Notai un gruppo di persone in fondo alla gilda.
Non capii subito che erano dei feriti.
Qualcuno diede un calcio alla porta .
Natsu stava portando in braccio un bambino con la gamba coperta di sangue .
Lo portò in fondo , dove c’erano i feriti.
- Dovresti andartene – sentii alle mie spalle .
Charle era dietro di me , sopra il tavolo.
La guardai.
Non avevo il coraggio di risponderle perché sapevo che aveva ragione.
Tutti sapevano che aveva ragione .
Non risposi e mi diressi verso il gruppo dei feriti.
Fried mi bloccò la strada.
- Mi dispiace, non puoi passare – disse non riuscendo a guardarmi.
- Fried per favore, lo sai anche tu che ho conoscenze in campo medico, per favore- sussurrai cercando di non piangere.
Dammi una seconda chance, dammi un modo per riscattarmi.
Fried restò immobile con lo sguardo basso.
Ero arrabbiata con loro. Con me stessa.
- Vi credevo diversi – dissi alzando la voce – vi credevo una famiglia – urlai con voce tremante .
Ripensai a Julvia in quel momento, non avevo mai fatto parte della loro famiglia probabilmente.
Ero convinta che per fare parte di una famiglia bisognasse restare uniti nel bene e nel male .
Ma cosa ne sapevo io dopotutto.
Andai verso la porta .
Avevo le lacrime agli occhi. Ma non piangevo, non volevo piangere.
Kira perché non sei qui? Ho fatto un casino. Aiutami.
Aprii la porta e trovai Gray, lanciò uno sguardo a me, e capì che era successo qualcosa.
Guardò per una frazione di secondi all’interno della gilda, e vide i suoi compagni con lo sguardo basso.
Chiusi la porta.
- Non voglio andarmene – sussurrai.
Mi abbracciò.
- Tu non andrai da nessuna parte. Resterai qui – mi strinse più forte a se e poso la testa sopra la mia .
Restai in silenzio , con le mani lungo i fianchi, incapace di restituire l’abbraccio.
Lui nel frattempo mi accarezzava i capelli .
- Non credo che loro lo vogliano –
Lo abbracciai .
Piangevo .
- Devono solo digerire i fatti – cercava di rincuorarmi .
Sciolsi l’abbraccio e andai verso la città.
Dovevo rimediare, far capire loro che volevo essere felice.
Felice qui .
- Azzurra dove vai? – chiese Gray ancora fermo davanti alla gilda.
- Vado a dare una mano – dissi tra i denti.
Corsi lontano dalla gilda , mi rimbombavano ancora le parole “dovresti andartene”.
Queste parole rimbalzavano sulle pareti del mio cervello.
Vidi una bambina seduta a terra che piangeva.
Mi bloccai un attimo prima di correre da lei.
Sapevo che era colpa mia . qualsiasi cosa fosse accaduta alla bambina era colpa mia.
Le andai vicino.
- Che cosa succede? – le chiesi dolce.
La bambina mi guardò con due grandi occhi color nocciola. Così innocenti. Lo sguardo dell’innocenza mi faceva sentire un mostro.
Si asciugò le lacrime, e poi mi strinse la mano.
- Non trovo la mamma –
Le sorrisi.
- Che bimba coraggiosa – facevo fatica a parlare – ti va se la cerchiamo insieme? –
La bimba mi guardò e annuì.
Come avrei potuto dirle che aveva perso sua madre per colpa mia , che probabilmente casa sua era distrutta a causa mia , con che coraggio lo avrei fatto?
- Come ti chiami? – le chiesi mentre iniziammo a incamminarci .
Mi stringeva la mano.
- Mi chiamo Sophie –
- Hai un bel nome - cercai di sorriderle , ma senza un grande successo.
Mi sorrise anche lei.
Ero sorpresa da quel gesto.
Come mai sorrideva se tutto era distrutto, se non trovava più la madre?
- Anche tu non trovi più la mamma? -
- Esatto, cerchiamo le nostre mamme insieme –
Sorrideva perché non era più sola .
v La bimba iniziò a parlarmi del negozio di sua madre, era una pasticceria prima che venisse distrutto da questo uragano .
Non sapevo che l’uragano ero io.
Più giravo per la città, più vedevo ciò che avevo distrutto.
Volevo correre via , nascondermi dalla vergogna.
Dalla paura .
La bimba mi mollò la mano improvvisamente interrompendo i miei pensieri, e si diresse verso un gruppo di persone .
Corse è urlò “Mamma”.
Guardai la scena .
Una signora del gruppo con la fronte corrugata e le lacrime agli occhi si voltò a quella magica parola , parola che le fece ritrovare la serenità.
Lacrime calde scendevano dal suo viso. Lacrime di gioia.
Prese in braccio la bambina che correva , la strinse forte a sé.
Poi se ne andarono insieme.
Scese una lacrima.
Una lacrima di disperazione.
Avevo distrutto le famiglie .
Mi asciugai la lacrima e andai verso il gruppo di persone .
Mi accorsi che attorniavano un anziano.
Lo guardavano tutti , l’anziano aveva gli occhi chiusi e se ne stava seduto .
Mi infilai nel cerchio.
Il vecchio aprì gli occhi di scatto.
Presero tutti paura.
Mi puntò il suo bastone .
- Tu sei il male! – urlò.
Tutto il gruppo si girò a guardarmi.
- Figlia del male ! vattene! Hai fatto abbastanza –
Restai pietrificata.
Feci un passo indietro impaurita.
- Si sba… -
- Non fatela parlare, ci potrebbe lanciare un maleficio –
Arretrai ancora.
Era un’ammissione di colpa la mia .
Mi sentivo il male tra loro.
Lo ero.
- Io.. io non sono il male – sussurrai tremante.
- Tu sei peggio! Che qualcuno ci aiuti – urlò il vecchio alzandosi in piedi.
Iniziai a correre lontano da loro.
Corsi tra le case distrutte.
- Azzurra! – sentii lontano.
Mi fermai.
Il master ed Erza stavano venendo verso di me .
- Abbiamo visto la scena con il vecchio – Erza parlava dispiaciuta – stai bene? –
Incrociai le braccia al petto, per sentirmi al sicuro.
- Sto bene –
Si vedeva che non stavo bene. Ma dovevo iniziare a crederci io.
- Azzurra, devo dirti una cosa sul tuo passato –
Disse il Master.



L'angolo dell'autrice

 

SALVEEEE A TUTTI E BUONA DOMENICAAA **
ho cercato di essere puntuale esta volta , qualità che avete visto non mi appartiene molto xD
comunque spero vi piaccia e di ricevere i vostri commentucci cari °*°
BUONA LETTURA

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Capitolo 15
*** Era solo una bugia ***


- Azzurra –
Lo guardai.
- Mi dispiace dirti una cosa simile in un momento non molto tranquillo – iniziò – siediti figliola – disse gentile.
Non erano belle notizie.
Mi sedetti con l’ansia e la preoccupazione che tenevano una morsa attorno a me.
- Kira è il fratello di Acnologia – non capivo cosa voleva dire questo , infatti continuò a parlare – Acnologia appartiene a Zeref, il mago oscuro- non capivo ancora , l’espressione del master diventò triste – Kira ti ha allevato per conto di Zeref perché… - era in difficoltà , non riusciva a dirlo.
Perché?
Lo guardai.
Non capivo cosa centravo io con la fratellanza dei due draghi.
Non capivo perché Zeref mi conosceva .
Che legame potevamo mai avere io e un mago oscuro?
Io ero stata abbandonata dai miei genitori, e Kira mi ha trovato.
Questo era quello che sapevo.
O almeno quello che mi aveva raccontato Kira.
Perché Zeref mi avrebbe fatta allevare?
Non aveva senso niente… a meno che…
NO!
Era una bugia!
Mi misi una mano davanti alla bocca , gli occhi spalancati dal terrore.
Era una bugia, doveva esserlo!
- .. sei la figlia legittima di Zeref – concluse il Master senza guardarmi.
Feci dei passi indietro con le lacrime agli occhi.
Feci no con la testa .
- È una bugia – sussurrai – è una bugia ! – urlai.
Il master non mi guardava, Erza mi guardava con pietà.
- Azzurra – mi toccò un braccio – io non.. –
- Non mi tocchi! – urlai.
Tremavo .
Non dovevano guardarmi così, con pietà.
Era una bugia!
Ma perché avrebbe dovuto mentirmi.
Iniziai a correre.


 

L'angolo dell'autrice

 

Ciaooo a tutti :)
Buon inizio vacanze a tutti
Chiedo scusa se il capitolo è cortuccio, ha solo 243 parole :\
è solo che mi sembrava indelicato mettere più cose insieme dopo una notizia bomba simile...
Grazie a tutti per le recensioni ** mi fanno sempre piacere , vi adoro!! *Sweet moment*
Spero vi piaccia perchè è stato abbasatanza difficile capire psicologicamente come qualcuno si può sentire dopo una notizia simile ..
Mi accoluturo per voi :)
Buona lettura a tutti
(forse dovrei smetterla di mettere in fondo buona lettura XD )

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Capitolo 16
*** Sentimenti in risalto ***


SAAALVE :3
questa volta ho deciso di scrivere qua sopra così che tutti voi possiate leggere, e perchè ho capito che sono una pirla a scrivere "Buona lettura" alla fine XD
sbagliando si impara no?
comunque ecco a voi un nuovo capitolo *Yeeeee del pubblico*
spero vi piaccia <3
BUONA LETTURA **
[lasciatemi i commentucci cari]




Ero la figlia di Zeref.
Ero la figlia del più potente mago nero , e nessuno me lo aveva mai detto.
Kira non me l’aveva mai detto.
Mi sentivo così tradita.
Ero a casa di Gray.
Stavo prendendo le mie poche cose che erano in camera.
Se le cose stavano davvero come aveva detto il Master, presto il consiglio della magia lo avrebbe saputo, e sarebbe arrivato a uccidermi.
E probabilmente a uccidere chiunque ne fosse al corrente.
Tremavo, non riuscivo a mettere le cose nello zaino con cui ero arrivata.
Piangevo disperata.
Ero furiosa.
Mi aveva mentito.
Iniziai a tirare pugni al muro finchè non mi sanguinarono le nocche .
Ti odio! Ti odio!
Lo rivolsi più a me stessa quel odio.
Mi odiavo.
Forse era meglio morire.
Avrei potuto consegnarmi al consiglio volontariamente, così avrei evitato stragi, Fairy Tail non era pronta anche a questo.
L’intera regione di Magnolia non era pronta anche a questo.
Sentii la porta aprirsi.
Gray apparve sulla soglia della porta.
Vide le mie mani sanguinanti.
Lo guardai negli occhi.
- Sono la figlia di Zeref – gli dissi piangendo.
Restò immobile dov’era.
Mi doveva odiare.
- Non mi importa – disse avvicinandosi.
Non importa?
Ma cosa stava dicendo?
Si mise di fronte a me .
- Tu non sei tuo padre – disse asciugandomi le lacrime – tu sei diversa, non devi sentirti in colpa di ciò che è lui. Tu non sei tuo padre – lo abbracciai .
Il profumo di Gray si fece spazio nella mia mente.
Era rassicurante.
Gray era rassicurante.
Avevo bisogno di lui.
Ti amo Gray.
Quel pensiero si fece largo da solo nella mia mente, riuscì ad oscurare il pensiero del mio albero genealogico .
Come era apparso quel pensiero, sparì.
- Gray tu non capisci, - iniziai – quando ho aperto il buco nero, non avevo usato la magia volontariamente, ma ero comunque cosciente di quello che facevo – respirai, e sentii la brama di distruzione che mi aveva attraversato il corpo, e le scariche adrenaliniche di piacere nella distruzione – io ero pienamente cosciente della distruzione che provocavo. La cosa peggiore è che mi è piaciuto . Mi è spaventosamente piaciuto - .
Vero, spaventosamente vero.
Era un incubo.

Le parti di Gray

Mi sentivo male .
Alla gilda l’avevano trattata come un cane , le avevano detto di andare via.
Senza pensare.
Senza pensare che lei lo avrebbe fatto davvero, senza pensare che sarebbe andata molto lontano.
Lontano da me.
L’avevo già vista morire tra le mie braccia una volta , non avrei permesso che ci fosse una seconda volta .
Dovevo trovare Makarov prima che le dicesse una cosa ben più terribile .
Iniziai a correre.
Lo trovai con Erza .
- Master, non deve dire ad Azzurra la verità su suo pad…-
- L’ho già fatto – disse triste.
Guardai Erza nel panico più completo.
- Dov’è? – chiesi.
Nessuno dei due rispose.
Cazzo! Cazzo! Cazzo!
Azzurra ti prego non fare nulla di cui io mi possa pentire.
Iniziai a correre.
Andai a cercarla.
Corsi dai ciliegi, appena li vidi iniziarono a fiorire i ricordi di semplici e dolci momenti.
Non dimenticherò mai il suo viso sorridente appena capì che non l’avevo lasciata sola quando l’avevano ferita.
Mi innamorai di lei allora, credo.
Andai verso il rimanente della casa di Lucy e alla casa di Natsu.
Forse era a casa mia. A casa nostra.
Sarebbe potuta restare a vivere da me anche per sempre, la volevo vicino.
Volevo sentire le sue fughe notturne, i suoi passi per la casa, le sue melodie sotto la doccia e la sua voce che mi sgridava .
Dovevo trovarla.
Corsi a casa.
Entrai.
La trovai a terra con le nocche sanguinanti.
Che cosa ti eri fatta?
Restai immobile all’entrata della camera .
Lei si girò verso di me .
La guardai negli occhi dove non riuscivo a distinguere l’iride e la pupilla.
- Sono la figlia di Zeref – mi disse .
Lo so chi sei, e non era importante .
Mi avvicinai.
- Non mi importa –
Andai verso di lei per asciugarle le lacrime , non volevo che soffrisse solo per colpa di un padre degenerato.
- Tu non sei tuo padre – iniziai mentre le toccavo il viso caldo - tu sei diversa, non devi sentirti in colpa di ciò che è lui. Tu non sei tuo padre – Avrei voluto baciarla in quel momento, ma dovevo trattenermi. Lei mi abbracciò improvvisamente.
La strinsi tra le mie braccia , sentivo il suo corpo a contatto con il mio.
Volevo che restasse così.
Ma mi sorprese, come sempre, la sua imprevedibilità su di me aveva la meglio.
- Gray tu non capisci, - mi sorprese quella frase – quando ho aperto il buco nero, non avevo usato la magia volontariamente, ma ero comunque cosciente di quello che facevo –si fermò un attimo per respirare – io ero pienamente cosciente della distruzione che provocavo. La cosa peggiore è che mi è piaciuto . Mi è spaventosamente piaciuto – finì.
Aveva paura di dire quella frase , di sentirsi dire quelle cose da se stessa.
Sentivo le sue lacrime che mi bagnavano la schiena.
Il suo corpo tremava e io non sapevo cosa dire per farla stare meglio.
Ma niente cambiava per me.
Ti amo .

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Capitolo 17
*** Le decisioni che cambiano la vita ***


- Gray? – chiesi.
- Dimmi –
- Ora cosa succederà? – domandai.
Restò in silenzio.
Mi guardò esitante .
- Scusa, non riesco più a trattenermi –
Mi prese il viso tra le mani e si avvicinò.
Chiusi gli occhi.
Iniziò a baciarmi delicatamente , poi sempre più deciso.
Ecco cosa succederà ora .



Gray mi curò le nocche distrutte.
Capì al volo che avevo fatto a pugni con il muro a causa delle macchie di sangue .
In salotto c’erano Makarov, i maghi di classe S , Natsu, Lucy .
Mi avrebbero cacciato, forse era per quello che restavo seduta, immobile nell’angolo della camera a chiedermi cosa avrei fatto ora.
Non volevo vedere le loro facce accusatorie, arrabbiate, tristi e molto probabilmente desiderose di avere una risposta che io non avevo, o meglio, non volevo dare .
Gray era là con loro.
L’unica persona abbastanza stupida da provare qualcosa per me, era di là.
Li sentivo parlare, ma non volevo ascoltare quello che dicevano.
Poi sentii dei passi.
Venivano verso di me.
Chiusi gli occhi, ero pronta alla fucilazione.
Il cuore batteva, avevo paura .
La porta si aprì, e l’odore di Lucy mi travolse.
Perché avevano mandato lei come messaggera?
Lucy mi vide nell’angolo, rannicchiata.
Si avvicinò.
- Abbiamo contattato Ultear, ci aiuterà a rimettere in sesto la città con la sua magia, tornerà come nuova – si sedette vicino a me – non ci sono morti, e i feriti guariranno – disse.
Perché doveva essere gentile , sarebbe stato più complicato dimenticare dopo essere stata cacciata.
Le avevo distrutto la casa, doveva odiarmi almeno quanto mi odiavo io.
- Non devi essere gentile con me, puoi prendermi a calci se vuoi, non reagirò – dissi guardando a terra.
Lucy non si alzò, anzi rimase affianco a me .
- Io non ti odio, e non voglio nemmeno che tu te ne vada da qui, voglio che tu sia felice , non oso nemmeno immaginare quanto devi avere subito dalla vita, per questo voglio che tu sia felice qui, e poi siamo amiche – mi sorrise.
Siamo amiche?
Che parola nuova.
- E poi – iniziò a ridere – sei la prima con cui Erza a condiviso la sua torta, la credevo una cosa improbabile se non impossibile -.
Sorrisi.
- Grazie – le dissi.
Vidi Gray sulla porta, era appoggiato con le braccia incrociate .
Mi sorrise e tirò fuori delle garze nuove.
Doveva cambiarmi la fasciatura.
Lo guardai venire verso di noi.
Lucy non capiva il motivo delle garze , così le mostrai le mani.
La fasciatura che avevo era macchiata di sangue.
- Vi lascio, io sono sensibile alla vista del sangue – si alzò e ci lasciò soli.
Gray si sedette di fronte a me , aveva lo sguardo serio.
Mi prese una mano e la osservò attentamente.
- Stai bene ? – chiese iniziando a togliere la garza.
Esitai. Non era quello che volevo sapere io se stavo bene o meno.
- Hanno deciso di mandarmi via? – sussurrai.
Speravo non mi avesse sentito, invece si fermò a guardarmi negli occhi.
Non rispose subito.
Credetti di morire durante l'esitazione nel rispondere alla domanda



 

L'amatissimo angolo dell'autrice XD

 

Ciaooo a tutti :)
Probabilmente l'angolo dell'autrice non se lo calcola mai nessuno, così avevo deciso di metterlo in alto, ma in alto mi rompeva le scatole .. pff , così sono tornata a rimetterlo in basso
. Comunque avete visto che brava che sono stata? sono riuscita a essere abbastanza puntuale :D
Almeno una volta ogni tanto succede anche a me
altra cosa, siccome non ve lo calcolate mai questo angoletto piccino picciò ho deciso di scrivere un sacco di sbarbataggini (?), come se prima non lo facessi e.e
Volevo informarvi che la vostra autrice ha deciso di farsi ben due piercing , sulle orecchie ovviamente , l'helix e l'industriel, sono carinissimi :3
e inoltre per cambiare look mi farò presto le punte dei capelli blu visto che stanno bene con il biondo :D
altra cosa vi piace il titolo? non sapevo che titolo dare :\
Ultima cosa, volevo informarvi che se il vostro prof di mate vi dice apertamentedi avervi sognato la notte (probabilmente un incubo su di voi, o isensi di colpa dovuti al brutto che non meritavate), beh sappiate che è tutto normalissimo perchè è successo pure a me -.-"

BUONA LETTURA(il buona lettura alla fine ci voleva prorpio XD )

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Capitolo 18
*** Finalmente a casa ***


- Stanno pensando di nasconderti dal consiglio della magia visto che hanno capito che il buco nero è stato creato da qualcuno all’interno della Fairy Tail – disse con amarezza.
Riprese il lavoro.
Non mi volevano cacciare, ma ora ero un problema per tutta la gilda nel caso mi avessero trovato.
Creavo problemi dovunque andavo.
Perché ?
Dovevo parlare con Makarov, dovevo parlarci immediatamente .
Mi alzai .
Se il consiglio fosse venuto qui mi avrebbe immediatamente portato via, mi avrebbe portato nella camera delle torture se ne avevano una , e a quel punto non ci avrebbero messo molto a capire della mi discendenza con Zeref.
-  Dove vai? – mi chiese alzandosi e bloccandomi il passaggio.
-  Devo parlare con Makarov, se il consiglio farà fuori tutti dopo che saranno venuti a sapere della mi discendenza sarà solo colpa mia e …-
-  Smettila di sentirti in colpa! Hai perso il controllo dei tuoi poteri, può succedere.. –
-  Se succedesse un’altra volta? – chiesi – chi mi garantisce che la mia prossima volta non sia quella in cui vi uccido tutti? –
Gray non poteva trovare scuse , se perdevo il controllo io, poteva essere la fine , e lui lo sapeva, e lo sapevano anche i maghi di classe S che si trovavano nell’altra stanza, lo sapevano perfino i maghi che si trovavano a mettere apposto la città.
Lo sapevano tutti che non potevo avere scuse, e che era stata solo fortuna se non avevo fatto vittime .
Mi sedetti a terra e mi presi la testa fra le mani .
- Riuscirai a fermarmi un’altra volta ? – mi accorsi che la mia richiesta sembra più una supplica che una domanda.
Gray era preoccupato, lo sapevo .
Non sapevo invece se lui fosse ottimista , se magari credeva che le cose potessero migliorare, ma io, sapevo che se le cose potevano andare peggio, lo facevo .
Si chinò e mi baciò dolcemente la fronte.
- Non voglio che il consiglio ti scopra , altrimenti come farò a proteggerti – disse sorridendo.
Cercai di sorridere, senza successo .
Riprese il lavoro nel fasciarmi la mano .
Era un idiota, se le cose potevano andare peggio lo facevano, e la cosa peggiore che mi potesse capitare, era iniziare a provare dei sentimenti per qualcun altro , una cosa peggiore di questa, era che i miei sentimenti fossero ricambiati,
-  Stai pensando che sono un idiota immagino – disse finendo di fasciarmi una mano.
Gli sorrisi spontaneamente.
-  Un pochino effettivamente – gli passai l’altra mano.
-  Questo significa che stai meglio allora –
Sentimmo la porta aprirsi .
Entrò Luxus .
Rimasi seduta dov’ero mentre  Gray si alzò e andò verso di lui.
-  Ghiacciolo, lei rimarrà– mi guardò con aria di superiorità – non mi piaci figlia di Zeref, i tuoi poteri non mi fanno paura e… -
-  Smettila Luxus – urlò Gray.
Non ascoltò Gray.
- Se perderai il controllo di nuovo, ti consegnerò io stesso al consiglio –
Annuii.
Aveva ragione .
Mi alzai , andai di fronte a Luxus e ressi il suo sguardo.
- Se succederà di nuovo, io stessa mi consegnerò al consiglio
-  Cerca di non farti notare troppo in questo periodo – se ne andò .
Luxus uscì ed entrò Makarov, che fece segno a Gray di uscire.
Restò a fissarmi.
- Mi dispiace – dissi.
Restò a guardarmi senza dire niente.
- Non volevo tutto questo – continuai – mi dispiace così tanto Master – mi prese una mano – non capisco perché vogliate tenermi qui, io… -
- Tu sei mia figlia, e io non lascio i figli nei guai, se il consiglio vuole venire a prenderti dovrà prima vedersela con me – lo abbracciai e piansi.
Era gioia, per la prima volta piansi di gioia .
 
 
 
Era passata una settima.
Del consiglio non c’era traccia, per ora.
Feci scrocchiare le ossa torcendo il collo.
Ero ansiosa, nervosa, impaurita dal dire la verità alle persone che si trovavano dentro la gilda.
Erano la mia famiglia, dovevano sapere chi ero, non avevo trovato giusto tenerglielo nascosto, ero ciò che ero , non avrei potuto cambiarlo.
Tenevo stretta la mano di Gray, eravamo davanti alla porta della gilda , sembrava nuova, Ultear aveva fatto miracoli con i suoi poteri.
Mi dava fiducia la mano di Gray stretta alla mia.
Aprii la porta lentamente.
C’era il solito brusio, ma quando entrai , la maggior parte smise di parlare e mi restò a guardarmi.
Il master mi guardava.
Respirai lentamente.
- Devo dirvi una cosa importante – annunciai – e ve la dirò senza inutili giri di parole -
Il poco brusio che c’era cessò.
Mandai giù un bolo di vomito, respirai lentamente per la seconda volta, sudavo freddo.
Non sapevo come avrebbero reagito dopo una tale notizia bomba.
- Sono la figlia legittima di.. –forse potevo scappare potevo andarmene, potevo abbandonare tutto e trovare un altro posto, no, io volevo restare qui – … di Zeref – dissi tutto d’un fiato.
Chiusi gli occhi con forza.
Non volevo vedere le loro reazioni, ne guardare i loro visi assimilare una simile informazione.
Il silenzio era agghiacciante , nessuno parlava, nessuno respirava, mi sentivo gelare.
Nessuno stava facendo niente.
Volevo che qualcuno dicesse qualcosa, aprii gli occhi lentamente.
Erano stupiti.
- Dire la verità, anche se non è semplice da dire, è una cosa da Uomo! – disse Elfman facendomi il pollice in su.
Sentivo calore ora.
- Almeno sappiamo a chi dare la colpa se un giorno ci ritroviamo Acnologia alle porte della città – disse Evergreen.
Sentii una pugnalata al cuore.
Era vero, Evergreen aveva ragione, la mia presenza li metteva in pericolo.
- Io ho paura di te – mi girai verso Lisanna.
Altra verità, un’altra pugnalata.
-         Non trovo giusto che ti teniamo come rifugiata, la tua presenza mette in pericolo la gilda intera, se non tutta la città- questo era Droy probabilmente.
Mi sentii cedere.
Stavo perdendo la mia casa, di nuovo.
Gray mi strinse la mano.
“Se desideri veramente qualcosa , devi lottare” , le parole di Kira risuonarono nella mia testa.
Guardai in alto e sorrisi.
Aveva ragione.
Guarda come tua figlia lotta per ciò che vuole .
- Non sono una rifugiata – dissi-  non sapevo chi fosse mio padre fino poco tempo fa – respirai per cercare le parole – vi ho detto la verità perché vi ritengo la mia famiglia, la mia vera famiglia  - scese una lacrima a queste parole – e non voglio andarmene da qui –
Non volevo essere abbandonata di nuovo.
Avevo deciso di smettere di essere triste, io volevo la mia felicità a Fairy Tail, desideravo restare qui, volvevo solo quello.
Quello e Gray.
Mi circondò le spalle con un braccio.
-  Voglio renderti felice – mi sussurrò.
Voglio essere felice.
Mira venne verso di me .
- Non ho paura di te , coglio che tu resti per continuare a essere mia amica – disse .
L’abbracciai piangendo e sorridendo.
Erza si alzò.
-  Sei mia amica, non ti lascerò fare del male a nessuno, soprattutto a te stessa –
-  Sei un buon soggetto da disegnare –
-  Noi due abbiamo ancora un combattimento in sospeso. Voglio la rivincita –
-  Aye! –
-  Vivi in casa mia, non voglio sentirla vuota – Gray mi asciugò una lacrima.
-   I tuoi gadget vendono –
Grazie a tutti quelli che avevano trovato qualcosa di buono in me, hai visto Kira, tua figlia ha una famiglia di nuovo.
Loki mi venne vicino.
-  Ehi noi due dobbiamo ancora fare quel viaggio nello spazio –
Sorrisi.
Mi sentii il cuore più leggero.
- Mi fai paura adesso –Lisanna si avvicinò – ma non significa che continuerai a farmene –
-  Sei una dragon slayer, ora dobbiamo solo trovare il tuo gatto –
- Se il consiglio della magia arriverà, se arriverà Acnologia o chiunque altro, non importa, siamo una famiglia, combatteremo per proteggere la famiglia –
Lucy mi abbracciò.
-  Sei a casa qui con noi –
Finalmente un posto per me.
Sentivo che non mi avrebbero lasciato.
Finalmente un posto che potevo chiamare casa  .
Finalmente ero a casa.
 

 


L'ultimo angolo dell'autrice

scusate se ci ho messo così tanto tempo.. ma credo ne sia valsa la pena :)
questo è l'ultimo capitolo della storia :)
sono stata contentissiama che così tante persone l'abbiano messo nei preferiti, tra le seguite e le ricordate.. vi ringrazio tutti, mi stava per venire da piangere quando ho scritto l'ultimo capitolo
ringrazio ovviamente anche chi ha recensito fino ad ora sopportando i miei clamorosi ritardi!!
chiedo perdono ancora una volta per quelli
spero che l'ultimo capitolo vi piaccia .. credo sia un lieto fine :)
Grazie a tutti ancora ... è stato fantastico scrivere questa storia per voi :')

Baci Lily**

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