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di sopra_al_rumore
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Aveva solo 12 anni... ***
Capitolo 2: *** Where is my mother? ***
Capitolo 3: *** Hell is here! ***
Capitolo 4: *** Her father. ***
Capitolo 5: *** Il cambiamento. ***
Capitolo 6: *** Thank you. ***
Capitolo 7: *** Tonight; ***
Capitolo 8: *** Good Night; ***
Capitolo 9: *** Nothing change. ***
Capitolo 10: *** What's up now? ***
Capitolo 11: *** Thank you Zayn; ***
Capitolo 12: *** Goodbye father! ***
Capitolo 13: *** After,can you tell me something about your life? ***
Capitolo 14: *** A bad past can do a good future. Sam's story! ***
Capitolo 15: *** a good choice for smiling; ***
Capitolo 16: *** kiss me in a good way! ***
Capitolo 17: *** Welcome to my life Tanya; ***
Capitolo 18: *** Now or never; ***
Capitolo 19: *** We are the same; ***
Capitolo 20: *** You make me feel alive; ***
Capitolo 21: *** Go on Zayn! ***
Capitolo 22: *** Say goodbye; ***
Capitolo 23: *** six month later; ***
Capitolo 24: *** Surprise! ***
Capitolo 25: *** don't worry, be happy; ❤ ***



Capitolo 1
*** Aveva solo 12 anni... ***


Demetria è sempre stata una brava ragazza,con sani principi morali e una buona educazione.
Un estate,per volere dei suoi genitori,partecipa ad un campo estivo che la tiene
lontana di casa per 3 lunghi mesi,permettendole di comunicare
con i suoi parenti solo tramite cellulare.
La cosa non turba la allora bambina 12enne,che accetta di partire senza alcun timore,
ma al suo ritorno a casa e il 13° compleanno all'orizzonte,
la sua vita precipita in un profondo e buio tunnel,dove per uscirne dovrà
sottoporsi a trattamenti speciali e cure mediche.


Era l'estate 2005.

-Demi,io e tuo padre abbiamo pensato che sarebbe carino farti passare l'estate con questa compagnia di giovani scout,oltre gli accompagnatori ci saranno solo bambini della tua età e siamo certi che ti divertirai tanto.-
Demi guardò sua madre incerta sul da farsi,alla fine rispose: -Come mai questa decisione?-
-Vedi tesoro,quest'anno io e tuo padre per problemi abbiamo deciso che non è opportuno viaggiare,ti dispiacerebbe passare così l'estate? Non volevamo rovinartela e ci siamo informati su questo posto,sembra bello e poi tutti né parlano bene...- aveva risposto prontamente sua madre.
Demi annuì e sorrise poco dopo.
Mostrò a sua madre di aver accettato la proposta e senza fare ulteriori domande andò a preparare le valigie.

La madre intanto si faceva forza e pensava a come stava ingannando sua figlia anche se per il suo bene.
Pochi giorni prima della partenza,Maddie,la mamma di Demi,si ritrovava spesso sola sotto la doccia a confondere le sue lacrime con l'acqua cadente e sussurrava a se stessa:
''Presto sarà tutto finito...''
Demi entusiasta come mai in quell'ultimo periodo,verificò ancora una volta che tutto fosse pronto e portò i suoi averi fino alle porta per poi urlare:
-Mamma! Papà! Andiamo! E' tardi!-
La bambina attendeva i suoi genitori sull'uscio della porta e quando li vide arrivare come sempre,sorridenti e tranquilli,si augurò,
ancora una volta,di finire così.
Sognava un matrimonio a 25 anni,come sua madre,ma con un amore iniziato da molto prima.
Voleva arrivare sull'altare con un lunghissimo abito bianco come quello delle principesse che tanto stimava nei cartoni animati,come la sua preferita,Cenerentola.
Intendeva sposare un principe con folti capelli biondo cenere e profondi occhi celesti,di medio peso senza eccessivi muscoli e un volto puro come quello di un neonato.
Voleva ereditare quella piccola grande casa dov'era nata e condividere al suo interno la gioia della prima gravidanza e del primo bambino anche se ha sempre pensato che il 
numero perfetto fosse 2 in modo che i piccoli non si annoiassero nelle lunghe giornate in cui lei e il suo principe avessero lavorato.
Poi tornava alla realtà e guardava i suoi genitori,innamorati come il primo giorno,scortarla con un sorriso verso l'auto che gli attendeva per la partenza.

-Allora Demi,sei sicura di aver preso tutto?- Le domandò timidamente suo padre che tra le righe intendeva,tutte quelle cose che servono alle donne o neo-donne.
Perché se c'era una cosa di cui papà Will era certo,era che la sua piccola Demi stesse crescendo e che dopo il campo estivo sarebbe stata abbastanza adulta da accettare la crudele realtà che l'attendeva imminente subito dopo i caldi mesi estivi.
-Certo papà,tutto tutto tutto!-
-Sembri entusiasta Demi,davvero non ti dispiace lasciare per tutto questo tempo la tua mammina?- S'intromise orgogliosa Maddie.
Demi ci pensò sù e subito le venne un senso di colpa che cacciò via dicendo: -Mamma,sono solo tre mesi,vedrai che quando torno saremo più unite di prima e poi frequenterò l'ultimo anno di scuole medie! Ti prometto che sceglieremo accuratamente la scuola superiore e ti lascerò tutto lo spazio che vorrai recuperare nella mia vita...-
Quelle parole,per una mamma,dette da una figlia 12enne erano davvero il massimo che si potesse chiedere.
Maddie guardò Will e per poco non scoppiò nuovamente a piangere com'era solita a fare ultimamente,com'era solita da quando le avevano diagnosticato la malattia.

Demi baciò suo padre e sua madre per qualche lungo minuto sulle loro morbide guance.
Le guance di suo padre le ricordavano da sempre i petali di rosa in quanto soffici e sempre prive di barba
mentre quelle di sua madre le ricordavano il lato tondo di una pesca sciroppata,
sempre così profumate,senza imperfezioni o segni del tempo.

-Buona fortuna...!- disse Will,lasciando la piccola nelle mani del maestro Tom e della sua assistente Olivia.
-Non dimenticarti mai di sorridere...- aggiunse Maddie -...resta forte!- urlò poi,mentre sua figlia già correva lontano per fare amicizia con i bambini che le avrebbero tenuto
compagnia per tre lunghi mesi.

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Care lettrici,questo è il primo capitolo della mia nuova Fan Fiction.
Ci tengo a precisare che vorrei che i personaggi fossero immaginati come lì immagino io ovvero:
Demi Lovato e Zayn Malik,per chi non lo avesse capito! :33 
Inoltre,voglio ringraziare tutte coloro che seguiranno la storia capitolo dopo capitolo 
e volevo informarvi che il Rating rosso non è stato messo solo
per le scene 'bollenti' in cui potreste imbattervi a lungo andare,
ma anche per le violenze psico-fisiche e scene forti in cui la nostra protagonista
si ritroverà.
Spero di non turbare nessuno con questa storia,
e che sia apprezzata senza troppe polimiche :))
basta pensare che queste cose delle volte succedono davvero,
trovarle per iscritto è solo un modo per provare a viverle in prima persona se
si ha la forza di voler continuare a leggere per arricchirsi interiormente.
Bene detto ciò non vi anticipo nient'altro :P
Chi mi conosce,per le vecchie storie però sa che io voglio le lettrici partecipi,
oltre alla recensione voglio sentire i vostri pareri,
se avete un desiderio,
se volete che ci sia un azione in particolare,una frase,anche una canzone in sottofondo,
perché no? :) Basta chiedere e ogni vostra richiesta verrà esaudita.

Ok scusatemi,ho scritto più qui che nel capitolo.
*Sparisco
*

 



 


 

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Capitolo 2
*** Where is my mother? ***



I primi giorni al campo estivo volarono in fretta,così come la prima settimana.
Demi era una bambina che amava la natura e per questo ad ogni escursione mostrava sempre tanta grinta che gli altri bambini le invidiavano.

Ogni mattina si alzava,richiudeva il suo sacco a pelo ed usciva dalla tenda per fare colazione.
Bisognava accontentarsi di quei cibi sani e preincartati che gli scout Tom e Olivia le offrivano,e infatti a lei non importava,ingurgitava quanto bastava per affrontare la mattinata e dopo di ché,
andava lungo il fiume che costeggiava il loro accampamento.
Sciacquava il volto e si sedeva su un sasso che ormai era diventato il suo rifugio personale per pensare e osservare.
Così aspettava che ogni gocciolina si asciugasse sul suo volto e sulle sue mani prima di prendere i due elastici che portava sempre al polso e farsi due lunghe trecce.

Quelle piccole molle,anche se diverse erano estramamente importanti per la piccola Demi,una la conservava con amore in segno dell'amicizia con la sua migliore amica Kate che gliela regalò al suo 10° compleanno,mentre l'altra,quella color menta con le sfumature cioccolato,un po' buffa a vedersi,era il regalo di sua madre per il nuovo anno scolastico,quello che ancora la piccola non sapeva,avrebbe passato sola.

Le bambine le invidiavano il suo modo così accurato di portare i capelli,mentri i bambini le invidiavano la sapienza che giaceva inconsapevolmente in lei.
Ogni volta che Tom domandava: -Bambini,sapete a cosa serve questo?-,tutti tacevano,solo una mano era sempre alta pronta a spiegare tutto,era la mano della piccola Demi.

Demetria continuava a sentire i suoi genitori per telefono e per la maggior parte del tempo dialogava con suo padre.
Lei le raccontava di cosa avevano fatto in settimana,dov'erano andati e cosa aveva visto,e Will si dimostrava sempre attento alle spiegazioni della figlia.
A Maddie toccavano sempre i 5 minuti finali della telefonata,dove si limitava,tra una frase e l'altra a ripetere alla figlia quanto fosse orogogliosa di lei e alla fine trovava sempre il modo per 
fare una morale anche non diretta alla piccola Demi,magari mascherandosi dietro avvenimenti inventati di sana pianta,sulla vita.
Demi non capiva quei buffi discorsi di sua madre,si limitava a pensare che era una cosa normale. ''Tutte le mamme fanno così...'' diceva tra se e se.
Alla fine rispondeva con un semplice -Si mamma,sono d'accordo con te.-
Quella piccola frase per quando banale fosse,per Maddie significava molto e la sera riposava tranquilla sapendo che anche quella lezione era stata appresa dalla piccola Demi.

La seconda settimana di Agosto,Maddie lasciò tutti i suoi averi a sua figlia e le scrisse una lettera dove le spiegava il perché,al suo ritorno,lei non ci sarebbe più stata.

Cara Demi,
ogni parola su questo foglio è scolorita da una lacrima che l'accompagna.
Sei ancora troppo piccola per capire quest'ingiustizia,
o forse no,sei abbastanza grande da accettarla e rimanere forte,
io preferirei la seconda.
Io e tuo padre ti abbiamo mandata al campo estivo,
non per problemi economici,
ma per non farti vivere la realtà di una mamma in fin di vita.
Sei così piccola.
Probabilmente quando leggerai questo pezzo di carta,
io non ci sarò già più e so quanto nel dolore mi odierai per non averti permesso di starmi vicina.
Mi scuso anticipatamente,
quello che mi porta via da te è una malattia che i medici mi diagnosticarono subito dopo Natale.
Comunemente chiamato 'Cancro',dovrebbero scrivere 'malattia del tutto involontaria che ti riduce all'infanzia in meno di sei mesi...',
è il mio malessere. Questi tre mesi estivi sono stata sottoposta a chemio terapia e tante altre cose strazianti che non ti rivelo,
ma sta tranquilla,tuo padre si è preso cura di me in maniera impeccabile.
Vorrei con tutta me stessa che tu trovassi un uomo esattamente come lui,
per quanto grande è il nostro amore,non credevo che mi avrebbe supportata anche ''in malattia..'' come recita il prete al matrimonio.
Invece lui l'ha fatto e Dio solo sa quanto mi senta in colpa per averne dubitato anche per un solo momento.
Mentre scrivo mi passano per la mente le immagini di tutti questi anni di matrimonio,
la tua nascita,la tua crescita,e mi arrabbio con l'innocente mondo,perché non potrò vedere il tuo futuro e
starti accanto nei momenti in cui ne avrei bisogno.
Gli incidenti capitano e la gente pensa che siano brutti perché non ti lasciano il tempo di salutare i tuoi cari,
dicono che le malattia siano meglio,quelle ti danno il tempo per fare tutto ciò che avresti sempre 
voluto fare e che non hai mai fatto.
Forse è vero,tuo padre mi ha portata in tutti i luoghi in cui sognavo di andare,
mi ha comprato ogni cosa che da ragazza non ho potuto avere e che col matrimonio ho dimenticato,
però c'è una cosa brutta nelle malattie,
dover fare i conti con il tempo,
inizi a vedere una clessidra che ti perseguita con l'intento di arrivare all'ultimo granello di sabbia per completare il suo richiamo.
Ho salutato tua nonna,che con la fotografia del nonno tra le mani ripeteva:
-Prenditi cura di lei!-
e le lacrime che tentavo di nascondere sono esplose quando mi ha abbracciata come non faceva più da anni.
Tua nonna che mi abbraccia! Ti rendi conto?
Aveva ragione John Lennon allora:
''Tutti ti amano quando sei morto!''
Perdona l'ironia,
volevo solo sdrammatizzare.
Tuo padre,non sa nulla di questa lettera,è una cosa che ho deciso di fare per mio volere.
Volevo salutarti in questo modo bambina mia.
Ora ti prego,non piangere,portami nel tuo cuore ed io vivrò per sempre.
Dal cielo veglierò su di te e se potrò,ti manderò un segno per farti vedere che ci sono.
Se non arriva,ricorda comunque che io ci sarò sempre per te! 
E sorriderò dall'alto quando incontrerai l'amore della tua vita,
quando andrai al ballo della scuola,
quando diventerai donna,
quando avrai un bambino e una casa tutta tua.
Io ci sarò in ogni bel momento della tua vita,
non parlo di quelli brutti,perché dopo questo,non né avrai,ne sono certa Demetria.
Questo sarà il tuo primo ed ultimo momento brutto.
Ti amo tanto,sopra ogni cosa,per sempre.
Ti bacio.
-La mamma-

 

Si spense qualche giorno dopo lasciando a tutti l'amaro ricordo di una vita vissuta per la famiglia che tanto amava.
Tom era uno straccio e Demi sarebbe tornata solo una settimana dopo.
Tutti erano in lutto sapendo ciò che era accaduto e tutti erano pronti all'arrivo della bambina per poterla consolare.
Suo padre odiava questo volersi immischiare degli estranei e così andò alla ricerca di una nuova casa,
dove la presenza di Maddie non sarebbe stata così viva in ogni angolo.
Trovò un piccolo appartamento in un quartiere più tosto isolato e degradato della città,
ma per il momento pensò che fosse perfetto,almeno fino a che non si sarebbero calmate le acque.

Al suo ritorno,la piccola Demi si trovò in un mondo che non apparteneva affatto alla sua realtà e qualche ora dopo aver posato i bagagli nella sua nuova stanza,
priva di colori,affetto e cose personali,si decise a chiedere a suo padre dove fosse la mamma,e perché non l'aveva accompagnato.
-Papà,dov'è la mamma?-
A suo padre scivolò il bicchiere che stava lavando,nel lavello.
Sapeva che quella domanda sarebbe arrivata ma non così imminente.
Tom si asciugò le mani e prese dall'ammasso di scatoloni uno scrigno contenente tutta la verità.
La bambina lo guardò turbata,poi si sedette sul pavimento con le gambe incrociate e ci frugò all'interno.
C'erano tutti i gioielli di sua madre che luccicavano attorno ad una ballerina che girava su se stessa a suon de ''Il lago dei cigni.'' sul piedistallo,come nelle favole.

Demi capì che qualcosa non andava,ma in silenzio prese lo scrigno e andò in camera sua,
per riflettere su cosa di tanto brutto fosse accaduto da spingere sua madre a donargli tutti i suoi averi a cui sapeva,tenesse tanto.





 


 




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Capitolo 3
*** Hell is here! ***


Tra Demi e suo padre non c'era più dialogo.
S'incontravano a cena come due sconosciuti mentre la baby-sitter di turno portava a tavola le pietanze per poi prendere le sue cose e andare via.
L'inizio della scuola era alle porte e Demi desiderava solo andare con sua madre come ogni anno,a fare compere.
Voleva lo zaino visto in tv,quello rosa con le macchie nere stile leopardo,
per una ragazzina di 13 era molto cool arrivare in 3° media con una cosa così trasgressiva dal solito zaino reciclato degli anni precenti.
Voleva riempire il cestino di colori,penne,matite e tutte quelle cose che profumavano di buono prima di essere scartate per adoperarle,
eppure Demi,reprimeva questo suo desiderio e passava le giornate con Melissa,la baby--sitter che suo padre aveva trovato pochi giorni dopo il loro trasloco.

Melissa aveva lunghi capelli biondo cenere e occhi cervone,era alta e magra.
Indossava spesso vestiti che la piccola Demi reputava inappropiati per il lavoro che svolgeva.
Mini-short e maglie spesso trasparenti che lasciavano immaginare le sue forme.
Solo una cosa le invidiava,il piercing al naso che agli occhi di Demi appariva come un segno di libertà,
cosa che insieme all'abbigliamento di Melissa,andava a pennello.

Un pomeriggio Demi chiese a Melissa di portarla a fare un giorno per il quartiere,
la piccola era lì da quasi un mese eppure conosceva solo casa sua,non sapeva nemmeno l'indirizzo dell'abitazione.
La ragazza titubò per un istante ma si convinse in fretta ad assecondare le richieste della bambina e mentre passeggiavano cercando di raggiungere un parco di skaters poco distante Demi le chiese:
-Melissa,tu quanti anni hai?-
-19...-

-Delle volte sembri più grande...- ammise timida Demi.
Melissa sorrise e incuriosita chiese: -Perché dici questo?-
-Non lo so,sarà il modo in cui ti vesti e trucchi. Fino a poco tempo fa ero abituata a vedere le ragazze come te,non mi fraintendere,solo da lontano...ora invece...-
-Capisco...- disse Melissa senza indagare nelle parole di Demi. Poi le prese la mano e le disse: -Siamo quasi arrivate,forse ci sono anche alcuni miei amici...-
Demetria alzò gli occhi al cielo sicura che di li a poco si sarebbe cacciata in un bel pasticcio,poi sorrise alla baby-sitter e si ritrovò in un mondo che decisamente non le apparteneva.

Aveva immaginato un parco con qualche giostrina e bambini con i gelati invece davanti ai suoi occhi c'erano solo decine di ragazzi con uno strano abbigliamento che si destreggiavano sui loro giocattolini a rotelle,quei giocattolini che Demi aveva visto solo in tv,nei film non consigliati ai bambini.
Quella realtà per lei era confusa,non riusciva a guardarsi attorno senza che le venisse mal di testa.
Demi era abituata ad avere una casa con un giardino tutto per lei,
la torta di mele ogni domenica,
il film del momento il sabato sera,
vestitini comprati rigorosamente in Boutiquè di moda francese.

Non si riteneva una bambina viziata,aiutava sempre il prossimo,
dava da mangiare agli animali abbandonati e costruiva casette per gli uccelli con il suo papà ogni estate.
Ora invece si ritrovava in una palazzina con strambi coinquilini,
gang di ragazzi ad ogni angolo della strada,vestiti con indumenti due volte la loro taglia,cappelli tutti uguali e ragazze poco vestite ai loro fianchi.
La domenica doveva cucinare lei perché era il giorno libero di Melissa,
il massimo che si poteva concedere il sabato sera era un film vecchio che ripassavano in tv per la decima volta,
e per quanto riguardava il suo look,sentiva quasi di non appartenere più alla classe di vestiti rosa con fragoline.
Si sentiva sempre più simile a Melissa,voleva provare ad essere come lei e non aveva nessuno che glielo impediva,
doveva solo deciderlo lei per se stessa.

Dopo la passeggiata,le due che agli occhi della gente potevano sembrare sorelle,tornarono a casa e Demi decise di andare a farsi una doccia.
Poco dopo sentì la porta principale aprirsi e udì la voce di suo padre che chiedeva a Melissa se fosse tutto ok.
Quella che ormai considerava sua amica anziché baby-sitter rispose di si e dopo avergli dato le istruzioni per la cena andò via.
La bambina si sentiva sempre un pò sola quando Melissa andava via ma ripeteva a se stessa che presto,con l'inizio del nuovo anno scolastico,
avrebbe trovato tanti amici con cui trascorrere la serata e non sentirsi sola in quelle quattro mura con suo padre.

Con i capelli ancora bagnati che gocciolavano sul pavimento,Demi avvolse il suo corpo attorno ad un telo male e corse in camera sua per cambiarsi,
rimproverandosi di non aver provveduto prima a portarsi gli abiti puliti in bagno.
Si chiuse nella sua camera e mentre cercava nel cassetto un paio di mutandine pulite notò che allo scrigno mancava un pezzo.
Si sedette sul letto con l'oggetto tra le mani e lo capovolse.
Notò l'angolo forzato da qualcosa di appuntito e un pezzo di legno appoggiato appena sopra l'incavatura.
Tirò via il tutto e intravide un pezzo di carta bianco sporco.
Delicatamente sfilò il foglio con i polpatrelli del pollice e dell'indice e con l'altra manno tenne saldo lo scrigno.

Subito dopo lasciò l'oggetto cadere sul letto e si concentrò sul foglio.
C'era scritto: 'Per Demi,con amore,la mamma.'
Demi sorrise anche se immaginava che il contenuto della lettera fosse tutt'altro che felice ma si ritenne fiera del fatto che era riuscita a trovare il messaggio di sua madre.
Anche se suo padre non le aveva ancora dato spiegazioni su nulla,Demi la notte rifletteva su cosa avesse spinto sua madre a lasciarla,
ma poi si addormentava sfinita ripetendo a se stessa:
''Un giornò la ritroverò.''

Non appena lesse le prime righe della lettera i suoi occhi diventarono rossi e lacrime amare le scesero lungo il volto.
Frase dopo frase ogni cosa le fù chiara e un dolore sempre più forte le bloccava il respiro.
Cercava di respirare ma l'aria nella stanza si riempiva di singhiozzi sempre più disperati che le rendevano impossibile anche pensare o cercare aiuto.
Dall'letto scivolò a terra,e con le gionocchia alte,dopo lo sfogo,rimase paralizzata a guardare nel vuoto,
cercava una risposta al perché nessuno l'avesse avvertita prima.
Avrebbe voluto darle un ultimo bacio,farle un'ultima carezza,assistera al funerale e
portarle un fiore sulla tomba e di sicuro avrebbe voluto con tutta se stessa restare nella sua casa natale e continuare lì la sua vita in onore di sua madre.

Solo due ore dopo Demi tornò alla realtà,quando suo padre bussò alla porta per informarla che la cena era pronta.

Demi uscì dalla sua stanza,ancora nelle condizioni di quando era uscita dalla doccia,
con l'unica differenza che il suo corpo e i suo capelli erano ormai asciutti e l'unico segno di umido era l'alone delle lacrime versate poco prima sulle sue guance.
-Perché non mel'hai detto? Perché?- un urlo finalmente interruppe il silenzio che giaceva in quella casa da quando erano arrivati.
Suo padre che era di spalle,diretto in cucina,si radrizzò su se stesso.
Era chiaro,Will aveva intuito che finalmente,Demi sapeva.

-Mi dispiace...-
Fù l'unica cosa che l'uomo riuscì a dire.

Demi fulminata da quella risposta si richiuse in camera sua e si vestì velocemente.
Uscendo vide suo pare seduto al buio con una bottiglia di birra tra le mani e poco dopo si ritrovò fuori dall'appartamento diretta chissà dove,per parlare con chissà chi.
L'inferno era iniziato.






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Capitolo 4
*** Her father. ***


Demi non aveva mai visto suo padre bere alcolici.
Alle feste o nelle occasioni speciali il massimo che beveva era lo Champagne per accompagnare la torta o il dolce in questione.
Il suo alito profumava sempre di menta e la pelle liscia del suo volto dava di una fragranza che Demi non conosceva,ma estremamente dolce e delicata,
evidentemente usava un buon dopo barba.
Ultimamente invece,il suo alito era pesante e quella birra che teneva tra le mani mentre lei andava via,era la spiegazione al rossore in volto e tutto il resto.
Suo padre stava cambiando o forse lo era già.

Demi non riusciva a spiegarsi ancora molto riguardo alla questione di sua madre ma decise che se suo padre aveva deciso di cambiare,
lo avrebbe fatto anche lei e non le importava in che modo.
La piccola cercò Melissa per tutta la città fino a quando si sedette sfinita su una rampa per skaters dove era stata quello stesso pomeriggio.
Si guardò attorno e su una panca in lontananza vide un paio si sneakers che conosceva e pensò di aver trovato la sua amica.
Demi fece qualche passo in avanti,restando alla giusta distanza per cercare di capire se la ragazza davanti ai suoi occhi fosse o no Melissa.
Era sotto il braccio di una ragazzo un pò più alto di lei che fumava sussurrandogli cose all'orecchio apparentemente divertenti dato che intravedeva il sorriso della sua baby-sitter dopo ogni frase.
Demetria decise di nascondersi dietro un cespuglio e attendere il momento giusto per correre tra le braccia di Melissa,non intendeva certo distrurbarla proprio ora che le sembrava felice come non mai.
Poco dopo li vide scambiarsi segni d'affetto dietro la rampa per skaters.

In tutti i 12 anni della sua vita Demetria era a conoscenza dell'amore,ma quello le sembrò tutt'altro.

Il ragazzo toccava la sua baby sitter nelle parti più intime e lei si limitava a tenergli le braccia attorno al collo posizionando la testa nell'incavatura tra collo e spalla di lui.
Poi tornavano a baciarsi e lì Melissa con le spalle contro il muro si aggrappava letteralmente al ragazzo attorcigliando le sue lunghe gambe attorno al bacino.
Questo gesto disperato di lei,agli occhi di Demetria sembrava una dichiarazione d'amore.
La bambina capì da subito che mentre Melissa cercava per l'appunto l'amore e la delicatezza in quel ragazzo,lui abusava solo di lei,ma accecata com'era,la sua baby sitter non se ne rendava conto,
o peggio,pur di non perderlo vendeva letteralmente se stessa in cambio di qualche istante tra le sue braccia.

Proprio mentre aveva deciso di andare via,la bambina sentì un urlo,quella voce le era famigliare:
-E' così vero? E' sempre così!-
-Andiamo Melissa,cosa pensavi...?- rise bruscamente il ragazzo.
-Sei un bastardo.-

Quella parola s'insinuò nella mente di Demi,che fino ad allora non aveva mai sentito brutte parole e non né conosceva nemmeno il significato,
a tal punto da farla restare ferma sul posto ad osservare quello che sembrava lo scoppio di quello che i suoi occhi avevano osservato poco prima.

-Come hai detto?- ripetè lui.
Il ragazzo che fino ad un attimo prima era a pochi passi dal cespuglio di Demi pronto per andar via,
indietreggiò e tornò vicino a Melissa.
''Ora si baciano...'' pensò ingenuamente Demetria.
Invece quello che vide fù tutt'altro.

Uno schiaffo violento fece cadere l'amica sull'asfalto freddo del parco che mise il voltro tra le sue stesse mani per trattenere le lacrime.
Non convinto,il ragazzo a circa 10 passi di distanza le urlò:
-Sarò anche bastardo,ma tu accetti di essere la mia puttana ogni volta che vengo a prenderti...-
E con quelle parole scomparve tra gli alberi mentre Melissa era ancora immobile nella sua precedente posizione.

Demi penso per una manciata di secondi a quello che era apportuno fare.
Poi si fece coraggio e a grandi passi raggiunse l'amica.

-Melissa non piangere,altrimenti farai piangere anche me.-
Furono le prime parole che le vennero in mente davanti alla sua baby-sitter priva di dignità.
-Cosa...?-
Melissa aprì gli occhi e si ritrovò davanti la bambina per la quale lavorava,con i vestiti sporchi di terreno e il volto rosso per l'imbarazzo.
-Non piangere altrimenti...- cercò di ripetere debolmente Demi che subito fù interrotta.
-No no,ho capito,intendevo,cosa ci fai qui?- le chiese la baby-sitter asciugandosi in fretta il volto.
-Avevo bisogno di prendere un po' d'aria...-
-A quest'ora?-
-Si!-

-Tuo pare lo sa?-
Demetria rimase in silenzio chiedendo a se stessa se Melissa fosse a conoscenza della questione di sua madre.
-Merda...- riprese lei -...ti riporto subito a casa!-
-Puoi tenermi con te? Almeno stanotte? Prometto di non darti fastidio!-
Demi riuscì a pronunciare quelle frasi ma proprio non le andava di raccontare a Melissa tutta la questione.
-Ascolta Demi,ti voglio bene,sei la mia bambina...-
-...ma...-
la interruppe la piccola.
-...questo è un brutto posto,ed è sera,tuo padre sarà preoccupato...-
-...non era preoccupato quando mi ha nascosto la morte di mia madre,figuriamoci se è preoccupato ora!-

rispose a denti stretti una bambina che aveva tutta l'aria di essere diventata donna in poche ore.
-Oh Demi,mi dispiace.-
-Già e a me dispiace di avere questo nome,questa storia da raccontare e questa vita segnata per sempre!-  scoppiò a piangere come non aveva mai fatto e Melissa l'accolse tra le sue braccia.
Piansero insieme,ognuna per i propri problemi,fino a quando si guardarono e con aria d'intesa s'incamminarono mano nella mano fino a casa della baby-sitter.

-Ascolta...- le disse Melissa sulla porta d'entrata -...è molto tardi e di sicuro i miei stanno dormendo o non ci sono,ad ogni modo noi ora entriamo e filiamo dritto in camera mia. Ok?-
-Ok!-
rispose Demetria eccitata come non mai all'idea che avrebbe passato la notte fuori senza neanche chiedere il permesso.
Subito dopo essere entrare nella stanza di Melissa,
quest'ultima corse in bagno mentre Demi l'attendeva seduta su una sedia di fianco all'armadio,
dove intravedeva tutto il disordine di Melissa fuoriuscire da ogni angolo dell'enorme mobile.

-Allora piccola,sono molto stanca,ora ci mettiamo il pigiama e filiamo a letto,domani ti riaccompagno a casa tua.-
La bambina annuì e s'infilò uno dei pigiami di Melissa che sapeva di un profumo particolare quanto adulto.
Se lo sentiva,qualcosa in lei stava cambiando,qualcosa in lei voleva emergere e lo avrebbe fatto.

Nessuna delle due accennò al dolore che opprimeva l'altra ma entrambe sapevano che stando vicine avrebbero dimenticato tutto almeno fino al mattino dopo.









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Capitolo 5
*** Il cambiamento. ***


Il mattino dopo Melissa e Demi fecero colazione in quella casa vuota quanto disordinata.

-Cosa dirai a Will quando torneremo?-
-Will?- domandò stupefatta Melissa
-Si,quell'uomo lì...-
-...nulla,di sicuro sarà a lavoro,ci penseremo prima di sera...-
-...Melissa,voglio cambiare,voglio diventare come te!-
-Credi che ci sia qualcosa di bello nell'essere come me? No,piccola,tu non puoi capire...-
-...se non c'è nulla di bello,perché sei così?-
-Sono diventata questo. E mi dispiace molto per chi ho abbandonato lungo la strada e non posso più riprendere...-
-...perché sei diventata questo?-
Melissa si alzò e posò le tazze all'interno del lavello,poi tornò a guardare Demi come la miniatura della sua coscienza che credeva morta da anni ormai.
-Vedi,io prima non ero così...-
-...non ti conoscevo,ma per me sei perfetta anche ora.-
-Oh Demi,avere un bel fisico,lunghi capelli e occhi chiari non vuol dire essere perfetti.-
-Può darsi,ma so cosa voglio e tu sarai il mio modello d'oggi in poi...-

-...come puoi dire questo,insomma...mi hai vista ieri no?-
-Ho visto ciò che bastava per farmi capire che non esistono ragazze più brave di te,sei solo sfortunata,è diverso...-

A Mellissa fecero gli occhi lucidi ma sorrise e in compagnia della sua ormai allieva,tornò in camera sua.

-Allora...- sentenziò la baby-sitter -...prima di andare a casa tua passiamo da alcune mie amiche...-
-...va bene!-

accettò Demi prima di spogliarsi per rindossare il vestito del giorno prima.
-Non vorrai indossare nuovamente quel coso vero?-
Demi si guardò e si chiese cosa c'era che non andasse nel suo look,
poi si rese conto che Melissa non avrebbe mai indossato una cosa del genere e così rimase a fissarla incerta su cosa fare.
-Vieni qui,provati questi...-
-...ma,sono tuoi...!-

-Non lo sono,sta tranquilla. Ma sono certa che siano della tua taglia...-
Demi prese il pantaloncino blu e la canotta rosa e corse in bagno a cambiarsi,quando uscì Melissa la squadrò dalla testa ai piedi.
-Allora?- chiese Demetria sorridente.
-Allora pensavo che ti servono un paio di scarpe,un parrucchiere e un'estetista!-
-Sono messa così male?-
-Non così tanto! Muoviamoci che facciamo tutto!-

Demi sorrise con tutta la forza che aveva in corpo e corse ad abbracciare Melissa che indossò gli indumenti della sera prima per poi uscire di casa.

-Claire,lei è Demi,per favore fai qualcosa di miracoloso per i suoi capelli.-
Claire,una ragazza minuta e super formosa si avvicinò alla bambina e le rivolse un sorriso complice,le passò un fascicolo di tagli e colore e le disse che doveva solo scegliere.
Demi era entusiasta del cambiamento a cui si sarebbe sottoposta,estasiata dai colori in quella camera e ubriaca dei profumi forti ma gradevoli in cui s'imbatteva shampoo dopo shampoo.

-Lì voglio così...- sentenziò Demetria dopo aver sfogliato tutto il giornale.
La modella su di esso aveva lunghi capelli neri con tantissimi riflessi rossi.
Claire pensò che non era un lavoro difficile ed essendo la prima volta che quei cappelli sarebbero stati tratti,sarebbero venuti un capolavoro.

-Allora,sei pronta? Tra due ore sarai un'altra persona...-
Demi sorrise e avrebbe voluto aggiungere che una nuova persona lo era già dalla sera prima,ma si trattenne e in silenzio iniziò il suo trattamento.

Melissa che nel frattempo era sparita,quando tornò si trovò davanti una nuova Demi e corse ad abbracciarla.
-Sei bellissima...- le disse stupefatta.
-...grazie...- rispose Demetria mentre guardava la sua immagine riflessa nello specchio.
Ora,già per un pò,si sentiva come Melissa,fino a quando i suoi occhi non guardarono in basso e notarono quelle scarpe così infantili che ancora portava.
La baby sitter la colse di sorpresa e davanti agli occhi di Demi e Claire sventolò un paio di snakers nuove di zecca.
''Ecco dov'era stata tutto questo tempo...'' pensò Demi e poi con le lacrime agli occhi le indossò subito rimandendo sorpresa di trovarle perfette ai suoi piedi.

-Ora possiamo andare...- sorrise Melissa mentre salutava la sua amica Claire.
-Buona fortuna...- rise la parrucchiera.

Ora per Demi era iniziata davvero una nuova vita e non solo esteticamente.


-Ahiiii...- urlò Demi sulle scale per raggiungere casa sua.
Melissa preoccupata si voltò verso di lei: -Che succede?-
-Mi fa male la pancia!-
-Vieni entriamo in casa e prendi qualcosa...-


Quando Demi entrò in casa corse in bagno e un'altra sorpresa era giunta a destinazione.
La sua prima mestruazione,finalmente era donna a tutti gli effetti.






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Bene ragazzeeeee,
scusate se non scrivo quasi mai alla fine dei capitoli,ma delle volte sono così stanca che mi addormento vicino al pc :33
Comunque,spero che questa storia vi piaccia,io sto facendo del mio meglio :33
ah,volevo chiedervi un favore,avete presente Melissa? Immaginatela come Miley Cyrus *-*
Ehmmmm nulla,per oggi ho finito qui.
Al prossimo capitolo!! xx
Mi raccomando,se leggete,recensite,anche una piccola vostra frase,mi cambia la giornata! <3

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Capitolo 6
*** Thank you. ***


Da quel giorno Demi cambiò tutto di se stessa,personalità,look e ambizioni.
Suo padre al ritorno a casa la notò,spalancò gli occhi ma non chiese informazioni nemmeno a Melissa in merito al cambiamento.
Will sapeva che ormai non c'era più modo per fermare sua figlia,che aveva tutte le ragioni del mondo e solo allora si accorse che aveva fatto un grosso errore a non dirgli nulla riguardo alla moglie.


Passò un anno e Demi diventò per tutti D.
Il suo nome completo lo conoscevano solo quelli che condividevano la classe con lei,alunni e professori,per il resto del mondo lei era D.
Poiché i suoi compagni di classe non erano suoi compagni nella vita,non si preoccupava che il suo nome vero fosse scoperto.
Aveva intrapreso un giro d'amicizie forse sbagliate che però la rendevano viva.
Con Melissa si vedeva ormai di rado ma cercavano sempre il modo per tenersi in contatto,
perché nonostante la differenza d'età,quelle ragazze condividevano dei dolori così grandi che potevano consolarsi solo a vicenda.


D. considerava quella ormai nuova-vecchia scuola un passatempo,era brava e questo tutti lo sapevano,ma il suo comportamento lasciava a desiderare.
Si allontanava sempre da tutti,delle volte era capace di restare in silenzio per sei ore consecutive.
Il suo abbigliamento non l'aiutava  certo a spiegare quel capriccio,anzì della volte proprio quello diventava la sua spiegazione.

A scuola indossava sempre cose che la rendevano una ragazza composta ma dipendente dai colori scuri,come il suo make-up o i suoi capelli.
Le uniche collane che indossava rappresentavano per lo più croci o strani simboli che la gente ammirava ma non conosceva.

La sera invece,al riparo dall'ambiente formativo,D. subiva decisamente una metamorfosi.
Liberava i suoi capelli che continuava a tingere di nero e rosso,
indossava indumenti che le mettevano in risalto quelle forme che via via col tempo si stavano creando,
e truccava il suo volto,spalmando un pietoso velo di fondotinta anche sulle sue braccia.

D. era quasi autolesionista.
Tutto iniziò una notte mentre attendeva suo padre di ritorno,una bottiglia di birra le cadde dalle mani mentre ripuliva quell'appartamento ormai malandato.
Si accasciò per raccogliere i vetri e in quel momento notò quanto uno di essi fosse appuntito.
Più lo guardava e più ricordava tutto ciò che le era successo in quel periodo.
Le scene della sua vita le passavano per la mente come in un film,in un maledetto ordine perfetto.
Lo prese e a distanza dal suo polso tracciò una linea sul braccio sinitro.
Il sangue non le fece impressione,il dolore non lo sentiva nemmeno,dal suo stomaco fuoriusciva un senso di liberazione.
In qualche modo quell'azione non le dispiacque e da allora ogni volta che si ritrovava sola e sofferente,sapeva che tagliarsi l'avrebbe fatta sentire meglio.

Qualche mese dopo,tra le sfuriate di quel padre ormai incontrollabile,D. si fece un segno volontario dove si leggeva chiaramente ''Mamma'' e lì la ragazza si ripromise che alla maggiore età,
quel segno sarebbe stato ricalcato con inchiostro indelebile.Quello dei tatuaggi.

La sua vita continuò così per un paio d'anni,e ad ogni compleanno sentiva la sua vita progredire verso il nulla.
Suo padre ormai era incontrollabile e l'alcool non lo aiutava quando spesso le sue mani si facevano pesanti su D. che per allontanarlo era costretta a scappare per giorni da quella casa.

D. aveva spinto fuori suo padre dal suo mondo molti anni prima ma Will non aveva mai cercato di riprenderla e questo scaturiva in quella ragazza ancora più odio di quello che già provava.

Arrivata a 17 anni D. poteva contare su una lunga esperienza su ogni tipo di droga,alcool e perversione.
Anche se la sua verginità,al contrario di quello che si diceva in giro,non le era stata tolta.

Aveva avuto un sacco di ragazzi,era stata maltrattata anche da loro e aveva spesso subito azioni come quella subite da Melissa quella volta al parco,ma dentro di lei non c'era ancora posto per nessuno.

Una sera,con le braccia ancora unte dal sangue,scappò di casa mentre suo padre rientrava ubriaco con una donna che non conosceva.
D. era chiusa in bagno e sentì i rumori dei due che in attesa di arrivare in camera da letto sbattevano contro ogni muro dell'abitazione.
Con attenzione,mentre suo padre e la donna misteriosa si chiusero in camera,D. mise in una borsa le provviste per qualche giorno,come faceva ogni volta che si allontanava.
Si richiuse la porta alle spalle e con il trucco che ormai era solo un riflesso lontano,s'incamminò per le strade del quartiere cercando un posto dove andare.

Sapeva che Melissa non se la passava tanto bene per cui decise di non tentare nemmeno da lei e finì nel solito locale dove ogni sera andava a intossicarsi per dimenticare tutto,
con quella generazione che ormai aveva perso il senso della vita.

Salutò tuttì e tra la musica alta e il forte odore d'alcool,si ricordò di non aver coperto i segni sulle braccia.
Corse in bagno al piano di sopra sperando di aver portato l'astuccio con i trucchi e il suo fondotinta,specialmente quello.
Quasi in lacrime e nella disperazione totale si sedette a terra e inizò a frugare nella borsa sempre con più ansia.

Un ragazzo,che in quello stesso momento si stava dirigendo in bagno,quasi inciampò tra le cose di D.

-Ma cosa diavolo...- disse il giovane.
-...scusami!- fù l'unica cosa che riuscì a dire D. non alzando nemmeno gli occhi per guardarlo.

Il ragazzo le rimase per un attimo davanti e notò la furia con la quale la ragazza si ostinava a cercare qualcosa nella borsa.

-Hai perso qualcosa?- gli sembrò la domanda più ovvia da fare.
D.annuì continuando a non degnarlo di uno sguardo.
-Quel qualcosa ha a che fare con i segni sulle tue braccia...?-
Lì D. si sentì violata del suo segreto e finalmente alzò gli occhi al cielo per guardare chi si fosse permesso di invaderla in quel modo.
-Non ti importa.- Lo liquidò,così,senza dargli il tempo di rispondere.
 Dopo un lunghissimo minuto di silenzio imbarazzante il ragazzo parlò nuovamente.
-Dovresti curarli quei tagli e non metterci quella cremina color carne...-
-...si chiama fondotinta e non sono fatti tuoi. Vattene via!-


Il ragazzò si chinò davanti a lei e raccolse tutte le cose che erano fuori uscite dalla borsa,
trattenne per un momento le braccia di D. e rinfilò gli oggetti al loro posto.

D. rimase a guardare la scena indietreggiando dalla sua borsa.
Il misterioso ragazzo raccolse la borsa e la posò sui lavandini del bagno.
-Avvicinati...- le disse con aria che non tralasciava fuoriuscire emozioni.
D. tentennò un po' e poi stranamente gli si avvicinò senza paura.

Il ragazzo fece scorrere l'acqua e con cura lavò le ferite di D.
Poi prese l'unica cosa che aveva a portata di mano,ovvero un rotolo di carta igenica e delicatamente asciugò quei lunghi tagli.

D. era imbarazzata quanto confusa,nessuno dei ragazzi incontrati lì dentro si era mai accorto dei suoi tagli e nessuno mai era stato così gentile con lei.

-Come ti chiami?- disse la ragazza timidamente guardandolo dritto negli occhi.
-Zayn..- rispose lui senza cedere allora sguardo di D.
-...grazie!- e subito dopo riprese la sua borsa.
-Non è niente,non saresti arrivata a tanto se avessi trovato chi ti curasse le ferite...in tempo...- disse tutto d'un fiato quel ragazzo di cui ormai D. aveva captato ogni segno estetico.
Quella frase s'insinuò nella mente della ragazza che guardava la sua immagine riflessa nello specchio immaginando al suo fianco la bambina di 12 anni che tornava felice dal campo estivo.
Chiuse gli occhi e scappò via lasciando il ragazzo impegnato nel lavarsi le mani con acqua e sapone.













Demi Lovato -In Real Life Traduzione (http://www.youtube.com/watch?v=odbrhF1lZB0)

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Alloraaaaa,il lungo prologo sulla vita della bambina prima 12enne e poi 13enne è finalmente terminato.
Ora,con i 17 anni all'orizzonte per D. cambieranno un sacco di cose e forse l'incontro di quella sera non è del tutto casuale no?
Bene,io vi lascio così,al prossimo capitolo! xx

Ps: La voce della cantante nel video con la traduzione viene leggermente modificata,
proprio per inserirci la traduzione :3 
Se volete potete ascoltare la canzone originale senza traduzione e vi garantisco che è meglio,
poi magari la traduzione l'ascoltate a parte! :)

Va bene,vado via,si si si :) 
Mi raccomando,recensiteeee <3

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Capitolo 7
*** Tonight; ***


Dopo l'incontro con Mister Gentilezza,D. si sentiva strana.
Non voleva soffocare il dolore tagliandosi e arrivata a quel punto,non sapeva più cosa fare.
Guardava quei segni,da poco puliti e pensava alla frase di quel ragazzo.
Non le aveva detto di non tagliarsi più,e nemmeno che fosse stupido farlo.
Le aveva semplicemente detto che non si sarebbe ridotta così se qualcuno l'avesse acchiappata prima,quel prima che si riferiva al dolore che l'ha portata a quei gesti folli.

D. scavò nella borsa e trovò i suoi bracciali,quelli che insieme al fondotinta le servivano per nascondere i segni.
-Demi...-
La ragazza si girò di scatto. Quello era il suo nome ma nessuno da tanto tempo ormai,osava chiamarla così.
Quella voce le era così famigliare che non si arrabbiò nemmeno.

-Melissa...- rispose velocemente.
La sua ex baby-sitter le corse incontro e D. fece lo stesso scambiandosi poi un lungo abbraccio.

-Cosa ci fai qui?- chiese la bionda.
-Sono qui ogni sera! Tu invece?-
-Ero venuta a cercare una persona...-
-...l'hai trovata?-
-No,ma ho trovato di meglio!-
sorrise Melissa.

Si appartarono prendendo l'uscita secondaria del locale e una volta fuori si guardarono per bene l'un l'altra.

-Ti vedo bene...- ammise D.
-...non posso lamentarmi,ma conosci la mia vita. I ritmi non sono cambiati...-
-...ancora Max?-
D. fece riferimento al ragazzo di quella notte al parco.
-...sta per diventare papà...-
D. la guardò imbarazzata e felice: -Tu sei...-
-...no.-
sorrise malinconica Melissa -Non sarà nostro figlio...-
-Oh,mi dispiace...-
-...ma guardati,come sei cresciuta!-
cambiò discorso Melissa.
-Si? Ho fatto 17 anni qualche giorno fa...-
-...lo so,ti ho anche inviato una lettera...-
-Davvero? Devo controllare la cassettina della posta più spesso allora!-
-E tuo padre?-
azzardò Melissa.
-Non lo so. Io di quell'uomo non so più niente,poco fa è rientrato con una donna e automaticamente sono andata via...-
-...mi dispiace,forse trasferirvi in questo quartiere non fù la cosa migliore,a quei tempi...-

-Già ma se non fosse successo,non avrei conosciuto te!-
Melissa sorrise e dopo un pò d'imbarazzo all'ex baby sitter squillò in cellulare.
-Scusami,devo rispondere...e sicuramente andare via,spero di rivederti,altrimenti...rispondimi alla lettera,c'è il mio nuovo indirizzo!-
E lì D. ringraziò il cielo di non essere andata nell'appartamento dove alloggiava Melissa ai vecchi tempi.
-Certo...a presto!- disse sincera la ragazza per poi lasciare l'amica alla sua telefonata e rientrare nel caos.

Mentre schivava i colpi della gente impegnata a ballare e gli urti fatti di proposito da gente ubriaca che voleva provarci,
D. intravide la porta d'uscita principale e si apprestò a raggiungerla,
fino a quando il suo ex Joe non le afferrò il braccio,
dove con i polpastrelli pigiò forte sui raschi e D. sentì quasi la pelle andarle a fuoco.

-Joe...- urlò lei nella confusione.
-D. perché non ti sei fatta più sentire?-
-Non ero io quello impegnato con una rossa in auto!-
-Oh...mi dispiace...andiamo fuori...-


La ragazza acconsentì e uscì con il suo ex.
Una volta fuori guardò Joe negli occhi,perché quello era il suo modo per dimostrare quando odiasse o amasse una persona.
D. non aveva vie di mezzo,odio o amore,nero o bianco,tenebre o luce per lei le mezze cose non erano nemmeno un opzione.

-Cosa vuoi ancora Joe?-
-Volevo dirti che mi dispiace...possiamo riprovarci...-
-...riprovaci con la ragazza dell'auto...con me hai chiuso!-

Il ragazzo le si avvicinò pericolosamente e D. riuscì a sentire l'odore dell'acool dalle sue labbra,quell'odore di cui ormai aveva la nausea.
La barba di Joe le pizzicava sul volto mentre cercava di schivare in tutti i modi i suoi baci.
-Lasciami Joe...-
-...altrimenti?-
-Joe...ti prego...-
disse lei,quasi in lacrime.
Il ragazzo continuò a toccarla come non aveva mai fatto e lì D. rimase paralizzata.
Sentire le mani fredde di quel ragazzo sotto i suoi vestiti,le provacava una strana sensazione.
Si sentiva come cadere da un precipizio e affogare in un oceano in tempesta.

-Ti prego...- cercò di sussurrargli ancora una volta mentre paralizzata tra il muro e quel corpo agitato piangeva lacrime amare.
Ogni bacio era sempre più ripugnante e quella lingua disgustosa nella sua bocca le provacava il rigurgito.
Le mani del ragazzo salirono fino a toccarle il reggiseno e quando queste s'inoltrano all'interno D. iniziò a tremare ma nemmeno davanti a quel tatto sofferente Joe si fermò.
Continuava a fare ciò che voleva e D. penso che avrebbe perso anche la sua verginità di lì a poco,contro il suo volere.
Pensò in quei pochi istanti che forse era giusto così,era ciò che si meritava per non aver rispettato il volere di sua madre nella lettera.
Come ogni volta,anche in quel momento D. s'incolpò di tutto infleggendosi anche quella punizione che non meritava.

Chiuse gli occhi per un attimo e quano le mani di Joe si spostarono verso i bottoni dei suoi pantaloni,
Demi rivide la scena del ragazzo in bagno.

-Come ti chiami?-
-Zayn...-


In quel momento,per quanto stupida le sembrasse la cosa,dall'interno sentì una forza crescergli dentro e riuscì a spingere Joe lontano che visibilmente ubriaco non resse la spinta e cadde su se stesso a qualche metro dalla ragazza.

-Sei un porco...!- urlo D. cercando di non mostrare le sue lacrime e ricomponendosi.
Scappò via andando a finire nel parco degli skaters,seduta sulla rampa dove ormai passava i suoi giorni in solitudine,
si ricordò di quando al campo estivo ogni mattina si sedeva sulla roccia vicino al fiume ad aspettare che le goccioline di acqua usata per lavarsi la faccia si asciugassero.
Così D. aspettò per tutta la notte che le lacrime sul suo volto si asciugassero,adagianosi su quella rampa che era la sua seconda casa.

La vita di Demetria era questo.
Nulla che si potesse augurare a nessuna delle ragazze della sua età.
Ma quella notte c'era qualcosa di diverso che cresceva dentro lei,quella notte sentiva una forza diversa da quella di autolesionarsi,quella notte riuscì a respingere le violenze di Joe,
e anche se sfinita si addormentò al freddo della rampa immersa nel verde del parco,dentro di lei sapeva che al mattino dopo avrebbe combattuto con ciò che le restava 
di casa sua e avrebbe tentato per l'ultima volta di combattere con suo padre.

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Ed ecco il capitolo setteeee;
Ok lo so che è piccolissimo e bruttino però diciamo che il prologo dell'incontro con Zayn ci voleva no? :33

Credo che domani ne vedremo delle belle!! :)

Ora vi lascio,per oggi è tutto! :P
Continuate a recensire perché vi ricordo che se continuo a scrivere è per merito vostro e senza i vostri pareri
mi sentirei persa e non saprei come proseguire la storia!
Ps: sono aperta a qualsiasi richiesta,domanda o correzione! :))

Ok,a domani! xx Kiss :*








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Capitolo 8
*** Good Night; ***


"C'era la luna e la mia vita stava andando lentamente in nessun posto..."
Charles Bukowski


 

Erano le 3:00 di notte quando un gruppo di ragazzi passando per il parco notarono una sagoma adagiata sulla rampa per skaters.
Nessuno di loro osò avvicinarsi e quando per raggiungere l'uscita dovettero passargli accanto,tutti chiusero i propri occhi non dando importanza a quella ragazza che riposava lì indisturbata.
Uno di loro si accese una sigaretta e inevitabilmente guardò in direzione della rampa pensando di trovarci un barbone.
Sopreso vide una ragazza che tremava per il freddo.
Ma quella ragazza lui,la conosceva già.

-Ragazzi andate,vi raggiungo dopo...-
-...ma che ti prende?-
-Nulla,devo controllare una cosa!-

 
Gli amici lo guardarono perplessi ma continuarono a camminare.
Il ragazzo con cura vi avvicinò alla rampa cercando di non far spaventare la ragazza.
Si tolse la giacca e la posò su quel corpo che sembrava fragile quanto abbattuto.
-Ehi...- le sussurrò all'orecchio.
D. emise un suono addormentato ma a contatto con il corpo caldo aprì gli occhi terrorizzata da ciò che l'aspettava.
Poi il risveglio le sembrò un sogno.

-Tu che...che ci fai qui?-
-Scusa,passavo di qui con i miei amici e ti ho vista...-
-...ah.-
disse delusa D. che sperava che quell'incontro non fosse casuale.

-Ora tocca a te...-
-Cosa?-
domandò D.
-Dirmi che ci fai qui...!?- disse il ragazzo.
-...è una lunga storia...-
-Ho l'impressione che con te saranno sempre lunghe storie...-
-...mi conosci da un paio d'ore ed hai già capito tutto...chi sei veramente?-
-Nessuno,io non sono nessuno di importante...- 

-...posso fare un tiro...?-
Il ragazzo passò la sua sigaretta e D. fece un tiro solo per riscaldarsi poi si schiarì la voce e lo ringraziò.
-Tieni,grazie...-
-...ti sei riscaldata ora?-
-Come facevi a sapere che mi serviva per...?!-
-Sono un fumatore,certi trucchi li conosco...-
-...già.-
sorrise D.
-Allora,me lo dici cosa ci fai qui?-
-Tra un pò vedremo l'alba...-
disse timidamente la ragazza,deviando la domanda,che con gli occhi ancora addormentati imprigionò nella sua mente il volto di Zayn a quell'ora.
Era leggermente diverso dallo scontro in bagno.
Le sembrava più rilassato ma stanco.
I suoi occhi non tradivano nessuna emozione eppure D. si sentiva imprigionata in quel pozzo oscuro.
I capelli erano ancora immacolati come la sera prima e il suo sorriso,la sua gentilezza,il suo essere così inspiegabile,
erano come una droga per quella ragazza che di cose così buone e pure non ne aveva mai viste in vita sua.
-...dici? Forse dovremmo aspettare ancora qualche ora...-
-Lo conosco il tempo qui,al massimo tra mezz'ora vedrai il sole sorgere...-
-...e se non fosse così? Aspettiamo insieme di vederlo tra qualche ora...?-
-Si...-
sorrise D. -...tanto non saprei dove altro andare...-
Il ragazzo sorrise,guardò un punto lontano nel vuoto e poi tornò agli occhi della ragazza.
-Allora,me lo dici come ti chiami?-
D, ci pensò un po',non sapeva quale nome usare per lui.
-Mi chiamo D.- disse e poi pensò che a quel ragazzo avrebbe dovuto mostrare 'Demi',ma aveva troppa paura di ricascare in uno come Joe.
-D. eeh- esitò un attimo Zayn -...una con questi capelli,non potrebbe che chiamarsi D.- sorrise.
-Cos'hanno che non va i miei capelli?-
-Nulla,non ho detto che non vanno. Anzi,sono fighi.-

-Anche i tuoi alla Elvis Presley!-
Lì entrambi risero ed il moro si ritrovò a pensare e a domandarsi seriamente,come una ragazza del genere,si fosse ridotta così,ma tacque.
Dopo tutto non la conosceva nel profondo e di lei non sapeva ancora nulla,anche se le cose principali le aveva scoperte nel giro di due scontri.

-Fammi spazio...- riprese il moro.
D, si spostò leggermente a sinistra e lasciò lo spazio sufficiente al ragazzo per sedersi accanto a lei.
-Non sei di qui vero?-
-Si che lo sono,tu più tosto!-
-Mi sono trasferita qui da un paio di anni,cinque per l'esattezza...-
e lì D. si ritrovò a pensare che erano passati anche 5 anni dalla morte di sua madre.
-...io sono nato qui,diciamo che sono ritornato da un paio di giorni...-
-E dimmi,perché sei andato via da questo fantastico quartiere...?-
disse sarcastica D.
-E' una lunga storia...- la risposta di Zayn sorprese la ragazza che si azzittì subito dopo.
Il moro rilassò le spalle e alzò gli occhi al cielo e dopo qualche secondo a fissare il nulla chiuse gli occhi e tirò un sospiro.
D. lo imitò e poco dopo entrambi sprofondarono in un sonno profondo,al chiaro di luna.
Forse D. si sbagliava,il sole non sarebbe sorto prima di qualche ora.

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Hi girls <3 
Ok ok,lo so che ora mi odierete,avevo detto che non avrei aggiornato ma non avevo nulla da fare per cui...
ta ta ta tan :) ecco qui l'ottavo capitolo! :33
Vabbè è cortissimo e anche insignificante però morivo dalla voglia di far rivedere quei due u.u

Anyway,anche Zayn ha un oscuro passato v.v 
chissà se i due sapranno curarsi a vicenda le ferite (?)
o si peggioreranno le vite a vicenda!?
Tutto è possibile,sono aperte le scommesse! AAHAHAHAH :33

MMMMMH poi,che altro devo dirvi? 
Boh non mi ricordo più '_'
ah no no,ci sono!
GRAZIE A TUTTE PER LE RECENSIONI! 
SONO CONTENTA CHE LA STORIA VI PIACCIA! ^___^ 

Ehmmmm nulla,ora vado davvero! 
Domani vedrò di fare progredire la vita di questa povera ragazza :''3
Voi non abbandonatemi eh! Recensiteeee <3

Al prossimo capitolo xx


 




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Capitolo 9
*** Nothing change. ***



Il mattino dopo i due ragazzi vennero svegliati dall'irragatoio del parco che si azionò puntualmente alle 7:30.

-Che succede?- disse assonnato Zayn prima di aprire gli occhi.
D. sorrise nel sentire la voce del ragazzo accanto a lei e puntualizzò l'ovvio: -Stanno innaffiando il prato!-
-Ma dai?- disse sarcastico Zayn e finalmente aprì gli occhi -Ma un orario decente no eh?-
-Saranno le 7:30 e io,devo correre a scuola!-
-Tu vai a scuola?-
chiese Zayn perplesso.
-Ho 17 anni...-
Demi si alzò e tese la mano al moro.
-...io ne ho 19...- riprese lui.
-Immagino che tu non ci vai più...- 
-...infatti...-
confermò lui sorridendo.
-Io,devo andare a casa....- disse timidamente la ragazza.
-...ci vediamo in giro!?-
-Di notte,da qualche parte...-
sorrise -...ci rivedremo prima o poi...-
-Spero non più in quel locale...-
-...vado lì da quando avevo 14 anni,è la mia seconda casa...-
-...forse sbagli...-
e in quel momento lo sguardò di Zayn cadde sulle braccia della ragazza.
Lei indietreggiò,paurosa come sempre che qualcuno potesse interessarsi alla sua vita.
-Io...- sospirò ammettendo -...non lo faccio per divertimento!-
-Non ho detto questo...-
-...devo andare,sul serio.-
riprese D. pronta a scappare via,come sempre.

E così la ragazza si allontanò a grandi passi lasciando dietro se il moro che in una notte era stato capace di medicarla,
darle la forza per respingere Joe e darle sicurezza restanto accanto a lei per tutta la notte.

Quando D. tornò in casa andò dritto in camera sua non assicurandosi nemmeno che fosse sola.
Prese un paio di libri e li sistemò nella borsa,poi si cambiò in fretta e corse in bagno.
Ancora una volta si ritrovò a fissare la sua immagine riflessa nello specchio e con le braccia libere da fondotinta e bracciali,
si rese conto del male che rappresentava la sua figura.
Pensò anche che Zayn fosse stato un pazzo ad avvicinarsi a lei e che cinque anni prima,lei stessa avrebbe evitato una ragazza del genere.
Poi prese una matita nera e dipinse i suoi occhi e con un rossetto scuro fece altrettanto per la sua bocca.

D'un tratto sentì un rumore provenire dal corridoio ma non si allarmò pensando che fossero i soliti gatti sulla scala d'emergenza.

-E tu chi sei?- un figura alta e snella con lunghi capelli biondi ossigenati in vestaglia si affacciò alla porta del bagno.
A D. saltarono i trucchi dalle mani per lo spavento e poi inquadrò quella figura che osava farle una domanda del genere.
Subito si ricordò della sera prima e collegò il tutto,quella di sicuro era la donna che suo padre aveva portato con se.

D. sorrise e le passò davanti andando in camera di suo padre.
Non lo trovò,com'era previbile,ma in compenso trovò tutte le cose di quella donna sparpagliate per terra.
Aprì la finestra e con la bionda alle sue spalle,fece volare per aria tutta quella robaccia.
La donna urlò scandalizzata e D. la scortò tirandola con forza verso la porta.
La ragazza non disse una parola e si richiuse la porta alle spalle.
Ora casa sua era davvero vuota,come sempre.

-
Quella mattina a scuola si sentiva particolarmente energica cosa che senza sostante stupefacenti,non era in grado di essere.
Rispose alle domande delle insegnanti diverse volte a tal punto che tutti i suoi compagni di classe la squadrarono scandalizzati.

Di ritorno a casa mise gli auricolari e s'incamminò tranquilla.
Si sentiva strana,non le era mai capitato di reagire così alle cose,di solito per non fare male agli altri lo faceva a se stessa.

Tornò nell'appartamento,aprì le tende,spalancò le finestre e pulì tutto quel disastro che da anni ormai giaceva in quella casa.
Arrivò in camera di suo padre e pensò di lasciare perdere ma poi si accorse che forse quella era l'unica stanza che meritava di essere pulita da cima a fondo.
Separò le robe da lavare da quelle pulite.
Passò uno straccio suoi mobili impolverati e raccolse tutta la cenere,le bottiglie di birra e l'intimo che di tanto in tanto scordavano quelle donne che suo padre portava in casa.
In un grosso bustone ci mise tutta l'immondizia e mentre si chinava per raccogliere la spazzatura,notò sotto il letto uno scatolone.
A prima vista le sembrò identico a quelli del trasloco e portandolo alla luce si accorse che era proprio uno di quelli,
lo aprì con delicatezza e quando iniziò a frugare all'interno,si accorse che era pieno di foto ricordo.

Uscì ogni album,cornice e quant'altro facendo attenzione e iniziò a spolverarli sfogliandoli,
pagina dopo pagina s'imbatteva in foto di sua madre e di quei tempi così felici da sembrarle inesistenti.

Decise che quella casa aveva bisogno di un cambiamento e che le foto disua madre le sarebbero state d'aiuto ogni volta che lei ne avesse avuto bisogno,
così iniziò a sistemare i quadretti di quando erano una famiglia felice per tutta la casa sperando che le donne di suo padre li notassero e che lo abbandonassero sul più bello.

Poco dopo rimase solo una foto,D. la ricordava così bene che chiudendo gli occhi ancora riusciva a sentire le voci e i profumi intorno a suo padre e sua madre al momento dello scatto.
Decise di posare quella foto sul comodino di suo padre e buttò via lo scatolone tra gli altri rifiuti.
Ora guardandosi intorno si sentiva forte e sperava che suo padre perdonasse la sua reazione incontrollata di qualche anno prima e l'aiutasse ad iniziare una nuova vita.

Quando tutta la casa le sembrò immacolata,D. decise di andare a farsi una doccia e subito dopo si addormentò nel suo letto,stanca come non mai.
Psicologicamente e fisicamente.


Fù svegliata qualche ora dopo dai passi di suo padre.
-Demetria!- lo sentì urlare.
Spaventata uscì dalla sua stanza e senza parlare fissò suo padre che a sua volta fissava ogni cosa attoro a lui.
-Tu...come...come hai osato?-
D. abbassò lo sguardo e prima ancora che potesse dire qualcosa,la mano pesante di suo padre le colpì il volto facendola cadere.

-Lei è qui lo sai? Lei vede tutto!- gridò in lacrime la ragazza.
-Sta zitta!- tuonò suo padre.
-Lei e qui!- gridò ancora più forte.

Così suo padre con una sola spinta fece cadere tutte le cornici che D. aveva sistemato con cura qualche ora prima e il rumore dei vetri infranti a terra fece rabbrividire la ragazza.
Subito dopo quello scatto d'ira suo padre uscì di casa e lei si ritrovò nuovamente sola e indifesa cercando una ragione per rialzarsi e combattere,
ma,non trovandola fù rapita da quei vetri che davanti ai suoi occhi erano come diamanti che luccicavano al sole.

Dopo il primo taglio si sentì meglio e non badò nemmeno alla gocciolina di sangue che le sporcò i pantaloni.
Raccolse tutte le foto,ormai prive di cornice e le portò in camera sua.
Posandole sulla scrivania si ricordò che ne mancava una all'appello così corse in camera di suo padre sperando di trovarla ancora intatta e così fù.
Sistemò quel quadretto sotto il cuscino,chiuse a chiave la sua camera e andò via da quella casa che le mandava in fumo il cervello.
Aveva paura di ritornare in quel locale,temeva d'incontrare Joe e mentre pensava ad un posto dove andare,si ricordò della lettera di Melissa.
La prese e poi si diresse verso il parco sentendo il taglio pizzicare,la lingua contrarsi e il cuore indolensito dal tanto dolore.
I suoi occhi in quel momento esprimevano tuttò ciò che mille parole non sarebbero state in grado di fare.

Aprì la busta,seduta su una panca sotto un albero.
Dentro c'era un foglio con qualche riga e un braccialetto.

Sorrise e pianse perché sentiva che per qualcuno la data del suo compleanno non era passata inosservata.
Legò il bracciale al polso sinistro,in corrisponenza del cuore,lì dove la sua ex baby sitter era entrata.

Con il foglio ancora tra le mani fu distratta da un bambino sullo skate.
Di sicuro era la sua prima volta e armato di casco,ginocchiere e gomitiere cercava di stare in equlibrio su quelle folli 4 ruote.
Il padre del bambino era su una panca,distante qualche metro dal piccolo,che si apprestava a scattare fotografie a suo figlio.
D.rise ancora con le lacrime agli occhi nel vedere quella scena che hai suoi occhi apparve buffa.
Poi si ritrovò a pensare che nonostante l'età avrebbe voluto anche lei un papà che le insegnasse a fare qualcosa immortalando quel momento non solo nella loro memoria.
Subito dopo si rese conto che in realtà tutto ciò che voleva a prescindere da tutto,era solo qualcuno che si prendesse cura di lei.
Ma sempre più abbandonata a se stessa si rimise in piedi e tornò in direzione di casa sua.



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Voi non potete immaginare che fatica ho fatto per scrivere queste quattro righe!
In precendeza avevo fatto un capitolo decente e poi mi si è cancellato e non l'ho potuto recuperare!
Riscriverlo è stato un dramma infatti questo è il risultato! :33
Mi dispiace così tanto..
Ora sono stanca,così stanca che mi metto a letto perché tra l'altro ho tutta la famiglia ammalata a cui badare.
Si si il 31 di agosto mi cadono tutti malati,ma com'è possibile? .-.


Anyway,non siate cattive :33 
Al prossimo capitolo! xx









 

 

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Capitolo 10
*** What's up now? ***


D. ritornò a casa e si vestì pronta per andare a divertirsi,non voleva più pensare all'orrore passato qualche ora prima.
Arrivata al locale si scatenò ma tenne gli occhi aperti nel caso Joe si fosse fatto vivo.
Ballava e beveva contemporaneamente finché verso l'una di notte corse in bagno per vomitare tutto.
A stomaco vuoto bere non è un granché e questo D. lo sapeva bene,aveva una certa esperienza,ma distrutta com'era aveva voglia di sentirsi viva e così di abbandonò all'alcool.
Dopo aver occupato il bagno per circa mezz'ora,una voce femminile interruppe il suo contatto visivo gabinetto-vomito e si riprese.

-Ehi,hai da fare ancora per molto lì dentro?-

D. usci subito dopo asciugandosi la bocca e lasciando che i suoi occhi rossi dallo sforzo parlassero per lei.
Andò davanti al lavandino e si sciacquò la bocca.
Ora aveva solo bisogno di riposare,per presentarsi in modo decente a scuola.

S'incamminò verso casa sua anche se temeva di scontrarsi nuovamente con suo padre.
Decise si entrare in casa dalla scala di emergenza che sostava proprio davanti alla finestra della sua camera che lasciava volontariamente socchiusa per quelle occasioni.
Mentre si arrampicava qualcuno dall'alto sussurrò il suo nome.

-D.!-
La ragazza balzò in piedi sulla scala guardandosi attorno.
''Sarà stata la mia immaginazione...'' pensò poco dopo.
Salì qualche altro gradino e poi sentì ancora chiamare il suo nome.
-D.!-
Guardò verso il basso ma non vide nulla,spostò il suo sguardo verso il cielo e si accorse che alla finestra c'era un ragazzo che riconobbe subito anche se era al buio.
-Zayn! Che ci fai qui?-
-Sto da un mio amico,tu invece?-
-Sto cercando di entrare in camera mia!-

-Bel modo,non hai una porta principale?-
-E' una lunga storia...-

-...ti va di raccontarmela?- sussurrò il ragazzo sporgendosi in avanti e saltando sulla scala d'emergenza difronte a quella di D.
La ragazza sorrise anche se le girava la testa per la stanchezza.
-Se fai silenzio e vieni qui...forse....-
Questa volta fu il ragazzo a sorridere che la raggiunse poco dopo.
Salirono fino a raggiungere la finestra di D. e poi lei disse:
-Il tuo amico non si sentirà un pò solo?-
-Mmmh l'ho lasciato che aveva da fare e credo che si sia addormentato da un'ora...-
-E' buffo rincontrarti,credevo che non ti avrei rivisto mai più...-
-...viviamo nello stesso quartiere,prima o poi ci saremmo incontrati...-
-...forse,ma frequantiamo posti diversi...-
-...a quanto pare non così tanto...-
sorrise il moro mentre dalla tasca prese una sigaretta.
-Già...- sorrise D.
-Allora,hai intenzione di parlare o ci dobbiamo addormentare come ieri....?-
-Le scale sono scomode...-
-...allora vada per la prima opzione...-
disse interessato il ragazzo gettando fuori il fumo della sigaretta.
-Di cosa dovrei parlarti?-
-Non lo so,stai bene?-

-Si...- disse D. come se quella fosse la risposta più ovvia e giusta del mondo.
-...e che ci fai a quest'ora di notte sul retro di casa tua,sulla scala d'emergenza con uno sconosciuto...sobria da una sbornia...-
D. spalancò gli occhi -...non sono sobria da una sbornia...-
-Dici?-

Il moro le si avvicinò pericolosamente portando il suo naso vicino alla bocca della ragazza,lasciandole respirare l'odore che la sua sigaretta emanava. 
D. indietreggiò impaurita.
-Non volevo spaventarti...- si allontanò il moro.
-No...scusa...-
-Perché ti scusi per ogni minima cosa?-
-Ascolta,io non sono brava con le parole e non sono brava a parlare di me...mi dispiace,fossi in te non perderei nemmeno tempo con una come me...-

D. si alzò e aprì la finestra della sua camera.
-Davvero,mi dispiace...- continuò e portò una gamba all'interno della sua stanza.
Zayn si alzò e avvinandosi le disse:
-Non c'è nulla di cui scusarsi,sei fatta così,e lo capisco,solo...cerca di non allontanare chiunque provi ad interessarsi a te!-
A D. quelle parole colpirono come aghi in una mano.
Ritrasse la gamba che era già in casa sua e si ritrovò faccia a faccia con il moro.
-Io non allontano le persone,sono loro che mi abbandonano!- e lì i suoi occhi la tradirono bagnandosi di lacrime,in quelle parole faceva riferimento a sua madre e a tutta la sua vita.
Il ragazzo buttò via la sigaretta e la strinse a se.
Quel gesto lasciò pietrificata la ragazza che rimase immobile e si lasciò cullare tra le forti braccia di Zayn.

-Stai meglio ora?- chiese il moro.
-Grazie,ma continuo a credere che tu sia un folle...-
Il ragazzo rise -...si diventa folli quando si conoscono tutti i disastri della vita...-
-...credo che anche tu hai qualcosa da raccontarmi...-

-...può darsi...- disse il ragazzo con aria misteriosa e divertita poi continuò: -...ora vai a letto che domani hai scuola...-
-Si...- approvò D. che a malincuore entrò nella sua stanza e poco dopo richiuse la finestra guardando Zayn rientrare a casa del suo amico.

Quella notte,o meglio,quelle poche ore che le rimanevano prima del sole,D. dormì serena e beata e al mattino dopo con calma si vestì e s'incamminò verso scuola con alcuni libri tra le mani.
-Demetria...?!-
Si girò di scatto sperando che quel nome non fosse indirizzato a lei.
Si ritrovò davanti la sua professoressa d'italiano e perplessa le chiese:
-Si prof?-
-Dove stai andando?-

D. guardò i libri tra le sue mani,poi rialzò il volto in direzione della donna paffuta e rispose:
-A scuola...-
-..bene,la mia macchina è poco distante da qui,vuoi un passaggio?-
-No,la ringrazio...-

La professoressa timidamente le si avvicinò:
-...non mordo,sta tranquilla...-
D. si lasciò cullare dai modi gentili della sua professoressa e sentì un senso materno nelle parole della donna che per tutto il tragitto le parlò di se stessa e della propria famiglia,
forse aspettandonsi che quella ragazza misteriosa facesse lo stesso con lei.
Ma D. rimase impassibile,annuiva e sorrideva a tempo debito senza aprire bocca.

Arrivarono a destinazione e la ragazza mise i piedi nel cortile della scuola pronta ad iniziare una nuova giornata.

Dopo le sei lunghissime ore tra matematica,fisica e francese D. uscì a respirare una boccata d'aria fresca e controvoglia si preparò per tornare a casa.
Davanti al cancello d'entrata vide una ragazzina minuta che frequentava la sua classe alle prese con un ragazzo mastodontico che la bloccava cercando qualcosa.

D. non riuscì a passare inerme davanti a quella scena e così s'intromise.

-Ehi,lasciala stare...!- urlò sconvolgendo se stessa e di due.
-Non t'intromettere,va via!- le ordinò il ragazzo.
La ragazzina che a ricordo di D. si chiamava Tanya chiuse gli occhi pronta a vedere la scena ripetersi ancora e ancora con quella strana ragazza di spalle pronta a tornare sui suoi passi ,
invece D. mollò la borsa e di conseguenza i libri e si avvicinò.
-Ti ho detto lasciala stare altrimenti chiamo la polizia!-
Il ragazzo mantenne il contatto visivo con gli occhi della ragazza solitaria e poco dopo si girò schifato e s'incamminò nella direzione opposta.

La ragazzina ringraziò la sua compagna di classe e le disse che in futuro per qualsiasi cosa le sarebbe stata d'aiuto ma D. senza troppe moine riprese le sue cose e andò a casa.

Giunta sotto casa si guardò intorno nella speranza di qualcosa che non sapeva nemmeno lei.
Mise le chiavi nella serratura ed entrò in casa restando sola con se stessa come sempre.

D. mangiava di rado e solo quando arrivava al limite.
Il suo stomaco ormai era abituato a non ingurgitare molto e la fame spesso le passava per ciò che viveva.
Provò ad aprire la dispensa ma anche quel poco che vide non le creò il languorino che solitamente viene alla gente in un determinato orario.
Tornò in camera sua e aprì il suo libro di letteratura passando tutto il pomeriggio alla ricerca di una frase che le cambiasse la giornata,o perché no,la vita.
D. era molto intelligente,le bastava seguire in classe la lezione per essere pronta il giorno dopo per ripeterla a tutti.
Quindi non dedicava molto tempo allo studio ma a scuola andava più tosto bene.
Le sue pagelle che restavano sempre a scuola ad ogni quadrimestre,le venivano illustrate dai suoi professori che immaginando la difficile situazione a casa,non le rimproveravano nulla.
Una media composta da 7 e 8,non male per una che sui libri non ci passava nemmeno dieci minuti al giorno.
Le mancava un anno per diplomarsi e D. non vedeva l'ora perché intendeva poi,intraprendere un lavoro che la portasse lontana da suo padre.
Le sarebbe bastato un qualsiasi lavoro purché le desse da vivere possibilmente da un'altra parte.
Di questi suoi piani nessuno ne sapeva nulla ma essi crescevano giorno dopo giorno dentro lei pronti a realizzarsi via via col tempo.

Mentre leggeva attentamente la trama di un libro riportata sul suo testo scolastico vide un sassolino posarsi davanti alla sua finestra,
lasciò perdere il suo  lavoro e si affacciò sorprendendosi come non mai di trovare Zayn sotto la scala che l'aspettava.
Si ritrovò a pensare che con la luce del sole quel ragazzo era ancora meglio e che ora riusciva perfettamente a distinguere tutti i tratti del suo viso e del suo corpo.
-Cosa ci fai qui?-
-Sono venuto a vedere come stavi!-
-E come dovrei stare?
- sorrise la ragazza.
-Sorridi,già questo è un buon segno...-
D. si morse il labbro cercando di trattenere l'emozione che le pervase il corpo e saltò sulla scala d'emergenza pronta a scendere per andare da Zayn.

-Sei andata a scuola?- le chiese il ragazzo non appena se la ritrovò davanti.
-Certo...- rispose lei.
-Allora tutto bene?- 
-Si si...-
-Hai pranzato?-
-Ehm,diciamo di si e tu?-

-No,sono tornato a casa mia poco fa,mi sono fatto una doccia e veramente sarei venuto alla tua scuola ma il problema è che ho dimenticato di chiederti a che scuola vai...-
-...l'unica scuola superiore del quartiere.- Rispose D. -...ma forse è meglio se vai ora,sarai affamato,grazie comunque per il pensiero...-
-...possiamo andare a pranzo insieme,se vuoi...- chiese timidamente il ragazzo.
-Non è una buona idea...- e subito D. si divincolò dall'invito.
-...allora facciamo così,mi accompagni a fare la spesa così non morirai di preoccupazione al pensiero di sapermi digiuno!- 
D. rise e Zayn la imitò.
-Come ci arriviamo al supermercato?- chiese D.
-Con la mia aiuto?- disse il moro come se fosse la cosa più naturale del mondo.
-Guidi?-
-No,rubo auto e le porto a spasso...-
disse sarcastico.
-Non mi sorprenderebbe...- ammise la ragazza.
-Che razza di gente frequenti?-
-Non puoi capire!- 

Ed entrambi scoppiarono a ridere entrando in macchina.
Zayn partì a D. si perse a guardare fuori dal finestrino un mondo tutto nuovo.
Il grande ipermercato era appena fuori il quartiere ma D. questo non lo sapeva,
quando aveva fame era abituata ad andare in un piccolo negozietto vicino casa sua e a comprare dei panini per i giorni a seguire,
non aveva mai fatto una spesa vera e propria anche perché non aveva quasi mai il denaro sufficiente a riempire la dispensa.

-Allora...- incalzò D. restandogli accanto mentre Zayn infilava una monetina per il carrello -...cosa fai per vivere?-
-Ora sono in vacanza...-
le rispose tranquillo in ragazzo -...presto troverò qualcosa che mi tenga impegnato...-
La ragazza annuì non domandando altro,quella risposta le era più che chiara.
Zayn parlava in modo giusto ma quando gli si chiedeva della propria vita,deviava il discorso o trovava un modo per non permetterti di fargli altre domande.
D. comunque non gliene avrebbe fatte,sapeva cosa significcasse voler tenere la gente fuori dai fatti propri e per questo si zittiva quando qualcuno si teneva sulle sue.

-Cosa dobbiamo comprare?- le chiese il moro.
-Non lo so,sei tu quello affamato!- disse la ragazza guardandolo negli occhi per poi sorridere.
-Bene...- disse lui facendo un sorriso misterioso.
Passarono almeno due ore girando in lungo e in largo ogni scaffale del grande ipermercato e mettendo nel carrello le più grandi schifezze che D. avesse mai visto,
ogni tanto la ragazza si chiedeva se Zayn fosse davvero in grado di mangiare la roba che stava comprando e poi tornava a sorridere per qualche sciocchezza detta dal moro.

-Forse dovremmo andare alla cassa!- disse D. guardando l'interno colmo del carrello.
-Dici?- sorrise Zayn e così si apprestarono a pagare la roba e a ritornare al parcheggio per sistemare tutto accuratamente in macchina.

-Hai abbastanza posto per tutto questo mangiare?-
-Beh,tenendo conto che mangio ogni ora,il posto non è un problema!-
sorrise il ragazzo per poi accendersi una sigaretta.

-Forse non dovresti fumare qua sotto,non stiamo all'aperto,ci sarà qualche divieto!-
-Mmmh sai cos'altro non si potrebbe fare?-
-Cosa?- chiese incuriosita la ragazza aspettando la battuta che l'avrebbe fatta sorridere nuovamente.
-Questo!-
Zayn si avvicinò a lei e la prese in braccio adagiandola nel carrello ormai vuoto e portandola avanti e indietro per il parcheggio deserto nel sotterraneo.
-Fammi scendere!- Urlava D. con le lacrime agli occhi per il tanto ridere -Ti prego!- quasi senza voce mentre cercava di rimettersi in piedi.
-Non rovinarmi il gioco bambina!- disse lui
-Io non sono una bambina,e non sono il tuo giocattolo!- disse ridendo D. con un filo d'orgoglio nelle sue parole.
-Ah no?- Zayn frenò il carrello e le tese una mano per rialzarsi -...ma se tu non sei il mio giocattolo,io con chi sarò felice allora?- le disse guardandola negli occhi quando fu in piedi davanti a lui.
-Il mondo è pieno di bambine felici che aspettano...- ma la ragazza non riuscì a finire la frase che si ritrovò faccia a faccia con il moro  che le disse:
-...e se io non volessi tutte le altre bambine felici?- 
I loro respiri erano diventati uno solo per la vicinanza dei loro volti.
Il cuore di D. iniziò a battere sempre più velocemente e gli occhi di Zayn erano sempre saldi sui suoi.
La ragazza accennò un sorriso e sussurrò: -Perché?- forse più rivolta a se stessa che al moro.
-Perché no?-
-Sarà difficile,impossibile...-
-...niente è impossibile.- 

E dopo quella frase Zayn le si avvicinò fino a che le loro labbra non si toccarono.
D. iniziò quasi a tremare avendo paura del seguito di quell'azione.
Il moro percepì lo stato d'animo spaventato della ragazza e non fece incontrare le loro lingue.
Dopo il contatto tra le loro labbra,l'abbracciò capendo che quello,era l'unico gesto di cui D. aveva davvero bisogno.

 

Rihanna - We Found Love ft. Calvin Harris
(http://www.youtube.com/watch?v=tg00YEETFzg)

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Good afternoon my loves! <3

Ecco qui il nuovo capitolo! :33 spero vi piaccia,ci ho messo del mio meglio nonostante io odi le cose romantiche ç.ç
Ah,la canzone di Rihanna alla fine è il tocco di classe,
1) perché mi piace quel video che secondo me rappresenta un pò questa storia
2) per il significato perfetto della canzone in questo punto della storia
3) spero che non finisca come nel video però! ahahahahah

Ok,detto ciò vi lascio fanciulle :)
Buon sabato sera a tutte quante,divertitevi e 'restate forti' la scuola è alle porte! D:
Va bene,vado vado.

Mi raccomando recensite :)
(e se volete invitate le vostre amiche a leggere le FF,mi farebbe tanto piacere) 

 










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Capitolo 11
*** Thank you Zayn; ***


D. si calmò all'istante abbracciando anche lei il ragazzo che le aveva appena sfiorato le labbra.

-Ti riaccompagno a casa ok?- le sussurrò il moro sciogliendo l'abbraccio.
-Va bene...- disse la ragazza dirigendosi verso l'auto.

Non appena uscirono dal parcheggio sotteraneo si resero conto dell'enorme temporale che era iniziato e che non aveva proprio intenzione di cessare.

-Mi piace questo tempo...- disse Zayn rompendo il silezio nell'auto.
-...davvero?-
-Si,penso che sia rilassante...-
-...è anche pauroso,credo.-
-Quando ero piccolo abitavo in una villetta con un piccolo giardino e ogni volta che pioveva aprivo la porta d'entrata e mi mettevo al centro del giardino,
aprivo la lingua e aspettavo di dissetarmi ma non riuscivo a capire per quale assurdo motivo per terra si creavano le pozzanghere mentre la mia bocca non si riempiva!-
-E' assuro!-
rise D.
-Si,ma il bello è che mia madre,tentava in tutti i modi di farmi rientrare,ma le davo retta solo quando eravamo completamente fradici....-
-...e questo perché...?
- chiese curiosa D.
-Non lo so,mi piaceva il fatto che dopo mi preparasse un bagno caldo e la cioccolata...-
-...rischiando un raffreddore...-
-Era la scusa buona per non andare a scuola!-

Risero entrambi.
-Possiamo fermarci a casa mia un attimo solo per sistemare la spesa?- riprese il moro.
-Certo...- D. pensò che quanto più tempo potesse passare fuori da casa sua e con Zayn,tanto sarebbe stata meglio.
Ora che ci rifletteva Zayn aveva anche iniziato ad aprirsi,le aveva raccontato quella buffa abitudine che aveva da piccolo e lei si sentiva già più partecipe nel suo passato.

-Siamo arrivati...-
-...vivi solo?-
-Si...-
D. si sentì rassicurata da quella risposta e aiutò Zayn con le buste mentre saliva al secono piano in compagnia del moro.

-Casa dolce casa...- riprese lui premendo l'interruttore e illuminando la prima stanza -...ecco,puoi posarle lì le buste...-

D. focalizzò il tavolo a pochi passi da lei e le poggiò sopra poi si guardò attorno e mentalmente iniziò ad esaminare quell'appartamento.
Anche se Zayn le aveva rivelato di essere tornato da poco in quel quartiere,l'appartamento profumava di ricordi e anni passati.
O precedentemente ci aveva vissuto una famiglia,oppure era Zayn che si ambientava in poco tempo.
Il muri del piccolo salottino erano dipinti da uno strano color vaniglia e entrandoci si poteva sentire profumo di cannella,
che poco dopo si rivelò possibile grazie al fatto che c'era una quantità industriale di candele profumate sparse qua e là.
Mentre i muri della cucina erano sui toni del blu con i mobili rigorosamento color ciliegio.
Il corridoio non era illuminato ma D. notò le punte di un grande tappeto segno che anche quella parte della casa doveva essere arredata dal buon gusto.

Un lampo illuminò improvvisamente il salotto e D. sussultò per un momento.
-Paura dei temporali eh?-
Scherzò Zayn dalla cucina.
D. seguì la sua voce e lo aiutò a liberare gli alimenti dalle buste.
-Se mi dici i posti ti aiuto...-
Il moro le indicava i giusti cassetti per ogni alimento e D. si sentì utile mentre aprendoli notava i sacchetti semi vuoti della spesa precedente.
-Direi che abbiamo finito...- disse il ragazzo dopo aver posato l'ultimo pacchetto di patatine nella piccola dispensa sopra il frigo.
-Direi di si...- confermò D. dopo aver posato l'ultimo pacco di biscotti nel mobiletto dei cereali e cose per la colazione.

Intanto la pioggia picchiettava sempre forte facendo rabbrividire D.
Lei quel temporale lo portava dentro da tanti anni e vedere per un attimo il mondo attorno a lei come si sentiva nel profondo,
le procurava una strana sensazione.
-Che ore sono?- chiese a bassa voce D.
-Le 19:00- rispose Zayn dopo aver guardato l'orologio appeso in alto dietro la ragazza.
-Ti posso fare una domanda?- 
-Certo...-
disse il moro inarcando le sopracciglia.
-Ma,tutte quelle candele,a che ti servono?-
-A questo!-
 
Zayn prese una sigaretta dalla tasca e la portò alla bocca accedendola.
D. non capì cosa potesse centrale il fatto che lui fumasse con le candele ma restò in silenzio e lo guardò.
Aspirò il primo tiro e poi disse: -Non mi piacciono le case in cui quando entri senti puzza di fumo e poichè sono un fumatore,quando finisco accendo le candele e queste coprono la puzza...-
-Sei un genio!-
disse sarcastica la ragazza leggermente stupita dalla strategia del ragazzo.
-Vieni,ti faccio fare il giro della casa...-
Restano dietro le sue spalle,D. seguì Zayn per il corridoio che rivelò altre tre stanze.
Un bagno,la camera da letto e una camera che a Zayn non serviva ma che faceva parte del pacchetto ''ti affitto l'appartamento''.
-E' una bella casa,anche se grande per una sola persona...-
-...già,ma per ora va bene,prima o poi passerà anche la solitudine....-

D. sospirò e tornò con Zayn in salotto.
-Allora,vuoi tornare a casa tua?- le chiese il moro sorprendendola
-Perché domandarlo e non imporlo?-
-Perché so che non è quello che vuoi...-
-E come fai a saperlo,non sarai il sosia di ''Piacere sono Edward Cullen e leggo nel pensiero!''?-
-No...-
rise il ragazzo -...niente del genere...- poi tornò serio -...so solo che ora sei qui,sei tranquilla e non ti fai del male...- disse in fine spostando lo sguardo sulle braccia di D.
-Posso restare qui con te,allora?-
chiese timida la ragazza.
-Solo se mi parli un po' di te...-
D. sorrise e poi si sistemò sul divano mentre Zayn spense la sigaretta nel posacenere e le si avvicinò.
-Non sono una cattiva ragazza...- iniziò D. -...in realtà non ho mai pensato di fare del male a nessuno,è per questo che sono finita per farmi del male...-
Frase dopo frase la voce della ragazza subiva variazioni,
si rattristiva lasciando spazio a qualche lacrima ma poi Zayn la interrompeva e qualsiasi cosa dicesse la rassicurava e delle volte riusciva anche a strappargli un sorriso.
Passarono la serata così,D. parlava e lui ascoltava come un bambino intento ad ascoltare la sua fiaba preferita anche se quelle parole gli sembravano il riassunto di un brutto incubo.
-Hai passato davvero tutto questo,sola?- 
-Si...-
disse la ragazza con un filo di voce.

D. si sorprese nel vedere la forza che usciva dalle sue parole e il coraggio che stava dimostrando aprendosi per la prima volta in vita sua con qualcuno.
Stava parlando di se stessa,del suo passato e riusciva a fare anche qualche allusione al futuro,cosa che solitamente faceva solo nel suo subconscio quando arrivava al limite della sopportazione.

-Sei forte D.- le sussurrò Zayn stringendola a se -...sei la persona più forte che io conosca!-
La strinse così forte da riuscire a sentire i batitti dei loro cuori unirsi in un'unica melodia.
-Grazie Zayn...- disse lei poco dopo con la voce rotta dal pianto precedente.
-Vedrai,troveremo una soluzione...-
-Credo di essere malata Zayn,credo di essere autolesionista...-
-...io credo che tu dovresti andare via da quella casa. Dovresti riapprocciare i rapporti con la tua famiglia,zii,nonni,cugini...-
-...io non ho la più pallida idea di dove siano...è passato così tanto tempo!-
-Una cosa per volta,faremo tutti...-

La ragazza annuiva alle parole del moro,riuscendo a sentire il sapore di nicotina che emanava il suo fiato.
Il fatto che lui usasse quei plurali,quei 'noi' ,per D. era davvero importante e alla fine ammise:
-In verità non mi chiamo D.,ho seppellito il mio vecchio nome insieme a tutti i miei buoni propositi ma ti ho raccontanto tutto e mi manca solo questo.-
Il moro annuì in segno di proseguire e lei riprese: -Mi chiamo Demetria,ma per tutti ero Demi.-
-Io invece ho un secondo nome...-
sdrammatizzò il moro.
-Ovvero?-
-Prometti di non ridere!-
-Promesso.
- disse la ragazza incrociando visibilmente le dita.
-In verità,il mio nome completo è Zayn Javaad Malik...-
-...beh,i tuoi genitori avranno avuto i loro buono propositi...-
sdrammatizzò questa volta la ragazza.
-I miei nomi in arabo hanno dei bei significati!- 
-Cioè?-
-Partendo dal mio cognome significano Re generoso e bellissimo...-
-Mmmmh...-
rise D. -...e tu ti rispecchi in questi?-
-Guardami...-
rise il moro -...ovvio che mi rispecchio!-
Un tuono seguito da un lampo fece sobbalzare i due che si ritrovarono vicinissimi.
-Se accendiamo la tv,forse non fa così paura questo tempo...- propose D.
-...e cosa vediamo?-
-Disney Channel?- 
propose la ragazza.
-E vada per Disney Channel...-accordò il moro.

Poco dopo si addormentarono contemporaneamente come la prima notte sulla rampa da skaters.
Si svegliarono solo qualche ora dopo,nel pieno della notte per il rumore incessante della pioggia...

-Sembra di averla in casa questa pioggia fastidiosa!-
-Ma non eri tu l'amante dei temporali?-
rise la ragazza aprendo del tutto gli occhi.
-Si ma amo di più dormire!-
-Chiudo le tende,magari si sente meno...-
D. si alzò e chiuse le tende e girandosi si ritrovò il moro davanti.
-...andiamo a letto però...- il ragazzo le prese la mano e portò D. con se in camera da letto.
Si tolse la maglia e passò a D. visibilmente rossa in volto una delle sue maglie larghe in modo da far dormire comoda anche lei.
La ragazza di cambiò in bagno e poi imbarazzata andò a letto.
Il tempo brontolava ancora come una persona a cui non va bene qualcosa,
mentre i due ragazzi si cullavano dolcemente l'uno accanto all'altra.
-Stai tranquilla ok? Domani mattina ci sarà il sole e...- sospirò assonnato -...e prometto che non ti tocco nemmeno con un dito stanotte,fai bei sogni D.-
-Demi...- lo corresse lei che da lui pretendeva essere chiamata così,nel modo in cui la chiamava sua madre.
Il moro sorrise e le diede un bacio sulla guancia addormentandosi accanto a lei.
Demi si addormentò subito dopo al caldo sotto le lenzuola,serena come non mai sentendo il respiro lento e regolare di Zayn alle sue spalle.

Il mattino dopo si svegliarono stretti uno accanto all'altra,in un abbraccio che rappresentava protezione da ogni lato lo si guardasse.


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Hi girls! <3
Questo tempo di cacca mi ha rovinato il sabato sera per cui sono rientrata presto e mi sono messa a scrivere :3
Mh,in questo capitolo non accade molto però diciamo che ci voleva un momento i relax in questa storia così agitata! :33
Ehm,nulla,vorrei ringraziare tutte le ragazze che stanno recensendo,
grazie per il tempo che sprecate leggendo la mia storia,
grazie per i complimenti e grazie per tutto insomma,
sono davvero senza parole per la vostra gentilezza.

Ora sono esausta :33 (credo che non reggerò un altro minuto sveglia) ,
ci 'leggiamo' domani ok? :D

Buona notte a tutte <3
(Ps: continuate a recensire e a consigliare la mia storia,se volete.)










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Capitolo 12
*** Goodbye father! ***


D. aprì gli occhi per prima quella mattina cercando con calma di muoversi non svegliando Zayn.
Si rese conto di essere intrappolata tra le sue braccia così rimase ferma aspettanto che anche il ragazzo si svegliasse.
Nell'attesa scrutò ogni particolare della stanza e quando il suo sguardo esausto ricadde sul ragazzo che le era accanto,
notò quanti tatuaggi avesse.
Ne erano almeno una decina e sinceramente,per quando si sforzasse,D. non riuscì a comprenderne i significati.
Alcuni erano in arabo ed altri rappresentavano simboli di cui la ragazza conosceva a malapena il nome.
Uno solo le piacque da subito.
Era una mano con le dita incrociate.
Quel tatuaggio a D. apparve come un segno di speranza,magari anche il ragazzo che dormiva beato aveva qualcosa per cui sperare e così sorrise cercando di richiudere gli occhi.
Fuori il tempo le sembrò tranquillo,non sentiva più il rumore della pioggia ma dalle finestre non entrava un filo di luce nonostante fossero coperte solo da una tenda.
Il tempo era presumibilmente nuvoloso e la ragazza si rifugiò ancora un pò in quel letto che le sembrava un sogno.

Entrambi si svegliarono per la melodia di un cellulare che squillava all'impazzata.
-Credo sia il tuo..- disse D.
-...già! Ma che ore sono?-
-Non lo so,saranno le nove,o più tardi...-

Il ragazzo sospirò alzandosi e prese il cellulare dai pantaloni poggiati sulla sedia.

-Mamma?!-
La conversazione durò circa cinque minuti,il tempo di rispondere alle solite domande preoccupate dei genitori.
Era un susseguirsi di ''Si...'' ''Va bene...'' ''Certo...'' ''Sta tranquilla...'' 
Demi pensò che fosse una cosa carina e infatti sorrise.
Zayn mise giù il cellulare e guardò la ragazza.
-Perché sorridi?-
-Perché penso che sia una cosa carina il fatto che tua madre si preoccupi per te...- ammise la ragazza.
-Sai cosa penso che sia carino?- disse il ragazzo sedendosi sul letto accanto a lei -Il fatto che tu sia ancora qui accanto a me,ti giuro che ho creduto che mi sarei svegliato solo stamattina...!-
-Beh,se avessi avuto scuola...- 
-Oggi non vai?-
-Il sabato e ovviamente la domenica sono libera...-
-...no,non sei libera...-

La ragazza lo guardò curiosa di scoprire l'esito di quell'affermazione.
-...sei con me!- rispose il moro donandole il secondo o forse terzo sorriso della giornata.

Fecero colazione e per la prima volta D. riuscì ad ingurgitare una tazza di latte e qualche biscotto.
Subito dopo si sentì risalire tutto e per un momento fu tentata dal correre in bagno a vomitare tutto,
ma Zayn era lì con lei e non voleva rovinare tutto come sempre,quindi trattenne.

-Zayn,più tardi possiamo andare a casa mia? Ho bisogno di farmi una doccia e prendere delle cose...-
-...no,non delle cose,tu prendi tutto!-

La ragazza arrossì e poi sorrise.
-Perché ti ostini a fare tutto questo per me?-
-Perché te lo meriti,sto solo faceno quello che gli altri non hanno fatto...-
il moro la guardò -...che avrebbero dovuto fare,ma che non hanno fatto...-
-Mio padre prima o poi mi cercherà...-
-...se lo farà,noi saremo pronti.-
-Come fai a credere che andrà tutto bene? Sempre...-
-Perché da qui in avanti le tue cose andranno bene,sempre,non può essere altrimenti...-
-...cos'hai pensato quella notte quando ci scontrammo in bagno?-
-Lo vuoi davvero sapere?-
 domandò a sua volta Zayn
La ragazza annuì pronta al peggio e il moro aprì bocca: 
-Quando ti vidi credevo fossi pazza,o semplicemente ubriaca o drogata,poi ti guardai e lì capì che mi stavo sbagliando di grosso...- sospirò -...eri solo una ragazza che scappava dai suoi problemi,
che ammazzava se stessa più tosto che fare del male a qualcun altro e mi avvicinai a te,ti aiutai perché mi resi conto che anche se probabilmente,non ti avrei mai più rivista,starti accanto anche per 
quella frazione di minuti,era la cosa giusta da fare. Perché ti meritavi qualcuno che ti aiutasse a rialzarti,sistemasse le tue cose e ti curasse...-


Zayn con quelle parole fece riferimento al rialzarla da terra,sistemare le cose fuoriuscite dalla borsa e curare i tagli sulle braccia ma D. si rese contro che quelle tre azioni,
le stava facendo nuovamente prendendo in mano la sua vita.

-...quella stessa notte...- disse la ragazza -...trovai la forza di scappare da una violenza fisica semplicemente chiudendo gli occhi e rivendendo la scena in cui ti presentasti...- a D. fecero gli occhi lucidi ma continuò -Ti chiesi il tuo nome e tu rispondesti ''Zayn'' e quando le mani di quel ragazzo,Joe,si fecero sempre più intime,pensai che se tu avevi avuto la forza di avvicinarti ad un'estranea come me,
io avrei avuto la forza di respingere un ragazzo che conoscevo bene come lui...-
-Alla fine cel'hai fatta?-
il moro irrigidì la mascella per quel racconto ma cercò di contenersi per non spaventare la ragazza,anche se nel profondo si sentiva bollire.

Zayn col passare delle ore si rese conto che quella ragazza a cui all'inizio voleva semplicemente offrire il suo aiuto,si stava rivelando ciò che aveva sempre desiderato.
Qualcuno con l'anima dannata come la sua,qualcuno che lui avrebbe potuto curare prendendosene cura e salvare dal disastro.
Perché fare questo lo faceva sentire bene da quando si era lasciato il suo altrettanto brutto passato alle spalle.
Ma lui era un ragazzo,non aveva mai subito violenze a fini sessuali,e pensare che qualcuno avesse usato Demi per questo lo innervosiva.
Stava ancora imparando a gestire la sua rabbia ma di una cosa era certo,quand'era con lei,anche se fosse stato super arrabbiato,
non avrebbe mai sbagliato una sola parola o gesto,perché lei era come il suo calmante,mentre per D. lui iniziava ad essere l'antidolorifico per la sua buia vita.
Poco dopo quell'altra storia venuta a galla il ragazzo ripensò alla sera prima e al bacio al parcheggio.
Aveva sentito il corpo di D. iniziare a tremare dopo il contatto con le sue labbra,per questo si era fermato senza andare avanti e subitò dopo collegò il tutto.
Sarebbe stato difficile toccare il cuore di Demi perché il suo corpo ne avrebbe risentito sempre e comunque ma Zayn s'impose di riuscire a farla innamorare,
facendogli capire che di lui si poteva fidare,che non gli avrebbe fatto del male e qualsiasi decisione si sarebbe presa in futuro,sarebbe stata presa sempre in due,
perché quello era il modo migliore di fare le cose. In due,non lasciando all'altro il libero arbitrio di potersi farsi male.

Il ragazzo entrò cauto con Demi in casa di quest'ultima,lei si assicurò che fossero soli e poi lo guidò in camera sua.
Il ragazzo intravide qualcuno degli indumenti di D. e capì solo da quelli,quanto la ragazza cercasse di attirare l'attenzione di suo padre che in ogni caso non arrivava mai.
-Usi davvero queste maglie e questi pantaloncini?- chiese il ragazzo.
-Si...- rispose D. mettendo tutte le sue cose in uno scatolone.
-Io prendo i libri e i quaderni di scuola ok?- risprese il ragazzo.
-Sono tutti lì...- D. gli indicò la scrivania sulla quale giacevano sette libri,un astuccio e due quadernoni.
Il ragazzo portò le due scatole contententi le cose di D. in macchina e poi risalì per prendere le ultime cose,trovò D. vicina al suo letto che mentre toglieva le lenzuola,
si ritrovò davanti la cornice che aveva salvato dall'ira di suo padre,con quella foto che tanto le piaceva di quei tempi felici con sua madre.

Zayn s'imbolizzò,non sapendo cosa fare.
-Stai bene?- riuscì a dire alla fine.
-...si!- sussurrò Demi sotto voce,gli passò davanti con la cornice tra le mani e andò in bagno,prese tutti i suoi oggetti personali e gli infilò in una borsetta.

Tornò in camera sua e socchiuse la finestra,lasciando sempre quel dito aperto,in caso d'emergenza.
Chiuse la tenda e andò verso la porta dove l'aspettava Zayn.
Guardò la sua stanza spoglia,e quasi le si strinse il cuore.
Dopo tutto ci aveva passato cinque anni in quelle quattro mura,scampando a suo padre e facendo il conto con i suoi ricordi.

Il moro le prese la mano mentre attraversarono il corridoio diretti verso l'uscita.
D. assoporò e si lasciò inebriare ancora una volta dal sapore di quella casa,che per quando profumasse d'orrore era anche il posto in cui era cresciuta,fisicamente e mentalmente.
Si chiuse la porta alla spalle con il cuore in gola per l'emozione di una nuova vita,e scese le scale insieme a Zayn.
-E' tutto finito...-  le disse il moro ma Demi in quell'esatto momento incontrò gli occhi che temeva da anni ormai.
-Papà...-
Demi spalancò gli occhi e Zayn le strinse la mano.

Il padre guardò prima lei,poi lui e infine le loro mani.
-Non fare tardi...- fu l'unica cosa che le disse anche se erano in pieno giorno.
-No,non farò mai più tardi.- e in quelle parole suo padre capì che non sarebbe mai più tornata.

I due si allontanarono e giunti fuori dal palazzo suo padre le disse:
-Non tornare quando ti metterai nei guai e lui ti lascerà...- e con questo si girò di spalle proseguendo verso casa,mentre Demi e Zayn entrarono in macchina.
L'uno più confuso dell'altro.










Demi Lovato - For the love of a daughter (http://www.youtube.com/watch?v=s6H_9GzCDdw)
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Ok ragazze,come sempre l'audio della canzone fa schifo per via della traduzione ma se volete potete ascoltarla prima così per capire il significato e poi 
la versione originale per sentirla decentemente!

Ehm,in questo capitolo c'è una bella svolta,ma vedremo come va a finire.
Il nostro Zayn in tutta la sua buona fede,ha anche lui delle cose da raccontare a Demi.
Per quanto i suoi modi siano gentili e volenterosi,
non c'è amore in una coppia fondata su bugie o silenzi.

Quindi,vi aspetto nel prossimo capitolo! :)
Se volete,datemi qualche idea per costruire il passato del moro,ascolto tutte <3

Ehmmmm nulla,per ora ho finito,passo e chiudo.
*Alla pinguini di Madagascar*

Kiss. :*


 

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Capitolo 13
*** After,can you tell me something about your life? ***


In macchina regnava il silenzio fino a quando Zayn accostò e ricominciò a piovigginare.
-Secondo te cosa intendeva dire tuo padre?-
-Non lo so. A te importa?-
-No,però non riesco a concepire come un padre possa lasciar andare via la sua unica figlia con un ragazzo del quale non sa nulla...-
-...sarebbe cambiato molto se ti avesse conosciuto?-
-Demi,lo sai che non è questo che voglio dire. Quell'uomo sta male,non si può comportare in questo modo con sua figlia!-
-Avrà anche i suoi problemi,ma nessuno gli ha detto di spingermi fuori dal suo mondo,l'ha fatto di sua spontanea volontà e questo mi basta.-
-Io continuo a pensare che abbia bisogno di una mano,qualcuno che si prenda cura di lui o che semplicemente lo faccia parlare...-
-...per quello ha le sue donne.-
-Non è il sesso che fa ragionare le persone Demi...-
disse il moro accendendosi una sigaretta -...ci sono dei dottori,delle case di cura,centri d'accoglienza...-
-Sarebbe tutto inutile comunque...-
-...e quanti anni gli dai ancora? Perderai anche lui presto...-
-No,Zayn. Lui l'ho già perso tempo fa. Da cinque anni,sono orfana di entrambi i genitori.-

La ragazza guardò fuori dal finestrino la pioggia scendere lenta,
il moro le sfiorò il braccio accarezzandolo.
-Mi dispiace davvero...io,vorrei solo aiutarti,renderti felice...-
-...e lo stai facendo...-
rispose commossa la ragazza -...ma la gente come mio padre,è una causa persa in partenza...-
Zayn accennò un sorriso di chi non sa più cosa dire e si diresse verso casa sua.

Giunti sotto il palazzo Zayn guardò Demi:
-Allora,al mio 3,usciamo dalla macchina,prendiamo quanta più roba possiamo e corriamo al riparo! Ok?-
-Ok...-
-Uno..-
il moro prese un respiro profondo -Due...Tre,corri corri corri...-
Entrambi presero quanta più roba sopportassero i propri pesi e corsero dentro il portone.
Posarono i primi scatoloni e tornarono fuori a predere gli altri due rimasti in macchina,
bagnandosi ugualmente.
La prima azione si ripetè nuovamente ma questa volta finirono entrambi per terra con gli scatoloni.
Zayn rise e Demi imbarazzata ma divertita fece lo stesso.
-Siamo salvi...- disse lui.
-...già ma siamo inzuppati!-
-Dai,portiamo queste cose di sopra...-

Il moro si alzò per primo offrendo la sua mano alla ragazza,e pian piano arrivarono in casa lasciando tutti gli scatoloni all'interno.

-Prepara le medicine,domani ci sveglieremo con un super raffreddore...- disse la ragazza subito dopo essersi chiusa la porta alle spalle.
-...mh,per lo meno staresti tutto il giorno a letto accanto a me...- sorrise il moro facendola arrossire.
-Ti ricordo che c'è una stanza libera...-
-...mh non mi fiderei a dormirci da solo!-
Zayn le fece l'occhiolino e poi le si avvicinò -E comunque saresti costretta a stare con me per curarmi...-
-E a me chi mi cura?-
chiese la ragazza sfidando la distanza tra i loro volti.
-Mmmmh...troveremo qualche medicinale...- sdrammatizzò il ragazzo e poi le stampò un bacio tra le guance e le labbra.

-Zayn...?-
-Si...-
disse il ragazzo girandosi con lo scatolone in mano diretto in camera da letto.
-Ti prego,non abbandonarmi...-
-Non lo farò.-
le sorrise e tornò sui suoi passi.
La ragazza lo raggiunse con  gli altri scatoloni e si guardo attorno confusa.
-Ti faccio un pò di spazio,l'armadio è così grande...-
-...grazie...
- sorrise lei mentre le si scaldò il cuore vedendo tanta gentilezza nei suoi confronti.

Stanchi si sedettero per terra tra i cartoni vuoti e ogni cosa sistemata al suo posto.
-Cel'abbiamo fatta!- disse Demi.
-Si,ma ora ho fame...-
-Io ho sonno e voglio farmi una doccia...-
-Ehi,avresti dovuto dire: Cosa vuoi che ti preparo Zayn?-

Risero entrambi e poi Demi gli si avvicinò:
-Cosa vuoi che ti prepari Zayn?- gli disse appoggiando la testa sulla sua spalla.
-Qualsiasi cosa purché sia commestibile!- disse orgoglioso il ragazzo.
-Mh,vedrò che posso fare...- disse lei mettendosi in piedi.
-Aspetta...!-
-...cosa vuoi ancora?-
disse giocosa Demi.
-La forza per rialzarmi,dammi una mano!-
La ragazza si abbassò e gli offrì la sua mano che Zayn afferrò senza stringere troppo per paura di farle male,
quando le fu davanti la guardò negli occhi e rimase incantato per un attimo.
Lei gli sorrise e lui le lasciò la mano vedendola allontanarsi diretta in cucina a preparargli la cena.

In quel momento Zayn capì che non gli importava quanto difficile sarebbe stato,
avrebbe voluto passare così la sua vita.
Avrebbe voluto condividere con lei l'armadio,trovare i loro spazzolini vicini in bagno la mattina,
i suoi libri sparsi per tutta la casa,perché lui le avrebbe permesso di studiare e costruirsi un futuro migliore del suo.
Avrebbe voluto condividere la camera,scegliere insieme le lenzuola,accompagnarla a fare la spesa e darle la vita che desiderasse facendogli dimenticare tutto il passato.

Il moro andò in bagno e si lavò,mentre D. era impegnata ai fornelli.

-Sento un buon profumo...- disse Zayn catapultandosi in cucina con una asciugamano per stretto in vita e i capelli gocciolanti.
-Ho fatto del mio meglio...- disse timorosa lei.
-...mi andrà bene comunque,però son certo che sarà delizioso.-

La ragazza apparecchiò per due,
prese due piatti e ci versò dentro la pasta alla carbonara,stando attenta a non abbondare nel proprio piatto.
Poi infilò nel forno il pollo con le patate così nel frattempo che mangiavano il primo,il secondo piatto si sarebbe cucinato alla perfezione.

-Mi piace...- disse Zayn con la bocca piena-
-...dovresti evitare di aprire la bocca se cel'hai colma in quel modo!- disse ridendo Demi  mangiando una forchettata dei suoi maccheroni.
-Ehi,ti sto lodando e devo avere pure il resto!- disse con un filo d'orgoglio ingurgitando i suoi super bocconi.

Il timer suonò e la ragazza si alzò per prendere il pollo,lo pogiò in una pirofila fredda e lo servì in tavola.
Inutile dire che anche il secondo fece la fine del primo.
Zayn divorò tutto fino all'ultimo boccone mentre lei si limitò a finire la pasta nel suo piatto.

-Ora vado io a lavarmi! Tu ricomponiti!- disse Demi alzandosi e diregendosi verso il bagno.
-Cos'ho che non va?-
-Sei in asciugamano!-
-Ma ci siamo solo io e te qui!-
-Ehi ragazzo,mi stai scandalizzando!-
disse lei ridendo e sgattaiolando in bagno.

Per la prima volta,la ragazza,si fissò in uno specchio che non era di casa sua o del locale in cui andava la sera,
girò le sua braccia mostrando l'interno allo specchio che le riflesse.
Vide i suoi tagli cicatrizzarsi e creare le solite crosticine,poi notò lo sfreggio in cui si leggeva chiaramente 'mamma',
quello che avrebbe voluto ricoprire con un tatuaggio.
In silenzio sussurrò:
-Grazie mamma,so che è anche merito tuo,mi hai inviato un angelo dal paradiso vero?-
poi con le lacrime agli occhi aprì l'acqua e il getto bollente a contatto con il suo corpo freddo la fece rabbrividire.
Si sciacquò accuratamente con l'unico bagnoschiuma che trovò,
ovvero quello maschile di Zayn.
Poco le importò,pensò che avrebbe avuto il suo odore addosso per un bel po' e così felice liberò i suoi capelli mentre lavondoli,
vide l'acqua scolorirsi impegnata ancora a cacciare via il colore delle frequenti tinture.
Prese due asciugamani,uno per il corpo e uno per il capo,
e mentre con uno si asciugò per mettersi il suo piagiama,stavolta,
con l'altro immobilizzò i suoi capelli cercano inutilmente un phon.

-Zaynnnnn...- chiamò lei affacciandosi alla porta.
-Si?- lui le arrivò davanti completamente asciutto in pantaloncini e canottiera.
-Ecco,dovrei asciugare i capelli...-
-...si scusa ho portato il phon in camera...te lo prendo subito...- 

La ragazza attese qualche istante e poi lo vide tornare...
-Lì c'è una presa...- le disse il moro.
-Grazie...- sussurrò lei e tornò in bagno per asciugare i suoi lunghi capelli.
Ci mise quasi venti minuti ma alla fine furono,puliti profumati e asciutti,ma soprattutto lisci come la seta.
Ripulì per bene tutto il bagno e mise a posto il phon,poi andò in cucina pronta per ripulire anche quella ma a sua sorpresa notò che Zayn l'aveva preceduta.

-Hai lavato i piatti?- le disse quando lo vide chiudere il rubinetto e asciugarsi le mani.
-Si,ovvio...-
-E perché?-
-Come perché? Bisogna collaborare,e poi ci tengo che casa nostra sia sempre pulita...-

Per Demi la frase iniziò e terminò a 'casa nostra',sorrise e poi lo guardò:
-E ora che si fa?-
-Non lo so,decidi tu...-
-...ehm caro coinquilino,ti dispiacerebbe raccontarmi la storia della tua vita,per quanto mi riguarda potresti essere un killer scappato di prigione pronto a trovare una nuova vittima...
- disse sarcastica
la ragazza indietreggiando.
-...mmmh come hai fatto ad indovinare?- disse ridendo lui.
-...mmh ho una certa esperienza con i criminali...- disse lei toccandosi il naso,in segno che ne riconosceva uno dal fiuto ormai esperto.
Il ragazzo le corse in contro prendendola in braccio e catapultandola sul divano.
-Allora,dato che mi hai scoperto,fai le tue ultime preghiere perché ora sarai mia vittima...- disse allegramente il moro,
iniziando a farle il sollettico a più non posso mentre lei cercava di scappare via piangendo dalle risate.

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Ta-tan,che storia questi due *-*
Comunqueeee,grazie per le recensioni del capitolo precedente,
sono davvero senza parole,spero che recensirete fino alla fine della storia.


Per oggi mi fermo qui perché non ho ancora pensato ad un passato per Malik,
spero che stanotte mi venga il colpo di genio,
o domani mattina sbrigando le commissioni,mi imbatta in qualcuno che m'ispiri!
Intanto vi informo che credo di essermi ammalata,
stupido virus gastrointestinale che gira da giorni -.-''

Anyway,esausta vado a letto cercando di riposare un po' dato che sono sveglia dalle 5 di questa mattina.
Ps: oggi ho assistito ad una FlashMob nella mia città :33
Ehm,allora niente, "good good night"
*stile Black eyes pease*


 







 

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Capitolo 14
*** A bad past can do a good future. Sam's story! ***


-Allora...- disse il moro accendendosi una sigaretta mentre Demi si mise composta sul divano.
-...Zayn,per favore,la verità...nient'altro che la verità...-

Il ragazzo fece un respiro profondo pronto ad aprirsi e timoroso di spaventare D.

-Qualche anno fa stavo in un brutto giro,avevo 15 anni quando andai via di qui...- la ragazza annuì curiosa e lui continuò
-...stavo sempre per strada,e diciamo che avevevo una vita molto mondana,fumai la prima sigaretta a 10 anni,a 12 provai l'erba e via via col passare del tempo,
provai tutte le azioni stupide di quando si è troppo ingenui per capire il pericolo,una sera mi cacciai nei guai e un mio amico perse la vita per accompagnarmi in una stupidaggine assurda,
il giorno dopo andai via,convinto di lasciarmi tutto alla spalle,sparendo dagli occhi della gente che parlava senza sapere nulla.
- aspirò dalla sigaretta e poi riprese
-Volevo costrurmi una nuova vita in città,dai miei zii,ma in questi quattro anni ho capito che certe abitudini e certi ricordi non puoi abbandonarli semplicemente trasferendoti,
così sono tornato decidendo di affrontare tutto il mio passato,capendo che era ciò che avrei dovuto fare fin dall'inizio..-


Demi preoccupata gli chiese cosa fosse successo al suo amico e lui ricominciò a parlare terminando la sigaretta.

-Quella sera,volevamo divertirci,fuori pioveva così ci ritrovammo tutti nel garage di casa sua.
C'era chi beveva,chi fumava e chi si appartava per drogarsi...-
sospirò mandando giù quelle amare parole -...Sam,era un bravo ragazzo. Aveva una famiglia modello,
soldi a non finire e tutto ciò che desiderasse,e proprio tutto questo lo portò alla rovina. I suoi genitori lo crescevano con le cose materiali mentre l'unica cosa di cui lui necessitasse era l'amore.
Che purtroppo non gli arrivò mai. Era troppo orgoglioso per chiederlo così faceva cose stupide,in mia compagnia e non,nella speranza di attirare i suoi genitori.
Lo tennì d'occhio quella sera,sentivo che gli sarebbe successo qualcosa. Mi allontanai per prendere una birra dal frigo e quando tornai lui non era più dove l'avevo lasciato.
Entrai in casa,i suoi genitori non c'erano,sperando di trovarlo con qualche ragazza o impegnato a prendere da bere,ma l'unica cosa che vidi fu il mio amico per terra...-
chiuse gli occhi e continuò
-...aveva gli occhi rivolti verso l'alto,una leggera schiuma bianca che fuoriusciva dalla bocca,e tremava ancora quando lo ritrovai.-


A Demi vennero gli occhi lucidi e si avvicinò a Zayn per consolarlo,
la ragazza aveva intuito che per quanto forte lui volesse sembrare,
riparlare di quel momento,gli faceva tremare ancora il cuore.

-Quando arrivò l'ambulanza tutti andarono via,e con l'arrivo della polizia nessuno si rifece vivo per testimoniare l'accaduto.
I medici segnalarono che a trovarlo ero stato io e fortunatamente grazie al fatto che non avevo fatto nulla quella sera,
se non bere qualche birra,fui rilasciato e tornai a casa in lacrime spiegando l'accaduto a mia madre.Era morto per una dose sbagliata!

Il giorno dopo mi presentai a casa di Sam,volevo parlare con i suoi genitori ma loro sembravano assenti mentalmente anche se erano presenti fisicamente.
Sua madre pensò che la causa della morte di suo figlio fossi io,mi disse: ''Sei stato la sua rovina,perché lui e non tu?'' ,

sconvolto da quelle parole andai via,feci la valigia e  mia madre capì...- sospirò ancora una volta,poi strinse i pugni e con gli occhi lucidi riprese -...avevo perso due cose all'epoca,
mio padre in un incidente stradale quando avevo solo dieci anni perché guidava in stato di ebbrezza e il mio migliore amico a quindici perché si drogava.
Mi allontanai da quel mondo,consepevole che la prossima vittima sarei potuto essere io...-


Demi lo abbracciò e lui affondò la sua testa tra il collo di lei e i lunghi capelli.
Il ragazzo sorrise nel sentire il suo profumo sulla ragazza e lei lo strinse fino a quando le lacrime che uscivano silenzione dai suoi occhi non si calmarono.

-Stai bene?- Demi gli prese il volto tra le mani e fece scorrere i suoi pollicci giù per le guance del moro,togliendoli ogni residuo di pianto.
Zayn la guardò e si perse ancora una volta nei suoi occhi così premurosi che del dolore conoscevano ogni sfumatura.

Per la prima volta il ragazzo si sentì compreso e quel fardello che si portava dietro da quattro anni si alleggerì.
Solo la sua famiglia e la gente con tanta memoria ricordava il dramma di Sam.

Zayn parlava sempre poco in generale,era taciturno anche tra i suoi compagni e in casa,
ma dal primo giorno in cui vide Demi,la sua bocca si aprì anche per dire cose banali,
e l'unica cosa che davvero gli importava era risollevare quella sfortunata ragazza che ora stava risollevando lui.

-Ora mi è tutto chiaro...- disse in fine Demi abbassando lo sguardo.
Il ragazzo la guardò cuorioso di scoprire il seguito del suo pensiero detto ad alta voce...
-...tu,hai avuto a che fare con questo mondo,ecco perché mi hai aiutata la sera al locale e ti sei avvicinato a me quella notte...-
-Avevo avuto anche esperienza con le persone autolesioniste,avevo un'amica prima di andare via la quale si provocava tagli profondi perché i suoi genitori litigavano in continuazione,
un giorno chiesi di lei a Sam e lui mi disse che era finita in ospedale per aver toccato una vena. Si salvò e da allora non la rivedemmo più nel ghetto,
in giro si diceva che i suoi genitori si fossero trasferiti portandola con se e ricoverandola in un centro di riabilitazione. Non la rividi mai più...-
-Mi dispiace così tanto...-
-A me dispiace che tu stavi per fare la stessa fine o peggio!-
-Però poi sei arrivato tu...-

Il ragazzo rise e si toccò il ciuffo alla Elvis Presley -...e poi sono arrivato io...- ripetè.
-Sei il mio super eroe allora?-
-Mmmmh no...-
disse lui confondendo la ragazza -...sono un super uomo!- continuò,facendosi vanto da solo.
-Uomo?- domandò Demi ridendo.
-Ehi,quanti anni hanno i tuoi ex?-
-Joe ne ha ventuno...-
-...e chi sarebbe questo Joe?-
chiese il moro deluso dalla risposta.
-Joe,credo che sia stato il mio primo amore,ed è anche il ragazzo che mi ha molestata quella notte fuori dal locale...-
-Come hai potuto amare un ragazzo del genere...?-

-Non lo so,delle volte sento ancora la sua mancanza ma so che lui non tornerà e dopo quella notte ho anche paura anche del suo ritorno.
Sento solo la mancanza di quel ragazzo che passava le serate con me bevendo sui nostri problemi...-

-Lui non ti aiutava Demi,anche lui è responsabile di quello che ti ha indotta a tagliarti...-
-Lo so,non lo metto in dubbio,ma l'amore è come una droga,meno ne hai e più impazzisci nel desiderarlo con tutta te stessa,e ti attacchi a qualcosa che ti sembra simile,
anche se sai che magari ti farà ancora più male,solo per ingannarti e calmarti...-
-Tu non sei più sola ok?- 

Demi risollevò lo sguardo incontrando gli occhi del moro -Lo so...- rispose lei per poi posargli le braccia intorno al collo e abbracciarlo.
Lui la strinse a se come sempre,dandole un bacio sulla testa.
-Non voglio essere ricordato come il ragazzo che ti salvò la vita,chiaro? Io voglio essere il ragazzo che ti salverà il cuore...-
-Sono importanti entrambe le cose,e tu le stai facendo bene entrambe...-


Sorrisero e poi lui ebbe nuovamente l'istinto di baciare la creatura sotto i suoi occhi.
Si porse in avanti e le sfiorò nuovamente le labbra,poi si tirò subito indietro,Demi gli prese la mano e sorprendendolo gli stampò anche lei un bacio sulle labbra.
-Andiamo a letto...- disse la ragazza subito dopo mordendosi il labbro.

Imbarazzati come la sera prima s'infilarono sotto le lenzuola,sopprimendo le loro ansie.
Erano l'uno di spalle all'altra quando dopo dieci minuti di silenzio la ragazza disse:
-Ti voglio bene Zayn...-
Lui non ci pensò un attimo a rispondere e sorridendo dietro le sue spalle disse: -Credo di provare qualcosa di molto più forte del bene Demi...-
La ragazza si voltò,sorpresa dall'affermazione del moro e gli sfiorò la spalla con le labbra,lasciandogli solo il tempo di sentire lo schiocco del suo bacio e poi disse:
-...grazie,ma non dire così,se mi fai innamorare non avrai scampo poi...-

Anche se Demi sentiva i suoi medesimi sentimenti corrisposti,si limitava con le parole per paura di soffrire nuovamente.
Zayn rimase deluso da quella frase,ma poi si girò incontrando i suoi occhi:
-E se io non voglia avere scampo comunque?-
-Allora ti direi che sono pronta ad amarti con tutta me stessa...- sussurrò lei reggendo il contatto visivo.

 

One Direction Save you tonight  (http://www.youtube.com/watch?v=4b_9DH12w2k)


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Beeeene,finalmente abbiamo scoperto l'oscuro passato di Malik u.u
Scusate,la mia fantasia fa schifo! Non sapevo che altro inventarmi! :33

Anyway,sorvoliamo la mia mancanza d'ispirazione oggi e consoliamoci al fatto che sembra giunta la felicità nelle vite di questi due ragazzi.
Eeeeeeehm,si,la canzone mi sembrava perfetta per questo capitolo e quindi nulla,
spero che anche per voi sia lo stesso.

Prima del finale però,si saranno ancora un paio di sassolini da togliere dalle scarpe che rappresentano la loro vita.
Sia in quella di Demi che in quella di Zayn.
Ma non vi anticipo nulla (anche perché ci sto pensando attentamente prima di scrivere cavolate) :33

Good,io vado! Al prossimo capitolo! xx

(Ricordatevi di recensire e invitare le vostre amiche Directioners o Lovatics a leggere la mia storia,
anche perché alla fine di darò una notizia bomba,quindi...
non mi abbandonate! <3) 

Kiss :*









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Capitolo 15
*** a good choice for smiling; ***


C'è un confine tra il bene e il male che induce l'uno a procreare l'altro,un po' come il ciclo della vita.
 
 
Anche quella notte,tra le loro piccole confessioni,i due ragazzi si addormentarono.
Demi si svegliò alle prime luci dell'alba per rilassarsi un po' prima di andare a scuola.
Mentre si alzò delicatamente dal letto,restò in piedi immobile guardando il ragazzo che dormiva beato come un angelo.
Eppure gli angeli vengono rappresentati sempre con grandi occhi blu e capelli biondi,Demi non si sapeva spiegare perché lui,
un volto così normale ma unico per l'intensità dei suoi colori così scuri,e quanto di più lontano c'è dal celestiale,
le fosse capitato come angelo custode.Ma di una cosa era certa,lui era puro,tanto puro che la faceva temere di macchiarlo per sempre.
 
Il cammino da casa di Zayn verso la scuola era abbastanza lungo,
ma lei non voleva essere d'intralcio o fastidio per questo fece una doccia,
legò i suoi lunghi capelli,e si vestì in fretta cercando di non svegliarlo aprendo l'armadio.
 
Giunse davanti allo specchio ammirando per la prima volta il suo volto,
era bianchissima,molto più bianca del moro ma era rilassata e i suoi occhi esprimevano felicità,
senza che le sue labbra si aprissero.
 
Prese dall'astuccio dei trucchi un rossetto rosa,
Demi lo trovò tra le cose di sua madre tempo prima e pensò fin dal primo mento che lo avrebbe messo solo ad un funerale,
perché di solito i suoi rossetti partivano dal rosso a colori molto più scuri.
Era una specie di controsenso che però le quadrava perfettamente.
Così prima di appoggiare il colore sulle sue labbra,
si guardò attorno assicurandosi che fosse sola e poi sussurrò:
-Si,questo è un funerale. Il funerale della mia vecchia vita...-
Un attimo dopo Zayn spuntò dal nulla come a voler confermare le sue parole.
Aveva i capelli tutti arruffati e i pantaloni del pigiama striminziti.
-Buongiorno!- disse il moro con la bocca ancora pastosa del nulla ingurgitato per tutta la notte.
-Ma tu dormi o fai la battaglia navale?- rise Demi.
Il ragazzo entrò in bagno fermandosi davanti allo specchio e in quel momento le immagini riflesse furono due.
-...non so com'è che vado a dormire composto e mi ritrovo così il mattino dopo...- disse lui ammirandosi.
Poi vide in mano alla ragazza quell'oggettino prettamente femminile e di quel colore per giunta e le chiese:
-Dove stai andando?-
-A scuola!?-
-Perché non mi hai svegliato? Ti accompagno!-
-Non volevo disturbarti,dormivi così beato...- si lasciò sfuggire Demi.
-A parte che tu non disturbi mai...- la ragazza si spostò davanti allo specchio e portò il rossetto alle labbra per sbrigarsi ma lui la trattene e poi finì la frase -...e poi qui c'è da festeggiare,addio scuri colori...-
sorrise il moro prendendo la sua mano e muovendo il rossetto sulle labbra di lei,guidati entrambi dal riflesso nello specchio.
 
-Allora andiamo?- chiese Demi aprendo la porta d'entrata.
-Si,subito...- Zayn mangiò l'ultimo biscotto e poi la raggiunse afferrando dal mobiletto le chiavi dell'auto.
Entrarono in macchina e solo quando furuno arrivati davanti al cancello della scuola,si decisero a parlarsi.
-Allora,a che ora finisci?- chiese il moro.
-Alle 14:30!-
-Ma non è possibile!- esclamò Zayn!
-Cosa?- chiese preoccupata Demi.
-E' un'agonia tenervi chiusi lì dentro per così tanto tempo!-
-Beh,se ci fossi tu con me,non sarebbe tanto estrema come cosa...- ammise sotto voce Demi
-...lo penso anch'io ma...vengo a riprenderti ok?-
- Va bene...- la ragazza sorrise e aprì la portiera mandando un bacio volante al moro che a sua volta le sorrise.
Poco dopo l'auto sfrecciava già lontana e Demi a piccoli passi entrò in classe.
 
Quando varcò la soglia della sua classe,tutto il chiacchierio continuo si interruppe e tutti gli occhi furono su di lei.
La piccola ragazza di nome Tanya nel vederla arrivare così spalancò la bocca per la sorpresa ma nessuno fu capace di dirle nulla.
Demi abbassò lo sguardo e andò dritta al suo posto,fino a quando il playboy della classe non le si avvicinò squadrandola per poi dire:
-Se non fossi così strana,ci avrei già provato con  te...- scatenando le risatine inopportune delle loro coetanee bionde in pieno sviluppo ormonale.
-...e se tu fossi più bello e intelligente...ehm no! Nemmeno in quel caso!- lo zittì Demi mostrando per la prima volta il suo lato personale sfuggente per tutti.
Le ragazze che poco prima ridevano rimasero a bocca aperta e Tanya finalmente la richiuse sorridendo e facendo un occhiolino in direzione di Demi.
''Ben fatto'' le si lesse chiaro in bocca mentre Demi sorvolò su tutti aprendo il libro e ripetendo il programma per la giornata,poiché tra sabato e domenica non ne aveva avuto il tempo.
 
In quel periodo a scuola stavano trattando come tema le descrizioni,personali e altrui.
Inutile dire che quando a Demi le si presentò quel compito,era facile intuire che ogni parola scritta fosse una menzogna.
Corretto grammaticalmente,il testo però riportava fatti non veritieri da quanto si potesse osservare guardandola,
ma la sua professoressa decise di premiarla comunque,perché pensò che la sua alunna avesse fatto comunque un grande sforzo
per inventarsi tutte quelle cose fantastiche che spesso non accadono nemmeno nei film.
 
Quella mattina però avrebbero trattatato le descrizioni altrui.
La loro professoressa arrivò in classe con un piccolo libro diviso al suo interno da una decina di segnalibri colorati.
 
-Le decrizioni sono belle perché lunghe e ricche di particolari...- disse la donna guardando tutti attraverso le sue lenti spesse
-...ma...- continuò con aria sapiente -...in quanti sono capaci di rendere perfetta una descrizione usando poche parole?- tossì liberando la voce,
-Il trucco sta nel far immaginare al lettore quella scena solo chiudendo gli occhi o perché no,anche ad occhi aperti...- sospirò guardando 
la classe distrarsi non seguendo il filo logico del suo discorso -...in tutti i miei anni di studi ho letto un sacco di libri e certi autori mi hanno fatto sentire
profumi di cose mai viste,mi hanno fatto disperdere tra i prati mai calpestati e immaginare una figura umana semplicemente divina quanto inesistente...-
tossì ancora una volta per richiamare l'attenzione -..per questo,oggi voglio condividere con voi la descrizione di un uomo che vive nel lontano Afganistan...-
 
-Demetria per favore,potresti leggere per noi?- la donna richiamò la ragazza che in quel momento si odiò per essersi mostrata attenta alle parole delle professoressa.
Si sentiva quasi in imbarazzo e questo non le andava bene,voleva rimanere seduta al suo posto e alzarsi solo al suo della campanella,
ma prese coraggio,si ricordò di essere forte e giunse davanti alla cattedra,prendendo tra le mani il libro offertogli dalla professoressa.
Si schiarì per un attimo la voce arrugginita e poi con tono calmo e modesto iniziò la lettura.
 
 
"Il giovane aveva occhi bellissimi e neri come il carbone,
ma a parte lo sguardo intenso aveva un viso comune.
Era di media statura e assomigliava a tanti altri giovani che Elsa aveva visto lungo le strade durante il viaggio che l'aveva condotta lì,
con l'unica differenza che era accuratamente sbarbato e pettinato.
Era evidente che si prendeva molta cura dei suoi capelli,
di un nero scurissimo come Elsa non aveva mai immaginato potessero essere,
che portava pettinati all'indietro in modo impeccabile e gli conferivano un'aria alla Elvis Presley."
-Le ragazze di Kabul -  



Demi si stupì parola dopo parola e alla fine della lettura,dopo aver citato la fonte della descrizione,
si fece scappare un piccolo sorrisetto perché in cuor suo sapeva che riga dopo riga,il suo pensiero era fisso su Zayn.
 
La professoressa ammirò quel cenno di vitalità espresso da Demi dopo la lettura e questo le scaldò il cuore ripromettendosi
di far sorridere ancora una volta la sua alunna taciturna,offrendogli una lettura pubblica.
 
-Allora...- tuonò l'insegnante da dietro la cattedra -...poiché eravate tutti attenti...- sdrammatizzò -...come compito per casa dovete scrivermi una paio di righe
sul primo ragazzo che vi è venuto in mente ascoltando questa descrizione,voglio che leggiate,estrapoliate e riscriviate tutto ciò che questo pezzo vi ha suscitato,
non tralasciando alcun particolare,ma attenti alla lunghezza,non dev'essere monotona o ripetitiva la cosa...-
 
E con questo si congedò lasciando i ragazzi alla lezione successiva.
 
Demi nel frattempo pensò che non ci potesse essere compito migliore al mondo e passò tutta la mattinata a riflettere sulla descrizione dei lineamenti del suo personaggio.
Che sapeva chiaro come l'acqua,sarebbe stato Zayn.
Magari mentre dormiva,proprio come quella mattina.
Non avrebbe detto nulla al ragazzo e avrebbe evitato di fare il suo nome nella descrizione,
avrebbe coinvolto invece la professoressa nelle sue righe semplicemente descrivendo il moro,
facendole dimenticare che le persone avessero un nome.
Era certa,per la prima volta in vita sua,che avrebbe fatto bella figura con qualcuno,
anche se scrivendo su un pezzo di carta.
 
 
 
 
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Buongiorno fanciulleeeeeeeeee!
Come state? Sembra che l'estate stia finendo :(
ma sapete che c'é? Sono felice perché il 12 è il mio compleanno *-*
Eeeeeh chissà.
 
Comunqueeee questo capitolo è piccolo piccolo ma il giusto assaggio per quello che accadrà dopo! :D
Non voglio lasciarvi sulle spine per cui non vi dico nient'altro :P
 
Spero passiate una buona giornata (e non come le mie che sono sempre un disastro T.T) e tante belle cose!
Questo capitolo l'avrei dovuto postare ieri sera però EFP non me lo faceva pubblicare per chissà quale problema,ma ora eccolo qui.
E' questo l'importante!
Un bacione xx
 
(Ps. continuate a recensire e a invitare amiche alla lettura di questa storia!
Anyway,sono aperta a qualsiasi domanda vi passi per la mente.) 
 

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Capitolo 16
*** kiss me in a good way! ***



Durante l'intervallo Demi iniziò a svolgere il suo compito.

Lui è puro,così puro che mi fa temere di contaminarlo.
Lui è forte,quando mi tiene tra sue braccia e riesco a toccare le sue spalle così rigide.
Lui è dolce,quando mi bacia senza farmi male...

 

-Ciao...- una vocina interruppe la concentrazione della ragazza che alzò gli occhi dal suo foglio comprendolo istintivamente con un quaderno.
-Ciao...- ricambiò Demi ritrovandosi davanti Tanya.
-Ecco,io sono Tanya,e tu di sicuro lo sai già,frequentiamo la stessa classe insieme da circa quattro anni...però...- la ragazza sospirò -...ecco volevo ancora ringraziarti per l'altro giorno...-
-Davvero,non c'è di che...-   la rassicurò nuovamente Demi.

-Per quanto riguarda Erik,non dargli peso,fa così con tutte...-
-...mi scivolano addosso le sue parole...-
-...Io non credo che tu sia strana,comunque.-

Demi sorrise e l'attimo dopo la campanella avvertì tutti di tornare tutti al proprio posto.
Il professore di Chimica era già entrato diretto alla cattedra e tutti si erano ricomposti aspettando l'inizio della lezione.

A pranzo Demi prese come al solito l'insalata e andò verso il tavolino più appartato della mensa.
Come sempre si sedeva lì,ingurgitava qualcuna di quelle foglioline verdi senza sapore e aspettava con ansia l'ora di rientrare in classe per sparire dall'immenso covo,
che vedeva tutti gli studenti della scuola riuniti per chiacchierare,sfamarsi e spesso ridicolizzare i più deboli.
Decise di riprendere i suoi fogli e continuare a scrivere su Zayn ma venne interrotta ancora una volta.
Alzò gli occhi e si ritrovò davanti Erik che le faceva ombra.
-Mi dispiace per quello che ti ho detto oggi in classe,non volevo offenderti,è solo che ti ho vista...non so...- il giovane si toccò i capelli con la mano -...viva,si credo sia il termine giusto...-
-Non ti preoccupare...
- Demi abbassò lo sguardo e ritornò sul suo compito.
-Perché ti allontani sempre da tutti?-
-E' meglio che tu vada a mangiare...-
disse Demi evitando ogni contatto con quel ragazzo.
-Ci ho provato,se vuoi,lì c'è il nostro tavolo...-
Erik lo indicò con la mano e Demi lo trovò con gli occhi.
Annuì e poi tornò sui suoi fogli e il ragazzo si allontanò a grandi passi.

Mentre era intenta a rileggere i primi righi scritti la campanella suonò e Demi ritornò in classe pronta ad affrontare l'ultima ora di lezione.

Appena la ragazza mise piede fuori dal cancello del cortile vide l'auto di Zayn accostata e si precipitò da lui.
Aprì la portiera e sorrise al moro.
-Allora,com'è andata oggi?- le chiese lui tranquillamente mentre Demi fece i conti con quella domanda sentita solo nei film.
-Bene,ma la gente più ti vede distante e più ti rompe le scatole...-
-E' il loro modo per farsi i fatti tuoi...- la rassicurò Zayn ma poi riprese -...delle volte però,avere degli amici serve...-
Il ragazzo mise in moto e si allontanarono dalla scuola.

-...io non riesco a fidarmi di nessuno,nemmeno degli estranei con cui condivido la classe da quattro anni...-
-...ma di sicuro c'è qualche amica che fa per te,una che non ha mai perso la pazienza nel cercare di coinvolgerti...-
-...avvicinarsi a me non è facile..
.- ammise Demi
-...quindi,cerca di premiare chi almeno ci prova...- tagliò corto Zayn.

Arrivati sotto casa il ragazzo la guardò e lei prese la sua borsa e i libri,poi si alzò e aprì la portiera dirigendosi verso il portone.
-Ora ci riposiamo,fai i tuoi compiti e ciò che vuoi,poi stasera usciamo!-
-Dove andiamo?-
-Non lo so,un posto lo troveremo...- 


Le piaceva il modo di ragionare di Zayn,il fatto che nonostante la sua confusione avesse sempre tutto sotto controllo l'impressionava,
amava il modo in cui le sorrideva prima di parlarle e anche i suoi silenzi dopo le piccole tempeste.

Subito dopo essere entrati in casa si divisero,lui andò a letto e lei restò in salotto aprendo i suoi libri.
La decrizione l'avrebbe fatto dopo,magari l'indomani mattina,mentre Zayn dormiva.

Quando ebbe terminato tutti i suoi compiti,si affacciò in camera per vedere a che punto fosse il moro ma lo trovò rannicchiato mentre dormiva serenamente.
-Zayn,sei sveglio?- disse lei a bassa voce,e quando fu certa che lui dormisse con un sasso,tornò in salotto per prendere carta e penna.

 

Lui è puro,così puro che mi fa temere di  contaminarlo.
Lui è forte,quando mi tiene tra le sue braccia e riesco a toccare le sue spalle così rigide.
Lui è dolce,quando mi bacia senza farmi male.
Lui è adulto,nonostante la sua età.
Lui,sa tenere sotto controllo la confusione facendola apparire solo un contrattempo.
Lui è buffo,quando mangia o quando cerca di fare il geloso.
Lui è bello,nei suoi sorrisi e nei suoi silenzi.
Lui è luce nel mio giorno e mio fedele aiutante nella notte.
Lui è lì che dorme,ignaro di ogni parola scritta su questo foglio.
La sua fronte è rilassata,senza alcuna linea che la delinea.
I suoi  capelli sono ancora bloccati  dal gel usato questa  mattina per tenerli a bada.
I suoi occhi sono chiusi,lasciando quei suoi pozzi neri che la gente si ostina a chiamare pupille,
liberi di riposarsi.
Le sue ciglia scure ora,combaciano alla perfezione,come la fine di un opera d'arte,così lunghe e voluminose.
Il suo naso è lì che sprigiona calore secondo dopo secondo,ispirando l'aria che lo circonda.
La sua bocca è socchiusa,lasciando al labbro inferiore la possibiltà di rivelarsi più carnoso di quello sopra.
Le sue guance sono ricoperte da un leggero strato di peluria che di sicuro bloccherà sul nascere.
Perché a lui piace così.
Una delle sue orecchie è libera e mostra  un leggero brillantino che ha per sede un piccolo spiffero nel suo lobo.
Mentre l'altro giace tra il suo volto e il cuscino.
Il suo petto è libero dal calore ed è a riposo sul materasso che regge la sua stanchezza.
I suoi tatuaggi ora,in bella mostra, sono il richiamo perfetto sulla sua carnagione olivastra.
Quel corpo è vivo.

 

Demi avrebbe voluto scriverci dell'altro ma non voleva risultare ripetitiva e monotona.
Avrebbe voluto descriverlo anche da sveglio,quando le parlava o sussurrava qualcosa,
quando le sorrideva o rideva per i fatti suoi,
quando svolgeva le sue azioni quotidiane,
ma capì che era ancora presto e lasciò perdere,
ripromettendosi che un giorno avrebbe continuato quella descrizione,
anche privatamente.

Tornò in salotto e preparò la borsa per il giorno dopo.
Poi esausta si mise a letto facendo attenzione a non svegliare il moro.
Il pomeriggio passò in fretta mentre loro dormivano beati lasciando al sole il tempo per scambiarsi con la luna.


Lo stomacò di Zayn svegliò il ragazzo che a sua volta con i suoi movimenti per cercare di farlo smettere e tornare a dormire,
svegliò Demi.
-Ma è possibile che hai sempre fame?- disse sorridendo di già la ragazza.
-Dovrei fare dei controlli,anche a me sorge questo dubbio!- sdrammatizzò il moro.
-Abbiamo dormito per tutto il pomeriggio...- disse Demi guardando fuori dalla finestra e notando che non passava più un filo di luce dalle tende.
-...già...- sbadigliò il ragazzo -...e sono ancora assonnato e affamato e stanco...- 
-Vabbè,quello lo sei sempre...!-
commentò ironica la ragazza.
-Posso darti un bacio?- le chiese il moro educatamente.
-Perché?- domandò strabigliata Demi.
-Perché ho bisogno di credere che mi sveglierò per sempre con te discutendo di queste stupidaggini...-
La ragazza arrossì e poi si lasciò sfuggire un sorriso,si avvicinò a moro e appoggiò le labbra sulle sue.
Lui la guardò dolcemente e Demi in quel momento capì di volere un po' di più questa volta.
-Zayn...-
-Si?-
-Questa volta baciami,baciami come si deve!-

Il moro sorrise e si alzò leggermente per poi sfiorarla con il petto ancora accaldato e nudo del pisolino.
La guardò per bene negli occhi e quando vide che in essi non c'era più quel filo di paura che l'aveva bloccata nei giorni precedenti,
avvicinò le sue labbra a quelle di lei,facendo incontrare le loro fronti e deviare i loro nasi,
Demi aprì leggermente la bocca e finalmente le loro lingue s'incontrarono.
Entrambi,con quel piccolo contatto,si sentirono l'uno parte dell'altra.
Ormai la loro saliva si era incontata per poi fondersi,le loro lingue si erano corteggiate per poi trovarsi e i loro respiri si erano nuovamente uniti,
affannandosi più delle volte precedenti per mantere il controllo.

Le mani di Zayn sprofondarono nel materasso per far si che il suo volto si reggesse su quello della ragazza,
e dopo poco il moro capì che avrebbe dovuto distaccarsi e così fece.
Il movimento antiorario delle loro lingue s'interruppe ed entrambi risero,
la ragazza sembrava serena e lui ne era contento,
si erano controllati e avevano soddisfatto quella voglia che premeva in ognuno di loro sin dal primo contatto.

-Però,io continuo ad avere fame...- disse onestamente divertito il moro.
-Ho capito,andiamo a mangiare...- rise Demi per poi alzarsi e accompagnarlo in cucina.

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Okeeeey,le cose iniziano a farsi serie.
Ma non vi dico nient'altro! :P :P :P 

Aspetto le vostre recensioni e poi si riparte <3 <3 

Passate una bella serata e nulla,non pensate troppo a Demi e a Zayn,
anche perché loro nella realtà non si cagano minimamente .-.

Ah,la mia cocciuta fantasia  -.-'

Anyway,buon proseguimento di serata. 
*Scappo*



 

 





 

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Capitolo 17
*** Welcome to my life Tanya; ***


Anche il mattino dopo Zayn accompagnò Demi a scuola e le promise di passare a riprenderla all'ora prestabilita.

Quella mattina la ragazza si sentiva particolarmente eccitata perché voleva dimostrare alla sua professoressa di avere un cuore,
voleva prendere un bel voto e stupirla,di certo non si aspettava però che per punizione verso la classe,la donna facesse leggere quei compiti ad alta voce davanti a tutti.

-Stephan- chiamò la professoressa -...tu sei il primo e via via in ordine alfabetico venite alla cattedra e esponete il vostro campito...e,non voglio rifiuti altrimenti è una F assicurata.-
Demi si rilassò per un attimo poiché sapeva che era una delle ultime,intanto ascoltò tutti i suoi amici.
Alcune erano descrizioni buffe,così buffe che parlavano di animali!
La ragazza si chiedeva come fosse possibile che i suoi compagni avessero pensato ad un cane dopo la sua lettura!
Restò esterefatta per un momento,poi arrivò il turno di Tanya e lei cercò di dedicarle attenzione e le sorrise per darle forza.

Tanya parlò di un suo lontano cugino,lo descrisse come la persona più generosa del mondo e mescolò il tutto scrivendo dei profumi d'India che portava con se il ragazzo ogni volta che l'andava a trovare.
A Demi piacque molto quella descrizione al punto che mimimò una 'A' con le labbra,in segno di approvazione e incoraggiamento per la ragazza che svelta tornò a posto non alzando più lo sguardo dal quaderno.

-Demetria...- disse la professoressa -...ora tocca a te,vieni...-
Gli occhi della classe le furono dubito addosso e lei chiuse i suoi dirigendosi verso la cattedra e respirando profondamente.
-Professoressa,io credo di aver sbagliato...- disse incerta ricordandosi delle descrizioni fatte dai suoi amici.
-Leggimi ciò che hai scritto e giudicherò...- disse la donna distogliendo subito lo sguardo da Demi per poi tornare al suo registro.

La ragazza si schiarì la voce e sussurrò piano il primo pezzo:

Lui è puro,così puro che mi fa temere di  contaminarlo.
Lui è forte,quando mi tiene tra le sue braccia e riesco a toccare le sue spalle così rigide.
Lui è dolce,quando mi bacia senza farmi male.
Lui è adulto,nonostante la sua età.
Lui,sa tenere sotto controllo la confusione facendola apparire solo un contrattempo.
Lui è buffo,quando mangia o quando cerca di fare il geloso.


Tutta la classe incredula guardò Demi,lei tornò sul suo foglio e riprese:

Lui è bello,nei suoi sorrisi e nei suoi silenzi.
Lui è luce nel mio giorno e mio fedele aiutante nella notte.
Lui è lì che dorme,ignaro di ogni parola scritta su questo foglio.
La sua fronte è rilassata,senza alcuna linea che la delinea.
I suoi  capelli sono ancora bloccati  dal gel usato questa  mattina per tenerli a bada.
I suoi occhi sono chiusi,lasciando quei suoi pozzi neri che la gente si ostina a chiamare pupille,
liberi di riposarsi.
Le sue ciglia scure ora,combaciano alla perfezione,come la fine di un opera d'arte,così lunghe e voluminose.
Il suo naso è lì che sprigiona calore secondo dopo secondo,ispirando l'aria che lo circonda.
La sua bocca è socchiusa,lasciando al labbro inferiore la possibiltà di rivelarsi più carnoso di quello sopra.
Le sue guance sono ricoperte da un leggero strato di peluria che di sicuro bloccherà sul nascere.
Perché a lui piace così.


Demi alzò leggermente il volto verso i suoi compagni e vide quelle che considerava ochette,con la bocca spalancata e gli occhi sognanti.
Un po' le diede fastidio ma in cuor suo era orgogliosa di aver provocato quella reazione nelle sue compagne.
I maschi un po' se la ridevano fino a quando Tanya guardò minacciosa Eric e lui disse agli altri di smetterla.

Una delle sue orecchie è libera e mostra  un leggero brillantino che ha per sede un piccolo spiffero nel suo lobo.
Mentre l'altro giace tra il suo volto e il cuscino.
Il suo petto è libero dal calore ed è a riposo sul materasso che regge la sua stanchezza.
I suoi tatuaggi ora,in bella mostra, sono il richiamo perfetto sulla sua carnagione olivastra.
Quel corpo è vivo.

 

La professoressa si tolse gli occhiali,Demi a piccoli passi tornò al suo posto e tutti si risvegliarono.
Tanya stava quasi per applaudire quando la donna dietro la cattedra disse:
-Non sei tu ad aver sbagliato Demetria,sono gli altri che non hanno colto in senso del mio comando.
Complimenti,eccellente lavoro!-

Tanya si limitò così a farle l'occhiolino.
Demi sorrise ad entrambe e poi felice come non mai continuò a seguire quelle ore di lezione che sembrava non volessero proprio passare.

A mensa andò dritta verso il suo posto e poco dopo vide Tanya arrivare con il suo vassoio.
-Posso sedermi qui?- chiese la sua compagnia di classe.
Demi in altre occasioni avrebbe cercato un modo per farla allontanare,invece ora acconsentì ricordandosi le parole di Zayn il giorno prima.

''
...delle volte però,avere degli amici serve...''


-Volevo dirti che sei stata fantastica oggi,bellissima descrizione! Il tuo fidanzato sarebbe stato fiero di te!-
''Fidanzato?''
pensò Demi. 
-Grazie...- rispose semplicemente,tornando al suo pensiero.
Lei e Zayn erano fidanzati? No,non ci voleva credere.
Poi per non sembrare scortese riprese: -...anche la descrizione di tuo cugino è stata davvero bella!-
-Si beh,lui è una delle persone a cui tengo di più al mondo,dedicargli qualche rigo è stato un vero piacere...-
-Come mai abitate così distanti?-
chiese Demi e la ragazza si sorprese per tanto interesse ma subito rispose:
-Lui lì in India è il futuro erede al trono,mentre io sono solo la sua cuginetta ribelle,nata da sua zia ribelle,che è scappata via pur di non ereditare i doveri del suo regno...- sorrise timidamente Tanya.
-Ma,non dovrebbe essere bello fare la pricipessa?- ancora una volta fù Demi a domandare.
-Una principessa ha diritti e doveri,dal e verso il suo popolo. Se si hanno tendenze alla libertà o cose simili,di certo non è opportuno svolgere quel compito...-  le spiegò Tanya
-...e per questo tu sei qui giusto?-
-Già,però forse dovrei ringraziare mia madre.Adoro l'India ma viverci sarebbe stato ben diverso da passarci l'estate...-
ammise Tanya
-E' certo...- sorrise Demi 
-E tu?- chiese Tanya -...è da molto che stai con quel ragazzo?-
-Ecco...-
Demi non sapeva cosa rispondere,poi decise di dire la verità -...no,ma è come se lo fosse...-
Entrambe si sorrisero,Demi al pensiero di lei e Zayn e Tanya perché sentiva di essere riuscita a stringere amicizia con la ragazza che l'aveva sempre incuriosita,
ma verso la quale non aveva mai fatto nessuno sforzo poiché la vedesse troppo chiusa.

Tornarono insieme in classe e anche quello fu uno scoop per i compagni.
Ognuna sedette al suo posto ma erano più vicine di chiunque altro.

-Demi se ti va,qualche volta possiamo vederci,fare una passeggiata,bere un frullato o fare i compiti insieme,questo è il mio indirizzo e il mio numero di telefono,ti aspetto...- le disse Tanya prima di sparire nel caos fuori alla scuola.
Quell'invito sorprese la ragazza a tal punto che prima ancora di salutare Zayn gli disse:
-Non ci crederai ma,ho un'amica!-
Il moro le sorrise orgoglioso e poi mise in moto.
-Ah si? Visto? Non è così difficile...!-
-Già,è così carina! Non riesco ancora a spiegarmi con che coraggio si sia avvicinata a me ma,che m'importa? Ora è mia amica!-
-Forse lei ha visto che in te non c'è nulla che non vada! Dovresti iniziare a pensarla così sai?-
-Mi ha anche dato il suo indirizzo e il numero di telefono,vuole che siamo amiche anche fuori dalla scuola! Non è fantastico?-
-Le hai detto che sei fidanzata vero?
- Scherzò Zayn.
-Mhhh,davvero? E con chi?- chiese Demi facendo la linguaccia al moro.
-Con un bellissimo ragazzo figo,che guida,ha una casa,ed è dannatamente bellissimo!-
-Ti sei dato del bellissimo due volte in una frase!
- rise Demi.
-Ovvio,sono così bello che il concetto va ripetuto due volte!-
-Finiscila...
- rise Demi.
-Se hai intenzione di frequentarla,hai il mio consenso ma,prima di raccontarle i fatti tuoi,pensaci un paio di volte...- disse Zayn tornando serio.
-...certo,non credere che mi sia mostrata così entusiasta nei suoi confronti...-
-Allora perché stai sprizzando allegria da tutti i pori qui in auto?-
-Perché ho seguito il tuo consiglio di ieri e sono felice per questo...-
-Brava la mia bambina...- 

-Quante volte ancora dovrò ripeterti che non sono una bambina!?-
-Fino a quando,arrabbiandoti nel ripermelo,non mi bacerai come la prima volta al parcheggio...-


Giunti sotto casa,Demi aspettò che Zayn lasciasse il volante e poi lo baciò come le aveva chiesto esplicitamente un attimo prima.
-Wow...- disse lui poco dopo -...devo chiederti più spesso di baciarmi!-
-Non ti ci abituare Presley!-  disse sarcastica Demi per poi scendere dall'auto.

Ritornati in casa come ogni pomeriggio si dividevano,lui riposava mentre lei studiava.
Prima di cena,Demi inviò un messaggio a Tanya.

"Sono Demi,questo è il mio numero.
Ci vediamo domani a scuola! :)'' 


Poi andò in camera da letto.
-Zayn...- lo chiamò dolcemente -...Zayn!-
Il moro dormiva come un sasso e non sentì Demi,fino a quando lei non si sedette accanto a lui.
-Tanto tra un po' il tuo stomaco si sveglia e...-
E in quell'esatto momento il moro le cinse i fianchi con un braccio e la sdraiò accanto a se facendole prendere un colpo.
-Allora stavi fingendo di dormire!-
-Si,il mio stomaco si era già svegliato da un pezzo,ma era troppo divertente vederti parlare da sola!-
-Sei un imbecille Zayn! Un grandissimo imbecille!-
disse orgogliosa e sorridente Demi
-E tu sei bella Demi,tanto bella...-
La ragazza arrossì e  affondò la testa nel cuscino,lui la tirò a se e poi le sussurrò all'orecchio: 
-Però,sei ancora più bella quando mi prepari da mangiare!- disse il moro ridendo.
-Se mi ridi un'altra volta nell'orecchio mi metto in sciopero!- tuonò Demi poco convinta.
-Ah...ah...- disse Zayn per poi continuare e ridere stringendola a lui.
-Lasciami idiota!- rise lei cercando di scappare dalle braccia calde del moro.
-Liberati se ci riesci!- la sfidò lui.
La ragazza liberò le sue braccia che si posarono tra i capelli di Zayn,
lui la strinse ancora di più per immobilizzarla ma così facendo i loro corpi s'incontrarono,
lasciando libero sfogo ai brividi che si rigeneravano ad ogni contatto.
-Sei proprio stupido lo sai?-
-Non puoi ostinarti a battere il maestro!-
-Si,ora però liberami!
- chiese supplichevole la ragazza.
Il moro allentò la prese e le mani di lei questa volta scivolarono tra i capelli di lui che le stampò un bacio sul collo per poi alzarsi.
-Hai fatto tutti i compiti?- sdrammatizzò il momento d'incertezza Zayn.
-Certo!- la ragazza lo raggiunse e andò a cucinare per lui come ogni sera.

Il bello di quei due era che si desideravano intensamente contatto dopo contatto,
i loro baci si consumavano di volta in volta,
i loro abbracci fremevano nel desiderio di diventare qualcosa di più,
e le loro risate si scontravano nascondendo il batticuore per quella cosa nuova che sentivano crescere sempre più dentro loro.
Nessuno sapeva spiegarsi perché ma nel profondo sapevano che per completare l'uno avevano bisogno dell'altro e questo li spingeva a temporeggiare.
Anche se quella era l'attesa più snervante che ci fosse.

Zayn aveva paura di farle male,
aspettava,si bloccava,s'imponeva di controllarsi,ma la natura lo richiamava sempre più.
Demi invece si ripeteva che sarebbe stata pronta nello stesso momento in cui lo sarebbe stato Zayn.
Lui l'avrebbe trovata pronta in ogni caso e finalmente avrebbero messo a tacere il loro subconscio.
Entrambi attendendevano il momento perfetto che sarebbe arrivato a breve,sotto forma di disastro.

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Alle 00:30 che si dice? Buongiorno? xD
Anyway,scusatemi! Ho avuto una giornata stressante ma ho già pensato al seguito di questo capitolo.
Sinceramente l'ho sognato più che altro e mi sono maledetta di aver iniziato questa storia!
Il mio sogno era troppo realistico! Accipicchia! >.<
Coooomunque,chiacchiere a parte,aspetto le vostre recensioni,
e se avete qualche idea ditemi,sono tutta orecchie.






Ehm,sapete che tra un paio di capitoli questa storia sarà terminata? :33

Vado a nanna. Buona notte principesse <3 






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Capitolo 18
*** Now or never; ***


Chi ha sofferto non può permettere a chiunque di farsi guardare negli occhi.
- Jeanine.

-Allora...- disse Tanya sedendosi a mensa con Demi -...oggi pomeriggio vieni da me a studiare storia?-
La ragazza sapeva che non aveva bisogno dell'aiuto di nessuno per studiare,ma poichè si era ripromessa di stringere amicizia,accettò l'invito dell'amica.
-A che ora?-
-Per le tre e mezza?-
chiese Tanya 
-Va bene...- sorrise Demi e l'amica si lasciò scappare un piccolo ''evvai'' per l'emozione.



-Oggi pomeriggio vado a casa di Tanya,la mia amica di ieri,per studiare storia...-
-A che ora?- domandò il moro contento dell'informazione
-Alle tre e mezza...questo è l'indirizzo...- disse lei porgendogli un bigliettino -...sai dov'è?-
-Si,sono delle villette alla fine del quartiere,hai presente quelle con i recinti colorati,tanto giardino e qualche cane di razza qua e là?-
-Roba da ricchi?- chiese Demi
-Roba da ricchi...- confermò Zayn sorridendo
-Credo di aver capito,non mi perderò...-
-Non vuoi che ti accompagni?- chiese il moro
-No,tranquillo,ho voglia di fare una passeggiata...-
-Dovrai prendere almeno un bus,è parecchio distante da casa nostra...-
-...non fa niente,il tempo è soleggiato,non avrò problemi...-

I due rietrarono in casa,Demi fece una doccia mentre Zayn si sdraiò sul divano intento a vedere Dragon Ball.
Quando la ragazza si sbrigò erano già le tre così uscì da casa,baciando Zayn mezzo addormentato e dirigendosi a casa di Tanya.

Dopo un quarto d'ora di bus e qualche passo,arrivò finalmente a destinazione.
Si guardò attornò e si sentì strana,c'era troppa armonia in quell'angolo di quartiere che lei non aveva mai visto.

Andò verso la porta e suonò al campanello,una donna le aprì e lei immaginò che dovesse essere la mamma di Tanya.
-Buongiorno...- le disse la donna.
-Buongiorno,sto cercando Tanya...- sorrise Demi -...è in casa?-
-Ma certo,entra pure...
- la donna le fece spazio e lei le sfilò davanti fermandosi all'entrata.
-Arriva subito,intanto accomodati in salotto...-
-Grazie...
- disse educatamente Demi e poi nell'attesa iniziò a guardarsi attorno.
La casa non era arredata in modo orientale,era moderna con piccoli accenni al passato.
Per esempio sui divani in pelle,vi erano posate coperte di stoffa colorata come Demi non aveva mai visto.
I tappeti rappresentavano simboli sconosciuti alla ragazza e qualcuno di quelli le diede l'impressione di assomigliare a qualche tatuaggio di Zayn.
Rise ritrovando a pensare a lui anche osservando un tappeto,poi guardò le finestre,
erano grandi e sulle estremità venivano ricoperte da tende leggere e bianche che lasciavano entrare tutta la luce.
Demi si chiese se fossero utili nella loro funzione,ma poi fu interrotta dall'arrivo di Tanya.
-Ciao!- disse la ragazza sedendosi sulla poltrona davanti a lei.
Demi sorrise un po' imbarazzata,non si era mai trovata in quella situazione e per lei era una nuova esperienza.

-Allora,dobbiamo studiare da pagina 315 a pagina 330...speriamo di farcela!- disse un po' ansiosa Tanya.
-Basta che ti fai un riassunto di tutto quello che hai capito delle pagine ed il gioco è fatto,devi studiare,ma a modo tuo,
devi far si che la storia scorra con il tuo lessico...-
disse Demi 
-A te piace leggere?- chiese Tanya.
-Lo faccio senza lamentarmi...- rispose tranquilla Demi
-Bene,allora iniziamo...-

Demi intuì che avrebbe letto lei ad alta voce le prime pagine ma non le dispiacque, se non altro le sarebbe servito per le prossime volte che avrebbe letto pubblicamente.
Tanya seguiva quella lettura come se fosse una evento del tutto straordinario,
Demi leggendo aveva il potere di incantare chi l'ascoltava e l'amica seguì la lettura di quelle quindici pagine tra tutti i punti,le virgole e i nomi in grassetto senza alcun problema.
Non si annoiò nemmeno un momento e Demi non si accorse neppure di essere giunta alla fine del capitolo.

-E' facile...- disse Tanya mostrandosi il meno stupita possibile per  non mettere in imbarazzo l'amica.
-Si,se vuoi ci appuntiamo le cose più importanti,così in serata possiamo ripassarle con calma prima di andare a letto...- propose Demi
-Si,è una buona idea,non lo avevo mai fatto sinceramente...-
-...quando ero piccola,e studiavo con mia madre,lei mi faceva esercitare in questo modo...-
disse pacata Demi,come se la mamma fosse ancora viva.
-Si,è un buon metodo,e ti ha fatto bene,i tuoi voti sono buoni...-
-...già,ma ho perso da un bel po' quest'abitudine...-
ammise Demi calcolando come sempre quei cinque anni dalla morte di sua madre.
-Lo so che forse non è opportuno,ma perché non hai mai stretto amicizia con nessuno in classe?-
Demi guardò stupita e imbarazzata l'amica e poi disse: -...non lo so,credo che non ho mai sentito il bisogno di fare amicizia...-
Lei aveva sempre avuto bisogno di presenze,ma affettive,
aveva bisogno di una mamma e di un papà,l'amicizia non le sembrava un rapporto fondamentalmente vero,
eppure le aveva fatto incontrare chi poi l'avrebbe salvata.

-Capisco...- disse sincera Tanya,poi sua madre entrò in salotto con un vassoio.
La donna poggiò due bicchieri di succo d'arancia sul tavolo e insieme ci lasciò quanche biscotto.
Tanya le diede un bacio sulla guancia e Demi si sentì decisamente in imbarazzo,
abbassò lo sguardo e soffocò le sue emozioni.

-Scusami se prima non mi sono presentanta...- disse la donna a Demi -...io sono Natalia,la mamma di Tanya,è un vero piacere averti qui questo pomeriggio,ti va di fermarti a cena?-
-Piacere signora,io sono Demi,la ringrazio per l'invito ma devo tornare a casa mia per cena,sarà per la prossima volta!-
-Ci conto!-
sorrise Natalia prima di sparire nell'altra stanza.


-Mia madre è molto socievole,non porto quasi mai gente a casa,per questo quando lo faccio cerca di mettere tutti a proprio agio...- 
-E' molto simpatica...- disse Demi -...non so,di solito le mamme sono severe,tua madre mi sembra tranquilla...- ammise la ragazza.
-Infatti lo è,i suoi tempi ribelli risalgono a quand'era ragazzina,poi ha incontrato mio madre ed è diventata una perfetta casalinga...-
Demi sorrise e si ricordò di quando anche lei aveva una perfetta famiglia serena.

Ritornarono allo studio e dopo poco il padre di Tanya rientrò da lavoro.
-Buona sera...- disse l'uomo entrando in salotto e posando la sua giacca.
-Sera...- risposero le due ragazze.
L'uomo sorrise e andò in cucina.

-Bene,abbiamo quasi finito vero?- disse Demi
-Si,mi dispiace che non resti a cena,ma non voglio far dispiacere i tuoi genitori che avranno preparato anche per te...-
-...già.
- mentì Demi -La prossima volta se mi dai un poì di preavviso vedrò di liberarmi da qualsiasi impegno...- disse sincera.
Anche se in cuor suo sapeva che non avrebbe mai lasciato solo Zayn.
Lui era la sua famiglia ora,e non poteva metterlo da parte per una cena con una famiglia estranea.

Demi si sentiva a disagio minuto dopo minuto,
sentiva dalla cucina un mix di odori e il padre di Tanya che chiacchierava tranquillo con sua moglie.
Si stavano raccontanto la loro giornata e poiché Demi e Tanya erano impegnate a scrivere,
le due ragazze udirono tutto il discorso.

-Scusa,fanno sempre così...- disse Tanya
-...ma scherzI? Scusa di che? Sono così carini...-
-Già,sono sposati da venticinque anni!-
disse orgogliosa l'amica.
-...si amano davvero molto,immagino...- ipotizzò Demi senza parole.
-Si,lui l'ha salvata da ciò da cui lei scappava,credo sia stato un colpo di fulmine duraturo...-
-E' una bella storia...
- disse Demi richiudendo i suoi libri pronta per andar via.

-Beh...- disse Tanya scortando Demi alla porta -...è stato un piacere averti qui,mi sono divertita molto e ho imparato un metodo nuovo per studiare,spero che sia stato il primo di tanti altri pomeriggi così...-
-Si,grazie,mi sono divertita anch'io...-
sorrise Demi uscendo -...ci vediamo domani e salutami i tuoi genitori.-
-Non mancherò..
.- disse Tanya sorridendo e richiudendosi la porta alle spalle.

Demi s'incamminò verso casa di Zayn e passando tra i negozi vide una scena che le fece crollare il mondo addosso.

C'era una bambina dall'altro lato della strada che le assomigliava tantissimo.
Aveva circa sette anni e in lei Demi rivide se stessa da piccola.
La bambina teneva per mano il papà e insieme passeggiavano sereni,
lei teneva un pacchetto tra le mani e ad ogni vetrina tirava la giacca del suo papà per mostrargli qualcosa di nuovo.
Il padre le sorrideva e poi tornavano a camminare.

Demi attraversò la strada ritrovandosi vicino alla bambina e quando le passò davanti quasi scoppio a piangere.
Era davvero identica a lei,e riceveva amore,era felice e questo mandò i sentimenti di Demi in confusione.
Sentì una stretta allo stomaco e gli occhi lucidi.
Avrebbe tanto voluto essere nei panni di quella piccola creatura ma sapeva benissimo che non le sarebbe mai accaduto nuovamente questo,così
s'incamminò velocemente verso la fermata del bus.
Mise gli auricolari e dopo venti minuti arrivò a casa di Zayn.

La macchina del moro non era parcheggiata di sotto per questo Demi capì che sarebbe stata sola al rientro in casa.
Il cuore le si fermò un attimo,poi salì le scale con affanno e quando arrivò davanti alla porta si ricordò di non aver le chiavi per entrare.
Alzò il tappetino davanti ai suoi piedi e ci trovò una piccola chiave,ringraziò il buon Dio e la inserì nella serratura e quella si aprì.
Corse in bagno e sentì lo stomaco bruciarle fino a quando aiutandosi con le dita non vomitò tutto quello che aveva ingurgitato in giornata.

Andò davanti allo specchio e vide gli occhi gonfi e rossi per lo sforzo.
Non voleva uscire da quel bagno.
Aveva paura di tagliarsi nuovamente,aveva paura di creare una nuova ferita su quelle che ormai sembravano cicatrizzate,
ma in quel momento,in tutta la sua solitudine,non riuscì a pensare a nulla che le impedisse di svolgere quell'azione.
Fece scorrere l'acqua della doccia e ancora vestita si sedette in essa.
Guardava il vuoto e il suo corpo si bagnava sempre più ma non le importava,l'acqua gelida l'aiutava a fermare i suoi pensieri.
Sotto l'acqua piangeva,stringeva gli occhi ma le lacrime non volevano darle tregua.
Ripensava alla famiglia di Tanya,e alla sua prima della morte di sua madre,alla bambina felice in strada e a tutte le volte che lei aveva subito l'ira di suo padre.
Aprì una scatoletta vicino al mobiletto del bagno e all'interno ci trovò delle forbici.
Le prese e non appena le poggiò sul suo braccio la porta di entrata si aprì nuovamente.

-Demi sei tornata? Sei in casa?- la ragazza sentì la voce di Zayn come un fulmine a ciel sereno,chiuse gli occhi e fece strisciare la parte tagliente delle forbicine per le unghie sul suo braccio.
Poco dopo sentì il bruciore e la fuoriuscita del sangue che si confondeva con l'acqua corrente.

Zayn sentì il rumore dell'acqua del bagno e quando vide la porta aperta capì che qualcosa non andava.
Vide Demi dentro la doccia vestita,seduta con le ginocchia alte e i capelli che le coprivano in volto.
Per un momento rimase pietrificato,poi vide le forbicine che la ragazza stringeva tra le mani e si precipitò davanti a lei.

-Demi...!- le toccò la spalla per farla tornare alla realtà -Cosa stai facendo?-
La ragazza lasciò cadere le forbici,Zayn si porse in avanti verso di lei.
Entrò nella doccia e gli mise davanti.
-Demi ascoltami,non sono arrabbiato,non sono niente,ma parlami...-
Il ragazzo preoccupato la guardò e lei disse solo:
-Mi dispiace-
Allora lui la strinse a se,bagandosi tutto,ma non gli importò.
-Non fa niente,non piangere...-
La rassicurò sentendo i singhiozzi della ragazza sul suo petto.

Poco dopo Zayn passò la mano sul rubinetto e chiuse l'acqua.
Raccolse le forbicine e le posò sul mobiletto.
Prese un asciugamano e ci avvolse Demi,l'aiutò ad alzarsi e la portò in camera da letto.

-Io,voglio solo sapere perché lo hai fatto...-
-...io non lo so,ho visto troppe cose che mi hanno scombussolata oggi. Poi sono tornata...
.- la ragazza si asciugò il volto -..e tu non c'eri..- sospirò -...mi sono sentita ancora più sola...eh...-
-Shhh...
- la interruppe Zayn inginocchiandosi davanti a lei -...tu non sei sola,ero solo andato a comprare le sigarette...non pensavo che saresti tornata per cena,per questo mi sono allontanato un attimo...-
-Lo so,sono una stupida...-
-...no,non lo sei,sei solo spaventata dalla tua vita...-

-Ho paura Zayn,tu non puoi esserci sempre,e io non riesco a controllarmi,credo di essere malata...- ammise Demi in lacrime.
Il ragazzo l'abbracciò -...non lo so Demi...- ammise sincero -...ma anche se così fosse,ad ogni malattia c'è una cura...-

La ragazza si liberò dall'abbraccio,prese un cambio pulito e ritornò in bagno diretta alla lavatrice per inserirci le robe bagnate e cambiarsi.
Socchiuse la porta,si asciugò per bene e strinse l'asciugamano attorno al suo corpo in intimo.
Si chinò per prendere i vestiti bagnati e gli infilò nella lavatrice.
Lo specchio dietro di lei rifletteva ogni suo movimento e Demi piangeva in silenzio,
scansando dai suoi occhi con orrore il taglio che si era procurata sul braccio poco prima.

Zayn bussò alla porta e senza attendere risposta l'aprì...
-Ho trovato questo,puoi metterlo sul taglio,qui c'è scritto che è ottimo per le ferite...- disse ancora con gli occhi sul foglietto delle istruzioni.
Demi si strinse meglio l'asciugamano addosso e disse: -Grazie,mettilo lì...-
e solo allora il moro si accorse di essere entrato in bagno in un momento sbagliato.
Arrossì di colpo cercando di non guardare Demi ma era più forte di lui.
-Devi medicarti...- disse cercando di restare lucido nonostante gli si fosse appannata la vista.
-...brucerà ora,lo faccio dopo...-
-Si potrebbe infettare,quelle forbici sono vecchie...-

Demi gli si avvicinò e prese il disinfettante poi disse: -Mi serve un cerotto allora...-
-Cerotto? Lì c'è bisogno di una fascia! Hai visto quant'è lungo il taglio?-
disse Zayn aprendo il mobiletto davanti a Demi e prendendone una.
La tagliò e ne prese solo una lunga striscia che avrebbe stretto attorno al braccio di Demi.
Si ritrovarono l'uno di fronte all'altra e Zayn prese il disinfettante,ne mise un po' sul braccio della ragazza che si morse il labbro,
evidentemente bruciava davvero molto.
Strinse la fascia attorno al taglio e ci fece un piccolo nodo per bloccare le goccioline di sangue che si ostinavano ad uscire.

Il ragazzo fece un passo indietro pronto ad uscire dal bagno ma Demi gli si mise davanti.
-Ti prego Zayn,non andare via...-
La ragazza gli mise le braccia intorno al collo e lo baciò.
Il moro non sapeva come reagire così ricambiò il bacio ma capì che lei non intendeva lasciarlo così presto così lui le prese il volto tra le mani e la baciò molto più intensamente delle volte precedenti.
Non riuscivano a staccarsi nemmeno per respirare e il desiderio di fare l'amore era inarrestabile.

Lui la sollevò e la poggiò sulla lavatrice continuando a baciarla,
lei lo stinse e se sentendo il petto del moro sul suo,
gli attorcigliò le gambe attorno al bacino e pian piano l'asciugamano che divideva i due corpi cadde facendo rimanere Demi in intimo.
Lui la sollevò definitivamente portandola in braccio fino alla camera da letto e finalmente si distaccarono,
ma durò poco,solo il tempo che lui poggiò la ragazza sul letto.

Demi chiuse gli occhi sapendo a cosa stessero andando in contro e quando il moro le baciò il collo scendendo sempre più,
un brivido le percorse tutta la schiena ricordandosi di quando Joe stava per abusare di lei.
Le scappò una lacrima mentre il cuore le batteva all'impazzata.
Zayn si accorse di tutto e le prese la mano fermandosi,poi gli sussurrò all'orecchio: -Siamo ancora in tempo per fermarci...-
ma lei gli accarezzò il viso con la mano libera,aprì gli occhi e si ritrovò ancora una volta a fare i conti con il volto del moro,
così vicino da farle perdere l'orientamento.
-Zayn,io ti amo...- disse lei facendo scivolare le dita come un pennello sul volto di lui.
-Non voglio farti del male...-
-...lo so,non ti fermare,per favore...-
 
E lì il ragazzo le lasciò la mano sdraiandosi accanto a lei come se si fosse arreso al comando.
-E' difficile...- disse -...sono stato con altre ragazze ma non ho mai avuto così paura di sfiorarle anzi,non ho mai avuto paura di sfiorarle,è diverso...-
Demi si sedette su di lui e gli tolse la maglia ancora bagnata che indossava.
Posò la testa sul petto del moro,lì dove erano incisi due tatuaggi e aspettò,fino a quando il ragazzo poggiò le braccia attorno al corpo di Demi inerme sul suo.


-Anch'io ti amo,scusa non non ti ho risposto come avrei dovuto...- sussurrò il moro prima di riprendere a baciarla come lei meritasse in quel momento.
 

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Buon pomeriggio fanciulle! <3
E bene si,io ho sognato tutto questo e anche il pezzo da bollino rosso che seguirà! :33
Poi fortunatamente mia madre mi ha svegliata telefonandomi,
altrimenti non nego che avrei potuto parlare nel sonno! :33

Comunqueeee,spero che sia chiaro il perché del gesto folle di Demi.

Ehm nulla,che sia santificato il Zayn della storia (?) 
Vorrei pure io uno che mi curasse così u.u 

Ehmmm niente,aspetto le vostre recensioni e solo quando avrete recensito tutte tutte,
metterò il seguitò che più o meno ho già in mente!!! 

Bene io scappo,intanto buona fortuna alla Lovato e ai One Direction per i VMA 2012 :)


 









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Capitolo 19
*** We are the same; ***


Mi sembra giusto avvisarvi che questo capitolo forse è un po' forte quindi,potreste saltarlo se non ve la sentite di leggerlo.
Non vorrei traumatizzare nessuno o ricevere critiche e dopo tutto vi faccio notare che la storia ha il bollino rosso e di certo non solo per i tagli della protagonista.
Questo è il primo momento 'hot' ed è leggero poiché sarebbe la prima volta della protagonista,probabilmente però ne seguiranno altre di volte,
in cui non ci saranno scrupoli per cui ogni volta prima del capitolo 'hot' vi avviserò scrivendo due righe come sto facendo ora.
Saltandoli vi perderete solo le scene di sesso e non eventi particolari poiché quelli saranno messi nel capitolo 'tranquillo' che seguirà.

Grazie per l'attenzione,ci sentiamo alle recenzioni <3
 

Quando il moro si ritrovò sulla ragazza prese coraggio e sentì la sua eccitazione crescere sempre di più.
Anche Demi se ne accorse e a questo proposito gli sbottonò i pantaloni che caddero via.
Entrambi fremevano dalla voglia di appartenersi e così iniziarono ad esplorare i loro corpi.
Zayn le tolse il reggiseno e iniziò a baciarla fin dove poteva spingersi cercando di non turbarla,
lei d'altro cantò sentì tra le gambe del ragazzo la voglia di passare oltre e così gli toccò l'elastico dei boxer.
Anch'essi caddero subito dopo e Zayn lasciò perdere il fisico di Demi sfilandole le sue mutandine.
Si appoggiò ancora una volta di lei.
I loro nasi si sfioravano e ognuno riusciva a sentire il respiro dell'altra,lui fece incontrare le loro fronti e delicatamente entrò dentro di lei.
In un primo momento Demi chiuse gli occhi a quella sensazione nuova mordendosi il labbro.
Le sue mani erano ferme sulle spalle di Zayn,mentre le sue unghie quasi entravano nella carne del moro.
Lui cercò di essere il più delicato possibile sentendo la sudorazione fredda della ragazza.
Quando finalmente Demi aprì gli occhi,Zayn capì di poter proseguire e muovendosi su e giù dentro di lei trovò la pace per i suoi sensi.
La ragazza lo fece giocare fino a quando non resse più il contatto troppo forte per la prima volta e sussurrò: -Zayn,mi stai facendo male...-
Il moro la baciò e poi sollevò la fronte da quella di lei e la ragazza si sentì d'un tratto alleggerita,Zayn era quasi uscito dalla sua femminilità.
-Scusa...- disse lui mentre stava per uscire.
-Non ho detto di smettere,solo...- sospirò mordendosi ancora una volta il labbro inferiore -...fai più piano...-
Il moro però capì del dolore che stava trattenendo Demi solo per farlo felice così uscì e si sdraiò al suo fianco.
-La prossima volta farà meno male,o non male proprio...-
-Con quante altre ragazze sei stato per sapere queste cose...?-
chiese lei stanca,nuda e inerme sul letto.
-Abbastanza,da sapere queste cose...- ammise Zayn.
-Hai portato via la verginità a tante ragazze?- sorrise Demi sperando in una risposta negativa.
-No,a nessuna. Non me la sono mai sentita,perché sapevo che non sarei stato il loro futuro per cui preferivo lasciarle andare quando erano ancora vergini..-
Demi si rincuorò e in quelle parole trovò la dichiarazione di Zayn a voler essere il suo primo e il suo ultimo.
Poi però il moro riprese -...so queste cose perché me le hanno raccontate le altre con cui sono stato...- sorrise.
-Quindi deduco che tu abbia perso la tua verginità con una che non era vergine...-
-Avevo quattordici anni e no,lei non era vergine,aveva sedici anni allora e mi ha insegnato parecchie cose...-
-...come tu lei insegnerai a me...
- sussurrò Demi pensando e desiderando che non volesse finisse lì.

La ragazza si scambiò di posto e questa volta fu lei sul bacino del moro,lui la guardò indeciso ma lei lo rassicurò:
-Tranquillo,se sento ancora dolore,ti avviso...-
Demi volle riprovarci e questa volta,forse grazie anche al cambio di posizione,non sentì dolore.
Il contatto con il membro del ragazzo era sempre forte ma poco dopo ci si abituò e riuscì persino e sentire piacere.

Lui sorrise nel vederla così tranquilla,riuscì finalmente a toccarle i seni facendo aumentare la sua erezione e procurando ancora più piacere nella ragazza che lo stringeva tra le sue braccia,
lasciandosi toccare soddisfando così anche il moro.

-Io ti amo Zayn...- disse Demi un po' balbettando per l'affanno -...ti amo con tutta me stessa.-
Si scambiarono ancora una volta posizione e quando lui le fu sopra la guardò negli occhi e le disse: -Ti amo così tanto che non so più come fartelo capire.-

Poi si staccarono e rimasero l'uno accanto all'altra col fiatone,il suono dei loro respiri si confondeva mentre i corpi si asciugavano sulle lenzuola calde che gli avevano accolti poco prima.

-Io lo so che mi stai amando,altrimenti non ti saresti mai preso questa piaga da curare...-
-Demi tu non sei una piaga,tu sei la mia metà,sei la ragazza che ho sempre desiderato,non ho mai provato pena o compassione per te,perché tu tra l'altro,non hai nemmeno bisogno di questo.
Tu hai bisogno solo di sentirti amata,ma non riuscirai mai a sentire questo se non ami per prima te stessa.-


E con quelle parole Zayn si alzò e andò a farsi un doccia,mentre Demi rimase sdraiata pensando alle parole del moro.

Per un attimo la ragazza pensò che Zayn avesse ragione come sempre,ma lei non riusciva proprio ad amarsi e non riusciva nemmeno a credere che ci fosse qualcuno disposto a farlo.
Si guardò attorno e vide come tutto ciò in quella casa non le appartenesse e come ogni cosa di Zayn invece, era al proprio posto perché era lì che doveva essere.
L'odore del suo corpo mischiato a quello di Zayn la fece rabbrividire,così si alzò recuperando l'asciugamano da terra.
Lo strinse attorno al suo corpo e andò dal ragazzo che fortunatamente lasciò la porta del bagno socchiusa.
Zayn rimase immobile vedendola arrivare  mentre lo shampoo colava dai capelli e si mischiava con l'acqua sul fondo della doccia.

-Mi dispiace,cambierò...- disse lei quando gli fu davanti senza alzare il volto dal basso.
Il moro allungò le sue braccia e le prese il volto tra le mani -Sono qui per questo,io non ti abbandonerò Demi.-
Poi la portò nella doccia con lui stringendola e se e sollevandola da terra.

Si bagnarono nuovamente entrambi,insaponandosi e giocando con l'acqua come bambini,anche se ormai non lo erano più da tempo.

 

Ne yo-Let me love you + trad. (http://www.youtube.com/watch?v=ue09gnG4UC8)

 



 

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Bene,capitolo piccolissimo ma vi ho detto all'inizio il perché,nel prossimo ci saranno gli eventi della storia! xD Di solito non ho mai scritto di scene 'rosse' perché,beh non lo so perché diciamo che mi sento un po' in imbarazzo e tra l'altro chiamatemi pazza ma con Malik non le riesco proprio ad immaginare.

Tutto quello scritto qui è la continuazione del mio sogno dell'altro giorno,poi oggi ciliegina sulla torta ho trovato quella canzone di Ne-yo che mi è sembrata perfetta *.*

Ora,poiché siamo andati oltre la famigerata prima volta, probabilmente le prossime scene saranno un tantino più intense e cercherò di farmi aiutare da qualcuno che ha esperienza.
Ehm nulla,scusate se vi ho deluse con questo capitolo,e nulla *mi sotterro* e sparisco :33 Al prossimo capitolo xx

(Ps: 3 premi per i 1D ai VMA e nemmeno uno a Justin! :( La Lovato che ha vinto per 'Video con miglior messaggio?' *orgoglio a palla*)

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Capitolo 20
*** You make me feel alive; ***



Demi dopo quel giorno decise in accordo con Zayn si rivolgersi a mani più esperte e così una volta terminata la scuola,la ragazza passò il periodo estivo in una clinica per ristabilirsi.
Tanya,che durante quei mesi si era avvicinata sempre più a Demi aveva intuito la sua brutta storia fino a che l'amica stessa non gliene parlò.
Anche i genitori i Tanya si mostrarono comprensivi e disposti ad aiutare la ragazza dal punto di vista affettivo ed econimico ma per questo c'era Zayn e lui non aveva intenzione di far intromettere
nessuno nel loro rapporto.

-Zayn,non fare cose stupide mentre non ci sono.Mi mancherai tanto...- Demi iniziò a singhiozzare e a piangere mentre il moro la guardava immobile.
-Non è un addio,stai solo andando in un posto migliore,con persone che ti aiuteranno,tu devi restare forte Demi! Hai capito?- disse il ragazzo prenendole il volto tra le mani.
La ragazza annuì ma il trucco comunque le si sciolse sotto gli occhi,le sue guance si bagnarono inevitabilmente e finì per stringere il moro con tutta la forza che aveva in corpo.
-Tornerò stabile,te lo prometto.Lo farò per te,io posso farcela!-
-No Demi,tu devi farlo per te stessa! Tu devi farlo per sentirti finalmente migliore,per sentirti la meraviglia che tutti noi vediamo ma che tu ancora non riesci a vedere...-

Ance la voce del moro a quel punto sembrò essersi rotta.
Lui ricambiò l'abbraccio e strinse Demi così forte che i loro corpi aderirono perfettamente e i due sentirono l'uno le forme dell'altra.
-Ti amo Zayn,grazie di tutto,veramente...-
-Demi io ti amo,e ti amerò anche quando uscirai di lì,in qualsiasi condizione uscirai io ti amerò comunque ok? Non dimenticartelo durante questi mesi.-


La ragazza respirò profondamente poi si distaccò. Prese sotto braccio la sua valigia e guardò la porta d'entrata della clinica.
-Ci siamo allora...-
-Abbia cura di te...
- disse il moro trattenendo le lacrime ma non riuscendo a nascondere il rossore dei suoi occhi.
-E' lo stesso per te! Non voglio trovare sorprese al mio ritorno!- sorrise la ragazza.
-Il peggio che ti può capire è che io diventi ancora più bello!-
-Mmmmmh credi davvero che sia possibile?-

Il ragazzo rise e Demi si sciolse ancora una volta,chiudendo gli occhi e immortalando il sorriso di Zayn nella sua mente per i mesi a seguire.

-Allora,è giunto proprio il momento...- disse lui chiudendo il cofano dell'auto.
-Già,tanto torno presto...-
-Certo e quando torni festeggiamo!-
-Quando torno mi diplomo!-
-Per quello hai tempo amore mio!-
-Che hai in mente allora?-
-Mh,vedrai quando torni!-

-Vabbè,ti amo anche per questo.-

Un ultimo bacio,un ultimo soffio di tabacco e menta nella fusione dei loro aliti,l'ultimo caldo contatto tra le loro lingue e l'ultimo sguardo perso nelle pupille dell'altro.

Demi e Zayn si erano separati,promettendosi il mondo e sperando nel meglio.

Ora che Demi era finalmente in cura,Zayn si sentiva molto più tranquillo anche se gli mancava da morire.
Quando rientrava in casa si sentiva estremamente solo,come prima d'incontrarla.
Delle volte passeggiava nel parco dove passarono la prima notte insieme,spesso si ritrovava a fare la spesa in quel grande ipermercato dove andarono la prima volta,
prima di diventare una coppia,e qualche volte passava anche davanti alla vecchia casa di Demi,quella dove viveva suo padre.
Riusciva solo ad alzare gli occhi al cielo verso la finestra e spesso vedeva la stanza solo illuminata dalle immagini della televisione,
mai un'ombra,mai una luce,mai un uomo alla finestra.
Il moro si chiedeva come fosse possibile tale menefreghismo da parte di un padre,
si domandava perché con tanto dolore subito,si ostinasse a procurarne altro nella vita di sua figlia.
Zayn sapeva che Demi aveva bisogno di suo padre,ma sapeva anche che lui era una causa persa in partenza,
eppure si ripromise di provarci almeno per togliersi ogni dubbio.

Demi a sua volta veniva aiutata in tutti i modi da medici e infermieri esperti che con la collaborazione di una psicologa curavano le persone autolesioniste,
bulimiche,anoressiche,insomma gente che aveva problemi con il mondo ma che riversava su se stessa.
La ragazza strinse anche amicizia con molte persone e si sentiva come parte di una grande famiglia.
Parlare dei suoi problemi non la metteva più in imbarazzo,anzi nel suo piccolo cercava di aiutare chi non aveva la sua forza e anche nella casa di cura si lasciava andare.
Una volta però i dottori vollero metterla alla prova,perché alcuni sospettavano che la ragazza stesse fingendo di stare bene e lasciarono accidentalmente una taglierino sulla scrivania della sua stanza.
La ragazza lo notò ma lo lasciò lì per tutta la notte e il mattino seguente si assicurò di restituirlo all'infermiera che sorridendole la ringraziò e le disse: -Ottimo lavoro Demi!- dopo aver controllato di nascosto le braccia della ragazza.

Tanya invece ogni tanto mandava una lettera a Demi e le scriveva come stava passando la sua estate.
Le raccontava dei viaggi che faceva,dei libri che leggeva,di quello che accadeva fuori il centro di riabilitazione,e la ragazza a sua volta le rispondeva parlandole delle persone incontrate lì e dei suoi enormi progressi.

Il sabato Demi aveva diritto a due telefonate,una la sprecava con la compagna di classe e l'altra per telefonare a Zayn.
Lui le rispondeva sempre al primo squillo e non le dava il tempo per parlare che già le ripeteva -Ti amo,mi manchi!- così come faceva ogni settimana.
Anche a lui la ragazza raccontava dei suoi progressi e di quella povera gente che invece non riusciva proprio a ristabilirsi.
Zayn dispiaciuto le diceva che faceva bene ad aiutarli ma di mantenere le distanze perchè non voleva rischiare che la influenzassero.
Demi era molto intelligente e lui lo sapeva ma preferiva essere un po' più monotono ma assicurarsi che lei capisse quanto lui ci tenesse.

Un pomeriggio il moro prese coraggio e si presentò davanti alla porta della vecchia casa di Demi.
Un uomo gli aprì la porta Zayn lo riconobbe subito e l'uomo ricambiando subito incalzò:
-Cosa vuoi?-
-Voglio solo parlare...di Demi...-

L'uomo titubò un po' sulla porta,poi si scostò lasciando entrare il ragazzo che fece i conti con una realtà ben diversa da quella che immaginava.
Si accomodò sul divano scostando l'immondizia davanti ai suoi piedi e poi iniziò.
-Demi non è stata molto bene...-
Will lo interruppe subito -...se è incinta non voglio saperne nulla,è un problema vostro!-
-Oh santo cielo no! Per favore,mi faccia continuare!-

L'uomo rimase in silenzio,deglutì e attese le parole del moro.
-Come dicevo,Demi non è stata molto bene,ma forse questo lei già lo sapeva. Ha mai notato i tagli sulle braccia di sua figlia che lei stessa copriva con fondotinta o bracciali?-
Il padre scosse la testa come Zayn temeva.
-Però di sicuro avrà notato che non passava mai molto tempo in casa,che al contrario era sempre in giro a fare festa e che per la sua età ha già scoperto molti aspetti negativi della vita...-
Will non seguiva il discorso ma rimase comunque in silenzio.
-Non le è mai saltato in mente che magari qualcuno potesse abusare di lei? Che magari si potese cacciare nei guai? Fare uso di droghe o quant'altro?-
-Ascolta ragazzo,non so dove tu voglia andare a parare ma io non so niente della vita di mia figlia perché lei ha voluto questo.-

Le parole di quell'uomo spiazzarono Zayn che per un momento rimase senza parole.
-Will...- per la prima volta lo chiamò per nome -...io non voglio sapere cosa ha spinto lei e sua figlia ad allontanarsi,voglio solo sapere perché lei non ha impedito che questo accadesse! 
Voglio solo capire come un padre può lasciare andare via una figlia con un ragazzo mai visto prima d'ora e come può non interessarsi minimamente all'andamento scolastico di sua figlia!-


Il padre rimase in silenziò,si alzò e andò dritto verso la tv,con un colpo la spense e poi tornò a sedersi.

-Saprai già della morte di mia moglie...- il ragazzo annuì e Will continuò -...è cambiato tutto da allora,ma ormai non ha più importanza,sono passati un sacco di anni e accadute un sacco di cose.
Il tempo di mia moglie si è solo esaurito un po' prima del mio...
- sospirò -...manca poco ormai.-
Zayn guardò l'uomo strabiliato dalle sue parole.
-Vuole dire che anche lei sta per morire,Will?-
L'uomo rise nervosamente prima di aprirsi un'altra birra.
-Mi sono creato la malattia con le mie stesse mani. Cirrosi epatica dicono...- poi sorseggiò un po' del liquido nella bottiglia in vetro.
-Non si muore con la Cirrosi epatica!- disse prontamente Zayn
-Fosse solo quella ragazzo mio...- disse innocentemente l'uomo -...mai sentito parlare di HIV?-
Il moro s'irrigidì sul posto non riuscendo a trovare risposta.
-Lei sta per morire e nonostante ciò non vuole sapere nulla di sua figlia?-
-No...- sospirò il padre -...mi sfugge il tuo nome!-
-Zayn!- rispose il moro.
-Ecco,Zayn...avrei voluto riallacciare i rapporti con mia figlia subito dopo che scoprì le mie malattia ma poi ci ho riflettuto per giorni interi,giungendo ad una conclusione...-
Il moro gli fece cenno ci continuare e l'uomo dopo un altro sorso proseguì.
-...se quando morirò,mia figlia mi odierà,non piangerà per me e non soffrirà,se invece mi riavvicino a lei si sentirà nuovamente tradita...-
Zayn capì il giusto discorso di Will e pensò subito che non sarebbero bastati altri anni di riabilitazione per toglierle il nuovo dramma che si affacciava all'orizzonte.
-Certo,questo farebbe male alla sua guarigione che è ancora in corso,Demi potrebbe ricadere nel suo stesso male con una tale notizia in un momento così delicato...-
-Mi dispiace ragazzo,è meglio che tu vada e che cancelli questa conversazione dalla tua mente,non ci sono altre soluzioni...-
-...sa Will,mi sarebbe piaciuto conoscerla come il papà di Demi e non come l'essere dal quale lei scappava,
mi sarebbe piaciuto presentarmi qui da lei e farle intuire la mia ambizione ad essere il ragazzo perfetto per sua figlia.
Mi sarebbero piaciute un sacco di cose che probabilmente non avremo l'occasione di fare,mai più.-

Zayn si alzò diretto alla porta,prese una sigaretta dal pacchetto in tasca e la portò alla bocca.
-Zayn...- disse Tom prima che lui andasse via -...sono tanto fiero di Demi,ha incontrato il ragazzo perfetto che l'ha riportata sulla retta via. Mi dispiace per non avervi supportati,aiutarti o quant'altro!
Sono mortificato e lavorerò giorno e notte fino all'ultimo dei miei giorni per lasciarvi un regalo in segno della mia approvazione per il futuro ma ti prego,non dirle nulla di tutto ciò.-

Zayn guardò mortificato l'uomo e poi pieno di compassione disse solo: -Son certo che lei è stato una persona migliore in passato...-
-In passato avevo anche una figlia che desiderava un principe azzurro con i capelli castani e gli occhi azzurri,ma alla fine sei arrivato tu...e a quanto pare le cose cambiano per tutti.-
Zayn non riuscì a nascondere il sorriso. Chiuse la porta alle sue spalle e quando fu fuori dall'abitazione accesa la sua sigaretta.
-Addio...- disse con un filo di voce scendendo le scale.





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Perdonate il mio 'abbandono' ma la scuola inizia domani e in questi giorni mi stavo preparando psicologicamente non riuscendo a trovare nemmeno la voglia di scrivere.
La storia la finirò entro la fine di settembre,almeno un capitolo al giorno lo posterò di sicuro!

Intanto domani è anche il mio compleanno (pèpèpèpèpè 17 anni buttati a Cristo T.T) e giustamente oggi mi è venuto il ciclo! :33
Anyway,vi voglio bene e mi scuso ancora! Spero di ricevere le vostre recensioni anche se immagino che starete offese!
Ah e scusate anche per questo capitolo un po' vago ma è una bella svolta! :33

Vi mando un bacio! :* 
Good luck per i vostri rientri a scuola! xx

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Capitolo 21
*** Go on Zayn! ***


Da quando aveva saputo la notizia, Zayn passava ogni secondo della sua giornata tentennando sulla sua decisione di non dire nulla a Demi di suo padre, anche dopo che fosse tornata.
Il ragazzo si sentiva in colpa per l'ingannare Demi però pensava anche al bene di lei e a quanto quella notizia avrebbe potuto sconvolgerla.
Alla fine decise di tacere e quando Demi uscì dalla clinica, pronta e smagliante per il nuovo e ultimo anno di scuola, suo padre era già morto.
Zayn andò anche al rito funebre che si tenne in chiesa, cercando di individuare i parenti di Demi ma, rimase deluso nel veder quando quell'uomo fosse solo e non amato.
Non c'erano nemmeno i suoi genitori, nonché nonni di Demi.
Probabilmente Will aveva spinto tutti ad allontanarsi dalla sua vita così come aveva fatto con sua figlia e il moro si ritrovò a pensare che molti,
non fossero nemmeno a conoscenza della sua morte poiché i rapporti stessi erano già morti da tempo.

-Sono contenta di essere tornata, sana e forte...- disse Demi uscendo dalla clinica e andando in macchina con Zayn.
-E io sono contento che tu sia qui, finalmente guarita...- accennò il moro accendendosi una sigaretta.
-Zayn...voglio ritrovare la mia famiglia...-
-La tua famiglia?
- domandò il moro perplesso.
-Si, i miei zii, i miei nonni, i miei cugini...-
-Credevo che tu non volessi...-
-Si...
- lo interruppe la ragazza -...lo credevo anch'io ma ora ho bisogno di riallacciare i miei rapporti anche se è passato così tanto tempo...-
-Lo faremo...
- disse Zayn apprensivo ma preoccupato per il segreto che nascondeva.

Quella notte mentre la ragazza dormiva, il moro rimase sveglio pensando a una soluzione per evitare che Demi scoprisse la morte di suo padre.
Pensò anche che prima o poi sarebbe venuto fuori un piccolo testamento ripensando a cosa gli accennò Will quel giorno,
l'unica cosa in cui il ragazzo sperava è che quell'uomo avesse avuto la premura di non lasciare scritti,
o quant'altro che potesse ricostruire il loro incontro prima della sua morte.

Zayn avrebbe continuato a nascondere tutto anche in tal caso dicendo che non ne sapeva nulla,
si sarebbe limitato a consolare la ragazza e ad aiutarla a ritrovare la sua famiglia,
ma se Will avesse scritto una lettera insieme al suo piccolo lasciato alla figlia,
per lui non ci sarebbe stato scampo poiché sapeva gà quanto Demi fosse intrasigente sulle bugie e sugli inganni.

Mentre lui era inerme sul loro letto Demi si mosse, fino a che non si alzò per correre assonnata in bagno.
Probabilmente le scappava la pipì e Zayn fu abbastanza svelto da chiudere gli occhi e fingere di dormire.
Cercò di assestare il suo respiro fino a renderlo normale per una persona che dorme ma a quanto pare non gli riuscì:

-Perché sei ancora sveglio...?- chiese Demi rimettendosi a letto tenendo comunque gli occhi chiusi.
Il moro non rispose cercando di non darle ragione ma il suo battito cardiaco aumentò e nel silenzio della notte,
quel rumore fu assordante.
-Zayn...- cantilenò lei -...non è che mi stai nascondendo qualcosa?- disse sorridenso la ragazza sempre con gli occhi chiusi.
Lui aprì gli occhi e si girò verso di lei baciandola. In quel momento non le avrebbe potuto rispondere e l'unico modo per azzittirla era baciarla.
Sapeva bene come giocare le sue carte per sviare i guai, ma per quanto avrebbe potuto ingannare la donna che amava?

Demi aprì gli occhi ricambiando il bacio.
-Allora eri sveglio, non sono matta!-
-Mmmmh, si che lo sei, ami me, il ché ti rende abbastanza fuori di testa!-
il ragazzo non si trattenne avvicinando il suo corpo e quello di Demi.
-Tu non puoi immaginare quanto mi sei mancato, ritornare in un letto singolo e freddo, è stato un dramma...-
Il moro rise e riprese a baciarla -...si, anche a me mancava il tuo ingombro nel mio letto...-
-Ehi, ora ti mando a dormire sul divano, idiota!
- rise Demi e Zayn si morse il labbro.
Il ragazzo si sentiva realmente male e non riusciva e fingere con lei ma pensava al male che poteva procurarle e così si faceva forza cercando di non incontrare i suoi occhi.
-Quando inizia la scuola?- chiese lui.
-Ma è possibile che dobbiamo fare questi discorsi in piena notte?- rispose sarcastica lei.
-Beh se ci pensi...è grazie alla notte che ci siamo incotrati...-
-...si ma, io avrei un idea migliore per passare la notte...
-
Il moro rise capendo a cosa la ragazza si riferisse e le accarezzò la guancia -...allora ti lascio dormire?!-
-Ma allora sei proprio rincoglionito?- 
Demi non riuscì a finire la frase che si ritrovò Zayn su di lei,
lui lo aveva capito da subito cosa lei intendesse ma gli piaceva farla arrabbiare.
Era estremamente carina e buffa quando diventava rossa s'innervosiva per questo lui si divertiva a stuzzicarla.
Quando si chinò per baciarla nuovamente e fece scontrare i loro tratti sentì la ragazza rabbrividire sotto il suo corpo.
Alzò leggermente il labbro mostrando un sorriso all'angolo della bocca e la guardò:
-Anche tu non puoi immaginare quanto mi sia mancato tutto questo...-
-...Zayn, in questo momento ti desidero più di qualsiasi altra cosa al mondo!-

Il ragazzo sorrise e al buio iniziarono a spogliarsi e ad appartenersi nuovamente.

----------------------------attention!
Quando la ragazza sentì nuovamente strusciare il suo corpo su quello del moro ebbe la sensazione di sentirsi nuovamente al sicuro e protetta.
Quando lui le accarezzava il corpo, lei gemeva dall'emozione, l'eccitazione seguiva dopo ma la prima cosa era l'emozione, la felicità di sentirsi parte di un' unica realtà.
Zayn aveva intuito quanto lei lo desiderasse il quel momento e si prendeva gioco della sua voglia, la spogliava lentamente, il più lentamente possibile e lei prendeva a mordersi il labbro.
Le mani grandi del moro le toccavano ogni parte proibita e non reggendo lo sguardo sugli occhi ancora timorosi ma completamente innamorati della ragazza.
Quando finalmente si decise ad entrare il lei, Demi sospirò e lui rise così che lei arrossì.
-Sei un grande deficiente!- ansimò lei sotto le lenzuola.
-Schhh- le fischiò lui all'orecchio sapendo che anche quello la infastidiva.
Demi allora si contrasse chiudendo le gambe e non aiutando la sua penetrazione.
Gli fece la linguaccia che lui stava per baciare e poi si scambiò di posizione.
Quando di sentì abbastanza soddisfatta grazie alle lezioni di sesso che aveva appreso dalle ragazze più grandi di lei ed esperte, in istututo, si portò prima in avanti,
sfiorando il labbro del moro e poi indietro, distaccando le loro intimità e interrompendo il contatto ricadendo sul letto al suo fianco.
-Ora dormi, hai fatto il tuo dovere...- disse lei maliziosa cercando di non ridere. Si girò sul suo stesso fianco e fece finta di addormentandosi stringendosi nel lenzuolo.
-Stai scherzando?- disse Zayn ridendo.
-Mh, no!-
-Allora ora devi fare il tuo di dovere...
- disse lui avvicinandosi e sussurrandogli all'orecchio -...e poi devi spiegarmi come hai fatto ad imparare così in fretta, in mia assenza...- disse un tantino preoccupato Zayn.
-Avevo amiche molto istruite...- rispose lei.
-Mh, ma ora mi hanno tolto tutto il potere!- rise portando il suo braccio sotto il seno nudo della ragazza e portandola vicino al suo corpo stringendola in un abbraccio.
Demì però non sentì solo la tenerezza di quel gesto ma anche il bisogno dell'eccitazione di lui crescerle dietro la schiena.
In quel momento capì che il sesso avrebbe toccato un'altra forma non limitandosi solo all'esigenza comune ma anche alla perversione per puro piacere personale e soddisfazione dell'altra persona.
---------------------------------------

-Allora, hai dormito bene?- chiese Demi l'indomani preparandogli la colazione dopo aver sistemato l'appartamento.
-Mai stato meglio!- sorrise lui afferrandola per i fianchi e baciandola.
-Vado a lavarmi, mangia e non mettere disordine!- disse seria lei dirigendosi verso il bagno.
-Ti amo cretina!-
-Grazie, anch'io mi amerei...
- la risposta di Demi lasciò il moro senza parole che rise di se stesso fino a quando il rumore della doccia interruppe il suo fantasticare riportandolo alla realtà.
Lo stomaco brontolava per la fame, mentre il cervello brontolava per ricordargli che aveva ancora un conto in sospeso.
Zayn sapeva che sarebbe giunto il momento di fare i conti con la realtà ma aveva comunque deciso, dopo quella notte, di non pensarci fino a quando non fossero iniziati i problemi.

-E ora?- disse Zayn seduto ai piedi del loro letto guardando la biancheria e gli indumenti che aveva preparato lei per indossare dopo la doccia.
-E ora riprendiamo le nostre vite da dove le avevamo lasciate, dimenticandoci tutti i peccati subiti e fatti...- sorrise lei entrando in camera con un asciugamano intorno al corpo e i capelli bagnati che colavano sul pavimento.
-E se avremo qualche ricaduta?-
-Una volta ho letto da qualche parte che si guarisce da una cosa ammalandosi d'altro...-
Demi si sedette sulle ginocchia di lui -...io l'ho già trovata la mia nuova malattia....-
disse mettendogli le mani intorno al collo e baciandolo delicatamente.
-Spero che sia una cosa pronta a durare una vita perché credo che abbiamo contratto la stessa malattia...- disse il moro stringendola a se e sentendo le goccioline d'acqua bagnare la sua pelle aciutta.
-Ti amo Zayn-
-Grazie, anch'io mi amo!-
rispose il moro rendendole indietro la battuta di poco prima.
-Non suonava così cattiva detta da me!- disse innocentemente lei.
-Lo è stata, credimi!- sorrise lui abbracciandola e posando le sue labbra sulla testa umida di lei che era rannicchiata sul suo petto.

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Hi girls! I'm back!
Shit, è iniziata la scuola e sono incasinata però non ho certo dimenticato che ho una storia da finire!!!
Solo che ispirazione portami via, sto scrivendo da schifo questi ultimi capitoli :( mi dispiace molto!
 E mi dispiace anche se sono cortissimi ma la stanchezza prende sempre il sopravvento! 
Comunque grazie a tutte perché siete sempre gentilissime nelle recensioni e perché avete 
tantissima pazienza nell'attendere i miei pasticci :33

Comunque, se Demi scoprisse la morte del padre e la consapevolezza di Zayn come credete che potrebbe prenderla?
Lo perdonerebbe perché per amore si fa di tutto o da buona donna sarebbe capace di portare rancore per tutta la vita?
Lo scoprirete nei prossimi capitoli *capitan ovvio, lo so!* aaahahaaa.

Comunque come è stato il vostro ritorno a scuola? Il mio abbatanza...ecco...strano...!
PRETENDO DI TROVARE IL RAGAZZO IMMAGINARIO CHE MI CREO NELLE MIE STORIE
MA OGNI ANNO MI RITROVO PUNTUALMENTE DELUSA! :33
Anyway, ritorno a scusarmi! In bocca all'lupo per il vostro inizio scuola e nulla,
abbiate pazienza con me, sono da sempre un disastro :33 

Vi voglio bene <3<3





 

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Capitolo 22
*** Say goodbye; ***



Quella mattina faceva caldo, talmente caldo che non appena Demi tornò a casa rimase in mutande e canottiera fino a quando iniziò a studiare per l'indomani.
Telefonò a Tanya per non sentirsi sola, da quano Zayn aveva iniziato a lavorare passava molto tempo a casa da sola,
non aveva paura del suo passato ma voleva evitare di soffermarsi a lungo a fissare il vuoto.

-Tanya, ti va di venire da me? Studiamo insieme...-
-Purtroppo oggi non posso, devo andare dal dentista...-


Demi riattaccò subito dopo si concentrò sulla Divina Commedia, il sole era forte e il capitolo abbastanza noioso,
avrebbe preferito fare altro ma non ci riuscì e così dopo aver terminato i suoi compiti si vestì e chiamò Melissa,
prese la lettera che le iniviò qualche tempo prima la ragazza per il suo compleanno e digitò il numero i telefono.

-Melissa, sono Demi! Come stai?-
-Demi ciao! Sto bene e tu? Non ti sento da tantissimo tempo...speravo tanto in una tua chiamata!-
-Si ecco, io sono stata un po' impegnata ultimamente, vorrei raccontati tutto...-
-...immagino, dev'essere dura riaffrontare la stessa tragedia a distanza di qualche anno...-
la voce di Melissa al telefono di fece cupa e Demi si incuriosì.
-A cosa ti riferisci Melissa?-
-A tuo padre...mi dispiace tanto, avrei voluto farti le condoglianze di persona ma in quel momento non ero in città...-
-Mio padre? Condoglianze?-
-Oddio, ma come Demi, non sai nulla?-
-No, puoi per favore spiegarmi!-
-Ecco, ho saputo che tuo padre è morto qualche tempo fa...-
-No...non è possibile!-
la voce di Demi si ruppe, si sentì mancare e si lasciò andare sul divano.
-Ma com'è possibile che tu non ne sappia niente?-
-Io...io sono stata in un centro di riabilitazione per tutta l'estate, mio padre non lo sentivo già da parecchio tempo, ero andata via di casa...-
-Oh mio Dio Demi, mi dispiace davvero tanto, non so come aiutarti!-
-No Melissa, mi hai aiutata semplicemente dicendomelo inconsapevolmente...-
-Ma non capisco, in quartiere non è girata voce?-
-Non so nulla davvero, nessuna delle persone che mi circonda sa nulla, nemmno a scuola, nessuno mi ha avvertita...-
-...o forse nessuno voleva immischiarsi credendoti al corrente di tutto...-
-...si ma, ho una specie i migliore amica, i rapporti con i mie compagni di classe sono migliorati, Zayn...-
-Chi è Zayn?-
-Il mio ragazzo...non è possibile che lui non ne fosse al corrente!-

A Demi mancò il fiato per un attimo e all'amica le parole, da entrambi i lati nessuna parlava.

All'improvviso Demi udì il pianto di una neonato dall'altra parte della cornetta e le venne quasi da piangere.
-Demi scusami, devo andare, se mi dai il tuo indirizzo passo a trovarti un giorno di questi...-
-...si, ti invio il mio indirizzo per messaggio, a presto Melissa. Grazie....-
-Mi dispiace Demi, resta forte ok? Hai superato il peggio!-


Le ultime parole sfiorarono e Demi riattaccò.
La ragazza di guardava intorno e si sentiva smarrita.
Indossò la prima cosa che le capitò davanti e uscì di corsa, arrivò col fiatone fin sotto la sua vecchia casa.
Guardò nella cassetta della posta e notò che il suo cognome non era più inciso dove lo aveva lasciato.
Salì le scale e quando bussò, nessuno le aprì.
Decise di provare con le scale di emergenze cercando disperatamente la sua finestra socchiusa ma quando finalmente la trovò,
oltre a vederla chiusa dall'interno, notò la casa spoglia da ogni cosa, o per lo meno la sua stanza non dava segni di essere stata abitata prima.

Si rannicchiò sulla scala come quella notte in cui ritrovò Zayn.
Guardava il vuoto sotto di lei ma non riusciva a piangere, ancora non poteva crederci.
Suo padre era morto e nessuno aveva avuto la decenza di avvertirla?

-Tanya, credo che mio padre sia morto...-
L'amica dall'altra parte tacque. Poi sospirò: -Prova ad andare in ospedale, magari ti sanno dare spiegazioni...-

A Demi venne l'illuminazione e così seguì il consiglio dell'amica.
Corse in ospedale e quando chiese al centralino informazioni in merito a una morte l'uomo dall'altra parte dela vetrata le diede le coordinate dell'obitorio dicendole che in bacheca,
al piano -1 avrebbe trovato la lista dei deceduti negli ultimi due mesi.
Demi lo ringraziò e corse all'ascensore che la portò in un oscuro tunnel,
solo camminare lì le metteva i brividi nonostante la calda giornata.

Si scontrò con un' infermiera e credendosi smarrita le chiese: -Mi scusi, sto cercando l'obitorio, o meglio, la lista delle persone morte di recente!-
-A cosa ti serve piccola?- le chiese la donna dietro le sue spessissime lenti.
-Ecco...credo che mio padre sia morto...-
La donna impallidì vedendo la situazione delicata resa tutt'altro dalla giovane davanti ai suoi occhi.
-Vieni, ti accompagno...-
Demi seguì silenziosamente la donna che la condusse davanti alla bacheca della porta principale prima dell'obitorio.

-La ringrazio davvero tanto...- le disse e poi corse a guardare i nomi sulla lista.
All'improvviso si sentì mancare e ricadde sulle sue gionocchia mentre la donna ancora inerme le posò una mano sulla spalla.

-Sù piccola, non fare così...-
-...no,non sto piangendo, solo...non riesco a capire come sia possibile...-
-Sei maggiorenne?-
-Ancora no, ma sono sua figlia...-
-...se vieni accompagnata da un parente potresti prendere la cartella clinica e sapere la causa della morte...-
-Non ho famiglia, anche mia madre è morta qualche anno fa...-

L'infermiera si distaccò e fece qualche passo indietro scombussolata da quella risposta fredda e prima di dolore per quanto drammatica.
-Mi dispiace signorina....-
-Non fa niente...-
le rispose Demi alzandosi -...anzi sa una cosa? Non voglio nemmeno sapere com'è morto, ora non farà più del male a nessuno.-
E con quelle parole andò via, lasciando la donna dietro di se ancora scossa.

Ritornò piano verso casa di Zayn, ora era decisa più che mai a ritrovare la sua famiglia.
Quando arrivò si rese conto che il moro era già in casa e quandò aprì la porta sentì il rumore della doccia.
Attese seduta al divano che Zayn andasse da lei ma poiché non l'aveva sentita entrare, il ragazzo si trattenne in camera da letto.

Quando finalmente finì andò dritto in cucina e quando notò Demi muta sul divano quasi gli prese un colpo.
-Non ti ho sentito rientrare...-
-Zayn, Will è morto!-


Il moro spalancò gli occhi temendo il peggio ma vide nelle parole della ragazza un filo di tranquillità emotiva il che lo spinse a tacere.
Lei lo guardò come per sollecitare una risposta che tardava ad arrivare.

-Hai sentito cos'ho detto?-
-Si...-
disse lui con un filo di voce dirigendosi verso il pacchetto di sigarette che giaceva sul mobile.
Ne accese una e poco dopo si sedette sull'altra parte del divano, contemplando il vuoto con Demi fino a quando le chiese:
-Come l'hai saputo?-
-Da un' amica, non le ho creduto subito, fino a quando non sono andata in ospedale e me ne sono accertata personalmente...-
-...e ora, come stai?-
domandò lui continuando a fumare, calmo ma pensando alle giuste parole da dire per non tradirsi.
-Non lo so. Mi dispiace, anzi, non riesco ancora a credere che sia vero.-
-Questo non influenzerà la tua lotta contro il passato, vero Demi?-
il moro voleva accertarsi della condizione psichica della ragazza in quel momento.
-Non riesco a sentire dolore Zayn. Non credo sia normale...-
-...la guarigione ti ha anestetizzato le emozioni...-
cercò di spiegare il ragazzo poco convinto.
-...sento la mente troppo presa a cercare una risposta che non vuol sapere...-
-Sai almeno com'è morto?-
-Mi riferivo a questo, per l'appunto...-

Il moro tacque, poi finalmente disse una cosa che lo avrebbe aiutato:
-Sai se ti ha laciato qualcosa?-
-No, non lo so. Ho solo bisogno di ritrovare la mia famiglia Zayn....-


Qui la voce della ragazza finalmente si ruppe e il suo sguardo si posò su quello del moro.
Lui spense la sigaretta e l'abbracciò, e mentre lei si lasciava coccolare, lui dall'altra parte di mordeva il labbro, sentiva che i problemi stavano per iniziare.

-Puoi prenderti qualche giorno libero a lavoro? Io devo andare a cercare i miei parenti...-
-Certo...
- Zayn cercò di restare calmo ma dentro di se non lo era affatto.

La ragazza invece si tranquillizzò e passò la serata con la mente altrove,
ripassò le materie per l'indomani, preparò la cena a Zayn e poi guardò un film in compagnia del moro che quella sera le sembrava più silenzioso del solito.

-Questa notizia sembra aver sconvolto più te che me...- disse infine Demi mettendosi a letto.
-No, cioè si, Demi non lo so, la tua famiglia avrebbe anche potuto cercarti no? Sanno della tua esistenza!-
-Si...-
disse colpita la ragazza -...forse non sanno neanche loro di questo avvenimento...-
-Probabile ma a priori, ti avrebbero dovuto cercare!-
-Non ti capisco stasera!-
-Non c'è nulla da capire, buona notte.-

Il moro si girò dall'altra parte e tacque ma il suo respiro faceva intuire che non dormisse.

D'altra parte anche Demi girata su se stessa non riusciva a chiudere occhio.
Cercava di spiegarsi il comportamento di Zayn ma anche di non pensare alla morte di suo padre.
-Sono sola, Zayn non vuole parlarmi, i miei genitori sono morti e i miei parenti mi hanno abbandonata...- sussurrò la ragazza.
-Tu non sei sola e io sono un coglione!-
-Si in effetti lo sei e pure tanto...-

Il ragazzo rise e si girò contemporaneamente a Demi.
Al buio i loro sguardi s'incontrarono unendo i loro respiri.
Il moro eliminò la distanza e bacio la ragazza.
-Scusa, perdonami, mi dispiace, non so cosa mi è preso...-
-...hai ragione però...-
-...no, non è vero, tu hai tutto il diritto di cercare i tuoi parenti...-
-...però avrebbero anche potuto farlo loro, dopo tutti questi anni...-
-Demi io voglio solo che tu sia felice ok? Con i tuoi parenti o senza, per me l'importante è vederti forte e sorridente!-
-Sei tu la mia famiglia...-

Il moro si sentì in colpa, accarezzò la guancia della ragazza e sentì un peso enorme lasciare il suo stomaco per fuoriuscire dalle sue labbra:
-...Demi io ti amo, l'ho fatto per questo!-
-Cosa?-
-Io lo sapevo che tuo padre era morto, so anche come, gli ho parlato prima che morisse...-

La ragazza rimase incredula, ora le veniva davvero voglia di piangere.
-Tu...sapevi...non mi hai detto nulla! Perché?-
-Avevo paura! Ti conosco ma non so come l'avresti potuta prendere...-
-...ora come credi che mi senta?-
-Capirò ogni tua decisione...-

La risposta del moro fu semplice e chiara, Demi si alzò e andò in salotto, per quella notte, avrebbe dormito lì.
Zayn d'altro canto non si accertò nemmeno che la ragazza stesse bene dopo la notizia shok,al contrario rimase a letto.

Entrambi al buio cercavano risposte che non arrivavano,
entrambi sentivano la mancanza l'uno dell'altra,
entrambi lottavano con l'orgoglio e il rimorso.

Questa divisione durò una settimana, fino a quando una sera rientrando dal lavoro Zayn non trovò Demi in casa.
Capì che lo aveva definitivamente lasciato, senza parole anzi, con le uniche, quelle di quella notte fatta di confessioni.

Si guardavano attorno sperduto ma colpevole, incapace di reagire.
Demi andò a stare da Tanya, se lui non si fosse fatto vivo a breve, avrebbe cercato allogio per conto suo e non lo avrebbe mai più perdonato.


Dopo quella notte, quella settimana di silenzio e quella separazione altrettanto insonora, Demi e Zayn erano due persone lontane, fisicamente e non.

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Incominciamo col dire che mi sento una vecchia di 80 anni poiché sto piena di dolori,
pff, son certa che sia per colpa della scuola! u.u

Anyway, BOOOOM colpo di scena!! 

Zayn proprio non cel'ha fatta a nacondere tutto e Demi casualmente ha scoperto la cosa,
i loro pensieri non si sono incontrati e questo è il risultato.

Che ne dite, gli facciamo rincontrare o poniamo fine alla storia in modo drammatico?

Al prossimo capitolo! xx

Se non arriviamo a 100 recensioni, la mia pigrizia avrà la meglio e scriverò solo quando ne avrò voglia :33

Confido in voi! Baci :****


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Capitolo 23
*** six month later; ***


Qualunque cosa ci avesse riservato il destino, mi immaginavo sdraiato a letto al suo fianco alla fine della giornata.
- N. Sparks.

 

Da quella notte passarono sei lunghi mesi nei quali nessuno dei due ragazzi cercò l'altro.
Demi si traferì definitivamente da Tanya mentre Zayn rimase inerme davanti al destino che gli si stava ritorcendo contro.

Il moro ormai aveva perso le speranze di veder ritornare Demi indietro già dal primo giorno,
ogni sera tornava dal lavoro, andava in bagno per rinfrescarsi le idee e poi passava dieci buoni minuti davanti alla finestra.
Si ritrovava a pensare a tutto ciò che aveva vissuto tempo prima e sperava con tutto il cuore di riveder apparire Demi da quel vialetto poco illuminato,
tanto lui ne era certo, l'avrebbe riconosciuta anche al buio totale.
Dopo che anche quell'arco di tempo scivolava via, il ragazzo spegneva la luce e andava dritto a letto.
E al mattino dopo ricominciava la routine.

Demi invece si sentiva un peso per la famiglia di Tanya, voleva con tutto il cuore contibuire, o meglio trovarsi una sistemazione per se ma 
capì in fretta che non cel'avrebbe mai fatta per via della scuola e tutto il resto.
Il genitori dell'amica a loro volta non le facevano mai pesare questa situazione,
si dimostravano sempre gentili e premurosi nei suoi confronti, come dei veri e propri genitori anche se non erano suoi.
Aveva la sua stanza, poco distante da quella di Tanya, aveva tutte le comodità che desiderasse anche se apriva bocca raramente per chiedere qualcosa.

I genitori di Tanya ovviamente seppero tutto qualche giorno dopo la comparsa di Demi in casa loro e anche per questo furono lieti di ospitarla,
e ripensando a tutte le disgrazie che aveva subito la ragazza, si sentivano anche in dovere nei suoi confronti di trattatarla come una vera e propria figlia.

Alle due ragazze questo legame intenso non dava per niente fastidio, anzi, rafforzò la loro amicizia, ormai erano come sorelle.

Una mattina mentre tutti erano impegnati a finire il compito in classe, la professoressa si schiarì la voce e chiamò Demi:
-Demetria?-
-Si...-
rispose la ragazza scattando in piedi.
-...ho bisogno di quella tua descrizione...devo affrontare l'argomento con la quarta e vorrei citare il tuo meraviglioso lavoro dell'anno scorso,
ovviamente non farò tuo nome in modo che tu rimanga nell'anonimato...-

La ragazza esitò un attimo -...professoressa, io vorrei tanto aiutarla, ma temo di aver smarrito quella descrizione...-
La donna dietro la cattedra parve delusa da quella risposta e proprio mentre stava per sospirare Demi aggiuse:
-...ma posso provare a cercarla! Però non le assicuro niente, sa che mi sono trasferita nuovamente e non nego la possibilità di aver perso la descrizione proprio durante quel periodo...-
Ora la professoressa parve serena e comprensiva nei confronti di Demi:
-Va bene Demetria, allora aspetto una tua risposta...-
La ragazza annuì e poi tornò seduta composta al suo posto mentre notò gli occhi di Tanya squadrarla dal primo banco davanti,
era chiaro ciò che voleva dire a Demi,ma la ragazza, pur sapendo di aver mentito per quanto riguarda la descrizione,
abbassò lo sguardo e tornò concentrata sul suo compito, con l'amica avrebbe chiarito dopo.

Fino a che non furono seduta in mensa, nessuna delle due prese parola, poi Tanya decise di sputare il rospo:
-Perché non vuoi dare la tua descrizione alla prof?-
-Non è che non voglio, è che l'ho smarrita...-
-Non solo non sei brava a mentire, ma vederti perseverare nel farlo mi lascia senza fiato...-
-Tanya...-
Demi alzò lo sguardo verso di lei -...io non so realmente dove siano quelli fogli ok? E' passato così tanto tempo...-
L'amica sospirò cercando le parole che non riusciva a trovare: -Se non fosse andata a finir così non avresti avuto problemi a dare quella descrizione alla prof!-
A Demi andò l'acqua di traverso -...è andata a finire come è giusto che finisse. Non sento Zayn da più di sei mesi, non voglio trovarmi nuovamente a fare a pugni con il suo ricordo...-
-Allora sai dove sono quei fogli!?- 
-Non ha importanza!-
-Non è vero! Se non avevano importanza ora non staremmo qui a discutere...-
-Su quelle righe avevo scritto una realtà non veritiera, tutto qui...-
-...sai che non è così! Ascolta Demi io ti voglio bene, e sinceramente non so nemmeno da dove tu prenda tutta questa forza per andare avanti, ma Zayn è buono, sai che non ti ha fatto del male!-
-No, probabilmente mi ha fatto più bene del normale, mi ha salvata e per questo gliene sono grata ma non tutto è destinato a durare in eterno...-
-Stai combattendo contro te stessa o contro di lui?-
-Perché vuoi difenderlo?-
-No, non voglio difenderlo, è solo che...ci hai riflettuto per due minuti sulla questione? Lui magari ti ha nascosto la notizia per tutelarti da un nuovo shock, pensarci, eri appena uscita dalla casa di riabilitazione, eri appena guarita o ancora in via di guarigione, la notizia avrebbe potuto comprometterti, lui ha solo cercato di farti star bene e restare forte!-
-Mi ha vista andare via, non lo ha impedito.-
-Perché gliel'hai permesso?- 
-Sono passati sei mesi Tanya! In sei mesi avrebbe potuto cercarmi notte e giorno senza sosta, io invece non ho più notizie di lui da quella sera...-
-...forse lui in questo momento sta dicendo lo stesso su di te...-
-Ne dubito...-
-Ti amava Demi, non so se questo sentimento ora sia cambiato ma allora ti amava e credimi se te lo dico perché nessun'altra persona al mondo avrebbe fatto quello che ha fatto lui per te!-


La campanella suonò appena in tempo per allontanare le due da una burrascosa discussione.
Rientrarono in classe e dopo tornarono a casa insieme senza aprir bocca,
solo quando furono ad un passo dalle loro stanze Tanya incalzò:

-Pensaci Demi, magari ti sta ancora aspettando...-

Le due entrarono nelle proprie camere e Demi pensò realmente alla discussione avuta con l'amica qualche ora prima,
dopo di ché si alzò e andò dritta nella camera di Tanya.
-Io lo amo ancora, ma non so come fare ora!-
L'amica sorrise mentre l'altra si abbandonò dopo le sue parole in un espressione di resa.

-Andiamo a scoprire se è così anche per lui...-

Verso ora di cena le due ragazze uscirono di casa dirigendosi verso casa di Zayn, quando giunsero sul posto non c'era traccia della macchina del moro,
e così le due si intrattennero nei paraggi aspettando con ansia che il ragazzo tornasse dal lavoro.

-E se non torna?- chiese dubbiosa Demi
-Tornerà...- la rassicurò Tanya
-Magari torna in compagnia...o ha cambiato casa!-
-Come sei tragica, ci scommetto il trono di mio cugino in India che Zayn è ancora single e abita ancora qui!-

Demi si morse il labbro evidenziando la sua ansia, poi notò che la macchina del moro era appena arrivata e aveva occupato lo spazio nel suo raggio visivo.

Entrambe rimasero senza fiato attendendo il verdetto,
che il ragazzo abitasse ancora lì era chiaro come il sole,
ora dovevano solo capire se si era ricostruito in fretta un'altra vita...

-Va bene, dalla macchina è sceso solo lui, ma chi ci assicura che in casa non ci sia nessuno?-
Tanya sospirò -...rifletti, se ci fosse stato qualcuno, le stanze sarebbero state illuminate, o magari avremmo visto un' ombra o un riflesso dalla finestra invece che il nulla...-

Le due poi notarono che il moro era finalmente giunto in casa quando la finestra fu illuminata da un bagliore di luce.
Attesero circa un quarto d'ora e proprio mentre stavano di andar via, Zayn si posizionò come ogni sera davanti alla finestra.

-Che sta facendo?-
-Non lo so!-
-Era così strano anche quando stava con te?-
-E' sempre stato strano ma non fino a questo punto...-
-Sembra essersi perso nell'intento di fissare il vuoto...-
-...magari sta male...-
-...magari sta aspettando te!-


Tanya disse decisa quella frase fino a quando l'amica non si sentì mancare,
rivedere Zayn l'aveva scombussolata e ora vederlo in quello stato le faceva venire in mente i pezzi della sua descrizione.

-Andiamo via...-
-...non vuoi andare da lui?-
-Non ora...-
-...e se ti stesse aspettando?-
-No, non sta aspettando me.-


Le due divennero un puntino lontano dalla visibilità che offriva la finestra di Zayn e quando giunsero a casa Demi non riuscì nemmeno a cenare.
Corse in camera sua e dagli scatoloni prese il quaderno che giaceva lì da quasi un anno.
Lesse quelle frasi nella sua mente con gli occhi ben chiusi e il viso del ragazzo davanti,
sentì le lacrime irrigare il suo volto come l'acqua quella mattina al parco quando si risvegliò accanto al moro.

Il mattino dopo mentre le due erano dirette a scuola, Tanya capì lo stato d'animo dell'amica e le chiese:
-Ieri sera sei stata male vero?-
-No, mi sono solo messa a cercare la descrizione...-
-La darai alla prof?-
-Si, l'ho cercata per questo!-
-Cos'hai intenzione di fare con Zayn?-
-Cosa dorei fare? Per ora nulla, arriverà il momento...-

-Ragazze, questo sabato c'è un festa al River Garden! Siamo tutti invitati! Voi ci sarete?-
domandò Erik
-Certo...- sorrise Demi che non vedeva una festa tra giovani da un bel po', Tanya invece parecchio titubante si limitò a sorridere.
-E ballerai tutta la sera con me?- azzardò Erik
-Dalla sera, per tutta la notte, fino al mattino dopo!- rise Demi prima che lui potesse calare il suo braccio dietro le spalle della ragazza.

Tanya rimase all'esterno a guardare tutta la scena,
le sembrava che l'amica avesse dimenticato in fretta le lacrime della sera prima che si ostinava a nascondere,
dopo tutto aveva già notato nei mesi precedenti che tra Demi e Erik il rapporto era migliorato notevolmente ma la cosa non l'aveva allarmata perché sapeva che,
se l'amica avesse preso qualche decisione a tale proposito, lei lo avrebbe saputo contemporaneamente al cervello di Demi,
o almeno così si augurava!

-Zayn è tutto ok?-
-Si mamma, tutto bene come sempre, vengo da te questo fine settimana...-
-...ma ti sento così giù di morale, sono mesi che non ti sento più come una volta...-
-Sarà la linea telefonica mamma, io sto benissimo!-
-Lo spero per te, tanto quando mi sarai davanti di persona non potrai mentirmi inventando scuse!-
-Va bene, buona notte!-
-Anche a te.-


Il moro riattaccò anche se nel profondo sapeva che le parole di sua madre non erano semplici impressioni.
Anche quella sera andò alla finestra, mentre Demi dalla sua guardava le stelle studiando francese.
 





 

GionnyScandal - Ci Si Vede Sulle Stelle (http://www.youtube.com/watch?v=cRQyMc3wuW4)
 

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Fanciulle, sono risorta (?)
Voi non sapete la terribile storia di questo capitolo,
in pratica lo avevo scritto in maniera impeccabile, era stupendo,
poi accidentalmente ho spinto 'ricarica pagina' e ho perso tutto.
Da quella sera mi passò la voglia di scrivere però oggi mi sentivo in dovere di aggiornare,
quindi ecco qui il mio pasticcio!

OMG quest'anno la scuola mi sta stressando seriamente!
Torno a casa così stanca che l'unica cosa che voglio sono pigiama e letto *-*

Comunque avete sentito LWWY? E' stupenda :')
Ieri tra l'altro è anche stato un anno di Unbroken :')

Aaaaah le combinazioni della vita (?) 

Va bene dai, io sparisco, ma poiché ho visto che vi piacciono le sfide,
ora che avete passato le 100 recensioni,
vi sfido a battere le 115 recesioni (sono solo 10 daiii che ce la fate :P) 

Posterò appena vedo le recensioni intanto mi prendo un po' di pausa e vado alla ricerca di  ispirazione! See youuu <3 


 

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Capitolo 24
*** Surprise! ***


- Si vede che lo ami. 
- Da cosa? 
- Dagli occhi. Lo guardi come se potesse cadere in pezzi da un momento all’altro. Lo guardi per salvarlo.
(Tumblr)
 
-Tanya sei pronta?-
-Si un attimo solo...-


Se pur Tanya non era entusiasta dell'idea di partecipare a quella festa, si era lasciata cullare dall'euforia di Demi a tal proposito e così quella sera raggiunsero i compagni di scuola nel caos più totale.

-Demi...- incalzò l'amica mentre erano in strada dirette verso il grande evento -...tu devi parlare con Zayn!-
-So cosa devo fare, ma per stasera non ho voglia di pensarci...-
-Una sera potrebbe farti cambiare idea sulle tue intenzioni per il futuro...-
-A cosa ti riferisci? Sputa il rospo...-
-Tu e Erik...ecco, ho paura che...-
-Tra me e Erik non c'è nulla, siamo amici, tutto qui.-
-Questo lo so ma tu lo conosci, sai della sua fama da playboy, sai come ti tratta e del suo interesse per te anche quando non gli eri nemmeno amica...-
-...Tanya a qualsiasi cosa tu ti riferisca, se non sono io a permetterla, non succederà mai...-
-E' questo ciò chemi spaventa...-
-Andiamo su, siamo quasi arrivate...-


Mentre a Demi le parole di Tanya scivolarono via dalla mente, l'amica invece ci pensò per tutta la serata.
A lei infatti non piacevano molto le feste per cui restò per la maggior parte del tempo appartata osservando ciò da cui era circondata.
I suoi occhi però ricadevano puntualmente su Demi e Erik e la cosa la infastidiva perché non si erano mollati un attimo dall'inizio della festa.
Le parole dell'amica prima della festa non la tranquillizzavano per niente, Tanya sapeva quanto Demi fosse debole e vulnerabile in quel momento,
conosceva Erik da una vita e conosceva la sua totale insensibilità, voleva il meglio per la ragazza che dalla vita aveva già avuto tutte le digrazie possibili,
e sapeva che il suo compagno di classe era quanto di più lontano ci fosse da un futuro felice per Demi.
In silenzio sperava che apparisse Zayn da un momento all'altro, ma come poteva succede?
Zayn non sapeva più nulla di Demi da tantissimo tempo e per quanto ne sapesse non era uno stalker per cui non sarebbe mai potuto comparire come
un supereroe e riprendersi la sua principessa dalle grinfie del nemico.
Si ripeteva anche se stava fantasticando decisamente troppo ma proprio non riusciva a smettere di pensare a Zayn vestito da Superman,
Demi da Cenerentola e Erik...beh Erik da quanto di più viscido ci fosse al mondo.
Ad un tratto però le venne un idea.
Prese il suo cellulare e scattò una foto di nascosto a Demi e Erik mentre tranquillamente ballavano,
frugò nella borsa di Demi e recuperò il cellulare dell'amica,
trovò il numero che cercava e inviò quella foto che avrebbe potuto cambiare il destino di tutte le persone a cui teneva in quella sala da un momento all'altro.

''Puoi ancora riprendertela, non lasciare che lei vada via con qualcuno di sbagliato...."
Il testo che seguì la foto nel messaggio era una frase semplice ma chiara,
Tanya sperava che Zayn le rispondesse ma dopo un'ora non c'era ancora traccia del moro e per questo sospirò andando a prendere un po' di Punch dal buffet.
Si guardava intorno con ansia ma nulla, non arrivava nessuno e questo la mandava in bestia,si sentiva stupida.
Stupida per aver provato a far rincontrare due destini ormai divisi per sempre.

-Ehy Kelly!-
-Tanya?-
-Si, dammi una sigaretta...-
-Ma tu non fumi!!-
-Tu fallo e basta, c'è sempre la prima volta...-


Kelly, una ragazza bionda ed esile con due grandi occhi nocciola passò all'amica in suo pacchetto di sigarette con un accendino.
-Torno subito...- esclamò Tanya mentre esasperata di diresse verso l'uscita.

Seduta sull'asfalto freddo estrasse una sigaretta dal pacchetto,
l'accese e aspirò, le sembrò facile, fino a quando non si ritrovò a tossire all'impazzata,
eppure aveva visto le sue amiche farlo milioni di volte.
Non si arrese e ritentò fino a quando dopo il terzo tiro tutto le sembrò stabilizzarsi.

Mentre pensava guardando il vuoto a un modo per far allontanare Demi e Erik, e pensava alle conseguenze nel caso Zayn l'indomani l'avesse contattata,
vide una macchina che riconobbe subito, parcheggiare a pochi metri da lei con una sgommata che la fece balcare in piedi.
La sua sigaretta volò altrattanto lontano, Tanya corse subito incontro al ragazzo che camminava verso di lei.

-Dio esiste!-
-Dov'è?-
-Dentro!-


Zayn iniziò a camminare velocemente lasciando dietro di se la ragazza che lo aveva informato.
Quando entrò in sala si ritrovò accecato dalle luci e stordito dalla musica, ormai non era più abituato a quello stile di vita,
ma non si sorprese vedendo che Demi era ritornata in un ambiente simile a quello dove l'aveva trovata.
Il moro si face spazio tra la folla guardando ogni ragazza ma cercando in quei volti la sua!

-Demi?-
-Cosa c'è Erik?-
-Posso darti un bacio?-

La ragazza sorrise, ma le venne in mente la scena di Zayn che rientrava in casa e fissava il vuoto dalla finestra.
-E se poi te ne penti?-


-DEMI!-
quella voce tuonò alle spalle della ragazza tanto da farla scattare e girare nella direzione opposta.
-ZAYN? DOVE SEI?-

Mente lui si avvicinava, lei continuava a guardare tra la gente cercando di scorgere gli occhi del ragazzo che però non riusciva a trovare.
Ad un tratto lo vide comparire davanti a lei.
La maggior parte delle persone che ballavano, nonostante la musica alta di fermarono.
Erik gettò la testa indietro in segno di resa e subito dopo alle spalle del moro spuntò Tanya con un sorrisone stampato in faccia.

A Demi brillarono gli occhi davanti alla vista del ragazzo e gli occhi di lui invece diventarono lucidi.
Si avvicinò lentamente fino a quando le loro fronti non si scontrarono.
Lui le prese il volto tra le mani e riuscì solo a sussurrarle: "Andiamo via di qui...'' 
Lei annuì e tra la folla incuriosita si allontanarono passando davanti a Tanya.
Zayn le fece l'occhiolino mentre Demi la guardò perplessa.
Erik fece un passo avanti ma subito Tanya scattò verso di lui.

-Game Over Playboy!-
-Che stai dicendo?-
-Lei non sarà mai la lettera mancante sulla tua lista di ragazze con cui sei stato...-
-Di cosa stai parlando?-
-Non lo so, ma devi lasciarla stare hai capito? Lei non è tuo interesse!-
-A te che importa?-
-Importa molto più di quanto importa a te, credimi!-
-Sei una sciocca Tanya.-
-Si sono una sciocca ad amare un coglione come te!-
-Cosa?-


Il ragazzo rimase senza parole prima che lei quasi in lacrime si allontanò a grandi passi.
Erik non le era mai stato indifferente, ma Tanya non avrebbe mai creduto di poterlo addirittura amare.
Quelle parole la sorpresero a tal punto che si sentì soffocare e nemmeno l'aria fresca riusciva a calmarla.

Dopo un po' che camminava diretta chissà dove, sentì dei passi e quando si girò Erik le teneva il polso.
-Come puoi dirmi che mi ami, al 5° anno di scuola superiore, e poi andare via così, senza nemmeno darmi una spiegazione!-
-Non c'è una spiegazione...non mi sono nemmeno resa conto delle parole che ho detto...non devi credermi, ero solo presa dal momento...-

La presa del ragazzo si allentò, ma i loro occhi rimasero fissi dov'erano, gli uni sul volto dell'altro.
-Bene...-


Stay - Miley Cyrus (http://www.youtube.com/watch?v=SfQRwYUM6DQ)

Il gioco della vita è proprio  questo, cambiare il nostro destino quando ormai si è certi che nulla andrà come si desidera.

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Heeaeeeiiiiii girlsssss, come state? Tutto ok? 
Io sto benone anche se penso sempre al fatto che sono un incampace,
questa storia sta diventando monotona e terribile capitolo dopo capitolo ç.ç
Spero che questo vi piaccia :33 

Anyway, ho fatto il piercing alla lingua e ultimamente non riesco a parlare senza avere problemi di lessico quindi
di sicuro per ora mi esprimo molto meglio scrivendo, spero di avervi fatte felici con questo capitolo.
Torno a ripetere che la storia è quasi giunta al termine.
Gradirei le recensioni di tutte voi, anche delle 'lettrici silenziose' almeno alla fine,
anche solo per capire se avete apprezzato la storia o meno.

Comunque nulla, vi aspetto numerose per il grande finale tanto atteso (?)
e vi ringrazio tutte per le precendenti recensioni e messaggi privati! <3
Vi adoro! :')



 

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Capitolo 25
*** don't worry, be happy; ❤ ***


Come in ogni favola che si rispetti, alla principessa non resta altro che passare il resto dei giorni con il suo principe azzurro.
E' così fu anche per Demi, solo che il suo principe non era poi così azzurro come quello che desiderava da bambina.
Anzi,  Zayn di colori chiari non ne aveva ma il suo cuore non aveva nulla da invidiare ai personaggi Disney.

-Dove stiamo andando?- chiese Demi entrando nella macchina del moro.
-A casa nostra!- rispose lui sorridendole.
Non aveva voglia di discutere sul passato e anche lei non voleva ricordare ancora una volta le sue tragedie,
così quando l'auto partì entrambi si guardarono per un secondo,
trovando negli occhi dell'altro il senso perfetto, giusto e buono di tutto ciò che dalla nascita entrambi avevano sempre cercato.

-Bene...- riconfermò Tanya -...ora puoi lasciarmi, devo tornare a casa.- menti la ragazza desiderando con tutta se stessa di fuggire dallo sguardo di Erik.
-Posso camminare al tuo fianco fino a quando non arrivi a casa tua? Prometto che sto zitto...-
-Non è una buona idea Erik...-
-Allora lo sai il mio nome...-
-...perché non dovrei?-

-Sono cinque anni che mi trovi nomignoli senza mai dirlo...-
-...non ci ho mai fatto caso...-
-Già, nemmeno io, scusami...- 

Era chiaro come il sole che l'ultima frase di Erik era riferita all'amore che Tanya provava per lui ma come lei non era in grado di parlare esplicitamente.

Quando la ragazza si allontanò a piccoli passi,
sentì il rumore dei passi dell'amico come qualche minuto prima ma subito dopo ci fu il silenzio totale e quando arrivata alla fine della strada si voltò,
vide in lontananza le spalle di Erik mentre rientrava alla festa, Tanya sospirò e prese la strada che l'avrebbe diretta a casa sua.
L'indomani avrebbe dovuto dare spiegazioni anche a sua madre del perché non fosse rientrata con Demi.
Per il momento però voleva solo addormentarsi e dimenticare l'accaduto sperando nel meglio per l'amica.

Il lunedì successivo Tanya e Demi si rincontrarono a scuola e come due vecchie amiche che non si vedevano da una vita si raccontarono tutto, anche se erano state lontane solo un giorno.
-Dovrò venire a casa tua per riprendere tutte le mie cose, e ringraziare i tuoi genitori...-
-Tranquilla, ho già parlato con loro, attendono il tuo ritorno per salutarti, detto in confidenza, a mia madre veniva quasi da piangere! Ormai ti considerava una seconda figlia!-
-Ehi non sto andando a vivere dall'altra parte dell'oceano!
- disse ridendo Demi.
-Lo so, ma che vuoi farci, è una mamma, credo sia normale.-
-E a proposito, cos'hai da dirmi in merito alla presenza del tutto inaspettata di Zayn alla festa...-
-...non so, magari era lì di passaggio...-
mormorò Tanya abbassando la testa!
-E combinazione sapeva anche che io ero lì e per questo gridava il mio nome tra la folla.-
-Forse è sensitivo...- 

-O forse ho la migliore amica del mondo che mi ha bloccato in tempo prima che facessi una sciocchezza...-
E non appena entrambe alzarono lo sguardo videro Erik entrare a scuola e Demi riprese: -...parli del Diavolo!-

Non appena la ragazza finì la frase però il giovane gli corse incontro.
-Tanya, Demi...- le salutò prendendo fiato.
-Ciao Erik...- rispose Demi senza alcuna emozione in particolare.
Tanya invece abbassò gli occhi fissando in pavimento.

Quando tutti e tre entrarono in classe ognuno prese posto come al solito e quando la professoressa di italiano arrivò sorrise agli alunni.
-Avete passato un bel fine settimana?-
Ogni ragazzo presente in quella frazione di secondi pensò al suo fine settimana e Erik istintivamentente guardò Tanya che ricambiò lo sguardo.
Si sorrisero e poi la professoressa iniziò la lezione.

Quando Demi tornò a casa invece prese coraggio e diede a Zayn la descrizione.
Lui la lesse e sorrise.
-Quando l'hai fatta?-
-Molto tempo fa...-
-E perché?-
-Perché la professoressa aveva dato come compito questo e...-

La ragazza non riuscì a terminare la frase che il moro la baciò e la strinse forte a se.
-Tu hai cambiato il mio mondo Demi...-
-...Tu hai reso migliore il mio mondo Zayn!-
-Ti amo-
-Ti amerò sempre stupido, e se un giorno dirò il contrario, non credermi!-







Demi Lovato - You Are My Only Shorty Feat. Iyaz (http://www.youtube.com/watch?v=UxwuBEKj9lA&feature=related)



FINE.

 

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Ok nei finali faccio schifo ç.ç 
comunque mi è piaciuto tanto scrivere per voi,
siete state tutte così gentili sin dall'inizio!

Spero che consiglierete la mia storia alle vostre amiche Directioners e Lovatics,
e nulla spero di risentirvi al più presto.

ORA ARRIVA LA NOTIZIA BOMBA DI CUI VI PARLAVO QUALCHE CAPITOLO FA:

IO ODIO ZAYN MALIK NON C'E' ESSERE CHE IO ODI PIU' DI LUI.
MA IN COMPENSO AMO ALLA FOLLIA DEMI PER CUI NON UCCIDETEMI.
PEACE & LOVE! 

anyway se volete contattarmi questo è il mio profilo Twitter:

https://twitter.com/CRannarita
F
acebook profilo:
http://www.facebook.com/annarita.gualberto
e
 infine una pagina di storie FB:
http://www.facebook.com/pages/Dallaltra-parte-delloceano/158297007592246?sk=photos_albums


Ok, grazie a tutte di vero cuore. 
Alla prossima xx 

*piange*

 

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