Come lo scricchiolio delle foglie

di hiccup
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Salutando settembre ***
Capitolo 2: *** 1. Primo ottobre ***
Capitolo 3: *** 2. Due ottobre ***
Capitolo 4: *** 3. Tre ottobre ***
Capitolo 5: *** 4. Quattro ottobre ***
Capitolo 6: *** 5. Cinque ottobre ***
Capitolo 7: *** 6. Sei ottobre ***
Capitolo 8: *** 7. Sette ottobre ***
Capitolo 9: *** 8. Otto ottobre ***
Capitolo 10: *** 9. Nove ottobre ***
Capitolo 11: *** 10. Dieci ottobre ***
Capitolo 12: *** 11. Undici ottobre ***
Capitolo 13: *** 12. Dodici Ottobre ***
Capitolo 14: *** 13. Tredici ottobre ***
Capitolo 15: *** 14. Quattordici ottobre ***
Capitolo 16: *** 15. Quindici ottobre ***
Capitolo 17: *** 16. Sedici ottobre ***
Capitolo 18: *** 17. Diciassette ottobre ***
Capitolo 19: *** 18. Diciotto ottobre ***
Capitolo 20: *** 19. Diciannove ottobre ***
Capitolo 21: *** 20. Venti ottobre ***
Capitolo 22: *** 21. Ventun ottobre ***
Capitolo 23: *** 22. Ventidue ottobre ***
Capitolo 24: *** 23. Ventitrè ottobre ***
Capitolo 25: *** 24. Ventiquattro ottobre ***
Capitolo 26: *** 25. Venticinque ottobre ***
Capitolo 27: *** 26. Ventisei ottobre ***
Capitolo 28: *** 27. Ventisette ottobre ***
Capitolo 29: *** 28. Ventotto ottobre ***
Capitolo 30: *** 29. Ventinove ottobre ***
Capitolo 31: *** 30. Trenta ottobre ***
Capitolo 32: *** 31. Trentun ottobre ***



Capitolo 1
*** Salutando settembre ***


Salutando settembre


 
Salutando settembre
oltre un velo di argentea nebbia,
la morbida sciarpa alla gola raffreddata,
arrossati gli occhi
dalla severa brezza.
 
Nuove tinte lungo i viali spogli
mentre il chiacchiericcio nel cafè
compone la mia melodia.
 


Una zolletta di zucchero nel tè.

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Capitolo 2
*** 1. Primo ottobre ***


Primo ottobre




Ed ecco che nei tuoi sogni profumati
le foglie sussurrano scivolando ai tuoi piedi;
i dolci sorrisi d’amore
in una pallida notte tra le tiepide coltri.

La giornata scandita da una raggiante risata,
da un bacio soffuso sulla gota liscia di bambina,
dai rintocchi musicali del tuo cuore.

Ed ecco che il tuo risveglio diventa freddo, malsano
nella tua piccola stanza chiusa.



Non il miglior inizio quello d’ammalarsi.

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Capitolo 3
*** 2. Due ottobre ***



Due ottobre



Silenzio,
 solo il cuore continua il suo lavorio.
Cuore sanguinante.

Il brusio piacevole della folla s’abbassa
attorno a voi;
attimi di gelido stupore.
Perché non può essere, vero?
Ora ti sorriderà dolcemente,
le labbra sottile incurvate,
gli occhi cerulei aperti.
Vero?

Non ci credi, tu.
E il tuo sguardo supplica veloci spiegazioni,
trasuda d’illusioni incrinate.

E invece è tutto reale.
L’inverno è alle porte, freddo e amaro.
Ed amaro e freddo è anche il suo caffè,
abbandonato,
sulla tazza l’impronta seducente delle tue labbra vermiglie.


Il conto, chiede l’uomo,
il tuo profumo – ciò che rimane - nelle narici.

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Capitolo 4
*** 3. Tre ottobre ***


Tre ottobre



E il padre l’oscura foresta attraversò,
sul suo bianco destriero s’affrettò;
il cuore gravido correva
mentre il re degli elfi l’anima a suo figlio toglieva.

E il fanciullo per il dolore gemette,
il respiro appannato
il battito calato,
un ansito, poi un altro e lo spirito tra i salici perdette.

Giunto alla dimora il padre spaventato
scoprì l’illibata salma orripilato,
tra le gracili braccia lo tenne,
lo scosse, lo implorò, lo baciò. Ma nulla più avvenne.







Mein Vater, mein Vater, und hörest du nicht

Was Erlenkönig mir leise verspricht?

Sei ruhig, bleibe ruhig, mein Kind

In dürren Blättern säuselt der Wind

















Note:

I quattro versi a destra in corsivo vengono da una ballata di Goethe "Erlkönig" - il Re degli Elfi - e la poesia è ispirata proprio a quest'opera; in una notte buia un padre cavalca attraverso una selva con il figlio per tornare verso casa; il bambino inizia ad avere delle visioni e a sentire voci: il Re degli Elfi lo vuole portare via con sè, gli promette giochi stupendi e lo irretisce. Nonostante il giovane riferisca tutto al padre, questi non gli crede e giustifica via via ogni visione e voce del figlio con fredda razionalità. Vedendo che il bimbo non vuole seguirlo, il Re decide di prenderselo con la forza e lo ferisce; a nulla vale la corsa disperata del genitore perchè quando arriva al palazzo il ragazzo è morto.
Questa è essenzialmente la trama ma vi invito a leggerlo nel caso v'interessante; c'è - ovviamente - anche la versione in italiano :3












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Capitolo 5
*** 4. Quattro ottobre ***



Quattro ottobre




E fu quasi come cadere.
Scivolasti nel tuo stesso dolore,
uno squarcio nel cuore e
tutto ti apparve così vuoto,
inutile,
grigio,
impossibile.
 
E fu quasi come morire.
Non incontrasti i suoi occhi
cerulei, né un suo cenno,
nulla.
Solo un momento
nello spazio,
solo un secondo
per disintegrare i tuoi sogni.
 
E fu quasi come affogare.
Le lacrime continuarono a scorrere,
nonostante il volto
nel morbido cuscino
e il soffocare
dei singhiozzi violenti.
 
E fu quasi come volare.
La lametta luccicava
nella pallida luce della stanza,
mentre il sangue stillava,
dai tuoi polsi,
lentamente denso.
 
E fu quasi come inghiottire ossigeno a vuoto.
Cos’avevi fatto?
Perché?
Dove mettere tutto quel sangue?
Come nasconderlo?
 
Cos’avevi fatto?
 
E fu quasi come uno schiaffo.
Ti abbracciò stretto,
singhiozzando contro il tuo collo debole e pallido,
Ti strinse forte nel suo tiepido petto.
 
E fu come una domanda.
Perché piangeva?
 
E fu come un sogno
l’addormentarsi tra quelle braccia profumate,
le labbra rosee contro la tua fronte.






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Capitolo 6
*** 5. Cinque ottobre ***


Cinque ottobre



Tutto finito;
ogni singolo attimo
vissuto con il fiato sospeso
per timore d'increspare quel silenzio,
le parole d'amore che sussurrava contro le tue labbra schiuse
non sono altro che spine nella tua carne ora,
e sanguini
- sebbene nessun'occhio se n'accorga -
sanguini ricordi e speranze.

Perchè tutto è finito;
 non avresti mai potuto pensare
che facesse così male
perdere quell'appiglio e quel sorriso e quei timidi sogni.

Vorresti morire
ma non puoi:
chi muore perde i ricordi, vero?

Tutto è finito;
ma nella notte scura
 i ricordi odorano ancora d'iris
e colonia.

Tutto è finito;
c'è troppo silenzio attorno a te.


Ma - ehi! - hai una voce, la tua voce,
canta. Urla. Ribatti.
Vivi.


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Capitolo 7
*** 6. Sei ottobre ***



Sei ottobre


Respiro appena
in quest'aria ovattata
dalle lacrime e dai gemiti
spaventati.

Lo so,
- lo sappiamo -
ogni giorno è l'ultimo;
loro arrivano e qualcuno di noi poveri disgraziati
s'allontana con loro
in pace.


E le urla di pazzia
i pugni contro i muri graffiati,
Basta.

Portatemi al patibolo, ve ne prego.

Johnny piange.
Il piccolo Johnny ha fame;
non c'è più vita nel seno di sua madre
solo cenere.
E Johnny piange perchè ha fame e paura.

La paura t'attanaglia le ossa e i muscoli e la mente
per le prime albe e durante le primi notti
senza luna.
Poi diventa dolore e nausea e sangue.


Ecco i passi pesanti degli stivali.
Jonnhy non singhiozza
mette le manine sporche sulle labbra spaccate
Le anime sussultano
quando la porta s'apre.

E' un fucile quello.

Oh, bè che dire? Addio.







Magari Jonnhy sarebbe potuto diventare un poeta.




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Capitolo 8
*** 7. Sette ottobre ***


Sette ottobre



To Freddie, we still love you

*

Rivivo attraverso le tue canzoni;
gli occhi socchiusi,
note sussurrate a fior di labbra.
Ed è dolore
sapere che la tua voce non possa più librarsi libera,
costretta in una mera incisione.

Le tue parole,
le melodie
durante le notti
d'amore
d'odio
di tristezza
di solitudine.

Ti ricordo e t'amo come un tempo,
quando balbettavo sul tuo respiro
troppo piccina per quelle parole,
quei significati.

E il respiro s'arresta al cuore,
innanzi a quella canzone.
Perchè hai vissuto fino all'ultimo
- come una puttana del palcoscenico -
ma è stato un cadere perenne
nel buio.
Un cadere afono.






Rivivo attraverso la tua voce
e ti amo ancora come la prima volta.









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Capitolo 9
*** 8. Otto ottobre ***




Otto ottobre



Solo
il desiderio
 di dormire;
chiudere le palpebre
dimenticando
ogni volto
ogni parola
tutto.

E' un po' come morire,
dormire:
devi solo chiudere gli occhi
e sei già perso,
nel silenzio della mente
nella nausea della realtà che sbiadisce.

Solo chiudere gli occhi
e
sprofondare
giù

Sempre
più
giù

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Capitolo 10
*** 9. Nove ottobre ***


Nove ottobre



Non guardarti indietro,
corri lontano con me;
vedremo il sole sorgere e
tramontare in un sorriso,
tra la rugiada e le stelle.

Non guardarti alla spalle.
Sogneremo in un tiepido abbraccio.

Non andartene.

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Capitolo 11
*** 10. Dieci ottobre ***




Dieci ottobre



Ed è già l'alba:

la luna sbadiglia,
mentre il cielo inspira.

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Capitolo 12
*** 11. Undici ottobre ***


Undici ottobre


Abbracciata al cuscino
tra le coltri profumate
e i sorrisi timidi,
con i polpastrelli sfioro i sogni;
le punte dei capelli che solleticano le dolci labbra,
tra le mani un libro.

Pagine ingiallite dalle giornate solari
dalle nuvole gravide
da occhi avidi.

Sta arrivando il freddo.


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Capitolo 13
*** 12. Dodici Ottobre ***




Dodici ottobre


Cadde in ginocchio
su quell'odio insanguinato,
si prese le tempie pulsanti tra i palmi
 sudati.

Che fare?

Vacillato
incrinato
caduto.

Perso.

Cosa gli rimaneva,
se non la sua tormentata anima
e quei spartiti macchiati d'amore
passato?

Odiava la quiete
Troppo silenzio.
Troppo ordine.


Suoni e note nelle vene,
silenzio morto tra le dita.





Perchè pesino il miglior compositore della Storia
temeva le sue pause.

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Capitolo 14
*** 13. Tredici ottobre ***



Tredici ottobre


Rifugiarsi tra i ricordi
di una giornata piovosa:

Il tichettio insistente ai vetri
appannati,
partorisce una strana melodia
altisonante
tra uno sbadiglio vacuo e un sorriso quieto
dipinto sulle labbra rosee.

Una giornata così nostalgica
così famigliare
così tua.

Distinto nelle narici
l'odore di quel caldo abbraccio che fu,
è passato troppo tempo?

La prima tazza di tè tra le lunghe dita gelate,
il primo raffreddore,
la prima pioggia d'autunno.





Anche i fili d'erba stillano rugiada
quando l'alba saluta il nuovo mattino.






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Capitolo 15
*** 14. Quattordici ottobre ***




Quattordici ottobre.



Siedo su questa collina,
tra sospiri di vento e nuvole sorridenti,
a pensare a ciò
che fu quand'ancora gli inverni non gravavano sul corpo.

Quanto tempo, quante storie, vero?

Giovane fanciulla,
sposata per anni,
attivista e decisa nelle vitali scelte.

E' un tramonto stupendo, sussurro soavemente;
il cane guaisce appena al mio fianco.
E ora di tornare? Di già?

Con uno sbuffo mi sollevo sulle membra stanche
e il cappello indaco
vola via, lontano,
giù dalla tua collina.



"Nessuno mi pettina bene come il vento"












Note: l'ultima frase non è mia ma di Alda Merini.

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Capitolo 16
*** 15. Quindici ottobre ***



Quindici ottobre



Sospesa su di un argenteo filo
alla penombra del plenilunio,
affondi i candidi denti nelle rosse labbra,
indecisa.

Dubbio e domanda:
Che fare?
Chi sono?
Dove andare?

Piccolo incedere tentennante
per la caduta fatale nella
confusione del mondo attorno;
chiacchiere, mormorii, sussurri
respiri.
Ogni cosa mi è così estranea.
Sbagliata.

Non più ingenua bambina
non ancora donna matura.





Solo un'anima e un cuore troppo vivi.

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Capitolo 17
*** 16. Sedici ottobre ***



Sedici ottobre



E come la tempesta impervia
travolge ciò che le si pone innanzi,
la mia anima brucia di fasulla inerzia
e il cuore palpitate stretto tra i palmi.

Oh, che rabbia! Che furore!
Nulla peggio d’una sporca macchia
sulla bianca corazza dell’onore.
Eppure si sconquassa, eppur si placa.

Sovrumano sdegno che scuote
e riscuote la pallida fronte candida,
pari all’increspar d’un’onda  sulla riva
al vorticoso susseguirsi dei pensieri nella mente.

Un’inerme vita travolta dalla quiete dell’orizzonte.
Il vortice delle acque nei miei occhi.


Fragile quiete al confino dell'esistenza

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Capitolo 18
*** 17. Diciassette ottobre ***



Diciassette ottobre


Tra un quieto mugolio
d'inquieta penombra d'incubo insicuro,
scivolano le forze dalle ossa
dai muscoli
dalla pelle
dall'anima.

Benarrivato nel tuo prediletto mondo onirico, mio caro.
Non temere, morirai
strangolato
soffocato
schiacciato
da questa realtà amara.
Non temere, mio caro.


Riemergerai in tempo per la rinascita del sole.

Iniziamo?

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Capitolo 19
*** 18. Diciotto ottobre ***



Diciotto ottobre

Continua,
continua.

E' come una cieca furia, la tua;
sfogo perpetuo eppure così effimero.
Quasi non vedi i colori davanti a te,
li senti, li ascolti.
Ogni colore ha un suo mondo,
i colori sono vivi,
e tu gemi e ridi e piangi
colta dalla loro azione.

Intingi appena il pennello nell'essenza
dell'anima,
prendi quelle urla d'emozione e
dipingi.
Sulla tela, sul mondo.

Potresti vivere in quel modo:
t'immergi nel piacere della creazione
e affondi le setole nella tela immacolata,
scordandoti pure di respirare
- il cuore palpita? E' l'arte quella che ti pulsa nelle vene -
e tutto diventa estasi.

Il tempo di un battito di ciglia
e il tempo del Genio è scaduto.

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Capitolo 20
*** 19. Diciannove ottobre ***


Diciannove ottobre


 
Non chiamatemi pazzo;
non sono stato io ad ucciderla
strappandole il cuore e mordendole i sogni.

Non sono squilibrato, sapete?
Avevo solo paura:
tutto così stretto,
così buio,
così;
volevo respirare, correre, cantare.

Non sono stato io, signori:
come la notte cala sulla luna,
la furia mi ha ferito gli occhi.
Guardate le mie mani
- sono così sporche, non vedete? -
il mio volto
- il mio riflesso mi nausea -
la mia mente
- assassina silenziosa -

Non sono pazzo.

Vi prego
non
chiamatemi
pazzo.







Ho
paura.

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Capitolo 21
*** 20. Venti ottobre ***


Venti ottobre


Una stretta al cuore
- ad un passo dall'oblio,
così afono, tremi tra quei sconnessi palpiti -

Lo vedi ed è come bere la tua tisana preferita
innanzi il fuoco.
Sei una grande osservatrice, ragazza
sciagurata,
possedevi occhi appannati dal sentimento.

Lo vedi insieme a lei
e inizi a morire lentamente.
Terribile morsa allo stomaco,
resa salata dalle lacrime
tra le aridi labbra.


Perchè?


Desideresti svanire pur di non pensare,
di rivederli.

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Capitolo 22
*** 21. Ventun ottobre ***


Ventun ottobre

Caracollò sotto quello sguardo
fiero e agrodolce;
era scorretto,
era pericoloso,
ne era consapevole.
Era calore.

Ma sfiorò quelle palpebre
sognanti
con popastrelli tremanti;

troppe lacrime sulla lingua.

Pregò che le stelle volgessero
altrove i loro sguardi luminosi.
Avevano bisogno dell'oscurità.

Al buio i peccati sono solo giochi innocenti, vero?

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Capitolo 23
*** 22. Ventidue ottobre ***


Ventidue ottobre

Inspiri avida
l'aria gelida;
punge la gola,
urta il calore.

I tuoi vecchi polmoni bramano
il respiro della vita;
sciocca donna,
dove credi ti porterà il tuo pesante fiato?

Nulla è rimasto dei bei salotti
degli avvenenti giovani.
Ogni cosa sfiorita
in notti piovose.

La tua età l'hai perduta
la gioia, la bellezza
la fama decaduta,
in un battito di ciglia, in una carezza.

Respiri farfalle primaverili
e sentori d'agrumi autunnali;
la neve punge le gote solcate,
le ossa riposano all'ultimo sole
d'estate.





" Di cos'è morta? "
" Era sua moglie? "
" L'amante al tempo della Rivoluzione. Di cos'è morta? "

" Voleva respirare il mondo. "

" Vecchia sciocca Sophie - "

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Capitolo 24
*** 23. Ventitrè ottobre ***



Ventitrè ottobre


Non urlare,
mondo.

I timpani sfondati,
il cuore lacerato
in un viscoso singulto vermiglio.
La mente schiacciata,
impronte di dannazione sulla pelle chiara.

Non urlare,
mondo.

Immergersi nella vasca bollente
e sognare di addormentarsi
lentamente
profondamente.

Non sento più nulla.

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Capitolo 25
*** 24. Ventiquattro ottobre ***


Ventiquattro ottobre

Aiuto.
Aiuto.
Aiutami.

Ingoio acqua salata di lacrime e
ricordi sbiaditi
in una notte d'autunno calda.
Troppo calda.

Aiuto.

Come posso
- io, spirito dannato -
salvare te?

Trascinami con te nelle acque
dense d'oblio.

Deglutisci e ti senti lacerare
da quelle illusioni affilate,
dannate.

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Capitolo 26
*** 25. Venticinque ottobre ***


Venticinque ottobre

Come una candela
lentamente la mia fiammella s'assopisce.
Ogni secondo trascorso
è una scalfitura
sulla mia corazza,
nelle iridi le lacrime;

Perchè sono stanca
perchè non voglio più ascoltare alcuna
di quelle ombre irrisorie.

Lasciatemi in pace,
andatevene.

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Capitolo 27
*** 26. Ventisei ottobre ***


Ventisei ottobre

Nella nebbia del borgo,
tra candide strisce sottili
e il freddo che raschia le ossa,
cammino lentamente.

Nessuno in vista,
i limiti della mia mente sbiaditi
in un gracile sbadiglio.


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Capitolo 28
*** 27. Ventisette ottobre ***


Ventisette ottobre


Il pendolo
alla parete
scandisce i secondi
sbadigliando.

E
tu osservi
il tuo riflesso
opaco
nella pioggia
sui vetri
sporchi.

E singhiozzi:
è troppo presto per sognare
è troppo tardi per morire.

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Capitolo 29
*** 28. Ventotto ottobre ***


Ventotto ottobre

Posò le mani gelide
sulle gote accaldate
- erano accanto al fuoco scoppiettante -
e gli occhi s'incontrarono
limpidi e ricchi.

Quanto può riscaldare una carezza tra le labbra?

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Capitolo 30
*** 29. Ventinove ottobre ***


Ventinove ottobre


She's smiling all alone
there,
Can't you see her?
Don't you wanna see her?
She's smiling to you
cold tears in the hazel eyes.
Poor little, girl.
Are you happy now?
Have you killed her already, don't you?
She's slowly dying for you;
drawning in those bitter nightmares.

Why have you done all this?
You.
Bastard.




*



Sorride tutta sola
là,
Non la vedi?
Non la vuoi vedere?
Ti sorride
fredde lacrime negli occhi nocciola.
Povera piccola.
Sei felice ora?
L'hai già uccisa, vero?
Sta' lentamente morendo per te;
affoga in quegl'incubi amari.

Perchè hai fatto tutto questo?
Bastardo.



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Capitolo 31
*** 30. Trenta ottobre ***



Trenta ottobre


Conobbi i tuoi occhi
cerulei
in una giornata di vento
e pioggia soffice;
eri così silenzioso e
speciale.

Il mio cuore avvampò innanzi
a quell'impavido invito.

Ti amai per quegli occhi,
e ti detestai.

Perle azzurre che tuttora rincorrono i miei incubi.

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Capitolo 32
*** 31. Trentun ottobre ***


Trentun ottobre

Rabbrividisci sotto l'ombrello,
tintinnano le goccie sull'asfalto gelido.

Unico desiderio martellante
il calore della famiglia e
il sapore di una bevanda dolciastra,
per infuocare le membra.

Rabbrividisci sotto l'ombrello,
è arrivato l'inclemente inverno.




*











E con quest'ultima poesia si chiude questa raccolta d'ottobre :3
Io mi sono divertita un sacco a scrivere ogni giorno una poesia basandomi su ciò che mi è successo in quella determinata giornata; mi ha aiutato a pensare, a riflettere, a soffermarmi sui dettagli delle cose. E mi è piaciuto davvero molto farlo.
Spero sia stato piacevole anche per voi che avete letto. A tal proposito voglio ringraziare tutte le persone che hanno recensito, favorito, seguito, ricordato questa raccoltina senza nessuna pretesa. Ma sopratutto a chi ha letto *w* Vi adoro, grazie <3

Alla prossima volta,

hiccup

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