Forgetting him was like trying to know somebody you've never met.

di hugmeidols
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one. ***
Capitolo 2: *** Chapter two. ***
Capitolo 3: *** Chapter three. ***
Capitolo 4: *** Chapter four. ***
Capitolo 5: *** Chapter five. ***
Capitolo 6: *** Chapter six. ***
Capitolo 7: *** Chapter seven. ***
Capitolo 8: *** Chapter eight. ***
Capitolo 9: *** Chapter nine. ***
Capitolo 10: *** Chapter ten. ***
Capitolo 11: *** Chapter eleven. ***
Capitolo 12: *** Chapter twelve. ***



Capitolo 1
*** Chapter one. ***





 

Beth rimase a fissare la coppietta, seduta in un angolo del bar, che bisbigliava e ridacchiava felice, con la guancia schiacciata sul bancone e le braccia poggiate su quest'ultimo a peso morto mentre aspettava la sua cioccolata calda. 
Si era riparata in un locale irlandese imboscato in un vicolo di Londra prima che cominciasse la bufera e adesso era costretta a sorbirsi le gridolina e le risatine di due ragazzi innamorati che la stavano irritando e non poco.
E dire che fino a qualche ora prima anche lei era così, tutta zuccherosa e felice di essere fidanzata, per poi arrivare a casa del suo ragazzo e trovarlo a letto con un'altra, svuotargli il caffé bollente in testa e uscire senza far vedere che stava piangendo dopo avergli urlato un secco "vaffanculo" sbattendo la porta. Eppure lei quella volta ci aveva creduto, di nuovo. 
Aveva creduto che quella volta sarebbe potuta andare bene, ma non era così, non per lei. 
Non per una alla quale non va bene mai nulla, figurarsi una storia d'amore seria. 
Però quella volta Zayn era stato quasi convincente, con quei suoi "ti prometto che sono cambiato" - "non sono più così" - "sono stato uno stronzo ma ti amo davvero" e cose così, frasi che di solito trovi in quei biscottini scadenti che contengono frasi che dovrebbero aprirti la mente ma che alla fine sono solo frasi fatte e riutilizzate per anni. 
Ma lei non poteva farci niente, era innamorata e ci sarebbe cascata alte mille volte, bastava solo che Zayn la guardasse con i suoi bellissimi occhi castani per farla sciogliere e farla ricadere fra le sue braccia per poi farla stare male di nuovo. 
Infondo Zayn era fatto così, era il solito tipo figo che se ne frega dei sentimenti delle persone, che pensa solo a se stesso e a ciò che potrebbe essere un vantaggio per lui, tutto il resto è inutile, insignificante e forse, anche Beth era insignificante per lui, ma dal suo punto di vista, Zayn non era poi così insignificante, la sua prima vera volta era stata con lui e anche se per lei significava tanto per lui sicuramente era solo una botta e via, come tutte le altre. Beth continuò a guardare i due piccioncini per qualche minuto finché il barista, un ragazzo biondo con due occhi azzurri mozzafiato, richiamò la sua attenzione "Ecco a lei, una cioccolata calda fumante" posò la tazza sul bancone ma Beth le diede poca importanza e tornò a guardare i due "sono carini eh?" commentò il barista, la ragazza lo guardò "Chi? Loro?" fece un cenno con la testa "Sisi, proprio loro, sono dolci" Beth fece una smorfia "Sono fastidiosi con tutti i loro -ihih- e i -haha dai mi fai solletico-" commentò imitandoli con una vocina stupida, il ragazzo rise "La tua è solo invidia" aggiunse per poi voltarsi per mettere a posto i bicchieri "Invidia?! Per favore, ho chiuso con le storie d'amore" rispose acida prendendo la tazza con la cioccolata "Ah sì? E da quando?" il barista si voltò verso di lei e la guardò intensamente poggiando il gomito sul bancone e successivamente la guancia sul palmo destro "Da oggi.." il ragazzo inclinò la testa "Una storia finita male? Che è successo, si è dimenticato dell'anniversario?" rise, ma Beth rimase seria "Era a letto con un'altra, ti basta come risposta?" il ragazzo smise di ridere e tornò serio "Oh, mi dispiace, ma credo che il tuo voler farla finita con le storie d'amore sia esagerato, non sono tutti così i maschi sai?" le sorrise "Ormai non ci credo più, secondo te mister -pucci pucci- o come lo chiama quella cosa lì" fece un cenno verso la ragazza bionda e intelligente come una pigna secca "le resterà fedele per sempre? Pft, per cortesia sii un po' realista..c..coso" 
"Chi sarebbe coso?" le chiese il ragazzo "Saresti tu, sai, non sono veggente, non so indovinare il tuo nome" rispose bevendo la sua cioccolata "Aaah..piacere io sono Niall" aggiunse il ragazzo asciugandosi la mano sul grembiule per poi porgerla a Beth "Piacere" gli porse la mano "io sono Beth" forzò un sorriso e finì di bere la sua cioccolata "Piacere mio, comunque, Beth" sorrise "per tua immensa gioia mr.pucci pucci sta andando via" schioccò le dita verso la loro direzione "Scusa ma, non pagano?" Beth li guardò "Hanno pagato prima, a proposito mi devi due sterline" per poco Beth non sputò fuori tutta la cioccolata per restituirgliela tanto che era rimasta scioccata "Due sterline? Scherzi!! E' un furto!" Niall fece spallucce "I'm sorry" commentò con il suo stranissimo accento irlandese "questi sono i prezzi, sgancia bella" rise e le porse la mano "Sei un ladro" commentò "Grazie" le sorrise "Figurati, non contare sul fatto che io torni qui sai" 
"Ah ah, ne faccio a meno della tua presenza, Beth" scandì bene il suo nome "Ah ah ah, ciao mister simpatia" così dicendo scese dallo sgabello e si avviò verso la porta "Simpatico come un cactus in culo proprio" 
"Ti ho sentito" le urlò dietro "Ma davvero? Beh, sai spero che quel lampadario ti cada in testa, il rumore di quella lampadina mi stava triturando le orecchie, la tua baracca cade a pezzi" continuò dando un leggero pugno sulla porta "Almeno io lavoro, ah ah!" 
"Chi ti ha detto che io non lo faccia" rispose Beth poggiandosi a muro "Si vede che sei un tipo che non lavora, sono le tre del mattino e sei ancora in giro, una persona che lavora alle undici massimo crolla" Beth rimase in silenzio, non sapeva come controbattere perciò decise di andarsene "Sta volta hai vinto, ma la prossima non la passi liscia" gli fece la linguaccia e si avviò fuori sentendo la risata del barista che se la stava ridendo di brutto. 
Beth si avviò per il vicolo con passo svelto, quando era entrata nel locale non era poi tanto buio ma adesso era alquanto inquietante perciò cercò di farsela il più velocemente possibile. 
Una ragazza sola, di notte, in un vicolo buio non è mai al sicuro, soprattutto se nel vicolo si aggiura gente abbastanza losca come i tre tipi che facevano avanti e indietro commentando il fondoschiena e il corpo di Beth che faceva di tutto pur di non sentirli. 
Il vicolo sembrava non finire più e Beth cominciò ad avere abbastanza paura quando sentì alcuni passi avvicinarsi, ma non si sarebbe mai girata, nemmeno sotto tortura, aveva troppa paura ma non poteva nemmeno cominciare a correre perché, beh, non era poi così veloce perciò si limitò a camminare ancora più veloce di prima sperando di uscire da quel posto il prima possibile, cosa che non accadde perché qualcuno le posò la mano sulla spalla facendola trasalire. 
"Ehi ciao" Beth non si girò, rimase immobile "non è cortese non guardare negli occhi la persona che ti sta parlando, sai?" era una voce maschile, sembrava divertito ma lei non lo era affatto. 
L'uomo o il ragazzo, Beth non lo aveva visto, puzzava di alcool da fare schifo e da come si reggeva sulla sua spalla sembrava quasi che non avesse intenzione di lasciarla andare. 
"Sto parlando con te" continuò il ragazzo, ma lei non si girò "ho detto, sto parlando con te!" alzò un po' il tono della voce e Beth serrò gli occhi cercando di non cominciare a piangere in preda alla paura "L..lasciami, ti prego" disse con voce tremolante, il ragazzo scoppiò a ridere "E perché mai?" le palpò il sedere con l'altra mano e Beth si girò di scatto tirandogli uno schiaffo. 
Il ragazzo rimase immobile, non si mosse di un centimetro, in compenso riprese a ridere "Non avresti dovuto farlo sai?" si massaggiò la guancia e la spinse a muro "Adesso dovrai pagare" si scombinò i capelli e la guardò dalla testa fino ai piedi inumidendosi le labbra "Non mi toccare" cercò di dare alla sua voce un tono più sicuro in modo da non far trasparire il fatto che se la stesse facendo sotto "E chi me lo impedisce? Siamo soli qui, a meno che tu non voglia che io chiami anche gli altri due" Beth non rispose, si limitò a fissarlo negli occhi "ecco" continuò "hai fatto la scelta migliore" sapeva che se avesse parlato o semplicemente pianto sarebbe andata a finire ancora peggio, anche se, la situazione in cui si trovava non era una delle migliori, era sempre meglio averne davanti uno solo piuttosto che tre "Allora, allora, allora" il ragazzo cominciò ad accarezzarla piano piano partendo dall'interno coscia, Beth non si mosse, chiuse di nuovo gli occhi con forza sperando che non le facesse nulla o che qualcuno la raggiungesse e l'aiutasse, il ragazzo si avvicinò sempre di più a lei dandole un bacio sul collo, Beth chiuse i pugni e si scansò subito dopo "Ehi, che fai scappi?" il ragazzo le alzò il viso con l'indice e Beth serrò i denti respirando velocemente "Non puoi scappare" sorrise maligno e la girò con forza spingendola con la faccia verso il muro e strusciandosi su di lei dandole altri baci sul collo. 
Beth si lasciò scappare qualche lacrima e cominciò a pregare che tutto finisse presto, voleva solo andare via, ma nessuno l'avrebbe sentita, nessuno l'avrebbe aiutata. 
Il ragazzo la girò di nuovo e iniziò a baciarla con forza mentre Beth cercava di spingerlo via, senza alcun risultato, non aveva nessuna speranza contro di lui, ma non si sarebbe arresa così facilmente, anche se, la situazione si stava mettendo male. 
Il ragazzo la tenne ferma con una mano mentre con l'altra, le sbottonava i pantaloni per poi infilarle le mani nelle mutande, Beth cominciò a gridare ma le tappò la bocca in modo che quello nessuno potesse sentirla, le tolse le mani dalle mutande e anche lui si sbottonò i pantaloni. 
Beth cominciò a spingerlò e provò a tirargli dei calci, ma nulla serviva, non poteva farcela da sola in più non riusciva a smettere di piangere. 
Ma non avrebbe smesso di gridare, avrebbe gridato finché non sarebbe rimasta senza voce. 
Più Beth cercava di dimenarsi, più il ragazzo diventava violento, le rinfilò le mani nelle mutande e cominciò a farle male, più Beth lo respingeva più lui andava oltre. 
Cominciò a pensare che quella per lei, fosse davvero la fine quando qualcuno interruppe il ragazzo "Ehi tu!" una voce profonda fece ritrovare le speranze a Beth, anche se, aveva paura che potesse essere qualcuno che lo avrebbe aiutato, il ragazzo tolse nuovamente le mani dalle mutande di Beth ma lei, continuò ad urlare cercando di farsi capire. 
"Cosa stai facendo?!" la voce si avvicinava sempre di più "Niente, mi sto divertendo con la mia ragazza" rispose "Non penso che a lei piaccia la cosa e, se devo dirla tutta non credo nemmeno che lei sia la tua ragazza" Beth smise di urlare e riprese a piangere, non aveva mai pianto tanto in vita sua "Cosa vuoi?" disse con far serio il ragazzo "Lasciala andare, o mi costringi a farti male" il ragazzo rise "Non credo proprio voglio divertirmi" così dicendo si girò verso Beth e fece per riprendere ciò che aveva cominciato quando gli arrivò un pugno in pieno volto che lo fece cadere a terra "Che cazzo fai?!" disse il ragazzo rialzandosi da terra "Ti avevo detto che ti avrei fatto male, adesso vattene" Beth rimase immobile, sembrava che le sue preghiere si fossero avverate e scivolò lungo il muro fino ad arrivare a sedersi a terra asciugandosi le lacrime "Io non me ne vado, levati dai coglioni" fece per tirargli un pugno ma il ragazzo lo scansò per pochissimo, per poi tirargli un altro pugno sullo stomaco e una gomitata sul naso facendolo finire a terra fra i cassonetti. "Spero che la lezione ti sia bastata" disse il ragazzo massaggiandosi le nocche "non farlo mai più, sono stato chiaro?" continuò fissando il ragazzo a terra, quest'ultimo rimase tra i cassonetti ancora per qualche minuto per poi rispondere con un secco "Te la farò pagare". 
Beth guardò velocemente sia il ragazzo a terra che quello che l'aveva salvata, era ancora terrorizzata e non riusciva a muoversi, solo quando il ragazzo tra i cassonetti si mosse per rialzarsi lei fece uno scatto come per alzarsi e correre ma l'altro le si piazzò davanti come se volesse proteggerla a qualsiasi costo, avrebbe tanto voluto sapere chi fosse ma il vicolo era troppo buio per poter vedere. 
I due ragazzi si guardarono, o almeno così sembrava, per un tempo che sembrò interminabile, poi, quello fra i cassonetti si alzò del tutto e se ne andò, ma prima di sparire del tutto, si girò di nuovo verso i due e con voce seria disse "Non la passerai liscia" riferendosi a quello che l'aveva aggredito che, senza mostrare la minima preoccupazione si mise a ridere "Non credo proprio" uscì una mano dalla tasca dei pantaloni e mostrò il cellulare "sei in trappola" premette un tasto sul suo cellulare e lo rimise in tasca "adesso, vattene, prima che le cose si mettano peggio." si voltò verso Beth e le si avvicinò lentamente poi, quando fu abbastanza vicino le sorrise e le porse una mano "Ti aiuto ad alzarti" Beth annuì lentamente e gli diede la mano, così facendo il ragazzo l'aiutò e levandosi la giacca gliela mise sulle spalle. 
L'altro era ancora lì, un po' più distante ma c'era ancora. 
Il ragazzo le mise una mano sulla spalla e guardò verso l'altro che poco dopo sparì nel buio del vicolo senza lasciare traccia, così facendo le accarezzò la schiena e l'accompagnò fuori da quel posto. 
Durante il tragitto, quel poco che mancava, Beth si strinse nella giacca che aveva sulle spalle, profumava di limone ed era calda e molto piacevole. Avrebbe voluto sapere di chi fosse, avrebbe voluto vedere sin dall'inizio il volto della persona che l'aveva salvata da quel tipo ma ormai, non avrebbe dovuto aspettare più di tanto, s'intravedeva già la fine del vicolo illuminata dai lampioni della strada principale, la neve ormai ricopriva ogni cosa: panchine, lampioni, macchine e persino quasi tutta la strada, ormai Beth riusciva a vedere ogni cosa in modo nitido, non aveva mai amato le luci della città così tanto prima di quel momento e non aveva nemmeno amato il profumo di limone ma stranamente quello che ne riempiva la giacca che aveva sulle sue spalle sembrava il più bel profumo del mondo. 
"Ehi?" una voce maschile riportò Beth alla realtà "Mh?" la ragazza si girò distrattamente verso il ragazzo, lo guardò di sfuggita, tornò a guardare la strada e subito dopo si ri-voltò verso di lui "Aspetta! Io..io ti conosco!" commentò con fare stupito "Tu sei.." il ragazzo la interruppe "Mr.pucci pucci" rise, Beth arrossì "Scusa" calò la testa "Non preoccuparti" le mise di nuovo la mano sulla spalla e l'avvicinò a se, Beth si voltò lentamente verso di lui e sorrise leggermente "come stai?" le chiese serio, la ragazza fece spallucce, avrebbe solo voluto piangere in quel momento "Capisco, non ti senti di parlarne, hai tutte le ragioni per non volerlo fare" le tolse la mano dalla spalla e se la mise in tasca, Beth si voltò nuovamente verso di lui, restò in silenzio e cominciò a studiare tutti i suoi lineamenti.Sembrava fatto di plastica, non aveva nulla fuori posto, tranne i capelli. 
Aveva i capelli ricci e scombinati, la pelle chiara e le guance arrossate dal freddo, gli occhi verdi ed un sorriso mozza fiato contornato da due fossette. Mentre Beth continuava a fissarlo il ragazzo si voltò di scatto facendola spaventare "Dicevo io che mi sentivo osservato" cominciò a ridere "comunque piacere, io sono Harry e, tu sei?" la guardò "B..beth" rispose a bassa voce "Beth eh? Bel nome" le sorrise di nuovo, non faceva altro che sorriderle e a lei infondo non dispiaceva. 
Era strano però, pensava che uscita dal vicolo gli sarebbe saltata addosso, iniziando a piangere e tremare come una foglia eppure, era tranquilla, si sentiva al sicuro con lui anche se non lo conosceva per niente, sapeva solo il suo nome ma riusciva a farla stare tranquilla anche solo standole vicino, non aveva mai sentito una cosa del genere, o meglio, con Zayn non era mai successo. 
"Beth?" la ragazza si girò di scatto verso di lui "Si?" chiese distratta "Ogni tanto entri in un mondo tutto tuo" accennò una risata "Ah" rise leggermente "mi succede spesso" gli sorrise "Ho capito, comunque se vuoi ho la macchina ti accompagno a casa" si offrì "Em.." Harry si morse il labbro "Capisco, non ti fidi eh? E' normale, tranquilla, volevo solo essere gentile" 
"No ma..lo apprezzo davvero è solo che..sono un po' scossa, scusa..comunque grazie, davvero" lo abbracciò senza rendersene conto, Harry sorrise e le accarezzò la schiena e la strinse leggermente "Non ringraziarmi" Beth si allontanò "Comunque abito a qualche isolato da qui..non ci metto niente a piedi, grazie ancora Harry..davvero" sorrise leggermente "Chiamami pucci pucci" rise e Beth rise con lui "Grazie ancora" sorrise e facendo un cenno con la mano si avviò verso casa a passo veloce, sapeva che Harry era a qualche metro da lei e che forse l'avrebbe aiutata ancora ma non voleva rischiare così, continuò ad aumentare il passo finché non cominciò a correre. 
Arrivò davanti casa sua dopo qualche minuto, aprì la porta e dopo averla chiusa bene a chiave, con le mani che tremavano, senza nemmeno spogliarsi, s'infilò a letto e cominciò a piangere ininterrottamente finché, verso le cinque, si addormentò.


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Okay eccomi qui con una nuova fan fiction, una nuova BARRY kjhbkjdshbk 
non vedevo l'ora di scriverne un'altra quiiiiiiiiiiindi eccomi qui uù 
Spero che questa fan fiction vi gusti çwç 
Se volete insultarmi sono sempre 
@hugmeidols 

PISELLOVE

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Capitolo 2
*** Chapter two. ***


 





Un forte profumo di limone riempì i polmoni di Beth facendola svegliare.Si era addormentata con la giacca addosso, giacca che, non era nemmeno sua a dir la verità.
Aprì gli occhi lentamente e si passò una mano fra i capelli grattandosi lentamente tempia per poi mettersi a sedere sul letto cercando di aprire del tutto gli occhi, cosa che non le era mai riuscita molto bene.
Sbadigliò e si buttò a peso morto all'indietro per poi dare un occhiata alla sveglia sul comodino accanto al letto.
Segnava le "02:48 pm", segno che, aveva dormito più del dovuto e che adesso era in pieno ritardo.
Si alzò di scatto e inciampando in alcuni scatoloni sparsi per casa, scatoloni che doveva riempire entro le tre del pomeriggio poiché il camion dei trasclochi sarebbe arrivato da lì a poco, si fiondò in bagno e cercò di darsi una sistemata.
Si fece una doccia lampo e si rimise i vestiti con i quali era andata a dormire poiché tutti i suoi vestiti erano stati messi nelle valigie che doveva portarsi quindi, per non rimanere in mutande avrebbe dovuto rimettersi tutto ciò che si era trovata addosso compresa la giacca di "mr.pucci pucci".
Cominciò a scaraventare tutto negli scatoloni senza pensarci due volte, ruppe anche tantissime cose, ma se ne fregava giustificandosi con frasi tipo "tanto poi lo ricompro" o "nemmeno mi piaceva" quando anche le sapeva che non era così.
Alle tre spaccate l'uomo dei traslochi suonò al citofono di Beth che, mentre cercava di chiudere l'ultimo scatolone urlò "Un attimo!!" per poi fiondarsi ad aprire.
"Buon giorno" disse accogliendolo dentro quella che definiva "casa" ma che in realtà era un monolocale piccolissimo nel quale era stata costretta a vivere per un anno interno mentre cercava di racimolare abbastanza soldi per cambiare casa e quartiere perché quello in cui viveva, non era proprio adatto ad una diociottenne straniera, sola e anche abbastanza bella.
Per fortuna, se così si può dire, non le era mai capitata una cosa come quella della sera precedente eppure, era già stata fuori casa, da sola, fino a tardi perciò non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere, ma era successo.
Comunque Beth si era imposta di non ricordare nulla di ciò che fosse successo la sera prima, a parte il ragazzo che l'aveva aiutata e al quale avrebbe dovuto restituire la giacca, prima o poi.
Mentre Beth era immersa nei suoi pensieri, l'uomo aveva già svuotato casa, effettivamente non è che avesse poi così tanta roba dentro casa.
Aveva giusto un salottino con due divani e una parete attrezzata, la cucina con il tavolo e le sedie e il frigo e la camera da letto con l'armadio, i due comodini e il letto matrimoniale, ma lei aveva già in mente di comprare altra roba, aveva soldi a sufficienza.
Beth lavorava in un negozio di dischi, l'aveva ereditato dal padre, il più grande e rifornito negozio di dischi di tutta Londra eppure, quando suo padre se n'era andato aveva ereditato solo una lunghissima lista di debiti che era stata costretta a pagare con i risparmi del negozio e i soldi ricevuti dopo aver venduto la precedente casa in cui viveva con suo padre, compresi tutti i mobili tranne quelli che aveva tenuto per se.
Perciò era stata costretta ad andare a vivere in un posto squallido, in un monolocale che cadeva a pezzi ed era stata costretta a chiudere moltissime cose, tra le quali altri mobili che aveva nella casa precedente, in una garage un po' più lontano da dove abitava lei perciò prima di arrivare al nuovo appartamento sarebbe dovuta passare anche da lì.
Però una cosa positiva c'era: avrebbe potuto rimettere dentro casa tutti i suoi dischi che aveva lasciato al negozio a causa del poco spazio, quella diciamo, era la cosa che la rendeva più felice.
Ovviamente essendo cresciuta con un musicista e avendo passato tutta la vita dentro un negozio di dischi, il bagaglio culturale musicale di Beth era abbastanza ampio e lei, di questo, se ne vantava e non poco.
Suo padre comunque, essendo un musicista anche abbastanza bravo, aveva influito e non poco sulle conoscenze musicali di Beth insegnandole anche, tra un concerto e l'altro a suonare la chitarra, chitarra che ovviamente Beth teneva al negozio in una teca poiché dopo la morte di suo padre quella era rimasta l'unica cosa che la legava a lui.
Di sua madre invece non ricordava quasi nulla, a dir la verità se non avesse avuto l'album di foto non saprebbe nemmeno com'era fatta.
Beth aveva vissuto col padre sin dall'età di sei anni poiché la madre se n'era andata quando lei era ancora troppo piccola per poter ricordare, l'unica cosa che ricorda era che la sera prima si era addormentata fra le sue braccia e che invece la sera seguente aveva dormito a casa di sua cugina, quello che successe dalla sera prima fino alla sera seguente era stato rimosso dalla sua mente come se lei non volesse più ricordare.
Comunque quando Beth aveva compiuto i diciotto anni, qualche mese prima di rimanere da sola definitivamente, suo padre le aveva regalato un ciondolo a forma di chitarra con incise tre iniziali "A,M,B" ovvero: Anne, Marcus e Beth, il quale era l'unica cosa che le faceva pensare di avere ancora una famiglia e che non era mai sola davvero.
Beth diede un'ultima occhiata al "suo" monolocale, chiuse per l'ultima volta la porta e restituì le chiavi al padrone di casa per poi salire sul camion con l'uomo e dirigersi al garage dove aveva il resto della sua roba.
Pochi metri più in là c'era un edificio mal ridotto e pieno di murales.
Nel vederlo, Beth sorrise e si fiondò giù e andò ad aprire la saracinesca per poi accendere la luce e cominciare a tirare fuori tutta la roba che le apparteneva.
Aspettarono l'arrivo di un altro camion dei traslochi e quindi di altri operai e, dopo aver sistemato tutto nell'altro mezzo, partirono e si diressero verso il nuovo edificio di Beth.
Ci volle mezz'ora prima di arrivare a casa di Beth, e finalmente quell'edificio poteva davvero essere chiamato "casa", comunque adesso non era più costretta ad alzarsi alle sette per prendere la metropolitana perché si era trasferita in un posto al centro di Londra e quindi più comodo sia per il lavoro che per gli spostamenti.
Il luogo in cui Beth era andata a vivere era un quartiere abbastanza accogliente, pieno di case tutte uguali, di giardini e di alberi in fiore, uno di quei tipici quartieri dei telefilm dove vivono le famiglie felici.
Era un quartiere carino, si chiamava "Holmes Chapel" e già il nome ti dice "ei bella sei venuta nel posto più calmo di Londra" e lo sembrava anche!
Beth aiutò nuovamente gli operai a scendere le sue cose dai camion per poi pagarli e vederli andare via lasciandola da sola dopo che l'ebbero aiutata a sistemare tutto dentro.
Dopo aver lasciato gli scatoloni sul vialetto si chiuse la porta alle spalle e cominciò a mettere tutto negli appositi posti.
Cominciò dalla cucina, poi in salone mise i divani, la parete attrezzata, la tv e il tappeto, sistemò le cose nel bagno (lavatrice e oggetti personali) sistemò lo studio mettendoci la scrivania, la libreria, che avrebbe riempito col tempo, una poltrona e una lampada a stelo, poi passò al piano di sopra e mise a posto i vestiti, i libri nelle librerie, cambiò le lenzuola e sistemò per bene tutti i peluches e i souvenir che nella vecchia casa non aveva potuto sistemare per problemi di spazio, sistemò poi l'accappatoio e alcuni shampi nel bagno più grande e la camera degli ospiti, che non avrebbe avuto, la fece diventare la sua stanza della musica dove sistemò tutti i dischi, gli sterei, il jue-box, una poltrona a forma di guantone da baseball e infine ci avrebbe messo la chitarra che aveva al negozio.
Dopo tre estenuanti ore di lavoro, compreso lo spolverare e pulire tutto si fecero le cinque e Beth decise di farsi una bella doccia per poi chiudersi nella sua stanza della musica per non uscirne mai più.
Passò altre due ore nel bagno e fattesi le sette scese in cucina per vedere di preparare qualcosa di commestibile con le poche cose che l'erano rimaste.
"Allora, due pomodori, del tonno e una cipolla...mi sa che ordino una pizza" prese il cellulare e chiamò una pizzeria a caso, ordinò e poi salì ad asciugarsi.
Decise di mettersi un pantalone della tuta e una canottiera giusto per stare comoda, si asciugò i capelli e appena finì suonarono alla porta "Dev'essere il pizzaiolo" pensò fra se e se e, prendendo i soldi più la mancia scese le scale di corsa "Eccomi" si aggiustò i capelli guardandosi allo specchio che aveva appeso precedentemente per poi aprire la porta.
"Che veloci.." Beth non finì la frase, rimase qualche secondo immobile sulla soglia "Tu?" continuò stupita "Beth? Cosa ci fai qui?" una figura maschile e familiare le si presentava davanti con in mano un piatto con sopra della torta probabilmente per lei.



 



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Capitolo 3
*** Chapter three. ***






Un intenso profumo di caffè riempì la cucina, segno che la caffettiera aveva finito. Beth si alzò e dando le spalle al ragazzo che aveva fatto accomodare in cucina, versò il caffe in due tazzine e le poggiò sul tavolo.
Era alquanto stupita del fatto che quel ragazzo riuscisse a trovarla ovunque, anche quando non voleva.
Il ragazzo prese la tazzina e vi soffiò sopra per evitare di bruciarsi, Beth invece, prese la tazzina fra le mani e l'osservò.
Il ragazzo bevve lentamente un sorso di caffe e, sentendo addosso lo sguardo di Beth le sorrise lentamente.
"C'è qualcosa che non va?" le chiese poi con tono calmo, Beth fece velocemente segno di -no- con la testa per poi bere il caffe "E' strano eh?" la ragazza lo guardò di nuovo "Cosa è strano?"
"Il fatto che io e te ci incontriamo sempre da un giorno a questa parte, come se, fosse destino" rise
"Non credo al destino" commentò Beth poggiando la tazzina sul tavolo "penso siano strane coincidenze" fece spallucce "Tu dici?" annuì.
"Beh, allora chiamiamole coincidenze" sorrise di nuovo "Strane" aggiunse Beth "strane coincidenze"
"Okay, strane coincidenze" posò anche lui la tazzina del tavolo e si inumidì lentamente le labbra "Comunque, come mai avevi una torta in mano?" chiese Beth, il ragazzo la guardò perplesso per poi posare lo sguardo sulla torta che Beth aveva posato sul tavolo precedentemente "Ah..è una tradizione della famiglia Styles" rise "portiamo sempre una torta ai nuovi vicini"
"Capisco, mh beh, allora perché non la mangiamo?" il ragazzo fece una faccia poco convinta "Cosa c'è?" Beth inclinò leggermente la testa verso destra mentre il ragazzo di grattò la nuca "Ecco, emm..sai, porto sempre io la torta perché.."
"Perché?".."perché avverto i nuovi vicini del fatto che mia madre non sa cucinare le torte e che quindi molto probabilmente farà schifo" arrossì di colpo e Beth non pote' trattenere una risata "Stai scherzando spero" il ragazzo fece di no con la testa "daaai" la ragazza continuò a ridere "Guarda che sono serissimo!" Beth continuò a ridere "Non ci credo" così dicendo si alzò e prese un coltello, un piatto e un cucchiaino "Cosa vuoi fare?"
"Ucciderti per poi mangiarti con un cucchiaino..cosa vuoi che faccia?" si sedette di nuovo "Vorresti mangiarla?" Beth si avvicinò il piatto "No, guardarla, ovvio che sì" il ragazzo la guardò sconvolto.
Beth fece spallucce e ne tagliò una fetta per poi poggiarla sul piatto "Non può fare così tanto schifo" così dicendo ne tagliò un pezzo con il cucchiaino e lo mise in bocca.
Il ragazzo spalancò gli occhi mentre Beth cominciava a masticare lentamente il pezzettino di torta.
Passò qualche secondo prima che l'esspressione di Beth cambiò dal "mh non è male" al "o mio Dio sto per vomitare".
La ragazza cominciò a masticare sempre più lentamente poi, tutto d'un tratto, si alzò di scatto e si fiondò vicino al lavandino per sputare ciò che le era rimasto in bocca "Che schifo" cominciò a fare dei gargarismi con l'acqua del lavandino "cazzo, non si può mangiare" il ragazzo iniziò a ridere "Io ti avevo avvertito" Beth sputò l'acqua che aveva in bocca e si asciugò con un tovagliolo "Dovrebbero vietare a tua madre di fare torte" il ragazzo continuò a ridere "sono seria, penso di aver bisogno di una lavanda gastrica solo per quel pezzettino" il ragazzo si asciugò le poche lacrime che aveva versato per il tanto ridere "Meno male che non poteva fare così tanto schifo" Beth lo guardò male "Pensavo mi prendessi in giro, madonna santa che schifo" guardò la torta e la spinse verso il ragazzo "Te la puoi riportare, grazie" 
"No, che non me la posso riportare" riprese a ridere "Perché?!".."Mia madre si offenderebbe" riprese a ridere "Si ma qui c'è rischio che questa..cosa..prenda vita e mi uccida mentre dormo!" 
"Beh, io a casa non me la riporto" la spinse di nuovo verso Beth "E io qui non la voglio" la rispinse verso di lui "BETH io a casa non la porto!"
"HARRY io qui non me la tengo" il ragazzo fece per spingergliela di nuovo ma Beth si sporse in avanti e, prima che Harry la spingesse, la alzò da sotto e gliela spiaccicò in faccia.
"Ops.." Beth si allontanò lentamente mentre il ragazzo si staccava il piatto con sopra la torta, dalla faccia "scusa..non l'ho fatto apposta" cominciò a ridere "Io ti ammazzo" disse lentamente Harry "Dai..scusa..davvero" Beth si alzò lentamente e mentre il ragazzo si toglieva la torta dalla faccia, cominciò ad avvicinarsi sempre di più alla porta "E' inutile che scappi, sono più veloce di te" così dicendo si spinse con la sedia all'indietro e si alzò di scatto raggiungendo Beth che cominciò a scappare "Dai, scusa!!" continuo a ridere mentre correva di qua e di la con Harry alle calcagna "Me la paghi Beth!".
"Non mi toccare! Mi sono fatta la doccia un'ora fa!!" continuò a gridare Beth mentre Harry cercava di sporcarla con le mani piene di torta "Me l'ero fatta anche io la doccia sai?" le rispose Harry mentre, dopo aver corso per tutta la casa, tornarono in cucina "Dai, scusa" disse Beth riparandosi dietro un lato del tavolo "Non hai scampo!" commentò ridendo Harry dal lato opposto "Ti prego" continuò a ridere "mi scoccia andare a farmi un'altra doccia" 
"Cazzi tuoi" continuò a ridere anche lui.
Beth fece uno scatto verso destra e uno verso sinistra cercando di confonderlo per poi correre dal lato opposto al quale stava andando lui per poter scappare in un'altra stanza.
Ma così non fu.
Harry corse dallo stesso lato in cui stava correndo Beth e la bloccò per poi poggiarle la testa sul piatto con la torta che si era levato dalla faccia.
Beth si alzò lentamente "Okay, hai vinto" si levò lentamente la torta dalla faccia "basta, pace" riprese a ridere ormai stremata dalla corsa che aveva fatto poco prima "Pace" rispose Harry per poi buttarsi sul divano che si trovava in cucina "Almeno abbiamo consumato la torta di tua madre" Harry si mise a ridere "Già" si leccò un dito "bleah" commentò, Beth scoppiò a ridere e si buttò accanto a lui "Sono stanca morta" aggiunse "A chi lo dici e io devo pure us.." il cellulare di Harry cominciò a squillare "scusa un secondo" le sorrise e si alzò dal divano per poi uscire dalla cucina.
Beth lo guardò allontanarsi per poi alzarsi e andarsi a lavare la faccia in bagno.
Arrivò in bagno e lasciò la porta aperta per ascoltare ciò che Harry stava dicendo, sapeva che non era una cosa giusta ma era curiosa, e anche tanto.
"Si?..Davvero?" Harry rise "No sono a casa di un'amica, tranquilla, no..no, lo sai che puoi fidarti" sicuramente stava parlando con la pigna secca che era con lui la sera prima "Okay, okay ci vediamo lì tra dieci minuti, ciao" Beth allontanò l'orecchio dalla porta per poi sciacquarsi la faccia velocemente. Era strano, non si erano nemmeno detti -ti amo-, di solito lei e Zayn se lo dicevano sempre prima di chiudere una chiamata, ma forse Harry non era il tipo da dire queste cose in 
-pubblico-, Beth fece spallucce e si asciugò la faccia "Beth?" 
"Sono in bagno" sentì i passi del ragazzo avvicinarsi "Io devo andare" Beth si tolse la tovaglia dalla faccia e gli sorrise "Okay" il ragazzo ricambiò il sorriso e fece per andarsene "Em..Harry?" Harry si girò lentamente "Si?"
"Non te la togli la torta dalla faccia?" scoppiò a ridere, il ragazzo si passò la mano sulla guancia e rise insieme a lei "Hai ragione" tornò indietro e si sciacquò anche lui la faccia "Adesso te ne puoi andare" commento Beth, il ragazzo rise "Grazie" le diede un bacio sulla guancia e si avviò verso la porta "Ciao Beth" la ragazza gli sorrise e fece un cenno con la mano "Ciao Harry" così dicendo il ragazzo chiuse la porta e Beth, rimasta da sola, decise di andare a letto a leggere un buon libro.







 
__________________________________________________________________________
ALOHA!!
Ciao ermellini!
Ecco qui un nuovo capitolo della Barry kjdbgkbdf
Spero vi gusti çwç


Se volete insultarmi sono sempre
@hugmeidols.

:) xoxo
#likeDaniellePeazer.

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Capitolo 4
*** Chapter four. ***





La sveglia sul comodino accanto al letto di Beth suonò alle 6.00 spaccate, la ragazza mugugnò qualche secondo per poi spegnerla e coprirsi fin sopra la testa con le lenzuola "Altri cinque minuti".
Cinque minuti, quindici minuti, venti minuti, mezz'ora, tre quarti d'ora, un'ora.
Il cellulare di Beth squillò.
Beth lo prese, guardò il mittente e senza rispondere riposò il cellulare sul comodino, poi, lo riprese, guardò l'orario sul cellulare, quello sulla sveglia e si catapultò fuori dal letto.
"Porca merda sono in ritardo, fanculo!" così dicendo corse in bagno e sbatté la porta.

7.25 - Beth era in ritardo.
Uscì dal bagno già pronta per uscire, doveva solo infilare le scarpe, cosa che fece scendendo le scale, rischiando anche di ammazzarsi.
"Cazzo dai, stupida scarpa entra" infilò entrambe le scarpe e prendendo le chiavi e, accertandosi di avere il cellulare uscì di casa più veloce della luce.
Ormai era troppo tardi sia per prendere la metro che il treno perciò, l'unico modo per riuscire ad arrivare al negozio in tempo, era quello di prendere la vecchia vespa del padre che aveva portato a casa il giorno prima.
"Fa che parta" disse fra se e se Beth aprendo il garage e inserendo le chiavi nel quadro "ti prego, dai" pregò il veicolo accellerando lentamente poi, ci fu un rumore come di motosega, uno di quei rumori che non prospettano nulla di buono, ma per Beth era il migliore rumore di sempre "Sì!" esclamò "Grazie" montò sullo scooter e facendo attenzione a non distruggere nulla nel garage uscì e dopo aver lasciato lo scooter a terra, chiuse il garage e, risalita sullo scooter, partì accellerando così tanto che il veicolo sbandò.
"Cristo Beth, non è il momento di spiaccicarsi sull'asfalto" pensò.
Percorse tutta la trada a 60 k\h zigzagando fra le auto e passando dalle aiuole e dai marciapiedi, l'unica cosa che non fece fu quella di passare col rosso, almeno quello.
Arrivò a due isolati dal negozio e posteggiò lo scooter per come veniva prima per poi cominciare a correre come se avesse alle calcagna un branco di cani inferociti.
Il cellulare di Beth squillò di nuovo, lo uscì dalla tasca e, sempre correndo rispose "Sto arrivando, un po' di pazienza" 
"Dov'è che stai arrivando?" Beth si fermò di colpo "Eh? Come dove, al negozio, signor Stones non si ricorda?" Beth pensò per un momento di essere arrivata in anticipo ma non era così.
Il Sr.Stones era un imprenditore musicale che avrebbe dovuto rivalutare tutti i vecchi dischi in vinile che aveva in negozio, era una cosa che si faceva ogni tre anni, la rivalutazione intendo.
Mr.Stones ogni anno, allo stesso giorno, alla stessa ora, arrivava al negozio pronto a rivalutare tutti i dischi in modo che, se un giorno Beth avesse voluto vendere tutto, cosa che non era assolutamente nei suoi piani, avrebbe saputo in anticipo quanto avrebbe intascato.
Ma secondo lei era solo un'inutile perdita di tempo.
"Sr.Stones? Beth, sono io, Zayn" la ragazza smise di respirare per qualche secondo poi, riprese a camminare a passo più veloce, di sicuro Stones era già lì "Cosa vuoi Zayn?" 
"Volevo fare colazione con te, ma evidentemente stai con qualcun'altro" rispose con tono abbattuto "V..veramente no, ce, sì..aspetta che cosa?!" il tono di Beth si alzò di qualche tono "Tu, vuoi fare cosa? Spero tu stia scherzando Zayn"
"Volevo fare colazione con te, cosa c'è di male?" Beth si fermò prima all'angolo della strada che portava direttamente al suo negozio, si sporse qualche secondo per vedere se Stones fosse lì ma, non c'era.
"Perché non è qui.." chiese fra se e se "Cosa?" rispose Zayn dall'altro capo del telefono "Niente, e comunque penso che tu abbia dei seri problemi mentali nel pensare che io esca ancora con te, dopo ciò che mi hai fatto per l'ENNESIMA" alzò di nuovo il tono della voce "volta" lo riabbassò.
"P..perché?..è così strano che io ci voglia riprovare?"
"Si!" Beth si scombinò i capelli "Senti" sospirò "devo andare a lavoro, ciao"
"No aspetta" la fermò Zayn "Cosa vuoi?"
"Posso venire al negozio?"
"Tecnicamente è un posto aperto a tutti, ma non ti aspettare un'accoglienza gioiosa perché non ho intenzione di perdere tempo con te" rispose seria "Va bene" il tono di Zayn era alquanto triste "Ciao" troncò Beth chiudendo il telefono per poi dirigersi al negozio.
Beth si trascinò fino alla saracinesca, si abbassò e infilò la chiave nella serratura poi, qualcuno le fece il solletico "Che cazzo" si alzò di scatto e si girò velocemente verso chi l'aveva solleticata "Mh..hai mangiato pane e finezza a colazione devo dire" 
"Mi hai fatto cagare sotto" rispose Beth abbassandosi per aprire la saracinesca "Oh, mi dispiace" il ragazzo si mise a ridere "Cosa vuoi...." schioccò le dita per spronarlo a ricordarle il suo nome "Niall"
"Giusto, Niall..cosa vuoi?"
"Niente, passavo di qui e ti ho vista e mi sono detto: perché non andare a darle fastidio? Tanto ho il giorno libero" sorrise "Ti prego, abbi pietà di me" sospirò e aprì la porta del negozio "Nah, è più divertente darti fastidio"
"Devo lavorare" commentò "Oh ma, anche io lavoravo quando mi hai fatto una testa gigante parlando di quei due così che si stavano scambiando effusioni nel mio pub" le fece notare il biondino "Colpita e affondata" sorrise, infondo non era così antipatico, forse un po' irritante ma, non era poi così fastidioso.
"Bella questa baracca"
"Baracca chiami il tuo pub da quattro soldi, nano" rispose Beth andando dietro il bancone per accendere la cassa "Nano?" il ragazzo rise "Ma se sono più alto di te, sei tu la nana"
"Fai come vuoi"
"Mh, quanta simpatia"
"Non è giorata" si sedette sullo sgabello e cominciò a giocare con le penne che aveva sul bancone "Mh, capisco" il ragazzo diede un'occhiata in giro "si può ascoltare la musica qui?" chiese poi, Beth annuì "Devi andare lì" indicò una stanza alla fine del corridoio "Sei sicura che non sia il cesso?" Beth rise "No, entri lì, inserisci il dico che..prima paghi" disse indicando la cassa "perché se lo rompi almeno hai rotto una cosa tua" sorrise "Mh, intelligente come ragionamento"
"Già" Niall si avvicinò agli scaffali ed estrasse un disco "Penso che prenderò questo" lo mise sul bancone "Mh..Michael Jackson, pensavo ascoltassi musica di merda..ah no, giusto, qui non ce n'è musica di merda" il ragazzo sbuffò "Allora, quanto devo pagare?"
"Diciotto sterline" disse aprendo la cassa "Pensavo di più" commentò "Se vuoi ti faccio pagare cinquanta sterline" lo guardò alzando un sopracciglio "No grazie, tieni..allora, adesso posso andare?" Beth annuì e Niall si avviò "Che tipo irritante" commentò guardandolo sparire nell'altra stanza.
Beth andò in magazzino per prendere gli altri pacchi con dentro altri cd da sistemare negli appositi scaffali.
Era sempre più dell'idea di dover prendere un'aiutante, da sola non ce l'avrebbe fatta ancora per molto.
Il negozio era immenso, in più se fossero state o stati in due si sarebbero potuti scambiare i turni, lei avrebbe fatto la mattina e l'altro, o altra, avebbre fatto il pomeriggio, infondo aveva sempre fatto così con suo padre ma da quando era rimasto tutto nelle sue mani non aveva mai avuto il "coraggio" di rimpiazzarlo ma, man mano che le spedizioni aumentavano e i clienti diventavano sempre di più, Beth aveva paura di non farcela.
Beth tornò dentro il negozio e in quel momento il campanellino attaccato alla porta tintinnò.
"Benvenuto" disse distrattamente mentre apriva uno degli scatoloni "Grazie" una voce familiare la fece alzare di scatto "Eeehi ciao, che ci fai da queste parti Harry?"
"Facevo un giro, dovevo lasciare Johanne a scuola" disse indicando col pollice la porta d'uscita e quindi l'edificio che vi si trovava di fronte "Aah, capisco..allora non si chiama pigna secca"
"Eh?" Beth trasalì "Eh?!..cosa?" rise nervosamente e tornò a svuotare lo scatolone, Harry fece spallucce e si appoggiò al bancone "Bel posticino, non c'ero mai stato" aggiunse "Davvero?" il ragazzo fece di -si- con la testa "Bah, eppure è il negozio di mus.." il campanellino tintinnò di nuovo, Beth si sporse per vedere chi fosse, non l'avesse mai fatto.
Un ragazzo abbastanza alto, con due occhi castani che ti fanno mancare l'aria e un sorriso bellissimo, sorriso che le rivolse quando, dopo averla cercata per il negozio, incrociò i suoi occhi con quelli di Beth, che cambiò subito direzione del suo sguardo.
Harry si girò di conseguenza quando Beth, senza nemmeno avergli dato il "benvenuto" tornò a svuotare lo scatolone "Ehi..psst" chiese il ragazzo abbassandosi verso di lei "Che c'è?" disse a bassa voce "Chi è? Sei impallidita di colpo"
"E' il mio ex" Harry lo guardò di nuovo, era fermo sulla porta e lo stava squadrando, poi si girò di nuovo verso di lei "Bel tipo"
"Ma che cazz..ma, stai zitto per favore" ridendo leggermente "Sono serio, te li sai scegliere bene"
"Grazie?" chiese la ragazza guardandolo negli occhi "Prego" rise.
"Beth?" la voce di Zayn la fece trasalire "Ti prego salvami" sussurrò alzandosì lentamente "Si?" sorrise "Possiamo..parlare?"
"Sto lavorando Zayn" fece un cenno con la testa verso Harry "No ma, veramente io stavo andando" rispose quest'ultimo, Beth lo fulminò con lo sguardo "..anche se..Ma che bei CD che hai qui" continuò facendosi un giro per il negozio, Beth avrebbe tanto voluto ucciderlo ma si limitò a farlo nella sua testa, roba che "saw" le faceva un baffo.
"Allora sei libera adesso?" chiese di nuovo Zayn "Si.." sbuffò "cosa c'è?"
"Possiamo, parlare in magazzino?" Beth guardò la porta che portava al magazzino "Anche no, cosa c'è? Ti prego non ho molto tempo"
"Okay..senti, io volevo solo chiederti un'altra possibilità, ti prego, so di aver sbagliato" le prese le mani ma Beth non lo guardò, preferiva guardare altrove piuttosto che incrociare i suoi occhi "Guardami negli occhi per favore" Beth respirò lentamente e lo guardò per un nano secondo per poi distogliere lo sguardo "Non ci riesco" ammise "Perché?"
"Perché fa troppo male" lasciò le mani di Zayn "questa volta non posso passarci sopra Zayn, mi dispiace" 
"Puoi almeno guardarmi negli occhi mentre mi dici tutto ciò? Se è davvero quello che senti dovresti riuscirci"
Beth sospirò "E va bene" prese coraggio e incrociò di nuovo i suoi occhi con quelli di Zayn, questa volta però non lasciò che il suo sguardo andasse altrove "Mi dispiace Zayn" 
"Possiamo almeno, rimanere amici?" Beth lo guardò quasi sull'orlo del pianto "No.."
"Come puoi voler troncare tutto così?"
"E tu come puoi aver fatto ciò che..beh lo sai" il ragazzo non parlò e questa volta fu lui a distogliere lo sguardo.
"Mi dispiace"
"Anche a me" rispose Beth "adesso scusa ma, devo lavorare" così dicendo prese lo scatolone e lo poggiò sul bancone "Si beh, capisco.." Zayn la guardò un'ultima volta e poi si allontanò lentamente ma prima di uscire si girò un'altra volta verso Beth che ormai, non lo stava più guardando.
Zayn si chiuse la porta alle spalle e Beth si lasciò scappare qualche lacrima che asciugò subito.
"Ehi?" Beth si girò verso Harry che era rimasto lì per tutto il tempo "Tutto okay?" annuì lentamente "Mi dispiace" continuò "Anche a me" rispose Beth.
"Penso che però fosse sincero"
"Non lo so, ma ho deciso così e non torno indietro, mi sono fidata troppe volte di lui, adesso basta" guardò Harry per qualche secondo e poi si sporse dal bancone per guardare fuori dalla porta di vetro.
Ma lui era già andato via.
"Comunque è davvero un bel tipo, potrei diventare gay per uno così" Beth scoppiò a ridere "Che brutta visione" commentò "Già..oh almeno hai riso ahah" le sorrise.
"Già..grazie" sorrise anche lei "Beh, Beth ti lascio, ho delle cose da sbrigare, ci si vede in giro" Beth annuì "Ci si vede in giro" così dicendo Harry uscì e Beth rimase di nuovo da sola, o meglio, c'era Niall, ma chissà quando sarebbe uscito da quella stanza. 

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Capitolo 5
*** Chapter five. ***




7.30 p.m.
Beth tornò finalmente a casa dopo un'estenuante giornata di lavoro.
Aveva dovuto fare il doppio turno poiché, non avendo un'assistente, doveva vedersi tutto da sola.
Per fortuna aveva quelle due ore di pausa pranzo che, ovviamente, aveva passato al parco come faceva ogni giorno da quando era stata abbastanza grande per cominciare a lavorare.
Niall in compenso era rimasto tutto il tempo chiuso nell'altra stanza del negozio senza accorgersi nemmeno del fatto che Beth si era assentata per due ore consecutive.
Comunque Beth era abituata a stare sola quindi la sua assenza non le faceva né caldo né freddo.
Dopo aver cacciato a forza Niall dal negozio, aveva fatto gli ultimi conti e dopo aver chiuso la saracinesca era tornata allo scooter e si era avviata verso casa.
 
 
8.13 p.m.
Beth era tornata a casa da pochi minuti e già si era fiondata in bagno per farsi una di quelle docce infinite e bollenti.
Una di quelle che ti arrossano la pelle nemmeno ti fossi arrostita sotto il sole.
E Beth amava farsi i bagni caldi.
Finì di farsi la doccia mezz'ora dopo e quando uscì dal bagno si sentì meno stressata del solito, di certo quella non era stata una delle giornate migliori.
Ripensò per un nano secondo alla mini chiacchierata con Zayn per poi roteare gli occhi e facendo finta di non pensarci dirigersi verso la stanza per mettersi più comoda.
Nel giro di qualche minuto Beth era di nuovo vestita, aveva deciso di mettersi uno di quei pigiamoni enormi che tengono caldo ma che sono nello stesso tempo comodissimi per poi scendere in cucina a prepararsi una cioccolata calda e mettersi a leggere un buon libro in salone ma il suono del campanello interruppe i suoi programmi.
"Arrivo" rispose mentre stava entrando in cucina per poi uscire di nuovo e dirigersi verso la porta.
Guardò dall'occhiello e la prima cosa che vide fu una massa di ricci deforme.
"Ciao Harry, cosa vuoi?" chiese aprendo la porta "Buona sera" rispose mostrandole uno dei suoi sorrisi migliori per poi squadrarla dalla testa fino ai piedi "come siamo eleganti sta sera" Beth lo guardò male "Scusa..comunque i panda sul pigiama sono carini" la ragazza rise "Cosa c'è?"
"Hai programmi per domani?" chiese speranzoso, la ragazza ci pensò su "Mh..veramente no, cioè..lavoro, come sempre" disse con aria abbattuta "Capisco..beh domani non lavori" rispose poggiandosi con la mano sulla porta "Certo" Beth accennò una risata sarcastica "e saresti tu a deciderlo?" alzò leggermente il sopracciglio destro "Daaai! Domani è Halloween"
"Yeee..sai che bello" commentò "Oh avanti, veniamo tutti da te e ci divertiamo"
"Aspetta.Mi sono persa un passaggio, venite tutti dove?" chiese alzando un po' il tono "Veniamo da te, l'ho già detto agli altri" sorrise di nuovo "Senti" disse con voce calma Beth "io non ti conosco, so a malapena come ti chiami, e tu vuoi organizzare un festino a casa mia? MA SEI CRETINO?" 
"Pft, un festino, saremo.." si fece il conto sulle dita della mano "saremo sei..io, la mia ragazza, due miei amici e..ho invitato anche quel biondino lì..come si chiama?"
"N..niall? Ma se non lo conosco nemmeno, senti lascia stare, non se ne parla"
"Avanti" 
"No"
"Va bene, domani da te, ciao" così dicendo scappò via verso casa sua "Harry cazzo no!" gli urlò dietro, ma ormai era troppo lontano "Ma che palle mado'" così dicendo chiuse la porta e non pensando alla cioccolata tornò in camera sua e si mise a dormire sperando che la giornata successiva potesse passare in fretta.
Molto in fretta.
 
10.45 a.m
La sveglia di Beth non suonò, forse perché la sera prima non l'aveva programmata o forse perché non l'aveva sentita, sta di fatto che si svegliò, ma non di sua spontanea volontà.
Qualcuno stava suonando insistentemente alla porta.
Beth si alzò di scatto pronta a tirare un pugno sulla faccia di colei o colui che si stava divertendo a distruggerle i timpani di capo mattina.
"STO SCENDENDO" urò dal primo piano con voce poco gentile per poi farsi le scale di corsa e fiondarsi ad aprire "Giuro che se quel coso suona si nuovo ammazzo chiunque ci sia là fuori" disse fra se e se per poi aprire la porta di scatto "C O S A...Harry che cazzo vuoi di capo mattina?" 
"Buon giorno anche a te mrs.finezza" Beth lo guardò male "Senti, sto per tirarti un calcio dove non batte il sole, dimmi che cosa vuoi alle..che ore sono?" gli chiese "Sono le dieci e mezza passate" Beth spalancò gli occhi "Ma porca..sono in ritardo cazzo"
"Devo dire che il tuo vocabolario è molto come dire..degno di una principessa" commentò sarcastico "Io devo lavorare Harry sai com'è!" si fiondò in cucina e Harry la seguì a ruota "Ma come, dai, ieri te l'ho detto, oggi non lavori"
"Non sono io a decidere se lavorare o meno Harry" disse aprendo il frigo per prendere il barattolo col caffé in polvere "In realtà sì" rispose sedendosi "il negozio è tuo"
"Si ma..è complicato" disse per non dargli ragione "comunque, cosa vuoi?"
"Dobbiamo andare a comprare gli addobbi"
"Vai a cagare" rispose secca "Dai" si alzò e le andò vicino "No, il festino"
"Non è un festino" controbatté "Quello che cazz..quello che è" forzò un sorriso "non si fa a casa mia"
"Ma perché?"
"Perché non li conosco Harry!" rispose come se fosse la cosa più ovvia di questo mondo, e in effetti lo era "Ma..dai li conoscerai piano piano, sono persone per bene, vedrai che ti piaceranno" Beth lo guardò negli occhi per poi roteare i suoi e continuare a fare il caffé "Hai detto sei.."
Harry spalancò gli occhi "Sì! Sei persone, grazie" l'abbracciò "Si ma, e levati" lo spinse "perché non puoi farlo a casa tua?"
"I miei amici sono attratti da mia madre" Beth scoppiò a ridere "Ah ah..che gente per bene" sottolineò le ultime due parole con la voce "Dai, davvero, ti puoi fidare di me"
"Non ti conosco nemmeno"
"Si ma l'altra sera ti sei fidata" Beth rimase un po' in silenzio "Era tutt'altra situazione, comunque va bene ci vediamo sta sera, adesso vattene" lo spinse via leggermente "Grazie, ciao!" le mandò un bacio prima di uscire dalla porta per poi uscire da casa di Beth "Quello mi manda al manicomio".
 
17.05 p.m.
Beth passò tutta la mattina e il seguente pomeriggio a fare meno che niente.
Ogni tanto Harry arrivava con milioni e milioni di sacchetti e sacchettini pieni di addobbi e dolciumi vari che successivamente sistemava in ogni buco della casa di Beth che ogni tanto gli urlava contro cose tipo "Ma dai cazzo è osceno, levalo" oppure "Tutti questi dolci giuro che te li faccio ingoiare a forza" per poi tornare a sedersi e a leggere.
Dopo qualche ora la casa sembrava davvero un posto orribile.
Ragnatele finte appese ad ogni parte e ragni di plastica che scendevano da quasi ogni muro.
"Era proprio necessario?" chiese disgustata "Certo" rispose convinto Harry "Ma dobbiamo solo sederci a terra a parlare e a vedere film, mi sembra eccessivo e ridicolo..tanto ridicolo"
"Non è ridicolo appena ti truccherai ti sembrerà normale"
"Aspetta, scherzi vero? Io non mi trucco" rispose tornando verso la poltrona "Oh avanti che ti frega, si truccano tutti"
"Io no" si sedette "odio truccarmi" chiuse gli occhi "Infatti ti trucco io".
"Vattene, adesso" scoppiò a ridere "dai seriamente, ho quasi 19 anni Harry, non vado più dietro a queste cose, davvero" Harry si sedette sul divano vicino alla poltrona "Stavo scherzando comunque" sorrise lievemente "non ci trucchiamo, comunque, gli altri stanno per arrivare quindi boh, che facciamo mentre aspettiamo?" Beth fece spallucce.
A dir la verità non voleva nemmeno partecipare ma dato che la casa era la sua e che non conosceva nessuno, tranne Harry, non si fidava quindi era costretta a stare lì.
Non festeggiava Halloween da quando aveva dieci anni, quando mentre faceva dolcetto o scherzetto, un ragazzino la fece spaventare così tanto poiché dopo averla fatta entrare in una casa abbandonata con l'inganno, insieme a dei suoi amici, l'avevano fatta scappare via urlando.
E da allora Beth aveva rimosso la festa di Halloween dalla sua vita.
Almeno, fino al giorno prima.
 
18.55 p.m.
Passavano le ore e ancora non arrivava nessuno, ormai Beth pensava e..sperava che non arrivasse nessuno per poter staccare tutto e successivamente dargli fuoco.
Ormai erano quasi due ore che stavano seduti su quella poltrona e su quel divano e Beth stava anche iniziando a perdere la pazienza.
"Harry secondo me non vengono" interruppe il silenzio "Ma si che vengono, dobbiamo solo aspettare" rispose speranzoso "Stiamo aspettando dalle cinque" disse mostrandogli l'orologio che aveva sul cellulare "sono quasi le sette, davvero, non penso che verranno" continuò col tono più comprensivo che sapesse fare.
Harry la guardò con un po' di delusione negli occhi, aveva 18 anni eppure in quel momento le sembrava un bambino di sei anni deluso poiché alla sua festa non vi era andato nessuno.
"La tua ragazza che fine ha fatto?" chiese poi "Dovrebbe venire anche lei" disse a voce bassa "Speriamo" commentò.
 
19.40 p.m.
Passarono quasi 50 minuti ma nulla, gli invitati ancora non si facevano vedere.
Beth e Harry avevano già cominciato a mangiare le caramelle e a raccontarsi storie di paura che alla fine, non facevano paura per niente.
"Ti prego" disse Beth in preda ad fragorosa risata "secondo te questa storia fa paura?" continuò a ridere "Si!" affermò convinto "Aiuto" continuò a ridere "Non ce la posso fare, sei pessimo" 
Harry cominciò a ridacchiare insieme a lei "Effettivamente faceva schifo" commentò poi "Ecco" rispose Beth cercando di smettere di ridere "Beh..che ore sono" disse uscendo il cellulare dalla tasca "Mh..le otto meno venti, che ne dici di ordinare due pizze?" propose.
Harry fece spallucce "Per me è okay, tanto non penso venga nessuno" così dicendo si buttò all'indietro mentre Beth componeva il numero della pizzeria "Mai dire m.." il campanello suonò ed Harry balzò in piedi "Eccoli!" esclamò fiondandosi verso la porta, Beth sorrise e chiuse la chiamata prima che il pizzaiolo potesse rispondere per poi dirigersi verso la porta per presentarsi.
"Amore, scusa il ritardo" una voce da oca provenne dall'ingresso, doveva per forza essere la pigna, Beth arrivò nell'ingresso e sorrise a tutti "Allora" cominciò Harry "Lui è Liam, Louis e la mia ragazza" disse indicandoli uno per uno con l'indice "Ehi ci sono anche io" una voce familiare fece sbuffare Beth "Speravo non venisse.." disse a bassa voce "Ciao Beth!" la salutò il biondino entrando dentro casa passando tra le persone che vi erano nell'ingresso per poterla abbracciare "Ciao Niall" disse con tono rassegnato "comunque piacere, sono Beth" continuò rivolgendosi verso gli altri che le sorrisero..tutti tranne la pigna secca che stringeva come se non ci fosse domani il braccio di Harry.
"Non te lo mangio mica" commentò a bassa voce Beth avviandosi verso il salone, seguita poi da tutti gli altri.
 
21.37 p.m.
I ragazzi si erano accomodati in salone e dopo aver fatto una bella scorpacciata di schifezze avevano cominciato a guardare un film horror che però veniva interrotto ogni santo minuto dalle urla della pigna secca che non faceva altro che dare fastidio.
Ad ogni gridolino Beth perdeva sempre più la pazienza, se c'era una cosa che odiava, erano le tizie inutili che urlano come galline in procinto di essere spennate.
"Ma tapparle la bocca no?" disse a bassa voce dopo il trentesimo gridolino e Niall che l'aveva sentita commentò con "Io spero che prima o poi svenga, almeno stiamo in pace" procurando così una leggera risata alla ragazza che diede una lieve occhiata ai due sul divano per poi tornare a guardare il film, o almeno così sperava.
Arrivati a quasi metà del film la pigna secca cominciò ad urlare come se non ci fosse un domani e Beth fu costretta a mettere in pausa e ad accendere la luce "Cosa c'è adesso?" chiese uno dei due amici di Harry stanco anche lui delle sue gridolina a ripetizione "Mi sono sentita sfiorare la gamba e ho avuto paura" tutti e quatto puntarono gli sguardi su Harry che, arrossendo, rise nervosamente e la strinse leggermente a se "Dai è tutto okay, ora torniamo a.." la ragazza lo interruppe "No, voglio tornare a casa, mi accompagni?" Harry diede un occhiata ai suoi amici e dopo aver sbuffato lievemente sorrise e rispose "Certo" così dicendo si alzarono e la ragazza si fiondò nell'ingresso "Wow, simpatica la tipa" commentò Beth tornando a guardare lo schermo della televisione, Harry si morse il labbro e si avviò "Sto tornando, l'accompagno e sono qui" così dicendo andò verso l'ingresso e uscirono.
"Santo cielo che strazio" disse di nuovo l'amico di Harry "mi stavano partendo i timpani" continuò, Beth rise leggermente per poi mettersi a mangiare le patatine che aveva vicino.
"Beth" Niall la chiamò "Si?"
"Vado anche io" disse dandole un bacio sulla guancia "Perché?" chiese "Domani devo andare da mia madre" roteò gli occhi "Capisco..va bene, notte" così dicendo anche lui si alzò e dopo aver salutato i due andò via.
"Siamo rimasti solo noi te" aggiunse poi l'altro amico di Harry.
 
22.05 p.m.
I tre ragazzi avevano ripreso a vedere il film dato che Harry ancora non tornava e devo dire che Beth di era trovata abbastanza bene con quei due.
Non riusciva ancora a distinguere Louis da Liam ma almeno non urlavano come galline.
Finito il film, Beth si alzò da terra e si andò a sedere sul divano per poi chiudere lievemente gli occhi "Quindi.." uno dei due ruppe il silenzio creatosi poco dopo "Quindi?" chiese Beth girandosi verso i due "Tu sei Beth".."Già, così sembra" rispose sarcarstica facendo sorridere il ragazzo "e tu sei..L..liam?" il ragazzo annuì "Figo, sono riuscita a distinguervi..ehi, dov'è andato L..louis?" disse poi alzandosi per osservare meglio la stanza "E' andato in cucina, così mi ha detto..aveva sete credo"
"M..ma.." Beth rimase abasita, non si conoscevano nemmeno e già facevano come se fossero a casa loro, o meglio, uno faceva come se fosse a casa sua perché per quello che aveva potuto constatare in quella sera, Liam era un ragazzo abbastanza tranquillo..era quel Louis che la preoccupava un po'.
"Harry ci ha parlato di te" ecco che l'altro tornava in salone "Davvero?" chiese Beth "Già" annuì sedendosi poi vicino all'amico "Ci ha detto di quella sera, sei stata fortunata" Beth deglutì lentamente, il solo pensiero la mandava nel panico "Smettila" commentò Liam "non penso le faccia piacere parlare di quella cosa" le sorrise lievemente "Scusa" rispose Louis "Nulla.."
"Comunque, come ti ha convinto a fare un festino qui?" continuò poi Liam "Convinta? Non gli avevo nemmeno detto -sì- è scappato prima che potessi rispondergli" i due scattarono a ridere.
"Fa sempre così" commentò Louis.
"Ah, buono a sapersi" rispose sarcastica.
"Ci farai l'abitudine" Liam le sorrise di nuovo, sembrava un ragazzo dolce e gentile, o forse si comportava così solo per fare bella impressione.
In tal caso ci stava riuscendo.
Beth non era quel tipo di persona che dava molta fiducia alle persone, dava quella che bastava, quella che le bastava per capire se quella persona le avrebbe fatto bene o male e con Harry non era servita nemmeno tanta fiducia, aveva capito subito che non le avrebbe fatto del male e forse nemmeno quel Liam l'avrebbe fatto..ma chi poteva dirlo.
"Comunque, si è fatto tardi" continuò Louis "è meglio andare"
"Si ma.." continuò Beth "Harry?" i due fecero spallucce e si alzarono "Non so cosa dirti" continuò Liam avvicinandosi per salutarla, Beth gli diede un bacio sulla guancia e fece lo stesso con Louis "Capisco..beh..buon ritorno, state attenti" li raccomandò, i due le sorrisero e dopo che li ebbe accompagnati all'ingresso uscirono chiudendosi la porta alle spalle.
Beth chiuse la porta a chiave e dopo aver spento le luci, salì in camera e dopo aver messo il pigiama si mise a letto sperando che a nessuno fosse successo qualcosa.

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Capitolo 6
*** Chapter six. ***





Beth aprì gli occhi lentamente, si passò una mano fra i capelli e sbuffando si mise a sedere a mo' d'indiano.
Guardò fuori dalla finestra, il cielo era cupo e dalla finestra entrava un buonissimo odore di terra bagnata.
Diede un'occhiata alla sveglia sul comodino, erano le 9.05.
Si stiracchiò, le venne anche un crampo, e massaggiandosi il polpaccio si alzò lentamente e scese giù.
"Cristo che casino" disse sbuffando quando arrivò finalmente al piano di sotto e guardò in salone "E ora chi pulisce?" si mise le mani sui fianchi e roteò gli occhi per poi entrare in cucina per prendere tutto ciò che le serviva.
Impiegò un ora per ripulire tutto e, fra una spazzata e l'altra, non faceva altro che maledire Harry e il suo stupido festino.
"Mai più, non farò mai più una cosa del genere" diceva infilando tutto in uno di quei sacchi neri enormi per l'immondizia "Che schifo, giuro che me la paga" si lamentava mentre chiudeva il sacco per poterlo portare fuori.
Aprì la porta e nello stesso momento in cui aprì la porta un fulmine, seguito da un tuono, illuminò il vialetto e la figura che era seduta davanti casa di Beth.
"AAAH!" urlò facendo cadere il sacco per terra "Cosa gridi?" disse il ragazzo seduto, girandosi verso di lei "HARRY CHE CAZZO CI FAI QUI?" gli urlò contro, il ragazzo si massaggiò l'orecchio per poi alzarsi "Ti devo parlare e abbassa il tono della voce cazzo" rispose alzandosi e spingendola dentro.
Prima di entrare però diede un'occhiata in giro e poi chiuse la porta.
Beth lo guardava con gli occhi spalancati in preda ad una crisi respiratoria "Ti calmi?" le chiese il ragazzo "Beth?" le prese le spalle e la guardò negli occhi "Calmati, non sono un serial killer" Beth incrociò il suo sguardo e cominciò a respirare più lentamente "Okay, brava respira, non morire" accennò una risata.
Beth riprese a respirare normalmente e poi, gli tirò un ceffone.
"Che cazzo fai?" disse il ragazzo massaggiandosi la guancia "Che cazzo faccio? Che ci fai tu fuori casa mia, sotto la pioggia? Mi hai fatta cagare sotto porca troia!" si scrollò le sue mani dalle spalle e portò il sacco fuori per poi chiudere la porta e tornare in cucina "Cosa vuoi?" chiese poi andandosi a prendere un bicchiere d'acqua "Eh?..ah si giusto" il ragazzo si sedette sul divano "Riguarda ieri"
"Ah si ecco, adesso mi spieghi dove sei sparito"  
"Ecco, sono andato a lasciare la mia ragazza e.." rimase un attimo in silenzio "Eee?" continuò Beth "E..non vuole che io e te ci frequentiamo" aggiunse abbassando lo sguardo "Ah, okay e..come mai?"
"Dice che..boh è gelosa"
"Ah" rispose secca Beth "Beh..a me no fa nessuna differenza, non siamo nemmeno tanto amici quindi"
"Eh appunto..era solo questo"
"E quindi tu non sei tornato solo perché la tua tipa ti ha detto che è gelosa?"
"Si.." Beth annuì lentamente "Capisco, beh non farti nessun problema, vivo lo stesso" Harry alzò lo sguardo e Beth gli sorrise "Davvero?"
"Si" fece spallucce "tutto qui?" il ragazzo annuì "Bene" sorrise di nuovo e si alzò per posare il bicchiere nel lavandino "Bene.." rispose Harry alzandosi "allora io vado eh" 
"Okay" Beth si girò verso di lui e lo salutò con la mano "Stammi bene" sorrise di nuovo e Harry, sorridendo lievemente, si avviò verso l'ingresso per poi uscire e chiudersi la porta alle spalle.
"Bah..valli a capire, maschi" così dicendo si avviò verso il salone spegnendo la luce della cucina.
Beth era appena messa comoda sul divano quando qualcun'altro suonò il campanello "Ma che palle" si alzò di malavoglia e si diresse alla porta "Eccomi"
aprì la porta e un altro fulmine illuminò il vialetto "PORCA TROIA!" urlò Beth "Grazie" commentò la persona dall'altro lato della porta "Scusa non era per..Zayn?" Beth socchiuse gli occhi per vedere meglio "ZAYN..aspetta..COSA VUOI?" alzò di nuovo il tono "Perché urli? Mi fai entrare?"
"No che non ti faccio entrare"
"Okay" fece spallucce e la spinse lentamente dentro in modo da poter entrare.
"Ehi no no" disse Beth mentre Zayn la spingeva dentro per poi chiudere la porta "Mi sono bagnato tutto, che palle"
"ZAYN!" Beth attirò la sua attenzione "Cosa?"
"Vattene!" lo guardò negli occhi "Ma sta piovendo" le fece notare "Cazzi tuoi, non puoi entrare a casa mia, non ti ci voglio" Zayn si passò una mano fra i capelli bagnati e la guardò alzando un sopracciglio "Che vuoi?"
"So che non è vero che non mi vuoi"
"E' quello che voglio adesso, te ne devi andare" il ragazzo si poggiò con la schiena sulla porta e incrociò le braccia "Buttami fuori" Beth lo guardò per qualche secondo per poi roteare gli occhi "Vaffanculo Zayn" così dicendo si diresse dinuovo verso il salone.
Poco dopo anche Zayn la raggiunse sedendosi accanto a lei "Sei bagnato, alzati dal divano" commentò senza prestargli attenzione "Non ho come fare"
"Allora non ti siedi" rispose secca "Allora mi levo i vestiti" Beth si girò di scatto "Zayn" 
"Cosa?"
"No" il ragazzo rise "Mi sto solo togliendo i jeans, non mi sto mettendo nudo" Beth sbuffò "Me ne vado in camera mia" così dicendo si alzò "E dai resta qui" lo guardò e roteando gli occhi tornò a sedersi incrociando le braccia.
"Posso sapere cos'hai?" Beth lo guardò di sbieco per poi tornare a fissare un punto a caso di fronte a lei "Perché non mi parli?"
"Perché ti odio!" si girò di scatto verso di lui "Cosa?"
"Sì! Ti odio, odio il fatto che per te non sia successo nulla, odio il fatto che dopo ciò che ti ho detto ieri tu ti sia presentato qui come se niente fosse e odio il fatto che io ti faccia sempre entrare nella mia vita anche se non voglio" detto ciò tornò a guardare il punto di prima.
Zayn la guardò per qualche secondo per poi mettersi a giocare con le sue dita "Scusa"
"E' troppo tardi" 
"Dai" le toccò il fianco facendola ridere leggermente "Smettila"
"No" lo fece dinuovo "Zayn" lo richiamò ridendo "Cosa? Non ti sento, stai ridendo troppo"
"Zayn basta!" il ragazzo continuò a solleticarla mentre Beth lacrimava per il troppo ridere "Ti prego, non respiro aiuto".
Zayn continuò a solleticarla per un bel po' finché non caddero entrambi sul tappeto e Beth non gli tirò una cuscinata.
"Basta adesso" disse cercando di tornare a respirare normalmente "E' stato divertente" rispose Zayn ridacchiando un po'.
Beth si girò verso di lui e lui fece lo stesso in modo da poterla guardare negli occhi poi Beth guardò il soffitto e Zayn la solleticò di nuovo.
Beth gli diede un buffetto sullo stomaco e fece per alzarsi ma Zayn la ritirò giù "Dove vai?" chiese tenendola giù "A bere" rispose Beth togliendogli la mano dal suo braccio.
"E invece no" Zayn rise e si buttò a peso morto su di lei "No" Beth cominciò a ridere "Levati!! Sei pesante" continuò ridendo.
"Posso essere ancora più pesante se voglio" rispose ridendo per poi fare ancora più peso "Zayn non respiro" così dicendo lo spinse con tutta la forza che aveva ma finirono per rotolare sul tappeto "Mi gira la testa" disse Beth mentre giravano per la terza volta "Okay, anche a me" rispose Zayn per poi fermarsi tendendo Beth sopra di lui "Adesso sei in trappola" commentò ridendo per poi buttarsi a peso morto sopra di lui.
"Ma tu non sei pesante" rispose Zayn ridendo "Uffaa" si lagnò Beth alzandosi e facendo il broncio sporgendo il fuori il labbro inferiore "Uh il labbretto" così dicendo Zayn giocò, con l'indice, con il suo labbro, Beth rise per poi poggiare la sua fronte sulla spalla di Zayn e respirare lentamente.
Zayn l'abbracciò e Beth fece lo stesso.
Rimasero abbracciati per qualche secondo, poi Beth alzò lentamente la testa in modo da poterlo guardare negli occhi.
Zayn le spostò lentamente i capelli dietro le orecchie e le sorrise dolcemente "Mi sei mancata" Beth cominciò a giocare con i suoi capelli "Sono passati solo tre giorni"
"Sembravano di più" rispose accarezzandole le guance con i pollici per poi avvicinarla a se dargli un bacio sulle labbra.
Beth non provò a staccarsi, infondo anche lo amava, non poteva negarlo e anche se lui si era sempre comportato da stronzo con le altre, con lei si era sempre comportato bene e forse era per questo che non riusciva ad odiarlo del tutto perché se con lei si comportava diversamente voleva dire che pur qualcosa doveva provare.
Tra Zayn e Beth c'era sempre stato un legame strano, uno di quelli che nessuno riesce a comprendere.
Potevano tradirsi a vicenda mille e mille volte ma alla fine tornavano sempre insieme, era come se, fra loro ci fosse una calamita che li portava sempre ad incontrarsi e a tornare insieme come niente fosse.
Molti avrebbero definito questa relazione "da pazzi" ma per loro era la cosa più normale del mondo.
Forse erano loro ad essere pazzi infondo.
Beth e Zayn fecero l'amore per un'ora per poi tornare a distendersi sul tappeto coprendosi con il cappotto che aveva indosso Zayn quando Beth lo aveva fatto entrare o meglio, quando lui aveva deciso di entrare.
Rimasero distesi a guardarsi per qualche secondo mentre Zayn accarezzava dolcemente le guance di Beth e le sorrideva.
Beth si avvicinò verso di lui e lo abbracciò per poi dargli un bacio sul petto e poggiare l'orecchio su quest'ultimo per sentire i battiti del suo cuore che batteva in modo irregolare.
Beth sorrise e abbracciandolo più forte chiuse gli occhi e si addormentò.
Zayn le diede un bacio sulla fronte e stingendola di più a se le sussurrò "ti amo" all'orecchio e si addormentò con lei.

 
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ALOOOOOOOOOOOHA
Ecco qui il sesto capitolo kjfbjgfkb
spero vi gusti u_ù
devono succedere ancora tantiiiiiiiissime cose
quindi stai tuned (?)
Se volete insultarmi
sono sempre
@hugmeidols

:) xoxo

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Capitolo 7
*** Chapter seven. ***



 
Ore 9.30 la sveglia di Beth suonò di nuovo.
Beth aprì gli occhi e tastando con la mano il pavimento cercò il suo cellulare per poterlo spegnere.
Nulla, si doveva svegliare per forza.
Si sedette a mo' d'indiano e dopo essersi scompigliata i capelli si guardò intorno per cercare quel maledetto aggeggio.
"Dov'è quel coso" mugugnò mentre controllava sotto il cappotto di Zayn "non può sparire nel nulla" 
"Cosa cerchi?" una voce assonnata la interruppe "Il cellulare" rispose Beth continuando a toccare ogni singolo centimetro del cappotto "E' sul divano" Beth si girò verso il ragazzo che le dormiva affianco "Gra..ma sta ancora dormendo" lo guardò perplessa.
"Sono sveglio è solo che mi pesano le palpebre" Beth rise lievemente e gli diede un bacio sulle labbra "Penso che adesso possa svegliarmi" Beth rise nuovamente "Dormi, è presto" gli rispose accarezzandogli i capelli "Che ore sono?"
"Non ne ho idea" si allontanò da Zayn e allungandosi verso il divano prese il cellulare per poterlo spegnere "sono le..nove e trentacinque" si girò verso il ragazzo "siamo ancora nel cuore della notte" Zayn accennò un sorriso e Beth tornò a sedersi accanto a lui "però io devo andare"
"Dove?"
"Devo sbrigare delle cose" il ragazzo aprì gli occhi e si gratto la nuca "Come, te ne vai dopo aver passato una notte con me?" chiese sarcastico
"No, sei tu quello bravo in queste cose" controbattè Beth "Colpito e affondato" commentò Zayn.
Beth si distese di nuovo accanto a Zayn e poggiò la testa sul suo petto "Anche se, restare qui non mi dispiacerebbe" il ragazzo le accarezzò i capelli "Cosa devi fare di così importante?"
"Devo fare la spesa..non c'è più niente in casa" rispose stringendosi a lui "Non possiamo andarci di pomeriggio?"
"Possiamo?" rise "Chi sei tu, che ne hai fatto di Zayn" il ragazzo rise "Dai"
"Mi piacerebbe ma oggi pomeriggio lavoro" si alzò e gli diede un bacio sulla guancia "Va bene, ci vediamo dopo allora" Beth annuì lentamente e fece per alzarsi "Tu resti qui? Di sopra c'è un comodissimo letto se vuoi" sorrise "Davvero? Penso che ne usufrirò" annuì "Non ne avevo dubbi" rispose Beth "ci vediamo dopo" si alzò e, coprendosi con i suoi vestiti salì le scale e si andò a lavare.
Zayn non aveva mai usato il "noi" con Beth, per lui c'erano sempre e solo "io e te" e nient'altro.
Che fosse cambiato davvero?
Beh una cosa era certa, il "nuovo" Zayn, a Beth, piaceva e non poco.
Ci mise poco a lavarsi, nel giro di un quarto d'ora aveva già finito.
Si era vestita come il giorno prima perciò non aveva avuto bisogno di perdere tempo davanti l'armadio domandandosi "Che cazzo mi metto" per almeno dieci minuti d'orologio per poi, scegliere qualcosa che nemmeno le piace o che, se le piace, non la convince del tutto.
Beth scese lentamente le scale e si diresse in cucina per andare a scrivere la lista della spesa.
Quando entrò in cucina si sorprese nel trovare Zayn in mutande davanti al lavandino intento nel fare la caffettiera.Beth gli si avvicinò lentamente e gli diede un bacio sul collo "Vuoi il caffé prima di andare?" le chiese Zayn mentre Beth si sedeva su una delle sedie della cucina per compilare la lista "Se lo fai come lo facevi qualche tempo fa allora, no" cominciò a ridere "Non faceva poi così schifo dai" rispose Zayn girandosi verso di lei "Ti prego" Beth lo guardò e poi tornò a scrivere quello che doveva comprare "E va bene, non si poteva bere" fece spallucce e spense la caffettiera, Beth scoppiò a ridere "Te lo porto io appena torno, okay?"
"Va bene" le sorrise e dopo averle dato un bacio sulla guancia si diresse verso le scale "Vai a dormire?" gli chiese Beth dalla cucina "No, vado a lavarmi, a dopo amore"
"Amore?" chiese fra se e se Beth sorridendo "potrei abituarmici".
Beth finì di compilare la lista e uscì sbattendo la porta, davanti al suo garage c'era l'auto di Zayn "Come faccio a prendere lo scooter adesso?" sbuffò e facendo attenzione a non rigargli l'auto con la saracinesca prese lo scooter e si avviò verso il supermercato.
Non c'era molto traffico per strada perciò arrivò subito, posteggiò lo scooter ed entrò.
Prese il carrello e nel giro di dieci minuti lo aveva riempito tutto "Okay, mi mancano solo i biscotti" disse fra se e se "dove sono?" si diresse verso il reparto "colazione" e cominciò a cercare "Dovrebbero essere qui, perché non ci sono?!" si lamentò mentre faceva avanti e indietro per il reparto "La prossima volta organizzo una caccia al tesoro, vaffanculo" sbuffò e lasciò cadere la testa all'indietro poi, lo sguardo le cadde su un pacco di biscotti "No ma, vaffanculo, ce, vi odio!" sbraitò quando li vide e si allungò per prenderli "E no, adesso li devo prendere" diceva mentre si allungava verso i biscotti "Perché sono così nana?" 
"Vuoi una mano?" una voce familiare interruppe il suo lamentarsi "Si, ti prego, non arrivo a prendere i biscotti" il ragazzo rise "Tieni" li prese e glieli porse "Grazie mille Harry"
"Nulla" le sorrise "Comunque, come va?" il ragazzo fece per risponderle ma una voce stridula lo chiamò "Harry! Andiamo!" Beth si sporse oltre il ragazzo per vedere chi lo stesse chiamando.
Una ragazza bionda la stava guardando malissimo sbattendo violentemente la punta del piede a testa, Beth tornò a guardare Harry "Em..credo proprio che tu debba andare" il ragazzo sbuffò "Già..beh mi ha fatto piacere rivederti"
"Anche a me" gli sorrise "grazie per i biscotti comunque"
"Nulla" ricambiò il sorriso e Beth, dopo aver messo i biscotti nel carrello, se ne andò.
Uscita dal supermercato il cellulare di Beth suonò "Hei Zayn dimmi"
"Dove sei?"
"Sono appena uscita dal supermercato, perché?"
"Aspettami lì, ti vengo a prendere con la macchina"
"Ma sono con lo scooter" 
"Cavolo..va be' allora vieni a casa" Beth rise "Ma non ho finito"
"Oh avanti" la ragazza sospirò "E va bene, sto tornando"
"Perfetto, ti aspetto.Ciao, ti amo" Beth rimase un attimo in silenzio "Ti amo anche io" rispose chiudendo poi la chiamata.
Rimise il cellulare in tasca e montò sullo scooter.Ripercorse la strada per tornare a casa e quando arrivò, trovò Zayn che l'aspettava sulla soglia "Cosa stai facendo?" chiese Beth perplessa, Zayn non le rispose, le andò incontro, le diede un bacio veloce sulle labbra e prese tutti i sacchetti "Zayn ma che hai?" gli chiese ridendo "Meno parole, più azione" Beth posò il casco e entrò in casa "Che stai dicendo?" non riusciva a non ridere "Forza dai, sistemiamo la spesa" posò i sacchetti sul tavolo della cucina e cominciò a sistemare la spesa "Zayn" lo chiamò Beth "Zayn!" il ragazzo si fermò "Cosa?"
"Calmati" rise "come mai tutta questa fretta?" 
"Dobbiamo andare in un posto" disse poi continuando a sistemare la spesa "Dove?"
"Sorpresa" le sorrise, Beth rimase a guardarlo per qualche secondo "Che c'è?" le chiese Zayn "N..nulla, è che non me..boh"
"Che succede?" Zayn le si avvicinò "Boh..sei diverso, prima non avresti mai fatto una cosa del genere" le sorrise "Non voglio perderti di nuovo" l'abbracciò "comunque adesso muoviamoci che facciamo tardi" le sorrise e continuò a fare ciò che stava facendo "Devo vestirmi in modo particolare o?" 
"No, vai benissimo così" 
"Okay" Beth restò a guardare Zayn per tutto il tempo, ogni tanto lo aiutava dicendogli dove dovevano andare le cose e quando ebbe finito Zayn la prese per mano e la portò in auto "Mi dirai mai dove stiamo andando?"
"Mai" rise "lo vedrai" così dicendo accese il motore e partirono.
Zayn non era mai stato così affettuoso, era sempre stato un po' distaccato con Beth e questo suo cambiamento improvviso l'aveva sorpresa tantissimo.
Era strano che Zayn  si alzasse la mattina presto, che le preparasse il caffé e che la portasse in posti misteriosi.Non l'aveva mai fatto prima ma non le dispiaceva per niente, nessuno le aveva mai dato tutte queste attenzioni prima soprattutto Zayn.
A dire la verità, Zayn era l'ultima persona dalla quale aspettarsi un comportamento del genere.
"Siamo arrivati" il ragazzo interruppe i suoi pensieri "Davvero?"
"Già" le sorrise e scese dalla macchina, ma prima che Beth potesse aprire lo sportello glielo aprì "Grazie" disse sorridendo.
"Milady mi segua" continuò Zayn prendendole la mano e agendo come un perfetto cavaliere "Milady?" chiese Beth ridendo "Dai, non rovinare l'atmosfera"
"Okay, mi scusi" rispose.
Zayn la portò un po' più lontano dalla macchina, in un posto che, definirlo meraviglioso è dire poco.
Era un prato pieno di rose, margherite e altri fiori bellissimi.
Alberi in fiori e uccellini cinguettanti da tutte le parti poi, al centro, vi era una tovaglia con sopra un cestino da picnick e una chitarra.
Zayn la fece sedere e cominciò a sistemare tutto "Da..da quando suoni la chitarra?"
"Da un po'" le sorrise e le porse un piatto "Zayn io..io davvero non so cosa dire"
"Non dire nulla allora" rispose per poi darle un bacio "Ma..sono le undici del mattino, come mai vuoi fare un picnick a quest'ora?"
"Oggi pomeriggio lavori no?"
"Sì"
"Ecco, ho spostato il programma di oggi pomeriggio ad ora, sembri..delusa"
"Cosa? No, assolutamente è che..boh, è bellissimo qui Zayn.Non me lo sarei mai immaginata, voglio dire...tu, io..il picnick, la chitarra, mi sento in paradiso" rise lievemente "Mi fa piacere" si sedette vicino a lei e le diede un bacio sulla guancia.
"Allora, mi fai sentire qualcosa alla chitarra?"
"Certo, è una canzone che ho scritto un po' di tempo fa per te" Zayn prese la chitarra e cominciò a strimpellare qualcosa poi, quel qualcosa divenne musica e lui cominciò a cantare.
 
Girl it should be me, driving to your house 
Knocking on the door, kissing you on the mouth 
Holding on your hand, dancing in the dark 
Cuz’ I was the only one who loved from the start 
But now when I see you with him 
It tears my world apart 
 
I’ve been waiting, all this time, but finally say it 
But now I see your hearts been taking 
And nothing could be worse, baby I loved you first 
Had my chances, could’ve been what he is 
Standing, that’s what hurts the most 
Girl I came so close, but now you’ll never know 
Baby I loved you first 
 
Girl it should be me, calling on your phone 
Saying that I’m the one, and that I’ll never let you go 
 
I never understood, what love was really like 
But I felt it for the first time looking in your eyes 
 
But now when I see you with him 
My whole world falls apart 
 
I’ve been waiting, all this time, but finally say it 
But now I see your hearts been taking 
And nothing could be worse, baby I loved you first 
Had my chances, could’ve been what he is 
Standing, that’s what hurts the most 
Girl I came so close, but now you’ll never know 
Baby I loved you first 
 
The first touch, the first kiss 
The first girl to make me feel like this 
Heart break, killing me 
I loved you first why can’t you see 
 
I’ve been waiting, all this time, but finally say it 
But now I see your hearts been taking 
And nothing could be worse, 
 
Baby I loved you first 
 
Had my chances, could’ve been what he is 
Standing, that’s what hurts the most 
Girl I came so close, but now you’ll never know 
Baby I loved you first 
 
Baby I loved you first
 
Beth rimase in silezio per tutto il tempo, non sapeva cosa dire e aveva paura che se avesse aperto bocca non sarebbe riuscita a dire nulla e avrebbe cominciato a piangere come una bambina perciò preferì non dire nulla.
"Allora?" doveva parlare per forza, anche se avrebbe preferito non farlo "Allora cosa?..è perfetta..non so davvero cosa dire" 
Zayn le sorrise e la baciò "Voglio dire..non me lo sarei mai aspettato, non so nemmeno cosa fare in cambio"
"Ehi, non devi fare niente, l'ho fatto per te, l'ho fatto con piacere" 
"Ti amo Zayn" disse poi Beth "Ti amo anche io".
 


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CIAO PANDINI DEL MIO CUORE 
Ecco a voi il settimo capitolo kfjbjbdf
Spero vi gusti, ci ho messo un eternità nello scriverlo
lo so çwç
Però perdonatemi.
So anche che fa abbastanza cagare i sassi ma volevo fare qualcosa di diverso
diciamo, un momento solo Zayn-Beth.
Anche se per un nano secondo c'è stato anche Harry.
Ma comunque, succederanno tantissime cose
vi avverto.
Ps: ricordatevi "capodanno"
un bacio :) xoxo

se volete insultarmi sono
@hugmeidols.

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Capitolo 8
*** Chapter eight. ***


You were everything, everything that I wanted 
All of the memories, so close to me, just fade away 
All this time you were pretending 
So much for my happy ending






Erano passati giorni, settimane, persino un intero mese e tra Zayn e Beth tutto sembrava andare per il verso giusto.
Avevano passato quasi tutti i giorni insieme tranne quando non potevano o perché Beth lavorava tutto il giorno o perché Zayn era in giro con i suoi amici "Sei sicura di non essere gelosa?" le aveva chiesto quando per la terza sera era uscito con i suoi amici "Posso dire di no"
"Ma no, dai" aveva risposto Beth, non voleva fare la parte della ragazza rompicoglioni "è giusto che tu vada con i tuoi amici senza di me, davvero, ti aspetto sveglia?"
"Non serve" aveva concluso lui schioccandole un bacio sulle labbra per poi uscire.
Beth si fidava ciecamente di lui e lui si era comportato in modo tale che si guadagnasse tutta la sua fiducia perciò non aveva motivo di dubitare.
Passò novembre e con lui tutti gli addobbi per Halloween che vennero messi da parte per far spazio a quelli Natalizi, Beth amava il natale, amava la neve, i dolci, gli alberi di natale e la gioia dei bambini nel fare la letterina da spedire a Babbo Natale, amava i bambini e negli ultimi tempi aveva fatto da babysitter ad una bambina 'Kaya' che abitava nella casa difronte alla sua, i suoi genitori lavoravano spesso fuori e lei era felice di farle compagnia anche perché, era l'unica bambina del quartiere e i "maschietti" come li chiamava Kaya, non apprezzavano la sua compagnia.
Tra le uscite giornaliere con Zayn per i vari negozi e il babysitting Beth si era dimenticata del suo diciannovesimo compleanno ed era strano, perché era sempre stata una che subito dopo il precedente compleanno, iniziava il count down per il successivo.
Una cosa tipo:
"Buon 10° compleanno Beth!"
"Evvaaaaaaaai mancano solo 364 giorni all'undicesimo!"
Non aveva pensato né agli invitati né alla torta ma fortunatamente c'era qualcuno che ci aveva pensato al posto suo.
La mattina del 10 Dicembre Beth si svegliò con un buonissimo odore di torta appena sfornata forse era odore di crema o forse era odore di cioccolata, fatto stà che si svegliò di buon umore cosa che le succedeva raramente.Soprattutto di Lunedì mattina.
Si alzò lentamente e dopo essersi data un'aggiustata in bagno, scese al piano di sotto dove restò sorpresa nel trovare Zayn alle prese con i fornelli.Ovviamente passò in secondo piano il fatto che la cucina fosse piena di cacao, farina e bucce d'uovo ma di certo non passò inosservato il fatto che indossasse il suo grembiule con i cuoricini, rise a quella visione ma si tappò subito la bocca quando Zayn si voltò verso di lei con una faccia disperata "Ho spento il forno ma non si vuole aprire" le confessò, Beth riprese a ridere "Devi aspettare che scatta il timer" rispose per poi avvicinarsi a lui e scrollargli la farina dal ciuffo "A che ora ti sei svegliato?" chiese dandogli un bacio "Qualche ora fa" le sorrise e ricambiò il bacio.
Si guardarono per qualche secondo e poi il timer suonò "Adesso puoi aprire il forno" disse Beth passandogli il guanto da cucina "Così non ti scotti" Zayn lo prese e uscì la torta "Sembra buona" commentò Beth "Sembra? Che vuol dire..sembra?" rispose Zayn, Beth rise "Scherzo, so benissimo che sei un cuoco perfetto" gli sorrise "Ecco, non dubitarne mai" rise "e adesso vai via che devo finire il capolavoro"
"Sìssignore" rispose Beth uscendo dalla cucina per poi sporgersi dalla porta "Ti amo" 
"Ti amo anche io" rispose Zayn "adesso vattene" concluse lanciandogli un po' di farina "Non vale!" si lamentò Beth ridendo "Me la paghi" continuò mentre saliva le scale per andare a lavarsi.
Zayn le preparò una bellissima e buonissima tornta alla crema ricoperta di cioccolato con sopra la scritta "buon compleanno nana", scritta che poi sparì misteriosamente insieme alle diciannove candeline.
"Ehi, ci ho messo una mattinata" commentò Zayn "Mi fai sentire vecchia e più bassa di quanto sono" rispose Beth "La verità ti fa male, lo so" concluse Zayn dandole un colpettino sulla fronte.
Passarono la mattina e il pomeriggio a fare tutto ciò che piaceva a Beth ovvero leggere, ascoltare musica, cucinare e guardare film deprimenti che farebbero deprimere persino la persona più gioiosa del pianeta.
Verso le sei, poi, Zayn costrinse Beth ad uscire per adare a comprarsi un vestito per la serata "Ma Zayn, io odio i vestitini e i tacchi, lo sai" si lamentò "Ma è una sera importante" rispose "Sì ma..va bene".
Girarono tantissimi negozi e alla fine Beth si decise a comprare un tubino nero senza spalline, che arrivava un po' più sopra al ginocchio con una fascia beige e un paio di tacchi a spillo dello stesso colore.
"Sei contento?" chiese dopo essersi seduta in macchina "Sì, non vedo l'ora di vedertelo addosso" rispose poi dandole un bacio sulla guancia "Sei un ruffiano del cazzo Zayn" il ragazzo rise "Lo so, piaccio per questo" così dicendo tornarono a casa e cominciarono a preparare tutto per la festa.
"Zayn?" chiese poi Beth "Sì?" rispose dal salone mentre stava prendendo i piatti "Ma..chi hai invitato?" Zayn posò i piatti sul tavolo e si strofinò pollice e indice sotto il mento "Allora, be' la mia famiglia, che ormai è anche la tua, Kaya che ha detto di averti fatto un regalo".."Che dolce".."già e poi..quel biondino che sta sempre in mezzo, quello che abbiamo incontrato ogni giorno il mese scorso?" cominciò a schioccare le dita 
"Ma chi? Niall?" 
"Sì, ecco..Niall" le sorrise "siamo una decina o forse di più, ti dispiace?" chiese "Eh? No, è tutto fantastico, davvero" ricambiò il sorriso "E comunque ho riscritto -buon compleanno nana- sulla torta" rise per poi uscire dalla cucina "Zayn!" si lamentò "Niente lamentele" spuntò con la testa dal salone "vatti a preparare che tra poco sono qui, ci penso io a finire".."E tu non ti devi cambiare?" il ragazzo annuì "Finisco e vado" 
sorrise "Okay" così dicendo salì le scale e andò a strizzarsi dentro quel tubino nero "Giuro che è l'ultima volta che metto un vestito del genere" tirò un respiro profondo e chiuse la lampo, s'infilò le scarpe, andò in bagno a piastrarsi i capelli e dopo essersi truccata leggermente scese al piano di sotto "Zayn? Sono qui..dove sei?"
"Arrivo" rispose il ragazzo dal piano di sopra "Eccomi, non riesco ad annodarmi la cravatta" si lamentà mentre scendeva le scale, Beth rise 
"Lascia fare a me" gli annodò la cravatta e gli sistemò il colletto della giacca "Ecco fatto..wow, non sembri nemmeno tu" confessò "Potrei dire lo stesso di te, sei bellissima" le diede un bacio e andarono ad aspettare gli ospiti.
Piano piano arrivarono tutti con cose diverse da mangiare; Niall portò gli antipasti e la famiglia di Zayn portò il primo, il secondo, il dolce e la frutta "Mamma mia quanta roba" commentò Beth salutandoli man mano che entravano e la piccola Kaya invece le portò un cupcake con una candelina "Oddio grazie" la ringraziò Beth dopo averla salutata poi però notò l'assenza di qualcuno "Zayn?"
"Sì?" chiese il ragazzo mentre sistemava le cose a tavola "Dov..dov'è tua madre?" chiese guardandosi in giro "Non lo so, papà? La mamma?"
"Non si sentiva molto bene" rispose una delle sorelle di Zayn "Oh, mi dispiace" commentò Beth "Che ha?.." chiese poi Zayn ma la sorella gli rispose facendo spallucce "Aspetta che la chiamo" così dicendo prese il cellulare che squillò in mano sua "Oh, è lei" sorrise e si allontanò.
 
 
"Pronto mamma?"
"Mamma?" la voce dall'altro capo del telefono rise "Oh, sei con Beth, giusto, be' allora, ciao figliolo"
"Come mai non sei venuta?"
"Ti aspetto a casa mia fra dieci minuti" rispose "non tardare, ho detto al mio ragazzo di voler stare da sola" rise di nuovo.
"Ho capito, ma è urgente?" chiese dando un'occhiata a Beth che lo guardava preoccupato
"Potrei impazzire" commentò la voce.
"Va bene, ora lo dico a Beth, sto arrivando, aspettami"
"Non vedo l'ora" così dicendo chiuse la chiamata "Beth?" la ragazza si avvicinò con aria preoccupata "Sì?"
"Mi dispiace tesoro ma, mia madre si sente poco bene, ha detto che ha bisogno di aiuto perché non riesce a muoversi"
"Oh..be' allora vai, tranquillo, lo dico io agli altri" gli sorrise e gli diede un bacio "Non aspettarmi sveglia, penso che resterò lì a dormire, ti dispiace?"
"Ma che, scherzi? Tranquillo, a domani" gli fece un cenno con la mano e Zayn, sorridendogli, uscì di casa e si chiuse la porta alle spalle.
Beth tornò in cucina e avvertì gli altri
"Be'..Zayn è tornato a casa, vostra madre ha chiamato e ha detto di non riuscire a muoversi perciò ha preferito andare, noi però possiamo goderci la serata no?" sorrise e gli altri ricambiarono.
Passò una piacevole serata insieme alle sorelle di Zayn, al padre e a Niall e la piccola Kaya, se l'era aspettato peggio ma tutto sommato non era stato un compleanno così orribile "Sei così vecchia Beth?" aveva commentato Niall contando il numero di candeline sulla torta "Già, avevo detto a Zayn di non mettercele ma è cocciuto" il padre di Zayn rise "Quando decide una cosa è quella e non si discute"
"Esatto" rise.
Si fecero tantissime foto e giocarono a tutti i giochi che Beth possiedeva, ed erano davvero tanti, poi, verso le tre se ne andarono tutti, tranne la piccola Kaya che se n'era andata verso le undici.
"Hai dimenticato di esprimere il desiderio" le disse mostrandole il cupcake "Oh, è vero, scusami" così dicendo prese il pasticcino, chiuse gli occhi ed espresse un desiderio "Ecco qui" le sorrise "Buon compleanno Beth"
"Ciao Kaya" così dicendo l'accompagnò alla porta dove i suoi genitori la stavano aspettando
"Ancora auguri Beth"
"Grazie!".
Chiuse la porta e dopo aver spento le luci salì al piano di sopra e andò a dormire felice anche se era rimasta da sola.
Il giorno dopo si svegliò con un buonissimo odore di caffé appena fatto, aprì gli occhi e sorrise alla visione di Zayn che le sorrideva con una tazza di caffé fumante e due cornetti "Ehi...che ore sono?" chiese stropicciandosi gli occhi "Sono le dieci e oggi staremo insieme dato che ieri sera sono dovuto scappare" le sorrise "Ah, vero..come sta tua madre?" 
"Un po' meglio" sorrise di nuovo "Dai, alzati che andiamo a fare un giro"
"Ma devo pulire casa" si passò una mano fra i capelli "Ci ho già pensato" rise "dormivi così profondamente che non hai nemmeno sentito l'aspirapolvere" Beth rise "Ero proprio stanca, ieri ci siamo divertiti alla fine" sorrise "Mi fa piacere" Zayn ricambiò il sorriso e Beth, dopo aver sorseggiato un po' di caffé posò la tazza sul comodino per poi tirarlo a se "Già, ma avrei preferito concludere la serata in modo diverso" il ragazzo rise "Possiamo rimediare sai?" la baciò, Beth rise "Quanto sei idiota" lo abbracciò e cominciarono a rotolare tra le coperte tra le risate per poi, alla fine, riaddormentarsi abbracciati.
Si svegliarono entrambi verso le quattro di pomeriggio, erano rimasti abbracciati tutto il tempo.
"Non era questo quello che intendevo ma, non mi è dispiaciuto" commentò Zayn, Beth cominciò a ridere "Sei crollato come un sasso" il ragazzo si stiracchiò "Ero..stanco" sorrise "allora, che ore sono?" chiese poi guardandosi in giro in cerca di un orologio "Le, quattro e cinque, che ti va di fare?" disse Beth "Volevo uscire questa mattina, ti va di uscire adesso?" la ragazza fece spallucce "Perché no, ma mi lavo prima io" così dicendo si fiondò fuori dal letto e corse in bagno "Ehi, dove la trovi tutta questa energia appena sveglia" la ragazza rise "Voglio godermi l'acqua calda" rispose dall'altra stanza "Donne" commentò ridendo Zayn per poi buttarsi all'indietro.
Poco dopo, Beth gli si distese addosso e cominciò a disegnare cerchi invisibili sul suo petto "Se continui così potrei non alzarmi mai" disse il ragazzo tenendo gli occhi chiusi "Ehi, non vale, mi hai fatta preparare" 
"Va bene" rise e si poggiò sui gomiti "ho intenzione di portarti in un posto speciale" le diede un bacio e, dopo averla fatta alzare si andò a 
chiudere in bagno anche lui.
Nel frattempo, mentre Beth rimetteva in ordine la camera da letto, il cellulare di Zayn squillò "Zayn, ti è arrivato un sms!" disse alzando un po' il tono della voce, ma non arrivò nessuna risposta "Non mi avrà sentito.." si guardò in giro per poi prendere il cellulare di Zayn e sedersi sul letto "No Beth, non è giusto, tu ti fidi di lui" disse fra se e se e posò il cellulare sul letto "Dai solo una sbirciatina!" lo riprese e lesse il mittente:
"Johanne.."
 
*"Eeehi ciao, che ci fai da queste parti Harry?"
"Facevo un giro, dovevo lasciare Johanne a scuola"*
 
Beth scuoté la testa "Non può essere lei, ce ne saranno a migliaia di Johanne al mondo" disse aprendo il messaggio.
"Ieri è stato bellissimo :) xx" rimase in silenzio e strinse la presa sul cellulare "Ma ieri..ieri era da sua madre" così si alzò e andò davanti la porta del bagno "Zayn?"
"Sì?" rispose il ragazzo da dentro la vasca "Hai salutato tua madre da parte mia ieri?"
"Certo tesoro".."Che figlio di puttana" disse sotto voce "Hai detto qualcosa?".."Em..nono, niente" così dicendo tornò in camera e rispose al messaggio:
 
"Voglio vederti, adessola risposta fu immediata:
"Sono con Harry, come facciamo?"..."Con..Harry?" le si gelò il sangue nelle vene ma doveva fargliela pagare 
"Vi raggiungo io e diciamo di essere compagni di classe e che..dobbiamo studiare per una ricerca, ti va? :) dove siete?"
"Perfetto :) xx siamo da Starbucks :)" Beth sorrise
"Sto arrivando :) xx" posò il cellulare sul letto, di nuovo, e si diresse al bagno "Tesoro esco un secondo, sarò a breve di ritorno".."Mh, okay" rispose il ragazzo aprendo la porta "A dopo" gli diede un bacio sulla guancia e si fiondò fuori, accese lo scooter e partì.
Nel frattempo, mentre Zayn rientrava in camera da letto, gli arrivò un nuovo messaggio:
"Non vedo l'ora di vederti xx" Zayn lesse il messaggio perplesso "Quando?" rispose
"Tra poco, mi hai detto che mi avresti raggiunto e che avremmo inventato una balla per liberarci di Harry, stai bene?" 
 
*"Tesoro esco un secondo, sarò a breve di ritorno"
 
Zayn lanciò il cellulare a muro e corse a vestirsi "Porca puttana, Beth!".Beth si fece tutta la strada a 80 k\h per poi arrivare davanti l'unico Starbucks della città e scaraventare lo scooter per come le veniva prima, ovviamente catturò l'attenzione di tutti, soprattutto quella di Harry e Johanne.
Non appena la vide, Beth le corse in contro e le diede un ceffone che la fece cadere dalla sedia "Beth che cazzo fai?" esclamò Harry alzandosi in piedi "Che cazzo faccio? QUESTA PUTTANA SE LA FA CON IL MIO FIDANZATO, SEI UNA TROIA!" le urlò contro "Johanne che cosa sta dicendo, non..non può essere" Harry guardò Beth negli occhi e a Beth sembrò di morire nel vedere quanto fosse triste il suo sguardo "Mi dispiace avertelo fatto sapere così e ...Zayn sarà qui a momenti suppongo" disse con fare schifato "sarai contenta puttana!" poco dopo si sentì un'auto frenare e uno sportello chiudersi con forza "Beth!" il ragazzo le corse in contro e vedendo la situazione esclamò 
"CHE CAZZO HAI FATTO?" per poi andare ad aiutare la bionda per terra "CERTO, AIUTALA, MI FAI SOLO SCHIFO, SEI UN FIGLIO DI PUTTANA" Zayn la guardò 
negli occhi e le tirò uno schiaffo "NON TI PERMETTERE" intervenne Harry tirandogli un pungno in pieno naso "HARRY NO"
"STAI ZITTA, TROIA" le urlò contrò Harry e la bionda rimase in silenzio accanto a Zayn.
Beth, che dopo lo schiaffo non aveva fatto niente, guardò Zayn negli occhi "Dicevi di amarmi, che esistevo solo io per te, mi fai schifo, e io che continuo a fidarmi di te, sei solo uno stronzo" prese e gli tirò un pugno in volto che lo fece indietreggiare e non di poco
"LASCIALO STARE" esclamò Johanne "STAI ZITTA O TI FACCIO INGOIARE LE SUE PALLE, STRONZA!" le urlò di tutta risposta per poi tornare allo scooter, Harry che era rimasto in silenzio da dopo il pugno, guardò Johanne e s'infilò una mano in tasca "Che vuoi fare?!" chiese spaventata, Harry prese uno scatolino e lo porse a Zayn "Spero siate felici brutti figli di puttana" concluse poi per andare verso Beth.
"Beth!" la ragazza si girò quel po' che bastava per capire chi l'avesse chiamata per poi tornare a camminare "Aspettami" il ragazzo la raggiunse e insieme, dopo aver rialzato lo scooter, si allontanarono.
"PUTTAAAAAAAAAAAAAAANA" gridò poi Beth mentre si allontanava con Harry dietro di se.
 



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OH, SENTITEMI
NO, CE KJFHBKJGFD SENTITEMI!
No okay non potete sentirmi
parto dal presupposto che questo capitolo è stato un fottutissimo parto.
Sono stata tutta la notte a scriverlo e l'ho scritto ben tre volte
dato che ogni volta mi si imputtanava il computer kdbkfjbkd
possa morire, brutto aggeggio demmerda.
Allora, in questo capitolo sono successe numeromila cose lo so
non mi odiate.
Il fatto è che tra pochi capitoli finisce e quindi non sapevo dove infilarli,
poi c'è Beth che parte, Harry che la raggiunge, insomma un po' di spoiler
non ha mai ucciso nessuno, no?
*76486756738 morti sulla coscienza*
Va be', dopo che sono stata una notte intera a scriverlo, SPERO di meritarmi
una fottutissima recensione.
Potete scrivermi anche:
"vai così yuhu bel capitolo"
vi amo lo stesso, davvero.
Bene, adesso ShaVon non mi uccidere per come è finito.
Spero di mettere l'altro capitolo a breve ma sapete com'è, tra una ff da stampare 
e da spedire, i compiti e la scuola, se esco viva a Giugno mi faccio santa 
#notkidding.
Penso di aver finito eeeeeeee sì
se volete insultarmi, su twitter sono sempre
@hugmeidols


Vi anguillo
:) xx


 

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Capitolo 9
*** Chapter nine. ***


Everything has changed.




 

Beth spalancò la porta di casa e corse al piano di sopra non curante del fatto che Harry fosse insieme a lei. Entrò in camera da letta frettolosamente e, nello stesso modo, aprì le ante dell'armadio, dove ancora vi erano alcune cose di Zayn e le buttò sul letto.
Man mano che svuotava il suo armadio, una fitta le cresceva dentro al petto facendole mancare il fiato e facendole crescere un orribile nodo in gola.
Beth si fermò per un istante e stringendo una delle tante magliette lasciate lì da Zayn, si fece scivolare parallelamente all'anta dell'armadio rimasta chiusa per poi poggiare la testa sulle ginocchia e cominciare a piangere.
"Beth.." una voce rassicurante e tranquilla inondò la stanza in cui si trovava Beth e una mano fredda, a causa del vento preso sullo scooter, le si poggiò sulla spalla sinistra.
Beth rimase immobile, cercava di fermare il pianto ma non ci riusciva; Harry la guardava con un misto di dispiacere e tristezza negli occhi ma non disse nient'altro, si limitò ad inginocchiarsi e ad abbracciarla.
Gli sembrava la cosa più giusta da fare al momento ed effettivamente, lo era, poiché Beth non ci mise molto nel ricambiare l'abbraccio e nello scoppiare a piangere, più forte di prima, con la fronte poggiata sul petto di Harry che sembrava tanto confortante e rassicurante.
"Scusa" sussurrò Beth allontanandosi da Harry "Figurati..ti senti un po' meglio?" le chiese, Beth annuì e si alzò lentamente; Harry fece lo stesso.
"Vuoi una mano a riempire lo scatolo?" chiese poi Harry continuando ad uscire i vestiti dall'armadio.
Beth buttò la maglietta sul letto "Armadio?" rise "Io glieli lancio giù dalla finestra" continuò scatenando una leggera risata da parte di Harry "Oh, beh, allora..vuoi una mano a lanciare i vestiti giù dalla finestra?" Beth rise leggermente "No..grazie, faccio da sola" rispose sedendosi sul letto e cominciando a guardarsi le punte delle scarpe ormai rovinate.
Harry cancellò il lieve sorriso che gli si era formato in viso, causato dalla lieve risata di Beth, e le si sedette accanto.
Rimasero in silezio per qualche secondo, poi, Harry le si inginocchiò davanti e le prese le mani, Beth alzò lentamente la testa e lo guardò alzando un sopracciglio cercando di capire cosa avrebbe dovuto fare, ma Harry non fece nulla, si limitò a sorriderle sfoggiando uno dei suoi migliori sorrisi.
Beth rimase a guardarlo inclinando lentamente la testa a destra e a sinistra cercando di capire cosa volesse fare, ma Harry continuava a sorriderle senza un motivo e lei non potette far altro che sorridergli in risposta.
"Oh, finalmente hai sorriso, ci hai messo un po' eh, mi stava venendo una paralisi" commentò Harry "Che vuoi dire?" rispose "Sperimento questa tecnica da quando avevo sei anni, la usavo con la mamma quando si arrabbiava, per farla sorridere" si alzò lentamente "ma non ci avevo mai messo così tanto" continuò.
Beth cominciò a ridere "Sei incredibile Harry, davvero" si alzò dal letto e, appallottolando tutti i vestiti di Zayn si diresse alla finestra e cominciò a lanciarli uno per uno nel cortile.
"Pensavo scherzassi prima" disse Harry sporgendosi per vedere dove fosse caduta la maglietta di Zayn "Non scherzo mai su queste -" un clacson cominciò a suonare ripetutamente poi, quando Beth si fu fermata dal lanciare i vestiti dalla finestra, Zayn scese dalla sua auto e corse a recuperare la maglietta "Che cazzo stai facendo?" chiese alzando la testa per guardare Beth in faccia.
"Quello che avrei dovuto fare da tempo" rispose lanciandogli un paio di jeans in testa "Beth cazzo smettila!"
"Oh aspetta, ci sono anche le tue blazers" continuò senza ascoltarlo "tieni!" gliele lanciò addosso "Mi fai male" si lamentò "Peccato" commentò sarcastica "Riprenditi il resto della roba" gli lanciò tutti i vestiti insieme "Beth, ti prego, smettila" la supplicò recuperando tutti i vestiti sparsi per il cortile.
Nel frattempo, Johanne era in macchina che assistiva alla scena con aria shoccata ed Harry, che fino a quel momento aveva assistito alla scena divertito, nel vederla, abbassò lo sguardo e tornò in camera da letto.
"Harry?" chiese Beth non vedendolo più accanto a lei mente rideva nel vedere Zayn chino come un nano, intento a recuperare i suoi vestiti "Sono qui" rispose con aria afflitta.
Beth lo raggiunse in camera da letto "Ehi, che succede?" chiese 'costringendolo' a guardarla negli occhi anche se avrebbe preferito non vedere gli occhi di Harry riempirsi di lacrime come i suoi poco tempo prima.
"No..dai Harry" distolse per qualche secondo il suo sguardo da quello di Harry, poi, lo riguardò negli occhi e fece uno dei più grandi sorrisi che potesse fare.
Harry cominciò a ridere "Ah!" commentò Beth "Ci ho messo meno di te" gli fece la linguaccia.
"Beth porca puttana! Ho il cellulare dentro casa tua, fammi entrare" Beth roteò gli occhi e spostando leggermente Harry si mise a cercare il cellulare.
Lo trovò.
Sullo schermo c'era ancora il messaggio che gli aveva inviato poco tempo prima quella pigna secca di merda; Beth sorrise ad Harry e gli fece segno di seguirlo, così dicendo, tornarono alla finestra "Beth, ti prego" la supplicò di nuovo Zayn "Perché? Così potrai continuare a messaggiare con la tua troia?" rispose, Harry abbassò lo sguardo "Scusa" sussurrò poi Beth.
"Mi hai rotto le palle Beth, aprimi questa cazzo di porta devo riprendere -"
"Ce l'ho io il tuo cazzo di cellulare" lo interruppe e cominciò a farlo saltare sul palmo della sual mano "Non vorrai mica lanciarmelo, vero?" chiese poi Zayn "Lanciartelo? A te?" rise e Zayn sembrò rilassarsi "Lo lancio a quella stronza di merda" il ragazzo spalancò gli occhi "Beth non fare stronzate!" le urlò, ma era troppo tardi, Beth aveva appena lanciato il suo iPhone sul parabrezza dell'auto di Zayn facendovi formare una crinatura  proprio nella parte che si trovava sopra la testa di Johanne "Peccato, volevo colpirla in testa" commentò facendo spallucce.
"Potevi ammazzarla cazzo!" sbraitò poi Zayn "Effettivamente era il mio intento" rispose.
Zayn rimase shoccato "Che c'è? Perché hai quella faccia? Non ti aspettavi che fossi così? Beh, la cosa è reciproca.Non mi aspettavo che tu fossi un tale verme Zayn, mi fai schifo e adesso sparisci perché la prossima cosa che lancerò sulla tua auto sarà molto più pesante di un cellulare".
Beth rimase immobile, stringeva i pugni con tutta la forza che aveva in corpo.Non doveva scoppiare davanti a Zayn, non doveva e non poteva farsi vedere fragile, ancora vulnerabile nei suoi confronti perché lei era così ma lui non lo sapeva.
Non sapeva che Beth, se non ci fosse stato Harry accanto a lei, non appena fosse salito sull'auto, sarebbe corsa fuori pregandolo di non andarsene, di restare con lei perché sì, l'avrebbe perdonato, ancora e ancora se Zayn le avesse mostrato un minimo d'interesse nei suoi confronti, di nuovo.
Ma quella volta le cose non sarebbero andate così, Beth stava lottando con se stessa, stava lottando tra il restare lì e guardarlo andare via e il correre giù pregandolo di non andarsene e l'avrebbe anche fatto se Harry non le avesse preso la mano prima che avesse potuto commettere quella stronzata.
Beth tornò alla realtà nel momento stesso in cui la mano di Harry ebbe sfiorato la sua; gli sorrise.
"Ti senti meglio?" le chiese Harry continuando a stringerle la mano, Beth annuì "E tu?" chiese poi "Io sto bene, tranquilla" ricambiò il sorriso e si diresse verso il piano di sotto "Dove vai?" disse Beth sporgendosi dal piano di sopra "Vado a casa, ho bisogno di una doccia" evitò lo sguardo di Beth "Oh" rispose delusa "beh, anche io".
Rimasero in silenzio per qualche secondo,"Ci vediamo.." concluse poi Harry sorridendole per poi uscire di casa.
Ma Harry non sapeva che lui e Beth non si sarebbero rivisti per un po' di tempo, e a dir la verità, nemmeno Beth lo sapeva, o meglio, avrebbe deciso tutto qualche ora più tardi quando, mentre metteva a posto la camera da letto e il bagno che Zayn aveva lasciato sotto sopra, aveva deciso di fare un biglietto per un posto qualsiasi e di partire per almeno una settimana senza dire niente a nessuno.
Neppure ad Harry.
La mattina del 16 Dicembre, Beth aveva già preparato tutto.
Aveva fatto il biglietto la sera prima e aveva preparato tutte le valigie, erano le 7 del mattino quando si era presentata a casa di Harry con una lettera che aveva lasciato alla madre.
"Mi raccomando, faccia in modo che non la apra prima di mezzo giorno, la prego" l'aveva supplicata "Va bene, fai buon viaggio tesoro" Beth le sorrise e si avviò allo scooter posteggiato proprio davanti casa Styles.
Beth era passata prima dal negozio, aveva appeso la targhetta con scritto "chiuso per ferie" e si era diretta alla stazione dove aveva aspettato cinque interminabili ore.
Il tempo sembrava non voler passare, in più, Beth era divorata dall'ansia poiché se Harry avesse aperto quella lettera prima del tempo avrebbe avuto tutto il tempo di cercarla per le varie stazioni e non sarebbe stato il massimo se si fosse presentato davanti a lei perché non avrebbe avuto il coraggio di respingerlo e di mandarlo via, vedendo, nei suoi occhi, il dolore dell'essere abbandonato di nuovo.
"Hai fatto bene a fare così Beth" si disse fra se e se mentre la fila per salire sul treno scorreva lentamente "doveva andare così, tanto prima o poi torni...prima o poi" fece un respiro profondo e, dopo aver fatto timbrare il biglietto, si andò a sedere sperano di partire il prima possibile.
Erano le 12.15 quando il treno lasciò la stazione e subito dopo Beth aveva sentito nello stomaco una sensazione di disagio che le stava fancedo mancare l'aria "Beth calmati, non puoi tornare a casa" eppure era questo quello che tutto il suo corpo le stava imponendo di fare, tornare a casa, ma non poteva, doveva lottare ancora con se stessa, ma questa volta non ci sarebbe stato Harry a tenerle la mano per non farle fare stronzate.
E chissà se ci sarebbe stato ancora quando sarebbe tornata a casa, chissà se le avrebbe tenuto di nuovo la mano per farla sentire al sicuro o se l'avebbre evitata per il resto della sua vita.
Ma non si poteva tornare indietro, non adesso.
Ormai era fatta, era già lontana e anche se l'impulso di lanciarsi dal finestrino e di tornare a casa non era svanito, era riuscita ad imporsi di stare tranquilla, almeno per un po'.


Nel frattempo, a casa Styles, qualcuno si stava svegliando.

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SUP BITCHES?
Okay, avevo promesso che avrei continuato in settimana, appunto quella scorsa lol, ma ho avuto tanti casini, davvero.
Odio metterci così tanto nel continuare la fan fiction ma non dipende da me.
Comunque, sono riuscita a trovare un ritaglio di tempo anche se oggi non è uno dei giorni migliori.
Per farla breve, sono caduta dalle scale e mi sono spappolata un ginocchio, no, non è rotto ma io sono traGGica.
Btw, l'importante è che ho continuato no? Sì, yeah.
Prima di tutto, grazie per le quattro recensioni al capitolo otto, davvero, vi amo.
Spero di riceverne altrettante in questo capitolo.
Grazie Debs per la mega recensione, comunque HAHAHAH ti cuoro.
Okay, allora, facciamo il punto della situazione.
Beth è appena partita e Harry non ha ancora aperto la lettera quindi non sa che se n'è andata.
Come reagirà Harry? ZAN ZAN ZAN ZAAAAAAAN?
Lo scoprirete PRESTO promesso.
Se non dovessi continuare presto, siete autorizzati da me nel venirmi a rompere le palle su twitter per farmi continuare, ci conto eh, vi aspetto.
Un'ultima cosa e vi mollo (?)
Ho aperto questa pagina con una mia amica:
https://www.facebook.com/DreamsOnPaperFanfictions 
è una pagina per le fan fictions e mi piacerebbe se diventaste fans, grazie mille.
Vi cuoro
@hugmeidols.

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Capitolo 10
*** Chapter ten. ***


Girl why did you push me away?


Harry's pov.

"Harry?" qualcuno lo stava chiamando "Harry, dai svegliati" la voce femminile continuava a chiamare.
"Mh..altri cinque minuti" rispose lui con la voce impastata dal sonno.
"Harry Edward Styles, alzati, adesso!" la voce tuonò nella stanza ed Harry scattò sedendosi a mo' d'indiano "Cosa c'è?" chiese poi irritato.
"Ho una cosa da darti" disse la donna.
"Non me la potevi dare dopo, mamma?" domandò scombinandosi i capelli
"E' piuttosto importante" rispose seria Anne.
Harry la guardò perplesso "Di che si tratta?"
"E' una lettera, mi ha detto di dartela dopo mezzo giorno" rispose facendogli vedere la busta di carta "Chi?"
"Beth."
Harry sgranò gli occhi "Beth? Perché avrebbe dovuto darmi una lettera se abita qui acc-" s'interruppe "No" disse poi a bassa voce "Devo andare!" esclamò alzandosi dal letto e scansando sua madre.
"Harry, la lettera!" gli urlò Anne mentre lui scendeva le scale e usciva di casa, in pigiama.

"Beth!" chiamava il ragazzo suonando il campanello imperterrito "Beth cazzo, non puoi essertene andata!" urlò iniziando a bussare.
"Ti prego, non puoi farmi questo" disse poggiando la fronte sulla porta e cominciando a bussare sempre più piano "Non puoi"; tirò un pugno alla porta.
"Harry, ti prego, torna a casa. I vicini ti sentiranno" lo supplicò la madre dall'aiuola affianco; Harry si girò di spalle e si lasciò scivolare perpendicolarmente alla porta per poi sedersi e poggiare la testa sulle sue ginocchia.
"Ci saremmo dovuti vedere oggi, perché è andata via?" chiese alla madre.
"Magari te lo spiega nella lettera, torna a casa, ti prego" lo supplicò di nuovo.
Harry annuì lentamente e si alzò, non poteva credere a ciò che Beth aveva fatto, come aveva potuto lasciarlo lì da solo dopo ciò che avevano passato il giorno prima?
Gli aveva detto che si sarebbero visti, Harry almeno lo sperava.
Sperava di aver trovato un'amica, qualcuno con cui parlare, ma adesso era solo più che mai e ciò lo distruggeva.
"La lettera te l'ho lasciata sul letto" disse Anne chiudendosi la porta alle spalle.
Harry annuì e si diresse al piano di sopra "Se vuoi sfogarti, sai che sono qui" asserì la madre mentre lui piano piano saliva ogni scalino; Harry posò il suo sguardo sul suo ed Anne capì, dai suoi occhi arrossati, che era meglio evitare il discorso fino a quando lui non avesse deciso di parlargliene.

Harry chiuse la porta lentamente e prendendo la lettera si sedette sul letto. Titubò un po' prima di aprirla, aveva paura di cosa potesse esserci scritto ma nello stesso tempo, moriva dalla curiosità di sapere.
Voleva sapere perché era andata via, perché gli aveva lasciato un'inutile lettere e perché, non gli aveva lasciato la possibilità di chiederle di restare.
Si distese sul letto e lentamente aprì la busta. Intravide subito la scrittura storta e imprecia si Beth, l'aveva notata anche quel giorno al negozio ma non glielo aveva detto.
Harry aveva notato tantissime cose di Beth, pur essendosi conosciuti da poco, ma non glielo aveva detto per non sembrare invadente, e forse era per questo che non gli aveva detto nulla.
Infondo, si conoscevano da poco più di una settimana, eppure, era come se si conoscessero da tempo. Beth non gli aveva mai detto di no, pur essendo un estraneo per lei.
Persino quando Harry aveva deciso di organizzare una festa di Halloween a casa sua si era lasciata convincere e forse era stato proprio questo a fargli credere che fra lui e Beth fosse nata un'amicizia, ma probabilmente si sbagliava.
Ma allora perché gli aveva lasciato quella lettera? Perché non era sparita così, senza dirgli nulla, senza nemmeno laciargli un biglietto? E perché, adesso, lui ci stava così male?

Questi erano i pensieri che vagavano nella mente di Harry mentre apriva il foglio che era stato piegato più e più volte in modo da farlo entrare in quella piccola busta.
Non appena lo aprì del tutto, sorrise nel vedere le varie cancellature che vi erano impresse sopra segno che, era stata scritta di fretta.

Lesse e rilesse le poche righe che Beth gli aveva lasciato e non potè trattenersi quando alcune lacrime gli rigarono le guance.
"Sei un'idiota" commentò asciugandosi le lacrime "scappare non ha mai aiutato a risolvere i problemi" continuò poggiando la lettera sul comodino "sei solo una stupida" disse mordendosi il labbro inferiore per poi buttarsi a pancia sotto sul letto e stare immobile lasciando che le poche lacrime che aveva ancora da versare, scendessero imperterrite.

Beth's pov.

"Si pregano i gentili passeggeri di allontanarsi dai binari, il treno per King's Cross sta per ripartire" la voce dell'altoparlante risuonò per tutta la stazione di Belfast e Beth si affrettò ad allontanarsi dai binari come avevano detto.
Si guardò un po' intorno e lo sguardo le si posò su uno dei grandi orologgi appesi sulle pareti della stazione.
Segnava l'una e trenta del pomeriggio, Harry aveva sicuramente ricevuto la lettera.
A quel pensiero, lo stomaco di Beth si strinse e la sensazione di ansia ritornò ma ormai non poteva tornare indietro.
"Signorina, si sente bene?" un ragazzo alto, lentigginoso e dai capelli color ruggine le si piazzò davanti riportandola alla realtà "Come scusi?" chiese Beth.
Il ragazzo le sorrise "Si sente bene? Ha un aria abbastanza strana" le confessò.
"Oh" Beth sorrise lievemente "no, sto..sto bene, dev'essere stato il viaggio" rispose "Ah, non è di qui?"
"No" rise "ma ti prego, non darmi del lei, mi fa sentire vecchia" 
"Oh, sì, scusami" il ragazzo rise "comunque io sono George" le porse la mano destra
"Piacere mio, io sono Beth" rispose stringendogliela "Bel nome, e dimmi, di dove sei?"
"Holmes Chapel" rispose con tono abbattuto "Che allegria" disse sarcasticamente
"Scusa..è che, mi manca un po'" confessò "Ah..capisco, il tuo ragazzo è lì?" azzardò.
Beth arrossì di colpo "Cosa?!" esclamò "No..no, voglio dire.. non sono fidanzata" rise istericamente "Okay, scusa" George rise "comunque, sai già dove andare? Se vuoi posso suggerirti alcuni alberghi" Beth lo guardò perplessa "Ehi tranquilla, non voglio mica ucciderti e tagliarti a pezzettini"
"No..è che, non ho avuto delle buone esperienze con gli sconosciuti, comunque, sì grazie, te ne sarei grata"
"Figurati"
"Ma, perché mi aiuti? Non mi conosci nemmeno?" azzardò.
"Aiuto sempre le donzelle in pericolo! Sai, qui mi chiamano Robin Hood" 
"Ma Robin Hood non era quello che rubava ai ricchi per dare ai poveri?" chiese alzando un sopracciglio.
"Sì, ma dai non guardare le piccolezze, mi rovini la performance da buon samaritano"
"Mi scusi" rispose Beth per poi cominciare a ridere.
"Allora, signorina Beth vuole rimanere qui, in mezzo alla confusione o mi permette di offrirle uno dei migliori caffé di Belfast?" si offrì.
"Oh sì, perché Belfast è famosa per il suo buonissimo caffé" rispose sarcastica.
"Sei proprio una ragazza difficile" sbuffò.
"No dai" rise "scusa, comunque lo accetto volentieri" concluse sorridendogli.
"Oh finalmente!" esclamò prendendola sotto braccio "Wow, sei proprio nana" disse osservandola
"Ehi!" si lamentò Beth allontanandosi leggermente
"Dai sto scherzando" rispose "forse" cosntinuò a bassa voce.

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Capitolo 11
*** Chapter eleven. ***


«..I just want to have fun.»



 

Beth's pov.

"Oddio, che bello quel palazzo, cos'è?" chiese Beth indicando un grosso edificio proprio davanti a loro. "Em.." George si grattò la nuca "Non lo avevo mai visto prima" rise nervosamente.
"Come? Scusa ma tu non vivi qui?" domandò Beth alzando un sopracciglio "Si ma, sai, non è che io faccia molto caso ai palazzi enormi" rispose."Comincio a pensare che tu mi stia prendendo in giro" si strofinò il mento col pollice e l'indice "No..ce, è che, si okay non l'avevo mai visto prima"
"Quindi tu non vivi qui" dedusse Beth "sto andando in giro con un completo sconosciuto che non è nemmeno di qui, morirò me lo sento. Non dovevo lasciare Holmes Chapel" cominciò a muovere le braccia in modo poco normale "Ehi!" George richiamò la sua attenzione "Verrò tagliata a pezzi e messa in una valigia, lo so"
"Beth" George cominciò a ridere "Che c'è?!" urlò in preda al panico "La smetti di fare la pazza? E' vero che vivo qui, ma ci abito da meno di un mese. Non voglio tagliarti a pezzettini" riprese a ridere.
"Non ti credo! Aiuto gente, non voglio morire!" cominciò a gridare in mezzo alla strada mentre George se la rideva di gusto.
La gente nel frattempo si girava e la guardava perplessa "Devo mettermi in salvo!" esclamò cominciando a correre "Non mi prenderai mai" si voltò verso di lui mentre correva e iniziò a ridere "Stai attenta al-" George non fece in tempo ad avvertirla che Beth si schiantò contro un muro "muro.." continuò poi lui.
Beth si accasciò a terra e mentre si massaggiava la nuca, riprese a ridere ancora più forte di prima e George, che fino a quel momento non si era mosso, la raggiunse.
"Ti sei fatta male?" le chiese trattenendo una risata.
"Cazzo sì!" esclamò ricominciando a ridere "Secondo me sei ubriaca, chissà cosa c'era in quel caffè" commentò George.
"Oh Dio, non ho mai riso così tanto in vita mia" affermò Beth stringendosi lo stomaco "E io non ho mai conosciuto una ragazza pazza come te in vita mia" aggiunge George alzandosi e porgendole la mano "Sei sicuro di non volermi uccidere? Giura" disse Beth prima di afferrargli la mano "Te lo giuro" rispose George ridendo lievemente.
"Okay, mi fido ma stai attento, se mi ucciderai il mio spirito ti perseguiterà a vita" lo avvertì "Ti prego, no" "Ecco, non ti conviene" Beth fece spallucce.
"Ancora comunque non mi hai spiegato cosa ci fa qui, perché sei venuta?" le chiese poi George mentre continuavano il loro giro della città.
"Avevo bisogno di cambiare aria, Holmes Chapel mi..opprimeva" confessò lei.
"Holmes Chapel o qualcuno in particolare?" Beth si girò di scatto verso di lui e arrossì leggermente "Non sei brava a mentire, l'ho capito subito" le fece l'occhiolino e Beth schioccò le dita "Mannaggia" rise.

Camminarono a lungo fino ad arrivare ad una ringiera posta lì in modo da non far cadere i pedoni giù in un pendio roccioso "Wow, è impressionante" commentò Beth sporgendosi leggermente per guardare quanto fosse profondo "Non sembra poi così profondo" fece spallucce.
"Si ma è meglio non sporgersi troppo" l'avvertì George tirandola leggermente indietro "Oh, dai, saranno solo cinque metri, non è poi così pericoloso" gli fece notare lei.
"Che hai intenzione di fare?" le chiese perplesso George "Voglio scalarlo" affermò.
"Tu sei pazza" esclamò lui "Forse, ma voglio solo divertirmi" confessò.
"No no, cara. Tu sei pazza. Per il divertimento esistono le fiere o i luna park, non i pendii rocciosi e pericolosi"
Beth sbuffò "Voglio solo provare"
"Non se ne parla" George incrociò le braccia al petto "Quanto sei palloso, mamma mia" disse Beth schioccando la lingua sul palato "Sarò palloso ma sono prud-" s'interruppe "ehi!" esclamò non appena si accorse che Beth aveva scavalcato la ringhiera "Ci vediamo giù!" esclamò poi cominciando a scendere.
"Finirai per farti male" le urlò sporgendosi dalla ringhiera "E allora vieni con me!" gli propose Beth. George sospirò, non poteva lasciarla scendere da sola, si sarebbe ammazzata ma nello stesso tempo non è che l'idea gli piaceva molto.
"Ah!" urlò Beth "Che succede?" esclamò George preoccupato "Un lombrico sulla mano, era viscido" rispose cominciando a ridere "Mi farai venire un infarto" le urlò.
"Dai, scendi, è bellissimo, non è difficile!" gli rispose Beth "E va bene!" George si lasciò convincere e, scavalcata la ringhiera, comincio anche lui la discesa verso la morte.



 

Harry's pov. 

"Non so che fare Louis" disse Harry mettendosi le mani tra i capelli "Ma posso leggerla questa lettera? Non mi hai spiegato nulla" chiese l'amico "E' sul comodino" rispose facendogli un cenno con la mano verso l'oggetto in questione.
"Allora, vediamo un po'" disse Louis prendendo la lettera e andandosi a sedere sul letto accanto all'amico.
"Caro Harry" iniziò a leggere "non so nemmeno perché ti sto scrivendo questa lettera  ti scrivo questa lettera perché, non so nemmeno perché in realtà, alla fine che t'importa so solo che ho deciso di andarmene e mandare tutto a fanculo, anche te ho bisogno di cambiare aria, tutto quello che è successo in questi ultimi mesi, tra me e te Zayn, mi ha scombussolato parecchio. Non me la sento di restare a Holmes Chapel, ho bisogno di andarmene almeno per un po'.
Mi dispiace lasciarti così, ma mi sembra l'unica cosa da fare. Non cercarmi, ti prego Non preoccuparti per me, starò bene, e.. forse tornerò, anche perché ho il mio negozio lì..e ho te.
Ti manderò un messaggio quando me la sentirò non provare a scoprire dove sono andata e ti chiedo ancora scusa per non averti detto nulla ma non ce l'avrei fatta a vederti triste a causa mia. So che scappare è da codardi, ma in questo momento è l'unica cosa che mi sento di fare.
Ti prego, non odiarmi. 
Ciao. Un abbraccio, Beth" Louis ripiegò la lettera "Wow" disse poi sotto voce.
"Visto, non so dov'è, come sta. Non so niente!" sbraitò Harry alzandosi spazientito "Harry, calmati. Ti ha detto che si farà sentire lei, stai tranquillo. Ha detto che torna" cercò di tranquillizzarlo.
"No, ha detto che forse torna! Ma ha cancellato il forse" concluse la frase con tono abbattuto "sto impazzendo" disse poi poggiando la testa sulla porta della sua camera.
"Vedrai che torna, lo ha detto anche lei, ha il suo negozio qui..e ha te, qui" gli poggiò una mano sulla spalla "E se non dovesse tornare? Se decidesse di rimanere lì, dove si trova adesso?" chiese guardandolo negli occhi.
"Harry, io non posso dirti nulla per certo e non voglio illuderti" fece una pausa "sta a te credere o meno che tornerà. Ricordati, quando si spera a lungo in qualcosa, con tutto il cuore, quella cosa, piccola o grande che sia, si avvererà" gli sorrise.
"Come fai ad esserne così sicuro?"
"Questione di esperienza. Non smettere di sperare che torni Harry o davvero finirai per impazzire" gli diede una pacca sulla spalla e aprì la porta della sua stanza "Devo andare adesso. Fatti una doccia e una bella dormita. Ci vediamo più tardi" gli sorrise di nuovo e uscì dalla camera di Harry.
"Sì..ciao Louis" rispose lui facendogli un cenno con la mano per poi andarsi a distendere sul letto.

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Capitolo 12
*** Chapter twelve. ***


"..please, tell me that you'll come back"


Harry's pov.

Era passata una settimana da quando Beth era partita. Aveva cercato di scoprire dove fosse andata ma non c'era riuscito. Aveva perfino provato ad entrare a casa sua dalla finestra ma si era fermato quando la vecchietta della casa di fronte lo aveva minacciato di chiamare la polizia e non c'era nessun "Ho lasciato il cellulare lì" che potesse dissuaderla. 

"Louis ti dico che ci ho provato ma mrs.Jones non mi leva gli occhi di dosso" disse richiudendo la tendina della finestra che stava in camera sua.
"Prova ad andarci di notte se proprio non ne puoi fare a meno" suggerì l'altro; Harry roteò gli occhi "Certo, così penserà davvero che sono un ladro" commentò sedendosi sul letto.
"Non so che dirti. Perché non rinunci e basta? Ti ha detto di non cercarla, perché non ci provi?"
Harry si distese sul letto "Non ci riesco. Voglio..voglio solo sapere come sta" rispose poi.
"Senti" Louis sospirò "vi conoscete da meno di due settimane è ovvio che non si fidi di te e che voglia tenerti a distanza. Non la conosci e finirai solo per spaventarla e farla allontanare ancora di più"
"Forse hai ragione" si passò una mano fra i capelli "ma non riesco a non stare in pensiero capisci? Ha sofferto tanto quanto me e vorrei solo dirle che se ne ha bisogno sono qui"
"Questo penso l'abbia già capito" controbatté Louis.
"Ma-"
"Niente ma Harry. Lasciale il suo tempo, dalle i suoi spazi. Vedrai che torna"
"E se non mi considerasse nemmeno suo amico? Se quando e se tornerà farà come nulla fosse e io tornerò ad essere un estraneo?"
"Non succederà"
"Non ne sono così convinto. Mi avrebbe lasciato un recapito o comunque qualcosa per farmi capire che mi considera un suo amico"
"Harry cazzo, ti ha scritto una lettera!"
"Ma non mi ha detto né dove va né come rintracciarla" sbraito alzando il braccio destro in aria per poi farlo cadere di peso sul letto.
"Vuole solo che la lasci in pace per qualche giorno. Come hai detto tu ha sofferto tanto quanto te e sicuramente vuole stare da sola per far sbollire la cosa. Ognuno reagisce a modo suo, non puoi pretendere che faccia come vuoi tu."
"Sì pero-"
"Niente ma e niente però. Se non ti considerasse un suo amico non ti avrebbe lasciato quella lettera, piuttosto sarebbe sparita e basta, ti pare?"
Harry sospirò "Sì.."
"Ecco allora rilassati e vedrai che prima o poi si farà viva lei. Adesso vado, mia sorella rompe le palle come al solito, vuole rimanere a casa questa sera. A proposito tu vieni giusto?"
"Non lo so..non credo di poter essere molto di compagnia.." 
"Non rompere le palle Harry, mi avevevi detto che saresti venuto! Giuro che vengo a prenderti fino a casa"
Harry rise "Si vedrà, ciao Lou"
"Come si vedrà Har-" Harry chiuse la chiamata per poi sospirare e posare il telefono sul comodino.

Beth's pov.
"George sono a malapena le otto e mezza del mattino e tu mi hai già rotto il cazzo" si lamentò lei sedendosi sul prato ricoperto di neve.
"Quanto siamo fini, comunque non vedo cosa ci sia di male? Insomma, ti ho solo chiesto perché sei venuta qui, non c'è bisogno di alterarsi" commentò lui sedendolesi accanto.
"No" rispose lei "tu non mi hai chiesto perché sono venuta qui: hai cominciato a rompere le palle insinuando che stessi scappando da qualcuno"
"E non è così?"
Beth sbuffò "Me ne torno in albergo"
"Lo vedi, non fai altro che scappare Beth. Sei qui da una settimana e ancora non mi hai detto il perché, eppure io di me ti ho parlato"
"Non sono affari che ti riguardano" rispose continuando a camminare.
George la raggiunse "Io non vi capisco, davvero. Voi femmine siete assurde, ti ho solo chiesto una cosa per una-"
"Sei volte" gli fece notare.
"E va bene, sei volte, e ti sei alterata nemmeno ti avessi chiesto di darmela" Beth si fermò e  lo fulminò con lo sguardo "Potevo risparmiarmela"
"Già" riprese a camminare.
"Comunque continuo a non trovarci nulla di male in quello che ti ho chiesto. Non è una cosa brutta scappare da qualcosa, siamo umani è normale avere paura!" esclamò mente Beth si allontava.
"Okay!" sbraitò girandosi "Vuoi sapere perché sono qui?!" lo raggiunse.
"Il mio ragazzo mi ha fatto le corna con una bionda sfigata con il cervello non più grande di una pigna spiaccicata da un fottutissimo tir, non contento, torna da me mente sono ancora incazzata con lui, lo facciamo sul tappeto persiano del mio salotto, mi promette di essere cambiato ma continua a sentirsi con la troia-cervello da pigna. Nonostante ciò, il giorno del mio compleanno mi lascia a casa con i suoi parenti e dice di dover andare a casa da sua madre perché sta male e indovina? Me la mette in culo un altra volta finché non scopro che la gallina col quoziente intellettivo pari a quella di una roccia è la fidanzata di un tipo che mi ha salvata da un quasi stupro. Dopo averla presa a pugni ed essere tornata a casa con il tipo, ho lanciato tutta la roba del mio ormai ex fuori dalla finestra e ho tirato il suo cellulare sul parabrezza della sua auto sperando di prendere in fronte quella cagna di merda infine, la sera ho fatto i bagagli e sono venuta qui lasciando da solo quel povero deficiente senza nemmeno spiegargli perché. Ecco, adesso sai come mai mi ritrovo in questo buco di posto. Buona giornata" concluse tornando sui suoi passi.
"Wow" commentò George.
"Wow?" Beth si rigirò "Mi hai rotto il cazzo per giorni e te ne esci con wow?"
"Non..non so che dire, davvero. Pensavo fossi scappata dai tuoi genitori rompicazzo"
"Ad averceli i genitori rompicazzo" rispose Beth sedendosi sulla prima panchina che le capitò sott'occhio "Mi dispiace" ammise George sedendolesi accanto.
"Il fatto sta che io gli ho creduto realmente quando diceva di essere cambiato..ci ho creduto così tante volte" sorrise amareggiata "mi aveva anche dedicato una canzone.."
"Che stronzo" commentò George.
"Già ma non m'importa più, davvero" fece spallucce "ho altro a cui pensare."
"Tipo?" chiese lui.
"Tipo Harry..l'ho lasciato da solo con una lettera, non si meritava quello che ha passato-"
"Nemmeno tu Beth" lo guardò e sorrise.
"Grazie, ma penso che quello che ci stia peggio sia lui. Insomma, io sono stata tradita più volte da Zayn, roba che se mi portano in montagna mi scambiano per un cervo" George rise "lui no.." continuò lei "non lo sapeva. Sapessi con quale sguardo sofferente mi ha guardata quando gli ho detto tutto" sospirò "mi sono sentita una stronza e in più, gli avevo promesso che ci saremmo visti per svagarci un po' e invece la sera stessa sono scappata."
"Hai avuto le tue ragioni" strinse le spalle "voglio dire, avrai pensato fosse la migliore cosa da fare"
"Ad essere onesta no. Mi sono pentita di questa decisione da quando ho messo piede sul treno fino a quando sono scesa alla stazione" ammise.
"E allora perché non torni indietro?" domandò lui.
"Ho paura" lo guardò per qualche secondo per poi abbassare lo sguardo "ho paura della reazione di Harry, ho paura di incontrare Zayn e ho paura di fare lo sbaglio di perdonarlo di nuovo. Hai ragione tu..non faccio altro che scappare dalle cose e dalle persone."
George si passò una mano fra i capelli "Anche io sono scappato sai?" Beth lo guardò.
"Non sono qui per studiare come ti ho detto. Sono scappato da una responsabilità più grande di me e me ne pento ogni giorno" sospirò.
"Che tipo di responsabilità? Non avrai mica ucciso qualcuno spero"
George rise "Pensi sempre al peggio eh?" Beth strinse le spalle.
"Comunque no.." respirò lentamente "tu quanti anni pensi che io abbia?" le chiese poi di punto in bianco.
Beth ci pensò su per qualche secondo "Mah..una ventina. Forse venticinque. Perché?" George rise.
"Ne ho a malapena diciassette" Beth sgranò gli occhi "Che cazzo dici?"
"Sono serio" ridacchiò "li ho compiuti il mese scorso. Il fatto è che, ho messo incinta una ragazza e quando me l'ha detto non ho avuto il coraggio di assumermi le mie responsabilità e sono scappato anche se i miei genitori mi avevano dato il loro appoggio" sospirò.
"Non credo di capire, i tuoi ti avrebbero aiutato, perché sei scappato?"
"Perché non riesco a vedermi come un padre..cercare un lavoro, mantenere una famiglia..sono ancora giovane Beth."
"E cosa vorresti fare? Lasciare quella povera disgraziata da sola mentre cresce TUO figlio?" 
"L'idea era quella" sospirò "Dovresti tornare da lei invece e crescere vostro figlio"
"Non puoi dirmi cosa fare Beth, anche tu stai scappando" le fece notare.
Beth rimase in silenzio, aveva ragione, non poteva puntargli il dito contro poiché anche lei si stava comportando allo stesso modo, ma non poteva lasciare che quel povero bambino crescesse senza una figura paterna.
"Senti" si alzò "hai ragione, anche io sto scappando e hai ragione dicendo che sono l'ultima persona che può dirti cosa fare ma quel bambino ha bisogno di te quindi adesso vai nel tuo appartamento e fai le valigie, io andrò in albergo e farò le mie" sorrise mettendosi le mani sui fianchi "adesso basta scappare. E' ora di affrontare le nostre responsabilità, è anche la vigilia di Natale e si sa che a Natale sono tutti più buoni" rise e gli tese una mano; George sorrise e gliela strinse "Hai ragione" l'abbracciò "grazie."

Harry's pov.
Dato che Harry gli chiudeva continuamente la chiamata, Louis decise di andare direttamente a casa sua: Harry Styles sarebbe stato al suo compleanno, che l'avesse voluto o meno.
"Harry, senti. E' il mio compleanno oggi, devi esserci e basta!" esclamò Louis poggiandosi alla scrivania dell'amico "Davvero Lou, non sono dell'umore ti rovinerei solo il party" commentò lui restando disteso sul suo letto; Louis sbuffò e tirandolo per un piede lo fece cadere dal letto "Non rompere il cazzo e vai a lavarti!" disse indicandogli il bagno con il braccio sinistro; Harry rise "Va bene, solo perché sei tu" rispose poi alzandosi "Ma non ti assicuro niente" 
Louis roteò gli occhi "Sbrigati! Alle otto e mezza devi essere a casa mia, chiaro?"
"Cristallino" rispose Harry facendolo ridere "Ciao" lo salutò uscendo dalla sua stanza.

Louis' pov.
Non appena fu fuori da casa di Harry, Louis decise di andare a fare quello che l'amico aveva tentato in vano di compiere: entrare a casa di Beth dalla finestra della sua stanza fortunatamente socchiusa.
Si guardò in torno per qualche secondo, poi, appurato che nessuno lo stesse osservando, si arrampicò sull'albero accanto casa di Beth e con un movimento degno del migliore ninja dell'intero giappone, aprì la finestra col piede e saltando entrò dentro la stanza.
"Pft, non ci ho messo nemmeno dieci minuti, e dire che Harry ci sta provando da una settimana" rise.
"Allora, vediamo un po', lo troverò il suo numero di cellulare da qualche parte" commentò guardandosi intorno "sì ma dove?"
Louis guardò ovunque, sulla scrivania, nei cassetti del comodino e dell'armadio, giù in cucina: niente, non c'era da nessuna parte ma proprio quando stava per perdere le speranze, notò un post-it attaccato al frigo.
"Nuovo numero.." disse staccando il post-it "non poteva essere più facile di così" rise e prendendo il cellulare compose il numero aspettando una risposta.

Beth's pov.
Era da mezz'ora che Beth faceva la valigia: aveva comprato così tanta roba in quella settimana che non sapeva più dove infilarla. "Perché ho comprato cinque libri, che cazzo me ne devo fare" si lamentò sedendosi sulla valigia per poterla chiudere "sono sempre la solita" piagnucolò "che poi sono piena di vestiti e ne ho comprati altri mille" sbuffò dopo averla finalmente chiusa "speriamo non esploda" concluse sedendosi sul letto.
Stava davvero per tornare a casa? 
Si distese "Tu guarda cosa mi tocca fare per un bambino che non è nemmeno mio" sospirò "be', spero mi ringrazierà un giorno per aver avuto un padre" continuò quando le squillò il telefono; lo prese da sopra il comodino e sbloccò la tastiera.
"Numero sconosciuto" inarcò le sopracciglia "Bah" disse poi rispondendo.
"Pronto? Qui è Beth chi è che parla?" chiese alzandosi.
"Beth? Sono Louis" le si gelò il sangue nelle vene, sperava fosse un altro Louis ma sapeva che la cosa non era possibile.
"Ciao?"
Si sentì sospirare "Cazzo Beth, Harry è da una settimana che cerca di trovare il tuo numero se viene a sapere che sono entrato in casa tua-"
"Tu hai fatto cosa?!" esclamò lei.
"Lo so, ho sbagliato, ma avevo davvero bisogno di parlare con te e.." sospirò di nuovo "ti prego, dimmi che tornerai" a quelle parole Beth cercò di calmarsi "Harry è disperato, vuole solo sapere se stai bene" sorrise leggermente.
"Di' ad Harry che sto bene anzi, non dirgli nulla. Sto tornando a casa comunque" rispose.
"Cosa? Davvero?!" Beth rise "Sì. Prendo il treno tra mezz'ora"
"Fantastico!" esclamò lui "Senti, ho un piano, stai a sentire" disse poi; Beth inarcò le sopracciglia e si mise a sedere sul letto.

"Cazzo ma questa stazione è sempre così piena?" commentò Beth facendosi spazio tra la gente seguita da George "Quando capita sì" rispose lui.
"Ecco, quello è il mio treno" disse Beth indicandone uno "e quello dev'essere il tuo" ne indicò un altro "il tuo quando parte?" gli chiese poi.
"Dieci minuti dopo il tuo quindi ti faccio compagnia ancora per qualche minuto" le sorrise; Beth ricambiò il sorriso "Aspettami qui, poso i bagagli vicino al mio posto" disse poi entrando nel vagone del treno.
"Eccomi!" esclamò ridendo dopo qualche secondo "Non trovavo il posto, comunque sta per partire, è meglio se ci salutiamo" lo abbracciò e George ricambiò l'abbraccio.
"E' stato bello passare questa settimana con te, dovremmo tenerci in contatto" commentò poi prendendo il cellulare "dammi il tuo numero, voglio sapere poi come te la cavi col bambino" gli sorrise.
"Ecco, devo confessarti una cosa" disse George; Beth inarcò le sopracciglia "Certo dimmi"
"Non c'è nessuna ragazza e nessun bambino, l'ho fatto per farti tornare indietro e..i miei bagagli sono pieni di carta. Ho ventitré anni e sono davvero venuto qui a studiare" ammise tutto d'un fiato "Cosa?!" esclamò Beth "No aspetta io-" le porte del vagone cominciarono a chiudersi "George, ti odio porca puttana!"
"Mi ringrazierai!" commentò lui non appena le porte del vagone furono chiuse "Vaffanculo, fatemi scendere!" esclamò lei picchiando con le mani sulle porte "Ti odio!" sbraitò; George le sorrise e la salutò con la mano per poi mimare con la bocca "buon viaggio."
"Sì, buon viaggio a tua sorella." commentò lei ed ecco che la brutta sensazione avuta sette giorni prima s'impadronì nuovamente dello stomaco di Beth che lentamente andò a sedersi al suo posto.

Harry's pov.
L'ultima cosa che voleva Harry quel giorno era sicuramente andare alla festa di compleanno di Louis. Anche solo l'idea di dover uscire di casa lo opprimeva e lo faceva stare male ma sapeva che Louis sarebbe stato capace di andarlo a prendere fin dentro casa e trascinarlo per un piede fino a casa sua.
Il che non era molto invitante come cosa.
Comunque ormai era davanti casa dell'amico, non gli restava altro che bussare e godersi quella serata. O almeno provarci.
"Harry! Sei venuto!" esclamò Louis non appena aprì la porta "Avevo altra scelta?" commentò lui sarcasticamente; Louis rise "Vedrai che ti divertirai" gli sorrise e chiudendo la porta lo accompagnò fino al salone.
Intanto alla stazione qualcuno era appena tornato.

Beth's pov.
Non appena Beth mise piede dentro la stazione, la voglia di risalire sul treno e tornare indietro la pervase da capo a piedi ma aveva promesso a Louis che avrebbe fatto come le aveva detto quindi non le restò che fare un bel respiro e cominciare ad avviarsi verso l'uscita.
"Forza Beth, puoi farcela.." disse a se stessa "non ci credo nemmeno io" continuò stringendo la maniglia della valigia.
"Speriamo almeno che il mio scooter sia ancora dove l'ho lasciato" commentò avviandosi verso uno dei tanti vicoli vicino alla stazione per poi sorridere alla vista del suo ciclomotore.
"Sapevo che non ti avrebbe toccato nessuno qui" esclamò poggiandovi sopra i bagagli per poi prendere le chiavi in una delle tasche e mettere in moto.
"Allora prima di tutto vado a casa a posare questa roba e poi.." sospirò "andrò a casa di Louis. Speriamo che me la mandi buona" commentò sospirando e partendo diretta verso casa.

Non appena fu a casa lasciò i bagagli nell'ingresso e si diresse in cucina dove Louis le aveva detto di aver lasciato il suo indirizzo. "Minchia, Doncaster..è il quartiere più lontano. Non poteva abitare ad Holmes Chapel dico io?" si lamentò dopo aver letto il post-it che le aveva lasciato sul tavolo.
"Non mi resta altro che sistemarmi e andare, che gioia" disse uscendo dalla cucina e dirigendosi al piano di sopra.
"Mh, questa dev'essere la finestra di cui mi aveva parlato Louis" commentò andandola a chiudere "devo ricordarmi di farla aggiustare..comunque, vediamo un po' cosa posso mettermi. Di certo non un abito da sera.." rimase lì a pensarci per qualche minuto finché non ripensò ai vestiti che aveva comprato durante la settimana.
"Sono un genio!" esclamò scendendo al piano di sotto per andare a prendere la valigia "Mi rimangio tutto, ho fatto bene a prendere degli altri vestiti" continuò aprendo la valigia.
"Allora" disse poi uscendo una felpa, dei leggins, delle converse, un paio di pantaloncini e una sciarpa "Beth, fattelo dire, sei un genio" ripeté ridendo per poi andarsi a cambiare.
"Resta solo il fattore freddo, va be..quello si può sopportare" commentò non appena fu pronta per uscire.
"Sentite capelli, vorrei evitare di rasarvi a zero proprio questa sera quindi o state in ordine o state in ordine, due sono le cose" disse cercando di dar loro una forma decente "Ah, chi se ne fotte!" sbraitò "Li lascio sciolti tanto grazie allo scooter si rovineranno ugualmente" continuò prendendo le chiavi e uscendo dalla sua stanza diretta a casa Tomlinson.

Harry's pov.
Harry stava lì, seduto sul divano ad annoiarsi a morte. "Vedrai che ti divertirai" gli aveva detto Louis e si era visto. Stavano tutti ballando mentre lui ormai stava dando la sua forma al divano.
Non era nemmeno andato a bere qualcosa poiché doveva guidare la macchina e in più Louis era stato tutto il tempo occupato con gli invitati.
"Harry dammi una mano cazzo" gli aveva detto mentre cercava di non far cadere i bicchieri per terra "Scusa ma, non è la tua festa? Perché fai il cameriere?" commentò Harry alzandosi di mala voglia.
"Ma che ne so.." sbuffò lui "l'altra ancora non arriva" si fece scappare; Harry inarcò le sopracciglia "L'altra chi?" chiese poi; Louis si maledì.
"Una mia amica" rise nervosamente "speravo venisse ma di sicuro è in ritardo. Scusa ma devo portare questi bicchieri al tavolo" tagliò corto poi lasciandolo lì con tre bicchieri in mano.
"Sì ma io che devo farci con questi?" chiese poi sbuffando.
Era passata mezz'ora e la festa stava cominciando a prendere piede persino Harry si stava divertendo un po', la cugina di Louis era molto simpatica, proprio l'ideale per fargli passare dalla testa la sua fissazione per Beth.
Era alta, bionda e con due occhi azzurri come il cielo.
"Sai" le disse passando il pollice sul bordo del suo bicchiere di plastica "somigli alla mia ex" le confessò; la ragazza palesemente ubriaca rise "Grazie, era simpatica?" chiese lei ridendo.
"Mi ha messo le corna" rispose lui sorridendole per poi prendere un altro sorso dal suo alcolico.
"Oh ma io non lo farei mai" commentò la tipa poggiandogli una mano sulla coscia "Dite tutte così" rispose lui amareggiato; si era ripromesso di non bere ma non ce l'aveva fatta ed ecco che adesso cominciava a cambiare umore.
"Sono sincera" la ragazza rise e per poco non gli rovesciò la bibita sul jeans "Scusa" rise di nuovo "Nulla" Harry poggiò il bicchiere a terra prendendone un altro dal tavolo; di solito non beveva molto ma quella volta era come se volesse proprio perdere lucidità.
"Harry non credi di star esagerando?" disse Louis poggiandogli una mano sulla spalla e togliendogli il bicchiere dalle mani "Ne ho bevuto solo uno" rispose lui sorridendogli.
"Già, vieni con me va. Scusa Joey" le sorrise e la ragazza rispose ridendo.
"Amico, ti prego, è la ragazza più squallida di tutta Doncaster ed è mia cugina. Se te lo dico io è la verità" disse Louis accompagnandolo al bagno; Harry si strofinò gli occhi "Già" rise "Hai ragione" continuò poggiando i palmi sul lavandino "non so che mi è preso" concluse aprendo il rubinetto per sciacquarsi la faccia.
Louis gli diede una pacca sulla spalla "L'alcool non è la risposta comunque" 
"Sì, hai ragio-" Harry venne interrotto dal suono del campanello di casa; Louis sgranò gli occhi e sorrise "Dev'essere il pizzaiolo. Senti, io devo finire di fare una cosa in cucina, puoi andare tu?" gli chiese.
Harry annuì "Sì..certo"
"Ce la fai a reggerti in piedi?" 
Harry si asciugò la faccia sulla tovaglia e gli sorrise "Sì, sto bene. Vado io" disse poi uscendo dal bagno lasciando Louis da solo.

Il campanello suonò di nuovo "Un attimo, sto arrivando" commentò Harry leggermente irritato "abbia pazienza. Mai visto un pizzaiolo che va di fretta" continuò.

Beth's pov.
"Un attimo, sto arrivando" Beth deglutì lentamente, conosceva quella voce.
"Dannato Louis, questa me la paga."

Harry's pov.
Harry si strofinò nuovamente gli occhi e sospirò a lungo prima di aprire "Buona sera m-" sgranò gli occhi e si bloccò. "B..beth? Che ci fai qui?" disse poi quasi senza fiato.
"Sono tornata....sorpresa.." rispose lei fischiando lentamente dentro una di quei fischietti che si allungano che si comprano solitamente a carnevale.



*fa svolazzare un fazzolettino bianco*
Vi prego non mi uccidete AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHAH
Okay, okay, lo so che è da tipo Marzo che non aggiorno e mi dispiace ma non ho trovato tempo..........bugia.
Mi sono messa a scrivere Summer Love e ho dimenticato la Barry, mia culpa, mia grandissima culpa.
Non vi biasimo se volete farmi chiedere perdono in ginocchio sui ceci (?) comunque, spero vi piaccia.
Avevo anche un video da mettere ma dato che sono un'inetta del cazzo non ci sono riuscita CUORI CUORI CUORI.
Adesso mi volatilizzo e GIURO che aggiornerò prima.
Un beso
@hugmeidols.

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