La mano

di Mendori
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mano ***
Capitolo 2: *** La Mosca Cieca ***
Capitolo 3: *** Il killer ***
Capitolo 4: *** La dolce illusione ***
Capitolo 5: *** L'inizio ***
Capitolo 6: *** L'irritazione ***



Capitolo 1
*** La mano ***


 

La mano


Una mano gravita sopra la sua testa, segno di sventura.
L ne è vagamente cosciente, e teso, pensa che sarebbe patetico scappare. Si impone dunque di rimanere immobile, sprofondato nella poltrona di morbido tessuto, mentre le dita di quell’orrore si piegano ad artiglio e affondano nei suoi capelli. Sporchi.
Tentano quindi di scendere, seguendo al linea della sua nuca, ma si impigliano tra i nodi che colleziona in quella selvaggia marea nera.
Solo allora L si volta titubante, fronteggiando un Watari colmo di disappunto per lo stato pietoso della sua testa.
“Ryuuzaki. Un bagno. Ora.“
E’ il suo -temutissimo- ultimatum.

 

 

 


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[ATTENZIONE!]

[ COMMENTO SPOILER PER IL CAPITOLO 58 DEL MANGA O LA PUNTATA 25 DELL’ANIME ]

 

Tentativo di Drabble su un L bambino (o forse no? :D ) e non molto attratto dal pensiero di un bagno.

E mentre il mondo piange la sua morte io rido dei sui capelli ( perché il mio tempo a piangere l’ho già passato ;__; ).
Gioiosa cavolata, nata riflettendo sul fatto che per alcune culture asiatiche una mano che sovrasta la testa simboleggia la morte (sigh ) , e che nel fandom inglese di Death Note leggo ogni tanto di come i capelli di L siano –insospettabilmente- morbidi e setosi ( Ma sarebbe un’ingiustizia! ;_; non cura minimamente il suo aspetto e ha i capelli setosi? Io li pretendo crespi e ingarbugliati! ).

Come al solito, sperando di aver lasciato un sorriso agli altri poveri amanti di L, ringrazio infinitamente chi recensisce!

 

 

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Capitolo 2
*** La Mosca Cieca ***


 

La Mosca Cieca
 

Anche se forse non vi aveva mai partecipato, L sarebbe stato bravo in quel gioco.
Funziona così: ti bendano, e da quel momento sei la Mosca.
Cammini a tentoni cercando gli altri, segui le voci, i passi, le risa di chi ti circonda, mentre sotto quel fazzoletto tutto assume un’eco un po’ canzonatoria. Quando trovi qualcuno e lo tocchi, allora sei libero, e puoi divertirti alle spalle della nuova Mosca; basta non farsi prendere.
Sì, sarebbe stato senza dubbio molto bravo.

Per quanto a lui riuscisse perfettamente il contrario, le persone non erano mai state in grado di toccarlo davvero.

 

 

 

 

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Sorpresa! Con qualcosa di più serio, “La Mano” diventa inaspettatamente una piccola raccolta. Semplicemente mi sono resa conto di come non è affatto così remota l'ipotesi che io riesca a produrre più di queste cosine, e mi è sembrato il caso di raggrupparle, nell’eventualità. ^^
In ogni caso raccoglierò qui solo drabble riguardanti L e Watari.
Eventualmente, potrei anche decidere di cambiare nome alla raccolta. Oh, e nel caso si presentino più avanti spoiler, provvederò a segnalarli all'inizio del capitolo.

Tante grazie ai recensori di Mano XD felicissima che abbia "funzionato". ^_^

 

 

 

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Capitolo 3
*** Il killer ***


 


Il killer
 

L’assassino procede con ostentata sicurezza, silenzioso.
Si muove su otto punti stabili, pilastri che lo rendono padrone della realtà in cui si muove, e gli permettono di agire con efficienza e precisione quasi ammirevoli.
Osservandolo immobile dalla sua comoda postazione, L glielo riconosce: è un vero maestro nella sua macabra arte. Tuttavia, non può fare a meno di essere in qualche modo affascinato anche dalla miserabile cecità che gli impedisce di avvertire il pericolo incombente.
Così sicuro di sé, non sospetta affatto di stare per finire nelle sue mani. Beh, forse non proprio nelle sue.

“Watari, c’è un ragno!”

 

 

 

 

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Che dire… è tornata la stupidera? XD
Mia zia mi ha regalato per scherzo un libro per ragazzini sugli insetti –categoria animale che mi spaventa profondamente- e altre amenità simili, e cavolo, si sta rivelando sorprendentemente ispiratore. :’D
I ragni, poi, sono davvero dei predatori terribili.


 

 

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Capitolo 4
*** La dolce illusione ***


 

La dolce illusione


Le abitudini alimentari di L non erano salutari.
Watari ne era cosciente, e si accollava tutta la responsabilità per la condotta che, fin da piccolo, gli aveva lasciato tenere nei confronti del cibo, ma…
A quei tempi L non sembrava un vero bambino. C’era qualcosa di terribilmente adulto in quegli occhioni seri, sempre concentrati su qualche foglio pieno di parole difficili.
E il vederli spalancati ad ammirare le ambite paste, o illuminati dal sorrisino eccitato di stringere una ciambella coperta di glassa… talvolta riusciva davvero a regalargli l’ingenua illusione di stare crescendo un bambino qualunque.

Watari non se l’era negato.

 

 

 

 

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Per quanto seria, questa drabble è stata motivo d’ilarità tra me e mia mamma.
Difatti il titolo me l’ha suggerito lei… ma io l’ho capito solo una decina di secondi dopo. XD
Grazie mamma. :*
E grazie anche ai recensori, che mi fanno sempre felicissima. ^__^

 

 

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Capitolo 5
*** L'inizio ***




L’inizio

L conservava un’immagine cruda dell’infanzia.
Due cavallette intrappolate in una scatoletta di Tic Tac e abbandonate nella loro bara di plastica arancione, sopra uno scalino di pietra.
Non solo, di quel tempo ricordava bene anche tutti gli altri insetti. Le formiche nella loro vuota laboriosità, e i millepiedi raggomitolati sotto le foglie marce. Le api morenti dell’autunno, come i famelici bruchi dei mesi caldi.
Ma poi era arrivato Wammy, e per guardarlo in faccia L aveva dovuto distogliere lo sguardo dal quel loro piccolo universo terreno.

Era stato forse con il suo arrivo che aveva iniziato a guardare in alto.

 

 

 

 

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Questa drabble nasce da un’immagine che mi ha lasciato in testa mio fratello.
Quindi un bel grazie a Simo, oltre che a tutti i lettori. ^_^

E per rispondere a Rika_chan_fma: no, qui l’ Infame (leggasi: Raito) non ci metterà piede nemmeno di striscio. Mi dispiace, ma come avevo già specificato questa raccolta sarà dedicata unicamente a L e Watari. Adesso l’ho messo anche nell’introduzione. ^^
 

 

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Capitolo 6
*** L'irritazione ***




L’irritazione

C’è stizza nei sui gesti, e le torri di zucchero cadono presto sotto la sua mano nervosa.
Incredibilmente, quei dolci cubetti non l’aiutano.
L non si dà pace, freme e si innervosisce, mangia, si morde le unghie, ma non riesce a distogliere i suoi pensieri da quella piccola sconfitta. Sa che dovrebbe cercare di trattenersi, ma la consapevolezza di essersi reso una facile bersaglio per un errore così trascurabile, una finestra distrattamente lasciata aperta, non fa che amplificare la sua irritazione. E alla fine cede.

Così riprende a grattarsi con vigore l’ennesima puntura di zanzara. Forse ha il sangue dolce?

 

 

 

 

 

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Oh, quanto tempo dall’ultimo aggiornamento!
Comunque, l’adorabile titolo è stato nuovamente suggerito da mia mamma... cielo, ma che madre sottile che ho! X’D
E su, lo so che è una scemenza, ma se non ha il sangue dolce L allora non ce l’ha nessuno… XD

 

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